1/15 marzo -15/31 marzo 2006 - Anno XLIII - NN. 5, 6

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Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1/15 marzo -15/31 marzo 2006 - Anno XLIII - NN. 5,6 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO IL DRAMMA DI TOMMASO — a pagina 2 — ATTUALITA’ Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > Finalmente al voto LA PIAZZA D’ITALIA di Franz Turchi F aticosamente, ma ine- luttabilmente ci avvi- ciniamo al voto, e che campagna che ascoltia- mo e vediamo di fronte agli occhi! Se pensavo che qualcuno di “caffè” ne avesse preso parecchio è anche vero che una sinistra di questo tipo non la vedevamo da anni così aggressiva. Se da una parte c’è un otti- mismo strabordante, dal- l’altra il “pessimismo cosmico leopardiano” farebbe ridere al confronto nel vedere e sentire ad esempio un Fassino al governo. Se l’ Italia in difficoltà (secondo me a causa soprattutto del cambio lira- euro) domani venisse governata dai signori dell’Ulivo i disagi ed i pro- blemi potrebbero solo aumentare. Guardando infatti le “ricet- te” che la sinistra presenta ci si accorge subito che la maggior parte di esse resta- no vaghe nelle soluzioni o di dubbia natura. Parlare di tassare il rispar- mio,le donazioni e le case (rivalutare gli estimi) è un’ennesima “ricetta” della Sinistra che va esattamente al contrario di quello fatto non solo dal Governo ita- liano, ma dalla maggior parte dei paesi Europei. Non ci spieghiamo come risolvere il problema della credibilità del nostro debito pubblico di fronte alla comunità internazionale (FMI, Banca mondiale e società di certificazione) se in futuro dovessimo avere come consulenti economici Caruso o Vladimiro Luxuria. Se da una parte qualcosa c’è di buono è sicuramente che la “ricetta” ormai la si conosce e questo lo sottoli- neo alla gente che in que- sto periodo chiede un cam- bio, per non rischiare di I NUOVI VECCHISSIMI ANNI ‘70 — a pagina 3 — INTERNI Prego, non si torna indietro LA VIGNETTA Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Contro l'innalzamento del prelievo fiscale Per la famiglia vera Per un'Italia considerata Continua a pag. 6

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Prego, non si torna indietro. Contro l'innalzamento del prelievo fiscale. Per la famiglia vera. Per un'Italia considerata. - marzo 2006 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1/15 marzo -15/31 marzo 2006 - Anno XLIII - NN. 5, 6

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Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1/15 marzo -15/31 marzo 2006 - Anno XLIII - NN. 5,6 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

IL DRAMMADI TOMMASO

— a pagina 2 —

ATTUALITA’

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

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ia.it

ISSN 1722-120X

9 771722 120000

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Finalmenteal voto

LA PIAZZA D’ITALIA

di Franz Turchi

Faticosamente, ma ine-luttabilmente ci avvi-ciniamo al voto, e

che campagna che ascoltia-mo e vediamo di fronte agliocchi!Se pensavo che qualcunodi “caffè” ne avesse presoparecchio è anche vero cheuna sinistra di questo tiponon la vedevamo da annicosì aggressiva.Se da una parte c’è un otti-mismo strabordante, dal-l’altra il “pessimismocosmico leopardiano”farebbe ridere al confrontonel vedere e sentire adesempio un Fassino algoverno.Se l’ Italia in difficoltà(secondo me a causasoprattutto del cambio lira-euro) domani venissegovernata dai signoridell’Ulivo i disagi ed i pro-blemi potrebbero soloaumentare.Guardando infatti le “ricet-te” che la sinistra presentaci si accorge subito che lamaggior parte di esse resta-no vaghe nelle soluzioni odi dubbia natura.Parlare di tassare il rispar-mio,le donazioni e le case(rivalutare gli estimi) èun’ennesima “ricetta” dellaSinistra che va esattamenteal contrario di quello fattonon solo dal Governo ita-liano, ma dalla maggiorparte dei paesi Europei.Non ci spieghiamo comerisolvere il problema dellacredibilità del nostro debitopubblico di fronte allacomunità internazionale(FMI, Banca mondiale esocietà di certificazione) sein futuro dovessimo averecome consulenti economiciCaruso o VladimiroLuxuria.Se da una parte qualcosac’è di buono è sicuramenteche la “ricetta” ormai la siconosce e questo lo sottoli-neo alla gente che in que-sto periodo chiede un cam-bio, per non rischiare di

I NUOVIVECCHISSIMIANNI ‘70

— a pagina 3 —

INTERNI

Prego, non si torna indietro

LLAA VVIIGGNNEETTTTAARicco, continuamente aggiornato: arriva

finalmente sul web il nuovo puntodi riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Contro l'innalzamento del prelievo fiscalePer la famiglia vera

Per un'Italia considerata

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Due Marzo, Casalbaro-ncolo, provincia di Parma,rapimento di TommasoOnofri ; due Marzo, più omeno due ore dopo l’irru-zione dei rapitori MarioAlessi e SalvatoreRaimondi in casa Onori:

l’uccisione del piccolo. E’ di sabato primo Aprileil ritrovamento del corpi-cino sul fiume Enza traParma e Reggio. SeTommaso sia stato uccisoda Raimondi o da Alessi, ètuttora da accertare.

Il rapimento lampo è statoignobile e anomalo. Fin dall’inizio tante piste,sospetti e misteri da inca-strare tra loro come untetris. La scoperta di mate-riale pedo-pornograficosul pc di Paolo Onofri,

papà di Tommaso, in unosgabuzzino in via Jacchiaa Parma, tutto ciò, senzasapere ancora e con lachiarezza di cui c’è asso-luta necessità se la mogliene sapesse qualcosa omeno. Poi la frase scrittain uno dei diari dellamamma di Tommaso,Paola Pellinghelli, dove ladonna esprime una granpaura per Tommaso.Certo ancora non è statochiarito se si riferisse allesue delicatissime condi-zioni di salute o a even-tuali comportamenti delpadre nei confronti delpiccolo. Ancora la pistadel pentito dell’ndranghe-ta Pasquale Gagliostro,che ha insinuato il dubbiodi un possibile coinvolgi-mento della malavita cala-brese nel rapimento. Finoal presunto riciclaggio e leirregolarità sui librettipostali dei detenuti delcarcere di Parma, apertinell’ufficio postale direttoda Paolo Onori e la pistadelle telefonate dallaGermania. In particolaread essere ritenuta interes-sante era stata soprattutto

quella di Passau inBaviera, dove la voce sug-geriva d’indagare sul papàdel bimbo e sui suoi rap-porti con un’altra personaresidente in Germania;traccia anche questa, inu-tile dirlo, rimasta senza unperché come l’altra frasequella di Paolo Onofri:“Liberatelo, o verrò io aprenderlo”, un sottinten-dere da parte del padredel piccolo come si cono-scesse già sia il luogo del-l’infame sequestro, che lepersone colpevoli dellostesso, alle quali per altrol’avvertimento era rivolto. Ma ormai gli occhi delpiccolo Tommaso si sonochiusi per sempre, la suavita è stata negata dal piùignobile dei peccati capi-tali. La sensazione diffusaperò, è che non tutto siafinito qui, perché alcunedomande restano e sotto-lineano l’anomalia dell’in-tera vicenda. Perché l’uc-cisione immediata del pic-colo, se i rapitori avevanofatto scorte di Tegretol peralmeno due mesi? E’ pos-sibile che chi organizzi un

tale rapimento, consape-vole delle condizioni fisi-che del piccolo, nonabbia la freddezza di pre-vedere e occuparsi di unsuo pianto, quindi perde-re la testa e ucciderlosubito? Perché la scritta “Ne hai abbastanza ?”davanti casa Onofri?Perché la scomparsa delcane? Perché perderetempo in queste messe inscena, invece di provare afuggire, dato che la situa-zione è capitolata solodue ore dopo il rapimen-to? Infine, perché l’unicacosa certamente esatta esenza dubbi sembra esse-re solo la morte del picco-lo e povero Tommaso?Che nulla allora sia lascia-to al caso, perché alcospetto di un drammache è soprattutto unasconfitta per la nostracomunità, su tutto e tutti,responsabili e fiancheg-giatori, arrivi la luce dellagiustizia e perché allafine del processo suiresponsabili di questainfamia ricada il rifiutototale ed inappellabiledella nostra società.

LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

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Torino: accoltella la moglie davanti alla figlia,è graveTorino, 30 mar. (Adnkronos) - Ha accoltellato la moglie mentre si tro-vava in casa insieme alla figlia piccola. E' accaduto intorno alle 14 dioggi a Carmagnola, nel torinese, e ora la donna è in gravi condizioni.Secondo le prime informazioni l'uomo, forse per motivi di gelosia, hacolpito la consorte ad un fianco con un coltello e poi ha chiamato il 112dicendo di mandare un'ambulanza in via Gardazzana.

Strage in Calabria, fermato un nipote.C’è una pista satanicaCatanzaro, 30 mar. (Adnkronos/Ign) - E’ Claudio Tomaino. Nella sua casatrovato un diario in cui si farebbe riferimento a una setta che gli avrebbe chie-sto di uccidere lo zio e la famiglia in cambio di felicità. Per gli inquirenti ilcolpevole di Caraffa di Catanzaro è Claudio Tomaino, 29 anni, nipote diCamillo Pane, ucciso insieme alla moglie e ai due figli in un casolare di con-trada 'Tre olivare'. Lo hanno spiegato il procuratore capo della Repubblica diCatanzaro, Mariano Lombardi e il sostituto procuratore Salvatore Curcio.

Droga: Civitavecchia, GDF sequestra 30 kgai hashish e arresta corriereRoma, 30 mar. (Adnkronos) - Traffico internazionale di stupefacenti sventa-to dalla Guardia di finanza di Roma nel porto di Civitavecchia, dove sonostati sequestrati 30 kg di hashish e un corriere spagnolo e' finito in manette.Lo scalo laziale, che, spiegano le Fiamme gialle, sta diventando rapidamen-te uno dei piu' importanti snodi marittimi della penisola sia sotto il profilo deltraffico di container che passeggeri, costituisce ormai un sito ad elevata sen-sibilita' sul fronte doganale, valutario e degli stupefacenti.

