Voci Morolane - numero 23
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C ome
ogni
inizio anno che si
rispetti, la Polenta è un
momento immancabile
nel calendario di ogni
morolano. Quasi un rito che
si ripete ogni volta in vista
della festa di Sant’Antonio
Abate. Quest’anno a dare il
via alla “settimana della po-
lenta”, il 17 gennaio, è stata
quella realizza-
ta in località
del Sorbo.
L’associazione
Varico Basso,
in collaborazio-
ne con la Pro
Loco, ha cuci-
nato per tutti
polenta e sal-
sicce, il tutto
ovviamente
accompagnato
da un ottimo
vino rosso
proveniente dalle campagne
del nostro pae-
se. La giornata
è iniziata sin dalla matti-
na con la celebrazione
della messa e la suc-
cessiva benedizione
degli animali, mentre le mas-
saie esperte dosavano e
giravano costantemente la
polenta nelle “cottore” di ra-
me. Ma non è festa se non
c’è musica, ecco allora il
nuovo gruppo folkloristico
“Chigli de Mbrolo”, composto
da molti giovani, che
quest’anno ha allietato tutti i
presenti, con i balli ed i canti
che hanno fatto la storia di
Morolo, grazie al precedente
gruppo folkloristico che ha
avuto successo in tutto il
mondo. La festa è proseguita
poi con canti e giochi popola-
ri fino al tramonto del sole,
dove tutti i presenti hanno
potuto trascorrere una gior-
nata in allegria e spensiera-
tezza.
S i è rin-
novato
anche quest’anno il
consueto appuntamento con
la tradizionale polentata di
Sant’Antonio, organizzata
dall’Associazione Pro Loco
Morolo domenica 24 genna-
io. In piazza Ernesto Biondi
già dal mattino presto ferve-
vano i preparativi; tutto il
direttivo Pro Loco era al lavo-
ro: chi cucinava il sugo, chi
puliva le cottore in rame, chi
sistemava i tavoli e chi alle-
stiva gli spazi insieme agli
artigiani del posto che, come
ogni anno, erano stati invitati
alla mostra – mercato dei
loro prodotti. Ricami, merletti,
decorazioni e i rinomati pro-
dotti caseari
della ditta Scar-
chilli hanno fatto da cornice
alla manifestazione e la gior-
nata piuttosto
fredda, ma
resa piacevole
da un cielo
terso e da un
sole caldo, ha
visto in fila per
prendere la
polenta nume-
rose persone: camperisti,
romani, escursionisti e altri
ancora.
Il tutto in
un clima
di alle-
gria e di
buona
musica,
grazie
anche al
gruppo
di Atina
che,
compo-
sto da
quattro
elementi
muniti di fisarmonica, orga-
netto, flauto e zampogna, ha
rallegrato e riscaldato la gu-
stosa domenica. Terminata
la polentata la Pro Loco, già
attiva per le pros-
sime manifesta-
zioni, ringrazia
tutti coloro che
hanno partecipa-
to e collaborato
per il buon esito
dell’evento.
SUCCEDE A MOROLO
di ASS. PRO LOCO
di DANIELE TRENCA
Il nuovo gruppo folkloristico “Chigli de Mbrolo”
SUCCEDE A MOROLO
S i terrà domenica 7
marzo a San Pietro
la “Sagra dei frasca-
tegli”, come primo assaggio
della prossima festa di San
Pietro in programma alla fine
del mese di giugno. Nel corso
della giornata ci sarà la possi-
bilità di mangiare questa spe-
cial i tà t ipica morolana
(sconosciuta a molti) e assag-
giare prodotti tipici locali. Il
tutto ovviamente accompa-
gnata da salsicce e vino. Il
comitato di San Pietro “Vivere
il Quartiere” invita tutta la cit-
tadinanza a partecipare alla
sagra che sarà totalmente
gratuita. Dalla mattina le mas-
saie esperte ed i più giovani si
daranno il cambio per cucina-
re il piatto che fa parte della
cucina del nostro paese. Nel
corso della giornata tante sor-
prese, musica e tanto altro
ancora. Non mancate! Vi
aspettiamo numerosi.
di COMITATO S.PIETRO
L e ultime notizie del nostro paesino si riferi-scono ai lavori all'in-
gresso del centro storico che sono partiti alla fine di gen-naio. In questo modo verrà svolta un'attività di recupero e riqualificazione di via Vitto-
rio Emanuele e Piazza Capo Croce; sino alla fine di aprile si interverrà sulla ripavimen-tazione della strada in mat-toncini di cotto e sampietrini per un costo complessivo che si aggira sui 300mila euro, fondi derivanti da un finanziamento regionale. In questo periodo di chiusura per lavori in corso sarà pos-sibile accedere al paese da via Fernando Bragaglia. Il nostro Sindaco dott.ssa An-na Maria Girolami ha dichia-rato: “L’amministrazione co-munale inizia a muoversi
fattivamente. Abbiamo già iniziato la realizzazione di quasi trenta posti auto, nei
pressi della scuola ele-mentare Nazzare-no Vori. A breve, inoltre, partirà il rifacimento della passeggiata di Sant’Antonio, e quello della
palestra comunale”. Un'altra attività amministrativa vede come oggetto la realizzazio-ne di nuovi posti auto nel parcheggio adiacente la scuola elementare capoluo-go. Fino alla fine di febbraio, infatti, sarà vietato parcheg-giare nelle vicinanze della s c u o l a e l e m e n t a r e “Nazzareno Vori” e sostare lungo tutta la strada di ac-
cesso che porta all'edificio scolastico,
in quanto si svolgeranno lavori di ampliamento del parcheggio: si dà il via, così, alla seconda parte delle atti-vità in via dei Pozzi per la realizzazione di trenta nuovi
posti macchina. Soddisfatto il vicesindaco Angelo Costanti-ni che ha affermato: "Fa sempre piacere realizzare un'opera gradita da tutta la cittadinanza. Ci stiamo ado-perando per reperire ulteriori finanziamenti che diano così la possibilità di apportare migliorie al nostro paese". Altri programmi in lista nei prossimi mesi, come ha di-chiarato lo stesso vicesinda-co: “Il rifacimento della pas-seggiata di Sant'Antonio, della palestra comunale dove verrà rivisto anche tutto l'as-setto della scuola; il posizio-namento delle telecamere di sorveglianza nella passeg-giata di Sant'Antonio e lo studio sull'utilizzo dei locali del primo piano della scuola elementare Vori”, notizie che tratteremo nelle prossime
uscite del periodico.
