Scintilla, novembre 2012

8
PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI! Organo di espressione di Piattaforma Comunista [email protected] www.piattaformacomunista.com Novembre 2012 1 euro Scintilla Ci vuole il Partito Le mobilitazioni dei lavoratori e dei popoli a livello internazionale non si fermano. A misura che la politica di austerità, i tagli antioperai e antipopolari vengono applicati, anche le lotte e le rivendicazioni sociali crescono. I capitalisti, i loro governi e i partiti che li sostengono, incapaci di risolvere le contraddizioni intrinseche di un sistema morente, proseguono nella loro offensiva reazionaria. I lavoratori vivono tempi duri, ma scioperano, manifestano, resistono e contrattaccano. Le classi sociali assumono posizioni più decise, difendendo i propri interessi. Approfondendosi la crisi capitalista non c'è dubbio che in molti paesi, incluso il nostro, salirà la temperatura sociale. Questa situazione è nuova per molti sfruttati che si erano abituati a beneficiare del cosiddetto "welfare state". Ma la borghesia, le grandi banche e imprese che non ottengono più gli stessi profitti e devono vedersela con una concorrenza internazionale più agguerrita, non solo licenziano e riducono i salari, ma smantellano una dopo l’altra le conquiste e le libertà dei lavoratori. Si conclude un lungo periodo, caratterizzato da una sostanziale pace sociale e dalle illusioni riformiste, europeiste, etc. Vi sono spostamenti di classe e domande di cambiamento radicale. La nuova situazione pone al proletariato il compito di sviluppare la lotta politica con un proprio partito indipendente e rivoluzionario, poiché rimanere sotto la direzione degli obsoleti e corrotti partiti socialdemocratici e liberali di “sinistra” significherebbe votarsi alla dispersione e alla disperazione. Questo nuovo partito dovrà realizzare l’unione del socialismo scientifico (il marxismo-leninismo) con gli operai avanzati. Tale compito non può essere rimandato, ma dev’essere sviluppato nella lotta quotidiana. Ogni passo verso l’unità di azione della classe operaia e delle masse popolari, dev’essere allo stesso tempo un passo per la formazione del Partito. Per avanzare in questo processo è fondamentale l’unità dei comunisti a cui stiamo dando impulso. Unitevi al nostro lavoro, organizziamoci! Unità popolare per non pagare la crisi del capitale per un cambio radicale per il socialismo!

description

Organo di Piattaforma Comunista

Transcript of Scintilla, novembre 2012

Page 1: Scintilla, novembre 2012

PROLETARI DI TUTTI I PAESI, UNITEVI!

Organo di espressione di Piattaforma [email protected] www.piattaformacomunista.com

Novembre 2012

1 euro

ScintillaCi vuole il Partito Le mobilitazioni dei lavoratori e deipopoli a livello internazionale non sifermano. A misura che la politica diausterità, i tagli antioperai eantipopolari vengono applicati,anche le lotte e le rivendicazionisociali crescono. I capitalisti, i loro governi e i partitiche li sostengono, incapaci dirisolvere le contraddizioniintrinseche di un sistema morente,proseguono nella loro offensivareazionaria. I lavoratori vivonotempi duri, ma scioperano,manifestano, resistono econtrattaccano. Le classi socialiassumono posizioni più decise,difendendo i propri interessi.Approfondendosi la crisi capitalistanon c'è dubbio che in molti paesi,incluso il nostro, salirà latemperatura sociale.Questa situazione è nuova per moltisfruttati che si erano abituati abeneficiare del cosiddetto "welfarestate". Ma la borghesia, le grandibanche e imprese che non ottengonopiù gli stessi profitti e devonovedersela con una concorrenzainternazionale più agguerrita, nonsolo licenziano e riducono i salari,ma smantellano una dopo l’altra leconquiste e le libertà dei lavoratori. Si conclude un lungo periodo,caratterizzato da una sostanzialepace sociale e dalle illusioniriformiste, europeiste, etc. Vi sonospostamenti di classe e domande dicambiamento radicale.La nuova situazione pone alproletariato il compito di svilupparela lotta politica con un proprio partitoindipendente e rivoluzionario,poiché rimanere sotto la direzionedegli obsoleti e corrotti partitisocialdemocratici e liberali di“sinistra” significherebbe votarsi alladispersione e alla disperazione. Questo nuovo partito dovràrealizzare l’unione del socialismoscientifico (il marxismo-leninismo)con gli operai avanzati. Tale compito non può essererimandato, ma dev’essere sviluppatonella lotta quotidiana. Ogni passoverso l’unità di azione della classeoperaia e delle masse popolari,dev’essere allo stesso tempo unpasso per la formazione del Partito.Per avanzare in questo processo èfondamentale l’unità dei comunisti acui stiamo dando impulso. Unitevi alnostro lavoro, organizziamoci!

Unità popolare per non pagare la crisi del capitale

per un cambio radicaleper il socialismo!

Page 2: Scintilla, novembre 2012

2

L’alternativa al sistema della corruzione «La democrazia in Italia ormai èin svendita. […] Oggi non c'è piùdistinzione fra Nord e Sud, tuttal'Italia è diventata una questionedi infiltrazioni nell'economia,nella politica e nella pubblicaamministrazione. […] Dove sidecidono gli appalti la criminalitàorganizzata s'infiltra. Accadeaddirittura che politici o aspirantipolitici prendono l'iniziativachiedendo, a pagamento, ilsostegno delle cosche che poichiedono altri favori, appalti,posti di lavoro». Sono parole delProcuratore nazionale antimafiaPietro Grasso (La Repubblica, 12ottobre 2012, p. 5).Il ddl anticorruzione approvato alSenato e in via di approvazionealla Camera (con l'aggravamentodelle pene per reati già previstidall'attuale legislazione ma con ladiminuzione delle pene per altri;con l'introduzione di nuove figure

di reato ma con l'assenza di reatidi fondamentale importanza comeil «voto di scambio», l'auto-riciclaggio e il falso in bilancio,già depenalizzato da Berlusconinel 2002) non servirà a niente. «Fatta la legge, trovatol'inganno», dice il detto popolare. Politici corrotti in parlamento enegli enti locali, faccendieri emafiosi, camorristi e uomini della'ndrangheta, troveranno - comehanno sempre fatto - altri metodi,altri e più sottili accorgimenti perconcludere occultamente i loroignobili accordi.E' il sistema della democraziaparlamentare borghese a tutti isuoi livelli che è marcio fino allemidolla, questo sistema di falsarappresentanza popolaredominato dal denaro, che Marx eLenin sottoposero a una criticademolitrice e che le rivoluzionidel secolo scorso guidate dai