Il dramma del piccolo Tommaso buco nero dentro la provincia italiana

Le tappe dell’ignobile omicidio

Una manovra fiscale impositiva e non redistributiva

La tassazione sulle rendite finanziarie

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Se la politica fiscale del gover-no di centro-destra si è basata econtinuerà a percorrere la stra-da della riduzione delle tasse,dal programma elettoraledell’Unione di Prodi si evinceincontestabilmente un piano diprelievo fiscale sulle renditefinanziarie per dirla conTremonti “una vera e propria

tassa sui risparmi” che haovviamente carattere impositi-vo. Se Prodi e i suoi alleatiintendono insegnare l’italianoagli elettori confutando letteral-mente il verbo imporre conquello di ridurre è una opera-zione alquanto inutile e contro-producente per il suo stessoelettorato che ha cominciato daqualche giorno proprio dapiazzale santi Apostoli (sedepolitica di Prodi) a chiedere edottenere un incontro per farchiarezza sulla manovra fiscaleche la sinistra vuole attuare sevincesse le prossime elezioni. Èplausibile che la rendita finan-ziaria attualmente tassata al12,50% e prevista tassabile inaumento al 20% nel program-ma di Prodi, sia traducibile peri cittadini come una tassa suiloro risparmi. Tale imposizionetributaria secondo i conti delProf. Prodi comporterebbe ungettito fiscale (un’entrata per lecasse dello Stato) sufficiente alrisanamento del bilancio pub-blico. La copertura finanziariasarebbe maggiormente credibi-le se l’effetto della tassazionesulla rendita non provocasseuna vera e propria “fuga dicapitali” all’estero. È del tutteevidente che un’aliquota mag-giore sui risparmi dei cittadini(detentori di titoli del debitopubblico, BOT, CCT) provo-cherà lo spostamento del porta-foglio finanziario dellefamiglieladdove i rendimenti fosserogarantiti con una tassazionequanto meno in linea con lamedia europea. La fuga di capi-tali creerebbe una contrazionedella redditività degli istituti di

credito ed una delocalizzazionedel risparmio fuori dai confinidel nostro paese, drenandoliquidità nel sistema economi-co. L’effetto dunque sarebbecontrario a quello previsto dallasinistra cioè il gettito non finan-zierebbe addirittura il debitopubblico perché minori rispar-miatori saranno disposti adinvestire in titoli di Stato, cioèverrebbe meno addirittura laratio dell’emissione di BOT eCCT, la quale serve appunto afinanziare il debito pubblicoitaliano. Il boomerang dell’in-nalzamento dell’aliquota fiscalesarà devastante sull’economiaitaliana, la quale non ha biso-gno di un intervento pubblicoche incoraggiasse il disinvesti-mento bensì di una riduzionefiscale graduale e progressivache determinerebbe viceversauno stimolo all’investimentoassorbendo liquidità che sareb-be utile a finanziare attività cre-ditizie nell’ambito di un circuitodi produzione e di crescita.Aumentare il prelievo fiscalenon è una manovra redistribu-tiva, perchè se ciò fosse vero ecosì automatico come credonoProdi e Bertinotti si dovrebbeconcludere che una riduzionedel prelievo comporterebbeuna sintomatica non redistribu-zione. L’effetto redistributivoche è un canale utilizzabile perraggiungere l’obiettivo dell’e-quità fiscale ammettendo chece ne fosse bisogno, perchénon sembra che in Italia ci siauna tassazione iniqua, semmaile persone pagano meno tasseche invece dal 1996 al 2001non solo pagavano ma alcune

categorie di redditieri medio-bassi non potevano ottenereesoneri. La giustizia sociale èun valore di una civiltà demo-cratica che si persegue attraver-so la riduzione delle tasse nonmediante l’aumento. Oppureper precisare il concetto, Prodie in particolare Di Pietrosostengono che loro non inten-dono aumentare le tasse (comese l’aumento dell’aliquota suiBOT e CCT dal 12,50% al 20%fosse una riduzione!) mavogliono far pagare le tasse apiù persone che oggi non lepagano per colpa diBerlusconi. La famosa “no taxarea” introdotta dal governo dicentro-destra prevede l’esonerodal pagamento delle tasse dicirca 13 milioni e mezzo di per-sone che percepiscono un red-dito basso e dunque non ingrado di corrispondere unonere gravante sui loro rispar-mi e sulla loro spesa. Dunquel’effetto della no tax area non èquello di esonerare personericche dal versamento delletasse ma di contribuire a quel-l’azione di redistribuzione delreddito che Bertinotti tantocrede di poter conseguirefacendo pagare più tasse a tuttianche a quelli che non posso-no pagarle oppure togliendo airicchi per dare ai poveri. Ma iricchi le pagano le tasse inItalia? Certamente si. Il proble-ma che pone il leader di rifon-dazione è però quello relativoal fatto che i ricchi non nepagano a sufficienza e quindibisogna tassarli di più per ridi-stribuire quelle risorse ottenute,dalla maggiore imposizione, ai

poveri. Ma Bertinotti dimenticache la politica fiscale previstanel programma di centro-sini-stra non propugna precisamen-te quello che lui sostiene.Cerchiamo di capire perché. Inprimo luogo per imporre mag-giori tasse ai più ricchiBertinotti dimentica che allostesso modo intende tassareanche i più poveri o il cetomedio (BOT, CCT), ma è dav-vero equa un’azione volta adaumentare le tasse sui più ric-chi giustificata solo perchè essidetengono tanta ricchezza egrandi patrimoni e quindi deb-bono essere ancor più tassati?Sembra un convincimento,quello bertinottiano, coerentecon la dottrina marxista, incom-patibile con una realtà socialemoderna, liberale e democrati-ca, e coerente pure con la con-cezione negativa del profitto. Insecondo luogo Bertinotti se

volesse esser coerente fino infondo dovrebbe allora sostene-re che sarebbe favorevole adun iper aumento della tassazionesulle grandi fortune, ma al con-tempo dovrebbe prevedereun’area di esonero per i cetimedio-bassi o per coloro chenon hanno disponibilità liquideper sopportare un aggraviomonetario. Invece e qui suben-tra l’elemento di contraddizionee di discordanza fra l’ala mode-rata del centro- sinistra e quellapiù estrema dei comunisti, nonè possibile applicare la coeren-za bertinottiana in quanto ver-ranno tassati pure quelli cheora godono dell’esenzionedella no tax area. Dunque è uncomportamento equo quellofiscalmente previsto nel pro-gramma del centro-sinistra dove emergechiaramente la discriminazionepatrimoniale fra ricchi e poveri,cioè solo i ricchi devono paga-re le tasse come se quella ric-chezza fosse detenuta inmaniera illegittima, e anche ipoveri o il ceto medio perchéusufruirà della redistribuzioneproveniente dal prelievo suigrandi patrimoni ma che dovràrestituire sotto forma di BOT eCCT. Tutto ciò non è ovvia-mente definibile come equo egiusto. La politica fiscale delcentro-sinistra porterà ad unafuga di capitali, ad una tassa-zione retroattiva dei titoli diStato, ad una contrazione deiprofitti, ad un aggravamentodel bilancio familiare, e ad unavera e propria azione di ingiu-stizia sociale.

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

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Siamo entrati in nuova fase,che ricorda tempi lividi: glianni ’70. Anni di conflitti,bellici e sociali, oggi comeallora. Era vero quando si dicevache “dopo l’11 settembre ilmondo non sarebbe statopiù lo stesso”. Senz’ altro,da quella data molte cosesono cambiate in Americae nel mondo. Le tensioni sisono acuite ovunque,all’interno e all’esterno, nelmondo occidentale e orien-tale. Si sono combattuteguerre, vi sono state cata-strofi, crisi economiche esociali, tensioni e “sogniinfranti”. Come valutare ilcomportamento dell’Europa – uno dei sogniinfranti – in questi cinqueanni? Senza dubbio falli-mentare.In questo arco di tempo,complici motivazioni divario genere, si è aperto traEuropa e Stati Uniti un vul-nus difficile da rimarginare,ma non solo. Si è apertoinfatti un solco anche traalcuni Paesi europei.Protagonista sempre e sol-tanto la Francia. Ancorauna volta la Francia, dadove, come le conquiste,principiano pure tutte ledisgrazie. È la Francia cheper prima ha detto no allarichiesta d’aiuto degli StatiUniti, avversando in tutti imodi la politica di Bush inM.O., solo per mettere insalvo una serie di accordieconomici firmati con il dit-tatore di Baghdad. Alla fac-

cia della grandeur! Se, quella in Iraq è statauna guerra per il petrolio,non è stata certo una pacedisinteressata…È dalla Francia che è parti-to il domino dei “referen-dum boccia–Costituzioneeuropea”, che ha inaugura-to una lunga crisi in senoall’ Ue, anticipandone senon il fallimento, almenouna grossa battuta d’arre-sto. È grazie alla Francia che,ha preso corpo l’anacroni-stica offerta di un seggiopermanente alla Germania,peraltro a seguito del rifiu-to di rinunciare al proprioseggio in favore di unotutto europeo al Consigliodi Sicurezza. È in Franciache abbiamo assistito allapreoccupante e prolungatarivolta delle banlieu, che asuon d’incendi e devasta-zioni, ha proiettato allaribalta la realtà delle fascedi popolazione emarginate.Non è finita. Oggi è la voltadegli studenti – dei giovaniin generale – che devasta-no la Sorbona e Parigi percontestare una legge checonsente il licenziamentosenza giusta causa dei gio-vani al primo lavoro nelcorso dei primi due anni.Dai e dai, sono ora 2/3 ifrancesi che invocano ilritiro del provvedimento,con de Villepin in grandedifficoltà, ma che nonvuole cedere. Se è verocome è vero che tuttonasce in Francia, c’è da

preoccuparsi e tanto.Affermo questo avendoancora negli occhi i fatti diMilano, che per una straor-dinaria casualità – oltre adessere praticamente con-temporanei – somiglianomolto a quelli di Parigi edhanno la stessa matrice disinistra. In anni di terrori-smo internazionale, se sicomincia da noi stessi a darfuoco alle polveri e a deva-stare città, si corre a lunghipassi verso il baratro. La“stampa monopartisan”mette sullo stesso piano imanifestanti di FiammaTricolore, che sfilavanopacificamente per le vie diMilano e contro cui i NoGlobal avrebbero scatenatole loro ire. Follia. Innanzi tutto, quanto acca-duto a Milano – avesseropure inneggiato ad Hitler –non trova alcuna giustifica-zione. Poi, la manifestazio-ne di FT – oltre ad essere

autorizzata – era piuttostoristretta, ordinata e non harecato alcun danno allacollettività. Fossero Caruso– candidato diRifondazione – e i suoisodali come i militanti neo-fascisti, non staremmo quia ragionar. La verità è chetra gli estremismi – sempreesecrabili per l’amor di Dio– quelli di Parigi e Milano,ma anche di Genova,hanno un solo colore:rosso come il fuoco cheappiccano alle auto e comeil sangue che versano.In Italia, siamo ormai giun-ti a “pochi metri” da unappuntamento elettoraleche si annuncia incande-scente per una serie dimotivi.Su tutti, la formazione delprossimo governo.Entrambi gli schieramentisono agguerriti. Talmenteagguerriti che non hannobadato a nomi né a colori

pur di mettere in cassaforteuno “0,8%”. Accordi conCaruso da una parte, conneonazisti dall’altra…Il tempo dirà se questescelte daranno più frutti opiù grattacapi, ma certo èche, in queste fasi di gran-de incertezza politico –economico – sociale, stipu-lare alleanze con frangeeversive comporta deirischi. Comporta Milano. Entrando a far parte del“giro buono”, è ovvio che idisobbedienti si sentanopiù tutelati, più protetti econ maggior voce in capi-tolo, visto che prestoavranno persino un refe-rente – Caruso per l’appun-to – nientepopodimenochèin Parlamento! La candida-tura del leader dei “disob-bedienti” di Napoli, oltre acontraddire la recente svol-ta di Bertinotti approdato –meglio tardi che mai – allanon violenza, esprime inmodo inequivocabile ilclima politico da “vietatoperdere!” che si respira inItalia. Per il centrosinistrasarebbe il fallimento piùtotale. Dopo anni trascorsia coltivare “catastrofismo”,mobilitando istituti a séorganici come la Cgil, l’opi-nione pubblica e lo spetta-colo (a proposito, il 24marzo tutti al cinema: usci-rà il film di Nanni Morettisu Berlusconi), l’idea ditrascorrere altri cinque anniall’opposizione sarebbe lavera catastrofe. Che finefarebbe il partito democra-

tico? Chi penserebbe a pla-care le ire di tutti i potenticui è stato promesso unposto, un favore? Chi pen-serebbe a rabbonire i variEpifani, Mieli e Della Valle– uno per categoria – chehanno messo la loro facciaper sostenere il centrosini-stra? Per scongiurare il peri-colo, si è subito messa inmoto la macchina da guer-ra cui già Occhetto vantavala potenza: Confindustria,sindacati, stampa organica,alcuni ambienti della Rai edella magistratura.Nell’ultimo caso, ovvia-mente, ci riferiamo al mani-polo di togati del Tribunaledei ministri, che non haprovato nemmeno un piz-zico di vergogna ad inda-gare il ministro dell’ internoPisanu per aver rispedito inLibia alcune migliaia diclandestini sbarcati aLampedusa. Torniamo aifatti di Milano. Chiudendo, ci piace ribadi-re la nostra solidarietà allepersone terrorizzate dallaviolenza di quei barbariincappucciati che hannodevastato negozi, auto eabitazioni e dire che moral-mente siamo con quei 5mila commercianti – assen-ti Prodi e Fassino – chehanno “contromanifestato”,esprimendo tutto il lorosdegno nei confronti di chispalleggia tali frange. Anche stavolta, due Italie.Facile dire quale sia quellabuona.

