Voci Morolane - numero 6

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Ciao amici! Eccoci di nuovo a voi. Siamo nel mese di aprile… finalmente è arrivata la primavera e con essa la voglia di uscire, di fare belle passeggiate e di divertirsi in armonia con la natura che si risveglia. Questo mese di aprile, poi, ci ha regalato tante emozioni: come non ricordare la Via Crucis che, per il secondo anno, consecutivo, ha inondato di spiritualità le strade del nostro piccolo paese, come non rivivere la gioia della Pasqua, la curiosità nell’aprire le tradizionali uova di cioccolato (meglio latte o fondente?), o la voglia di vivere una tranquilla e spensierata Pasquetta? Beh, a questo punto… tuffiamoci nelle pagine di questo nuovo numero del giornalino e… godiamoci un po’ di relax! Intanto vi ricordo ancora una volta, anche se spero ormai lo sappiate tutti a memoria, il nostro indirizzo di posta elettronica: vocimorola- [email protected] Ciao! G rande successo anche quest’anno per la rappresentazione della Passione di Gesù secondo i testi sacri. Per il secondo anno consecutivo, gli “attori” morolani hanno di nuovo indossato mantelli, tuniche e veli per recitare in una delle più suggestive iniziative della Settimana Santa. Cinque le scene ed oltre centocinquanta i figuranti che hanno fatto da cornice ad una processione che si è snodata lungo i vicoli del paese. Una manifestazione che, forte del successo dello scorso anno, è stata sentita molto in paese, basta notare le persone che accompagna- vano ogni prova. Un successo che va moltiplicato per gli anni (18) che la Passione non veniva più rappresentata. Se i meno giovani vanno a sfogliare il proprio album di storia, ricorderanno che il 1988 era stata l’ultima volta ...continua a pagina 3 Parco dei Lepini: si o no? Una Passione suggestiva Bissato il successo dello scorso anno nella più spettacolare tra le iniziative di Pasqua APERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA Intervista agli SHOUT a pag. 7 Stadio Marocco: lavori conclusi a pag. 4 ALL’INTERNO L’EDITORIALE di TOMMASO GRECCO Sempre più spesso si sente parlare della probabile istituzione del “Parco dei Monti Lepini” ma cosa succederà se verrà creato? a pag. 5

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Aprile 2007 - Una Passione suggestiva

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Ciao amici! Eccoci di nuovo a voi. Siamo nel mese di aprile… finalmente è arrivata la primavera e con essa la voglia di uscire, di fare belle passeggiate e di divertirsi in armonia con la natura che si risveglia. Questo mese di aprile, poi, ci ha regalato tante emozioni: come non ricordare la Via Crucis che, per il secondo anno, consecutivo, ha inondato di spiritualità le strade del nostro piccolo paese, come non rivivere la gioia della Pasqua, la curiosità nell’aprire le tradizionali uova di cioccolato (meglio latte o fondente?), o la voglia di vivere una tranquilla e spensierata Pasquetta? Beh, a questo punto… tuffiamoci nelle pagine di questo nuovo numero del giornalino e… godiamoci un po’ di relax! Intanto vi ricordo ancora una volta, anche se spero ormai lo sappiate tutti a memoria, il nostro indirizzo di posta elettronica: vocimorola-

[email protected] Ciao!

G rande successo anche quest’anno per la

rappresentazione della Passione di Gesù secondo i testi sacri. Per il secondo anno consecutivo, gli “attori” morolani hanno di nuovo indossato mantelli, tuniche e veli per recitare in una delle più suggestive iniziative della Settimana Santa. Cinque le scene ed oltre centocinquanta i figuranti che hanno fatto da cornice ad una processione che si è snodata lungo i vicoli del paese. Una manifestazione che, forte del successo dello scorso anno, è stata sentita molto in paese, basta notare le persone che accompagna-vano ogni prova. Un successo che va moltiplicato per gli anni (18) che la Passione non veniva più rappresentata. Se i meno giovani vanno a sfogliare il proprio album di storia, ricorderanno che il

1988 era stata l’ultima volta

...continua a pagina 3

Parco dei Lepini: si o no?

Una Passione suggestiva Bissato il successo dello scorso anno nella più spettacolare tra le iniziative di Pasqua

A P E R I O D I C O D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A

Intervista

agli

SHOUT

a pag. 7

Stadio

Marocco:

lavori conclusi

a pag. 4

ALL’INTERNO

L’EDITORIALE

di TOMMASO GRECCO

Sempre più spesso si sente parlare della probabile istituzione del “Parco dei Monti Lepini” ma

cosa succederà se verrà creato?

a pag. 5

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men-tali come gli stucchi di gran pre-gio, anche i dipinti murali sono molto compro-messi e rima-neggiati. Inoltre una

prima campagna di saggi conoscitivi ha consentito di appurare che i dipinti sono

stati eseguiti con tecnica ad affresco, questo è un dato importante viste le altre su-perfici del resto dell’interno dell’edificio; potrebbe trattar-si di uno dei pochi esempi presenti nella chiesa di Mo-rolo. Su uno dei diversi ri-quadri è affrescato il bellissi-mo volto di Maria, con linea-menti di una giovane ciocia-ra (foto a sinistra). La Ma-donna e l’angelo, raffiguran-te l’annunciazione. Circa trentacinque anni fa entrai per la prima volta nella, Chiesa di Santa Maria fre-quentai l catechesi per fare

to di inediti ed incantevoli capolavori di arte. Gli affreschi sono stati attribuiti ad un’epoca che va dalla fine del 1500 agli inizi del 1600 per l’uso della tec-nica adottata; un patrimonio sconosciuto da noi oggi se non dai soli ad-detti ai lavori, che godono di questo privilegio in diret-ta. L’intenzione del restauratore è informare tutti i lettori, in partico-lar modo quelli appartenenti alla cittadinanza di Morolo che po-tranno ammirare

fra non mol-to, la cap-pella dedi-cata alla Madonna del Carmine raffigurata nel dipinto ad olio su tela (foto al centro). Il dipinto anch’esso in restauro sarà ricolloca-to nella cornice sopra l’altare. La cappella come il resto dell’interno della Chie-sa è pervenuto a noi in pessimo stato di con-servazione a causa del deterioramento della copertura e della catti-va manutenzione che hanno contribuito a fare infiltrare acque meteoriche, compro-mettendo parti orna-

