Voci trasteverine

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www.isis-gioberti.it Redazione: Denise Serafini Martina Filanci Sabrina Mansouri n.1 Emi Maffei Michela D’Amico Silvia Mancini Elisa Benvenuti Nicole Perosini Valeria Bellocci gennaio 2009 Nasce una nuova idea: il giornalino della nostra scuola. Ciak : si scrive Notizia bomba: Il Gioberti di Via della Paglia si associa all’Istituto di Via dei Genovesi!! La nostra è una scuola che offre vari indirizzi: Servizi Sociali Alberghiero Tecnico Commerciale Professionale per il Turismo

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Giornalino Gioberti

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www.isis-gioberti.it

Redazione: Denise Serafini Martina Filanci Sabrina Mansouri n.1 Emi Maffei Michela D’Amico Silvia Mancini

Elisa Benvenuti Nicole Perosini Valeria Bellocci gennaio 2009

Nasce una nuova idea: il giornalino della nostra scuola.

Ciak : si scrive

Notizia bomba:

Il Gioberti di Via della Paglia si associa all’Istituto di Via dei Genovesi!!

La nostra è una scuola che offre vari indirizzi:

Servizi Sociali Alberghiero

Tecnico Commerciale Professionale per il Turismo

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Noi, ragazzi di Trastevere, siamo fieri di stare e studiare al centro di uno dei rioni

più belli e antichi della nostra Roma dove “pure li sassi parleno” e i poeti si ricordano, a frotte, con i nomi di piazze e vie: Piazza Trilussa, Piazza Belli, via Giggi Zanazzo, ….. Giggi Zanazzo, cominciamo da lui, cui è dedicata la stradina a fianco di Via dei Genovesi (dove si trova Il Puff) e che nel 1800 descrisse con brio e realismo le usanze e le credenze di Roma. Con un occhio alle ragazze dell’Istituto, sapendo del loro eterno problema, vi riportiamo il consiglio che Giggi ci rimanda dal lontano 1800 e……. chissà che non funzioni!!!!!!!! La novena a san Pasquale Baylonne pe’ trovà marito ( 2 ottobre 1883) Donnette mie, siccome lo so bene Ch’a sto monnaccio c’è quer boja amore Che sempre nun v’ha dato antro che pene, io ve consijo a tutte d’aricòre pe’ nun penà più tanto, a quer partito che sarebbe u’straccetto de marito. “A trovallo!” – Lo so che li carzoni Nun se troveno sempre a braccia uperte in tutti, o guasi tutti li cantoni: de questo ne potete ormai sta certe! Ma io che ci’ò er bon-core e pe’ davero ve voj’un ben dell’anima, ho cercato d’aiutàvve; e facenno, come spero che farete, er marito è già trovato in modo proprio semprice e sicuro. In cèlo, fra li santi protettori ci-avete un santo pe’ vojantre donne chiamato San Pasquale Baylonne. Si vojantre, se sa, nu lo pregate, j’importa poco a quello der marito; lui dirà: “Che se morin’arrabbiate! Da loro se lo cerchino er partito! Visto ch’a me gnisuno me da retta E qua sto a fa la parte der puzzetta!”

E de certo ci’à tutte le raggioni: chè,da che campo, mai da chicchessia nu’ j’ò inteso dì’ un filo d’orazione! Ma d’ora in poi, se segui ‘sti’idea mia: chi vo’ marito, dichi le preghiere che j’insègno qui sotto, pe’ tre sere: San Pasquale Baylonne Protettore de le donne Deh! Trovatemi un marito Bianco, rosso e colorito: come voi, ma talecquale o glorioso San Pasquale! Poi dite un credo, un ave e un padrenostro a San Pasquale protettore vostro. Ma doppo ‘ste tre sere de novena si nun ve ci-abbaiasse incora un cane ve cunsijo de nun pijavve pena; ch’intanto la speranza ci-arimane. E poi, si proprio Dio nun ve lo manna Farete la carzetta pe’ Sant’Anna.

La Redazione

VOCI DI ROMA SPARITA

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Partecipando al progetto “Noi e la pace”, abbiamo scoperto che

In Honduras non c’è solo… l’isola dei famosi I popoli indigeni dell’Honduras, paese dell’America centrale, sono da diversi anni

coinvolti in una lotta per ottenere il diritto della terra e della propria dignità. In occasione del convegno “La pace nel mondo” abbiamo avuto occasione di intervistare Magdalena Perez Vieda, dell’etnia Tolupan, Presidente dell’associazione “De las Mujeres Indigenas y Negras de Honduras” e Tesoriera del Consiglio Direttivo della sua tribù.

