Voci Morolane - numero 24
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Antenna si, antenna no!
Le ultime novità sulla vicenda che da mesi occupa un posto importante nella quotidianità morolana
I n que-s t o nume-
ro abbiamo e s a m i n a t o un argomen-to discusso da tempo in tutto il paese: l'antenna di t e l e f o n i a . Contattando i leader delle liste civiche create nel 2009 per le elezioni co-munali, ab-biamo proposto una piccola intervista che è stata corte-semente accettata da en-trambe le parti. Il nostro sindaco, Anna Maria Giro-lami, e il capo della mino-ranza Gino Molinari hanno dato la loro completa dispo-nibilità all'iniziativa, motiva-ta dalla volontà di sapere, di capire e di informare i morolani. Pertanto tali di-chiarazioni dovranno esse-re prese in modo oggettivo e non con tono polemico e
di contrasto.
interviste ed approfondi-
menti alle pagine 2-3-4
Successo per la Passione di Gesù
Luigi Canali: la
mia esperienza
in Regione
a pag. 8
Morolo Calcio:
la fine della
favola?
a pag. 14
ALL’INTERNO
Cari lettori, puntuali come
sempre (più o meno) ecco-
ci ad accogliere l’inizio del-
le belle giornate. Come
ogni anno non potevamo
mancare a dare il benvenu-
to alla stagione primaverile.
Insieme al nostro bimestra-
le che, speriamo, vi dia
compagni in questi mesi.
Un numero ricco di grandi
novità: il successo della
Passione Vivente, le ultime
iniziative della Pro Loco,
l’analisi delle recenti elezio-
ni regionali e le consuete
rubriche di musica, calcio,
bambini ecc. In questo nu-
mero le due chicche sono:
l’intervista a Luigi Canali ex
consigliere regionale della
giunta Marrazzo che traccia
un bilancio della sua espe-
rienza in Regione ed una
intervista doppia alla
dott.ssa Girolami ed al dott.
Molinari. Cercando di esse-
re più trasparenti ed obietti-
vi possibili abbiamo ritenuto
giusta questa scelta per
fare il punto della situazio-
ne su l l a qu es t i on e
dell’antenna di telefonia ed
informare i cittadini, senza
prendere una posizione in
merito. Buona lettura!
L’EDITORIALE
di DANIELE TRENCA
Si è rinnovata la Passione Vivente nel nostro paese venerdì 2 aprile. Costumi, vicoli, luci e scenografie
hanno reso il tutto molto suggestivo.
a pag. 5
GIROLAMI: Quasi sicuramente no. La storia del Ponte Vecchio noi l'abbiamo trovata, non è come ho sentito dire “l'attuale amministrazione ha scel-to Ponte Vecchio”. Le carte ufficiali che sono in Comune il sito era stato individuato dalla prece-dente amministrazione, unitamente al parere del-la Ericsson. Secondo loro un sito valido per l'in-stallazione dell’antenna. Attualmente abbiamo dato indicazione alla Ericsson di altri siti. Stiamo ancora aspet-tando gli esiti dei controlli che loro hanno fatto,. Sicuramente sul Ponte Vecchio non si metterà e credo che sia da escludere come sito. Nono-stante il regolamento che noi abbiamo trovato, non sono state rispettate le distanze dai siti sensibili, che può essere anche un rudere at-tualmente inutilizzato, che potenzialmente po-trebbe diventare qualcosa. Devo dire sincera-mente che molti comuni che hanno fatto ricorso alla Ericsson, hanno perso tutte le cause, an-che a distanza di 50-60 metri. È un problema più grande di quanto si possa immaginare e che un ente come Morolo ha difficoltà a gestire, perché non dipende da noi purtroppo. G: Se sia necessaria o meno non posso stabi-lirlo io. E’ un'opera di pubblica utilità che è det-tata dallo Stato. Tutti gli enti, Comuni, Province o Regioni possono fare ben poco. Se lo Stato ha deciso di far installare queste antenne è perché evidentemente c'è qualche problema di ricezione. Io potrei tranquillamente farne a me-no! Non sono però io a poter dire se serve o non serve. Se hanno deciso di doverla mettere probabilmente c'è qualche necessità. G: Noi abbiamo già chiesto all'Arpa di effettuare i controlli ne-cessari. In più ho scritto al Ministero della Salute di farmi avere notizie precise su gli effetti dell'antenna Ericsson sulla salute. L'antenna che si sarebbe dovuta mettere a via Ponticello, e li non verrà più messa, non perché ci abiti il Sindaco, ma perché secondo il regolamento è preferibile usufruire di un territorio comunale, per impedire che privati acconsentissero a mettere l'antenna sul proprio territorio. Ci saranno controlli sul territorio comunale, sia dell'Arpa che della Asl. Chiederemo inoltre all'Arpa di effettuare controlli inaspettati, per verificare se le emissioni di questa antenna rispettino i canoni di legge.
G: Non posso lasciare da parte le polemiche, credo che tutti i
problemi, specie se riguardano una comunità, dovrebbero es-
sere esposti alla cittadinanza anche in tempi non sospetti. Il
IN PRIMO PIANO
MOLINARI: Spero di no. Non solo sul sito di Ponte Vecchio, spero di no per il nostro territorio. Ho fatto l'amministratore per 15 anni e l'idea che mi
sono fatto di sviluppo di questo territorio è quella che ho detto in campagna elettorale: credo che il paese debba valorizzare il suo patrimonio naturali-stico, storico e vivere di turismo, per trovare occu-
pazione. Voi siete giovani e lo sapete meglio di me, nella provincia di Frosinone con la Video-color che chiude e le industrie che delocalizza-no, non è facile trovarne. Il futuro consiste nel turismo, nello sviluppo e nel lavoro per valoriz-zare questo territorio. Tutto quello che può de-turpare l'ambiente va a danno di questo proget-to. Sono contrario nella maniera più assoluta. Non si può nemmeno pretendere che se esisto-no delle leggi i sindaci possano cambiarle. Si devono però opporre con tutte le forze possibili per impedire che questo territorio venga ulte-riormente inquinato. L'antenna, anche se dico-no che le radiofrequenze emesse non siano molto dannose, comunque non sono neanche neutre dal punto di vista di danno alla salute. Non si possono certo mettere a 10 m di distan-za dalle abitazioni. Le amministrazioni dovreb-bero battersi fino all'inverosimile per impedire che nel territorio vengano messi questo tipo di impianti, per non precludere lo sviluppo turisti-co. Se un turista arriva all'ingresso del paese e vede un'antenna di quelle dimensioni non credo possa far piacere. Non si può impedire che queste industrie vengano a presentare doman-da al comune. Il regolamento è stato fatto dalla vecchia amministrazione per procrastinare i
tempi. Abbiamo sentito che avevano fatto un progetto su un terreno privato, in località Ponticello, la vecchia amministrazio-ne ha cercato di prolungare i tempi, trovando ogni tipo di de-terrente nella speranza che se ne sarebbero andati e avrebbe-ro cercato altri siti. Ecco il senso del primo regolamento. La precedente amministrazione ce l'ha fatta ad impedire che dal 2006 al 2009 l'antenna venisse installata. M: Certo non si può precludere lo sviluppo tecnologico. Può essere necessaria ma non indispensabile per questo paese. Non credo che il problema di Morolo e dei cittadini sia l'antenna e che sia questo necessario a Morolo. Nel paese servono altre cose. M: I controlli li prevede la legge. Se verrà installata sono sicuro che gli amministratori metteranno in atto ogni tipo di controllo.
