Salute 10 più Nr. 3 Anno 2013

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE RAVENNA IN QUESTO NUMERO IN QUESTO NUMERO Pallavolista romagnolo Pallavolista romagnolo Andrea Gardini Andrea Gardini PAG. 15 PAG. 15 Centenaria ravennate Centenaria ravennate Giuseppa Golnelli Giuseppa Golnelli PAG. 12 PAG. 12 - Attenzione ai “nei” - Cos’è la vestibologia - Trattare le piccole ustioni - Attenzione ai “nei” - Cos’è la vestibologia - Trattare le piccole ustioni N. 3 - MARZO 2013 N. 3 - MARZO 2013 SALUTE_10piu_cover_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/03/13 16:34 Pagina 1

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Salute 10 più è il mensile gratuito dedicato alla salute, al benessere e molto altro ancora. È disponibile nelle più importanti farmacie e negli studi medici di Ravenna e dintorni.

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE

RAVENNA

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

Pallavolista romagnoloPallavolista romagnoloAndrea GardiniAndrea Gardini

PAG. 15PAG. 15

Centenaria ravennateCentenaria ravennate

Giuseppa GolnelliGiuseppa GolnelliPAG. 12PAG. 12

- Attenzione ai “nei”

- Cos’è la vestibologia

- Trattare le piccole ustioni

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- Cos’è la vestibologia

- Trattare le piccole ustioni

N. 3 - MARZO 2013N. 3 - MARZO 2013

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NON PERDERE L’OCCASIONE

Con riferimento al redazionale “La ginnastica dellavista” pubblicato alle pagine 18 e 19 nel nr.2.2013, la redazione di SALUTE 10+specifica che Gianni Greco non è dottore, bensì Ottico Optometrista.

Dott. Franco Borghesan

SALUTE

2 ATTENTI A QUESTI POLLINI

Dott. Franco Borghesan

SALUTE

7 LE ALLERGIE - Come affrontarle.

Dott. Ignazio Stanganelli

DERMATOLOGIA

8 ATTENTI A QUEL “NEO”

Intervista di Tiziano Zaccaria

CENTENARI

12 GIUSEPPA GOLNELLI - Centenaria ravennate

Intervista di Tiziano Zaccaria

SPORT

15 ANDREA GARDINI

Dott. Giorgio Guidetti

SALUTE

18 LA VESTIBOLOGIA

Dott. Roberto Nonni

SALUTE

20 CHECK-UP DIAGNOSTICO

Dott. Andrea Baldisserri

PROFILASSI

21 LA PREVENZIONE ATTRAVERSO IL VACCINO

Dott. Ugo Cimberle

OCULISTICA

24 IL LASER AD ECCIMERI

Dott.ssa Donatella Valmori

PSICOLOGIA

26 LA SESSUOLOGIA NELLA TERZA ETÀ

Giulio Spinari

SALUTE

28 TRATTARE LE PICCOLE USTIONI

Dott.ssa Maria Nives Visani

BENESSERE

4 COME DEPURARE IL NOSTRO CORPO

SOMMARIO » Nr. 3 - MARZO 2013

Proprietà, redazione e realizzazioneMultiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - [email protected]

Stampa: Tipografica Derthona - Tortona (AL)

SALUTE 10+ N. 3.2013 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011.

ERRATA CORRIGE

I NOSTRI AMICI ANIMALI

30 LA STORIA DI BRICIOLA E ANDREA

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ATTENTI Aquesti polliniATTENTI Aquesti pollini

SALUTE

Per le persone allergiche è importante conoscerele piante che liberano i pollini ed il calendariod’impollinazione, in modo da ridurre al massi-mo il tempo all'aperto durante il periodo critico.

- EVITARE le gite nei giorni di sole, con vento e tempo secco.

- ATTENZIONE alle ore successive alla pioggia: è dimostrato che la pioggiafrantuma il polline di una miriade di particelle che mantengono intatto il loropotere allergizzante e raggiungono più in profondità le vie aeree.

- EVITARE i luoghi in cui l'erba è stata tagliata da poco.

- TENERE le finestre di casa chiuse durante il giorno; praticare sport preferibil-mente in luoghi chiusi.

- EVITARE il contatto con polveri e peli di animali domestici.

Seguire scrupolosamente le istruzioni dello specialista sull'uso dei far-maci antiallergici necessari per la cura della malattia.

IMPORTANTE

Dott. Franco BorghesanSpecialista in allergologia

La betulla è diffusa in tutta Europa, inparticolare nei paesi scandinavi, dovedetiene il primato tra le cause di polli-nosi. In Italia si ritrova nei boschi delleAlpi e degli Appennini da 900 a 1800metri di altitudine. Negli ultimi anniquesto albero è sempre più utilizzatocome pianta ornamentale nei giardini dinuovi insediamenti urbani di numerosecittà, soprattutto nell'Italia settentri-onale, perciò la pollinosi da betulla è inprogressivo aumento. Le betulaceehanno una pollinazione precoce (marzo-maggio) e possono scatenare neisoggetti allergici rinite e congiuntivite.

Quella delle Composite è una famigliamolto vasta, che annovera un’infinità di

generi e specie diffuse in tutto il mondonegli ambienti più disparati: alcunesono ruderali, infestanti e cresconospontaneamente, altre sono coltivate ascopo alimentare (carciofo, lattuga),officinale (camomil-la), industriale (gira-sole), o ornamen-tale (margherita,crisantemo, dalia).Le specie responsabili di allergie sonoquelle che disperdono al vento enormiquantità di polline, come l'artemisia ol’assenzio, ma in particolare il tarassacoo soffione o dente di leone, con la suacaratteristica infruttescenza sferica.Negli ultimi anni è cresciuta una nuovapianta infestante, l'ambrosia, una com-posita americana che ha già colonizzatoil Nord Italia e si sta diffondendo nel-l'area mediterranea.

E' cosi altamente allergizzante che inCanada il Governo obbliga i cittadini adestirparla dal proprio giardino o ter-reno. Il suo periodo di pollinazione vada luglio a settembre; la sintomatologiaè di solito rinocongiuntivitica.

Presente in tutta Europa, il nocciolo pro-duce grandi quantità di pollini durante imesi invernali, da gennaio a marzo. Isintomi dell’allergia a nocciolo tendonospesso a perdurare nel tempo a causadella reazione crociata con i pollini diontano e betulla, piante con la stessa dis-tribuzione geografica e la cui fioritura vafino a maggio. I soggetti allergici pos-sono presentare sindrome orale allergicain seguito ad ingestione di nocciole.

I carpini sono presenti principalmentenelle regioni centro - settentrionali suirilievi delle Prealpi e dell'Appennino.Durante la fioritura liberano notevoliquantità di pollini da marzo a maggio.

La prima pianta che impollina all'iniziodella Primavera è il cipresso, dotato diun polline liberato in enormi quantità eperciò fonte di allergie. Le manifes-tazioni cliniche interessano prevalente-mente le alte vie aeree (raffreddore e

BETULLA

COMPOSITE

NOCCIOLO

CARPINO

CIPRESSO

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congiuntivite) nel periodo febbraio-marzo. Il numero dei cipressi presenti incittà è in aumento e anche altre pianteornamentali della stessa famiglia, comeil cedro giapponese e il ginepro, con-corrono all'aumento della quantità dipolline liberata in atmosfera.

Le Graminacee costi-tuiscono la princi-pale componenteerbacea di pascoli,prati, terreni incolti e margini delle strade,sopravvivendo in condizioni climatichevariabili dal mare ai monti. Sono in asso-luto le prime al mondo come agenti diallergopatia e comprendono le comunigramigne, i cereali, le canne e in generaletutte le piante con spighe, pannocchie,ciuffi o pennacchi. Nella fascia mediter-ranea la pollinazione avviene tra aprile egiugno; spostandosi verso Nord o salen-do in montagna ritarda di qualche setti-mana e si protrae nei primi mesi estivi. Ilpolline è responsabile di oculoriniti e piùraramente di forme asmatiche.

L'olivo, con la parietaria,costituisce la specie veg-etale maggiormenteresponsabile di allergie nell'area mediter-ranea. Della sua stessa famiglia, leOleacee, fanno parte anche il frassino, illigustro, ma anche lillà e gelsomino,piante ornamentali per fortuna nonresponsabili di allergie. L'interesse clinicoè dovuto alla copiosa produzione dipolline e alla sua aggressività; per fortunail periodo di pollinazione non è moltolungo, va da metà aprile a fine maggio.Una caratteristica dell'olivo e l'alternanza:un'annata di alta produzione di olive èseguita da un'altra di scarsa produttività.Questo fenomeno, legato ad un'alternan-za pollinica, è causa anche negli allergicidel succedersi di primavere con sintomipiù intensi con altre meno fastidiose. Adifferenza delle altre specie vegetali, l’oli-vo non raggiunge il picco di pollinazionein tarda giornata, ma durante le primeore del mattino. I pazienti allergici accu-sano fastidiose rino-congiuntiviti.

OLIVO PARIETARIA

GRAMINACEE

La pollinosi da parietaria riveste grandeimportanza in Italia e in tutto il bacino delMediterraneo. La si trova in luoghi incoltivicino a ruderi, tra le crepe dei vecchimuri, sia in pianura che in collina, ma nonoltre i 900 metri. La pianta è costituita dapiccoli fusti cilindrici giallo rossastri e dafoglioline lanceolate provviste di peliurticanti. In primavera, gli stami, ripiegatiall'interno del fiore, si distendono a scattoe lanciano una nuvoletta di polline. Ilpicco massimo di pollinazione si rag-giunge nel periodo aprile-maggio, ma ilpolline può persistere tutta l’estate.Questo granulo pollinico, che riesce apenetrare in profondità nelle vie aeree, èresponsabile di congiuntiviti, ma pure diforme asmatiche anche gravi. FINE

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BENESSERE

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - NaturopataE-mail: [email protected]

È bene infatti in questo periodo aiu-tare l'organismo a liberarsi dalle tossi-ne, dai grassi accumulati durante imesi invernali con le abbondanti liba-gioni tipiche delle tradizioni culinarielocali e che spesso abbondano ed abusa-no di carni suine, dolci a base di formag-gi grassi e menù elaborati. Inoltre, l'in-verno è anche più povero di frutta everdure fresche rispetto alle altre sta-gioni, anche se in realtà gli scaffali deinegozi di frutta e verdura sono pienidi varietà provenienti da coltivazio-ni lontane. Per migliorare lo stato disalute, per ridurre gli episodi diallergie, per evitare la stanchez-za tipica della primavera e pernon ritrovarsi con dei chili ditroppo è bene sottoporre il nostroorganismo ad una bella quarantenadi depurazione che riguardi gli organidi eliminazione, in primis il fegato, chesecondo la medicina cinese rappresentala primavera, ma anche i reni e il sistemalinfatico.