Ella è una dei 67000 rifugiati che richiedono asilo politico nelle varie parti del mondo.

- Magdalena, cosa ti ha spinto a fuggire dal tuo paese? Sono fuggita perché, non volendo firmare contratti di vendita relativi a terre non appartenenti a me, ma all’intera tribù, più volte sono stata minacciata di morte e, grazie al mio popolo che mi ha sostenuta, ho trovato, infine, la forza di lasciare la mia famiglia e la mia terra. - Chi ti ha minacciato e perché erano così interessati alle terre del tuo popolo? Sono stata minacciata dall’”Entremares”, una multinazionale canadese, che ha messo gli occhi sul nostro territorio ricco di legname e materiali preziosi. - Perché non hai voluto che la tua famiglia ti seguisse? Perché il mio obiettivo è quello di tornare, appena possibile, in Honduras per continuare a lottare per il mio popolo, riprendendo il ruolo di rappresentante della Confederazione Nazionale dei Popoli Autoctoni dell’Honduras. Mi mancano molto i miei figli e ogni giorno vivo con la paura che possa succedere loro qualcosa. Ci sono, infatti, molte violenze nel paese: uomini uccisi, donne e bambine stuprate e persone torturate. Anche la mia famiglia è stata perseguitata a causa della mia attività: hanno ucciso mio zio, mio nipote e hanno teso un’imboscata a mio figlio. - Come mai i mass media non fanno conoscere la verità sull’Honduras? Le notizie non arrivano a livello internazionale perché i mezzi di comunicazione sono limitati e controllati. - Gli stati europei come possono sostenere il vostro sistema politico-sociale? Basterebbe solamente un po’ di solidarietà e la presenza di volontari pronti ad aiutare i rifugiati, come quelli che hanno aderito al progetto dell’associazione italiana “Anstalli”, il cui lavoro è indirizzato all’accoglienza dei profughi. - Venendo in Italia, hai trovato usanze molto diverse da quelle del tuo paese, con la conseguenza di sentirti a disagio? Venendo in Italia, mi sono accorta che non abbiamo le stesse tradizioni e la stessa cultura, ma questo non impedisce di vederci uguali nella nostra umanità. Classi IIIA e IIIB dei Servizi Sociali.  

NOTIZIE DAL MONDO

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NOI CON LORO Le III classi dei Servizi Sociali incontrano i disabili del centro Tangram

Questo è il nostro primo anno di tirocinio, la nostra prima esperienza con i ragazzi disabili del centro TANGRAM, grazie alla quale stiamo iniziando ad acquisire gradualmente un’ etica professionale. Abbiamo cominciato questo percorso nel mese di Ottobre con delle aspettative e degli obbiettivi da raggiungere, cercando di mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite nei primi due anni di studio. Inizialmente il primo impatto con i ragazzi ha suscitato tensioni e disagio nella classe, portandoci ad un atteggiamento di freddezza nei loro confronti. Successivamente, durante il percorso di questo tirocinio, acquisendo determinate competenze, abbiamo potuto vivere questa esperienza non in modo

superficiale, ma con un atteggiamento professionale e di aiuto nei loro confronti. Abbiamo terminato in maniera soddisfacente questo percorso, raggiungendo in parte gli obbiettivi da noi prefissati all’inizio dell’attività.. Vogliamo ringraziare i ragazzi e i loro operatori per l’opportunità offerta, sperando abbia avuto un esito positivo anche per loro. Dati i buoni risultati di questo tirocinio, ce ne aspettiamo altrettanti dal prossimo che partirà a Gennaio. Irene Grammatico Martina Ciacci Silvia Mancini (classe III A Serv. Soc.)

Il Laboratorio di Educazione al Linguaggio Cinematografico??? All’inizio eravamo un po’ scettici, pensavamo “Questo ci fa un’altra lezione di tre ore…”, ma, poi, abbiamo scoperto che è proprio interessante! Vedere i film è bello, ma è ancora più affascinante capirli con spiegazioni cui non ti viene di pensare. Abbiamo parlato di storia

del cinema, di strutture del racconto, di cose strane e curiose che uno sul cinema non immagina proprio! Abbiamo visto “Casomai” di Alessandro D’Alatri e “Mon Oncle d’Amerique” di Alain Resnais. A gennaio sapremo quando ci incontreremo ancora!

