1-15/15-31 Dicembre 2007 - Anno XLIV - NN. 23-24

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E’ una fine d’anno pirotecni- ca, questa a cui stiamo assi- stendo, e i fuochisti d’ecce- zione sono due: Walter Veltroni e Silvio Berlusconi. Il primo sembra oramai essersi ritagliato per se il ruolo di Primo Ministro ombra, in quanto oltre ad espletare i compiti canonici di un segretario di partito quale lui è- ricordiamolo, è stato eletto al vertice del neonato Partito Democratico non più di due o tre mesi fa- si è auto-investito del compi- to di trattare col presidente di Forza Italia riguardo le riforme istituzionali e il ten- tativo di ricercare un intesa per una nuova legge eletto- rale; In pratica, promuovendo tutte queste consultazioni permanenti con ogni partito dell’arco costituzionale e ponendosi al centro di ogni possibile dibattito, sta con- quistando una posizione più baricentrica rispetto a quella del Premier Prodi , il quale si trova ingabbiato dall’ iper- attivismo politico del suo alter ego e soprattutto dalla debolezza del suo esecutivo che ad ogni sospiro in Parlamento sembra vacillare. Ma che l’attuale sindaco di Roma si muovesse in questo senso,come uno schiaccia sassi cioè, era facilmente pronosticabile, in quanto dopo la sua plebiscitaria ascesa al vertice del P.D , ha prima messo tutti i suoi uomini – e donne- nei punti strategici della nuova forma- zione politica- segreteria organizzativa, enti locali, cassiere,tesseramento- ecc. – e poi da grande comunicato- re quale è si è impossessato di tutti gli spazi sui mass- media lasciando agli alleati di partito e di coalizione solo miseri strapuntini. La conseguenza logica di tutto questo affannarsi è stata la reazione forte delle altre formazioni politiche minori che compongono la maggioranza di governo. Infatti abbiamo assistito sia alla protesta collettiva riguar- do il tentativo di accordo su una nuova Legge Elettorale tra Berlusconi e Veltroni , che di fatto taglierebbe fuori dal gioco tutti i partiti minori di maggioranza e opposizio- ne, che all’inasprirsi delle differenze tra Partito Democratico, Liberali di Dini, Cosa rossa ed Udeur in Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Dicembre 2007 - Anno XLIV - NN. 23-24 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO GAO: il piano strategico 2007/2012 — a pagina 5 — APPROONDIMENTI Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it Un Paese che non c’è LA PIAZZA D’ITALIA di FRANZ TURCHI — a pagina 3 — ESTERI LA VIGNETTA Ricco, continuamente aggiornato: arriva finalmente sul web il nuovo punto di riferimento per i giovani e per un nuovo modo di fare politica in Italia www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Intensamente e con gran- de fatica si arriva alla fine dell’anno con enormi diffi- coltà ed incertezze. Quello che si vede è un film irreale dove la classe politica vede uno spettaco- lo che non esiste e dove invece la gente comune vive una vita , completa- mente diversa. Tutta l’attuale classe diri- gente del ns. Paese che governa con autorità (autoreferenzista) lo stiva- le, non si accorge di quel che succede fuori; meno soldi per le famiglie , una insicurezza, sia fisica ( a causa di furti, rapine, omi- cidi ) sia sociale, ma soprattutto una mancanza di speranza nel futuro da parte dei giovani e dei meno giovani. Quale la risposta di questo governo? Occuparsi della legge elet- torale come scopo princi- pale !!! Non credete che questo, benché sia un dibattito importante per la classe politica ( sono calcolate circa 10.000 persone del settore rappresenti le immediate esigenze degli italiani. Io da giovane, credo che Prodi & Co. siano chiusi in una torre d’avorio e che non si accorgano che di fuori l’aria che si respira, è irrespirabile. Lo stesso capo del PD : Veltroni, si accorge ora che forse qualcosa succede ( vedi il suo commento positivo al art. del N.Y. Times ) , ma non indica rimedi. Credo a questo punto che tutta le maggioranza si sfalderà per le loro incom- prensioni ed incapacità che tutti noi abbiamo toc- cato con mano ed a quel punto - qualunque sia la legge elettorale vigente- andremo a votare una clas- se nuova e di cambiamen- to e non questo brutto e squallido film che non onora gli italiani. Usa: il rapporto NIE A pagina 2 Le nascite del PD e del PDL sembrano voler far esplodere il quadro politico italiano

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Botti di fine anno. Le nascite del PD e del PDL sembrano voler far esplodere il quadro politico italiano. - Dicembre 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Dicembre 2007 - Anno XLIV - NN. 23-24 € 0,25 (Quindicinale)

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E’ una fine d’anno pirotecni-ca, questa a cui stiamo assi-stendo, e i fuochisti d’ecce-zione sono due: WalterVeltroni e Silvio Berlusconi.Il primo sembra oramaiessersi ritagliato per se ilruolo di Primo Ministroombra, in quanto oltre adespletare i compiti canonicidi un segretario di partitoquale lui è- ricordiamolo, èstato eletto al vertice delneonato Partito Democraticonon più di due o tre mesi fa-

si è auto-investito del compi-to di trattare col presidentedi Forza Italia riguardo leriforme istituzionali e il ten-tativo di ricercare un intesaper una nuova legge eletto-rale; In pratica, promuovendotutte queste consultazionipermanenti con ogni partitodell’arco costituzionale eponendosi al centro di ognipossibile dibattito, sta con-quistando una posizione piùbaricentrica rispetto a quella

del Premier Prodi , il quale sitrova ingabbiato dall’ iper-attivismo politico del suoalter ego e soprattutto dalladebolezza del suo esecutivoche ad ogni sospiro inParlamento sembra vacillare.Ma che l’attuale sindaco diRoma si muovesse in questosenso,come uno schiacciasassi cioè, era facilmentepronosticabile, in quantodopo la sua plebiscitariaascesa al vertice del P.D , haprima messo tutti i suoi

uomini – e donne- nei puntistrategici della nuova forma-zione politica- segreteriaorganizzativa, enti locali,cassiere,tesseramento- ecc. –e poi da grande comunicato-re quale è si è impossessatodi tutti gli spazi sui mass-media lasciando agli alleatidi partito e di coalizione solomiseri strapuntini.La conseguenza logica ditutto questo affannarsi èstata la reazione forte dellealtre formazioni politiche

minori che compongono lamaggioranza di governo.Infatti abbiamo assistito siaalla protesta collettiva riguar-do il tentativo di accordo suuna nuova Legge Elettoraletra Berlusconi e Veltroni ,che di fatto taglierebbe fuoridal gioco tutti i partiti minoridi maggioranza e opposizio-ne, che all’inasprirsi delledifferenze tra PartitoDemocratico, Liberali diDini, Cosa rossa ed Udeur in

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Dicembre 2007 - Anno XLIV - NN. 23-24 € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

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COPIA OMAGGIO

GAO: il pianostrategico2007/2012

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APPROONDIMENTI

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LA PIAZZA D’ITALIA

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LA PIAZZA D’ITALIA

di FRANZ TURCHI

— a pagina 3 —

ESTERI

LLAA VVIIGGNNEETTTTAARicco, continuamente aggiornato: arriva

finalmente sul web il nuovo puntodi riferimento per i giovani e per unnuovo modo di fare politica in Italia

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Intensamente e con gran-de fatica si arriva alla finedell’anno con enormi diffi-coltà ed incertezze.

Quello che si vede è unfilm irreale dove la classepolitica vede uno spettaco-lo che non esiste e doveinvece la gente comunevive una vita , completa-mente diversa. Tutta l’attuale classe diri-gente del ns. Paese chegoverna con autorità(autoreferenzista) lo stiva-le, non si accorge di quelche succede fuori; menosoldi per le famiglie , unainsicurezza, sia fisica ( acausa di furti, rapine, omi-cidi ) sia sociale, masoprattutto una mancanzadi speranza nel futuro daparte dei giovani e deimeno giovani. Quale la risposta di questogoverno? Occuparsi della legge elet-torale come scopo princi-pale !!! Non credete che questo,benché sia un dibattitoimportante per la classepolitica ( sono calcolatecirca 10.000 persone delsettore rappresenti leimmediate esigenze degliitaliani.

Io da giovane, credo cheProdi & Co. siano chiusi inuna torre d’avorio e chenon si accorgano che difuori l’aria che si respira, èirrespirabile.

Lo stesso capo del PD :Veltroni, si accorge ora cheforse qualcosa succede (vedi il suo commentopositivo al art. del N.Y.Times ) , ma non indicarimedi.

Credo a questo punto chetutta le maggioranza sisfalderà per le loro incom-prensioni ed incapacitàche tutti noi abbiamo toc-cato con mano ed a quelpunto - qualunque sia lalegge elettorale vigente-andremo a votare una clas-se nuova e di cambiamen-to e non questo brutto esquallido film che nononora gli italiani.

Usa:il rapporto NIE

A pagina 2

Le nascite del PD e del PDL sembrano voler far esplodere il quadro politico italiano

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LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

Pag. 2 1-15/15-31 dicembre 2007

Senatore Franz Turchi: Napoli 1893-Roma 1976Lunedì 17/12/2007 è stata celebrata nella Cappella in Via del S. Cuoredi Maria 5 (Piazza Euclide) una messa in suffragio del Senatore FranzTurchi, fondatore del “Secolo d’Italia” e de “La Piazza d’Italia”,Senatore della Repubblica Italiana e Prefetto a La Spezia conMussolini. Si profuse a lungo e con alta abnegazione nell’impegnosociale, per alleviare le sofferenze delle classi più deboli e difendere ilprestigio e l’indipendenza dell’Italia e dei suoi cittadini.

Nasce la “Sinistra arcobaleno”Domenica 11 dicembre alla nuova sede della Fiera di Roma è nata ufficialmentela federazione dei partiti della sinistra che non si riconoscono nel P.D , di essafanno parte Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi ed exappartenenti al “ correntone” DS. Nel simbolo de “la Sinistra Arcobaleno”-que-sto il nome della nuova aggregazione politica- mancheranno la falce ed il mar-tello.

Alleanza per l’Italia Sarà questo il “titolo” della Conferenza programmatica di Alleanza Nazionaleche si svolgerà i prossimi 7,8 e 9 febbraio a Milano. A.N presenterà in quel-l’occasione il progetto, incentrato sui valori marcatamente legati alla destra, pergovernare e rilanciare l’Italia.

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sede di discussione dellaLegge Finanziaria e decretolegge sulla sicurezza.Addirittura il Presidente dellaCamera Bertinotti ,ha sparatoa palle incatenate contro l’e-secutivo , dichiarandolo pra-ticamente morto e chieden-do a gran voce la verifica agennaio, dopo la finanziariacioè. Mentre Dini, Mastella ecattolici “teodem” del PDhanno minacciato fin dasubito di far cadere Prodi senon verrà stralciata daldecreto sulla sicurezza lanorma riguardante la salva-guardia dei diritti dei gay.Inoltre non possiamo trala-sciare di ricordare che lascorsa domenica 9 dicembreha visto la nascita dellanuova federazione dei partitidella sinistra estrema,Sinistra arcobaleno, formatadall’unione di Rifondazione,PdCI, ex correntone DS eVerdi che punta oltre che afar sentire ancor di più ilpeso dei 4 partiti contraentiquesto patto nei confrontidel PD all’interno della mag-

gioranza di Governo , addi-rittura a raggiungere il 15%dei consensi nel Paese. Reazioni “pirotecniche”come ovvio si sono registra-te anche nel campo del cen-tro-destra, come effetto dellanascita- meglio la creazione-del Partito del Popolo dellaLibertà da parte del Leader diforza Italia, Silvio Berlusconie delle trattative dello stessocon Veltroni in merito allagià ricordata nuova leggeelettorale.Fini, Casini e Bossi- maisono sembrati essere cosiuniti ed avere identici intenticome in questi frangenti-sisono subito dichiarati controall’ “annessione”dei loro par-titi nella nuova formazionepolitica.I componenti della ex Casadelle Libertà hanno datomotivazioni diverse al loro“niet”, tutte più o meno sot-toscrivibili. Ma quello chesembra emergere dallediscussioni è che in effettiognuno di questi 3 partiti hauna propria storia e dignitàda dover giustamente difen-

dere agli occhi dei proprielettori e le motivazioni piùostative alla propostaBerlusconiana paiono esserestato soprattutto tre oltre allasopra menzionata“storia”individuale. La primarisiede nel “timing” dellanascita del progetto delCavaliere, cioè che non sipuò, secondo Fini, Bossi eCasini, avanzare propostedel genere da un giornoall’altro senza concordarecon gli alleati la tempisticadel processo costitutivo diun nuovo partito di centrodestra anche per farlo megliocomprendere agli elettori, eper farli sentire più partecipi.La seconda cosa che più hagelato A. N , UDC e Lega èstato il fatto che il buonSilvio ha scaricato sugli allea-ti (Ex?)tutte le colpe dellamancata vittoria alle scorselegislative. Ora se questopuò essere in parte vero peri molti tira e molla avvenutinella C d L - e che comun-que rispetto ai litigi a cuistiamo assistendo nelGoverno Prodi ci sembrano

peccati veniali- non si posso-no certo nascondere i “falli”di Forza Italia. Ministri comeTremonti che hanno recitatoa soggetto- con tutti i condo-ni che il responsabile delTesoro ha voluto certo nonha dato l’immagine di unGoverno di destra tuttoGiustizia e anti -furbetti-,oppure come la stessaMoratti che al dicastero dellaPubblica Istruzione non èstata in grado di creare i pre-supposti di un radicale cam-biamento in senso piùmoderno e meritocraticodella Scuola italiana. Inquanto ad Urbani poi,al ver-tice del ministero dei beniculturali lo ricordiamo soloper le baruffe con Sgarbi e imilioni di euro sganciati perfinanziare film di nessun pre-gio artistico( che poi lo statosia stato ancora obbligato ,centro-destra liberista algoverno, a finanziare filmche nessuno vede nella piùbieca tradizione del sociali-smo reale , poi, la dice tuttasul cambiamento di rotta del-l’era Urbani). Tralasciamo

poi di parlare delle così detteleggi ad - personam o dellariforma radio televisiva dicerto votate da tutta la CdLma volute espressamentedall’ex Premier o del crolloelettorale, in alcune regioniamministrate dal centrodestra, di F.I (vero Tajani?), odell’”asse d’acciaio” con laLega che tante gelosie hacreato negli altri alleati.Ma la motivazione più gran-de a spingere la Banda deiTre ad alzare le barricate allacreazione del P.D.L è sicu-ramente l’asse privilegiatoche il Cavaliere ha costituitocon Veltroni allo scopo di“annichilire” i rispettivi allea-ti di coalizione, e ci troviamoper una volta d’accordo col“senatur”, il quale ha affer-mato che Berlusconi la spal-lata l’ha data alla CdL inveceche a Prodi.Cosa ci resta da dire? Chesiamo i primi ad affermareche la gente di centro destrae tutti i cittadini delusi dalgoverno Prodi hanno ragio-ne a volere un unico “conte-nitore” che si batta contro le

