A PIÚ DI 100 ANNI DALLA SCOPERTA DELLE PRIME …doc.mediaplanet.com/all_projects/3491.pdf ·...

16
QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO LE NUOVE FRONTIERE IN DIAGNOSTICA L’informatizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e l’ammodernamento dei macchinari invecchiati e ob- soleti sarà vitale nei prossimi anni. Da queste pagine, Fe- derchimica e Assobiomedica si rivolgono direttamente al Prof. Ferruccio Fazio. Pagina 4 A PIÚ DI 100 ANNI DALLA SCOPERTA DELLE PRIME TECNOLOGIE: “A che punto sono le ricerche e gli investimenti in questo campo?” RADIOLOGIA E MEDICINA NUCLEARE Il punto della situazione del Presidente della Società Ita- liana di Radiologia Medica, Dott. Alfredo Siani, e dell'As- sociazione Italiana di Medici- na Nucleare. La formazione dei nuovi me- dici e l'integrazione di più modalità di diagnosi. Pagina 5/10 MAMMOGRAFIA La tecnologia al servizio del- le donne e della diagnosi precoce del tumore al seno. Il Prof. Gian Marco Giusep- petti analizza i progressi di una tecnologia che può ri- durre la mortalità del 50% e che negli sviluppi digitali sarà ancora più efficace Pagina 15 GIUGNO 2009

Transcript of A PIÚ DI 100 ANNI DALLA SCOPERTA DELLE PRIME …doc.mediaplanet.com/all_projects/3491.pdf ·...

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

LE NUOVE FRONTIERE IN DIAGNOSTICA

L’informatizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e l’ammodernamento dei macchinari invecchiati e ob-soleti sarà vitale nei prossimi anni. Da queste pagine, Fe-derchimica e Assobiomedica si rivolgono direttamente al Prof. Ferruccio Fazio.

Pagina 4

A PIÚ DI 100 ANNI DALLA

SCOPERTA DELLE PRIME

TECNOLOGIE:

“A che punto sono le ricerche e

gli investimentiin questo campo?”

RADIOLOGIA E MEDICINA NUCLEARE

Il punto della situazione del Presidente della Società Ita-liana di Radiologia Medica, Dott. Alfredo Siani, e dell'As-sociazione Italiana di Medici-na Nucleare.La formazione dei nuovi me-dici e l'integrazione di più modalità di diagnosi.

Pagina 5/10

MAMMOGRAFIA

La tecnologia al servizio del-le donne e della diagnosi precoce del tumore al seno. Il Prof. Gian Marco Giusep-petti analizza i progressi di una tecnologia che può ri-durre la mortalità del 50% e che negli sviluppi digitali sarà ancora più effi cace

Pagina 15

GIUGNO 2009

Mediaplanet with reach and focuswww.mediaplanet.com

Mediaplanet è una casa editrice leader in Europa per la pubblicazione di supplementi tematiciallegati a quotidiani e portali online di economia, politica e fi nanza.Per ulteriori informazioni : Mattias Rentner Country Manager,+39 02 36269437 [email protected]

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI - UNA PUBBLICAZIONE DI MEDIAPLANETProject Manager: Emanuele Norsa, Mediaplanet 02-36269423Production Manager: Gianluca Cò, Mediaplanet 02-36269443Produzione/Layout: Daniela Borraccino, Mediaplanet [email protected]: Henry BorziStampa: Il Sole 24 OreDistribuzione: Il Sole 24 OreFoto: istockphoto.com

EDITORIALEProfessor Fazio, facciamo il punto della situa-zione sulla diagnostica per immagini.La diagnostica per immagini ha subito negli ul-timi 10 anni una trasformazione rapidissima con l’immissione sul mercato di tecnologie innovati-ve o ad “alto profi lo” che da un lato permettono l’evoluzione verso sistemi diagnostici sempre più accurati, dall’altro, se non utilizzate corret-tamente, comportano un aumento globale dei costi del sistema sanitario.In Italia, coesistono in larga maggioranza sistemi obsoleti (o a basso profi lo, che ancora rappre-sentano oltre il 50%) con sistemi innovativi di più recente acquisizione (ultimi 3 anni).Le principali innovazioni degli ultimi anni han-no riguardato principalmente la messa a punto di TC multistrato (fi no a 256 strati), di strumenti ibridi (PET/TC) e l’uso di alti campi magnetici in risonanza (MR 3 e 7 Tesla). Nei prossimi anni è prevedibile lo sviluppo di nuovi software di ac-quisizione/elaborazione di immagini e l’ulterio-re messa a punto di strumenti ibridi tipo PET/RM e Ultrasuoni Focalizzati guidati da Risonanza Magnetica (MRgFUS ).

Come la tecnologia è distribuita in Italia?La distribuzione delle apparecchiature e sistemi informatici annessi in Italia è molto disomoge-nea, con una forbice che va da 1,6 (Puglia) a 4,4

(Alto Adige) tecnologie/10.000 abitanti.Particolarmente disomogenea e bassa in termini generali è la presenza di grandi apparecchiatu-re, quali TC (8%) ed RM (5%).

Allo stato attuale la distribuzione sul territorio non appare adeguata né al reale fabbisogno, né a criteri di economicità e corretto impiego, sia in termini quantitativi (ore di funzionamento dell’apparecchiatura) sia qualitativi (appropria-tezza delle indicazioni) delle apparecchiature. Questo è prevalentemente dovuto all’assenza in Italia di una metodologia per l’’health techno-logy assessment’, base fondamentale per la de-fi nizione di criteri di acquisizione, distribuzione e uso sul territorio della strumentazione di dia-gnostica per immagini.

Quali modalità e tempistiche caratterizzano il rinnovamento parco macchine?Il rinnovo del parco tecnologico deve mirare a soddisfare una domanda crescente di forma as-sistenziale innovativa e a un elevato contenuto tecnologico. Deve essere colmato il gap nella di-stribuzione tra le diverse Regioni, per dotazione sia di apparecchiature che di sistemi informatici quali RIS (Radiological Information System, pre-senti nel 68%) e PACS (Picture Archivino and Co-munication System, presenti nel 40%). Tali siste-mi, oltre a essere fondamentali per una corretta refertazione e gestione dei servizi/dipartimenti di Diagnostica per Immagini, sono il presuppo-sto per l’uso di tecnologie innovative (ad es.,TC multistrato) che comportano l’acquisizione di una elevata mole di dati, altrimenti ingestibile.In sintesi, il rinnovamento tecnologico è stretta-mente correlato alla necessità di mettere a pun-to una metodologia di analisi del mercato sul territorio che permetta di:

defi nire criteri appropriati di distribuzione • delle apparecchiature e loro tipologiaomogeneizzare i costi sia di acquisto che di • gestione di tali apparecchiature sul territorio nazionalerazionalizzare le risorse esistenti, ottimiz-• zandone l’utilizzo anche mediante sistemi gestionali misti pubblico-privati.

Prof. Ferruccio FazioSottosegretario di Stato con delegaalla Salute

SOMM

ARIO

- Le prossime sfi de delle aziende ospedaliere............................. 3- L’informatizzazione delle strutture sanitarie.............................. 4- La diagnostica e le sue frontiere..................................................... 4- Il futuro del medico radiologo e della radiologia..................... 5- Medicina nucleare: stato attuale e sfi de future.........................10- I rischi di radiazioni ionizzanti nella diagnostica per immagini.................................................................12- Mammografi a e nuove tecnologie in senologia......................15- La Commissione europea con il 7° programma quadro fi nanzia la diagnostica..........................15

2 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

QUESTO SUPPLEMENTO È STATO REALIZZATO DA MEDIAPLANET. IL SOLE 24 ORE NON HA PARTECIPATO ALLA SUA REALIZZAZIONE E NON HA RESPONSABILITÁ PER IL SUO CONTENUTO

LE NUOVE FRONTIERE IN DIAGNOSTICA

L’informatizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e l’ammodernamento dei macchinari invecchiati e ob-soleti sarà vitale nei prossimi anni. Da queste pagine, Fe-derchimica e Assobiomedica si rivolgono direttamente al Prof. Ferruccio Fazio.

A PIÚ DI 100 ANNI DALLA

SCOPERTA DELLE PRIME

TECNOLOGIE:

“A che punto sono le ricerche e

gli investimentiin questo campo?”

RADIOLOGIA E MEDICINA NUCLEARE

Il punto della situazione del Presidente della Società Italiana di Radiologia Me-dica, Dott. Alfredo Siani, e dell'Associazione Italiana di Medicina Nucleare.La formazione dei nuovi me-dici e l'integrazione di più modalità di diagnosi.

MAMMOGRAFIA

La tecnologia al servizio delle donne e della diagnosi precoce del tumore al seno. Il Prof. Gian Marco Giusep-petti analizza i progressi di una tecnologia che può ridurre la mortalità del 50% e che negli sviluppi digitali sarà ancora più effi cace

A PIÚ DI 100

GIUGNO 2009

La prevenzione sempre più al centrodella ricerca medica moderna

Le prossime sfide delle aziende ospedaliereQuali saranno le sfide piu’ importanti che verran-no affrontate dalle Aziende Ospedaliere nell’am-bito della diagnostica ?Le tendenze globali sociali, demografiche, econo-miche e tecnologiche previste per il prossimo futu-ro avranno un impatto sulla Medicina in generale e quindi anche sulla Diagnostica per immagini:- Aumenteranno globalmente gli esami di diagnosti-ca per immagini e in particolare quelli più complessi con maggior fabbisogno di tempo per la interpreta-zione;- Si svilupperanno ulteriormente software di diagnosi assistita dal computer che non sostituiranno ma af-fiancheranno lo specialista in diagnostica per imma-gini soprattutto nello svolgimento di programmi di screening quali quelli per il tumore della mammella, del polmone e del colon; Incrementeranno le presta-zioni per pazienti non ricoverati con necessità di mi-gliorare i flussi di lavoro e di informazioni; i processi gestionali di conseguenza dovranno essere ottimiz-zati e quindi resi più efficaci;- L’evoluzione della tecnologia informatica consentirà una ulteriore razionalizzazione con la diffusione delle cartelle cliniche elettroniche contenenti tutti i dati, indagini di diagnostica per immagini incluse;- La diagnostica per immagini sarà sempre più cen-trale nella gestione del paziente con approcci multi-disciplinari alle diverse patologie;- Saranno necessari indicatori di performance e di

qualità delle prestazioni diagnostiche;- Necessità di dimostrare con evidenze il valore delle nuove tecnologie che compariranno e che dovranno sostituire quelle precedenti;- Lo sviluppo della Diagnostica inclusa quella mole-colare consentirà diagnosi più precoci e terapie per-sonalizzate.

Come il Policlinico Gemelli si sta muovendo verso la implementazione di nuove tecnologie al servi-zio della diagnostica ?Il Policlinico Gemelli sin dalla sua apertura ha sempre investito nella Diagnostica nella convinzione che una Diagnostica allo stato dell’arte è indispensabile per la erogazione di cure di elevata qualità.La Diagnostica per Immagini del Policlinico Gemelli è oggi in grado di far fronte a tutte le indagini che la Medicina moderna richiede grazie al parco tecno-logico di cui dispone costituito da, solo per citare le macchine “ pesanti “ da 5 RM, di cui una dedicata allo studio delle articolazioni: 5 TAC, di cui 2 a 64 strati, 2 PET-TAC e 1 Ciclotrone. Il Policlinico Gemelli dal giu-gno 2008 è completamente “ filmless” vale a dire che le immagini di tutti gli esami radiologici sono archi-viate e distribuite in forma digitale nei reparti, ambu-latori e sale operatorie.È pertanto sensibile e pronto, come avvenuto negli anni passati, ad affrontare le sfide e i cambiamenti che investiranno il mondo della medicina nel prossi-

mo decennio. I futuri scenari comporteranno investi-menti finanziari non indifferenti perché è ben noto quanto costose siano le tecnologie di diagnostica per immagini utilizzate non soltanto per diagnosi precoci e precise ma sempre più come guida a trattamenti invasivi e non invasivi. È quindi probabile che le am-ministrazioni potrebbero far ricorso a modalità di ac-quisizione alternative a quelle classiche finora utiliz-zate. Accanto però agli aspetti finanziari è necessario sin da ora adottare nuovi modelli di lavoro integran-dosi con tutte le figure operative in un Dipartimento di Diagnostica per Immagini investendo nella formazio-ne informatica e gestionale, creando gruppi di patologie con specialisti diversi, con-solidando il rapporto diretto con i pazienti e garantendo percorsi diagnostici efficienti, efficaci, centrati sul paziente.

