Piovese sett2015 n109

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Piovese sett2015 n109

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del Piovese

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del Piovese

Economia, si riparte anche nel Nord-est?

Primo Piano

pagg. 4-5

Differenziata, premiati i comuni “ricicloni” del Piovese

Rifiuti

pag. 6

Il ricordo di Paolo Tieto, storico e saggista

Personaggi

pag. 20

pag. 8

Piove di Sacco, tra i 50 comuni in Italia in cui si vive meglioBorghi felici 2015, per il secondo anno consecutivo il capoluogo della Saccisica si piazza ai primi posti della classifica del Sole 24ore. Premiate la salute e sicurezza

Per il secondo anno consecutivo Piove di Sacco è tra i primi cinquanta piccoli Comuni italiani dove si vive meglio.

A confermarlo è la classifica “Borghi felici 2015” elaborata dal Centro Studi Sintesi per “Il Sole 24 Ore”. A guidare la classifica è ancora una volta l’Alto Adige con tre Co-muni della Provincia di Bolzano.

Sul podio al primo posto Brunico (che conferma il primato del 2014) seguito da

Vipiteno (seconda anche l’anno scorso) e da Egna (new entry). Il quarto e quinto po-sto vanno invece a due Comuni veneti della Provincia di Verona: Peschiera del Garda e Lazise. Lo studio ha preso in esame tutti gli 8.047 Comuni italiani con una popolazione compresa tra i 5 mila e 50 mila abitanti.

L’analisi è stata quindi articolata in due fasi: con la prima si sono ridotti i parteci-panti a 158 finalisti (selezionati in base a

16 parametri legati alla qualità della vita), analizzati sulla base di 47 indicatori e divisi in 8 aree tematiche: condizioni di vita ma-teriali, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, in/sicurez-za, ambiente, attività personali e salute.

Si è ottenuto così un indicatore che tie-ne in considerazione non solo del Pil, ma anche il Bil (Benessere Interno Lordo) dei Comuni.

La Storia. ritrovata maggy dopo due anni e mezzo

Maggy ha ritrovato

l’abbraccio e il calore della sua famiglia

dopo due anni e mezzo di lontananza dalla casa, nella

frazione di Villa del Bosco, in cui è arrivata da cucciola e aveva vissuto otto anni.

pag. 16

Sabati in centro, Si parte con gLi eventi autunnaLi

Con la fine dell’estate, e della sua tradizionale

Isola Pedonale, a Piove di Sacco tutto è pronto per gli eventi autunnali. Tornano

anche quest’anno i Sabati in Centro, con iniziative ancora più numerose e coinvolgenti.

pag. 10

a pag. 29

alle pagg. 31-35

All’interno del giornale

La buona ScuoLa entra in cLaSSe

veneto in primo piano

continua a pag. 8

Editoriale

“Lasciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia

di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...

Migranti, un dramma senza confi ni di germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

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da pagg. 22-24

pag. 25

pag. 28

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Se tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200

euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno.

Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera.

La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fi no a riuscire a controllare

e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fi li. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfi no vestiti e cibo. Nel 2020, di

questo passo, si prevede saranno 30 miliardi.Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della

casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...

Apple tv e il sogno della casa sempre connessaArriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica

3news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia, invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata: Scorzè, nuovo volto per il centro città seguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fi ne estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidioseguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Chioggia, Piovese, Riviera est e Rovigoseguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/turismo/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE

e ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione l’11 settembre 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Si rinnova la partnership tra PadovaFiere e Agenzia CasaClima di Bolzano, che sarà presente per il settimo anno consecutivo a Casa su Misura con un intero Padiglione dedicato alla sostenibilità edilizia, alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica in ambito edilizio.

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4 Argomento del mese

i dati di confinduStria padova

Avanti adagio, qualcosa si muove

Avanti adagio, ma fi nalmente avanti. Dopo la “stecca” di inizio anno, l’industria padovana si muove e ritrova un’intonazione positiva. È un re-

cupero ancora modesto, ma la produzione nel secondo trimestre aumenta su base annua (+0,2%). Confi ndu-stria Padova, dati alla mano, conferma che migliorano gli ordini e si allunga la striscia positiva della domanda interna, che dà chiari segni di ripresa (+1,6%) ed è più tonica dell’export. Anche l’occupazione mostra primi segnali di recupero (+0,9%). “Adesso, - spiega Massimo Finco, presidente di Confi ndustria Padova

- la priorità è rafforzare la lenta risalita non indebolendo la determinazione, anzi acce-lerando le riforme strutturali, a partire dalla riduzione del carico fi scale che zavorra le imprese. A partire dalla prossima legge di Stabilità che dovrà essere espansiva, rilanciare gli investimenti pubblici e privati e ridurre il carico fi scale che zavorra la competitività delle imprese. Bene lo “shock fi scale” annunciato dal premier Renzi, da fi nanziare in tre anni attraverso una drastica cura dimagrante della spesa pubblica, unita alla lotta all’evasione e ai margini di manovra Ue. Ora un patto con gli imprenditori che punti dritto al cuore dei problemi, più che al consenso: meno tasse sulle imprese anticipando l’intervento già al 2016, in cambio di più investimenti, produttività e quindi reddito e lavoro da redistribuire, soprattutto ai giovani. Noi siamo pronti”. N.S.

L’economia riparte e per il Veneto le stime di crescita par-lano di un + 3% del Pil in due anni. Alla fi ne del 2015, si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 +

1,9%. I dati sono emersi nelle scorse settimane da un rapporto illustrato ad Expo Venice da Unioncamere. Un problema per lo sviluppo è legato al gap tecnologico di molte imprese venete. Ma vediamo nel dettaglio. Saranno ancora le esportazioni, la principale leva di sviluppo. Nel 2015 l’export veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo dei prodotti energetici (gas petrolio) e tassi di interesse in discesa. Ci sono però dei settori in diffi coltà per motivi specifi ci. Agroa-limentare e arredo-casa, devono fare i conti con l’instabilità in Russia e Ucraina. La novità di quest’anno in Veneto oltre al so-lito traino dell’export, è l’aumento dei consumi delle famiglie. I consumi delle famiglie venete aumenteranno del +1,7%,, grazie all’aumento della base occupazionale e a un effetto positivo delle spese dei turisti stranieri anche collegati all’Expo di Milano. La spesa pubblica dovrebbe registrare una contrazione (-0,7%), ma un contributo positivo arriverà dagli investimenti privati (+1,2%). Sul versante digitale qualche problema c’è: solo il 7,8% delle imprese venete vende online con sistemi di e-commerce, contro

l’8,2% della media italiana Il 98,5% utilizza internet (98,2% in Italia), il 95% è connesso alla banda larga e il 74,3% possiede un sito web (69,2% in Italia). Il 34,2% degli addetti è connesso ad internet una volta a settimana (39,3% la media nazionale), il 39,3% delle imprese acquista online (39,6%). C’è poi un divario generazionale. Il 65% delle imprese nate nel 2014 con a capo “under 35” parte già attiva sul web, nel 57,2% con un proprio sito internet o nel 55,9% con una pagina Facebook. Le altre im-prese invece sono in ritardo. Per colmare il divario una soluzione è proseguire a passi spediti nell’adozione dell’Agenda digitale. Nel settore trasporti ci sono alcune carenze infrastrutturali a livello locale. Dove ci sono strutture suffi cienti, come nel caso della di-rettrice ferroviaria del Brennero, i numeri crescono: il traffi co merci ferroviario dell’interporto di Verona aumenta del 3,3% dal 2013 al 2014, e del 33,6% rispetto al periodo pre-crisi. Sul fronte dei traffi co merci su nave, nel sistema dell’Alto Adriatico, il porto di Venezia è quello che cresce di meno: +2,2% del traffi co nel 2014. Vanno molto molto Trieste (+10,3%) e quello sloveno di Koper-Capodistria (+12,3%). I dati della crescita veneta in termini di consumi sono in linea con quelli emersi dai dati di Confcommercio a livello nazionale. Rispetto al 2014, nel periodo

gennaio-luglio 2015, in Italia, è aumentato il consumo di beni e servizi per la mobilità (+6,2%), in particolare nel settore delle auto, moto e scooter, ma anche nei servizi pubblici, specialmente nei trasporti aerei. E’ cresciuto anche il consumo di beni e servizi per comunicazioni (+4%), nel settore tecnologico con l’acquisto di prodotti come smartphone, tablet e personal computer. Sono aumentate le vendite alimentari al dettaglio (+0,9% nel periodo gennaio-giugno 2015), Quest’anno c’è in più la spinta dei saldi estivi. Un dato che emerge prima volta negli ultimi 8 lunghi anni, quelli cioè della crisi. Gli sconti di fi ne stagione hanno fatto regi-strare un andamento positivo, che si è riversato sul dato fi nale dei consumi. Le esportazioni di prodotti alimentari made in Italy fanno segnare un forte balzo con un aumento che va dal 29% sia in Usa che in Cina, fi no al 9,7 nei Paesi dell’Ue. Per dare una spinta all’economia in ripresa è arrivato dalla Ue con l’ok al Piano operativo regionale 2014-2020 di impiego dei fondi per lo sviluppo regionale. “L’ok al Por del Veneto - dice l’assessore regionale Federico Caner - mette in moto 600 milioni di euro, di cui la metà di fonte comunitaria, che andranno a rafforzare la ripresa economica, investire su ricerca e innovazione e a sup-portare l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”.

di Alessandro Abbadir

Solo il 7,8% delle imprese venete

vende online contro l’8,2%

della media italiana

Il Piano operativo regionale 2014-

2020 porta 600 milioni di euro,

metà comunitari

I DATI DI UNIONCAMEREPer il Veneto le stime di crescita parlano di un + 3% del Pil in due

anni. Alla fi ne del 2015 si prevede che la crescita sarà dell’1,1%, per il 2016 + 1,9%. Nel 2015 l’export

veneto dovrebbe crescere del +5,4%, favorito da euro debole, basso prezzo di gas e petrolio, e tassi di interesse

in discesa. Quest’anno poi c’è la spinta dei saldi estivi. Un dato che

emerge per la prima volta negli ultimi 8 lunghi anni della crisi

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

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5Argomento del mese

Turismo

Estate 2015, il bilancio degli operatori

Il sole splende con qualche nuvolaEstate 2015 all’insegna del sole e non soltanto

perché il meteo è stato favorevole e il caldo l’ha fatta da padrone, ma anche dal punto di vista

“economico” per gli operatori turistici che possono tor-nare a sorridere in Veneto. Un bilancio, dunque, che può considerarsi tendenzialmente positivo, ma permangono alcune criticità e problematiche, legate soprattutto ai fi nora inascoltati appelli che il settore rivolge da tempo alla politica, in cerca di una sponda per il rilancio. “Il sole splende sul turismo veneto … sotto un cielo di nubi” è la sintesi di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto nella sua relazione di fi ne luglio, in occasione della presentazione dei dati relativi alla prima metà dell’estate e delle tendenze di agosto e settembre, in attesa di un bilancio conclusivo a fi ne stagione. “Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione. A oscurare il cielo c’è un carico fi scale oramai insopportabile, - ha commentato Michielli - ultimo atto l’aumento retroattivo dell’IMU per gli hotel di Abano e Montegrotto i cui albergatori sono giustamente furenti; ci sono i costi di gestione arrivati alle stelle; azioni pro-mozionali lasciate spesso all’iniziativa del singolo privato perché a livello pubblico i fondi non ci sono o sono “risibili”. E c’è, in testa a tutto, una questione tanto evidente quanto colpevolmente ignorata: il proliferare di strutture extralberghiere con molti onori e nessun onere. Un fenomeno che sta provocando danni e in alcuni casi si rivela fatale per le attività ricettive “classifi cate” che sono imprese e per questo vessate dal fi sco e dalla burocrazia. Continuiamo a chiedere che a “stesso mercato corrispondano stesse regole”. Indifferibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, varando un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala: i risul-tati della Spagna stanno a testimoniarlo”. Nel complesso tuttavia il turismo ha regalato buone soddisfazioni. Nel settore balneare è andata bene per Jesolo “Abbiamo avuto solo una leggera fl essione, contenuta nell’ordine del -4%, a giugno, dopodiché arrivi e presenze sono decollati” ha dichiarato il presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori (Aja) Massimiliano Schiavon. Fedeli e anzi ancora più numerosi i turisti tedeschi, in lieve calo gli italiani. Andamento a due ve-locità per l’estate bibionese: da un lato gli hotel vicinissimi al tutto esaurito (sono quasi 100 quelli presenti a Bibione), dall’altro le case-vacanza che perdono appeal (e turisti) e soffrono insieme ai campeggi. “Il comparto alberghiero tiene - conferma Silvio Scolaro, presidente dell’Associazione Bibionese Albergatori (Aba) - Abbiamo tanti turisti provenienti dalla Germania, dall’Austria, dalla Svizzera, ma anche dai Paesi dell’Est, dalla Polonia all’Ungheria, alla Repubblica Ceca. C’è un leggero sentore di ripresa degli italiani”. Stagione buona anche per Caorle che conta sulla clientela fi delizzata e registra un lieve incremento delle presenze e un decremento dei fatturati e dei pernottamenti (scesi a 3 notti). Sollecita una iniziativa unitaria di promozione dell’intero territorio Eugenio Padovese , presidente dell’Associazione degli Albergatori di Caorle. Più contenuto il dato per Sottomarina. “La tanto sperata esplosione di presenze dovute al bel tempo non c’è stata. Sottomarina si caratterizza per il 90% per la presenza di turisti provenienti dal Nord Italia e sono proprio questi che purtroppo segnano una lieve fl essione” ha osservato Giuliano Boscolo Cegion, presidente dell’Associazione Albergatori Sottomarina (Asa) . E tuttavia il segnale interessante riguarda la Città d’Arte Chioggia, che “per le sue caratteristiche storico-culturali e grazie ad eventi di carattere nazionale come la Sagra del Pesce con circa 350.000 visitatori nell’arco di dieci giorni (dal 10 al 19 luglio) e il Palio della Marciliana nella seconda settimana di giugno, ogni anno si perfezionano e incrementano le presenze”. Se al mare sorridono, anche dalla montagna gli operatori hanno manifestato soddisfazione. Il tempo buono e le tante iniziative sportive e culturali hanno favorito l’arrivo di turisti a Cortina d’Ampezzo che ha saputo captare l’attenzione anche di viaggiatori provenienti dal Nord Europa, con la sua attività promozionale. “C’è il sentore di una ripresa del mercato interno – ha dichiarato Walter De Cassan, presidente dell’Associazione Albergatori di Belluno e provincia - anche se le spese degli italiani nell’indotto sono ancora molto prudenti, mentre i turisti tedeschi sembrano in leggerissimo calo”. Il bel tempo invece non ha favorito le terme, dove la stagione delle migliori performance però è quella autunnale, ma l’estate in ogni caso è stata in linea con i dati degli anni scorsi.

Buoni i dati anche per il turismo sulla sponda veneta del Lago di Garda, sempre più internazio-nale: Olanda, Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e Inghilterra sono i Paesi di provenienza.

Nelle città d’arte la stagione prosegue in linea con gli anni passati. A Venezia il motivo in più è la Biennale; a Verona la stagione dell’Arena. Gli operatori padovani invece si dicono penalizzati dalla mancanza di organizzazione di eventi. Un connubio, quello tra cultura e turismo, che invoca, soprattutto per continuità, anche il presidente dell’Associazione degli albergatori di Vicenza Oscar Zago. Stazionario il bilancio di Treviso. O.J.

Nel padovano 131 aziende in crisi nel primo semestre, coinvolti tremila lavoratori

Il sindacato “Siamo ancora in stagnazione, inversione di tendenza lontana”

A preoccupare sono i rifl essi occupazionali, anche di fronte a segnali di ripresa. Stando ai dati di Veneto Lavoro, tra Padova e provincia nel primo semestre del 2015 sono state avviate 131 nuove procedure di crisi aziendale che hanno coinvolto quasi 3mila lavoratori. Non solo: dobbiamo aggiungere le oltre 935mila ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate, quasi 3,5 milioni di ore di cassa straordinaria e

733 licenziamenti. Se l’industria cresce, piano, l’occupazione vive ancora una fase drammatica. La conferma arriva dai rappresentanti sindacali impegnati, in queste settimane, su più fronti e con vertenze “pesanti” come la Allison, azienda dell’occhialeria che vuole trasferire la produzione nel mantovano, costringendo 120 dipendenti ad accettare l’esodo oppure a rinunciare al lavoro. O anche il gruppo Conad Sgr di Padova che, gli inizi di settembre, ha annunciato la chiusura di due supermercati a Este a Cittadella, acquisiti appena sette mesi fa dal Billa che ha lasciato l’Italia. Oppure la Mercatone Uno che dopo aver chiuso i punti vendita di Tribano e Curtarolo annuncia un piano di assunzioni che però non andrà a recuperare tutti i posti e non permetterà di riaprire i due negozi. A Terrassa invece è emblematico il caso della Edp Edp Info Service & Distribution, che ai tempi d’oro dava lavoro a quasi 130 persone. Dopo il fallimento i circa cinquanta lavoratori rimasti fi no agli ultimi giorni di attività, prima della chiusura a sorpresa dell’azienda, potranno benefi ciare almeno di sei mesi di ammortizzatori sociali. “La modesta crescita della produzione - afferma Christian Ferrari, della segreteria Cgil di Padova - registrata nel secondo trimestre dell’anno è lo specchio di una situazione di stagnazione più che di un’inversione di tendenza. Considerando che dal picco produttivo ante crisi del 2007 l’industria padovana ha registrato un 24% di perdita di produzione industriale, signifi ca che servirebbero almeno 30 anni per tornare ai livelli registrati prima della crisi”.

di Nicola Stievano

Riparte l’economia crescono i consumi, è arrivata la ripresa

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di Martina Maniera

6 Piove di Sacco

Magnolia Senza Limiti: quattro giorni di festa alla cooperativa sociale

Magnolia di Piove di Sacco con una duplice finalità: l’acquisto di un pulmino attrezzato ma anche la vicinanza ad un progetto di so-stegno per la Riviera del Brenta.

Il 17, il 18, il 19 ed il 20 settembre la sede della coopera-tiva, in via Giuseppe di Vittorio, si animerà dei colori della festa, aprendo il cen-tro al pubblico con uno stand gastronomico, spettacoli e animazione. “L’iniziativa si aprirà alle 20 di giovedì 17, con la singolare cena al buio “Chiudiamo gli occhi e accendiamo tutti i sensi” ha spiegato Egidio Ponchio, presi-dente della cooperativa, che ha sottolineato come, al termine della cena, ci sarà una vera e propria serata di “Thanks giving”, dedicata ai ringraziamenti nei confronti di tutti coloro che hanno sostenuto e aiutato Magnolia.

La festa prosegue venerdì 18, con un cambio d’orario per gli ospiti di Magnolia: il centro aprirà, infatti, più tardi per consentire, a chi ne ha le possibilità, di uscire alle ore 22 e godersi, pertanto, la festa.

“Ci sarà tanta animazione, con il Dottor Clown, l’immancabile stand gastronomico che, per quella serata, proporrà menù a base di bufala, e lo spettacolo teatrale, alle 21, “Xe rivà el castigamatti” della compagnia Di-vertiamoci Insieme – continua Ponchio – Sa-bato 19 la serata sarà dedicata alla creazione di opere dal vivo da parte degli Artisti della Saccisica”. A partire dalle 21, invece, si esi-birà il gruppo musicale “I rigidi”, con musica anni ‘70 e ‘80”.

Domenica 20 il gran finale, con la parten-za della Staffetta Avis, alle 7.30. La tradizio-nale iniziativa, organizzata dall’Avis locale, dall’Aido e da Magnolia, con la collabora-zione del Movimento per la Vita e della rete Famiglie Accoglienza, si svolge ogni anno in occasione della Fiera delle Associazioni, ma, quest’anno, vedrà la partenza proprio nella sede di Magnolia, per poi terminare in centro.

Anche nel corso della serata del 20 ci sarà lo stand gastronomico e l’esposizione dell’og-gettistica creata dagli ospiti di Magnolia, che potrà anche essere ceduta in cambio di una donazione.

“Vorrei sottolineare che questa iniziativa è stata resa possibile grazie al grande impe-gno da parte dei dipendenti di Magnolia, cui si è unita la collaborazione del comitato Pro Loco di Corte e della Pro Loco di Campagno-la, che ci ha gentilmente concesso il servizio cucina, oltre ai soci del Movimento per la Vita, dell’Avo, dell’Aido e all’amministrazione comunale, che ha patrocinato l’evento” ha voluto sottolineare il presidente, che non ha mancato di ricordare l’importantissima finali-tà della festa.

