LA PIAZZA D'ITALIA 1-15/15-31 Ottobre 2006 - Anno XLIII - NN. 19-20

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Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Ottobre 2006 - Anno XLIII - NN. 19-20 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO L’Europa di Giorgio Napolitano — a pagina 3 — POLITICA Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > La “Nuova” città LA PIAZZA D’ITALIA di FRANZ TURCHI Alcatel Alenia Space, l’Italia vi guarda dall’alto — a pagina 4 — SPECIALE ECONOMIA Contro l’odio e la violenza... Nonostante minacce e polemiche Benedetto XVI il 28 novembre sarà ad Istanbul per rilanciare il dialogo ecumenico e ricordare il messaggio di Giovanni Paolo II Continua a pag. 3 Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti A U T O : C o m e n o n f a r s i i n g a n n a r e d a i n u o v i r i n c a r i d e l l a f i n a n z i a r i a t a r g a t a P r o d i a pagina 5 N on credo ai populismi o alle battute taglienti che vengono fatte su episodi come quelli della Metro di Roma. Da sempre mio Padre mi ha insegnato a fare politica con le idee e le proposte e non essere, nel limite delle umane possibilità, aggressivo o speculativo in vicende dolorose. E’ una regola che vale soprattutto a Roma in questo caso e nell’attua- le situazione in cui ci troviamo; infatti se voi chiedete a un cittadino romano cosa pensa di Roma risponderebbe tutto il peggio possibile (strade, illuminazione, lavoro, …. ecc), se gli chiedete cosa pensa del Sindaco la risposta è comunque positiva. Che cosa vuol dire que- sto? Che il Sindaco è riuscito, per sua bravura, ad emanciparsi dai pro- blemi della città, a stac- care la sua immagine dalla terribile perfor- mance della capitale nella quale viviamo. Credo quindi a maggior ragione che un progetto alternativo alla città vada fatto oppure, il “buon Walter”, riuscirà anche ad imporre il prossimo sindaco. Proporre un progetto vuole dire coltivare un’i- dea nuova per la città, cosa fare per il lavoro, per i problemi del traffi- co, della microcriminali- tà, dell’alloggio, delle strade o del verde e così continuando. Forse l’idea migliore sarebbe quella di stimo- “... Io non mi fermo”

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Le violenze non fermano il Papa - 1-31 ottobre 2006 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Ottobre 2006 - Anno XLIII - NN. 19-20 - € 0,25 (Quindicinale)

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Ottobre 2006 - Anno XLIII - NN. 19-20 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

L’Europa di GiorgioNapolitano

— a pagina 3 —

POLITICA

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

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ISSN 1722-120X

9 771722 120000

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La “Nuova”città

LA PIAZZA D’ITALIA

di FRANZ TURCHI

Alcatel AleniaSpace, l’Italia viguarda dall’alto

— a pagina 4 —

SPECIALE ECONOMIA

Contro l’odio e la violenza...

Nonostante minacce e polemiche Benedetto XVI il 28 novembresarà ad Istanbul per rilanciare il dialogo ecumenico

e ricordare il messaggio di Giovanni Paolo II

Continua a pag. 3

Ricco, continuamente aggiornato: arrivafinalmente sul web il nuovo punto

di riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

AUTO: Come non farsi ingannare

dai nuovi rincari dellafinanziaria targata Prodi

a pagina 5

Non credo aipopulismi o allebattute taglienti

che vengono fatte suepisodi come quellidella Metro di Roma.Da sempre mio Padremi ha insegnato a farepolitica con le idee e leproposte e non essere,nel limite delle umanepossibilità, aggressivo ospeculativo in vicendedolorose.E’ una regola che valesoprattutto a Roma inquesto caso e nell’attua-le situazione in cui citroviamo; infatti se voichiedete a un cittadinoromano cosa pensa diRoma risponderebbetutto il peggio possibile(strade, illuminazione,lavoro, …. ecc), se glichiedete cosa pensa delSindaco la risposta ècomunque positiva.Che cosa vuol dire que-sto? Che il Sindaco èriuscito, per sua bravura,ad emanciparsi dai pro-blemi della città, a stac-care la sua immaginedalla terribile perfor-mance della capitalenella quale viviamo.Credo quindi a maggiorragione che un progettoalternativo alla città vadafatto oppure, il “buonWalter”, riuscirà anchead imporre il prossimosindaco.Proporre un progettovuole dire coltivare un’i-dea nuova per la città,cosa fare per il lavoro,per i problemi del traffi-co, della microcriminali-tà, dell’alloggio, dellestrade o del verde e cosìcontinuando.Forse l’idea miglioresarebbe quella di stimo-

“... Io non mi fermo”

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Un uomo ha sparatoalcuni colpi d’arma dafuoco in aria davanti alconsolato italiano aIstanbul per protestarecontro la visita diBenedetto XVI inTurchia. Sul posto erapresente l’ambasciatored’Italia in Turchia, CarloMarsili. Lo ha reso notolo stesso ambasciatoreall’agenzia Ansa.«Maledetta Italia, sonomusulmano» ha gridatolo sparatore alla guardiache lo ha arrestato. Loha raccontato Marsili,che ha potuto osservarela scena mentre giunge-va con la sua auto dirappresentanza davantial consolato.L’autore della protesta sichiama Ibrahim Ak.«Felice chi può dirsimusulmano» ha urlatodurante gli spari. Il gridodello sparatore è unaparafrasi del famosodetto di Kemal Ataturk,«felice chi può dirsiturco», una parafrasiusata dai fondamentali-sti turchi, anche in pole-mica col nazionalismolaico ataturkista. Sono stati gli agenti disicurezza a fermare Ak,che aveva gettato lapistola, una Beretta

calibro 6,75, nel giardi-no della residenzadiplomatica italianasubito dopo gli spari. «Èun atto individuale - hadichiarato Ak ai giorna-listi mentre veniva tra-sferito verso la vicinastazione di polizia - Seci fosse la possibilità difarlo - ha continuato ilgiovane - ucciderei ilPapa con le mie mani.Spero che il mio gestoinneschi altre proteste».Dichiarazioni folli eassurde, che non piega-no comunque i proposi-

ti papali di dialogo ecu-menico tra le religioni.Infatti, come se nulla siasuccesso, Benedetto XVIarriverà in Turchia il 28novembre. Due mesi fail Santo Padre aveva sca-tenato le proteste ditutto il mondo islamicoper le dichiarazioni sullareligione musulmana econtro il profetaMaometto all’universitàdi Ratisbona. Dalla Santa Sede arriva-no intanto rassicurazionisulla visita di Ratzingerin Turchia. «Mi sembra

che ci siano già statialcuni fatti simili, sonoda considerare assoluta-mente marginali e mino-ritari, per cui abbiamotutta la fiducia che ilviaggio in Turchia sisvolga con totale sereni-tà e andiamo avanti inquesto senso» ha dettopadre FedericoLombardi, direttoredella sala stampa vatica-na.«Naturalmente sonosempre fatti che dispiac-ciono - prosegue ilgesuita - ma non pensia-mo che siano tali dadare preoccupazionigravi e speriamo che ilclima possa essere sere-no per il viaggio». Unaforte condanna di quan-to accaduto a Istanbularriva dal cardinaleWalter Kasper, presiden-te del PontificioConsiglio per l’Unità deiCristiani, contattato daApcom. «L’attacco alconsolato italiano aIstanbul è senza dubbioun gesto molto serio, dacondannare in ognicaso. Così - ha dettoKasper - i musulmaniprovano che il Papaaveva ragione aRatisbona sulla loro vio-lenza».

LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

Pag. 2 1-31 ottobre 2006

Unione, ci si scontra anche su NapoliE’polemica aperta nell’Unione dopo che Prodi ha sostenuto che l’indulto non hanulla a che vedere con l’escalation di violenza a Napoli .Il ministro Di Pietro, non nuovo a polemiche dichiarazioni contro il gover-no di cui lui stesso è ministro, afferma stavolta che l’emergenza sicurezzanel capoluogo partenopeo c’entra eccome con il provvedimento varato dalgoverno.Di tutt’altro avviso il Guardasigilli Clemente Mastella che sottolinea come‘l’indulto non c’entra niente con i fatti di sangue a Napoli’ legati, invece, aduna faida in corso.

“Non ancora l’esercito”“L’ esercito per ora non e’ necessario’’ . Lo dice Romano Prodi parlando a Napolidell’ emergenza criminalita’ degli ultimi giorni.Il premier dice anche no a una legislazione d’ urgenza perche’ quella di Napoli“non e’ un’ emergenza speciale’’.A Napoli ci sara’ “un aumento sostanzioso delle forze dell’ ordine, in coordina-mento piu’ stretto e con modelli operativi diversi rispetto al passato”.Intanto pessima figura in Comune: il consiglio previsto per lunedì 6 novembre èstato annullato, tutti i consiglieri erano a casa o allo stadio a vedere Napoli-Juventus.

Alemanno, un tavolo sui taxi‘’Mi pare che la volonta’della giunta comunale di mettere tutti davanti al fatto com-piuto stia producendo un grave irrigidimento da parte dei rappresentanti dei tassi-sti’’. E’quanto dichiara Gianni Alemanno, dopo la decisione del Comune di aumen-tare le licenze dei taxi. ‘’Credo che a questo punto la decisione piu’ saggia sia quel-la di trovare nuovi momenti di confronto e di mediazione in un clima di maggiorecorresponsabilizzazione e trasparenza. Per questo - conclude Alemanno - chiedo alsindaco e all’assessore Calamante di aprire subito il confronto, offrendo la pienadisponibilita’non solo a verificare l’atto di indirizzo, ma anche a modificare la deli-bera che e’ stata assunta oggi’’.

