I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON...

12
QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO MARZO 2009 I TUOI OCCHI CURA E SALUTE

Transcript of I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON...

Page 1: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

MARZO 2009I TUOI OCCHI

CURA E SALUTE

Page 2: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

2 2 MarzoI TUOI OCCHI

L’oftalmologia ita-liana sta vivendo una fase di grande effervescenza, con la messa a punto di nuove terapie e una continua innova-zione tecnologica, nonostante la sof-

ferenza che il nostro Paese sta vivendo a causa di una riduzione dei fondi dedicati alla ricerca. Il panorama nazionale è oggi in una relazione più stretta con un quadro internazionale ricco di collaborazioni me-dico-scientifiche, soprattutto con un Paese avanzato come gli Stati Uniti. In Italia non mancano gli appuntamenti importanti: si terrà a Roma dal 20 al 23 maggio il 7° Con-gresso Internazionale della Società Oftal-mologica Italiana (SOI). L’ultimo congresso della SOI si è tenuto dal 26 al 29 novembre nella stessa città e ha avuto una vasta par-tecipazione. Argomento della relazione ufficiale è stato la “Chirurgia del distacco di retina regmatogeno” (rottura della retina che ne causa il sollevamento). Grazie a un lavoro intenso e assiduo dei medici oculisti e dei tecnici, i sistemi di cura e prevenzione sono migliorati molto negli ultimi anni: non solo perché si dispone di nuovi strumenti di diagnosi e d’indagine, ma anche grazie a tecniche chirurgiche sempre meno in-vasive. L’obiettivo di questi appuntamenti è quello di fornire un’ampia informazione sulle nuove tecniche. Nell’era di internet è più che mai necessario un aggiornamento continuo, come ripetutamente sottoline-ato anche dagli organismi dell’Unione Eu-ropea: bisogna mirare a una “società della conoscenza”, puntando a una maggiore mobilità a livello di formazione e di cure. Dobbiamo tener conto, ovviamente, anche delle accresciute aspettative dei pazienti, non di rado più critici e attenti. Al congresso dello scorso novembre si è discusso di pre-venzione oltre che delle cure più avanzate. Questo perché la scienza oculistica deve diventare sempre di più una medicina d’ini-ziativa, non limitandosi ad attendere passi-vamente l’evoluzione delle patologie: per quanto possibile deve prevenirle o curarle tempestivamente. La tecnologia ci aiuta

molto nelle diagnosi precoci, migliorando al contempo l’efficacia delle cure. Molto dobbiamo ai laser, ossia ai fasci di luce coe-rente (ordinati) che – grazie alla loro azione termica – consentono di “bruciare” le zone della retina a rischio di perforazione. L’ar-gon laser consente anche di fissare la retina sana intorno a zone patologiche come, ad esempio, fori o lesioni. L’obiettivo è quello di ottenere delle cicatrici che la rafforzano nei suoi punti più delicati. Più che curare, tuttavia, è fondamentale prevenire e diagnosticare precocemen-te eventuali disturbi mediante visite: è importante rispettare le cadenze dei controlli oculistici. Il primo va effettuato intorno ai 3 - 4 anni. Bisogna sottoporsi alla seconda visita in età scolare. Da adulti, in-vece, un appuntamento fondamentale per tutti è attorno ai 40 anni: in questo modo si possono individuare per tempo eventuali patologie quali il glaucoma (generalmente con pressione intraoculare elevata), salvan-do così la vista. Nei casi più gravi ho speri-mentato con successo l’innesto di speciali valvole d’oro per far defluire l’umor acqueo che si trova nel bulbo oculare; ma, ovvia-mente, bisogna cercare di non arrivare a situazioni che rischiano di compromettere la buona funzionalità del nervo ottico. Chi soffre di ipertensione e di diabete deve stare particolarmente attento anche se ha familiari affetti da queste due patologie: es-sendoci una predisposizione genetica si è più a rischio di ammalarsi di glaucoma e di retinopatia. Quindi è opportuno affidarsi a un oculista che decida, dopo una prima vi-sita, gli intervalli migliori per i controlli. Per i soggetti sani l’altra tappa obbligata è intor-no ai 65 anni: bisogna cercare i segni pre-coci di malattie della macula (la zona cen-trale della retina più sensibile agli stimoli luminosi) che, se presenti, richiedono un intervento appropriato; ad esempio l’Amd – la degenerazione maculare legata all’età – colpisce soprattutto a partire dai 50 anni, provocando una distorsione progressiva delle immagini fino a rendere incapaci di leggere, guidare o riconoscere i volti. Però durante la terza età, se non si riscontrano problemi, i controlli dovrebbero ripetersi almeno una volta l’anno. Inoltre occorre

adottare un corretto stile di vita: bisogna assolutamente smettere di fumare perché le sigarette nuocciono anche alla vista. In-fatti è stato ampiamente dimostrato che il fumo ha un effetto negativo sui vasi della retina e su quelli del resto dell’organismo (oltre ad essere fonte di sostanze ossidanti e tossine). Naturalmente non bisognerebbe mai trascurare l’attività fisica, che dovrebbe essere quotidiana e moderata: gli italiani, secondo gli ultimi studi, sono diventati troppo sedentari; il computer e la tv certo non aiutano, ma quando se ne fa uso biso-gna stare attenti a rispettare la giusta di-stanza, la giusta illuminazione, una postura corretta, non esitando a ricorrere alle lacri-me artificiali se si soffre di secchezza ocu-lare. Per quanto riguarda l’alimentazione è importante limitare le proteine della carne rossa e mangiare molto pesce. La dieta mediterranea è sicuramente una delle mi-gliori che possiamo seguire sin da piccoli: sono consigliate almeno cinque porzioni al giorno di frutta e/o verdura. Dopo i 50 anni, invece, è buona abitudine ridurre l’apporto di zuccheri. Inoltre, durante i pasti è utile l’assunzione di uno o due bicchieri di vino rosso, riconosciuto come ottimo antiossi-dante (però bisogna stare attenti a non su-perare il limite di legge del tasso alcolemico nel sangue se ci si mette alla guida). Come da tradizione italiana, è buona abitudine condire gli alimenti con l’ottimo olio ex-travergine d’oliva, di cui è provata l’attività antiaterosclerotica. Queste ottime pratiche contribuiscono a migliorare la salute com-plessiva del nostro corpo e, in particolare, dei nostri occhi. In conclusione, il presente e il futuro dell’of-talmologia italiana danno grandi speranze a chi soffre di molte patologie oculari – a partire da quelle più diffuse –, ponendo la nostra specialità ai primissimi posti al mon-do per qualità.

Prof. Corrado Balacco Gabrieli Direttore del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università La Sapienza-Policlinico Umberto I di Roma Presidente uscente della SOI e-mail: [email protected]

L’oftalmologia italiana e la SOI

- Evoluzione chirurgica della cataratta..................................4- Glaucoma...........................................6- Degenerazione maculare legata all’età......................................6- La nuova procedura I-LASIK........6- Conto alla rovescia per MIDO 2009.................................8- L’ultima tendenza? Proteggere i nostri occhi con stile...................................9- La visione al computer.................10- Le lenti progressive.......................10

Mediaplanet with reach and focuswww.mediaplanet.com

SOMMARIO

Mediaplanet è una casa editrice leader in Europa per la pubblicazione di supplementi tematici allegati a quotidiani e portali online di economia, politica e finanza.Per ulteriori informazioni :Mattias Rentner Country Manager,+39 02 [email protected]

I TUOI OCCHIUNA PUBBLICAZIONE DI MEDIAPLANETProject Manager: Diana Pacelli,Mediaplanet 02-36269427Production Manager: Gianluca Cò,Mediaplanet 02-36269441Produzione/Layout: Daniela Borraccino,Mediaplanet, [email protected]: Henry BorziStampa: D’Auria Printing GroupDistribuzione: Il Sole 24 OreFoto: istockphoto.com