Sinistre e il PD, ma che essonon si può creare a forza distrappi o della cooptazionepiù o meno forzata di partidi partito o di decisioni presein solitario, ma che lo sidebba ideare passo passo.Certo che pensare di volerriformare la politica italianae le Istituzioni , credendoche solo attraverso unanuova legge elettorale sipossa arrivare ad aggiustaretutti i guasti del sistema,magari buttando a mare ilbipolarismo italiano, chesicuramente perfetto nonè,secondo noi è volernascondere “ sotto il tappe-to” le vere magagne delnostro Paese. Ci resta solo da sperare cheai leaders del Centro destra,Babbo Natale porti a tutti ,ripetiamo a tutti, un po’piùdi umiltà attraverso la qualeritrovare la passata intesapolitica sedendosi allo stessotavolo, e la cognizione delfatto che se non si ritrova l’u-nità Prodi o Veltroni avrannovita facile nonostante tutti isondaggi.

B o t t i d i f i n e a n n o

questo “governo burla” chenon fa altro che impoverire gliitaliani, che non sa cosafarsene dei “tesoretti” e checonduce il paese verso il decli-no più irrimediabile. Gli italianisono il popolo più vessatod’Europa - e questo potrebbeessere solo relativamente neg-ativo se le tasse si traducesseroin qualcosa di buono. Diventaun fatto totalmente negativo sesi aggiunge il fatto che ilsalario netto medio è altresì ilpiù misero e che i servizi ero-gati dallo stato sono i più sca-denti. Complice un’impotenzasenza precedenti della nostrapolitica è proprio il sistemache sembra inadatto a invertirela rotta del paese. Prima ditutto la questione della leggeelettorale.La risposta di Fini alla propos-ta che vede la convergenza tranuovo partito fabbricato inquattro e quattr’otto da SilvioBerlusconi e il PD di Veltroni èstata categorica: patto della frit-tata, no grazie.Ma soffermiamoci un istantesul nuovo soggetto politicoannunciato in pompa magnada Berlusconi. Il risultato èstato la distruzione del cen-trodestra e il conseguente“regalo” al paese di lunga vitaal governo.Difatti, a seguito dello scellera-to annuncio Bossi ha ripreso astraparlare di Padania, di insur-rezione e di Roma ladrona.Casini si è sganciato ancor dipiù rivitalizzando più che maiil progetto di “grande centro” eFini, totalmente spiazzato dalgesto improvviso delCavaliere, ha ingaggiato unduello sordo con Berlusconi abase di bautte acri che stanno

Dalla fallita spallata al governoall’implosione dell’oppo-sizione.Ecco servito chi credeva allaindissolubilità del centrodestra. Invece, evaporato ilsogno, svanito l’obiettivo vedi-amo l’opposizione chinarsi suse stessa.E pensare che per affossare

Dalla Prima

facendo gongolare tutto il cen-trosinistra. Tanto è vero chenemmeno la bandiera biancadi Bertinotti “il centrosinistraha fallito” è riuscita a rinvig-orire un centrodestra defunto,stramazzato a terra per i colpidi Berlusconi. Che, da buonpescecane, se ne è fregato deipropri alleati che da oltre diecianni lo sostengono anche insituazioni imbarazzanti. Ma lapolitica si sa, può esserecrudele, spietata e certe deci-sioni si addicono molto a per-sone con pelo sullo stomaco.E Berlusconi è una di queste. Ilcentrodestra del resto avevaperso l’occasione di farsi un“make up” all’indomani delleelezioni.Ma la sconfitta di misura, laconvinzione che di li a poco sisarebbe tornati alle urne eaddirittura al governo hamesso in secondo piano ques-ta esigenza vitale.Poi, vuoi per i rifiuti dellaLega, vuoi per l’ambiguitàsempre meno ambigua diCasini, vuoi per la richiesta diFini di dar vita alla riforma delcentrodestra attraverso unprocesso democratico stile PD,Berlusconi ha rotto gli indugi.Egli ha pensato: non possiamopermetterci un processo cosìlungo, e dopo uno schiocco didita ecco il Partito del popolodelle libertà. Ed ora ecco che ilCavaliere e Veltroni si striz-zano l’occhio compiaciutiinaugurando la “conventio adexcludendum” del XXI secolo.Primo tema, la legge elettorale.Come detto, la posizione diFini sulla bozza Bianco diRiforma elettorale è di fermaopposizione.Il presidente di AN ha

dichiarato: „Si è passati dalpatto della crostata al pattodella frittata: non si puòchiedere ad An di dare il suovia libera a un pateracchiocome questo: un’ipocrita fogliadi fico”. La cancellazione delbipolarismo. Il ripristinoinopinato dello status quoante. Una condanna durissima,cui si aggiunge il motivatolivore per le ultime uscite diBerlusconi, che sembra aversoppiantato Fini con laBrambilla...Segnatamente alla legge elet-torale da riformare in vistadella stabilità, Fini avanza laproposta del modello elet-torale con cui si eleggono i

sindaci o per quello regionalein quanto garantiscono rappre-sentatività, governabilità ebipolarismo.E in uno slancio patriotticocondivisibile, chiede provoca-toriamente a Veltroni: “Perchécercare all’estero riferimentidiversi quando abbiamo questiesempi a portata di mano?”.Come si può-da cittadini - noncondividere la posizioneassunta da Fini a Ballarò.Senza dubbio, infatti,archiviare la stagione dellealleanze presentate prima,sulla base di un programma econ l’indicazione di un pre-mier, è un errore grossolanoche costringe i cittadini a

votare “alla cieca”. Se si vuolepassare a un bipartitismo diquesto tipo la via maestra èquella referendaria. Ma se siparla dell’infatuazioneimprovvisa tra Berlusconi eVeltroni a cosa si deve pen-sare?Ad un gesto di responsabilitàper il bene del Paese?Ad un armistizio in favoredelle riforme?Al tentativo di ammucchiata alcentro a scapito delle ali?Forse tutte e nessuna di questecose, ma la questione piùinteressante un’altra e piena dibrividi: cosa si sarannopromessi Walter e Silvio perandare così d’accordo?

Pa t to co l d i avo lo?Partito del popolo delle libertà

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Usa: voto, dopo critiche Huckabee non siscusa con Bush(Ansa) - Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Mike Huckabee,non si scuserà col presidente George W. Bush per le accuse che gli hafatto di avere una "arrogante mentalità da bunker". In un articolo scrittoper la rivista Foreign Affairs, Huckabee aveva criticato varie decisionidel presidente Bush, compresa quella di avere inviato un numero insuf-ficiente di soldati in Iraq ignorando gli avvertimenti di alcuni coman-danti militari.

Russia: elezioni, primo passo formale percandidato BukovskiL'ex dissidente sovietico Vladimir Bukovski, candidato dichiarato alle presiden-ziali russe del prossimo marzo con il sostegno del partito di opposizione Iabloko,ha fatto il primo passo verso il deposito formale della candidatura, raccogliendole firme di un gruppo di iniziativa. In base alla legge russa i candidati presiden-ziali, che non hanno l'appoggio di un partito rappresentato in parlamento, devonoprima registrare almeno 500 sostenitori e poi raccogliere due milioni di firme intutto il paese.

GB: ‘schiave del sesso’ hanno diritto arisarcimentoIl governo britannico ha deciso di erogare fondi che risarciscano le 'schiave delsessò, donne fatte entrare illegalmente nel Regno Unito per essere avviate allaprostituzione: lo scrive il domenicale Observer, precisando che i primi risarci-menti per le vittime del traffico di esseri umani sono già scattati, con 140.000 ster-line (210.000 euro circa) pagate a quattro donne che "hanno sofferto un lungoperiodo di abusi". Circa 10.000 donne potrebbero accedere a questi risarcimenti

“Il Venezuela potrebbe nonessere pronto per avviarsiverso la costruzione di unasocietà socialista”. Con que-ste parole laconiche l’aspi-rante Fidel Castro del terzomillennio prova a mettere leparentesi all’inaspettatorisultato del referendumcostituzionale da lui indettoagli inizi del mese corrente. Ma che cosa chiedeva ilPresidente Hugo Chavez aicittadini venezuelani; conl’approvazione della riformacostituzionale quattrosarebbero stati i cambia-menti più significativi: lacreazione di una nuovastruttura di base per i consi-gli comunali basata sulpotere popolare (sorta diriedizione dei Soviet tantocari alla rivoluzione bolsce-vica), autorizzazione alfinanziamento pubblicoelettorale (il finanziamentoera naturalmente previstoper la “propria” campagnaelettorale utilizzando il rica-vato delle vendite del petro-lio estratto dalle compagnienazionalizzate), nazionaliz-zazione della Banca centra-le, assicurazione che ilPresidente possa essererieletto per tutto il tempoche desidera, impossibilità arimuovere il Presidenteattraverso un referendum. NO! No! Hanno detto i venezue-

lani. L’incredulità e la sorpresadella comunità internazio-nale alla notizia del respon-so delle urne ne misuranoulteriormente la colpevoleassenza. Da subito infatti,l’ascesa del Presidentevenezuelano era stata carat-terizzata da un misto dipopulismo, quel neocomu-nismo postmodernista che-guevariano che da noipiace tanto al Presidentedella Camera, sotto sottoconsiderando i più che lastrada verso il socialismobolivarista di Hugo Chavezsi sarebbe trasformata inuna via populista da sinistraal raggiungimento di unpotere fine a se stesso. Ma era chiaro a tutti checon il referendum bocciatosi andava al di là della intro-duzione di principi socialistinella Costituzione come giàaccaduto nella precedeteriforma del ‘99, riforma chefornisce la base giuridicaper la concentrazione delpotere nelle mani delPresidente nonché un sup-porto elettorale attraverso lapossibilità di finanziarsiattingendo alle casse delloStato. Se il referendumfosse stato approvato istitu-zioni plurali democratichesarebbero state messe sem-pre più sotto il potere dellaPresidenza. I partiti sareb-

bero diventati uno (il parti-to socialista venezuelanoche avrebbe ricompressotutti quelli più importanti) ela sovietizzazione sarebbeiniziata. Qualche osservatore e qual-che collega Presidente(come la fresca di nominaargentina Kirchener) hannoscritto che con il risultato

del voto Chavez esce politi-camente rafforzato poichénessuno lo faceva in gradodi accettare democratica-mente una sconfitta eletto-rale. Incantati! Ma siamo sicuri che l’abbiaproprio accettata. A giudicare dalle reazioni èlecito nutrire qualche dub-bio. Per cominciare fino alla fineChavez non ha fatto altroche proclamare vittoria: chi

poteva contraddirlo nonc’erano osservatori Onu oUE dopo i dubbi sollevatisulla sua ultima rielezione. Giova ricordare come cin-que sondaggi indicavanocome incontrovertibilmentela maggioranza dei vene-zuelani avrebbe votato con-tro la riforma – come èpoi accaduto - della

