Scintilla. ottobre 2012

8
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! Organo di espressione di Piattaforma Comunista [email protected] www.piattaformacomunista.com Ottobre 2012 1 euro Scintilla Riflettete Il protrarsi della crisi ha intensificato lo scontro di classe e stracciato molte illusioni. La lotte fra sfruttati e sfruttatori si fanno più serrate, più dure. Gli operai avanzati non si limitano a combattere gli effetti della crisi, ma si pongono il problema delle cause, cioè del capitalismo. Cercano una via di uscita da questo sistema in sfacelo. La borghesia, i riformisti e tutti gli opportunisti cercano di tenere sotto controllo gli operai e i giovani che si ribellano, di restringere le loro rivendicazioni negli spazi sempre più stretti stabiliti dal capitale. Cercano soprattutto di spegnere l’idea della rivoluzione, di soffocare l’ideale comunista, di privare il movimento dei suoi obiettivi rivoluzionari. Ma la rivoluzione e il socialismo sono la chiave di cui necessitano il proletariato e le masse popolari per risolvere le inconciliabili contraddizioni dell’attuale società, per abolire l’oppressione e lo sfruttamento capitalistici. Perciò noi marxisti-leninisti, mentre ci battiamo per l’unità della classe operaia, poniamo ai suoi migliori elementi una questione decisiva: abbiamo bisogno di un reparto di avanguardia organizzato, capace di orientamento politico e ideologico, oppure dobbiamo rimanere subalterni alle forze borghesi e piccolo-borghesi? La risposta non è difficile: abbiamo bisogno come l’aria del Partito comunista del proletariato d’Italia, strumento indispensabile della lotta per sconfiggere la borghesia. Il partito di tipo leninista nasce e si forma come risultato di alcuni fattori molto importanti. Quelli oggettivi sono maturi, quelli soggettivi invece sono in grave ritardo nel nostro paese. Perciò diciamo agli elementi avanzati e combattivi della nostra classe: riflettete profondamente sul vostro futuro e su quello del movimento operaio. Noi vogliamo ricostruire assieme a voi il Partito che è necessario per dirigere la lotta verso il socialismo. Dunque rompete apertamente, nettamente, definitivamente con l’opportunismo e con l’attendismo, concretizziamo stretti legami, uniamoci sui principi. lottando uniti per non pagare la loro crisi e i loro debiti Ci stanno portando alla rovina totale Dobbiamo impedirlo

description

Organo di Piattaforma Comunista

Transcript of Scintilla. ottobre 2012

PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Organo di espressione di Piattaforma [email protected] www.piattaformacomunista.com

Ottobre 2012

1 euro

ScintillaRiflettete

Il protrarsi della crisi haintensificato lo scontro di classe estracciato molte illusioni. La lotte fra sfruttati e sfruttatori sifanno più serrate, più dure. Glioperai avanzati non si limitano acombattere gli effetti della crisi, masi pongono il problema delle cause,cioè del capitalismo. Cercano unavia di uscita da questo sistema insfacelo. La borghesia, i riformisti e tutti gliopportunisti cercano di tenere sottocontrollo gli operai e i giovani chesi ribellano, di restringere le lororivendicazioni negli spazi semprepiù stretti stabiliti dal capitale.Cercano soprattutto di spegnerel’idea della rivoluzione, di soffocarel’ideale comunista, di privare ilmovimento dei suoi obiettivirivoluzionari. Ma la rivoluzione e il socialismosono la chiave di cui necessitano ilproletariato e le masse popolari perrisolvere le inconciliabilicontraddizioni dell’attuale società,per abolire l’oppressione e losfruttamento capitalistici.Perciò noi marxisti-leninisti,mentre ci battiamo per l’unità dellaclasse operaia, poniamo ai suoimigliori elementi una questionedecisiva: abbiamo bisogno di unreparto di avanguardia organizzato,capace di orientamento politico eideologico, oppure dobbiamorimanere subalterni alle forzeborghesi e piccolo-borghesi?La risposta non è difficile: abbiamobisogno come l’aria del Partitocomunista del proletariato d’Italia,strumento indispensabile della lottaper sconfiggere la borghesia.Il partito di tipo leninista nasce e siforma come risultato di alcunifattori molto importanti. Quellioggettivi sono maturi, quellisoggettivi invece sono in graveritardo nel nostro paese. Perciò diciamo agli elementiavanzati e combattivi della nostraclasse: riflettete profondamente sulvostro futuro e su quello delmovimento operaio. Noi vogliamo ricostruire assieme avoi il Partito che è necessario perdirigere la lotta verso il socialismo.Dunque rompete apertamente,nettamente, definitivamente conl’opportunismo e con l’attendismo,concretizziamo stretti legami,uniamoci sui principi.

lottando uniti per non pagarela loro crisi e i loro debiti

Ci stanno portando alla rovina totale

Dobbiamo impedirlo

2

27 ottobre: in piazza uniti contro Monti la politica d’austerità e chi l’appoggia Abbiamo discusso le proposteemerse nella riunione nazionaleconvocata dal Comitato NoDebito e deciso di dare il nostrocontributo alla riuscita dellamanifestazione nazionalecontro il governo Monti, la suapolitica antipopolare, dettatadalla UE, dalla BCE, dal FMI.Per sostenere questa importanteiniziativa siamo entrati nelComitato promotore, assieme amolte altre forze politiche,sindacali, sociali, etc. La brutale offensiva capitalistaci spinge all’unità di azione,chiaramente sulla base diobiettivi chiari: l’opposizionenetta ad un governo antioperaioe antidemocratico imposto dalcapitale finanziario, ai diktatdella troika imperialista, alla

politica securitaria e di guerra. Riteniamo che, nonostante ilclima pre-elettorale, esiste lospazio politico per costruire unfronte (o un blocco) cheriunisca le forze e leorganizzazioni che rifiutano lapolitica di austerità del governoMonti, il Fiscal Compact e imemorandum dell’UE.Strumenti attraverso i quali sirealizza il controllo del grandecapitale sulla vita politica esociale e si smantella quello cheresta dei diritti e delle conquisteottenute con decenni di lotte.L’unità poplare, a sinistra,risponde a una precisa esigenzanella attuale congiunturapolitica per contrapporsi a undisegno reazionario. Siamo convinti che la

manifestazione di fine ottobrecostituirà un passaggio utileall’espressione dellaopposizione sociale e politicache esiste, alla definizione dinuovi obiettivi di lotta e allosviluppo di una più ampiamobilitazione volta aconquistare una miglioreposizione politica di fronteall’offensiva capitalista. Riguardo la preparazione dellamanifestazione, riteniamofondamentale farla vivere nelmovimento operaio e popolare,nei posti di lavoro, nei settoripiù colpiti dalla crisi e dallemanovre governative,stimolando la loropartecipazione e il loroprotagonismo consapevole. In piazza devono scendere i

lavoratori, i giovani, quelli delnostro campo, della nostraclasse, tutti coloro che lottanocontro i licenziamenti, laprecarietà, l’attacco ai diritti, lapolitica d’austerità e il sistemache la genera. Dobbiamo saperunire la lotta sindacale e socialealla lotta politica. Non si tratta solo di dire NO aMonti e a chi lo sostiene. Sitratta di mettere in movimentouna forza operaia e popolareche rompa con la politica delcapitale finanziario e apranuove prospettive, togliendo lafiducia a qualsiasi governoborghese che succederà aquello in carica. Questa è la dinamica che dovràcaratterizzare la mobilitazionenazionale del 27 ottobre.