Prof. Lorenzo BonomoOrdinario di RadiologiaDirettore del Dip. di Bioimmaginie Scienze Radiologiche Policlinico Gemelli,Università Cattolica, Roma

GLOSSARIO: TAC (Tomografia assiale computerizzata) è una tecnica diagnostica che sfrutta le ra-diazioni ionizzanti per ottenere immagini dettagliate di aree specifiche dell’organi-smo. Il procedimento con cui tali immagini vengono ottenute è tuttavia differente da quello della radiologia tradizionale.

PACS (Picture archiving and communi-cation system- Sistema di archiviazione e trasmissione di immagini). Consiste in un sistema computerizzato per l’archiviazione digitale delle immagini radiologiche e la loro trasmissione e visualizzazione su wor-kstation dedicate, collegate mediante rete informatica.

RIS (Radiology Information System siste-ma informatico radiologico), è utilizzato nelle Radiologie per gestire il flusso dei dati dei pazienti. Le funzionalità del RIS permettono di gestire il “processo di refer-tazione”, quella serie di azioni che portano dall’approccio del paziente con la struttura all’espletamento del referto.

PET (Tomografia a emissione di positroni) tecnica di medicina nucleare che produce immagini tridimensionali o mappe dei pro-cessi funzionali nel corpo. Si inietta un iso-topo tracciante che decade emettendo un positrone e producendo una coppia di foto-ni gamma rilevati quando raggiungono uno scintillatore, nel dispositivo di scansione.

3DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Una pillola che rilascia il farmaco proprio nel punto dove è più efficace. La possibilità di vedere il viso e molti altri dettagli della mummia di una sacerdotes-sa egizia senza aprirne il sarcofago. Scoprire a quali problemi medici andremo incontro prima ancora che succedano attraverso la mappatura genomica.Sono queste, e non solo, le prospettive di una medi-cina sempre più predittiva, capace di prevenire ancor prima che curare. Una medicina meno invasiva e più efficace, che non significa semplicemente assenza dalla malattia ma una medicina che pone la salute, nella sua accezione più ampia, al centro di ogni suo

sviluppo. Prospettive positive che la tecnologia già ora contribuisce grandemente a trasformare da sogni fantascientifici in realtà concrete alla portata di tanti, se non di tutti.Tecnologie che grandi aziende come Philips, con l’in-novazione profondamente radicata nel DNA azien-dale, possono proporre al mercato per accelerare i tempi e spingere ad un progresso di cui deve poter beneficiare tutta l’umanità.L’impegno è sempre rivolto a migliorare la qualità della vita delle persone, offrendo prodotti di alta tec-nologia semplici da utilizzare, con un design esteti-

camente appagante, progettati pensando alle loro esigenze. Al centro del settore “Healthcare” ci sono le persone coinvolte nel “care cycle”, ovvero i pazien-ti, i medici e gli enti ospedalieri. Combinando l’espe-rienza tecnologica in campo medicale con il know-how sul consumatore, Philips, per esempio, realizza soluzioni innovative per consentire ai professionisti dell’healthcare di rispondere ai sempre più sofisticati bisogni dei loro pazienti e permettere loro di accede-re ai servizi di cui hanno bisogno, a casa e in ospedale, cercando nel contempo di abbattere i costi generali dell’healthcare.Con la recente acquisizione di numerose società spe-cialistiche nel settore healthcare (Lifeline, Respironics e il business aerosol-theraphy di Medel), Philips ha notevolmente ampliato il suo portafoglio prodotti gettando le basi per una futura espansione ancor più accelerata in questo settore strategico. Il progressivo invecchiamento della popolazione in cerca di soluzioni sempre più semplici e pratiche per curare la propria salute, unito al crescente impegno per il contenimento dei costi sanitari ha spinto molte aziende a puntare ancora più sull’area “Healthcare”. Questo si traduce con l’adozione di strategie indiriz-zate a portare le tecnologie per la cura della salute sempre più vicine alle esigenze del paziente, sia in ospedale che in ambito domestico. È questo l’impegno quotidiano che Philips si prende oggi con il mercato: guidata dalla promessa di marca “sense and simplicity” ossia realizzare soluzioni sem-pre più efficaci per una medicina che risolva sempre più problemi e consenta di migliorare davvero la qualità di vita dell’umanità.

Come possiamo descrivere l’offerta e l’andamento del settore della diagno-stica per immagini?Nella struttura dell’offerta troviamo tre fondamentali segmenti: sistemi di cat-tura dell’immagine con attrezzature tra-dizionali per la radiologia (sistemi scher-mo-pellicola), sistemi digitali, sistemi di gestione e archiviazione dati.Le imprese di questo settore realizzano un fatturato totale di oltre 200 milioni di euro, il 90% nel settore della sanità pub-blica. Un’elevata percentuale del fattura-to deriva ancora dai sistemi tradizionali, anche se è in atto una rapida rivoluzione tecnologica dalla radiologia tradizionale a quella digitale e alla correlata diffusio-ne dell’informatica.

Come si è sviluppata la digitalizzazio-ne e quali sono i vantaggi già ottenuti e quelli futuri?I primi accenni alla rivoluzione digitale sono state le apparecchiature per To-mografia Computerizzata (TC), seguite una decina di anni dopo dalla Risonanza Magnetica. Da questi primi eventi, con i giganteschi progressi dell’informatica e della tecnologia, si è giunti alla realtà attuale, in cui normali esami con Raggi X possono essere effettuati in digitale e

diagnosticati su monitor, senza ricorrere alla stam-pa su pellicola.Per quel che riguarda i vantaggi, partirei dall’ esposizione del paziente a dosi di raggi X ioniz-zanti. Le Tecnologie Di-rect Radiology (comple-tamente digitali, più co-stose ma più efficienti), grazie al loro alto fattore di qualità dell’immagine, possono far diminuire del 30% la dose radiante.I sistemi digitali permettono di utilizzare l’immagine per diagnosi anche in caso di esposizione non corretta, poiché il software di visualizzazione è in grado di riportare ogni immagine alla condizione ottimale. Per questo motivo, la ripetizio-ne di un esame, con corrispondente dop-pia esposizione del paziente, è altamente improbabile, riducendo quindi la dose media irradiata ai pazienti.Inoltre vi sono i vantaggi delle soluzioni filmless per l’archiviazione e la gestio-ne dei files: PACS (Picture Archiving and Communication System) e RIS (Radiolo-gical Information System).Grazie a queste avanzate tecnologie i

medici possono recuperare velocemente le immagini e i referti e gestire i dati del paziente.

Una riflessione sul processo d’informa-tizzazione della sanitàNonostante le forti spinte, essa permane a tutt’oggi piuttosto bassa; fanno ecce-zione proprio la radiologia (dove le mo-dalità digitali ne hanno trainato l’introdu-zione), il laboratorio di analisi e i sistemi di prenotazione. Nel futuro prossimo, si può prevedere un’espansione dei software EPR (Elec-tronic Patient Record), a sostituzione della cartella clinica di reparto: le strut-ture ospedaliere che già ora la utilizzano adottano un software “orizzontale”, che

unisce trasversalmente i vari reparti e che si interfaccia con i software “vertica-li” (p.es. la radiologia). In questo modo, il medico di reparto può prenotare esami diagnostici e vederne il risultato non ap-pena il referto viene compilato e firmato digitalmente.La diffusione dell’informatica nella sa-nità reca diretti vantaggi tra cui il colle-gamento tra reparti e tra ospedali con la disponibilità più rapida dei referti diffusi in via telematica (telemedicina) e la pos-sibilità di gestire in modo efficiente i mol-teplici dati anagrafici dei pazienti. Nell’anno 2008 l’Italia ha speso circa 500 milioni di Euro per applicazioni cliniche e gestionali, circa lo 0.5% della spesa della sanità; in Europa questa percentuale si aggira attorno al 2%.Si ipotizza che nei prossimi 4-5 anni la maggior parte delle strutture sanitarie possa essere informatizzata, naturalmen-te se vi saranno i necessari stanziamenti.

E infine, Presidente, veniamo al suo Gruppo. Quali le principali attività a sostegno delle associate?Nel nostro caso è proprio vero che l’unio-ne fa la forza; Agfa Gevaert, Andra, Care-stream Health, Fujifilm Medical Systems, attraverso Federchimica riusciamo a esprimere la nostra voce verso le Isti-tuzioni, prima fra tutte il Ministero della Salute, in tema di contenimento della spesa sanitaria, di ritardati pagamenti, di modalità di registrazione dei dispositivi medici e di molti altri adempimenti.

Osvaldo Campari: “nei prossimi 4-5 anni la maggior parte delle strutture sanitarie potrà essere informatizzata”

La diagnostica e le sue frontiere

Dal 2004 alla guida del Gruppo prodotti sensibili di FederchimicaPresidente Fujifilm Medical System

Qualità, precisione e capacità di combinare l’indagine morfologica e funzionale sono le frontiere raggiunte dalla diagnostica. Che sconta, però, investimenti poco lungimi-ranti e ritardi nell’ammodernamento della radiologia tradizionale. In fatto di frontiere, la prima riguarda la qualità della strumen-tistica: in termini di velocità, precisione e definizione delle immagini, le apparecchia-ture diagnostiche, infatti, hanno raggiun-to livelli fino a pochi anni fa impensabili. Un’altra frontiera riguarda la diagnostica funzionale: se prima infatti la radiologia carpiva informazioni di tipo morfologico-anatomico, ora è in grado di intervenire sui processi di metabolismo (come nel caso della RM) combinando informazioni di tipo morfologico con quelle di tipo funzionale (alterazioni del funzionamento dell’orga-no) aprendo grandi opportunità soprat-tutto nella cura delle sempre più diffuse malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson). Il settore della diagnostica è siuramente in crescita, ma ci sono casi di vera eccellenza. In termini clinici le aree che presentano i maggiori progressi sono quella oncologica e quella cardiovascola-re contribuendo in maniera significativa alla riduzione della mortalità soprattutto nell’ambito delle malattie cardiovascolari che, non dimentichiamo, rappresentano la prima causa di morte nei paesi occidentali; da un punto di vista territoriale, invece, esi-ste una spaccatura tra Nord e Sud e, in alcu-ni casi, vi sono differenze anche all’interno della stessa regione, con aree di eccellenza e situazioni di carenze diagnostica. Una situazione a macchia di leopardo dovuta principalmente a una programmazione

degli investimenti estemporanea, che in Italia è lasciata al vento politico e al desi-derio dei singoli e non segue un’ottica di omogeneità del Paese.Quindi, se è vero che il Sud sconta ritardi tecnologici in termini diagnostici, anche il Nord presenta, pur con le sue best practice, delle situazioni che necessitano interventi e investimenti. Del resto, la spesa in tec-nologia è inferiore rispetto alla media eu-ropea attestandosi appena sull’1% di tutta la spesa sanitaria (che rappresenta l’8% del Pil). Anche in ambito privato, le cose non cambiano. Andando a braccetto con la sanità pubblica, la sanità privata non pre-senta grandi differenze in termini di inve-stimento in quanto trova il suo principale indotto nel regime del convenzionamento. E anche il project financing, iniziato qual-che anno fa, è oggi ad un punto morto. La novità, invece, riguarda la nascita di grandi catene cliniche, sorte dall’accorpamento di più realtà, che, gestiscono una massa clinica decisamente superiore a quella di qualunque altra realtà di sanità privata. Al-tro record negativo italiano riguarda l’età media del parco macchine. L’effetto com-binato dell’invecchiamento della strumen-

tistica con la scarsità di investimenti hanno creato aree di inefficienza diagnostica in termini clinici. In particolare, tutta la radio-logia tradizionale (RX e mammografi) scon-ta un forte invecchiamento, ma anche le Tac stanno progressivamente invecchian-do creando seri problemi nell’accuratezza delle indagini; vi è poi un grosso ritardo, sia numerico che di qualità, degli acceleratori lineari di radioterapia oncologica. Vicever-sa, vi è un discreto ammodernamento del-la risonanza magnetica e Pet TC, che oggi rappresentano le tecnologie più evolute.Al ritardo dei macchinari si accompagna il progressivo invecchiamento degli ospe-dali. Sarebbe, quindi, auspicabile un am-modernamento degli ospedali. Così come sarebbe determinante una diversa orga-nizzazione lavorativa che consentirebbe di adeguare l’offerta diagnostica alla doman-da, riducendo i tempi di attesa del paziente: se in Francia, i centri privati lavorano dalle 14 alle 18 ore al giorno, in Italia, la disponi-bilità oraria per le prestazioni diagnostiche è ridotta causando una sottoutilizzazione della strumentazione radiologica.

