Voci Morolane - numero 13

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Un arrivederci a Mons. Loppa Dal 1° all’8 giugno Visita Pastorale da parte del vescovo della diocesi Cari lettori! Finalmente è arrivata l'estate e tra poco "Voci Morolane" raggiungerà l’ambito traguardo di due anni, e dunque prepariamoci per i festeggiamenti. Tante le novità in arrivo… Saranno felici gli studenti che hanno terminato la scuola e tutti i lavoratori che dopo mesi e mesi di fatica ora vedono sempre più vicino il tanto sudato periodo delle ferie! Insomma è tempo di vacanze! Peccato che quest'anno l'estate sembra sia arrivata solo sul calendario. Il sole è piuttosto timido e speriamo che prenda coraggio al più presto così che possiamo aprire gli ombrelloni e goderci un po’ di meritato relax! Forse questo tempo sarà d'aiuto a tutti coloro che si stanno preparando per gli esami, non vi faccio gli auguri, per motivi scaramantici, ma vi dico mettetecela tutta!!! Come sempre tante novità su questo nuovo numero da leggere tutto d’un fiato. Infiorata, festa di Sant’Angelo, Visita Pastorale, Giro d’Italia e...! S di è conclusa domenica 8 giugno la visita pastorale da parte di Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo della nostra diocesi Anagni-Alatri, che è stato ospite nel nostro piccolo paese nella prima settimana di giugno. Sette giorni intensi per il presule che gli hanno dato modo di incontrare tutte le associazioni cattoliche e non, oltre a vedere (come ha affermato lui stesso) lo stato di salutedell’intera parrocchia. Attesa a breve una lettera, che come per ogni Visita Pastorale invierà all’intera comunità parrocchiale sul quale scriverà le proprie impressioni sulla visita nel nostro paese. Morolo coperta di fiori! BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E CULTURA Sant’Angelo: un patrono dimenticato? a pag. 4 In festa la Nuova Morolo calcio a 5 a pag. 6 ALL’INTERNO L’EDITORIALE di MARIA CRISTINA PIETROPAOLI Si rinnova una delle più antiche tradizioni del nostro paese... a pag. 2

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Giugno 2008 - Un arrivederci a Mons. Loppa

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Un arrivederci a Mons. Loppa Dal 1° all’8 giugno Visita Pastorale da parte del vescovo della diocesi

Cari lettori! Finalmente è arrivata l'estate e tra poco " V o c i M o r o l a n e " raggiungerà l ’ambi to traguardo di due anni, e dunque prepariamoci per i festeggiamenti. Tante le novità in arrivo… Saranno felici gli studenti che hanno terminato la scuola e tutti i lavoratori che dopo mesi e mesi di fatica ora vedono sempre più vicino il tanto sudato periodo delle ferie!Insomma è tempo di vacanze! Peccato che quest'anno l'estate sembra sia arrivata solo sul calendario. Il sole è piuttosto timido e speriamo che prenda coraggio al più presto così che possiamo aprire gli ombrelloni e goderci un po’ di meritato relax! Forse questo tempo sarà d'aiuto a tutti coloro che si stanno preparando per gli esami, non vi faccio gli auguri, per motivi scaramantici, ma vi dico mettetecela tutta!!! Come sempre tante novità su questo nuovo numero da leggere tutto d’un fiato. I n f i o ra ta , f es ta d i S a n t ’ An g e l o , V i s i ta

Pastorale, Giro d’Italia e...!

S di è conclusa domenica 8 giugno la visita

pastorale da parte di Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo della nostra diocesi Anagni-Alatri, che è stato ospite nel nostro piccolo paese nella prima settimana di giugno. Sette giorni intensi per il presule che gli hanno dato modo di incontrare tutte le associazioni cattoliche e non, oltre a vedere (come ha affermato lui stesso) “lo stato di salute” dell’intera parrocchia. Attesa a breve una lettera, che come per ogni Visita Pastorale invierà all’intera comunità parrocchiale sul quale scriverà le proprie impressioni sulla visita

nel nostro paese.

Morolo coperta di fiori!

B I M E S T R A L E D I I N F O R M A Z I O N E E C U L T U R A

Sant’Angelo:

un patrono

dimenticato?

a pag. 4

In festa la

Nuova Morolo

calcio a 5

a pag. 6

ALL’INTERNO

L’EDITORIALE

di MARIA CRISTINA PIETROPAOLI

Si rinnova una delle più antiche

tradizioni del nostro paese...

a pag. 2

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Domeni-co Patri-

zi, proseguen-do per via Mar-cantonio Ridol-fi, con Piazza dell' Arringo e

chiesa di San Pietro, risalendo per via Indi-pendenza, via Roma e di nuo-vo Piazza E. Biondi. Il lavoro di ornamento e addobbo del proprio tratto di strada e la successiva processione dei fedeli, più numerosi nella do-menica di giugno, ha percorso l'intero itinerario anche sotto la pioggia, una sorta di sfida con il tempo capriccioso, che ha suscitato un pò di fastidi, ma non ha reso gli animi infelici. Sempre soddisfatto il popolo

mente alle cele-brazioni del Cor-pus Domini e della Ma-donna della Pace, che hanno raccolto e attirato molte persone nelle vie

del borgo. Anche se i fiori non sono stati molti, non è mancata la voglia di lavorare con i fiori, ren-dendo le strade più belle e colorate, di mettere in-sieme l'entusiasmo colla-borando e di creare un'o-riginale opera dedicata al Santissimo Corpus Cristi e alla Madonna. Come ogni anno l'itinerario flore-ale è partito da Piazza Ernesto Biondi, verso via Vittorio Emanuele, via Guglielmo Marconi, via

M orolo il 25 maggio e l' 8 di giugno è stato protagonista

della splendida manifesta-zione dell'infiorata. Due do-meniche dedicate rispettiva-

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

SUCCEDE A MOROLO

di ORIETTA CIASCHI

foglie di bosso, rosmarino, abete e tutti i tipi di piante resistenti. Certamente questa è un' infiorata eseguita con una certa organizzazione a totale copertura della strada, che speriamo sia fonte di con-tinuità futura, da lasciare ai posteri come tradizione di antica data.

O.C.

