1-15/15-31 Maggio 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10

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Chi grida all’emergenza democratica non esagera affatto. Prodi - come di consueto - minimizza e assicura che la “rimozione forzata” trattasi di provvedimento di routine e che il governo non barcolla: “Perché, è successo qualco- sa? Mi meraviglia che voi vi meravigliate...” - rassicura... Di routine!? Come se fosse di routine la gestione di una situazione in cui - nella peggiore tradizione dei conflitti isti- tuzionali “made in Italy” - un autorevole esponente del governo e il capo della GdF si sconfessino vicendevol- mente. Ma la sinistra e’ macchina davvero potente e, grazie a una campagna stampa deni- gratoria nei confronti dell’or- mai ex comandante generale (bollato come bomba ad orologeria innescata dal cen- trodestra), sta tentando di far passare in cavalleria un fatto decisamente grave. La rimozione di Roberto Speciale - colpevole di aver Poste Italiane SpA- Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Maggio 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10 - 0,25 (Quindicinale) In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romanina per la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-Italy Abb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina — Fondato da Turchi — COPIA OMAGGIO MONTEZEMOLO, UN PROGRAMMA DI GOVERNO — a pagina 4— ECONOMIA Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727 LA PIAZZA D’ITALIA www.lapiazzaditalia.it Povera Italia LA PIAZZA D’ITALIA di GABRIELE POLGAR — a pagina 6 — CULTURA LA VIGNETTA “Emergenza democratica” Un’Italia in bilico tra la caduta e la sopravvivenza si è affacciata alle elezioni amministrative con una strana attitudine. La situazione del paese, in crescita grazie alle esportazioni ma con un forte stallo dei consumi interni, si accompagna alla assoluta mancanza di un vero leader che in momen- ti difficili come questo si assuma rischi e responsabil- ità per dare speranza e prospettive ad una società ormai quasi completamente abulica e pressoché rasseg- nata al suo declino. Se prima c’era una congiun- tura mondiale che bloccava lo sviluppo e i sogni del Paese, ora, grazie alla vendetta del Governo Prodi nei confronti delle categorie ritenute ostili, il popolo rin- nega la politica stessa, inca- pace di dare una risposta appagante su un qual- sivoglia argomento. Alle amministrative gli elet- tori fino ad ora rivolti a sin- istra si sono astenuti in massa, cosa che visto il tradizionale attaccamento alle consultazioni locali dovrebbe essere valutata alla stregua di un voto con- trario in Senato. Quelli che hanno votato per la destra, gli “ostili”, trascinati dall’esasperazione sperano, sognano ancora un cambiamento. Tralasciando le coraggiose, e per questo degne di rispetto, analisi della scon- fitta da parte del Governo, è necessario soffermarsi sul fatto che in una situazione così delicata la maggioranza non trovi niente di meglio da fare che proteggere un vice ministro dotato di un’intraprendenza quan- tomeno anomala. Il caso Visco/Speciale è un modello di opportunismo che ritrae quel mondo (tanto distante dagli elet- tori) che palesa l’attacca- mento di certi signori a quei valori poltronistici degni dei tornisti delle trasmissioni televisive pomeridiane, che descrive come il conflitto di interessi possa essere esteso e non ridotto solo al caso Berlusconi. Il problema è che per questo tipo di ingerenze non ci sono armi se non quella della trasparenza e sappiamo bene come ciò non sia stato mai più astratto di ora. Bene del Paese, coerenza, decenza sono concetti che questa politica sta negando ai suoi elettori, ancora una volta. A pagina 2 www.lapiazzaditalia.it Una Piazza di confronto aperta al dibattito su tutti i temi dell’agenda politica e sociale per valorizzare nuove idee e nuovi contenuti Lord Emerich Edward Dalberg Acton (1834–1902) “La libertà è la preven- zione dal controllo da parte degli altri. Questa richiede autocontrollo e perciò influenze religiose e spirituali; educazione, conoscenza, benes- sere.” ACTON INSITUTE For the study of Religion and Libert http://www.acton.org/research/libtrad/ SCHOPENHAUER COME EDUCATORE

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"Beccato!". "Emergenza democratica". - Maggio 2007 LA PIAZZA D'ITALIA - www.lapiazzaditalia.it - fondato da Franz Turchi 1-15/15-31 Maggio 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10 - € 0,25 (Quindicinale)

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Chi grida all’emergenzademocratica non esageraaffatto. Prodi - come di consueto -minimizza e assicura che la“rimozione forzata” trattasi diprovvedimento di routine e

che il governo non barcolla:“Perché, è successo qualco-sa? Mi meraviglia che voi vimeravigliate...” - rassicura...Di routine!? Come se fosse di routine lagestione di una situazione in

cui - nella peggioretradizione dei conflitti isti-tuzionali “made in Italy” - unautorevole esponente delgoverno e il capo della GdFsi sconfessino vicendevol-mente.

Ma la sinistra e’ macchinadavvero potente e, grazie auna campagna stampa deni-gratoria nei confronti dell’or-mai ex comandante generale(bollato come bomba adorologeria innescata dal cen-

trodestra), sta tentando di farpassare in cavalleria un fattodecisamente grave. La rimozione di RobertoSpeciale - colpevole di aver

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L27/02/2004 num. 46) art. 1 - DCB-Roma 1-15/15-31 Maggio 2007 - Anno XLIV - NN. 9-10 - € 0,25 (Quindicinale)

In caso di mancato recapito restituire a Poste Roma Romaninaper la restituzione al mittente previo addebito - TAXE PERCUE tass. riscoss Roma-ItalyAbb. sostenitore da E 1000 - Abb. annuale E 500 - Abb. semestrale E 250 - Num. arr. doppio prezzo di copertina

— Fondato da Turchi —

COPIA OMAGGIO

MONTEZEMOLO,UN PROGRAMMADI GOVERNO

— a pagina 4—

ECONOMIA

Per la vostra pubblicità telefonare allo 800.574.727

LA PIAZZA D’ITALIA

ww

w.la

pia

zzad

ital

ia.it

Povera Italia

LA PIAZZA D’ITALIA

di GABRIELE POLGAR

— a pagina 6 —

CULTURA

LLAA VVIIGGNNEETTTTAA

“ E m e r g e n z a d e m o c r a t i c a ”

Un’Italia in bilico tra lacaduta e la sopravvivenza siè affacciata alle elezioniamministrative con unastrana attitudine.La situazione del paese, increscita grazie alleesportazioni ma con unforte stallo dei consumiinterni, si accompagna allaassoluta mancanza di unvero leader che in momen-ti difficili come questo siassuma rischi e responsabil-ità per dare speranza eprospettive ad una societàormai quasi completamenteabulica e pressoché rasseg-nata al suo declino.Se prima c’era una congiun-tura mondiale che bloccavalo sviluppo e i sogni delPaese, ora, grazie allavendetta del Governo Prodinei confronti delle categorieritenute ostili, il popolo rin-nega la politica stessa, inca-pace di dare una rispostaappagante su un qual-sivoglia argomento.Alle amministrative gli elet-tori fino ad ora rivolti a sin-istra si sono astenuti inmassa, cosa che visto iltradizionale attaccamentoalle consultazioni localidovrebbe essere valutataalla stregua di un voto con-trario in Senato.Quelli che hanno votatoper la destra, gli “ostili”,trascinati dall’esasperazionesperano, sognano ancoraun cambiamento.Tralasciando le coraggiose,e per questo degne dirispetto, analisi della scon-fitta da parte del Governo,è necessario soffermarsi sulfatto che in una situazionecosì delicata la maggioranzanon trovi niente di meglioda fare che proteggere unvice ministro dotato diun’intraprendenza quan-tomeno anomala.Il caso Visco/Speciale è unmodello di opportunismoche ritrae quel mondo(tanto distante dagli elet-tori) che palesa l’attacca-mento di certi signori aquei valori poltronisticidegni dei tornisti delletrasmissioni televisivepomeridiane, che descrivecome il conflitto di interessipossa essere esteso e nonridotto solo al casoBerlusconi. Il problema èche per questo tipo diingerenze non ci sono armise non quella dellatrasparenza e sappiamobene come ciò non sia statomai più astratto di ora.Bene del Paese, coerenza,decenza sono concetti chequesta politica sta negandoai suoi elettori, ancora unavolta.

A pagina 2

www.lapiazzaditalia.itUna Piazza di confronto aperta aldibattito su tutti i temi dell’agenda

politica e sociale per valorizzare nuoveidee e nuovi contenuti

Lord Emerich EdwardDalberg Acton(1834–1902)

“La libertà è la preven-zione dal controllo daparte degli altri. Questarichiede autocontrollo eperciò influenze religiose

e spirituali; educazione, conoscenza, benes-sere.”

ACTON INSITUTE For the study of Religion and Liberthttp://www.acton.org/research/libtrad/

SCHOPENHAUER COME EDUCATORE

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che “vanifica anche l’appelloal dialogo rivolto oggi dalCapo dello Stato” e minac-ciano di agire con estremadurezza. Il presidente del Consiglio -come gia’ detto - fa orecchieda mercante: “C’e’ una nota? Bene, la leg-geremo”.Intanto, l’esito del Consigliodei Ministri straordinarioindetto da Romano Prodi perrisolvere la vicenda che vedecoinvolti Vincenzo Visco e laGuardia di finanza ha mira-colosamente ricompattato lamaggioranza e scatenato leire del centrodestra. Che la maggioranza si ricom-patti dinanzi a simili porcatee’ sintomatico. Sintomatico di una situazionetragicomica palese ai cittadi-ni solo nel suo aspetto tragi-co. L’ennesima brutta storia diun governo contestato inlungo e in largo da nord asud e che gli italiani stannoletteralmente “prendendo acalci” ad ogni scadenza elet-torale. Persino da quellaagguerrita casalinga - con-trarissima all’ampliamentodella base Usa in quel diVicenza - che dopo essersidichiarata una elettrice penti-

ta di Prodi ha risvegliato l’as-sopito animo pacifista diVerdi e Comunisti. Ma il caso Speciale, non cene voglia il neo comandantegenerale D’Arrigo, anch’egli

meritevole, ha scoperchiatopentoloni ben piu’gravi. Coloro che, per anni, hanno

accusato Berlusconi di lavo-rare da mattina a sera per larealizzazione di leggi ad per-sonam, dopo l’approvazionedell’indulto, che ha reso ilnostro paese molto piu’ insi-

curo con casi di violenzaurbana pressoche’ quotidi-ani, si sono resi protagonisti

di un altro scandalo. Il provvedimento dirimozione non e’ andato giu’al generale Speciale, che hapresenziato alla tradizionalesfilata del 2 giugno assieme

al neotitolare, il succitatoD’Arrigo. No, non c’e’alcun limite al

ridicolo con questo governo.Se non ci fossero elementitangibili di assoluta gravita’sotto gli occhi di tutti tra cuiinstabilita’, politica di ves-sazione e abusi. In una paro-la: MALGOVERNO a tutti ilivelli. Visto che continua adichiararsi estraneo a simili,vergognose interferenze, ifatti contestatigli non sem-brano fare a Visco ne’ caldone’ freddo. Trattavasi, evidentemente, diprassi... Come e’ prassi di questogoverno andare a contam-inare politicamente tutte leistituzioni dalla magistraturaalla Guardia di Finanza. Ma che impressione producequesta storia nell’immagi-nario collettivo e vien fuoriper il cittadino? il discreditoistituzionale e la sfiduciamista a odio nei confrontidella politica rischiano didiventare un incendio fuoricontrollo, su cui il mondoimprenditoriale - del tuttoinsoddisfatto di questo gov-erno - potrebbe tornare asoffiare. Ma per Prodi non succedemai nulla...