Le violenze non fermano il Papa

Saddam, il patibolo divide il mondo

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Il giorno dopo la condanna amorte dell’ex raìs SaddamHussein rimane alta la tensio-ne in Iraq e continuano lepolemiche in Europa sull’ap-plicazione della sentenza.Anche il premier britannicoTony Blair oggi si è detto con-trario alla pena capitale “siaper Saddam sia per chiunquealtro”. Ieri, invece il ministro

degli Esteri Margaret Beckett siera schierata a favore dell’im-piccagione dell’ex presidente.Parte ora ufficialmente la pro-cedura d’appello, mentre sitemono nuovi disordini nelPaese. Un elicottero delleforze americane è precipitatonella provincia di Salahaddin,a nord di Bagdad, e due sol-dati sono morti. E da

Washington arriva un invitoalla prudenza per i cittadiniamericani in Medio Oriente.Polemiche e reazioni. In Italiasi continua a discutere sulladecisione della corte irachenadi condannare a morte perimpiccagione l’ex raìs.Il ministro degli Esteri e vice-premier Massimo D’Alema hadefinito “inaccettabile” l’ese-cuzione della condanna, perdue motivi: “La prima è unaragione di principio,perché l’Europa è contrariaalla pena di morte”; la secon-da è che l’esecuzione diSaddam “potrebbe ulterior-mente spingere il Paese versouna vera e propria guerra civi-

le”.Per il presidente del ConsiglioRomano Prodi, si tratta di unasentenza attesa, “non certouna sorpresa ma la conclusio-ne di una lunga dittatura”. Suicommenti differenti che arri-vano dai leader politici ameri-cani, Prodi ha detto che non cisono nuove divisioni. “No, èuna linea di frattura che c’è

sempre stata. L’Europa è sem-pre stata contro la pena dimorte mentre l’America è sem-pre stata a favore. La condan-na a morte è fuori dalla tradi-zione giuridica e dall’etica delnostro Paese”, ha detto Prodiparlando al Gr1.“Con gli Stati Uniti - ha dettoancora il premier - la fratturapiù seria è stata sulla guerra inIraq, ed è una frattura che sista componendo perché l’opi-nione pubblica americanacomincia, nella sua parte pre-valente, a condannare la guer-ra stessa e quindi su questopunto è veramente un cambia-mento di enorme importanza”.Gianfranco Fini condivide l’i-

niziativa della Ue contro lapena di morte a SaddamHussein per evitare che l’ese-cuzione ‘’ne faccia un marti-re’’. Cio’ non significa - hadetto il leader di An questamattina dai microfoni di‘Vivavoce’ di Radio 24 - che‘’non lo si ritiene meritevole dicondanna’’.Anche il ministro per lePolitiche comunitarie EmmaBonino ha ricordato che “ilmondo non ha bisogno di unSaddam martire” e ha definitol’applicazione della sentenza“un errore drammatico per lepossibili conseguenze”. Sullastessa linea Marco Pannella,per cui si tratta “dell’ennesimoerrore dei potenti delmondo”.Roberto Calderoli, coordinato-re delle segreterie della Lega,invece, difende la pena capi-tale. “Basta con le strategie ole tattiche che dicono di noalla pena di morte, per nonfare di Saddam un martire”,ha detto. “I pazzi pericolosi -continua - vanno internati, maquando sono in grado di ster-minare i popoli allora nonpossono che essere soppres-si”.Di sicuro, se Saddam dovesseeffettivamente essere impicca-to, i più felici sarebbero gliiraniani. Saddam ordinò infat-ti l’attacco all’Iran nel 1981,scatenando una guerra san-guinosa che costò la vita acirca 2 milioni di persone.Mohammad Ali Hosseini, por-tavoce del ministero degliEsteri iraniano, è raggiante:‘’La pena capitale è il minimoche Saddam Hussein merita’’.Chissà quale sarebbe stato ilmassimo…

Nonostante le minacce Benedetto XVI il 28 novembre sarà ad Istanbul per rilanciare il dialogo con l’Islam

Usa favorevoli, Europei nettamente contrari… e l’Iran gongola

lare un tavolo di “volen-terosi” (questa volta nonper la finanziaria) percreare un progetto alter-nativo, per l’amore che siha verso la città stessa.Convogliare in un forumdi un fine settimana lemigliori capacità che laCDL può esprimere, e suisingoli settori proporresoluzioni agli attuali pro-blemi della capitale. Discutere e quindi scrive-re un progetto alternati-vo, e supportarlo all’in-terno dell’ aula GiulioCesare, sarebbe il meto-do per dare una propo-sta, perseguirla con unabuona opposizione e cre-scendo al contempo una

classe dirigenziale chenon sotto la campagnaelettorale ma durante laconsiliatura prepara ilterreno per una candida-tura alternativa per lacittà.Qualcuno dirà difficileoppure discutibile, ma èl’unica soluzione che glistessi senatori romaniperseguivano quandovolevano cambiare i con-soli nella RepubblicaRomana, se non voglia-mo fare nulla di nuovo,almeno seguiamo le ideedi una “gens” romanache tanto ha fatto e tantoha dato al nostro Paese.

Franz Turchi

DALLA PRIMA PAGINA

La “Nuova” città

“Non scappo dallaTurchia perché viene ilPapa”.Lo ha ripetuto il primoministro turco RecepTayyip Erdogan spie-gando le ragioni dellasua assenza dal suoPaese durante la visitadi Benedetto XVI dal 28novembre al 1° dicem-bre.“Io non faccio i mieiprogrammi secondo iprogrammi del Papa. Inquei giorni dovrò esse-re al vertice europeo diRiga e il Papa è statoinvitato in Turchia dalnostro presidente.Incontrerà lui e il diret-tore generale degliAffari religiosi durantela sua presenza in que-sto Paese”.

Misurate le reazioni delVaticano: “L’assenza diErdogan non è «unaffronto”.Ne è convinto il cardi-nale ZenonGrocholewsky, prefettodella Congregazioneper l’educazione catto-lica, secondo il quale“forse c’era una certanecessità politica chefosse presente, ma noncredo che sia una cosatragica”.Sull’ingresso dellaTurchia in Europa, ilpensiero diGrocholewsky è chesia «un problema trop-po complicato; è unacultura un po’ diversa.Penso che la questionedebba ancora matura-re».

Ma Erdogan non ci sarà

Il premier turco sarà in quei giorni a Rigaper un vertice Europeo

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

1-31 ottobre 2006 Pag. 3

Una verifica di metà mandatosull’operato del Presidente, aquesto si riducono spesso leelezioni di mid-term statuniten-si per il rinnovo del Congresso.Raramente esse hanno rappre-sentato qualche cosa di più. Maquel raramente è strettamenteconnesso con svolte epocalinello scontro politico all’inter-no del paese a stelle e strisce.Come nelle elezioni del 1994

quando il Partito Repubblicano,proponendo per la terza caricadi Stato (speaker delCongresso) Newt Gingrichnonostante o soprattutto le suecolorite posizioni da “falco” ogli epiteti utilizzati per definirel’orizzonte della sua azionepolitica (“Difensore dellaCiviltà”), riuscì a diffondere nel

paese l’idea di un elefantinorinnovato e pronto ad unnuovo “Contract with America”,il tutto partendo da un trendstorico fortemente negativo nelconfronto con i democratici(erano gli anni ruggenti delclintonismo) superati perònelle urne per un successo chevaleva la maggioranza alCongresso dopo quaranta annie preconizzava l’avvento dell’e-ra targata G.W. Bush.

Ma alla fine dell’Ottobre del2006, vale a dire ai blocchi dipartenza per le elezioni delprossimo 7 di Novembre, dadove si parte?

Se le elezioni si tenesserodomani le stime vanno da un37 a 54 (AP/Ipsos) ad un 38 a49 (Fox News/Opinion

Dynamics) sempre a favore deidemocratici. L’ultimo trend sto-rico (Gallup/CNN/USA Today)da i democratici al 50% e irepubblicani al 41%, con untasso di approvazione sull’ope-rato del Presidente che oscillatra i 37 punti dei sondaggiGallup/USA Today e AP/Ipsosai 40 punti di quello FoxNews/Opinion Dynamics (LV),quest’ultimo raccolto tra il 24 eil 25 Ottobre.

Nel fatidico 1994 lo stessotrend storico dava sempre idemocratici in vantaggio 49-45,non proprio un parallelismocon la situazione odierna,anche alla luce dell’ennesimoscandalo – la torbida vicendatra sesso e droga del reverendoHaggard - che investe l’ala dura

e pura della Christian Coalitionrepubblicana, ma dato da nonsottovalutare tenendo ancheconto dei diversi referendumche pesano su molti Stati chia-mando la cittandinanza adesprimersi su matrimoni gay,cellule staminali, legislazionesull’aborto, temi cari all’eletto-rato di destra e soprattuttotenendo conto della perfor-mance nelle ultime elezionipresidenziali del partito delPresidente che ha dimostratosuperiore capacità nel mobilita-re l’elettorato nelle decisive 72ore precendenti il voto,riuscendo così ad innalzaresensibilmente la percentualedei votanti, chance esiziale perla vittoria del GOP al prossimoappuntamento elettorale.

A favore dei democratici c’èche il tasso d’approvazione perl’operato del Congresso èmolto basso, oscilla tra i 16 e i23 punti, il 65% di coloro chedichiarano apertamente unvoto Dem lo giudicano un attonecessario per un cambio dileadership e non tanto acquie-scenza sulle politiche del parti-to dell’asinello (FoxNews/Opinion Dynamics,Ottobre 10-11, 2006).

Dopo le disavventure dellamacchina elettorale nella primasfida Bush-Gore, l’esito incertofino all’ultimo di quella Bush-Kerry e le preannunciate novitàdell’introduzione di nuove sofi-sticate tecnologie in diversi Statiper “facilitare” una raccolta dei

consensi più sicura e spedita,resta ancora fiducioso che ilproprio voto verrà debitamentecontato l’87% dei votanti(PSRA/ Pew Reserch Center, 21Settembre – 4 Ottobre 2006).Ma le elezioni si giocherannoanche sulle difficoltà di registra-zione all’arrivo nel seggio chenecessariamente si verificheràcon l’utilizzo dei nuovi “e-pollbooks” in alcuni Stati al postodei tradizionali registri cartacei,con le inefficienze fisiologichelegate alla stampa di ricevuteelettroniche per il voto corretta-mente registrato, senza contarel’immancabile errore umano. Problemi minori si dirà ma che

possono gonfiarsi come pallon-cini fino ad ergersi all’attenzio-ne nazionale, sì perché questeelezioni si giocano su una dif-ferenza di sei seggi al Senato,non di più e non bisognadimenticare che nelle elezionicongressuali spetta alle singoleCamere giudicare sulle contro-versie che nascono intorno adelezioni contestate.Considerando la vastità geogra-fica della sfida il rischio è quel-lo di una prolungata incertezzasulla quale saranno camere amaggioranza repubblicana adover esprimere l’ultima paro-la, uno scenario in passato giàvissuto a parti invertite per l’e-lezione del democraticoMcCloskey alla Camera deiRappresentanti, poi rinfacciatacon efficacia durante tutta lacampagna elettorale del 1994

dai repubblicani.Infine, dando per scontata,

come fanno molti osservatori,la maggioranza democraticaalla Camera dei Rappresentanti,per il Senato altri due scenari:un risultato di pareggio e quel-lo di una vittoria risicata. Per ilpareggio al Senato vale la penarispolverare il recente passatodelle elezioni del 2000 quandofu determinante per la maggio-ranza al Senato repubblicana ilvoto del Vice-PresidenteCheney, la rabbia dei dem sca-tenò una paralisi con la mino-ranza che si mostrò irriducibileobbligando alla consumazionedi un accordo simil-manualeCencelli per la divisione dellecommissioni. Sempre con unocchio alla storia del nostroparlamentarismo può essereesemplificato anche il quadrodi una vittoria risicata perentrambe le parti in corsa, ciòsignificherebbe una cosa sola:trasformismo, si scatenerebbecioè la compravendita dei votidi cui fu già teatro il Congressonel 1994 sebbene questa voltail radicalismo nella contesaelettorale abbia preso certa-mente il sopravvento su posi-zioni mordibe, moderate, prag-matiche.Implicazioni diverse, sfaccetta-

ture imprevedibili al di là delda tutti preannunciato successodemocratico, per una tornataelettorale tutta da giocare pro-babilmente per diversi giorniancora dopo quelli del voto.