1. Oggi, 21 aprile, ci può dire se l'antenna verrà installata sul sito di Ponte Vecchio?
2. Che idea si è fatta di questa antenna? Secondo lei è necessaria?
3. Se dovesse venire in-stallata che tipi di con-trolli ci saranno?
4. La popolazione è pre-occupata dell’antenna telefonica. Lasciando da parte le polemiche. Oggi lei cosa si sente di dire a proposito ai cittadini?
5. Quali sono gli ultimi sviluppi della vicenda?
6. Secondo Lei 3 pro e 3 contro di questa famosa antenna
cont
inua
dal
la p
rima
pag
ina.
.. di ORIETTA CIASCHI e CHIARA LIBURDI
IN PRIMO PIANO
discorso dell'antenna, secondo gli atti ufficiali è iniziato nel
2006. Per onestà intellettuale e politica, si dovevano informare
i cittadini del problema. Ci sono stati quattro anni di silenzio
assordante, e fatalità il problema che l'antenna facesse male è
venuto fuori solo nel luglio 2009. La cosa andava affrontata in
maniera forse più seria con una migliore responsabilità negli
anni passati. A luglio 2009 è arrivata la lettera della Ericsson in
cui viene dato un limite di sette giorni per poter firmare il con-
tratto in modo da evitare l'installazione dell'antenna a via Pon-
ticello, sito che aveva avuto tutti i pareri favorevoli da parte
dell'Arpa, della Asl, di Legambiente.
G: Stiamo aspettando gli esiti e le valutazioni della Ericsson
per altri siti che abbiamo fatto individuare, per ora non si sa
nulla. E' nostro interesse cercare di andare incontro ai cittadini,
ma non per l'allarmismo che si è creato. Un “Comitato Madon-
na del Piano” serio non si sarebbe fatto manipolare. Gino Moli-
nari, era in amministrazione nel 2006; se era convinto che l'an-
tenna facesse male, già allora poteva informare la cittadinan-
za. Ora il problema me lo ritrovo addosso perché ho avuto la
fortuna di vincere le elezioni. Il Comitato non ha avuto un com-
portamento serio, bastava che chiedesse una convocazione
ufficiale con il sindaco e avrebbe avuto in visione tutti gli atti.
La lettera dell’ex sindaco Silvestri è un atto ufficiale, dietro la
quale la Ericsson ha lavorato per quattro anni. Il sindaco riporta
quello che è il pensiero dell'amministrazione.
G: Non riesco a dire né i pro e né i contro, è una cosa che
mentalmente posso rifiutare; ma in qualità di Sindaco non ho il
potere di impedire l'installazione; cerchiamo di metterla laddo-
ve dà meno fastidio, dove non ci sono siti sensibili, usando una
struttura che sia meno traumatica possibile per l'ambiente,
cercando di ricorrere a tutti i mezzi per avere un controllo effi-
cace su tutto. Penso che faccia male, ma bisogna vedere che
tipo di onde elettromagnetiche emanano le antenne . Sappia-
mo per certo che un telefonino fa più male dell'antenna. Ci
preoccupiamo molto dell'ingresso del paese che già è deturpa-
to ma mi pare che questa sensibilità non si sia avuta fino ad
oggi. Certo se ci aggiungiamo l'antenna non è certo meglio, ma
ripeto non è stata una nostra decisione il sito Ponte Vecchio,
noi lo abbiamo rinnegato, proprio perché andando a valutare
bene non erano neanche stati rispettai i canoni secondo del
nostro programma territoriale. Una cosa esiste per certo: l'an-
tenna non si installerà a Ponte Vecchio.
M: Non voglio essere né catastrofista né fare allarmismo, ma
non è un argomento neutro. Se non ci fosse sarebbe meglio. Il
problema principale è il luogo dove dovrebbe essere installata.
Un'antenna deve stare lontano dai cittadini il più possibile per
evitare danni alla salute. Per quel che mi sono documentato,
penso che siano anche ingiustificati certi allarmismi, come dire
che chi è portatore di peacemaker non può esporsi alle onde
elettromagnetiche, oppure che causa tumori. Dipende dalla
potenza delle onde, poiché non tutti i ripetitori sono uguali.
M: Gli ultimi sviluppi mi hanno lasciato esterrefatto perché il
Sindaco fa dichiarazioni ai giornali dicendo che siamo ancora
agli albori delle trattative, che stanno chiedendo informazioni al
Ministero della Salute, ma la delibera è già stata fatta. Mi sem-
bra una grande incongruenza: tutto ciò andava fatto prima,
chiedere al Ministero della Salute, cercare in tutti i modi di dis-
suaderli e non fare subito la delibera. Gli sviluppi non so quali
potrebbero essere, ce la faranno a revocare la delibera? A rive-
dere un piano e cambiare sito? Trovare un sito migliore o non
trovarlo per niente?
M: Per me sono tutti contro, non esistono i pro: dovendo ottem-
perare alle leggi vigenti i cittadini dovranno rispettare le deci-
sioni in merito, ma proprio in quel sito all'ingresso del Paese,
deturpa l'ambiente. Potrebbe essere un sito sensibile, rispetto
al 2006, perché vi è un asilo nido nelle immediate vicinanze.
Quello che mi sento di rimproverare all'amministrazione è la fretta che hanno avuto. Evidentemente è stata una leggerezza; dovevano chiamare il gruppo dell'opposizione per fare fronte comune e impedire che venisse installata qui: dimostrare che eravamo tutti contro, ma in modo compatto. Non ho nessun pro e i contro sono tanti da parte di tutti i cittadini. In base a quel primo regolamento si poteva lavorare sul piano dell'antenna, studiando i siti pubblici insieme, così da perdere altro tempo. Se non c'era un sito pubblico, si andava sul privato. L'ultima cosa sarebbe stata trovare un luogo lontano e nascosto e ve-dere trovare se alla Ericsson andava bene. Nel '96 abbiamo fatto una battaglia contro la centrale a turbo gas, abbiamo pro-vato a bloccarli e ci siamo riusciti. Una coesione oggi non è fattibile. Non ci vogliono sentire, abbiamo fatto interrogazioni e non ci hanno risposto; dovevano solamente ascoltare i cittadi-ni, i quali volevano parlare con il Sindaco per essere tranquilliz-
zati, anziché scaricare su altri la responsabilità.
IN PRIMO PIANO
D i seguito pubblichiamo la risposta da parte del Mini-stero della Salute sul
quesito relativo all’installazione di una stazione radio base per la telefonia cellulare, datata 21 apri-
le 2010.
In riferimento al quesito in ogget-to, si rappresenta in primo luogo che non rientra nelle competenze della scrivente Amministrazione l’espressione di pareri in merito all’aderenza di singoli impianti o installazioni ai requisiti stabiliti dalla legge (in particolare ai limiti di cui al DPCM 8.7.2003) in tema di protezione dalle emissioni elet-tromagnetiche, che in accordo alla legge 36/2001 (legge quadro sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici) e dal D.Lgs. 259/03 (Codice delle co-municazioni elettroniche) spetta alle autorità regionali e locali. Si forniscono ad ogni modo i se-guenti elementi informativi di ca-rattere generale rispetto al tema degli eventuali rischi per la salute dovuti ai campi elettromagnetici in radio frequenza e microonde ed alle stazioni radio base per la
telefonia mobile.