Francesco di Rosa

LA PIAZZA D’ITALIA - INTERNI

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Famiglia: Napolitano, valori costituzionesono riferimento (Adnkronos) - Per la famiglia "i principi fondamentali con cui si apre la Cartacostituzionale rappresentano naturalmente il piu' complessivo quadro di riferi-mento: a cominciare dall'articolo 2, in cui si sanciscono 'diritti inviolabili del-l'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua perso-nalita'' e nello stesso tempo si svincola all'adempimento di doveri inderogabili disolidarieta', e dall'articolo 3 in cui si afferma la 'pari dignita' sociale di tutti i cit-tadini'".

Chiesa: Fassino, politica deve sapersi

(Adnkronos) - ''La Chiesa ha diritto di parlare. Non credo che le si possa rimproverare di espri-mere il proprio pensiero, e lo dico da liberale''. Lo afferma il segretario dei Ds, Piero Fassino,in un'intervista pubblicata sul nuovo numero del mensile free press "Pocket", diretto da DanieleQuinzi. ''La politica -aggiunge Fassino- deve confrontarsi con le opinioni della Chiesa metten-do in campo proposte e elaborazioni della stessa intensita'''.

Politica: carica degli under 40, si' Bipartisan aManifesto Meritocrazia/Adnkronos(Adnkronos) - ''Largo ai giovani, ma solo quelli che meritano''. Potrebbe essere que-sto lo slogan del 'manifesto per la meritocrazia', proposto dall'azzurro SimoneBaldelli per rilanciare la politica, che vive una stagione appannata dalla lontananzadai cittadini. Un rilancio che deve passare anche per un ringiovanimento della clas-se politica e ritrovare le ragioni del coinvolgimento di una larga parte della popola-zione.

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tutelato le sue prerogativeistituzionali e la dignità delleFiamme Gialle dalle illegit-time interferenze del vicemi-nistro Visco - indica esatta-mente la linea scellerataintrapresa dal governo. Il fatto - noto ormai a tutti -e’ di una gravita’ assoluta. Ilcomandante generale dellaGdF aveva accusato il vicem-inistro Visco di pressioni -anzi un vero e proprio autaut - affinché azzerasse senzamotivazioni l’intero verticedella GdF della Lombardia.Visco telefona, manda let-tere, cerca il numero uno, fachiamare dal proprio staff.Quei trasferimenti s’avevanoda fare. Ovviamente, Visco sie’ speso in un’autodifesastrenua ma scricchiolante,che vista anche la fine riser-vata a Speciale non e’ sem-brata mai troppo convin-cente. Che fare, allora? Mettere all’-opera il solito vecchio “pro-moveatur ut amoveatur”, conun posticino alla Corte deiConti. In una nota congiunta, ileader dell’opposizioneBerlusconi, Fini, Cesa e Bossiaccusano il governo di una“gravissima prevaricazione”

“ B e c c a t o ! ”“ E m e r g e n z a d e m o c r a t i c a ”

tante, e che a noi de la“Piazza d’Italia” fa piaceresottolineare, è che quasi tuttiquelli che l’anno scorso brin-darono alla sconfitta di SilvioBerlusconi e del centro-destra alle elezioni politiche,oggi sono non solo delusi maforse anche più arrabbiatidegli elettori della CdL, per lepolitiche che questo governodi centro-sinistra sta portan-do avanti a scapito dell’eco-nomia e del tessuto sociale diun Paese intero. Il risultato di tale incapacità agovernare una così ampiacoalizione, anzi coacervo, deipiù disparati partiti, è statal’immobilità assoluta in alcunisettori e in altri una ciecafuria distruttrice di quanto ilprecedente governo di cen-tro-destra aveva promosso,non proponendo mai nulla diveramente nuovo e di utile eche ha portato alla seccasconfitta elettorale dei scorsigiorni. Analizzando con più calma lasituazione , comunque inostri lettori si possono ren-dere conto che lo stato disalute del Governo Prodi giàera stato minato a sufficienzada diversi fattori esterni edinterni alla coalizione di mag-gioranza e che l’ultimo votonelle amministrative di finemaggio è servito solamente apalesare maggiormente lostato di estrema conflittualitàtra i partiti che compongonoil centro-sinistra e la loro

grande difficoltà a rimanereuniti nei momenti di maggio-re tensione politica. Analizziamo, una ad una,quali sono, secondo noi, lecause del crollo verticale delconsenso di Prodi e del suoGoverno in tutto il Paese, danord al sud, oltre alla già cita-ta mancanza di omogeneitàpolitica dei partiti che com-pongono il suo variegatoschieramento di cui già altrevolte su queste pagine abbia-mo ampiamente trattato. La prima causa è che oramaianche i così detti poteri forti,banche, grandi industrie ,finanza e mass media che pertutto il tempo del governodella Casa delle Libertà ave-vano sostenuto il Professoree lo avevano sospinto allatesta dell’Unione ora hannocambiato idea sulle sue capa-cità di governare il Paese,oppure, secondo noi cosapiù reale, dopo aver creato eresuscitato il personaggioProdi ad uso e consumodegli elettori per mandare viaBerlusconi, adesso cercanodi metterlo da parte mandan-do al governo dell’Italia unapersona che li garantisca dipiù, dopo che Prodi più,volte in questo primo anno dipremierato, ha messo ilbecco in scalate finanziarie,fusioni bancarie ecc. Infatti solo in questa otticanoi possiamo vedere il duroatto d’accusa che il presiden-te di Confindustria,

Montezemolo, ha lanciato neisuoi confronti , lamentandouna crisi della politica italianache non riuscirebbe più acapire il Paese reale essendooramai oltre che dispendiosasolo autoreferenziale.Dichiarazioni diMontezemolo che ad esseredel tutto sinceri a noi de “laPiazza d’Italia” anno provo-cato sudorazioni fredde.Nonperchè esse fossero del tuttoprive di fondamento, ma peril fatto che la solita stampa diregime le ha amplificatecome se fossero la veritàrivelata, quando Berlusconisono lustri che va afferman-do le stesse cose e quandonello stesso programma elet-torale della CdL le proposteche il presidente dellaConfindustria fa oggi, eranotutte presenti.Non vorremmoinsomma che come si eraartatamente creato il falsomito dell’Italia alla canna delgas e sull’orlo del baratro oragli stessi mass media di allo-ra creassero quest’altra pan-zana della crisi della politicaitaliana e con questa scusa sicreassero i presupposti permettere da parte un governo,comunque eletto dal popolo,sostituendolo con fantomaticitecnici super partes, che noinella storia italiana maiabbiamo visti e forse maisono esistiti.Ma da questopunto di vista gli Italiani sonosembrati fortunatamente piùscafati di qualche mese fa,

infatti quando circa il 75% deivotanti si reca alle urne perdelle elezioni così dette dimedio termine non ci sembrache ci sia un allontanamentodalla politica, forse da quelladi centro-sinistra, dati i risul-tati, sicuramente si. La seconda causa di questocrollo verticale del consensodei partiti che compongonola maggioranza di Governo, èla nascita del partitoDemocratico, da molti vistocome il fumo negli occhi enella lotta all’ultimo sangueche si è scatenata tra gli altipapaveri del centro sinistraper divenirne presidente.Difatto la fusione a freddo diDS e Margherita voluta daidirigenti dei due partiti, e daProdi soprattutto, ha creatomalessere nella base che nonsente l’operazione come pro-pria , ha avuto solamente ilmerito di far nascere un altropartito, quello della sinistraDS, che in ogni occasione di

dibattito rimarca le propriedifferenze dai così dettidemocratici facendo aumen-tare la temperatura dell’ora-mai moribondo GovernoProdi. Il risultato immediato di tuttociò è stato quello di far ricon-quistare al centro-destra cittàcome,Asti, Vercelli, Monza,Verona, andare al ballottag-gio in province e città unavolta feudi rossi comeGenova, Piacenza, Pistoia, edi confermare amministrazio-ni uscenti di centro-destra ,da nord a sud, con maggio-ranze una volta definite bul-gare aumentando i consensiper la CdL in maniera quasiesponenziale. Insomma l’avviso di sfrattogli Italiani l’anno spedito, conla speranza che Prodi e ilcentro sinistra non si com-portino come i loro amici deicentri sociali , occupandocioè abusivamente palazzoChigi.

U n a n n o c i è b a s t a t o“ L ’ e l o q u e n z a d e l r i s u l t a t o d e l p r i m o t u r n o e l e t t o r a l e ”

Il dato politico che emergedalle scorse elezioni ammini-strative di fine Maggio è que-sto: agli Italiani è bastato unsolo anno di governo Prodiper averne le scatolepiene.Ma la cosa più impor-

Dalla Prima

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LA PIAZZA D’ITALIA - ESTERI

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Iran: dagli Usa in arrivo protesta formalecontro Elbaradei (Adnkronos) - Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti intendono prote-stare formalmente contro la recente proposta del direttore generale dell'Aiea,Mohamed ElBaradei sul programma nucleare dell'Iran. La sua idea di prendereatto del fallimento del tentativo di bloccare l'acquisizione di capacita' nucleari econsentire a Teheran lo sviluppo di quantita' ridotte di uranio arricchito a uso civi-le sotto stretti controlli degli ispettori ha sollevato un coro di no.

M.O.: Salerno (AN), D’Alema non distingueStato Democratico da terrorismo (Adnkronos) - ''L'identico tono e l'identica fermezza con cui D'Alema rivolge adIsraele, nonche' alle fazioni in lotta nella Cisgiordania l'invito a porre fine alle rispet-tive operazioni belliche, testimoniano quanto il ministro degli Esteri italiano nonsappia distinguere uno stato democratico che si difende da gruppi terroristici deditialla pura violenza. Israele sta continuando a tutelarsi e a difendersi dai terroristi chehanno di nuovo scatenato il terrore nei territori di confine confermando la lorovolonta' di voler destabilizzare l'area ed impedire ogni processodi pace e di convi-venza''.

Ue: Zapatero e Sarkozy, ruolo attivo peraccordo rapido su trattato (Adnkronos) - Francia e Spagna vogliono esercitare "un ruolo attivo" perche' sipossa arrivare "al piu' presto" a un accordo sul Trattato dell'Unione Europea, possi-bilmente gia' entro la fine del semestre di presidenza tedesca, il 30 giugno

