Piovese giu2013 n75

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EDITORIALE Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano V ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembra- no intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e po- trebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e an- che le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Co- mune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi. continua a pag. 3 Economia: in 5 anni in Veneto persi 23 miliardi di Pil Primo Piano pagg. 4-5 Schede ospedaliere: l’ospedale di Piove esce ridimensionato Sanità pagg.6,30 Isola pedonale e Ztl; tante iniziative per tutta la stagione Estate a Piove pag. 12 pag. 8 Gianella presenta la sua Giunta: “Persone tenaci e volenterose” Il neo sindaco: “C’è necessità di dialogo e di dare risposte ai Piovesi”, tra le sue priorità anche la fusione dei Comuni della Saccisica R isponde sereno Davide Gianella, neo sindaco di Piove di Sacco, a distanza di qualche settimana dal verdetto elettorale che lo ha consacrato primo cittadino, con 275 voti di vantaggio sul suo sfidante al ballottag- gio, il candidato della Lega Nord e lista civica, Andrea Recaldin. Un pomeriggio al cardiopal- ma per i due aspiranti sindaci, quello del 10 giugno scorso, con lo spoglio che inizialmente procedeva in equilibrio, fino a quando, fugato ogni dubbio, è apparso chiaramente che ad indossare la fascia tricolore e a prendere posto a Palazzo Jappelli sarebbe stato Gianella e il centrosinistra che lo ha sostenuto. “Scontato dire che sono contento – ha commentato Gianella – devo sottolineare che nonostante non abbiamo pagato cene o promesso cose irrealizzabili, siamo riusciti a parlare alla testa delle persone. Ho voluto puntare tutto sui contenuti – dice - sul programma e sulla mia idea di Piove di Sacco, che ho riassunto molto semplicemente in dieci punti, poi sviluppati nel programma di governo”. In merito al risultato uscito dalle urne, secondo il sindaco, il voto dei piovesi “fotografa una Piove di Sacco divisa fra i delusi, che nemmeno si sono recati al voto (alle urne al ballottaggio solo il 53,41% degli aventi diritto al voto, oltre 9 punti percentuali in meno rispetto al primo turno ndr), ed una parte che ha scelto l’avversario”. Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 75 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it del Piovese CODEVIGO, L’ULTIMO SALUTO A GERARDO FONTANA Spesso la buona volontà, quando si tratta di trovare un nuovo lavoro, non basta. Specie poi se di questi tempi. Ecco che l’amministrazione comunale va in aiuto ai disoccupati del paese attra- verso i voucher comunali. pag. 22 BRUGINE, VOUCHER COMUNALI PER I DISOCCUPATI Grave lutto per il paese che ha perso Gerardo Fontana. Lo scorso 25 giugno l’ex sindaco è spirato all’ospeda- le di Cesena, dove era ricoverato da una settimana. Aveva compiuto sessanta anni a febbraio. pag. 24 Entra in Rete con noi! www.lapiazzaweb.it il sito del giornale continua a pag. 31 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio Q uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città *Presidente Confesercenti Padova di Nicola Rossi*

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Piovese giu2013 n75

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Page 1: Piovese giu2013 n75

EDITORIALE

Fusione tra Comunii sindaci ci provanodi Nicola Stievano

Via le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più diffi cile dall’inizio

della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese.

Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembra-no intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e po-trebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e an-che le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada.

Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Co-mune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla fi nestra, anzi.

continua a pag. 3

Economia: in 5 anni in Veneto persi 23 miliardi di Pil

Primo Piano

pagg. 4-5

Schede ospedaliere: l’ospedale di Piove esce ridimensionato

Sanità

pagg.6,30

Isola pedonale e Ztl; tante iniziative per tutta la stagione

Estate a Piove

pag. 12

pag. 8

Gianella presenta la sua Giunta: “Persone tenaci e volenterose”Il neo sindaco: “C’è necessità di dialogo e di dare risposte ai Piovesi”, tra le sue priorità anche la fusione dei Comuni della Saccisica

Risponde sereno Davide Gianella, neo sindaco di Piove di Sacco, a distanza di qualche settimana dal verdetto elettorale

che lo ha consacrato primo cittadino, con 275 voti di vantaggio sul suo sfidante al ballottag-gio, il candidato della Lega Nord e lista civica, Andrea Recaldin. Un pomeriggio al cardiopal-ma per i due aspiranti sindaci, quello del 10 giugno scorso, con lo spoglio che inizialmente procedeva in equilibrio, fino a quando, fugato

ogni dubbio, è apparso chiaramente che ad indossare la fascia tricolore e a prendere posto a Palazzo Jappelli sarebbe stato Gianella e il centrosinistra che lo ha sostenuto. “Scontato dire che sono contento – ha commentato Gianella – devo sottolineare che nonostante non abbiamo pagato cene o promesso cose irrealizzabili, siamo riusciti a parlare alla testa delle persone. Ho voluto puntare tutto sui contenuti – dice - sul programma e sulla mia

idea di Piove di Sacco, che ho riassunto molto semplicemente in dieci punti, poi sviluppati nel programma di governo”. In merito al risultato uscito dalle urne, secondo il sindaco, il voto dei piovesi “fotografa una Piove di Sacco divisa fra i delusi, che nemmeno si sono recati al voto (alle urne al ballottaggio solo il 53,41% degli aventi diritto al voto, oltre 9 punti percentuali in meno rispetto al primo turno ndr), ed una parte che ha scelto l’avversario”.

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 75 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Piovese

codevigo, l’ultimo saluto a gerardo fontana

Spesso la buona volontà, quando si tratta di trovare un nuovo lavoro, non

basta. Specie poi se di questi tempi. Ecco che l’amministrazione comunale

va in aiuto ai disoccupati del paese attra-verso i voucher comunali.

pag. 22

Brugine, voucher comunali per i disoccupati

Grave lutto per il paese che ha perso Gerardo Fontana. Lo scorso 25

giugno l’ex sindaco è spirato all’ospeda-le di Cesena, dove era ricoverato

da una settimana. Aveva compiuto sessanta anni a febbraio.

pag. 24

Entra in Rete con noi!

www.lapiazzaweb.it

il sito del giornale

continua a pag. 31

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Quasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per

sensibilizzare l’opinione pubblica

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città

*Presidente Confesercenti Padova

di Nicola Rossi*

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Page 3: Piovese giu2013 n75

EDITORIALE

Fusione tra Comuni i sindaci ci provanoLa gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto

la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni.

Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verifi cò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di fi nanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori.

Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i micro-comuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime.

Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefi ci.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

Piovese Provincia Regionecorrezzola

pag. 14

La Marciliana va in scena in territorio padovano

codevigo

pag. 22

Spazio ai giovani nella Giunta di Annunzio Belan

il progetto

pag. 29

Studenti e insegnanti in Africa per volontariato

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE

e ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 giugno 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato

srlEditore

La Provincia rinnova l’accordosportello immigrati15 anni di servizi

Anche quest’anno la Provincia di Padova firma la convenzione per tenere aperti sul territorio gli “sportelli CISI”, i centri di formazione e servizi agli immi-grati. Il servizio è stato attivato per la prima volta nel 1998 in collaborazione con l’associazione Migranti Onlus, consentendo alle persone straniere e italiane di avere dei punti di informa-zione per il disbrigo delle pratiche buro-cratiche. I primi sportelli furono aperti nel 1999 nei Comuni di San Giorgio in Bosco, Camposampiero e Monselice. I risultati positivi permisero di aprire lo sportello anchea a Padova.

Accordo con il teatro venezianoturisti di terme e padova alla fenice

Avviata un’inedita collaborazione tra la Fondazione Teatro La Fenice, il Consorzio Terme Euganee ed il Consorzio di Promozione Turistica di Padova. Attraverso questo accordo sarà possibile fornire ai numerosi ospiti italiani e stranieri delle località termali e patavine la possibilità di assistere agli spettacoli del Festival estivo “Lo spirito della musica di Venezia”.

Fino al 26 settembresummer run, 12serate.... di corsa

Fino al 26 settembre si corre con la Summer Run, terza edizione dell’iniziativa organizzata dall’ A.S.D. Boomerang Runners con il patrocinio del Comune di Pa-dova. Dodici serate per i runners, sempre al giovedì, con partenza alle 20.30: percorsi di circa 8 chilometri, alla scoperta di sette comuni padovani: Ponte San Nico-lò, Rovolon, Piove di Sacco-Arzergrande, Galzignano Terme, Poverara, Maserà di Padova, Casalserugo-Bovolenta, con possibilità di concludere la serata, con tuffo o meno, in piscina. La corsa è gratuita, la serata in piscina costa 3 euro.Info www. www.boomerangrunners.com.

Amico dell’Ambientegia’ raccolte 103

tonnellate di tappi

La raccolta dei tappi in plastica soste-nuta dal progetto Amico dell’Ambiente

ha già registrato nel primo semestre 2013 l’eccezionale risultato di 103

tonnellate, ottenuto con il prezioso con-tributo di associazioni, scuole e di molti

privati. La media calcolata è di 500 mila tappi al giorno, cinquantamila in più rispetto al 2012. Si è stimato che con il numero raccolto lo scorso anno

si sarebbero potuti riempire 46 vagoni di un treno merci, ma le previsioni per

quest’anno si preannunciano ancora più straordinarie. La possibilità di ricevere

un compenso per ogni chilogrammo di tappi raccolto permette di contribuire

attivamente al recupero e al riciclo.

Prima città nel Venetodonne imprenditricipadova e’ “capitale”

In crescita del numero di imprenditrici attive nella Provincia di Padova, che

ha toccato quota 38.647 aumentando dello 0,4% ,in piena controtendenza

con le chiusure generalizzate. Padova è la nona città in Italia per numero di imprenditrici, la prima nel Veneto con

20,4 donne imprenditrici su 100, tra le più alte in Italia, nonostante la crisi.

Istituto Zooprofilattico VenezieBilancio in utile

per due milioni

Nonostante la crisi l’Istituto Zoopro-filattico delle Venezie, con sede a Legnaro, non solo tiene i Conti in

ordine, ma chiude il bilancio del 2012 con un utile che supera i 2 milioni di

euro. Non è un risultato di poco conto se si considera il difficile momento

economico vissuto anche dalla pubblica amministrazione. Oltre due milioni di utile rappresentano infatti, in termini

percentuali, il 5% del valore della pro-duzione complessiva, rendimento molto

simile a quello di un’industria e che fa dell’Istituto un centro d’eccellenza.

sanità locale

pag. 30

Nuove schedeospedaliere, cosacambia a Padova

amBiente

pag. 31

Al via la Bonificadella “C&C”, bombaecologica da“disinnescare”

estate giovane

pag. 32

Centri estivi per tutte le età, trasport e avventura

sicurezza

pagg. 38-39

Morti bianche in calo perchè è calato il lavoro

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4 Argomento del mese

il vicepresidente commissione europea antonio taJani

“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”

Il Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vi-cepresidente della Commissione Europea e commissario per

l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive.

“E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la spe-

cifi cità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche de-cennio un territorio che viveva in condizioni economiche diffi cili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha solleci-tato la politica a fare la sua parte.

“Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pa-gamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di diffi coltà”. G.G.

“Il 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà diffi cile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”.

Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione eco-nomica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione.

In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la fl essione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore fl essione dei consumi. Secon-do le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una fl essione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le espor-tazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare con-trazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di

disoccupazione che salirà al 7,6%.Il Veneto ha chiuso il 2012 con una fl essione del Pil

del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una fl essione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una fl essione media an-nua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni.

A seguito delle manovre fi nanziare di austerità del bien-nio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di

Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una fl essione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna.

“Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il pre-sidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fi ne anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la cre-scita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici na-zionali, diffi cilmente potrà esserci spazio per un vero rilan-cio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chia-mati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.

Il 2013 continuerà a registrare

contrazioni per i consumi delle famiglie

pari a -2,4%

Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza,

sarà a fi ne anno grazie alle politiche

per la crescita”

ECONOMIAIn attesa di agganciare

la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi

economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime

per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto

sono ancora critici. Quest’anno si registrerà

una fl essione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si

tornerà a crescere In 5 anni persi in Veneto 23 miliardi di Pil

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Camera di Commercio di Padova

Fernando Zilio nuovo presidente

“Dobbiamo aiutarele imprese in diffi coltà”“Ci attendono 5 anni di impegni gravosi, e dobbiamo lavorare tutti uniti,

nella piena trasparenza e raccogliendo tutti i nostri sforzi per aiutare le imprese padovane sempre più in diffi coltà a causa della crisi. Dobbiamo

dare un messaggio di forza e speranza, perché la Camera di Commercio è la casa delle imprese”. Con queste parole Fernando Zilio ha esordito come presidente della Camera di Commercio di Padova, in rappresentanza di oltre 100.000 imprese. Il numero uno di Ascom-Confcommercio Padova, nonché portavoce provinciale di Rete Imprese Italia è stato vicepresidente dell’ente camerale stesso nel precedente quin-quennio. Imprenditore nel campo dell’abbigliamento, titolare della ditta Cipa Padova Srl, Zilio è presidente dell’Ascom-Confcommercio Padova dal 2005. Attualmente è anche presidente di Infocert, società Spa specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni informatiche ad elevato valore tecnologico per la dematerializzazione dei processi documentali.

Il neo presidente è stato eletto alla terza votazione, con 18 voti su 32. “Ringra-zio tutti e non nascondo un po’ di preoccupazione per questo nuovo impegno. – ha aggiunto Zilio - Ci attendono 5 anni molto diffi cili e avrò bisogno di lavorare con tutti i consiglieri. Sarà un Consiglio camerale impegnato, perché fuori da queste mura la crisi è sempre più aggressiva e le imprese chiedono risposte urgenti. Questa Camera è da sempre una delle più importanti d’Italia, per questo dobbiamo portarla rapida-mente ai livelli che merita. Il mio obiettivo immediato è sviluppare un programma che coinvolga tutti e con un Consiglio intero che si incontra frequentemente, anche in via non uffi ciale, se serve. La Camera di Padova rappresenta più di 100.000 imprese appartenenti al mondo produttivo, dei servizi, dell’agricoltura, delle cooperative e di tutti gli altri settori dell’economia, per questo dobbiamo mettere insieme tutte queste componenti nell’interesse di tutti”. Poi Zilio ricorda che fuori c’è chi ancora si toglie la vita a causa della crisi: “Non posso non pensare che ci sono imprenditori che si uccidono, anche se in questi ultimi anni ho ricevuto in Ascom soci arrivati alla disperazione. Non sarò un presidente che accumula cariche, ma il presidente trasversale della Camera di Commercio, in grado di rappresentare tutti e non una singola categoria”. Uno sguardo quindi al passato per tracciare però il binario futuro: “Quanto fatto nel precedente quinquennio non è da buttare, anzi. Ringrazio anche il presidente Roberto Furlan e ricordo il Numero Verde Anticrisi, i 3,5 milioni per le imprese alluvionate, i 5 milioni sul credito. E anche i 18 milioni erogati per la realiz-zazione del futuro Centro Congressi. E’ una Camera che ha fatto cose concrete, e da lì bisogna ripartire nella totale e completa trasparenza, puntando a creare un ente nuovo, innovativo, diverso. Insieme, insomma, saremo sopra le parti, guardando sempre all’interesse della città e del Sistema impresa”. Per il neo presidente è im-portante perciò puntare al “bene del territorio, con le categorie economiche al centro dell’azione per portare Padova fuori dal guado”.

spalla pag 5 per padova

5Argomento del mese

di Giovanni Giovetti

“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto”Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”

Le imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fi no a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio.Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che

produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confi ndustria avevano esordito in assemblea con la sfi da lanciata dal loro presidente Massimo

Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fi scale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più effi ciente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti.

“I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confi ndustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”.

In 5 anni persi in Veneto 23 miliardi di Pil

Da sx Serafi no Pitingaro, Uffi cio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giusep-pe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto

Il presidente Confi ndustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi

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6 Approfondimento

Preoccupano, e non poco, i contenuti delle schede di dotazione ospedaliera e territoriale approvate il mese scorso

dalla Giunta Regionale, e contenute nel nuovo Piano Sociosanitario del Veneto.

Nessuna chiusura, ma un ridimen-sionamento delle funzioni per l’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. Ma quello che in Regione viene defi nita la “riforma della sanità veneta” nel Piovese suona come un progressivo svuotamento di fi gure professionali e prestazioni, destinato ad impoverire il servizio.

Stando alla riorganizzazione prevista dalle schede, il nosocomio di Piove di Sacco perderebbe l’apicalità di Rianimazione, Ane-stesia ed Emodinamica di Cardiologia, così come il primariato di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria. Sparisce il reparto di Ortopedia, trasferita a Padova Otorinolaringoiatria. Ridotto a regime di week surgery (cioè in funzione solo cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì) il reparto di Chirurgia. Non c’è traccia invece dell’Unità operativa

di Odontoiatria di Comunità, servizio dedi-cato ai disabili, a Piove dal 2002. Sale la protesta. Su tutti i fronti.

Il 28 giugno scorso al palazzetto dello sport di Sant’Anna si è svolto un consiglio comunale aperto, convocato dal sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella, che ha chiamato a raccolta i colleghi dei Comuni della Saccisica. Il consiglio è stato preceduto

da un corteo, partito dall’ingresso dell’Ospe-dale in via San Rocco, che ha attraversato il centro cittadino. Un lungo serpentone, com-posto da amministratori locali, associazioni di volontariato, cooperative sociali, i primari dell’Immacolata Concezione, medici, infer-mieri, esponenti sindacali, delle associazio-ni di categoria e centinaia di cittadini.

Presenti anche i sindaci dei Comuni

di Arzergrande, Brugine, Campolongo Maggiore, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’Angelo. Tutti a ribadire che la sanità è un tema senza colore. Tutti a chiedere di essere tenuti in considerazione nelle scelte che riguardano il loro ospedale.

Sono intervenuti al consiglio comunale anche i consiglieri regionali Pietro Ruzzante

e Claudio Sinigaglia (Pd), Stefano Peraro (Udc), Arianna Lazzarini (Lega Nord), An-tonino Pipitone (Idv), il segretario regionale per la Sanità Domenico Mantoan, inviato da Palazzo Balbi per illustrare le schede ospedaliere e il Direttore dei Servizi sociali dell’Uls 16, Alessandro Pigazzo.

“Le schede ospedaliere vanno assoluta-mente modifi cate perché il nostro ospedale, che serve un bacino di utenza di quasi 100 mila cittadini, deve rimanere una struttura di rete per acuti con i primariati esistenti – ha detto il sindaco Gianella - la Saccisica non può permettersi di perdere un ospedale per acuti e essere condannata ad un servi-zio sanitario di serie B”. “Il 12 luglio – ha annunciato il primo cittadino - sarò a Vene-zia per l’audizione in Quinta Commissione. Riporterò le istanze del Piovese, cercando di far capire che il nostro bacino di utenza non ha bisogno di una clinica settimanale su prenotazione, ma di una struttura per acuti che gestisca urgenza ed emergenza”.

di Martina Maniero

Il 28 giugno scorso un Consiglio comunale aperto a cui hanno partecipato i sindaci del territorio, i consiglieri regionaliRuzzante e Sinigaglia, Peraro, Lazzarini e Pipitone. Gianella preannuncia: “Andrò a Venezia per portare le istanze del Piovese”

Sanità Le nuove schede ospedaliere preoccupano la Saccisica

L’ospedale di Piove ne esce ridimensionato

L’ospedale di Piove di SaccoImmacolata concezione

Esprimono preoccupazione le Catego-rie Economiche del Piovese in merito alla riorganizzazione dell’assistenza

sanitaria prevista per il centro ospedaliero di Piove di Sacco. Anche l’ospedale “Imma-colata concezione” è stato infatti oggetto dei ridimensionamenti voluti dalle nuove schede di dotazione ospedaliere della sanità veneta.

Al coordinamento delle Categorie Eco-nomiche fanno riferimento Appe, Ascom, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Con-fesercenti, Confi ndustria e Upa. Le associa-zioni, presiedute dal presidente della De-legazione Piovese di Confi ndustria Severino Veggian, si interroga-no su quali potranno essere i vantaggi o gli svantaggi apportati alla zona di Piove di Sacco dalla spending review caldeggiata dal presidente della Regione Luca Zaia.

Al fi ne di ricevere un chiarimento quan-to più tempestivo possibile, si sono rivolte con un comunicato uffi ciale diretto alla Regione e alla Provincia. Hanno anche già proposto agli organi competenti di aprire un tavolo di concertazione sul tema, per co-noscere nel dettaglio il decreto di ridimen-sionamento e per approfondire i potenziali effetti sul territorio della Saccisica.

