LA PIAZZA D'ITALIA 1-15/15-28 Febbraio 2007 - Anno XLIV - NN. 2-3

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D: Presidente Fini, il voto delle ultime politiche ha disegnato uno scenario caratterizzato da una spaccatura in due del paese che quasi nessun analista prevedeva, dimo- strando di fatto che i citta- dini in quel processo di avvicinamento a un bipo- larismo compiuto (e per- ché no anche ad un bipar- titismo) sono probabil- mente più avanti del siste- ma partitico. Di fronte a questa lettura del voto, tra mille difficoltà, da una parte la sinistra o meglio parte della sinistra - dice di voler andare verso il Partito Democratico, dall’altra lei e il Presidente Silvio Berlusconi, avete iniziato a ragionare su un proces- so d’avvicinamento, di federazione delle due principali anime della Destra italiana. A che punto siamo? R: Dal 1993 siamo convinti della necessità di una demo- crazia dell’alternanza e bipo- lare e il trascorrere degli anni non ha cambiato le cose. Per raggiungere que- st’obiettivo, oltre alla riforma dell’attuale legge elettorale, è comunque necessaria una modifica della Costituzione, con il triplice obiettivo di ridurre il numero dei parla- mentari, attribuire al premier il potere di nomina e revoca dei ministri, aggiustare un bicameralismo che è diven- tato un ostacolo all’iter legis- lativo. In più occasioni ho ribadito che gli italiani sono molto più ‘bipolari’ di quan- to non lo siano i dirigenti politici e qualora non si arri- vasse a un accordo in parla- mento sulla riforma della legge, non escludo che pos- sano essere gli stessi elettori a decidere con un referen- dum. Non vi è dubbio che il Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-28 Febbraio 2007 - Anno XLIV - NN. 2-3 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO AMBIGUITA’ IN MEDIORIENTE — a pagina 3— ESTERI Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it ISSN 1722-120X 9 7 7 1 7 2 2 1 2 0 0 0 0 5 0 0 0 9 > “La confusione” LA PIAZZA D’ITALIA di FRANZ TURCHI ALEXIS DE TOCQUEVILLE — a pagina 6 — CULTURA L A V I G N E T T A La situazione del governo, il partito unico, i Dico, la politica estera. Il punto del Presidente di Alleanza Nazionale Che confusione! Un Governo rimandato alle Camere, con una maggio- ranza che continua a litigare tra di loro e a presentare gli stessi errori. Vediamo di fare il punto: il Presidente della Repubblica, in modo ineccepibile, ha rimandato il Governo alle camere sabato mattina. Da quel momento si dovreb- be, secondo intelligenza e criterio, ma almeno con fur- bizia, che i partiti della mag- gioranza lasciassero al Presidente del Consiglio lo spazio per il proprio discor- so e le proprie proposte, senza intervenire in polemi- che o dichiarazioni che potrebbero complicare la situazione. E invece NO! Vediamo uno spettacolo indecoroso e avvilente (a causa del livello della classe dirigente politica attuale) che continua a crea- re polemiche sugli stessi argomenti sui quali abbiamo visto il Governo imbattersi in questi mesi: Politica Estera e Famiglia. Infatti il dato che la dichiara- zione dei 12 punti (che ora- mai dovrebbe essere la linea spartiacque del Governo) non firmata dai segretari, ma solo avallata dalla riunione, la dice lunga. Soprattutto però vorrei sotto- lineare le dichiarazioni di Fassino e l’intervista della Bindi rispetto ai ‘Di.Co’, che vengono confermati nella loro interezza, e l’intervista di Pecoraro Scanio e di Diliberto che continuano a sostenere il dato positivo della manifestazione di Vicenza. Che dire, forse non si sono resi conto di quello che è successo il 21? Hanno forse bisogno di una ripetizione? Quello che è certo è che il Governo ne esce politica- mente debole e in mano come al solito alla volontà della sinistra radicale; ma soprattutto, purtroppo, ne paga il Paese in termini di credibilità politica, di econo- mia e di politica estera. Speriamo in tempi migliori dove soprattutto la politica torni ad avere il proprio ruolo o, se no, è meglio che invece di tirare a campare si torni quindi a dare la parola ai cittadini, per dare stabilità alle istituzioni e soprattutto speranza in un progetto che non si vede realizzato, ma fallito, da parte della sinistra. Intervista al Presidente Gianfranco Fini A pagina 2 www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Antonio Rosmini - Serbati (1797–1855) “Deve essere lo stato a servire l’ uomo e non il contrario. La società è in sostanza il mezzo; gli individui sono il fine.” ACTON INSITUTE For the study of Religion and Libert http://www.acton.org/research/libtrad/

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Intervista al Presidente Gianfranco Fini. La situazione del governo, il partito unico, i Dico, la politica estera. Il punto del Presidente di Alleanza Nazionale - Febbraio 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Turchi 1-15/15-28 Febbraio 2007 - Anno XLIV - NN. 2-3 - € 0,25 (Quindicinale)

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D: Presidente Fini, il votodelle ultime politiche hadisegnato uno scenariocaratterizzato da unaspaccatura in due delpaese che quasi nessunanalista prevedeva, dimo-strando di fatto che i citta-dini in quel processo diavvicinamento a un bipo-larismo compiuto (e per-ché no anche ad un bipar-

titismo) sono probabil-mente più avanti del siste-ma partitico. Di fronte aquesta lettura del voto, tramille difficoltà, da unaparte la sinistra – omeglio parte della sinistra- dice di voler andareverso il PartitoDemocratico, dall’altra leie il Presidente SilvioBerlusconi, avete iniziato

a ragionare su un proces-so d’avvicinamento, difederazione delle dueprincipali anime dellaDestra italiana. A chepunto siamo?

R: Dal 1993 siamo convintidella necessità di una demo-crazia dell’alternanza e bipo-lare e il trascorrere deglianni non ha cambiato le

cose. Per raggiungere que-st’obiettivo, oltre alla riformadell’attuale legge elettorale,è comunque necessaria unamodifica della Costituzione,con il triplice obiettivo diridurre il numero dei parla-mentari, attribuire al premieril potere di nomina e revocadei ministri, aggiustare unbicameralismo che è diven-tato un ostacolo all’iter legis-

lativo. In più occasioni horibadito che gli italiani sonomolto più ‘bipolari’ di quan-to non lo siano i dirigentipolitici e qualora non si arri-vasse a un accordo in parla-mento sulla riforma dellalegge, non escludo che pos-sano essere gli stessi elettoria decidere con un referen-dum. Non vi è dubbio che il

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-28 Febbraio 2007 - Anno XLIV - NN. 2-3 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

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COPIA OMAGGIO

AMBIGUITA’ INMEDIORIENTE

— a pagina 3—

ESTERI

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LA PIAZZA D’ITALIA

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ISSN 1722-120X

9 771722 120000

50009 >

“La confusione”

LA PIAZZA D’ITALIA

di FRANZ TURCHI

ALEXIS DETOCQUEVILLE

— a pagina 6 —

CULTURA

LA VIGNETTA

La situazione del governo, il partito unico, i Dico, la politicaestera. Il punto del Presidente di Alleanza Nazionale

Che confusione!Un Governo rimandato alleCamere, con una maggio-ranza che continua a litigaretra di loro e a presentare glistessi errori.Vediamo di fare il punto: ilPresidente della Repubblica,in modo ineccepibile, harimandato il Governo allecamere sabato mattina.Da quel momento si dovreb-be, secondo intelligenza ecriterio, ma almeno con fur-bizia, che i partiti della mag-gioranza lasciassero alPresidente del Consiglio lospazio per il proprio discor-so e le proprie proposte,senza intervenire in polemi-che o dichiarazioni chepotrebbero complicare lasituazione.E invece NO! Vediamo unospettacolo indecoroso eavvilente (a causa del livellodella classe dirigente politicaattuale) che continua a crea-re polemiche sugli stessiargomenti sui quali abbiamovisto il Governo imbattersi inquesti mesi: Politica Estera eFamiglia.Infatti il dato che la dichiara-zione dei 12 punti (che ora-mai dovrebbe essere la lineaspartiacque del Governo)non firmata dai segretari, masolo avallata dalla riunione,la dice lunga.Soprattutto però vorrei sotto-lineare le dichiarazioni diFassino e l’intervista dellaBindi rispetto ai ‘Di.Co’, chevengono confermati nellaloro interezza, e l’intervista diPecoraro Scanio e diDiliberto che continuano asostenere il dato positivodella manifestazione diVicenza.Che dire, forse non si sonoresi conto di quello che èsuccesso il 21? Hanno forsebisogno di una ripetizione?Quello che è certo è che ilGoverno ne esce politica-mente debole e in manocome al solito alla volontàdella sinistra radicale; masoprattutto, purtroppo, nepaga il Paese in termini dicredibilità politica, di econo-mia e di politica estera.Speriamo in tempi miglioridove soprattutto la politicatorni ad avere il proprioruolo o, se no, è meglio cheinvece di tirare a campare sitorni quindi a dare la parolaai cittadini, per dare stabilitàalle istituzioni e soprattuttosperanza in un progetto chenon si vede realizzato, mafallito, da parte della sinistra.

Intervista al PresidenteGianfranco Fini

A pagina 2

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Antonio Rosmini - Serbati(1797–1855)

“Deve essere lo stato aservire l’ uomo e nonil contrario. La societàè in sostanza il mezzo;

gli individui sono il fine.”

ACTON INSITUTE For the study of Religion and Liberthttp://www.acton.org/research/libtrad/

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molto da vicino al PartitoR e p u b b l i c a n oAmericano, con animediverse, quella Religiosa,la Liberale,Tradizionalista eConservatrice, lì però lasintesi avviene in unoschema istituzionalediverso e con un metodonavigato, quello delleprimarie che assicurapartecipazione e demo-crazia interna ad ognilivello di confronto elet-torale. E’ possibile unpercorso simile per loschieramento diCentrodestra italiano?Qual è il suo pensiero alriguardo ?

R: Come giustamente haprecisato nella domanda,non si possono fare para-goni con altre realtà politi-che, tanto meno con quellaamericana, profondamentediversa dalla nostra per sto-ria, tradizioni, cultura eforma di governo. Tuttaviacredo che una coalizioneche ambisce a governare ilPaese deve innanzituttosottoscrivere un program-ma comune e condividereuna linea politica chiara ecoerente. Invece, in Italiaassistiamo quotidianamentealle diatribe interne allamaggioranza, agli imbarazzidi Prodi in politica estera,ormai ostaggio della sinistraradicale e questo accadeproprio perché le animedell’Unione sono troppodiverse tra loro. Dove nonc’è condivisione di valori eobiettivi non ci sono prima-rie che tengano.

D: La situazione econo-mica del paese, che, con

un importante avanzo dicassa, sembrava volgeread una schiarita, rischiadi nuovo di complicarsisotto il peso del debito eciò nonostante la “buonastampa” del Governo,alcune stime danno dinuovo una flessionenella crescita tendenzialedel PIL, in prospettivanel 2020 l’età media diun lavoratore sarà 50anni, il saldo delle nasci-te già oggi è positivo soloper l’importazione dimanodopera extracomu-nitaria cui questoGoverno vuole concede-re la cittadinanza secon-do un iter tutto da defini-re e che comunque èstato già deciso debbachiudersi entro cinqueanni, intanto il sistemafiscale viene visto sem-pre più come un sistemadi oppressione. Come sene esce?