Francesco De Rosa

Elezioni: Papa, vita e famiglia naturaleprincipi non negoziabiliCitta' del Vaticano, 30 mar. - (Adnkronos) - ''La difesa della vita in ognisuo stadio, dal primo momento del concepimento alla morte naturale,della promozione naturale della famiglia, come unione fra uomo e donnafondata sul matrimonio'', ''sono principi non negoziabili''. E' quanto hadetto oggi Benedetto XVI nel discorso rivolto alla delegazione del Partitopopolare europeo ricevuta in udienza nell'Aula delle benedizioni inVaticano.

Cdl: Berlusconi, sinistra usa giornaliper dividerciRoma, 30 mar. (Adnkronos) – “Ho stima per Fini e Casini, mai pronunciatafrase riportata da Corsera”. “'Leggo sul 'Corriere della Sera' una frase chenon ho mai pronunciato e che non corrisponde affatto a cio' che penso. Lastima che nutro verso i miei alleati, verso Gianfranco Fini e Pier FerdinandoCasini, e' la stessa che ci ha portato a fondare tutti assieme prima il Polo epoi la Casa delle liberta' e a collaborare sempre tutti insieme per cinque annidi governo''. E' quanto dichiara il presidente del Consiglio, Berlusconi.

Immigrati: Pera, multiculturalismo non è rispo-sta adeguataRoma, 30 mar. (Adnkronos) – “In Europa che non fa più figli ha creato soloGhetti. L'Europa ha un problema di denatalita'. Lo ha sottolineato il presi-dente del Senato Marcello Pera, intervistato da 'Rtl. 102,5'. ''L'Italia, come laGermania come l'Europa tutta fa pochi figli. E cio' -ha aggiunto- accade inun momento in cui importa molti immigrati. Questo crea un problema diintegrazione degli immigrati''.

Le due Italie al confronto mentre l'Europa diventa una polveriera

Alla fine anche questa campagna elettorale volge alle battute finali ed è inten-zione della “Piazza d’Italia” fare un breve sunto dei programmi delle due coali-zioni che si fronteggiano, in modo da chiarire in maniera definitiva le differenzeche le distinguono .Tralasciando per una volta la parte economica dei due pro-grammi che è stata ampiamente descritta sulle pagine del nostro periodico neinumeri precedenti , punteremo la nostra attenzione su quei punti che noi rite-niamo più “caratterizzanti”. Per noi della”Piazza d’Italia” è stata una gradita sor-presa notare come nell’incipit del programma della Casa delle Libertà è stato datogrande risalto e importanza ad una sorta di vero e proprio “manifesto” dei valo-ri che si rifà alla tradizione (in particolar modo si parla delle radici giudaico –cri-stiane) alla famiglia e all’identità nazionale,e chi ci segue ben sa come abbiamofatto della difesa di questi temi uno dei cavalli della nostra battaglia culturale enon da ora.Ritornando a noi ,scorrendo il programma della coalizione di centro-destra ,il primo argomento che esso tratta è quello della famiglia ,che qui vieneribadito,è quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna, tra le iniziative chesi metteranno in atto, per agevolare per l’appunto le famiglie con un bebè a cari-co,ci saranno vantaggi per l’acquisto del latte artificiale fino ai sei mesi,il reitera-mento per i prossimi anni del bonus per i neonati,il bonus per le giovani cop-pie per sostenere gli affitti e investimenti per gli asili aziendali;inoltre si introdurràil così detto quoziente familiare , ossia il calcolo delle imposte dovute sulla basedei componenti del nucleo familiare, ci saranno cioè sostanziali detrazioni per inuclei familiari con più persone a carico.Logicamente le differenze col pro-gramma dell’Unione già in questa prima parte sono sostanziali,dalla stessa con-cezione della famiglia che per i partiti di centro-sinistra potrà essere con l’intro-duzione mascherata dei Pacs composta da due donne , due uomini o forse qual-cosa di altro ancora ,andando contro sia i dettami della dottrina sociale dellaChiesa che contro le leggi naturali, drenando comunque finanziamenti alle fami-glie vere e proprie. Invero dobbiamo dire che su questo tema ci sono delle posi-zioni inconciliabili all’interno della coalizione guidata da Prodi, con Margheritaed Udeur nettamente contrari a tali ipotesi e sinistra , socialisti, verdi e radicalinettamente a favore all’introduzione nel nostro ordinamento dei pacs sullo stilefrancese e spagnolo. Per inciso ricordiamo che nel paese iberico dopo l’intro-duzione di tali leggi il numero delle coppie che sono ricorse al divorzio è aumen-tato del 80% rispetto all’anno precedente,destando così fondate preoccupazioninelle alte sfere della gerarchia ecclesiastica.Altro punto che a noi sta molto a cuore e di cui numerose volte abbiamo discus-

so su queste pagine è la “questione meridionale”, che come si legge sul pro-gramma della CdL, sarà oggetto di un piano decennale straordinario, che verte-rà sull’istituzione di una Banca del Sud, la fiscalità di vantaggio e lo sviluppo diuna rete infrastrutturale (compreso il ponte sullo stretto)che dovrà fungere davolano per lo sviluppo economico del nostro meridione.anche qui rispetto alprogramma “unionista”le differenze sono sostanziali non solo nei confronti dellacasa delle Libertà ma anche all’interno stesso dei partiti che compongono lavariegata compagine di centro-sinistra.Si parla infatti della solita fantomatica emersione del lavoro nero che affligge ilsud del nostro Paese e della lotta all’evasione fiscale ma oltre alla solita tiriteranon è descritto alcuno strumento valido per che ciò avvenga anche perché met-tere d’accordo chi è per una spinta al ritorno di un più marcato intervento diret-to dello stato nell’economia e nella società meridionale come RifondazioneComunista,Verdi, PDCI ed ampi settori dei DS, o chi è per un ancor più mar-cato disimpegno dello stato e per le privatizzazioni come Margherita o la gran-de maggioranza dei DS e la Rosa nel Pugno sarà sicuramente molto difficile;quasiimpossibile sarà convincere sinistra estrema, verdi e gruppi no-global e dei cen-tri sociali a mettere in cantiere le grandi opere infrastrutturali che servono alleregioni del Sud per recuperare il gap nel settore dei trasporti e dei collegamen-ti col resto del Paese. Importante è anche sottolineare l’importanza data nel pro-gramma messo a punto dai partiti che compongono la Casa delle Libertà al pro-blema dell’approvvigionamento delle fonti energetiche che ,soprattutto in que-st’ultimo freddo inverno ,è stato di grande rilevanza.Il centro destra prevede oltrealla costruzione di alcuni rigassificatori , anche la prospettiva di costruire centra-li nucleari di ultimissima generazione per far diminuire così il fabbisogno annua-le di energia dall’estero soprattutto di petrolio, che ricordiamo in percentualerappresenta circa il 70% delle fonti energetiche utilizzate nel nostro paese.Ipotesiquesta della costruzione di nuove centrali nucleari vista come fumo negli occhida parte della sinistra e dagli ambientalisti,che infatti hanno “costretto”Prodi adinfarcire il capitolo sulla politica energetica del programma ulivista delle soliteamenità sulle energie così dette rinnovabili,eolica ,solare eccetera, che secondoloro dovrebbero supplire alla atavica “fame “di energia che il nostro paese pos-siede. Noi, non da adesso affermiamo che tali energie alternative ,la cui produ-zione è sicuramente cosa buona da incentivare,ma da sola non potrà attualmentemai sostituire totalmente quella prodotta dal petrolio o dal nucleare,e in paesidove da anni la ricerca scientifica e tecnologica su tali tematiche è ad uno stato

ben più avanzato del nostro, la produzione di energia alternativa copre menodel 20% del fabbisogno totale.Infine dobbiamo far notare come anche in politi-ca estera le ricette sottoposte al giudizio degli italiani sono assai diverse tra diloro. Mentre la coalizione di centro-destra ripropone la salda alleanza con gliUSA,anche attraverso il potenziamento della N.A.T.O., la conferma della posi-zione più filo-israeliana che filo-araba ,al contrario di quanto era avvenuto neidecenni precedenti, e soprattutto una conferma del rifiuto di accettare la subal-ternità in Europa dell’asse franco-tedesco,la coalizione di centro-sinistra, anchein questo caso, nel suo programma è poco chiara ,dovendo barcamenarsi trapartiti di sinistra estrema ,che spingono verso una politica più anti americana edi riavvicinamento alle proposte di Francia e Germania,anti N.A.T.O, e decisa-mente filo araba, e settori dei DS ,della Margherita e la Rosa nel Pugno moltopiù moderati in tal senso.E’ evidente quindi che una ,malaugurata per noi, vit-toria del cartello dei partiti che compongono il centro-sinistra possa portare adun indecisionismo cronico ,sia in politica estera che interna,che annullerebbetutti i benefici, ancorché parziali , che il governo di centro-destra in carica negliultimi anni ha effettivamente portato al paese.

Giuliano Leo

L’italia che verrà e quella che vorremmo

I nuovi vecchissimi anni Settanta

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Afghano convertito, accolta istanza d'asiloRoma, 30 mar. (Adnkronos/Ign) - Il Viminale: ''Avrà status di rifugiatoai sensi della Convenzione di Ginevra, perché perseguitato per motivireligiosi''. Abdul Rahman, il cittadino afghano convertito al cristianesi-mo, ''ha presentato regolare istanza di asilo allo Stato italiano''. Lo sot-tolinea il ministero dell'Interno, precisando che ''la competente com-missione territoriale l'ha accolta, riconoscendogli lo status di rifugiatoai sensi dell'articolo 1 della convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951,perché perseguitato per motivi religiosi''.