Le Categorie Economiche del Piovese rappresentano un territorio in cui operano

oltre 10 mila unità produttive, corrispon-denti al 9% complessivo della provincia. L’o-biettivo dell’associazione è rilanciare l’eco-nomia, la produttività e l’occupazione nella

Saccisica, cercando di favorire l’insediamen-to di nuove imprese e la creazione di oppor-tunità di lavoro.

Di qui la necessità di conoscere al più

presto le conseguenze dell’approvazione della riforma della sanità veneta e del ridi-mensionamento del presidio ospedaliero sul nostro territorio.

Dopo il confronto chiarifi catore con la Provincia e la Regione, l’associazione del-le categorie produttive potrà sicuramente rivedere lo schema delle sue politiche per l’economia della Saccisica e, se necessario, riorganizzarlo effi cacemente in funzione del nuovo ordinamento.

Diramata una richiesta di chiarimento alla Regione sul ridimensionamento del nosocomio

LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA VOGLIONO SAPERE DALLA REGIONE QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE

Andrea Zambolin

Gli amministratori: “Le schede ospedaliere vanno modifi cate, la Saccisica non può perdere l’ospedale”

Severino Veggian

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8 Piove di Sacco

Risponde sereno Davide Gianella, neo sindaco di Piove di Sacco, a distanza di qualche setti-mana dal verdetto elettorale che lo ha consa-

crato primo cittadino, con 275 voti di vantaggio sul suo sfi dante al ballottaggio, il candidato della Lega Nord e lista civica, Andrea Recaldin. Un pomeriggio al cardiopalma per i due aspiranti sindaci, quello del 10 giugno scorso, con lo spoglio che inizialmente procedeva in equilibrio, fi no a quando, fugato ogni dubbio, è apparso chiaramente che ad indossare la fascia tricolore e a prendere posto a Palazzo Jappelli sarebbe stato Gianella e il centrosinistra che lo ha sostenuto.

“Scontato dire che sono contento – ha com-mentato Gianella – devo sottolineare che nono-stante non abbiamo pagato cene o promesso cose irrealizzabili, siamo riusciti a parlare alla testa delle persone. Ho voluto puntare tutto sui contenuti – dice - sul programma e sulla mia idea di Piove di Sacco, che ho riassunto molto semplicemente in dieci punti, poi sviluppati nel programma di governo”.

In merito al risultato uscito dalle urne, secondo il sindaco, il voto dei piovesi “fotografa una Piove di Sacco divisa fra i delusi, che nemmeno si sono recati al voto (alle urne al ballottaggio solo il 53,41% degli aventi dirit-to al voto, oltre 9 punti percentuali in meno rispetto al primo turno ndr), ed una parte che ha scelto l’av-versario”. Il primo obiettivo che si propone il neo elet-to sindaco, e la coalizione che lo sostiene, è quello di “riportare la politica a misura di persona, fare tornare

la discussione fra le persone e per le persone”. Non uno slogan elettorale. Perché la maggioranza, ha fatto sapere Gianella, si è già messa al lavoro: “Stia-mo già valutando due idee di modifi ca dello statuto

comunale, per aprire le porte alla partecipazione. Signifi ca condividere alcune scelte con il cittadino, con il quale dialogare al fi ne di decidere”.

Altro tema caro al centro-sinistra locale, di cui fi nora si è

solo timidamente discusso, è quello della fusione dei Comuni. “Ho riunito tutti i sindaci della Saccisica e con loro abbiamo iniziato a parlare e a confrontarci su questo argomento. Il prossimo 15 luglio – ha fat-to sapere Gianella - abbiamo fi ssato un incontro per

sindaci e giunte comunali con il professor Massimo Salvato, il quale ci spiegherà in che cosa consiste uno studio di fattibilità di fusione. Per il mese di set-tembre l’idea è di poter condividere in tutti i consigli comunali una bozza di delibera, al fi ne di dare via al percorso che riguarderà la Saccisica. Oltre a questi due temi di primaria importanza - dice il primo cittadi-no - si aggiungono molte, moltissime piccole e grandi questioni, rimaste prive di risposte chiare in questi anni”. Quanto ai primi giorni a Palazzo Jappelli in veste di sindaco, Gianella racconta di aver incontrato a ricevimento già una cinquantina di persone. Segno, dice, “che c’era il bisogno e la voglia di poter dialoga-re con il sindaco, che è cittadino fra i cittadini e deve avere la porta sempre aperta”.

di Martina Maniero

Politica L’intervista al nuovo sindaco Davide Gianella

“C’è necessità di dialogo e di dare risposte”

Il sindaco Davide Gianella

Tra i vari obiettivi della nuova Giunta anche la fusione dei Comuni della Saccisica Il 15 luglio la prima riunione

“Sono contento, siamo riusciti a parlare alla testa delle persone. Ho puntato tutto sui contenuti”

Primo piano

“È stata una sfi da emozionante, ed è chiaro che quando si perde per 250 voti, il rammarico è tanto. Ma a chi mi ha sostenuto, dall’inizio o

dopo il ballottaggio, non posso che essere grato, anzi, le ragioni della non-vittoria dipendono da fattori esterni, logiche personalistiche di qualcuno che appartiene ad un modo di far politica che non mi piace e che non condividerò mai”. Così il candidato della Lega Nord e lista civica Forza Piove, Andrea Recaldin, commenta il risultato elettorale che lo ha visto perdere al ballottaggio contro lo sfi dante e

candidato del centrosinistra, Davide Gianella. “Al netto di queste variabili incontrollabili - continua Recaldin - la lettura del risultato elettorale è comunque evidente, con una Piove politicamente divisa in due parti di fatto di peso uguale. Abbiamo radicalizzato il peso della Lega nel territorio, pur in un momento non facile del movimento, e abbiamo portato alla ribalta una lista civica, come quella di Forza Piove, che senza dubbio potrà ritagliarsi in futuro un grande spazio nell’area del centro destra piovese. Per questo - dice - non sono assolutamente dispiaciuto. Dispiace piuttosto dell’a-

stensionismo: governare con quasi un piovese su due che è rimasto a casa deve dare ancora maggiore senso di respon-sabilità. Ora che sono stato eletto capogruppo – annuncia Recaldin - continuerò a fare politica come ho sempre fatto: con senso di squadra, impegno e passione. In consiglio co-munale porterò tutti i problemi della cittadinanza, e sono già numerose le priorità che dovremo sottoporre all’atten-zione dell’attuale amministrazione. Lavorerò però in modo costruttivo, appoggiando le iniziative a favore del territorio e contrastando quelle in direzione opposta. In campagna

elettorale – ricorda infi ne - qualcuno ha garantito lavoro, maggiore sicurezza, rilancio del commercio ed opere pub-bliche per le frazioni: lo ricorderò spesso, giusto perché le belle parole non servano soltanto a raccogliere voti”.

focus Le considerazioni di Andrea Recaldin (Lega) dopo la sconfi tta al ballottaggio“e’ grande il mio rammarico, ma continuerÒ con impegno e passione”

Andrea Recaldin

Ma.Ma.

focus

Età media 44 anni. Tutti o quasi “matricole” al tavolo del consi-glio comunale, ma già impegnati nello scenario politico locale. È la giunta del sindaco Davide Gianella, presentata uffi cialmen-

te il mese scorso. Nominata vicesindaco Lucia Pizzo, 47 anni, (prin-cipale sfi dante del sindaco in carica alle primarie di centrosinistra), già segretaria del circolo piovese del Partito democratico, oggi nel direttivo provinciale. Le sono state assegnate le deleghe al Bilancio, Tributi, Servizi pubblici locali e Scuola.

Simone Sartori, 33 anni, attuale vicesegretario del circolo pio-vese del Pd, è invece assessore ai Lavori pubblici e Ambiente, Par-tecipazione, Associazioni e Sport. Sono andate a Paola Ranzato 45 anni, le deleghe alla Cultura e al Turismo, Servizi sociali e Famiglia. Si occuperà invece di Commercio, Polizia locale, Lavoro e attività produttive l’assessore Luca Carnio, 39 anni, nell’esecutivo provin-ciale del Pd. Edilizia privata, frazioni e Territorio spettano invece a Lorenzo Cesarato, 58 anni, già consigliere comunale tra il 2004 e il 2009 per la civica Per Corte.

Il primo cittadino ha tenuto per sé le deleghe all’Urbanistica, Personale, Sanità, Saccisica, Protezione civile e Politiche Giovani-li. “Sono assolutamente orgoglioso di aver vicino persone capaci, tenaci e animate dalla passione di essere parte del cambiamento, che non si preoccupano di cercare scuse ma piuttosto di trovare strade per risolvere i problemi – ha commentato il primo cittadino - Piove di Sacco non poteva aspettare tempi lunghi di discussione. La responsabilità della coalizione ha fatto in modo che il sottoscrit-to potesse con rapidità nominare una giunta pronta a lavorare da subito. E così è stato. Politica signifi ca ascoltare, e scegliere dando le risposte”. Il consigliere Giulio Rigato, 29 anni ed esordiente in politica, è stato eletto alla presidenza del nuovo consiglio comunale piovese. Vicepresidente è stato votato il consigliere di minoranza Marco Balasso (Pdl).

Nominata la nuova Giuntail sindaco: “sono tutte persone tenaci, con voglia di fare”

Ma.Ma.

Il neo sindaco Davide Gianella con la sua Giunta

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Aiutiamoli a vivere Comitato Brenta Saccisica

GRUPPO VOLONTARI DEL

SORRISOLEGNARO

Comune diSant’Angelo di Piove

Comune diLegnaro

INSIEME PER MAGNOLIA

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SVILUPPO SOCIALE-SACCISICA

Sono un esercito di 350 persone, i volontari impegnati “mani, testa e cuore” nelle associazioni In Volo, Il Grido Alè, Insieme per Magnolia, Aiutiamoli a Vivere – Comita-to Brenta Saccisica, Gruppo Volontari del Sorriso, La Tela operanti nel territorio della Saccisica, la cui missione è quella di promozione del benessere e di integrazione so-ciale della persona.Queste associazioni si dedicano soprattutto all’organizza-zione di attività e progetti per far crescere e sviluppare il contesto relazionale delle persone e favorire la partecipa-zione attiva di tutti alla comunità locale di appartenenza. Un lavoro che viene svolto in sinergia e continuità con le cooperative sociali (centri diurni, comunità alloggio) e le famiglie stesse, dove molte di queste persone trascorro-no gran parte della giornata; le associazioni infatti svol-gono anche un ruolo fondamentale di supporto nei servizi offerti dalle cooperative stesse: molti volontari si affi an-cano nei servizi agli educatori professionali ed agli opera-tori sociali e garantiscono continuità e potenziamento di alcune attività essenziali.

Ma chi è il volontario tipo? La partecipa-zione associativa é trasversale per età e professione: dal neo laureato “che desidera fare esperienza concreta” in ambito sociale al pensionato che decide di dedicare il suo tempo e la sua esperienza alla comunità, dalla casalinga al professionista, che mette a servizio la sua competenza. Un impegno medio di 2 ore settimanali ciascuno, che moltiplicate “fruttano” alla comunità locale più di 2.800 ore di lavoro volontario impiegato nella cura della per-sona, nello sviluppo di nuove progettualità sociali, nella crescita della relazionalità. Una ricchezza “prodotta” che i numeri da soli non riescono certo a raccontare e il cui valore non può essere contabilizzato. “Ogni volta mi accorgo che è molto più quello che ricevo che quello che offro” sot-tolinea Filippo, volontario “regalo un po’ del mio tempo, delle mie competenze ma raccolgo molto in relazioni e stare con gli altri mi fa accorgere della grande ricchezza che siamo, come persone, oltre ai ruoli che quotidiana-mente assumiamo.” Dietro al volontariato, non solo tem-

po libero né desiderio di sentirsi buoni ma piuttosto la volontà di contribuire in prima persona alla costruzione di una città veramente accogliente e partecipata da tutti.“Noi non siamo i bravi ragazzi o le persone buone che si dedicano agli altri” sottolinea Aldo Quaglia, presidente dell’associazione La Tela “la spinta al volontariato nasce certo da una sensibilità, da un’attenzione verso le perso-ne, ma c’è anche un desiderio di assumersi un’impegno concreto, una responsabilità nei confronti della società. Le associazioni hanno un grande potenziale politico, possono portare le istanze delle persone più deboli e sono un modo per dare concretezza a parole come giustizia e solidarietà sociale”.

Dott.ssa Marta Martin

VOLONTARIATO?! SÌ, GRAZIE.PROTAGONISTI nella crescita della comunità!

Se vuoi conoscere da vicino queste associazioni:

• Aiutiamoli a Vivere Comitato Brenta Saccisica www.brentasaccisicasolidale.it - tel. 339-3188627• Gruppo volontari del Sorriso [email protected] - tel. 340-3058501• Il grido Alè [email protected] - tel. 347-1980867 • In Volo [email protected] • Insieme per [email protected] • La Tela [email protected] - tel. 370 -1018533

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10 Piove di Sacco

Cade il sottotetto al Teatro Filarmonico, che rimane agibile ma ha temporanea-mente sospeso le sue attività. Il mese

scorso, nel corso dell’ispezione periodica che viene effettuata in tutti gli edifi ci comu-nali, i tecnici si sono accorti che alcuni tiranti nella struttura, tra il soffi tto e il controsoffi t-to, si erano allentati. Potrebbe trattarsi di un cedimento vero e proprio, dei tiranti o della struttura a cui sono ancorati, ma anche di un

più semplice e banale assestamento. Ad un primo esame tuttavia non è stato possibile stabilire la natura del problema e serviranno perciò altre ispezioni di verifi ca.

Fortunatamente la stagione teatrale al Filarmonico si è conclusa qualche tempo fa ma, per evitare qualsiasi eventuale rischio, il sindaco Davide Gianella ha disposto che la struttura non venga utilizzata almeno fi no a quando non verrà effettuata una

perizia per stabilire le reali cause del ce-dimento. È questo uno dei primi problemi che, suo malgrado, il primo cittadino si è trovato a dover affrontare a poco più di una settimana dal suo insediamento a Palazzo Jappelli. Fortunatamente, nonostante tutto, c’è di mezzo l’estate per programmare al meglio gli interventi di manutenzione e non rischiare di compromettere la stagione tea-trale che partirà, presumibilmente, al rientro

dalle vacanze. E nel caso la città si trovasse nella condizione di dover ospitare un evento teatrale al coperto, potrebbe eventualmen-te utilizzare gli spazi dell’auditorium di via Ortazzi.

“Sono già stati effettuati due sopralluo-ghi diretti – ha fatto sapere il sindaco - di cui

al secondo, e più approfondito, ha parteci-pato anche l’assessore Simone Sartori. Pen-so riusciremo ad intervenire in tempi brevi. Non appena avremo in mano la relazione tecnica ed i preventivi di spesa, illustreremo tempi e modalità di intervento precisi”.

Opere pubbliche Sospese in via precauzionale tutte le attività del teatro

Cedimenti al Filarmonico. A breve la messa in sicurezza

Alessandro Cesarato

di Martina Maniero

Il teatro fi larmonico di Piove in una foto d’archivio

Sarà riproposto anche per il 2013 il “Fondo straor-dinario di solidarietà”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

in collaborazione con la Diocesi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, Provincia di Padova la e Fondazione Antonveneta, è stata presentata in queste settimane nella sala polivalente della parrocchia di Sant’Anna.

Come negli anni passati il fondo sarà di sostegno ai progetti di inserimento e reinserimento lavorativo attivati in

provincia e nella diocesi in favore dei disoccupati e giovani inoccupati in situazione di disagio. Ne potranno usufruire aziende, enti pubblici e associazioni no profi t del territorio, interessati ad inserire nuove risorse nella propria struttura, usufruendo di tirocini formativi e di orientamento riservati a persone segnalate dagli “Sportelli di solidarietà per il lavo-ro” della Caritas che sono in rete con i comuni, i centri per l’impiego, le parrocchie e le associazioni.

Il fondo prevede altresì l’erogazione di incentivi econo-

mici in favore dei disoccupati che saranno trasferiti al datore di lavoro interessato alla loro assunzione.

Per fi nanziare questa iniziativa, oltre le altre previste dal Fondo straordinario di Solidarietà gli enti partecipanti hanno deliberato uno stanziamento iniziale di oltre un mi-lione di euro.

Tutte le informazioni sono disponibili in rete all’indiriz-zo: https://live.fondazionecariparo.com.

focus L’iniziativa della Fondazione Cariparo. A sostegno di progetti di inserimento e reinserimento lavorativoriproposto anche per il 2013 il “fondo straordinario di solidarietà”

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12 Piove di Sacco

Arriva l’estate e con la bella stagione in città tornano le limitazioni al traffi -co. La Ztl sarà in funzione fi no al 30

settembre, tutti i giorni festivi dalle 15 alle 2.30 del giorno successivo, tutte le sere dal-le 20.30 alle 2.30, il mercoledì e il sabato, durante il mercato, dalle 7.30 alle 15 e la seconda domenica del mese dalle 6 alle ore 2.30. I settori con accesso regolamentati dalla telecamera, nel periodo estivo, sono due. Il primo comprende via Barchette, piazzale Caduti Nassiriya, piazzetta Carlo Rosso, vicolo Mezzaluna. Il secondo include via Cavour (tratto compreso tra Cortile San Martino e via Roma), via Gasparini, galleria Primo Levi, via Roma e via Peci. Viene ripro-posta anche quest’anno l’isola pedonale, tradizionale appuntamento che riempie le piazze piovesi. Centro pedonalizzato fi no al primo settembre, tutte le sere dalle 20.30 alle 2.30. Nei giorni festivi il centro chiude a partire dalle 15.

Parcheggi. Zona di sosta libere e a pagamento, durante l’isola pedonale, in piazza Incoronata, piazzetta San Marco, piazzale Serenissima, Cortile San Martino, piazzale Bachelet, piazza Castello, stadio Vallini, piazzale Santa Giustina, all’ex Enel, in piazza Monsignor Contran e piazzale Giambellino. Si può parcheggiare anche lungo le vie Ortazzi, Valerio, Codogno, Co’ del Panico, San Rocco, D’Annunzio, Paolo VI, B. da Piove e San Rocco.

Le iniziative. Calendario ricco di even-ti per le iniziative messe in campo dalla Proloco e Piove Amica in collaborazione con numerose associazioni locali e i com-mercianti del piovese. Domenica 14 luglio e 11 agosto, in centro, in programma il Mercatino dei portici; segue venerdì 19, in piazza Vittorio Emanuele II, con il Concerto lirico sinfonico dell’Orchestra giovanile della Saccisica.

L’associazione Centro diritti per il malato venerdì 16 luglio porta in piazza Monsignor Contran lo “Yoga della risata” mentre la parrocchia organizza una “Cena al chiaror di luna”, sabato 27 luglio. Ad agosto, il primo e il 25 del mese, l’associa-zione Piove tricolore organizza una manife-stazione podistica non competitiva lungo le vie del centro. Diversi i concerti in piazza Incoronata organizzati dalla Proloco in col-laborazione con i locali pubblici: sabato 20 luglio si esibiranno i Diapason con le cover di Vasco Rossi; il 3 agosto i toccherà ai Riff Raff con i successi degli Ac Dc mentre il 10 saliranno sul palco gli Anime in Plexiglass con le canzoni di Ligabue.

A chiudere l’estate la festa organizzata dalla cooperativa Magnolia, in programma il 31 agosto, e la festa della Proloco dome-nica 1 settembre.

La sera, i giorni festivi e durante il mercato non sarà possibile circolare in auto per le vie centrali

Amministrazione ed eventi Tante iniziative per tutta l’estate

Riattivate ztl e Isola pedonale in centro

L’Isola pedonale in centro a Piove di Sacco in una delle precedenti edizioni

Con la fi ne dell’anno scolastico si è conclusa all’istituto superiore “De Nicola” la seconda edizione di un

importante progetto europeo denomina-to “What makes us Europeans?”.

Si è trattato dell’ultima di una lunga serie di iniziative a respiro internazio-nale che tanto stanno caratterizzando l’istituto piovese in questi anni. Nello specifi co il progetto ha interessato una trentina di studenti che nelle scorse set-timane sono stati impegnati in Belgio, Germania e Spagna per la cosiddetta “Settimana Europea”.

Durante queste giornate i ragazzi si sono cimentati in laboratori e attivi-tà che hanno spaziato dalle scienze all’arte, dalla musica all’informatica, dall’ambiente e territorio allo sport. Da sottolineare il primo posto nelle attività sportive delle “Olimpiadi Comenius” conquistato in terra tedesca.

