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Dicembre 2008 SPACE Alla scoperta del settore spaziale QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO GALILEO: IL NUOVO PRO- GRAMMA DI NAVIGAZIONE L’Europa sta realizzando un nuovo, moderno e più perfezionato sistema di navigazione satellitare, civile e a disposizione di tutti. GPS è una sigla ormai nota da tutti: Global Positioning System. PAG 2 COSMO - SkyMed COSMO-SkyMed è la prima costellazione duale di satelliti per l’osservazione del- la Terra ed è il più grande investimento italiano mai effettuato per lo sviluppo di sistemi per fini analoghi. E’ stato conce- pito, finanziato e realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero del- la Difesa (MD). www.thalesaleniaspace.com Secondo satellite della costellazione italiana COSMO - SkyMed, per l’osservazione dell’ambiente PAG 5

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Dicembre 2008 S P A C EAlla scoperta del settore spaziale

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

GALILEO: IL NUOVO PRO-GRAMMA DI NAVIGAZIONE

L’Europa sta realizzando un nuovo, moderno e più perfezionato sistema di navigazione satellitare, civile e a disposizione di tutti.GPS è una sigla ormai nota da tutti: Global Positioning System. PAG 2

COSMO - SkyMed

COSMO-SkyMed è la prima costellazione duale di satelliti per l’osservazione del-la Terra ed è il più grande investimento italiano mai effettuato per lo sviluppo di sistemi per fini analoghi. E’ stato conce-pito, finanziato e realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero del-la Difesa (MD).

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EditorialeAlcune settimane or sono, in Olanda, si è svolto quello che è giustamente considerato il più impor-tante appuntamento di definizione strategica dello spazio europeo: il vertice a livello ministeriale dei paesi componenti l’ESA, l’Agenzia Spaziale Euro-pea. Da quel vertice è emersa un’Italia forte, con un ruolo da leader, in un contesto in cui la stessa ESA esce dalla ministeriale con piena soddisfazione, con tutti i grandi progetti approvati e una credibili-tà rafforzata dall’aver mantenuto gli impegni presi. L’Italia nell’occasione ha saputo svolgere un ruolo de-terminante di costruzione e mediazione tra i vari pae-si, grazie alla Presidenza italiana, assunta dal Ministro Mariastella Gelmini all’avvio del vertice e che man-terrà per i prossimi tre anni. Questa sapiente regia ha permesso all’ESA di raggiungere il suo obiettivo più ambizioso, un finanziamento complessivo di quasi dieci miliardi di Euro, testimonianza di una scelta che può sembrare controcorrente rispetto alla difficile fase economica, ma che invece risponde ai principa-

li requisiti per un nuova e innovativa fase di crescita. L’Italia ha quindi difeso gli obiettivi europei e gio-cando un ruolo importante nell’approvazione dei grandi programmi dell’ESA, investendo 1,2 mi-liardi di euro di investimenti per i prossimi tre anni, pari al 60% del budget complessivo dell’ASI. Cruciale è stata la scelta della delegazione italiana di sostenere fino in fondo il programma di esplorazione robotica, Exomars, permettendo così la sua approva-zione. In questo modo il nostro paese si è assicurato così il ruolo di massimo contributore alla missione e ri-teniamo sia destinata all’Italia la sede del centro di con-trollo della missione ExoMars, il Rover Operation Con-trol Center (Roc), in particolare a Torino presso il centro Altec, il centro di supporto ingegneristico alla Stazione Spaziale Internazionale del quale l’ASI è comproprie-taria con Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica). E’ un ottimo esordio per il triennio di presidenza italiana dell’Esa, nel quale il nostro paese dovrà puntare a essere riconosciuto come Paese leader nell’esplorazione robotica e nel campo dei lancia-tori, ad utilizzare pienamente la Stazione Spaziale Internazionale con tre missioni di astronauti italiani, due delle quali di lunga durata, e a sfruttare i dati del programma europeo per il controllo dell’am-biente e la sicurezza Gmes (Global Monitoring for Environment and Security), che ora si chiama Co-pernicus, integrandoli con quelli del programma per l’osservazione della Terra, Cosmo SkyMed, il più grande programma spaziale mai promosso dall’Italia. Sono solo alcuni aspetti di un triennio di lavoro sicu-ramente impegnativo ma assai importante per il pa-ese. Ma di più, l’Italia lavorerà con impegno perché l’Europa abbia un sempre maggiore ruolo nella scelta delle strategie spaziali del continente, in piena e diret-ta sintonia con l’Agenzia Spaziale Europea.

Ing. Saggese presidente ASI

SOMMARIO- GALILEO............................................3

- COSMO - SkyMed..............................5

- Il Progetto VEGA................................8

- Oltre i confini del digital divide............8

-Il progetto ROSA..................................9

- Completato l’esperimento DUSTER...9

- Marte, SHARAD scopre

ghiacciai sotto la roccia.....................10

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Dicembre 2008 S P A C EAlla scoperta del settore spaziale

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

GALILEO: IL NUOVO PRO-GRAMMA DI NAVIGAZIONE

L’Europa sta realizzando un nuovo, moderno e più perfezionato sistema di navigazione satellitare, civile e a disposizione di tutti.GPS è una sigla ormai nota da tutti: Global Positioning System.

COSMO - SkyMed

COSMO-SkyMed è la prima costellazione duale di satelliti per l’osservazione della Terra ed è il più grande investimento italiano mai effettuato per lo sviluppo di sistemi per fini analoghi. E’ stato conce-pito, finanziato e realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Difesa (MD).

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Secondo satellite della costellazione italianaCOSMO - SkyMed, per l’osservazione dell’ambiente

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GALILEO:il nuovo programma europeo di navigazione

L'Europa sta realizzando un nuovo, moderno e più perfezionato sistema di navi-gazione satellitare, civile e a disposizione di tutti.GPS è una sigla ormai nota da tutti: Global Positioning System. E' il sistema di navigazione satellitare usato, fra l'altro, su aerei, navi, camion e automobili. Col GPS, ormai a disposizione di chiunque, si può stabilire in pochi secondi la propria posizione in qualsiasi punto della Terra. Ventiquattro satelliti garantiscono il per-fetto funzionamento di GPS. Attualmente ci sono due sistemi di navigazione, il GPS appunto, che è principalmente militare ed è gestito dagli Stati Uniti e il Glo-nass, russo. Fra pochi anni, non sarà più così. Infatti, l'Europa sta realizzando un nuovo, moderno e più perfezionato sistema di navigazione satellitare, civile e a disposizione di tutti. E' Galileo, il programma europeo per servizi di navigazione globali. Trenta satelliti in orbita garantiranno, a partire dal 2010 in ogni angolo del Pianeta la posizione precisa al centimetro.E tutto questo per un costo nemmeno esorbitante, come fa notare ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, realizzatrice del progetto su incarico della Commissione Euro-pea. Il progetto costerà intorno ai tre miliardi di euro, l'equivalente per la costru-zione, per esempio, di 150 km di autostrada e genererà, a partire dal 2010, solo per servizi e materiale, un mercato con un giro d'affari sui dieci miliardi di euro all'anno e centomila nuovi posti di lavoro. Il 28 dicembre scorso è stato messo in orbita del primo satellite, GIOVE-A. GIOVE sta per “Galileo In-Orbit-Validation Element”: una verifica del sistema, un controllo delle trasmissioni via radio, degli orologi precisi al miliardesimo di secondo, realizzati in Svizzera, dalla Temex Neu-châtel Time. GIOVE A, preparato al centro ESA ESTEC, a Noordwijk, Paesi Bassi, è stato lanciato da un razzo Soyuz al cosmodromo di Baikonur, Kazakhstan e sarà presto seguito dal secondo satellite, GIOVE-B. GIOVE, però, non è soltanto un