I o restauratore Mario Fiaschetti di Morolo, insieme ai miei col-

laboratori ringrazia una delle tante buone opportu-nità attraverso le quali que-sto giornale può far cono-scere ai lettori le inedite informazioni che riguarda-no direttamente le prime scoperte verificatesi duran-te le operazioni di restauro. Il ritrovamento d’affreschi, stucchi dorati e decorazio-ni, situate sotto le attuali finiture. Le originali superfi-ci si individuano dopo una accurata operazione pret-tamente manuale di rimo-zione meccanica con l’uso di bisturi di vari strati di vecchie tinteggiature po-sticce, fino allo scoprimen-

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SUCCEDE A MOROLO

di MARIO FIASCHETTI la prima Comunione e mi ricordo tuttora l’incantevole mondo delle architetture e delle raffigurazioni sacre, le quali furono create da artisti guidati da un forte sentimen-to ricco di spiritualità, fin da allora una certa affinità mi legava a questo ambiente, si risvegliò e maturò dentro di me l’ambizione di diventare un giorno un restauratore, quel sogno si è avverato. La molteplicità di esperienze si è trasformata in una eccel-lente preparazione e nella capacità di realizzare proget-ti di restauro di grande impe-gno di dimensioni e proble-matiche oggi ho la soddisfa-zione di poter operare anche nel mio paese Morolo, grazie a anche a quelle persone che lo amano a tal fine di poter conservarne per sem-pre le tradizioni.

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ne sono stati effettuati dei

lavori di impiantistica sportiva ed è in avan-zamento l’idea del Par-co dei Monti Lepini». Quali gli obiettivi per

il futuro? «Sicuramente la messa in opera dei finanziamenti sopra citati e la richiesta, a livello regionale, di ulte-riori per la sistemazione

delle strade esterne. E’ in programma, inoltre, l’ estensione della rete del gas metano e dell’ illumi-nazione pubblica e una serie di interventi per l’edilizia popolare morola-

ottenuto un finanzia-mento per la ristruttu-razione del centro storico, volto in parti-colare alla zona di S. Pietro e alla passeg-giata di S. Antonio, finan-ziamento a cui il nostro comune partecipò con il bando indetto nel 2004. Un altro finanziamento, seppur iniziale, si è avuto, in ac-cordo con l’ amministra-

zione provinciale per i lavo-ri da effettuare alla Rocca dei Colonna, che ben pre-sto diventerà Centro Studi e Osservatorio Permanen-te per i problemi ambientali della Valle del Sacco. Infi-

I n un paesino come il nostro ci si rende partecipi della vita

politica solo in tempo di elezioni, dopo di che si abbandona la scena e si lasciano passare i ben noti cinque anni. Nel frat-tempo, però, ci si doman-da cosa l’amministrazione abbia fatto o cosa ha in mente di fare. Ma a chi chiedere? E le risposte sono certe ed attendibili o solo chiacchiere di paese? Ebbene, a quasi tre anni di mandato, noi del gior-nalino, abbiamo deciso di intervistare il nostro sinda-co, Massimo Silvestri, per chiedere a lui direttamente un bilancio di questa am-ministrazione. Sindaco, quali sono stati gli obiettivi finora realiz-zati? «La nostra amminist-razione ha continuato il lavoro delle passate am-ministrazioni ed è giunta al completamento del pro-gramma riguardante due questioni fondamentali: l’approvazione del piano regolatore generale e la messa in opera di un im-pianto di depurazione. Non si può pensare di ampliare le aspettative di un paese se non vi sono le basi per costruire, e con la rete fognaria a norma e non più le fogne a cielo aperto si è passati, per me, dall’ era medievale all’ era moderna. Si è inoltre

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di ANITA FIASCHETTI na. Gli interventi a livello

comunale ben si integrano con quelli a livello provincia-le, tanto che sono in proget-to il rifacimento – amplia-mento del ponte del fiume Sacco e la pedemontana dei Monti Lepini». Un bilancio personale dell’ esperienza da Sin-daco. «Pur avendo realizzato importanti e decisivi obiet-tivi per il paese di Morolo, mi sento ad oggi ancora insoddisfatto. Sono un uomo che non si acconten-ta facilmente, che cerca sempre di migliorare e che desidererebbe per il pro-prio paese il massimo». Questioni importanti dun-que sul piatto, come quella del Parco dei Monti Lepini. Proprio a tal proposito il primo cittadino ha lanciato la proposta di un confronto aperto sulla questione così da poter ascoltare i diversi pareri e le diverse opinioni dei cittadini. Ragioni di-scordanti che sempre più negli ultimi periodi stanno creando una frattura tra i favorevoli ed i contrari, tra chi cioè vede nel parco una enorme opportunità di crescita e chi invece si augura tutto ciò non av-venga.

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E ’ stata resa nota po-co tempo fa un finan-ziamento da parte

del la Regione Laz io all’assessorato Servizi So-ciali del Comune di Morolo. Un sostanzioso gruzzoletto di circa 21.000 €uro che permetterà all’assessorato di realizzare un progetto dal titolo “Anninforma”. Un pro-getto ambizioso, suddiviso in più fasi che permetterà a tutti i partecipanti di poter svolgere tra l’altro un meto-do di ginnastica specifica per le persone facenti parte alla cosiddetta “terza età”. Il progetto che quasi sicura-mente partirà nelle prossi-me settimane sarà una con-t i n u a e d u c a z i o n e all’acquisizione di un corret-to stile di vita finalizzato al b e n e s s e r e e d all’autosufficienza. Si partirà con incontri teorico pratici per la verifica dello stato di salute dei partecipanti, per poi passare ad incontri di . monitoraggio dell’attività che si svolgeranno sotto il

controllo di insegnanti. Du-rante il ciclo di lezioni si svolgeranno anche incontri di confronto con altri comu-ni che parteciperanno all’iniziativa. Si costituiran-no gruppi di 20-25 persone, in possesso di certificazio-ne di idoneità che potranno frequentare un ciclo di le-zioni con la frequenza bi o trisettimanale per un totale di 24/36 lezioni a moduloLe lezioni saranno tenute da insegnanti specializzati, tutti gli incontri inoltre si svolgeranno presso struttu-re ideali. Un progetto ambi-z i o s o d a p a r t e dell’amministrazione comu-nale che pone al centro la figura dell’anziano, in parti-colare finalizzate al miglio-r a m e n t o dell’autosufficienza ed al recupero psico-fisico ad un corretto stile di vita della persona. Per tutte le infor-mazioni più dettagliate si può contattare il comune e parlare con lo sportello dei servizi sociali.

D.T.

