uno speciale realizzato da Mediaplanet No 4./Maggio 2010 CURA...

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INFORMAZIONE E PREVENZIONE CURA DELLA PELLE come stare bene con se stessi e con gli altri PHOTO: JAHN TEIGEN/SCANPIX UNO SPECIALE REALIZZATO DA MEDIAPLANET Tumori della pelle osservare aiuta a prevenirne l’insorgenza Psoriasi e Vitiligine la fototerapia è considerata il rimedio più efficace Narciso caratteristiche e trattamenti per la pelle dell’uomo moderno PER AVERE UNA EPIDERMIDE SANA 6 IDEE No 4./Maggio 2010 QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

Transcript of uno speciale realizzato da Mediaplanet No 4./Maggio 2010 CURA...

INFORMAZIONE E PREVENZIONE

CURADELLA PELLE

come stare bene con se stessi e con gli altri PHOTO: JAHn TeiGen/SCAnPiX

uno speciale realizzato da Mediaplanet

tumori della pelleosservare aiuta a prevenirne l’insorgenza

psoriasi e Vitiliginela fototerapia è considerata il rimedio più effi cace

narcisocaratteristiche e trattamenti per la pelle dell’uomo moderno

PER AVERE UNA EPIDERMIDE SANA

DELLA PELLE6

IDEE

No 4./Maggio 2010

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

2 · Cura della Pelle uno speciale realizzato da Mediaplanet

EDITORIALE

La pelle:unica e preziosa

La pelle non è solo il rivestimento passivo del corpo, ma un vero e proprio organo con funzioni complesse e di impor-tanza vitale per il nostro benessere e la salute.

I suoi miliardi di recettori, e le sue infi nite sfumature, ci con-sentono di metterci in rela-zione con gli altri e con l’am-biente che ci circonda e di co-municare con un semplice tocco, con un veloce sguardo,

le nostre sensazioni più intime, i nostri pensieri, il nostro stato di salute. Oscar Wilde aff ermò: solo i superfi ciali non giudicano dalle apparenze. Per un derma-tologo non c’è niente di più vero, perchè sa che la pelle può reca-re su di sè i segni di ogni insulto, e sa riconoscere questi segnali e, a volte, intervenire prima che il danno sia irrimediabile. La pelle è infatti la cartina tornasole del nostro organismo.

Nella società contempora-nea apparire belli e giova-

ni a tutti i costi fa sì che si arri-vi a ignorare il senso del limi-te e a non accettare i normali difetti e le diversità che fanno di ognuno di noi un essere uni-co e insostituibile. Ecco allora la ricerca dell’abbronzatura 365 giorni l’anno, salvo poi trovar-si ad aff rontare problemi da so-vra-esposizione o da esposizione non controllata.Ecco il ricorso all’eliminazione sistematica di ogni più piccola ruga, fi no all’abolizione della mi-mica e dell’espressività. La pelle è unica, la pelle è prezio-

sa, la pelle non si può cambiare.Quindi è compito del dermatolo-go informare e, se possibile, pre-venire e curare.

Il melanoma è forse l’esem-pio più lampante dell’im-

portanza dell’informazione e della prevenzione in campo der-matologico. Negli ultimi decen-ni, l’incidenza di melanoma cu-taneo e la mortalità a esso cor-relata sono in continuo aumen-to nelle popolazioni caucasiche, fi no ad assumere i connotati di una vera e propria emergenza sanitaria. Nonostante gli inter-venti fatti per migliorare la si-tuazione, il melanoma rappre-senta ancora la patologia derma-tologica di maggiore importanza e, soprattutto, la prognosi peg-giore, se non diagnosticata pre-cocemente.

Ma le patologie dermatolo-giche, così come le patolo-

gie sistemiche che si manifesta-no sulla pelle, sono numerose e non è un caso che, storicamente, la Dermatologia sia stata la pri-ma specializzazione medica. Il continuo aggiornamento è ob-bligo di ogni specialista derma-tologo, che deve necessariamen-te essere anche un buon medico internista, perchè fermarsi alla superfi cie non basta. Solo la co-noscenza delle basi patogeneti-

che delle malattie consente di intervenire nella maniera più ef-fi cace; correggere una dermato-si signifi ca anche correggere un complicato meccanismo di alte-razioni patologiche che minano profondamente il nostro stato di salute. Un dermatologo ascolta, con-siglia e limita, prima ancora di correggere, iniettare, operare. Un Dermatologo è un medico che, in scienza e coscienza, interviene per tutelare la salute e il benes-sere dell’individuo. La Dermato-logia, come tutte le branche me-diche, è un’arte e insieme una scienza, al servizio dell’indivi-duo e della Società.

La SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Venerologia) di cui sono Presidente, si è trova-ta in contesti sempre nuovi e in gran parte imprevedibili, a pro-teggere il pubblico interesse nel-la nostra disciplina, contribuen-do a mantenere il più alto stan-dard di aggiornamento e quali-fi cazione del dermatologo ita-liano.

Nelle pagine seguenti, opinion leaders aff erenti alla Società Ita-liana di Dermatologia e derma-tologi esperti ci illustreranno le ultime novità in termini di pre-venzione, diagnosi e cura delle malattie cutanee.

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“la dermatolo-gia, come tutte le branche mediche, è un’arte e insieme una scienza,al servizio dell’individuo e della società.”

Torello Lotti, presidente della società italiana di dermatologia e Venerologia (sideMast)

“l’introduzione di un nuovo antibiotico topico rappresenta la possibilità di avere un’arma effi cace in più rispetto ai medicinali e agli anti-biotici usati fi nora.”