acronimo. E’ il nome, in italiano, di un pianeta. Non a caso Giove e non a caso in italiano.La scelta del nome vuole onorare il grande Galileo Galilei, dal quale tutto il pro-getto di navigazione ha preso il nome. Galileo e Giove sono due nomi stretta-mente legati fra loro. Il fiorentino Galileo, padre della scienza moderna, del me-todo sperimentale, non s’occupava solo di fisica e d’astronomia. Era anche molto interessato ai problemi della navigazione. Il 7 gennaio 1610, quasi quattro secoli or sono, Galileo, dalla sua casa di Padova, scopriva, grazie al cannocchiale da lui perfezionato, le prime quattro lune di Giove, che vennero poi chiamate Io, Euro-pa, Ganimede e Callisto. Fu una scoperta di portata immensa perché cambiò il modo di vedere il mondo. Improvvisamente, la Terra cessava di essere il centro dell’universo. Ma non soltanto.Galileo s’accorse che i quattro satelliti, le quat-tro lune di Giove, coi loro movimenti regolari - appa-rivano e sparivano dietro il loro pianeta a intervalli prevedibili- potevano es-sere usati come orologi visibili da ogni punto del-la Terra. Per due secoli, prima dell’invenzione del cronometro, il metodo di Galileo, l’osservazione del-le lune di Giove, servì per determinare la longitudine e dunque la posizione per mare e per terra. Era, quel-lo di Galileo, probabilmente il primo sistema globale di navigazione e, anche, se vogliamo, era un sistema satellitare. Molte cose sono cambiate dai tempi del grande fiorentino. Il nuovo sistema avrà applicazioni che Galileo non si sarebbe neppure potuto sognare. E, certamente, ne avrà, in futuro, altrettante nuove che nemmeno noi, ora possiamo immaginare. Sappiamo già, comunque, a chi servi-rà il nuovo sistema di navigazione. Ecco qualche esempio. Aerei e navi: il traffico aereo e navale potrà essere meglio gestito, si ridurranno costi e ritardi e aumen-terà la sicurezza.Camion e automobili, taxi: nuovi sistemi di guida. Emergenze: miglior coordinamento in caso di catastrofe, pompieri, polizia, ambulanze.Galileo sarà utile anche nello sviluppo delle città, nella gestione di grandi lavori, in agricoltura, nelle risorse, nella protezione dell’ambiente, nelle telecomunica-zioni. Anche nella finanza, nel collegamento fra banche, borse e centri finanziari in tutto il mondo. I satelliti potranno aiutare i malati di Alzheimer con perdita di memoria e saranno in grado perfino di guidare i non vedenti. Saranno prezioso aiuto nello sport, barca a vela, alpinismo, trekking. Potranno aiutare i paesi in via di sviluppo a meglio gestire le loro risorse. E chissà quanti altri sviluppi oggi imprevedibili potranno arrivare dal nuovo sistema di navigazione europeo, giu-stamente chiamato Galileo.

Fonte ASI

Firmato il Contratto con EUTELSATper la fornitura, ad uno dei più importanti operatori ferroviari Europei,di Terminali satellitariper l’accesso a larga banda ad Internet a bordo di treni ad alta velocitàTeS Teleinformatica e Sistemi s.r.l., società all’avanguardia nel campo delI’ICT e delle Telecomunicazioni via satellite, ha appena firmato con EUTELSAT S.A., leader europeo per i servizi di TLC via satellite, un importante contratto per la fornitura di 52 terminali satellitari da installare a bordo di treni europei ad alta velocità. I prototipi di questo innovativo terminale satellitare, ideato per offrire ai passeggeri dei treni ad alta velocità la possibilità d’accesso a larga banda ad INTERNET, sono stati realizzati nel nuovo stabilimento TeS di Tito Scalo (PZ), una realtà industriale operante ed attiva anche grazie al contributo della Regione Basilicata. La produzione del primo lotto di serie, che prevede complessivamente 62 terminali, sarà avviata a partire da Maggio 2009 presso la stessa struttura lucana, ad un ritmo iniziale di 4 unità al mese.Il terminale satellitare TeS, già sperimentato con successo da diverse Società di trasporto ferroviario Europee (Spagna, Francia, Germania e Svizzera), ha superato brillantemente la fase pre-operativa durata circa un anno, e si avvia ad essere utilizzato come elemento caratterizzante di un elevato standard di servizi a bordo, in quello che sarà il primo sistema mondiale di treni ad alta velocità con accesso ad Internet a larga banda. Il terminale satellitare della TeS,

che ha suscitato interesse tra i maggiori operatori Europei (inclusi quelli Italiani) è il risultato finale di un complesso ed articolato processo d’ingegnerizzazione che ha portato alla

realizzazione di un prodotto tecnologico molto innovativo ed affidabile. Mantenendo la funzionalità di terminale satellitare per mezzi in movimento, la TeS sta oggi derivando da questo primo prodotto, una linea industriale completa in grado di soddisfare le esigenze operative anche di altre tipologie di mezzi in movimento, quali ad esempio i mezzi di soccorso e d’emergenza terrestri, le piccole imbarcazioni

mercantili o le più semplici imbarcazioni da diporto. Con la realizzazione di questa antenna, TeS Teleinformatica e Sistemi s.r.l. ha saputo mettere a frutto il know-how e la ventennale esperienza della Capo-Gruppo Space Engineering S.p.A., attiva nel settore dell’Ingegneria per lo Spazio dal 1989. La Space Engineering e la TeS, due PMI totalmente italiane, vantano la partecipazione ai più importanti progetti europei degli ultimi anni riguardanti sistemi per telecomunicazioni [email protected]

TeS - Teleinformatica e Sistemi s.r.l. Via Tor Tre Teste, 229 - I-00155 Roma RM Italy e-mail: [email protected] Tel.: (+39) 06225951Fax.: (+39) 062280739

L’antenna TeS installata sul deckdi un treno ad alta velocità

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I progetti in corso

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RHEINMETALL ITALIA - Giordano GiannantoniAmministratore Delegato

Coarse Pointing Device: Dispositivo per il punta-mento dell’esperimen-to scientifico SOLAR all’esterno della Stazio-ne Spaziale Internazio-nale (ISS). Il programma ha previsto il progetto, la costruzione ed il test del dispositivo per en-trambi i modelli (Inge-gneristico e di Volo) ed è stato effettuato presso le facilities dello stabili-mento Rheinmetall Ita-lia di Roma. Il sistema completo è stato assiemato dagli astronauti della missione Shuttle STS 122 dopo il lancio effettuato con successo a Febbraio di quest’anno.

Piattaforma Microsatellitare MIOSAT per l’Osservazione della Terra: Missione in fase di studio e realizzazione fi-nanziata dall’ Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per lo svi-

luppo di un Microsatellite per effettuare una missione Ottica di Osservazione della Terra. Rheinmetall Italia è la società leader del Raggruppamento Temporaneo d’Impresa che per conto dell’ASI ha ricevuto l’incarico di costruire ed operare il primo microsatellite italiano. La piattaforma imbarcherà anche alcuni esperimenti tecnologici che la pongono all’avanguardia nel campo dei microsatelliti.

Interstadio 2/3 del lanciatore VEGA sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA): Rheinmetall Italia è la società responsabile dello sviluppo, costruzione e qualifica dell’interstadio tra il secondo e terzo del vet-tore europeo Vega. Tale lanciatore ha la capacità di lan-ciare satelliti con peso fino a 1500 Kg e le attività sono in linea con la pianificazione che prevede di effettuare il primo lancio nel 2010.

Torre di lancio del lan-ciatore europeoVEGA. La Rheinmetall Italia ère-sponsabile del progetto, costruzione ed assem-blaggio delle Infrastut-ture Meccaniche del Sistema di Terra che per-mette l’assemblaggio ed il lancio del vettore dalla base europea di Kourou nella Guiana francese.