Prevenire la cecità per illuminare la vitaOcchio alla prevenzione se vogliamo illu-minare la nostra vita. La salute oculare è un dovere non solo verso noi stessi, ma anche nei confronti dell’umanità intera. Basti pen-sare che oggi, nel mondo, vivono almeno 314 milioni di persone con gravi problemi visivi (ciechi o ipovedenti). Solo in Italia ri-siedono milioni di persone che sono affette da malattie oculari (glaucoma, cataratta, degenerazione maculare legata all’età, ecc.) e, inoltre, il 41% della popolazione fa uso di lenti. Naturalmente gli occhi sono – come si suol dire – non solamente lo spec-chio dell’anima, ma anche uno strumento fondamentale per la nostra quotidianità; perciò il sistema sanitario nazionale deve puntare sempre più alla prevenzione della cecità, dedicandole maggiori risorse e pro-muovendo con maggiore energia la ricerca medico-scientifica, in controtendenza con quanto sta avvenendo. È proprio questo l’invito che l’Organizzazione Mondiale del-la Sanità (OMS) ha recentemente rivolto ai governi del mondo. Non a caso questo or-ganismo delle Nazioni Unite porta avanti – assieme all’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB) di cui presie-do la sezione italiana – un programma per eliminare la cecità evitabile sulla Terra entro

la fine del prossimo decennio (V2020-The Right to Sight). Però è stato necessario fissa-re anche obiettivi a medio termine (2008-2013): nei prossimi cinque anni si mira a rafforzare le attività esistenti nel mondo per contrastare la disabilità visiva, specialmente nei Paesi a medio e basso reddito, portando così - è il caso di dirlo - una luce di speran-za. Gli obiettivi principali del piano sono i seguenti: a) aumentare l’impegno politico, finanziario e tecnico degli Stati membri; b) sviluppare e rafforzare politiche nazionali e programmi in sostegno della salute ocula-re; c) accrescere e ampliare le ricerche sulla prevenzione della cecità e sulla disabilità visiva.Oggi l’OMS sostiene che la cecità sia prevenibile nell’85% dei casi. Questa consapevolezza cambia profondamente – e auspico che possa cambiare ancora più in futuro – il nostro approccio: noi, uomini occidentali del XXI secolo, dobbiamo esse-re a conoscenza del fatto che si può impe-dire che milioni di uomini perdano la vista adottando le giuste misure, che vanno dalla realizzazione di pozzi d’acqua per combat-tere una malattia oculare come il tracoma (come la IAPB Italia onlus ha fatto in Etiopia) alla somministrazione di vitamina A contro

la xeroftalmia (altra patologia che può cau-sare cecità). Difendere la vista, aver rispetto e cura per questo senso tanto importante – esaltato, tra gli altri, da Aristotele e Platone – significa difendere la qualità della vita. Pa-rafrasando le parole di Antigone nella tra-gedia di Sofocle, nessuno ama la vista più di chi l’ha perduta o chi teme di perderla (come gli ipovedenti). Tra i più giovani que-sta cultura della prevenzione viene diffusa anche nel nostro Paese dalla IAPB Italia on-lus grazie a campagne gratuite nelle scuole elementari e materne, che vanno da “Apri gli Occhi!” (spettacolo didattico che sta ri-scuotendo un grande successo) a “Occhio ai bambini” (campagna che prevede con-trolli oculistici), passando per “Vediamoci chiaro” (distribuzione di materiale didattico nelle classi per imparare la cura degli oc-chi). I check-up oculistici avvengono grazie a Unità oftalmiche in cui lavorano medici oculisti professionisti: si tratta di speciali ambulatori mobili attrezzati che viaggiano attraverso il territorio nazionale. Inoltre, offriamo gratuitamente altri servizi utili ai cittadini: un numero verde (800-068506), a cui tutte le mattine dei giorni feriali rispon-de un medico oculista, e il forum “l’oculista risponde” del sito Internet www.iapb.it,

dove chiunque può porre per iscritto domande allo specialista di turno. Tutte que-ste attività hanno sempre l’obietti-vo di scongiurare o contribuire a risolvere proble-mi oculari. Il fine ultimo, comunque, resta quello di prevenire la cecità, il che significa difendere la libertà di autonomia e di movi-mento nonché il diritto alla salute. Questa battaglia contro l’oscurità ha una portata mondiale e non può essere più rimandata: ridare la vista o impedirne la perdita è la missione che dà luce alle nostre esistenze. L’impegno, l’augurio e la speranza è che la cecità possa un giorno essere cancellata dalla vita degli esseri umani.

Avv. Giuseppe Castronovo Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità IAPB Italia onlus; e-mail: [email protected]

MARZO 2009 I TUOI OCCHICURA E SALUTE

Page 3: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

2 Marzo I TUOI OCCHI 3

Una sensazione di disagio interessa gran parte delle per-sone over 40 quando si manifestano le prime difficoltà nei gesti più semplici e quotidiani che riguardano la visione da vicino quali truccarsi, radersi, leggere, … ossia quan-do insorge la presbiopia. Si tratta di un fattore puramen-te fisiologico di evoluzione della vista che si identifica con la minore elasticità del cristallino, la “lente” naturale posta all’interno dell’occhio. La soluzione visiva ideale è rappresentata dalla lente progressiva VARILUX -brevetto nato e commercializzato in seno al Gruppo Essilor, leader mondiale nel settore dell’ottica oftalmica- presente sul mercato da 50 anni e punto di riferimento per i profes-sionisti della visione. Con un unico paio di occhiali equi-paggiato di lenti progressive è possibile, infatti, vedere da vicino, a distanza intermedia e da lontano, in maniera precisa e naturale.

Una metodologia specificaIl design delle lenti progressive VARILUX si basa su un approccio originale che colloca i portatori al centro della ricerca e del processo di innovazione, attraverso la rac-colta dei loro dati fisiologici, l’ideazione del design ottico, la creazione di lenti prototipo per concludersi con la veri-fica del grado di soddisfazione dei presbiti.La nuova frontiera nella metodologia di ricerca Essilor è rappresentata dalla realtà virtuale attraverso la quale esplorare nuove soluzioni ottiche verificate direttamen-te da portatori-tester. Il sistema utilizza un’immensa “stanza” dotata di speciali schermi dove sono proiettate immagini che formano un ambiente geometrico coe-rente. La prospettiva viene identificata da un sistema di

sensori che “cattura” la posizione dell’individuo in tempo reale e secondo il suo punto di osservazione. Un simu-latore consente di studiare simultaneamente gli effetti ottici e le sensazioni dell’utente durante l’esperimento e di adeguare in tempo reale le lenti testate alle esigenze visive del portatore. Tale processo tecnologico si avvale di esclusive tecniche di algoritmi e modellazione messe a punto da Essilor.Anche se non sostitutiva dei test tradizionali, la simu-lazione virtuale rappresenta un indispensabile ausilio d’avanguardia per lo sviluppo di design evoluti. La prima progressiva progettata attraverso l’utilizzo del simulato-re virtuale è la recente Varilux Ipseo® New Edition che oltre ad offrire alti standard qualitativi, beneficia di uno stabi-lizzatore di immagine integrato per una migliore perce-zione visiva.

Nuove tecnologie: l’ispirazione viene dalla luce…L’ispirazione al processo di ideazione di un ulteriore e rivoluzionario design Varilux, viene dalla…luce! Le sor-genti luminose si propagano nello spazio sottoforma di onde e quando attraversano una lente, provocano di-storsioni che l’occhio andrà a compensare per ristabilire la precisione visiva. Gli studi realizzati dal Team Ricerca & Sviluppo di Essilor International, hanno evidenziato cor-relazioni esistenti tra il comportamento delle onde ed alcuni criteri di percezione visiva come l’acuità visiva e la sensibilità al contrasto. Attraverso ben 5 brevetti, Essilor ha reso possibile equalizzare e riequilibrare il compor-tamento della luce che attraversa la lente riducendo le deformazioni d’onda che arrivano alla pupilla, permet-

tendo agli occhi di accedere in modo naturale all’alta risoluzione delle immagini.Questa innovazione comporta un incremento della qualità di visione per lontano (utile ad esempio per una lettura più nitida dei segnali stradali distanti), un am-pliamento del campo visivo nella visione intermedia e un’elevata performance nella visione da vicino a vantag-gio di una postura più naturale. Tutti i design VARILUX di nuova generazione vengono concepiti attraverso un processo che consente di realizzare la superficie esterna ed interna delle lenti tramite uno strumento a punta dia-mantata in grado di eseguire la lavorazione con una pre-cisione pari a 1/10 di micron. Ogni VARILUX è disponibile nei materiali e trattamenti più innovativi in risposta alle varie esigenze di ogni presbite. Si possono così sceglie-re lenti progressive particolarmente leggere, antiriflesso per mantenere nel tempo la trasparenza, resistenti agli urti e ai graffi, fotocromatiche Essilor® Transitions® che si adattano alle diverse intensità di luce, protettive dagli UV, da sole (colorate, polarizzanti, alla melanina). E nei design dedicati ad usi specifici quali lo sport, la guida, l’uso del computer.

Sperimentazione in aria e nello spazio1959 - 2009. In questo mezzo secolo di storia, Varilux ha coronato una serie di successi sino ad arrivare alle con-ferme dai piloti di aerei e cosmonauti che hanno avuto modo di testare e beneficiare della tecnologia VARILUX in condizioni estreme. Tra il 1959 e il 2008 sono state lan-ciate 6 generazioni di lenti progressive VARILUX, scelte e apprezzate da oltre 300 milioni di presbiti nel mondo.