La natura ci viene in aiuto con le pian-te. Quelle di maggior utilizzo per depu-rare l’organismo sono quattro.IL TARASSACO (Taraxacum Officinalis),detto anche dente di leone o sof-fione, pianta erbacea dai caratteristici

fiori gialli dei nostri campi e prati notagià nell'antichità, di cui si utilizzano leradici e le foglie in primavera e ilsucco in autunno. Contiene alcaloidi,oli essenziali, inulina, provitamine A,vitamina B, vitamina C. Svolge funzio-ni depurative, diuretiche e colereti-

che (miglior produzione di bile).IL CARCIOFO (Cynara Scolymus),

nato da una mutazione diuna varietà di cardo ecomparso all'inizio delXV secolo. È largamente

coltivato come ortaggio.Apprezzato per l'atti-vità nelle affezioniepato-biliari. In medici-

na si utilizzano le foglie(da non confondere con le

BRATTEEcom mestibili)

da cui si estrag-gono estratti sec-chi ed estrattifluidi, tinturemadri, succhi dapianta fresca e tisane.Oltre come depurativo,coleretico e colagogo(migliora la fluidità e lo scorrimentodella bile) viene utilizzato per le sueproprietà amaro toniche e ipoglicemiz-zanti (proprietà che permettono diridurre le concentrazione di glucosio

Arriva la primavera,

IL NOSTRO CORPOÈ bene in questo periodo aiutare l'organismo a liberarsidalle tossine e dai grassi accumulati nei mesi invernali.La natura ci viene in aiuto con piante come il tarassaco, ilcarciofo, il cardo mariano e la bardana.

Le piante depurativepiù comuni

TARASSACO

CARCIOFO

DEPURIAMO

Stiamo lasciando il lungo inverno perarrivare ad un importante periodo del-l'anno, in cui il nostro organismo siprepara, come avviene per le piante,alla “fioritura”p r imave r i l e.Dopo il freddoe le giornatebuie, stiamoandando versoil rinnovamento, verso la luce, verso laprimavera. Il concetto di rinnovamentoviene assunto anche dalla religione ecoincide con la Pasqua, cioè passaggioo cambiamento. Non a caso questafesta viene preceduta da un periodo dipreparazione, la Quaresima, durante laquale avviene la purificazione dello spi-rito con i “fioretti”, piccoli sacrifici comel'astensione dalle carni, dai dolci, o idigiuni. Questi “fioretti” avevano ancheuno scopo salutistico, ovvero di depu-razione del corpo.

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BENESSERE

ciate con gli allergeni potrebbero peg-giorare la sintomatologia aller-gica. Ad esempio chi è aller-gico alle composite (arte-misia e ambrosia) deveevitare l'assunzione di:tarassaco, cicoria,camomilla, prezze-molo, sedano e caro-te. Chi è allergico alleurticacee deve fareattenzione ad ortica,basilico e ciliegio.Occorre perciò la

nel sangue). È sconsigliato alle donnein allattamento.IL CARDO MARIANO (SylibumMarinum), pianta selvatica dei terreniincolti di area mediterranea, con capoli-ni color porpora protetti da brattee egrandi foglie spinose. Si utilizzano lefoglie, le radici e i semi da cui siottengono estratti secchi ed estratti

fluidi, tinture madri,succhi e tisane. In

medicina vengo-no utilizzati isemi contenen-

ti un'alta per-centuale di

silimarina notaper le proprietà

epatoprotettive.LA BARDANA (Arctium Lappa) piantabiennale presente un po' ovunque di cuisi ricordano i grandi capolini (infiorescen-za formata da fiori sviluppatisi su un assecorto e con ricettacolo ingrossato) uncina-ti che, soprattutto secchi, rimangonoimpigliati nei tessuti. Si utilizzano lefoglie che in antichità venivano schiac-ciate e applicate sulla pelle con attivitàbattericida su ferite, pustole, puntured'insetti e acne. Dai semi e dalle radici siottengono estratti secchi, estratti fluidi,tinture madri, succhi e tisane, con attivitàdepurative, ipoglicemizzanti e colereti-che/diuretiche. È bene fare attenzioneall'utilizzo di piante che per reazioni cro-

massima cautela nell'utilizzo di formulecomplesse affidandosi al consiglio dipersone qualificate. Minor rischio dieffetti collaterali si verificherà utilizzan-

do un drenaggio con farmaci omeo-patici, sali tissutali, terapie omo-

tossicologiche (appartenenti allemedicine alternative) e pratiche

fisiche come il linfodrenaggio.Questi interventi dovrannoessere associati a una mag-

giore attenzione alimentare,come vuole la tradizione nel periodo

di quaresima.BARDANA

CARDO MARIANO

FINE

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Dott.ssa Paola Rossi

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Shopping e Sorrisi

Aria diprimavera!

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Monopoly Junior con Bimbobell

Shopping e SorrisiShopping e SorrisiShopping e Sorrisi

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ALLERGIESALUTE

ALLERGIEDott. Franco BorghesanSpecialista in allergologia

L’allergologia è la branca della medicina interna che si occupa di manifestazioni respiratorie, cuta-nee e gastrointestinali. Per questi motivi viene spesso praticata da altre figure professionali medi-che, che spesso non hanno un’adeguata preparazione scientifica nel ramo specifico: molte rinitivengono seguite dall’otorinolaringoiatra, molti asmatici dal pneumologo, molte dermatiti daldermatologo, molti problemi di allergia alimentare dal gastroenterologo, molte congiuntivitiallergiche dall’oculista. Se da una parte il contributo di questi colleghi è fondamentale, dall’altrasi rischia di perdere la visione unitaria della malattia allergica, dal momento che ogni specialistacura soltanto il suo ambito e trascura le altre patologie associate.

Vanno affrontate con una visione complessiva del paziente.Perché il rischio è quello di curare i sintomi e non la malattia.

Le malattie allergiche colpisconocirca il 20 per cento della popolazio-ne e sono in continuo aumento, spe-cie le riniti, le dermatiti e le allergiealimentari. La gran parte di esse pre-sentano una stagionalità, legata allapresenza nell’ambiente della sostanzache provoca l’allergia, a volte banaledal punto di vista sintomatologico,ma che può risultare anche moltoinvalidante, come per gli asmatici, eperfino mortale, per il veleno inietta-to dalle punture degli imenotteri(calabroni, api, vespe) e per certe

forme di allergia alimentare efarmacologica. Inoltre, le

riniti possono sensibil-mente pregiudicare laqualità della vita, com-

promettendo il sonno e l’equilibriopsicofisico, rendendo stanchi, irritabi-li e riducendo il rendimento scolasticoe lavorativo.

Molti pazienti pensano che non siapossibile guarire da un’allergia, mache si possa solo gestirla attraverso unaterapia sintomatica. Al contrario, molteforme di rinite e di asma bronchiale edi reazione da imenotteri sono trattabi-li tramite un’adeguata vaccinoterapia,che può portare alla completa guari-gione. L’immunoterapia antiallergica èriconosciuta dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità come l’unicaterapia in grado di modificare la storiaclinica del paziente.

L’importanza della visione d’insiemeSovente più d’una malattia allergica èpresente contemporaneamente nellastessa persona, per cui il pericolo èquello di perdere la visione unitaria delpaziente allergico e di trascurare alcuneimportanti manifestazioni, spessocurando il sintomo e non la malattia. Sirischia, visto il benessere acquisito conla cura del sintomo, di non ricercare afondo le cause della malattia e quindinon curarle. L’allergologo, sentito senecessario il parere degli altri speciali-sti d’organo, dovrebbe essere il medi-co che si prende in carica defini-tivamente l’allergico in tutta lasua complessità, con unavisione olistica.

L’IMPORTANZA DELLAVISIONE D’INSIEME

I RISCHI CAUSATI DALLE ALLERGIE

LE ALLERGIE SI POSSONO CURARE

FINE

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ATTENTIALNEOCHE CRESCE

ATTENTIALNEOCHE CRESCE

DERMATOLOGIA

Può celare un melanoma, il piùaggressivo dei tumori della pelle.Piccola guida alla prevenzione, alladiagnosi ed ai trattamenti possibili.

di tumore è del tutto guaribile, perchéil rischio che abbia invaso altri organibersaglio (metastasi) è pressoché nullo.La diagnosi precoce serve innanzituttoa distinguere il melanoma dai neicomuni. La presenza sulla nostra pelledi nei è normale: di solito si tratta diinnocue macchie di forma rotondeg-giante regolare, piane o rilevate, dicolore bruno o nerastro uniforme, dipochi millimetri di diametro e crescitalenta e graduale. Invece è estremamen-te sospetto il cambiamento sulla super-ficie di un neo.

Per riconoscere le modificazionisospette di un neo o di una macchiascura di recente insorgenza, si fa

Dott. Ignazio StanganelliResponsabile Centro di Oncologia DermatologicaSkin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori RomagnaProgetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo

Il melanoma è un tumore che derivadalla trasformazione maligna deimelanociti, le cellule che determi-nano il colore della pelle. Ilmelanoma può insorgere su cuteapparentemente sana o dalla modifi-cazione di un neo preesistente. La fre-quenza di questa neoplasia è in nettoaumento in tutto il mondo: negli ulti-mi 15 anni il numero dei casi è prati-camente raddoppiato. In Italia inmedia si verificano 14 casi ogni annosu 100.000 abitanti; l'età maggior-mente a rischio è quella compresa trai 25 e 50 anni e le donne sono piùcolpite rispetto agli uomini.

Programmi di prevenzione e diagnosiprecoce hanno dimostrato, soprattuttonegli ultimi dieci anni, che di melano-ma si può guarire. Infatti, scoperto inanticipo ed eliminato con una cor-retta asportazione chirurgica durantela fase di sviluppo iniziale, questo tipo

CHI È A RISCHIO MELANOMA?

Sono a rischio i soggetti che hanno una o più delle seguenti caratteristiche:

- MODIFICAZIONE EVIDENTE E PROGRESSIVA DI UN NEO;

- COMPARSA DI UN NUOVO NEO IN ETÀ ADULTA;

- SOGGETTI GIÀ TRATTATI PER MELANOMAO CON FAMILIARITÀ A QUESTA PATOLOGIA;

- UNO O PIÙ NEI DI DIAMETRO SUPERIOREA 5 MM E DI FORMA IRREGOLARE;

- ELEVATO NUMERO DI NEI;

- CAPELLI BIONDO-ROSSI, OCCHI CHIARI,CARNAGIONE MOLTO CHIARA ED ESTREMAMENTE SENSIBILE AL SOLE;

- PRECEDENTI SCOTTATURE AL SOLE,SOPRATTUTTO NELL’INFANZIA E NELL’ADOLESCENZA.

L’importanzadella prevenzioneL’importanzadella prevenzione

Come identificarele macchie sospetteCome identificarele macchie sospette

MELANOMA PIANO

AA

BB

riferimento ad un messaggio educa-tivo sintetizzato dalla sigla ABCDE.

STA PER ASIMMETRIAil melanoma è una macchia irregolarenella quale non è possibile identificaredue metà simili tra loro. La gran partedei nei benigni sono invece regolari.