Privacy, Gb maglia neraIl garante britannico per la privacy ha dato l’allarme a causa del crescente tasso diintrusioni da parte dello Stato e delle aziende nella vita privata dei cittadini, definendola Gran Bretagna, insieme alla Cina e alla Russia, “società endemicamente sorveglia-te”.A metà della classifica si trova l’Italia, che condivide lo stesso giudizio con Ungheria,Francia, Polonia, Portogallo, Cipro, Finlandia, Lussemburgo, Lettonia, Estonia, Maltae Argentina: “alcune salvaguardie, ma protezioni indebolite”.La Germania il Canada si sono aggiudicati la palma d’oro nella classifica sulla prote-zione della privacy.

Nuove stragi in DarfurAttacchi di milizie nei campi di rifugiati nel Darfur, hanno causato, negli ultimigiorni, molte vittime, fra cui 27 bambini sotto i 12 anni .Lo hanno rivelato le Nazioni Unite condannando gli attacchi. Le milizie hannoattaccato otto campi, fra cui uno grande che ospita circa 3.500 rifugiati.Gli attacchi si sono verificati lunedì e martedì 30 e 31 ottobre nell’area di JebelMoon.Kofi Annan ha nuovamente sollecitato tutte le parti in causa a cessare le azioniostili. Necessaria ora una discussione a livello internazionale perchè non si creiun nuovo genocidio come già accaduto in Rwanda.

Onu, Panama accetta la candidaturaPanama ha accettato la candidatura per ricoprire il seggio non permanente del SudAmerica nel consiglio di sicurezza dell’Onu, posizione in cui il paese centro ame-ricano farebbe compagnia all’Italia.Il presidente Martin Torrijos ha confermato la decisione del suo paese di accetta-re la candidatura emersa in un compromesso fra Guatemala e Venezuela per rico-prire l’incarico per il biennio 2007-2008.Per il capo dello stato panamense la designazione mostra la fiducia di altri gover-ni nel ruolo svolto da Panama a livello internazionale, soprattutto in una zona adalto rischio come quella centro Americana.

Pubblichiamo il testo integrale dell’interventodel Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano all’inaugurazione dell’AnnoAccademico 2006 - 2007 dell’UniversitàCommerciale Luigi Bocconi

Ho seguito col più vivo interesse l’intervento del Professor Monti e la relazio-ne del Professor Provasoli che hanno chiaramente confermato l’alto livello del-l’impegno di questa Università, con la quale ho conservato un particolare lega-me nel ricordo di Giovanni Spadolini e della difficile esperienza istituzionaleche condividemmo in piena solidarietà fino alla vigilia della sua repentinascomparsa.Mario Monti, forse in nome delle nostre collaborazioni in campo europeo nellaseconda metà degli anni ‘90 e fino al 2004, mi chiede - ritenendo che possaessere per voi di qualche interesse - di presentarvi una rapida riflessione sullostato della costruzione europea, suggeritami dalle missioni che ho compiutofuori d’Italia in questo primo semestre di attività presidenziale.In effetti, la Bocconi ha sempre espresso forte consapevolezza del fondamen-tale valore e ruolo della partecipazione italiana all’impresa dell’integrazioneeuropea e delle molteplici implicazioni che ne discendono. Coloro che hannooperato qui sono stati tra i più costanti e coerenti sostenitori di quella sceltastrategica, che ha nel corso dei decenni guadagnato i più ampi consensi anchenei diversi schieramenti politici. Sostenere, nella sua continuità e nella sua evo-luzione, il percorso della Comunità e quindi dell’Unione europea, ha signifi-cato e significa per l’Italia valorizzarne le opportunità, non sottovalutarne lesfide, non trascurare di adempierne gli obblighi.E ciò ha via via prodotto frutti tanto più cospicui, quanto più le sfide e leopportunità siano state raccolte con il necessario dinamismo da parte dei sog-getti pubblici e privati che determinano nel nostro paese il corso dell’attivitàpolitica ed economica, e quanto più gli obblighi, o i vincoli, siano stati rece-piti come stimoli alla modernizzazione delle nostre strutture e ad una gestio-ne rigorosa del bilancio dello Stato.Si tratta di insegnamenti validi anche per l’oggi. Siamo impegnati a dare il mas-simo contribuito affinché l’Unione europea esca dall’impasse politico e istitu-zionale in cui si trova, e in modo particolare riesca a svolgere un’azione inci-siva nella sfera delle relazioni internazionali ; ma una prova non minore delnostro europeismo dobbiamo darla assumendo le difficili decisioni richiestedal rispetto della disciplina comunitaria in materia di conti pubblici e dall’atti-vazione delle riforme sollecitate dalle direttive europee. Spetta al governo e alParlamento adottare simili decisioni; ma posso assicurarvi che non me ne sfug-ge la stringente necessità per rendere più credibile l’impegno che anche per-sonalmente sto spendendo per sollecitare il rilancio del processo d’integrazio-ne europea, e che intendo spendere ancora convinto di interpretare così il mioruolo istituzionale nell’interesse generale del paese e in nome dell’insiemedelle sue forze rappresentative che si riconoscono nella scelta europeista al dilà di ogni distinzione tra gli opposti schieramenti politici.C’è in Europa chi pensa di poter aggirare le difficoltà, spingendo nel limbo piùincerto la materia istituzionale e puntando solo su una ripresa di iniziative edi politiche europee su temi sensibili, come se queste potessero perseguirsisenza un complessivo adeguamento del sistema dei poteri e dei meccanismidecisionali dell’Unione. Ma questa deviazione o illusione non è condivisa dallepiù alte autorità istituzionali né di un paese-chiave come la Germania - che èdeterminato a riproporre, assumendo nel prossimo gennaio la presidenza diturno del Consiglio, il problema del completamento del processo di ratifica delTrattato - né di paesi che sono stati, come l’Ungheria, partecipi del grandeallargamento a Est dell’Unione e hanno visto nel Trattato volto a “stabilire unaCostituzione per l’Europa” la più solenne e comprensiva riaffermazione deiprincipi, dei diritti, degli obbiettivi che fanno dell’Unione una comunità soli-dale, senza precedenti, di Stati e di popoli.Dall’altro lato si confermano le incognite rappresentate dalle possibili evolu-zioni degli orientamenti politici e di governo in Francia a partire dalle elezio-ni presidenziali della prossima primavera ; ma nello stesso tempo non man-cano i segnali di una consapevolezza dell’impossibilità, per quel grande paesesempre protagonista della vicenda storica europea, di restare in una posizio-

ne di sostanziale isolamento rispetto alla crisi del progetto di Costituzioneeuropea. La stessa, recente, attiva partecipazione della Francia a uno sforzo dirinnovata azione politica europea sulla scena internazionale - in particolareattraverso la missione in Libano - fa ritenere che possa maturare la volontà dipartecipare anche al superamento dell’impasse istituzionale in cui è scivolatal’Unione, attraverso la ricerca di una soluzione per la ratifica, almeno parziale,del Trattato del 2004 da parte dell’Assemblea nazionale francese.Diverso è il discorso per la Gran Bretagna, che sospendendo ogni decisionedi sottoporre all’elettorato, per via referendaria, o al Parlamento, il testo pursottoscritto a Roma dal primo ministro Blair e dal ministro degli esteri Straw,ha favorito l’assunzione di un analogo atteggiamento elusivo da parte di altrigoverni assai poco euro-entusiasti come quello polacco.Quello del rapporto tra la Gran Bretagna e il processo di costruzione europea,è un problema antico, che si manifestò fin dall’avvio del progetto di integra-zione nei primi anni ‘50. Anche i forti e appassionati argomenti messi incampo da Winston Churchill - nei suoi due famosi discorsi del 1946 e del 1948- a favore del grande disegno degli Stati Uniti d’Europa, trovavano un limitedi fondo - non possiamo dimenticarlo - nella dichiarata estraneità della GranBretagna e del Commonwealth a tale costruzione, che si proponevano disostenere, insieme con l’America e la Russia, come “amici e sponsors”.Da allora, molta acqua è passata sotto i ponti. Il Regno Unito divenne, a par-tire dagli anni ‘70, Stato membro della Comunità, confermando successiva-mente quell’adesione, e continuando a partecipare agli ulteriori sviluppi delprocesso pur tra non lievi riserve e differenziazioni. Non può però non colpi-re oggi il disimpegno dalla ratifica di un Trattato non solo solennemente fir-mato, ma approvato in sede di Conferenza Intergovernativa dopo che pres-santi esigenze e tradizionali posizioni britanniche - preoccupate, in particola-re, per una possibile “espansione strisciante” delle competenze e degli inter-venti dell’Unione e per essa della Commissione - avevano trovato nel testofinale largo accoglimento.