R: Premesso che il governoBerlusconi ha lasciato iconti dello stato in ordine enon in disavanzo, come lasinistra ha voluto far crede-re, è evidente che la mano-vra finanziaria di Prodi è ilfrutto di una cultura ideolo-gica di classe che finirà soloper impoverire i cittadini ele imprese italiane. Nonstupisce dunque che, sottoil peso di una pressionefiscale così gravosa, leaziende esitino a investire eoffrire lavoro e le famiglie aspendere e a far nascerefigli. Non è certo tartassan-do i cittadini che si risolvo-no i problemi del paese,tanto meno accorciando itempi di acquisizione dellacittadinanza da parte di

extracomunitari per imple-mentare la manodopera ele nascite. Il vero problemaeconomico italiano e’ unosolo: ridurre il carico fiscaleper chi produce ricchezza,mentre la finanziaria delgoverno Prodi si muove insenso opposto. La sinistraitaliana ha già governatolasciandoci in eredità un’e-vasione fiscale e aliquotealtissime. Oggi si ripete eannuncia crociate contro glievasori. Invece abbiamoavuto ragione noi riducen-do progressivamente le ali-quote e lottando, con lacollaborazione delle cate-gorie, contro l’evasione.Non a caso negli ultimimesi si è avuto un gettitofiscale nello casse delloStato mai registrato prima.

D: Qual è la posizione diAlleanza nazionalerispetto ai DICO?

R: Il governo, già diviso sututto solo per alzare unabandiera ideologica, hapartorito un disegno dilegge che non gode nem-meno della maggioranzadelle forze della coalizione.I Dico sono un attacco all’i-stituto della famiglia, unatto di laicismo gratuito. E’inaccettabile che per garan-tire diritti individuali etogliere discriminazioni sidia vita ad un matrimoniodi serie B. Secondo laCostituzione la famiglia èun’unione fondata sulmatrimonio tra un uomo eduna donna e ritengo siasbagliato non partire inveceda un maggiore sostegnoverso le giovani famigliecosì costituite, dando lorola possibilità di ottenere

un’abitazione, ed alledonne di lavorare e di esse-re madri senza difficoltà. Ilfenomeno da contrastare èquello dell’invecchiamentodella società italiana, pun-tando a renderla più prolifi-ca e a dare più occupazio-ne alle donne.

D: Esteri. Il Governoattuale, incassando il cre-dito di quello preceden-te, si propone nei con-fronti di Israele, oltreche dei palestinesi e deiPaesi Arabi, come part-ner strategico nellamediazione mediorienta-le in un momento di stal-lo nel gioco diplomatico:rischiamo di rimaneresovraesposti? E comegiudica sia il concettoche il metodo di equivici-nanza portato avanti dalMinistro D’Alema?

R: Gli insuccessi dell’attualeesecutivo in politica esterasono sotto gli occhi di tutti,ne è prova la lettera degliambasciatori al nostro

governo sulla missione inAfghanistan, così come lepolemiche sorte sull’am-pliamento della base Usa diVicenza. Quanto ai rapporticon Israele e i paesi arabi,oggi, con il governo Prodi-D’Alema, per molti, e direigiustificati motivi, c’è menofiducia da parte d’Israelenei confronti dell’Italia. Laroad map è stata una pietramiliare dell’azione dellacomunità internazionale ecertamente anchedell’Italia; è indispensabileperò da parte della sinistra,e non mi riferisco quindisolo a D’Alema, che non cisia ambiguità. Il concetto diequivicinanza va riferito aipopoli e non ai governi.Israele è l’unica democraziain quell’area, mentre ilgoverno palestinese è com-posto da militanti diHamas. L’unica equivici-nanza possibile, a mio avvi-so, è quella che unisce, nelcordoglio, le vittime civili einnocenti di ambo le parti.

Giampiero Ricci

LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

Pag. 2 1-15/15-28 febbraio 2007

Casini, trasformismo e' tumore - (Adnkronos) - "Se c'e' una cosa che umilia la politica e l'idea di centro cheio sono impegnato a valorizzare, e' quella del trasformismo. Qualsiasi attoche si fonda sul tradimento dei propri elettori e' un tumore, un elementonegativo". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a 'Otto emezzo' alludendo alla scelta di Marco Follini di appoggiare il centrosinistra.

Fini, modello tedesco non va bene per italia - (Adnkronos) - "Il giorno in cui ci sara' qualcosa di preciso ne discuteremo".Il presidente di An, Gianfranco Fini, risponde cosi' quando gli viene chiesta lasua preferenza circa un sistema elettorale a cui ispirarsi. Sul modello tedescoosserva che "e' basato su una camera politica e un'altra con rappresentantinominati nei Lander”

Sinistra radicale conservatrice e frenatrice - (Adnkronos) - ''La sinistra radicale e' una sinistra conservatrice e frenatrice.Nel nostro Paese c'e' invece bisogno di sprigionare energie''. ''C'e' gente che fadue mesi di ferie'' ha sottolineato il Presidente di Confindustria, facendo rife-rimento alla Pubblica Amministrazione e puntualizzando che molti ''pensanodi rispondere di piu' al politico che gli ha fatti assumere che ai cittadini''

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popolo della libertà, che siè materializzato il 2 dicem-bre scorso in piazza aRoma, abbia bisogno di unanuova organizzazione. Ilsuccesso di quella manife-stazione ci ha spinto adiscutere sul futuro del cen-trodestra, ma non perapprodare a un unico parti-to, bensì per pensare aun’alleanza politico-eletto-rale, a un soggetto cheabbia valori, principi eregole di funzionamentocomuni.

D: Com’è lo stato dei rap-porti con i partiti delcentrodestra? in partico-lare quelli con l’Udc diCasini si sono deteriora-ti?

R: Si parla sempre di dueopposizioni, ma bisognastare ai fatti e in Parlamentoi fatti sono rappresentati daivoti: con Pier FerdinandoCasini, aldilà di dissensimarginali su cose di pococonto, non abbiamo maivotato in modo diverso.L’obiettivo è comune: man-dare a casa il governoProdi.

D: Osservando il panora-ma delle democraziebipolari più avanzate,con i doverosi distinguoe sebbene schemi preco-stituiti siano difficilmen-te applicabili a realtàpolitiche diverse, ilCentrodestra, per ladistribuzione demo-geo-grafica del suo elettorato,ma anche per i rapportitra i singoli partiti che locompongono, non sem-pre idilliaci e spessocompetitivi, assomiglia

Intervista al PresidenteGianfranco Fini

Nessuna parola né analisipotrebbe spiegare più esaurien-temente dell’evidenza.Tutto prevedibile.Non è il caso tuttavia di abban-donarsi all’antipaticissimo “l’a-vevamo detto”, ma la sostanza èquesta e non ci piove.D’altronde, che il „sinistra-cen-tro“ fosse un’armata brancaleo-ne, un’allegra brigata unitaesclusivamente dalla sete dipoltrone si sapeva già.Quello che forse le nostre pre-visioni non erano arrivate a pre-conizzare è il carattere total-mente grottesco della situazioneattuale.Con un leader già silurato dalleeminenze grigie della sinistramassimalista e dei rifondaroli dc- con il trasformista Rutelli inprima linea - e già silurato dagliitaliani che in tutti i sondaggichiedono a gran voce il ritornodel centrodestra - persino ilcatorcio del centrodestra! - lasituazione del governo è a dirpoco tragicomica.E alle spalle di colui cheBerlusconi in un face to faceardì definire “front man” - susci-tando le goffe ire bofonchiose

di Romano - si trama, rumorincedit...E come in una barca alla derivai marinai si ammutinano e atten-tano un giorno si e l’altro purealla vita del proprio “coman-dante” - che non comandaalcunché - i professionisti dellapolitica di sinistra - centro si fre-gano le mani, lavorando ai fian-chi dell’incartapecorito Romano- politicamente s’intende...- pre-gustando il dopo.Un dopo, che se si ritorna pre-sto a votare non ci sarà.Proprio per questo, stimo assi-stendo ad un accanimento tera-peutico senza precedenti neiconfronti di un governo chenemmeno il Dott. Scalfarosarebbe stato capace di tenerein vita.Anzi, il cattolicissimo OscarLuigi avrebbe addirittura invo-cato l’eutanasia (elezioni).Ma per gli ingordi successori diProdi questo non è possibile,significherebbe la morte politi-ca, il ritorno alla ribalta riman-dato sine die.E questo, Veltroni, D’Alema eRutelli (rigorosamente in ordinedi statura politica) davvero non

possono permetterselo.E Romano?Glielo aveva detto chiaro etondo De Benedetti - “Prodi è latransizione, largo ai “giovani” -e lui si è ribellato. Subito dopo,si bevuto la smentita dell’indu-striale e insieme alla solidarietàdi Bruto e Cassio.E adesso, lo vediamo - ebete -simile un vigile inadeguato adirigere il traffico di una Babeleingestibile.Veltroni - con D’Alema ghignan-te e Rutelli ridente- si frega lemani ed attende sulla rive delTevere.La fine della transizione è vici-na. E l’Italia trema.Diciamola tutta. La personamaggiormente in grado di con-vincere gli italiani a votare perlui e per il suo programa èV e l t r o n i .Vuoi perchè ha un’immaginerassicurante, vuoi perché rap-presenterebbe senza dubbiouna novità - perché no, anchegradita - sul panorama naziona-le e infine perché può vendere- grazie alla sua innata abilità afar passare fagioli per perle -l’aver governato bene la

Capitale - mica Ceppaloni! - perben otto anni. Non male.Quanto a D’Alema e a Rutellisembrano un pò bruciacchiati.D’Alema la chance l’ebbe e nonla sfruttò, Rutelli perse.Il presidente Napolitano, chepareva solo di passaggio, avràun ruolo importante, cui nessu-no aveva pensato.Dovrà al 99% gestire una crisi digoverno e il giudizio storico delsuo operato dipenderà moltodalla gestione di tale crisi.Inutile dire che a Veltroni vor-remmo ricordare quando nonmolto tempo fa affermò che lavera politica era quellalocale,quella vicina ai cittadini,che il governo di Roma era lasua massima aspirazione e chedopo l’esperienza di sindaco sisarebbe ritirato a mò diCincinnato. Ma Cincinnato nonera un politico di professione...Evidentemente la sua scalataera pianificata e passava perProdi. D’Alema e Rutelli, dalcanto loro, alleati controVeltroni, ma l’un l’altro nemici,condividono con il sindaco diRoma il “tirar per le lunghe”.Altrimenti, se Napolitano non fa

lo Scalfaro è la fine e non si puòcorrere un rischio simile.In ottica centrodestra, invece,occorre ricomporre tutti i coccie creare un soggetto nuovo.Casini è ormai irrimediabilmen-te perduto, la Lega annaspa(sembra tra l’altro che sia dive-nuta nuovamente una costoladella sinistra!) , An e FI flirtanotutti i giorni.Un cosa almeno sembra certa:l’erede di Silvio. Questi è giàdesignato e risponde al nome diFini - da ciò il fugone del risen-tito Casini.Avere una certezza simile non èaffatto poco, vista la situazionecompletamente in alto maredella sinistra. Sarebbe inoltreopportuno riuscire in ciò che -anche qui - il sinistra centro hamiseramente fallito: il partitounico. Bisogna dar vita ad unblocco di centrodestra (FI+AN)- con la Lega autonoma all’e-sterno, che dia nuova linfa aidee e propositi un po’ ingialliti.Questi sono gli scenari. Trapoco la palla passerà aNapolitano...