Federico GollaPresidente AssociazioneElettromedicali Assobiomedica

Fornire lo stimolo al dibattito culturale e politico per migliorare la situazione del sistema sanitario nazionale nella sua capacità di fornire prestazioni migliori con un livello di spesa più contenuto.Analizzare il mercato per consentire la crescita delle aziende diagnostiche.Mappare la situazione della strumentistica installata nelle realtà sanitarie pubbliche e private verificando l’adeguatezza rispetto agli standard europei ed evidenziando il ritardo strutturale presente in Italia.Stimolare nuovi investimenti.Rappresentare la realtà imprenditoriale del settore nei confronti dell’Autorità Sanitaria e della Pubblica Amministrazione, al fine di un efficace governo della spesa sanitaria, contribuendo alla sua razionalizzazione.Partecipare con gli Organi Pubblici competenti, nazionali e internazionali, alla definizione degli aspetti normativi che interessano il settore.Prospettare soluzioni ai problemi che caratterizzano il presente e il futuro del settore, sviluppandole con i soggetti istituzionali interessati.Favorire il progresso della tecnologia nel settore, perseguendo la tutela degli interessi delle imprese nelle problematiche tecniche, economiche, sociali e culturali, che direttamente o indirettamente le riguardano.

Il contributo diAssobiomedica

4 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Il futuro del medico radiologo e della radiologia

La distribuzione e la condivisione delle immagini

La radiologia è una scienza in continua evoluzione gra-zie alle innovazioni tecnologiche sempre più rapide e sofisticate. Questo ha portato a produrre immagini più definite, dettagliate e di alta qualità, grazie a macchine sempre più performanti. TC multistrato con le quali è possibile studiare strati del corpo umano più sottili (individuan-do così lesioni prima impercettibili) e volumi maggiori in minor tempo. Esami con mezzi di contrasto endove-nosi di ultima generazione in TAC, in RM, in ecografia, che consentono di effettuare studi della neoangiogene-si tumorale, migliorando così sensibilmente non solo la diagnosi, ma anche consentendo un attento monitorag-gio e un’analisi della risposta terapeutica con una proie-zione sulla prognosi. Biopsie e terapie percutanee in siti prima impossibili da raggiungere ecograficamente per-ché non visibili, individuati invece grazie al “combining eco/tac” grazie ad un software come il “Virtual Naviga-tor”. Studi di Imaging molecolare per un più preciso stu-dio metabolico, funzionale in campo oncologico e non. Sviluppo sempre maggiore della radiologia interventi-stica che permette di sostituire la chirurgia in molte pa-tologie arteriose e venose o di effettuare nuove terapie antitumorali intravascolari-radianti e/o farmacologiche

direttamente on-site, senza quindi danni agli organi cir-costanti e con minori effetti collaterali dose-dipendenti. PET-TC che consente di migliorare la localizzazione e la corretta interpretazione delle lesioni, con una netta riduzione dei falsi positivi e dei falsi negativi e conse-guente aumento dell’accuratezza diagnostica.Il radiologo però, per non perdere queste opportunità, deve riorganizzarsi culturalmente fin dalla sua iniziale formazione acquisendo conoscenze cliniche sempre maggiori e divenendo sempre più esperto d’organo in modo da confrontarsi alla pari con i clinici scegliendo la metodica più idonea per arrivare il più rapidamente possibile alla diagnosi, evitando così duplicazioni inutili che comportano solo un’aumento della spesa e un al-lungamento delle liste d’attesa. A tal fine è indispensa-bile formare radiologi moderni che sappiano affrontare e gestire la rapida evoluzione tecnologica (es. spettro-scopia clinica, tecniche funzionali in RM, analisi quanti-tative e volumetriche, imaging molecolare, imaging vir-tuale) acquisendo anche conoscenze delle caratteristi-che tecniche delle apparecchiature per diventare punto di riferimento per i TSRM, e per i clinici, nello stabilire l’iter diagnostico e quindi la scelta delle tecniche e delle metodiche più idonee per risolvere il quesito clinico. Il

futuro della radiologia punta anche, e soprattutto, verso la ricerca, in particolare verso l’imaging funzionale e mo-lecolare, cioè lo studio della cellula e dei suoi recettori aprendo una nuova frontiera terapeutica recettoriale detta “target therapy”.È determinante, perciò, un continuo aggiornamento professionale e l’approfondimento delle scienze di base quali fisica, chimica, chimica biologica, genetica, infor-matica, nanotecnologia e la partecipazione da protago-nisti a trials clinici e di ricerca.Il radiologo del futuro dovrà quindi essere un grande professionista, specialista d’orga-no in un team super affiatato ca-pace di risolvere i casi più difficili, al passo con lo standard interna-zionale senza mai dimenticare il suo background di radiologia ge-nerale ancora utile per la routine giornaliera.

Dott. Alfredo Siani Presidente SIRM Direttore Area Funzionale di Radiodiagnostica I.N.T. Napoli

Il 2009 è un anno di grave crisi economica. Come lo stanno affrontando le imprese del settore della diagnostica per immagini?È vero che si tratta di un anno critico, eppure stiamo assistendo ad una conferma dei pro-getti più importanti di innovazione tecnologi-ca. Segno che, per questo tipo di investimenti, non ci sono segnali di arresto anche se la ten-denza è quella di muoversi sempre più verso gare in modalità “rental” che spostano il peso degli investimenti sulle nostre aziende.Nel nostro settore non ci sembrano diminui-re le gare pubbliche per digitalizzare i Reparti di Diagnostica per Immagini; quella del PACS è una evoluzione costante che trascina verso un beneficio oggettivo i servizi ospedalieri di radiologia. Tuttavia, se da una parte è vero che questi grandi progetti non sembrano appa-rentemente risentire della “crisi”, è innegabile che gli ospedali stiano diventando più attenti a controllare le spese “correnti”.Ma non lo leggo del resto come un dato nega-tivo; può segnare l’inizio di una gestione più oculata dei beni aziendali. Insomma, un po’ come nel privato.

Quali sono le nuove frontiere della Diagno-stica per Immagini? La frontiera continua a spostarsi molto rapi-damente. Non solo si stanno diffondendo ap-parecchiature estremamente sofisticate per la diagnosi e la cura delle malattie, ma si è anche innescato un processo altrettanto cruciale di distribuzione e condivisione delle informazio-ni, immagini nel nostro caso (senza dubbio meno visibile alla massa dei pazienti).Un singolo esame TAC oggi genera immagini che “pesano” oltre 100 Mb mediamente 2-3000 immagini; per archiviarle tutte e tenerle dispo-nibili per la consultazione remota da parte dei medici è facile comprendere che sono neces-sarie tecnologie e infrastrutture sofisticate ed

estremamente sicure. Carestream Health sta puntando strategicamente su questi aspetti di sviluppo: l’ultimo nato in casa nostra è ad esempio il SUPERPacs, un’architettura che consente di far dialogare tra loro PACS pre-esistenti di diversi produttori, secondo la filo-sofia che la condivisione dell’imaging sarà una delle sfide vincenti del prossimo decennio.

Cosa può offrire di più Carestream ai propri clienti rispetto ai concorrenti?Abbiamo un’esperienza pluriennale in tema di imaging diagnostico e siamo stati tra i primi a lavorare sulle soluzioni digitali, PACS e IMS. In particolare in Italia (a Genova) abbiamo uno dei 3 Centri Mondiali di Innovazione Tecno-logica, dove le nostre soluzioni sono testate e messe a punto prima della commercializza-zione e da cui monitoriamo continuamente i nostri sistemi installati, per garantire qualità e continuità di servizio ai nostri clienti.È un segno tangibile della prossimità della no-stra Ricerca e Sviluppo e del nostro Service al mercato. Quest’anno presentiamo sul merca-to due novità che non hanno rivali: il già ricor-dato SuperPACS nonchè il sistema DRX1, che consente di far passare al digitale le vecchie sale radiologiche, rapidamente e con costi contenuti.

Michele FerraresePresidente e Amministratore Delegatodi Carestream Health Italia

Carestream Health nasce nel maggio del 2007 in se-guito all’acquisizione da parte di Onex Corporation

dell’intero business medicale di Eastman Kodak Com-pany. Carestream Health fornisce sistemi di imaging medicale, dentale, molecolare e industriale ed è pre-

sente in più di 150 nazioni.La profonda conoscenza dell’imaging diagnostico la pone in posizione privilegiata per comprendere

le necessità tipiche degli operatori sanitari e per aiutarli a traghettare con efficienza i dipartimenti di bioimmagini verso soluzioni digitali integrate e di

networking. In Italia Carestream Health è il fornitore di soluzioni RIS/PACS, CR e DR, nonchè pellicole, per i maggiori ospedali italiani; oltre alla competenza in ambito radiologico, ha sviluppato anche soluzioni

CIS/PACS per il settore cardiologico; ha realizzato per i suoi clienti reti regionali, soluzioni avanzate ed inno-vative di storage, integrazioni complesse con sistemi informativi pre-esistenti. È il partner tecnologico scel-

to da numerosi policlinici universitari per i diparti-menti di imaging diagnostico; affianca i più dinamici ospedali privati con soluzioni su misura e totalmente

personalizzate. A Genova, è presente il polo tecno-logico europeo di ricerca e sviluppo, presso il quale

sono a disposizione dei visitatori i più aggiornati sistemi e prodotti in portafoglio; il centro è utilizzato per simulazioni e test di prodotto e come sede di cor-si di formazione e aggiornamento sia per personale

interno che per clienti.

5DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

I benefi ci delle immagini digitali nella diagnostica

Contenere i costi e migliorare le performances

Sicurezza e relax: la Nuova Gabbia di FaradayPartecipare al progresso delle scienze radiologiche è l’impegno della REM - Medical Systems S.p.A., società specializzata nella fornitura di Servizi e Prodotti nel settore della Sanità. In tredici anni si è aff ermata in tutta Italia come società in grado di fornire e assi-stere i più attuali sistemi di tomografi a computerizzata, di risonanza magne-tica e sistemi ecografi ci, diventando una delle società più importanti nella produzione di SW diagnostici e di ar-chiviazione di immagini (Ris e Pacs) e sviluppando sempre nuovi prodotti frutto della collaborazione della sua divisione R&D con le principali Univer-sità Italiane.Una storia di successo che si irradia nel futuro. Non a caso, oggi, la società festeggia un nuovo ed esaltante risul-tato: alla REM S.p.A. è stato assegnato il prestigioso riconoscimento “COM-PANY TO WATCH 2009” del settore apparecchi elettromedicali conferito

dagli esperti di Databank S.p.A., mul-tinazionale specializzata, da oltre 30 anni, nelle ricerche di mercato e nei report analitici.Questo successo segue quello della Nuova Gabbia di Faraday Traspa-rente, prodotto premiato dai risultati ottenuti nella presentazione, lo scorso maggio, al 43° Congresso Nazionale della SIRM, Società Italiana di Radiolo-gia Medica. Si tratta di un dispositivo che, realizzato con pannelli in allu-minio e lastre trasparenti in cristallo temperato, mira a superare l’eff etto

claustrofobico dando la possibilità al paziente di eff ettuare l’esame in una situazione di relax. Oltre 20 installa-zioni in 7 mesi dimostrano il con-senso ottenuto. È un vero e proprio premio per l’impegno profuso dal Set-tore Ricerca & Sviluppo dell’Azienda nella ricerca continua di soluzioni più adeguate a rispondere alle esigenze degli utenti e del mercato. Come si evince dalla foto la nuova schermatu-ra per la risonanza magnetica è realiz-zata con pannelli in alluminio e lastre

trasparenti in cristallo temperato che permettono al paziente una visuale panoramica di cosa lo circonda scon-giurando l’eff etto claustrofobico. Altro notevole vantaggio, specie nei casi di pazienti in tenera età, è che i parenti hanno la possibilità di assistere all’esa-me al di là della zona trasparente. Inol-tre, la praticità della struttura permette anche all’operatore un’agevole acces-so al paziente ed un totale controllo di tutta la sala esami. La REM oltre alla progettazione e messa in opera della Gabbia, off re lo sviluppo e la pianifi ca-zione di progetti “Chiavi in Mano” per i reparti e i settori di Diagnostica per Immagine.