“Stiamo continuando a perseguire il nostro obbiettivo di acquisto di un pulmino attrezzato per il trasporto di persone diversa-mente abili, che verrà poi utilizzato dalla coo-perativa – ha concluso Ponchio – la raccolta fondi era già iniziata con la presentazione del libro “Ridi di cuore 2” di Ivano Manzato, il cui ricavato, circa 20 mila euro, è destinato interamente all’acquisto del pulmino. Rica-vato che, tuttavia, purtroppo non è ancora sufficiente, in quanto il mezzo ha un valore di circa 32 mila euro, pertanto anche gli utili provenienti da queste serate in Magnolia, realizzati principalmente dallo stand gastro-nomico, verranno destinati a quel progetto. Ad accezione, però, di venerdì 18 – ha detto Ponchio – Gli utili di questa serata saranno, infatti, devoluti ad un progetto per il sostegno della Riviera Del Brenta”.

pIOvE DI SACCO QuATTRO gIORNI DI fESTA E bENEfICENZA pER lA COOpERATIvA MAgNOlIA

Linda Talato

Rifiuti, Legambiente premia i nove Co-muni piovesi “ricicloni”. I riconosci-menti a Roma il 7 luglio scorso agli

enti che nella raccolta differenziata hanno toccato la quota del 65%. Quest’anno vi hanno partecipato 1.520 Comuni italiani, 194 in più rispetto al 2014.

La graduatoria è stilata considerando l’indice di buona gestione, che tiene conto di molti parametri: per-centuale di raccolta dif-ferenziata, produzione di rifiuti pro-capite, tipologia di raccolta, presenza di piattafor-ma ecologica e molti altri ancora.

In testa tra i Comuni della Saccisica con la percentuale più alta di rifiuti riciclati è Legnaro (78,2%). Sul podio al secon-do posto Correzzola (76,6%) e in terza posizione Codevigo (75%). Seguono i Comuni di Sant’Angelo (73,3%); Brugine (73,2%); Arzergrande (72,44%); Polve-

rara (72,40%) e Pontelongo che chiude la classifica (68,1%). Quest’ultimo è anche l’unico Comune del Piovese che non rag-giunge la soglia del 70% dei rifiuti riciclati.

Un discorso diverso va fatto per Piove di Sacco, il solo Comune del comprensorio a superare i 10 mila abitanti che rientra quindi in una categoria diversa piazzandosi al 63esimo posto nella classifica generale

(quella dei Comuni con più di 10 mila abitanti) e all’894e-simo in quella as-soluta (quella che comprende tutti i Comuni d’Italia presi

in esame) con una percentuale di raccolta differenziata del 75%.

Nella “top three” dei Comuni italia-ni domina ancora una volta Ponte nelle Alpi (Belluno, che conferma il primato del 2014) seguito da Borso del Grappa (Treviso, secondo anche lo scorso anno) e Cesiomaggiore (Belluno).

Nessun Comune padovano tra i primi dieci. La classifica degli 85 Comuni della Provincia di Padova invece vede in testa Vigodarzere seguito da Bovolenta e Bar-bona.

Si deve scendere al nono posto per trovare Correzzola, che rientra comun-que tra i primi dieci. Ci sono poi Brugine (14°); Arzergrande (21°); Codevigo (30°); Legnaro (35°); Polverara (42°); Sant’Angelo (60°); Piove di Sacco (62°) e Pontelongo (73°).

Tra gli enti della Saccisica in testa c’è Legnaro, con il 78,2%, a seguire Correzzola, Codevigo, S. Angelo, Brugine, Arzergrande, Polverara e Pontelongo. Piove di Sacco è presente in una graduatoria diversa

Territorio Raccolta differenziata. Da Roma riconoscimenti ai Comuni “virtuosi”, che hanno toccato il 65%

Un premio per i nove Comuni “ricicloni” del Piovese

Legnaro, il primo Comune Piovese nella classificaPiove di Sacco si

piazza al 63esimo posto nella classifica dei Comuni con più di 10mila abitanti

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8 Piove di Sacco

Per il secondo anno consecutivo Piove di Sacco è tra i primi cinquanta piccoli Comuni italiani dove si vive meglio. A confermarlo è la classi-

fica “Borghi felici 2015” elaborata dal Centro Studi Sintesi per “Il Sole 24 Ore”. A guidare la classifica è ancora una volta l’Alto Adige con tre Comuni della Provincia di Bolzano.

Sul podio al primo posto Brunico (che conferma il primato del 2014) seguito da Vipiteno (seconda anche l’anno scorso) e da Egna (new entry). Il quarto e quinto posto vanno invece a due Comu-ni veneti della Provincia di Verona: Peschiera del Garda e Lazise. Lo studio ha preso in esame tutti gli 8.047 Comuni italiani con una popolazione com-presa tra i 5 mila e 50 mila abitanti.

L’analisi è stata quindi articolata in due fasi: con la prima si sono ridotti i parteci-panti a 158 finalisti (selezionati in base a 16 parametri legati alla qualità della vita), analizzati sulla base di 47 indicatori e divisi in 8 aree tematiche: condizioni di vita materiali, istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, in/sicurezza, ambiente, attività personali e salute.

Si è ottenuto così un indicatore che tiene in

considerazione non solo del Pil, ma anche il Bil (Benessere Interno Lor-do) dei Comuni. Piove di Sacco è stato premiato per due parametri in par-

ticolare: quello della salute, al 14° posto, e quello della sicurezza, al 18° (era al 33° lo scorso anno) guadagnandosi così il 44° posto nella classifica generale.

Il capoluogo della Saccisica in un anno è riusci-to a scalare dodici posizioni rispetto al 2014 (era al 56° posto in precedenza). Nella graduatoria dei Comuni padovani è preceduto solo da Teolo (gra-dino 44). Seguono Campodarsego (85° posto) e Piazzola sul Brenda (90° posizione). Questi ultimi erano in classifica anche lo scorso anno rispettiva-mente al posto numero 76 e 57 insieme a Borgo-ricco (75°); Monselice (80°); Vigonza (96°) e in chiusura San Martino di Lupari (100°).

di Martina Maniero

Qualità della vita nelle nostre città Borghi felici 2015

Piove tra i 50 comuni in cui si vive meglio

Il Comune di Piove di Sacco è riuscito rispetto allo scorso anno a salire di 12 posizioni

Per il secondo anno consecutivo il capoluogo della Saccisica si piazza ai primi posti della classifica del Sole 24 ore

Gli istituti comprensivi piovesi resteranno due. Lo ha stabilito la Regione che annualmente detta le linee guida per la programmazione della rete

scolastica e dell’offerta formativa. Si chiude così una questione che per anni ha

tenuto banco nel dibattito politico locale dividendo fa-vorevoli e contrari all’accorpamento di tutte le scuole dell’obbligo della città. La delibera approvata a luglio dalla giunta regionale, infatti, fissa a 1.200 il numero massimo di iscritti per istituto comprensivo (materne, elementari e medie) e a 1.400 studenti il tetto per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado (cioè le superiori). “Limiti che – si legge nel documento - si ritengono ottimali per un’adeguata gestione degli istituzioni scolastiche, con riferimento sia al personale amministrativo, sia alla consistenza storica dei dimen-sionamenti”.

Una linea sostenuta anche dal vicesindaco e assessore all’Istruzione Lucia Pizzo che in più occa-

sioni ha dichiarato di rifarsi alla normativa nazionale. A partire da quest’anno i consigli di istituto dovranno seguire regole precise anche per quanto riguarda la composizione delle graduatorie e nella formazione delle singole classi perché il numero di alunni con cittadinanza straniera (o comunque non italofoni in livello inferiore a B2) non potrà superare il limite del 30% per classe. Questo provvedimento, tra l’altro, era già previsto da direttive statali e regionali ed è stato introdotto allo scopo di evitare la concentrazione di alunni stranieri solo in alcuni plessi. L’esecutivo loca-le a giugno (e a gennaio in precedenza) aveva già deliberato un atto formale in questo senso invitando i responsabili dei due istituti a ridurre gli squilibri nella suddivisione degli alunni. Eclatante il caso della scuola dell’infanzia di Sant’Anna dove lo scorso anno il nu-mero degli alunni stranieri superava il 60% nonostante i residenti extracomunitari del quartiere (perlopiù citta-dini di nazionalità marocchina e cinese) sia di poco

superiore al 30%. Questi scompensi, tuttavia, si spie-gano anche con la decisione di tante famiglie italiane che, di fronte a questi numeri, hanno preferito iscrivere il figlio altrove. Al di là del fattore “integrazione” (ele-mento certamente non trascurabile) la presenza di un elevato numero di studenti stranieri in classe ha risvolti prevalentemente didattici, con il rischio concreto che i ragazzi apprendano “a due velocità”.

Per queste ragioni i due istituti, come disposto dalla Giunta comunale, dovranno modificare i rispet-tivi regolamenti interni e, d’ora in avanti, dovranno elaborare congiuntamente le graduatorie per equilibra-re la distribuzione degli studenti stranieri. Di più. La collaborazione tra le due istituzioni scolastiche dovrà estendersi anche nella programmazione degli orari delle lezioni. Per facilitare le famiglie con più figli in età scolare e ottimizzare i servizi scuolabus, infatti, serve che i due istituti coordino gli orari di entrata di uscita da scuola.

formazione la Regione ha deciso sulla rete scolasticaScuoLa, gLi iStituti comprenSivi rimarrano due

Ma.Ma.

Piove è stato premiato soprattutto per la salute e la sicurezza, guadagnandosi il 44° posto

segue da pag. 1... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse

solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accoglie-re tutti i poveri che potrebbe contenere.

Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente.

Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabil-mente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini.

Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associa-zioni e cittadini di buona volontà.

La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le fron-tiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante.

Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano sta-bilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua.

Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan.

Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare.

Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve.

E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami popu-listici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.

EditorialeMigranti, un dramma senza confi ni

*[email protected] - [email protected]

di germana urbani*

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10 Piove di Sacco

Con la fine dell’estate, e della sua tradizionale Isola Pedonale, a Piove di Sacco tutto è pronto per gli even-

ti autunnali. Tornano anche quest’anno i Sabati in Centro, con iniziative ancora più numerose e coinvolgenti, tutte mirate, come da tradizione, a portare nelle piazze piovesi quante più persone possibili.

A partire dal 5 settembre fino al 31 ot-tobre, ogni sabato, dalle 16.30 alle 19.30, le piazze del centro storico saranno pronte ad accogliere una serie di eventi interamen-te dedicati alle famiglie e ai più piccoli, finalizzati a creare momenti di aggregazio-ne, con un occhio di riguardo alle attività dei commercianti.

“L’idea di dare vita a due mesi di atti-vità, il sabato pomerig-gio, in centro storico, nasce dalle necessità esposte proprio dai commercianti – ha spiegato Luca Carnio, assessore al Commercio e alle attività pro-

duttive - come è emerso dal questionario promosso dall’assessorato al Commercio lo scorso inverno, nel quale si è resa evidente una richiesta di iniziative nella giornata più

importante dal punto di vista commerciale, ovvero il sabato, ap-punto. Inoltre, visto e considerato che tali iniziative sono con-tenute nel progetto

“Piove di Shopping”, questa molteplicità di eventi ha comunque come finalità quella di portare quante più persone possibili nel

nostro centro, al fine di favorire la spesa all’interno dei negozi”.

Le numerose iniziative presenti avranno l’obiettivo di coinvolgere varie fasce d’età, grazie a sfide canore dedicate, sfilate di moda, laboratori in piazza, danze e balli sotto i portici e un gran finale a sorpresa con “Le vie dei colori”, previsto per sabato 31 ottobre.

“I Sabati in Centro sono pensati e strutturati per le famiglie, dove sia i nipoti, che i genitori e i nonni avranno la possibi-lità di passare una giornata in piazza, fra divertimento, socialità e, per chi lo vorrà,

shopping”. Il palinsesto di eventi ha avuto inizio,

dunque, il 5 settembre con lo “Sabaracco”, dove i negozi, rimasti aperti dalle 21 alle 24, hanno affrontato le ultime ore di saldi, con la possibilità di vendere la merce diretta-mente sotto i portici. Si prosegue sabato 12 settembre, con la sfilata di moda dedicata ai bimbi ed il concorso canoro “Voci in Testa”, entrambe le iniziative organizzate dalla Confesercenti locale, capitanata da Andrea Ferrara.

Il 19 settembre sarà la volta, invece, del laboratorio in piazza, con costruzioni su

natura, ecologia e vulcani. Con il Planeta-rio, invece, previsto per il 26, i più piccoli partiranno per un viaggio alla scoperta delle origini delle stelle. Il mese di ottobre esordirà con un’altra sfilata di moda dedi-cata ai bimbi ed un’altra tappa di Voci in Testa, evento che si ripeterà anche il 10 ed il 24 ottobre, per approdare alla finalissima prevista in occasione dell’ultima domenica dedicata a Saccisica in Mostra. Sabato 17 le piazze si animeranno di danze con Piove in Movimento, penultima iniziativa prima del gran finale.

Tutti gli appuntamenti previsti nel palin-sesto saranno accompagnati da gonfiabili, animazione e trucca bimbi per i più picco-li. L’organizzazione dell’intera iniziativa è stata resa possibile grazie ad un lavoro di squadra che ha visto l’amministrazione comunale come ente capofila, coadiuvata dalla Confesercenti piovese, dall’Ascom Confcommercio di Piove di Sacco, da Piove Amica e dalla Pro Loco.

di linda Talato

Commercio ed eventi Apputamenti e divertimento in centro storico

Sabati in Centro, si parte con gli eventi autunnali

L’assessore Luca Carnio

Fino al 31 ottobre, ogni sabato dalle 16,30 alle 19,30 le piazze sono pronte per accogliere una serie di eventi dedicati alle famiglie e ai più piccoli con lo scopo di creare momenti di aggregazione

L’idea di dar vita a due mesi di attività il sabato pomeriggio è nata per rispondere alle esigenze dei commercianti

Page 13: Piovese sett2015 n109

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Page 14: Piovese sett2015 n109

12 Brugine

di Martina Maniero

Sono previsti investimenti per oltre 700mila euro per riasfaltare parte di via Rialto e via Aldo Moro, in via Ospitale è iniziato il primo stralcio di lavori per la posa della nuova condotta fognaria

Lavori pubblici L’assessore Fabio Magagnato illustra gli interventi avviati tra l’estate e l’autunno che si concluderanno entro l’anno

Strade ed edifici pubblici, cantieri aperti

Estate, tempo di cantieri. Sono numero-si gli interventi programmati dall’am-ministrazione comunale su strade ed

edifici pubblici del paese. Buona parte di questi sono partiti il mese scorso, altri in-vece verranno avviati in autunno. Tutti però dovrebbero concludersi entro la fine dell’an-no. In via Rialto e in via Aldo Moro si lavora per riasfaltare circa due chilometri di strada. In via Ospitale invece, in direzione Piove di Sacco, è iniziato il primo stralcio dei lavori per la posa della nuova condotta fognaria. Successivamente si andrà a rinnovare an-che quella dell’acquedotto e quindi si pas-serà alla sistemazione del manto stradale.Per questi e per altri interventi sono previsti investimenti che superano i 700 mila euro, per la maggior parte sostenuti dalla società AcegasApsAmga e dalla Regione. Sono in via di ultimazione anche i lavori di adegua-mento alle norme antisismiche della scuola elementare “Carlo Goldoni”. Gli interventi comprendono opere edili per la messa in sicurezza della struttura che presenta segni

di potenziale sfondellamento nel solaio al piano primo dell’edificio in corrispondenza del corridoio e di quattro aule. Per questi lavori sono stati stanziati 40 mila euro e, anche in questo caso, con il contributo della Regione.

La giunta comunale, su iniziativa dell’assessore ai Lavori pubblici Fabio Ma-gagnato, ad agosto ha approvato anche il nuovo piano delle asfaltature che prevede una serie di interventi di manutenzione stra-ordinaria alla viabilità locale.

Si partirà da via Porto Superiore a Cam-pagnola e da via Ardoneghe, strada che at-traversa la zona artigianale del capoluogo. Entrambe le vie infatti presentano nume-rose criticità legate agli agenti atmosferici ma anche all’aumento del traffico, specie per il passaggio dei mezzi pesanti. L’elenco delle strade che necessitano di interventi è lungo, per questo l’amministrazione ha fatto sapere che questi lavori fanno parte in realtà di una programmazione ben più am-pia. Per questi interventi sono stati messi a bilancio circa 100 mila euro.

In via di ultimazione lavori di adeguamento alle norme antisismiche alla elementare Goldoni

Successo oltre ogni aspettativa per la “Casetta dell’acqua” di piazza Un-gheria. In quindici mesi sono stati

erogati ben 145 mila litri di acqua (75 mila di naturale e 70 mila di frizzante) con una media di 340 litri prelevati ogni giorno. Questi i dati diffusi dall’assessore all’Ambiente, Fabio Magagnato e dalla “BBTEC”, società che gestisce l’impianto.

Il distributore fa registrare numeri importanti anche per quanto riguarda i benefici ambientali: prelevando diretta-mente con proprie bottiglie, i cittadini di Brugine in poco più di un anno hanno evitato la produzione di 3.800 chili di plastica (pari a 95 mila bottiglie) che equivalgono a 9.350 chili di anidride carbonica non emessa e 7.600 chili di petrolio non consumati.

“Non si tratta solo di rifornirsi d’acqua a un prezzo vantaggioso - ha sottolineato Magagnato, - ma anche di contribuire a diminuire l’inquinamento indotto dalla produzione di plastica, per il trasporto e per lo smaltimento dei rifiuti”.

Una campagna di sensibilizzazione sul tema, ha fatto sapere l’assessore, verrà introdotta a scuola già a partire da questo anno scolastico. L’acqua viene venduta al prezzo di 0,04 centesimi la liscia e 0,06 la gassata e si può acquista-re con tessera, ricaricabile direttamente al distributore, o inserendo moneta. La card e gli accessori (come bottiglie in Tri-tan, cestini e borse) sono disponibili allo studio “Photo’s Fashion” in via Roma al civico 14. Preferire il distributore allo scaffale del supermercato sembra essere conveniente anche sotto il profilo econo-mico: secondo i calcoli dell’amministra-zione comunale, l’utilizzo della “Casa dell’acqua Ecozon@” finora ha fatto risparmiare alle famiglie bruginesi circa 20 mila euro.

biLanci

Numeri da record“caSetta deLL’acqua”, 145miLa Litri in 15 meSi

Ma.Ma.

L’amministrazione ha inserito questi lavori in una

programmazione più ampia. Ad agosto è stato approvato anche il nuovo piano delle asfaltature

DETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIDETRAZIONIFISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%FISCALI -65%

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Page 15: Piovese sett2015 n109

di Alessandro Cesarato

Allarme siccità: il Consorzio di Bonifica Bacchi-glione ha installato tre pompe ausiliare a Ro-sara. Nonostante il rientro delle temperature

nella norma stagionale, infatti, l’allarme lanciato nel corso di questa torrida estate non è ancora passato. Così per risolvere la mancanza d’acqua nel canale Novissimo il Consorzio ha istallato tre pompe che serviranno a prevenire i problemi legati all’irrigazioni dei campi.

“In questo periodo - spiega il presidente del Consorzio, Paolo Ferraresso - c’è la semina del ra-dicchio nelle frazioni di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia e la mancanza d’acqua, anche per una sola giornata, può vanificare la produzione di un anno”.

Il Novissimo è il canale regionale che costeggia la strada statale Romea, fondamentale per fornire acqua per l’irrigazione di un vasto territorio che comprende Campagna Lupia, Codevigo e Valli di Chioggia. L’acqua giunge agli impianti irrigui di Con-che di Codevigo dal nodo idraulico di Padova, dopo un percorso di 40 km, tramite i canali regionali San Gregorio, Piovego e Naviglio Brenta.

“Mediante le tre motopompe - aggiunge il pre-sidente - è stato alimentato il Novissimo con una portata complessiva di 900 litri al secondo. In cinque giornate sono stati immessi 300.000 metri cubi che hanno fatto ritornare nel Novissimo un livello d’ac-qua accettabile, a circa 1 metro sopra il livello medio del mare. L’abbassamento dei livelli nel Novissimo comporta il fermo degli impianti irrigui per evitare

l’ingresso dell’acqua salmastra della laguna. Si tratta di un evento molto preoccupante che ha reso necessario un intervento immediato”.

L’installazione delle pompe di emergenza è stato reso possibile dai lavori che il Consorzio ha re-centemente ultimato a Corte di Piove di Sacco, che consentono il recupero delle acque dell’area della Riviera del Brenta a vantaggio delle zone più a valle.