Francesco di Rosa

Caccia al leader, personaggi in cerca d’autore

Segue dalla Prima

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

1-15/15-28 febbraio 2007 Pag. 3

Il tema è la credibilità, indiverse questioni, di diversisoggetti, per diversi progetti.C’è ancora confusione inPalestina. Nelle ultime settima-ne si sono susseguiti scandali(sessuali e finanziari), riunioniconciliatorie, violente conte-stazioni (tanto per cambiare).Con ordine, in Israele ilPresidente della Repubblica siè autosospeso per le accuse distupro, molestie e abuso dipotere, il premier Olmert ècoinvolto in un’indagine sullaprivatizzazione di una bancaquando era ministro, i capidelle due fazioni palestinesi sisono riuniti per porre fine allaguerra civile a Gaza e gli estre-misti hanno provato a comin-ciare la terza intifada per degliscavi che, secondo le loro teo-rie, minaccerebbero l’integritàdella Moschea di Al-Aqsa aGerusalemme.Sono tutti fatti importanti, checollegati fra di loro portano lostato del medio oriente sull’or-lo di una nuova, ennesimacrisi.Il fatto che parte della leaders-hip israeliana sia stata toccatadalla magistratura, per certiversi destabilizza l’idea di unoStato retto, per altri non fa checonfermare la solidità dellademocrazia che, di fronte a

scandali estremi, lascia che lagiustizia faccia il suo corso.Non ha importanza in realtà lacolpevolezza o l’innocenza diKatsav e di Olmert, in quelcontesto la cosa fondamentaleè che non esistono intoccabili,che tutti si devono piegare difronte a quelle norme cheregolano la vita sociale e che sichiamano leggi.Altro contesto quello a Gaza.Con il passare delle settimanele intese tra Hamas e Fatah sisono dimostrate inconsistenti,gli incontri tra i vari leaderhanno solo deluso le attese enulla è riuscito a riportare l’or-dine nelle strade. Decine dimorti, in scontri fratricidi, pun-tualmente ignorati da quellastampa attenta a parlare solodella questione politica, nonessendoci né Bush né Israeleda incolpare e ritenendo noci-vo per la causa il fatto che ipalestinesi si stiano facendouna guerra per il controllo delloro.Lo scontro oltre che di potereè anche su una visione delfuturo completamente diversa,almeno nelle dichiarazioni:Fatah con il presidente AbuMazen fa grandi dichiarazionidi moderazione e di voler por-tare a termine una pace dura-tura con Israele, percorrendo

la strada indicata dalla roadmap e rispettando tutto quan-to sottoscritto fino ad ora.Hamas, al governodell’Autorità NazionalePalestinese per la sfiduciadella gente nella dirigenza diFatah, coinvolta in continuicasi corruzione, si pone comeantagonista e proclama laferma volontà a distruggere ilPiccolo Satana sionista.Discorsi vecchi che continua-no a fare eco perché in realtàle posizioni non sono cambia-te, malgrado tutto.Dopo il vertice saudita, ilGoverno di unità nazionalepalestinese prenderà forma maad oggi ancora niente è statochiarito in merito alle realiintenzioni delle parti in gioco.A questo punto sorge il dub-bio se non sia un modo, volu-to da chi ha forti interessi nelle

forze estremiste, per prenderetempo, recuperare i fondi con-gelati dall’Unione Europea eindebolire il Presidente AbuMazen.Il Segretario di StatoCondoleeza Rice incontrerà illeader palestinese e quelloisraeliano prima separatamen-te, poi insieme. Sarà impossi-bile non aspettarsi passiimportanti verso un’intesa dimassima su come procederenell’immediato futuro, altret-tanto impossibile che gli USAnon chiedano esplicite garan-zie sulla consistenza pacifistadell’ANP Hamas compresa.Cosa succederà allora quandometà del Governo palestineseprenderà le distanze dagliimpegni presi dal Presidente?Hamas ha già confermato checomunque non riconosceràIsraele, anche se le formule

usate sono diventate un po’più ambigue, “possibiliste” inquel velo di incertezza chesembra avvolgerle.A completare il quadro diquello che attualmente staaccadendo in Terra Santa eche convoglia le componentinel conflitto, sono le illazionidelle autorità dell’interomondo islamico sulla costru-zione di un ponte. Con incre-dibile puntualità, sia nei tempiche nei toni, tutti si sono sca-gliati contro la volontà diIsraele di portare avanti i lavo-ri per la costruzione di unponte che permetta un ingres-so sicuro e non pericolantealla Spianata delle Moschee,ricordiamo posto sacro ancheper gli ebrei e chiamato Montedel Tempio; l’accusa è chetutto questo minaccerebbe l’in-tegrità della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme.Argomento perfetto per glianimi di coloro che aspettano,accecati dall’odio, un qualsiasipretesto per arrivare allo scon-tro con le forze israeliane.Tra le tante dichiarazioni chesono state rilasciate, quella delleader del Movimento IslamicoIsraeliano (citato daYnetNews.com) merita diessere sottolineata: gli scavisarebbero l’inizio della costru-

zione di una sinagoga al postodella Moschea di Al_Buraq,mentre il ponte sarebbe fun-zionale ad un’occupazionedella Spianata con mezzipesanti come camion e carriarmati.Mi domando cosa succederà ecosa dichiareranno tutti i lea-der (re “moderati” compresi)quando esperti turchi (il cuigoverno ha veementementeprotestato per i lavori), invitatidal Governo Israeliano, verifi-cheranno che nulla di tuttoquello che è stato detto acca-drà e che non vi è alcun peri-colo?In questo clima, una dirigenzain crisi di autorità come quellaisraeliana e quella palestineseche ne sta cercando una inter-nazionale dovrebbero ripren-dere iI dialogo abbandonato,parlare di pace, fiducia e pro-sperità per due popoli cheprobabilmente non vedrannomai la fine di tanta sofferenza,almeno fino a quando la fanta-sia degli integralisti continueràa fare breccia nei cuori di colo-ro che per fiducia e ingenuitàcontinueranno ad alimentarela loro causa perdendo l’occa-sione di avere occasioni etroppo spesso anche la vita.

Gabriele Polgar

Frattini: sì uso regolato forza - (Adnkronos)- ''Perche' il multilateralismo sia efficace bisogna che l'Onu possaautorizzare l'uso regolato della forza, altrimenti le questioni non si risolvono''. Loha detto il vicepresidente della Commissione Europea, Franco Frattini nel corsoControcorrente su SKY TG24 commentando la linea di politica estera del gover-no italiano. ''La prova - ha spiegato - l'avremo con le importantissime sanzioniche il Consiglio di sicurezza dovra' comminare all'Iran. Se l'Onu ci riuscira' sara'un punto importante, altrimenti accadra' quello che accadde in Kossovo nel '99,quando la Nato arrivo' prima''.

Times: Hezbollah costruiscono roccaforte- (Adnkronos)- Il partito sciita libanese Hezbollah sta costruendo una suanuova linea di difesa sulle montagne a nord del fiume Litani, alle spalle dellazona controllata dalla forza Onu dell'Unifil, in vista di una potenziale ripresadella guerra con Israele. Lo afferma oggi il Times di Londra, raccontando chein quest'area un uomo d'affari sciita, Ali Tajiddine, sta comprando in contantile terre dei villaggi sciiti e drusi. Oppositori di Hezbollah accusano il partito divoler creare una fascia popolata da sciiti sulla riva nord del Litani, in modo dapoter operare lontano da occhi indiscreti.

Ue pronta a riprendere aiuti all'Anp - (Adnkronos)- L'Unione Europea ha preparato un piano per riprendere l'aiutoeconomico all'Autorita' nazionale palestinese (Anp) se il nuovo governo diunita' nazionale rispettera' i tre principi imposti dal Quartetto: riconoscimentod'Israele e degli accordi siglati fra l'Anp e lo stato ebraico, fine della violenza.Lo scrive il sito del quotidiano israeliano Haaretz, aggiungendo che i dettaglidel programma sono stati mostrati a Israele.

Am b i gu i t à in Med ior i en te

“Non può esistere un’alleanzadove alcuni combattono ealtri no.” Nelle parole di KurtVolker, responsabile per lepolitiche della NATO alDipartimento di Stato statuni-tense c’è tutta l’importanzadella querelle attorno all’im-pegno in Afghanistan chevede ancora una volta frizio-ni preoccupanti tra del suesponde dell’Atlantico. La reticenza delle democra-

zie europee ad un maggioreimpegno risulta ancora piùfastidiosa agli occhidell’Amministrazione ameri-cana dacché il PresidenteBush ha dichiarato lo scorso15 febbraio nel suo primodiscorso sull’Afghanistan nelsuo secondo mandato, unnuovo sostegno militare,politico ed economico nellosforzo di respingere la con-troffensiva talebana previstain primavera. Proprio mentrel’attenzione di G.W. Bush dalpantano iracheno si volgevaa quello afgano, annuncian-do il Presidente che estende-rà temporaneamente un mag-giore effettivo di 3.200 unitàdi truppe nel prossimo futu-ro, chiedendo al Congresso11.8 bilioni di dollari per laricostruzione, per l’addestra-mento della autorità afgane eper i programmi della narco-tici, insistendo su come gli

alleati debbano abbandonarele restrizioni imposte alle loroforze e unirsi per combatterel’estremismo islamico, arriva-vano i distinguo e le prese didistanza dei paesi UE, la dife-sa dietro regole d’ingaggioritenute vincolanti per ilsostegno alla missione,richieste politiche diConferenze internazionali,come quella avanzata dalGoverno Prodi che paionostrumentali alla luce dellacomplessità del mosaico etni-co della giovane Repubblicapresieduta da Karzai. Il Governo afgano non con-

trolla il territorio, l’economiasi basa su traffici illegali distupefacenti che finisconoper finanziare l’insurrezionetalebana, traffici illegali cuicontro, la forza internaziona-le di interposizione, puòmolto poco, correndo ilrischio di vedersi rivoltareuna popolazione già logorache si vedrebbe minata nellaunica attività di sostentamen-to di cui dispone.

La NATO partita sull’ondaemotiva dell’11 settembre perquella Enduring Freedom chedoveva assicurare alla giusti-zia Osama Bin Laden eimpiantare l’erba gramignadella libertà, si trova invecenelle condizioni di nondisporre di un numero di

effettivi sufficienti a controlla-re un vasto territorio (sonomaggiori gli effettivi di KFORin Kosovo), di assistere allosvuotamento dell’impiantoideologico di quella DottrinaBush di cui la spedizione fu ilprimo corollario. Nel frattempo nel sud cauca-

sico, regione divenuta strate-gica contendo il 3-4% delleriserve di petrolio del mondoe il 4-6% di quelle di gas, inuna fase geopolitica caratte-

rizzata dalle tensioniOccidente/Iran e dall’inco-gnita costituita dal Venezueladi Chavez, con previsioni chedanno un incremento stimatonella misura del 70% del con-sumo di petrolio USA e del40% UE, risorge l’influenzageopolitica russa capace,mantenendo attivi i cosiddet-ti “frozen conflicts” (le regio-ni separatiste georgiane diAckhazia e Sud Ossezia), dimandare in tilt ulteriormente

l’equilibrio della regione. In un quadro così comples-

so la stabilizzazionedell’Afghanistan diventa lapietra angolare di qualsiasiscenario ma ad un quadrocosì complesso si va adaggiungere la fase di debo-lezza politica vissuta dall’al-leato-cliente Musharraf alleprese con radicalismi islamistie questioni interne come larivendicazione autonomistadel “Pashtunistan” che mette

in moto un pericoloso mec-canismo attrattivo-disgregati-vo nella regione di confinePakistan-Afghanistan, rino-matamene ospite della cen-trale operativa di Al-Qaeda.

A Berlino davanti ad unmeeting di 150 ufficiali riunitiper discutere di politicheeuropee di difesa ilSegretario Generale dellaNATO Jaap de Hoop Schefferha rimarcato come esista unaconsiderevole separazione trai due corpi all’internodell’Alleanza. “Potremmo fare meglio diquanto fatto finora” ha dettoil Segretario Generale rispon-dendo ad una TV tedesca.“La NATO può creare unambiente dove sia possibilela ricostruzione, ma non po’rispondere completamente atutte le questioni aperte inAfghanistan”. Il capo delladiplomazia UE Javier Solanadal canto suo ha sostenutocome le nazioni europee noninvestano sufficientementenella difesa e di come sianomeglio attrezzate ed equipag-giate le forze armate statuni-tensi. “L’America e i suoialleati continueranno a starecon questa gente” continuavaBush nel suo discorso pressol’American EnterpriseInstitute. Ma a ben vederel’America è sempre più sola.