SIGNIFICA BORDI IRREGOLARIe frastagliati, a "carta geografica".

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Il melanoma piano è la forma più fre-quente di questo tumore: rappresentacirca l’80 per cento dei casi. Apparecome una macchia piana, di colorevariabile dal bruno scuro al nero, a con-torni frastagliati, di forma irregolare edasimmetrica. Può essere piccolo, ma disolito ha dimensioni di 5-6 mm di dia-metro e tende ad estendersi orizzontal-mente, raggiungendo anche dimensionidi alcuni centimetri di diametro. Puòinsorgere in qualunque parte del corpo,ma predilige il dorso nell’uomo e gli artiinferiori nella donna. Dopo una fase dicrescita orizzontale, che può durare mesio anche anni, il melanoma piano puòcominciare a crescere in altezza.

Il melanomacupoliforme rap-presenta invece il20 per cento deicasi e si localizzasoprattutto a

capo, collo e dorso. Appare come unaformazione nodulare a rapida cresci-ta in altezza, di colorito bruno-nera-stro, a superficie liscia, a contorni nettie regolari, che talora si ulcera e si rico-pre di croste ematiche.

Durante la visita dermatologica, assiemeall'osservazione ad occhio nudo dellemacchie scure pigmentate, si possonoeffettuare esami strumentali che consen-tono di identificare meglio la naturadella lesione. Strumenti come il derma-toscopio, il videomicroscopio e lo ste-reomicroscopio aiutano a vedere di più,perché ingrandisco-no la lesione eimpiegano dispositi-vi che consentono dievidenziare aspettimorfologici relativi astrutture situatesotto la superficiedella cute, non visi-bili ad occhio nudo.

DERMATOLOGIA

Caratteri del melanoma

La diagnosticastrumentale

MELANOMA CUPOLIFORME

CC

DD

EE

COME COLORE A VARIE TINTEnero, rosso-bruno, rosa che sono distri-buiti all'interno della macchia in modonon uniforme.

COME DIMENSIONEsuperiore a 6 mm;

COME EVOLUZIONEPROGRESSIVA

raramente il melanoma resta identico ase stesso in quanto la lesione tende acrescere e allargarsi rapidamente.

La presenza di due o più di questicaratteri può far sospettare ilmelanoma e deve indurre unintervento tempestivo dal medicodi famiglia e l'eventuale inviopresso il centro di riferimento spe-cialistico. In caso di variazioneinattesa di un neo, o comparsa diun neo con colore e forma diversadagli altri, è sempre buona regolasottoporre il problema all'atten-zione dello specialista.

DERMATOSCOPIO

»SEGUE

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DERMATOLOGIA

Un esaminatore esperto interpreta gliaspetti morfologici a volte estremamentecomplessi visibili con queste metodicheed individua melanomi in fase iniziale.Tuttavia, la diagnosi certa può basarsi soloun riscontro istologico. Pertanto è sempreconsigliabile fare asportare i nei che il der-matologo considera sospetti.

Nel caso in cui lo specialista evidenzi unalesione sospetta o maligna, viene effettuatala biopsia escissionale (completa rimozionedella lesione), generalmente eseguita inanestesia locale con un margine di 2 mm.Essa permette in ogni caso l’asportazio-ne completa della neoformazione e lacorretta esecuzione dell’esame istologico.

Per terapia medica dei tumori si inten-de un trattamento eseguito con farma-ci, che hanno il compito di uccidere le

cellule tumorali (chemioterapia) o distimolare le difese immunitarie specifi-che (immunoterapia). Nei confronti delmelanoma i chemioterapici che si sonodimostrati efficaci sono la Dacarbazina,la Temozolomide, somministrato pervia orale, e la Fotemustina. Non ancorain uso terapeutico, ma in avanzato statodi sperimentazione, sono alcuni farma-ci “target”, che agiscono avendo perbersaglio singole molecole proprie delDNA tumorale (oncogeni) e cheappaiono molto promettenti.

Da diversi anni sono in uso terapeuticoalcune citochine (molecole proteicheprodotte da vari tipi di cellule) chehanno il compito di “aiutare” le difeseimmunitarie dell'organismo. Esse pos-sono essere usate singolarmente o inassociazione alle chemioterapie.

Numerose tecniche si stanno sperimen-tando, con l’uso di singole proteineche possano far riconoscere il tumore ocon terapie “cellulari” che sfruttano l’at-tività delle cellule preposte al controllodel sistema immunitario. Nonostante visiano ancora numerose variabili da

mettere a punto, a tutt’oggi nei pazien-ti che mostrano capacità di rispostaimmunitaria specifica si può ottenereun controllo duraturo della malattia.

Chi si è scottato frequentemente,soprattutto da bambino, e possiede fat-tori predisponenti, ha maggiori possi-bilità di sviluppare il melanoma.

Gli effetti nocivi del sole possonoessere immediati, osservabili in brevetempo dopo l'esposizione ai raggisolari, come l'arrossamento dellapelle accompagnato da prurito o bru-ciore, oppure comparire anche dopomolti anni, come l’invecchiamentoprecoce della pelle, che si manifestacon la comparsa di rughe e macchiesu viso, collo e dorso delle mani, e lafotocarcinogenesi, ovvero l’induzionedi tumori sulla pelle.

TrattamentochirurgicoTrattamentochirurgico

TrattamentomedicoTrattamentomedico

TerapieimmunologicheTerapieimmunologiche

Regole per una correttaesposizione al soleRegole per una correttaesposizione al sole

Evitare lescottature solariEvitare lescottature solari

TerapievaccinicheTerapievacciniche

- EVITA LE ESPOSIZIONI ECCESSIVEE LE CONSEGUENTI SCOTTATURE.

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- PROTEGGI SOPRATTUTTO I BAMBINI,QUELLI SOTTO L’ANNO DI ETÀ NONDEVONO ESSERE ESPOSTI AL SOLE.

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DERMATOLOGIA

SFATIAMO ALCUNI LUOGHI COMUNI CHE CREANO CAT-TIVA INFORMAZIONE SUGLI EFFETTI DEL SOLE SUL NOSTRO ORGANISMO.

SFATIAMO ALCUNI LUOGHI COMUNI CHE CREANO CAT-TIVA INFORMAZIONE SUGLI EFFETTI DEL SOLE SUL NOSTRO ORGANISMO.

VERO O FALSO?

Il sole è importante per evitare il rachitismo nei bambini?VERO, ma per fissare la vitamina D sono sufficienti pochi minuti al giorno diesposizione. Al contrario, troppo sole nell'infanzia e nell'adolescenza aumentail rischio di sviluppare un melanoma in età adulta.

L'abbronzatura rende più sani?FALSO, soprattutto se non si seguono le regole di una corretta esposizione. Sirischia, infatti, di abbassare momentaneamente le proprie difese immunitarie edi creare danni permanenti alle nostre cellule.

Il buco dell'ozono è fra le principali cause dei tumori della pelle?FALSO. L'assottigliamento dello strato di ozono, rilevante per l'impatto sulclima e su vari ecosistemi nel nostro pianeta, sembra trascurabile alle nostre lati-tudini nell'indurre maggior rischio di melanoma. Piuttosto, è il nostro compor-tamento sbagliato che aumenta il rischio degli effetti indesiderati del sole.

Il tumore della pelle è una malattia dell'anziano?FALSO. Alcuni tipi di tumore come gli epiteliomi (tumore di derivazione epitelialeche coinvolge anche organi ghiandolari profondi) sono più frequenti nell'anziano,ma il melanoma cutaneo, il più maligno dei tumori della pelle, può comparireanche nei giovani e si deve prevenire con comportamenti corretti fin dall'infanzia.

Asportare un neo è pericoloso?FALSO. In presenza di una lesione sospetta è indispensabile e necessaria unacorretta asportazione chirurgica.

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CENTENARI

Oggi si gode un meritato riposo, ricor-dando le fatiche che l’hanno accompa-gnata nel secolo scorso. Il segreto dellalongevità? “Non essere invidiosi di nes-suno e vivere serenamente”.

ancora nemmeno i miei fratelli piùgrandi. D’inverno, poi, siccome eranecessario portare a casa un po’ di soldianche quando non si poteva lavorarenei campi, andavo a fare qualche fac-cenda domestica a due famiglie bor-ghesi che avevano dei bimbi piccoli.Guadagnavo trenta lire al mese».

Nell’inverno 1942 Giuseppa si sposò el’8 gennaio dell’anno seguente nacqueMaria, la sua unica figlia (le generazio-ni successive sono rappresentate dalnipote Michele, oggi stimato medico difamiglia, e dai pronipoti Matilde eMarco, studenti). Con la bambinaancora in fasce, la Seconda GuerraMondiale irruppe nell’intimità del suofocolare. «Abitavamo a Mezzano, sottoal fiume, dove il fronte si fermò alungo ed i tedeschi avevano messo laloro base. In casa mia dovemmo ospi-tare quattro militari tedeschi per cin-que mesi. Erano ragazzi molto giovani,che mangiavano sulla nostra tavolaquello che riuscivano a rimediare,molto spesso cipolle.

«Sono arrivata a cento anni e nonme ne sono nemmeno accorta!Nella mia vita ho sempre lavoratocome un diavolo, tanto che non sonemmeno come faccio ad essereancora al mondo. Non ho avutotempo di pensare alla mia età, nonho mai festeggiato i miei complean-ni. Ma ora finalmente posso riposar-mi, ripensando ai sacrifici fatti».Giuseppa Golnelli a 101 anni godedi discreta salute e cammina ancorasulla proprie gambe, pur aiutandosicon un bastone, ma sorprendesoprattutto per la sua lucidità e per ilsuo carattere forte, forgiato da unavita difficile. Il suo primo complean-no Giuseppa l’ha festeggiato proprioa cento anni, il 30 giugno scorso, cir-condata dall’affetto dei suoi cari edei tanti amici di famiglia. E pensareche quando sua figlia le ha detto chele stava preparando la festa, si èquasi arrabbiata, dicendole di lasciarperdere.

ANNI ‘50, GIUSEPPA GOLNELLI (ASINISTRA) CON LA FIGLIA MARIA:ATTINGONO ACQUA DA UN POZZO.

I101anni di

di Tiziano Zaccaria

I tedeschi in casa

Giuseppa Golnelli è nata a Mezzano diRavenna il 30 giugno 1912, in unafamiglia di contadini piuttosto numero-sa, con cinque fra fratelli e sorelle. I suoiprimi ricordi, naturalmente, sono legatialll’infanzia. «Alla fine della PrimaGuerra Mondiale mio padre tornò acasa dopo tre anni d’assenza ed io sten-tai a riconoscerlo. Per diversi giorni nonvolli parlare con quell’estraneo che eraimprovvisamente entrato nella nostrafamiglia». Vita durissima, quella deglianni Venti, dove appena adolescenti siveniva spediti nei campi a lavorare laterra. «A tredici anni avevo già la zappain mano. D’estate andavo a mietere ilgrano, oppure a lavorare nelle risaie diCà del Bosco. Ogni giorno facevo dodi-ci chilometri a piedi, sia all’andata cheal ritorno, finché una volta convinsi miopadre a comprarmi una bicicletta, checonservo ancora come un preziosoricordo. In casa mia fu una decisionesofferta: si trattava di una spesa impor-tante e oltretutto una bici non l’avevano

Il progressoin una bicicletta

LA SIGNORA GOLNELLI CON LA FIGLIA MARIA,

IL NIPOTE MICHELE ED I PRONIPOTI MATILDE E MARCO

GIUSEPPAGOLNELLI

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CENTENARI

Mi ricordo che una volta venne da meun militare con due uova e mi chiese, agesti, di fargli una sfoglia. In casa avevodue pugni di farina e lo accontentai».