comunisti seppero sostituire conun nuovo sistema dirappresentanza politica, quellodella democrazia proletaria epopolare. In Russia furono i Consigli(soviet) dei deputati operai e deisoldati, nelle democrazie popolarifurono i Consigli e i Comitatipopolari e i Comitati di Fronte,che, nati inizialmente comeorganismi di massa e di lotta, sitrasformarono - nel corso delprocesso rivoluzionario - prima inembrioni di potere proletario e,dopo la vittoria definitiva dellarivoluzione, in organi statali di unnuovo sistema rappresentativo,alternativo a quello parlamentareborghese. I comunisti di oggi debbono farsiinterpreti del giusto sentimento diindignazione delle masse popolaricontro la corruzione dilagante edella sfiducia crescente verso le

istituzioni parlamentari che stamaturando nelle masse stesse.Ma è nostro compito indicareanche l'alternativa.I Comitati di fronte unico (disciopero, di agitazione, etc.) e difronte popolare anticapitalistapossono oggi essere gli organismidi massa da sviluppare erafforzare quale primo passo perfar crescere, in positivo, unacoscienza rivoluzionaria neglielementi più avanzati econsapevoli della classe operaia edei lavoratori. Noi compagni di PiattaformaComunista indichiamo conchiarezza e decisione questoobbiettivo. Ci auguriamo chequesta indicazione siaaccoltaanche da altri gruppi ecompagni comunisti, come unodei temi di discussione e uno deiterreni da praticare in concretosulla via dell'unità dei comunisti.

novembre 2012

Il No Monti Day, che ci ha vistofra i promotori, ha portato inpiazza più di centomilalavoratori, giovani, donne,migranti, per manifestarel’opposizione al governoreazionario di Monti e a chi losostiene, alla politica di austerità,ai diktat di UE-BCE e FMI, peri diritti dei lavoratori, per ladifesa dell'ambiente, per uncambio radicale. Unamanifestazione militante, concontenuti politici classisti.Se consideriamo che la giornatadi lotta è stata organizzata in tresettimane ed ha subito lemistificazioni e lacriminalizzazione dei principalimedia, possiamo dire che è stataun successo. Il ghiaccio è rotto,ora dobbiamo andare avanti,sviluppandone la dinamica. Si tratta di unificare, rafforzare esviluppare un movimento dimassa anticapitalista, con allatesta la classe operaia, perimporre una rottura completacon la politica che colpisce levittime della crisi e nesalvaguarda i responsabili, e conil sistema che inevitabilmente lagenera. All’ordine del giorno c’è dunquel’unità politica e un più profondoradicamento sociale delle forze

che hanno dato vita allamanifestazione. Occorre formare un vero frontepopolare contrapposto al bloccooligarchico, che riunisca le realtàpolitiche, sindacali, sociali, tutti isettori delle masse lavoratriciche rifiutano la politica diausterità e i trattati della UE deimonopoli, che sono decisi a farlafinita con la dittatura dei mercatifinanziari e le minacce diguerra, alzando la bandiera delsocialismo.Questa alleanza può esserecostruita solo sulla base dellaclasse operaia come forzadirigente e deve avere una suapiattaforma politica che punti afar ricadere le conseguenze dellacrisi e del debito sulle spalle deipadroni, dei ricchi, dei parassiti.Lo stop ai licenziamenti,l’aumento dei salari e lariduzione degli orari, lariconquista dei CCNL edell’art.18, l’abolizione delprecariato, una forte tassazionesu profitti, rendite, interessi,redditi, patrimoni, la lottaspietata all’evasione fiscaleborghese, il taglio delle spesemilitari e l’aumento di quellesociali, sono rivendicazioniparziali sulle quali mobilitare lemasse più ampie per cacciare il

governo Monti, incoraggiando lalotta per la trasformazionesociale. Su ciò si dovrà discuteree decidere nella prossimaassemblea nazionale.Al tempo stesso lamanifestazione del 27 ottobre èstata un’espressione dellasolidarietà dei lavoratori e deipopoli che affrontano le stessepolitiche reazionarie e leaggressioni imperialiste. Bisogna lavorare far convergerele lotte che si succedono nei varipaesi. Il 14 novembre sisciopererà in Grecia, in Spagna,in Portogallo, a Cipro, a Malta, visaranno mobilitazioni in Francia,per il lavoro, contro la politica diausterità. E’ necessario realizzareanche in Italia una giornata diresistenza, di sciopero e disolidarietà internazionalista.

Gli operai iscritti alla FIOMesigano la coincidenza dellosciopero generale di 8 h. conquello europeo, le altre categoriefacciano lo stesso!Ci attendono grandi battaglie,nelle quali crescerà laconsapevolezza che per usciredalle devastanti crisi come quellaattuale bisogna estromettere dalpotere politico la borghesia,rimuovere tutto il fango dellavecchia società e instaurare unnuovo ordinamento sociale,fondato sulla proprietà collettivadei mezzi di produzione. L’alternativa non può che essereun governo degli operai e deglialtri lavoratori sfruttati, che sorgadalla lotta stessa delle masse e siabasato sui suoi organismi. E ciòha per presupposto un fortePartito comunista m-l.

Unire le forze della trasformazione sociale

Page 3: Scintilla, novembre 2012

3

Sono oltre 150 i tavoli aperti alMinistero dello “sviluppoeconomico” (sic!) per lesituazioni di crisi aziendale,conseguenza dell’aggravamentodella crisi capitalistica. Migliaiadi posti di lavoro sono a rischio.E’ un colpo durissimo controgli operai delle aziendecoinvolte, i lavoratori delleimprese subappaltate e tutte leloro famiglie. Gli azionisti privati e le bancheche si arricchiscono con losfruttamento dei lavoratori sisbarazzano delle imprese chenon sono abbastanza redditizie,senza preoccuparsi delleconseguenze sociali. I casi di Alcoa, Carbosulcis, Fiat,Fincantieri, Electrolux, Merloni,Italtel, Ansaldo, Lucchini, sonoindicativi. Le multinazionali, ipadroni annunciano piani disoppressioni d’aziende, decinedi migliaia di licenziamenti.Chiudono le fabbriche da una

parte e aumentano losfruttamento dall’altra. Da unlato i licenziamenti, dall’altro,più flessibilità, meno salari, piùorario. E sempre piùdisoccupazione e precarietà. La maggior parte delle impresecoinvolte, come tutti i grandigruppi, hanno beneficiato dasempre delle sovvenzioni e diaiuti di ogni tipo da parte delloStato. Le istituzioni centrale e localinon possono trincerarsi dietro ilcarattere privato di questeimprese e dire che non “possonofarci niente”. Bisogna imporreimmediatamente il blocco deilicenziamenti, impedire lachiusura delle aziende, itrasferimenti di macchinari e dicapitali che accompagnano ledelocalizzazioni, per otteneresovra-profitti. Bisogna esigere lariduzione di orario a parità disalario e l’assunzione per tutti iprecari!

