Scintilla ott 13

8
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! Organo di espressione di Piattaforma Comunista [email protected] www.piattaformacomunista.com Ottobre 2013 n. 43 1 euro Scintilla La parziale e momentanea paralisi del movimento operaio e popolare, frutto della truffa elettorale e dei tradimenti riformisti e opportunisti, del collaborazionismo sindacale, dei narcotici cattolici, del nullismo grillino, sta finendo. Si preparano importanti manifestazioni di massa, scioperi, giornate di lotta, assemblee. La protesta sociale riprende slancio perché, nonostante la propaganda governativa, i problemi della disoccupazione, della miseria, del precariato, del degrado delle condizioni di vita, dei diritti e delle libertà dei lavoratori, rimangono irrisolti e si fanno più gravi. Gli sviluppi sono sotto i nostri occhi: gli operai dell’Ilva, dell’Alcoa e di altre fabbriche lottano per il lavoro respingendo i ricatti dei padroni; i precari del pubblico impiego riprendono le piazze e non si lasciano ingannare dalle promesse governative; gli studenti ricominciano a mobilitarsi; la lotta NO TAV non si arresta e si acutizza; le proteste contro discariche e inceneritori crescono; i movimenti per il diritto alla casa tengono duro....altri settori sociali colpiti dalla crisi esprimono scontento, che si prepara a esplodere. Tutto ciò significa che si sta producendo un cambiamento nell’atteggiamento politico dei lavoratori sfruttati e delle masse popolari; ancora limitato, ma di grande importanza. Il prolungarsi della crisi economica capitalistica fornisce la base oggettiva della ripresa della lotta di classe, che prende forma e si amplia, mentre continua a pag. 2 La crisi politico-istituzionale procede nello sfacelo del capitalismo italiano Basta con la politica d’austerità e di guerra, fuori dall’UE dall’euro e dalla Nato Facciamo cadere con la lotta di massa il governo della frode Letta- Berlusconi

description

Organo di Piattaforma Comunista

Transcript of Scintilla ott 13

Page 1: Scintilla ott 13

PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Organo di espressione di Piattaforma [email protected] www.piattaformacomunista.com

Ottobre 2013 n. 43

1 euro

Scintilla

La parziale e momentaneaparalisi del movimento operaioe popolare, frutto della truffaelettorale e dei tradimentiriformisti e opportunisti, delcollaborazionismo sindacale,dei narcotici cattolici, delnullismo grillino, sta finendo.Si preparano importantimanifestazioni di massa,scioperi, giornate di lotta,assemblee. La protesta socialeriprende slancio perché,nonostante la propagandagovernativa, i problemi delladisoccupazione, della miseria,del precariato, del degrado dellecondizioni di vita, dei diritti edelle libertà dei lavoratori,rimangono irrisolti e si fannopiù gravi. Gli sviluppi sonosotto i nostri occhi: gli operaidell’Ilva, dell’Alcoa e di altrefabbriche lottano per il lavororespingendo i ricatti deipadroni; i precari del pubblicoimpiego riprendono le piazze enon si lasciano ingannare dallepromesse governative; glistudenti ricominciano amobilitarsi; la lotta NO TAVnon si arresta e si acutizza; leproteste contro discariche einceneritori crescono; imovimenti per il diritto allacasa tengono duro....altri settorisociali colpiti dalla crisiesprimono scontento, che siprepara a esplodere. Tutto ciòsignifica che si sta producendoun cambiamentonell’atteggiamento politico deilavoratori sfruttati e delle massepopolari; ancora limitato, ma digrande importanza. Ilprolungarsi della crisieconomica capitalistica forniscela base oggettiva della ripresadella lotta di classe, che prendeforma e si amplia, mentre

continua a pag. 2

La crisi politico-istituzionale procedenello sfacelo del capitalismo italiano

Basta conla politicad’austerità

e diguerra,

fuoridall’UE

dall’euro edalla Nato

Facciamocadere

con la lottadi massa

il governodella frode

Letta-Berlusconi

Page 2: Scintilla ott 13

2 ottobre 2013

La settimana di crisi delgoverno Letta-Alfano da unlato è un riflesso dello sfacelodel capitalismo italiano, edall’altro dimostra il livello dimarciume politico a cui ègiunta la borghesia.Dapprima il frodatore di Arcoresi è aggrappato all’aumentodell’IVA (che costerà altri 350euro ai lavoratori) per ritirare isuoi ministri dal governo di“larghe intese”. Ma una voltache ha fiutato la formazione diun blocco moderato attorno aMontezemolo, Casini e le“colombe” del PdL ecco ilcolpo di teatro: nuova fiducia aLetta, che in nome della“stabilità” ben si guarda benedal rifiutare l’appoggio delpericoloso delinquente.Il PD ha fatto quadrato attornoa Letta, per accreditarsi agliocchi dell’oligarchia ericompattarsi. Di certo ora nonpotrà rifarsi una verginità tra ilavoratori dopo aver tradito lavolontà popolare e le sue stessepromesse, formato unamaggioranza e due governi conBerlusconi e i suoi tirapiedi,mirato a scardinare laCostituzione e accettato i diktatdella Troika. Grillo e Casaleggio hannocontinuato a spargere illusionielettorali per portare avanti illoro programma liberal-populista. Sono la carta diriserva dei padroni che siriuniscono a Cernobbio.

La crisi che si è aperta - emomentaneamente arginata -non è solo politica, maistituzionale, morale, diegemonia della borghesia.E’ la crisi di un sistemaagonizzante, in cui i governinon sono più espressione delvoto popolare e il presidentedella Repubblica si trasforma inun monarca a vita, che si reggesu partiti in decomposizione eleggi elettorali truffa, in cui ilParlamento è una pentolaturbolenta, privato di ognipotere, e la sovranità nazionaleè sostanzialmente azzerata sumaterie fondamentali a causadegli eurotrattati.Napolitano in nome della“responsabilità” e per salvarel’ordine borghese ha lavoratoper puntellare un governooligarchico retto su unamaggioranza fatiscente. I “poteri forti” hanno puntellatoLetta per far passare la legge distabilità e altre misure volte aproteggere profitti, privilegi erendite, per andare avanti nellecontroriforme istituzionali.Le ingerenze di Obama,Merkel, Schulz, preoccupatiper le “turbolenze dei mercati”,hanno evidenziato ilcommissariamento dell’Italia esono volte a rafforzare ildominio del capitalefinanziario, a scapito dellemasse lavoratrici. Ma nè il resuscitato governoLetta-Berlusconi, né qualsiasi