“Per i nostri giovani - ha sottolinea-to la preside Silvia Polato - è stata un’op-portunità di conoscenza, di confronto, di stimolo e di crescita in quanto uscire dal piccolo e sicuro ambito territoriale, fami-gliare e scolastico italiano, per entrare in altre realtà, li ha messi alla prova con lingua e abitudini ed ha avuto una valenza altamente educativa. Tutte le attività sono documentate nei siti degli istituti coinvolti: www.denicolaonline.org, www.gto.mos.schule-bw.de, www.sint-leocollege.be e www.institutozurba-ran.com.

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“What makes us Europeans?”un altro progetto europeo per il “de nicola”

A.C.

I ragazzi che hanno partecipato alla “Settimana europea in Belgio”

di Martina Maniero

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di Alessandro Cesarato

14 Correzzola

Ultimo fi ne settima di luglio dedicata alla “Marciliana in territorio padova-no”. Il 27 e il 28 luglio si terrà, infatti,

l’ormai tradizionale appuntamento estivo, giunto quest’anno alla sua tredicesima edizio-ne. Quasi per magia il parco della Corte Bene-dettina si trasformerà in un borgo medievale tipico del Veneto del XV secolo.

La rievocazione storica, che trae spunto dal palio della Marciliana della città di Chiog-gia, vuole fare rivivere la vita medievale del territorio sullo sfondo delle guerre “veneto – carraresi” tra Padova e Venezia per la defi ni-zione dei confi ni in un territorio strategico per la presenza di grandi vie di comunicazione fl uviale e lo sbocco al mare.

Arti e antichi mestieri, monaci, pellegrini, mercanti, musici, giullari, danzatrici, falconieri e mille altri personaggi animeranno a tutte le ore la manifestazione con rappresentazioni,

momenti musicali e riti. Tra i momenti più importanti la rappresentazione dell’investitu-ra feudale e la stipula del contratto di sabato sera e la processione dei monaci di domenica pomeriggio con la visita dell’abate alle gastal-die.

Sarà possibile gustare la birra tradiziona-le dei monaci, visitare nel monasterino il chio-stro di convento, l’orto dei Semplici, la caneva del vino e il mercato medievale. Il parco della

Corte si animerà come di consueto di fi guranti nelle vesti di popolani, amanuensi, viandanti, soldati, arcieri, giullari e predicatori. Saranno ricreate botteghe, osterie e riproposte attività e usanze del tempo. La manifestazione ha una grande valenza culturale, trattandosi di un’occasione unica per meglio comprendere un’età lontana. Come di consueto la manife-stazione propone un programma nutrito che naturalmente ha chiesto anche degli sforzi organizzativi.

La realizzazione della Marciliana è possibile soprattutto grazie all’impegno dei numerosi volontari di tutte le associazioni del territorio comunale e alle risorse fi nanziare messe a disposizione da sponsor privati che hanno colto il grande valore culturale della manifestazione. Per ulteriori informazioni: 049/5807007 oppure www.comune.cor-rezzola. pd.it.

Il parco della Corte Benedettina ai trasformerà in un borgo medievale tipico del Veneto del XV secolo

Appuntamenti La tredicesima edizione il 27 e 28 luglio

La Marciliana va in scena in territorio padovano Sono stati fi nalmente riaperti gli im-

pianti sportivi comunali della frazione di Villa del Bosco. Dopo mesi di inat-

tività gli storici “campetti” tornano così a disposizioni degli sportivi locali.

Con un bando di concorso il Comune ha, infatti, fi nalmente assegnato la condu-zione a un nuovo gestore. L’assegnazione è avvenuta valutando sia l’offerta economica in aumento (si partiva da una base di 12 mila euro per tre anni) sia soprattutto la qualità di un progetto per lo sviluppo e l’incentivazione all’utilizzo delle strutture tra le varie fasce sociali e di età.

Tra la rosa dei pretendenti che hanno partecipato al concorso alla fi ne l’ha spuntata l’associazione sportiva “Seven Village Club” che ha come presidente Giuseppe Viale e come segretario Renato Cappuzzo. La nuova convenzione durerà tre anni, con la possibilità per il gestore di rinnovarla per un periodo analogo. Tra l’altro il Comune ha surrogato il vecchio gestore per un fi nanziamento regionale di 80 mila euro per la copertura di uno dei campi di gioco che sarà così realizzata nei prossimi mesi.

Dopo quasi un anno si chiude fi nalmente una triste pagina che ha visto privare la comu-nità non solo di un impianto per la pratica sportiva ma soprattutto di un consolidato spazio di aggregazione sociale. Quelle che improvvisamente si sono dimostrate delle insanabili diver-genze tra la polisportiva locale, che da quasi un ventennio gestiva gli impianti, e il Comune avevano portato lo scorso marzo alla revoca della concessione. In realtà l’attività era sospesa dalla scorsa estate, per poi cessare defi nitivamente a ottobre a seguito dell’allagamento di campi e spogliatoi per le straordinarie precipitazioni di quelle settimane.

“L’auspicio - commenta l’assessore al patrimonio Filippo Franzolin - è che l’attività ripar-ta in un clima di rinnovata serenità e che gli impianti possano tornare anche alla loro funzione sociale per tutti i cittadini del comune e delle zone limitrofe”. Per prenotazioni calcetto, tennis e beach volley: 388/3534453 e 327/8888950.

neWs

Villa del Boscodopo mesi di inattività, gli storici “campetti” tornano a disposizione degli sportivi locali

E’ stata riaperta dopo quasi due mesi la Sr 105 “Cavarzere Romea”. Il traffi co di auto e camion ha po-

tuto così riprendere a circolare su uno dei tratti stradali strategici e più battuti della viabilità locale. La direttrice, infatti, raccor-da l’area di Cavarzere e la Sr 104 “Mon-selice Mare” con la Ss 309 “Romea” ed è utilizzata soprattutto dal traffi co pesante. Per una volta i lavori sono stati ultimati in anticipo rispetto ai tempi preventivati.

Il ritorno in funzione della Sr 105 chiude così un periodo di purgatorio che tanti disagi ha procurato alla viabilità e all’economia locale e non solo. Tutto è iniziato lo scorso 23 aprile, quando sull’asfalto, all’altezza del km 3+850, si è aperta una voragine che ha costretto Veneto Strade a bloccarne completamente il transito.

A crollare è stato il ponte in acciaio tombinato sullo scolo Rovanella. Un crollo improvviso ma non inaspettato visto che la situazione era monitorata da settimane, ma a nulla erano serviti gli interventi di tamponamento. Si è deciso così di inter-venire radicalmente, scegliendo di posare una palifi cazione e imbragare il manufatto esistente.

Il tutto per una spesa che si è aggi-rata intorno ai 170 mila euro. Sono stati comunque due mesi davvero diffi cili per le conseguenze dirette e indirette che la chiusura ha comportato. Camion e carichi

eccezionali sono stati costretti a deviazio-ni interminabili, dispendiose in termini di tempi e consumi.

La viabilità comunale, specie nelle fra-zioni di Brenta d’Abbà e Villa del Bosco, è stata sollecitata oltre misura, con un’im-pennata del degrado del manto stradale e delle carreggiate. Per non parlare dei ri-svolti sull’economia locale. Ristoranti, bar e stazioni di servizio, con la scomparsa dall’oggi al domani del traffi co stradale, si sono trovati senza più un cliente.

A Santa Margherita di Codevigo, nodo cruciale del passaggio dei camion e dove si trovano la maggior parte di queste at-tività ristorative e commerciali, tutte tra l’altro a conduzione familiare, gli introiti si sono azzerati e il personale ridotto. Ora la speranza di tutti è quella di ritornare alla normalità.

Infrastrutturedopo Quasi 2 mesi di “purgatorio” È stata riaperta la sr 105 “cavarzere romea”

A.C.

A.C.

Una immagine di archivio della Marciliana

I lavori sono stati ultimati in anticipo rispetto ai tempi previsti

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17S.Angelo di Piove

Il consiglio comunale, nell’ultima riunio-ne di giugno, ha approvato il bilancio di previsione 2013. A pesare sull’esercizio

fi nanziario i tagli ai trasferimenti statali e l’incertezza legata all’Imu.

In particolare, per il 2013, al Comune vengono a mancare altri 252 mila euro di fondi dallo Stato, che portano così a un mi-lione di euro le risorse complessivamente tagliate dal 2010.

Altro nodo da sciogliere è quello legato all’Imu, sospesa a giugno per le abitazio-ni principali e i terreni agricoli. Il mancato introito dovrebbe essere garantito dallo Sta-to. Entro il 30 settembre i Comuni avran-no la possibilità di variare le aliquote, con valenza dal primo gennaio 2013. Per ora si prevede di far ricorrere gli enti locali ad anticipazioni di cassa.

“Con la prospettiva quasi certa – ha spiegato il vicesindaco e assessore al Bilan-cio, Chiara Benetazzo - che a settembre, alla luce delle annunciate riforme legislative in materia di Imu e Tares, dovremmo appor-tare nuove variazioni”.

Da quest’anno inoltre gli enti locali non potranno più impiegare il 75% dei proventi per oneri di urbanizzazione per il fi nanzia-mento della spesa corrente e manutenzioni. Per Sant’Angelo signifi ca 172.500 euro in meno. “Nonostante i tagli – ha evidenziato il vicesindaco - abbiamo comunque voluto salvaguardare quei settori per noi prioritari come la scuola e le politiche sociali”.

Confermati dunque tutti i servizi alla persona, così come restano invariate le tarif-fe per la mensa e per il trasporto scolastico. Nessuna modifi ca, rispetto al 2012, anche per l’Irpef, differenziata all’aumentare del reddito, che conferma la soglia di esenzione per i redditi inferiori a 10.500 euro. Altre cifre signifi cative a bilancio riguardano le opere pubbliche. Previsto per l’anno in cor-so la costruzione della palestra alla scuola elementare di Vigorovea (500.000 euro in fondi propri); il rifacimento, ormai prossi-mo, della copertura del “Cubo” (115.000 euro) e la rotatoria all’incrocio tra via San Polo e via Mattei (200.000 euro, per metà fi nanziata dalla Regione).

“Per quanto riguarda la spesa per gli investimenti – ha aggiunto la Benetazzo – anche quest’anno saremo soggetti alle rigide regole del patto di stabilità che, tra l’altro, pone forti limiti alle possibilità di effettuare pagamenti ai fornitori che han-no regolarmente prestato servizio per il Comune. Ma grazie all’ultimo sblocco sui pagamenti relativi al 2012 il Comune, lo scorso maggio, ha potuto liquidare tutti i fornitori che ne avevano titolo alla 31 di-cembre 2012”.

di Martina Maniero

A pesare sul’esercizio fi nanziario i tagli ai trasferimenti statali e l’incertezza legata all’Imu

Amministrazione Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione

Salvaguardati scuola e sociale nonostante i tagli

Il Municipio di S. Angelo

E’ stato approvato, con i soli voti della maggioranza, il progetto di ampliamento presentato dal-

la ditta Asfalti Piovese. Si chiude così, e non solo in senso metaforico, un conten-zioso legale durato quasi vent’anni, se-gnato da ricorsi e controricorsi presentati a tutti i livelli di giudizio.

Il progetto prevede l’ampliamento del sito di stoccaggio dell’azienda (che ha sede nella zona industriale di Brugine ma allargherà verso Sant’Angelo) per un’area di circa 20.000 metri quadri. In cambio l’azienda non solo si impegna a ritirare tutti gli appelli presentati al tribu-nale dagli anni Novanta ad oggi (fi rman-do una polizza fi deiussoria a garanzia dell’intera operazione) ma verserà alle casse comunali, tra oneri di urbanizza-zione e contributi ambientali, la somma di 350.000 euro.

Di questi 250.000 saranno vin-colati alla realizzazione della rotatoria sulla Strada statale, all’incrocio tra via San Polo (Sp40) e via Ardoneghe (Brugine-Legnaro). Un primo incontro per discutere sulla necessità di una rotatoria allo svincolo si era tenuto nel 2011. L’assemblea, a cui presero parte diversi amministratori locali, terminò con un nulla di fatto. Molti i dubbi, soprattut-to in merito ai costi. Altre le perplessità, in ordine all’operazione messa a punto dalla maggioranza, quelle espresse dall’opposizione consiliare.

“Siamo per la soluzione dei proble-mi – hanno detto – ma il sindaco ha adottato un metodo che lui stesso ha sempre contestato nel corso dei suoi lunghi anni all’opposizione”. Quanto al progetto “grave – hanno aggiunto - il fatto che non ci sia stato presentato un prospetto economico per capire le con-gruità delle opere che il privato dovrà effettuare”.

Ma il sindaco Romano Boischio tira dritto per la sua strada. Il primo cittadino ha già chiuso un accordo di programma con i colleghi Ivano Oregio Catelan (Le-gnaro) e Davide Zanetti (Brugine) “in base al quale – ha spiegato Boischio – ciascun ente si impegna a modifi care il proprio strumento urbanistico. Succes-sivamente presenteremo una richiesta congiunta per ottenere un contributo anche ad Anas, Regione e Provincia”.

neWs

Lavori pubblicila rotatoria 516 sarà finanziata con l’ampliamento del sito di stoccaggio

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La sola maggioranza approva il progetto di ampliamento

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19Arzergrande

È un’estate ricca di avvenimenti quella orga-nizzata dagli assessorati alla Cultura, allo Sport e alle Politiche Giovanili. Due mesi

di mostre, spettacoli, manifestazioni sportive e non per animare il paese e offrire la possibilità di trascorrere in maniera alternativa le serate prima delle agognate ferie di agosto.

Dopo un mese di giugno caratterizzato da-gli eventi culturali al Casone Azzurro di Vallon-ga, dalla festa della cooperativa sociale Germo-glio e dalla marcia podistica, anche luglio offre un calendario davvero interessante e per tutti i gusti. Sabato 6, dalle 21, il Photoclub 2.8 ha presentato “The wind”, atmosfere musicali jazz ambientate nell’inedita cornice dell’antico Casone Azzurro. Durante la serata è stato inol-tre possibile visitare la mostra fotografi ca “Ter-re di mezzo. Storie e luoghi della Saccisica”. Venerdì 12 è stata invece la volta dell’ultimo appuntamento con il teatro per le famiglie a ingresso libero. Nel centro parrocchiale di Val-longa, la compagnia “Il libro con gli Stivali” di

Mestre ha messo in scena “Da grande voglio essere felice”, riscrittura scenica de “Il libro di tutte le cose” di Guus Kuijer.

Nei giorni dal 19 al 29 luglio il centro del capoluogo sarà animato dalla tradizionale Fe-sta dello sport e delle associazioni. Dieci giorni di manifestazioni sportive, con stand gastrono-mico e musica per tutti. Giovedì 1 agosto andrà infi ne in scena, per la sua prima edizione, la “Summer run”, corsa non competitiva in not-turna per le vie del paese.

Per gli appassionati della storia, ma anche per i curiosi delle particolarità legate al territo-rio, tutte le domeniche di luglio e di settembre, dalle 16 alle 18, sarà possibile visitare la sala museale dei reperti romani allestita nel centro polifunzionale di via Bassa.

Per tutte le informazioni complete sulle iniziative basta comunque rivolgersi alla biblio-teca comunale di via Roma (049/5800030) oppure consultare il sito web del Comune (www.comune.arzergrande.pd.it).

EVENTI ESTIVI DUE MESI RICCHI DI APPUNTAMENTI AD ARZERGRANDE

A.C.

Il Comune detta nuovi indirizzi per la con-cessione dei loculi cimiteriali. Un modo per rispondere alle sempre nuove e numerose

richieste formulate dai cittadini per costruire delle tombe di famiglia. Dato che tuttavia in questo periodo non è previsto che siano messi a disposizione spazi nel camposanto, si è opta-to di dare in concessione una ventina dei nuovi loculi appena realizzati. Un bando ne regolerà le modalità di assegnazione.

“Alcuni cittadini - illustra l’assessore ai Lavori pubblici Silvano Sambin - hanno ma-nifestato l’interesse di avere delle aree cimite-riali a disposizione per costruire delle edicole funerarie. Al momento non abbiamo aree da predisporre, però abbiamo recentemente co-struito sessanta loculi. L’idea è quindi quella di darne in concessione una parte, anticipa-tamente rispetto a quelli che si assegnano normalmente”.

I loculi interessati alla concessione (che durerà novantanove anni) sono quelli posizio-

nati all’estremità est del blocco R. L’indirizzo approvato all’unanimità in consiglio comunale prevede di assegnare gruppi minimi di quat-tro loculi su una stessa colonna a una o più famiglie per un corrispettivo di 21 mila euro. L’assegnazione avverrà attraverso un bando

pubblico. La priorità sarà data alle persone che avessero già formulato una richiesta in passato per la realizzazione di una propria tomba di famiglia, e a quelle che si impegneranno a re-trocedere gratuitamente un loculo comunale in concessione prima della scadenza della stessa.

di Alessandro Cesarato

Una parte dei sessanta nuovi loculi verranno dati in concessione

Lavori pubblici L’assessore Silvano Sambin illustra le novità

Bando pubblico per i nuovi loculi del cimitero

I nuovi loculi interessati alla concessione sono posizionati all’estremità est del blocco R

Maggiore sicurezza e più illuminazione lungo la Sp 4. A chiederlo con urgenza all’amministrazione è il gruppo consigliare della Lega Nord insieme a dei citta-dini promotori di una raccolta fi rme.

“Via Umberto I - spiega il capogruppo leghista Filippo Lazzarin - benché sia la stra-da principale del nostro comune ha ancora dei tratti non illuminati e una pista ciclabile incompleta”. Nella sua interrogazione Lazzarin evidenzia una serie di problematiche.

“E’ necessario implementare l’illuminazione e i controlli stradali - afferma - visto che le auto transitano a velocità sostenuta e molti mezzi pesanti ignorano il divieto di transito. Riteniamo poi sia fondamentale completare la pista ciclabile che si interrompe all’altezza dell’incrocio di via Boschetti”. Per il rappresentante locale della Lega questi interventi dovrebbero avere priorità rispetto altre scelte fatte dall’amministra-zione.

“Chiediamo al sindaco - conclude Laz-zarin - di verifi care la possibilità di installare un autovelox o almeno un impianto di misurazione della velocità a display che possa fungere da deterrente. Bisogna inoltre intensifi care i controlli della Polizia locale nel specifi co tratto della Sp 4 tra gli incroci con via Manzoni e via Boschetti”.

Alle richieste dell’opposizione ha risposto in consiglio comunale direttamente il sin-daco Luca Sartori. “Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica - ha detto - sul tratto interessato vi è un unico punto poco illuminato e per questo gli uffi ci comunali stanno già vagliando la possibilità di implementare i punti luce”. Discorso diverso vale per la pi-sta ciclabile. “Non è una priorità - ha ribadito il primo cittadino - poiché ne esiste già una parallela in via Bassa che unisce il capoluogo con la frazione di Vallonga. Se ci fossero risorse in bilancio, comunque, avrebbe più senso completare l’opera incompiuta della pista ciclabile che si interrompe al cimitero di Arzerello e che conduce a Piove di Sacco”.

neWs

Pulizia degli arginila lega nord chiede piÙ sicurezza e maggiore illuminazione lungo la sp 4

A.C.

Il sindaco Sartori risponde: “Gli uffi ci comunali sono al lavoro per implementare i punti luce”

La locandina di Summer run che si correrà ad Arzergrande giovedì 1 agosto

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18 Legnaro

Sono una trentina gli alberi destinati a diventare legna da ardere entro l’estate. Sono tutte piante di grandi dimensioni, e

che il Comune ha deciso di abbattere, perché ritenute pericolose. Le prime “teste” a saltare saranno quelle dei sei “Pinus pinea” alla ferma-ta dell’autobus sulla Strada statale.

Seguiranno una decisa riduzione di “Pioppi cipressina” che costeggiano la recinzione del parco verde di via Cavour. Per ultimi (ma non sono escluse soluzioni diverse) i pioppi in prossi-mità del campo sportivo.

“Sono tutti alberi di grandi dimensioni che, proprio in ragione del loro volume, potrebbero essere potenzialmente pericolosi per la pubblica sicurezza e per la viabilità – ha spiegato l’asses-sore all’Ambiente, Eugenio Righetti – al loro posto verranno piantumati del “Prunus”, alberi ornamentali, più consoni all’arredo urbano”. Protesta il Partito democratico, che per voce del segretario Antonio D’Alessio ha annunciato una raccolta fi rme: “L’obiettivo – ha detto – è quello di arrivare a mille adesioni. Dopo il tasso secolare, il cedro storico, ora i pini: i legnaresi

dicono basta a questo scempio programmato e chiedono di bloccare la delibera”.