La centrifuga afgana manda in tilt tutto il sud caucasico

L’Alleanza Atlantica in pezzi

Tr e f a t t i v e r s o un ’un i ca e s ca l a t i on

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Moody's, non c'e' solida maggioranza per riforme - (Adnkronos)- In Italia "chiaramente non c'e' alcuna solida maggioranzaper le riforme e l'appoggio dei nove partiti della coalizione per un patto di12 punti e' piu' una reazione istintiva di sopravvivenza che una piattaformachiara". E' il giudizio di Pierre Cailleteau, capo analista della Politica eco-nomica e finanziaria dell'agenzia Moody's. Secondo Cailleteau, comunque,"la rapida risoluzione della crisi politica in Italia ha rimosso il rischio di unperiodo di transizione", che avrebbe distolto dall'obiettivo di fare le riforme.

Della Vedova, maggioranza non ritrova unita' politica - (Adnkronos)- ''Se mai qualcuno avesse avuto qualche dubbio, lo scontro chesi e' subito aperto in seno alla maggioranza, e tra maggioranza e una parte delsindacato, evidenzia che, al di la' della ritrovata compattezza numerica dettatadalla paura e dai riflessi antiberlusconiani, la maggioranza non ritrova alcunaunita' politica'' Lo afferma il presidente dei riformatori liberali e deputato diForza Italia, Benedetto Della Vedova rilevando che ''la modifica dei coeffi-cienti di trasformazione varra' a partire dal 2015, quando le pensioni comince-ranno ad essere calcolate con il doppio meccanismo retributivo-contributivo.

Rinvii e mediazioni a ribasso pesano su sviluppo- (Adnkronos)- ''Di fronte a tentazioni sempre presenti di rinvii, di mediazioni aribasso, di non scelte e di conservatorismi dobbiamo ricordare, soprattutto a noi,classe dirigente, che solo con lo sviluppo si moltiplicano le opportunita' per tutti.Soprattutto per i meno favoriti''. E' il presidente di Confindustria, Luca Cordero diMontezemolo, nel corso della presentazione del primo rapporto Luiss sulle classidirigenti, a ricordare come il rilancio della competitivita' passi ''per una politica delfare''. Per questo, secondo il leader degli industriali ''servono competenze ma soprat-tutto una vera coerenza di comportamenti e di linguaggio''.

Cosa entra e cosa esce dalle tasche dei lavoratori

La busta paga della finanziaria 2007La manovra Irpef ha iniziatoa scoprire le carte. Con glistipendi e gli assegni di gen-naio, dipendenti e pensiona-ti hanno potuto vedere glieffetti della manovra 2007.Che ha portato effetti positi-vi, con buste paga più“pesanti” dello scorso anno,ai dipendenti con redditiinferiori a 40mila euro. Ingenerale, al di sotto di questasoglia è aumentato il redditodisponibile, soprattutto inpresenza di contribuenti conmoglie e figli a carico. Sottoquesto aspetto, per valutareappieno le conseguenzedella nuova Irpef, è necessa-rio tener presente il meccani-smo relativo all’assegno peril nucleo familiare. Cosìcome vanno considerate lemisure delle addizionaliregionali e comunali (tra l’al-tro, il reddito su cui vanno

calcolate comprende anchequello della prima casa).Il binomio nuova Irpef eassegni per il nucleo familia-re porta in tasca ai dipenden-ti, con coniuge e due figli acarico e redditi compresi tra i20mila euro e i 25mila euro,un aumento in busta paga da50 a 60 euro. Il guadagno èancora più consistente per idipendenti con redditi tra 20e 30mila euro, con moglie edi due figli a carico, che, gra-zie all’assegno per il nucleofamiliare, possono averericevuto una busta, in alcunicasi, con 100 euro in piùrispetto allo scorso anno.La manovra Irpef del 2007,con la nuova rimodulazionedelle aliquote e il ritorno allevecchie detrazioni d’imposta,ha cancellato le deduzioniche, inversamente proporzio-nali al reddito, avevano l’o-

biettivo di garantire - allegge-rendo l’imponibile - la pro-gressività del prelievo. Sonoinfatti scomparse, con effettodai redditi per il 2007, lededuzioni per la no tax areae per i carichi familiari. Sonoinvece ritornate le detrazionid’imposta per il coniuge e glialtri familiari fiscalmente acarico, così come sono riap-parse le “altre detrazioni” peralcune categorie di reddito,quali lavoro dipendente olavoro autonomo.Il meccanismo per determi-nare le detrazioni effettive ècomunque simile a quelloutilizzato per calcolare le“vecchie” deduzioni, ancoravalide per i redditi di compe-tenza del 2006. In pratica,come le deduzioni, anchel’importo delle detrazionidiminuisce con il cresceredel reddito, fino a scompari-

re del tutto.L’eliminazione delle dedu-zioni aumenta il prelievodelle addizionali.L’imponibile è infatti maggio-re e dunque, anche se le ali-quote non subissero aumen-ti, il prelievo subisce uni n c r e m e n t o .In pratica, con l’eccezionedelle famiglie numerose conconiuge e due figli a carico,a partire dai redditi oltre20mila euro, la maggiore tas-sazione delle addizionaliregionali e comunali supere-rà il beneficio della tassazio-ne Irpef prevista per il 2007.Dal 2007 viene poi introdot-to l’acconto sull’addizionalecomunale all’Irpef dell’annoin corso. Il calcolo si effettuasul reddito imponibile del-l’anno precedente, sul qualesi applica l’aliquota delibera-ta dal comune per il periodo

d’imposta in corso, se pub-blicata sul sito del Ministerodell’Economia entro il 15febbraio di ciascun anno,oppure l’aliquota dell’annoprecedente, negli altri casi.L’importo ottenuto applican-do l’aliquota così individuataal reddito dell’anno prece-dente si assume nella misuradel 30 per cento. L’accontodeve essere pagato entro iltermine di pagamento delsaldo Irpef risultante dalladichiarazione dei redditi,cioè entro lo stesso terminedi versamento del saldo del-l’addizionale. Questo signifi-ca, in pratica, che al 16 giu-gno 2007 bisognerà pagaresia l’acconto 2007 che ilsaldo 2006. Una disciplinaparticolare è prevista per idipendenti e i titolari di red-diti assimilati. In questo caso,infatti, provvede il sostituto

attraverso la trattenuta a rate,in un massimo di nove ratemensili a partire da marzo2007. Ne consegue che nelcorso del 2007 si andranno acumulare negli stessi mesi letrattenute del saldo 2006 conle trattenute dell’acconto2 0 0 7 .Il cumulo cesserà dal 2008,quando l’acconto relativo al2008 si sommerà al restante70% del saldo di addizionalecomunale all’Irpef 2007.Sempre dal 2007, il versa-mento dell’addizionalecomunale all’Irpef avverràdirettamente a favore dei sin-goli comuni (con l’istituzionedi codici tributo). La nuovamodalità non sarà tuttaviaimmediatamente operativa,poiché è prevista l’emanazio-ne di un provvedimentoattuativo entro il 30 giugno2007.

Dopo quasi nove mesi digoverno Prodi è sicuramenteora di fare un primissimobilancio di ciò che l’esecutivoha prodotto sino adesso e diciò che si ripropone di fare abreve termine, di esaminarecioè a che punto di attua-zione è l’immaginifico eoramai, per dirla tutta,mitico programma che ilcentro-sinistra sbandieròin tutte le piazze delPaese durante la campa-gna elettorale della scorsaprimavera, e che, comericorderanno i lettori de“La Piazza d’Italia”, svi-scerammo in uno deinumeri del nostro giorna-le, mostrando anticipata-mente i punti deboli ditale “poderosissimo” pro-gramma politico compo-sto da ben oltre 250 pagi-ne frutto del sudore edella fatica della celeber-rima “Fabbrica delProgramma di governo”allestita dalle “teste d’uo-vo” dell’Unione.Due sono essenzialmentei punti su cui focalizzere-mo la nostra attenzione:politica estera ed econo-mia. Per quanto riguardala prima possiamo tran-quillamente affermare,senza temere di esseresmentiti, che l’esecutivoguidato dal Professore staseguendo una stradacompletamente diversa daquella tracciata precedente-mente dal Governo di centrodestra.Si sta passando cioè dallastrettissima alleanza con StatiUniti d’America e RegnoUnito nella guerra mondiale

al terrorismo, vedi partecipa-zione alle missioni inAfganistan e Iraq, e dall’avvi-cinamento del nostro Paesealle posizioni Israeliane neiconfronti della polverieramedio-orientale, alle più tra-

dizionali, per l’Italia, posizio-ni filo arabe verso le questio-ni israelo-palestinesi e siria-no-libanese e ad un accen-tuato anti-americanismo volu-to dalle frange della sinistraestrema che albergano nelGoverno di Romano Prodi.

Infatti solo a queste pressio-ni, tutte interne alla coalizio-ne di centro sinistra, si deb-bono le proteste verso l’allar-gamento della base statuni-tense di Vicenza, l’interventi-smo nei confronti del breve

conflitto tra stato di Israele eHezbollah della scorsa estate,che ha permesso l’invio dinostre truppe ai confini israe-lo-libanesi, oltre che i tentati-vi almeno per il momentostoppati di ritiro dei nostrimilitari dall’Afganistan, che

hanno provocato uno stato dicontinua tensione nei rappor-ti tra Italia ed U.S.A.Altro punto dolente che sinoadesso ha caratterizzato l’at-tuazione del programma delPremier Prodi è sicuramente

la politica economica cheattraverso la finanziaria dilacrime e sangue ha colpitotutti i ceti, in particolare quel-li medi, e che ha delusoanche gli osservatori stranieri.Ci piace sottolineare cheanche quella che una volta,

quando cioè era Berlusconial governo, veniva considera-ta stampa amica e autorevole,e ci riferiamo al Wall StreetJournal e all’Economist, chenelle settimane scorse hannopubblicato due impietosi edi-

toriali che analizzanole mosse di politicaeconomica delProfessore, critican-dole apertamente.Il “Wall StreetJournal” ha titolato ilsuo articolo con uneloquente ”Vacanzaromana per le rifor-me”, puntando l’indi-ce sulle mancateliberalizzazioni e sulpesante dirigismo delgoverno in caricaevidenziato primadal caso Telecom,poi da quelli Alitaliaed Autostrade.Mentre l’Economist èstato ancora più duroprevedendo oltre cheuna caduta di Prodiprima del terminenaturale della legisla-tura, entro cioè gliultimi mesi del 2008,criticando duramentela via seguita dalGoverno per realiz-zare le riforme afavore del liberomercato promesse incampagna elettoralee gli interventi

pesanti nel settore privato.In effetti commentando lafamosa “lenzuolata” di prov-vedimenti voluti dal MinistroBersani per difendere meglioil potere d’acquisto dei con-sumatori, accodandoci aquanto già espresso da

numerosi altri e ben autore-voli commentatori, possiamodire che non è certo trovandoaperto il barbiere di lunedì ofacendo benzina al supermer-cato (magari alla COOP veroBersani?) che il mercato saràpiù libero ed i consumatorimeno buggerati, bensì maga-ri riformando la legislazioneche regola la galassia delleaziende municipalizzate, dicui i cittadini sono teorica-mente azionisti, attraverso lequali, gli enti locali, e quindii poteri politici che li gover-nano, controllano risorsecome acqua, trasporti, ener-gia e rifiuti ecc., in modoquanto meno controversooltreché poco redditizio perle casse comunali o regiona-li, impedendo la concorren-za col privato e facendoinnalzare i costi per il consu-matore abbassando oltretuttola qualità del servizio offerto.Quindi possiamo azzardareun commento sull’operatodei primi mesi del governoProdi, e con l’animo in pacepossiamo tranquillamenteaffermare che poco e male siè fatto e poco e male si faràin futuro, ma d’altronde conun programma come quellopresentato dalla coalizionedi centro-sinistra in campa-gna elettorale che tutto dicema nessuna soluzione prati-ca dà, era gioco forza facileprevedere gli avvenimentiodierni, noi de ”La Piazzad’Italia” ce ne eravamoaccorti a suo tempo, adessovero come è vero che i son-daggi danno in picchiata ilconsenso del Governo tra icittadini, se ne sono accortianche gli italiani.

