1-15/15-31 Ottobre 2007 - Anno XLIV - NN. 19-20

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Come ampiamente previsto da tutti gli osservatori politici italiani, le tanto pubblicizzate primarie, tenutesi lo scorso 14 ottobre, per eleggere il primo segretario del nascente Partito Democratico, si sono con- cluse con la schiacciante vit- toria “bulgara” del sindaco di Roma Walter Veltroni. Risultato, che alla luce delle percentuali finali ottenute dai cinque sfidanti, mostra l’enorme strapotere della macchina bellica messa su dal neo segretario e la dovizia di mezzi impiegata per ottenere questo risultato, infatti Walter il ”magnifico” ha ottenuto circa il 76% di tutti i voti di coloro i quali si sono recati ai seggi per votare - 3 milioni e 300 mila persone secondo gli organizzatori - distaccando di parecchie lunghezze il Ministro della Sanità Rosy Bindi, la quale ha ottenuto il 14% dei suffragi ed Enrico Letta che ha sommato il 10% circa delle preferenze totali, mentre i due carneadi, auto proclamatisi rappresentati della “Società civile”, Gawronski e Adinolfi hanno sommato in due poco più dello 0,5% dei voti totali. Ma al di là dei dati numerici che sono emersi da questa consultazione casereccia - e che tutti alla vigilia hanno pronosticato - e delle dichiarazioni anche esse scontate che sono seguite alla proclamazione, anzi alla “beatificazione” del vincitore, la preoccupazione è quella di indicare quali sono i punti focali emersi da tutto questo can-can. In primo luogo il fatto che centinaia di migliaia di per- sone si siano recate volontari- amente ai seggi elettorali spinte, chi da ordine di parti- to, chi dall’ ordine del sinda- cato, del Sindaco, della coop- erativa rossa di turno, o per sincero spirito di parteci- pazione noi lo troviamo un fatto sicuramente positivo, che in un certo qual modo toglie fiato alle voci dell’anti politica che tanto alla moda sono in Italia in questo momento. Questo è un fatto. Un altro fatto sicuro è che sicuramente gli Italiani recatisi a votare per queste Giuliano Leo Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Ottobre 2007 - Anno XLIV - NN. 19-20 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO USA PRIMARIE DEMOCRATICHE — a pagina 3— ESTERI Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it Chaos in Birmania LA PIAZZA D’ITALIA — a pagina 5 — APPROFONDIMENTI LA VIGNETTA Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Una fiammata democrat- ica che in occidente si è spenta troppo presto Che cosa sta succedendo in Birmania? Prima di rispondere, sarebbe bene considerare cosa è la Birmania e la sua storia passata, più prossi- ma. La Birmania o Unione di Myanmar, è governata da un regime militare e il suo attuale capo di stato è il generale Than Shwe; questi ha tutti i poteri, inclusi quelli di rimuovere i ministeri e i loro membri e prende anche le maggiori decisioni in politica estera. La maggior parte dei minis- teri sono capeggiati da uffi- ciali dell’esercito. I partiti politici importanti in Myanmar sono La Lega Nazionale per la Democrazia e la Lega Democratica Shan; ci sono anche altre forze che spes- so rappresentano le mino- ranze etniche, ma il proble- ma fondamentale è che qui, non è tollerata l’oppo- sizione politica, quindi molti sono stati proscritti. Il partito dei militari invece è forte e prospero, si chiama Partito Nazionale dell’Unità, sostenuto da un’organizzazione totali- taria chiamata l’Associ- azione di Solidarietà e dello Sviluppo del Sindacato. In Birmania non c’è un ordinamento giudi- ziario indipendente. La situazione politica e sociale del Myanmar si è fatta incandescente diverse volte in passato, tra queste ricordiamo la più recente e sanguinosa, quella del 1989. L’esercito represse violentemente le proteste popolari contro la cattiva gestione economica e l’op- pressione politica: l’episo- dio più violento ci fu l’8 agosto 1988, quando i mil- itari aprirono il fuoco sui rivoltosi e migliaia furono i morti. Questa strage è pas- sata alla storia come “rivol- ta 8888”. Ma le proteste e le vittime TE LA DO IO L’ITALIA A pagina 2 Continua a pagina 6 L’incoronazione di Re Walter I Un rito bulgaro

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Un rito bulgaro. L'incoronazione di Re Walter I. - Ottobre 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Ottobre 2007 - Anno XLIV - NN. 19-20 € 0,25 (Quindicinale)

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Come ampiamente previstoda tutti gli osservatori politiciitaliani, le tanto pubblicizzateprimarie, tenutesi lo scorso 14ottobre, per eleggere il primosegretario del nascente PartitoDemocratico, si sono con-cluse con la schiacciante vit-toria “bulgara” del sindaco diRoma Walter Veltroni.Risultato, che alla luce dellepercentuali finali ottenute daicinque sfidanti, mostral’enorme strapotere della

macchina bellica messa su dalneo segretario e la dovizia dimezzi impiegata per ottenerequesto risultato, infatti Walteril ”magnifico” ha ottenutocirca il 76% di tutti i voti dicoloro i quali si sono recati aiseggi per votare - 3 milioni e300 mila persone secondo gliorganizzatori - distaccando diparecchie lunghezze ilMinistro della Sanità RosyBindi, la quale ha ottenuto il14% dei suffragi ed Enrico

Letta che ha sommato il 10%circa delle preferenze totali,mentre i due carneadi, autoproclamatisi rappresentatidella “Società civile”,Gawronski e Adinolfi hannosommato in due poco piùdello 0,5% dei voti totali.Ma al di là dei dati numericiche sono emersi da questaconsultazione casereccia - eche tutti alla vigilia hannopronosticato - e delledichiarazioni anche esse

scontate che sono seguite allaproclamazione, anzi alla“beatificazione” del vincitore,la preoccupazione è quella diindicare quali sono i puntifocali emersi da tutto questocan-can.In primo luogo il fatto checentinaia di migliaia di per-sone si siano recate volontari-amente ai seggi elettoralispinte, chi da ordine di parti-to, chi dall’ ordine del sinda-cato, del Sindaco, della coop-

erativa rossa di turno, o persincero spirito di parteci-pazione noi lo troviamo unfatto sicuramente positivo,che in un certo qual modotoglie fiato alle voci dell’antipolitica che tanto alla modasono in Italia in questomomento. Questo è un fatto.Un altro fatto sicuro è chesicuramente gli Italianirecatisi a votare per queste

Giuliano Leo

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Ottobre 2007 - Anno XLIV - NN. 19-20 € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

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COPIA OMAGGIO

USA PRIMARIEDEMOCRATICHE

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ESTERI

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LA PIAZZA D’ITALIA

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APPROFONDIMENTI

LLAA VVIIGGNNEETTTTAARicco, continuamente aggiornato: arriva

finalmente sul web il nuovo puntodi riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Una fiammata democrat-ica che in occidente si èspenta troppo presto

Che cosa sta succedendo inBirmania?Prima di rispondere,sarebbe bene considerarecosa è la Birmania e la suastoria passata, più prossi-ma.La Birmania o Unione diMyanmar, è governata daun regime militare e il suoattuale capo di stato è ilgenerale Than Shwe;questi ha tutti i poteri,inclusi quelli di rimuovere iministeri e i loro membri eprende anche le maggioridecisioni in politica estera.La maggior parte dei minis-teri sono capeggiati da uffi-ciali dell’esercito.I partiti politici importantiin Myanmar sono La LegaNazionale per laDemocrazia e la LegaDemocratica Shan; ci sonoanche altre forze che spes-so rappresentano le mino-ranze etniche, ma il proble-ma fondamentale è chequi, non è tollerata l’oppo-sizione politica, quindimolti sono stati proscritti. Ilpartito dei militari invece èforte e prospero, sichiama Partito Nazionaledell’Unità, sostenuto daun’organizzazione totali-taria chiamata l’Associ-azione di Solidarietà edello Sviluppo delSindacato. In Birmania nonc’è un ordinamento giudi-ziario indipendente.La situazione politica esociale del Myanmar si èfatta incandescente diversevolte in passato, tra questericordiamo la più recente esanguinosa, quella del1989. L’esercito represseviolentemente le protestepopolari contro la cattivagestione economica e l’op-pressione politica: l’episo-dio più violento ci fu l’8agosto 1988, quando i mil-itari aprirono il fuoco suirivoltosi e migliaia furono imorti. Questa strage è pas-sata alla storia come “rivol-ta 8888”.Ma le proteste e le vittime

TE LA DO IOL’ ITALIA

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L ’ i n c o r o n a z i o n e d i R e W a l t e r I

Un ritobulgaro

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

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Governo: Rutelli, dopo Prodi solo le elezioni(Adnkronos) - "Dobbiamo assoluto rispetto alle prerogative del capo delloStato. Ma se mi si chiede un'opinione politica, e' che dopo il governo Prodici siano solo le elezioni". Lo dice il vicepresidente del Consiglio FrancescoRutelli in un'intervista a 'La Stampa'.

Italia abbandonata ai criminali - napolitanoponga fine a Scempio legalita'(Adnkronos) - ''E' il governo della vergogna. Rapido nell'imporre l'indulto libe-ra-criminali e dilaniato sul pacchetto sicurezza. Un esecutivo con dentro fauto-ri delle sanatorie per i clandestini, paladini della droga libera, cacciatori di votidi banditi scarcerati con generosita' non poteva varare norme per la sicurezza".Lo afferma Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di Alleanza nazionale.

CDL: Fini, non accetteremo contratto con italia-ni senza averlo discusso (Adnkronos) - ''La leadership di Berlusconi non e' in discussione. Semmai ilproblema del centrodestra e' capire dove ha sbagliato. Mettiamola cosi': alleprossime elezioni non accetteremo un contratto degli italiani senza prima aver-lo discusso''. Lo ha detto il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, inun'intervista pubblicata sul prossimo numero di 'Panorama, in edicola da vener-di' 26 ottobre,rilasciata al direttore del settimanale, Maurizio Belpietro.

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primarie sono stati moltomeno di quelli dichiarati dagliorganizzatori . Che dai 600mila votanti delle 12 diDomenica 14 ottobre, si siapassati al milione e mezzodelle 17 e 30, per concludersicon gli oltre 3 milioni e 300mila alla chiusura del seggiopare un tantino esagerato.Difficile credere che in pocopiù di due ore e mezzo quasidue milioni di votanti sisarebbero recati ai seggi, mal’orecchino al naso e la sveg-lia al collo gli italiani ancoranon l’hanno. Forse lo scetti-cismo dipende anche dalmodo in cui è andato ilrecentissimo referendum sulprotocollo del Welfare,tramite il quale la triade sin-dacale ha abilmente “indiriz-zato” il voto dei pensionati, illoro vero bacino di iscritti,contro quello dei lavoratoridelle grandi industrie contraria quell’accordo firmato traGoverno e parti sociali.Insomma parlare esclusiva-mente di una vittoria dellasocietà civile che liberamenteha eletto Walter Veltroni allaguida del Partito Democraticotralasciando di ricordare chedietro tale successo c’è unapparato che ha convogliato

le decine di migliaia di mili-tanti dei DS della Margheritaalle urne ci pare discutibile.Nascondere che la candidatu-ra prima, e l’elezione poi, delSindaco di Roma al segretari-ato del neo partito, sia statavoluta dai vertici politici deiDS e della Margherita e siastata sostenuta dal tambureg-giamento dei mass mediapare una provocazione. Unacandidatura e una vittoriaquindi certamente non prove-niente esclusivamente dallabase, dal basso cioè.D’altronde, come la gente sisarebbe potuta sentire total-mente parte del processo cos-titutivo del nuovo partito,quando un personaggiocome Follini, ad esempio, ilcui solo merito politico èstato fare il “salto dellaquaglia” al Senato regalandoun voto in più al malridottoGoverno Prodi e fino a ierivice-premier del governoBerlusconi, è stato cooptatonel gruppo dei 45 “saggi” chehanno avuto il compito dipreparare queste primarie eapprontare una prima bozzadi programma che ancoranessuno conosce?D’altronde non è stato unesponente del centro destra alanciare l’allarme per possibili

brogli a queste consultazioniinterne al centro sinistra,bensì il Ministro della DifesaArturo Parisi. E’stata la candi-data Rosy Bindi appenaqualche giorno fa a raccon-tare amareggiata, quanto siastato difficile per i suoisostenitori approntare le listein tutte le regioni ed organiz-zare gli incontri con i suoipossibili elettori. E’ stata sem-pre Lei ad affermare che ilcandidato Veltroni, invece disostenere il Premier Prodi, hafatto il controcanto per tuttal’estate. Prodi diceva chebisognava ridurre il debitopubblico e lui sosteneva chebisognava abbassare le tasse.Prodi era contrario al rimpas-to, e lui sollecitava il rimpas-to. Prodi iniziava un diffi-coltoso confronto sulla rifor-ma elettorale, e lui dava ottomesi di tempo per fare tuttele riforme come se fosse ilvero padrone del Governominacciando o un governoistituzionale o nuove elezioni.Non è stato poi lo stessoEnrico Letta a infuriarsi degliscarsi spazi dati ai candidatiche si opponevano a Walter il“Magnifico”?Il fatto che poi gli organi diinformazione nazionale legatial centro sinistra abbiano cer-

cato di spacciare agli italianiWalter Veltroni come l’”homonovus” del panorama politicoevidentemente ha contribuitoalla delusione e alla scarsapartecipazione degli elettori eha attirato le critiche di diver-si commentatori. Il sindaco diRoma infatti fa politica daoramai ben trenta anni, èstato segretario nazionaledella federazione giovaniledel P.C.I., consigliere comu-nale a Roma, deputato, diret-tore dell’organo di stampa delpartito - l’Unità -, Ministrodella Cultura, non propriouna faccia nuova insomma.Da adesso in poi vedremo sele sue indubbie capacità dimediazione saranno sufficien-ti a calmare le fibrillazioniinterne a cui troppo spesso èsoggetto l’Esecutivo di centrosinistra, ora che il buonWalter ha un ruolo ufficiale enon può più comportarsicompletamente da battitorelibero. Per prima cosa siamointeressati a vedere come saràcapace di superare il dualis-mo col Premier e come verràvisto dagli altri partners digoverno il suo interventismonel dibattito politico quotidi-ano. Sicuramente la suanuova veste di segretario delpiù grande partito del centro

sinistra non lo aiuterà moltoin quanto da ora in poi ognisua dichiarazione dovràessere pesata e calibratamolto di più di quanto losiano state sino ad adesso.Questo soprattutto perchel’indice di gradimento tra gliitaliani, riguardo la politicamessa in atto da questoGoverno, è certamente tra ipiù bassi degli ultimi decenni,e si sa che quando si deverincorrere gli umori dellapiazza e recuperare sugliavversari politici l’errore èdietro l’angolo, e purtroppo afarne le spese di questi errori

non sarebbe solo la prose-cuzione della carriera politicadi Veltroni ma lo stato disalute del Paese intero.Ma la cosa più curiosa saràvedere come coniugheràquesto suo nuovo ruolopolitico con quello di Sindacodella Capitale, vedremo infuturo molto prossimo se icittadini dell’Urbe rimpianger-anno o meno la promessanon mantenuta da Veltroni,quella cioè di abbandonare lapolitica e ritirarsi in Africa altermine del suo secondomandato da Sindaco.