AlbertoGiannettipresidente della clinica dermatologi-ca di Modena. presidente del congresso sideMast

in eviDenZA

paGina 04

Le novità per psoriasi e vitiligine p. 06

L’importanza di una diagnosi precoce p. 09

cura della pelle,Quarta edizione, MaGGio 2010

Managing Director: Mattias rentner

Editorial Manager: Gianluca cò

Designer: daniela Borraccino

Project Manager: Gaia BenvenutiTelefono: + 39 02 36 26 94 26E-mail: [email protected]

Distribuito con:il sole 24 ore, Maggio 2010Stampa: il sole 24 ore

Contatti Mediaplanet: Telefono: + 39 02 36 26 941Fax: + 39 02 36 26 94 99E-mail: [email protected]

Disponibile anche in Italia una nuova opzione tera-peutica per il trattamento della psoriasi a placche. Janssen-Cilag annuncia che, lo scorso 3 febbraio, ustekinumab ha ottenuto l’Autorizzazione all’Im-missione in Commercio da parte dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), per il trattamento della pso-riasi a placche moderata-severa in pazienti adulti che non hanno risposto o per i quali esistono con-troindicazioni o che sono intolleranti ad altre tera-pie sistemiche generalmente usate, quali ciclospori-na, metotressato e PUVA (psoralene + raggi UVA). “Negli studi clinici ustekinumab ha dimostrato un miglioramento signifi cativo, visibile, della malattia,

associato al vantaggio di un comodo regime di trat-tamento (4 iniezioni all’anno in terapia di mante-nimento, una ogni 12 settimane), unico tra i tratta-menti della psoriasi”. Questo farmaco, secondo il Professor Girolomoni, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Univer-sità di Verona, può off rire una maggiore libertà ai pazienti, dalla psoriasi e dal trattamento, permet-tendo loro di vivere una vita in cui il peso della ma-lattia è signifi cativamente ridotto, senza lo svantag-gio di dover eff ettuare frequenti somministrazioni. Inoltre, i risultati del primo studio comparativo tra due farmaci biologici, disegnato per superiorità,

pubblicato a gennaio sul New England Journal of Medicine, hanno evidenziato la superiore effi cacia di ustekinumab rispetto a etanercept in pazienti aff etti da psoriasi a placche da moderata a severa (studio ACCEPT).Ustekinumab è il primo di una nuova classe di far-maci biologici per il trattamento della psoriasi. Si tratta di un anticorpo monoclonale, completa-mente umano, che agisce in modo mirato sull’in-terleuchina-12 e 23, due citochine coinvolte nella regolazione delle risposte immunitarie e ritenute fattori chiave nello sviluppo di disturbi infi ammato-ri immunomediati, compresa la psoriasi a placche.

AIFA autorizza l’immissione in commercio di ustekinumab

Psoriasi a placche: anche in Italia una nuova opzione terapeutica con solo quattro iniezioni all’anno di mantenimento

Cura della Pelle · 3uno speciale realizzato da Mediaplanet

NEWS

Corretta alimentazione

1La salute della pelle in-comincia dalla tavola. Le cattive abitudini ali-

mentari e una dieta poco equi-librata influiscono notevol-mente sull’aspetto esteriore della cute. La dieta mediterra-nea a base di frutta, verdura, le-gumi, cereali e ricca di vitami-ne e antiossidanti è quella con-sigliata dai dermatologi.

Bere molta acqua

2La cute, da sola, contie-ne il 20% di acqua di tutto l’organismo. Ber-

ne almeno 1 litro al giorno con-sente di mantenere idratata l’epidermide e rendere i tessuti più tonici ed elastici.

Alcool e fumo nemici dell’epidermide

3Oltre a essere dannosi per l’organismo, l’alco-ol e il fumo sono da te-

nere a debita distanza, se si vuole mantenere una pelle lu-minosa e rallentare l’invec-chiamento cutaneo

Fare attività fisica

4Fare abitualmente mo-to, soprattutto all’aria aperta, aiuta ad attivare

le funzioni della pelle e a man-tenerla ossigenata e tonica.

Dormire almeno 8 ore

5Morfeo è il migliore al-leato della pelle. Men-tre determinati organi

quando dormiamo si riposano, le cellule cutanee di notte si moltiplicano con una frequen-za doppia rispetto al giorno. Non è dunque un caso che se si riposa poche ore, i segni di un cattivo sonno appariranno im-placabili sul nostro viso il mat-tino seguente.

Prestare attenzione all’assunzione di farmaci e all’utilizzo di cosmetici

6La somministrazione di alcuni farmaci può avere eff etti collaterali

che si ripercuotono sulla cute provocando sfoghi e prurito. Anche i cosmetici, se non ade-guati, possono determinare ir-ritazioni.

PiLLOLe

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Quando lavarsi diventa eccessivo

Domanda:■■ pulizia e igiene sono sinonimo di pelle sana?

Risposta:■■ non sempre, perché l’abuso di pulizia può portare intolleranze e aller-gie verso i prodotti utilizzati da tempo.

Proprio così. E a testimoniarlo sono il numero crescente di persone che si rivolgono ai re-parti di dermatologia con pelle arrossata, squamata o screpo-lata raccontando che dopo una vita passata a lavarsi e profu-marsi non capiscono il motivo per cui non possano più utiliz-zare quel determinato sapone o quell’eau de toilette. Ebbene: la pulizia frequente della pelle, tesa principalmente a mante-nere un certo livello igienico, è giusta perché una scarsa deter-sione favorisce il diff ondersi di elementi patogeni e malattie; l’igiene aiuta la pelle a svolgere e conservare le sue funzioni di rivestimento, protezione, secre-zione, termoregolazione senso-riale e immunitaria, ma va con-siderato che anche in assenza di tali attenzioni la pelle è comun-que in grado di svolgere i propri compiti in modo eccellente. Vi-ceversa: l’utilizzo smodato di saponi non idonei favorisce la

disidratazione dell’epidermide e fa aumentare il rischio di der-matiti. Che fare?

PuliziaDetergere la cute in maniera accurata almeno una volta al giorno è il primo passo per ave-re un’epidermide splendente e senza imperfezioni. L’inquina-mento, il sudore, il make up e altri agenti esterni ostruiscono i pori e impediscono alla pel-le una corretta ossigenazione. Per eliminare scorie e tossine vanno utilizzati prodotti spe-

cifi ci, non aggressivi e che non alterino il proprio Ph cutaneo. Troppo spesso però si confon-de la pulizia con l’igiene e, nel tempo, è radicalmente cambia-to il concetto di lavarsi perché pulirsi signifi ca allontanare la sporcizia che si è accumulata sul nostro corpo, lavarsi troppo ne è la degenerazione.

Saponi e detergentiUtilizzare saponi aggressivi, dal Ph troppo acido rispetto alla propria pelle porta alla ri-

duzione dello strato idrolipidi-co della cute e, di conseguenza, rimuovendo la sporcizia si ri-muove anche quello strato pro-tettivo naturale, come lo strato sebaceo superfi ciale checon-sente alla pelle di essere soffi -ce e morbida, provocando un peggioramento dello stato del-la cute.A tutto questo si può ovviare con prodotti naturali o anche artifi ciali ma ben scelti.