Territorio Allerta per il periodo di semina del radicchio a Conche e Valli

Canale Novissimo a secco per l’estate torridaAllarme siccità, il consorzio di Bonifica Bacchiglione ha installato tre pompe ausiliarie a Rosara per prevenire i problemi legati all’irrigazione dei campi

“L’acqua: oro blu e rischio idraulico” è il titolo del convegno che il “Comitato

Intercomunale Brenta Sicuro” ha organizzato sabato 12 settembre nelle sale del complesso idrovoro di Santa Margherita.

Il convegno si è concretizzato in una giornata di studi per trattare i vari aspetti legati al tema dell’acqua, quali i rischi di siccità e di surplus idri-co in ambito agricolo, la manutenzione dei grandi e piccoli corsi d’acqua, il cuneo salino con le relative proposte di intervento. Si è cercato di rispon-dere alla domanda “il nostro modello di utilizzo del suolo va ripensato?”.

“Tutti i giorni - spiega Marino Zambon, presidente del comitato - si leggono notizie su dissesti ambientali, frane, alluvioni. Non si può, quin-di, considerare solo un’emergenza, ma, oramai una tragica, e purtroppo puntuale quotidianità”.

Il comitato Brenta Sicuro ritiene che si debba, cittadini e politici re-sponsabili, puntare alla prevenzione di questi disastri. La battaglia che stanno conducendo in Veneto, assieme a tanti comitati di cittadini, parla di bacini di contenimento, costante manutenzione dei fiumi, delle rive e dell’indispensabile completamento dell’Idrovia Padova-mare con capacità di almeno 400 mc/secondo.

“Quest’opera, se completata - continua Zambon - offrirebbe molteplici opportunità legate all’utilizzo del bacino come via di comunicazione, per-mettendo ai natanti fluvio-marittimi di raggiungere direttamente Padova con importanti risvolti economici ed occupazionali e permetterebbe, in pri-mo luogo, di risolvere l’annoso e, frequente, problema delle inondazioni, che si abbattono sui nostri territori”.

ambienteIl convegno “l’acqua: oro blu e rischio idraulico”da ripenSare iL modeLLo di utiLizzo deL SuoLo per prevenire i diSaStri

A.C.

Il Novissimo è il canale regionale che costeggia la Statale Romea, fondamentale per fornire acqua per l’irrigazione di un vasto territorio che comprende Campagna Lupia, Codevigo e Valli di Chioggia

In breveContributo del Comune alle materne paritarie

Rinnovate le convenzioni del Comune con le scuole materne paritarie del territorio. La Giunta comunale ha prolungato per altri tre anni le convenzioni regolanti i rapporti

dell’intervento finanziario pubblico già in essere ininterrottamente dal 1995 con la scuola materna “Vallini” del capoluogo e quella dedicata a “Santa Maria Goretti” della frazione di

Conche, riconoscendo il ruolo fondamentale delle parrocchie nel settore dell’educazione e formazione dei minori in affiancamento alle famiglie. Il contributo finanziario del Comune,

che ha lo scopo di ridurre l’onerosità della retta a carico delle famiglie, è innanzitutto di 10 mila euro per ciascuna scuola. Una quota fissa che servirà a coprire in parte le spese

generali di gestione. E’ previsto inoltre un ulteriore contributo perequativo di 180 euro per ogni bambino iscritto nella scuola dell’infanzia

e di 270 euro a bambino inserito nella sezione del nido integrato. Per l’anno in corso l’amministrazione ha messo a bilancio complessivamente

46 mila euro per entrambe le scuole materne paritarie.

Un progetto per l’illuminazione del campo sportivoUn progetto per il rifacimento dell’impianto di illuminazione del campo sportivo del

capoluogo. E’ quello predisposto dall’amministrazione comunale per partecipare al bando denominato “Sportivamente” emesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La Fondazione mette a disposizione, infatti, oltre un milione di euro a enti e

istituzioni pubbliche per il miglioramento dell’offerta delle proprie strutture sportive. Il campo sportivo di via Vittorio Emanuele III, dedicato ad Alessandro Erle,

uno dei cofondatori nel 1972 della società calcistica locale, necessita da tempo di un intervento di ristrutturazione radicale dell’impianto di illuminazione,

oramai obsoleto e con costi di manutenzione non più sostenibili. Se riuscisse a usufruire del finanziamento, il Comune avrebbe intenzione di adeguarne gli attuali standard tecnici e di sicurezza. I relativi lavori eventualmente oggetto di contributo (che può arrivare sino a un

80% del costo totale) sarebbero realizzati nel 2016 e la spesa complessiva di 45 mila euro sarebbe finanziata, per la quota rimanente,

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Page 16: Piovese sett2015 n109

14 Pontelongo

di Alessandro Cesarato

Si punta anche per il 2015 allo sviluppo del sito, i nuovi interventi saranno finalizzati a rendere più efficienti gli scarichi delle bietole e a ridurre il consumo energetico, nonché le relative emissioni

Economia Il presidente Coprob, Caludio Gallerani, ne dà l’annuncio all’asemblea dei soci

Oltre 4 milioni di investimenti per migliorare la produttività

Più di 4 milioni di euro di investimenti per migliorare ulteriormente la pro-duttività dello zuccherificio. Anche nel

2015 Coprob, la cooperativa proprietaria dello stabilimento padovano, ha deciso di puntare sullo sviluppo del sito, dando con-tinuità ai 65 milioni di euro già impegnati nei precedenti otto anni. I nuovi interventi saranno finalizzati a rendere più efficienti gli scarichi delle bietole e a ridurre il consu-mo energetico, nonché le relative emissio-ni. Risposte che la cooperativa ha ritenuto necessario dare alla fiducia dimostrata dagli oltre duemila bieticoltori veneti (di cui oltre il 60% soci) che lo scorso anno hanno con-tribuito alla produzione record di zucchero e che quest’anno hanno seminato, a servi-zio dello stabilimento di Pontelongo, circa 13.500 ettari di barbabietole.

Dati confortati, che arrivano proprio in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2014 di Coprob che mostra come la maggiore produttività della cooperativa abbia consentito di chiudere l’anno in equi-librio, con un fatturato pari a 194 milioni di euro e un utile di un milione. Il fatturato consolidato del Gruppo è stato pari invece a 255 milioni di euro, con un utile netto superiore ai 2,2 milioni. Tutto questo nono-stante le persistenti difficoltà del mercato mondiale ed europeo dello zucchero, con un calo del 30% dei prezzi medi Ue nel corso del 2014. Il presidente Claudio Gallerani, nel corso dell’assemblea dei soci tenutasi a Minerbio (Bo), ha fornito le prime anticipa-zioni sulla ormai prossima campagna sacca-rifera che Coprob si appresta ad affrontare nei tradizionali bacini emiliano romagnoli e veneti, dove i bieticoltori hanno rinnovato la propria fiducia nella cooperativa sottoscri-vendo per oltre il 90% il nuovo “contratto di coltivazione triennale” (2015/2017), che ripropone l’esperienza positiva del triennio appena concluso.

“I bieticoltori soci - ha sottolineato pro-prio Gallerani - sono impegnati a continuare a produrre zucchero italiano. Stiamo valo-rizzando la produzione nazionale, quale ga-ranzia di continuità di approvvigionamento per l’industria agroalimentare oltre che di certificazione sotto il profilo ambientale e della qualità. Da oltre due anni le difficoltà di un mercato europeo sempre più concen-trato in pochi operatori stanno deprimendo i prezzi dello zucchero ma la nostra forza risiede negli oltre 5.800 agricoltori italiani

Penultima tappa del tour Vota le Voci, a Pontelongo, concorso musicale giunto alla sua 30^ edizione e che,

per il secondo anno di seguito, ha portato ad esibirsi i giovani cantanti in gara anche nella suggestiva location del ponte sul Bacchiglione.

L’iniziativa si è svolta lo scorso 22 agosto, con l’esibizione di due categorie di artisti sul palco: inediti e cover, ed una piccola novità, rispetto allo scorso anno, ovvero la cosiddetta “Roulette” la quale, oltre all’esibizione classica, ha permesso ai giovani in gara di sfidarsi anche con un “testa a testa”, interpretando pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana. Sotto lo sguardo attento di una giuria qua-lificata, i partecipanti hanno interpretato canzoni in italiano ed in lingua straniera, inediti e pezzi famosi, giudicati anche tra-mite il televoto del pubblico via sms.

Giorgia Vianello si è aggiudicata il po-dio per quanto riguarda la categoria degli inediti mentre, per le cover, la vincitrice è stata Asia Sagripanti. Il giudizio del tele-voto, invece, ha assegnato la vittoria al duo composto da Matteo Quaglio e Giulia Lugarini.

Nel corso della serata la musica ha lasciato spazio anche alla moda, con la sfilata promossa dalle attività commerciali pontelongane, che ha portato sul palco le nuove collezioni autunno-inverno, di fronte ad un pubblico numerosissimo, nonostante il clima fresco che caratterizza le serate di fine estate. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’asses-sorato alla cultura di Pontelongo, la Pro Loco locale e l’associazione Botteghe per Pontelongo, che hanno realizzato anche uno stand gastronomico a disposizione del pubblico.

eventi

Il Concorso musicalevota Le voci, giorgia vianeLLo vince per gLi inediti, aSia Sagripanti per Le cover

Linda Talato

Lo zuccherificio a Pontelongo

soci, la cui soddisfazione in termini econo-mici e produttivi è uno degli obiettivi pri-oritari della cooperativa. La barbabietola mantiene un ruolo essenziale non solo per la sua rimuneratività nel medio periodo, ma anche per la sua ineliminabile funzione nell’ambito della rotazione colturale: una corretta alternanza con la bietola garantisce tra l’altro una migliore produzione di grano. Coprob sta ricercando da tempo la massima efficienza grazie ad un’attenta revisione dei costi di produzione - ha concluso Gallerani - ma soprattutto si pone l’obiettivo di rende-re più competitive e produttive le aziende agricole impegnate ad adottare le pratiche agronomiche più efficaci”.

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Page 17: Piovese sett2015 n109

di Alessandro Cesarato

15Arzergrande

Un occhio elettronico e multe salate risolvono il problema dell’abbandono dei rifiuti davanti all’ecocentro di via

Matteotti, in zona artigianale. Grazie alla telecamera fatta installare

dall’amministrazione comunale a vegliare sull’area, il malcostume dell’abbandono sel-vaggio nel giro di poche settimane sembra sia stato debellato.

“Sistematicamente - spiega il comandan-te della Polizia locale Maurizio Bellesso - era depositata all’esterno dell’ecocentro, specie di notte e nei giorni festivi, una notevole quanti-tà di rifiuti di ogni genere. Inconveniente che, oltre ad essere deplorevole per il decoro della zona, ha comportato per il Comune continue spese per il lavoro neces-sario per ripulire l’area”.

L’installazione della telecamera, attiva anche negli orari notturni, ha permesso sin dai primi giorni di individuare oltre una decina di trasgressori e di multarli.

Risultato: da quando si è sparsa la voce della presenza della costante vigilanza sull’area e soprattutto da quando sono stati notificati

i primi verbali, con sanzioni che possono raggiungere anche i 500 euro, di rifiuti da queste parti neanche più l’ombra.

Il sindaco Luca Sartori, condannando questi gesti di inciviltà di pochi, ringrazia invece i suoi cittadini per il

grande senso civico dimostrato nell’effettuare la raccolta differenziata.

Anche quest’anno, infatti, Arzergrande è rientrato nella lista dei “Comuni Riciclone”, l’i-niziativa di Legambiente, patrocinata dal Mini-stero per l’Ambiente, che premia le comunità locali, amministratori e cittadini, che hanno ottenuto i migliori risultati nella gestione dei rifiuti: raccolte differenziate avviate a riciclag-gio, ma anche acquisti di beni, opere e servizi, che abbiano valorizzato i materiali recuperati da raccolta differenziata.

Rifiuti Ecocentro di via Matteotti

Abbandoni, l’area è sorvegliataInstallata una telecamera, attiva anche di notte, che ha consentito di individuare già una decina di trasgressori

Segno dei tempi che cambiano. Se fino a qualche tempo fa il sogno di tutti i pro-prietari era quello di vedere su un proprio appezzamento cambiare la destinazione d’uso, con i terreni agricoli trasformati in aree edificabili, oggi gli scenari sono ben

diversi. Con la crisi del marcato dell’edilizia e la conseguente difficoltà a vendere, per molti proprietari possedere un terreno edificabile invenduto è diventato un vero salasso.

Soprattutto perché su di esso incombe il peso dell’Imu, riferita al valore del terreno con le tariffe comunali che considerano valori a metro quadrato ancora elevati, senza agevolazioni. Ora esiste una nuova procedura in ambito urbanistico che consente di riclassificare le aree, su semplice richiesta del cittadino. Il Comune, sulla base di una nuova legge regionale, in questi giorni ha aperto la raccolta delle istanze di quanti intendono usufruirne.

“In comuni come nostro che sono dotati di Pat - spiega l’assessore Silvano Sambin - per la variante basta il passaggio in consiglio comunale”. Ad Arzergrande, richieste di questo tenore sono pervenute anche prima della pubblicazione di questo avviso che è scaduto a metà agosto”.

urbaniStica

la conseguenza della crisi immobiliarearee edificabiLi che Sono un vero SaLaSSo, con La nuova Legge regionaLe i cittadini chiedono di cambiare deStinazione d’uSo

A.C.

Un occhio elettronico e multe salate risolvono il problema dell’abbandono dei rifiuti davanti all’ecocentro di via Matteotti

Il mercato dell’edilizia è in crisi, molti terreni rimangono invenduti e la tassazione è impegnativa

Risolto il problema da quando si è sparsa la voce e sono stati notificati i primi verbali con le sanzioni

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16 Correzzola

Maggy ha ritrovato l’abbraccio e il calore della sua famiglia dopo due anni e mezzo di lontananza dalla

casa, nella frazione di Villa del Bosco, in cui è arrivata da cucciola e aveva vissuto otto anni.

Oggi è malata e spaventata, ma di certo non si è dimenticata di chi le ha voluto bene e in tutto questo tempo non ha mai smesso di cercarla dopo che qualcuno l’aveva volu-tamente e furtivamente strappata agli affetti dei suoi proprietari.

Quella di Maggy, una cagnolina pelo bianco di dieci anni di razza Shih Tzu, è una storia davvero incredibile. Racconta di un amore sviscerato, di una speranza mai sopita e di una crudeltà ancora senza un vol-to. Quando qualche giorno fa Linda Piva ha visto per puro caso la foto della sua amata Maggy postata su Facebook, in un annuncio in cui si cercava una famiglia per un cane abbandonato, è rimasta senza fiato. L’ha

riconosciuta immediatamente e ha fatto di tutto per riportarsela a casa.

“Ricordo con chiarezza quel 20 febbraio del 2013 - racconta l’interessata - quando Maggy ci è stata portata via. Si muoveva esclusivamente tra casa e giardino recintan-to, senza mai allontanarsi. L’abbiamo cerca-ta ovunque per mesi, abbiamo affisso avvisi, avvisato tutti i veterinari e i canili della zona. Nonostante tutto però in cuor nostro non abbiamo mai perso la speranza di ritrovar-la”. Poi accade che la sorella di Linda, a fine agosto, vede la foto su Facebook e la avvisi immediatamente della somiglianza.

“Non ho avuto dubbi - racconta Linda - che fosse lei. C’era poi quel particolare dell’occhio destro operato che non lasciava spazio a margini di errore”.

Maggy si trovava a Veggiano, momen-taneamente affidata alla madre di Luana Ibotti, una delle guardie zoofile volontarie della Lac del nucleo di Padova a cui lo Shih

Tzu era stato consegnato da un veterinario di Noventa Padovana che avrebbe dovuto sop-primerlo. A consegnare il cane al veterinario con il mandato di ucciderlo sarebbe stato, a fine luglio, un uomo che per ora rimane però senza un nome. Il microchip originario era stato crudelmente asportato.

“Sebbene in questo mese si sia iniziata a curarla - spiega Linda - Maggy è in pessime condizioni. Probabilmente è stata sfruttata per cucciolate. E’obesa, ha una dermatite, è

quasi cieca a un occhio e ha un nodulo alla mammella”.

Maggy ha subito dimostrato di ricono-scere i suoi proprietari.

“Si fa teneramente prendere in braccio esclusivamente da noi - aggiunge commossa Linda - e coccolandola la si sente piangere. Per il resto non si fa avvicinare da nessuna, ha paura, scappa e si nasconde. Evidente-mente è stata maltrattata oltre ogni limite”. Ora che l’ha finalmente ritrovata, Linda, che

tra l’altro è anche consigliere comunale e segretario della sezione locale della Lega Nord, vuole andare fino in fondo e ritrovare l’uomo che voleva fare sopprimere Maggy dopo averla ridotta in queste condizioni. Non può rimanere impunito chi è stato capace di tanta atrocità e si è reso responsabile di così vergognosi maltrattamenti. “Sono disposta a offrire anche una piccola ricompensa - conclude Linda con un appello - a chi potrà darmi qualche indicazione”.

di Alessandro Cesarato

Dopo ricerche disperate iniziate il 20 febbraio 2013, quando scomparve, Linda Piva vede postato su Facebook un annuncio con la richiesta di adozione per la sua Maggy, presentata come un cane abbandonato. Dieci anni e mezzo, pelo bianco e razza Shih Tzu, la cagnetta era in pessime condizioni e qualcuno voleva che fosse uccisa

La storia incredibile E’ ritornata a casa a Villa del Bosco dopo essere stata maltrattata a lungo

Ritrovata Maggy dopo due anni e mezzo di ricerche

Prosegue anche quest’anno lo Spazio Famiglia nel comune

di Correzzola, servizio di counselling dedicato al sin-golo, alla coppia e a tutti i componenti della rete fa-miliare. Il servizio, seguito dall’assessore ai Servizi sociali, Sonia Marcato, fornisce uno spazio di accoglienza e di ac-compagnamento durante i momenti critici dovuti a situazioni di cambiamento, oltre che di ascolto competente, avvalendosi del supporto di un professionista appositamente formato nel campo.

“L’amministrazione comunale ha deci-so di portare avanti questo progetto, già in atto nello scorso anno, per fornire ai citta-dini uno spazio di ascolto che vada oltre le problematiche logistiche e le pratiche quo-tidianamente seguite dal personale – ha spiegato Marcato – creando un momento di condivisione a tu per tu con uno specia-lista, consentendo al cittadino di parlare e confrontarsi in merito a problematiche personali, o anche solamente per chiedere consigli riguardo aspetti delicati della vita di tutti i giorni. Questo è per noi un modo di essere ancora più vicini alla cittadinanza, con la consapevolezza delle difficoltà a cui tante persone, in questo periodo, vanno in-contro”. Il servizio, curato dalla dottoressa Stefania Zonin, counsellor professionista

sistemico pedagogista, è completamente gratuito e aperto tutti i lunedì, dalle ore 17 alle ore 18, nella sede comunale della Corte Benedettina.

“Leggiamo tutti i giorni, sui giornali, di tragedie familiari legate alla disperazione, alla non comunicazione, alla mancanza di aiuto e di persone formate, capaci di dare conforto e trovare una soluzione anche quando non sembra esserci una via di scam-po – ha concluso l’assessore - Questa triste verità è stata, per noi, una spinta ulteriore nel creare questo servizio, aperto a tutti i cittadini che sentano il bisogno di parlare e sfogarsi, senza sentirsi giudicati”.

Al servizio sia accede previo ap-puntamento, telefonando al numero 3271247788, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 18. La telefonata deve essere fat-ta direttamente dalla persona interessata e, durante il contatto telefonico, verranno individuati eventuali soggetti che potranno essere coinvolti negli incontri.

SERvIZI, pROSEguE lA CONSulENZA DI “SpAZIO fAMIglIA”

Linda Talato

Linda Piva può finalmente riabbracciare la sua Maggy. Ora si cerca l’uomo che voleva sopprimerla

C.O

.N.I.

- F

.I.S

.E.

Page 19: Piovese sett2015 n109

17Correzzola

Da 13 anni è in Africa, tra quei profumi e colori che sognava sin da bambina. Tra gli ultimi, i poveri, gli ammalati,

sempre con il sorriso sulle labbra e l’energia della gioventù.

Il viaggio di suor Franca Bottin, che oggi ha 68 anni, parte dalla frazione Con-cadalbero, dove è nata e ha trascorso la sua giovinezza. Una famiglia numerosa la sua, profondamente religiosa che le ha trasmes-so valori cristiani molto forti. L’Africa già ini-zia ad insinuarsi nei suoi pensieri. Intorno ai 17 anni suor Franca inizia a sentire dentro di sè la vocazione e si avvicina alle suore pastorelle. A 21 la scelta di prendere i voti e il trasferimento all’istituto religioso della congregazione ad Albano Laziale. I dubbi nel frattempo sono svaniti e suor Franca prosegue decisa per la sua strada.

