La Piazza del Piovese - nov2012 n145

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Natale nel Piovese: eventi, iniziative, presepi Festività pagg. 6-8 Saccisica: il marchio che promuove e rilancia il territorio Economia pag. 12 CITTÀ METROPOLITANA, PIACE AL PIOVESE L’Italia possiede il patrimonio culturale più importante al mondo. È una grande ricchezza, che comporta sicuramente un notevole impegno per la conservazione, ma che può e deve esse- re anche una grande risorsa economica per il paese. pag. 28 CULTURA, VALORE CHE PRODUCE BENESSERE Sant’Angelo verso il sì al passaggio di Padova alla Città metropolitana di Venezia. Questo almeno quanto emerso all’incontro pubblico, in tema di riordino delle Province, voluto dall’amministra- zione comunale che si è svolto il 15 novembre scorso in sala consigliare. pag. 31 L’esortazione: contro gli allagamenti opere di difesa Rischio idraulico pag. 14 pag. 10 E’ rottura tra sindaco e Lega Il primo cittadino revoca le deleghe a Recaldin e Stevanato poche ore prima della conferenza stampa in casa Lega A lleanza finita tra Pdl e Lega. Una rottu- ra ufficializzata dal sindaco Alessandro Marcolin che, a poche ore dall’annun- ciata conferenza stampa in casa Lega, ha ritirato le deleghe al vicesindaco Andrea Recaldin e all’assessore Lorena Stevanato. Casus belli la nota questione dello sfo- ramento del fondo di produttività utilizzato per pagare le indennità delle posizioni orga- nizzative. Il Carroccio critica l’atteggiamento cautelativo del sindaco, deciso ad attendere eventuali condanne della Corte dei Conti prima di assumere qualsiasi provvedimento disciplinare verso i dirigenti responsabili de- gli errori nella gestione dei fondi comunali. Atteggiamento duramente contestato nel corso di una conferenza stampa indetta dai vertici del partito. Il parterre politico è quello delle grandi occasioni. Del resto il tema “scotta”. In bal- lo ci sono infatti anni di errori nella gestione del fondo di produttività che hanno portato ad esborsi di denaro pubblico per oltre un milione di euro. A fare i conti il segretario provinciale, Roberto Marcato: “Una questione che il sin- daco liquida come una faccenda tecnica. Lo spieghi ai cittadini che soffrono la crisi che il milione di euro speso in premio è un fattore tecnico”. Taglia corto il deputato Massimo Biton- ci. “Non si capisce infatti perché - afferma - non vengano accertate le responsabilità dei dirigenti ma si preferisca mandare a casa chi ha chiesto chiarezza”. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 145 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Piovese LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Un Natale normale di Mauro Gambin* N atale è alle porte ma la caratteristica at- mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali, vetrine, quella frenesia alla quale ci eravamo abituati nel periodo che precede le feste è con- gelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futuro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, se- condo il calendario giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e aumentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apotropaico. E infatti sarebbe dav- vero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una progressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercetti- bile. continua a pag. 3 [email protected] continua a pag. 8 L’Intervento S iamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe- gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad urlarla per strada e nelle piazze. Vogliamo combattere la rassegnazione generale. Per il futuro della scuola indignarsi non basta *Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato) Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova* Cogli le migliori offerte della tua zona Punti di distribuzione a pag. 19 COUPON del risparmio 10% 40% 50% 30% 30% 50% 50% 20% 20% 10% 10% 30% 20% 60% 40% 60% CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it PIOVE DI SACCO e limitrofi 049 9705597 PIOVE DI SACCO Affiliato: PI.CO. s.a.s. 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La Piazza del Piovese - nov2012 n145

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Natale nel Piovese: eventi, iniziative, presepi

Festività

pagg. 6-8

Saccisica: il marchio che promuove e rilancia il territorio

Economia

pag. 12

cittÀ metropolitana, piace al pioVese

L’Italia possiede il patrimonio culturale più importante al mondo. È una grande ricchezza, che comporta

sicuramente un notevole impegno per la conservazione, ma che può e deve esse-re anche una grande risorsa economica

per il paese.

pag. 28

cultura, Valore che produce benessere

Sant’Angelo verso il sì al passaggio di Padova alla Città metropolitana di

Venezia. Questo almeno quanto emerso all’incontro pubblico, in tema di riordino

delle Province, voluto dall’amministra-zione comunale che si è svolto il 15 novembre scorso in sala consigliare.

pag. 31

L’esortazione: contro gli allagamenti opere di difesa

Rischio idraulico

pag. 14

pag. 10

E’ rottura tra sindaco e Lega Il primo cittadino revoca le deleghe a Recaldin e Stevanato poche ore prima della conferenza stampa in casa Lega

Alleanza fi nita tra Pdl e Lega. Una rottu-ra uffi cializzata dal sindaco Alessandro Marcolin che, a poche ore dall’annun-

ciata conferenza stampa in casa Lega, ha ritirato le deleghe al vicesindaco Andrea Recaldin e all’assessore Lorena Stevanato.

Casus belli la nota questione dello sfo-ramento del fondo di produttività utilizzato per pagare le indennità delle posizioni orga-nizzative. Il Carroccio critica l’atteggiamento cautelativo del sindaco, deciso ad attendere eventuali condanne della Corte dei Conti

prima di assumere qualsiasi provvedimento disciplinare verso i dirigenti responsabili de-gli errori nella gestione dei fondi comunali. Atteggiamento duramente contestato nel corso di una conferenza stampa indetta dai vertici del partito.

Il parterre politico è quello delle grandi occasioni. Del resto il tema “scotta”. In bal-lo ci sono infatti anni di errori nella gestione del fondo di produttività che hanno portato ad esborsi di denaro pubblico per oltre un milione di euro.

A fare i conti il segretario provinciale, Roberto Marcato: “Una questione che il sin-daco liquida come una faccenda tecnica. Lo spieghi ai cittadini che soffrono la crisi che il milione di euro speso in premio è un fattore tecnico”.

Taglia corto il deputato Massimo Biton-ci. “Non si capisce infatti perché - afferma - non vengano accertate le responsabilità dei dirigenti ma si preferisca mandare a casa chi ha chiesto chiarezza”.

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del Piovese

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Un Natale normale di Mauro Gambin*

Natale è alle porte ma la caratteristica at-mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali,

vetrine, quella frenesia alla quale ci eravamo abituati nel periodo che precede le feste è con-gelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futuro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, se-condo il calendario giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e aumentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apotropaico. E infatti sarebbe dav-vero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una progressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercetti-bile.

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L’Intervento

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Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vo-gliamo impegnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci

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Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe-gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad

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Page 3: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

Congratulazionimartina maniero

si È laureata

Congratulazioni da parte di tutta la redazione alla nostra collega Martina

Maniero che lo scorso 10 novembre si è laureata alla Facoltà di Lettere e Filosofi a, indirizzo Conservazione dei Beni culturali, Ca’ Foscari Venezia. La neo dottoressa ha

discusso una tesi su “Bisanzio in internet”, professore relatore Giorgio Ravegnani.

Piovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia Regionepontelongo

pag. 20

Inaugurato il “Giardino di Alzheimer” al’Ipab

codeVigo

pag. 22

Il Comune vara un Piano per contenere le spese

brugine

pag. 26

L’istituto comprensivo accorpato a Codevigo e Arzegrande

Codevigocambiano gli orari degli uFFici comunali

Uffi ci comunali, nuovi orari a Codevigo in vigore fi no al prossimo 15 marzo. Una riorganizzazione che fa seguito alle misure di contenimento della spesa adot-tate e in base alle quali è stata decisa la chiusura degli uffi ci il sabato. I nuovi orari: Servizi demografi ci (ana-grafe e stato civile) da lunedì a venerdì 9-13 e lunedì pomeriggio 17-18.30; Edilizia privata -Urbanistica martedì e giovedì 10-13; Lavori pubblici e manutenzioni martedì e giovedì 10-13; Tributi-Ambiente lunedì, martedì e giove-dì 10-13 e lunedì pomeriggio 15-17.30; Polizia locale giovedì e venerdì 11-13; Commercio lunedì e venerdì 10-13 e mercoledì su appuntamento; Uffi cio protocollo-Messo notifi catore da lunedì a venerdì 9-13 e lunedì pomeriggio 15-18: Servizi sociali giovedì 10-13 e lunedì su appuntamento; Biblioteca martedì 9-12, da mercoledì a venerdì 14.30-18; Uffi cio fi nanziario per le cessioni cimiteriali da lunedì a venerdì 9-13.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PRoMoMeDiACoMMuniCAtions srledito da GiVe eMotions srlDiRezione - AMMinistRAzioneE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 novembre 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Un Natale normale Le incertezze continueranno ad accompagnarci anche in questi giorni e prima di slegare i nodi dei fi occhi dei regali dovremmo sciogliere

quelli che riguardano il conguaglio dell’Imu e della detassazione delle tredicesime, ammesso che quest’ultima venga accordata. Certo è una speranza, a Natale è giusto avanzare desideri. Le associazioni dei commercianti ci sperano, “Qualche soldo in più nelle tasche degli italiani - sostengono - potrebbe tradursi in qualche acquisto da mettere sotto l’albero. Di speranza mi ha parlato anche Zeno. Anche lui è della categoria essendo da una vita un ambulante. Ha a più di settant’anni e a dire il vero è in pensione ma i soldi che percepisce sono talmente pochi che ha deciso di lasciare qualcosa all’Inps e fare da solo per arrotondare. Per sette giorni la settimana parte presto di mattina verso mercati a venti, trenta, quaranta chilometri da casa, con fatica: carica, espone e ricarica la merce sul furgone per incassi che spesso sono attorno ai trenta euro. Anche quando piove o tira vento di Tramontana vende bottoni, cerniere, cintole. Sempre trenta euro. “Roba scelta – dice – a me non piace che me la riportino indietro la settimana appresso perché si è rotta. Tenevo qualcosa che costava anche di più ma non va più via”. Ridendo e scrollando le spalle ha girato attorno i trenta denari con i quali dovrà pagare il suo fornitore, la piazzola al comune e il gasolio, con tutte le sue accise, per il camion e poi: la bolletta della luce, la spesa settimanale, l’assicurazione del furgone, il bollo auto, la bolletta del gas, il canone Tv, l’asporto rifi uti, il conguaglio dell’Imu e qualche medicina che ogni tanto serve. L’ho, incontrato al seggio delle primarie del Pd, c’era andato con la speranza di un cambiamento. Non so se fosse trattato di un atto di fede nei confronti di qualcuno, però a Natale è legittimo avanzare desideri.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

A Padova una buona idealimitaZioni traFFicocar sharing aiuta

Tornano le limitazioni del traffi co per i veicoli più inquinanti disposte dal Comune di Padova e Cintura, le auto del servizio Car Sharing di Padova forni-scono una valida alternativa per tutti coloro che non possono circolare con la propria auto. Infatti con il Car Sharing si può circolare senza limitazioni nei giorni di blocco del traffi co, percorrendo le corsie preferenziali di autobus e taxi e accedendo liberamente alla ZTL in centro a Padova. Inoltre si parcheggia gratis in tutti i parcheggi a strisce blu e la benzina è inclusa nel prezzo. Si accede attraverso un abbonamento.