All’inizio degli anni Cinquanta un gravelutto colpì Giuseppa: la morte del mari-to per malattia.«A quel punto assieme a mia figliaandai a vivere in città, a Ravenna.Prendemmo in affitto una camera, colgabinetto in cortile. Per tirare avanti,d’inverno continuavo a fare lavoridomestici a casa di alcune famiglie,mentre d’estate facevo la campagnaagli zuccherifici di Mezzano e Classe,ma ho anche piantato pini a Marinadi Ravenna, per il rimboschimento.Per la verità mi piaceva parecchiolavorare, non ho mai amato oziare.

E ho sempre avuto la fortuna di starebene di salute, così sono andata avan-ti senza problemi fino al pensiona-mento».

Giuseppa è nata in un’epoca in cui le autoerano rare, non c’era la tv, non c’erano glielettrodomestici e il telefono, tuttavia nons’è mai stupita per le conquiste tecnologi-che o per l’uomo sulla luna. «Ricordo sol-tanto una cosa: quand’ero ragazza restaisorpresa nel vedere una strana attrezzatu-ra che, girando, produceva musica (ungrammofono, ndr). La tecnologia? Peranni ho avuto altre cose a cui pensare:spesso ho passato intere giornate man-giando soltanto un pezzo di pane, finché,poco alla volta, sono uscita dalla povertà».

Non sembrano esserci segreti particolarinella longevità di Giuseppa. Di sicuro nonce ne sono nell’alimentazione, perchéancora oggi mangia un po’ di tutto, con-cedendosi ogni tanto anche un bicchieredi vino. Forse il suo segreto sta nello spi-rito col quale ha affrontato la vita: «Hofatto molti sacrifici, ma non sono maistata invidiosa di niente e di nessuno. Hosempre rispettato gli altri e ho sempreconsiderato il lusso come qualcosa dinegativo - conclude – L’importante èessere sereni verso sé stessi e consapevolidi aver dato il proprio meglio». FINE

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» SEGUE

«Il bilancio sportivo è eccezionale.Quando siamo arrivati, io ed Anastasi,la Polonia era una nazionale in diffi-coltà, alle prese con un cambio gene-razionale. Abbiamo inserito i migliorigiovani 20-22enni, e in due anni siamoandati a medaglia in quattro competi-

SPORT

ANDREA

In Italia da giocatore detiene un record:ha conquistato sette scudetti in quattrosocietà diverse, oltre a numerosi trofeicon la maglia della nazionale, dellaquale è stato a lungo un punto di forza.Andrea Gardini, nato a Bagnacavallo l’1ottobre 1965, è stato uno dei pallavoli-sti più vincenti nella storia del volley ita-liano e uno dei più grandi di sempre nelsuo ruolo di centrale. Nel 2007 è statoanche inserito nella Volleyball Hall ofFame di Holyoke, nel Massachusetts.Dopo il ritiro dall’attività agonistica,Gardini ha svolto l’incarico di direttoresportivo a Modena e Milano, prima didiventare vice allenatore della nazionaleitaliana dal 2007 al 2010, chiamato dalcommissario tecnico Andrea Anastasi inquesto ruolo. E sempre come vice diAnastasi, due anni fa è passato sullapanchina della nazionale polacca.

L’ex grande pallavolista bagnacavallese oggi è ilvice allenatore della Polonia. “Qui c’è grandeentusiasmo ed il volley è lo sport nazionale”.

zioni su cinque: nel 2011 siamo giuntiterzi nella World League, terzi agliEuropei e secondi nella Coppa delMondo, mentre l’anno scorso abbiamotrionfato nella World League».

«A Londra è salita troppo la pressione,in una squadra che non ha moltaesperienza come la nostra. La Poloniaresta comunque la nazionale che negliultimi due anni ha fatto il maggiorbalzo nel ranking mondiale: siamosaliti dal tredicesimo al quarto posto.Le abbiamo ridato quella credibilitàinternazionale che le mancava daglianni Ottanta».

«Da giocatore ho visto tutti gli angolidel mondo, ma non mi ero mai ferma-to così a lungo in una nazione. InPolonia ho trovato una straordinariaaccoglienza, un popolo in grande spin-ta e rinnovamento, giovani aperti, cheparlano più lingue e hanno la menteaperta».

GARDINIANDREAGARDINI

Gardini, qual è il bilancioprovvisorio di questa suaesperienza in Polonia?

Gardini, qual è il bilancioprovvisorio di questa suaesperienza in Polonia?

E per quanto riguarda lasua personale esperienzaumana?

E per quanto riguarda lasua personale esperienzaumana?

Alle Olimpiadi di Londranon avete centratol’obiettivo del podio,eliminati nei quartidalla Russia.

Alle Olimpiadi di Londranon avete centratol’obiettivo del podio,eliminati nei quartidalla Russia.

di Tiziano Zaccaria

ANDREA GARDINI QUI CON A. ANASTASI

«Là il volley è lo sport nazionale. Quasitutti i giorni la tv di Stato trasmette unapartita di campionato. Quando gioca lanazionale, abbiamo un centinaio di gior-nalisti accreditati al seguito. Su internetci sono almeno venti blog molto cliccati,che fanno anche gossip su giocatori eallenatori, cosa impensabile per il volleyitaliano. A Varsavia, quando vado alristorante, la gente mi riconosce, si alza eviene a chiedermi l’autografo.

Il mondo della pallavoloin Polonia è diverso daquello italiano?

Il mondo della pallavoloin Polonia è diverso daquello italiano?

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Dunque è una situazione molto gra-tificante, anche se chiaramente,quando le cose vanno male, c’èmolta attenzione nella direzioneopposta e siamo sottoposti a critichenon indifferenti. Ma il gioco vale lacandela».

«La mia famiglia resta quasi sempre quiin Romagna, mentre io mi muovoassieme ad Anastasi. Da aprile a set-tembre viviamo in Polonia, oppure

Lei abita a Ravenna,come ha organizzato lasua vita fra la Romagna ela Polonia?

Lei abita a Ravenna,come ha organizzato lasua vita fra la Romagna ela Polonia?

siamo in giro per il mondo con lanazionale, per disputare le varie com-petizioni internazionali. In inverno,invece, andiamo in Polonia mediamen-te una volta al mese, per fare unostage o semplicemente per seguireuna partita del campionato naziona-le, con l’obiettivo di visionare imigliori giovani».

«Io e Anastasi abbiamo a disposizio-ne un bell’appartamento in una zonanuova di Varsavia, che negli ultimi anniè diventata una città molto moderna. IlCentro allenamento della Federvolleypolacca, però, si trova a 90 km daVarsavia, in mezzo alla foresta».

Il vostro quartiergenerale è VarsaviaIl vostro quartiergenerale è Varsavia

ANDREA GARDINI CON LA MOGLIE

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FINE

SPORT

«Dopo le Olimpiadi ci è stato rinnovatofino al 2014, una data molto importante,perché fra due anni la Polonia ospiterà iMondiali di volley. Un grande evento,che movimenterà l’intera nazione».

«Mi piacerebbe prendere in mano unasquadra come capo allenatore, ma sic-come ho sempre vissuto la pallavolo ad

Desidererebbe condurrein prima personauna squadra importante?

Desidererebbe condurrein prima personauna squadra importante?

7 SCUDETTI(Ravenna 1990-91; Treviso: 1993-94,1995-96, 1997-98, 1998-99; Roma1999-00; Modena 2001-02).1 COPPA ITALIA(Ravenna 1990-91).1 SUPERCOPPA ITALIANA(Treviso 1998).4 CHAMPIONS LEAGUE(Ravenna 1991-92, 1992-93; Treviso1994-95, 1998-99).2 COPPA DELLE COPPE(Bologna 1986-87; Treviso 1993-94).2 COPPE CEV(Treviso 1997-98; Roma 1999-00).2 SUPERCOPPA EUROPEA(Ravenna 1992; Treviso 1994).

alto livello, vorrei continuare a farloanche in un ruolo di vice. Quando nel2010 terminai il mio rapporto con lanazionale azzurra, in Italia ricevettialcune offerte, ma erano poco gratifi-canti, così ho preferito sposare la causapolacca».

«E’ un risultato eccellente, perché hasdoganato alcuni giovani e consacratoaltri giocatori che sono arrivati ad altolivello un po’ avanti con gli anni».

«Innanzitutto mi piace la gente, apprez-zo la capacità del romagnolo di sdram-matizzare anche le situazioni difficili. Epoi mi piace il mare. Quando torno acasa dopo molto tempo, per prima cosavado a Marina di Ravenna, dove ho unmio “buen ritiro”».

Quando scadeil vostro contratto?Quando scadeil vostro contratto?

Con la medaglia di bronzoa Londra, la nazionaleazzurra è ritornatafra le “big”.

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ANDREA GARDINI

CON FRANCESCO DAMIANI A LONDRA

IL PALMARES DA GIOCATORE

Lei ha scelto di restare avivere in Romagna. Cosal’attira della nostra terra?

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Si tratta di un disturbovisivo inerente l'inca-pacità di fissare l'im-magine di cose eoggetti da grandialtezze. Nella norma ilcervello di una perso-na che guarda verso ilbasso a una certaaltezza da terra, dopoaver ricevuto le infor-mazioni visive dalleretine oculari, analizzale distanze delle cosee invia informazioni

seconda delle posizioni dellatesta, stimola particolari cellulenervose a loro volta collegateai gruppi muscolari del collo,della schiena e delle gambe.Ecco perché se si volta la testada una parte, tutto il corpo lasegue adeguandosi quasiistantaneamente alla situazio-ne, per mantenere un equili-brio "posturale" e facilitare imovimenti verso quella dire-zione. Un’alterata funzionedell’apparato dell’equilibrioè causa della vertigine, laspiacevole sensazione dirotazione del proprio corpoo dell’ambiente circostante,che provoca mal di testa,nausea, vomito, tachicardiae a volte diarrea. Quando cisi trova ad una considerevolealtezza dal suolo, si può invecesoffrire delle cosiddette "verti-gini d'altezza", consideratefisiologiche, ovvero normali inmolte persone e da non riferir-si ad alcuna malattia.