Giuliano Leo

U n r i t o b u l g a r o

colpo. Un colpo forte edeciso nei confronti delPremier Prodi e del restodella maggioranza moderata .Un colpo che, sicuramente abreve, farà sentire i suoi effet-ti sull’esecutivo guidato dalProfessore.In definitiva non si è assistitoa nulla di nuovo rispetto aquanto siamo stati abituati avedere negli anni passati incui al Governo era SilvioBerlusconi. Gli unici cambia-menti che abbiamo potutonotare, infatti, sono stati i“bersagli”verso cui erano riv-olte le richieste dellapiazza,insomma il Cavaliere èstato degnamente sostituitoda Romano Prodi, la destraitaliana con la “destra”dellacoalizione di centro-sinistra,cioè Dini, Mastella e ilneonato partito Democratico.Per il resto abbiamo potutoosservare i soliti riti , triti eritriti , che dal sessant’ottoaccompagnano le manifes-tazioni della sinistra. Si sonoviste sfilare le solite personearrabbiate a cui la testa servesolo per avvolgere le solitekefia e per ricoprirle con isoliti eskimo. Le stesse barbeincolte di più di trenta anni fa,più o meno imbiancate dal-l’età, le solite bandierecubane, gli stendardi con l’ef-fige del sempre verde libera-tore(?) Che Guevara . Di con-seguenza non potevano man-care no-Tav, no-ogm, e alsolito, le “suffragette” delfemminismo in stato di allertapermanente, capeggiate daquella bella faccia di bronzo ,pardon , di Rame , la quale dabuona pacifista terzomondista quale è non trovavacontraddittorio manifestare

Con la manifestazione delloscorso 20 ottobre in piazzaSan Giovanni a Roma -mani-festazione lo ricordiamo orga-nizzata dai giornaliLiberazione ed il Manifestoper protestare contro l’accor-do sul Welfare e la precariz-zazione del lavoro - la sinistradi “governo” ha battuto un

Dalla Prima

L a b a s e r o s s aper le strade della Capitaleper un mondo più giusto,contro le guerre “amerikane”e logicamente contro leminacce portate ai diritti deilavoratori dai cattivi capital-isti, e poi al senato , votarel’invio di falangi di “prodi”sol-dati in Afganistan, o la fiduciaper un governo in statocomatoso che firma un proto-collo d’intesa sul welfare conConfindustria. Ma tanto è cheabbiamo rivisto con piacere ilgarrire delle bandierearcobaleno dei pacifisti nos-trani, che temevamo in via diestinzione come il panda ol’orso marsicano, che spun-tano all’improvviso dopomesi e mesi di letargo, preoc-cupati di non vederli impeg-nati a manifestare contro isatrapi rossi della Birmania ,ma d’altronde scendere inpiazza , idealmente a fiancodei monaci buddisti e delpopolo di Rangoon, contro ilparere di due democratici doccome Putin ed il presidenteCinese sarebbe stato, chiara-mente , chiedere troppo.Questo per quanto riguardachi c’era- moltissime personein verità, gli organizzatori afine giornata parlavano dicirca 700 mila presenti- maanche le assenze hanno fattoparlare se. In primis si è nota-ta già una piccola scollaturatra i partiti che compongono,o per meglio dire dovrebberocomporre, la così detta sinis-tra di governo. Infatti nelleore che hanno preceduto lamanifestazione, I vertici deiVerdi e della SinistraDemocratica , pur approvan-done i temi, hanno preferitonon partecipare ufficialmenteal corteo , anche se poi per

bocca del senatore Salvi -numero due di SD- , l’assenzaè stata giudicata strategica-mente errata. Dopo tutto ilgran polemizzare della vigilia,al fine di non arrecare ulteri-ori scossoni ad una già terre-motata maggioranza , e perordine di scuderia delProfessore ,come da prece-denti accordi, non sono scesiin piazza i ministri Ferrero,Ferri, Mussi e PecoraroScanio. Inoltre non si sonoviste le bandiere della CGIL ,ma erano presenti siaCremaschi che Rinaldini dellaFIOM, oltre che Migliore diRifondazione, Bonelli deiVerdi, Salvi , la moglie diBertinotti e tanti altri ancora.Comunque la “ piazza rossa”,oltre che a protestare controla prossima entrata in vigoredel protocollo sul Welfare fir-mato da governo e partisociali e la precarizzazionedel lavoro, ha chiesto a granvoce che i partiti della sinistraradicale velocizzassero itempi per la creazione di unsoggetto politico unitario traRifondazione Comunista,Partito dei Comunisti italiani,Verdi e Sinistra Democratica.E certamente la manifes-tazione di sabato scorso costi-tuirà da catalizzatore a questoscopo, in quanto la parteci-pazione al di sopra forsedelle più rosee aspettative, haavuto anche il compito difungere da” contro-primarie”a quelle del PartitoDemocratico svoltesi la scorsasettimana. Infatti già dal’inizio di questa settimana,“la banda dei quattro”-Giordano, Diliberto, Mussi ePecoraro Scanio- inizierà adefinire in modo più concre-

to l’organizzazione degli statigenerali previsti per i primi didicembre e da cui dovrebbevenir fuori una specie di pro-gramma intorno al quale farruotare l’azione politica delnuovo soggetto politico, fed-erazione di partiti o soggettounico che dir si voglia.Insomma sotto la spinta dellapiazza prossimamente le con-traddizioni che ristagnanonella coalizione che sostieneil governo Prodi, potrebberoesplodere in un modo se pos-sibile ancora più fragoroso diquanto sia accaduto sinoadesso. Questo perche sem-bra oramai evidente agliocchi di tutti che l’esecutivodel Professore dovrebbe avervita breve , e quindi nessunoè più disposto , con leelezioni alle porte , a “sob-barcarsi” il costo di tenere invita un moribondo a cambiodi una sconfitta pressochécerta. Assisteremo cioè aduna sorta di “rompete lerighe” in cui ogni partito osoggetto politico cercherà dimarcare sempre di più le pro-prie differenze dal resto dellacoalizione in modo da pren-dere più voti possibile e “rip-ulirsi” l’immagine ormai quasitotalmente compromessadavanti agli occhi dei lorodelusi elettori, provando tuttia sottrarsi ad unaimputazione di “correità”peril mal governo dell’ esecutivoProdi.E come volevasi ampiamentedimostrare, appena finita lamanifestazione in piazza S.Giovanni sono iniziate a fioc-care le prime dichiarazioni diguerra da una parte e dall’al-tra della stessa barricata dicentro sinistra. Diliberto inti-

mava a Prodi di essere sensi-bile alla voce della genteaccorsa al corteo, apportandomodifiche alla finanziariaprossima all’approdare inParlamento e al protocollo sulwelfare ad essa collegato,mentre Dini minacciava di farmancare la maggioranza alSenato nel caso in cui fossestata spostata anche una vir-gola da tale famigerato accor-do ; Boselli e la Bindi inveceaffermavano la loro disponi-bilità ad andare a rapideelezioni primaverili in quantooramai nemmeno un minirimpasto di Governopotrebbe oramai più essereutile allo scopo di far galleg-giare la maggioranza oramaivicina all’affondamento.Mastella, infine, si dichiaravastanco di ricevere ogni giornofango e contumelie di ognisorta da parte della sinistraradicale e di non essere dife-so in alcun modo dal Premiered essere quindi pronto amandare tutti a casa facendomancare il proprio sostegnopolitico alla maggioranza diGoverno.E certo non sarà Walter “ilMagnifico” appena incorona-to a furor di popolo, anzi digerarchie partitiche, segre-tario del Partito Democraticoprossimo venturo, a cercar ditogliere le castagne dal fuocoal Premier, infatti il Sindaco diRoma ben comprende che colpermanere di questa la situ-azione politica di stallo eperenne litigiosità, in caso dielezione anche con sua can-didatura, la coalizione di cen-tro-sinistra difficilmente vin-cerebbe se non si libera al piùpresto del peso morto costitu-ito dal Governo Prodi.

L ’ i n c o r o n a z i o n e d i R e W a l t e r I

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Putin ha un nuovo idolo: RoosveltAnche se freddi venti di guerra sembrano tornare a soffiare tra Mosca eWashington, Vladimir Putin ha un nuovo idolo americano: Franklin DelanoRoosevelt. Ed in una recente intervista, il presidente russo ha citato il "new deal"con cui il 32esimo presidente degli Stati Uniti è riuscito a risollevare l'Americadopo la Grande Depressione, paraganondolo a quello che lui ha fatto in questi ottoanni per la Russia. “Roosevelt ha approntato un piano che ha aiutato lo sviluppodel paese per decenni - ha detto Putin - ed è diventato l'unico presidente america-no eletto ad un terzo mandato, perchè gli americani si fidavano di lui".

Bosnia: Laicak impone misure per rafforzareistituzioniL'Alto rappresentante della comunità internazionale e rappresentante specialedell'Ue in Bosnia, Miroslav Lajcak, ha annunciato a Sarajevo tre decisioni chefaciliteranno il funzionamento delle istituzioni statali, attualmente bloccate.Lajcak, che ha la facoltà di legiferare o destituire funzionari pubblici, ha impo-sto modifiche alla legge sul consiglio dei ministri e a quelle sui meccanismi difunzionamento dei due rami del parlamento bosniaco, in modo da facilitare ilprocesso decisionale ed evitare blocchi e veti fondati sull'appartenenza etnica.

Antartide: progetti Londra petrolio e gas, CilepreoccupatoC'è preoccupazione in Cile sul fatto che la Gran Bretagna si appresterebbe arivendicare presso l'Onu la propria sovranità su oltre un milione di chilometriquadrati di fondale oceanico tra l'arcipelago delle Falkland, la Georgia del Sudle terre antartiche. La posizione di Londra, ripresa nei giorni scorsi dalla stam-pa inglese, rappresenta "una sfida allo spirito del Trattato Antartico in vigoredal 1959", ha commentato nei giorni scorsi Roque Tomas Sarpa, portavocedell'Istituto cileno antartico

Intervista a Maria Luisa Rossi Hawkins,corrispondente Mediaset da New York

La nuova first lady della Casabianca? Sedovesse vincere Hillary sarà nientemenoche sua figlia Chelsea.Parola di Maria Luisa Rossi Hawkins.Giornalista, politologa, corrispondenteMediaset da New York, la Hawkins non hadubbi sulla sicura ascesa della moglie diBill Clinton tra le fila democratiche, men-tre non si dice altrettanto sicura diRudolph Giuliani - per molti il cavallo vin-cente dei repubblicani - come avversariodella senatrice di New York nella sfida perla presidenza degli Stati Uniti.Intanto, a gennaio, sarà l’Iowa a inaugu-rare le primarie democratiche, sfida ormairistretta a due nomi: la Clinton, appunto, el’afroamericano Barack Obama.

Maria Luisa, che tipo di primariesaranno quelle di quest’anno per idemocratici?“Si prospettano molto divertenti per tuttigli analisti politici perché, a mio avviso, igiochi sono ancora aperti. Sia per iDemocratici che per i Repubblicani. Anchese Hillary Clinton è in testa a tutti i sondag-gi, dovremo aspettare gennaio per valutarese il suo successo si tramuterà in gradi-mento. Io credo che molti democraticiritengano la scelta di Hillary una sceltaobbligata per fermare nuovamente iRepubblicani ma Hillary Clinton, puressendo favorita nei sondaggi, godesoltanto del gradimento della metà deiDemocratici. La sua nomination sarebbepiù un fatto di opportunità politica. Hillarynon entusiasma la sinistra del partito enonostante i soldi spesi per la sua cam-pagna elettorale non riesce ad infiammaregli animi”.

Su quali fattori si baserà la sceltadegli elettori?“In America si dice It’s the economy stu-pid. Sono i fattori economici a dettarel’andamento delle elezioni. Se l’economiava bene, difficilmente gli elettori cambianochi è al timone. È lo spettro della reces-sione, delle tasse, dell’andamento futurodella economia che gioca un fattore deter-minante per chi vota. Credo però chequest’anno la guerra in Iraq sia un altro fat-tore importante per gli Americani. Questaguerra divide profondamente il paese, lospacca fino a ferirlo profondamente. Se èvero che gli Americani vogliono portare atermine il conflitto è anche vero che lovogliono vincere. La campagna presiden-

ziale si baserà anche su questo, come sulfattore della sicurezza nazionale. Dopol’undici settembre gli Americani non sisentono più inattacabili”.

Hillary Clinton e Barack Obama i duefavoriti. Per l’America sarebbedavvero un cambiamento se uno deidue diventasse presidente?“Credo che l’elezione di Barak Obamacomporterebbe un grosso cambiamentoper gli Stati Uniti. Non è tanto il fatto razz-iale, o religioso ma il fatto che sia unuomo che non appartiene ad una dinastiapolitica di nota, ed è veramente cresciutofuori dall’ambiente. Un outsider che siproietta nella vita pubblica con successo ediventa un uomo politico rispettato. BarakObama ha raccolto molti fondi in pocotempo saccheggiando anche i finanziatoridei Clinton sopratutto a Hollywood checrede molto in lui come motore innova-tore in un partito fondamentalmente stan-co e diviso come quello democratico. Noncredo che la nomination per Obama saràuna cosa facile. Oggi è ben distante daHillary Clinton nei sodaggi perchè il suomessaggio è troppo celebrale e non galva-nizza. Per quanto la riguarda, HillaryClinton appartiene al vecchio, è legata aivecchi schemi della politica, è fondamen-talmente schiava dei suoi finanziatori alcu-ni dei quali hanno anche avuto problemicon la giustizia tanto che ha dovuto resti-tuire loro i soldi dati. Hillary Clilnton èl’erede di una grande macchina messa inmoto dal marito che rimane il grandeanfitrione del partito democratico. È legataa lui ed è proprio grazie a lui che si trovaoggi nella posizione di candidato favoritoalla Casa Bianca. Ha ereditato la suaposizione non l’ha guadagnata nell’agonedella politica. In questo mi ricorda più unmonarca che un senatore di unademocrazia presidenziale”.