Costituzione proposta. LaAlfredo Keller’s poll dava il28% dei venezuelani a favo-re e il 59% contro. Altri son-daggi davano un margineminore appena sotto il 40%quelli in favore and il 50%contro. Ma in pochi si facevano illu-sioni avendo visto la manoautoritaria di Chavez all’o-pera negli ultimi anni. Tuttosembrava filare liscio maalla fine della giornata, tutte

quelle notizie sulla schiac-ciante vittoria dei Sì, appari-vano in una controtendenzatroppo stridente con il risul-tato vissuto dalla gente per“strada”. Ma tutto sarebbe andatocomunque per il versoauspicato da Chavez se nonfosse intervenuto unGenerale, un tale dal nomeRaùl Isaias Baduel. Baduelnel 1982, uno dei quattrofondatori del Movimentobolivariano rivoluzionario,con lo stesso Chavez, unuomo potente proprio nel“suo” Venezuela. Baduel notoriamente hasempre osteggiato ogni ten-tativo golpista. Ministro, lascorsa estate è stato desti-tuito per il dissenso manife-stato sul referendum. Il giorno del referendumBaduel ha diffuso un comu-nicato nel quale si invitavail governo di Chavez e ilComitato elettorale naziona-le (CNE) a dire la verità. Inseguito a questa dichiara-zione si sarebbe svolta unariunione segreta tra il CNE,il governo, l’opposizione e iquadri militari. L’incontrosarebbe avvenuto in unacaserma di Caracas, e lì laverità avrebbe trionfato. Aquel punto sembra cheChavez abbia reagito moltomale: sono volate parolac-ce, e l’ex colonnello dei

parà si sarebbe sfogato sfa-sciando la mobilia dei suoiuffici. Il Venezuela è paese chevanta una delle maggioririserve petrolifere del pia-neta, un’economia che viag-gia al 6% di crescita annua,ma piagato per la sua catti-va amministrazione, daun’inflazione al 20% cheerode il potere d’acquisto diuna popolazione già poveravittima del populismo diun’aspirante despota. Sic stantibus rebus, conChavez che ha ricominciatoa minacciare l’opposizionedi aver ottenuto una vittoriache le si ritorcerà contro(una vittoria da lui testual-mente definita “di m….”), lapallida critica di qualchemedia minore nei confrontidi un Presidente che duran-te il suo decennale mandatoha ridotto il novero dellelibertà civili senza subirealcuna pressione (fatta l’e-sclusione degli USA diG.W.Bush) in omaggio aduna visione pittoresca e ple-torica del socialismo terzo-mondista non basta più. Sela comunità internazionaledavvero crede a quel multi-lateralismo a cui dice divolersi votare, da subito,deve mettere sotto osserva-zione l’operato di un despo-ta prossimo alle conseguen-ze estreme.

S o c i a l i s m o , N O g r a z i e

Caro Presidente ci siamo sba-gliati, l’Iran non ha in pro-gramma l’arma atomica dal2003.Se questo concetto fosse statoespresso da un qualsiasi con-sulente il mondo si sarebbeforse posto la sola domandasulla direzione verso cui sareb-be rotolata la sua testa ma inquesto caso ad attentare allastabilità del medioriente è ilNational Intelligence Estimatee l’informazione mondiale, siaquella antiamericana sia quellaanti-Bush, che si è scatenatafino al dileggio.Da considerare di questa fac-cenda ci sono due aspetti: ilprimo riguarda l’utilità e l’at-tendibilità di certi proclami cheestrapolano dati da contesticomplessi, il secondo il totalecontrasto di questa approssi-mativa conclusione con l’ope-rato di molti servizi di intelli-gence di fama mondialedell’AIEA stessa la quale dicedi non credere al cento percento al rapporto.Per precisare ed esaurire ilprimo aspetto, il rapportoriporta che non risulta un’atti-vità tale da pensare ad un’ur-genza atomica in Iran basatasulle notizie a disposizione, ilquadro potrà diventare piùpericoloso tra il 2009 ed il

2015. Non è vero quindi che ilNIE abbia smentito ilPresidente Bush e la sua politi-ca.In merito al secondo aspetto leriflessioni sono diverse: perprima cosa l’Iran ha un proget-to secretato ed è assolutamen-te difficile quantificare il peri-colo, la politica dei proclamidel suo Presidente ha portatosotto i riflettori una guidainstabile che con un’apparenteisterismo valuta le situazioni eche con ferma convinzione ali-menta i gruppi che si oppon-gono insieme alla nazione isla-mica alla pace nella regione.E’ utile precisare che all’iniziodi questo discusso rapporto c’èuna nota dove si puntualizzache la sospensione è riferitaallo sviluppo delle testate.Questo impone una riflessionesullo sviluppo di tutto il restoperché un armamento nuclea-re ha tre aspetti: il materialefissile, i missili e la costruzionedi testate. Ebbene per boccadel Presidente iraniano le cen-trifughe stanno lavorando eaumenteranno, i testi di missilia gittata sempre più lungasono stati mostrati con granderisalto internazionale, manca-no solo le testate. Sarebbequindi assurdo ritenere sospe-so il programma nucleare e

riconsiderare il lavoro fino adora svolto dalle diplomazie. E’la confusione con cui il rap-porto accavalla e fa coinciderespesso questi tre punti chedovrebbe generare seri dubbisulla veridicità e sull’affidabili-tà delle intenzioni di chi l’haredatto, usandolo evidente-mente come mezzo politicoinvece che di intelligence.Tutto questo genera ipotesi tracui alcune di queste inquietan-ti come un ammorbidimentoda parte USA nei confronti diquegli Stati, rappresentatianche ad Annapolis, chevogliono scongiurare un attac-co militare che scatenerebbeuna guerra estesa e fuori con-trollo, quando non militare,civile andando a minare lo sta-tus quo degli attuali governan-ti.La parte lesa, in questa situa-zione paradossale, oltre adessere l’immagine delPresidente Bush e degli USA, èl’operatività di Israele che sivede potenzialmente orfano diun alleato fondamentale perun eventuale attacco ai siti ira-niani. In Iran il progettonucleare è stato dislocato suoltre venti siti, per un interven-to aereo servono circa 20 aereiper sito, ecco quindi cheIsraele da solo non potrebbe

muoversi.Ma il danno reale che questopropagandistico rapporto hagenerato è il rendere per granparte inefficace la politica dellesanzioni lasciando solo le dueopzioni più dolorose: quellamilitare (con le complicazionicitate) e quella della resa allevolontà nucleari di un nemicodella pace e della stabilità.Potenze come la Cina e laRussia in Consiglio diSicurezza potrebbero impu-gnare un qualsivoglia pretesto

per evitare l’inasprimento delleattuali e finora inutili sanzioninon ritenendo impellente ilrischio e questo vale anche inaltre sedi quando le politicheestere dei blocchi si dovrannoconfrontare.Non ultima tra le necessità delmomento ci sarebbe quella diuna riflessione ben approfon-dita sul sistema di intelligencestatunitense che ha dimostratospesso di essere inadeguatoalla situazione come ad esem-pio per l’11 settembre e per

altre situazioni, Iraq compreso.C’è evidentemente una guerraintestina tra la CIA ed ilMinistero della difesa che starendendo grottesca l’immaginedell’unica superpotenza mon-diale.In passato la CIA disse chel’URSS sarebbe durata a lungo,che l’Iraq di Saddam nonavrebbe invaso il Kuwait edora che l’Iran non ha più ambi-zioni nucleari. Sapendo chenon c’è due senza tre ci sareb-be di che preoccuparsi.

Usa: il rapporto NIE e i suoi dispettiQuando l ' i n t e l l i g ence s i f a po l i t i c o e poco in t e l l i g en t

Bocciata l’ultima riforma referendaria di Hugo Chavez

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LA PIAZZA D’ITALIA - APPROFONDIMENTI

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Indonesia: clima, raggiunto accordo a Bali(Adnkronos) - clima raggiunto l'accordo a Bali: adozione di unanuova roadmap che da il via a 2 anni di negoziati durante i qualidovrà essere concordato un nuovo piano contro le emissioni di gasserra, in sostituzione del protocollo di KYoto.

Arte: la scultura di Mongelli a Pechino(Adnkronos/Cultura) - Sara' l'opera "H2O" in acciaio inox satinatodello scultore Alfio Mongelli a rappresentare l'arte italiana al ParcoOlimpico di Pechino. L'opera e' dedicata al tema dell'acqua, comeindica il titolo stesso, le cui lettere e numeri emergono direttamentedal liquido che fa da base all'opera, ripetendosi in prospettiva ed evo-cando cosi' il movimento inarrestabile di fiumi e maree. L'opera e l'ar-tista saranno celebrati domani in Campidoglio.

Ottavo summit dei premi Nobel per la pace (AGI) - Conclusosi oggi a roma l'8 summit dei premi nobel per lapace: argomenti principali discussi..miglioramento della sicurezzaumana globale, eliminazione delle armi nucleari e di tutte le armi didistruzione di massa, condanna del terrorismo, rifiuto delle violenzedomestiche, rispetto da parte degli stati degli accordi giuridici.

OGM tra propaganda e incertezzeInformandomi sugli OGMho creduto ci fossero pocheinformazioni scientifichesull’argomento e in verità larealtà è questa, perché nonsono stati provati gli effettidegli ogm sull’uomo.Un organismo geneticamen-te modificato è un esserevivente che possiede unpatrimonio genetico modifi-cato tramite tecniche diingegneria che consentonol’aggiunta, l’eliminazione ola modifica di elementi geni-ci. Già in natura le modifica-zione ed il trasferimento dimateriale genetico avvengo-no con processi spontanei eciò da luogo alla diversitàdella vita sulla Terra; maattraverso la modifica gene-tica degli organismi, l’uomoha deciso di sostituirsi allanatura e prova ad operaredirettamente lui queste tra-sformazioni, attraverso tec-niche di ingegneria genetica.E’ impreciso indicare gliogm come organismi tran-sgenici perché si parla ditransgenesi solo nel caso diinserimento di geni estranei,esogeni all’interno di undato organismo, mentre sidefiniscono ogm anche que-gli organismi la cui modificanon prevede l’inserimentodi materiale genetico ester-no.Il primo ogm fu ottenuto nel1973 da Stanley Cohen eHerbert Boyer: i due ricerca-tori, grazie all’uso di nuovetecniche di biologia moleco-lare , riuscirono a clonare ungene di rana all’interno delbatterio Escherichia coli,dimostrando che si potevatrasferire materiale geneticoda un organismo ad unaltro.Questi risultati ebbero unimpatto così forte sullacomunità scientifica che nel1974 essa si autoimpose una

moratoria internazionale sul-l’uso della tecnica del DNAricombinante per valutaregli effetti della nuova tecno-logia.Ad oggi la tecnica del DNAricombinante è stata utilizza-ta per la produzione dinuovi farmaci, di enzimi perridurre l’impatto ambientaledell’industria, piante e ani-mali con maggiore resisten-za alle malattie o miglioricaratteristiche per la ripro-duzione.In agricoltura le modifica-zioni genetiche sono statefatte su batteri che introdottinel suolo sembrano miglio-rarne le caratteristiche, nellepiante, per renderle più tol-leranti allo stress idrico osalino, sono stati creati spe-cifici erbicidi e piante piùresistenti agli insetti e aivirus. Nell’alimentazionesono state apportate modifi-che al riso per aumentare ilcontenuto beta-carotene, alpomodoro per rallentarne lamaturazione, agli animalisono state apportate modifi-che per migliorare caratteri-stiche nutrizionali, tipo lattecon più alto contenuto dicaseina e latte senza lattosio.Nella medicina l’ ingegneriagenetica è stata impiegataper la produzione di sostan-ze medicinali come l’insuli-na, biomedicine, farmacicomposti, sostanze farma-ceutiche chimiche, vaccinietc. Nell’industria sono staticreati dei biorimedi, ossiadei batteri che degradanoidrocarburi, si è cercato dimigliorare caratteristiche dialcune materie prime e si èlavorato sulla fitodepurazio-ne, per esempio piantecapaci di estrarre oro, rameo uranio e segnalare la pre-senza di radiazioni.Uno dei settori di ricercadelle biotecnologie riguarda

lo studio di animali che pos-sono essere donatori diorgani per xenotrapianti (trapianti di organi da unaspecie non umana all’uo-mo), vista la scarsezza didisponibilità di organi pergli allotrapianti (da uomo auomo) rispetto alla doman-da. Il suino è considerato ilpiù adatto a questo scopo. Ilmaggiore ostacolo è certa-mente la possibilità delrigetto. In questo senso gliapprocci transgenici punta-no ad inibire le reazioni cor-porali responsabili del riget-to. Ma di certo balza agliocchi quanto è elevata lapossibilità che in questomodo l’uomo sia investitoda virus presenti negli ani-mali.Altri studi hanno puntato sultrapianto di cellule o tessutitransgenici capaci di offrirela possibilità per la cura didiverse malattie, tipo ilmorbo di Parkinson.Oggi i principali farmaci diorigine transgenica disponi-bili sono: insulina umana(dabiete), ormone della cre-scita, vaccino influenzale(influenza), vaccino pertos-se (pertosse), pulmozina (fibrosi cistica), moltissimiper la cura del cancro edella leucemia e per lemalattie cardio vascolari.Invece i prodotti transgenicipiù coltivati al mondo sono:in America, Canada,Giappone la colza, il tabac-co, la soia, il riso, il cotone,la patata, il mais, la zucca, ilpomodoro; la Cina coltivada circa dieci anni il pomo-doro, il tabacco il riso e leangurie; alcuni paesi africanie la Bulgaria hanno avviatocolture transgeniche; inItalia per ora non c’è il per-messo di avviare colture diquesto tipo, se non a titolosperimentale.