F inalmente il Morolo torna a giocare allo stadio “Nando Ma-

rocco”. La squadra bian-corossa ed i tifosi lepini, infatti, potranno riavere a disposizione il proprio im-pianto di gioco a partire dalla gara interna con il Guidonia del 15 aprile. A tempo di record, grazie all’impegno del Comune di Morolo, al finanziamento di 250.000 euro erogato dalla Regione Lazio ed al lavoro della ditta appalta-trice “Amorini” di Boville, è stato completato il re-styling dell’impianto di Piazza Madonna del Pia-no, con la ristrutturazione dei locali spogliatoio per un adeguamento della superficie interna, la rea-lizzazione di un settore autonomo per gli ospiti (inserita una tribunetta di cento posti), un muro di separazione dei percorsi (locali ed ospiti), la recin-zione esterna, il rifacimen-to della recinzione area di gioco e la realizzazione dei varchi di sicurezza. «Chissà che tornando a giocare al Marocco il Mo-

rolo non possa riallacciare il feeling con la vittoria – questo il commento del presidente Angelo Costan-tini – ora chiedo il massi-mo sostegno da parte dei nostri tifosi, per conquista-re la permanenza in serie D». Proprio nel periodo decisivo per la lotta salvez-za il Morolo si riappropria del suo stadio…un ele-mento decisivo per restare in serie D

G.S.

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SUCCEDE A MOROLO

Angelo Costantini

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potrebbe essere un Parco a immagine e somiglianza della nostra comunità, inseri-to magari in un contesto più ampio, ma che terrebbe con-to, di tutte le nostre esigen-ze, in relazione al nostro territorio. E potrebbe, tra l’altro sicuramente portare moneta sonante alle attuali vuote casse comunali e non alle casse del Parco.

nella prepa-razione dei

progetti del Parco, hanno mai pensato di effettuare sopralluoghi nelle varie zone del territorio montano? E’ improponibile, altri-

menti non avrebbero potuto ignorare il grande problema del dissesto “idro-geologico” così palesemente evidente, in special modo sul nostro versante.La natura carsica dei nostri monti ed il sottobo-sco che li caratterizzano, tra l’altro ormai desertico, a cau-sa del mancato disbosca-mento di boschi centenari, favoriscono, specialmente sul nostro versante orientale, frane, smottamenti e sgreto-lamenti a valle, dove sono locati, sia il centro urbano che la maggior parte delle nostre abitazioni. E questa è semplice constatazione tec-nica. Il territorio montano d Morolo è di tutti i Morolani; ecco perché nella prepara-zione dei progetti del Parco, dovrebbero essere inseriti,

con l’obbligo, poi, di essere coin-volti: tecnici, stu-diosi ed esperti del territorio mo-rolani, e questo, poiché non è stato fatto mai, la dice lunga. E’ un Mio vecchio “pallino”, ma lo ripeto, per chi non lo sapesse: facciamolo noi morolani un Par-co, mettiamoci d’accordo sulle esigenze di tutti,

nostri politici che, pur evi-denziando entusiasmo per questa idea di Par-co, se la prendono ma-gari, a volte, con i singo-li cittadini affermando che “la montagna non è dei soli cacciatori”, di essere un po’ più attenti al bene e agli interessi dei loro concit-tadini. Mi meraviglia sempre più, il fatto di non aver etto su nessun modello di Parco proposto, niente che riguardi opere per il contenimento del “dissesto ideo-geologico”, improcrastinabili specialmen-te oggi, vista la situazione disastrata di ciò che rimane di quello che è stato costrui-to più di cinquanta anni fa, e che nessuno si è mai sogna-to, almeno di controllare. Eliminare i pericoli correnti, ecco quello che dobbiamo fare, visto il cambiamento climatico ormai in atto. MI chiedo: tutti i grandi speciali-sti che si sono adoperati, anche intelligentemente,

H o sentito parlare più volte di “Parco” in questi ultimi tempi e

devo dire, purtroppo per sva-riati motivi, sempre a spropo-sito. Cercherò di spiegare, in questo poco spazio disponi-bile, il perché di questa mia constatazione. I Monti Lepini sono stati, e sono tuttora, una risorsa vitale per molti cittadini morolani. Motivo basilare questo assoluta-mente da non trascurare. Leggendo i vari elaborati sulla organizzazione e le proposte di Parco, non si può che rilevare la sottoli-neatura di termini, quali: compatibilità e sostenibilità. Per esperienze passate, il “nuovo modello di sviluppo” creato dal Parco dovrà esse-re consumato logisticamente ed economicamente sulla pelle delle popolazioni locali che, come al solito, si trove-ranno di fronte a nuovi sbar-ramenti burocratici, nuovi balzelli e nessuna nuova opportunità. Suggerirei ai

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SUCCEDE A MOROLO

di ANTONIO PIETROPAOLI

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SUCCEDE A MOROLO

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Q uante volte le no-stre mamme non vedendoci tornare

in orario a casa, al nostro arrivo ci hanno detto “Che hai fatto le sette Chiese?”. Il 2 aprile un gruppo di moro-lani di ben 32 persone ha proprio fatto le “Sette Chie-se”, un pellegrinaggio dedi-cato alla visita delle sette Basiliche di Roma. Prima tappa: San Pietro, dove i nostri parroci hanno svolto la funzione religiosa e dopo una, emozionante tappa

visita alla tomba dell’amato Gio-vanni Paolo II, (anche in occasione del se-condo anniversario della sua morte), si è iniziato il grande e lun-go cammino verso le altre sei Chiese. Seconda tappa: San Paolo fuori le Mu-ra; è stato il percorso più lun-go percorrendo il lungotevere e ammirando le meraviglie di Roma. Proseguendo la pas-seggiata con deliziosi canti e preghiere si è arrivati a Cecilia

Metella, alla Chiesa di San Seba-stiano, dove vengono con-servate le impronte dei piedi di Gesù d

durante la Settimana Santa. Affrontato anche questo percorso rimanevano due Chiese: San Lorenzo, situa-ta nelle vicinanze del Vera-no, e Santa Maria Maggiore, dove la Divina Provvidenza ha voluto far concludere il pellegrinaggio nonostante l’ora di chiusura della Chie-sa. I piedi stavano chieden-do aiuto e la stanchezza stava avendo la meglio, ma niente poteva rovinare la splendida giornata di sole, di gioia, di preghiera e di compagnia trascorsa in set-te luoghi caratteristici di Roma, che forse non si co-noscevano abbastanza.