Il voto amministrativo delloscorso mese nel Regno di SuaMaestà è salito alla ribalta deimedia di tutto il mondo per-ché per la prima volta in cin-quant’anni ha consegnato lamaggioranza relativa nelParlamento scozzese al parti-to nazionalista che ha in pro-gramma la convocazione delpopolo per decidere sopral’indipendenza definitiva daLondra entro un paio d’anni. Al di là della consueta querel-le tra nazionalisti scozzesi eLondra, da cui peraltro inazionalisti scozzesi esconoridimensionati, per essersiritrovati con il loro leaderAlex Salmond Primo Ministroin pectore ma con un soloseggio in più dei laburisti euna coalizione di governotutta da formare, questa tor-nata amministrativa traccia unvera e propria linea di discon-tinuità con il passato. Le ragioni non vanno ricerca-te tanto nel radicalizzarsi dellasfida autonomista (anche ilPlaid Cymru il partito nazio-nalista gallese è cresciuto sen-sibilmente nei seggi e nelconsenso popolare), quantonel sentimento che inizia adagitarsi nell’Inghilterra pro-fonda. Già in un sondaggiodel Novembre scorso dell’ICMper il Sunday Telegraph sievidenziava come il 68% dellapopolazione inglese oramaidichiari apertamente di volereanch’esso un Parlamentoregionale per sé. Monta una

voglia di regionalismo e unastizza nei confronti delle pul-sioni centrifughe scozzesi egallesi generata dalla circo-stanza di fatto che sono pro-prio loro, le parti del paesepiù riottose, che beneficianodi maggiori sussidi e assisten-za statale traducendosi il tuttoin tante tasse da pagaresoprattutto per il contribuenteinglese. Va ricordato come Edimburgosia uno dei principali centrifinanziari europei, i fondalidel Mare del Nord edell’Atlantico settentrionale dipertinenza scozzese conten-gano le più ampie riserve dipetrolio dell’Unione Europea,ma la Scozia e il Galles rap-presentino solamente la sestae la decima regione delRegno Unito per popolazio-ne. Cosa succederebbe se ilsud-est o il nord-ovest dellaGrande Manchester, si stan-cassero del fatto che gli inve-stimenti regionali negli annirecenti sono stati indirizzatisecondo una logica assisten-ziale e non di sostegno alleinfrastrutture del paese. Cosasuccederebbe se gli operatoridi borsa di Londra comincias-sero a chiedersi per quantoancora la City resterà la piaz-za finanziaria più importantedel mondo? Sotto questi nodi irrisolti ilpartito laburista che ammini-strava localmente il paese unpo’ ovunque arretra a favoredei Tories di Cameron, ma l’e-

redità di Blair si fa per essiforse troppo pesante. Di fatto assistiamo in questaprima fase di post-blairismoallo spostamento a sinistra delbaricentro dell’agenda politi-ca con un Cameron che volamolto basso e ci tiene a nonmarcare distanze eccessivedal recente passato in un’otti-ca meramente elettoralistache senz’altro lo premierà, maa quale prezzo politico e pro-grammatico? E se nel paese la questionedei nazionalismi resta ancorarisolta, dopo la devolution del1997 e una pace nell’Irlandadel Nord benedetta ma le cuidinamiche geopolitiche resta-no pur sempre un puntointerrogativo, ora lo slanciodella decennale e tumultuosaripresa economica nata sullefondamenta della rivoluzionetatcheriana che il blairismofu così avveduto da assecon-dare, sembra lasciare il passoalla dialettica tra un partitoconservatore più comprensi-vo e ansioso di legittimarsi a“sinistra” e un nuovo Labourdi Gordon Brown tirato per lagiacca ad un ritorno verso lacasa del socialismo europeo:per anni il vero incubo diTony Blair oltre il suo euro-peismo di facciata. Dal punto di vista costituzio-nale, il Regno Unito è unostato unitario con un governoed un parlamento sovrani. Aseguito dei referendum sulladevolution approvati in

Scozia e Galles nel 1997, èstato concesso un limitatoautogoverno a queste duenazioni costitutive. IlParlamento del Regno Unito aWestminster continua però adavere il potere di emendare,espandere, ridurre oppureabolire gli ambiti di autono-mia devoluti a Scozia e Gallese, quindi, il Parlamento scoz-zese attualmente non si puòcerto definire pienamentesovrano. Peraltro, sul pianopratico, è piuttosto improba-bile che il Parlamento britan-nico voglia (e, volendolo,possa politicamente) abolirein maniera unilaterale i parla-

menti ed i governi di Scozia eGalles senza indire prima unreferendum tra le popolazioniinteressate. Per un caso o un gioco deldestino le elezioni ammini-strative ultime recenti sonocadute esattamente trecentoanni dopo lo scioglimento delParlamento scozzese e l’an-nessione al Regno (1707).Dopo il referendum del 1997al ricostituito Parlamentosono state attribuite diversecompetenze legislative nellematerie di interesse nazionalescozzese, i gallesi, sebbenecon meno entusiasmo, sonosulla stessa strada, gli inglesi

cominciano a chiedersi per-ché, a loro, l’opzione debbaessere preclusa. Certo, resta ilprestigio della Corona, lostesso leader dei nazionalistiscozzesi vuole essa rimanga ilCapo dello Stato sul modellodella Repubblica Australianaanche in una Scozia indipen-dente e presto la Regina, suindicazione del nuovoParlamento scozzese nomine-rà uno dei parlamentari, pro-babilmente lo stesso AlexSalmond dello ScottishNational Party, First Minister.Ma sarà il primo passo versocosa?

Giampiero Ricci

D e v o l u t i o n o D i s s o l u t i o n L e a m m i n i s t r a t i v e n e l l a G r a n B r e t a g n a d e l t e r z o m i l l e n n i o .

In questa fase interlocutoria,attraverso cui la grandeurfrancese deve affrettarsi a“rifarsi il trucco” pena l’inevi-tabile tramonto, il popolofrancese si e’ pronunciato afavore della continuita’, pre-miando Nicholas Sarkozy, del-fino di Chirac e 23esimo pre-sidente della storia francese. L’ipoesi Royal era del pariaffascinante e pareva avere lesembianze di una svolta ancorpiu’ salvifica: per un pugno divoti non se ne e’ fatto nulla. Il charisma, il crudo pragma-tismo, il piglio che inevitabil-mente possiede ogni erede diDe Gaulle, il sorriso affasci-nante e intraprendente diSarkozy hanno avuto lameglio sulla bellezza, sullacapacita’ dialettica di questa

“Venere socialista” chiamataSegolene. E cosi’, l’eco del successo tar-gato Merkel non ha avutoseguito in Francia. La socialista le ha provatetutte (fino ad appropiarsi delmito di Giovanna D’Arco, che- ha tuonato - “non e’ appan-naggio esclusivo della destra”)ed anche per questa ragionele va tributato l’onore dellaarmi. Poco male, la Royal pros-eguira’ la sua battaglia, prontaad approfittare di un even-tuale fiasco di Sarkozy. Ma adifferenza di quanto accade inItalia, non se l’augurera’,perche’ chi si candida aguidare il proprio popolo amail proprio Paese al di sopradella propria fazione.

Oltre a quanto detto sopra,cio’ che maggiormente hafavorito il gollista nella scalataall’Eliseo e’ stato, per l’appun-to, il suo essere gollista. Nelle fasi di transizione, dicrisi, in cui l’insicurezza, il dis-agio, il declino si impadronis-cono dell’animo dei francesirivolgersi a destra e’conse-quenziale. Ecco perche’ lacontinuita’con Chirac non cos-tituisce una sorpresa. La paurosa sfida della societa’multirazziale esplosa in tuttala sua gravita’ con la storiacciadelle banlieu (che vide il neo-presidente francese protago-nista di dichiarazioni senzamezzi termini che suscitaronopolemiche presso una consis-tente parte dei francesi), lasfida dell’Europa, cui anche losciovinismo si deve inchinarese si vuol mantenere un profi-lo alto nella gestione delpotere e le sfide sociali hannosuggerito ai francesi lasoluzione gollista, ritenuta lapiu’ adatta a fornire risposteconvincenti efficaci. “Largo agli uomini del fare,bando agli uomini del dire” e’una legge che vale anche inFrancia.

Dire che sulla sconfitta cononore della Royal sia pesato ilsuo esser donna e’ una puraidiozia. La Francia e’ un Paese libero-da certe logiche, che fa unuso sapiente e non ossessivodella tradizione. Se qualcosadi nuovo deve succedere - lastoria ci insegna - accade inFrancia. Sulla vittoria di Sarkozy hapesato - oltre a quanto dettodella persona - l’idea: ha vintoprima di tutto il suo esseredestra. Quando i problemi incalzano,quando occorre polso pergovernare situazioni insidiose,quando si sentono “esigenzad’ordine” ed “esigenza dirisultati” per rimettere in sestola baracca la scelta e’ con-seguenziale: destra. Quando si richiedono snellez-za e sobrieta’( il neo premierFillon ha dimezzato il numerodi ministeri) - amiche dell’effi-cienza - rivolgersi alla destrae’ piu’ che logico. C’e’ grande attesa per intuire itratti distintivi che contraddis-tingueranno il mandato delneopresidente francese. Noi, in tutta onesta’, confidi-

amo in un risveglio dell’eu-ropeismo: a fatti, non solo aparole. La condotta francese dell’eraChirac e’ contraddistinta da unsubdolo euroscetticismo, chein occasione di diversi passag-gi cruciali ha messo in crisi ilprocesso di integrazione. Le dichiarazioni del neoinquilino all’Eliseo fannocredere ad un cambiamento dirotta, che abbracci in manieradecisa la causa europea. Anche perche’, chiudersi nelnazionalismo a fini mera-mente propagandistici e diconservazione del potere

attraverso l’adulazione dellefolle significa decretare inanticipo la fine della grandeurfrancese. Napoleone o no, e’finito il tempo delle illusioni,il passato va definitivamentearchiviato. La Francia deve convincersiche soltanto attraverso l’inte-grazione europea - all’internodella quale puo’ far valere lapropria potenza, il proprioprestigio, la propria storia -puo’ tornare a coprire unruolo di rilievo. Staremo a vedere.

Francesco di Rosa

D a C h i r a c a S a r k o z yL a s v o l t a n e l l a d e s t r a f r a n c e s e

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LA PIAZZA D’ITALIA - ECONOMIA

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Fisco: OCSE, richieste uso tesoretto possonopeggiorare conti (Adnkronos) - Attenzione alle richieste che arrivano dai partiti per la destina-zione delle risorse derivanti dal tesoretto perche' potrebbero peggiorare i contipubblici. E' quanto scrive l'Ocse nell'Outlook a proposito dell'extragettito.Infatti, ''nonostante il governo sia impegnato sul fronte di un ulteriore conso-lidamento dei conti, il bilancio per il 2006 risultato molto migliore delle atte-se ha gia' incoraggiato richieste politiche per una maggiore spesa e per taglifiscali prematuri''.

Enologia: Coldiretti, in Usa si beve meta' dei vini rossitoscani doc

(Adnkronos)- Negli Usa si beve circa la meta' dei vini rossi doc/docg della Toscanadestinati all'estero con il Chianti e il Brunello di Montalcino in pole position. E'quanto riferisce la Coldiretti sulla base dell'indagine Nomisma sul posizionamentodei Vqprd (doc/docg) italiani nei principali mercati mondiali dove complessiva-mente si e' verificata una crescita record per il vino 'made in Italy' con un aumentodelle esportazioni in valore del 20 per cento

Lavoro: Rinaldi, riconoscere talento pergarantire pari opportunita' (Adnkronos/Labitalia) - ''Nell'Anno europeo per le Pari Opportunita' per tutti, com-pito questo che sarebbe piu' semplice attuare valorizzando l'autonomia, le compe-tenze e la liberta' femminile, e' necessaria una nuova gerarchia dei diritti a partiredal riconoscimento del merito e del talento individuale, che favorisca, cosi', unaconcorrenza reale tra i due generi in tanti settori che, finora, hanno visto quasi esclu-sivamente la presenza maschile, creando, nei fatti, luoghi di privilegio nonostante leleggi vigenti''

Fragilità della ripresa e soste-gno alle imprese e costi dellapolitica sono i tre punti essen-ziali della relazione del presi-dente di Confindustria, LucaCordero di Montezemolo,all’assemblea annuale dellaConfederazione che si è svoltaalla presenza di oltre tremiladelegati. Ed è proprio sullaquestione delle spese per lapolitica che si è aperto unoscontro a distanza traMontezemolo e Prodi.Sfiorano i 4 miliardi di euro,dice Montezemolo. Il solosistema dei partiti, afferma,«costa al contribuente 200milioni di euro l’anno, contro i73 milioni della Francia, men-tre stime recenti parlano di uncosto complessivo della politi-ca vicino ai 4 miliardi. In qualealtro Paese i partiti sono cosìpesanti e così numerosi?».Secondo Montezemolo «non cispaventa dover sopportare ilcosto anche di qualcosa chefunziona bene, ci imbarazza ilcosto altissimo di un sistemache ha perso efficacia e stentaa produrre risultati». Da 15anni l’Italia è prigioniera della«transizione»: la politica è incrisi e i protagonisti continua-no ad accapigliarsi sui fanta-smi del passato, la divisionetra destra e sinistra è «antica».L’Italia reale deve tornare pro-tagonista e, per il presidente di