altro governo borghesepotranno risolvere la crisi, ildeclino, il caos.La classe dominante ha esauritoda tempo la sua funzione e puòsolo aggravare la miseria,ampliare la devastazioneeconomica e sociale, liquidarele libertà democratiche. Dal disordine economico epolitico si potrà uscire solo conlo sviluppo di un movimentorivoluzionario di massa.Perciò il proletariato non develasciarsi paralizzare dairiformisti, né farsi ingannaredai populisti, ma mettersi allatesta del movimento di lotta ditutti gli oppressi e gli sfruttaticontro il capitale e le suepolitiche, per spostare i rapportidi forza in senso rivoluzionarioe aprire la via allatrasformazione sociale.La situazione richiede la ripresaimmediata e decisa dell’azionedi lotta per difendere gliinteressi dei lavoratori sfruttatie far pagare la crisi e il debito ai

loro responsabili: i capitalisti, iricchi, i parassiti.E’ importante partecipare inmassa alle manifestazioni e agliscioperi in programma questomese, per opporsi alle soluzionioligarchiche ed esigere conl’unità popolare la fine dellapolitica di austerità e di guerra,un cambiamento profondo eradicale.E’ ora di costruire Consigli eComitati operai e popolaricome ampi organismi di lottacontro il capitalismo e di difesadegli interessi e delle libertàdella classe operaia e degli altristrati sociali colpiti dallaborghesia, in radicalealternativa al parlamentarismo.Bisogna farla finita con ladittatura dei monopoli! Laclasse operaia deve avanzarenella lotta la sua alternativa dipotere, per un’uscitarivoluzionaria dalla crisi. Ci vuole un Governo operaio,che emerga dalla lotta dellemasse sfruttate e oppresse,organizzata fuori daMontecitorio, per fare gliinteressi vitali del proletariato,dei lavoratori della città e dellacampagna; un governo che nons’inchini davanti ai “sacri”principi del capitalismo, ma siadeciso a sbaragliare laborghesia e le forze reazionarie,a rompere con le catene e ivincoli dell’UE, dell’euro, dellaNato.Per avanzare su questa strada èindispensabile un forte Partitocomunista, che guidi le massenella lotta e nell’azione.

La soluzione stanell’interventodecisivo dellaclasse operaia

cadono molte illusioni. Nonsiamo ancora di fronte a unasollevazione generale dellemasse raggruppate intorno alproletariato, alla cacciata delgoverno nelle fabbriche e nellepiazze. Ma vanno maturando lecondizioni affinché ciò siproduca a causa della miseriacrescente, dell’abisso semprepiù profondo fra i lavoratori eun pugno di monopolistiprofittatori e corrotti, delle

misure antipopolari che sonoapplicate da governi al servizioesclusivo dell’oligarchiafinanziaria. Tutto ciò semina il malcontentoe la rivolta contro un sistemaagonizzante. In questo scenario, il nostrointento è sviluppare l’unità deicomunisti, raccogliere le forzeper sostenere la lotta di classedel proletariato, cooperare conuna più solida organizzazionedelle masse operaie e popolari,

favorire la formazione diorganismi di fronte unico e difronte popolare, unificare edirigere la lotta verso scopi eobiettivi rivoluzionari,sviluppando la coscienza diclasse degli sfruttati. Un lavoro che acquista senso eprospettiva solo se inquadratonella battaglia per lacostruzione di un unico e fortePartito comunista che abbia ilmarxismo-leninismo comeguida per l’azione.

Page 3: Scintilla ott 13

Da sabato 12 a sabato 19ottobre si svolgerà in tutto ilpaese una settimana di lottaall’austerità, alla precarietà,alla devastazione ambientale,che vedrà come momenti piùrilevanti lo sciopero indetto daisindacati di base e conflittualiil 18, e in continuità lamanifestazione nazionale del19 che vedrà la presenzamassiva della Val Susa cheresiste.Si tratta di una mobilitazionevolta a spezzare l’isolamento ditante singole lotte e vertenze, aunificarle su un terrenoanticapitalista, per rilanciareuna stagione di conflitto controle politiche dell’oligarchiafinanziaria e i suoi governi.I protagonisti della settimanadi lotta saranno operaicassintegrati, giovani

disoccupati, senza casa,migranti, studenti, lavoratoridel pubblico impiegoimpoveriti, colpiti dallepolitiche antipopolari,dall’aumento delle tasse, dalleprivatizzazioni, dalladistruzione dell’ambiente. In un momento di duraoffensiva capitalista e dicrescente reazione politica è difondamentale importanzascendere in piazza uniti in unsolo fronte, riprendendo esviluppando il percorso dellasettimana di lotta. Un fronte diretto dalla classeoperaia che sappia unificare letante lotte sparse che ci sono eci saranno, avendo come puntodi partenza un programmacomune di rivendicazionieconomiche e politiche, per ladifesa intransigente delle

conquiste e dei diritti deilavoratori. Un fronte di lottache contribuisca a dare unareale prospettiva alle masselavoratrici e popolari,indicando un sistema socialeveramente alternativo allemiserie ed agli orroridell’imperialismo.Compito degli elementi più

avanzati e coscienti, soprattuttodei comunisti, è quello dimobilitare e unificare le grandimasse, favorendo ilcollegamento della lotta per ilsocialismo proletario con lalotta quotidiana contro losfruttamento e l’oppressionedell’infame sistemacapitalistico.

Una settimana di lotta contro austerità, precarietà e TAV

Devono pagare i padroni, non gli operaiA seguito di sequestro di beniordinato dalla magistratura, ipadroni dell’ILVA, la famigliaRiva, tristemente nota per icrimini ambientali e la mancanzadi sicurezza a Taranto e altrove,ha fermato sette impianti,lasciando per strada 1.400 operai. E’ uno sporco ricatto capitalista.Scaricando le loro pesantiresponsabilità sugli operai, ipadroni mirano ad ottenere conl’avallo dei sindacaticollaborazionisti altri decreti cheli salvino.Di fronte alla rappresagliapadonale gli operai stanno dandouna risposta unitaria e di classecon vibranti proteste emanifestazioni di piazza,

chiedendo lo sciopero generale. La classe operaia non devepagare per i crimini dei capitalistie dei loro complici! Va sviluppata una vertenzadurissima, con l’occupazionedelle fabbriche (non bastano leparole di Landini, servono ifatti!), contro i capitalisti chechiudono e licenziano,rivendicando lavoro e salariogarantito al 100% per tutti, ritirodegli “esuberi” e deilicenziamenti politici, sicurezzasul lavoro, l’esproprio senzaindennizzo delle fabbriche.L’esproprio non potrà certoessere preso da un governo deipadroni e dei banchieri comequello attuale.