La classe operaia, le lavoratrici ilavoratori che sono colpiti daipiani di ristrutturazione, nonsono i responsabili della crisi delsistema e non devono esseresacrificati per aumentare iprofitti dei capitalisti. La mobilitazione per difendere iposti di lavoro va portata avanticol fronte unico di lotta delproletariato, deve svilupparsi

con giornate di lotta dura edunitaria, che raggruppino le tantevertenze aperte, ed inserirsi nellelotte che si sviluppano a livellointernazionale, come in Francia,in Spagna, in Grecia, etc. controi licenziamenti di massa e lapolitica di austerità imposta daigrandi industriali, dall’oligarchiafinanziaria, dalle banche e daitrattati europei!

Stop ai licenziamenti e alle chiusure!

novembre 2012

Come abbiamo spiegato nelnumero precedente, sono statipresentati in Cassazione duereferendum. Il primo serve a cancellare lemodifiche della riforma Forneroall'art.18 dello Statuto deilavoratori, che è stata votata daldalle destre e dal PD.Il secondo quesito è statoproposto per ripristinare i dirittiminimi e universali previsti dalcontratto nazionale di lavoro,cancellati dal governoBerlusconi con l'art.8 deldecreto legge n.138 del 2011.Il 13 ottobre è iniziata la raccoltadelle firme. Entro dicembrebisogna raccoglierne almenomezzo milione. Se ci si riuscirà ireferendum si terranno tra la finedel 2013 e l’inizio del 2014.Piattaforma Comunistaappoggia questi referendum chevanno a difendere interessi ediritti economici e politicielementari dei lavoratori.Essi hanno un’importanza pertutti gli sfruttati che resistonoall’offensiva capitalista.Non possiamo permettere chepassi la logica del ricatto, né chesi antepongano interessi dibottega all’obiettivo diriconquistare i diritti della classeoperaia, e tanto meno che siapermesso ai padroni di

continuare nella classica politicadel divide et impera.Dobbiamo con tutti i mezzidisponibili rompere l’assedio edare voce a chi oggi non puòscioperare per timore di perdereil posto di lavoro, ai giovani chehanno perso anche la speranza ditrovare un lavoro, ai pensionatiche vedono sfuggire le conquistedi tante lotte, alle donne che inmolti luoghi di lavoro sonovittime di discriminazione digenere e salariale.Invitiamo perciò gli operai, idisoccupati, gli studenti, ledonne ad organizzarsi nei postidi lavoro, sul territorio,dovunque, in Comitati unitariper raccogliere il maggiornumero di firme.Questi organismi chiaramentenon devono limitare il loro ruoloin questa attività, ma devonoservire a dare impulso alle lotte,agli scioperi contro le manovreantioperaie e antipopolari che cicolpiscono sempre piùduramente.La mobilitazione per ireferendum deve diventare unmomento della costruzione di unampio fronte anticapitalista dilotta, per realizzareun’alternativa politicarivoluzionaria ai governiborghesi.

Riceviamo e pubblichiamo(stralci)L'azienda ha chiesto all'operaioAndrea Dedato di smettere disvolgere la sua mansione dioperaio specializzato addettoalla gestione di un magazzinoautomatizzato per passare a unamansione evidentemente dilivello inferiore di reggiatore. Andrea ha semplicementerichiesto di ricevere un ordinedi servizio scritto per cambiaremansione e turno. La rispostadella direzione è stata un letteradi contestazione disciplinare perinsubordinazione. Lo scorso fine settimana, surichiesta della FIOM e dellavoratore, c'è stato l'incontroper le "Giustificazioni" comerichiede il contratto e lo Statutodei Lavoratori. Questa mattinadopo il turno di notte è stataconsegnata ad Andrea la Letteradi Licenziamento con effettoImmediato. Insomma non si puònemmeno chiedere di rispettarequanto previsto dal CCNL chearriva la lettera dilicenziamento. E' evidente cheMarcegaglia ha cambiato ilpasso nelle relazioni sindacali ein particolare con la FIOM. Senon si da una risposta adeguatain tutto il gruppo Marcegaglia,il futuro sarà più nero di quantogià lo ha annerito il ddl Fornero,articolo 8, ecc...

Ecco cosa succedesenza l’articolo 18

Sostenere i referendumsu articolo 18 e articolo 8

Piero Catalano lavorava a comeresponsabile del controllo qualitàdi un’azienda del gruppo Atti. Il30 luglio è stato licenziato. La suacolpa? Una email che avevainviato a un superiore. Ecco iltesto: «Parlare di pianificazionenel gruppo Atti è come parlare dipsicologia con un maiale,nessuno ha il minimo sentore dicosa voglia dire». InsommaCatalano aveva espressoun’opinione corretta sul carattereanarchico della produzionecapitalista e si è subito scontratocol dispotismo padronale. Ilgiudice stavolta ha però impostoil reintegro del dipendente inazienda e il pagamento deglistipendi arretrati, perché “lamancanza” commessa dallavoratore è prevista dal CCNLcome non sanzionabile con illicenziamento. Questa sentenzaha scatenato i “giuslavoristi” alsoldo dei padroni che contestanotale interpretazione della leggeFornero e premono per unaapplicazione più rigida dellanorma e per modificare in sensorestrittivo i CCNL. Conclusione?Bisogna abolire la legge Fornero(anche per non dipendere daicapricci dei giudici), bisognaconquistare CCNL che tutelino ilavoratori, bisogna lottare per lasocietà pianificata dei produttori.