Città metropolitanapadoVa sceglie

di stare con VeneZia

“Adesione alla Provincia di Venezia e alla conseguente trasformazione

della stessa in Città metropolitana di Venezia”. E’ il titolo della Proposta approvata dalla Giunta di palazzo

Moroni. “Una scelta importante che apre scenari nuovi e rilancia nuove sfi de – ha dichiarato il vicesindaco

Ivo Rossi – Le Province ora diventano organismi di II grado senza l’elezione

del presidente e senza giunta con competenze sulla viabilità provinciale, gli istituti superiori e alcuni elementi di pianifi cazione. La Città Metropolitana, invece, potrà intervenire sullo sviluppo economico, sulla pianifi cazione e sulla

realizzazione di infrastrutture”.

Piogge intense e fi umi gonfi incubo allagamentinell’alta padoVana

Novembre al cardiopalma in buona parte della provincia per l’ondata di

maltempo che ha portato intense precipitazioni in tutta la regione con l’allarme esondazione, in particolare

per Bacchiglione e Brenta. Per Padova pericolo scampato mentre nel Campo-sampierese decine di famiglie hanno

dovuto fare i conti con gli allagamenti. la protesta

pag. 32

Formazione professionale sottola scure dei tagli

ambiente

pag. 33

Un Natale ecologicodal presepioagli addobbi perfinire con i regali

mondo scuola

pag. 34

Pesanti ipotechesul futuro dellanostra istruzione

arte

pag. 44

A Palazzo della Ragione la fucina di Plessi

economia

pag. 40

Il decreto sviluppo riaccende le trivelle

6 territorio

Estrazioni di petrolio e metano dai fon-dali marini dell’Adriatico, esiste l’ipo-tesi che le trivelle possano tornare in

azione. A far correre tale rischio sarebbe il ‘decreto Sviluppo’, varato dal governo Mon-ti lo scorso 7 agosto con il quale l’Esecutivo ha certamente spostato a 12 miglia dalla costa e dai confi ni delle zone protette pozzi e trivelle, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumentato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piat-taforme già in essere ma ha anche “sconge-lato” i procedimenti autorizzativi per prospe-zioni ed estrazioni, che erano state bloccate nel giugno 2010 a seguito del drammatico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad avviare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa del-le estrazioni.

“Alle 9 piattaforme petrolifere già attive

nei mari italiani - calcola il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani - con la ria-pertura dei termini prevista dal governo se ne potrebbero aggiungere altre 70, che ver-rebbero a impegnare complessivamente una superfi cie di mare più grande di quella della regione Sardegna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantitativi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola suffi ciente per coprire appena 7 settimane del fabbiso-gno energetico nazionale, Da parte del mi-nistero all’Ambiente, per voce del direttore generale Renato Grimaldi, però l’articolo 35 del decreto sviluppo non sarebbe da but-tare, perché introduce importanti elementi di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. “Di fronte al rischio di 70 nuove piat-taforme in mare “le Regioni - suggerisce Gri-maldi - possono organizzarsi in ‘subregione adriatica’ per farsi ascoltare a Bruxelles, a

Roma e presso i governi della sponda balca-nica, e chiedere la ratifi ca del protocollo per le piattaforme offshore della convenzione di Barcellona. Possono inoltre rivendicare, insieme al ministero per l’Ambiente, che l’Europa riconosca l’Adriatico come ‘zona di protezione ecologica’ in quanto area particolarmente sensibile, così come si è già fatto per il Tirreno, consapevoli che i rischi da prevenire non sono solo quelli generati dalle estrazioni di gas e petrolio, ma anche dall’inquinamento provocato da petroliere e navi gasiere che lo solcano quotidianamen-te”. Non sarà facile, in ogni caso, creare un unico asse tra le due sponde dell’adriatico: i rappresentanti di Montenegro e Slovenia hanno lasciato chiaramente intendere ai col-leghi della sponda italiana che c’è un ‘gap’ da recuperare tra paesi industrializzati come l’Italia e i paesi che solo ora stanno imboc-cando la strada dello sviluppo economico. I governi della sponda orientale dell’Adriatico, infatti, hanno fatto sapere di voler senz’al-tro imboccare la strada dello sviluppo soste-

nibile ma senza precludere alle generazioni presenti e future la possibilità di ricavare be-nefi ci dai giacimenti racchiusi al largo delle loro coste. Inoltre il massimo dirigente del dicastero per l’Ambiente ha fatto presente che la possibilità di riavviare le procedure autrorizzative per nuove estrazioni non è stata proposta dal ministro Clini, ma dal ministro Passera. E le commissione parla-mentari nelle quali giacciono attualmente le proposte di legge regionale per stoppare le trivelle sono quelle per le Attività produttive,

non quelle per l’Ambiente. “Da parte nostra massimo impegno per riappropriarci dell’ini-ziativa legislativa e condividere la battaglia delle Regioni assicurando tempi di istruttoria veloci alle proposte legislative depositate - hanno assicurato i presidenti delle commis-sioni Ambiente di Camera e Senato, Angelo Alessandri e Antonio D’Alì - ma non sarà facile perché “la determinazione con cui questo governo ha autorizzato la ripresa di prospezioni e trivellazioni va al di là del semplice interesse economico”.

di Fortunato Marinata

Generale levata di scudi da parte delle regioni rivierasche contro il Governo

Sfruttamento delle risorse Estrazioni di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico

Il “decreto sviluppo“ riaccende le trivelle

I giacimenti di gas dell’alto Adriatico (foto tratta dal sito “geografi camente”)

Sulla possibilità che le compagnie pe-trolifere possano riprendere le ricerche o addirittura le trivellazioni in Adriatico

si sono espressi anche i consiglieri regionali. “Bene ha fatto il Veneto ad esprimersi, con grande rapidità e voto unanime, per impe-gnare il governo e il parlamento a bloccare qualsiasi iniziativa estrattiva di idrocarburi dal sottosuolo marino e costiero e per avviare un piano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio: è questa la più grande e più urgente opera pubblica che il nostro Paese dovrebbe realizzare. Dalle estrazioni di idrocarburi – ha commentato consigliere regionale polesano del Pd, Graziano Azzalin - non arriva nessun vantaggio economico al nostro Paese, solo co-sti enormi per le generazioni presenti e future. Nell’attuale stagione di ‘spending review’ e di razionalizzazione della spesa pubblica Az-zalin ha invitato il Governo e il Parlamento a mettere sui due piatti della bilancia i risparmi che derivano dell’operazione di riordino delle Province (che sta portando all’accorpamento della provincia di Rovigo) con il presunto rica-vo che il decreto Sviluppo calcola di ottenere

dalle royalties sulle concessioni per l’estrazio-ne di idrocarburi. “Una volta chiusi i pozzi - ricorda Azzalin - le società e le compagnie estrattive non pagano più nulla, mentre citta-dini e territorio devono sobbarcarsi l’enorme costo generato dal fenomeno della subsiden-za continua”. In Polesine sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza gli argini, 500 milioni per ripristinare la rete idri-ca e, dal 1961, anno di chiusura delle attività di estrazione del metano, si spendono ogni anno 1,6 milioni di euro per pompare l’acqua di infi ltrazione, al fi ne di evitare che i territori del Delta fi niscano sott’acqua”. “Venezia è già sprofondata di 10 centimetri - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato - a causa delle estrazioni di acqua e di fl uidi per le attività industriali di Porto Marghera. Così pure il Polesine porta ancora viva la memoria della grande alluvione del 1951 i cui effetti furono particolarmente disastrosi a causa della rottura degli argini, del collasso delle reti della bonifi ca determinato dall’abbassamento del suolo per l’estrazione delle acque metanifere”.