Prende i voti nel settembre del 1971. L’Africa è sempre nel suo cuore ma rimane un miraggio perché la congregazione allo-ra non aveva missioni in quel continente. Trascorre 10 anni a Modena, sempre a contatto con i giovani, tra scuole materne, catechesi e centri estivi. Per altri 9 anni suor Franca insegna poi a Mantova, in quartiere difficile della città, tra ragazzini che già ru-bavano e tossicodipendenti.

Nel 2000 la svolta. Le suore Pastorelle iniziano un’esperienza missionaria a Pem-ba e alla fine del 2002 suor Franca parte per il Mozambico che non lascerà più. Un sogno che si realizza. La missione di Pem-ba di suor Franca è nella provincia di Cabo Delgado, al confine con la Tanzania, il cui territorio coincide con quello della Diocesi che ha proprio a Pemba la sede vescovile.

Nel tempo la missione è cresciuta ed oggi comprende innanzitutto un centro di accoglienza che distribuisce farina, fagioli e latte in polvere per i bambini, le famiglie più bisognose e quelle martoriate dall’Aids. A gestirlo c’è suor Elisa Nalin, di Conche di Codevigo.

Nella missione c’è poi una biblioteca con libri a disposizione degli studenti che non posso permetterseli. Il cuore della missione è però il grande oratorio che ogni giorno accoglie più di 400 bambini, dai 3 ai 17 anni. Qui possono giocare, cantare, stare insieme e dimenticare per un attivo la povertà, gli stenti e le malattie. Tutti i pomeriggi le suore offrono a ciascuno un panino. Per molti di loro rappresenta l’unico pasto giornaliero.

di Alessandro Cesarato

Originaria di Concadalbero, fin da piccola sognava l’Africa. Nel 2002 è partita per la missione in Mozambico dove si trova ancora oggi

La testimonianza L’esperienza missionaria tra gli ultimi, i poveri, gli ammalati

Suor Franca Bottin, da 13 anni in Africa

Il lavoro come occasione di r iab i l i taz ione

e riscatto sociale. Dallo scorso autun-no sono due le per-sone che, seguiti dall’ufficio dei Ser-vizi sociali, svolgo-no lavori di pubblica utilità nelle strutture di pertinenza del Comune. L’esperienza nasce da una convenzione stipulata con il Tribunale di Padova che permette proprio al Comune di accogliere soggetti ai quali sia stata applicata la sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità, che consiste nello svolgere un’attività non retribuita a favore della collettività. Le mansioni sono individuate per dare modo agli imputati e condannati di svolgere un’attività che abbia anche una valenza educativa.

Nel caso specifico gli interessati vengono impiegati nell’area dei servizi sociali e nel settore della manutenzione del territorio. Si occupano della cura delle aree verdi, delle pulizie di spazi pubblici e delle strade, di sorvegliare i passaggi pedonali e di assistere anziani e soggetti disabili. “L’utilità del progetto - spiega l’assessore ai Servizi sociali Sonia Mar-cato - è duplice. Da un lato queste perso-ne possono avere un’occasione di riscatto personale svolgendo lavori socialmente utili. Dall’altro diventano importanti perché rappresentano un valido supporto ai dipendenti comunali già presenti nel territorio”.

Un primo bilancio dopo quasi un anno dalla partenza del progetto? “E’ un esperienza molto positiva - commenta la Marcato - che serve per reintegrare que-ste persone nella società, metterle alla prova, fare loro esperire rapporti positivi con le istituzioni, con la società e con le altre persone. Diventa fondamentale, nell’ottica della riabilitazione, valorizzare la persona che si impegna per la socie-tà”.

Marcato racconta l’esperienza in Comunecontro La diSoccupazione, da quaSi un anno due perSone SvoLgono Lavori di pubbLica utiLità

A.C.

L’assessore Sonia

Marcato

Suor Franca Bottin al centro di accoglienza nella missione in Mozambico

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GRANDI NOVITÀ:

È NATA UNA NUOVA GENERAZIONE DI FINESTRA

Page 20: Piovese sett2015 n109

di Martina Maniero

Si estende la rete wifi cittadina grazie al contributo regionale di 15 mila euro del progetto “Veneto FreeWifi”.

L’amministrazione comunale amplierà le zone in cui sarà possibile navigare gratis in internet. Gli hotspot, ovvero i punti di ac-cesso da cui ci si può connettere alla rete, verranno installati in tre zone frequentate del paese: un dispositivo verrà montato al parco verde di via Cavour, dove è in pro-gramma anche la realizzazione della Casa delle associazioni; un secondo apparecchio verrà attivato nel piazzale della chiesa, vicino al centro parrocchiale San Biagio e al patronato; un terzo infine sarà messo in funzione in viale dello Sport dove sono presenti le principali strutture sportive co-munali.

Gli hotspot si aggiungo a quelli attivati nel 2013 che, oltre al centro del capoluo-go, coprono anche le frazioni di Volparo e Casone. La nuova rete municipale permet-terà di navigare in internet gratis fino a due ore al giorno per utente.

Per accedere al servizio basterà regi-strarsi e una volta ottenute le credenziali, ovvero username e password, ci si potrà collegare al web. È previsto un traffico dati di 512 kilobyte in download e di 128 in upload. Queste limitazioni servono a evi-tare che pesanti file possano rallentare se non bloccare il sistema. Anche le creden-ziali andranno rinnovate semestralmente perché gli account inattivi vengono elimi-nati automaticamente.

“Il sistema è già parzialmente attivo – ha spiegato l’assessore alle Comuni-

cazioni, Roberto Maniero – ma stiamo lavorando per configurare al meglio l’im-pianto. E’ nostra intenzione – ha detto – dare la più ampia copertura del servizio, in particolare in quei luoghi frequentati per studio o per lavoro e dove il cittadino che vi si reca può trovarsi nella necessità di dover accede alla rete”.

A Legnaro, infatti, più di qualche zona è ancora sprovvista della copertura Adsl. Con questi lavori almeno le aree pubbliche di maggior interesse verranno raggiunte dal segnale della rete municipale.

Servizi Più rete internet alla cittadinanza col progetto “Veneto FreeWifi”

Dalla Regione 15 mila euro per dare più Wifi gratis sul territorio Si chiamano “varianti verdi” e sono

una novità introdotta a marzo dalla Regione. Il meccanismo è semplice:

si offre la possibilità ai proprietari di terre-ni edificabili di ottenere la riclassificazione delle aree e riportarle ad agricole.

Due gli effetti nell’immediato: aiuterà a contenere il consumo del suolo e per-metterà al cittadino di risparmiare sulla tassazione delle aree fabbricabili perché verranno sottratte al peso dell’Imu.

In pratica si dà al privato la possibilità di fare “marcia indietro”: se non si preve-de di costruire nel breve o nel lungo perio-do meglio “declassare” il terreno e pagare così meno imposte.

“Ci muoviamo in attuazione della legge regionale 4 di quest’anno che dà ai Comuni la possibilità di procedere in questa direzione - ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Cristina Licata, - pubblicato l’avviso, entro il prossimo 20 settembre e in se-guito entro il 31 gennaio di ogni anno, tutti gli aventi diritto potranno presentare la richiesta di riclassificazione delle loro aree edificabili inutilizzate”.

“La procedura - ha spiegato, - prevede che il Comune entro 60 giorni dal ricevimento della richiesta, valuti le istanze e, qualora le ritenga valide, le accolga attraverso l’approvazione di un’apposita variante al Piano degli interventi che passerà successivamente all’esame del consiglio comunale”.

L’operazione, secondo i calcoli dell’amministrazione, non avrà particolare impatto in termini di gettito a favore dell’ente. Il Comune infatti stima minori entrate per circa tremila euro. L’avviso e il modello per presentare le osservazioni è online sul sito del Comune www.comune.legnaro.pd.it al link dedicato.

urbaniStica Le “varianti verdi”

La Regione offre la possibilità di riclassificare i terreni: da edificabili ad agricoli

Ma.Ma.

L’assessore Cristina Licata

Si scoprirà soltanto a fine mese se l’espe-rimento lanciato dall’amministrazione comunale quest’estate avrà un seguito

o meno. C’è tempo fino al 30 settembre infat-ti per presentare le manifestazioni d’interesse al bando per l’assegnazione degli orti sociali urbani.

Si tratta di appezzamenti di terreno di proprietà del Comune che verranno messi a disposizione delle associazioni locali e dei cit-tadini per la semina e la produzione di ortag-gi, frutta e fiori, da coltivare con le tecniche dell’agricoltura biologica.

L’esecutivo locale ha avviato un’indagine conoscitiva per valutare l’interesse dei legna-resi a questa nuova iniziativa che, in altri Co-muni, ha riscosso un notevole successo.

A Sant’Angelo per esempio si è subito creata una lista d’attesa, tanto che l’ammini-strazione comunale ha ampliato gli spazi de-stinati ad orto per soddisfare tutte le richieste.

Legnaro spera di replicare il risultato. Non solo viene offerto ai cittadini di coltivare frutta e verdura in proprio, risparmiando così qualche euro per la spesa, ma è anche un’oc-casione per riscoprire il contatto con la natura e la socialità. I requisiti per poter presentare la domanda sono essenzialmente due: la residenza nel Comune di Legnaro e la man-cata disponibilità di altri lotti di terreno della superficie di 30 metri quadrati da adibire a orto all’interno del territorio comunale. Dove verranno individuati gli orti, la superficie del singolo lotto, la durata della concessione e il costo del canone di affitto verrà deciso in se-guito, anche in base al numero delle richieste che arriveranno in municipio.

L’avviso completo di tutte le indicazioni per completare la domanda di partecipazione è online sul sito www.comune.legnaro.pd.it. Informazioni in municipio: 049.8838901.

ORTI SOCIAlI uRbANI C’è TEMpO fINO Al 30 SETTEMbRE pER ChIEDERE DI pARTECIpARE All’ASSEgNAZIONE

Ma.Ma.

18 Legnaro

Appezzamenti di terreno verranno messi a disposizione dei cittadini per coltivazioni biologiche

Samuel 43enne, alto 172 capelli scuri, molto affa-scinante. Dedito ad attività di volontariato, vuole godersi la vita oltre al lavoro. Semplice, alla mano, sensibile ed estroverso, cerca una donna senza � gli che voglia farlo innamorare! (Rif. 113)

Gianluca ex-imprenditore di 62 anni,separato. Alto 186, brizzolato con occhi scurii. Ama viaggiare e l’arte nella sua totalità. Uomo sportivo, predilige gli sport d’ac-qua. Uomo distinto ed elegante, cerca una donna colta e intelligente su cui riversare la sua dolcezza e le sue pre-mure. (Rif. 046)

Manuele 39enne, alto 178 capelli castani ricci. Ha una sua attività che lo rende orgoglioso, ma gli manca una donna con cui condividere le soddisfazioni personali e la-vorative. Amante della natura, aspetta una donna affettuo-sa e romantica che lo faccia tornare a sorridere! Chiama per incontrarlo! (Rif. 100)

Franco 47 anni, single. Brizzolato con occhi scuri, vive solo. Ama gli animali e la natura, ma non disdegna la quoti-dianeità e l’intimità della sua casa. Cerca una donna dolce, indipendente, max 50enne, possibilmente non fumatrice e senza � gli. (Rif. 065)

Marco 29enne, capelli ed occhi castani, dopo una sto-ria � nita male cerca un nuovo amore. Si ritiene una per-sona corretta ed af� dabile, sincero e gentile. Cerca una donna max 35enne dal carattere dolce ma deciso, leale e fedele per condividere hobby, passioni e le piccole cose quotidiane. (Rif. 066)

Veronica 62enne divorziata con un � glio ormai in-dipendente. Ha un � sico mediterraneo capelli ed occhi scuri e profondi. È solare, propositiva e ama viaggiare e rilassarsi al mare.a con lunghe. Cerca una persona mera-vigliosamente dolce e premurosa che sappia tirare fuori la grinta e la determinazione quando servono. Chiamaci per conoscerla! (Rif. 017)

Sonia 60anni, donna ancora in carriera, indipenden-te, bionda e bellissima. Vedova da 8 anni con una � glia ormai indipendente, ha capito � nalmente che il tempo scorre. Donna piacente e molto giovanile, dal � sico snel-lo, ama viaggiare ed essere sempre attiva! È alla ricerca di un uomo con pari caratteristiche per non essere mai più sola! (Rif. 019)

Maria 51anni, imprenditrice. Capelli biondi ed oc-chi azzurri, lavora molto ma con orari � essibili..questo le permetterebbe di trovare molto tempo per il suo uomo! Separata da 7 anni con un � glio ormai grande, sta aspet-tando un uomo che la coccoli, la faccia sentire amata e desiderata. (Rif. 002)

Adele musicista di 34 anni, vedova. Il suo cruccio è quello di non aver avuto � gli, almeno non si sentirebbe tanto sola. Donna colta, parla tre lingue e per lavoro ha viaggiato molto. Cerca una persona che possa dedicarsi a lei, offrendole calore e tenerezza. (Rif. 016)

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Page 21: Piovese sett2015 n109

Piove è Musica raddoppia ed è ancora succes-so. Il concorso dedicato a cantanti e band emergenti, ideato e organizzato dalla Con-

fesercenti di Piove di Sacco, è giunto alla sua se-conda edizione, portando in piazza migliaia di per-sone, nell’attesa della proclamazione dei vincitori. Dopo le due serate dedicate alle semifinali, nel bar Civico 8 Drink Music Style di Piove di Sacco, l’at-tesa finalissima dell’11 luglio ha visto esibirsi sul palco in piazza Vittorio Emanuele II tanti ragazzi e ragazze, band e solisti ma anche i più piccoli, con la categoria junior, novità di quest’anno, che hanno incantato il pubblico presente in una vera “notte di note”, come è stata definita la serata dall’assessore al Commercio e alle attività pro-duttive, Luca Carnio. “Abbiamo ricevuto oltre 90 iscrizioni – ha spiegato Andrea Ferrara, ideatore del palinsesto musicale, coadiuvato dalla collabo-razione del comune di Piove di Sacco, dell’Avis piovese, di Hp Eventi e di Pepe Interactive - L’età media dei partecipanti era intorno ai 24, 25 anni, ma non c’era un vero e proprio limite di età – continua – e quest’anno abbiamo aperto anche una sezione junior, dedicata ai bambini dai 6 ai 12 anni. C’è stata una collaborazione con diver-

se scuole di musica locali, tra cui Salti di Tono e Dm di Diego Mazzucato, oltre che con alcuni noti artisti del piovese, come Anna Danieli e Matteo Tisato”. Ben due le giurie che hanno premiato i vincitori, una composta da esperti del settore ed un’altra denominata “di qualità”, formata da pro-duttori discografici, rappresentanti della stampa ed insegnanti di musica. Al termine della serata, magistralmente condotta da Alice Fassina di radio Piterpan, sono state quattro le categorie premiate, ovvero “Cover”, “Inediti”, “Junior” e “Band”. Denise Cavalletto si è aggiudicata il primo premio della categoria “Cover”, con un assegno di 500 euro, oltre al Premio Stampa. Nicole Stella è sta-ta la prima classificata della categoria “Inediti”,

anche lei destinataria di un assegno di 500 euro. Sofia Busolo è stata la vincitrice della categoria “Junior”, con una borsa di studio, mentre i Trick Play, giovane band della Riviera del Brenta, ha pri-meggiato nella categoria “Band”, aggiudicandosi la realizzazione di un video musicale. Per quanto riguarda la giuria di qualità, oltre al riconoscimen-to della stampa, assegnato a Denise Cavalletto, il Centro Studi Musicali Salti di Tono, rappresen-tato da Lietta Traversi, ha consegnato a Daniele Bellemo una borsa di studio per frequentare i corsi preaccademici di jazz. Il Centro Studi Musi-cali DM, rappresentato da Diego Mazzucato, ha consegnato la sua borsa di studio ad Alice Pauro, mentre Daigo Music ha offerto la registrazione di un singolo in sala incisione a Federica Da Re, che si è aggiudicata anche il premio offerto dall’inse-gnante di musica Valentina Brocadello, ovvero un accompagnamento strumentale durante i “Sabati in centro”, e la borsa di studio messa in palio dall’Accademia Musicale Vola la Voce, rappresen-tata da Dino Vighesso.

di linda Talato

Ideato e organizzato da Confesercenti, l’attesa finalissima di luglio è stata una vera “notte di note”

Piove è Musica, un vero successoSi chiama “Art Bonus” ed è un credito di imposta per le donazioni

a sostegno della cultura e dello spettacolo introdotto nel 2014 dal decreto del ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario

Franceschini. Uno strumento e insieme un’opportunità per aprire una nuova stagione di collaborazione con i soggetti privati del territorio ma anche con gli sponsor che accompagnano le attività culturali e promozionali della città. A sei mesi dalla sua presentazione, tuttavia, nessuno nel Piovese si è fatto avanti. Il meccanismo è presto spiegato: l’impresa finanza il restauro di opere pubbliche o festival culturali e in cambio usufruisce di un credito d’imposta del 65% per il 2015 e del 50% per il 2016. La giunta comunale a gennaio aveva individuato i beni di proprietà pubblica su cui far convergere le eventuali (e au-spicate) donazioni, ma alle casse comunali non è arrivato nemmeno un euro. Tra i beni nell’elenco figurano il Casone di via Ramei e il Casone rosso di via Fiumicello, la biblioteca comunale Diego Valeri e l’archivio storico di via Garibaldi; il teatro Filarmonico; il cinema Politeama; l’auditorium Giovanni Paolo II; palazzo Pinato Valeri; la Torre Carrarese e addirittura due rassegna culturali: il festival “Scene di paglia” (che si è concluso il 5 luglio scorso) e il “Festival del Ro-manzo storico” (quest’ultimo alla sua prima edizione che si è chiusa ad aprile). “I privati sono intervenuti ai due festival ma in qualità di sponsor. Ancora nessuno, purtroppo, ha approfittato delle opportunità offerte dall’Art bonus” ha confermato l’assessore alla Cultura, Paola Ranzato. “Questa iniziativa – ha detto - dà ai privati e alle imprese una concreta possibilità di risparmio fiscale con un credito d’imposta e, contemporaneamente, dà l’occasione di contribuire al sostegno culturale della propria città”. Progetti da finanziare ce ne sono molti. In cima alla lista gli interventi per il restauro della copertura dei due Casoni. L’amministrazione ha fatto sapere che sta comunque cercando di recuperare i 30 mila euro necessari per dare avvio ai lavori.

Agevolazioni per chi sostiene progetti, a piove nessuno si fa avantiL’appeLLo deLL’aSSeSSore a privati e aSSociazioni: utiLizzate L’art bonuS per SponSorizzare La cuLtura

Martina Maniero

Eventi estivi Raddoppia e fa centro il concorso dedicato ai cantanti emergenti

19Cultura locale

Il sindaco Davide Gianella e l’assessore Luca Carnio premiano i vincitori

Page 22: Piovese sett2015 n109

20 Cultura locale

E adesso che non c’è più chi narrerà delle cose belle della Saccisica in maniera semplice ma precisa e capibile come faceva lui... Chi scriverà

del nostro territorio con concetti facili per tutti? La dipartita a 86 anni di Paolo Tieto oltre che la-

sciare un senso di vuoto nei piovesi e non solo, crea sicuramente una lacuna difficilmente colmabile per tutto il mondo della cultura, talmente era presente e chiamato in quasi tutte le manifestazioni culturali. Così com’era schivo a lodi ed incensi, altrettanto era determinato nel difendere ciò che poteva rappresen-tare il nostro passato.

E la testimonianza viene dal suo grande impe-gno nel far sì che non andasse perso il grande patri-monio pittorico esistente nella chiesetta di S.Nicolo con gli affreschi della scuola giottesca nella vetustà secolare dei muri stessi. Solo con il suo grande amo-re per l’arte e la sua città ha potuto affrontare e vincere l’immane battaglia economica per arrivare a rendere alla chiesetta lo splendore iniziale.

Così come il restauro del settecentesco organo positivo della chiesetta di S.Rocco è stato pratica-mente affrontato a sue spese e anche in questo caso si parla di una cifra con tanti zeri.

E per i lettori della Piazza da oltre vent’anni la sua pagina della cultura nella quale raccontava di personaggi del territorio, di vecchie usanze, dava lu-stro a pittori ed artisti senza discriminazione alcuna, era attesa e letta con curiosità e piacevolezza.

Si era laureato all’Università, degli Studi di Pado-va discutendo la tesi di filosofia: “La metafisica della Luce. Origini e sviluppo in Roberto Grossatesta”. Suc-cessivamente ha conseguito il perfezionamento in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Firenze. Tesi presentata e discussa: “I Casoni Veneti”.

Abilitato all’insegnamento di materie letterarie,

ha insegnato per più decenni in scuole statali ed in particolare nella scuola media piovese Regina Mar-gherita. Durante il rito funebre è stato ricordato con fervore il suo ruolo di educatore.