                          Gli studenti del Laboratorio di Educazione al Linguaggio Cinematografico                                                

CRONACA LOCALE

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È l’avvolgente storia di Nell, vissuta lontana dalla civiltà per circa venticinque anni, apprendendo un linguaggio che imita suoni semiarticolati. Dopo esser stata trovata, verrà aiutata da due medici a superare lo stadio di analfabetismo dovuto all’isolamento; le sue paure e, cosa più importante, l’angoscia per la morte della sorella. Il film è consigliabile per lo straordinario lavoro del regista Michael Apted, che ha saputo rappresentare al meglio lo stato psicologico della ragazza. La rappresentazione avvincente è ottenuta non solo dalla recitazione della protagonista, interpretata dalla bravissima Jodie Foster, ma anche dai luoghi e dalle musiche di sottofondo che riescono a rendere al meglio lo stato di angoscia della protagonista. Ad accompagnare l’attrice principale ci sono Liam Neeson, nella parte del dottor Jerry Lovell, e Natasha Richardson, che interpreta la parte della dottoressa Paula Olsen.

Erika Beccafico IIIB

SPETTACOLI

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Transfert: elemento importante in una relazione, ma ingombrante nella psicoanalisi

“L’io e il tu fusi l’uno nell’altro” (T. Mann)

Il film “Prendimi l’anima” di Roberto Faenza, con E. Fox e I. Glen, narra la drammatica storia di Sabina Spielrein, una ragazza russa affetta da una grave forma di isteria. Nel 1904 i genitori portano la ragazza in Svizzera per farla curare dall’allievo di Freud, il dottor Jung, che applicherà su di essa una tecnica sperimentale di psicoanalisi. La cura avrà ottimi risultati, ma la ragazza diventerà amante di Jung, creando ciò che in psicologia

viene definito “transfert” ( il proiettare sul medico l’immagine di un padre, fratello o amante), fino a che, per motivi etici, la relazione tra i due dovrà finire. Sabina, ormai guarita, prenderà una laurea in medicina e aprirà l’unico ed il più importante “asilo bianco” della Russia sovietica.                     

Bernadetta Fleszar Giulia Costantini

Elisa Benvenuti (Classi 3B e 4A Servizi Sociali)

“Cosa può crescere senza pioggia? Cosa può bruciare per interminabili anni? Una pietra può crescere senza pioggia, ma solo l'amore può bruciare per interminabili anni…”

“Ciò che vorrei dimostrare, è che se si insegna la Libertà a un bambino fin dall'inizio, forse diventerà un uomo veramente libero.”

SPETTACOLI

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Twilight: un amore sofferto e impossibile

Una volta i giovani innamorati legati da un sentimento indissolubile, quanto impossibile, facevano parte delle famiglie rivali per eccellenza, Capuleti e Montecchi, e si chiamavano Romeo e Giulietta. Oggi, si chiamano Edward

Cullen (Robert Pattinson) e Isabella Swan (Kristen Stewart); non si conoscono a un ballo in maschera in una Verona del Cinquecento, ma in un liceo situato in una contemporanea piovosa cittadina dello stato di Washington, Forks.

I Romeo e Giulietta del 2000 Nel corso dei secoli ci rendiamo conto che i sentimenti d’amore non mutano, pur cambiando l’intensità e il modo di esprimerli. In “Romeo e Giulietta” la tragedia è tratta da un fatto di cronaca, mentre in “Twilight” la vicenda è surreale ed ispirato ad un sogno della scrittrice, Stephenie Meyer. Il film di Catherine Harwicke, considerato positivo sia dalla critica che dal pubblico, descrive un amore romantico e puro, ma anche caratterizzato da una tensione sessuale e fisica metaforizzata dal vampirismo di lui e dall’impossibilità di superare certi limiti. La protagonista è Isabella, conosciuta anche come “Bella”, che si trasferisce a Forks e inizia a frequentare una scuola dove incontra l’attraente Edward Cullen, un vampiro dotato di un potere supplementare: la lettura del pensiero. Edward è attratto da lei e, benché il profumo del sangue di Bella sia irresistibile, egli, provando un