Dott. Giorgio GuidettiUnità Operativa Audio-VestibologiaAzienda USL di ModenaOspedale Ramazzini di Carpi

SALUTE

VESTIBOLOGIA

Cos’è la vestibologia

E’ una moderna disciplina medica, che si occupadelle vertigini e dei disturbi dell’equilibrio in genere.

La vestibologia si occupa delle ver-tigini e dei disturbi dell’equilibrioin genere.

E’ una disciplina relativamente nuova.In Italia in pratica, salvo rari pionieri,è strutturata soltanto dagli anniSettanta del secolo scorso. In generese ne occupano gli otorinolaringoia-tri, talora i neurologi. Lo sviluppo tec-nologico ha consentito di fare grandipassi in avanti ed oggi le conoscenzesulle malattie in grado di provocarevertigini possono essere esplorate inmodo decisamente più efficace rispet-to al passato, quando in pratica siricorreva unicamente alla fastidiosastimolazione dell’orecchio con acquacalda o fredda.

Il termine nasce dalla parola vesti-bolo che è un sinonimo di labirintocioè quella parte dell’orecchio inter-no che garantisce l’equilibrio.

L’organo dell’equilibrio è situatonell’orecchio interno ed è il “labi-rinto membranoso”.

Tutto ciò avviene perché dentro questastruttura un liquido linfatico, dettoendolinfa, muovendosi appunto a

Le vertigini d’altezza,quella paura del vuoto

All’interno del labirinto membranoso vi sonodei corpuscoli denominati sacculo, utricolo e icanali semicircolari: i primi due sono sollecitatidai movimenti della testa avanti-indietro e dallaforza di gravità, mentre i canali sono sensibili aimovimenti nelle altre direzioni.

Orecchio esterno Orecchio medio

MartellettoNervoacustico

Coclea

Canale semicircolarelaterale

Coclea

VESTIBOLO

LABIRINTO MEMBRANOSO

Orecchio interno

Condotto uditivo

APPARATO UDITIVO

Padiglioneauricolare

Canale semicircolareanteriore

Membranadel timpano

Incudine

Canalesemicircolareposteriore

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SALUTEvre liberatorie”, la terapia per la verti-gine provocata dai “sassolini” durante imovimenti rapidi del capo, che abbia-mo effettuato per primi in Italia.L’attività clinica è sempre stata accom-pagnata da quella di ricerca, docu-mentata da numerose pubblicazionisulle riviste internazionali.Nel 2004 il servizio è passato dalPoliclinico universitario di Modenaall’Azienda USL, per adeguarsi allesempre più numerose richieste di con-sulenza da tutta Italia. Dal 2010 hasede presso l’ospedale Ramazzini diCarpi, dove è stato creato un ambienteadeguato alle esigenze dell’utenza edove è possibile una stretta collabora-zione con le unità operative diOtorinolaringoiatria e Neurologia.

Sei tecnici di audio-vestibologia dilunga esperienza consentono di effet-tuare valutazioni clinico-strumentalicon le più moderne attrezzature dia-gnostiche in circa 12.000 pazientiall’anno provenienti da tutta Italia e davarie nazioni europee, e di effettuareterapie riabilitative per i disturbi croni-ci dell’equilibrio e degli acufeni.

All’inizio del 2013 la Società Italiana diVestibologia ha eletto alla propria presi-denza il dottor Giorgio Guidetti, conside-rato tra i maggiori esperti a livello inter-nazionale dei disturbi dell’equilibrio.“Sono onorato da questa scelta - diceGuidetti, spiegando che - la neonatasocietà avrà come duplice obiettivo quel-lo di formare medici specialisti e informa-re i cittadini sui temi legati a questa parti-colare scienza medica, che studia disfun-zioni e anomalie dell’equilibrio”. GiorgioGuidetti, nato nel 1953 a Reggio Emilia,si è laureato all’Università di Modenacome medico chirurgo e si è specializzatoin Otorinolaringoiatria e in Audiologia.Ha ricoperto sino al 2003 il ruolo diDirettore del Servizio di Vestibologia eRieducazione vestibolare del Policlinico diModena ed è docente di Otoneurologiaall’Università di Modena e Reggio Emiliae per il Master in Posturologia alla PrimaFacoltà di Medicina e Chirurgia dellaSapienza di Roma. Attualmente è respon-sabile del Servizio di Audio-Vestibologiadell’Azienda USL di Modena pressol’Ospedale Ramazzini di Carpi. Negli anniè stato autore di numerosi articoli scienti-fici su riviste nazionali e internazionali,oltre che di alcuni saggi monografici inambito otoneurologico.

IL DOTT. GUIDETTI È ILPRESIDENTE DELLA SOCIETÀITALIANA DI VESTIBOLOGIA

alle cellule nervose dell'equilibrio inmodo tale che tutto il corpo si adattiquasi istantaneamente alla situazione.Questo automatismo di equilibrio è ingenere appreso nei primi anni di vita.Nelle persone sofferenti di vertigini daaltezza il meccanismo pare in qualchemodo deficitario,ovvero gli occhi nonriescono a inviareesatti segnali nervosi alcervello, per cui l’appara-to dell'equilibrio entra inuna sorta di continuo tenta-tivo di adattamento.Dunque, questo disturbosembra causato da un funzionamentooculare difettoso, "appreso" in modoscorretto nei primi anni di vita.

Il servizio di Vestibologia di Modenaè uno dei più “vecchi”: è stato creatonel 1980 dal professor Remaggi e inseguito sviluppato dal professorGaletti, entrambi grandi appassionatidelle patologie dell’orecchio.Il nostro servizio è adeguato ai piùavanzati standard internazionali. Inparticolare abbiamo collaborato inprima linea allo sviluppo di tecnologiecome la stabilometria computerizzata,ed alla messa a punto delle rieduca-zione vestibolare, cioè dei metodi diriabilitazione dei disturbi cronici del-l’equilibrio e delle cosiddette “mano-

Il centro di Modena

FINE

OSPEDALE RAMAZZINI DI CARPI

Tra il mare e la città, in località Punta Marina Terme, in una casa coloni-ca ristrutturata, il Ristorante-Pizzeria Molinetto dis pone di sale climatiz-zate arredate con cura e particolare attenzione ai dettagli. Dalla prima-vera all’autunno, gli ospiti di questo tipico locale romagnolo, possonoinoltre accomodarsi, per il pranzo o per la cena, in una zona all’aria aper-ta «estremamente godibile». Presso questo locale è presente una esposi-zione permanente di artisti contemporanei, denominata «Arte e cucina».

Punta Marina Terme - RA - Via Sx Canale Molinetto, 139/BTel. 0544.430248 - E-mail: [email protected]

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BREVE GUIDA AI TEST DIAGNOSTICIIN BASE ALL’ETÀ. QUALI FARE?

SALUTE

Dott. Roberto NonniDirettore SanitarioSan Pier Damiano Hospital FaenzaE-mail: [email protected]

Rispetto a soli pochi anni fa, oggi lenuove tecnologie e l’aumento delnumero degli esami eseguibili ren-dono possibile arrivare molto piùrapidamente alla diagnosi. Nellostesso tempo, l’inaspettata carenza dirisorse economiche costringe ad evi-tare le spese superflue. E una listagenerica di accertamenti mal si adat-ta ad una molteplicità di soggetti.Spetta allora al medico di famigliaselezionare gli accertamenti più adat-ti: conosce la nostra storia personalee quella familiare, il territorio in cuiviviamo, sa se presentiamo fattori dirischio o manifestazioni clinichesospette per patologie importanti,quindi è il più qualificato per indiriz-zarci sulla strada della prevenzione.

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

A tal scopo è utile un orientamentoiniziale, ad iniziamo dal gruppo dimalattie cardiovascolari, primo almondo per mortalità. Innanzituttodeve temerle chi ha avuto genitorio fratelli con accidenti acuti primadei 55 anni (la storia familiare èsempre molto importante).

L’uomo, dai 35 anni in su, è di persé a rischio, mentre la donna lodiventa dopo la menopausa.

Il fumo è il principale fattore dirischio per tutti.

In questi soggetti diventa tassativocontrollare periodicamente la pres-sione arteriosa epraticare gli esamidi glicemia, coles-terolo, trigliceridi,colesterolo Hdl,omocisteina, fibrinogeno, acidourico, creatinina,esame urine, Pcr.Sono importantila visita medica eun ECG periodico.Attenzione all’insorgenza di iperten-sione arteriosa e diabete tipo 2:accrescono di molto il rischio di even-ti cardiovascolari acuti.

MALATTIE TUMORALI

Il secondo gruppo di malattie è costi-tuito dai tumori e anche qui, inmolti casi, la familiarità gioca unruolo importante. Sono inoltredeterminanti l’ambiente in cui si vivee le abitudini a rischio: fumo, ecces-siva esposizione al sole, contatto con-tinuo con sostanze tossiche, carenzedietetiche, ecc. Quasi sempre nonesistono “marcatori” nel sangue conalto valore predittivo, per cui lestrategie di prevenzione si affidano aindagini di diversa natura. Il rispettodella frequenza degli esami consigliaticostituisce l’arma più efficace per sconfig-gere una malattia altrimenti inarrestabile.

PATOLOGIE RESPIRATORIE

Infine abbiamo il gruppo dellepatologie respiratorie, con in testa labronco-pneumopatia cronicaostruttiva (Bpco), la cui primacausa è il fumo di sigaretta.Ogni fumatoresopra i 40 annidovrebbe eseguireuna spirometria,che aiuta la nostracapacità respirato-ria e ci dà unamisura precisa deldanno provocato da fumo e inquina-mento dell’aria. Non dobbiamoaspettare i primi sintomi, tosse eaffanno, ma agire quanto prima èpossibile per tentare di bloccare unamalattia subdola, che in Italia mieteoltre 20mila vittime all’anno ed è inaumento.Altra malattia respiratoria sub-dola, diagnosticabile con unesame, è la sindrome delle apneenotturne. All’esame devono sotto-porsi soggetti con sonnolenza diurnanon giustificata, che russano durantela notte, che riferiscono risvegli not-turni, bambini iperattivi e con scarsorendimento sco-lastico.In questi casi ilmedico di famiglia,dopo l’anamnesi,decide se convienepraticare una polisonnografia(esame complesso da praticare inospedale) oppure un’ossimetria(percentuale di saturazione diossigeno nel sangue), semplice edindolore, da praticare a casa.

CONTROLLO PRESSIONEESAME SPIROMETRICO

PRELIEVO DEL SANGUE

OSSIMETRIA

FINE

Check-UpCheck-UpSALUTE_10piu_n.3.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 04/03/13 16:31 Pagina 20

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» SEGUE

Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]

PROFILASSI

IVACCINI,LA GIUSTAPREVENZIONE

Questo vaccino è diventato obbligatorioin Italia nel 1966.

La poliemielite è una malattia infettivagrave, dagli effetti invalidanti, che puòcolpire il sistema nervoso e i cui sintomisono quasi nulli: solo in rari casi si pos-sono verificare febbre e mal di gola.