IdratazionePer impedire la perdita di liqui-di dalla pelle bisogna intensifi -care la barriera naturale favo-rendo l’idratazione: la pulizia vera e non invasiva deve neces-sariamente comprendere de-tergenti su base oleosa, presen-ti in molte creme in commer-cio. Soprattutto dopo la fredda stagione invernale, quando la pelle può apparire spenta e sec-ca è indispensabile eff ettuare un trattamento a base di creme ricche di agenti idratanti, nu-trienti e lipidi al fi ne di ridare vigore all’epidermide e idratar-la in profondità.

vanessa salzano

[email protected]

FOCUS

Alcuni trattamenti estetici vi-■■so e corpo per la remise en for-me primaverile.iniziamo a descrivere gli inter-venti per il corpo attualmente disponibili.

Trattamento riepitelizzante ■■alle bacche di Mirto

Trattamento all’olio di vinac-■■cioli

Trattamento con cera di can-■■delilla e oli vegetali

Trattamento di vapori con olii ■■essenziali

Trattamento body scrub■■Trattamento Hydration Su-■■

blime

Per quanto riguarda gli inter-■■venti che si possono realizzare per migliorare l’aspetto del viso in primavera, si segnala il:

Trattamento anti-aging al ■■caviale: effi cace per rughe d’espressione, foto invecchia-mento, mancanza di elasticità e disidratazione.

! Notizie dal web:

www.italiasalute.itwww.bellezza.itwww.aloeverasalute.itwww.latuabellezza.it

uno speciale realizzato da Mediaplanet

1IDEA

4 · Cura della Pelle uno speciale realizzato da Mediaplanet

Il melanoma è un tumore ma-ligno, la cui incidenza è in co-stante aumento in tutto il mon-do. In Italia si contano circa 13 casi ogni 100.000 abitanti. Si tratta di un tumore che nasce dai melanociti, le cellule dell’epider-mide responsabili del colore del-la pelle. I nei, costituiti anch’es-si da melanociti, rappresentano tuttavia un aspetto normale del-la cute. Talvolta possono simula-re un melanoma oppure il mela-noma può essere associato o cre-scere sul neo stesso.

Regole basilariLe caratteristiche di un neo che devono far sospettare la sua tra-sformazione sono riassunte nel-la regola dell’ABCDE: Asimme-tria, Bordi, Colore, Dimensioni ed Evoluzione.

Recentemente si è aggiunto l’acronimo HARMM per indivi-duare i soggetti a rischio: Histo-ry, storia personale o familiare di melanoma, Age, età sopra i 50 anni, Regular, assenza di una re-golare visita dermatologica, Mo-le changing, cambiamento dei nei, Male gender, sesso maschi-le. L’incidenza maggiore è tra i 35-55 anni, particolarmente nei soggetti con carnagione e occhi

chiari, capelli rossi/biondi, che si scottano facilmente al sole e si abbronzano con diffi coltà.

Fattori di rischio e prevenzioneQuesta neoplasia si manifesta soprattutto in relazione a espo-sizioni al sole intense e inter-mittenti, cui si va incontro con “i mordi e fuggi del week end”, la pratica di sport o attività lavo-rative all’aria aperta. Altri fatto-ri di rischio sono la familiarità, la presenza di nevi congeniti di grandi dimensioni, di numerosi nevi, di nevi irregolari“atipici” e la storia di ustioni solari in gio-vane età.

Il melanoma, ritenuto uno dei tumori a più alta maligni-tà, è l’unico a essere visibile già durante le prime fasi evolutive e questo costituisce un grande vantaggio ai fi ni di una diagno-si precoce.

Alcune semplici azioni quoti-diane, come insegnare al proprio partner a osservare la nostra cu-te, stando attenti a eventuali cambiamenti, educare i bambini a esporsi correttamente al sole, saper limitare il tempo di espo-sizione e con esso i danni fotoin-dotti, possono rappresentare un

valido aiuto nella prevenzione.

Diagnosi e guarigioneLa diagnosi precoce è più effi ca-ce mediante l’utilizzo di metodi-che non invasive come la derma-toscopia e la videodermatosco-pia digitale che rendono invisi-bile lo strato corneo più superfi -ciale e consentono di ingrandire le strutture sottostanti. L’aspor-tazione chirurgica non è aff atto pericolosa e deve essere sempre seguita dall’esame istologico: so-lo quest’ultimo infatti permette diagnosi certe e accurate.

La guarigione raggiunge il 95% dei casi quando la patologia è in-dividuata a uno stadio iniziale; negli stadi più profondi la so-pravvivenza si riduce di oltre il 50% per aumentato rischio di metastasi.

Autoesame, fotoprotezione e controlli dermatologici pe-riodici sono le armi vincenti per una prevenzione adeguata: “gareggiare”nell’osservare le al-terazioni della cute propria, dei nostri familiari e amici può far-ci conquistare il “podio” della sa-lute.

Come capire e guarirei tumori della pelle

Pasquale Frascione. responsabile UOSD Dermatologia istituto nazionale dei Tumori regina elena irCCS-roma

FOCUS

Evitare■■ l’esposizione nelle ore più calde della giornata.

Applicare■■ il trattamento so-lare in modo uniforme prima dell’esposizione.

Non esporre■■ i neonati e i bambini al di sotto dei 3 anni al sole diretto.

Dopo il bagno■■ asciugare il bambino e applicare di nuovo una protezione solare specifi ca.

Tutti i vestiti■■ non proteggo-no con la stessa effi cacia: di-pende dalla natura del tessuto.

Il nero■■ protegge più del bian-co. il livello di protezione dimi-nuisce con l’umidità.

Applicare■■ il prodotto in quantità suffi ciente su tutto il corpo: “due strati sono meglio di uno”.

Non dimenticarsi ■■ le orec-chie, la nuca e i piedi.

Rinnovare ■■ frequentemente e abbondantemente l’applicazio-ne per mantenere la protezione.