P er infiorata intendiamo quella tradizione nella quale si realizzano,

con i petali dei fiori, quadri a soggetto con disegno libero o geometrico, per fare da tappeto a processioni o altri eventi. La suggestiva mani-festazione trae origine dall'u-sanza, antica e spontanea, di gettare fiori al passaggio della solenne processione del Corpus Domini, che rica-de la nona domenica dopo Pasqua. A differenza del passato, però, oggi, a dipin-gere le vie del paese non sono più i fiori lanciati alla rinfusa sulla strada, ma un tappeto di immagini ispirate a temi religiosi, sociali oppu-re tratte dalla storia dell'arte. Le infiorate sono artistici tappeti di fiori e di foglie, realizzati in occasione di

feste religiose in molte locali-tà italiane. Nel periodo Ba-rocco nacquero probabil-mente quelle che possono essere definite le prime infio-rate artistiche. Il gesuita se-nese Giovan Battista Ferrari nel suo “De Florum Cultu-ra” (edito nel 1633 in una prima edizione latina e in italiano nel 1638) riferisce di infiorate allestite in Vaticano nel 1625, per la festa dei Santi Pietro e Paolo, da Be-nedetto Drei e da suo figlio Pietro Paolo, riportando la descrizione delle immagini degli Apostoli, composte per l’occasione con materiali vegetali. L’infiorata di Moro-lo, si svolge anche la secon-da domenica di giugno per la festa della Madonna della Pace (anticamente si faceva anche il giorno del Santo

Patrono) ed è un tappeto lungo circa 1 km e mezzo, allestito dalle famiglie che abitano lungo le vie del borgo percorse dalla processione. L’infiorata risulta essere uno stretto nastro con motivi per lo più geometrici e simbolici; vengono utilizzati svariate tipologie di fiori e foglie rac-colti dal popolo di Morolo nei giorni precedenti la festa. I fiori più comune-m e n t e ut i l izza t i sono le ginestre, le rose e r o s e t t e , ortens ie, margheri-te e altri fiori di campo, le

morolano di questa grande manifestazione vi dà l'appun-tamento nel 2009 per il gior-no del Corpus Domini, quest'anno la sua data è stata anticipata per via della Pasqua nel mese di marzo, e per la II domenica di giugno per venerare la Madonna della Pace e vedere e ammi-rare questa antica tradizione dell'infiorata... Giustamente l'occhio vuole la sua parte!

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alla Chiesa (presente nella figura del vescovo) quello che si combina in un picco-lo paesino della diocesi di Anagni-Alatri, per mostrargli come vanno le cose, per vedere come stanno giova-ni e anziani e controllare le condizioni di salute delle famiglie…insomma un vero e proprio dono del Signo-re!!! Qualche scatto della Visita

Pastorale: durante l’incontro con le famiglie (in basso a sinistra), du-rante la Santa Messa il primo giorno (in alto)

C ari lettori come ben saprete da poco si è conclusa nel no-

stro paesino la visita pa-storale, una visita che mancava da ben quindici anni, l’ultima svolta da mons. Luigi Belloli nel 1992 quando allora era parroco don Bruno Ve-glianti. In questo mese invece i morolani si sono preparati ad accogliere il nostro attuale vescovo Lorenzo Loppa, arrivato a Moro-lo il pri-mo di giugno per controllare lo “stato di salute” della parrocchia e venire a conoscenza di tutte le realtà civili e reli-giose presenti nel paese. Accolto dalla banda musi-cale, Sua Eccellenza ha presieduto la celebrazione domenicale dell’Eucaristia, invitando i

cristiani a mettere in pratica le paro-le di Gesù e costruire la “casa sulla roccia”, che all’arrivo della tempesta non viene distrutta. Du-rante la settimana sono stati organizzati diversi in-contri in modo tale che il nostro vescovo potesse co-noscere tutte le realtà pre-senti a Morolo, senza trala-sciare la visita ai malati (non

tutti ovvia-mente per motivi di tempo), durante la quale quest’ultimi hanno po-tuto ascol-tare parole

di conforto. Consiglio comu-nale, autorità civili, associa-zioni culturali e di volontaria-to, imprenditori, famiglie, gruppi di preghiera e movi-menti…non è mancato pro-prio nessuno all’incontro con mons. Lorenzo che ha avuto la possibilità di vedere cosa fanno le “sue pecorelle”! Di

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

SUCCEDE A MOROLO

grande impor-

tanza è stata inoltre la visita presso le scuole (materne, ele-

mentari e medie), durante la quale bambini e ragazzi hanno accolto il vescovo con canti e recite e hanno formulato domande per soddisfare le loro curiosità. Il tutto si è concluso con la celebrazione in onore della Ma-donna della Pace l’8 giu-gno, in cui il vescovo, spie-gando il Vangelo del giorno che narrava della vocazio-ne di San Matteo chiamato dal tavolo delle imposte, ci ha ricordato che Cristo è venuto per chiamare i pec-catori e, come Medico, per curare i malati…e visto che tutti siamo malati, anche noi abbiamo bisogno del Medi-co! Immagino che la visita pastorale abbia lasciato un

bel ricordo nel cuore di ognuno di noi, poiché la visita del pastore è sem-pre gradita alle pecorelle! È doveroso dunque rin-graziare l’equipe organiz-zatrice e tutti coloro che hanno contribuito alla riu-scita di questo evento, durante il quale si parla, si discute, si affrontano i problemi, si riceve un in-coraggiamento e a volte anche un rimprovero! È l’occasione per mostrare

di CHIARA LIBURDI

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SUCCEDE A MOROLO

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

C ome si sarà sentito Sant’Angelo, patrono dei morolani, dome-

nica 11 maggio, giorno dedi-cato al suo festeggiamento? Si sarà sicuramente chiesto: “ma i morolani mi vogliono ancora?” e i morolani se lo sono per caso chiesto chi vogliono come “patrono”? Per quanti di voi non sanno cosa sia successo, ve lo racconteremo noi. Quest’anno la Pro Loco, consapevole della mancan-za del comitato che negli anni precedenti organizzava la festa di Sant’Angelo, ha deciso di stilare un program-ma, di presentarlo al Comu-ne, così da ottenere un con-tributo economico e di orga-nizzare quindi i festeggia-menti del Santo Patrono. Ottenuta l’approvazione verbale del Comune, tutti i membri del direttivo si sono dati da fare affinché la festa riuscisse nel migliore dei modi; sembravamo una vera macchina da guerra, ognuno aveva il suo compi-to: curare la parte grafica del manifesto, accordarsi

celebra-zione alle

ore 18:30 della Santa Messa seguita poi dalla processione,

accompa-gnata musi-calmente dalla Banda di Sgurgola e scenografi-camente dalle fiacco-le. Una volta terminato il rito religioso le persone presenti in p.za Ernesto Biondi hanno potuto degu-stare le pen-ne all’arrabbiata cucinate da

noi ragazzi e assistere forse al migliore degli spettacoli piro-tecnici fatti a Morolo. I festeg-giamenti sono poi ripresi la mattina di domenica 11 con la passeggiata alla grotta del santo e successiva messa in loco, mentre in p.za Biondi veniva allestita una mostra di ricami e merletti grazie alla

collaborazione di signore di Morolo e di Patrica, quest’ultime appartenen-ti alla Scuola di ricamo di Suor Concetta Galasso. Per quanti poi hanno deciso di restare a pran-zo con noi venivano of-ferte sagne e fagioli, pizza bianca, fave, peco-rino, dolci secchi e del buon vino rosso. Nono-stante fosse bel tempo, facesse caldo e si potes-se mangiare gratis, di morolani, compresa l’