ottobre 2012

Mario Monti ha spudoratamenteammesso quello che noicomunisti denunciamo datempo: il governo con la suapolitica di austerità agiscedeliberatamente per aggravarela recessione.In altre parole l’obiettivo diMonti e soci è causarelicenziamenti di massa,incrementare il saccheggiosociale e gettare ancor più nelladisoccupazione e nella miseriamilioni di proletari e di altrilavoratori oppressi. Invece di far pagare iresponsabili e i beneficiari dellacrisi, i ricchi, i parassiti, glievasori fiscali (l’Italia è in testaalla classifica europeadell’evasione con 340 miliardidi euro), si peggiora lasituazione delle vittime, siapprofondisce l’abisso sociale,il divario fra Nord e Sud.Questa politica infame serve acreare disperazione fra ilavoratori e le loro famiglie,ampliare l’esercito deidisoccupati per far passarepeggioramenti strutturali dellecondizioni di lavoro e di vita,soppressione dei diritti.Il capo del governo “tecnico” hagiustificato la scelta in vista diun futuro risanamentoeconomico. E’ una menzogna!Il declino e il degrado delcapitalismo italiano

procederanno rapidamente. Ciòcorrisponde agli interessidell’oligarchia finanziaria, dellealtre potenze imperialiste, dellemultinazionali, della mafia, delVaticano. Queste forze siingrassano con la svendita delleaziende, le privatizzazioni delpatrimonio pubblico e culturale,con gli interessi sul debitostatale, con i sovvenzionamentipagati con i soldi dei lavoratori.Un paese della cuccagna perparassiti, speculatori e ladri!Di fronte alle vergognoseaffermazioni di Monti, chemettono in luce la lineaultrareazionaria di un governoal servizio esclusivo del capitalefinanziario, i partiti riformisti eborghesi che lo sostengono -consentendogli quello che aBerlusconi non era riuscito difare - hanno avuto poco o nullada obiettare. Senza dubbio la loro attenzioneè tutta rivolta alle alchimie diuna nuova legge elettoralefraudolenta, non al massacro eall’ingiustizia sociale.Infatti, sono subito diventatipaladini della nuova manovradel governo: il “patto per laproduttività”.Cosa voglia dire è chiaro:approfittare della crisi,peggiorata dal governo, peraumentare lo sfruttamento infabbrica e smantellare i diritti

contenuti nello Statuto deilavoratori, dopo aver distrutto letutele dell’art. 18 e intensificatola repressione contro gli operaie i settori popolari che lottano.I vertici dei sindacaticollaborazionisti hannoaccettato l’invito di Monti eFornero, per cercare direcuperare (almeno per qualchemese) quella concertazione concui campano di rendita. Per laCamusso il problema è solo diallungare un po’ il brodo, noncerto la difesa degli interessi deilavoratori, come hannodimostrato gli ignobilicedimenti sulle controriformedelle pensioni e del lavoro.Di fronte alle stampelle delcapitalismo la posizione datenere è chiara: nessun pattosociale con chi ci porta allarovina. Basta cedimenti!Le parole con cui gli operaiAlcoa hanno allontanato

Fassina dalla loromanifestazione devonodiventare patrimonio di ognioperaio: “Tutti quelli cheappoggiano Monti noi licontestiamo”.Altro che tregua elettorale, altroche Renzi e Bersani! Esigiamolo sciopero generale per farcadere il governo, farla finitacon il neoliberismo e colsistema che lo genera! La borghesia non può risolvere iproblemi delle masselavoratrici, può solo aggravarli.Dobbiamo aprire col fronteunico di lotta proletario lastrada che ci porterà a ungoverno rivoluzionario deglioperai e degli altri lavotorisfruttati, per abbattere ildominio del capitale. Questa è la parola d’ordine chedeve conquistare la coscienzadei proletari!

No al patto sociale. Via il governo reazionario!

3

Federmeccanica approfitta dellacrisi per liquidare il CCNL e leconquiste dei lavoratori. Puntaad aumentare lo sfruttamento infabbrica, la flessibilità e laderogabilità delle normecontrattuali. Mira a penalizzarela malattia, aumentare gli orari egli straordinari. Vuole diminuirei salari, che da decenni hannoperso potere di acquisto e sonofalcidiati dalla CIG. L’offensiva di Federmeccanica èl’applicazione a tutto il settoredel modello Marchionne (che siè rimangiato il bluff “FabbricaItalia” con cui ha avuto cartabianca dai sindacati complici).Per ottenere ciò gli industrialicercano di dividere gli operai.Hanno avviato trattive coi bonziche tengono in pugno, isolandole componenti più combattive.Pretendono di emarginare laFIOM, nonostante sia ilsindacato più rappresentativodella categoria.

Cosa bisogna fare perriconquistare il CCNL?Anzitutto chiarezza.La Cgil si è arresa al governoMonti ed ha ritirato lo scioperogenerale sull’art.18. La direzionedella Fiom si doveva porre allatesta della lotta, proclamare losciopero generale, ma non l’hafatto. Ora chiede un illusoriopatto ai padroni, affossando lastessa piattaforma contrattualeapprovata dai lavoratori.Con i cedimenti dei capiriformisti si potranno avere solocontratti a perdere, come quellodei chimici. Ma la classe operaianon è la responsabile della crisi enon deve pagarla. Con la mobilitazione operaia, lelotte dure, le iniziative perampliare il fronte proletario, sipotrà riconquistare un veroCCNL ed aumenti salariali.Servono le asssemblee deilavoratori per decidere il da farsi,serve lo sciopero generale!

