Piovese genn2016 n5

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nuova aperturaCARTURA

(Pd)Via Padova, 220

• Visite cliniche• Visite domiciliari• Vaccinazioni• Ecografia• Radiologia• Laboratorio analisi• Profilassi filaria• Chirurgia• Laser terapie• Urgenze veterinarie

Ambulatorio Veterinario Cartura

Dr. Milan Robertoord. Vet. PD 538

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del Piovese

Le ordinanze della Saccisica contro le polveri sottili

Ambiente

pag. 8

Preparativi in corso per il Carnevale. Carri il 6 marzo

Eventi

pag. 10

pagg. 4-5

Il sindaco Gianella: “L’ospedale di Piove deve rimanere per acuti”Il primo cittadino insiste nella richiesta alla Regione di schede ospedaliere che inseriscano Piove di Sacco come moderno ospedale per acuti. Dall’opposizione Recaldin immagina nel territorio un polo della salute

La riforma della sanità veneta continua ad animare il dibattito politico. Il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella, fa

il punto della situazione a livello locale. “Se da una parte è chiaro che il Progetto di legge 23 denominato “Azienda zero” è stato parcheggiato in quanto non convinceva neppure la maggioranza leghista che l’aveva presentato, dall’altro il nostro punto fermo è il

futuro dell’ospedale di Piove di Sacco, sul quale – ha annunciato - continuerò a spendermi senza riserve non certo contro qualcuno, ma per i cittadini del mio territorio”. Due, secondo Gianella, le necessità per l’ospedale Immacolata Concezione: la garanzia di investimento e la sicurezza che il nosocomio continuerà ad essere un presidio per acuti. “È evidente – ha detto il primo cittadino - che

il contesto in cui ci muoviamo è quello di un territorio più vasto della Saccisica, ma è altrettanto necessario che il futuro preveda e soprattutto garantisca il suo carattere di ospedale per acuti”. “A tale riguardo – ha evidenziato - è necessario provvedere con urgenza alla nomina del primario di Chirurgia ma anche garantire che i reparti strategici”.

Sicurezza, più telecamere e controlli a piove e Brugine

Il progetto “Piove Sicura” si è avviato verso

la sua fase conclusiva, mediante la delibera approvata in sede di

giunta comunale, lo scorso novembre.

pagg. 8, 11il parroco offre gli Spazi per

la feSta degli SpoSi marocchini

Rispondere alla cultura della violenza

con la cultura del dialogo e della conoscenza, partendo

anche dai piccoli gesti quotidiani. Di ciò ne è fermamente convinto don Massimo.

pag. 13

all’interno da pag 19-30 l’inserto sport

alle pagg. 43-45

Le nostre rubriche

cambia look!

NOVITÀ:da Febbraio

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di nicola stievano*

continua a pag. 8

xx

di germana urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

cultura, treviSo celeBra Star WarS

difeSa del Suolo: inaugurate le paratie di caldogno

mercato immoBiliare: Segnali di ripreSa

veneto in primo piano

da pagg. 32-33

pag. 37

pag. 40

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A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

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Molto condivisa anche bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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Il sindaco Gianella: “L’ospedale di Piove dev’essere per acuti”

4 Argomento del mese

volontariato nelle unità locali SocioSanitarie

Un defibrillatore in ogni scuola

Un defibrillatore in ogni scuola. E’ questo l’obiettivo della giunta comunale che, con uno degli ultimi provvedimenti dell’anno, ha deliberato l’acquisto di una decina di apparecchi salvavita da installare, anzitutto, nelle palestre annesse

alle scuole dell’infanzia e dell’obbligo. Priorità quindi alle strutture sportive, dislocate nell’intero territorio comunale, frequentate dai bambini e dai ragazzi delle scuole ma anche da molti atleti delle società sportive locali.

L’iniziativa, finanziata dal Comune con uno stanziamento di circa 10 mila euro, permetterà un intervento tempestivo in caso una persona venga colpita da infarto. Se è vero, come dimostrano numerosi studi scientifici, che quando si ha a che fare con un arresto cardiaco improvviso un adeguato e rapido intervento di primo soccorso può fare la differenza tra la vita e la morte, è altrettanto importante saper usare i defibrillatori nella maniera corretta. Anche per queste ragioni nel corso del 2015 l’amministrazione comunale, in particolare l’assessorato alle Scuole, ha organizzato una serie di incontri con la cittadinanza, soprattutto con i genitori dei bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari, per insegnare, con il supporto del personale medico e paramedico, le manovre di disostruzione e di primo soccorso.

I defibrillatori sono semiautomatici e possono essere usati sia su soggetti adulti che su bambini. Sono di semplice utilizzo e contengono istruzioni verbali e visive, così da accompagnare l’utilizzatore nell’intero procedimento.

Ma.Ma.

La riforma della sanità veneta continua ad animare il dibattito politico.

Il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella (in foto), fa il punto della situazione a livello locale.

“Se da una parte è chiaro che il Progetto di legge 23 denominato “Azienda zero” è stato parcheggiato in quanto non convinceva neppure la maggioranza leghista che l’aveva presentato, dall’altro il nostro punto fermo è il futuro dell’ospedale di Piove di Sacco, sul quale – ha annunciato - continuerò a spendermi senza riserve non certo contro qualcuno, ma per i cittadini del mio territorio”.

Due, secondo Gianella, le necessità per l’ospedale Immacolata Concezione: la garanzia di investimento e la sicurezza che il nosocomio continuerà ad essere un presidio per acuti. “È evidente – ha detto il primo cittadino - che il contesto in cui ci muoviamo è quello di un territorio più vasto della Saccisica, ma è altrettanto necessario che il futuro preveda e soprattutto garantisca il suo carattere di ospedale per acuti”.

“A tale riguardo – ha evidenziato - è necessario provvedere con urgenza alla nomina del primario di Chirurgia

ma anche garantire che reparti strategici quali Pronto Soccorso, Ostetricia ginecologia, Rianimazione, Geriatria, Oncologia e Medicina vengano potenziati sia in termini di personale che di investimenti”.

“Fondamentale – ha detto – è che per un territorio che ha una soglia di invecchiamento del 138 per cento, Geriatria venga riprogrammata con il primariato nelle schede ospedaliere e assolutamente indispensabile è una chirurgia generale ed una Ortopedia che sia in grado di affrontare la traumatologia”.

“C’è bisogno di ultimare, forzando i tempi, - ha aggiunto - la struttura del nuovo Pronto soccorso, di cui è stato (recentemente) inaugurato soltanto il primo stralcio”.

“Si tratta di investire e credere che un territorio come la Saccisica è sinergico a Padova – ha detto il sindaco - in un Presidio con oltre 32 mila accessi all’area di emergenza-urgenza, e perché no, in grado di dare risposte alla cura dell’acuzie soprattutto quando verrà cantierato il nuovo ospedale di Padova”.

“Per le risposte socio-sanitarie – ha evidenziato Gianella - vi è la necessità dell’attivazione di posti letto territoriali, di

hospice, così come programmati dai piani di zona, perché così si potrà rispondere in maniera piena e completa ai bisogni dei cittadini. Ciò però senza mai mettere in discussione il ruolo di ospedale per acuti del Presidio di Piove di Sacco”.

“Siamo tutti d’accordo che la sanità sia di tutti e per tutti – ha concluso il sindaco, - concetto da tradursi in opere, in investimenti, in nuovo personale. Il piano socio sanitario 2012-2016 quest’anno verrà riscritto e aggiornato, anche se molte azioni in esso previsto sono rimaste sulla carta. Non c’è bisogno di grandi discorsi, ma di fatti concreti, di garanzie, di schede ospedaliere che inseriscano Piove di Sacco come moderno ospedale per acuti del territorio a pieno titolo e non come figlio di un dio minore”.

di Martina Maniero

“Si tratta di investire e credere che

un territorio come la Saccisica è

sinergico a Padova”

“C’è bisogno di schede ospedaliere che inseriscano

Piove come moderno ospedale e non come figlio

di un dio minore”

Sanità nel padovanoIl primo cittadino di Piove di Sacco

ribadisce il proprio impegno in favore del nosocomio piovese

che “deve rimanere per acuti” e chiede con urgenza la nomina del primario di Chirurgia, oltre al potenziamento

del Pronto soccorso, di Ostetricia e ginecologia, Rianimazione, Geriatria,

Oncologia e Medicina. Dall’opposizione

il leghista Recaldin propone di creare nel territorio un polo della salute

Il sindaco Davide Gianella

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5Argomento del mese

“Dall’ospedale a servizio del territorio ad un polo della salute”I capogruppo della Lega Nord e della Civica Forza Piove La proposta di Andrea Recaldin

Sul futuro dell’ospedale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e sulla riforma della sanità del Veneto è intervenuto anche il capogruppo della Lega nord e della civica Forza Piove, Andrea Recaldin. “L’ospedale di Piove di Sacco è stato spesso motivo di appassionante dibattito durante l’anno appena terminato, a testimonianza di quanto sia forte il legame tra questa struttura e il territorio in cui è inserito”

ha premesso. Aggiungendo che “A guardarne i numeri, se si sommano utenti, accompagnatori, operatori sanitari, amministrativi e volontari, ogni giorno sono quasi 3.500 le persone che transitano in quest’area così articolata e composita. Un numero incredibile, in continua crescita, e che rende il nostro polo ospedaliero una sorta di “cittadella della salute. In questa struttura coesistono altri importanti servizi come il distretto sociosanitario, la guardia medica, i veterinari del territorio, il servizio per le tossicodipendenze, il centro di salute mentale, le sedi di svariate associazioni di volontari locali”. “Un crogiolo di attività che insieme – ha detto il consigliere - danno vita a un microcosmo che ora, dopo anni di costruttiva collaborazione, reclamano una nuova identità per la sede sanitaria piovese. Per questo motivo, la costruzione di una forte connessione organizzativa tra le tante componenti del complesso sanitario, potrebbe delineare una nuova architettura in linea con la legge regionale 23 relativa alla programmazione sociosanitaria e al piano sociosanitario regionale 2012-2016 oltre che il sistema imprenditoriale della Saccisica”. Pensare ad un nuovo modo di essere struttura sanitaria è doveroso secondo Recaldin. “Lo chiedono i tempi – ha rilevato il capogruppo - le mutate esigenze di salute della popolazione e lo dimostrano i dati di attività che evidenziano come già ora l’ospedale sia fortemente a servizio del territorio rispondendo non solamente ai problemi dell’acuzie ma mettendosi a disposizione anche per altre situazioni di tipo sociosanitario. La creazione di un polo della salute potrebbe perciò essere l’idea in grado di ridare forza all’attuale struttura sanitaria, superando il pensiero tradizionale, ormai desueto, di concepire la salute nel solo ospedale e arrivando al conseguimento di una proposta di assistenza sicuramente più adeguata ai nuovi scenari demografici, epidemiologici ed economici”.

Sociale e territorio

Un aiuto per le famiglieIl progetto: “Un nido per l’Alzheimer”Progetto sollievo “Un nido per l’Alzheimer”: a Piove di Sacco, un progetto si

propone di fornire un aiuto alle famiglie che assistono a domicilio persone affette da questo problema nella sua fase iniziale, accogliendo quest’ultime, per qualche

ora la settimana, in un luogo appositamente predisposto per loro. Grazie alla collaborazione tra Regione Veneto, Azienda ULSS 16 ed associazioni

di volontariato territoriale che operano in quest’ambito, è stato possibile raggiungere un obbiettivo non solo ambizioso ma estremamente utile a tante famiglie della comunità.

“Nell’ambito della nostra attività di volontariato, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di situazioni di difficoltà, in cui le famiglie avevano necessità di ricevere un aiuto - ha spiegato Giuseppina Molena, per tutti Giusy, che segue il progetto, affiancata da altri volontari - Era l’anno 2007/2008 ed eravamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un bando dell’Ulss di Chioggia per la domiciliarità. Così abbiamo presentato un nostro progetto per un gruppo di “auto mutuo aiuto”, che è stato, poi, approvato dall’Ulss di Chioggia. A quel punto - continua il racconto di Giuseppina - ci siamo recati alla Casa di Riposo di Piove di Sacco, dove ci hanno dato la loro disponibilità per il progetto, offrendoci anche dei locali adibiti, su cui siamo rimasti per un paio d’anni”.

Ed è iniziato tutto così, dapprima con il gruppo di “auto mutuo aiuto”, per il primo anno, e con l’”Alzheimer Cafè”, poi, dove si radunavano i malati ed i loro parenti per dedicarsi ad attività ludiche, i primi, mentre i secondi si riunivano in una stanza a discutere e confrontarsi in merito alle loro esperienze e problematiche particolari.

“Nel 2014 abbiamo dato il via alle Giornate del Sollievo, partecipando ad un bando dell’Ulss 16 di Padova” ha spiegato Giuseppina. Questi incontri si svolgono in un ambiente familiare e non “sanitario”, dove vengono proposte attività specifiche, attraverso i volontari coinvolti, per favorire la socializzazione e mantenere il più a lungo possibile le capacità cognitive del soggetto partecipante. Il progetto, attraverso incontri bisettimanali, il lunedì pomeriggio, dalle 14 alle 18, ed il giovedì mattina, dalle 9 alle 12, si propone di alleggerire l’attività di accudimento ed impedire l’eventuale isolamento del nucleo familiare.

“In tutte le sedute sono presenti due professionisti, un educatore ed uno psicologo, con compiti di supervisione del lavoro di gruppo e con coinvolgimento diretto nelle attività - continua Giuseppina - che consistono prevalentemente nella stimolazione cognitivo sensoriale, in chiave ludico-ricreativa, ma anche in ginnastica dolce, sotto la supervisione di un fisioterapista. Tengo a sottolineare che tutti i professionisti che collaborano con noi sono volontari ed un ringraziamento particolare, da parte nostra, va all’amministrazione comunale, che ci ha concesso di utilizzare, per i nostri incontri, la Casa delle Associazioni di via Dante Alighieri”.

E’ proprio qui, infatti, che si svolgono le sedute bi-settimanali, la cui partecipazione è gratuita ed è possibile accedere attraverso una segnalazione all’associazione Centro per i Diritti del Malato, che cura il progetto, al distretto Socio-Sanitario o all’assistente sociale del comune di residenza. Per chi non avesse la possibilità di accompagnare i familiari, sarà possibile avere anche un servizio a domicilio, contattando gli organizzatori Giuseppina e Giovanni Molena attraverso gli indirizzi di posta elettronica [email protected] e [email protected]. “Siamo alla ricerca di volontari, anche pensionati o persone che si vogliano impegnare per il sociale - ha concluso Giusy - che saranno formati attraverso corsi gratuiti. Al momento collaborano con noi otto volontari, che seguono una quindicina di persone provenienti prevalentemente dai paesi della Saccisica, ma anche da zone limitrofe. La bellezza di questi incontri è che i partecipanti si sentono coinvolti ed integrati all’interno di un gruppo, si divertono e smettono di sentirsi “malati”.

Linda Talato

Il sindaco Gianella: “L’ospedale di Piove dev’essere per acuti”

Ma.Ma.

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6 Piove di Sacco

“Rompi il silenzio, non sei sola”. E’ l’eloquente titolo scelto per la serata di riflessione del 10 dicembre scorso

voluta dal Comune e organizzata in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne. L’iniziativa, coordinata da Martina Rostellato, consigliere comunale con delega alle Pari opportunità, è stata anche l’occasione per illustrare i servizi presenti sul territorio a supporto delle donne vittime di maltrattamento. Da quest’anno infatti, anche a Piove di Sacco, è attivo un Centro antiviolenza allo Sportello donna di via Co’ del Panico. È un servizio gratuito, rivolto a tutte le donne della Saccisica, che nel suo primo anno di attività ha già raccolto 51 richieste di aiuto. Durante l’incontro, introdotto e intervallato dalle performance di Cristina e Romina Ranzato di “Barabao Teatro”, è stato anche proiettato un video-testimonianza di Laura Roveri, una ragazza aggredita a coltellate nel 2014 dal suo ex fidanzato all’uscita di una discoteca di Vicenza. Tra i relatori della serata Patrizia Zantedeschi, psicologa del Centro Veneto Progetto Donna che si occupa

del Centro antiviolenza di Padova e che ben conosce il fenomeno (in crescita) della violenza di genere: nel 2003, anno della firma della prima convenzione con l’Ulss 16 di Padova, gli accessi al Centro sono stati 48. Nel 2014 sono state addirittura 827 le donne a rivolgersi alla struttura patavina. Le richieste arrivano da donne residenti in tutta la Provincia di Padova per questo, ha ricordato Zantedeschi, è importante che ogni territorio possa mettere a disposizione delle donne vittime di maltrattamenti un servizio semplice, facile e discreto nell’accesso, ma soprattutto possibile.

Chi sono le donne che si rivolgono al

Centro? Sono figlie, madri, compagne e mogli che nella maggior parte dei casi hanno un rapporto stabile con il loro aggressore e molto spesso vittime non solo sono vittime di violenza fisica, ma anche psicologica ed economica. Altrettanto frequentemente ci sono i figli, quasi sempre minori, nel mezzo, costretti ad assistere a scene di maltrattamenti domestici. E anche questo genere di abusi ha un nome: violenza assistita. Che cosa trovano le donne che si rivolgono a uno dei Centri territoriali dislocati nella Provincia e nella Regione?. Il primo contatto avviene con le operatrici, alle quali è affidato il compito dell’accoglienza. Quindi

di Martina Maniero

Il fenomeno nella provincia è in crescita. Nel 2003 gli accessi al Centro antiviolenza di Padova sono stati 48, nel 2014 sono state 827 le donne vittime di maltrattamenti

Sociale “Rompi il silenzio, non sei sola”, una serata di riflessione organizzata dal Comune

Violenza sulle donne, la riposta del territorio

Nella Saccisica il Centro antiviolenza, attivo da quest’anno, ha raccolto 51 richieste di aiuto

La cooperativa sociale Magnolia di Piove di Sacco è sempre più vicina al suo obiettivo: l’acquisto di un

pulmino attrezzato per il trasporto di persone diversamente abili. L’ultima tappa nell’importante e ambiziosa raccolta fondi si è svolta lo scorso 13 dicembre, in occasione del mercatino di Natale nel comune di Brugine. Organizzato dall’amministrazione comunale e dalla Polisportiva Due Stelle, con il coordinamento dell’instancabile assessore allo Sport, Sofia Pinato, il mercatino, oltre ad ottenere un grande successo in termini di presenze, ha anche permesso di raccogliere ulteriori fondi per la causa di Magnolia.

“Dopo la presentazione del libro “Ridi di Cuore 2 con Magnolia” di Ivano Manzato, parte del ricavato dell’edizione 2015 del torneo di calcetto saponato, promosso dal Club Old Nine, che ci è stato gentilmente devoluto, l’aiuto di numerosi sponsor del territorio, gli utili raccolti con i Magnolia Open Days di settembre, ed il ricavato che ci è stato devoluto con quest’ultima iniziativa, siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo, e ciò non può che riempirci di gioia: la nostra costanza e tenacia sono state premiate” ha spiegato, entusiasta, il presidente della cooperativa, Egidio Ponchio, che ha confermato l’acquisto del pulmino per l’inizio del nuovo anno. “La raccolta, promossa in occasione del nostro mercatino di Natale, è stata resa possibile

grazie alla collaborazione con il gruppo scout e con la Polisportiva Due Stelle - ha spiegato l’assessore Pinato - Per la raccolta fondi è stata organizzata una sorta di “ruota della fortuna”, in cui sono stati venduti circa 400 biglietti al costo di un euro l’uno. L’iniziativa è proseguita, poi, nel corso della giornata, con la vendita, su offerta libera, di cioccolata e té caldo da parte degli scout. Inoltre, un grande aiuto, nella nostra attività di raccolta, ci è giunto anche da parte di un’attività privata storica del territorio, il fruttivendolo l’Angolo del Sole, che ha messo a disposizione 10 chili di caldarroste, cucinate e poi distribuite al pubblico in cambio di un’offerta libera”. Grazie all’impegno dell’associazionismo locale, dell’amministrazione e dei privati, è stato possibile raccogliere circa 600 euro, interamente devoluti a Magnolia e che contribuiranno all’ammontare necessario per l’acquisto del pulmino. “Come amministrazione comunale non possiamo che essere entusiasti del risultato ottenuto con questo evento: il duro lavoro svolto per organizzare e gestire questo Mercatino di Natale ha dato i suoi frutti - ha concluso Pinato - Abbiamo instaurato un solido rapporto di collaborazione con le associazioni ed i commercianti, i quali, con grande entusiasmo, hanno partecipato e donato il proprio tempo o i propri prodotti in favore della cooperativa Magnolia”.

cooperativa Magnolia, seMpre più vicino l’acquisto del pulMino per il trasporto dei disabili

Linda Talato

La Polisportiva Due stelle con la Ruota della Fortuna, fra le iniziative messe in campo per raggiungere la quota di denaro utile all’acquisto del pulmino

viene fissato un appuntamento. Si valuta il rischio (cioè se è il caso che la persona rientri a casa la sera) e la situazione della donna e dei suoi figli. Quindi viene messa a disposizione la consulenza gratuita di psicologi e legali. Tutto in modo assolutamente gratuito. Al tavolo della conferenza anche Marina Semenzato, coordinatrice Unità Operativa Complessa di Ostetricia, Ginecologia e Sala Parto del presidio ospedaliero di Piove di Sacco che ha illustrato

il “Codice rosa”: una procedura di accoglienza, cura e assistenza specifica per le donne vittime di abusi e violenze sessuali, “fiore all’occhiello” del nosocomio Piovese. Tutte prestazioni che vengono eseguite in regime di ricovero e tutte esenti ticket.

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8 Piove di Sacco

Anche i sindaci della Saccisica hanno deciso di adottare misure per il contenimento dell’inquinamento atmosferico e per ridurre il

livello di polveri sottili (Pm10) nell’aria. Il sindaco di Piove di Sacco, Davide Gianella,

ha firmato un’ordinanza che vieta i falò all’aperto fino al 31 marzo. Su tutto il territorio comunale è proibito bruciare materiale vegetale, fermo restando che nei centri abitati, e fino a 100 metri dai boschi e dalle strade pubbliche, per tutto l’anno, vale il divieto di accensione di fuochi.

I cittadini sono invitati ad usare il servizio pubblico di raccolta rifiuti a domicilio o l’ecocentro per lo smaltimento di ramaglie, potature di alberi, sfalci d’erba, di siepi per i residui vegetali.

Dove possibile è consigliabile avviare il compostaggio domestico o la cippatura per il riutilizzo del materiale vegetale.

Il sindaco di Legnaro, Giovanni Bettini, ha invece deciso di adottare un provvedimento che riduce di 2 ore la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici negli ambienti domestici: il riscaldamento, da qui al 15 aprile, potrà rimanere acceso fino a un massimo di 12 ore al giorno, rispetto alle 14 previste dalla normativa.

Lo stesso provvedimento abbassa a 19 gradi la temperatura massima consentita nei locali riscaldati con impianti termici alimentati a gasolio, olio combustibile o con combustibili solidi.

Da qui a metà aprile non si potranno nemmeno bruciare ramaglie e le strade comunali ad alta percorrenza andranno lavate con una temperatura

superiore ai 3 gradi. Il sindaco di Arzergrande, Luca Sartori, in

aggiunta ha proibito fino alla fine del mese di gennaio la sosta con il motore acceso in coda al semaforo e di fronte ai passaggi a livello ferroviari;

ha vietato la circolazione ai veicoli più inquinanti e ha imposto ai camion di coprire il cassone in cui trasportano materiale polveroso o che potrebbe portare all’emissione di polveri. Tutti i trasgressori rischiano una multa fino a 500 euro.

di Martina Maniero

Ambiente Piove di Sacco, Legnaro e Arzergrande

Le ordinanze contro le polveri sottili

Il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella

I primi cittadini hanno adottato fino a marzo e aprile le misure di contenimento dell’inquinamento atmosferico

Il progetto “Piove Sicura” si è avviato verso la sua fase conclusiva, mediante la delibera approvata in sede di giunta comunale, lo scorso novembre.

Come spiegato dall’assessore alla Sicurezza, Luca Carnio, si è giunti all’approvazione del progetto definitivo, per quanto riguarda il primo stralcio, denominato “Videosorveglianza - Nuovo sistema per il controllo della sicurezza stradale nell’ambito del progetto Piove Sicura”, per un valore di cinquecentomila euro, mentre, i primi di dicembre, è stato approvato il secondo progetto, per un valore di 300 mila euro.

“Il progetto “Piove Sicura” va nella direzione di rendere maggiormente controllato il territorio comunale, soprattutto per quanto riguarda le zone di maggiore criticità” ha spiegato Carnio, che ha seguito il progetto.

Il cuore dell’iniziativa sta nell’installazione

di 41 nuove telecamere di videosorveglianza. Alcune avranno il compito di monitorare il territorio, registrando gli ingressi e le uscite dei vari mezzi nella città, senza sanzionare.

La centrale operativa della Polizia Locale avrà la possibilità, in tempo reale, di sapere se e quali sono i mezzi rubati che transitano nel territorio comunale, e quelli privi di copertura assicurativa. Le altre telecamere, invece, saranno adibite al classico compito di videosorveglianza.

“Tutto ciò - continua Carnio - è stato reso possibile grazie ad un importante investimento nella fibra ottica, che consentirà di avvicinare Piove di Sacco al concetto di “smart city”, permettendo di raggiungere un’efficienza costante nel servizio e di mettere in rete la centrale operativa della Polizia Locale con quella della stazione dei carabinieri”.

Grande soddisfazione da parte del sindaco,

Davide Gianella, e dell’assessore Carnio, che hanno definito il progetto come un metodo per rendere la città più sicura e moderna, con un sentito ringraziamento al comando della Polizia Urbana e ai carabinieri di Piove di Sacco, quali partner collaborativi nella realizzazione del progetto.

“Finalmente avremo una città senza punti critici e zone oscure e, attraverso la sinergia tra le forze dell’ordine sarà più semplice il presidio del territorio - ha concluso Carnio - L’auspicio è quello che tutto il sistema sia funzionante per il periodo in prossimità della sagra di San Martino 2016. Va sottolineato, inoltre, che il progetto in questione è stato inserito all’interno di un progetto più ampio, ovvero quello denominato “Piove di Shopping”, ottenendo un co-finanziamento di circa 79 mila euro”.

Sicurezzail progetto “piove sicura” si avvia alla fase conclusivaluca carnio: “territorio più controllato, Soprattutto nelle zone più critiche”

Li.Ta.

L’assessore Luca Carnio

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

*[email protected]

di nicola stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

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10 Piove di Sacco

Dopo le iniziative legate alle festività natalizie e dopo una golosa epifania con Befana, Re Magi e tanti dolcetti,

non si ferma l’instancabile lavoro della Pro Loco di Piove di Sacco, che già si prepara per quello che è uno degli eventi più conosciuti, amati e partecipati in tutto il territorio della Saccisica, ovvero il Carnevale.

Sabato 6 marzo si terrà la 34^ edizione del Carnevale della Saccisica, con la sua straordinaria sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati.

“Siamo arrivati già ad una ventina di iscrizioni e credo che, quest’anno, non andremo molto oltre i 20 carri partecipanti - ha spiegato Maria Ginetta Cecconello, presidente della Pro Loco - in quanto, com’è noto, la sfilata si tiene in centro storico, riversando nelle piazze piovesi migliaia di persone ogni anno, pertanto, un numero elevato

di carri allegorici che sfilano lungo le strade del centro potrebbero creare qualche difficoltà. Per l’edizione 2016 - continua - abbiamo

pensato di apportare qualche piccolo

cambiamento. Nelle altre edizioni carri e gruppi a

piedi venivano premiati insieme mentre, quest’anno, abbiamo deciso di assegnare due riconoscimenti distinti, uno per i carri e uno per i gruppi, che sfileranno anche per via Garibaldi”.

Non mancheranno, come di consueto,

bancarelle, truccabimbi, gonfiabili e attrazioni varie, oltre a dolciumi, musica e doni per i più piccoli.

“Nei due anni precedenti avevamo inserito nel programma l’esibizione della banda con le majorettes - ha detto la presidente - Quest’anno, invece, sarà la volta dei trampolieri. Siamo a buon punto

con i preparativi, dopo così tante edizioni, stiamo diventando ormai degli “esperti” e abbiamo raccolto anche l’adesione di numerosi carri nuovi, che partecipano quest’anno per la prima volta”.

Ai primi tre classificati, per i carri, e al primo, per i gruppi a piedi, verrà assegnato un riconoscimento, ad oggi ancora da definire in quanto i premi sono in fase di valutazione, mentre, a tutti i partecipanti, verrà assegnata una pergamena come ricordo della giornata.

L’appuntamento è, dunque, per le 14.30 di domenica 6 marzo, mentre, per i più piccoli, è prevista anche un’altra occasione in cui festeggiare insieme, sempre organizzata dalla Pro Loco.

Il 9 febbraio, martedì grasso, nella palestra del patronato del Duomo, si terrà il Carnevale dei Bambini, dove i bimbi potranno partecipare liberamente in maschera e il pomeriggio sarà allietato da dolci, giochi e maschere.

di linda talato

Eventi La Pro loco si sta preparando per il 6 marzo prossimo

Carnevale, la sfilata dei carri allegorici

Una immagine della scorsa edizione del Carnevale. In alto la presidente della Pro loco Maria Ginetta Cecconello

Al momento vi sono una ventina di adesioni. Per l’edizione 2016 - spiega la presidente Maria Ginetta Cecconello - sono state organizzate due premiazioni, una per i carri e l’altra per i gruppi mascherati

Oltre ai truccabimbi, i gonfiabili ci saranno i trampolieri che prenderanno il posto delle majorettes

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di Martina Maniero

Per implementare e ammodernare il sistema di videosorveglianza cittadino sono stati destinati 32mila euro. Per il servizio di Polizia locale è stato siglato un accordo coi comuni di Pontelongo e Correzzola

Sicurezza L’assessore Jhonny Caron spiega il progetto

Nuove telecamere per la video sorveglianza

Un investimento di 32 mila euro per implementare e ammodernare il sistema di videosorveglianza cittadino.

È questo uno dei primi interventi avviati nel nuovo anno dall’amministrazione comunale che ha iniziato i lavori per l’allestimento di una centrale completamente autonoma per il controllo delle strade, dei parchi e delle piazze pubbliche del paese.

Scadute le due convenzioni per la gestione associata del servizio di polizia locale e di videosorveglianza con il Comune di Piove di Sacco, l’esecutivo locale ha deciso di siglare un nuovo accordo con i Comuni di Pontelongo e di Correzzola per incrementare la presenza degli agenti di polizia locale sul territorio (il documento in fase di approvazione nei rispettivi consigli comunali) e di gestire invece da sé il servizio di videosorveglianza pubblica. A breve in municipio infatti verranno montati i terminali e un server per la registrazione dei dati attraverso il quale si potranno visionare i filmati, aggiornare ed espandere il sistema

di controllo a video in totale autonomia. A quest’ultimo verranno allacciate

le due telecamere già presenti in piazza Ungheria a Brugine e in via Aldo Moro a Campagnola (che verrà poi spostata al parco vita della frazione e sostituita con due nuovi e più efficienti dispositivi) e le otto videocamere attive nei due cimiteri comunali. Sono in programma anche nuovi investimenti.

A Campagnola verrà posizionata una telecamera per sorvegliare l’ingresso della palestra della frazione e il parcheggio antistante il plesso sportivo. A Brugine invece è prevista l’installazione una nuova videocamera in piazza Falcone che controllerà anche via Roma, in entrambi i sensi di marcia.

“Tutte le nuove telecamere sono 4K, cioè hanno una risoluzione video quattro volte superiore ai sistemi Hd e dispongono di un dispositivo di memorizzazione interno, questo per avere a disposizione una doppia registrazione che permetta di poter visionare i filmati anche in caso di eventuali guasti a

Sono iniziati i lavori per l’allestimento di una centrale per il controllo di strade, parchi e piazze pubbliche

Problemi, disagi o disservizi? Le informazioni del Comune adesso arrivano anche su smatphone e

tablet. E’ attiva l’App per dispositivi portatili che permetterà ai cittadini di Brugine di avere in ogni momento e ovunque si trovino informazioni utili sul territorio. Allerte meteo, avvisi di criticità della Protezione civile, comunicazioni su qualunque situazione di pericolo o di emergenza. Tutto adesso è a portata di click. La novità è stata illustrata dall’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile, Jhonny Caron: “Gli annunci verranno comunicati via “Telegram”, un’applicazione di messaggistica istantanea che può essere scaricata gratuitamente su smartphone o tablet e che permette anche l’invio di file con estensione come Pdf, Zip e Doc”. “Attraverso la funzione “canali” - ha spiegato - chiunque potrà iscriversi, perché non ci sono limiti nel numero degli utenti, e senza che il proprio numero di cellulare sia visibile all’amministratore o agli altri membri, questo per evitare di dover compilare schede di adesione e documenti per il trattamento dei dati sensibili”. I messaggi, al momento, saranno solo in uscita. E solo l’amministratore potrà inviarli. “Per qualunque segnalazione - ha ricordato Caron, - sindaco e assessori si possono incontrare in municipio, durante gli orari di ricevimento, ma si possono contattare anche via mail e telefono dal momento che numeri di cellulare e indirizzi di posta elettronica sono pubblici”. Per iscriversi basta accedere allo “store” del proprio smartphone, scaricare l’applicazione “Telegram” e seguire la procedura guidata per configurare il proprio account. Il canale da cercare è “alertbrugine”. L’applicazione è attiva dall’inizio di quest’anno e nel giro di poche ore ha già registrato una cinquantina di adesioni. Per tutte le altre informazioni dell’ente resta valido il sito istituzionale www.comune.brugine.pd.it ma anche la pagina Facebook del Comune. Ma non è escluso, in futuro, anche un “canale” Telegram per le manifestazioni.

territorio

alertbrugine”l’app del comune del comunicare Servizi e... diSServizi

Ma.Ma.

Videosorveglianza, si procede alla implementazione

e riorganizzazione del servizio

uno dei due sistemi” ha spiegato l’assessore alla Sicurezza, Jhonny Caron. Il server acquistato dal Comune potrà allacciare fino a 21 telecamere che l’amministrazione intende installare a partire da quest’anno anche di fronte la palestra di Brugine e del campo da calcio; all’angolo del municipio; vicino la sala polivalente; in via Rialto, tra via Porto superiore e via Don Bosco e all’incrocio di via Taliercio; in via Marconi, all’intersezione con via Fiumicello e tra le strade in uscita dalla zona industriale del capoluogo.

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Buone notizie per il Comune di Legnaro che è tra i trentasei enti municipali italiani a beneficiare del conguaglio

delle quote del Fondo di solidarietà comunale 2014.

Si tratta di un ricalcolo operato dal Governo centrale su quell’insieme di risorse che preleva da tutti i Comuni d’Italia per riequilibrare i trasferimenti agli enti locali. Rifatti i conti sui gettiti di Imu (Imposta sugli immobili) e Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) il Viminale ha stilato l’elenco, e i relativi importi, dei Comuni tra i quali ripartire ben 10 milioni 713 mila 842 euro. Tra questi c’è anche Legnaro che, tra i cinque Comuni veneti (nel Padovano c’è anche Galzignano Terme) è quello a cui viene restituito di più: ben 341 mila 178 euro. Entrate extra e preziose che per la maggior parte l’amministrazione comunale ha intenzione di utilizzare per rimpinguare alcuni capitoli al bilancio tagliati per far quadrare i

conti dell’ente. Tra questi quello che riguarda il sociale

(molto spesso in sofferenza), quello per la manutenzione degli immobili scolastici e quello che va a finanziare le attività delle associazioni locali. Tutti soldi che si potranno spendere, però, tenendo contro dei stringenti limiti imposti dal patto di stabilità.

L’esecutivo locale, intanto, aspetta che questi fondi rientrino effettivamente

nelle disponibilità dell’ente ma le idee per impiegarli, di certo, non mancano. In materia fiscale la giunta comunale si sta adoperando (da ultimo

anche con mezzi legali) per recuperare circa 680 mila euro di mancati versamenti Imu (340 mila per il 2014 e altrettanti per l’anno appena concluso) dall’Istituto nazionale di fisica nucleare di Legnaro. Questo infatti, come tutti gli altri enti di ricerca italiani, non è più tenuto a pagare l’imposta sugli immobili.

di Martina Maniero

Legnaro dichiara guerra alla ludopatia: anche il sindaco Giovanni Bettini ha firmato l’ordinanza che riduce a otto le ore di apertura

delle sale gioco e quelle di funzionamento di slot machine e videopoker. D’ora in avanti si potrà giocare soltanto dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, tutti i giorni, festivi compresi.

Le stesse limitazioni d’orario dovranno essere osservate dai titolari di altri esercizi commerciali come bar, ristoranti, tabaccherie, ricevitorie lotto, agenzie di scommesse e negozi dove siano installati videopoker e slot machine. Al di fuori di queste fasce orarie gli “apparecchi con vincita in denaro” dovranno essere spenti tramite apposito interruttore elettrico. In tutti i locali in cui sono installati questi apparecchi il titolare dovrà esporre cartelli con formule di avvertimento sui rischi della dipendenza dal gioco d’azzardo mentre all’esterno dovranno essere ben visibili gli orari di apertura e di funzionamento delle macchinette.

Chi non rispetterà i nuovi orari rischia una sanzione che va da 25 a 500 euro. Nel caso

di recidiva (cioè se la violazione delle nuove disposizioni avviene due volte nell’arco di un anno), si andrà incontro alla sospensione dell’attività o del funzionamento dei dispositivi per un periodo che va da uno a sette giorni. L’ordinanza è impostata sul modello di quella in vigore anche nel Comune di Padova.

Il provvedimento, discusso già lo scorso anno al tavolo della Conferenza dei sindaci della Saccisica, ha ricevuto il via libera da parte di tutti i

primi cittadini. Brugine è stato il primo Comune ad adottare il provvedimento e a spingere i colleghi ad adottare un provvedimento condiviso in materia. Appello raccolto anche dall’amministrazione comunale di Sant’Angelo dove da qualche mese valgono le stesse regole. Ora le limitazioni d’orario vengono introdotte anche a Legnaro. L’obiettivo è estendere l’ordinanza “no slot” a tutto il Piovese superando così le divisioni burocratiche e amministrative.

Sociale Il sindaco Giovanni Bettini introduce limitazioni sul modello di Padova

Contro la ludopatia il sindaco riduce il tempo di apertura delle sale giocoSi potrà giocare dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22

Sono stati installati il mese scorso i primi due velobox a Legnaro: le temutissime

colonnine arancioni pronte a fotografare, e a multare, gli automobilisti che supereranno i limiti di velocità lungo la Strada provinciale 35.

Il primo dispositivo è stato posizionato a Volparo, all’altezza delle scuole elementari della frazione.

L’altro si trova in località Casone, nella zona del campo sportivo e dell’ex casa delle associazioni. I due apparecchi si trovano lungo una strada che attraversa da nord a sud il paese e che viene battuta soprattutto dai pendolari diretti a Padova e a Piove di Sacco per lavoro. Automobilisti che adesso faranno bene a tenere d’occhio il tachimetro dal momento che i limiti di velocità sull’intero tratto stradale, dai confini con Polverara a quelli con Saonara, sono stati portati da 70 a 50 chilometri orari. I dispositivi, come quelli installati in altri Comuni (a Brugine per citarne uno del Piovese) funzionano a rotazione e a sorpresa: sì perché non c’è modo di conoscere in anticipo su quale apparecchio verrà inserito l’autovelox e quando la telecamera sarà effettivamente accesa. Si tratta di una precisa scelta del Comune che, così facendo, spera di ridurre la velocità delle auto su tutto il lungo rettilineo nella convinzione che la sola presenza degli apparecchi (e della pattuglia della polizia locale che deve sorvegliare il dispositivo) unita al timore di un’amara sanzione, induca gli automobilisti a un comportamento più prudente e attento alla guida.

viaBilità

a volparo e in località casoneinStallati due autovelox lungo la Strada provinciale 35

Ma.Ma.

Il sindaco Giovanni Bettini

conguaglio fondo solidarietà coMunale, legnaro uno dei pochi a beneficiarne

Il municipio di Legnaro

Ma.Ma.

Rifatti i conti su Imu e Tasi, il Viminale ha restituito al Comune ben 341mila 178 euro

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13Codevigo

di alessandro cesarato

Don Massimo Fasolo apre le porte della sala parrocchiale per festeggiare un matrimonio islamico di una coppia di giovani marocchini

Storie di integrazione Il parroco offre gli spazi e partecipa alla festa

Contro la violenza la cultura del dialogo

Rispondere alla cultura della violenza con la cultura del dialogo e della conoscenza, partendo anche

dai piccoli gesti quotidiani. Di ciò ne è fermamente convinto don Massimo Fasolo, parroco della frazione di Conche, che nelle scorse settimane ha aperto le porte della sala parrocchiale per accogliere una festa di matrimonio speciale, che da queste parti definire inusuale è di certo un eufemismo. Protagonista è stata infatti una giovane coppia marocchina, di fede islamica, residente nella vicina Arzergrande che ha scelto la vecchia chiesa, ora sala parrocchiale, per condividere con amici e parenti la loro gioia e il loro amore. Qui ci sono arrivati tramite dei conoscenti che già avevano testato la disponibilità del parroco. Un esempio sicuramente di integrazione, in un modello di società che ormai sta cambiando anche nelle piccole realtà di campagna, dove tutto sembra essere più lontano, davanti alla quale non si può più rimanere indifferenti.

“E’ necessario imparare ad accogliere le persone - spiega don Massimo - come volto di Dio, superando le barriere di primo impatto basate sui pregiudizi legati alla razza, al ceto sociale, al colore della pelle e alla religione”.

Una scelta che rientra in una visione precisa di cosa significa una comunità aperta a tutte le sue manifestazioni. Non è la prima volta infatti che la sala parrocchiale, dove ci sono ancora gli altari e i crocefissi, viene concessa anche a persone di un altro culto. D’altra parte qui tutti sono di casa perché trovano ospitalità società sportive, esibizioni musicali e culturali.

“Nel complesso del nuovo patronato - tiene a precisare don Massimo - questi spazi sono gestiti direttamente dal parroco che decide come utilizzarli”.

Don Massimo non solo ha concesso i locali ma ha anche partecipato ad alcuni momenti della festa, facendosi coinvolgere dalla gioia dei presenti e di una coppia di giovani che guarda con speranza al futuro. Hanno partecipato un centinaio di invitati che hanno ballato, mangiato e reso onore agli sposini che già avevano in precedenza perfezionato legalmente la loro unione “Mi è servito - racconta il prelato - anche per conoscere aspetti di una cultura che non conoscevo come l’uso della sposa di cambiarsi di abito per sei volte. Sono rimasto affascinato dai colori dei vestiti e dal clima di gioia. Soprattutto poi dalla presenza di tanti bambini: mi ha colpito dall’ entusiasmo e dall’apertura alla vita di questi popoli”.

Nel piccolo paese ovviamente l’evento non è passato inosservato, tanto da suscitare opinioni differenti.

Il Comune ha posto f i n a lmen t e

termine alla t r e n t e n n a l e v i c e n d a d e l l ’ e r r a t a interpretazione del vincolo paesaggistico nelle frazioni di Conche, Santa Margherita e Rosara. Con una delibera di giunta arrivata a fine anno è stata data ufficialità, nero su bianco, al parere espresso quasi un anno fa dal Ministero dei beni e delle attività culturali che “salvava” da un possibile abuso oltre 600 abitazioni.

Nel 2010 la Soprintendenza aveva casualmente scoperto che dal 1985, data di entrata in vigore del Decreto Galasso sulla tutela delle aree di pregio ambientale come quella a ridosso della laguna, il Comune non aveva non ha mai trasmesso le pratiche di edilizia all’esame dei Beni Ambientali per l’ottenimento del relativo parere favorevole.

Dal quel momento è nato un contenzioso con il Comune e a rimetterci sono stati i cittadini dell’area interessata, cui è stato negato il diritto di modificare, ampliare, demolire e ricostruire la propria casa. L’attuale amministrazione, entrata in carica nel giugno 2013, ha finalmente preso in mano la situazione e dopo un lungo e complicato iter è riuscita a giungere a una soluzione positiva. Tutti soddisfatti insomma, a partire dal locale gruppo del M5s che nei mesi scorsi, in un’ottica di trasparenza, aveva sollevato la questione in quanto, nonostante le rassicurazioni, non esistevano ancora documenti ufficiali che attestassero la risoluzione della vicenda.

“Finalmente - fanno saper i referenti locali del M5s - l’amministrazione locale prende atto e rende esecutiva la nota della Regione e del Ministero. Da parte nostra, nonostante le critiche ricevute dai nostri amministratori, c’è sempre stata la richiesta di chiarezza nei confronti dei cittadini interessati da questa vicenda: atto dovuto per chi amministra, oltre che previsto dalla legge”.

frazioni

conche, s. Margherita e rosaravincolo paeSaggiStico, dopo 30 anni il comune trova la Soluzione

A.C.

La coppia di sposi con don Massimo

“Confesso che qualcuno, sia tra gli anziani sia anche tra i giovani - aggiunge don Massimo - mi ha espresso la sua perplessità per questa scelta. Molti altri invece sono rimasti entusiasti, condividendo e appoggiando la mia decisione sia manifestandomelo direttamente sia scrivendolo sul mio profilo presente sui social network. In ogni caso io proseguirò su questa strada”.

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14 Arzergrande

di alessandro cesarato

Rispetto dell’ambiente, diminuzione dei consumi e taglio dei costi. Sono questi i risultati delle politiche energetiche messe

in campo dall’amministrazione con la revisione degli impianti di pubblica illuminazione.

Da poco più di un anno è in atto una radicale revisione della rete, con la sostituzione già di una settantina delle vecchie lampade a mercurio con altrettanti led ad alta efficienza. L’intervento ha permesso da una parte di diminuire drasticamente i consumi, dall’altra di investire su nuove sorgenti luminose che hanno una durata quasi dieci volte superiore rispetto alle lampade tradizionali. Tanto che nell’ultimo assestamento di bilancio approvato in consiglio comunale è stata prevista una riduzione della spesa sulla illuminazione pubblica di 10 mila.

A questi si aggiungono altri 2 mila 500 euro derivanti dalle quote riconosciute dal Gse. Il prossimo passo riguarderà un progetto, già approvato, da 125 mila euro per la valorizzazione degli impianti del capoluogo e della frazione di Vallonga. I lavori inizieranno nella prossima primavera e grazie ai risparmi

ottenuti con i ribassi d’asta della gara d’appalto è stato costituito un fondo che permetterà di intervenire anche in altre vie.

“Anche qui - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Silvano Sambin - saranno sostituite le vecchie lampade a mercurio con led ad alta efficienza. Si prevede inoltre di dotare i quadri elettrici di orologi astronomici che consentiranno un risparmio di 182 ore di erogazione di energia in un anno”.

In tutto saranno sostituiti 89 apparati di illuminazione, con un risparmio energetico del 81,7%.

“Oltre ai risparmi- aggiunge l’assessore - bisogna tenere conto anche delle minori emissioni di Co2, della riduzione dei rifiuti prodotti, del minore inquinamento luminoso e di una forma di illuminazione che aumenta la sicurezza stradale”.

Amministrazione Politiche energetiche all’insegna del risparmio

Prevista una riduzione di 10mila euro sulla spesa della illuminazione pubblica

La lotta alla ludopatia passa attraverso la formazione. Si è tenuto negli ultimi giorni dello scorso anno, nella sala consiliare, un incontro di formazione organizzato dall’amministrazione con gli esercenti del paese su una delle nuove piaghe sociali

sempre più diffuse. A relazionare sulla problematica erano presenti il personale medico del dipartimento delle dipendenze dell’Ulss 16 di Padova. Il tema dell’incontro, nello specifico, ha riguardato il comportamento che i gestori dei locali dovrebbero seguire nei confronti degli avventori che si accingono a giocare, evitando che tale comportamento possa diventare patologico. “L’incontro - spiega il sindaco Luca Sartori - è stato ben partecipato ed è emerso un clima di interesse e di collaborazione”.

Nei locali del paese verrà esposto un cartello informativo con un test di autovalutazione e un numero verde (800629780) per chiedere informazioni e supporto.

“Il nostro impegno - aggiunge Sartori - è che questo sia il primo di una serie di incontri su questo tema. Nei prossimi incontri, nel 2016, i destinatari saranno gli insegnanti delle scuole, i genitori dei ragazzi, e più in generale tutta la cittadinanza”.

Società

un incontro organizzato dall’ulss 16 sul comportamento dei gestoriformazione anche degli eSercenti per comBattere la piaga della ludopatia

A.C.

In applicazione della legge 8 novembre 2012, n. 189, art 7- comma 5

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Il cartello informativo esposto nei locali del paese

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16 S. Angelo-Correzzola

Il Comune di Sant’Angelo ha presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato contestando il taglio di quasi 59 mila

euro che il ministero dell’Interno avrebbe “ingiustamente” trattenuto dai trasferimenti erariali del 2013.

Per inquadrare la questione bisogna rifarsi al Decreto legge 95 del 2012 sulla revisione della spesa pubblica. In buona sostanza nel 2012 i Comuni sono stati chiamati alla riduzione dello stock generale di indebitamento attraverso l’estinzione o la riduzione anticipata dei mutui in essere utilizzando parte dei fondi erariali assegnati a ciascun ente locale.

Pena il taglio dei trasferimenti statali nell’esercizio successivo.

Per Sant’Angelo si è trattato di un’operazione di 58.730 euro. Il consiglio comunale santangiolese a novembre 2012 ha deliberato dunque per l’estinzione di 12 mutui pluriennali contratti con la Cassa depositi e prestiti.

A dicembre il Comune ha quindi emesso

i mandati di pagamento e a gennaio 2013 è arrivata la comunicazione dell’estinzione dei prestiti oggetto di rimborso anticipato. Pratica chiusa per gli uffici municipali ma non per il Viminale che, qualche mese dopo e senza comunicazione, ha comunque ridotto i trasferimenti.

Il Comune, entro i termini, avrebbe inviato tutta la documentazione alla

Prefettura tramite posta elettronica certificata ma non avrebbe inoltrato in seguito i documenti cartacei in originale.

L’amministrazione comunale ritiene di aver adempiuto a quanto previsto dalla normativa in materia ma secondo lo Stato la certificazione sull’utilizzo delle risorse assegnate per ridurre i mutui a proprio carico è incompleta. Si tratterebbe di una

questione tutta burocratica. Tuttavia oltre un anno di raccomandate tra istituzioni pubbliche non sono serviti a risolvere la situazione. La questione ora ha preso la via giudiziaria: il Comune, data la specificità della materia, ha ora deciso di affidarsi ad un legale di fiducia per ottenere il riconoscimento e il riversamento della somma.

di Martina Maniero

La storia incredibile Dopo un anno di scontro “burocratico” il Comune passa alle vie legali

Ricorso al Capo dello Stato contro i tagli ai trasferimenti statali

Con il saggio di fine anno, tenutosi nel palazzetto dello sport della frazione di Concadalbero, si è conclusa nel

migliore dei modi la stagione dell’ Asd Scuola Pattinaggio Correzzola (in foto).

Un anno impegnativo per la giovane società di pattinaggio artistico su rotelle, ripagato da risultati importanti ottenuti dai propri atleti, sia nelle gare singole che in quelle a squadra. Nella bacheca rimarranno i titoli italiani conquistati nel mese di maggio al Pala Rossini di Misano Adriatico nelle finali nazionali della “Don Bosco Cup”.

Una crescita costante, sotto la guida metodica degli allenatori Silvia Barison, Francesca Masiero, Ester Ametis ed Eleonora Tardivo e la direzione tecnica di Giusy Locane. “Nel 2016 - dice il presidente Maria Bertin - agli atleti che si sono sin qui distinti, si aggiungeranno delle nuove leve. Giovanissime e promettenti pattinatrici (Marianna Scalise, Matilde Todesco, Giulia

Belloni, Federica Albertin, Giada Freddo e Anna Vittoria Fattore) che hanno saputo incantare per l’eleganza, lo stile, la determinazione e la graziosità pubblico e giudici che le hanno sin qui giudicate”.

Il nuovo anno, dopo l’esperienza dello scorso novembre con gli atleti della nazionale italiana, porterà anche un nuovo stage di formazione. Le attività dell’Asd Scuola Pattinaggio Correzzola non si fermano però qui.

“Abbiamo iniziato un progetto - continua il presidente - di corsi di pattinaggio artistico anche per gli adulti, dedicati a tutti colori che non hanno mai pattinato. Un nuovo modo per ritornare bambini, capire e conoscere cosa significa questo sport”.

Da qualche settimana, oltre che a Correzzola, l’associazione ha iniziato a svolgere la sua attività anche al palasport Borgo Rossi di Piove di Sacco.

correzzola l’asd scuola pattinaggio punta sulle nuove leve

Alessandro Cesarato

Il Municipio di S. AngeloIl Comune ha ridotto, così come previsto dal Decreto legge 95 del 2012, lo stock generale d’indebitamento con l’estinzione dei mutui per 58.730 euro, ma la documentazione inviata per posta elettronica non sarebbe sufficiente senza l’invio dei documenti cartacei originali

Saranno realizzati nuovi loculi e ossari nel cimitero della frazione di Villa del Bosco. La giunta ha

approvato il progetto preliminare dei lavori di costruzione per un importo complessivo che ammonta a 60 mila euro di cui 40 mila per lavori e i restanti 20 mila per somme in diretta amministrazione. La decisione nasce dall’esigenza di provvedere ad ampliare gli spazi di sepoltura a disposzione vista la carenza in tal senso. L’opera sarà finanziata con un mutuo che sarà acceso con la Cassa depositi e prestiti. Il territorio comunale conta cinque cimiteri, uno pe ciascuna frazione. Una problematica non da poco vista la necessità di una continua manutenzione ordinaria e straordinaria che impegna e obbliga il Comune a un’attenta e centellinata programmazione.

villa del BoSco

lavori pubblicicimitero, verranno coStruiti nuovi loculi e oSSari

A.C.

Per il Comune di S. Angelo il taglio di quasi 59mila euro di trasferimenti statali è “ingiusto”

Page 17: Piovese genn2016 n5

17Cultura locale

Al via la Stagione Concertistica 2015-2016 dell’Orchestra Giovanile della Saccisica.

E’ previsto per sabato 23 gennaio il primo concerto del nuovo anno, compreso in una lunga serie di eventi ad ingresso libero, esorditi ad ottobre del 2015 e che proseguiranno fino a giugno 2016.

Una stagione di gran pregio, quella organizzata dalla nota associazione piovese che, da anni ormai, si occupa della promozione e divulgazione musicale nel territorio.

“Ogni anno, nel realizzare la stagione, cerchiamo sempre di garantire una proposta ampia alla cittadinanza, certi che la musica e, più in generale, le arti contribuiscano a rendere migliore l’individuo e la società” ha commentato Renata Benvegnù, sotto la cui direzione artistica l’associazione cresce ogni anno di più, avvalendosi della collaborazione di artisti di grande talento e promuovendo le giovani promesse del territorio, e non solo.

“Gli eventi proposti spaziano dai grandi

concerti lirico/sinfonici, appartenenti alla rassegna Reteventi, svoltasi tra ottobre e dicembre 2015 - continua Benvegnù - ai concerti Cameristici, fino agli Ensemble di musica leggera o da film”.

Il concerto previsto a gennaio, alle ore 20.45, vedrà protagonista l’Esemble di trombe dell’Accademia di Portogruaro, che porterà sul palco una trentina di giovani trombettisti, diretti dal maestro Giovanni Vello e vincitori del terzo premio al concorso musicale Città di Piove di Sacco, nota competition che, ogni anno, raccoglie giovani talenti musicali provenienti da tutto il territorio nazionale. Il 20 febbraio,

sempre alle 20.45, sarà la volta del secondo concerto previsto per il 2016 e che vedrà protagonista un duo pianistico composto da Antonello D’Onofrio e Claudio Soviero.

I due artisti, già vincitori del concorso Citta di Piove di Sacco nel 2012, sono appena rientrati da una turnée negli Stati Uniti e proporranno brani del repertorio romantico e la fiaba musicata di Pierino e il Lupo. Il 19 marzo sarà possibile ascoltare uno dei più talentuosi giovani fisarmonicisti italiani, ovvero Ghenadie Rotari, vincitore del concorso già citato nel 2015, e due giovani e promettenti pianisti, ovvero il ventiduenne Luca Tortolato e la diciassettenne non

vedente Maria Vittoria Tranquilli, vincitrice del concorso nel 2013.

Altro appuntamento di particolare rilevanza è quello previsto per il 9 aprile, 20.45, dove ad esibirsi saranno due talenti piovesi che hanno calcato palchi internazionali, in Cina, Corea e negli Stati Uniti, e che si sono perfezionati in prestigiose accademie musicali a livello internazionale, ovvero la pianista Renata Benvegnù ed il flautista Ludovico Degli Innocenti. Il mese di maggio sarà dedicato ad un appuntamento di particolare importanza, ovvero la nona edizione del concorso musicale Città di Piove di Sacco, vera punta di diamante dell’attività

promossa dall’associazione, che coinvolgerà, come di consueto, centinaia di musicisti provenienti da tutta Italia. Il concorso si svolgerà tra il due e l’otto maggio, mentre il concerto di premiazione dei vincitori si terrà domenica 8 maggio, alle ore 11. Gli ultimi appuntamenti della stagione coinvolgeranno gli studenti dei corsi musicali del liceo Einstein di Piove di Sacco, il 21 ed il 28 maggio, alle ore 17, con il Saggio degli Allievi, mentre il 26 maggio, alle 20.45, ci sarà il concerto “Immagini e Musica” in collaborazione con il FotoClub ChiaroScuro di Piove di Sacco. Venerdì 3 giugno la stagione si concluderà con l’undicesima rassegna “Piccole Mani”, dove si esibiranno i piccoli musicisti under 14 della Saccisica. Tutti i concerti previsti si terranno nell’auditorium Giovanni Paolo II di Piove di Sacco e saranno ad ingresso libero.

di linda talato

La stagione si concluderà il 3 giugno con i piccoli musicisti della Saccisica A maggio in programma la nona edizione del concorso Città di Piove di Sacco

Musica Il 23 gennaio sarà protagonista l’Ensemble di trombe dell’Accademia di Portogruaro

Riparte a fine gennaio la stagione concertistica

Da sx Luca Tortolato, Ludovico degli Innocenti, l’ensemble di Portogruaro e Renata Benvegnù

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Piove di Sacco - Sant’Anna di Piove di Sacco - Sant’Angelo di Piove di Sacco - Chioggia - Dolo - Adria - Mestre

18 Cultura provinciale1 Cultura provinciale

È giunta all’ottava edizione “I colori del Sacro”, la rassegna biennale dedicata all’illustrazione organizzata dal Museo

Diocesano di Padova, che negli spazi dello storico Palazzo Arcivescovile ospita le opere dei migliori artisti a livello mondiale. Tema dell’esposizione, aperta quest’anno dal 20 febbraio al 26 giugno, è la “tavola”, o meglio lo stare a tavola: “Per l’uomo è fondamentale non solo il cibo ma l’atto stesso del condividerlo – afferma Andrea Nante, Direttore del Museo e coordinatore scientifi co della manifestazione – la nuova edizione della rassegna vuole rifl ettere sulla tavola per affrontare quel luogo e quella situazione che apre alla relazione con gli altri, andando oltre al semplice nutrimento fi sico. La degustazione di nuovi e vecchi sapori, la scoperta delle tradizioni dei com-mensali, la sperimentazione delle novità ar-ricchiscono e predispongono alla conoscen-za reciproca. Attorno alla tavola si ritrova il mondo, ogni popolo con le sue tradizioni, colori e narrazioni. Ogni persona con le sue

esperienze e differenze”.Tante le suggestioni giunte dagli oltre

trecento illustratori che hanno proposto la loro candidatura per la rassegna patavina, artisti provenienti da tutto il mondo che, nei modi più svariati e originali, hanno indaga-to ed esplorato il tema di questa edizione, nelle sue molteplici dimensioni, a conferma della presa e della attualità del tema pro-posto. Soltanto 57 sono però gli autori le cui opere sono state selezionate per essere esposte al Palazzo Arcivescovile: “Di fron-te a questa grande quantità di proposte – spiega Andrea Nante – la commissione scientifi ca ha operato scelte molto attente, per garantire al nostro pubblico opere di grande livello artistico e contenutistico”.

Legato alla rassegna, il Padua Best Il-lustrator Award “I colori del sacro”, premio alla sua terza edizione ma già tra i più qua-lifi cati e ambiti del settore, offre all’artista vincitore la possibilità di illustrare un testo sul tema della successiva edizione della po-polare rassegna padovana.

Sarà quindi Alicia Baladan, artista uru-guaiana che nel 2014 “si è distinta per la poesia che traspare dalle sue illustrazioni, l’elevata qualità tecnica delle sue opere, la composizione grafi ca, l’intuito surreale che ben si abbina al gusto artistico di un viaggio sognato anche ad occhi aperti”, a fi rmare l’albo dal titolo “Aggiungi un piatto a tavo-la”, destinato anche alle numerose attività didattiche proposte alle scuole.

Selezionate 57 opere che raccontano soprattutto la condivisioneintorno alla mensa imbandita

Espsizione al Palazzo Arcivescovile di Padova Organizza il Museo Diocesano dal 20 febbraio al 26 giugno

I colori del Sacro anche a tavola

Sopra: Victoria Antolini, “Tavola”; in basso: Alicia Baladan, “Tavola con luce”

Al via la selezione per i cortometraggi e documentari che parteciperanno all’edizione 2016 del River Film Festi-

val, organizzato dall’Associazione Culturale Researching Movie con la collaborazione dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova. Posso partecipare gratu-itamente tutti i lavori realizzati dopo l’anno 2015, e la cui durata sia compresa tra i 30 minuti e i 100 secondi, comprensivi del titolo. Cinque i premi assegnati dalla Giuria: miglior corto scuole di cinema, miglior corto italiano, miglior corto internazionale, miglior fi lm documentario e miglior fi lm d’anima-zione, mentre a scegliere il miglior super corto e il miglior corto da 100 secondi sarà il pubblico. C’è tempo fi no al 31 marzo. Il regolamento completo è consultabile all’indirizzo http://riverfi lmfestival.org/regolamento-2016/.

raSSegna

L.O.

River Film Festival selezione dei cortientro il 31 marzo

Proiezione al Portellodi laura organte

Rassegna all’Mpx Al via la tredicesima edizione

Su il sipario dell’Mpx Multisala Pio X per la tredicesima edizione di Arti In-feriori, la rassegna teatrale promossa

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con Arteven. “Si tratta di un’ulteriore crescita per un progetto culturale già consolidato e seguito con at-tenzione dal pubblico - afferma l’Assessore alla Cultura Matteo Cavatton - che in oltre un decennio di attività ha ampiamente rag-giunto i suoi ambiziosi obiettivi: intercettare un pubblico giovane e curioso attraverso una proposta di spettacolo dal vivo; portare grandi artisti della scena contemporanea in città”. Arti Inferiori è soprattutto un viaggio attraverso le infi nite sfaccettature del quoti-diano per mezzo dei tanti e diversi linguag-gi del teatro. Il primo appuntamento, il 14 gennaio, ha visto sul palcoscenico Alessan-dro Bergonzoni; la rassegna prosegue fi no al 28 aprile, con otto spettacoli scelti tra le più interessanti proposte del teatro contem-poraneo.

Da segnalare “Ferite a Morte”, il pro-getto sul femminicidio scritto da Serena Dandini con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, in scena il 7 aprile. Una lettura-evento affi data alle attrici Lella Costa, Orsetta de’ Rossi e Rita Pelusio, che si alternano sul palco dando vita a uno

spettacolo drammatico ma giocato su un lin-guaggio che riesce ad essere anche leggero e ironico.

Un’antologia di monologhi che attinge alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Lo spettacolo conclusivo vedrà sul placoscenico Ottavia Piccolo e Sil-vano Piccardi in “Enigma.

Niente signifi ca mai una cosa sola”, la cui chiave di lettura sta nel sottotitolo. Perché ogni elemento reale, ogni dato di conoscenza, che da un quadro al successivo si concretizza in scena, si rivela poi “altro” da ciò che pareva essere.

Arti Inferiori: sul palco ancheLella Costa e Ottavia Piccolo

Due protagoniste di Arti Inferiori, Ottavia Piccolo e Lella Costa

L.O.

teatro e muSica

GREASE DICIOTTO ANNI DOPO Il 4 marzo 1997 debuttava Grease, il musical dei record con oltre 1.500.000 spettatori. Diciotto anni dopo, venerdì 4 e sabato 5 marzo prossimi, Padova festeggia il diciottesimo compleanno dell’amatissimo spettacolo ospitando, sul palcosce-nico del Gran teatro Geox, la nuova attesissima edizione con le nuove traduzioni di Franco Travaglio, nuovi arrangiamenti e orchestrazioni del direttore musicale Riccardo Di Paola con la supervisione musicale di Marco Iacomelli, nuovi coloratissimi costumi di Carla Accoram-boni, nuove coreografi e irresistibili e piene di ritmo ed energia fi rmate da Gillian Bruce.

ELVIS COSTELLO AL GEOXArriva in Italia a maggio 2016 il “Detur” solo show di Elvis Costello: il geniale artista inglese, impegnato con una tournée mondiale, farà tappa il 25 maggio a Padova, al Gran Teatro Geox. Lo spettacolo è un viaggio straordinariamente divertente attraverso l’incredibile vita di Elvis Costello. Tra i 100 artisti più grandi di tutti i tempi secondo Rolling Stone, Costello vanta una lunga carriera all’insegna della metamorfosi, con uno stile musicale unico e una ricercata scrittura dei testi. Dotato di grande sarcasmo e grinta melodica, Costello spazia con disinvoltura dal punk alla Deutsche Grammophon.

“PICCOLI ENERGUMENI TOUR”In attesa di vedere gli Elio e le storie tese in gara al Festival di Sanremo 2016 con il brano “Vince-re l’odio”, è stata annunciata la data padovana del “Piccoli energumeni tour”, prevista per il 21 maggio al Gran Teatro Geox. Band di culto, vere e proprie icone, artisticamente ci hanno abituati ad ogni genere di novità. Presenza costante ma mai scontata nel panorama italiano, inarrivabili nella cura della loro proposta musicale, ogni loro nuova apparizione ha segnato momenti memorabili sia che si trattasse di un album, che di un concerto o di un’apparizione televisiva.

a cura di Laura Organte

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Piove di Sacco - Sant’Anna di Piove di Sacco - Sant’Angelo di Piove di Sacco - Chioggia - Dolo - Adria - Mestre

Si è concluso con la divisione della posta il primo impegno del 2016 della Piovese. Uno 0 a 0 in casa dell’Azzurra Sandrigo

(16 punti in classifica contro i 24 della Piovese) dove i biancorossi non sono riusciti a concretizzare una larga supremazia e, come succede spesso, rischiando per due volte la beffa.

E’ chiaro che alla fine dei 90 minuti è rimasto un fastidioso amaro in bocca a tecnico, giocatori, dirigenti e tifosi che hanno assistito ad una prestazione tutto sommato positiva dei loro beniamini anche se c’è da dire che la determinazione sotto rete non è stata di quelle prorompenti facendo sì che la squadra non riuscisse a portare a casa l’intera posta.

E poi, quando si crea molto in area avversaria ma il pallone non entra si chiama in causa anche la Dea Bendata nell’occasione con il braccino corto nei confronti dei biancorossi.

Vedi i due i legni colpiti dai ragazzi di Florindo, uno con Prelcec a portiere battuto e uno con Bez dopo uno splendido pallonetto dal limite dell´area di rigore.

A questo c’è da aggiungere la mira non felice di Morandi, Bez e Gerini. Se gli avanti piovesi hanno peccato un po’ di precisione, niente da dire invece per quanto concerne la fase difensiva,

reparto che, nonostante l´assenza di Mantovani, si è valso del trio Boscolo, Stocco e Cassandro, come una cerniera centrale invalicabile.

La crescita di questo gruppo continua, ricordando che durante l´ultima mezz´ora la squadra aveva in campo 6 ragazzi della under, e non ha affatto sfigurato.

Il nuovo anno, dunque, vede la Piovese che, dopo 16 partite ha raggranellato 24 punti frutto di 6 vittorie, altrettanti pareggi e 4 sconfitte. Un andamento, insomma, senza infamia e senza gloria visto che la squadra si è piazzata a metà classifica, posizione nella quale si sta relativamente bene se ci si era dato all’inizio delle ostilità un obiettivo volto a rimanere distanti dalla zona pericolosa. Ma sia il mister che il presidente avevano avanzato velleità ben più ambiziose.

Occorre tenere ben presente che con i tre punti in palio si fa presto a precipitare verso i bassifondi della classifica.

Basta sballare tre o quattro partite e il baratro ti appare davanti e l’ansia inizia a prenderti e così sei meno lucido.

Tanto più che da Natale mister Florindo deve fare a meno dell’apporto del bomber Filippo Talato approdato al Villatora che milita sempre nella stessa categoria della Piovese ma nell’altro girone.

di alessandro cesarato

Con 6 vittorie, altrettanti pareggi e 4 sconfitte la squadra milita a metà classifica, una posizione comoda ma il mister e il presidente ambiscono a qualcosa in più

Calcio Il bilancio di fine anno

In tutto 24 punti, senza infamia e senza gloria

Sotto Filippo Talato

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto fin da piccolo le difficoltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella filiera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo ufficio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava fino a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché fin dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, flessibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto fin da piccolo le difficoltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella filiera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo ufficio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava fino a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché fin dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, flessibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto fin da piccolo le difficoltà e trovato il modo di superarle.

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il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella filiera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

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Con lui due dipendenti con i quali lavorava fino a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché fin dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, flessibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

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- INGLESE (vari livelli)- SPAGNOLO (vari livelli)- LINGUA E CULTURA GIAPPONESE- ARABO- FRANCESE- TEDESCO (vari livelli)- DEGUSTAZIONE VINI BASE E AVANZATO- DEGUSTAZIONE BIRRA- CUCINA BASE e AVANZATO- PASTICCERIA BASE E AVANZATO- L’ARTE DELLA PIZZA- FOTOGRAFIA BASE- COME PARLARE IN PUBBLICO- AUTOCAD 2D E 3D- DISEGNO- LABORATORIO GRAFICO

- SCRITTURA CREATIVA- TECNICO DEL SUONO- TECNICO DELLE LUCI- SOCIAL MEDIA- WEB MARKETING- GALATEO a TAVOLA- FILOSOFIA- STAMPA 3d PER ADULTI E RAGAZZI- EDUCAZIONE SESSUALE PER GENITORI ED EDUCATORI- VARI STRUMENTI MUSICALI- DANZA ORIENTALE- canto lirico- MAGIA GENERALE E CARTOMAGIA- FUMETTO- CORSO PRE-PARTO- E MOLTO ALTRO...

NUOVI CORSI CULTURALI 2015-2016

Per informazioni ed iscrizioni: Palestra Crazybody City, viale Petrarca 27Sant’Anna di Piove di Sacco, aperto dal lunedì al venerdì (orario 15-22)

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INIZIO CORSI12 OTTOBRE 2015

sede dei corsi:CRAZY LAB

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SANT’ANNA di PIOVE DI SACCO

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• Disintasamento e pulizia tubazioni di qualsiasi genere e diametro

• Prosciugamento acqua

• Pulizia vasche condensa grassi, vasche biologiche e depuratori

• Bonifi ca cisterne gasolio

• Video ispezioni televisive in condotte fognarie di qualsiasi diametro(da 50 mma 2000 mm)

• Collaudi ad acqua o aria su tubazioni della rete fognaria di qualsiasi diametro

• Ugello speciale tagliaradici• Pulizia impianti di autolavaggio

Tempo di primi bilanci per l’Asd Meggel c5, al giro di boa del campionato regionale Figc di C1 di calcio a cinque. Quarto posto in classifica (a soli tre punti dal vertice) e

una finale di Coppa Italia di categoria sfiorata per un soffio.Ne parliamo con Andrea Peron, storico capitano del

gruppo del presidente Flavio Meggiorin e guidata in panchina dal mister Andrea Pasianot.

Secondo molti siete la sorpresa e la rivelazione del campionato?

“Noi la sorpresa? Tutti dicono così, ma i nostri mezzi li conosciamo.

Siamo partiti per salvarci e lo scopo da perseguire è solamente quello di migliorarci.

Ripeto, sappiamo le nostre potenzialità, questo è un gruppo che ogni anno si cementa e si integra con una semplicità assoluta: partiamo sempre per mantenere la categoria, e partita dopo partita, senza montarci la testa,

pensiamo solo a fare qualcosa in più”. Cosa c’è da migliorare in questa squadra?“Ci manca sicuramente la continuità. E’ una brutta

caratteristica che purtroppo ci portiamo annualmente dietro. Spesso ci adattiamo alla squadra che affrontiamo e ne siamo consapevoli, non riuscendo a praticare e imporre il nostro gioco. E’ una pecca sulla quale stiamo lavorando: vedremo il prima possibile di riuscire a limare anche queste lacune”.

Sta per iniziare il girone di ritorno. Che campionato sarà?

“E’ un campionato davvero molto strano, non c’è una squadra che domina. Anche il Vicinalis, primo e favorito, sta avendo grosse difficoltà. La C/1 veneta è uno dei campionati regionali più completi e duri, adesso anche molto equilibrato e anche le squadre in basso alla classifica non regalano nulla.

Non c’è più l’ultima che si va ad affrontare con tranquillità, alla fine vengono fuori tutte partite di un certo livello”.

di alessandro cesarato

Un quarto posto a tre lunghezze dal vertice e una finale di Coppa Italia di categoria sfiorata per poco: bilancio positivo al giro di boa per il capitano Andrea Peron che auspica per il prosieguo più continuità in un campionato davvero difficile

Asd Meggel c5 Campionato regionale Figc calcio a cinque

Rimane l’obiettivo salvezza, ma guardando sempre più in alto

Il capitano Andrea Peron

20 Sport locale

Page 21: Piovese genn2016 n5

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto fin da piccolo le difficoltà e trovato il modo di superarle.

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21Sport locale

di gianni patella

Il 4 dicembre scorso ha coinciso con l’ultimo match 2015 di Luca Rigoldi, pugile professionista, 22 anni, di

Vicenza, peso piuma, che da quando è passato professionista giusto un anno fa, ha scelto di venire ad allenarsi alla “scuola” della Boxe Piovese del maestro benemerito Gino Freo. Lui stesso ha deciso di affidarsi degli allenamenti e suggerimenti di Freo, una scelta che gli comporta dei sacrifici non indifferenti considerando che 4 volte alla settimana parte da Vicenza per venire qui a Piove di Sacco. Una scuola di pugilato, quella di Freo, riconosciuta e stimata da molti pugili. “Qui da noi - spiega Freo - sono venuti fior di atleti, cominciando da Paolo Vidoz, di Gorizia, peso super massimi, 4 volte campione Italiano, medaglia di Bronzo alle olimpiadi di Sydney 2000. Per non parlare dei bravi dilettanti élite: Andrea Fracca, Enrico Marchi, Nicola Fasolo, tutti e 3 da Trissino in provincia di Vicenza, Stefano Meneguzzo da Schio, Marco Sartini, ora architetto, grande pugile

Boxe Piovese

Una società che attira i pugili da tutto il TrivenetoLa scuola di Gino Freo ha richiamato sempre grandi atleti, fra questi la giovane promessa Luca Rigoldi, di Vicenza, neoprofessionista e destinato ad una carriera di sicuro successo

L’anno 2015, ha coinciso con il 30° anno dalla Boxe Piovese società pugilistica fondata da Freo nel 1985 con alcuni amici fedeli. “Quest’anno - afferma Freo - abbiamo organizzato 9

manifestazioni. La più prestigiosa in piazza a Piove di Sacco il 25 luglio, dove erano presenti a festeggiarci il presidente della FPI Alberto Brasca ed il guru della Boxe Italiana Franco Falcinelli, presidente Europeo AIBA.

Come risultati festeggiamo un campione Italiano Schoolboy con Naichel Millas, 14 anni di Legnaro, nato a Piove di Sacco,

poi una medaglia di bronzo ai Campionati Junior con Joscioal Millas, di Legnaro, 16 anni, anch’egli nato a Piove di Sacco. Con il nuovo presidente della società Andrea Scalise, abbiamo in mente di organizzare circa una decina di manifestazioni sul territorio, valorizzando i nostri giovani, magari con un occhio anche verso Luca Rigoldi che tanto prestigio ci sta dando. Viene in palestra a Piove di Sacco 4 volte di media alla settimana, ha legato magnificamente con tutti i ragazzi che la frequentano, veramente un bravo ragazzo”.

1985-2015 trent’anni di grandi successi

dilettante, veniva da Porcia, Pordenone. Poi Luciano Mantelli da Padova, i fratelli Galli da Venezia, Walter Righetto da San Donà di Piave, la Diana Orfei e la campionessa Italiana, Valentina David che veniva da Ponte della Priula, in provincia di Treviso”. Questi i più conosciuti ma ancora tanti altri hanno deciso di sposare gli insegnamento di Freo e dei suoi fedelissimi aiutanti e tutti, questi pugili sono, numeri alla mano, diventati molto più bravi dopo aver vestito i colori, giallo/blu.“Vorrei spendere due parole ancora su Luca Rigoldi – aggiunge Freo - pugile mancino, grande sostenitore di Cristian Sanavia, qui a Piove ha trovato la sua dimensione. Ha già disputato 9 match senza indossare la canottiera (vale a dire da professionista n.d.r.) tantissimi per un neo professionista ma si tratta dello stesso percorso pugilistico praticato da Sanavia e da Boschiero. Con 8 vittorie ed un pari Luca si accinge, in quest’anno 2016, a disputare il Campionato Italiano dei piuma, detenuto dal napoletano Pariniello”.

Page 22: Piovese genn2016 n5

Oltre duecento tra bambine e ragazze hanno parteci-pato agli stage di danza

con Garrison, Amilcar, Klaudia e Virginia presso la palestra Crazy Body. Grande successo per l’ini-ziativa che ha visto protagonisti i docenti della trasmissione televi-siva “Amici”.

Una esperienza piacevole e molto istruttiva per le giovani leve della danza piovese. Durante la giornata si sono avvicendati vari insegnanti. Garrison Rochelle, ballerino prima e coreografo poi, fa parte di diverse compagnie di ballo in America e di numero-si musicals, tra cui “Dancing” di Bob Fosse.

Nella tournée europea di Dancing conosce Brian Bullard con il quale decide di trasferirsi in Italia. Il duo Brian & Garrison diventa subito noto al piccolo schermo.

Ben presto le strade dei due coreografi/ballerini si dividono e il duo si scioglie. Dal 2001 è l’insegnante più amato di Amici, trasmissione di Canale 5. Virginia

PALESTRE CRAZY BODY, GRANDE SUCCESSO PER GARRISON,

AMILCAR, KLAUDIA E VIRGINIA

Tomarchio e Klaudia Pepa, sono invece rispettivamente vincitrice e finalista nella categoria danza di Amici 14, le due stelle della trasmissione condotta da Ma-ria De Filippi. E sono arrivate a Piove di Sacco per due stages: danza classica (con inizio ore 15.30) e moderno (dalle ore 18.00). Gli stage, divisi per età e tipologia, si sono tenuti al Crazy

Body Village di via Gelsi a Piove di Sacco.

“Il nostro centro - sottolinea il direttore Paolo Bordin - è im-pegnato a offrire ai suoi atleti l’opportunità di partecipare ad esperienze formative importanti, dando così sempre nuovi stimoli per apprezzare lo sport”. Sicu-ramente si tratta anche di un’op-portunità per crescere insieme.

Page 23: Piovese genn2016 n5

Pieno di medaglie per i sette giovani atleti della Combat Academy

Brugine, arti marziali A Chisinau, in Moldavia

Hanno gareggiato nella nazionale italiana di kick boxing del Coni

Pieno di medaglie al mondiale di arti marziali miste “Mma light” per i giovani atleti della “Combat Academy”

che hanno gareggiato nella nazionale italiana di kick boxing del Coni.

All’appuntamento di fine novembre a Chisinau, in Moldavia, i sette allievi del maestro Simone Palazzin hanno conquistato 5 titoli mondiali, un argento e un bronzo.

Sul gradino più alto del podio il tredicenne Dennis Prandin di Legnaro, il dodicenne Nikola Pittarello di Brugine, il quindicenne Simone Spadini, la ventiduenne di Brugine Giulia Chinello e Claudia Moro. Medaglia d’argento per Riccardo Pengo, 19 anni di Legnaro e bronzo per Dario Palazzo.

Una spedizione tutt’altro che agevole ma che ha portato grandi soddisfazioni.

“In Moldavia il clima è stato difficile e pesante - racconta il maestro Palazzin - soprattutto per Nicola e Denis che sono i più piccoli. Poi si sa, prima degli incontri salgono adrenalina e agitazione che culminano con l’esplosione della vittoria”.

Il segreto di tanti successi? “Il lavoro dietro a ogni combattimento

è davvero tanto - continua il fondatore della scuola - tutti i ragazzi si allenano dalle quattro alle cinque volte alla settimana e intorno alle due ore e mezza ad allenamento. Inoltre la disciplina è difficile, bisogna saper lavorare in diverse arti marziali”.

Quale futuro per questi campioncini in erba?

“Sono giovani, però hanno carattere: si vede chi prova una vera passione e chi meno. Quelli in nazionale sono tutti appassionatissimi. Per Giulia Chinello, che combatte in gabbia a livello professionale ed è in nazionale da 5 anni, ci sarà sicuramente futuro. Per gli altri, se continuano con questa marcia, anche. Spero che l’Italia cominci a finanziare questa disciplina perché ci sono bambini che, oltre ad avere una grande

passione, possiedono un grande talento”. E per l’Asd Combat Academy di

Brugine? “E’ da pochi anni che questa disciplina

ha preso piede nel territorio piovese, il problema è praticarla e sostenere i ritmi serrati. Non è semplice trovare un riscontro: si conosce ma non è una realtà facile. Mi auguro che si diffonda ulteriormente, ai bimbi piace perché hanno modo di sfogarsi, divertirsi, non si annoiano e vengono formati. In primis mentalmente”.

23Sport locale

di alessandro cesarato

Page 24: Piovese genn2016 n5

Padova - Venezia - Legnaro - Piove di Sacco - Mirano - Chioggia

GESTIONE SERVIZI DI:- Ristorazione collettiva- Ristorazione Automatica

GESTIONE DI:- Bar- Ristoranti- Aree di servizio stradale

RISTOSYSTEM

Rika Usami è una karateka giapponese nata a Tokio il 20 febbraio 1986. Nella sua carriera ha conquistato numerose medaglie d’oro nelle

maggiori competizioni come i campionati nazionali giapponesi, i campionati asiatici, i campionati del mondo, l’Istanbul Open, il Jakarta Open, Dutch Open e il Parigi Open. E’ ambasciatrice nel mondo di questa disciplina sportiva, in vista di un suo riconoscimento ufficiale a partire dalle Olimpiadi del 2020 in Giappone. In una recente intervista ha dichiarato che “ha iniziato a praticare il karate all’età di 10 anni e che anche se si è saliti sul tetto del mondo bisogna stare sempre con i piedi per terra, non dimenticare mai le basi dell’insegnamento e continuare a migliorare sempre”.

rika usaMi, la lezione più iMportante trent’anni di grandi successi

“Anche se si è saliti sul tetto del mondo, bisogna sempre rimanere con i piedi per terra”

di alessandro cesarato

A scuola dalla campionessa Rika UsamiSant’Angelo di Piove, Karate Due giorni di stage

All’evento erano presenti anche Sara Cardin campionessa mondiale nel 2014 di kumitè, le atlete dalle nazionali femminili seniores e giovanile, campioni e campionesse italiane di categoria e il gruppo della Polizia di Stato. A questi si sono aggiunti tecnici e arbitri nazionali e internazionali e campioni e campionesse europee

Tutti assieme, fianco a fianco, ad ascoltare una stella venuta da lontano, per cercare di assimilare il più possibile una lezione che resterà per sempre nei loro

cuori. Erano oltre centocinquanta gli atleti e le atlete, provenienti da tutta Italia e da numerosi paesi europei, presenti ai due giorni di stage che la campionessa del mondo di kata, Rika Usami, ha tenuto nel mese di dicembre. Chi era presente al palasport di via Donatori di sangue ha potuto assistere a una dimostrazione sublime di karate per opera della sua prima ambasciatrice che ha mostrato a tutti quanto la disciplina, l’umiltà, la costanza possono significare per un atleta.

La manifestazione è stata organizzata dall’Us Acli di Padova e dall’Asd Karate Do di Noventa Padovana. Rika Usami è inimitabile. Per lei è naturale ciò che per la maggior parte risulta anche solo inimmaginabile. Ma tra una tecnica e l’altra, tra un “tomari bassai” e un “chatanyara kushanku, tra un “kiai” e quello successivo, alla fine dopo due giorni di lavoro intenso con Rika Usami quello che resterà a tutti i partecipanti sarà soprattutto la sua dolcezza, la sua umiltà, lo sguardo di chi è consapevole di essere l’unica nel mondo, una regina d’altri tempi con la missione di dover trasmettere agli altri, ai più giovani, un sapere antico. Con umiltà,

generosità e grande pazienza. All’evento erano presenti anche Sara Cardin campionessa

mondiale nel 2014 di kumitè, le atlete dalle nazionali femminili seniores e giovanile, campioni e campionesse italiane di categoria e il gruppo della Polizia di Stato. A questi si sono aggiunti tecnici e arbitri nazionali e internazionali e campioni e campionesse europee arrivati appositamente dalla Lettonia, dall’Inghilterra, dall’Irlanda, dalla Spagna, dalla Francia, dalla Slovacchia e dall’Ungheria. C’erano poi tantissimi giovani atleti che hanno avuto il grande onore di allenarsi a fianco dei grandi, sotto la guida attenta della più grande di tutti. Indiscutibile e impagabile la lezione di Rika: tecnica, rapidità, forza fisica e mentale, armonia. L’insegnamento più importante è però stato quello di uno sport, il karate, capace di unire mondi lontani, tradizioni diverse, con una filosofia di vita destinata a oltrepassare gli stretti confini del tatami.

24 Sport locale

La manifestazione è stata organizzata dall’Us Acli di Padova e dall’Asd Karate Do di Noventa Padovana. Rika Usami è inimitabile

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Padova - Venezia - Legnaro - Piove di Sacco - Mirano - Chioggia

GESTIONE SERVIZI DI:- Ristorazione collettiva- Ristorazione Automatica

GESTIONE DI:- Bar- Ristoranti- Aree di servizio stradale

RISTOSYSTEM

25Sport locale

di alessandro cesarato

Millecampi… azzurra, con la squadra maschileCodevigo, volley Under 12

La Polisportiva del presidente Rino Ranzato può vantare una compagine di pallavolo tutta al maschile che è andata ad affiancare il già nutrito numero di squadre femminili

Alla “Millecampi” il volley si tinge d’azzurro. Finalmente anche la Polisportiva del presidente Rino Ranzato può vantare una compagine di

pallavolo tutta al maschile che è andata ad affiancare il già nutrito numero di squadre femminili. Si tratta dell’Under 12 (formata da ragazzini dai 9 ai 11 anni) allenata da Elisabetta Moschitta e che partecipa al campionato Fipav. La nuova formazione va ad ampliare così la panoramica delle selezioni che fanno

parte dell’associazione sportiva: l’Under 16 femminile allenata da Monica Convento, l’Under 14 femminile allenata da Massimo Boscolo e l’Under 12 femminile allenata da Elisabetta Moschitta. A queste realtà già consolidata si vanno ad aggiungere i piccoli atleti del “Gioca volley”, ovvero la trentina di bambini, tra Codevigo e Conche, allenati da Linda Paccagnella e Stefania Zonin. L’obiettivo di questa stagione della società è dare slancio al settore giovanile, tanto da

rinunciare alla partecipazione al campionato di serie. In quest’ottica la Polisportiva Millecampi ha, per il secondo anno consecutivo, aderito alla richiesta, nella persona del responsabile di zona Fipav Monica Zagolin, di organizzare un concentramento di Minivolley al quale hanno partecipato sei società della provincia, con un numero di partecipanti superiore ai cento bambini. “Per la nostra polisportiva - spiega il presidente Ranzato - vitale è il sostegno economico degli sponsor che,

nonostante il periodo di crisi, continuano ad aiutare l’associazione a coprire i notevoli costi gestionali, permettendo così di applicare quote di partecipazione il più possibile accessibili alle famiglie”. Oltre al presidente, l’associazione è composta dai dirigenti Filippo e Guglielmo Bacco, Evelin Baseggio, Maurizio Bellesso, Adriano Friso, Mariapia Greggio, Nicoletta Lazzari, Monica Mantovan, Giovanni Orsato, Marco Ranzato e Mirco Zanni.

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Innovazione tecnologica nella progettazione e nella costruzione immobiliare per la realizzazione del be-nessere e dello stare bene anche e soprattutto negli ambienti abitativi. Questo il tema di fondo del wor-kshop “Building innovation and technology” orga-nizzato a fine anno a Sottomarina di Chioggia dall’a-zienda cavarzerana Impianti tecnologie servizi. Un convegno che ha visto la partecipazione di numerosi operatori del settore, fra i quali molti imprenditori, tecnici e professionisti. Al centro della riflessione, così come ha avuto modo di osservare lo stesso Giovanni Zampirolo, il mercato e i rinnovati scenari, con le relative nuove sfide, che si presentano. “In un contesto di profondi e rapidi cambiamenti – ha detto nel suo intervento di salu-to - siamo chiamati ad essere protagonisti attenti e flessibili, disposti al cambiamento sia sul piano della gestione che rispetto alle soluzioni da offrire”.Le più moderne tecnologie sono state esemplificate e ampliamente illustrate nel corso del convegno anche concretamente attraverso speciali espositori, allestiti in occasione dell’evento che aveva anche una spic-cata finalità formativa per i partecipanti, soprattutto sul piano tecnico. Gli operatori tecnici presenti hanno avuto modo di vedersi riconosciuti anche crediti for-mativi per il loro aggiornamento professionale.Al convegno, patrocinato dal Comune di Chioggia, dall’Associazione Albergatori “Asa”, da Confartigia-

nato Chioggia, sono intervenuti come relatori Paolo Volpe, esperto in consulenza per la comunicazione strategica, gli ingegneri Davide Maritan, Riccardo Maestri e Cristian Mazzero che hanno illustrato le novità del mercato relativamente alle pompe di ca-lore e alla moderna impiantistica nel settore idrico-sanitario.E’ intervenuto, inoltre, il consulente finanziario Ales-sandro Doria e, in collegamento da Londra, l’impren-ditore Augusto Marini che ha approfondito l’analisi delle opportunità presenti sui mercati internazionali.Il convegno è stato registrato dal canale televisivo Ada Channel.

Messaggio publiredazionale

ITS Il convegno sulle innovazioni nel campo delle costruzioni

Tecnologia e nuove strategie per essere innovativi e competitivi sul mercato nazionale e internazionale

L’azienda impianti tecnologie servizi srl di Cavarzere protagonista di un importante evento formativo a Chioggia

26 Sport locale

Pilota ufficiale di uno delle scuderie motoristiche più importanti d’Europa. Inizia con il botto l’anno di Mattia

Donolato che in questi giorni ha ricevuto l’investitura dalla francese Planet Kartcross con la quale disputerà tutta la stagione di gare in tutto il Continente. Mattia Donolato, ventiduenne studente di Economia a Venezia, è il fresco campione italiano di Autocross, categoria Kartcross. Sfreccia, ruota a ruota con gli avversari, su piste sterrate su prototipi tubolari con motore motociclistico a trazione posteriore da 125 cavalli, 600 cc di cilindrata per

315 chilogrammi di peso. E pensare che il debutto nella categoria è avvenuto solo nel 2014 al WorldRX di Franciacorta. “Ho guidato la prima auto alla tenera età di 7 anni - racconta Mattia - e da lì è scoccata la scintilla”. Una passione ereditata dal papà che ora, insieme al resto della famiglie e agli amici, è il suo primo tifoso.

“I kartcross - spiega il campione italiano - sono dei mezzi ultra competitivi anche se la loro leggerezza è un’arma a doppio taglio dato che prendono il volo facilmente. Credo siano però tra i mezzi più emozionanti e sinceri che esistano.

Grazie alla grossa potenza e al piccolo peso ci si ritrova letteralmente a “giocare” con il mezzo. Il cambio è un sequenziale con innesti frontali, preciso e veloce, e il differenziale è 100% bloccato. Quando tocchi i 17 mila giri è una vera libidine!”

La disciplina sta prendendo piede in Europa soprattutto negli ultimi anni, tanto che ad ogni gara partecipano dai 40 ai 60 mezzi. Ma come ci si sente ad essere campioni italiani?

“Non mi sembra ancora vero - spiega Mattia, - è stata durissima ma con costanza e lottando sempre come dei leoni siamo

Mattia Donolato campione italiano della categoria Kartcross“Non mi sembra ancora vero - spiega Mattia, - è stata durissima ma con costanza e lottando sempre come dei leoni siamo riusciti a portarci a casa questo titolo al primo anno vero di corse”

Legnaro, Autocross

riusciti a portarci a casa questo titolo al primo anno vero di corse. Il merito del successo è stato di tutta la mia squadra: la Planet Kartcross e Garage94 mi hanno fornito un mezzo competitivo e affidabile. Nel campionato italiano siamo quasi trenta piloti, nulla era scontato. Siamo stati in grado di sfruttare al massimo quella poca esperienza maturata fino ad ora. Ad ogni giro imparavamo sempre qualcosa di nuovo. Queste sono competizioni che non permettono alcun errore, la vera soddisfazione deriva proprio dall’essere riusciti a trionfare in una specialità così difficile”.

di alessandro cesarato

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28 Sport locale

Oscar Wilde diceva “la felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha”, e Giada

Tappatà, ne è l’incarnazione in persona. Dopo essersi classificata al sesto posto, lo scorso 17 maggio, alla competizione Muscle Beach di Chioggia, Giada ha partecipato con successo, lo scorso ottobre al Campionato nazionale di body building NBFI, classificandosi al secondo posto, a Figline Valdarno a Firenze.

Come è nata questa passione?“La mia passione nasce due anni fa

quando, dopo alcuni problemi alimentari, mi sono avvicinata al fitness e alla cura del mio corpo un po’ come hobby e poi come lavoro. Ho iniziato come personal trainer nella palestra Anima e Corpo qui a Cavarzere, dove lavoro tuttora”.

Come riesce a conciliare lavoro e preparazione fisica?

“Fortunatamente riesco ad allenarmi un’ora prima del lavoro nella stessa palestra

per circa quattro o cinque volte a settimana. Non di più poiché il mio allenamento è mirato alla categoria che ho scelto (Bikini), la quale comprende donne dal fisico tonico e sportivo, mantenendo tuttavia l’armonia femminile. Quando invece, sono sotto preparazione, il mio allenamento, così come la dieta, si fa più intensivo a volte fino ad

arrivare a sette giorni su sette. Seguire una dieta bilanciata e personale è fondamentale in questo tipo di sport, per questo mi faccio seguire da un preparatore specializzato fuori sede. Essendo di corporatura esile la mia massa muscolare deve essere sempre tenuta in allenamento combinato ad una dieta specifica”.

Cosa ti aspetti dal futuro? che obiettivi hai?

“Il mio sogno sarebbe poter partecipare alla competizione mondiale di altissimo livello, Olympia. Per ora aspiro innanzitutto un primo posto al Campionato nazionale NBFI 2016 e successivamente qualche competizione estera”.

Cavarzere, Body building L’intervista a Giada Tappatà, seconda al Campionato nazionale Nbfi

Il sogno di Giada: Olympia, la gara mondiale Si è avvicinata a questa disciplina un po’ per caso e poi si è appassionata. Si allena tutti i giorni e sta ottenendo degli ottimi risultati, l’ultimo in ordine di tempo il secondo posto nazionale a Firenze. Ora spera di gareggiare a livello internazionale

La squadra Amatori calcio Cavarzere 89 fa parte della storia cavarzerana, coi suoi ventidue

anni nel campionato Uisp è riuscita a coinvolgere tanti giocatori, non solo cavarzerani, che continuano ad essere molto legati alla loro vecchia squadra e a tutto lo staff che ne faceva parte.

Da qualche anno la squadra formalmente non esiste più ma è rimasto vivo il ricordo dei tanti momenti che hanno caratterizzato la sua storia, fatta di passione per il calcio e di un’amicizia che sopravvive nel tempo. Come ogni anno, gli ex giocatori, la dirigenza e tanti affezionati tifosi si sono ritrovati per un momento conviviale, che si è svolto al ristorante Paioa di Cavarzere ai primi di dicembre.

Presenti circa una cinquantina di persone che hanno voluto ricordare lo storico allenatore della squadra, Libero Quagliato, scomparso nel 2013. Erano presenti Linda e Luca, i figli del mister, che insieme alla squadra hanno tracciato un breve ritratto di Quagliato, al quale tutti i giocatori e la dirigenza della vecchia squadra di amatori è molto legata.

A coordinare l’organizzazione della serata, insieme a diversi ex giocatori, Enrico Quaglia che fu tra i fondatori della Amatori calcio Cavarzere 89 e ne fu presidente.

“Ringrazio tutti coloro che hanno promosso questa nostra occasione di incontro – ha detto Quaglia – un appuntamento che si rinnova ogni anno e ci permette di ripercorrere i tanti momenti vissuti insieme, in cui emergeva il vero spirito sportivo all’insegna della grande amicizia tra tutti noi. Abbiamo ricordato Libero Quagliato, vera e propria anima della nostra squadra, una persona straordinaria che nessuno di noi può dimenticare. Ringrazio tutti gli ex giocatori che sono intervenuti, anche chi per qualche imprevisto dell’ultimo minuto non è riuscito ad essere con noi. Speriamo di rivederci presto, magari in occasione delle festività pasquali”.

campionato uiSp

amarcordl’amatori calcio cavarzere 89 ricorda liBero quagliato

Lunedì 14 dicembre, nell’ex palestra della scuola “A. Cappon” si è tenuto un interessante incontro intitolato “L’importanza

dello sport a piedi scalzi” che ha avuto lo scopo di illustrare il valore della pratica dell’esercizio fisico senza scarpe, soprattutto ai nostri tempi.

Il dottor Luca Penzo, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione nonché direttore sanitario del Fisiocenter di Cavarzere, ha iniziato la relazione parlando dell’importanza dello sviluppo della sensibilità propriocettiva in età evolutiva: questa consiste nel meccanismo che fornisce al sistema nervoso centrale alcune informazioni a proposito dei parametri del movimento biomeccanico – come la velocità, la forza, la direzione, l’accelerazione – e fisiologici sullo stato dei cambiamenti biologici che si verificano nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni in conseguenza dell’effettuazione di un movimento.

Il karate e le arti marziali in generale sono tra le pochissime discipline che prevedono una pratica a piedi scalzi: a tal proposito è intervenuto il direttore tecnico dell’Asd Karate Shotokan Cavarzere M° Ettore Mantovan che ha illustrato il programma di allenamento per i bambini in età prescolare emanato negli ultimi anni della Fijlkam, che consiste in appositi esercizi volti a stimolare l’uso corretto del piede: questa tipologia di allenamento mira anche alla prevenzione del cavismo e del piattismo del piede, nonché degli infortuni, frequenti anche nella vita quotidiana.

Alcuni atleti dello Shotokan Cavarzere hanno mostrato le modalità di addestramento

consistenti in esercizi di tipo generale – come ad esempio la corsa con andature diverse -, di tipo speciale – cioè introducendo elementi simili allo sport praticato come, nel caso del karate, il percorso ad ostacoli effettuato in posizioni utilizzate in quest’arte marziale – e di tipo specifico cioè la tecnica vera e propria, come il caricamento di un calcio o la spinta per ultimare una tecnica di pugno.

Mantovan ha concluso il suo intervento aggiungendo che il carico allenante deve prestare attenzione a tre parametri: all’età anagrafica dell’atleta (che talvolta è diversa dall’età biologica), alla valutazione delle sue iniziali capacità coordinative, alla presenza di eventuali difficoltà strutturali (come, ad esempio, un piede varo); in quest’ultimo caso è necessario che il tecnico si confronti con un dottore fisioterapista (presente all’incontro c’era anche la dottoressa Monica Redi, fisioterapista del Fisiocenter) e con un medico fisiatra per cercare di risolvere i problemi del giovane atleta.

lo sport parlatol’importanza dello Sport a piedi Scalzi per i BamBini

È una storia che prosegue da trentacinque anni quella della Polispostiva Quadrifoglio di Rottanova, nata nel 1981 grazie a un gruppo di sportivi che decise di dare vita a una squadra di calcio. Oggi la Quadrifoglio, che milita nel campionato amatori Uisp, è una delle più

longeve e affiatate realtà sportive amatoriali del territorio polesano e sono molti i calciatori cresciuti nel suo settore giovanile, che spesso è riuscito a ottenere successi nei vari campionati.

La società sportiva si è ritrovata a dicembre alla pizzeria Zanardo di Rottanova per un evento che si è potuto realizzare grazie a un’iniziativa di Gruppo Mazzini, società di servizi padovana che ha deciso di puntare sul dialogo con il territorio e con il mondo delle associazioni. Proprio questa azienda ha voluto premiare con il proprio marchio la Polisportiva Quadrifoglio, che ora scende in campo con le nuove maglie, sponsorizzate da Gruppo Mazzini. La nota azienda ha consegnato ufficialmente la nuova divisa, disegnata da Roberto Donati, al presidente della Polisportiva Quadrifoglio e a tutta la squadra, felice di ospitare a Rottanova il presidente di Gruppo Mazzini, Davide Munaro, e il consulente di zona Davide Sguotti. “Lo sport aiuta la vita e Gruppo Mazzini aiuta lo sport”, queste le parole del presidente Munaro (in foto col presidente della polisportiva Bortolotto), il quale ha parlato della sua azienda, sempre attenta alle nuove sfide e quindi in piena sintonia con lo spirito sportivo che invita a dare il meglio per superarsi, proprio grazie al gioco di squadra. A suggellare la collaborazione tra l’azienda e la società sportiva, a fine serata il presidente della Polisportiva Quadrifoglio Michele Pregnolato ha consegnato a Davide Munaro la maglia numero uno con la scritta “presidente”, esprimendogli i ringraziamenti da parte di tutta la società.

rottanova. calcio, campionato uisptrentacinque anni di poliSportiva quadrifoglio e un nuovo SponSor

di anna bergantin

Nicola Ruzza N.S.

I “ragazzi” dell’Amatori Calcio Cavarzere 89 insieme con i figli di Libero Quagliato

Giada Tappatà in gara

I relatori dell’incontro

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Per i campionati dilettantistici è già tem-po dei primi, sommari bilanci. Nel giro-ne D di prima categoria, seppure scon-

fi tta 2-1 dal Due Stelle, nell’ultima d’andata la reginetta è l’Azzurra Due Carrare del presi-dente Massimo Carraro, che ha terminato in vetta appaiata ai rodigini del Porto Viro. Una sconfi tta quella di Brugine che ha spezzato una serie di sette vittorie consecutive ma che non ha lasciato strascici negativi come affer-ma il diesse Andrea Stefani: “Se dicessi che è stata indolore sarei bugiardo - esordisce il diesse biancoazzurro - però mi conforta la prestazione che è stata ottima, siamo stati puniti da due episodi, in occasione delle loro reti, ma il gioco l’abbiamo comandato quasi sempre noi è questo è importante”.

Siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

“Ad essere sincero direi che siamo ol-tre le aspettative, in estate abbiamo cam-biato moltissimo, oltre al tecnico Marco Ottolitri,arrivato dal Ferri con il suo prezioso collaboratore Davide Pastore, sono stati in-seriti undici nuovi giocatori, e nel contempo sono partiti atleti che erano stati cardini della nostra squadra, su tutti Marin che sta brillan-do in eccelenza al Thermal, in questo con-

testo non era facile ipotizzare di arrivare ai vertici in breve tempo, devo dire che il nuovo tecnico ha lavorato molto bene e i nuovi si sono integrati perfettamente”.

E’ la terza stagione consecutiva che vi vede nei quartieri nobili della classifi ca, qual è il vostro segreto?

“La cena del venerdì sera in spogliatoio dopo l’allenamento è un momento di grande rilevanza, la si cementa il gruppo, si raffor-zano le amicizie, per una società che non ha un grosso budget economico puntare sui valori fondanti dello sport sia determinante e vincente.” 31 punti frutto di 10 vittorie e un pareggio, miglior attacco ( a pari merito con il Porto Viro) con 33 gol realizzati da dieci marcatori diversi segnale di grande duttilità tattica e coralità di manovra fatta di palla a

terra fraseggi corti e tanta corsa: “facciamo un gioco che coinvolge tutti sia nella fase difensiva che in quella d’attacco- dice mister Marco Ottolitri esordiente in prima catego-ria- è molto dispendioso atleticamente ma ci consente molte soluzioni”.

Voi Porto Viro, Cavarzere, Due Stelle e Tagliolese cinque squadre in tre punti è una classifi ca veritiera?

”Si i valori sono ormai ben delineati la vincente sarà in questa rosa”.

E il vostro posto? ”Ognuno in cuor suo pensa di prevale-

re, ma realisticamente, per il primo posto, penso ci siano un paio di squadre più attrez-zate di noi che puntiamo a confermare il piazzamento play off come negli ultimi due campionati”.

di Walter lotto

Azzurra Due Carrare brilla e sognanuoto

Grande giornata di nuoto per la S w i m c o n s e l v e

vincitrice del “Trofeo Babbo Natale” a Rovigo battendo tutte le altre società della Padova Nuoto. I piccoli nuotatori del Propaganda hanno totalizzato ben 109 punti. Ecco i nomi delle giovani promesse: Camilla Baldon, Jacopo Bellucco, Matteo Breda, Alessandro Burato, Alberto Burattin, Jacopo Ca estro, Santiago Coltri, Tommaso Davì, Giovanni Delon, Tommaso Fiorin, Gabriele Fontolan, Silvia Formentin, Matilde Ga-sparello, Antonio Lattaruolo, Pietro Marcomini, Sara Monteverde, Irene Palazzin, Sofi a Piazzon, Alessandro Pullano, Sara Radezza Ginevra, Sofi a Rosato, Mattia Salmistraro, Elena Santon, Gabriele Sgobbi , Irupe Sguotti, Annamaria Stevanin, Cristina Tamiazzo, Giulia Voltan, Anna Zanardo. A Cittadella, nella seconda giornata provinciale, la catego-ria esordienti ha strappato tre ottime medaglie, un oro con Federico Menossi nei 200 rana abbattendo il muro dei 3’, e due bronzi rispettivamente nei 100 dorso e nei 800 stile abbattendo il muro degli 11’, per Alessia Bottaro. Ottimi miglioramenti anche per tutti gli altri atleti della categoria esordienti. I più grandi Giovanni Carossa, Giorgia Toda-ro, Alessia Barison sono stati convocati dalla Padovanuoto per la coppa Brema: grazie ai loro exploit hanno strappato un primo posto complessivo nel femminile e un terzo nel maschile. Giovanni Carossa ha centrato anche il pass per i campionati italiani primaverili di Riccione nei 400 misti, nei 100 e nei 200 farfalla.

tutti i nomi dei ragazzi saliti sul podiogli atleti della SWimconSelvevincitori al trofeo di rovigo

“Lo sport è una delle cose più im-portanti in tutte le fasi della nostra vita e spesso ci aiuta a superare

momenti anche molto critici che rendono diffi cile il nostro percorso”. Così ha esordito il sindaco di Monselice Francesco Lunghi, allla prima edizione del premio “Oltre l’o-stacolo” un iniziativa creata dall’assessora-to allo sport e nata per premiare atleti locali, del veneto e società sportive esempi di chi di fronte alle diffi coltà non rinuncia. La prima premiata è stata Barbara Crivellari che pratica una disciplina esigente come la corsa in condizione “estreme” ed è inoltre promotrice di eventi in grado di coinvolgere tantissime persone. Per il calcio riconoscimento a Marco Sadocco, classe 83, cresciuto nelle giovanile del Padova il forte difensore in estate, dopo campionati da protagonista in serie D ha fatto una scelta in controtendenza rinunciando a qualche ingaggio importante per giocare nel suo Monselice gratis. Per il ciclismo premiata la Biciverde, rappre-sentata dal presidente Paolo Bernardini, società con 140 iscritti che da anni organizza eventi e gare, per il 2016 già programmata la Monselice-Lecce 1300 chilometri ed è allo studio l’as-salto al monte Bianco. Sempre in ambito ciclistico riconoscimento all’Asd San Bortolo, lealtà e correttezza il moto societario di questo team che ha ottenuto risultati di primissimo livello in competizioni regionali. Ancora ciclismo con la premiazione di Paolo Marzola (Scuola ciclismo Lyons Cavarzere) che da solo ha creato e organizzato l’attività per giovanissimi esordienti allievi e donne, il suo impegno primario la promozione di bicicletta e ciclismo nelle scuole. Se il basket esiste a Monselice il merito è di Sergio Bonantini, con questa motivazione è stato premiato lo storico allenatore, istruttore e soprattutto educatore monselicense. Morale e dedi-zione le doti riconosciute al pattinatore artistico Daniel Morandin che grazie ai suoi risultati ha regalato ala provincia di Padova la ribalta europea e mondiale. Riconoscimenti anche per due atleti diversamente abili: Tiziana Marini della compagnia arcieri del Drago, atleta ipovedente si dedica con successo alla specialità del tiro con l’arco ancora e sempre associata con atleti nor-modotati ottenendo ottimi risultati. Grazie alla caparbietà e all’impegno di Marco Bevilacqua sono sorte sia la prima squadra del triveneto di calcio a 7 for disable e la prima scuola calcio per bambini con celebro lesioni e trauma cranici, queste le motivazioni per l’applauditissimo premio all’atleta del Calcio veneto for disable onlus. Infi ne premio alla memoria per Albino Sadocco, somparso a fi ne agosto, leggendaria fi gura del calcio monselicense prima fondatore della Rocca e successivamente del Città di Castello. La serata è stata allietata dalla presenza della squadra di basket femminile, campione d’Italia Famila Wuber Schio.

Monselice. tutti i riconoscimenti del premio “oltre l’ostacolo”campioni nello Sport e anche nella vita

W.L.

Calcio dilettanti La squadra in vetta al girone D in Prima Categoria col Porto Viro. Il diesse Stefani: “la nostra forza è il gruppo”

2Sport

La formazione dell’Azzurra Due Carrare

C.L.

30 Sport provinciale

Per i campionati dilettantistici è già tem-po dei primi, sommari bilanci. Nel giro-ne D di prima categoria, seppure scon-

fi tta 2-1 dal Due Stelle, nell’ultima d’andata la reginetta è l’Azzurra Due Carrare del presi-dente Massimo Carraro, che ha terminato in vetta appaiata ai rodigini del Porto Viro. Una sconfi tta quella di Brugine che ha spezzato una serie di sette vittorie consecutive ma che non ha lasciato strascici negativi come affer-ma il diesse Andrea Stefani: “Se dicessi che è stata indolore sarei bugiardo - esordisce il diesse biancoazzurro - però mi conforta la prestazione che è stata ottima, siamo stati puniti da due episodi, in occasione delle loro reti, ma il gioco l’abbiamo comandato quasi sempre noi è questo è importante”.

Siete in linea con gli obiettivi di inizio stagione?

“Ad essere sincero direi che siamo ol-tre le aspettative, in estate abbiamo cam-biato moltissimo, oltre al tecnico Marco Ottolitri,arrivato dal Ferri con il suo prezioso collaboratore Davide Pastore, sono stati in-seriti undici nuovi giocatori, e nel contempo sono partiti atleti che erano stati cardini della nostra squadra, su tutti Marin che sta brillan-do in eccelenza al Thermal, in questo con-

testo non era facile ipotizzare di arrivare ai vertici in breve tempo, devo dire che il nuovo tecnico ha lavorato molto bene e i nuovi si sono integrati perfettamente”.

E’ la terza stagione consecutiva che vi vede nei quartieri nobili della classifi ca, qual è il vostro segreto?

“La cena del venerdì sera in spogliatoio dopo l’allenamento è un momento di grande rilevanza, la si cementa il gruppo, si raffor-zano le amicizie, per una società che non ha un grosso budget economico puntare sui valori fondanti dello sport sia determinante e vincente.” 31 punti frutto di 10 vittorie e un pareggio, miglior attacco ( a pari merito con il Porto Viro) con 33 gol realizzati da dieci marcatori diversi segnale di grande duttilità tattica e coralità di manovra fatta di palla a

terra fraseggi corti e tanta corsa: “facciamo un gioco che coinvolge tutti sia nella fase difensiva che in quella d’attacco- dice mister Marco Ottolitri esordiente in prima catego-ria- è molto dispendioso atleticamente ma ci consente molte soluzioni”.

Voi Porto Viro, Cavarzere, Due Stelle e Tagliolese cinque squadre in tre punti è una classifi ca veritiera?

”Si i valori sono ormai ben delineati la vincente sarà in questa rosa”.

E il vostro posto? ”Ognuno in cuor suo pensa di prevale-

re, ma realisticamente, per il primo posto, penso ci siano un paio di squadre più attrez-zate di noi che puntiamo a confermare il piazzamento play off come negli ultimi due campionati”.

di Walter lotto

Azzurra Due Carrare brilla e sognanuoto

Grande giornata di nuoto per la S w i m c o n s e l v e

vincitrice del “Trofeo Babbo Natale” a Rovigo battendo tutte le altre società della Padova Nuoto. I piccoli nuotatori del Propaganda hanno totalizzato ben 109 punti. Ecco i nomi delle giovani promesse: Camilla Baldon, Jacopo Bellucco, Matteo Breda, Alessandro Burato, Alberto Burattin, Jacopo Ca estro, Santiago Coltri, Tommaso Davì, Giovanni Delon, Tommaso Fiorin, Gabriele Fontolan, Silvia Formentin, Matilde Ga-sparello, Antonio Lattaruolo, Pietro Marcomini, Sara Monteverde, Irene Palazzin, Sofi a Piazzon, Alessandro Pullano, Sara Radezza Ginevra, Sofi a Rosato, Mattia Salmistraro, Elena Santon, Gabriele Sgobbi , Irupe Sguotti, Annamaria Stevanin, Cristina Tamiazzo, Giulia Voltan, Anna Zanardo. A Cittadella, nella seconda giornata provinciale, la catego-ria esordienti ha strappato tre ottime medaglie, un oro con Federico Menossi nei 200 rana abbattendo il muro dei 3’, e due bronzi rispettivamente nei 100 dorso e nei 800 stile abbattendo il muro degli 11’, per Alessia Bottaro. Ottimi miglioramenti anche per tutti gli altri atleti della categoria esordienti. I più grandi Giovanni Carossa, Giorgia Toda-ro, Alessia Barison sono stati convocati dalla Padovanuoto per la coppa Brema: grazie ai loro exploit hanno strappato un primo posto complessivo nel femminile e un terzo nel maschile. Giovanni Carossa ha centrato anche il pass per i campionati italiani primaverili di Riccione nei 400 misti, nei 100 e nei 200 farfalla.

tutti i nomi dei ragazzi saliti sul podiogli atleti della SWimconSelvevincitori al trofeo di rovigo

“Lo sport è una delle cose più im-portanti in tutte le fasi della nostra vita e spesso ci aiuta a superare

momenti anche molto critici che rendono diffi cile il nostro percorso”. Così ha esordito il sindaco di Monselice Francesco Lunghi, allla prima edizione del premio “Oltre l’o-stacolo” un iniziativa creata dall’assessora-to allo sport e nata per premiare atleti locali, del veneto e società sportive esempi di chi di fronte alle diffi coltà non rinuncia. La prima premiata è stata Barbara Crivellari che pratica una disciplina esigente come la corsa in condizione “estreme” ed è inoltre promotrice di eventi in grado di coinvolgere tantissime persone. Per il calcio riconoscimento a Marco Sadocco, classe 83, cresciuto nelle giovanile del Padova il forte difensore in estate, dopo campionati da protagonista in serie D ha fatto una scelta in controtendenza rinunciando a qualche ingaggio importante per giocare nel suo Monselice gratis. Per il ciclismo premiata la Biciverde, rappre-sentata dal presidente Paolo Bernardini, società con 140 iscritti che da anni organizza eventi e gare, per il 2016 già programmata la Monselice-Lecce 1300 chilometri ed è allo studio l’as-salto al monte Bianco. Sempre in ambito ciclistico riconoscimento all’Asd San Bortolo, lealtà e correttezza il moto societario di questo team che ha ottenuto risultati di primissimo livello in competizioni regionali. Ancora ciclismo con la premiazione di Paolo Marzola (Scuola ciclismo Lyons Cavarzere) che da solo ha creato e organizzato l’attività per giovanissimi esordienti allievi e donne, il suo impegno primario la promozione di bicicletta e ciclismo nelle scuole. Se il basket esiste a Monselice il merito è di Sergio Bonantini, con questa motivazione è stato premiato lo storico allenatore, istruttore e soprattutto educatore monselicense. Morale e dedi-zione le doti riconosciute al pattinatore artistico Daniel Morandin che grazie ai suoi risultati ha regalato ala provincia di Padova la ribalta europea e mondiale. Riconoscimenti anche per due atleti diversamente abili: Tiziana Marini della compagnia arcieri del Drago, atleta ipovedente si dedica con successo alla specialità del tiro con l’arco ancora e sempre associata con atleti nor-modotati ottenendo ottimi risultati. Grazie alla caparbietà e all’impegno di Marco Bevilacqua sono sorte sia la prima squadra del triveneto di calcio a 7 for disable e la prima scuola calcio per bambini con celebro lesioni e trauma cranici, queste le motivazioni per l’applauditissimo premio all’atleta del Calcio veneto for disable onlus. Infi ne premio alla memoria per Albino Sadocco, somparso a fi ne agosto, leggendaria fi gura del calcio monselicense prima fondatore della Rocca e successivamente del Città di Castello. La serata è stata allietata dalla presenza della squadra di basket femminile, campione d’Italia Famila Wuber Schio.

Monselice. tutti i riconoscimenti del premio “oltre l’ostacolo”campioni nello Sport e anche nella vita

W.L.

Calcio dilettanti La squadra in vetta al girone D in Prima Categoria col Porto Viro. Il diesse Stefani: “la nostra forza è il gruppo”

2Sport

La formazione dell’Azzurra Due Carrare

C.L.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, il numero di compravendite aumenta del 19,1 per cento in città

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

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33Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, il numero di compravendite aumenta del 19,1 per cento in città

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focuS

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

chioggia. l’andamento del mercato immobiliaregrande rivalutazione e attenzione per l’uSato. Boom per il reSidenziale turiStico

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

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34 Il Veneto in primo piano

di alessandro abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manager per la Sanità padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. simionato guida l’istituto oncologico venetotre manager per la Sanità padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di Maria pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

Bilancio dei lavori fatti

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

bottacin: “Molte opere, anche piccole, per un territorio più sicuro”

Giampaolo Bottacin

37Voci da palazzo

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega nordinterviSta al deputato emanuele prataviera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di Martina celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

38 Voci da palazzo

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40 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“el Mostro” una pellicola che fa discutere

Maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

romolo Bugaro: effetto donomino

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

Page 41: Piovese genn2016 n5

1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“el Mostro” una pellicola che fa discutere

Maria pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autori veneti

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Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

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L’Editoriale

L’anno nuovo si apre con due grandi novità per la psico-logia, destinate ad avere un forte impatto sulla diffusio-ne della professione. La prima proviene da un’aula di

tribunale: il TAR del Lazio ha decretato nelle motivazioni ad una sentenza, tra le altre cose, che “il disagio psichico, an-che fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo”. Questo signifi ca che è peculiarità dello psicologo prendersi cura di quei piccoli e grandi disagi della vita quotidiana che non si trattano di “patologia” ma di reazioni, emozioni, diffi coltà o desideri di vivere meglio legati anche ad eventi comuni, alla normalità della vita. Dunque lo Stato afferma ancora una volta quel nuovo paradigma di sanità, orientato non solo alla cura delle malattie ma al benessere, che l’Ordine degli Psicologi propone pubblicamente già da tempo. Nel contempo viene posto un forte accento sulla professionalità, quella garantita dalla fi gura dello psicologo – che possiede una formazione defi nita per legge ed è iscritto ad un Ordine che ne vigila l’operato – rispetto a diverse fi gure che, a vario titolo, vor-rebbero occuparsi del disagio psicologico delle persone. La seconda novità viene dalla Regione del Veneto. Sono state presentate, a fi rma del Consigliere Possamai, due proposte di legge: una sull’istituzione delle Unità Operative Comples-se di Psicologia nell’ambito della Sanità veneta e una sull’i-stituzione della fi gura dello psicologo di base territoriale. La prima comporterà un maggior peso e una maggiore fruibi-lità della psicologia nelle strutture sanitarie, la seconda una diffusione capillare degli psicologi – supportati da un fondo regionale – in luoghi molto frequentati e “quotidiani” quali gli studi dei medici di base. Entrambe le proposte di legge avranno come risultato quello di avvicinare la psicologia alle persone, renderla visibile e accessibile, e utilizzarla come mezzo per migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Due novità, dunque, e nuove prospettive per una psicologia forte, diffusa e a servizio delle persone.

dott. alessandro De Carlo*

L’ANNO CHE VERRÀ DELLA PSICOLOGIA: DUE NOVITÀ, NUOVE PROSPETTIVE

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglio

Imlantologia computer guidata in Odontoiatria

Belle, sempre, senza correre rischi

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di francesco noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di francesco noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Consulenza scientificaOftalmOlOgiaDott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

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Page 45: Piovese genn2016 n5

4545

Dr. Predebon ha visto la puntata di Re-port sulla Medicina Estetica ?

“Certo! Magari se ne parlasse più spesso. Per iniziare ricordo che la Medicina Estetica e’ di fatto una Specializ-zazione Medica che richiede uno studio di 4 anni dopo la Laurea in Medicina. Oggi molti “giocano” a fare il Medico Estetico, magari perchè hanno fatto un week end sulla tossina botulinica o sull’acido jaluronico, ed eseguono poi trattamenti sulle pazienti con risultati mediocri e qualche volta dannosi per la salute stessa. E’ quindi FONDAMENTA-LE la scelta del Professionista a cui affi dare la soluzione dei propri problemi: deve essere persona preparata, capace, dotata del giusto senso della misura e del buon gusto. Deve conoscere alla perfezione le tecniche della materia che tratta, e deve soprattutto saper consigliare e guidare le pazienti in un percorso rivolto al “prendersi cura di sè” piuttosto che a “fare qualcosa per sè”-

Il Medico Estetico con queste caratteristiche saprà, come dice mia moglie, “far sì che la paziente esprima il meglio di sè per gli anni che realmente ha”, evitando trasformazioni di pessimo gusto, se non al limite del grot-tesco.”

E quindi ..?“Voglio dare qui un consiglio preziono alle Lettrici de

La Piazza: oggi le pazienti sono attente ed informate, ed hanno particolare cura di se stesse. ma troppo spesso ca-pita che si presentino dal Medico chiedendo di eseguire degli specifi ci trattamenti, perche’ ne hanno vista la pub-blicita’ oppure l’amica gliene ha loro parlato. Molto meglio innanzitutto scegliere il buon Professionista: esprimete i vostri desideri e le vostre richieste ma siate disponibili a

farvi consigliare su un percorso e sui relativi trattamenti che esprimano pienamente il concetto del “prendersi cura di sè” . Stabilite con lui un feeling, e verifi cate passo dopo passo se il progetto che il Medico ha in testa per voi rispon-de pienamente alle vostre esigenze. La Bellezza è un’arte nella quale trionfano il senso della misura, il giusto equili-brio tra le parti, il buon gusto, l’armonia e l’eleganza. Una donna non deve farsi notare per una bocca particolarmente pronunciata, o per zigomi sporgenti a dismisura o per il fatto che ad una certa età non presenta sul viso nemme-no una ruga. Una donna deve farsi notare, e ricordare, esclusivamente per il suo fascino. In questo il bravo Medico estetico può essere un valida aiuto, con i suoi consigli, e percheè no, anche con le sue capacità.

Buon Anno a tutte le lettrici”.

Belle, sempre, senza correre rischi!

Dr. enzo Predebonmaster medicina esteticaPoliambulatorio S. martinoVia Carrarese 66 - Piove di Sacco (Pd)tel. 049 9703406

Come ottenere il meglio dalla Medicina Estetica!

Il Dr. Enzo Predebon

L’implantologia è quella branca dell’odonto-iatria che prevede, attraverso tecniche chi-rurgiche appropriate, l’inserzione nelle ossa

mascellari di radici dentarie artifi ciali costituite da dispositivi metallici e non, chiamati impianti endossei sui quali vengono poi progettate protesi per il ripristino della funzione masticatoria, sia nelle edentulie totali che parziali. L’implantologia endos-sea utilizza impianti di forma cilindrica/conica e si defi nisce a seconda della tempistica di utilizzo in carico immediato, quando la protesi viene inserita nell’impianto entro le prime 24 ore, o carico differito quando la protesizzazione avviene dopo 3-4 mesi ad osteointegrazione completata. La chirurgia tradizionale prevede l’incisione e l’apertura di lembi gengivali per l’esposizione ossea ed il controllo visivo e manuale della posizione e direzione degli impianti e successiva chiusura dei lembi mediante punti di sutura. Come nella chirurgia generale, anche la chirurgia implantare si pone come obiettivo la minor invasività possibile per una più rapida guarigione con riduzione degli effetti post chirurgici quali dolore e gonfi ore. Questo si raggiunge attraverso la chirurgia computer guidata. I progressi tecnologici hanno permesso la costruzione di apparecchi ra-diologici, le TAC volumetriche cone beam (CBCT), che con ra-diazioni ionizzanti molto inferiori rispetto alle Tac tradizionali permettono, mediante appropriati software, la ricostruzione tridimensionale delle ossa mascellari. Attraverso questi softwa-re è possibile la progettazione virtuale dell’intervento chirurgi-co e la costruzione di una dima o guida chirurgica costituita da una placca in resina trasparente con tubicini in titanio che fungono da guida nella preparazione del sito implantare e nel-la inserzione degli impianti prevedendo in anticipo direzione e

profondità. La maggior parte del lavoro viene fatto fuori della bocca del paziente, in sua assenza. Il risultato virtuale e la pianifi cazione possono essere preventivamente mostrate al paziente attraverso il computer. L’utilizzo di questa metodica riduce il margine d’errore e aiuta il paziente che ha paura del dentista in quanto riduce i tempi dell’intervento chirurgico, anzi è indicata proprio nei pazienti nor-

malmente considerati a rischio di insuccesso. Consente quindi di offrire una riabilitazione implanto-protesica fi ssa anche a quei pazienti che sono frenati di fronte alle metodiche chi-rurgiche tradizionali. E’ utilissima nei pazienti che assumono farmaci anticoagulanti (aspirina, dicumarolici, ecc.), in quanto tale tecnica permette di non fare incisioni e quindi di evitare quasi completamete il saguinamento. L’unico limite reale all’applicazione di questa metodica è una ridotta apertura patologica della bocca o un’angusta dimensione della rima labiale. Nella protesi a carico immediato, subito dopo l’inter-vento chirurgico viene presa un’impronta che riproduce l’esat-ta posizione degli impianti sulla quale l’odontotecnico avrà la possibilità di riadattare una vecchia protesi già esistente o confezionarne una nuova che verrà inserita e fi ssata il giorno stesso o al limite il giorno dopo e permetterà al paziente la masticazione immediata ed il ripristino estetico.

Dott. Vezio Bertani - medico-chirurgo specialista in OdontostomatologiaCortile di San martino, 12 - Piove di Sacco (PD) tel. 0495842949www.studiodentisticobertani.it [email protected]

implantologia computer guidata in Odontoiatria

Il Dr. Vezio Bertani

Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

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Con questo sistema il paziente non perderà mai i propri denti

A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

Il Cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da un progressivo cedimento strutturale. La cornea, piccola cupola trasparente posta davanti all’iride,

tende a sfi ancarsi creando un astigmatismo irregolare. Nei primi stadi della malattia è ancora possibile la correzione con occhiali, ma presto il paziente deve utilizzare lenti a contatto o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le lenti a contatto per questi pazienti erano inizialmente rigide poi negli anni hanno subito miglioramenti di forma e materiale. Esistono anche opzioni gemellate ossia lenti morbide con un alloggio per una lente gas permeabile. A prescindere comunque dalle varie soluzioni contattologiche, esiste da ormai 15 anni un nuovo importante trattamento chiamato “Cross Linking”.

Questa procedura consiste nel ricoprire la cornea con vitamina B2 ed esporre poi la cornea stessa ad una partico-lare luce ultravioletta. La combinazione di luce e vitamina, realizza un aumento di legami “crociati” all’interno della struttura corneale. In parole povere si irrobustisce la trama collagene e si blocca (o si riduce) la tendenza al cedimento strutturale. Ovviamente l’importanza e l’effi cacia di questo trattamento è massima quando è effettuato su cheratoconi classifi cati di primo e secondo grado, in quanto, trattando-si di forme lievi, è ancora possibile una buona correzione con occhiale. Se quindi noi irrobustiamo la cornea appena questa manifesta il problema, la stabilizziamo ed evitiamo che il progredire della malattia ci porti a dover effettuare un trapianto di cornea! E’ quindi intuitivo che questa procedu-ra, quasi scevra da effetti collaterali, va effettuata quanto più precocemente possibile. In alcuni casi particolari, quali cheratoconi di vecchia data portatori di lenti a contatto, ha comunque un senso effettuare il cross linking, qualora il pa-

ziente rifi uti l’idea di un trapianto di cornea e desideri conti-nuare con le lenti. Una volta effettuata questa procedura di rinforzo, nei cheratoconi di 2° o 3° è possibile inoltre mi-gliorare la forma della cornea con un particolare trattamen-to laser detto Link Topoaberrometrico (Primo trattamento effettuato a livello mondiale da Camellin nel 2002). Con questa procedura noi possiamo “limare” l’apice del chera-tocono con un particolare laser che così facendo elimina o riduce le aberrazioni che rendono diffi cile e poco effi cace la correzione con occhiale. Non possiamo con questo tratta-mento togliere l’uso dell’occhiale, ma possiamo ridurlo in termini di pesantezza ed aumentare la capacità visiva del paziente. Il miglioramento inoltre riguarda la qualità della visione specialmente in condizioni di scarsa lumonosità! Ov-viamente non si può generalizzare il risultato, trattandosi di occhi con caratteristiche di forma molto differenti da un caso all’altro. E’ comunque importante trasferire il concetto che un cheratocono iniziale deve essere bloccato precocemente e non semplicemente corretto con lenti a contatto e che in alternativa od in complemento, dopo che è stato trattato con Cross Linking, è possibile un trattamento laser miglio-rativo per la vista. In defi nitiva queste nuove procedure, Cross linking e Link Topo-aberrometrico, permettono ad un cheratocono iniziale di allontanare od evitare la necessità di un trapianto di cornea.

nuove terapie nel Cheratocono: “Cross linking” e “link topo-aberrometrico”

Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

Il Dr. Massimo Camellin

Page 46: Piovese genn2016 n5

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Graziella Gaioni, VeronaAvevo male alle mani, ora sto bene e sono molto contenta.

Ciamarra Giuseppina, RavennaAvevo male alla spalla e al collo dopo 10/12 giorni il collo si è sciolto non mi fa male, adesso mi sento veramente bene.

Carlo Adeferro, RiminiAvevo male a una gamba, ho usato questo apparecchio, adesso mi trovo meravigliosamente bene. Adesso faccio le mie passeggiate tranquillamente. Provate per credere.

Angelo Colla, VeronaMi facevano male le mani, dopo 10 giorni ho avuto bene� ci.

Ofelia Feriotto, RovigoAvevo male alla testa, ho avuto i risultati che volevo, ho speso bene miei soldi, gli ho proprio spesi volentieri.

Yelma Stefani, VeneziaAvevo male alle ginocchia, ho usato questo apparecchio mi sento davvero bene.

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MEDLASE-R non è un dispositivo medico, non si propone di fare alcuna diagnosi di patologie o malattie, è un complemento ai fini estetici utile contro le rughe e gli inestetismi della cellulite ed inoltre è utile per aiutare ad alleviare i disturbi muscolari e articolari. Con MEDLASE-R stimolando le zone di interesse grazie al massaggio con il raggio rosso ed infrarosso si possono ottenere molteplici benefici.Tutte le testimonianze sono reali e verificabili e il risultato che si può ottenere varia a seconda della predisposizioni personali.

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PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

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CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

47Oroscopo

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