A tuo avviso John Edwards è un’occa-sione di rinnovamento persa per idemocratici?

“Mi piacerebbe vedere John Edwards piùavanti nei sondaggi, credo che il partitoguadagnerebbe molto dalla impleman-tazione delle sue idee. Il suo piano di rifor-ma sanitaria è il migliore di quelli presen-tati dai democrati, ma, ripeto: il partitodemocratico appartiene ai Clinton”.

In realtà si parla di “candidatoBillary” per indicare il ritorno in pistadell’ex presidente Bill al fianco dellamoglie. Ma gli americani sono pronti a

veder rientrare Bill alla Casa Bianca,stavolta come first gentleman?“Gli americani continuano ad essere affas-cinati da Bill Clinton, parliamo dei democ-ratici naturalmente. Per molti di lororimane il proprio leader, l’emento cataliz-zatore del partito per quella suo modoestroverso e pacato di riportarsi a loro. Iopenso che per i democratici l’idea di ria-vere Bill giochi un grosso ruolo. Bisognavedere quali sono i patti tra i due coniugi.Io credo che Bill ritornerebbe pesante-mente nelle decisioni della Casa Bianca.Non credo che rinuncerebbe alla ten-tazione di rientrare allo studio ovale. Macome First Lady, sono convinta che iClinton designerebbero Chelsea”.

Copertura sanitaria totale, nuovaimmagine degli Stati Uniti all’estero,un’attenzione morbosa verso la mid-dle class. Quali sono i fattori che ren-dono vincente l’immagine di Hillary?

“Hillary Clinton non ha una immagine vin-cente ha una macchina elettorale vincente.Ribadisco che dopo anni di campagnaelettorale ancora non infiamma il suo udi-torio e non credo che lo farà mai. La sua èsostanzialmente una strategia anti-Bush,anti-Iraq, anti-repubblicana. Come nellamigliore tradizione clintoniana, Hillary siconcentra sui sondaggi e poi reagisce. Nonla vedo investire in un futuro che non siaquello del prossimo sondaggio”.

Sei d’accordo con chi sostiene cheHillary è troppo repubblicana per idemocratici?“Hillary è sostanzialmente centrista, io mispingo oltre la tua domanda e dico che sevenisse eletta, sono convita che cam-bierebbe poco nella politica americana”.

Un confronto su Youtube, chat line,forum e blog. Senza dimenticare i sitiinternet dei candidati, curati nei mini-mi dettagli. La stessa Clinton ha lanci-ato la sua candidatura con una con-versation attraverso il web. Quantocredi abbia influito la strategia inter-net nella scelta degli elettori?“Internet è ormai diventato uno strumentoindispensabile per ogni campagna elet-torale. Il primo a provare quanto determi-nante sia è stato Howard Dean, e ora nonsi può lontanamente pensare ad una cam-pagna elettorale senza l’utilizzo di Internet.È in grado di mobilitare, con scarso inves-timento finanziario, milioni di persone eogni candidato ne è perfettamente a

U s a : p r i m a r i e d e m o c r a t i c h e

Sui cartelloni pubblicitari in giroper tutto il Regno Unito campeg-gia l’abile mossa propagandisti-ca consigliata dalla agenzia dipubblicità leader nel mondoSaatchi & Saatchi. Il nostro è ilvicino della porta accanto chesale alla responsabilità delGoverno del Paese. Mr Browncontinua a riprendere terreno aDavid Cameron e i NuoviConservatori.Dalla visita a Washington, l’an-nuncio di qualcosa di simile adun parziale ritiro (ma con calma)dall’Iraq, trasformatosi per labase del partito in un successopolitico e per la larga parte del-l’opinione pubblica britannicanell’occasione per accorgersiche è cambiato inquilino al n.10di Downing Street, Mr Brown haricevuto, abbracciandola comeuna vecchia zia, MargaretTatcher, si è impegnato per lacostruzione di una forza di inter-posizione in Darfur e ha contin-uato nella sua strategia per ilrecupero del consenso:sparigliare le carte, disorientarel’avversario, disorientare i poli-tologi, non importa come, rimet-tere in movimento le cose.Per l’Economist la sua agendapolitica resta vaga e nonostantetutto anche il suo punto di vista

in politica estera resta vago. Ilpaese che da mesi aveva giàdeciso per Cameron, accortosi dilui, si comincia a chiedere se,come dice, sarà in grado di met-tere il punto sul servizio sani-tario nazionale e sulle politicheper l’istruzione. Gli si da credito,del resto c’era lui alla regiadell’Economia nel decennio1995-2005 allorché il PIL cresce-va mediamente del 2,7%, la dis-occupazione arrivava al 4,6% el’indice della libertà economicaal 81.6 (Italia 63.4, ndr).Così tutti si attendono che dabuon laburista Brown si concen-tri sulle politiche sanitarie, al dilà delle parole sull’istruzione, èinfatti l’unico obiettivo possibileper la parte di legislatura checome tradizione vuole, gli restae che a breve porterà alle natu-rali elezioni anticipate. NelRegno Unito il leader del partitodi Governo è anche il “naturale”Primo Ministro, ma il giudizio suun Premier non eletto dalle urnenon può tardare troppo a venire.Quanto agli obiettivi per la san-ità, Mr Brown quando era can-celliere dello scacchiere era statoil principale promotore dell’in-cremento della spesa, arrivataall’8.1 del PIL, adesso cosa fa:chiede a Sir Ara Darzi, promi-

nente chirurgo che ha lui stessonominato Ministro della Sanità,di presentare uno studio suglisviluppi del servizio sanitarionazionale per i prossimi diecianni. Il report finale sarà pubbli-cato nel giugno 2008.Programmi a dieci anni da pro-nunciare aridosso dip r o b a b i l ie l e z i o n i :quasi unveltronismo.Ma intanto ic o n s e n s icontinuanoa crescerep e r c h éG o r d o nadesso silancia in unpiano perrisolvere ilp r ob l emadella casa.E b b e n enonostanteil periodop i u t t o s t oprolungatodi crescita ebenessere,permangono ancora problemi difondo nello UK, come il numerodi proprietari (26.1 milioni su

una popolazione di 59.7 mil-ioni).Nel suo cancellierato Brown haspeso, tassato, prestatoall’Economia, ma ora la pres-sione fiscale è tornata sopra il40% e si parla di alzare le tassesulle aziende più grosse e per i

redditi piùalti, iltutto perriuscire am a n -t e n e r euno stan-dard dieccellenzanei servizie soprat-tutto permettere inc o n -d i z i o n el ’econo-mia reale,attraversola galassiadi incen-tivi già incampo, dic o n t i n -uare ade s s e r e

competitiva, vero segreto allabase del –30% sul PIL nelleimport e del +26.1% del export.

Qualcuno ha sentito parlare diCameron?Eccolo qui Cameron, assisteattonito e disorientato. Il partitovede calare i consensi e lo scetti-cismo che accompagnava il suoblairismo di destra diventa irri-tazione: adesso i sondaggidanno i due leader alla pari, soloqualche mese fa i New Torieserano 11 punti avanti. Lepiroette di Mr Brown hannodato il loro effetto, molti osser-vatori sono a chiedersi la prossi-ma mossa. Il Premier calerà l’as-so? Si andrà immediatamente adelezioni con un testa a testa inat-teso?Gordon pensa. Sono giornatedifficili. E’ troppo bello peressere vero. La stampa pungecon il suo ritratto di un leader“nerd”, inutilmente cauto.Cameron convoca a Blackpoolgli stati maggiori del partito edenuncia il suo programma perl’economia. La settimana dopo aWestminster, Brown nel pre-sentare il Bill 2008, letteralmentecopia, proprio lettera per lettera,il programma di Cameron facen-do perdere le staffe alla del-egazione tories indignata.Ma per indignarsi finisce anchel’opinione pubblica che restapur sempre quella del Paese del

gentleman e del fair play.La stampa ricorda il vizietto diBrown, già beccato in un discor-so pubblico a parlare come BillClinton e non per ispirazione,ma per plagio. L’indignazione sitramuta in farsa.Cameron che ha tenuto duro inParlamento davanti alla TV,rispondendo ad un irridente MrBrown che rigira al mittente leaccuse di plagio, dice a Gordon:“Le dirò una cosa: se ha delledomande sulla nostra politica,trovi un po’ di coraggio, entri inmacchina, vada a BuckingamPalace e indica quelle elezioni”.Poi sempre al question time par-lando del libro recentementepubblicato di Mr Brown,“Courage”, dice “…quanto sem-bra finto ora”.Mr Brown?! Silenzio assordante.Qualche giorno dopo leccan-dosi le ferite in pubblico,Gordon dice: “Ciò che vogliofare è mostrare alla gente lavisione che abbiamo per ilfuturo di questo Paese in temadi istruzione, salute eabitazioni.”.Ha bisogno di tempo ragazzi!Elezioni rinviate a data dadefinirsi. (continua)

Giampiero Ricci

M r B r o w n - L e s s o n n . 2Niente Flash. Semplicemente Gordon.

P e r i C l i n t o n u n a f f a r e d i f a m i g l i a

Nella parte repubblicana del-l’altra sponda atlantica sembranon esserci storia per la corsaalla nomination per le presi-denziali.Il vantaggio in termini percen-tuali è consistente, l’ex sinda-co di ferro di New York ha almomento, secondoRealclearpolitics.com, un van-taggio di circa 11 punti sullosfidante più vicino FredThompson. Gli esperti asse-gnano a Giuliani il 41% dipossibilità di vincere le prima-rie.Nell’ambito repubblicano nonmancano però alcune per-plessità di alcuni ambienti piùconservatori relativamente adalcune idee eccessivamenteprogressiste: non è una novitàil Rudy-pensiero sugli omo-sessuali, a favore dell’aborto eper il controllo delle armi.Altro argomento che spessogli viene contestato è il caoti-co clima famigliare con i suoitre matrimoni e i rapporti tesiche ha con i figli.La difesa dei suoi sostenitori èche Mr. Giuliani è un uomodedito totalmente al suo lavo-ro ed è questo che deve inte-

ressare il cittadino.In effetti dare torto a quest’ul-tima argomentazione non èfacile, i risultati a New York,con la celeberrima tolleranzazero dove l’arresto scattavaanche per reati consideratiminori assimilando la microalla macro-criminalità, sonostati evidenti.Forte di questa autorevolezzae dedizione Giuliani si pre-senta al suo contesto elettora-le come un cavallo vincentesenza grandi paure dei suoiavversari che di certo nonpotranno usare il tema fonda-mentale della sicurezza neldibattito, sarebbe un suicidio.Sicuramente Giuliani troverà ilmodo di stupire e commuo-vere e uscirne vincente comeha fatto nella sua città dopol’11 settembre.Un’altra cosa sarà battere ilcandidato democratico chenel caso di Hillary Clintonapprofitterà del fatto di esseredonna per ridurre l’impeto diun uomo forte nel dibattito.Un consiglio a Giuliani?Chiedere a Sarkozy come trat-tare le donne in certe situa-zioni.

conoscenza. Direi che inquesto paese sta soppiantandol’utilizzo della televisione”.

Alle presidenziali avremouna sfida scontata Clinton-Giuliani, o secondo tepotrebbero esserci sorp-rese dell’ultim’ora?

“I giornalisti non dovrebberospingersi nei pronostici, mapenso che per Hillary Clintonla nomination sia quasi scon-tata. Non penso lo stesso diGiuliani. La sua battaglia sicombatte all’interno del Partitorepubblicano. Mi piacerebbevedere un duello fra i due equel punto non sono sicura dichi vincerebbe”.

E gli americani cosasceglieranno? Continuitàrepubblicana, o cambia-mento democratico?“Io non sono sicura chel’elezione di questo o quelcandidato comporti un grandecambiamento nella politcaestera, economica o dellasicurezza e nenche per quantoriguarda il ritiro delle truppedall’Iraq. I candidati, quellieleggibili, sono molto simili fraloro. Credo che il risultato diqueste elezioni dipenderà daquanti si recheranno a votare,cioè da quante persone i sin-goli candidati saranno in gradodi moblilitare”.

Luca Moriconi

RepubblicaniGiuliani avanti a tutti malgrado tutto

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Contraffazione: Confcommercio, in Italia girod'affari di oltre 7 mld di euro (Adnkronos/Aki) - Giro d'affari d'oro per la contraffazione in Italia.La merce contraffatta determina nel Belpaese introiti da capogiro,che superano la cifra di 7 miliardi di euro, di cui 3,3 miliardi deri-vano dai settori abbigliamento, accessori e prodotti multimediali einformatici, che nell'ultimo anno hanno registrato oltre 108 milionidi acquisti. L'Italia risulta inoltre il primo produttore di beni con-traffatti a livello europeo e il terzo a livello mondiale.

Inps: arriva il primo bilancio sociale dell'istituto(Adnkronos/Labitalia) - Un ruolo centrale nella gestione dello Statosociale. E' quello svolto dall'Inps, l'Istituto nazionale della previdenzasociale, che questa mattina, al Cnel, ha presentato il suo primo bilan-cio sociale, nel corso del convegno dal significativo titolo 'L'Inpsrende conto ai cittadini'.

Lombardia prima in Italia, Export supera i 3 mld(Adnkronos) - Con un interscambio di quasi 13,5 miliardi di euro alsecondo trimestre 2007, l'Italia cresce del 19,6% nei suoi rapporticommerciali con la Cina rispetto allo stesso periodo dell'anno prece-dente; l'import e' pari a quasi 10,5 miliardi euro, l'export supera i 3miliardi, entrambi in crescita rispettivamente del 22,8% e del 9,7%.