Le valutazioni del rischio sanita-rio associato alle esposizioni ai campi elettromagnetici sono basate su numerosissimi studi condotti negli ultimi decenni in ambito epidemiologico e speri-mentale. La Commissione Euro-pea ha promosso e finanziato programmi di ricerca ai quali
hanno partecipato decine di istituzioni scientifiche dei paesi europei, e a promosso un’azione di interpretazione condivisa del complesso degli studi disponibili attraverso il progetto EMF-NET. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha in corso una specifico progetto sui campi elettroma-gnetici, ed ha pubblicato impor-tanti documenti scientifici sulla valutazione dei rischi sanitari. Vi è quindi un ricchissimo quadro di riferimento internazionale ed un elevato grado di condivisione a livello mondiale delle valuta-zioni di rischio e delle politiche di protezione. La maggior parte dei progetti di ricerca europei ha riguardato esposizioni nelle ban-de di frequenza utilizzate per la telefonia mobile, in sistemi spe-rimentali di valutazione della c a n c e r o g e n e s i , c o -cancerogenesi, genotossicità, effetti sul sistema uditivo delle tecnologie gsm o umts ed effetti sul sistema nervoso. I risultati di tali programmi, nel loro com-plesso, non depongono in favo-re dell’ipotesi di rischi sanitari per esposizioni a livelli non-termici, come quelli in gioco nell’uso del telefono e nei molto più piccoli livelli di esposizione dovuti alle stazioni radio base. In particolare gli studi in vivo non hanno prodotto evidenze coerenti con l’ipotesi che l’esposizione comporti induzione
di neoplasie, aggravi l’effetto dell’esposizione a cancerogeni noti, o accele-ri lo sviluppo di tumori trapiantati, né che sia in grado di indurre effetti genotossici. Anche la ri-cerca in vitro non ha forni-to coerenti indicazioni che i campi a livelli non-termici comportino effetti sulla regolazione del ciclo cellu-lare, sulla proliferazione,
sulla differenziazione, o sul-l’apoptosi. Per quanto riguarda la ricerca sull’uomo, studi osser-vazionali e sperimentali, non hanno fornito supporto all’ipotesi di un’associazione tra esposizio-ne ed insorgenza di sintomi neurovegetativi. A volte indicati come “ipersensibilità ai campi elettromagnetici”. Studi su pos-sibili effetti neurologici o ripro-duttivi non hanno indicato rischi sanitari per livelli di esposizione inferiori ai limiti raccomandati internazionalmente; tuttavia, per malattie diverse dai tumori sono attualmente disponibili pochi dati epidemiologici. La ricerca epi-miologica ha poi principalmente considerato il rischio di tumori in relazione all’uso del cellulare tra gli adulti. Gli utenti del telefono cellulare rappresentano infatti la categoria maggiormente espo-sta a causa delle peculiari carat-teristiche di esposizioni (stretta prossimità della testa) che impli-cano livelli di deposizione di energia elettromagnetica circa mille volte superiori rispetto a quelli in gioco rispetto alle espo-sizioni dovute alle stazioni radio base. Nel complesso, l’insieme delle evidenze epidemiologiche indica che l’uso del telefono cellulare per periodi inferiori ai dieci anni non comporta incre-menti del rischio di tumori cere-brali o di neurinomi del nervo acustico; per quanto riguardo tempi d’uso più prolungati i dati sono scarsi e le conclusioni sono ancora incerte e prelimina-ri. In ordine al tema specifico delle stazioni radio base, il conti-nuo aumento del loro numero sul territorio, prodotto dal-l’incremento delle utenze ha contribuito a creare nella popo-lazione una diffusa preoccupa-zione per possibili effetti nocivi sulla salute dei campi generati dalle antenne. Questa preoccu-pazione non trova riscontro nei
dati scientifici, oltre che per con-s i d e r a z i o n e g e n e r a l i sull’assenza di evidenze di ri-schio per i campi a radiofre-quenze e microonde, anche perché i livelli di esposizione dovuti alle stazioni radio base sono molto bassi, in rapporto sia ai vigenti limiti di esposizione, sia ai livelli dovuti al telefonino durante l’uso che sono tra cento e mille volte superiori, sia infine a quelli dovuti alle trasmittenti radiotelevisive, ove peraltro a parità di intensità del campo l’assorbimento di energia elet-tromagnetica da parte del corpo umano è di gran lunga più signi-ficativo. Pochi studi hanno inda-gato eventuali effetti sulla salute in soggetti residenti in prossimi-tà di impianti radio base; ciò è dovuto alla difficoltà di distingue-re i piccoli segnali emessi da tali impianti dagli altri segnali radio-frequenza di intensità più eleva-ta presenti nell’ambiente, in primo luogo quelli dovuti agli impianti radiotelevisivi anche se apposti a distanze molto mag-giori. I risultati di questi studi sono affetti da elevati margini di incertezza e non permettono alcuna interpretazione in termini di rischio sanitario. Considerati i livelli di esposizione molto bassi e i dati disponibili ad oggi, le autorità sanitarie di diversi pae-si, nonché l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ritengono che non sussista alcuna eviden-za di possibili effetti per la salu-te, le conclusioni del promemo-ria numero 304 dell’OMS di maggio del 2006 affermano infatti che “non c’è nessuna evidenza scientifica che i deboli segnali prodotti dalle stazioni radio base e dalle reti wireless possano provocare effetti nocivi
per a salute” . G. Marano
Direttore Ufficio II - Qualità negli ambienti di lavoro e di
vita. Radioprotezione
SUCCEDE A MOROLO
C ari lettori, anche quest'anno è stato confermato il succes-
so per la rappresentazione della Passione Vivente, avve-nuta la sera del venerdì santo nel nostro paesino. Un atto di pietà popolare che dà l’avvio al triduo della Pasqua. Uno
degli appuntamenti più impor-tanti della fede cristiana. Ri-cevuta in eredità dai sacerdoti del Verbo Incarnato, è stata accolta e supervisionata dai nostri nuovi parroci. Molti i partecipanti e tante le prove che si sono svolte sugli sce-nari scelti per questo anno. Sei quelli principali: il Getse-mani, punto di partenza nelle vicinanze della Scuola Media che offre uno spettacolo sug-gestivo e realistico che ricor-da il vero Orto degli Ulivi, per poi spostarsi in corteo presso la Casa del sacerdote Anna, nel quartiere di San Pietro,
presso la “Giudea”. La terza scena si è svolta poi a Sant'Antonio, dove il Sinedrio ad-dobbato in vesti rifinite e sontuose attendeva l'arrivo di Gesù, accompagnato dalle guardie romane. Dopo la sen-
tenza di Caifa, sommo sacer-dote in quel tempo, la scena si è spostata in Piazza Erne-sto Biondi, dove Ponzio Pilato dall'alto della chiesa di Santa Maria attendeva il corteo, per poi spedire il condannato alla corte del re Erode, contornato dalle sue cortigiane. Da qui ha avuto inizio la vera e pro-pria processione, che ha ac-compagnato Cristo sino al Golgota dove lo aspettava il palo della croce. A detta di molti la scena più suggestiva, resa tale dalla bellezza del luogo sapientemente illumina-to. Qui Cristo affidava lo Spiri-
to al Padre, sulle note del salmo messia-nico che Cristo recitò davvero sulla croce. Gli spettatori che hanno ammira-to la scena in
silenzio fino alla deposizione di
Gesù nel sepolcro, si sono poi sciolti in un lungo applauso di rin-graziamento per le per-
sone che avevano contribuito a creare una rappresentazio-ne e un'atmosfera indimenti-cabili. Una rappresentazione importante quella di quest’anno, che è stata ripre-sa anche dalle telecamere di Extra Tv ed il giorno seguente trasmessa sulle tv di tutta la provincia ciociara. Sì, ancora una volta i nostri “piccoli atto-ri” hanno interpretato con serietà ed entusiasmo i ruoli a loro assegnati. Il silenzio di Maria, la commozione di Pie-tro, il ghigno di Erode, il tono arrogante dei Sacerdoti e dei Farisei, il suicidio di Giuda, i tentativi di Pilato di rilasciare un innocente, i cori degli Apo-stoli e delle Donne Pie e so-prattutto l'interpretazione di Fabrizio Marchioni hanno confermato il successo già ottenuto gli anni precedenti. E già si pensa a cosa cambiare e migliorare per il prossimo anno! Per adesso si mettono nell'armadio i costumi e si aspetta il venerdì santo 2011. è doveroso ringraziare tutti i figuranti, tutti coloro che si sono occupati del lavoro tec-nico, la voce fuori campo, i proprietari dei terreni e delle case sui cui si sono svolte le scene. E allora vi do l'appun-tamento alla prossima Pa-squa, nella speranza di poter assistere di nuovo allo spetta-colo della Passione Vivente.