sentimento reale e profondo, riesce a resistere a qualsiasi tentazione. La ragazza, ricambiando il suo amore, vorrebbe identificarsi con lui assumendone la natura, ma Edward si oppone, per non vederla soffrire come è successo a lui : “ Questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro?” ” Non proprio.” - risposi rabbuiandomi alla parola che aveva scelto- “ Mostro, figuriamoci! Più che altro, sogno di restare con te per sempre!” La sua espressione cambiò, resa mesta e dolce dal sottile dolore che m'incrinava la voce. ”Bella,”- con le dita sfiorò il contorno delle mie labbra- “starò sempre con te. Non ti basta?” Il sorriso mi si aprì sotto le sue dita. “ Mi basta, per ora.” Giulia Quintili Giusy Corbo Martina Bernardo Flavia Venuto                                 (classe IIIA Serv. Soc.)

SPETTACOLI

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Volo

Chiudo gli occhi lentamente.. sento le palpebre divenire poco a poco pesanti... penso, immagino, ma soprattutto volo... Volo come una farfalla appena venuta alla luce... Le case, i palazzi, gli alberi, diventano piccoli come formiche, sembrano quasi formare un tappeto egiziano, con le sue mille forme e colori.. Volo, volo, salgo sulle nuvole una ad una, mi sembra quasi di toccare il sole... e, senza accorgermene, ecco la terra...

un' ampolla colorata, che sembra affascinante da fuori, ma piena di mille sorprese sconvolgenti al suo interno... Finalmente lo spazio, l'universo, il buio, il silenzio, la paura, la felicità, piccoli puntini bianchi luminosi... Quanto darei per trasformarmi in uno di questi migliaia di puntini, per continuare il mio tragitto, nel buio, nel silenzio... Ma soprattutto.....VOLANDO

                                                                                                   Sabrina Mansouri - IV A Serv. Soc.

...Nebbia.... Solo nebbia, tutta nebbia, nient'altro che nebbia... Non riesco a vedere niente, vado avanti a suoni, mi giro e non vedo niente... solamente una massa d'aria grigia che mi impedisce la vista... Voglio muovermi, voglio correre, scappare, lasciare tutto! e andare via.... ma c'è la nebbia e non posso raggiungere il mio bosco incantato... C'è solo nebbia, nient'altro che nebbia.... più sto qui, e più mi sembra di morire..

i minuti corrispondono alle ore, le ore ai giorni, i mesi ad anni...dove è il mio bosco incantato? Non mi ricordo neanche se c'è, se esiste ancora, o semplicemente come era... Nebbia, solo nebbia, nient'altro che nebbia.....                                                                                                  Sabrina Mansouri - IV A Serv. Soc.

Alla stazione.... C'è chi si chiude nel cerchio magico di un libro.... nella nuvola di musica di un i-pod, chi combatte l'angoscia della solitudine con un cellulare..

e c'è chi scrive: gesto quasi perduto, carta e penna. SCRIVERE: anche questo è un viaggio, ma dentro di sé. Sabrina Mansouri - IV A Serv. Soc.

L’ANGOLO DELLA POESIA

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Distanze Vorrei tanto capirti, entrare in te, solitario, sfiorare il tuo cuore e nel tuo cuore rinchiudermi Elisa Benvenuti - IV A Serv. Soc.   

Il buio come amico Dall’alto di un monte precipitano i miei pensieri su di una valle tersa, un abisso profondo mi aspetta. Timoroso e ansimante cerco invano d'aggrapparmi ad un appiglio, ma vago è lo sforzo e di buio mi cingo.

Elisa Benvenuti - IV A Serv. Soc.

L’ANGOLO DELLA POESIA

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Inestinguibile autunno Per questo io vivo. Per sentire ancora l’amabile brezza della sera carezzare i miei pensieri, mentre un danzare estatico di foglie morte incanta il mio inestinguibile autunno su sentieri impervi di sangue acerbo.

Elisa Benvenuti - IV A Serv. Soc.                                                                                              Piccola mia Quante volte sarei corso verso di te; quante volte sarei caduto aspettando la tua mano; quante volte ho rubato per darti da mangiare; quante volte ho pianto per ricominciare; quante volte ho chiesto perdono ai tuoi occhi; quante volte ho sfiorato le tue labbra; quante volte ho immaginato il nostro futuro; quante volte ho aperto le porte del mio Destino; quante volte ho sognato un sorriso; quante volte ho pregato il mio Dio; quante volte ho visto il tuo addio; quante volte ho chiuso il silenzio in un cassetto; quante volte mi sono innamorato di un tuo difetto; quante volte ho aperto le ali per volare via; quante volte sono rimasto qui, piccola mia....