! Notizie dal web:

www.registri-tumori.itwww.istitutotumori.comwww.lapelle.itwww.myskincheck.com

NEWSuno speciale realizzato da Mediaplanet

2IDEA

Cura della Pelle · 5uno speciale realizzato da Mediaplanet

Prof. Giannetti, cosa rap-■■presenta l’introduzione di un nuovo antibiotico topico per il dermatologo?Rappresenta due cose: in primo luogo la possibilità di avere un’ar-ma effi cace in più rispetto ai me-dicinali ed antibiotici usati fi no-

ra che nel tempo hanno prodotto delle resistenze batteriche come avviene per tutti i germi, e quindi già di per sé rappresenta un ele-mento positivo ma, in secondo luogo, dagli studi compiuti sem-bra che sia attivo quanto la forma orale di antibiotico: la via gene-rale sistemica di solito si usa so-lo quando la terapia locale non è effi cace. Invece gli studi compiu-ti mostrano che Retapamulina è effi cace quanto la cefalexina per bocca che è attualmente il gold standard.

Qual è l’incidenza del-■■la resistenza batterica ver-so i prodotti attualmente in commercio?Le cifre assolute non si conosco-no, ma sappiamo che la resisten-za batterica sta aumentando ed è intorno all’ordine del 30-40%.

È vero che la Retapamu-■■

lina sembra essere più ef-ficace degli attuali tratta-menti antibiotici topici di-sponibili sul mercato?I primi lavori di letteratura su questo farmaco risalgono a cir-ca quattro anni fa. In questi studi di confronto diretto Retapamuli-na si è dimostrata effi cace quanto

l’acido fusidico nell’impetigine e la cefalexina orale nelle lesio-ni traumatiche secondariamente infette con uno schema posologi-co più semplice.

Quale valore aggiunto ■■può apportare la Retapamu-lina nelle terapie dermato-logiche? Sicuramente la rapidità di azione perché due applicazioni per cin-que giorni sono effi caci contro i patogeni comunemente coinvol-ti. Uno dei problemi fondamenta-li con le infezioni microbiche è la resistenza ai ceppi batterici, l’ele-vata effi cacia e la rapidità d’azio-ne di Retapamulina sono elemen-ti di grande tranquillità per le te-rapie nelle fasce più a rischio, ov-vero bambini e anziani.

Alberto GiannettiDirettore della Clinica Dermatologica di Modena. Presidente del Congresso SiDeMAST

vanessa salzano

[email protected]

Appartiene ad una nuo-■■va classe di antibiotici chiamati pleuromutiline ed è stato sviluppato per il trattamento topico del-le infezioni della struttura cutanea e delle infezioni cutanee non complicate dovute a ceppi sensibili di Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes. Si chiama Retapamulina e ce ne parla Alberto Gian-netti, Direttore della Clini-ca Dermatologica di Mo-dena nonché Presidente del Congresso SIDeMaST.

NEWS

Nuovo antibiotico per le infezioni cutanee

uno speciale realizzato da Mediaplanet

Nuovo antibiotico per 3

IDEA

in breveStaphylococcus aureus■■

è un batterio, Gram positivo, asporigeno; è responsabile di infezioni suppurative acute che possono essere dislocate in di-versi distretti dell’organismo (cute, apparato scheletrico, re-spiratorio, urinario e sistema nervoso centrale). Alcuni stipi-ti batterici possono provocare intossicazioni e manifestazioni morbose di vario tipo

Lo Streptococcus pyo-■■genes è un batterio gram-po-sitivo che attraverso il rilascio di tossine può causare diverse malattie (erisipela, febbre scar-latta, sindrome da shock tossico streptococcico, cellulite). Si tra-smette per aerosol da persona a persona (zone aff ollate). Le infe-zioni dei tessuti molli sono tipi-camente precedute da una ini-ziale colonizzazione della pel-le da parte dei S.pyogenes dopo che i batteri si sono introdotti nei tessuti superfi ciali o profon-di attraverso lesioni cutanee.

6 · Cura della Pelle uno speciale realizzato da Mediaplanet

NEWS

Negli ultimi anni si sono avuti notevoli cambiamenti e aggior-namenti nel campo del tratta-mento di patologie per le quali da tempo non si assisteva a so-stanziali passi in avanti: psoriasi e vitiligine.

Per la psoriasi, i farmaci biolo-gici si sono dimostrati una vera rivoluzione. Etanercept (Enbrel), infl iximab (Remicade) e adali-mumab (Humira) agiscono bloc-cando la citochina pleiotropica TNF-α che svolge un ruolo diret-to nello sviluppo, nella prolifera-zione e nel mantenimento delle placche psoriasiche, così come nel danno cartilagineo e osseo dell’artrite psoriasica.

Attualmente in Italia sono già migliaia i soggetti aff etti da pso-riasi grave e psoriasi artropatica che benefi ciano dell’uso di que-sti farmaci, sia in termini di mi-glioramento dello stato di salute che per quanto riguarda la quali-tà della vita, fortemente minata da tali aff ezioni.

Riguardo alla vitiligine, inve-ce, dobbiamo come prima cosa dire che essa, troppo spesso con-siderata un problema solamen-te estetico, ha invece forti im-plicazioni mediche e psicologi-che. Mediche, perché si associa con discreta frequenza a patolo-gie quali, fra le altre, tiroiditi au-toimmuni e diabete mellito; psi-

cologiche, perché se è un dato di fatto che in alcune zone dell’In-dia le donne aff ette da vitiligine non possono sposarsi, è anche vero che qui da noi il timore in-fondato che la malattia sia con-tagiosa è troppo spesso diff uso e contribuisce a creare disagio e imbarazzo, portando all’isola-mento sociale e alla discrimina-zione sia in ambito aff ettivo che lavorativo. Nuove acquisizioni terapeutiche riguardano sia le terapie mediche che chirurgi-che, sempre più perfezionate e affi dabili.

Ad oggi, i dati derivanti dalle più recenti esperienze cliniche sembrano aver defi nito un nuo-vo “gold standard” terapeutico, indicando il trattamento combi-nato (topico e fototerapico) come quello ideale sia come primo ap-proccio, sia quando il trattamen-to singolo non consente in prima battuta di ottenere i risultati spe-rati. Il maggior benefi cio si ottie-ne dall’associazione di un corti-costeroide topico con la micro-fototerapia UVB a banda stretta, mentre quest’ultima rimane il miglior presidio terapeutico se impiegata in monoterapia.

LE NOVITÀ PER PSORIASI E VITILIGINE

uno speciale realizzato da Mediaplanet

4IDEA

Torello LottiPresidente della Società italiana di Dermatologia e venerologia (SiDeMAST).

Gionata BuggianiSpecialista in Dermatologia e venerologia.

