Piovese apr2015 n44

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continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 24-25-26 pag. 28 pag. 30 a pag. 31 alle pagg. 33-37 a pag. 38 All’interno del giornale Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 44 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 del Piovese Furti, truffe e rapine: confronto a Piove Sicurezza pag. 6 Il trasferimento alla Boschetti Alberti fa discutere Cfp pag. 12 pag. 8 Jobs Act, si potrebbe tornare ad assumere anche a Piove Gli imprenditori del Piovese si confrontano sui temi del lavoro. Confindustria Padova stima che il 33 per cento delle aziende farà nuove assunzioni I l nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti; la nuova disciplina dei licenziamenti; i nuovi ammortizzatori so- ciali e le politiche attive per il ricollocamen- to. Sono tra le principali novità introdotte dai primi decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo del premier Matteo Renzi. Ma come cambiano le regole sul mer- cato del lavoro? A chi si applicano le tutele crescenti? Quali sono le criticità di interpre- tazione e applicazione delle nuove norme? A queste e altre domande si è cercato di dare risposta all’incontro organizzato il 24 marzo scorso dalla Delegazione piovese di Confindustria a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori locali. È stato un momento di informazione e di confronto per fare chiarezza sul nuovo re- gime e fornire agli imprenditori gli elementi operativi della riforma. Anche perché, stima Confindustria Pa- dova, il 33 per cento degli imprenditori farà nuove assunzioni a tempo indeterminato utilizzando la decontribuzione e il 24,7 per cento il nuovo contratto a tutele crescenti. Ma il 40 per cento aspetta di formarsi un’o- pinione chiara sul nuovo regime. DOPO 170 ANNI IL MOLINO ROSSETTO POTREBBE LASCIARE IL CENTRO Una rivoluzione urbanistica senza precedenti: dopo quasi due secoli il Molino Rossetto Spa potrebbe spostare la sua attività dal centro storico del paese. pag. 14 CULTURA E TRADIZIONE ATZECA PER CELEBRARE LA PRIMAVERA Cultura e tradizio- ne Azteca hanno fatto tappa per due giorni in Corte Benedettina per celebrare l’arrivo della primavera. Un turbinio di colori, musi- ca, danza, ritmo, movimento e canto. pag. 16 Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più” Primo Piano pagg. 4-5

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Piovese apr2015 n44

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continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piano

eXpo, l’eVento culturale Dell’anno

elezioni, nuoVe e Vecchie alleanze

non solo proposte ecco i fatti concreti

Veneto in primo piano

pagg. 24-25-26

pag. 28

pag. 30

a pag. 31

alle pagg. 33-37

a pag. 38

All’interno del giornale

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 44 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD aprile 2015

del Piovese

Furti, truffe e rapine: confronto a Piove

Sicurezza

pag. 6

Il trasferimento alla Boschetti Alberti fa discutere

Cfp

pag. 12

pag. 8

Jobs Act, si potrebbe tornare ad assumere anche a Piove Gli imprenditori del Piovese si confrontano sui temi del lavoro. Confindustria Padova stima che il 33 per cento delle aziende farà nuove assunzioni

Il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti; la nuova disciplina dei licenziamenti; i nuovi ammortizzatori so-

ciali e le politiche attive per il ricollocamen-to. Sono tra le principali novità introdotte dai primi decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo del premier Matteo Renzi.

Ma come cambiano le regole sul mer-cato del lavoro? A chi si applicano le tutele

crescenti? Quali sono le criticità di interpre-tazione e applicazione delle nuove norme? A queste e altre domande si è cercato di dare risposta all’incontro organizzato il 24 marzo scorso dalla Delegazione piovese di Confindustria a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori locali.

È stato un momento di informazione e di confronto per fare chiarezza sul nuovo re-gime e fornire agli imprenditori gli elementi

operativi della riforma. Anche perché, stima Confindustria Pa-

dova, il 33 per cento degli imprenditori farà nuove assunzioni a tempo indeterminato utilizzando la decontribuzione e il 24,7 per cento il nuovo contratto a tutele crescenti. Ma il 40 per cento aspetta di formarsi un’o-pinione chiara sul nuovo regime.

Dopo 170 anni il molino rossetto potrebbe lasciare il centro

Una rivoluzione urbanistica senza precedenti: dopo

quasi due secoli il Molino Rossetto

Spa potrebbe spostare la sua attività dal centro storico del paese.

pag. 14

cultura e traDizione atzeca per celebrare la primaVera

Cultura e tradizio-ne Azteca hanno fatto

tappa per due giorni in Corte Benedettina per celebrare l’arrivo della primavera. Un turbinio di colori, musi-

ca, danza, ritmo, movimento e canto. pag. 16

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Primo Piano

pagg. 4-5

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE

e ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego baldina di Codevigo è in semifi nale del reality LookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

Giornata Della salute i Dati reGionali

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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5Argomento del mese

di Nicola StievanoL’educazione alla salute entra in classeBassa Padovana L’Uls 17 promuove un “pacchetto” di proposte per tutte le età

La corretta alimentazione si impara a scuola: può sembrare un’ovvietà ma è proprio così. Non è un caso che ogni anno vengano proposti progetti e occasioni per invitare i ragazzi a consumare più frutta e verdura o a anche a sedersi a tavola con maggiore consapevolezza. Il punti deboli nelle scelte alimentari purtroppo non mancano. In Veneto, stando agli ultimi dati, il 5% dei bambini salta la prima colazione, il 32% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati

e proteine) e il 46% fa una merenda di metà mattina non adeguata. Non è fi nita. I genitori dei bambini tra gli 8 e i 9 anni riferiscono che il 31% dei bambini consuma frutta 2-3 volte al giorno; il 27% una sola porzione al giorno. Per quanto riguarda la verdura i genitori riferiscono che il 25% dei bambini ne consuma 2-3 volte al giorno, il 34% solo una volta al giorno. Ecco allora che l’attività di formazione sul territorio è irrinunciabile.

Non è un caso che da oltre un decennio l’Uls 17 della Bassa Padovana metta in campo un pacchetto di proposte di educazione alla salute rivolte al mondo della scuola. Si tratta di iniziative progettate e realizzate da gruppi di lavoro che vedono coinvolti ope-ratori di diversi servizi dell’azienda sanitaria e con diversa professionalità. Il tutto viene raccolto ed elaborato nella pubblicazione “InformaScuola”, realizzata dal Seps, il Servizio Educazione e Promozione della Salute e distribuita in formato digitale (dal sito www.ulss17.it) a tutte le scuole. “Il nostro target privilegiato - spiegano i responsabili del progetto - è la scuola con l’obiettivo di sviluppare una cultura orientata alla promozione della salute, offrendo anche l’opportunità di sperimentare “scelte salutari” attraverso lo sviluppo di programmi studiati appositamente per il target giovanile e il coinvolgimento degli adulti signifi cativi come insegnanti, educatori e genitori”.

Maurizio Schiavon, partner dello studio

La parola all’esperto“Non dobbiamorassegnarci”Maurizio Schiavon, responsabile della struttura semplice U.O. di Medicina dello

Sport e delle Attività Motorie dell’Ulss 16 - partner dello studio Crescere -, ana-lizza i dati relativi all’obesità emersi durante le analisi nell’ambito dei “bilanci

di salute”. I dati che emergono dallo studio devono preoccupare?“Pur essendo in linea con studi sulla popolazione italiana di pari età non possiamo

dichiararci “rassegnati” e dobbiamo purtroppo rilevare che la tendenza al sovrappeso/obesità è ormai consolidata anche in Italia e nel Veneto. Se già fi n dalla preadolescenza sono presenti questi fattori di rischio, dobbiamo attenderci un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione nei prossimi anni, se non troviamo motivazioni e interventi per modifi care lo stile di vita dei nostri ragazzi”.

I dati del campione sono coerenti con la situazione generale in Veneto? “La caratteristica dello studio “Crescere” (www.crescerebene.org) è proprio il meto-

do statistico di campionamento dei ragazzi residenti nella nostra area geografi ca (sono coinvolti 85 comuni della provincia di Padova e il comune di Rovigo, ndr), per cui i dati raccolti rifl ettono in maniera precisa la situazione attuale e rappresentano l’intera popo-lazione con le stesse caratteristiche. Pertanto, l’allarme che ci viene dai dati raccolti è allargabile alla nostra area geografi ca, Veneto compreso, con minime variazioni locali”.

Cosa possono fare le famiglie per migliorare lo stato fi sico dei ragazzi?“Con la partecipazione a “Crescere”

le famiglie hanno la possibilità di conosce-re l’effettiva situazione dei propri fi gli e vengono sensibilizzate alla necessità del “cambiamento”. Migliorare lo stato fi sico dei propri fi gli è auspicabile e sopratutto non è impossibile: con piccole variazioni del regime alimentare (più frutta e verdura e meno “schifezze”), con attenzione a quello che si offre ai nostri ragazzi anche per il tempo libero (più attività fi sica e meno sedentarietà, Tv, videogiochi) si può modifi care lo stile di vita e questo si rifl ette sulla composizione corporea e sulla salute”.

Quanto conta una costante attività fi sica a quell’età? “Proprio nella fase dello sviluppo, quando ossa, muscoli, polmoni, cuore e cervello

stanno crescendo, diventa molto importante stimolarli con una sana attività fi sica. Pra-ticare uno sport con continuità avrà benefi ci sicuri: postura corretta, masse muscolari simmetricamente toniche, migliore mobilità articolare. E ancora, gittata cardiaca più valida, frequenza cardiaca inferiore a parità di sforzo e con un rapido recupero dopo sforzo. Infi ne, aumento della massa magra (muscoli) con riduzione di quella grassa (adipe) favorendo un calo di peso se in eccesso e un miglior rapporto peso/altezza”.

Perchè è importante lo studio Crescere e quale il ruolo dell’Ulss?“È il primo studio longitudinale nella nostra popolazione sull’accrescimento nel

periodo prepuberale e puberale: il campione verrà seguito per 8 anni nel periodo più delicato della crescita quando è ancor possibile, con interventi mirati, aggiustare il tiro e determinare modifi che utili a crescere bene. Il ruolo dell’Azienda Ulss 16 di Padova e in particolare della sua Medicina dello Sport e delle Attività Motorie è di controllare annual-mente i ragazzi che hanno aderito permettendo di individuare alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo a questa età ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari”.

“Sono suffi cientipiccole variazioni:più frutta everdura, menotv e più sport”

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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di Linda Talato

6 Piove di Sacco

Hanno preso il via i nuovi corsi culturali al Crazy Lab, il noto incubatore per giovani imprenditori inaugurato lo scorso anno

nel quartiere di Sant’Anna, a Piove di Sacco. Il 23 marzo la data di inizio ufficiale,

con una nutrita offerta formativa prevista dall’Academy del Crazy Lab, che comprende corsi linguistici, con lo studio dell’inglese e dello spagnolo a vari livelli, fotografia base, degusta-zioni di vini e birre e disegno.

Un’assoluta novità è costituita dai corsi legati alla comunicazione. Via libera, quindi, ai social media, videomaker e ai corsi che inse-gnano come parlare in pubblico. Per rimanere nell’ambito professionale, non mancheranno lezioni dedicate ad Autocad 2D e 3D, tecnico del suono e delle luci, ma anche storia dell’ar-te, giardinaggio, found raising, marchio d’im-presa, gestione emergenze sismiche e start up.

Un’interessante offerta formativa è costi-tuita anche dai corsi organizzati a cura di Crazy Chef, con la cucina di base, pasticceria di base e cucina vegetariana base.

Per quanto riguarda l’ambito legato alla

psicologia, coordinato dal centro SOS Eduka, che opera all’interno del Crazy Lab, verranno proposte lezioni legate all’educazione alimen-tare, affettiva, emotiva e sessuale dedicata a genitori ed educatori.

All’interno dell’Academy è possibile trova-re anche corsi di musica, con lezioni di gruppo o individuali di chitarra, contrabbasso, basso, canto, pianoforte, batteria, arpa, violino, flau-to, clarinetto, sax, canto lirico e danze orientali.

A tenere le lezioni sono i giovani professio-nisti attivi all’interno del CrazyLab, ai quali si af-fiancano noti professionisti del territorio, come ad esempio il maestro Giampaolo Dal Pra.

“Dopo il successo registrato nella prima edizione, ritorniamo con una nuova offerta di corsi culturali, che non ha paragoni nella nostra realtà – ha spiegato Paolo Bordin, ideatore dell’incubatore per giovani imprenditori – Una grande offerta di corsi che sono tenuti da pro-fessionisti operanti all’interno della struttura, e importanti personalità del territorio”.

DALLA CuLTuRA, ALLA COMuNICAZIONE DIgITALE E IN pubbLICO, ALLA CuCINA: AL vIA I CORSI DI CRAZy LAb

Martina Maniero

Paolo Bordin

Una serata dedicata alla prevenzione e difesa da furti, rapine e truffe a Piove di Sacco, che ha riscosso un grande

successo di pubblico per una tematica che la cittadinanza vive con particolare parteci-pazione.

Si è tenuta lo scorso 26 marzo, nella Sala Polivalente del patronato di Sant’Anna, quartiere, peraltro, considerato tra quelli maggiormente sensibili da questo punto di vista, l’iniziativa organizzata dall’am-ministrazione comunale a cui hanno preso parte, oltre al sindaco, Davide Gianella, e all’assessore alla sicurezza, Luca Carnio, an-che il Comandante della Polizia Municipale, Francesca Prota, il Capitano della Compa-gnia Carabinieri, Enrico Zampolli, il Luo-gotenente Antonio Cuccuru, Comandante della Stazione dei Carabinieri piovese, ed il Tenente Giuliano Ciotta, Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza.