Dopo i 40 anni veder bene conle lenti progressive VARILUX®

Page 4: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

I cambiamenti che hanno consentito una evoluzione in tempi recenti della chirurgia della cataratta riguardano es-senzialmente

l’evoluzione dei materiali delle lenti intraoculari che •per grosse linee è passato dal polimetilacrilato (PMMA) all’acrilico “idrofobo” attraverso una fase di diffusione del siliconei progressi delle ottiche delle lenti intraoculari che •attraverso varie evoluzioni hanno migliorato la loro efficienza con l’introduzione della asfericità, hanno consentito una possibile contemporanea correzione della presbiopia con lenti multifocali e una correzione dell’astigmatismo con le lenti torichelo sviluppo delle macchine che hanno migliorato la •fluidica, l’invasività degli ultrasuoni riducendo i tem-pi di chirurgia ed il traumatismo oltre a consentire di operare una cataratta attraverso 1.8-2 mm

Nella moderna chirurgia della cataratta mediante facoe-mulsificazione continua la ricerca di una minore invasività chirurgica. L’obiettivo di ottenere un’incisione che consenta di apportare alla geometria corneale le minime modifica-zioni della sua architettura consente, unitamente all’otteni-mento di una più rapida stabilità ottica, il presupposto alla migliore utilizzazione dei più moderni presidi ottici quali le lenti intraoculari (IOLs) asferiche, multifocali ed accomoda-tive e toriche. I fattori incisionali che regolano l’induzione di un astigmatismo sono noti da tempo, e sono rappresen-tati dall’equazione di Ernest e Koch. Legge di Ernest e Koch: “l’astigmatismo è direttamente proporzionale all’ampiezza dell’incizione (L) elevato al cubo ed inversamente alla lun-ghezza del tunnel (D) elevato al cubo”. La tecnica Bimanua-le o Micro Incision Cataract Surgery (MICS), ha rappresen-tato per alcuni chirurghi una via per la diminuzione della larghezza delle incisioni ma le IOLs sono state un vero “flop” e così tutti i chirurghi della MICS effettuano due tagli e per introdurre una IOL con caratteristiche di sicurezza devo-no allargare le incisioni a 2-2.75-3.2 mm. La comparsa sul mercato di uno strumento con le caratteristiche di idoneità (fluidica, sleeve etc) ha consentito l’esecuzione della tecni-

ca di facoemulsificazione coassiale microincisionale (MICP) attraverso tunnel di 2-mm. Uno studio istologico ed immu-noistochimico eseguito da Vasavada, ha enfatizzato le dif-ferenze fra una facoemulsificazione eseguita con e senza sleeve. Istologicamente nella tecnica senza sleeve è riscon-trabile un marcato danno epiteliale all’ingresso del tunnel, un’alterazione importante del tessuto stromale con una di-sorganizzazione delle fibre collagene ed aree di edema, ed inoltre ai bordi interni dell’incisione, aree focali di necrosi indotta dal calore ed una marcata perdita endoteliale. Le alterazioni tissutali nella facoemulsificazione eseguita con sleeve appaiono molto contenute, con un’assenza delle aree di necrosi e dell’alterazioni delle fibre collagene.Molto importante è sottolineare come la MICP sia in tut-to e per tutto sovrapponibile ad una facoemulsificazione normale, per cui la capacità di aggressione delle cataratte anche più dure ed i tempi chirurgici risultano identici. I risultati clinici dei pazienti operati con MICP sono molto buoni. Al primo giorno postoperatorio il tunnel appare trasparente non edemizzato (la ridotta dimensione dell’in-cisione consente di evitare a fine intervento l’edemizzazio-ne volontaria dello stroma). La perdita endoteliale risulta completamente sovrapponibile alla tecnica di facoemulsi-ficazione con tunnel da 2,75. L’analisi topografica ed aber-rometrica di pazienti preoperatoriamente sferici (astigma-tismo <0,5D) con tunnel da 2,75-mm e 2-mm, evidenziano differenze eclatanti. Per ciò che concerne la variazione to-pografica, abbiamo ottenuto una variazione cheratometri-ca media di 0,35 D dopo tunnel di 2,75 di ampiezza e di 0,26 D dopo microincisione. Con la metodologia microcoassiale è arrivato sul mercato il manipolo Ozil che rappresenta una evoluzione del sistema Neosonix nel senso che da quest’ul-timo ha ereditato l’impostazione del movimento torsionale associato a quello elongativo. Nel manipolo Ozil però la fre-quenza di oscillazione della punta è pari a 32 kHz il cui mo-vimento oscillatorio può alternarsi ma non coesistere con quello di elongazione (43 kHz). Tutto questo consente un contatto costante con il materiale cristallinico senza indur-ne alcuna repulsione e con conseguente minore effetto ter-mico. Inoltre, ultima evoluzione del sistema è rappresenta-

ta dall’ampiezza di oscillazione che da 4 gradi (±2° per parte), nel manipolo Ozil è aumentata a 5.5° (± 2.75° per parte). Il tipo di punta da montare su questo manipolo è una micro tapered Kelman di 30° con ultra sleeve che permettono il passaggio attraverso tunnel di 2 mm. Il suddetto manipolo è in grado quindi di ridurre le repulsioni degli ultrasuoni con un au-mento della followability, è si-curamente più sicuro in termi-ni di effetti termici ed è in gra-do di aggredire tutti i tipi di nucleo catarattoso. Possiamo concludere che la tecnica di facoemulsificazione coassiale con microincisione si presenta come una tecnica molto in-teressante e sicuramente una valida alternativa alla tecnica bimanuale. La MICP infatti presenta numerosi vantaggi non richiedendo un training chirurgico per l’apprendimen-to, permettendo la libertà di scelta da parte dell’operatore degli strumenti e delle IOLs più appropriate, mantenendo, l’emulsificazione, l’efficacia ed i tempi chirurgici della tecni-ca standard, determinando una camera anteriore comple-tamente stabile durante le fasi di elevato vacuum ed indu-cendo un ridotto traumatismo tissutale con conseguente miglioramento delle performance cliniche. Inoltre l’utilizzo del manipolo Ozil ha consentito di migliorare ancora le per-formance chirurgiche non inducendo cambiamenti nella tecnica standard di chirurgia della cataratta, consentendo una maggiore efficienza di taglio utilizzabile anche con ca-taratte dure e un minor traumatismo corneale indotto.

Prof. Aldo Caporossi Prof. Ordinario di Oftalmologia Direttore U.O.C. di Oculistica Direttore della Scuola di Dottorato di Ricerca in patologia degenerativa, involutiva e neoplastica oftalmologica

Evoluzione della chirurgia della cataratta

La degenerazione maculare legata all’età

4 2 MarzoI TUOI OCCHI

La Degenerazione maculare legata all’età o AMD è una malattia cronica progressi-va della macula, la parte più centrale del-la retina e rappresenta la principale causa di cecità legale (vista inferiore a 1/10) tra gli ultracinquantenni nei paesi industria-lizzati.In Italia, secondo stime recenti, poco meno di 1 milione di persone presenta i primi segni di degenerazione macula-re; di queste, si calcola che circa 260.000 sono affetti dalla forma più minacciosa di degenerazione maculare, la forma neo-vascolare o umida: ogni anno nel nostro Paese si registrano 20.000 nuovi casi di AMD neovascolare.La zona maculare della retina ha come compito “naturale” la visione chiara e det-tagliata di quanto si trova al centro del campo visivo. È grazie alla macula che possiamo leggere le parole di un libro o di un giornale, oppure riconoscere un volto di chi ci parla. Purtroppo questa attività fondamentale per la vista, di cui spesso nemmeno ci accorgiamo tanto ci appare naturale, può essere pesantemente dan-neggiata dalla degenerazione maculare.La degenerazione maculare legata all’età, compromette pesantemente la qualità della vita del paziente, che si calcola si riduca del 60%. Nei pazienti affetti da AMD vi è anche un aumento del rischio di danni causati da cadute accidentali do-vute alla riduzione della mobilità e il 30% presenta depressione dovuta alla forte

disabilità, alla condizio-ne di isolamento sociale e alla perdita di autosti-ma. Per questo, è fonda-mentale la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia che può essere effettuata in pri-ma battuta con il Test di AMSLER, che anche lo stesso paziente può eseguire facilmente, per individuare i primi sin-tomi della AMD neova-scolare semplicemente fissando il centro di un reticolo.Se si vedono zone of-fuscate, linee ondulate o macchie scure è ne-cessario un tempestivo controllo oculistico dal retinologo per ul-teriori accertamenti e confermare la dia-gnosi. La diagnosi di AMD viene fatta at-traverso l’esame microscopico del fondo oculare e la valutazione diagnostica per immagini della regione della macula.Questa viene effettuata attraverso tre esami fondamentali: la fluorangiografia retinica, l’angiografia con verde d’in-docianina e la tomografia ottica a luce coerente (OCT). Le terapie per la forma neovascolare sono la fotocoagulazione laser, la terapia fotodinamica e i farmaci antiangiogenici. La Fotocoagulazione la-