di CHIARA LIBURDI
SUCCEDE A MOROLO
C on l’arrivo della pri-
mavera si ha voglia
di uscire, di stare
all’aria aperta e perché no di
godersi qualche evento or-
ganizzato nel proprio paese.
E’ quanto successo a Moro-
lo domenica 11 aprile, quan-
do in località Madonna del
Piano l’Associazione Pro
loco Morolo ha dato vita alla
manifestazione Quelli che..
ti prendono per la gola, ca-
ratterizzata dalla degusta-
zione del tipico ciambellone
pasquale e dallo spettacolo
“Chi vuol esser lieto sia…”
della Compagnia Rinasci-
mentale Tres Lusores di
Cori. Un pomeriggio davvero
entusiasmante ed innovativo
dove, scampato per un sof-
fio il pericolo della pioggia,
tutti i partecipanti hanno
potuto degustare il ciambel-
lone morolano, nella varian-
te dolce con la nutella, in
quella salata con la corallina
e per finire con dell’ottimo
vino rosso. La
promozione del
ciambellone nasce dal fatto
che oltre a essere un pro-
dotto tipico di Morolo è an-
che unico, per la sua lavora-
zione e fragranza, tra i Paesi
dei Monti Lepini. Proprio per
questo la Pro loco ha deciso
di intraprendere la strada
burocratica dei riconosci-
menti di qualità e a oggi
possiamo annunciare che a
giugno il ciambellone verrà
riconosciuto dal Ministero
delle Politiche Agrarie e Fo-
restali come
prodotto locale
tradizionale. Insomma un
vanto per tutta la popolazio-
ne. Ad allietare il pomeriggio
la Compagnia di Cori le cui
danze e musiche si basava-
no su trattati scritti nel perio-
do rinascimentale
da un noto mae-
stro di Sermoneta.
Soddisfatta
dell’evento la Pro
loco continua im-
perterrita verso le
prossime manife-
stazioni; sabato 8
maggio, giorno dei
festeggiamenti del
Santo Patrono,
verrà organizzata
durante la mattinata la tipica
passeggiata presso la grotta
del Santo con colazione
offerta e dal pomeriggio fe-
sta in Piazza Ernesto Biondi.
Alle ore 17:30 si
celebrerà la
Messa nella
chiesa di Santa
Maria e a segui-
re la processio-
ne per i vicoli del
Paese. In serata
spettacolo musi-
cale a cura
dell’orchestra
Disco Estate e
per finire la ma-
gia dei fuochi
artificiali, che
ogni anno ci fa
stare con il viso verso il cielo
per molto tempo. La succes-
siva manifestazione, a cui
diamo appuntamento, è
quella organizzata insieme
al gruppo Dog Show di Mo-
rolo e all’Enci; essa si svol-
gerà domenica 23 maggio
dalle ore 8 in località Cer-
quotti (Ex Tarantola). Stavol-
ta a essere protagonisti sa-
ranno i nostri amici a quattro
zampe che si sfideranno
nella gara regionale. Come
lo scorso anno i proventi
saranno devoluti in benefi-
cenza al progetto PET The-
rapy del Piccolo Rifugio di
Ferentino. Insomma non
mancano occasioni per usci-
re e per apprezzare quanto
di buono può esserci nel
nostro Paese. Vi invitiamo
calorosamente a partecipare
e vi aspettiamo numerosi!!!!
di ASS. PRO LOCO
Lo spettacolo della compagnia di Cori
SUCCEDE A MOROLO
N ell’intento di favori-
re il miglioramento
della qualità della
vita nel nostro paese, Moro-
lo, e la salvaguardia del suo
territorio, il nostro progetto,
“Ciò che non fa bene
all’alveare, non fa bene alle
api” si propone di sensibiliz-
zare i partecipanti e, di rifles-
so tutte le persone che assi-
steranno allo svolgersi della
giornata ecologica che è
stata rinviata lo scorso 24
aprile per maltempo al pros-
simo 15 maggio. E’ una sim-
bolica iniziativa, ma che dà
uno strumento di riflessione
su questo problema e su
tutto quelle che è connesso
a l l a s a l v a g u a r d i a
dell’ambiente,
purtroppo già
gravemente danneg-
giato. L’iniziativa sarà
possibile grazie al coin-
volgimento dei ragazzi
della Scuola Media “Ernesto
Biondi” (di Morolo) e i loro
insegnanti, oltre ad altri vo-
lenterosi cittadini, nonché
all’impegno organiz-
zativo della Podisti-
ca Amatori di Moro-
lo, che ormai conta
oltre quaranta iscritti
per la pratica del
runner amatoriale.
Un ringra-
ziamento è
dovuto alla ditta
“Sangalli” che gesti-
sce il servizio di rac-
colta differenziata a
Morolo che fornirà
l’ausilio tecnico e
sarà lo sponsor della
giornata ecologica,
alla “Se.In.” ed al “Comitato
di Varico” per il ristoro finale.
Questa iniziativa offre a tutti i
partecipanti la
possibilità di
essere protagonisti nella
difesa della qualità am-
bientale. Troppo spesso
ne abbiamo sentito parla-
re, ma poche volte (forse
mai) abbiamo avuto la con-
creta possibilità di poterci
attivare. A sostegno degli
obiettivi del progetto, si è
voluto coinvolgere le nuove
generazioni (gli studenti ap-
punto) in un percorso di ri-
cerca e di sviluppo della tu-
tela dell’ambiente, affinché si
faciliti la crescita e la consa-
pevolezza civile e culturale
su queste problematiche
(dirette a sottolineare
l’importanza della tutela del
territorio), e fa in modo che
diventi un patrimonio cultura-
le che migliori le condizioni
di vita e di qualità sociale. Il
degrado è dovuto a uno
scorretto atteggiamento civi-
le ma se agiamo proprio su
questo sarà possibile argi-
narlo. Appuntamento dun-
que a sabato 15 maggio.
di NAZARIO LUCARELLI
S i terrà domenica 23
maggio il “Dog
Show”. Come già
detto nell’articolo a firma
della Pro Loco, la giornata
sarà organizzata dal gruppo
cinofilo di Frosinone e dalla
stessa Pro Loco. La giornata
sarà contrassegnata da una
mostra fotografica “Gli angoli
di Morolo” con spazio alla
promozione turistica e cultu-
rale del paese. Successiva-
mente ci sarà la presentazio-
ne dell’istituto Piccolo Rifugio
di Ferentino, con l’annullo
postale coniato apposita-
mente per la manifestazione.