di ORIETTA CIASCHI
I lavori del parcheggio a via dei Pozzi
SUCCEDE A MOROLO
L a domenica della po-
lentata in Piazza Er-
nesto Biondi è stata
per noi di Voci Morolane un
ennesimo banco di prova,
con una nuova uscita straor-
dinaria. Questa volta non un
numero speciale del giornali-
no, ma i nuovi elenchi telefo-
nici con tutti i numeri degli
abbonati di Morolo. Sin dalla
mattina abbiamo allestito il
nostro stand con in mostra i
nuovi elenchi telefonici. Il
progetto è stato realizzato
pensando di fare una cosa
gradita a tutta la popolazio-
ne. Abbiamo deciso di ripete-
re l’esperimento che dodici
anni fa fece la Pro Loco di
allora, un elenco telefonico
con i soli numeri degli abbo-
nati del nostro paese che
abbiamo trovato e trascritto,
uno per uno, sull’elenco delle
Pagine Bianche. Inoltre ab-
biamo aggiunto un paio di
pagine dedicate ai numeri
personali ed i numeri utili. Il
nostro progetto è stato reso
possibile grazie al contributo
da parte dell’Amministra-
zione Comunale che ha fi-
nanziato la stampa di tutte le
copie dei piccoli elenchi. Per
tutta la giornata di domenica
siamo stati presenti in piazza
distribuendo gli elenchi
e raccogliendo anche
qualche offerta. Per tutti
coloro che non lo hanno
preso, o che non ne
erano a conoscenza,
possono ritirarlo gratui-
tamente in tutti i negozi
di Morolo, se poi volete
lasciare una piccola
offerta per la crescita
del giornale…noi siamo
ben felici di riceverla!
“Elenco Telefonico -
Morolo 2010” è
un’opera di cui siamo
molto soddisfatti, poiché ri-
spetto a più di dieci anni fa,
era necessario aggiornare i
vecchi volumini. Molti numeri
si sono aggiunti (cellulari
compresi) ed altre persone
invece hanno deciso di non
aver più la linea fissa a casa.
Il nostro intento principale è,
tuttavia, sempre lo stesso,
ovvero quello che ci porta
avanti da quasi quattro anni:
offrire gratuitamente un servi-
zio a tutti i cittadini di
Morolo (e non solo).
La spinta che più ci
ha portato a realizza-
re i nuovi elenchi
sono state le molte
persone che ce lo
avevano richiesto,
specialmente quan-
do ci recavamo nei
negozi portando le nuove
copie dei giornalini, ma il
pensiero di rifare questi libri-
cini si era sempre infranto a
causa del costo della stam-
pa. La prima scelta è stata
quella di chiedere un contri-
buto (prima che alle aziende
private) al Comune di Moro-
lo, ente pubblico di riferimen-
to per tutti i cittadini di un
paese, che da subito ha ac-
cordato la nostra idea. A
nome di tutto il gruppo di
Voci Morolane non posso
che ringraziare l’Ammini-
strazione Comunale per
l’aiuto dimostratoci. D.T.
E ’ stato deliberato in data
12 settembre 2009 l'a-
desione al PIT “Val.Ter”
Valorizzazione Territoriale Mon-
ti Lepini. Il PIT (progettazione
integrata territoriale) è un insie-
me di azioni intersettoriali, stret-
tamente coerenti e collegate tra
di loro, che convergono verso il
conseguimento di un comune
obiettivo di sviluppo del territo-
rio. Esso rappresenta un'occa-
sione molto importante per il
territorio, poiché consente l'uti-
lizzo di risorse e fondi, che pos-
sono far nascere nuove attività
produttive e migliorare quelle
già presenti, con conseguenze
favorevoli in termini di promo-
zione territoriale e occupazione.
Per questo il nostro sindaco ha
convocato in data 18 gennaio
un'assemblea aperta a “tutti gli
organismi rappresentativi di
interessi sociali ed economici,
esistenti ed operanti nel territo-
rio, a presentare i progetti per
contribuire alla definitiva realiz-
zazione del Piano Integrato
Territoriale Val.Ter Monti Lepi-
ni”.
di CHIARA LIBURDI
SUCCEDE A MOROLO
U n altro simpatico
nonnetto raggiun-
ge il 21 febbraio il
traguardo dei magnifici 100
anni: è Tennenini Enrico.
Cento candeline da spegne-
re insieme a tutti i parenti e
gli amici che parteciperanno
al grande evento. Lo abbia-
mo incontrato per una chiac-
chierata e lui felicissimo ci
ha raccontato qualche aned-
doto della sua vita confidan-
doci: “Morolo è il paese dei
centenari! Ogni tre mesi c’è
una persona che compie
cento anni.
Tre mesi fa
Maria, oggi
io, e fra tre
mesi Mena.
Sono conten-
tissimo e ringrazio Dio per
questo traguardo, che fe-
steggerò con tutti i miei pa-
renti”. Nella sua vita da agri-
coltore ha sempre dato il
meglio e ha formato una
bella e numerosa famiglia,
composta da tre figli (due
maschi ed una femmina),
dai quali ha avuto quattro
nipoti e due pronipoti che gli
fanno compagnia quotidia-
namente. Circondato da tutti
i suoi cari, in un giorno così
im p or t a nt e ,
non dimentica
la sua sposa
e per rendere
unico questo
avvenimento
celebrerà nel piazzale di
casa una Messa per ringra-
ziare il Signore per il dono
della vita sino ad oggi. Un
secolo di vita, una lun-
ga storia da racconta-
re, un enorme libro da
sfogliare, certo non
tutte le pagine sono
state piacevoli, poiché
la vita riserva anche
sofferenza, ma Enrico
ha sempre avuto la
forza di andare avanti.
Buon compleanno dun-
que caro “Nonno Ri-
chetto” da parte di tutti
noi della redazione di
Voci Morolane.
O.C.