Considerazioni sul lo s ta to di at tuazione de l pr ogramma del l ’unione

Quelle 250 pagine

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALIA’1-15/15-28 febbraio 2007 Pag. 5

Casa: via a visure catastali online (ANSA) - La Confedilizia ha stipulato con l'Agenzia del Territorio una conven-zione per l'istituzione di un servizio di visure catastali online.In questo modosara' possibile, per chi ne faccia richiesta, accedere da qualunque localita' agliarchivi informatici dell'Agenzia del Territorio per acquisire copia delle visurecatastali di fabbricati e terreni ubicati su tutto il territorio nazionale, salvo le pro-vince di Trento, Bolzano, Trieste e Gorizia.

Pirateria musicale: 5 mld dlr l'anno (ANSA) - Il valore annuale del mercato illegale della musica su scala mondiale e'di circa cinque miliardi di dollari. A dirlo e' Iain Grant, il presidente dellaFederazione mondiale delle case discografiche. Il fenomeno e' planetario e, perquanto riguarda l'Europa, e' maggiormente diffuso in Grecia, Italia, Portogallo eSpagna. Nessuno, comunque, e' esente dalla pirateria. In Inghilterra, ad esempio, il10% dei prodotti musicali circolanti sono falsi, in Italia il 27%.

Gb, svelato il segreto dei pirati(ANSA) - E' stato scoperto il segreto dei pirati del nord Africa che hanno saccheg-giato il Mediterraneo per molti secoli a caccia di schiavi e tesori. Come ha rivelatoun test in mare con una nave equipaggiata con tutte le tipologie di vele presenti sullenavi dei pirati, disegnate dal progettista Philip Goode, i pirati riuscivano a sfruttareil vento come nessun altro grazie alla speciale velatura dei loro vascelli. Il segretoe' un mix di vele quadrate e triangolari dal taglio eccezionalmente piatto.

Con ‘Allegra Chic’, la sfilata di RenatoBalestra, stilista intramontabile, si è conclusala quattro giorni (svoltasi all’Auditorium diRoma e altrove) delle sfilate di Alta Moda, tratentazioni, provocazioni e novità. Per la prima volta la manifestazione si è aper-ta con l’Alta Moda dedicata gli uomini confirme come Luciano Barbera, Litrico, Piattelli,Rubinacci, Osvaldo Testa, a testimoniare unpatrimonio di alta sartorialità che si tramandadi padre in figlio. Per parlare invece di alta sartorialità fem-minile ecco le seduzioni e le tentazioni orien-tali di Fausto Sarli, coutourier napoletano, chehanno incantato gli spettatori. Una donna in chiave moderna, la sua, ispira-ta a culture millenarie. “Belle di Saigon” concappelli da risaia, belli i tailleur in crèpe dou-ble per giorno, sottili e sinuose, per la sera lenuove sacerdotesse di antichi culti indigeni.Sfilavano avvolte in sontuose tunichedrappeggiate in abiti di chiffon e raso conscollature mai tanto “osé”, in toni dalle varienuancespatrizi. L’oro vince sui tanti colorianche nei manichini delle sale dedicate(prima delle sfilate) ad una eccezionalemostra statica- Tra gli abiti esposti anche quello nuziale dellaLollobrigida, presente in sala. Fragile, romantica, avvolta da teli interamentericamati a mano, sensuale e vogliosa, inmacramé di spago, di rafia o di lino, in mor-bidi “chiffon” sostenuti da armature di filo diseta, di nastri o di trine, la donna di MarellaFerrera: un omaggio a “Lady Chatterley” ilfamoso libro-scandalo che fece epoca nellaSicilia di quegli anni. Anche il basco e le bretelle-gioiello danno untocco audace e androgino all’abito da sposadella stilista siciliana. Tra le “provocazioni” le magliette di FarhadRe inneggianti a droga e diete e modelletaglia 36. Ancora provocazioni da Alessandro Cannavòche sceglie la via della “porno-fashion” conmise “hard style”, sfilato dopo GiovanniCavagna (notati i suooi mirabili intrecci a rag-natela su tessuti prodotti da Iafil). Un temaunico, per tutta la collezione, un solo tailleurmoderno nella sua concezione che nondimentica le regole sartoriali, quello diAlessandro Consiglio. Un vero inno alla sobrietà la collezione anni‘60 dal titolo “La misteriosa” o piuttosto “Evacontro Eva” per donne come Hillary Clinton,Condoleeza Rice e regnanti, quella di gatti-noni. Corpetti di tulle e pizzo, placche di met-allo intrappolate nella seta, tele di paillettes e

ricami di cristalli. “Stretch Couture”, una collezione “Haute”ispirata alla Pop Art e “Lem” hanno precedu-to la bella sfilata della russa Yanina, partico-larmente amata dalle signore dei nuovi ricchiindustriali moscoviti, dal jet-set internazionaleda principesse di sangue reale tra le qualiStephanie di Monaco, sua ‘fan’. Piccolissimi e non, nella deliziosa passerella“Kids for Kids”. I bambini aiutano i bambiniindiani colpiti dallo Tsunami. T-shirt lumi-nose, maglie e maglioni multicolore, finte pel-licce colorate su giacconi di pelle e imperme-abili, gonne di organza con ricami dorati perle bambine, con gilet in tinta anche per le

ragazze. Con la rivalutazione di marchi storici comequella di Walter Albini chiude la seconda gior-nata di kermesse. Patrizia Pieroni e il libanese Tony Ward (nota-to il tailleur civettuolo in gessato neroincrostato di pizzo macramè) nella terza gior-nata. Lorenzo Riva: il suo è un omaggio ad attricicome Marisa Allasio, Brigitte Bardot. I delicatitaiileur dalle gonne ampie con tasche appli-cate, giacchini strizzati con polsi e fiocchi inpiquet inamidato.

Tra i colori primavera-estate: giallo intenso,caffè e arancione; giochidi volants e un tripudiodi ruches altamente sar-toriali per gli abiti dacocktail e sera con tessu-ti ricamati in cristalli ejais. Deliziosa la sposa incorto con gonna ampiadi merletto. Altra novità: una provo-cazione sulla passerelladi alta moda con i costu-

mi da bagno. Una sfi-lata mozzafiato: indos-satrici bellissime in“short” inguinali, biki-ni ridottissimiimpreziositi da pietree svarowsky; caffet-tani trasparenti (iltutto, tra il folto pub-blico, sotto gli occhidel nuovo assessore Gianni Borgna e delPresidente di Alta Moda Roma StefanoDominella) adatti a spiagge come SaintTropez e “yacht” da 50 metri (e che rasen-tano i 2000 euro) di Blu Marine, Fisico, Justcavalli, La Perla. La manifestazione si ripeterà, dato l’enormesuccesso. Per contrasto deliziosi gli abiti in georgettedella promettente Bianca Gervasio, menoconvincente il giovane Carlo Contrada,migliorata l’Accademia di Costume e diModa. ‘Per riprendere il ‘filo’ è un percorso infor-mativo finalizzato alla formazione profes-sionale di ragazze dell’est europeo vittimedi emarginazione e violenza, un progettoideato da Stefano Dominella e svoltosi al‘Tempio di Adriano’ e che avrà un seguitomolto importante, ha concluso la terza

giornata. La collezione del libanese Abed Manrfurz inti-tolata “Abiti di Porcellana” nella quale siintrecciano l’opaco ed il translucido, ha pre-ceduto quella di raffaella Curiel, la celebrestilista milanese che in questa edizione si èlasciata incantare dall’esotismo dell’anticoEgitto, culminando con l’abito “Aida”.Deliziosi e molto portabili dalla mattina allasera i suoi tailleur molto primaverili, dal bustosegnato leggermente per poi accarezzare ifianchi. Anche glia biti hanno bustini moltopiccoli su gonne fasciate e tagli sbiechi,

lunghezze appena sopra il ginocchio. Per la sera, pizzi, macramè, gonne drappeg-giate a corolla, mussoline, organze, moltobianco e nero, arancio, acquamarina, bluette. “Bottega Veneta” ha festeggiato, altro evento,il nuovo “look” della sua boutique, precedutoda Camillo Bona, stilista ormai affermatosinell’Alta Moda, “Mittelmoda” e “Accademia diCostume e Moda”, “Gli angeli vestonoBolivia”. Interessante, nella conferenza stampa, il dis-corso del Presidente di Alta Roma StefanoDominella che ha detto che sono in corsoaccordi con il salone internazionale del pret-a-porter di Parigi per una fiera dedicata allepiccole e medie imprese del settore, probabil-mente già dalla prossima estate. Per concludere questa nutritissima edizionededicata all’alta moda a Roma, che ha così riv-italizzato questo tanto atteso evento dellaCapitale, la sfilata dello storico, intramontabilestilista Renato Balestra. La sua collezione“Allegra Chic” è veramente allegra e ipercol-orata. A ruba, come ordinazioni, l’abito-farfalla(dalle Vip presenti in sala) e poi una serie dicuori, fiori, bretelle-gioiello, per abiti sia dagiorno che da sera, leggeri come nuvole e condettagli “che fanno la differenza”. Un RenatoBalestra rinnovatosi nel suo stile, con unacollezione fresca e primaverile, leggera,appunto, come una farfalla.

Anna Maria Vandoni

L e s f i l a t e s v o l t e s i a Roma

Alta moda primavera - estate 2007

La violenza che dilaga nellaquotidianità delle nostre vite,ormai riduce le nostre coscienzea inutili spugne che hanno assor-bito quanto potevano. Il restorimane fuori, ci tocca ma non ciarriva dentro.Ormai sono troppi anni che imezzi di comunicazione passiva,in modo particolare e quasiesclusivo la televisione, propi-nano gratuitamente immaginitruculente che hanno scosso glianimi di molti, in passato, mache ora sono arrivati ad acquisi-re l’invidiabile status di stan-dard.Quello che mi incuriosisce ècome mai ad un certo momentocoloro che hanno fatto televisio-ne hanno deciso di cambiare il

soggetto telespettatore da ele-mento pensante, in parte da edu-care/informare attraverso i con-tenuti, ad oggetto di messaggi,non tanto commerciali (che rien-trerebbero in una loro logica),ma di un costume degradato chefiltra la morale dei singoli e nonpermette un procedimento inver-so.Da qualche mese ci si meravi-glia di immagini che girano ilweb e che generano dissenso, inquel mondo moralista che tantopoteva fare prima ma che oranon fa altro che scandalizzarsi aparole mentre continua a tollera-re l’imbastardimento dellenostre sensibilità, curando quel-lo che viene visto come malecon incredibile indulgenza.

E’ l’identificazione del concettodi sbagliato che purtroppoabbiamo perso nelle mille sfu-mature che le classi politica eintellettuale ci hanno mostratoessere lecite, perché sembreràstrano ma la collettività è un’en-tità che senza un riferimentopreciso ripiega in comportamen-ti puerili e autoindulgenti senzache si possa radicare una critici-tà generalizzata e basata sulcomune buon senso.L’apparire di certe immagini evideo, fatti con gli innumerevolimezzi tecnologici a disposizionedi tutti, a partire dai sei anni dietà, non è altro che una riprovadi quello che la società lasciata ase stessa ha scelto come percor-so “evolutivo”.