Iran, consiglio sicurezza: "stop ad arricchimentoentro 30 giorni"New York, 30 mar. (Adnkronos) - Per il momento ancora non si parla disanzioni. I cinque paesi con diritto di veto oggi tornano a riunirsi, a livel-lo di ministri degli Esteri, insieme alla Germania. Il Consiglio di sicurez-za delle Nazioni Unite sollecita l'Iran a sospendere tutte le attività di arric-chimento dell'uranio e chiede al segretario generale dell'Aiea, MohammadEl Baradei di presentare una relazione sul programma nucleare di Teheranentro trenta giorni.

Russia: Schroeder è diventato presidente gasdottobalticoMosca, 30 mar. (Adnkronos/Dpa)-Gerhard Schroeder ha infine assunto lacarica di presidente della Negp, la compagnia che costruira' il gasdotto delBaltico, un progetto che aveva fortemente sostenuto quando era cancel-liere. Nel gasdotto, che sara' completato nel 2010, scorreranno 27,5miliardi di metri cubici di gas l'anno provenienti dai campi russi e desti-nati alla Germania. L'infrastruttura aggira i paesi Baltici e la Polonia perun molto piu' costoso tracciato sotto il Mar Baltico.

Le tappe della crisi e i suoi sviluppi

Il banchetto iranianoIl preoccupante potenzialenucleare dell’Iran sta met-tendo il mondo di fronte adun panorama anomalo incui anche i più spregiudica-ti procedono con cautela.Andando con ordine abbia-mo assistito, oltre alle deli-ranti dichiarazioni delPresidente iraniano, ad unaescalation di tensione mon-diale intorno ad una riven-dicazione di per se legitti-ma, quella di perseguireuna strada alternativa allosfruttamento del petrolio(risorsa non inesauribile,ricordiamolo). Il terreno su cui i grandi delmondo si stanno muoven-do è molto insicuro, unareazione sbagliata potrebbeprovocare eccessive tensio-ni, abbiamo visto comemasse esagitate possonoessere facilmente manipola-te trasformando, per esem-pio, il giusto sdegno per leormai famose vignette, inreazioni criminali appog-giate collateralmente ancheda Stati a pieno titolo partedella comunità internazio-nale. Figuriamoci se la scin-tilla fosse un attacco pre-ventivo anche solo presun-to contro la Repubblicadegli Ayatollah.Le schermaglie verbali chenon hanno mai esclusonessuna opzione si stannodimostrando puramenteaccademiche, gli Stati Uniti,

malgrado abbiano più volterivendicato il diritto ad unaguerra preventiva, ribadi-scono in ogni occasioneche useranno fino all’ultimola diplomazia, facendotesoro quindi degli erroricommessi nel caso Iraq,dicono loro stessi, di cuil’amministrazione Bush stapagando il prezzo in casa efuori.Aspettano gli alleati, perchéin questa guerra potenziale(ideologica o militare chesia), andare avanti da solinon sarebbe possibile, leimplicazioni sono abnormie nessuno si sognerebbe diprocedere senza un con-senso allargato, non solo daparte degli alleati di sem-pre. Tutti sotto il ricattoenergetico che viene usatocome arma primariadall’Iran.E' però passato ormai trop-po tempo e un decorsonormale avrebbe già porta-to una soluzione all'oriz-zonte.Forse siamo noi i pochi emale informati a dareun’importanza eccessiva alfatto che uno Stato inmano a degli integralistipossa disporre di un arma-mento nucleare. Questa èl'unica possibile rispostada darsi alla luce di quan-to e come le potenze ingioco si stanno impegnan-do per dare, se non una

soluzione alla crisi, alme-no un segnale forte almondo intero.Decisamente uno stranobraccio di ferro. L'Iranmanifesta i suoi intenti dadiverso tempo, rivendicaun diritto che dovrebbeessere di tutti ma che, permotivi di opportunità eper indubbia e giustificatamancanza di fiducia dellacomunità internazionalenell'interlocutore, in que-sto momento non gli vieneconcesso avere.L'Iran minaccia, gli StatiUniti rispondono, Israeleminaccia, l'Europa rispon-de, la Russia fa il gioco

delle tre carte, la Cina con-trolla.Il braccio di ferro però si èspostato e, come al solito,le forze in campo portandoavanti le loro strategie, iloro interessi continuano adinfliggere colpi alle già pro-vate Nazioni Unite.Un’Istituzione dove è trop-po lo spazio riservato all’in-teresse di pochi e dove gliantagonismi rappresentanola quotidianità, in barba allaretorica del “tutti sullo stes-so pianeta”.Una volta di più il contestointernazionale non riesce acontrapporsi unito di frontead una potenziale minaccia

distruttiva. Non è bastato ilmassacro dell'ex Jugoslavia,la tragedia del Rwanda, lavergogna del Darfur. Siache la minaccia sia rivolta anoi, che a popolazioni iner-mi ma non nostre alleate, leNazioni Unite si muovonocome un pachiderma clau-dicante ed impaurito. Ognivolta che sentiamo chequalcosa sta per esseredeferito al Consiglio diSicurezza dell'ONU, dob-biamo dare per scontatoche la risposta sarà ineffica-ce, rallentata se non blocca-ta da veti incrociati.Ripicche, manifestazioni di"celodurimsmo" transnazio-

nale, cabaret vari stileChirac, il tutto finalizzato adaffermare che decenni ditentativi per sviluppare unacoscienza comune, estesaper l'intero globo, non sonostati altro che omaggi aduna chimera, probabilmen-te irraggiungibile. Come sispiega altrimenti l'interessedi qualcuno a sostenere e adifendere intenti minacciosidi uno Stato che ha dichia-rato di voler distruggere unPaese vicino? In nome diquale progetto si può ali-mentare l'ipotesi di unaminaccia nucleare? Cimanca così tanto la caravecchia guerra fredda? Quelsuo “gradevole” clima diprecarietà che alla finedegli anni Ottanta pensava-mo fosse impensabilerespirare all'alba dellanuova era? In quei giorni vedevamo

con fiducia la convivenza tragli uomini, pensavamo pos-sibile mettere fine a queiconflitti che paragonati allacontrapposizione dei dueblocchi erano nulla.Ripensare a quelle immaginie a quelle idee fa tramonta-re ogni speranza ora chevediamo, una volta di più, lamiseria della nostra condi-zione, della nostra capacitàdi apprendere dal passato edella nostra abilità a negarciun futuro sereno.

Grabriele Polgar

La corsa per la successione di Kofi Annan

ONU quale guida per il futuroManca meno di un anno alla designazione delnuovo Segretario generale delle Nazioni Unite,ma la battaglia per la successione a Kofi Annanè in pieno svolgimento già da alcuni mesi.Complici di questo gli Stati Uniti che per boccadell’ambasciatore al Palazzo di Vetro, JohnBolton, hanno fatto sapere che preferirebberoche il nome del prossimo segretario generalefosse noto già a settembre, quando i leader ditutto il mondo arriveranno a New York perl'assemblea generale.Sul campo di battaglia, per ora, sono già scesidiversi candidati ma soprattutto diverse regio-ni. Una regola non scritta, ma finora quasi

sempre rispettata, vuole infatti che la carica disegretario generale sia ricoperta a rotazionedai rappresentanti delle diverse aree geografi-che del mondo.A designare il nuovo Segretario dovrebberoessere i Paesi asiatici perché l’ultimo espressoda questo continente fu il birmano U Thant nel1971. Da allora l’ Europa, con l’austriaco KurtWaldheim, le Americhe con il peruviano Perezde Cuellar e l’ Africa con l’egiziano Boutros-Boutros Ghali e Kofi Annan, si sono alternatealla guida dell’Onu. Già in occasione del rin-novo del mandato quinquennale di Annan -nel 2001 - l’Asia ambiva a nominare il succes-sore e solo la fallita intesa sul candidato fraIndia e Cina impedì di raggiungere l’obiettivo. In pole position adesso c’è il vicepremier thai-landese Surakiart Sathirathai, abile nelle pub-bliche relazioni e gradito sia a Washington chea Pechino, i due maggiori contendenti sono ilnegoziatore dello Sri Lanka JayanthaDhanapala ed il ministro degli Esteri coreanoBan Ki Moon. Ma negli ultimi tempi la candi-datura del thailandese si è indebolita perchéSathirathai ha da un lato irritato numerosecapitali asiatiche dando già per scontata lapropria designazione, cominciando a fare cam-pagna, e dall’altro sorpreso l’Unione Europeadichiarandosi pubblicamente contro la Cortepenale internazionale. A Washington inoltre sista facendo spazio l’idea che la rotazione geo-grafica fra continente non sia un buon metodo."È un principio che non abbiamo mai accetta-to", ha fatto sapere John Bolton, il quale haanche sottolineando che "l’Europa Centrale el’Europa Orientale non hanno mai avuto un

Segretario generale". Proprio per queste ragioni sono stati aggiuntialla rosa dei candidati nuovi nomi, come l’excomunista polacco, Aleksander Kwasnievski,l’uomo che ha battuto Lech Walesa ed è statopresidente della repubblica per due mandati equello della signora Vaira Vike-Freiberg, libe-rale, presidente della Lettonia. Entrambi sononoti per essere stati negli ultimi anni molto insintonia con le posizioni di politica estera degliStati Uniti. La presidente lettone Vaira VikeFreiberga, la "Lady di ferro del Baltico", non hafatto mistero del fatto che gradirebbe lasciareRiga per New York: "Credo che sia uno scan-dalo che non ci sia mai stata una donna allatesta delle Nazioni Unite", ha detto, aggiun-gendo poi che sì, sarebbe giusto che la signo-ra in questione venisse dall'Europa dell'Est,perché se è vero che tre rappresentanti delVecchio continente hanno già occupato ilPalazzo di vetro, è pur vero che nessuno diloro veniva dai Paesi ex comunisti, una realtàben diversa da quella dell'Europa occidentale.Quella di Vike Freiberga è sulla carta una can-didatura forte: potrebbe infatti contare sulsostegno degli Stati Uniti, e della Ue, chevedrebbe di buon occhio un "vicino di casa" alPalazzo di vetro.Se l’ipotesi di un europeo dell’Est insediato neipiani alti del Palazzo di Vetro è destinata a rac-cogliere favori nell’Unione Europea non si puòdire lo stesso per Mosca: c’è infatti da parte delpresidente Vladimir Putin il timore che lanuova gestione possa essere condizionata daisentimenti anti-russi che caratterizzano moltodemocrazie ex-comuniste. A questo si deve

aggiungere che Pechino continua a sostenere ildiritto dell’Asia alla successione di Annan,affermando che Surakiart, Dhanapala e Ban kiMoon sono ottimi candidati.Nel tentativo di evitare un braccio di ferro frapotenze che potrebbe congelare l’attività delleNazioni Unite nei prossimi mesi, Bolton ponein primo piano l’esigenza di designare un"manager molto abile" in grado di risponderealla primaria necessità di ristrutturare un’orga-nizzazione il cui prestigio è uscito indebolitoda scandali come Oil for Food. "Serve una per-sona che garantisca trasparenza, limpidezza edefficienza all’Onu", afferma Sichan Siv, rappre-sentante Usa al Consiglio economico e socialedell’Onu. La nomina del segretario generale Onu avvie-ne da parte dell'Assemblea generale, ma susegnalazione del Consiglio, e nessun nomepuò passare se uno dei Paesi con diritto diveto - Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna eFrancia- lo affonda. Senza un’intesa fra poten-ze non ci può essere successione, la nomina èfrutto di questioni diplomatiche: accade chechi entra favorito in Consiglio ne esca sconfit-to. È spesso un candidato a sorpresa a mettered'accordo tutti, dopo che i veti incrociati boc-ciano i nomi di primo piano. Da qui l’emerge-re di nuove candidature, come ad esempio ilprincipe giordano Zeid Hussein, l’ex ministrodelle Finanze turco Kemal Dervis e l’indianoShashi Tharoor, un romanziere al quale Annanha affidato il dipartimento dell’informazione edil cui carisma personale è riconosciuto ed una-nimemente apprezzato all’Onu

Francesca Rapparelli

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Unipol: Stefanini, gravi scorrettezzeda Consorte e SacchettiRoma, 30 mar. (Adnkronos) - Consorte e Sacchetti, i due amministratoridelegati di Unipol che hanno tentato la scalata alla Bnl, ''hanno commessogravi scorrettezze''. Dal presidente della compagnia assicurativa, PierluigiStefanini, intervenuto in TV, arriva una ferma condanna dell'operato del pre-cedente management. ''Non e' ammissibile che manager che ricevevano sti-pendi importanti abbiano trovato un modo nascosto per arricchirsi''.