ser mira a distruggere l’area della retina interessata dal processo di neovascola-rizzazione. Pur essendo efficace, questo trattamento presenta un inconveniente fondamentale che ne limita l’impiego nei casi in cui il danno si localizzi al centro della macula, la fovea: provoca infatti una immediata e permanente riduzione della capacità visiva del soggetto trattato. Ciò limita di molto le possibilità di impiego della tecnica, che può essere utilizzata solo nel 10-20 per cento dei pazienti. La Terapia fotodinamica o PDT permette la chiusura dei vasi sanguigni prodotti in

eccesso a causa della patologia, senza danneggiare in alcun modo i tessuti sani. Ciò è reso possibile dall’estrema precisio-ne del trattamento che si basa sull’impie-go di una sostanza fotosensibile, la verte-porfina, messa a punto per concentrarsi esclusivamente nelle cellule dei vasi san-guigni anomali.L’introduzione della PDT ha rappresenta-to una grande innovazione terapeutica che ha largamente ampliato le possibilità di trattamento, tuttavia i casi di reale mi-glioramento sono limitati. L’impiego dei farmaci antiangiogenici rappresenta una nuova frontiera nella terapia della AMD neovascolare; questi farmaci agiscono bloccando il VEGF-A che svolge un ruolo essenziale nell’angiogenesi.Il NICE (National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) che valuta il rapporto costi-benefici dei nuovi farma-ci, ha raccomandato l’impiego di ranibi-zumab nella AMD neovascolare da parte del National Health Service (NHS) ( NICE Technology Appraisal Guidance 155, 2008.Anche in Italia dall’inizio dell’anno, rani-bizumab -indicato per il trattamento del-la degenerazione maculare neovascolare (essudativa) correlata all’età- è rimborsa-to dal Servizio Sanitario nazionale tra-mite un innovativo accordo che prevede che il costo del farmaco sia a carico del SSN esclusivamente nei casi di dimostra-ta efficacia. (G.U. n.295 18/12/2008)

Page 5: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO
Page 6: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

Il glaucoma è una malattia oculare grave e invalidante, caratterizzata da pressione in-traoculare elevata con conseguenti danni a carico del nervo ottico e del campo visivo. Rappresenta la 2a causa di cecità nel mondo e colpisce circa 67 milioni di persone. L’in-cidenza di tale patologia è pari al 2% della popolazione e sale fino al 10% negli over 75. Il glaucoma è considerato il “ladro silen-zioso della vista” perché insorge in modo subdolo: alla comparsa dei primi sintomi, spesso i danni risultano già irreversibili. I fattori di rischio sono l’ipertensione ocula-re, le malattie sistemiche (ipertensione, ipo-tensione, diabete), la miopia, i traumi ocu-lari, l’uso prolungato di farmaci (cortisonici) e la familiarità: la probabilità di contrarre la malattia aumenta di 10 volte se si hanno parenti di primo grado glaucomatosi.Nell’occhio affetto da glaucoma la pressione intraoculare aumenta a causa di un eccesso di produzione dell’umore acqueo, fluido

contenuto nel segmento an-teriore dell’occhio, o di un di-fetto nel deflusso dello stes-so. Se tale ipertensione, non curata, si protrae nel tempo, si verifica una compressione o uno schiacciamento del nervo ottico con conseguen-te sofferenza e morte delle fibre nervose. La lesione del nervo ottico si traduce in una progressiva alterazione del campo visi-vo il quale tende man mano a restringersi fino alla sua completa scomparsa. Spesso il paziente non si accorge di tali “punti cie-chi” nel campo visivo finchè il danno non è avanzato. Occorre quindi focalizzare l’at-tenzione dell’opinione pubblica sulla gravi-tà di tale malattia sociale e sulla necessità di un’ attenta prevenzione, già dai 30 anni d’età, laddove sono presenti dei fattori di rischio, con visite oculistiche periodiche, di

un continuo monitoraggio e di un’attenta collabora-zione del paziente nella gestione della terapia. Esami diagnostici basilari sono la tonometria (misu-razione pressione oculare), la pachimetria (misurazio-ne spessore corneale) e la perimetria computerizzata (esame campo visivo). Poi-

ché la comparsa dei primi segni di danno al campo visivo corrisponde ad un’avvenuta perdita del 30-40% di cellule ganglionari retiniche, oggi, l’avvento di nuove tecniche diagnostiche ( FDT Matrix, GDX, HRT, OCT) e soprattutto l’ enorme incremento di stu-di di genetica molecolare, rappresentano un traguardo fondamentale nella diagnosi precoce e nella gestione terapeutica del paziente glaucomatoso. Il primo approc-cio terapeutico è farmacologico, basato su

diverse classi di farmaci con vario meccani-smo d’azione. I colliri antiglaucoma hanno lo scopo di ridurre la quantità di umore ac-queo, abbassando la pressione intraoculare. Qualora la terapia medica risulti inefficace, si ricorre alla terapia parachirurgica (laser), praticata ambulatorialmente, o alla chirurgia filtrante per consentire l’uscita dell’ acqueo in eccesso. L’intervento più comune è la trabeculectomia; esistono però numerose altre procedure ( impianti drenanti qua-li il GOLD shunt e impianti valvolari) che vengono utilizzate in funzione del tipo di glaucoma, dello stadio di evoluzione della malattia e dell’età del paziente.

Dott. Antonello Rapisarda Direttore UOC di Oftalmologia Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania; Presidente SIGLA

Se per la forma “umida”- meno frequente e più aggressiva - disponiamo di presidi tera-peutici relativamente efficaci, non così si può dire ad oggi per la forma atrofica (“secca”).Quest’ultima raggruppa circa il 75% delle maculopatie senili: consiste essenzialmen-te nella “morte lenta” delle cellule retiniche più nobili, più centrali, che costituiscono la macula. Al recente Congresso della Ame-rican Society of Ophthalmology tenutosi ad Atlanta nel novembre scorso, sono stati esposti i risultati preliminari di alcuni studi clinici al riguardo. In uno di questi, una serie di pazienti è stata trattata inserendo all’in-

terno del globo oculare un microdispensa-tore di molecole neuroprotettive. Queste vengono prodotte e rilasciate da un “nido” di cellule appositamente modificate nel loro codice genetico per costruire le mole-cole che contrastano la morte delle cellule retiniche. Dopo 4 mesi dall’avvio della te-rapia, i segnali sembrano promettenti: sia per la sicurezza della procedura chirurgica, sia per gli effetti terapeutici. Altri tentativi terapeutici si vanno sviluppando,sia sul fronte del trapianto di cellule retiniche em-brionarie al disotto della macula malata, sia su quello della terapia genica(l’induzione di

una correzione nella sequenza genica delle cellule geneticamente alterate). Quest’ulti-ma appare però ancora solo un’ipotesi nella cura delle maculopatie legate all’età: l’erro-re genetico dovrebbe essere noto, e ben

individuato in un quanto meno ristretto ambito di geni.Nel campo del trattamento con integratori antiossidanti - oggi assunti per via orale – si stanno avviando studi clinici per appronta-re principi attivi sotto forma di colliri.