Amministrazione Comunale, nemmeno l’ombra. Contem-poraneamente, infatti, in località Sorbo (Varico) si stava svolgendo un “evento” a cui erano presenti molti morolani compresa l’Amministrazione Comuna-le. Ora la Pro Loco, essen-do un gruppo intelligente e con spirito critico, ma dispia-ciuta per il mancato rispetto dimostrato nei confronti del suo lavoro, della festività religiosa e di tutti coloro che liberamente hanno deciso di partecipare alla nostra ma-nifestazione, si è interrogata su quanto accaduto e ha risposto a questo con dei manifestini che pensiamo molti di voi abbiano visto affissi nei negozi per il pae-se. Era necessario organiz-zare due eventi lo stesso giorno e in luoghi diversi? E poi perché farne uno proprio durante i festeggiamenti del Santo Patrono: in fin dei conti S. Angelo è o no di tutti i morolani? Sapere inoltre che l’Amministrazione Comuna-le era presente al Sorbo e non in piazza ci lascia anco-ra più allibiti, in quanto è il Comune a finanziare la fe-sta di Sant’Angelo e proprio loro avrebbero dovuto op-porsi all’evento in contem-poranea. Risulta così diffici-le lavorare; ma questo per-ché manca un giusto e pur necessario spirito di solida-rietà e di apprezzamento verso chi ha il coraggio di mettersi al servizio di una comunità senza portare nulla in tasca. E questo è chiedere troppo???

con il prete e la banda, fare la spesa, contattare l’agenzia per lo spettacolo pirotecnico e così via. Molti di voi pense-ranno che anche a Moro-lo viga il detto “largo ai gio-vani”; di soli-to, in-fatti, queste feste sono organizzate da adulti e sem-bra insolito e inusuale vede-re, invece, ragazzi in opera; ebbene in questo paese tale motto non riesce ad avere la meglio, forse i giovani non vanno bene… I festeggia-menti hanno avuto inizio giovedì 8 maggio, giorno stesso di Sant’Angelo, con la

di ASSOCIAZIONE PRO LOCO

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posizionano ad un anno di distanza dagli altri interven-ti che quella volta i n t e r e s s a r o n o l’edificio esterna-mente, con an-nesso rifacimento di facciata e tetto.

Da settimane gli operai sono al lavoro per recu-perare una struttura che fa parte integrante del nostro paese, una delle uniche chiese a cupola ottagonale nel Lazio, appartenente al secolo XIX. A conclusione l’edificio dovrebbe ospitare un museo permanente de-dicato allo scultore Ernesto Biondi (raffigurato nella foto in alto) nativo del nostro paese con opere donate anche dalla famiglia appar-tenenti alla propria collezio-ne privata. «Con altri due o tre interventi - fanno sapere

dal Comune - ci auguriamo di terminare il recupero interno di tutta la struttura». Fine dei lavori fissata per la fine del 2008.

D.T.

La Chiesa di San Rocco prima dei lavori (in alto) e dopo gli interventi di re-stauro esternamente (in

basso a sinistra)

dell’edificio che s i t r o v a all’ingresso del paese, lungo via Guglielmo Mar-coni. Con un importo finan-ziato dal Mini-stero dei Beni Culturali che si aggira sui 150mila euro sarà possibile recuperare la parte alta della struttura. Lavori che si

S ono partiti, o me-glio sono ripartiti da poche settima-

ne i lavori alla chiesa di San Rocco questa volta per lavori di recupero degli in-terni, ed in particolare del versante superiore. I lavori partono dal recupero della parte strutturale dello stabi-le e della particolare cupola ottagonale per scendere via via sino ai pavimenti

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

SUCCEDE A MOROLO

SPAZIO AL CITTADINO 25 aprile…

festa…di cosa!?

Parlare dell’importan-za della ricorrenza del 25 aprile nell’attuale scenario culturale e politico, veramente è tanto ovvio, persino banale? Quanti cittadi-ni italiani hanno sentito la “festa” di questo giorno tanto importan-te per la storia nazio-nale da fondare i pre-supposti dell’attuale

assetto del nostro Pae-se, basato sulla demo-crazia, sul diritto e sul-la libertà? Le nostre piazze vuote, i monu-menti agli eroi diser-tati, le por-te chiuse dei palazzi di governo, e le solita-rie bandie-re nazionale ed euro-pea, sono la risposta ad ogni domanda. Co-sì vale la pena ricorda-re ai molti cittadini che

propria identità, i cui caratteri somatici, in termini di libertà, de-mocrazia, diritto e a-mor patrio, sono iscrit-ti nel dna di ciascuno di noi. Non essere consapevoli di questo significa essere nel mondo senza radici, con tutte le conse-guenze del caso.

Un cittadino

autorevoli studiosi hanno individuato un percorso nazionale che dall’8 settembre 1943, passa per il 25

aprile 1945 e il 2 giugno 1946, arrivando al 18 aprile del 1948 delineando, co-sì, una sorta di circolo virtuoso che conduce alla

liberazione di un po-polo che attraverso pagine e pagine di sof-ferenza collettiva, è riuscito a costruire la

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SUCCEDE A MOROLO

A bbiamo vinto!!! A nove mesi dall’inizio dei due campionati

(calcio a 5 e a 7), possiamo finalmente gridare, abbiamo vinto!!! Sono stati nove mesi molto difficili, ci sono stati momenti in cui pensavamo di non farcela, ma alla fine è stato molto più bello così. Come al solito, cerchiamo di andare con ordine. Il campio-nato di calcio a 5, si è chiuso il 23 aprile, con la nostra vitto-ria!!! La classifica finale, ci ha visto primi, con tre lunghezze di vantaggio sulla seconda in classifica, con 75 punti, frutto di ventitre vittorie, sei pareggi e solo una sconfitta. Sembra incredibile, ma quello che all’inizio era solo una speran-za, si è trasformata in realtà. Si, perché sapevamo di esse-re una buona squadra, ma eravamo anche a conoscen-za, che un campionato, non è un piccolo torneo di un mese, ma bensì un torneo di nove mesi, dove oltre alla bravura, possono fare la differenza altri fattori, soprattutto l’amicizia e il gruppo. E’ qui che noi abbiamo fatto la diffe-renza. La Nuova Morolo, è