Insegnanti vittime di classi indi-sciplinate, o che vengono sor-presi in comportamenti indecen-ti con gli alunni, che arrivano atagliare la lingua a un bambinosono niente altro che la punta diquell’iceberg che è la resa totaledell’apparato educativo di que-sto Paese da anni.Vedere prepotenze e atti disopraffazione tra studenti, rissenate dal nulla, comportamentidistruttivi dovrebbe si indignarema solo per il fatto che ancoraoggi, come da sempre, avvengo-no, e che non ci sia nessun tipodi possibilità per coloro chedovrebbero impedirlo, di riusci-re nel loro intento; solo un’auto-regolamentazione comporta-mentale potrebbe riuscirvi ma il

suo processo generativo non èmai iniziato.Attraverso decenni di storia,passaggi generazionali dramma-tici, il risultato ottenuto è che lefamiglie sono colpevolmenteinermi di fronte all’aggressivitàdei loro figli e gli educatorivedono le masse fuori controllonon come un loro errore macome un danno che subiscono.Certo la cosa che manca proba-bilmente è una forte presenzaidealistica legata non all’edoni-smo degli anni ottanta figli deisettanta né al lassismo deinovanta ma ad una consapevo-lezza del vivere civile che sareb-be dovuta essere generata dallatanto vituperata globalizzazione.Inutile rivolgere le colpe al cine-

ma o ai videogames, la violenzache vi è contenuta, e che spessova oltre ogni aspettativa, puòessere controllata da chi ne ha laresponsabilità e la volontà ilresto no, per questo è probabileche tutto sarebbe più agevole sevenisse risparmiata - in partico-lar modo ai più giovani - la tra-smissione di contenuti violenti edi infimo livello durante l’arcodella giornata, anche perché unacosa potrebbe essere rimastanelle coscienze di noi prodottitelespettattori: la scelta, possibi-lità che ci è negata da mezzi dicomunicazione univocamenterivolti alla massificazione delmale e dei suoi riflussi sociali.

Gabriele Polgar

LamentazioniSu l ponde ra r e c i r ca i l d eg rado de l c o s tume

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Sono di Tolstoj e Flaubert i romanzi piu' belli - (Adnkronos)- I romanzi piu' belli di tutti i tempi? Quelli di Lev Tolstoj,Gustave Flaubert, Mark Twain e Francis Scott Fitzgerald. Almeno questoe' il verdetto di 125 scrittori statunitensi, inglesi e australiani interpellatiper scoprire quali sono i dieci libri di narrativa da portare su un'isoladeserta.

Il capolavoro di Garcia Marquez/adnkronos - (Adnkronos)- ''Cent'anni di solitudine'', il libro piu' famoso della letteraturasudamericana, con cui Gabriel Garcia Marquez vinse, nel 1982, il premioNobel della letteratura, festeggia i 40 anni dalla pubblicazione. Nei modi dellenarrazioni e delle mitologie familiari, mescolando realta' e leggenda, verita' efiaba.

Da Londra versione ridotta di Guerra e Pace- (Adnkronos/Sunday Times) - E'molto conosciuto in quanto e' uno dei capolavoridella letteratura russa, ma pochi possono dire di averlo letto fino alla fine. "Guerrae pace", romanzo del celebre scrittore russo Lev Tolstoj, e' noto infatti per la sua lun-ghezza, circa 1400 pagine, e il complicato intreccio della trama. Adesso pero', lacasa editrice britannica HarperCollins ne ha stampato una versione 'light', disponi-bile nelle librerie in aprile, che non raggiunge le 900 pagine complessive.

Alexis Charles deTocqueville nasce a Parigi il29 Luglio 1805 da genitoriaristocratici. Alexis compiestudi di diritto e viaggiamolto in Italia tra il 1826-1827. Già in questa circo-stanze, si delinea il suo spiri-to penetrante e critico difronte al paesaggio morale,istituzionale e giuridico dellaSicilia e dell’immobilismodettato dal sistema latifondi-stico di questa terra. Stringeuna forte amicizia con unamico di famiglia, Gustavede Beaumont, il quale saràsuo compagno di viaggioanche in America.Tocqueville decide infatti diandare a studiare il sistemacarcerario americano possi-bile modello in sostituzionedel vecchio sistema francese.Così s’imbarca con il suoamico Beaumont per gli StatiUniti nel Maggio 1831. Diritorno da questo importan-tissimo viaggio, nel 1833entrambi pubblicano Delsistema penitenziari negliStati Uniti e della sua appli-cazione in Francia; in segui-to, di ritorno da un viaggioin Inghilterra, si ritira in casadei genitori e produrrà Lademocrazia in America, lasua più importante produzio-ne. Il libro appare e vienepubblicato nel 1835, accoltocon grande successo.I due amici intraprendonoun secondo viaggio inInghilterra e in Irlanda nel1835, dove studiano e osser-vano il sistema politico ingle-se, il progressivo centralismoa favore del Parlamento enon dell’esecutivo e la cre-scita dell’industrializzazioneinglese. Ormai maturo,Tocqueville scriverà laseconda parte dellaDemocrazia in America,molto più teorica e filosoficadella prima, di un’attualitàancora sconvolgente, madestinata ad avere un succes-so di pubblico inferiore allaprima. Il testo verrà pubbli-cato nel 1840.Allo stesso tempo egli intra-prende la carriera politica enel 1839 viene eletto deputa-to a Valognes; fa parte di unacommissione per l’abolizionedella schiavitù, ma le sueconclusioni non saranno maidiscusse. Va in Algeria nel1841 ed approva la coloniz-zazione pur criticando lapolitica amministrativa fran-cese. Successivamente, dal1842 al 1844 è membro diuna commissione parlamen-tare sull’Africa e nel ’47 èrelatore di una commissionestraordinaria sui crediti desti-nati all’Algeria e nel ’42 èeletto al consiglio generaledel dipartimento dellaManica. Nel ’48 è eletto asuffragio universaleall’Assemblea costituente.Nella sua carriera politica hasempre mantenuto fede aisuoi principi, combattuto il

socialismo e difeso il bica-meralismo. Tra le sue opereimportanti, ricordiamoL’Ancien Régime et laRevolutione e Lo stato socialedella Francia prima e dopo il1789.Egli morirà a Cannes il 16Aprile 1859, dopo una recidi-va tubercolosi.Egli già prima del suo viag-gio in America, lucidamenteintuì che era in atto un gran-dioso mutamento politico esociale: il cammino dell’uma-nità verso l’uguaglianza dellecondizioni. Questa convinzione non èespressa già in modo com-piuto e completo nella primaparte della Democrazia inAmerica, uscita nel 1835, maverrà sviluppata e analizzatanella seconda parte dell’ope-ra, pubblicata nel ’40.Che si vada ora ad analizza-re quest’opera al fine dimostrarne la sua grandeattualità.La prima parte dell’opera èdivisa a sua volta in duevolumi dedicati rispettiva-mente alle istituzioni ameri-cane e al funzionamento diesse. Ma un ulteriore aspettovorrei mettere in luce di que-sta prima parte dell’opera diTocqueville: il suo rapportocon la Democrazia stessa.Questo perché LaDemocrazia in America èuno dei pochi testi dove èpresente una “filosofia dellademocrazia”. A Tocquevillenon interessa solo indagaregli aspetti istituzionali dellademocrazia, ma anche qualisconvolgimenti e vissuti pro-fondi possa scatenare quelnuovo assetto che la societàamericana andava assumen-do. La sua trattazione così,diventerà un’analisi psicolo-gica e profondamente esi-stenziale dell’impatto che l’u-guaglianza di tutti avrà sulsingolo individuo; questo èl’aspetto che rende davveroattuale l’indagine diTocqueville sulla democraziaamericana. Tocqueville peròcomprende che ciò che offrelo scenario americano, èqualcosa di totalmentenuovo e che perciò necessitadi essere analizzato con cate-gorie di pensiero e studionuove; ma quest’ultimefanno fatica a venir fuori,non si configurano in modoevidente, rendendo difficilee contrastata la capacità diaccogliere in tutto e per tuttol’assetto democratico e il suonucleo principale, l’ugua-glianza di tutti.Nel 1835 Tocqueville credeche quando una democrazieè ben riuscita, quando fondaun rapporto sociale nel qualeognuno, nei suoi limiti, con-serva la sua libertà, essa sub-isce l’inevitabile marchiodella mediocrità. Di certoognuno, nella democraziatrova garantiti i suoi diritti,c’è garanzia per le libere

associazioni e per i rapportidialogici, ma di certo la “lagrandezza delle azioni” nondimorerà più tra gli uomini.Tutto nella democrazia èattutito, smussato, livellato.La pace, il benessere, la pro-sperità estesa a tutti sonoelementi che nella democra-zia si sostituiscono comealternativa alle grandi azioni,ai sentimenti “energici”, alle

passioni. La “dolcezza deicostumi” viene posta in alter-nativa ai sentimenti “eroici”.Nel 1835 Tocqueville è con-vinto che la democraziaporta con sé un assettosociale nel quale tutto siappiattisce. In questi anniper lui la democrazia è vistacome una necessità, perchédel resto l’umanità corre irri-mediabilmente verso l’ugua-glianza delle condizioni, manon può suscitare passioni,ma solo un sentimento tran-quillo e ragionevole. Lademocrazia è per lui il giustomezzo, tratteggiato con lepiatte tinte della mediocrità.Nella democrazia, l’uomo ègettato verso l’alterità sca-gliato verso l’altro da sé epuò ritrovare la sua unicità,le sue certezze e il suo orien-tamento, unicamente nelproprio rapporto con Dio; inesso l’individuo trova la suainvulnerabilità, che sola puòpermettere di distogliersidalla difesa di sé e allargarsiagli altri. Questo perché, ciòche la democrazia porta consé, la simmetria degli indivi-dui, l’impossibilità che alcunindividuo possa affermarsisugli altri o che alcun poterepossa prevalere su un altro,ma soprattutto l’uguaglianzadi tutti di fronte a tutto,sconvolge l’uomo, lo fa diso-

rientare di fronte a tutta que-sta mobilità; tutto vacilla difronte a questi spazi immen-si di possibilità e modi diessere, l’uomo stesso si sentesul precipizio di un baratro,che lo fa sprofondare nell’a-nonimato e nel senso disvuotamento dettato dal con-tinuo confronto con l’altro.In queste circostanze quindi,un individuo difficilmente

può avere una disposizioneemotiva costruttiva nei con-fronti di ciò che lo circonda,perciò l’uomo penserà allasua sopravvivenza e alladifesa ad oltranza dei vantag-gi conquistati. Qui s’inseriscel’importanza della religione,che sola può distogliere l’uo-mo dal suo egoismo; eccoperché, nel 1835 Tocquevilletrova come unico sostegnoalla democrazia, la religione,che in Europa e non solo, siponeva come forza conser-vatrice per eccellenza. Nella prima parte dellaDemocrazia in America, eglipensa che la democrazia puòessere affrontata solo se l’uo-mo da qualche parte trova ilsuo cantuccio invulnerabile,insomma il dramma dellademocrazia è perTocqueville, il confronto conl’altro da sé e ciò è un pesoinsopportabile; anzi il rap-porto sociale è un valoresolo nel momento in cui nonturba la certezza di sé del-l’individuo. Accettare l’altronel proprio orizzonte è giu-sto perché si viaggia versol’inesorabilità della democra-zia, importante e fondamen-tale per la giustezza di ciòche garantisce a dispetto diun regime tirannico omonarchico, ma sono deva-stanti e frustranti i vissuti che

scatena nell’animo umano.Ma a cambiare non sonosolo i tempi, arriviamo al1840 e Toqueville è ormaipronto per allargare i propriorizzonti e a scrivere laseconda parte dellaDemocrazia in America.Ormai Tocqueville compren-de che accettare il confronto,non è più cosa funesta edistruttiva per l’individuo,ma è ricchezza e, ciò chediventa ora funesto è il nonsapere accettare con ricchez-za emotiva e spirituale ilconfronto con il diverso dasé. La democrazia è forsemeno elevata e porta con sémeno spirito eroico rispettoad altre forme di governo,ma è da considerare che l’e-levatezza del vecchio regimeè legata all’ingiustizia e que-sta oscura subito lo splendo-re di un’azione. Si trattaquindi ormai, di non trovareun sostegno alla democrazia,ma di sviluppare e favorirequei vissuti positivi che sidischiudono in lei. Si deveeducare alla democrazia,poiché essa comporta unaumento della vitalità ingenerale, della circolazionedi pensiero, che riguardatutti e proprio qui sta il pro-blema: l’educazione allademocrazia deve riguardare isentimenti e i costumi, poi-ché di questa libertà se nepossa fare il giusto e rispet-toso uso. Per far amare lademocrazia non si deveandare alla ricerca di unospazio che isoli l’individuo,ma si deve ricercare un con-fronto sano che non uccidala vitalità dell’uomo. Quindil’educazione alla democraziasi pone come educazionedell’individuo alla libertà, masotto la legge generale delrispetto degli altri. E’ disedu-cativo e dannoso isolarsi eaccettare in modo rancorosoe per ciò fittizio l’altro, soloperché non si può evitare difarlo. L’educazione allademocrazia si delinea perciòcome un saper vivere bene ilconfronto con l’altro, arric-chendosi dell’altrui esperien-za e facendo propria la rego-la aurea Del rispetto per glialtri.. L’uguaglianza diventain sé, così estremamente gra-tificante, poiché capace divalorizzare ogni individuo;per tanto la democrazia, nonpuò essere introdotta, sostie-ne Tocqueville, con la vio-lenza, lo scontro e l’odio.Ma attenzione a quel mecca-nismo che col progressivolivellamento dei cittadini,porta a considerare solo lamassa e non più il singolo;l’orizzonte umano è fatto ditanti esseri uguali e se non sirinunca al sogno di una enti-tà capace di affermare la suaunità sulla pluralità, è facileche si instauri un meccani-smo che dimentica gli indivi-dui, immaginando che prota-gonista della storia sia una