dopo essere apparso a Pie-

tro. Vista l’ora, è stata ben accolta l’idea di fermarsi per il pranzo e, dopo un po’ di relax, il viaggio pedonale è ricominciato, destina-

zione: San Giovanni in Late-rano. Anche questo percorso è stato abbastanza lungo, ma l’allegria e la voglia di continuare nell’impresa ci ha permesso di arrivare alla Basilica. Proprio in prossimi-tà di quest’ultima vi è la Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, caratteristica per la custodia di un pezzo della Croce di Gesù, due spine della Sua Corona, un chiodo con il quale è stato crocifisso, il dito di San Tom-maso e la copia della Sacra Sindone. Molto suggestiva, soprattutto durante

di ORIETTA CIASCHI

C’è da spostare una macchina… così canta-va Francesco Salvi in una sua vecchia canzo-ne, che sembra pro-prio calzare a pennello con la situazione o con la questione che si vuo-le, attraverso questo piccolo spazio, portare all’attenzione (o se vo-lete alla riflessione!) dei gentili lettori. In realtà a Morolo di mac-chine da spostare ce ne sarebbero più di una… soprattutto, e qui veniamo al dunque, su un tratto di strada in

particolare: e cioè q u e l l a c h e v a dall’inizio di Via Roma fino a comprendere tutta piazza Ernesto Biondi. Ebbene sì, tutto quel tratto di strada ricoperto dal porfido, che si stacca fortemen-te e vistosamente dal nero dell’asfalto delle comuni strade locali, che ci introduce nel cuore del nostro centro storico ma che, soprat-tutto e a ragio-ne, si contraddistin-gue per la presenza inequivo-cabile di un segnale

stradale i quale indica il divieto di transito, supportato da un altro che indica, invece, un’area pedonale. Ora, ci interroga circa i va-lore effettivo di quel divieto di transito, per-ché, una volta fatte tut-te le dovute logiche eccezioni (ricordiamo che è consentito lo sca-rico delle merci in de-terminati orari e gior-ni) resta, in effetti, da constatare che Morolo, si è ormai largamente diffuso il fenomeno del transito e del parcheg-

gio selvaggio!!! Non volendo richiamare tutta la retorica del ca-so, riguardo al valore delle regole ed al ri-spetto delle norme, che contraddistinguo-no un paese civile, ciò che ragionevolmente ci si chiede è...ma a Morolo la legge è u-guale per tutti o no?

M. P.

SPAZIO AL CITTADINO

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REALTA’ LOCALI

D opo il sindaco, i dottori e il prete, le persone più famo-

se nel nostro ridente paesi-no sono gli SHOUT! Grup-po sfacciatamente rock, che suonano ovunque ci sia gente che li ascolti…e ‘sti Shout li ascoltano tutti! Perché sono bravi, giovani e carini, perché hanno cari-sma da vendere, perché scrivono testi e musiche psichedelici, perché sono quattro amici che usano la loro passione per crescere e divertirsi. Decidiamo di farci una chiacchierata il pomeriggio di Pasqua, se-duti sul divano della loro tana (ovvero la rustica sala prove), bevendo caffè per digerire l’inevitabile abbuf-fata pasquale. Ecco cosa ne è uscito fuori… Da quattro anni ormai siete gli Shout nella vo-stra formazione definiti-va. Un bilancio? 2 dischi, 1 ep, un lp con altri tre gruppi rock della zona, un film che nostro malgrado ohibò a Morolo nessuno conosce. Abbiamo superato le finali provinciali dell’importante con-corso M-Arte Live e il prossimo 4 maggio suoneremo per i de-tenuti del carcere di Frosinone. Siamo anche in contatto con una grossa etichetta di Roma.

Un Lp?! Co-me mai avete deciso di rispolverare il vinile? A parere nostro il vinile non è superato, anzi è molto in c voga nei circuiti indi-pendenti. Siamo amanti del vecchio 45 giri e un’esperienza del gene-re non poteva mancare nella nostra carriera. Il vostro prossimo lavoro? Strueia lavora a Termini, Si-mone è idraulico specializza-to, Ettore è geometra, Dario è uno studente disoccupato mantenuto. Si, ma io intendevo lavoro musicale, il vostro prossimo disco… Scherzavamo, siamo dei bur-loni!!! Allora il prossimo disco sarà molto più rock dei prece-denti, la giusta sintesi dei pri-mi due. Abbiamo deciso di registrare con calma, iniziere-mo a farlo a giugno visto che un’etichetta è seriamente inte-ressata alla nostra musica. Andremo addirittura a missare in uno vv

Addirittura a missare in uno

studio di Bologna! Pensate che il nuovo disco possa avere successo al di fuori della locale scena?

Beh lo speriamo soprattutto! Il fatto è che questa zona è limitante, noi cerchiamo il nostro spazio con la musica. Un po’ come gli antichi roma-ni sottomettevano il mondo conosciuto con la forza bruta, noi vorremmo conquistare il mondo con la forza della mu-sica! In questo caso, buona for-tuna! Da dove arriva l’ispirazione per i vostri testi? I nostri testi non sono vere e proprie storie, ma immagini della nostra vita…e per que-sto complesse. Siete artisti originali, ma trarrete spunto da qualcu-no. Da chi siete influenzati? Bacco, tabacco e Venere. Quando è stata la prima volta che avete desiderato

diventare musicisti? STRUEIA: quando ho ascoltato per la prima volta la cassetta del gruppo folcloristico di Morolo. DARIO: quando ho capi-to che non potevo lavo-rare. SIMONE: quando ho sentito per la prima volta suonare i Moon-Shield alla “sala del terzo gior-no”.

ETTORE: quando la prof. di musica in II media mi fece comprare lo xilofono. Cosa vorreste fare con la musica, cosa vi aspettate? Vorremmo che il nostro amo-re arrivasse a più persone possibile. Come siete quando regi-strate in studio? Attenti e meticolosi o spontanei e caotici come quando suo-nate dal vivo? Caoticamente attenti. Avete suonato molto in giro, qual è il luogo dove vi siete trovati meglio? Amsterdam, piazza Dam. Come vi và la vita in que-sto frenetico, disordinato e puzzolente mondo? A questa domanda preferia-mo non rispondere…. Insomma questi sono gli Shout, un po’ matti ma bravi ragazzi, che a mio parere hanno il merito di dedicarsi a qualcosa di importante, di impegnarsi e di lottare per non restare intrappolati in una povera realtà che troppo spesso ci appiattisce e non ci dà l’opportunità di vivere bene questa vita, l’unica che abbiamo.