composta da ragazzi,che sono soprattutto grandi ami-ci, che ridono, scherza-no e in campo fanno di tutto per aiutarsi l’uno con l’altro. Non per vantarmi, ma nel nostro girone c’erano anche altre squadre molto forti, ma nessuna aveva la no-stra compattezza ed unione. E non per ulti-mo, siamo veri Morola-ni, che farebbero, anzi che fanno di tutto, per portare in alto il nome del nostro paese. Già nel nostro primo artico-lo, avevo detto che la prerogativa necessaria per far parte della no-stra squadra, è essere Morolani! Perché, solo un morolano, fa di tutto per portare in alto il proprio paese. Come già sa-pete, oltre al calcio a 5, abbia-mo disputato anche il campio-nato di calcio a 7. Qui la situa-zione è un p0’ particolare. Infatti anche qui siamo arrivati primi, con 65 punti, frutto di venti vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte. Ma per uno stra-

no regolamento, che non merita

nemmeno di essere com-mentato, siamo costretti a disputare delle gare di Play Off, da cui uscirà la squadra che si aggiudi-

cherà il primo premio. Infatti

questi Play Off, servono solo per aggiudicare il pre-mio in palio, mentre la squa-dra che si è classificata prima nel campionato, cioè noi, va a giocare per il titolo di campione provinciale contro la vincente del girone disputato a Ceccano. Quindi

potrebbe accadere, che noi, in caso di vittoria nella finale provinciale, diventeremo campioni provinciali del campio-nato di calcio a 7, ma allo stesso tempo, la squadra arrivata ultima nel nostro girone, a più di 50 punti da noi, po-trebbe, in caso di vittoria dei Play Off, aggiudicar-si il primo premio. E’ incredibile! E’ per que-sto, che secondo me, è

giusto considerare la nostra squadra come vincitrice del campionato di calcio a 7. Inoltre, vorrei fare una cita-zione particolare per coloro che ci hanno permesso di disputare questa esaltante stagione sportiva, cioè i

nostri sponsor: Distributore Esso di Tonino Bufalini, Arco snc Impianti Elettrici, Ronan Jeans & Company, Parrucchiere Evangelisti Renato, Distributore AGIP, il nostro grande amico An-gelo Ciaschi, Supermercato da Lucia, Macelleria Alteri, Fiaschetti Turismo, Studio contabile Simona Cellini e non ultimo Lo Sporting Club La Selvotta, che ci ha ospi-tato nelle nostre gare casa-linghe. Grazie a tutti!!! Ci rivediamo il prossimo anno, con l’obiettivo di continuare a migliorare e di cercare di portare il più in alto possibi-le il nome del nostro paese, Morolo!

di ALESSIO NERI

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offerto a tutti i presenti. Stes-sa atmosfera di festa, seppur in tempi e luoghi diversi, quella che ha visto protagoni-sti rispettivamente gli alunni delle classi quinte della scuo-la primaria “Dino Marchioni”il giorno 5 giugno e le sezioni della scuola dell’infanzia, il giorno seguente, in concomi-tanza con la visita del Vesco-vo. Esilaranti le rappresenta-zioni che hanno coinvolto tutti questi piccoli attori in erba i quali, portando rispettivamen-te in scena il valore dell’amicizia e dell’universalità dei popoli, hanno saputo incantare e divertire il pubblico presente. Insomma…cosa dire ancora? Complimenti a tutti: aspiranti attori, ballerini, cantanti e…registi! Qualche scatto dell’”Open

Day School” tenutosi presso l’Auditorium

Comunale lo scorso 7 giugno

indetto dall’ asso-ciazione culturale

Storia di Morolo, per la par-tecipazione al quale, era richiesto un elaborato sulla festa patronale; cinque gli studenti premiati dal presi-

dente avv. Luigi Fiaschetti con piccole borse di studio

messe a disposizione dagli stessi soci. La ricca giornata infine si è conclusa con

l’illustrazione delle linee essenziali del progetto “Sapere i sapori”curato dalla prof. Marocco, che ha coinvolto i ragazzi alla sco-perta di nuovi Paesi attra-verso le differenti usanze culinarie che li contraddi-stinguono. Al termine dell’illustrazione è seguito un coffee-break multietnico

VOCI MOROLANE consiglia...

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L ’ansia che diventa ros-sore sul volto, la ten-sione che diventa batti-

cuore, l’emozione che diventa tremolio nelle gambe…tutto questo e molto di più è stato vissuto dagli allievi della Scuola Media Statale “Ernesto Biondi” di Morolo, che hanno dato vita ad un’esplosione di canti, scenette e balli con i qua-li il 7 giugno presso l’Auditorium Comunale hanno salutato l’anno scolastico ormai giunto al termine. Tra i presenti numerosi i genitori, i pa-renti e le autorità: il Sin-daco, il Dirigente Scola-stico, e i presidenti delle associazioni culturali Pro Loco e Storia di Morolo. Nella seconda edizione dell’ “Open Day School” , grazie al coordinamento delle docenti Maria Luisa Alteri, Rita Foglietta e Annari-ta Cataldi, i ragazzi, a conclu-sione dei progetti “Teatrando, teatrando” e “Tutti in coro”, hanno portato in scena la sacralità e la bellezza dell’ amore con il musical

“Innamorarsi nel tempo”. Attraverso un sugge-stivo viaggio nei secoli i ragazzi hanno saputo emozionare ed emo-zionarsi passando da magiche atmosfere rinasci-mentali come quelle di Rome-

o e Giulietta, ad atmosfere morolane d’altri tempi, pas-sando per i travolgenti anni ’50 con Grease e l’appassionato amore tra Danny e Sandy, fino ad arri-vare ai giorni nostri. Ogni

scena è stata arricchita da canti, stornelli rigoro-samente morolani e balli, tutti egregiamente eseguiti dagli alunni che ancora una volta hanno saputo dimostrare il valore di tali manifesta-zioni in cui tutti e ciascu-no, in un gioco catartico di ruoli e in situazioni di vita diverse nel tempo e nello spazio, può ricono-scersi, gioire e sorride-re… La mattinata è pro-seguita poi con la pre-miazione del concorso

di LIA PIETROPAOLI

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IN PRIMO PIANO

G rande successo per il passaggio del Giro d’Italia nel

nostro paese. La bella giornata di sole ed il gior-no prefestivo sono stati gli ingredienti ideali che han-no dato la possibilità a tantissime persone di at-tendere il passaggio dei propri beniamini lungo le strade del nostro paese sabato 17 maggio. Appas-sionati, sportivi e semplici curiosi si sono riversati in strada nel primo pomerig-gio per attendere il pas-saggio del Giro. Tutti di-stribuiti lungo la salita che da via delle Icone porta sino al temibile Muro, una delle asperità della setti-mana tappa che da Rivi-sondoli portava i corridori sino a Tivoli con attraver-samento di buona parte della provincia di Frosino-ne. Niente diretta tv pur-troppo per l’ascesa al Mu-ro causa l’orario e i tanti chilometri che mancavano all’arrivo. La Rai si è vista sfuggire di mano un gran-de spettacolo: corridori