Contro l’accensione delle motoseghe scende in campo anche la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli). “Chiediamo di conoscere lo stato di pericolosità degli alberi da abbattere e di poter visionare le perizie che ne attestino l’urgenza degli interventi - scrive in una nota Carlotta Fassina, coordinatrice Lipu Veneto - ri-

cordiamo infatti che è in corso la riproduzione della fauna selvatica e che gli alberi, specie se di grandi dimensioni, ospitano sia nidi di uccelli, sia rifugi di piccoli mammiferi protetti”. Leggi nazionali e regionali, fa presente la coordinatri-ce “stabiliscono la protezione della riproduzione delle specie selvatiche vietando ogni azione di disturbo e distruzione dei nidi e dei siti riprodut-tivi. Gli abbattimenti di alberi compiuti quindi nel periodo riproduttivo devono avvenire esclusiva-mente in situazioni di comprovata emergenza, altrimenti risultano in violazione alla normativa vigente e pertanto perseguibili per legge”.

Fassina invita quindi l’amministrazione a tornare sui propri passi “riconsiderando e po-sticipando ogni intervento di abbattimento”. Infi ne un monito “a non compiere azioni che, violando la legge, espongano l’amministrazione alle conseguenze della violazione stessa e alla contestazione della sempre crescente frazione di cittadini che considerano il patrimonio arboreo un bene collettivo da amministrare con serietà nella consapevolezza delle sue preziose funzio-ni”.

di Martina Maniero

Si tratta di alberi di grandi dimensioni che potrebbero essere pericolosi per la pubblica sicurezza e la viabilità, ma il Pd protesta e anche la Lipu non ci sta

Legnaro Il Comune defi nisce la tabella di marcia dei lavori

Entro l’estate 30 alberi da abbattereCittadini e commercianti uniti in comitato per chiedere al Comune di

aumentare il numero dei posti auto durante il mercato settimanale. Una raccolta fi rme è stata depositata in municipio a giugno dal segretario

della Lega Nord, Stefanino Criconia. Oltre trecento le adesioni. Una quaranti-na le fi rme dei commercianti.

Il problema è matematico. Il mercato del martedì si svolge in piazza Costituzione e nel piazzale della chiesa, occupando di fatto le due principali aree parcheggio del capoluogo.

“Molto spesso - evidenziano dal Comitato – non solo mancano i par-cheggi in prossimità del mercato, ma anche quelli fuori dal centro, il più delle volte, sono occupati”. Un disagio avvertito in modo particolare da anziani e disabili. I clienti rischiano così di allontanarsi, e cresce il malumore anche tra gli ambulanti. “La situazione economica è molto diffi cile, e a rimetterci sono prima di tutto i commercianti che, oltre al calo delle vendite, perdono clienti, magari invogliati a fare acquisti in un’altra piazza – avvertono dal Comitato – c’è poi il rischio concreto che gli stessi ambulanti scelgano di spostarsi in altri mercati, perché meglio serviti dalle aree di sosta”.

I fi rmatari propongono due azioni, da attuare subito e limitatamente ai giorni di mercato: predisporre delle zone parcheggio aggiuntive, magari in zona Corte Benedettina, per facilitare l’accesso al mercato agli anziani e ai disabili, e un’eccezione al divieto di sosta, in alcune aree preventivamente individuate dal Comune. “La diffi coltà di trovare parcheggio a Legnaro nei giorni di mercato non è diversa da quella di tanti altri Comuni – replica l’as-sessore alla Viabilità, Mario Callegaro – i parcheggi ci sono: zone di sosta sono presenti lungo via Orsaretto, nel piazzale del cimitero, di li poco distan-te, di fronte il campo sportivo comunale e nel quartiere in zona Cavour”. “Di certo – conclude l’assessore – non si può pensare di parcheggiare l’auto davanti al banco del mercato”.

neWs

Una raccolta di fi rme è stata depositata in Municipioun comitato per chiedere piÙ posti auto durante il mercato settimanale

Ma.Ma.

Si parte con i sei “Pinus pinea” alla fermata dell’autobus lungo la Statale

20 Legnaro

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20 Codevigo-Polverara

Grave lutto per il paese che ha perso Gerardo Fontana. Lo scorso 25 giugno l’ex sindaco è spirato all’ospedale di

Cesena, dove era ricoverato da una set-timana. Aveva compiuto sessanta anni a febbraio. Per alcuni giorni aveva lottato tra la vita e la morte per gli effetti devastati di un fortissimo attacco ischemico che lo aveva colto mentre si trovava in Romagna per lavoro. Era riuscito a farsi ricoverare au-tonomamente alle avvisaglie di un malore, ma l’attacco decisivo l’ha subito mentre era già sotto osservazione.

Una lunghissima settimana che ha te-nuto con il fi ato sospeso, oltre ai familiari, anche un’intera comunità che lo riconosceva come uno dei propri cittadini più illustri.

Gerardo Fontana ha lasciato la moglie Susanna e i familiari da sempre residenti in paese.

Persona di estrema cultura e fuori dagli schemi, con quel lavoro da regista e sce-

neggiatore che tanto spesso lo portavano lontano da Codevigo, Gerardo Fontana ha segnato indiscutibilmente un pezzo di storia del paese.

I suoi due mandati da sindaco, tra il 1995 e il 2004, sono stati il culmine di un’esperienza politica e amministrativa durata più di un trentennio. Le sue ammi-nistrazioni, a parola di tutti, hanno coinciso con un periodo di grande cambiamento per

il paese, che proprio in quegli anni ha cono-sciuto una forte crescita e sviluppo.

Dopo l’esperienza da vice sindaco nel 2007 era passato tra i banchi della mino-ranza, non perdendo però quella passione per la cosa pubblica che l’aveva portato nuovamente a impegnarsi nell’ultima tor-nata amministrativa di maggio. Uomo con una formazione di sinistra e laica, gli era notoriamente riconosciuta il merito di avere saputo rompere i tradizionali steccati politi-ci, aprendo al dialogo con tutti.

“Una brava persona che aveva la capa-cità di leggere le cose prima che accades-sero”, lo ricorda addolorato Maurizio Ruz-zon, che con Fontana ha condiviso passo passo l’esperienza politica dal 1975 a oggi.

Anche l’ex sindaco Graziano Bacco è rimasto incredulo alla notizia. “Aveva la mia stessa età - racconta - lo conoscevo da sem-pre. Abbiamo condiviso tutti gli anni della giovinezza. Persona dinamica con una capa-

cità intellettuale che sempre affascinava”. L’attuale sindaco Annunzio Belan ricorda i tanti e produttivi anni trascorsi da dipen-dente comunale sotto le amministrazioni Fontana. “Il paese perde un personaggio di spicco, di grande cultura, oltre a un politico che ha introdotto un nuovo modo di vedere le cose”.

Lo scultore locale Walmer Peccenini ne sottolinea la sensibilità, la sua attenzione all’arte e una condivisione di affi nità proprie degli artisti.

Gerardo Fontana era sceneggiatore e autore di testi teatrali. Per tanti anni ha fatto il pendolare a Roma, impegnato nella creazione anche di fi ction di successo come “Cento vetrine”. Come regista stava lavo-rando, insieme al padovano Antonello Bellu-co, al fi lm “Il segreto”. Un’opera inseguita da una vita e che fi nalmente sembrava di-ventare realtà, ovvero il racconto del tragico eccidio di Codevigo dell’aprile 1945.

di Alessandro Cesarato

Si spegne a 60 anni all’ospedale di Cesena. Era una persona di grande cultura La sua attività di regista e sceneggiatore lo portavano spesso fuori città Da trent’anni era impegnato nella vita politica e amministrativa del paese

Codevigo in lutto rende omaggio al suo ex sindaco

L’ultimo saluto commosso a Gerardo Fontana

Nuovo consiglio comunale per la prima volta ridotto complessiva-mente a dieci unità dopo i tagli

alla politica imposti dallo Stato. Alla maggioranza sono spettati sette posti, mentre i gruppi di minoranza si sono di-visi i rimanenti tre seggi. Per la lista vin-citrice “Cambiare si può” del neo eletto sindaco Annunzio Belan, sono risultati eletti, in ordine secondo il numero di pre-ferenze ricevute: Olives Visentin, Sergio Bacco, Daniela Bartella, Nicolas Frison, Silvia Meneghin, Alberto Previati e Va-lentina Rizzonato. Tra questi nomi sono stati scelti gli assessori e i componenti della giunta comunale.

Sui tre banchi di opposizione sono rappresentati due gruppi. Due seggi sono stati assegnati alla lista “Un co-mune amico”: oltre al candidato sindaco

Maurizio Ruzzon è entrata in consiglio comunale anche Maddalena Ferrara. L’ultimo seggio assegnato è occupato invece da Francesco Vessio, che da solo rappresenterà tutto il suo gruppo “La svolta”. Non ce l’ha fatta infi ne Sara Zoppellaro che con la sua lista “Insieme alla gente noi ci siamo” non è riuscita a eleggere alcun consigliere.

Nel suo discorso programmatico il nuovo sindaco ha annunciato come se-guirà personalmente temi particolarmen-te importanti come il lavoro, il turismo e lo sviluppo. La sua intenzione è poi quella di coinvolgere anche i non eletti della sua lista in maniera da conservare e fare fruttare lo spirito di gruppo matu-rato in campagna elettorale. “Vogliamo portare un cambio di mentalità - ha di-chiarato - con una visione unica, oltre la tradizionale rivalità tra le frazioni. Non è importante la provenienza dei singoli assessori ma la loro piena disponibilità verso la cittadinanza”. Le ultime parole del suo discorso di insediamento il sin-daco le ha infi ne rivolte ai tre consiglieri di minoranza, non escludendo un sereno e collaborativo confronto sulle grandi questioni che interessano lo sviluppo e il futuro del territorio comunale.

neWs

Amministrazioneil neoeletto consiglio comunale

A.C.

Politica Defi nita la nuova Giunta

Si è insediata la nuova giunta con il sin-daco Annunzio Belan che ha assunto uffi cialmente l’incarico a due settima-

ne dalla sua elezione di fi ne maggio. Una squadra di governo giovane, specchio fede-le del risultato delle urne. La lista “Cambia-re si può” di Belan ha vinto ottenendo il 31,80% delle preferenze, seguita da quella di Maurizio Ruzzon con il 31,12% e quel-la di Francesco Vessio, che ha ottenuto il 29,02%. Più staccata Sara Zoppellaro, che ha dovuto accontentarsi di un 8,04%.

La novità principale è il numero dei nuo-vi assessori che, con le attuali norme sugli enti locali, sono stati ora ridotti a quattro. Leggendo la lista non passa inosservato il fatto che, per la prima volta nella storia re-cente, nessuno dei componenti della giunta è residente nel capoluogo. Il sindaco Belan ha tenuto per sé le deleghe al bilancio e al personale. La carica di vicesindaco sarà invece ricoperta da Nicolas Frison. Il venti-duenne studente di architettura, residente nella frazione di Santa Margherita, avrà l’onere anche di assessorati di peso come quello dell’urbanistica e dell’edilizia priva-ta. A Olives Visentin, artigiano di 46 anni di Rosara, che alle urne ha superato tutti in termini di preferenze personali, sono stati assegnati gli assessorati ai lavori pubblici, alla manutenzione e alla sicurezza. Quote rosa invece per l’altra metà della giunta. Daniela Bartella, impiegata di 27 anni re-sidente a Conche, si occuperà dei servizi

sociali, della sanità e dell’immigrazione. Gli assessorati all’istruzione, alla cultura, alle politiche giovanili, allo sport e all’ambiente sono stati infi ne assegnati a Silvia Mene-ghin, ventottenne geometra di Cambroso.

Un po’ a sorpresa nessun incarico uf-fi ciale è stato dato invece a Sergio Bacco, l’uomo di esperienza della lista “Cambiare si può”. Per lui il sindaco ha pensato però a un ruolo di supervisore, con compiti ma-nageriali e di coordinamento. «Coerente-mente con quanto promesso in campagna elettorale» spiega il sindaco Belan «abbia-mo formato un gruppo amministrativo di persone giovani. Facce nuove per formare e rinnovare la classe politica locale». Sulle modalità operative della sua giunta il pri-mo cittadino precisa che non si lavorerà per compartimenti stagni: “Lavoreremo in simbiosi com’è nella natura della nostra squadra - dice - la mia carica avrà anche un ruolo di collaborazione e supporto con tutti gli altri assessorati”. A.C.

A Codevigo spazio ai giovani

L’ex sindaco Gerardo Fontana

Il gruppo vincitore con i quattro assessori e il sindaco Belan

Per la prima volta il consiglio è ridotto a dieci unità, alla maggioranza 7 seggi su 10

Dubbi, domande e tante perplessità quelle espresse dai genitori dei bam-bini che frequentano la scuola dell’in-

fanzia “Ai Gloriosi Caduti”. Tante le novità alla ripresa delle lezioni. La prima riguarda gli insegnanti: ben 7 su 8 hanno ottenuto il trasferimento in un altro istituto.

“Non conosciamo i motivi di una scelta così drastica – fanno sapere le famiglie – di certo è un fatto grave, del quale i genitori dovevano essere informati”. Altra questione su cui i genitori chiedono chiarezza è quel-la legata alla riorganizzazione didattica, in vista dell’istituzione di una nuova sezione. Se da un lato l’avvio di una nuova classe permetterà di accogliere tutte le richieste di iscrizione dei bambini nati nel 2010, dall’altra andrà a ridurre i già carenti spazi comuni. Quelli della mensa per esempio, che porterà i bambini a mangiare in due turni, e quelli della palestra, utilizzata come dormitorio.

Il problema è tutto algebrico. Nel dormi-torio infatti non ci sarebbe spazio per tutti i bambini. E qualcuno, se le domande si rivelassero eccedenti ai posti disponibili, do-

vrà per forza di cose tornare a casa. Senza contare il fatto che la nuova sezione (alla quale al momento è stato assegnato un solo insegnate) funzionerà a “tempo corto”.

“Ma con quali criteri – chiedono i ge-nitori – gli alunni già appartenenti ad una classe verranno spostati in un’altra. E con quale sistema verrà deciso chi potrà fermar-si al pomeriggio e chi no?”. Queste ed altre domande sono state poste alla dirigenza scolastica nel corso di una riunione che si è tenuta a margine della chiusura dell’an-no scolastico. Ma le riserve non sono state sciolte.

La dirigenza scolastica ha fatto sape-re che numeri certi si avranno soltanto al rientro dalle vacanze. La stessa si è detta serena, confi dando nel fatto che a settem-bre, più di qualche famiglia deciderà per il “tempo corto”. I posti, dunque, in qualche modo dovrebbero saltar fuori. Rassicura-zioni arrivano anche dal sindaco Sabrina Rampin, che ha garantito “la disponibilità del Comune alla collaborazione, al fi ne di garantire un buon livello di servizio”.

Ma.Ma.

La nuova sezione funzionerà a tempo ridotto

Con l’istituzione della nuova sezione si andranno a sacrifi care gli spazi comuni di mensa e dormitorio

POLVERARA SCUOLA “AI GLORIOSI CADUTI”, I GENITORI CHIEDONO CHIARIMENTI

22 Codevigo-Polverara

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21Pontelongo

La Federazione Nazionale Gioco Calcio sbarca in paese con una sede distaccata a servizio delle società sportive dilettan-

tistiche del territorio. Il nuovo uffi cio è stato inaugurato a inizio luglio alla presenza dal vice presidente vicario del Comitato Regio-nale Veneto, Florio Zanon, e del delegato provinciale, Piero Piccoli.

Pontelongo, insieme con Ospedaletto Euganeo e San Giorgio in Bosco, è stato in-dividuato dalle delegazione padovana della Figc come una delle tre località strategiche per servire la porzione sud orientale del suo territorio di competenza.

L’uffi cio, che sarà aperto il mercoledì dalle 18 alle 20, sarà ospitato all’interno

della Casa delle associazione di via Martiri d’Ungheria, in uno spazio messo a disposi-zione in forma gratuita dal Comune.

“La scelta di aprire queste sedi distac-cate - hanno spiegato Zanon e Piccoli - rappresenta la nostra volontà di fornire un servizio, in un momento economicamente molto diffi cile anche per l’associazionismo e

il volontariato, alle tante società calcistiche che più distano dalla nostra sede centrale di Padova. Per consegnare e ritirare docu-mentazioni e pratiche, oltre che ricevere

istruzioni e informazioni, potranno così ora avvalersi anche di un punto in loco, rispar-miando tempo e costi per gli spostamenti”.

di Alessandro Cesarato

Pontelongo, Ospedaletto e San Giorgio in Bosco individuate come località strategiche per servire la porzione sud-orientale del territorio

Sport e servizi L’inaugurazione a inizio luglio

Uffi cio della Federazione nazionale gioco calcio in paese

neWs Viabilitàin via zuccherificio e via correzzola limite dei trenta chilometri l’ora

E’arriva il limite dei trenta chilometri l’ora in via Zuccherifi cio e via Correzzola. Una decisione nata dalle mutate dinamiche

stradali e abitative frutto dello sviluppo edilizio degli ultimi anni. L’obiettivo del Comune è quello di garantire una maggiore sicurezza alle persone e ai mezzi che vi transitano e vi risiedono.

Con un’ordinanza della Polizia locale, si è

deciso così di istituire, abbassandolo rispetto al precedente, il nuovo limite di velocità. A breve sarà installata la segnaletica che indicherà le nuove prescrizioni.

La decisione di abbassare il limite è basa-ta su una serie di considerazioni. Da una parte c’è la necessità di rallentare il traffi co veicolare lungo l’argine destro del Bacchiglione, ora che

è stato adibito a tutti gli effetti anche a percorso ciclo-pedonale. Dall’altra c’è ora da fare i conti con l’aumento della densità abitativa di via Zuc-cherifi cio, con l’espansione del nuovo quartiere “Dupont”.

Con l’aumento dei mezzi in movimenti cre-sce, infatti, la necessità di garantire una maggio-re sicurezza per i residenti. A.C.

In piedi da sinistra, il vice presidente vicario del Comitato regionale veneto Florio Zanon, l’assessore allo Sport Fabio Magagnato e il delegato provinciale Piero Piccoli

A breve sarà installata la segnaletica con le nuove prescrizioni

23Pontelongo

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Page 24: Piovese giu2013 n75

di Martina Maniero

Spesso la buona volontà, quando si tratta di tro-vare un nuovo lavoro, non basta. Specie poi se di questi tempi. Ecco che l’amministrazione co-

munale va in aiuto ai disoccupati del paese attraverso i voucher comunali.

“Per l’anno in corso – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali, Sabrina Baldin - abbiamo ritenuto utile provvedere all’istituzione di un apposito capitolo di spesa, dell’importo complessivo di tremila euro, da destinare alla predisposizione di voucher comunali, che verranno utilizzati per l’impiego di cittadini in attività di interesse e valenza sociale, culturale e di promozio-ne dell’ambiente”.

“L’obiettivo di questa iniziativa – ha evidenziato l’assessore – è quello di favorire l’accompagnamento sociale, e di reinserimento nel mondo del lavoro, di quelle persone che, vista l’attuale crisi, si sono trovate in breve tempo senza lavoro, e in grosse diffi coltà a reperirne un altro. Non di meno, con questo progetto, vogliamo riconoscere la dignità di questi lavoratori, an-ziché continuare sulla strada dell’assistenzialismo fi ne

a se stesso, erogando semplici contributi. Una forma di sostegno senza ombra di dubbio svalutante per la persona”.

Per questo progetto di 300 ore sono state assunte 4 persone. I lavoratori verranno impiegati per la conse-gna di pasti a domicilio agli anziani; per la pulizia dei locali utilizzati durante il centro estivo comunale; in supporto alla biblioteca; per il volantinaggio; in aiuto agli operai del Comune per varie mansioni, come ad esempio la cura del verde pubblico e per l’accompa-gnamento degli anziani alle visite mediche.

L’importo massimo erogabile è di 10 euro lordi all’ora.

“I benefi ciari – ha spiegato la Baldin - sono stati selezionati tra innumerevoli richieste. Sono cittadini disoccupati, che non godono di ammortizzatori sociali, e che rientrano nelle fasce Isee stabilite dal Testo unico dei servizi alla persona del Comune”. “E anche se la cifra messa a disposizione non è di grossa entità – ha infi ne concluso - è comunque un piccolo e si spera valido aiuto per queste persone”.