Commercio: Istat, in iv trimestre 2005 fatturatoingrosso +1,9%Roma, 30 mar. (Adnkronos) - Nel quarto trimestre del 2005 l'indice trimestra-le del fatturato del commercio all'ingrosso e degli intermediari del commercioha registrato un incremento dell'1,9 per cento rispetto allo stesso trimestre del-l'anno precedente. Per il gruppo della manutenzione e riparazione di autovei-coli la variazione tendenziale e' stata del +4,1 per cento. Lo comunica l'Istat.

Montezemolo: “Legge Biagi non deveessere toccata”San Paolo, 29 mar. (Adnkronos) - Il presidente di Confindustria: ''Il nuovogoverno non smonti riforme valide''. ''Un governo che subentra a un altro nondeve smontare le riforme valide realizzate negli anni precedenti''. E' il presi-dente di Confindustria Montezemolo, da San Paolo prima dell'inizio della gior-nata Italia-Brasile, ad ammonire così il governo che verrà. ''Mi riferisco in par-ticolare alla legge Biagi - spiega ancora Montezemolo - che non deve esseretoccata ma va completata con il capitolo sugli ammortizzatori sociali''.

Prodi e tutto il centro sinistra debbonomettersi d’accordo se l’Italia appartengaall’Europa dei 25 o se è un paese neutrale.Nel loro schieramento c’è chi sostiene cheil nostro paese debba rimodulare la politi-ca economica perché negli ultimi cinqueanni essa ha provocato un fallimento dimercato, c’è chi invece arriva a sostenereuna tesi addirittura estremistica ovviamen-te coerente al suo impianto ideologico main antitesi con l’ideologia reale di un’eco-nomia liberale, come quella prospettata daBertinotti, quando afferma che il governodi centro-destra ha aumentato la soglia dipovertà ed ha fallito soprattutto sulle poli-tiche del lavoro consolidando un meccani-smo di precariato di massa. Pur se tutto ciòfosse vero ma realisticamente ci sonodubbi e perplessità avanzate da numerosiesperti di economia, si ignorerebbe undato fondamentale: in un contesto unita-rio, in uno scenario europeo comune, unadelle cause determinanti di un certoandamento economico è inevitabilmentelegata alla globalizzazione, all’integrazionedei mercati nazionali, dove risiede edopera quel principio espressamente sanci-to dal trattato di Maastricht “dell’armoniz-zazione delle politiche economiche”, iltutto interconnesso alle sorti di un merca-to comune.che sembra essere ancora nella

sua fase di gestazione. Ma l’Italia è unpaese membro dell’Unione Europea? Èfuor di dubbio che lo sia, dunque come faProdi ed i suoi alleati ad ignorare questaappartenenza che non è soltanto coniuga-le ma implica la partecipazione e la com-petizione del mercato italiano al concertodei paesi europei incontrando quindi leconseguenti e correlative difficoltà socio-economiche che sono essenzialmente con-naturate alla realtà del processo di integra-zione monetaria? Solo una miopia spicca-tamente e volutamente propagandistica edemagogica farebbe supporre che il PILitaliano non cresce per colpa di Berlusconio del governo di centro-destra. Se la cre-scita economica nel nostro paese dell’anno2005 si è attestata allo 0% si deve argo-mentare che tale risultato, non sicuramen-te positivo, è il frutto di uno sviluppo eco-nomico che nella zona di eurolandia sten-ta a riprendersi. Allora qualcuno potrebbepensare che le politiche economiche intempi di globalizzazione non hanno piùquella forte incidenza sull’andamento dellesingole economie che invece avrebberoavuto in assenza di integrazione. È sicura-mente un ragionamento economicamentecoerente con i rischi che potrebbe correrel’Europa proprio in presenza di un conte-sto armonizzato, ma non è certamente la

regola di un rischio predominante. Ancheil PIL europeo a sua volta è caratterizzatoda fattori esterni inerenti alla internaziona-lizzazione del mercato, sensibile alleminacce terroristiche, alle aggressionicommerciali, alle infiltrazioni possenti diaziende maggiormente competitive sulmercato estero. La globalizzazione è unprocesso che il centro-destra non ignora,mentre il centro-sinistra vuole far finta chenon esista perché tutte le politiche e leriforme messe in atto dalla maggioranzaparlamentare uscente vengono affossatesostenendo che l’Italia ora sta peggio diquando governava Prodi. Certo Fini noncerca di convincere Bertinotti che oggi ilnostro paese sta benissimo, ma tenta dispiegargli, con onestà intellettuale, chenon sta tanto male soprattutto perché ilGoverno ha dovuto fronteggiare una seriedi difficoltà internazionali che hannominacciato seriamente l’andamento delleeconomie dei singoli Stati europei. Non èun momento difficile solo per l’Italia maper tutta l’Europa sosterrebbe Tremonti;Rutelli invece replicherebbe che non èvero perché a star male è solo l’economiaitaliana, come se essa fosse indifferente atutte le esternalità negative che ha dovutosubire la comunità internazionale nell’ulti-mo quinquennio. Però Prodi, Rutelli,Fassino, D’Alema, Bertinotti purtroppohanno memoria corta in quanto dovrebbe-ro ricordare che Prodi non ha governatocinquant’anni fa, ma solo 5 anni fa, e tuttisanno che in quei tempi in assenza dell’11settembre, dell’emersione di economie for-temente competitive come quelle asiati-che, in mancanza della moneta unica,dove i singoli Stati potevano incidere toutcourt sui rispettivi processi economicifacendo leva sulla politica monetaria, sullapolitica commerciale, e quando soprattuttola crescita in Europa era tre volte più altadi quella attuale, quando il prezzo delpetrolio era di tre volte inferiore a quelloattuale, quando l’approvvigionamentoenergetico non richiedeva compromessi dicommercializzazione, non è che abbia pro-dotto risultati entusiasmanti. Infatti ciò èconfermato dal fatto che l’Italia oggi detie-ne un gap infrastrutturale enorme rispetto

ai suoi partners europei, pur se la maggio-ranza di centro-destra ha varato la leggeobiettivo avviando il processo di moder-nizzazione del paese attraverso le grandiopere, aveva un tasso di disoccupazionepari al 9,3% invece oggi è al 7,7%, graziealla legge Biagi, il governo di centro-destraha ereditato un debito pubblico più voltecertificato dall’UE come uno fra i più altid’Europa, la pressione fiscale era più altadi quella attuale. Molte cose debbonoancora esser fatte ma molte sono statecompiute pur in tempi di stagnazione eco-nomica dove paesi come la Germania e laFrancia, hanno trovato difficoltà a crescere.Dunque, o si accetta la globalizzazione e sivaluta ogni intervento pubblico in riferi-mento alla dinamica del mercato comune,oppure non la si accetta come sta facendoil centro-sinistra credendo e cercando diilludere gli elettori che lo Stato italianopossa da solo veramente incidere sull’an-damento della sua economia utilizzandoquegli strumenti di intervento e soprattuttodi politica monetaria che aveva prima del-l’entrata in vigore dell’Euro ma che oranon ha più, e credendo inoltre di potersiconvincere che gli eventi che si verificanodurante le fasi cicliche di un sistema eco-nomico europeo ed internazionale nonsiano determinanti per il singolo Stato inmisura maggiore rispetto a cinque anni fa. La sostanza è che Prodi vuole ripresentar-si a governare il paese con delle convin-zioni di cui neanche lui è convinto perchéin Europa c’è stato da Presidente dellaCommissione e sa benissimo che esistonodelle interdipendenze strutturali fra le varieeconomie dal momento che il contesto si èglobalizzato, ed oggi sa pure che pesa sultrend di crescita di un paese più unabomba in Iraq che una svalutazione mone-taria di cui nessun paese membro dell’UEpuò attuare visto che sul valore dellamoneta può incidere solo la BCE. Per cuiil programma del centro-sinistra è solo unospot elettorale molto lontano dalla realtàintegrata nella quale i mercati nazionalisono sempre più calati in una logica dicompetitività.

Avanzino Capponi

La globalizzazione non è un artifizio della dialettica politico-economica dei partiti ma una realtà di mercato.

Il sistema economico italiano è condizionatodal processo di integrazione europea

Stanziati contributi al fine di coprire il 70% dei costi impiantistici per convertire l’auto.

Pronti gli incentivi per l’auto ecologica Non solo targhe alterne eblocchi al traffico per com-battere lo smog prodottodalle auto, ma anche nuoviincentivi e una crescente sen-sibilizzazione da parte degliautomobilisti italiani per pro-muovere le automobili Euro4, cioè quelle in regola con lepiù recenti norme Ue sull’in-quinamento. Così per ridurrela minaccia delle polveri PM10 sono partiti una nuovaserie di incentivi per le vettu-re a gpl e metano: sarà possi-bile, con un contributo di 350euro, convertire la propriavecchia auto ad un carburan-te ecologico. Diventa infattioperativo l’accordo di pro-gramma del progettoCarburanti a basso impattoambientale, firmato alla finedello scorso anno dal mini-

stro dell’Ambiente, AlteroMatteoli, che metterà su stra-da circa 43.000 auto a minorimpatto ambientale. Lo stan-ziamento anti-smog da partedel ministero è stato comples-sivamente di 20 milioni dieuro. L’accordo, in particola-re, prevede che possa acce-dere al contributo chiunquevoglia installare un impiantoa GPL o a metano su un vei-colo che risulti di proprietà eche sia residente in uno dei168 Comuni che hanno aderi-to al progetto, individuatidalle Regioni e dalle Provinceautonome, nei quali i livelli diuno o più inquinanti atmosfe-rici eccedano il valore limite.Il contributo è erogato pertutti i veicoli alimentati a ben-zina immatricolati fra il 1 gen-naio 1993 ed il 31 dicembre

2000 appartenenti alle cate-gorie “euro 1” e “euro 2”.L’incentivo previsto per laconversione di veicoli ali-mentati a benzina è pari aeuro 350 euro sia nel casodell’installazione di unimpianto di alimentazione ametano che nel caso di unimpianto a GPL. I contributinon sono cumulabili con altriincentivi istituiti da altreAmministrazioni. Per quanto riguarda i distribu-tori di Gpl o metano il contri-buto ministeriale copre il 70%dei costi impiantistici. Neglianni scorsi il Ministero hastanziato per questo program-ma 25 milioni di euro chehanno prodotto 46.000 tra-sformazioni.Aumenta intanto in Italia laschiera degli automobilisti

‘virtuosi’ in termini di salva-guardia dell’ambiente.Secondo i dati diffusidall’Unrae, a gennaio leimmatricolazioni di autovettu-re e fuoristrada Euro 4 sonostate 222.802, il 92,9% delmercato, a conferma dellapressoché totale introduzionedelle nuove motorizzazionirispondenti alle più recentinormative europee in fatto diecologia e protezione del-l’ambiente. Dal primo gen-naio 2006 non è infatti piùpossibile immatricolare auto-vetture Euro 3 di peso infe-riore a 2.500 Kg. Per quantoriguarda, invece, quelle dipeso superiore e i fuoristrada,l’obbligo di rispondenzaall’Euro 4 decorrerà dal 1°gennaio 2007.