Torre di lancio del lanciatore russo Soyuz. La Rheinmetall Ita-lia è responsabi-le del progetto, costruzione ed i n t e g r a z i o n e delle Infrastut-ture Meccaniche del Sistema di Terra che per-

mette l’assemblaggio ed il lancio del vettore dalla base europea di Kourou nella Guiana francese. Taleprogetto si basa su un accordo tra Europa e Russia per l’europiz-zazione del lanciatore Soyuz.

www.rheinmetall.it

Qual’è il core business di Rheinmetall Italia in campo aerospaziale?Le nostre attività in cam-po spaziale traggono ori-gine dalle esperienze del-la Oerlikon Contraves, tra i precursori delle attività spaziali in Italia sin dagli anni ’60, e si basano sulle

grandi competenze nel settore dell’elettronica e della meccanica di precisione. Ricordiamo che l’Italia è stata la terza potenza mondiale, dopo URSS e USA, a lanciare un proprio satellite nello spazio, con il progetto San Marco del Prof. Broglio, e la Oerlikon Contraves fu tra i principali protagonisti di quella avventura pionieristica. Da queste basi negli anni abbiamo sviluppato una particolare com-petenza nella realizzazione di missioni spaziali basate su piccoli satelliti; questi sistemi sono, infatti, particolar-mente adatti per missioni scientifiche e di osservazione della Terra e quindi di grande interesse per la comunità scientifica italiana ed internazionale. Il parametro che viene normalmente usato per distinguere le classi di satelliti è quello della massa, Rheinmetall Italia si è spe-cializzata sui satelliti fino a 200 Kg. Possiamo considerare questo il nostro core business.Quali applicazioni state sviluppando per i program-mi spaziali italiani?Il nostro punto di riferimento è l’Agenzia Spaziale Italiana per la quale stiamo sviluppando, come Mandatari di un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa, il programma MIOSAT. MIOSAT è un piccolo satellite per l’osservazione della Ter-

ra con innovativi componenti tecnologici che consenti-ranno di ottenere prestazioni sempre più simili a quel-le ottenibili con satelliti di classe superiore. L’Agenzia ci sta stimolando nella strada degli sviluppi tecnologici in questo settore, perché la sfida è quella di poter avere un sistema competitivo a livello internazionale contenendo i costi ma garantendo prestazioni di eccellenza. Verso quali nuovi progetti vi state orientando per il futuro?Il nostro scopo è di sviluppare in modo sinergico i vari aspetti delle nostre competenze. Ai sistemi satellitari intendiamo abbinare i nostri sviluppi in campo rada-ristico. Infatti, da alcuni anni abbiamo sviluppato una importante capacità nel settore dei radar in banda W ( 94 GHz ) quindi di lunghezza d’onda millimetrica. Oggi intendiamo spazializzare questo radar affinché diventi il carico utile di satelliti dedicati alla climatologia, met-tendo a frutto le esperienze ottenute con l’esperimento WAVE di telecomunicazioni spaziali in banda W. Le com-petenze sviluppate nel settore delle altissime radiofre-quenze consentono inoltre di estendere le applicazioni le comunicazioni in banda larga, garantendo una quan-tità ed una velocità di trasmissione delle informazioni tra satelliti (inter satellite link) e con le stazioni di terra sino ad oggi impensabili. Ma esiste un altro programma che ci fa addirittura sognare; abbiamo recentemente presen-tato all’Agenzia Spaziale Italiana la missione MAGIA che porterà in orbita lunare un satellite per compiti scientifi-ci. Questo sarà il primo satellite completamente italiano ad orbitare intorno alla Luna per studiare il suo campo gravitazionale.La complessità di una tale missione è una sfida che ci inorgoglisce. Solo cimentandoci con tali im-prese possiamo diventare grandi. La globalizzazione e le

difficoltà finanziarie che il Mondo sta subendo impon-gono scelte coraggiose impegnando le proprie risorse dove gli altri non possano competere. Rheinmetal italia e’ un azienda a maestranze italia-ne ma di capitale tedesco. Che rapporto avete con la casa madre?La Rheinmetall è una importante holding tedesca che ha voluto differenziare ed arricchire la propria gamma di prodotti e tecnologie acquisendo alcuni anni fa la Oer-likon Contraves. Il suoi settori di riferimento sono quelli dell’Automotive e della Difesa. Anche la Rheinmetall Ita-lia ha importanti prodotti nel settore Difesa con partico-lare riferimento ai sistemi antiaerei. Quindi i rapporti tra le aziende sono di grande collaborazione mantenendo una piena autonomia nella presenza sui mercati di com-petenza. Per quanto poi concerne le attività spaziali, la nostra vitalità sta facendo da traino per la nostra casa madre, che sta pianificando il proprio ingresso in questo affascinante settore anche attraverso le proprie unità produttive in Germania. È però opportuno ricordare che Rheinmetall Italia è un’azienda italiana perché tutte le attività sono svolte in Italia da personale italiano. Natu-ralmente la sfida competitiva globale ci impone di guar-dare con interesse ad accordi strategici con partner inter-nazionali di eccellenza, per offrire alle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea il meglio delle competenze e delle tecnologie oggi disponibili a livello mondiale su tutto il vasto fronte delle attività aerospaziali.

www.rheinmetall.it

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COSMO-SkyMed è la prima costellazione duale di satelliti per l’osservazione della Terra ed è il più grande investi-mento italiano mai effettuato per lo sviluppo di sistemi per fini analoghi. E’ stato concepito, finanziato e realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dal Ministero della Di-fesa (MD). E’ un sistema end-to-end focalizzato su attività di remote sensing e su applicazioni di uso duale (civile e militare). ASI in cooperazione con MD gestisce il contratto di realizzazione assegnato ad un team di industrie italia-ne che hanno il compito di sviluppare il sistema. Thales Alenia Space Italia (TAS-I) ne è il Prime Contractor.La Missione è stata concepita per realizzare una coper-tura radar globale in tutte le condizioni atmosferiche, di giorno e di notte, ampio numero di immagini acquisite, alta risoluzione, alta accuratezza delle immagini (geoloca-zione, radiometria etc), qualità superiore delle immagini, strettissimi tempi di rivisita e di risposta, capacità iterfero-metriche e polarimetriche, veloce e semplice ordinazione dei dati e dei prodotti e consegna agli utenti.

COSMO-SkyMed, a costellazione completamente dispiegata (4 sa-telliti), sarà in gra-do di raccogliere fino a 1800 im-magini al giorno dallo spazio e il segmento di ter-ra sarà in grado di archiviare fino a 560 prodotti e di processare fino

a 200 prodotti civili di livello 1C/1D al giorno (ulteriormente accrescibili con processori aggiuntivi).

Le modalità operativeIl sistema prevede tre modalità operative: Routine, Crisis e Very Urgent. Queste consentono di soddisfare necessità differenti in termini di latenza di programmazione (tem-po tra due richieste consecutivamente pianificate e invia-te alla costellazione:

modalità Routine: una volta al giorno. Il piano potrà •essere soddisfatto entro 72 oremodalità Crisis: due volte al giorno. Il piano potrà es-•sere soddisfatto entro 36 oremodalità Very Urgent: asincrono, consentendo una •richiesta di acquisizione col minimo tempo di laten-za possibile. Il piano sarà soddisfatto entro 18 ore

In configurazione nominale, i satelliti sono equifasati e

nello stesso piano orbitale e la configurazione orbitale nominale è concepita per garantire un accesso in qual-siasi regione del globo in poche ore, con almeno due opportunità di accesso in un giorno a differenti angoli di incidenza. Quando la costellazione è in configurazione in-terferometrica, il sistema è in grado di produrre immagini SAR tridimensionali, combinando due misure radar dello stesso punto a terra in condizioni interferometriche. L’ar-chitettura della piattaforma prevede una serie di sottosi-stemi, necessari per il controllo di tutti i sottosistemi di

bordo, per la rac-colta e distribu-zione delle infor-mazioni e per la supervisione dei sottosistemi del-la piattaforma e dell’antenna SAR, la ricezione e de-crittazione dei telecomandi rice-vuti da terra, per le manovre d’as-setto e orbitali e

per la trasmissione a terra delle imma-

gini.L’antenna SAR è un radar in banda X, operante in differen-ti risoluzioni (da 3 a 100 m), multi-polarizzazione su una larga regione di accesso. E’ equipaggiata con una antenna fissa, aventi capacità di scanning elettronico e può gestire un vasto numero di modi operativi per l’acquisizione del-le immagini ma anche per calibrazioni interne. Le seguenti sono le modalità usate per l’acquisizione del-le immagini:

SPOTLIGHT, che consente di catturare immagini con •area di copertura 10 km x 10km e risoluzione metri-ca;STRIPMAP, a media risoluzione, 3 -5 m, e una larga •area illuminata dallo strumento, 40 Km x 40 Km;SCANSAR (WIDE e HUGE REGION), immagini con •un’ampia estensione e una risoluzione spaziale in-feriore: 100km x 100 km con 30 m di risoluzione e 200km x 200 km con 100 m di risoluzione.

La modalità di acquisizione nominale è quella Right Loo-king, ma è possibile anche la Left Looking, che può essere effettuata attraverso una manovra di assetto. Gli angoli di incidenza variano tra 25° e 50°. La modalità estesa va da 20° a 25° e da 50° a 59°. L’area di accesso in modalità este-sa può arrivare a 630 km.