Solo un Governo operaio e ditutti gli sfruttati può farlo! Per imporlo come via di uscitarivoluzionaria dalla profondacrisi del capitalismo i proletaridevono tornare ad essere classe,ricostruendo i propri strumenti eorganismi di lotta, anzitutto unforte e combattivo Partitomarxista-leninista.A distanza di un secolo laquestione posta da Gramsci edagli operai torinesi si riproponein tutta la sua attualità:“progredire nella via dellarivoluzione fino allaespropriazione degliespropriatori e alla fondazione diuno Stato comunista” (L’OrdineNuovo).

ottobre 2013 3

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

Chiuso il 2.10.2013 - stampinprop.Per contatti e contributi:

[email protected]@yahoo.it-----------------

ABBONATEVI ALLA STAMPA COMUNISTA

con 15 euro annuiVersamenti su c.c.p.

001004989958 intestato a Scintilla Onlus

Il presidente della CommissioneLavoro del Senato, MaurizioSacconi (la “colomba” di ForzaItalia), e i capigruppo dei partitidi maggioranza (PdL, PD eScelta Civica) nella stessaCommissione, hanno presentatoil 20 settembre un disegno dilegge di delega al governo perl'introduzione di «forme dicoinvolgimento dei lavoratorinella gestione delle imprese»volte ad «incrementare laproduttività, la competitività ela redditività delle imprese»[leggi, supersfruttamento dei

lavoratori] e «contribuire a unamaggiore coesione sociale» [inossequio ai quotidiani appellidel vero «capo del governo»,Giorgio Napolitano]. Il tutto, naturalmente,…«attraverso la liberacontrattazione aziendale» (il«modello Marchionne» ci hainsegnato di che cosa si tratta).Già nella scorsa legislatura erastata conferita delega algoverno - che non la esercitò -per l'introduzione di tali misureantioperaie sulla base dell'art. 4,comma 62, della legge Fornero.

Adesso il padronato italiano,attraverso i suoi tre partiti digoverno (PdL, PD e SceltaCivica), torna alla carica pertentare di asservire con nuovistrumenti legislativi la classeoperaia al regime di fabbrica delcapitalismo e alneocorporativismo sanzionatodal recente accordo fraConfindustria e vertici sindacalicollaborazionisti.E' storia vecchia. Negli anni '20del Novecento il senatoreAgnelli, proprietario della Fiat,per spegnere le lotte del

proletariato torinese avevaaddirittura proposto agli operaidi trasformare la Fiat in unacooperativa. Ma, sotto la guidadi Antonio Gramsci e degli altricomunisti torinesi, gli operairespinsero quella propostatruffaldina e continuarono lalotta.Seguiamone l'esempio!Nessuna tregua, nessun«coinvolgimento» nei disegnidei padroni e dei lororappresentanti! Lottiamo uniti perl'abbattimento del capitalismo!

No al neocorporativismo avanzante

Page 4: Scintilla ott 13

Numerose forze politiche esociali, riunitesi attornoall’appello lanciato da Landini eRodotà, daranno vita il 12 ottobread una manifestazione nazionaleper la difesa e l’attuazione dellaCostituzione. Si tratta di una manifestazioneche oggettivamente si pone comefreno al disegno di unarepubblica presidenzialista eautoritaria. Ma che presentanumerosi limiti e punti deboli. Un primo elemento critico è che ipromotori tacciono sulle forzeche dirigono l’offensivareazionaria. Non denuncianoapertamente i monopoli, l’UEimperialista, i governi comequelli di Monti e di Letta eBerlusconi, le forze politiche cheli sostengono, quali realiaffossatori della Costituzione.

Occultano il fatto che tutto ciòrisponde a precise esigenze dellafrazione dominante dellaborghesia, che sopprime libertà ediritti per salvaguardare iinteressi e profitti. Altro evidente limite è lamancanza di qualsiasiriferimento al ruolo dirigentedella classe operaia, che cosìviene messa a rimorchio dellaborghesia democratica. Ma la possibilità di lottare consuccesso contro la liquidazionegraduale delle libertàdemocratiche dipende in primoluogo dal fronte unico di lottadella classe operaia contro lareazione politica, l’offensiva delcapitale e la guerra imperialista.Il primo anello al qualedobbiamo aggrapparci, perassolvere questo compito, è la

lotta per gli interessi economici epolitici delle grandi masse,contro i licenziamenti, lariduzione dei salari e la miseriacrescente, contro la restrizione ela soppressione dei nostri diritti ela violenza borghese, per farpagare la crisi a chi l’ha causata:la classe proprietaria dei mezzi diproduzione e scambio. In questa lotta occorre lavorareinstancabilmente per farintervenire le masse lavoratrici indifesa della libertà diassociazione, di organizzazione,di sciopero, di manifestazione,per la difesa e l’unità deisindacati e delle associazioni cheresistono all’incessante offensivacapitalista e governativa. Per far naufragare i progettireazionari non basta un vago“spazio pubblico”, come quello

proposto da Landini e Rodotà,per coprire le spalle al PD.E’ necessaria la formazione diuna vasta coalizione, di un Frontepopolare da costruire attorno allaclasse operaia, la forza decisivadella trasformazione sociale. Per noi comunisti non èindifferente il regime politicoesistente. Pur essendo partigiani dellademocrazia proletaria, delloStato operaio, del socialismo – lavera via maestra! - difendiamopalmo a palmo le conquiste e lelibertà che la classe operaia hastrappato in anni di lotta accanita,e chiamiamo alla lottaconseguente e unitaria affinchèesse siano estese. Con chiarezza e con fermezza,denunciando le forze reazionariee le illusioni riformiste.