Un progetto di 300 ore complessive che impegna quattro persone

Lavoro L’amministrazione va incontro ai disoccupati

Voucher comunali per sostenere chi non ha ammortizzatori sociali

L’assessore Sabrina Baldin

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neWs

Economiacarel apre una nuova affiliata in messico

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Page 26: Piovese giu2013 n75

24 Cultura locale

Di che indole era l’artista Ugo Valeri, di cui in questi mesi è stata allestita al museo civico agli Eremitani di Pa-

dova una straordinaria mostra retrospettiva, descritto non di rado da critici e da giornalisti come un personaggio strano, burlone, come un essere irrequieto continuamente scontento di tutti e di tutto? Di ben altro avviso era si-curamente il fratello Diego il quale sosteneva decisamente che Ugo, nonostante taluni suoi “estri imprevedibili, fantasie audaci e atteg-giamenti anticonformisti”, presentava uno spirito tormentato e un cuore sensibile. Ed ancora che “ l’intima sua sostanza umana era seria e grave, e l’umore piuttosto triste che malinconico”. Aspetti che sorprendono e che stupiscono, ma in fondo non più di tanto, almeno chi ha avuto modo di leggere talune sue lettere indirizzate a persone cui l’artista era legato da stima e affetto sincero. Ve n’è una, datata 5 luglio 1882, indirizzata alla poco più che ventenne Vittoria, fi glia dell’in-gegnere Fachinetti, che dice testualmente: “Buona Vittoria. Oh la bella notizia che la mamma mi diede! Indovina che mi disse? Nientemeno che domani ti fai sposa. Oh

vedi Vittoria se arrivò presto il bel di tanto desiderato dal tuo buon cuore. Sento sempre ripetermi che bisogna essere buoni se si vuole che la Madonna conceda delle grazie, ed ora vedo col fatto che ciò è vero, poiché tu sei tanto buona e una grazia grande assai oggi ti è concessa. Di cuore desidero che a te e al tuo sposo sia dato di gustare per tutta la vita tutto il bene che meritate. Ti do un bacio e se credi di darne uno per me al caro Chechi (Francesco) mi farai un distinto favore. Il tuo piccolo Ugo”. Dell’uno dicembre dello stesso anno è anche quest’altra lettera, scritta in coppia questa volta con il fratello di due anni maggiore, Silvio indirizzata al parente inge-gner Francesco Gasparini dal quale andavano spesso a lezione privata, mancando a Piove un ginnasio pubblico. Essa dice esattamente così: “Stimatissimo Signor Professore, avvi-cinandosi a grandi passi il nuovo anno, sen-tiamo il dovere, prima che spunti l’alba del suo primo giorno, di presentarLe i nostri più sinceri auguri. Voglia la S.V. accettarli come pegno della umana nostra riconoscenza per le tante cure prodigateci con affetto più che di maestro, e gradire nel tempo stesso il nostro

profondo ossequio. Umilissimi Ubbid.mi Silvio ed Ugo Valeri”. Due missive da cui emergono non soltanto distinzione e raffi natezza lettera-ria, ma anche sensibilità e tenerezza, nobiltà d’animo. Qualità, probabilmente, innate nei due fratelli Valeri, ma presumibilmente anche fatte crescere e progredire in essi dalla stessa madre, dalla buona e mite sinora Giovanna che, stando ad alcune testimonianze grafi che di Ugo e ad alcuni testi letterari di Diego (il fi glio nato alcuni anni più tardi rispetto agli altri due fratelli) doveva sicuramente presen-tare doti di singolare dolcezza ed altruismo, di comprensione e di generosità. Così, come e stato spesso diffi cile agli studiosi dell’arte giudicare e soprattutto valutare, sotto il profi -lo artistico le opere grafi co-pittoriche di Ugo, allo stesso modo è riuscito di continuo arduo agli studiosi della psiche umana comprendere ed apprezzare quanto il suo pensiero è anda-to elaborando nel corso degli anni della sua tormentata breve esistenza. Ma rimangono, fortunatamente, numerose sue straordinarie opere, sulle quali l’impegno di chi ama davve-ro l’arte e il tempo potranno sempre rendergli giustizia.

di Paolo Tieto

Una personalità controversa Burlone, strano e irrequieto? Il fratello Diego smentiva

Com’era l’artista piovese Ugo Valeri?

AA.VV.L’ESODO NEI RICORDI DEI GIULIANO-DALMATI DI PADOVAALCIONE EDITORE, 2013

Il libro, scritto a più mani (Cesari, Dapas, Dario, Dinelli, Florentin, Franceschini, Garbo, Zaccariotto, Grassi, Ivanov, Odoni, Spada, Vollman, Zmarich, Calore, Ferrarese, Doni) costituisce una nitida e precisa, testimonianza delle soffe-renze e dei disagi sofferti dalle popolazioni giuliano-dalmate nel dover lasciare le città e i paesi natali ed emigrare in altri luoghi di altre terre. Una serie di strazi e di dolori senza fi ne, raccontati con spontaneità e naturalezza dai protagonisti stessi dei fatti esposti, i quali, all’epoca (anni Quaranta del secolo passato) erano in gran parte ragazzetti, per cui non riuscivano neppure rendersi conto della drammaticità della loro sorte. Di un destino che però si è impresso poi così fortemente nella loro mente da rimanervi, anche dopo tanti tanti anni, sempre tristemente vivo. Ogni capitolo presenta peculiarità diverse, ma ad unirli tutti vi sono due fattori di fondo: uno stilistico ed uno contenutistico. Il primo è dato dalla formulazione del brano che ha la caratteristica di un’intervista, quindi con domande e relative risposte esplicative; il secondo invece si identifi ca nei contenuti che si fondano puntualmente su episodi di vita vissuta, inquadrati sugli scenari di ambito geografi co tipico ovverosia quello giuliano e quello dalmato. Le tristi vicende raccontate non vogliono essere un puro fatto di sapore nostalgico o di rimpianto, ma intendono piuttosto rappresentare la reale testimo-nianza d’una pagina di storia che l’umanità tutta auspica, per il bene di ogni uomo, non si verifi chi mai più.

LUCIANO FAVORIDO

RITORNO AL BORGOPANDA EDIZIONI, 2013

Settimo libro stilato a fi rma di Luciano Favorido, artista del pennello, ma anche narratore di episodi e di forme di vita del passato. Lo scenario è, come di norma, quello del territorio veneto e più specifi catamente dei colli euganei e della bassa padovana, mentre protagonisti delle narrazioni sono uomini e donne, dei medesimi villaggi, dagli animi semplici e gentili di cui Favorido conosce bene la tempra così che, parlandone, sa descrivere a meraviglia l’innato candore e la genuina bontà del loro essere. Fatto che dà adito spesso a profonde rifl essioni, a stima, valutazione e credito. Il narratore sembra poi compiacersi mettendo in evidenza talune specifi cità della popolazione veneta la cui naturalezza, in ogni comportamento, è spesso proverbiale, universalmente notoria, così che le vicende esposte assumono una colorazione tutta propria. Del pari del resto delle sei illustrazioni che impreziosiscono il volumetto, ancorché il loro primo intento sia quello di mettere specifi catamente a fuoco le atmosfere degli avvenimenti. Con semplicità e naturalezza, ma anche in forma visiva e letteraria scorrevole, brillante.

Libri a cura di Paolo Tieto

Una delle opere di Ugo Valeri

Due sue lettere indirizzate a Vittoria e al suo professore lo descrivono dolce e altruista

26 Cultura locale

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24 Cultura locale

Di che indole era l’artista Ugo Valeri, di cui in questi mesi è stata allestita al museo civico agli Eremitani di Pa-

dova una straordinaria mostra retrospettiva, descritto non di rado da critici e da giornalisti come un personaggio strano, burlone, come un essere irrequieto continuamente scontento di tutti e di tutto? Di ben altro avviso era si-curamente il fratello Diego il quale sosteneva decisamente che Ugo, nonostante taluni suoi “estri imprevedibili, fantasie audaci e atteg-giamenti anticonformisti”, presentava uno spirito tormentato e un cuore sensibile. Ed ancora che “ l’intima sua sostanza umana era seria e grave, e l’umore piuttosto triste che malinconico”. Aspetti che sorprendono e che stupiscono, ma in fondo non più di tanto, almeno chi ha avuto modo di leggere talune sue lettere indirizzate a persone cui l’artista era legato da stima e affetto sincero. Ve n’è una, datata 5 luglio 1882, indirizzata alla poco più che ventenne Vittoria, fi glia dell’in-gegnere Fachinetti, che dice testualmente: “Buona Vittoria. Oh la bella notizia che la mamma mi diede! Indovina che mi disse? Nientemeno che domani ti fai sposa. Oh

vedi Vittoria se arrivò presto il bel di tanto desiderato dal tuo buon cuore. Sento sempre ripetermi che bisogna essere buoni se si vuole che la Madonna conceda delle grazie, ed ora vedo col fatto che ciò è vero, poiché tu sei tanto buona e una grazia grande assai oggi ti è concessa. Di cuore desidero che a te e al tuo sposo sia dato di gustare per tutta la vita tutto il bene che meritate. Ti do un bacio e se credi di darne uno per me al caro Chechi (Francesco) mi farai un distinto favore. Il tuo piccolo Ugo”. Dell’uno dicembre dello stesso anno è anche quest’altra lettera, scritta in coppia questa volta con il fratello di due anni maggiore, Silvio indirizzata al parente inge-gner Francesco Gasparini dal quale andavano spesso a lezione privata, mancando a Piove un ginnasio pubblico. Essa dice esattamente così: “Stimatissimo Signor Professore, avvi-cinandosi a grandi passi il nuovo anno, sen-tiamo il dovere, prima che spunti l’alba del suo primo giorno, di presentarLe i nostri più sinceri auguri. Voglia la S.V. accettarli come pegno della umana nostra riconoscenza per le tante cure prodigateci con affetto più che di maestro, e gradire nel tempo stesso il nostro

profondo ossequio. Umilissimi Ubbid.mi Silvio ed Ugo Valeri”. Due missive da cui emergono non soltanto distinzione e raffi natezza lettera-ria, ma anche sensibilità e tenerezza, nobiltà d’animo. Qualità, probabilmente, innate nei due fratelli Valeri, ma presumibilmente anche fatte crescere e progredire in essi dalla stessa madre, dalla buona e mite sinora Giovanna che, stando ad alcune testimonianze grafi che di Ugo e ad alcuni testi letterari di Diego (il fi glio nato alcuni anni più tardi rispetto agli altri due fratelli) doveva sicuramente presen-tare doti di singolare dolcezza ed altruismo, di comprensione e di generosità. Così, come e stato spesso diffi cile agli studiosi dell’arte giudicare e soprattutto valutare, sotto il profi -lo artistico le opere grafi co-pittoriche di Ugo, allo stesso modo è riuscito di continuo arduo agli studiosi della psiche umana comprendere ed apprezzare quanto il suo pensiero è anda-to elaborando nel corso degli anni della sua tormentata breve esistenza. Ma rimangono, fortunatamente, numerose sue straordinarie opere, sulle quali l’impegno di chi ama davve-ro l’arte e il tempo potranno sempre rendergli giustizia.

di Paolo Tieto

Una personalità controversa Burlone, strano e irrequieto? Il fratello Diego smentiva

Com’era l’artista piovese Ugo Valeri?

AA.VV.L’ESODO NEI RICORDI DEI GIULIANO-DALMATI DI PADOVAALCIONE EDITORE, 2013

Il libro, scritto a più mani (Cesari, Dapas, Dario, Dinelli, Florentin, Franceschini, Garbo, Zaccariotto, Grassi, Ivanov, Odoni, Spada, Vollman, Zmarich, Calore, Ferrarese, Doni) costituisce una nitida e precisa, testimonianza delle soffe-renze e dei disagi sofferti dalle popolazioni giuliano-dalmate nel dover lasciare le città e i paesi natali ed emigrare in altri luoghi di altre terre. Una serie di strazi e di dolori senza fi ne, raccontati con spontaneità e naturalezza dai protagonisti stessi dei fatti esposti, i quali, all’epoca (anni Quaranta del secolo passato) erano in gran parte ragazzetti, per cui non riuscivano neppure rendersi conto della drammaticità della loro sorte. Di un destino che però si è impresso poi così fortemente nella loro mente da rimanervi, anche dopo tanti tanti anni, sempre tristemente vivo. Ogni capitolo presenta peculiarità diverse, ma ad unirli tutti vi sono due fattori di fondo: uno stilistico ed uno contenutistico. Il primo è dato dalla formulazione del brano che ha la caratteristica di un’intervista, quindi con domande e relative risposte esplicative; il secondo invece si identifi ca nei contenuti che si fondano puntualmente su episodi di vita vissuta, inquadrati sugli scenari di ambito geografi co tipico ovverosia quello giuliano e quello dalmato. Le tristi vicende raccontate non vogliono essere un puro fatto di sapore nostalgico o di rimpianto, ma intendono piuttosto rappresentare la reale testimo-nianza d’una pagina di storia che l’umanità tutta auspica, per il bene di ogni uomo, non si verifi chi mai più.

LUCIANO FAVORIDO

RITORNO AL BORGOPANDA EDIZIONI, 2013

Settimo libro stilato a fi rma di Luciano Favorido, artista del pennello, ma anche narratore di episodi e di forme di vita del passato. Lo scenario è, come di norma, quello del territorio veneto e più specifi catamente dei colli euganei e della bassa padovana, mentre protagonisti delle narrazioni sono uomini e donne, dei medesimi villaggi, dagli animi semplici e gentili di cui Favorido conosce bene la tempra così che, parlandone, sa descrivere a meraviglia l’innato candore e la genuina bontà del loro essere. Fatto che dà adito spesso a profonde rifl essioni, a stima, valutazione e credito. Il narratore sembra poi compiacersi mettendo in evidenza talune specifi cità della popolazione veneta la cui naturalezza, in ogni comportamento, è spesso proverbiale, universalmente notoria, così che le vicende esposte assumono una colorazione tutta propria. Del pari del resto delle sei illustrazioni che impreziosiscono il volumetto, ancorché il loro primo intento sia quello di mettere specifi catamente a fuoco le atmosfere degli avvenimenti. Con semplicità e naturalezza, ma anche in forma visiva e letteraria scorrevole, brillante.

Libri a cura di Paolo Tieto

Una delle opere di Ugo Valeri

Due sue lettere indirizzate a Vittoria e al suo professore lo descrivono dolce e altruista

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27Cultura locale

Venti giorni in Africa a dimostrazione che anche l’esperienza della solidarietà e del volontariato entra a pieno titolo

nel percorso formativo e educativo. Sono in partenza in questi giorni gli 11 studenti e 2 insegnanti delle scuole superiori De Nicola ed Einstein impegnati nel progetto “Sulle tracce della solidarietà”.

La destinazione è Kampala, capitale dell’Uganda, dove per il quarto anno conse-cutivo studenti e insegnati saranno impegnati in un’esperienza concreta di volontariato. Per prepararsi al viaggio gli studenti hanno frequentato un corso di formazione proposto da alcune associazioni che si occupano di cooperazione internazionale come “Angoli di Mondo”, “Bashù”, “Amici dei Popoli”, Amu, Medici con l’Africa, oltre a collaborare con il Centro servizi volontariato di Padova, il Mo-vimento dei Focolari e l’Ong “Cooperazione e Sviluppo” di Africa Mission. In Africa saran-

no impegnati in un centro nutrizionale in un quartiere periferico e povero di Kampala e in una scuola primaria situata ai margini di uno degli slum che circondano la capitale.

Inoltre saranno occupati con il volontaria-to alle famiglie dei bambini delle scuole e per alcuni giorni anche nel centro di accoglienza per poveri e disabili dei Missionari dei Poveri.

Il cuore della permanenza in Uganda sarà invece rappresentato dal viaggio e dalle

attività in una delle zone più povere, il Ka-ramoja, nella città di Moroto. Gli alunni in partenza sono: Annachiara Calzavara, Valen-tina Biolo, Matthias Favarato, Luca Cameran, Federica Piron, Massimo Milani Angela Mu-naro, Chiara Bertani, Nicole Cesarato, Alessia Cavalletto, Sofi a Callegaro. Ad accompagnarli le professoresse Ivana Pampalon e Renata Gobbato.

Il rientro è previsto per il 3 agosto.

Alessandro Cesarato

In Uganda faranno un’esperienza di volontariato in una delle zone più povere

Un’esperienza formativa “Sulle tracce della solidarietà”

Undici studenti e due insegnanti in Africa per 20 giorni Monsignor Enrico Migliorin giunse a Piove di Sacco

sabato 13 luglio 1940, proveniente da Camin dove aveva esercitato le mansioni di parroco per

dieci anni, e vi rimase, quale arciprete abate mitrato del capoluogo della Saccisica, fi no a maggio del 1954. Quat-tordici anni di intenso apostolato religioso, ma molto ricco anche di straordinarie iniziative culturali. Paolo Tieto, nel suo volumetto ne elenca alcune, le più salienti, quelle che all’epoca hanno fatto storia e che, a giudizio dello scrit-tore, non potranno mai essere dimenticate, perché hanno inciso profondamente sul progresso civile e culturale della popolazione tutta del Pievado. Sono ricordati così i restauri di preziose opere d’arte di epoca rinascimentale, ristrutturazione e ampliamento dell’organo, l’istituzione di nuove scuole qua1i le medie e le elementari rette dai Fratelli Maristi, e in particolare modo la costruzione del patronato maschile, destinato successivamente a diventare sede di tante attività formative e sociali per Piove e per il suo territorio, i fatti si susseguono in ordine cronologico così che culminano nella nomina di monsignor Migliorin a canonico della cattedrale di Padova, proprio nei giorni in cui egli compiva cinquantuno anni e pertanto poteva ritenersi nel momento migliore della vita, sia per l’avvio di nuove iniziative sia per energie fi siche indispensabili per poterle realizzare. Il volumetto presenta, singolare spaccato di immagini, di cui alcune del tutto inedite (tratte da un fi lmato girato all’epoca da Eugenio Pianta) e due foto storiche in cui il prelato è raf-fi gurato al momento del conferimento dell’alta carica- abbaziale e negli ultimi giorni di sua permanenza a Piove. Due foto che segnano i punti estremi di un arco di tempo in cui Piove ha avuto grandi trasformazioni, radicali cambiamenti, ad opera in particolar modo di questo dinamico e solerte sacerdote, nato nel montagnanese centodieci anni fa e mancato a questo mondo esattamente trent’anni or sono. Lasciando a ricordo della sua feconda esistenza, più che un nome, tante straordinarie opere.

letteratura

Paolo Tieto racconta Monsignor Migliorin a Piove di SaccoQuattordici anni di grandi trasformazioni e radicali camBiamenti

Gianni Patella

Il gruppo dei ragazziin partenza per l’Africa

Monsignor Enrico Migliorin

29Cultura locale

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Page 30: Piovese giu2013 n75

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Ha fi nalmente preso una forma defi nitiva la tanto atte-sa riforma sanitaria del Veneto. Con l’approvazione da parte della Giunta Regionale lo scorso 18 giugno

delle schede ospedaliere sembra proprio che il Piano Socio Sanitario Regionale stia prendendo forma anche se ora spet-ta la Consiglio Regionale l’approvazione fi nale.

La riforma giunge dopo mesi di discussioni che han-no suscitato anche molte polemiche da parte di provincie che si sentivano, o prevedevano di essere, “declassate” a favore di altre. I dettagli del Piano si andranno a defi nire nelle prossime settimane ma sicuramente tutti gli allarmi che erano stati lanciati da diverse voci politiche e cittadine si sono placati una volta ottenuti i numeri. In particolare molte erano le tensioni che si erano create per le tre strutture più a rischio ossia Piove di Sacco, Conselve e Montagnana, ognu-no dei quali rischiava di perdere il suo ruolo sul territorio con conseguente calo dei servizi e dismissione degli stabili. In salvo Conselve, che manterrà un ruolo da protagonista nella riabilitazione, e Montagnana che continuerà a elargi-re servizi come ad oggi, la struttura che senza dubbio ha risentito di più della riforma è stata Piove di Sacco a causa della vicinanza con il Sant’Antonio. Proprio per preservare l’ospedale e il suo ruolo nel territorio nelle settimane succes-sive all’approvazione delle schede ci sono stati incontri fra i vertici e manifestazioni a difesa della struttura che hanno

portato in luce non solo le necessità del territorio ma anche il legame stretto fra politici locali e cittadini.

La riforma tecnicamente andrà a ristrutturare tutto l’assetto socio sanitario regionale che è stato riprogettato prendendo ad esempio i modelli più avanzati in Europa. “Una riforma epocale” ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia, ”non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Pia-no Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere effi ciente per vari anni a venire.”

Tre sono i grandi ambiti che si an-dranno a rivedere, in particolare per il loro ruolo nel territorio e nella gestione della salute dei cittadini anche in casi di emergenza: l’assistenza territoriale, l’assistenza ospedalie-ra e la rete di urgenza. Per ciascuna di queste tre macro aree è stata defi nita una forma e un bacino di utenza, parametri che dovrebbero aiutare a gestirla al meglio mantenendo i servizi di eccellenza nel territorio se non aumentandoli.