I padroni puntano a liquidare il CCNL

ottobre 2012

Lo stop alla fermata dell’Alcoa èstato il frutto di una duragiornata di lotta, quella del 10settembre a Roma. Agli operaiperò non basta il rinvio dellachiusura, che significa soloallungare la corda all’impiccato.Esigono precise garanzieoccupazionali.Di fronte alle prese per i fondellie alle provocazioni del governo,alla rottura degli accordi e airicatti della multinazionaledell’allumunio (già implicata nelgolpe di Pinochet, mentre oradopo aver goduto di sovvenzionigovernative vuole spostare laproduzione in Arabia permassimizzare i profitti) lamobilitazione operaia perimpedire la chiusura dellafabbrica continuaquotidianamente, con azioni dilotta coraggiose ed esemplari,che dovranno necessariamentegiungere all’occupazione dellafabbrica se la vertenza non sisblocca.Gli obiettivi sono chiari: lavoro,sviluppo, occupazione, bastarepressione, dicono gli operai,che giustamente rifiutano laprospettiva della cassaintegrazione. Con la crisi in corso la chiusuradell’Alcoa significherebbe unulteriore duro colpo a un

territorio dapprima sfruttato edevastato dalla borghesia, poiabbandonato quando i signoricapitalisti con l’avallo dei lorogoverni decidono di spremerealtrove i proletari.E’ ora che paghino i padroni.Ciò significa che se l’Alcoa, sene va dopo aver fatto profitti apalate, deve restituire tutti ifinanziamenti pubblici intascati.Si tratta di una cifra che si aggirasugli 8 miliardi di euro,sufficiente a garantire salario eoccupazione. I capitalisti devonorestituire il maltolto!La lotta dell’Alcoa è un esempiodi quel processo diintensificazione della lotta diclasse che si verifica su scalanazionale e internazionale.Se l’esempio che viene daglioperai sardi sarà seguito daglialtri operai sarà dura per ipadroni.Le lotte come quelle dell’Alcoa,della Carbosulcis, della Vynils,di Fincantieri e di tutte le altrefabbriche sottoposte allo stessoattacco capitalista (sono circa200 i tavoli aperti su aziende arischio chiusura o licenziamentimassicci) hanno bisognodell’unità di tutta la classeoperaia, non della politicaconcertativa e di svendita deibonzi sindacali. Costoro

lasciano infatti le vertenzeisolate l’una e dall’altra senzanemmeno organizzare un verosciopero generale e nazionale.Vogliono solo ritrovare laconcertazione perduta, ma sullapelle degli operai!Ma l’aria sta cambiando, isegnali si moltiplicano. Glioperai sono sempre più delusi estufi, pronti a ribellarsi allaprima occasione contro ivenditori di fumo che sispacciano per loro amici, mapensano solo a dividere,ostacolare e indebolire le lotte.Fassina se ne è già accorto...In questa situazione la solidarietàdi classe è importante, ma nonbasta. Occorre sviluppare eunificare le lotte per difendere illavoro, il salario e i diritti. Questo dev’essere il compitoimmediato dei comunisti e ditutti gli operai avanzati, deisindacalisti combattivi.La classe operaia deve prenderein mano la situazione,ricostruendo il suo Partito perestromettere la borghesia dalpotere e trasformare la società dacapitalista a socialista. La realtà dimostra che solo ungoverno degli operai e degli altrilavoratori sfruttati può risolvere iproblemi della maggioranzadella società!

La GKN a settembre halicenziato un lavoratore permotivi disciplinari. Per rispostagli operai hanno bloccatoimmediatamente la produzionee proclamato lo sciopero adoltranza, grazie al quale hannoottenuto un incontro. E’ arrivata la solidarietà delterritorio e dei lavoratori di altrefabbriche (Ginori di Sesto).Mentre la delegazione era intrattative con l'azienda, glioperai hanno mantenuto ilpresidio e lo sciopero: "ladignità non si licenzia!". Intrattativa, la delegazione haottenuto la riassunzione delcompagno licenziato: infabbrica si può vincere, conl’unità e la lotta!

L’esempio della GKN...Alcoa: no alla chiusura!

Lanci di uova contro la sede dellaUilm di Pomigliano da parte dinumerosi operai cassintegrati dellaFiat che hanno sfilato in città. I manifestanti, che avevanocercato di entrare nella sede delsindacato collaborazionista(presidiato dalla polizia), hannoesposto uno striscione con lascritta "Contro i licenziamenti,contro gli accordi separati.Fermiamoli".

Collera operaia

Alla Fomas di Osnago vienelicenziato, con il pretesto di“insubordinazione”, un delegatoRSU. Scatta la solidarietà deicompagni di lavoro, convintiche il licenziamento “senzapietà” di un “padre di famiglia”è una grave ingiustizia. Parte losciopero che blocca l’azienda.Di fronte alla compattezza e allasolidarietà proletaria il padronevacilla. La lotta continua.

... e quello dellaFomas

Mentre i vertici sindacati sipreparavano all’incontro colgoverno, un gruppo di operaidella Fiat e dell’indotto diTermini Imerese ha occupatol’aula del Comune perché,“nell’incontro di sabato scorsotra il premier Mario Monti el’ad di Fiat Sergio Marchionnela vertenza dello stabilimentosiciliano è stata ignorata”.Piena solidarietà agli operai!

Energica protesta

Colpita dalla leggedell’ineguale sviluppoeconomico e politico, messasotto pressione dal capitalefinanziario statunitense chepunta a disgregare l’eurozona,l’UE a egemonia tedesca va adestra. Rende permanente lapolitica di austerità, impone unpiù feroce controllo sui paesiperiferici per ridurre servizipubblici e aumentare laflessibilità dei lavoratori,prosegue nella difesa a spadatratta degli interessidell’oligarchia, con il sostegnoalle grandi banche, leprivatizzazioni, etc. Più procede verso la suatrasformazione in super-statofederale, con un propriobilancio, un proprio fisco e unapropria banca, più l’UEdiventa reazionaria,guerrafondaia ed allo stessotempo impotente a risolvere isuoi problemi di fondo, data lasua natura capitalistica.In questo contesto, l’illusioneeuropeista sta svanendo fra ilavoratori, che dall’UE edall’euro hanno avuto solosvantaggi, gradualesmantellamento di diritti,peggioramento delle propriecondizioni di vita e di lavoro.Noi comunisti, da semprecontrari alla costruzioneimperialista dell’UE,sosteniamo il rifiuto di pagarela crisi e il debito deicapitalisti, l’inalienabile dirittodei popoli a uscire dall’UE deimonopoli, così come dall’euroe dalla NATO. Perciò gridiamo “fuori l’Italadalla UE”, nellaconsapevolezza che il processodi fuoriuscita non può essere