fantasiosa unità, lo spirito oL’opinione pubblica. Questacircostanza schiaccerebbel’individuo, esercitandoloalla mancanza di indipen-denza spirituale e facendolofuggire dalla sua vera realtà,la propria debolezza. Questoterreno farà germogliare unasubdola dittatura o un aperoconsenso ad essa.Il nuovo spazio aperto cheoffre la democrazia. Con lasua mancanza di certezze edi assoluto fa apprezzare lapossibilità del cambiamento,non esiste più la nozione diun destino paralizzante eprefissato, gli individui sonopiccoli e limitati, ma ognunopuò aspirare alla perfezione.Ciò che sostiene la democra-zia è la grandezza dell’animoumano, è la grandezza delleproprie aspirazioni, cose cherestavano nascoste nel vec-chio regime; l’uomo senzapiù miti e maschere, nonsfugge più all’abisso di guar-dare dentro di sé e solo lamente, consapevole dellasua grandezza e delle suepossibilità, può accettare lasua limitatezza ma viverecomunque con ricchezza epienezza: il vero nemico perla democrazia, diceTocqueville, non è costituitoda chi vuole imporre il pro-prio dominio, ma questo saràsolo la conseguenza di unaserie di eventi che hanno illoro inizio in vissuti psichicinegativi e che preparano len-tamente ad un tacito consen-so alla dittatura. Il nemicodella democrazia sembraessere così un certo freddodell’anima, un’incapacità diporsi in modo positivo, ener-gico, vitale e indipendente difronte agli eventi; la vita spi-rituale si blocca e la libertàperde la sua fonte più ricca,la mente. La democrazia non ha nemi-ci insiti nella sua stessa natu-ra, ma nemici della democra-zia sono nei modi in cui essaè vissuta; quindi il verosostegno alla democrazia èuna capacità di sentire allagrande e l’educazione deveaiutare e insegnare agliuomini ad avere una vitamentale ricca anche la’ doveun uomo è uguale all’altro edove non c’è più nulla dicerto.E’ evidente quanta attualità cisia nel pensiero diTocqueville e nella situazio-ne umana da lui descritta,quindi se di certo non ci sipuò augurare che la filoso-fia vada al potere, poichèfisiologicamente il suo finenon è il potere e perchégovernare non è fare filoso-fia, si può almeno auspicareche il potere a volte dia unosguardo alla filosofia, percercare di comprendere esaper leggere meglio i tempiche corrono.

Ilaria Parpaglioni

A lexis De Tocquevil leL o s p i r i t o d e l l a d e m o c r a z i a

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Quattro anni fa l'addio ad Alberto Sordi- (Adnkronos) - Quattro anni fa, il 25 febbraio 2003, stringendo le manidella sorella Amelia, moriva a 82 anni Alberto Sordi, il re della commediaitaliana, dopo una grave malattia durata sei mesi. Figlio di un direttore d'or-chestra, nato a Roma il 15 giugno 1920, il trasteverino Alberto Sordi, fu ilcampione dell'interpretazione dei difetti italiani

Oscar: Morricone ringrazia commosso (ANSA) - 'Dedico questo Oscar a mia moglie Maria che mi ama tanto e che io amo'.Queste le parole di un Morricone commosso per l'Oscar alla carriera. Dopo un fil-mato a lui dedicato e dopo aver ricevuto la prima standing ovation della serata,Morricone si e' inchinato alla platea e ringraziando l'Academy ha detto: 'devo rin-graziare tutti quelli che hanno consentito di concedermelo e anche i registi che mihanno dato la loro fiducia'.

Oscar: vince Martin Scorsese (ANSA) - Martin Scorzese ha vinto l'Oscar per il miglior fil, The Depated, ecome miglior regista. Oscar alla carriera per Ennio Morricone. ForestWhitaker ha vinto l' Oscar come miglior attore, per 'L'ultimo re di Scozia',mentre Helen Mirren ha vinto l'Oscar come migliore attrice, per 'The Queen'.Milena Canonero ha vinto l'Oscar per i migliori costumi, per 'MarieAntoinette'. 'La vita degli altri', di Florian Henckel von Donnersmarck(Germania), ha vinto l'Oscar come miglior film straniero.

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Con il grande David Lynchnon c’è scelta, lo si amaoppure lo si odia. Questogrande maestro del cinemain ogni suo film fa compiereallo spettatore un viaggionell’inconscio, bisogna solodecidere se si è disposti afare questa incursione nelleprofondità più oscure dell’a-nimo umano, se si è dispostia lasciarsi andare.Il suo è un mondo a metà trail surreale e l’angoscioso,sensazione, questa, trasmes-sa anche dai suoi disegniperché non tutti sanno cheall’inizio si dilettava con lapittura. Dopo aver trascorso iprimi anni di vita nelMontana, David si trasferì aPhiladelphia per studiaredisegno e, per ironia dellasorte, fu proprio allora che(vedendo che un colpo divento aveva animato glioggetti incollati sulla suatela) scoprì la passione per ilcinema.Provare a raccontare la tramadi una delle sue pellicole èimpresa assai ardua perchécon Lynch il plot ogni voltasalta in quanto non è la cosapiù importante, funge dainput e basta.Se pensate che MullhollandDrive è uno dei più contortie complicati tra i suoi film, è

perché non avete “ancora”visto Inland Empire.Il sessantenne regista è sem-pre più coinvolto nella medi-tazione trascendentale enelle attività che a essa si

possono correlare. È convin-to che il cinema tradizionaleabbia fatto il suo tempo percui un film deve aprirsi adaltre forme di espressione,lasciando lo spettatore libero

di intuire i signifi-cati attraverso leemozioni. Da qui ilviaggio nell’incon-scio che conduce,inevitabilmente, aflash di memoria,immagini surreali,dialoghi insensati econtinue sovrappo-sizioni tra realtà efantasia. È come sefosse un sogno che

ha un significato soltantonella dimensione di esseretale e se lo si prova a rac-contare (trasportandolo dalladimensione onirica a quellarazionale) perde completa-

mente senso.Inland Empire è ambientato

a Los Angeles, un’anzianadonna bussa alla porta diun’attrice che è in attesa diessere scritturata per unruolo. Dopo le deliranti pre-dizioni della signora, l’attricericeve una chiamata e ottie-ne una parte in un film.Questo si rivelerà essere unremake di un film “maledet-to” in quanto interrotto ametà e mai finito di girare acausa dell’improvvisa scom-parsa degli interpreti. Da questo punto in poi il filodella razionalità va a farsifriggere in quanto la sceneg-

giatura diventa un vulcanoin eruzione che lascia perstrada personaggi e situazio-ni. Forse qualche anticipa-zione può aiutare a capiremeglio: la protagonistarisponde a una domanda esubito dopo piange guardan-do la TV, mentre due uominicon teste da coniglio dallelunghe orecchie siedono suun divano, un immancabilebacio lesbico, una macchiadi ketch-up che sembra san-gue, una donna che spia glialtri attraverso un buco fattoda una sigaretta in una sot-toveste di seta…..tutto chia-ro no?

Il ritorno di David Lynch

Dopo l’esordio I segreti delcuore e World Traveller, ilregista Bart Freundlich dirigeper la terza volta JulianneMoore, sua moglie dal 1997.Accanto a lei, un ottimo castcon David Duchovny, MaggieGyllenhaal, Billy Crudup, EvaMendes e Ellen Barkin, impe-gnati, chi da protagonista, chida antagonista, a riscrivere leregole della convivenza amo-rosa. Che non sia facile non èuna novità, ma forse pensa-vano che sullo schermo irisultati potevano essere inte-ressanti, offrendo una pro-spettiva nuova. Il risultato èche vediamo scenari usurati evisti e stravisti.Tra dicotomie (rigorosamenteal femminile) carriera-fami-glia, casalinghi affetti da pria-pismo, ragazze che studianoda spose e ragazzi “io vivoalla giornata”, Uomini &Donne si avvicina tristementeall’omonimo televisivo targa-to Maria De Filippi. Il titolooriginale suona Trust TheMan: un buon consiglio, danon prendere ironicamente,eccetto che per Freundlich.Peccato, perché gli attorisono affiatati, le musiche diClint Mansel suggestive, qual-che sequenza - quelle mutua-te dalla propria vita privata,Freundlich dixit - gustosa,ma il rosa ineluttabilmentestinto. Per non parlare dell’-

happy end che, diversamentedalla commedia americana (eper tale si intende un benpreciso genere cinematografi-co), non era assolutamentenecessario. Anzi se lo sceneg-giatore e il regista avessero

avuto il “coraggio” di conclu-dere con un finale menomelenso e scontato, avrebbe-ro dato quel tocco di origina-lità che poteva offrire quellaprospettiva nuova di cuisopra.

UOMINI E DONNEBiopic in realtà non è il terminegiusto per definire il genere alquale appartiene questo film,Fur, giustamente sottotitolatoRitratto immaginario dal regi-sta Steven Shainberg (ispiratosialla biografia edita nel 1984 daPatricia Bosworth) perchè findall’inizio appare sullo schermouna dichiarazione che ci infor-ma che quello che vedremo è“ciò che avrebbe potuto esserela vita di Diane Arbus. Il regista(già originale esploratore dimondi femminili irrequieti earditi come quello di Secretary)ci mostra un ritratto molto libe-ro e personale di una fotografainquieta, anzi, ossessionata. Lafamosa Diane Arbus, è l’altret-tanto famosa Nicole Kidman. Come Alice nel paese dellemeraviglie scivola nel bucooscuro e precipita in un mondoignoto di freaks, così la bella ericca assistente fotografa nellaNew York del 1958 subisce ilfascino della “bestia”, il fascinodel ritratto di un’umanità altera-ta. Il film segue la trasformazio-ne di Diane da remissiva casa-linga a estroversa fotografa,colta nell’attimo della vita in cuisi desidera assaporare unalibertà creativa compressa euniformata alle convenzionidella società. Chi scatena l’arti-sta è un vicino di casa, Lionel,misterioso e seducente, cui pre-sta il volto, o meglio gli occhi,Robert Downey Jr , affetto da

inguaribile malattia, ossia la cre-scita innaturale del pelo. La suaè una fur, una pelliccia, capacedi dare sofferenza anziché pia-cere, come lo fanno invecequelle cui Diane è abituata gra-zie al commercio di famiglia.La Kidman è ormai collaudata ainterpretare donne “borderline”e atipiche e il film gioca sulleriproduzioni dei suoi sguardiattoniti e dei suoi prolungatidubbi, che già molto si sonoconosciuti nel suo precedenteBirth, anche quella una storianon troppo lineare. I freaks dicui Diane si è fatta interpretediventano i suoi interlocutori,

accompagnandola nel mondonotturno delle miserie morali edei rifiutati. Il film non appro-fondisce però questo lato oscu-ro e mostra l’evoluzione psico-logica scatenata dall’incontro trala bella e la bestia, tra la puliziadella casa ordinata di Diane el’onirico appartamento diLionel, tra l’ordine e il disordine,la certezza e il dubbio, la perfe-zione e i difetti, diventando unafavola per adulti. Non sarà unsogno, quello della fotografa,ma un drammatico compiersidella sua parabola eccessiva,che si compierà con il suicidio,avvenuto nel 1971.