AzzAlin e RuFFAto “DAlle estRAzioni solo DAnni”

Graziano Azzalin e Clodovaldo Ruffato

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4 Argomento del mese

presepi

Appuntamenti in Veneto

Dicembre, arriva il Natale, e sono tante le proposte di eventi che richiamano visita-tori nei paesi soprattutto per i presepi in

Veneto. A Padova ci sarà il “presepio nella Ba-silica del Santo”, dal 25 dicembre al 6 gennaio; Il Presepio sull’acqua a Battaglia Terme dal 15 dicembre al 15 gennaio, Il “Presepio Vivente” a San Pietro in Gu il 25, 26 e 30 dicembre e il 6, 13, 20 e 27 gennaio, Il “Presepe Vivente” a Vigonza dal 25 dicembre al 28 gennaio. In provincia di Rovigo: “Presepe sull’acqua” di Adria

fi no a metà gennaio); ‘’Presepi nel mondo’’ a Trecenta dall’8 dicembre al 13 gennaio 2013; Il Presepe vivente di Fratta Polesine (il 26 dicembre). In provincia di Venezia la Mostra ‘’100 presepi a Spinea’’, dal 15 dicembre al 6 gennaio; Sand Nativity a Jesolo fi no al 3 febbraio; ‘’Presepi in Villa’’ a Ceggia dal 22 dicembre al 13 gennaio; “Presepio Scenografi co Parrocchiale” di Fossò fi no al 1 febbraio. Per le altre provincie segnaliamo a Belluno fi no al 3 febbraio “Il presepio animato elettronico” di Longarone’. In provincia di Treviso: il ”Presepe vivente” con 100 fi guranti di Revine Lago fi no al 13 gennaio. A Verona la 29a Rassegna Internazionale del Presepio nell’Arte all’Arena: fi no al 20 gennaio. A Vicenza la Mostra del Presepio Missionario fi no all’8 gennaio.

Sottotono, parco, dimesso... si sprecano gli aggettivi per defi nire questo Natale 2012, dal punto di vista dei consumi ma anche dello stato d’animo con cui i Ve-

neti, e tutti gli italiani, si avvicinano alle imminenti festività di fi ne anno. E per il quarto anno consecutivo la tendenza delle famiglie alla “sobrietà” sembra essere confermata, se non accentuata fi no a diventare austerità: in primo luogo con la rinuncia alle vacanze, al ristorante e ai regali, per lo meno agli amici.

E’ quanto emerge da un’indagine Confcommercio-For-mat condotta dalla confederazione nazionale e confermata a livello locale da analoghe ricerche, tra le quali quella di Confesercenti Padova. Emerge, oltre all’evidente conte-nimento dei consumi, anche e soprattutto una pressante necessità da parte della gente di cominciare a pensare che le cose cambino.

Le richieste di una condotta del governo fi nalizzata al rilancio dei consumi e a restituire un po’ di fi ducia alle fami-glie che giungono, ormai insistenti, dal mondo produttivo e del commercio sono andate deluse.

“Dalle tredicesime - osserva a commento dell’indagine che riguada il territorio padovano il presidente di Confeser-centi Padova Nicola Rossi - giungeranno 12 milioni di euro

in meno rispetto al 2011. Per spese, viaggi e regali si spen-deranno 17milioni di euro in meno”.

E quello delle tredicesime più leggere rispetto ad un anno fa è un tema rimarcato anche dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, già a inizio novembre. Un duro colpo dovuto al fatto che “quest’anno - ha spiegato Bortolussi - l’infl azione è cresciuta più del doppio (+3,1%) rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali (+1,4%)”.

Tredicesime più snelle, dunque, che peraltro serviranno a pagare tasse, bolli e bollette, servizi più pesanti e il saldo - per chi ha rateizzato - dell’Imu. “Una stangata - avverte Bortolussi - che rischia di deprimere ancor più i consumi delle famiglie che già oggi sono ridotti al lumicino”. Dai calcoli effettuati infatti dalla Cgia di Mestre per quest’anno la sosti-tuzione dell’Ici con l’Imu comporterà un maggiore aggravio fi scale per le famiglie italiane pari a 6,2 miliardi di euro.

Un quadro poco confortevole per le famiglie e che non può certo far piacere a commercianti e artigiani che aspet-tano con trepidazione il periodo natalizio per rimpinguare il proprio fatturato. Dall’indagine di Confcommercio - condotta su un campione di 1057 persone - risulta che il 14% degli italiani non ha intenzione di fare acquisti per i regali. Si fa

eccezione per i parenti, al primo posto dei destinatari di strenne e pensierini (50,2%), e se proprio bisogna scegliere lo si fa con un po’ di egoismo sacrifi cando amici e colleghi per privilegiare piuttosto il regalo a se stessi (41,4%).

Gli acquisti destinati ai regali si faranno per lo più entro i primi 15 giorno di dicembre. I commercianti si stanno orga-nizzando con innumerevoli iniziative per proporre un Natale con i fi occhi ai consumatori”, lo rimarca per la provincia di Padova il presidente della locale Confesercenti Nicola Ros-si che rilancia la richiesta di detassare le tredicesime. “Un provvedimento - osserva - che restituirebbe una boccata di ossigeno alle famiglie e necessario per i consumi interni, in attesa di una forte ripresa”.

Una proposta che fa eco a quella del segretario Borto-lussi. “Sarebbe un bel regalo - afferma quest’ultimo - che il governo detassasse una quota parte della tredicesima. Mai come in questo momento abbiamo la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie italiane”.

Fra le varie “ricette” anche le associazioni di consuma-tori si sono mosse. Codacons ha proposto al Governo e alle organizzazioni dei commercianti di istituire anche in Italia il cosiddetto “Black friday”, ovvero una giornata di sconti e promozioni straordinarie: potrebbe essere il 14 dicembre.

di ornella Jovane

tredicesime più leggere e scadenze fi scali

imminenti comportano un contenimento

dei consumi

Commercianti e artigiani chiedono al governo

di detassare le tredicesime per dare

un po’ di ottimismo

LE FESTE TRA ATTESE E AUSTERITYGrande impegno dei commercianti

per invogliare le famiglie agli acquisti natalizi ma le diffi coltà

non mancano: tredicesime più leggere e l’Imu più pesante dell’Ici incidono sulla condotta

dei consumatori. Codacons propone la giornata delle promozioni e delle offerte

per dare una chance in più a commercianti e acquirenti Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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Page 5: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Shopping on line attenti alle truffeL’allarme Adiconsum e Federconsumatori

Mese di dicembre, acquisti natalizi, ma occhio alla truffa o a prodotti che costano poco e funzionano male, e sono comprati sempre più on line. Questo l’allarme che lanciano le associazioni dei consumator Adiconsum e Federconsumatori a ridosso del

fatidico 25 dicembre quando sotto l’albero si scarteranno i regali. Adiconsum da i dati del suo Osservatorio. Nell’ultimo anno, da ottobre 2011 a settembre 2012, ha raccolto 2.197 segnalazioni. Il 76 % dei disservizi riguarda proprio il couponing, mentre gli acquisti sui portali di e-commerce causano problemi solo nel 24% dei casi. Nel mirino dei consumatori inferociti, fi niscono soprattutto i coupon (1666 segnalazioni), seguiti a grande distanza dai bazar online (225 reclami), e dai negozi virtuali di elettronica e informatica (121 casi). Adiconsum ha messo a disposizione un decalogo anti truffa. Eccolo: informarsi sul conto del venditore; controllare cosa si sta comprando e leggere il contratto; verifi care il prezzo e cercare online le esperienze di altri con-sumatori; accertare le possibili modalità di pagamento; controllare le date di consegna e i costi in caso di annullamento dell’ordine; sincerarsi sull’esistenza della garanzia; utilizzare metodi di pagamento sicuri e mai servizi di trasferimento di denaro contante. In caso di pagamento con carta di credito il trasferimento dei dati avvenga in maniera cifrata; conservare ricevute e altri documenti d’acquisto; proteggere i dati personali; aggiornare sempre l’antivirus. Per recuperare i soldi dei raggiri ed agire in giudizio Feder-consumatori Veneto mette a disposizione un uffi cio legale” Da queste truffe si può e si deve essere risarciti – dicono il referente Alfeo Babato e l’avvocato Carlo Pognici. Invitiamo chi ha avuto problemi a contattarci”. Info al sito www.federconsveneto.it

Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

555Argomento del mese18 Argomento del mese

Padova e provincia integrano le offerte

tra negozi ed eventi Commercio e turismoNatale di speranza La grande scommessa per dare un calcio alla crisi, almeno per qualche settimana,

si chiama Natale. La festa più attesa dell’anno potrebbe segnare l’occasione di riscatto per il commercio e il turismo padovano e riportare una boccata d’ossi-

geno e una ventata d’ottimismo fra le attività del territorio. Per questo, nonostante le ristrettezze economiche, Padova e i principali centri della provincia investono sulle Festività per rilanciare il commercio, soprattutto quello dei negozi delle piazze e dei centri storici e per richiamare i turisti “natalizi”, coinvolgendo anche i centri della provincia. Il capoluogo, in particolare, fa le cose in grande. Nel vero senso della parola, tanto che la manifestazione organizzata da Comune e Camera di commercio con le associazioni di categoria, che ha preso il via con l’accensione del grande abete di fronte a Palazzo Moroni, si chiama “Grande Natale a Padova”. L’obiettivo è ambizioso e carico di speranza.