Cristiano Ricciardi - III A Igea

L’ANGOLO DELLA POESIA

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Diceva Confucio: tutti gli uomini si nutrono, ma pochi sanno distinguere i sapori.. Gastro-consigli per attuare un dissenso a tavola con gusto e raffinatezza Per giudicare e, ancor meglio, criticare un piatto o una ricetta, è necessario prima averlo gustato! Dopo un pasto piacevole, infatti, con la complicità di un buon vino o buon liquore si ripercorrono tutte le tappe del pranzo, cercando di attuare con saggezza una critica adeguata e, se serve, riparatrice. È importante ricordare che:

• Eventuali commenti relativi ai piatti appena gustati non vanno fatti in tono lezioso, ma con dovuta e necessaria umiltà.

• Non è saggio né di buon gusto paragonare i piatti con quelli di un altro locale o evento culinario. • Commenti relativi alla quantità del cibo sono di basso retaggio e non idonei al contesto. • Si parla sempre e in ogni caso con cognizione di causa, ergo, se non si è avvezzi al tema, meglio

star zitti. • Non si alza mai la voce per far emergere le personali idee Il dissenso, a volte, si manifesta anche

con un deciso e apprezzabile silenzio … silentium est aureum.

La Sigillatura…..termine misterioso? Il termine, più che culinario, sembra estrapolato da una vecchia agenda dei servizi segreti russi o da qualche manuale di idraulica….. Per sigillatura intendiamo una tecnica di cucina usata per conservare il gusto, il sapore e le importanti caratteristiche organolettiche di un alimento, sigillando appunto l’alimento che può essere la carne,il pesce, il riso, le verdure, gli ortaggi con un’elevata temperatura iniziale e causando in questa maniera una pronta rosolatura esterna che attua una protezione all’alimento, il quale, in tal modo, durante la cottura, specie se prolungata, manterrà intatte le proprie importanti caratteristiche nutritive. L’esempio migliore, in questo caso è con la fettina di carne che viene adagiata sulla piastra ben calda provocando subito la sigillatura della carne per poi continuare fino a fine cottura.

sapevate che…. Le spezie esercitano una blanda azione antisettica ed, infatti, anticamente i farmacisti erano chiamati speziali anche se le spezie erano per motivi commerciali molto care e, quindi, di non facile reperibilità!

Dopo le feste….. La bilancia segna qualche chiletto in più del solito..?? !. I vestiti sono diventati un po' stretti..?? ! Un classico del dopo feste. La colpa? L'impennata delle calorie, ma anche l'overdose di cibi troppo dolci, grassi e salati che hanno costretto fegato e reni a un superlavoro. Ma niente panico!! Drenando i tessuti da acqua e tossine, e favorendo la perdita di qualche chilo, si potrà iniziare l'anno in bellezza. Senza eccessivi sacrifici e senza soffrire troppo la fame. Alleati preziosi per agevolare la perdita di peso sono sette super cibi (riso parboiled, yogurt probiotico, lattuga,

ananas, grana, finocchi e proteine di carne e pesce) che saziano, depurano, drenano e permettono di fare il pieno di micronutrienti indispensabili per sentirsi su di tono quando il sacrificio dietetico incomincia a farsi sentire.

Buon inizio d’Anno Nuovo a tutti!!

Gli alunni della III E Sala e bar

IL GASTRONAUTA

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LO SFIZIO… CHE DIVENTA VIZIO Il fumo fa male a tutti. I risultati

sono impressionanti: anche con sole 5 sigarette al giorno, la capacità respiratoria diminuisce del 5%. Il fumo, inoltre, in giovane età, pregiudica lo sviluppo dei polmoni, soprattutto nelle ragazze, perché nel gentil sesso questo processo di maturazione si completa prima che nel maschio: più o meno verso i 18 anni.

Secondo il sondaggio da noi svolto, su 80 ragazzi/e del nostro Istituto, tra i 14 e i 19 anni, risulta che il 35% di loro fuma senza alcun motivo; il 35% per provare la nuova sensazione; il 20 % per piacere personale e, infine, il 10% per sembrare più grande.