diretto dalla borghesia,checché ne dicano Grillo oBerlusconi. Se la borghesia italiana, sottol’acuirsi della crisi finanziariae dei contrasti interimperialistidecidesse o fosse costretta aduscire dall'UE e dall'Euro e ditornare alla lira, col debitopubblico al 120 % del PILsarebbe investita da unafortissima speculazioneinternazionale, con altaprobabilità di insolvenza(default), fallimenti a catena dibanche e imprese,svalutazione, inflazione allestelle, caos sociale, etc. Sarebbe la bancarottaeconomica e politica dellaclasse dominante, che nonpotrebbe conservare nellastessa forma il suo dominio.Essendosi cacciata in un vicolocieco, la sola alternativa permantenersi al potere eschiacciare le masse sarebbe ilfascismo, a costo diun’acutissima lotta fra gruppie partiti borghesi. Ma questo fallimento dicarattere storico, paragonabilea una guerra persa, lespaccature, lo smarrimento el’instabilità che nederiverebbero fra le filaborghesi, favorirebbero allostesso tempo la classe operaiae i suoi alleati. Siverificherebbe un grandesviluppo del malcontento e delmovimento degli sfruttati edegli oppressi. Si aprirebbe,con ogni probabilità, unasituazione rivoluzionaria. Il proletariato (o un frontepopolare da esso diretto)dovrebbe approfittare diquesta situazione, urtando

contro la resistenza dellaborghesia e giungendo con lalotta per il potere politico, apigliare in mano le redini delprocesso di uscita dalla UE econdurlo secondo i propriinteressi. Il governo che ne risulterebbe– un governo operaio e deglialtri lavoratori sfruttati (o ungoverno di fronte popolarerivoluzionario), basato suorganismi creati dalle masseoperaie e popolari – sarebbechiamato ad adottareprovvedimenti spietati controil capitalismo e la reazione,che rispecchino gli interessifondamentali della classeoperaia e delle masse popolari.Quali? Gli espropri senzaindennizzo, una politica fiscaleche colpisca duramentel’evasione e la ricchezza delleclassi proprietarie, lanazionalizzazione di banche eimprese, il ripudio del debitopubblico, la soppressione ditutti i privilegi economici,sociali e fiscali di cui gode il

Vaticano, il controllo operaio,la chiusura delle basi militariNATO e USA, etc. In altre parole svilupperebbeuna politica rivoluzionaria,rafforzando le posizioni dellaclasse operaia ed accelerandoil processo di disfatta dellaborghesia. Sarebbe l’inizio dilotte più profonde e decisive,perché le masse siconvincerebbero per direttaesperienza che non esiste altromezzo per soddisfare i propriinteressi al di fuori dellarivoluzione socialista.Ecco il radicale strappopolitico che noi indichiamo edal quale occorre prepararci,sviluppando le politiche difronte unico proletario e difronte popolare rivoluzionario.Chiaramente per trionfarenella lotta per il potere politicoè indispensabile rafforzare ilfattore soggettivo dellarivoluzione socialista, in primoluogo edificando il Partitocomunista su salde basimarxiste-leniniste. Questo è il

Come uscire dalla UE e dall’euro? 4

Sì ai referendum su art. 8 e 18Parte in questi giorni la raccolta difirme per due quesiti referendari:l’abrogazione dell’articolo 8 dellalegge 148/2011, che permette laderoga alla contrattazionecollettiva, e il ripristino dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori,cancellato dalla legge Fornero.Occorre sostenere questacampagna referendaria perchè vaa difesa di elementari interessieconomici e politici deilavoratori. La vittoria nei referendumsarebbe una sconfitta dei padroni,

dei loro governi e dei partiti (PdL,PD, UDC, Lega, etc,) chevotando quelle leggi hannopermesso l’attacco ai diritticonquistati dalla classe operaiacon decenni di lotte e sacrifici.Allo stesso tempo sarebbe unproblema per quelle forze chefanno dell’alleanza coi liberal-rifomisti del PD il perno dellaloro strategia politica .L’iniziativa referendaria deveservire ad ampliare lecontraddizioni (già ne stacreando, specie nel PD e in Cgil),

non certo a frenare le lotte. Tantomeno può essere l’occasione per ipartiti che cercano di rifarsi unaverginità in vista delle elezioni. Non dimentichiamo i cedimentisull'art. 18. Perciò diciamo chenon è possibile fermare la mareaantioperaia e invertire la rotta,così come non è possibilesviluppare un’alternativa operaiae popolare, se non si batte lapolitica riformista e opportunista.Se ciò non avverrà il rischio è digenerare nuove illusioni e nuovefrustrazioni.

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

Chiuso il 30.9.2012 - stampinprop.

Per contatti e contributi: [email protected]@yahoo.itABBONATEVI ALLA

STAMPA COMUNISTAcon 12 euro annui

Versamenti su c.c.p.001004989958

intestato a Scintilla Onlus

ottobre 2012

5ottobre 2012

Siamo già in campagnaelettorale. Il problema per igruppi dominanti dellaborghesia è garantire anche nellaprossima legislatura lacontinuità del programmaliberista attuato e da Berlusconie poi, con maggiore efficacia edappoggio bipartisan, da MarioMonti. Centrodestra e centrosinistrasono due facce della stessamedaglia. Ma la debolezza el’inaffidabilità della classepolitica italiana fanno peròtemere che qualcosa possa andarper storto.Di qui le richeste padronali difar valutare i programmi deipartiti da una “commissione diesperti” e le rassicurazioni diNapolitano. “Re Giorgio” hainfatti affermato che chiunquegovernerà dopo le elezioni, saràtenuto a continuare ilprogramma dell’attuale governo(e forse ci sarà proprio Monti aPalazzo Chigi o sul Colle pergarantire ciò).In altri termini: qualunqueschieramento borghese vinca siintensificherà l’offensiva controla classe operaia, saranno attuatii diktat di UE-BCE-FMI,proseguirà la politica di guerra.Ad oggi i sondaggi danno avantii liberal-riformisti del PD (percui tifa anche Goldman Sachs),ma senza un’ampiamaggioranza parlamentare.Dunque è prevedibileun’alleanza con i centristi o ungoverno di “grande coalizione”,sostenuto dalle principali forzeparlamentari borghesi percontinuare il saccheggio sociale.

Davanti a queste prospettivequale posizione assumere?La tattica dei comunisti - basatasu un’attenta valutazione deirapporti fra le classi sociali - sicaratterizza per alcuni elementi:a) sostenere sempre l’interessedel movimento complessivo delproletariato; b) lottare per il conseguimentodegli obiettivi immediati dellaclasse operaia, rappresentandoal tempo stesso l’avvenire delmovimento operaio, cioèorientare il lavoro in direzionedegli scopi finali;c) in caso di appoggio ad alcuneforze politiche non rinunciaremai al diritto di criticare davantigli operai gli atteggiamentinegativi e le illusioni di taliforze, sviluppando la coscienzachiara dell’ostilità edell’antagonismo fraproletariato e borghesia,ponendo questioni essenziali,come quella dell’abolizionedella proprietà privata borghese.Con queste premesse, noipensiamo che nelle attualicircostanze vi sia lo spaziopolitico per costruire un blocco(o un fronte) popolare con allatesta la classe operaia, cheriunisca le forze e leorganizzazioni sociali, sindacali,sociali, politiche, che sioppongono alle politichedell’oligarchia finanziaria, alFiscal Compact e aimemorandum dell’UE,strumenti attraverso i quali sirealizza il controllo del grandecapitale sulla vita politica esociale e si smantellano i diritti ele conquiste sociali.