R ispetto
agli anni
precedenti,
quest’anno la Nuova Mo-
rolo C5, ha deciso di ci-
mentarsi in un nuovo campio-
nato. Negli ultimi due anni,
abbiamo partecipato, e con
ottimi risultati, hai campionati
Csi ed Msp. Quest’anno inve-
ce, è stato deciso di parteci-
pare al campionato di Serie D
Calcio a 5 Figc. Un campio-
nato molto diverso e soprat-
tutto più impegnativo dei pre-
cedenti, sia dal punto di vista
organizzativo e sia dal punto
di vista tecnico. Prima di par-
lare in modo specifico del
campionato, è doveroso rin-
graziare i nostri sponsor, che
per il terzo anno consecutivo,
permettono alla Nuova Moro-
lo di disputare campionati di
calcio a 5. Quindi grazie agli
sponsor oramai “storici” co-
me: Esso di Tonino Bufalini,
Arco di Quattrini e Natali snc
– Impianti Elettrici, Lion Servi-
ce di Francesco Alteri, Studio
Contabile dott.ssa Cellini
Simona, Macelleria Alteri,
Pixel, Fast Service, Edicola
Schiavi, Ronan Jeans e
Company, Renato Evangelisti
parrucchiere. Vicino agli
sponsor storici, quest’anno
sono arrivati anche nuovi
sponsor come: Circolo Peter
Pan, Impresa Edile stradale
di Quattrini Gio-
vanni, Snack
bar pizzeria di Pacifici
Paolo e Cis – Centro
Servizi Immobiliari. Infi-
ne, un grazie particolare alla
A.S.D. Morolo Calcio e al
presidente Angelo Costantini,
che ci ha permesso e aiutato
nell’iscrizione al campionato,
dandoci la possibilità di utiliz-
zare anche il nome dell’ASD
Morolo Calcio. Dopo i dovero-
si ringraziamenti, eccoci al
calcio giocato. Rispetto agli
anni precedenti, ci sono stati
nuovi arrivi, che sono: Rosa
Enrico, Antonelli Adriano,
Pennacchia Gianni e Carboni
Antonio, tutti morolani “doc”,
come da nostra tradizione.
Ad oggi, abbiamo disputato
15 gare, con 4 vittorie 5 pa-
reggi e 6 sconfitte. In classifi-
ca, ci troviamo a metà, in
decima posizione. Purtroppo
diverse gare, già vinte, a cau-
sa della nostra inesperienza
in un campionato così diverso
e impegnativo, sono state
pareggiate, altrimenti avrem-
mo avuto sicuramente diversi
punti in più. Ma siamo ancora
a metà campionato, e c’è
tutto il tempo per poter recu-
perare e raggiungere un one-
sto 5/6 posto (attualmente
distanti solo 7 punti). Arrive-
derci al prossimo numero.
Ciao a tutti.
di ALESSIO NERI
VOCI MOROLANE consiglia...
C ome ogni anno, il
circolo Peter Pan, si
è fatto promotore
per l'organizzazione del
carnevale morolano, svoltosi
domenica 7 febbraio. Un
plauso va soprattutto ai ra-
gazzi che per settimane si
sono impegnati per la rea-
lizzazione dei carri allegorici.
Quest'anno a sfilare per le
strade sono stati ben sei
carri: “Na vota era accusi’”,
che è risultato il carro vinci-
tore, rappresentava come si
svolgeva il matrimonio a
Morolo una volta. “Casino’”
che raffigurava nei minimi
dettagli, quello che è un
vero casinò; “Trasporto Ec-
cezionale” un carro simpati-
cissimo, allestito per il tra-
sporto delle mascherine più
piccole; “Ford Transit
Escort” che prendeva di
mira i nostri politici con l'at-
tualissimo tema dell'ex pre-
sidente della Regione Lazio
Piero Marrazzo, circondato
da trans e carabinieri;
“Cantina ambulante La
Sbornia” un carro realizzato
su una vespa
ed attrezzato
per il ristoro con del buon
vino ed infine “I contadini:
dalle stelle alle stalle” che
faceva notare la differenza
che c'è tra fare il contadino
adesso,e quello di una volta.
Nel corso della giornata
sono state premiate anche
la mascherina più elegante
e quella più piccola. La par-
tenza dei carri è avvenuta in
località Sorbo, e l’arrivo in
Piazza della Libertà alle ore
13, dove tutti i presenti han-
no potuto degustare frappe
e struffoli, maltagliati con
fagioli e panini. Ad allietare i
presenti
l'intervento
del comico "Peppe Lasa-
gna", che con le sue battute,
ha strappato applausi a
grandi e piccini. A fine sera-
ta si sono esibiti il noto com-
plesso di Morolo "Gli Scella-
ti", facendo ascoltare alle
persone rimaste in piazza
alcune canzoni della musica
italiana. Soddisfatti tutti gli
organizzatori per l’ottima
riuscita della giornata, svol-
tasi all'insegna del diverti-
mento, e nel ricordo di Gina
Tennenini, promotrice di
questa festa per molti anni.
Cogliamo l'occasione, per
ringraziare i ragazzi che si
sono impegnati per la realiz-
zazione dei carri, la Pro Lo-
co di Morolo, Riccardo Botti-
ni per la sua disponibilità, la
Polizia Municipale e tutti gli
sponsor che hanno contri-
buito alla riuscita della festa.
Rinnoviamo dunque l'appun-
tamento al prossimo anno,
sperando nella nascita di
nuovi carri allegorici.
di CIRCOLO PETER PAN
D omenica 17 gennaio si
è svolto presso l’
Auditorium Comunale di
Morolo l’undicesimo incontro
organizzato dall’ Istituto di storia
e di arte del Lazio meridionale in
collaborazione con il Comune di
Morolo e numerose altre asso-
ciazioni. Il tema dell’ incontro,
quest’anno è stato
l’abbigliamento nel Lazio meri-
dionale. Nel corso del convegno
si sono susseguite le relazioni di
esponenti del mondo universita-
rio quali Vincenzo Padiglione,
Nadia Truglia ed Elisabetta Sil-
vestrini, professori liceali come
l’organizzatore dell’evento il prof.
Gioacchino Giammaria e altri
relatori amanti della storia e delle
tradizioni laziali come Tommaso
Cecilia, Pierluigi De Rossi, Eleu-
teria Patriarca, Annalisa Cimmi-
no e Anita Fiaschetti. Il tema
dell’abbigliamento è stato studia-
to ed esposto attraverso la docu-
mentazione pittorica, fotografica,
archivistica, demoetnoantropolo-
gica; costumi, scarpe e tessuti
hanno avuto un ruolo importante
e primario nella discussione.
Attenta la partecipazione fino
alla fine dell’incontro. Il gruppo di
lavoro, soddisfatto della manife-
stazione, si è dato appuntamen-
to per il prossimo anno.
di ANITA FIASCHETTI
E ’ stata inaugurata saba-
to 29 gennaio la
“Sezione Primavera”
presso la scuola per l’infanzia
Cerquotti. All’inaugurazione
erano presenti, oltre alle tante
mamme con i loro figli, tutte le
cariche civili e religiose: il diret-
tore della scuola Prof. Michele
Incelli, il sindaco dott.ssa Anna
Maria Girolami, l’Assessore ai
Servizi Sociali Carla Tuccillo ed
il vice parroco Padre Felix che
per l’occasione ha benedetto la
sezione dei piccoli “alunni”. Il
progetto “Primavera” prevede
l'ammissione alla scuola dell'in-
fanzia di bambini che hanno un
età compresa tra i 24 e i 36
mesi. Tutti i genitori potranno
usufruire del servizio versando
una quota irrisoria, rispetto ai
costi che invece ha uno privato.