La via maestra si chiama socialismo!4 ottobre 2013

Parassiti, ciarlatani e chierichettiL’incessante putrefazionedell’imperialismo generacontinuamente parassiti esaprofiti che si nutrono dellesostanze in decomposizionedell’organismo sociale. Berlusconi ha rappresentato perdue decenni questo fenomeno,spacciando illusioni earricchendosi assieme a unagenia di “vannamarchi” dellapolitica e dell’economia. A costoro non ha mai interessatola ripresa economica. Alcontrario, hanno spinto semprepiù avanti il declino e il degrado,

per poter fagocitare meglio leforze produttive, la renditastatale, fette cospicue dellaricchezza sociale,incrementando la corruzione,continuando ad evadereallegramente le tasse, adesportare i capitali. Esaurito il ciclo bio-politico diBerlusconi, ora avanza un altroesempio di questa diffusa speciedi profittatori: Matteo Renzi,colui che da “sinistra” haintroiettato il berlusconismo, ilsuo modus operandi, il suoprogramma, la sua estetica.

La fortuna di questo mediocrepersonaggio, per metà ciarlatanoe per metà chierichetto, si puòspiegare solo con la profondadevastazione sociale e culturale,con l‘arretramento operaionell’epoca neoliberista, in cui siè selezionata una classedirigente di spessore pari almicron. Renzi ha nel DNA ilparassitismo, fin dai tempi della“ruota della fortuna”. Non acaso è appoggiato e finanziatodai “salotti buoni”, dai lupi diBorsa, dai gestori di fondi

speculativi con sede nei paradisifiscali, dal non plus ultra in fattodi vampirismo: il Vaticano. Diverrà segretario del PD? Saràcandidato premier? Possibile,così finalmente cadrà lamaschera di “sinistra” di questoinforme ammasso di liberal-catto-riformisti, che ciauguriamo sparisca dalla scenaassieme agli omologhi-rivali didestra. Sarà la parte viva, proletaria epopolare, della società, aspazzarli via, prima che ciportino alla rovina definitiva.

E’ disponibile l’opuscolocontenente la versione integraledel rapporto tenuto il 2 agosto1935 da G. Dimitrov al VIICongresso dell’Internazionalecomunista. Il testo è preceduto da unaprefazione a cura dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti chesottolinea la rilevanza dellapolitica di Fronte popolare nellasituazione attuale.Invitiamo i compagni, gliorganismi di lotta della classeoperaia e delle masse popolari,a richiederci copie dell’opucolo(in distribuzione al prezzo di 3euro + spese di spedizione).

Il rapporto di Dimitrov al VII Congresso dell’Internazionale comunista(Corrispondenza)

Questa estate, un artistasvizzero, Thomas Hirschorn,haorganizzato una mostra a NewYork, esattamente nel quartieredel Bronx, chiamata GramsciPark, dove attraverso murales escritte veniva illustrato ilpensiero e l’opera di Gramsci.Intervistato per conoscere ilmotivo di questa scelta, l'autoredà le seguenti risposte:I am a Gramsci fanPerchè è stato un eroePerchè è stato un rivoluzionarioPerchè è stato uno strategaPer la sua passione politicaPer il suo odio dell'indifferenzaPer la coerenza nel sostenere lesue posizioniPerchè fu pronto a pagare ilprezzo del suo impegnoPerchè i quaderni e le lattere

che ha scritto in prigione, sonoun forte esempio da cui ognunopuò trarre insegnamenti.Noi comunisti italiani possiamoessere orgogliosi per questoimportante riconoscimentointernazionale. I revisionisti hanno fatto inmodo che al suo nome venisserointitolate numerose stade, piazzee scuole ma hanno tradito i suoiideali.Sono arrivati persino al punto ditollerare che un personaggioambiguo come l'attuale sindacodi Firenze decida di cancellaredalla toponomastica cittadinaVIA UNIONE SOVIETICA.In questo modo essi arrivano adisconoscere e disprezzane ilvalore essenziale che ha avutonella liberazione dell'Italia edell'Europa dal nazifascismo.

Il nostro Gramsci

Page 5: Scintilla ott 13

Inarrestabile declino del capitalismo italianoottobre 2013

Telecom e Alitalia, due realtàstrategiche del sistema produttivoitaliano, finiranno a prezzi di saldoin mani straniere (la spagnolaTelefonica e Air France-Klm). Poisarà la volta di Finmeccanica.Queste acquisizioni sonoun’ulteriore provadell’inarrestabile declino deldebole imperialismo tricolore, cheha numerosi aspetti e procede inmodo accelerato. La prolungata e profonda crisieconomica ha messo a nudo le tarestrutturali e la fragilità delcapitalismo italiano: un ristrettonumero di monopoli in grado dicompetere a livello internazionale,la debolezza economica efinanziaria dei gruppi, la lorostruttura prevalentementefamiliare, il nanismo industriale, laframmentazione delle impresemedie e piccole incapaci diinnovarsi e di reggere lacompetizione internazionale. L’imperialismo italiano è ormaiassente in settori chiave:elettronica, informatica, chimica,farmaceutica, aerospaziale, etc.;sono a rischio di sparizionel’automobilistico e l’acciaio;procede lo shopping straniero neisettori dei trasporti, delletelecomunicazioni, dell’energia,dell’acquisizione marchi, etc. Le imprese italiane sono a semprepiù a basso contenuto tecnologico,sbilanciate verso produzionitradizionali, con scarsa forza-lavoro qualificata.

La produttività è bassa e stagnante,perché i padroni non investono sulcapitale fisso, su ricerca e sviluppo,preferendo evadere fisco econtributi e investire nella finanzaoff shore. Anche l’agricoltura è al disastro.La politica della U.E. imperialistamanda in rovina i piccoliagricoltori e allevatori, mentreaumenta la dipendenza dall’esteroper il cibo. Fra i risultati di questa situazionevediamo che se prima della crisiscoppiata nel 2008 la crescitaannua del PIL italiano era modestain confronto a quella dei principalipaesi a capitalismo avanzato, daallora ad oggi il PIL italiano haperso circa l’8,9%, una percentualedi gran lunga superiore a quelladelle altre potenze.Per non restare marginalizzata laborghesia punta a intensificare losfruttamento del proletariato,aumentando ritmi e carichi,abbattendo salario e diritti,peggiorando le condizioni dilavoro e di vita delle masse.