Ecco cosa succede seil giudice reintegra

Page 4: Scintilla, novembre 2012

In queste settimane, stagirando un appello indirizzato“alle iscritte e iscritti CGILdella Rete 28 aprile” che puntaa “cambiare la linea e la vitainterna del sindacato perlottare contro il disastro”. L’appello è prodotto da unanuova area programmaticachiamata “La CGIL chevogliamo, opposizioneorganizzata”. La costituzione di quest’area èfrutto di diverse cause: leripercussioni della crisi e losviluppo dell’attacco dellaborghesia imperialista e delgoverno ultra conservatoreMonti-Napolitano verso laclasse operaia e le masselavoratrici; la politicacollaborazionista dei verticiCGIL e la sterzata a destradella FIOM; la decisaresistenza di settori operaiall’attacco padronale e glirelativi spostamenti di classedeterminatisi nel maggioresindacato italiano.Noi comunisti appoggiamo efavoriamo i processi dicostituzione, riorganizzazionee unità dei settori sindacalicritici, delle realtà sindacaliclassiste, ovunque sirealizzano. Ma non possiamosottrarci dall’evidenziare i lorolimiti.L’appello in questione si basainfatti sull’illusione che laCGIL in quanto tale possadiventare un “sindacato di

trincea”. Insomma, ancora unavolta si punta sull’idea di“spostare a sinistra” ilsindacato, e non sulla necessitàdi costruire una veraopposizione di classeall’interno della CGIL, peraprire la strada allacostruzione di un sindacato diclasse nel nostro paese.La sua logica ristretta, debole ed’apparato, si mostra fin daltitolo: l’appello è indirizzato aisoli iscritti CGIL della Rete 28aprile e non all’insieme deilavoratori. Non è questa la via giusta. Lavolontà di organizzare unareale alternativa di classe allapolitica filo-padronale ecollaborazionista delladirezione CGIL (legata mani epiedi al PD), deve basarsianzitutto su un forte legamecon i tanti fronti di lottaoperaia che si sviluppano nelpaese, con le battaglie per ladifesa dei posti di lavoro, deicontratti, dei diritti, contro lechiusure di stabilimenti efabbriche, ecc.Sottolineiamo ciò perché oggiè necessaria la massimachiarezza. Troppe volteabbiamo assistito adoperazioni gestitedall’aristocrazia operaia, daiquadri della socialdemocrazia,poi rifluite nell’apparato, chehanno solo provocatodelusioni e sbandamenti fra imilitanti sindacali.

E’ ora che le forzegenuinamente di classe attivenel movimento sindacale eoperaio si assumano le proprieresponsabilità per costruireuna forte opposizionesindacale di classe erivoluzionaria, che agisca davolano nelle mobilitazioni.Questa funzione non puòessere svolta se si mantienel’apparato come punto diriferimento e si soggiace aimetodi burocratici e“parlamentari” nel sindacato.E’ nella fabbrica, nel posto dilavoro, che occorreorganizzare l’opposizione esvolgere un’azione. Solol’intervento diretto della classeoperaia nella vita del sindacatopuò ribaltare gli equilibri cheabbiamo di fronte e produrre

avanzamenti realinell’organizzazione delle lotte.Altrimenti si ricade nellalogica delle “minoranzecongressuali” e ci si troveràsempre alla casella di partenza.Occorre una vera opposizionedi classe organizzatata ecoordinata, che difenda inmodo fermo ed energico gliinteressi dei lavoratori, dandoimpulso ad una politica diunità dei sindacati sulla basedella lotta di classe, di fronteunico proletario, per lottarecontro il capitale esmascherare i capiopportunisti che lo puntellano. Questo lavoro non può cheessere connesso allacostruzione del Partitocomunista nel seno stesso dellaclasse operaia.

Sviluppiamo l’opposizione di classe in Cgil4

Il “partito della Fiom” e quello del proletariatoAbbiamo letto la rispostainviata dal compagno AntonioLamorte (uno dei tre operailicenziati alla FIAT di Melfi) alsegretario nazionale FIOMGiorgio Airaudo, il quale haproposto, la candidatura dialcuni operai alle prossimeelezioni.Bene ha fatto il compagnoLamorte, con una risposta pienadi orgoglio e dignità, a rifiutarsidi tentare di salvare la baraccadei partiti liberal-riformisti esocialdemocratici che hanno intutti questi anni tradito la classeoperaia e le masse lavoratrici.Gli operai non devono avere piùniente a che fare con i complicidell’oligarchia finanziaria, con ifalsi rappresentanti delproletariato!

Dobbiamo dire però di nonessere d’accordo con lemotivazioni con cui ilcompagno Antonio hagiustificato la sua scelta. Egli silimita a rivendicare la propriavolontà di essere un operaio, dirimanere un uomo che vuolesoltanto “guadagnare unsalario”. Afferma di non voler“fare politica” e chiedesemplicemente “a chi dovrebberappresentarci, di farlofinalmente o di avere lacoscienza di ritirarsi se crede di,invece, non farcela”. Il compagno Lamorte ragionasoltanto come "salariato", comesemplice "forza-lavoro", e noncome membro di una classe cheha il compito storico didistruggere il capitalismo e di

costruire la società socialista. E’una dimostrazione della carenzadi coscienza di classe e ingenerale del fattore soggettivoall’interno del movimentooperaio nel nostro paese. Il punto fondamentale è che ilsistema capitalista, inparticolare oggi, impedisceanche l’elementare aspirazionedell’operaio a “guadagnarsi ilgiusto salario”. Il sistema capitalista è la galeraper il lavoratore, il negatoredella sua persona. Per il padronevivi se produci plusvalore,altrimenti vieni gettato via. Lavita dell’operaio, per il capitale,si riduce a ciò. Il far politica, il lottare per lapresa del potere politico daparte della classe operaia, il

“vincere” (come scriveLamorte) è proprio lacondizione necessaria edindispensabile per assicurareall’operaio una vita degna diessere vissuta, la realizzazionedella sua personalità. Marx affermava: “Invece dellaparola d'ordine conservatrice:"Un equo salario per un'equagiornata di lavoro", gli operaidevono scrivere sulla lorobandiera il mottorivoluzionario: "Soppressionedel sistema del lavorosalariato". Dunque la migliorrisposta da dare agli Airaudo diturno è: “Non abbiamo niente ache fare con i partiti borghesi; ciimpegniamo solo per e con ilfuturo Partito comunista delproletariato d’Italia!”.