Glaucoma

In cosa consiste la nuova procedura i-Lasikdi cui tutti parlano

Degenerazione maculare legata all’età:concreti segnali all’orizzonte nella cura della forma atrofica

Deriva dalla Lasik che non è certo una novità.La Lasik è in uso da tanti anni ed è l’”antagonista” della PRK. Si tratta infatti di due filosofie diverse nel modo di applicare l’identico laser ad eccimeri che hanno agitato il confronto tra i chirurghi refrattivi di tutto il mondo, divisi tra i fauto-ri di una metodica o dell’altra. Nella PRK l’energia del laser viene direttamente applicata sulla superficie anteriore della cornea, generando però una viva reazione dolorosa, un re-cupero alla vita quotidiana in non meno di 5 giorni ed una stabilizzazione visiva in 4/6 mesi. Questa per intenderci era la chirurgia più in voga fino al 2003, già convenzionata con il sistema sanitario nazionale poiché più economica. I fau-tori della Lasik invece da sempre vantano un’alternativa più raffinata della PRK, applicando l’energia negli strati più pro-fondi della cornea esposti mediante l’utilizzo di una sorta di “pialletto”: Il microcheratomo. Le migliori caratteristiche della Lasik sono apprezzate dai pazienti per la pressoché totale assenza di dolore nel post operatorio, per il rapido recupero visivo e per quel margine di sicurezza legato al fatto che l’area trattata rimane protetta dagli agenti am-bientali sotto una falda di tessuto indenne. Il contenzioso con i fautori della PRK, aldilà degli indubbi vantaggi, sono concentrati sulle complicanze non rare legate all’uso del microcheratomo meccanico. Le complicanze possibili sono infatti legate alla qualità della lama tagliente e al possibile inceppamento dei meccanismi oscillanti. Oltre alle ovvie variabili sulla manualità dell’opera-tore.Ma quali sono quindi le importanti novità apportate da i-Lasik?I-Lasik mira ad assumere a se tutti i vantaggi della Lasik eli-

minandone le complicanze e le variabili.Distinguiamo i-Lasik nelle sue tre caratteristiche essenziali:

L’adozione di una seconda piattaforma Laser a Fem-1. tosecondi permette di scolpire il piano di separazio-ne nella cornea intermedia con assoluta precisione e ripetibilità, permettendo al laser ad eccimeri, in una seconda fase, di eseguire il trattamento rifrattivo entro uno spazio non tagliato, ma separato da una delicata espansione di bollicine d’aria.Il link preciso con la fase diagnostica pre operatoria 2. L’adozione di un 3. laser ad eccime- r i all’altezza del-la più recenti aspettative.

Di queste prero-gative la prima è quel-la più precisamente esclusiva alla metodica i-Lasik.Come avviene in det-taglio la nuova procedura i-Lasik?La prima fase è in ambulatorio di visita: La mappatura 3D, rilevata da un’apposita e sofisticata stazione diagnostica aberrometrica, permette di memorizzare l’impronta iridea ( una sorta di impronta digitale oculare) e di collegare ad essa la memoria geometrica delle peculiarità ottiche di ogni singolo occhio su di un file. Tale file verrà quindi espor-tato mediante una chiave USB, come quelle di uso comu-ne, al laser ad eccimeri, che effettuerà in questo modo una scansione perfettamente personalizzata alle caratteristiche di ogni singolo occhio mediante la sovrapposizione alla im-magine iridea intraoperatoria. Questa metodica garantisce

quindi la perfetta centratura del trattamento sulla cornea e l’applicazione con il medesimo angolo di incidenza della rilevazione diagnostica.Ma come lavora il laser a Femtosecondi?Il Femtosecondo impostato mediante un computer alla profondità di lavoro preferita al singolo caso genera in via totalmente ottica delle microablazioni di un micron di tes-suto, creando delle microbollicine di anidride carbonica. L’estrema rapidità e precisione del laser permette di alline-are miliardi di questa microbolle e riproducendo nella pro-

fondità del tessuto una separazione sempre identica a quella preimpostata dal chirurgo. Quindi non si tratta di un taglio come nella La-sik ma di una separazione smussa a cielo co-perto. L’intera procedura, nonostante l’estrema sofisticazione del sistema, è del tutto indolore e non richiede più di due minuti. Per la preci-sione implicita alla metodica e per la sua ripe-tibilità precisa può essere considerata a rischio zero. Il 90% dei casi recupera entro le 12 ore successive il massimo dell’acuità visiva previ-sta in fase preoperatoria. La maggior parte dei

miei pazienti, dopo oltre 800 occhi di esperienza ,riprende la guida ed il lavoro la mattina dopo il trattamento. Preve-dibilità, recupero rapidissimo, assenza di dolore: E’ il sogno realizzato per tutti quanti da anni guardano con interesse alla chirurgia rifrattiva laser ma hanno ancora troppa pau-ra. E’ proprio quanto ci si aspetta da una terapia finalizzata al ripristino di una funzione e non a uno stato di malattia vera.

Dott. Marco RossiStudio in Via Ramazzotti, 24 Monza

6 2 MarzoI TUOI OCCHI

Dr.Marco ZemellaPast president della Società Italianadella Retina; già direttore della UnitàOperativa Oculistica di Belluno;libero professionista inVenezia-Mestre

Page 7: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

è il nostro motto che ben si adatta al contesto attuale dove la competizione rende ogni giorno una sfida, senza però

perdere di vista gli obiettivi di solidità e di crescita di medio periodo.

E’ questo lo spirito di Marchon Italia, azienda operante nella creazione, produzione e distribuzione di occhiali da sole e da vista, fashion, sportivi e tecnologicamente avanzati. Da sempre stile, R&D e cultura dell’artigianalità sono i

fattori discriminanti del Gruppo, nonché elementi propulsivi che hanno guidato la crescita aziendale costante degli ultimi anni. L’importante centro Stile, cuore pulsante dell’azienda, si occupa in maniera esclusiva del design e dello sviluppo del prodotto di tutte le collezioni e ricopre un ruolo essenziale nel processo di creazione delle montature. Infatti, lavorando a stretto contatto con le maison licenzianti, interpreta e concretizza in montature da vista e da sole i trend, i valori e il Dna di tutti i brand.Il portafoglio licenze di Marchon è costituito da brand di grande notorietà e forte personalità, quali Fendi, Calvin Klein, Ck, Emilio Pucci, Karl Lagerfeld, Micheal Kors, Jil Sander, Nike, Sean John, necessita quindi di un’attenta selezione distributiva così come di una importante e costante attività mirata di comunicazione e di marketing.

Marchon al momento si sta concentrando nel lancio della nuova linea Jil Sander Eyewear.

La collezione, presentata attraversoun roadshow

di 12 tappe che ha già toccato le città di

Venezia, Rimini, Torino, Milano, Roma e Napoli, avrà una distribuzione selettiva e sarà

disponibile solo presso 250 selezionati ottici in tutta Italia.

Ancora una volta, dopo la vincita del Silmo d’Oro 2008 con il modello Pucci EP629S, Marchon si contraddistingue per l’innovazione e l’avanguardia dei suoi prodotti. L’azienda infatti è orgogliosa di presentare al Mido una novità assoluta, un modello tecnologico Ck con chiavetta USB da 4 GB incorporata nell’asta.

Per info contattare Marchon Italia al 0437 476311

Marchon... ...“Superarsi per aver successo”

1) FS5014 si ispira a uno dei temi della sfilata FENDI ready to wear per la Primavera / Estate 2009. Il delicato dettaglio delle rose incise e dipinte a mano arricchiscono ulteriormente il mo-dello realizzato in plastiche preziose e proposto in colori glamour.2) EP629S, premiato con il Silmo D’Oro, è realizzato in acetato di cellulosa con plastica personalizzata, che coniuga perfettamente vivaci-tà di colori alle inimitabili stampe che caratterizzano da sempre il marchio fiorentino.In particolare l’occhiale riproduce fedelmente il “Vivara” grafica distintiva della Maison e disegnata personalmente dal marchese Emilio Pucci.3) JJIL SANDER JS608S – I dettagli di uno stile incisivo. Montatura interamente in zyl e dalla forma perfetta, illuminata dal logo Jil Sander in metallo su entrambe le aste. Disponibile in nero, tartaruga, marrone sfumato, azzurro sfumato e viola sfumato.4) Novità assoluta che sarà presentata al Mido 2009, questo modello Ck presenta una chiavetta USB incorporata

1

3

4

2

Page 8: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

Mido è da quasi quarant’anni la maggiore vetrina mon-diale sul settore dell’eyewear. Un appuntamento davve-ro imperdibile per chi vuole conoscere da vicino il mon-do degli occhiali: addetti ai lavori, buyer, stampa specia-lizzata e di moda, si danno – da sempre – appuntamen-to a Mido. Quattro giorni intensi di incontri, di padiglioni tutti da scoprire e di nuovi prodotti da conoscere, dove si possono toccare con mano i modelli all’avanguardia dell’eyewear e si possono scoprire e testare i macchina-ri, le lenti, i materiali di ultima generazione al servizio dell’occhialeria. Mido è una fiera “in movimento” perché ha nel suo Dna una propensione verso il cambiamento, è costantemente proiettata verso il futuro, e, alla soglia dei quarant’anni, ha ancora uno spirito estremamente giovane e, in linea con la sua vocazione al cambiamento. Mido da quest’anno rivoluziona il calendario delle fiere dell’occhialeria e dà appuntamento a marzo, dal 6 al 9. Un cambio non da poco - per una Fiera che dalla sua nascita è sempre stata in calendario ai primi di maggio. Una scelta radicale, ma necessaria. La decisione di anticipare il consueto appuntamento di