Un blocco popolarecontrapposto al bloccooligarchico e ai suoi partiti, chelotti per rovesciare la crisi sullespalle di chi l’ha causata, chesappia sviluppare la sua azionein ogni ambito, compresa lacampagna elettorale, utilizzandogli spazi esistenti darivoluzionari e non da riformisti. La brutale offensiva capitalistarichiede l’unità di azione,chiaramente sulla base di alcunediscriminanti, su un programmapolitico e degli obiettivi Quanto alle discriminanti èchiaro chi non può starci: chi hasostenuto ed appoggiato lapolitica ed i provvedimenti diBerlusconi prima e di Monti poi;chi sostiene il capitalismo intutte le sue forme, siano esse“liberiste smodate”, social-liberiste o eco-liberiste; chivuole i CIE, la TAV e le missionidi guerra; chi sostiene l’UE e lasua riformabilità; chi vuoleallearsi con i partiti chesostengono i queste scelte e iprogrammi antioperai decisi aBruxelles o a Washington. Così

come non possono starcigiustizialisti e populisti.Altrettanto chiaro deve essereche il programma non puòessere “di governo”, ma diopposizione frontale, perdifendere in modo intransigentegli interessi dei lavoratorisfruttati ed oppressi, senzacreare illusioni su impossibilivie elettorali al potere. L’unità a sinistra, la coalizionedelle forze che lottano per latrasformazione sociale, fuori econtro i due poli borghesi,risponde a una precisa esigenzanella attuale congiuntura, percontrapporsi alla politicaantidemocratica e antipopolaredel grande capitale e dei suoipartiti in decomposizione.Le mobilitazioni, che già daquesto mese verranno realizzate,saranno un terreno di verificadello sviluppo dell’unitàdell‘opposizione di classe epopolare. Di questo processo i marxisti-leninisti - che lottano per ungoverno rivoluzionario deglioperai - sono parte integrante.

Per un blocco popolare contro il blocco oligarchico

La Commissione UE ha reso notoche dal 2008 a giugno 2012 lacrisi economica ha prodotto intutta Europa circa 25 milioni didisoccupati (18 milioni dei qualinell'Eurozona). Assieme alladisoccupazione è aumentato ilnumero delle persone a rischiopovertà, che ha raggiunto nel2011 la cifra colossale di 116milioni. I dati forniti dalla CommissioneUE descrivono il processo che sista svolgendo sotto i nostri occhi,indicando una dellecaratteristiche essenziali delcapitalismo: il progressivoimmiserimento degli sfruttati dalcapitale, analizzato da Marx. Lacrisi ha reso più acuta lamanifestazione di questa tendenza

fondamentale del capitalismo.Non è difficile prevedere che fralicenziamenti, blocco deicontratti, inflazione, aumentodelle tasse, la miseria fra ilavoratori dilagherà.Accanto all’impoverimento dellemasse lavoratrici si verifica ilvertiginoso aumento dellaricchezza per una minoranza dellasocietà: gli sfruttatori e i parassiti.Dunque l’accentuarsi del divarioesistente tra la situazione delleclassi asservite e il tenore di vitadelle classi dominanti, che è unodei fattori che suscitano la ripresadel movimento operaio e popolaree l’acutizzazione della lotta diclasse. L’aumento della povertà inEuropa costituisce la smentita più

clamorosa delle teorie riformiste eopportuniste, secondo cui nellesocietà a “capitalismo avanzato”non avviene la pauperizzazionedelle masse e si riducono ledistanze fra le classi proprietarie ei nullatenenti. Queste banali teorie esprimono gliinteressi degli strati superiori,corrotti e burocratizzati, dellaclasse operaia, da cui provengononumerosi dirigenti dei partitiriformisti e dei sindacaticollaborazionisti che predicano lapace sociale. La realtà dimostra chel’imperialismo non puòsoddisfare le necessità dellemasse, che esso è miseria,sfruttamento bestiale, regressionesociale e oppressione sotto tutti gli

aspetti. Noi comunisti diciamo che c’è unsolo modo per mettere fineall’arricchimento degli sfruttatorie dei parassiti borghesi ed allapiaga dell’impoverimento dellemasse lavoratrici: la rivoluzioneproletaria, l’espropriazione deicapitalisti, la demolizione del loroapparato statale e la suasostituzione con uno Stato di tiponuovo per liquidare il potereborghese ed edificare ilsocialismo. Perciò è all’ordine del giorno laformazione nel nostro paese delpartito comunista del proletariato,quel partito rivoluzionario che conlo sforzo comune dei comunisti edegli operai d’avanguardia,dobbiamo ricostruire.

Sempre più poveri

6

Perché è oggi assolutamente necessariorealizzare l'unità dei marxisti-leninisti italiani

ottobre 2012

La proposta che abbiamo rivolto«ai gruppi e compagni marxisti-leninisti» italiani (v. Scintilla,settembre 2012, p. 5) di avviare unlavoro comune che consenta dirafforzare la loro coesioneideologica e politica, superare laframmentazione e definireunitariamente un progetto diprogramma politico rivoluzionarioper il Partito comunista che dovrànecessariamente sorgere nel nostropaese, ha già ottenuto alcuni primiconsensi.Abbiamo indicato cinque princìpifondamentali da cui partire, princìpiche ogni marxista-leninistaconsapevole della suaresponsabilità rivoluzionaria versola classe operaia italiana e versol'intero proletariato internazionalenon può non condividere; nonabbiamo posto preclusioni settariené intendiamo alimentarecontroversie secondarie eartificiose; abbiamo proposto di darvita, in questa prima fase di lavoro,a un quadro stabile diconsultazione, scambio diesperienze, elaborazione teoricacondivisa e prassi politica comune.