Affermare che Paolo era il punto di riferimen-to per quanti volevano fare o capire la cultura è dir poco.

Chi scrive aveva il compito di copiare a computer gli articoli che puntualmente lui batteva con la sua Lettera 22 che non ha mai voluto abbandonare per vocarsi a sistemi più moderni. E li scriveva su fogli riciclati delle bozze degli innumerevoli libri scritti ed editi da Panda e da Rigoni.

I casoni gli erano rimasti nel cuore sin dalla tesi fiorentina. E da lì è partito con una delle sue prime splendide pubblicazioni sulle abitazioni rurali venete per poi inanellare una serie di libri, tutti ispirati alle bellezze del territorio saccense e veneto.

Era pieno di gente il duomo di Piove alle sue esquie, chiesa cui Paolo ha dedicato un suo libro. Sull’altare una decina di sacerdoti a rappresentare parrocchie e paesi per i quali Paolo aveva lavorato tra cui don Franco Callegari della parrocchia delle Grazie (altro libro scritto da Tieto sul Santuario), l’attuale monsignor di Piove Luigi Temporin e l’ex Giorgio Facchin. A celebrare il nipote di Tieto don Andrea che nell’omelia ha ricordato come Tieto ab-bia chiesto il passo del Vangelo “In principio era il verbo” a significare come il principio sia alla base di ogni cosa, terrena o celeste.

Sui banchi amici, parenti rappresentanti del-la cultura di tutto il Veneto come lo storico Ivone Cacciavillani, lo scultore Franco Murer sceso appo-sitamente da Falcade, i pittori Gioacchino Bragato, Luciano Favorido che con Tieto aveva un legame stretto anche per le innumerevoli edizioni del tripli-ce premio “Mastea d’Oro” sempre presentato da Paolo Tieto.

Sul finire della liturgia è stata letta una poesia di Ugo Suman dedicata al suo amico Paolo. Ciao Paolo sentiremo tutti la tua mancanza.

di gianni patella

Personaggi E’ scomparso a 86 anni, il 21 agosto scorso

Ci lascia Paolo Tieto, il cultore delle cose belle della Saccisica

Una chiesa gremita e autorevoli esponenti della cultura locale e veneta rendono omaggio allo storico e saggista. Da vent’anni scriveva per La Piazza

Continuano le soddisfazioni per lo studio Foto Italo di Legnaro, dopo i Bronze award al Nikon Award 2014 e il 3° posto assoluto all’elezione del fo-

tografo dell’anno 2014 “Wedding photographer of the year 2014”, un importante riconoscimento è arrivato dal “Prix de la photographie Paris 2015” concorso mondiale Francese della fotografia. La foto scattata da Manuel Badalocchi figlio del titolare dello studio Foto Italo è stata premiata con una “Honorable mention”

menzione d’onore per la categoria Ritratto di Matri-monio; al concorso hanno partecipato fotografi da 85 Paesi del mondo e la giuria era composta dai migliori fotografi al mondo.

“Una grande emozione vedere una mia foto pre-miata con una menzione d’onore ad uno dei concorsi mondiali più importanti - afferma l’autore - uno scatto particolare fatto dal 6° piano di un Hotel a Jesolo, c’e-ra una prospettiva fantastica e una composizione dei

colori che mi faceva immaginare a tanti piccoli lego appoggiati con la visione dell’occhio che porta al centro della foto, dove la presenza degli sposi impreziosisce l’immagine”.

“Questo vostro traguardo – scrive in una lettera indirizzata allo studio il vicesindaco Cristina Licata – porta onore e orgoglio alla nostra comunità e mette ancora una volta in risalto le vostre eccellenza nell’e-spletamento della vostra professione”.

legnaro. “honorable mention” al concorso francese che ha visto la partecipazione di fotografi provenienti da 85 paesifoto di una beLLezza “mondiaLe” per manueL badaLocchi

G.P.

La foto premiataManuel Badalocchi

Ecco le principali opere scritte da Paolo Tieto

Santuario Madonna delle Grazie – Il Duomo di Piove di Sacco I Casoni Veneti –Riviera del Brenta: immagini a confronto tra la realtà d’oggi e le incisioni di G.F. Costa Le delizie del fiume Brenta: 140 incisioni di G.F. Costa Diego Valeri e la sua città natale Andrea Brigenti: da Agna a Villa Borghese Proverbi commentati Suo umile servo in Cristo: Scritti di San Leopoldo Mandic Guida alla Riviera del Brenta e Villa Pisani Memorie: aspetti di civiltà del Sud-Est padovano San Giorgio delle Pertiche: chiesa arcipretale San Nicolò in Piove di Sacco Storia, Arte, Religiosità Madre di Dio Artisti Piovesi tra Otto e Novecento Oreste Da Molin Bordignon Baschierato Cent’anni all’insegna della Carità Visione Veneziana I misteri del creato Ritratti a piccolo formato Giuseppe Siccardi

Altre pubblicazioni Tieto le ha fatte assieme ad altri scrit-tori come ad esempio la collana edita dalla Cassa Rurale sulla Saccisica e d’intorni, in tutto una trentina di libri curati in colla-borazione.

neWS

pubblicazioniLe innumerevoLi opere di paoLo tieto

G.P.

1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

via Lisbona, 10 · 35127 Padova · tel. 049 8704884 · [email protected]

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Page 23: Piovese sett2015 n109

1 Cultura provinciale

Villa Contarini apre le porte all’arte per una nuova mostra dal titolo: “L’armonia del vero. Vita e pae-saggi tra terre e acque (1842-1932)”, a cura di

Luisa Turchi, in esposizione fi no al 30 novembre.Un percorso scandito da sessantacinque magnifi ci

dipinti, noti e meno noti, della metà dell’Ottocento fi no ai primi decenni del Novecento, provenienti da importan-ti collezioni. Due i fi loni principali del racconto espositivo. Il primo ci introduce nell’ambito delle scene di genere a carattere aneddotico che obbediscono ai criteri del “Vero” e della contemporaneità, ritraendo il popolo nel-le sue abituali occupazioni giornaliere, nella quiete do-mestica delle case, nell’affaccio alle fi nestre o al balcone di eleganti gentildonne, nelle piazze animate di città o nell’atto di esercitare i mestieri, in giro per gli assolati e vivaci “canali” con le imbarcazioni tipiche o in serene passeggiate sul lago di Garda, in Napoleone Nani. Di gusto differente, ma egualmente scene di genere, sono quelle incentrate sul revival settecentesco, con dame e gentiluomini in costume e in posa, in amabili conversa-zioni nei salotti e in piazza San Marco o impegnati in passatempi come “la caccia di farfalle”, così ben eterna-ti da una pittrice di fama europea dalla vocazione pae-saggistica quale Emma Ciardi. Grande protagonista della

mostra è poi il passaggio dal vedutismo al “Vero” come trapasso dal paesaggio tradizionale concepito ancora secondo una visione prospettica canalettiana a quello en plein air rivisto in un’ottica elegiaco-sentimentale, non esente da infl ussi nordici e declinazioni macchiaiole e impressionistiche.La Venezia dell’epoca rivive così nella monumentalità altisonante del Canal Grande e di Piazza San Marco con Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni attraverso le vedute cristalline di Carlo Grubacs, Federico Moja, Antonietta Brandeis e Rubens Santoro.

La laguna e l’entroterra veneto, con i canali solcati dai bragozzi dei pescatori al lavoro, i casoni da caccia e da pesca, vengono esplorati dai pittori in diverse stagioni e in condizioni differenti di luce, secondo le ore della giornata: fondamentale in tal senso l’apporto del grande maestro Guglielmo Ciardi e Luigi Nono. Visioni atempo-rali silenziose e rarefatte, di luce rifl essa e crepuscolare, come in Giuseppe Miti Zanetti, si accompagnano a “im-pressioni” pittoriche dalle luci brillanti e a colorazioni più ardite, quale quelle di Beppe Ciardi, fi no a giungere a Pieretto Bianco, in cui la pittura del “vero” si inserisce ormai nel fi lone del sintetismo decorativo ed espressio-nista, aprendo la strada a nuove armonie e dissonanze che nasceranno con la nuova pittura contemporanea.

“Vita e paesaggi tra terre e acque”, un percorso che si snoda tra 65 dipinti di Otto-Novecento

Esposizione a Villa Contarini Piazzola sul Brenta ospita fi no a tutto novembre la mostra

Svelata “l’armonia del vero”

Napoleone Nani: Passeggiata sul lagoDa non perdere l’antologica dedicata

Felice Casorati, un uno dei massimi protagonisti della pittura italiana

del Novecento. La mostra, in esposizio-ne fi no al 10 gennaio 2016 ai Musei Civici, si propone di svelare le origini del percorso artistico di Casorati, “dagli esordi padovani a Ca’ Pesaro”, come recita il titolo, colmando così un vuoto lasciato dalle recenti mostre dedicate all’artista. L’intento è quello di riannoda-re i fi li con una città che ha visto nascere nel giovane Casorati la vocazione per la pittura: fi glio di un uffi ciale di carriera e pittore dilettante, trascorse a Padova dieci anni decisivi della sua vita nel corso della giovinezza, tra il 1896 e il 1907, frequentando il liceo ginnasio Tito Livio e la facoltà di Giurisprudenza.

AI MUSEI CIVICI

L.O.

Felice Casorati:il percorso dagli esordi padovani

Un’opera di Felice Casoratidi Laura Organte

Il documentario Il padovano un secolo fa fu pioniere dell’aviazione

Debutto alla mostra del Cine di Venezia per “Le ali di un sognatore” il docu-mentario di su Leonino Da Zara, pio-

niere dell’aviazione civile, grande amico di D’Annunzio e amante dell’avventura. Un’an-ticipazione del docufi lm diretto da Mauro Vit-torio Quattrina è stata presentata all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla stampa internazionale della Mostra del Cinema. In primo piano Casalserugo, dove lo storico aviatore realizzò il suo sogno di volare nel 1909, decollando da una pista nella campa-gna di Ronchi, al confi ne con Bovolenta. Da quella pista due anni dopo Leonino si alzò in volo con un cineoperatore a bordo per girare la prima ripresa cinematografi ca aerea. Il regista veronese Mauro Quattrina ha trovato subito la collaborazione del Comune, insie-me al sostegno di Regione e Fondazione Ca-riparo, per raccontare la storia avventurosa di quest’uomo del Novecento.

“E’ un personaggio dai mille volti, un avventuriero sempre pronto a spingersi oltre ma anche un uomo molto generoso, mor-to senza un soldo e dimenticato da tutti” spiega il regista. “La sua vita intensa è in-trecciata con Casalserugo” ricorda il sindaco Elisa Venturini “e proprio al nostro paese ha dedicato alcuni sui scritti”.

Leonino Da Zara dedicò la sua vita

avventurosa principalmente al volo, impe-gnando notevoli risorse economiche. Nel 1909 costruì il primo campo da volo civile in Italia, nella campagna di Ronchi, a sud di Casalserugo. Da allora la frazione, dove la famiglia dei baroni Da Zara aveva estesi possedimenti, cambiò il nome in Ronchi del Volo. Il barone Da Zara stato il fondatore e il primo presidente dell’Aero Club d’Italia. Ha preparato e partecipato al “Volo su Vienna” del 1918 con l’amico Gabriele D’Annunzio che aveva frequentato più volte il campo da volo di Ronchi.

Eroe della prima guerra mondiale, cam-pione di automobilismo ma anche scrittore e fi lantropo, dalla vita sentimentale burrasco-sa, Leonino ha donato terreni e denaro, tro-vandosi alla fi ne ridotto in povertà. E’ morto

nel 1958 in un letto d’ospedale a Roma, abbandonato da tutti e senza un soldo. La sua vita fi nalmente sarà raccontata nel documentario che Quattrina sta girando in queste settimane a Casalserugo le prossime settimane. “Abbiamo cercato e raccolto ogni genere di informazione su questo personag-gio così complesso” ricorda il regista.

“Le ali di un sognatore”Da Zara, avventura in volo

Le riprese a Casalserugo e, in basso, Leonino Da Zara

TEATRO E MUSICA

GIOIELLI E SCULTURE MAIERHOFER In esposizione a Palazzo Zuckermann fi no all’8 novembre la mostra “Fritz Maierhofer. Gioielli e sculture Retrospettiva 1970-2015”, dedicata al grande maestro austriaco sperimentatore nel gioiello d’interventi tecnologici su materiali classici quali l’oro e l’argento. Le sue strutture geometriche giocano su variazioni di tensioni plastiche che orientano i lavori in un campo scultoreo e architetto-nico. Coinvolto dalla cultura Pop negli anni Settanta, l’artista nel tempo è sempre più attratto da materiali diversi, alternando il linguaggio astratto a quello informale.

STOMP AL GEOX A NOVEMBREArriva a Padova l’irresistibile esperienza di Stomp: l’ensemble inglese di Brighton (ma lanciato a Broadway) che dal ‘91 imperversa sulle platee di tutto il mondo. Nato dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti festival e teatri del mondo. Con strofi nii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionisti-attori-acrobati di Stomp danno voce aicomuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope. Appuntamento per il 27-29 novembre 2015 al teatro Geox.

MATTEO BOATO IN MOSTRALa mostra allestita alla Galleria laRinascente, dal 10 set-tembre all’8 novembre, presenta i lavori dell’artista Matteo Boato (Trento, 1971) realizzati negli ultimi dieci anni, in un percorso che attraversa le sue tematiche più sentite e ricorrenti: Terra e Acqua, A mani nude, Le Case Danzanti, La piazza, Plenilunio, Il Cerchio, Archi. Il suo tema primario, fi n da subito, è il luogo urbano: piazze, luoghi e palazzi medioevali prevalentemente italiani che danzano attorno al fuoco sacro della socialità. In mostra a Padova sono esposti lavori scelti all’interno di questo lungo percorso pittorico.

a cura di Laura Organte

Ciardi: Vele in laguna

21Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Altro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di as-

sunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre.

A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più corretta-mente, di stabilizzazioni.

Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo fi nale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad in-trodurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti.

In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila stu-denti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diven-tata terreno di scontro politico, con il gover-natore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,

a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia.

“La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - margi-nalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanifi candone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affi da-to”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il com-pito di defi nire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costitu-zione affi da la competenza esclusiva alle Re-gione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la defi nizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della po-polazione scolastica e del numero di istituti. Infi ne Zaia contesta “la fi tta rete di interfe-renze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione pro-fessionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”.

Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato.

“Ci sono tutte le condizioni - aveva af-fermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”.

L’esponente An della Giunta Zaia, in

particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti asse-gnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Uffi cio scolastico regionale. Considerati insuffi cienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commen-tato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”.

Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea.

“Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo spo-sato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozio-ne per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade.

Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.

Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”

Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti

Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto

La voce deL Sindacato

“Le nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti.

Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infi ne dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”.

Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inver-so cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”.

Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono netta-

mente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla fi gura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno.

Salvatore Mazza, segretario regionale della flc - Cgil

“nuovi organici? gLi effetti Si vedranno SoLo neL 2016”

A.A.

1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

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1Il Veneto in primo piano

“Nessuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di

Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione sco-lastica complessiva che sfi ora i 2000 alunni e i 200 dipen-denti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma fi rmata dal Governo Renzi.

Come inizia questo anno scolastico dopo l’opera-zione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma?

“Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fi ne agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustifi cazioni che reggano. L’affanno delle as-sunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, parti-colarmente ineffi ciente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”.

Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla

faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose?

“Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle fi nestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”.

Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà?“Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che

ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”.

Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi isti-tuti grazie alla fase C della maxi assunzione?

“Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’ineffi cienza di una amministrazione e la superfi cialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fi ne novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener

conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!”

Come giudica la riforma nel suo complesso?“Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho

un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa al-tro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fi no ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la fl essibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei do-centi. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedi-mento si recuperano risorse umane e fi nanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fio-roni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”.

Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei diri-genti. Che ne pensa?

“L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che

il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”.

Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”?“Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tut-

to suffi ciente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”.

Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale?

“Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed effi ciente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocra-zia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profi lo economico e professionale”.

di germana urbani

La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto

“Discrete le intenzioni, appena suffi ciente ciò che si è visto”Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso

23Il Veneto in primo piano

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Page 26: Piovese sett2015 n109

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4 Il Veneto in primo piano

24 voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consi-gliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una

bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’arti-colo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei fi gli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Ve-neto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intra-presa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è fi glia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma defi nita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole ve-nete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni pre-ventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità alcuna nell’educazione scolastica”.

la voce della politicaLa regione: “neSSuno Spazio in auLa per ideoLogie deStabiLizzanti”

G.U.

E’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo acce-lerava sulla riforma della Buona scuola, più i messag-gini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema

gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupa-zione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comuni-cazioni per spiegare che nulla di quanto viene propaganda-to è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifi utarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli stru-menti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino fi glio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un

bambino fi glio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’uffi cio scolastico della Dioce-si di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Ca-mera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divul-gazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento speci-fi co al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratifi cata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straor-dinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato

recentemente approvato, la partecipazione attiva alla setti-mana nazionale contro la violenza e la discriminazione, pro-mossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha fi nanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono con-tenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensi-fi cazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.

Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi

Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene

Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche

Visto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, diffi cilmente

il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via uffi ciale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimo-zione “il vero problema, non la soluzione”.

Ma lo avrebbe fatto anche in via uffi cio-sa e più specifi ca durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzet-tino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materia-le in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro fi gli”.

Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento fi rmato dall’uffi cio per la pasto-rale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della rifl essione, non solo i libri che parlando di matematica fi niscono per descri-vere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-

ta di fi rme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola.

Una evidente strumentalizzazione criti-cata dalla diocesi, che punta però nella sua rifl essione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’ar-gomento.

“Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’uffi cio don Lorenzo Celi in una intervista al settimana-le diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiega-zioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri al-larmistici da cui le famiglie escono disorienta-te. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non pos-siamo trovare spazi di dialogo?”.

NO All’IDEOlOgIA gENDER, MA SENZA CROCIATE NEllE SCuOlE

G.U.

Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”

24 Il Veneto in primo piano

Page 27: Piovese sett2015 n109

1 Voci da palazzo

Com’è stato il debutto in Consiglio regionale, considerando anche la impegnativa eredità che ha ricevuto:

chiamata a portare e a rappresentare in Regione le istanze di Chioggia dopo politici di lunga e collaudata esperienza come Car-lo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo?

“Un debutto positivo. Sento molto forte il senso di responsabilità e dedicherò il massimo impegno a favore dei bisogni dei cittadini tutti, a prescindere dal colore politico, cercando di attivare Consiglio e Giunta sui provvedimenti di cui il mio territorio ha un estremo bisogno, in primis il problema dei collegamenti e delle attività produttive come pesca, agricoltura, ar-tigianato e turismo. Sono state già approvate diverse nostre mozioni, come quella contro la riforma della scuola. Ho portato le istanze di

Chioggia riguardo alla sicurezza della Romea, la necessità oggi più impellente. Inoltre mi sto occupando in prima linea di immigrazione nei miei territori di appartenenza. Come unica portavoce del M5S della provincia di Venezia saprò rappresentare tutta l’area provinciale”.

Quali altre questioni porta avanti che riguardano il Basso Veneziano?

“Il problema della mancanza di adeguati ed aggiornati collegamenti stradali alternativi alla SS Romea ma non devastanti per il terri-torio, la necessità di un effi ciente sistema fer-roviario regionale che permetta a lavoratori e studenti di raggiungere in sicurezza e in tempi accettabili le città confi nanti. Ritengo che l’iso-lamento sia il punto dolente dell’area sud della provincia e che ne vanifi ca anche molte poten-zialità economiche. Trovo che la necessità più

urgente sia quella di mettere in sicurezza la Ro-mea. Inoltre condivido la battaglia per far ritor-nare il Tribunale a Chioggia, per l’enorme ba-cino di utenza che serviva e la diffi coltà, come si diceva, di giungere nel capoluogo. La tutela e la promozione dei prodotti tipici del nostro territorio, lo sviluppo del turismo, la trasforma-zione di una pesca che salvaguardi l’ambiente ma che contemporaneamente tuteli gli addetti del settore. Ma anche la salvaguardia del terri-torio dalle opere che potrebbero danneggiarlo, come la diga sull’Adige il cui progetto è in fase di approvazione, da realizzarsi a monte del fi ume in località Badia Polesine, causa di un sicuro impoverimento d’acqua, di risalita del cuneo salino nelle nostre zone a valle e di au-mento del fenomeno di erosione degli arenili di Sottomarina, Isola verde e Rosolina Mare”.

Quali battaglie del Movimento 5 Stelle a livello regionale?