che arrivavano alla fine della salita portando la bici a mano, macchine che facevano fatica a riparti-re, motorini che sgom-mavano sull’asfalto. Uno strappetto “taglia-gambe” che non ha risparmiato pro-prio nessuno, né i big di classifica, né i cinque fuggiti-vi che sono passati per primi in vetta allo strappetto. Ma passia-mo alla cro-naca: un gruppetto formato da cinque corri-dori sono transitati in testa (Nardello, Hansen, Spezialetti, Baliani e Perget), distanziato di soltanto due minuti è transitato il gruppo con la maglia rosa Gio-vanni Visconti tra le prima file assieme agli uomini di classifica ed ai detentori del-le speciali classiche contrad-distinte da maglia bianca (miglior giovane), ciclamino (classifica a punti) e verde (miglior scalatore). Dopo tanti passaggi della Tirreno-Adriatico finalmente anche il nome di Morolo potrà essere annoverato tra quelli toccati dalla più importante corsa

si che hanno fatto la storia di questo sport, e chi invece (più giovane) ne ricordava altri. Come succede per ogni transito di una manife-stazione ciclistica che si rispetti, anche con il pas-saggio del 91° Giro d’Italia chi ha vinto è stato il cicli-smo: uno sport che ha lotta-to e continua a lottare deci-samente contro i propri mali, gli stessi mali che ne hanno fatto traballare le fondamen-ta. Il gruppo Maglia Rosa alle

prese con lo strappetto del “Muro”, c’è anche chi

preferisce salire a piedi (in basso a sinistra).

Sotto il campione del mondo Paolo Bettini.

cicli-stica

del nostro Paese. Tante le persone accorse an-che dai paesi

limitrofi che non hanno voluto per-dersi questa occa-sione. Solo ad onor di cronaca è giusto

ricordare che la tappa è stata vinta dallo scalatore Riccardo Riccò. L’aria che si respirava nei giorni che precedevano il passaggio della Corsa Rosa era-no tutti al’inse-gna dell’attesa. C’era chi ricorda-va il passaggio a Morolo di grandi corridori, i colos-

di DANIELE TRENCA

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IN PRIMO PIANO

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

La carovana rosa alle prese con le rampe del“Muro” e lungo via Guglielmo Marconi

A nome di tutto lo staff anche noi di “Voci Morolane”

vogliamo salutare Nonna Adele, centenaria di Moro-lo, che ci ha lasciato sabato 14 giugno. Tante saranno state le storie e le avventu-re che hai vissuto in un secolo, traguardi invidiati da tutti: arrivare alla soglia dei 100 anni ed essere la per-sona più anziana del nostro paese. Dopo gli auguri (nel numero di ottobre) per l’ambito traguardo ora ti auguriamo un buon riposo nelle braccia del padre!

Ciao “Nonna Adele”!

V uoi collaborare an-che tu con “Voci Morolane? Ti stia-

mo aspettando! Fatti avanti proprio tu che ci stai leggen-do! Siamo sempre in cerca di persone che possano contribuire a rendere miglio-re il “nostro” bimestrale di informazione e cultura. Puoi inviare i tuoi articoli sia via mail all’indirizzo [email protected] oppure contat-tarci di persona così da en-trare a far parte dello staff ed essere presente già dalle prossime riunioni per pianifi-care il numero in uscita ad agosto. Un numero speciale (il quattordicesimo) ricco di sorprese, visto che si

raggiungerà la soglia dei due anni dalla creazione di questo notiziario di informa-zione morolana. Ognuno può contribuire alla crescita con notizie sul nostro paese sia per quanto riguarda l’attualità senza però trala-sciare le nostre origini: ri-scoprendo le antiche tradi-zioni, i proverbi morolani, le storie tipiche del nostro pae-se, le ricette caratteristiche e chi più ne ha più ne metta. Che aspetti?

WE WANT YOU!

Lo staff di Voci Morolane

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Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

“LE TRADIZIONI DI MOROLO”

T orniamo cari lettori alla consueta rubrica dedi-cata ai mestieri antichi

e occupiamoci questa volta del mignattaro. Molti di voi si sta-ranno sicuramente domandan-do chi fosse costui e che cosa facesse in un’epoca non molto lontana da oggi. Fino a una sessantina di anni fa, infatti, le sanguisughe, comunemente dette mignatte, venivano consi-derate come benefattrici dell’uma-nità e utilizzate a sco-po terapeutico. Oggi medici, farmacisti e la scienza medica ufficiale, abituati alle normali trasfusioni di sangue, rabbrivi-direbbero e riderebbero sicura-mente a sentir parlar di quanti in passato ricorrevano all’uso delle mignatte per “cavare” un po’ di sangue dalle loro vene. Il mignattaro, uomo di certo non ricco, aveva come primo compi-to quello di procurarsi le mi-gnatte; per questo doveva co-noscere tutti gli stagni, le poz-zanghere e i fossi dove esse potevano nascere, crescere e prosperare tranquille. Egli en-trava scalzo nello stagno, con le gambe denudate fin oltre il ginocchio; qui doveva muoversi con lentezza e con cautela per non intorpidire le acque, il che avrebbe spaventato le mignatte e le avrebbe spinte a rifugiarsi.

In quell’ ac-qua aspetta-va pazientemente che più mignatte si attac-cassero ai suoi polpac-ci, per succhiare un po’ del suo sangue, dopodichè le staccava a una a una e le introduceva in una bottiglia che si affrettava a chiudere con un tappo. Rima-nendo ancora in ac-qua, il mignat-taro aspetta-va per ore che nuove sangui-sughe si attac-cassero a lui, fino a che stan-co e sopraggiunta ormai la sera, si asciugava alla meglio le gambe con un ciuffo di erba, calzava i piedi e tornava a casa. Quello delle mignatte era un commercio instabile, caratterizzato a volte dall’ eccessiva merce sul mercato e a volte dalla speculazione. Alcuni mignattari conservava-no le mignatte a casa per poi venderle, altri invece le affitta-

vano a chi ne avesse avuto bisogno, a prezzi che non erano mai fissi. Le mignatte ve-nivano attac-cate ai malati da persone esperte; ge-neralmente si attaccavano al collo, dietro

le orecchie o all’ apice delle spalle;

in caso di gonfiori, pestag-gi o lussazioni sulla zona direttamente interessata. La parte destinata alla ventosa della mignatta veniva in precedenza lava-