C’è, peraltro, un punto di sostanza su cui anche gli incontri di Londra, per quelche mi riguarda, inducono ad approfondire la riflessione. Non c’è paese e nonc’è governo che possano contestare la radicale novità costituita dalle dimen-sioni che le principali sfide e minacce del nostro tempo sono venute assu-mendo : dimensioni tali da non poter essere fronteggiate attraverso politicheristrette nell’orizzonte degli Stati nazionali e dei loro poteri, e neppure attra-verso incerte e deboli forme di collaborazione intergovernativa. Mi riferiscoanche a sfide che preoccupano specificamente lo stesso Regno Unito, comequelle della pressione migratoria, o delle tensioni sul mercato dell’energia. Madal riconoscimento delle necessità, anche in nuovi campi, di risposte comunial livello europeo, si rilutta a trarre la dovuta conseguenza di dotare le istitu-zioni dell’Unione dei poteri, e dunque delle quote di sovranità condivisa, indi-spensabili per soddisfare quella necessità. Si tratta di una contraddizione diffi-cilmente sostenibile nel prossimo futuro : noi confidiamo che di essa possadiffondersi la consapevolezza nella leadership politica e nell’opinione pubbli-ca degli stessi paesi più chiusi o cauti, e che si riesca quindi a scioglierla posi-tivamente nel senso di un deciso rilancio dell’integrazione europea.E’ in effetti anche dall’esterno dell’Unione che cresce la domanda d’Europa.L’esempio più recente e significativo è costituito dalla pressante richiesta chesi è nei mesi scorsi rivolta all’Europa perché assumesse la responsabilità di unamissione di pacificazione nel Libano e nel Medio Oriente su mandatodell’ONU. In questa occasione l’Unione ha saputo, con decisione unanime,dare una risposta positiva : e non dirò quali apprezzamenti io abbia dovun-que raccolto per il determinante contributo offerto dall’Italia. L’evolversi delloscenario mondiale ha da un lato reso evidente che in situazioni particolar-mente complesse e critiche non c’è superpotenza che possa agire in modorisolutivo con le sue sole forze ; e ha più in generale fatto crescere l’aspettati-va e la fiducia verso l’Europa per il ruolo di equilibrio, per l’autonoma visio-ne dei problemi mondiali, per il peculiare apporto di civiltà e sensibilità cheessa può garantire, affiancandosi ad altri grandi protagonisti della politica inter-nazionale.Di qui il rilievo nuovo e perfino l’urgenza che assume un concreto e conse-guente svolgimento della strategia e dell’iniziativa europea nella sfera dellapolitica estera, di sicurezza e di difesa. E anche a questo fine, essenzialiappaiono le più incisive soluzioni istituzionali definite nel Trattato del 2004, acominciare dalla creazione di un ministro degli Affari Esteri dell’Unione soste-nuto da un “servizio europeo per l’azione esterna”. L’Europa può rispondereall’appello che le si rivolge per far pesare la sua presenza sulla scena mon-diale : purché metta a frutto tutte le sinergie che un ulteriore sviluppo del pro-cesso di integrazione è in grado di far valere.Ed egualmente vanno potenziate - guardando ai problemi e alle esigenze cuil’Unione in quanto tale deve far fronte - le sinergie funzionali al recupero, nelnuovo contesto globale, di un’effettiva competitività delle nostre economie edei nostri modelli sociali e culturali. Di qui l’importanza del ruolo delle nostreUniversità come centri avanzati di formazione e di ricerca. Nell’Europa comu-nitaria si sono create condizioni nuove di libertà di studio e di incontro, dicomunicazione e di scambio, per milioni di giovani ; le Università si sonoaperte a un’intensa, reciproca conoscenza delle diverse culture e civiltà nazio-nali ; si sono insomma gettate le basi per una visione più ricca del comunepatrimonio europeo. Di qui la possibilità che i nostri atenei e istituti di ricercarafforzino la loro capacità di attrazione e la loro funzione ben oltre i confini diogni singolo paese, in qualche modo riallacciandosi al carattere originariodelle prime Università sorte in Europa, che nacquero come comunità didocenti e di studenti che provenivano dalle più disparate regioni del conti-nente. Sarebbe perciò paradossale - vorrei concludere così, senza inoltrarmi indisamine e polemiche di attualità che non possono coinvolgermi - che adiscorsi generalmente condivisi sull’esigenza di una seria concentrazione disforzi, in ciascun paese e su scala comunitaria, per accrescere il potenzialeeuropeo di capitale umano, di capacità di ricerca e di innovazione, di qualifi-cazione civile e culturale dei processi di crescita e sviluppo ; sarebbe para-dossale che a questi discorsi facesse riscontro una sottovalutazione, di fatto,del ruolo delle nostre Università, delle loro esigenze vitali di continuità e diconsolidamento. Esigenze che non possono in nessun momento essere tra-scurate, anche se ad esse deve affiancarsi, s’intende, la necessità di una pun-tuale verifica critica dello stato attuale del sistema universitario italiano e di unaconseguente, coraggiosa revisione.

L’Europache vorrei

di Giorgio Napolitano

Mid TermMistery

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Fiat, incremento recordLe immatricolazioni di nuove auto in Italia a ottobre sono state pari a 186.891veicoli con un incremento dello 0,08% rispetto a un anno prima.Il gruppo Fiat (con i marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo) ha registrato 58.441immatricolazioni con un incremento del 12%.La quota di mercato del gruppo risulta pari al 31,27% contro il 30,67% di set-tembre. Si allontana così definitivamente il rischio di una crisi per il marchio torineseche sembrava vicina negli ultimi anni; tanto di cappello al nuovo corso degliEllkann, anche se i tempi d’oro del mercato dell’auto sembrano ormai definiti-vamente tramontati.

Volare, il gioco si complicaIl Tar del Lazio non chiude la partita Volare che anzi si complica. La sentenza del tribu-nale amministrativo ha infatti annullato il bando di gara per la cessione di Volare ma sulmerito del contratto che ha sancito la vendita all’Alitalia ha rinviato la decisione al giu-dice ordinario. Nel concreto, poiche’ la nullita’ della gara non inficia automaticamentel’atto di compravendita della societa’ varesina, Volare resta per ora di proprieta’dell’Alitalia. La compagnia di bandiera continuera’pertanto “a gestire il complesso azien-dale secondo obiettivi di sviluppo - e’ stato assicurato in una nota - e di salvaguardia del-l’occupazione”. Secondo Air One, invece, che si era rivolta al Tar proprio per annullaredell’esito della gara, Alitalia e’ ormai fuori da Volare.

.Anci-Governo, è ancora scontro“Gli emendamenti del governo non rispondono alle aspettative dei Comuni alla lucedell’incontro del 10 ottobre scorso’’, perche “diminuisce la manovra nominale ma restainalterato lo sforzo complessivo’’.Lo sostiene l’Anci, che, spiegando il contenuto dell’emendamento proposto dalGoverno per il patto di stabilita’ dei comuni, afferma: “La manovra nominale acarico dei comuni passa da 2,878 miliardi di euro a 2,002 miliardi di euro. Di con-seguenza vengono modificati i coefficienti per il calcolo del contributo dei singo-li comuni. La manovra nominale subisce quindi una riduzione di 876 mln dieuro’’.

SPECIALE ECONOMIA – Alla scoperta di Alcatel Alenia Space, numero 1 in Europa nella tecnologia spaziale

L’Italia vi guarda dall’alto

In tempi di stasi economica, dove legrandi compagnie del Belpaese sidibattono tra crisi e polemiche (vediTelecom), c’è un’Italia che sorride eguarda al futuro.E’ infatti per un terzo italiano il colos-so mondiale dello spazio.Finmeccanica detiene infatti il 33% diAlcatel Alenia Space, leader europeonella tecnologia spaziale.Creata il 1° luglio 2005, Alcatel AleniaSpace rappresenta un punto di riferi-mento mondiale per lo sviluppo nelsettore spaziale: dalla navigazione alletelecomunicazioni, dalla meteorologiaal controllo ambientale, dalla difesaalla scienza e all’osservazione.7000 dipendenti, 11 siti industriali in 4paesi europei, Italia, Francia, Spagnae Germania: bastano pochi numeriper evidenziare il ruolo di una azien-da che si è portata al terzo posto nelmondo.Oggi, Alcatel Alenia Space è il princi-pale fornitore europeo di soluzionisatellitari per la Difesa e per la sicu-rezza, con posizioni consolidate sianei sistemi satellitari sia terrestri.Inoltre, la società è il fornitore di rife-rimento europeo dei servizi operativiper le strutture dell’Agenzia SpazialeEuropea (ESA), l’agenzia spazialefrancese CNES, l’agenzia spaziale ita-liana (ASI) l’agenzia per la fornitura diservizi alla Difesa DGA ed altriimportanti clienti. Alcatel AleniaSpace è anche attiva nel mercato diesportazione satellitare civile-militare,attraverso Koreasat 5 nella Corea delSud e Star One in Brasile.Entro la fine del 2006, saranno statilanciati ben 10 satelliti di telecomuni-cazione e di osservazione terrestrecostruiti da Alcatel Alenia Space e 7payload/strumenti di Alcatel AleniaSpace saranno integrati nei satelliti.Va dalla componentistica ai sistemi laposizione consolidata di AlcatelAlenia nel settore dei satelliti di tele-comunicazioni, con clienti negli StatiUniti, Russia, America Latina, Africa eMedio Oriente, e con una crescenteattività commerciale verso i mercatiasiatici, in particolare quello cinese.Con una quota del 20% in questomercato nel mondo, Alcatel AleniaSpace ha guadagnato il 1° posto nelranking mondiale 2005. Grazie ai con-tratti sottoscritti per la realizzazione di4 satelliti: Chinasat 6B e Chinasat 9per ChinaSatcom, Thaicom V per latailandese Shin Satellite, e Star OneC2 per la più importante società disoluzioni satellitari dell’AmericaLatina, Star One, branca satellitare diEmbratel.Alcatel Alenia Space offre soluzionisatellitari sempre più potenti - fino a6,000 kg, con 16 kW di potenza fina-le – dotata di grande flessibilità ope-rativa, provata affidabilità e lungadurata. L’attuale linea di piattaforme di satel-liti geostazionari per telecomunicazio-ni, Spacebus, è il risultato di oltre ven-t’anni di continuo sviluppo, ed èattualmente dotato di avionica dinuova generazione validata in orbita.

Fino ad oggi sono state ordinate 53piattaforme Spacebus, e 25 sono ope-rative.Alcatel Alenia Space è anche il leadermondiale di payloads di telecomuni-cazioni con oltre 150 ordini. Inoltre, ètra i leader mondiali negli apparatispaziali operanti nelle microonde,con prodotti integrati nel 50% di tuttii satelliti costruiti al mondo.Alcatel Alenia Space non è solo il lea-der mondiale dei satelliti geostaziona-ri per il clima (prime contractor per isatelliti Meteosat di prima e secondagenerazione - MSG), ma ha ancheacquisito una grande esperienza nellemissioni climatologiche a bassa orbita(Calipso per CNES/NASA) e nellacostruzione di ground segment perl’osservazione della Terra. La società èleader Europeo nello sviluppo di stru-menti per le immagini ad alta preci-sione, ottici, radar, e leader mondialeper quelli dell’altimetria spaziale. Grazie all’esperienza acquisita nelcampo dei satelliti di monitoraggioambientale Cryosat e Envisat perconto dell’Agenzia Spaziale Europea(ESA), e dei satelliti di osservazioneterrestre e oceanica, SPOT, Jason 1 &2 e SMOS (Umidità al Suolo e Salinitàdell’Oceano) realizzati rispettivamen-te per CNES/NASA ed ESA, AlcatelAlenia Space ha assunto un ruolo fon-damentale anche nel programmaeuropeo GMES (MonitoraggioGlobale per l’Ambiente e laSicurezza), che entro il 2008 dovràcostituire un sistema globale di moni-toraggio.Il know-how sviluppato nel campodelle tecnologie civili e militari hapermesso ad Alcatel Alenia Space diassumere un impegno rilevante inORFEO (Optical and Radar FederatedEarth Observation). Per il sistemaduale (civile e militare) Franco-Italiano la società ha fornito i satellitiradar Cosmo-SkyMed ed i relativisistemi di terra ed i satelliti otticiPleïades. Sempre nel campo dellasicurezza, Alcatel Alenia Space ha for-nito alla Difesa francese gli strumentiad alta risoluzione per i satelliti Helios1 e 2.Alcatel Alenia Space è il punto di rife-rimento dei programmi scientifici spa-ziali. I maggiori successi comprendo-no i risultati eccezionali della navicel-la spaziale ISO (Osservatorio Spazialea Raggi Infrarossi) destinato alla ricer-ca di acqua sui pianeti del sistemasolare, e quelli ottenuti da Integral, ilpiù sensibile, preciso ed avanzatoosservatorio a raggi gamma mai lan-ciato. Il progetto più importante riguardacomunque la partecipazione allaStazione Spaziale Internazionale.È il più grande e ambizioso progettospaziale concepito dall’uomo trent’an-ni dopo la conquista della Luna: laStazione Spaziale Internazionale (ISS),un avamposto orbitale per la ricerca ela conquista di nuove conoscenze,nuove capacità e nuove opportunitànello Spazio. La Stazione, che verrà completata nei