Licenziamenti e disoccupazione dimassa, bassi salari, precarietà,flessibilità, nessun futuro per igiovani, miseria dilagante,abbandono del meridione: questo èquello che ci può offrire la classedominante. La lotta contro le conseguenzedella crisi e le politichedell’oligarchia finanziaria –rivendicando il divieto deilicenziamenti per motivispeculativi e finanziari, l’espropriosenza indennizzo delle aziendeche chiudono, delocalizzano oinquinano - dev’essere rafforzata eportata avanti dagli operai e daglialtri lavoratori sfruttati in modounitario e combattivo.Allo stesso tempo dobbiamochiederci: può la borghesia farciuscire dalla crisi e dal declino?No, perché è la prima responsabiledel marciume e della decadenzadella società. Perché il pugno difamiglie dell’oligarchia finanziariache domina l’economia e lapolitica non ha interesse allosviluppo ed alla soluzione dei più

importanti problemi sociali. I fatti dimostrano che la borghesiaè oggi il principale ostacolo alprogresso ed allo sviluppo sociale.Essa ha esaurito da tempo il suocompito storico e non può far“ripartire” il paese. Può soloaggravare lo sfacelo, portarci allarovina, scaricando il peso della suacrisi sulla classe operaia e le massepopolari. C’è una sola forza che può salvarel’Italia dal declino economico,dalla devastazione sociale edambientale, dall’oscurantismoculturale, dalla corruzione, che puòtrarre fuori il paese dal vicolo ciecoin cui l’ha condotto la borghesia.Una forza che può assicurare unaprospettiva storica diversa,imprimere il dinamismo e generarela rinascita, organizzando unoStato ed un’economia di tiponuovo, utilizzando tutte le capacitàe le energie delle masse lavoratrici. Questa forza è il proletariato che –alla testa dell’alleanza con le altreclassi e strati sociali sfruttati edoppressi dal capitalismo – faràuscire il paese dalla decadenza edalla rovina rovesciando laborghesia, conquistando il poterepolitico e creando un nuovo mododi produzione fondato sullaproprietà sociale dei mezzi diproduzione e di scambio,assicurando all’Italia un futuromigliore e offrendo un notevolecontributo al progresso delproletariato e dei popoli delmondo.

5

I 12 referendum radicali e BerlusconiNel mese di luglio hopartecipato a Firenze a unconvegno sulla trattativa stato-mafia, promossodall'Associazione familiarivittime dei Georgofili (la stragemafiosa che avvenne a Firenzeil 27 maggio 1993 con 7 morti e48 feriti). Nel corso del dibattitoi promotori hanno sottolineatola pericolosità del piano sorrettodal governo di larghe intese chemira a sottomettere il poteregiudiziario all'esecutivo e hannosegnalato i rischi contenuti inalcune proposte di referendumper cui i radicali stannoraccogliendo le firme.Soprattutto quelli in materia digiustizia e, in particolare, quelloper l'abolizione dell'ergastolo.Tanti potrebbero considerareutile questa “scorpacciata didemocrazia”. Ma bisognariflettere sul sostegno cheBerlusconi dà a questacampagna. Non dobbiamo

dimenticare che egli era iscrittoalla P2 e che ha sempre cercatodi realizzarne i programmi.

Mi sembra che rientra neicompiti dei comunisti cercare diorientare il proletariato inquesta situazione di grandeconfusione e di iniziativepolitiche che possono sembrarestrane. Certamente i mafiosi siavvantaggerebbero molto dalleriforme delineate dai radicali.Mentre il governo di largheintese trama per superarel'articolo 138 della Costituzioneche rappresenta una garanziademocratica in quanto imponedi sottoporre a referendum leleggi di modifica costituzionaleche non abbiano raggiunto lamaggioranza dei due terzi deivoti parlamentari, i radicaliagitano lo specchietto per leallodole della democraziareferendaria.Ora, la Costituzione italiana nonha le caratteristiche di una

costituzione comunista, tuttaviain molti articoli traspare la lottache generazioni di lavoratoriitaliani hanno condotto perstappare un futuro migliore per ifigli; mi riferisco agli articoliche tutelano i diritti diespressione di pensiero e distampa, di organizzazione ;ildiritto al lavoro,alla salute,all'istruzione, alla previdenzasociale, all'uguaglianza deicittadini di fronte alla legge. Ilsistema mafioso è uno deipilastri del sistema capitalistaitaliano e la sua filosofia mira asoggiogare il proletariato e gliintellettuali democratici altallone di ferro della borghesia.Per far questo non esita ad usarealcun mezzo; non si fa alcunoscrupolo nemmeno difronte avecchi, donne,bambini. Perquesto i familiari delle vittimedei Georgofili, senza alcunacolpa, hanno dovuto subire laferocia di un'apparato

“collaterale “allo stato checontinua ad applicare la pena dimorte in uno stato che si vantadi essere la culla delrinascimento e delcristianesimo.Dobbiamo mantenere alta lavigilanza e smascherare quelleforze politiche che si presentanocome difensori della libertà mache in realtà odianoprofondamente le massepopolari e le loro lotte perl'emancipazione. Anche questacampagna referendaria dimostrache gli anticomunisti vannosempre d 'accordo. Fa beneBerlusconi a sbraitare contro icomunisti e tacciare distalinismo ogni suo avversario;i comunisti nondimenticheranno le sofferenzeche hanno provocato ailavoratori, ai giovani, aidisoccupati, ai pensionati e allefamiglie inermi di via deiGeorgofili. (Lettera firmata)