Il referendum non risolve laquestione della precarietà magenera solo un trasferimentodelle responsabilità istituzion-ali.Saranno sufficienti 30 milaseggi allestiti in fabbriche eaziende, e 15 milioni di aventidiritto al voto a trasformare uncontratto a tempo determinatoin un contratto a tempo inde-terminato?Tra i punti più discussi dell’ac-cordo c’è l’abolizione delloscalone della Legge Maroni e larivalutazione delle pensionibasse. Al centro dello scon-tento della sinistra radicale cisono i lavori usuranti e la ques-tione del precariato. Riguardoal primo punto Padoa-Schioppa ritiene che si tratti diun tema molto antico, occor-rerà trovare la coerenza tra ladefinizione di lavori usuranti ela cifra che è scritta nella leggefinanziaria. Se dovesse modifi-carsi in maniera radicale sidovrebbe trovare una copertu-ra. Particolarmente scottante èla questione del precariato. IlMinistro dell’Economia hadetto: “ il precariato è una cosala flessibilità è un’altra”. In rifer-imento a questa dichiarazioneoccorre fare una osservazione:oggi in Italia, nessun lavoratoreconfonde la precarietà con laflessibilità; per lavoro precariosi intende un rapporto contrat-tuale che muta continuamentenel tempo non offrendo stabiligaranzie per il futuro, laflessibilità è un concetto legatoad un criterio di territorialità,cioè si può essere flessibili enon precari, mentre non puòaccadere il contrario. Dunque,la flessibilità è un concetto cheingloba quello della precarietà,data la rapidità con la quale leaziende si delocalizzano edecentrano rami di attività lad-dove la combinazione dei fat-tori produttivi diventa ottima.Nell’arco di un periodo contrat-tuale teoricamente coincidentecon l’anno solare, il lavoratorepuò essere assunto per tremesi, poi licenziato, riassuntoper altri tre mesi, ancora licen-ziato, questa costante inter-ruzione del rapporto lavorativo

caratterizza il precariato nelmercato del lavoro.In altri termini, si tratta di uncontratto a tempo determinatoche non si trasforma mai inindeterminato ma questo nonavviene sempre. Dato che talemeccanismo contrattuale si ver-ifica in un ambito esterno alsettore pubblico, il Governopuò essere determinante finoad un certo punto. Da ciò ilpasso è breve per concludereche il referendum è uno stru-mento sicuramente didemocrazia diretta ma che nonè efficace ai fini del raggiungi-mento degli obiettivi per i qualisi è indetto. Non si vuole affer-mare che è inutile, perché èpur sempre uno strumento dilegittimazione popolare a mis-ure governative, ma non èopportuno per la questione delprecariato in quanto questotema non può essere oggetto dideresponsabi l i zzaz ione .Dobbiamo accordarci se esisteo meno la seguente consapev-olezza: il referendum, dalpunto di vista politico delega alpopolo la responsabilità dell’ef-ficacia di alcune misure legisla-tive prospettate dal Governo.Ma quale competenza possonoavere gli elettori su materie cosìcomplesse, come il tema delprecariato, dei lavoratoriusuranti se lo stesso Ministrodell’Economia dice che occor-rerebbe prima definirel’usurante e poi provvedere adun suo preciso collocamento?Il referendum è utile laddovenon esistano asimmetrieinformative, cioè dove l’infor-mazione fra datore di lavoro elavoratore dipendente siaequivalente a quella dello Statoche, sicuramente, con i suoisupporti dipartimentali riescead acquisire più informazioni ea disporre degli strumenti nec-essari per migliorare questioniche tra l’altro riguardano mec-canismi non troppo govern-abili.Con questo si vuole dire che ilprecariato non è un meccanis-mo molto gestibile, perchéprevede la partecipazione adun contratto di lavoro tra dueparti, l’una rappresentata da un

datore di lavoro che può essereuna persona fisica o una per-sona giuridica (società, cooper-ativa, ecc.) di carattere pubbli-co o privato, l’altra, il lavora-tore, che è persona fisica ebasta, cioè, colui che material-mente e intellettualmente pres-ta la propria attività alle dipen-denze del datore di lavoro il cuiscopo finale è quello di metter-si d’accordo al fine di stabiliredurata e remunerazione. I fat-tori che determinano la duratadi un contratto rientrano nellasfera di competenza del datoredi lavoro, il quale, tenuto contodi una serie di altri elementilegati all’andamento aziendale,al fatturato della società, allasua capacità di corrispondereregolarmente la retribuzioneprestabilita, deve soddisfare leesigenze del lavoratore, il qualegiustamente per poter campareha bisogno di garanzie di sta-bilità e di un salario dignitosa-mente accordato. Si capiscebene come questa fase di con-trattazione implica il contem-peramento di due esigenze chenon sempre riescono a coniu-garsi infatti, è molto difficiletrovare il giusto equilibrio.Supponiamo che un datore dilavoro assuma un lavoratore atempo indeterminato, nel frat-tempo, la società non realizzautili, per questioni legate almercato, il lavoratore chi lopaga?Ancora, supponiamo che lasocietà realizzi utili, è moltosana, riesce a pagare regolar-mente salari e stipendi, cheinteresse ha a non assumere?Le suindicate supposizioni inrealtà sono molto empiriche,nel senso che si verificanospesso ed implicano due valu-tazioni differenti: la prima cievidenzia come uno stato disalute precario dell’impresanon soddisfi l’offerta di lavoroin maniera adeguata, per cui ladomanda, nel tempo, tende adecrescere, ma, questo mecca-nismo non è gestibile dalGoverno perché tocca i ganglidella iniziativa privata. La sec-onda ci mostra, invece, comeuna impresa quando si trova adoperare in ottime condizioni di

mercato non ha incentivo anon assumere, ciò è determina-to principalmente dalla volontàintrinseca del managementaziendale ad espandere e adinnovare la società date lebuone aspettative di mercato.Dunque, i fattori che determi-nano la durata di un contrattosono da ricercarsi nelle differ-enti esigenze delle parti; piùprecisamente, nel settore priva-to, è l’impresa che decidequando assumere e chiassumere, secondo valutazionilegate ai fatturati e alle con-dizioni di mercato. E’ ovvio chele imprese tenderanno a mini-mizzare i costi del lavoro mas-simizzando i rendimenti.Questa strategia dei costi perònon sempre si è tradotta per lesocietà che l’hanno posta inessere in crescita di fatturati.Dunque, la decisione di trasfor-mare un contratto precario inuno stabile, cioè a tempo inde-terminato spetta inevitabil-mente alle società e in alcunicasi è dettato anche dallecapacità tecniche e dai livelli dispecializzazione raggiunti dailavoratori. E’ chiaro che se ilmercato del lavoro si specializ-za non è ragionevole offrirerisorse scarsamente specializ-zate, cioè la qualità dell’offertadeve essere corrispondente allaqualità della domanda. Cosapuò fare il governo in questesituazioni? Quale strumentopuò adottare al fine di poterstabilizzare il futuro dei lavora-tori?Certamente non è un referen-dum che risolve la questionedelle garanzie temporali edeconomiche di un rapporto dilavoro, ma l’efficacia dell’inter-vento pubblico passa attraversomisure legislative che incentivi-no la domanda delle imprese,in particolare, incidendo sulcosto del lavoro, sulla flessibil-ità, sugli sgravi fiscali e previ-denziali, cioè abbattendo lebarriere all’entrata. La forzalavoro quando si rende valida,produttiva ed efficiente, perl’imprenditore non è un prob-lema valorizzarla, e quinditrasformarla a tempo indeter-minato perché a quel punto

diventa una risorsa e non piùun costo. Possiamo così con-cludere: la forza lavoro, nellafase di entrata nel mercato, rap-presenta comunque un onereaggiuntivo ad una struttura dicosti esistente per un’azienda,la quale, dovrà valutarne l’im-patto sul suo conto economicoe la sua conseguente trasfor-mazione in profitto; questaoperazione, con il tempo, com-incia ad attenuare l’impattocontabile perché il costo vienelargamente assorbito dai ben-efici stessi che essa ha prodot-to. Tutto questo si tradurrà sulpiano contrattuale in un rap-porto di lavoro stabile eduraturo. Laddove, invece, larisorsa umana non viene assor-bita, anzi, continua a gravaresul bilancio della società non ècertamente plausibile eragionevole pretendere unastabilizzazione. In tutto questo,il problema è di natura etica emorale: il lavoratore attraversola sua prestazione avrà una dig-nità da preservare? Sicuramentestabilire il confine fra il fattoreetico della prestazione lavorati-va e quello economico dellaconvenienza ad assumere atempo indeterminato non èagevolmente determinabile,per questa ragione l’interventopubblico non potrà mai essererisolutivo nella fase di trasfor-mazione di un contratto dilavoro da tempo determinato atempo indeterminato cioè nonpotrà mai per legge eliminarequel confine, a meno che nonsi abolisca la proprietà privata.Ma l’abolizione della proprietàprivata, come l’esperienza sovi-etica ha già ampiamente e neg-ativamente dimostrato, haprodotto recessione economi-ca, povertà e disoccupazione.Non è corretto, dunque,definire precaria la situazionedel lavoratore che ha un con-tratto di lavoro continuamenteinterrotto cioè colui che vienesistematicamente riassunto e ri-licenziato, ma si tratta di con-tratti “a tempo” cioè in attesa diessere trasformati in indetermi-nati, perché se questo non è ilpresupposto dell’aspettativa fraqualche tempo non si parlerà

più di precariato ma di crisi delmercato del lavoro e del sis-tema economico nazionale.Meglio un contratto precarioche non un contratto. Unprimo passo in avanti è statofatto con la legge Biagi, occorresostenere le imprese affinchépossano assumere, e occorreanche considerare che rispettoa cinque anni fa ora ci sono piùoccupati pur se “precari” e piùlavoratori che hanno visto ilproprio contratto di lavorotrasformarsi a tempo indetermi-nato. Ovviamente non sonostati raggiunti livelli soddis-facenti ma un primo segnaledai contratti atipici c’è stato. Ilmessaggio che si vuole dare aProdi è quello che non occorreun protocollo sul Welfare, ma,sulle imprese, sullo sviluppoeconomico del Paese, dal qualeil lavoratore potrà solo chetrarne benefici. Il problema èche, innescare meccanismi dicrescita, anche dal lato delleimprese, non rientra nella cul-tura economica della sinistraradicale che, non a caso havoluto il referendum sul proto-collo del Welfare, ritenuto damolti esperti inutile.Se la scienza economica ha piùvolte dimostrato che il profittosegue un andamento inversa-mente proporzionale rispetto alsalario qualche logica scientifi-ca, cioè dimostrabile dovrà puresistere, e il precariato non èaltro che il braccio di ferro fraqueste due componenti checaratterizzano il rapporto con-trattuale nel mercato del lavoro.Ciò che un Governo deve fareè stimolare la crescita di unPaese affinché si possa rag-giungere una posizione diequilibrio fra i due fattori oquanto meno un avvicinamen-to, ciò, non dipende dallabuona riuscita di un referen-dum o di una manifestazioneoperaia, ma, dalla capacità cheha il sistema economico disvilupparsi e di tradurre losviluppo economico in crescitaoccupazionale. Il Governo inquesto meccanismo non puòfare un protocollo sul Welfare euna finanziaria di tasse.

Avanzino Capponi

L’inflazione cresce l’economia noCome fa a ripartire l’economiaitaliana se l’inflazione cresce efa registrare ad ottobre un+0,4% rispetto al mese prece-dente?I dati Istat mostrano che adottobre c’è stato un incremen-to su base congiunturale dello0,4%, ciò significa che i prezzisono aumentati. In particolare,gli incrementi più significativisono stati nei capitoli deiprodotti alimentari e deiTrasporti con un +3,4% perentrambi, i Servizi ricettivi e diristorazione a +2,9%, e Mobilie articoli per la casa a + 2,7%.Per quel che riguarda gliaumenti congiunturaliaggiunge l’Istat, quelli più rile-vanti si sono verificati per cicapitoli Prodotti alimentari ebevande analcoliche + 0,8%,abitazione, acqua, elettricità ecombustibili e istruzione +0,7%, abbigliamento e calza-ture (+ 0,5%). Questi dati seg-nalano una forte ripresa delcosto della vita con un aumen-to del ritmo di crescita deiprezzi negli ultimi tre mesi del2,6% in termini annualizzati,cioè il valore più alto degli ulti-mi quattro anni. Nei mesi finalidell’anno la dinamica tenden-ziale potrebbe registrare unnuovo aumento. Questa indi-cazione supportata da dati sta-

tistici è il segnale di unapercezione negativa del futuroda parte dei consumatori ital-iani. L’aspettativa di un futurooneroso, appiattisce il livellodei consumi generando rigid-ità nel sistema economiconazionale. Per rispondere alladomanda di partenza, nonoccorre superare difficoltàconcettuali e tecniche, maoccorre purtroppo osservareuna cruda realtà, cioè che oggila vita costa di più rispetto aieri, su base mensile, una ten-denza che aumenterà negliultimi mesi dell’anno, ciò sig-nifica in termini meno praticiche l’inflazione essendo mag-giore e in crescita determineràuna contrazione dei consumi equindi del reddito nazionale.Ovviamente l’effetto finale sulPIL sarà quello di un rallenta-mento della crescita economi-ca in termini congiunturali.Perché la vita oggi costa dipiù? Una delle principali causedel caro vita è stata attribuitaall’ascesa dei prezzi deiProdotti alimentari, proprioquelli che nel paniere del con-sumatore costituiscono i benidi prima necessità, cioè queibeni a cui difficilmente si puòrinunciare per sopravvivere.Questa tipologia di beniaccentua il problema etico

della qualità della vita, cioè seil latte, il pane, l’acqua, il sale,lo zucchero, ecc., aumentanodi prezzo, le famiglie farannopiù fatica ad acquistarli e diconseguenza potrannoacquistare un po’ di più di unbene e un po’ di meno di unaltro bene, cioè non riusciran-no ad equidistribuire le risorsein modo soddisfacente.Dunque, le famiglie italianeavranno maggiori probleminella gestione economica delpaniere, e soprattutto nellaricerca di una frontiera dellautilità possibili che gli consen-ta di soddisfare le necessitàprioritarie ad una alimen-tazione sana ed equilibrata.Perché aumentano i beni diprima necessità? Abbiamocapito ora che l’effetto di unaumento del prezzo di undeterminato bene provoca l’in-nalzamento del livello diinflazione, ora cerchiamo dicapire perché aumentano pro-prio quei beni a cui è difficilerinunciare per la loro essen-ziale e primaria funzione cioèquella di fornire gli elementinutrizionali minimi sufficienti agarantire all’organismo umanouna sopravvivenza sana. I fat-tori che determinano l’aumen-to di questi beni possonoessere spiegati con numerose

teorie economiche, soprattuttoquelle enunciate nella scienzamicroeconomica, ciòimplicherebbe soltanto un fas-tidioso esercizio intellettualeche sicuramente consentirebbedi capire quali sono i meccan-ismi che regolano l’andamentodei prezzi sul mercato dei benie dei servizi, ma ciò nondarebbe l’idea che alla base diquesti meccanismi c’è ancheun fattore che bisognerebbeconsiderare quello dell’inter-vento pubblico. Proprio per-ché il mercato da solo alcunevolte non è in grado di rag-giungere il pieno equilibrio tradomanda e offerta di beni eproprio perché è soggetto aduna serie di esternalità nega-tive che distorcono il suoandamento provocando delleirregolarità e dei malfunziona-menti nelle dinamiche evolu-tive, ciò dovrebbe indurre ipolicy makers ad intervenireseriamente sul terreno dellalegislazione e della regolamen-tazione. Anzitutto occorre veri-ficare se la provenienza del-l’aumento dei prezzi all’internodella filiera produttiva e dis-tributiva, cioè occorre verifi-care se l’aumento è dellematerie prime oppure delprodotto finito. Ad esempio illatte costa di più perché sono