ta e asciugata e quindi umet-tata con acqua zuccherata; le mignatte venivano preparate

in un bicchiere che poi veniva applicato dalla sua parte aperta alla pelle del malato. Più o meno presto le mignatte si attaccavano e suc-chiando crescevano a vista d’ occhio fino alla saturazione; quando non ne potevano più si staccavano spontanea-mente e la persona esperta le riponeva nella bottiglia per per-

mettervi la digestione; se in-vece ne servivano subito di nuove venivano gettate nella cenere e disturbate con degli zeppi in modo da provocarvi il vomito. Tornate vuote e desi-derose di nuovo sangue era-no pronte per nuovi interventi. Gli esperti conoscevano la quantità di sangue che ogni mignatta poteva ingerire e moltiplicandola per il numero delle mignatte sapevano pre-cisare il totale del sangue prelevato. Le mignatte, ani-mali delicatissimi, se sottopo-ste a frequenti prestazioni e se non accuratamente con-servate finivano con l’ amma-larsi e morire. Spero, con la spiegazione di questo mestie-re un po’ sconosciuto e incon-sueto, di aver soddisfatto la vostra curiosità e vi do appun-tamento al prossimo numero.

di ANITA FIASCHETTI

Dopo due anni di stop (causa il rifacimento delle strade principali che porta-no nel quartiere) è tutto pronto per la festa di San Pietro “Vivere il Quartiere” . Ricco il programma stilato della particolare festa rio-nale, al via il 26 giugno con la consueta apertura dello stand ristoro “ex Tittone” da lì si proseguirà sino a domenica 29 con la Santa Messa e la processione per le vie del paese. Il tutto condito da tanta musica, cabaret, birra, giochi popo-lari e le consuete “sorprese” di fine serata punto forte della particolare festa. In programma anche il consueto torneo di treset-te, la gara di calciobalilla e da quest’anno anche quel-lo di ping pong. Tanto di-vertimento anche per i più piccoli con giochi popolari, gara di disegno ed un mer-catino che animerà la do-menica mattina.

D.T.

Page 11: Voci Morolane - numero 13

SUCCEDE A MOROLO

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

C i so-no risposte nella vita che non si

avranno mai, per quanto le si possa cercare, una di queste è l'incomprensione della morte di una persona cara. Sono passati quasi quattro anni dalla morte di Vin-cenzo, la nostra vita è andata avanti senza di lui, ma il suono della sua voce, l'immagine del suo sorriso, l'eco del suo entusia-mo resistono ancora nella mente e nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Lui se n'è an-dato senza avvertire, la sua ani-ma ha seguito la morte in una notte limpida di settembre, la-sciando un dolore da capire, i ricordi, le sue cose, e l'incredulità per una "partenza" così improvvi-sa e inspiegabile. Si avverte forte-mente la sua mancanza ogni volta che si sta insieme tra amici, si trattengono le lacrime ogni volta che si guarda una cosa che gli apparteneva, uno strumento che suonava, una sua foto; si avverte la mancanza della sua bontà, della disponibiltà, dell'at-tenzione per i bambini, dell'attac-camento al nostro paese, il suo affetto e la sua amicizia. Il suo modo d'aver vissuto ci deve inse-gnare che essere un amico, ti rende una persona migliore, e rivivendo nei ricordi degli altri si avrà ancora una sorta di "vita". La sua morte improvvisa deve far capire che la vita dovunque essa porti o qualunque cosa riservi, non va sprecata, va vissuta sem-pre, senza lasciare indietro parole non dette, gesti non fatti, emozio-ni non vissute, potrebbe non es-serci più il tempo per vivere. Sa-bato 14 giugno, presso lo Stadio Comunale "Nando Marocco" tutti insieme, in un vero e proprio tour de force, si è organizzata una giornata dedicata alla sua memo-ria. Ognuno ha lavorato per ricor-dare a proprio modo: la sua pas-sione per la musica, per il calcio

per i bambini, per Morolo, e

per il cibo. Non si sono esibiti personaggi famosi o professionisti ma sempli-cemente gli amici. Nel pomeriggio dopo la funzio-ne religiosa a suffragio

presso il cimitero, si sono diverti-ti sul campo di calcio i bambini delle scuole calcio di Morolo, Colleferro, Segni; a seguire, dopo una pausa gastronomica, durante la serata ha avuto luogo l’esibizione di tutti coloro che in questi anni hanno suonato o cantato con lui ognuno, con il proprio strumento,con le canzoni che gli erano care, con le poesie che gli sono state dedicate; per finire con la "cocomerata" che per lui era il modo migliore di chiudere una serata tra amici. I suoi 37 anni sono legati alla vita del nostro paese; ripercorrendo a ritroso gli anni che ha vissuto, tanti sono gli ideali per cui s'è battuto, le cose che ha gestito e organizzato; tantissime sono tante le persone che lo hanno incontrato sulla loro strada e per cui ha rappresentato qualcosa. Era il figlio, il genero, il nipote, il cugino "dalla campagna", il vici-no di casa; era l'Amico per tutti gli amici di una vita; era "Vincenzone", che suonava l'organetto e la fisarmonica e che cantava in dialetto morolano per tutti coloro che negli anni hanno seguito e fatto parte del Gruppo Folkloristico; era il "Mister" per i dirigenti delle asso-ciazioni sportive, i genitori ed i bambini a cui ha insegnato che il calcio è un gioco dove bisogna giocare per vincere nel rispetto dei propri compagni e degli av-versari; era il "Presidente" per tutti i collaboratori dell'Associa-zione Pro-loco; era "Collega" per i colleghi di lavoro, era la"Voce e l'anima" del Gruppo Moon-shield . Era Vincenzo, mio mari-to.

la festa di San Pietro già nel 1999 avevano voluto intitolare il gruppo volontari di donatori del sangue Avis proprio a Marzia Carboni. Marzia come Vincenzo

s o n o (purtroppo) solo alcuni dei tanti nomi di giovani che la bimille-naria Mo-rolo ha avuto mo-do di salu-t a r e n e l l ’ a r c o del tempo. Grazie a q u e s t e g i o r n a t e dedicate al

ricordo si può “salutare” una persona cara che non trascorre più le giornate al fianco dei propri cari, ma continua a vivere nei ricordi dei loro amici e parenti. Un ricordo attuale nonostante la mancanza di un anno, dieci o anche molti di più.

D.T.