Fabrizio FortunatoDirettore MarketingREM S.p.A.www.remmedicalsystems.com

Quali soluzioni proponete per contenere i costi e migliorare le performance nel settore healthcare? In un contesto mondiale caratterizzato da un consi-derevole ampliamento dell’aspettative di vita media della popolazione mondiale è facilmente prevedibile una sempre maggior richiesta di cure mediche. Con l’avvento della tecnologia, molte patologie che una volta erano totalmente ignorate sono state scoperte, ovvero patologie croniche da cui tendenzialmente non si guarisce ma si convive negli anni. Inoltre dob-biamo considerare che la politica del Sistema Sanitario Nazionale da sempre è stata concentrata alla cura della malattia tralasciando tutto l’aspetto relativo al mondo della prevenzione. Come osservatorio privilegiato GE auspica làadozione di politiche maggiormente rivolte alla cura della salute, apportando tecnologie sempre più evolute per fare diagnosi più precoci e precise. Nel settore della genomica o proteomica, ad esem-

pio, è possibile individuare nel profi lo genetico dei pa-zienti la predisposizione a sviluppare una determinata malattia oppure nel campo dell’oncologia mediante l’ausilio di marcatori genetici si può individuare la pre-disposizione a sviluppare una malattia oncologica nel tempo. La soluzione è quindi tutta nella prevenzione, anche attraverso campagne di screening in grado di individuare l’insorgenza di patologie in stadio mol-to precoce in modo da poterle curare con nel modo meno invasivo ed a costi sanitari inferiori. La sostenibilità è diventata una realtà anche nel settore healthcare Come si traduce nella realizza-zione di macchinari per la DIM? Il 7 maggio GE ha lanciata un’iniziativa denominata Healthymagination È la risposta GE in un momento in cui l’industria medicale è in una fase di trasforma-zione e lo sviluppo del mondo richiede sostanziali investimenti per costruire il nuovo sistema sanitario, Healthymagination è “ Il nuovo impegno di GE nella cura della salute” una strategia a lungo termine per fornire e mantenere sostenibile la spesa sanitaria ri-ducendo i costi e migliorando la qualità e l’accesso alla cura. Indubbiamente l’aspetto di sostenibilità non si traduce però solo in mero risparmio economi-

co ma è sempre più volto ad una maggior attenzione nella realizzazione di macchinari in grado di ridurre ad esempio i livelli di emissioni di dosi radiogene.Un altro importante passaggio è rappresentato della Telemedicina e dall’obbiettivo di sviluppare prodotti dedicati all’uso nell’assistenza domiciliare. Parliamo di nuovi sistemi, semplici da usare, che consentiranno di poter seguire i pazienti da casa senza doversi recare in strutture ospedaliere ottenendo degli ingenti rispar-mi per il Sistema Sanitario Nazionale. Questa non sarà una semplice campa-gna promozionale ma co-stituirà un impegno a lun-go termine che riguarderà tutta la produzione GE e verrà aggiornato e rinno-vato anno per anno

Sandro De PoliPresidente GE Healtcare Italia

In cosa consiste la nuova concezione di sistema digita-le con fl at panel dinamico? In un apparecchio radiologico convenzionale, dopo la lo-calizzazione con fl uoroscopia della zona del corpo da studiare, l’immagine radiologica viene ottenuta su pelli-cola radiografi ca o su di un sensore digitale mobile, che deve essere rimosso e processato, onde estrarne l’imma-gine radiologica che viene poi rappresentata su fi lm. Uti-

lizzando invece un fl at panel dinamico, questo acquisisce direttamente l’immagine e la trasferisce senza intervento manuale, per via digitale, a un monitor televisivo, dal qua-le, eventualmente, le immagini possono essere inviate per essere stampate su fi lm o registrate su CD.Quali sono i reali vantaggi riscontrabili sia per il pa-ziente che per la struttura ospedaliera?Il principale vantaggio per il paziente è uno studio radio-logico più breve, oltre che di migliore qualità diagnosti-ca, con possibilità di acquisizione di immagini in sequenza rapida, particolarmente utile per studi funzionali (deglu-tizione, transiti digestivi, sequenze angiografi che) e per procedure endoscopiche o di radiologia interveniva. Un vantaggio non indiff erente per il paziente è anche la ridu-zione della quantità di radiazione dovuta alla maggiore sensibilità del detettore, rispetto a quelli di uso conven-zionale e al minor numero di immagini radiologiche de-gradate da una sovra- o sotto-esposizione. Il vantaggio per il reparto di radiologia è la compattezza dell’impianto, la velocità di esecuzione degli esami, con incremento del-la produttività del dipartimento e conseguente riduzione del costo per esame. L’utilizzo della tecnologia digitale di-retta consentita dai fl at panel, riduce l’utilizzo di materiali consumabili (fi lm) e prodotti chimici da smaltire, con ov-vio benefi cio in termini di costi e protezione ambientale; determina inoltre un miglioramento dell’ergonomia per gli operatori, grazie all’eliminazione delle attività manuali

per il trattamento delle “cassette” radiografi che.Quali i benefi ci dall’utilizzo delle immagini digitali nella diagnostica?L’avvento della “radiografi a diretta” consentita dalla tecno-logia dei fl at panel ha sostanzialmente modifi cato, velo-cizzato e migliorato qualitativamente il lavoro del radiolo-go. Abbiamo assistito a un miglioramento della diagnosi grazie alle possibilità off erte dall’elaborazione digitale delle immagini, nonché una completa integrazione degli studi radiologici nella documentazione clinica del pazien-te con possibilità di utilizzo delle immagini digitali per il collegamento alla “cartella clinica elettronica”.

Nella foto il dipartimento di diagnostica per Immagini e Radioterapia del Policlinico Umberto I, Università la Sapienza di Roma, e l’apparecchio “Apollo DRF” prodotto da Villa Sistemi Medicali e installato con la collaborazione di Tradeart 2000, Roma.

Prof. Roberto PassarielloDirettore del Dipartimento di ScienzeRadiologiche, Sapienza Università di Roma

6 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

L’esternalizzazione in diagnostica

Sectra Microdose Mammography:il massimo della qualità, il minimo delle radiazioni

Sistema per Mammografi aDigitale

Da molti anni l’outsourcing di se-vizi no core è entrato nella logica gestionale degli Ospedali, oggi si sta sviluppando nel settore delle apparecchiature tecnologiche, un segmento che negli ultimi 30 anni ha avuto un enorme sviluppo spe-cie nella diagnostica per immagini, generando la necessità di dotarsi di risorse e competenze di varia natura; tecnica, ingegneristica, fi -sica, … Questo tipo di outsourcing è uno strumento operativo messo a disposizione da società altamente specializzate che integrano risorse tecnologiche, fi nanziarie ed ingegne-ristiche interagendo nell’erogazione di prestazioni sa-nitarie, senza mettere in discussione i ruoli istituzionali: il rapporto paziente-medico e quello tra la struttura sanitaria e il Servizio Sanitario. Medipass spa (società del gruppo Hss spa), si è dedicata a progettare, fi nan-ziare, realizzare e off rire modelli gestionali ottimizzati per l’erogazione di prestazioni diagnostiche; Veneto, Emilia, Lazio, Sicilia hanno ad esempio reparti di Ra-diologia e Medicina Nucleare realizzati e gestiti con l’integrazione di risorse strutturali, fi gure professionali specializzate, fornitura di apparecchiature e know-how apportati dall’outsourcer Medipass. Una soluzione “chiavi in mano” per la gestione di servizi di diagnosi e terapia, che si occupa di: progettazione, costruzione, attivazione e manutenzione, in sinergia con ospedali e reparti sanitari. Questo tipo d’integrazione dell’attivi-tà ospedaliera è remunerata con una quota parte della tariff a di riferimento dell’esame eseguito; a volte è una parte importante della stessa tariff a in quanto, da un lato l’ospedale ottiene subito opere di adeguamento, apparecchiature, operatori a prezzo di mercato che ripagherà negli anni a venire, dall’altro ci si confron-ta con un tariff ario di sanità pubblica che nella maggior parte delle regioni è ancora quello del ‘96. L’outsourcing consente di avviare il servizio

senza ingenti fi nanziamenti iniziali e viene remunerato “a prestazione”, nel corso dell’impiego del servizio. L’importante è non confondere le funzioni di un servizio integrativo con quelle di un leasing che non sarà mai responsabilizzato rispet-to alla sostenibilità ed effi cacia dell’iniziativa. Tra gli altri vantaggi di impiego di questi servizi vanno considerati i risparmi nella gestio-ne indotti da economie di scala nonché tempi certi per la realizza-

zione dell’intervento. L’outsourcer opera in modo fl es-sibile nell’integrazione di risorse opportune affi nché ci sia un’ampia fruibilità della metodica per i pazienti, per un periodo necessario a verifi care l’impatto della nuova attività sui carichi di lavoro di medici e operatori tecni-ci. Non ultimo, vengono pressoché azzerati i tempi di messa a regime. Medipass, società di servizi fondata e diretta da Guglielmo Brayda e Flavio Vinci, è impegna-ta a risolvere le esigenze dei propri clienti nelle diverse fasi di realizzazione: progettare e realizzare i siti, instal-lare e attivare apparecchiature altamente tecnologi-che, gestire attività organizzative complesse, come la pianifi cazione e l’amministrazione dell’intera struttura sanitaria di diagnosi e terapia, come reparti ospedalieri ed ambulatori poli-specialistici. Perché l’outsourcing sia impiegato come strumento operativo del reparto, va posta attenzione al rispetto dei ruoli: l’ospedale decide, l’outsourcer esegue. La valutazione del servizio integra-tivo non deve tenere conto solo delle tariff e: servizi in-tegrativi “chiavi in mano” subito a regime comportano notevoli benefi ci all’interno del ciclo assistenziale dei pazienti critici, si evitano sprechi dovuti all’inaccuratez-za diagnostica causa di scelte terapeutiche e cliniche inappropriate.

È stato introdotto in Europa da poche settimane; il sistema DR Amulet realizza gli esami di mammo-grafi a digitale utilizzando le più recenti innovazio-ni tecnologiche sviluppate nei laboratori di ricerca di FUJIFILM, la società con maggiore esperienza in assoluto nel campo delle immagini di radiologia digitale. Fiore all’occhiello del sistema è il nuovis-simo rivelatore di raggi-x costituito da un doppio pannello di selenio amorfo purissimo. Abbiamo chiesto al Dr. Ennio Gallo, Direttore del Dipartimento ad attività integrata dei Servizi Dia-gnostici e per Immagini del Policlinico di Mode-na, come si è giunti all’introduzione del primo sistema DR Amulet in Italia e quali sono state le attività preliminari all’utilizzo nella pratica clinica.“Volevamo essere certi di acquisire un’apparec-chiatura che ci aiutasse a raggiungere due obiet-tivi: migliorare la nostra capacità di realizzare diagnosi corrette e tutelare la salute delle donne che devono eseguire la mammografi a, minimiz-zando la dose di esposizione. Abbiamo realizza-to per prima cosa uno studio approfondito della nuova tecnologia, esponendo molteplici fantocci e campioni anatomici asportati in sala operatoria: devo ammettere che i risultati ottenuti sono stati inaspettatamente positivi, in particolare per la ef-fi cienza di detezione quantica cioè per la capacità del sistema di produrre un’immagine con mol-te informazioni anche partendo da una dose di esposizione limitata.”I primi esami condotti sulle pazienti con il siste-ma DR Amulet hanno confermato le peculiarità emerse nella fase di validazione del sistema?“Certamente, ho osservato un sensibile miglio-ramento della qualità delle immagini mammo-grafi che e la visibilità delle strutture anatomiche raggiunge livelli molto soddisfacenti anche se-condo l’opinione dei miei collaboratori del Centro di Senologia. Un risultato tangibile è un generale aumento dell’accuratezza della refertazione: l’ele-vata qualità immagine rende più agevole il ricono-scimento degli elementi patologici già durante le prime fasi del loro sviluppo e ciò può permettere terapie meno invasive e cure migliori. I vantaggi in-trodotti sono ancor più evidenti negli esami critici, ad esempio l’indagine delle mammelle dense.”È possibile ipotizzare che il sistema DR Amulet consenta una riduzione della dose a cui è sot-toposta la paziente, pur mantenendo elevata la qualità delle immagini?“La nostra esperienza, pur limitata a circa due mesi di pratica clinica, indica l’eff ettiva possibilità di di-minuire la radiazione erogata durante l’indagine mammografi ca ed ottenere ugualmente imma-gini estremamente chiare e nitide, defi nite anche nei particolari più piccoli quali ad esempio le mi-crocalcifi cazioni; inoltre, grazie alla elevata qualità delle immagini prodotte, è meno frequente il ricor-so a proiezioni ed espo-sizioni aggiuntive, con evidenti benefi ci per le pazienti. Su questi aspetti stiamo lavorando per de-fi nire i protocolli di lavoro ottimali.”

Il cancro al seno è la prima causa di mortalità femminile, colpisce 1 donna su 10 e rappresen-ta il 25 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne. La diagnosi precoce del cancro della mammella è un fattore cruciale per la riduzio-ne della mortalità indotta. Per questo motivo sono state attivate le campagne di screening, che hanno consentito la progressiva riduzio-ne dell’indice di mortalità per tumore al seno dal 50% al 17%. Lo screening mammografi co prevede l’esecuzione di esami preventivi su un gran numero di donne in maggioranza sane. La riduzione della dose di radiazione utilizzata è dunque particolarmente importante per mini-mizzare la probabilità di indurre tumori causati dall’utilizzo di radiazioni ionizzanti. L’esecuzione degli esami radiografi ci sui tessuti mammari è tecnicamente diffi cile e l’effi cacia delle campa-gne di screening è fortemente infl uenzata dalla disponibilità di immagini diagnostiche capaci di rappresentare in dettaglio le diverse tipolo-gie di tessuto e le microcalcifi cazioni. L’appli-cazione di una tecnologia denominata Photon Counting al mammografo Sectra Microdose ha consentito di produrre un mammografo digita-le, in grado di acquisire immagini ad altissima risoluzione e altissimo contrasto, con una dose ridotta del 50% rispetto a quella utilizzata dalle altre tecnologie digitali e del 75% rispetto alle tecniche analogiche tradizionali.