Cura della Pelle · 7uno speciale realizzato da Mediaplanet

Siamo abituati ad associare i raggi ultravioletti all’abbron-zatura, dunque ai lettini e alle docce solari utilizzate a scopo essenzialmente estetico, con un più che giustificato allar-me dei dermatologi sugli abusi che a volte commettono i cul-tori dell’ “abbronzato in tutte le stagioni”.

Ma c’è un’altra radiazione ul-travioletta che ha degli effet-ti interessanti. “Viene ormai considerata la terapia d’ele-zione nel trattamento di alcu-ne patologie dermatologiche, come psoriasi, vitiligine, der-matite atopica, etc.” - afferma il dott. Stefano Tardio, Diretto-re Sanitario di Ederma - “Gli ef-fetti degli UVB a banda stretta sono molteplici, ma principal-mente agiscono sulla modula-zione della risposta immuni-taria, che nei soggetti trattati è eccessiva e dà luogo a uno smo-dato aumento della prolifera-zione cellulare, nel caso del-la psoriasi, o all’annullamento dell’attività dei melanociti, per la vitiligine. Gli UVB stimolano anche la funzione melanocita-

ria, inducendo la produzione di melanina e regolarizzando il ciclo vitale delle cellule.Si tratta di patologie molto dif-fuse e in aumento: 2% per la psoriasi, 1% per vitiligine e der-matite atopica. I soggetti col-piti sono di norma destinati a cure topiche e sistemiche che però non ne risolvono se non temporaneamente gli effetti.

“La fototerapia – continua il Dott. Tardio” risolve con buona probabilità di successo la forme di psoriasi più ostiche, essen-do possibile un dosaggio pra-ticamente personalizzato e dei protocolli terapeutici che ten-dono al controllo della malattia nel lungo termine. La vitiligine risponde bene alla fototerapia, pur con tempi più lunghi e con risultati variabili a seconda del distretto cutaneo trattato: viso e parti alte del corpo in primis. Anche nella dermatite atopica pare che gli effetti degli UVB a banda stretta riducano sensi-bilmente i fastidiosi pruriti e arrossamenti, sia nel bambino che nell’adulto”.

La fototerapia UVB a banda stretta (311-313 nm) è disponi-bile ormai in molti centri ospe-dalieri italiani e in alcuni cen-tri privati: è totalmente dif-ferente dalla radiazione UVA usata a scopo estetico, ma le at-trezzature che la erogano sono molto simili, pur dotate di sor-

genti ben diverse, i cui dosaggi sono normalmente compresi tra pochi secondi ed alcuni mi-nuti per seduta. Per la psoria-si, di norma, il trattamento ri-chiede circa 2/3 mesi a 3 sedute la settimana, mentre la vitili-gine ha tempi di risposta più lunghi, da 3 a 12 mesi e oltre, a seconda dei casi.

È proprio la rapidità delle se-dute, e la loro frequenza 3 vol-te la settimana, che ha indotto le aziende del settore a cerca-re delle soluzioni che permet-tano trattamenti domiciliari, utili in quei casi in cui i centri di trattamento siano lontani dal luogo di residenza o quan-do non si disponga di tempo da dedicarvi.

“Non tutti i dermatologi co-noscono a fondo la fototerapia UVB a banda stretta e le possi-bili applicazioni - afferma an-cora il dott. Tardio - ma si stan-no aggiornando velocemente: è sempre conveniente una visi-ta specialistica che determini se questa opzione possa esse-re adatta al caso specifico, che stabilisca il corretto protocol-lo terapeutico da seguire e che fissi le eventuali visite di con-trollo, in modo che la fototera-pia sia eseguita con efficacia e prudenza, sia a casa propria che nei centri specializzati.”

Raggi ultravioletti: psoriasi e vitiligine sotto controllo

NEWS

Stefano Tardiodermatologo esperto in Fototerapia

La fototerapia è ormai ritenuta la prima scelta terapeutica in molti casi di PSORIASI e VITILIGINE: la necessità di sottoporsi a trattamenti frequenti e rapidi, ma ripetuti nel tempo, impone la disponibilità di attrezzature semplici, essenziali, che permettano di curarsi anche nel comfort della propria abitazione, senza imporre perdite di tempo in trasferte e attese per fruire di pochi minuti di terapia.La gamma EDERMA comprende un ventaglio completo di attrezzature, di utilizzo sem-plice ed intuitivo: l’assistenza del Dermatologo viene ridotta alla prescrizione e alle visite di controllo, in cui valuterà l’opportunità di personalizzazione del protocollo assegnato.Ricambi reperibili in sede e prodotti in Europa, assistenza tecnica sempre presente, consegne rapide e consulenza tecnica gratuita online: EDERMA risponde alle esigen-ze del mercato con professionalità e convenienza.

La gamma più completa di attrezzature per fototerapia UVB a banda stretta per il trattamento di PSORIASI, VITILIGINE, etc., sia per l’ambiente professionale che domiciliare

Cabine professionali, da 16 a 48 lam-padeSemicabine da 10 a 18 lampadePannelli verticali da 4 a 12 lampadeAttrezzature parziali, per esposizione di singoli distretti cutanei

Le doti di robustezza e insieme di sem-plicità, la gamma completa e il lay-out minimalista rendono le attrezzature per fototerapia EDERMA adatte a soddisfa-re qualsiasi esigenza: la possibilità di curarsi anche a casa propria rende la fo-toterapia la scelta di elezione per quelle patologie, come PSORIASI e VITILIGI-NE, che richiedono trattamenti di lungo termine, sovente ripetitivi.Il minimo ingombro ne permette la loca-lizzazione in ogni ambiente, anche do-mestico.

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8 · Cura della Pelle uno speciale realizzato da Mediaplanet

La cheratosi attinica (CA) rap-presenta oggi la più comune le-sione neoplastica cutanea e la sua prevalenza è in continuo aumen-to. La CA è un carcinoma squamo cellulare “in situ” che rappresenta quindi un rischio sensibile per la salute dei soggetti aff etti in quan-to fase iniziale di un tumore inva-sivo e con potenziale metastatico.