Confindustria, serve capacitàdi leadership, di cogliere inuovi confini tra gli schiera-menti che corrono «lungo cri-nali molto diversi dal passato»su linee «spesso trasversali».Sulla semplificazione istituzio-nale Montezemolo chiedequalche segnale preciso esemplice. «Facciamo, ad esem-pio, una specie di businessplan per l’abolizione delle pro-vince» per evitare di costituirnedi nuove e cancellare «quelleesistenti entro qualche anno.Risparmieremmo molto dena-ro pubblico, semplificando lavita dei cittadini».Montezemolo propone anchedi «stabilire che non si posso-no accettare comunità monta-ne a pochi metri di altezza sullivello del mare. Parlo, percapirci, dell’altezza di un con-dominio». Insomma c’è nellapolitica un «drammatico» pro-blema di rapporti tra costi erisultati. Subito i cronisti si rivolgono alpresidente del Consiglio perun commento su questo pas-saggio della relazione.Montezemolo «si commenta dasolo» replica Romano Prodi.Allora, presidente, con il suodiscorso Montezemolo sta«scendendo» in politica? «Stasalendo» replica il premier. Astretto giro e altrettanto sinteti-ca la controreplica di

Montezemolo al quale vieneriferita la battuta di Prodi:«Vuol dire che l’ha apprezzata».In sintesi distinguiamo nellarelazione operata dal presi-dente di Confindustria iseguenti passaggi chiave:Una ripresa fragileNella sua relazioneMontezemolo aveva preso lemosse dal giudizio sulla ripre-sa economica in atto. «La ripre-sa non è ancora consolidata, èfragile e si spegnerà rapida-mente se saremo lasciati soli,se non saranno rimosse letante, tantissime anomalie checi costringono a competerecon un braccio legato dietro laschiena». Lo ha detto il presi-dente della Confindustria,Luca Cordero diMontezemolo, nella relazioneall’Assemblea annuale dellaconfederazione che si è apertaquesta mattina a Roma dinan-zi a 3mila delegati. «L’Italia nonpuò continuare a essere ilpaese dei veti, dai rifuti allaTav, dai rigassificatori alleautostrade, ma deve diventareil paese delle decisioni». Gliimprenditori, poi, non voglio-no accettare processi alleimprese, anche perché laripresa dell’economia italiana«viene tutta dalle imprese e dalmercato». Occorre, dunque,«un clima diverso», sottolineaMontezemolo, perché comeimprenditori «abbiamo biso-gno di sentire più tifo attornoa noi». Applauso scrosciantenel passaggio della relazionesull’addizionale Irap, che«toglie soldi alle imprese perpremiare le Regioni che ammi-nistrano peggio». Da gennaio,dice Montezemolo, quando inGermania entrerà in vigore lariforma che riduce di nuovo ipunti l’aliquota fiscale sui pro-fitti, «le aziende italiane saran-no le più tassate d’Europa.Guardo al Paese che vogliamocostruire da qui al 2015: chiproduce, chi lavora, chi pagaregolarmente le tasse, non

deve più essere penalizzato.Non é accettabile una pressio-ne fiscale così concentratasulla produzione, rispetto allerendite e ai consumi».Cuneo fiscale. «Il taglio del cuneo - spiegaMontezemolo all’assemblea -non finisce nelle tasche degliimprenditori, è un vantaggioper tutta l’economia perché cirende più competitivi». Per ilpresidente di Confindustria enecessario ridurre le impostesulle imprese come hannofatto in Germania, Spagna,Regno Unito, Austria e Svezia.«Dobbiamo allinearci all’ali-quota media europea - diceMontezemolo - che è piùbassa di ben 8 punti. Siamodisponibili a scambiare qua-lunque incentivo in cambio diminore pressione fiscale sulleimprese e su questo vogliamoconfrontarci con il Governoprima della Finanziaria». Lastrada per ridurre in modo sta-bile la pressione fiscale è quel-la di «abbattere il debito pub-blico, tagliare la spesa impro-duttiva, spingere la crescitadell’economia».LiberalizzazioniBene, ma ancora lunga la stra-da da percorrere. Il Governo,dice Montezemolo, «con ilministro Bersani, ha avviatoun processo, apprezzabile maancora insufficiente, di libera-lizzazioni». Necessario, quindi«approfittare del clima favore-vole che si è creato e impri-mere, cominciando dai prov-vedimenti che sono già inParlamento, una forte accele-razione in tanti settori ancorachiusi alla concorrenza: ener-gia, professioni, servizi pubbli-ci locali, pubblica amministra-zione». Occorre, secondoMontezemolo, «bonificare lacrescente foresta di societàpubbliche o semipubblichegenerate dagli amministratorilocali per creare poltrone egestire affari». In questo scena-rio, rileva il presidente di

Confindustria, «avevamo salu-tato con vero interesse il dise-gno di legge del ministroLanzillotta sui servizi pubblicilocali» ma «il compromessoche è stato raggiunto rischia diessere insufficiente e noncapiamo perché sia stataaccettata una revisione alribasso». Sul fronte della libe-ralizzazione dei servizi pubbli-ci locali, poi, «bisogna proce-dere con più determinazione epiù in fretta. Serve una forteassunzione di responsabilitàpolitica. Si tratta di una que-stione centrale per affrontarela modernizzazione del Paese.E auspichiamo un vero impe-gno da parte di tutti coloroche si definiscono riformistinella maggioranza e nell’op-posizione».Pensioni.Sulle pensioni occorre unosguardo all’Europa. «Siamo ilPaese del vecchio continentecon l’età media più alta e conl’età di pensionamento piùbassa. In tutti i grandi paesieuropei si va in pensioneormai a 65 anni e c’è chi,come la Germania ha già fissa-to un obiettivo più ambizioso.Non si tratta di fare riformedifficili ma solo di applicare leleggi esistenti, a partire dallalegge Dini, approvata con lefirme di tutti i sindacati, e dallariforma Maroni».L’adeguamento del sistemapensionistico, secondoMontezemolo, «è necessarioperché i lavoratori possanoavere in tarda età una pensio-ne consistente. O davvero sipensa che i giovani di domanisiano disposti a pagare unapensione per ogni salario?Perché questo avverrà, se noninterveniamo oggi». Su pensio-ni, riforma degli ammortizza-tori sociali e completamentodella legge Biagi di riforma delmercato del lavoro «vorremmoconfrontarci con un sindacatoche guardi un po’ meno alpassato e un po’ più al futuro

e a quello che succede nelmondo».Riforma elettorale.Per migliorare la governabilitàdel Paese è urgente una rifor-ma elettorale. Serve un «siste-ma che consenta ai migliori diemergere e di governare, e diaagli elettori la possibilità discegliere senza liste prefabbri-cate». Necessaria anche l’ado-zione di misure che estendanole prerogative del premier perrafforzare l’esecutivo.Comunque, «la riforma eletto-rale da sola, non basta», occor-re «accelerare sulle riforme isti-tuzionali», a partire «dall’ag-giornamento della CartaCostituzionale».Pubblica amministrazione. AllaPubblica Amministrazioneserve un’iniezione di concor-renza e di merito. Nella suarelazione all’Assemblea il lea-der degli imprenditori, ha sot-tolineato che la Pubblicaamministrazione «deve aprirsialla concorrenza e al merito,premiando e pagando megliochi lavora e chi è capace, mafacendo a meno dei cosiddettifannulloni».

Montezemolo ha espresso unsentimento molto diffuso tragli italiani, quello di una pro-fonda sfiducia nei confrontidell’attuale classe politica edirigente. Molti cercano disviare il problema affermandol’allontanamento o la sfiduciadegli Italiani nei confrontidella politica. Non si trattasemplicemente di una affer-mazione sbagliata, bensì di unultimo e disperato e meschinomodo di difendere lo statusquo. Gli Italiani non sono lon-tani dalla politica, il contrario,sono tornati in politica più diprima e vogliono fortissima-mente una nuova politica,vogliono non solo facce, mauomini nuovi e nuovi conte-nuti.

Angelo Salvatori

Montezemolo, un programma di governo!Il presidente di Confindustria rileva l’esistenza di un’ennesima spaccatura all’interno del Paese Italia

La manovra fiscale 2007: il Governo Prodi ripristinal’imposta sulle successioni e donazioni

Il tesoretto non è sufficiente a Prodi e a Padoa-Schioppa per togliere le mani dalle tasche degli italiani.

Tra i primi provvedimenti fis-cali varati dal governo Prodinon è un caso che ritornanoin auge tasse ed imposte inparticolare sui trasferimentigratuiti di beni di proprietà.Ad essere tassato è l’asseereditario tra coniugi e traparenti affini.In secondo luogo vengonotassati i lavoratori autonomiattraverso l’inasprimentodelle aliquote reddituali.Insomma pare plausibile unamanovra fiscale di risanamen-to del sistema economicoperseguita esclusivamenteattraverso l’aumento del pre-lievo tributario? La politicaeconomica di un governodovrebbe tendere allaottimizzazione del gettito ealla manipolazione dellaspesa pubblica nell’ottica dipiani di investimenti cheabbiano un effetto non dis-

torsivo sulla collettività. L’ideologia della sinistra ital-iana invece detta le lineeguida da seguire al fine diraggiungere obiettivi di redis-tribuzione del reddito nel sis-tema economico nazionaleprelevando ricchezza dai ric-chi e redistribuendola aipoveri. Questa ideologia piùche avere una ratio di svilup-po è alquanto solidaristica. Ildiscorso di solidarietàpotrebbe anche sussistere inun’ottica redistributiva ma ilproblema è che a pagare nonsono solo i ricchi ma anche ipoveri. Lo slogan della leggefinanziaria per il 2007“anche i ricchi piangano”non è infondata anzi rispec-chia esattamente l’effetto chela legge stessa sta producen-do sulla capacità di tenuta deicontribuenti. La politica eco-

nomica e fiscale del GovernoProdi è mirata soltanto adinasprire il meccanismosanzionatorio e quello di tas-sazione, tra l’altro va acolpire direttamente il redditodei lavoratori sia autonomiche dipendenti. Vi è poianche un discorso legato alrispetto dei parametri comu-nitari, cioè la capacità chehanno singoli paesi membridi raggiungere i livelli di con-gruità stabiliti a Maastricht,soprattutto in materia di deb-ito pubblico. Ma cosa c’entrala tassazione sulle donazionie sulle successioni con ilrisanamento del debito pub-blico? Pur facendo uno sforzointellettuale non si com-prende come possa sussistereuna logica connessione traMaastricht e la tassazione sulpatrimonio ereditario nell’ot-tica di raggiungere un

aumento della crescita eco-nomica del Paese. E’ pacificoche lo Stato, per poterrispettare i parametri diMaastricht debba risanare iconti pubblici attraverso laleva fiscale, se necessaria, aifini di un riequilibrio del dis-avanzo e in aggregato di unariduzione del debito. Ma èpossibile che per la sinistraitaliana l’unico strumentoutile a perseguire tali obiettiviè dato dall’inasprimento diun assetto contributivo giàesistente e già troppo aggres-sivo che sta indebolendo lacapacità di consumo dei citta-dini italiani? Prodi dovrebbe sapere che sesi accelera troppo sulla levafiscale si hanno degli effettinegativi sul sistema economi-co perché il PIL decresce, inquanto, la sintomatica e fisio-logica conseguenza se

vogliamo più scontata è quel-la che vedrà una notevolecontrazione dei consumi; equesto meccanismo portainevitabilmente ad un rallen-tamento del livello di crescitadella nostra economia.L’economia dunque non siamministra e non si guidasempre con l’ideologiasoprattutto di alcune frangedella sinistra estrema che inParlamento hanno più pesodelle altre, ma con la con-sapevolezza che la realtà eco-nomica di un paese va gesti-ta tenendone conto e interve-nendo in quei settori chepossono essere di rilancio enon di stagnazione, cioè ilsettore degli investimentinelle grandi e piccole opere,nel creare le condizioniaffinché la flessibilità dellavoro diventi sempre piùuna nuova frontiera di oppor-

tunità e non di rigidità. Il liberalismo ha nel suoimpianto ideologico la previ-sione a creare sistemi eco-nomici più aderenti alle esi-genze della collettività e nona imporre delle regole chesono stabilite dogmatica-mente da una ideologia stori-ca di stampo marxista eleninista.Finchè non si esce da unaideologia così retorica gliinterventi sul sistema eco-nomico non potranno maiessere efficaci ed erodere ilmeno possibile il redditodelle famiglie italiane. Dato che l’esperienza storicaci insegna che i governi disinistra sono alquanto radicatiin una mentalità di tassazionee non di sviluppo nonpotremmo che attenderci peril futuro ulteriori inasprimen-ti.