Nel corso della giornata ci
sarà, inoltre, l’esibizione del
gruppo cinofilo della Polizia
di Stato e a seguire la gara
regionale Enci riservata ai
cani con pedigree iscritti
all’anagrafe canina. Tutto il
ricavato delle iscrizioni verrà
devoluto al Piccolo Rifugio di
ferentino, fondazione di culto
e religione che ospita disabili
con malattie medio-gravi.
D.T.
VOCI MOROLANE consiglia...
L uigi Canali, è stato il
primo morolano ad
essere eletto nel Con-
siglio Regionale del Lazio.
Dopo cinque anni di esperien-
za trascorsi in maggioranza,
ricoprendo incarichi importan-
ti, abbiamo voluto tracciare
insieme con lui un bilancio.
Cosa è significato per Lei
essere il primo morolano ad
essere stato eletto in un
Consiglio Regionale?
«Un grande onore e una grande responsabilità, poiché come Consigliere sei chiama-to a rappresentare gli interes-si di tutti gli abitanti della Re-gione, ma non puoi certo di-menticarti in primis quelli del tuo paese natale, ed io al mio sono da sempre legato. Ho cercato di svolgere il mio ruo-lo istituzionale accantonando le logiche di appartenenza politica per operare solo ed
esclusivamente per il bene
della popolazione regionale».
Se dovesse riassumere l’esperienza in soli tre ag-
gettivi quali sceglierebbe?
«Entusias-mante, appas-
sionante, impegnativa».
Qual è un ricordo che non dimenticherà di
questi cinque anni?
«Certamente l’approvazione del Piano Sanitario Regiona-le, che detta le linee guida per la ristrutturazione ed il riassetto della sanità laziale verso un modello più radicato sul territorio. Grazie al lavoro svolto dalla commissione sanità da me presieduta, è stato possibile licenziare un documento assolutamente condiviso con tutti gli operato-ri del settore, le organizzazio-ni sindacali, le società scienti-fiche, i rappresentati dei citta-dini e le Università. Poi ricordo l’impegno a favo-re dei più deboli, con una serie di proposte di legge che vanno dalla tutela della salute mentale, alla promozione di corretti stili di vita, dalla lotta a malattie diffuse quali la buli-
mia, l’anoressia, il diabete alle pato-logie andrologi-che, solo per ci-
tarne alcune».
Che ricordo ha di Morolo quan-
do era giovane?
«La qualità della vita, la qualità dell’amicizia, e soprattutto la qua-lità della gioven-
tù».
Molti sono stati i contributi regionali arrivati nel nostro paese grazie al suo aiuto. Cosa le piacerebbe si cre-asse in particolare per il
paese?
«Come tanti piccoli centri
della Ciociaria, anche Morolo dovrebbe trovare una nuova vita, più aderente al nostro tempo: rilanciare
microattività economi-che, magari specialità alimentari di nicchia, creare attività di arti-gianato, anche di servi-zi, grazie al telelavoro, per continuare ad usu-fruire di quelli che sono i pregi di un piccolo centro, conciliandoli con i tempi moderni. Vista la desertificazio-ne industriale si po-trebbe sviluppare un polo turistico sfruttando l’apertura del nuovo casello autostradale, attraverso una ricostruzione del centro storico ed una ri-strutturazione completa della Rocca dei Colonna, magari con un museo legato al Bion-
di».
Sappiamo tutti la realtà del-la Valle del Sacco, purtrop-po soggetta a vergognose “azioni” distruttive: se do-vesse giocare una carta
valida su ciò?
«La carta l’abbiamo già gio-cata con il recente via libera dato dall’ufficio commissariale al monitoraggio delle acque della zona, attraverso un progetto presentato circa tre anni fa, su mia richiesta, dal Dipartimento di Scienze Geo-logiche dell’Università di Ro-ma 3, in collaborazione con altri istituti ed enti di ricerca. Lo studio verificherà in manie-ra definitiva la presenza e l’estensione
dell’inquinamento idrico nella Valle, superando l’emergenza sanitaria e ambientale in cui da troppi anni vivono gli abi-
tanti dei comuni interessati. Prima come componente della commissione Agricoltura e poi come presidente della commissione Sanità, mi sono battuto per il recupero della Valle che ha pagato una poli-tica industriale scellerata che si è protratta negli anni con gravi conseguenze per la salute dei cittadini che per
l’indotto economico».
di DANIELE TRENCA
VOCI MOROLANE consiglia...
S i è svolta domenica
7 marzo nel quar-
tiere di San Pietro
la “Sagra dei Frascategli”
organizzata dal Comitato
Vivere il Quartiere. La festa,
come anticipo per quella in
onore di San Pietro che si
terrà nell’ultima settimana di
giugno, ha registrato la pre-
senza di numerose persone
che sono accorse anche da
paesi limitrofi per assaggiare
questo piatto povero, che fa
parte della nostra tradizione
morolana. Per chi ha qual-
che anno in più è stato un
tuffo nel passato, ma per
molti è stata invece una vera
e propria novità. Due le ver-
sioni cucinate dei frascategli
che sono stati successiva-
mente conditi in diverse mo-
di: al sugo, in bianco con la
salsiccia e i broccoletti e con
la “saraca”. Non sono man-
cati i panini: salsiccia e pan-
cetta, il tutto accompagnato
da un buon bicchiere di vino.
Aperte per l’occasione an-
che le varie cantine del ca-
ratteristico borgo, che hanno
ospitato le varie degustazio-
ni: dai
dolci al
Gran Ca-
cio di Mo-
rolo, sino
alle ciam-
belline ed
al Cesa-
nese del
Piglio. Ad
allietare i presenti, tra un
bicchiere di vino ed una sal-
siccia il gruppo folk “Gli ami-
ci di Paliano”. Presenti alla
festa, inoltre, anche i ragazzi
che ogni anno organizzano a
Serrone la “Sagra della Pa-
tacca e della Passerina”,
giunti alla quarta edizione, in
program-
ma dal
23 al 25
l u g l i o
prossimo
in piazza
R o m o l o
Fulli. Tra
un tavolo
e l’altro
hanno trovato posto anche
le signore che con le loro
creazioni hanno potuto e-
sporre merletti e lavoretti
tutti rigorosamente fatti a
mano. Infine, poiché il giorno
seguente si festeggiava la
Festa della
Donna gli or-
g a n i z z a t o r i
hanno pensato
anche di o-
maggiare tutte
le donne pre-
senti con la
mimosa, cuo-
che comprese
(vere protagoniste per
l’ottima riuscita della festa).
A fine della giornata c’è stato
anche la “bevuta al canaio”
che ha visto uomini e donne,
giovani e meno giovani ci-
mentarsi in questo modo
particolare di bere il vino. La
sagra è stata ripresa anche
dalle telecamere di Extra Tv
che ha trasmesso il servizio
nel corso del suo telegiorna-
le. Soddisfatti gli organizza-
tori per l’ottima riuscita della
festa. Il Comitato Vivere il
Quartiere è in già in fermen-
to per la preparazione della
festa in onore del Santo che
da il nome al quartiere. Pun-
ta di forza del programma
sarà il Palio, vinto lo scorso
anno dalla contrada Varico.
Appuntamento dunque fissa-
to per la fine di giugno per
vivere a pieno un weekend
di festa a colpi di tresette,
musica ed un sano spirito
agonistico.