Nicole Kidman fotografa inquieta e ossessionata. Nel biopic diretto da Shainberg, traintrospezione piscologica e favola per adulti

Una commedia “sexy”

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

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Scoperto il segreto della plasticità Il cervello degli adulti non ha la stessa plasticità di una mente giovane. Maora gli scienziati del Cnr di Pisa hanno identificato un meccanismo mole-colare che potrebbe restituire quella duttilità persa nel tempo. Il team dell'i-stituto di neuroscienze ha applicato la scoperta su cavie di laboratorio. Conrisultati sorprendenti: i ricercatori italiani sono riusciti a ridare alla cortec-cia visiva di topi adulti la plasticità tipica di topolini giovani. Una scopertache potrebbe avere grandi implicazioni nelle terapie riabilitative. E che saràpubblicata domani sulla rivista Neuron.

Studio rivela: alcune vitamine fanno maleAlcune vitamine forse fanno più male che bene. A suggerirlo è uno studioapparso su JAMA (Journal of American Medical Association) secondo cuivitamina A, E e beta-carotene aumentano il tasso mortalità in media del 5 percento per chi le assume. La vitamina C e il selenio non avrebbero invece que-sto effetto. Il nuovo studio è una meta-analisi, una procedura, quindi, in cuisono raggruppati molti studi precedenti.

Raciti, accusato dell'omicidio il 17enne in carcere Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di omicidio volon-tario in concorso è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni diCatania nei confronti del 17enne già detenuto a seguito dei disordini presso lostadio di Catania, in occasione del derby con il Palermo.

A Norma, tra i verdi rilievidei Monti Lepini, c’è unafonte che scorga cioccolatacalda, che si degusta durantela visita di un percorso didat-tico e curioso che illustra esvela i segreti del buon cioc-colato.

L’alimento più amato dagrandi e piccini rimane sem-pre il cioccolato. Le sue ori-gini lontane, addirittura risa-lenti alla civiltà Maya, nefanno di un cibo “storico”con una storia affascinanteoltre che un alimento appeti-toso. Varie sono le teorie che ten-dono a dare una spiegazioneetimologica alla parola“cacao”, una delle quali èlegata al dio AztecoQuetzalcoàtl, il quale donò aimortali il seme di cacao perricavarne una bevanda siamara ma energetica, da quiil nome del seme cacahuatldivenuto poi chocolatl.Il Museo del Cioccolato diNorma, ha aperto i battentinel 1995, i primo nel nostropaese; quest’esposizioneoffre di ripercorrere la storiadel “Cibo degli dei”, spiegan-do, attraverso pannelli illu-strativi e didascalici, filmati efoto, targhe e oggetti anti-chi… la storia, il processoevolutivo, le fasi della produ-zione di cioccolato, ovverodall’albero del cacao fino allavendita del cioccolato stesso,dalla civiltà Maya ai nostrigiorni. Una fonte che fa scorreredella cioccolata calda, ovvia-mente la parte più attraenteper i bambini, ma nonsolo…, dà inizio al percorsoeducativo sulla cultura delcioccolato.

Dei riquadri appesi al muroillustrano le piantagioni dicacao che sono coltivatenelle zone tropicali. La pianta di cacao, Teobromacacao (nome scientifico) èproposta in uno dei primispazi all’interno del museo.Curiosamente si osservanoche i frutti della pianta sonograndi quanto cedri e all’in-terno dei quali sono racchiu-si i semi, ovattati da unapolpa asprigna. La raccolta èeseguita due volte ognianno. In uno dei box delmuseo, sono sparsi a terramolti semi di cacao, simili adelle mandorle, tesi a simula-re il procedimento di essicca-zione. Si scopre così che unabuona barretta di cioccolatofondente deve avere dellepeculiarità come lo scrocchiodeciso durante la sua rottura,lo sciogliersi ad una determi-nata temperatura. Un altrotest, fai da te, a cui possiamosottoporre il nostro squisitoalimento è spezzarlo, secompare del bianco vuoldire che stiamo mangiandoun ottimo prodotto, quelbianco è il burro di cacao, laparte più nobile del cioccola-to.Il museo oltre ad avere unpercorso educativo è ancheformativo Qui s’impara adutilizzare con precisione itermini cacao, cioccolato ecioccolata che troppe voltesono scambiati o utilizzatiimpropriamente. Infatti ilcacao è termine con il qualesi indica il frutto dal quale siricavano due elementi cheproducono il cioccolato,ovvero il burro di cacao (dicolor bianco) e la pasta di

cacao (di color bruno); ilprodotto alimentare che con-sumiamo in stecche o barret-te si chiama cioccolato; lacioccolata è invece unabevanda di color bruno otte-nuta dal cacao in polverecon l’aggiunta di acqua olatte. Questa galleria del “cibodegli dei” è aperta da dodicianni, e ha accolto 18.000persone. Qui si possono tro-vare cioccolatiere risalentiall’Ottocento, scatole di lattadi famose marche di produt-tori di cioccolatini risalenti aiprimi del Novecento. Laricerca continua di materialestorico induce gli organizza-tori a viaggi continui, perampliare il museo con mate-riale sempre più vasto,oggetti che segnano il per-corso storico del cioccolato.Utensili, porcellane…in unastanza antiqua è stata ripro-dotta con fedeltà –con mac-chinari originali recuperati ingiro per l’Europa – “l’AnticaFabbrica del Cioccolato. Lavisita si fa ancora più succu-lenta quando i più golosi chevogliono assaggiare il super-bo cioccolato artigianale delmuseo potranno sbizzarrirsinello shop antistante. Scaffalie mensole ospitano cioccola-to di ogni tipo, dal classicoalle ultime novità, dallacrema a insolite forme alle-gre. Al bancone si troveran-no praline di ogni gusto, daquelle alla mandorla finoall’uvetta passita. Insommauna visita davvero gust-OSA!Il Museo del Cioccolato Via Colle Catilina, 20 - 04010NORMA (LT)Orario 9,30 – 12,30/ 15,00–18,00

Il museo delcioccolato

Intervista al Dottor MassimoChina, amministratore del

Museo del CioccolatoCome nasce l’idea di crea-re il “Museo delCioccolato”?Siamo un gruppo di amiciche hanno in comune la pas-sione nei confronti del “Cibodegli Dei”. Così verso la finedegli anni ’80 abbiamocominciato una scrupolosaricerca del materiale necessa-rio, e dopo tanto studio ededizione, nel 1995 siamoriusciti ad inaugurare il 1°Museo del Cioccolato inItalia. Forti della consapevo-lezza di creare uno strumen-to sia “curioso” che “didatti-co”, come può esserlo questogenere di Museo, ci siamospinti a realizzare quest’im-presa. In passato i consumatori (ed ibambini in particolare) nonsapevano distinguere tra unvero cioccolato e un suo“surrogato”; il Museo è statoil pretesto per dare il nostrocontributo alla conoscenza diquesto alimento.

L” Antica Fabbrica del cioc-colato” è la parte più sug-gestiva del museo.Abbiamo voluto fornire aivisitatori un quadro di quelloche era un tempo la Fabbricadel Cioccolato, attraversomacchinari originali abbiamocercato di far conoscere ilprocesso produttivo ormai indisuso. Non è statofacile!Abbiamo trovato tutti icomponenti in giro perl’Europa. Una volta abbiamorintracciato un “Tostino” perfave di cacao, alimentato alegna. Una bellissima macchi-na d’epoca, molto ben con-servata ma... ingombrante,“sepolta” in una specie discantinato dal peso di circa 7/10 q. Per poterla far uscire,abbiamo dovuto abbattereuna parete. Siamo soddisfat-ti del risultato della Fabbrica, anche se la nostra ricerca ècontinua.

E’ vero che la mola utiliz-zata dai muratori è somi-gliante a quella che si uti-lizza per macinare i semidel cacao?

È molto simile, si tratta di unaruota in pietra ma è più vici-na a quella utilizzata nei fran-toi per macinare le olive,

Quali sono gli ingredientiprincipali per la prepara-zione del buon cioccolato?

Per la preparazione del cioc-colato puro gli ingredientisono: Burro di Cacao, Cacaoin polvere, Zucchero,Lecitina di soja. Con l’aggiun-ta di latte per il “Cioccolato aLatte”.

Che differenza c’è tra ilburro e la pasta di cacao?

La Pasta di Cacao è compostada Burro di Cacao e Cacao inpolvere. Il baccello, oCabosside, è il frutto dellapianta del Cacao molto simi-le ad un melone allungato. Adifferenza del melone, dovemangiamo la polpa e buttia-mo i semi, quando si apre ilbaccello, la polpa viene scar-tata e i semi (simili a man-dorle) vengono trattenuti.Dalla spremitura dei semi siottiene: sia il Burro di Cacao,la parte più nobile, sia ilCacao in polvere che potreb-be definirsi quasi una “partedi scarto”, un po’ come lasansa nel processo di lavora-zione delle olive.

La direttiva europea del 03agosto 2003 ha varato dellenovità inerenti la produ-zione di cioccolato. Hacambiato il vostro modo difare questo alimento?

La questaa direttiva consentel’utilizzo di altri grassi (max.5%) al posto del Burro diCacao, pur continuando achiamare il prodotto“Cioccolato”. Naturalmentequesta decisione è stata presasu pressione delle multina-zionali. Gli Artigiani Italiani sisono rifiutati di applicarequesta norma ed hanno otte-nuto dal Parlamento Italianoun decreto che fa definire“PURO” solo il cioccolatosenza la presenza di altrigrassi diversi dal Burro diCacao stesso.

Un buon cioccolato qualicaratteristiche deve avere?

Un buon cioccolato, comedetto in precedenza, deveessere composto da unabuona quantità di Burro di

Cacao, che è la parte “nobile”dell’alimento. Il Burro diCacao è un grasso insaturo, equindi di facile digeribilità,assimilabile all’olio di oliva.Un buon cioccolato deveavere almeno il 50% di Pastadi Cacao.

La pianta di cacao crescenelle zone equatoriali, èpossibile coltivare ilTeobroma cacao anche inItalia ricreando ambientiidonei?Ci sono stati in Italia dei ten-tativi in serra, la pianta è cre-sciuta bene ed ha anche“fruttificato” ma è impensabi-le poter predisporre una verae propria piantagione. Inogni caso, se verremo aiutatidalle autorità, a margine delMuseo vorremmo ricreareuna piccola piantagione.

Ma il cioccolato fa ingras-sare?Come tutti gli alimenti uneccesso di consumo faingrassare. Attenzione però,spesso si associa il cioccolatoa fenomeni quali brufoliecc…, in realtà questo puòsuccedere quando si mangiadel cioccolato non puro,ma addizionato con grassisaturi.

Per quali motivi il cioccolatoandrebbe consumato?Recenti studi hanno dimostratomolti effetti positivi sul sistemacardio – circolatorio e sul siste-ma nervoso centrale. In ognicaso il piacere di un buon cioc-colato è un’esperienza che valela pene di avere vissuta!!! Eancora al cioccolato, da sem-pre, sono state attribuite qualitàafrodisiache!!!

Un consiglio ai lettori sul-l’acquisto del “cibo deglidei”?Come o appena accennato,spesso al cioccolato vengonoaggiunti grassi saturi che nesnaturano le qualità principa-li. È fondamentale, per l’ac-quisto di un buon prodotto ,leggere attentamente l’eti-chetta e accertarsi che nonsiano presenti grassi diversidal Burro di Cacao; Più èalta la percentuale di pasta dicacao, più è buono il ciocco-lato. Allora buon cioccolato atutti!