novembre 2012

Page 5: Scintilla, novembre 2012

5novembre 2012

Il 7 novembre i comunisti, irivoluzionari, la classe operaiaricordano e festeggianol’anniversario della immortaleRivoluzione Socialistad’Ottobre.La borghesia e loro portaborserevisionisti e socialdemocraticifaranno come al solito di tutto,per oscurare e infangare taledata, magari dedicandolequalche innocuo articolo oconvegno di tipo storico in cuila falsificazione e ladenigrazione sono l’aspettoprincipale. In quanto marxisti-leninisti,riteniamo la rivoluzionebolscevica un eventoprofondamente attuale e colmodi preziosi insegnamenti per lalotta odierna. Essa costituisce la provaconcreta, valida a tutt’oggi, cheè non solo auspicabile, maanche possibile e ncessarioabbattere il dominio borghese ecostruire la società socialista.Nell’epoca dell’imperialismo incui viviamo, le contraddizionifondamentali e i mali incurabilidel capitalismo si sonoaggravati, mentre le forzerivoluzionarie della classeoperaia e dei popoli sonooggettivamente cresciute suscala internazionale. Stiamo assistendo, nel mezzodella crisi capitaistica, ad unimportante risveglio delle lottee della mobilitazione dellaclasse operaia e di vasti stratisociali. I popoli oppressi siconfrontano sempre piùduramente con l’imperialismo. Tutto il sistema è maturo per larivoluzione sociale del

proletariato, la cui idea oggitorna di nuovo all’ordine delgiorno. Essa si dimostra come la solavia attraverso la quale la classeoperaia può risolvere lecontraddizioni intrinseche delcapitalismo, abolire losfruttamento e costruire unanuova società realmente amisura d’uomo e delle sueesigenze e aspirazioni. La Rivoluzione Socialistad’Ottobre ha altresì dimostratoil ruolo determinante del partitocomunista, anche se di piccoledimensioni, purchè armato dellateoria marxista-leninista. L’Ottobre sovietico costituiscedunque il fertile esempio che iproletari, i giovani ribelli,devono fare proprio e seguire,per dare un senso reale alle lottedi oggi.Piattaforma Comunista proponedi festeggiare in modo unitariol’anniversario dell’Ottobresovietico assieme a tutte lerealtà comuniste, agli operaiavanzati, ai giovanirivoluzionari, aglianticapitalisti, agli antifascisti,ai sinceri progressisti e agliintellettuali di avanguardia inun’ottica di confronto aperto,serrato e propositivo sulleprincipali questioni all’ordinedel giorno nel movimentocomunista e operaio. In primo luogo la questioneurgente ed improrogabiledell’unità dei comunisti e dellacostruzione del Partito. Non una celebrazione retorica ostoriografica, bensì unmomento e un aspetto dellavoro da sviluppare.

Pensiamo che tale celebrazionevada svolta nei luoghi dovesviluppano in concreto le lottedella classe operaia, delle masselavoratrici e popolari: neiluoghi di lavoro, nei quartieripopolari, nelle scuole, etc. Iniziative di questo tipopossono dare impulso alsuperamento dellaframmentazione esistente e araggiungere un superiorelivello di unità dei comunistivolto alla formazione delpartito rivoluzionario dellaclasse operaia basato suiprincipi del comunismo ed e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. Avanti compagni, che laRivoluzione d’Ottobre siad’esempio per le prossimerivoluzioni!

La Rivoluzione d’ottobre, un evento di attualità

Cari compagni, cari lettori, viinviamo il nuovo numero diScintilla e vi chiediamo disostenerci per il prossimo annocon convinzione epartecipazione, sottoscrivendoun abbonamento ordinario (15euro) o sostenitore (25 euro) sulccp 01004989958, intestato aScintilla Onlus. Non nascondiamo le difficoltà egli ostacoli di ogni tipo contro cuiurta una piccola realtà come lanostra. Nonostante ciò, siamo riusciti aproseguire e consolidare il nostrolavoro, a sviluppare le posizionipolitiche, ad esserecostantemente presenti nelle piùimportanti manifestazioni dimassa, ad analizzare la realtà incui siamo immersi, ad essere un

punto di riferimento edorientamento per tanti lavoratorie giovani compagni che siavvicinano alla militanzapolitica. Allo stesso tempo,abbiamo mantenuto un solidolegame con il movimentocomunista internazionale. E’ nostra intenzione proseguire esviluppare il lavororivoluzionario in cui siamoimpegnati, volto anzitutto allacomplessa ma irrinunciabilequestione della ricostruzione delpartito comunista. E’ la gravissima crisi in cui sidibatte il sistema capitalista, cherende del tutto inconsistenti lesoluzioni di stampo riformista erafforza la necessità di dare unarisposta come comunisti e diassumere iniziative concrete.

Tutto ciò ha un preciso rapportocon le risorse economiche di cuipossiamo disporre, così comecon il livello di partecipazioneconsapevole dei compagni a noipiù vicini. Vi chiediamo perciò non solo uncontributo economico, ma anchedi stringere i nostri reciprocirapporti, di discutere, diconfrontarci, di cooperareall’interno di un percorso di unitàdei comunisti sulla base deiprincipi marxisti-leninisti,finalizzato a ridare al proletariatoil suo reparto d’avanguardia. Nel solco di quest’esigenza, e inun momento che vedel’intensificazione della lotta diclasse, il vostro contributo saràancora più prezioso.

Campagna abbonamenti 2013

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

Chiuso il 30.10.2012 - stampinprop.Per contatti e contributi:

[email protected]@yahoo.itABBONATEVI ALLA

STAMPA COMUNISTAcon 12 euro annui

Versamenti su c.c.p.001004989958

intestato a Scintilla Onlus

Ogni fine settimana La7 trasmette ilprogramma «In Onda» di Porro(vicedirettore del quotidianoberlusconiano «il Giornale») e Telese(direttore di «Pubblico»). Il 28ottobre, data della «marcetta suRoma», i due hanno messo in onda,col titolo “Cuori neri, tornano ifascisti?”, un indecente colloquiotelevisivo al quale partecipavanoFiore di «Forza Nuova», Di Stefanodi «Casa Pound», e Revelli del«Manifesto». I «cuori neri» facevano l’apologia delfascismo, Revelli lo condannava. Lacosa vergognosa è che fascismo eantifascismo siano ormai consideratidue «interlocutori» che possanosedere con pari diritti allo stessotavolo. Ciò dimostra anche ladebolezza di una certa «sinistra»:Revelli non avrebbe mai dovutoprestarsi per una simile operazione. Ilfascismo è un crimine del capitalismoe alle carogne fasciste si risponde inun solo modo: «tornate nelle fogne!».

Vergogna!