“Sono principalmente tre. Reddito di cit-tadinanza veneto. Beppe è tornato a Roma per parlarne. La promessa che hanno fatto i nostri colleghi in parlamento è che questo sarà l’ultimo anno senza il Reddito di cittadinanza. Noi lavoriamo per anticiparlo in Veneto. Taglio dei costi della politica. La legge regionale come abbiamo visto fa acqua, creando situazioni im-barazzanti come la concessione del vitalizio a condannati come Galan e Chisso. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il pa-radosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo comple-

tando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta. Creazione di un’agenzia veneta anticorruzione. Che vorremmo guidare noi. Del Veneto per troppo tempo si è parlato solo per scandali di corruzione. I cittadini sono stanchi, serve un’agenzia sul territorio che vi-gili nell’interesse dei veneti. Questi tre aspetti sono accompagnati da altre grandi battaglie, come quella sulla scuola, l’ambiente e l’immi-grazione”. O.J.

Erika Baldin

Intervista a Jacopo Berti Padovano, 31 anni, è capogruppo - portavoce del Movimento 5 Stelle

“Noi in Regione per scardinare i privilegi della casta”Sulla Sanità separare il riordino delle Asl dalla discussione sull’Azienda Zero. Immigrazione, no all’industria dell’accoglienza e pratiche di asilo più rapide da sbrigare in tre settimane non in due anni

Il padovano Jacopo Berti, portavoce - capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale, 31 anni, racconta i primi mesi di impegno a Venezia. Come è stato il debutto in Consiglio Regionale? “Fin dall’inizio della nostra esperienza in Regione

abbiamo mostrato la nostra rilevanza. Quei pochi che si ostinavano a credere che saremmo entrati per fare una scampagnata si sono dovuti ricredere in fretta. Abbiamo denunciato gli sprechi circa gli uffi ci di gruppi formati da uno solo; abbiamo fatto pressioni per non far ottenere tfr e vitalizio a Chisso e Galan. Grazie al buon lavoro della magistratura, questa nostra richiesta è stata sod-disfatta”.

A proposito di compensi, che ne è della crocia-ta contro costi della politica?

“Questo episodio ha mostrato le lacune della legge regionale per il taglio dei costi della politica ed in pafrti-colare per l’abolizione dei vitalizi. Questa legge non va bene e fi nché saranno i partiti a scrivere leggi per tagliarsi i propri privilegi avremo il paradosso del tacchino che festeggia il Natale. È per questo che noi abbiamo portato in Regione una proposta di legge di iniziativa popolare, fi rmata da migliaia di cittadini. Stiamo completando le pratiche per presentarla. Lì potremo guardare in faccia chi vuole realmente togliere i privilegi della casta.

Quali i primi risultati che avete ottenuto?

“All’inizio di settembre sono state approvate tre nostre mozioni su tre, in particolare quella sul ddl scuo-la che cambia la storia del governo Renzi. Grazie alla nostra mozione approvata insieme con la maggioranza e l’assessore all’istruzione, il ddl scuola - l’odiata riforma scolastica chiamata “La Buona Scuola”- viene impugnato davanti alla Corte Costituzionale. I termini per il ricor-so sarebbero scaduti in questi giorni (13 settembre). È grazie al M5S veneto, che ha guidato l’azione politica del M5S in tutte le regioni in cui è presente, che siamo riusciti a portare a casa questo storico risultato.

Altra sfi da che attende al varco la Regione è la riforma della sanità.

“La riforma che stiamo discutendo in queste ore nella commissione di cui sono vicepresidente, è una rifor-ma mastodontica che infl uirà sulle vite dei veneti, e non solo, almeno per i prossimi vent’anni. Da qui la nostra richiesta di vederci chiaro. Noi del M5S siamo la politica con la coscienza, una rarità. Voglio dormire sereno, con-sapevole di aver fatto il meglio per la salute dei veneti. Il nostro pragmatismo ci ha portato a chiedere dunque che la discussione sull’Azienda zero venga separata da quella per il riordino delle Asl. Portiamo a casa il riordino, che farà risparmiare milioni ai veneti. Solo dopo potremo valutare con la giusta attenzione ogni aspetto dell’Azien-da zero, la quale, se andrà in direzione dell’interesse dei

veneti, avrà tutto il nostro appoggio. Per questa riforma vogliamo sentire i sindaci, i soldati in prima linea sul ter-ritorio. Ci è stato proposto un incontro che è più simile ad uno speed date: ascoltare 22 loro rappresentanti in 6 ore e mezza. Signifi ca poter dedicare solo 15 minuti a testa, per una riforma che può incidere per i prossimi venti anni... una follia! Noi abbiamo rispetto dei sindaci e non ci stiamo. Ho perparato una mail che invierò a tutti i sindaci, in cui è esposta la nostra linea su Azienda zero e riforma delle Asl. Speriamo così di poter intavolare qualcosa di più simile ad un dialogo costruttivo”.

In questi giorni l’emergenza immigrazione è sempre più pressante, che fare in Veneto?

“È un tema delicato per tutta Italia, anzi per l’Eu-ropa intera. Ma in Veneto è sentito particolarmente. In quanto capogruppo del M5S in Regione ho il dovere di chiarire una volta per tutte qual è l’obiettivo delle nostre proposte in tema di immigrazione: combattere l’industria dell’accoglienza. Un’industria democratica, in senso iro-nico, perché vede destra e sinistra ugualmente presenti. Un’industria formata da cooperative in combutta coi par-titi, il cui unico interesse è guadagnare sulla pelle degli immigrati a spese dei veneti”.

In che modo? “Facendoli permanere il più a lungo possibile nei

centri. Ogni giorno in più queste strutture intascano 35

euro ad immigrato. Il confl itto di interessi è palese. Per questo noi chiediamo che le pratiche per concedere il diritto d’asilo vengano sbrigate in tre settimane, non in due anni. Se un migrante viene riconosciuto come clan-destino, deve lasciare il nostro Paese. Siamo disposti ad organizzargli il viaggio. Costerà di meno ai cittadini e saremo sicuri che rispetterà la legge abbandonando il Paese. Infi ne chiediamo il superamento del trattato di Dublino. Un accordo europeo che intasa la burocrazia e grazie al quale la Germania approfi tta della nostra posizione geografi ca, rendendoci la costa ideale sulla quale far sbarcare tutti i migranti dell’Africa e del medio oriente”.

di Nicola pavan

Jacopo Berti

“Quei pochi che credevano che la nostra sarebbe stata una scampagnata si sono dovuti ricredere”

L’unica voce di chioggia dice “Stop aLLa corruzione”la consigliera veneziana M5s

25Voci da palazzo

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Page 28: Piovese sett2015 n109

zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la man-canza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappre-sentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-

vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver fi nalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.

1Voci da palazzo

Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero

Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo

Un quarto d’o-ra a testa. Neanche il

tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissio-ne le istanze del territorio. Così si sono svolte a pa-lazzo Ferro-Fini le audizioni dei rap-presentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie vene-te. Molti incontri in una manciata di ore, per ascol-tare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale.

“E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Mo-retti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefoni-camente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprime-re fi no in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofi nanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulterior-mente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.

Alessandra Moretti, pd“troppa fretta. Si riSchia di improvviSare”

L’opinione

L’effi cienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora

però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero.

“La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - rispon-de alle fi nalità di unifi care e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sa-nitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecni-co-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nes-sun dato uffi ciale sulle aperture degli ambulatori in ora-rio serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulato-ri serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fi ume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripen-samento territoriale delle ULSS stesse.

Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-

di germana urbani

“Ci sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire

dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una di-visione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confi ni arbitrari. La gente si muo-ve su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima solu-zione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”.

“Già la faccenda è abbastanza intricata – conclu-dono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-

pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cu-cina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.

Movimento cinque stelle

“uNA RIfORMA EpOCAlE: NESSuNA AZIENDA ZERO”

I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”

“Azienda Zero e zero fondi per i disabili”. La rifl essione arriva dai consiglieri tosiani Ne-gro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio

scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economi-co-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle di-sposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autoriz-zata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’as-segnazione di un contributo alle province del Veneto quantifi cato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con fi gli disabili sensoriali con-tinuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-

dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”.

“I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori as-sistenziali di rimanere senza lavoro”.

gruppo Tosi in Consiglio

“CI pREOCCupA lO “ZERO fONDI” pER I DISAbIlI!”

L’assessore regionale alla Sanità

Luca Coletto

26 Voci da palazzo

Page 29: Piovese sett2015 n109

zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la man-canza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappre-sentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-

vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver fi nalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.

1Voci da palazzo

Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero

Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo

Un quarto d’o-ra a testa. Neanche il

tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissio-ne le istanze del territorio. Così si sono svolte a pa-lazzo Ferro-Fini le audizioni dei rap-presentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie vene-te. Molti incontri in una manciata di ore, per ascol-tare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale.

“E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Mo-retti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefoni-camente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprime-re fi no in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofi nanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulterior-mente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.

Alessandra Moretti, pd“troppa fretta. Si riSchia di improvviSare”

L’opinione

L’effi cienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora

però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero.

“La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - rispon-de alle fi nalità di unifi care e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sa-nitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecni-co-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nes-sun dato uffi ciale sulle aperture degli ambulatori in ora-rio serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulato-ri serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fi ume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripen-samento territoriale delle ULSS stesse.

Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-

di germana urbani

“Ci sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire

dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una di-visione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confi ni arbitrari. La gente si muo-ve su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima solu-zione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”.

“Già la faccenda è abbastanza intricata – conclu-dono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-

pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cu-cina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.

Movimento cinque stelle

“uNA RIfORMA EpOCAlE: NESSuNA AZIENDA ZERO”

I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”

“Azienda Zero e zero fondi per i disabili”. La rifl essione arriva dai consiglieri tosiani Ne-gro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio

scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economi-co-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle di-sposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autoriz-zata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’as-segnazione di un contributo alle province del Veneto quantifi cato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con fi gli disabili sensoriali con-tinuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-

dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”.

“I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori as-sistenziali di rimanere senza lavoro”.

gruppo Tosi in Consiglio

“CI pREOCCupA lO “ZERO fONDI” pER I DISAbIlI!”

L’assessore regionale alla Sanità

Luca Coletto

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Page 30: Piovese sett2015 n109

28 Cultura veneta

Dopo la pausa estiva, il progetto cultura-le itinerante Icaro torna in città con la presentazione del fi lm Kaos, incentrato

sulle persone senzatetto della città, realizzato dall’artista belga Sophie Samyn in collabo-razione con Mattia Buzzarello. L’iniziativa è promossa dall’Arci nell’ambito del bando Culturalmente 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’anteprima del fi lm sarà presentata all’Archivio di Stato di Rovigo venerdì 2 ottobre alle ore 21 e andrà poi in tour nei comuni di Bosaro, Ceregnano, Grignano Polesine e Polesella.

L’ispirazione è tratta dal lavoro a stret-to contatto con i senzatetto di Rovigo che Sophie Samyn ha condotto grazie ad un tirocinio con l’associazione Arcisolidarietà. “Le persone arrivano qui in città di notte e lasciano la città all’alba - spiega l’artista bel-ga - Mi ha sorpreso in particolare la diversità delle persone che arrivano da noi: donne, bambini, stranieri, italiani, tutti con percorsi di vita molto differenti e particolareggiati, ma alla fi ne molto simili al mio percorso”. Il videodocumentario è un viaggio poetico, della durata di 20 minuti.

Un viaggio attraverso Rovigo e i suoi luoghi vuoti, come le case abbandonate, il

vecchio ospedale, la scuola in disuso, attra-verso gli occhi di 2 o 3 protagonisti: i senza tetto che vivono in città, anche solo per una notte. Il fi lm segue queste persone nel loro quotidiano vagabondaggio e dà loro voce.

L’obiettivo non è realizzare un do-cumentario sociale ma creare un viaggio emotivo nel cuore di Rovigo, che rompa con la tranquilla facciata della città e dia ai senzatetto un’opportunità di esprimersi creativamente. I protagonisti dialogano davanti alla videocamera di Sophie tramite interviste condotte in maniera informale che focalizzano l’attenzione sulla loro situazio-

ne, compresi speranze, incubi, rimpianti. Parte del fi lm è ripresa dopo il tramonto, mediante inquadrature espressive.

“Mi sono sentita fortunata ad incontrare queste persone e parlare con loro - racconta la giovane artista ventottenne - Ho sempre pensato a dove vadano durante il giorno, ma soprattutto dove dormano quando ab-bandonano il ricovero. La vita in strada, sia scelta che imposta, mi affascina molto e da qui ho preso spunto per creare questo fi lm. Rovigo è una città apparentemente calma e pulita. Ma dietro questa facciata armoniosa, si nasconde il Kaos”.

di Melania Ruggini

La quotidianità dei senza tetto è un fi lmL’idea

Alla scoperta del Delta del Po grazie a ViviDelta, il nuovo progetto di promozione delle attività di turismo

cooperativo, che promuove i valori della cooperazione, sostenibilità, socialità e col-laborazione andando a creare sinergie e reti tra i diversi attori locali. L’iniziativa, gestita da PolesineLab in collaborazione con Confcooperative Rovigo, è una vetrina di promozione e una piattaforma di e-commerce per le attività che il mondo della cooperazio-ne locale può offrire, favorendo occasioni di confronto e di metodi collaborativi tra le diverse realtà. Si tratta di un progetto in vero stile slow ad alto impatto ambientale, sociale ed educati-vo per riscoprire il Delta del Po come patrimonio oltre che dell’umanità e della comunità locale, anche di turisti e viaggiatori che vogliano scoprire appieno il territorio. Dal sito www.vividelta.it è possibile quindi prenotare e acquistare le prime 10 attività di pescaturismo proposte da un team di pescatori professionisti. La pescaturismo è un‘attività svolta dall’imprenditore ittico che attraverso la propria imbarcazione accompagna i turisti nella magia della navigazione nei luoghi dove quotidianamente lavorano, raccontando aneddoti e facendo scoprire luoghi inesplorati come lagune, scanni e sacche. Vi sono differenti tour da 2 a 4 ore divisi in tutto il territorio deltizio, che offrono escursioni ed esperienze uniche a contatto con la natura e il divertimento, attività usufruibili non solo per singole persone e piccoli gruppi ma anche per comitive e gite organizzate. Il progetto prevede di ampliare le proprie attività anche nel settore enogastronomico attraverso l’ittiturismo che permette ai turisti di pranzare e cenare nelle cavane e nelle abitazioni che i pescatori metteranno a disposizione preparando piatti con i loro prodotti coltivati e pescati.

la proposta elaborata dal polesinelabvivideLta, non SoLo peScaturiSmo

Me. Ru.

In una delle sale del Museo della Bonifi -ca di Ca’ Vendramin è possibile visitare, dal 28 agosto al 1 ottobre, la mostra

“Another Landscape”, ideata dall’associa-zione culturale Città Invisibili di Porto Viro. L’ambito su cui è stato invitato a lavorare Marco Zanta è il contesto urbano, periur-bano e agricolo, situato lungo il tratto pole-sano della statale Romea e corrispondente all’area dell’antica linea di costa prima del-la formazione del Delta del Po moderno.

Attraverso lo sguardo di uno dei pro-tagonisti della fotografi a italiana contem-poranea, quale è Marco Zanta, si è voluto apportare un nuovo contributo all’immagi-nario legato al Delta, offrendo una lettura attualizzata del territorio, fuori dai luoghi comuni circoscritti al paesaggio naturale. Zanta, abituato per lo più ad ambienti metropolitani, ha prodotto tra le cittadine del Delta un lavoro nuovo sviluppato sul-la traccia delle sue più recenti rifl essioni fotografi che. A proposito di questo proget-to dice l’autore: “Oltre a rappresentare i luoghi m’interessa maggiormente capire le relazioni che s’instaurano nel territorio. Credo che l’aspetto che mi ha maggior-mente colpito di queste aree sia stato il tipo di sospensione temporale che pare circondare tutto. L’identità iconografi ca di questi luoghi continua a essere appa-rentemente simile a qualche decennio fa. Sembra non capitino grandi stravolgimen-ti. Ma quello che mi attira è il contesto nel quale tutto questo avviene. Siamo a

poche decine di chilometri da centri urbani e aree commerciali che hanno contribuito a creare il modello del Nord Est”.

“Modello che oggi pare fallito - pro-segue l’artista nella sua analisi - Qui ci si catapulta in un altro tempo, quasi un pe-riodo senza nostalgia. Insomma, mi sono sentito in bilico tra una diffi cile contempo-raneità e un insieme di mondi più lenti e attenti”. L’esposizione presenta una sele-zione dei lavori prodotti dai partecipanti al workshop tenutosi nell’autunno-inverno 2014.

Sono esposti lavori di: Marco Bovo-lenta, Maurizio Callegarin, Flavio Castel-lani, Marco Davolio, Denis Giusti, Lorenzo Lotti,Maria Nella Marangon, Fabio Moras-sutto, Barbara Munerato, Daniele Son-cin, Patrizia Tironi, Nicola Tramarin, Piero Turk,Moira Vespasiani, Silvia Vespasia-ni, Lucio Zambon.

A Ca’ vendramin le foto di Marco ZantaLa magia deL deLta catturata con un cLic

Me. Ru.

Rassegna Icaro La pellicola è realizzata da una artista 28enne belga

1Cultura provinciale

Deltarte La manifestazione è ormai arrivata alla terza edizione e funziona

Dopo 8 appuntamenti e 4 residenze d’artista lungo il Delta del Po, che hanno arricchito il territorio con mostre, murales e installazioni da aprile a settembre, il festival itinerante Del-

tArte chiude la manifestazione salutando da Rovigo il suo pubblico e dando appuntamento al prossimo anno.

L’ultimo appuntamento è sabato 26 settembre alle ore 18 alla Sala della Gran Guardia per i festeggiamenti fi nali. Per l’oc-casione sarà presentato il catalogo dell’intera manifestazione dal titolo “DeltArte si racconta” a cui seguirà il brindisi fi nale offerto dall’azienda la Galassa di Gavello sulle note della giovane musici-sta Sarah Convento e dei suo quartetto d’archi. Una delle novità importanti della III edizione è proprio la realizzazione del catalogo del festival, testimonianza tangibile dei progetti e degli artisti par-tecipanti non solo a questa ma anche alle edizioni passate, nonché l’elemento ideale per una divulgazione più capillare delle attività del festival.

Una carrellata di immagini e di testi accompagnerà il lettore in questi tre anni di intensa e capillare attività, grazie alla vincita del bando Culturalmente indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha visto quali capofi la le associazioni Cen-tro Studi Agnese Baggio di Adria e Voci per la Libertà di Rovigo. I numeri delle tre precedenti edizioni possono essere così riassunti: 90mila euro devoluti dalla Fondazione al progetto per artisti, staff organizzativo e materiali necessari alla realizzazione dei progetti; 10 comuni partecipanti; 90 artisti coinvolti; 15 sedi espositive; 30 mostre; 23 concerti; 6 murales realizzati; 17 installazioni site-specifi c; 3 workshop; 60 associazioni coinvolte.

Un ottimo risultato, considerando la giovanissima età del festi-val. Un mondo di opere, una rete di artisti e un universo di colori che le persone vivono direttamente sui muri, nelle strade o nei

musei delle proprie, prendendosi cura degli artisti e del lavoro che questi ultimi regalano alla comunità e al territorio, in luoghi prima dimenticati o scarsamente vissuti.

Il rapporto con la persona è centrale per DeltArte: installazioni, mostre e murales vanno progettati pensando al fruitore, con una visione olistica, che tenga conto dell’ambiente, del paesaggio, delle funzioni del luogo in cui essi sono collocati. In questo gli artisti possono rivoluzionare il territorio in cui i loro progetti si innestano.

Arrivederci alla kermesseIl bilancio è più che positivo

Alcuni momenti della manifestazione Deltarte

Me. Ru.