Il vaccino anti poliomielite utilizzato inItalia è quello denominato Salk, cheviene somministrato tramite una puntura.

Le spore del batterio che causa il tetanosono presenti nel terreno. Si tratta diuna malattia infettiva oggi ormai moltorara, ma in ogni caso estremamentegrave, che colpisce per lo più l’appara-to respiratorio, provocando spasmi erigidità muscolare. Il vaccino si sommi-nistra con una puntura intramuscolare.

Questo tipo di vaccinazione è obbligatorioin Italia fin dal 1939. Il sintomo principa-le della difterite è quello che attacca lagola, producendo una tossina pericolosaa livello del sistema nervoso, ma possonorisentirne anche i reni e il cuore. Il vacci-no, composto dalla tossina del germe checausa la malattia, viene iniettato con unapuntura solitamente nella coscia.

La possibilità di sviluppare “immunitàattiva” fu notata e scoperta dal medicoinglese Anthony Jenner grazie all’inne-sto” di vaiolo benigno preso dallemammelle delle vacche: da qui il nome“vaccino”. La vaccinazione è uno degliinterventi più efficaci e sicuri per la pre-venzione primaria delle malattie infetti-ve. I vantaggi sono indiscutibili ancheper la comunità. I vaccini hanno cam-biato la storia della medicina, ridu-cendo mortalità e morbosità, por-tando a risultati come la scomparsa delvaiolo (avvenuta nel 1980) e pratica-mente della poliomielite. Come tutti ifarmaci, anche i vaccini possono causa-re effetti indesiderati, frequenti di lieveentità e transitori.

I vaccini obbligatori

ANTI-POLIOMIELITE

ANTI-TETANICA

ANTI-DIFTERICA

In Italia sono obbligatori l’antidifterica, l’antipoliomielitica, l’antiteta-nica e l’antiepatite virale B. Altri sono facoltativi, ma raccomandati.

In Italia le vaccinazioni obbligatoriesono quattro: antidifterica, antitetani-ca, antipoliomielitica e antiepatitevirale B. Abbiamo poi vaccinazioni“raccomandate” contro la pertosse, ilmorbillo, la parotite, la rosolia, ilpapilloma virus, la pneumococcica,meningococcica e l’antiinfluenzale.Non tutti gli Stati hanno la stessaofferta vaccinale: diverse program-mazioni di economia sanitaria/socialecreano differenze. “La mia esperienzapratica è soprattutto nel campo dellavaccinazione antiinfluenzale, che daoltre 10 anni viene effettuata diretta-mente dai Medici di Medica Generaleai propri assistiti che rientrano nellecategorie a rischio. Ciò vuol dire chefinalmente c’è stata una diffusionecapillare: io personalmente sommin-istro ogni anno a 400/500 persone ilvaccino. Le epidemie influenzali, levisite a domicilio a assistiti anzianicolpiti da influenza si sono drastica-mente ridotte, di conseguenza le com-plicanze che accompagnano l’influen-za nell’anziano sono diminuite, menoricoveri, meno sofferenze, piùbenessere. Speriamo che la politicadei risparmi sulla sanità non riducaquesto strumento: sarebbe unavisione miope, che in breveporterebbe a aggravi in ragione dimorbilità e di conseguenza anche dieconomicità. “

Il vaccino è un preparato che con-tiene sostanze opportunamente trat-tate, che stimolano la produzione dianticorpi in grado di neutralizzare imicroorganismi causa di determi-nate malattie, conferendo “immu-nità attiva”.

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L’epatite B è provocata da un virus checolpisce il fegato. I sintomi però posso-no essere anche del tutto assenti.L’epatite B in dieci casi su cento, puòaddirittura diventare cronica e in alcunicasi, può trasformarsi in altri disturbigravi, come il tumore al fegato e la cir-rosi. Il vaccino anti epatite B, inItalia, è obbligatorio da pochi anni,esattamente dal 1992. Si tratta di unamalattia importante, da non sottovaluta-re, soprattutto se a contrarre l’epatite Bè una donna in stato interessante, chedeve fare molta attenzione. C’è il rischioconcreto, infatti che il neonato vengainfettato da virus, proprio durante ilparto. La vaccinazione anti epatite B, sisomministra sempre tramite una puntu-ra. Il vaccino può essere sia monovalen-te che combinato con altri vaccini.

La pertosse non è una malattia infetti-va ma è considerata ugualmente a

rischio, pericolosa soprattutto tra ineonati e anche contagiosa.

La vaccinazione anti pertosse però,pur essendo fra quelle raccomandate,non è molto “capita” dai genitori.Su cento bambini, meno della metàancora oggi non viene vaccinato.Il vaccino, che ha alcun effetto colla-terale, viene effettuato tramite unapuntura sulla coscia e solitamente

viene fatto insieme all’anti difterica eall’antitetanica.

La vaccinazione anti morbillo-rosolia-parotite, denominata anche trivalente,viene somministrata al bimbo intorno ai15 mesi con una puntura nel braccio.

La malattia dura una decina di giorni,ma il rischio è dato soprattutto dallecomplicazioni che possono soprag-

ANTI-EPATITE B

I vaccini facoltativiANTI-PERTOSSE

ANTI MORBILLO-ROSOLIA

PARODONTITE

LE CLASSICHE MACCHIOLINEPROVOCATE DAL MORBILLO

I problemi seri che causa la per-tosse, oltre ovviamente ad unatosse molto forte, sono gravi dif-ficoltà respiratorie.

I sintomi principali del morbillosono la comparsa di macchiolinerosse sulla pelle, febbre e raffred-dore.

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PROFILASSIgiungere in un secondo momento:polmonite, encefalite e otite.

Particolare attenzione deve essereposta nelle donne in gravidanza: secontraggono la malattia, il feto puòrisentirne in maniera importante,riportando gravi malformazioni.Infine la parotite, meglio nota colnome di “orecchioni”, provoca ilrigonfiamento delle ghiandole sali-vari, con conseguente infiamma-zioni, febbre e difficoltà a mastica-re. Si tratta comunque di una malattiache non lascia conseguenze, salvo casirarissimi.

I sintomi principali della rosolia sonola febbre, la comparsa di macchierosse sulla pelle e il rigonfiamentodei linfonodi.

FINE

VACCINAZIONI OBBLIGATORIE E VACCINAZIONI CONSIGLIATE:la differenza giuridica non significa che le une siano più rile-vanti delle altre ai fini della salute. Proprio per evitare que-sto equivoco, il Piemonte da anni ha superato questa distin-zione, proponendo tutte quelle obbligatorie e raccomanda-te sotto l’unica definizione di “vaccinazioni prioritarie”. Lastessa Regione ha sospeso le sanzioni amministrative (unamulta di 200 euro) che dovrebbero essere inflitte a chi sirifiuta di far vaccinare il proprio figlio. Ma soprattutto sonostate interrotte le segnalazioni al Tribunale dei Minori, chepotevano comportare una limitazione o una sospensionedella potestà genitoriale, riservandole ai pochissimi casi in cuila mancata vaccinazione è frutto di trascuratezza e non di unascelta meditata. Il ricorso ai giudici è sostituito da colloqui incui si cercano di capire le ragioni del rifiuto, al termine deiquali si fa firmare un modulo di “rifiuto informato”.

Peraltro oggi in Italia la mancanza del certificato dellevaccinazioni obbligatorie non impedisce più l’iscrizio-ne a scuola, come accadeva fino a qualche anno fa.

Ad ogni modo, la grande maggioranza dei genitori continuaa far vaccinare i propri figli: la percentuale di chi si oppone èinferiore al 5 per cento.

VA TUTTAVIA RILEVATOcome sul web sia facile imbattersi in siti che alimentano timo-ri ingiustificati, raccontando di bambini colpiti da gravi malat-tie ed imputandole alla vaccinazione eseguita giorni o setti-mane prima della comparsa dei sintomi. Si dà per scontato

che la relazione temporale tra due eventi implichi necessaria-mente un rapporto di causa ed effetto. E una volta insinuatoil dubbio, è difficile ristabilire la fiducia.

VICEVERSA,per paura dei possibili effetti del vaccino, ci si espone alrischio delle conseguenze ben più gravi e frequenti dellamalattia, che può portare a condizioni gravemente invalidan-ti. Va detto però che anche i vaccini, come qualunquefarmaco, possono avere effetti collaterali. Perciò, anchedopo che le autorità competenti hanno accertato che il rap-porto tra rischi e benefici è favorevole, occorre continuare lasorveglianza. Ogni Stato ha un proprio sistema di rilevamen-to ed a livello europeo è stato istituito il progetto Vaesco, chepermette unire i dati provenienti da vari Paesi e di accertarela consistenza dei segnali di allarme. Non ha invece alcun sup-porto scientifico l’idea che troppe vaccinazioni possano inde-bolire il sistema immunitario dell'organismo e che questa pra-tica avrebbe favorito il dilagare delle allergie.

VACCINI, I DUBBI ANCORA DA CHIARIRE

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OCULISTICA

- UN DIFETTO VISIVO STABILIZZATODA ALMENO UN ANNO;

- UNA CORNEA CON UNO SPESSOREADEGUATO E SENZA ALTERAZIONITIPO CHERATOCONO;

- NON PATOLOGIE TIPO GLAUCOMA,CATARATTA O RETINOPATIE;

- LE FORME INFIAMMATORIE ESTER-NE TIPO CORNEO-CONGIUNTIVITI OBLEFARITI DEVONO ESSERE TRATTATEEFFICACEMENTE.

Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

LASER ADOggi è la tecnica ideale per eliminare occhiali e lenti a contatto.Ma non tutti i pazienti e tutte le patologie sono trattabili.

Molta acqua è passata sotto pontida quando nel 1988 avemmo a dis-posizione a Ravenna uno dei primis-simi laser ad eccimeri installati inEuropa. Da allora la tecnica si è evo-luta, siamo alla quinta generazionedi laser, l'esperienza accumulatatramite casi operati, studi e discus-sioni ai congressi è notevole. Oggisicuramente buttare via occhiali elenti è diventato più facile, macome tutte le cose che appaionofacili, nascondono alcuni traboc-chetti da evitare accuratamente.

Una precisa e corretta misurazione ed uncolloquio attento con il paziente permet-tono di stabilire un programma chirurgi-co adeguato, sfruttando le notevolipotenzialità dei laser di ultimissima gene-razione, che ci permettono di ottenererisultati una volta impensabili, anche peri casi più complessi. Per venire allo speci-fico, le miopie possono essere trattateda poco meno di una diottria fino adun massimo di 9-12 diottrie (unità dimisura della capacità visiva dell’oc-chio), limite che dipende dallo spes-sore della cornea, dalla sua forma edall'apertura del diaframma pupillarecon poca luce. Gli ultimi laser hanno deiprogrammi che permettono di creare unprofilo corneale molto simile al fisiologi-co, cosa che facevamo manualmente coni laser di vecchia generazione, e questoriduce di molto il rischio, fin quasi adannullarlo, di avere dei fastidiosi feno-meni di aberrazione ottica come aloni oraggi attorno alle luci o immagini fanta-sma anche per trattamenti di difetti ele-vati.