“Tre anni fa siamo partiti con questa sfi da di lanciare una serie coordinata di iniziative sotto un unico logo, che facesse riconoscere Padova e richiamasse gente da tutta la regione e oltre. Oggi possiamo dire che questa idea ha avuto succes-so: la nostra città è un punto di riferimento per il Natale e il format è conosciuto

anche fuori città”, spiega Marta Dalla Vecchia, assessore al com-mercio. “Si tratta di un’iniziativa consolidata - aggiunge Roberto Furlan, presidente della Camera di commercio - con una pluralità di signifi cati, in grado di favorire

la rete del commercio e che quest’anno si estende alla provincia con l’adesione di Cittadella, Este e Montagnana”. Tra le novità più interessanti il mercatino dell’Alto Adige in piazza Cavour: “Pensiamo - afferma Fernando Zilio, presidente dell’A-scom padovana - a quanti si muovono per andare a visitare i mercatini tradizionali; vogliamo che Padova richiami non solo i locali ma anche persone dalle province vicine”. Oltre ai mercatini di Natale, fi no alla prima settimana di gennaio sono in programma mostre, concerti, visite guidate, iniziative solidali; i più sportivi potranno cimentarsi nella “Corri con Babbo Natale”. Numerose e interessanti le attività per i più piccoli, che anche quest’anno avranno a disposizione il trenino gratuito “Gomma Magica Orient Express”. Gran fi nale il 6 gennaio con la festa della befana in Prato della Valle. “Abbiamo messo a punto una proposta forte - commenta Nicola Rossi, presidente Confesercenti Padova - grazie al lavoro enorme di sintesi con il territorio, fatto in questi anni, abbiamo creato un’immagine coesa, con più forza attrattiva verso l’esterno”. E si vedono già i risultati, come spiegano Antonio Piccolo, presi-dente del consorzio di promozione turistica Padova e Stefan Marchioro, di Turismo Padova Terme Euganee: “Già a fi ne novembre sono arrivate molte richieste e altre ne arriveranno prossimamente, del resto abbiamo mandato il programma di Natale a 15mila operatori turistici. Il contenitore natalizio è un’iniziativa fondamentale per il turismo”. Le premesse per un Natale da ricordare ci sono tutte. Fra un mese si tireranno le somme.

spalla pag 5 per pado-vane

Iniziative coordinate da Padova alla Provincia, in particolare con este, Montagnana e Cittadella

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Page 6: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

6 Approfondimento66 Approfondimento

In vista dell’avvicinarsi delle festività na-talizie il Comune di Arzergrande, asses-sorato alla Cultura, propone un singolare

e si preannuncia divertente corso dal titolo “Fantasie di Natale”. L’attenzione si concen-tra sugli addobbi ed in particolare su quelli fl oereali che potrebbero rendere più acco-glienti e festose le case e le tavole durante i ritrovi e le festività trascorse in compagnia.

La prima delle due serate si è svolta lo scorso 4 dicembre, il prossimo appuntamen-to è per il 18 dicembre. La prossima serata di composizione fl oreale si terrà presso la sala polifunzionale del Centro S. Antonio, in via Bassa 1, dalle 20.30 alle 22.30. La serata è a cura di La Bottega dei fi ori.

Arzergrandea scuola di composiZioni Floreali in Vista delle taVole nataliZie

sant’Angelo e Brugineappuntamento con la solidarietÀ, tra Feste e mercatini

A Sant’Angelo si rinnova l’ap-puntamento con “Natale in solidarietà”, festa delle

associazioni e del volontariato organizzata dall’associazione Il Grido Alè in collaborazione con il comune, la parrocchia e le associa-zioni locali in programma dal 9 al 16 dicembre.

La solidarietà è di casa anche a Brugine. Anche quest’anno viene riproposto l’ormai collaudato Mercatino solidale di Natale. Domenica 16 dicembre a Campagnola, per tutto il giorno, in esposizione bancarelle con prodotti delle associazioni.

“Per agevolare le associazioni, soprattutto in questo particolare periodo economico – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali, Sabrina Baldin – il Comune non chiederà il canone per l’occupazione del suolo pubblico e l’ingresso ai visitatori sarà gratuito”.

Durante la giornata verranno raccolti fondi utili all’acquisto di un mezzo attrezzato per il trasporto di anziani e disabili.

Tante le iniziative in programma a Polverara per la tradizionale Fiera della Gallina che quest’anno raddoppia: esposizioni, mostre, mercati, fi ere e buona cucina animeran-no il centro cittadino fi no al 16 dicembre.

A Legnaro la fedeltà premia. So-prattutto a Natale. Per il terzo anno consecutivo torna “Lotte-

ria Magico Natale”, il concorso nato dall’iniziativa dei 53 commercianti dell’associazione Botteghe di Legna-ro. Per tutto il mese di dicembre ogni cliente che effettuerà un acquisto in uno degli esercizi che partecipano all’iniziativa, superata una soglia minima di spesa stabilita dal singolo commerciante, riceverà in omaggio un biglietto numerato valido per l’estrazione fi nale in programma il giorno dell’Epifania. I premi sono tutti buoni acquisto, da spendere nei negozi aderenti all’iniziativa, del valore compreso tra 50 e 300 euro.

“Un’iniziativa voluta per rilanciare le attività commerciali del paese – ha spiegato Giuliana Gazzea, presidente dell’associazione - si tratta di un’occasione per potere ripar-tire, anche in un momento diffi cile come quello che stiamo attraversando, dove fare grup-po diventa fondamentale per dare una spallata alla crisi”. Alle iniziative dei commercianti si affi ancano quelle della Pro Loco. Anche quest’anno fi no al 20 dicembre Babbo Natale, in sella alla slitta, passerà casa per casa a portare caramelle e dolciumi a tutti i bambini. La vigilia di Natale in programma una fi accolata che partirà da 5 punti rappresentativi delle contrade del paese per raggiungere la chiesa del capoluogo. A chiudere le festività, pomeriggio di animazione con la befana in programma il 6 gennaio.

neWs

legnarole attiVitÀ commerciali si uniscono per dare una spallata alla crisi

Ma.Ma.

Natale nonostante la crisi. Va bene la spending review ma Piove di Sacco non vuole rinunciare alle tradizionali

festività natalizie e lo fa con un obiettivo: garantire per quanto possibile alla città un volto compatibile con la tradizionale atmo-sfera natalizia, cercando ovviamente di con-tenere quanto più possibile i costi.

Con questo spirito amministrazione comunale, operatori economici e associa-zioni di categoria hanno messo a punto un calendario di iniziative che animeranno il cuore della città dalla metà di dicembre ai primi giorni di gennaio: spettacoli, concerti, mostre in un cartellone di eventi articolato e scritto a più mani. Le casse comunali sono sempre più vuote o provate dalla scure del patto di stabilità. Ma il comune non vuole rinunciare alle luci di Natale.

Ecco quindi che amministrazione co-munale e associazioni metteranno mano al portafoglio, ciascuno per la propria quota

parte, per abbellire le vie del centro con le tradizionali luminarie. L’8 dicembre l’even-to simbolo dell’inizio delle festività: l’accen-sione dell’albero di Natale in piazza Vittorio Emanuele.

Il programma delle iniziative coinvolge l’intero centro cittadino, da via Roma a via Garibaldi passando per le piazze Incorona-ta, Vittorio Emanuele e Risorgimento.

Nel corso delle manifestazioni si ritro-veranno appuntamenti ormai consolidati come le casette di Babbo Natale in centro e altri nuovi come la pista di pattinaggio su ghiaccio all’ombra del Duomo, novità asso-luta per il centro storico del capoluogo.

“E’ stato fatto un ottimo di lavoro di concertazione tra tutte le associazioni coinvolte nel progetto, e che ha permesso la pianifi cazione di eventi che, anche per quest’anno, si attendono all’altezza della nostra città – ha commentato il vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin - il ringraziamento maggiore, ovviamente, va a Piove Amica e Pro Loco, la cui colla-borazione, mi auguro, possa dare anche in futuro i risultati conseguiti”.

di Martina Maniero

Nonostante la spending review e la scure del patto di stabilità, il Comune e le associazioni del territorio uniscono le forze per organizzare i festeggiamenti

Il caso Luminarie, iniziative ed eventi

Si fa Natale “a più mani”

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8 Approfondimento88 Approfondimento

Ritorna anche quest’anno la magia del presepio popolare a percorso. Chissà se dodici anni fa, quando tutto è iniziato, qualcuno si sarebbe

immaginato una simile crescita in termini di organiz-zazione e di visitatori.

Il gruppo “Presepe Vivente”, che lavora assi-duamente tutto l’anno per preparare l’evento, si è formato, infatti, nel 2001 per iniziativa di un gruppo di genitori i cui fi gli frequentavano la scuola elemen-tare “Galvan”. Da allora il presepe si rappresenta ogni anno, e ogni anno è aumentato di complessità e dimensione.

Il 2006, con l’arrivo del nuovo parroco, fu un anno di svolta. È da quell’anno che il presepe ha ini-ziato ad assumere una propria specifi ca fi sionomia. Così dal 2007 la rappresentazione occupa gli spazi all’aperto della scuola Galvan e si sviluppa anche attorno alla chiesa parrocchiale.

Ora il presepe occupa oltre 2.500 metri quadra-ti, i fi guranti in costume di scena sono quasi 150 e gli animali una trentina. Anche il gradimento della manifestazione è andato crescendo, con quasi venti mila visitatori ogni anno.

“Rappresentare il presepe vivente per noi - spie-ga il presidente del gruppo, Eros Modena - signifi ca “rendere presente” l’evento della natività. La nostra rappresentazione cerca il coinvolgimento emotivo del visitatore, prova a commuovere e stupire. Per farlo adoperiamo linguaggio e simboli facilmente riconoscibili, che sono quelli della tradizione popo-lare”.

Benché all’insegna della continuità, ogni anno i quadri viventi e la loro articolazione vengono rinno-vati. Così come ogni anno vengono realizzate nuove scene e paesaggi. Il presepe è suddiviso in tre parti, almeno idealmente.

“La prima è dedicata alle scene di vita dell’an-

tica Roma - spiega il presidente, - la seconda parte è dedicata alle scene di vita del villaggio e la terza parte raffi gura le scene di vita agricola con pastori, recinti, fuochi e animali. Qui, questo anno, colloche-remo la natività, dentro la riproduzione di un casone veneto”.

Le fi gure e le scene sono realizzate senza prete-se di rigore storico o fi lologico. Costumi, scenografi e e manufatti sono “invenzioni” degli organizzatori, realizzate combinando materiali poveri e lavorando attorno a rappresentazioni comuni, anche vicine nel

tempo, delle fi gure del presepe. Per il Santo Natale 2012 sarà possibile visitare

il presepio in queste date: lunedì 24 dalle 24 alle 1.30; martedì 25 dalle 16 alle 18.30; mercoledì 26 dalle 15 alle 18.30; domenica 30 dalle 15 alle 18.30; martedì 1 dalle 16 alle 18.30; sabato 5 dalle 21 alle 22.30 (sfi lata notturna con fi accolata) e domenica 6 dalle 15 alle 18.30.