di FRANCESCA LUCARELLI

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IN PRIMO PIANO

che la Passione di Gesù era stata rappresentata dai morolani quando allora era parroco nel nostro paese don Giuseppe Santucci. Durante tutto il corso della Quaresima, il consueto appuntamento con il Vener-dì Santo era stato precedu-to da una ricca serie di ap-puntamenti che si divideva-no tra veglie di preghiera, via Crucis e conferenze, oltre alle consuete prove per la rappresentazione. Proprio per questo abbiamo deciso di dedicare ampio spazio all’avvenimento sul numero di “Voci Morolane” nella rubrica In Primo Pia-no. Nella pagina a lato al-cuni momenti del film che si è rivissuto a Morolo lo scor-so 6 aprile. Il programma e l’itinerario è stato in gran parte confermato. Si è par-titi alle 20 nei pressi della Scuola Media con la scena del Getsemani con Gesù in preghiera e successivo arresto; da lì si è passa t i alla sce-na con A n n a (sommo sacerdo-te) nel quartie-re di S a n P i e t r o , per poi arr ivare al Sine-drio (in p i a z z a d e l l a Libertà)

con le accuse di Caifa. Successi-vamente il corteo è arri-vato in Piazza Biondi dove Pilato ed Erode hanno emesso l’accusa di morte. L’ultima scena, la crocifissione, è avvenuta fuori le mura del paese, in loca-lità Porta Santa Croce. Novità di quest’anno la deposizione del corpo nel sepolcro, che dava l’idea della tomba che oltre duemila anni fa aveva ospitato il corpo di Cristo a Gerusalem-me. Il forte e lungo applauso dopo “l’Anima Christi” finale è stato meritato per tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato per l’ottima riuscita della processione: dalle sarte agli elettricisti, dagli scenografi agli attori. Un lungo applauso che ha suggellato un successo per il nostro paese, visto che molte persone erano giunte da paesi vicini, arrivate sul luogo della prima scena grazie alla navetta che per l’occasione offriva trasporto ai tanti visitato-ri. Un successo dunque, che ha

permesso di bissare quello

dello scorso anno. Intan-to c’è chi già pensa al prossimo anno e a cosa modificare. L’appunta-mento dunque è fissato

per il 21 marzo 2008 quando Morolo tornerà di nuovo ad rispolverare i panni nell’armadio per una Passio-ne Vivente che di anno in anno sembra diventare un appuntamento immancabile sia per i morolani che per i tanti visitatori che hanno apprezzato sia nel 2006 che quest’anno la rappresen-tazione morolana: una tra le poche interamente recitata che si svolge il Venerdì pri-ma di Pasqua lungo la pro-vincia, non limitandosi così solamente a sfilare in un corteo o a leggere alcuni passi del Vangelo.

Gesu - Emanuele De Castro Madonna - Nazzarena Ciaschi Pilato - Massimiliano Scarchilli

Procula - Luciana Cocilova Erode - Emiliano Spaziani Caifa - Roberto Crescenzi

Anna - Carlo Alteri Pietro - Antonio Paluzzi

Giuda - Salvatore Di Bono Barabba - Antonio Carboni

Ladroni - Gino Botticelli Ladrone - Mario Carinci

Centurione - Sergio Marchioni

di DANIELE TRENCA

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IN PRIMO PIANO

Foto di Gianluca Campoli, Giulio Segneri, Daniele Trenca

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SPECIALE ASSOCIAZIONI

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La nostra locale sezione dell’opera di soccorso dell’ordine di S. Giovanni in Italia grazie all’aiuto di molti ed alla politica dei piccoli passi sta sempre di più ac-quistando nuovi ed impor-tanti traguardi. Tralasciando le aride cifre dei numeri propri dei servizi e trasporti espletati, si porta a cono-scenza di tutti che alla se-zione è stata donata un’autoambulanza Volkswa-gen 2.5 a trazione integrale che verrà adibita, non appe-na espletate tutte le pratiche burocratiche, al solo tra-sporto, non essendo possi-bile al momento effettuare servizio di emergenza. Gra-zie all’aiuto di una fondazio-ne bancaria di Roma è stato acquisito anche un manichi-no di primo soccorso com-pleto, rendendo così la se-zione autonoma ad effettua-re i relativi corsi. Anche quest’anno siamo iscritti per ricevere il 5 per mille dalla presentazione della denun-cia dei redditi. Pertanto chi lo volesse può trascrivere il c o d i c e f i s c a l e d e l l ’ a s s o c i a z i o n e nell’apposito modulo. C.F. 9203872600.

di CARLO ALTERI

Si rinnova anche quest’anno in piazza Ernesto Biondi la consueta donazione da par-te dei donatori dell’Avis. “Gruppo Marzia Carboni” Una seconda donazione durante l’arco dell’anno che si aggiunge a quella già consolidata di settembre, nella domenica mattina du-rante i giorni di festa della Madonna del Piano. Quest’anno la giornata è fissata per il 29 aprile quan-do tutti a digiuno potranno dare il proprio contributo per una causa giustissima. Un evento importante non solo per il nostro paese, poiché la Regione Lazio è tra le ultime regioni italiane in quantità di donazioni di san-gue annuali. Un bene pre-zioso come il sangue che può servire frequentemente, e che non può essere fab-bricato, l’unico motivo per averlo è quindi quello di donarlo. Facendo così un atto di solidarietà non solo per se stessi, ma anche per i tanti ammalati che necessi-tano di trasfusioni e quant’altro riconducibile al sangue. L’appuntamento è fissato, i donatori, il presi-dente e tutti gli organizzatori si augurano un grande af-flusso di gente per la giorna-ta di domenica 29.

D.T.