Si sottolinea che nel 1996 gliettari coltivati al mondo concolture transgeniche erano 3milioni, ora hanno superatoi 60 milioni.Le biotecnologie hanno for-nito la possibilità di ottenerepiante ed animali con resi-stenze a patogeni e a condi-zioni ambientali avverse,favorendo anche l’incremen-to della produzione alimen-tare anche là dove essa hatrovato forti ostacoli. Lepiante hanno acquistatoresistenze a parassiti, pesti-cidi e sono state miglioratedal punto di vista nutrizio-nale.L’introduzione di organismigeneticamente modificati hacreato un ampio dibattito,creato forti attriti e contrasti,proprio perché come sidiceva all’inizio, non ci sonosufficienti prove scientificheche nell’immediato o alungo andare non dianodisturbi all’uomo, anzi a direil vero ci sono prove cheessi sono dannosi sia perl’uomo che per l’ambiente.Innanzitutto bisogna direche mancano delle regola-mentazioni efficaci in mate-ria, sia per la produzionedegli stessi ogm, sia per ras-sicurare i cittadini sui loroeffetti.I risultati delle coltivazionisperimentali di ogm hannodato risultati piuttosto chiari,in due dei tre casi studiati glierbicidi adatti alle coltureogm hanno danneggiatoanimali, piante selvatiche eambiente circostante. Nelcaso della barbabietola edella colza, la coltivazionedi varietà modificate haridotto la biodiversità del-l’ambiente circostante, nelcaso del mais invece la bio-diversità è aumentata, mal’effetto potrebbe esserestato causato dal fatto che ilmais convenzionale è statotrattato con l’impiego di unerbicida potentissimo, il cuiuso è stato proibito, in moltipaesi.Riguardo al rapporto ogm-alimentazione, il problemafondamentale è che non cisono garanzie di sicurezza;nella storia, ci sono casi diintossicazione da integratorialimentari ottenuti conmicrorganismi modificati, untipo di soia modificata che cisi è accorti sia responsabiledella diminuzione di cresci-ta, casi di intossicazioneprodotta da mais genetica-mente modificato e che inrealtà era destinato agli ani-mali, casi di shock anafilatti-co dovuto all’ingestione dimais StarLink finito anchequesto per errore negli ali-menti destinati agli uomini esono decisamente in aumen-to i casi di allergie e intolle-ranze alimentari.Oggi la scienza non disponedei mezzi per prevedere leconseguenze a breve elungo termine dell’impiegodegli ogm, anche perché

mancano ovviamente volon-tari e perché già molti pro-dotti ogm sono nei nostrimercati da tempo a nostrainsaputa perché è mancataun’etichettatura intelligentesui prodotti, quindi non sipuò sapere se alcuni distur-bi derivino dall’ingestione dicibi ogm.Pare addirittura che questigeni modificati, non sianoneanche stabili, che possanocontinuare a modificarsi dasoli, in modo casuale e total-mente fuori controllo.Gli ogm hanno anche ovvia-mente degli effetti sull’am-biente: prima ed esempio levarietà coltivate erano mol-tissime, ora si rischia divedere ridotto questo patri-monio a poche decine. Lepiante ogm potrebberoprendere il sopravventosulle altre non solo diffon-dendo il loro polline, masostituendosi a tutte le altrevarietà locali grazie alla lororesistenza ai parassiti ediserbanti. Le prime coltiva-zioni che verranno danneg-giate saranno quelle biologi-che, perché anche se sonoper definizione esenti daogm, non si può evitare cheil polline estraneo lo rag-giunga. Da qui la grandediscussione sulla fondamen-tale necessità delle distanzeda rispettare e garantire tra icampi di colture ogm ecampi tradizionali.Un’altra considerazione dafare è che non è vero chesono in grado di sfamare ilterzo mondo: almeno perora non esiste alcuna colturageneticamente modificatache sia adatta a risponderealle esigenze delle popola-zioni più povere. E’ in stu-dio un tipo di frumento chepossa resistere alla siccità,ma non si ha ancora nessunrisultato. In una dichiarazio-ne presentata alle NazioniUnite da 24 stati africani,sostenuti da 30 organizza-zioni di produttori eambientalisti, si obietta chela povertà e la fame di que-

sti paesi venga utilizzatadalle imprese multinazionaliper promuovere una tecno-logia non sicura e ambien-talmente non sostenibile.Ciò che si ritiene in questodocumento è che questebiotecnologie distruggeran-no la diversità e l’agricolturasostenibile sviluppata dopomillenni di adattamentoall’ambiente.In queste circostanze, perquesti paesi dovrebberoessere affrontate le radiciprofonde e le cause dellamalnutrizione. Inoltre siricorda la mancanza digaranzie sulla salute di que-sti cibi modificati. Una certaresponsabilizzazione versol’argomento ogm la si puònotare da quando, dopomolte e ripetute istanze, il18 Aprile 2004 nell’UnioneEuropea si è riusciti ad otte-nere che la presenza diingredienti geneticamentemodificati in un alimentovenisse dichiarata in etichet-ta (perché sottolineiamo, èvietata la coltivazione manon la commercializzazionee importazione di ogm). Ilsuccesso non è stato dapoco, considerata la forteopposizione di tutte le mul-tinazionali che produconoogm e di alcuni comitatiscientifici.Ma che tristezza realizzareche per tanto tempo si sonoacquistati e mangiati cibicon elementi geneticamentemodificati senza saperlo. Avolte non si ha più neanchela forza di reagire di fronte aqueste prepotenze fatte innome della logica del profit-to, perché sono idee cosìscontatamente ignobili daattuare, che si resta total-mente indignati e senza spe-ranze di fronte alla realtà delfatto compiuto. Ora è stataconcessa, sicuramente entrocerti limiti, la libertà di sape-re e scegliere cosa mangia-re, quindi non sprechiamo-la.

Segue sul prossimo numero.

P r i m a p a r t e

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LA PIAZZA D’ITALIA - APPROFONDIMENTI

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Alitalia precipita in borsa e cresce l’incer-tezza per il suo futuro Il titolo chiude a 0,75 € (-13%) dopo una serie di sospensioni per ecces-so di ribasso e il minimo storico a 0.621 €. A determinare tale cadutahanno concorso le notizie di AirFrance e AirOne in caso di OPA.L'offerta di AirFrance sarebbe di 35 centesimi mentre quella di AirOnedi un centesimo. Il titolo ha risentito, anche delle divisioni in seno alGoverno.

Borse europee positive ma volatili Si complica improvvisamente il quadro macroeconomico americano. Siagli economisti che gli stessi governatori della Fed avevano parlato di pres-sioni inflazionistiche sotto stretto controllo a fronte di un chiaro rallenta-mento dell'economia americana. Un'analisi che permetteva alla banca cen-trale di intervenire con decisione sul costo del denaro nel tentativo di scon-giurare lo spettro della recessione. Da settembre ad oggi, la Fed ha cosìpotuto ridurre i tassi di interesse sui Fed Founds di un intero punto per-centuale portandoli al 4,25%.

Controlli GDF, anno recordIl Comandante della GDF, Cosimo D'Arrigo, non esita a definirli risultati " di portatastorica". Sono i 27,7 miliardi di base imponibile sottratta alla tassazione, scoperti dalleFiamme Gialle nel periodo gennaio-novembre 2007, si tratta del 78% in più rispettoalla media 1996-2006, la maggiore Iva contestata ammonta a 4,2 miliardi (+75%),mentre per l'IRAP i rilievi sono pari a 13,5 miliardi (+44%). Imponibili scoperti cheattestano la persistente, grave emergenza sul fronte dell'evasione. A consuntivo lasomma che verrà incassata sarà inferiore all'ammontare dell'imponibile accertato.

La Ragioneria generale degliStati Uniti d’America (UnitedStates GovernamentAccountability Office) ha direcente diramato il piano stra-tegico per il periodo 2007-2012 ed a latere un documen-to che mette in rete tutte leminacce e le opportunità cheil Paese a stelle e strisce dovràaffrontare nell’immediato futuro “ForcesThat Will Shape America’sFuture”. I documenti del GAO sonotanto più importanti poichéessi sono notoriamente non-partisan, professionali, prividi accenti ideologici, aiutandoil Congresso nel guardare aiproblemi della federazione edella popolazione sotto unprofilo responsabile, di anali-si, avvalendosi del meglio trail mondo della consulenza,degli studi legali, degli econo-misti, specialisti della informa-tion communication techno-logy, investigatori e altri pro-fessionisti multidisciplinari,con l’obiettivo di raggiungerela massima efficienza, effica-cia e credibilità per il Governodegli Stati Uniti agli occhi del-l’opinione pubblica e nei fatti. Responsabilità, integrità, affi-dabilità vengono individuaticome valori strategici da sal-vaguardare in un mondo checambia velocemente e il pro-cesso di cambiamento puòessere solamente governatotenendo ben presente la vec-chia regola di avere chiaro chisiamo, chi eravamo e dove sivuole andare. I temi della relazione riguar-dano il cambiamento delleminacce alla sicurezza nazio-

nale, problemi di sostenibilitàdel sistema paese, crescitaeconomica e competitività,interdipendenza economica,mutamenti sociali, qualitàdella vita, opportunità offertedalla scienza e dalla tecnolo-gia. Nella sua lettera di introduzio-ne al documento, David M.Walker, Comptroller General,spiega come questo pianostrategico descriva la propostadi obiettivi e strategie per ser-vire il Congresso e offrire sug-gerimenti di analisi su comeaffrontare, con l’aumentodelle prospettive di vita e disalute della popolazione,l’ampio e crescente squilibriofiscale di lungo termine e icrescenti timori in merito allariorganizzazione della sanità,esigenze che soprattutto i cit-tadini americani menoabbienti vivono con appren-sione. Il Medicaid, il sistema sanita-rio nazionale, sarà quellomaggiormente colpito dall’au-mento dell’età media dellapopolazione. Il lavoro delGAO si occupa anche di pro-blematiche collegate ai princi-pali sforzi del governo per tra-sformare i settori della sicu-rezza e la difesa. Dall’ultimo aggiornamento,molte sfide continuano adessere tali ed altre sono emer-se. Per esempio, la guerra alterrorismo continua, come ilcoinvolgimento in Iraq e ilconseguente sforzo di rico-struzione, che è ancora insvolgimento. Gli uraganiKatrina e Rita e le previsionidi una pandemia influenzalehanno sollevato preoccupa-

zioni in tutta la nazione, uni-tamente alla consapevolezzadi minacce terroristiche allasicurezza. Il deficit di bilancio che haraggiunto livelli storici haincrementato in modo signifi-cativo il debito pubblico.Forse più preoccupante è chesecondo i dati federali le pro-spettive fiscali di lungo raggiorestano insostenibili sia per gliimpegni esistenti che per lasfida di riuscire ad assicurarela cura ad un numero cre-scente di persone anziane. Diconseguenza, il piano politicodiverrà il vero responsabilenel tracciare la strada delladecisione nella direzione diciò che gli USA del terzo mil-lennio potranno permettersi. Lo studio asserisce come iconfini nazionali abbiano rag-giunto una scarsa rilevanzanon solo ai fini della tuteladella sicurezza ma anche nel-l’affrontare una serie di pro-blemi economici, sociali eambientali. Allo stesso tempo,la composizione della popola-zione sta significativamentevariando verso un invecchia-mento e più invecchia piùaumentano le richieste difondi federali e servizi. Laricerca scientifica e gli svilup-pi tecnologici offrono la pos-sibilità di migliorare la vita deicittadini americani, ma solle-vano anche questioni eticheprofonde per la società.Questi cambiamenti sonoaccompagnati da nuoveaspettative circa la qualitàdella vita per gli americani e ilmodo di misurare la posizionee il progresso di un paesedove culturalmente i cittadini

sono uniti dalla fede nellalibertà, nelle parità di oppor-tunità e la possibilità di unavita migliore attraverso la per-severanza e duro lavoro evivono in un paese dalla fortecrescita economica, bassi tassidi disoccupazione, tassi diinflazione moderata, forte suimercati dei capitali. Rispettoalla maggior parte delle nazio-ni, gli Stati Uniti raggiungonoranghi molto elevati di reddi-to personale, di alfabetizza-zione, e proprietà della casa,senza contare il fatto di essereattualmente anche l’unicasuperpotenza mondiale. Tuttavia, gli Stati Uniti si tro-vano ad affrontare una seriedi sfide importanti e la rispo-sta a molte di queste minaccenon dipende solo dall’azionedel governo degli Stati Uniti,ma anche dalla collaborazio-ne di altri paesi e organizza-zioni multilaterali, come purei governi statali e locali, il set-tore privato e il settore non-profit. Pensando alla sicurezzanazionale il lavoro del GAOnon può non rilevare come acomplicare gli sforzi siano uncerto numero di stati in situa-zione fallimentare che con-sentono il commercio di armi,di stupefacenti, o di altremerci illegali; la diffusione dimalattie infettive, in fine lasistemazione di gruppi terrori-stici. Gli USA hanno bisognodi difesa, e in futuro, potreb-bero indurre i rappresentantipolitici a rivedere aspetti fon-damentali dei programmi perla sicurezza nazionale, quali ilDipartimento della Difesa(DOD), o il Department ofHomeland Security (DHS) e il