“Già oggi” ha aggiunto Zaia nel comunicato che ha seguito l’approvazione da parte della Giunta delle schede ospedaliere “siamo il sistema sanitario più qualitativo e meno costoso d’Italia, con una durata media di ricovero di 7 giorni contro i 30 in altre Regioni ad altre latitudini. Un

primato che ci rende orgogliosi e che con questa riforma rafforzeremo, avendo come stella polare la miglior cura da offrire ai nostri cittadini”. Anche Coletto, Assessore alla Sanità del veneto ha rilasciato alcuni commenti a riguardo del Piano Socio Sanitario Regionale “Tre anni fa eravamo davanti ad una montagna attraverso la quale andava costru-

ito un traforo. Oggi è caduto l’ultimo diaframma e vediamo la luce dall’altra parte. Grazie a tutta la squadra dal presidente Zaia ai colleghi assessori, dal segretario Mantoan ad ognuno dei direttori generali, che nel tempo ha portato il proprio contributo.

Adesso guardiamo avanti con fi ducia e con la voglia di mettere a disposizione dei veneti una macchina sanitaria moderna ed effi ciente. Questa è anche la risposta con-creta di una Regione virtuosa come il Veneto ai pesanti tagli fi nanziari che arrivano da Roma: loro tagliano e noi rilanciamo con più effi cienza, ancora minore costosità, una qualità di cure intatta ed anzi migliorata grazie al poderoso rafforzamento dell’offerta di cure sul territorio”. Il Piano si struttura essenzialmente in tre macro aree di intervento che andranno ad essere ridimensionate e riviste sia per quanto riguarda le competenze sia per quanto riguarda la capillarità del servizio.

di Martina Celegato

L’ospedale di Piove di Sacco paga il prezzo piùalto a causa della vicinanza con il Sant’Antonio

Sanità Dopo 17 anni riorganizzata la rete dei servizi sul territorio

Piano socio sanitariocosa cambia a Padova

Rimangono nella mappa della Sanità veneta Conselve e Montagnana, le due strutture più a rischio per dimen-

sioni e per bacino d’utenza. Conselve in particolare manterrà il suo ruolo d’eccellen-za nel campo della riabilitazione, che alcuni mesi fa’ era stata oggetto di intense discus-sioni con i vertici locali, con una vocazione non solo locale ma anche extra provincia-le. Tecnicamente il Presidio Ospedaliero rimarrà in mano al polo di Este-Monselice nel nuovo ospedale unico e i posti letto saranno così ridistribuiti: 100 per Medicina Generale, 20 per Neurologia, 159 chirurgia con 5 primariati di riferimento, 48 materno infantile (Ginecologia, Ostetricia, Patologia Neonatale e Pediatria) e Terapia Intensiva. Montagnana diventerà una struttura mono specialistica con un primariato e 45 posti letto.

I servizi dell’Uls 17

“salvi” conselvee montagnana

M.C.

Entro il 2015 la prima pietra del nuovo ospedale di Padova. La promessa è nero su bianco nell’accordo che defi nisce la tabella di marcia per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. Il costo totale dell’investimento è stimato in oltre 643 milioni di

euro, di cui 318 milioni di fi nanziamento pubblico, anche utilizzando i fondi Cipe per l’edili-zia sanitaria. Rispetto al totale, 410 milioni costituiranno il costo di costruzione, 132 milioni il costo per attrezzature e attivazione, a 55 milioni le spese generali, più Iva.

Per quanto riguarda le procedure per la realizzazione della struttura, l’accordo prevede che si valuti la proposta di project fi nancing a iniziativa privata già pervenuta, per l’eventuale dichiarazione di pubblico interesse. “Poniamo una pietra miliare, - ha sottolineato Zaia -

perché da oggi si parte per realizzare un Policlinico Universitario di livello europeo, grazie al quale saremo attrezzati per rispondere alla sfi da della libera mobilità dei pazienti in Europa. Due anni e mezzo fa siamo partiti da zero, senza una carta sul tavolo. Abbiamo seguito tutte le procedure di legge, ci siamo affi dati ad un tavolo tecnico importante”.

“Questa fi rma – ha spiegato la presidente Degani – rappresenta un importante passo avanti e conferma che il nuovo ospedale è fondamentale per tutti gli enti padovani. In un momento economico come questo la Regione ha fatto una scelta diffi cile, ma lungimirante perché a breve saranno aperte le frontiere europee anche in campo sanitario. Il nuovo ospe-dale sarà in linea con i moderni standard di un polo d’eccellenza europeo”. M.C.

NUOVO OSPEDALE LA PRIMA PIETRA ENTRO IL 2015, L’ACCORDO NERO SU BIANCO

Confermate le strutture dellaBassa Padovana,a Camposampieroil traumatologico

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Ha fi nalmente preso una forma defi nitiva la tanto atte-sa riforma sanitaria del Veneto. Con l’approvazione da parte della Giunta Regionale lo scorso 18 giugno

delle schede ospedaliere sembra proprio che il Piano Socio Sanitario Regionale stia prendendo forma anche se ora spet-ta la Consiglio Regionale l’approvazione fi nale.

La riforma giunge dopo mesi di discussioni che han-no suscitato anche molte polemiche da parte di provincie che si sentivano, o prevedevano di essere, “declassate” a favore di altre. I dettagli del Piano si andranno a defi nire nelle prossime settimane ma sicuramente tutti gli allarmi che erano stati lanciati da diverse voci politiche e cittadine si sono placati una volta ottenuti i numeri. In particolare molte erano le tensioni che si erano create per le tre strutture più a rischio ossia Piove di Sacco, Conselve e Montagnana, ognu-no dei quali rischiava di perdere il suo ruolo sul territorio con conseguente calo dei servizi e dismissione degli stabili. In salvo Conselve, che manterrà un ruolo da protagonista nella riabilitazione, e Montagnana che continuerà a elargi-re servizi come ad oggi, la struttura che senza dubbio ha risentito di più della riforma è stata Piove di Sacco a causa della vicinanza con il Sant’Antonio. Proprio per preservare l’ospedale e il suo ruolo nel territorio nelle settimane succes-sive all’approvazione delle schede ci sono stati incontri fra i vertici e manifestazioni a difesa della struttura che hanno

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Tre sono i grandi ambiti che si an-dranno a rivedere, in particolare per il loro ruolo nel territorio e nella gestione della salute dei cittadini anche in casi di emergenza: l’assistenza territoriale, l’assistenza ospedalie-ra e la rete di urgenza. Per ciascuna di queste tre macro aree è stata defi nita una forma e un bacino di utenza, parametri che dovrebbero aiutare a gestirla al meglio mantenendo i servizi di eccellenza nel territorio se non aumentandoli.

“Già oggi” ha aggiunto Zaia nel comunicato che ha seguito l’approvazione da parte della Giunta delle schede ospedaliere “siamo il sistema sanitario più qualitativo e meno costoso d’Italia, con una durata media di ricovero di 7 giorni contro i 30 in altre Regioni ad altre latitudini. Un

primato che ci rende orgogliosi e che con questa riforma rafforzeremo, avendo come stella polare la miglior cura da offrire ai nostri cittadini”. Anche Coletto, Assessore alla Sanità del veneto ha rilasciato alcuni commenti a riguardo del Piano Socio Sanitario Regionale “Tre anni fa eravamo davanti ad una montagna attraverso la quale andava costru-

ito un traforo. Oggi è caduto l’ultimo diaframma e vediamo la luce dall’altra parte. Grazie a tutta la squadra dal presidente Zaia ai colleghi assessori, dal segretario Mantoan ad ognuno dei direttori generali, che nel tempo ha portato il proprio contributo.

Adesso guardiamo avanti con fi ducia e con la voglia di mettere a disposizione dei veneti una macchina sanitaria moderna ed effi ciente. Questa è anche la risposta con-creta di una Regione virtuosa come il Veneto ai pesanti tagli fi nanziari che arrivano da Roma: loro tagliano e noi rilanciamo con più effi cienza, ancora minore costosità, una qualità di cure intatta ed anzi migliorata grazie al poderoso rafforzamento dell’offerta di cure sul territorio”. Il Piano si struttura essenzialmente in tre macro aree di intervento che andranno ad essere ridimensionate e riviste sia per quanto riguarda le competenze sia per quanto riguarda la capillarità del servizio.

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Rimangono nella mappa della Sanità veneta Conselve e Montagnana, le due strutture più a rischio per dimen-

sioni e per bacino d’utenza. Conselve in particolare manterrà il suo ruolo d’eccellen-za nel campo della riabilitazione, che alcuni mesi fa’ era stata oggetto di intense discus-sioni con i vertici locali, con una vocazione non solo locale ma anche extra provincia-le. Tecnicamente il Presidio Ospedaliero rimarrà in mano al polo di Este-Monselice nel nuovo ospedale unico e i posti letto saranno così ridistribuiti: 100 per Medicina Generale, 20 per Neurologia, 159 chirurgia con 5 primariati di riferimento, 48 materno infantile (Ginecologia, Ostetricia, Patologia Neonatale e Pediatria) e Terapia Intensiva. Montagnana diventerà una struttura mono specialistica con un primariato e 45 posti letto.

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“salvi” conselvee montagnana

M.C.

Entro il 2015 la prima pietra del nuovo ospedale di Padova. La promessa è nero su bianco nell’accordo che defi nisce la tabella di marcia per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. Il costo totale dell’investimento è stimato in oltre 643 milioni di

euro, di cui 318 milioni di fi nanziamento pubblico, anche utilizzando i fondi Cipe per l’edili-zia sanitaria. Rispetto al totale, 410 milioni costituiranno il costo di costruzione, 132 milioni il costo per attrezzature e attivazione, a 55 milioni le spese generali, più Iva.

Per quanto riguarda le procedure per la realizzazione della struttura, l’accordo prevede che si valuti la proposta di project fi nancing a iniziativa privata già pervenuta, per l’eventuale dichiarazione di pubblico interesse. “Poniamo una pietra miliare, - ha sottolineato Zaia -

perché da oggi si parte per realizzare un Policlinico Universitario di livello europeo, grazie al quale saremo attrezzati per rispondere alla sfi da della libera mobilità dei pazienti in Europa. Due anni e mezzo fa siamo partiti da zero, senza una carta sul tavolo. Abbiamo seguito tutte le procedure di legge, ci siamo affi dati ad un tavolo tecnico importante”.

“Questa fi rma – ha spiegato la presidente Degani – rappresenta un importante passo avanti e conferma che il nuovo ospedale è fondamentale per tutti gli enti padovani. In un momento economico come questo la Regione ha fatto una scelta diffi cile, ma lungimirante perché a breve saranno aperte le frontiere europee anche in campo sanitario. Il nuovo ospe-dale sarà in linea con i moderni standard di un polo d’eccellenza europeo”. M.C.

NUOVO OSPEDALE LA PRIMA PIETRA ENTRO IL 2015, L’ACCORDO NERO SU BIANCO

Confermate le strutture dellaBassa Padovana,a Camposampieroil traumatologico

13Spazi Aperti

52 mila tonnellate di rifi uti pericolosi. Esattamente 2 tonnellate per abitante se consideriamo Pernu-mia, Battaglia Terme e Monselice, ovvero i Comu-

ni più vicini alla C&C. La fabbrica dei veleni continua a fare paura. Ma la fi rma di un accordo tra Comune di Pernumia e Bacino Padova 3 sembra dare il via alla defi nitiva bonifi ca di questo sito ormai tremendamente famoso.

LA SITUAZIONE. Quando nel 2005 venne a galla il problema della C&C non era nemmeno immaginabile che si trattasse di una massa di rifi uti di tali proporzioni. Con l’aiuto di Provincia e Regione si è giunti ad un piano di caratterizzazione dei rifi uti nel 2007 che ha permes-so di avere un quadro generale della portata del proble-ma: da una stima dei costi per la bonifi ca è emersa una cifra di 12 milioni di euro.

I RIFIUTI. La situazione è tutt’altro che banale o di semplice soluzione. Il motivo principale non è tanto la natura pericolosa dei rifi uti, quanto la loro commistione indiscriminata che rende davvero ardua una selezione. Dalle prime analisi risulta evidente che i 2/3 dei rifi uti possono essere classifi cati come rifi uti pericolosi per la

presenza fuori norma di idrocarburi. Le analisi hanno altresì evidenziato che non c’è possibilità di recuperare i rifi uti perchè superano i limiti di cloruri, fl uoruri, solfati, cromo, nichel e rame, richiedendo quindi un pretratta-mento. Smaltire questo tipo di rifi uti richiede un costo fi nale di circa 200 euro a tonnellata. Motivo per cui la bonifi ca totale dell’ex fabbrica si aggira intorno ai 12 milioni di euro.

DISASTRO IMMINENTE. Il materiale stivato all’inter-no dei capannoni sta premendo con forza sulle pareti della struttura: questa situazione anomala unita alla mancanza di manutenzione, al deterioramento delle strutture portanti e alla stessa copertura, potrebbe cau-sare il collasso degli edifi ci. Un’ipotesi agghiacciante che signifi cherebbe una dispersione nel suolo e nell’aria dei rifi uti. Per questo è più che fondamentale agire sulla struttura e mettere in sicurezza i capannoni: se oggi il problema della C&C è complesso, ma gestibile, domani potrebbe diventare un disastro ambientale di proporzio-ni neanche immaginabili.

LA CONVENZIONE. L’accordo è il risultato di un percorso durato un anno e mezzo, segnato da enormi

diffi coltà burocratiche e amministrative. Inizia così la seconda fase con il Bacino Padova 3 che dovrà redi-gere un’indagine ambientale per la caratterizzazione dell’area e garantire la messa in sicurezza del capan-none dove sono visibili crepe e bombature dovute alla spinta esercitata dalla massa di rifi uti depositati addosso alle pareti. Questa fase è stata fi nanziata dalla Regione Veneto con 500 mila euro. Ma presto potrebbero essere disponibili altri 200 mila euro, di cui è benefi ciaria la Provincia.

Le operazioni della fase 2 si concluderanno entro fi ne anno. Nei primi 7 giorni dalla consegna delle aree del sito dovrà essere avviata l’attività di indagine com-presa la caratterizzazione dei rifi uti. Entro 30 giorni saranno individuate le modalità di messa in sicurezza e

saranno eseguite conseguentemente.I COMMENTI. “Per il nostro Comune è una data

storica – hanno affermato Luciano Simonetto sindaco di Pernumia e l’Assessore Marco Montin – Si tratta di un rischio ambientale che grava sul centro della bassa padovana a ridosso del Parco Colli Euganei. Senza con-tare il rischio idraulico: davanti alla C&C scorre il canale Vincenzone che poi confl uisce nel Bacchiglione fi no ad arrivare in laguna. Provate a pensare cosa signifi chereb-be un inquinamento di queste acque”.

“Il problema della C&C è una bomba ecologica complessa – ha commentato Simone Borile, Commis-sario del Bacino Padova 3 – La nostra esperienza nella gestione dei rifi uti ci permette di garantire un impegno profi cuo per mettere la parola fi ne alla questione C&C”.

Al via l’indagine per classifi care i rifi utipresenti nello stabilimento della “C&C”,52 mila tonnellate di materiale tossico

Emergenza ambientale Siglata la convenzione tra Comune e Bacino Padova 3 tra notevoli diffi coltà burocratiche

Verso la bonifi ca nella fabbrica dei veleni

Nei cappannoni della C&C sono stoccate decine di migliaia di tonnellate di rifi uti tossici

Il sito di Pernumiaè una bombaecologica ancheper Due Carrare e Monselice

Emergenza cinghiali sui Colli Euganei, un fenomeno che ormai è sfuggito di mano e che sta mettendo in ginocchio

centinaia di imprese agricole. Vigneti e uli-veti, ma anche campi di mais, ortaggi e frut-teti: non c’è coltivazione che si salvi dalla razzia incontrollata e sistematica di questi animali, un vero e proprio fl agello che sta causando danni ingenti alle imprese e com-promettendo anche quest’anno la stagione.

L’allarme del mondo agricolo è stato al centro del recente incontro in Prefettura con i rappresentanti di Coldiretti Padova, Confederazione Italiana Agricoltori Padova e Confagricoltura Padova. Il Prefetto Ennio Mario Sodano ha ascoltato con attenzione gli interventi di Ettore Menozzi Piacentini e Walter Luchetta per Coldiretti, Claudio D’A-scanio e Maurizio Antonini per la Cia, Leo-nardo Granata e Gianfranco Simonetto per Confagricoltura, che si sono fatti portavoce del grave disagio degli imprenditori alle pre-se con un’emergenza fi nora rimasta senza una soluzione apprezzabile.

Le contromisure adottate in questi anni, hanno osservato i rappresentanti delle tre organizzazioni agricole padovane, si sono dimostrate del tutto insuffi cienti ad arginare un fenomeno che cresce di anno in anno. Ormai i cinghiali scendono regolarmente dalle colline per razziare ogni genere di coltivazioni, causando danni irreparabili, sia alle produzioni che di tipo strutturale e idrogeologico, di fronte ai quali, tra l’altro, gli agricoltori hanno scarse possibilità di accedere ad indennizzi o parziali rimborsi.

Al termine dell’incontro gli esponenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura Padova hanno espresso soddisfazione per la forte sensibilità dimostrata dal Prefetto che si è impegnato a valutare con gli organi preposti le iniziative da adottare e ad individuare concrete soluzioni per dare una risposta ad un problema avvertito dagli imprenditori agricoli come una vera e propria calamità.

Le organizzazioni agricole, ringraziando il Prefetto per l’attenzione dimostrata, riba-discono la piena disponibilità a collaborare per il bene dell’agricoltura padovana e di un territorio naturale da preservare, messo a dura prova dai cinghiali.

FLAGELLO CINGHIALI ALLARME NEI CAMPI

E.M.

Vertice congli agricoltori in Prefettura a Padova peruna soluzione

di Emanuele Masiero

31Spazi aperti

segue da pag. 1

le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitiva-

mente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiran-no mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni:la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi, hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostato partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta gira-re per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti, hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova

L’Intervento

di Nicola Rossi*

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città

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Page 32: Piovese giu2013 n75

32 Mondo scuola14 Mondo scuola

Da giugno a settembre, con rette e offerte diverse: sono i centri estivi or-ganizzati ormai in tutta la provincia,

dalle parrocchie ma anche dai Comuni. In principio si chiamavano “colonie estive”, un luogo organizzato dove mandare i bam-bini mentre i genitori lavoravano.

Erano i primi esperimenti di centri esti-vi, nati nel dopoguerra, insieme al boom economico.

Oggi la situazione è completamente di-versa e il Grest come viene chiamato, è di-ventato un fenomeno di massa, spesso una sostituzione alla scuola nel periodo estivo per tenere occupati i propri fi gli nell’orario di lavoro.

A Padova città sono 19 le strutture consigliate dal settore servizi scolastici del Comune. Tutte esclusivamente private che offrono soluzioni con fasce di prezzo diver-sifi cate. Passando al territorio provinciale l’offerta diventa estremamente eterogenea:

A Teolo per esempio, il Comune ha aperto le iscrizioni ai centri estivi per bam-bini e ragazzi dai 3 ai 14 anni offrendo at-tività sportive (calcio, bmx, volley, basket, danza, pattinaggio) creative e artistiche

(pittura, scultura creazione oggetti, canto e percussioni, ricicleria) e ludicomotorie.

A Baone invece il nucleo anti-falsi do-cumentali della polizia Megliadina ha por-tato competenze e strumentazioni al centro estivo Sportiviamoci.

I ragazzi di elementari e medie hanno provato a scovare un documento contraf-fatto, una banconota falsa e un certifi cato fasullo.

L’agente Riccardo Evangelista ha inse-gnato ai ragazzi del centro ricreativo come si usano ultravioletti, fotocamere a infra-rossi, microscopi con telecamera per sma-scherare documenti e soldi falsi. I ragazzini hanno scoperto dispositivi di sicurezza di patenti e passaporti come la fi ligrana, gli ologrammi, l’ultravioletto, la microscrittura.

Nella zona dell’alta padovana va an-cora meglio: a Fontaniva vengono accolti bambini e ragazzi da uno a 14 anni in uno spazio innovativo in grado di ospitare attivi-tà estive. Si tratta di 4.500 mq, di cui 450

di Emanuele Masiero

Attività sportive e all’aria aperta per tutte le età, sui Colli Euganei gare di orienteering ed escursioni ma anche visite guidate ai musei provinciali

Centri estivi nel padovano Viaggio tra le proposte più originali e divertenti

Tra gioco e avventuraè l’estate dei ragazzi

Attività all’aria aperta e proposte per ogni età ai centri estivi promossi da istituzioni e associazioni nel padovano

al coperto, con ampie zone gioco in erba e in sabbia, due piscine con acqua riscal-data, una pista ciclabile che lo attraversa in tutta la lunghezza, un atelier artistico a cielo aperto, una libreria sull’albero. A completare l’offerta in provincia di Padova ci sono le uscite al parco avventura e ai musei provinciali: destinazioni perfette per scatenare l’energia di bambini e ragazzi, con coinvolgenti attività. Al parco avventura è possibile sperimentare le proprie qualità fi siche sospesi tra gli alberi.