Page 6: Scintilla ott 13

Si è svolta nel mese di settembre2013 la prima riunione delComitato Nazionale di UnitàMarxista-Leninista (CONUML). Durante l’incontro, svolto in unclima fraterno e combattivo, si èfatto il punto della situazioneriguardo l’attività finora svolta asostegno del CONUML e si sonoesaminati i contatti avuti e iconsensi ricevuti. Di fronte alla difficile situazionein cui versa il movimentocomunista del nostro paese,caratterizzata da confusioneideologica e politica,frammentazione delle forze,difficoltà a sviluppare livelli dimilitanza adeguati alle necessitàche lo scontro di classe impone,si è convenuto sul caratterestrategico dell’iniziativa presa,che va portata avanti con forza edeterminazione per favorire lacostruzione di un forte ecombattivo Partito comunista,che è la nostra priorità e la nostraprincipale responsabilità. Oggi il CONUML costituiscel’embrione del futuro, unico egrande partito comunistamarxista-leninista a cui spetteràil compito di compiere larivoluzione socialista, diconquistare tutto il potere alproletariato italiano e di costruirela società socialista.Attualmente il CONUMLrappresenta in Italia l’unica

organizzazione unitaria di classee rivoluzionaria marxista-leninista di riferimento per tutti isinceri e coerenti comunisti e peri lavoratori emancipati chevogliono impegnarsiconcretamente e credibilmentenella lotta per seppellire l’infamesistema capitalistico, con tutte letragedie umane e sociali chegenera, e costruire il socialismo.Dopo aver analizzato la realtàeconomica e politica a livellonazionale e internazionale -caratterizzata dal perdurare dellacrisi capitalistica, dalla tendenzaalla guerra imperialista, dalladecomposizione dei vecchipartiti liberali e riformisti e dallatrasformazione reazionaria delloStato borghese, così come dallapositiva dinamica che staassumendo la lotta di classe innumerosi paesi - sono statediscusse e approvate le lineegenerali e i principali momentidi intervento del CONUML nelmovimento operaio e popolare inItalia. Essi serviranno per accrescere ilegami con gli elementi avanzatidel proletariato e delle altreclassi che soffrono l’offensivacapitalista, cooperandoall’organizzazione delle lotte edelevando il loro livello dicoscienza.Di conseguenza sono state prese

d e c i s i o n ipratiche chev e r r a n n oattuate a partiredalle prossimes e t t i m a n e ,intensificando emoltiplicandol ’ i n i z i a t i v aunitaria nellep r i n c i p a l imanifestazionidi protestaoperaia e sociale.Sono state altresì presesignificative decisioni riguardol’attività del CONUML inoccasione delle scadenzepolitiche e nelle ricorrenze delmovimento comunista edoperaio, nonché sul terrenod e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. In prospettiva, il CONUML sidoterà di nuovi ed incisivistrumenti di battaglia politica eideologica per far conoscere esviluppare il dibattito fracomunisti.Usciamo dalla riunione piùcompatti e decisi ad avanzaresotto le bandiere del marxismo-leninismo, decisi ad acceleraresulla via dell’unità deicomunisti, da forgiare nel vivodello scontro di classe.Rilanciamo l’appello a tutti ipartiti, le organizzazioni e igruppi marxisti-leninisti, a tutti i

compagni coerentementecomunisti, a tutte le forzeautenticamente rivoluzionarie, arompere nettamente,completamente edefinitivamente col revisionismoe l’opportunismo in tutte le loroforme ed a manifestare lavolontà di unirsi nel CONUMLper rafforzare il processo di unitàdei comunisti e gettare le basi diun solo, forte Partito comunistamarxista-leninista. Settembre 2013Comitato Nazionale di UnitàMarxista Leninista

Partito Comunista ItalianoMarxista-Leninista

Piattaforma Comunista

Per informazioni e contatti:[email protected] [email protected]

6

Comunicato del Comitato Nazionale di Unità Marxista-Leninista

ottobre 2013

La domanda dell’agnostico“Papa Francesco ha detto duranteil suo viaggio in Brasile che anchela nostra specie perirà come tuttele cose che hanno un inizio e unafine. Anch’io penso allo stessomodo, ma penso anche che con lascomparsa della nostra speciescomparirà anche il pensierocapace di pensare Dio e chequindi, quando la nostra speciescomparirà, allora scompariràanche Dio perché nessuno sarà piùin grado di pensarlo. Il Papa hacertamente una sua risposta aquesto tema e a me piacerebbemolto conoscerla.” (E. Scalfari, LaRepubblica, 7.8.2013)

La riposta dell’idealista“….mi chiede se, con lascomparsa dell'uomo sulla terra,scomparirà anche il pensierocapace di pensare Dio. Certo, la

grandezza dell'uomo sta nel poterpensare Dio. E cioè nel potervivere un rapporto consapevole eresponsabile con Lui. Ma ilrapporto è tra due realtà. Dio -questo è il mio pensiero e questa lamia esperienza, ma quanti, ieri eoggi, li condividono! - non èun'idea, sia pure altissima, fruttodel pensiero dell'uomo. Dio èrealtà con la "R" maiuscola. Gesùce lo rivela - e vive il rapporto conLui - come un Padre di bontà emisericordia infinita. Dio nondipende, dunque, dal nostropensiero.” (J. Bergoglio, dalVaticano, 4.9.2013)

La concezione materialista “Il fondamento della criticairreligiosa è: l'uomo fa la religione,e non la religione l'uomo. Infatti, lareligione è la coscienza di sé e ilsentimento di sé dell'uomo che

non ha ancora conquistato o ha giàdi nuovo perduto se stesso. Mal'uomo non è un essere astratto,posto fuori del mondo. L'uomo è ilmondo dell'uomo, Stato, società.Questo Stato, questa societàproducono la religione, unacoscienza capovolta del mondo,poiché essi sono un mondocapovolto. La religione è la teoriagenerale di questo mondo, il suocompendio enciclopedico, la sualogica in forma popolare, il suopoint d'honneur spiritualistico, ilsuo entusiasmo, la sua sanzionemorale, il suo solennecompimento, il suo universalefondamento di consolazione e digiustificazione. Essa è larealizzazione fantasticadell'essenza umana, poichél'essenza umana non possiede unarealtà vera. La lotta contro lareligione è dunque mediatamente

la lotta contro quel mondo, delquale la religione è l'aromaspirituale.La miseria religiosa è insiemel'espressione della miseria reale ela protesta contro la miseria reale.La religione è il sospiro dellacreatura oppressa, il sentimento diun mondo senza cuore, così comeè lo spirito di una condizione senzaspirito. Essa è l'oppio del popolo.Eliminare la religione in quantoillusoria felicità del popolo vuoldire esigerne la felicità reale.L'esigenza di abbandonare leillusioni sulla sua condizione èl'esigenza di abbandonare unacondizione che ha bisogno diillusioni. La critica della religione,dunque, è, in germe, la critica dellavalle di lacrime, di cui la religioneè l'aureola.” (K. Marx, Per lacritica della filosofia del diritto diHegel, 1844).