S i è svolto nella se-rata di sabato 31 maggio, presso lo

stadio comunale di Morolo la giornata del ricordo in onore di Marzia Carboni, ad o r m a i dieci dalla sua mor-te. Dopo la funzio-ne religio-sa tutti i p r es en t i si sono tras feri t i al Maroc-co dopo ha avuto inizio la m a n i f e -stazione. Sono stati dapprima i bambini della scuola dell’A.S. Morolo Calcio ad animare la serata con una partita, dopodiché sono scesi in campo i cugini e gli amici che si sono “sfidati” tutti insieme per ricordare chi una propria parente, chi un’amica, chi una cugina che Qualcuno ha chiamato a sé troppo presto, già da un decennio. Tutti hanno così allacciato gli scarpini e indossato le magliette. Un volto sereno quello della giovane Marzia, che a San Pietro (ma non solo) è diffi-cile ancora da dimenticare. Anche gli organizzatori del-

di SIMONETTA MANCINI

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VOCI MOROLANE - Sport

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M issione compiuta, è stata una sofferen-za, ma il Morolo

resta in serie D al termine di un campionato altalenante, difficile e ricco di colpi di sce-na. Nella gara di ritorno play-out contro la Lupa Frascati, vittoria con due gol di scarto doveva essere e vittoria per due a zero è stata. Alcuni parlano di miracolo, altri di

impresa perché era molto complicato ribaltare il passivo maturato nella sfida di andata in terra castellana. Ed in verità un atto sovrannaturale c'è stato, una spinta arrivata forse dal cielo che ha permesso ai biancorossi di restare in una categoria troppo preziosa. Il film dell'incontro è vietato ai deboli di cuore. Il primo tempo chiuso sullo zero a zero con-dannava il Morolo alla retro-cessione in Eccellenza. Nella ripresa il copione non cambia-va ed il gol lepino non arriva-va, con la porta del Frascati che sembrava stregata. Poi intorno alla mezz'ora uno degli episodi clou del match. La Lupa aveva la grande oc-casione di chiudere i giochi, con un calcio di rigore a favo-re. Sullo stadio Marocco cala-va il gelo...nonostante la gior-nata estiva. Il portiere morola-no Luca Catracchia saliva in cattedra e parava il rigore

tenendo accese le speranze dei suoi. Dal possibile k.o. si passava all'assedio fina-le con il Morolo carico emotivamente come mai in precedenza. L'errore dei castellani aveva un effetto benefico sui ragazzi di mister Antonio Gaeta. Minuto 37: Loreto Macciocca si trova-va nel posto giusto al momen-

to giusto, mischia in area, tocco for-tuito del bomber ed ecco confezio-nato l'uno a zero. Lo stadio esplode-va di gioia e sem-brava spingere il Morolo verso il raddoppio, che si materializzava quattro minuti più tardi, al 41' quan-

do Nando Verrecchia tirava fuori dal cilindro il gol della domenica, una parabola insi-diosa da posizione impossibi-le che si infilava alle spalle del portiere. Era il due a zero. I tifosi in estasi per la rete deci-siva, quella della salvezza. La Lupa era tramortita e si lecca-va le ferite. Sei minuti di recu-pero non erano sufficienti ai castellani ormai demoralizzati per rimettersi in carreggiata. Il Morolo centrava la permanen-za in serie D...ma che soffe-renza!!! “I ragazzi sono stati fantastici, – ha commentato l’allenatore Antonio Gaeta – abbiamo strameritato la sal-vezza per quello che abbiamo dimostrato durante la stagio-ne. E' vero che il nostro è stato un campionato a corren-te alternata, ma è anche vero che non meritavamo di stare qui a giocarci la permanenza in serie D in uno spareggio. Già da tempo avremmo dovu-

porta del Frascati sembrava stregata ed invece poi con il mio gol siamo riusciti a rimetterci in carreggiata. Sono molto conten-to per la mia stagione, ho gioca-to con continuità, andando in doppia cifra per le marcature. La salvezza suggella una stagione molto positiva”. A chiudere la carrellata di commenti è il diret-tore sportivo Enzo Schiavi, diri-gente storico del Morolo: “Beh, il detto non sbaglia – ha commen-tato il diesse – non c'è due sen-za tre, il Morolo non fallisce gli spareggi, due anni fa la promo-zione in serie D, l'anno scorso il play-out vinto con il Tivoli ed ora la vittoria con il Frascati. Signifi-ca che agli appuntamenti impor-tanti ci facciamo trovare sempre pronti”. Va dunque in archivio un altra stagione vissuta intensa-mente fino alla fine. Il futuro? Angelo Costantini per ora si è concesso una pausa di riflessio-ne per valutare la situazione. E' logico che il patron morolano si aspetta un aiuto economico da parte di qualche imprenditore locale per proseguire questa splendida favola a tinte bianco-rosse. Il calcio a Morolo è qual-cosa di fondamentale ed essere in serie D impreziosisce la “passione pallonara” di un pae-se di 3000 abitanti salito alla

to staccare il pass-salvezza,

è andata bene così, rinno-vo i miei complimenti ai ragazzi per aver dimostra-to carattere, grinta e vo-glia di vincere. Questo è il Morolo che io conosco”.

Un’euforia che ha contagiato anche i calciatori, portati in trion-fo dai tifosi fino a tarda serata. “Una gioia indescrivibile, – ha affermato il golden-boy Nando Verrecchia – sinceramente non volevo tirare in porta, poi è usci-ta fuori una traiettoria incredibile ed il pallone si è insaccato. De-dico il gol a mio padre che non è stato molto bene. Sono felicissi-mo per me e per la mia squa-dra”. Altro protagonista è stato il portiere Catracchia, che intorno alla mezz'ora del secondo tem-po ha parato un calcio di rigore di Colombini, una prodezza che è valsa quanto un gol: “Ho con-tribuito alla salvezza del Morolo, – ci ha detto il n.1 lepino – sono molto legato a questa maglia e oggi con il rigore parato ho tenu-to accese le speranze, poi ci hanno pensato gli attaccanti a completare l'impresa”. Attaccanti come Loreto Macciocca, che ha aperto le danze: “La parata di Catracchia ci ha spronati – ha affermato l' “ariete di Piglio” - la

di GABRIELE SCHIAVI

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VOCI MOROLANE - Rubriche

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1967: esce "Sgt. Pep-per's Lonely Heart Club Band", ottavo album dei Beatles e da quel mo-mento in poi la musica dovrà fare i conti con questa opera rivoluzionaria. Ba-sta ascoltare il rock'n' roll ameri-cano anni 50 e il beat inglese dei primi 60, per rendersi conto di quanta innovazione è stata porta-ta con questo lavoro. Con "Sgt.