Gli obbiettiviGli obiettivi della missione COSMO-SkyMed coprono i settori: management dei rischi ambientali, cartografia,

monitoraggio dei campi agricoli e delle foreste, idrologia, geologia, monitoraggio di zone marittime e costiere, ar-cheologia. Attualmente i satelliti in orbita sono tre, due dei quali sono in configurazione tandem-like per fornire prodotti interferometrici, utili per applicazioni di change detection (monitoraggio frane, terremoti, vulcani etc.) Nel maggio 2007 (un mese prima del lancio del primo sa-tellite) è stato pubblicato un Announcement of Opportuni-ty attraverso le pagine web dell’Agenzia Spaziale Italiana, per stimolare l’utilizzo dei dati per la ricerca scientifica e per sviluppo di applicazioni di Osservazioni della Terra, usando i prodotti della missione duale per incentivare lo sviluppo di applicazioni scientifiche, far nascere nuove idee per lo sfruttamento della missione e poter dimostra-re le capacità di COSMO-SkyMed nell’ambito di aree te-matiche quali centri di servizio per Global Monitoring for Environment and Security (GMES) e il programma Group on Earth Observation (GEO);La risposta della comunità scientifica è stata massiccia. ASI ha selezionato quasi 200 progetti, che coprono tutte le aree applicative e saranno fondamentali per analizzare le potenzialità del sistema. I progetti partiranno a gennaio ed avranno la durata di due anni. Il prossimo Announcement of Opportunity sarà pubblicato nel 2009 e le opportunità di ricerca saranno maggiori in quanto il bando sarà pubblicato in modo tale che le attività di ricerca possano usufruire delle perfor-mance della costellazione completa.

Fonte ASI

COSMO - SkyMed:sistema duale di osservazione della Terra

Il delta del fiume Povisto da Cosmo Sky-Med

La città di San Franciscovisto da Cosmo Sky-Med 3

La città di Parigivisto da Cosmo Sky-Med 3

Da 20 anni, Space Engineering, con l’ obietti-vo di soddisfa-re i bisogni e le richieste, delle Agenzie per lo Spazio, degli Operatori di TLC satellitari e di Servizi basati sull’utilizzo del Satellite, delle Aziende manifatturiere e di integrazione di Sistemi per lo Spazio, ha concentrato la propria attenzione ed attività su 4 tematiche:

Telecomunicazioni, Telerilevamento e Navigazione Sa-tellitareAntenne ed Analisi EMTest Bed e Sistemi di simulazione virtualeDigital Signal Processing

Oggi, Space Engineering dispone di Risorse Umane alta-mente qualificate che, partendo dalla formazione universi-taria, hanno maturato la loro esperienza professionale, par-tecipando ai più importanti Programmi spaziali degli ultimi anni. Il Patrimonio in termini di know-how, di consolidata

esperienza, di riconosciuta reputazione, unitamente ad in-frastrutture tecniche, attrezzature e laboratori, ospitate nel-la sede romana e nello stabilimento TeS di Tito (PZ), viene messo a disposizione dei Clienti per la realizzazione dei più importanti Programmi Spaziali europei e mondiali.Competenze specifiche ed alcuni fra i principali prodotti

Progettazione di Sistemi e Valutazione delle Prestazio-ni di apparatiApparati digitali per il trattamento di high-speed si-gnal ed elaborazione di dati ( tecnologie DSP, FPGA & ASIC ),incluso il progetto e la produzione di Schede digitali allo “stato dell’arte” ed il progetto e lo sviluppo di ASIC.Progetto, realizzazione e test in camera anecoica di antenne ad alte prestazioni sia “on-board” che “on-ground”.Integrazione di Payload e verifica delle relative presta-zioni, incluso lo sviluppo di SCOE (Satellite Check-out Equipment) automatizzati.Galileo Reference Antenna.Galileo Signal-in-Space generatorsTerminali d’utenteBanchi di prova “chiavi in mano”Simulatori di canaleTerminali di utente in banda Ku per applicazioni ferro-

viarie ed aeronauticheProgetto di componentistica a RF (Filtri, Diplexer, etc.) dalla banda UHF alla banda Q/VProgetto di moduli T/R in banda Ku e KaPiattaforma SW 3D GIS ( Quick-Plan ™) per la gestione efficiente di dati geografici e di reti distribuiti, con di-versi livelli di risoluzione.

( [email protected] )Space Engineering S.p.A. Via dei Berio, 91 - I-00155 Roma RM Italy e-mail: [email protected] Tel.: (+39) 06225951 Fax.: (+39) 062280739

la Vision: “ lo Spazio: una Risorsa”la Mission: “contribuire affinché lo Spazio sia una Risorsa disponibile per tutti ”

Lo stabilimento TeS a Tito (PZ)

SPACE ENGINEERING SpaCapogruppo; Ricerca e Sviluppo, Ingegnerizzazione, Realizzazione di Proto-tipi nell’ambito di sistemi di TLC, Telerilevamento, Navigazione via Satellite

TeS - Teleinformatica e Sistemi SrlControllata 100%; Ricerca e Sviluppo, Ingegnerizzazione, Realizzazione di Prototipi, Produzione ed integrazione di Microsatelliti per le TLC, Analisi EMC, Sviluppo SW

Collaborative Engineering SrlControllata 100%; Servizi di Consulenza nel segmento Hi Tech, Progettazio-ne e Sviluppo di Prodotti e Servizi Relati. Sviluppo di modelli Organizzativi

TeleSal ScrilPartecipata; Telediagnostica & Telemedicina

MEADS LLC, Huntsville (AL), USAPartecipata; Servizi di Consulenza nell’ambito della Sicurezza del Territorio

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THALES ALENIA SPACEuna realtà di successo che punta verso MarteE’ stato un anno molto positivo il 2008 per Thales Alenia Space, sia per i progetti realizzati che per la qualità dei nuovi contratti aggiu-dicati che pongono le basi per lo sviluppo ulteriore. Ne parliamo con Luigi Pasquali, amministra-tore delegato di Thales Alenia Space Italia, la joint-venture franco-italiana di Thales (67%) e Finmeccanica (33%), leader europeo del settore spaziale. “E’ stato certamente un anno ricco di avvenimenti positivi per noi - conferma Pasquali- nel 2008 abbiamo assistito al lancio di molte nostre realiz-zazioni. Parlo del modulo ATV e del laboratorio europeo Co-

lumbus per la stazione spaziale, ma anche del terzo satellite del programma COSMO-SkyMed, e poi del satellite GIOVE B della costellazione Galileo, di Jason 2 per le ricerche oceanografiche; e ancora, del modulo pressuriz-zato Leonardo per la stazione spaziale e di alcuni satelliti per telecomunicazioni”.

Anche sul fronte delle nuove aggiudicazioni l’anno è stato positivo.

“Nel 2008 Thales Alenia Space – presente in 4 paesi europei quali Francia, Italia, Spagna e

Belgio - ha rafforzato la sua le-adership nei sistemi spaziali ag-giudicandosi dall’inizio dell’an-no la realizzazione di cinque satelliti di telecomunicazione, due payloads di telecomunica-zione, un satellite di osservazio-ne e la costellazione LEO per il networks O3B composta da 16 satelliti. Nel 2008 Thales Alenia Space ha consolidato la sua for-te attività industriale e ha par-tecipato a 16 missioni di lancio usando diversi lanciatori.Questi successi – sottolinea Pasquali – sono senz’altro il risultato di un forte spirito di squadra che anima i due team,

in Francia e in Italia. Le sinergie tra i due team, basate sulle spe-cializzazioni dei singoli stabili-menti, ci consente un sistema produttivo flessibile in grado di valorizzare le rispettive eccel-lenze”.

Il programma Galileo è uno dei più importanti su cui attual-mente il gruppo è impegnato.

“Nel programma di navigazio-ne satellitare Galileo, uno dei più importanti programmi mai varati dall’ESA, Thales Alenia Space gioca un ruolo da pro-tagonista. E’ oggi l’architetto di Galileo come primo contraente del Segmento di Sistema e In-gegneria e del Segmento ter-restre della Missione, parteci-pando attivamente nella fase di sviluppo iniziale del progetto.Ma è opportuno sottolineare anche il lavoro che stiamo fa-cendo per preparare lo sbarco su Marte, con la missione Exo-Mars dell’ESA, nella quale siamo coinvolti, e che ha il compito di portare sul pianeta un mezzo mobile dotato di un driller per perforare il suolo fino a due metri e prelevare campioni da analizzare, in vista di un futuro sbarco dell’uomo”.