Angelo Salvatori

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Beni culturali: Roma, dal Cipe 3 mln europer la Domus AureaRoma, 29 mar. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - I lavori di consolida-mento della Domus Aurea potranno contare su un altro importante con-tributo, pari a 3 milioni di euro, che si aggiungono ai 4 milioni di eurostanziati dalla Finanziaria 2006. Ad commentare il provvedimento deci-so oggi dal Cipe, Comitato interministeriale per la programmazioneeconomica, e' Rocco Buttiglione, ministro per i Beni e le Attivita'Culturali.

Roma: ‘Il mostro e il sacro’ al museo nazionaleromanoRoma, 29 mar. (Adnkronos Cultura) - Un uomo, una donna e un bambino, trecorpi sepolti nel cuore di Roma, tre corpi deformi uccisi. Al Museo NazionaleRomano di palazzo Massimo alle terme di Roma, si apre oggi il seminario 'Ilmostro e il sacro', organizzato dalla Soprintendenza archeologica di Roma perapprofondire l’accezione storico-religioso-giuridica dell’atipico, dell’amorfo, delmostruoso. A presentare sarà il soprintendente archeologo di Roma, AngeloBottini in un convegno della durata di due giorni.

Monza: al via “Adotta una biblioteca”per salvare libriMonza, 29 mar. - (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Garantire lunga vita a 5milatesti unici e preziosi conservati nella Biblioteca Civica di Monza fornendo l'oc-casione, allo stesso tempo, di inserire persone in difficolta' nel mondo del lavo-ro: un progetto culturale e sociale che ha dato vita ad ''Adotta una biblioteca'', ini-ziativa del Rotary Club Monza Ovest finalizzata alla conservazione preventivadel libro e all'inserimento formativo nel mondo del lavoro di persone in condi-zioni di svantaggio sociale.

Continua sulle nostre pagine la lettura della Lettera Enciclica di Benedetto XVI

La scoperta della Carità dall’unità nell’Amore

Un Compagno che bussa alle porte dell’irrazionale e del mondo antico

Sandro Veronesi e il suo Caos Calmo

La nostra lettura della Lettera Enciclica diBenedetto XVI continua partendo dallariscoperta della attualità della Bibbia. Peressa l’uomo è un essere istituzionalmenteincompleto che anela all’unità nell’Amore.E’ il riecheggiare del mito Platonico, filtra-to però da un’idea di speranza che è quel-la che accompagna Adamo “Per questol’uomo abbandonerà suo padre e suamadre e si unirà a sua moglie e i duesaranno una sola carne.”

Ratzinger in questo passo sottolineacome “All’immagine del Dio monoteisticocorrisponde il matrimonio monogamico. Ilmatrimonio basato su un amore esclusivoe definitivo diventa l’icona del rapporto diDio con il suo popolo e viceversa: ilmodo di amare di Dio diventa la misuradell’amore umano”. Lasciamo ai lettori la valutazione sulla

rilevanza delle parole del SommoPontefice in relazione all’attualità deldibattito politico europeo che in un ansiadi secolarizzazione attraverso la rappre-sentanza politica delle sinistre spinge perla dissoluzione dell’istituto della famiglia afavore di un non precisato “tutto è possi-bile e a nostro piacimento”: per il Papa indiscussione qui è il rapporto tra l’uomo eDio.E fin qui la Lettera Enciclica ha trattato

temi cari al Vecchio Testamento, che èsecondo la Teologia cattolica però ununico con il Nuovo Testamento e l’irrom-pere della figura di Gesù Cristo: puroAmore. “Lo sguardo rivolto al fianco

squarciato di Cristo, di cui parla Giovanni(cfr 19,37), comprende ciò che è stato ilpunto di partenza di questa LetteraEnciclica: ‘Dio è Amore’ (1 Gv 4,8)”. “Se ilmondo antico aveva sognato che, infondo, vero cibo dell’uomo – ciò di cuiegli come uomo vive – fosse il Logos, lasapienza eterna, adesso questo Logos èdiventato veramente per noi nutrimento –come amore.”Allora anche il Sacramento dell’Eucaristia

assume connotazioni diverse di comunio-ne con Dio e tra di noi che crediamo nellarivelazione di Gesù Cristo.“La comunione mi tira fuori di me stesso

verso di Lui, e così anche verso l’unità contutti i cristiani. Diventiamo “un solocorpo”, fusi insieme in un’unica esistenza.Amore per Dio e amore per il prossimosono ora veramente uniti: il Dio incarnatoci attrae tutti a sé. Da ciò si comprendecome agape sia ora diventata anche unnome dell’Eucaristia: in essa agape di Dioviene a noi corporalmente per continuareil suo operare in noi e attraverso di noi.Solo a partire da questo fondamento cri-stologico-sacramentale si può capire cor-rettamente l’insegnamento di Gesù sull’a-more.”. E’ questo il passaggio che dallaLegge e dai Profeti porta al duplicecomandamento di amare Dio e il prossi-mo: “fede, culto ed ethos si compenetra-no a vicenda come un’unica realtà che siconfigura nell’incontro con l’agape di Dio.Ecco che l’amore per il prossimo non è

più o solamente la comunità che ci cir-

conda ma un concetto universale di atten-zione ciascuno di noi verso l’altro da pra-ticare non secondo generici slanci morali-stici o generose liberalità ma concreta-mente con la mia partecipazione, attraver-so la caritas.

Benedetto XVI a questo puntodell’Enciclica ci pone alcune domande: “èveramente possibile amare Dio pur nonvedendolo? E: l’amore si può comandare? La risposta per Papa Ratzinger va trovata

in Gesù, “io amo, in Dio e con Dio, anchela persona che non gradisco o neancheconosco. Questo può realizzarsi solo apartire dall’intimo incontro con Dio, unincontro che è diventato comunione divolontà arrivando fino a toccare il senti-

mento. Allora imparo a guardare quest’al-tra persona non più soltanto con i mieiocchi e con i miei sentimenti, ma secondola prospettiva di Gesù Cristo. Il suo amicoè mio amico. Al di là dell’apparenza este-riore dell’altro scorgo la sua interiore atte-sa di un gesto di amore, di attenzione, cheio non faccio arrivare a lui soltanto attra-verso le organizzazioni a ciò deputate,accettandolo magari come necessità poli-tica. Io vedo con gli occhi di Cristo eposso dare all’altro ben più che le coseesternamente necessarie: posso donarglilo sguardo di amore di cui egli ha biso-gno.”

Giampiero Ricci

Tra i romanzieri italiani con-temporanei uno spazio tuttosuo Sandro Veronesi se l’èritagliato. Nasce a Prato, silaurea in architettura, poimolla tutto e viene a Romaper dedicarsi a 29 anni, atempo pieno, alla scrittura. A Roma frequenta le personegiuste e segue il cursus hono-rum del bravo scrittore comu-nista. Collabora con l’Unità,simpatizza per il Livorno, amai Clash e naturalmentePasolini.Nel 1988 esce il suo primo

libro “Per dove parte questotreno allegro” (Theoria,Roma) raccogliendo l’atten-zione della critica per essere

uno dei primi esempi di scrit-tore italiano che mostra didigerire senza impacci lalezione dei maestri americanipostmoderni, filtrandola allaluce di una disincantata visio-ne e italianissima del mondo.Poi “Gli sfiorati” e nel 1992

“Cronache italiane”, suoi arti-coli pubblicati sul Manifestonegli anni tra il 1988 e il 1991,ancora dopo lo studio sullapena di morte nel mondo“Occhio per occhio”, infine illibro che lo accredita definiti-vamente “Venite, venite B52”, ma a causa del quale, daparte dell’ortodossia italianamarxista, gli viene additatoun colpevole allontanamentodalla narrativa realista. La costante in tutto questo

periodo è la continua ricercanello stile e nella profonditàdei contenuti che finisconooramai per definirlo agliocchi dei lettori come unoscrittore raffinato, di parte sì,come non ha mai nascosto,ma il cui narrare rimanesostanzialmente un narrareapolitico.Poi “La forza del passato”, il

Premio Campiello e un perio-do controverso di semianoni-mato pur pubblicando libricome “No mans land”.

L’ultimo lavoro “CaosCalmo”, Bompiani, 2005,pagg. 450 è la storia di PietroPaladini, manager di un

importante gruppo nelcampo dei media alle presecon una fusione che stravol-gerà i quadri dirigenti;improvvisamente a pochigiorni dal suo matrimonio siritrova vedovo, con una bam-bina, sua figlia, che temepossa rimanere travolta dal-l’onda lunga del dolore per lascomparsa della madre. In unbisogno irrefrenabile di daree prendere sicurezza Pietrofinirà per bloccarsi per interimesi di fronte ad un palazzoin quel di Milano, la scuola disua figlia, mentre la piccolapassa le sue ore di studio. Nelfrattempo davanti a lui passa-no anche la sua vita, i suoierrori, i suoi affetti, i suoi odi,le paranoie e un’umanità,quella contemporanea, il cuidisincanto rispetto alle atteseprodotte dal mondo delbenessere senza più alcunfreno, non si trasforma né inrabbia, né in rivolta, né inuna visione snobbistica dellasocietà, bensì, udite, udite, inun ammiccamento ad unmoto interiore irrazionale, aduna visione spirituale chepurifichi le scorie di una vitavissuta e interpretata sempremalamente.“Non bisogna dare spallatealla propria realtà, se no que-sta crolla e se tutto è demoli-to, non si riesce neppure piùa capire chi si è davvero. E

questo viene detto da uno lacui vita è stata una "non vita",così può affermare in modoconsapevole come sia perico-loso cercare la verità, proprionel momento in cui lui la starivelando.”.Il protagonista de “La forza

del passato” brandiva Pasolinie i famosi versi da cui fu trat-to il titolo del libro, comesegno distintivo di una tradi-zione, quella comunista, diuna visione del mondo, quel-la marxista, che travolta dallamodernità rivendicava unpassato, ora tutto questo sem-bra finalmente non bastarepiù. La ricerca volenti onolenti, visto il riufiuto aprio-ristico dell’autore per il mini-malismo senz’anima, è oravolta verso qualcos’altro,qualcoda di imbarazzante.