maggio a marzo, infatti, non è certo casuale. Alla base di questa scelta c’è un complesso studio condotto in que-sti anni sul posizionamento delle fiere di settore e sulle linee strategiche di sviluppo.La nuova collocazione temporale è dunque studiata per permettere alle aziende dell’occhialeria di presentare le loro collezioni in sintonia coi tempi dettati dal mercato mondiale. Questa novità innescata da Mido ha di fatto rivoluzionato il calendario delle fiere internazionali, pro-vocando una serie di reazioni a catena: spostamenti di fiere, cancellazione di alcuni appuntamenti, ridefinizio-ne di tempi e modi.Dal 6 al 9 marzo quindi il Polo Fieristico di Rho-Pero si trasformerà in un crocevia fondamentale dell’eccellenza produttiva nazionale e mondiale: Mido, la Mostra Inter-nazionale di Ottica Optometria e Oftalmologia, si collo-ca infatti al termine di una decina di giorni che vedono in agenda ben 12 saloni internazionali: da Milano Don-na, Cloudnine e Milanovendemoda a MICAM, MIFUR e MIPEL. In questo modo si creano importanti sinergie tra il mondo delle sfilate, i saloni del settore abbigliamento

e quelli degli accessori. Le fiere milanesi hanno infatti scelto di “fare siste-ma” per proporsi come ri-ferimento strategico per i buyer del settore moda, in un lasso temporale di 2 settimane dove sarà possibile vedere, provare e sperimentare tutte le novità a livello mondiale. Un appuntamento im-prenscindibile per tutti gli operatori.Ma non è tutto. Il valore aggiunto di Mido è la sua capacità di rappresenta-re in maniera completa e esauriente tutto il settore e non solo il prodotto fi-nito. In un occhiale, infat-ti, ci sono tanti elementi di qualità: dalle lenti alle materie prime, dalle mi-nuterie ai macchinari, passando per la stru-mentazione tecnologica in dotazione agli ottici. Mido è dunque un’occa-

sione di incontro tra tutti gli attori in gioco – aziende espositrici, buyer stampa nazionale e internazionale – in grado di generare importanti effetti positivi, di sviluppa-re contatti che in molti casi si trasformano in trattative di affari. Perché il vero obiettivo per chi partecipa alle fiere è quello di poter fare business.

Panorama completoUn sforzo che viene premiato con una fiera che si pro-pone di fornire non solo spazi e servizi, ma anche conte-nuti, agevolando le occasioni di business e proponendo momenti di aggiornamento professionale. Mido infatti è anche sinonimo di formazione, aggiornamento e ser-vizi ad hoc che non si esauriscono nei quattro giorni di fiera, ma che sono a disposizione delle aziende 365 gior-ni l’anno.

Anteprime e tecnologiaNel 2009 si rinnova dunque l’appuntamento con i leader della produzione mondiale di montature e di occhiali da sole nei padiglioni 9-11 e 22. Al Padiglione 15 invece protagoniste sono le lenti con le ultime novità in termini di tecnologia e comfort. Non poteva certo mancare la tecnologia: l’appuntamento è al Padiglione 22 con Mido Tech, un’area espositiva interamente dedicata alle mac-chine e alle materie prime che offre una panoramica completa dell’intera catena di produzione dell’occhiale.

A tutto design Mido è una fiera proiettata verso il futuro e la massima espressione di questa sua natura si respira a Mido De-sign Lab (Pad. 24). Tutto ciò è in linea con lo spirito della città che da quasi 40 anni ospita la fiera: Milano infatti è nota a livello mondiale come la capitale del design e dell’innovazione, vetrina ideale per le realtà più all’avan-guardia, punto di riferimento per gli operatori dei settori più di tendenza, in termini di design e di sperimenta-zione di forme e materiali. Quest’anno poi, nella serata di sabato 7, Mido Design Lab rimarrà aperto eccezional-mente fino alle 22, per prolungare il tempo degli incon-tri in un’atmosfera più rilassata e più informale.Un’esperienza, questa della chiusura posticipata, già sperimentata con successo in altre occasioni e che Mido propone per la prima volta a grande richiesta delle aziende che vi espongono, della stampa e degli opera-tori di mercato.

Mido è dunque un’occasione unica di crescita, per ottimizzare le opportunità di incontro e per potenziare le occasioni di comunicazioni del settore.

Conto alla rovesciaper MIDO 2009

8 2 MarzoI TUOI OCCHI

Via Della Centa, 10 - 31040 Segusino TV - tel 0423.979759 fax 0423.979810 - [email protected] - www.2mdecori.it

Dal 6 al 9 Marzo appuntamentonei padiglioni di FieramilanoRho-Pero con il punto di riferimento dell’occhialeria mondiale.La più versatile fiera dedicata all’eyewear, dove vengono pre-sentati i nuovi trend del settore, aspetta tutti gli operatori nei pa-diglioni di Fiera Milano Rho-Pero dal 6 al 9 marzo.

Page 9: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

L’occhiale è un prezioso alleato per preservare la salute dei nostri occhi.Ma è anche un accessorio very cool!I nuovi trend tutti da scoprire, in anteprima mondiale assoluta, a Mido 2009, dal 6 al 9 marzo, nei padiglioni di Fieramilano Rho-PeroGli occhiali da sole di qualità con lenti specifiche e la certi-ficazione CE, sono l’unico strumento utile per proteggere una delle parti più delicate del nostro corpo. Chic, sofisti-cati, belli. Da impazzire! Da alcuni anni a questa parte gli occhiali sono diventati l’accessorio glamour per eccellenza. Da sfoggiare in estate e in inverno, per proteggersi, ma an-che per farsi notare. A Mido 2009 - dal 6 al 9 Marzo presso la Fiera di Rho Pero - dunque la prevenzione si intreccia con la moda. E sono tante le sorprese, a iniziare dalla collocazio-ne temporale. Per presentare le collezioni in tempo con le mutate esigenze del mercato, MIDO gioca infatti d’anticipo. E solo a Mido, in anteprima mondiale assoluta, si potranno scoprire le nuove tendenze dell’eyewear. Colorati, black, preziosi, di metallo o in acetato, grandi e avvolgenti o da aviatore. A ognuno la forma che meglio si adatta ai pro-

pri lineamenti. La parola d’ordine “osare”, ma sempre con gusto! Tornano alla ribalta le montature oversize anni ’60, rigorosamente in acetato, che, grazie alle loro dimensioni, proteggono al meglio le zone sensibili come palpebre e contorno occhi. Ma si fanno “prepotentemente” spazio tra le nuove mode anche gli occhiali mignon, anni ’50, dalle forme più strane: dal tondo alla farfalla, passando per la goccia e i romantici cuori superfluo. Per un romanticismo dal sapore un po’ retrò. Ne è stata fatta di strada ma, si sa, i tempi cambiano e le mode ritornano. Ecco allora riappa-rire la donna diva, meglio se d’altri tempi, misteriosa e ce-lata dietro grandi occhiali total black. Si punta sul design e sulla creatività, sfociando anche nell’hi-tech, per tracciare una linea retta in quest’era di grandi sbandamenti. Al Mido Design Lab, in particolare, si potranno toccare con mano sperimentazioni ardite, linee geometriche e forme squa-drate che vengono sdrammatizzate dai colori vivaci. Per gli amanti dello sport servono leggerezza e trasparenza, per sentirsi a proprio agio ma senza passare inosservati! Moda, design, colori e materiali, ma un’attenzione particolare, come sempre, va alla qualità dell’occhiale, lenti e montatu-

ra: gli occhiali sono un prodotto che, ancor prima che con l’estetica, ha a che fare con la salute. Ecco uno dei messaggi fondamentali che il MIDO trasmette da 39 anni: l’occhiale corregge e protegge ma sempre con stile! Grandissima è anche l’attenzione per i più piccoli, la cui salute oculare è spesso trascurata (più del 60% dei bambini tra 1 e 5 anni non ha mai fatto una visita dallo specialista, dati Commis-sione Difesa Vista). Fondamentale per questa fascia di età (dai piccolissimi ai teenagers) proporre modelli resistenti sì, ma anche divertenti: forme e colori sbarazzini per vivere lo strumento di correzione come un gioco a cui non poter più rinunciare.Ma non sveliamo troppo dell’universo eyewear 2009! A questo punto non resta che darsi appuntamento al MIDO per scoprire tutte le nuove tendenze con grandi sor-prese e novità per tutti i gusti: modelli dallo stile unico. Più che occhiali, un modo di essere, per proteggere il proprio sguardo, catturando quello degli altri!