A che punto è il programma COSMO-SkyMed?

“Su questo programma è parti-colarmente impegnata Thales Alenia Space Italia. Lo scorso 24 ottobre è stato lanciato il terzo satellite della serie che in fatto di tecnologia radar a uso duale -militare e civile – rappresenta un primato in campo mondiale. E’ attualmente il sistema miglio-re sulla scena mondiale, e an-che gli Stati Uniti e il Giappone lo guardano con interesse”.

Quali sono i prossimi appunta-menti.

“Ad inizio anno è previsto il lan-cio di Sicral 1B, il satellite del programma italiano di teleco-municazioni militari per i siste-mi di difesa interni e della Nato. Sarà poi la volta di GOCE, l’am-bizioso progetto europeo per la costruzione della prima mappa mondiale ad altissima risolu-zione del campo gravitazionale terrestre e del satellite SMOS per la climatologia. Molti altri saranno i lanci importanti che seguiranno nel corso del 2009”.

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TELESPAZIO - Giuseppe Veredice,Amministratore delegato

Quali sono i programmi spaziali a cui Telespazio sta partecipando ?Telespazio, una società Finmeccanica/Thales, tra i maggiori operato-ri di servizi satellitari al mondo, sta attualmente partecipando a numero-si programmi del settore aerospaziale. In partico-lare è da segnalare il pro-getto COSMO-SkyMed, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero della Difesa, di

cui abbiamo realizzato il Centro di controllo satellitare di Terra presso il nostro Centro Spaziale del Fucino (AQ). Questa sede è destinata al controllo del posizionamento satellitare, in sostanza il controllo dell’orbita dei satelliti. Da una seconda nostra stazione presso Matera invece abbiamo la possibilità di utilizzare le immagini dei dati e le applicazioni che il satellite invia, commercializzandole in tutto il mondo tramite una società pubblico privata, e-geos, che gestiamo insieme all’ASI. COSMO-SkyMed consiste in una costellazione unica al mondo e che per-mette sviluppi applicativi tipici di satelliti che staziona-no sulla stessa orbita e quindi danno la possibilità di rivisitare la stessa area con una frequenza di alcune ore. Questo permette di monitorare fenomeni dinamici e po-ter fare delle previsioni di eventi geologici o addirittura catastrofici. Inoltre, i sensori radar a bordo dei satelliti COSMO-SkyMed (i primi tre già in orbita, il quarto sarà lanciato all’inizio del 2010) consentono un monitorag-gio continuo del Pianeta, anche di notte o con copertu-ra nuvolosa. Si tratta di un programma con tecnologia tutta italiana, sviluppato da Thales Alenia Space, e costi-tuisce il tassello più importante del programma GMES (Global Monitoring for Environment and Security) della UE e dell’Agenzia Spaziale Europea: il futuro programma di osservazione della terra europeo.

Quale sarà il vostro ruolo nel progetto GALILEO?GALILEO come ben noto è un programma che si baserà su una costellazione di trenta satelliti per la navigazio-ne, paragonato giustamente al GPS americano. E’ inte-ressante far notare che c’è un aspetto che non viene mai sottolineato abbastanza, consistente nella differenza fondamentale tra il GPS americano e GALILEO. In so-stanza, GALILEO avrà il grande vantaggio di fornire un dato certificato, garantito. Mentre il GPS non assicura una garanzia sul dato e la certificazione dell’informazio-ne non può essere data . Il punto di forza di GALILEO, oltre alla sua estrema precisione, sarà proprio questo. Tutto il sistema GALILEO, composto di 30 satelliti, sarà governato da due centri di controllo a livello mondiale. Il coinvolgimento di Telespazio - l’operatore di riferimen-to di Finmeccanica per i servizi satellitari di navigazione e posizionamento - nel progetto GALILEO si esplica in primo luogo con la realizzazione del Centro di control-lo della costellazione, in via di completamento presso il Centro Spaziale del Fucino. Tale infrastruttura in sostan-za controllerà la posizione dei satelliti, verificando che la posizione delle loro orbite resti corretta. Il nostro centro e il secondo che ha sede a Monaco di Baviera rappre-senteranno il cuore del sistema stesso. Indubbiamente siamo molto orgogliosi della scelta di Fucino come una delle sedi di controllo di GALILEO e il merito va al Gover-no italiano che si è speso molto per questo ottimo risul-tato. In cosa consiste il progetto SICRAL?SICRAL è un importante programma della Difesa ita-liana, con valenza internazionale, nel quale Telespazio svolge un ruolo di primo piano. In sostanza si tratta di una famiglia di satelliti per telecomunicazioni militari sicure in cui abbiamo una presenza importante nello sviluppo del segmento terra e nella gestione delle po-stazioni di terra. Il programma SICRAL è articolato su tre fasi. Nella prima, completata nel 2002, si è realizzato Sicral 1, tutt’ora in esercizio e con una vita residua previ-sta di due/tre anni. Nella seconda fase, oggi nel suo mo-mento centrale, si viene a realizzare Sicral 1B, con una vita operativa di 12/13 anni. Nella terza, oggi nella sua pianificazione definitiva in cooperazione con la Francia,

si realizzerà Sicral 2 da porre in orbita nel 2012 con una vita operativa di 13/15 anni. Sicral 1B, realizzato da Tha-les Alenia Space, sarò lanciato all’inizio del 2009 con un vettore Sea Launch con il compito di assicurare alla Di-fesa le comunicazioni strategiche e tattiche sul territorio nazionale e nelle operazioni fuori area, le comunicazioni mobili con piattaforme terrestri, navali ed aeree. Il sa-tellite, inoltre, metterà a disposizione delle forze NATO capacità satellitare nelle bande UHF e SHF. Le attività di lancio e di messa in orbita oltre a quelle relative al com-pletamento del segmento terreno (Centro controllo sa-tellite a Vigna di Valle e Centro Spaziale del Fucino) sono sotto la responsabilità di un Raggruppamento tempo-raneo di imprese guidato da Telespazio. Da segnalare, inoltre, che per la prima volta in Italia un’azienda privata come Telespazio, per conto di Finmeccanica, e il Mini-stero della Difesa hanno sottoscritto un accordo per le partecipazione al finanziamento di una iniziativa di tale portata. In sintesi, in cambio di un grosso impegno fi-nanziario da parte di Telespazio, il Ministero della Difesa ci ha concesso di commercializzare circa un terzo della capacità del satellite. E’ un fatto assolutamente innovati-vo che pone in una luce diversa il rapporto fra l’industria nazionale e il cliente Difesa, creando una Public Private Partnership basata su un forte rapporto fiduciario.Come state operando nel settore Broadband e Bro-adcast ?Per quanto riguarda il settore Broadband, Telespazio sta lavorando soprattutto per portare la connettività a ban-da larga in ambito istituzionale creando appositi servizi. Già oggi collaboriamo con la pubblica amministrazione, soprattutto nei casi di situazioni critiche con la Protezio-ne Civile. In tal senso abbiamo sviluppato una dorsale di comunicazioni a banda larga satellitare utilizzata anche dai Vigili del Fuoco e integrata col sistema di comunica-zioni del Ministero dell’Interno. Siamo molto impegnati in questo campo e ci auguriamo che il Paese possa as-secondarci magari dando il via alla realizzazione di un satellite per comunicazioni a banda larga dedicato alle esigenze specifiche della pubblica amministrazione.

COSMO - SkyMedLe immagini dei satelliti italiani per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed sono commercializzate a livello mondiale da e-geos, società costituita da Telespazio e dall’ASI. La società ha sedi a Roma e Ma-tera e punta a raggiungere un ruolo di leader globa-le nel settore delle geospatial information, con una offerta integrata di soluzioni applicative, contenuti e servizi, basati su dati radar e ottici ad alta risoluzio-ne. e-geos coprirà tutta la catena del valore nell’os-servazione della Terra: dall’acquisizione ed elabora-zione dei dati, alla fornitura di servizi e applicazioni. In particolare, i dati ottenuti dai satelliti radar della costellazione italiana COSMO-SkyMed, grazie alle caratteristiche uniche e innovative di tale sistema, consentiranno alla società di poter offrire servizi di monitoraggio operativo finora non possibili. Una importante testimonianza dell’efficacia del sistema COSMO-SkyMed si è avuta a seguito del devastante terremoto che ha colpito la regione del Sichuan, in Cina, lo scorso 12 maggio. Il 13 maggio, su richiesta del governo cinese, i satelliti COSMO-SkyMed hanno ripreso le prime immagini radar della zona attorno alla città di Guan Xian, una delle più vicine all’epi-centro del terremoto, dando prova (come avvenuto in precedenza per l’alluvione in Myanmar) di poter operare in situazioni di crisi con un tempo di rispo-sta straordinariamente breve. Inoltre, le particolari condizioni meteorologiche dell’area, caratterizzate da forte copertura nuvolosa e intense precipitazioni, hanno evidenziato le capacità della tecnologia radar dei satelliti italiani rispetto ai satelliti ottici. Le im-magini ottenute sono state processate in poche ore presso il Centro Spaziale di Matera dell’ASI, gestito da Telespazio, e hanno consentito di poter valutare i danni provocati dal sisma alle infrastrutture (edifici, ponti, dighe) della regione colpita.