L’uomo e la religione

Page 7: Scintilla ott 13

Yasuni è un grande Parconazionale dell’Ecuador, situatonella zona amazzonica. La suacaratteristica è la più grandeconcentrazione di biodiversitàdel mondo. Negli anni scorsi il governoCorrea aveva annunciato lacosiddetta iniziativa “YasuniITT”, che si proponeva diricevere risorse economiche daaltri Stati, come compensazioneper non estrarre il petrolio che sitrova nel sottosuolo del Parco. Ma dietro la propagandaambientalista e la cortinafumogena di accuse lanciate daCorrea contro i paesi che nonsostenevano la sua iniziativa, sinascondeva il “piano B”:avanzare nel progetto diestrazione del greggio nel cuoredel Parco di Yasuni. Durante lo scorso mese diagosto, Correa affermando che"l'iniziativa non ha avuto ilrisultato economico atteso", hadeciso di seppellire “YasuniITT” e di avviare le trivellazioniper sfruttare il petrolio di Yasuni.In altre parole, ha ceduto airicatti di potenti gruppi di potereinterni e internazionali.Ora si vanno aprendo strade nelterritorio del Parco. Lecompagnie Petroamazonas e lacinese Petroriental sonoall’opera per costruire strutture eoleodotti. Non può essereignorata la coincidenza fraprolungamento della crisicapitalista e avvio del progetto.

Questa scellerata decisione èstata la causa delle importantimobilitazioni e marce popolarirealizzate in tutto il paese perrespingere la decisionegovernativa e proteggere unpatrimonio ambientale tantofragile, quanto unico al mondo. La difesa di questa riservanaturale si va trasformandonell'impulso all'organizzazionesociale, alla mobilitazione che ilregime del prepotente eautoritario Correa pretende didenigrare e stroncare.L’obiettivo dei resistenti è perora la realizzazione di unaconsultazione popolare perdecidere sul destino del Parco. Noi solidarizziamo con la lottadei popoli dell’Ecuador per lasalvaguardia di Yasuni, una dellepiù grandi riserve ecologiche delpianeta. Questa lotta nonriguarda solo i popolidell’Ecuador, ma tutti i popolidel mondo! Il Parco Yasuni, con la suameravigliosa biodiversità, con lapresenza del popolo Huaorani ealtri popoli, in isolamentovolontario nel loro habitat, èpatrimonio dell’umanità, è unadelle perle della Terra. Yasuní rappresenta la bellezza ela ricchezza della natura difronte allo squallore e allamiseria della società deiconsumi tardo-capitalista che vaabbattuta e sostituita dalsocialismo !

7ottobre 2013

Ecuador: la difesa del parco Yasuni riguarda tutti i popoli della Terra

Colombia, si intensifica la mobilitazioneMigliaia di persone sono scese inpiazza, nelle principali città dellaColombia, per protestare controil Pacto Agrario Nacional, lariforma varata dal governo diJuan Manuel Santos, cheprevede trattati di liberocommercio (Tlc) con gli StatiUniti e l’UE. L'accordo neoliberista,denunciano i campesinos,privilegia le multinazionali, ascapito delle piccole produzionie dei coltivatori diretti.La firma dei Tlc è stata la gocciache ha fatto traboccare il vaso.Ma la ragione profonda delleproteste sta nella cinquantennalepolitica anti-contadini enell’asservimento economico,politico e militare agli USA e

alle altre potenze imperialiste daparte dello Stato colombiano,che fa gli interessi dei grandilatifondisti, degli imprenditori,dei narcotrafficanti. Malgrado la censura, lo scioperonazionale agricolo, dichiarato loscorso 19 agosto è stato unsuccesso e ha ricevuto lasolidarietà di altre categorie:studenti, insegnanti, operai,camionisti, altri lavoratori hannomanifestato insieme ai contadini. Dopo la prima settimana disciopero, in cui c'i sono state 4vittime, Santos ha affermato, che“il presunto scioperodell’agricoltura” non esisteva.La risposta non si è fattaaspettare: il giorno successivo icontadini hanno bloccato tutte le

principali vie di comunicazionedel paese.Poi si sono aggiunti i camionisti,che protestano per l’alto costodel diesel in un paese produttoredi petrolio.Contemporaneamente, i minatorihanno riattivato le loro proteste.Successivamente, il 29 agosto,un'imponente manifestazione habloccato il centro di Bogotà. Lapolizia ha attaccato imanifestanti provocando 2 mortie 200 feriti. La protesta si èdiffusa nelle località più povere,prima nel settore meridionale,poi in quello occidentale e nord-occidentale fino ad arrivare alcentro. Il governo Santos hamilitarizzato la capitale, ordinatoil coprifuoco in alcune aree del

paese densamente popolate. La Mesa nacional agropecuaria –che riunisce tutte leorganizzazioni contadine – hadenunciato dall’inizio delleproteste 660 casi di violazionedei diritti umani, 485 feriti, 12contadini uccisi e 262 arresti.Inoltre il governo stasequestrando tonnellate diderrate alimentari ai contadiniche non intendono piegare latesta.Ma la protesta dei campesinos edegli altri lavoratori, malgrado labrutale repressione, non siferma. Al contrario si estende esi rafforza unendo la lotta per lapace a quella per la giustiziasociale, per una verademocrazia.

BangladeshViva la lotta degli operai tessili!Duecentomila operai tessilisono scesi in stradaparalizzando la capitale Daccaper rivendicare l'aumento delsalario minimo mensileportandolo a 8 mila taka (pari a100 dollari). E’ stata fermata la produzione incentinaia di aziende diabbigliamento che sonofornitori delle grandimultinazionali delladistribuzione, dalla Wal Mart, aCarrefour a Piazza Italia.Bloccate le arterie della zonaindustriale.La polizia è intervenuta con gase pallottole di gomma. Almeno140 i feriti e moltissimi gliarrestati. A Gazipur una

gendarmeria è stata assaltata edistrutta dagli operai. Gli operai tessili sono unagrande forza che raggruppacirca la metà del proletariatoindustriale del Bangladesh(secondo produttore mondialedi abbigliamento), e vede unanutrita presenza di operaie, chegià dopo il crollo del Rana Plaza(1129 morti) avevano espressola loro rabbia e volontà di lotta. La lotta in corso è parteintegrante del risveglio dellalotta di classe in Asia e nelmondo. contro il sistema disfruttamento capitalista.Esprimiamo agli operai delBangladesh la nostra totalesolidarietà internazionalista!