Di fronte ad una sala gremita, i presenti

hanno illustrato, oltre alle criticità legate al territorio, anche alcuni consigli ed accorgi-menti per evitare situazioni spiacevoli o veri e propri pericoli in termini di sicurezza.

“Abbiamo rilevato un aumento delle si-tuazioni di criticità nell’orario che va dal tar-do pomeriggio alla prima serata, soprattutto durante la stagione invernale” ha spiegato il Capitano Zampolli, raccomandando at-tenzione per quanto riguarda questa fascia oraria, spesso ritenuta dai più non pericolo-sa, dando anche consigli concreti su come evitare situazioni spiacevoli legate a furti.

“E’ importante ricordarsi di chiudere la porta con mandata e avvisare le forze dell’ordine anche in caso di rumori o movi-menti ritenuti sospetti” ha detto, sottoline-ando come sia di fondamentale importanza la collaborazione dei cittadini, condividendo le informazioni, in quanto una telefonata al 112 può fare la differenza. Attenzione anche alle situazioni critiche legate al mer-

cato cittadino, evitando di lasciare la borsa aperta o rivolta verso l’esterno.

“Attenzione alle truffe perpetrate attra-verso internet, che possono essere collegate a molteplici reati, come i furti di identità o le richieste di pagamento da parte di simulati enti istituzionali – ha evidenziato il Tenente Ciotta – In questi casi può rivelarsi d’aiuto chiedere l’assistenza di una persona mag-giormente avezza all’uso del computer e della rete e, naturalmente, far riferimento

alle forze dell’ordine”. Un’altra criticità è quella riconducibile

all’abusivismo commerciale, dove il Tenente ha raccomandato la massima attenzione per evitare di incorrere in acquisti incauti, verificando sempre la natura del prodotto acquistato e facendo particolare attenzione ai prodotti nocivi e pericolosi.

Il comandante Prota ha posto, invece, l’attenzione sull’importanza costituita dal sistema di videosorveglianza cittadino, per

l’intercettazione di eventuali veicoli rubati o sprovvisti di regolare assicurazione.

“Tra le competenze della polizia locale ci sono anche quelle di tipo amministrativo” ha spiegato e, facendo riferimento, ancora una volta al mercato cittadino, ha sottoline-ato che “la presenza dei vigili al mercato è importante, sia per verificare la regolarità sul posizionamento delle bancarelle, ma an-che per evitare spiacevoli situazioni di scarsa sicurezza”.

Sono state messe in evidenza le criticità legate al territorio, tra le quali l’aumento di situazioni a rischio nella fascia oraria del tardo pomeriggio. Importanti anche i consigli per prevenire situazioni spiacevoli o come comportarsi in situazioni di pericolo

Territorio Lo scorso 26 marzo nella Sala polivalente del patronato di S. Anna

Furti, rapine e truffe: una serata per parlare di sicurezza

A sx il tavolo dei relatori In alto il pubblico intervenuto numeroso all’incontro

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Piove di Sacco

Il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti; la nuova disciplina dei licenziamenti; i nuovi ammortizzatori sociali e le politiche attive

per il ricollocamento. Sono tra le principali novità introdotte dai primi decreti attuativi del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo del premier Matteo Renzi.

Ma come cambiano le regole sul mercato del lavoro? A chi si applicano le tutele crescenti? Qua-li sono le criticità di interpretazione e applicazione delle nuove norme? A queste e altre domande si è cercato di dare risposta all’incontro organizzato il 24 marzo scorso dalla Delegazione piovese di Con-findustria a cui hanno partecipato una quarantina di imprenditori locali.

È stato un momento di informazione e di con-fronto per fare chiarezza sul nuovo regime e fornire agli imprenditori gli elementi operativi della riforma.

Anche perché, stima Confindustria Padova, il 33 per cento degli imprenditori farà nuove assunzioni a tempo indeterminato utilizzando la decontribuzione e il 24,7 per cento il nuovo contratto a tutele cre-scenti. Ma il 40 per cento aspetta di formarsi un’opi-nione chiara sul nuovo regime.

“Il Jobs Act coglie quelle esigenze di certez-za normativa e di flessibilità dell’organizzazione che le im-prese da lungo tempo chiedeva-no - ha spiegato la presidente della Delegazione Confindustria Piovese, Chiara Rossetto - si tratta di un primo passo verso una riforma del lavoro che incoraggi le aziende che investono nello sviluppo e nel lavoro, che trasferisce la protezione del lavoratore dal posto di lavoro ad un sistema che lo tuteli con ammortizzatori efficienti,

prevede misure attive per il ricollocamento e più forma-zione. La concomitanza degli sgravi contributivi per trentasei mesi potrà determinare un im-pulso alle assunzioni stabili”.

“Le imprese – ha detto - sono pronte a fare la propria parte. Ma la spinta decisiva all’occupazione verrà solo dalla ripresa del ciclo economico, di domanda interna e investimenti su cui andranno concentrate le politiche economiche

e fiscali del governo e le decisioni delle aziende”. All’incontro hanno preso parte anche Stefano

Sancio e Tommaso Gardin, entrambi dell’area Lavoro e previdenza di Confindustria Padova. Una iniziativa analoga è quella realizzata dal Comune di Sant’An-gelo il 16 marzo scorso in sala della Costituzione.

Ad illustrare gli effetti della riforma c’erano Luca Torno, consulente del lavoro; il senatore Giorgio Santini in commissione Bilancio e Christian Ferrari, segretario Cgil Padova.

di Marrtina Maniero

Economia e lavoro Gli imprenditori piovesi si sono confrontati sul tema del lavoro

Jobs Act, si torna ad assumere

Il presidente della delegazione Confindustria Piovese Chiara Rossetto

Confindustria Padova stima che il 33 per cento degli imprenditori farà nuove assunzioni a tempo determinato

È stato pubblicato il bando regionale di ammissione al Servizio civile vo-lontario per l’anno 2015. Per il Comune di Piove di Sacco si selezionano in tutto 12 persone di età compresa tra i 18 e i 28 anni per due distinti

progetti: “Disarmatevi e partite” e “Culture in movimento”. Per il primo progetto si cercano 7 persone che opereranno in 5 sedi diver-

se. Tre volontari alla casa di riposo di Noventa Padovana; uno al Craup di via Botta; uno al Craup casa di soggiorno a Piove di Sacco; uno al Craup di Stra e un altro al settore Servizi sociali del Comune.

L’impegno è di dodici mesi per un totale di 30 ore settimanali per le quali è previsto un compenso mensile di 433,80 euro. Le domande vanno redatte su appositi moduli scaricabili dal sito del Comune www.comune.piove.pd.it. Le richiesta andranno consegnate a mano (direttamente all’Ufficio relazioni con il pubblico del Craup di via Botta); tramite il servizio postale (in via Botta, 15

– 35020 Piove di Sacco) oppure con posta elettronica certificata all’indirizzo [email protected]. Info: 049.9712658; 348.0845361; [email protected]. Per il secondo progetto si cercano invece 5 volontari da impiegare nel-le biblioteche di Piove di Sacco e di Conselve. Anche in questo caso si richiede un impegno di 30 ore a settimana per 12 mesi per un compenso di 433,80 euro mensili. Tra le attività richieste ci sono la promozione della lettura e della creatività infantile; la gestione degli incontri di lettura e laboratori artistici; la gestione dell’interscambio librario; l’organizzazione di eventi culturali e la loro pubblicizzazione. Per partecipare va compilata la domanda online sul sito del Comune allegando il proprio curriculum vitae e le attestazioni dei titoli conse-guiti. Successivamente verrà stillata una graduatoria a cui seguiranno i colloqui. Domande all’Ufficio protocollo del Comune.

Entrambi i bando scadono il 16 aprile.

reazioni pubblicato il bando regionale di ammissione al Servizio civile volontarioil comune Di pioVe seleziona 12 raGazzi Dai 18 ai 28 anni

Ma.Ma.

Rossetto: “Il Jobs Act coglie quelle esigenze di certezza normativa e flessibilità che le imprese chiedono”

Il Comune seleziona 12 ragazzi da collocare in due distinti progetti

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10 Piove di Sacco

Passato, presente e futuro si fondono in un unico momento con la ristruttura-zione, e la successiva inaugurazione,

di Palazzo Armonia, nel centro storico di Piove di Sacco.

Si è tenuta lo scorso 21 marzo l’inau-gurazione dell’ex palazzo Galvan, oggi denominato Palazzo Armonia, sito in via Garibaldi proprio a fianco di palazzo Grade-nigo, storica villa veneta divenuta ormai un simbolo per Piove di Sacco. Una ristruttura-zione di grande valore, che ha dato nuova vita ad un altro palazzo storico cittadino, tramite un progetto ambizioso, che striz-za l’occhio anche alla volontà di rilancio e riscatto economico per una delle principali vie del centro. Al piano terra del palazzetto hanno trovato posto, infatti, proprio due atti-vità economiche, ovvero “Estetica Armony” e “Loft Parrucchieri”.

Al primo piano, invece, sono stati realiz-zati tre attici di grande pregio e dalla strut-tura atipica, come spiegato da Renato Dal Santo, proprietario dell’immobile nonché

agente immobiliare da 25 anni. “Il progetto legato alla ristrutturazione

di Palazzo Armonia si è basato innanzitutto su di un’intuizione, focalizzandosi su ciò che l’immobile avrebbe potuto diventare – ha spiegato Dal Santo, che oggi si occupa di immobili di pregio, ed è esperto nell’ambito degli studi di fattibilità per la valorizzazione degli stessi – Sono state perseguite tre fina-lità. Una di carattere personale, in quanto era mio desiderio tornare a vivere nel centro storico piovese: ho portato la mia dimora, infatti, in uno dei tre attici del palazzo. La seconda, legata alla mia attività lavorativa,

era quella di creare un biglietto da visita della stessa per i prossimi anni. Il terzo obiettivo, invece, è quello di creare una so-cietà con altri artigiani per eseguire lavori di ristrutturazione allo scopo di valorizzare gli immobili storici del Piovese”.

Obiettivi ambiziosi, quelli di Dal Santo, che ben si sposano con le finalità di valo-rizzazione e rilancio economico del centro storico perseguite dall’amministrazione co-munale.

“Fa sempre piacere quando un pezzo della storia di Piove di Sacco viene recupe-rato e restaurato con grande qualità – ha

commentato soddisfatto l’assessore al Commercio e alle attività produttive Luca Carnio, presente all’inaugurazione – ma questo progetto, di concerto anche con l’iniziativa Piove Shopping, può inserirsi nell’ambito del recupero e del rilancio di via Garibaldi, che soffre più di altre vie del cen-tro. Va detto, inoltre, che la ristrutturazione dell’immobile è stata realizzata in continu-ità con la tradizionale struttura dei portici, che caratterizzano il centro storico cittadino. Si tratta, senza dubbio, di un altro bel luogo nella nostra bella città”.

Le tre residenze poste al primo piano

del palazzo presentano, come illustrato dal Dal Santo, una struttura atipica, in quanto si sviluppano su tre livelli affiancati, con un reparto giorno, un reparto notte ed un atti-co. Le stanze sono caratterizzate da grande luminosità ed è prevista anche la possibilità di disporre di un ascensore interno.

“Nel reparto giorno – ha spiegato, infine, Dal Santo – Sono presenti logge ricavate da vetrate in cristallo, caminetto e soppalchi. C’è la possibilità, inoltre, di avere una zona palestra e sauna, oltre a posti auto sul retro e cantina”.

di Linda Talato

Centro storico La cerimonia d’inaugurazione

Alcuni momenti della cerimonia d’inaugurazione del ristrutturato palazzo Armoniacon l’assessore Luca Carnio al taglio del nastro

Si trova proprio a fianco di palazo Gradenigo. La ristrutturazione va incontro al progetto dell’amministrazione di rilancio di via Garibaldi

Palazzo Armonia ritrova il suo splendore

Il centro sinistra si è impegnato, se vincerà le elezio-ni, a ridurre in maniera sensibile i costi della politica della nostra regione. Alessandra Moretti si propone di risparmiare quasi 60 milioni di euro in 5 anni tagliando indennità, rimborsi spese, assegni di fine mandato e vitalizi. Non posso che essere d’accordo con questa proposta. Come dico da mesi bisogna iniziare a ridur-re costi e sprechi partendo dai vitalizi ai politici, che rappresentano agli occhi del cittadino un privilegio ingiustificabile. Questo vale per i futuri consiglieri, ma anche (almeno in parte) per chi gode già di questo privilegio. In questa fase di crisi economica è difficile spiegare perché un politico che abbia fatto un’espe-rienza politica di 10 anni abbia diritto a un profumato vitalizio. Qualcuno ha bollato questa mia proposta come populismo o semplificazione, non sono d’ac-cordo, credo che sia giusto e doveroso. Ognuno deve fare la sua parte per rimettere in piedi il sistema. Non ci si può arroccare sulla questione dei diritti acquisiti che in altri casi ben più spinosi – vedi pensioni – sono stati toccati in nome dei conti pubblici. Una politica seria e responsabile deve mettere mano ai vitalizi e i politici di lungo corso, siano essi di sinistra o di de-stra, devono dare il loro contributo. Anche questo è rinnovamento. Non si tratta di un vezzo o di una mano-vra di poco conto. Secondo le stime fatte è sufficiente ricalcolare i vitalizi degli ex consiglieri regionali con

metodo contributivo (come quello di tutti i comuni cittadini) per otte-nere un risparmio di 42 milioni di euro in 5 anni. Con questa cifra si potrebbero per esempio sostenere disoccupati e imprese. Sono quindi d’accordo con Alessandra Moret-ti quando dice che chi si oppone a questa misura politica sembra vivere su un pianeta diverso ri-spetto a chi fa fatica ad arrivare a fine mese e il vitalizio è un odioso privilegio per cui la Regione Veneto spende ogni anno più di 11 milioni di euro. Al taglio dei costi della politica bisogna ag-giungere una forte riduzione delle società partecipate e dei loro consigli di amministrazione, la razionalizza-zione del sistema sanitario e della sua governance e la massima trasparenza nella gestione degli appalti. Già durante la mia esperienza di amministratore pubblico come Sindaco di Cadoneghe e durante il mio lavoro per la nascita dell’Unione dei Comuni del Mediobrenta ho fortemente sostenuto questa idea, e la sostengo ora più che mai. L’obiettivo è quello di spendere meno per la politica, ma spendere meglio. Voglio una poli-tica efficiente, responsabile e sappia dare risposte concrete al cittadino