Page 6: Scintilla, novembre 2012

6

E’ ora di riunire tutti i marxisti-leninistinovembre 2012

La pubblicazione dei nostri duearticoli sull’unità dei marxisti-leninisti (v. “Scintilla” settembre eottobre 2012) ha avuto un riscontroche giudichiamo interessante. Affrontiamo però prima alcuniaspetti negativi.Senza dubbio c’è ancora moltaconfusione, che produce unatendenza all’eclettismo e alconciliatorismo fra realtà che hannocaratteristiche e contenuti ideologicie politici profondamente diversi. Visono ad es. compagni chescambiano il Partito con il fronte enon si rendono conto dellapericolosità di alcune posizioni. Altrivorrebbero inquinare il marxismo-leninismo (che contiene tutti glielementi fondamentali per costruireuna integrale concezione del mondoe trasformarlo) con brandelli diideologie borghesi e piccoloborghesi. Vi è poi chi preferisce restare infinestra. Vorrebbero la “casapronta”, possibilmente chiavi inmano e arredata. In realtà, le loroesitazioni, il loro attendismo, il loroassenteismo, aumentano il ritardodel fattore soggettivo. L'approfondimento delle linee didemarcazione in seno al movimento

comunista proseguirà nel prossimoperiodo sotto l’offensiva dellaborghesia. Noi consideriamo questoprocesso, determinato da causeprofonde e oggettive, non solo unfatto naturale, ma la condizioneindispensabile per depurare ilmovimento dagli opportunisti e dairevisionisti palesi e camuffati. Lo salutiamo dunque, poichè mettein luce le posizioni reali di chi siproclama marxista e leninista marifiuta l’unità; favorisce l'esattapercezione della loro essenza diclasse e mette in luce contraddizioninei confronti dei compagni cheancora militano in taluneformazioni, per la loro scarsapreparazione politico-ideologica oper la capacità mimetica di certi“dirigenti”. Passiamo alle notizie positive e al dafarsi. Nonostante i limiti a cuiabbiamo accennato, comincia adelinearsi un primo novero di realtàorganizzate e singoli compagnimarxisti-leninisti che hannoaccettato la nostra proposta oespresso disponibilità e interesse. Il nostro intento non è certo quello diavanzare verso l’unità dei comunisticon atti burocratici o passi affrettati(non ci interessano le fughe in

avanti), ma con un dibattito intensoed aperto fra comunisti, senzaseppellire i contrasti e i punti di vistadivergenti, ma sapendo guardareall’obiettivo strategico. Dunque un processo volto a unmaggior coordinamento e a unamigliore organizzazione,sistematicamente accompagnatodalla verifica pratica. Il primo passaggio sarà chiaramentequello di riunire a livello nazionale irappresentanti dei gruppi che simantengono coerentemente sulleposizioni marxiste-leniniste e si sonodichiarati d’accordo sulla nostraproposta. L’incontro avrà per scopo unoscambio di esperienze, un confrontosulle principali questioni di lottaideologica e politica che dobbiamoaffrontare nella situazione attuale, la

questione del programma, quelladelle forme di organizzazione edegli obiettivi di intervento fra laclasse operaia e le masse popolari,per incidere di più nelle lotte. Su questa baste, costruendo unambito collettivo stabile, definendoun piano di lavoro teorico-pratico,dotandoci degli strumenti necessaried applicando i principi leninisti,sarà possibile avanzare per cerchiconcentrici, tappa dopo tappa,passando dall’unità di azione aquella politica, dall’unità ideologicaa quella organizzativa, con pazienzae fermezza. Una strada non facile, ma cheseguiremo con incrollabile fiducianel socialismo proletario, superandoogni ostacolo, ogni tendenzarevisionista, ogni settarismo.

(Dal progetto di programmagenerale di PiattaformaComunista)La società socialista assumerà laforma statale di repubblicapopolare basata sui consigli difabbrica, di quartiere, di villaggio,ecc., vale a dire sugli organismiche la classe operaia ed il popololavoratore si daranno nel corsodel processo rivoluzionario e peresercitare il potere.Essa avrà una costituzionerealmente democratica ed unachiara legislazione in cui i dirittidel popolo lavoratore,contrariamente a quanto avvienenei paesi capitalisti, non potrannoessere aggirati, elusi o smentiti

dai paragrafi seguenti o daicodicilli. Essi verranno inveceeffettivamente garantiti dalladittatura rivoluzionaria delproletariato e goduti dailavoratori, assieme ai beni dellaproduzione e della cultura.Nel socialismo verrà garantito ildiritto pieno di coscienza, diparola, di stampa, diassociazione, di riunione, dimanifestazione, di mobilitazionee di sciopero per i lavoratori. Tuttiquesti diritti serviranno aconsolidare la democraziaproletaria, a rafforzare esviluppare il socialismo verso lasocietà comunista senza classi.Pertanto, non sussisterà la

pienezza dei diritti politici e civiliper gli ex appartenenti allaborghesia imperialista, per glisfruttatori, per i fascisti ed irazzisti. Non sarà in alcun casopermesso di operare per ristabilireil capitalismo sconfitto, maancora non del tutto liquidato.Verrà soppresso il Codice Rocco,le leggi speciali ed antipopolari,la giurisdizione militare edamministrativa, il diritto borgheseereditario. Gli attuali magistrati dicarriera saranno sostituiti dagiudici popolari eletti a suffragiouniversale e revocabili da partedei cittadini, e da altri giudicieletti dai consigli dei deputati deilavoratori ai diversi livelli. Verràfissato un termine massimo (unanno) come limite di attesa per ilgiudizio.Gli organi della democraziasocialista dovranno esserenecessariamente costituiti sullebasi delle migliori tradizioni delmovimento operaio. Grazie adessi l’apparato statale verràavvicinato al popolo, finirà ilparlamentarismo e la separazionefra potere legislativo edesecutivo.

Allo stesso tempo le masselavoratrici verranno spinte apartecipare all’amministrazionedello stato, ad assumerne ladirezione.Il centralismo burocratico edasfissiante sarà rotto e diverrà unarealtà il più ampio autogovernolocale ed una completaautonomia amministrativa delleregioni, delle province, dellemunicipalità, delle unitàproduttive, delle scuole, ecc. Leautorità nominate dallo stato e dalgoverno negli organismi localiverranno abolite.....Un’assemblea nazionale unica,democraticamente eletta inrappresentanza della classeoperaia e degli altri lavoratori,sarà l’organo legislativo e politicoche definirà gli indirizzi generalidi politica interna ed estera enominerà il governo centrale....Nella repubblica socialistavigerà la revocabilità in ognimomento e senza eccezioni deideputati che perdono la fiduciapolitica dei lavoratori che lihanno eletti o agiscono incontrasto col mandato popolare. Richiedeteci l’opuscolo!