A Villa Beatrice va in scena l’oriente-ering: orientarsi nell’ambiente circostante utilizzando gli indizi messi a disposizione dalla natura.

Ci sarà inoltre la sfi da a cerbottane: con le armi di un tempo, dando il via ad una battaglia di divertimento. Per fi nire, sempre a Villa Beatrice, si possono pro-grammare anche escursioni alla scoperta degli “abitanti” dei boschi.

A Cava Bomba invece si può organizza-re la caccia dei fossili: armati di martelli e scalpelli i bambini andranno alla ricerca di fossili in giro per il museo.

Ma non è fi nita: vista la presenza dell’antica fornace, le cooperative Terra di Mezzo ed Ecoffi cina che gestiscono il mu-seo, organizzano itinerari tra le mura degli edifi ci in cerca di indizi e tracce lasciate da-gli ultimi cavatori e operai che lavoravano la roccia.

Parola d’ordine avventura anche al Castello di San Martino a Cervarese Santa Croce: grazie alla “street archaeology” si potrà scoprire il mondo di Indiana Jones immersi nella terra da capo a piedi. Tra le varie offerte non poteva mancare la caccia al fantasma: un tesoro da scoprire e innu-merevoli ostacoli da superare.

Gran fi nale con la giornata nell’anti-chità sperimentando la vita antica immer-gendosi nei secoli della preistoria, dell’età romana o del Medioevo.

Il Grest ormai è un fenomeno di massa che coinvolge migliaiadi giovanissimi

Al Castello di Cervarese c’è la “street archeology” stileIndiana Jones

32

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Page 34: Piovese giu2013 n75

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Page 35: Piovese giu2013 n75

di Manuel Glauco Matetich

16 Il personaggio

Padova - Sydney solo andata. Può sembrare solamente un fantomatico biglietto aereo (anche se a Padova

non esiste un aeroporto internazionale), ma in realtà è il radicale cambio di vita di un giovane studente padovano.

In questi ultimi anni l’Australia sembra essere diventata la nuova terra promessa, e molti giovani italiani lasciano il nostro bel-paese, carichi di speranze e aspettative, in cerca di un futuro migliore nella Terra dei canguri. E questa è la storia di Simone Pie-tro Felice. Con un diploma di maturità scien-tifi ca in tasca, nel luglio 2008, Simone, ha preso l’ardua decisione di partire per la capi-tale del Nuovo Galles del Sud, Sydney. Qui il giovane padovano è riuscito ad inseguire il sogno di una vita: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografi ci.

“Sono molto soddisfatto della scelta

che ho fatto, e credo senza il minimo dubbio che la rifarei altre mille volte – ci racconta al telefono Simone -. Qui a Sydney le possibi-lità di trovare un posto di lavoro, specie nel mio settore riguardante le “Digital Media” (animazioni digitali, ndt) sono numerose e, anche se c’è abbastanza competizione tra i vari candidati, non si può fare assolutamen-te un paragone con le prospettive lavorative che ci sono attualmente in Italia. Ora sto terminando un tirocinio agli Studio 20th Century della casa di produzione cinemato-grafi ca americana Fox, ove creo effetti spe-ciali e animazioni digitali per i fi lm che poi

vengono proiettati nei cinema. Nonostante sia ancora uno stagista, i miei supervisori mi hanno già comunicato che, una volta terminato il periodo di prova, dovrei ricevere un’offerta di un vero contratto di lavoro, e ciò mi fa ben sperare”.

Una delle questioni più controverse in Australia riguarda il riconoscimento di un titolo di studio, ad esempio una laurea, ottenuta nel proprio paese di provenienza. “Io ho avuto una grande fortuna, – con-fessa lo studente padovano – ed è stata quella di avere il pieno sostegno da parte dei miei genitori che mi hanno permesso di frequentare, non certamente senza sacrifi ci, una delle migliori università di Sydney. Mi sono laureato da poco più di un anno e ho trovato immediatamente un posto di lavoro tramite l’ateneo. Altri miei connazionali, in-vece, che giungono in Australia con la sola

laurea italiana non riescono il più delle volte a sfruttare le conoscenze acquisite durante gli studi universitari, e sono costretti quindi a fare i più disparati lavori per sbarcare il lunario. Non è tutto oro quel che luccica”.

Conclude Simone: ”Mi è dispiaciuto dav-vero molto essere stato costretto a lasciare l’Italia ma se fossi rimasto a Padova non avrei di sicuro avuto la possibilità di arrivare dove sono adesso, e di lavorare non solo per dovere, ma soprattutto per passione”.

Secondo i dati dell’Australian Education International (Aei) il numero delle richieste di visti studenteschi da parte di cittadini

italiani che già si trovavano nel Paese dei canguri è aumentato del 42,8% in appena 12 mesi, dal dicembre 2011 al dicembre 2012. Un aumento maggiore è stato regi-strato per i visti rilasciati a studenti italiani per un corso intensivo di inglese, detto “Eli-cos”: nello stesso periodo di tempo, i nostri connazionali che hanno ottenuto un visto studentesco temporaneo (il “570”) sono aumentanti del 15,4% (dato relativo alle richieste provenienti da persone situate al di fuori dell’Australia) e del 51,3% (dato rela-tivo alle richieste di coloro che si trovavano già nel continente).

Con un diploma di maturità scientifi ca in tasca, nel luglio 2008 ha lasciato l’Italia per inseguire il sogno: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografi ci

Intervista Simone Felice, un giovane padovano che ha trovato lavoro a Sydney

The Australian dream

Nell’immagine Simone Pietro Felice

Nonostante sia ancora uno stagista, ha ricevuto l’offerta di un vero contratto di lavoro

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Page 36: Piovese giu2013 n75

di Nicola Cesaro

18

LO SPORT in PRIMO PIANO

E’ stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori

Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazio-ne dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con av-versari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padova-na ha raccolto anche un oro con la più picco-la atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi fi niti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-

pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pelle-grini stabilì il record sui 400 stile ).

Al termine della competizione, gli Ama-tori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridot-to di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ot-timi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,

che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso.

Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il fi nale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 at-leti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimen-sioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.

Conselve Nuoto trionfacarrarese

Riuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati

e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografi e e musiche incantevoli le ele-ganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Su tutte va ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: Isabella Ernesti Moro, Emma Banzato, Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Gui-dolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellis-sima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”.

ginnastica ritmica, gran galà sotto le stelle

Walter Lotto

Una promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambien-te di Sant’Urbano ha vinto il campio-

nato di pallanuoto Promozione Triveneto/Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola.

La squadra, al primo anno di partecipa-zione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-

te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi per festeggiare. “E’ stata un’impresa che non era certamente in preventivo ad inizio stagione - spiegano dalla giovane società - frutto del lavoro appassionato dell’esperto tecnico e seguito alla perfezione da una squadra affi atata e molto determinata, che ha affrontato il campionato con grande umiltà e una costante voglia di migliorare”.

Ecco la rosa completa dei neopromos-si: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pa-squale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanue-le Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tre-soldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile.

SANT’URBANO. Promozione Triveneto - Emilia RomagnaacQuamBiente domina la pallanuotoe conQuista l’accesso in serie c

N.C.

Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società

Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova

di Nicola Cesaro

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LO SPORT in PRIMO PIANO

E’ stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori

Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazio-ne dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con av-versari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padova-na ha raccolto anche un oro con la più picco-la atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi fi niti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-

pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pelle-grini stabilì il record sui 400 stile ).

Al termine della competizione, gli Ama-tori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridot-to di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ot-timi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,

che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso.

Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il fi nale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 at-leti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimen-sioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.

Conselve Nuoto trionfacarrarese

Riuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati

e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografi e e musiche incantevoli le ele-ganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Su tutte va ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: Isabella Ernesti Moro, Emma Banzato, Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Gui-dolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellis-sima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”.

ginnastica ritmica, gran galà sotto le stelle

Walter Lotto

Una promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambien-te di Sant’Urbano ha vinto il campio-

nato di pallanuoto Promozione Triveneto/Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola.

La squadra, al primo anno di partecipa-zione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-

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Ecco la rosa completa dei neopromos-si: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pa-squale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanue-le Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tre-soldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile.

SANT’URBANO. Promozione Triveneto - Emilia RomagnaacQuamBiente domina la pallanuotoe conQuista l’accesso in serie c

N.C.

Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società

Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova

Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?

Che cos’è una “Riserva della Biosfera”?Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazio-nale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfe-ra sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua bio-diversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utiliz-zata una denominazione più adatta a dimostrare le qua-lità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po.

Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera ricono-sciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno par-zialmente.

La Riserva deve includere diverse zone indipen-denti?Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone in-terdipendenti, e precisamente:•Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali pre-senti al suo interno.•Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare princi-palmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favori-scano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi.•Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-

toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, vil-laggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realiz-zazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente.Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello nor-mativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer preve-dono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sotto-poste a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva.

Che funzioni hanno le aree della Riserva?Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conser-vazione, sviluppo e supporto logistico.•Funzione di conservazione: contributo alla conser-vazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche.•Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo svi-luppo sostenibile.•Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale.

Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un migliora-mento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evi-denza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria dif-fusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.

L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mon-diale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione.I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 2014- 2020, ad esempio, considerano appositi canali di finan-ziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il so-stegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riser-va della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile.

Che cosa può comportare, in definitiva, il ricono-scimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi interna-zionali appositamente dedicati ad affrontare problemati-che legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti clima-tici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale.Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegna-zione di un “logo”, bensì come assunzione di responsa-bilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’e-sterno.

Come funziona la candidatura?Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promo-tori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi.In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppa-no ed iniziano ad implementare il progetto per la gestio-ne della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il rico-noscimento.

Possono le comunità locali concorrere alla crea-zione della Riserva?Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il

proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via pro-dotta, oppure inviate una email all’indirizzo:[email protected].

Che cos’è l’UNESCO?È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.

Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).

Programma MAB e riserve della biosfera

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Il Programma MAB è promosso da UNESCO

2007

-201

3 cooperazione territoriale europeaprogramma per la cooperazionetransfrontaliera

Italia-Sloveniaevropsko teritorialno sodelovanjeprogram čezmejnega sodelovanja

Slovenija-Italija

Investiamo nelvostro futuro!Naložba v vašoprihodnost!www.ita-slo.eu

Progetto cofinanziato dal Fondo europeo disviluppo regionale

Projekt sofinancira Evropski skladza regionalni razvoj

Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

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di Nicola Cesaro

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LO SPORT in PRIMO PIANO

E’ stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori

Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazio-ne dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con av-versari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padova-na ha raccolto anche un oro con la più picco-la atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi fi niti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-

pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pelle-grini stabilì il record sui 400 stile ).

Al termine della competizione, gli Ama-tori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridot-to di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ot-timi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,

che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso.

Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il fi nale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 at-leti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimen-sioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.

Conselve Nuoto trionfacarrarese

Riuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati

e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografi e e musiche incantevoli le ele-ganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Su tutte va ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: Isabella Ernesti Moro, Emma Banzato, Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Gui-dolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellis-sima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”.

ginnastica ritmica, gran galà sotto le stelle

Walter Lotto

Una promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambien-te di Sant’Urbano ha vinto il campio-

nato di pallanuoto Promozione Triveneto/Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola.

La squadra, al primo anno di partecipa-zione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-

te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi per festeggiare. “E’ stata un’impresa che non era certamente in preventivo ad inizio stagione - spiegano dalla giovane società - frutto del lavoro appassionato dell’esperto tecnico e seguito alla perfezione da una squadra affi atata e molto determinata, che ha affrontato il campionato con grande umiltà e una costante voglia di migliorare”.

Ecco la rosa completa dei neopromos-si: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pa-squale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanue-le Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tre-soldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile.

SANT’URBANO. Promozione Triveneto - Emilia RomagnaacQuamBiente domina la pallanuotoe conQuista l’accesso in serie c

N.C.

Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società

Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova

di Nicola Cesaro

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E’ stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori

Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazio-ne dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con av-versari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padova-na ha raccolto anche un oro con la più picco-la atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi fi niti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-

pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pelle-grini stabilì il record sui 400 stile ).

Al termine della competizione, gli Ama-tori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridot-to di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ot-timi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,

che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso.

Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il fi nale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 at-leti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimen-sioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.

Conselve Nuoto trionfacarrarese

Riuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati

e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografi e e musiche incantevoli le ele-ganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Su tutte va ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: Isabella Ernesti Moro, Emma Banzato, Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Gui-dolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellis-sima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”.

ginnastica ritmica, gran galà sotto le stelle

Walter Lotto

Una promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambien-te di Sant’Urbano ha vinto il campio-

nato di pallanuoto Promozione Triveneto/Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola.

La squadra, al primo anno di partecipa-zione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-

te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi per festeggiare. “E’ stata un’impresa che non era certamente in preventivo ad inizio stagione - spiegano dalla giovane società - frutto del lavoro appassionato dell’esperto tecnico e seguito alla perfezione da una squadra affi atata e molto determinata, che ha affrontato il campionato con grande umiltà e una costante voglia di migliorare”.

Ecco la rosa completa dei neopromos-si: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pa-squale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanue-le Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tre-soldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile.

SANT’URBANO. Promozione Triveneto - Emilia RomagnaacQuamBiente domina la pallanuotoe conQuista l’accesso in serie c

N.C.

Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società

Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova

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di Nicola Cesaro

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LO SPORT in PRIMO PIANO

E’ stata una stagione esaltante quella della Vision Volley di Ospedaletto Euganeo. A dodici anni dalla nascita

del settore maschile e a due dalla promozio-ne in D, ecco il nuovo storico salto in serie C. La formazione allenata da Marco Battistella ha dominato il campionato, strappando con risultato eccezionale che conferma il valore della società della Bassa padovana. Dalla prima alla ventiduesima giornata di campio-nato, l’obiettivo è stato per la Vision Volley l’avvicinamento alla vetta: per salire di cate-goria bisognava arrivare nei primi due gradini della classifi ca. Con impegno e con passione la squadra ha risalito gradualmente la clas-sifi ca, fi no a condividere in alcune giornate il secondo posto con il Servicemed-Intrepida, in attesa dello scontro diretto in programma alla penultima giornata di campionato. Il sor-passo è avvenuto al “Copernico” di Verona con un perentorio 3-1, mentre la promozione in C è arrivata con il 3-1 casalingo sull’Oc-chiobello, ovviamente bagnata da un mare

di tifo e festeggiamenti. Questa la rosa della Vision Volley, targata anche per quest’anno Galante Intersport: Marco Bellamio, Marco Bisterzo, Andrea Canazza, Luca Celadin, David Clauser, Francesco De Marchi, Filippo Fornasiero, Marco Lazzari, Matteo Maron, Enrico Padovan, Paolo Pulsoni, Enrico Rava-gnan, Filippo Rizzo, Marco Valle. Allentatore: Marco Battistella. Dirigete responsabile: Ilario Zanato. Ma non è fi nita qui, imbattutta per 17 partite, la formazione femminile Under 14 della Vision ha conquistato il titolo provin-ciale. Il campionato è stato vinto dopo un’en-tusiasmante fi nale contro il Thermal Volley, squadra già sconfi tta per 3-1 all’andata e al

ritorno nel girone, e poi fermata in fi nale per 3-2, con tanto di un concitato 15-13 nel tie break. Queste le atlete campionesse provin-ciali: Filomena Ardolino, Siliva Barollo, Giulia Carturan, Athena Cascini, Elisa Dovigo, Maila Liziero, Alice Mazzuccato, Lucia Melato, Ki-dist Migliori, Greta Negro, Elena Parolo, Lisa Saoncella, Elena Scarparo, Valeria Sperando, Benedetta Tonin. Allenatrici: Patrizia Rizzo e Buson Anna. Resposanbile: Antonio Ardolino. L’anno prossimo, in campionato seniores, la società schiererà due squadre in serie C, una nel campionato maschile e una nel femmi-nile: un bel modo per steggiare i 25 anni di pallavolo nel territorio.

Vision, storico salto in CCARRARESE

Straordinario successo per le ginnaste della Pgs Carrarese che guidate dalle allenatrici Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno conquistato a Rimini, nel corso della gara nazionale Acse ritmica oltremare

Open International, disputata da oltre 800 atlete, tra cui rappresentanti di Turchia Lus-semburgo e Israele, un prestigioso argento di squadra, nella categoria giovanile Joy con Emma Banzato, Gaia Parisotto, Isabella Ernesti Moro, Letizia Crivellari e Martina Fasolato protagoniste di un applaudito e travolgente esercizio ai cerchi. Di rilievo anche le prestazio-ni individuali che hanno portato il 5. posto di Alessia Mautone, con un esercizio al cerchio nella categoria Joy 3. fascia. 9. posto per Emma Banzato, categoria Joy 1.fascia con un esercizio a corpo libero. In evidenza nella categoria Silver 1. Fascia Gaia Parisotto con un buon 11. posto e Erika Ghiraldo 7. nella categoria Joy 4. Fascia con un esercizio al cerchio. Alla fi ne la coordinatrice Elena Favarin esprime grande soddisfazione: “un elogio a tutte allenatrici e ginnaste, che giorno dopo giorno dimostrano amore per questo meraviglioso sport e soprattutto mi riempie d’orgoglio la crescita costante del livello tecnico delle nostre meravigliose atlete”.

GINNASTICA RITMICA, A RIMINISTRAORDINARIO ARGENTO

Walter Lotto

Sarà ricordata come una delle edizio-ni più riuscite e spettacolari l’ottavo torneo “Amico Volley” messo in

cantiere dalla Pgs Carrarese Euganea, con il patrocinio del comune e della Fipav pa-dovana, disputato all’interno del patronato Don Bosco a San Giorgio di Due Carrare. Il crescente successo della 24 ore non stop riservato alla categoria open Under 12, che unico nel suo genere prevede il pernotta-mento di atleti e dirigenti presso le strutture sportive del paese, è evidenziato dai nu-meri record che l’anno caratterizzata: 20 squadre partecipanti, pubblico da grandi eventi, entusiasmo e tifo da stadio.

Alla fi ne delle incertissime eliminatorie,

per la prima volta hanno trionfato i ragazzi della Pgs locale, guidati dal tecnico Anto-nio Ferrato, che in una serratissima fi nale hanno domato di misura (2-1) i campioni uscenti della Black pool Volley (Casalseru-go-Correzzola) il bronzo è andato alla Fan-tasy Usma. Alla premiazione è intervenuto il primo cittadino locale Sergio Vason, coa-diuvato dall’assessore alla cultura e attività giovanili Roberta Amati e da Cinzia Busi-naro, membro e responsabile volley del comitato provinciale. La manifestazione si è conclusa con una cena, serviti oltre 400 coperti, all’interno dello stand gastronomi-co allestito all’interno del patronato che ha coinvolto i partecipanti.

DUE CARRARE. L’ottava edizione è stata una delle più spettacolariAMICO VOLLEY, 24 ORE NO STOP, AVVENTURAENTUSIASMANTE PER BEN 20 FORMAZIONI

W.L.

Volley Vittoria meritata per la formazione di Ospedaletto allenata da Battistella

Le atlete della Vision Volley neo promosse in serie C

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39Il Veneto in primo piano 5Il Veneto in primo piano

“Se la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno

nuovo che vede come principali vittime del-la mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confe-derale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia.

Nel 2012 sono state 745mila le de-nunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-

plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60).

Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infi ne, tra le denunce di le-gate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi de-nunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale.

“Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella par-te relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un

positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’effi cacia dell’azione dell’istituto.

Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla stati-stica degli infortuni e va fatta una rifl essione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurez-za dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni han-no, infatti, un’incidenza diretta sull’organiz-zazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”.

Sulla stessa linea si colloca anche Ro-berto Montagner segretario della Cgil di

Venezia. Negli anni scorso la cementifi cazione

e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza

“Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggio-ramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”

di Alessandro Abbadir

Società La Cgil invita a non abbassare la guardia

“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati”

artigianato

E’ stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integra-tiva a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di

Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipen-denti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea pos-sa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)

e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fi ne potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplifi cazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Con-siglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo.

nasce il fondo integrativo sani.in.veneto

Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”

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40 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Forse, per capire come sta per cambiare la sanità veneta, invece di affrontare il quadro generale è meglio partire da un

dettaglio. Nel prossimo futuro, una persona necessaria di cure mediche dovrà fare rife-rimento alla Centrale operativa territoriale. Questa nuova struttura, che ogni Ulss dovrà attivare, sarà messa in moto su richiesta del medico o dei familiari e avrà il compito di prendere in carico il paziente, garantendogli la risposta più effi cace da parte degli ospe-dali o delle altre strutture presenti nel terri-torio. È questo il cuore strategico del nuovo modello di assistenza territoriale, attraverso cui il Veneto tenta di superare quel sistema ospedale-centrico su cui si è fi n qui impernia-ta la sanità, con un moltiplicarsi di doppioni, sprechi e costi ormai insostenibili.