A cura di ANFAO

L’ultima tendenza? Proteggere i nostri occhi con stile2 Marzo I TUOI OCCHI

È ormai consolidata la certezza che la rarefazione dell’ozono abbia incrementato l’insidia per i nostri occhi, in quanto gli UVA e UVB che arrivano dall’atmosfera subiscono per questo motivo uno scarso sbarramento. Essi filtrano attraverso il sole, ma anche il cielo nuvoloso, causando affaticamento e una produzione eccessiva di radicali liberi, molecole responsa-bili dell’invecchiamento cellulare. Accanto a questi raggi c’è un fattore non meno perico-loso per la salute oculare che è rappresentato dalla luce blu; si tratta di una particolare luce che, pur trovandosi nel campo del visibile, è al confine con i raggi UV. Si ipotizza che la luce blu sia un co-fattore di rischio nella degenerazione maculare nell’anziano. Si sottolinea inoltre che non siano solo pericolose le radiazioni provenienti dall’alto, ma anche quelle riflesse da alcune superfici. La neve riflette fino all’80% dei raggi UV, la sabbia fino al 25% e il mare circa 20%. Ciò giustifica la soglia di protezione anche quando al mare siamo sotto l’ombrellone. Il modo migliore per difendersi è indossare gli occhiali da sole “giusti” cioè personalizzati a seconda delle necessità di vita quotidiana, sportiva, di guida, del luogo in cui ci si trova, dell’età, di eventuali difetti visivi o patologie oculari. Una elevata attenzione va dedicata ai bambini, che hanno occhi delicati e in fase di crescita, e agli anziani per un decadimento naturale delle strutture oculari. Nei bambini la sensibilità ai raggi UV è estre-mamente elevata sia a livello del cristallino che a livello retinico, considerando che tra i 10 e i 13 anni il 60% dei raggi UVA e il 25% degli UVB coinvolgono sia il cristallino che la reti-na e inoltre i bambini trascorrono molto più tempo all’aperto soprattutto durante i mesi estivi. Nell’anziano la riduzione del film lacrimale comporta una sofferenza della superficie corneale che appare maggiormente sensibile agli insulti atmosferici. Esistono inoltre lenti fotocromatiche che, sollecitate in maniera diversa dall’Uv modificano progressivamente il loro colore: esse rispondono ottimamente alle esigenze del sole di città, ma possono avere

qualche limite in condizioni estreme, quali montagna o mare.Ecco un decalogo che vuole essere una linea guida per un acquisto ponderato dei sistemi di protezione dai raggi solari.

Chiedere consiglio agli esperti evidenziando eventuali difetti visivi.1. Richiedere una lente “superspecialistica” in base a professione, necessità di guida, 2. pratica sportiva.Tenere in considerazione eventuali mete geografiche.3. Evidenziare eventuali patologie oculari.4. Rivolgersi a centri di ottica competenti, ove ve ne sia bisogno, anche con relazione 5. e consiglio dell’oculista.Diffidare di vendita di occhiali in centri non professionali.6. Osservare la marchiatura CE.7. Esigere un certificato di accompagnamento che esprima le caratteristiche della 8. lente per lenti da sole non generiche.Controllare la qualità della lente: fissare un oggetto con l’occhiale in mano ed 9. eseguire un movimento rotatorio; se l’oggetto sembra ondulare o deformarsi, la lente presenta aberrazioni.Non sottovalutare mai la qualità degli occhiali destinata a bambini o anziani.10.

9

Mood inconfondibile per i nuovi occhiali CarreraCARRERA presenta gli occhiali da sole e da vista per la nuova stagione: tra design inconfondibile e dettagli di-stintivi, i nuovi modelli sono gli accessori perfetti per uno stile vincente. Il pay off isti-tuzionale "Racing sunglas-ses since 1956" mette subito in evidenza le due anime del brand, quella "racing" e quella "vintage", e la nuova collezione risponde ad entrambe con propo-ste altamente caratterizzanti. La linea CARRERA VINTAGE si arricchisce di nuovi modelli, declinati ora in materiali dalle straordi-narie caratteristiche tecniche. Gli occhiali da sole CHAMPION ADVANCED e SAFARI ADVANCED presentano il frontale realizzato in fibra di carbonio o fibra di vetro, per la massima leggerezza (per un peso di soli 24 grammi), mentre le aste sottilissime (appena 0,9 millimetri) sono in metallo: design vintage abbinato ai materiali più contemporanei. I nuovi modelli sono disponibili esclusivamente nella versione con una texture nera per la versione in fibra di carbo-nio con lenti grigio sfumato e nella versione con una texture grigia per la versione in fibra di vetro con lenti grigio sfumato. Dedicato ad un uomo dal gusto classico e attuale al tempo stesso: l'occhiale da sole BACK 80'S, in metallo, presenta una linea essenziale e mood Anni Ottanta, dalla linea squadrata. L'icona CARRERA compare sul naso, mentre le aste sottili sono personalizzate dal logo.

Perfetto urban-appeal per l'occhiale da sole ENDURANCE: sul frontale in Optyl, dalla linea a goccia, compare l'icona del marchio, mentre le aste in metallo evidenziano la scritta CARRERA nella parte iniziale, sottolineata da una decisa linea grafica e da tonalità in perfetto stile Eighties. La nuova collezione propone montature da vista dallo stile classico e ricercato. I mo-

delli in acetato CA6139, dal design anni Cin-quanta, e CA6135, dalla forma rettangolare, si declinano nelle sfumature discrete del nero-

palladio, cristallo-nero, avana bionda-oro chiaro, miele-oro chiaro e molte altre. Sulle aste in metallo, dotate di

confortevole cerniera flex, spicca il logo della collezione. Massimo confort e design minimal:

il modello CA7480 è realizzato in ac-ciaio e presenta confortevoli cerniere flex sulle aste. Il logo CARRERA com-pare serigrafato all'esterno delle aste, discretamente visibile sulle colorazio-ni ricercate.EURO 195,00Per info : www.safilo.comCarrera by Safilo

Immagine di copertinaby CARRERA

Protezione oculare da UV

Dott Francesco Loperfido Responsabile del servizio di Oftalmologia Generale e Occupazionale della Clinica oculistica dell’Ospedale San Raffaele

Mod. CHAMPION ADVANCED

Page 10: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

Il programma Prevenzione e Protezione Oculare durante l’attività sportiva (Coalition to Prevent Sports Eyes Injuries) nasce nel 1995 negli Stati Uniti da un’idea dell’optometrista americano Paul Berman ed ha come scopo primario quello di ridurre il numero di traumi oculari evitabili che possono presentarsi durante attività sportive e ri-creative. In Italia il Programma, suppor-tato dall’Albo degli Optometristi e, pre-sentato in occasione del XXXIII Congres-so Nazionale dell’Albo degli Optometristi tenutosi a Bologna nei giorni 17-18-19 Marzo 2007, vuole portare a conoscen-za di genitori, bambini, atleti, allenatori e società sportive i potenziali rischi e le possibili ed efficaci misure preventive in tema di protezione oculare nella pratica sportiva. Attraverso l’adesione al Proget-to l’Ottico-Optometrista entra in stretta collaborazione sia con l’industria per ciò che riguarda i materiali di montature e lenti, sia con l’Oftalmologo per ciò che riguarda la componente legata alla traumatologia oculare.OCCHIALI E PROTEZIONI OCULARI NELLO SPORTE’ noto che molti traumi oculari nello sport potrebbero essere tranquillamente evitati se gli atleti indossassero le corrette protezioni durante le loro prestazioni. Sebbene i più giovani (i bambini soprattutto) non amino molto indossare protezioni durante le loro attività, i genito-

ri e gli allenatori hanno il dovere, per il loro bene, di insiste-re. Le protezioni oculari sono inoltre obbligatorie in molte categorie sportive (baseball, football, hockey). Non indos-sare mai occhiali non specifici durante l’attività sportiva. L’occhiale da sole tradizionale non è realizzato con gli stessi

criteri (standards) di sicurezza degli occhiali specifici e, pertanto, non ga-rantisce un’adeguata protezione da impatti più o meno violenti. Inoltre le lenti, se non adeguatamente corri-spondenti a standard minimi di pro-tezione, possono essere la causa di traumi agli occhi e al viso. Negli sport praticati all’aria aperta, in tutte le sta-gioni, un pericolo per gli occhi viene dalla presenza dei raggi ultravioletti (UV). Forti e prolungate esposizioni ai raggi solari sono spesso causa di importanti patologie a carico del si-stema oculare, in particolare alla cor-nea (fotocheratiti), alla retina (dege-

nerazioni maculari senili precoci), cristallino (cataratte precoci). E’ pertanto sempre opportuno utilizzare occhiali con lenti colorate filtranti, meglio se polarizzate in quanto aiutano ad eliminare i riflessi fastidiosi, rendendo più effica-ce lo sguardo nel punto osservato.PERSONALIZZAZIONE DELL’OCCHIALE DA SOLE AD USO SPORTIVO

Un altro aspetto non trascurabile è, quando necessaria, la prescrizione ottica. E’ fondamentale che sia aggiornata, come importante è sapere qual è l’attività sportiva pratica-ta. Come professionisti della visione siamo in grado di po-ter raccomandare (e quindi conoscere) le migliori soluzioni sia per le montature sia per le lenti e i trattamenti abbina-bili. La giusta conoscenza ci permette di poter garantire sia sicurezza sia confort agli atleti durante le loro attività spor-tive. Una buona efficienza visiva unitamente ad una giusta protezione sono la chiave per ottenere il meglio dalle no-stre prestazioni sportive in tranquillità e sicurezza. L’ Ottico-Optometrista è l’unica figura professionale accreditata in grado di poter consigliare la migliore e giusta protezione oculare.Tutte le informazioni sono tratte dal Programma Co-alition to prevent Sports eye Injuries Italia di Andrea Rattaro, Ottico Optometrista e Paul Berman, OD e da contributi provenienti da AllAboutVision.com, Gen-naio 2009 (traduzione dall’originale di Andrea Rattaro, Ottico Optometrista, coord. nazionale AdO). I contribu-ti tratti da AllAboutVision.com sono pubblicati per gen-tile concessione di AllAboutVision.com.