35%

20%

35%

10%

fuma senzaalcun motivo

fuma perpiacerepersonale

fuma perprovare unanuovasensazionefuma persembrare piùgrande

Non sono ancora noti i meccanismi psicologici che rendono attraente il fumo per un giovane; è chiaro, invece, perché è così difficile smettere dopo che si è instaurata l’abitudine, o meglio, la dipendenza.

Rinunciare alla sigaretta scatena vere crisi di astinenza:

- desiderio insaziabile di tabacco

- irritabilità - inquietudine - difficoltà di concentrazione - riduzione del ritmo cardiaco

Persuaderli a smettere di fumare, facendo leva sulle malattie causate dal fumo, a questa età, non serve a nulla: anche se la totalità dei ragazzi sostiene di conoscere genericamente i rischi del fumo, la reazione di fronte a questi è di disinteresse e di superficialità, tanto è vero che, di fronte a domande maggiormente specifiche, mentre tra i non fumatori il 96% dichiara di conoscere i rischi del fumo (cancro, ostruzione

delle arterie polmonari etc.) e solo il 4% ne è all'oscuro, la situazione diventa opposta per i fumatori, il 96% dei quali riconosce di non essere ben cosciente dei rischi, mentre solo il 4% ne è consapevole.

Il fumo è un brutto vizio che oramai si espande a vista d'occhio!

SMETTI DI FUMARE: SEI PIU’ FORTE TU !!!!!!!

La classe IV A dei Servizi Sociali e… Michela della III A

I NOSTRI SONDAGGI DI ROMA SPARITA

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• Campionato studentesco di:

Pallavolo

Atletica leggera Bowling Tennis tavolo Scacchi Basket

che la nostra scuola organizza per tutto l’anno scolastico. • Torneo interno di calcetto

(Verso Gennaio –Febbraio)

o Torneo interno di pallavolo

• Partecipazione dei nostri alunni ai progetti: - Marcia per Miguel (maratoneta desaparesidos) - Amicizia oltre la paura Lo sport per superare la paura della diversità nel….

• Calcetto maschile • Torneo di pallavolo femminile con altre scuole di

Roma Torneo • Camminare per il quartiere

LA PAGINA DELLO SPORT

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Regole del buon tifoso

LA PAGINA DELLO SPORT

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La lezione di Educazione fisica, con il nuoto, diventa sempre più divertente e appassionante. Quest’anno tocca a noi della IIIB Servizi Sociali, ma… tranquilli: dal prossimo anno l’attività coinvolgerà anche altre classi!!!!!

LA PAGINA DELLO SPORT

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L' ippoterapia (dal gr. Huppos =

cavallo e therapeia = cura), meglio detta terapia con il mezzo del cavallo (abbreviato TMC), è l’insieme di tecniche mediche e psicologiche che utilizzano il cavallo per migliorare lo stato di salute dell’uomo. I benefici effetti derivati dall’uso del cavallo furono intuiti già in epoche lontane e la prescrizione dell'equitazione a scopo terapeutico si riscontra già nell’opera di Ippocrate di Coo (460-370 a.C.).

In Italia l’ippoterapia è stata introdotta, in modo coerente e metodologicamente corretto, da Daniela

Nicolas-Citterio negli scorsi anni ’70. Questa studiosa francese ha fornito un notevole impulso alla diffusione e al corretto uso del cavallo in medicina, anche attraverso l’Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione equestre. L'ippoterapia cerca di migliorare carenze psichiche e motorie attraverso gli stimoli che si realizzano nel corso della interazione uomo-cavallo. I nostri ragazzi si avvalgono di cavalli della polizia di Stato di Via Anicia, in servizio presso l’Associazione “Tina De Marco”.

LA PAGINA DELLO SPORT

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EHI RAGAZZI!!!

AVETE QUALCOSA CHE VI PIACEREBBE SCRIVERE SUL GIORNALINO SCOLASTICO??? RELAZIONI, POESIE, PENSIERI, CRITICHE… SPRIGIONATE LA VOSTRA FANTASIA E SCRIVETECI IN TANTI!!

SE SIETE INTERESSATI, INVIATECI UN ARTICOLO O DATECI CONSIGLI CLICCANDO SU [email protected] FORZA!!! VI ASPETTIAMO!!!

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