prossimi anni, è il frutto di uno sforzocongiunto di 16 nazioni e delle rispet-tive Agenzie Spaziali. In un contestotecnologicamente tra i più avanzati almondo, anche l’Italia svolge un ruolofondamentale e, attraverso AlcatelAlenia Space, fornisce un contributoproduttivo di riconosciuto prestigiointernazionale, contribuendo per oltreil 50% al volume pressurizzato, quin-di abitabile, dell’intera Stazione.Grazie ai sofisticati strumenti messi apunto, e ad altri in fase di sviluppo, laStazione Spaziale consente agli scien-

ziati di operare, in condizioni dimicrogravità, per condurre ricerchemediche, fisiche, biologiche, per met-tere a punto nuovi materiali e collau-

dare tecnologie. Ma l’esperimento piùimportante cui sta contribuendo la SSIè la sua stessa esistenza: una testimo-nianza delle possibilità di sviluppodella vita umana in ambienti orbitan-ti. La costruzione di questa innovativo“avamposto tra le stelle” dimostra lestraordinarie potenzialità del compar-to spaziale quando istituzioni edindustrie cooperano insieme ai massi-mi livelli.Una volta completata, la gigantescaarchitettura orbitale - ancorata ad unalunga trave orizzontale, alle cui estre-

mità sono collocati i due grandi grup-pi di pannelli solari, e ad un traliccioverticale – è costituita da moduli abi-tabili, alcuni con funzioni di laborato-

rio, altri di alloggi per l’equipaggio,altri ancora di servizio e per la logisti-ca. Una sorta di “meccano” avveniri-stico, la cui spina dorsale sono le treunità detti Nodi, elementi di intercon-nessione tra i diversi moduli e puntid’attracco anche per i due elementi dirientro in casi di emergenza.L’assemblaggio della struttura è svi-luppato attraverso missioni (oltre cin-quanta) con vettori (Shuttle, Soyuz,etc.) che, lanciati dalla Terra, traspor-tano i moduli, nell’orbita prevista, aun’altitudine media di 350 km dalnostro pianeta. Alcatel Alenia Space è impegnatanella progettazione e costruzione dimoduli spaziali pressurizzati da tren-t’anni. Oggi, il suo contributo indu-striale alla costruzione della StazioneSpaziale Internazionale è di primopiano e in termini quantitativi,secondo solamente a quello delprimo contraente industriale dell’in-tero complesso orbitale, la statuni-tense Boeing. Se la Stazione Spaziale darà prestigioalla tecnologia italiana non sarà dimeno il progetto Galileo, il progettoeuropeo di navigazione satellitare.Alcatel Alenia Space svolge un ruolochiave nello sviluppo di Galileo. Dal2000 al 2003, ha progettato non solol’intera architettura di sistema perconto dell’Unione Europea, maanche l’architettura di base dei satel-liti per conto dell’Agenzia SpazialeEuropea (ESA). Inoltre ha avuto unruolo attivo nella definizione e nellavincita dell’assegnazione delle fre-quenze necessarie a questo sistema. Alcatel Alenia Space, in quantomembro fondatore e azionista diGalileo Industries, riveste un ruolodeterminante nella messa a puntodel sistema Galileo.La concessione Galileo sarà la piùgrande e ambiziosa PartnershipPubblico-Privata (PPP) in Europa eservirà ad aprire la strada a moltealtre iniziative legate alle grandiinfrastrutture paneuropee.

Alcatel Alenia Space è anche il leader mondiale di payloads di telecomunicazioni con oltre 150 ordini

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Susanna Agnelli attacca la FinanziariaFa ridere lesclusione dalla legge Finanziaria, che verrà discussa nei prossi-mi giorni in Parlamento, della possibilità per i cittadini italiani di destinareil cinque per mille della propria dichiarazione dei redditi alla ricerca. Lo dicesenza giri di parole la presidente di Telethon Susanna Agnelli. “Il cinque permille - dice Agnelli - era un provvedimento che avrebbe dovuto aiutare laricerca in Italia. Proprio per questo - ironizza - si è pensato bene di cancel-larlo non inserendolo nella nuova legge Finanziaria. Di fronte a queste scel-te - conclude - ci si può solo mettere a ridere”.

Bombassei, “non toccate la legge Biagi”‘’In questi 5 anni non c’e’ stato contenzioso, ne’ giudiziario, ne’ sindacale. Lanuova normativa ha funzionato. Non e’ un caso se Cisl, Uil e Ugl siano con-trari come lo siamo noi. Vuole cambiare la disciplina solo la Cgil? Beh nonbasta. Il paese ha altri problemi’’. E’ quanto sostiene il vice presidente dellaConfindustria, Alberto Bombassei, parlando della intenzione del ministro delLavoro, Cesare Damiano, di rivedere la normativa del giuslavorista, barbara-mente ucciso dalla Br. In caso di profonda revisione della legge, ‘’protestere-mo - avverte Bombassei - in tutte le sedi, spiegando le nostre motivazioni”.

Il videogame è donnaNon sono piu’ gli adolescenti e i giovani maschi a guidare la crescita delmercato dell’entertainment digitale mobile, gadget e giochi: in percentua-le ancora loro a dominare il mercato ma negli Stati Uniti, dove il mobilegaming ha una storia piu’ lunga grazie alla piu’ aperta e flessibile strutturadistributiva, il testimone della crescita negli ultimi due anni e’ passato alledonne di tutte le classi d’eta’ e alle persone con eta’ compresa tra i 25 e i44 anni . Nel 2005, per esempio, il 61 per cento degli utenti di giochi perapparecchiature mobili erano maschi.

Prima la tassa sui Suv, poi l’abolizione dellaesenzione dal bollo, poi ancora il dietro frontsui Suv e le agevolazioni (bollo gratis per 5anni) per chi acquista nuove autovetture ecolo-giche ed ora il superbollo. Saranno quasi 30milioni gli italiani che si potrebbero trovare apagare la tassa di proprietà, con una maggiora-zione, se l’emendamento proposto inFinanziaria passerà. Prima era stata abolita lasovrattassa sui Suv e gli sconti sul bollo per leauto di categoria Euro 4. Poi ridotta da 5 a 3anni l’esenzione del bollo per chi acquistamotocicli ecologici rottamando quelli inquinan-ti, con aumenti del bollo per questi ultimi 25,23, 21 e 19 euro come minimo per i motocicli,rispettivamente di categoria Euro 0, 1, 2 e 3).Ora con un nuovo colpo di fisarmonica laFinanziaria colpisce ancora, gettando automo-bilisti e contribuenti nel caos più assoluto.

“Solo l’8% delle auto che circolano in Italiasupera la soglia dei 100 Kw e non ci rientranessuno dei dieci modelli più venduti” è statoquesto il contenuto del comunicato, diffuso dalportavoce del viceministro dell’Economia,Vincenzo Visco, d’intesa con Palazzo Chigidopo le informazioni inesatte sul bollo auto. “Inparticolare - continua in una nota il Ministerodell’Economia - per le automobili fino a 100Kw, (cioè il 92 per cento del parco auto in cir-colazione in Italia) l’emendamento propostodal governo non comporta alcuna modifica diquanto già iscritto nel Disegno di leggeFinanziaria. “ Insomma nessun rincaro per levetture Euro4 ed Euro5 mentre per quelle piùinquinanti è prevista “una leggera revisione delbollo, maggiore per le vetture Euro zero e viadecrescente per Euro1, Euro2, Euro3. Non é

mancato in queste ore anche un laconico com-mento di Pier Luigi Bersani: “Effettivamente inqueste decisioni c’è un elemento di non razio-nalità. Un’impostazione più utile dovrebbe pre-vedere un meccanismo interno alla fiscalità del-l’auto a carico dei mezzi che consumano di piùe che sono più inquinanti, con una incentiva-zione alla sostituzione verso autovetture checonsumano ed inquinano meno.”

Nella tabella con la nuova struttura delbollo prevista dal nuovo emendamentodella Finanziaria emerge che, a partiredall’anno prossimo, nulla cambierà perle auto Euro4 ed Euro5 mentre risulta unaggravio di 0,02 euro per le auto conpotenza inferiore a 100 kw e unoaggiuntivo par ogni kw che eccede i 100.

Ecco cosa cambierà

* Auto Euro0: da 0 a 100Kw il bollo passada 2,58 a 3 euro per ogni Kw; oltre i100Kw diventa 4,50 euro per Kw;

* Auto Euro1: da 0 a 100Kw il bollo passada 2,58 a 2,90 euro per ogni Kw; oltre i100 Kw diventa 4,35 euro per Kw;

* Auto Euro2: da 0 a 100Kw il bollo passada 2,58 a 2,80 euro per ogni Kw; oltre i100 Kw diventa 4,20 euro per Kw;

* Auto Euro3: da 0 a 100Kw il bollo passada 2,58 a 2,70 euro per ogni Kw; oltre i100Kw diventa 4,05 euro per Kw;

* Auto Euro4: da 0 a 100Kw il bollo resta2,58 euro per ogni Kw; oltre i 100Kwdiventa 3,87 euro per Kw;

* Auto Euro 5: da 0 a 100 Kw il bollo resta2,58 euro per ogni Kw; oltre i 100Kwdiventa 3,87 euro per Kw.