Immagine COSMO-SkyMed (©ASI - Agenzia Spaziale Italiana. All Rights Reserved) di Chuquicamata, meglio conosciuta come “Chuqui”, una grande miniera a cielo aperto nel Nord del Cile.

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Il progetto VEGA8 SPACE

Oltre i confini del digital divideInternet via satellite, subito e ovunqueOggi avere un accesso a internet e poter usufruire dei tanti servizi online a disposizione è una condizione de-terminante per lo svolgimento delle proprie attività. Il web permette, infatti, di accedere a informazioni, comu-

nicare rapidamente e in modo econo-mico, svolgere at-tività commerciali. Internet via satel-lite emerge come uno strumento ide-ale per contrastare il cosiddetto digital divide. Attraverso una parabola satel-litare ricetrasmit-tente e un modem è possibile connet-tersi da qualsiasi punto in Italia. Gra-zie alla copertura satellitare fornita

da Eutelsat, il maggior ope-ratore europeo, Tooway – così si chiama il servizio - è una soluzione concreta per tut-te le località non raggiunte dalla normale rete ADSL. Un accesso diretto e immediato che permette a tutti di navigare sempre e senza la necessità di una linea telefonica, perché il segnale è bidireziona-le: la parabola comunica soltanto attraverso il satellite. Tooway (www.open-sky.it) è il risultato di un nuovo e grande progetto che segna un’importante evoluzione dell’infrastruttura satellitare con l’utilizzo di nuove ban-de di frequenza (20-30 Ghz). A potenziare e integrare questo progetto sarà il lancio dell’esclusivo satellite Ka-Sat, completamente dedicato alle trasmissioni a banda larga, in grado di estendere le risorse e l’accessibilità dei servizi broadband all’Europa e al bacino Mediterraneo, con una capacità totale superiore a 70 Gigabits al se-

condo. Il nuovo satellite è dotato di una tecnologia che permette al segnale di focalizzarsi su oltre 80 microaree, che significa maggiore capacità di banda disponibile per gli utilizzatori finali, maggiore qualità e affidabilità del servizio. Questo divario tecnologico può essere col-mato già da subito e senza la necessità di ulteriori infra-strutture terrestri.

Il Sistema di Lancio VEGA è finanziato dall’ASI Agenzia Spa-ziale italiana e in fase di sviluppo dall’Agenzia Spaziale Euro-pea ESA. Ha decisamente un ruolo essenziale nella famiglia di lanciatori e sarà gestito operativamente da Arianespace al Centro Spaziale Europeo nella Guyana Francese (Centre Spatial Guyanais: CSG). VEGA sara’ quindi complementare rispetto al resto della famiglia: Ariane 5, che e’ ottimimizzato per il lancio di grandi satelliti, per missioni verso l’orbita di trasferimento geostazionaria (GTO, con apogeo a 36000 chi-lometri) e per missioni di esplorazione (Earth gravity escare missions); e poi c’e’ Soyuz, adatto per satelliti medi in GTO e per grandi satelliti in orbita bassa. Il lanciatore VEGA e’ strutturato in quattro stadi progettato per coprire una vasta

gamma di missioni che, as-sieme agli altri principali re-quisiti di sistema, in termini di massa e dimensioni del carico utile, sono stati deri-vati da proiezioni di merca-to. Tutto cio’ ha dimostrato la necessita’ di fornire un sistema di lancio per: Pay-load fino a una tonnellata e mezza in orbita circolare polare a 700 km (missione di riferimento) Gamma di

missioni: inclinazione da 5 gradi a eliosincrone, orbite basse e carico utile da micro e minisatelliti a 2 tonnellate e mez-za. Il sistema di Lancio Vega segna una svolta per l’ESA e un grosso successo per quella che possiamo chiamare l’“Italia dello spazio”, per la prima volta chiamata ad un ruolo di pri-mo piano in un programma internazionale nel campo dei sistemi di lancio. L’idea e il progetto, infatti, sono di Avio e il prime contractor è la società ELV, una joint-venture fra la stessa Avio (70 per cento) e l’Agenzia Spaziale Italiana. Re-sponsabile per il segmento di terra, invece, è Vitrociset. Gli stati membri dell’ESA che contribuiscono al Programma sono Belgio, Francia, Italia, Olanda, Spagna, Svizzera e Sve-zia. La partecipazione italiana e’ quella maggioritaria. Al fine di preparare la fase di produzione, gli stati partecipanti han-no fatto partire il programma Vega Research and Technolo-gy Accompaniment (VERTA), con l’ obbiettivo di allargare il dominio di qualifica, consolidare l’affidabilità’ del sistema e dimostrarne la flessibilità. Il Programma VEGA è organizzato in tre Progetti: il lanciatore, il P80 (il motore a propellente so-lido per il primo stadio) ed il segmento di terra. Il sistema di lancio comprende la infrastruttura dedicata nel centro spa-ziale guianese che è il network di stazioni di terra necessarie per ciascuna missione nel rispetto dei requisiti ambientali, operativi e di sicurezza. A gestire il Programma e’ un Team integrato composto da membri provenienti dall’ESA, dall’ ASI e da quella Francese CNES. La sede e’ quella ESA di Fra-

scati (ESRIN) tranne che per la gestione del P80 che e’ fatta dalla sede CNES di Evry (F). Alto 30 metri, pesante 137 ton-nellate, Vega ha tre stadi a propellente solido, più uno sta-dio finale a propellente liquido. La struttura è interamente in fibra di carbonio e questa è una novità assoluta. Il primo stadio (P80) contiene 80 tonnellate di un miscuglio di un combustibile gommoso con perclorato d’ammonio e polve-re di alluminio. Al momento del decollo fornisce una spinta di 250 tonnellate (pari a dieci motori del 747). Il secondo e il terzo stadio adottano la stessa tecnologia ed hanno rispet-tivamente 23 e 9 tonnellate di propellente. Il lancio di quali-fica del sistema e’ previsto per il Dicembre 2009.

Stefano Bianchi Vega program manager

Teleporto di Skylogic (Torino)

Grafica del KA-SAT

Parabola ricetrasmittente Tooway

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Il progetto ROSA(Radio Occultation Sounder for Atmosphere)ROSA è una missione dedicata principalmente ad una migliore compren-sione del Cambiamento Climatico. Il cuore di questa iniziativa è lo stru-mento ROSA (Radio Occultation Sounder for Atmosphere), da cui la mis-sione prende il nome. Lo strumento utilizza la tecnica della Radio Occulta-zione e permette la realizzazione dei profili verticali di temperatura, pres-sione e umidità, nonché dei profili del contenuto di elettroni nella ionosfe-ra. ROSA può essere considerato come un accurato “termometro globale”. La tecnica della Radio Occultazione sfrutta gli effetti dell’interazione tra i segnali elettromagnetici emessi dai satelliti per la navigazione, come quelli GPS, e gli strati dell’atmosfera da essi attraversati. Una “occultazione” avviene quando un satellite GPS che sorge o che tramonta dietro l’orizzonte della Terra è visto da un satellite LEO (satellite in orbita bassa). Il segnale che attraversa l’atmosfera terrestre viene rifratto e pertanto deviato; tale effetto è funzione dei parametri fisici atmosferici nel punto di attraversamento. Grazie, poi, al moto relativo tra i satelliti LEO e GPS, le onde elettromagnetiche campionano strati di atmosfera a quote sempre più basse, permettendo così di misurare i profili verticali delle principali variabili atmosferiche. Lo strumento ROSA è in grado di misurare profili verticali dell’atmosfera con ele-vata risoluzione (~200 m in verticale nella troposfera e ~1000 m nella stratosfera) e con elevata accuratezza termica (<1K in troposfera e bassa stratosfera). Per ca-

ratterizzare in forma globale l’atmosfera è necessario avere contemporaneamen-te nello spazio molti di questi strumenti.