Globalmente la sua prevalenza è compresa tra l’11% e il 25% del-la popolazione generale fi no a un massimo del 60% negli individui di razza caucasica e di età superio-re ai 40 anni. La possibilità di svi-luppare una CA aumenta con l’età e nella fascia compresa tra i 60 ed i 69 anni l’83% degli uomini ed il 64% delle donne presentano alme-no una lesione. Il ruolo patogene-tico dei raggi UV nell’induzione e nella progressione della CA è or-mai stato ampiamente dimostra-to. Sia i raggi UV-A che UV-B posso-no causare danni genotossici nei cheratinociti, anche se in misu-

ra diversa, e in assenza di effi caci meccanismi di riparazione, le mo-difi cazioni del DNA rappresenta-no la fase iniziale delle alterazioni cellulari con la conseguente pro-gressione verso lo sviluppo di CA.

Il suo sviluppo è dipendente dalla dose cumulativa di raggi UV (l’80% delle CA insorgono in zo-ne fotoesposte), e dalla storia di scottature solari in età giovanile e pertanto i fattori di rischio più signifi cativi sono l’età, il sesso, l’area geografi ca e l’attività lavo-rativa/ricreazionale all’aria aper-ta oltre al livello di sensibilità in-dividuale.

Individui con fototipo basso e pazienti con alterazioni genetiche dei sistemi di riparazione del DNA, difetti genetici della pigmentazio-ne o condizioni di immunodefi -cienza acquisita (trapiantati d’or-gano) vengono considerati ad alto rischio anche in caso di esposizio-ne a basse dosi di raggi UV. La CA può comparire come lesione sin-

gola ma più frequentemente i pa-zienti presentano lesioni multiple su un’area cutanea fotodanneggia-ta con modifi cazioni neoplastiche diff use in un contesto defi nito co-me “campo di cancerizzazione”.

Lo sviluppo di questo campo pre-neoplastico in espansione rappre-senta un passo critico nella can-cerogenesi con importanti con-seguenze cliniche. La diagnosi e il trattamento della CA non dovreb-be pertanto limitarsi alla singo-la lesione ma estendersi anche al campo da cui si è sviluppata e nel quale possono già essere attive al-terazioni genetiche con un’inizia-le graduale sostituzione delle cel-lule normali. Ciò diventa partico-

larmente importante al momento della scelta del trattamento. Esisto-no terapie che hanno come obiet-tivo la lesione e trattamenti mira-ti non solo alla lesione ma anche alla cute circostante. I primi (crio-terapia, laser terapia, diatermoco-agulazione, curettage, ecc.) sono quelli che storicamente sono stati maggiormente utilizzati mentre i secondi (diclofenac/ialuronato gel e terapia fotodinamica), di recen-te acquisizione, agiscono non solo sulla lesione conclamata ma anche su quelle lesioni clinicamente non visibili ma presenti nel circostan-te “campo”.

Tra le opzioni terapeutiche di-sponibili è raccomandabile per-tanto, quando la situazione clini-ca delle lesioni e del paziente lo suggeriscono, privilegiare quelle che abbiano come obiettivo il trat-tamento sia della lesione che del campo circostante senza mai co-munque dimenticare che il miglior trattamento è la prevenzione.

NEWS

La Cheratosi attinica: rischi e terapie

C-NEWS (500)

in breve

A cosa assomigliano le cheratosi attiniche

Le cheratosi attiniche si ■■repertano sulle zone fotoe-sposte, più tipicamente sul-le persone di cute chiara, di mezza età o di anziani. Si lo-calizzano più frequentemen-te sui lati della fronte, sulle orecchie, sul cuoio capelluto delle persone calve e sul dor-so delle mani.

È una lesione generalmen-te in rilievo che si rileva facil-mente al tatto in quanto tende ad essere ruvida, sensibile, de-squamante. Talvolta provoca-no la formazione di un corno cutaneo. La cheratosi attinica può, qualunque sia il luogo di comparsa, scomparire per al-cune settimane o mesi e ma-nifestarsi successivamente sulla stessa zona.

Riccardo Rossispecialista in dermatologia e Venerologiaazienda sanitaria di Firenze

uno speciale realizzato da Mediaplanet

La Cheratosi attinica: 5

IDEA

Il termine è stato coniato nel 1985 dal medico Douglas Model che ha pubblicato sul British Medical Journal un articolo

in cui i risultati di una ricerca evidenziavano queste pecu-liarità che erano indipendenti dall’età, dal peso o dalla esposi-zione al sole.

Ma realmente, cosa compor-ta l’esposizione della pelle al fumo sia attivo che passivo? Il fumo rende la pelle più fa-cilmente irritabile, accelera il processo di invecchiamento

cutaneo e favorisce la compar-sa delle rughe, disidrata e spe-gne il colorito della pelle.

La buona notizia è che l’in-vecchiamento della pelle cau-sato dal fumo è reversibile: uno dei primi eff etti “clinici” della sospensione del fumo è proprio il tono e il colorito della pelle e questo perché smettere di fu-mare consente ai tessuti di ri-

cevere più ossigeno, di dimi-nuire i radicali liberi che favo-riscono l’invecchiamento e la degenerazione della pelle e, in-fi ne, la diminuzione della per-dita di acqua transepidermica con una maggiore idratazione.

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Quando la pelle va in fumoSi chiama “smokers face” e indica alcune peculiarità nel volto dei fumatori di lunga data.

vanessa salzano

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L’importanzadella diagnosi precoce

NEWSin breve

L’elevato lasso di tempo che trascorre tra l’in-■■sorgenza dei sintomi e l’effettiva diagnosi è il vero problema delle malattie rare: il paziente inizia un vero e proprio “calvario” tra diversi specialisti per una corretta identificazione della patologia. Il do-lore alle estremità delle mani e dei piedi è uno dei sintomi principali e può essere scatenato da cam-biamenti di temperatura, stress o esercizio fisico.

Il calvario dei pazienti

in breve

Negli uomini, generalmente, i primi ■■sintomi appaiono intorno ai 10 anni di età e, in media, la diagnosi corretta viene for-nita dallo specialista 15 anni dopo. Nel ca-so delle donne, la sintomatologia si mani-festa più tardi, intorno ai 20/22 anni di età e possono trascorrere anche 20 anni prima che il medico identifichi la malattia di Fa-bry e consigli al paziente la giusta terapia.