Sectra Microdose è stato progettato per garan-tire il massimo confort alle pazienti ed un’alta produttività. Moltissime donne in Europa be-nefi ciano già di questa apparecchiatura e la recente introduzione del mammografo Sectra MicroDose sul mercato nazionale consentirà anche alle donne italiane di sfruttarne le carat-teristiche: massima qualità di immagine e mini-ma dose erogata per una prevenzione effi cace e sicura.

Per info: www.andra.it www.sectra.com//medical

7DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Con la sua recente nomina ad AD Philips Italia quali obbiettivi si prefigge ?Il nuovo incarico fa parte del processo di semplificazione organizzativa che privilegia l’assunzione del ruolo di coordinamento di un’area geografica (che nel nostro caso riguarda l’Italia, la Grecia ed Israele) da parte del ma-nager che ha anche la responsabilità di uno dei business più rilevanti. Dato che per noi l’Healthcare è sem-pre più strategico, c’è un forte ele-mento di coerenza nella scelta di affidarmi questa nuova sfida, una sfida determinante per la crescita e il futuro di Philips di cui non posso che essere particolarmente orgoglioso. In un mercato come l’attuale e in un contesto economico che continuerà ad essere difficile, affronteremo con ancor più determinazione il perse-guimento dei nostri obiettivi di bu-siness e perseguiremo l’obiettivo di essere sempre più riconosciuti come azienda leader nel campo della salu-te e del benessere. Il nostro Board ha tracciato una rotta precisa per arriva-re a questo obiettivo ed è mia convin-zione che anche se quest’anno non si tratta certo di un anno semplice, sapremo sfruttare le nostre profonde competenze per affermare la nostra forza sul mercato anche grazie alle continue innovazioni tecnologiche che sappiamo introdurre in tutti i set-tori strategici in cui operiamo.

Quali le future sfide in generale nel settore healthcare?Siamo di fronte a sfide epocali per il settore healthcare. La popolazione mondiale arriverà a 9 miliardi di persone entro il 2050 e sarà una popolazione sempre più anziana soprattutto nei paesi “matu-ri” come l’Italia. Vivremo più a lungo e vorremo vivere meglio, e vorrei citare un’affermazione di Rita Levi Montalcini che mi aveva colpito mol-to affermando che sarebbe stupido aggiungere anni alla vita se non fos-simo in grado di aggiungere qualità di vita agli anni.La domanda di soluzioni per la cura e la salute dell’individuo crescerà enor-

memente nei prossimi anni.Uno dei trend più evidenti nel mer-cato globale, che impatterà in modo eclatante sui nostri comportamenti futuri è il fatto che questo invecchia-mento si accompagna alla volontà di spendere il proprio tempo negli anni finali della vita nelle migliori condi-zioni possibili, permettendoci ancora molte delle attività sino ad oggi pra-ticamente escluse alla categoria che una volta era definita degli “anziani”.Ecco io credo che Philips abbia un ruolo chiave in tutto questo: è parte della nostra missione e lo facciamo da più di 118 anni quella di mettere le proprie conoscenze, competenze, professionalità e la grande ricerca scientifico-tecnologica che abbiamo saputo costruire nel tempo al servi-zio del mercato e di queste sue nuo-ve esigenze. Ma dovremo affrontare il grande tema dei costi della sanità e lo dovremo affrontare con una visio-ne nuova che cerca soluzioni anche diverse per superare le difficoltà e le sfide che ci troviamo di fronteOccorre un grande sforzo comu-ne, come recentemente sottolinea-to anche dal nostro Presidente del Consiglio, per mettere a sistema le grandi competenze esistenti guar-dando al futuro della salute con oc-chi diversi e mettendo certamente al centro gli interessi dei pazienti. Allora dobbiamo fare in modo che la perso-na, il paziente, sia gestito in modo più umano da tutto il sistema, un modo che lo riconosca come individuo con tutte le sue particolarità e peculiarità: dobbiamo fare in modo che la sua “cartella” clinica sia gestibile in modo ampiamente multidisciplinare per

consentire di assisterlo al meglio e in modo più rapido ed efficace.Occorre poi investire per migliorare sempre più il parco tecnologico istal-lato perché le nuove soluzioni sono davvero migliori di quelle del passato e risolvono problemi che le vecchie tecnologie non possono risolvere.Occorre quindi favorire gli investi-menti sia da parte del settore pubbli-co che di quello privato, costruendo

relazioni virtuose tra i due, accele-rando ulteriormente l’attenzione dei nostri responsabili governativi sulla centralità del tema salute e sulla pro-gettualità di una salute costruita su eccellenze localizzate che possano diventare competitive a livello glo-bale.

Come giudica gli investimenti pub-blici e privati per la rimodernizza-zione del comparto macchine in Italia?In Italia abbiamo ancora molta strada da fare sul tema dellarimodernizzazione del comparto tecnologico.Il parco installato dei sistemi di ima-ging diagnostico e monitoraggio nel nostro paese presenta notevoli mar-gini di miglioramento. I nostri siste-mi più avanzati sono installati sia nel pubblico che nel privato. Il panorama

italiano è quello di una realtà di eccel-lenza in alcune regioni, (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna) dove la collaborazione tra pubblico e privato ha dato eccellenti risultati, e altre aree in cui il servizio erogato al cittadino non si può definire degno del nostro paese. Troppe volte il privato nella Sanità è stato visto come sinonimo di guadagno sulla pelle dei pazienti e il pubblico come esempio di spreco e

scarsa qualità dei servizi erogati. Una corretta sinergia tra i due approcci può invece dar vita a realtà che nei paesi più industrializzati ci invidiano Un esempio: la prima realizzazione di Ambient Experience realizzato in Italia, che trova la sua maggior espres-sione con l’installazione di un sistema di RM ad alto campo Panorama HFO è stato effettuato all’Ospedale di Lodi, quindi una struttura pubblica.Il sistema è di proprietà dell’Ospedale ma gestito da una società privata che si avvale per l’ esecuzione degli esami e la loro refertazione di professionisti di altissimo livello.Ciò permette un’elevato utilizzo della macchina con punte fino a 40 esami al giorno e pazienti che arrivano da tutta Italia per sottoporsi ad un esa-me, che molte volte è causa di tensio-ni emotive, in tutta tranquillità.Ritengo che l’unica strada percorribi-

le per i manager della Sanità dunque sia quella degli acquisti appropria-ti; oggi definita con il termine HTA (Heath Tecnology Assessment)

In quale direzione sta andando la ricerca nella DIM (Diagnostica per immagini)? L’Imaging diagnostico è un impor-tante strumento a disposizione dei clinici. La ricerca e lo sviluppo sono dunque fondamentali per una Sanità moderna e vitali per ogni azienda di tecnologia in questo settore.Philips reinveste nella ricerca il 20% del proprio fatturato. Per noi oggi il concetto assistenza sanitaria deve identificarsi in un processo continuo ed integrato, dalla prevenzione alla cura. Philips risponde a pieno titolo a queste due esigenze con soluzio-ni che riguarda i cicli di cura focaliz-zandosi su: Cardiologia, Salute del-la Donna e Oncologia. L’attività di Philips Healthcare infatti è definita “Patient Centric” cioè il paziente al centro, che beneficia di un servizio ispirato dalle esigenze degli opertori sanitari.Questo è il futuro secondo Philips, un futuro i cui obiettivi vengono conti-nuamente raggiunti ponendone nei

“Investire di più in tecnologia al servizio del paziente”Parla Carlo Camnasio, Presidente e Amministratore Delegato di Philips Italia

PET CT: Sistema PET TC Philips Gemini TF

RX Cardiovascolare - Sistema Philips Allura Xper FD 10

8 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

nuovi sempre più ambiziosi. Nel set-tore della Diagnostica per immagini il futuro della tecnologia è già oggi. L’innovazione è continua e rapidissi-ma; si pensi che negli ultimi 3 anni i prodotti di Philips Healthcare sono quasi tutti cambiati adattandosi e anticipando a volte le richieste di mercato.Inoltre Philips investe notevolemen-te nel campo dell’imaging moleco-lare utilizzando metodiche integra-te di Medicina Nucleare (PET) e di Risonanza Magnetica per approfon-dire la conoscenza dei processi fisio-logici e patologici.La versatilità delle apparecchiatu-re di Risonanza Magnetica ad alto campo (7 Tesla) consente di avere un eccellente segnale da poter sfrutta-

re per localizzare nel corpo alcune sostan-ze mediante tecniche di spettroscopia op-pure per seguire la diffusione nel corpo di sostanze esogene o endogene marcate con molecole dotate di proprietà magneti-che. In tal senso la ri-sonanza magnetica è un potente strumento non invasivo per ca-pire gli effetti in vivo delle cellule staminali e della terapia genica.Infatti la possibilità, per esempio, di inge-

nierizzare tali cellule con molecole marcate oppure di creare dei vettori genetici marcati con particelle pa-ramagetiche consente di seguirne il percorso nel corpo, capire e localiz-zare i meccanismi di riparazione dei tessuti lesionati.Queste sono solo alcune delle me-todiche sulle quali Philips punta per affrontare le sfide della dignostica molecolare e microscopica.Philips Healthcare insomma con una gamma di sistemi diagnostici d’avanguardia rende visibile il mi-glioramento delle condizioni di la-voro e di assistenza nell’interesse di tutti i soggetti nello scenario della sanità.

Un Ospedale chenon fa paura:

Door to Baloon

TX MultitransmitDa Philips la Nuova Tecnologia “TX Multitransmit” per Risonanza Magnetica a 3,0 Tesla. Il nuovo sistema Philips, denominato “TX MultiTransmit” e da oggi disponibile sull’apparecchiatura ACHIEVA 3,0T X-Series, prevede la possibilità di erogare un’onda a radiofrequenza da più direzioni e da posizioni diverse a seconda della dimensione e della forma del paziente! Questo permette quindi di modulare il modo di trasmis-sione della Radiofrequenza, adattandola allo specifico paziente e riuscendo ad eliminare le problematiche di non omogeneità del segnale alla radice. Automaticamente vengono perciò eliminati i problemi di qualità immagine , grazie all’uniformità del segnale , e di dose SAR al paziente, grazie alla più uniforme distribuzione della stessa nei diversi tessuti e organi. I primi 3 siti installati nel mondo stanno dando risultati impensabili sino ad oggi: la qualità delle immagini risulta elevata e costante da paziente a paziente mentre l’abbattimento della dose SAR permette su alcuni esami di velocizzare le sequenze riducendo il tempo di scansione sino al 40%. Certamente un nuovo capitolo nella tecnologia della Riso-nanza Magnetica è stato scritto e promette ulteriori sviluppi che certamente non tarderanno ad arrivare.

La moderna gestione integrata delle emergenze cardiache: dalla casa alla terapia con una visione integrata del paziente

Partendo dalla casa del paziente, sull’ambulanza, nel dipartimento di emergenza fino alla sala di emodinamica, dove viene fatta la dilatazione dell’ arteria per rimuovere l’ ostruzione alla circolazione del sangue, il medico deve avere sempre e rapidamente disponibile tutta la storia pregressa del paziente per decidere con immediatezza l’ azione da intraprendere e garantire un migliore esito per il paziente.

Ecografia: Sistema Philips HD 11

Sistema CT Philips Brilliance iCT 256 in Ambient Experience SuiteSistema MR Philips Achieva 3T TX

Si chiama Ambient Experience. E’ un progetto nato da un’intu-izione di Stefano Marzano, direttore di Philips Design, poi rea-lizzata in Philips Medical Systems. Il progetto è stato presentato per la prima volta al congresso RSNA (Radiology Society of North America) di Chicago nel 2003; nel frattempo ha vinto il premio Award Winning Design ed ora è realtà anche nel nostro paese.

E’ un importante ausilio alle tecniche diagnostiche; il concetto è quello di cambiare l’abituale percorso ospedaliero compiuto all’interno della struttura diagnostica fino al raggiungimento del-la sala esami. Il sistema, grazie a soluzioni archittettoniche con pareti curve, luminose e di immagini ed acustiche, crea attorno al malato un mondo virtuale sereno e piacevole che consente un approccio non traumatico agli accertamenti diagnostici. Attenzione all’uomo a tutto tondo, dunque, è questo il segreto di un’azienda che vuole davvero “semplificarci la vita”.

9DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Medicina nucleare: stato attuale e sfi de future

Al passo con i tempi l’ima-ging molecolare rappresenta una branca delle scienze bio-mediche che si fonda sulla combinazione di tecniche di biotecnologia e tecniche di ri-velazione ed elaborazione dei segnali per produrre immagini di processi biologici che av-vengono a livello molecolare negli organismi viventi. È un campo multidisciplinare, che deriva dalla convergenza di molteplici tecniche di biologia molecolare e cellulare, di chi-mica, biochimica, medicina, farmacologia, fi sica medica, biomatematica, bioinformati-ca e di diagnostica per imma-gini. In particolare, rispetto alle tecniche radiografi che, che si basano su una singola carat-teristica, ossia la densità dei tessuti, le tecniche di imaging molecolare basate sull’impie-go di traccianti radiomarcati permettono di esaminare pro-cessi dinamici: il trasporto di substrati e molecole di interes-se biologico, la loro distribu-zione nel corpo nel corso del

tempo, la loro captazione, me-tabolismo ed eliminazione. Le variabili che possono quindi essere esaminate sono diver-se ed includono oltre a quelle relative allo stato funzionale cellulare, anche l’espressione di recettori e anticorpi, la pro-liferazione cellulare, inclusa la neoangiogenesi, nonché lo stato di ossigenazione dei tessuti. Le tecniche di imaging molecolare possono quindi contribuire alla diagnosi, la stadiazione, la pianifi cazione terapeutica, la valutazione della risposta al trattamento, il follow-up dei pazienti. Le in-dagini di imaging molecolare permettono di raggiungere questi obiettivi in modo non invasivo, veloce, quantitativo e ripetibile in un singolo sog-getto, in diverse condizioni, basali o sotto stimolazione, in condizioni normali e patologi-che con una elevata sensibilità e specifi cità e sono quindi con-siderate la massima forma di espressione dell’imaging bio-medico. Non rappresentano

solo uno strumento essenziale nella pratica della diagnostica per immagini, ma anche una mezzo insostituibile di ricerca di base perché rappresentano la forma più innovativa di ima-ging. I due principali pilastri dell’imaging molecolare sono quindi rappresentati da una parte dalle sonde – traccianti radioattivi che esaltano la dif-ferenza tra organi e apparati

nelle indagini con tecniche di medicina nucleare – che per-mettono la “marcatura” di spe-cifi ci processi biochimici e fun-zionali, dall’altra dalle tecnolo-gie di rilevazione dei segnali e di ricostruzione di immagini che rendono possibile la loca-lizzazione e rappresentazione della morfologia e dei processi

funzionali in esame.La visualizzazione di proces-si molecolari in vivo e la loro correlazione all’evoluzione delle manifestazioni cliniche fa dell’imaging molecolare un potente strumento di ricerca e un indispensabile mezzo cli-nico per la comprensione dei meccanismi che sottendono l’evoluzione delle malattie nei singoli pazienti.Le applicazioni delle diverse tecniche di imaging divengo-no ancora più potenti quando ne viene fatto un uso sinergi-co, in particolare con l’impiego di apparecchiature multimo-dali che consento la contem-poranea rivelazione di variabili morfo-funzionali diverse, con una correlazione spaziale e temporale accurata e precisa con il risultato di un incremen-to delle capacità diagnostiche. È proprio in relazione a tali ri-sultati che è divenuta ormai consueta l’integrazione di più modalità.L’integrazione dell’informazio-ne può essere ottenuta me-

diante due strategie: la fusione di immagini acquisite con ap-parecchiature separate poste anche in sedi distanti, e l’ac-quisizione in rapida sequenza, mediante un’apparecchiatura che permette la rivelazione di due diff erenti processi grazie all’accostamento di due stru-menti diversi (imaging ibrido).Dopo il successo delle appa-recchiature PET-TC sono state ottimizzate apparecchiature SPET-TC e sono in fase di avan-zata sperimentazione e quindi prossime alla commercializza-zione le apparecchiature PET-RM. Il potenziale dell’integra-zione PET-RM supera la sem-plice registrazione di immagi-ni funzionali e morfologiche e verosimilmente permetterà di ottenere immagini multipara-metriche personalizzate me-diante l’impiego di protocolli di acquisizione personalizzati.

Nell’era della caratterizzazione genomica precoce dei pazienti a elevato rischio per una determinata malattia alle tecniche di imaging si ri-chiede il monitoraggio tempestivo delle alterazioni molecolari e funzionali che precedono la comparsa di sintomi e danni morfologici in una visione di ottimizzazione della diagnosi e della terapia.Ci si aspetta che con le tecnologie di imaging si possano ottenere tutte le informazioni per una accurata diagnosi, pianifi cazione terapeutica e valutazione dell’evoluzione della malattia. Tuttavia, nessuna tecnica di imaging da sola permette di ottenere tutte queste informazioni e quindi solo con l’uso integrato e sinergico di diverse tecnologie è possibile ottenere le informazioni anatomiche, fi siologiche, molecolari e genomiche necessarie alla diagnosi e alla cura dei pazienti.

Covidien continua ad essere pioniera nella diagnostica per immagini, ogni giorno. La storia di questa azienda dimostra la nostra incrollabile attenzione e propensione a rivoluzionare il concetto di effi cienza e sicurezza a servizio del paziente. L’impegno nell’innovazione per creare nuovi sistemi ha tracciato la strada del nostro futuro verso la ricerca di soluzioni sempre più avanzate.Siamo il vostro partner a 360gradi nella diagnostica per immagini, in grado di fornire soluzioni avanzate e conoscenze per aiutare gli operatori sanitari a fare diagnosi più accurate e migliorare l’outcome del paziente.Sotto il marchio Covidien la divisione Imaging Solutions ha una lunga tradizione di innovazione, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti per uso ospedaliero che comprende a tutto tondo l’ambito radiologico e la medicina nucleare.Annoveriamo clienti in molti reparti e servizi, dalla radiologia all’emodinamica, dalla medicina nucleare all’urologia ed alla sala operatoria. L’obiettivo della divisione Imaging Solutions è di off rire soluzioni innovative che portino ad una diagnosi sempre più precoce per un migliore out come del paziente.

10 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Prof. Giovanni LucignaniPresidente AIMNAzienda Ospedaliera San Paolo, Milano

La tecnologia portatilee i suoi utilizzi

Tecnico Sanitario di Radiologia Medica,l’impegno di un professionista per la radioprotezionee la tutela della saluteLa Diagnostica per Immagini (DPI), grazie soprattutto alla rivoluzione dei rilevatori digitali d’immagine e all’informatica, ha avuto uno sviluppo tumultuoso e ha ac-quisito una posizione centrale all’interno di ogni percorso diagnostico terapeutico e assistenziale.La DPI è ormai un necessario ed indispen-sabile supporto alla diagnosi, alla progno-si, al monitoraggio della malattia e alla re-alizzazione di procedure interventistiche, sia diagnostiche che terapeutiche. Anche al fine di un legittimo contenimento della spesa, indispensabile per poter garanti-re nel tempo la sopravvivenza del siste-ma sanitario pubblico, oggi, sono tre gli aspetti fondamentali su cui il Tecnico Sa-nitario di Radiologia Medica (TSRM) deve concentrare la sua attenzione: l’appropria-tezza delle indagini diagnostiche, la radio-protezione e una corretta gestione delle immagini. “L’obbiettivo primario da rag-giungere – dice Giuseppe Brancato, presi-dente della Federazione Nazionale Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (FNCPTSRM) - è sicuramente la riduzione del numero di esami radiologici inappropriatamente richiesti ed eseguiti. Esami che comporta-no l’impiego ingiustificato di risorse, l’al-lungamento dei tempi di attesa e, se ese-guiti con radiazioni ionizzanti, un’indebita irradiazione del paziente ed un incongruo incremento della dose collettiva. Si tratta – prosegue Brancato - di una situazione nella quale i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) sono chiamati ad operare

con grande responsabilità.In particolare, come professionisti che, po-nendo gli interessi del paziente al centro di tutte le attività sanitarie, si adoperano per erogare prestazioni radiologiche solo quando esse sono realmente necessarie; in collaborazione con gli altri attori delle attività radiologiche, i TSRM valutano, de-cidono ed agiscono al solo fine di tutelare la salute a scopo preventivo, diagnostico o terapeutico. È importante comprendere – continua Brancato – che il TSRM è l’ope-ratore sanitario che attraverso i comporta-menti assunti e gli atti compiuti garanti-sce la realizzazione di quanto la normativa prevede in tema di radioprotezione. Infat-ti, la mera produzione di atti formali non è sufficiente a garantire la radioprotezio-ne: essa si concreta solo attraverso l’uso responsabile delle tecnologie radianti e l’adozione delle migliori tecniche. Il TSRM è sempre nella condizione di adottare la tecnica che consente l’esecuzione degli esami alla dose più bassa possibile com-patibile con le esigenze diagnostiche.Per formazione e cultura, il TSRM è l’ope-ratore in grado di garantire il rispetto di norme e procedure radioprotezionistiche. La sensibilità del nostro gruppo nei con-fronti di questo aspetto è chiaramente testimoniata anche dal nostro Codice de-ontologico. Questa è la condotta che gui-da l’azione dei 22.000 TSRM presenti nelle strutture sanitarie nazionali, pubbliche e private. La Federazione Nazionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, isti-

tuita nel 1965 e articolata territorialmente in 69 Collegi provinciali e interprovincia-li, si è, infatti, continuamente adoperata – aggiunge Brancato - perché il TSRM, in collaborazione con il medico radiologo e gli altri specialisti sanitari, rispetti il biso-gno di salute della persona adottando le tecniche più adeguate alle esigenze delle persone a lui affidate, riconoscendo parti-colare attenzione agli aspetti radioprote-zionistici e ai controlli di qualità.Un impegno che si è tradotto anche nel-la richiesta di una crescente qualità del percorso di formazione del TSRM. Per esercitare, infatti, la professione di Tecnico Sanitario di Radiologia Medica – chiarisce Brancato - è necessario conseguire il Di-ploma di Laurea in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Terapia (TRMIR) ed è possibile proseguire gli studi con Master universitari di I e II livello, che danno al TSRM l’opportunità di acquisire specifiche competenze in ambiti quali la radioterapia

oncologica, la fisica sanitaria, la radiologia interventistica, la medicina nucleare e la neurodiologia. Le stesse branche dell’area radiologica nelle quali sono nate le As-sociazioni di carattere scientifico: l’AITNR (tecnici di neuroradiologia), l’AITRI (tec-nici di radiologia interventistica), l’AITRO (tecnici di radioterapia), l’AITASiT (tecnici amministratori di sistema e telemedicina) e la sezione AIMN dei tecnici di medicina nucleare. Insieme alla Fondazione per la Promozione del TSRM e all’Associazione dei TSRM Volontari – conclude Brancato - presentano il TSRM come professioni-sta sanitario costantemente impegnato a migliorare la qualità delle prestazioni del SSN mediante l’utilizzo di conoscenze e tecnologie avanzate e di alta specializza-zione.

Quali vantaggi diretti si ottengono utilizzando sistemi a ultrasuoni porta-tili?L’introduzione di apparecchiature ecografiche “portatili” in medicina ha permesso di abbracciare nuove frontiere applicative, ma prima di tutto ha “portato la luce” la dove prima c’erano solo ombre e sospetti senza perdite di tempo. Il campo dove l’Imaging ad ultrasuoni ha determinato un cambiamento epocale è stato quello della Medicina Militare. L’ecografia infatti è arrivata in prima linea garantendo di “vedere prima”, di “fare prima”, e quindi di poter salvare delle vite.Da li si sono sviluppati molti altri campi applicativi che hanno permesso di creare nuovi “point of care”. Si spazia dalla medicina d’urgenza al pronto soccorso (intra ed extramoeniale), dall’anestesia alla diagnostica vascolare, dall’ecografia dia-gnostica tradizionale (ambulatoriale e domiciliare) alla ecografia interventistica per arrivare infine sino all’utilizzo in medicina veterinaria. La svolta è legata quin-di all’alta tecnologia, alla possibilità di portare un dispositivo pratico, leggero, ad alta definizione di immagine, polivalente e più economico la dove prima non si arrivava a causa dell’enorme ingombro dei “vecchi” ecografi.

Come questa innovazione può dare impulso ad una trasformazione del mer-cato monidale dei sistemi diagnostici ad ultrasuoni? L’introduzione di dispositivi portatili ha contribuito ad un radicale cambiamento del mercato mondiale. La necessità di garantire a “differenti” tipologie di speciali-tà mediche un’ecografo pratico ma altamente affidabile ha stimolato la produzio-ne e concorrenza di numerose ditte del settore. Il mercato internazionale assiste ancora oggi alla crescita e sviluppo di nuovi prodotti al fine di garantire nuove opportunità in grado di soddisfare ogni campo applicativo. Ogni “grande” ditta del settore, (Stati Uniti - Europa – Cina, etc) può offrire varie apparecchiature con caratteri-stiche sempre più innovative e polifunzionali. La garanzia per il successo e per acquisire nuove porzioni di un mercato in forte espansione sono quindi: l’affi-dabilità, la durevolezza, la soli-dità e la facilità d’uso.