Una importante opportunità per
tutte quelle mamme che lavora-
no e magari non sanno a chi
lasciare i propri figli, il servizio è
dotato infatti anche di una men-
sa. Al progetto lavorano anche
tre ragazze di Morolo e le assi-
stenti sociali del comune, che
aiuteranno le maestre. I bambi-
ni iscritti sono 17, per il progetto
è stata allestita una stanza di-
pinta da Luciano Moriconi, con i
personaggi della Walt Disney.
D.T.
SPAZIO AL CITTADINO
Occhio alle macchine
parcheggiate a bordo
strada
Pubblichiamo un pro-
blema segnalataci da
una persona sulle auto
che puntualmente so-
stano a bordo strada
all’altezza del ristorante
Topolino. Tanti automo-
bilisti si accostano sul
lato destro della strada
(per chi viene dalla Ma-
donna del Piano), fa-
cendo diventare la fila,
a volte, anche di due tre
auto ed obbligando chi
sta salendo su al paese
una manovra pericolo-
sa, poiché si invade la
corsia opposta, non ve-
dendo (visto che c’è la
curva) se qualche auto
sopraggiunge in senso
contrario. Una manovra
azzardata, che potreb-
be essere evitata se le
auto fossero parcheg-
giate magari all’interno
del parcheggio del ri-
storante. Si tratta sola-
mente di fare qualche
metro in più a piedi ed
evitare così situazioni
difficili. Perché non
pensarci?
La redazione
La proposta di dedicare
un articolo al piccolo Pip-
po, cane simbolo del no-
stro paese, ci è arrivata
prima della sua morte,
avvenuta venerdì 22 gen-naio. Dopo questo avveni-
mento, non ci siamo tirati
indietro, anzi approfittia-
mo dell’occasione per
ricordare l’amico a quat-
tro zampe più affettuoso
di Morolo, poiché era
quasi impossibile trovare
persone che non lo cono-
scevano. La sua presenza
in chiesa la domenica
mattina era immancabile,
così come in biblioteca.
Dovunque era la sua pa-drona, Pippo era con
lei….
Chissà quante persone
nel mondo hanno detto
“il mio amico”. Chissà in quanti avranno esclama-
to “il mio ex amico”.
Chissà quante poche
persone avranno usato la
parola “amico”. Ma ne
siamo certi che l’amico
vero non tradisce mai ed
è uno solo, tutti sappia-
mo chi è, tutti lo cono-
sciamo, anche coloro
che per ipocrisia fanno
finta di non conoscerlo.
Molti sono coloro che
mettono in
evidenza il loro saper
fare sul
giornale
che esce
periodica-
mente a
Morolo,
eviden-
ziando
cose, sep-
pur buo-
ne, ma
dimenticando l’amico vero, sincero, terreno: il
cane. Credo che sia si-
gnificativo creare una
buona notizia, utilizzando
così un piccolo spazio su questo periodico a ri-
guardo del cagnolino
bianco che si reca a mes-
sa la domenica per se-
guire la sua padrona. Sto
parlando di questo ami-
co vero e sincero, di un
amore reciproco con la
sua padrona, visto che
anche gli animali hanno
un’anima. Questo picco-
lo cagnolino, nel suo in-
conscio sarà felice sa-
pendo che si parla di lui. Lui, che non interrompe
mai la sua amicizia con la
sua padrona. Certamen-
te non potrà mai ringra-
ziarvi a voce per questo
interessamento, ma sicu-
ramente lo dirà con il
suo sguardo dolce abbi-
nato a tutti i “grazie”,
che riceverete da tutte
quelle persone che san-
no capire, che anche i
cani sono creature del
buon Dio.
Pepo
Q uesta vuole essere
una proposta di pro-
getto per la riqualifi-
cazione e pianificazione della
Valle del fiume Sacco, area
che necessita un intervento di
risanamento al più presto. Si
intende parco urbano sosteni-
bile un'area caratterizzata
dalla presenza del fiume Sac-
co integrando più inter-
venti a diversi livelli. Il
tema riguarderà la ri-
qualificazione e pianifi-
cazione di un bacino
idrografico, interessato
da inquinamento da
fonti diffuse e puntifor-
mi. Lo studio sarà rivol-
to alla ricerca di metodi
e modelli che possano
bonificare ma nello
stesso tempo creare
sviluppo. Lo studio
sarà focalizzato in par-
ticolare su due aspetti:
criticità delle acque
superficiali: qualità
delle acque, vulnerabilità/
sensibilità, pressione antropi-
ca. Visione multifunzionale
dell’agricoltura: le colture e-
nergetiche giocano un ruolo
strategico nelle attuali politi-
che agricole, poiché rappre-
sentano una possibile alter-
nativa alle produzioni agricole
alimentari, le colture energeti-
che rappresentano una valida
opportunità, insieme all’indivi-
duazione di criteri di sosteni-
bilità del costruendo processo
produttivo. Le colture da e-
nergia rispondono, infatti sia
a istanze di natu-
ra ambientale,
fonti rinnovabili, sia a
istanze di natura socioe-
conomica, possono con-
tribuire ad un equilibrato
sviluppo dei territori rurali. Si
possono attuare le politiche e
gli interventi di diverso tipo e
a diversi livelli per ridare al
territorio la sua naturalità e la
possibilità da parte della po-
polazione di fruire della sua
valenza naturalistica. Le pos-
sibili soluzioni per il recupero
dell’area sono molteplici e
possono interagire tra loro
anche se si differenziano da
zona a zona, per esempio: i
terreni interdetti alla produzio-
ne tradizionale, possono es-
sere delle aree destinate a
progetti pilota di ricerca per la
coltivazione di colture idonee
alla produzione di biocarbu-
rante dato che entro il 2010
l’Italia, come
anche gli altri
stati membri dell’UE,
dovrà produrre circa il
30% dell’energia da
fonti diverse dal pe-
trolio; per la produzione di
biomasse attraverso la pian-
tumazione di pioppi e per
l'installazione di pannelli foto-
voltaici per la produzione di
energia “rinnovabile”. Nelle
aree agricole produttive atti-
vare un’agricoltura sostenibi-
le, biologica e dove lo per-
mettono le condizioni riuscire
ad ottenere prodotti certificati
così da incentivare la produ-
zione di prodotti tipici e poter
entrare nei circuiti enogastro-
nomici e commerciali di mag-
gior entità; realizzazione di
una fattoria didattica; infine,
non meno importante pensa-
re ad una valenza turistica e
di fruizione di alcune zone del
fiume come per esempio aree
attrezzate (percorsi della sa-
lute, didattici, naturalistici,
aree pic-nic). “Usare” il fiume
come filo conduttore lungo il
quale creare uno sviluppo
economico basato sulla voca-
zione territoriale dell’intera
area. Il Fiume Sacco per que-
sto territorio è un elemento
importante sia dal punto
di vista naturalistico sia
dal punto di vista storico,
economico, ludico, agri-
colo e dell’allevamento,
è sempre stato sfruttato
e mai rispettato. La pia-
nificazione del territorio
con l’ausilio dei Sistemi
Informativi Territoriali ci
permette di analizzare
ed elaborare le possibili
soluzioni a seconda del-
le vocazioni di ciascun
habitat presente nel si-
stema fluviale che insi-
ste nella valle. Data la
natura del problema da
affrontare si ha la necessità di
agire su vasta scala, la corret-
ta localizzazione degli inter-
venti, la quantificazione degli
effetti, l’ampio numero di sog-
getti da coinvolgere, la neces-
sità di soluzioni tecnico-
scientifiche innovative ecc.