Finanziaria e Automobili: Rincari per l’8% delle auto, aumenti per circa 30 milioni di vetture

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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A Littell a il GoncourtLo scrittore americano Jonathan Littell ha vinto il Premio Goncourt,massimo riconoscimento letterario francese, con un romanzosull’Olocausto perpetrato dai nazisti che alcuni critici hanno paragonatoallo stile di Tolstoj, mentre altri hanno bocciato come voyeuristico e dicattivo gusto.“Les Bienveillantes” (un riferimento alle Furie della mitologia greca)era il favorito al premio dopo aver vinto oltre 200.000 copie ed esserstato salutato come il fenomeno della stagione letteraria.

Rubato un ErnstUn quadro del pittore surrealista Max Ernst (1891-1976) e’ stato rubato daArt Cologne, la fiera d’arte appena conclusa.A scoprirlo e’ stato ieri sera un gallerista: mentre smontava uno stand hanotato che il quadro “Senza Titolo” realizzato intorno al 1957 non era piu’appeso alla sua parete .Il valore del dipinto a olio e’ stimato intorno ai 165 mila euro. Sparitaanche una statua in bronzo dello scultore A.R Penck, alta 70 cm dal titolo“Piccolo Totem” (1986).

Preghiere in musicaPrima c’è stata la messa hip-hop, poi il libro di preghiere hip-hop e ora ungruppo di cristiani sperano di spargere il loro credo in giro per gli Stati Untiattraverso un Cd di cerimonie musicate alla maniera dei rapper.Il sacerdote della chiesa episcopale di New York, reverendo TimothyHolder, meglio conosciuto con il nome d’arte di “Poppa T”, ha fondato laHipHopEMass due anni fa dopo che la vicenda di un sequestro a manoarmata avvenuto nel sud del quartiere del Bronx lo indusse a riflettere sullasituazione delle generazioni più giovani del suo quartiere.

James Ellroy nasce Los Angeles nel 1948. Dopoun passato travagliato (la madre fu assassinatanel 1958 da uno sconosciuto ed il delitto è tut-t’ora insoluto) che segna le sua storia personale,una giovinezza spesa tra piccola delinquenza,alcool e droga, carcere, feticismo, lavori occa-sionali, overdosi e ricoveri, passando attraversoorrori psichici di un’infanzia inesistente e dilata-ta, unita alla convivenza con un padre sfaticatoe nichilista, negli anni ‘80, con una disintossica-zione ultimativa, la scrittura, Ellroy riscopre sestesso dedicandosi anima e corpo alla stesura diromanzi polizieschi che hanno subito successo. Il libro che lo rivela al grande pubblico, però, è

“Dalia Nera”, ispirato alla tragica vicenda dellamadre. Con i due romanzi successivi (Il GrandeNulla e L.A. Confidential) diventa un autore“cult”. Con “I miei luoghi oscuri” indaga sullamorte della madre. Significative due fotografie,inserite nel libro: un bambino con l’aria inebeti-ta, il volto grassoccio, una lima in mano, gliocchi che non esprimono nulla o esprimono unnulla assoluto. Poi una seconda immagine: unuomo dalla struttura massiccia, i capelli cortissi-mi, occhialini dalla raffinata montatura inforcatasul largo viso, che esprime una nuova forma diperplessità, la stessa perplessità del bambino,ma invecchiata ed esperta e, se possibile, disin-catata. Per i lettori europei, questo è JamesEllroy. E’ il bambino che lo sceriffo della conteamette in posa per una foto che ossessionerà l’au-tore vita natural durante: l’immagine viene scat-tata qualche secondo dopo l’annuncio del ritro-vamento della madre, violentata e uccisa. E’ l’ul-timo grande epico della nostra civiltà metropoli-tana di fine/inizio millennio, con un’ossessioneper quanto di violentemente passionale, cieco,dissoluto, perverso e sacralmente gioioso che sispende ovunque e si è consumato dappertuttonegli ultimi trent’anni. Jungletown Jihad, 2006, Bompiani pagg. 127, è

il racconto di come Rick Jenson, destrorso detec-tive della squadra Crimini Irrisolti della Polizia diLos Angeles, ti sventa un attentato suicida all’in-terno dello Spago nel dopo serata degli Oscarhollywoodiani. Il Maestro del noir questa volta si diverte crean-

do un personaggio che incarna in pieno il fana-tico estre-mista did e s t r aamericanot u t t om u s c o l i ,pregiudizianti-“arab-b i o s i ” ,r e t a g g ipost-viet-namitici enostalgiereganiane(sebbeneguai a chit o c c h ianche ilp i c c o l og r a n d eGeorge W.Bush). L’antieroe

di Ellory èinnamorato di una starlet ultrasiliconata di terzacategoria, detesta la corruzione che la moraledel politically correct ha insinuato nel paese, èemotivamente sbandato e con una visionedistorta del proprio ruolo di poliziotto: per laLeft Coast praticamente l’immagine precisa ditutto ciò che di aberrante c’è nella Right Coast.Rick sta indagando su crimini seriali a sfondo

sessuale nel giro della prostituzione e dei bar daLap Dance, quando si imbatte in indizi che

riconducono ad una cellula dormiente di Al-Qaeda. La cellula terrorista risulterà tutt’altro chedormiente e sotto la copertura di un personag-gio già compromesso dai tempi degli anni ’60per la sua attività con le Pantere Nere, sta pre-parando un attacco suicida. Il tizio è intoccabileperò perché nero e soprattutto sinistrorso anche

se si sache coprele attivitàdella cellu-la con traf-fici nelgiro dellapros t i tu -zione esoprattuttocon leestorsioniai danni dir i c c o n edepravateche ade-sca eseduce. Rick e isuoi ami-chetti conle buonema soprat-tutto con

le cattive riusciranno a fermare il disegno crimi-nale grazie alla complicità della ultrasiliconatafiamma di Rick, di cui l’ex Pantera Nera si è inva-ghito.Il teatro del racconto è una Los Angeles dege-

nerata dove il jet-set hollywoodiano non a casosi trova pienamente a suo agio e strutturalmenteinserito. Esilarante il finale in cui Rick regala ilsuo affresco disgustato sulla notte degli Oscararrivando a chiedersi se sia veramente giusto

che venga sventato l’attentato: il paese sarebbemeglio o peggio senza tutto quel nulla?Il breve racconto di Ellroy scritto nel 2003 e solo

da poco nelle librerie italiane arriva in unmomento in cui l’incubo terrorista è largamentediffuso in tutte le principali città europee e nonsolo negli Stati Uniti, vuoi o non vuoi, tale cir-costanza di fatto, soprattutto in Europa, ha spac-cato politicamente l’opinione pubblica e il bellodel personaggio Rick Jenson sta proprio nel suoessere caricatura, istantanea, reazione più direttae verace alla questione delle questioni in questinostri tempi: può far sorridere o può esseredetestato comunque l’ “ormonale” Rick Jensonnon può lasciarti indifferente.Il fatto è che Ellroy è così. Non è sottile ed iro-

nico, il sarcasmo non rientra nel suo DNA. Dai suoi romanzi sono stati tratti due film:

“Indagine ad alto rischio” tratto da “Le stradedell’innocenza” e il più famoso “L.A.Confidential” (idem), che ha fruttato due premiOscar nel 1997: uno a Kim Basinger in qualità dimiglior attrice non protagonista e uno per lamigliore sceneggiatura non originale. Poi lariduzione cinematografica di “Dalia Nera” per laregia di De Palma, ancora nelle sale fino a qual-che giorno fa. Per sua stessa ammissione JamesEllroy è un grande narcisista, un egoista perdu-to nel vortice dell’attenzione di sé e di quantointeressa a lui. Bisogna fare fatica per cogliereimpreparato un attento osservatore di sé qualeEllroy. E la fatica, a detta dello stesso Ellroy, è ilbaratro e l’ossessione a cui l’umanità contempo-ranea cerca di sfuggire. Uno scrittore moralista?“Sì, sono un grande moralista. Sono un prote-

stante del midwest che odia Bill Clinton, unmoralista che teme Dio. E’ difficile da crederevisti i libri che scrivo, ma il senso morale dellanarrativa consiste nel mostrare le orribili conse-guenze di un atto immorale e il prezzo karmicoche le persone pagano per averlo perpetrato”.

Se le attuali emissioni di gasserra non diminuiranno, entrola fine del secolo si andràincontro a una escalation deglieventi climatici estremi. Inparticolare: aumento delladurata media delle heat-waves(ondate di caldo) e del nume-ro delle notti calde , aumentodell’intensità delle precipita-zioni, allungamento dei perio-di di siccità , riduzione deiperiodi di freddo intenso. Aformulare la previsione è unaricerca condotta da una ricer-catrice italiana, ClaudiaTebaldi e collaboratori delNational Center forAtmospheric Research, che sifonda su una simulazione che

si è avvalsa di ben novesupercomputer, tra i piùpotenti al mondo, all’internodei quali sono stati immessidati relativi a tutte le variabiliche possono interferire sulclima.«Sono gli eventi climatici estre-mi, e non i valori medi, checausano i maggiori danni allesocietà e agli ecosistemi», spie-ga la ricercatrice italiana. «Peresempio, sappiamo che le ter-ribili heat-waves, o ondate dicaldo, che hanno colpitoChicago nel 1995 hanno cau-sato un drastico aumento dellamortalità, soprattutto tra glianziani e la classi sociali disa-giate. La stessa cosa è accadu-

ta in Italia durante l’estate del2003. In base ai nostri risultatisi prevede che le heat-waves,che ora si verificano una voltaogni dieci anni, potrebberodiventare molto più frequenti:fino una volta all’anno entrofine secolo» (una ricerca speci-fica della studiosa sulle heat-waves è stato pubblicato suScience due anni fa).«In pratica – continua la ricer-catrice – siamo di fronte allarottura di un equilibrio rimastoimmutato per secoli e le con-seguenze possono essere disa-strose sotto diversi punti divista. Aumento dell’intensitàdelle precipitazioni vuol direaumento del rischio di alluvio-

ni e anche la riduzione deiperiodi di gelo non è unabuona notizia: questo infattipuò comportare un drammati-co cambiamento degli ecosi-stemi con ricadute negativecome l’aumento dell’infesta-zione da insetti. I paesi delMediterraneo, insieme agliStati Uniti occidentali e alBrasile, risultano le aree piùinteressate da queste modifi-cazioni climatiche». Lo studio,dal titolo «Going to the extre-mes», finanziato da NationalScience Foundation, USDepartment of Energy e EPA,apparirà sul numero di dicem-bre della rivista peer-reviewed«Climatic Change».