Dr. Massimo RunzaResponsabile Primario del Servizio Anestesia e RianimazioneClinica San Pio X, Milano

11DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Giuseppe BrancatoPresidente FNCPTSRM

Innovazione, qualità e sicurezzanella Radioprotezione

I rischi diradiazioniionizzanti nelladiagnosticaper immaginiLa diagnostica radiologica, compresa quella medico nucleare, comporta per il paziente l’esposizione alle radiazioni ionizzanti, che, come ben noto, sono consi-derate agenti cancerogeni.Nella pratica, però, non se ne ha alcuna dimostrazione diretta; infatti l’evidenza del rischio da radiazioni io-nizzanti deriva solo dai dati riguardanti l’esposizione di individui ad alte dosi e in massima parte dai dati epidemiologici ricavati sui sopravvissuti alle bombe nucleari di Hiroshima e Nagasaki. Tuttavia cautelativa-mente, preso atto che le radiazioni fanno male ad alte dosi, si suppone che facciano male anche alle basse dosi e che il rischio associato sia proporzionale al va-lore di dose assorbita attraverso fattori ricavati per le alte dosi. Si suppone pertanto che l’esecuzione di un esame radiologico comporti un rischio di induzione di tumore, seppure molto ridotto: dell’ordine del ri-schio associato al fumo di una singola sigaretta per gli esami a “bassa dose” (es. esame del torace) o di qual-che centinaio di sigarette per gli esami ad “alta dose” (es. esami TC). D’altra parte tali esami portano ai pazienti grossi van-taggi dal punto di vista medico, in generale molto maggiori dei rischi associati. Tenuto conto di questi due aspetti la sicurezza del paziente si attua sulla base dei seguenti principi: a) l’esame deve essere giustifi-cato e appropriato per la specifica situazione clinica; b) l’esecuzione dell’esame deve essere ottimizzata, in altre parole la dose derivante deve essere la più bassa possibile compatibilmente con l’esigenza diagnosti-ca.Mentre la giustificazione riguarda unicamente l’aspet-to medico, l’ottimizzazione coinvolge ampiamente l’aspetto tecnico. In tale contesto diventa importante la figura professionale dello specialista in fisica medi-ca (un fisico specializzato in fisica sanitaria/medica), che deve collaborare con il medico nella messa a pun-to delle tecniche diagnostiche in modo che siano in grado di fornire le informazioni cliniche necessarie, garantendone quindi la qualità, ma nello stesso tem-po mantenendo la dose ai livelli più bassi possibili. In particolare l’evoluzione tecnologica sempre più rapi-da e lo sviluppo di apparecchiature sempre più sofi-sticate, quali per esempio i sistemi radiologici digitali, le TC multi banco e le PET/TC, richiedono sempre più l’intervento del fisico medico sia nell’esecuzione dei controlli necessari per garantirne il corretto funziona-mento, sia nella messa a punto e nell’ottimizzazione delle metodiche, sia nella verifica delle dosi sommi-nistrate.Va anche sottolineato che la protezione del pazien-te dalle radiazioni ionizzanti è regolamentata da un provvedimento legislativo (D.L.vo 187/00), emanato in attuazione di una specifica direttiva europea, che impone nell’ambito delle attività radiologiche la figu-ra dell’esperto (specialista) in fisica medica, attribuen-do ad esso compiti specifici relativi all’ottimizzazione degli esami, al con-trollo delle apparec-chiature e alla valu-tazione delle dosi.

Dott. Guido PedroliPresidente AIFMServizio di Fisica SanitariaIstituto Europeo di Oncologia

Allestimento dei reparti:sicurezza e tecnologiaQuali sono le continue sfide per chi si occupa, come voi, di alle-stimenti di reparti per la dia-gnostica per immagini?Conseguire la piena soddisfazione del Cliente, tenendo conto di alcu-ne fondamentali prerogative: ri-spetto delle specifiche tecniche degli elaborati di progetto, rispet-to delle previsioni economiche e dei tempi di realizzazione delle opere e sopratutto la maniacale ricerca di soluzioni tecnologiche all’avanguardia.Quanto conta il tema della sicu-rezza per il medico e il paziente nel vostro lavoro?La sicurezza degli operatori sani-tari e dei pazienti è centrale in tut-te le nostre attività; ed è garantita dal continuo aggiornamento pro-fessionale di tutto il ns. personale e dall’utilizzo di prodotti e sistemi rispondenti ai più severi standard di settore.A oggi, tutte le nostre realizzazio-ni hanno sempre superato tutti i requisiti imposti dalle vigenti nor-mative in materia di sicurezza.Come pensa si evolverà il setto-re della diagnostica per imma-gini? Il privato supererà il pub-blico?L’innovazione tecnologica è una

sfida continua verso l’eccellenza nella diagnostica per immagini. I nuovi sistemi, ad altissimo conte-nuto tecnologico, contribuiranno a migliorare la diagnosi e facilitare le terapie attraverso una efficace azione di prevenzione e di scree-ning. Ciò comporterà, nel medio periodo, a ridurre la spesa sanita-ria, eliminando ricoveri inutili ed evitando, in modo significativo, in-dagini più invasive per i pazienti.Il privato tenderà a essere sem-pre più competitivo con il servizio pubblico, sopratutto nel gestire in modo più rapido le liste d’attesa per indagini diagnostiche specia-listiche ma le grandi realtà pubbli-

che rappresenteranno sempre un punto di riferimento insostituibi-le.Per quanto concerne le infrastrut-ture, l’evoluzione dei reparti di dia-gnostica per immagini, sarà carat-terizzata dall’estrema attenzione nei confronti dell’umanizzazione degli spazi sia attraverso la scelta dei materiali che lo studio delle tonalità cromatiche, con il duplice obiettivo: migliorare l’ambiente di lavoro ed aumentare il comfort del paziente.Questa è la strada intrapresa oltre dieci anna fa da Teknos ed ancora oggi rappresenta la nostra “mis-sion”.

Europrotex, azienda leader in Italia nel settore della Radioprotezione, è presente nel mercato dal 1987 con prodotti assolutamente innovativi ed una comunicazione alla clientela semplice, chiara e completa. In un mercato in grande evoluzione, Europrotex si è sempre impegnata ad orientare e garantire la propria clientela, con attestazioni di veridicità comprovate dei prodotti, attraverso la presentazione di studi comparativi effettuati da primari centri ospedalieri e pre-stigiose università. Con questa filosofia e l’obiettivo di indirizzare gli operatori sanitari verso prodotti in grado di assicurare la massima garanzia, Europrotex ha realizzato esaurienti ed ef-ficaci Manuali Illustrativi dei prodotti per Radioprotezione – Radiologia - Risonanza Magnetica - Medicina Nucleare. Europrotex opera con successo anche nel settore del-la produzione ed installazione di Barriere antix. Una nuova Brochure Illustrativa dei “Dispositivi di Protezione Ambientali” pre-senta una serie esauriente di realizzazioni ef-fettuate da Europrotex in importanti Strut-ture Ospedaliere in Italia ed all’estero, sia in reparti di Radiodiagnostica che di Medicina Nucleare.Europrotex ritiene di aver svolto, in questi anni, nel mercato un ruolo importante sia nella presentazione di prodotti innovativi e di qualità, sia nella continua opera di sensi-bilizzazione affinché gli operatori del setto-re possano disporre di una sicura, ampia e completa informazione sulle caratteristiche dei prodotti presenti nel mercato.

Europrotex srlVia Casignolo, 5420092Cinisello Balsamo ( MI)www.europrotex.it

12 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Il ruolo dello specialista in fisicamedica nella diagnostica per immagini

La valutazione dei Sistemi di Imaging:la metodologia dell’HTA per la garanzia di scelte aziendali appropriate

La diagnostica per immagini è stata investita in questi ultimi anni da un rapidissimo sviluppo tecnologico, che ha portato alla realizzazione e all’impiego di ap-parecchiature di sempre maggio-re complessità e di tecniche sem-pre più innovative.A tale proposito si possono citare le apparecchiature di tomografia computerizzata (TC) multistrato e di risonanza magnetica (RM) ad alto campo, le macchine ibride di medicina nucleare PET/TC e SPECT/TC, la radiologia digitale, le tecniche di “imaging” funzionale e mole-colare, ecc.

Ciò comporta la necessità dell’integrazione di di-verse figure professionali operanti in ambito clini-co, tra cui quella dello specialista in fisica medica, la cui formazione (laurea in fisica + quattro anni di specializzazione in fisica medica/sanitaria) è mirata a fornire non solo le conoscenze teoriche e tecnolo-giche alla base delle apparecchiature e dei metodi fisici applicati alla medicina, ma anche i mezzi per poter interagire in modo proficuo con il mondo me-dico e comprenderne le esigenze.

Lo specialista in fisica medica diventa quindi l’inter-locutore naturale del medico per quanto riguarda la caratterizzazione “fisica” dei sistemi, la gestione delle immagini digitali, la messa a punto di nuove tecniche, l’ottimizzazione dei protocolli di esecuzio-ne degli esami e delle tecniche di ricostruzione e di fusione delle immagini provenienti dalle diverse modalità (TC, RM, PET e SPECT), oltre che per la sicu-

rezza del paziente nei riguardi dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti e del rischio asso-ciato ai campi magnetici statici ed elettromagnetici a radiofre-quenza in risonanza magneti-ca.In termini operativi l’attività dello specialista in fisica medi-ca consiste nel fornire la pro-pria consulenza al medico sia durante la fase preliminare di acquisizione della tecnologia,

al fine dell’individuazione delle caratteristiche tec-niche e della configurazione dei sistemi adeguate alle esigenze cliniche e ai criteri di sicurezza, sia durante le successive fasi di installazione, messa in esercizio e impiego clinico delle apparecchiature, al fine di personalizzare i sistemi in base alle esigenze cliniche, di assicurare la corretta funzionalità delle attrezzature e la qualità delle immagini e di garanti-re la sicurezza del paziente e degli operatori.

Lo specialista in fisica medica quindi assume un ruolo importante anche all’interno dei processi di programmazione e di razionalizzazione dell’impie-go delle apparecchiature, che richiedono l’applica-zione di un’accurata metodologia di valutazione, in inglese Health Technology Assessment, in grado di assicurare, ai diversi livelli decisionali e operati-vi, una gestione appropriata in termini di efficacia, efficienza e sicurezza del paziente, tenendo conto anche dell’impatto sociale ed economico.

13DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Nel panorama dei dispositivi medici, i Sistemi di Dia-gnostica per Immagini (SDI) rappresentano per le Aziende Sanitarie un fattore produttivo sofisticato, im-prescindibile e ad elevato impatto economico.Il processo di acquisizione dei SDI deve tener conto delle criticità legate sia al reale miglioramento appor-tato rispetto al dispositivo o alla metodica tradiziona-le utilizzati sia ai fattori inerenti alla sicurezza durante l’uso (per pazienti ed operatori), con particolare rife-rimento ai rischi classici (radiazioni ionizzanti, campi elettromagnetici) o emergenti (trattamento informati-co/telematico dei dati clinici, addestramento all’uso).Appare dunque imprescindibile effettuare processi di valutazione mirati e tempestivi, per determinare l’appropriatezza clinica, organizzativa ed economica dell’apparecchiatura nell’ambito del processo assi-stenziale: in tal senso, l’applicazione della metodolo-gia dell’Health Technology Assessment (HTA) garantisce una valutazione sistematica e multidisciplinare delle tecnologie sanitarie coniugando l’esigenza di innova-zione agli effettivi benefici clinici e alla necessità di ra-zionalizzazione della spesa. È così possibile fornire un supporto alle decisioni su tutte le dimensioni inerenti la tecnologia oggetto dell’indagine attraverso la rac-colta sistematica di dati e informazioni di natura clinica (efficacia clinica, evidenza scientifica), ingegneristica (aspetti tecnici, funzionali, gestionali e di sicurezza), economico-organizzativa (analisi economica e di con-testo), etica e sociale. È all’uopo, quindi, fondamentale che le Istituzioni, o le strutture assistenziali, possieda-no tutte le competenze per tale analisi, naturalmente coordinate da un professionista con spiccate capacità manageriali.In particolare, nel settore dei dispositivi medici, il coor-dinamento delle attività di HTA è ascrivibile all’ingegne-re clinico il quale è chiamato a garantire un uso sicuro,

appropriato ed economico delle tecnologie biome-dicali all’interno delle strutture sanitarie. Egli, infatti, dispone delle necessarie conoscenze tecniche multidi-sciplinari, inerenti anche al mondo medico-biologico (formazione accademica in ingegneria biomedica, specializzazione in ingegneria clinica), nonché dei pro-cessi assistenziali e delle dinamiche di tipo economi-co-gestionale. In quest’ottica, rappresenta l’elemento di connessione tra tutte le figure coinvolte nella valu-tazione/decisione, in quanto in grado di comprendere e mediare esigenze e vincoli manifestati dalle diverse componenti clinico-gestionali. Tale impostazione è applicabile nell’implementazione dell’HTA sia al livello macro (Agenzie nazionali/regionali) che al livello meso (singola struttura di ricovero e cura), tanto per tecnolo-gie consolidate quanto per quelle emergenti.L’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, che riunisce la quasi totalità dei professionisti operanti sul territorio nazionale, promuove percorsi formativi e attività di-vulgative per i propri associati anche sul tema dell’HTA, a conferma dell’importanza strategica del momento in cui viene individuata la “tecnologia appropriata” alla specifica realtà aziendale, primaria garanzia per una gestione sicura, efficace ed efficiente.