Ridurre costi della politica: spendere meno, spendere meglio

elezioni Regionali 2015

il candidato per il PD alle elezioni regionali

del Veneto indica tra le priorità il taglio dei costi della politica e il rilancio dell’economia attraverso

il sostegno a imprese e lavoratori

Sostenere le imprese e i lavoratori per rilanciare l’economia venetaIl Jobs Act sta funzionando an-che in Veneto. È quanto emerge dai primissimi dati sulle assun-zioni nella nostra regione nel 2015. Rispetto a un anno fa, i contratti a tempo indeterminato stanno crescendo con una pro-gressione stupefacente: +18% a gennaio, +46% a febbraio e addi-rittura +71% a marzo, mentre si riduce il ricorso ad alcune forme di lavoro precario come i con-tratti intermittenti e parasubor-dinati. Saranno i prossimi mesi,

naturalmente, a dirci se questo trend positivo si consoliderà. Molto dipenderà dal ritmo della ripresa economica: per il momento la crescita 2015 è stimata a +0,6% in Italia e +0,7% in Veneto per poi accelera-re il prossimo anno. Ma una cosa è certa: la scelta del governo Renzi di scommettere sul lavoro stabile introducendo il nuovo contratto a tutele crescenti e incentivandolo attraverso gli sgravi Irap e contributi-vi si sta dimostrando vincente. In questo contesto, anche la Regione può e deve fare la sua parte. Serve un Jobs Act veneto, che si affian-chi a quello nazionale per rafforzare la creazione di lavoro. Il pacchetto di interventi proposto da Ales-

sandra Moretti punta sui giovani e sugli over-50. Per i primi propone un buono di 500 euro mensili per dodi-ci mesi, vale a dire 6.000 euro aggiuntivi agli incentivi già previsti dalla legge di stabilità 2015 per dare al maggior numero possibile di under-29 l’opportunità di iniziare un percorso lavorativo e di conquistare l’indipendenza economica. A questo intervento si affianca una proposta mirata al mondo delle pro-fessioni, incentivando l’assunzione di giovani negli studi professionali con contratto di apprendistato. Per i secondi (over-50) – che al dramma della disoc-cupazione uniscono l’angoscia per una famiglia da mantenere – l’idea è investire sulla riqualificazione professionale, attraverso progetti di formazione af-fiancati al lavoro in azienda. Questi interventi devono inserirsi in un quadro di forte investimento sul sistema produttivo della no-stra regione. Nel 2014, crisi o non crisi, le 439 mila imprese venete sono riuscite a esportare all’estero 54 miliardi di euro, con una crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente (superiore al +2% medio nazio-nale). Spesso lo hanno fatto da sole. Noi proponiamo di aiutarle, favorendo l’accesso delle piccole e medie imprese ai mercati internazionali, creando una rete di sportelli “anti-burocrazia” e finanziando con con-tributi a fondo perduto gli investimenti dell’imprendi-toria femminile, giovanile e innovativa.

le proposte del candidato Mirco gastaldon

gaStalDon: in Regione ReSPonSabilità e PRoPoSitiVità

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12 Piove di Sacco

di Martina Maniero

L’assessore Lucia Pizzo e il dirigentescolastico Caterina Rigato spiegano le modalità e le motivazione della scelta per rassicurare i genitori

Scuola e formazione degli adulti Il Centro territoriale permanente trasloca e lascia la scuola media Davila

Cfp, il trasferimento alla primaria Boschetti Alberti fa discutere

Fa discutere la decisione di trasferire le attività del Centro territoriale per-manente, l’istituto per la formazione

degli adulti, dalla scuola media Davila alla primaria Boschetti Alberti. Per fare chiarez-za il vicesindaco e assessore alla Scuola, Lucia Pizzo e il dirigente scolastico, Cateri-na Rigato hanno inviato una nota esplica-tiva ai genitori dei ragazzi ricordando che il Ctp è una realtà presente sul territorio da molti anni e che la decisione di trasferirlo è stata presa di concerto tra il Comune, gli organi collegiali della scuola, i docenti e la dirigenza del Ctp.

“Non vi è alcuna promiscuità di spazi – spiegano - ma le classi dei bambini saranno tutte al piano terra, con una collocazione più opportuna per la didattica. Ci sarà uno spazio dedicato e riservato agli adulti che utilizzeranno aule e servizi igienici esclusi-vamente al piano superiore ed entreranno nell’edificio dall’entrata laterale”.

“Lo spostamento delle aule al piano terra (che ospiterà due classi terze e una quinta) – aggiungono - sarà più funzionale anche per i disabili. Inoltre le aule saranno dotate di lavagne Lim (lavagna interattiva multimediale)”.

“L’amministrazione comunale – fanno presente - ha finanziato anche l’adegua-mento impiantistico di un’aula al piano superiore in cui verrà realizzato, con i fondi del Ctp, un innovativo laboratorio di infor-matica che potrà essere utilizzato anche dagli alunni della scuola primaria in orario antimeridiano a seguito di apposita conven-zione che ne regolerà l’uso”.

“Attualmente – ricordano - gli alunni della scuola primaria non possono usufruire del laboratorio informatico al piano terra in quanto del tutto obsoleto e situato in un’au-la molto piccola”.

Lo spostamento delle attività del Ctp alla scuola primaria avverrà non appena saranno ultimati i lavori di predisposizione delle aule.

“Qualsiasi eventuale problematica - concludono il vicesindaco e il dirigente - sarà certamente monitorata dalle docenti al fine di prevenire possibili disagi”.

Polemizzano i consiglieri della Lega e civica Forza Piove: “Si è creata una logica e comprensibile preoccupazione che si sareb-be potuta evitare se la circolare esplicativa del Comune fosse arrivata ben prima di marzo”. “Il Comune – fanno notare - ave-

Gli studenti dell’istituto De Nicola a Canterbury per consolidare il loro inglese.

Anche quest’anno, tra le attività in ambito europeo, nell’istituto superiore piovese è stato organizzato un soggior-no di studio all’estero, che si è svolto a Canterbury, in Inghilterra. 42, in to-tale, gli studenti coinvolti nel progetto, provenienti dalle classi 3 AET e BET del corso turistico, che si sono recati per una settimana nel Regno Unito, allo scopo di approfondire la conoscenza della lingua inglese, ma anche per vivere a contatto con la cultura anglosassone.

“In questa settimana, gli studenti hanno potuto confrontarsi con le abitu-dini e lo stile di vita inglesi, alloggiando in famiglie che si sono dimostrate dispo-nibili ed accoglienti e, contestualmente, frequentando tutte le mattine lezioni di lingua inglese nella scuola “Concorde International” di Canterbury, tenute da insegnanti madrelingua – ha spiegato, attraverso un comunicato stampa, la di-rigente scolastica, Silvia Polato - Oltre allo studio – continua - gli alunni sono stati impegnati anche in altre attività che hanno completato le loro giornate”.

Oltre alle lezioni in aula, gli studenti sono stati, infatti, impegnati anche in un tour, accompagnati dai loro insegnanti, alla scoperta della città, con visite alla cattedrale cittadina e al museo, oltre che alla scoperta della città medievale, con visite al castello normanno.

“Non è mancata anche una gita a Londra, in cui i ragazzi hanno seguito un itinerario che ha permesso loro di cono-scere i più importanti monumenti della capitale, tra cui Big Ben, Westminster Abbey, Houses of Parliament, Bucking-ham Palace, Trafalgar Square, British Museum e Covent Garden” ha commen-tato Polato.

“Il programma del soggiorno in Inghilterra è stato sicuramente in-tenso – ha concluso - e ha permesso agli studenti di vivere un’indimentica-bile esperienza di crescita, sia a livello personale, imparando a destreggiarsi e relazionarsi in contesti familiari, sociali ed urbani non noti, e quindi ad aumen-tare la propria autonomia e autostima, sia a livello professionale, preparandoli, come l’indirizzo di studi richiede, ad una dimensione europea del sapere”.

neWs

Scuola e lingue straniereGli stuDenti Dell’istituto De nicola a canterbury per miGliorare l’inGlese

Linda Talato

La scuola primaria Boschetti Alberti e l’assessore Lucia Pizzo

va stabilito questo trasferimento con una delibera di giunta nel mese di settembre, possibile non ci sia stato modo e tempo di informare adeguatamente i genitori in-teressati dell’ iniziativa?”. “Ad ogni modo – concludono - vigileremo con attenzione perché le premesse non sono per niente positive”.

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di Alessandro Cesarato

14 Pontelongo

Una rivoluzione urbanistica senza prece-denti: dopo quasi due secoli il Molino Rossetto Spa potrebbe spostare la sua

attività dal centro storico del paese. La Giunta comunale ha approvato un preaccordo con la proprietà dell’azienda con il quale si possono iniziare degli studi di approfondimento e ana-lisi per la definizione dello spostamento dello stabilimento. Dopo 170 anni di presenza sul territorio, la famiglia proprietaria da cinque generazioni dell’azienda affacciata ai muraz-zi del Bacchiglione, in pieno centro storico, a fine dello scorso anno ha rivolto un’iniziativa al Comune chiedendo, nello specifico, di va-lutare la possibilità di realizzare un intervento di recupero e riqualificazione dell’area di via Indipendenza mediante lo spostamento dell’attività artigianale in un’atra più consona rispetto all’attuale, con la contemporanea con-versione della cubatura esistente in residenzia-le procedendo, in questo modo, alla bonifica dell’area. Il Molino Rossetto si è reso inoltre disponibile, in rispetto delle indicazioni fornite dalla pianificazione urbanistica comunale, a

contribuire alla realizzazione e al miglioramen-to di infrastrutture di interesse pubblico, anche fuori dall’ambito di intervento. Una proposta, quella dell’azienda, formulata in funzione anche di una scelta strategica che mira a un rinnovamento dei propri prodotti attraverso una lavorazione che impieghi nuove tecnologie che garantiscano una qualità maggiore. L’attuale collocazione dell’attività molitoria non consente un completo rinnovamento dei macchinari e dei procedimenti produttivi, come invece potrebbe avvenire con un ampliamento del nuovo sta-bilimento di via Stazione. L’amministrazione comunale, da parte sua, impegnata tra l’altro su più fronti per la riqualificazione del centro storico, ha seriamente preso in considerazione

la proposta che eliminerebbe i problemi legati al traffico pesante e alle emissioni inquinanti. Il preaccordo prevede che entro i prossimi due mesi Molino Rossetto debba presentare tutta la documentazione progettuale mentre il Comune dovrà predisporre le necessarie varianti urbani-stiche. “Le operazioni che abbiamo attuato - ha commentato il sindaco Fiorella Canova - rap-presentano le premesse per il completamento di un progetto necessario per la rivitalizzazione del nostro paese”.

Urbanistica La proprietà ha proposto al Comune di realizzare un intervento di recupero dell’area

Dopo 170 anni il Molino Rossetto potrebbe lasciare il centro

Il Molino Rossetti

Sempre meno alunni iscritti nelle scuole del paese: il circolo locale del Pd lancia l’allarme sulla sostenibilità dell’offerta

formativa. Alla base di tale preoccupazione i numeri di oggi e le proiezioni future. Dei 34 alunni che attualmente frequentano la classe quinta nelle due scuole primarie, la Montessori e la paritaria Galvan, solo 22 risultano iscritti, per il prossimo anno scolastico, alla scuola me-dia Leopardi.

“Significa che le famiglie di 12 alunni - evidenzia il segretario del circolo, Piergiorgio Tamiazzo - hanno deciso di non iscrivere i figli a Pontelongo. Considerando che alcuni alunni frequentanti la Galvan non sono residenti in pa-ese e che tutte le famiglie di origine straniera (13, tutte alla Montessori) hanno iscritto i figli alla Leopardi, i genitori che hanno scelto di iscri-vere altrove i figli sono tutti italiani”.

Tutto questo per dire che dal prossimo anno la scuola media perderà una classe. “Se il trend continuasse - aggiunge Tamiazzo - presto

resterà una sola sezione, con conseguenze di impoverimento definitivo e irreversibile come la perdita di cattedre e di risorse per la didattica che ora sono distribuite proprio in base al nu-mero degli alunni”. I

Il circolo del Pd lancia così alcune proposte e invita l’amministrazione a farsi carico della problematica. “Un intervento tempestivo - chiedono Tamiazzo e i suoi - per ripristinare la fiducia dei genitori nell’offerta formativa della scuola pubblica del nostro paese. Confidiamo inoltre che l’amministrazione, come da impe-gni presi, convochi quanto prima un’assemblea pubblica di spiegazione, di chiarimento, di con-fronto e di indirizzo, anche a sostegno delle iniziative di Piove di Sacco finalizzate a una programmazione equa e solidaristica dell’offer-ta formativa del territorio”.

IL CIRCOLO pD LANCIA L’ALLARME: SEMpRE MENO ISCRITTI ALLA MEDIA LEOpARDI

Scuola media secondariaSolo 22 bambini risultano iscritti alla Leopardi

A.C.

E’ partita la campagna Ecopunti con i rifiuti che si possono tra-sformare in buoni sconto da

usare nei negozi del paese. Una strategia virtuosa ideata

dall’amministrazione per incentivare una gestione collettiva dei rifiuti più consapevole e, contemporaneamen-te, ridare un po’ di fiato all’econo-mia locale e ai suoi operatori.

Il meccanismo è molto sempli-ce. Tutti i residenti che utilizzano il conferimento all’ecocentro di Via Dante possono ottenere dei punti che si possono tramu-tare in buoni sconto da presentare negli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa e che espongono la relativa vetrofania.

Tutti i punti maturati sono caricati sul codice fiscale di ciascun cittadino e ne è tenuta traccia e contabilità su un apposito sistema informatico creato allo scopo. In ogni mo-mento è possibile verificare il proprio saldo e trasformare facilmente i punti accumulati in Ecobuoni.

E’ possibile farlo dal computer di casa, all’ecocentro e nella biblioteca comunale. Il regolamento e tutte le informazioni sono disponibili sul sito del comune come la lista dei negozi che aderiscono alla campagna. Importante infatti è stato il contributo e la disponi-bilità di “Botteghe per Pontelongo”, associazione di commercianti, artigiani e imprenditori pontelongani che negli ultimi anni si è fortemente spesa per creare un clima partecipativo per tutta la comunità e per sostenere e rilanciare le attività commerciali e artigianali del paese.

Tutte le informazioni sono disponibili in municipio e sul portale www.pontelongo.ecopunti.it.

Territoriopartita la campaGna ecopunti: i rifiuti si trasformano in buoni sconto

A.C.

La locandina dell’iniziativa

neWs

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15Legnaro

di Martina Maniero

In arrivo dalla Regione 44mila euro per Legnaro che sono finalizzati a due distinti interventi: 40mila euro per un magazzino comunale, e 4mila euro per la casa del custode

Ambiente Annunciati i beneficiari dei finanziamenti regionali per liberare edifici pubblici dall’eternit

Amianto, il Comune ottiene un contributo per lo smaltimento

È in arrivo dalla Regione un contributo di 44 mila euro per lo smaltimento dell’amianto: Legnaro rientra nella gra-

duatoria dei trentuno Comuni che potranno beneficiare dei finanziamenti regionali per liberare gli edifici pubblici dall’eternit.

Ad annunciarlo il 12 marzo scorso in una conferenza a Palazzo Balbi (Venezia) è stato l’assessore regionale alle Politiche am-bientali, Maurizio Conte insieme alla presi-dente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello, al direttore generale dell’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (Arpav), Carlo Emanuele Pepe e al responsabile del Centro regionale sull’a-mianto (Cra), Claudio Martinelli.

La Regione in collaborazione con Arpav

e Anci Veneto, ha stanziato complessiva-mente 500 mila euro che andranno a finan-ziate trentatré interventi di bonifica degli edifici pubblici interessati alla presenza di amianto. Tra questi sono comprese scuole, biblioteche, palestre, cinema e teatri.

A Legnaro andranno com-plessivamente 44 mila euro per due distinti interventi (ri-spettivamente da 4 e da 40 mila euro).

“La somma maggiore - ha spiegato il sindaco Giovanni Bettini - è destinata al magazzino comunale, ancora rivestito di

eternit mentre quella minore per la casa del custode”.

Oltre a Legnaro in graduatoria c’è anche Piove di Sacco che ha ottenuto un contributo di 3.500 euro sui 4.500 richiesti per lavori alle centrali termiche. Il progetto è stato av-

viato dalla Regione nel 2012 attraverso la raccolta, in una banca dati informatizzata, di tutte le scuole e degli edifici pubblici in cui siano ancora presenti elementi in amianto. La mappatura è stata affi-

data all’Arpav mentre all’associazione dei Comuni il supporto tecnico e informativo alle municipalità. Ora l’obiettivo, ha auspi-cato l’assessore Conte, è quello di rendere

il contributo un fondo di rotazione garantito dal bilancio regionale in grado di sostenere anche altri interventi.

Pavanello (Anci) ha evidenziato che i Comuni a cui è stato assegnato il finan-ziamento non sono di grandi dimensioni e quindi si tratta di un sostegno economico molto importante. Pepe (Arpav) ha anche

illustrato i risultati della mappatura, attività completata ai primi di ottobre del 2014 e alla quale hanno risposto il 62% degli enti interpellati. Martinelli (Cra) ha infine fatto presente che l’operazione di censimento proseguirà anche nei prossimi mesi, am-pliando la tipologia delle strutture oggetto di indagine.

Verrà inaugurato il primo maggio alle ore 11 in piazza Costituzione a Le-

gnaro, il Monumento dedicato agli Invalidi del lavoro e delle morti bianche.

Una cerimonia fortemente voluta e sostenuta con grande entusiasmo da Olindo Malim-pensa, presidente dell’Associa-zione nazionale mutilati e in-validi del lavoro della sezione di Legnaro.

La cerimonia sarà prece-duta da una santa messa che verrà celebrata nella vicina chiesa del capoluogo. La ma-nifestazione ha già raccolto numerose adesioni, tra queste anche quelle dei tanti iscritti e simpatizzanti delle sezioni Anmil della Provincia di Pado-va. Il monumento, il cui taglio del nastro è previsto anche alla presenza delle istituzioni loca-li, si compone di un blocco di marmo (un 50x50 centimetri all’incirca) sopra il quale è stata posizionata una scultura che riproduce numerosi attrezzi “del mestiere”. Tra questi una incudine, una mazzetta e una chiave. Alla base sarà posta una targa commemora-tiva. La partecipazione è libera.

neWs

Il 1° maggiol’inauGurazione Del monumento DeDicato aGli inValiDi Del laVoro e Delle morti bianche

Ma.Ma.

La Regione con Arpav e Anci ha stanziato complessivamente 500mila euro per 33 interventi di bonifica

Lo schizzo del monumento

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Guidati da sciamani, “sahumatrici”, “malin-ches”, “caracoleros” e “atecocoiani”, tutti vestiti di maschere e piume, al ritmo di suoni ancestrali scanditi dai tamburi, i partecipanti incessantemente hanno eseguito i passi ca-ratteristici di questo tipo di danza che rappre-sentano tutti gli elementi naturali: l’acqua (zigzagando), il vento (girando o facendo

delle giravolte complete), la terra (avanzan-do sfregando con i piedi) e il fuoco (saltando sul posto e avanzando e retrocedendo).

16 Correzzola

Cultura e tradizione Azteca hanno fatto tappa per due giorni in Corte Benedet-tina per celebrare l’arrivo della prima-

vera. Un turbinio di colori, musica, danza, ritmo, movimento e canto, ma anche di momenti di preghiera e veglia. Un evento di portata mondiale, visto che questa è stata la prima volta che una cerimonia di questo tipo ha valicato l’oceano per essere proposta nel continente europeo. L’evento è stato organizzato dall’associazione culturale “Il sentiero di Yara” in collaborazione con la “Comunidad tradicional Azteca-Mexicana en Europa” e il patrocinio del Comune. Nel fine settimana che ha coinciso con il cambio di stagione, nel complesso benedettino, si sono riunite genti provenienti dal Sud Ameri-ca, dagli Stati Uniti e da vari paesi europei, tutte collegate dalla comune origine legata alla tradizione azteca. Oltre un centinaio di persone si sono ritrovate per la cerimonia di benvenuto alla primavera, in corrisponden-za dell’equinozio. Si celebrava il ritorno del signore Xipe Totec, divinità che presiedeva

alla rinascita, al passaggio dalla morte alla vita e viceversa, dio dell’agricoltura e delle stagioni. Si tolse la pelle per dare nutrimen-to all’umanità, simboleggiando il seme del mais che perde la scorza esterna per germo-gliare. La prima parte dell’incontro è stata dedicata a una lunga veglia per onorare gli antenati con fiori e campi. Il giorno successi-

vo, all’aperto, attorno ad uno degli alberi se-colari della Corte, è stato invece il momento molto emozionante della danza messicana tradizionale Azteca-Mexicana.

Non un semplice ballo, ma un rituale di sacrificio e ringraziamento, di purificazione del corpo e della mente. Un mezzo per cercare l’armonia con la terra e il cosmo.

di Alessandro Cesarato

Due giorni di celebrazioni, di balli e rituali di sacrificio e purificazione per salutare l’arrivo della nuova stagione

L’evento Oltre un centinaio le persone intervenute alla Corte Benedettina

Cultura e tradizione Atzeca per celebrare la primavera

Approda per la prima volta in Eu-ropa il tradizionale cerimoniale azteco per la celebrazione

dell’arrivo della primavera e sceglie una location di grande effetto, ovve-ro la Corte Benedettina di Correzzo-la. Un evento dal singolare fascino e misticismo, che si è in uno dei luoghi storici più affascinanti nel territorio del Piovese, che è stato animato per due giorni da rituali attorno al fuoco, danze etniche e costumi tipici della comunità azteca. L’iniziativa, che ha riunito comunità provenienti dal Sud America, dagli Stati Uniti e da vari paesi europei, era finalizzata a dare il benvenuto alla primavera, in occa-sione dell’equinozio, una cerimonia volta alla trasformazione e alla rina-scita, anche per quanto riguarda la terra, che conosce un vero e proprio risveglio nel periodo primaverile.

“Si tratta della prima volta, in Europa, in cui viene proposta una cerimonia di questa portata - ha commentato Diego Pasquali, consigliere comunale che ha seguito l’orga-nizzazione dell’evento, iniziata tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre – Tutto è nato a seguito dell’incontro con Michela Yara Crivellaro, persona di riferimento, nel nostro territorio, per queste comunità, che ha agito come una sorta di punto di incontro tra queste persone e l’amministrazione comunale”.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con la “Comunidad tradicional Azteca-Mexicana en Europa” ed il patrocinio del Comune di Correzzola.

“Si è trattato di una bella iniziativa e di un’assoluta novità – ha concluso Pasquali – e, se ci sarà l’occasione, sarebbe sicuramente interessante ripeterla. Nel caso in cui queste comunità ritenessero che il nostro comune possa tornare ad ospitarle anche il prossimo anno, da parte nostra ci sarà la massima disponibilità”.

Focusil consiGliere pasquali: “si tratta Della prima Volta in europa Di questa cerimonia”

Linda Talato

Un momento della cerimonia

Alcuni momenti della due giorni dedicata alle celebrazioni

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19Sant’Angelo di Piove

Il consiglio comunale a marzo ha approvato il bilancio di previsione, l’ultimo atto di spesso-re firmato dall’esecutivo guidato dal sindaco

Romano Boischio che chiude così la sua seconda legislatura.

Sul piano della fiscalità locale non ci sono novità: l’amministrazione uscente, com’era preve-dibile, ha deciso di mantenere invariate aliquote e detrazioni per Imu e Tasi. L’imposta sugli immobili resta allo 0,76% per le seconde case e allo 0,86% per i terreni agricoli; la tassa sui servizi indivisibili rimane allo 0,1% (la pagheranno anche gli inqui-lini nella misura del 10%) mentre l’Irpef, diversa per scaglioni di reddito, conferma l’esenzione a 10.500 euro. Le entrate tributarie garantiranno 1 milione 437 mila euro di cui 505 mila dall’Imu (al netto dei 322 mila che vanno ad alimentare il Fondo di solidarietà); 380 mila dalla Tasi e altri 505 mila dall’Irpef. Nessun aumento nemmeno per le rette dell’asilo, della mensa e del trasporto scolastico.

“È un bilancio sano – ha confermato il

vicesindaco e assessore al Bilancio, Chiara Be-netazzo - che conta su entrate proprie ma la cui predisposizione è stata difficile e laboriosa perché anche quest’anno ha risentito delle varie manovre governative e soprattutto del drastico calo delle risorse pubbliche agli enti locali”. Dati alla mano i trasferimenti statali quest’anno arrivano a 455 mila euro (meno 79 mila rispetto allo scorso anno e addirittura meno 862 mila euro se confrontati con il 2010).

“Nonostante questi tagli – ha detto il vice-sindaco – l’amministrazione ha comunque deciso

di non aumentare né le imposte né le tariffe che anche quest’anno solo tra le più basse della Sac-cisica”.

“Ancora una volta - ha evidenziato - abbiamo voluto salvaguardare le risorse destinate al sociale e alla scuola e quelle per i servizi alla persona, a conferma dell’attenzione per verso le fasce deboli della popolazione”. Nessun taglio ai servizi dun-que ma un significativo investimento nelle politi-che sociali (il 21% della spesa) e per l’istruzione (11%) per un conto complessivo che tra cultura, educazione e sport mette sul piatto oltre 570 mila euro. Tra le cifre più significative ci sono quelle le-gate alle sanzioni (1 milione e 100 mila euro) che per buona parte contano sull’autovelox installato lungo la Strada dei Vivai.

“Una somma che - ha tenuto precisare la il vicesindaco - al netto delle spese collegate arriverà a 600 mila euro e che comunque non finanzia i servizi fondamentali ma andranno ad aumentare capitoli di spesa prima sacrificati come quelli per la manutenzione della viabilità e dell’illuminazione”.

di Martina Maniero

L’Imu resta allo 0,76 per cento per le seconde case e 0,86 per cento per i terreni; la tassa sui servizi indivisibili rimane allo 0,1 per cento

Amministrazione Approvato il bilancio di previsione

Nessun aumento per imposte e tariffeAiuti alle famiglie in difficoltà per pagare le bollette: il Comune ha

riaperto i termini del bando di gara che permette di accedere ai contributi per le spese relative alle utenze domestiche di luce,

gas, gasolio, pellet e legname. Ne possono usufruire tutti i residenti in paese che stanno attra-

versando un momento di difficoltà economica; chi ha perso il posto di lavoro oppure è in cassa integrazione; impiegati con il contratto di solidarietà ma anche imprenditori che hanno chiuso la partita Iva.

I beneficiari riceveranno un sussidio economico del valore mas-simo di 250 euro e saranno selezionati in base al reddito Isee (con le nuove modalità in vigore da gennaio di quest’anno) che non deve essere superiore 15 o 17 mila euro (in quest’ultimo caso si deve rispondere a particolari requisiti).

Il bonus verrà assegnato agli aventi diritto per una quota pari al 70% della spesa sostenuta, e documentata, per i consumi energetici che vanno dal primo luglio 2014 al 30 maggio di quest’anno. Se le risorse del Comune non dovessero bastare a soddisfare tutte le domande, i contributi verranno ridotti in misura percentuale a tutte le persone che ne hanno fatto richiesta.

“Questa iniziativa – spiegano dal Comune – cerca di sostenere e di riattivare la capacità economica di quei cittadini in difficoltà o in situazione di disagio proprio a causa del perdurare della crisi econo-mica”.

Le domande vanno presentate all’ufficio Protocollo del Comune entro il 20 giugno. Il modulo è online sul sito www.santangelopiove.net. Informazioni all’ufficio Servizi alla persona negli orari di apertura al pubblico (tutti i giorni dalle 11 alle 13 e il martedì anche dalle 16 alle 19).

In alternativa si può chiamare il numero 049/9793965 o scrive-re una mail a [email protected].

bollette: aiuto alle famiglie Luce, gas, gasolio e pellet: aperti i bandi per i contributi per le utenze domestiche

Ma.Ma.

Internet senza fili, gratis, per tutti in tre aree pubbliche del paese grazie ai fondi del progetto “Veneto FreeWifi”. È attiva

da qualche settimana la rete cittadina attra-verso la quale si puàò navigare in internet con il proprio computer, tablet o smartpho-ne.

Gli hotspot sono stati installati in piazza IV Novembre a Sant’Angelo, in prossimità della parrocchia di Vigorovea e vicino agli impianti sportivi di Celeseo. Tre zone fre-quentate dalla cittadinanza e importanti anche sotto il profilo aggregativo. La rete municipale permetterà a tutti di navigare gratis fino a due ore al giorno per utente senza bisogno di particolari autorizzazioni o specifiche licenze.

Per accedere al servizio basterà re-gistrarsi e una volta ottenuto username e password si potrà accedere ad internet in modo libero e gratuito. Le uniche limitazioni riguardano il traffico dei dati: sono previsti 512 Kb in download e 128 Kb in upload. La durata delle credenziali invece è stata fissata in 6 mesi.

Dopo questo periodo l’utente interessa-to a continuare ad utilizzare il servizio dovrà registrarsi nuovamente. In questo modo il sistema riesce a garantire una periodica pulizia di username e password che non vengono utilizzate per lungo tempo.

“Siamo molto soddisfatti - ha detto il vicesindaco e assessore Politiche giovanili, Chiara Benetazzo – perché abbiamo avuto l’opportunità di offrire ai nostri cittadini, e a chi si trova nel nostro Comune, la possibilità di navigare in internet gratuitamente e di contribuire in questo modo ad una maggiore digitalizzazione del nostro territorio. Diven-ta infatti sempre più importante riuscire a dare questo tipo di servizi ai cittadini, al pari di quello che succede nelle città più grandi”.

“Grazie al nuovo servizio internet – ha concluso - sarà possibile sostare in panchine all’aperto del centro ed essere connessi, riuscendo così a fare ciò che normalmente viene fatto tutti i giorni per lavoro, studio o nel tempo libero solo all’interno della pro-pria casa”.

WIFI, INTERNET SENZA FILI gRATIS pER TuTTI IN TRE AREE pubbLIChE DEL pAESE

Ma.Ma.

Attiva da qualche settimana la rete cittadina

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20 Codevigo-Brugine

L’impianto idrovoro di Santa Margherita aperto al pubblico per un week end. In occasione della 23^ edizione delle Gior-

nate Fai di primavera, svoltasi il 21 ed il 22 marzo, l’impianto di via Idrovora, sito nella frazione di Santa Margherita, a Codevigo, è rimasto aperto al pubblico per delle visite guidate alla riscoperta di uno degli impianti architettonici che caratterizza il territorio del Piovese e che il Fondo per l’Ambiente Ita-liano ha voluto valorizzare e far conoscere da vicino.

“E’ stato un evento che ha portato oltre mille visitatori a Codevigo – ha spiegato entusiasta, al termine dell’iniziativa, Marco Boscolo Meo, responsabile del Fai Giovani di Padova, nonchè componente della dele-gazione padovana – e quello dell’Idrovora è stato il secondo sito maggiormente visitato della provincia di Padova, dopo Villa Giusti, sede dell’armistizio, a Padova”.

Con le Giornate di Primavera il Fai, ogni anno, incontra gli italiani nelle strade, nelle piazze e nei monumenti siti in tutto il terri-torio italiano, per condividere uno spettaco-lo di arte e bellezza dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il patrimonio artistico e naturalistico nazionale, rendendo eccezio-nalmente accessibili e a disposizione del pubblico centinaia di siti particolari.

Realizzato tra il 1886 ed il 1887, l’im-pianto idrovoro di Codevigo comprendeva inizialmente tre fabbricati: l’edificio principa-le con l’impianto, l’alloggio del macchinista e del fuochista e la carbonaia.

Nel corso del tempo il complesso subì numerose modifiche e, nel 1990, una commissione istituita per analizzarne il ren-dimento stabilì la necessità di utilizzare gas povero, per questo la carbonaia fu abban-donata e fu realizzato un nuovo impianto. Le modifiche più recenti risalgono al 2002,

quando il Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta, proprietario dell’idrovora, ha pro-mosso un progetto di sistemazione generale dell’impianto, allo scopo di valorizzarlo e renderlo accessibile al pubblico.

Venne ricostruito l’interno del capan-none dedicato al ricovero delle pompe di emergenza e restaurata l’ex carbonaia per realizzare un museo.

L’evento del 21 e 22 marzo è stato preceduto dalla conferenza “Aspettando le Giornate Fai: Lectio Magistralis di Claudio Grandis”, tenutasi giovedì 19, nell’audito-rium Giovanni Paolo II di Piove di Sacco, e a cui hanno preso parte anche l’assessore alla Cultura piovese, Paola Ranzato, ed il vicesin-daco di Codevigo, Nicolas Frison.

La visita all’impianto idrovoro è stata

completata anche da alcune iniziative col-laterali, tra cui “Alla scoperta delle bonifiche e dell’irrigazione”, visita guidata con labora-torio dedicata ai bambini, i dialoghi dell’O-steria Volante “Alvise Cornaro e il dibattito sule bonifiche nel Veneto del ‘500” e l’ac-censione dei motori diesel “Franco Tosi” dei primi del ‘900.

di Linda Talato

Oltre mille visitatori a Codevigo. Dal 2002 un progetto di sistemazione e valorizzazione dell’impianto per renderlo accessibile al pubblico

Giornata Fai primavera A Santa Margherita aperto alle visite del pubblico l’impianto di via Idrovora

L’Idrovora, fra i siti più visitati

La visita guidata all’impianto di via Idrovora a Santa MargheritaVisitatori in coda, in attesa di entrare

Scoprire i mercati rionali e contadini attraverso un’applicazione per il tele-fonino. Una maniera innovativa per

applicare la tecnologia mettendola diret-tamente al servizio della tradizione e del territorio per promuoverne prodotti tipici ed eventi culturali. E’ stata presentata ed è già disponibile la nuova app realizzata grazie al contributo anche del Gal Antico Dogado nell’ambito del progetto di cooperazione interterritoriale denominato Open Market.

Un risultato frutto di un efficace lavoro di squadra dove l’Antico Dogado (che com-prende anche i comuni della Saccisica di Arzergrande, Codevigo, Correzzola e Pon-telongo) ha lavorato in rete e in simbiosi con molti altri soggetti.

L’app vuole essere una guida pratica ai mercati rionali e contadini che si svolgono nei comuni di Abano Terme, Arzergrande, Bovolenta, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Candiana, Cavarzere, Chioggia,

Codevigo, Cona, Conselve, Correzzola, Este, Mira, Monselice, Montagnana, Pon-telongo, Terrassa Padovana e nell’area del Carso. Alla sezione dedicata ai mercati, se ne aggiunge una sui prodotti a marchio delle zone coinvolte e una dedicata agli eventi storici, culturali ed enogastronomici (sagre, fiere, feste, rievocazioni medieva-li, palii) che si svolgono tra la primavera e l’autunno nei territori interessati Infine, una quarta sezione è dedicata alla descri-zione delle “Isole di Qualità”, punti specifi-ci all’interno dei mercati rionali e contadini che raccolgono gli operatori del commercio fisso e ambulante impegnati a sostenere la promozione e la valorizzazione del pro-dotto italiano agroalimentare e artigianale.

L’app è scaricabile gratuitamente dal portale del Gal Antico Dogado (www.gal-dogado.it) e dal sito www.openmarket.italia.it.

prodotti tipici ed eventi culturalii mercatini rionali e Del contaDino a portata Di telefono

Alessandro Cesarato

neWs Brugine I contributi regionali per realizzare interventi nel territorio comunale

Superano i trecentomila euro i contribu-ti regionali che il Comune di Brugine è riuscito ad ottenere nell’arco degli

ultimi mesi. Cinquanta mila euro sono stati asse-

gnati per la prevenzione del rischio idraulico sul territorio. Nel concreto il Comune, in col-laborazione con il Consorzio di Bonifica Bac-chiglione che si occuperà della parte opera-tiva, ha avviato uno studio per fotografare l’attuale situazione della rete idrica locale, utile ad individuare potenziali situazioni di pericolo. A questa somma l’ente municipale aggiungerà altri 23 mila euro per interventi di sistemazione delle fossature.

55 mila euro sono stati riconosciuti invece per un ampio progetto che riguarda l’edilizia sportiva e altri 11.500 circa per quella scolastica. Con i primi si andranno a realizzare un nuovo blocco spogliatoi a ser-vizio del campo da calcio del capoluogo. Un intervento indispensabile per dare giusta ac-coglienza a tutte le squadre che si ritrovano a giocare nella struttu-ra sportiva. Il secondo finanziamento andrà impiegato invece per la sistemazione delle scuole elementari.

In un secondo momento potrebbero arrivare altri contributi che permetterebbero di mettere mano a tutti i plessi scolastici del paese.

Piccolo nell’entità ma pur sempre im-portante è il contributo di 5.800 euro che è stato assegnato per la redazione del Paes: il Piano di azione per l’energia sostenibile

che seguirà l’adesione del Comune al Patto dei sindaci.

Per interventi alla rete fognaria, da ese-guire in collaborazione con AcegasAps Amga, sono stati assegnati altri 150 mila euro. I lavori interesseranno via Boschetti.

Un altro importan-te contributo di 40 mila euro (10 li aggiun-gerà il Comune) è stato assegnato per la sistemazione delle aree verdi comunali. Sol-di che verranno spesi per la realizzazione di nuovi percorsi pedonali all’interno delle aree verdi, per la piantumazione di nuovi alberi e per la sostituzione degli arredi urba-

ni vecchi o rovinati come panchine, scivoli e altalene.

“Il progetto – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici e Ambiente, Fabio Ma-gagnato - riguarda la manutenzione e la sistemazione dei parchi e delle aree verdi a Campagnola per restituire piena funzionali-tà ai parchi e ai giardini del Comune”.

“I lavori – ha detto – interesseranno gli spazi del parco urbano via Don Bosco, quello in quartiere Raggio di Sole ma anche quello in via Ungaretti e Mantegna, al parco di via Paolo VI e infine in quello di via Vival-di”. Lavori che inizieranno indicativamente per la fine dell’anno”.

Oltre 300mila euro dalla Regione

Martina Maniero

Rischio idraulico, edilizia sportiva, rete fognaria e sistemazione delle aree verdi: alcuni dei progetti in programma

Il municipio di Brugine

L’app per promuovere prodotti tipici ed eventi

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E’ giunto alla sua 27^ edizione il Motincontro Città di Piove di Sacco, evento che, ogni anno, raccoglie tantissimi appassionati del settore,

provenienti da tutto il nord Italia. Anche quest’anno, il Moto Club Piovese, nota

associazione motociclistica fondata nel 1952, ha organizzato, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, la tradizionale manifestazione che racco-glie gli appassionati di moto e scooter di ogni tipo, e che si è tenuta lo scorso 29 marzo.

Una domenica di inizio primavera interamente dedicata a tutti i motociclisti, con mezzi di qualsiasi cilindrata e tipo, che ha avuto inizio alle ore 9, con l’apertura delle iscrizioni nel piazzale Serenissima di Piove di Sacco.

La partenza è stata prevista, invece, per le ore 11, ed ha visto i motociclisti impegnati in un giro turistico di 30 chilometri, che ha at-traversato sia le vie cittadine che le strade della campagna veneta. Al ritorno, dopo il consueto pranzo in compa-gnia, hanno trovato spazio le premiazioni ai più meritevoli, che si sono concretizzate con un premio

ai gruppi, dal primo al terzo posto, e agli isolati, sempre con una graduatoria di tre posti.

I riconoscimenti previsti sono stati assegnati al gruppo più numeroso della regione Veneto, alla moto e allo sco-oter d’epoca maggiormente

datati, al conduttore più anziano, nonché al con-duttore e alla conduttrice più giovani. “Si tratta di

una manifestazione che, ogni anno, raccoglie più di mille appassionati provenienti da tutto il nord Italia, riscuotendo sempre un notevole successo di partecipazione, oltre che di immagine per tutta la Saccisica – ha fatto sapere, tramite un comunicato stampa, la segreteria organizzativa del Moto Club Piovese – Anche quest’anno, come di consueto, sono stati presenti gli amici del Motorradfreunde “White Head” di Senden, in Germania, e gemellati con il nostro Moto Club dal 2000”.

Alcuni momenti del giro turistico per le vie cittadine

di Linda Talato

Grande successo per la kermesse dedicata a moto, scooter, auto d’epoca del Moto club Piovese, che ha visto la partecipazione di motociclisti da tutto il nord Italia e degli amici di Senden, consueti frequentatori della manifestazione

Una domenica dedicata agli appassionati di motoriEventi Motoincontri Città di Piove di Sacco

I motociclisti sono stati impegnati in un giro turistico di 30 Km che ha attraversato le vie cittadine

21Cultura locale

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22 Cultura locale

“La musica è diventata una parte fon-damentale della mia vita, che mi aiuta ad avvicinarmi agli altri e ad

interagire con i miei coetanei”. Trasmette positività e gioia di vivere la

voce di Maria Vittoria Tranquilli, giovane promessa della musica classica, che suona il piano da quando era bambina, ma con una caratteristica che la rende un po’ speciale ri-spetto ai colleghi. Classe 1998, nata ad Ascoli Piceno, Maria Vittoria è non vedente dalla nascita e “legge” la musica attraverso le sue mani, avvalendosi del metodo Braille. “Non si tratta di un sistema facile – ha raccontato, durante una lunga chiacchierata – dato che non mi da la possibilità di leggere e suonare contemporaneamente. Se non a mani separa-te, per mettere poi tutto insieme a memoria”.

Difficoltà che, tuttavia, non hanno scorag-giato la giovane artista, che è riuscita a rag-giungere traguardi importanti, tra cui la vittoria del primo premio del concorso musicale “Città di Piove di Sacco” nel 2013, e del secondo nel 2014. “Ho iniziato a suonare a 5 anni, seguendo le lezioni di un’insegnante non ve-dente, che mi ha trasmesso il metodo fin da

piccola – ha raccontato – Senza di lei non sarei certamente arrivata al livello in cui sono oggi”. Maria Vittoria, a soli 16 anni, frequen-ta, infatti, l’ottavo anno al Conservatorio G. B. Pergolesi di Fermo, ma, nella vita di questa vivace adolescente, anche la scuola ha una grande importanza. “Frequento il terzo anno al Liceo Linguistico di Ascoli Piceno – continua – e mi piace molto lo studio delle lingue stra-niere. La mattina vado a scuola e nel pomerig-gio faccio i compiti, ma ogni ritaglio di tempo libero cerco di dedicarlo alla musica, in modo da farla rientrare sempre nella mia giornata: è una passione che voglio portare avanti”. E pro-prio lo studio delle lingue straniere ha portato Maria Vittoria ad esibirsi anche all’estero, in Francia, dove si era recata per motivi di stu-dio ma dove ha anche avuto modo di esibirsi, in Irlanda e negli Stati Uniti, a novembre di due anni fa. “L’esperienza vissuta a Piove

di Sacco, con il concorso musicale, è stata un’emozione indimenticabile e un’avventura straordinaria – ha detto, lasciando alcune pa-role in merito a questa esperienza anche nella pagina Facebook del concorso – Sorridevo, ero contenta, magari un po’ agitata ma non mi sono lasciata vincere dall’emozione: sono salita su quel palco e ho affrontato la prova con entusiasmo e grinta, riuscendo ad ottenere il primo premio, una volta, ed il secondo, poi, immersa in una pioggia di applausi calorosi”. Una sfida, quella di suonare e concorrere insie-me ad altri artisti che non hanno la sua stessa caratteristica, ma anche la soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo importante. “Alle persone come me consiglio di andare sempre avanti e non lasciarsi scoraggiare, nonostante le difficoltà, perché è importante vedere cose belle e positive, circondandoci del-le persone che ci vogliono bene – ha concluso

– visto che, per me, è stato di fondamentale importanza l’amore della mia famiglia, che mi ha sempre dato forza”. Una vita a cento all’o-ra, per questa sedicenne che sogna di diven-tare una grande pianista e compositrice, ma vuole continuare a studiare le lingue straniere. E, nella sua genuinità e gioia di vivere, magari potrebbe avere anche molto da insegnare, in

un’epoca in cui le difficoltà quotidiane non mancano ma dove si tende, forse troppo spes-so, a vedere il bicchiere mezzo vuoto.

di Linda Talato

Il personaggio Maria Vittoria Tranquilli

Una vita per la musica nonostante le difficoltà

Maria Vittoria Tranquilli, al piano e con Renata Benvegnù, deus ex machina del concorso musicale “Città di Piove di Sacco”

La giovane promessa della musica classica, di Ascoli Piceno, che a Piove ha vinto due volte, legge la musica attraverso le sue mani con il metodo Braille

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duo-mo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico la neonata Orchestra

“Tullio Serafin” di Cavarzere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più pre-stigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orche-stra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e registrazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facendosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confine.

Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si propone come finalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richiamo al M° Tullio Serafin, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo.

Ed il concerto inaugurale della nuova formazio-ne sinfonica, composta da ben 40 giovani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi, non poteva che tenersi nel teatro

intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano. La realizzazione del progetto “Serafin Youth Sym-

phony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Ammini-strazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Banzato (nella foto), docente presso il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprat-tutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita.

Dopo aver fondato, nel 1989, il Coro “Tullio Sera-fin” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di atti-vità), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafin”.

Sempre attento alle dinamiche del mondo giova-nile e costantemente attivo nel campo della didattica musicale (settore nel quale ha curato anche alcune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Or-chestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel

2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zan-garelli” a Città di Castello.

E molti di quegli studenti, che hanno successiva-mente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i con-servatori della regione, sono divenuti la struttura es-senziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, legni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni.

Si può quindi ben comprendere la crescente atte-sa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versio-ne sinfonica originale, le più celebri musiche da film composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coinvolgente attraverso la proiezione delle immagini più significative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le finalità della nascente “Serafin Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato

e della beneficenza; è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali ne-cessità dell’associazione.

Nel corso della serata, che sarà presentata dal pro-fessor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio del-la Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavarzere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno della Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fissato per le ore 21.00.

Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavar-zere – Ufficio Cultura (e-mail: [email protected]).

A 20 anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafin” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musicail maestro banzato presenta la “serafin youth symphony orchestra”

neWs

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1 Cultura provinciale

Con la bella stagione l’agenda culturale padovana torna a riempirsi di appunta-menti all’aria aperta: partono i festival

più amati dai cittadini, con tante novità e i format di sempre. Il primo ai blocchi di par-tenza è il River Film Festival, con l’ultima edizione in cifra singola prima del decennale che avrà luogo il prossimo anno. L’associa-zione Researching Movie, organizzatrice dell’evento, è già al lavoro da qualche mese: a gennaio è iniziata la fase di raccol-ta e selezione dei cortometraggi di fi nzione, documentari e animazioni della durata mini-ma da 100 secondi fi no a un massimo di 30 minuti che si contenderanno i premi in palio. Il grande schermo galleggiante invece, da anni ormai protagonista del festival, compa-rirà nei pressi di Porta Portello il 28 maggio, e resterà sulle acque del Piovego fi no al 10 giugno. Proprio la singolare e affascinante location, alla quale il festival deve il nome, è uno degli elementi di successo di questa kermesse che vede crescere negli anni sia il numero di opere partecipanti che l’affl uen-

za di spettatori: antico ingresso portuale alla città, fulcro del collegamento con Venezia, porta Portello era un tempo luogo di scam-bi, di merci e persone, con il loro bagaglio identitario. Caduto in abbandono, è stato riscoperto negli ultimi anni come uno dei luoghi simbolo di Padova, anche grazie ad iniziative culturali come questa.

Altri elementi hanno però contribuito al crescente successo del River Film Festival, per prima la totale gratuità della manifesta-zione: il Festival è una ricchezza culturale della città, e come tale si offre alla fruizione di tutti senza fi nalità commerciali, conferen-do all’iniziativa anche valore d’impresa sociale, sia per il lavoro e il reddito che ga-rantisce al suo personale, sia per l’indotto e la ricaduta economica sul territorio.

La terza caratteristica vincente è la costante ricerca: il River Film Festival è ormai una vetrina autorevole alla sperimen-tazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Le sezioni competitive sono otto: scuole di cinema, corto italiano, corto internaziona-

le, super corto, corto di 100 secondi, fi lm documentario, fi lm d’animazione, Festival of Festivals. Da quest’anno si aggiungono workshop e stage tenuti dagli artisti presen-ti agli eventi speciali di apertura e chiusura del festival. Queste caratteristiche hanno fatto sì che il festival abbia ottenuto negli anni una crescente visibilità ed esposizione, sia locale che internazionale. Ne è testimo-ne il Festival di Berlino, dove ogni anno il River Film Festival viene presentato in ante-prima, e così anche i frequenti inviti uffi ciali

da parte dei numerosi festival gemellati.Appuntamento, dunque, al 28 maggio,

con la serata inaugurale che vedrà la pre-senza del regista cileno Patricio Guzmán che presenterà i suoi “Nostalgia de la luz” e “En nombre de Dios”. Altro ospite d’ono-re, a chiusura del festival (la sera del 10 giugno), sarà Adela Peeva, che con i suoi lavori – “Whose is this song?” e “Divorce Albanian Style” – racconta i confl itti, i sen-timenti e la realtà in divenire dei Balcani, così vicini e così lontani.

Dalle otto sezioni il successo di una vetrina sulla sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi

River Film Festival Appuntamento dal 28 maggio al 10 giugno, l’ingresso è gratuito

Al Portello corti e altri fi lm

Una delle proiezioni al River Film Festival la scorsa edizione

“La musica del gesto” è il titolo della XVII edizione di Prospettiva Danza Teatro, la kermesse ricca

di spettacoli, incontri e masterclass con i protagonisti della danza internazionale. Punta di diamante della rassegna, gli appuntamenti al Teatro Verdi: apertura di sipario martedì 28 aprile con il gradito ri-torno del Balletto di Roma che presenta “Il lago dei cigni ovvero il canto”, coreografi a e regia di Fabrizio Monteverde. Il 9 mag-gio la Compagnia Abbondanza / Bertoni mette in scena Terramara, coreografi a di Michele Abbondanza, cura del riallestimen-to di Antonella Bertoni. Sabato 16 maggio un altro atteso ritorno, quello di Aterbal-letto che porta a Padova una serata di tre prestigiose coreografi e: “Lego”di Giuseppe Spota, “Vertigo” di Mauro Bigonzetti e “Rain Dogs” di Johan Inger.

al VerDi

L.O.

Prospettiva DanzaTeatro, quando la musica si fa gesto

Il coreografo Monteverdedi Laura Organte

Si parte il 9 giugno Sul palco dell’anfi teatro Camerini i protagonisti della musica

Conto alla rovescia per un altro grande festival protagonista dell’estate padova-na, questa volta dedicato alla musica dal

vivo. Primi a calcare il palco dello splendido anfi teatro Camerini, dando uffi cialmente il via all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, saranno gli One Republic, il 9 giugno, e il cartellone continua con band del calibro dei Chemical Brothers, in scena il 1 luglio, i Noel Gallagher’s High Flying Birds (8 luglio) e con i grandi artisti del momento, da Stromae (14 luglio) e Ben Harper (17 luglio) ad Anastacia (25 luglio) e Lenny Kravitz (29 luglio). Da non perdere la serata del 6 luglio con Damian “Jr.Gong” Marley, il più giovane tra i fi gli della leggenda del reggae e quella del 18 luglio, con il grande ritorno di Mark Knopfl er. Spazio anche per la comicità, con il comico pugliese Angelo Pintus, sul palco l’11 luglio, e per un grande evento tra musica, danza e teatro: dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, il musical “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo” sarà in scena il 12-14 e 17-19 luglio.

Un cartellone d’eccezione per un festival che lo scorso febbraio ha ricevuto la consacra-zione del pubblico: con oltre 20.000 voti su 32.800 da tutta Italia Hydrogen Festival si è aggiudicato il premio di Migliore Concert Se-ries agli OnStage Awards, inizativa dell’omo-nima rivista dedicata al mondo della musica

dal vivo. La categoria che ha visto trionfare la kermesse patavina è dedicata al miglior cartellone non solo per quantità di concerti in programma, ma anche per la location, la qualità dell’organizzazione, e de. “Padova sta diventando un centro rilevante per la musica live in Italia – si legge nella motivazione – i nostri artisti e le star internazionali vi fanno capolino con frequenza. Merito soprattutto dell’evento di Piazzola, che a luglio offre una programmazione di grande qualità in una cor-nice suggestiva. Il fi ore all’occhiello del 2014 è stato l’unico concerto italiano degli Scor-pions (foto), ma in cartellone c’erano anche Negramaro, Robert Plant, James Blunt, Paolo Nutini, Emma ed Elisa”.

Hydrogen Festival: grandinomi a Piazzola sul Brenta

Lenny Kravitz e Anastacia, due protagonisti del festival

Laura Organte

teatro e musica

ALL’OMBRA DEL GATTAMELATA Per quattro domeniche - 14 giugno, 19 luglio, 13 settembre, 11 ottobre - i portici di via Cesarotti e via del Santo si riempiranno di opere d’arte e di artisti, pittori, scultori, fotografi , ceramisti e molto altro, che trasformeranno una delle zone più tipiche di Padova in una suggesti-va galleria d’arte all’aperto. Per riscoprire le vie del Santo, popolate più dai turisti che dai cittadini, in un’inedita veste.

OTTAVIO PINARELLO IN MOSTRAIn esposizione fi no al 24 maggio presso la Galleria Samonà di via Roma le opere del pittore e fotografo Ottavio Pinarello, che ha fatto dell’uso del profi lo umano la sua fi rma artistica e il suo oggetto di indagine privilegiato. I suoi lavori sono state esposti in numerose occasioni, tra le ultime al Museo d’Arte Moderna Musinf e al Museo Md’n nelle Marche, e ad Open, collaterale della Biennale di Venezia, ma anche a Venezia e Milano, ha partecipato a esposizioni come Arte Padova, l’Arte Fiera di Bologna, o come Open, la rassegna internazionale d’arte alla mostra del cinema di Venezia.

“SPERIMENTANDO”Torna anche quest’anno “Sperimentando”, la mostra scientifi ca interattiva con esperimenti di fi sica, chimica e scienza per imparare diverten-dosi. Il tema di quest’anno è “energia e vita”: si potrà scoprire come gli organismi gestiscono l’energia, saperne di più sull’energia elettrica e sulle fonti energetiche alternative, e imparare come si trasforma la materia, per rifl ettere sull’riutilizzo dei rifi uti. Tutto questo e molto di più fi no al 24 maggio presso il Padiglione 6 della Fiera (ingresso E da via Goldoni, ingresso L da via Rismondo).

a cura di Laura Organte

23Cultura

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiareGoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 mila assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni Dopo il licenziamento riporta “in Vita” l’eDicola Della stazione Di roViGo chiusa Da anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

25Il Veneto in primo piano

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SvANITE puRE LE SpERANZE SbOCCIATE DOpO LA pRONuNCIA DELLA CORTE EuROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

La riforma della scuola in cantiere. Le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del veneto

TROppO pOTERE AI DIRIgENTI, LA NON ASSuNZIONE DEI pRECARI DELLE gRADuATORIE D’ISTITuTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEL pERSONALE NON DOCENTE: I puNTI DEbOLI DELLA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

28 Voci da palazzo

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29Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiamo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

La denuncia galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

bERTI, 5STELLE: “ECCO L’ARMA DI DISTRuZIONE DI CASTA”!

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30 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

AL CENTRO IL vISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il tema“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

la locationCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di valeria Marcato

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Contrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili

Incidente sarcimentoINFORTUNISTICA

DOTT. LUCA MULAS

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Con la separazione i coniugi non pongono fi ne al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli ef-fetti in attesa di riconcilia

SeparorzioDIRITTO DI FAMIGLIA

VIA ROMA 65 – 35020 DUE CARRARE (PD) - Tel. 049-911.63.06 - Mail: [email protected]

Il codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugnoaccorgimenti per avvalora-

re la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.

AVV. ALBERTA GARBIN

Il testo (olografo)SUCCESSIONI ED EREDITÀ

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Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fi n

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifi co conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

DIRITTO CONDOMINIALE

Studio legale Violato – Avv. Cristi ano Violato e Avv. Federico Soatti n - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD)tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: [email protected]

AVV. FEDERICO SOATTIN e AVV. CRISTIANO VIOLATO

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

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AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Quante volte il Titolare di Azienda, l’Artigiano, il Commerciante, il libero professionista si è chie-sto: “Ma perché devo pagare regolarmente il

dipendente per una assenza dal lavoro per infortunio e/o malattia causata da responsabilità di terzi a segui-to di incidente stradale e/o fatto illecito? “L’assenza dal lavoro del dipendente in questi casi, oltre a gravare economicamente sulla Azienda può causare a volte anche, perdite di mancato guadagno e/o creare situa-zioni di disagio nella svolgimento del normale ciclo di produzione e/o conduzione aziendale.

A questa risposta tutti i datori di lavoro non trovano adeguate e precise risposte da parte dei loro consulenti di lavoro, legali ed associazioni di categoria.

Infatti non tutti conoscono il servizio da Noi offerto, denominato tecnicamente “RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO“ che in virtù di quanto recita l’Articolo 2043 del Codice Civile “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui

La rivalsa del datore di lavoroSICUREZZA SUL LAVORO

che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Con-siste nel far recuperare all’Azienda tutti i costi sostenuti dalla stessa a seguito dell’assenza dal lavoro del dipen-dente per infortunio e/o malattia causata da terzi che sono: integrazione da parte dell’azienda dei giorni di carenza e della quota a proprio carico non riconosciuta da INPS E/O INAIL; rateo ferie, tredicesim, quattordice-sima, TFR, contributi Irap, e premio INAI.

Il servizio offerto dal nostro studio il cui costo è pari al 10% dello importo recuperato, solo in caso di esito positivo della pratica, consiste nell’assistere l’Azienda nel disbrigo burocratico della pratica ed al reperimento di tutta la documentazione relativa alla istruttoria della stessa.

Si possono attivare pratiche con retroattività di due anni se l’assenza dal lavoro è stata causata da inciden-te stradale, mentre sale a cinque anni se l’assenza è stata causata da fatto illecito.

Dott. feDerico valentino cesarin

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La gestione oculata delle assenze dal lavoro del dipendente per infortunio e/o malattia

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Come gestire i conflitti in ambito sociale

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L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. alessandro De Carlo*

idee nuove PeR un Mondo Che CaMBia

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stiliz-zato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico

la scheda odontoiatrica e’ un semplice promemoria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazio-ne, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conser-vazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La sCheda odonToiaTRiCa e Le RegoLe da seguiRedi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MediCi Con Lo sTeTosCoPio in vaLigiaPiù di 2000 MediCi aLL’anno sCeLgono di LavoRaRe aLL’esTeRo

di francesco noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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3535

Dr. enzo Predebonmaster medicina esteticaPoliambulatorio S. martinoVia Carrarese 66 - Piove di Sacco (Pd)tel. 049 9703406

Dr. Predebon cosa e’ il PRX Tc33“Il PRX Tc33 altro non e’ che l’acido tricloroacetico

(ben noto in medicina estetica per la sua efficacia) asso-ciato ad acido cogico, il tutto tamponato adeguatamente con acqua ossigenata. Questa formulazione originale, oggi molto imitata con scarso successo, permette di sfruttare tutte le qualità dell’acido tricloroacetico senza gli effetti collaterali o negativi dello stesso”.

Come viene applicato?“Il prodotto è un gel non aggressivo, che viene ap-

plicato sulla cute con una tecnica particolare. È una vera biorivitalizzazione senza aghi. Il procedimento dura circa 10 a 15 min e il paziente può tornare subito dopo alle sue attività quotidiane”.

Quali sono quindi le sue indicazioni?“Il PRX Tc33 riunisce in sé le proprietà del peeling

e della biorivitalizzazione, in un trattamento assoluta-mente indolore, senza l’uso di aghi, con un immediato miglioramento della luminosità, della consistenza, della compattezza e della elasticità cutanea. Le sue indicazioni sono quindi la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo,

il ringiovanimento del viso (rilassamento della cute e ru-ghe superficiali), il ringiovanimento del collo e décollété, il ringiovanimento delle mani, la cura delle cicatrici recenti (arrossate) a scodella (cicatrici d’acne, da varicella, impe-tigine), l’acne attiva, le macchie cutanee”.

Quante sedute sono necessarie?“Il numero di sedute varia a seconda dell’indicazione.

Per esempio: nel trattamento del viso, collo e décollété si ottiene un risultato di rassodamento stabile dopo circa 3-5 sedute (1 volta a settimana); nel trattamento delle cicatrici recenti, 3 sedute settimanali fino al sollevamento della depressione; nel trattamento dell’acne attiva, circa 4 sedute al mese fino a remissione”.

Quali vantaggi offre tra i vari trattamenti per l’invecchiamento cutaneo del viso?

“Non è invasivo (consente di ottenere una biorivita-lizzazione senza aghi); è assolutamente indolore; è ripe-tibile; non è fotosensibilizzante (può essere usato anche d’estate); dà risultati apprezzabili immediatamente; non lascia tracce visibili e quindi non obbliga ad interrompere le proprie attività quotidiane e la vita sociale”.

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Dott. Enzo Predebon

2

Considerare una dentatura malposizionata come fatto puramente estetico, sottovalutando il problema soprat-tutto in periodi di diffi coltà economiche, è uno degli

errori che continuano ad essere compiuti dalla maggior parte delle persone.

Ma anche da molti dentisti.E’ risaputo infatti che un professionista che non si oc-

cupa di problemi ortodontici nella sua pratica professionale, tenderà a sottostimare un problema realmente presente.

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzio-nale che favorisce la preservazione del parodonto (osso e gengive) con il conseguente mantenimento della stabilità di ogni singolo dente.

Esistono al giorno d’oggi, metodiche di intervento che consentono il mantenimento dell’estetica anche durante il trattamento attivo.

E fi no a essere completamente invisibili. (metodiche Invisalight e Nuvola soprattutto).

Spesso infatti la motivazione che induce a rifi utare un tale trattamento, è il timore di apparire agli altri con la bocca invasa da placchette e fi li metallici, certamente antiestetici.

Ma la questione ortodontica si pone soprattutto nei sog-getti in età evolutiva-adolescenziale e, in modo particolare nell’età pediatrica della scuola primaria, laddove un tale tipo di trattamento assume valenza intercettiva e di prevenzione.

Mai, come in questa occasione, la frase molto usata e spesso abusata che “ prevenire è meglio che curare” è risultata appropriata.

Una semplice “macchinetta” per raddrizzare i denti, o meglio per indirizzarli nella loro giusta posizione e inclina-zione, qualora applicata in età scolare, può essere accettata come un gioco o quasi una moda dal bambino.

Sarà in tal modo possibile evitare più ingombranti e co-stosi interventi in quell’età dell’adolescenza che da sempre viene considerata critica per le implicazioni conseguenti il mutamento fi siologico del proprio corpo e lo sviluppo di mag-giori rapporti interpersonali.

Se infatti un bambino in età scolare è spesso interessato in una sorta di gioco collaborativo tra se stesso, il dentista e i genitori, un gioco nel quale ciascuno riveste un proprio ruolo, il ragazzo o la ragazza adolescente alle sue prime esperienze sociali troverà nell’apparecchio ortodontico quasi una costrizione, un qualcosa di imposto e limitante.

Prima si interviene, minori sono i costi e le ripercussioni psicologiche. E i risultati sicuramente più certi e rapidi.

Il consiglioIl tuo dentista di famiglia ti consiglia di sottoporti a

una visita dentistica con particolare attenzione da porre alla possibile esistenza di problemi di natura ortodontica e, so-prattutto, consiglia a chi è genitore, di accompagnare i pro-pri fi gli ad un tale tipo di visita per evitare l’insorgenza del futuro di problemi più complessi e sicuramente più onerosi.

Il dott. Giuseppe Bertolini riceve presso lo studio in Largo Cappellini 1 a Rovigo (tangenziale Est di fronte alla Cittadel-la socio sanitaria) tel 0425 168.01.70

il dentista di famiglia: Ortodonzia

Da quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia

e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impe-gnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pa-zienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la solu-zione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzionale

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Avevo assistito al rivolgersi di mie pazienti ad al-tri medici operanti in ambulatori improvvisati e senza strumenti di primo soccorso ma che potevano garan-tire prezzi accessibili.

In quest’ultimo anno allora mi sono impegnata a mettere a disposizione la mia professionalità e le mie risorse in macchinari a tutti coloro che ne possano sentire la necessità per far uscire tutti dal mio am-bulatorio con un dolce sorriso sulle labbra per i prezzi contenuti e gli ottimi risultati ottenuti.

Da più di 10 anni ormai mi occupo di medicina estetica e ho seguito

negli anni l’evolversi delle di-verse tecniche e la scoperta di materiali di nuova sintesi sem-pre più mirati alla correzione di ogni sfumatura che subisce il nostro viso e corpo, con il passare del tempo.

Con mio enorme entusia-smo ho oggi in mano strumen-ti per offrire correzioni estetico-dermatologiche sempre meno invasive e sempre più mirate ad ogni singolo proble-ma percepito.

Basti pensare al trattamento degli antiestetici ca-pillari degli arti inferiori con sedute combinate di laser e soluzioni sclerosanti poche, sicure ed effi caci o alla mini-invasività offerta dal laser su svariate neoforma-zioni cutanee, acne, irsutismo ma anche su lassità cutanee rughe e borse.

Ultime tecniche a darmi grande soddisfazione sono state la laserlipolisi o rimodellamento corporeo senza tagli ed in anestesia locale e i fi li di sospensio-ne con effetto liftante e senza postumi.

Tutti i giorni nei miei ambulatori avevo richieste da parte delle pazienti di queste tecniche ma mio malgrado, ancora troppo poche potevano accedere a tutto questo che rappresentava ancora un lusso.

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nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

gestire situazioni ritenute difficili ,come ad esempio riuscire a confrontarsi con le persone, o far valere i propri diritti, o reagire ad atteggiamenti autoritari non giustificati, o riuscire a dire di no in ambito lavorativo. PRATICARE UN COMPORTAMENTO ASSERTIVO pre-suppone una certa consapevolezza dei propri diritti e della propria personalità, saper esprimere in modo

chiaro i propri sentimenti, emozioni, convinzioni personali ed opinioni, abbassando la sensazione di disagio e riconoscendo lo stesso diritto ai propri interlocutori. Tutto ciò può essere facil-mente appreso anche attraverso un buon percorso psicologico mirato, che aiuti a sviluppare un processo di conoscenza di quali diritti siano da considerare irrinunciabili e di come poter riuscire a mettere in pratica comportamenti di tipo assertivo; inoltre ci può pure aiutare ad apprendere quali sono i diritti da anteporre al rispetto delle regole. Alcuni esempi di questi di-ritti sono: avere e sostenere le proprie opinioni, a prescindere dalle altrui, e poterle esprimere liberamente; decidere della propria vita e delle proprie priorità; poter dire di no, senza sentirsi in colpa; poter cambiare idea e fare errori, assumen-dosene le responsabilità; stabilire relazioni sociali soddisfacen-ti, e concluderle quando diventano negative; mantenere la propria dignità anche se questo urta i nostri interlocutori. Tutto questo è facile a dirsi, certo, ma più complesso a farsi, nella realtà di tutti i giorni: per questo l’aiuto dello psicologo può essere di indubbia utilità.

(parte prima)

Che cosa significa ESSERE ASSERTIVI? Comu-nicare i propri punti di vista, anche quando sono contrari a quelli dell’interlocutore, senza

cercare di prevaricare l’altro, ma tentando di risol-vere i problemi in modo positivo per entrambe le parti. Pensiamo alla comunicazione tra le persone, e alle varie situazioni conflittuali all’interno di un contesto sociale o lavorativo. Alcuni teorici sostengono che difficilmente una buona gestione di un conflitto possa av-venire in concreto al di fuori dell’ambiente familiare, salvo in rari casi, poiché verrebbero a mancare quelle “buone co-noscenze” delle caratteristiche psicologiche e personologiche degli interlocutori. Indice di buona capacità risolutoria, quindi, dovrebbe essere lo sviluppo di abilità che ci aiutino ad operare in assenza di tali conoscenze. Che facciamo se un collega ci sminuisce, o vogliamo chiudere una telefonata di tipo com-merciale, o chiedere ai nostri vicini di abbassare la musica che fino a quel momento ci ha disturbati? Qualcuno affronte-rebbe la situazione provando a “mandare giù”, avvertendo poi una forte rabbia (comportamento di tipo passivo); altri, reagirebbero con aggressività, nel tentativo di riacquisire una posizione di forza o di punire chi si permette di fare certe azio-ni (comportamento di tipo aggressivo); altri ancora, invece, pur riconoscendo i propri e gli altrui diritti, si pongono nell’idea di ascoltare il punto di vista dell’interlocutore, esprimendo nella eventualità il proprio disappunto nel totale rispetto di chi li ascolta (comportamento di tipo assertivo). In queste occasioni si è soliti avvertire emozioni forti e disturbanti quali rabbia, confusione, senso di impotenza, ma anche durature sensazioni di frustrazione, ogni qualvolta si cerca di reagire e far capire le proprie difficoltà. ESSERE ASSERTIVI, quindi, non significa essere né passivi, né aggressivi, bensì saper

Come gestire i conflitti in ambito socialeLa comunicazione assertiva come fonte di strumento per la “soppravvivenza”

Dott.ssa michela morin - Psicologa via Caldevezzo 17/a, 35028 - Piove di Sacco (PD)mail: [email protected] 3382739648

La Dott.ssa Michela Morin

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36

Il nevo o più comunemente neo, sono la stessa cosa, ci si riferisce cioè a una proli-

ferazione di melanociti (cellule “colorate” della pelle) e rappre-sentano spesso solo un proble-ma estetico.

La comparsa o la modifi-cazione di un neo può essere determinata da molteplici fattori quindi è consigliato e opportuno sottoporsi a controlli periodici delle neoformazioni al fine di poter cogliere tempestivamente ogni loro eventuale modifica in senso tumorale.

Il metodo più rigoroso di controllo consiste nella mappatu-ra corporea delle neoformazioni, e nella dermatoscopia di ciascu-na.

La dermatoscopia visiva, at-tuata attraverso il dermatoscopio ottico, è riconosciuta essere una delle migliori tecniche non invasi-ve per la sua praticità di utilizzo.

Poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo PischeVia giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300- [email protected]

la mappatura delleneoformazioni cutaneeLa Dermatoscopia è riconosciuta come una delle migliori tecniche non invasive

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4

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

La demenza è una sindrome clinica legata all’età adulta dovuta ad una malattia che colpisce il cervello e che in maniera croni-

ca e progressiva comporta la degenerazione di:

- facoltà mentali quali la memoria, la capacità di ragionamento, il linguaggio e la capacità di riconoscere oggetti e persone;

- affettività ed emotività, causando de-pressione, ansia ed angoscia;

- comportamento e personalità con con-seguente agitazione, aggressività, reazioni paranoiche ed apatia.

Tali sintomi pregiudicano le normali attività sociali e lavorative del malato, con deterioramento della qualità di vita, perdita di autonomia e arrecano importanti disagi a livello familiare.

Esistono numerose forme di demenza, ognuna delle quali si manifesta con caratteri-stiche particolari, per lo meno nelle prime fasi della malattia. Inoltre, anche con la stessa diagnosi, il decorso presenta un’ampia varia-bilità individuale. È importante riconoscerne precocemente i sintomi in maniera da porre tempestivamente una diagnosi e poter, in

questo modo, intervenire con training cogni-tivi specifi ci volti a rallentare il decadimento.

È di fondamentale importanza rivolgersi al medico quando si manifestano le prime avvisaglie di un deterioramento cognitivo. Per facilitare il riconoscimento dei sintomi, l’American Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme che si manifestano più frequentemente:

1. la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;

2. non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;

3. fatica a trovare le parole giuste;4. dà l’impressione di aver perso il senso

dell’orientamento;5. indossa un abito sopra l’altro come se

non sapesse vestirsi;6. ha diffi coltà a gestire i soldi e a fare

i calcoli;7. ripone gli oggetti nei posti più strani;8. ha improvvisi ed immotivati sbalzi di

umore;9. non ha più il carattere di un tempo;10. ha sempre meno interessi e spirito

di iniziativa.

ValutaZiOne neuROPSiCOlOgiCa, RiaBilitaZiOne neuROPSiCOlOgiCa PeR PaZienti COn DemenZa O leSiOni aCQuiSite (tRaumi CRaniCi, iCtuS, eCC.), SeRViZiO Di PSiCOteRaPia, SOStegnO ai familiaRi

A fianco la dott.ssa Ilaria Tognon e la dott.ssa Maria Valeria Pes

devono investire nell’assistenza del malato, che può anche durare per molti anni. È im-portante fare i conti con le proprie forze e con le proprie energie, non pensare di essere da soli nell’affrontare le cure richieste, ma ac-cettare di aver bisogno di aiuto. Questo non signifi ca non essere in grado di assistere la persona, ma riconoscere e rispettare i propri

limiti e progettare un tipo di assistenza che veda coinvolte più risorse. Il carico emotivo personale è enorme, e chi assiste il paziente ha bisogno di sviluppare un insieme di stra-tegie per far fronte all’evoluzione della ma-lattia. Capire le proprie emozioni può essere di aiuto nella gestione del malato, così come può essere utile per se stessi.

Consulenza scientifi caPSiCOlOgiaDott.ssa ilaria tognon - PsicologaDott.ssa maria Valeria Pes - Psicologatel. 347 5150001 - [email protected] Padova e provincia

tognon Pes ok

Riconoscere precocemente i sintomi può aiutare a rallentarne il decorso

Chi si rende conto che sono suonati, per sé o per un parente, almeno quattro campa-nelli d’allarme, è bene che ne parli con uno specialista. È innanzitutto necessario sotto-porsi ad una valutazione neuropsicologica, durante la quale vengono somministrati alcu-ni test specifi ci che permettono di individuare le diffi coltà, ma anche i punti di forza da sfruttare per far fronte ai limiti che la malat-tia impone. Inoltre, il colloquio con l’esperto, sarà utile per avere alcune indicazioni su come gestire ed affrontare la malattia.

La demenza è una malattia che non soltanto affl igge il malato, ma si ripercuote emotivamente in maniera importante anche su coloro che lo assistono: il coniuge, i fi gli, i familiari. L’assistenza è spesso un compito estremamente diffi cile e gravoso. È neces-sario pianifi care l’impegno che i familiari

Dott.ssa ilaria tognon Psicologa con orientamento

neuropsicologico, Psicoterapeuta

Dott.ssa maria Valeria Pes Psicologa con orientamento

neuropsicologico

tel. 347 5150001 - mail. [email protected] Padova e provincia

Nei disturbi alimentari l’individuo sperimenta un’ alterata relazio-ne con il cibo ed una estrema

preoccupazione riguardo alle forme cor-poree; implica pertanto un’alterazione dell’immagine di sè, disturbi emotivi e un insieme di comportamenti disfunzio-nali che ne derivano.

I disturbi del comportamento ali-mentare comprendono 3 forme princi-pali: anoressia, bulimia e sindrome da alimentazione incontrollata (binge eating disorder).

L’Anoressia è la repulsione volontaria e ossessiva nei confronti del cibo generata da un intenso timore di poter diventare grassi o addirittura dalla convinzione erronea di essere sovrappeso. Essa rappresenta l’e-stremizzazione di alcuni valori della nostra società: la bellezza è intesa come forma fi sica e snellezza; il con-trollo del corpo e del cibo sono sinonimo di effi cienza e di perfezione.

La bulimia è invece contraddistinta da episodi di abbuffate (consumo rapido di abbondanti quantità di cibo a elevato contenuto calorico) accompagnati da comportamenti di compenso, tra i quali il più diffuso è il vomito autoindotto, oltre all’uso smodato di diuretici e lassativi, il digiuno e l’attività fi sica eccessiva.

Il Binge eating disorder si presenta clinicamente con episodi di abbuffate tipici della bulimia nervosa,

i disturbi del comportamento alimentare

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo analitico transa-zionale, si occupa di infanzia, adolescenza ed età adulta. Riceve per appuntamento ad adria e Rovigo. Cell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

Essi rappresentano una delle patologie più diffuse nella società occidentale dell’ultimo ventennio

senza però mostrare i comportamenti com-pensatori tipici di quest’ultima. L’individuo affetto da tale sindrome ha come unico pensiero quello di ingerire qualsiasi tipo di alimento per calmare le proprie ansie, o qualsiasi emozione negativa anche se è consapevole che potrebbe essere nocivo alla sua salute.

La persona che soffre di questo di-sturbo è spesso isolata, ha scarsa consi-derazione di sé e prova profondi sensi di colpa, ma l’aumento di peso rende ancora

più diffi cile l’integrazione sociale e il disagio di questo soggetto. Un fattore cruciale nei disturbi alimentari risulta essere il controllo; non casualmente tali pato-logie si sviluppano nel periodo adolescenziale, in cui i mutamenti corporei sono molto forti (soprattutto sul versante femminile). Il trattamento dei disturbi alimen-tari richiede una cura collaborativa e coordinata in cui vengono affrontati tutti gli aspetti e ambiti del disturbo alimentare: salute fi sica/peso, nutrizione, psicoterapia e riabilitazione sociale.

Dott.ssa Cristina Zago

Consulenza scientifi caPSiCOlOgiaPsicologa Clinica e Psicoterapeuta ad indirizzo analitico transazionaleRiceve per appuntamento ad adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 - mail: [email protected]

zago ok

3737

Nella societa’ occidentale attuale, la spesa per te-rapie odontoiatriche resta

in costante ascesa, nonostante la l’incidenza di carie con tutte le possibili sequele (devitalizza-zione, protesizzazione per per-dita dell’elemento dentale) sia in diminuzione. A far lievitare i costi sono le spese per malat-tia parodontale(comunemente conosciuta come piorrea) con i relativi esborsi per terapie conservative o chirur-giche nel trattamento conseguente, fino a perdita dell’elemento malato e susseguente protesizzazione con tecniche tradizionali o implantari.

Risulta evidente che la prevenzione diviene fondamentale per evitare la malat-tia del parodonto (tessuto di sostegno del dente).

La tecnologia ci mette a disposizione negli ultimissimi mesi tecniche che con costi modesti e tecniche nn invasive ci permet-tono di diagnosticare la predisposizione dei nostri pazienti di contrarre la malattia parodontale.

Alcuni test analizzando la saliva, test microbiologici, ci permettono di valutare la presenza di ceppi di batteri potenzialmente dannosi.

Altri test, analizzando sempre la saliva del paziente ci permettono di valutare la presenza nel suo DNA di geni potenzialmen-te implicati nell’insorgenza di parodontopa-tia e quindi la sua suscettibilita’ di perdere i denti.

Tutti questi ausili e altri che stanno arri-vando ci permettono di indirizzare meglio le nostre terapie.

Resta inteso che nulla di quanto detto ci permette di abbassare la guardia e di evita-re i normali presidi per l’igiene orale, le re-golari visite e sedute di igiene professionale dal nostro dentista di fiducia.

Dr. massimiliano VeroneseStudio dentisticoVia giacomo matteotti - este(Pd)tel. 0429 601485 [email protected]

moderni ausili diagnostici in prevenzione parodontaleLa prevenzione è fondamentale per evitare malattie

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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