aumentati i costi dell’alleva-mento, oppure perché ilgestore del dettaglio pratica unricarico sproporzionato alprezzo di mercato perchéintende ottenere un maggioreincasso? In Italia, invece, l’op-erazione di scrematura deicosti all’interno della filieranon viene effettuata forse per-ché i Governi temono sempreuna reazione in piazza dellecategorie oggetto di verifica.L’istat ha rilevato anche l’au-mento del costo dei trasporti, ilservizio principale degli utenti.Il Trasporto oggi è necessarioper i c.d. pendolari, per coloroche ogni mattina vanno a lavo-rare in azienda, negli uffici,nelle scuole, spesso costretti asostenere tratte lunghissimeper guadagnarsi il pane. Il col-legamento è molto rapido: ilprezzo del pane è aumentato,il biglietto del treno è aumen-tato il lavoratore però ancorapercepisce il solito salario,ancorato cioè al valore mone-tario della lira il quale oggi sichiama Euro. Si pensa da piùparti che formalmente l’Italia èentrata in Europa masostanzialmente è come sefosse fuori, fuori soprattuttoda ogni razionale logica valu-taria secondo la quale il rap-porto costo del danaro/valore

dei salari dovrebbe avere unacorrispondenza oppure unoscarto minimo. Allora il lavora-tore che ha un paniere forma-to da biglietto del treno pane,latte, zucchero, pasta, ecc.quanto dovrebbe guadagnareper fronteggiare gli aumentidei prezzi relativi? Ovviamentelo sforzo non risiede nel quan-tificare il suo ideale livello disalario ma nel creare le con-dizioni ragionevoli e sufficientiaffinché il possa sostenereeconomicamente il costo del-l’inflazione. Il mercato da solonon è in grado di raggiungerequesto aggiustamento per cuiè indispensabile l’interventodel Governo, che invece di sis-temare e migliorare le riformesoprattutto del mercato dellavoro è impegnato ad abolirlesolo per soddisfare l’alaestremista dello schieramentopolitico dell’attuale maggioran-za. Gli interventi strutturali nonhanno un colore politico masono una necessità, e sono ladomanda attuale della maggio-ranza del Paese.Prodi essendo anche un’econ-omista queste cose dovrebbeconoscerle, ma pensate comepuò non ignorarle se ognigiorno che passa è un miraco-lo venuto dalla sinistra diBertinotti.

Referendum sul Protocollo Welfare

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LA PIAZZA D’ITALIA - APPROFONDIMENTI

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Roma: fisici giapponesi e vigili fuoco aconfronto su uso pacifico nucleare (Adnkronos) - Le problematiche relative all'impiego pacifico del-l'energia nucleare saranno al centro di un incontro tra alcuni fisicinucleari giapponesi ed alcuni esperti del Corpo Nazionale dei Vigilidel Fuoco di Roma. L'iniziativa 'Mai Piu' Hiroshima e Nagasaki' siterra' presso l'Istituto Superiore Antincendi in via del Commercio13

Salute: una teenager su 4 a dieta gia' dallemedie, a 16 anni primo ritocco(Adnkronos/Adnkronos Salute) - Adieta gia' dai banchi di scuola, sin dallemedie inferiori. Undici anni o poco piu' sono abbastanza per rivoluziona-re il menu' con la speranza di perdere qualche chilo di troppo, reale o pre-sunto. Le teenager italiane si mettono a dieta presto, o meglio prestissimo.Una su quattro lo fa dalle scuole medie, a volte gia' dalle elementari. Enella "maggior parte dei casi le diete sono 'fai da te', attinte da riviste o tra-smissioni tv".

Medicina: italiani scoprono 'interruttori'chiave contro distrofia Duchenne (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Scoperti due nuovi 'interruttori' ingrado di modulare la capacita' delle cellule staminali di promuoverela rigenerazione dei muscoli. La ricerca sembra aprire nuovi spiragliper la cura della distrofia di Duchenne, che si stima colpisca in Italiacirca 5 mila persone. Lo studio ha guadagnato oggi le pagine dellarivista Molecular Cell.

Sulla conferenza di pace diAnnapolis di fine novembreincombe il fallimento, cosanon nuova ad iniziative diquesto genere. Gli auspicisono se non un accordo dipace tra israeliani e palestinesi,una seria base negoziale perporre fine al conflitto e perinstradare verso una normaliz-zazione anche i rapporti tra ilmondo arabo e lo Stato ebraicoe con il fine ultimo di isolarel’Iran nel suo percorsonucleare. Pensare però di poterintervenire in un’area devastatadalla diffidenza e dall’am-bizione, dove soggetti votatialla morte puntano alla totaledistruzione del nemico, è un’u-topia che molti hanno bisognodi ripetersi per poi trovarsi alcospetto di una scontata delu-sione e da lì ripartire a inter-valli regolari con altre con-ferenze ed altre iniziative sim-ili.La distruzione di Israele, obiet-tivo principale tra gli altri diHamas e dal 2005 più che maidella Repubblica IslamicaIraniana, non sono altro che lavoglia di misurasi conquell’Occidente nemico, “inva-sore”, “imperialista” e giudaico-

cristiano della parte integralistadi quel mondo.Nella realtà dei giornali e deimezzi di informazione dimassa in medioriente quasitutto è uguale da diversi mesi aquesta parte, da poco dopo lafine della guerra in Libano del-l’anno scorso. Relativa pocaimportanza rispetto al realeimpatto sul contesto, ha avutoaddirittura la scissione delfronte palestinese e lo scempiofatto dai militanti delle duefazioni degli avversari a Gaza.Intendiamoci la cosa va al di làdella realtà italiana, un esem-pio eclatante di cosa sta succe-dendo è l’ONU, l’ufficio per ilcontrollo dei diritti umani hadedicato la stragrande maggio-ranza dei suoi sforzi a con-dannare le azioni israeliane emai quelle del fronte opposto,una minima parte è stata dedi-cata ai recenti fatti in Birmania.Il mondo in parti importantidelle sue istituzioni è in manoal mondo islamico, le NazioniUnite hanno consegnato nellemani di spietati dittatori ilposto di comando per vigilaresul rispetto dei diritti umani, levarie commissioni di controllovengono comandate dai paesi

africani, l’occidente è costante-mente escluso.Da un’ONU in questo modoparalizzata non ci si puòaspettare la soluzione a proble-mi da noi percepiti come pri-mari, a questo servirebbero leconferenze internazionali, situ-azioni lontane dalle fitte magliedei burocrati delle NazioniUNite.Uno di questi problemi primariè lo scenario di un mediorientenuclearizzato, che poi nascacon la “benedizione” del neozar Putin è assolutamente allar-mante, ancor di più lo è vederel’Europa, divisa tra interventisti(sinceri?) e abulici, che ancorauna volta rimanda l’inaspri-mento delle sanzioni all’Iranper vedere cosa si muoverà daiprossimi colloqui, gestiti total-mente dalla controparte cheabilmente ha cambiato negozi-atore per prendere tempo edandare avanti.Ebbene si, le cose vanno avan-ti e Israele sta preparandosi alpeggio, testa le difese sirianecon un raid aereo che ha dis-trutto sul nascere le sue bennascoste ambizioni nucleari, diderivazione Nord-Coreana,dimostrando di non stare con

le mani in mano, non potrebbepermettersi il contrario. Subitodopo il Primo Ministro Olmertha fatto un tour in Europa permostrare a Brown e Sarkozy,gli unici a dichiararsi potenzial-mente interventisti e concreta-mente contrari alla minaccianucleare di Teheran, le infor-mazioni in suo possesso.Succede anche che ilPresidente Bush, dopo averassistito al teatrino tra Putin eAhmadinejad, ha dichiaratoche un Iran nucleare sarebbe ilpreludio ad una terza guerramondiale. Dichiarazione ecces-siva? Per nulla. I vari personag-gi in cerca di autore (speriamonon arrivino a sei), tra cui i piùnoti sono Russia, Iran e Cinastanno cavalcando un’ondanuova che li sta portando inalto, troppo in alto e paventareuno scenario come ha fatto ilPresidente USA vuole esseresolo un messaggio per scon-giurarlo mettendo gli interlocu-tori di fronte alle loro respons-abilità. E il gioco non si fermaanzi si fa sempre più interes-sante con le dichiarazioni pub-bliche del Presidente Putin che“risponde” al suo collega amer-icano paragonando il sistema

di difesa progettato in Poloniae Repubblica Ceca con i missilisovietici a Cuba, pur ammet-tendo che la tensione oggi èinferiore. La fase del deiproclami ancora non si atten-ua. Il rischio di una minacciapost-seconda guerra mondiale,quindi di conflitti localizzati inaree periferiche a quelle deiPaesi principalmente coinvolti,e tra poco del ricatto energeti-co, dovrebbe mettere le nostrecoscienze davanti ad una sceltaobbligata perché non si trattadell’imperialismo statunitense,della sopravvivenza di Israeleo di qualche altro soggetto iso-lato ma di un insieme di gran-di Paesi, culture e tradizioni dicui noi facciamo parte. Il con-cetto di cittadino del mondo,amico di tutto e tutti, che rifiu-ta il conflitto per principio, staper scontrarsi contro il muro diun’emergenza che andrà aminare le fondamenta del nos-tro vivere, lo stiamo vedendoquotidianamente: l’aumentodei prezzi, dovuto principal-mente all’aumento del petrolio,sta portando ad una dimin-uzione del consumo di alimen-ti primari come il pane, questoper ora è dovuto alla specu-

lazione, immaginiamo lo sce-nario se si arriverà alla crisi coni principali produttori di risorseenergetiche. Allora perchél’Europa continua a tergiver-sare? pensa davvero che gliStati Uniti non presenterannoun conto se dovessero risol-vere loro da soli la questioneiraniana? Ormai il raid aereonon è più un tabù come pochimesi fa e il comportamentodella Russia sembra un ultimotentativo disperato da partedello zar di giocare su duetavoli, dopo questo gli schiera-menti dovranno prendereforma. Bush lo ha capito econcede un appello dicendoche crederà a quello che Putingli dirà personalmente sullavisita a Teheran piuttosto chealle immagini dei grandi sorrisie abbracci mostrati dalla televi-sione iraniana, questo e la con-ferenza sono le ultime sper-anze. A ciò questa Europadivisa e disorientata deveaggrapparsi per non cadere nelterrore di un conflitto a cui lalotta tra democrazia e comunis-mo non ha portato ma che orapotrebbe materializzarsi per ipruriti egemonici di un singolouomo.

M e t e o d a A n n a p o l i sS i p r e v e d o n o n u b i s u t u t t o i l m e d i o r i e n t e

E’ il momento adesso diragionare a mente fredda sul“caso” Grillo, pronti ad acco-darci, si fa per dire, a tutti gliorgani di stampa, televisivi eradiofonici che in questo mesee mezzo hanno già scritto edetto di tutto e di più riguardoil comico genovese, il suo bloged il suo pseudo partito del-l’anti-politica.Si poteva pensare che il “gril-lismo” fosse un fenomenopasseggero, invece grazie alcontributo del mondo dell’in-formazione, di esso se ne dis-cute e straparla da troppotempo ed in modo forsesbagliato.Intendiamoci, Grillo ha ragionee ci fa anche ridere quandofustiga gli italici vizi, ma è alGrillo capo-popolo chebisogna guardare con sospetto,è il suo essere una sorta diMasaniello in salsa, ovviamenterossa, che fa venire un accen-no di orticaria. E’ l’atteggiarsi a”sepolcro imbiancato” cherende dubbiosi sul suo conto,e anche la sua “vis oratoria”troppo “diretta” spesso è usataper coprire la necessità di unariflessione meno schiava delsuo incedere distruttivo.Ma andiamo con ordine. Iltutto inizia l’8 per col famigera-to V-Day, quando in tutta Italiasi raccolgono le firme, trecen-tomila dicono i bene informati,per proporre una legge chevieti l’elezione di politici con-dannati e che limiti l’eleggibil-ità in Parlamento a due legisla-ture. Il giorno dopo daSabaudia, prima tappa del suotour per l’Italia, il comico gen-ovese commentando i risultatidella manifestazione, messa inpiedi quasi per scherzo affermache non è intenzionato a costi-tuire un partito tutto suo inquanto lui i partiti li considera

il cancro della democrazia, e livorrebbe distruggere. Qualchegiorno dopo dalle pagine delsuo blog, lancia l’idea di creareliste civiche comunali - comese già non esistessero e non sene conoscessero i risultati e gliscopi- al fine di dare la parolaai cittadini entrando diretta-mente in politica per la tutelaloro e per quella dei figli, listea cui lui, poi, direttamentedarebbe il “bollino” digaranzia.Intanto l’ondata dell’anti-politi-ca sale, inarrestabile, e sembraquasi voler travolgere tutti.Addirittura l’Espresso, pubblicai nomi dei politici e degli amicidei politici o dei soliti noti, che,a prezzi certamente non dimercato, acquistano case, atticied appartamenti nelle zonepregiate dei centri storici dellecittà - Roma o Milano ad esem-pio - solo in virtù della loroposizione, della loro parentelao della loro amicizia, riuscendoa spuntare dagli Enti pubblici,proprietari di questi immobili,prezzi o mutui bancari che unnormale cittadino neppureavrebbe potuto immaginare.La carta stampata di tutta Italia,fa a gara a scovare, leprebende, i vantaggi di cuigode la “casta” dei politici diprofessione in Italia, ed esconofuori viaggi su voli di Stato conparenti a seguito, biglietti gratisper stadi, teatri, autostrade echi più ne ha più ne metta.Cose però sapute e risapute.Di pari passo iniziano a volaregli stracci e le querele. Grilloche sberleffa Prodi definendoloun Valium, un pugile suonatoche quando uno gli parladorme, addirittura un malato diAlzheimer. Per il comico ligureMastella deve andare a casa,avendo voluto una legge comequella dell’indulto, Veltroni