Malattia di Fabry sotto la lente

Pur essendo una malattia gene-tica, la Malattia di Fabry si sviluppa molto lentamente e nella maggior parte dei casi le diagnosi avvengono dopo i venti o trent’anni perché nei bambini i sintomi sono aspecifici ed aumentano solo con l’età. Di qua-li sintomi stiamo parlando? “I bim-bi che hanno questa malattia spes-so non tollerano il caldo o sudano troppo o troppo poco, hanno dolori alle mani o ai piedi se fanno attività fisica e - risponde Claudio Feliciani, Professore Associato di Dermatolo-gia presso l’Università Cattolica di Roma – soltanto nel 60% dei picco-li pazienti si presentano angioche-ratomi, ovvero piccole malattie del-la pelle di colorito rosso scuro nella zona dei genitali, un tipo di lesione che è molto indicativa della malat-tia; successivamente, fra i 20 e i 30 anni, oltre a questi sintomi si co-mincia ad avere il danno organico a carico dei reni e del cuore”. La dia-gnosi però può avvenire in ambito familiare: se la malattia viene dia-gnostica a un adulto si effettua lo screening a tutta la famiglia perchè è una malattia x-linked, pertanto diagnosi precoci all’età di 3-5 anni hanno questa origine.

La terapiaPurtroppo molte persone non

ne sono a conoscenza, ma da circa 10 anni esiste la terapia enzimati-ca sostitutiva: si tratta della pri-ma terapia esistente perchè prima di questo trattamento c’era solo la cura dei sintomi. L’attuale terapia comunque non guarisce definiti-vamente la malattia, riesce però a bloccare l’evoluzione della stessa e proprio per questo è importante la diagnosi precoce. In cosa consiste questa terapia? “Gli enzimi in com-mercio vengono somministrati due volte al mese in ambiente ospeda-liero e per via endovenosa – spiega il prof. Feliciani - ma in realtà l’azien-da farmaceutica offre anche il ser-vizio a casa gratuito e ciò rende più accettabile questa malattia perché comunque la terapia dura tutta la vita. Chi ha già delle complicanze è difficile che torni indietro ma si può bloccare o ridurre l’evoluzione della patologia”. Recentemente sono ini-ziate le sperimentazioni per ottene-re un farmaco che possa essere as-sunto per via orale.

vanessa salzano

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Domanda:■■ esistono cure definitive per la Malattia di Fa-bry?

Risposta:■■ no, però oggi c’è una terapia enzimatica che blocca l’evoluzione della pa-tologia.

Cura della Pelle · 9uno speciale realizzato da Mediaplanet

Un impegno costante per sconfiggere le malattie rare

Shire HGT è un’azienda farmaceutica fortemente impegnata nel campo delle malattie genetiche e al servizio dei pazienti colpiti da patologie

rare fra cui la Malattia di Fabry e l’Angioedema ereditario.

ClaudioFelicianiprofessore associato clinica dermatologica - università del sacro cuore

La prima, meglio conosciuta come Malattia di Anderson Fabry fa parte delle cosiddette “patologie da accumulo lisosomiale”.La malattia è dovuta a un’anomalia gene-tica che causa un deficit dell’enzima alfa galattosidasi A con conseguente accumulo, all’interno dei lisosomi, di vari prodotti di scarto, tra cui il più importante è il globo-triaosilceramide (Gb3).L’accumulo di questa sostanza compromet-te il funzionamento delle cellule stesse.Il materiale biologico non viene degradato in elementi più semplici, ma si accumula all’interno delle cellule di diversi organi, come una sorta di “spazzatura” dell’orga-nismo. Questo provoca i sintomi caratte-ristici della malattia: dolore, problemi ga-stroenterici, renali, cardiaci e neurologici come l’ictus giovanile. Spesso compaiono angiocheratomi, prevalentemente nella zona genitale, con la tipica conformazio-ne “a calzoncino da bagno”; queste lesioni possono essere osservate anche a livello periombelicale, labiale e alle estremità.Le persone affette possono oggi contare su una terapia efficace, in grado di miglio-rare anche la qualità della vita del pazien-te, senza dare luogo a effetti collaterali importanti. La terapia enzimatica sostitutiva in pa-zienti con diagnosi confermata di Malat-tia di Fabry prevede la somministrazione dell’enzima mancante, alfa galattosidasi A, per tutta la vita.L’angioedema ereditario (AEE) è, invece, una malattia genetica a trasmissione au-

tosomica dominante, che colpisce una persona ogni 10-50 mila nel mondo, senza differenze di etnia, di età e di sesso. L’altera-zione genetica impedisce la sintesi o il cor-retto funzionamento di una proteina, C1-INH, che regola, tramite la bradichinina, il flusso di liquidi dai vasi sanguigni ai tessuti circostanti. Se il C1-INH manca, o funziona male, anche la bradichinina si sbilancia e richiama liquido in eccesso dai vasi.Gli edemi caratteristici dell’AEE si manife-stano soprattutto a livello della cute (volto e arti), a livello intestinale, genitale e, par-ticolarmente pericolosi, a livello di bocca, lingua, laringe. Le cause sono le più varie: dagli stress alle infezioni, dai traumi (lesio-ni, interventi odontoiatrici o chirurgici), alla stanchezza da attività fisica. Gli edemi sono spesso accompagnati da dolore (articolare, addominale), ma mai da prurito, a differenza di quanto accade nelle reazioni allergiche.La frequenza e la localizzazione degli attac-chi non sono prevedibili, perché variano da soggetto a soggetto. Le manifestazioni non sono identiche neppure per lo stes-so soggetto nell’arco della vita e neppure all’interno dello stesso nucleo familiare.Anche per i pazienti affetti da questa pa-tologia, Shire ha messo in commercio un nuovo farmaco indicato per il trattamento acuto degli attacchi di AEE.Questo farmaco è un antagonista selettivo e competitivo della bradichinina e viene somministrato mediante iniezione sotto-cutanea.

Nel 90 per cento dei casi è sufficiente una sola iniezione per trattare un attacco. L’azione di icatibant è rapida e progressi-va e i pazienti segnalano sollievo già dopo 38 minuti (dato sovrapponibile a quanto riferito dai medici). L’azione si completa nell’arco di 4 ore circa.L’angioedema ereditario è stato riconosciu-to dal Ministero della Salute come “malat-tia rara” (cod. 0190). Questo fatto comporta esenzione dal pagamento di farmaci, pre-stazioni mediche ambulatoriali ed esami diagnostici inerenti la malattia.“Il nostro impegno - spiega Francesco Sco-pesi, Vice President di Shire HGT - è volto al raggiungimento di una posizione di rilievo nella ricerca e nello sviluppo di terapie per le malattie genetiche rare, in una logica di Disease Management volta a garantire una diagnosi corretta e l’instaurarsi di una tera-pia ottimale.