Informazioni, foto e altro sono consultabili an-che sul sito www.presepevivente.info .

di Alessandro Cesarato

Il caso La prima sacra rappresentazione 12 anni fa, fatta da un gruppo di genitori della “Galvan”

Torna la magia del presepio popolareoggi il presepe occupa 2500 mq, con 150 fi guranti e una trentina di animali

Pontelongo

Una tappa obbligata, nel percorso natalizio tra chiese e paeselli alla ricerca di presepi caratteristici, è sicuramente la frazione di

Conche. Nella parrocchia di Santa Maria della Neve, da ormai sei anni, si allestisce infatti un piccolo ma caratteristico presepio vivente. E’ il frutto dell’impe-gno di tanti paesani che hanno creato un’occasione per tutta la comunità di vivere insieme il momento delle feste natalizie. Quello che balza all’occhio del

visitatore è un piccolo angolo di Betlemme, la cui preparazione e rappresentazione coinvolge grandi e piccoli, in un clima di festa, gioia e partecipazione. Le comparse della rappresentazione, che indossano caratteristici vestiti fatti tutti a mano, sono gli stessi parrocchiani, che si alternano nel presepio per offrire agli ospiti la possibilità di visitarlo per il maggior numero di ore possibili. I visitatori, oltre alla sacra rappresentazione, hanno a disposizione anche uno

spazio conviviale con la possibilità di riscaldarsi con the e cioccolato caldo. Senza dimenticare gli stuz-zichini e prodotti tipici che questa località sa offri-re. Questo il programma della prossima edizione: martedì 25 dalle 9 alle 12; mercoledì 26 dalle 14 alle 19; domenica 30 dalle 14 alle 19; sabato 5 gennaio 2013 dalle 14 alle 19; domenica 6 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19 (con arrivo dei Re Magi alle 16).

neWs Codevigoil presepe ViVente, opera dei parrocchiani

A.C.Il gruppo che animato la sacra

rappresentazione lo scorso anno

segue da pag. 1Non vogliamo, giunti alla maggiore età, andare a rimpol-

pare le fi la del partito degli astensionisti. Ed è proprio questo che abbiamo fatto durante l’occupazione, tramite assemblee riguardo argomenti di attualità e di cultura generale, con esterni e dibattiti che hanno coinvolto studenti e, talvolta, docenti. Ci siamo responsabilizzati riguardo la gestione di uno spazio, con motivi e scopi precisi, e siamo certi di non aver perso tempo. Os-servando come le violenze che spesso si verifi cano durante cortei e manifestazioni vengano strumentalizzate e facciano passare in secondo piano i motivi profondi delle proteste, abbiamo sentito la necessità di dimostrare che noi quei motivi non li abbiamo dimenticati.

La scuola dovrebbe fornire ai giovani gli strumenti e gli sti-moli affi nché essi si possano formare come cittadini responsabili dotati di pensiero critico. Tuttavia, nella gran parte delle nostre classi ci sono trenta studenti o più: non c’è tempo di fermarsi, approfondire, discutere o confrontarsi; bisogna andare avanti, interrogare e verifi care se si vuole portare a termine il vastissimo programma ministeriale. Ci rimettiamo noi studenti tanto quanto i professori, a cui ci sentiamo davvero molto vicini in questo momento estremamente critico anche per loro. Il problema è che la scuola pubblica, tagliata e riformata all’inverosimile, non solo non ci fornisce gli strumenti per sviluppare la cosiddetta “coscienza critica”, ma mortifi ca quella di chi riesce a crearsene una da solo. Ci sentiamo sottovalutati e non valorizzati. Stiamo assistendo infatti al lento smantellamento delle borse di studio per gli allievi meritevoli, costretti quindi a fuggire all’estero. Ma se tutte le giovani menti brillanti fuggono altrove, chi resterà qui a cambiare questo Paese? Stiamo assistendo inoltre all’enorme dispendio di denaro dello Stato in spese superfl ue, come quelle per l’informatizzazione dell’istruzione, quando moltissimi edifi ci scolastici non sono in sicurezza e vi sarebbero quindi investimen-ti molto più urgenti da effettuare da parte delle Province. L’inno-vazione tecnologica e digitale è di per sé un valore positivo cui non ci opponiamo, ma ora come ora non si può considerare una priorità. Vogliamo un cambiamento reale, non una regressione. Noi, giovani studenti terribilmente preoccupati per il nostro futuro e disposti ad impegnarci per prenderlo in mano e renderlo degno d’esser vissuto.

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Alleanza fi nita tra Pdl e Lega. Una rottura uffi cializzata dal sindaco Alessandro Marcolin che, a poche ore dall’an-

nunciata conferenza stampa in casa Lega, ha ritirato le deleghe al vicesindaco Andrea Recaldin e all’assessore Lorena Stevanato.

Casus belli la nota questione dello sfo-ramento del fondo di produttività utilizzato per pagare le indennità delle posizioni orga-nizzative. Il Carroccio critica l’atteggiamento cautelativo del sindaco, deciso ad attendere eventuali condanne della Corte dei Conti prima di assumere qualsiasi provvedimento disciplinare verso i dirigenti responsabili de-gli errori nella gestione dei fondi comunali. Atteggiamento duramente contestato nel corso di una conferenza stampa indetta dai vertici del partito.

Il parterre politico è quello delle grandi occasioni. Del resto il tema “scotta”. In bal-lo ci sono infatti anni di errori nella gestione

del fondo di produttività che hanno portato ad esborsi di denaro pubblico per oltre un milione di euro.

A fare i conti il segretario provinciale, Roberto Marcato: “Una questione che il sindaco liquida come una faccenda tecnica. Lo spieghi ai cittadini che soffrono la crisi che il milione di euro speso in premio è un fattore tecnico”.

Taglia corto il deputato Massimo Biton-ci. “Non si capisce infatti perché - afferma - non vengano accertate le responsabilità dei dirigenti ma si preferisca mandare a casa chi ha chiesto chiarezza”.

“Ho sempre dato del mio meglio in questi tre anni ma di fronte a certe cose, restare impassibili era francamente impossi-bile – ha detto Recaldin - una questione è la responsabilità amministrava, bene a tal pro-posito, la segnalazione alla Corte dei Conti; un’altra quella disciplinare che si lega al

rispetto verso i soldi che i cittadini versano. E nel frattempo i responsabili continuano ad andare serenamente in comune”. Una frattura insanabile quella che racconta l’ex assessore Lorena Stevanato: “In questa vicenda qualcuno doveva trarre il dado e lo abbiamo fatto noi. Nessuno ci ha liberato”. Il consigliere Luca Rosso ha annunciato che i consiglieri leghisti (lo stesso Rosso, il ca-pogruppo Antonio Zorzi e il consigliere Elisa Bacchin) resteranno al tavolo del consiglio (gratuitamente, si è voluto ricordare) ma tra i banchi dell’opposizione. Al contempo verranno chieste le dimissioni del sindaco.

Che tra Lega e Pdl ma soprattutto tra sindaco e Carroccio esistesse un problema di convivenza lo si era capito in modo chiaro nell’ultimo consiglio con Recaldin e Stevana-to assenti e l’uscita dall’aula dei consiglieri Bacchin, Rosso e Zorzi al termine della di-scussione della mozione (bocciata da Pdl e

Udc, astenuto il Pd) presentata dalla Lega (ne ha proposta una il Pd e una il consigliere in quota al Pdl Moreno Cipriotto) dibattuta a porte chiuse per volere della maggioranza. Ci si è appellati all’articolo 17 del regola-mento, quello per il rispetto della privacy.

Pdl e Udc andranno avanti comunque. Anche senza l’appoggio del Carroccio. I nu-meri, sebbene risicati (11 a 10) ci sono. Revocati gli assessorati, Marcolin è deciso ad arrivare al termine del mandato.

“Una questione - ha detto - di respon-sabilità nei confronti dei cittadini: si deve fare politica non soltanto quando si tratta di tagliare nastri ma anche quando ci sono da gestire problemi e diffi coltà che non dipen-dono dall’amministrazione ma riguardano

aspetti gestionali e contabili”. Quanto alla questione delle indennità

il primo cittadino ribadisce la volontà di far luce sulle responsabilità.

“Non ho visto né malafede né profi tti personali – ha tenuto a precisare – ho se-gnalato la questione al più elevato organo tutorio della Repubblica italiana, la Corte dei conti, esponendomi in prima persona al parere dei giudici. Sono convinto sia il modo corretto di procedere: prima di fare processi di popolo devono essere accertate le respon-sabilità, dopo di che con serenità e senza vendicatività si prenderanno i provvedimenti opportuni”.

di Martina Maniero

Poche ore prima dell’annunciata conferenza stampa in casa Lega, Marcolin fa l’annuncio.Casus belli: la questione delle indennità

Amministrazione Alleanza fi nita tra Pdl e Lega

Il sindaco ritira le delghe a Recaldin e Stevanato

In alto il sindaco Marcolin.A sinistra il tavolo la conferenza stampa della Lega

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12 Piove di Sacco121212 Piove di Sacco

Si è riunito nel mese di novembre il tavolo di concertazione dell’Intesa Programmatica d’Area della Saccisica

convocato dal sindaco di Piove di Sacco, Alessandro Marcolin, in qualità di responsa-bile dell’Intesa.

Presenti i primi cittadini del Piovese e le rappresentanze della categorie econo-miche e sindacali. Al centro del dibattito il rilancio produttivo ed economico della città. Una ripartenza che, secondo le linee guida contenute nel progetto presentato dal co-ordinamento delle categorie economiche piovesi, deve basarsi sulla valorizzazione turistica, ambientale, culturale ed enoga-stronomica del territorio.