Gli obiettivi dell’intervento
possono essere molteplici:
abbassare il rischio idraulico
e tecniche di gestione, più
attente alle esigenze ambien-
tali; insieme alla riduzione
degli inquinanti, realizzando
delle aree con capacità filtro
VOCI MOROLANE consiglia...
di BARBARA MAROTTA
Un’elaborazione del futuro parco sostenibile
VOCI MOROLANE consiglia...
ma anche di grande pregio
naturalistico. Tutti gli interven-
ti previsti saranno realizzati
nel rispetto delle potenzialità
vegetazionali del sito. Gli
“ecotomi ripari” sono quelle
aree a copertura vegetale
(arborea, arbustiva ed erba-
cea), di transizione tra i corpi
idrici e gli ambienti terrestri
circostanti, regolando i flussi
di materia ed energia dai suo-
li alle acque. Negli ultimi de-
cenni con l’acquisizione di
nuove conoscenze sulle rela-
zioni esistenti tra gli ecotoni
ripari e gli ecosistemi contigui
(terrestri e fluviali) ha messo
in risalto il loro grande valore
come depuratori naturali oltre
a quello naturalistico e ecolo-
g i co ed h a po r ta t o
all’adozione di misure atte a
favorirne la protezione ed il
ripristino. Le azioni sono mira-
te alla riduzione dei nutrienti e
fa t tor i inquinant i con
l’obiettivo di migliorare la qua-
lità delle acque. Ci sono e-
sempi di progetti che hanno
dimostrato inoltre, come qua-
lora si decida di intervenire su
un corso d’acqua per risolve-
re una problematica ambien-
tale specifica si riesca spesso
a conseguire una serie di
vantaggi aggiuntivi tutt’altro
che trascurabili. Quindi si
traduce in una serie di inter-
venti: la creazione ex novo e
il recupero di aree di espan-
sione, zone umide, golene e
aree forestali, interventi di
riforestazione o di ripristino
della vegetazione spondale.
Un progetto di tale complessi-
tà richiede di ricorrere, oltre
che a soluzioni tecniche, an-
che a meccanismi di coinvol-
gimento della realtà territoria-
le. Infatti le aree limitrofe al
corso d’acqua, sono preva-
lentemente interessate da
attività agricole, quindi si può
prevedere un’attività di ani-
mazione rurale atta a pro-
muovere e sos tenere
l’adesione degli agricoltori ai
Programmi Pluriennali Regio-
nali relativi alle iniziative
d e l l ’ U n i o n e E u r o p e a
nell’ambito del regime comu-
nitario di aiuti alle misure fore-
stali nel settore agricolo. Per
quanto riguarda, l’emergenza
dovuta all’inquinamento da
contaminazione da beta-
esaclorocicloesano cioè
dell’insetticida lindano (y-
HCH), la contaminazione
ambientale dei terreni agricoli
limitrofi al fiume è da ricon-
dursi alla contaminazione
proveniente dai suoli e dai
sottosuoli all’area industriale
di Colleferro, attraverso le
acque di dilavamento che poi
confluiscono nel fiume (Fonte
- IZS-Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Regioni
Lazio-Toscana, osservatorio
Epidemiologico Veterinario).
Uno dei progetti che si integra
perfettamente sulle ipotesi di
riqualificazione generale è
a l l a r i c o n v e r s i o n e
dell’agricoltura attraverso
l’utilizzo di energie alternati-
ve. Le colture dedicate ad
uso energetico, possono es-
sere la soluzione di una ri-
qualificazione e di una ripresa
agricola del territorio. Impor-
tante è il ruolo
mult i funz ionale
che può avere
l’agricoltura: la
conservazione di
pratiche atte a
tutelare il paesag-
gio rurale e a
mantenere le
situazioni idrauli-
co-agrarie. Orien-
tamenti produttivi
meno chimicizza-
ti, utilizzando modelli culturali
a basso input. Produzioni con
finalità non alimentari. Le
colture energetiche quindi
assumono oggi un ruolo stra-
tegico poiché rappresentano
una possibile alternativa alle
produzioni agricole alimentari
e rispondono sia a caratteri-
stiche di natura ambientale
(fonti rinnovabili) sia di natura
socioeconomica (equilibrato
sviluppo dei territori rurali). In
particolare, rappresenta una
fonte di reddito aggiuntiva a
quella tradizionale, può con-
tenere i processi di abbando-
no, rende disponibile una
fonte energetica alternativa a
beneficio della società, può
produrre effetti positivi sul
paesaggio e sulla salvaguar-
dia della flora e della fauna
selvatica per l’utilizzo di prati-
che colturali meno intensive.
Gli obiettivi dell’intervento
sono molteplici: abbassare il
rischio idraulico e tecniche di
gestione più attente alle esi-
genze ambientali, insieme
alla riduzione degli inquinanti,
realizzando delle aree con
capacità filtro ma anche di
grande pregio naturalistico. Il
recupero dei terreni agricoli
con una funzionalità rivolta al
risparmio energetico e la frui-
bilità da parte dei cittadini.