Ambiente, l’ondata calda è in arrivo

Ma l’informatica è una scien-za? Oppure si tratta di unasemplice questione di calco-li, per quanto sofisticati? E tradieci anni che cosa si inten-derà per computer? Questealcune delle domande a cuisono stati chiamati a discute-re alcuni dei più famosi nomidell’hi-tech di oggi: dirigentidi aziende multimilionariecome Google, Yahoo,Microsoft e IBM a fianco diprofessori universitari dellepiù famose università ameri-cane. Il simposio che hafesteggiato i 20 anni dellaNational Academy of Sciencea New York, era intitolatosemplicemente «2016». E irelatori si sono infatti sbizzar-riti sul futuro prossimo delcomputer e dell’informatica.DUE TEORIE –

Sull’evoluzione della scienzadell’informazione ci sonodue interpretazioni diverseche si alternano nei dibattiti:da un lato c’è chi dice chedal momento in cui neglianni ‘30 Alan Turing hainventato la «macchina uni-versale», ovvero una macchi-na che per la prima volta nonera dedicata a uno specificoscopo ma era in grado diessere programmata, i pro-gressi sono stati solo unaquestione quantitativa, di cal-colo ingegneresco. Per altriinvece lo straordinario avan-zamento del mondo digitaleha aperto la strada a un cam-biamento qualitativo, di con-cetto. Di sicuro c’è che ilcomputer ha cambiato ilmondo di ciò che può esserevisto, simulato o fatto. Dalla

mappa del genoma umano,alle immagini della superficiedi Marte, dalla simulazio-ne dei cambiamen-ti climatici aalla visualiz-zazione dicittà nona n c o r acostrui-te, dals o c i a ln e t -w o r -k i n ga l l acomuni -cazione intempo reale,le novità porta-te dai bit sono sicu-ramente state una rivolu-zione per l’essere umano.IL FUTURO – Durante la

conferenza studiosi e mana-ger hanno toccato molti

argomenti, come le imma-gini digitali, i

media online,l’impatto sul

lavoro el’occupa-zione. It e m ip i ùd iba t -t u t ip e r òs o n o

s t a t id u e ,

e n t r a m b idi largo

respiro: se siapprofondirà o

cambierà l’influenza del-l’informatica sulle altre scien-ze e se le questioni etiche

acquisteranno importanza dipari passo con la crescitadella pervasività e dellapotenza delle tecnologie. Nelprimo caso, come ha fattonotare Jon Kleinberg, profes-sore alla Cornell University,una rivoluzione scientifica siè già avuta: abbiamo la pos-sibilità di misurare cose chenon ci saremmo mai immagi-nati di poter misurare. Eporta ad esempio i siti dellecomunità online: sociologi epsicologi possono per laprima volta studiare le rela-zioni umane basandosi suuna massa di dati registrati emisurabili. Nello stessotempo sono diventati più sot-tili, e sempre più lo divente-ranno, i confini tra lo scorre-re della nostra vita reale, e laregistrazione di questa nel

mondo digitale. Andiamoincontro a un futuro semprepiù controllato, registrato,monitorato. Questo ci per-metterà di riascoltare le con-versazioni avute con i nostrigenitori anni e anni prima, odi fermare per sempre ilmomento in cui nostro figlioha fatto i primi passi. Manello stesso tempo apre lastrada a una società iper-con-trollata. Ma l’uso dell’infor-matica, affermano gli scien-ziati in simposio, come èsuccesso da sempre per tuttele scienze, non è nelle nostremani, ma in quelle dellasocietà. Sarà la società a pla-smare le applicazioni deiprogressi scientifici, sia nelbene che nel male. E questa– l’energia atomica ci insegna– non è una novità.

2016, il futuro dell’informatica

Secondo lo studio di una ricercatrice italiana heat-waves e notti calde sono imminenti

Simposio a NY tra i grandi della tecnologia per progettare il computer del domani

Jungletown Jihad

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

1-31 ottobre 2006 Pag. 7

Tom Cruise sposo a RomaUn imponente castello medioevale vicino a Roma sarebbe il luogo segre-to delle nozze fra la star hollywoodiana Tom Cruise e la sua fidanzata, l’at-trice Katie Holmes. A sostenerlo è il giornale Il Messaggero, secondo cuil’attore di “Missione: Impossibile” e la sua futura sposa avrebbero fissatole nozze al Castello Odescalchi sulle rive del lago di Bracciano, mettendofine al delirio mediatico che si è scatenato alla caccia del luogo presceltodalla coppia per le nozze. Il giornale rende note anche alcune data: il 16novembre una prima festa di riscaldamento con partecipazione di colleghicelebri, il 17 il matrimonio con rito cattolico e sabato 18 il gran finale uffi-cializzato da un sacerdote di Scientology.

La Burani sponsorizza PellizzariMariella Burani continua l’unione con il mondo dell’arte, sponsorizzando lamostra fotografica ‘Next Door’ del giovane fotografo italiano PaoloPellizzari . La mostra sarà allestita presso la Young Gallery di Bruxelles epotrà essere visitata dal 17 novembre al 9 dicembre 2006. Paolo Pellizzari fotografa il mondo come lo vede, senza voyeurismo nè sen-sazionalismo, senza giudicare né ridurre. Al di là degli scatti, parte per incon-trare l’altro, l’essere umano nella realtà e nella sua diversità. La magia delpanorama che permette di abbracciare un istante di vita nel suo insieme, cifa vedere una miriade di dettagli, proiettando così lo spettatore nella vita quo-tidiana.

Firenze, riapre l’ArcheologicoRiapre la storica entrata del Museo archeologico nazionale di Firenze supiazza SS. Annunziata, chiusa per 40 anni dopo l’alluvione di cui si cele-bra in questi giorni il ricordo.L’occasione è la mostra, allestita in concomitanza con le celebrazioni del-l’inondazione, intitolata “Archeologia e restauro in Toscana” (dal 4novembre al 7 gennaio) . In esposizione, fra i reperti etruschi, sarà visibile anche la Minerva diArezzo, una cui copia apparirà ‘vestita’ con gli abiti ideati per lei dalla mai-son Coveri.

AL CINEMA

VIAGGIO SEGRETOLeo fa lo psicanalista, suasorella Ale la modella.Abitano a Roma nello stes-so palazzo ed entrano

l’uno nella vita dell’altrocon la stessa facilità con cuipenetrano nei rispettiviappartamenti. Ne possiedo-no la chiave.La notizia che la loro villad’infanzia, in Sicilia, è statamessa in vendita s’intrecciaalla decisione di Ale di spo-sare Harold, un artistaserbo che ha perso la testaper lei, al punto che vor-rebbe regalarle la casadove è nata. È per impedi-re che questo avvenga cheLeo intraprende un viaggiosegreto a Siracusa, per riac-quistare la proprietà ed evi-tare che il delitto che hasegnato la loro infanziatorni a insidiare la memoriadella sorella.In Viaggio Segreto, RobertoAndò sposta l’azionedall’Irlanda, dove èambientato il romanzo dipartenza “Ricostruzioni” di

Josephine Hart, alla Sicilia,sua terra d’origine, per nar-rare ancora, come già nelprecedente “Sotto Falso

Nome”, di esistenze(ri)costruite sotto il segnodi un lutto e di relazionifamigliari condannate daun pesante non detto.Per anni, Leo ha protetto lafragile psiche di Ale, argi-nando ogni ritorno delrimosso, legandosi a leicon un amore complice emorboso, mentre si facevainvadere dai ricordi deisuoi pazienti per seppellirei propri. Ma ora il passatopreme per tornare a galla.Alessio Boni e ValeriaSolarino interpretano i dueprotagonisti “spezzati”, per-sino nei nomi, mentreDonatella Finocchiaro nellaparte dell’agente immobi-liare e Emir Kusturica inquella di Harold inscenanola possibilità per i fratelli diun’apertura, al di là del(doppio) legame che liinchioda.

Nonostante il film sappiatoccare anche punte digrande intensità, i vuoti e ipieni non trovano un equi-

librio, l’eleganza patinatadei set rischia il barocchi-smo e distrae, i ritratti dipersonaggi già ipersensibilivengono appesantiti dasintomi di troppo (l’asma diLeo) e da dialoghi poconaturali.L’inconscio si difende e fasì che, dopo il trauma, rico-struiamo il nostro passatoin una maniera che rendapossibile il proseguimentodella nostra vita: la veritànon sempre è salvifica edirci una bugia può strap-parci al pericolo. È questoil nucleo più interessantedel film, che Andò altera inmodo impercettibile maprofondo, preferendo met-tere in scena un altroassunto, e cioè che la men-zogna può essere ben piùintrigante (e cinematografi-ca) della verità. Ma forsenon è questo il caso.

In vita la sua sofferenzapsicologica nel creare nongli ha certo regalato sere-nità e appagamento, anzi.Come invece è capitatpanche ad altri artistyi, imaggiori omaggi e imigliori riconoscimentieconomici a JacksonPollock sono arrivati dopola morte. Così oggi il gran-de pittore statunitensestrappa il primato del qua-dro più caro del mondo almaestro austriaco GustavKlimt. Il magnate dell’in-dustria discografica e cine-matografica di Hollywood,David Geffen ha vendutoinfatti un quadro diPollock per 140 milioni didollari (oltre 110 milionidi euro), stabilendo così ilnuovo record mondiale. È

il prezzo più alto maipagato per un dipinto,superando anche quellostabilito nello scorso giu-gno, quando l’erede deicosmetici Ronald S.Lauder pagò un quadro diKlimt, «Adele Bloch-BauerI», 135 milioni di dollari.LA VENDITA - La notiziadella vendita riservata delquadro di Pollock dal tito-lo «No. 5» del 1948, è statarivelata dal New YorkTimes. Raggiunto telefoni-camente dalla giornalistaCarol Vogel, David Geffenha declinato ogni com-mento sulla notizia.L’intermediario della ven-dita sarebbe stato TobiasMeyer, un critico d’artedella casa d’aste Sotheby’sdi New York. Secondo le

informazioni raccolte dal«New York Times» nelmondo dei galleristi, ilcompratore del quadropiù caro del mondo sareb-be David Martinez, unfinanziere messicano cherecentemente è balzatoagli onori delle cronacheper aver acquistato unappartamento di due pianinel Time Warner Centerper 54,7 milioni di dollari.Anche Martinez non harilasciato commenti.Il N.1, sempre del ‘48, unodei più famosi dipinti diPollock, attualmente espo-sto al MoMa di Mew York(dal sito MoMa)Il N.1, sempre del ‘48, unodei più famosi dipinti diPollock, attualmente espo-sto al MoMa di Mew York

(dal sito MoMa)David Martinez è statonegli ultimi anni uno deimaggiori acquirenti diopere di maestri dell’artecontemporanea, come adesempio William deKooning e Marko Rothko,sia in aste pubbliche chein trattative private. Nelloscorso mese David Geffenha venduto altri due cele-bri dipinti del XX secolo,uno di Jasper Johns e unaltro di Willem deKooning, per una cifracomplessiva di 143,5milioni di dollari. Negliambienti finanziari si ipo-tizza che Geffen stia cer-cando di raccogliereingenti quantità di denarofresco perchè sarebbeinteressato all’acquisto delquotidiano «Los AngelesTimes».