Da qui l’idea di utilizzare un marchio della “Saccisica”, ora di proprietà di tutti i Comuni, per la caratterizzazione delle pro-duzioni tipiche dell’area. Agli enti comunali è stato chiesto di concedere il marchio in uso gratuito ad un’associazione facente capo al coordinamento delle categorie economiche, alla quale potranno aderire le imprese interessate alla promozione del territorio, previo il pagamento di una quota, che rispondono a determinati requisiti di qualità.

“L’utilizzo del marchio verrà regolato da apposito regolamento – ha spiegato il sindaco Alessandro Marcolin – gli introiti verranno utilizzati interamente per fi nanzia-re la cura continua e la promozione del sito turistico della saccisica”.

Tra gli argomenti trattati anche il tema della viabilità e della mobilità. Ha riscosso l’approvazione unanime dei presenti la proposta di realizzazione di un parcheggio plurimodale in prossimità della stazione ferroviaria. Si andrebbero ad incentivare in questo modo le possibilità di collegamento tra il piovese e il padovano e la città di Ve-nezia, attraverso la linea ferroviaria gestita dalla società Sistemi Territoriali, anche in vista degli appuntamenti dell’Expo 2015 e di Venezia capitale europea della cultura.

Per quanto riguarda l’aspetto ambien-tale è stato discusso un progetto presentato dal Consorzio Bacchiglione, illustrato dal presidente del Consorzio, Eugenio Zaggia e dal direttore Francesco Veronese per l’irri-gazione dei territori dei comuni di Saonara e Sant’Angelo, prevalentemente interessati dal comparto fl orovivaistico, con previsione di ulteriore successiva espansione. È se-guita la presentazione delle proposte già contenute nel documento programmatico, tra queste la realizzazione la realizzazione della tangenziale Nord-Ovest, che interessa anche il territorio di Brugine, la rotatoria di Albora sulla strada dei Pescatori e la circonvallazione del Cristo ad Arzerello. E ancora il restauro di palazzo Pinato Valeri in centro storico, lo studio di fattibilità di

di Martina Maniero

Al centro del dibattito il rilancio produttivo ed economico della città. Si utilizzerà il marchio di proprietà dei Comuni per caratterizzare le produzioni tipiche d’area

Il caso Intesa programmatica d’Area: a novembre si è riunito il tavolo di concertazione

Il marchio della Saccisica per promuovere l’economia del territorio

Una veduta aerea della Saccisica

palazzo Gradenigo e la recente acquisizio-ne da parte del Comune del cinema Poli-teama. A Codevigo si dovrà recuperare il casone Millecampio, mentre a Vallonga di Arzergrande il casone Azzurro. Si è fatto il punto sul percorso ciclabile che collegherà Legnaro, Sant’Angelo e Piove e il percorso ciclo-turistico a Codevigo.

Si è celebrata il 18 novembre scorso la cerimonia per i 30 anni del Co-mando Carabinieri di Piove di Sac-

co. Nata come Tenenza nel 1982 e pas-sata a Compagnia cinque anni dopo, il Comando oggi ha giurisdizione su sedici comuni della provincia. Fin dalla sua isti-tuzione è stato fornito alla cittadinanza un presidio di sicurezza che ha accompa-gnato lo sviluppo economico e sociale di un paese in piena espansione produttiva e demografi ca, una risposta concreta ai gruppi criminali radicati a cavallo tra le province di Padova e Venezia tra gli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta.

Alla cerimonia in piazza Matteotti per l’alzabandiera erano presenti i verti-ci dell’Arma e le autorità militari di ogni ordine e grado, i sindaci del comprenso-rio ma anche i carabinieri in congedo e quelli volontari, la protezione civile, la croce rossa e verde e i numerosi rap-presentanti delle associazioni locali. La cerimonia si è conclusa con la messa nel duomo per la patrona dell’Arma Virgo Fidelis. Alla giornata di festeggiamenti erano presenti anche il Tenente Colon-nello Adriano Casale, primo Comandan-te di Compagnia di Piove; il colonnello Renato Chicoli, Comandante provinciale; il Generale di Brigata, Ottavio Serena e il presidente dell’associazione Carabinieri, Emilio Pastore.

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Il rischio idrogeologico è ormai una spada di Damo-cle che minaccia il territorio a ogni acquazzone. Se ne parla troppo poco, si fa ancora di meno. Molti

e consistenti sarebbero gli interventi da progettare e soprattutto realizzare ma le risorse, si sente sempre dire, sono sempre più scarse. Alla fi ne a pagarne le conseguenze sono però sempre gli stessi. Case e stra-de allagate oramai sono una triste e frequente realtà. Oltre al danno poi si aggiunge spesso e volentieri la beffa. Chiedetelo per conferma a chi, per esempio, nel giugno del 2011 in paese è stato colpito da al-lagamenti e alluvioni locali che hanno determinato importanti danni a immobili sia a destinazione resi-denziale sia commerciale.

A nulla è servita la richiesta alla Regione da parte del Comune perché fossero stanziate delle risorse a favore dei danneggiati. Da Venezia non è stato neppure accettato di esentare i danneggiati dal contributo al Consorzio di Bonifi ca perché, te-stualmente, “si evidenzia l’assenza del presuppo-

sto di legge”. Quello stesso contributo che, in teoria, dovrebbe

servire proprio ai Consorzi per intervenire a scongiu-rare o almeno contenere gli effetti degli eventi ca-lamitosi. La questione è particolarmente sentita dal consigliere di maggioranza Piercarlo Cavalletto che non intende mollare di un centimetro sulla necessità di realizzare le opere di difesa idraulica più volte pro-messe e mai iniziate.

“L’escavazione dello scolo Altipiano - ripete Ca-valletto - e la posa di un sistema idrovoro alla sua

foce (a Santa Margherita di Codevigo) rappresentano la soluzione dei principali problemi di allagamento di alcune aree del nostro paese. Ho chiesto, attraverso il consiglio comunale, di convocare Regione e Consor-zio di Bonifi ca perché ci riferiscano direttamente sullo stato di avanzamento di queste opere, promesse da oltre un anno ma mai iniziate. Vorremo inoltre che ci spiegassero chiaramente come pensano di risolvere i problemi di sicurezza idraulica fi no a quando queste opere non saranno ultimate”.

Nella foto il consiglierePiercarlo Cavalletto

Il consigliere di maggioranza: “Sono opere promesse da oltre un anno ma mai iniziate”

di Alessandro Cesarato

“L’escavazione dello scolo Altipiano e la posa di un sistema idrovoro alla sua foce rappresentano la soluzione”

Arzergrande. Rischio idrogeologico Il consigliere Piercarlo Cavalletto esorta Regione e Consorzio di Bonifi ca

Servono le opere di difesa idraulica per risolvere i problemi di allagamento Ad ogni perturbazione tutti con il naso all’insù a guardare preoc-

cupati il cielo, sperando nella clemenza del tempo. L’acqua che allaga città e campagne è un’immagine sempre più frequente.

Un fenomeno causato dall’abbondanza delle precipitazioni, ma anche dalla mancanza di pulizia dei corsi d’acqua e alla chiusura di tratti di scoli privati. Una prassi che l’amministrazione di Piove di Sacco non è più disposta a tollerare tanto che ha provveduto ad avviare una serie di ispezioni e sopralluoghi lungo l’intero sistema scolante cittadino.

Un lavoro che ha richiesto tempo, fatica, e soprattutto denaro, terminato con la redazione del Piano delle acque: uno studio attento e puntuale sull’intero sistema delle fossature comunali con la classifi ca-zione delle tipologie dei fossi e in particolare dei capifosso.

Complessivamente il piano contiene 22 elaborati tra i quali la relazione tecnica generale, una relazione idraulica, interventi di messa in sicurezza, un regolamento per la gestione delle fossature, una plani-metria della rete idrografi ca maggiore e consortile e la carta degli alla-gamenti. Lo studio è stato elaborato in collaborazione con il Consorzio di Bonifi ca Bacchiglione che ha fornito un prezioso supporto tecnico.

Il Piano può considerarsi l’atto conclusivo di una serie di provvedi-menti messi in campo dall’amministrazione comunale per la corretta manutenzione della rete di regimazione delle acque meteoriche. L’o-biettivo è mettere fi ne una volta per tutte al problema degli allaga-menti. I principali interventi eseguiti nelle aree a rischio idraulico hanno interessato il capoluogo (vie Costa, G. di Vittorio, Monsignor Coin, Puniga e Toscanini); Arzerello (vie Marte, Cansiglio, Monte Rosa, Bor-go Botteghe, vicolo Monte Bianco, parte di via Vivaldi, Salieri, Monte Grappa, San Giovanno Bosco e la parte di via Breo); Tognana (via Montagnon); l’area della zona artigianale (via Alessio Valerio e parte delle vie Palladio ed Enrico Fermi); l’area “verso” Chioggia (vie Alessio Valeri, Jacopo da Corte e Gramsci) ed infi ne via Perosi, via Scardovara e l’area Sampieri nella frazione di Corte.

neWs Piove di saccoil comune ha redatto il piano delle acQue

Ma.Ma.

Sicurezza idraulica protagonista dei lavori pubblici. L’amministrazione, infatti, ha predisposto una serie di

opere che puntano a eliminare le interfe-renze esistenti tra la rete delle acque bian-che e quelle nere e a migliorare il funzio-namento della rete di smaltimento delle acque meteoriche che tanti problemi cau-sano in occasione di intense precipitazioni. Il primo intervento sta già riguardando via Manzoni, dove per i residenti potrebbe così fi nalmente svanire l’incubo di vedere allagata la propria abitazione a ogni forte acquazzone. Da queste parti, infatti, in caso di forti e repentine piogge, l’acqua supera abbondantemente il mezzo metro e per farla defl uire è sempre necessario fare intervenire urgentemente la protezio-ne civile con le pompe idrauliche.