Incentivare, naturalmente, lo
sviluppo economico dell'agri-
coltura, vocazione naturale
del territorio comunale di Mo-
rolo
F rosinone registra una nuova battuta d’arresto, dopo la ripresa del
2007. I dati relativi al 2009 dimostrano un calo del nume-ro di imprese (-1,6% a fronte del -0,4% regionale), delle esportazioni (-13% rispetto al -17% nel Lazio) e delle impor-tazioni (-11,8%) in linea con la media regionale. Così anche i dati 2008/2009 evidenziano la difficoltà della provincia, con un tasso di mortalità aziendale elevato (8,4% contro il 6,3% regionale) e un Pil stazionario (+0,2% nel 2008; -0,1% nel Lazio). Le difficoltà del sistema economico si ripercuotono sul mercato del lavoro dove, no-nostante un aumento com-plessivo dell’occupazione solo per il 2008, si rileva un aumen-to della disoccupazione, di lavoratori in mobilità, ma so-
prattutto delle ore di cassa integrazio-ne guadagni (+190% nei primi 6 mesi del 2009), particolarmente elevati anche se a tassi di cresci-ta inferiori alla media re-gionale. La situazione del mer-cato del lavoro nella nostra provincia è di grande difficoltà: tasso di occupazio-ne contenuto, tasso di disoc-cupazione a 9,3% (7,5% nel Lazio), ed una statistica che parla di quasi 17 lavoratori in mobilità ogni 1.000 occupati. Riguardo al turismo, nel 2008 la nostra provincia ha registra-to una lieve flessione degli arrivi turistici seguita da un accorciamento delle vacanze medie. Il calo del movimento turistico investe però la sola componente nazionale, poiché si registra per gli stranieri un
sensibile au-mento, il valore
più alto tra le province laziali dopo quella di Roma. I musei statali situati nella provincia di Frosinone registrano
nel 2008 l’incremento più ele-vato di visitatori tra le province del Lazio, grazie soprattutto al forte aumento dei visitatori registrato dall’Abbazia di Ca-samari. Anche la popolazione residente in provin-cia ha su-bito delle modifiche, è in lieve crescita grazie agli immigrati (+0,7% a fronte del +1,2% in
Italia). Il tasso di natalità è di fatti inferiore a inferiore a quel-lo di mortalità, nonostante l’aumento della componente straniera dell’ultimo anno, Fro-sinone registra l’incidenza più bassa degli stranieri tra le pro-vince del Lazio (3,4% della popolazione residente a fronte del 7% regionale), un fenome-no in parte riconducibile alle contenute opportunità occupa-zionali.
VOCI MOROLANE consiglia...
di SIMONA CELLINI
C ari amici, eccoci di nuo-vo qui insieme per par-lare di un altro bel peri-
odo dell’anno caratterizzato da un tipico piatto che però que-sta volta accomuna tutta l’Italia, anche se poi questi tipici dolci, vengono chiamati in diversi modi. Il periodo in que-stione è il Carnevale che que-sto anno a Morolo, ha visto nuovamente l’organizzazione dei carri allegorici con la sfilata
che si è tenuta domeni-ca 7 febbraio per le vie del nostro bel pae-se e la
degustazione delle tipiche ciambelle cosparse di zucchero: gli struffoli. I tipici dolci car-nevaleschi sono le frap-pe o chiacchiere e le castagnole che vengono preparate o semplici o ripiene di ogni ben di Dio. La tipica ricetta per le prime è composta da farina, uova, bur-ro, zucchero, polvere lievitan-te, aromi, limone, vanillina, mentre per la seconda viene aggiunto anche del latte. La differenza sta in come si tratta-no i due composti: per le frap-pe, dove l’impasto risulta più omogeneo e consistente, la sfoglia viene stesa con l’aiuto di un matterello, tagliata utiliz-zando una rotella dentata, per conferirgli la tipica spezzettatu-
ra dei bordi, e fritta in abbon-
dante olio caldo ma non troppo bollente perché si rischierebbe di colori-re troppo il dolce. Per la cottura bastano pochi minuti; vengono poi
scolate su carta assorbente e spolverizzate di zucchero a velo. Per le castagnole, inve-ce, si prepara un impasto deci-samente più morbido, da non lavorare con le mani ma con l’uso di una frusta. Utilizzando due cucchiai, si formano delle palline da far cadere nell’olio caldo. Il bello della cottura delle castagnole è che quando la pallina si sarà cotta da un lato, tenderà a girarsi da sola nell’olio per permettere anche all’altra parte di colorirsi. An-
che queste, una volta ben do-rate, vengono scolate su carta assorbente e passate o nello zucchero semolato o spolvera-te di zucchero a velo. I più golosi possono riempire le castagnole utilizzando creme di ogni genere o intingere par-te delle frappe in cioccolato fuso per renderle bicolori. An-che per questa volta siamo arrivati alla fine della nostra bella e appassionata
“chiacchierata culinaria”.
di ORESTE PISTOLESI
VOCI MOROLANE - Bambini
M iei cari bambini, desidero raccon-tarvi ciò che ho
potuto vedere e seguire per alcuni giorni, nel giardino di
casa, qui a Varico, dove abito, a Morolo. Una matti-na, ho trovato due passerot-ti caduti da un nido, entrati in un tubo di plastica e subi-to, ho cercato di aiutarli met-tendo sopra, una grande tegola, per ripararli dal cal-do. Non riuscendo a volare, con il cinguettio, sono riusci-ti a farsi ritrovare dai genitori che si sono alternati nel portare loro il cibo, cioè in-setti, tanto graditi. Da dietro la tenda di una finestra, ho notato la gioia manifestata, anche con il muovere le alucce in un modo tutto par-
ticolare. Per ore ed ore, ho seguito questa fami-gliola molto premurosa ed unita, instancabile,
con voli e voli per cer-care di nutrire i piccoli, non facen-do mancare una presenza impor-tante, cioè, il papà e la mamma. Im-provvisamente, di pomeriggio, ho
notato due passere sul mu-retto, ac-canto alle piante d’alloro ed a terra, quasi vici-no ai pas-serotti, il maschio, il genitore, con la co-da alzata, che, facen-do strani movimenti con le ali, saltellava avanti e dietro, sbirciando, mi sono
impegnata a capire e
scoprire, il perché di tale comporta-mento. Ebbene, ho notato che qualco-sa, si muoveva
sopra altri tubi: un lun-go serpente, non velenoso, minacciava i piccoli. Il pove-ro passero, ha cercato di attirare l’attenzione su di sé, ma non è riuscito ed allora, disperato, ha seguitato ad andare su e giù. Dei passe-rotti, uno non si è ritrovato,
l’altro, impaurito, l’ho visto, ma è andato nell’erba alta per nascondersi. In qualche attimo, il rettile, ha rotto la serenità di una famiglia che, ricongiunta, dava il meglio, per aiutare la prole. Il padre, meraviglioso passero, era pronto a dare la vita per i figli e non pensava al peri-colo al quale andava incon-tro in quell’istante. La mam-ma si è prodigata nell’alimentare i passerotti e li ha confortati con il suo amore. Sono rimasta dispia-ciuta e triste: abbiamo tanto
da imparare dagli animali e dai loro atteggiamenti. Ri-cordate che il papà e la mamma ci hanno dato e ci danno tanto. Sono la nostra forza, la serenità ed il vero amore. Rispettiamoli e la-sciamoci guidare dalle loro
esperienze e dai loro consi-gli. Ci sentiremo felici e pronti ad intraprendere il cammino nell’esistenza, superando gli ostacoli che si presentano. Ogni parola ci darà sicurezza: non saremo soli, saranno il faro lumino-so che indicherà ognora la via giusta e morale, neces-saria alla vita nella società,
della quale facciamo parte.
di ANNA MARIA GIUDICI
N el 1985 il rock pro-gressivo era già
finito da tempo, ed anche le complesse “opere”
rock dei grandi gruppi storici avevano avuto il loro ultimo
grande successo planetario nel 1979 con “The wall” dei
Pink Floyd. I “Marillion” ( il nome lo hanno preso da il
libro “Il SilMarillion, di J.J.R.