Pepper's" i quattro ragazzi di Liverpool prendono in consegna tutto quanto era stato fatto nella musica contemporanea e lo stra-volgono. Siamo al cospetto del primo concept-album di successo della storia del rock: c'è un filo conduttore, infatti, che rende il lavoro unitario e logico. Per i “fab four” viene inaugurata la stagione della psichedelica, ossia il perio-do in cui i temi ,le sonorità e le partiture rispecchiavano una prospettiva di vita legata all’uso di droghe, cosa che neanche tanto velatamente viene proclamata in questo “album” (termine che vie-ne usato per la prima volta per indicare un disco). I testi sono piuttosto espliciti riguardo ai riferi-menti alle droghe, il più famoso è senza dubbio “Lucy in the sky with diamond”, dove le iniziali delle parole formano il termine LSD, la droga più diffusa dell’epoca, oppure “fixing a hole”, dove è chiaro il riferimento al bucarsi. Abbandoniamo le consi-derazioni sui contenuti dei testi e addentriamoci nel territorio che

uomini. Il film, usci-

to lo scorso 30 mag-gio in contempora-nea mondiale, rico-mincia esattamente

da dove la serie era ter-minata quattro anni fà con le quattro amiche che dopo aver collezio-nato capi firmati e nume-rose esperienze senti-mentali e sessuali sem-bravano aver finalmente trovato un po’ di serenità accanto a uomini rassi-curanti. Le ragazze nel film sono più mature e più sagge ma i guai d’amore sembrano rico-minciare. Non manca la mondanità ed il glamour nella pellicola che rap-presenta però solo una versione edulcorata del telefilm. È assente, infat-ti, quella sfrontatezza, quell’audacia che carat-terizza le quattro prota-goniste della serie. Sono assenti i loro dialoghi talvolta così arditi da suscitare polemiche e scandalizzare il pubblico perbenista della tv. Sex and the city-il film pare abbia già realizzato un incasso da record negli Stati Uniti ed ora si ap-presta ad ottenere lo stesso successo anche in Italia ed il pubblico, è ovvio, è soprattutto fem-minile.

più ci interessa, cioè la musica. Da

questo punto di vista c’è un colossale e radicale cambia-mento di direzione dei ragazzi di Liverpool, sia nei confronti di se stessi sia nei confronti di quanto era abituale concepire

dai musicisti di quegli anni. Le canzoni che compongono il disco sono fuori dagli schemi in cui si potevano riconoscere i Beatles, a cominciare dall’inizio dell’LP in cui un fantomatico Billy Shears ( alias Ringo Starr ) introduce la Sgt pepper’s lonely hearts club band come si usa fare nei spettacoli circensi (nella foto di copertina infatti compaiono vestiti come dei suonatori di banda che si usavano anche ai margini di tali spettacoli), per poi proseguire con la bellissi-ma With a little help from my friends. Abbiamo già parlato di Lucy in the sky with diamond dalle atmosfere diradate e psichedeli-che, orientali ed oniriche sono invece le atmosfere espresse in Within you without me realizzata con l’ausilio di musicisti indiani. In When i’m sixty-four si possono ritrovare quegli elementi cari al Rock psichedelico britannico, ossia la musica che è un mix di pop-rock e accenni allo stile del cabaret e delle bande di piazza (stile ripreso poi dai Pink Floyd del periodo Syd Barrett). Il finale è lasciato a Day in the life, brano di indiscusso valore artistico in cui il testo è stato pensato come i versi di Dante e la musica si chiude in un crescendo di orchestra che rappresenterà uno dei finali più riusciti della storia del Rock. Un discorso approfondito lo meriterebbe la copertina dell’ al-bum, ma per problemi di spazio devo rinunciare. In conclusione i quattro di Liverpool, senza che nessuno ne abbia avuto sentore, si tolgono di dosso i panni di “ragazzi” ed indossano quelli di “maturi” traghettatori della musica, da qui in poi la musica “ludica” la lasciano agli altri poiché il mondo musicale è cambiato…. e lo hanno cambiato i Beatles !

Q uando i serial televisivi

ottengono un discreto successo di pubblico approdano talvolta sul grande schermo. Alcuni vecchi telefilm americani come Mission Impossibile, Charlie’s Angels e Starsky e Hutch sono diventati pellicole cinematografiche che hanno sbancato i bot-teghini di tutto il mondo. Realizzati tra gli anni Set-tanta e gli anni Ottanta, questi celebri telefilm han-no atteso però qualche decennio prima di diventa-re prodotti destinati alle sale cinematografiche. Sex and the City, invece, la serie televisiva cult che ha rivoluzionato il modo di parlare del sesso e dell’amore e che ha fatto sognare le donne di tutto il mondo ha aspettato solo quattro anni prima di giun-gere al cinema. Il serial uscito in sordina circa die-ci anni fà negli Stati Uniti e poi giunto anche in Italia è diventato dopo sei sta-gioni un vero e proprio fenomeno mediatico e di costume sociale, grazie alle quattro protagoniste, le newyorkesi più glamour e chic di Manhattan che in abiti rigorosamente firma-ti, tra un cocktail e l’altro, si raccontano senza ipo-crisie e inibizioni le espe-rienze più intime con i loro

di ALESSANDRO BIGIARINI

di MARIANA DE ANGELIS

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L’ANGOLO DELLA POESIA

Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

FRAGILI SENTORI

Un sorriso su quel viso di interesse che contempla ogni fine sia sublime sia morboso e nel tratto che procede come un gatto che la notte vede accese le corrotte impalcature di pensieri come foglie che volano felici tra gli sguardi della gente nel passato e nel presente nel concreto liberare la passione che soddisfa e la sete di novelle che lo spirito ci chiede per nutrire i suoi affanni: è lo stolto che non crede che la strada va cambiata se è impossibile il passaggio!

PAESE MIO Ora che la montagna si riveste e, l’ ultimo ciliegio è gia sfiorito, anche se col pensiero paese, ti toccherei come il cielo, con un dito. E questo desiderio di tenerezza arcano, mi strugge dentro e, intorno mi fa buio che più non vedo il sole che pur splende. Qui le cose… sono sabbia, e… la gente… … la gente… carne da macello! Paese mio, toccarti con un dito oggi, è il pensiero mio più bello!

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Voci MorolaneVoci MorolaneVoci Morolane

Voci MorolaneVoci Morolane GIUGNO 2008 GIUGNO 2008 GIUGNO 2008 --- Anno III Numero 13Anno III Numero 13Anno III Numero 13

Per info, chiarimenti ed invio articoli:

[email protected]

Hanno collaborato a questo numero:

Alessandro Bigiarini; Orietta Ciaschi;

Mariana De Angelis; Anita Fiaschetti;

Chiara Liburdi; Filippo Magale;

Simonetta Mancini; Alessio Neri;

Antonio Pietropaoli; Lia Pietropaoli;

Maria Cristina Pietropaoli;

Gabriele Schiavi; Daniele Trenca;

Associazione Pro Loco

PARRUCCHIERA PER SIGNORA

di Combaffi Emma Piazza della Libertà tel. 0775.229350

MOROLO (FR)