La missione ASI ROSA è una “mission of opportunity”.I principali aspetti della missione sono: •SviluppoecostruzionedellostrumentoROSA•InstallazionediROSAsuvariemissionispaziali•RealizzazionediunG/SbasatosuASIMulti-MissionsG/SdiMatera•RealizzazionediinnovativiprocessoriperidatidiRadioOccultazionegeneratidallo strumento. ASI sta avviando collaborazioni con altre Agenzie Spaziali impegnate in tale cam-po per un libero scambio di dati di Radio Occultazione.Fino ad ora, l’ASI ha accettato tre opportunità di volo per lo strumento ROSA. Ver-rà imbarcato sul satellite indiano OCEANSAT-2 (il cui lancio è previsto a metà del 2008), sul satellite argentino Aquarius/SAC-D (lancio nel 2010) e sul satellite italia-no ASI SABRINA (lancio nel 2011).

Fonte ASI

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SAT Expo Europe 2009 - Space Applications and TechnologiesApplicazioni e servizi dello Spazio. Integrazione e utilizzo duale delle infrastrutture satellitari. Questi i focus di SAT Expo Europe 2009.La Nuova Fiera di Roma, dal 19 al 21 marzo, sarà la sede dell’unico evento italiano e del Mediterraneo dedicato all’Industria aerospaziale, delle TLC avanzate e delle sue applicazioni per i nuovi bisogni dello sviluppo economico e sociale.Antonio Tajani, commissario UE ai Trasporti inaugurerà la Mediterranean Space Con-ference, che accompagnerà, per tre giorni, con Convegni e Tavole rotonde, la mani-festazione. La presenza di delegazioni straniere e di rappresentative istituzionali dei Paesi dell’area euromediterranea, balcanica ed orientale, fa di SAT Expo Europe la vetrina privilegiata, scientifica e commerciale, dei più importanti player dell’industria aerospaziale italiana ed europea e delle associazioni dello spazio (ASASPAZIO, AIPAS e AIAD), che, con l’iniziativa “Country Partner” e selezionati incontri B2B,realizzati in collaborazione con la BCI, potranno promuovere i nuovi servizi legati alle applicazioni dello Spazio: Navigazione, Osservazione della Terra, UAV, Lanciatori, Banda KA, Teleco-municazioni integrate.Seminari di formazione per i professionisti e i tecnici promuoveranno l’utilizzo dei nuovi servizi presso la P.A. per la progettazione dei piani di monitoraggio ambientale, territoriale e di V.I.A. Un aspetto particolare della manifestazione sarà dedicato alle Telecomunicazioni avanzate con l’Assemblea Generale dell’ESOA (European Satelli-te Operators Association) e con approfondimenti sulle nuove tecnologie trasmissive

dell’Alta definizione e del 3D. La terza giornata di SAT Expo Europe sarà aperta al pub-blico e sarà focalizzata sulla formazione dei nuovi professionisti dell’industria aerospa-ziale. Mostre dedicate celebreranno gli anniversari dell’allunaggio e dell’Anno Interna-zionale dell’Astronomia. SAT Expo Europe lancerà, in collaborazione con SPACELAND, il turismo scientifico aerospaziale aperto a tutti coloro che intendono candidarsi per missioni troposferiche e sub-orbitali in gravità lunare e “zero-G”. La manifestazione è organizzata in collaborazione con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ed è sostenuta dal Gruppo Finmeccanica, Eutelsat e Skylogic Italia.

Per maggioriinformazioniwww.satexpo.it

Completato l’esperimento DUSTER

L’esperimento DUSTER ha svolto alla perfezione il suo compito, ripor-tando a terra dalla stratosfera campioni di grande interesse scientifico. Un pallone stratosferico con a bordo DUSTER era stato lanciato con succes-so il 21 giugno dall’aeroporto civile di Longyearbyen, a poche centinaia di chi-lometri dal Polo Nord, sulle isole Svalbard. Compito di DUSTER era sondare la presenza di polveri di dimensioni sub-microniche nella stratosfera terrestre.

Il lancio è stato eseguito alla perfezione da un team congiunto italo-nor-vegese, che includeva S.E Peterzen (Campaign Manager), S. Masi (Suppor-ting Scientist) e A. Calandrino TLM eng.) per l’ASI, e quattro ingegneri della Andoya Rocket Range guidati da Petter Dragoy.Questo gruppo di persone aveva lavorato fianco a fianco per diversi giorni con il team scientifico, co-ordinato dal PI Pasquale Palumbo (Università di Napoli – Partenope/INAF). Dopo tre giorni e mezzo dal lancio, l’esperimento è stato separato utiliz-zando un comando da terra, che ha fatto esplodere i dispositivi pirotecni-ci di bordo. L’esperimento, quindi, è stato fatto posare gentilmente sul pack in Groenlandia, utilizzando un paracadute, e poi recuperato da un elicottero. I molti campioni di “polveri” raccolti durante il volo sono considerati di grande interesse dagli scienziati italiani.Ora sono custoditi all’aeroporto di Thule, in Groenlandia, da cui partiranno appe-na possibile alla volta dell’Italia.Questo volo di lunga durata (Long Duration Balloon flight, o LDB) rap-presenta un nuovo passo avanti nello sviluppo della base NOBILE/AMUNDSEN, unica in Europa per la sua posizione privilegiata a una la-titudine di 80° nord, che assicura la migliore gestione dei lanci LDB. Gli esperimenti basati su pallone stratosferico (gestiti dalla base ASI di Trapani-Milo) consentono l’accesso allo spazio a costi particolarmente accessibili. L’inte-resse per questa tecnologia sta rapidamente crescendo e l’ASI, in cooperazione con la norvegese Andoya Rocket Range, sta sviluppando un programma di lanci di palloni dal sito di Longyearbyen.

Fonte ASI

Una missione scientifica basata suun pallone stratosferico

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Qual è il ruolo dell’ESA e quali i suoi obbiet-tivi?L’ESA (European Space Agency) è un pò come la Nasa d’Europa. Composta da 18 paesi ge-stiti da un accordo intergovernativo è struttu-rata e organizzata in maniera diversa rispetto all’Unione Europea. Infatti vi è la partecipazione di paesi che non sono necessariamente membri dell’Unione Europea . Il budget messo a disposi-zione, proviene dai diversi paesi membri, in Italia è il ministero dell’Istruzione e della ricerca che lo gestisce. Globalmente ogni paese membro partecipa ai programmi della scienza spaziale

proporzionalmente al proprio prodotto nazionale lordo mentre altri programmi vengo-no scelti singolarmente dai paesi membri in funzione della propria capacità industriale e scientifica. L’Italia in questo senso è la terza colonna portante dell’ESA e partecipa a tutti i programmi dell’ESA. La forza dell’ESA si regge sul principio che per ogni paese membro esiste la garanzia che sui programmi supportati vi sia un ritorno garantito in termini di contratti industriali volti allo sviluppo ed investimento nel campo spaziale. L’ ESA può van-tarsi di essere molto all’avanguardia praticamente in tutti i domini. Il settore della scienza spaziale è indubbiamente uno dei settori che a livello mondiale più ci invidiano. In termini di missioni spaziali abbiamo raggiunto le più grandi lune di saturno , abbiamo scoperto l’acqua su Marte, siamo andati anche sulla luna con una sonda molto particolare che si chiamava SMART atterrata con un impatto controllato. Sempre in questa missione abbia-mo testato un carburante a propulsione ionica il gas Xenon. Disponiamo di una batteria di satelliti di osservazione della terra molto rilevante come l’ENVISAT (o satellite ambientale) RS1-RS2 che ci permette oramai da più di 5 anni di fare un scansione del nostro pianeta da-gli strati alti dell’atmosfera fino alle profondità dei mari. Stiamo sviluppando le cosiddette “sentinelle” che sono strumenti composti da satelliti di osservazione della terra ancora più performanti che ci permetteranno di fare notevoli progressi in questo campo dove abbia-mo già molto da dire. Siamo molto forti nei lanciatori come ad esempio l’ Arianne 5 il più grande tra i lanciatori gestito da una società indipendente ma nato in seno all’ESA e suo fiore all’occhiello. In questo settore stiamo preparando un lanciatore un pò più piccolo il VEGA, con una forte partecipazione made in Italy, che verrà lanciato verso la fine del pros-