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LA PIAZZA D’ITALIA - ATTUALITÀ

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Medicina: risate incontrollabili con far-maco per cefalea 'da suicidio' (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Chi soffre di cefalea 'a grappolo', una delleforme di mal di testa piu' violente, tanto da guadagnarsi l'appellativo di cefalea'da suicidio', puo' essere colpito da irrefrenabili attacchi di risate. Una sorta di'ricompensa' che si verifica quando i pazienti ricevono un'iniezione sottocutaneadi sumatriptan, il farmaco riconosciuto come medicinale di riferimento per que-sti malati.

Ambiente: balene intrappolate a portoferraio tor-nano in mare aperto

(Adnkronos) - Le due balene rimaste intrappolate all'interno della darsena del portodi Portoferraio, all'isola d'Elba, dove si trovano gli approdi turistici destinati allanautica da diporto oggi, sono tornate in mare aperto. Scortate da un gommone dellaGuardia Costiera che ne seguiva le evoluzioni a distanza le due balene, che per tuttoil pomeriggio sono state all'interno della darsena del porto, hanno guadagnato nuo-vamente l'imboccatura del porto fino ad allontanarsi in mare aperto quando stavacalando la sera.

Rifiuti: landolfi (an), regione campaniavari piano emergenza sanitario (Adnkronos) - "E' incredibile che con le strade sommerse dall'immondizia, conle citta' appestate dai miasmi dei roghi, le autorita' sanitarie regionali nonabbiano ancora trovato il tempo per mettere in campo una sola iniziativa ido-nea a tutelare la salute dei cittadini campani".

Il 7 luglio 2003 unaCommissione medica composta,tra l’altro, da solo due medici equindi in contrasto con quantoprevisto dalla normativa in mate-ria, revoca, senza mai fornirealcuna motivazione (vizio dilegge anche questo, in quantoogni provvedimento deve esseresempre motivato entro 60 giornidalla data della visita, perché, nelcaso in cui vi sia irragionevolez-za nella motivazione delprovvedimento, il destinatariopuò ricorrere al TAR), l’indennitàdi accompagnamento ad unadonna che ne fruiva da oltre 30anni, affetta da una poliartritecronica rimaria evolutiva sistemi-ca. L’interessata, avendo gravis-sime difficoltà motorie, chiedeaiuto al fratello, maresciallo dellaGuardia di Finanza, al fine diconoscere la motivazione delprovvedimento di revoca. Dasubito, tale revoca apparivaincomprensibile alla personaaffetta da disabilità poiché, oltread aver patito sulla propria pellegli effetti devastanti della suamalattia (nel corso degli anniaggravatasi sempre più), ha con-seguito una laurea in medicina, apieni voti, presso l’Università diPisa. Da sottolineare, inoltre, chenon ha un posto fisso di lavoroma svolge attività di volontariatopresso l’Ospedale di Massa,accompagnata dalla Croce Rossadi Massa; la Legge, in materia dicollocamento obbligatorio deidisabili, non è operante in quan-to occuperebbe un posto diri-genziale ed i concorsi pubblicirichiedono spesso il requisito

della sana e robusta costituzione.Su questo argomentobisognerebbe aprire un capitoloa parte. Pertanto il fratello, sireca presso gli uffici delMinistero del Tesoro di Massa,per avere la motivazione delprovvedimento.Non ottenendo alcuna moti-vazione plausibile, né a voce, néper iscritto, invita la sorella a farericorso al Tribunale Civile.A questo punto la ricorrentecade nello sconforto più totale.La motivazione del provvedi-mento diventa per lei condiciosine qua non per ottenere il ben-eficio senza dover ripercorrerementalmente ben 46 anni di cal-vario della sua malattia.E’ domenica e lei è chiusa incasa. Non ha alcuna patente diguida e, a causa della defor-mazione e dall’artrite alle maninon può conseguire nemmenouna patente speciale. E’ angosci-ata dal fatto di dover ricercareradiografie, referti medici, diag-nosi e quant’altro serva per riot-tenere il beneficio in archivi checonservano ben 46 anni dimalattia.Si riempie di tranquillanti aggra-vando una caduta psicologicadeterminata anche dall’uso con-tinuo di cortisone che provocaalterazioni al sistema nervoso.Il fratello abita in una città vicinae, su richiesta della madre, correin suo aiuto, cercando insieme dirassicurarla invano.Dando seguito alla richiesta dellasorella, in possesso del numerodi telefono di uno dei medicidella commissione (acquisito

sull’elenco telefonico), chiama alfine di aprire un dialogo fra ilmedico e la propria sorella e perapprendere una volta per tutte,la motivazione del provvedimen-t o .Il medico non è in casa e vista lagravità della situazione vienechiesto all’interlocutore di farrichiamare il dottore, al suo rien-tro, al numero di casa della per-sona alla quale doveva esseredata assistenza.A questo punto, visto che la dis-abile continua a fare uso di tran-quillanti viene attivato il 118 edun’ambulanza l’accompagna, oraanche con depressione reattiva(come risulta dal referto medicorilasciato in seguito a visitapsichiatrica) all’ospedale.Anche la psichiatra è imbarazza-ta nell’avere di fronte il caso diuna persona affetta da una gravemalattia di cui conosce, in tutto eper tutto, gli effetti anche psico-logici derivanti non solo dallapatologia ma anche dall’uso fre-quente di cortisone. Il ricoveroin ospedale non procurerebbealcun beneficio e pertanto, senzaparole, la psichiatra rilascia unalettera di dimissioni nella speran-za che, quando sarà chiarita lavicenda, l’ammalata possa trarreun beneficio psicologico emorale.Tornato a casa insieme alla sorel-la, il fratello è nuovamente eripetutamente invitato a tele-fonare al medico della commis-sione, ma nonostante fosse mez-zanotte il medico non è rientra-to.Tutto sarebbe finito qui se, a dis-

tanza di quasi un anno dal fatto,il fratello della disabile, non sifosse visto recapitare in casermaun avviso di garanzia per il reatodi minaccia al fine di far com-piere, al medico della commis-sione un atto contrario ai suoidoveri d’Ufficio. Solo due tele-fonate mai registrate erano bas-tate al medico per denunciare unpovero cristo ma non è tutto: èstato chiesto, da parte del P.M.,un rinvio a giudizio, senza unostraccio di prova e senza che mainel corso delle indagini (duratepiù di un anno e per oltre seimesi svolte all’insaputa dell’inda-gato), fossero stati sentiti i testi-moni a discolpa dell’indagato el’indagato stesso.La relazione conclusiva delleindagini riporta testualmente:“[…] le indagini esperite confer-mano i fatti esposti in denuncia[…]”.Tutelare la salute di una disabile,diventa rischioso; senza unaprova si può essere incolpati difatti gravi e pertanto a norma diquanto accaduto, bisognerebbeabbandonare i sofferenti al lorotriste destino.Mentre, all’insaputa del militare,venivano svolte le indagini sulsuo conto, dalle quali non èemerso niente che lasci ipotiz-zare le minacce, il TribunaleCivile, nell’ottobre del 2005, haritenuto errato il provvedimento,lasciando chiaramente intendereche le ipotizzate minacce, anchese fossero state rivolte (fatto maiaccertato), sarebbero state fruttodi un atto ingiusto compiutosenza motivo nei confronti di

una disabile, persona chedovrebbe godere di un tratta-mento migliore rispetto ad altriche, sani, possono accedere piùfacilmente presso uffici e farevalere le proprie ragioni.La condanna comunque inflittaal maresciallo, fa riflettere eripercorrere un testo a moltinoto: “Il processo” di Kafka.II maresciallo nei panni di MisterK viene, a sua insaputa, calunni-ato, poi processato e condanna-to senza un perché. Propriocome Mister K cerca in tutti imodi di far apparire gli errori egli orrori di chi, invece di oper-are per la giustizia, diventa nonsolo accusatore, ma, vero e pro-prio persecutore. In un espostopresentato alla Guardia diFinanza, la disabile dichiara dinon essere stata visitata néascoltata, inoltre rappresenta, inmodo dettagliato, che nel ver-bale della commissione medica(a lei pervenuto insieme ad unarevoca ingiustificata a seguito diuna sentenza del TribunaleCivile che riconosceva il benefi-cio), sono state omesse patolo-gie importanti ed è stata falsa-mente attestata una sua mobilitàautonoma. Nessuno è aconoscenza dell’iter seguito daquesto vero e proprio atto diaccusa.Il condannato non si è persod’animo e si difende ricorrendonon solo in appello, ma anche alMinistro della Giustizia. Nella suamente vi è il finale del romanzosopra citato (mister K morirà permano dei suoi aguzzini), nel suocuore la voglia di affermare ad

alta voce, non solo la propriainnocenza, ma il diritto sacrosan-to di chi, per amaro destino, sitrova a combattere contro unamalattia che non si è voluto daree, purtroppo, contro provvedi-menti errati emanati da chi,avendo conoscenze scientifiche,dovrebbe essere in grado di val-utare più di un qualsiasi altrosemplice impiegato, i risvolti psi-cologici che da un ingiustoprovvedimento derivano adanno di chi è già sofferente.Nessuno ha chiesto di entrare inempatia totale con il malato ma,il non evitare di farlo finire inun’aula di Tribunale, insieme alfratello ed alla madre, per rac-contare fatti intimi in pubblicaudienza, nonché ad ascoltarecalunnie infondate e gravi adanno del fratello, è una vera epropria infamia ed un atto ver-gognoso che, non rende onore,ad una società che si dichiaracivile e prodiga nel dare aiuto aipiù bisognosi.Tra le tante angherie subite,anche quella di vedersi revocarenuovamente l’indennità nel-l’aprile del 2006, nonostante nel-l’ottobre 2005 fosse stata emessala sentenza del Tribunale Civile,con la quale all’invalida venivariconosciuto definitivamente ilbeneficio.Grazie al Comune di Massa,dopo circa 10 mesi dall’aprile del2006 è stata ridato a Cesare quelche era di Cesare, con interessiirrisori e con la consapevolezzache, costruire un futuro è troppodifficile, per chi si trova in certecondizioni di salute.

C h i p e r d e l ’ i n d e n n i t à e c h i l a l i b e r t à

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LA PIAZZA D’ITALIA - CULTURA

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Arte: Claude Monet, cataratta all'origine delsuo astrattismo (Adnkronos) - Il genio ''astratto'' di Claude Monet? Dovuto ai guai alla vista. Losostiene una ricerca scientifica di carattere oftalmico realizzata dall'Universita'americana di Standford. Il successo del pittore francese, tra i maggiori rappresen-tanti dell'impressionismo, nato nel 1840 e morto nel 1926, potrebbe essere spiega-to proprio con i suoi problemi agli occhi. L'ipotesi degli scienziati americani e'all'apparenza semplice: Monet soffriva di cataratta ad entrambi gli occhi, e cio'avrebbe comportatouna ''distorsione'' dell'immagine da lui percepita visivamente.

Cultura: sempre piu' italiani acquistano con-tenuti online (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Donne sempre piu' tecnologiche e italiani sem-pre piu' acquirenti di contenuti digitali culturali: sono solo alcuni dei risultati del-l'indagine commissionata dall'Osservatorio permanente contenuti digitali adACNielsen.