Il giorno 3 marzo 2007, presso l’Auditorium comunale, attiguo alla scuola media di Morolo, è andata in scena la rappresenta-zione teatrale in onore del concittadino Ernesto Biondi, intitolata “il fanciullo, il ragazzo, l’uomo”. Questo spettacolo è stato ese-guito dagli alunni delle classi II e III in collaborazione con le professoresse Cataldina Marocco, Rita Foglietta, con la dotto-ressa Alessia Paluzzi, ed è stato ideato all’interno del quarto laboratorio sperimentale di didattica della storia in archivio, de-dicato appunto allo studio del grande artista Ernesto Biondi. L’iniziativa si è voluta inserire nell’ambito dei festeggiamenti che l’amministrazione comunale ha indetto a centocinquanta anni della nascita dell’artista, per ricordare un illustre cittadino che “...non dimenticò mai la sua piccola e dolce patria distesa tra i monti Lepini e Ernici...”. Destinatari principali del progetto sono state le classi della scuola media “Ernesto Biondi” che hanno sviluppato le attività di laboratorio nel corso del secondo quadri-mestre dell’anno scolastico 2005/06. Obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare i ragazzi al problema del recupero, sal-vaguardia e conservazione dei valori e delle tradizioni di Moro-lo: Ernesto Biondi è tra questi. Nacque a Morolo nel gennaio del 1854 da Angelo ed Eugenia Pistolesi. A Morolo Ernesto trascor-re la sua infanzia e la sua adolescenza. Non era uno scolaro modello; stando ai documenti, rivelava già un temperamento forte, volitivo e soprattutto creativo. Nel 1870 si recò a Roma per completare gli studi ed entrare nell’Accademia di San Luca. Durante il soggiorno romano si adattò a fare di tutto per mante-nersi agli studi. Importante scultore, esordì ad Anversa nel 1885 con un bronzo drammatico “l’ultimo Re di Gerusalemme”, si affermò all’esposizione di Torino nel 1898 con “San Francesco” e conobbe il trionfo con “I Saturnali” nel 1900 a Parigi. L’artista morì nel 1917 lasciando incompiuto il suo ultimo gruppo sculto-reo “Le misere recluse”. Con questo breve, ma interessante spettacolo teatrale gli alunni guidati dalle professoresse Rita Foglietta, Cataldina Marocco e dalla tutor Alessia Paluzzi, han-no voluto rappresentare alcuni episodi della vita del Biondi tratti dai libri, documenti d’archivio, articoli di giornali, da loro studiati durante il laboratorio. Si sono soffermati più sugli aspetti vicino al loro mondo di adolescenti: le marachelle, gli affetti, i sogni, le aspirazioni, ripromettendosi che “quando saranno più grandi e le loro capacità critiche saranno sviluppate a pieno, rivisiteranno le opere dell’artista e cercheranno di tirar fuori dal loro cuore le emozioni che esse susciteranno.

Alunni III A - Scuola Media Statale “E. Biondi” Morolo

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Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

IL TEMPORALE

Piove a dirotto e di continuo

a sprazzi si apre il cielo infinito,

tra lampi, bagliori e tumultuosi tuoni,

la natura da sfogo alle proprie creazioni.

Il vento accarezza gli alberi in fiore,

creando profumi d’intenso piacere,

segnando il tempo, che sta per cambiare,

Portandosi dietro quel temporale.

Il cielo si apre che prima incupito

destava spavento per il suo ruggito

adesso è quieto, azzurro e pulito,

mi guardo attorno ed è tutto finito.

Luigi Mancini

Continua a mietere succes-so la nostra rubrica dedica-ta alle poesie morolane e di poeti morolani. La nostra rubrica più longeva!!! Non dimenticate di inviarci le vostre poesie più belle an-che per il prossimo in pro-gramma alla metà di giu-gno, così tutti nel paese potranno ammirare che questa meravigliosa arte non è solo riservata sola-mente a pochi, anzi…

v i r i co r d iamo pe r l’ennesima volta il nostro indirizzo di posta elettro-n i c a v o c i m o r o l a [email protected] Potete an-che consegnare la poesia direttamente a mano a noi che gestiamo il “nostro” periodico di infor-mazione e cultura. A pre-sto!!! “Mbrolo si puro si zico pu tutti diventi gli me-

glio amico!!!”

Alla scoperta di poeti morolani

MUROLO

Caro Murolo,

tu si nu paese zico

i stai ambraccio a gli Faito.

Si talmente zitto i chiotto

che a zicatro nu nzu sente vulà manco nu passarotto

L’aria fina la tenimo,

mo so capito purchè cià unuto a abità puro zimo,

A Murolo na vota ci steva nu casteglio

che era tanto beglio,

ammeci mo cià rimasta sulo la rocca,

ma teta udè chè bella quando fiocca

I murolani so mbò diffidenti i quando vidono

cacuduno che nun cunusciono su teo a distanza,

Finchè piano piano nun ci fao confidenza

Ie so nato a Roma, ma mu piaci da stà abità a Murolo

purché l’estate alla tera mea ci pozzo piantà puta- te, pimpidori i puro ca citrolo.

Ai crocevia di stao lu Madunelle

i a Murolo ci stao tante belle giuunutelle

Gli giuunotti nun zo da meno figuratici gli uttri i lu uttarelle cummo sarao da signorinelle

Mo funisco cu cheste parole

“Murolo tu fa namurà chinca ci ve ntù po’ lassa!”

Federico Astazi

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E’ iniziato il count-down verso la fine del campiona-to di serie D. Ormai manca-no poche giornate al termi-ne della regular season ed il Morolo continua a naviga-re nella zona rossa del raggruppamento, quella delimitata dalla scritta “play-out”, ovvero spareggi per non retrocedere. Il regola-mento della quarta serie nazionale è chiaro: le ulti-me due squadre classifica-te retrocedono direttamen-te, mentre dalla terzultima alla sestultima in graduato-ria ci saranno i play-out, un’appendice post campio-nato con gare di andata e

ritorno, chi perde i due confronti retrocede (in caso di parità, si salverà la formazio-ne meglio posizio-nata in classifica). Insomma, un “rompicapo” da cui i bianco-rossi vorrebbero uscire ma che oggi, purtroppo, li vede coinvolti in pieno. Attual-mente, il Morolo può vanta-re un certo margine di sicu-rezza sulla penultima posi-zione, il che scon-giurerebbe la retroces-sione diretta, ma da mesi, tuttavia, Mandarelli e com-pagni non riescono ad al-lontanarsi dai bassi-fondi del raggruppamento. A dir la verità, ancora ci sono le possibilità matematiche per risalire la china, ma la paro-la chiave in questo conte-sto è una soltanto: vittoria. Giunti alla fine del torneo, infatti, il bel gioco e l’estetica calcistica lasciano un po’ il tempo che trovano, a contare sono soltanto i punti, quelli ottenuti tramite il successo. E di successi

nel club morola-no, ultimamente,

ne abbiamo visti ben pochi. A tal proposito, il rammarico è tanto nell’ambiente bianco-rosso. Un’amarezza le-gata soprattutto al non

aver sfruttato al meglio i “match-ball” interni, quelle sfide con le dirette concor-renti nella lotta per la per-manenza in D. La sconfitta con l’Astrea, i pareggi otte-nuti con Pisoniano ed Ostia Mare sono soltanto alcuni degli episodi che risuonano come occasioni perse. Sol-tanto in casa con il Monte-rotondo o in trasferta con la Civitavecchiese la squadra allenata da Antonio Gaeta è riuscita a conquistare l’intera posta in palio. Trop-po poco per centrare la salvezza. Ed ecco che ci si aggrappa alle restanti gare di campionato. Il calenda-rio, però, non è dei più semplici: in rapida sequen-za si affronteranno tutte le prime della classe (esclusa la Scafatese). E chissà che i punti non ottenuti con le

squadre di bassa classifica, non possano essere cen-trati con quelle di alto ran-go. Una speranza che cir-cola insistentemente alle falde dei Monti Lepini. Il count-down è iniziato, ed il Morolo ha il dovere di cre-derci e, soprattutto, di dare il massimo. In fondo la sal-vezza è un obiettivo perse-guibile…basta esserne convinti.