simo anno da Kourou ( guaina francese). Sempre il prossimo anno prevediamo di lanciare il lanciatore di media grandezza russo Soyuz allargando cosi la famiglia dei lanciatori. Per quanto riguarda la stazione spaziale internazionale abbiamo una forte partecipazione sia in termini di hardware, quest’anno in particolare siamo partner non solo sulla carta ma anche effettivi con il nostro laboratorio Columbus che permette agli astronauti di lavorare 24 ore su 24, e con il nostro veicolo di trasferimento Jules Verne. La stazione spaziale inter-nazionale ha visto anche la visita di un gruppo nutrito di astronauti ESA e in particolare di astronauti italiani. Per il futuro i nostri programmi aerospaziali sono rivolti principalmen-te all’esplorazione lunare presumibilmente però tra il 2030-2040, e alla scoperta di Marte. Grazie al lavoro già fatto dalla missione Mars Express, nel 2016 prevediamo di lanciare la missione robotica ExoMars consistente nell’escavazione la superficie del pianeta ed analisi chimica per poter dare indicazioni precise su eventuali luoghi dove in un futuro potranno atterrare anche equipaggi umani. Quali sono le ricadute di carattere scientifico date dai programmi spaziali ?Indubbiamente l’attività spaziale ha diverse ricadute in varie discipline scientifiche e di ricerca, globalmente si fa ricerca nella medicina, in fisiologia si fa ricerca in assenza di gra-vità e ancora nella scienza dei materiali e scienza dei fluidi . Gli astronauti con le loro cen-tinaia di esperienze fatte quotidianamente rappresentano un’intera comunità scientifica che hanno affidato agli astronauti il compito di fare esperienza in assenza di gravità nello spazio e da terra ne seguono ogni evoluzione. In effetti solo il 15% dei nostri budget viene dedicato ad attività di stazione spaziale internazionale, tutto il resto del budget viene im-piegato in attività che portano benefici diretti ai cittadini ad esempio tramite l’osservazio-ne della terra o la meteorologia. Non dobbiamo dimenticare che le previsioni del tempo esistono grazie ai nostri satelliti Meteosat nati in casa ESA in collaborazione con EUMETSAT, organizzazione europea che cura e gestisce le attività meteorologiche. Da segnalare tra l’altro che all’ultima conferenza ministeriale i vari ministri hanno approvato un grosso pro-gramma metereologico detto Meteosat di 3° generazione per proseguire nell’attività di ricerca fatta fino ad ora. Cosa ne è rimasto della cosiddetta corsa allo spazio?Non esiste più la cosiddetta “corsa allo spazio”, abbiamo capito tutti sia americani, russi che noi, che le cose fatte in cooperazione si fanno meglio e con migliori risultati per tutti. La stazione spaziale internazionale ne è un esempio lampante, i progetti futuri di esplo-razione sono legati inscindibilmente a questa ottima cooperazione internazionale che si è sviluppata in questi ultimo ventennio.

AGENZIA SPAZIALE EUROPEA - Franco Bonacina, Portavoce

Marte, SHARAD scopre ghiacciai sotto la rocciaIl radar italiano ha scoperto lastroni di acqua congelata alle medie latitudini Su Marte, sepolti sotto una montagna di detriti rocciosi, si stendono enor-mi ghiacciai per decine di chilometri. A dimostrarne l’esistenza, grazie a un ra-dar messo a punto dall’Agenzia Spaziale Italiana, è stata la sonda Mars Recon-naissance Orbiter della Nasa. Si tratta delle prime distese di acqua trovate al di fuori dalle regioni polari. I ghiacciai infatti si trovano in entrambi gli emisfe-ri sotto alti rilievi montuosi alle medie latitudini, tra i 30 e i 60 gradi. La noti-zia è apparsa la scorsa settimana in uno studio pubblicato sulla rivista Science. “Complessivamente, questi ghiacciai rappresentano quasi certamente il più grande serbatoio di acqua ghiacciata presente su Marte al di fuori delle calotte polari”, ha af-fermato John W. Holt della University of Texas che ha guidato il gruppo internazionale di ricerca.“Per fare un esempio, uno dei ghiacciai osservati è tre volte più grande della città di Los Angeles” . Questa eccezionale scoperta fatta a distanza è stata possibile grazie alla tec-nologia radar. Lo strumento SHARAD fornito dall’Asi consente di analizzare l’eco delle onde radio inviate sotto la superficie del territorio marziano e di dedurre la composi-zione geologica profonda.Poiché l’intensità delle onde riflesse è risultata quasi ugua-le a quella delle onde originarie, gli scienziati hanno intuito che doveva esservi uno

spesso stato di ghiac-cio sotto un sottile strato di materia.Infatti, se al di sot-to del rivestimento roccioso si fossero trovati altri sedimen-ti rocciosi, il radar ne avrebbe captato gli impulsi, cosa che non si è verificata. Anche la velocità apparente con cui le onde radio hanno attraversato la copertura roccio-sa ha confermato l’ipotesi di un substrato di acqua ghiacciata. “Abbiamo sviluppato gli strumenti per operare su questo tipo di terreno - ha affermato Roberto Seu, del Dipartimento di Ingegneria per la Comunicazione dell’informazione della Sapienza di Roma direttore del gruppo che ha lavorato al radar – perché in questo momento è una priorità determinare quali rivestimenti siano composti di ghiaccio e quali no”. È arrivata così, a quasi 40 anni di distanza, la risposta a un annoso rompicapo su cui gli studiosi si arrovellano dal 1970, quando cioè la sonda Viking svelò l’esistenza di miste-riosi mantelli intorno alle pendici delle cime più alte del Pianeta Rosso.Secondo i ricercatori, i ghiacciai sotterranei, risalenti a 200 milioni di anni fa e preser-vati grazie alla coltre di detriti rocciosi che ne ha impedito l’evaporazione, sarebbero vestigia di antiche distese di ghiaccio dell’ultima era glaciale, terminata 12 mila anni fa. “Il fatto che questi ghiacciai si trovino alle stesse latitudini in maniera simmetrica nei due emisferi è la prova di un importante cambiamento climatico avvenuto su Marte, presumibilmente legato a variazioni orbitali”, ha detto il geologo statuniten-se Jeffrey J. Plaut, che pubblicherà gli stessi risultati su Geophysical Research Letters Ma come si sono formati dei ghiacciai a latitudini così basse? Una possibile spiega-zione, ha avanzato James W. Head della Brown University di Providence, “è che l’incli-nazione dell’asse di Marte sia stata in alcuni periodi molto più accentuata di quanto sia ora. I modelli climatici ci dicono che durante questi periodi i ghiacciai abbiano coperto le regioni alle medie latitudini. Sulla Terra, ghiacciai sotterranei si trovano in Antartide e preservano le trace di antichi organismi e dell’antica storia climatica”. La speranza degli scienziati è che anche i lastroni di ghiaccio su Marte pos-sano custodire frammenti genetici di una ipotetica vita microbica sul pia-neta. Si aprirebbero così scenari nuovi e affascinanti sui quali indagare. Ma al di là del valore scientifico, l’esistenza di queste distese sarà di grande utilità per le future missioni spaziali. I ghiacciai infatti potrebbero servire come sorgenti di acqua per gli astronauti impegnati nelle esplorazioni marziane, acqua da bere ma anche da utilizzare come carburante per i razzi. “Se dovessimo stabilire una base lì, sarebbe me-glio farlo vicino a una grande fonte d’acqua, perché ci si può fare tutto”, ha concluso Holt.

Fonte ASI

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Attualmente l’ultima versione, con doppio canale ridondato,è in via di istallazione all’aeroporto milanese di Linate.

Uno strumento derivato dal presente radar è stato studiatoper sistemi di Telecomunicazione satellitari e come Radar/ Radiometro

per l’esplorazione spazialeall’interno del nostro sistema solare.

Radar,sviluppato da

Rheinmetall Italia,operante in banda W (95 GHz)

per il sistema SMCGSdi controllo del traffico

aeroportuale a terra.Questo radar è stato operativo

all’aeroporto di Francoforteed è stato testato

in diversi aeroporti italiani.

Immagine diun aereosulla pista

www.rheinmetall.it

Aereoportodi Venezia

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