piano di bilancio per meglioridurre il rischio entro livelliattesi e attuali di risorse. All’interno la capacità di prov-vedere alla sicurezza dei suoicittadini e mantenere il pro-prio posto nel mondo sonominacciate dalla questionienergetiche – troppa dipen-denza da altri, dalla tutelaambientale – il cambiamentoclimatico è reale ed induce amutamenti comportamentali,questioni tuttora irrisolte eche rischiano di divenire eco-nomicamente insostenibili. Infuturo, gli Stati Uniti di frontead un ampio e crescente defi-cit fiscale strutturale sarannoguidati nelle scelte in granparte dalle tendenze demo-grafiche e dall’aumento deicosti dell’assistenza sanitaria. La crescita economica e laconcorrenza sono anche assi-curate dalle competenze dellepersone, oltre che dalle politi-che del governo, e della capa-cità del settore pubblico e pri-vato per innovare e gestire ilcambiamento. Il sistema edu-cativo degli Stati Uniti dovràquindi preparare la forza lavo-ro, fornendo le necessariecompetenze e la conoscenzaper guidare l’innovazione, laproduttività e la crescita eco-nomica, Le politiche fiscali e di regola-mentazione del governo fede-rale influenzeranno la crescitaeconomica e la capacità dicompetere. L’economia statu-nitense beneficia di menorestrittive regole di lavoro e diregolamentazione di onerifiscali minori rispetto a moltialtri paesi che sono membridell’Organizzazione per la

cooperazione economica e losviluppo (OCSE), anche se laderegolamentazione richiedeun’adeguata vigilanza perproteggere l’interesse pubbli-co. Nel frattempo, le economie,nonché i governi e le societàsono sempre più interdipen-denti, Indicatori quali il com-mercio internazionale e letransazioni finanziarie rivela-no il collegamento. Entrambele importazioni e le esporta-zioni degli Stati Uniti comequota di prodotto internolordo (PIL) son più che rad-doppiate dal 1970 al 2005. GliStati Uniti si trovano di frontealla sfida di garantire i propriconfini per tutelare la sicurez-za senza ostacolare lo scam-bio delle persone, delle idee,delle merci e dei capitalinecessari per sostenere lacrescita economica e per raf-forzare la società civile. Isistemi di trasporto - strada,ferrovia, aria - come pure inmateria di immigrazione epolitiche per l’occupazionepossono richiedere significa-tive modifiche in risposta aqueste tendenze. Se gli USA sono pronti per lesfide e i cambiamenti incorso, la risposta che dovran-no darsi sarà ad una doman-da tanto semplice quantocomplessa: “Qual è il ruolodel governo federale nel 21 °secolo, come dovrebbe esse-re organizzato, praticato,gestito e finanziato?”. In pratica secondo il GAO laclasse politica statunitense sitroverà nel futuro prossimo adover rinnovare il contrattosociale.

GAO: il piano strategico 2007/2012Le minacce per gli Stati Uniti in un mondo alle prese con cambiamenti epocali

Democratici o repubblicani,Clinton o Giuliani, non importa:la politica americana cambieràpoco, almeno nei primi tempi,una volta che si insedierà il suc-cessore di George W. Bush.Sul fronte interno saranno i gran-di temi economici a guidare leprime mosse del nuovo inquilinodella Casa Bianca, che dovrà farei conti, in tutti i sensi, con unforte deficit pubblico e un rallen-tamento generale dell’economianazionale.Tanto la Clinton, quanto Giuliani,dovranno innanzitutto pensare acome fronteggiare un sistemapiegato da scandali finanziari,molti dei quali messi in piedi dagrandi aziende che hanno trucca-to i conti per gonfiare i profitti(Enron, WorldCom e il maxi-pro-vider America On Line tra glialtri). Scandali che hanno messoin ginocchio più di una volta leBorse di tutto il mondo, aprendouna recessione dell’economiaUsa che ha spaventato, e spaven-ta tutt’ora, gli altri blocchi mon-diali, Europa in testa.Se da un lato Giuliani promette lastessa rigidità utilizzata in camposicurezza quando era sindaco diNew York, dall’altro non sembra

provenire nessun segnale dallaClinton. A conferma di una tesipiù volte sostenuta: la senatricedi New York non ha le idee chia-re sul programma da proporre egioca la sua battaglia elettoralepiù su un fronte mediatico che suuna precisa strategia di cambia-mento.Un banco di prova importante inpolitica estera sarà quello irache-no. “La Clinton promette il ritiro delletruppe – spiega il professorVittorio Emanuele Parsi, docentedi Relazioni Internazionaliall’Università Cattolica del SacroCuore -, ma lei stessa sa che nonpotrà cambiare le cose molto infretta. E’ vero che l’opinione pub-blica è stanca della polveriera ira-chena, ma tanto la candidatademocratica, quanto Giuliani,sanno che andarsene ora sarebbeun grave errore che avrebberipercussioni fortissime in tutto ilMedio Oriente”.Anche perché, come sostieneParsi, il vero problema che ilnuovo presidente si troverà adaffrontare sarà quellod e l l ’ A f g h a n i s t a n :“Paradossalmente oggi l’Iraqpreoccupa meno, ma non abba-

stanza da poter pensare a undisimpegno militare delle truppeamericane. Non dimentichiamoche è a Kabul che ora c’è piùbisogno di aiuto. Servono piùtruppe in grado di combattere egli americani non le hanno.Secondo me, sia Clinton siaGiuliani si produrranno in ungrande sforzo diplomatico percoinvolgere ancora di più glialleati, cercando di convincerli arestare e potenziare una missioneche molti vogliono abbandona-re”. La parola d’ordine sarà sharingresponsibility, condivisione delleresponsabilità.Tra gli interlocutori europei, inprima linea ci sarebbero tre lea-der che in questo momentogodono di grande considerazio-ne da parte della Casa Bianca:Angela Merkel, Nicolas Sarkozye, soprattutto sul fronte democra-tico, Gordon Brown.“Ma agli americani – precisa Parsi– non importa tanto chi, importapiuttosto se ne vale la pena. Sel’Unione Europea riuscirà a tro-vare la propria identità nel dopo-Lisbona, non ci saranno Clintono Giuliani che tengano. Gli StatiUniti saranno obbligati a consi-

derare il fattore europeo, qualorane valga la pena. Da questopunto di vista non ci sarannostrategie democratiche o repub-blicane”.Altro tema da affrontare saràquello dei rapporti con l’eternorivale americano, la Russia.Putin, che da qui ai prossimi seimesi sarà impegnato a gestire latransizione del suo potere dapresidente a premier, non avràtempo di preoccuparsi delle fac-cende d’oltreoceano. Ma il presidente russo ha un suocandidato preferito? “No – risponde Parsi -. Per Putinnon cambierà nulla in nessunodei due casi. I problemi tra ledue super potenze rimarrannoquelli di sempre. Putin sa che,chiunque sia il nuovo presidente,non sarà bendisposto nei con-fronti delle scelte in politica este-ra della Russia. Dalla corsa alriarmamento russo, passando peri rapporti ambigui con l’Ucraina eil modo ancora poco chiaro digestire il dissenso interno: siaClinton sia Giuliani dovrannorapportarsi in modo simile aquanto fatto ora da Bush”.Esprimere sì un dissenso masenza interferire troppo.

Come dovrebbe accadere conl’Iran: secondo Parsi “è ormaistata accantonata ogni velleitàinterventista. La dismissione delprogramma nucleare ha costrettoBush a una marcia indietro chedovrà ora trasformarsi in unaavanzata del cammino diplomati-co. Il nuovo presidente dovrà perforza lavorare per far sì che leforze di opposizione adAhmadinejad riescano a cataliz-zare il consenso popolare.Altrimenti si rischia un inaspri-mento delle posizioni anti-ameri-cane in medio oriente”.Si rischia insomma di vanificareanche i piccoli sforzi fatti dallaSiria nel recente vertice diAnnapolis. Sforzi “più di como-do”, sostiene e Parsi. “La Siria hapartecipato ad Annapolis persondare il terreno ma senza sbi-lanciarsi troppo”. Piuttosto, il vero banco di provasarà la Cina: “E’ il problema piùgrande per chi verrà dopo Bush– ammette Parsi -. Clinton eGiuliani sanno che la situazioneè delicata e per troppo tempo èsfuggita di mano alla CasaBianca. Anche se è entrata nelWto (il World TradeOrganization), la Cina non sem-

pre ha rispettato gli accordi mul-tilaterali del patto che sta allabase dell’organizzazione mondia-le del commercio”.Temi caldi che non potrannoquindi avere approcci diametral-mente opposti se a vinceredovesse essere un democratico oun repubblicano, ma che impe-gneranno il nuovo presidente inun banco di prova decisivo nelprimo anno di lavoro alla CasaBianca. Soprattutto in politica estera,dove c’è stata la maggiore espo-sizione dell’amministrazioneBush. Secondo Parsi, chi avrà piùproblemi a gestirne l’eredità? Undemocratico o un nuovo repub-blicano? “Nessuno dei due. Per come fun-ziona il sistema politico america-no, entrambi possono sconfessa-re l’operato di Bush. Ma cambiar-lo radicalmente e subito, no.Certo che sulla Clinton rimango-no forti dubbi, alimentati anchedai recenti sondaggi che la vedo-no perdere consensi in favore diObama. Lei non ha un vero eproprio programma, si regge sul-l’immagine che il marito ha crea-to per lei. Quanto potrà resistereancora?”.

U s a : d o p o B u s h a n c o r a B u s hDal nuovo Presidente gli americani si aspettano risposte forti

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITA’Pag. 6 1-15/15-31 dicembre 2007

Gdf: Scajola, irrituale comportamentoPadoa-Schioppa e Visco(Adnkronos) - "Prodi definisce irrituale la lettera di dimissioni pre-sentata al capo dello Stato dal gen. Speciale, dimenticando quantoirrituale sia stato il comportamento del ministro dell'EconomiaTommaso Padoa-Schioppa e del vice ministro Vincenzo Visco neiconfronti dell'ex comandante della GdF. E' stato a tal punto irritua-le da provocare una pesantissima sentenza del Tribunale ammini-strativo regionale del Lazio. Ecco da che pulpito viene la predica''.

Tibet: Dalai Lama, onorificenza e' incorag-giamento per mio popolo(Adnkronos) - Commosso e colpito. Cosi' il Dalai Lama ha commen-tato il conferimento della cittadinanza onoraria di Torino, ultima tappaufficiale del suo viaggio in Italia cominciato lo scorso 5 dicembre eche si conclude proprio in queste ore con la visita alla citta' dellaMole.

Berlusconi: ''Prodi abbia la dignità didimettersi''(Adnkronos) - Commosso e colpito. Cosi' il Dalai Lama ha commenta-to il conferimento della cittadinanza onoraria di Torino, ultima tappaufficiale del suo viaggio in Italia cominciato lo scorso 5 dicembre e chesi conclude proprio in queste ore con la visita alla citta' della Mole.

Se la politica e le istituzioni nonaiutano a rafforzare l’identitàdella società italiana, questarisulta disillusa e frammentataanche grazie alla percezione diun futuro incerto e inconclu-dente. L’analisi del CENSIS, nel quartorapporto sullo stato sociale delPaese, descrive un’Italia a duevelocità: da una parte lo svilup-po economico che si confermapositivo ma contraddittorio enon integrato, dall’altra unasocietà che non rispecchia lostesso trend ma anzi se nedistacca. Lo sviluppo economico simuove, infatti, su dinamiche diminoranza (come quella indu-striale che non riesce a sprigio-nare le energie necessarie peruscire dallo stallo) che non fil-trano fra la gente, cioè sonoimpercettibili, intangibili, cioènon si traducono in processosociale. E’ la “degenerazioneantropologica”, la modalitàespressiva quotidiana degli ita-liani. Quello che preoccupa oquantomeno dovrebbe genera-re ragionevoli preoccupazioni acoloro i quali hanno il dovereistituzionale di limitare i dannilegati a fenomeni di illegalità edi criminalità, si traduce, invece,in un rimbalzo di responsabilitàche se si volesse tentare di rin-tracciare il responsabile di unagestione fallimentare dei feno-meni medesimi sarebbe impos-

sibile raggiungere risultati posi-tivi e confortanti in merito allaricerca. Questo è il grande evero problema che da semprecaratterizza il sistema istituzio-nale del nostro Paese. Il 22%della popolazione italiana, ossiacirca 23 milioni di persone, vivein zone in cui è presente la cri-minalità organizzata; a fronte diquesta piaga sociale il Paesenon è riuscito a risolvere il pro-blema dell’illegalità che semprepiù diffusa sta generando insi-curezza e scarsa credibilità nelleistituzioni. Il nostro Paese, nondimentichiamoci, negli ultimianni ha subito non senzaresponsabilità, da parte deipoteri forti, crack finanziaridovuti ad un intreccio tra illega-lità del mondo finanziario ecomplicità di quello politico,scandali che hanno affossatol’immagine del sistema Italia siain Europa che nel mondo.Come facciamo a recuperarel’immagine perduta? Certo nontollerando fenomeni di illegali-tà, certo non garantendo undiritto costituzionale sacrosantocome quello della certezza dellapena, certo non effettuandoriforme istituzionali, ma tuttoquesto è realmente realizzabilein un Paese dove non si è anco-ra stabilita l’esistenza di un con-fine tra libertà e democrazia? Il rapporto Censis considerainoltre altri fattori che stannoinfluenzando le dinamiche