viene definito un Topo Gigio estranamente stavolta lascia inpace quello che era definitofino allo scorso anno il maledella Nazione, SilvioBerlusconi. Poi di nuovo via aduna raffica di “vaffa” di rito, pertutti quanti. Il mondo politico enon reagisce come al solito colpolitichese incomprensibile,lentamente come per tutti glialtri problemi che si riproponedi risolvere quotidianamente,senza mostrare soluzioni aquesto malessere reale delpaese verso chi li governa,neppure mostrando uno scattodi orgoglio contro chi li sber-tuccia ogni giorno. Gli unici adesporsi veramente sarannoMauro Mazza e ClementeMastella. Il primo, direttore deltg2 , firma un editoriale fermoma duramente polemico con-tro Beppe Grillo. Il giornalistainfatti afferma che tramite lesue irose invettive, il comicoistiga alla violenza, chieden-dosi infine cosa potrebbeaccadere se un matto qualsiasi,sentiti gli insulti contro Tizio oCaio, premesse il grilletto.Grillo potrebbe diventare cioè,una nuova edizione riveduta ecorretta(?) dei cattivi maestridegli anni di piombo. Mastellainvece, senza peli sulla lingua,lo definisce un delinquentesenza cuore ed un ignorantecostituzionale. Alla fine ancheil Presidente Napolitano tuonaintimando ai contendenti piùsobrietà e più pragmatismo.Finalmente un po’ di buonsenso.Veniamo al dunque. Comequalcuno ha intelligentementedetto, non bisogna incolpare iltermometro-Grillo per la repul-sione per la politica da partedegli Italiani. Sentire filippichepauperistiche e ambientalisteda uno che girava in Ferrari e

fa le vacanze in yacht ci pareun po’ tirato per i capelli. Sentirtuonare, come accadeva finoad una quindicina di mesi fa,contro il Governo diBerlusconi per le leggi “ad per-sonam” o per i condoni daparte di un tizio che ha poi uti-lizzato il condono tombale è allimite della decenza (nonimporta per quale cifra, ancheper le cose che fa lui è il prin-cipio che conta). Parlare disprechi della politica o dell’ab-olizione di amministrazioniconsiderate inutili e poichiedere, per i propri spettacoliin giro per l’Italia patrocini,anche monetari, a quelle stesseamministrazioni che avversa, cipare invero un po’ ipocrita.Questa politica- anti-politica danotte bianca, dove il guitto diturno parla e sparla senza daresoluzioni ad una folla che piùo meno ha pagato un bigliettoper lo spettacolo e poi, torna acasa contenta, non piace.Sarebbe stato meglio , talvolta,anche ascoltare qualcosa con-tro l’altra vera classe degliintoccabili, i sindacati, chetutto blocca e tutto può. Dicebene il Ministro degli EsteriD’Alema quando afferma chesenza i partiti la democrazia èmorta e si apre la strada ai tec-nocrati e addirittura ai militari.Certo paventare una dittaturamilitare è una enormità ma ilconcetto è chiaro e da condi-videre. Parlare poi di costidella politica eccessivi - e chilo nega - e poi tuonare contro,la riforma costituzionale volutadal centro-destra la scorsa leg-islatura e poi bocciata dal ref-erendum popolare che queicosti in parte diminuiva,riducendo drasticamente ilnumero dei parlamentari, èpoco accettabile. Il “grillismo”è figlio della demagogia della

sinistra, dei suoi politici, deisuoi giornali e anche dei suoicomici.Il problema di fondo è cheimprovvisamente il popolodella sinistra si è svegliato dal-l’illusione che il male assolutofosse Berlusconi ed il suo gov-erno, si è accorto che farecompromessi per tenereinsieme una coalizione portacontraddizioni ideologiche ebocconi amari da ingoiaresoprattutto se una minoranzatiene in scacco l’intera coal-izione con i suoi ricatti. Questaè la politica, non la parte piùbella ma sicuramente unospecchio della vita quotidianache ogni italiano vive ma che

non vorrebbe, per questo untelepredicatore come Grilloche alimenta il tutto controtutti, che vuole nella vita realeuna linearità per cui neancheun premo nobel conosce laformula, sbaglia nei toni e neimetodi portando una giustabattaglia di principio sul fondodel demagogismo più sospettoche pone il dubbio fondamen-tale: in una società complessacome la nostra senzal’impianto politico (certo con lenecessarie modifiche) comepuò essere garantita una verademocrazia? E soprattutto lademocrazia è libertà di pen-siero e di espressione o diazione?

Te l a d o i o l ’ I t a l i aCome una cosa giusta diventa quella da combattere

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITA’Pag. 6 1-15/15-31 ottobre 2007

Storici: e' morto Lewitter, grande storicodella Russia degli Zar (Adnkronos) - Lo storico polacco naturalizzato inglese LucjanRyszard Lewitter, uno dei maggiori specialisti della storia dellaRussia e degli altri Paesi slavi, e' morto a Cambridge all'eta' di 85anni. L'annuncio della scomparsa e' stato dato dalla famiglia a fune-rali avvenuti, svoltisi in forma strettamente privata.

Storici: addio a Pietro Scoppola, figura dispicco del cattolicesimo democratico (Adnkronos) - Lo storico Pietro Scoppola, figura di spicco della cul-tura cattolica democratica, all'eta' di 81 anni, a Roma. La notizia dellascomparsa e' stata annunciata nell'aula del Senato dal senatoreGiorgio Tonini, che lo ha brevemente ricordato.

Mostre: l'arte italiana negli Usa (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Due grandi mostre di arte italianain tournee' negli Stati Uniti per diffondere la conoscenza del patrimo-nio del Bel Paese e, soprattutto, per raccogliere fondi destinati a tute-lare e restaurare i capolavori conservati in Italia.

non furono inutili, perchéaprirono la strada alle elezionidel 1990: la lega nazionale perla democrazia condotta daAung San Suu Kyi, che con-quistò il 60% dei voti e piùdell’80% delle sedi parlamen-tari. Il risultato venne peròinvalidato dalla presa delpotere dell’attuale regime, tuttii componenti dell’NDL ven-nero arrestati e al leader delmovimento, Aung San Suu Kyivennero imposti gli arrestidomiciliari ( dai quali ancoranon è stata liberata); nel 1991le è stato assegnato il PremioNobel per la Pace.Vista la situazione appenadelineata del Myanmar, forsebisognerebbe precisare megliola domanda che ci si è postiall’inizio e scrivere: “che cosasta succedendo in Birmania dapiù di venti anni”?La Birmania però non è solo“regime”, ma è ancheBuddismo. Tutto, dalle arti allaletteratura, dalla musica alteatro, alla vita quotidiana, hacome tema principale ilBuddismo Thervada.In qualsiasi villaggio il monas-tero è il centro della vita cul-turale e i monaci sono veneratianche dai laici. Questo è tra ipaesi con la maggior per-centuale di Buddisti: essa sfio-ra il 92%. Per quanto disincantati sipossa essere, resta comunquedifficile allora comprenderecome dei monaci così benvo-luti debbano aver subito vio-lenza; tanto più che ilBuddismo ha sempre perse-guito la pace e la non violen-za.Il giovane Sakyamuni, coluiche poi diventerà il Buddha olo Svegliato, condusse un’e-sistenza di religioso errante,ricercando la via della liber-azione dalle esistenze e dallemorti, il cui susseguirsi senzafine, imprigiona l’individuo trale disgrazie e le sofferenze. Ilbuddismo originario si rivelacosì come una dottrina dellasalvezza: le vicissitudini dell’e-sistenza e il perpetuo mutaredegli esseri e delle cose sonotra le principali cause diangoscia e sofferenza; tutto èinstabile, insegna il Buddismoe così è perché tutto è “vuoto”,cioè non vi è alcun elementopermanente, immutabile, eter-no negli esseri o nelle cose.Nel Buddismo non c’è nientedi analogo a ciò che per glioccidentali è l’anima, tutto nonè altro che un insieme difenomeni fisici, biologici opsichici in perpetua trasfor-mazione. L’universo stessonon sfugge a questa legge. Glidèi stessi, sebbene siano moltopiù longevi degli uomini, sonodestinati a perire, poichéanche loro sono sprovvisti diprincipi permanenti.Il Buddismo ammette l’esisten-za di migliaia di divinità, maesso rifiuta di riconoscere inqualsiasi di queste, il Dio cre-atore e sovrano dell’universo.In nessuna parte di questomondo si può dunque trovareun principio di stabilità, con-solazione e assoluto.Il Buddismo è una “religione”

senza Dio, senza anima, senzaculto ed insegna a fare appel-lo alla ragione e non alla fedecieca dell’individuo.Partendo dal dato fondamen-tale che ogni esistenza èpenosa, esso traccia la sua viaper raggiungere la soppres-sione del dolore e delle con-tinue rinascite, la “via degliotto sentieri” o pratica di ottovirtù: retta opinione, rettoproposito, retta parola, rettaazione, retto contegno di vita,retta aspirazione, retta medi-tazione e retta concentrazionementale. Tutto è molto pre-ciso, molto chiaro, davveromolto pratico.Ogni azione nel Buddismo haun suo valore unico e assolu-to, poiché ognuna produce unfrutto che matura lentamente einfine si stacca e cadeinevitabilmente su colui chel’ha decisa.: niente e nessunopuò impedire lo sviluppo e l’e-sito di questo processo.La morale buddista è decisa-mente una morale dell’inten-zione ancor prima che del-l’azione e suo fondamentoprezioso e necessario è unaresponsabilità esclusivamentepersonale e perciò ancor piùdeterminante ed implacabile.Le principali virtù nelBuddismo sono: l’energia, l’at-tenzione, la convinzione della

verità nell’insegnamento bud-dista, la saggezza o l’intelligen-za, la compassione, la bontà, ildisinteresse.Il Buddismo per 18 secoli hainfluenzato la vita, il pensiero,l’arte, la musica, la lingua enon solo; esso ha avuto ancheuna fortissima presa sullamorale di quei popoli chel’hanno accolto come “reli-gione” ufficiale, venendo pro-fondamente segnata dallenozioni di tolleranza e di com-passione. Dunque alla luce degli ultimieventi in Birmania, viene quasinaturale porsi altre domande:quali sono i casi in cui unareligione deve fungere da ori-entamento ed esempio per ipopoli? Le religioni devonoessere veramente un incorag-giamento al senso di civiltà pertutti o per alcuni si o per altrino? I principi d’umanità di cuisi fanno portatrici devonoessere d’ispirazione in tutte lesituazioni o in alcune si e inaltre no?In Birmani la storia dellerelazioni tra il potere militare ei monaci è lunga e complicata:i primi hanno sempre temuto

la forza spirituale dei secondi,dato il loro carisma; già altrevolte non hanno esitato adattaccarli, imprigionarli, tortu-rarli ed ucciderli.Anche se sulla situazione inMyanmar sembra essere cadu-to il silenzio, il peso dellenotizie dei giorni passati,grava sulle coscienze di noitutti: già dopo due giorni diprotesta, sono subito iniziatele ritorsioni del regime sullapopolazione, sono piovutiarresti indiscriminati dei veri opresunti dissidenti. Nella nottedel 3 Ottobre almeno ottocamion di militari carichi diprigionieri sono stati visti las-ciare Rangoon. Tra gli arrestatianche 147 membri della LND,la Lega Nazionale per laDemocrazia. Secondo i dissi-denti più o meno 200 personesono morte, uccise dallarepressione e oltre 6000 sonostate arrestate, tra queste centi-naia e centinaia di monaci.Personale dell’AmbasciataAmericana, si è recato nellostesso giorno in alcuni monas-teri e tra questi alcuni eranovuoti.I quotidiani britannici parlanodi veri e propri gulag, molti sit-uati nel nord del paese, dovesarebbero stati rinchiusi migli-aia di cittadini e monaci; moltidi questi ultimi cercano di fug-

gire, alcuni si rifugiano nellecase dei civili, altri sono statigià eliminati.L’Ambasciatore USA ha riferitoche la gente è terrorizzata,poiché dalle poche infor-mazioni che riescono atrapelare, i militari agiscono dinotte, fanno irruzione nellecase e prelevano le persone.L’esercito marcia unito e fiero,ma a volte pare che qualcunoesca dal branco e così è suc-cesso ad un ufficiale dell’e-sercito birmano fuggito inThailandia dopo essersi rifiuta-to di sparare contro i monacibuddisti inermi e ora spera diottenere rifugio politico inNorvegia. Questi ha riferito inun’intervista riportata da diver-si media, compresa la BBC,dell’uccisione di migliaia dimonaci.Le ultime macabre rivelazionisul trattamento destinato aiprigionieri, risale all’8Ottobre:un testimone oculare ha rivela-to che i militari starebbero uti-lizzando il crematorio pubbli-co che si trova a nord est diRangoon per far sparire i corpidelle vittime della repressionee questo ovviamente per

impedire un più esatto conteg-gio degli omicidi. Questanotizia è stata confermata dal-l’ex capitale Birmana, ancheda un giornalista anonimo delSunday Times: fin dall’iniziodegli scontri, dalla notte del 28settembre sono stati visticamion militari coperti dateloni verdi, dirigersi versol’area del crematorio pubblicoe le strade che portavanoverso l’edificio guardate a vistada militari in assetto di guerra. La storia ha già scritto il suocapitolo sui forni crematori,ma a quanto pare, se si parladi potere, l’uomo da essa nonvuole imparare.La protesta in Myanmar èscoppiata a causa del colossaleaumento del prezzo del carbu-rante e del cherosene, tantopreziosi per la vita quotidianadei cittadini. Mentre il popolocontinua ad essere sfinito dallamiseria, taglieggiato dall’in-flazione, è lecito chiedersiquali siano le ricchezze dell’exBirmania.Il Myanmar sicuramente occu-pa una posizione strategica edeconomica sempre più rile-vante in Asia: l’India che con-divide con esso una lungafrontiera, ha bisogno della col-laborazione dell’esercito bir-mano per contenere le insur-rezioni armate nel Nord Estdel subcontinente. La Coreadel Nord, che ha da poco rista-bilito le relazioni diplomatichecon Yangon, è interessata aigiacimenti di uranio birmani.Cina e India si contendono gliidrocarburi birmani.Il Myanmar possiede tantopetrolio e i maggiori depositidi gas del sud est asiatico; inGennaio, Russia e Cina hannobloccato una risoluzione delConsiglio di Sicurezzadell’Onu che condannava leviolazioni dei diritti dell’uomonell’ex Birmania; subito dopo,il 15 Gennaio, la China nation-al petroleum corpration haottenuto altre concessioni perlo sfruttamento del greggio edel gas naturale al largo dellacosta dello stato del Rakhin,nell’Ovest del paese. Moscainvece ha negoziato un nuovocontratto per la fornitura diarmi a Yangoon.In Aprile Pechino ha stanziatooltre un Miliardo di Dollari perla costruzione di un gasdotto

di 2380 Km; New Delhi ha inprogetto un altro gasdotto di950 chilometri attraverso ilBangadlesh.Pechino, Yangoon e Baghkokhanno anche firmato un accor-do per la costruzione di unaserie di dighe sul Salween, ungrande fiume della regione,con lo scopo di produrre piùdi 16 mila megawatt di ener-gia, destinati gran parte allaThailandia.Per questo la giunta ha giàtrasferito migliaia di contadini,decine di villaggi sono statidistrutti e le coltivazioni incen-diate.La giunta militare dell’exBirmania ha dunque moltiamici, molti partner economi-ci, tra i più importanti ci sonoCina e Russia; queste ultimeinoltre non vedono di buonocchio le iniziative dell’ONUin questa zona (soprattutto sesponsorizzate dagli Stati Uniti),

perché le considerano peri-colose interferenze nella pro-pria area di influenza.Alla luce di quanto descritto,le sanzioni militari contro laBirmania decise dalla comu-nità internazionale ed attuatedal 15 Ottobre saranno utili, ovesseranno solo la popo-lazione?Intanto che ci si pongonodomande su domande, intantoche le imprese occidentaliriflettono sulla possibilità diritirarsi o meno dagli affari conla Birmania, lasciando in talcaso libero campo alla Cina,ricordiamo che un popolo stalottando per la dignità, per lapace e per la serenità a costodella vita, pur essendo con-sapevole che le ragioni delguadagno sono infinite e sub-dole e possono vendere a caroprezzo la libertà e la spiritual-ità di un paese.