La nostra strategia si focalizza sulla risposta ai bisogni dei pazienti mediante la partner-ship con i più importanti attori del panora-ma delle malattie rare.Ed è in quest’ottica che abbiamo ideato e concretizzato in diverse regioni italiane il progetto Fabry@home ossia la possibili-tà di somministrare la terapia non solo in ospedale, ma anche a casa.Con questo progetto - continua Scopesi - siamo riusciti a ottenere la possibilità di coniugare una terapia efficace con un’alta qualità della vita e un’assistenza professio-nale specializzata e personalizzata.”

10 · Cura della Pelle uno speciale realizzato da Mediaplanet

NEWS

Nove italiani su dieci si dedica-no al cosiddetto “grooming”, la cu-ra di sé, ed il tempo dedicato ad es-so è aumentato del 30% negli ulti-mi dieci anni. È quanto emerge da un recente sondaggio condotto on-line su più di 14.000 uomini, ma ci vuole poco ad accorgersi che gli uomini sono sempre più presen-ti nei centri estetici e che creme e prodotti specifi ci per quello che una volta si chiamava “sesso for-te” invadono gli scaff ali delle pro-fumerie. Dopo la fase di femminiz-zazione degli anni Ottanta, l’uomo ha iniziato ad accettare le proprie debolezze e in seguito a un perio-do di lotta fra i poli del maschile e del femminile ora è in equilibrio e può esprimere nuovi codici e lin-guaggi fra cui vi è proprio la cura del sé. Ma quali saranno le moti-vazioni che inducono gli uomini a curare di più il proprio aspetto con l’utilizzo di cosmetici? All’ultimo posto (11%) vi è la volontà di fare una buona impressione sul lavoro, segue il desiderio di piacere a una donna (17%), ma la necessità più grande è quella di sentirsi bene con sè stessi (62%). Più di uno stu-dio conferma che ciò a cui più ten-gono gli uomini, quando si parla di estetica, sono i capelli: per loro so-no disposti a tutto, dagli shampoo

ai farmaci, dalle lozioni agli inter-venti super-personalizzati, tan-to da arrivare a spendere 600 euro l’anno. Ma una donna che scher-nisce l’eccesso maschile nella cura dell’aspetto (l’estetista tutte le set-timane per il manicure, i gel ras-sodanti per l’addome, spendere di più in prodotti di bellezza che per telefono e benzina) sarà sicura-mente una donna che non eccede neanche per sè stessa perché, co-me in ogni cosa, la giusta via è nel

mezzo. E allora ben venga l’Uomo che usa i prodotti adeguati quan-do fa la doccia, che non mangia le unghie e che non ci ruba la crema idratante o il deodorante perché sa che la sua pelle è proprio diver-sa da quella femminile: è più spes-sa di 0,5 mm, è più irrorata dal san-gue, più grassa ed ha un Ph più aci-do e pertanto i prodotti femminili potrebbero peggiorare l’equilibrio dell’epidermide e far screpolare la pelle creando senso di prurito e fa-

stidio. Ben venga l’uomo informa-to che per curare il proprio aspet-to e la propria mente frequenta le SPA nel fi ne settimana ma fuma anche poco e beve meno alcolici, abitudini che davvero fanno male alla salute della pelle.

Narciso che cambia Profumerie e centri esteti-ci non sono più un territorio prettamente femminile e aumentano di anno in anno gli uomini che, come e più delle loro compagne, se ne intendono di scrub, esfo-lianti, sieri anti-age e gel rassodanti. Un popolo di vanitosi a oltranza o sem-plicemente una maggio-re attenzione alla cura del proprio corpo?

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6IDEA

vanessa salzano

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NASCE DOVE MEN+CAREDa oltre 50 anni Dove si prende cura della pelle grazie a prodotti pensati per tutte le esigenze, il cui segreto è il celebre ¼ di crema idratante. Oggi Dove compie un passo storico, rivolgendo-si agli uomini con la prima linea pensata apposi-tamente per loro: Dove MEN+CARE, la nuova li-nea maschile di deodoranti e docce pensati per uomini che aff rontano le sfi de di tutti i giorni con serenità, lealtà, spontaneità, ma anche coin-volgimento, intensità, passione perchè anche per l’uomo cresce l’esigenza di prendersi cura di sé, dando alla pelle un aspetto bello, luminoso, aiutandola a conservare il suo naturale livello di idratazione e donandole morbidezza.Dove MEN+CARE è il primo deodorante da

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tidiane degli uomini. Il segreto DOVE è nell’in-novazione e i nuovi doccia gel Dove MEN+CARE nascono per soddisfare le esigenze specifi che delle pelli maschili con l’introduzione di una no-vità esclusiva, la MICROMOISTURE TECHNOLO-GY, una combinazione unica di agenti idratanti racchiusi in un gel rinfrescante e rivitalizzante: è una formula isotropica studiata per garantire massima idratazione e delicatezza perché con-tiene il 6% di glicerina, una sostanza in grado di assorbire le molecole d’acqua circostanti, resti-tuendole alla pelle. La MICROMOISTURE TECH-NOLOGY è clinicamente testata ed è un brevet-to esclusivo di Dove.

in breve

La pelle maschile

I fattori che differenzia-no maggiormente la pel-le dell’uomo sono due: uno spessore maggiore, perché composta da un derma più ricco di collagene (sostanza proteica presente nei tessu-ti stto forma di fi lamenti) ed è protetta da uno strato mag-giore di grasso. Si può quindi aff ermare che la pelle dell’uo-mo sia naturalmente più re-sistente di quella femminile, ecco il motivo per cui subi-sce più lentamente gli eff et-ti del tempo che si manifesta-no con rughe, macchie, cedi-menti cutanei, atonicità.

Sono presenti, tuttavia, ele-menti di debolezza: una pel-le grassa è più facilmente soggetta ad acne, follicolite e couperose e il processo di di-sidrata-mento è più rapido. Se ci limitiamo alla pelle del vi-so, inoltre, altra caratteristi-ca è una maggiore irritibilità, che può dar luogo a dermati-ti o altre patologie legate alla rasatura e a cosmetici troppo aggressivi.

È, quindi, essenziale che l’uomo moderno, quale che sia il proprio stile, “vissuto o meno”, faccia propria l’idea di curare la pelle per prevenire e ritardare l’insorgere dei segni che, inevitabilmente, il tem-po lascia su ciascuno di noi.