Roma: al Vittoriano arrivano gli ascensoripanoramici (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Due inaugurazioni al Complesso del Vittoriano.Una mostra 'Il lavoro che cambia: mestieri tra identita' e futuro', prima di cinqueesposizioni dedicate alla festa della Repubblica ed alla riscoperta delle 'radici dellanazione', ma anche l'apertura al grande pubblico dei due nuovi ascensori, dalla lineafuturistica, che permettono l'accesso alla sommita' del Complesso del Vittoriano dalquale si puo' godere di una vista unica della Citta' Eterna.

In questo articolo si prenderàin considerazione un testo diNietzsche molto importante,originale e forse qualcuno lotroverà anche molto attuale. “Schopenhauer come educa-tore” è la terza “Considera-zione Inattuale” di Nietzsche,scritta e pubblicata nel 1874:rappresenta un’ autenticasfida che il giovane filosofovolle lanciare alla culturamoderna. Nietzsche prende in questotesto la figura diSchopenhauer come educato-re, incompatibile con queicaratteri che vedeva affermar-si intorno a lui quali, unacerta generale pavidità, l’ap-piattirsi della cultura e l’inca-pacità dell’individuo di soste-nere se stesso come un “uni-cum”. Qui Nietzsche sceglie il suomaestro, Schopenhauer e,riflettendo sul motivo dellasua scelta, ci pone di fronte adelle profonde riflessioniriguardanti la società e l’edu-cazione dei ragazzi perché ”E’scegliendo un maestro, checominciamo a diventare qual-cosa, e ciò per la modestiadell’atto, che attenua l’orgo-glio giovanile, e per la fiducianel sostegno, che da fermezzaal nostro incedere.”(“Schopenhauer come educa-tore”, Adelphi. Introduz.Giorgio Colli pag . XI.)“I tuoi veri educatori e pla-smatori ti rivelano qual è ilvero senso originario e lamateria fondamentale del tuoessere, qualche cosa di asso-lutamente ineducabile eimplasmabile ma in ogni casodifficilmente accessibile,impacciato, paralizzato: i tuoieducatori non possono essereniente altro che i tuoi libera-tori. E questo è il segreto diogni formazione, essa nonprocura membra artificiali,nasi di cera, occhi occhialu-ti…Essa è liberazione, rimo-zione di tutte le erbacce, dellemacerie, dei vermi chevogliono intaccare i germidelicati delle piante, irradia-zione di luce ecalore…….”(ibidem; pag.7)Queste parole di Nietzscheben presentano il testo, lospirito,l’intento con cui egliscrive e quanto per lui possaessere fondamentale un’edu-cazione che renda l’uomolibero e indipendente, capacedi camminare con le propriegambe e fungere da “timonie-re” per la propria esistenza.Schopenhauer rappresentavaper Nietzsche questo disegno,questa speranza, rappresenta-va la possibilità di rendere lafilosofia quanto più possibilesomigliante alla vita. Nella sua giovinezza,Nietzsche auspicava di trova-re un educatore il cui compi-to fosse stato quello di tra-sformare il ragazzo in unsistema di sole e pianeti inmoto vivente e di conoscerela legge del suo meccanismosuperiore, ma più cercava,

più capiva quantoinvece i modernierano miserabili difronte ai Greci e aiRomani, anche sol-tanto per ciò cheriguardava una con-cezione seria erigorosa dei compi-ti dell’educazione.Girando per laGermania e riflet-tendo sul sistemaeducativo a lui con-temporaneo, realiz-zava che anche idesideri più mode-sti e semplici resta-vano insoddisfatti. E dunque egli sichiedeva: “Dove èandato a finire tuttoquel riflettere suquestioni morali,che, pure, in ognitempo ha occupatoogni società nobileed evoluta? Non visono più celebrità eun riflettere a quelmodo; effettiva-mente si consuma ilcapitale di moralitàereditato, accumu-lato dai nostri ante-nati, che noi non sappiamopiù aumentare, ma solo dissi-pare….Siamo arrivati al puntoche le nostre scuole e i nostrimaestri prescindono sempli-cemente da una educazionemorale o si contentano di for-malismi: e virtù è una parolasotto la quale maestri e scola-ri non riescono a pensareniente, una parola passata dimoda, della quale si sorri-de..”(ibidem; pag.11). QuiNietzsche sta parlando di unagravissima mancanza di capa-cità creativa, di una società edi costumi che si sono rilassa-ti sulle acquisizioni civili delpassato e che ormai sono datisconsideratamente per scon-tato. Per ciò che concernel’insegnamento stesso dellafilosofia nelle università,Nietzsche afferma che di sicu-ro, leggere studiare sono ferti-lizzanti per la propria crescita,ma sono sufficienti a formareun uomo libero e indipenden-te? E a riguardo, incalza affer-mando: “Che cosa importa lastoria della filosofia ai nostrigiovani? Debbono forse dal-l’intrico di opinioni essere dis-suasi dall’avere opinioni? Oforse debbono addiritturaimparare a odiare o disprez-zare la filosofia? Si sarebbequasi tentati di pensare que-st’ultima cosa, quando si sa inche modo gli studenti debbo-no torturarsi per i loro esamifilosofici e per imprimere nelloro povero cervello le ideepiù folli e sottili dello spiritoumano, accanto a quelle piùgrandi e difficili da compren-dere” (ibidem; pag.91); “Eglinon deve essere affatto unpensatore, bensì al massimouno che pensa dopo e suqualche cosa, soprattutto peròun dotto conoscitore di tutti ipassati pensatori” (ibidem

pag.90).Nietzsche riflette qui su unsistema educativo in cui unodei fini principali è studiare,riflettere, elaborare concetti epensieri di grandi spiriti, mache, per quanto importantepossa essere un tale esercizioper la mente, resta pur sem-pre un rifarsi ad altri, un diretramite altri, un costante emetodico riflettere su un pen-siero altrui. In questo modo, èpossibile che avvenga che leproprie produzioni mentalicomincino a vivere nell’om-bra, che la propria mente siinaridisca, che le proprieforze originarie e spontanee siaffievoliscano e ci si abitui adelaborare con mezzi prove-nienti dall’esterno. “Quantogrande deve essere la riluttan-za delle generazioni posterio-ri ad occuparsi dell’eredità diun’epoca, retta non da uomi-ni viventi, ma da pseudonimicon una opinione pubblica;perciò probabilmente lanostra età sarà per una qual-che lontana posterità il piùoscuro e il più ignoto, perchéil più inumano, periodo dellastoria”(ibidem; pag.4). Tra i compiti fondamentalidell’educazione, ci deve esse-re il difficilissimo compito dieducare l’uomo ad essereuomo e questo era perNietzsche il fine più comples-so. E di questo compitoNietzsche sperava si occupas-se il suo educatore, qualcunoche potesse strappare l’uomodall’insoddisfazione della suaepoca e che insegnasse adessere nel pensiero e nellavita semplice e schietto, quin-di inattuale nel senso più pro-fondo della parola. Nietzsche, inizia a raccontareil suo “incontro” conSchopenhauer e ciò che piùlo colpì fu il fatto che ebbe

subito una gran fiducia nelsuo maestro; questo perchéun educatore, un filosofocome lui, non vuole mai sem-brare, infatti scrive per sé,parla con se stesso, senzainganni e falsità, è appuntosemplice e schietto e sa direcose profonde in modotraspa-rente. Il vero pensatore affer-ma Nietzsche, sa infatti rasse-renare sempre, sia che espri-ma la sua serietà, la sua pene-trazione umana o la suaindulgenza e lo fa con corag-gio e vigore. Chi non ha mai desiderato diavere un educatore che fosseun punto di riferimento, unaguida ben ferma e salda, chefacesse sognare e sperare peril proprio futuro, che fossesincero e senza impacci nelloschiudere l’orizzonte dellavita. Vivere in generale,signifi-ca essere in pericolo, diceNietzsche, e chi allora da ado-lescente non ha mai desidera-to di condividere questo peri-colo e di lasciarsi guidarenegli intricati sentieri dellavita? Ci sono le condizionioggi per cui un ragazzo possalasciarsi andare ad una cosìimportante e costruttiva fidu-cia nel proprio maestro? Cisono ancora oggi genitori ingrado di capire che il ruolodell’educatore è sacro e positi-vo per il giovane? O ci sonosolo genitori capaci di andarea reclamare se un insegnantesi è “permesso” di mettere unquattro allo studente? E, cisono ancora genitori in gradodi capire che insegnare ilrispetto, l’educazione e la virtùai propri figli è cosa fonda-mentale per salvaguardare laciviltà? Un filosofo dice Nietzsche, ètanto più da stimare quantopiù è in grado di dare unesempio: ma questo esempio

deve essere datocon la vita visibile,non semplicementecon dei libri; dov’èoggi questa corag-giosa visibilità diuna vita filosofica?“Giacchè la filosofiaschiude all’uomo unasilo dove nessunatirannide può pene-trare, la caverna del-l’intimo, il labirintodel petto: e ciò indi-spettisce i tiranni”(ibidem; pag.21).Quanto risuonano eriecheggiano questeparole e quanto èdifficile poterlecommentare, per-ché sono così vere eschiette che le sipuò solo profonda-mente sentire. Evero è anche, chesarebbe molto piùvigoroso ed emo-zionante, che tra lapropria vita visibilee il proprio pensie-ro non vi fosse laminima distanza.Mai come oggi ènecessario ascoltare

queste parole e mai comeoggi è necessario che gli edu-catori attuino un intervento“vivente” trasformando “san-gue e linfa”, perché mai comeoggi le nuove generazioni nehanno bisogno e i genitorinon devono essere un ostaco-lo a questo processo. Schopenhauer per Nietzsche ècolui che sacrifica il proprio ioagli scopi più nobili, primi fratutti a quelli della giustizia edella pietà; insegna a distin-guere tra ciò che veramente eciò che illusoriamente pro-muove la felicità dell’uomo:néil diventare ricco, né l’essereonorato, né l’essere dotto pos-sono sollevare il singolo dalsuo profondo malcontento perla mancanza di valore dellasua esistenza. E per Nietzsche,tanto più Schopenhauer eraimperfetto e troppo umano,tanto più si valorizzava la suafigura di modello ed educato-re, perché lo si sentiva soffe-rente e compagno di sofferen-za. “Ognuno porta in sé, unaunicità produttiva; e, se diven-ta consapevole di questa uni-cità, attorno a lui si diffondeuno splendore inconsueto, losplendore di ciò che è insoli-to” (ibidem; pag.27).Schopenhauer fin dalla primagiovinezza quasi espulse da séla sua epoca, purificando cosìil suo essere, ritrovando sestesso nella salute e nellapurezza a lui confacenti; chevenga data anche ai nostri gio-vani la possibilità di attuare untale e sano ritorno a sa stessi,attraverso i mezzi propri cheun educatore ha, di modo chevenga scoperta la propria uni-cità produttiva. Che non si fac-cia in modo che la vita, in unacontinua distrazione di pen-sieri non venga sentita; c’è unlimite alle barbarie dei nostri