Ilaria Parpaglioni

C h a o s i n B i r m a n i aDalla Prima

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Cinema: ad Ankara i film di Nichetti,Crialese e Antognoni (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - In occasione del IV "AutumnFilm Festival" e nell'ambito della VII Settimana della LinguaItaliana nel Mondo, l'Istituto Italiano di Cultura di Ankara, in colla-borazione con l'Associazione per la Cultura del Cinema di Ankara,presentera', presso il Cinema Ankapol, tre film italiani: "VolereVolare" di Maurizio Nichetti "Nuovomondo" di Emanuele Crialesee "Professione: reporter" di Michelangelo Antonioni.

Musica: Carmen Consoli, l'America mi hadato una grande opportunita' (Adnkronos) - Ha aperto uno dei festival musicali piu' importanti, il Joe'sPub in the Park. "L'America e' una grande opportunita', soprattutto se,come me, sei terroncella e vieni dal profondo Sud. Sono andata li' con l'in-tenzione di portare il mio patrimonio, la melodia e la lingua italiana.Volevo raccontare le nostre storie. Mi ha stupito la grande attenzione delpubblico americano verso la mia musica: presentavo un genere cosi' diver-so, con testi per loro incomprensibili. Mi dicevano: "Voi italiani avete unaricchezza culturale impressionante".

Cinema: per Daniel Craig altri 4 film comeJames Bond (Adnkronos) - Si allunga la carriera di agente segreto di Sua Maesta'di Daniel Craig perche' l'attore britannico interpretera' il ruolo diJames Bond in almeno altri 4 film, secondo il quotidiano 'Daily Mail'.Considerato da alcuni "troppo biondo" o "troppo mite" per il ruolo di007, il 39enne Craig ha comunque gia' firmato il contratto con laMgm.

I n g m a r B e r g m a nIl grande regista svedesenasce il 14 luglio 1918 aUppsala, figlio del cappellanodella corte reale. Facile dun-que comprendere come ilpiccolo Ingmar fosse educatosecondo i concetti luterani di“peccato, confessione, puni-zione, perdono e grazia”,temi che in qualche modosaranno ricorrenti anche neisuoi film.Come se non bastasse,non era infrequenteche a scopo puniti-vo il bambinofosse rinchiusonel l ’armadioluogo in cui,rannicchia-to, matura-va il suoodio peril padre ela sua rab-bia contro ilD i o - p a d r o n ef a l s a m e n t eintroiet-

tato in quel clima culturale.

A diciannove anni si iscriveall’Università di Stoccolma esi stabilisce nella capitale.Con alle spalle una famiglianon troppo benestante, maanche a causa di una naturaleinclinazione e a un forte disa-gio esistenziale che non glipermette di integrarsi troppocon i coetanei, conduce una

vita da arti-s t ascape-

stra-

to, quella che un tempo disarebbe definita “bohemièm”.

Approfondisce anche gli studispecifici che gli stanno acuore, in primo luogo quelliteatrali o quelli legati all’artedelle sette note. Ben presto,però, la passione per le arti sitrasforma in qualcosa di radi-cale, che non può più essereassociato ad altre attività. Laconseguenza di questa “feb-bre” è che abbandona i “rego-lari” studi universitari perdedicarsi alla sola attività tea-trale, soprattutto mettendo inscena spettacoli studenteschi.

A partire da quella gavettaBergman si crea subito unasolida reputazione, grazie alsuo talento non comune. Ilsuo nome comincia a circola-re negli ambienti giusti, fino ache non riesce ad accedere apalcoscenici ben più presti-

giosi di quelli sco-lastici. E’ il

momen toin cui

comincia a collaborare con ipiù importanti teatri dellacittà.

Nel 1942 scrive una comme-dia satirica e oscena, imper-niata sulla scabrosa relazionefra un sacerdote e una spo-gliarellista. La pièce, com’eraprevedibile, suscita grandescandalo, con l’unico risvoltopositivo di far ulteriormenteconoscere il suo nome, fino afarlo arrivare anche alle orec-chie dei benpensanti.

Per le rappresentazioni di cuiè regista, l’autore-feticcio delmomento è Strindberg, anchese la visuale bergmaniana siallarga anche ad altri dram-maturghi quali Shakespeare.Le sue pellicole sono caratte-rizzate dalla strenua curanella narrazione, che faapprezzare a livello interna-zionale film come “Il settimosigillo” (1956) e “Il postodelle fragole” (1957), chemettono anche in evidenzia ilsuo approccio estremamentelirico nel trattare le storie e ipersonaggi.

Gli anni ‘70 portano aBergman, già noto al pub-

blico europeo, la fama mon-diale grazie a regie cinemato-grafiche divenute emblema diun certo cinema d’autore.Sono titoli ormai entrati apieno diritto nella storia delcinema come “Sussurri egrida”, “Il flauto magico”,“Sinfonia d’autunno” o “Sceneda un matrimonio”.

Nel corso degli anni ‘80Bergman si è per lo più ritira-to dall’attività cinematograficae televisiva, continuandoperò a realizzare messinsceneteatrali. “Fanny e Alexander”,una sua rara pellicola giratanel 1982, è stata per il registauna sorta di riepilogo di tuttoil suo lavoro.

Successivamente si è concen-trato soprattutto sulla scrittu-ra, pubblicando lavori auto-biografici (“La lanterna magi-ca” nel 1987 e “Immagini” nel1990) e sceneggiando “Con lemigliori intenzioni”, il filmdiretto da Bille August del1992.

Tra i vari riconoscimenti rice-vuti vi sono l’Orso d’oro alFestival di Berlino nel 1958

con “Il posto delle fragole”,un Oscar nel 1960 per “Lafontana della vergine”, unOscar per il Migliore film stra-niero nel 1961 con il film“Come in uno specchio”, benquattro Oscar per “Fanny eAlexander” e molti altri, finoal Premio Federi Fellini perl’eccellenza cinematografica,ricevuto nel 2005.

Nella sua biografia, intitolata“Lanterna magica”, il registascrive: “La verità è che io vivosempre nella mia infanzia,giro negli appartamenti inpenombra, passeggio per lesilenziose via di Uppsala, mifermo davanti allaSommarhuset ad ascoltare l’e-norme betulla a due tronchi.Mi sposto con la velocità disecondi. In verità, abito sem-pre nel mio sogno e di tantoin tanto faccio una visita allarealtà”.

Padre di nove figli, alla mortedella quinta moglie Ingrid siritira sull’isola di Faaro, nelMar Baltico. Qui, nella suacasa, muore il 30 luglio 2007.

Raffaella Borgese

RatatouilleL’ultima fiaba fantastica uscitadai computer della Pixar, chesforna deliziosi prodotti comeMonsters & Co e Alla ricercadi Nemo, ha il titolo diRatatouille. Argomento princi-pale è il cibo ma il protagoni-sta è un animaletto tra i piùrepellenti per noi umani, untopo, e non di quelli “carini”di campagna, ma uno di cittàquindi di quelli grossi, grigiscuri insomma di fogna.

Come ogni lungometraggioben fatto alla base c’è un’in-chiesta che ha tenuto per mesiuno stuolo di yankee fra i for-nelli della haute cuisine fran-cese per capire usi, ruoli, gestie mentalità. Così permetten-do, nel prodotto finale, diassistere ad una celebrazionee allo stesso tempo una presain giro dell’arte della gastro-nomia.

Questo topo capace di alzarsisu due zampe e di comunica-re con gli umani è, come intutti i cartoni della Disney, lametafora di un bimbo che cre-sce ma anche di un artista chescopre la sua vocazione.Remy (questo il nome delprotagonista) vuole conquista-re le masse perché sa di avereun “dono”, riconosce ogniingrediente, sente i sapori aduno ad uno associandoli asuoni e colori (e visto chesiamo a Parigi si omaggiaanche Baudelaire). Il proble-ma è che i suoi simili non locapiscono, il padre gli tarpa leali dicendogli di mangiare la

sua spazzatura, ma Remy nonsi accontenta. Un artista habisogno di ampi orizzonti,come un bambino ha bisognodi crescere, e quando il desti-no lo conduce nel ristorantefondato dal suo idolo per ilnostro roditore inizia unanuova vita. Remy non parla,non può maneggiare mestoli etegami, ma è un maestro nellacomunicazione non verbale eimpara a telecomandare lo

sguattero del ristorante.

Ammirabile il lavoro svoltodagli animatori dal punto divista fisiognomico, culturale eurbanistico, unica critica chesi può fare è riferita all’onni-presente messaggio, ormaileitmotiv, presente nei cartoondella Pixar: anche agli occhidell’animale più repellente imostri siamo noi umani, per-ché nella vita tutto dipendedal punto di vista.

T h e B o u r n eU l t i m a t u m

Se il terzo episodio della sagasulla agente della CIA JasonBourne supera i precedentiper tensione e ritmo, il meritoè di Paul Greengrass - giàartefice del secondo - che per-mette la massima espressionedell’uso della macchina amano e frantuma il montaggiodilatando il racconto.Costruito su tre grandi scenemadri e un ottimo cast - lamaschera impassibile diDamon conferisce al perso-naggio una venatura distur-bante, la Stiles bilancia ambi-guità e dolcezza, Stratahirn eGlenn sono una credibile cop-pia di cattivi - The BourneUltimatum non tradisce leattese.Chi è Jason Bourne? Comemai è diventato un implacabi-le assassino? Perchè lo voglio-no morto? Gli enigmi irrisoltidei primi due adattamenti peril cinema della spy-story diLudlum trovano risposta inThe Bourne Ultimatum. Leinformazioni riservate in pos-sesso di un cronista, stananoDamon-Bourne e risvegliano isuoi nemici. Sarebbe iniziatotutto con un programmasegreto, denominatoBackbriar. Il dossier che incri-minerebbe il direttore dellaCIA (Scott Glenn) è nelle manidel suo scagnozzo, lo spietatoNoah Vosen (DavidStratahirn). Bourne potrà ritro-varlo solo col favore di duedonne, l’agente pentito NickyParsons (Julia Stiles) e ildetective per gli affari internidell’agenzia Pamela Landy(Joan Allen). La battaglia trachi scava in cerca della verità

e chi vuole seppellirla è nuo-vamente un susseguirsi serra-to di duelli e sparatorie, acro-bazie e inseguimenti.Definirlo un buon film digenere sarebbe però riduttivo.Il regista di Sunday BloodySunday e United 93 infondenella materia narrativa la suapersonale poetica, giocata sultema dell’identità e dellamemoria a rischio. Il continuovacillare del punto di vista,l’immagine sporca, e la

destrutturazione dello spazio -luoghi decostruiti e restituiticome repliche di un scenariodi guerra – sono elementicaratterizzanti di un cinemainquieto e segni inequivocabi-li di un’ America scossa, fuoricontrollo nonostante l’illusio-ne panottica (telecamere a cir-cuito chiuso, rilevatori elettro-nici, spie satellitari), costrettacome Bourne a ritrovare il filodella propria storia e le ragio-ni della sua violenza.

AL CINEMA

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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Montezemolo, Ferrari vince perche' nonmolla mai(Adnkronos) - "Noi sapevamo che dovevamo fare il primo e ilsecondo posto per vincere. Per questo c'era grande pressione. Cisono stati molti momenti di 'urlo', a cominciare dalla partenza,quando ho visto le nostre due macchine davanti, poi c'e' stato l'er-rore di Hamilton che mi ha fatto pensare 'ce la facciamo', poi hopensato che forse recuperava. Alla fine e' stata una liberazione, maanche una grossa sofferenza.

Toscana: mostre, aste e feste per la stagionedel tartufo(Adnkronos) - E' l'inconfondibile profumo del tartufo bianco il filoconduttore di una dozzina di eventi in programma di qui a dicembrein Toscana con lo scopo di valorizzare il prezioso tubero. Il calenda-rio autunnale delle manifestazioni sul tartufo e' stato presentato oggia Firenze, in Palazzo Bastogi, dall'assessore regionale a agricoltura eforeste Susanna Cenni.

Motomondiale: Capirossi, addio a Ducati dopo 5anni incredibili (Adnkronos/Salute) - - ''Addio dopo 5 anni incredibili''. LorisCapirossi si prepara al divorzio dalla Ducati. Domenica, a Valencia, ilcentauro imolese disputera' l'ultima gara in sella ad una moto dellacasa di Borgo Panigale. Nella prossima stagione 'Capirex' correra' conla Suzuki, con cui ha firmato un contratto annuale con opzione per il2009.