sociali in maniera negativa finoa mettere in discussione l’identi-tà della società italiana, semprepiù frammentata e disunita, chevive la quotidianità con improv-visazione, senza legare l’esisten-za a un progetto di vita fondatasul senso civico, sui valori dellafamiglia e della patria da difen-dere sempre e ovunque. Ma èpossibile educare un popolo adare senso alle proprie azioni seil Governo del Paese è piùsmarrito di loro? Ecco il sensodello smarrimento, del far poli-tica senza obiettivi, dell’assenzatotale di una politica che tutelil’integrità morale della famiglial’unica e vera cellula costitutivadi un tessuto sociale evoluto,senza una politica che ponga alcentro delle proprie azioni i gio-vani, il lavoro, insomma abbia-mo un altro problema, cioè, l’e-sistenza di una politica estraneaai valori fondamentali di unasocietà civile. Ovviamente leistituzioni essendosi esoneratedal diffondere messaggi di edu-cazione sociale, al loro postosubentra il messaggio televisivocostituito da stereotipi di bellez-za, di ricchezza e di benessereirraggiungibili, ed è proprio lametabolizzare messaggi di que-sto tipo di messaggi legati aduna loro irrealizzazione praticache genera un circuito depressi-vo dal quale difficilmente lepersone riescono poi ad uscire.La tendenza a raggiungere l’i-

dealtipo seguita dall’impossibili-tà concreta di raggiungerlogenera un processo critico cheallontana i giovani da quellache è effettivamente la realtà edallo scopo di una vita seria ecorretta. Il numero dei telefonini conti-nua a crescere inesorabilmente,li possiede l’86,4% della popola-zione contro il 92,4% delle Tv. Iltelefonino è utilizzato dal 76,9%degli uomini e dal 75% delledonne con punte di oltre il 96%fra i giovani di età compresa trai 14 e i 29 anni. Al centro èrecord di telefonini dove si regi-stra un indice di penetrazionedell’84,5%. I fruitori della reteInternet ha raggiunto il 43,3%della popolazione, più 10%degli utenti abituali. Il 68,3% ècostituito da giovani tra i 14 e i29 anni. Il 31% degli stipendi èdestinato a casa ed energia.Queste sono alcune statisticheelaborate dal rapporto Censische evidenziano la tendenzadella popolazione italiana all’u-tilizzo di determinati beni e ser-vizi. In termini più tecnicipotremmo considerarla come ilpaniere ottimo dell’era tecnolo-gica all’interno del quale hannouna collocazione privilegiata iprodotti della comunicazione,aventi tra l’altro un contenutotecnologico molto innovativo.Ma da questa statistica differen-ziata possiamo ricavare utilispunti per rilevare la consisten-

za dell’utilizzo di questi beni. E’del tutto evidente il dato suitelefonini, oggi sempre di piùgli italiani detengono telefonini.Quello che preoccupa non è laquantità elevata di italiani che lodetengono ma il fine del loroutilizzo. Se il telefonino fosseutilizzato razionalmente, cioètenendo conto della sua funzio-ne primaria e cioè quella dipoter contattare in qualunquemomento e in qualsiasi postoun’altra persona cercando diusarlo per una comunicazioneseria e necessaria, ovviamentenei vari contesti, da quello lavo-rativo a quello familiare, l’utilizzodel telefonino sarebbe utile ecorretto. Se , invece, il suo utiliz-zo fosse destinato a fini moral-mente ripugnanti, il dato statisti-co fornito dal rapporto Censisdovrebbe cominciare a preoccu-pare le istituzioni e le famiglie.Ovviamente la giusta dimensio-ne dell’utilizzo di un telefoninonon è definibile in maniera esau-stiva con un articolo giornalisticoma occorrerebbero riflessionipiù articolate e complete.Comunque i messaggi che lasocietà italiana oggi ci sta conse-gnando sull’utilizzo dei softwaretecnologici, come, ad esempio,quelli del telefonino e del pc,sono tutt’altro che incoraggianti.Se a questo dato aggiungiamo lacrisi d’identità che sta invadendola culla della famiglia italianamettendo in discussione la sua

originaria funzione sociale cioèquella di un centro di educazio-ne morale, l’atteggiamento indif-ferente dello Stato, i mezzi dicomunicazione che diffondonomessaggi sempre più commer-ciali e poco educativi, il passo daqui a concludere che i giovanisaranno vittime ma anche prota-gonisti di un disfacimento socia-le e di una totale perdita di com-petitività culturale con gli altripaesi è molto breve. Ma qualefuturo si può consegnare ai gio-vani se questo presente stacreando le condizioni economi-che e sociali per cancellarlo? Questa è la domanda chedovrebbero porsi tutti coloro iquali hanno l’obbligo ed il dove-re costituzionale di educare laprole. Certo Prodi è interessato aliberalizzare le droghe c.d. “leg-gere” per rispondere alle ideolo-gie estremiste del comunismoitaliano, meglio “permettere cheproibire” e non può occuparsidella famiglia e dei giovani.Questo è il messaggio culturaledella maggioranza politica cheoggi governa il nostro Paese, ese in tempi brevi l’opposizionenon riesce ad unirsi sulle proble-matiche concrete lasciando daparte le formule strategichecoalizionali e lasciando per stra-da un po’di protagonismorischiamo di finire in un vorticetutti quanti corresponsabili delladebacle identitaria della nostrasocietà.

R a p p o r t o C e n s i s

Nell’attesa che la CorteCostituzionale si esprima ilprossimo 16 gennaio,riguardola validità dei tre quesiti refe-rendari- ricordiamolo sonostate raccolte circa 580 milafirme –e stabilisca la data diconvocazione degli elettori, ilPresidente del Consiglio“ombra” , Walter Veltroni, haeffettuato un vero e propriogiro di consultazioni coi rap-presentanti dei partiti che com-ponevano l’oramai defuntaCasa delle Libertà. Durantequesti incontri voluti dalSindaco di Roma e neo segre-tario del Partito Democratico siè parlato quasi esclusivamentedi modifiche all’attuale leggeelettorale, ma a quanto ci èparso di capire i risultati nonsono stati esaltanti. Berlusconisi è mostrato disponibile a uncambio della Legge che andas-se verso un modello propor-zionale con l’eliminazione delvincolo preventivo di coalizio-ne , Casini ha ribadito per l’en-nesima volta la sua preferenzaper il sistema”tedesco”,Alleanza Nazionale ha confer-mato il suo rifiuto all’abolizio-ne dell’obbligo di indicareprima, agli elettori, il nome delcandidato Premier e con qualealleanza politica si intenda cor-rere .In seguito a questi giri diWalter , sorry valzer, anche glialtri rappresentanti dellediverse anime del P.D e delresto dell’Unione hanno prete-so un incontro da cui è venutafuori la disponibilità ad unsistema elettorale proporziona-

le con sbarramento ma solocon il vincolo”politico” didichiarare prima la coalizionecon cui si correrà, e nella poli-tica italiana da, sempre, si sacome possa essere tenuto inconsiderazione un vincolopolitico…L’unica sensazioneche è emersa da queste riunio-ni è stata la volontà di Veltronie Berlusconi di mandare in sof-fitta questo bipolarismo incam-minandosi verso l’esistenza didue soli grandi partiti-i loronaturalmente – che proprionon ci fa fare salti di gioia. Enon li fa fare, i salti di gioia,neanche ai “partitini” dellaMaggioranza oltre che all’op-posizione con l’esclusione diFI. E alla fine di tutto questocan-can in commissione affaricostituzionali del Senato,ametà dicembre il relatore Enzobianco ha presentato il testobase della riforma della leggeelettorale che approderà,secondo i piani di Veltroni,inAula a Gennaio inoltrato e checomunque ha ricevuto già il“niet” di Udeur e Sinistra arco-baleno oltre che AN, UDC, eLega. Il testo prevede unosbarramento al 5%, nessun pre-mio di maggioranza, il 50% deiseggi scelti col proporzionale eil restante col maggioritario,nulla è specificato riguardo leeventuali nuove circoscrizionila cui estensione farebbe “pen-dere” verso un sistema “tede-sco” o verso il “vassallum”. E tra tutte queste ipotesi ilpovero elettore italiano, e inverità anche chi vi scrive, è

colpito da forti mal di testa.Allora tra sistema tedesco, fran-cese a doppio turno , spagno-lo, maggioritario all’americana,con sbarramento alla turca, al 5% al 4 % , proporzionale conaggiustamento maggioritario eprimarie e compagnia cantan-do, cerchiamo di dissolverealmeno un po’ la nebbia cheavvolge l’argomento.

Le proposte su cui gli addettiai lavori stanno discutendosono tre: c’è il così detto vas-sallum - dal nome del profes-sor Vassallo che lo ha ideato -,poi l’immortale sistema tede-sco ed infine il modello invigore in Spagna.Il primo è un sistema, abba-

stanza cervellotico, comprendeun misto di maggioritario eproporzionale corretto, conelementi dei sistemi elettoralitedesco e spagnolo. Il«Vassallum» prevede il 50% deideputati eletti in collegi unino-minali e l’altro 50% su baseproporzionale a livello circo-scrizionale. In questo caso l’e-lettore dà un unico voto, vali-do sia per il seggio attribuitocon l’uninominale, sia per l’as-segnazione dei seggi propor-zionali della circoscrizione, laquale sarebbe grande grossomodo come una provincia.Secondo gli ideatori, questosistema (che potrebbe preve-dere o meno uno sbarramen-to), mantiene in vita il bipolari-smo senza danneggiare troppoi partiti più piccoli. Sulla sche-da comunque non ci sarebbepiù l’indicazione del nome

del Premier.Vediamo allora in cosa consisteinvece il secondo sistema inesame- forgiato sul così dettomodello tedesco-: un propor-zionale corretto, con sbarra-mento al 5 % e senza premiodi maggioranza in cui il pre-mier viene eletto dalla Cameradei deputati ed ogni compagi-ne politica si presenta agli elet-tori con un proprio candidato,in questo caso le circoscrizionipreviste sarebbero non più diuna ventina. Il Presidente delConsiglio una volta eletto, puòessere cambiato durante lalegislatura attraverso una sfidu-cia costruttiva che deve conte-nere il nome del nuovoPremier. Un commento in que-sto caso è obbligatorio. Il siste-ma politico italiano mostra,con la proposta di voler intro-durre anche nel nostro Paeseun modello che proprio inquesti ultimissimi anni ,dopodecenni di funzionamento, hamostrato la sua incapacità aconsentire la governabilitànella Nazione che lo ha adotta-to per prima –in Germania,nonfa mai male ricordarlo, c’è la“Grosse koalitione”-,perché ilrisultato delle elezioni con ilregolamento citato sopra non èstato così univoco da esprime-re una maggioranza definitiva-tutta la propria incapacità a tro-vare soluzioni adeguate a qual-sivoglia problema.Il sistema elettorale in vigore inSpagna , se possibile è ancoraun po’ più complicato,infattiesso è un proporzionale molto

corretto, con accentuati effettibipolari. Infatti esso è statoappositamente ideato per rag-giungere due scopi: avere ilbipartitismo e una soddisfacen-te rappresentanza di formazio-ni politiche a base regionale,scoraggiando in questa manie-ra l’esistenza e la formazionedi partiti minori nazionali.Caratteristiche fondanti dell’im-pianto sono essenzialmentel’uso del sistema proporzionalesolo dentro ogni circoscrizio-ne, senza che esse “comunichi-no tra di loro , mettendo incomune i resti;il numero eleva-to di circoscrizioni – 50 comele province-, e un mini sbarra-mento al 3% all’interno di ognicircoscrizione.Considerando che i deputatidel Congresso spagnolo sono350, il numero di rappresen-tanti che si eleggono in ognicircoscrizione è molto basso:in media sette.Questo insieme di elementifavorisce i partiti più grandi manon penalizza troppo le com-pagini politiche i cui consensisono concentrati in maggioran-za in regioni ben definite ( tipole regioni del nord Italia per laLega , ad esempio) mentrecome già ricordato ridimensio-na grandemente i piccoli parti-ti nazionali.Ma come già ricordavamoall’inizio, su tutto questo can-can di incontri tra i rappresen-tanti dei partiti di governo e diopposizione per cercare unaintesa su un nuovo sistemaelettorale, pende la spada di

Damocle del Referendum,cheprevede che i cittadini siesprimano sulla abrogazionedella possibilità di attribuizio-ne del premio di maggioranzaalle coalizioni di liste sia allaCamera che al Senato. Nelcaso dell’approvazione diquesta proposta, la conse-guenza è che il premio dimaggioranza verrebbe attri-buito alla lista singola (e nonpiù alla coalizione di liste) cheabbia ottenuto il maggiornumero di seggi. Praticamenteil partito più votato ottiene ilpremio che gli assicura lamaggioranza dei seggi inpalio, le compagini politichepiù piccole ottengonocomunque una rappresentan-za adeguata, purché superinolo sbarramento. Rimarrannoad ogni modo in vigore lenorme vigenti relative all’indi-cazione del “capo della forzapolitica” (il candidato pre-mier) ed al programma eletto-rale. Inoltre se approvatodagli Italiani il referendumvieterebbe la possibilità dellecandidature multiple in piùcircoscrizioni elettorali. In definitiva, possiamo solodire che,nel caso si trovi omeno un accordo tra i partiti,i poveri sudditi Italiani perl’ennesima volta sono costrettiad assistere a discussioni suargomenti che poco li interes-sano o riguardano, mentre iloro problemi reali sembrache nessuna Istituzione vogliaimpegnarsi a risolverli o per lomeno tentare di farlo.