D.T.
foto: Alfredo Trenca
S i è con-
cluso da poco il
terzo corso di
primo soccorso della
Sogit di Morolo, che mira
ad arruolare nuovi volontari
per svolgere al meglio il suo
lavoro. Il corso mira a far ac-
quisire tutte quelle conoscen-
ze per poter agire nelle primis-
sime situazione di emergenza,
cosa fare, ma soprattutto cosa
non si deve fare. Il corso era
partito il 29 gennaio scorso e
si è concluso il 10 marzo. Il
terzo corso organizzato dalla
sezione di Morolo del
S.O.G.IT. - Croce di
S.Giovanni era aperto, oltre
che ai futuri volontari anche a
tutti coloro che accostarsi a
questa prima realtà sanitaria
di base. Il corso si è svolto
con lezioni sia teoriche che
pratiche. Alla fine del corso
tutti i partecipanti hanno so-
stenuto un test scritto e prati-
co. Un test a risposta multipla
per saggiare quanto appreso
durante il corso, e per la prati-
ca il manichino "Little Anne"
ed al termine
effettuare. Bisogna dire
che tutti i partecipanti si
sono espressi al meglio.
Parlando di impegni futu-
ri, la Sogit sta pensando ad
altro corso di primo soccorso
in autunno, oltre ad un corso
di aggiornamento per tutti quei
volontari che ormai da tempo
hanno partecipato ai primi
ssimi Corsi di Primo Soccorso
indetti dalla sezione. Infine
volevo anche ricordare che
anche quest’anno è possibile
donare il 5x1000 alla Sogit.
Ogni contribuente può desti-
nare il cinque per mille
dell’imposta sul reddito delle
persone fisiche a sostegno
del volontariato. Basta appor-
re la propria firma sui modelli
dichiarativi e scrivere il codice
f i s c a l e d e l l a S o g i t :
92038720600. Questo non
comporta nessuna spesa ag-
giuntiva, è solo una scelta per
una quota d’imposta che è
comunque dovuta. Grazie ed
“Aiutaci ad aiutare!”
VOCI MOROLANE consiglia...
di CARLO ALTERI
Un momento del corso di primo soccorso
L a poetessa Anna Ma-ria Giudici ha presen-tato il libro "Una carez-
za" a Colleferro, suo paese natale. In seguito sarà pre-sentato anche nel nostro paese. Il contenuto del libro è stato illustrato dal dott. Giulio Colavolpe, ex giornali-sta Rai-Tg2 Dossier, e dall'on.le Luigi Canali, men-tre il giornalista Marcello D'Angelo ne ha curato la presentazione: "La semplici-tà, la spontaneità e la fre-schezza dei sentimenti e delle passioni umane sono la base della raccolta di poesie di Anna Maria Giudici. Poe-sie che sono l'immagine spe-culare di una vita, di giorni e ore che si susseguono, a volte segnate dalla fiduciosa possibilità di una ipotetica felicità quasi a portata di mano, a volte punteggiate dalla tristezza e dallo scora-mento di emozioni contra-stanti che ti lasciano quasi senza respiro. Tutti i risvolti della vita trovano spazio e dignità: le debolezze, le pas-sioni, le emozioni, i ricordi, gli affetti, la terra di origine, l'amore, la madre, fino ad arrivare al cibo, alle ricette, ai frutti , agli anima-li....Spezzoni di vita quotidia-na vissuti sempre intensa-mente, senza mai fuggire dal contesto e dalla forma in cui la realtà si presenta agli oc-chi del poeta...". La prefazio-ne è stata scritta da Luigi Canali: "Con Anna Maria Giudici l'associazione cultu-
rale ed ecologica "Egidio Ricci" riprende le sue pubbli-cazioni. Lo faccio con una poetessa, originaria di Colle-ferro, ma ormai cittadina di Morolo. Lo faccio con la cer-tezza che molti degli scritti che verranno pubblicati ab-biano origine proprio da Mo-rolo e dalle sue campagne, dai suoi paesaggi, dalla vo-cazione naturale di questo luogo che ha saputo cresce-re senza mai dimenticare, però, le sue radici antiche. Radici che ognuno di noi porta con fierezza dentro di sé. Anna Maria Giudici, quando l'amicizia, l'affetto e la stima nascono dal cuore, senza un motivo apparente. Emozioni spontanee che non sai spiegarti, un feeling natu-rale, che ti fa sentire vicino ad una persona fin dal primo istante della conoscenza. Gran parte del merito di que-sta amicizia non è mio; lo si deve alla tenacia e alla pa-zienza di Anna Maria, lo si deve soprattutto alla sua sensibilità e alle sue poesie, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima e che spero possano dare anche ai futuri lettori le stesse emo-zioni e le stesse sensazioni che ancora porto con me". Agli auguri ed ai complimenti per questa pubblicazione si uniscono anche quelli di tutta la redazione di Voci Morola-ne. Congratulazioni!!!
La redazione
C iao ragazzi, ben ritro-vati!!! Questo mese nella nostra rubrica
parleremo del purosangue inglese. Il suo luogo d’origine è la Gran Bretagna e le sue attitudini sono le corse al ga-loppo, la sella, il salto agli ostacoli, la velocità ed il fon-do. Le origini della razza risal-gono al '700 e i suoi fondatori furono tre stalloni: il baio Byerley Turk (di origine tur-ca), il baio oscuro Darley Ara-bia (di origine araba) e l'altro baio oscuro Godolphin Ara-bian, di origine berbera. An-che perciò che riguarda le fattrici si deve rilevare che delle cento originarie iscritte allo Stud Book solo una qua-rantina hanno perpetrato la loro linea diretta femminile fino ai nostri giorni. Queste fattrici costituivano le "Royal Mares" ed erano il risultato di una lunga selezione cui si era giunti mediante il consistente apporto di sangue orientale. Nel 700 si diffuse rapidamen-te in Irlanda. I principali alle-vatori sono situati soprattutto intorno ai centri ippici di Ne-
wmarket, Lambourn e Malton.
Di seguito vi illu-stro i caratteri
morfologici
altezza: 147-178 cm ma la media é intorno ai
163 cm
mantello: Quasi tutti i colori interi: baio, sauro, più rara-mente morello e grigio, ecce-zionalmente Roano.
La pelle é finissima ricoperta da crini corti e lucidi; frequenti
marcature.
caratteristiche: nevrile ed e-nergico, mordace e a volte
ribelle.
standard di razza: Le spalle sono lunghe e ben inclinate con garresi prominenti, que-sta combinazione consente un passo lungo, basso e red-ditizio. La testa elegante e senza traccia di carnosità nella ganascia si fonde in un lungo collo graziosamente arcuato che si unisce simme-tricamente con le spalle, il corpo é tipicamente lungo
nelle sue pro-porzioni e i
quarti e i lombi devo-no essere robusti per conferire potenza al galoppo. Gli arti an-teriori sono sottili, con avambracci lun-
ghi e muscolosi, giunture lar-ghe e piatte, inoltre la circon-ferenza dello stinco é difficil-mente inferiore a 20 cm. Le zampe posteriori sono lunghe e aggraziate, con le
giunture dei garretti molto ben formate per dare la massima
pinta propulsiva.
Vi saluto ragazzi augurandovi
buone cavalcate!!!