Dal 1998 in continua crescita

Immagini radiologiche su carta comune“aycan xray-print™”

Stampare immagini mediche e radiologiche su carta comune oggi è possibile con quali reali vantaggi?La sostituzione delle pellicole radiografiche con CD, in corso da anni nel nostro pae-se, è resa obbligatoria dalla moltiplicazione esponenziale del numero delle immagini radiologiche prodotte dalle moderne apparecchiature e dal progressivo abbandono del diafanoscopio da parte dei medici radiologici, in favore di strumenti elettroni-ci (work-station), che consentono di sfruttare al meglio le potenzialità dell’imaging radiologico. Il trasferimento dei documenti radiografici –immagini e referti- su CD, nonostante la larga diffusione di computer negli ospedali e negli studi medici, rima-ne tuttavia spesso insoddisfacente, perché la fruizione di questi non è immediata e richiede, oltre alla disponibilità di attrezzature adatte, anche di tempo, talora non indifferente, sempre prezioso, qualche volta anche per il paziente. Nel nostro repar-to (Radiologia Centrale dell’Ospedale Molinette di Torino), come in altri del resto, sempre più numerosi, specie in ambito privato, abbiamo da tempo iniziato a speri-mentare sistemi di stampa su carta comune, da affiancare al CD, così da fornire, oltre alla documentazione completa dell’esame su supporto informatico, anche una o più immagini convenzionali, rappresentative di quanto descritto nel referto, anch’esso fornito in copia cartacea. Abbiamo individuato nel sistema “AYCAN” lo strumento più professionale e flessibile, adatto alle esigenze di un reparto con diverse metodologie di indagine (TAC, Risonanza Magnetica, Ecografia, Fluorografia digitale, radiografia, ecc…) e numerosi medici radiologi.

Quali sono le principali caratteristiche del sistema ?Il sistema è costituito da un server di stampa, con software dedicato, multiutente, in grado di gestire separatamente la riproduzione ottimale per ogni tipologia di esame, adattando le curve di rappresentazione -LUT- alle caratteristiche di ciascun tipo di immagine. Il server governa inoltre una o più stampanti di tipo professionale, che consentono la disponibilità delle stampe nelle diverse aree di refertazione.

Distributore per l’Italia:

Viale Lombardia, 54 - Cologno Monzese (MI) 02 27302333 [email protected]

Roberto ZatteriResponsabile TecnicoOspedale San Giovanni Battista, Le MolinetteTorino

“La risonanza della mammella è l’ultima frontiera nella diagnostica dei tumori al seno“ è, questa, l’en-nesima sfida per Paramed, secon-do Roberto Dutto fondatore della società in Italia e responsabile in America.Forte spirito imprenditoriale ed estrema dinamicità caratterizzano Paramed, azienda specializzata nel campo della risonanza magnetica, in grado di mettersi in luce già dal 1998 nel selettivo mercato statuni-tense grazie ad un sistema dedica-to alla risonanza magnetica artico-lare (MRJ).Nel 2001 la strategica alleanza con il gruppo Malacalza permette lo sviluppo di una filiera high-tech coinvolgendo anche altre due aziende del gruppo imprenditoria-le genovese: ASG Superconductors e Columbus Superconductors.Con la prima in particolare Paramed realizza l’unica risonanza magneti-ca a “cielo aperto” la MrOpen, ba-sata su un rivoluzionario magnete a tecnologia superconduttiva ad alta temperatura. MrOpen introdu-ce un comfort mai raggiunto per i pazienti, una maggior sicurezza ed economicità dell’installazione oltre che nuove possibilità a livello dia-gnostico (si possono eseguire esa-mi con il paziente seduto o in piedi,

ottenendo molte più informazioni rispetto all’esame statico tradizio-nale).In un ottica di strategia di amplia-mento portafoglio, Paramed, lo scorso febbraio, ha inoltre inaugu-rato il primo tomografo a risonan-za magnetica al mondo dedicato all’esame della mammella presso l’ospedale Pascale di Napoli. Si chia-ma Aurora Imaging Technologies la società di Boston produttrice del tomografo di cui Paramed è part-ner strategico per la distribuzione esclusiva nel mercato europeo. Aurora permette di eliminare il segnale in arrivo dal grasso presen-te nella mammella e conta su una sequenza di immagini ad alta de-finizione che permettono di inter-cettare le cellule tumorali in stadio iniziale. Tutte queste novità tecnologiche per sottolineare il continuo lavoro di una società in espansione dal punto di vista occupazionale ed economico. Con una base di instal-lato di circa cento unità equamen-te suddivise tra USA ed Europa, Paramed nel 2008 ha realizzato un fatturato di circa cinque milioni di euro aumentandolo di quasi il dop-pio rispetto all’anno passato.Nel 2009, ad oggi, si calcola una crescita del 50%.

14 DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Mammografia e nuove tecnologie (US e RM) in senologia

La Commissione europea con il7° Programma quadro finanziaanche la diagnostica per immagini

I progressi in senologia negli ultimi 10/20 anni possono definirsi decisivi; basti pensare che, su donne sottoposte a controlli appropriati e rigorosi, la riduzione di mortalità per neoplasia mammaria supera il 35% fino ad arrivare, in alcune casistiche, al 50%. Molteplici sono i fattori alla base di tale traguardo: sicuramente la terapia, ma è indubbiamente la diagnosi precoce di lesioni minime, quindi a miglior prognosi, che ha rivoluzionato gestione e decorso della malattia. A ciò si aggiunga la diffusa consapevolezza della donna verso tale problema con conseguente adesione a controlli finalizzati alla diagnosi precoce. Nella prefazione di un testo di diagnostica senologica di recentissima uscita si leggeva “..pur con tutti i suoi limiti, la mammografia resta ancora oggi la tecnica di primo approccio per la scoperta del carcinoma mammario di piccole dimensioni. Nei prossimi anni altre tecniche permetteranno di scoprire lesioni ancora più piccole e forse anche lesioni preneoplastiche, ma la mammografia conserverà sicuramente il suo ruolo”.Tra le motivazioni che, in maniera forte, supportano tale affermazione c’è la constatazione che la mammografia si sta adeguando ai tempi e, con la tecnologia digitale, sta vivendo una nuova era, più interessante e stimolante rispetto alle precedenti. Coloro che da anni si occupano di senologia hanno entusiasticamente vissuto, nei primi anni 80, l’avvento dei nuovi mammografi con risoluzione spaziale sempre maggiore ed informazioni diagnostiche più precise. Poi i sistemi stereotassici in mammografia hanno consentito di eseguire prelievi percutanei su lesioni non palpabili permettendo precise diagnosi istopatologiche prechirurgiche, evitando interventi inutili e rivoluzionando una cultura senologica ferma da quasi venti anni. Negli stessi anni gli US, con nuove sonde ad alta frequenza, entrarono nella routine senologica con chiare indicazioni, in primis la diagnosi differenziale tra cisti e tumori solidi, consentendo la precisa ed agevole guida, in tempo reale, per prelievi su lesioni non palpabili. Sempre negli anni 80 iniziò l’uso della RM in senologia, dapprima con perplessità e scetticismo poi sostituiti, in rapporto al progredire di tecnica e metodologia, da un impiego sempre più diffuso ed, in alcune situazioni cliniche, irrinunciabile.Negli anni 90 la mammografia si rinnova con nuovi tubi radiogeni ed automatismi tecnologici, gli ecografi con nuove piattaforme digitali, la RM con specific soft ed algoritmi

di elaborazione di immagine. Fine anni 90 si comincia ad impiegare, nella pratica clinica, la mammogarfia digitale che, risparmiando la dose erogata, forniva immagini ad alta definizione ed elaborabili in contrasto, ingrandimento, luminosità ecc; molti hanno ipotizzato che il grande avversario (il seno “denso”) potesse essere definitivamente sconfitto. La digitale ha inoltre permesso la trasmissione a distanza delle immagini con creazioni di sistemi a rete per teleconsulti e centralizzazione dei referti. Ma la mammografia digitale promette futuri sviluppi, alcuni dei quali già disponibili, grazie a rivelatori ad elettronica veloce ed alla potenza dei sistemi di calcolo. Ci si riferisce all’uso del computer nella valutazione delle immagini (CAD) al fine di identificare quelle aree meritevoli di maggiore attenzione da parte dello specialista radiologo, alla tomosintesi che, rappresentando la mammella sezionata secondo più piani, consente di superare il limite insito in tutto l’imaging bidimensionale allorchè rappresenta una tridimensionalità. Accanto alla tomosintesi, su cui sono in corso studi clinici, si sviluppano algoritmi di ricostruzione d’immagine aventi come finalità una vera e propria breast CT. Parallelamente alla mammografia anche US ed RM presentano il proprio futuro: i primi con analisi Doppler sempre più sofisticate per la valutazione della vascolarizzazione tumorale, con l’elastografia per registrare la “durezza” dei noduli al fine di separare benigni da maligni, con l’applicazione del CAD per l’analisi di aree sospette. Negli esami RM si sviluppano bobine multicanale con macchine ad alto campo per esami più definiti e veloci in grado di meglio tipizzare lesioni sempre più piccole. La spettroscopia, fornendo informazioni biochimiche in–vivo delle lesioni, e la diffusione, identificando le iniziali modificazioni dei tessuti prima del loro manifestarsi nell’imaging, sono promettenti approcci tecnologici da integrare con quelli tradizionali.In conclusione è possibile dire che mai, come ora, la diagnostica senologica appare entusiasmante e ricca di futuro.

Prof. Gian Marco GiuseppettiUniversità Politecnica delle MarcheFacoltà di MedicinaIstituto di Radiologia

Il 7° Programma Quadro, il più grande programma di ricerca e finanziamento pubblico al mondo, istituito dall’UE per il periodo 2007-2013 è stato istituito allo sco-po di contribuire alla strategia europea per stimolare la crescita, l’occupazione e la qualità della vita.In tale ambito vengono finanziati progetti di ricerca in collaborazione con partner europei per la realizzazione di “strumenti per l’identificazione e il rilevamento dei biomarcatori in prelievi clinici e nei pazienti” per un tota-

le di 6mln di euro. La pubblicazione del bando è prevista per il 30 luglio 2009. Da segnalare l’iniziativa della Regione Veneto sede di Bruxelles - Eurosportello del Veneto e Veneto Innovazione per finanziare la creatività progettuale con la linea di fi-nanziamento denominata “PROGETTA!”. Tale iniziative intende stimolare la presentazione dei sin-goli progetti europei da parte di attori privati e pubblici veneti per i “call for proposals” e “calls for tenders” trami-

te contributi a fondo perduto, puntando sulla quantità, ma anche sulla qualità della proget-tazione comunitaria (con un bonus ulteriore per chi vince progetti europei e una capillare attività di formazione in progettazione euro-pea).La Regione Veneto a poi il ruolo di coordinato-re nazionale dell’iniziativa che vede coinvolte, per il momento, anche altre due regioni: Puglia e Friuli-Venezia Giulia. Procedura veloce buro-crazia ridotta al minimo: tutto può essere fatto on-line consultando il sito www.progettaeu.it, dove potrete trovare anche tutte le informa-zioni, il regolamento, le tabelle che illustrano il contributo che spetta ai vari soggetti e una presentazione con esempi e simulazioni.

15DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Nuovi Orizzonti per la Diagnostica...

l’Innovazione di Sempre

DIGITAL MAMMOGRAPHY SYSTEM

ClinicalChemistryAnalyzer

FUJIFILM Medical Systems Italia SPAS.S. N°11 PADANA SUPERIORE, 2/B20063 CERNUSCO S/N (MI)TEL. 02.929741 [email protected] www.fujimed.it