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VOCI MOROLANE - Sport

di GABRIELE SCHIAVI

Fabio Facci

Diego Pistolesi

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BAMBINI

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E ccoci di nuovo insieme cari bambini! E’ da poco trascorsa la Pa-

squa, e voi come l’avete pas-sata? Sarà proprio questo l’argomento di questo nume-ro. Sembra che il rituale della Pasqua sia molto antico e legato a un'origine pagana, cioè non cristiana. Nasce come motivo di ringrazia-mento e d’offerta sacrale delle primizie del campo e dell’orto. Si pensa che già i persiani, cinquemila anni fa, festeggiassero l'arrivo della primavera mangiando uova di gallina. L'usanza di festeggia-re il sacrificio e la resurrezio-ne di Gesù venne quindi, nel secondo secolo, abbinato proprio alle feste di primave-ra. In questo periodo, inoltre, dopo le funzioni religiose, venivano distribuite ai fedeli uova benedette. La rinascita della natura dopo un inverno di desolazione e morte, era facilmente accostata alla re-surrezione del Cristo che annunciava, a coloro che lo avevano accettato, una nuo-va vita. Inizialmente, nella Bibbia, la Pasqua indicava l'agnello immolato dagli Israe-liti in Egitto; essi avevano messo il suo sangue sugli stipiti e sull'architrave delle porte e avevano mangiato la sua carn

carne. Grazie a questo sacri-ficio l'angelo distrutto-re era passato oltre gli Israeliti senza far loro del male (Pasqua deriva dal verbo ebrai-co Pèsach che signifi-cava passare oltre, protegge-re, salvare) mentre i figli degli Egiziani furono colpiti a mor-te. Gesù per i Cristiani do-vrebbe dunque rappresentare la nuova Pasqua, il nuovo veicolo di salvezza. Per gli Ebrei, che non credo-no in Gesù come figlio di Dio e Salvatore dell'uomo, la Pasqua è una fe-sta religio-sa molto importante che ricorda la liberazione e la fuga degli Israeliti dall'Egitto. La Pasqua si celebrava tra il 14 e il 15 del mese di "nissan", che corrispondeva all'equinozio di primavera nel calendario e-braico, rappresentando nello stesso tempo anche il princi-pio dell'anno. Poi , la Pasqua cristiana venne regolata in modo che cadesse la dome-nica dopo il primo plenilunio di primavera.Inoltre la Pa-squa, essendo legata al ciclo lunare e non ai mesi del ca-lendario, è una festa "mobile" e non cade ogni anno nello stesso giorno. Per quanto riguarda le tradizioni pasqua-li, oggi, come

come allora, ritro-viamo sulle tavole

i segni del ringraziamento verso la natura, mescolati a simboli religiosi che ri-cordano gli eventi princi-pali del Cristianesimo. La presenza del pane sulla

tavola ha significato votivo, nel ricordo della discendenza dal sovrannaturale, prodigio della germinazione del grano, ricordo del pane azzimo (il pane senza lievito consumato

dagli Ebrei in occasione della fuga dall’Egitto). L’uovo fa parte inte-grante della r i co r r enza perché que-sto alimento è il simbolo della vita che si rinno-va, un au-

spicio di fecondità. All’uovo e al pane si ispirano le torte salate e le torte verdi della tradizione: come la torta pa-squalina, antico piatto geno-vese, la torta di Pasqua al formaggio di origine umbra, la crescia di Pasqua marchigia-na e le pizze al formaggio campane ripiene di uova, pecorino, farina e olio d’oliva, gli "aceddi cu l'ova" siciliani

di TOMMASO GRECCO ...rappresenta la Pasqua nel mondo intero e come simbolo ha subìto varie manipolazioni estetiche: è stato dipinto, inta-gliato, ricoperto; la sua forma è stata riprodotta con elementi diversi: da quelli commestibili (cioccolato e zucchero), a quelli più duraturi (terracotta o carta pes-ta). Mentre le uova di carto-ne o di cioccolato sono di origi-ne recente, quelle vere, colorate o dorate hanno un'origine che pesca nel lontano passato. Le uova, forse anche per la loro forma e sostanza molto partico-lare, hanno sempre rivestito un ruolo unico: quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. I greci, i cinesi ed i persiani se li scambiavano come dono per le feste primaverili, così come nell'anti-co Egitto le uova deco-rate erano scambiate all'equino-zio di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando anco-ra l'anno si basava sulle stagio-ni. L'uovo era visto come simbo-lo di fertilità e quasi magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere vivente da un oggetto così particolare. E le uova venivano pertanto consi-derate oggetti dai poteri specie-li, ed erano interrate sotto le fondamenta degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante per scoprire il ses-so del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di entra-re nella loro nuova casa. Le uova, con l'avvento del Cristia-nesimo divennero simbolo della rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della resurre-zione del Cristo: come come un pulcino esce dell'uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.

L’uovo di Pasqua...

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PER RIFLETTERE...