Ci sono luoghi in Italia dove iltempo sembra essersi fermato,dove le ore scorrono lente,dove le persone che vi abita-no sembrano non essere col-piti dal male metropolitanol’indifferenza, dove la gastro-nomia incentra sulla genuinità: è il Pollino Lucano. Il Pollino è un vasto ParcoNazionale, copre una superfi-cie di 192.565 ettari a cavallotra la Lucania e la Calabria. Unparco giovane, istituito nel1993 che raccoglie a sé ben 56comuni di cui 22 si trovanonel versante lucano. I vari Enti presenti nella regio-ne Basilicata - profondamenteconsapevoli della rarità deisapori che la propria gastro-nomia detiene - stanno cer-cando di promuovere, nell’in-tero mercato nazionale, laconoscenza di tali prodotti.Certo non è facile specie peruna regione rimasta a lungoisolata. Ma dietro al disagio si nascon-de un’opportunità per ilPollino e per tutta laBasilicata. Infatti il suo esserestata in una situazione d’isola-mento le ha permesso dirimanere intatta, di conservareincontaminata una naturarigogliosa e corsi d’acqua lim-pidi, una tradizione solida,rapporti sociali amicali, abi-tanti ancora capaci di aiutarsireciprocamente e un patrimo-nio gastronomico di alto valo-re qualitativo. La somma di questi elementiha reso la Lucania una terra

ancora inesplorata dal turi-smo. E’ una zona dell’Italia daconoscere, idonea soprattuttoper chi ama lasciarsi sorpren-dere dal poter straordinarioche nasconde una regionesilenziosa, che lavora e produ-ce, ma anche una terra flagel-lata dal rischio di spopola-mento; che un tempo vedevabraccianti e operai andar via eche ora vede studenti e pro-fessionisti trasferirsi in unaltrove geografico e non farrientro. Lo scemare del numero degliabitati conduce inesorabil-mente a delle conseguenzeeconomiche ma anche a deiriflessi sul perdurare di tradi-zioni e valori che attualmentesembrano essere ben saldi eprofessati. L’intervento di riattivazionedella macchina lucana deveavvenire sul territorio, stimo-lando anche il turismo, sve-lando agli ospiti la copiositàdei propri giacimenti e losplendore dei beni materialie immateriali della regionestessa. Cercare di stimolare l’inco-ming può essere forse unamotivazione in più per gli abi-tanti, affinché non abbandoni-no la propria terra, la propriacultura, la propria tradizione. Come il caso di FedericoValicenti, un eccezionalecuoco lucano, uno chef inter-nazionale, chiamato recente-mente anche dall’InternationalCulinary Center di New YorkCity per insegnare agli studen-

ti la magia della cucina lucana. Il suo ristorante si trova aTerranova, nel cuore delPollino; il cibo che qui s’assa-pora ricorda fortemente il ter-ritorio, in un ambiente familia-re caloroso si possono assag-giare squisitezze locali. La sua cucina cerca nella sto-ria le pietanze dei propri avi,Federico cerca di scoprire eproporre cibi che a suo temposono stati consumati dai nobi-li lucani ed ecco ritrovare ilpassato nei suoi piatti. Il suo ristorante è uno dei piùprestigiosi della Basilicata eValicenti confessa che non èstato facile mandare avanti lasua attività, ma nonostantetutto ha deciso che nonabbandonerà mai la sua terra. Così come l’azienda caseariaTosa dei fratelli Troiano a SanPaolo Albanese –dove è pre-sente una comunità albanesedi etnia arbereshe - che porta-no avanti l’attività familiare datre generazioni. Attraverso le loro 700 capre dirazza sarda, che pascolanoliete tra i prati verdi del Parco,si nutrono di erba incontami-nata e di cereali prodotti dal-l’azienda stessa. Questi anima-li sono curati esclusivamentecon prodotti omeopatici.L’azienda biologica dei FratelliTosa produce da 3 generazio-ne instancabilmente gustosiformaggi. La qualità dei loro prodotticaseari, ha trovato riscontro inpiù concorsi nazionali, riscuo-tendo vari riconoscimenti, tra i

quali a Saint Vincent-Valled’Aosta nel novembre 2003 unterzo premio con il ConcorsoNazionale dei Formaggi a lattecrudo e un secondo postonell’ottobre 2004 con ilConcorso Nazionale per iMigliori formaggi biologiciBiocaseus. Assolutamente doverosoassaggiare il formaggio“Pecorino del Pollino”a brevestagionatura (circa 20/25giorni) le cui muffe naturali -che ricoprono l’unghia - nonvanno scartate, ma degustateassieme alla pasta del for-maggio. E ancora. Come non citare ilristorante “Da Pepe”? Lui, incucina, è il re della Melanzanadi Rotonda DOP(Denominazione d’OrigineProtetta). Peppe riesce presti-giosamente a trasformarequella che è una delle puntedei prodotti del Pollino, inpiatti gustosissimi che vannodel saltato al dolce come lamitica Torta di ricotta conmelanzane. Appunto, uno deicavalli di battaglia presentinella scuderia del parco luca-no è la Melanzana di Rotonda(Solanum Aethiopicum) pic-cola e dalla forma sfericagrande quanto una mela,rossa come un pomodoromaturo con delle striaturaverdi. Le sue origini sono afri-cane, è arrivata nella zonaattorno agli anni quaranta, si èben adattata al terreno delparco lucano ricco d’acqua eargilloso…fertile.

La “scuderia” dei prodotti delPollino Lucano è ricca deicavalli vincenti che sonopronti ogni giorno a correre inpista come ad esempio iPeperoni di Sinise IGP rossicome il rubino, hanno lacaratteristica di avere unapolpa sottile grandi all’incirca10/15 cm a forma appuntita;un’altra particolarità è legata alpicciolo, infatti esso non sisepara dalla bacca quandoviene essiccato. I fagioli bianchi IGP - designa-no il frutto degli ecotipi comeFagiolo Bianco e TondinoBianco o Poverello Bianco –sono coltivati sopra i 600 metridi altitudine e sono stati perun lungo tempo l’alimentazio-ne dei ceti poveri. Pochi sanno che questa terralucana è in grado di produrretartufi bianchi che crescononella zona più povera delPollino, per la prima volta ilprossimo 8 dicembre apriràqui i battenti la Sagra dedicataa questa prelibatezza naturale. Da queste parti, la diffusionedella pianta d’olivo è in conti-nua crescita, la caratteristica diquesti alberi presenti nelParco è di essere resistenti alprincipale patogeno dannosoverso la coltura dell’olivoovvero la mosca , oltre chel’olio che vi si ricava è consi-derato di alta qualità in quan-to le piante d’olivo qui cre-scono ad alta quota, come ilcaso di quelle presenti aTerranova di Pollino che sitrovano a circa 900 metri sul

livello del mare. Anche le patate qui cresconoad alta quota, basti pensarealla stessa Terranova che pro-duce questi tuberi dalla quali-tà rossa oppure San SeverinoLucano che raccoglie le patatea pasta gialla tra i 600/700metri di quota . In questo paese San SeverinoLucano si conserva un vecchiomulino, risalente al 1400; que-sta proprietà fu prima deimonaci dell’ordine religiosodei Cistercensi successivamen-te passò sotto le mani delCapitano Iannarelli. Costuicon deplorevoli e spietate vio-lenze cercò di combattere ilbrigantaggio, che nella zonaaveva assunto connotazioniimponenti. Il Mulino Iannarellifu lasciato abbandonato perlunghissimo tempo, fino aquando il Comune ne haacquistato la proprietà, lo hafatto completamente ristruttu-rare ed attualmente vi è unalbergo a quattro stelle e unristorante. Il mulino ricostruitoricorda i tempi andati, le murasono completamente in pietra,nel suo complesso fa venirealla mente un borgo medioe-vale accanto al quale scorreun piccolo torrente. Il silenzio della natura, l’ariapura, la gastronomia stuzzi-cante, la varietà della flora edella fauna, la cordialità degliabitanti….l’eccezionalità delsuo essere ancora integro,rendono il Parco del PollinoLucano un luogo da scoprire,lentamente.

Il Pollino lucano che sorpresa!

Quando si è stanchi dellasolita routine, occorre trovareangoli della Terra che faccia-no cancellare con il lorosplendore il ricordo triste digiornate estenuanti, tra traffi-co impazzito e tappeti dicatrame. Si cerca di scapparein luoghi che ricalcano anco-ra paesi a dimensione diuomo, dove la giovialità degliabitanti, la semplicità dei pic-coli gesti accompagna il vive-re quotidiano assieme allagenuinità conservata, ancoragelosamente, dei prodottidella terra.

Irpinia.L’Irpinia, territorio dell’ItaliaMeridionale non ancora abu-sato dal turismo, è una zonalontana dagli stereotipi cheogni volta si allacciano e ven-gono in mente quando sipronuncia la parolaCampania. Essa vuole essereed è inevitabilmente altro! Seè vero che ogni medaglia hail suo rovescio, l’Irpinia oggitenta di girarla e far vedere laparte più nascosta del suoessere territorio.Uno degli aspetti più belli delmondo campano, nascostatra le verdi montagne, èl’Irpinia, quella parte del ter-ritorio avellinese ancora pocorinomata ma ricca di tradizio-ne, natura e di interessantiaspetti, come quello gastro-nomico.Se si pensa al tartufo, che èun fungo spontaneo che cre-sce solo nei sottosuoli privid’inquinamento, già s’inqua-dra il territorio.Non a caso la provincia diAvellino vanta tre DOCG, dicui due nascono nel territorioIrpino, il Fiano d’Avellino e il

Taurasi. Il terzo è Greco diTufo.Il Taurasi DOCG, è un vinorosso che porta l’omonimonome del paese che si trovanella Media Valle del Calore.Il Taurasi proviene dal viti-gno autoctono aglianico, con-siderato uno dei più straordi-nari vitigni italiani; qui l’e-scursioni termiche e il suolovulcanico risaltano tutte lecaratteristiche dell’aglianico.Il disciplinare di produzioneprevede un invecchiamentodi 3 anni di cui almeno unoin botti di legno. Anche Il Fiano d’Avellino èun vino di gran pregio, vantala DOCG dal 1978 ed è pro-dotto con uve bianche deri-vanti perl’85% dalla vitisapiana –come definita daPlinio il Vecchio in NaturalisHistoria- e per il 15% da uveGreco, Coda di Volpe eTrebbiano.Se in Irpinia si vuole visitareun’azienda vinicola, che oltread avere questi vini interes-santi ha una cantina singolareperchè è simile ad un museo,ci si deve recare da AntonioCaggiano nella Contrada SalaTaurasi, www.cantinecaggia-no.it. L’azienda Caggianoproduce 150.000 bottiglieogni anno con sei etichettediverse. Il 50% della sua pro-duzione è richiesta da merca-ti esteri come la California, laFlorida, il Giappone, la Cinae il Brasile.Nella “cantina museo” sonoradunate con armonia anfore,fontane in pietra lavorata,vecchi attrezzi per la ven-demmia, maschere in vetro,ma anche un presepe scolpi-to in legno (opera di un arti-giano locale), una croce

incassata nel muro creata coni fondi di bottiglie, una ripro-duzione di Gesù Cristo inCroce disegnata sul di unvetro al quale viene puntatoun fare e la sagoma proietta-ta sul muro di roccia. Questasingolare cantina è opera diAntonio Caggiano, grandeviaggiatore e grande fotogra-fo. Appena si varca l’aziendaci si trova di fronte a molte-plici foto scattate dall’autoreche segnano passaggi impor-tanti della sua vita che egliallaccia al mondo vinicolo. Nell’Alta Valle del Calore sipossono trovare le dolcicastagne di Montella che conorgoglio portano il marchioIGP dal 1996. Questa casta-gna ha la caratteristica diavere una polpa bianca e laforma tonda, è chiama in dia-letto la “Palummina”, perchéuna volta sgusciata ricordauna colomba appollaiata. Untempo le castagne erano ilcibo dei poveri; occorrevaconservarle durante l’arcodell’anno ed erano chiamatele “Castagne del Prete”, queifrutti essiccati, con un proce-dimento molto lungo e tipicodella zona. Il laboratorio artigianale“Castagne Perrotta” aMontella, www.castagneper-rotta.it, segue scrupolosa-mente l’iter antico di conser-vazione di questi fruttiautunnali.La prima fase del procedi-mento è la suddivisione percalibro. Le castagne di picco-le dimensioni rimangono inazienda per essere lavorate,quelle più grandi vengonovendute fresche.Una volta divise per pezzatu-ra le castagne, sono portate

all’interno di un vano chia-mato “gratale”, per essereessiccate; vengono poste suuna grandissima grata – percirca 10-15 giorni- al di sottodella quale viene acceso unfuoco. Durante l’essiccazionenon solo occorre regolare nel“gratale” la quantità di flussod’aria ma occorre rovesciarela posizione delle castagnesulla grata, affinché, in modociclico, le castagne che sonoin superficie tocchino la partepiù calda ovvero sulla grata.L’essiccazione fa perdere l’u-midità al frutto (dal 60% dicontenuto d’acqua di passacosì al 12%) facendo diventa-re fragile il suo guscio. Lecastagne vengono poimanualmente visionate eselezionate. La cernita per-mette di suddividere i fruttibuoni, da utilizzare in labora-torio, da quelli bacati.Le castagne scelte sonomesse nei forni a circa180/190° per circa 30/50minuti, si caratterizza cosìancora di più il prodotto per-ché gli zuccheri s’imbruni-scono.Arriviamo così alla penultimafase ovvero le castagne oramitostate vengono ravvivateimmergendole per circa 5/6giorni nell’acqua. In questomodo i zuccheri delle casta-gne lentamente si scaricano.Ed ora le castagne sono pron-te per essere confezionate.Per questo procedimentooccorrono circa trenta giorni.In Irpinia le “Castagne delPrete” sono caratteristiche delperiodo natalizio.Il laboratorio si occupa dilavorare la castagna anche inaltro modo tanto da ottenerecreme di castagne al cacao

con uvetta, castagne lessecon alloro e finocchietto sel-vatico, castagne bollite congrappa e bacche di gine-pro…. L’Australia, l’Austria, laSvizzera, gli Stati Unitid’America e il Canada sonodegli ottimi acquirenti di que-sti prodotti.Rimanendo nell’Alta Valle delCalore a Bagnoli Irpino, terri-torio di zone boschive riccodi faggi e castagni, qui siestendono i monti deiPicentini, dove si trova l’am-biente naturale del tartufonero ovvero il Tuber mesen-tericum, che presenta unapolpa violacea o nera, e lasua corteccia è ruvida. Il suosapore è forte e definito.Questo fungo è ricco di acidofenico ed è ideale consumar-lo crudo piuttosto che cuo-cerlo. Esso è impiegato nellacucina di gran pregio comequella di Valentina Martone,che nel suo ristoranteMegaron a Paternopoli(Media Valle del Calore) pro-

pone un menù utilizzandodall’antipasto al dolce solocon prodotti irpini di stagio-ne. In cucina fa uso di ortag-gi ed olio provenienti esclusi-vamente dal suo campo.Valentina è uno chef giovaneche cura i particolari in modoaccurato. Lei ha avviato untipo di cucina che ricalca ipiatti antichi e tradizionaliabbinandoli ad una cucina avolte innovativa.Eccezionali sono i vari tipi dipane che produce e che leigioca ad abbinare a secondadelle pietanze. Come lazuppa d’autunno (castagne,porcini e zucca gialla) allaquale affianca il pane allazucca oppure lavagnette altartufo con pane al tartufo.L’Irpinia ha rotto con il suopassato, che la riportava alterribile terremoto. Anchel’Irpinia, come tutta laCampania, è altro! E’ deside-rosa di dimostrarlo.Visitiamola!

Alice Lupi

Irpinia: riscoperta di un territorio