Sottoscrivete per la stampacomunista, la vostra stampaInviate un contributo per le speseche abbiamo sostenuto per lamanifestazione del 27/10Versamenti su c.c.p. 01004989958intestato a Scintilla Onlus (indicare la causale)

La nostra “riforma costituzionale”

Page 7: Scintilla, novembre 2012

7

È la decisione che nuovamenteribadiamo come comunisticolombiani, analizzando i recentifatti politici nazionali especialmente l'accordosottoscritto dalle FARC-EP e dalgoverno, all'Avana (Cuba), nelquale le parti si impegnano adiscutere nei prossimi mesiun'agenda di sei punti, mirando aporre fine al conflitto armato nelpaese. Consapevoli delle grandilimitazioni esistenti nel paese perla partecipazione e lo sviluppo diun dibattito nazionale relativo allaquestione della pace, salutiamo icolloqui che le FARC-EP ed ilgoverno inizieranno nel mese diottobre, come importante passoavanti in un dibattito che interessatutta la società colombiana,rispetto al quale non saremo al disotto delle attese nel presentare inostri punti di vista, proposte esoluzioni di pace. Siamo impegnati nella nobilecausa della pace e siamo vicini alpopolo, in tutti i fronti di lavoro,nello sciopero, nelladisoccupazione, nelle assemblee,nelle occasioni pubbliche, nellepiazze e nel vivo del confrontopolitico, in cui persisteremo nelmettere in luce le vere cause delconflitto, nel denunciare ledeformazioni strutturali delpaese, la dipendenza el’arretratezza, le molteplicimanifestazioni del super-sfruttamento, di spoliazione, didisuguaglianza e di esclusionepolitica, così come le impellentiesigenze economiche, sociali epolitiche di un popolo che nondesiste dal suo diritto diconquistare la pace con lagiustizia sociale. Parteciperemo in maniera attivaal nuovo scenario politico che siapre col dibattito sulla pace e la

fine del conflitto, insistendo sullamobilitazione politica,convincendo passo dopo passotutti i militanti popolari, idemocratici e la sinistra, il popoloe le sue organizzazioni, dellanecessità di conquistare laconvocazione di una AssembleaNazionale Costituente, di unampio carattere e contenutodemocratico popolare, nella qualeil popolo come fattore costituenteprimario definisca in manierasovrana una nuova CostituzionePolitica che stabilisca le basi dellapace con la giustizia sociale; inaltre parole un nuovoordinamento giuridico e politicoche sbarri le porte alneoliberismo, all'antidemocracia,alla dipendenza e all'esclusionesociale e politica, vere cause dellaguerra e dell’arretratezza delpaese. Su questa strada raddoppieremogli sforzi per la costruzione di ungrande Fronte Politico delleMasse, come strumentoimportante dei democratici, deirivoluzionari e della sinistra peropporsi all’approfondimentodella guerra, ai bombardamenti,alla pratica statale di sterminiodell'opposizione politica, allacriminalizzazione della protestasociale ed incoraggi la lotta perun vero cambiamento sociale. Siamo per una vera soluzionepolitica al conflitto politico,economico, sociale ed armato nelpaese, questione che leghiamostrettamente alla lotta delproletariato e del popolo percambiamenti strutturali di fondoche eliminino le condizioni disupersfruttamento, spoliazione,disuguaglianza ed esclusione. Intal senso, che esistano oppure nole guerriglie, continueremo ariaffermare le posizioni e lesoluzioni politiche che

sottolineino l'inevitabilità dell'usodella violenza rivoluzionaria, lanecessità di prepararel'insurrezione popolare armata edi sviluppare la nostra lineamilitare per accumulare forze peril potere. Evidenziando la possibilità diraggiungere dei cambiamenti,sebbene ancora parziali, riguardola situazione delle masse e delpaese, auspichiamo che i dialoghitra le FARC-EP ed il governoassicurino un dibattito importanteper il popolo e la nazione, edaprano spazi alle iniziative presedall'ELN e dall'EPL perun'eventuale partecipazione inquesti dialoghi. Apprezziamo lapossibilità di raggiungere uncessate il fuoco bilaterale - converifica internazionale degliaccordi - per alleviare le massecontadine dai bombardamentiindiscriminati e togliere l'assedioai combattenti popolari dellacampagna e della città, e chepermetta di applicare il DIH(Diritto InternazionaleUmanitario) per frenare ladegradazione del conflitto. Sottolineiamo gli sforzi che oggistanno realizzando moltepliciorganizzazioni sociali e politichenell’approntare ed unificareun'agenda da presentare ediscutere col governo sulla pacedi cui ha bisogno la Colombia. Andiamo avanti cercandol'obiettività e l'identificazionedelle tendenze e controtendenzedel cambiamento; perciò non cifacciamo illusioni circa i risultatidei nuovi avvenimenti. L'esperienza ci ha dimostrato cheil conflitto non è un tema facile,che si risolve solo con la buonavolontà delle parti, perché questocomprende e fa parte delloscontro politico e sociale che si

sviluppa nel paese. In questi termini è obbligatorioallertare il popolo e tutti imilitanti sui possibili risvolti dellamanovra e sugli obiettivi nei qualiè impegnato questo governo.Santos non è un democraticoperché ha accettato i dialoghi;questo governo, così come laborghesia che rappresenta, nonhanno rinunciato alla guerraantipopolare, né al terrorismo diStato, e nemmeno al processo difascistizzazione come essenza delregime autoritario e centralistavigente in Colombia. Perciò èimportante osservare l'esistenzadi cambiamenti nella tattica e neimetodi per affrontare il popolo etutte le forze democratiche erivoluzionarie, nella via diimporre il fascismo e svilupparela controrivoluzione preventiva. In un'altra prospettiva gli sforzi diquesto governo non esulano dalsuo interesse di "risanare" il paeseper renderlo più attraente agliocchi della sua locomotivaminerario-energetica: le grandimultinazionali e gli investitoristranieri. Nonostante ciò, ed essendoconseguenti col momento storico,gli ideali e gli interessi dellaclasse operaia e del popolo, ditutti coloro che vogliono ilcambiamento, affronteremoquesta nuova tappa della lotta diclasse incalzando, nel mezzo deidialoghi governo-guerriglia, conl'unità popolare, per raggiungere icambiamenti democratici eantimperialisti che da più dicinquanta anni reclama la nazioneintera.