tempi, che lo si difenda, affin-chè non si venga frodati delproprio sé e si affermi condecisione “Io voglio rimaneremio”(ibidem; pag43).Senza il passaggio verso unasana introspezione non cisono vie che possano cambia-re lo stato di desolazione incui l’uomo versa; l’uomo ha ilfine di conquistare se stesso ele altre conquiste non servonoperché tanto “Oriente e occi-dente sono tratti di gesso chequalcuno disegna davanti ainostri occhi per beffarsi dellanostra pavidità”(ibidem;pag.5)Si deve far in modo, diceNietzsche, affinché la vita delsingolo riceva il suo più altovalore, che si agisca a vantag-gio degli esemplari più rari epreziosi, che si prenda comemodello, la vita di quegli arti-sti, filosofi e santi; proprioquesto sentimento dovrebbeessere inculcato a un giovane,affinché senta se stesso comeun prodotto delle intenzionipiù grandi e mirabili. Conquesto proposito il giovane sipone nella cerchia della cultu-ra: essa è figlia dell’autoco-scienza e dell’insoddisfazionedi sé. Infatti per Nietzsche, laprima consacrazione alla cul-tura e odio per la propriameschinità e ristrettezza evedere intorno solo abbozziinformi di sculture meraviglio-se. Ciò che con la sua vitaSchopenhauer ispirava, era lapossibilità di innalzarsi al disopra del proprio sé, di aspi-rare ad agire per fini grandi enobili e la capacità di impara-re a porsi nuovi fini; questoun educatore deve ispirare,questo a Nietzsche,Schopenhauer ispirava. Ciò che salvò Schopenhauer,ci dice Nietzsche,dal grigioredei suoi tempi, è la straordina-ria presenza del padre, che loportò con sé in tutti i suoiviaggi, grazie ai quali imparònon a leggere libri, cosa chepiù o meno tutti sanno fare,ma imparò a conoscere gliuomini e a venerare non ungoverno, ma la verità. Di que-ste parole hanno bisogno lenuove generazioni, perché l’e-ducazione riflette lo spirito diun tempo e quanto più laprima è penosa, tanto più lospirito della civiltà sarà dege-nerato e corrotto; e quanto lospirito del nostro tempo siadegenerato, lo abbiamo tuttisotto gli occhi ogni giorno. Il mondo nel quale oggi lenuove generazioni entrano afar parte “è avviluppato nellesciocchezze”, dicevaNietzsche dei suoi tempi e perquesto, cercava nuovi educa-tori, istituzioni più concrete erette e per questo sognavaSchopenhauer come educato-re; cosa invece potrebbe pen-sare e sognare per noi? Che desolazione.

Ilaria Parpaglioni

Schopenhauer come educatore“ C o n s i d e r a z i o n e i n a t t u a l e ”

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LA PIAZZA D’ITALIA - SPETTACOLO

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Cinema: Carlucci (FI), detassare utilireinvestiti (Adnkronos) - "Il problema del cinema italiano non e' solo della qualita' del pro-dotto, li' e' sovrano e inappellabile il giudizio del pubblico, ma di come sostene-re un settore trainante della nostra economia. Il cinema e' lavoro per migliaia dipersone e una straordinaria vetrina per il nostro Paese. Il modo piu' efficace persostenerlo, cosi' come proposto nella mia legge sul cinema, e' l'esclusione dal red-dito imponibile, dalle tasse, per farla breve, degli utili reinvestiti nel settore".

Cinema: 30 anni fa la prima mondiale di"Star Wars"(Adnkronos/Cinematografo.it) - Almeno 20.000 persone si aggirano nel downtowndi Los Angeles per celebrare il 30° anniversario dall'uscita di ''Star Wars'', film"seminale" - come lo definisce ''Hollywood Reporter'' - di George Lucas che ebbeun impatto devastante sull'intera industria cinematografica e sulla cultura pop da li'a seguire.

Cinema: la Palma d'Oro a Mengiu per '4months, 3 weeks, 2 days' (Adnkronos/Cinematografo.it) - Si chiude nel segno della Romania il 60° Festivaldi Cannes. Palma d'oro al durissimo, e bellissimo, ''4 months, 3 weeks and 2 days''di Cristian Mungiu (nel 2003 in Quinzaine con ''Occident''), film shock sugli abor-ti clandestini contestualizzato alla fine del regime comunista.

G l i e r o i c i s a l t i m b a n c h i d e l c i n e m a

IN DVD

The Number 23

Il mestiere dello stuntmen hale sue origini nelle arti circen-si e nel music-hall che si èsviluppato già dai tempi delmuto, ricoprendo un ruoloper niente affatto secondario.Cadute, incidenti, scontri e avolte, purtroppo, anche vitti-me, ma pur sempre spettaco-lo. Cadute da cavallo, inse-guimenti con acrobazie, com-battimenti sono le situazioniin cui entra in gioco il ruolodello stuntman che sostituiscel’attore. Anche per il grande attoreDouglas Fairbanks, noto perinterpretare da sé anche lescene più pericolose, unbraccio o una gamba rottaavrebbero significato un bloc-co delle riprese e quindi unacatastrofe dal punto di vistaeconomico, per cui in alcunescene di Il segno di Zorro e Illadro di Bagdad. Harold Lloyd, famoso per lesua acrobazie, aveva persodue dita della mano destradurante una seduta per unafotografia pubblicitaria e que-sto difetto lo costringeva adindossare un guanto durantele riprese dei film, ma inalcune inquadrature era osta-colato per cui in molte scenefu sostituito da Harvey Parry. Anche se alcuni attori nonhanno mai usato stuntmen,

come Buster Keaton, in gene-rale c’è sempre stato bisognodi cascatori e i registi non sipreoccupavano di fargli cor-rere grossi rischi, offrendoricompensi bassi per ognicaduta eseguita, in relazioneal grado di difficoltà. La categoria di stuntmen nonha mai avuto un sindacato oassociazioni di categoria eassicurazioni. Con l’avvento del sonorol’importanza del maestro d’ar-mi (altro termine usato perindicare il mestiere) sembradiminuire perché inizia a pri-meggiare il dialogo sull’azio-ne, almeno fino agli anni 60quando il sonoro viene sfrut-tato anche per aumentare ilpotere spettacolare di alcunescene d’azione: un esempiosu tutti inseguimenti automo-bilistici arricchiti da salti mor-tali, capovolgimenti e inci-denti. Il sesso non è discriminanteper gli stuntmen: la piccolaAileen Quinn fu sostituita daun cascatore nano per lescene pericolose di Annie diJohn Houston. Le scene peri-colose con personaggi fem-minili sono recitate da stunt-men maschi camuffati conparrucche, John Stevensonperse la vita cadendo da ungrattacielo mentre sostituiva

Pearl White. Purtroppo nonsono rare le disgrazie, BobMorgan perse il bracciodurante le riprese de La con-quista del West. Il cinema digitale e l’uso delcomputer per ricreare scenepericolose o intere battaglienon hanno sminuito il lavorodegli stuntmen, perché anchese in futuro potrebbero esser-ci attori virtuali, progettati almonitor, a sostituire le con-trofigure in carne e ossa, laprofessione non rischia diestinguersi per una questionedi costi e per l’attrattiva delpericolo (non indifferente)che ha molta presa sul pub-blico. Inoltre, soprattutto inItalia, è importante il fattoreereditarietà. La maggior partedelle controfigure in circola-zione è figlia d’arte. Le “fami-glie” si specializzano in tecni-che particolari: alcuni sonopiù bravi nelle acrobazie, altrinegli inseguimenti automobi-listici, e via dicendo. Per que-sti “saltimbanchi” del grandee piccolo schermo non esistela parola “distrazione”, sesbagliano e non curano atten-tamente ogni particolare,quasi sicuramente scatta l’in-cidente e ciò può compro-mettere l’efficienza fisica contutto ciò che ne consegue. Ilcorpo per lo stuntmen è “lo”

strumento di lavoro deveessere sempre in forma, alle-nato e non sono ammessitroppi acciacchi. Un corpodato al film e al cinema innome dello spettacolo. Puòsembrare sadico, ma ciò che

esercita un forte fascino sullospettatore è proprio la pre-senza di un corpo umanointento a correre dei veri peri-coli durante le riprese di unfilm. Che altro dire se non che

come per il doppiatore anchele controfigure sono eterna-mente sul grande schermoma sempre all’ombra di qual-cuno “famoso”.

Raffaella Borgese

G l i s t u n t m e n

Era da tempo che Robert DeNiro aveva in mente di girareun lungometraggio cheaffrontasse la politica esteraamericana e la maniera in cuivengono raccolte le informa-zioni. Era praticamente daglianni ’90 che stava cercandomateriale adeguato per tra-durre in immagini le sueossessioni. Però alla confe-renza stampa romana, inoccasione della presentazionedi questa sua seconda faticacome regista (il suo esordiodietro la macchina da presa,risale a quattordici anni facon Bronx) De Niro sembrapiù indulgente nei confrontidell’agenzia segreta piùpotente del mondo, dice chepreferisce non criticare trop-po perché criticare vuol direprendere una posizione, men-tre preferisce capire le ragioniper cui sono accadute certecose. E’ comunque deciso aproseguire la trilogiasull’Intelligence di cuiL’ombra del potere è il primocapitolo. Il titolo originale TheGood Shepherd è un riferi-mento alla Bibbia, “il buonpastore” che cura il suo greg-ge, in antitesi con le terribilidecisioni che il protagonistaprende nel corso della vicen-da. Al centro della storia la “spia”idealista Edward Wilson (MattDamon), reclutato durante gli

anni di università, viene tra-sformato in un silenziosoguerriero, freddo, leale e inapparenza incapace di prova-re emozioni. Non discute maila scelta della patria sullafamiglia, anche se questosignifica avere segreti con lamoglie e il figlio. Wilson sem-bra non avere dubbi morali,sembra non chiedersi qualesia il prezzo di una vita dibugie e prosegue instancabile

nella sua missione. De Niro insieme allo sceneg-giatore Eric Roth sceglie unapproccio quasi documentari-stico, presenta una sequenzadi eventi, appena accennati,spesso sottointesi che dalfisco della Baia dei Porci del1961, procede per flashbackpercorrendo un periodo di 35anni attraverso la secondaguerra mondiale e la guerrafredda.

The Good ShepherdWalter Sparrow il giorno delsuo compleanno riceve dallamoglie Agatha un libro daltitolo “Il numero 23”. Sin dalleprime pagine, Walter inizia atrovare una serie di stranesomiglianze tra la sua vita e levicende del protagonista dellibro, il detective Fingerling.Non ha letto anche lui glistessi libri da piccolo? Nonsognava anche lui di diventa-re un detective? Quello cheperò lo fa entrare in un gravestato di angoscia è il continuoriferimento all’eventualemorte di sua moglie, il tutto acausa del misterioso ‘numero23’. Il detective (protagonistadel libro) è ossessionato dalnumero 23 in quanto spessoprotagonista di date significa-tive: 11/9/2001, sommato fa23, la data di nascita diShakespeare ha questo nume-ro, le coltellate date a Cesarefurono 23, 2 diviso 3 fa 0,666il numero del diavolo. WalterSparrow entra pian piano nelmeccanismo notando dellecoincidenze agghiacciantiriguardo a questo numero e lasua vita, avventurandosi in unmaniacale viaggio tra pezzidel passato e un presente chesi infittisce di presunti cospi-ratori e omicidi da risolvere. Jim Carrey è magnifico nelruolo dell’uomo tormentatoda lucida follia anche se la

sceneggiatura non mantienele brillanti premesse dell’ini-zio e fa acqua un po’ ovun-que, mancando sopratutto di

un picco emotivo, ma l’abilitàdel regista Joel Schumacherrisolve visivamente, abbastan-za bene, le lacune.

U n J i m C a r r a y i n e d i t o L ’ o m b r a d e l p o t e r e

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LA PIAZZA D’ITALIA - TEMPO LIBERO

Pag. 8 1-15/15-31 maggio 2007

Il consumo dei vini del Lazio è sotto tono

(fonte La Città del Vino) A Roma il consumo dei vini del Lazio è sempre “sottotono”. Il Lazio, che rappresenta il 4 % del vigneto Italia, con 26 Doc e 9 Igt, e33 milioni di bottiglie l’anno, è ancora poco presente nei consumi dei romani.La Strada della Teverina, itinerario enogastronomico viterbese, ha lanciato unaproposta alla Regione per un progetto di comunicazione che abbini l’eccellenzalaziale a immagini simbolo della città.