Page 8: Scintilla ott 13

ottobre 20138

Con Merkel vincono austerità e nazionalismo Angela Merkel sarà per altriquattro anni la cancelliera dellaGermania imperialista. Il propellente del suo trionfoelettorale sono stati una relativapace sociale in Germania e isacrifici dei lavoratori europei,a garanzia dei profitti e dellastabilità dei monopoli tedeschi. In campagna elettorale Merkelha evitato di attaccare ilmovimento sindacale, puntandoa mantenere la cogestione. Da parte loro i social-liberistidella SPD si sono distinti per laquasi totale convergenza diposizioni con la destra dal“volto materno e rassicurante”.La grande coalizione che siprofila non farà che rafforzarela supremazia politica deiconservatori neoliberisti.La Merkel ha vinto chiedendoun “mandato forte per una“Germania forte” (puronazionalismo) e invocando“riforme dure” per i paesi delsud Europa” (puroimperialismo). Con il suo successo la politicadi austerità e di competitivitàcontinuerà senza rallentamentie con essa le missioni di guerraall’estero. La Bundesrepublik si riproponecome centro decisionale delgrande capitale in Europa. Fiscal compact, regole “d’oro”,patti di stabilità, politiche diaggiustamento antioperaie,nascono a Berlino e trovano

applicazione nelle decisionidella UE imperialista. E’ una politica al servizioesclolto materusivodell’oligarchia finanziaria, nelquadro della concorrenzaeuropea e mondiale.Anche dentro casa “mamma”Merkel si toglierà presto lamaschera benevola. Sono in preparazione attacchicontro gli operai, i disoccupati,piccoli contadini, i pensionati, ile donne e i giovani impoveritie senza futuro. I salari, le pensioni e le spesesociali continueranno ad esseresotto tiro, si chiederà maggiore“flessibilità”, si estenderanno i“mini job” (paga da fame,niente diritti, massimosfruttamento), i lavoratoricontribuenti dovranno sborsaredi più, in modo che le grandibanche e industrie, i ricchi,possono accrescere i loroprofitti e le loro rendite.

La prosecuzione del saccheggiosociale farà cadere altreillusioni e porrà con più forza ailavoratori e ai popoli chesoffrono le politiche antisocialiil problema dell’uscita dall’UEe dall’euro, rigettando lesoluzioni reazionarie enazionaliste che non portanoalcun beneficio alle classisfruttate e oppresse. La soluzione è chiaramentelegata allo sviluppo della lottadi classe, all’uscitarivoluzionaria dalla crisicapitalista, alla conquista di unGoverno operaio e di tutti glisfruttati che non si arresti allesoglie del “sacro profitto” e deivenerati principi liberali, ma siadeciso a sconfiggere una voltaper tutte il capitalismo.Solo un governo di questo tipo,che sorga dalla lotta dellemasse sfruttate, può infattivarare misure energiche - comeil controllo della produzione

sociale e della ripartizione deiprodotti, nazionalizzazioni,ripudio del debito, espropri,confisca proprietà immobiliarie terre, forte tassazione ricchi,etc - per neutralizzare laspeculazione finanziaria e laferoce offensiva borghese eaprire la strada al socialismo. All’interno di questaprospettiva rivoluzionaria, oggiè necessario lavorare per farcrescere la solidarietà fra glioperai e far convergere le lottedei lavoratori che si oppongonoalla politica dell’oligarchiafinanziaria. Una tappa di questo processo dilotta saranno le prossimeelezioni europee che vannotrasformate in un referendumcontro UE, euro, politica diausterità e di guerra, avanzandonella realizzazione di Frontipopolari in ogni paese. La battaglia è tutta dacombattere!

Crisi di egemonia statunitense e tendenza alla guerra imperialistaLa crisi siriana ha messo in lucela crisi di egemonia degli USA,la loro difficoltà di formare edirigere una vasta coalizione perscatenare l’aggressione, almomento rinviata in attesa cheAssad sveli e consegni gliarsenali (ma perchè nessunochiede questo a Israele?). Perfino l’Inghilterra ha preso ledistanze. Solo il social-imperialista Hollande, per i suoiscopi, si è posto al fianco diObama per castigare la Siria.Sono emerse evidenti difficoltàcon i vecchi e nuovi alleati(Turchia, Arabia, Qatar, etc.). Obama ha fallito in modospettacolare nella leadershipmondiale, non ha convintonessuno, nemmeno i

nordamericani. La suaamministrazione è andata inconfusione, sono emersiprofondi conflitti interni. E luistesso ha recitato la parte diAmleto, dapprimasbilanciandosi, poiripensandoci. “Accidentaldiplomacy” l’hanno definita.Col motto “Vote for Change”,Obama fu eletto per recuperarecredibilità e consenso dopo ilfallimento di Bush. A distanza di cinque anni dallasua prima elezione il risultato èinnegabile: mentre gli USA sonoa un passo dal default sicontinua a sfaldare il sistemaegemonico da loro costruitodopo la seconda guerramondiale.

Nonostante l’avanzare di questoprocesso, l’imperialismo USArimane, senza ombra di dubbio,il principale fomentatore diguerre, l’imperialismo piùaggressivo e pericoloso. Ma non è la sola grande potenzanemica del proletariato e deipopoli. Oggi è importantecomprendere correttamente ilruolo di Cina e Russia. Questipaesi da tempo hannoabbandonato la strada delsocialismo, a causa delrevisionismo kruscioviano edenghista, e si sono trasformatiin potenze capitaliste. I paesi industrializzati se nonsono socialisti non possonoessere altro che capitalisti, eladdove predominano i

monopoli, sono necessariamenteimperialisti, come spiega Lenin. Tutti i paesi imperialisticostituiscono una minaccia allapace. L’inevitabilità delle guerre frapaesi capitalistici continua asussistere, e lo scenario che siprofila è lo scontro militare frablocchi imperialisti: quello chefa capo agli USA, contro quellocomposto da Cina e Russia, coni rispettivi alleati. Ma la resistenza dei popoli, ilmovimento per la pace, seppurenon riuscirà a scongiurare loscontro, lo trasformerà in guerracivile rivoluzionaria perseppellire l’imperialismo e farsorgere una nuova epoca,l’epoca del socialismo.