Al suo posto, promettono il presidente Zaia e l’assessore alla sanità Coletto, avre-mo in futuro un sistema articolato in più livelli, ognuno dei quali sarà chiamato a

intervenire per specifi che richieste. Andando dall’alto in basso, ecco lo schema: due cen-tri d’eccellenza a livello europeo (le azien-de ospedaliere di Padova e Verona) che si occuperanno di alte specialità e avranno un ruolo centrale nella didattica e nella ricerca; un ospedale di riferimento per ogni provincia (Mestre, Treviso, Rovigo, Vicenza, Belluno); altri poli sanitari minori che dovranno dare assistenza ciascuno a un bacino di circa 200 mila abitanti (Mirano, Chioggia, Este, Adria, Alta Padovana giusto per fare qualche esempio).

Accanto a loro, una serie di strutture intermedie come gli ospedali di comunità, destinate a quei pazienti (malati cronici,

anziani) che non hanno bisogno di cure intensive ma non possono essere riportati a casa. E poi una rete destinata alle emer-genze che avrà un coordinamento regionale e una centrale operativa per ogni provincia con l’obiettivo di garantire l’arrivo dei soc-corsi entro 20 minuti nel 90 per cento dei casi. Infi ne, team di medici, pediatri, specia-listi, assistenti sociali che dovranno imparare sempre di più a lavorare insieme a servizio del cittadino.

“È una riforma epocale – esulta il pre-sidente Luca Zaia – non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Socio-sanitario, ma perché disegna un’organizza-zione sanitaria moderna e capace di essere effi ciente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l’Italia, perché il nostro tasso medio di ospedaliz-zazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manter-remo la leadership nazionale”. Ma è tutto

oro quel che luccica? Numeri alla mano, il piano prevede che i posti letto in ospedale per acuti passino da 18.667 a 17.440, con un calo di 1.227 unità. Un taglio signifi -cativo ma non dolorosissimo, tanto è vero che la presentazione delle schede è stata accolta da proteste molto minori di quelle di vent’anni fa. Anzi, se si mettono nel conto i 1.263 posti degli ospedali di comunità e degli hospice da attivare, il saldo è perfi no positivo. Ma qui, a conti fatti, viene il pro-blema vero.

“Mentre si riducono i posti letto negli

ospedali – denunciano i consiglieri del Pd Lucio Tiozzo e Claudio Sinigaglia – con-temporaneamente non si dice come e dove collocare le strutture intermedie, dagli ospe-dali di comunità ai centri alzheimer, agli in-fermieri per l’assistenza domiciliare». Come dire: i tagli sono concreti, gli investimenti per avere una sanità più vicina ai cittadini nel territorio per ora sono solo sulla carta. Nei prossimi mesi, concluso l’iter in consiglio regionale, i cittadini veneti capiranno che sa-nità li attende davvero.

di Germana Urbani

Calano i posti letto, aumenta l’offerta per i malati cronici. Un solo centro di riferimento per provincia, ma gran parte delle strutture sono ancora sulla carta

Presentato il piano di ristrutturazione voluto dalla giunta, ora tocca al consiglio regionale esprimersi

Meno ospedali più territorio. Ecco la nuova sanità

Della nuova sanità veneta sarà un tassello fondamentale, uno dei due centri d’eccellenza a livello europeo

assieme a Verona. Ma la strada per il nuo-vo ospedale di Padova è ancora lunga, e disseminata di punti di domanda. Quando lo vedremo? Lo scorso 2 luglio, alla fi r-ma del pre-accordo tra regione, provincia, comune, università, istituto oncologico e azienda ospedaliera, il presidente Zaia ha promesso la posa della prima pietra entro il 2015 e auspicato che la struttura sia pronta per il 2020. Non è domani, ma non è nemmeno un tempo lunghissimo se davvero sarà rispettata la tabella di marcia.

Il primo problema, però, rimane quel-lo dei soldi. Progetti alla mano, per vedere l’ospedale in funzione ci vogliono 410 milioni di euro per la costruzione, 132 per le attrezzature, 55 per le spese generali. In totale, una volta aggiunta l’Iva, fanno 643 milioni e spiccioli a cui, tra l’altro,

bisognerà aggiungerne altri 27 per espro-priare i terreni nella zona di Padova ovest su cui sorgerà la grande struttura da 970 posti letto. Per questi ultimi la speranza è che la fondazione Cariparo scelga di metter mano al portafoglio, sostenendo l’ospedale invece dell’auditorium citta-dino. Per il resto, la regione ha in cassa 318 milioni, e dalla vendita delle aree su cui sorgono le attuali strutture il comune calcola di ricavarne un’altra quarantina.

Ne mancano all’appello poco meno di 300, «ma stiamo per avanzare una richie-sta uffi ciale di fi nanziamento al governo – sottolinea Zaia – perché si faccia carico dell’intera opera visti i 18 miliardi di tasse che il Veneto paga ogni anno. Rimane poi sempre la strada dei fi nanziamenti privati, specie se vogliamo fare in fretta». L’impor-tante sarà però fare anche bene: i costi che si stanno pagando ai privati per l’ospedale di Mestre sono una ferita che brucia anco-ra e che non sarà facile da rimarginare.

Firmato il pre-accordonuovo ospedale di padova al via: prima pietra nel 2015, in funzione nel 2020

Ogni Ulss si doteràdi una centrale operativa territorialeche dovrà farsi carico del paziente

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Il titolare: “Chiamatemi, vi aiuterò a risparmiare, assicuriamo un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore”“Io lavoro per passione e la soddisfazio-ne più grande è la felicità del cliente nel vedere l’energia gratuita prodotta dal loro impianto e quindi il risparmio nelle bol-lette. Consiglio il cliente verso una solu-zione personalizzata del proprio impianto fotovoltaico che poi seguo continuamente attraverso visite cicliche. Purtroppo le spe-se sostenute nel bilancio familiare sono pesanti e in costante crescita, risparmia-re fa bene a tutti rendendo così la nostra vita più tranquilla. Io consiglio a tutti di investire nella propria abitazione, che sia più salutare per la propria famiglia e più autosuffi ciente per riscaldarsi e per raffre-scarsi. Se fate due conti su quanto spen-dete all’anno di energia elettrica e per riscaldamento, poi lo moltiplicate per 20 anni, ne vengono fuori numeri da capogi-ro. Chiamatemi vi aiuterò a risparmiare!”Così esordisce Davide Lando, 43 anni, papà di due gemelli di 12 anni titolare del-la DIMAT energia con sede in via Palladio 5/c a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove. A tutt’oggi vanta l’installazione di oltre 500 impianti fotovoltaici su aziende e case pri-vate. DIMAT energia è un’azienda costitu-ita nel 2001, dopo l’esperienza acquisita nel settore degli impianti elettrici si è evo-luta seguendo la via delle fonti energeti-che rinnovabili, con l’obbiettivo di fornire soluzioni e sistemi completi ad ogni tipo di esigenza. “Il nostro obiettivo – precisa Da-vide- è fornire soluzioni e sistemi completi “chiavi in mano” DIMAT energia dopo es-sersi presa cura di eseguire al meglio l’in-stallazione di un impianto, è in grado di programmare la manutenzione e pulitura dei moduli fotovoltaici, offrendo garanzie sugli elementi costitutivi dell’impianto. La manutenzione consiste in: ispezione visiva per verifi care danneggiamenti, deteriora-

Da 12 anni sul mercato delle energie alternative Davide Lando installa un impianto fotovoltaico domestico da 3 kwp. a soli 6.600 euro chiavi in mano

DIMAT energia offre trasparenza, qualità e professionalità

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Come lavora DIMATenergia RACCOLTA DATIConsulenti individuano con voi ogni aspetto dell’impianto attuale e preparano i dati necessari alla generazione “ad hoc” del preventivo. PREVENTIVOSulla base dei dati raccolti, il nostro staff calcola il preventivo per il vostro nuovo impianto fotovoltaico, comprensivo di tutte le specifi che tecniche ed economiche. PROGETTAZIONEUna volta accettato il preventivo, i nostri ingegneri realizzano il progetto defi nitivo, specifi cando parametri di installazione, forniture materiali, tempi di consegna e dimensionamento delle strutture. Progettiamo impianti di qualsiasi potenza.

INSTALLAZIONEL’intero impianto viene assemblato ed installato da tecnici spe-cializzati sia per abitazione private sia nel caso di installazioni su edifi ci industriali.

COLLAUDOPrima di essere consegnato, l’impianto deve sostenere un’atten-ta serie di collaudi che ne certifi chino la completa effi cienza e garantiscano il massimo rendimento economico.

GARANZIAOltre alla tradizionale garanzia fornita su ogni componente diret-tamente dai costruttori, l’intero impianto gode di una garanzia di svariati anni a testimonianza della qualità del nostro operato.

mento ed eventuale pulizia degli elementi (soprattutto dei vetri); controllo della cassetta di terminazione e del quadro elettrico, per verifi care i serraggi dei morsetti, la formazione di umidità e l’in-tegrità degli elementi, in particolare della siliconatura; utilizzo di un multimetro per controllare l’uniformità delle tensioni elettriche nelle stringhe fotovoltaiche; controllo dell’inverter, per verifi care eventuali malfunzionamenti. Un altro obiettivo che da sempre si pone DIMATenergia è quello di realizzare impianti senza mai scendere a compromessi sulla qualità dei servizi e dei prezzi. Perché una famiglia dovrebbe rivolgersi a Lei per instal-lare un impianto fotovoltaico?“Perché io offro un contatto diretto, senza alcuna intermediazio-ne, così il cliente ha un unico interlocutore che lo segue durante tutto l’iter, i nostri prezzi sono trasparenti e comprendono anche il lato amministrativo, vale a dire le autorizzazioni, domande di allacciamenti, richieste per ottenere l’incentivo statale e per avere la detrazione fi scale”.DIMAT energia la considera concorrenziale rispetto al mercato?“Certamente, noi offriamo un impianto fotovoltaico capace di erogare 3 KWP per il consumo domestico al prezzo fi nito di 6,600 euro chiavi in mano, che comprende prodotti europei di prima qualità e tutta l’assistenza futura. Per azzerare completamente la bolletta proponiamo sistemi di accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, di giorno si caricano le batterie dal sole per poi utilizzare di notte energia gratuita. Per qualsiasi problema i clienti sanno che possono chiamarmi al 329.917.0033 e io sono sempre pronto a rispondere. il cliente può contattarmi via mail [email protected] o consultare il sito www.dimatenergia.it”.

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44 Cultura veneta16 Cultura veneta

Tintoretto e Vedova

“Le mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi ”. Ecco in poche paro-

le una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irre-quietezza compositiva, la fi sicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a ope-ra compiuta, fi no a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fi no al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, in un interessante dialogo che da titolo al percorso espositivo: “Vedova Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto livello ideato da Germano Celant e Stefano Cecchetto, che hanno pensato di rendere partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera e l’attrazione che unì artisticamente Vedova con Jacopo Robusti detto Tintoretto, a par-tire dalla Sala Terrena tra le colonne della navata centrale. Era il 1936 e a diciassette anni il giovane Emilio avvertiva quell’ango-scia che Jan Paul Sartre indicava successi-vamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo del cielo al di sopra del Golgota, il Tintoretto non lo ha scelto per signifi care l’angoscia, né tanto meno per provocarla; è angoscia e, insieme, cielo giallo. Non cielo d’angoscia, né cielo angosciato; è un’angoscia fatta cosa, è un’angoscia trasformata in squarcio giallo del cielo …” Parole, tratte dall’anali-si degli anni ’50, che nascono dalla crocifi s-

sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo della Scola, la cui essenza è avvertita un decennio prima anche da Vedova.

Frasi, tratte da due estratti che il Ma-estro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è stato una mia identifi cazione” e “Quella, regia a ritmi, sincopati e, cruenti magma-tici di energie, di fondi interni di passioni, di emotività commossa” ben delineano tale simbiosi. Dunque un’esposizione che probabilmente, da un lato a sette anni dalla scomparsa del maestro fa si che la non for-ma pittorica italiana risenta della sua impos-sibilità ad avere una guida per le nuove leve al fi ne di tracciare, con il suo tipico carattere verace, nuove possibili vie aderenti al suo credo, dall’altro profonde analisi e raffronti condurranno i visitatori, italiani e internazio-

nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che permetta di comprendere come inquietudini intellettualmente artistiche possano creare contenuti di alta profondità. Tele di Vedo-va, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di tempere e oli, s’innestano nelle atmosfere magiche della Scola creando personalissimi piani diversi dimensionali di raffronto, stu-dio ed emozione con i lavori di “Mosè”, “Ultima cena”, “La strage degli innocenti”, “La visitazione” fi no a “La crocifi ssione” di Jacopo Robusti. Dunque un progetto culturale che in “San Rocco Contempora-neo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà dopo Vedova altri artisti e tematiche cui i due curatori Cecchetto e Baldo stanno già lavorando.

Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco

“Robert Motherwell: i primi colla-ge” è un’interessante mostra, dedicata al lavoro pioneristico

eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, presso la sede della Collezione Peggy Gug-genheim di Venezia fi no all’8 settembre. Un esordio artistico di Motherwell (Aber-deen, Washington 1915 – Cape Cod, Massachusetts 1991) che venne proprio incoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò così un effetto catalizzante per il successi-vo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel 1943 nella galleria newyorkese Art of this century, di proprietà Guggenheim, il giova-ne Maestro espose i primi collage. Sotto anche la tutela di Roberto Sebastian Matta Echaurren, Motherwell pose in questi primi lavori le basi di un percorso che lo porte-rà a essere uno tra i massimi esponenti dell’Espressionismo Astratto americano.

Quarantotto opere si liberano tra azione compositiva spontanea, pure astrazioni, fi gure indefi nite e infl uenze surrealiste. Un connubio che si manifesta all’interno di temi inerenti alla lotta umanitaria e a una violenza simbolica insiti nella società di quegli anni. Nelle composizioni appaio-no inglobati slogan della resistenza, fram-menti di mappe militari, fi gure stilizzate ferite o morte e sbarre di prigione all’in-terno di un’azione espressiva che l’artista paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta coagulati all’interno di una gestualità inno-vativa per quegli anni. Un percorso espo-sitivo interessante, che porta il visitatore a entrare in contatto con una produzione artistica primigenia, fonte di collegamento tra Motherwell e Peggy Guggenheim ma-gnate e collezionista.

Guggenheim fi no all’8 settembre

COLLAGE D’ARTE PER MOTHERWELL

Al.Ch. Al.Ch.

di Alain Chivilò

All’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dal-le ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni

biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Mu-seo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglio-ne Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archi-viazione e nella volontà di mettere le mani sulla classifi cazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vec-chio e nuovo con un’attitudine non storiografi ca e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di

L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio

Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi

Il “Vice Versa” italianoLa XII edizione di “Temporanea. Le

realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del

più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica so-praffi na della sua matita all’interno di un’esposizione site-specifi c intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, at-traverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafi te che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di fi gure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar defi nisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e rifl ette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse fi gure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simulta-neamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della fi gurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia.

temporanea a venezia

un caffÈ nero e Bianco con omar galliani

Al.Ch.

Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, e un ritratto fotografi co di Emilio Vedova, nell’ altra foto la mostra che rimarrà aperta fi no al 3 novembre

A fi anco Bartolomeo Pietromarchi

“un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli ap-procci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’in-dividuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superfi cie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e

Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facen-do sì che tale mostra diventi un punto fondamen-tale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per fi nanziare l’attuale progetto espo-sitivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivi-sione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.

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Fare squadra, signifi ca entrare a far parte di un gruppo coeso interagendo e infl uenzandosi reciprocamente. Succede anche nella via di tutti i giorni. Un gruppo affi atato crea consensi e trova appoggi anche al di fuori del proprio nucleo, perché i suoi partecipanti sono convinti di dare il meglio di sé e perché desiderano essere accettati e approvati gli uni dagli altri. Sentirsi stimati ci stimola ad agire sempre meglio e quando non si concorda su tutto, ci si rivolge a chi a creato la squadra (allenatore, datore di lavoro) o un compagno scelto dallo stesso gruppo e che darà i suggerimenti adeguati a risolvere la controversia. Ho chiesto un’opinione a Serenella Salomoni, psicoterapeuta, se vale la pena di sacrifi carsi sul lavoro per fare squadra: “Il sacrifi cio sul lavoro non serve a nulla” dice Serenella, “credo che sia sempre importante nell’ambiente di lavoro fare qualcosa che crei vantaggio a te stesso”. Nel mondo del lavoro ci vuole molta autostima, un pizzico di cattiveria e dire senza paura qual è la cosa che più ti serve. Nello sport, importanti sono i ruoli, e bisogna riuscire a mantenere il proprio ruolo. Fare squadra serve anche a quello, non è necessario avere simpatie. La natura ci insegna che nei gruppi dove non esiste empatia né volontariato si vince di più, per esempio tra le scimmie o i l lupi, tra loro c’è solo l’obiettivo di vincere usando strategie sì, ma solo a proprio vantaggio! Un buon allenatore sa usare gli individualismi a vantaggio della squadra anche quelli negativi, purché servano alla squadra. Ci sono molte squadre piene di amici che vanno al ristorante a mangiare in allegria e poi non vincono. La nostra no! La nostra è fatta di amici vincenti GRAZIE RAGAZZI!! (Dedicato al Marchiol Rugby Mogliano)

LA VIGNETTA

Assistente Sociale Laura Traversi www.percorsi.pd.it Quando a un nostro familiare (genitore, nonno, fratello), viene diagnosticata la Malattia di Alzheimer non siamo mai abbastanza preparati; non ne sappiamo molto dal punto di vista medico (quali sono i sintomi? Quali sono i disturbi più importanti? Quali farmaci sono a disposizione?) e non siamo pronti a prendere coscienza di ciò che potrà succedere: alcune persone non accettano la malattia e continuano ad attribuire le sempre più frequenti dimenticanze e confusioni all’età anziana, o rimangono convinti che i frequenti sbalzi di umore siano “perché è il suo carattere”; chi da tempo invece si era accorto che qualcosa non andava, ora con una diagnosi medica che mette nero su bianco la (dura) realtà sente che questa certezza non allevierà le fatiche quotidiane che affronta chi si prende cura di un malato di Alzheimer, perché la medicina non ci spiega come noi, mogli, fi gli, nipoti possiamo affrontare “equipaggiati” gli effetti della malattia sulle nostre relazioni. Nostro marito non si fi da più di noi, è convinto che sia colpa nostra se non riesce più a trovare le sue chiavi di casa; il nonno non può fare a meno di entrare e uscire dalle stanze senza lasciarci una tregua; la mamma è sempre più testarda e aggressiva, si arrabbia con niente e dice cose che non aveva mai detto a noi fi gli… La malattia di Alzheimer insomma, per la sua natura di patologia cronica e pervasiva, “si attacca” anche alla vita di chi si prende cura delle persone malate e a volte senza accorgersene, le trascina in situazioni di ansia, di sofferenza, di solitudine e di esclusione, cosicchè anche la loro vita non è più la stessa di prima. Le persone più coinvolte nella cura del loro congiunto (i “caregivers” in linguaggio tecnico: il marito per la moglie, la fi glia per il padre ecc.) sono anche quelle che con più diffi coltà riescono ad avere consapevolezza del carico smisurato che stanno portando e a riconoscere di aver bisogno, in alcuni momenti, di sostegno. Possiamo aiutarli invitandoli a conoscere più da vicino la malattia, partecipando a momenti di informazione specifi ci: la conoscenza è importante per affrontare le diffi coltà quotidiane (e abbiamo sempre tante domande in testa). Diverse associazioni promuovono tutto l’anno iniziative rivolte ai familiari per dar loro un sostegno e uno spazio di confronto con altri caregivers (spazi di ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto); non ultimi, i servizi socio-sanitari sono a disposizione per accompagnare gli anziani lungo il percorso evolutivo della malattia.

L’invito è quello di non chiudersi e non ripiegarsi sulle proprie diffi coltà; di credere che la malattia richiede un cambiamento che può essere affrontato e che può dischiudere altre possibilità; di cercare anche soluzioni creative per promuovere benessere nelle nostre famiglie, nonostante la malattia; infi ne di continuare a vivere accanto ai nostri cari sicuri che la nostra relazione con loro abbia ancora tanto da darci e che nulla sia perduto se accettiamo la sfi da.

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