Tolkien, l’autore de “Il Signore
degli anelli”) sino a quel mo-mento erano ritenuti una buo-
na rock band con all’attivo due dischi di notevole interes-
se che già li facevano acco-stare, per stile e vocalità, ai
Genesis ed agli stessi Pink Floyd, con discreti successi di
critica e con buone prospetti-
ve per il futuro. Ma quello che
riuscirono a fare nel 1985 li avrebbe proiettati nell’olimpo
dei “big”, tra coloro che le vendite le contano in milioni
di dischi e che riempiono gli
stadi ai loro concerti, ma
andiamo con ordine. De-rek William Dick, in arte
“Fish”, il cantante dei Ma-r i l l i o n , a l te r mi ne
dell’estenuante tour del loro ultimo lavoro “Fugazi”, si
ritrova in condizioni psico-fisiche pessime, provato ed al
limite dell’autodistruzione
passa un’intera notte a
“viaggiare” tramite sostanze allucinogene nei meandri
della sua mente (per sua stessa ammissione) incon-
trando i vari “se stesso” du-rante l’infanzia, l’adolescenza
e la gioventù, gli anni spesi inutilmente e le prime disillu-
sioni della vita. Il risultato di
questo “viaggio lisergico” è
descritto tra le note e i testi di “Misplaced Childhood”, con-
cept-album di straordinaria qualità narrativa e musicale,
che dietro ad un procedere
m u s i c a l -mente in
modo “semplice” ( rispetto ovviamente al
rock progressivo a cui si ispira), nasconde il
suo segreto, ossia il s a p e r c o i n v o l g e r e
l’ascoltatore dalla prima nota sino all’ultima, facendolo im-
medesimare con il protagoni-sta e trasportandolo nei suoi
stessi incubi. Le note iniziali del disco affidate a “Pseudo
silk kimono” sono un perfetto prologo a ciò che avverrà in
seguito, fanno cioè da intro a “Kayleigh” quello che diverrà
il più grande successo dei
Marillion, con la sua anima
rock ma anche pop, miscelati in maniera perfetta, che ci
racconta delle prime delusioni amorose di Fish, seguita sen-
za pause ( ricordo che il disco
è un concept-album, quindi non ha pause tra un brano e
l’altro) dalla meravigliosa “Lavender”, altro brano di
notevole spessore che contri-buirà moltissimo alla fama
mondiale del gruppo, che si sviluppa poi in altri momenti
di riflessione per poi riprende-re con la medesima melodia
ma con testo diverso in “Blue angel”. Tutto ciò porta alla
fine del lato 1 ( nel 1985 il vinile richiedeva ancora que-
sto limite) con “Heart of lo-thian”, il mio momento preferi-
to dell’intero disco, perché
dopo i vari momenti di
“commiserazione” ci troviamo al cospetto di un brano, sep-
pur semplice nella sua costru-zione, che si dipana in manie-
ra coinvolgente e trascinante,
con la chitarra di Steve Ro-thery che contende la scena
alla voce di Fish sino all’epilogo misterioso ed ipno-
t ico d i “Cur tain call ” (eccezionale!!!). Il lato 2 si
apre con “Waterhole” dal rit-mo percussivo e coinvolgente
che con “Lords of the backstage” ci introduce a
“Blind curve”, composizione monumentale divisa in 5 parti
con il finale rabbioso e deva-stante che è il perfetto
“assist” per l’ingresso della melodiosa “Childhood end?”.
Il finale è affidato a “White feather”, dal ritmo in perfetto
stile scozzese che trae le
conclusioni sul viaggio intro-
spettivo compiuto dal nostro eroe che capisce di essere
sempre un po’ “bambino” e che questo non guasta affat-
to. Insomma “Misplaced Chil-
dhood” è un capolavoro di idee e di intenti, nato da una
notte “sbagliata”, ma studiato e rifinito in tante altre notti
“giuste” dalle menti di uno degli ultimi grandi gruppi rock,
che con questo disco defini-scono ancora meglio il con-
cetto di “Neo progressivo”, ossia il genere musicale che
in quegli anni ha sostituito il leggendario “rock progressi-
vo”, vincendo una scommes-sa fatta anche contro la loro
stessa casa discografica, che aveva bollato il progetto come
“rischioso” e “invendibile”.
Ringrazio infinitamente i Ma-
rillion per averci creduto e per averci regalato un disco
“leggendario”.