Comitato Esecutivo Centraledel Partito Comunista diColombia (marxista-leninista)ed EPL

novembre 2012

Colombia: “Siamo per la pace”

Page 8: Scintilla, novembre 2012

La vittoria di Hugo Chavez, conil 55% dei voti sul candidatodella destra, dell’oligarchia edell’imperialismo USA, hadimostrato l'appoggio popolare dicui gode il progetto bolivariano.Senza dubbio si è trattato diun'elezione tra due programmidiametralmente opposti. Da un lato, quello di HugoChavez che si concentra sulcontrollo statale della produzionedel petrolio e del consumo; sugliinvestimenti in programmisociali; su una più grandepartecipazione popolare nelleistituzioni pubbliche; sulla salutee l’istruzione gratuita;sull'integrazione latino-americana in opposizioneall’imperialismo USA.Dall’altro, quello di Capriles, unfascista mascherato daliberaldemocratico, che è afavore del capitale privatonazionale e straniero, che vuoleriprendere in mano l'economia

venezuelana attraverso leprivatizzazioni, che si oppone amolti dei programmi sociali delgoverno Chavez, che è a favoredegli accordi commerciali con gliStati Uniti e si opponeall'integrazione regionale, chesostiene gli interventi imperialistiin Medio Oriente.Queste sono le differenze che havalutato il popolo venezuelano, ilvero vincitore delle elezioni. Sia chiaro: con questo risultatoelettorale i settori popolari hannorafforzato un processo politicoprogressista e antimperialista, mala destra non è statadefinitivamente sbaragliata.L’oligarchia mantiene il poteresulle banche e sui media, ed èriuscita a convincere un ampiosettore sociale a sostegno dellesue tesi neoliberiste. Come affermano i nostricompagni del Partito ComunistaMarxista Leninista del Venezuela

“il trionfo di Chavez in questeelezioni e la sua permanenza algoverno sono un passoimportante per continuare adavanzare rafforzando gli spazirivoluzionari, ma è necessarioessere coscienti che la borghesianon rimarrà a braccia consertedopo le elezioni, continuerà adagire per mandare all'aria leconquiste dei lavoratori.

Per tale ragione è necessariocombattere le illusioni riformisteche sostengono che è possibilela rivoluzione socialista senzadistruggere lo Stato borghese,dobbiamo essere conseguenticoi principi marxisti-leninisti edavanzare con la forza deglioperai e dei contadini unitiverso la rivoluzione socialista".Hanno perfettamente ragione!

8

Venezuela: sconfitti la destra e gli yankeenovembre 2012

Il premio Nobel per la paceall'Unione Europea è unavergogna. Ad aggiudicarsi ilriconoscimento è stata infattiun’istituzione borghese che è frai maggiori violentatori dellapace nel mondo. Per evidenziare la naturabrigantesca della UE basterebbericordare che negli ultimidecenni i principali paesiimperialisti che ne fanno parte eche determinano la sua politicahanno partecipatoall’aggressione della Jugoslaviae della Somalia, si sonoimpegnati nella spartizionedell’Africa e nelle guerreneoloconiali, hanno cercato di

destabilizzare paesi latino-americani e sostenuto regimidispotici come quello di BenAlì, hanno invaso l’Iraq el’Afghanistan, hanno aggreditomilitarmente la Libia, ed ora sipreparano ad aggredire Siria eIran.Come se non bastasse, siconcede il Nobel nel momentoin cui i governi dell'UE stannomassacrando i lavoratori e ipopoli con una violentaoffensiva economica e politica,accompagnata da una durarepressione, per sostenere gliinteressi, i privilegi e il dominiodei monopoli finanziari chesono all’origine della crisi nella

quale ci troviamo immersi. Ilpremio è un insulto alle lotte incorso.L'UE, che oggi è scossa dallalegge dell’ineguale sviluppo,non ha certo diminuito la suaattitudine all’aggressione dellaclasse operaia e dei popoli. L’hainvece aumentata, procede alriarmo, da impulso alla politicasecuritaria e si prepara a nuoveguerre di saccheggio per laripartizione del mondo. Ma perpremio ottiene il massimoriconoscimento pacifista delmondo borghese. Lacontraddizione è lampante.Noi comunisti non cimeravigliamo dell’ipocrisia,

della menzogna e della falsitàproprie della borghesia, chevuole ingannare le masse enascondere la verità. Abbiamovisto Nobel per la pace conferitia Kissinger, a Walesa, a Peres ea Rabin, a Carter, a Obama, edora vediamo quello conferitoall’UE, anche se sarebbe megliodire alla NATO.Il proletariato e i popoli oppressicapiranno che c’è un solo modoper aprire la strada alla pace:lottare per distruggerel’imperialismo. Il nostro “premio” saràl’emancipazione dell’umanitàdal giogo del capitale, unanuova società e nuovo mondo.

Il Nobel della vergogna

ConferenzaInternaz ionale

di Part i t ie Organizzaz ion i

Marxist i-Len in ist iw w w. c i p o m l . i n f ow w w. c i p o m l . i n f o

E’ stata ufficializzata lacostituzione del Fronte Popolare inTunisia, composto da 12 partiti edorganizzazioni politichecomuniste, di sinistra e popolari tracui il Partito dei Lavoratori (PT),nonché da figure indipendenti. L’obiettivo principale del Fronte èquello di completare il processorivoluzionario e di instaurare ilpotere popolare in Tunisiaattraverso tutte le forme di lottapossibili, comprese le elezioni. Leforze costituenti il Fronteaffermano la loro volontà di unitàcon tutte le iniziative nazionali e

popolari che si accordano con leproprie linee guida e attività.Il Fronte Popolare si pone davantial popolo tunisino comel’alternativa al potere attuale diEnnahda e dei suoi alleati, nonchéalle altre forze borghesi “liberal-moderniste”, incapaci dirispondere agli immensi bisogni edaspettative del popolo. Infatti,Ennahda ricorre sempre più aimetodi polizieschi, lasciandocampo libero alle milizie,strumentalizza la religione e rinviaall’infinito le scadenze dellapromulgazione della nuova

costituzione e le elezioni.E’ stato realizzato un progetto diCarta politica del Fronte, undenominatore comune di tutti ipartiti che lottano per larealizzazione degli obiettivi dellarivoluzione, sui temi dellaquestione nazionale e democratica,della questione economica esociale, di quella culturale ededucativa. La formazione del Fronte Popolarein Tunisia indica, alla classeoperaia, ai popoli, ai movimentirivoluzionari e progressisti la viada seguire.

Costituito il Fronte Popolare