Nella foto Sophie Samyn

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L’art. 23 del decreto legge 12.9.2014 n. 133, pompo-samente denominato “Sblocca Italia”, convertito nella legge 11.11.2014 n. 164, ha introdotto nel nostro

ordinamento un nuovo tipo di contratto di godimento in funzione della successiva compravendita. Tale tipologia di contratto, denominato con terminologia inglese anche “rent to buy”, prevede che il proprietario conceda l’imme-diato godimento di un immobile (abitazione, ufficio, gara-ge, negozio, capannone, anche in corso di costruzione) al conduttore il quale, contestualmente alla stipula, versa un acconto iniziale e poi, per tutta la sua durata, provvede al pagamento di un canone mensile con facoltà di acquisto rinviato alla scadenza del rapporto. Il canone ha una duplice funzione costituendo in parte il corrispettivo del godimento dell’immobile, analogamente a quanto avviene nelle loca-zioni ed in parte l’acconto sul prezzo finale della futura com-pravendita come avviene quando si stipula un preliminare. Alla scadenza del contratto di godimento il conduttore può decidere se restituire l’immobile o esercitare il suo diritto di acquisto e stipulare il contratto di compravendita detraendo dal prezzo concordato la parte dei canoni fino a quel momen-to accantonata in acconto sul prezzo. Se invece non intende acquistare l’immobile, il conduttore ha l’obbligo di restituirlo

diritto condominiale

nello stesso stato in cui si trovava all’inizio del rapporto salvo ovviamente il deperimento derivante dall’uso secondo la dili-genza del buon padre di famiglia. Il concedente da parte sua, ha il diritto di trattenere l’intero importo dei canoni versati dal conduttore quale corrispettivo del godimento dell’immobile (come avviene con le locazioni) e, a titolo di indennizzo, parte delle somme versate in acconto sulla compravendita poi non conclusa. Il contratto è soggetto a trascrizione per cui deve essere necessariamente stipulato avanti il notaio o con atto pubblico o con scrittura privata autenticata. Con tale formalità, che ha efficacia decennale anziché triennale come avviene in caso di trascrizione del preliminare di vendita, il futuro acquirente ha la garanzia che per l’intera durata del contratto l’immobile non potrà essere gravato da ipoteche, oneri o vincoli né assoggettato a pignoramento o venduto a terzi. Inoltre, se il concedente fosse un imprenditore poi dichiarato fallito, il contratto sarebbe opponibile alla curate-la la quale, previo pagamento dei canoni pattuiti, alla sca-denza del contratto sarebbe tenuta a trasferire la proprietà dell’immobile al conduttore. Tale formula negoziale è stata introdotta nel tentativo di dare respiro all’asfittico mercato immobiliare e di ovviare alla stretta creditizia delle banche le quali sono ora molto più restie di un tempo a ad erogare

mutui. Il legislatore ha cioè inteso agevolare l’acquisto di un immobile anche a coloro che siano sprovvisti della necessaria liquidità e non siano subito in grado di far fronte ad un mu-tuo. Il rent to buy, infatti, è utile per coloro (si pensi ad esem-pio ad una giovane coppia) che non vogliono sottoscrivere un contratto di locazione per non versare somme di danaro a fondo perduto, ma nel contempo desiderano acquisire in tempi rapidi la disponibilità di un immobile senza tuttavia avere la liquidità sufficiente per acquistarlo né la possibilità di ricorrere al finanziamento bancario che possono riman-dare al momento della stipula della compravendita. A tale contratto possono utilmente ricorrere anche coloro che pur non avendo problemi di liquidità, desiderino acquistare una nuova casa e vendere la propria con tranquillità, cercando di ottenere il miglior prezzo oltretutto evitando di diventare contemporaneamente proprietari di due diverse case e su-bire una doppia imposizione fiscale. Il rent to buy presenta anche profili di criticità per entrambe le parti. Infatti, mentre il conduttore può decidere di non acquistare l’immobile go-duto, il proprietario è obbligato a venderlo e se non lo fa l’acquirente può richiedere il trasferimento coattivo oppure la restituzione dei canoni fino a quel momento pagati, mag-giorati degli interessi legali. Inoltre, la formula del rent to buy

Avv. Carmelo Sergi

Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail: [email protected]

non rappresenta la soluzione ideale per il venditore che abbia necessità di reperire pronta liquidità senza contare che qualora il conduttore si rendesse inadempiente, ma continuasse ad oc-cupare l’immobile, sarebbe costretto ad intraprendere un’azio-ne di rilascio avanti l’autorità giudiziaria. L’acquirente, da parte sua, incontra i seguenti svantaggi: pagamento di un canone superiore a quello di una normale locazione mentre una parte della quota versata mensilmente è a fondo perduto; non ha la certezza di ottenere il mutuo né la possibilità di prevedere quali saranno le condizioni contrattuali imposte dalla banca al momento della stipula; in caso di mancato pagamento, anche non consecutivo, di un numero di canoni minimo determinato dalle parte e, in ogni caso, non inferiore a un ventesimo del loro numero complessivo, il proprietario può chiedere la risolu-zione del contratto trattenendo le somme ricevute in tutto o in parte a seconda di quanto contrattualmente pattuito.

L’introduzione di tale tipo di contratto è molto recente per cui solo il tempo dirà se esso troverà pratica applicazione e so-prattutto, se si rivelerà utile a risollevare le sorti di un mercato immobiliare penalizzato non solo dalla crisi economica, ma dalla sempre più schiacciante pressione fiscale.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

In quanto tempo si prescrivono le tasse? La prescri-zione è la sanzione per non aver esercitato un diritto nei termini.

Un credito prescritto è dunque un credito estinto. In questo articolo ci occupiamo dei termini di prescrizione dei crediti oggetto di cartelle esattoriali. Decorsi tali termini, senza che sia stato notificato al contribuente un atto interruttivo (lettere di messa in mora, avvisi, cartelle), i crediti si estinguono.

Diversa dalla prescrizione è la decadenza, cioè la sanzione per non aver esercitato una determinata azio-

ne necessaria ad acquisire un diritto. In tema di riscos-sione tramite cartelle esattoriali (quelle cioè notificate da Equitalia), prescrizione e decadenza spesso vengono confuse.

Vediamo allora come si traducono: se Equitalia non ha notificato alcun atto interruttivo il diritto si prescrive e non sarà possibile in alcuna maniera pretendere il paga-mento; se invece Equitalia non notifica avvisi e cartelle entro certi termini decade comunque dalla possibilità di riscuotere ma il credito rimane in piedi e dovrà essere fatta una causa ordinaria.

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Studio legale Avv. Alberto Ferri - Tel. 041 540 2655 – [email protected] Vittoria, 97 – Martellago (Ve)

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Una nuova modalità di acquisto immobiliare: il “Rent to buy”

• Contributi INPS 5 anni (10 per contributi ante-riori al 1 gennaio 1996 e per somme aggiuntive)• Contributi INAIL 5 anni• IRPEF 10 anni• IRAP 10 anni• IVA 10 anni• IMU, ICI 5 anni• TASI, TARSU, TOSAP e altri tributi locali 5 anni

• Sanzioni per violazione al codice della strada 5 anni• Bollo auto 3 anni• Canone RAI 10 anni• Diritti annuali C.C. 10 anni (5 per sanzioni)

Di seguito elenco i termini di prescrizione di determinati tributi

diritto civile

Con il ritorno dalle ferie, sempre più spesso, si deve affrontare il problema del danno cagionato al turista dall’impossibilità di godere pienamente del viaggio

acquistato, trasformatosi in fonte di stress legato a problemi nell’organizzazione del soggiorno, nel mezzo di trasporto o ad altre cause che compromettono lo stato psicofisico del viaggiatore.

Tale danno è annoverato tra quelli non patrimoniali per i quali il consumatore ha diritto al risarcimento derivante dagli inadempimenti agli obblighi contrattuali assunti dall’orga-nizzatore (ad esempio le scadenti sistemazioni alberghiere o i servizi offerti di livello inferiore rispetto a quello promessi al momento dell’acquisto del soggiorno).

Il Codice del Turismo ha individuato le cause di danno da vacanza rovinata nell’inadempimento o inesatta esecu-zione delle prestazioni che formano oggetto del pacchetto turistico, specificando che l’inadempimento non deve essere di scarsa importanza e deve essere collegato al tempo di vacanza inutilmente trascorso e all’irripetibilità dell’occasio-ne perduta.

Sono risarcibili sia il danno per gli esborsi economici sostenuti, che quello esistenziale causato dallo stress subito

danno da vacanza rovinata

Avv. Fabiola Fara e Avv. Mariella Pesetti - Studio Legale Fara Pesetti, via Vittorio Emanuele II, 41 - Conselve (Pd) - tel. 049 5384321 - Fax 049 9513678 - Email [email protected]

AVV. FAbIoLA FArA - StudIo LEgALE FArA PESEttIper il disservizio.

In caso di mancato godimento della vacanza, il pre-giudizio economico corrisponde al prezzo del viaggio, o in una riduzione dello stesso se il consumatore abbia potuto godere solo parzialmente del soggiorno.

Il turista che chiede il risarcimento è tenuto a provare il contratto di viaggio, allegando fotografie e testimonianze dell’inadempimento di controparte.

Il danno esistenziale subito, invece, non può essere determinato nel suo preciso ammontare, essendo difficile fornire la prova dello stress subito a causa del mancato godimento della vacanza e del maggior nervosismo che il turista manifesta al rientro alla vita quotidiana.

Il Giudice, pertanto, liquiderà il predetto danno in via equitativa.

Da ricordare che se la vacanza, al posto di rigenerare, vi logora, dovete presentare reclamo all’organizzatore, a mezzo raccomandata o altro mezzo idoneo a fornire la prova dell’avvenuto ricevimento, entro 10 giorni dal rien-tro dal viaggio.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

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L’Editoriale

Prima di entrare in palestra, passare dal medico

L’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua iden-tità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora

deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e alie-na, è necessario costruire una vera cultura europea.

Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifi -che a regolamenti e statutari comunitari.

La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo que-sto editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se co-noscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affi darsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è suffi ciente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infi nito: 500 milioni di per-sone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però fi nché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, fi nché non sarà normale – ad esem-pio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire.

dott. Alessandro De Carlo*

PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto

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I farmaci Orfani e le patologie rare

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Credo in te perchè valgo

Fisioterapia, una risposta concreta al dolore

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Siamo felici davvero se stiamo bene

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo odontoiatri rovigo

2

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L’intervento

Ci sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certifi cati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere

l’ obbligo della certifi cazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argo-mento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certifi cazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certifi cato riguarda a) gli alunni che svolgono attivi-tà fi siche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fi siche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affi liate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certifi cazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certifi cato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certifi cato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono speci-fi cati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio car-diovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certifi cato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affi nché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fi ni della sussistenza o meno dell’obbligo del certifi cato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fi sico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certifi cazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affi liate al Coni dovranno esser muniti di certifi cato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fi siche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certifi cato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fi sico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fi sica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa defi nizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certifi cato e i costi derivan-ti hanno reso complesso e più diffi cile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certifi cato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,fi nalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fi sico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affi liati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certifi cato medico per la loro frequenza. Di più: il certifi cato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certifi cato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certifi cazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certifi cato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certifi cato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato.

CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALIQUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO?

di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo

L’opinione

Negli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rap-presentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo

della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verifi cano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione.

L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fi ne di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coin-volge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato.

Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifi co che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifi co intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica.

La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima fi gura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali.

NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZIdi Dott. bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo odontoiatri rovigo

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Page 35: Piovese sett2015 n109

3333

Sia per gli agonisti che per gli amatori una prepa-razione sportiva fi nalizzata alla ottimizzazione e pianifi cazione scientifi ca degli allenamenti deve as-

solutamente partire della valutazione oggettiva dell’atleta. Gli sportivi, ciclisti in particolare, non solo desidera-

no poter avere dei numeri/valori per poter dire quanto valgono oggi e quali sono i loro possibili margini di miglioramento, vogliono anche sapere su quali parametri lavorare per mi-gliorare lo stato di forma. Naturalmente tutto questo si può ottenere dopo e non prima di aver eseguito la VISITA DI IDONEITA’ ALL’AGONISMO, che ha l’obiettivo di accertare le condizioni fi siche idonee e attinenti ad una pratica motoria e di escludere eventuali patologie; solo dopo questo passaggio sarà possibile prati-care l’attività sportiva in sicurezza. La valutazione funzio-nale è la misurazione di alcuni specifi ci parametri fi siologici indispensabili per ottimizzare le uscite e la preparazione. Il risultato, scientifi camente supportato, sarà quello di avere dei miglioramenti preventivati, misurabili, non casuali.

Per una corretta riproducibilità il test è da eseguirsi ob-bligatoriamente in laboratorio e tra i valori che interessano di più troviamo:

• La soglia anaerobica• Il VO2 Max• La potenza espressa in Watt

L’esecuzione del test avviene normalmente su un rullo con la propria bicicletta e, con carichi progressivi, si calcola la SOGLIA ANAEROBICA (la zona di fre-quenza cardiaca di transizione tra metabolismo aerobico e anaerobico-lattacido). Il valore di frequenza cardiaca ci serve poi per impostare i programmi di allenamento: a un

determinato valore di frequenza cardiaca corrisponde una certa velocità in Km/ora, una potenza espressa in watt e il massimo consumo di ossigeno (VO 2 max).

In conclusione, grazie a questi dati medico-scientifi ci, siamo in grado di stabilire la “cilindrata” del ciclista le sue potenzialità.

Buon allenamento.

Dott. Augusto brusomini - specialista in medicina dello sportPiazza Dossetti 1, Piove di sacco (Pd)www.unixpoliambulatorio.it tel 0499708688

medicina dello sport, la valutazione funzionale del ciclista

Il Dott. Augusto

Brusomini

Nello scorso articolo, parlando della resilienza, ho mes-so in evidenza il fatto che anche le persone possano incrementare o apprendere la capacità di affrontare

il percorso della propria vita e la possibilità di trasformare un evento doloroso o stressante in un percorso di appren-dimento e di crescita. Ho rilevato il fatto che tutti possiamo essere resilienti o apprendere questa capacità, diventando così protagonisti della propria vita, riducendo la dipenden-za dal contesto ambientale. A questo punto può sorgere spontanea la domanda: “Ma come facciamo ad imparare una tale abilità?” Una possibile prima risposta la possiamo suggerire riferita al modello familiare e al suo contributo primario; questo è il luogo dove un individuo nasce, cresce e si sviluppa come soggetto; l’ambiente che simulerà una prima rappresentazione di una base solida per il bambino su cui poggiare e a cui riferirsi. Come tale, il nucleo familiare dovrà essere considerato dal bambino quel luogo sicuro in cui imparerà a capire che cosa sono le frustrazioni, a tolle-rarle, dove riceverà spazi utili a creare e sognare, così da affrontare una crescita felice e serena.

Ma che tipo di competenze e di esempi possiamo fornire concretamente ai genitori, affi nchè possano af-fi ancarsi a questo modello nuovo e ancora per molti sconosciuto? I genitori dovrebbero saper fornire al bambi-no, nel suo percorso di sviluppo, esempi di come si creano e si stabiliscono relazioni di fi ducia, un’immagine di un adulto solido, presente e responsabile; un genitore resiliente deve essere messo a conoscenza che il bambino necessita dell’insegnamento di poche regole, ma chiare. I genitori (ma l’adulto in generale), secondo l’idea di resilienza, sono considerati dei tutori che, attraverso il senso morale, dovran-no insegnare e far sviluppare ai bambini varie abilità quali il sapersi relazionare in modo corretto con gli altri, capire a

fondo le proprie competenze personali, valorizzando la loro capacità di iniziativa, la loro creatività, la loro perspicacia e la loro autonomia; l’utilizzo di humor, all’interno di questo contesto, però, non guasta mai, poiché si impara meglio, divertendosi.

Ma che obiettivi si possono ottenere attraverso l’in-segnamento della resilienza? L’acquisizione delle compe-tenze di resilienza permetterà di accrescere sia nel bambi-no, ma anche nell’adulto stesso che la praticherà, STIMA DI SE’, CURIOSITA’, SENSO CRITICO, CREATIVITA’. Il terapeuta cognitivo comportamentale, in questo caso, se necessario, avrà il ruolo di insegnare e far acquisire ai genitori o even-tuali educatori, le competenze necessarie affi nchè il sogget-to sviluppi la capacità di resilienza. Per un bambino, nella fase scolastica, per esempio, esistono vari esercizi pratici da poter far applicare, e pure molto divertenti; un esempio di esercizio potrebbe essere quello di richiedere al bambino di riempire una valigia vuota con oggetti, elementi o persone che vorrebbe accanto nel percorso di crescita, chiedendogli poi di illustrare il signifi cato specifi co per lui (ovviamente ci potranno essere delle varianti, se l’esercizio sarà fatto in gruppo). Sarà competenza del terapeuta fornire scopo e obiettivi da raggiungere e misurare dell’esercizio agli edu-catori o ai genitori. Nel caso di adulti vi saranno situazioni di esercitazione specifi che e generalizzate, formulate sulla base delle competenze mancanti e personalizzate su misu-ra dal professionista stesso.

Credo in te perchè valgo

Dott.ssa michela morin - psicologa clinica e di comunità - via Caldevezzo 17/A, 35028 - Piove di sacco (PD) - sito internet: www.michelamorin.itmail: [email protected] 3382739648

La famiglia come palestra di resilienza Dott.ssa Michela Morin

Dr. Predebon oggi iniziamo, con il primo di alcuni articoli, a parlare del botulino

“Il botulino, o meglio la tossina botulinica oggi rappre-senta uno dei capisaldi della Medicina Estetica moderna, scettro che condivide con l’acido ialuronico. Ma mentre quest’ultimo è universalmente accettato, per la tossina botulinica periodicamente vengono sollevate perplessita’ puntualmente smentite dalla casistica clinica e dagli studi in merito. Voglio sottolineare che poche molecole al mondo hanno alle spalle un patrimonio di studi scientifi ci come la tossina botulinica (e questo ben pochi lo sanno !): la tossina botulinica è nota dall’inizio del 1800 ed usata in Medicina da oltre 70 anni!”

Come funziona la tossina botulinica?“La TBA determina una azione bloccante, ben nota

in tutti i suoi passaggi, sulla comunicazione chimica tra la terminazione nervosa ed il muscolo, determinandone l’in-terruzione temporanea e quindi il rilassamento muscolare responsabile della ruga. Col passare del tempo e general-mente entro il sesto mese, la TBA viene gradualmente inatti-vata, garantendo così la piena reversibilità dell’effetto. Il suo campo di impiego è quello di ridurre le rughe di espressione, specialmente della fronte, quelle della glabella, le “bunny lines” attorno al naso, ma ha anche effi cacia per variare l’altezza di un sopracciglio “caduto” o di mitigare l’effetto muscolare sulla punta del naso che cade. Non si impiega quindi come i fi llers, che riempiono il difetto, ma rilassa il muscolo responsabile dell’inestetismo!”

Occorrono particolari attenzioni per il suo uso?

“Certo! E’ di fondamentale importanza una corretta valutazione clinica. Essa serve per valutare il dosaggio, che

deve essere preciso e prudenziale, e il punto esatto di inoculazione, per un effetto predicibile e sicuro, ricer-cando un risultato naturale e non una paralisi “marmorea totale” che rende inespressivi ed è considerata da noi poco desiderabile.

Nella pratica, come si esegue il trattamento?“E’ fondamentale studiare accuratamente il viso del/

della paziente, i segni, i movimenti mimici e verifi carne eventuali asimmetrie, prima di intraprendere il trattamento. E´ altrettanto importante verifi care se non esistano con-troindicazioni alla terapia ed informare esaurientemente il paziente, che dovrà quindi fi rmare il consenso informato, pri-ma di effettuare il trattamento. La tossina botulinica si inietta (previa foto di controllo del/della paziente) con micro-infi l-trazioni eseguite con un ago sottilissimo nel “ventre” del muscolo che si desidera rilassare. Dopo il trattamento, per 5 ore bisogna mantenere alcune cautele: no alla doccia,alla sauna, alla palestra, no alla testa all in giu´, non sdraiarsi sul letto, non toccare le zone trattate. Queste cautele ser-vono per evitare uno spostamento della tossina. Il risultato estetico del botulino compare dopo circa 5-7 giorni dal tratta-mento, raggiunge il massimo effetto distensivo dopo 20-30 giorni ed il risultato estetico permane per circa 4-5 mesi. A questo punto, se si desidera, si può ripetere il trattamento”.

la magia del botulino (parte prima)

Dr. Enzo Predebonmaster medicina EsteticaPoliambulatorio s. martinoVia Carrarese 66 - Piove di sacco (Pd)Tel. 049 9703406

Un grande alleato contro i segni dell’invecchiamento!