VOCI MOROLANE consiglia...
di FRANCESCO ALTERI
Anna Maria Giudici, ex inse-gnante di scuola elementa-re, conosciuta come poetes-sa sia a Colleferro, suo pae-se natale, sia a Morolo dove risiede da qualche anno con suo marito Roberto Canali, sociologo-psicoterapeuta, ha partecipato recentemente alla trasmissione televisiva "La prova del cuoco" andato in onda su RaiUno, pro-gramma condotto da Elisa Isoardi. La sfida era partico-larmente interessante, poi-ché si misuravano due ami-che artiste con una grande passione per la cucina: An-na Maria Giudici e Marilena Triggiani pittrice romana. La prima ha affiancato il cuoco Fabrizio Mantovani di Ric-cione per la squadra "Peperone verde" cucinando mormora, finocchio, punta-relle, pasta brisé, pera e banana; la seconda con il cuoco Renato Salvatori di Maccarese per la squadra del "Pomodoro rosso" ha preparato calamaretti, von-gole, patate, piselli e cous cous. Al termine della prova il giudice di gara, il famoso chef Gianfranco Vissani, ha assegnato la vittoria alla coppia formata da Fabrizio Mantovani da Anna Maria Giudici. «L'amore per la cucina lo paragono all'amore che ho per la mia famiglia. Curo ogni piccolo particola-re, il sapore anzitutto ma poi anche una bella tavola colo-rata e ricca rientra a pieno titolo nel suo stile».
La redazione
VOCI MOROLANE - Bambini
C arissimi piccoli lettori, eccomi di nuovo con un mio scritto. Questa
volta le parole sono rivolte a questi amici, che, piccoli o grandi, maculati e non, gio-vani o vecchi, fanno la guar-dia o la compagnia a chi li possiede e li ama, dedicando loro un po' di tempo e le cure adeguate. Poiché osservo sempre ciò che accade intor-no o dovunque mi capita di stare, vi devo raccontare di un gruppetto simpatico, che ho avuto modo di vedere molto spesso, passando con al macchina, quando per andare a fare la spesa, sono uscita in orari diversi, nella zona di Varico, dove abito. Mettete dunque attenzione a ciò che ho da dirvi. due cani di taglia media, simili a yor-kshire, col pelo lungo ed un bel musetto, erano per molte ore, sdraiati sul ciglio della strada a godere il tepore del sole, finché un giorno li ho visti dentro al cortile della casa in cui erano ospitati.
Vicino avevano un qualcosa che, a prima vista, non sono riuscita a distin-guere bene. Dopo qual-che giorno e, sempre più spesso, i due qua-drupedi li trovavo sulla stra-da, si muovevano lentamente girando la testa di qua e di là, quasi a voler controllare be-ne, questo qualcosa. Meravi-glia delle meraviglie, fra loro c'era un cucciolo di colore nero, a pelo corto. Pratica-mente, era nata una grande amicizia per cui si sentivano in dovere di proteggerlo. Sic-come sono una curiosona che ama animali, piante ed anche i propri simili, non ho perso tempo, ho fermato la macchina e sbirciato, è il caso di dire, molti comporta-menti dei tre. Hanno iniziato a riconoscere sia me, che la vettura. Ebbene, molto disin-volti, se il piccolo doveva muoversi o attraversare la strada, come già ho detto, lo facevano stare tra loro e lo
sorvegliavano se si spostava di scatto, perché credo, sappiate che i cuccioli non conoscono i peri-coli, di conse-guenza a volte succedono cose irreparabili che potete compren-dere. Comunque sono stati con lui premurosi e pa-zienti nel farsi toccare con le zampine perché voleva giocare con loro e corre-
va goffamente, essendo cicciot-
tello, prima di scivolare o rotolarsi a terra. A volte, se era al centro della strada, il più anziano si fermava e, con uno
sguardo serio, faceva capire che dovevo rallentare o addi-rittura fermarmi perché dove-vano mettere in sicurezza il piccolo amico. Girando il muso poi, ricevevo il permesso di ripartire. Era una cosa dol-cissima vede-re il cucciolo addormenta-to, sereno e tranquillo per la presenza degli altri due. Nel tempo è cresciuto ed è stato più autonomo e sicuro, infatti ho notato che si allon-tanava da solo, sotto il vigile controllo, degli adulti. Abitua-ta a pensare e ragionare, ho constatato che anche fra gli animali l'amicizia esiste ed è importante. A voi, miei cari, ricordo il detto: "Chi ha un amico, possiede un tesoro". Teniamo all'amicizia, agli amici, quelli veri che dividono con noi le gioie ed i dispiace-ri, che ci confortano con buo-ne e giuste paro-le nei momenti di difficoltà o ci riprendono se facciamo qual-che sbaglio. Sapeste quanto è bello poter contare su di loro, per sentirsi più sicuri, forti,
non soli! Sono un punto di riferimento importantissimo. Se serve, sanno anche man-tenere quel segreto condivi-so, che deve rimanere tale. Quante volte arrivano sugge-rimenti e consigli, anche per telefono! E' bello pranzare o cenare insieme, in allegria per rafforzare l'amicizia, in-grediente indispensabile a ciascuno di noi. Nella vita
sociale serve, ci aiuta e ren-de consapevoli e partecipi dei sentimenti che uniscono ad altre persone, legate dagli stessi interessi, mosse da serie motivazioni che, con un comportamento delicato e premuroso, ci fanno stimare ed apprezzare. Accresce inoltre il desiderio della valida frequentazione che reca la buona e sana compagnia, colmando il cuore di gioia in tanti giorni della nostra esi-stenza.