Siamo convinti che altri consensiverranno alla nostra proposta,affinché - dopo alcuni primi scambidi idee e di esperienze - siapossibile giungere a un primoincontro nazionale.I proletari che - nella drammaticacrisi economica e politica chescuote la società italiana - ognigiorno lottano per il posto di lavoroe per il pane delle loro famiglie, nonsi riconoscono più nei partitiborghesi, siano essi di destra oliberal-riformisti. «Destra, sinistra, sindacato, sietetraditori. Ad ogni campagnaelettorale ci avete chiesto il voto,per poi allearvi con i padroni!».«Anche i sindacati hanno fatto pattie hanno detto bugie». «Poteteimmaginare come mi sento? Apezzi, tradito, deluso, da tutto e datutti, ma in testa ai traditori c'è ilmio partito, il PD. Ero un elettoredi sinistra, non lo sarò più». Questohanno gridato il 10 settembre aRoma gli operai dell'Alcoa. E ognicomunista non può che condividereil loro sdegno. Ma la parte piùavanzata della classe operai va giàoltre, sente di aver bisogno di un

altro partito che la rappresenti e laguidi verso obbiettivi rivoluzionari.Noi comunisti dobbiamo farciinterpreti di questa esigenza, etradurla - da parte nostra - in atticoncreti, in proposte di lavoropolitico comune fra marxisti-leninisti che avvicinino il momentodella ricostruzione del Partitocomunista. Una ne suggeriamo sùbito in questoprimo articolo di commento allanostra proposta: mettere in comune- fra gruppi e singoli compagni -conoscenze economiche estatistiche, esperienze di lavoro

pratico nelle fabbriche e neiquartieri, sulla condizione operaiain Italia oggi (occupati, disoccupati,semioccupati, cassintegrati, uominie donne), sui diversi livelli dicoscienza politica dei proletari,sulla loro disponibilità a romperecon il riformismo e ad accogliereobbiettivi rivoluzionari. E' solo unesempio: ma solo con questometodo sarà possibile superare, findall'inizio, inutili diatribeintellettualistiche e porsi su unterreno di lotta effettiva per ilPartito. E' un compito ormaiimprorogabile.

(Dal nostro progetto diprogramma generale)I comunisti hanno un progetto diprogramma generale per latrasformazione ed ilrinnovamento radicale dellanostra società. Esso sorge dallanostra visione del mondo,dall’esperienza storica della lottadi classe del proletariato,dall’analisi concreta dellasituazione italiana e corrispondealle necessità sociali. Si trattadunque di una bandiera chealziamo pubblicamente per lariscossa del nostro popolo ed altempo stesso un contributo allafunzione internazionale dellaclasse operaia.

Il primo compito dellarivoluzione vittoriosa – una voltarovesciata la dittatura borghese econquistato il potere politico daparte della classe operaia e delleclassi e strati sociali suoi alleati -sarà quello di espropriare imonopoli capitalisti, incluse leproprietà delle aziendemultinazionali presenti nel nostropaese; contemporaneamenteverrà requisito il resto delleproprietà e delle fortuneaccumulate dalla borghesiaimperialista, dai capitalisti, dalclero, dalla criminalità, daglievasori fiscali, dagli strozzini, daicorrotti, da tutti coloro che si sonoingrassati a spese del popolo.

L’abolizione della proprietàprivata dei mezzi di produzione edi scambio farà crescereenormemente la ricchezza dellemasse lavoratrici, trasformandol’Italia in un paese prospero,capace di costruire rapidamenteuna fiorente società socialista.Le industrie, le banche, le grandiimprese commerciali, i principalimezzi di trasporto e dicomunicazione, la terra, ilsottosuolo, le acque, ecc.verranno socializzati, divenendoquindi proprietà dei produttoriassociati.La base materiale della nuovasocietà consisterà nella grandeproduzione automatizzata,tecnologicamente escientificamente all’avanguardia,basata sulla cooperazione delleimprese liberate dallosfruttamento. Grazie ad essa saràpossibile riorganizzare tutti isettori dell’economia edassicurare l’indipendenza delpaese.Si realizzerà il controllo e lavigilanza diretti, organici epermanenti della classe operaia edelle masse lavoratrici

organizzate sulla produzione e ladistribuzione dei beni, sugliorgani statali e locali, sul fisco,sulla previdenza, sui sindacati,sulle cooperative, ecc.La nuova società potrà marciarein avanti grazie alla adozione diun piano centralizzato che serviràa combinare e sviluppare le forzeproduttive in modo razionale,armonioso ed ecologicamentecompatibile, osservando rigorosistandard produttivi e didistribuzione. Esso verrà discussoe approvato da tutti i lavoratoriche lo dovranno applicare esviluppare.Con la proprietà sociale,collettiva, dei mezzi e deglistrumenti di produzione e graziealla completa demolizione dellamacchina oppressiva dello statoborghese e all’esistenza di unostato socialista, verrà soppressa labase materiale dello sfruttamentodell’uomo sull’uomo e sirisolverà la contraddizione fraforze produttive e rapporti diproduzione. Verranno cioè createle condizioni per l’edificazione diuna società socialista, proiettataverso il comunismo.

Sottoscrivete per la stampacomunista, la vostra stampa!Inviate un contributo per le speseche dobbiamo sostenere per lamanifestazione del 27/10!Versamenti su c.c.p. 01004989958intestato a Scintilla Onlus (indicare la causale)

Per quale società lottiamo?

7

Cari compagni di ViaDemocratica; cari compagni deipartiti marxisti-leninisti, dei partitirivoluzionari, dei partiti e delleorganizzazioni democratiche,antimperialiste, qui presenti!Attraverso di voi, compagni di ViaDemocratica, salutiamo la classeoperaia, la gioventù, i contadini edil popolo marocchino nel suoinsieme, che da decenni vasviluppando una coraggiosa eduratura lotta contro la corrottatirannia del makhzen.Vi ringraziamo per averci datol'opportunità di intervenire allatribuna di vostro terzo Congressoche tanta inquietudine sta causando

tra le autorità del regime.La reazione in Marocco è la puntadi lancia dell'imperialismo europeoe nordamericano che con sempremaggiore aggressività si lancianonel saccheggio delle risorsenaturali dell’area.Man mano che si sviluppava lalotta dei popoli arabi e con essacadevano diversi satrapi nei paesivicini, il terrore continuava acrescere nel seno del regime.I governi di Francia, Spagna edUSA, tra gli altri, hanno serrato lefila a sua difesa, timorosi cheseguisse la stessa sorte di Ben Ali eMubarak. Pressato dallemobilitazioni operaio e popolari, ilregime ha dovuto transigereconcedendo una Costituzionefalsamente democratica; maquesto gesto dimostra la potenzache ha raggiunto la protestapopolare in Marocco, abilmentediretta dai nostri compagni di ViaDemocratica. Allo stesso tempoevidenzia la debolezza dellatirannia che sarebbe stata incapacedi resistere davanti al popolo senzal'appoggio dell'imperialismo.Il Maghreb è una pedinafondamentale nel conflittointerimperialista per il controllodelle ricchezze del continenteafricano, che acquista caratterisempre più aggressivi. Questo hamostrato l'invasione della Libia; unintervento che, come succede oggicon la minaccia contro la Siria,mette in luce che l'imperialismonon è disposto a permettere che ipopoli si liberino con le loro forzee conquistino la pienaindipendenza, la democrazia e lagiustizia sociale per avanzare versoil Socialismo.Ugualmente, la posizione deireazionari marocchini dimostrache il loro regime, così come losono stati quelli di Ben Alí eMubarak, è un importante puntellodel regime sionista d'Israele.In questa lotta, nonostante ci sianoancora opportunisti che negano irisultati del processo rivoluzionarionel mondo arabo, il movimentooperaio e l'insieme del popoloapprendono preziose lezioni percontinuare ad avanzare nellabattaglia finale.Probabilmente una delle più