Una soluzione ideale,ma non per tutti

ECCIMERI

In Italia valutiamo che ci sia una popola-zione di 15 milioni di miopi, qualcosa inpiù di ipermetropi e di astigmatici. Nontutti logicamente sono idonei ad essereoperati per svariate ragioni e la cosafondamentale da fare, per chi ne aves-se il desiderio, è di rivolgersi ad uncentro specializzato e un chirurgocon una seria preparazione specifica.

Il candidato ideale deve avere:

Tutte queste cose, compresa l'esattamisurazione del difetto refrattivo edella completa morfolologia cornealedopo un adeguato periodo di sospensio-ne dalle lenti a contatto (di solito 20-30giorni), necessitano di una sofisticata stru-mentazione specifica.La presenza di patologie generali tipodiabete o malattie auto-immunitariedeve essere valutata caso per casocosì come l'assunzione di farmaci.

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Conclusioni

OCULISTICA

Gli astigmatismi erano la bestia nera finoa qualche anno fa. Oggi i laser hannosistemi che permettono di corregge-re in maniera molto precisa ancheastigmatismi molto elevati ed irrego-lari come quelli da trapianto di cornea.Fondamentale è l'eye-tracker, cioè ilsistema di puntamento del laser, chepermette di seguire costantementeanche i più piccoli spostamenti dell'oc-chio e di mantenere così perfettamentecollimato e centrato il trattamento.

Questo, associato ad un programma cherileva l’esatta morfologia di quella datacornea astigmatica (che ricordiamo nonè in questi casi rotonda ma ovale, schiac-ciata e quasi mai in modo simmetrico) ela riporta al sistema di ablazione dellaser, ci dà risultati negli astigmatismispesso sorprendenti. Non tutti i laserhanno un programma di questo tipo o,anche se presente, realmente efficace, FINE

per cui conviene informarsi bene primadi operarsi nel caso si sia portatori di undifetto astigmatico importante.

La stessa cosa vale per la correzionedell'ipermetropia, dove la differenza lafa il laser, se è dotato delle caratteristi-che tecniche di cui sopra. Non tutte legradazioni di ipermetropia possonoessere trattate, ma il range trattabileè molto più ampio per certi laser inconfronto ad altri, tanto che abbiamooperato bene ipermetropie fino alle 6-7 diottrie.

Diversi dubbi conti-nuiamo ad averli per iltrattamento della pre-sbiopia (vista miglioreda lontano che da vici-no). Questo non è undifetto "statico" ma"dinamico", si perde

cioè la capacità di variare la messa afuoco a causa dell'età e del conseguen-te indurimento dei tessuti. Non possia-mo agire direttamente sulla causa equindi da molti anni stiamo cercandosoluzioni che aggirino il problema.Una di queste è lavorare la superficiedella cornea con il laser per renderla"multifocale", magari in maniera diver-sa tra un occhio e l'altro, un po' come

si fa con gli occhiali progressivi.Purtroppo questo cambiamento inducecon una certa frequenza delle aberra-zioni tipo aloni o doppie immagini,spesso fastidiose e difficili da eliminare,delle quali non è possibile prevederel'entitá.

Io penso che questo tipo di trattamentinon siano ancora da proporre su vastascala. In definitiva oggi la tecnologiaunita all'esperienza ci permette un'am-pia gamma di risposta ai difetti refratti-vi con una sicurezza di risultato eccel-lente, ma, come per tutte le tecnologiesofisticate, è necessario un approccioaltrettanto sofisticato e preciso per sfrut-tarne al meglio le potenzialità.

Per correggerel’astigmatismo…

…e l’ipermetropia

Le difficoltà conla presbiopia

EYE-TRACKER

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NELL’UOMO

PSICOLOGIA

Dott.ssa Donatella ValmoriPsicologa e Sessuologa Email: [email protected]

Sappiamo che l'invecchiamento rap-presenta un fatto naturale, tuttavianon è inesorabile e demolitivo inmodo inevitabile. La capacità cogniti-va, la memoria, la funzionalità moto-ria, se adeguatamente preservate,mantengano a lungo la loro integrità.La senescenza (invecchiamento, vec-chiezza) è primariamente legata alsignificato individuale che il concettoassume e, dunque, soggetta all'in-fluenza di vari fattori. Questo periododella vita, più di altri, risente diinfluenze sociali, religiose e culturali,che intervengano a giudicare e deni-grare ogni velleità di conservare lagiovinezza perduta.

LA SESSUOLOGIANELLA TERZA ETA’LA SESSUOLOGIANELLA TERZA ETA’

Non v’è dubbio che nella donna e nel-l’uomo, al sopraggiungere rispettiva-mente della menopausa e dell’andro-pausa, si manifestino alcuni correlatifisiologici legati ad una diminuzionedei livelli ormonali.

Menopausa e andropausa non impediscono al desiderio la possi-bilità di manifestarsi, perché è legato in gran parte a vissuti psi-chici. Mantenersi attivi sotto questo punto di vista è perciò consi-gliabile, perché aiuta anche a mantenere alto il tono dell'umore.

I segnali degli ormoni

si ha la sospensione della capacitàriproduttiva, nonché una serie di alte-razioni secondarie che riguardano iltono della pelle, della quantità e distri-buzione dell'adipe nel corpo, del trofi-smo della mucosa vaginale e compare ilrischio di osteoporosi.

non si ha la cessazione completa della

capacità procreativa, ma intorno ai cin-quant'anni si osserva un calo dellaproduzione di testosterone, ormonecorrelato al desiderio sessuale, ne deri-va un rallentamento in quanto ai tempidi eccitamento e nella fisiologia dellarisposta sessuale, e spesso si ha ipertro-fia prostatica.Ma questi sono solo aspetti corporei,che non possono essere imputabili inprimo grado nella complessa struttura-zione mentale che determina la rispostasessuale. L'eros non è soggetto adusura, si ama e si desidera sempre,questo potenziale umano non si esauri-sce e non si deteriora nel corso deltempo. Lo scadimento di alcune funzio-ni fisiologiche non è sovrapponibileall'espressione affettiva ed erogena nelsuo intero.

NELLA DONNA

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Tuttavia, è opinione diffusa che a taleperiodo corrisponda la cessazione dellavita sessuale e del piacere, perché inmodo particolare nella donna, vienefatta coincidere la femminilità e la ses-sualità in modo esclusivo alla capacitàriproduttiva. Le modificazioni che avvengono nonimpediscono la possibilità di desiderare,eccitarsi e di fare l’amore, perché questielementi sono legati in gran parte a vis-suti psichici. Mantenersi vitali anchesotto questo punto di vista è pertantoconsigliabile, poiché ad ogni età vi è lanecessità di contatto fisico, di caloreaffettivo di tenerezza, ingredienti chetengono alto il tono dell'umore, quindilontano l’invecchiamento psichico.La medicina ci conferma che una ses-sualità attiva anche nel periodo autun-nale della vita aiuta a mantenere l'or-ganismo in buono stato di salute.Mentre ci si bacia, è dimostrato che siha un aumento di Immunoglobulina A(anticorpo) nella saliva, quindi si poten-zia l’efficacia difensiva del sistemaimmunitario. Una diminuzione di pato-logie cardiovascolari, come infarto eictus, è correlato all'attività sessuale,questa aiuta infatti a liberarsi dallostress e ad attenuarne i danni, inoltreaiuta a dormire meglio poiché svolgeun'azione sedativa del sistema nervosocentrale grazie alla produzione di endor-fine. Perciò possiamo concludere che ilnavigare nel mare dei sentimenti e del-l'intimità non deve esaurire col tempo isuoi benefici, ma anzi continuare, peraiutare a mantenere il corpo e la mentein buono stato di salute.

Purtroppo, per quanto si viva in unasocietà che ha sdoganato (quasi)tutto, l’amore tra le persone di unacerta età suscita ancora imbarazzo.Si stenta a liberarsi dagli stereotipiche vedono per esempio il maschiocome il nonno ringalluzzito, “il lupoche perde il pelo ma non il vizio”, el’identità sessuale femminile legataalla fertilità, dunque destinata adesaurirsi all’arrivo della menopausa.

DA RECENTI STATISTICHE, invece, siè scoperto che la terza età sta risco-prendo l’amore, e le storie che nasco-no hanno un vero valore terapeutico.Eppure, per l’immaginario comune,amore e giovinezza vengono reputati

PREGIUDIZI DA ELIMINAREun binomio inscindibile: probabil-mente per i motivi biologici, chespingono a pensare all’attrattivitàdel partner dal punto di vista dellacapacità riproduttiva. A generarefastidio non è solo il sesso, ma più ingenerale la volontà degli anziani dipresentarsi ancora come individuisessuati, rifuggendo dalla condizio-ne di “vecchiaia”.

QUESTO NON SIGNIFICA mantene-re la giovinezza a tutti i costi, madifendere il proprio benessere ed ilproprio aspetto, accettando le tra-sformazioni che avvengono con filo-sofia ed amorevole comprensioneverso se stessi. È dunque utile sotto-porsi ad indagini regolari per verifi-

care il proprio stato di salute,ma anche non rinunciare atrucco, profumo e creme, con-tinuando ad andare dal par-rucchiere o dall’estetista.

A COSTO DI ESSERE RIPETI-TIVI, sono poi d’obbligoun’alimentazione equilibrata euna moderata ma costanteattività fisica, per evitareaumenti di peso (non tantoper l’estetica, quanto per lasalute) e mantenere in forzagli apparati cardiovascolare,respiratorio e osteoarticolare.

FINE

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Applicare olio di oliva, burro, miele o dentifricio,strofinare la lesione sul cuoio capelluto, sono soloalcuni tra i tanti rimedi suggeriti dalla tradizionepopolare per il trat tamento delle piccole ustioni.

TRATTAREAUTOMEDICAZIONE

LE PICCOLELE PICCOLEUSTIONIUSTIONI

di Giulio Spinari

Anche se non è grave, non bisognamai sottovalutare un’ustione, ma lasi deve trattare correttamente, tra-lasciando i suggerimenti più stra-vaganti. Si possono curare auto-nomamente le ustioni di I° eII° grado che non siano trop-po estese o localizzate inaree particolarmente deli-cate del corpo, comeviso, collo, articola-zioni e pieghe cutaneee genitali - in questi casi ènecessario rivolgersi immedia-tamente al medico o al Prontosoccorso, anche per valutarel’opportunità di praticare laprofilassi contro il tetano.

Queste lesioni della cute possonoessere provocate da agenti termici(solidi o liquidi eccessivamentecaldi o freddi), elettrici, chimici(sostanze acide o alcaline moltoforti) oppure dal sole. Oltre a esse-re dolorose, le ustioni anche mode-ste possono complicarsi, perché learee in cui la pelle ha perso la suafunzione di barriera difensivadiventano facilmente sede di infe-zioni.