Il Dr. Enzo Predebon

I paesi industrializzati, ed in particolar modo, noi europei, siamo abituati ad un certo tipo di Servizio Sanitario Nazionale e forse, giusto o meno che sia,

lo diamo per scontato. Parliamo di un sistema in cui molti farmaci (per le patologie croniche) sono concessi gratuitamente in regime di SSN. Purtroppo non sempre è così. Esistono alcune patologie per le quali ancora, non solo non vi è suffi ciente documentazione scientifi -ca, relativamente alle cause, ma non esistono neppure farmaci che possano curarle. Sono defi nite Malattie Rare, quelle che colpiscono un numero ristretto di per-sone (una ogni 2000) quasi tutte genetiche, infettive, autoimmuni e carcinomi rari. Attualmente ne sono state calcolate all’incirca 7000 e ne vengono continuamente descritte di nuove nelle pubblicazioni scientifi che. Sono gravi e possono manifestarsi dalla nascita o dall’in-fanzia ed essere croniche e spesso progressive. Per la maggior parte di queste ancora oggi non è disponibile una cura effi cace, ma numerosi trattamenti possono migliorare notevolmente la qualità della vita e prolun-garne la durata. In questo scenario vengono utilizzati i farmaci defi niti orfani. Si tratta di farmaci che l’indu-stria farmaceutica non produce perché non remunera-tivi (dato il ridotto numero di pazienti-fruitori) oppure

che erano commercializzati, ma l’azienda produttrice ha rinunciato all’autorizzazione al commercio, oppure molecole ritirate dal commercio per ragioni economiche o terapeutiche o ancora prodotti mai sviluppati. Per ca-pire ciò basta pensare all’iter che un farmaco richiede dalla scoperta della molecola alla sua commercializza-zione (decorrono circa 10 anni), tempo in cui la ricerca ha un enorme costo e in questo caso i capitali investiti non verranno mai recuperati. In tali patologie è di fon-damentale importanza il farmaco galenico magistrale prodotto all’interno degli ospedali e nelle farmacie terri-toriali competenti. In questo caso il farmaco galenico si affi anca all’industria colmandone le “carenze” dovute all’impossibilità di quest’ultima di produrre piccoli lotti di farmaci personalizzati (ad hoc).In tal modo il medico avrà a disposizione un arma in più potendo scegliere la terapia più idonea per il paziente.

Dott. Alberto Fagginpiazza i maggio n°5, Codevigo (Pd)[email protected]@farmaciafaggin.itTel: 049-5817029

i farmaci orfani e le patologie rare

Il Dr. Alberto Faggin

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Cos’è la fi sioterapia?La fi sioterapia viene defi nita come una branca della

medicina che si occupa della prevenzione, cura e riabilita-zione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni con-genite o acquisite in ambito muscolo-scheletrico, neurolo-gico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici individualizzabili quali: terapia manuale e manipolativa, terapie fi sice (es. Laser, Tecar), kinesio-taping e bendag-gio funzionale, massoterapia e terapia posturale. (fonte: World Confederation for Physical Therapy). La fi sioterapia si rivolge a ripristinare le capacità motorie della persona in seguito ad un incidente, un infortunio o una lesione tramite la risoluzione del dolore, la normalizzazione delle struttre neuro-muscolo-scheletriche disfunzionali e sintomatiche e il ripristino della funzione della parte interessata.

Chi la esegue?La fi sioterapia è praticata dal fi sioterapista, professio-

nista che consegue la laurea previo superamento dell’esa-me di stato ed è l’unica fi gura abilitata all’esercizio della professione. Purtroppo in Italia risulta essere una delle professioni con il più alto tasso di abusivismo da parte di persone non laureate e non preparate a gestire il bisogno di salute del paziente; da qui la necessità di rivolgersi a professionisti laureati e a centri che ottengono certifi cazio-ni dalle ASL locali, dopo rigidi controlli per garantire elevati standard qualitativi per la salute del cittadino.

A chi è rivolto e a cosa serve?È rivolta a tutte quelle persone che presentano innan-

zitutto dolore principalmente legato a patologie dell’ap-parato muscolo scheletrico quali, giusto per menzionarne alcune, lombalgie e lombosciatalgie, cervicalgie, epicondi-liti, lesioni muscolari, cefalee miotensive e a tutte quelle pre e post-chirurgiche.

Come si accede alle cure fi sioterapiche?Ci si può rivolgere direttamente al proprio fi siotera-

pista che potrà consigliarvi sul percorso più idoneo e, nel caso si sconfi nasse in area medica, richiedere il consulto medico specialistico più appropriato per una diagnosi me-dica.

Per l’accesso alle cure fi sioterapiche non è tuttavia obbligatorio ai fi ni legali aver consultato prima un medico

o possedere una diagnosi (che resta tuttavia importante per la decisione del percorso terapeutico), ma è il fi siote-rapista stesso che valuta lo stato di salute del soggetto e ne indirizza il trattamento fi sioterapico basandosi sulla va-lutazione personalizzata e sulla storia clinica della persona

Qual’è la tua esperienza?Fin da subito dopo la Laurea presso l’università di Pa-

dova, ho avuto modo di approfondire la materia, dapprima frequentando un Master di fi sioterapia presso l’università di Pisa e concludendo poi un percorso di specializzazio-ne in Terapia Manuale in Australia, presso l’università di Perth (Curtin) che mi ha permesso di entrare in contatto con colleghi tra i migliori al mondo nei relativi ambiti di

specializzazione.Attualmente, oltre che collaborare con alcuni centri di

fi sioterapia, seguo le giovanili del Calcio Padova, la serie A femminile di basket dell’Umana Reyer Venezia che vanta la presenza di atlete nel giro della nazionale e seguo inol-tre le giovanili maschili, sempre della Reyer.

Poliambulatorio TerrassamedicaDott. leopoldo buttinoniFisioterapistaVia marconi n. 6 - 35020 Terrassa Padovana - PadovaTel.: 347/4143070 - 049/0998352

Fisioterapia e saluteUna risposta concreta al dolore e alle problematiche dell’apparato muscolo scheletrico

Il dott. Leopoldo Buttinoni

sizioni come il morso aperto. A volte è necessaria la collabo-razione fra più specialisti quali l’otorino e la logopedista per risolvere situazioni di alterata respirazione e fonazione. I mezzi a nostra disposizione per la cura sono innumerevoli e vanno personalizzati in base al difetto da correggere. Mentre nel bambino è re-lativamente facile far accettare apparecchiature mobili e fi sse, nell’adulto il risvolto psicologico di avere archi e fi li attaccati ai denti rende più diffi cile l’accettazione del piano di trattamento. In questi casi nuove metodi-che appositamente studiate per l’adulto ci permettono di risolvere in maniera “invisibile” molte situazioni. L’ORTODONZIA LINGUALE consiste nell’applica-re attacchi (brackets) incollati sulla superfi cie interna dei denti e fi li metallici che esercitano la forza necessa-ria per il movimento dentario.

La tecnica delle MASCHERINE INVISIBILI consta di una serie di allineatori (mascherine in resina trasparente, quasi invisibili) creati su misura che vanno sostituiti ogni due settimane e spostano gradualmente i denti fi no a raggiungere la posizione defi nitiva.

L’ortodonzia è quel campo specifi co della pratica odontoiatrica che si occupa della diagnosi e cura delle anomalie di disposizione dei denti e delle

strutture anatomiche ad essi collegate (basi ossee, muscolatura facciale e masticatoria, lingua). Il concet-to del semplice allineamento dei denti sulle arcate den-tarie è largamente superato dalle nuove concezioni di riposizione spaziale delle basi ossee in armonia con la componente neuromuscolare, con gli elementi dentari, con le parti molli. Il ruolo dell’ortodonzia si estrinseca non solo nel ripristino della funzione masticatoria ma anche nella normalizzazione dell’atto della deglutizio-ne, nel ristabilimento della funzione respiratoria, nella correzione di una fonesi alterata, nel miglioramento della postura e dell’aspetto estetico il cui risvolto, non va dimenticato, si ripercuote anche, e soprattutto, in campo psicologico.Le metodiche per arrivare ad un per-fetto allineamento sono diverse e prevedono dapprima una corretta diagnosi attraverso indagini radiografi che, fotografi che e lo studio dei modelli in gesso delle arcate. I controlli vanno eseguiti precocemente già a partire da 4 anni di età e durante tutta la fase della crescita e dello sviluppo della dentatura. Nel bambino vanno controllati e curati i denti da latte in quanto una loro precoce perdita dovuta a carie comporta perdita di spazio e conseguente tendenza all’affollamento dei permanenti, inoltre interventi tempestivi possono in alcuni casi, condizionare e modifi care la crescita ossea e quindi prevenire guai peggiori e terapie più pesanti nell’adulto. Abitudini viziate quali il succhiamento del dito se interrotte in tempo possono far regredire malpo-

Dott. Vezio bertani - medico-chirurgo specialista in odontostomatologiaCortile di san martino, 12Piove di sacco (PD) tel. 0495842949www.studiodentisticobertani.it Email: [email protected]

l’ortodonzia non solo allineamento dei denti per motivi estetici

Dott. Vezio Bertani

La produzione di alimenti senza glutine non è iniziata da pochi anni, ma negli ultimi la quantità dei prodotti reperibili

a scaffale è esponenzialmente aumentata soprattutto nella GDO. Tale crescita vertigi-nosa è dovuta all’aumento di domanda da parte del consumatore in particolare dalle persone affette da celiachia e l’industria ali-mentare cerca di proporre a tali consumatori un’ampia gam-ma di prodotti sempre più accattivanti prestando particolare attenzione al gusto e alla consistenza.

Dottori cos’è la celiachia?La celiachia è una intolleranza permanente al glutine,

proteina presente in alcuni cereali. L’esposizione a tale protei-na causa una reazione infi ammatoria che provoca un’atrofi a dei villi dell’intestino tenue. Ciò causa un mal assorbimento delle sostanze nutritive. L’unica terapia possibile al giorno d’oggi è un’alimentazione priva di glutine. Da non confondere con la cosiddetta “gluten sensivity” o “sensibilit{ al glutine”, una patologia che riguarda persone che soffrono di disturbi intestinali legati all’assunzione di glutine. Ciò si verifi ca in genere in soggetti che soffrono di infi ammazioni intestinali come il colon irritabile.

Quali sono gli alimenti contenenti glutine e quali no?

Gli alimenti con glutine sono tutti quelli contenenti cereali come grano, segale, orzo, avena, farro, grano khorasan (Ka-mut ®), spelta, triticale, i loro ceppi ibridati e loro derivati, con alcune eccezioni quali sciroppo di glucosio, destrosio, maltodestrine, alcol derivato da cereali ecc., poiché questi pro-dotti non contengono glutine residuo. I cereali non contenenti glutine sono: riso, mais, grano saraceno, amaranto, manioca, miglio, quinoa, sorgo, teff.

Gli alimenti senza glutine sono riconoscibili

dal classico simbolo della spiga barrata?

Si ma non solo. Gli alimenti senza glutine recanti questo simbolo in etichetta sono quelli inseriti e registrati all’interno di un organismo, l’AIC (associazione italiana celiachia) che li confi gura appunto con una spiga barrata di colore rosso, ma ci sono

alimenti senza glutine che, anche se non inseriti all’interno dell’associazione, recano la scritta “gluten free” e, per essere fregiati come tali, devono comunque essere registrati ed inseriti all’interno di un elenco presente nel sito del Ministero della Salute accessibile a tutti. Invitiamo i consumatori a leggere bene le etichette, in particolar modo la lista degli ingredienti. Gli allergeni, in questo caso i cereali contenenti glutine, se presenti, devono essere messi in evidenza rispetto agli altri della lista (in grassetto, sottolineati o riportati dopo la lista seguiti dalla dicitura “allergeni:”) secondo il nuovo Reg. UE 1169/11.

I prodotti gluten free sono anche buoni?Certo, per produrre alimenti gluten free, in questi ultimi

anni, all’industria alimentare non basta solo scegliere ingre-dienti di base privi di glutine, ma formula attentamente il pro-dotto affi nché il suo sapore, la texture, la durabilità, il valore nutrizionale e la varietà di gamma permettano al consumato-re celiaco di usufruirne al meglio. Invitiamo però i consumatori non celiaci, se volessero acquistare per curiosità questo tipo di prodotti, di non abusarne in quanto non ne hanno bisogno. Un’alimentazione priva di glutine è salutare solo per gli intol-leranti, allergici al glutine o sensibili verso questa sostanza.

Dott.ssa marta Ciriani – Tecnologo alimentareDott. gianluca rosati – medico veterinarioPoliambulatorio san martino - Via Carrarese 66 – Piove di sacco (Pd) - Tel. 0499703406

Alimenti gluten-free: cosa sappiamo?

La Dott.ssa Marta Ciriani

Il Dott. Gianluca

Rosati

IL Metodo Feuerstein propone un approccio in-novativo alla valutazione dell’educabilità di un soggetto che rivoluziona molti presupposti del-

la teoria della valutazione statica convenzionale. I test di intelligenza convenzionali misurano le conquiste intellettive presenti nel momento della valutazione, attraverso norme di riferimento. Tale pratica convenzionale è partita dal presup-posto che l’intelligenza sia una facoltà che si svi-luppa senza subire infl uenze importanti da parte dell’esperienza, della cultura, dell’ambiente e dell’aspetto affettivo-emotivo del soggetto.

La Batteria per la Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento (LPAD) di Reuven Feuerstein si basa, invece, sulla conside-razione che l’intelligenza sia modifi cabile ad ogni età e ad ogni livello di funzionamento cognitivo. Tutti possono imparare di più e meglio. Imparare ad imparare.

La valutazione psicometrica statica pone il focus sulle tappe e il progresso dello sviluppo mentale, confrontando con i dati normativi mi-surando il livello manifesto, presente autonoma-mente nel soggetto in un momento ben preciso e lo classifi ca attraverso il paragone con quella che viene defi nita “normalità”.

La valutazione dinamica della propensione all’apprendimento pone il focus sul carattere e la natura del processi mentali, misurando la

propensione all’apprendimento del soggetto de-terminando un indice di modifi cabilità attraverso il confronto con la propria performance iniziale. Il livello manifesto della prima performance viene confrontato con il livello che il soggetto stesso è in grado di raggiungere dopo un processo di me-diazione da parte dell’esaminatore. Nel processo di mediazione il soggetto riceve l’insegnamento che gli serve per affrontare effi cacemente il com-pito secondo i principi cognitivi rilevanti.

In questo modo l’esaminatore assume il ruolo di colui che interviene, commenta, chiede e dà spiegazioni tutte le volte che è necessario, sintetizza l’esperienza e anticipa le diffi coltà, aiu-tando il bambino a rifl ettere non solo sul compi-to, ma soprattutto sulle modalità che il soggetto mette in atto per arrivare al raggiungimento di un obiettivo. Il risultato della valutazione dinamica è indice del livello di modifi cabilità del soggetto, vale a dire della capacità di apprendere una stra-tegia e trasformarla in un linguaggio che la renda utilizzabile ovunque, in qualsiasi situazione. Così facendo, l’esaminatore indaga non i contenuti posseduti dal bambino, ma i processi mentali che costituiscono le strategie operative che si riferiscono agli atti fondamentali del pensiero, di come la mente processa la realtà nella prima fase detta di ingresso (input), in cui il soggetto raccoglie le informazioni; nella fase centrale di

elaborazione, in cui il soggetto elabora, selezio-na, confronta i dati; nella fase fi nale (output)in cui il soggetto esplicita la risposta.

Indagare il funzionamento cognitivo del bambino permette al riabilitatore di lavorare direttamente sulle funzioni cognitive carenti, per ristrutturare il pensiero e provocare una modifi ca-zione strutturale del funzionamento cognitivo, a qualsiasi età e in qualsiasi fase dello sviluppo.

Dott.ssa Tomii Alessia, esaminatore LPAD

Riberto Anna Lucia, esaminatore LPAD

Centro AbC Apprendimento e benessere Consapevole Via Calà Forca 41, badia Polesine (ro) - [email protected]

la valutazione dinamica: cambia la prospettiva di indagine cognitiva

Il giorno 24 settembre alle ore 20:30 si svolgerà un incontro:

PRONTI PER LA SCUOLA?Come aiutare i bambini a gestire

insicurezze, timidezze e approcciarsi serenamente ai compiti con motivazione

e metodi di studio

Page 37: Piovese sett2015 n109

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Questo mese vediamo una tipologia di trattamento che si affianca alla chirurgia plastica ed estetica e diventa uno stru-

mento indispensabile in particolari casi: la mi-cropigmentazione. La micropigmentazione è una specialità estetica, fino ad oggi nota come “trucco permanente” che prevede l’introduzio-ne di pigmenti specifici nella cute per modifi-care, correggere, abbellire o riequilibrare tratti del viso e del corpo. È un termine introdotto circa 10 anni fa quando il trucco permanente si è distaccato dal tatuaggio vero e proprio assu-mendo una propria identità. Quando parliamo di micropigmentazione parliamo di un tratta-mento vero e proprio eseguito da personale tecnicamente preparato, che utilizza prodotti appositamente creati per tutelare la salute di chi si sottopone al trattamento stesso. Ma in che modo questo trattamento si intreccia con la chirurgia plastica ed estetica? Nel corso degli anni, ricerca ed esperienza hanno permesso di suddividere questa pratica in tre categorie: estetica, correttiva e ricostruttiva. In dettaglio la micropigmentazione estetica (vero e proprio trucco semipermanente) viene utilizzata per modificare o ridefinire la forma delle sopraci-glia, di occhi e di labbra. In caso di asimme-trie importanti, può affiancarsi e completare un trattamento con acido ialuronico o tossina botulinica. La micropigmentazione correttiva è impiegata per correggere errori, tatuaggi

estetici eseguiti in pre-cedenza in cui colore e forma non sia stata eseguita correttamente. La micropigmentazione ricostruttiva, definita anche paramedicale, viene utilizzata invece per mascherare cicatrici chirurgiche o da traumi, vitiligine, zone di ipopigmentazione. Può esse-re utilizzata anche per ricostruire o ripigmenta-re l’areola mammaria dopo interventi chirurgici demolitivi, o le sopraciglia e le aree di alopecia in pazienti sottoposti a terapie aggressive. Il trattamento è molto simile ad un tatuaggio, differenziandosene per la durata (il pigmento utilizzato viene progressivamente eliminato grazie al naturale processo di rigenerazione della cute nel giro di 12-18 mesi), per la tipo-logia di pigmento che viene usato, per la pro-fondità in cui viene depositato il colore. Come tutti i trattamenti estetici medicali e parame-dicali devono essere eseguiti da professionisti altamente qualificati e in strutture idonee.

Dott.ssa Cristina rogatospec. in Chirurgia Plasticastudio medico – Viale dei mille 107A Tel. 328 2523160www.dottoressacristinarogato.com

la micropigmentazione estetica: quando la chirurgia richiede un aiuto

Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica

IL Metodo Feuerstein propone un approccio in-novativo alla valutazione dell’educabilità di un soggetto che rivoluziona molti presupposti del-

la teoria della valutazione statica convenzionale. I test di intelligenza convenzionali misurano le conquiste intellettive presenti nel momento della valutazione, attraverso norme di riferimento. Tale pratica convenzionale è partita dal presup-posto che l’intelligenza sia una facoltà che si svi-luppa senza subire infl uenze importanti da parte dell’esperienza, della cultura, dell’ambiente e dell’aspetto affettivo-emotivo del soggetto.

La Batteria per la Valutazione Dinamica della Propensione all’Apprendimento (LPAD) di Reuven Feuerstein si basa, invece, sulla conside-razione che l’intelligenza sia modifi cabile ad ogni età e ad ogni livello di funzionamento cognitivo. Tutti possono imparare di più e meglio. Imparare ad imparare.

La valutazione psicometrica statica pone il focus sulle tappe e il progresso dello sviluppo mentale, confrontando con i dati normativi mi-surando il livello manifesto, presente autonoma-mente nel soggetto in un momento ben preciso e lo classifi ca attraverso il paragone con quella che viene defi nita “normalità”.

La valutazione dinamica della propensione all’apprendimento pone il focus sul carattere e la natura del processi mentali, misurando la

propensione all’apprendimento del soggetto de-terminando un indice di modifi cabilità attraverso il confronto con la propria performance iniziale. Il livello manifesto della prima performance viene confrontato con il livello che il soggetto stesso è in grado di raggiungere dopo un processo di me-diazione da parte dell’esaminatore. Nel processo di mediazione il soggetto riceve l’insegnamento che gli serve per affrontare effi cacemente il com-pito secondo i principi cognitivi rilevanti.

In questo modo l’esaminatore assume il ruolo di colui che interviene, commenta, chiede e dà spiegazioni tutte le volte che è necessario, sintetizza l’esperienza e anticipa le diffi coltà, aiu-tando il bambino a rifl ettere non solo sul compi-to, ma soprattutto sulle modalità che il soggetto mette in atto per arrivare al raggiungimento di un obiettivo. Il risultato della valutazione dinamica è indice del livello di modifi cabilità del soggetto, vale a dire della capacità di apprendere una stra-tegia e trasformarla in un linguaggio che la renda utilizzabile ovunque, in qualsiasi situazione. Così facendo, l’esaminatore indaga non i contenuti posseduti dal bambino, ma i processi mentali che costituiscono le strategie operative che si riferiscono agli atti fondamentali del pensiero, di come la mente processa la realtà nella prima fase detta di ingresso (input), in cui il soggetto raccoglie le informazioni; nella fase centrale di

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Indagare il funzionamento cognitivo del bambino permette al riabilitatore di lavorare direttamente sulle funzioni cognitive carenti, per ristrutturare il pensiero e provocare una modifi ca-zione strutturale del funzionamento cognitivo, a qualsiasi età e in qualsiasi fase dello sviluppo.

Dott.ssa Tomii Alessia, esaminatore LPAD

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