importanti lezioni sta nel fatto che ipartiti islamisti abbiano finito persvelare la loro vera natura di classe:Giustizia e Sviluppo in Marocco,Ennahda in Tunisia, ed è dasupporre i Fratelli Musulmani inEgitto, patrocinati da forzestraniere come il Consiglio diCooperazione del Golfo, sitrasformano nei nuovi garanti degliinteressi dell'imperialismo e delleborghesie più reazionarie, perquanto utilizzino la tradizionalecopertura "sociale" dell'islamismoper frenare il malcontento dellemasse. È una situazione, pertanto,che pone nuove sfide ai comunistiper far avanzare le rivendicazionioperaie e popolari.Cari compagni, cari amici, nondubitiamo che Via Democraticasaprà fare fronte a queste sfide conla maggiore audacia, comedimostra la lunga storia deimarxisti-leninisti marocchini.Avete contro di voi il ferreoappoggio che gli imperialistiprestano alla tirannia del makhzen,bramosi di impadronirsi dellericchezze della zona: la pesca, ilpetrolio, i fosfati, la terra.È da notare, tuttavia, che lo stessosviluppo capitalista in Maroccorafforza le file della classe operaiae sviluppa a sua volta lecontraddizioni sociali. Le lotte deisalariati agricoli a Dakhla, aChilihat, degli operai di Roca, deiminatori di Bouarfa, ci parlano diun importante sviluppo della lottadi classe, nella quale i comunististanno giocando un ruolofondamentale. E, a loro volta,queste lotte mostrano la necessitàdi un sindacalismo di classe ecombattivo, una questione che nonavete certo eluso all’internodell'UMT, contro l'opportunismo eil disfattismo.Siete chiamati a svolgere un ruoloessenziale nella lotta per lademocrazia in Marocco, con ladenuncia della repressione delregime, la tenace difesa dei dirittiumani e l'organizzazione diun'ampia opposizione al makhzenattorno al Movimento 20 Febbraio.Per fare questo potete contare,inoltre, sulla forza della teoriamarxista-leninista e sulladeterminazione ed abnegazione

dei vostri militanti: operai,contadini, intellettuali, donne, edanche i vostri coraggiosi e valorosigiovani che non hanno esitato asacrificare tutto per la rivoluzionenel proprio paese, come hannofatto il martire Abdellatif Zeroual etanti altri, che sono protagonisti discioperi della fame control'oppressione del regime nelleprigioni e che denuncianoincessantemente le violazioni deidiritti umani in Marocco, nelSahara, contro gli emigrantisubsahariani…Sì, il popolo marocchino si èproposto di costruire la sua propriastoria, e sappiamo che per questocompito può contare su unadirezione rivoluzionaria che si èforgiata in una lotta senza quartierecontro il regime semifeudale el'imperialismo.Compagni, a nome dellaConferenza Internazionale diPartiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti, a nome dei partitimarxisti-leninisti qui presenti, vidiciamo: siamo sicuri che questoterzo Congresso indicherà ledirettive che permetteranno di faravanzare il processo rivoluzionarioin Marocco, per fortificare ilPartito, per radicarlo ancor piùnelle masse e rafforzare la suadirezione delle lotte operaie epopolari.Vi assicuriamo, compagni, chesaremo al vostro fianco in questabattaglia.Viva il Congresso di ViaDemocratica! Viva l'internazionalismoproletario!Conferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

ottobre 2012

Il saluto dei partiti marxisti-leninisti al Congresso di Via Democratica (Marocco)Nel mese di luglio si è svolto consuccesso il III Congresso di ViaDemocratica del Marocco, con lapresenza di numerosedelegazazioni internazionali, tracui alcuni partiti della ConferenzaInternazionale di Partiti eOrganizzazioni Marxisti-Leninisti(CIPOML), i rappresentanti delFPLP e del FDLP palestinesi, etc.Il Congresso ha segnato una tappastorica per il proletariato ed ilpopolo del Marocco che con lalotta ed i sacrifici, stanno aprendola via ad un'autentica democraziaed alla sovranità popolare, alprogresso sociale, alla liberazionedella donna, nella prospettiva delsocialismo.Il crollo della dispotica oligarchiamarocchina ed un radicalecambiamento politicorappresenteranno un duro colpoper l'imperialismo. Pertanto ilproletariato dei paesi imperialistiha tutto l'interesse ad appoggiare dimodo diretto, deciso ed attivo larivoluzione democratica popolarein Marocco. Durante i lavori o le organizzazionipresenti hanno firmatol’importante “Dichiarazione diCasablanca” in appoggio alla lottadel popolo marocchino e delpopolo palestinese, control’interventismo imperialista inSiria, impegnandosi in un lavorounitario. Di seguito il saluto della CIPOML.

Gli obiettivi di chi ha prodotto ediffuso il provocatorio film“Innocence of Muslims”, che hasuscitato ampie proteste e attacchialle ambasciate USA in numerosipaesi, non sono difficili dacomprendere:* mettere in difficoltà Obama e

favorire Romney che sostiene inmodo più deciso la politicaguerrafondaia e l’appoggio ad Israelenell’aggressione all’Iran;* giustificare lo “scontro di civiltà” emanipolare l’opinione pubblicaUSA ed occidentale, sviandola daiproblemi della crisi economica e

preparandola alla guerra;* trasformare le lotte dei lavoratori edei popoli arabi per il lavoro, il pane,la libertà e i diritti democratici, lastessa lotta antimperialista, inconflitti confessionali e settari direttida forze reazionarie che collaboranocon l’imperialismo.

Chi c’è dietro la manovra? Unnetwork composto dai gruppiyankee più aggressivi, i “neocon” el’estrema destra USA, i sionisti e icristiani islamofobi. Nella crisi procede la tendenza allaguerra e alla reazione. Bisogna unirsie lottare contro i piani imperialisti!

Il 15 settembre più di mezzo milionedi lavoratori hanno manifestato aMadrid contro la politica delgoverno reazionario di Rajoy. I lavoratori hanno espresso con unasola voce il loro rifiuto dei taglialle spese sociali e denunciato ilcarattere conservatore eneoconfessionale di un governo lacui legittimità fa acqua da tutte leparti. Il 25 settembre Madrid è statainvasa da giovani che hannoassediato il Parlamentochiedendone lo sciogimento, ledimissioni del governo, loscioglimento del Parlamento e unaassemblea costituente eletta colsistema proporzionale puro.Pubblichiamo qui a fianco unvolantino diffuso dai compagni delnostro partito fratello, il PCE(m-l).