Un’ustione che copre oltre un terzodella superficie corporea di un adulto èassociata a un alto rischio di morte. Per

La gravità delle ustioniè determinata dalla loroestensione e profondità

sono interessatianche i tessuti pro fondi (sottocu-taneo, muscoli) e la pelle è anne-rita e carbo nizzata.

è interessata solo l’epidermide,che appare arrossata, e la parte è legger-mente dolente, calda e ipersensibile.

sono interessati anche i tes-suti pro fondi (sottocutaneo, musco-

li) e la pelle è annerita e carbo nizzata.

9%

9%

18% 18%

1%

9%

18%petto

18%schiena

1° GRADO

4° GRADO

Le ustioni dal primo al quarto grado

2° GRADO

3° GRADO

tutti i tessuti sono carbonizzati.

valutare approssimativamente l’area deivari distretti del corpo è possibile utiliz-zare la “regola dei 9”: la testa e ogniarto superiore equivalgono ciascunocirca al 9 per cento della superficie tota-le del corpo, il tronco al 36 per cento eciascun arto inferiore al 18 per cento.

LA SUPERFICIE DELNOSTRO CORPOESPRESSA INPERCENTUALE

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In caso di piccole ustioni, in primoluogo bisogna allontanare o eliminarela causa, successivamente raffredda-re la parte interessata con acqua

corrente fresca (mai con il ghiaccio)per almeno 5 minuti, senza applicareoli o sostanze simili che impediscono latraspirazione e l’ossigenazione dellalesione. Se si sono formate vescicolettepiene di liquido (flittene), è bene nonromperle di proposito ma attenderne larottura spontanea, disinfettare la cute conle apposite soluzioni e proteggerle congarze non aderenti. A scopodisinfettante si possono impie-gare l’acqua ossigenata, i pre-parati a base di cloro, di iodioo gli antisettici a base di sali diammonio quaternari.L’alcol non è invece adatto,perché irritante e dotato di scarso pote-re antimicrobico. Se l’ustione provocaprurito si può applicare una pomataantistaminica; se si teme la possibilità diinfezioni è bene utilizzare una pomataantibiotica. Nel caso di ustioni gravi oestese, in attesa dell’ambulanza, appli-care sulle zone colpite un panno imbe-vuto di acqua fresca, senza tentare dirimuovere gli abiti eventualmente rima-sti attaccati alla pelle.

Da fare e da non fare

SI

FARE SCORRERE ACQUA FRESCA

I TRE STRATI DELLA PELLE

La pelle è il rivestimento protettivo delnostro corpo; nell’adulto ha uno spes-sore compreso tra 0,5 e 5 millimetri.La pelle ha numerose importanti fun-zioni come la traspirazione, la sudora-zione, la termoregolazione. È compo-sta di tre strati sovrapposti: l’epidermi-de all’esterno, che è un tessuto di rive-stimento, il derma im mediatamentesottostante, ricco di vasi sanguigni enervi e l’ipoderma più all’interno, cheha la funzione di riserva energetica edi prote-zione mec-canica.

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nel comportamento del figlioletto. «Ioaccettai - continua Antonio - perché miero accorto che trattavano il cane come sefosse un altro figlio. Poteva andare suiletti e lo mettevano a tavola nello stessoseggiolone del piccolo Andrea.Insomma, ormai Briciola si era piena-mente integrato con quella famiglia. Mala sorpresa grande doveva ancora arriva-re. Una sera, i genitori sentirono una voci-na provenire dalla cameretta del loro fan-ciullo. Aprirono la porta e con grandesorpresa scoprirono che il bambino stavaparlando al cane, il quale gli stava lec-cando il viso in segno d’affetto.Immagino che per i genitori sia stata unagrande commozione. E quando me loraccontarono, chiedendomi con le lacri-me agli occhi di lasciargli per sempre ilmio pinscher, non ho potuto fare diversa-mente. Devo tuttavia ammettere che èstata una rinuncia molto sofferta: non ciho dormito per qualche notte».

Oggi Andrea è cresciuto, ha otto anni e isuoi problemi comportamentali sonorisolti. Briciola ha tredici anni e con gran-

Accogliere un cane nella propria vita èun’esperienza unica per tutti, ma diversaper ognuno. La sua vivacità, il suo modocordiale di avvicinarsi a tutti, di leccare lemani in segno di amicizia, il suo correre egiocare felice per ore, insomma l'affetto ela fedeltà che riesce a donare, sono mera-vigliosi. Ci sono poi storie di cani checommuovono. Come quella che ci vieneraccontata da Antonio, un signore diRavenna sulla sessantina, da sempreappassionato di cani, che qualche tempofa era proprietario di un pinscher di nomeBriciola: «Era un cane molto affettuoso,disponibile al contatto con tutti, soprat-tutto con i bambini, al quale ero moltoaffezionato».

La vicenda iniziò circa cinque anni fa, ilgiorno in cui Antonio lasciò Briciola perun weekend ai suoi vicini di casa, una

I NOSTRI AMICI ANIMALI

Briciola, il caneche curò un bambino

famiglia con un bambino di tre anni dinome Andrea, che non parlava e mani-festava difficoltà comportamentali edaffettive. «Il pediatra - spiega Antonio -aveva consigliato a quella famiglia diaccogliere nella loro casa un animaledomestico, un cane più che un gatto,perché la cosiddetta “pet terapy” potevaavere benefici sul fanciullo.Casualmente, proprio in quei giorni iochiesi ai miei vicini se potevano tenermi ilpinscher per qualche giorno, perchédovevo partire e siccome vivo da soloavevo la necessità di trovare una giustasistemazione temporanea per il mio cane.Chiaramente loro ne furono molto con-tenti, vedendo che il cane si affezionòsubito al piccolo Andrea. Quel weekendpassò velocemente: mi dissero che il lorofiglio, pur restando rinchiuso nel suomutismo, iniziò ad affezionarsi al cane,accarezzandolo ed interagendo con lui».Qualche tempo dopo Antonio tornò adavere la necessità di affidare Briciola aqualcuno e lo lasciò nuovamente ai vicinidi casa, i quali però gli chiesero di poter-lo trattenere qualche giorno in più, conti-nuando a notare piccoli miglioramenti

La storia vera del pinscher cheha sbloccato un fanciullo conmanifeste difficoltà comporta-mentali ed affettive.

dal mutismo

Antonio e Briciola

Andrea e BriciolaLe difficoltà di Andrea

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I NOSTRI AMICI ANIMALIde affetto continua ad accompagnarloquotidianamente nella sua crescita.Antonio, invece, ha trasferito la sua resi-denza e non li vede più con una certa fre-quenza: «Ma ogni tanto vado a trovarli –racconta – e quando mi vede, Briciola siprecipita subito verso di me, saltandomiin braccio, poi scende e va festoso dicorsa verso il bambino, come se volessedirmi che mantiene intatto il suo affettoper me, ma che si trova altrettanto benenella sua nuova casa, col suo nuovopadroncino». «Il miglioramentocomportamentaledel bambino a con-tatto col pinscherpuò avere qualcosadi miracoloso, manon mi sorprende – conclude Antonio –Non mi stupisco perché da quando sononato in casa mia c’è sempre stato uncane, per cui conosco bene i beneficiche possono apportare alle persone colloro affetto».Oggi Antonio ha un nuovo amico: «E’un meticcio di tre anni. L’ho trovatoabbandonato, senza medaglia e hodeciso di accoglierlo nella mia casa.Probabilmente qualcuno lo aveva presoda cucciolo per giocarci, poi s’è stanca-to e l’ha abbandonato. Colgo l’occasio-ne per dire che la scelta di adottare uncucciolo è una scelta di grande respon-sabilità, che va ponderata e non bisognasottovalutare l'impegno che richiederà il

cane quotidianamente per 10-15 anni.Avrà bisogno di essere portato dal vete-rinario per i controlli e le vaccinazioni;dovrà essere socializzato con i suoi simi-li, con le persone, i bambini, gli anziani;dovrà giocare e ricevere un'educazione;da adulto dovrà essere portato fuorialmeno due volte al giorno, anchequando fa freddo e piove; avrà bisognodi spazi, di correre, di impiegare la suaenergia perché non si tramuti in stress.Avrà bisogno di affetto, di rispetto, difiducia; dovrete alzarvi presto la mattinaper garantirgli una bella passeggiataprima di andare a lavorare.

Se siete pronti ad assumervi questo impe-gno, se siete disposti a cambiare la vostravita con l'arrivo di un cane, allora siete pron-ti per fare una delle esperienze più appa-ganti della vita. L'affetto, la fedeltà incondi-zionata, l'ammirazione che brilla nei suoiocchi quando vi guarda, la sua voglia distare sempre e comunque con voi, la trepi-dazione quando rientrate, l'impaziente atte-sa della passeggiata, del gioco, della gitafuori porta, perché per lui niente è più belloche passare del tempo con voi… tutto que-sto non ha prezzo».

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Dott. Maurizio MarangoloSpecialista in Medicina Interna ed Oncologia Medica Ricercatore volontario Istituto Oncologico Romangolo

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Dott.ssa Monica NegosantiDietista Maria Cecilia Hospital Cotignola

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Dott.ssa Barbara PallaretiMedico Veterinario specialista in patologia

e clinica degli animali d’affezioneE-mail: [email protected]

Dott.ssa Anna PasiSpecialista in ginecologia e ostetricia

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Dott. Giuseppe PlazziDipartimento di Scienze Neurologiche

Università di Bologna - E-mail: [email protected]

Dott. Luca RossiDirettore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD

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Dott. Maurizio Santarini - Medico Veterinario, RavennaE-mail: [email protected]

Barbara Sartoni - Insegnante di Scuola PrimariaFondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza

Dott. Stefano SteaResponsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale

Maria Cecilia Hospital Cotignolawww.stefanostea.it

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Anna TampieriRicercatrice Istec-Cnr Faenza

Prof. Carlo TagarielloVillalba - Bologna - E-mail: [email protected]

Dott.ssa Mariarosaria VenturiE-mail: [email protected]

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Dott. Mario Vitale - Resp. Neurochirurgia Maria Cecilia Hospital Cotignola

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Fondazione MarriSant’Umiltà Faenza

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Dott. Andrea BaldisserriMedico-Chirurgo specialistain otorinolaringoiatriaE-mail: [email protected]. Franco BorghesanSpecialista in allergologia

Dott.ssa Maria Nives VisaniFarmacista - Naturopata

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Dott. Ignazio StanganelliResponsabile Centro di Oncologia DermatologicaSkin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori RomagnaProgetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo

Dott. Giorgio GuidettiUnità Operativa Audio-VestibologiaAzienda USL di ModenaOspedale Ramazzini di Carpi

Dott. Ugo CimberleStudio OculisticoDal Fiume-Cimberle - RavennaE-mail: [email protected]

Dott.ssa Donatella ValmoriPsicologa e Sessuologa

E-mail: [email protected]. Roberto NonniDirettore SanitarioSan Pier Damiano Hospital - FaenzaE-mail: [email protected]

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