“In via Manzoni il problema principale da risolvere è quello delle acque bianche - dice l’assessore - per non rischiare di ottenere analogo risultato a quello dell’at-tigua via San Francesco dove in passato si è pensato solo ad accumulare strati di bitume senza risolvere i problemi delle condotte sottostanti”.

L’importo dell’intervento è di circa 35 mila euro. Per far defl uire l’acqua piovana, è stato progettato un sistema di caditoie alla “francese” che si discosteranno dal livello degli attuali marciapiedi. Qualche diffi coltà al cantiere è stata creata dallo scoprire, sotto il manto d’asfalto, un poco

lungimirante sovrapporsi nel tempo di tubazioni di tutte le utenze, pubbliche e private.

“Non appena sarà possibile - continua l’assessore - si provvederà al completo rifacimento anche del marciapiede”.

Ben più consiste sarà il progetto che riguarda l’adeguamento e l’estensione della rete fognaria e che partirà nei primi mesi dell’anno nuovo. Un investimento pubblico di 400 mila euro fi nanziato total-mente da Regione e da Acegas Aps. Il pro-getto, nel dettaglio, prevede il rifacimen-to, con inversione della pendenza, della condotta di via San Francesco (nel tratto compreso tra via Moro e via Gramsci) e il rifacimento del tratto fognario, sempre con inversione della pendenza, della condotta dalla fi ne di via Moro sino all’incrocio con via San Francesco. A questo si aggiungerà la posa di una nuova condotta dalla fi ne di via Aldo Moro sino allo scolo parallelo con la creazione di un nuovo punto di scarico.

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IL COMUNE APPROVA LA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

L’Amministrazione Co-munale di Piove di Sacco con avviso pubblico del 13 maggio scorso ha reso noto la volontà di proce-dere ad una Variante al Piano degli Interventi con l’obiettivo di riqualifi care il tessuto edilizio esisten-te, a cui seguirà un mi-glioramento della qualità abitativa anche attraverso la realizzazione di edilizia sostenibile e l’utilizzo del-le fonti di energia rinno-vabile. La Variante riguardava determinate tematiche: l’individuazione di nuovi lotti a volumetria predefi -nita all’interno delle aree di urbanizzazione consoli-data e di edifi cazione dif-fusa; l’individuazione e la disciplina delle costruzioni esistenti in zona agricola (annessi rustici) non più funzionali alle esigenze delle Aziende agricoli.Entro il termine di sca-

denza dell’avviso fi ssato al 15 luglio sono state depositate 148 richieste e proposte, un numero che ha superato anche le più rosee previsioni degli Amministratori. Di queste richieste: 96 riguardano l’identifi cazione di nuovi lotti a volumetria prede-fi nita, 37 la variazione di destinazione d’uso di annessi rustici, mentre 15 sembrano essere non pertinenti con l’avviso pubblicato. “Si raccolgono i frutti di un buon lavoro prepara-torio svolto in preceden-za”, hanno affermato l’as-sessore alla Pianifi cazione Territoriale Giuliano MA-RELLA e il sindaco Ales-sandro MARCOLIN che hanno organizzato uno specifi co incontro con tut-ti i Tecnici del settore per spiegare le fi nalità dell’Av-viso e assieme ai Dirigen-ti Comunali hanno anche

tracciato alcune linee gui-da di orientamento per la formulazione delle richie-ste.“Questa variante urbani-stica si inserisce nelle de-cisioni dell’Amministrazio-ne che già ha adottato ed approvato la Variante per gli insediamenti produtti-vi fuori zona, l’accordo di pianifi cazione in zona in-dustriale per lo sviluppo di attività produttive, le procedure dello Sportello Unico per gli insediamen-ti produttivi e la variante al Centro Storico che sarà sottoposta a breve all’ap-provazione del Consiglio Comunale”. Gli aggiorna-menti degli strumenti ur-banistici hanno consenti-to di avviare “un percorso teso a favorire lo svilup-po equilibrato del territo-rio contribuendo anche a supportare il settore edi-lizio che come noto versa in stato di grave crisi”.

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Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime proposte per trascorrere le afose serate estive in città; se-rate, quelle piovesi, che continueranno anche nei mesi di agosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative dell’Isola Pedonale Il programma di agosto inizia mercoledì 3 con l’Esibizione di giovani gruppi musicali in Piazza Vittorio E. II, venerdì 5 Piazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, sabato 6 invece sarà la volta di Radio Easy Network in Piaz-zale Serenissima per una serata all’insegna della musica, si prosegue il 13 agosto con il Tributo degli U2, domenica 14 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei Portici, il 15 agosto si potrà festeggiare il Ferragosto con lo spetta-colo “Serata Cubana” per fi nire il 27 agosto con una Notte di fi tness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva Crazy Body.Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili appuntamenti tra cui: un concerto il 17 settembre al Teatro Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il 18 settembre sarà la volta della Fiera delle Associazioni e il 10° raduno auto e moto storiche il 25 settembre. Non rimane che augurare a tutti una buona estate in Città!

Variante apportata al fi ne di favorire la riqualifi cazione del tessuto edilizio

BUONA ESTATE IN CITTA’!Le proposte dell’Isola Pedonale 2011

A nome mio personale, dell’Amministrazione comunale di Piove di Sacco e di tutti i sindaci dei comuni che afferiscono al Comando Com-pagnia dei Carabinieri di Piove di Sacco, qui pre-senti, porgo un caloroso e cordiale saluto di benvenuto a tutti i presenti, alle autorità militari di ogni ordine e grado, alle autorità civili, alle associazioni d’arma, a tutti i cittadini. Ma sento il dovere di porgere un saluto particolarmente deferente al Generale di Brigata Ottavio Serena che ci onora della sua presenza, ed al Coman-dante Provinciale Colonnello Chicoli Renato. Tra gli anni settanta e l’inizio degli anni 80 il nostro territorio, al pari di quello della Riviera del bren-ta, era affl itto da una forma di criminalità dila-gante, fortemente organizzata e spregiudicata al tempo stesso, una criminalità che si rendeva responsabile di azioni atroci, omicidi rapine, e che ormai era in grado di sfi dare le istituzioni democratiche e di condizionare negativamente l’economia e lo sviluppo stesso della zona; e questa situazione aveva ormai raggiunto una gravità tale da non poter più essere fronteggia-ta dai mezzi e dagli uomini della sola stazione dei carabinieri di Piove di Sacco. Fu per questo motivo che i sindaci e le am-ministrazioni dell’epoca profusero un fortissimo impegno, sul piano politico amministrativo, af-fi nché venisse istituita la Tenenza Carabinieri di Piove di Sacco, la quale venne fi nalmente inau-gurata il 1 agosto del 1982. La Tenenza nacque precaria per problemi di allocazione perché l’edifi cio che doveva ospi-tarla non era ancora disponibile, ma progressi-vamente si rafforzò e il 1° agosto 1987 venne elevata al rango di Comando Compagnia, che oggi ha giurisdizione sui 16 Comuni di Agna, Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Candiana, Casalserugo, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, Ponte San Nicolò, S.Angelo di Piove, Saonara e Ter-rassa Padovana. Siamo ben consapevoli che i

La Giunta Comunale ha esaminato la stesura del Piano delle Acque del territorio che è stato commis-sionato dall’Amministrazione stessa.E’ uno studio di dettaglio e di analisi sull’intero si-stema delle fossature comunali con la classifi cazione delle tipologie dei fossi ed in particolare dei capi-fosso. Complessivamente il Piano contiene 22 ela-borati tra i quali la relazione tecnica generale, una relazione idraulica, interventi di messa in sicurezza, un regolamento per la gestione delle fossature, una planimetria della rete idrografi ca maggiore e con-sortile, la carta degli allagamenti, ed altri elaborati. Lo studio è stato predisposto in collaborazione con il

Consorzio di Bonifi ca Bacchiglione che ha fornito un importante supporto tecnico.Gli elaborati progettuali saranno presentati in as-semblea pubblica con la partecipazione dei progetti-sti del Piano per facilitare la conoscenza delle scelte progettuali. Si presenteranno inoltre gli interventi di manutenzione e pulizia e di ripristino idraulico già effettuati direttamente dal Comune in alcune aree del territorio. Successivamente il Piano sarà proposto per l’appro-vazione defi nitivo da parte degli organi comunali.E’ un punto di partenza e anche di arrivo importante, ha dichiarato il Sindaco Alessandro MARCOLIN che

insieme con l’Assessore Giuliano Marella ha seguito i lavori di stesura del Piano, perché ci consente di do-tarci di uno strumento indispensabile per contribuire a migliorare il defl usso delle acque. Certo che que-ste problematiche sono di ampia portata e ci vorrà molto tempo per dotarci delle opere infrastrutturali delle quali abbiamo bisogno per mettere in sicurez-za il territorio. E’ importante però che ognuno cominci a fare la propria parte per riportare la giusta attenzione su queste problematiche che per troppo tempo sono state sottovalutate sia da parte pubblica che da quella privata.