IL GOVERNO DI RAJOY È ILLEGITTIMO:

CHE SE NE VADA!Che se ne vada con tutta la catervadi personaggi bugiardi e reazionari,come Saenz di Sta. María,Cospedal, Gallardon, Wert,Amareni, etc., etc. che stannofacendo sprofondare nella miseriail paese. La crisi colpisce sempre dipiù, ma non coloro che l'hannoprodotta, bensì quelli che lasoffrono, i lavoratori, i giovani, ledonne, gli strati popolari. Stannodemolendo le conquiste della classeoperaia, del popolo, ottenute con lalotta e la tenacia. Rajoy ed i suoiministri non hanno realizzato unasola delle promesse fatte durante lacampagna elettorale. Hannomentito deliberatamente sapendoche non potevano rispettarle. È ungoverno illegittimo, un governoche bisogna cacciare se non se neva via di sua iniziativa. I "tagli" e le altre misure prese dalgoverno per uscire dalla crisi (cosìdicono), liquidano la sanità e lascuola pubblica, riducono glistipendi, facilitano i licenziamentiper accontentare i padroni; “almomento" Rajoy non pensa ditagliare le pensioni…il che vuoledire che lo farà. Gli attacchi controi lavoratori, e lo Statuto deilavoratori, si estendono ai sindacati.Il governo è coscientedell'importanza che hanno,nonostante i loro vertici lascianomolto a desiderare. Colpiscemiserabilmente gli immigrati, cono senza documenti, come se fosseroloro e non i banchieri e i finanzieri,i responsabili della crisi. L'Unione Europea dimostra chenon è l’Unione dei popoli, ma unacostruzione imperialista,capeggiata dalla Germania. Non è

una caso che in Spagna crescono imovimenti neonazisti coi loroproclami xenofobi, razzisti,amplificati dal PP nei comuni enelle zone sotto il suo controllo. Viviamo tempi gravi, di lotta. O laportiamo avanti noi, o la portanoavanti loro (è quello che già fanno,contro il popolo) cioè, contro di noi.Le cose sono chiare. In questasituazione, reagiamo e prendiamoprovvedimenti, oppure cispaventiamo come pecore? Non èuna battuta, è la cruda realtà. L'unità popolare, l'unità delle forzee dei partiti di sinistra, è unanecessità che tutti sentono. Madev’essere un'unità su basi e punticoncreti, non un’unità achiacchiere, senza applicazionepratica o con obiettivi che noncambiano nulla nell’essenziale.Dobbiamo essere coscienti che nonè possibile farla finita con questasituazione, né articolare unapolitica favorevole agli interessipopolari, senza rompere con ilquadro giuridico ed istituzionaledella Costituzione del 1978; ènecessario abbattere la monarchiaerede del franchismo. È ora che la sinistra si assuma le sue

responsabilità. Bisogna superare leposizioni difensive, il logoramentoe la dispersione e passareall'offensiva; bisogna costruireun'unità popolare, un fronte, controil blocco oligarchico ed i suoi partitisempre più sottomessi agliimperialisti e ai gruppi finanziariinternazionali che impongono i lorodiktat ai "nostri" governanti. Dobbiamo sviluppare unacampagna per esigere la dimissionedel Governo ed eliminare lamonarchia che non vogliamo nécol festaiolo Juan Carlos, né conFelipe, né con Leonor. Fuori iBorboni dalla Spagna! In conclusione, si tratta di farlafinita con questo regime, conquesto sistema. Davanti alladisgregazione e al discredito delgoverno, è peraltro possibile laconvocazione delle elezioni. Lasinistra, e le sue organizzazioni,dovrebbero organizzare un bloccopopolare, con queste rivendicazionied un programma economico,popolare e repubblicano.PER LA TERZA REPUBBLICA,VIVA L'UNITÀ POPOLARE! Partito Comunista di Spagna(marxista-leninista)

8

Spagna: in piazza contro il governo Rajoyottobre 2012

In molti paesi dell’UE sisuccedono le manifestazioni e gliscioperi dei lavoratori. In quest’ultimo mese in Spagna,in Portogallo, di nuovo in Greciae poi in Francia, le piazze si sonogonfiate di malcontento e diprotesta contro i licenziamenti, itagli, la politica di austerità. ilFiscal Compact e la troika.I movimenti di scioperospontanei si sommano amovimenti di più grandeampiezza, a manifestazioninazionali e scioperi generali, chemobilitano milioni di lavoratori,di giovani, di uomini e donnedegli strati popolari.In particolare i giovani operaiapportano il loro dinamismo e la

loro combattività, facendovacillare le pratiche e le politicheriformiste di conciliazione e dicollaborazione di classe. L’aspirazione all’unità èfortemente sentita e si traduce innella creazione di piattaformeche raccolgono partiti, organismisindacali, associazioni,movimenti, etc. Un aspetto particolarmenteimportante di questemobilitazioni sta nel fatto che ilavoratori sempre più spessoesprimono solidarietà con le lottedei lavoratori e dei popoli deglialtri paesi.Allo stesso tempo, nei settori piùavanzati, si sviluppa la presa dicoscienza della necessità di

un’alternativa politica globale,che rompa con le politicheneoliberiste e social-liberiste, lepolitiche attuali dell’oligarchia. I partiti e le organizzazionimarxisti-leninisti partecipanoattivamente alla costruzione diqueste lotte di massa, vicontribuiscono con le loroproposte politiche e lerivendicazioni che riflettono leesigenze immediate delle massesfruttate e oppresse. Questa politica di fronte è unanecessità urgente e immediata,giacchè bisogna costruire l’unitàpolitica della classe operaia eattorno ad essa l’unione di tuttigli strati vittime delle politichedell’oligarchia, per opporci alla

politica con cui l’oligarchiafinanziaria vuole farci pagare lasua crisi. In questa politica di fronte, ipartiti e organizzazioni marxisti-leninisti non nascondono mai laloro bandiera. Continuano la lorolotta contro il sistemadell’imperialismo e le suepolitiche di dominazione, disfruttamento dei popoli e diguerra per il controllo dellematerie prime. Si battono per unatrasformazione rivoluzionariadella società e portano avanti lalotta per l’unità politica, perl’unità d’azione, per l’unità allabase e a tutti i livelli, contro leposizioni opportuniste, diconciliazione di classe.

Cresce in Europa il rifiuto di massa dell’austerità

ConferenzaInternazionale

di Part i t ie Organ izzaz ion i

Marxis t i-Leninist iw w w. c i p o m l . i n f ow w w. c i p o m l . i n f o