di ANNA MARIA GIUDICI
V oglio parlare in questo numero di un gruppo giovane che fa musica
per i giovani, per la precisione musica rock-alternative con sfumature metal ma dal can-tato molto orecchiabile e di facile digeribilità anche per l’ascoltatore “mordi e fuggi” o, per usare un termine in voga oggi, dalla generazione “I-pod”. Il gruppo in questione sono i “Thirty seconds to mars” (letteralmente : 30 se-condi a Marte) e il disco è “This is war”. “This is war” è il terzo disco del gruppo e sicu-ramente il più “commerciale”, criticato molto per questo suo aspetto da più parti, per me (che li possiedo tutti e tre) è il più indicato per far conoscere questo gruppo,che a me pia-ce molto, alla più vasta platea possibile. Il leader e voce del gruppo è Jared Leto, artista ad ampio raggio visto che è anche attore ( lo abbiamo visto in “Alexander”, “Panic room”, “Urban legend”, “American psycho”, “Fight club”), accompagnato alla batteria dal fratello Shannon Leto e alla chitarra da Tomo Milicevic, insieme formano il nucleo portante dei Thirty seconds to mars ai quali poi si aggiungono dei musicisti che li hanno accompagnati nei vari dischi precedenti (nella foto si vede anche Matt Wachter). Peculiarità di “This is war” è che in vari brani si possono sentire i cori e le voci degli “Echelon” (così si chiamano i fans del gruppo) che li seguono in tutto il mon-do e lo fanno tenendosi conti-nuamente in contatto sfruttan-do tutto quanto offre la “rete”
in termini di comunicazione. Merito di tanta fedeltà da parte della falange femmi-nile dei loro fans è dovuta senza dubbio al fascino ed al carisma di Jared Leto, ma quello che più conta è che è dotato di una voce straordi-naria, estesissima e controlla-ta con sapienza, dalle tante sfumature e quindi di sicura presa sull’ascoltatore. A sup-porto di cotanta vocalità c’è
comunque un suono ed una musica di buona fattura e di grande impatto soprattutto nell’uso delle percussioni sempre piuttosto incisive e coinvolgenti, ma anche nelle chitarre usate sia in modo graffiante sia, all’ occorrenza, in maniera più soft. This is war si compone di 12 brani 11 dei quali composti da Ja-red ed uno da Shannon (il brano conclusivo), tra questi voglio segnalare sicuramente il brano “principe” del disco ossia “Kings and Queens”, brano di sicura presa già dal coro “Echelon” dell’intro per poi proseguire con le ottime “ascensioni” vocali di Jared
che nel finale dà
un ulteriore prova di ciò che può fare con la voce. Altro brano da segnalare è la title-track “This is war” che
inizia con i fans che vocaliz-zano in crescendo per poi scatenarsi nel ritornello e nel finale in un tripudio di voce e cori, ed anche “Closer to the edge” con il suo intro elettro-nico, la sua melodia di facile
presa ed il ritmo percus-sivo coinvol-gente. Un capitolo a parte lo merita senza dubbio “Vox populi”, brano dal forte impatto emotivo sin dalle prime battute affida-te ad una batteria ac-compagnata
dal battere di mani ( un pò stile “we will rock you” dei Queen) e dal solito coro “Echelon” che introduce in maniera veramente coinvol-
gente il nucleo centrale del brano che varia ritmo più vol-te per poi ricondurci all’inizio ma concludendo con un deli-zioso quanto “epico” duetto voce e chitarra suonata in tecnica “sweep”, per un finale da brividi. I restanti brani so-no certamente meno partico-lari, ma avevamo iniziato di-cendo che questo disco era più commerciale di altri loro lavori(sua maestà “casa di-scografica” ha le sue esigen-ze), comunque sono sempre brani che si lasciano ascolta-re benissimo tra i quali spicca sicuramente il brano conclusi-vo “L490” scritto da Shannon Leto che con un accattivante arpeggio di chitarra che ruota su di un giro di accordi “ i n t r osp e t t i v i ” ed un “inquietante” coro di voci ma-schili incomprensibili, chiude ottimamente il disco. Dunque a mio parere un buon disco di una band che, se non si per-de per strade “perigliose”, può ancora dare molto ad un panorama musicale contem-poraneo avaro di nomi nuovi in questo tipo di rock, e chis-sa che con questo articolo non nascano nuovi “Echelon”
di ALESSANDRO BIGIARINI
VOCI MOROLANE - Musica
L e spie di allarme sul quadro biancorosso si sono accese tutte,
anzi anche qualcuna in più. Il Morolo ri-schia seria-mente di ab-bandonare la serie D. Mai come oggi la squadra è stata vicina alla re-trocessione diretta in Eccel-lenza. Non vogliamo esse-re pessimisti, anche perché siamo tutti legati al giocatto-lo creato da Angelo Costan-tini, ma la triste realtà dei fatti mette i lepini di fronte ad una situazione diventata complicata. I numeri non sono confortanti. D’altronde quando in un intero campio-nato riesci a realizzare la miseria di 20 reti (dieci delle quali portano la firma di un solo giocatore, Hasa) come puoi pretendere di salvarti tranquillamente? O meglio, come puoi pensare di sal-varti? Quattro sconfitte di fila negli ultimi match hanno
compromesso il percorso dei mo-rolani e se ci potevano stare i k.o. con Gaeta,
Fondi e Latina (questi ulti-mi due immeri-tati), quello che non va giù è lo scivolone casa-lingo con il Rie-ti. La gara era classificabile come “ultima spiaggia” sia
perché i reatini occupavano l’ultimo posto della classifi-ca, sia per-ché onesta-mente di blasonato oggi il Rieti porta solo il nome e niente più. Ti aspetti la gara della vita, ti aspet-ti la reazione di orgoglio ed invece tutto il contrario. Il Rieti vince a Morolo due a uno, regalando (si fa per dire) alla truppa di Castiello il posto di “cenerentola” del campionato. La situazione è a dir poco delicata ed il ba-ratro è vicino. Anche se poi, quando meno te lo aspetti, si è materializzato il colpo di coda. La vittoria esterna sul campo del Sanluri, forma-zione sarda ai primi posti della graduatoria, ha riacce-so le speranze. Il pari con il Tavolara, la domenica suc-cessiva con il ritorno al gol di Francesco Pistolesi, ha dato continuità, ma la classi-
fica resta ne-gativa, con il
Morolo sempre ultimo. Non bisogna fermarsi ed occorre crederci. Questo è il punto più basso della storia in D
del Morolo, che adesso rin-corre e spera di affrontare almeno i play-out, evitando la retrocessione diretta in Eccellenza. Restano quattro partite per sperare…nel miracolo. Il calendario non aiuta, visto che mette i mo-rolani di fronte a due trasfer-te consecutive alla volta di Selargius e Roma (Astrea).
Al “Marocco”, invece, arrive-ranno i pontini del Rondinel-
le Aprilia. Chiusura a Viter-bo. Quattro gare a cui si
aggrappano Hasa e company per restare in serie D. La missione per la squadra lepina è quella di salvare una categoria, grazie alla quale il nome di Morolo ha potuto fare il giro d’Italia, un bene prezio-so per tutto il paese, perché la favola a tinte biancorosse non può e
non deve finire qui.
VOCI MOROLANE - Sport
di GABRIELE SCHIAVI
Staff tecnico e dirigenziale dell’A.S. Morolo Calcio Luca Catracchia
Alessio Empoli Angelo Costantini
SERA
E scende la sera sul colle imponente,
abbraccia severa il borgo dormiente.
Pian piano si accendono luci e lampioni
e intanto si chiudono porte e portoni.
Il solo rumore che senti d’intorno
è il dolce brusio di chi fa ritorno:
bambini dal gioco, papà dal lavoro
mamme occupate che attendono loro.
L’aria è grigiastra, il sole è nascosto,
tutto è tranquillo, tutto è al suo posto.
La pace soave placa anime e cuori,
dentro le case, così come fuori.
Maria Letizia Bauco
AL TESORO MAI PERDUTO
Sin dall'inizio che ti trovai
ero troppo piccolo per capire chi eri;
ma sicuramente eri una sicurezza per me!
Crescendo avrei dovuto
darti il giusto valore.
Nel mio piccolo cuore infantile,
non c'era tanto spazio,
ma sicuramente è stato fatto
da non poter fare
a meno di te.
Crescendo i miei occhi
si aprirono meglio e mi dicevo:
ma allora sono ricco!
E ancora,
che cosa ho fatto
per meritarmi questo tesoro?
Sicuramente è un regalo
del buon Dio.
Col passare del tempo,
questo tesoro
si consumava per me, perché
nulla venga a mancarmi.
Per questo io diedi
più valore a te
depositandoti nella
banca del mio cuore
solo così presi gli
interessi del tuo amore.
Sicuramente io non mi
staccherò da te
né di qua né di là.
Ti allontanerai soltanto
per prepararmi altre meraviglie
ma non ti perderò, ne so certo.
Ti ritroverò mamma
per dirti
questo tesoro sei tu.
Pepo
Voci MorolaneVoci Morolane AprileAprileAprile---Maggio Maggio Maggio --- anno 2010 numero 2anno 2010 numero 2anno 2010 numero 2
Per info, chiarimenti ed invio articoli:
Hanno collaborato a questo numero:
Carlo Alteri; Francesco Alteri;
Alessandro Bigiarini; Orietta Ciaschi;
Anna Maria Giudici; Chiara Liburdi;
Nazario Lucarelli;
Gabriele Schiavi; Daniele Trenca;
Associazione Pro Loco;
Poesie: Maria Letizia Bauco; Pepo
Foto: Alfredo Trenca