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C ari lettori, vi raccon-terò un fatto che spero stimoli in voi

una riflessione. Questa è la storia di 75 monaci trappisti che, sotto il regime comuni-sta di Mao Zedong, cedette-ro nel loro ideale tanto da dare la vita. Riporto qui sot-to la testimonianza di un monaco sopravvissuto a quelle torture: «In quella convulsa notte, alle due, la comunità dei monaci si riunì in cappella per cantare l’ufficio divino. Giunse però un’ondata di contadini, venuti per saccheggiare il monastero. A Yang Jia Ping c’erano 75 trappisti, 18 eranosacerdoti, di cui 5 stranieri e il resto cinesi […] intanto si stava preparando un rocesso pubblico in cuii monaci avrebbero patito l’accusa di aver sfruttato il

I martiri cinesi di Yang Jia Ping

p o p o l o p e r a i u t a r e i l l ec i tamen te le potenze straniere. I m o n a c i f u r o n o c o n d o t t i n e l l a cappella, vennero confiscati loro gli occhiali. Fratel Rocque durante l’interrogatorio fu selvaggiamente piacchiato con bastoni da 3 o 4 guardie c on t em por an ea me n te . Padre Seraphim, che negava ogni accusa, fu bruta lmente percosso. Sfinito sotto i colpi aveva invocato un po’ di pietà. Alle sue implorazione, uno dei giudici rispose: “Adesso non è più tempo di pietà. E’ tempo di vendetta. Il tempo della poietà è finito! Alla fine del processo l’ in tera comunità di Yang Jia Ping venne condannata a morte

N e l l a notte del 12 ago-sto, i t rapp is t i f u r o n o obbligati a lasciare Yang Jia P i n g . S u l l e spalle di o g n u n o era stato posto un p es an t e c a r i c o […] come a n i m a l i da soma e s s i f u r o n o cos tre t t i

giorno un suo amico finì sotto un tir, morì sul colpo. Dico solo che quella verità tanto amata non dava giusti-ficazione ad una morte così precoce e non consolava il cuore. Ora ne ho trovato un altro che custodisce gelosa-mente: eterno e che non delude mai. Allora come i martiri di Yang Jia Ping vale la pena morire per esso? A questo dovete rispondere voi. Credo che il martirio non sia solo fisico! Fortuna-tamente noi viviamo in un paese dove non ci sono perseguitati. Ma quante volte siamo costretti a rinne-gare le nostre idee? Ad ab-bassare la testa dinanzi a terribili attacchi mortali? Cari giovani, bisogna trovare un grande ideale che ci com-pleti e difenderlo con forza! Vi ringrazio per aver presta-to attenzione a questo testo! La testimonianza del mo-naco trappista è tratta da: “Il libro rosso dei martiri cinesi” a cura di Joseph Zen - attuale vescovo di Hong Kong.

ad inerpicarsi p e r s t r e t t i

sentieri, e , raggiunto u n v i l l a g g i o s i accamparono lì per tre giorni. Qui Fratel Bruno Fu, un cinese di 82 anni morì il giorno del

s u o 5 0 ° a n n o d i professione. In quei giorni morirono altri due fratelli laici: Fratel Clemen Gao e Fratel Filippo Liu […] c’era chi moriva per le percosse, chi per la denutrizione e la troppa fatica, ma c’era anche chi moriva di crepacuore […] alla fine di quel calvario, 33 monaci erano morti». Come avrete sicuramente capito quei monaci subirono una vera e propria Via Crucis e alcuni di loro morirono. Allora mi chiedo: vale la pena morire per un grande ideale? E soprattutto, che cos’è un ideale? Cercherò d i r i sponde r e p r ima a ques t ’u l t imo ques i to . Secondo definizione di vocabolario l’ideale è ciò che riunisce tutte le perfezioni che la mente umana può concepire. Beh credo che l’ideale vero sia quel lo che dà una giustificazione a tutto, che ti fa sentire vivo quando ti svegli, che si addormenta con te la sera e ti accompagna durante tutta la giornata. Oggi viviamo nel mondo del Relativismo: ognuno ha le sue verità e tutte sono giuste! Ma tutto iò dà una felicità completa o duratura? Conosco una persona che credeva di

di CHIARA LIBURDI

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LA PAGINA “UTILE”

Voci MorolaneVoci Morolane

Attivo da poco il nuovissimo sito targato Pro Loco Morolo, dove è possibile consultare le pagine di storia, le ricette, le poesie, le feste e le tradizioni del nostro paese, oltre a sezioni simpatiche, come quella dedicata ai soprannomi morolani!

SITO CONSIGLIATO

www.prolocomorolo.org

FERENTINO MOROLO ROMA T.NI ROMA T.NI MOROLO FERENTINO

5.17 5.22 6.39 0.10 1.22 1.28

5.48 5.53 7.07 5.38 6.36 6.41

6.24 6.29 7.39 6.25 7.30 7.35

6.58 7.03 8.18 7.25 - - 8.30

7.19 * 7.24 * 8.35 * 8.20 9.33 9.39

7.23 - - 8.35 9.20 10.31 10.37

8.07 8.12 9.25 10.20 11.32 11.37

10.03 10.08 11.26 12.20 13.31 13.37

11.14 * 11.20 * 11.25 * 12.47 * - - 13.46 *

11.15 - - 12.20 13.20 14.29 14.35

11.19 11.24 12.44 13.42 * 14.42 * 14.47 *

13.14 13.19 14.40 13.47 - - 14.42

13.17 * 13.22 * 14.40 * 14.20 15.29 15.34

14.15 - - 15.20 14.47 * 15.46 * 15.50 *

14.16 * - - 15.20 * 15.20 16.34 16.39

14.19 14.24 15.40 16.20 17.31 17.36

15.32 15.38 16.45 16.47 * - - 17.49 *

16.01 16.06 17.25 17.20 18.31 18.37

17.15 - - 18.20 17.47 * - - 18.48 *

17.19 17.24 18.40 18.20 19.31 19.36

18.13 18.18 19.20 18.47 - - 19.47

18.19 18.24 19.46 19.20 20.31 20.36

19.17 19.22 20.40 19.47 * 20.46 * 20.50 *

20.17 20.22 21.40 20.25 21.35 21.40

21.14 21.20 22.35 21.20 * 22.30 * 22.35 *

22.19 22.24 23.40 22.20 23.28 23.34 * = FESTIVI

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Assicurazioni: sconto 30% Rc, 50% incendio/furto

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Voci MorolaneVoci Morolane APRILE 2007 APRILE 2007 APRILE 2007 --- Anno II Numero 6Anno II Numero 6Anno II Numero 6

Per info, chiarimenti ed invio articoli:

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Carlo Alteri

Federico Astazi

Orietta Ciaschi

Anita Fiaschetti

Mario Fiaschetti

Tommaso Grecco

Chiara Liburdi

Francesca Lucarelli

Luigi Mancini

Antonio Pietropaoli

Gabriele Schiavi

Daniele Trenca

Scuola Media Statale “E. Biondi” (classe III A)

di Grecco Federico

Via Domenico Patrizi MOROLO - Tel. 0775.229020

Via Morolense, Km 9,800 - 03017 Morolo (Fr)

Tel./Fax 0775.804014 - Cell. 347.6446477 - 349.0751452

SUBAGENZIA DI MOROLO