Ad una domanda circa lascelta del titolo del libro,Veronesi ha risposto "Il miopunto di partenza è stato inrealtà Esiodo, la suaTeogonia, laddove dal Caosprimissimo fa nascere, perscissione, Erebo e Notte, cioèla tenebra totale e quella par-ziale, e poi, dalla loro unionenecessariamente incestuosa,Etere e Giorno, ma ancheThanatos, Hypnos, Momo,cioè il Biasimo, la Tenerezzaecc. Solo che si tratta di unasfera totalmente avulsa dalromanzo, una specie di gene-

si mitologica che non haniente a che fare con PietroPaladini e con la sua minu-scola vicenda, né con lo stilee con la composizione dellastoria. Tanto più che questariflessione è intervenuta, inme, in un secondo tempo,quando il titolo era già bell’ecomparso e il romanzo giàquasi a metà".Al di là degli imbarazzi e

delle perplessità di alcuni cri-tici, leggi Guglielmi che rico-nosce in Veronesi solamenteuna sopraggiunta maestria

espressiva, l’autore mostraancora una volta e al di là ditutto, una qualità che non èfacile riscontrare nel panora-ma della narrativa italianacontemporanea: l’onestàintellettuale, la stessa che ierigli permetteva di sbandierarecon il sorriso le proprie ideeanche di fronte a chi la pen-sava in modo diametralmenteopposto e che oggi lo rendecredibile anche mentre guar-da ad un mondo che è da luidistante.

Giampiero Ricci

cadere dalla padella allabrace… Vorrei che l’Unione ci faces-se sapere i valori ed i prin-cipi che intende sostenereavendo come alleatiRifondazione o gli ex Dc diMarini, quali punti fermi.Nella destra e tutto il cen-trodestra di principi e valo-ri in discussione non nevedo, anzi li vedo moltoforti e ben radicati.Senza aggiungere poi chedi fronte alla politica inter-nazionale l’Italia rischia di

essere guidata dai no globalo dai centri sociali … cosache darà dell’Italia una pes-sima immagine, dove ivalori sarebbero identificaticon violenza e disordine.Allora per convinzione(come me) o per scelta oper semplice valutazioneandiamo a votare prima ditutto e votiamo per lanostra Italia, per i nostrivalori e per i programmiche il centrodestra da sem-pre e a maggior ragioneadesso sostiene e portaavanti cum ratio et volun-tas.

Finalmente al votoProsegue a pag. 1

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Arriva il quarto episodio di Indiana Jones:Pronto il quarto capitolo sulle avventure dell’archeologo più famoso delmondo. Dopo oltre 10 anni di rinvii, la sceneggiatura firmata da JeffNathanson ha ricevuto il nulla osta definitivo dal regista StevenSpielberg, dal produttore George Lucas e dallo stesso protagonistaHarrison Ford. Secondo il portavoce di Spielberg le riprese dovrebberoiniziare entro il 2007, anche se il regista ha in cantiere il film su AbramoLincoln con Liam Neeson, ma, dopo Munich, pare sia più propenso agirare un film “leggero” come Indiana piuttosto che un altro film serio.

Gary Oldman torna a recitare in Harry PotterL’attore inglese ha confermato la sua partecipazione al quinto episodio dellasaga sul giovane maghetto dal titolo Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Ilruolo è sempre quello di Sirius Black, già interpretato nei due precedenti capi-toli. Nel film, diretto questa volta dal semisconosciuto David Yates, Harry saràalle prese con il ritorno del malefico Lord Voldemort. Per contrastarlo il presi-de della scuola di Hogwarts organizza dei corsi speciali di Difesa dalle ArtiOscure.

Will Smith nei panni di un ladro affascinanteWill smith sarà il protagonista dell’adattamento cinematografico dellaserie tv It Takes a Thief. La serie è stata trasmessa negli Stati Uniti dal1968 al 1970 ed il protagonista era Robert Wagner. Will interpreterà unaffascinante mascalzone che viene ricattato dal governo perché compiadei furti per il bene del paese.

AL CINEMA

La storia dell’autore di A sangue freddo

Dopo Shakespeare in love Maddene la Paltrow di nuovo insieme

CAPOTE

Il critico Daniel Mendelsohnha pubblicato, su The NewYork Review of Books, un arti-colo riguardo a Capote in cuidichiara che “la pellicola diBennett riesce ad esplorareuna complessa questione lette-raria e morale: il rapporto fralo scrittore e il suo soggetto”.Proprio questa è la particolari-tà del film, non tratta sempli-cemente la storia dello scritto-re “maledetto” Truman Capote,ma il rapporto “viscerale” chesi crea fra ogni autore e la suaopera, quasi sempre conside-rata come un figlio.Il 15 novembre del 1959 ilgiornalista Truman Capote,dopo aver letto la notizia del-l’omicidio di 4 membri di unafamiglia contadina del Kansas,telefona all’editore del New

Yorker, proponendogli un arti-colo a riguardo. Inizialmenteera interessato solo al modo incui una comunità rurale fosseinvestita da una tragedia, masuccessivamente due vaga-bondi furono accusati e arre-stati degli omicidi. Capoteandò in prigione per cono-scerli e decise di scrivere unlibro sulla vicenda. Il suoromanzo A sangue freddo fuun successo, ma egli uscìdevastato e minato nella salu-te da questa vicenda. I 6 anniche passarono tra la stragedella famiglia e l’esecuzionedei due vagabondi (PerrySmith e Dick Hickock) furonoper Truman esclusivamentededicati alla vicenda, divenutaormai per lui un fatto perso-nale, al punto tale che attesel’esecuzione della sentenzaprima di pubblicare il libro.

Instaurò uno stretto rapportocon i due assassini, li aiutò aprocurarsi gli avvocati miglio-ri, ricorsero in appello e otten-nero un rinvio dell’esecuzio-ne, ma alla fine nel 1965 Smithe Hickock furono impiccati. Lasentenza segnò per semprel’esistenza di Capote checadde in depressione conabuso di alcool. La pellicola è diretta dall’esor-diente Bennet Miller con pro-tagonista uno straordinarioPhilip Seymour Hoffmancapace di dare vita ad un per-sonaggio fascinoso ma nonsimpatico e tanto meno positi-vo. Una figura inquietante e altempo stesso fragile nel rap-porto di presunta amicizia cheinstaura in particolare con unodei due assassini, con il qualesente di avere diversi punti incomune.

PROOF

Il regista John Madden torna alavorare con la sua musa dopoShakespeare in Love, per ilquale Gwyneth Paltrow vinsel’oscar come miglior attriceprotagonista. In realtà in que-sti anni hanno lavorato insie-me a teatro e Proof è propriol’adattamento cinematograficodell’omonima commedia por-tata dai due sul palcoscenico.Dopo Will Hunting e ABeautiful Mind ecco un altrofilm capace di appassionare lospettatore tramite le ferreelogiche della matematica. Il cuore della storia è, infatti,la logica matematica in contra-

sto con l’irrazionalità dellavita. Catherine (GwynethPaltrow) è una giovane donnache ha sacrificato la propriavita per accudire il padre(Anthony Hopkins) geniodella matematica affetto dauna malattia cerebrale dege-nerativa. Quando l’uomomuore, Catherine sente l’incu-bo dell’eredità della malattia.Ha ereditato il genio o la fol-lia? Solo lei potrà risolverequesto dilemma, ma nel frat-tempo deve confrontarsi conla sorella Claire (Hope Davis)giunta per sistemare gli affaridi famiglia e con la qualeCatherine non ha mai avutoun grosso rapporto. Un aiuto

arriverà da Hal (JakeGyllenhaal) uno studente delpadre che ha scoperto tra lecarte del professore una teoriadei numeri che Catherinesostiene essere sua.Se in matematica 2 + 2 fa 4,nel cinema non sempre unasomma da il risultato che ci siaspetta. Nonostante il cast siadi alto livello, con un Hopkinsche conferma il suo talentogià famoso e una Paltrow cheaffina sempre di più le suedoti interpretative, e i caratteridei personaggi siano ben defi-niti, non lo sono però i com-portamenti, così come i dialo-ghi sono ben studiati ma letensioni no.

“V” il terrorista che com-batte un regime nazista inuna Inghilterra del futuroè il personaggio cinema-tografico del momentopur non mostrando mai ilvolto. Il film, da poconelle sale, ha già scatena-to polemiche e divide icritici perché il protago-nista è un vendicatoreche uccide per la demo-crazia.Chi veste i panni di V èHugo Weaving, classe1960, era l’elfo Elrondnella trilogia de Il signoredegli anelli e il cattivoagente Smith nella trilo-gia di Matrix dei fratelliWachowski. In V perVendetta l’attore nonmostra mai il volto, maper Hugo non è stato unproblema “gli attori sonoabituati a sparire dietro ipersonaggi”. Il pubblicoè disposto a fare lunghefile per vedere il film enon solo per ammirare labravura dell’altra prota-

gonista Natalie Portman. La pellicola fa discuteredi terrorismo, di attacchiall’America, con continuiconfronti con la realtàattuale, la guerra in Iraq eil concetto di fare giusti-zia con le maniere forti.Continua Weaving “V èun incubo contempora-neo e non mi dispiaceessermi nascosto dietrouna maschera che mi hapermesso una recitazionequasi teatrale. La vocediventa tutto, con ognimodulazione di paura etenerezza. Il mio perso-naggio è un simbolodelle paure collettive delnostro tempo.” Presentato, fuori concor-so, al festival di Berlino Vper Vendetta è tratto daun romanzo a fumetti diAlan Moore, è diretto daJames McTeigue e scrittodai fratelli Wachowski. Lastoria immagina comesarebbe il mondo se laGermania avesse vinto la

seconda guerra mondiale:nella Gran Bretagna nazi-sta, un rivoluzionariomisterioso che si fa chia-mare V combatte la ditta-tura con atti di terrorismo.Rapisce una ragazza chepoi si unisce alla sua bat-taglia. Hugo è, quindi, un terro-rista ma agisce in nomedella libertà “lo schermonega a V qualsiasi identitàcon quella maschera, male sue parole e la suadichiarazione d’amore aNatalie Portman glielarestituiscono. Ho vissutoquesto personaggio pen-sando a Il fantasmadell’Opera senza dimenti-care la rilettura di Il contedi Montecristo che il regi-sta e i Wachowski hannoimposto al cast”. In Usa ilfilm ha diviso la critica escatenato le proteste dialcune Associazioni fami-liari che hanno chiestoalla Motion Picture diaccentuare i divieti e di

specificare “rigorosamen-te vietato ai minori”. SulNew York Times il film èdifeso ideologicamente“Molte le polemiche per-ché lo schermo trasformaun terrorista in un eroe. E’ridicolo pensare che un14enne possa interpretareun film di intrattenimentocome questo, in un mes-saggio sovversivo…”.Il Los Angeles Times “E’un film confuso che cercadi tracciare paralleli conil mondo politico e glo-bale di oggi…”.I giornali alternativisostengono il film, macon ironia scrivono tutti“V è un film contro lemultinazionali ma ricor-datevi che è prodotto perfare soldi dalla Warner,parte di uno dei massimiconglomerati mediatici dioggi”. Un controsen-so?…Dipende dai puntidi vista.