Andrea Rattaro Ottico Optometrista Coordinamento Naz. Albo degli Optometristi Resp. Naz. Programma Europeo Prevenzione e Protezione Oculare durante attività sportiva.

10 2 MarzoI TUOI OCCHI

Lavorare al computer per un lungo periodo di tempo può portare a disagi oculari, affaticamento, visione offuscata e mal di testa. Infatti la maggior parte degli studi indica che circa il 70-75% dei lavoratori al video terminale presenta alcuni dei sintomi sopra citati, mentre, in generale ,il 25% di coloro che lavorano al computer presentano anche pro-blemi muscolo-scheletrici. In presenza di difetti visivi non corretti o di un problema legato alle funzioni di messa a fuoco e di convergenza oculare i disagi visivi non possono che aumentare. Per questo motivo, l’ottico optometrista, attraverso una analisi visiva optometrica specifica, è in gra-do di attestare e compensare quelle condizioni che sono la potenziale causa di quella che oggi viene definita “sin-drome da visione al computer”, tanto che negli Stati Uniti, in accordo a quanto stabilito dall’Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute Occupazionale, chi lavora al computer deve effettuare un esame visivo optometrico prima di ini-ziare l’attività al computer e da lì in poi una volta all’anno.A questo vanno aggiunte le regole di “igiene visiva” ed er-gonomiche che rappresentano una parte importante nella prevenzione dei disagi visivi alcune di queste sono:- pause frequenti al fine di rilassare gli occhi circa ogni 30

minuti;- controllo periodico della vista anche per assicurarsi che gli occhiali o le lenti di cui si dispone sono adeguate a que- ste specifiche esigenze visive;- regolare l’altezza del monitor per portatori di lenti pro- gressive;- utilizzare una illuminazione ambiente appropriata;- modificare la postazione di lavoro in modo, ad esempio, di sistemare lo scritto in posizione adiacente al monitor (tramite gli appositi leggii).Come è facile intuire il problema non è limitato alla sola popolazione adulta, infatti oggi i nostri bambini utilizzano il computer sia per motivi didattici che ricreativi . Attual-mente il 90% dei bambini in età scolare ha accesso al com-puter (a scuola e a casa). E proprio il modo in cui i bambini utilizzano il computer, li rende forse anche più suscettibili allo sviluppo di sintomi legati alla visione al computer. I bambini, spesso, continuano a svolgere attività come quel-le dei videogiochi senza pause. Tale attività prolungata può aumentare i problemi relativi alla messa a fuoco ed alla ir-ritazione oculare, come è stato dimostrato da uno studio condotto dalla University of California, Berkeley School of

Optometry in cui si è evidenziato che il 25-30% dei bam-bini che utilizzano il computer necessita di un occhiale confortevole e sicuro quando utilizza il computer a casa e a scuola. Un altro argomento importante è rappresentato dal fatto che i computer sono disegnati per gli adulti quindi la posizione che i bambini assumono è quella di guardare verso l’alto, posizione questa che può causare problemi alla visione e fastidi a braccia, collo e schiena.Quindi anche per i bambini le principali regole sono:- esame visivo;- le postazioni dovrebbero essere sistemate “a misura d bambino”;- la distanza raccomandata tra monitor e occhi è tra i 45 e i 70cm. Al di sotto di questa misura si rischia un’eccessiva tensioneInoltre i genitori ed insegnanti dovrebbero essere consape-voli dei comportamenti che indicano potenziali problemi quali: frequente sfregamento degli occhi, rotazioni ed incli-nazioni della testa, rossori, lamentele di visione annebbiata.

Rossella Fonte Presidente Albo degli Optometristi

La visione al computer

Che il passaggio fra l’età della giovinezza e quello della cosiddetta maturità sia uno dei più importanti crocevia della vita è cosa ben nota e non si vuole qui affrontare la spinosa materia. Nostro interesse è invece fare un piccolo cenno su quanto avviene a partire da quell’età nell’ambito della visione ed illustrare ciò che la ricerca tecnico-scienti-fica ha sviluppato per gestire al meglio le problematiche derivanti dall’insorgere della presbiopia. La graduale ridu-zione nell’elasticità del cristallino provoca, in genere dopo i 40 anni di età ed in funzione di alcuni elementi, fra i quali troviamo ovviamente le necessità visive dell’individuo (un collezionista di francobolli patirà prima per questa proble-matica rispetto a chi guarda esclusivamente la tv), una con-dizione del tutto fisiologica che porta alla difficoltà prima e all’impossibilità poi nella messa a fuoco da vicino. Il dover allontanare da sè libro o giornale per poterlo leggere, il co-siddetto “allungare le braccia”, sono generalmente i primi riscontri di una presbiopia incipiente. Cosa fare? Eviden-temente, essendo un difetto di potenza diottrica da parte dell’occhio occorrerà compensare aggiungendo del positi-vo, cioè si potrà ricorrere ai classici occhialetti per lettura. A prescindere da altre valutazioni di natura prettamente estetica, questa tipologia di lenti ha però un grosso limi-

te funzionale: riduce drasticamente le distanze all’interno delle quali è possibile mettere a fuoco (intervallo di visio-ne nitida, in termini tecnici) e ciò si enfatizza sempre più ad ogni aumento di potenza diottrica. In buona sostanza, la lente che permette di leggere nitidamente un libro può non permettere di lavorare al computer o leggere i prezzi nelle scansie dei supermercati. Questo, in particolare per chi conduce una vita dinamica come molti di noi, è un limi-te grave. Esistono soluzioni? Fortunatamente sì, e portano il nome di una variegata gamma di prodotti ottici: le lenti progressive. Le lenti oftalmiche progressive sono caratte-rizzate da un’ampia zona per il lontano che ne consente quindi l’utilizzo praticamente in qualsiasi condizione, da un “canale di progressione” all’interno del quale la potenza diottrica si modifica repentinamente e permette la visione alle distanza intermedie, e dalla zona per vicino. Il tutto, contrariamente alle più antiche lenti bifocali o trifocali, senza soluzione di continuità e cioè senza salti d’immagine ma anche senza segni evidenti sulle lenti stesse. Da un pun-to di vista estetico, in altre parole, sono identiche alle lenti solo per lontano o solo per vicino.Perché, quindi, utilizzare lenti progressive? Perché sono le uniche lenti che permettono ai presbiti la visione nitida a

tutte le distanze, a prescindere da eventuali difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo). Una volta superato il breve periodo di adattamento, una presa di confidenza con le lenti che è tanto più semplice quanto più giovane sarà l’età di primo impiego delle lenti stesse, l’utilizzatore dimenticherà di adoperare lenti “particolari” e la visione ni-tida alle varie distanze sarà intuitiva ed immediata.Come per tutti gli ausili tecnici di raffinata fattura anche le lenti progressive necessitano di un esperto in grado di consigliarne la più adatta tipologia e possa procedere con competenza alla progettazione del dispositivo. Questa fi-gura è l’ottico optometrista, al quale sono deputate scelte importantissime per il successo della correzione: dal mo-dello ai materiali, dai trattamenti alle eventuali colorazioni, dalle altezze di montaggio alla distanza assi visivi o distan-za interpupillare, senza ovviamente dimenticare l’assoluta necessità di un’eccellente refrazione (l’esame della vista) in particolare per quanto concerne l’addizione, cioè il valore diottrico per vicino.

Andrea Afragoli Coordinamento Albo degli Optometristi

Le lenti progressive

Prevenzione e protezione oculare durante l’attività sportiva

Page 11: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO
Page 12: I TUOI OCCHI - doc.mediaplanet.comdoc.mediaplanet.com/all_projects/1066.pdf · IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO