La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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In via Cavour entra in funzione il varco Ztl Viabilità pag. 12 Estate, torna la movida all’isola pedonale Animazione pag. 14 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 DAL GAL 400 MILA EURO ALL’AGRICOLTURA In occasione della riunione sulla sicurezza, tenutasi a giugno alla Corte Benedettina, i sindaci del territorio hanno ottenuto precise garanzie dal prefetto Ennio Maria Sodano in merito al potenziamento degli organici nelle caserme locali pag. 17 SODANO, PROMETTE RINFORZI E SICUREZZA La somma è stata messa a disposi- zione per gli imprenditori agricoli locali che hanno intenzione di puntare sulla diversificazione delle proprie attività, trasformandole in agriturismi e fattorie polifunzionali. A settembre, invece, scadranno i bandi dedicati agli interventi di restauro pag. 20 Le ragazze hanno raggiunto la Prima divisione Volley Codevigo pag. 30 pagg. 4-5 Piove di Sacco, belli i negozi ma scomodi i parcheggi Piano marketing: il centro storico attira per le vetrine ma scoraggia per posteggi auto A nalizzare la situazione territoriale, commerciale e urbanistica del centro cittadino; metterne in evidenza i punti di forza e di debolezza; sviluppare linee di intervento per la valorizzazione e creare si- nergie tra soggetti pubblici e privati per pro- grammare e pianificare al meglio le azioni da intraprendere. Queste le linee guida del piano marketing del Comune, presentato il 10 maggio scorso a palazzo Jappelli, a conclusione di un progetto che ha visto coinvolti amministrazione comunale, Ascom e Camera di Commercio. A presentare il piano marketing ter- ritoriale il direttore generale dell’Ascom Confcommercio della provincia di Padova, Federico Barbierato, il segretario generale Otello Vendramin e il presidente piovese Francesco Boran. Presenti all’incontro il sindaco Alessandro Marcolin e il vicesindaco e assessore alle Attività Produttive Andrea Recaldin. Ad illustrare i dati raccolti in oltre un anno di lavoro l’analista dell’Ister (Isti- tuto per il terziario) Claudia Coppa che ha presentato un quadro generale della realtà cittadina piovese, esaminata in tutti i suoi aspetti, dall’urbanistica alla composizione sociale ma soprattutto un’analisi approfon- dita della rete commerciale con particolare attenzione alle attività del centro storico. Dati raccolti attraverso una mappatura delle attività commerciali che hanno permesso di rilevare i punti critici e i nodi da sciogliere per il rilancio dell’intero centro cittadino. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 75 www.lapiazzaweb.it del Piovese EDITORIALE Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano I n politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi. Più che chiedersi chi nominare nel con- siglio d’amministrazione di Veneto Svilup- po, che “bandierina” piantare su ogni sin- gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della finanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz- zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere. Il problema è che si trova sempre in- vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu- to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi- che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della finanziaria. continua a pag. 3 PIOVE DI SACCO e limitrofi 049 9705597 PIOVE DI SACCO Affiliato: PI.CO. s.a.s. P.tta Japelli, 1 - Tel. 049 9705597 - 049 9705601 www.grimaldifranchising.it [email protected] PIOVE DI SACCO limitrofe al centro storico, nuove soluzioni abitative con logge e terrazzi, commerciali la piano terra e direzionali fronte strada, realizzate con i più recenti siste- mi di costruzione, coniugati in un ottimo rapporto qualità/prezzo. Classe A-B. Rif. 111292 ARCHITETTURA - URBANISTICA - INGEGNERIA - RESTAURO STUDIO MEMAR Srl Piove di Sacco (PD) 35028 Via J. da Corte, 45/b tel. +39 049 97.033.69 fax +39 049 97.118.10 Propone servizi di consulenza qualificata garantiti da un’esperienza ventennale , [email protected] anche ON-LINE, in tempi brevi, a TARIFFE RIDOTTE. continua a pag. 22 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province. Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico *Presidente della Provincia di Venezia di Francesca Zaccariotto*

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La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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In via Cavour entra in funzione il varco Ztl

Viabilità

pag. 12

Estate, torna la movida all’isola pedonale

Animazione

pag. 14

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

DAL GAL 400 MILA EURO ALL’AGRICOLTURA

In occasione della riunione sulla sicurezza, tenutasi a giugno

alla Corte Benedettina, i sindaci del territorio hanno

ottenuto precise garanzie dal prefetto Ennio Maria Sodano in

merito al potenziamento degli organici nelle caserme locali

pag. 17

SODANO, PROMETTE RINFORZI E SICUREZZA

La somma è stata messa a disposi-zione per gli imprenditori agricoli locali che hanno intenzione di puntare sulla diversifi cazione delle proprie attività,

trasformandole in agriturismi e fattorie polifunzionali. A settembre, invece,

scadranno i bandi dedicati agli interventi di restauro

pag. 20

Le ragazze hanno raggiunto la Prima divisione

Volley Codevigo

pag. 30

pagg. 4-5

Piove di Sacco, belli i negozi ma scomodi i parcheggiPiano marketing: il centro storico attira per le vetrine ma scoraggia per posteggi auto

Analizzare la situazione territoriale, commerciale e urbanistica del centro cittadino; metterne in evidenza i punti

di forza e di debolezza; sviluppare linee di intervento per la valorizzazione e creare si-nergie tra soggetti pubblici e privati per pro-grammare e pianifi care al meglio le azioni da intraprendere. Queste le linee guida del piano marketing del Comune, presentato il 10 maggio scorso a palazzo Jappelli, a conclusione di un progetto che ha visto coinvolti amministrazione comunale, Ascom

e Camera di Commercio. A presentare il piano marketing ter-

ritoriale il direttore generale dell’Ascom Confcommercio della provincia di Padova, Federico Barbierato, il segretario generale Otello Vendramin e il presidente piovese Francesco Boran. Presenti all’incontro il sindaco Alessandro Marcolin e il vicesindaco e assessore alle Attività Produttive Andrea Recaldin. Ad illustrare i dati raccolti in oltre un anno di lavoro l’analista dell’Ister (Isti-tuto per il terziario) Claudia Coppa che ha

presentato un quadro generale della realtà cittadina piovese, esaminata in tutti i suoi aspetti, dall’urbanistica alla composizione sociale ma soprattutto un’analisi approfon-dita della rete commerciale con particolare attenzione alle attività del centro storico. Dati raccolti attraverso una mappatura delle attività commerciali che hanno permesso di rilevare i punti critici e i nodi da sciogliere per il rilancio dell’intero centro cittadino.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 75 www.lapiazzaweb.it

del Piovese

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano

In politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi.

Più che chiedersi chi nominare nel con-siglio d’amministrazione di Veneto Svilup-po, che “bandierina” piantare su ogni sin-gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della fi nanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz-zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere.

Il problema è che si trova sempre in-vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu-to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi-che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della fi nanziaria.

continua a pag. 3

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Propone servizi di consulenza quali�cata garantiti da un’esperienza ventennale,

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anche ON-LINE, in tempi brevi, a TARIFFE RIDOTTE.

continua a pag. 22

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla

Giunta regionale sulle funzioni delle Province.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

di Francesca Zaccariotto*

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Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria.Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbianca-mento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossa-lico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbam-mide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli

davvero soddisfacenti senza arrecare alcun danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali mac-chie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Padova garantisce tutto ciò tramite la professio-nalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

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Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

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soffitta. L’ampio piano terra è adibito a taverna, con altra cucina e bagno. Inoltre una grande cantina per gli aman-ti dei vini! Garage per 2 auto e scoperto di circa mq.1000, che aggiunge importanza alla casa. Cl.energetica E.

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CODEVIGO – Appartamento del 2006, giovanile, in 2 piani, costituito da ingresso-soggiorno, cucina, bagno, terrazzino dove mangiare fuori, mentre sopra vi è una camera mansardata, con guardaroba, reparto studio, bagno e ripostiglio. Inoltre garage e posto auto coperto al piano terra. Ad Euro 125.000. Possibile l’acquisto dell’arredamento! Cl.energetica C. Cod.2011

PONTELONGO – In pieno centro, grazioso appartamento ammobiliato (con anche condizionatore), composto da zona giorno, 2 camere, ba-gno, 2 poggioli, posto auto interno e cantinola. Ben tenuto, può essere acquistato per poi affittarlo (con una rendita di circa 500/480 euro men-sili). Classe Energetica E. PREZZO INTROVABILE: EURO 78.000!!! Cod.1637

Comune di BRUGINE – Stupenda trifamiliare di testa, su 3 piani, 250 mq, ampio salone con luminosissima vetrata, cucina, 2 bagni, 2camere matrim., 1 singo-la, 2 poggioli, camera hobby/palestra 30 mq, lavanderia, garage , giardino piantumato di 250mq, tettoia per 2 posti auto, cucina esterna per barbecue, plateatico esterno per mangiare di 40mq, pellets e camino, aria condizionata ecc. Cl. en. D. ORIGINALISSIMA… DA VEDERE! Cod.2176

CODEVIGO – Recentissima villetta a schiera, personalizzata accuratamente in stile moderno e molto piacevole. Si compone di ingresso-soggiorno, cu-cina, 2 bagni, 3 stanze, taverna, 2 poggioli, garage doppio e giardinetto. Cl.energetica B. Si distingue per le apprezzabili rifiniture e il contesto molto ospitale. Euro 195.000. Cod.2036

CONCA D’ALBERO – Per chi ama la tranquillità, villetta a schiera centrale, a soli

90mila euro! Risistemata negli anni 90, è composto da 2 piani, con 3 stanze da

letto, spaziosa zona giorno e con ampio cortile davanti e dietro. Classe energe-

tica F. Zona periferica ma non isolata, a circa 2 km dal centro Cod.2212

VIGOROVEA di S.Angelo di Piove – In fase di costruzione, porzione di quadrifa-miliare costituita da portico, soggiorno, cucina, 2 bagni, 3 camere, 2 poggioli, soffitta, garage di oltre 50mq. (utilizzabile anche come taverna) e giardinet-to. Rifinita accuratamente, ha riscaldamento a pavimento, termostati in ogni stanza, predisp. impianto a pannelli solari, per allarme e per aria condizionata, porfido esterno ecc Cod.1306

PIOVE DI SACCO – Abitata solo da qualche anno, GRAZIOSA VILLETTA A SCHIE-RA, costituita da entrata soggiorno, cucina, 2 camere, 2 bagni, poggioli, ga-rage di oltre 40mq. e giardinetto ben curato. Di ottima costruzione, è acces-soriata e accogliente. Classe energetica B. Zona adiacente al centro. Euro 225.000 Cod.1679

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Piove di SaccoGRUPPI MUSICALI

IN FESTA

I gruppi della Sala prove di via Garibaldi a Piove di Sacco protagonisti, lo scorso 18 giugno, della Festa europea della musica. L’evento, alla sua prima edizione, è stato

promosso dal consigliere delegato alle Politiche giovanili. Sei i gruppi selezionati

fra gli oltre 100 iscritti alla sala prove. L’evento è stato reso possibile grazie alla

collaborazione dei volontari del servizio civile Antonio Badan e Leonardo Salata.

Piove di SaccoAPERTA LA LOTTA ALLE

ZANZARE

Lotta alle zanzareIl Comune di Piove di Sacco ricorda ai

cittadini di prov-vedere nelle aree

private alla lotta ai focolai di riproduzione della zanzara tigre

nei piccoli ristagni d’acqua.Il Comune si occupa della prevenzione nel-le aree pubbliche tramite interventi di lotta larvicidi. Presso il Polisportello - Viale degli

Alpini, 1 - sono disponibili gratuitamente per i cittadini, fi no ad esaurimento, confe-zioni di pastiglie di insetticida antilarvale

da far sciogliere nei tombini con acqua per bloccare la trasformazione delle larve di

zanzara in adulti. Info presso il Polisportello comunale o nel sito del Comune www.

comune.piovedisacco.pd.it.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Piovese Provincia RegioneRegioneOSPEDALE

pag. 6

Regolamentata l’entrata e la sosta in parcheggio

TECNOLOGIA

pag. 10

Ampliata la rete Wi-Fi nella zona industriale

CULTURA

pag. 29

Nuova formula per la XII edizione del premio Valeri

PolveraraBEACH VOLLEY, RIAPRE L’IMPIANTO

Riapre il campo da beach volley realizzato lo scorso anno in via del Centenario a Polverara. L’impianto è aperto tutti i giorni, illuminato di sera e dotato di nuova rete di protezione per i palloni. L’uso del campo è gratuito e chi desidera prenotare può mandare una mail a [email protected] entro le 13.00 del giorno stesso o telefonare al numero 049-9774811 (interno 1).

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS SrlDIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Per i colleghi under 35PREMIO GIORNALISTICO PER RICORDARE GIORGIA

Per ricordare una collega straordinaria nasce il Premio giornalistico “Giorgia Iazzetta”, istituito da NordestNet e patrocinato dall’Ordi-

ne dei Giornalisti del Veneto. Il 30 novembre 2011 è scomparsa prematu-ramente Giorgia Iazzetta. Giorgia aveva lavorato per molti anni anche anche con noi de “La Piazza”. Per ricordare il suo lavoro e la sua me-moria. Il premio è destinato a giornalisti iscritti all’albo del Veneto che, alla data del 30 giugno 2012, non abbiano compiuto 35 anni di età. Verrà assegnato un riconoscimento ad un articolo o servizio che si sia occupato di temi sanitari, in cui emerga con chiarezza l’aspetto umano della vicenda narrata. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 ottobre 2012. La premiazione avverrà il 30 novembre 2012, nel primo anniversario della scomparsa di Giorgia.Il bando di partecipazione all’indirizzo http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/pagine/Bando Giorgia Iazzetta.doc

Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gambin che lo scorso 23 giugno è

convolato a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza”

auguri agli sposi di un futuro felice insieme.

FelicitazioniIL NOSTRO DIRETTORE

SI È SPOSATO

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le diffi coltà di un rapporto piuttosto

sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i fi nanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La fi nanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”.

I tecnici osservano però che la fi nanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fi no alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”.

Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa.

“Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntua-lizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma effi ciente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

OCCUPAZIONE

pag. 32

Ritrovare il lavoro anche dopo gli anta

PERSONAGGIO

pag. 34

L’ideatore di Volunia: “Per me il progetto fi nisce qui”

CULTURA

pag. 37

Dal cinema al teatro la lunga estate padovana

POLITICA

pagg. 38-39

La Lega cambia leader, il nuovo corso affi dato a Tosi

REGIONE

pag. 42

Avviata la riorganizazzione di Veneto Agricoltura

CULTURA

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Intervista a Ketra, al secolo Elena Pizzato

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Page 6: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

I COMMENTI

“Necessario dare risposte alle criticità emerse”

“L’importante è che lo studio non rimanga in un cassetto ma serva per valorizzare quanto già di positivo c’è e correggere

quel tanto di negativo che è fi siologico un po’ dap-pertutto”. Questo il commento a margine dell’in-contro del direttore generale dell’Ascom, Federico Barbierato(in foto).

“Il piano di marketing che abbiamo messo in piedi si pone due obiettivi: quello di fare una fotografi a obiettiva dell’attuale situazione del com-mercio e del centro storico in generale e quello di individuare, sulla base delle criticità emerse, linee

di intervento per il futuro – ha aggiunto il vicesindaco e assessore alle Attività Produttive, Andrea Recaldin – l’aspetto forse più interessante è proprio questo, nel senso che si è voluto un lavoro di analisi critico ed obiettivo, così da dare una rappresentazione quanto più attuale della situazione e che fosse concertato anche con gli altri operatori del territorio. Ora è importante che, individuate le criticità, si passi ad elaborare un piano d’azione in grado, coerentemente con le risorse economiche a disposizione, ahimè scarse, di dare una risposta a queste priorità”. M.M.

Analizzare la situazione territoriale, commerciale e ur-banistica del centro cittadino; metterne in evidenza i punti di forza e di debolezza; sviluppare linee di inter-

vento per la valorizzazione e creare sinergie tra soggetti pubblici e privati per programmare e pianifi care al meglio le azioni da intraprendere. Queste le linee guida del piano marketing del Comune, presentato il 10 maggio scorso a palazzo Jappelli, a conclusione di un progetto che ha visto coinvolti amministrazione comunale, Ascom e Camera di Commercio.

A presentare il piano marketing territoriale il diretto-re generale dell’Ascom Confcommercio della provincia di Padova, Federico Barbierato, il segretario generale Otello Vendramin e il presidente piovese Francesco Boran. Presenti all’incontro il sindaco Alessandro Marcolin e il vicesindaco e assessore alle Attività Produttive Andrea Recaldin.

Ad illustrare i dati raccolti in oltre un anno di lavoro l’analista dell’Ister (Istituto per il terziario) Claudia Coppa che ha presentato un quadro generale della realtà cittadina piovese, esaminata in tutti i suoi aspetti, dall’urbanistica alla composizione sociale ma soprattutto un’analisi appro-

fondita della rete commerciale con particolare attenzione alle attività del centro storico. Dati raccolti attraverso una mappatura delle attività commerciali che hanno permesso di rilevare i punti critici e i nodi da sciogliere per il rilancio dell’intero centro cittadino.

Piove di Sacco conta 295 attività commerciali (276 di vicinato, 17 medie strutture e 2 grandi strutture di vendita), 98 pubblici esercizi (dei quali 16 sono circoli), 5 strutture ricettive (2 alberghi e 3 extra che hanno registrato quasi 19 mila arrivi nel 2010 con 31 mila presenze).

Solo in centro sono 139 negozi, 43 esercizi pubblici, 49 fra banche e uffi ci, 25 attività diverse e 19 locali chiusi. Se una buona rete commerciale rende Piove di Sacco un polo attrattivo, a creare qualche diffi coltà, non solo al com-mercio, sono i parcheggi.

Sono 1.242 i posti auto a servizio degli utenti del centro, di cui però solo la metà suffi cientemente vicini al centro storico. A questi si devono poi aggiungere gli stalli nelle strade adiacenti (2.016) e quelli nella periferia del comune (3.243).

Le diffi coltà relative al parcheggio non sembrano quin-

di riguardare l’offerta generale di posti auto nel territorio comunale quanto piuttosto la scarsa qualità degli stessi e la saturazione o congestione dei posti auto in occasione di particolari eventi o manifestazioni.

Inoltre, benché la collocazione dei parcheggi sul terri-torio sia omogenea, alcuni di quelli a servizio del centro storico sono collocati ad una distanza troppo elevata per permetterne un comodo ed attrattivo collegamento pedo-nale.

Il 33% dei posti, circa 477, hanno una distanza mas-sima dal centro storico di 500 metri, ovvero 5-6 minuti di strada a piedi. Altri 162 posti auto, l’11%, sono a 700 metri di distanza dal centro, circa 10 minuti di strada men-tre la maggior parte dei posteggi, circa 818 e cioè il 56% del totale, distano dagli 11 ai 20 minuti dal centro. Una distanza ritenuta eccessiva dagli utenti.

Si deve considerare poi che il 66% del campione inter-vistato di reca in centro in auto e che ben il 54% proviene da fuori città.

di Martina Maniero

Una buona rete commerciale rende Piove un polo

attrattivo: in centro ci sono 139 negozi, 43 esercizi

pubblici, 49 banche e uffi ci

I posti auto a servizio dell’utenza del centro sono 1.242; il 56 per cento dei

quali dista dagli 11 ai 20 minuti a piedi dal centro

LO STUDIO DEL TERRITORIODa uno studio effettuato nell’ambito

del piano marketing territoriale presentato lo scorso maggio

emerge che il centro storico di Piove di Sacco attira per i suoi numerosi e apprezzati negozi ma che risulta

piuttosto scomodo per i parcheggi, o troppo distanti o insuffi cienti in occasione dei grandi eventi.

Allo studio soluzioni per ovviare ai disagi emersi Piove di Sacco, belli i negozi ma scomodi i parcheggi

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Page 7: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

555Argomento del mese

di Martina Maniero

L’accessibilità al centro storico risulta un problemaIl punto critico Isola pedonale e percorsi di collegamento con i parcheggi, le soluzioni

L’accessibilità al centro storico è uno dei punti critici che ha bisogno di un intervento immediato. Lo dimostrano i dati raccolti: i frequentatori del centro cittadino per il 33% individuano tra gli interventi necessari per la valorizzare del centro la realizzazione di nuovi posti auto. Lo stesso parere è stato dato dal 49% degli operatori intervistati. Sul

tavolo alcune possibili soluzioni. L’isola pedonale ad esempio, sistema già utilizzato durante i mesi estivi con orario serale, in occasione dei mercati

settimanali e la domenica pomeriggio. Le barriere mobili che regolano i principali accessi al centro storico sono già pre-senti e funzionanti. Si potrebbe quindi ipotizzare, in via sperimentale, la chiusura del centro storico, sia di mattina che di pomeriggio, nel fi ne settimana (il sabato e la domenica) e durante tutto il periodo l’anno. La sperimentazione in un primo momento dovrebbe prevedere una serie di verifi che e monitoraggi, interpellando gli stessi operatori commerciali, per verifi care eventuali punti di forza o di debolezza grazie ai quali prendere una decisione in merito.

Relativamente alla questione parcheggi, oltre alla sistemazione delle aree di sosta esistenti con interventi di manu-tenzione della pavimentazione e l’implemento della cartellonistica che indichi i percorsi e la distanza dal centro, anche la possibilità di prevedere una serie di parcheggi di interscambio nelle aree esterne al centro storico, con agevolazioni per gli abbonamenti di residenti e lavoratori.

Una soluzione che risulta particolarmente interessante nel caso di eventi e manifestazioni. Non solo le aree di sosta. Anche i percorsi di collegamento tra i parcheggi e il centro storico vanno migliorati verifi cando l’agibilità dei marciapiedi, eliminando le barriere architettoniche e implementando i percorsi ciclabili che portano al centro storico.

Manifestazioni

Fiaccolate nel segno della legalità

Ragazzi contro terrorismo e mafi eCentinaia di studenti hanno attraversato in corteo le vie del centro cittadino a

Piove di Sacco con una fi accolata nel segno della legalità contro terrorismo e mafi e. Una marcia silenziosa e pacifi ca per ricordare una morte ingiusta, quella

della sedicenne Melissa Bassi, uccisa da un ordigno esploso davanti alla sua scuola di Brindisi. “Presente! Con speranza” il nome della manifestazione che si è svolta il 23 maggio scorso ed è stata organizzata dall’istituto De Nicola, l’associazione Presidio Libera di Piove di Sacco, Crsa, Agesci Piove di 2 e diverse associazioni locali.

“Una manifestazione condivisa e concordata con l’amministrazione locale per esprimere indignazione per i fatti avvenuti a Brindisi e ribadire il desi-derio di speranza, pace e solidarietà per una società civile e un vivere comune libero da violenze e soprusi” il commento degli organizzatori della marcia.

Il percorso scelto per la manifestazione ha avuto anche una forte valenza sim-bolica. Il corteo, partito da via Parini ha attraversato la Statale 516 ed ha sfi lato lungo via Zabarella, via Marconi, via Oreste da Molin, piazza Vittorio Emanuele e via Garibaldi per concludersi con un breve sit-in davanti Palazzo Jappelli.

“Si è scelto di partire dalla scuola – hanno aggiunto i promotori dell’iniziativa – perché è il luogo per eccellenza di speranza e formazione e di arrivare davanti al Comune, luogo che rappresenta la cittadinanza e dà garanzie rispetto al nostro vivere assieme”. Proprio lo scorso aprile alcuni studenti di Mesagne, paese natale di Melissa Bassi, impegnati nel progetto “Cittadini consapevoli” sono venuti ad incontrare gli alunni del progetto “Scuola di cittadinanza” dell’istituto De Nicola e del Liceo Einstein di Piove di Sacco assieme ai quali hanno collaborato durante l’anno scolastico, con l’appoggio delle associazioni “Libera Puglia” e “Libera Veneto”. I giovani hanno così potuto visitare i beni confi scati alla Mala del Brenta.

ANCHE A BRUGINE I RAGAZZI DICONO NO ALLA MAFIA

A vent’anni dalla strage di Capaci, attentato mafi oso in cui il 23 maggio 1992, sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, persero la vita il magi-strato antimafi a Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti

della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Brugine scende in piazza per dire no alla mafi a.

Più di cinquecento alunni dell’istituto comprensivo di Brugine si sono dati ap-puntamento nella piazza del capoluogo intitolata a Giovanni Falcone per ricordare l’esempio del magistrato e di tutte le vittime della mafi a. Tutti si sono uniti al grido che si sollevava dall’Italia intera, da nord a sud, e che si è ritrovata in decine e decine di manifestazioni per una protesta collettiva, forte e silenziosa.

Un momento di raccoglimento e di rifl essione durante il quale studenti e docenti hanno riservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime di tutte le stragi, sot-tolineato dal “Silenzio militare” suonato alla presenza di Emilio Pastore, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Claudio Segato, dirigente dell’istituto com-prensivo, ha ricordato come la mafi a cresca nel silenzio e nell’omertà delle persone, alle spalle di chi tace e che i cambiamenti positivi intervenuti negli ultimi tempi sono dovuti alla crescita del rispetto e della legalità. E’ fondamentale considerare tutti i cittadini e in particolare i giovani non come soggetti passivi di fronte alla legge ma come custodi delle regole fondamentali della Costituzione.

Il percorso: dalla scuola, sede di speranza per il futuro, al Comune che garantisce la cittadinanza

M.M.

Piove di Sacco, belli i negozi ma scomodi i parcheggi

I ragazzi dell’Istituto comprensivo in piazza Falcone a Brugine

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Page 8: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

6 Approfondimento66 Approfondimento

Il Comitato della Sanità Saccense lancia l’“operazione verità” sulla situazione dell’o-spedale cittadino e per farlo punta sulla partecipazione popolare. L’idea è quella di una raccolta fondi per acquistare delle pagine sui quotidiani dove relazionare in

maniera dettagliata lo stato agonizzante del presidio ospedaliero piovese e le proposte per rilanciarlo.

Il Codess è nato all’inizio del 2007, in concomitanza con il passaggio dell’ospedale dall’Usl 14 all’Usl 16, su iniziativa di alcuni cittadini, medici ed operatori ospedalieri che, preoccupati per le diffi coltà crescenti dei servizi sanitari del territorio, hanno formato questo comitato al fi ne di tutelare e valorizzare un patrimonio destinato invece ad una precoce svalutazione.

“Chiederemo ai cittadini una quota simbolica - spiega il presidente Giuseppe Rubin - e per questo avremo bisogno di una grande partecipazione per raccogliere le risorse necessarie”. “La nostra iniziativa - continua Rubin - nasce dall’esigenza di mettere a conoscenza più persone possibile delle enormi potenzialità della nostra struttura ospe-daliera che tuttavia le gravi carenze, in termini di strumentazione e personale, stanno rendendo sempre più ineffi ciente”.

Le promesse della direzione sanitaria di mantenere a Piove un ospedale per acuti stridono con la programmazione politica regionale in tema di riordino della spesa sanita-ria. Di questo il Codess è fortemente preoccupato per cui invoca un piano di rivalutazione dell’ospedale, che dovrebbe invertire la rotta intrapresa e diventare polo d’attrazione per l’utenza.

“Abbiamo deciso di acquistare degli spazi sui giornali - aggiunge il presidente - anche per controbilanciare i continui attacchi mediatici che arrivano da più fronti ma che hanno in comune il tentativo di smantellare il nostro presidio”. La raccolta dei fondi del Codess si svolgerà non solo a Piove di Sacco ma anche in tutti i comuni della zona, impegnandosi in volantinaggi di sensibilizzazione ed allestendo gazebo informativi. In programma anche una fi accolata dimostrativa a cui hanno già aderito altre associazioni, prima tra tutti il Comitato per i diritti del malato.

L’iniziativa del Comitato della Sanità SaccenseRACCOLTÀ DI FONDI PER INFORMARE SULLO STATO “AGONIZZANTE” DELL’OSPEDALE

NEWS

Entrata e sosta regolamentata all’ospe-dale Immacolata Concezione di Piove di Sacco. Il direttore generale Adriano Ce-

strone e il dirigente ospedaliero Giovanni Car-retta hanno messo a punto un regolamento per migliorare la qualità del servizio e rendere più agevole il parcheggio agli utenti.

L’area esterna dell’ospedale è stata divisa in quattro aree: l’area A include i par-cheggi riservati agli utenti portatori di handi-cap ed è compresa tra il cortile del vecchio ospedale e la parte di fronte l’entrata del nosocomio.

L’accesso a questi posti auto è rego-lato da un limitatore del traffi co. L’area B comprende una decina di stalli destinati agli utenti del pronto soccorso ai quali viene per-messa la sosta previa esibizione di un appo-sito contrassegno. L’area C conta circa un centinaio di posti auto. L’accesso è regolato con disco orario, attivo nei giorni feriali dalle ore 7.30 alle ore 15, per una sosta della durata massima di 2 ore.

Il parcheggio è destinato all’utilizzo da

parte degli utenti attesi per visite program-mate, terapie, indagini diagnostiche e brevi soste necessarie per produrre documenta-zioni o per il ritiro di referti. L’area D, la più grande, è libera, e può essere utilizzata da tutti gli operatori e gli utenti cui sia stato consentito l’accesso.

Il parcheggio dei veicoli al di fuori dei posti contrassegnati o tale da ostacolare o rendere pericolosa la circolazione dei mezzi (ad esempio auto lasciate in doppia fi la, in prossimità delle vie d’accesso o di uscita del presidio, sui marciapiedi o sopra le strisce

pedonali) sarà sanzionabile dalla polizia municipale. Grazie ad una specifi ca ordinan-za gli agenti della polizia locale potranno controllare il rispetto delle norme del codice della strada. L’intenzione è anche quella di eliminare il fenomeno dei parcheggi abusivi.

La direzione medica del presidio ospe-daliero, in una nota, raccomanda agli utenti di non consegnare denaro ai soggetti non autorizzati che esercitano abusivamente l’attività di parcheggiatori. Il rischio è pro-prio quello di alimentare un fenomeno già diffi cilmente debellabile.

di Martina Maniero

L’area esterna è stata divisa in quattro aree per migliorare la qualità del servizio e agevolare l’utenza

Ospedale Regolamentata l’entrata e la sosta

La riorganizzazione del parcheggio

Il Centro salute mentale dell’ospedale cittadino e l’annesso centro diurno sono fi niti nel dimenticatoio dell’Usl 16 che

si sta rendendo colpevole di gravi inadem-pienze. E’ questo il succo della lettera, dai toni tutt’altro che concilianti, inviata ai vertici della Regione, competente in tema di Sanità, dall’associazione Psiche 2000.

Da anni l’associazione, composta di volontari che operano nel settore della formazione, della promozione sociale, del disagio relazionale e psicologico, pro-muovendo iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e combattere il pregiudizio nel settore della salute mentale, denuncia le carenze e disfunzioni delle strutture dell’ospedale piovese.

“L’Usl 16 ha ancora aperti - spiega Mariano Barbieri presidente di Psiche 2000 - due reparti di psichiatria vecchi, angusti e di pessima qualità. Anche il cen-tro diurno è carente da sempre in termini di personali e orari. Ormai non contiamo più disagi e lamentele di utenti e familia-ri”.

“Mancano da anni, unico caso nel

Veneto - continua Barbieri - fi gure come il direttore del servizio psichiatrico, il diretto-re e il consiglio del dipartimento di salute mentale. Ci chiediamo perché la Regione sia così assente nel controllare e sanziona-re tali disfunzioni“.

A tutto questo si aggiunge che quan-do l’ospedale di Piove di Sacco è stato incorporato nell’Usl 16 nulla si è fatto per adeguare le strutture dedicate alla salute mentale al nuovo bacino di utenza.

“Due anni fa - sottolinea a questo pro-posito il presidente - al territorio dell’Usl 16 sono stati aggiunti 70 mila abitanti, mantenendo gli stessi reparti, spazi e per-sonale, già saturi e in diffi coltà“.

Manca anche il piano di zona che deve scaturire dall’accordo tra sindaci e unità sanitarie. Unica nota positiva la pro-messa di una nuova unità residenziale da utilizzare come comunità alloggio.

“Attendiamo azioni risolutive - tuona Barbieri - nel rispetto delle norme e della salute delle persone. Siamo pronti a mani-festare davanti all’Usl 16 e alla Regione. Nulla ci fermerà“.

L’associazione Psiche 2000 denuncia l’Ulss 16 IL CENTRO DI SALUTE MENTALE DELL’OSPEDALE E IL CENTRO DIURNO SONO FINITI NEL DIMENTICATOIO

A.C.

L’ospedale di Piove di Sacco

Barbieri: “Aperti ancora due reparti vecchi e di pessima qualità, manca il direttore del servizio psichiatrico”

Alessandro Cesarato

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8 Piovese88 Piovese

In alto il campanile della chiesa di Sant’Angelo A sinistra un dettaglio della parte danneggiata

Gli effetti della scosse di terremoto che a partire dal 20 mag-gio hanno rovinosamente colpito l’Emilia Romagna sono state chiaramente percepite anche in tutto il Piovese. Tanta

paura e qualche danno, specie ad edifi ci antichi come le chiese e i campanili.

La prima scossa notturna ha segnato la chiesa parrocchiale del-la frazione di Tognana dedicata a san Paterniano. Sono comparse negli interni dell’edifi cio delle crepe che hanno indotto il parroco don Lorenzo De Pelli a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco per verifi carne la gravità. L’edifi cio, la cui presenza in paese è docu-mentata in scritti ecclesiastici già del 1221, risale in gran parte al 1931 quando fu completamente riedifi cato in stile romanico - lom-bardo. Sono comparse nella parte soggetta a lavori di ampliamento effettuati nel corso degli anni Sessanta, in particolare nei punti di congiunzione tra la nuova edifi cazione e quella vecchia.

I movimenti tellurici della mattinata del 29 maggio hanno però segnato in maniera più consistente altri edifi ci. A Piove di Sacco alcune crepe sono comparse nelle pareti della chiesa di Santa Giu-stina, più nota come San Rocco. Ne è stata disposta la chiusura.

Ad Arzergrande il danno più consistente lo ha riportato il capi-tello che regge la statua della Madonna che si trova al centro del viale alberato davanti alla chiesa parrocchiale. Lungo la colonna sono comparse delle crepe. La polizia locale ha subito messo in sicurezza l’area recitando il monumento in attesa di verifi che più approfondite.

E’ stato transennato in via precauzionale anche il campanile

della chiesa parrocchiale. La statua dell’angelo posto sulla sommità sembra lievemente inclinata.

Qualche guaio anche al campanile di Sant’Angelo per la caduta di alcuni calcinacci. Per evitare pericoli è stato sospeso il rintocco delle campane.

A Correzzola gli effetti del sisma si sono fatti sentire sulla Corte Benedettina. Nella parte restaurata, destinata a sede municipale, si sono notati degli allargamenti di alcune crepe preesistenti. Danni invece nella parte non ancora recuperata e quindi ancora inutiliz-zabile. La scossa ha fatto crollare una parte del tetto, già precario, delle scuderie.

A Codevigo si è costatata l’inagibilità di due classi della scuola media. Durante le vacanze estive sarà tolto completamente l’into-naco per valutare la profondità delle crepe. Chiusa per qualche gior-no per delle verifi che di stabilità la scuola materna della frazione di Santa Margherita. L’edifi cio, che risale agli anni Sessanta, dovrà subire degli interventi di consolidamento.

A Pontelongo ha tremato la chiesa di Sant’ Andrea, il campa-nile e tutto lo storico complesso parrocchiale che ospita la scuola elementare paritaria “Galvan”. Le scosse, oltre a fare cadere dei calcinacci sui banchi della chiesa, hanno aperto delle fessurazioni sugli archi delle navate. I problemi non riguardano i muri portanti e la copertura ma il controsoffi tto. Le verifi che hanno necessitano di qualche giorno viste le diffi coltà tecniche nel raggiungere le parti interessate durante i quali la chiesa è rimasta chiusa ai fedeli.

di Alessandro Cesarato

Tanta paura e qualche danno soprattutto in edifi ci storici, in particolare chiese e campanili del territorio

Il terremoto scuote anche il Piovese

Pontelongo, un dettaglio degli effetti

del terremoto sulla Chiesa

di Sant’Andrea

Il capitello con la statua della Madonna ad Arzergrande ha subito i danni più consistenti

Bel gesto di solidarietà da parte del comitato “Happy Group Maggiolini” in favore dei terremotati dell’Emi-lia Romagna. Ad una settimana dall’annuale raduno

di fi ne maggio svoltosi nel centro cittadino, il presidente del comitato che raggruppa gli appassionati delle storiche auto Volkswagen, Elvio Longhin, si è recato, insieme ad una rappresentanza, a Mirandola, cittadina emiliana segna-ta pesantemente dal sisma.

Lo scopo è stato quello di incontrare il sindaco Mai-

no Bennati e il presidente del consiglio comunale Andrea Venturini per consegnare direttamente nelle loro mani l’as-segno di 1371 euro, frutto della raccolta fondi avvenuta du-rante l’autoraduno piovese. Le autorità locali, visibilmente commosse, hanno ringraziato i ragazzi per l’iniziativa con un toccante abbraccio.

“Per la piena riuscita dell’iniziativa è stato fondamen-tale - racconta il presidente Elvio Longhin - l’aiuto dei miei amici Matteo Trevisan e Giovanni Verza, oltre a quello di

coloro che hanno contribuito alla buona riuscita del raduno e di conseguenza della raccolta dei fondi”.

“La visita a Mirandola, l’incontro e la condivisione con altre persone che erano lì a portare aiuto a persone più sfortunate - aggiunge Longhin - ci ha trasmesso delle forti sensazioni e ci ha fatto capire quanto sia bello aiutare chi ha bisogno”. Le foto del raduno e della visita a Mirandola sono visibili sul sito www.happygroupmaggiolini.it .

NEWS Il comitato “Happy Group Maggiolini” solidale con i terremotati dell’Emilia RomagnaCONSEGNATI 1371 EURO AL SINDACO DI MIRANDOLA

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Renault Twingo 1.2 LEV 16V 75 LiveCity car - 4.292 km - Anno: 12/2011 - 55 kW (75 CV) - Benzina - Colore Nero metallizzato, ABS, Airbag, Alzacristalli elettrici, Auto-radio, Chiusura centralizzata, Climatizzatore, Computer di bordo, Fendinebbia

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Page 12: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

10 Piove di Sacco1010 Piove di Sacco

Nata e cresciuta sulla base di un sogno: promuovere i processi d’integrazione sociale per i giovani e gli adulti disa-

bili. Questo, e molto altro, è la Cooperativa Magnolia che ha festeggiato i trent’anni di attività.

Per l’occasione il 26 maggio scorso nella sala convegni della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco si è svolto un convegno dedicato all’inclusione sociale e all’etica nell’ambito della disabilità dal titolo “Proviamo in altro modo”. Un momento di festa ma anche un’occasione per ripercorre-re la storia di una realtà diventata un punto di riferimento per l’intera Saccisica.

La Cooperativa Magnolia nasce nel febbraio del 1982 come associazione che vede impegnati genitori e amici di persone disabili con l’obiettivo di rafforzare e poten-ziare le loro autonomie e abilità personali. Poche persone accumunate dal sentimento di solidarietà e una strada tutta in salita davanti, lastricata di successi ma anche di molte diffi coltà.

Nel 1994 la Cooperativa è divenuta una Onlus e da allora l’offerta si è ampliata. La Cooperativa attualmente gestisce tre cen-tri educativi diurni e una comunità alloggio riuscendo a dare così risposta alla crescente domanda di inclusione che arriva da tutto il comprensorio piovese.

Attualmente Magnolia conta 150 persone tra utenti, operatori e volontari e attraverso i numerosi laboratori realizza pro-dotti artigianali in legno, ceramica, carta e composizioni di piante per idee regalo.

Lo scopo è quello di rispondere al bi-

sogno di “normalità” e allo stesso tempo favorire un processo di integrazione che veda le persone che vivono la disabilità par-tecipi della realtà locale. Il programma per il trentennale, iniziato a maggio, proseguirà anche nel mese di luglio con la tradizionale festa a Sampietri in programma il 27, 28 e 29 luglio per terminare al rientro dalle vacanze estive con il concerto del gruppo “I Grog” il 16 settembre alle ore 21 in piazza Vittorio Emanuele II e i laboratori in piazza, domenica 23 settembre, durante la fi era delle associazioni.

La sede della Cooperativa Magnolia

Una città più tecnologica grazie all’ampliamento della rete wi-fi . Il completamento dei lavori di messa

in funzione e attivazione della rete wire-less permette ora di coprire zone critiche della rete cittadina.

Attività commerciali del centro stori-co, luoghi di aggregazione giovanile ma anche i singoli residenti potranno perciò collegarsi in maniera gratuita e libera alla rete internet usufruendo della coper-tura radio. Basterà avere a disposizione un computer, un cellulare o un tablet confi gurati alla ricezione. Si tratta di un vantaggio per l’accesso alla banda larga soprattutto per tutte quelle utenze non ancora raggiunte o raggiungibili attraverso la tradizionale e più costosa ragnatela di cavi telefonici.

In questa fase ne potranno usufru-ire l’area centrale delle piazze, il centro d’arte e cultura, viale Europa all’altezza della stazione dei mezzi pubblici e piaz-zale Serenissima. È stata coperta inoltre la zona industriale di Tognana in maniera da offrire un servizio ormai indispensabile alle attività produttive.

“L’estensione della rete wi-fi in zone frequentate da giovani e da operatori

economici - afferma il sindaco Alessandro Marcolin - offre alla nostra città un’ul-teriore possibilità di collegamento “free” alla rete internet. E’ da auspicare che in futuro si possano ottenere altri fi nanzia-menti specifi ci per eliminare il cosiddetto “digital divided”, cioè il divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie e chi ne è escluso, e assicurare così più possibilità e velocità di connessione gra-tuita”.

Sul sito del Comune è possibile tro-vare tutte le indicazioni per attivare il collegamento e ottenere l’abilitazione per ricevere il segnale. I cittadini interessati al servizio dovranno recarsi al polisportello comunale di via degli Alpini dove riceve-ranno una tessera con le credenziali di accesso da utilizzare per il collegamento.

Nuove tecnologieAMPLIATA LA RETE WI-FI, PIÙ INTERNET IN CENTRO E NELLA ZONA INDUSTRIALE DI TOGNANA

NEWS

di Martina Maniero

Dal 1994 diventa una Onlus, oggi conta 150 persone tra operatori e volontari che lavorano nei numerosi laboratori

Compleanni La cooperativa che nel Piovese favorisce l’integrazione sociale dei disabili

Trent’anni di Magnolia

Alessandro Cesarato

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Page 13: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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1 SALAATTIVITà

SALANANNA

2 REFETTORIOLABORATORIO

ANGOLO CUCCIOLI

1 2

3WC

4

Teatro

Attività motoria

Simulazione

Il Centro Infanzia LA CORTE DEI BIMBI è un servizio educativo che risponde ai bisogni dei bambini dai 10 mesi ai tre anni favorendone un equilibrato sviluppo fisico e psichico.L’ambiente è stato studiato in modo da garantire il benessere e la sicurezza di ognuno e soprattutto è stato pensato come un luogo per agevolare i processi evolutivi e cognitivi di ogni bambino. La flessibilità degli orari, inoltre, vi permetterà di

trovare la soluzione migliore alle vostre esigenze.

Nel pomeriggio la nostra struttura è aperta anche per i bambini dai 4 ai 10 anni e si organizzano:

ATTIVITà PSICOMOTORIELABORATORI CREATIVI

DOPOSCUOLAFESTE DI COMPLEANNO

arriverà un luogofatato

Centro infanzia “LA CORTE DEI BIMBI”Via Sant'Antonio, - 35028 Piove di Sacco (PD)cel. +39 342 7462707 - [email protected]

...Un bambino è la forma più perfetta di essere umano...

ISCRIZIONI

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La CORTE DEI BIMBI nasce come coronamento di un sogno per l’amore incondizionato verso i bam-bini che sono considerati “la forma più perfetta di essere umano”!Sogno che si è potuto realizzare in soli 4 mesi grazie ai nuovi metodi costruttivi della ditta ZB Costruzioni. L’edificio, infatti, è stato costruito con una tecnica a secco che permette di ottenere una struttura in clas-se A, antisismica con l’utilizzo di materiali collaudati, certificati ed ecosostenibili. La struttura, inoltre, è dotata di impianti aventi tec-nologie che soddisfano un apporto ottimale di os-sigeno rendendo l’ambiente privo di correnti d’aria. Questa tipologia di impianto contrasta le allergie e riduce le malattie delle vie respiratorie, evita la pre-senza nell’ambiente di inquinanti esterni grazie a fil-tri speciali ed evita la formazione di muffe. L’ambien-te è dotato anche di telecamere interne ed esterne a circuito chiuso.Il Centro Infanzia LA CORTE DEI BIMBI è un ser-vizio educativo che risponde ai bisogni dei bambini dai 10 mesi ai tre anni favorendone un equilibrato sviluppo fisico e psichico.L’ambiente è stato studiato in modo da garantire il benessere e la sicurezza di ognuno e soprattutto è stato pensato come un luogo per agevolare i pro-

cessi evolutivi e cognitivi di ogni bambino. Gli ar-redamenti interni sono stati progettati insieme alla ditta Tangram Arredi che ha permesso di realizzare l’ambiente ideale, cosi come lo desideravo. Un am-biente in grado di accogliere al meglio il bambino, favorendone la crescita e il suo percorso verso l’au-tonomia, in piena sicurezza.La CORTE DEI BIMBI sarà aperta dalle 7:30 alle 19:30 e questa flessibilità di orari permetterà ai ge-nitori di trovare la soluzione migliore alle proprie esi-genze.

Insieme ai genitori proponiamo: incontri formativi, incontri educativi, riunioni, gite, feste.All’interno dell’equipe è presente uno Psicologo che offre servizio ai genitori con:- progetti di sostegno psicologico- incontri rivolti alle famiglie con l’obiettivo di creare

uno spazio di riflessione sulle proprie relazioni ed in particolare sulle modalità di comunicazione ed interazione nella fase evolutiva attraversata

- sostegno psicologico alle coppie/famiglie nelle va-rie fasi critiche del ciclo evolutivo

- incontri di sostegno psicologico individuali (bambi-ni, adolescenti, adulti)

Centro infanzia “LA CORTE DEI BIMBI”Via Sant’Antonio - Piove di Sacco (PD)

Cell. 342 7462707 [email protected]

Page 14: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

12 Piove di Sacco1212 Piove di Sacco

E’ entrato in funzione il varco Ztl in via Cavour. E’ stato predisposto, infatti, l’avvio del secondo acces-

so, dopo quello di via Barchette, controllato da una telecamera pronta a monitorare e registrare l’accesso in centro storico. Con conseguenti sanzioni per i trasgressori.

Con questa operazione prosegue così il piano di graduale sostituzione da parte dell’amministrazione dei vecchi pilomat che tanti problemi hanno creato sia per i costi di manutenzione, sia per i danni ai veicoli degli stessi cittadini con tanto di con-seguenti ricorsi presentati in tribunale per trovare ristoro. Dopo alcuni mesi di lavoro, che sono serviti per predisporre gli impianti, la telecamera e la segnaletica, ora il varco è pronto, tanto che sono iniziate già le pri-me riprese di prova.

“Nessuna preoccupazione - chiarisce subito il vicesindaco Andrea Recaldin per non creare falsi allarmismi - perché inizialmente è previsto solo un periodo sperimentale per verifi care la funzionalità del sistema”.

Nel frattempo, in previsione dell’effet-tiva partenza della nuova Ztl che dovrebbe iniziare a luglio, il Comune sta predispo-nendo una massiccia campagna informati-va sia per i residenti dell’area interessata (via Cavour, via Gasperini, via Roma e via Peci) che potranno richiedere agli uffi ci di Palazzo Jappelli un apposito permesso per transitare, sia per tutti gli altri cittadini per-ché non siano colti impreparati alla novità sulle modifi che alla viabilità.

Sul sito del Comune di Piove di Sacco, per esempio, tramite apposito link, sarà pubblicata una nota informativa contenen-te tutte le indicazioni utili, come il testo dell’ordinanza e la modulistica per richie-dere i permessi.

Per quanto riguarda gli orari, il divie-to di transito nel centro storico opererà il mercoledì e il sabato, in occasione del mercato cittadino, dalle 7.30 alle 15 e la domeniche pomeriggio, dalle 15 alle 20. A queste date si aggiungeranno tutte le sere dell’isola pedonale estiva.

“La scelta dei pilomat fatta dalla pre-cedente amministrazione - aggiunge il vice-sindaco - si è rivelata, negli anni, costosa e ineffi cace, oltre che estremamente perico-losa per i cittadini. Costi troppo elevati che oggi assolutamente non sono più sostenibili per il Comune”.

La scelta ha suscitato alcune critiche da parte del Pd. “Le telecamere - sottolinea il vice segretario Simone Sartori - servono solo a fare le multe, ma non a fermare le auto. Questo signifi ca non avere in mente la sicurezza, ma solo gli incassi, sempre a scapito dei cittadini”.

di Alessandro Cesarato

Il vicesindaco Recaldin: “Sostituirà i vecchi pilomat, poco funzionali”Sartori (Pd): “Servirà a fare multe”

Viabilità Dopo la sperimentazione di giugno prende il via a luglio

In via Cavour entra in funzione il varco Ztl

La fi nale nazionale del concorso “Miss mamma italiana gold 2012” sarà un’esclusiva dell’estate pio-

vese. La manifestazione, presentata uffi cialmente a fi ne maggio a Palazzo Jappelli, animerà infatti il centro storico nel fi ne settimana dal 20 al 22 luglio. L’evento, organizzato dalla Te.ma spet-tacoli di Paolo Teti, vede il patrocinio del Comune di Piove di Sacco e la collabo-razione di Pangea, associazione onlus a favore della difesa dei diritti delle donne. Giunto alla sua 19esima edizione, il con-corso, che è riversato a tutte le mamme dai 46 ai 55 anni, non vuole premiare solo la bellezza ma intende valorizzare il ruolo della mamma come donna impe-gnata nella famiglia, nel lavoro e nella società. Fra le ottomila donne di tutta Italia che negli ultimi mesi hanno parte-cipato alle selezioni, ne sono state scelte venti che si esibiranno nella kermesse piovese non solo sfi lando in costume da bagno e abito da sera ma anche cimen-tandosi con i fornelli e pannolini.

“In un momento diffi cile come quel-lo attuale - spiega Cinzia Sguotti, orga-nizzatrice dell’evento ed ex vincitrice - è necessario rimboccarsi le maniche e ripartire dalle famiglie, cercando di guar-dare con positività al futuro anche pro-muovendo un evento che premi la vita e l’impegno quotidiano delle madri”.

La vincitrice, oltre alla fascia e alla corona, porterà a casa i premi messi a disposizione dagli sponsor e soprattutto sarà la protagonista del calendario “Miss mamma italiana gold 2013”.

NEWS

Concorsi ed eventiMISS MAMMA, LE FINALI NAZIONALI SI TERRANNO A PIOVE

A.C.

Cinzia Sguotti

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14 Piove di Sacco1414 Piove di Sacco

Chi passerà le vacanze in città non avrà di che annoiarsi. E’ un program-ma ricco di iniziative quello messo a

punto dall’amministrazione comunale per la stagione estiva. “RetEventi”, cartellone di spettacoli organizzato dalla Regione e dalle province venete che quest’anno coinvolge 98 comuni e più di 90 associazioni, farà tappa anche a Piove di Sacco.

Tutti gli spettacoli dell’edizione 2012 di “RetEventi” si terranno in piazza Vittorio Emanuele II alle ore 21.

A luglio: giovedì 12 va in scena “Il Ruzzante di Milos Voutcinich”; sabato 14 in programma il concerto lirico sinfonico dell’orchestra giovanile della Saccisica; mer-coledì 18 spettacolo del teatro Bresci–Ma-labrenta e venerdì 20 sul palco lo spettacolo “Incanto veneziano” con l’associazione Mu-sicoteatro.

Nel mese di agosto: mercoledì 15 tango nudo con la compagnia Khorakhanè danza e mercoledì 29 spettacolo “La ve-nexiana” con l’associazione Minimi teatri. Altre iniziative in calendario: il festival di Piazzagrande in programma dall’11 al 22

luglio; il concorso “Miss mamma gold” il 22 luglio in piazza Vittorio Emanuele II; il mercatino dei portici e la visita alla torre e alla città in programma domenica 12 luglio e 9 settembre.

Al rientro dalle ferie estive in calendario la festa del patrono degli alpini e la festa delle associazioni, entrambe domenica 23 settembre e a conclusione raduno d’auto d’epoca in piazzale Serenissima il 30 set-tembre.

Numerose anche le manifestazioni paesane. Tra queste la festa dello sport a Corte il 13, 14 e 15 luglio; la festa patro-nale di Sant’Anna in programma dal 21 al 29 luglio e la festa del SorRiso, sempre a Sant’Anna, il 27, 28 e 29 luglio.

Festa anche a Piovega dal 10 al 15 agosto, seguirà la festa della comunità nel patronato del Duomo il 7, 8 e 9 settembre e la festa patronale Madonna Addolorata ad Arzerello dal 7 al 23 settembre. Anche quest’anno sono coinvolti gli esercizi pubbli-ci con un fi tto programma di eventi musicali nei rispettivi locali.

Spettacoli, feste paesane ed eventi sportivi: tante le proposte fi no a settembre

UN CALENDARIO FITTO DI APPUNTAMENTI

M.M.

Come ogni anno con l’arrivo dell’estate torna l’isola pedonale nel centro sto-rico. Spazio dunque a passeggiare a

piedi o in bicicletta ma anche allo shopping, concerti e spettacoli che animeranno le vie e le piazze cittadine, luoghi per eccellenza della movida piovese.

Il centro storico resterà chiuso al traffi co fi no al prossimo 2 settembre, tutte le sere dalle 20.30 alle 2.30, domenica e festivi dalle 15.30 alle 2.30, il mercoledì e il sa-bato in occasione del mercato settimanale anche dalle 7.30 alle 15.

All’isola pedonale si aggiungono anche le domeniche ecologiche e l’entrata in vigo-re della Ztl, divisa in quattro “settori”. Nel dettaglio: il settore 1 comprende via Bar-chette, piazzale Caduti Nassiriya, piazzetta Carlo Rosso e vicolo Mezzaluna. L’accesso a queste strade viene regolato da sistema elettronico. Il settore 2 comprende via Da Molin e via Mazzini che saranno chiuse, negli orari prestabiliti, da barriere mobili o transenne. Il settore 3 comprende piazza

Vittorio Emanuele II, piazza Incoronata, via Stamperia, corte Milone, via Valeri, piazza Matteotti, via Ortazzi, via Garibaldi sino all’intersezione con via Castello. Anche qui l’accesso è regolato con barriere mobili o transenne. Infi ne l’accesso al settore 4 che comprende via Cavour (nel tratto compreso tra cortile San Martino e via Roma), via Ga-sparini, galleria Primo Levi, via Roma e via Peci, viene regolato con il sistema elettroni-co installato in via Cavour.

Per garantire divertimento ai nottambuli

ma un riposo tranquillo ai residenti, musica all’aperto consentita fi no alle ore 23.30, posticipata a mezzanotte il venerdì e il sa-bato. Durante l’intera durata dell’isola pedo-nale gli esercizi pubblici avranno l’obbligo di osservare la chiusura dei locali dalle 2 alle 6 di ogni giorno. Per facilitare l’accesso al centro storico l’amministrazione ha messo in circolazione una piccola guida che riporta gli eventi in calendario e indica le aree di sosta disponibili agli utenti.

I parcheggi: Piazza Incoronata 19 po-sti; piazzetta San Marco 80 posti; piazzale Serenissima 220 posti; cortile San Martino 75 posti; piazzale Bachelet 160 posti; piazza Castello 46 posti; stadio Vallini 120 posti; piazzale Santa Giustina 154 posti; via Ortazzi 17 posti; ex Enel 20 posti; via Valerio 64 posti; via Codogno 21 posti; via Co’ del Panico 28 posti; piazza Monsignor Contran 21 posti; via San Rocco 84 posti; piazzale Giambellino 113 posti; via D’An-nunzio 50 posti; via Paolo VI 17 posti; via B. da Piove 86 posti.

di Martina Maniero

Spazio alle passeggiate in bicicletta, ma anche allo shopping, ai concerti e agli spettacoli nelle calde serate

Centro storico Riparte la movida fi no al 2 settembre

Estate, torna l’isola pedonaleNEWS

“Quest’anno la programmazione dell’animazione del centro storico si presenta nel segno

di una maggiore coesione sociale e di con-fronto tra le esigenze di residenti, esercen-ti e avventori”. Lo afferma il vicesindaco e assessore alle Attività Produttiva Andrea Recaldin.

Se è vero infatti che l’isola pedona-le rappresenta ormai un appuntamento fi sso all’interno del calendario dell’estate piovese, è altrettanto vero che la notizia, puntualmente, non manca di suscitare po-lemiche tra favorevoli e contrari. Da una parte le esigenze del mondo del commer-cio e degli avventori, dall’altra quelle della popolazione residente.

Il documento che introduce nuove regole per l’isola pedonale “E’ il risulta-to di un lavoro di squadra e di un utile confronto tra amministrazione, operatori e associazioni e si dimostra lo strumento normativo migliore per individuare e risol-vere problematiche legate alle differenti esigenze delle parti. Nello stesso centro storico – spiega Recaldin - operano molti pubblici esercizi che a loro volta integrano

le proprie attività con una programmazio-ne di intrattenimenti serali variamente distribuiti lungo marciapiedi, strade o piaz-zette in prossimità dei locali. L’insieme, coordinato dall’amministrazione comuna-le, crea aspettative nelle persone ormai abituate a vivere il centro storico cittadino, liberato dal traffi co e chiuso in zona pe-donale e costituisce un importante volano economico per le attività commerciali. Non mancano però attenzioni da parte dei servizi di concessione, autorizzazione e vigilanza, alle correlate esigenze di ri-spetto dell’ambiente urbano, della quiete pubblica e in generale per la tutela del benessere sia delle persone residenti sia per quanti invece accedono a vie e piazze per svago o acquisti”.

L’assessore alle Attività produttive assicura“LA PROGRAMMAZIONE DI QUEST’ANNO RISPETTA LE ESIGENZE DEI RESIDENTI E QUELLE DEGLI ESERCENTI”

M.M.

L’assessore Andrea Recaldin

In programma una ricca animazione per le serate estiveall’isola pedonale

Page 17: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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IL COMUNE APPROVA LA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

L’Amministrazione Co-munale di Piove di Sacco con avviso pubblico del 13 maggio scorso ha reso noto la volontà di proce-dere ad una Variante al Piano degli Interventi con l’obiettivo di riqualifi care il tessuto edilizio esisten-te, a cui seguirà un mi-glioramento della qualità abitativa anche attraverso la realizzazione di edilizia sostenibile e l’utilizzo del-le fonti di energia rinno-vabile. La Variante riguardava determinate tematiche: l’individuazione di nuovi lotti a volumetria predefi -nita all’interno delle aree di urbanizzazione consoli-data e di edifi cazione dif-fusa; l’individuazione e la disciplina delle costruzioni esistenti in zona agricola (annessi rustici) non più funzionali alle esigenze delle Aziende agricoli.Entro il termine di sca-

denza dell’avviso fi ssato al 15 luglio sono state depositate 148 richieste e proposte, un numero che ha superato anche le più rosee previsioni degli Amministratori. Di queste richieste: 96 riguardano l’identifi cazione di nuovi lotti a volumetria prede-fi nita, 37 la variazione di destinazione d’uso di annessi rustici, mentre 15 sembrano essere non pertinenti con l’avviso pubblicato. “Si raccolgono i frutti di un buon lavoro prepara-torio svolto in preceden-za”, hanno affermato l’as-sessore alla Pianifi cazione Territoriale Giuliano MA-RELLA e il sindaco Ales-sandro MARCOLIN che hanno organizzato uno specifi co incontro con tut-ti i Tecnici del settore per spiegare le fi nalità dell’Av-viso e assieme ai Dirigen-ti Comunali hanno anche

tracciato alcune linee gui-da di orientamento per la formulazione delle richie-ste.“Questa variante urbani-stica si inserisce nelle de-cisioni dell’Amministrazio-ne che già ha adottato ed approvato la Variante per gli insediamenti produtti-vi fuori zona, l’accordo di pianifi cazione in zona in-dustriale per lo sviluppo di attività produttive, le procedure dello Sportello Unico per gli insediamen-ti produttivi e la variante al Centro Storico che sarà sottoposta a breve all’ap-provazione del Consiglio Comunale”. Gli aggiorna-menti degli strumenti ur-banistici hanno consenti-to di avviare “un percorso teso a favorire lo svilup-po equilibrato del territo-rio contribuendo anche a supportare il settore edi-lizio che come noto versa in stato di grave crisi”.

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Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime proposte per trascorrere le afose serate estive in città; se-rate, quelle piovesi, che continueranno anche nei mesi di agosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative dell’Isola Pedonale Il programma di agosto inizia mercoledì 3 con l’Esibizione di giovani gruppi musicali in Piazza Vittorio E. II, venerdì 5 Piazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, sabato 6 invece sarà la volta di Radio Easy Network in Piaz-zale Serenissima per una serata all’insegna della musica, si prosegue il 13 agosto con il Tributo degli U2, domenica 14 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei Portici, il 15 agosto si potrà festeggiare il Ferragosto con lo spetta-colo “Serata Cubana” per fi nire il 27 agosto con una Notte di fi tness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva Crazy Body.Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili appuntamenti tra cui: un concerto il 17 settembre al Teatro Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il 18 settembre sarà la volta della Fiera delle Associazioni e il 10° raduno auto e moto storiche il 25 settembre. Non rimane che augurare a tutti una buona estate in Città!

Variante apportata al fi ne di favorire la riqualifi cazione del tessuto edilizio

BUONA ESTATE IN CITTA’!Le proposte dell’Isola Pedonale 2011

“Scene di Paglia”è un Festival che ormai da quattro anni anima i luoghi simbolo delle co-munità rurali del territo-rio che quest’anno per la prima volta attraver-sa le province non solo di Padova ma anche di Venezia. “Festival dei casoni e delle acque”, così vie-ne nominato a simbo-leggiare gli elementi strutturali e naturali ti-pici delle nostre zone. Un Festival popolare e innovativo insieme, che attraversa le forme espressive del teatro di fi gura, musicale, della narrazione; una rasse-gna che intreccia autori e temi che, guardando al presente, affondano le loro radici nella storia collettiva. Questa quarta edizione si intitola “Sconfi ggere la gravità”, che, come spiega il direttore ar-tistico Fernando Mar-chioro, vuole essere un monito, un augurio, un impegno a supera-re questi tempi di crisi continuando a guardare in alto, rivolgendosi alle stelle e ritrovando la concretezza dello stare assieme. Concretezza che questa rassegna rende possibile grazie ad un calendario ricco che chiama a raccol-ta le arti sceniche dal vivo per un programma di spettacoli, mostre e laboratori; pronta ad accogliere le esigenze

di un pubblico adulto, ma anche dei bambini con spettacoli pensati esclusivamente per loro e per le famiglie. La Manifestazione coin-

volge i comuni di: Ar-zergrande, Bovolenta, Brugine, Campolongo Maggiore, Candiana, Chioggia, Codevigo, Conselve, Legnaro, Pio-

ve di Sacco, Pontelongo e Sant’Angelo di Piove. “Lo sviluppo territoriale del Festival – ha affer-mato l’assessore alla Cultura del comune di

Piove di Sacco Lore-na Stevanato - che va al di là della Saccisica implica quanto sia ne-cessaria una rifl essione sul tema: sconfi ggere la gravità. Bisogna avere fi du-cia nel futuro. Dopo 4 anni da un solo comu-ne partecipante, quello di Piove, siamo passati a dodici e anche fuori Provincia, sono sicura che questo Festival sarà destinato a crescere an-cora”. Soddisfatto dell’ottimo lavoro svolto anche il Sindaco Alessandro Marcolin “Scene di Pa-glia dopo quattro anni è ancora un Festival che rappresenta l’identità del nostro territorio, che va promosso affi nché sia una ulteriore tap-pa di consolidamento e sviluppo per il futuro”.La rassegna ha avuto inizio lunedì 25 giugno, e continuerà per dodi-ci tappe concludendosi nel comune di Codevigo domenica 8 luglio con lo spettacolo di Marco Paolini. Ogni spettacolo fi nora svolto ha ottenuto un alto riscontro da parte del pubblico, accorso numeroso a tutti gli ap-puntamenti dimostran-do che è ancora tanta e probabilmente non verrà mai meno la vo-glia di buona Cultura, ancor meglio se vissuta in quei luoghi che così tanto ci rappresentano.

Al via la IV Edizione di Scene di Paglia

SCONFIGGERE LA GRAVITA’

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171717Codevigo

di Alessandro Cesarato

Sono destinati a quegli operatori che puntano sulla diversifi cazione delle attività, trasformandole in agriturismi e fattorie plurifunzionali

Economia Un bando per favorire la crescita e lo sviluppo sostenibile dell’area

Dal Gal 400mila euro per gli imprenditori agricoli

Il sostegno è previsto per per interventi fi nalizzati alla creazione di fattorie sociali (come gli agrinidi in foto), didattiche, creative, ed eco-fattorie

A.C.

Oltre 400 mila euro di contributo a sostegno degli imprenditori agricoli locali che punteranno sulla diversifi -

cazione delle proprie attività, trasforman-dole in agriturismi e fattorie plurifunzionali.

Il Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” ha pubblicato, infatti, due nuovi bandi che puntano sulla diversifi cazione delle attività agricole come volano per la crescita, l’occupazione e lo sviluppo soste-nibile delle zone rurali. I bandi sono rivolti agli imprenditori agricoli che intendano realizzare investimenti nei comuni di Arzer-grande, Bovolenta, Candiana, Codevigo, Correzzola, Pontelongo e Terrassa Padova-na. Per la creazione e il consolidamento di fattorie plurifunzionali le risorse ammonta-no a 265 mila euro. Il sostegno è previsto per interventi fi nalizzati alla creazione di fattorie sociali (agrinidi, attività assistite con animali, horticultural therapy, ecc.), fattorie didattiche, creative (produzioni ar-tigianali aziendali) ed eco-fattorie (servizi ambientali).

Per la diffusione dell’ospitalità agrituri-stica sono stati invece messi a bando 158 mila euro. Entrambi i bandi scadranno il 9 agosto 2012.

A settembre scadranno invece i bandi dedicati sia agli interventi di manutenzio-ne, restauro e ricostruzione di edifi ci di particolare interesse architettonico, storico e artistico, sia alla valorizzazione del pae-saggio rurale. Sono rivolti agli imprenditori agricoli, a privati, a enti pubblici e onlus e a disposizione ci sono, complessivamente, 760 mila euro.

Altri 200 mila euro sono destinati infi ne alla valorizzazione culturale delle aree rurali per interventi realizzati da enti pubblici e associazioni tra soggetti pubblici e privati per progetti di recupero e restauro di immobili pubblici e di uso pubblico desti-nati ad una prevalente fruizione culturale, attraverso la realizzazione di piccoli musei, archivi, mostre e esposizioni, teatri, centri ed istituzioni documentarie, spazi e centri espositivi per la produzione di iniziative culturali.

Per informazioni, contattare il Gal Anti-co Dogado a Lova di Campagna Lupia (VE) allo 041.461157 oppure e-mail [email protected]. Nel sito www.galdogado.it è possibile scaricare i bandi in versione integrale.

L’amministrazione comunale sceglie di utilizzare l’avanzo di bilancio per estinguere anticipatamente

parte dei mutui contratti con la Cassa depositi e prestiti Spa (ovvero con l’ente pubblico fi nanziario, controllato al 70% del capitale sociale dal Ministero dell’E-conomia e delle Finanze e al 30% da di-verse fondazioni bancarie, che gestisce il fi nanziamento degli investimenti statali e degli enti locali). Con le arie che tirano per gli enti locali cercare di fare quadrare i conti è diventata oramai un’impresa a dir poco complicata. Il sindaco Bacco e i suoi, conti alla mano, in pratica hanno scelto, con una visione a medio lungo periodo, di rinunciare ad accantonare risorse oggi per risparmiare sulla spesa degli interessi da pagare negli anni a venire. L’estinzione anticipata dei mutui passivi, tra l’altro, rientra tra le azioni virtuose indicate per il miglioramento del saldo valutato ai fi ni del rispetto dei vincoli dati dal patto di stabilità interno e migliora la capacità di indebitamento dell’ente per fare fronte eventualmente a nuovi investimenti. “L’estinzione dei mutui con l’avanzo di amministrazione maturato negli anni 2010 e 2011 per circa 400 mila euro - spiega il sindaco Graziano Bacco - è stata una scelta ma-turata dall’attuale situazione fi nanziaria del Comune, analoga a quella della maggioranza dei comuni italiani”. “Se si destina l’avanzo di amministrazione all’esercizio in corso – continua - si sfon-da il patto di stabilità con la conseguen-za che le risorse a disposizione diventino inutili per nuovi investimenti”. “L’unica manovra utile per i bilanci comunali - continua - è l’estinzione anticipata dei mutui. Questa manovra consentirà a noi di risparmiare 60 mila euro di spese annue tra interessi risparmiati e rate di capitale. Un utile regalo alle prossime amministrazioni!”.

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18 Legnaro1818 Legnaro

E’ stata intitolata a Giovanni Buso, il suo fondatore, la nuova sede dell’associazione Avis. L’insegna,

che porta il nome dell’indimenticato pre-sidente, è stata affi ssa all’ingresso dell’e-difi cio di via Rossini. Nel 1978 fu proprio Buso, insieme a un gruppo di compaesani, a costituire la sezione legnarese di cui è sta-to presidente dal 1989 per oltre vent’anni, rimanendone vicepresidente e membro atti-vo fi no alla sua scomparsa nel gennaio di quest’anno.

L’intitolazione della sede del gruppo di donatori di sangue al suo storico presidente è stata votata all’unanimità, su proposta di alcuni consiglieri, durante l’ultima riunione del direttivo, quale gesto di riconoscenza per il costante impegno di Buso nel campo sociale e del volontariato. Giovanni Buso, fi no al 2000 impiegato come operatore sco-lastico alle scuole medie “Giuseppe Verdi” del capoluogo, per anni ha partecipato alle attività di benefi cenza come membro del gruppo “San Vincenzo” e degli “Amici del

Santo”. La cerimonia di intitolazione si è svolta

il 27 maggio scorso. Presenti i familiari di Buso, gli amici e i colleghi, il sindaco Ivano Oregio Catelan e i rappresentanti delle se-zioni Avis della provincia di Padova.

“Con nostra sorpresa è stata forte la partecipazione dei cittadini legnaresi, a dimostrazione che Giovanni ha lasciato un

segno indelebile in tutta la comunità – ha commentato il presidente dell’associazione Agostino Grasso – la manifestazione, gra-zie anche alla disponibilità di tutto il diretti-vo impegnato nell’organizzazione, ha avuto grande eco nell’ambito dell’intero comune”. La sezione Avis di Legnaro attualmente con-ta 350 iscritti con una media annua di 320 donazioni. La nuova sede dell’associazione, nei locali dell’ex distretto sociosanitario, conta tre ambulatori per la visite mediche, una sala riunioni, una segreteria e una sala prelievi, recentemente ristrutturata. Chiun-que fosse interessato a diventare un dona-tore ma anche semplicemente per chiedere informazioni può contattare il presidente dell’associazione legnarese al numero di telefono 3313641471.

di Martina Maniero

Il volontario, scomparso lo scorso gennaio, è stato lo storico fondatore dell’associazione locale e per anni presidente

Legnaro Avis, la cerimonia lo scorso 27 maggio

Intitolata a Giovanni Buso la nuova sede

La nuova sede Avis “Giovanni Buso”

Agostino Grasso lo ricorda: “Giovanni ha lasciato un segno indelebile in tutta la comunità di Legnaro”

E’ una storia che comincia lontano dalla crisi di questo periodo ma oggi drammaticamente attuale. La prota-

gonista è Patrizia Migliorin, cinquant’an-ni da compiere e un passato burrascoso alle spalle. I suoi problemi fi nanziari ini-ziano 2005 quando l’azienda di famiglia, un bar, fallisce.

Cominciano le diffi coltà economiche, i problemi nel riuscire a far fronte alle spese aumentano così come i debiti ac-cumulati. Nel febbraio del 2011 la banca mette all’asta la casa di proprietà in cui vive con il fi glio e un anno dopo l’uffi -ciale giudiziario le notifi ca lo sfratto. La donna rischia di non avere più un tetto sulla testa.

Decide per la strada istituzionale con frequenti colloqui in municipio che alla lunga non danno i risultati sperati. La soluzione non si trova: le abitazioni di proprietà del comune destinate alle emer-genze abitative infatti o non possono essere assegnate o più facilmente sono già occupate.

Patrizia non può permettersi di aspet-tare e decide di darsi da fare in prima per-sona. Si informa, si documenta e soprat-tutto viene a contatto con tante persone che per situazioni economiche di diffi cile soluzione, faticano a trovare, se non a

mantenere, una casa in cui vivere digni-tosamente. Da qui l’idea di avviare una raccolta fi rme per creare “On the road”, un’associazione che riunisca persone che stanno vivendo il suo stesso dramma.

“Desidero sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte al grave problema della casa – ha spiegato – conosco parecchie persone che si trovano nella mia stessa si-tuazione, io ho deciso di metterci la faccia

ed uscire allo scoperto”. Anche attraverso l’associazione Patri-

zia vuole portare all’attenzione delle isti-tuzioni un progetto per la realizzazione di strutture abitative removibili (casette su ruota) su terreni di proprietà comunale da adibire ad alloggi temporanei. Grazie alla mediazione dell’ente comunale, il mese scorso, la donna ha ottenuto una prima proroga allo sfratto. Ma il problema è soltanto rinviato.

Patrizia Migliorin ha anche messo a disposizione un numero di telefono: 334.1440790.

Emergenza abitativa. La storia di PatriziaRISCHIA DI TROVARSI IN MEZZO A UNA STRADA, FONDA “ON THE ROAD” L’ASSOCIAZIONE PER AIUTARE CHI VIVE IL SUO STESSO DRAMMA

M.M.

“Desidero sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema della casa: un problema di tanti”

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20 Correzzola2020 Correzzola

Arrivano i rinforzi per la sicurezza dei comuni piovesi. Con la riunione del comitato per la sicurezza tenutosi a

giugno in Corte Benedettina i sindaci hanno, infatti, ricevuto precise garanzie direttamen-te dal Prefetto Ennio Maria Sodano. Le richieste degli amministratori di Correzzola, cui avevano fatto il palio quelle di tutti gli altri comuni del territorio riguardavano il potenziamento degli organici nelle caserme locali. Il territorio è vasto e per cui è neces-sario avere più forze possibili per monitorare con effi cacia ed intervenire con tempismo.

“Quella dei sindaci è un’istanza che va in cima alla lista delle priorità - ha di-chiarato Sodano, - è evidente che l’episodio di Civè ha turbato questo territorio e la re-azione della cittadinanza è giustifi cabile. Da sempre, per la sua storia e il suo passato, quest’area della provincia è oggetto di at-tenzione per le forze dell’ordine e non dob-biamo nasconderci i buoni risultati ottenuti. E’ importante creare sinergie tra carabinieri e polizie locali, aumentare i servizi esterni,

le pattuglie a piedi, creare un rapporto più diretto con i cittadini”.

Un po’ di conforto è arrivato dai dati portati sul tavolo dal colonnello Renato Chi-coli, comandate provinciale dei carabinieri. Nei primi mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2011, nella Saccisica, sono sen-sibilmente diminuiti.

“E’ stato un incontro positivo - è sta-to alla fi ne il commento del sindaco Eric Sturaro - lo avevamo chiesto perché siamo

consapevoli del clima di esasperazione. Abbiamo avuto conferma dell’attenzione delle istituzioni e ci auguriamo che, con l’impegno di tutti, la situazione possa mi-gliorare”. All’incontro ha partecipato per la Provincia l’assessore Enrico Pavanetto che ha assicurato il suo impegno per l’attività di coordinamento e anche per implementare le infrastrutture tecnologiche a servizio della sicurezza, come le telecamere.

di Alessandro Cesarato

Gli amministratori locali chiedono e sembrano ottenere il potenziamento degli organici nelle caserme locali

Territorio Il prefetto Ennio Maria Sodano rassicura i sindaci

Sicurezza, arrivano i rinforzi

Il prefetto Ennio Maria Sodano

Potenziare la presenza e la visibilità degli uomini in divisa sul territorio, perfezio-nare il livello di coordinamento delle forze dell’ordine, aumentare la percezione di sicurezza e garantire maggior effi cacia e rapidità degli interventi e dell’attività

di contrasto alla criminalità. Questi alcuni dei punti e degli impegni presi nel corso della riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza tenutasi l’11 giugno scorso nella sede co-munale di Correzzola. Presenti il Prefetto Ennio Mario Sodano, i vertici delle forze dell’or-dine, l’assessore provinciale alla Sicurezza Enrico Pavanetto e sindaci di tutti i Comuni del comprensorio piovese. Sul tavolo la questione sicurezza nel territorio piovese. Non solo il fatto occorso a Civè di Correzzola nell’aprile scorso ma anche la preoccupazione dei cittadini per il susseguirsi degli episodi di criminalità. Tabaccai ma anche benzinai, baristi e ristoratori: commercianti che vivono con l’incubo della rapina e tanti cittadini, spaventati dai furti in abitazione. Ora fi nalmente potrebbero arrivare provvedimenti. O almeno è quello che chiedono i sindaci.

Il Prefetto, raccogliendo le istanze del territorio, ha voluto dare garanzie precise ai primi cittadini. Nonostante le forze dell’ordine siano quotidianamente impegnate in iniziative a tutela dell’ordine pubblico, evidenziano i sindaci, l’esiguità del numero delle risorse umane a disposizione non permette di garantire quel senso di sicurezza che i cittadini richiedono. Il Prefetto ha assicurato massima attenzione da parte delle istitu-zioni e delle forze dell’ordine per il Piovese. E intanto sono già arrivati due militari in più per la caserma dell’Arma a Codevigo e un altro è in arrivo alla stazione di Legnaro. Rinforzi temporanei questi, in attesa che ci sia la possibilità di implementare l’organico in via defi nitiva. Comunque un buon segnale. L’area urbana in questione, ha garantito il Prefetto, sarà oggetto di ulteriore e particolare attenzione. Come: creando sinergie tra carabinieri e polizie locali, aumentando i servizi esterni, le pattuglie a piedi e creando un rapporto più diretto con i cittadini. Proprio a questi ultimi ha rivolto un appello: segnalate ai carabinieri e alla polizia locale qualsiasi situazione di potenziale pericolo perché ogni indicazione torna utile a disegnare il quadro generale e ad indirizzare al meglio le attività di prevenzione e indagine.

NEWS

L’appello ai cittadini: segnalate alle forze dell’ordineDUE CARABINIERI IN PIÙ A CODEVIGO E UNO A LEGNARO, PER ORA

Martina Maniero

Stagione di successi per la locale scuo-la di danza che raccoglie oggi i frutti di un lavoro iniziato oltre un decen-

nio fa. I primi corsi di danza a Correzzola sono iniziati, infatti, nel 2000, grazie alla passione e all’impegno di Monica Rubin.

Negli anni il gruppo di allievi è cre-sciuto come pure la struttura organizzativa tanto che, nel 2007, è nata l’associazione “D... come Danza A.s.d.”.

La passione e l’entusiasmo che Moni-ca Rubin è riuscita ad infondere a tutto il gruppo le ha permesso di aumentare il numero dei maestri che hanno introdotto le nuove tecniche del break, dell’hip hop, della danza classica avanzata e del moder-no avanzato. La scuola dell’associazione ha fatto la scelta di privilegiare l’insegna-mento a piccoli gruppi nell’ottica di seguire con più attenzione gli allievi. Scelta che è costata certo molti sacrifi ci ed un ulteriore impegno, ma che alla fi ne ha ripagato per-ché sono arrivati i successi. Quest’anno è stato un en-plein di riconoscimenti, borse di studio e premi ad ogni manifestazione a cui i gruppi di “D … come Danza”.

Si è iniziato con un primo posto al con-corso regionale Pgs, categoria “moderno under 17”, un secondo posto categoria “moderno under 13” ed un altro secondo posto nella categoria “moderno senior” con borsa di studio a tutto il gruppo di

atleti. Si è proseguito con la rassegna nazio-

nale “Divertiamoci con l’arte” a Rubiera (Re) dove i gruppi “under 13” e “un-der17” hanno vinto delle borse di studio. Alla rassegna “Momenti di danza” a San Giovanni Lupatoto (Vr) il gruppo “hip hop senior” si è classifi cato secondo. Alle re-centi fi nali nazionali del Pgs Cup 2012 a Lignano il gruppo “under 17” ha ottenuto un quinto posto nella classifi ca generale meritando delle borse di studio.

Infi ne il gruppo “hip hop senior” si è classifi cato al primo posto al trofeo “Den-star” a Piove di Sacco e la coreografa-bal-lerina Sandra Zodiaco ha vinto anche una borsa di studio a Los Angeles. Davvero un bel carniere di soddisfazioni per tutta l’as-sociazione e per l’anima del movimento, Monica Rubin appunto, che si gode i frutti di dodici anni di tenace impegno e sacrifi ci per quella che si può ben considerare una sua creatura.

NEWS

Danza. Un anno ricco di soddisfazioni a Correzzola

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22 Sant’Angelo di Piove-Arzergrande2222 Sant’Angelo di Piove-Arzergrande

Partiranno a settembre i lavori di siste-mazione dell’area esterna Casa Capra-ri Maritan. L’edifi cio cinquecentesco,

in origine casa padronale e oggi centro culturale cittadino, è stato oggetto di un im-portante intervento di restauro conservativo iniziato nel 2008 e costato ben 900 mila euro. Se la ristrutturazione si è limitata, si fa per dire, al recupero della funzionalità dell’edifi cio, con questo intervento l’ammi-nistrazione comunale intende mettere mano anche all’area esterna circostante.

Ricevuto il benestare della Soprinten-denza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, la giunta comunale ha stanziato 200 mila euro, di cui 132 fi nanziati dalla Regione Ve-neto, per pavimentare lo spazio antistante l’edifi cio e i marciapiedi perimetrali, comple-tare la rete di smaltimento delle acque pio-vane, cambiare la recinzione fronte strada e sostituire l’illuminazione esterna. Partico-larmente importanti sono gli interventi che andranno ad interessare la principale strada di collegamento tra la frazione di Celeseo e il centro del capoluogo.

In via San Marco è prevista infatti l’installazione di dieci nuovi punti luce (l’esatta posizione verrà stabilita con il progetto esecutivo), il posizionamento di un dissuasore di velocità in direzione di via Pozze, la realizzazione di nuovi posti auto in aggiunta agli attuali, il prolungamento per circa un centinaio di metri del marcia-piede che costeggia la strada, a partire dalla lottizzazione Maritan, e il collegamento di quest’ultimo all’ingresso dell’edifi cio attra-verso un’isola pedonale di attraversamento.

“L’intervento è un giusto completamen-to al restauro dell’edifi cio, con la sistema-zione dell’area di pertinenza e riqualifi ca-zione dello spazio urbano limitrofo, tutti accorgimenti volti a tutelare la sicurezza dei cittadini - il commento del sindaco Romano Boischio - avremo così la possibilità di ospi-tare incontri, mostre ed eventi culturali in un ambiente particolarmente accogliente, il tutto per migliorare la qualità della vita del nostro paese”.

“Sono passati diversi anni da quando l’amministrazione ha deciso di acquistare

quello che rimaneva della vecchia casa Caprari Maritan – ricorda l’assessore alle Politiche Culturali Mariano Salmaso – una scelta sofferta ma lungimirante, legata al desiderio di conservare nel modo migliore il patrimonio storico ed artistico che quell’e-difi cio rappresentava per il territorio e in particolare per il nostro comune. Gli sforzi si sono concentrati in un unico obiettivo: trasformare delle mura vuote in un mera-viglioso luogo da proporre come tassello a quel circuito fantastico delle ville venete che abbelliscono e ingentiliscono la nostra terra. L’augurio, che per noi è anche un impegno – auspica l’assessore – è quello che questo edifi cio possa riempirsi di contenuti che con-ducano tutti a godere di questa importante opera, non solo ammirandola ma soprattut-to comprendendola. E’ un edifi cio che oggi torna vivo per la nostra comunità”.

di Martina Maniero

Dopo il restauro per il recupero della funzionalità, il Comune mette a posto l’area antistante l’edifi cio

Lavori pubblici a Sant’Angelo L’intervento partirà a settembre

Casa Caprari Maritan, bella anche fuoriSant’Angelo si arricchisce di un nuo-

vo Maestro del Lavoro. Sono 84 quest’anno in Veneto, un migliaio

in tutta Italia, le “Stelle al Merito del La-voro” che il Presidente della Repubblica ha deciso di riconoscere ad altrettanti lavoratori affermatisi per professionali-tà, ingegno, doti umane e anzianità di occupazione.

Tra i Maestri del Lavoro anche Giu-seppe Crocco, residente a Sant’Angelo, dipendente alla “Ferroberica Srl” di Vicenza. La cerimonia di consegna delle onorifi cenze, che da tradizione si tiene il primo maggio di ogni anno, si è svolta al salone d’onore della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia. Presenti le autorità regionali, i sindaci dei lavoratori premiati, i familiari e i titolari delle rispettive aziende. Tutti a testimoniare, ancora una volta, attenzione e sensibilità verso il mondo del lavoro.

La “Stella”, che comporta il titolo di “Maestro del Lavoro”, è la più alta onorifi cenza della Repubblica e viene conferita dal Presidente della Repubblica su proposta del Mini-stero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Nata per premiare singoli meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale, l´onorifi cenza è diventata negli anni anche un riconoscimento a chi sa infondere queste doti alle “giovani generazioni”.

Il sindaco Romano Boischio, durante l’ultima riunione consiliare, ha voluto con-segnare a Giovanni Crocco una targa di riconoscimento per la decorazione conferitagli.

“In sette anni di mandato è la prima volta che consegno questo importante rico-noscimento ad un cittadino di Sant’Angelo” ha evidenziato il primo cittadino che, nel complimentarsi a nome dell’intero consiglio comunale, ha espresso la massima stima “per questa onorifi cenza che ha portato un cittadino di Sant’Angelo a essere di esempio nel mondo del lavoro. Con questa decorazione Giuseppe Crocco ha dato lustro non solo alla sua famiglia ma all’intera comunità santangiolese”.

NEWS

Onorifi cenzeANGELO CROCCO MAESTRO DEL LAVORO, UN’ONORE PER TUTTA SANT’ANGELO

M.M.

Arzergrande

Più di cento bambini, con genitori a seguito, hanno partecipato alla prima edizione della “Fiaccolata per i diritti dei bambini” che si è tenuta sabato 19 maggio.

La manifestazione, nata dall’idea di alcuni genitori, è stata supportata nella fase organizzativa dal Comune, dalle parrocchie di Arzergrande e Vallonga, dall’istituto comprensivo di Codevigo e dall’associazione Aifo. Il tutto è nato da una serie di incontri or-ganizzati nelle scuole nei quali si è discusso con i bambini della Convenzione Unicef del 1989, leggendo e spiegando loro alcuni dei 43 diritti sanciti dalla stessa. Si sono mostrate immagini su alcuni evidenti negazioni di diritti che avvengono nel mondo e si è cercato di rispondere alle tante domande. L’attenzione e la curiosità sull’ar-gomento che i bambini, una volta tornati a casa, hanno trasmesso ai loro genitori ha di certo contribuito in modo determinante alla numerosa presenza alla fi accolata.

“Abbiamo a cuore la vita, la salute, il benessere dei nostri fi gli - spiegano i genitori organizzatori dell’iniziativa - ma siamo anche coscienti dell’insensibilità, quando non addirittura dell’assoluta in-

differenza, che nel mondo circonda la salvaguardia dei loro diritti, la difesa da aggressioni di ogni tipo. Non sono cose che succedono altrove o solo altrove ma anche qui, anche i nostri fi gli sono poten-ziali o concrete vittime dell’indifferenza, della cattiveria degli adulti o dei loro coetanei”.

“Per tutti questi motivi - concludono - abbiamo pensato di or-ganizzare questa serata di sensibilizzazione. Abbiamo il dovere di impegnarci tutti di più per garantire un futuro migliore ai nostri fi gli”.

La partecipazione alla manifestazione ha superato ogni più rosea aspettativa, come commentano a fi ne serata gli stessi orga-nizzatori“.

“Si è trattato di una prima esperienza positiva - dicono - per la risposta di istituzioni e della cittadinanza cui seguirà senz’altro qualche altra iniziativa visto che ora si è rotto il ghiaccio! Un rin-graziamento va anche alle tante mamme che si sono date da fare a preparare qualche dolcetto per allietare la serata e ai numerosi e volonterosi animatori dei patronati che hanno coinvolto i bambini in giochi trascinanti e coinvolgenti”. Alessandro Cesarato

Fiaccolata per difendere i diritti dei bambini

La fi accolata alla quale hanno preso parte più di cento bambini

I genitori: “Abbiamo il dovere di impegnarci di più per garantire un futuro migliore ai nostri fi gli”

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni è di totale smarri-

mento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusio-ne generale in cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risul-tato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per affrontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamorosamente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasfe-rimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possi-bile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisioni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presen-tassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl es-sione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Gover-natore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

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24 Pontelongo2424 Pontelongo

Lotta alla disoccupazione e misure di reinserimento sociale grazie ai lavori a progetto. Si tratta certo di piccoli pallia-

tivi che di scuro non rappresentano le misure risolutive all’attuale incertezza e precarietà del mondo del lavoro, ma che tuttavia permettono di dare un attimo di respiro a situazioni personali diffi cili. L’amministrazio-ne comunale, per mezzo dell’assessorato ai Servizi sociali, per contrastare il diffi cile momento di crisi, ha aderito al progetto “Vaucer e borse lavoro”.

I fi nanziamenti arrivano dal fondo stra-ordinario di solidarietà, che sostiene progetti di inserimento lavorativo in aziende ed enti, per le persone disoccupate in situazione di particolare disagio nella provincia di Padova. Promotori e sostenitori del progetto sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la Diocesi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, la Provincia di Pado-va e Fondazione Antonveneta. Il progetto consiste nell’impiego di persone bisognose segnalate dai servizi sociali in lavori di pub-

blica utilità come la pulizia delle strade, lo sfalcio dell’erba, manutenzione delle strut-ture pubbliche e altre mansioni.

“Con questo progetto l’amministra-zione - spiega l’assessore ai Servizi sociali Ilenia Desolei - vuole tentare di dare una risposta anche se parziale al problema della disoccupazione, in particolare dei giovani e dei lavoratori svantaggiati, dei lavoratori in

mobilità o in cassa integrazione. Si tratta di un aiuto alla crescita della persona e che non si ferma alla mera assistenza. Altri obiettivi sono, infatti, quelli di favorire lo sviluppo di una rete di solidarietà umana, rafforzare il senso di appartenenza alla comunità locale, rendere disponibili risorse umane per ulterio-ri servizi alla comunità”.

di Alessandro Cesarato

L’assessore Desolei: “Una risposta, anche se parziale all’emergenza che colpisce molti lavoratori rimasti a casa”

Progetti di inserimento lavorativo Per tamoponare gli effetti della disoccupazione

Il Comune offre lavori a progettoZucchero, energia da fonti rinnovabili e ricerca. E’ questo oggi il manifesto program-

matico della Co.pro.b., l’unico produttore cooperativo italiano di zucchero, a cui fanno capo i due stabilimenti di Pontelongo e di Minerbio. Infatti, insieme al business dello zucchero, sono portati avanti anche un programma

per la produzione di energia da fonti rinnovabili e un piano di ricerca nel settore delle bio-plastiche da coprodotti di barbabietola. Nelle settimane scorse Co.pro.b. ha presentato il bilancio d’esercizio 2011 che si è chiuso con un utile in netta crescita, un fatturato di 228 milioni di euro e con un patrimonio netto che si attesta sui 100 milioni di euro. E’ anche sulla base di questi risultati che la cooperativa ha deciso di corrispondere ai propri soci, che hanno conferito barbabietole nella campagna bieticola 2011/12, ristorni per un valore complessivo di 8,5 milioni di euro, pari a 6,7 euro medi per tonnellata, che rap-presentano una maggiorazione del prezzo delle bietole del 21%.

In considerazione dell’attuale situazione del settore, i risultati raggiunti dimostrano, oltre ad una migliorata effi cienza produtti-va, un’attenzione verso i propri soci e una convinta azione a salvaguardia della fi liera bieticola italiana. Con il 2011 si è concluso un anno importante anche dal punto di vista societario con l’operazione, iniziata nel 2008, che ha portato alla fusione per incorporazione di Italia Zuccheri SpA. Questo ha contribuito all’allargamento della base sociale che ha raggiunto i 5.500 soci.

“Siamo fi eri - commenta il presidente Claudio Gallerani - del lavoro svolto perché i risultati ottenuti ci hanno consentito di mantenere viva la coltivazione della barbabietola.

“I nostri bieticoltori – continua – ora avranno la possibilità di programmare il loro futuro sottoscrivendo contratti di coltivazione triennali, con un premio sul prezzo bietola di 2,5 euro per tonnellata a partire dalla campagna 2012”.

“Il mercato nazionale ha premiato l’unico zucchero 100% italiano - aggiunge il direttore generale Stefano Montanari - e la cooperativa ha distribuito questo premio ai suoi soci, che nel 2011 hanno realizzato il record produttivo”.

NEWSZuccherifi cio 2011, il bilancioOLTRE LO ZUCCHERO, UN PROGETTO PER

PRODURRE ENERGIA PULITA E BIOPLASTICA

A.C.

L’assessore ai Servizi sociali Ilenia Desolei

Gallerani: “I risultati raggiunti ci consentono di mantenere viva la coltivazione della barbabietola”

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26 Cultura locale2626 Cultura locale

L’organo, come ben si sa, è uno stru-mento antichissimo che in tempi lon-tani veniva usato nelle festività pubbli-

che, ma che poi è diventato, dal medioevo in avanti, strumento per eccellenza liturgi-co, trovando quindi congeniale inserimento nei luoghi di culto. Non vi è chiesa che si rispetti la quale non abbia intatti oggi il suo, piccolo o grande, organo. Talora antico, di celebre fabbrica, altre volte di realizzazione recente, ma sempre comunque di rinoma-ti costruttori. Ve n’è uno così anche nella chiesa di san Tommaso apostolo di Corte, la primitiva pieve della Saccisica, organo che, avendo superato i cinquant’anni di vita, può fregiarsi della qualifi ca di antico. Fu costruito intatti dalla “Ditta Annibale Fugina e Figli” di Stanghella (Padova) tra il 1914 e il 1915, ovvero alla vigilia della prima guerra mondiale, per essere inserito nell’an-tica arcipretale, dove ha fatto echeggiare le sue note argentine per oltre un ventennio. Dopo di chè, a metà anni Trenta, costruita la nuova chiesa, lo si è allogato in questa, per continuare ad effondere le sue soavi note melodiche in essa. Di recente, presentando

gravi carenze, dovute all’usura e ai tanti anni trascorsi, lo si è affi dato alle esperte cure della “Ditta Luigi Patella” di Cinto Eu-ganeo (Pd), che ha provveduto ad un suo radicale ripristino ovvero a riportarlo all’ef-fi cienza e allo splendore primitivi. I lavori di restauro, iniziati con lo smontaggio dello strumento effettuato 1’11 gennaio 2010, si sono protratti ininterrottamente per ben quasi due anni. Nell’arco di detto tempo si è praticata una accurata revisione d’ogni singola parte; dalle canne, in legno e in metallo, e dalla effi cienza delle condutture d’aria, ai pomoli dei registri di comando e al crivello e così via via fi no ad arrivare alle tastiere, quelle manuali e quella pedaliera.

Un’operazione radicale condotta con ineccepibile maestria e con paziente dedi-zione ché, quando un tale congegno regi-stra a proprio carico decine e decine d’anni di attività, va reintegrato tutto nel rispetto delle proprie prerogative originarie, quindi avendo cura di conservare ogni sua partico-larità tipica, tutto ciò che lo contraddistin-gue e caratterizza. Principio adottato con puntualità e scrupolo dalla Ditta Luigi Pa-

tella per cui, all’inaugurazione del prezioso strumento, allorché le note musicali hanno preso a diffondersi tra le volte dell’ampio archipresbiterale tempio di Corte, si è avuta la sensazione di intendere il reale suono del-le viole e dei fl auti, dei violini e dei violon-celli e di altri strumenti sonori ancora, così come l’arte magica dei Pugina era riuscita a conferire a quelle canne in origine, quasi un secolo fa.

La ditta curatrice del restauro ha prov-veduto anche ad un ampliamento dello stru-mento, considerato il fatto che la chiesa per cui era stato fatto in origine presentava di-mensioni più contenute rispetto a quella di oggi, e lo ha inoltre predisposto per ulteriori nuovi registri, che potranno essere aggiunti in un non lontano futuro, a completamento di quelli già in uso.

Fin da ora comunque l’organo si pre-senta idoneo non solo ad accompagnare splendidamente i canti liturgici, ma anche ad esecuzioni concertistiche. Cosa che sicu-ramente, si presume, verrà fatta , conoscen-do il vivo amore per la musica nutrito dagli abitanti di questo antico storico paese.

di Paolo Tieto

Restauri I lavori sono iniziati nel maggio 2010

La Chiesa arcipretale di Corte ha di nuovo il suo organoL’antico strumento è stato recentemente riportato al suo antico splendore

TINO PARRASIA

ZIBALDONEQUATTROLa vena lirica di Parrasia non si esaurisce per nulla. Ben per questo egli è pervenuto al quarto volume del suo Zibaldone; anche se per questa nuova pubblicazione ha lasciato abbondante spazio agli scritti degli amici, i quali pertanto si cimentano con i loro brevi saggi che rendono la mini antologia assai variegata, oltre che piacevole ed istruttiva. Vi si possono leggere racconti e aneddoti, narrazioni autobiografi che e qualche saggio tecnico, appro-fondimenti circa i costumi e i modi di vivere di un tempo, l’artigianato colto nell’ottica di creatività artistica e di bellezza superaffi nata e così via di seguito fi no ad arrivare ad alcune poesie che sembrano avallare una volta di più la tendenza oggi di stilare, con una certa frequenza, versi. Non mancano poi le immagi-ni che sono questa volta esclusivamente in bianco e nero, omaggio probabilmente ad un certo gusto, ad un certo stile che, anche se talora un po’ trascurato, presenta pur sempre una propria grazia, un proprio fascino.

AMELIA BURLON SILIOTTI LA FISARMONICA L’immagine è universale, per cui vale per tutti i popoli e per tutte le parlate, mentre il linguaggio è vario, diverso, così che il saggio introduttivo di questo libro è scritto in lingua italiana, ovvero per la gente dla che mostra il monumento eretto sulle sponde del Piovego a Padova, all’altezza dei giar-dini pubblici, in memoria dell’abbattimento delle torri gemelle di New York, e delle tante persone morte al loro interno. Foto di tipo surreale,con un’anima rivestita con i colori della notte, ma anche con un barlume di luminosa speranza.

ANONIMO

DIARIO DI UN DOPOGUERRA Quale dopoguerra? Quello relativo al primo confl it-to mondiale, ovvero compreso tra gli anni 1918 e 1922. Un lasso di tempo di quattro anni che, a quanto si dice, non avrebbe avuto una propria pro-duzione storico-letteraria. E ben per questo il libro interessa molto, tanto che è stato stampato sia pure con mezzo secolo di ritardo rispetto al mo-mento della sua stesura. Ma ne valeva la pena, in quanto il suo contenuto ha una valenza notevole e tutta particolare è la sua redazione, sotto il profi lo letterario, rappresenta scioltezza e modernità sor-prendenti. Sono capitoletti contrassegnati non da titoli riepilogativi bensì da una data che testimonia la veridicità dell’evento riportato. Sono argomenti continuamente nuovi, che sorprendono e coinvolgono, che portano allo scoperto tutto un mondo di differente era e che nel contempo trova, molto di frequente, attinenza con la realtà d’oggi, con situazioni e problemi dei giorni presenti. Interessante appare la premessa, a cura di Enzo Mandruzzato, che chiarifi ca oltretutto il fatto per cui il volume non porta il nome dell’autore ma il termine anonimo, ed ancora una nota di Giorgio Segato, che focalizza l’amore dell’autore per Lilliana e porta a chiarire talune posizioni politiche internazionali del tempo.

Libri a cura di Paolo Tieto

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292929Cultura locale

Si è aperta con una serata dedicata al dialogo tra musica e poesia la XII edizio-ne del premio biennale “Diego Valeri”.

La cerimonia di presentazione, occasione per l’esibizione del gruppo musicale Like Knives, il reading di Alessandro Zattarin e la perfor-mance della fi sarmonicista Veronica Canale, si è svolta il 10 maggio scorso all’auditorium Giovanni Paolo II di Piove di Sacco.

Il concorso, riconosciuto a livello nazio-nale, è stato istituito nel 1990 dal Comune di Piove di Sacco in onore al suo più celebre concittadino. Valeri fu poeta, critico e apprez-zato letterato, nacque nel 1887 e morì 89 anni dopo nel 1976.

“L’importanza del libero pensiero, la fi -ducia nel valore storico della parola poetica e il riconoscimento del valore dei giovani e dei talenti, sono ideali che hanno contraddistinto la vita e la poetica di Diego Valeri e che per-mangono punti fermi di questo concorso bien-nale”. A dirlo Camilla Fusetti, volontaria del Servizio Civile alla biblioteca di Piove di Sacco,

durante la presentazione del programma del concorso. Ideata dal poeta Luigi Cerantola, docente di Lingua e Letteratura italiana all’U-niversità di Tokyo, la XII edizione del premio presenta alcune importanti novità: la suddi-visione del concorso in due sezioni: Certame piovese e Opera edita o inedita strutturata e l’introduzione di una giuria popolare che af-fi ancherà quella tecnica nell’assegnazione di due nuovi premi più specifi catamente incentra-ti sul territorio: il premio Città di Piove di Sacco e il premio Saccisica.

Il nuovo bando mette in palio quattro pre-mi per un totale di 3500 euro e prevede, per

i fi nalisti, il pagamento di vitto e alloggio e il rimborso delle spese di viaggio.

“La decisione di contribuire alle spese – ha evidenziato l’assessore alla Cultura e Identità veneta, Lorena Stevanato – è deter-minata dalla volontà di ampliare la partecipa-zione al bando, facilitando così l’adesione di concorrenti provenienti da tutta Italia”.

A presiedere la giuria sarà Luigi Cerantola che verrà affi ancato da Mario Rigoni, docente di Storia della Critica Letteraria all’Università di padovana, collaboratore delle pagine lette-rarie del Corriere della Sera e da Alessandro Zattarin, dottore di ricerca in Italianistica all’U-niversità di Palermo, vincitore della precedente edizione del premio.

Le iscrizioni al bando sono aperte fi no al prossimo 30 settembre. Per informazioni si può telefonare alla biblioteca comunale al numero: 049.970931; fax: 049.9709315; mail [email protected]. Il ban-do integrale si può scaricare dal sito internet www.diegovaleri.it.

Martina Maniero

Una nuova formula del concorso, vitto e alloggio col contributo del Comune per ampliare la partecipazione a tutta Italia

Letteratura Il XII Premio “Diego Valeri”

Musica e poesia per la presentazione

Anche quest’anno il premio di poesia “Antico Ottorino ed Elisa Benvegnù Ortu”, giunto alla sua

XXVI edizione, si è dimostrato essere un appuntamento oramai consolidato nel panorama culturale del genere a livello nazionale. Nella categoria “Adulti” gli elaborati originali valutati dalla giuria sono stati ben 288, pro-venienti da ogni angolo d’Italia. Nel-la classifi ca fi nale i1 primo premio è andato a Tiziana Monari di Prato con la composizione “L’ultima poesia”. Sul podio anche Carmelo Consoli - “Grezzano”, Egidio Belotti – “Com’è ostinato questo vento”, Carlo Sautto Malfatto – “In caso di coscienza”, Domenico Novaresio – “Attesa”, Olga Paltrinieri – “Tremori” e Attilio Giannoni – “I camion”.

Per quanto riguarda invece le sezioni dedicate alle scuole, le poesie presentate sono state 186, per la maggior parte presentate da singoli alunni ma in alcuni casi, specie per i più piccoli, sono state il frutto di un lavoro corale. Sezione A, scuole elementari, classi I - II e III: 1° premio “Il cielo” - Miriam Mandara, 2°ex equo “I quattordici gio-ielli” – classe seconda scuola Galvan, 2°ex equo “Le stagioni” – classe prima scuola Galvan, 2°ex equo “Al mio papà” – classe seconda scuola Montessori. Sezione B, scuole elementari, classi IV e V: 1° premio “Magia colorata” - Sara Soggia, 2°ex equo “La primavera” - Dante Leonardo, 2°ex equo “Angeli e demoni” - Alessandro Bezzon , 2°ex equo “Amicizia” - Errabahy Salma. Sezione C, scuole medie: 1° premio “Com’è importante il pensiero” - Angela Guasti, 2°ex equo “Terra” - Maddalena Sartore, 2°ex equo “Guerra” - Vladimir Ceban, 2°ex equo “Io e la natura” - Nadia Bortolami.

PONTELONGO

Poesia. Premio “Antico Ottorino ed Elisa Benvegnù”VINCE TIZIANA MONARI DI PRATO CON “L’ULTIMA POESIA”

Alessandro Cesarato

Il letterato Diego Valeri

La premiazione delle scuole

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Pallavoliste sugli scudi: raggiunta la promo-zione in Prima Divisione. A oltre trent’anni dalla sua fondazione, avvenuta come

spesso capita nello sport per opera di un gruppo di volenterosi appassionati, la Pallavolo Codevi-go continua a rappresentare un punto di riferi-mento per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo della pallavolo. Nel corso degli anni la società ha conosciuto un notevole sviluppo, fi no a toccare gli apici con il raggiungimento della categoria regionale di serie D nel 2000, mantenuta per ben quattro stagioni. Nel 2005 è iniziata una fase diffi cile che ha portato alla successiva doppia retrocessione fi no alla Se-conda Divisione. Tuttavia questa parentesi buia ha rappresentato per la società un’occasione di rifl essione e rinnovamento, che è servita per trovare nuove energie e disegnare nuove linee progettuali. La scelta, lungimirante, è sta-ta così quella di puntare al rilancio del settore giovanile. Scelta azzeccata visto che l’annata 2011/2012 appena conclusasi ha regalato diverse soddisfazioni alla società, grazie ai suc-

cessi ottenuti in tutte le categorie, dal minivolley alla Seconda Divisione. Infatti, alla promozione in Prima Divisione della prima squadra si è aggiunto un ottimo piazzamento della Terza Divisione, formazione creata senza particolari ambizioni ma che con il tempo si è rivelata competitiva con buoni propositi per il futuro.

Squadra di punta della Pallavolo Codevigo è la Seconda Divisione che si è imposta sulle

avversarie vincendo il proprio girone di cam-pionato. Le statistiche raccontano di una sola sconfi tta per 3 – 2 nel derby d’andata con l’Arzerello, l’eterna rivale, classifi catasi poi al secondo posto.

Le ragazze allenate da Nicola Zambon si sono dimostrate formazione solida e unita, capaci di reagire ai momenti diffi cili con pre-stazioni di alto livello. Emblema di ciò è stato

lo scontro al vertice di ritorno con l’Arzerello: recuperato uno svantaggio di 5 punti nel quarto set, la squadra si è assicurata la vittoria per 3 – 1, mantenendo poi il vantaggio in classifi ca fi no alla fi ne.

Quella di quest’anno è stata una promo-zione attesa e voluta da tutta la dirigenza, dallo staff tecnico e dalle atlete. Una collaborazione effi ciente affi ancata dall’impegno dello sponsor

uffi ciale “Prearo Costruzioni”, che da anni so-stiene la società nelle sue attività di crescita e formazione dei ragazzi.

Ecco la rosa della squadra neo-promossa: Giulia Bacco, Valentina Bacco, Alessia Bastia-nello, Silvia Biancato, Elena Bregantin, Serena Brigato, Giulia Chiggiato, Elisa Destro, Daisj Favarato, Giorgia Rampazzo, Giulia Zoppellaro, Ilaria Zilio.

di Alessandro Cesarato

Le ragazze promosse in Prima divisione

Piccole ginnaste crescono meritando gli onori della ribalta nazionale. Sono le venticinque atlete dell’as-

sociazione sportiva “Le Ginnastiche” di Codevigo che hanno partecipato con successo alla fase nazionale delle gare di ginnastica artistica che si sono tenute a Lignano Sabbiadoro nel mese di maggio.

Alla manifestazione, organizzata dal-le Polisportive Giovanili Salesiane e valida per la Don Bosco Cap 2012, erano presen-ti squadre provenienti da tutta l’Italia che avevano precedentemente superato con successo le gare a livello regionale.

La squadra giovanile di Codevigo, composta da Giulia Bacchin, Teresa Bettin, Sabrina Boaretto, Laura Giraldo, Rebecca Veggian e Giulia Zecchinato si è guada-gnata addirittura il posto più alto del po-dio conquistando il titolo nazionale Pgs. Nelle classifi che generali individuali, per la categoria “Under 17 serie A”, piazza-mento al secondo posto per Sara Boscolo, mentre nella categoria “Propaganda serie

B” al primo posto si è insediata Beatrice Ruzzon, seguita da Diletta Friso, seconda classifi cata.

Altre categorie, altri lusinghieri piaz-zamenti: nella “Under 15 B” si registra il secondo posto di Sofi a Radio, nella cate-goria “Mini C” il primo posto di Valentina Crivellaro e nella categoria “Under 17 C” il terzo posto di Camilla Panizzolo.

Ma non fi nisce qui perché la lista delle atlete premiate è molto nutrita. Agli attrezzi al primo posto si sono classifi cate Beatrice Baldan, Valentina Bizzo, Elisa Bo-scolo, Asia Burattin, Rebecca Giolo, Erica Marcolin, Francesca Rostellato e Giorgia Uliana.

Grande soddisfazione per l’allenatrice Luisa Rocco, coadiuvata nel suo magistrale lavoro da Martina Grigoletto. A coronare la partecipazione della squadra al concorso anche le ottime prove di Emma Meneghin, Alessia Scicchitano, Amanda Magagna, Chiara Cecchetto ed Elisa Longato.

Ginnastica artistica“LE GINNASTICHE” DI CODEVIGO SPLENDONO NELLE GARE NAZIONALI

A.C.

Le atlete pluripremiate alle gare di Lignano Sabbiadoro lo scorso maggio

Volley Stagione vincente per la Pallavolo Codevigo

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

La formazione vincente

Una promozione attesa e voluta da tutta la dirigenza, dallo staff tecnico e dalle atlete

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Perdere il lavoro e ritrovarlo, anche dopo gli “anta”. Le cronache da anni ci raccontano di licenziamenti, cassa integrazione, stato di crisi, esodi, ma poi delle centina-

ia di lavoratori rimasti senza un’occupazione si sa ben poco. Fra i tanti c’è chi accetta la scommessa di rimettersi in gioco e ci riesce, anche grazie alle iniziative istituzionali. E’ il caso di Lisa Casotto, 40 anni, di Montegrotto. Lo scorso dicem-bre aveva perso il suo lavoro di progettista all’Immobiliare Tramonte di Monteortone di Teolo. Frequentando un corso di Fòrema - Confi ndustria ha capito che strada prendere e ha scelto di mettersi in proprio.”Ho intuito che le risorse e la capacità non mi mancavano. Quindi ho pensato di apri-re la partita Iva e cominciare a propormi: le prime risposte positive sono già arrivate. Sul fronte tecnico ho imparato la progettazione anche in 3D, prima la conoscevo poco”. Lisa ha cominciato a realizzare progetti edili in proprio, come consulente per privati e pubblico: un esempio di autoim-prenditorialità che prende spunto da mentalità produttiva e voglia di mettersi in gioco. Come lei tanti, altri, anche ultracinquantenni, che pur avendo perso il lavoro non hanno mai smesso di aver fi ducia nelle proprie capacità.

A dare una mano i piani straordinari varati da Confi n-dustria, d’intesa con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Negli ultimi tre anni sono stati 2.250 i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione presi in carico da Confi ndustria Padova attra-

verso Fòrema in progetti di formazione e ricollocamento, in gergo “outplacement”. Di questi, oltre 1.400 pari al 65% sono stati fi nora ricollocati con successo entro sei mesi dal progetto. Sono soprattutto over 40, in maggioranza uomini (ma le lavoratrici sono il 40%), provenienti da aziende in crisi dei settori metalmeccanico, sistema moda, costruzioni, servizi. Una risposta concreta al tema dell’occupabilità in un’area del Nord Est che dall’inizio della crisi ha pagato un costo alto (10 mila occupati in meno dal 2009) e che tenta di arginare la perdita di posti (+6,1% le cessazioni nel 2011, a fronte di +4,9% di assunzioni e -2% di nuovi ingressi in mobilità).

“Il rilancio parte dal valore del lavoro - commenta il presidente di Confi ndustria Padova, Massimo Pavin -. Riqualifi care e accrescere le professio-nalità, soprattutto in relazione ai nuovi fabbisogni, vuol dire offrire nuove chan-ce di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende”.

“L’effi cacia delle politiche attive in un territorio - pro-segue Pavin - si misura con la capacità di tarare l’offerta formativa con le reali esigenze della struttura produttiva. Quando questo avviene, il tasso di abbandono dei piani for-mativi è bassissimo, i risultati concreti e meritevoli di essere

riconosciuti. Per questo condivido la proposta dell’assessore regionale Elena Donazzan di un sistema premiale che leghi l’erogazione dei fondi regionali per la formazione ai risultati in termini di riqualifi cazione e reimpiego dei lavoratori”.

Negli ultimi tre anni Confi ndustria Padova ha preso in carico, attraverso la società Fòrema, lavoratori in mobilità o in cassa integrazione in piani formativi per l’occupabilità nell’ambito di Fondimpresa e del Fse. La percentuale di ri-collocamento è cresciuta negli anni: dal 48% nel 2009, al 60,5 nel 2010 fi no al 65% ottenuto con i piani formativi realizzati nel 2011 e con quelli in corso.

A questi si aggiungono i progetti per 20 lavoratori disabili: per 16 di loro (80%) è arrivato un contratto di lavo-ro al termine del corso. I dati tengono conto dei lavoratori effettivamente disponibili al reimpiego. Il tasso di ab-bandono dei piani formativi è comun-

que molto basso (9,9%). La maggior parte dei lavoratori ha un’età compresa tra 35 e 50 anni (41 l’età media, il più giovane ne ha 22, il più anziano 58). Sono soprattutto uomini, ma le lavoratrici raggiungono il 40%. Fra i settori di provenienza prevale il metalmeccanico, tra i più colpiti dalla crisi, con il 61,5% dei lavoratori. Seguono a distanza il siste-ma moda (11,5%), l’edilizia (6%), il commercio (5,8%).

di Manuel Glauco Matetich

Confi ndustria Padova: i piani formativi servonoad acquisire nuove competenze e fi ducia in sé

Riccollocamento A Padova le esperienze di “outplacement” sono incoraggianti

Ritrovare il lavoroanche dopo gli “anta” Lisa Casotto,

40 anni, dopoaver persoil posto haapertouna partitaIva e ha giài primi lavori

Il manager Paolo Giopp, 53 anni, dal primo settembre prossimo sarà il nuovo direttore di Confi ndustria Padova. Suc-

cede a Stefano Pozzi, che lascia l’incarico dopo alcuni anni, Nato a Pedavena nel bellunese laureato in Economia Aziendale, Paolo Giopp ha una grande esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali, oltre alla specifi ca competenza in ambito fi nanziario e dello sviluppo aziendale. Dal 2008 ricopre l’incarico di Direttore Gene-rale di Veneto Sviluppo Spa, Finanziaria della Regione Veneto. In precedenza, dal 1994 al 2007 è stato Vice Direttore di Finest Spa, Società Finanziaria di Promo-zione della Cooperazione Economica con i Paesi dell’Est Europeo. Dal 1985 al 1986 è stato Dirigente Amministrativo alla ULSS 19 di Cittadella. Giopp è anche componen-te del Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Confi ndustria Padova

PAOLO GIOPPNUOVO DIRETTORE

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo investe sul territorio 62 nmilioni di euro e guarda soprattutto alle fasce deboli della popola-

zione. “Abbiamo affrontato il 2011 e stiamo gestendo le erogazioni del 2012 nella consapevolezza che la crisi attuale non è transitoria - ha detto il presidente della Fondazione Antonio Finotti, presentando il bi-lancio sociale (nella foto) - la crisi proietterà i propri effetti anche nei prossimi anni, e di questo dobbiamo

assolutamente tenere conto per una programmazione effi cace. Per questo abbiamo rafforzato il dialogo con i rappresentanti del mondo del sociale e con le istituzio-ni, in maniera da individuare le priorità vere ed urgenti dal territorio”. L’avanzo di esercizio pari nel 2011 a 37 milioni e 200 mila euro, assieme all’utilizzo del fondo di stabilizzazione delle erogazioni per 23,5 milioni di euro consentirà alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo di destinare nel 2012 un totale di

51 milioni di euro alle iniziative sociali e culturali di interesse pubblico. Nel 2011 sono stati assegnati 62,1 milioni di euro, di cui 12 circa provenienti da risorse ri-ferita ad esercizi precedenti, così distribuiti: 9,5 milioni alla Ricerca scientifi ca, 10,9 milioni all’Istruzione, 8,3 milioni all’Arte e alle attività culturali, 7,9 milioni alla Salute e all’Ambiente, 24,06 milioni all’Assistenza e tutela delle categorie deboli, 1,2 milioni agli altri set-tori (Attività sportiva, Protezione civile, Sicurezza ali-

mentare e agricoltura di qualità). Per il secondo anno consecutivo si sono privilegiati i settori che manifestano segnali di forte bisogno, quali il sociale e l’istruzione.

M.G.M.

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO META’ DELLE RISORSE A SOCIALE E ISTRUZIONE

Oltre diecimilaoccupati in menodal 2009, ma ci sono percorsiper ricominciare

9Spazi aperti

di Emanuele Masiero

Ottocento kw di fotovoltaico installati, 700.000 euro risparmiati dalle famiglie che hanno scel-to i “Gruppi di Acquisto Solare”, 44.000 barili

di petrolio in meno in 30 anni: sono questi i risultati sorprendenti raggiunti grazie ai tre anni di attività del-lo Sportello Energia di Legambiente in collaborazione con Padova Tre. Il merito va soprattutto al Gruppo di Acquisto Solare che ha permesso alle famiglie di installare pannelli so-lari sulla propria abitazione a prezzi competitivi con condizioni di garanzia migliori di quelle abitualmente riservate ai singoli clienti. In tutto sono circa 3.400 le utenze alle quali sono state fornite informazioni, svolte consulenze gratuite, vistati preventivi o progetti.

Sorprendenti anche i risultati ottenuti nella diffusio-ne delle energie rinnovabili (solare termico e fotovol-taico), misurati in impianti domestici realizzati grazie l’attivazione dei tre Gruppi d’Acquisto Solari. Complessi-vamente sono state coinvolte 822 famiglie in un percor-so partecipato in cui lo sportello ha fornito supporto tec-

nico in tutte le fasi della realizzazione di impianti. Sono 794 i kwp di fotovoltaico installato pari a 214 impianti domestici (taglia media di 3,7 kWp ciascuno) e 268 mq di solare termico pari a 59 impianti familiari. Il risultato dei Gas è ancora più signifi cato se confrontato con il

numero complessivo degli impianti fotovoltaici realizzati dalle famiglie nei 58 comuni dei Bacini Padova 3 e Padova 4. Infatti nel periodo compre-so fra giugno 2010 e aprile 2012 ben il 20% degli impianti fi no a 4,5 kw di potenza entrati in funzione

sono stati realizzati tramite il Gas. Percentuale che sale al 30% se consideriamo tutti coloro che nei periodi in cui il Gas non era attivo sono passati dagli sportelli energia. I Gruppi d’acquisto solari hanno rappresentato anche un’occasione di notevole risparmio: complessivamente, rispetto alle spese di installazione, il risparmio è stato di quasi 700.000 euro, calcolato rispetto ai prezzi medi di mercato del periodo di riferimento.

Facendo la media nei tre anni e sommando fotovol-taico e solare termico questo dato signifi ca un risparmio

medio di 2.600 euro a famiglia. A questo si aggiungo-no i risparmi e guadagni tipici del fotovoltaico e solare termico. Ad esempio, grazie all’autoconsumo elettrico, ogni anno le bollette Enel saranno complessivamente inferiori di 69.550 euro, mentre grazie agli incentivi, ammortizzato l’impianto in 8 anni, nei rimanenti 12 anni, ciascuna famiglia guadagnerà in media 18.000 euro. Non meno importante l’impatto economico inge-nerato dai Gas sull’economia locale.

Le tre aziende, tutte con sede nel territorio della bassa padovana, che hanno vinto le varie edizioni di-ventando partner dei Gas, hanno avuto un fatturato complessivo di quasi 3 milioni di euro iva esclusa. “Con

questi risultati alla mano, siamo pronti a ripartire nuo-vamente – precisa Federico Gianesello di Legambiente – In questi giorni ha preso il via il nuovo Gas del 2012 ed è stata scelta l’azienda partner”. “Questi dati ci rin-cuorano rispetto allo sforzo compiuto – spiegano Simo-ne Borile e Stefano Chinaglia, Presidenti del Bacino Padova 3 e Padova 4 – Attraverso la rete degli Sportelli Energia abbiamo fornito un servizio di consulenza gratu-ito ai cittadini, ma abbiamo anche dato loro la possibilità di diventare più virtuosi. Siamo molto soddisfatti delle risposte che stiamo ottenendo”. Sulla scorta degli ottimi risultati delle scorse edizioni si è aperto un nuovo Gas con scadenza 30 settembre 2012.

Negli ultimi tre anni i pannelli compraticon i gruppi di acquisto sono stati piùdi uno su cinque, ora il nuovo bando

Sportello Energia Legambiente Oltre duecentocinquanta gli impianti installati nel Piovese e nella Bassa Padovana

Solare e fotovoltaico, conviene ancora

Le tre aziendeselezionate hanno avutoun fatturato complessivodi quasi 3 milionidi euro. Un buonrisultato che fa bensperare per il nuovo gruppod’acquisto

Le famigliearriverannoa risparmiareanche 2.600euro l’anno

Un’indagine sulla città di Padova ha decretato che si costruisce troppo. Il risultato è una lunga serie di case

sfi tte e capannoni abbandonati. Il motivo è essenzialmente l’espansione urbana, favo-rita dalle continue varianti ai piani regolato-ri e dagli accordi “perequativi” sottoscritti con i proprietari delle aree da urbanizzare. I dati relativi agli ultimi 10 anni cominciano ad essere allarmanti. Sono 148 i milioni di metri cubi di edilizia residenziale, che consentirebbero una adeguata soluzione abitativa per quasi un milione di persone, quando in realtà la popolazione del Veneto negli stessi anni è aumentata solo di 429 mila unità.

Senza contare i 165 milioni di metri cubi di edilizia commerciale, terziaria ed in-dustriale. Il fl usso di capitali dirottati verso la rendita e le speculazioni immobiliari ha sottratto risorse vitali agli investimenti nei settori produttivi, alla ricerca ed all’innova-zione tecnologica. Non è dunque casuale il fatto che, dopo l’alluvione cementizia degli anni passati, ci si trovi oggi di fronte ad un panorama di zone industriali brulicanti di edifi ci abbandonati o messi in vendita.

Una ricerca sul web rivela come in Veneto siano attualmente offerti in vendita più di 70 mila appartamenti (dati parzia-li sottostimati) con al top la provincia di Padova con 23.170 abitazioni, delle quali oltre 16 mila concentrate nei 18 Comuni dell’area metropolitana che gravita attorno al capoluogo. Nella sola città di Padova gli alloggi offerti in vendita sono 7.636, men-

tre seguono ad una certa distanza, ma con valori tutt’altro che irrilevanti, i principali Comuni della prima cintura.

“Un diverso e più equilibrato modello di sviluppo economico è immaginabile solo recuperando il patrimonio edilizio esistente, risparmiando e valorizzando le risorse del territorio – ha commentato Sergio Lironi, membro del direttivo di Legambiente Pado-va - a questo fi ne è importante sollecitare le amministrazioni comunali affi nché forni-scano i dati richiesti dal forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” per il censimento dello sfi tto e delle aree minacciate da nuovi progetti di lottizzazione edilizia. Un primo passo per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare fi nalizzato a porre un freno in tutta Italia al consumo di suolo”.

CASE SFITTE E CAPANNONI ABBANDONATI

E.M.

Capannoni in vendita

Gli sportelliEnergia hanno offertoconsulenzagratuita

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Page 35: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Perdere il lavoro e ritrovarlo, anche dopo gli “anta”. Le cronache da anni ci raccontano di licenziamenti, cassa integrazione, stato di crisi, esodi, ma poi delle centina-

ia di lavoratori rimasti senza un’occupazione si sa ben poco. Fra i tanti c’è chi accetta la scommessa di rimettersi in gioco e ci riesce, anche grazie alle iniziative istituzionali. E’ il caso di Lisa Casotto, 40 anni, di Montegrotto. Lo scorso dicem-bre aveva perso il suo lavoro di progettista all’Immobiliare Tramonte di Monteortone di Teolo. Frequentando un corso di Fòrema - Confi ndustria ha capito che strada prendere e ha scelto di mettersi in proprio.”Ho intuito che le risorse e la capacità non mi mancavano. Quindi ho pensato di apri-re la partita Iva e cominciare a propormi: le prime risposte positive sono già arrivate. Sul fronte tecnico ho imparato la progettazione anche in 3D, prima la conoscevo poco”. Lisa ha cominciato a realizzare progetti edili in proprio, come consulente per privati e pubblico: un esempio di autoim-prenditorialità che prende spunto da mentalità produttiva e voglia di mettersi in gioco. Come lei tanti, altri, anche ultracinquantenni, che pur avendo perso il lavoro non hanno mai smesso di aver fi ducia nelle proprie capacità.

A dare una mano i piani straordinari varati da Confi n-dustria, d’intesa con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Negli ultimi tre anni sono stati 2.250 i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione presi in carico da Confi ndustria Padova attra-

verso Fòrema in progetti di formazione e ricollocamento, in gergo “outplacement”. Di questi, oltre 1.400 pari al 65% sono stati fi nora ricollocati con successo entro sei mesi dal progetto. Sono soprattutto over 40, in maggioranza uomini (ma le lavoratrici sono il 40%), provenienti da aziende in crisi dei settori metalmeccanico, sistema moda, costruzioni, servizi. Una risposta concreta al tema dell’occupabilità in un’area del Nord Est che dall’inizio della crisi ha pagato un costo alto (10 mila occupati in meno dal 2009) e che tenta di arginare la perdita di posti (+6,1% le cessazioni nel 2011, a fronte di +4,9% di assunzioni e -2% di nuovi ingressi in mobilità).

“Il rilancio parte dal valore del lavoro - commenta il presidente di Confi ndustria Padova, Massimo Pavin -. Riqualifi care e accrescere le professio-nalità, soprattutto in relazione ai nuovi fabbisogni, vuol dire offrire nuove chan-ce di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende”.

“L’effi cacia delle politiche attive in un territorio - pro-segue Pavin - si misura con la capacità di tarare l’offerta formativa con le reali esigenze della struttura produttiva. Quando questo avviene, il tasso di abbandono dei piani for-mativi è bassissimo, i risultati concreti e meritevoli di essere

riconosciuti. Per questo condivido la proposta dell’assessore regionale Elena Donazzan di un sistema premiale che leghi l’erogazione dei fondi regionali per la formazione ai risultati in termini di riqualifi cazione e reimpiego dei lavoratori”.

Negli ultimi tre anni Confi ndustria Padova ha preso in carico, attraverso la società Fòrema, lavoratori in mobilità o in cassa integrazione in piani formativi per l’occupabilità nell’ambito di Fondimpresa e del Fse. La percentuale di ri-collocamento è cresciuta negli anni: dal 48% nel 2009, al 60,5 nel 2010 fi no al 65% ottenuto con i piani formativi realizzati nel 2011 e con quelli in corso.

A questi si aggiungono i progetti per 20 lavoratori disabili: per 16 di loro (80%) è arrivato un contratto di lavo-ro al termine del corso. I dati tengono conto dei lavoratori effettivamente disponibili al reimpiego. Il tasso di ab-bandono dei piani formativi è comun-

que molto basso (9,9%). La maggior parte dei lavoratori ha un’età compresa tra 35 e 50 anni (41 l’età media, il più giovane ne ha 22, il più anziano 58). Sono soprattutto uomini, ma le lavoratrici raggiungono il 40%. Fra i settori di provenienza prevale il metalmeccanico, tra i più colpiti dalla crisi, con il 61,5% dei lavoratori. Seguono a distanza il siste-ma moda (11,5%), l’edilizia (6%), il commercio (5,8%).

di Manuel Glauco Matetich

Confi ndustria Padova: i piani formativi servonoad acquisire nuove competenze e fi ducia in sé

Riccollocamento A Padova le esperienze di “outplacement” sono incoraggianti

Ritrovare il lavoroanche dopo gli “anta” Lisa Casotto,

40 anni, dopoaver persoil posto haapertouna partitaIva e ha giài primi lavori

Il manager Paolo Giopp, 53 anni, dal primo settembre prossimo sarà il nuovo direttore di Confi ndustria Padova. Suc-

cede a Stefano Pozzi, che lascia l’incarico dopo alcuni anni, Nato a Pedavena nel bellunese laureato in Economia Aziendale, Paolo Giopp ha una grande esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali, oltre alla specifi ca competenza in ambito fi nanziario e dello sviluppo aziendale. Dal 2008 ricopre l’incarico di Direttore Gene-rale di Veneto Sviluppo Spa, Finanziaria della Regione Veneto. In precedenza, dal 1994 al 2007 è stato Vice Direttore di Finest Spa, Società Finanziaria di Promo-zione della Cooperazione Economica con i Paesi dell’Est Europeo. Dal 1985 al 1986 è stato Dirigente Amministrativo alla ULSS 19 di Cittadella. Giopp è anche componen-te del Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Confi ndustria Padova

PAOLO GIOPPNUOVO DIRETTORE

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo investe sul territorio 62 nmilioni di euro e guarda soprattutto alle fasce deboli della popola-

zione. “Abbiamo affrontato il 2011 e stiamo gestendo le erogazioni del 2012 nella consapevolezza che la crisi attuale non è transitoria - ha detto il presidente della Fondazione Antonio Finotti, presentando il bi-lancio sociale (nella foto) - la crisi proietterà i propri effetti anche nei prossimi anni, e di questo dobbiamo

assolutamente tenere conto per una programmazione effi cace. Per questo abbiamo rafforzato il dialogo con i rappresentanti del mondo del sociale e con le istituzio-ni, in maniera da individuare le priorità vere ed urgenti dal territorio”. L’avanzo di esercizio pari nel 2011 a 37 milioni e 200 mila euro, assieme all’utilizzo del fondo di stabilizzazione delle erogazioni per 23,5 milioni di euro consentirà alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo di destinare nel 2012 un totale di

51 milioni di euro alle iniziative sociali e culturali di interesse pubblico. Nel 2011 sono stati assegnati 62,1 milioni di euro, di cui 12 circa provenienti da risorse ri-ferita ad esercizi precedenti, così distribuiti: 9,5 milioni alla Ricerca scientifi ca, 10,9 milioni all’Istruzione, 8,3 milioni all’Arte e alle attività culturali, 7,9 milioni alla Salute e all’Ambiente, 24,06 milioni all’Assistenza e tutela delle categorie deboli, 1,2 milioni agli altri set-tori (Attività sportiva, Protezione civile, Sicurezza ali-

mentare e agricoltura di qualità). Per il secondo anno consecutivo si sono privilegiati i settori che manifestano segnali di forte bisogno, quali il sociale e l’istruzione.

M.G.M.

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO META’ DELLE RISORSE A SOCIALE E ISTRUZIONE

Oltre diecimilaoccupati in menodal 2009, ma ci sono percorsiper ricominciare

9Spazi aperti

di Emanuele Masiero

Ottocento kw di fotovoltaico installati, 700.000 euro risparmiati dalle famiglie che hanno scel-to i “Gruppi di Acquisto Solare”, 44.000 barili

di petrolio in meno in 30 anni: sono questi i risultati sorprendenti raggiunti grazie ai tre anni di attività del-lo Sportello Energia di Legambiente in collaborazione con Padova Tre. Il merito va soprattutto al Gruppo di Acquisto Solare che ha permesso alle famiglie di installare pannelli so-lari sulla propria abitazione a prezzi competitivi con condizioni di garanzia migliori di quelle abitualmente riservate ai singoli clienti. In tutto sono circa 3.400 le utenze alle quali sono state fornite informazioni, svolte consulenze gratuite, vistati preventivi o progetti.

Sorprendenti anche i risultati ottenuti nella diffusio-ne delle energie rinnovabili (solare termico e fotovol-taico), misurati in impianti domestici realizzati grazie l’attivazione dei tre Gruppi d’Acquisto Solari. Complessi-vamente sono state coinvolte 822 famiglie in un percor-so partecipato in cui lo sportello ha fornito supporto tec-

nico in tutte le fasi della realizzazione di impianti. Sono 794 i kwp di fotovoltaico installato pari a 214 impianti domestici (taglia media di 3,7 kWp ciascuno) e 268 mq di solare termico pari a 59 impianti familiari. Il risultato dei Gas è ancora più signifi cato se confrontato con il

numero complessivo degli impianti fotovoltaici realizzati dalle famiglie nei 58 comuni dei Bacini Padova 3 e Padova 4. Infatti nel periodo compre-so fra giugno 2010 e aprile 2012 ben il 20% degli impianti fi no a 4,5 kw di potenza entrati in funzione

sono stati realizzati tramite il Gas. Percentuale che sale al 30% se consideriamo tutti coloro che nei periodi in cui il Gas non era attivo sono passati dagli sportelli energia. I Gruppi d’acquisto solari hanno rappresentato anche un’occasione di notevole risparmio: complessivamente, rispetto alle spese di installazione, il risparmio è stato di quasi 700.000 euro, calcolato rispetto ai prezzi medi di mercato del periodo di riferimento.

Facendo la media nei tre anni e sommando fotovol-taico e solare termico questo dato signifi ca un risparmio

medio di 2.600 euro a famiglia. A questo si aggiungo-no i risparmi e guadagni tipici del fotovoltaico e solare termico. Ad esempio, grazie all’autoconsumo elettrico, ogni anno le bollette Enel saranno complessivamente inferiori di 69.550 euro, mentre grazie agli incentivi, ammortizzato l’impianto in 8 anni, nei rimanenti 12 anni, ciascuna famiglia guadagnerà in media 18.000 euro. Non meno importante l’impatto economico inge-nerato dai Gas sull’economia locale.

Le tre aziende, tutte con sede nel territorio della bassa padovana, che hanno vinto le varie edizioni di-ventando partner dei Gas, hanno avuto un fatturato complessivo di quasi 3 milioni di euro iva esclusa. “Con

questi risultati alla mano, siamo pronti a ripartire nuo-vamente – precisa Federico Gianesello di Legambiente – In questi giorni ha preso il via il nuovo Gas del 2012 ed è stata scelta l’azienda partner”. “Questi dati ci rin-cuorano rispetto allo sforzo compiuto – spiegano Simo-ne Borile e Stefano Chinaglia, Presidenti del Bacino Padova 3 e Padova 4 – Attraverso la rete degli Sportelli Energia abbiamo fornito un servizio di consulenza gratu-ito ai cittadini, ma abbiamo anche dato loro la possibilità di diventare più virtuosi. Siamo molto soddisfatti delle risposte che stiamo ottenendo”. Sulla scorta degli ottimi risultati delle scorse edizioni si è aperto un nuovo Gas con scadenza 30 settembre 2012.

Negli ultimi tre anni i pannelli compraticon i gruppi di acquisto sono stati piùdi uno su cinque, ora il nuovo bando

Sportello Energia Legambiente Oltre duecentocinquanta gli impianti installati nel Piovese e nella Bassa Padovana

Solare e fotovoltaico, conviene ancora

Le tre aziendeselezionate hanno avutoun fatturato complessivodi quasi 3 milionidi euro. Un buonrisultato che fa bensperare per il nuovo gruppod’acquisto

Le famigliearriverannoa risparmiareanche 2.600euro l’anno

Un’indagine sulla città di Padova ha decretato che si costruisce troppo. Il risultato è una lunga serie di case

sfi tte e capannoni abbandonati. Il motivo è essenzialmente l’espansione urbana, favo-rita dalle continue varianti ai piani regolato-ri e dagli accordi “perequativi” sottoscritti con i proprietari delle aree da urbanizzare. I dati relativi agli ultimi 10 anni cominciano ad essere allarmanti. Sono 148 i milioni di metri cubi di edilizia residenziale, che consentirebbero una adeguata soluzione abitativa per quasi un milione di persone, quando in realtà la popolazione del Veneto negli stessi anni è aumentata solo di 429 mila unità.

Senza contare i 165 milioni di metri cubi di edilizia commerciale, terziaria ed in-dustriale. Il fl usso di capitali dirottati verso la rendita e le speculazioni immobiliari ha sottratto risorse vitali agli investimenti nei settori produttivi, alla ricerca ed all’innova-zione tecnologica. Non è dunque casuale il fatto che, dopo l’alluvione cementizia degli anni passati, ci si trovi oggi di fronte ad un panorama di zone industriali brulicanti di edifi ci abbandonati o messi in vendita.

Una ricerca sul web rivela come in Veneto siano attualmente offerti in vendita più di 70 mila appartamenti (dati parzia-li sottostimati) con al top la provincia di Padova con 23.170 abitazioni, delle quali oltre 16 mila concentrate nei 18 Comuni dell’area metropolitana che gravita attorno al capoluogo. Nella sola città di Padova gli alloggi offerti in vendita sono 7.636, men-

tre seguono ad una certa distanza, ma con valori tutt’altro che irrilevanti, i principali Comuni della prima cintura.

“Un diverso e più equilibrato modello di sviluppo economico è immaginabile solo recuperando il patrimonio edilizio esistente, risparmiando e valorizzando le risorse del territorio – ha commentato Sergio Lironi, membro del direttivo di Legambiente Pado-va - a questo fi ne è importante sollecitare le amministrazioni comunali affi nché forni-scano i dati richiesti dal forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” per il censimento dello sfi tto e delle aree minacciate da nuovi progetti di lottizzazione edilizia. Un primo passo per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare fi nalizzato a porre un freno in tutta Italia al consumo di suolo”.

CASE SFITTE E CAPANNONI ABBANDONATI

E.M.

Capannoni in vendita

Gli sportelliEnergia hanno offertoconsulenzagratuita

333333Spazi aperti

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11Personaggio

Quando Massimo Marchiori, qualche mese fa, tenne a battesimo “Volunia”, tutti ebbero un piccolo fl ash: fi nalmen-

te un progetto italiano che ci renderà famosi nel mondo. Ma le cose sono andate diver-samente e Volunia, l’innovativo motore di ricerca digitale presentato nel febbraio scorso, ha perso il suo padre fondatore. Marchiori, in-formatico e docente dell’Università di Padova, noto nel settore per aver lavorato alla scoper-ta dell’algoritmo che sta alla base di Google, in una lunga lettera ha reso noto che non è più il direttore tecnico di Volunia. “Non sono più direttore tecnico – spiega Massimo Mar-chiori - Non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un’idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento né del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi”.

Il professore, in sostanza, sottolinea che la direzione tecnica in questi mesi non ha avuto modo di realizzare in piena autonomia le proprie idee e che ora c’è qualcuno che vuole decidere tutto senza di lui. Un aspetto, quest’ultimo, di cui si dice esterrefatto. “Vo-lunia nasce qualche anno fa, da una serie di mie idee che ho concretizzato in un progetto

strutturato e ambizioso – ha continuato l’ex direttore - Un progetto, a mio avviso, troppo bello per non essere realizzato; e dal poten-ziale enorme. Decisi così di mettermi in gioco, buttandomi anima e corpo in quest’avventu-ra, anche a costo di enormi sacrifi ci personali. Io il numero uno della società. Perché ho accettato allora? Perché in tutta la mia vita fi -nora, avevo sempre lavorato con persone che mettevano in prima piano passione, fi ducia, onestà. E poi, perché mi sono lasciato con-vincere da una argomentazione tutt’ora vera: che il progetto non sopravviverebbe senza di me. Ho creato un team e l’ho guidato nella costruzione da zero del sistema, ho affrontato le diffi coltà di una startup e cercato soluzioni a mano a mano che la complessità aumentava, sempre con la visione del progetto globale”.

Rinunciando ad essere “il numero uno”, Marchiori ha preferito la direzione tecnica del progetto per poter operare in libertà. Una de-cisione che rispecchia la bontà del professore padovano, sopraffatto solo dalla burocrazia e dalla mentalità gretta degli investitori italiani. Le potenzialità di Volunia c’erano tutte. Quan-do fu presentato qualche mese fa, ci furono molte critiche su svariati aspetti del progetto. Ma chi si ricorda com’era Facebook nei suoi

primi giorni di vita? Altro che Volunia! Tutte le “web application” di successo, hanno im-piegato mesi, se non addirittura anni, prima di essere vagamente presentabili.

Senza trascurare l’aspetto economico: è di questi giorni uno studio economico che dimostra come Mark Zuckerberg (il fondatore di “faccia libro”) se avesse operato in Italia, non avebbe ottenuto i risultati che ha avuto.

Il motivo? Più della metà dei suoi inve-

stimenti se ne sarebbe andato in fumo per la pressione fi scale italiana. Insomma, quando fi nalmente un “genio” italiano si offre di lavo-rare in patria, nonostante tutte le diffi coltà del caso, la comunità scientifi ca dello stivale gli da contro per invidia e gli investitori pensano solo al profi tto immediato. Marchiori ormai, è assolutamente deciso a non contribuire più al progetto Volunia. Ma chi conosce il prof dell’Università di Padova sa benissimo quanto

è osannato dai suoi studenti per la sua dispo-nibilità e la sua propensione al dialogo, sem-pre e comunque. Rottura defi nitiva quindi? “Penso di sì se la situazione dovesse restare così, perché è chiaro che rientrare a lavorare in una situazione del genere è molto diffi cile. Occorrerebbe una nuova gestione per il bene del progetto: a quel punto potrei rientrare”. Per il momento quindi, il creatore di Google, tornerà a dedicarsi ai suoi studenti.

di Emanuele Masiero

Il docenteuniversitariolascia ladirezionetecnica del progetto, “non daròpiù un’ideané contributi”

Il ricercatore padovano. Polemico addio del padre fondatore dell’innovativo motore di ricerca “social”

Marchiori: “Volunia per me fi nisce qui”

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11Personaggio

Quando Massimo Marchiori, qualche mese fa, tenne a battesimo “Volunia”, tutti ebbero un piccolo fl ash: fi nalmen-

te un progetto italiano che ci renderà famosi nel mondo. Ma le cose sono andate diver-samente e Volunia, l’innovativo motore di ricerca digitale presentato nel febbraio scorso, ha perso il suo padre fondatore. Marchiori, in-formatico e docente dell’Università di Padova, noto nel settore per aver lavorato alla scoper-ta dell’algoritmo che sta alla base di Google, in una lunga lettera ha reso noto che non è più il direttore tecnico di Volunia. “Non sono più direttore tecnico – spiega Massimo Mar-chiori - Non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un’idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento né del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi”.

Il professore, in sostanza, sottolinea che la direzione tecnica in questi mesi non ha avuto modo di realizzare in piena autonomia le proprie idee e che ora c’è qualcuno che vuole decidere tutto senza di lui. Un aspetto, quest’ultimo, di cui si dice esterrefatto. “Vo-lunia nasce qualche anno fa, da una serie di mie idee che ho concretizzato in un progetto

strutturato e ambizioso – ha continuato l’ex direttore - Un progetto, a mio avviso, troppo bello per non essere realizzato; e dal poten-ziale enorme. Decisi così di mettermi in gioco, buttandomi anima e corpo in quest’avventu-ra, anche a costo di enormi sacrifi ci personali. Io il numero uno della società. Perché ho accettato allora? Perché in tutta la mia vita fi -nora, avevo sempre lavorato con persone che mettevano in prima piano passione, fi ducia, onestà. E poi, perché mi sono lasciato con-vincere da una argomentazione tutt’ora vera: che il progetto non sopravviverebbe senza di me. Ho creato un team e l’ho guidato nella costruzione da zero del sistema, ho affrontato le diffi coltà di una startup e cercato soluzioni a mano a mano che la complessità aumentava, sempre con la visione del progetto globale”.

Rinunciando ad essere “il numero uno”, Marchiori ha preferito la direzione tecnica del progetto per poter operare in libertà. Una de-cisione che rispecchia la bontà del professore padovano, sopraffatto solo dalla burocrazia e dalla mentalità gretta degli investitori italiani. Le potenzialità di Volunia c’erano tutte. Quan-do fu presentato qualche mese fa, ci furono molte critiche su svariati aspetti del progetto. Ma chi si ricorda com’era Facebook nei suoi

primi giorni di vita? Altro che Volunia! Tutte le “web application” di successo, hanno im-piegato mesi, se non addirittura anni, prima di essere vagamente presentabili.

Senza trascurare l’aspetto economico: è di questi giorni uno studio economico che dimostra come Mark Zuckerberg (il fondatore di “faccia libro”) se avesse operato in Italia, non avebbe ottenuto i risultati che ha avuto.

Il motivo? Più della metà dei suoi inve-

stimenti se ne sarebbe andato in fumo per la pressione fi scale italiana. Insomma, quando fi nalmente un “genio” italiano si offre di lavo-rare in patria, nonostante tutte le diffi coltà del caso, la comunità scientifi ca dello stivale gli da contro per invidia e gli investitori pensano solo al profi tto immediato. Marchiori ormai, è assolutamente deciso a non contribuire più al progetto Volunia. Ma chi conosce il prof dell’Università di Padova sa benissimo quanto

è osannato dai suoi studenti per la sua dispo-nibilità e la sua propensione al dialogo, sem-pre e comunque. Rottura defi nitiva quindi? “Penso di sì se la situazione dovesse restare così, perché è chiaro che rientrare a lavorare in una situazione del genere è molto diffi cile. Occorrerebbe una nuova gestione per il bene del progetto: a quel punto potrei rientrare”. Per il momento quindi, il creatore di Google, tornerà a dedicarsi ai suoi studenti.

di Emanuele Masiero

Il docenteuniversitariolascia ladirezionetecnica del progetto, “non daròpiù un’ideané contributi”

Il ricercatore padovano. Polemico addio del padre fondatore dell’innovativo motore di ricerca “social”

Marchiori: “Volunia per me fi nisce qui”

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Anche PIATTIe BICCHIERI MONOUSOavranno una nuova vita,mettili nella

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Page 38: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

13Cultura provinciale

Con l’arrivo dell’estate i giardini cittadini tornano ad ospitare iniziative, rasse-gne, spettacoli e concerti che animano

le serate estive sotto le stelle. Meta privile-giata di chi resta in città è ormai da qualche anno l’Arena Romana con la sua kermesse, che si riconferma come il più lungo ed ar-ticolato contenitore di eventi culturali della città, con spettacoli teatrali, musicali e com’è consuetudine, cinema-tografi ci. Imperdibili e variagate saranno le pro-poste culturali, con un programma che si pro-trae fi no a settembre, all’insegna della qualità, nella location “open air” del sito monumen-tale più suggestivo della città, l’Arena Roma-na e nel riscoperto Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann. Una tradizione che si rinnova grazie al lavoro dell’Ass. Promovies che ha come sempre accuratamente selezionato le migliori pellicole della stagione: dai fi lm vincitori ai Festival, alle opere più ricercate

e d’autore senza dimenticare le commedie ed il cinema italiano. Ancora una volta il pro-gramma estivo di “Arena Romana Estate” si presenta come un contenitore culturale a disposizione della città, in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze di tutti.

Il Cinema all’aperto su grande scher-mo sarà come sempre grande protagonista in Arena. La selezione è accurata con un

programma tutto da seguire: verranno presentate le opere selezionate ai festival internazionali e pre-miate alla notte degli Oscar, i titoli d’essai

e le proposte d’autore, i grandi fi lm della stagione, dalle commedie ai fi lm d’azione e di genere, fi no alle ultimissime novità in prima visione. Non mancheranno le serate speciali con anteprime, incontri con registi e maratone con proiezioni non-stop dal tra-monto all’alba. Un’occasione per recuperare tutti i titoli che durante i mesi invernali ci si è

lasciati sfuggire, in un’atmosfera suggestiva e unica.

Tra le serate da non perdere l’omaggio alla splendida e indimenticabile Marilyn Mon-roe a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in programma per il 5 agosto e, come ormai da tradizione, il 14 agosto torna la 17° Marato-na Cinematografi ca di Ferragosto.

Ma non c’è solo il cinema: venerdì 20 luglio ad animare la serata ci sarà uno dei comici più amati dai veneti – e non solo, Natalino balasso, in scena con “Stand Up Ba-lasso”, uno spettacolo da stand up comedian americano anni ’70, senza fronzoli.

Il comico di Porto Tolle raccoglie in que-sto spettacolo pezzi, monologhi e tirate co-miche dei suoi ultimi 10 anni sui palcoscenici di tutt’Italia: dallo spettacolo “Ercole in Po-lesine” (del 2004) con l’irresistibile lettura dell’«Odissea» , allo spettacolo “La tosa e lo storione” (del 2007), con il pezzo cult del ritorno sulla terra (in Polesine) di San Pietro e Cristo, e fi no all’ormai celebre monologo scioglilingua sulla differenza tra i “sumeri se-miti” e i “sumeri non semiti”, la risata è as-sicurata. Non c’è nessun fi lo conduttore, non c’è una storia, c’è tanta comicità, si tratta infatti di uno spettacolo “da ridere”.

All’Arena Romana i migliori fi lm della stagione, con anteprimee serate speciali monografi che

Le proposte Dal cinema al teatro, il programma di appuntamenti fi no a settembre

A Padova lunga estate di eventi

Natalino Balasso sarà a Padova il 20 luglio

Nuovo allestimento per le sale egizie dei Musei civici patavini: numerosi oggetti in precedenza conservati nei

depositi sono ora esposti in vetrina, nuovi e aggiornati sono gli apparati didascalici e i pannelli esplicativi. Ma la vera novità è l’apparato multimediale dedicato alla fi gura di Giovanni Battista Belzoni, famoso cittadino padovano, cui si devono le più importanti scoperte nelle terre d’Egitto, allestito grazie al contiributo del Lions Club. Attraverso un monitor touch-screen, è possibile al visitatore addentrarsi nei segreti delle esplorazioni di Belzoni in Egitto e in Nubia, un mondo che all’inizio dell’Ottocento era ancora in gran parte sconosciuto agli Europei. Inoltre, è pos-sibile leggere i carteggi di Belzoni con la sua famiglia e con le autorità, anche padovane, e scorrere le pagine del Narrative, opera da lui scritta e pubblicata nel 1820 a Londra, e sfogliarne i disegni che la corredavano.

MUSEI CIVICI

L.O.

Cambiano voltole sale egizie

Il museo degli Eremitani

L’iniziativa. L’obiettivo è far rinascere uno dei simboli della città medievale

Cinquantamila fi rme per salvare il Ca-stello Carrarese: Padova chiama a rac-colta i suoi cittadini per far rinascere

uno dei simboli della Padova medievale, attraverso l’ormai celebre iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano, “I Luoghi del cuore”.

Nell’ambito del censimento nazionale promosso ogni anno per segnalare un luogo unico a cui si tiene particolarmente, che si vuole vedere protetto e tutelato per sem-pre, Fai-Delegazione di Padova e l’Assesso-rato alla Cultura hanno ritenuto di attivare una grande raccolta fi rme per un bene forte-mente evocativo e simbolico ed espressivo dell’identità più profonda della nostra città come il Castello Carrarese.

Fatta costruire nel 1374 dal principe di Padova Francesco settimo dei Carrara, la struttura difensiva perse il suo valore stra-tegico durante il dominio della Repubblica di Venezia, e fu impiegata, nelle epoche successive, per diversi usi (osservatorio astronomico, prigione, ecc.).

In particolare il Castello ha avuto fun-zione di prigione fi no al secondo dopoguer-ra e tuttora l’Amministrazione carceraria padovana ha alcuni uffi ci in piazza Castel-lo. Attualmente si trova in fase di risana-mento, sia della struttura esterna che degli

affreschi interni: l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Fai di Padova congiuntamente all’assessorato alla cultura è proprio quello di riuscire ad ottenere un fi nanziamento per il restauro degli affreschi della Sala del Ve-lario, un’importante tassello dell’intervento complessivo di recupero della struttura.

Per raggiungere i primi posti della clas-sifi ca e ottenere un fi nanziamento cospicuo da Banca Intesa San Paolo – partnership Fai nell’iniziativa – si dovranno però racco-

gliere almeno 50-60mila fi rme. L’appello, dunque, è quello di dare il proprio contri-buto seguendo le istruzioni che vengono fornite dal sito www.iluoghidelcuore.it.

Un passo verso il riappropriarsi della città di uno dei suoi luoghi simbolo, che potrà diventare, una volta terminati i lavori di restauro, un’importante polo culturale cittadino attraverso una serie di progetti ed iniziative pensate per far vivere nuovamen-te i suoi spazi dai padovani.

Castello Carrarese di Padova“luogo del cuore” da salvare

L’imponente complesso del Castello Carrarese in centro città

L.O.

EVENTI E MOSTRE

STORIE DI JAZZ A VILLA BARBIERIQuarta edizione per la rassegna Storie di jazz - notti d’estate: tutti i giovedì sera fi no al 26 luglio nel giardino estivo di Villa Barbieri, dal jazz alla musica soul, dal gospel alla bossa nova, dal tango argentino al fl amenco, otto appuntamenti da non perdere con spettacoli di musica e danza ad ingresso gratuito. Storie di jazz propone un cartellone, curato dal direttore artistico Maurizio Camardi, con spettacoli che spaziano da un genere all’altro incontrando il gusto di ogni tipo di pubblico, portando nel locale padovano sia artisti internazionali sia giovani emergenti.

RASSEGNA “THE LAST TYCOON”Torna con l’estate un altro punto di riferimento per gli amanti del cinema: l’edizione 2012 della rassegna cinematografi ca estiva proposta dal circolo The Last Tycoon, evento dedicato agli appassionati del grande scehrmo più esigenti, che quest’anno avrà luogo nei giardini dell’Istituto Barbarigo. Il programma 2012, sempre essenzial-mente d’essai, spazia con maggiore libertà ideativa, cercando di inquadrare la stagione cinematografi ca appena trascorsa secondo sguardi squisitamente cinefi li. Numerosi e tutti di sicuro successo i titoli in cartellone.

ARTE CONTEMPORANEAAlla Galleria laRinascente, fi no al 26 agosto, in esposi-zione “Città di Padova: presenze dell’arte contempora-nea nel Triveneto”, una mostra che si propone di poter aprire un nuovo fronte dell’ arte contemporanea nel Veneto nel tentativo di far rinascere un percorso nuovo della Triveneta d’Arte che ha visto Padova protagonista dagli anni Venti. L’associazione Città di Padova in fun-zione della sua storicità, ha posto l’istanza e coinvolto la partecipazione degli artisti, trovando motivazione e consenso di adesione.

a cura di Laura Organte

Il 20 luglio salesul palcoscenicoNatalino Balassocon il suo nuovospettacolo

di Laura Organte

36 Mondo scuola3636 Mondo scuola12 Mondo scuola

“L’acqua è vita, e i Consorzi di bonifi ca che che ogni giorno la-vorano per garantire la sicurezza

del territorio si impegnano affi nché i ra-gazzi e i bambini conoscano la ricchezza di questa risorsa e l’importanza della sua tutela”. Con queste parole il presidente del Consorzio Bacchiglione, Eugenio Zaggia ha dato il via alla premiazione del concorso per le scuole “Colori e voci dell’acqua” all’impianto idrovoro di Santa Margherita di Codevigo. “Il concorso”, organizzato dai Consorzi di Bonifi ca Adige Euganeo e Bacchiglione, in collaborazio-ne con Legambiente (Circoli di Piove di Sacco, Padova ed Este) e con il Centro di Educazione Ambientale della Saccisica “P. Borella” ”si è concluso con un ottimo risultato, sia in termini di partecipazione che di qualità dei lavori presentati” – ha

continuato il presidente.40 scuole del territorio coinvolte in

un progetto di educazione ambientale che ha visto più di 1000 bambini e ragazzi, sotto la guida di 50 insegnanti, lavorare durante l’anno scola-stico intorno al tema dell’acqua realiz-zando visite guidate presso l’Oasi di Ca’ di Mezzo (Codevigo) e gli impianti idrovo-ri dei comprensori Bacchiglione ed Adige Euganeo, approfondimenti in classe con esperti, esperimenti e rilievi in esterno.

Obiettivo fi nale la produzione di vi-deo, disegni, modellini, rilievi, poesie, storie che parlassero dell’acqua e della sua presenza nel territori. Più di 30 i progetti fi nali presentati ed esposti oggi

all’interno del Museo delle Idrovore, tra i quali sono stati scelti i tre fi nalisti ed i premi fi nali.

Il primo premio del valore di 1000 euro in materiale scolastico è andato alla

Scuola primaria di Ar-zerello, per il progetto “ Il fi ume dei ricordi...i ricordi del fi ume”; il secondo premio (del valore di 900 euro) è stato vinto dalla Scuo-

la secondaria di primo grado “G. Galilei” di Chioggia con il progetto “Alla scoperta dell’ambiente e del paesaggio della boni-fi ca nel territorio di Chioggia”, mentre la scuola Scuola secondaria di secondo grado I.T.G Belzoni di Padova si è aggiu-dicata il terzo premio di 800� per la rea-lizzazione del sito web belzonianamente.

wordpress.com.“Un progetto” - ha ricordato il Presi-

dente del Consorzio Adige Euganeo Anto-nio Salvan – che intendiamo continuare ed allargare anche agli altri Consorzi- per-ché crediamo molto nel lavoro di educa-zione al rispetto e alla tutela del territorio svolto dagli insegnanti nelle scuole.

La mattinata, che ha visto la partecipa-zione di moltissimi studenti e insegnanti è iniziata con l’ac-censione dei motori delle pompe idrovore risalenti agli anni ‘30 e con una visita guidata che ha portato tutti i visitatori alla scoperta del mondo della bonifi ca di ieri e di oggi.

In questa giornata di festa, che non si

è voluta sospendere proprio per ribadire la necessità di continuare a lavorare insieme tra enti nella formazione e nell’educazio-ne, si è tenuto un lungo e commovente minuto di silenzio per Melissa e le ragaz-ze ferite nel vergognoso attentato che ha colpito l’istituto Morvillo – Falcone di Brindisi. “Continuiamo con i nostri

lavori“ ha sottolinea-to Paola Fontana di Legambiente Scuola e Formazione – di-cendo con i fatti che la scuola è uno spazio importante, da curare

e far crescere, e che le associazioni che sono qui oggi e i Consorzi di Bonifi ca con-tinueranno ad investirci e a crederci. Con questo minuto di silenzio vogliamo dire no a qualsiasi forma di violenza!”.

Il concorso il collaborazione con Legambienteha appassionato studenti di ogni età e scuola

Iniziativa dei Consorzi di Bonifi ca Coinvolti oltre mille ragazzi di 40 scuole

Acqua, voci e coloriper un bene prezioso

I ragazzi delle scuole premiate a Santa Margherita di Codevigo

Al terzo postogli studenti dell’istituto Belzoni di Padovaper il sito internet

Primo premio alla primaria di Arzerello (Piove) il secondo alle medie di Chioggia

di Manuel Glauco Matetich

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Page 39: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

13Cultura provinciale

Con l’arrivo dell’estate i giardini cittadini tornano ad ospitare iniziative, rasse-gne, spettacoli e concerti che animano

le serate estive sotto le stelle. Meta privile-giata di chi resta in città è ormai da qualche anno l’Arena Romana con la sua kermesse, che si riconferma come il più lungo ed ar-ticolato contenitore di eventi culturali della città, con spettacoli teatrali, musicali e com’è consuetudine, cinema-tografi ci. Imperdibili e variagate saranno le pro-poste culturali, con un programma che si pro-trae fi no a settembre, all’insegna della qualità, nella location “open air” del sito monumen-tale più suggestivo della città, l’Arena Roma-na e nel riscoperto Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann. Una tradizione che si rinnova grazie al lavoro dell’Ass. Promovies che ha come sempre accuratamente selezionato le migliori pellicole della stagione: dai fi lm vincitori ai Festival, alle opere più ricercate

e d’autore senza dimenticare le commedie ed il cinema italiano. Ancora una volta il pro-gramma estivo di “Arena Romana Estate” si presenta come un contenitore culturale a disposizione della città, in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze di tutti.

Il Cinema all’aperto su grande scher-mo sarà come sempre grande protagonista in Arena. La selezione è accurata con un

programma tutto da seguire: verranno presentate le opere selezionate ai festival internazionali e pre-miate alla notte degli Oscar, i titoli d’essai

e le proposte d’autore, i grandi fi lm della stagione, dalle commedie ai fi lm d’azione e di genere, fi no alle ultimissime novità in prima visione. Non mancheranno le serate speciali con anteprime, incontri con registi e maratone con proiezioni non-stop dal tra-monto all’alba. Un’occasione per recuperare tutti i titoli che durante i mesi invernali ci si è

lasciati sfuggire, in un’atmosfera suggestiva e unica.

Tra le serate da non perdere l’omaggio alla splendida e indimenticabile Marilyn Mon-roe a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in programma per il 5 agosto e, come ormai da tradizione, il 14 agosto torna la 17° Marato-na Cinematografi ca di Ferragosto.

Ma non c’è solo il cinema: venerdì 20 luglio ad animare la serata ci sarà uno dei comici più amati dai veneti – e non solo, Natalino balasso, in scena con “Stand Up Ba-lasso”, uno spettacolo da stand up comedian americano anni ’70, senza fronzoli.

Il comico di Porto Tolle raccoglie in que-sto spettacolo pezzi, monologhi e tirate co-miche dei suoi ultimi 10 anni sui palcoscenici di tutt’Italia: dallo spettacolo “Ercole in Po-lesine” (del 2004) con l’irresistibile lettura dell’«Odissea» , allo spettacolo “La tosa e lo storione” (del 2007), con il pezzo cult del ritorno sulla terra (in Polesine) di San Pietro e Cristo, e fi no all’ormai celebre monologo scioglilingua sulla differenza tra i “sumeri se-miti” e i “sumeri non semiti”, la risata è as-sicurata. Non c’è nessun fi lo conduttore, non c’è una storia, c’è tanta comicità, si tratta infatti di uno spettacolo “da ridere”.

All’Arena Romana i migliori fi lm della stagione, con anteprimee serate speciali monografi che

Le proposte Dal cinema al teatro, il programma di appuntamenti fi no a settembre

A Padova lunga estate di eventi

Natalino Balasso sarà a Padova il 20 luglio

Nuovo allestimento per le sale egizie dei Musei civici patavini: numerosi oggetti in precedenza conservati nei

depositi sono ora esposti in vetrina, nuovi e aggiornati sono gli apparati didascalici e i pannelli esplicativi. Ma la vera novità è l’apparato multimediale dedicato alla fi gura di Giovanni Battista Belzoni, famoso cittadino padovano, cui si devono le più importanti scoperte nelle terre d’Egitto, allestito grazie al contiributo del Lions Club. Attraverso un monitor touch-screen, è possibile al visitatore addentrarsi nei segreti delle esplorazioni di Belzoni in Egitto e in Nubia, un mondo che all’inizio dell’Ottocento era ancora in gran parte sconosciuto agli Europei. Inoltre, è pos-sibile leggere i carteggi di Belzoni con la sua famiglia e con le autorità, anche padovane, e scorrere le pagine del Narrative, opera da lui scritta e pubblicata nel 1820 a Londra, e sfogliarne i disegni che la corredavano.

MUSEI CIVICI

L.O.

Cambiano voltole sale egizie

Il museo degli Eremitani

L’iniziativa. L’obiettivo è far rinascere uno dei simboli della città medievale

Cinquantamila fi rme per salvare il Ca-stello Carrarese: Padova chiama a rac-colta i suoi cittadini per far rinascere

uno dei simboli della Padova medievale, attraverso l’ormai celebre iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano, “I Luoghi del cuore”.

Nell’ambito del censimento nazionale promosso ogni anno per segnalare un luogo unico a cui si tiene particolarmente, che si vuole vedere protetto e tutelato per sem-pre, Fai-Delegazione di Padova e l’Assesso-rato alla Cultura hanno ritenuto di attivare una grande raccolta fi rme per un bene forte-mente evocativo e simbolico ed espressivo dell’identità più profonda della nostra città come il Castello Carrarese.

Fatta costruire nel 1374 dal principe di Padova Francesco settimo dei Carrara, la struttura difensiva perse il suo valore stra-tegico durante il dominio della Repubblica di Venezia, e fu impiegata, nelle epoche successive, per diversi usi (osservatorio astronomico, prigione, ecc.).

In particolare il Castello ha avuto fun-zione di prigione fi no al secondo dopoguer-ra e tuttora l’Amministrazione carceraria padovana ha alcuni uffi ci in piazza Castel-lo. Attualmente si trova in fase di risana-mento, sia della struttura esterna che degli

affreschi interni: l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Fai di Padova congiuntamente all’assessorato alla cultura è proprio quello di riuscire ad ottenere un fi nanziamento per il restauro degli affreschi della Sala del Ve-lario, un’importante tassello dell’intervento complessivo di recupero della struttura.

Per raggiungere i primi posti della clas-sifi ca e ottenere un fi nanziamento cospicuo da Banca Intesa San Paolo – partnership Fai nell’iniziativa – si dovranno però racco-

gliere almeno 50-60mila fi rme. L’appello, dunque, è quello di dare il proprio contri-buto seguendo le istruzioni che vengono fornite dal sito www.iluoghidelcuore.it.

Un passo verso il riappropriarsi della città di uno dei suoi luoghi simbolo, che potrà diventare, una volta terminati i lavori di restauro, un’importante polo culturale cittadino attraverso una serie di progetti ed iniziative pensate per far vivere nuovamen-te i suoi spazi dai padovani.

Castello Carrarese di Padova“luogo del cuore” da salvare

L’imponente complesso del Castello Carrarese in centro città

L.O.

EVENTI E MOSTRE

STORIE DI JAZZ A VILLA BARBIERIQuarta edizione per la rassegna Storie di jazz - notti d’estate: tutti i giovedì sera fi no al 26 luglio nel giardino estivo di Villa Barbieri, dal jazz alla musica soul, dal gospel alla bossa nova, dal tango argentino al fl amenco, otto appuntamenti da non perdere con spettacoli di musica e danza ad ingresso gratuito. Storie di jazz propone un cartellone, curato dal direttore artistico Maurizio Camardi, con spettacoli che spaziano da un genere all’altro incontrando il gusto di ogni tipo di pubblico, portando nel locale padovano sia artisti internazionali sia giovani emergenti.

RASSEGNA “THE LAST TYCOON”Torna con l’estate un altro punto di riferimento per gli amanti del cinema: l’edizione 2012 della rassegna cinematografi ca estiva proposta dal circolo The Last Tycoon, evento dedicato agli appassionati del grande scehrmo più esigenti, che quest’anno avrà luogo nei giardini dell’Istituto Barbarigo. Il programma 2012, sempre essenzial-mente d’essai, spazia con maggiore libertà ideativa, cercando di inquadrare la stagione cinematografi ca appena trascorsa secondo sguardi squisitamente cinefi li. Numerosi e tutti di sicuro successo i titoli in cartellone.

ARTE CONTEMPORANEAAlla Galleria laRinascente, fi no al 26 agosto, in esposi-zione “Città di Padova: presenze dell’arte contempora-nea nel Triveneto”, una mostra che si propone di poter aprire un nuovo fronte dell’ arte contemporanea nel Veneto nel tentativo di far rinascere un percorso nuovo della Triveneta d’Arte che ha visto Padova protagonista dagli anni Venti. L’associazione Città di Padova in fun-zione della sua storicità, ha posto l’istanza e coinvolto la partecipazione degli artisti, trovando motivazione e consenso di adesione.

a cura di Laura Organte

Il 20 luglio salesul palcoscenicoNatalino Balassocon il suo nuovospettacolo

di Laura Organte

12 Mondo scuola

“L’acqua è vita, e i Consorzi di bonifi ca che che ogni giorno la-vorano per garantire la sicurezza

del territorio si impegnano affi nché i ra-gazzi e i bambini conoscano la ricchezza di questa risorsa e l’importanza della sua tutela”. Con queste parole il presidente del Consorzio Bacchiglione, Eugenio Zaggia ha dato il via alla premiazione del concorso per le scuole “Colori e voci dell’acqua” all’impianto idrovoro di Santa Margherita di Codevigo. “Il concorso”, organizzato dai Consorzi di Bonifi ca Adige Euganeo e Bacchiglione, in collaborazio-ne con Legambiente (Circoli di Piove di Sacco, Padova ed Este) e con il Centro di Educazione Ambientale della Saccisica “P. Borella” ”si è concluso con un ottimo risultato, sia in termini di partecipazione che di qualità dei lavori presentati” – ha

continuato il presidente.40 scuole del territorio coinvolte in

un progetto di educazione ambientale che ha visto più di 1000 bambini e ragazzi, sotto la guida di 50 insegnanti, lavorare durante l’anno scola-stico intorno al tema dell’acqua realiz-zando visite guidate presso l’Oasi di Ca’ di Mezzo (Codevigo) e gli impianti idrovo-ri dei comprensori Bacchiglione ed Adige Euganeo, approfondimenti in classe con esperti, esperimenti e rilievi in esterno.

Obiettivo fi nale la produzione di vi-deo, disegni, modellini, rilievi, poesie, storie che parlassero dell’acqua e della sua presenza nel territori. Più di 30 i progetti fi nali presentati ed esposti oggi

all’interno del Museo delle Idrovore, tra i quali sono stati scelti i tre fi nalisti ed i premi fi nali.

Il primo premio del valore di 1000 euro in materiale scolastico è andato alla

Scuola primaria di Ar-zerello, per il progetto “ Il fi ume dei ricordi...i ricordi del fi ume”; il secondo premio (del valore di 900 euro) è stato vinto dalla Scuo-

la secondaria di primo grado “G. Galilei” di Chioggia con il progetto “Alla scoperta dell’ambiente e del paesaggio della boni-fi ca nel territorio di Chioggia”, mentre la scuola Scuola secondaria di secondo grado I.T.G Belzoni di Padova si è aggiu-dicata il terzo premio di 800� per la rea-lizzazione del sito web belzonianamente.

wordpress.com.“Un progetto” - ha ricordato il Presi-

dente del Consorzio Adige Euganeo Anto-nio Salvan – che intendiamo continuare ed allargare anche agli altri Consorzi- per-ché crediamo molto nel lavoro di educa-zione al rispetto e alla tutela del territorio svolto dagli insegnanti nelle scuole.

La mattinata, che ha visto la partecipa-zione di moltissimi studenti e insegnanti è iniziata con l’ac-censione dei motori delle pompe idrovore risalenti agli anni ‘30 e con una visita guidata che ha portato tutti i visitatori alla scoperta del mondo della bonifi ca di ieri e di oggi.

In questa giornata di festa, che non si

è voluta sospendere proprio per ribadire la necessità di continuare a lavorare insieme tra enti nella formazione e nell’educazio-ne, si è tenuto un lungo e commovente minuto di silenzio per Melissa e le ragaz-ze ferite nel vergognoso attentato che ha colpito l’istituto Morvillo – Falcone di Brindisi. “Continuiamo con i nostri

lavori“ ha sottolinea-to Paola Fontana di Legambiente Scuola e Formazione – di-cendo con i fatti che la scuola è uno spazio importante, da curare

e far crescere, e che le associazioni che sono qui oggi e i Consorzi di Bonifi ca con-tinueranno ad investirci e a crederci. Con questo minuto di silenzio vogliamo dire no a qualsiasi forma di violenza!”.

Il concorso il collaborazione con Legambienteha appassionato studenti di ogni età e scuola

Iniziativa dei Consorzi di Bonifi ca Coinvolti oltre mille ragazzi di 40 scuole

Acqua, voci e coloriper un bene prezioso

I ragazzi delle scuole premiate a Santa Margherita di Codevigo

Al terzo postogli studenti dell’istituto Belzoni di Padovaper il sito internet

Primo premio alla primaria di Arzerello (Piove) il secondo alle medie di Chioggia

di Manuel Glauco Matetich

373737Cultura provinciale

Page 40: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

A.A.

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Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA,e i notAi ti invitAnoA pArtecipAre AgLi inconTrigrATuiTi per ricevere risposTe ALLe Tue doMAnde.

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PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI: 800.09.44.64 - www.aism.it

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

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Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO Domenica 29 Luglio 2012

Fiera degli Uccelli36a

E DEGLI ANIMALI DA CORTILE, ACQUATICI, TRAMPOLIERI, UCCELLI DA RI-CHIAMO, CANORI, IBRIDI, ESOTICI, CICOGNE, GRU, PAPPAGALLI E TUCANI

VENERDÌ 27 LUGLIO

SABATO 28 LUGLIO

DOMENICA 29 LUGLIO

LUNEDÌ 30 LUGLIO

MARTEDÌ 31 LUGLIO

Ballo liscio con RENATO E GLI AMICI

Ballo liscio con RENZA GLAMOUR

Ballo liscio con CRISTINA ROCCA

Ballo liscio con I SABIA

Ballo liscio con CHECCO B. BAND

A.S.D. Il Socialeper la Solidarietà

info 334 2966743 - 368 7535075

Ore 6.00 - Apertura giudizio e gara cnora, al pubblico ore 6.30Ore 6.30 - Mercato cani, cuccioli e adulti,

non inferiori a 120 giorni e vaccinati, con box preparatiOre 10.30 - Chiusura gara canoraOre 11.00 - Gara di chioccolo con ricchi premiOre 11.30 - PremiazioniOre 14.30 - Inizio iscrizioni rassegna cinofilaOre 16.00 - Inizio giudizio. Rassegna cinofila.

Al termine the Best Ring d’onore e premiazioneOre 19.00 - Grande spettacolo di FALCONERIAOre 19.30 - Dimostrazione di Karate organizzata dalla ASD C.S.K.S. di S. Angelo

con partecipazione di atleti medagliati in campo nazionale e internazionale con trofeo alla memoria di Simone Furlanetto

SAND GASTRONOMICO dalle ore 19.00

con specialità locali gazebo con stuzzichini e aperitivi bar

frittura di pesce, birreria, gelateriaStand gestiti in collaborazione con

U.S. Santagiolese e parrocchia

Page 42: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

40 Il Veneto in primo piano4040 Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

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Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

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PADOVA

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Page 44: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinioneL’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

Clodovaldo Ruffato

Laura Puppato e Graziano Azzalin

Dario Bond e Davide Bendinelli

“Nessuno dei 170 dipendenti occupati perderà il posto di lavoro”

42 Voci da palazzo4242 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Fino a pochi anni fa era quasi un’uto-pia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare

un periodo di vacanza con gli amici a quat-tro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affi tto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane signifi cava drib-blare una serie infi nita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere diffi col-tà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani.

Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone fi nora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un trat-to di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ov-viamente a condizioni ben precise, affi nché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stan-do alle reazioni dei clienti l’iniziativa fun-ziona, basta solamente rispettare le regole fi ssate dai gestori affi nché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fi siologici ed essere pronti ad in-tervenire tempestivamente. In acqua posso-no entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,

la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

di Nicola Stievano

In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe

I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli

Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi

Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani

molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli

animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi”

Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fi ne maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dal-le 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani an-che un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i pa-droni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mam-ma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori - per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un conte-sto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info [email protected]

NEWS

A MartellagoLA PRIMA PISCINA ESTERNA PER CANI

A.A.

Page 45: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

Clodovaldo Ruffato

Laura Puppato e Graziano Azzalin

Dario Bond e Davide Bendinelli

“Nessuno dei 170 dipendenti occupati perderà il posto di lavoro”

10 Intorno a noi

Fino a pochi anni fa era quasi un’uto-pia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare

un periodo di vacanza con gli amici a quat-tro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affi tto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane signifi cava drib-blare una serie infi nita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere diffi col-tà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani.

Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone fi nora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un trat-to di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ov-viamente a condizioni ben precise, affi nché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stan-do alle reazioni dei clienti l’iniziativa fun-ziona, basta solamente rispettare le regole fi ssate dai gestori affi nché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fi siologici ed essere pronti ad in-tervenire tempestivamente. In acqua posso-no entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,

la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

di Nicola Stievano

In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe

I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli

Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi

Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani

molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli

animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi”

Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fi ne maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dal-le 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani an-che un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i pa-droni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mam-ma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori - per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un conte-sto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info [email protected]

NEWS

A MartellagoLA PRIMA PISCINA ESTERNA PER CANI

A.A.

434343Intorno a noi

COMUNE DI MARTELLAGO

Fiera affiliata all’A.O.R.f.u. F.I.M.O.V. aderente al Trofeo Regionale Venetocon il patrocinio del Comune di Martellago e della Provincia di Venezia

TRENOLocalità raggiungibile a mezzo:

(Linea Venezia - Trento)

Linea Venezia - NoaleAUTOBUS

47a

5 AGOSTO 2012

COMUNE DI MARTELLAGO PATROCINIOPROVINCIA DI VENEZIA

APERTURA ORE 5.00UCCELLI CANORI - IBRIDI - DA RICHIAMO MOSTRA ANIMALI DA CORTILE - ACQUATICI STRUZZI - FAGIANI - COLOMBI - PAVONI ESPOSIZIONE RAZZE EQUINECAVALLI - PONY - ASINELLIMOSTRA CAVALLI TPR (in collaborazione conAssociazione Allevatori Provincia di Venezia)RASSEGNA CINOFILAMOSTRA ANIMALI - UCCELLI ESOTICI GRU (varie specie) - CICOGNEPAPPAGALLI - LAMA - TARTARUGHE MOSTRA RAPACI DIURNI E NOTTURNIMOSTRA FILATELICA “I SIGNORI DELL’ARIA”

DALLE TRASMISSIONI TELEVISIVEPIÚ IMPORTANTI DELL’ANNO

RITORNA, ANCORA TRA NOI, FRANCOE LE SUE GAZZE GIOCHERELLONE.

ORE 17.00SPETTACOLO ACROBATICO

CON CAVALLI DA SELLA

RASSEGNA CINOFILAORE 14.00 - ISCRIZIONI

ORE 16.00 INIZIO GIUDIZIAL TERMINE PREMIAZIONI

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A:MAERNEFIERE 30030 MAERNE / VENEZIA

TEL. 041 90  60 25 - TEL. 041 64  01 94TEL. 334 33 61 530 - TEL. FAX SEDE 041 50 30 089www.maernefiere.it     e-mail: [email protected]

5 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 2012

[email protected]

Page 46: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

44 Cultura veneta4444 Cultura veneta

Page 47: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

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modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

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sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

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Page 51: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

Chiusuredi ospedali, riforma delleULSS e medicinadel territorio

www.lapiazzaweb.itPeriodico d’informazione locale. Anno XIX n.71 www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

continua a pag. 14-16-17

Sì, viaggiare

Passi il controllo all’aeroporto di Arlanda e ti trovi di fronte le gigantografi e di Greta Garbo, Alfred Nobel, Ingmar Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgogliosa di presentare il meglio

di sè, anche se per effetto di quel concetto di democrazia davve-ro “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa.

Stoccolma, ora c’è più gusto

Il sogno di Icaro, la danza in verticale

Rendez vous

pagg. 6-7

Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge

Luoghi da scoprire

pag. 12

Maurizio Galimberti, frammenti d’autore

Arte

pag. 8-9

Il consiglio regionale ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto. Ancora non si conoscono gli ospedali a rischio chiusura

alle pagg. 3-4-5

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di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta a ridurre il numero degli ospedali e dei posti letto e a potenziare la rete territoriale, facendo perno sui distretti (uno ogni 100 mila abitanti, fatte salve le specifi cità territoriali), sui medici di base associati in gruppo e su nuove strutture residenziali (ospedali di comunità, hospice, Rsa, centri diurni, comunità…).

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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille (l’indice nazionale è 4), quelli per riabilitazione e lungodegenza saran-no 0,5 ogni mille abitanti e si individua un nuovo parametro di 1,2 posti letto ogni mille abitanti da ricavare in nuove strutture intermedie extraospedalie-re. Le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica

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di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta a ridurre il numero degli ospedali e dei posti letto e a potenziare la rete territoriale, facendo perno sui distretti (uno ogni 100 mila abitanti, fatte salve le specifi cità territoriali), sui medici di base associati in gruppo e su nuove strutture residenziali (ospedali di comunità, hospice, Rsa, centri diurni, comunità…).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille (l’indice nazionale è 4), quelli per riabilitazione e lungodegenza saran-no 0,5 ogni mille abitanti e si individua un nuovo parametro di 1,2 posti letto ogni mille abitanti da ricavare in nuove strutture intermedie extraospedalie-re. Le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica

rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità,

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Tra le novità del nuovo piano anche diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

sume anche la responsabilità di coordinare i servizi sanitari territoriali, l’obbligo della trasparenza di bilancio per le Ulss e tutti gli

enti accreditati che godano dei fi nanzia-menti regionali.

Novità anche per la nomina dei prima-ri: i direttori generali dovranno rendere

pubbliche le motivazioni di tali nomine e a fi ne incarico il loro operato dovrà essere valutato in base alle prestazioni erogate,

avranno invece, di norma, una dimensione sovraziendale. Secondo le indicazioni del piano, particolare riconoscimento è garan-tito a quei “presidi di rete” che sono punti di riferimento anche per pazienti delle re-gioni confi nanti, come ad esempio Feltre. Si compone così una rete ospedaliera su due livelli che verrà integrata da strutture “monospecialistiche per acuti”, che po-tranno essere anche a gestione totalmente privata.

Si prevede, in sintesi, di ridurre le 21 aziende sanitarie territoriali attuali sulla base di un bacino di utenza ideale compre-so tra 200-300 mila abitanti (fatte salve le specifi cità territoriali di montagna, laguna e Polesine).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

>> Sanità

Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille mentre l’indice nazionale è 4

continua alla pag. seguente

Voto contrario sul Piano sociosanitario del gruppo Pd in consiglio, “piano il quale - ha precisato la capogruppo Laura Puppato - è decisamente caratterizzato da “luci e ombre”. I motivi delle perplessità del Pd - ha spiegato la capogrup-

po - risiedono, anzitutto, nella mancanza di coraggio nell’identifi cazione dei livelli essenziali di assistenza sociale sui quali parametrare i servizi sul territorio”. “Un altro aspetto grave - ha aggiunto - riguarda l’abdicazione al ricorso all’addizionale Irpef, che sarebbe stato necessario proprio per contribuire alla realizzazione di servizi sociali più aderenti alle esigenze della popolazione e alle particolari esigenze delle varie aree del Veneto. Sono molto limitate le risorse per la prevenzione e assai scar-no il capitolo relativo ai modi per superare le liste d’attesa che, in tal modo, rimane un problema ancora tutto da affrontare”. Sul problema è tornato anche Gustavo Franchetto capogruppo dell’Idv “Il nodo più complesso - ha affermato - rimane quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche, lunghissime nelle strutture pubbliche, brevissime in quelle private, e delle liste d’attesa per accedere ai centri che accolgono i cittadini affetti da malattie invalidanti come l’Alzheimer”. “Di questi problemi e delle proposte per risolverli - ha aggiunto - nel piano non ci sono tracce apprezzabili”.

Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) ha criticato anche i metodi usati per ridisegnare la sanità: “Al centro della discussione sul piano non ci sono stati i cittadini e il miglioramento dei servizi - ha detto Pettenò - ma solo la gestione del potere in un settore che vale 8,6 milioni di euro. In questo piano è mancato il coraggio della classe politica veneta, che non ha saputo tagliare burocrazia e migliorare i servizi”

CHI BOCCIA IL PIANO

di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta

Chiusure di ospedali, Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss riforma delle Ulss e medicina del territorioe medicina del territorio

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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto

rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garantendo tutte le specialità di base e di media intensità,

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diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

AttualitàAttualità44

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

Questo piano, secondo molti, porta con sé una debolezza cronica, ovvero la massima incertezza su chi, come e con quali strategie guiderà d’ora in avanti l’intera macchina.

Una maggiore integrazione socio sanitaria se l’aspettava anche il Ministro alla sanità Renato Balduzzi che non ha nascosto le sue perplessità. “Solo la gestione integrata dei servizi – ha sottolineato il Ministro – è in grado di far vincere la partita specialmente in relazione a categorie particolari come quelle degli anziani e dei disabili”. L’invito del Ministro, poi, in merito agli ospedali è a riqualifi care i servizi sulla base dell’effi cienza e della capacità di spesa: “Se ci sono strutture che non hanno le caratteristiche tali per essere ospedali non devono essere mantenute così come sono. Si tratta di trasformare i posti letto per acuti in altro”.

Dal canto suo Balduzzi assicura altri tagli ai trasferimenti in campo sanitario anche se non sono ancora stati quantifi cati.

IL MINISTRO:” MI ASPETTAVO DI PIÙ”alla valorizzazione dei collaboratori, alla soddisfazione degli utenti e al rispetto dei vincoli di budget.

L’attuazione del piano è ora affi dato alla schede di programmazione ospedaliere e territoriali, che dovranno indicare, azien-da per azienda, numero e organizzazione dei presidi, specialità, reparti, posti letto, day-hospital, strutture intermedie e servizi ambulatoriali. La Giunta dovrà presentare le schede entro gennaio 2013 e sottoporle al parere obbligatorio e vincolante della com-missione, che avrà quindi ampio margine di intervento.

In sede di votazione del nuovo Piano l’aula ha approvato a larga maggioranza

un ordine del giorno ‘bipartisan’, primo fi rmatario Claudio Sinigaglia, che impegna la Giunta a mettere a punto un cronopro-gramma per realizzare e fi nanziare il nuovo ospedale di Padova. E Zaia ha assicurato che si tratta di un progetto sul quale “que-sta amministrazione - ha detto - ha deciso di procedere con chiarezza”, senza demo-nizzare la scelta del project fi nancing. Per fi nanziare la realizzazione del nuovo po-liclinico universitario, al quale - secondo il presidente del Veneto - dovrà affi ancarsi in futuro anche il campus universitario, si farà ricorso in parte alla fi nanza di progetto e in parte a un mix di fondi propri della Regione.

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AttualitàAttualità 55

Tra le novità del nuovo piano anche diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

sume anche la responsabilità di coordinare i servizi sanitari territoriali, l’obbligo della trasparenza di bilancio per le Ulss e tutti gli

enti accreditati che godano dei fi nanzia-menti regionali.

Novità anche per la nomina dei prima-ri: i direttori generali dovranno rendere

pubbliche le motivazioni di tali nomine e a fi ne incarico il loro operato dovrà essere valutato in base alle prestazioni erogate,

avranno invece, di norma, una dimensione sovraziendale. Secondo le indicazioni del piano, particolare riconoscimento è garan-tito a quei “presidi di rete” che sono punti di riferimento anche per pazienti delle re-gioni confi nanti, come ad esempio Feltre. Si compone così una rete ospedaliera su due livelli che verrà integrata da strutture “monospecialistiche per acuti”, che po-tranno essere anche a gestione totalmente privata.

Si prevede, in sintesi, di ridurre le 21 aziende sanitarie territoriali attuali sulla base di un bacino di utenza ideale compre-so tra 200-300 mila abitanti (fatte salve le specifi cità territoriali di montagna, laguna e Polesine).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille mentre l’indice nazionale è 4

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Voto contrario sul Piano sociosanitario del gruppo Pd in consiglio, “piano il quale - ha precisato la capogruppo Laura Puppato - è decisamente caratterizzato da “luci e ombre”. I motivi delle perplessità del Pd - ha spiegato la capogrup-

po - risiedono, anzitutto, nella mancanza di coraggio nell’identifi cazione dei livelli essenziali di assistenza sociale sui quali parametrare i servizi sul territorio”. “Un altro aspetto grave - ha aggiunto - riguarda l’abdicazione al ricorso all’addizionale Irpef, che sarebbe stato necessario proprio per contribuire alla realizzazione di servizi sociali più aderenti alle esigenze della popolazione e alle particolari esigenze delle varie aree del Veneto. Sono molto limitate le risorse per la prevenzione e assai scar-no il capitolo relativo ai modi per superare le liste d’attesa che, in tal modo, rimane un problema ancora tutto da affrontare”. Sul problema è tornato anche Gustavo Franchetto capogruppo dell’Idv “Il nodo più complesso - ha affermato - rimane quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche, lunghissime nelle strutture pubbliche, brevissime in quelle private, e delle liste d’attesa per accedere ai centri che accolgono i cittadini affetti da malattie invalidanti come l’Alzheimer”. “Di questi problemi e delle proposte per risolverli - ha aggiunto - nel piano non ci sono tracce apprezzabili”.

Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) ha criticato anche i metodi usati per ridisegnare la sanità: “Al centro della discussione sul piano non ci sono stati i cittadini e il miglioramento dei servizi - ha detto Pettenò - ma solo la gestione del potere in un settore che vale 8,6 milioni di euro. In questo piano è mancato il coraggio della classe politica veneta, che non ha saputo tagliare burocrazia e migliorare i servizi”

CHI BOCCIA IL PIANO

segue dalla pagina precedente

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

>> Sanità

Questo piano, secondo molti, porta con sé una debolezza cronica, ovvero la massima incertezza su chi, come e con quali strategie guiderà d’ora in avanti l’intera macchina.

Una maggiore integrazione socio sanitaria se l’aspettava anche il Ministro alla sanità Renato Balduzzi che non ha nascosto le sue perplessità. “Solo la gestione integrata dei servizi – ha sottolineato il Ministro – è in grado di far vincere la partita specialmente in relazione a categorie particolari come quelle degli anziani e dei disabili”. L’invito del Ministro, poi, in merito agli ospedali è a riqualifi care i servizi sulla base dell’effi cienza e della capacità di spesa: “Se ci sono strutture che non hanno le caratteristiche tali per essere ospedali non devono essere mantenute così come sono. Si tratta di trasformare i posti letto per acuti in altro”.

Dal canto suo Balduzzi assicura altri tagli ai trasferimenti in campo sanitario anche se non sono ancora stati quantifi cati.

IL MINISTRO:” MI ASPETTAVO DI PIÙ”alla valorizzazione dei collaboratori, alla soddisfazione degli utenti e al rispetto dei vincoli di budget.

L’attuazione del piano è ora affi dato alla schede di programmazione ospedaliere e territoriali, che dovranno indicare, azien-da per azienda, numero e organizzazione dei presidi, specialità, reparti, posti letto, day-hospital, strutture intermedie e servizi ambulatoriali. La Giunta dovrà presentare le schede entro gennaio 2013 e sottoporle al parere obbligatorio e vincolante della com-missione, che avrà quindi ampio margine di intervento.

In sede di votazione del nuovo Piano l’aula ha approvato a larga maggioranza

un ordine del giorno ‘bipartisan’, primo fi rmatario Claudio Sinigaglia, che impegna la Giunta a mettere a punto un cronopro-gramma per realizzare e fi nanziare il nuovo ospedale di Padova. E Zaia ha assicurato che si tratta di un progetto sul quale “que-sta amministrazione - ha detto - ha deciso di procedere con chiarezza”, senza demo-nizzare la scelta del project fi nancing. Per fi nanziare la realizzazione del nuovo po-liclinico universitario, al quale - secondo il presidente del Veneto - dovrà affi ancarsi in futuro anche il campus universitario, si farà ricorso in parte alla fi nanza di progetto e in parte a un mix di fondi propri della Regione.

Page 56: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

Rendez vousRendez vous66

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-tonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e rifl essioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati uffi cialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, signifi ca ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografi a. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifi ci rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità, dell’aspetto acustico dello spazio. Marco suona sempre davanti all’architettura su cui facciamo la performance e l’archittettura assorbe lo spazio e lo rilancia. Perciò

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono fi nestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profi lo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confi ni dei luoghi”.

E’ riduttivo dire che la vostra è un po’ una di-sciplina artistico-sportiva che ricorda anche l’arte circense?

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul signifi cato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fi ne. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca e affrontiamo tematiche che nulla hanno a che spartire con la tecnica”.

Ma come è iniziata questa avventura? Ha avuto

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento. Non esistono scuole di danza verticale. Nel mondo esistono compagnie e artisti che la praticano e ognuno

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfi da alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

>> Intervista a Wanda Moretti

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

Foto tratte dal sito www.ilposto.org

produce delle cose che ha nel cuore e nella testa.C’è chi si riferisce di più ad aspetti acrobatici, chi si ri-

ferisce ad ambiti d’arte contemporanea, in America c’è un fi lone, oppure ci sono compagnie outsider come le Cirque du Solei, che usa il verticale per raccontare una fi aba che sappia meravigliare gli occhi con magie prodotte grazie a giochi di luci, proiezioni, costumi e altro.

Diciamo che la danza verticale ha degli sperimentatori nel mondo, in Italia c’è la nostra compagnia”.

E’ dunque una pioniera di questa bellissima arte in sospensione, o sbaglio?

“Si può dire di sì. E’una storia lunga. Io danzavo e per caso ho incontrato degli artisti con cui ho fatto delle perfor-mance particolari. Lavorai con un’attrice che recitava sul palcoscenico di un teatro mentre io danzavo sospesa su di una grossa ragnatela in corda che stava tra lo spettatore e il palco. Ero una sorta di fi ltro in controluce, affascinante! Anni dopo lavorai alla Biennale con Jana Sterbak un’arti-sta canadese che aveva bisogno di una performance per la sua opera Remote Control: grandi crinoline di metallo molto alte che lei muoveva con telecomando mentre io stavo sospesa. Grazie a queste esperienze artistiche ho sperimentato il lavoro in sospensione, ballavo senza pog-giare i piedi. Queste cose mi piacevano sempre di più, fi nché non è arrivato il momento determinante che mi ha fatto decidere defi nitivamente di dedicarmi solo a questo. Durante un festival di poesia, lavorai come performer con Alda Merini e lei mi ha detto: “Io ho tutto un mondo pa-rallelo, il mio mondo parallelo non ha i piedi qua, non ha lo stesso orizzonte”. Questo mi ha convinta e non sono più tornata a terra. Mi sono innamorata completamente di questo Icaro che è in noi e non ho più lavorato come danzatrice tradizionale. Ho continuato il lavoro in parete sviluppando moltissimo la mia ricerca: dall’uso della corda corta al lavoro su corda lunghissima, da un lavoro molto piccolo a un lavoro nell’archittettura e agli spazi grandi”.

Condurre una compagnia con queste caratteristi-che non deve essere facile.

“Si, mi occupo di molte cose. La compagnia è com-posta da me e Marco Castelli, e dalle due ballerine Elena Annovi e Simona Forlani. I danzatori li formo personal-mente e appositamente per le coreografi e che realizzo. Mi occupo della loro sicurezza grazie ad un brevetto specifi co legato a montaggio di lavori temporaneamente in quota che ho ottenuto appositamente per occuparmi di ancorag-gi e scelgliere dove posizionare le corde sui monumenti e come farlo. Inoltre, siccome spesso ci esibiamo su mo-numenti storici mi occupo dei rapporti non sempre facili con la Sovrintendenza per la tute-la dei beni culturali che deve rilasciare i nulla osta”.

Poi però la parte arti-stico-creativa la ripaga di tutto!

“Naturalmente. Il mio lavoro parte sempre dallo spa-zio: studio le architetture e gli edifi ci, un po’ entro nel con-testo delle città in cui ci esibiamo, nell’identità dei luoghi.

Lavoriamo sempre per commissione: ci chiamano gli organizzatori di un festival e ci indicano il luogo dove vor-rebbero che facessimo lo spettacolo. Nella maggior parte dei casi le performance sono site-specifi c, cioè vengono riadattate nel luogo stesso in cui andiamo in scena. Noi

Ognuno produce delle cose che ha nel cuore e nella testa

continua dalla pagina precedente

facciamo due giorni di residenza nei luoghi, valutiamo le variabili e adattiamo i pezzi coreografi ci, li riprovia-mo, togliamo qualcosa e allunghiamo qualcos’altro. Cerchiamo, cioè, di entrare in un luogo adattando tutto”.

Dal punto di vista artistico da dove le ven-gano le idee?

“L’ultimo spettaco-lo, Atto Bianco, nasce a partire da un pensiero sui migranti, un pensiero lon-tano. La mia idea era quel-

la della migrazione e di come mettere insieme l’identità dei luoghi e invece l’indole delle persone di andare altrove, di muoversi, di spostarsi. Per arrivare oggi, a distanza di quasi un anno (perché questo è un work in progress iniziato quasi un anno fa) a rifl ettere sul tema di un’arca là dove le architetture su cui saliamo e dan-ziamo rappresentano delle arche che sono chiuse per-ché l’archittettura è un’imposizione dal punto di vista

del movimento, l’arca è chiusa perché non accetta più migranti: chi c’è c’è, chi è dentro è dentro, chi è fuori re-sterà fuori. Ci sono poi temi legati all’ambiente, c’è un diluvio che è legato a ciò che succede oggi all’ambiente. Spero che ad ottobre avrò terminato quest’esplorazione per presentare il lavoro in forma compiuta”.

Quali sono le piazze che vi hanno visto protago-nisti e vi attendono a breve?

“La nostra Compagnia è l’unica in Italia ad essersi specializzata in progetti site specifi c di spettacolo in relazione alle architetture e allo spazio urbano, ed è proprio per questa caratteristica che da molti anni la nostra attività si sviluppa anche all’estero. Siamo ap-pena tornati da Zagabria dove eravamo in programma al Festival Internazionale di Zagabria il 31 maggio. Fin dal 2005 abbiamo realizzato spettacoli e workshop all’estero incrociando la collaborazione tra Festival e Istituti di Cultura Italiani. In particolare quest’anno fa-remo uno spettacolo in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Bangkok il 28 e 29 luglio, parteciperemo con lo spettacolo agli eventi previsti per Maribor Capitale Eu-

La danza verticale e’ armonia poetica di suono movimento e architettura

ropea della Cultura 2012 come rappresentanza per l’Italia nel mese di agosto. Faremo un altro spettacolo in Grecia il 20 settembre, dove la nostra danza verticale sarà sulla magnifi ca White Tower al centro di Salonicco per l’apertura del Festival Demetria. Saremo presto anche in Veneto, dove comunque facciamo molti spettacoli, ma la data non è con-fermata ancora”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?“Ne ho tantissimi, ma uno in particolare. Vorrei realiz-

zare delle performance sulle torri dell’acqua. Ho una vera passione per l’archittettura di questi manufatti: non ce n’è uno uguale all’altro e sono utili, servono le città. L’idea di usare la danza verticale come mezzo di arte pubblica, se si può dire, mi piacerebbe, per focalizzare l’attenzione poetica anche nell’utilizzo sociale della performance in re-lazione a queste torri dell’acqua. Ho moltissime foto di torri dell’acqua del Veneto. Vorrei realizzare un itinerario, una performance che si dislocasse sulle 7 province nell’arco di una stagione”.

Chissà, forse è più facile realizzare i sogni per chi è abituato al volo!

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Rendez vousRendez vous 77

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-tonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e rifl essioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati uffi cialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, signifi ca ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografi a. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifi ci rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità, dell’aspetto acustico dello spazio. Marco suona sempre davanti all’architettura su cui facciamo la performance e l’archittettura assorbe lo spazio e lo rilancia. Perciò

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono fi nestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profi lo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confi ni dei luoghi”.

E’ riduttivo dire che la vostra è un po’ una di-sciplina artistico-sportiva che ricorda anche l’arte circense?

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul signifi cato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fi ne. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca e affrontiamo tematiche che nulla hanno a che spartire con la tecnica”.

Ma come è iniziata questa avventura? Ha avuto

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento. Non esistono scuole di danza verticale. Nel mondo esistono compagnie e artisti che la praticano e ognuno

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfi da alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

Foto tratte dal sito www.ilposto.org

>> Intervista a Wanda Moretti

produce delle cose che ha nel cuore e nella testa.C’è chi si riferisce di più ad aspetti acrobatici, chi si ri-

ferisce ad ambiti d’arte contemporanea, in America c’è un fi lone, oppure ci sono compagnie outsider come le Cirque du Solei, che usa il verticale per raccontare una fi aba che sappia meravigliare gli occhi con magie prodotte grazie a giochi di luci, proiezioni, costumi e altro.

Diciamo che la danza verticale ha degli sperimentatori nel mondo, in Italia c’è la nostra compagnia”.

E’ dunque una pioniera di questa bellissima arte in sospensione, o sbaglio?

“Si può dire di sì. E’una storia lunga. Io danzavo e per caso ho incontrato degli artisti con cui ho fatto delle perfor-mance particolari. Lavorai con un’attrice che recitava sul palcoscenico di un teatro mentre io danzavo sospesa su di una grossa ragnatela in corda che stava tra lo spettatore e il palco. Ero una sorta di fi ltro in controluce, affascinante! Anni dopo lavorai alla Biennale con Jana Sterbak un’arti-sta canadese che aveva bisogno di una performance per la sua opera Remote Control: grandi crinoline di metallo molto alte che lei muoveva con telecomando mentre io stavo sospesa. Grazie a queste esperienze artistiche ho sperimentato il lavoro in sospensione, ballavo senza pog-giare i piedi. Queste cose mi piacevano sempre di più, fi nché non è arrivato il momento determinante che mi ha fatto decidere defi nitivamente di dedicarmi solo a questo. Durante un festival di poesia, lavorai come performer con Alda Merini e lei mi ha detto: “Io ho tutto un mondo pa-rallelo, il mio mondo parallelo non ha i piedi qua, non ha lo stesso orizzonte”. Questo mi ha convinta e non sono più tornata a terra. Mi sono innamorata completamente di questo Icaro che è in noi e non ho più lavorato come danzatrice tradizionale. Ho continuato il lavoro in parete sviluppando moltissimo la mia ricerca: dall’uso della corda corta al lavoro su corda lunghissima, da un lavoro molto piccolo a un lavoro nell’archittettura e agli spazi grandi”.

Condurre una compagnia con queste caratteristi-che non deve essere facile.

“Si, mi occupo di molte cose. La compagnia è com-posta da me e Marco Castelli, e dalle due ballerine Elena Annovi e Simona Forlani. I danzatori li formo personal-mente e appositamente per le coreografi e che realizzo. Mi occupo della loro sicurezza grazie ad un brevetto specifi co legato a montaggio di lavori temporaneamente in quota che ho ottenuto appositamente per occuparmi di ancorag-gi e scelgliere dove posizionare le corde sui monumenti e come farlo. Inoltre, siccome spesso ci esibiamo su mo-numenti storici mi occupo dei rapporti non sempre facili con la Sovrintendenza per la tute-la dei beni culturali che deve rilasciare i nulla osta”.

Poi però la parte arti-stico-creativa la ripaga di tutto!

“Naturalmente. Il mio lavoro parte sempre dallo spa-zio: studio le architetture e gli edifi ci, un po’ entro nel con-testo delle città in cui ci esibiamo, nell’identità dei luoghi.

Lavoriamo sempre per commissione: ci chiamano gli organizzatori di un festival e ci indicano il luogo dove vor-rebbero che facessimo lo spettacolo. Nella maggior parte dei casi le performance sono site-specifi c, cioè vengono riadattate nel luogo stesso in cui andiamo in scena. Noi

Rendez vousRendez vous2020

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architettonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e riflessioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati ufficialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, significa ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografia. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifici rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità,

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono finestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profilo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confini dei luoghi”.

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul significato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fine. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento.

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa tanto da essere ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfida alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

>> Intervista a Wanda Moretti

di Germana Urbani

Compagnia Il Posto/Wanda Moretti + Marco Castelli Small Ensemble -www.ilposto.orgCompagnia Il Posto/Wanda Moretti + Marco Castelli Small Ensemble -www.ilposto.org

Ognuno produce delle cose che ha nel cuore e nella testa

continua dalla pagina precedente

facciamo due giorni di residenza nei luoghi, valutiamo le variabili e adattiamo i pezzi coreografi ci, li riprovia-mo, togliamo qualcosa e allunghiamo qualcos’altro. Cerchiamo, cioè, di entrare in un luogo adattando tutto”.

Dal punto di vista artistico da dove le ven-gano le idee?

“L’ultimo spettaco-lo, Atto Bianco, nasce a partire da un pensiero sui migranti, un pensiero lon-tano. La mia idea era quel-

la della migrazione e di come mettere insieme l’identità dei luoghi e invece l’indole delle persone di andare altrove, di muoversi, di spostarsi. Per arrivare oggi, a distanza di quasi un anno (perché questo è un work in progress iniziato quasi un anno fa) a rifl ettere sul tema di un’arca là dove le architetture su cui saliamo e dan-ziamo rappresentano delle arche che sono chiuse per-ché l’archittettura è un’imposizione dal punto di vista

del movimento, l’arca è chiusa perché non accetta più migranti: chi c’è c’è, chi è dentro è dentro, chi è fuori re-sterà fuori. Ci sono poi temi legati all’ambiente, c’è un diluvio che è legato a ciò che succede oggi all’ambiente. Spero che ad ottobre avrò terminato quest’esplorazione per presentare il lavoro in forma compiuta”.

Quali sono le piazze che vi hanno visto protago-nisti e vi attendono a breve?

“La nostra Compagnia è l’unica in Italia ad essersi specializzata in progetti site specifi c di spettacolo in relazione alle architetture e allo spazio urbano, ed è proprio per questa caratteristica che da molti anni la nostra attività si sviluppa anche all’estero. Siamo ap-pena tornati da Zagabria dove eravamo in programma al Festival Internazionale di Zagabria il 31 maggio. Fin dal 2005 abbiamo realizzato spettacoli e workshop all’estero incrociando la collaborazione tra Festival e Istituti di Cultura Italiani. In particolare quest’anno fa-remo uno spettacolo in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Bangkok il 28 e 29 luglio, parteciperemo con lo spettacolo agli eventi previsti per Maribor Capitale Eu-

La danza verticale e’ armonia poetica di suono movimento e architettura

ropea della Cultura 2012 come rappresentanza per l’Italia nel mese di agosto. Faremo un altro spettacolo in Grecia il 20 settembre, dove la nostra danza verticale sarà sulla magnifi ca White Tower al centro di Salonicco per l’apertura del Festival Demetria. Saremo presto anche in Veneto, dove comunque facciamo molti spettacoli, ma la data non è con-fermata ancora”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?“Ne ho tantissimi, ma uno in particolare. Vorrei realiz-

zare delle performance sulle torri dell’acqua. Ho una vera passione per l’archittettura di questi manufatti: non ce n’è uno uguale all’altro e sono utili, servono le città. L’idea di usare la danza verticale come mezzo di arte pubblica, se si può dire, mi piacerebbe, per focalizzare l’attenzione poetica anche nell’utilizzo sociale della performance in re-lazione a queste torri dell’acqua. Ho moltissime foto di torri dell’acqua del Veneto. Vorrei realizzare un itinerario, una performance che si dislocasse sulle 7 province nell’arco di una stagione”.

Chissà, forse è più facile realizzare i sogni per chi è abituato al volo!

Page 58: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

L’intervistaL’intervista88

fotografi a lasciando l’attività edile. Che fascino riceve dal sistema della Po-

laroid? Cosa vuol dire avere nell’immediato ciò che si decide di fermare nel tempo?

“Essenzialmente vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa ed è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine. Ho svi-luppato un occhio molto forte perché il vedere subito quello che vuoi impressionare fa si che riesci a captare l’angolatura giusta. Guardando subito l’immagine che ho deciso di scattare, ca-pisco se ho fatto bene o male. Imparo ad esse-re molto diretto perché guardando le immagini automaticamente correggo le imperfezioni e la volta dopo miglioro. Effettivamente questo è un grande vantaggio.

Il volume Polaroid Pro Art.Sono gli anni 1994/95, senza dubbio

è un must per gli appassionati di polaroid per le molte informazioni presenti. E’ stato impor-tante perché ho avuto la possibilità di avere materiale da sperimentare e da utilizzare nelle mie ricerche. Inoltre la stima dell’azien-da è stata fondamentale a livello culturale e mentale. Questo volume ha accompagnato il mio agire facendomi conoscere al pubblico e agli appassionati di fotografi a, storicizzando di conseguenza il mio lavoro”.

Che modelli di Polaroid utilizza? Sono originali dell’epoca o del nuovo Impossible Project?

“Utilizzo le fotocamere 600 e la linea Image, Pro e 2. Queste Polaroid integrali che utilizzo non sono più prodotte dal 2008. Utiliz-zo quindi fotocamere di quel periodo o prece-dente avendone molte. Per le pellicole uso sia quelle originali dell’epoca, avendo fatto una

grossa scorta, sia le nuove Impossible Project che dopo alcuni problemi iniziali si sono per-fezionate molto. Con la nascita di Impossible Project sono garantiti ancora ulteriori anni di fotografi a e di ricerca implementando e miglio-rando il sistema Polaroid.

Un mosaico di particolari d’immagini che assemblati forniscono uno spaccato del reale.

I miei mosaici riguardano i soggetti dei ritratti e delle architetture. I ritratti non consi-stono nel fotografare una persona, bensì nel metterla in uno specchio in modo che fra vent’anni rivedendosi si emozioni per il tempo che è passato. Succede anche nella fotografi a tradizionale ma con la mia tecnica, la forza del rapporto 1:1, del macro hanno una compo-nente emotiva per la qualità e la composizione dell’immagine ottenuta sia sulle persone, sia su di me. Una persona è spiazzata nel rivedersi tanto che all’inizio fa fatica a capire perché è diventata così, però successivamente realiz-zando il tutto, si emoziona pensando a come fosse. In sintesi uno specchio. Come affermava Henri Cartier-Bresson: la zanzara pungente che arriva e in un colpo cattura la persona e la invia ai posteri per ulteriori emozioni. Invece le archi-tetture sono molte volte meno Duchampiane ma più cinetiche. Non sono banali perché l’ar-chitettura è affascinante se scattata con rispet-to di te stesso e del paesaggio che fotografi . Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo. In sintesi il concetto consiste nel suonare la musica con lo spazio. Il movimento e il ritmo che ne deriva ha anche affi nità con il ritratto. Ad ogni modo, in tutti i miei progetti è importante la sinergia tra Umberto Boccioni, quindi imprimere agli oggetti linee di forze di-namiche con prolungamenti dei ritmi dove da un punto vai a un altro ossia sali e scendi, con

La mostra da poco conclusa presso lo Spazio Paraggi di Tre-viso, “New York, new works” ottimamente organizzata da Treviso Ricerca Arte, è stata l’occasione per incontrare

Maurizio Galimberti (Como 1956) uno dei maggiori espo-nenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Il suo credo è la tecnica Polaroid che permette quell’istantaneità impossibile con lo sviluppo tradizionale. Il particolare e il det-taglio, che si sviluppano lungo un ipotetico asse del sogget-to prescelto, creano i suoi mosaici nei quali si apprezza una sorta di cineticità che fa muovere lo sguardo dell’osservatore da punti non prefi ssati, ma scelti proprio dall’occhio dell’usufru-itore. Frammenti d’immagine che si ricompongono nello stile Galimberti. A questi, foto Polaroid dipinte si sovrappongono su immagini esistenti come lenti d’ingrandimento atte ad eviden-ziare una nuova realtà.

Gli inizi sono stati nel settore edile di famiglia. Invece, nei primi anni novanta, qual’ è stata la scintilla che ha fatto passare in modo professionale alla fotografi a?

“La scintilla vera e propria parte da una mostra che feci a Vicenza nel 1988 quando incontrai il communication ma-nager di Polaroid, Achille Abramo Saporiti, che m’invitò nella sede aziendale ad Arcisate. Nacque un’amicizia e iniziarono

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid Pro Cam con grandangolo che serviva oltre a un utilizzatore del sistema fotografi co Polaroid, io usavo l’Image, un conoscitore dei cantieri. Di conseguenza come impresario edile andavo benissimo e iniziò questo rapporto. Nel 1991, per questioni amministrative, m’invitarono a diventare fotografo con partita iva. Parlai prima con la mia famiglia e poi con Franco Fontana, che non nasceva fotografo in quanto vendeva mobili fi no a 40 anni, decidendo alla fi ne di passare a tempo pieno alla

Frammenti d’autore>> Intervista a Maurizio Galimberti

continua alla pag. seguente

Da impresario edile è diventato uno dei maggiori esponenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Tutto con la Polaroid

di Alain Chivilò

fotografi a lasciando l’attività edile. grossa scorta, sia le nuove Impossible Project

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

In che cosa consistono i lavori con tecnica Lambda. Può spiegare il processo?

“Partendo dalla foto Polaroid scattata ne esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

forme di stampa alternative, mentre la lambda è più affascinante, oserei dire ruffi ana, per la lu-cidità e trasparenza, dando di conseguenza un maggiore valore alle immagini”.

Tra le varie personalità mondiali foto-grafate, quale le ha dato più fascino nell’atto dello scatto?

“Sono sicuramente i vecchi, le persone an-ziane. Più che uno direi un pool. Norberto Bobbio, Fulvio Branco, Mario Monicelli, Ettore Sottsass, Dario Fo. Persone che mi hanno dato emozione anche per le parole dette durante gli scatti, come per esempio Monicelli che mi chiedeva che cosa cercassi in questo scheletro di uomo vecchio. In-vece trovo banali i calciatori”.

Maurizio Galimberti attuale e futuro: quali nuovi confi ni da esplorare?

“Sto preparando un libro su New York e sull’Italia. Ho anche un progetto futuro per Parigi e sulla valorizzazione dei ritratti eseguiti fi n d’ora. Per quanto riguarda la tecnica è diffi cile stabilire a tavolino dei nuovi modi, perché se ti capita la sen-sazione la segui. In questo lavoro non puoi uscire con un processo mentale prestabilito su quello che dovrai fotografare. Esci libero e quando sei in giro in base all’odore, al rumore che senti e alle tue sensazioni decidi il modo e il soggetto da fotografare. Non ci sono progetti sul mio modo di lavorare perché sono situazioni istintive”.

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L’intervistaL’intervista 99

fotografi a lasciando l’attività edile. Che fascino riceve dal sistema della Po-

laroid? Cosa vuol dire avere nell’immediato ciò che si decide di fermare nel tempo?

“Essenzialmente vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa ed è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine. Ho svi-luppato un occhio molto forte perché il vedere subito quello che vuoi impressionare fa si che riesci a captare l’angolatura giusta. Guardando subito l’immagine che ho deciso di scattare, ca-pisco se ho fatto bene o male. Imparo ad esse-re molto diretto perché guardando le immagini automaticamente correggo le imperfezioni e la volta dopo miglioro. Effettivamente questo è un grande vantaggio.

Il volume Polaroid Pro Art.Sono gli anni 1994/95, senza dubbio

è un must per gli appassionati di polaroid per le molte informazioni presenti. E’ stato impor-tante perché ho avuto la possibilità di avere materiale da sperimentare e da utilizzare nelle mie ricerche. Inoltre la stima dell’azien-da è stata fondamentale a livello culturale e mentale. Questo volume ha accompagnato il mio agire facendomi conoscere al pubblico e agli appassionati di fotografi a, storicizzando di conseguenza il mio lavoro”.

Che modelli di Polaroid utilizza? Sono originali dell’epoca o del nuovo Impossible Project?

“Utilizzo le fotocamere 600 e la linea Image, Pro e 2. Queste Polaroid integrali che utilizzo non sono più prodotte dal 2008. Utiliz-zo quindi fotocamere di quel periodo o prece-dente avendone molte. Per le pellicole uso sia quelle originali dell’epoca, avendo fatto una

grossa scorta, sia le nuove Impossible Project che dopo alcuni problemi iniziali si sono per-fezionate molto. Con la nascita di Impossible Project sono garantiti ancora ulteriori anni di fotografi a e di ricerca implementando e miglio-rando il sistema Polaroid.

Un mosaico di particolari d’immagini che assemblati forniscono uno spaccato del reale.

I miei mosaici riguardano i soggetti dei ritratti e delle architetture. I ritratti non consi-stono nel fotografare una persona, bensì nel metterla in uno specchio in modo che fra vent’anni rivedendosi si emozioni per il tempo che è passato. Succede anche nella fotografi a tradizionale ma con la mia tecnica, la forza del rapporto 1:1, del macro hanno una compo-nente emotiva per la qualità e la composizione dell’immagine ottenuta sia sulle persone, sia su di me. Una persona è spiazzata nel rivedersi tanto che all’inizio fa fatica a capire perché è diventata così, però successivamente realiz-zando il tutto, si emoziona pensando a come fosse. In sintesi uno specchio. Come affermava Henri Cartier-Bresson: la zanzara pungente che arriva e in un colpo cattura la persona e la invia ai posteri per ulteriori emozioni. Invece le archi-tetture sono molte volte meno Duchampiane ma più cinetiche. Non sono banali perché l’ar-chitettura è affascinante se scattata con rispet-to di te stesso e del paesaggio che fotografi . Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo. In sintesi il concetto consiste nel suonare la musica con lo spazio. Il movimento e il ritmo che ne deriva ha anche affi nità con il ritratto. Ad ogni modo, in tutti i miei progetti è importante la sinergia tra Umberto Boccioni, quindi imprimere agli oggetti linee di forze di-namiche con prolungamenti dei ritmi dove da un punto vai a un altro ossia sali e scendi, con

La mostra da poco conclusa presso lo Spazio Paraggi di Tre-viso, “New York, new works” ottimamente organizzata da Treviso Ricerca Arte, è stata l’occasione per incontrare

Maurizio Galimberti (Como 1956) uno dei maggiori espo-nenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Il suo credo è la tecnica Polaroid che permette quell’istantaneità impossibile con lo sviluppo tradizionale. Il particolare e il det-taglio, che si sviluppano lungo un ipotetico asse del sogget-to prescelto, creano i suoi mosaici nei quali si apprezza una sorta di cineticità che fa muovere lo sguardo dell’osservatore da punti non prefi ssati, ma scelti proprio dall’occhio dell’usufru-itore. Frammenti d’immagine che si ricompongono nello stile Galimberti. A questi, foto Polaroid dipinte si sovrappongono su immagini esistenti come lenti d’ingrandimento atte ad eviden-ziare una nuova realtà.

Gli inizi sono stati nel settore edile di famiglia. Invece, nei primi anni novanta, qual’ è stata la scintilla che ha fatto passare in modo professionale alla fotografi a?

“La scintilla vera e propria parte da una mostra che feci a Vicenza nel 1988 quando incontrai il communication ma-nager di Polaroid, Achille Abramo Saporiti, che m’invitò nella sede aziendale ad Arcisate. Nacque un’amicizia e iniziarono

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid Pro Cam con grandangolo che serviva oltre a un utilizzatore del sistema fotografi co Polaroid, io usavo l’Image, un conoscitore dei cantieri. Di conseguenza come impresario edile andavo benissimo e iniziò questo rapporto. Nel 1991, per questioni amministrative, m’invitarono a diventare fotografo con partita iva. Parlai prima con la mia famiglia e poi con Franco Fontana, che non nasceva fotografo in quanto vendeva mobili fi no a 40 anni, decidendo alla fi ne di passare a tempo pieno alla

Frammenti d’autore

continua alla pag. seguente

Da impresario edile è diventato uno dei maggiori esponenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Tutto con la Polaroid

di Alain Chivilò

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

In che cosa consistono i lavori con tecnica Lambda. Può spiegare il processo?

“Partendo dalla foto Polaroid scattata ne esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

forme di stampa alternative, mentre la lambda è più affascinante, oserei dire ruffi ana, per la lu-cidità e trasparenza, dando di conseguenza un maggiore valore alle immagini”.

Tra le varie personalità mondiali foto-grafate, quale le ha dato più fascino nell’atto dello scatto?

“Sono sicuramente i vecchi, le persone an-ziane. Più che uno direi un pool. Norberto Bobbio, Fulvio Branco, Mario Monicelli, Ettore Sottsass, Dario Fo. Persone che mi hanno dato emozione anche per le parole dette durante gli scatti, come per esempio Monicelli che mi chiedeva che cosa cercassi in questo scheletro di uomo vecchio. In-vece trovo banali i calciatori”.

Maurizio Galimberti attuale e futuro: quali nuovi confi ni da esplorare?

“Sto preparando un libro su New York e sull’Italia. Ho anche un progetto futuro per Parigi e sulla valorizzazione dei ritratti eseguiti fi n d’ora. Per quanto riguarda la tecnica è diffi cile stabilire a tavolino dei nuovi modi, perché se ti capita la sen-sazione la segui. In questo lavoro non puoi uscire con un processo mentale prestabilito su quello che dovrai fotografare. Esci libero e quando sei in giro in base all’odore, al rumore che senti e alle tue sensazioni decidi il modo e il soggetto da fotografare. Non ci sono progetti sul mio modo di lavorare perché sono situazioni istintive”.

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

Lambda. Può spiegare il processo?

esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

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Messaggio pubbliredazionaleProtagonisti a NordestProtagonisti a Nordest101057 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale

La crisi. Quando è arrivata non l’aspetta-va nessuno e ora che c’è si fa fatica ad immaginare quando possa andare via.

Sono troppi, infatti, i punti fragili dell’econo-mia che non consentono aspettative positive a riguardo del futuro. In questi mesi la colpa dell’attuale stato di “empasse” è stata spal-mata su un lungo elenco di colpevoli: dalla politica, incapace di fornire al Paese infrastrut-ture aggiornate ai tempi e una burocrazia diversa da quella bizantineggiante in cui ci tro-viamo impelagati oggi, alle banche, diventate improvvisamente di “manica stretta” dopo anni passati a dispensare “derivati”, crediti e rateizzazioni. Gli strali non hanno risparmiato l’Europa, e la sua fragilità politica, e sotto ac-cusa è fi nito anche l’Euro.

Insomma se qualche anno fa qualcu-no poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario invece imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente. Un cambio di direzione che sarebbe legittimo attendersi dalle Pmi, (piccole e medie imprese), e dal mondo dell’artigianato visto che le redini dell’economia veneta, e soprattutto padova-na, è da sempre nelle loro mani e loro sono anche coloro che di questa crisi patiscono le fi tte più forti.

“Una delle strade nuove – spiega il di-rettore dell’associazione “Artigianato Padova-no”, Maurizio Ebano – non può che essere quella di migliorare ulteriormente la qualità delle nostre produzioni, in modo da met-terci al riparo dalla concorrenza di chi si sta arricchendo di valore culturale e professionale copiandoci. Chi produce, inoltre, deve saper far fruttare ogni possibilità di risparmio orga-nizzativo aziendale e di accesso al credito propo-nendosi diversamente nei confronti delle ban-che. In più serve anche una consapevolezza maggiore per la tutela del territorio, costruire oltre è superfl uo.

Occorre costruire ciò che serve veramen-te”. I progetti che l’associazione “Artigianato Padovano” sta portando avanti, infatti, riassu-mono quanto esposto dal suo Direttore, segno che non si tratta di iniziative sporadiche ma di una proposta sistemica che poggia su una pre-cisa fi losofi a. Certo, la principale funzione che l’associazione svolge si concretizza con l’assi-stenza sindacale e nell’assistenza dei propri

consociati erogando prestazioni per quanto riguarda i servizi tributari, amministrativi, di consulenza del lavoro, legali, previdenziali e assistenziali, sindacali ma recentemente si è resa anche protagonista per dei progetti rivolti al risparmio energetico e all’offerta educativa per i più giovani.

Nel primo caso si tratta del “Progetto energia” condotto in sinergia con il “Patto dei sindaci”, ossia con i primi cittadini che hanno aderito all’ini-ziativa promossa dalla Comunità europea per il

taglio entro il 2020 delle emissioni di gas da effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990, l’incremento dell’uso di energie rinnovabili (eolica, solare, biomassa) sino a raggiungere il 20% della produzione totale di energia (il livello attuale è pari all’8.5%) e la diminuzione del 20% dei consumi di energia rispetto a quelli previsti grazie ad una migliore effi cienza energetica. Nel secondo caso invece si tratta del progetto per un centro polivalente

nel padovano all’interno del quale possa trova-re posto un asilo nido, una materna corredata del servizio di doposcuola. Ma per tornare alla crisi economica, con la quale avevamo iniziato l’intervista al direttore Ebano, eravamo rima-sti al “Cambio di mentalita”. “Come detto in precedenza – prosegue il Direttore – è ne-cessario intervenire su ciò che si realizza. Un tempo i piccoli artigiani erano alle dipendenze dei grandi gruppi e producevano in funzione alle commesse che ricevevano. Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato o al più cercare quel mercato nel qua-le il suo prodotto possa trovare più favorevole collocazione. Ciò implica una formazione ed è per questo che come associazione seguiamo anche il progetto per una scuola di artigianato artistico. E’ necessario collegare il “sapere al saper fare” e soprattutto aumentare il numero di quegli artigiani che possono tornare a svol-gere lavori molto remunerativi: immaginiamo i restauratori dei mobili antichi ad esempio, non ce ne sono più! Sarebbe inoltre impor-tante migliorare, sempre dal punto di vista della formazione, il rapporto scuola-impresa.

I settori del tessile, del mobile e metalmec-canico non sono morti. Serve però un rilancio per quanto riguarda le tipologie dei prodotti da produrre”. Ma oggi più che altro si parla di problemi di liquidità, le banche non concedo-no credito alle aziende. “Infatti, è importante non affi darsi totalmente alle banche. Loro sono state le principali responsabili dell’attua-le situazione e dunque è il caso di non ripetere gli errori del passato. Ri-tengo che chi oggi vuole aprire bottega lo debba fare con risorse proprie e lo stesso debba essere fatto per i progetti a breve periodo. Il ricorso alle banche, tutt’al più, dovrebbe avvenire per investimenti a lungo termine. C’è poi l’aspetto delle agenzie di sviluppo che possono concor-re nel fi nanziamento di alcuni progetti o alla certifi cazione del credito. In questo caso però, mi duole dirlo ma è la verità, troppo poco si investe nelle piccole aziende. Poniamo l’e-sempio di Veneto Sviluppo: fi nanzia le solite Grandi Imprese e non fi nanzia le Piccole e Me-

die Imprese Artigiane e Commerciali, mentre la Regione Veneto opta a fi nanziare Veneto Sviluppo e si dimentica dell’importanza dei Consorzi Fidi come tutela e garanzia per le Piccole e Medie Imprese Artigiane e Commer-ciali nei confronti delle Banche. Voglio ricorda-re l’importanza che hanno avuto in questi 40 anni i Consorzi Fidi mutualistici a difesa delle

Aziende nei confronti delle Banche”. Anche l’aspetto dei pagamenti ha la sua importanza, sono molte le aziende che aspettano paga-menti dagli enti per

lavori già svolti da tempo, però i bilanci degli enti a loro volta sono ingessati dal patto di stabilità. “Ma non è l’unico esempio anche tra impresa appaltante e fornitrice serve più chia-rezza. I pagamenti non possono andare oltre i 30 giorni. Per uscire da questa crisi serve una nuova mentalità e mettere in moto realtà più solide, più organizzate e più consapevoli del proprio potenziale. Ognuno deve fare la sua parte, gli artigiani la faranno senz’altro”.

Se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è as-soldata la consapevolezza che per uscirne è neces-sario imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente

Intervista a Maurizio Ebano Direttore dell’associazione “Artigianato Padovano”

L’artigianato al tempo della crisi

Sopra il direttore dell’associazione Maurizio Ebano

“Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato”

“Sarebbe importante migliorare il rapporto scuola-impresa”

Page 61: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

57 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale

La crisi. Quando è arrivata non l’aspetta-va nessuno e ora che c’è si fa fatica ad immaginare quando possa andare via.

Sono troppi, infatti, i punti fragili dell’econo-mia che non consentono aspettative positive a riguardo del futuro. In questi mesi la colpa dell’attuale stato di “empasse” è stata spal-mata su un lungo elenco di colpevoli: dalla politica, incapace di fornire al Paese infrastrut-ture aggiornate ai tempi e una burocrazia diversa da quella bizantineggiante in cui ci tro-viamo impelagati oggi, alle banche, diventate improvvisamente di “manica stretta” dopo anni passati a dispensare “derivati”, crediti e rateizzazioni. Gli strali non hanno risparmiato l’Europa, e la sua fragilità politica, e sotto ac-cusa è fi nito anche l’Euro.

Insomma se qualche anno fa qualcu-no poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario invece imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente. Un cambio di direzione che sarebbe legittimo attendersi dalle Pmi, (piccole e medie imprese), e dal mondo dell’artigianato visto che le redini dell’economia veneta, e soprattutto padova-na, è da sempre nelle loro mani e loro sono anche coloro che di questa crisi patiscono le fi tte più forti.

“Una delle strade nuove – spiega il di-rettore dell’associazione “Artigianato Padova-no”, Maurizio Ebano – non può che essere quella di migliorare ulteriormente la qualità delle nostre produzioni, in modo da met-terci al riparo dalla concorrenza di chi si sta arricchendo di valore culturale e professionale copiandoci. Chi produce, inoltre, deve saper far fruttare ogni possibilità di risparmio orga-nizzativo aziendale e di accesso al credito propo-nendosi diversamente nei confronti delle ban-che. In più serve anche una consapevolezza maggiore per la tutela del territorio, costruire oltre è superfl uo.

Occorre costruire ciò che serve veramen-te”. I progetti che l’associazione “Artigianato Padovano” sta portando avanti, infatti, riassu-mono quanto esposto dal suo Direttore, segno che non si tratta di iniziative sporadiche ma di una proposta sistemica che poggia su una pre-cisa fi losofi a. Certo, la principale funzione che l’associazione svolge si concretizza con l’assi-stenza sindacale e nell’assistenza dei propri

consociati erogando prestazioni per quanto riguarda i servizi tributari, amministrativi, di consulenza del lavoro, legali, previdenziali e assistenziali, sindacali ma recentemente si è resa anche protagonista per dei progetti rivolti al risparmio energetico e all’offerta educativa per i più giovani.

Nel primo caso si tratta del “Progetto energia” condotto in sinergia con il “Patto dei sindaci”, ossia con i primi cittadini che hanno aderito all’ini-ziativa promossa dalla Comunità europea per il

taglio entro il 2020 delle emissioni di gas da effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990, l’incremento dell’uso di energie rinnovabili (eolica, solare, biomassa) sino a raggiungere il 20% della produzione totale di energia (il livello attuale è pari all’8.5%) e la diminuzione del 20% dei consumi di energia rispetto a quelli previsti grazie ad una migliore effi cienza energetica. Nel secondo caso invece si tratta del progetto per un centro polivalente

nel padovano all’interno del quale possa trova-re posto un asilo nido, una materna corredata del servizio di doposcuola. Ma per tornare alla crisi economica, con la quale avevamo iniziato l’intervista al direttore Ebano, eravamo rima-sti al “Cambio di mentalita”. “Come detto in precedenza – prosegue il Direttore – è ne-cessario intervenire su ciò che si realizza. Un tempo i piccoli artigiani erano alle dipendenze dei grandi gruppi e producevano in funzione alle commesse che ricevevano. Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato o al più cercare quel mercato nel qua-le il suo prodotto possa trovare più favorevole collocazione. Ciò implica una formazione ed è per questo che come associazione seguiamo anche il progetto per una scuola di artigianato artistico. E’ necessario collegare il “sapere al saper fare” e soprattutto aumentare il numero di quegli artigiani che possono tornare a svol-gere lavori molto remunerativi: immaginiamo i restauratori dei mobili antichi ad esempio, non ce ne sono più! Sarebbe inoltre impor-tante migliorare, sempre dal punto di vista della formazione, il rapporto scuola-impresa.

I settori del tessile, del mobile e metalmec-canico non sono morti. Serve però un rilancio per quanto riguarda le tipologie dei prodotti da produrre”. Ma oggi più che altro si parla di problemi di liquidità, le banche non concedo-no credito alle aziende. “Infatti, è importante non affi darsi totalmente alle banche. Loro sono state le principali responsabili dell’attua-le situazione e dunque è il caso di non ripetere gli errori del passato. Ri-tengo che chi oggi vuole aprire bottega lo debba fare con risorse proprie e lo stesso debba essere fatto per i progetti a breve periodo. Il ricorso alle banche, tutt’al più, dovrebbe avvenire per investimenti a lungo termine. C’è poi l’aspetto delle agenzie di sviluppo che possono concor-re nel fi nanziamento di alcuni progetti o alla certifi cazione del credito. In questo caso però, mi duole dirlo ma è la verità, troppo poco si investe nelle piccole aziende. Poniamo l’e-sempio di Veneto Sviluppo: fi nanzia le solite Grandi Imprese e non fi nanzia le Piccole e Me-

die Imprese Artigiane e Commerciali, mentre la Regione Veneto opta a fi nanziare Veneto Sviluppo e si dimentica dell’importanza dei Consorzi Fidi come tutela e garanzia per le Piccole e Medie Imprese Artigiane e Commer-ciali nei confronti delle Banche. Voglio ricorda-re l’importanza che hanno avuto in questi 40 anni i Consorzi Fidi mutualistici a difesa delle

Aziende nei confronti delle Banche”. Anche l’aspetto dei pagamenti ha la sua importanza, sono molte le aziende che aspettano paga-menti dagli enti per

lavori già svolti da tempo, però i bilanci degli enti a loro volta sono ingessati dal patto di stabilità. “Ma non è l’unico esempio anche tra impresa appaltante e fornitrice serve più chia-rezza. I pagamenti non possono andare oltre i 30 giorni. Per uscire da questa crisi serve una nuova mentalità e mettere in moto realtà più solide, più organizzate e più consapevoli del proprio potenziale. Ognuno deve fare la sua parte, gli artigiani la faranno senz’altro”.

Se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è as-soldata la consapevolezza che per uscirne è neces-sario imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente

Intervista a Maurizio Ebano Direttore dell’associazione “Artigianato Padovano”

L’artigianato al tempo della crisi

Sopra il direttore dell’associazione Maurizio Ebano

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Page 62: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

C’è chi ama il mare e la spiaggia pieni di gente, feste e attività sportive e c’è chi preferisce stendersi al sole possibil-

mente in mezzo al niente, sentendo solo il rumore delle onde infrangersi sul canto dei gabbiani.

La nostra regione offre moltissime possi-bilità ad entrambe queste categorie di persone ma se appartenete alla seconda specie vi re-galiamo delle idee davvero originali.

Se amate la natura selvaggia di un pae-saggio antico il vostro primo itinerario dovreste costruirlo sul Delta del Po. Spingendovi a sud, verso il ferrarese, e seguendo il Po di Gnoc-ca, potete raggiungere l’attracco per l’isola del Bacucco, un luogo selvaggio e incantato dove l’unica forma di civiltà è rappresentata dal faro e dal ristorante che vi si trova. Il resto è spiaggia e mare… tronchi abbandonati e lavorati dalle onde, capanne costruite dai ba-gnati e poco altro. E per chi ama camminare è possibile raggiungere la terraferma attraverso un percorso nel verde.

Restando in terraferma, vi consigliamo di godervi il sole in una delle spiagge di Porto Tolle, un comune immerso nel Delta del Po, totalmente abbracciato dalle acque del gran-de fi ume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po ne ricamano e ne solcano il territorio for-mando tre isole distinte, su cui si distribuisce il centro: sono l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e d’isola di Polesine Camerini. Qui meritano una gita le spiagge di Boccasette e di Barricata, che grazie alle distese ampie di sabbia soffi ce e ai fondali morbidi e bassi, che digradano a poco a poco, sono molto amate e frequentate dai rodigini. Tutt’intorno lo sce-nario è incantevole, pronto ad essere scoperto

con le gite giornaliere in barca o in battello che partono dalle sponde del fi ume, accanto al Municipio.

Se però volete proprio soggiornare in que-sti luoghi scegliete Villaggio Barricata, situato proprio nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po. Si tratta di una struttura organizzata ma al contempo oasi di pace e relax.

Anche a Rosolina esistono spiagge poco battute dal turismo di massa dove sotto ca-pannine di paglia è possibile rilassarsi come non mai, basta avere fi uto e cercare.

Se non ci siete mai stati vi consigliamo, inoltre, di raggiungere in auto le foci dell’A-dige e per farlo basta seguirne l’argine dalla cittadina di Cavarzere. Vi troverete immersi in un piccolo angolo d’altri tempi che regala tranquillità e bellezza.

E prima che fi nisca l’estate non dimenti-cate di recarvi almeno una volta a Chioggia. Passeggiate sotto i portici battuti dalla brezza e poi al porto prendete un vaporetto verso Caroman e Pellestrina.

La prima è un’oasi Lipu e qui, gli appas-sionati, potranno fare bellissime foto di uccelli di passo e non, oltre a fare il bagno.

L’isola di Pellestrina, invece, è un borgo incantato e costituisce in certo modo il pro-lungamento dell’isola del Lido verso sud, con caratteristiche simili: lunga come il Lido (più di 10km) e ancor più stretta. Di fatto l’isola è una sottile striscia di terra a ovest del Murazzo che la protegge dalle mareggiate; a est del Murazzo fi no a qualche anno fa era solo una scogliera; ora il Consorzio Venezia Nuova vi ha realizzato una ampia spiaggia intervallata da pennelli trasversali, come ulteriore prote-zione dalle mareggiate, così che la superfi cie dell’isola è quasi raddoppiata. Qui la spiaggia è selvaggia e bella, l’acqua quasi sempre lim-pidissima.

Anche Isolaverde, pur con le sue strutture turistiche, in spiaggia mantiene un certo tratto selvaggio

Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge

>> Solo onde e gabbiani

In Veneto vi sono molti gioielli della natura che rappresentano il meglio di quel che è rimasto ancora intatto e poco frequentato dai turisti

di Germana Urbani

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Luoghi da scoprire22

C’è chi ama il mare e la spiaggia pieni di gente, feste e attività sportive e c’è chi preferisce stendersi al sole possibil-

mente in mezzo al niente, sentendo solo il rumore delle onde infrangersi sul canto dei gabbiani.

La nostra regione offre moltissime possi-bilità ad entrambe queste categorie di persone ma se appartenete alla seconda specie vi re-galiamo delle idee davvero originali.

Se amate la natura selvaggia di un pae-saggio antico il vostro primo itinerario dovreste costruirlo sul Delta del Po. Spingendovi a sud, verso il ferrarese, e seguendo il Po di Gnoc-ca, potete raggiungere l’attracco per l’isola del Bacucco, un luogo selvaggio e incantato dove l’unica forma di civiltà è rappresentata dal faro e dal ristorante che vi si trova. Il resto è spiaggia e mare… tronchi abbandonati e lavorati dalle onde, capanne costruite dai ba-gnati e poco altro. E per chi ama camminare è possibile raggiungere la terraferma attraverso un percorso nel verde.

Restando in terraferma, vi consigliamo di godervi il sole in una delle spiagge di Porto Tolle, un comune immerso nel Delta del Po, totalmente abbracciato dalle acque del gran-de fi ume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po ne ricamano e ne solcano il territorio for-mando tre isole distinte, su cui si distribuisce il centro: sono l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e d’isola di Polesine Camerini. Qui meritano una gita le spiagge di Boccasette e di Barricata, che grazie alle distese ampie di sabbia soffi ce e ai fondali morbidi e bassi, che digradano a poco a poco, sono molto amate e frequentate dai rodigini. Tutt’intorno lo sce-nario è incantevole, pronto ad essere scoperto

con le gite giornaliere in barca o in battello che partono dalle sponde del fi ume, accanto al Municipio.

Se però volete proprio soggiornare in que-sti luoghi scegliete Villaggio Barricata, situato proprio nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po. Si tratta di una struttura organizzata ma al contempo oasi di pace e relax.

Anche a Rosolina esistono spiagge poco battute dal turismo di massa dove sotto ca-pannine di paglia è possibile rilassarsi come non mai, basta avere fi uto e cercare.

Se non ci siete mai stati vi consigliamo, inoltre, di raggiungere in auto le foci dell’A-dige e per farlo basta seguirne l’argine dalla cittadina di Cavarzere. Vi troverete immersi in un piccolo angolo d’altri tempi che regala tranquillità e bellezza.

E prima che fi nisca l’estate non dimenti-cate di recarvi almeno una volta a Chioggia. Passeggiate sotto i portici battuti dalla brezza e poi al porto prendete un vaporetto verso Caroman e Pellestrina.

La prima è un’oasi Lipu e qui, gli appas-sionati, potranno fare bellissime foto di uccelli di passo e non, oltre a fare il bagno.

L’isola di Pellestrina, invece, è un borgo incantato e costituisce in certo modo il pro-lungamento dell’isola del Lido verso sud, con caratteristiche simili: lunga come il Lido (più di 10km) e ancor più stretta. Di fatto l’isola è una sottile striscia di terra a ovest del Murazzo che la protegge dalle mareggiate; a est del Murazzo fi no a qualche anno fa era solo una scogliera; ora il Consorzio Venezia Nuova vi ha realizzato una ampia spiaggia intervallata da pennelli trasversali, come ulteriore prote-zione dalle mareggiate, così che la superfi cie dell’isola è quasi raddoppiata. Qui la spiaggia è selvaggia e bella, l’acqua quasi sempre lim-pidissima.

Anche Isolaverde, pur con le sue strutture turistiche, in spiaggia mantiene un certo tratto selvaggio

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13VENERDÌ SABATO DOMENICA

14 15

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO - INFO: andrea 333.6506899Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita”

DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

ORE 22.00 ORE 22.00

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LUGLIO 2012

APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

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ORE 19,00LOVERDRIVE

ORE 20,00DEPTFORD SOUNDTRIBUTE BAND DIRE STRAITS

SPETTACOLO DIDANZA ORIENTALE

con LAURA ANDREOTTI

AUGUSTO DAYGIORNATA IN MEMORIA

DI AUGUSTO E DANTE

ORE 17.30SEGNALI CAOTICI

ORE 18.30MERCANTI E SERVI

ORE 19.30ORADARIA

ORE 21.00AIRONI NERI &STATUS SYMBOL

PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONEROSANNA FANTUZZIwww.augustoperlavita.itOSPITE DELL’EVENTOSALVATORE RANIERI IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

Music CompanyAssociazione di Promozione Sociale Ricreativa CulturaleCell. +39 333 6506899 - [email protected]

P. IVA 01441290291

con la collaborazione del Comune di Cavarzere

Assessorato allo sport e al tempo libero

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Page 64: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

Passi il controllo all’aeroporto di Arlan-da e ti trovi di fronte le gigantografi e di Greta Garbo, Alfred Nobel, Ingmar

Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgo-gliosa di presentare il meglio di sè, anche se per effetto di quel concetto di democra-zia davvero “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa. Abita qui, oggi, proprio nel paese che ha fatto del suo welfare un modello di stato sociale imitato in tutta Europa, anche l’uo-mo più ricco del mondo, quell’Ingvar Kam-prad che ha fondato l’impero Ikea, ormai ramifi cato in tutti i continenti. Segno che si può diventare ricchissimi anche rispettando certe regole, forti soprattutto delle proprie idee vincenti.

E di queste la Svezia sembra partico-

larmente prodiga, visto che in questo mo-mento fa parlare di sè anche per la propria gastronomia, originale e nuova, basata soprattutto sulla valorizzazione di prodotti locali naturali e selvatici. Dalle carni (come ad esempio l’alce, l’agnello, il germano) ai pesci di acqua dolce e a quelli di acqua salata, agli ortaggi, ai frutti di bosco. Gli chef di questa nuova avanguardia stanno guardando con curiosità all’indietro per ri-scoprire le origini della cucina ancestrale svedese e rivisitarla in chiave contempora-nea. Il risultato di questa ricerca e di questo processo anche etico è una cucina leggera, rispettosa dei sapori primari, attenta al “na-turale” e quindi basata su prodotti biologici. E poi attenta anche alle tecniche. Alle tante attrezzature (utili, ma senza dubbio “inva-denti” per l’eccessivo utilizzo che ne è stato fatto), i cuochi svedesi di quest’ultima ge-nerazione hanno contrapposto il ritorno al

CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS

DAHLGREN E STEFANO CATENACCI. POI LA CUCINA A LEGNA E UN ASTICE DEI MARI FREDDI

IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS

Stoccolmaora c’è più gusto

SVEZIA

LA CUCINA SCANDINAVA È LA NUOVA AVANGUARDIA EUROPEAVIAGGIO NELLA CAPITALE SVEDESEALLA SCOPERTA DI TRE CHEF(MATHIAS DAHLGREN, NIKLAS EKSTEDTE L’ITALIANO STEFANO CATENACCI)CHE SONO FRA GLI INTERPRETIDI QUELLO STILE NATURALECHE HA CONQUISTATO LA CRITICAANCHE CUCINANDO A LEGNA

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Page 65: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgo-gliosa di presentare il meglio di sè, anche se per effetto di quel concetto di democra-zia davvero “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa. Abita qui, oggi, proprio nel paese che ha fatto del suo welfare un modello di stato sociale imitato in tutta Europa, anche l’uo-mo più ricco del mondo, quell’Ingvar Kam-prad che ha fondato l’impero Ikea, ormai ramifi cato in tutti i continenti. Segno che si può diventare ricchissimi anche rispettando certe regole, forti soprattutto delle proprie idee vincenti.

E di queste la Svezia sembra partico-

larmente prodiga, visto che in questo mo-mento fa parlare di sè anche per la propria gastronomia, originale e nuova, basata soprattutto sulla valorizzazione di prodotti locali naturali e selvatici. Dalle carni (come ad esempio l’alce, l’agnello, il germano) ai pesci di acqua dolce e a quelli di acqua salata, agli ortaggi, ai frutti di bosco. Gli chef di questa nuova avanguardia stanno guardando con curiosità all’indietro per ri-scoprire le origini della cucina ancestrale svedese e rivisitarla in chiave contempora-nea. Il risultato di questa ricerca e di questo processo anche etico è una cucina leggera, rispettosa dei sapori primari, attenta al “na-turale” e quindi basata su prodotti biologici. E poi attenta anche alle tecniche. Alle tante attrezzature (utili, ma senza dubbio “inva-denti” per l’eccessivo utilizzo che ne è stato fatto), i cuochi svedesi di quest’ultima ge-nerazione hanno contrapposto il ritorno al

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IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS

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LA CUCINA SCANDINAVA È LA NUOVA AVANGUARDIA EUROPEAVIAGGIO NELLA CAPITALE SVEDESEALLA SCOPERTA DI TRE CHEF(MATHIAS DAHLGREN, NIKLAS EKSTEDTE L’ITALIANO STEFANO CATENACCI)CHE SONO FRA GLI INTERPRETIDI QUELLO STILE NATURALECHE HA CONQUISTATO LA CRITICAANCHE CUCINANDO A LEGNA

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fuoco a legna. Da cui si possono ricavare cotture e tecniche semplici ma di grande effi cacia. In questo senso basta entrare nel nuovissimo ristorante Ekstedt (minimal post moderno) per vedere come Niklas Ek-stedt, cuoco giovane e carino, reso famoso da una fortunata trasmissione televisiva tipo “La prova del cuoco”, ha impostato la sua batteria di fuochi (forno, focolare, cucina economica e affumicatore) in una cucina a vista davvero spettacolare. Dove i cibi prendono forma come per magia, proponendosi in sapori schietti, arricchiti dai profumi di certi legni e arbusti di bosco. Trovi il raro granchio reale dell’Artico con una salsina di erbette, mandorle e pomo-dorini confi t o il petto d’anitra soavemente affumicato con foie gras e verdurine.

Il governo svedese sta dando una mano per promuovere all’estero l’imma-gine di questa nuova Svezia “golosa”, di questa geniale generazione di nuovi cuo-chi. D’altronde lo dicono le classifi che inter-

Stoccolma ora c’è più gusto

nazionali che la cucina scandinava è oggi la nuova frontiera.

La novità a cui la critica europea guar-da con maggiore interesse, specie dopo che Renè Rezdepi, allievo danese-macedone di Ferran Adrià, ha portato il suo ristorante “Noma” di Copenhagen sul tetto del mon-do. Mathias Dahlgren del Dahlen Matba-ren (ristorante, ma anche bistrot all’interno del fi abesco Grand Hotel), forse il più affer-mato dei cuochi svedesi vista la sua decen-nale confi denza con le stelle Michelin, s’è messo anche a produrre birra artigianale al ginepro, non fi ltrata. Oltre ad aver dato

alle stampe un libro gettonatissimo. La sua cucina ha solidi fondamentali, è grande nel-la sua semplicità.

Ti trovi l’involtino di salmone con il ca-viale e l’erba cipollina oppure l’aringa ma-rinata, con uova, patate e nocciole tostate.

Il bello del menu è che è diviso in piatti svedesi, piatti di altri paesi, vegetariani... “Abbiamo una storia giovane in cucina - ama dire Mathias - e quindi non siamo prigionieri della tradizione”. Fra i tanti chef di successo non va dimenticato uno dei “numeri uno” che ci sta più a cuore, non fosse altro perchè è italiano: Stefano

Passi il controllo all’aeroporto di Arlan-da e ti trovi di fronte le gigantografie

larmente prodiga, visto che in questo momento fa parlare di sè anche per la propria

tiene nella sala grandedei premi nobel.

ontemporaneo. sopra: le nozzenaturali. sotto, nell

poi la CuCina

il sontuoso banChetto Che si tienein oCCasione dell’assegnazione deidue piatti di gusto Contemporaneodaniel Westling e prodotti naturali

StoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gusto

Svezia

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segue dalla pagina precedente

SVEZIA

VOLI LOW COST, MUSEI, MERCATI E IL FASCINO DELLA NAVE VASA

Andare a Stoccolma è più facile con il moltiplicarsi dei voli low cost. La stessa compagnia scandinava Sas propone allettanti offerte. Trovare sistemazioni a buon mercato poi non è diffi cile, vedi la catena locale Scandic. Andare nella capitale svedese d’estate signifi ca innanzitutto vivere il fascino delle notti bianche. La città si muove 24 ore su 24. Tantissime le cose da vedere, come la fascinosa città vecchia, il Palazzo Reale (e relativo cambio della guardia), la casa di Alfred Nobel, il municipio nella cui sala vengono allestiti i ricevimenti per l’assegnazione dei premi Nobel, il Museo Nazionale, lo storico mercato coperto di Ostermalmshallen, quello di Hotorgshallen. E ancora il Museo all’aperto Skansen (il più antico del mondo), quello della fotografi a e dello spirito, la Waldemarsudde (casa del Principe Eugenio), i giardini di Rosen-dal, il Junibacken o museo delle favole. Ma soprattutto il Vasa Museum: l’incredibile esposizione costruita intorno alla nave reale da guerra Vasa (nella foto), affondata nel 1628 subito dopo il varo e il cui relitto integro è stato recuperato nel 1961, ben 333 anni dopo. Con tutto il suo carico, ovvero mobili, suppellettili, oggetti, monete, vestiario. Ma anche i cannoni (parte dei quali era stata recuperata già nel ‘600), le ricche decorazioni di prua, persino i resti della cinquantina di marinai che non riuscirono a salvarsi. Uno straordinario viaggio indietro nel tempo, uno spaccato della vita quotidiana di allora. Un fi lmato illustra l’emozionante recupero del vascello. Info: www.visitsweden.it

Stoccolma ora c’è più gusto

Catenacci. E’ il cuoco preferito dalla casa reale, lo scorso anno ha curato anche il banchetto per le nozze della principessa Vittoria. Con il fratello Sandro ha costruito una holding del gusto e dell’ospitalità, che comprende tanti alberghi e ristoranti, anche se la vetrina di maggior prestigio è lo stori-co Operakalleren. Locale sontuoso, d’altri tempi, dove il gusto classico si fonde con una cucina innovata con misura e sapienza.

Affacciato sul palazzo reale e “riscaldato” da un caminetto sempre acceso. I piatti di Catenacci coniugano i prodotti svedesi con le eccellenze internazionali. Alta cucina. Tutti i grandi chef svedesi di grido hanno un occhio di riguardo per i vini francesi, ma c’è pure un po’ di Germania e di... Italia. Paese a cui tutti guardano come a una stella pola-re del gusto e della qualità.

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fuoco a legna. Da cui si possono ricavare cotture e tecniche semplici ma di grande effi cacia. In questo senso basta entrare nel nuovissimo ristorante Ekstedt (minimal post moderno) per vedere come Niklas Ek-stedt, cuoco giovane e carino, reso famoso da una fortunata trasmissione televisiva tipo “La prova del cuoco”, ha impostato la sua batteria di fuochi (forno, focolare, cucina economica e affumicatore) in una cucina a vista davvero spettacolare. Dove i cibi prendono forma come per magia, proponendosi in sapori schietti, arricchiti dai profumi di certi legni e arbusti di bosco. Trovi il raro granchio reale dell’Artico con una salsina di erbette, mandorle e pomo-dorini confi t o il petto d’anitra soavemente affumicato con foie gras e verdurine.

Il governo svedese sta dando una mano per promuovere all’estero l’imma-gine di questa nuova Svezia “golosa”, di questa geniale generazione di nuovi cuo-chi. D’altronde lo dicono le classifi che inter-

Stoccolma ora c’è più gusto

nazionali che la cucina scandinava è oggi la nuova frontiera.

La novità a cui la critica europea guar-da con maggiore interesse, specie dopo che Renè Rezdepi, allievo danese-macedone di Ferran Adrià, ha portato il suo ristorante “Noma” di Copenhagen sul tetto del mon-do. Mathias Dahlgren del Dahlen Matba-ren (ristorante, ma anche bistrot all’interno del fi abesco Grand Hotel), forse il più affer-mato dei cuochi svedesi vista la sua decen-nale confi denza con le stelle Michelin, s’è messo anche a produrre birra artigianale al ginepro, non fi ltrata. Oltre ad aver dato

alle stampe un libro gettonatissimo. La sua cucina ha solidi fondamentali, è grande nel-la sua semplicità.

Ti trovi l’involtino di salmone con il ca-viale e l’erba cipollina oppure l’aringa ma-rinata, con uova, patate e nocciole tostate.

Il bello del menu è che è diviso in piatti svedesi, piatti di altri paesi, vegetariani... “Abbiamo una storia giovane in cucina - ama dire Mathias - e quindi non siamo prigionieri della tradizione”. Fra i tanti chef di successo non va dimenticato uno dei “numeri uno” che ci sta più a cuore, non fosse altro perchè è italiano: Stefano

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SVEZIA

VOLI LOW COST, MUSEI, MERCATI E IL FASCINO DELLA NAVE VASA

Andare a Stoccolma è più facile con il moltiplicarsi dei voli low cost. La stessa compagnia scandinava Sas propone allettanti offerte. Trovare sistemazioni a buon mercato poi non è diffi cile, vedi la catena locale Scandic. Andare nella capitale svedese d’estate signifi ca innanzitutto vivere il fascino delle notti bianche. La città si muove 24 ore su 24. Tantissime le cose da vedere, come la fascinosa città vecchia, il Palazzo Reale (e relativo cambio della guardia), la casa di Alfred Nobel, il municipio nella cui sala vengono allestiti i ricevimenti per l’assegnazione dei premi Nobel, il Museo Nazionale, lo storico mercato coperto di Ostermalmshallen, quello di Hotorgshallen. E ancora il Museo all’aperto Skansen (il più antico del mondo), quello della fotografi a e dello spirito, la Waldemarsudde (casa del Principe Eugenio), i giardini di Rosen-dal, il Junibacken o museo delle favole. Ma soprattutto il Vasa Museum: l’incredibile esposizione costruita intorno alla nave reale da guerra Vasa (nella foto), affondata nel 1628 subito dopo il varo e il cui relitto integro è stato recuperato nel 1961, ben 333 anni dopo. Con tutto il suo carico, ovvero mobili, suppellettili, oggetti, monete, vestiario. Ma anche i cannoni (parte dei quali era stata recuperata già nel ‘600), le ricche decorazioni di prua, persino i resti della cinquantina di marinai che non riuscirono a salvarsi. Uno straordinario viaggio indietro nel tempo, uno spaccato della vita quotidiana di allora. Un fi lmato illustra l’emozionante recupero del vascello. Info: www.visitsweden.it

Stoccolma ora c’è più gusto

Catenacci. E’ il cuoco preferito dalla casa reale, lo scorso anno ha curato anche il banchetto per le nozze della principessa Vittoria. Con il fratello Sandro ha costruito una holding del gusto e dell’ospitalità, che comprende tanti alberghi e ristoranti, anche se la vetrina di maggior prestigio è lo stori-co Operakalleren. Locale sontuoso, d’altri tempi, dove il gusto classico si fonde con una cucina innovata con misura e sapienza.

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V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

Lo Stabilimento termale La Contea è una struttura dotata delle tecnologie più avanzate per tutti i tipi di cure termali.• Cure Fangobalneoterapia

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Bougainville e Passifl ora, giardini da mille e una notte

>> Rampicanti estivi e appassionati

La passifl ora durante il periodo estivo produce grandi fi ori di colore bianco, lilla, blu o rosa, dalla forma molto particolare così come le coloratissime bougainville

Il fi ore della passione non può mancare tra quelli del vostro angolo verde che d’estate è desinato ad esplodere proprio

grazie alla generosità di certe rampicanti coloratissime. Le passifl ore, inanzitutto, piante rustiche e dallo sviluppo vigoroso adattissime ad ornare siepi, pergolati e an-goli romantici del vostro giardino.

In Italia, la specie più diffusa è la Pas-sifl ora Cerulea, che si caratterizza per i fi ori di colori che variano dal bianco al celeste e dal celeste al rosso porpora; questi fi ori, che possono raggiungere anche un diame-tro di 7 cm, compaiono per tutta l’estate da luglio alla fi ne di settembre.

Per una crescita migliore va ricordato che questa pianta predilige posizioni ben lu-minose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz’ombra.

Se l’avete piantata da poco o la tenete in vaso, ricordate di innaffi are abbastanza regolarmente mentre se la pianta è a dimo-ra da tempo in genere si accontenta delle precipitazioni, se non si verifi cano prolun-

gati periodi di siccità. I fi ori della passione sono spesso

oggetto di attacchi indesiderati: le coccini-glie, i ragni rossi e i pidocchi. Per salvare la pianta è consigliabile utilizzare prodotti specifi ci o pulire le foglie con alcool o con una spugnetta e del sapone, strofi nando delicatamente e facendo bene attenzione e risciacquarle adeguatamente onde evitare residui.

Nei mesi primaverili ed estivi, bisogna concimare la pianta ogni settimana, e farlo con un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla con-fezione. Si consiglia di non esagerare con l’Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fi oritura: poiché questo elemento farà sviluppare le parti verdi della pianta, più che i fi ori; al contrario alte dosi di Po-tassio incoraggiano la fi oritura.

Altra pianta ornamentale e rampicante è l’affascinante bougainville che si distingue per la particolarità delle sue infi orescenze;

queste ultime si compongono di brattee (foglie mutate), di vari colori e tonalità che circondano il fi ore vero e proprio di color giallo-bianco. Il periodo della fi oritura va da giugno alla fi ne dell’autunno regalando all’ambiente del giardino macchie colorate davvero uniche e che ricordano i giardini incantanti delle Mille e una notte.

Eppure questa pianta è originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America Meridionale e anche il suo nome arriva da lontano. Louis Antoine de Bougainville era un navigatore francese, che durante i suoi lunghi viaggi scoprì questa bellissima pian-ta e ne divenne grande appassionato. Que-sta pianta viene tranquillamente coltivata all’aperto nelle zone a clima temperato cal-do, mentre in quelle dove le temperature, soprattutto durante la stagione invernale, sono più rigide è necessario ripararle e, a seconda della situazione, ritirarle all’inter-no. Meglio dunque tenerle in vaso qui da noi che piantarle a terra.

Quanto all’esposizione tenete conto che la loro posizione ideale è il pieno sole mentre le annaffi ature devono essere più frequenti durante il periodo della fi oritura e diminuire gradatamente al termine della stessa. In estate è bene somministrare una volta alla settimana un fertilizzante liquido. Per le piante in vaso si consiglia di procede-re al rinvaso ogni anno nei mesi di febbraio e marzo.

di Germana Urbani

Possono essere coltivate anche in vasi e vasche da serra, d’inverno è meglio ripararle bene

GiardinaggioGiardinaggio1818

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Giardinaggio 33

Bougainville e Passifl ora, giardini da mille e una notte

>> Rampicanti estivi e appassionati

La passifl ora durante il periodo estivo produce grandi fi ori di colore bianco, lilla, blu o rosa, dalla forma molto particolare così come le coloratissime bougainville

Il fi ore della passione non può mancare tra quelli del vostro angolo verde che d’estate è desinato ad esplodere proprio

grazie alla generosità di certe rampicanti coloratissime. Le passifl ore, inanzitutto, piante rustiche e dallo sviluppo vigoroso adattissime ad ornare siepi, pergolati e an-goli romantici del vostro giardino.

In Italia, la specie più diffusa è la Pas-sifl ora Cerulea, che si caratterizza per i fi ori di colori che variano dal bianco al celeste e dal celeste al rosso porpora; questi fi ori, che possono raggiungere anche un diame-tro di 7 cm, compaiono per tutta l’estate da luglio alla fi ne di settembre.

Per una crescita migliore va ricordato che questa pianta predilige posizioni ben lu-minose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz’ombra.

Se l’avete piantata da poco o la tenete in vaso, ricordate di innaffi are abbastanza regolarmente mentre se la pianta è a dimo-ra da tempo in genere si accontenta delle precipitazioni, se non si verifi cano prolun-

gati periodi di siccità. I fi ori della passione sono spesso

oggetto di attacchi indesiderati: le coccini-glie, i ragni rossi e i pidocchi. Per salvare la pianta è consigliabile utilizzare prodotti specifi ci o pulire le foglie con alcool o con una spugnetta e del sapone, strofi nando delicatamente e facendo bene attenzione e risciacquarle adeguatamente onde evitare residui.

Nei mesi primaverili ed estivi, bisogna concimare la pianta ogni settimana, e farlo con un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla con-fezione. Si consiglia di non esagerare con l’Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fi oritura: poiché questo elemento farà sviluppare le parti verdi della pianta, più che i fi ori; al contrario alte dosi di Po-tassio incoraggiano la fi oritura.

Altra pianta ornamentale e rampicante è l’affascinante bougainville che si distingue per la particolarità delle sue infi orescenze;

queste ultime si compongono di brattee (foglie mutate), di vari colori e tonalità che circondano il fi ore vero e proprio di color giallo-bianco. Il periodo della fi oritura va da giugno alla fi ne dell’autunno regalando all’ambiente del giardino macchie colorate davvero uniche e che ricordano i giardini incantanti delle Mille e una notte.

Eppure questa pianta è originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America Meridionale e anche il suo nome arriva da lontano. Louis Antoine de Bougainville era un navigatore francese, che durante i suoi lunghi viaggi scoprì questa bellissima pian-ta e ne divenne grande appassionato. Que-sta pianta viene tranquillamente coltivata all’aperto nelle zone a clima temperato cal-do, mentre in quelle dove le temperature, soprattutto durante la stagione invernale, sono più rigide è necessario ripararle e, a seconda della situazione, ritirarle all’inter-no. Meglio dunque tenerle in vaso qui da noi che piantarle a terra.

Quanto all’esposizione tenete conto che la loro posizione ideale è il pieno sole mentre le annaffi ature devono essere più frequenti durante il periodo della fi oritura e diminuire gradatamente al termine della stessa. In estate è bene somministrare una volta alla settimana un fertilizzante liquido. Per le piante in vaso si consiglia di procede-re al rinvaso ogni anno nei mesi di febbraio e marzo.

di Germana Urbani

Possono essere coltivate anche in vasi e vasche da serra, d’inverno è meglio ripararle bene

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Estate, vacanze e fi tness sono sempre più un mix in-scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è defi nito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografi e incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-ca con le arti marziali e gli sport da combattimento, sono attualmente le più richieste in tutto il mondo e le previsioni di crescita prevedono un esplosione ancora maggiore.

Un caso addirittura clamoroso è rappresentato sen-za dubbio da una di queste discipline che, fatto unico nella storia dello sport, è nata in occidente e si è diffusa in oriente, facendo registrare il più alto tasso di crescita mai registrato nel fi tness: si tratta della Fitboxe. Dai più

importanti centri fi tness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno Marongiu e ha come caratteristi-ca l’utilizzo di uno degli attrezzi più usati in palestra ossia il tapis roulant non elettrico bensì meccanico che permette di simulare una vera e propria camminata, corsa o l’ap-plicazione degli esercizi di preatletismo. La disciplina sfrutta l’energia del corpo per muovere un Tapis Roulant con una inclinazione impostata di 15° alleviando il ca-rico alla colonna vertebrale.

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fi t è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-che ritmiche. La Thai fi t è l’evolu-zione della tradizionale Fit-Boxe.

Coinvolge e stimola anche la mente, invece, la nuo-vissima disciplina Thai fi t che cura la tecnica in maniere approfondita, avvicinando gli allievi all’arte marziale ma senza uscire dalle linee guida del fi tness. Il format di solito comprende una fase di riscaldamento, una fase tecnica a vuoto e al sacco e una fase streching.

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sot-tofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepo-tente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente effi cace e completo di 60minuti si bruciano fi no a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonifi cazione muscolare e stretching per defi nire, tonifi care e allungare i muscoli grazie a coreografi e create sulle musiche più attuali del momento.

E per i ragazzi, soprattutto, ma anche per non poche ragazze, sarà possibile provare lo Strike Zone, il programma che aiuta i “maci” a scolpire in modo favoloso la propria tartaruga! Si tratta di una nuova metodologia di allenamento di origine italiana, bre-vettata e diffusa dal trainer Enrico Olivieri. Nel gioco del bowling lo strike è il lancio che ottiene il massimo

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

continua alla pag. seguente

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli

Fitness, un benefi t-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale equilibrio psicofi sico

di Germana Urbani

BenessereBenessere2020

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Benessere52

Estate, vacanze e fi tness sono sempre più un mix in-scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è defi nito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografi e incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-ca con le arti marziali e gli sport da combattimento, sono attualmente le più richieste in tutto il mondo e le previsioni di crescita prevedono un esplosione ancora maggiore.

Un caso addirittura clamoroso è rappresentato sen-za dubbio da una di queste discipline che, fatto unico nella storia dello sport, è nata in occidente e si è diffusa in oriente, facendo registrare il più alto tasso di crescita mai registrato nel fi tness: si tratta della Fitboxe. Dai più

importanti centri fi tness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno Marongiu e ha come caratteristi-ca l’utilizzo di uno degli attrezzi più usati in palestra ossia il tapis roulant non elettrico bensì meccanico che permette di simulare una vera e propria camminata, corsa o l’ap-plicazione degli esercizi di preatletismo. La disciplina sfrutta l’energia del corpo per muovere un Tapis Roulant con una inclinazione impostata di 15° alleviando il ca-rico alla colonna vertebrale.

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fi t è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-che ritmiche. La Thai fi t è l’evolu-zione della tradizionale Fit-Boxe.

Coinvolge e stimola anche la mente, invece, la nuo-vissima disciplina Thai fi t che cura la tecnica in maniere approfondita, avvicinando gli allievi all’arte marziale ma senza uscire dalle linee guida del fi tness. Il format di solito comprende una fase di riscaldamento, una fase tecnica a vuoto e al sacco e una fase streching.

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sot-tofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepo-tente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente effi cace e completo di 60minuti si bruciano fi no a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonifi cazione muscolare e stretching per defi nire, tonifi care e allungare i muscoli grazie a coreografi e create sulle musiche più attuali del momento.

E per i ragazzi, soprattutto, ma anche per non poche ragazze, sarà possibile provare lo Strike Zone, il programma che aiuta i “maci” a scolpire in modo favoloso la propria tartaruga! Si tratta di una nuova metodologia di allenamento di origine italiana, bre-vettata e diffusa dal trainer Enrico Olivieri. Nel gioco del bowling lo strike è il lancio che ottiene il massimo

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

continua alla pag. seguente

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Fitness, un benefi t-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale equilibrio psicofi sico

di Germana Urbani

Page 72: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

punteggio a seguito dell’abbattimento di tutti i birilli; nel caso dell’allenamento in questione, invece, si tratta di massimizzare il lavoro sul core, la zona centrale del corpo per costruire una parete addominale invidiabile sia sotto il profi lo estetico che sotto quello funzionale.

Lo Strike Zone miscela diverse tipologie di esercizio, tutte fi nalizzate a creare un fi sico forte ma allo stesso tempo elastico. Quando si parla di lavoro addominale, si pensa inevitabilmente ad una serie di esercizi fi sici, mo-notoni e ripetitivi, che coinvolgono in maniera mirata la zona in questione. Nel caso dello Strike Zone, la combina-zione di esercizi dinamici in piedi, esercizi di forza a terra, posizioni di yoga ed esercizi di balance per allungare e ridare la giusta postura, vuole rappresentare una formula per allenarsi in modo effi cace ma allo stesso tempo coin-

volgente e stimolante. Nella seduta di Strike Zone, la musica scandisce i

ritmi della lezione ed il tipo di esercizio. Ogni movimento deve essere armonioso e legato al successivo da un fl usso ritmico continuo. Il passaggio da una fase all’altra del programma deve essere effettuato con estrema fl uidità senza troppi strappi o intervalli. Gli esercizi dinamici deri-vanti dalle arti marziali, devono lasciare armoniosamente il passo ai movimenti di forza eseguiti prevalentemente a terra. Successivamente si passerà all’esecuzione del-le Asana Yoga ed a fi ne lezione dovrà esserci sempre il tempo di effettuare dei movimenti più dolci di balance e stretching mirati a riequilibrare la struttura generale, gua-dagnare equilibrio allungando e distendendo tutti i fasci muscolari del corpo.

Ma la vera e propria festa sarà rappresentata dalle opportunità, offerte dai migliori stabilimenti, di scatenarsi verso il tramonto in vertiginosi balli caraibici. Entrambe meravigliose, la salsa cubana e quella portoricana, (in questo momento ai vertici della top teen del gradimento

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

Nonostante le differenze nel ballare sono splen-dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

Per gli appassionati del fi tness in riva al mare un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

Si tratta di un contenitore di eventi uniti da un de-nominatore comune: divertimento e qualità. Un’idea che nasce da chi ama lo sport e il benessere, da chi ha saputo mettere insieme una squadra speciale capace di raccontare l’evento con l’entusiasmo che merita: i guru e le stelle nascenti del fi tness, le magiche star dell’hip hop scritturate Cruisin®, il team del Group Cycling® capitanato da Alfredo Venturi e gli amici della Fit&Boxe®, un palco dedicato al fenomeno Zumba® Fitness; una serie di eventi nell’evento: Walkexercise®, Thai Fit®, Jazzercise®, Strike Zone® e il mondo delle danze caraibiche con lo Stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Un lungo weekend di sport e vacanza al mare im-mersi nella musica, nella danza, nell’apprendimento e nel divertimento. Una lezione, un tuffo in piscina, una puntata all’hammam del vicino complesso termale, un momento shopping, un happy hour a base di spritz… e tutto rigorosamente on the beach!

La migliore forma fi sica in spiaggiaEstate, vacanze e fitness sono sempre più un mix in-

scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è definito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografie incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-

importanti centri fitness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-Gli esercizi che si possono svolgere con questo attrezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fit è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sottofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepotente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente efficace e completo di 60minuti si bruciano fino a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonificazione muscolare e stretching per definire, tonificare e allungare i muscoli grazie a coreografie create sulle musiche più attuali del

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

alla moda che si sostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si sostano dalle palestre agli

Fitness, un benefit-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale

di Germana Urbani

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tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi.

Fondete tra loro un’alimentazione fresca, tipica dell’estate, e il movimento quotidiano

foto tratte dal sito www.beachfi tness.it

BenessereBenessere2222

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punteggio a seguito dell’abbattimento di tutti i birilli; nel caso dell’allenamento in questione, invece, si tratta di massimizzare il lavoro sul core, la zona centrale del corpo per costruire una parete addominale invidiabile sia sotto il profi lo estetico che sotto quello funzionale.

Lo Strike Zone miscela diverse tipologie di esercizio, tutte fi nalizzate a creare un fi sico forte ma allo stesso tempo elastico. Quando si parla di lavoro addominale, si pensa inevitabilmente ad una serie di esercizi fi sici, mo-notoni e ripetitivi, che coinvolgono in maniera mirata la zona in questione. Nel caso dello Strike Zone, la combina-zione di esercizi dinamici in piedi, esercizi di forza a terra, posizioni di yoga ed esercizi di balance per allungare e ridare la giusta postura, vuole rappresentare una formula per allenarsi in modo effi cace ma allo stesso tempo coin-

volgente e stimolante. Nella seduta di Strike Zone, la musica scandisce i

ritmi della lezione ed il tipo di esercizio. Ogni movimento deve essere armonioso e legato al successivo da un fl usso ritmico continuo. Il passaggio da una fase all’altra del programma deve essere effettuato con estrema fl uidità senza troppi strappi o intervalli. Gli esercizi dinamici deri-vanti dalle arti marziali, devono lasciare armoniosamente il passo ai movimenti di forza eseguiti prevalentemente a terra. Successivamente si passerà all’esecuzione del-le Asana Yoga ed a fi ne lezione dovrà esserci sempre il tempo di effettuare dei movimenti più dolci di balance e stretching mirati a riequilibrare la struttura generale, gua-dagnare equilibrio allungando e distendendo tutti i fasci muscolari del corpo.

Ma la vera e propria festa sarà rappresentata dalle opportunità, offerte dai migliori stabilimenti, di scatenarsi verso il tramonto in vertiginosi balli caraibici. Entrambe meravigliose, la salsa cubana e quella portoricana, (in questo momento ai vertici della top teen del gradimento

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

Nonostante le differenze nel ballare sono splen-dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

Per gli appassionati del fi tness in riva al mare un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

Si tratta di un contenitore di eventi uniti da un de-nominatore comune: divertimento e qualità. Un’idea che nasce da chi ama lo sport e il benessere, da chi ha saputo mettere insieme una squadra speciale capace di raccontare l’evento con l’entusiasmo che merita: i guru e le stelle nascenti del fi tness, le magiche star dell’hip hop scritturate Cruisin®, il team del Group Cycling® capitanato da Alfredo Venturi e gli amici della Fit&Boxe®, un palco dedicato al fenomeno Zumba® Fitness; una serie di eventi nell’evento: Walkexercise®, Thai Fit®, Jazzercise®, Strike Zone® e il mondo delle danze caraibiche con lo Stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Un lungo weekend di sport e vacanza al mare im-mersi nella musica, nella danza, nell’apprendimento e nel divertimento. Una lezione, un tuffo in piscina, una puntata all’hammam del vicino complesso termale, un momento shopping, un happy hour a base di spritz… e tutto rigorosamente on the beach!

La migliore forma fi sica in spiaggiacontinua

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Fondete tra loro un’alimentazione fresca, tipica dell’estate, e il movimento quotidiano

foto tratte dal sito www.beachfi tness.it

Tra mare, cinema, musica, arte sta per cominciare l’estate 2012 di Pesaro, affascinante città del litorale marchigiano, che anche quest’anno inanella una nutrita serie di eventi di prim’ordine, tra cui spiccano il la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (25 giugno - 2 luglio), il notissimo Rossini Opera Festival (10- 23 agosto).E proprio interpretandone l’anima più autentica, l’Alexander Museum Palace Hotel (noto Art Hotel, annoverato fra le opere d’arte della Biennale di Venezia, sponsor dei maggiori eventi pesaresi) propone soggiorni Beach&Art, ritempranti e tonifican-

ti sia per il corpo che per lo spirito, che per-mettono di abbinare arte e cultura alla tradizionale vacanza al mare, e di godere a pieno lo spirito co-smopolita che anima i grandi eventi pesa-resi. Beach&Art, dun-que, godendo della lunga spiaggia di fi-nissima arena su cui si affaccia l’Hotel, delle preziose opere d’arte che contiene e delle rassegne d’arte che,

ogni 15 giorni, ruotano nei suoi spazi espositivi. In occasione dei grandi eventi Pacchetti con programmi particolari sono proposti in occasione

Quando il mare è anche…in cameraNon solo. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire fra sculture di sirene e animali marini, o tra enormi conchiglie multicolori. Oppure possono inseguire il sogno del calamaro gigante, im-mersi nel blu profondo di pareti, pavimento e soffitto; o ancora riposare in una suite tutta marinara, Luci del mare, con mobili liberty e quadri di Oscar Piattella fatti di sabbia e fossili, materiali naturali e antichi, autentici elementi della natura; o tuffarsi allegramente, come nella stanza firmata da Regina Ste-chow, in un mondo di fantasia tra uomini che nuotano con pinne e maschera. Infatti molte delle 63 stanze - decorate da 75 ar-tisti - hanno come tema il mare. Lo stesso tema è ripreso anche

sulle porte, che anticipano lo stile degli interni e conferiscono ai corridoi un effetto museo: le si può scorrere virtualmente sul sito www.alexandermuseum.it e scegliere la camera preferita. Il mare entra prepotente anche nella living room, con le spu-meggianti onde create da Davide Dall’Osso, che incorniciano la vista sul mare, ed è un panorama incomparabile da godere a 180 gradi dalla grande terrazza che occupa l’ultimo piano dell’hotel, ombreggiata da un gazebo, dove gli ospiti fanno colazione o, la sera, gustano dolci in abbinamento a selezionati vini e pregiati liquori.

Beach&Art _ Pacchetti weekend e settimanaliIn maggio e giugno: Weekend a partire da 129€ a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 450€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). In luglio: Weekend a partire 160 € a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a par-tire da 560€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese).

Dedicato all’Educazione il PREMIO D’ARTE RAFFAELLO 2012Si può esprimere l’educazione con un’opera d’arte? Certamente sì! Ne è convinto Alessandro Marcucci Pinoli, proprietario dell’ Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, che ha dedicato proprio all’Educazione il PREMIO RAFFAELLO 2012, invitando gli artisti ad esprimere la loro creatività attorno a questo tema. “Educazione in tutte le sue forme – spiega - Dall’educazione civica a quella artistica, dalle più sofisticate forme di bon ton al loro opposto, la maleducazione, l’ineducazione e l’inciviltà pura. In una realtà quale è quella attuale in cui regnano maleduca-zione e volgarità, si sente la necessità di ritrovare il senso della misura, i comportamenti realmente (e non formalmente) educati, il piacere di conversare civilmente, la vera eleganza che non è il lusso ma è determinata dal senso del gusto e del bello.”Cinque le sezioni in cui è articolato il Premio: Scultura, Pittura, Fotografia, Poesia, Racconti brevi o Pièces teatrali. Le premia-zioni si terranno nel primo weekend di luglio. Il fine settimana dal 6 all’8 sarà tutto dedicato al binomio Arte&Educazione, con esposizione delle opere in concorso, premiazione dei vinci-tori di ciascuna sezione, performance. I vincitori saranno ospiti, mentre a tutti gli artisti partecipanti sarà riservato un pacchetto soggiorno a prezzo particolare.

Messaggio pubbliredazionale

BEACH&ART l’estate all’alexander museum palace hotel

A Pesaro torna la vacanza tra ombrelloni e grandi eventi culturali. Si alloggia nell’Art Hotel dove il mare decora pareti e porte delle stanze

AlexanderMuseumPalace HotelE’ l’unico albergo italiano nella classifica Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa ed è stato inserito fra le Opere d’arte non trasportabili della Biennale 2011. Una “performance permanente”, come ama definirlo il suo proprietario - il Conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso. Nove piani di arte contemporanea, 63 camere firmate da 75 artisti diversi e le parti comuni decorate da altri 25, per un totale di 100 fra pittori e scultori. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sé stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al découpage). Ad essere decorate non sono solo le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte, che anticipano lo stile delle stanze, conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Davanti all’hotel spicca una stele di Enzo Cucchi di 16 metri e al suo interno si trova una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci.

Informazioni

Alexander Museum Palace HotelViale Trieste 20, Pesarotel 0721 34.441e mail: [email protected]

Page 74: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

Durante la bella stagione i capelli sono sottoposti ad aggressioni esterne come il sole, il vento, il cloro e l’acqua salata e hanno bisogno di cure

particolari rimanere sani e belli. Perciò è molto impor-tante prendersene cura in modo particolare dedicando alle vostre chiome tempo e cure. Proprio come acca-de per la pelle anche i capelli devono essere protetti adeguatamente dal sole che, come pare confermato da diversi studi penetra nella fi bra dei capelli e ne distrug-gerne i componenti. Le chiome sottoposte a tanto stress diventano secchi, crespi e si spezzano facilmente. In aggiunta al sole, i capelli sono stressati anche a causa dei bagni in piscina o nell’acqua salata del mare e dei lavaggi frequenti a cui sono sottoposti. Ecco perché in estate è bene curare in maniera speciale i capelli.

La prevenzione è essenziale, perciò prima di tutto procuratevi un bel cappello per proteggervi dai raggi del sole. Poi, al mare o in piscina utilizzate una protezione apposita, sotto forma di olio protettivo o di spray. Que-sti prodotti si possono trovare tranquillamente in farma-cia, in profumeria o al supermercato. E se siete decise a impegnarvi allora prendete in considerazione il fatto di effettuare tre applicazioni: un olio protettivo solare, un olio nutriente e lucidante e un olio ultra nutriente 10 minuti prima dello shampoo per ricostituire il fi lm idroli-pico. Ricordate che i capelli vanno coccolati e nutriti, per evitare di arrivare alla fi ne dell’estate con capelli crespi e rovinati. Perciò non lesinate sull’impegno e gli sforzi

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Regalate alle vostre chiome una maschera ogni tanto: li nutre e li lucida in modo sorprendente

per avere chiome seduttive. Tra i consigli utili, se siete in vacanza al mare o an-

date spesso in piscina, c’è sicuramente quello di sciac-quare i capelli dopo ogni bagno, in modo da eliminare i residui di sale e cloro. Ricordate che i capelli colorati e trattati sono i più esposti alle aggressioni esterne: i

capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei capelli al naturale e necessitano di cure maggiori anche durante l’anno per non seccarsi o spezzarsi. In estate possono essere soggetti anche ad un cambio di colore a causa del sole, quindi è bene prendere delle contromi-sure aggiuntive per preservare la brillantezza e il colore

Le alte temperature colpiscono i capelli in modo profondo. In piena estate è opportuno, dunque, intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

utilizzando un prodotto solare prima di ogni esposizio-ne al sole. Questi prodotti vanno applicati prima dell’e-sposizione solare e durante la giornata, fungerà anche da schermo per il vento. Se volete creare dei prodotti in casa, ricordate che il burro di karitè puro e l’olio di jojoba contengono dei fi ltri solari naturali, quindi sono utili sostituti dei prodotti più classici.

Da ultimo non dimenticate di applicare frequente-mente delle maschere nutrienti per i capelli, in modo da ristrutturarli e nutrirli in profondità. La maschera per i capelli va tenuta un minimo di 3 minuti, evitando le radici dei capelli, e libera il suo potenziale se i capelli vengono avvolti in una salvietta calda.

Continua alla pag. seguente

Che meraviglia di capelli!di Germana Urbani

per avere chiome seduttive. capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei

intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

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Durante la bella stagione i capelli sono sottoposti ad aggressioni esterne come il sole, il vento, il cloro e l’acqua salata e hanno bisogno di cure

particolari rimanere sani e belli. Perciò è molto impor-tante prendersene cura in modo particolare dedicando alle vostre chiome tempo e cure. Proprio come acca-de per la pelle anche i capelli devono essere protetti adeguatamente dal sole che, come pare confermato da diversi studi penetra nella fi bra dei capelli e ne distrug-gerne i componenti. Le chiome sottoposte a tanto stress diventano secchi, crespi e si spezzano facilmente. In aggiunta al sole, i capelli sono stressati anche a causa dei bagni in piscina o nell’acqua salata del mare e dei lavaggi frequenti a cui sono sottoposti. Ecco perché in estate è bene curare in maniera speciale i capelli.

La prevenzione è essenziale, perciò prima di tutto procuratevi un bel cappello per proteggervi dai raggi del sole. Poi, al mare o in piscina utilizzate una protezione apposita, sotto forma di olio protettivo o di spray. Que-sti prodotti si possono trovare tranquillamente in farma-cia, in profumeria o al supermercato. E se siete decise a impegnarvi allora prendete in considerazione il fatto di effettuare tre applicazioni: un olio protettivo solare, un olio nutriente e lucidante e un olio ultra nutriente 10 minuti prima dello shampoo per ricostituire il fi lm idroli-pico. Ricordate che i capelli vanno coccolati e nutriti, per evitare di arrivare alla fi ne dell’estate con capelli crespi e rovinati. Perciò non lesinate sull’impegno e gli sforzi

Regalate alle vostre chiome una maschera ogni tanto: li nutre e li lucida in modo sorprendente

per avere chiome seduttive. Tra i consigli utili, se siete in vacanza al mare o an-

date spesso in piscina, c’è sicuramente quello di sciac-quare i capelli dopo ogni bagno, in modo da eliminare i residui di sale e cloro. Ricordate che i capelli colorati e trattati sono i più esposti alle aggressioni esterne: i

capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei capelli al naturale e necessitano di cure maggiori anche durante l’anno per non seccarsi o spezzarsi. In estate possono essere soggetti anche ad un cambio di colore a causa del sole, quindi è bene prendere delle contromi-sure aggiuntive per preservare la brillantezza e il colore

Le alte temperature colpiscono i capelli in modo profondo. In piena estate è opportuno, dunque, intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

utilizzando un prodotto solare prima di ogni esposizio-ne al sole. Questi prodotti vanno applicati prima dell’e-sposizione solare e durante la giornata, fungerà anche da schermo per il vento. Se volete creare dei prodotti in casa, ricordate che il burro di karitè puro e l’olio di jojoba contengono dei fi ltri solari naturali, quindi sono utili sostituti dei prodotti più classici.

Da ultimo non dimenticate di applicare frequente-mente delle maschere nutrienti per i capelli, in modo da ristrutturarli e nutrirli in profondità. La maschera per i capelli va tenuta un minimo di 3 minuti, evitando le radici dei capelli, e libera il suo potenziale se i capelli vengono avvolti in una salvietta calda.

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Che meraviglia di capelli!di Germana Urbani Villa Momi’s

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Page 76: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

CrucilibroCrucilibro2626

di Germana Urbani · info: >www.einaudi.it< >www.mondadori.it < >www.rizzoli.rcslibri.it< >www.guanda..it<

Eroe - Eroina Maurizio, dieci anni Paolo Orsi, grande archeologo italiano

Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace

Pietro, il nuovo portinaio di un condominio

Il dottor Martini, un giovane medico

Paolo, ex professore di fi losofi a con un peso nel cuore

Il Novecento attraversato da 4 generazioniL’identità collettiva Alter Ego

MilanoUn’isola su cui sorge un carcereUna Calabria atavica e favolosa Crabas, un paesino in SardegnaLocation

La devozione verso tutti i fi gli, al di là dei legami di sangue

Il marito assassino di lei, il fi glio terrorista di lui

Moltissimi personaggi e in particolare la terra, custode di ogni

memoriaAlcuni coetanei e un nuovo parrocoCo-Protagonisti

Pietro era prete fi no a poco tempo prima, ora è custode taciturno di

chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini

Luisa e Paolo non si conoscono ma condividono spesso il viaggio

verso il carcere sull’isola. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel

dolore

Orsi viene a cercare i resti della città greca di Krimisa, mentre

Rino ricostruisce le vicende della famiglia Arcuri, il cui orgoglio unisce i destini dei personaggi

Maurizio ha dieci anni e non vede l’ora che comincino le vacanze. Per lui l’estate signifi ca stare

dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio gli amici di

avventure

Intrigo

Il segreto che li unisce scava nel signifi cato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco. Una

ragazza all’origine di tutto

Li scorta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità.

Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più

le stesse

Il libro si sviluppa su due linee del tempo, uno scavo archeologico nella memoria, il disvelamento, strato dopo strato, di segreti

nascosti

Nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova

parrocchia per incrinare antichi rapporti

Finale

Tra le pagine di questo bel libro la ricerca di un antidoto alla

solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrifi cio

Un romanzo che recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non

essere degne di compassione

Una vicenda dal sapore epico-elegiaco che percorre, attraverso la guerra e il fascismo, un secolo di

storia italiana

Un racconto insieme comico e profondo, un’appassionata storia

di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa

signifi ca dire noi.

Cosa dire del libro

Marco MissiroliIl senso dell’elefante

Guanda, pp. 238€ 16.50

Francesca MelandriPiù alto del mare

Rizzoli, pp. 240€ 17.00

Carmine AbateLa collina del vento

Mondadori, pp. 260€ 17.50

Michela MurgiaL’incontro

Einaudi, pp. 112€ 10.00

Leggere…

Michela Murgia

Carmine Abate

Francesca Melandri

Marco Missiroli

La rivincita del destinoI luoghi, scrive Abate, “esigono fedeltà assoluta”: impossibile sfuggire alla “storia segreta che ti lega a loro”

Finale

Leggere

i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile.

C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi

sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane.Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, di sempre maggiore attualità il tema sopra indicato atteso che le coppie omosessuali negli ultimi anni sono nettamente aumentate ovvero sono uscite, com’è giusto che sia, allo scoperto facendo quello che nelle cronache mondane viene defi nito come auting.Recentemente anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Fornero ha preso posizione sull’argomento ritenendo che non si possa di fatto arrivare ad equiparare le famiglie di fatto (etero-omosessuali) a quelle fondate sul matrimonio auspicando, tuttavia, la necessità di tutelare i diritti dei singoli che richiedono un riconoscimento della loro situazione di fatto.Sulla scia di questa sempre maggiore necessità di tutela e

parità di trattamento, è intervenuta, nell’inerzia politica, la Corte di Cassazione che con la sentenza 4184/2012 ha rigettato il ricorso di due cittadini italiani omosessuali che, dopo aver contratto matrimonio all’estero, avevano richiesto la possibilità, negata per contrarietà all’ordine pubblico, a che lo stesso venisse trascritto nello stato civile dell’anagrafe di appartenenza.La Corte di Cassazione, tuttavia rigetta il ricorso della coppia gay per un motivo diverso dall’ordine pubblico e si spinge sino a riconoscere un vero e proprio diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso dei conviventi. Ma vi è di più in quanto il matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso non è più affetto da inesistenza per carenza di uno dei suoi presupposti fondamentali

ma è solo inidoneo a produrre nel nostro ordinamento, che non lo prevede, un qualsiasi effetto giuridico.Dunque per la Cassazione anche una coppia omosessuale può legittimamente formare una famiglia basata su una stabile convivenza e “nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia” godere di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” precisando, tuttavia, l’impossibilità giuridica attuale (perché non prevista ancora dal nostro ordinamento) a che la stessa possa validamente contrarre matrimonio o pretendere la trascrizione di quello contratto all’estero.Ciò essenzialmente vuol dire che nel caso in cui una coppia omossessuale si senta discriminata

AFFARI DI FAMIGLIA

Matrimoni fra omosessuali e famiglie gay. Diritto al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

rispetto ad una eterosessuale che ha contratto matrimonio potrà adire il Giudice Italiano per vedere tutelato il proprio diritto violato. Ora la questione passa, o almeno

dovrebbe passare per amor di parità e giustizia al vaglio della politica che da sempre omette di intervenire concretamente sul punto.

Page 77: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

di Germana Urbani · info: >www.einaudi.it< >www.mondadori.it < >www.rizzoli.rcslibri.it< >www.guanda..it<

Eroe - Eroina Maurizio, dieci anni Paolo Orsi, grande archeologo italiano

Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace

Pietro, il nuovo portinaio di un condominio

Il dottor Martini, un giovane medico

Paolo, ex professore di fi losofi a con un peso nel cuore

Il Novecento attraversato da 4 generazioniL’identità collettiva Alter Ego

MilanoUn’isola su cui sorge un carcereUna Calabria atavica e favolosa Crabas, un paesino in SardegnaLocation

La devozione verso tutti i fi gli, al di là dei legami di sangue

Il marito assassino di lei, il fi glio terrorista di lui

Moltissimi personaggi e in particolare la terra, custode di ogni

memoriaAlcuni coetanei e un nuovo parrocoCo-Protagonisti

Pietro era prete fi no a poco tempo prima, ora è custode taciturno di

chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini

Luisa e Paolo non si conoscono ma condividono spesso il viaggio

verso il carcere sull’isola. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel

dolore

Orsi viene a cercare i resti della città greca di Krimisa, mentre

Rino ricostruisce le vicende della famiglia Arcuri, il cui orgoglio unisce i destini dei personaggi

Maurizio ha dieci anni e non vede l’ora che comincino le vacanze. Per lui l’estate signifi ca stare

dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio gli amici di

avventure

Intrigo

Il segreto che li unisce scava nel signifi cato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco. Una

ragazza all’origine di tutto

Li scorta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità.

Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più

le stesse

Il libro si sviluppa su due linee del tempo, uno scavo archeologico nella memoria, il disvelamento, strato dopo strato, di segreti

nascosti

Nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova

parrocchia per incrinare antichi rapporti

Finale

Tra le pagine di questo bel libro la ricerca di un antidoto alla

solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrifi cio

Un romanzo che recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non

essere degne di compassione

Una vicenda dal sapore epico-elegiaco che percorre, attraverso la guerra e il fascismo, un secolo di

storia italiana

Un racconto insieme comico e profondo, un’appassionata storia

di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa

signifi ca dire noi.

Cosa dire del libro

Marco MissiroliIl senso dell’elefante

Guanda, pp. 238€ 16.50

Francesca MelandriPiù alto del mare

Rizzoli, pp. 240€ 17.00

Carmine AbateLa collina del vento

Mondadori, pp. 260€ 17.50

Michela MurgiaL’incontro

Einaudi, pp. 112€ 10.00

Leggere…

Michela Murgia

Carmine Abate

Francesca Melandri

Marco Missiroli

La rivincita del destinoI luoghi, scrive Abate, “esigono fedeltà assoluta”: impossibile sfuggire alla “storia segreta che ti lega a loro”

Finale

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i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile.

C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi

sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane.Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, di sempre maggiore attualità il tema sopra indicato atteso che le coppie omosessuali negli ultimi anni sono nettamente aumentate ovvero sono uscite, com’è giusto che sia, allo scoperto facendo quello che nelle cronache mondane viene defi nito come auting.Recentemente anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Fornero ha preso posizione sull’argomento ritenendo che non si possa di fatto arrivare ad equiparare le famiglie di fatto (etero-omosessuali) a quelle fondate sul matrimonio auspicando, tuttavia, la necessità di tutelare i diritti dei singoli che richiedono un riconoscimento della loro situazione di fatto.Sulla scia di questa sempre maggiore necessità di tutela e

parità di trattamento, è intervenuta, nell’inerzia politica, la Corte di Cassazione che con la sentenza 4184/2012 ha rigettato il ricorso di due cittadini italiani omosessuali che, dopo aver contratto matrimonio all’estero, avevano richiesto la possibilità, negata per contrarietà all’ordine pubblico, a che lo stesso venisse trascritto nello stato civile dell’anagrafe di appartenenza.La Corte di Cassazione, tuttavia rigetta il ricorso della coppia gay per un motivo diverso dall’ordine pubblico e si spinge sino a riconoscere un vero e proprio diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso dei conviventi. Ma vi è di più in quanto il matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso non è più affetto da inesistenza per carenza di uno dei suoi presupposti fondamentali

ma è solo inidoneo a produrre nel nostro ordinamento, che non lo prevede, un qualsiasi effetto giuridico.Dunque per la Cassazione anche una coppia omosessuale può legittimamente formare una famiglia basata su una stabile convivenza e “nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia” godere di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” precisando, tuttavia, l’impossibilità giuridica attuale (perché non prevista ancora dal nostro ordinamento) a che la stessa possa validamente contrarre matrimonio o pretendere la trascrizione di quello contratto all’estero.Ciò essenzialmente vuol dire che nel caso in cui una coppia omossessuale si senta discriminata

AFFARI DI FAMIGLIA

Matrimoni fra omosessuali e famiglie gay. Diritto al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

rispetto ad una eterosessuale che ha contratto matrimonio potrà adire il Giudice Italiano per vedere tutelato il proprio diritto violato. Ora la questione passa, o almeno

dovrebbe passare per amor di parità e giustizia al vaglio della politica che da sempre omette di intervenire concretamente sul punto.

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DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

E' ora di guardare oltre la porta di casa

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le diffi coltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fi ne non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per

partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

I nostri espertiI nostri esperti2828

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

E' ora di guardare oltre la porta di casa

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Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le diffi coltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fi ne non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per

partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

Page 80: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

I nostri espertiI nostri esperti3030

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Per info su questo articolo [email protected]

Caro Giulio,la questione presenta due ordini di problemi da risolvere: il primo attiene alle modalità di esercizio dello ius variandi del datore di lavoro in caso di calo del lavoro, il secondo il problema del licenziamento discriminatorio.Il datore di lavoro, quando si trova in condizioni di avere scarsità di commesse ma il personale assunto è in esubero, può intimare il licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo, ovvero per carenza di lavoro. Se però il datore di lavoro è titolare di più unità produttive e non tutte subiscono lo stesso calo di lavoro, il datore di lavoro deve prediligere al licenziamento, l’assegnazione del lavoratore presso altra unità produttiva, mantenendo però al lavoratore le medesime mansioni, l’attuale contratto e identico inquadramento. Questo potere del datore di lavoro si chiama jus variandi ed è un potere che, quando correttamente esercitato, è pienamente legittimo.Quindi, se il suo datore di lavoro decide, per esigenze date dal lavoro, di ricollocarla in altra unità produttiva mi par di capire poco distante dalla attuale, lo può fare, ma mantenendo il suo attuale contratto di lavoro, solo questo comportamento sarebbe legittimo.La cessazione con nuova assunzione a termine presso l’altra fi liale non sembra rispondente a reali esigenze lavorative, bensì sembra piuttosto volta ad evitare che lei possa usufruire del congedo di paternità, che attualmente viene garantito anche agli uomini oltre che alle donne. Il contratto a termine invece permetterebbe al datore di lavoro di condizionare la prosecuzione del rapporto di lavoro al fatto che lei non chieda il congedo di paternità. Questo scopo, che peraltro mi sembra avallato dalle promesse del datore di lavoro di rinnovo del contratto all’altro dipendente, rende l’eventuale licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo chiaramente discriminatorio, quindi il licenziamento sarebbe nullo. Se davvero vi fosse un calo di lavoro, il datore di lavoro, per legge, deve operare licenziando prima gli apprendisti, poi i lavoratori con contratto a tempo determinato, poi tra i lavoratori a tempo indeterminato, operare se possibile una ricollocazione.In questo caso, lei potrà accettare la ricollocazione se viene mantenuto il suo attuale contratto, non fi rmi in nessun caso lettere di dimissioni, ove le venisse intimato un licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo, provveda ad impugnarlo immediatamente chiedendo l’immediata reintegrazione in quanto nullo per ragioni discriminatorie.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Buongiorno Avvocato, sono Giulio e sono dipendente di una catena di offi cine, venivo assunto lo scorso anno e dal titolare mi veniva assicurato che il mio contratto era di tipo dipendente, a tempo pieno e indeterminato. Il titolare dopo quasi un anno dalla mia assunzione, mi convocava per indicarmi che è prossima la scadenza del contratto e che mi darebbe la possibilità di essere assunto in un’altra offi cina della sua catena poco distante con contratto stagionale, in quanto nella presente “c’è poco lavoro”, l’alternativa sarebbe andarmene. Io ero convinto, dalle rassicurazioni ricevute al tempo dell’assunzione e dalle indicazioni contenute nella busta paga, ove non è indicata la data di termine del contratto e ove sono indicati gli scatti di anzianità, che il mio contratto non fosse a tempo determinato, bensì a tempo indeterminato, pertanto mi sono recato all’INPS ove mi è stato detto che il mio contratto è a tempo indeterminato. Il mio sospetto è che essendo mia moglie in attesa di un fi glio, il titolare cerchi un modo per liberarsi di me, visto che vi è un altro dipendente con le mie medesime mansioni, senza carichi familiari, con contratto a termine a cui ha già detto che rinnoverà il contratto. Cosa mi consiglia?

Per porre le domande all’avvocato: [email protected]

di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile. C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane. Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Retinopatia diabetica L’OTTICO

oculare, della malattia diabetica. La reti-nopatia diabetica è la vasculopatia dei capillari retinici e si sviluppa attraverso va-rie fasi. Inizialmente nelle pareti dei capil-lari si creano delle zone di indebolimento, alternate a zone di ispessimento. Quando i vasi capillari hanno la parete indebolita possono dilatarsi localmente, formando dei microaneurismi, possono far trasuda-re la parte liquida del sangue formando un ispessimento della retina detto edema, oppure possono lasciare fuoriuscire delle sostanze grasse che si accumulano nella retina sotto forma di chiazze giallastre dette essudati duri. In altri casi possono rompersi causando emorragie nella retina o nel corpo vitreo, all’interno del globo oculare.La retinopatia diabetica può essere suddi-visa in due tipi principali.1. Retinopatia diabetica non proliferativa: si verifi ca quando sono presenti perdite di sostanze dai capillari, anche suffi cienti a causare edema maculare, piccole emor-ragie e zone di capillari occlusi.2. Retinopatia diabetica proliferativa: è caratterizzata nello stadio iniziale da oc-clusione dei capillari con macchie retini-che a fi occo di cotone. Nella fase proli-ferativa vera e propria i capillari anormali si sviluppano, stimolati dalla occlusione dei piccoli vasi retinici. A questo punto si possono verifi care emorragie, anche gra-vi, per rottura dei capillari neoformati, e la formazione di tessuto fi broso che con-traendosi può esercitare una trazione sulla retina fi no a distaccarla. In questa fase può formarsi un’emorragia vitreale.Altri problemi oculariLa cataratta è una opacità del cristallino. Le persone affette da diabete possono svi-luppare una cataratta più precocemente rispetto ad altri individui della stessa età. In alcuni casi la presenza di una retinopatia diabetica può richiedere particolari accor-gimenti in caso di intervento di cataratta e, purtroppo, la sua presenza può rende-re meno effi cace questa chirurgia. In altri casi, invece, l’estrazione della cataratta è raccomandabile proprio per poter visua-lizzare la retina e trattare la retinopatia.Il glaucoma è una malattia del nervo otti-co che viene danneggiato dalla pressio-ne oculare troppo elevata. In alcuni casi la retinopatia diabetica può insorgere in pazienti già affetti da glaucoma; in altri, la presenza di una retinopatia diabetica può da sola scatenare forme di glaucoma secondario. Pertanto, il controllo della pressione ocu-lare, è quindi una parte molto importante dell’esame specialistico oculistico a cui i pazienti diabetici devono sottoporsi perio-dicamente.

Bibliografi a: Per gentile concessione del Dr. A.Appiotti

Il diabete è una malattia in cui il valore della glicemia (ossia la concentrazione nel sangue di uno zucchero chiamato glucosio) è superiore alla norma e necessita quotidianamente di essere ridotto con una dieta o speciali terapie. Queste si basano sull’uso di inie-zioni di insulina o di sostanze, dette ipoglicemizzanti, in pastiglie. Il diabete causa un’alterazione dei vasi sanguigni in tutto il corpo, con una particolare predilezione per i vasi capillari, vale a dire i vasi più piccoli del nostro sistema arterioso. I vasi capillari sono importanti, in quanto portano il sangue ai tessuti scambiando con essi ossigeno e nutrimenti. Il danno che subiscono con il diabete è determinato dall’interazione fra i costituenti della loro parete e lo zucchero circolante in eccesso nel sangue.La retinopatia diabetica è perciò una manifestazione localizzata,

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AN - CD - GE - IO - LO - MO - PA PD - PO’ - RE - TI - ALT - ASIICS - LEA - NIT - ORO - RAIRIC - RIN - SOS - STA - STOTAO ANSA - IOLE - MIEI - MOROSCIA - SPOT - TRII - SMISEATEISMO - OMONIMO

Chiave (8) - Il nome.............................

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il bari-sta gli risponde: “E’ già in mac-china.” “Ah, allora torno la.”• “Cosa ci fa un cucchiaino sul-la cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’au-tostrada.”• Un appuntato va da mare-sciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”• Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi hanno detto che e’ una Beret-ta.”• Un carabiniere al mercato nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto, incuriosito chiede informa-zioni e l’ambulante gli spiega che i semi di mela hanno delle pro-prietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza. Un po’ incredulo e un po’ incuriosito

decide di provare due semi e li paga due euro, li mangia ed os-serva: “Però con 2 euro avrei po-tuto direttamente comprare del-le mele ed avrei potuto disporre di molti più semi.” Allora l’am-bulante gli fa notare che i semi funzionano e che effettivamente aveva fatto un ragionamento in-telligente. Al che, il carabiniere entusiasta, estrae una moneta da due euro: “Ha ragione, mi dia subito altri due semi.”• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinie-ri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!”• Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.”• Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.”• Istruttore dei carabinieri rivol-gendosi alle reclute: “Su, ripro-viamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!”• Carabinieri: “Appuntato, ac-cendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”

LE OMBRE:

trova l’ombra

corretta: B

Soluzioni:

I Carabinieri

AQUA - AZUREBEIGE - BLACKBLUE - CORALDARKFUCHIAGOLD - GRAYINDIGOIVORYLEMONLIGHTMAGENTAOLIVE - REDSALMONSNOWTHISTLEVIOLETWHITEYELLOW

ARTE - CHIAVE - DIZIONEGENOVA - GIOVANE - GRECIIAGO - KEAN - LA CENAMORO - PAOLA PERFEZIONISTA - PISA - SALESCIA - SPOT

The colours (i colori) Impariamo l’inglese

LE OMBRE Trova l’ombra corretta

Aforismi sull’amore• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente.• L’amore: poche lettere dettate da un gran cuore, una minuscola parola che dà tanto calore.

CHIAVE (9) - Un colore.............................................................................................................

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A B

C D

VINO

I VINI DELLA LIGURIA

HO UNA CONFESSIONE DA FARE: NON HO ANCORA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI DEGUSTARE I VINI DELLA LIGURIA. REGIONE MOLTO AFFASCINANTE, STRETTA TRA IL MARE E I MONTI, SENZA ALCUNA ZONA DI PIANURA, TOTALMENTE INADATTA ALL’ AGRICOLTURA ESTENSIVA E ALL’ALLEVAMENTO, MA MOLTO PORTATA PER LA COLTIVAZIONE DI ORTI E FIORI, DI ULIVI E DI VITI, GRAZIE ANCHE AI RILIEVI CHE OF-FRONO UN VALIDO RIPARO AI VENTI FREDDI DEL NORD.FIN DAI TEMPI ANTICHI I VINI LIGURI GODONO DI UN’OTTIMA FAMA, DECANTATI, IN PARTICOLARE, DA FRANCESCO PETRARCA E DAL PAPA PAOLO III FARNESE, MOLTO ATTRATTI ENTRAMBI DAI VINI DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA DI PONENTE. LA NATURA DEL TERRENO IMPONE UN SISTEMA DI ALLEVAMENTO A TERRAZZAMENTI. SI POTREBBE DIRE TRANQUILLAMENTE CHE IN LIGURIA SI PRATICA UNA VITICOLTURA “EROICA”. DA LEVANTE A PONENTE LA LIGURIA HA SU-BITO L’INFLUENZA DELLE REGIONI LIMITROFE, E CIOÈ RISENTE L’INFLUS-SO PIEMONTESE E TOSCANO. A PONENTE,CIOÈ VICINO AL PIEMONTE, I VITIGNI A BACCA ROSSA CHE SI POSSONO TROVARE SONO IL” ROSSESE” E L’”ORMEASCO”(VARIANTE LIGURE DEL DOLCETTO), E IL “PIGATO”A BACCA BIANCA. NEL LEVANTE, QUINDI VICINO ALLA TOSCANA, I VITI-GNI CHE LA FANNO DA PADRONE SONO IL “SANGIOVESE”, IL “CANA-IOLO”, IL “TREBBIANO” E LA “MALVASIA”. IL “VERMENTINO INVECE VIENE COLTIVATO IN TUTTA LA REGIONE.I VINI LIGURI PIÙ CONOSCIUTI NEL MONDO SONO IL ROSSESE DI DOLCEACQUA, MOLTO APPREZZATO TRA L’ALTRO DA NAPOLEONE, IL PIGATO E IL CINQUETERRE SCIACCHETRÀ, VINO LIQUOROSO PREZIOSO E MOLTO RARO.I VINI DELLA LIGURIA QUI DA NOI NON SI TROVANO MOLTISSIMO, E MI DISPIACE DAVVERO MOLTO NON AVERE AVUTO IL PRIVILEGIO DI BERNE ALCUNI SOPRATTUTTO PER CAPIRNE L’ESSENZA E IL DURO LAVORO DELL’UOMO. MA CERCHERÒ DI NON FAR PASSARE MOLTO TEMPO, PERCHÉ SONO DELL’OPI-NIONE CHE IN OGNI CANTINA CHE SI RISPETTI, SIA ESSA BEN FORNITA O NON MOLTO FORNITA,DEBBANO ESSERE PRESENTI I VINI DELLA LIGURIA.

DenisMeneghini

CUCINA

CAKE DOLCE ALLE VERDURE CANADESEUNA CAKE DI ORIGINE CANADESE, LA CUI VERSIONE TRADIZIONALE PERÒ È DOLCE: FORSE MOLTO PIÙ ZUCCHERO E MIELE NELL’IMPASTO, ED UNA CREMA MONTATA CON FORMAGGIO E ZUCCHERO A VELO PER SERVIRE. NOI ABBIAMO VOLUTO RIADATTARE LA RICETTA AI NOSTRI GUSTI, TRASFORMANDOLA

IN UN ORIGINALE ANTIPASTO O UN CONTORNO DIVERSO. NATURALMENTE ANCHE NEL NOSTRO CASO SI TRATTA DI UNO SFORMATO DAI TONI QUASI DOLCI E RIMANE L’ACCOMPAGNAMENTO CON UNA CREMA AGRUMATA, MA MENO SIMILE AD UNA GLASSA PER GUARNIRE LA SUPERFICIE. UN INGREDIENTE CHE ABBIAMO APPREZZATO PARTICOLARMENTE È STATA LA PUREA DI MELE: SEMPLICE E NATURALE, HA CONFERITO QUELLA CONSISTENZA QUASI BAGNATA, ED ALLO STESSO TEMPO QUELLA NOTA ZUCCHERINA CHE CI HA PORTATO A RIDURRE LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI. PUÒ ESSERE SERVITO A SPICCHI, ACCOMPAGNANDO CON LA CREMA FRESCA DI FORMAGGIO, OPPURE CON LE FETTE GIÀ SPALMATE DI CREMA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:178G ZUCCHINE; 117G CAROTE; 100G PUREA DI MELE; 18G FRUTTA SECCA (MANDORLE SALATE E GHERIGLI DI NOCE); 2 UOVA; 100G FARINA AUTO LIEVITANTE; 80G FARINA 00; 3 CUCCH ZUCCHERO; 1 FIALETTA VANIGLIA; ZENZERO; 55ML OLIO DI SEMI; 6G LIEVITO PER TORTE SALATE

PER LA CREMA: 125G FORMAGGIO SPALMABILE; SUCCO E SCORZA DI LIMONE; 3 STELI ERBA CIPOLLINA

PROCEDIMENTOMONDARE E GRATTUGIATE LE VERDURE, MESCOLARLE CON LO ZENZERO, LA VANIGLIA, LA FRUTTA SECCA E LA PUREA DI MELE.SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO ED AGGIUNGERLE ALLE VERDURE.SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO E L’OLIO, QUINDI UNIRLE AGLI ALTRI INGREDIENTI. AMALGAMARE BENE E VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE.PREPARARE LA CREMA MESCOLANDO IL FORMAGGIO CON IL SUCCO E LE SCORZETTE DI LIMONE, PROFUMANDO CON L’ERBA CIPOLLINA SMINUZZATA.CUOCERE IL CAKE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, ALZARE LA TEMPERATURA A 200° E CUOCERE PER ALTRI 5 MINUTI.SFORMARE IL CAKE, TAGLIARLO A FETTE E SERVIRE CON LA CREMA.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:

VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione

Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

Inserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)

Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie [email protected] - Tel. 049 99.00.700IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810

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Lun. - Ven. 10.00 / 17.30 da rete fissa

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Chiave (8) - Il nome.............................

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il bari-sta gli risponde: “E’ già in mac-china.” “Ah, allora torno la.”• “Cosa ci fa un cucchiaino sul-la cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’au-tostrada.”• Un appuntato va da mare-sciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”• Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi hanno detto che e’ una Beret-ta.”• Un carabiniere al mercato nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto, incuriosito chiede informa-zioni e l’ambulante gli spiega che i semi di mela hanno delle pro-prietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza. Un po’ incredulo e un po’ incuriosito

decide di provare due semi e li paga due euro, li mangia ed os-serva: “Però con 2 euro avrei po-tuto direttamente comprare del-le mele ed avrei potuto disporre di molti più semi.” Allora l’am-bulante gli fa notare che i semi funzionano e che effettivamente aveva fatto un ragionamento in-telligente. Al che, il carabiniere entusiasta, estrae una moneta da due euro: “Ha ragione, mi dia subito altri due semi.”• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinie-ri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!”• Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.”• Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.”• Istruttore dei carabinieri rivol-gendosi alle reclute: “Su, ripro-viamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!”• Carabinieri: “Appuntato, ac-cendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”

LE OMBRE:

trova l’ombra

corretta: B

Soluzioni:

I Carabinieri

AQUA - AZUREBEIGE - BLACKBLUE - CORALDARKFUCHIAGOLD - GRAYINDIGOIVORYLEMONLIGHTMAGENTAOLIVE - REDSALMONSNOWTHISTLEVIOLETWHITEYELLOW

ARTE - CHIAVE - DIZIONEGENOVA - GIOVANE - GRECIIAGO - KEAN - LA CENAMORO - PAOLA PERFEZIONISTA - PISA - SALESCIA - SPOT

The colours (i colori) Impariamo l’inglese

LE OMBRE Trova l’ombra corretta

Aforismi sull’amore• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente.• L’amore: poche lettere dettate da un gran cuore, una minuscola parola che dà tanto calore.

CHIAVE (9) - Un colore.............................................................................................................

PuzzleSimply...

A B

C D

VINO

I VINI DELLA LIGURIA

HO UNA CONFESSIONE DA FARE: NON HO ANCORA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI DEGUSTARE I VINI DELLA LIGURIA. REGIONE MOLTO AFFASCINANTE, STRETTA TRA IL MARE E I MONTI, SENZA ALCUNA ZONA DI PIANURA, TOTALMENTE INADATTA ALL’ AGRICOLTURA ESTENSIVA E ALL’ALLEVAMENTO, MA MOLTO PORTATA PER LA COLTIVAZIONE DI ORTI E FIORI, DI ULIVI E DI VITI, GRAZIE ANCHE AI RILIEVI CHE OF-FRONO UN VALIDO RIPARO AI VENTI FREDDI DEL NORD.FIN DAI TEMPI ANTICHI I VINI LIGURI GODONO DI UN’OTTIMA FAMA, DECANTATI, IN PARTICOLARE, DA FRANCESCO PETRARCA E DAL PAPA PAOLO III FARNESE, MOLTO ATTRATTI ENTRAMBI DAI VINI DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA DI PONENTE. LA NATURA DEL TERRENO IMPONE UN SISTEMA DI ALLEVAMENTO A TERRAZZAMENTI. SI POTREBBE DIRE TRANQUILLAMENTE CHE IN LIGURIA SI PRATICA UNA VITICOLTURA “EROICA”. DA LEVANTE A PONENTE LA LIGURIA HA SU-BITO L’INFLUENZA DELLE REGIONI LIMITROFE, E CIOÈ RISENTE L’INFLUS-SO PIEMONTESE E TOSCANO. A PONENTE,CIOÈ VICINO AL PIEMONTE, I VITIGNI A BACCA ROSSA CHE SI POSSONO TROVARE SONO IL” ROSSESE” E L’”ORMEASCO”(VARIANTE LIGURE DEL DOLCETTO), E IL “PIGATO”A BACCA BIANCA. NEL LEVANTE, QUINDI VICINO ALLA TOSCANA, I VITI-GNI CHE LA FANNO DA PADRONE SONO IL “SANGIOVESE”, IL “CANA-IOLO”, IL “TREBBIANO” E LA “MALVASIA”. IL “VERMENTINO INVECE VIENE COLTIVATO IN TUTTA LA REGIONE.I VINI LIGURI PIÙ CONOSCIUTI NEL MONDO SONO IL ROSSESE DI DOLCEACQUA, MOLTO APPREZZATO TRA L’ALTRO DA NAPOLEONE, IL PIGATO E IL CINQUETERRE SCIACCHETRÀ, VINO LIQUOROSO PREZIOSO E MOLTO RARO.I VINI DELLA LIGURIA QUI DA NOI NON SI TROVANO MOLTISSIMO, E MI DISPIACE DAVVERO MOLTO NON AVERE AVUTO IL PRIVILEGIO DI BERNE ALCUNI SOPRATTUTTO PER CAPIRNE L’ESSENZA E IL DURO LAVORO DELL’UOMO. MA CERCHERÒ DI NON FAR PASSARE MOLTO TEMPO, PERCHÉ SONO DELL’OPI-NIONE CHE IN OGNI CANTINA CHE SI RISPETTI, SIA ESSA BEN FORNITA O NON MOLTO FORNITA,DEBBANO ESSERE PRESENTI I VINI DELLA LIGURIA.

DenisMeneghini

CUCINA

CAKE DOLCE ALLE VERDURE CANADESEUNA CAKE DI ORIGINE CANADESE, LA CUI VERSIONE TRADIZIONALE PERÒ È DOLCE: FORSE MOLTO PIÙ ZUCCHERO E MIELE NELL’IMPASTO, ED UNA CREMA MONTATA CON FORMAGGIO E ZUCCHERO A VELO PER SERVIRE. NOI ABBIAMO VOLUTO RIADATTARE LA RICETTA AI NOSTRI GUSTI, TRASFORMANDOLA

IN UN ORIGINALE ANTIPASTO O UN CONTORNO DIVERSO. NATURALMENTE ANCHE NEL NOSTRO CASO SI TRATTA DI UNO SFORMATO DAI TONI QUASI DOLCI E RIMANE L’ACCOMPAGNAMENTO CON UNA CREMA AGRUMATA, MA MENO SIMILE AD UNA GLASSA PER GUARNIRE LA SUPERFICIE. UN INGREDIENTE CHE ABBIAMO APPREZZATO PARTICOLARMENTE È STATA LA PUREA DI MELE: SEMPLICE E NATURALE, HA CONFERITO QUELLA CONSISTENZA QUASI BAGNATA, ED ALLO STESSO TEMPO QUELLA NOTA ZUCCHERINA CHE CI HA PORTATO A RIDURRE LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI. PUÒ ESSERE SERVITO A SPICCHI, ACCOMPAGNANDO CON LA CREMA FRESCA DI FORMAGGIO, OPPURE CON LE FETTE GIÀ SPALMATE DI CREMA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:178G ZUCCHINE; 117G CAROTE; 100G PUREA DI MELE; 18G FRUTTA SECCA (MANDORLE SALATE E GHERIGLI DI NOCE); 2 UOVA; 100G FARINA AUTO LIEVITANTE; 80G FARINA 00; 3 CUCCH ZUCCHERO; 1 FIALETTA VANIGLIA; ZENZERO; 55ML OLIO DI SEMI; 6G LIEVITO PER TORTE SALATE

PER LA CREMA: 125G FORMAGGIO SPALMABILE; SUCCO E SCORZA DI LIMONE; 3 STELI ERBA CIPOLLINA

PROCEDIMENTOMONDARE E GRATTUGIATE LE VERDURE, MESCOLARLE CON LO ZENZERO, LA VANIGLIA, LA FRUTTA SECCA E LA PUREA DI MELE.SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO ED AGGIUNGERLE ALLE VERDURE.SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO E L’OLIO, QUINDI UNIRLE AGLI ALTRI INGREDIENTI. AMALGAMARE BENE E VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE.PREPARARE LA CREMA MESCOLANDO IL FORMAGGIO CON IL SUCCO E LE SCORZETTE DI LIMONE, PROFUMANDO CON L’ERBA CIPOLLINA SMINUZZATA.CUOCERE IL CAKE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, ALZARE LA TEMPERATURA A 200° E CUOCERE PER ALTRI 5 MINUTI.SFORMARE IL CAKE, TAGLIARLO A FETTE E SERVIRE CON LA CREMA.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

A tavolaA tavola 3333

Page 84: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

NARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · SALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PREFER-

ITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI

BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUEN-

TARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · SALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUAL-CHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO LA VITA IN

COPPIA È UNA MAGIA FATTA DI PAROLE DOLCI, COCCOLE… OGNI TANTO PERÒ PROVATE A STAC-CARVI! · SALUTE NUOVE ENERGIE VI CONSENTONO PERFORMANCE SPORTIVE DA RECORD. PECCATO CHE SIATE MOLTO NERVOSI E DI MALUMORE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI STRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO LUOGO INCONTAMINATO. SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

· SALUTE SEGUITE UN RITMO SONNO-VEGLIA IL PIÙ REGOLARE E PREVENITE QUALCHE PROBLEMA RESPIRATORIO CON TERAPIE DOLCI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AU-

DACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALI-ANDO CHIUNQUE · SALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI

E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-TENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO GRANDI OC-CASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RI-USCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON

IL PARTNER · SALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ES-ERCIZI DI FITNESS

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO NON ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENE-

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-PRESI DEI RISULTATI · SALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIA-MENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEG-GERA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · SALUTESALUTE

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

DELLE SITUAZIONI PASSIONALI E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE

PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

OGNI SFIDA E SIATE AU-

TOROTORODAL 21/04DAL 21/04

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSTRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO

SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

CAPRICORNOCAPRICORNO

COPPIA È UNA MAGIA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

CERCATE DI FREQUEN-

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOITE I LEGAMI PIÙ

CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

PERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ

SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI

ALL’ISTINTO PIÙ CHE AL CUORE

OroscopoOroscopo3434

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

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SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

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PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

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Page 86: La Piazza del Piovese - 2012giu n75

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€ 1190€ 1249€ 1590

€ 1190€ 1290€ 1390€ 1790

€ 5301,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,21,8 x 2,2

Porta doppia

1,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,81,6 x 1,8Porta singola

NATURALE

2,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,22,2 x 2,2NATURALE

2 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 22 x 2IMPREGNATA

2 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 2,52 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 32 x 3

3 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 33 x 3

IMPREGNATA

IMPREGNATA

IMPREGNATA

3,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,23,2 x 2,2NATURALE

2,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,22,7 x 3,2NATURALE

3,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,23,2 x 3,2NATURALE

3,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,23,2 x 4,2NATURALE MONTAGGIO A PARTE

Gazebo in metallo

Pensiline in alluminio e policarbonatoPensilina impregnata compresa dicopertura di guaina o onduvilla e lattoneria

Gazebo in metallo 3x4 con tende e zanzariere laterali

Pergolato 5,20x5,7 in abete lamellare, naturale

Pergolato in pino naturale, gambe in lamellarePossibilità di aggiunta posti auto

1 postoP4,70x3,18

1 postoP5,70x3,54

Con postoaggiuntivo

Con postoaggiuntivo

Copertura conperline e guaina

150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120150x120

120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100120x100

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Esempio di pensilinasu misura

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€ 550€ 650 € 1070

€ 940

MONTAGGIO A PARTE

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INIZIANO I SALDI D’ESTATE

Box auto 4,87x3,35

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