"Minichef europei"

(fonte Unione Europea)La Commissione europea e Euro-toques International, l'as-sociazione europea degli chef, hanno inaugurato oggi "Minichef europei",http://eu.mini-chefs.euun sito web per bambini con lo scopo di contribuire alla lottacontro l'obesità infantile incoraggiando abitudini sane nell'alimentazione e in cuci-na. Il giorno 8 novembre 2007, "Minichef europei" promuove la giornata europeaper la salute nell'alimentazione e in cucina..

Ferrari: 60 anni del Cavallino nelle affichesdelle corse (Adnkronos) - Fino al 16 settembre la Galleria Ferrari arricchisce la propria espo-sizione dedicata ai 60 anni Ferrari con un'originale mostra sui manifesti delle com-petizioni. Sessant'anni di corse raccontate in modo inedito attraverso le affichesautomobilistiche, i manifesti delle competizioni sportive italiane ed internazionalidal 1947 fino ai giorni nostri.

Negli ultimi venti annil’Australia si è molto impegnatanel settore vinicolo, facendodei passi da gigante. Attivandoenti di ricerca di marketing,puntando su una mirata strate-gia globale tanto da raggiunge-re il quarto posto come espor-tatore sulla scala mondiale (datiOrganizzazio-ne Internazionaledella Vigna e del Vino 2003),posizionandosi solo dietro laFrancia, l’Italia e la Spagna.Basti pensare che l’aziendavinicola Wyndham Estate diRowland Flat ha vinto a Veronail Premio Speciale Gran Vinitaly2007 ed entrando così nell’Albod’Oro del Concorso EnologicoInternazionale. E’ la primavolta che una cantina dell’emi-

sfero australe vince il titoloassegnato dal concorso piùselettivo al mondo. Questirisultati sono stati raggiuntianche grazie al contributonotevole apportato, in questosettore, dai nostri emigrati chesi stabilirono nel lontano conti-nente già dalla fine della secon-da guerra mondiale; inAustralia, occorre riconoscere,che ci sono le condizioni cli-matiche favorevoli alla viticol-tura. I principali vitigni austra-liani sono: shiraz, cabernet sau-vignon, merlot, pinot noir,char-donnay, semillon ,colombard,riesling e sauvignon blanc. Leproiezioni nel medio termineindicano che shiraz e cabernetsauvignon resteranno i due viti-

gni più coltivati, mentre lochardonnay continuerà a pri-meggiare tra le uve a baccabianca.L’Australian Trade Commis-sion, Austrade, con sede pressoil Consolato Australiano diMilano cerca di far apprezzareal nostro mercato alcuni deirappresentanti del vino di que-sto lontano continente.Cercando di promuovere deiseminari e degli incontri inter-nazionali.L’esportazioni di vino rossoaustraliano sono superiori aquelle di vino bianco e lasuperficie vitata è stata estesafino agli attuali 157.000 ha.Le aziende vinicole sono ben1798. Il vino australiano staattraversando una favorevolerichiesta internazionale, grazieal suo rapporto qualità prezzoe alla sua costanza qualitativanel tempo. Le esportazioniaustraliane hanno un grandissi-mo mercato sia nel RegnoUnito che negli Stati Unitid’America, tanto da fa piazzarel’Australia al settimo postocome produttore di vino alivello mondiale (dati OIV2003). Nel 1994 l’Australia hasiglato un accordo conl’Unione Europea affinchépossa esportare nel mercatodel vecchio continente i proprivini, impegnandosi però a

garantire un’etichetta che ripor-tasse l’indicazione geografica(Geographic Indications –GI-)– secondo l’accordo l’ottanta-cinque per cento dell’uva deveprovenire dalla zona specifica.Le tecnologie innovative, checonsentono di ottenere elevataqualità a costi contenuti, laqualità e l’abilità della forzalavoro altamente specializzatae le caratteristiche del terroirche fornisce una buona combi-nazione tra esposizione solaree composizione del terreno,oltre a una notevole varietà dizone climatiche questi sonoalcuni dei punti di forza delsuccesso dei vini australiani.Una simpatica curiosità: la piùgrande bottiglia di vino delmondo (alta 180 cm e dal pesodi 586 kg) provienedall’Australia e contiene l’equi-valente di 387 bottiglie di FiveVirtuos, un assemblaggio di 5Shiraz di diverse partidell’Australia. La super-botti-glia, che è stata realizzata inGermania, è stata esposta alpubblico per la prima volta alCipriani Wall Street di NewYork. Il creatore della mega-bottiglia, Kim Bollock hadichiarato di avere ricevutomoltissime offerte e di avernerifiutata una da ben 100.000dollari…e pensare che il solotappo costa 3.500 $!

“L’invito è rivolto a tutti gliscouts (di ieri e di oggi) com-presi parenti, amici, ovvero atutti coloro che si riconosco-no nello scoutismo” Questo èil comunicato che campeggiasul sito degli Scout CattoliciItaliani (AGESCI) .Quest’anno il movimento,nato dall’intuizione pedagogi-ca del londinese RobertBaden Powell nel 1907, com-pie un secolo e così aMoisson, in Francia, ci saràuna grande cerimonia dicarattere internazionale il 01agosto 2007, dove scoutimpegnati ed ex appartenential movimento saranno pre-senti a rinnovare laPromessa tenendo la manodestra alzata, con il mignoloabbassato coperto dal pollice( a significare che il più gran-de protegge il più piccolo) efieri e pronti a recitare : “Conl’aiuto di Dio prometto sulmio onore di fare del miomeglio: per compiere il miodovere verso Dio e verso il miopaese; per aiutare gli altri inogni circostanza; per osserva-re la Legge scout”.Un’occasione per ritrovarsinumerosi, incontrare nuova-mente persone con cui si èpercorso tratti comuni di stra-da, rivivere alcuni momentidella nostra storia e, ovvia-mente, rinnovare insieme laPromessa. Un modo per farrifiorire un’emozione speciale

contornati da fazzolettonicolorati e camicie azzurre. LoScoutismo è un movimentoeducativo, che si proponecome obiettivo la formazioneintegrale della persona. Ilmetodo scout si avvale di“quattro punti”: “formazionedel carattere, abilitàmanuale, salute e forza fisi-ca, servizio del prossimo”,qualità semplici, ma necessa-rie per formare un uomo libe-ro ed un buon cittadino. Gliassociati si dividono in duecategorie, i soci giovani, colo-ro che vivono la propria per-sonale esperienza di crescita,ed i soci adulti, coloro chesvolgono l’azione educativapromulgata dall’associazione.In Italia questa realtà è rap-presentata dalla FederazioneItaliana dello Scautismo, cheraccoglie circa duecentomilaaderenti alle due associazioniscout italiane riconosciute(AGESCI e CNGEI). Ma checos’è lo stile scout? E’ rispet-tare in primis la legge scout,(Gli scout pongono il loroonore nel meritare fiducia;sono leali; si rendono utili edaiutano gli altri; sono amicidi tutti e fratelli di ogni altraGuida e Scout; sono cortesi;amano e rispettano la natura;sanno obbedire; sorridono ecantano anche nelle difficol-tà; sono laboriosi ed economi;sono puri di pensieri, parole eazioni) e di tenerla in consi-

derazione anche al di fuoridel movimento. Il metodoscout è un’esperienza concre-ta di vita all’aria aperta, dirapporti con il prossimo, disacrificio per aiutare l’altro, disfida con sé stessi.Il metodoscout si propone, e a suotempo si proponeva ancheBaden Powell di formare deibuoni cittadini, che contri-buissero a rendere migliorequesto mondo.La vita scout èun insegnamento alla fede(proposta cattolica), all’amoree coeducazione, alla cittadi-nanza, alla mondialità ed allapace. Gli insegnamenti cheprovengono dalle riunionisono come dei semi che ger-mogliano all’interno dellapersona, che costituiscononel giovane e nell’adulto unastruttura etico-morale cheaffiora inevitabilmente duran-te il compimento d’azioni enella fase delle scelte dellapropria vita. Ma lo scoutismoè anche pratica, rende abiliad ingegnarsi. Con le sue“uscite” (le gite) durante ilfine settimana e i campi estivile attitudine manuali sonospesso utilizzate non soloper montare tende, ma èanche imparare a fare nodi didiverso tipo... Ma è ancheinduzione a un rapporto per-sonale stretto con la natura,come l’osservazione dellestelle in un campo di grano. Ilmetodo scout presuppone

delle tappe che si debbonopian piano raggiungere con iltrascorrere del tempo. Il rag-giungimento delle tappe (che sono quattro) sono cucitesulle camice di ogni apparte-nente al gruppo, e ogni indi-viduo, facente parte dellacomunità scout, deve impe-gnarsi a raggiungere delle

“specialità”, ovvero deve ren-dersi abile in un ruolo (dise-gnatore, cuoco, sarto…) cheall’occorrenza si presterà adaiutare il gruppo.L’esperienza scout, sia per gliesploratori (uomini) che leguide (le donne) insegna chenel mondo esiste una gerar-chia alla quale ognuno deve

attenersi, e insegna che ogniruolo anche il più piccolonon solo è fondamentale perla comunità ma comportainevitabilmente delle respon-sabilità che via via cresconocon il crescere del ruoloall’interno del gruppo stesso.

Alice Lupi

Un secolo di scoutismo

Montelibretti si veste di nuovo. Sidirige verso il mondo del turismoenogastronomico. La Proloco insintonia con gli abitanti , consa-pevoli delle bontà che produce laloro terra, ha deciso di realizzareper i più golosi una manifestazio-ne dal titolo “Sapori di…vino”durante il terzo fine settimana digiugno. Montelibretti, si sa, è famosa perl’eccezionale olio d’oliva dop (tanto da essere una delle tappepiù importanti della Stradadell’Olio), ma chi conosce benela Sabina non può esimersi dalnon pronunciare altre parolemagiche come Miele, Formaggio,Salumi, Dolci, Ciliegie, Pesche,Albicocche…delizie su delizieproposte agli ospiti visitatori. “Sapori di…vini” non si limitasolamente a mettere in risalto l’a-spetto culinario di Montelibretti,infatti gli organizzatori hannoposto l’accento anche sugli anti-chi mestieri degli artigiani locali,dalla pittura alla scultura, ai lavo-ri su legno, ferro e terracotta; saràpossibile partecipare alle mostredi pittura, antiquariato e artigia-nato locale. Questa manifestazione dal carat-tere enogastronomico , che attra-verserà il borgo del CentroStorico fino ad arrivare sulla piaz-za dove è situato il PalazzoBarberini del XVI° secolo, è larealizzazione di un progetto dellaProloco locale, la quale ha volutocomunicare un duplice intento.Promuovere i prodotti della pro-pria terra, da una parte, e farconoscere le bellezze nascoste diquesto paese medievale, dall’al-

tra. L’evento, vissuto come tale dagliabitanti che si sono impegnatinella riuscita dello stesso, ha por-tato alla luce non solo la capacitàdella Proloco nel fare da collantetra i cittadini e la realizzazionedel progetto, ma anche la volon-tà di questo piccolo centro diemergere, di valorizzarsi e farsivalorizzare. La caratteristica peculiare dellamanifestazione, a mio avviso, è lapiena disponibilità degli abitantiche hanno messo addirittura adisposizione dei visitatori le pro-prie case, in alcune delle qualisarà possibile degustare piatticaldi prepararti ad hoc dai mon-telibrettesi. La prima tappa del percorsoenogastronomico è la casa doveGiorgio, il presidente deglianziani di Montelibretti insiemealla moglie Clara serviranno unpiatto tipico contadino “i fagiolicon le cotiche” andando piùavanti si potranno gustare pan-zanella, porchetta, tartufo, pizzefritte e buon vino in grandiquantità…insomma saporidi…vini.

Nel la bassa Sabina s ’ inaugura i l 16 e 17 giugnola pr ima edizione enogas tr onomicaIl vino australiano conquista il mercato

“Sapori di…vini”