L’opera N.5 del grande maestro statunitense venduta a 140 milioni di dollari

Jackson Pollock, l’uomo dei record

A Milano, dove hanno sof-fiato via anche la nebbia, simuovono e si incrocianopersonaggi anonimi e dirilievo, le cui vite sonougualmente regolate daldenaro. Quella di Ugo,banchiere corrotto, sposatoa una donna malinconica edepressa e controllato daRita, capitano dellaGuardia di Finanza, inna-morata e non corrispostanel privato. Per strada inve-ce si prostituisce Bianca, dicui si invaghisce Otello, unpregiudicato agli arrestidomiciliari che ascolta ilRigoletto e, come il gobbomantovano, tenta invano diriscattare la fanciullaamata. Poi c’è Elodie,modella e amante di Ugo,sedotta e abbandonatacome la “traviata” verdiana,che trova il suo “Alfredo”

in Gerry, commesso in ungrande magazzino e maritofedifrago. Come Gerry,ambizioso e stanco di ver-sare nell’indigenza, ancheal professore pensionato diTeco Celio il denaro nonsembra bastare mai, butta-to e consumato dentro lecostose vetrine del centro.Tutto intorno Milano assi-ste alle loro vite spesemale.Il film di FrancescaComencini si apre suMilano dentro un campolunghissimo, è la città dovesi svolgeranno i destini deiprotagonisti, le relazioniinterpersonali intrattenuteper denaro, impedite daldenaro e terminate perdenaro. La Milano dei traf-fici e delle intercettazioni,la Milano post tangentopo-li che si è bevuta tutto

davanti ai bar, ai negozi,alle banche, agli scheletridelle fabbriche in disuso,cullata dallo sferragliareincessante dei tram.Milano, la città del padreLuigi Comencini, la cittàdella Scala e del melo-dramma verdiano, cheaccompagna le sequenzesottolineando liricamentel’evoluzione emotiva deipersonaggi. Da Milano, chenasconde i suoi affari spor-chi ma anche la sua bellez-za, l’Italia può forse rico-minciare, perché è nelcapoluogo lombardo cherisiedono i centri finanziari,le banche, la Borsa. La livi-da fotografia di Bigazziimpressiona Milano esostiene la poetica impe-gnata di Francesca che siconferma la più “grande”delle sorelle Comencini.

A CASA NOSTRA

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

Pag. 8 1-31 ottobre 2006

Vino, vietato l'impiego dei trucioliNiente più trucioli nei vini italiani di qualità, grazie al decreto fir-mato fa dal ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro.A pochi giorni dall'approvazione del regolamento comunitario sul-l'impiego dei "trucioli" di quercia nel vino, che prevede che i paesimembri possano adottare misure più restrittive.Il ministro De Castro ha infatti firmato il decreto che ne vieta l'uti-lizzo nei prodotti Doc (Denominazione di origine controllata) eDocg (Denominazione di origine controllata e garantita).

Droga, le donne rischiano di piu'Le donne dipendenti da droghe pesanti muoiono con una frequenza 20volte maggiore delle altre donne secondo uno studio australiano.Condotta dal Centro nazionale di ricerca su droghe e alcool, la ricercafornisce un quadro allarmante dei tassi di mortalita' fra gli australianidipendenti da eroina, cocaina, metanfetamine e droghe da party comeecstasy.Le droghe che hanno un impatto assai piu' grave fra le donne e leragazze che fra i maschi sono l'eroina e le metanfetamine.

Genesis, uniti sotto il ColosseoI Genesis con Phil Collins, Mike Rutherford e Tony Banks tornanoinsieme e suoneranno al Colosseo per il Telecomcerto .Si attende un grande concerto dunque per l'evento di TelecomProgetto Italia in collaborazione con il Comune di Roma in program-ma a luglio 2007.Quella romana sara' l'unica data italiana del tour 'Turn it on again, cheverra' presentato a Londra e che segna la reunion di una delle band-mito del rock mondiale di tutti i tempi.

Governo ladro? Ridiamoci su!Il Cavaliere ci ha campatoun’intera legislatura, ele-vando la barzelletta - attiva(cioè raccontata) e passiva(ossia subita) - a forma dicomunicazione politica.Stavolta l’umorismo trafiggel’altro bersaglio, diventatonel frattempo il nuovoinquilino di Palazzo Chigi.Basta affidarsi a «MortadellaShow» (edito da Aliberti,prezzo 9,90), un compen-dio di battute, storielle efreddure sulle nefandezzedi Prodi e del suo governounionista.Il libro, firmato da MarioPrecario che ligio alla parcondicio aveva già pubbli-cato a marzo un’analogo«Berlusconi show», si pren-de gioco - talvolta in manie-ra greve - delle doti vampi-resche del viceministroVisco o dell’incapacità dialcuni ministri dell’Ulivo.C’è persino la preghierina«O Gesù dagli occhitristi/Fai sparire i comuni-sti», ecc ecc... Ma le risatecolpiscono anche i solitinoti, da D’Alema aBertinotti, passando perGrillini o Luxuria. La sail’ultima nell’era delProfessore non risparmia lasinistra delle banche, dellecoop e delle tasse. E ovvia-mente lui, il premier Prodi.Che il mondo barzellettiero-battutaro lo conosce cosìcosì, nulla a confrontocomunque del suo prede-cessore, vero esperto delsettore. L’unica barzellettamade in Prodi che le crona-che politiche hanno regi-strato è datata giugno 2006.Eccola: «Ronaldo allaMadonna: “Vorrei un’ auto-strada diretta da Milano alBrasile”. La Madonna escla-ma: “Chiedi troppo!”.“Allora vorrei una partitacontro la Juve con un arbi-tro imparziale”. E laMadonna: «A quante corsiela vuoi l’autostrada?».

Ecco le migliori:

Ecco il nuovo sistema ditassazione inventato daVisco, geniale nella suasemplicità. a) Quanto gua-dagni? b) Mandaceli.

Questa notte ho sognatoVisco vestito da principeazzurro. Veniva su unosplendido destriero biancoe mi portava via. Tutto.

Facciamo il Governo deglionesti!Già, e il pluralismo?

L’onorevole Bertinotti haordinato di togliere da tuttele sedi del partito la scritta«Toilette» sulle porte deibagni e di sostituirla con:«Lo sforzo del popolo nelmomento del bisogno».

«Io sono di sinistra».«Piantala, che ci stannoguardando tutti».

Premio Nobel a Occhettoper la natura. È riuscito atrasformare una quercia inun bonsai.

La Bindi e la Turco sono tal-mente brutte che se si sie-dono davanti a un compu-ter scatta automaticamentel’antivirus.

PreghierinaO Gesù dagli occhitristi/Fai sparire i comuni-sti/ Se risolvi ‘sto proble-ma/ Fai scomparire ancheD’Alema. Ti preghiam, senon ti rodi/ Estingui pureProdi/ Tu col cuore sempreaperto/ Fai tramontareDiliberto/ E con gli angelituoi belli/ Porta in cieloanche Rutelli/O mio carobuon Gesù/ Non riman-darceli mai più.

Seguire attentamente leistruzioni:1) Create un file qualsiasi2) Chiamatelo «Prodi»3) Buttatelo nel cestino4) Cliccate su «Svuota ilcestino». Comparirà laschermata di conferma eli-minazione file, che chiede:«Eliminare definitivamente

Prodi?»5) Adesso potete risponde-re «Sì».

Non serve a niente, maaiuta a iniziare bene lagiornata

Con la Sinistra l’Italia cam-bia marcia!Sì, mette la retro!

Lo sapete perché gli ultimiscioperi generali sono statitutti di 4 ore? Perché farnedi 8 ore è troppo faticoso!

Le zanzare rischiano l’e-stinzione da quando a suc-chiare il sangue degli ita-liani ci si è messo Visco!

«Prodi sfugge al confrontoin tv, si vede che ha paura.Io comunque il confronto lofaccio anche con una sediavuota». Berlusconi, 4 feb-braio 2006.Immediate le reazioni daparte del mondo politico:«Speriamo che la gentenon voti la sedia vuota»,Marassi su «II Mattino».«Speriamo che la gentenoti l’assenza», FrancescoRutelli. «Speriamo che lagente non noti l’assenza»,Massimo D’Alema.«Cacchio, una sedia vuota:la prendo io». ClementeMastella. «Cacchio unasedia vuota: se la giriamoci possiamo sedere in quat-tro». Padoa-Schioppa.«Guardate che la sedia èvuota, ma quell’attacca-panni sono io», Piero

Fassino

In una riunione del consi-glio dei Ministri Prodi fa ungrosso starnuto. Alla suasinistra Livia Turco pronta-mente esclama: «Salute!».A seguire gli altri compo-nenti: «Finanze!»,«Interno!», «Difesa!».

Ho cominciato a dubitaredel Comunismo quando hovisto che i giapponesi nonlo fotografavano.

A causa di un pentito vieneriaperto il processo per ilfinanziamento illecito alPci-Pds da parte delle Cooprosse. D’Alema attendenervoso nel suo ufficio l’esi-to dell’udienza di primogrado. All’improvviso unpostino gli porta un tele-gramma dell’avvocato delpartito con scritto:«Onorevole D’Alema, veri-tà e giustizia hanno trionfa-to». Immediata la rispostadi D’Alema: «Ricorrete inappello».

Prodi fa chiudere nota casadi computer.Morta Dell.

Che differenza passa traCristianesimo eComunismo?Il primo predica la povertà,il secondo la realizza

Qual è il patrono dei marti-ri comunisti?San Toro

Beati i giovani, perché ere-diteranno il debito pubblico(dal Vangelo di Padoa-Schioppa)

Nella mia vita ho creduto inmolte persone, e ho sba-gliatoHo creduto in Marx, e hosbagliatoHo creduto in Lenin, e hosbagliatoHo creduto in Mao, e hosbagliatoAdesso ditemi voi: comefaccio a credere inD’Alema?(la racconta Paolo Rossi)

La soluzione radicale è unPannella liquefatto?

Come fa D’Alema a salvareun clandestino che sta affo-gando?Gli butta un’ancora di sal-vezza!

Un giorno due comunisti sitrovano a chiacchierare. Ilprimo chiede all’altro:«Ma se tu avessi due villeenormi, che cosa ci fare-sti?»Il secondo, prontamente:«Una a me e una alPartito!»L’altro insiste:«E con due appartamenti?»«Uno a me e un al Partito!»«Con due automobili?»«Una a me una al Partito!»«Con due morotini?»«Uno a me e un al Partito!»«Con due biciclette?»«Ah, quelle ce l’ho e me letengo strette...»

“Mortadella show”, un libro con tutte le freddure su un governo che è già una barzelletta