“Walzer” Veltroni

l’Italia nel mezzo di una crisi d’identità della collettività economica e sociale

Il Presidente del Consiglio “Ombra” effettua il suo primo giro di consultazioni

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Record di consumi elettrici per il gelo (Adnkronos/Ign) - Il gelo spinge i consumi di energia elettrica, chefanno segnare il nuovo record assoluto a 56.810 megawatt. E' quan-to ha rilevato Terna, la società che ha la responsabilità della tra-smissione e del dispacciamento dell'energia elettrica in Italia, alle17.30 di oggi.

Progetto-pilota sulla tracciabilità nellafiliera ortofrutticola L'Ismea , su incarico del Mipaaf, ha realizzato un sistema innovativo ditracciabilità volontaria in grado di favorire un approccio consapevole daparte del consumatore e di supportare sia la Pubblica amministrazione, nelsuo ruolo di garante della sicurezza alimentare e della trasparenza di mer-cato, sia le imprese private, nella creazione di valore aggiunto. (FonteISMEA)

Il peperone di pontecorvo verso la dop Con l'audizione pubblica si è concluso nei giorni scorsi l'iter prepara-torio per il disciplinare di produzione del 'Peperone di Pontecorvo'DOP. ARSIAL, attraverso il progetto 'Agricoltura Qualità' e in strettasinergia con il Comitato Promotore, ha curato la predisposizione deldossier tecnico-scientifico-storico necessario per la presentazionedella richiesta di riconoscimento al MiPAAF e alla commissione UE.(Fonte: ARSIAL)

Budapest è una città raffinataadagiata sul Danubio, contor-nata dalla natura verde e daprestigiosi monumenti chericordano lo splendore deisuoi tempi più aurei.L’atmosfera natalizia rende lacapitale ungherese ancora piùaffascinante.

Tra la fine dell’Ottocento e l’i-nizio del Novecentol’Ungheria visse un periodomolto florido sia dal punto divista culturale che economico.La città si dedicò alle costru-zioni di strade, di nuovi edifi-ci e di quartieri moderni tantoda diventare ancora più bellae seducente. La sua ricchezzadi elementi in stile art nou-veau la rendono famosa mapochi sanno che molti edificisono stati caratterizzati da sim-boli che richiamano la storiamagiara, che pertanto la defi-niscono unica. E’ all’inizio delsecolo scorso che Budapest siarricchisce di splendidi edinteressanti palazzi, grazieanche all’opera dell’architettoungherese Ödön Lechner checercò di perfezionare la suacultura nell’arte magiara, tantoda divenire un gran conoscito-re; ciò influenzò e determinòil carattere della sua architettu-ra. Allo stile liberty affiancòuno stile nazionale chemescolava insieme l’influenzadell’art nouveau con orna-menti folcloristici magiari,ripresentando, a volte, ele-menti rinascimentali e rispol-

verando fattori della domina-zione turca che avvenne inUngheria. Le luci natalizierischiarano i palazzi elegantidel centro città, le vetrinesono decorate utilizzandomeringhe colorate a forma dicerchi e le palline di cerami-che, con i caratteristici simbolinatalizi, sono appese ad abetinatalizi, numerose lampadineserpeggiano attorno agli albe-ri della bella piazzaVörösmarty che anche que-st’anno esibisce il suo cavallodi battaglia: il decennale mer-catino di Natale ungherese.Orami a Budapest è un’attra-zione oltre che una consuetu-dine. Un centinaio di casettedi legno, con i tetti spioventi,ospitano, per circa un mese,artigiani locali che propongo-no simpatiche ceramiche,gioielli e fermagli in vetro, inmetallo, tessuti e biancheriaricamata con fili colorati e conpizzi eleganti, vestitini perbimbi, cappelli e guanti percombattere le rigide tempera-ture invernali, cestini di viminidi ogni forma e tipo, decora-zioni natalizie di ceramica, distoffa, di vetro… per rifinire ilpresepe e addobbare il pro-prio albero. Il mercatino dipiazza Vörösmarty è il princi-pale della città ed anche il piùaffascinante. Ogni artigianopresente è selezionato accura-tamente dall’amministrazionelocale, in modo da proporre aivisitatori un mercato di mani-fattura di alta qualità. Si dice

che una nota rivista americanaabbia avuto la brillante idea diclassificare i più bei mercatininatalizi del mondo e il merca-tino di piazza Vörösmartyrientra tra primi dieci più belli.Non a caso quest’attrazionerichiama numerosi turisti enon solo. Nelle ore di punta èdifficile potervi accedere. Maciò che lo rende forse piùattraente sono i due accentiposti all’iniziativa, il primolegato inevitabilmente agli ele-menti natalizi, diciamo ancheconsumistici della festa e l’al-tro al carattere ungherese delmercatino. Infatti questo bino-mio è inscindibile. Il Natale ècome una tela dipinta e lo stiledi vita magiaro ne fa da corni-ce. Una gran folla di visitatoriincuriosita dalle creazioni diquesti artigiani locali, che pro-pongono rigorosamente

oggetti handmade, sembraessere estasiata; si muove inlungo e in largo con ariasognante ed incantata. L’Entedel Turismo di Budapest haapposto un proprio standall’interno del market in mododa supportare, con i suoi ope-ratori poliglotti, i visitatori.Con l’atmosfera natalizia, tuttosi dilata e si tinge di emozio-nanti colori e profumi caratte-ristici di un periodo che ciriporta ad essere un po’ bam-bini. Anche i profumi diffon-dono un’atmosfera festiva etutto sembra assumere uncarattere più celebrativo. Alcentro del Christmas market visono gli stand dedicati al cibolocale, che con il loro saporerustico aggiungono un toccoin più d’Ungheria all’atmosferanatalizia: salsicciotti con papri-ka e fegato di maiale, grandifette di pane bianco, peperoni

giallo ambra e cetrioli bolliti,cibi tradizionali preparati alforno a legna, bevande natali-zie. I magiari non consumanoil panettone ma il bejgli undolce natalizio ungherese far-cito di noci e uvetta e semi dipapavero. Facilmente si trova-no stand che preparano undolce curioso, una sorta dipasta zuccherata con crostacaramellata sullo spiedo sichiama kurtoskalacs, prodot-to tipico della Transilvania.Nel forno d’argilla di Tök(paesino d’Ungheria) costruitoal centro della piazza ci sonodelle file lunghissime di visita-tori che vogliono acquistareuna specie di focaccia tipicacon sopra dadini di pancetta el’insostituibile ingredientedella cucina ungherese: lapanna acida . Il mercatino è animato dagruppi locali di artisti che siesibiscono su di un palcosce-nico. Sarà facile farsi intratte-nere da musicisti, ballerini ecantanti che intonano canzonipopolari e indossano costumilocali. Il mercatino di Natale dipiazza Vörösmarty è un luogod’attrazione e un luogo dovepoter trovare sfiziosi regali diNatale, dai disegni unici, avolte vivaci e a volte sobri. IlChristmas market di piazzaVörösmarty sorge accanto allarinomata ed elegantissimapasticceria Gerbeaud, unadelle più famose e più antichedella capitale, per intenderciera solita qui servirsi la regina

d’Ungheria Sissi. Il mercato di Natale è unluogo dove gli ungheresiamano trascorrere qualche orain compagnia della propriafamiglia facendo uno spuntinocon un gustoso salsicciotto eun immancabile tazza biancacon il logo di Budapestfumante contenente del mul-led wine ovvero vino rossobollente con aggiunta di spe-zie, agrumi e zucchero (ilnostro vin brulè). Il mulledwine ha un potere riscaldan-te visto il freddo accentuatoche tocca facilmente tempera-ture sotto lo zero.Svetta, non troppo carico didecorazioni, l’abete nataliziodi piazza Vörösmarty, sotto ilquale un Presepio interessanteè posto. Ma l’entusiasmo deivisitatori per il mercatino -attratti da opere artistiche eartigiane, colori, profumi, luci,cibi che rendono l’atmosferamagica – li distrae purtroppodal bel Presepe.Spostare distrattamente ilNatale dal piano religioso esimbolico ad un piano soloconsumistico è purtropposempre più evidente. IlPresepe rappresentando lanascita del Salvatore è il cen-tro propulsore del Natale.Valore dal quale questa festanon può prescindere.Celebrare questo giorno svuo-tandolo del suo significatorenderebbe il 25 dicembresemplicemente un giornoferiale con tanti regali.

Budapest, una città elegante tra palazziart nouveau atmosfere natalizie

Mentre i conti pubblici quadra-no quelli delle famiglie italianenon hanno neanche bisogno dicommenti, le statistiche sui prez-zi al consumo e sui redditi sonoa dir poco catastrofiche

L’export italiano riparte, i contipubblici cominciano a quadra-re, questi risultati considerati nelcomplesso e generale scenarioeconomico potrebbero appariresoddisfacenti ed apprezzabili. Inrealtà tali dinamiche che sem-brerebbero caratterizzare unquadro macroeconomico positi-vo celano i germi di una pre-sente e futura performancenegativa della congiuntura. Ifatti che attestano la tendenzaad un peggioramento dellasituazione sono evidenti edocumentati dall’andamentogenerale dei prezzi che inesora-bilmente stanno polverizzandoogni timido segnale di fiduciada parte dei consumatori. Ilprezzo più alto dell’inflazione èa carico delle famiglie italiane,soprattutto da quelle che deten-gono un reddito medio-bassso,cioè che esprimono una capaci-tà di spesa meno che sufficien-te a lubrificare il motore dell’e-conomia nazionale. Allora allaseguente domanda: “una fami-glia sarebbe più contenta sequadrassero i conti pubblicioppure se l’inflazione diminuis-se”, è scontata e pacifica che larisposta più ragionevole sareb-be nella la seconda parte delladomanda, cioè quella secondocui la soddisfazione sarebbe

tanto più elevata quanto piùbasso sarebbe il livello dei prez-zi. Il processo di innalzamentodei prezzi costituisce un trendche incide direttamente inmaniera negativa sul redditodelle famiglie, attraverso la levadel consumo che subisce unacontrazione indesiderata dalsistema economico nazionale. Ilconsumo che appunto rappre-senta un elemento positivo delreddito nazionale, perché gene-ra ricchezza, se subisce unavariazione in diminuzione pro-duce un effetto decrementalenel ritmo di crescita. E’ come sela pulsazione cardiaca subisseun rallentamento a causa di unflusso sanguigno irregolareostruito. La cura ovviamentepresupporrebbe una terapiad’urto rivolta alla eliminazionedel fattore ostativo, cioè nellafattispecie del livello dei prezzitroppo elevato, ma per porre inessere una cura di questo tipol’intervento pubblico dovrebbeadottare misure di contenimen-to dei prezzi attraverso unapolitica economica rivolta alcontrollo stretto delle specula-zioni tutelando in tal modo ladomanda di mercato. Quelloche bisogna evitare è l’aumentoindiscriminato e selvaggio deiprezzi che viene praticato inmaniera del tutto arbitraria. Il duplice effetto della diminu-zione del potere d’acquistodelle famiglie e la correlativacontrazione dei redditi provocaincertezza nelle decisioni per laspesa futura. L’incertezza del

futuro genera a sua volta scarsafiducia non solo nelle aspettati-ve di spesa della famiglie maanche in quelle di investimentidelle imprese, le quali rappre-sentano le cellule propulsive eproduttive dello sviluppo. Se la categoria imprenditorialeattende il futuro come un trendeconomico negativo nessuntitolare di impresa penserà didestinare una quota del propriorisparmio o di utile ad investi-mento creando un indebita-mento oggi che non potrà esse-re finanziato dal futuro appuntoincerto. Ecco che un altro fatto-re macroeconomico viene asubire una contrazione che èdel tutto indesiderata dal siste-ma economico nazionale, con-tribuendo a determinare un ral-lentamento della crescita. Siamopartiti col dire che lo scenariosembrava riservare elementi chelo caratterizzassero in positivo,ora siamo arrivati a considerarefattori che caratterizzano innegativo la congiuntura delPaese. Perché tale contraddizione? Unoscenario che inizialmente inglo-ba elementi positivi può rivelar-si effettivamente negativo? Talesituazione spesso è generata dafattori che producendo effetticoncatenati possono realizzarerisultati differenti e contrastanti.Il meccanismo che genera unacrescita economica può essereinnescato da elementi che lega-ti fra loro portano al raggiungi-mento di performances diverse.E’ proprio nella gestione di que-

sti fenomeni contrapposti cherisiede la difficoltà dei policymakers a governare processi dicrescita e di sviluppo. Oggi, nelle dinamiche più vici-ne alle famiglie, il fattore piùsignificativo che va rilevato èquello relativo alle decisioni dispesa., cioè le famiglie dato unpaniere formato da certi beni eservizi e un livello di redditoquanto decidono di spendereper l’acquisto di quei beni?Quanto decidono invece dirisparmiare? Non sempre è pos-sibile effettuare decisioni sia dispesa che di risparmi, anzi oggiil problema è solo quanto spen-dere per la maggior parte dellefamiglie perché margini perrisparmiare ce ne sono benpochi. Se i conti pubblici quadrano èperché c’è stato un aumentodella pressione fiscale, è statodefinito “sostanziale” l’aggiusta-mento del bilancio pubblico ita-liano compiuto nel 2006 e nel2007, ma il compito delGoverno e del Parlamento nonpuò dirsi concluso per tre moti-vi: il deficit è stato portato sottoil 3% del PIL grazie all’aumentodella pressione fiscale, gli sforzidel 2007 subiranno una frenatanel 2008, non è stata colta l’op-portunità di accelerare la ridu-zione del debito. E’ questo ilgiudizio della Commissioneeuropea contenuto nel rapportosull’attuazione della strategia diLisbona. Tale giudizio fa capirebene il senso del messaggioeuropeo alle istituzioni italiane:

è vero che l’obiettivo del 3% èstato raggiunto ma è anche veroche le famiglie italiane hannosubito una ulteriore imposizio-ne fiscale in aumento. Gli italia-ni che non hanno provocato ildebito pubblico è possibile chesono i soli finanziatori delloStato? Se ogni finanziaria serveper aumentare la pressionefiscale al fine di coprire il debi-to pubblico la crescita che risor-se avrà? Mentre gli italiani sonosottoposti ad un esborso esosodi danaro contante per far qua-drare i conti allo Stato, ilGoverno Prodi in questi giorni èalle prese con un’altra situazio-ne intollerabile nella modalità diespressione, cioè lo scioperodegli autotrasportatori che stan-no paralizzando la rete distribu-

tiva di beni primari e secondaricomprese le forniture di carbu-rante. Intanto l’economia tede-sca cresce quattro volte piùdella nostra, l’occupazioneidem, insieme a quella dellaFrancia, dell’Inghilterra, dellaSpagna, noi come al solitosiamo il fanalino di cosa inEurolandia. Dunque, a fronte diuna totale assenza di indirizzoeconomico da parte del gover-no volto al rafforzamento dellacompetitività del sistema-Paese,gli italiani si trovano a fare iconti di fine anno cercando ditrovare qualche ritaglio di sanaintimità negli affetti delle pro-prie famiglie, ma non è faciletrovarlo sempre soprattuttoquando si trova difficoltà anchead addobbare l’albero di Natale.

Addobbi di Natale, un test per i bilanci familiari

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Cinema: Giffoni premia l'impegno afavore dell'ambiente(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Sensibilizzare le nuove generazioni a unagestione piu' responsabile delle risorse idriche nel segno dei dettami dellaConferenza di Rio, usando il linguaggio cinematografico. Questo lo scopo delconcorso ''Energia d'acqua'' ideato dal Giffoni Film Festival in collaborazionecon l'assessorato alle Politiche Ambientali della regione Campania, la cui pre-miazione si terra' domani presso la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema diGiffoni Valle Piana.

Roma: concerto di Natale nell'aula delSenato(Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Le note de "Le Quattro Stagioni" di Vivaldirisuoneranno nell'Aula del Senato per il tradizionale Concerto di Natale che vedra'impegnata l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Per l'appuntamento di oggi aPalazzo Madama, i Concerti per violino e archi saranno eseguiti con strumenti d'e-poca dal violinista Stefano Montanari, accompagnato dall'Accademia Barocca diSanta Cecilia, mentre all'oboe concertante ci sara' Paolo Pollastri

George Clooney riceve il 'Peace Summit Award 2007'(Aki) - "Ciò di cui siamo più contenti è il fatto di poter contribuire a por-tare l'attenzione" su un tema che "scompare sempre troppo in fretta dalleprime pagine dei giornali". Con questa battuta rilasciata ad Aki-AdnkronosInternational l'attore hollywoodiano George Clooney spiega la ragione percui si sente "onorato" per il 'Peace Summit Award 2007' consegnatoglioggi pomeriggio a Roma. L'attore è stato premiato dal sindaco di RomaWalter Veltroni e dal Premio Nobel per la Pace Mikhail Gorbaciov perl'impegno con cui da tempo si dedica a iniziative umanitarie.

1408Basato su un racconto diStephen King, 1408 è il terzolungometraggio del registadanese Mikael Håfström,dopo il debutto hollywoodi-ano Derailed e il patrio Evil,candidato agli Oscar nel 2006. Protagonista è lo scrittore dilibri horror Mike Enslin (JohnCusack), scettico convinto difronte a supposti fenomeniparanormali. Fino a quando,nonostante l’opposizione deldirettore dell’albergo (SamuelL. Jackson), entrerà nellafamigerata stanza 1408 delDolphin Hotel di New York.Thriller ad alto voltaggio, hor-ror morale formato famiglia,1408 si pone sulla scia diHostel, Vacancy e altre pelli-cole ambientate in hotel-motel-ostelli. Ma si tratta solodi similitudine d’habitat: lon-tano dalle coordinate

politiche del neo porno-hor-ror, 1408 riporta lo spettatorealla claustrofobia psicologicadi Shining, privilegiando lostrazio introspettivo alla vio-lenza esibita. Anche sesovraccarico di effetti speciali,il film riesce a guadagnarsiuna dimensione non pletoricadi Kammerspiel degli orrori,grazie all’interpretazione diCusack, misurato e credibilenei panni del romanziereghostbuster. Purtroppo peròla poca precisione nei corto-circuiti temporali, il ritrattodidascalico e prevedibile delbackground familiare diEnslin, costringono il prodottofinale a pagare pegno alle suestesse ambizioni autoriali. Efinisce per essere ancor piùevanescente dei fantasmi cheinsegue.

Nella valle di ElahNella valle di Elah è il secon-do lungometraggio diretto daPaul Haggis, regista premioOscar per il Miglior Film nel2006 e sceneggiatore predilet-to da Clint Eastwood (suoi,oltre a Million Dollar Baby, gliscript di Flags of Our Fatherse Lettere da Iwo Jima). Ingiustamente snobbato nelrecente palmares del Festivaldi Venezia, Paul Haggis lasciadietro di sé le freddedinamiche che lo guidaronoalla confezione del “capola-voro” studiato a tavolino,Crash e riporta il cinema amisurarsi con i drammi rapp-resentati dalla guerra e dallesue conseguenze, sperando“che la gente, dopo la visione,possa interrogarsi sull’utilitàdi un conflitto come questo,che costringe la società asubire il peso di perditeirrecuperabili sia in terminiumani che di credibilità”.L’America che capovolge lasua bandiera in uno dei finalisimbolicamente più struggentidegli ultimi anni è unanazione sconfitta e in cercad’aiuto, una superpotenza chepiange i propri figli, morti osopravvissuti, costretti ad undestino che - statistiche allamano - li vuole di ritornodall’Iraq in stato confusionale,spingendoli a scomparire inun male di vivere senzasoluzione. Un’intera nazione si ritrova a

fare i conti con la scelta diaver spedito tanti giovani,uomini e donne, in quell’uni-verso a sè conosciuto come“guerra in Iraq”. Mantenendotale contesto dapprima sullosfondo e richiamando a sél’attenzione dello spettatorenella ricerca che Hank, padrerisoluto e silente, patriottico emilitare in pensione (unimmenso Tommy Lee Jones),porta avanti per ritrovare ilfiglio, scomparso appena unasettimana dopo esser rientratoin New Mexico dopo la mis-sione irakena, Paul Haggisutilizza le dinamiche del gial-lo, puntando su atmosfere esuggestioni notturne, percostruire e incanalare la sus-pense in un vicolo cieco, con-ducendo poi ad un’uscita aritroso dolorosa e lancinante:scoprire la verità, per quelpadre già afflitto dalla mortedi un figlio pilota d’elicotteri,sarà più semplice che poterlaaccettare. Quarantadue coltel-late, il corpo fatto a pezzi eun rogo per farne sparire iresti: questo è ciò che rimanedi Mike, ucciso, si scopriràpoi - grazie alla tenacia dellostesso Hank e alla collabo-razione di una detective dipolizia interpretata da unaconvincente Charlize Theron -senza un motivo, dalla banal-ità e l’orrore di un male par-torito da una generazionecondannata a distruggere. “È

successa una cosa, papà. Devitirarmi fuori di qui”: Hanknon poteva sapere, immag-inare che quella sarebbe statal’ultima volta che avrebbesentito la voce del figlio, dis-trutto da uno scenario d’indi-cibile orrore, spronato dal

padre a resistere perché l’or-goglio di essere lì per la patrialo avrebbe aiutato a superarequalsiasi difficoltà. Gli Stati Uniti d’America messia nudo da Paul Haggis, il“Crash” questa volta si chia-ma Iraq.

AL CINEMA

Un cuore grandeNel gennaio 2002 Daniel Pearl,inviato per il Wall Street Journalin Pakistan e Afghanistan,viene sequestrato da Al Qaeda.Sarà il primo giornalista uccisocon un’atroce decapitazione,tragica moda del terrorismo diquesti ultimi anni. Dopo leestradizioni illegali della Cia e ildramma delle detenzioni (spes-so ingiustificate) diGuantanamo, Winterbottom,prodotto da Brad Pitt e conAngelina Jolie come protagoni-sta, mostra l’altra faccia dellaguerra infinita, della libertàduratura, partendo dal libro dimemorie della giovane ecaparbia vedova. Con una nar-razione classica, quelle chepreferisce, e la solita grandecapacità tecnica, il regista ingle-se ci porta all’interno di undramma familiare e mondialecon una sobrietà e un pudoreper lui inusuali. Daniel (DanFutterman) lo vediamo quasiesclusivamente nei momenti difelicità e lavoro, viviamo la tra-gedia con la moglie Mariane(Jolie), in cinta di sei mesi, e ditutto il suo entourage di colle-ghi, amici e diplomatici. Disbagliato e fuori posto, in que-sto film c’è solo l’improbabileparrucca di Angelina. Ci sicommuove, ci si indigna, sivorrebbe urlare insieme all’otti-ma Jolie, in uno dei pianti piùscomposti ma veri della storiadel cinema. Pearl cercava e rac-contava la verità, ripugnavadogmi e ipocrisie. Una colpatroppo grande in un mondofanatico come il nostro. Michael Winterbottom è uncineasta di razza e un intellet-

tuale coraggioso. Emozioni,dolore, ingiustizie sono le suespecialità. Le guerre sporche escomode di un Occidente sem-pre più corrotto e amorale ilsuo campo di battaglia, nonsolo cinematografico. Prima eral’ex Jugoslavia, ora èl’Afghanistan, il post 11 settem-bre. In Road to Guantanamo,

ha raccontato la storia vera diquattro giovani la cui unicacolpa fu sconfinare dalPakistan e il non confessare,neanche sotto tortura, le bugienecessarie al Sistema. In Uncuore grande racconta i giorniin cui la guerra di civiltà, forse,è arrivata al suo punto di nonritorno.

La bussola d’oroTratto dal primo libro dellacelebre trilogia di PhilipPullman (Queste oscurematerie, 14 milioni di copienel mondo), La bussola d’oroarriva in Italia dopo le moltepolemiche che hanno accom-pagnato la presunta otticaanticristiana del romanzo dipartenza: smarcato il proble-ma (a dire il vero già risolto inGran Bretagna, dovel’Arcivescovo di CanterburyRowan Williams, in un con-fronto con lo stesso autore, haevidenziato il fatto che gliattacchi di Pullman si concen-trano sui vincoli dogmatici esull’uso della religione comestrumento di oppressione,non sul cristianesimo stesso) -riferendosi al Magisteriumsenza connotarlo in nessunaltro modo - Chris Weitz (reg-ista di About a Boy) costruisceun viaggio fantastico, dalbudget di 180 milioni di dol-lari, servendosi di personaggianimati digitalmente (lesequenze che più di tutte tol-gono il fiato sono quelle chehanno per protagonisti gli orsigiganteschi) e attori di primagrandezza (Daniel Craig, ricer-catore illuminato, è lo ziodella protagonista, NicoleKidman la perfida MarisaCoulter, Eva Green strega sen-suale, poi mostri sacri comeChristopher Lee e Sam Elliott)ad affiancare o contrastare ladebuttante Dakota BlueRichards, nel film LyraBelacqua, bambina nelle cuimani è affidato il destino dellaconoscenza umana, chiamataad interrompere il terribile

esercizio della divisione daidaimon operata dalMagisterium sui bambini.Spettacolare e vagamente nos-talgico (il primo pensiero, avent’anni di distanza, va a Lastoria fantastica di RobReiner), non proprio adatto adun pubblico di under 12 per

alcune scene abbastanza vio-lente (come la battaglia versoil finale), La bussola d’oro siinterrompe forse sul più bello,lasciando ovviamente apertoogni spiraglio per gli altri duecapitoli della trilogia: La lamasottile e Il cannocchiale d’am-bra.