Raffaella Borgese

V per Vendetta è primonegli incassi Usa e in vetta

al box office italiano

Un terroristache combatte

per la democrazia

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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F1: Schumi, la Renault di oggi è forte come laFerrari del passatoMelbourne, 30 mar. (Adnkronos/Dpa) - ''Per diverse stagioni la Ferrarie' stata competitiva su ogni tracciato e in ogni condizione sin dal primoGran Premio. Oggi e' la Renault ad avere questa capacita', ma ricordia-moci che la stagione e' ancora molto lunga''. Dopo una lunga settimanadi chiacchiere, per Michael Schumacher e gli altri piloti sta per arriva-re finalmente il momento di tornare in abitacolo ed affrontare le provelibere del Gran Premio d'Australia.

Mondiali 2006 e sicurezza: Schaeuble,Germania sospenderà trattato SchengenBerlino, 30 mar. (Adnkronos/Dpa) - Durante i Mondiali della prossima estate laGermania imporra' i controlli alle frontiere con le nazioni confinanti che aderi-scono al trattato di Schengen. Si tratta di Austria, Danimarca, Francia,Lussemburgo, Belgio e Olanda. Lo ha annunciato oggi a Berlino il ministro degliInterni tedesco, Wolfgang Schaeuble, aprendo una conferenza sulla sicurezza aiMondiali di fronte ai delegati delle 32 nazioni iscritte alla fase finale del torneo,in programma dal 9 giugno al 9 luglio.

Calcio: Chelsea-Shevchenko, per il “Guardian”c’è l’accordoLondra, 30 mar. (Adnkronos) - Andriy Shevchenko e il Chelsea finalmenteinsieme, almeno secondo il quotidiano 'The Guardian'. Per il giornale inglese l'at-taccante del Milan e il club londinese avrebbero trovato un accordo di massimaper quattro anni, con l'ucraino che percepirebbe circa 7,5 milioni di euro a sta-gione. Il proprietario del Chelsea, il miliardario russo Roman Abramovich, sareb-be quindi riuscito finalmente a convincere Shevchenko dopo un corteggiamentodurato quasi tre anni.

Vincitori (e vinti) dei Giochi Paralimpici di Torino 2006 Ha sorpreso tutti, forse anche sestessa: da un diciottesimo postoarchiviato nel 2002 a Salt Lake City aun inaspettato terzo posto nel meda-gliere di questa nona Edizione deiGiochi Paralimpici Invernali diTorino 2006. Stiamo parlandodell’Ucraina che con le sue venti-cinque medaglie, conquistate cometradizione vuole nello sci di fondo enel biathlon, si vede proiettata tra le“grandi” del mondo paralimpico eva a scalzare dal podio nazioni qualiFrancia e Stati Uniti d’America. Olena Iurkovska, ventitreenne, hatrascinato il team ucraino verso l’o-limpo dello sport grazie a una raffi-

ca di medaglie d’oro agguantate inben quattro competizioni tra sci difondo e biathlon nella categoriaSitting. A corollario di questo riccobottino, un argento e un bronzo chefanno ben sperare per il futuro ago-nistico di questa giovane atletadell’Est.A confermarsi nazioni dalla consoli-data tradizione nelle disciplineinvernali paralimpiche, troviamo alprimo e secondo posto laFederazione Russa e la Germaniarispettivamente con 31 e 18 meda-glie. I russi hanno costruito la pro-pria supremazia basandosi, comel’Ucraina, sulle straordinarie poten-zialità di resistenza dei loro atleti,difatti tutte le medaglie vinte sonostate conquistate nel biathlon e nellosci di fondo. Lioubov Vasilieva, 3ori nella categoria Blind , TarasKryjanovski 2 ori e 2 argenti nellelunghe distanze Sitting e la forteventenne Anna Burmistrova cheporta a casa un oro e 3 argentinegli Standing: sono stati loro i mag-giori protagonisti della nazione cheha dominato questi Giochi.La Germania è espressione delbuon equilibrio tra le disciplineinvernali grazie alle affermazioni sianello sci di fondo (7 medaglie) chenell’alpino (11 medaglie). In que-st’ultima specialità troviamo i prota-gonisti incontrastati dei GiochiParalimpici di Torino: gli sciatoriGerd Schoenfelder (Standing) eMartin Braxenthaler (Sitting),capaci di andare a incetta di meda-glie in questa rassegna e entrati didiritto tra gli atleti più medagliati

nella storia delle ParalimpiadiInvernali con rispettivamente 16 e 8medaglie.Da due veterani dello sport a unagiovane stella dello sci di fondotedesco: Verena Bentele, ventiquat-trenne, oro nei 5 km e 7,5 km cate-goria Blind, ipovedente , ha con-fermato le proprie qualità di fondistagià espresse quattro anni prima aSalt Lake City. L’atleta tedesca inquesta occasione ha dovuto combat-tere con avversarie agguerrite, qualila sorprendente giapponese ipove-dente Miyuki Kobayashi (oro 12,5km Biathlon) e le russe LioubovVasilieva (oro nella 15 km e bronzonella 5 km) e Tatiana Ilyouchenko(due argenti nella 5 e 10 km, unbronzo nella 15 km).Delusione e dolori invece per ilteam Usa (12 medaglie), precipitato

dal secondo posto di Salt Lake Cityal quinto in questa nona edizione: anulla è valso il bronzo conquistatonell’Hockey su slittino (torneo vintodal Canada in finale contro laNorvegia) , infatti questo risultatonon è stato supportato a sufficienzanello sci alpino, né nelle disciplinedi resistenza. A far compagnia alla squadra ameri-cana troviamo una sconsolataNorvegia (5 medaglie) che dalbronzo del 2002 scivola al dodicesi-mo posto del medagliere. I motivi diquesta debacle agonistica si possonotrovare in una deludente prestazionegenerale nel cross country, discipli-na che diede invece molte soddisfa-zioni ai norvegesi in terra americana.L’Italia, Paese ospitante dei Giochi,ha migliorato l’undicesimo posto diSalt Lake City andando a chiudere in

nona posizione e dimostrando unapropensione per lo sci alpino (tuttele otto medaglie provengono infattida questa disciplina) grazie alleemozioni fatte vivere da SilviaParente e Gianmaria Dal Maistro. Un risultato eccezionale tenendopresente che dalle circa 150 meda-glie di Salt Lake City si è passati a 58medaglie di Torino suddivise in soletre categorie (Blind, Sitting eStanding). Un barlume di speranzaarriva dallo Sci di Fondo: il coraggioe la determinazione di EnzoMasiello nella 15 km, sono valsiall’atleta italiano un ottimo quartoposto nonostante la frattura dellaspalla destra. La Squadra diCurling in carrozzina ha dato ilmassimo. Forse non è bastato peressere tra le protagoniste, ma iltempo è tutto a favore dei ragazzi diMauro Maino che, con un po’ più diesperienza di gioco, potranno ricuci-re il gap che li divide dalle grandi, inun torneo dominato dal Canada .Tra trionfatori e sconfitti infine c’èchi ha vinto una medaglia a modoproprio, quella dell’affetto e dell’en-tusiasmo: parliamo della SquadraItaliana di Ice Sledge Hockeycapace di chiamare a sé oltre 4000spettatori a partita, prova che spessoil sorriso e la partecipazione appas-sionata valgono almeno quanto unoro paralimpico.

Valentina Robertohttp://www.paralympicgames.tori-

no2006.org/ITA/ParalympicGames/news/news_ita117212.html

A Berlino, il FAN FEST collegato al Mondiale2006, si terrà dal 7 giugno al 9 luglio inStrasse des 17 Juni, fra Porta di Brandeburgoe Colonna della Vittoria.Centinaia di migliaiadi tifosi potranno ritrovarsi nel cuore dellacapitale, immersi fra i suoi celebri monu-menti, per guardare tutti insieme le partite indiretta sui maxischermi, partecipando così alpiù grande evento calcistico di sempre.I due chilometri riservati ai tifosi andrannodalla Porta di Brandeburgo fino alla Colonnadella Vittoria. La rotonda della Grosser Sternresterà in ogni caso aperta al traffico. Berlinopunta anche ad organizzare un "Serpente ditifosi", che si allungherà dal Palazzo delReichstag fino al centro della città. NelloSpreebogen Park davanti al Reichstag, cisarà anche un'adidas Arena in scala 1:10rispetto all'Olympiastadion dove si svolgeràla fine del 9 luglio oltre ad altre quattro par-tite. Adidas, partner ufficiale della Coppadel Mondo FIFA 2006, ha infatti progettatoun'area per accogliere circa 8.000 tifosi,attrezzata con maxischermi, punti di infor-mazione, negozi, un programma di intratte-nimento culturale e aree dedicate al ristoro.Il FAN FEST della Coppa del Mondo FIFA2006 sarà diviso in due zone: un'Area TVcon schermi LED di 60 m_ ed un'Area Tifosidove sarà possibile mangiare e bere, fareamicizia con delegazioni di tifosi di ogninazione, divertirsi con i programmi di intrat-tenimento per i giovani basati sullo sport,oltre agli Internet café e agli info-point.I visitatori del FAN FEST potranno assisterea 56 dei 64 incontri - otto partite verrannodisputate contemporaneamente - su varischermi. Coca-Cola, Hyundai, MasterCard,Toshiba e Philips, partner principali del FAN

FEST di Berlino, usufruiranno di specialidiritti di marketing ed offriranno uno scher-mo, oltre a parte delle infrastrutture; altrischermi saranno poi aggiunti dagli organiz-zatori per migliorare ulteriormente l'evento."Sono convinto che con l'Adidas Arena difronte al Reichstag ed il FAN FEST, avremoqualcosa di interessante per tutti nel cuoredella nostra città - ha dichiarato KlausWowereit, sindaco della capitale tedesca.Siamo intenzionati ad organizzare qualcosadi indimenticabile dal punto di vista calcisti-co, sia per la gente di Berlino che per i turi-sti e soprattutto per i tanti tifosi che sarannosprovvisti del biglietto per assistere alle par-tite. Ogni giornata della Coppa del Mondoruoterà attorno ad un evento speciale.Un'iniziativa che contribuirà ad attirare tantagente in città durante il Mondiale. Vogliamoassicurare un FAN FEST pacifico e proiettareun'immagine positiva di Berlino nel mondo"."Il mio obiettivo è quello di realizzare unprogramma di alta qualità che attiri ancheturisti i cui interessi vadano al di là del cal-cio, persone che vogliono vivere Berlino inmodo speciale durante la competizione -aggiunge Wowereit. Con l'Adidas Arena, ilvariegato programma culturale e laDeutsche Telekom TV Tower Football, offri-remo al mondo le immagini di una Berlinoamichevole, tollerante ed internazionale.Credo fermamente nello slogan ufficiale 'Atime to make friends™' e vorrei concluderedicendo che Berlino è un luogo dove è vera-mente possibile fare nuove amicizie. Lodimostreremo anche durante il prossimoMondiale".

By Fifaworldcup.com

I preparativi per i mondiali di calcio 2006

A Berlino la festa sarà lunga due chilometri