di ALESSANDRO BIGIARINI
VOCI MOROLANE - Musica
A lti e bassi, sali e scendi, come un’altalena che
non si ferma e sulla quale sta seduto il Morolo di Luigi Castiello. Il 2010 è iniziato così, con la formazione biancorossa che cerca a fatica di salire in una classi-fica preoccupante, ma che deve arrendersi alla triste realtà dei fatti che ve-dono Hasa e compagni navi-gare agli ultimi posti. E dire che le cose si erano anche messe bene a cavallo tra la fine del girone di andata e l’inizio di quello di ritorno. Gli ultimi innesti davano maggiori garanzie ed il tec-nico sembrava aver trovato la quadratura del cerchio. Una striscia positiva di quat-tro giornate aveva fatto ben sperare. Le due vittorie con-secutive con l’Astrea ed in trasferta ad Aprilia, il pari con la Viterbese ed il suc-cesso con il Cynthia dell’ex Santola-mazza lasciava-no intrav-vedere una luce in fondo al tunnel. Dieci punti in quattro partite sono un bottino niente
male ed invece, poi, la pesante sconfitta rimediata a Pomezia e quella beffar-da maturata a tempo scaduto con l’Arzachena hanno compromesso tutto e riportato i lepini al mondo reale, quello di una serie D spietata dove alla
minima di-strazione vieni punito. “Sappiamo che è diffici-le, – ha af-fermato il trainer lepi-no Luigi Castiello che ha su-perato il
traguardo delle 600 panchi-ne in carriera – purtroppo negli ultimi tempi risentiamo della mancanza di un vero bomber di razza, visto che creiamo tanto sotto porta, ma non riusciamo a finaliz-zare. La strada per la sal-vezza è lunga e tortuosa ed io ci credo, come ci credono tutti i miei ragazzi ai quali chiedo di non mollare e
rialzare la testa il prima possibi-le”. Le statisti-che, d’altronde, parlano chiaro, il Morolo ha il peggior attacco del campionato con soli 13 gol realizzati, se consideriamo poi che ben 8 di queste marca-ture portano la
firma di Axai Hasa, l’unico
che dà l’impressione di “vedere la porta avver-saria” il quadro è abba-stanza completo. Per uscire dalle sabbie
mobili della classifica, Ca-stiello invoca l’aiuto di tutti, soprat-tutto del pubblico: “Per vincere le gare in casa, ci vuo-le anche il calore dei tifosi, – ha commentato il mister mo-rolano – quello che chiedo alla gente di Morolo è di starci vicino, lo stadio la domenica deve essere pie-no, solo così, tutti insieme riusciremo a raggiungere l’obiettivo della salvezza, quella permanenza in serie D che la società del Morolo ed il paese meritano”. An-che il presidente Angelo Costantini ha voluto traccia-re la rotta giusta: “Spesso ci compli-chiamo la vita da soli – ha esordito il massi-mo diri-gente bianco-rosso – questo non deve
accadere per una squadra alla disperata ricerca di punti salvezza. Ci vuole maggiore attenzione in ogni dettaglio e spesso serve anche più cattiveria per vincere le partite. Restare in questa categoria è un obiet-
tivo perseguibile per noi, a patto di crederci sempre e non arrendersi mai. Quindi, – ha concluso il patron – rialziamoci e cominciamo a correre”. E la strada, ag-giungiamo noi, è in salita. E’ una scalata ardua quella che attende i biancorossi, prima di raggiungere la ci-
ma…chiamata serie D.
VOCI MOROLANE - Sport
di GABRIELE SCHIAVI
Axai Hasa Mister Luigi Castiello
Il patron Angelo Costantini
INCELLI
Gli maestro meo
Nu pensiero mu passa maddumane pu la mente,
guardenne la vecchia scola mea arangriccata a loco a
monte.
Si a chigli tempi allu favole ciù su credeva,
certo d’insegnamento gli maestro meo nun su
risparmieva.
Pu isso n’esistevano ne poveri i ne ricchi,
ma emme tutti uguali i tutti uttri.
Ai tempi nostri tutto fileva ritto,
innanzitutto a gli maestro ciù su purteva più rispetto
Ma da uttra a giuvanotta divenni cu na botta,
i appena guardai all’ammonte era rumasta sulo la Rocca.
Oggi la vecchia scola mea nu palazzo ha diventato,
ma ci stà puro che gli maestro ci ha lassato,
purchè cautuno a loco sope gli ha chiamato.
Si a iecco a tera eri diventato vecchio,
tra gli angeli si maestro, ma raccummanno tecci
n’occhio.
Mimmi
VALIGIE
L’affetto di mia madre, nel caso zitta,
nel mai capiente spazio di valigia
stipava per me il corredo e in volto afflitta,
mi scrutava durante quel suo pigia-pigia.
Io seguivo serio le operazioni
col cuore in gola, con l’animo fiacco,
cercando di nasconder l’emozioni,
masticando l’angoscia del distacco.
La sveglia all’indomani, ore quattro,
il trascinar dei bagagli al Muraglione,
dove l’inaffidabile Isotta Fraschini,
al fin moveva con un gran scossone,
e traballante, lasciava l’odor dei tini,
affrontando le cento giravolte
della sassosa strada bianca di montagna
fino a sfociar nel pian della campagna.
Imbacuccato, con mio padre a fianco,
soffrivo il lezzo del trinciato
degli operai, che, compagni di sventura,
fumando, puntavan verso Roma,
nel buio pesto della notte scura.
L’alba ci coglieva sui Castelli…
Addio corse sfrenate per i vicoli,
addio fionde, addio inseguiti uccelli.
Ad una vita ormai di distanza,
soffro la vigilia dei viaggi,
odio il senso della lontananza,
il far valigie e le prenotazioni;
sono entusiasta dei domestici agi,
se posso, mando altri alle missioni.
Umberto Bernabai
E’ il 1946, quando per motivi di studio, era necessario per un ragazzo
distaccarsi dalla famiglia e dal paese, per frequentare le scuole pres-
so un collegio della Capitale. Anni in cui non pochi ragazzi morolani
hanno sofferto il distacco dalla famiglia e dal paese per frequentare la
scuola media e le superiori presso i collegi. Distacco oggi incompren-
sibile, avendo la scuola media in paese e le superiori facilmente rag-
giungibili con i mezzi di trasporto. La poesia, molti decenni più tardi, è
stata scritta dall’allora compagno di scuola di Luigino Fiaschetti in
ricordo di tali eventi.
ORARI TRENI - FERIALE
MOROLO ROMA T.NI ROMA T.NI MOROLO
4.44 5:55 5:34 6:33
5:29 6:40 6:25 7:32
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13.17 14.40 15:20 16:35
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15:41 16:46 17:20 18:35
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20:25 21:46
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22.29 23.40
ORARI TRENI - FESTIVO
MOROLO ROMA T.NI ROMA T.NI MOROLO
5:29 6:40 6:25 7:30
7:28 8:38 8:25 9:40
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13:22 14.40 14:47 15:47
15:41 16:46 15:20 16:35
16:07 17:24 19:47 20:48
18:17 19:20 20:25 21:39
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ORARI TRENI - FERIALE FERENTINO ROMA T.NI ROMA T.NI FERENTINO
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5:23 6:40 6:25 7:37
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13.11 14.40 14:20 15:41
14:17 15:22 14:47 15:47
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22.24 23.40 22:20 23:41
ORARI TRENI - FESTIVO FERENTINO ROMA T.NI ROMA T.NI FERENTINO
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20:25 21:45
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Voci MorolaneVoci Morolane FebbraioFebbraioFebbraio---Marzo Marzo Marzo --- anno 2010 numero 1anno 2010 numero 1anno 2010 numero 1
Per info, chiarimenti ed invio articoli:
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandro Bigiarini; Simona Cellini;
Orietta Ciaschi; Anna Maria Giudici Canali;
Anita Fiaschetti; Barbara Marotta;
Chiara Liburdi; Alessio Neri;
Pepo; Oreste Pistolesi;
Gabriele Schiavi; Daniele Trenca;
Associazione Pro Loco;
Circolo Peter Pan;
Comitato “Vivere il Quartiere“ San Pietro
Poesie: Mimmi, Umberto Bernabai
Foto: Alfredo Trenca
0775.229014 - 338.9072341