PIANO DELLE ACQUE DEL TERRITORIO COMUNALE: LA GIUNTA COMUNALE ESAMINA LA PRIMA STESURA

intervento del sindaco alessandro marcolin per la celebrazione del 30° anniversario dei carabinieri di piove di sacco gestiti da uffi ciale

problemi logistici della Compagnia non sono ri-solti, è necessaria una sede più ampia, ebbene, questa occasione è propizia per riconfermare l’impegno della presente Amministrazione a portare avanti la soluzione di questo proble-ma. L’istituzione della Tenenza segnò l’inizio di un contrasto immediato, continuo ed effi cace alla diffusa illegalità, portò un miglioramento apprezzabile nel tessuto sociale garantendo rispetto della legge, sicurezza e maggiore se-renità.Noi che l’abbiamo sperimentato, sappiamo che la sicurezza è preziosa come l’aria, e come per l’aria ce ne accorgiamo del suo valore solo quando comincia a mancare. Questo è il motivo per cui tutti i sindaci del territorio, consapevoli della fondamentale, irrinunciabile, importanza del Comando Compagnia, sono attenti e sen-sibili a difenderla come un servizio prezioso.Questo è però anche il motivo per cui, in que-sto signifi cativo anniversario, io e tutti i sindaci del territorio, desideriamo onorare tutti i militari che hanno profuso il loro impegno per costru-ire, per i nostri cittadini, legalità e sicurezza, vogliamo testimoniare la nostra gratitudine, e vogliamo anche confermare il legame di stima, di rispetto ed amicizia verso i Carabinieri, Voi siete ormai parte del nostro territorio e delle nostre famiglie, perché la vostra rassicurante presenza è garanzia di un tessuto sociale sano, dove i diritti del cittadino siano rispettati. Infi ne sento il bisogno di esprimere la riconoscenza di tutti verso chi, come Voi, ogni giorno indossa la divisa per svolgere un servizio alla comunità, un servizio non facile, certamente non comodo, fatto di dedizione e di silenzioso impegno, ma che Voi carabinieri, portate avanti con il rigo-re che la vostra etica militare vi insegna e che rimane la testimonianza più solida e duratura della fedeltà all’ideale di giustizia e di legalità.Buona fortuna a Voi Carabinieri ed alla Compa-gnia di Piove di Sacco.

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17171717Piove di Sacco

Non manca di certo l’offerta di inizia-tive sportive per i cittadini “over 60” residenti in città. L’assessorato allo

Sport sta, infatti, promuovendo e soste-nendo economicamente una serie di attività rivolte a tutti i cittadini piovesi con più di 60 anni.

Il ventaglio di proposte vuole contribu-ire a promuovere il benessere psicofi sico di questa fascia di popolazione che a volte, dal punto di vista sportivo, passa in secon-do piano. Il primo progetto è denominato “Salute in palestra” ed è un’attività realiz-zata in collaborazione con la Pallacanestro Piovese. Presente già da anni nel territorio, ha sempre riscosso molto successo. E’effet-tuata due volte la settimana nelle quattro frazioni del comune e durerà sino a mag-gio. Le iscrizioni si raccolgono direttamente nelle palestre di Arzerello, Corte, Piovega e Tognana e la quota di partecipazione è di 30 o 50 euro l’anno per, rispettivamente, una o due lezioni la settimana.

Un secondo progetto riguarda l’attività motoria in acqua termale. Realizzato in collaborazione con la Provincia e le asso-ciazioni di anziani “Mario Cappellari” e “La Torre”, si svolgerà nelle piscine termali di Abano e Montegrotto. A partire da gennaio sono previste 14 lezioni di ginnastica dolce in acqua termale al costo totale 80 euro, vi-sita medica e trasporto compresi. Le iscrizio-ni sono già aperte (info: 049/9709111).

Infi ne per i cittadini con più di 65 anni è previsto un corso di attività motoria in collaborazione con le palestre Crazy Body di Tognana e Sant’Anna. Il corso di attività motoria prevede due appuntamenti settima-nali. Le iscrizioni si raccolgono direttamente nelle palestre a partire da dicembre. La spe-sa è di 15 euro mensili comprendenti visita medica e uso di attrezzature specifi che.

“Il percorso ideato permette di soddi-sfare le varie esigenze espresse dall’uten-za - spiega l’assessore allo Sport Enrico Zennaro.

“Ritengo che l’aspetto più importante - aggiunge - sia la completezza del proget-to. Le iniziative che vogliamo promuovere coprono l’intera sfera motoria, dalla coor-dinazione alla resistenza, dalla ricerca della tonicità fi sica al benefi cio delle acque ter-mali. Il tutto è stato creato ad hoc per una fascia d’età di persone che hanno ancora molto da dare alla collettività”.

di Alessandro Cesarato

Dalla palestra alla ginnastica dolce in acqua termale: le scelte sono molteplici per invogliare i meno giovani ad una salutare e consigliabile attività fi sica

Il caso L’assessorato allo Sport promuove attività rivolte ai cittadini più “maturi”

Un progetto di salute e benessere per gli over 60

L’assessore allo Sport Enrico Zennaro

Nella suggestiva cornice dell’audi-torium Govanni Paolo II si è svolta nei giorni scorsi la cerimonia di

premiazione degli autori partecipanti al quarto concorso nazionale per audio-visivi, intitolato a Luciano Schiavon e organizzato dal locale “Fotoclub Chia-roscuro”.

Un pubblico attento e competente ha seguito con grande interesse le pro-iezioni degli autori segnalati e premiati. Lo svolgersi delle immagini, mixate con grande bravura e accompagnate da ap-propriati motivi musicali atti a rafforzare la qualità delle fotografi e, ha catturato gli spettatori per l’intera serata.

Ecco gli esiti del concorso, cui hanno partecipato trentasei autori da tutta Ita-lia, con cinquantatre opere.

Premiati: primo premio a Giacomo Cicciotti con l’opera “Occhio per oc-chio”, secondo premio a Gianni Rossi con l’opera “Terra nera” e terzo premio al Gruppo Ral 81 con l’opera “Antichi mestieri”.

Il premio speciale “Luciano Schia-von” è invece stato assegnato a Walter Turcato con l’opera “Anna e Franco e Lucio”.

Il premio speciale “Luciano Schia-von” è andato a Walter Turcato con l’opera “Anna Marco e Lucio”.

Segnalati anche Angelo Bani (con “Firenze Santa Maria Novella”) Gian Carlo Bartolozzi (con “Ode al Buddha”) e Maurizo Tiengo (con “Eclissi”).

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18 Piove di Sacco181818 Piove di Sacco

Durante l’amministrazione del sindaco Carlo Valerio è stata approvata una variante alla zona industriale di To-

gnana, nella parte est prospiciente la Strada dei Pescatori. In tale occasione è stato pre-visto un comparto dove dovevano insediarsi le aziende del freddo e del condizionamen-to oltre che al trattamento dell’aria.

Tenendo in considerazione che questo settore che insiste nella Saccisica da decine d’anni era considerato il più tecnologica-mente avanzato anche in ambito europeo. Da oltre dieci anni, però, il territorio piovese ha registrato la “delocalizzazione” delle più importanti aziende a cominciare dalla capo-stipite Hiross per passare alla Blue Box ecc. Quest’ultima emigrata in terra veneziana e precisamente in Cantarana per via dell’age-volazione fi scale. Di questo impoverimento del nostro territorio ne abbiamo discusso

proprio col fondatore della Blue Box Seve-rino Veggian al quale abbiamo chiesto se il “freddo” è ancora “fi glio” della Saccisica.

“In piena globalizzazione non si può più parlare di sede delle aziende – ha esordito Veggian – molte aziende se ne sono andate per un problema di spazi, se volevano ingrandirsi sono state costrette ad emigrare dove lo spazio era a disposizione

ma non è cambiato nulla, se non chè i nostri impiegati devono compiere un percorso un po’ più lungo”.

Oltre al trasloco la Blue Box è stata anche ceduta agli svedesi.

“E’ vero, ma se una volta il piccolo era bello ora non basta più, questo passo lo abbiamo fatto per crescere, comunque mio fi glio Andrea è vicedirettore della Swegon

svedese e, comunque, l’esserci spostati di qualche chilometro, mi sento di dire che in ogni caso il Piovese rimane in cima alla catena della produzione del freddo in quan-to dall’Hiross sono nate altre aziende che hanno supplito al suo ridimensionamento occupando un numero di operai superiore, come l’Hitema, la stessa Blue Box, la Green Box, l’Idros, l’Unifl air”.

Quanto infl uisce la crisi italiana sulle aziende del freddo?

“Come tutti i comparti anche il freddo ha risentito della crisi, anche se in misura minore rispetto ad esempio all’edilizia, le nostre aziende tengono botta perché riu-sciamo a lavorare con l’estere con tutto il mondo”.

Lei è presidente di Confi ndustria piovese, qual è l’attuale situazione delle aziende della Saccisica?

“Stiamo soffrendo per la forte crisi dell’edilizia che raggruppa con il suo indot-to il 70% del lavoro, in attesa che l’edilizia riparta dobbiamo concentrarci alla riconver-sione al recupero sfruttare le bellezze che abbiamo per incanalare il fl usso turistico dell’asse Venezia-Padova anche nel nostro territorio è da anni che come Confi ndustria piovese sto battendo questo tasto”.

Cosa si sente di dire agli industriali ed operatori economici del Piovese?

“Non solo agli industriali ma anche ai Comuni faccio un appello di mettersi insie-me per sfruttare a 360° le risorse che il nostro territorio possiede, non è più il tempo dell’individualismo, occorre riunire tutte le nostre forze se vogliamo affrontare i mer-cati che sono cambiati di molto negli ultimi anni”.

di Gianni Patella

Molte delle aziende storiche hanno “traslocato”. Per Severino Veggian tuttavia l’occupazione non ne ha risentito per la nascita di altre aziende

Economia Intervista a Severino Veggian, operatore del settore e presidente di Confi ndustria Piovese

Il Piovese ancora primo sulla produzione del freddo? Forse sì

Il presidente di Confi ndustria Piovese Severino Veggian

“In piena globalizzazione non si può più parlare di sede delle aziende. Se una volta il piccolo era bello ora non basta”

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Inaugurato nella struttura residenziale per anziani “Antonio Galvan” il nuovo “Giar-dino di Alzheimer”. Si tratta di un’ampia

sala adiacente al nucleo dove sono ospitati gli anziani affetti dal morbo, in cui potranno muoversi tra piante da frutto, aiuole aroma-tiche e fi ori. A riassumerne la fi losofi a, il pensiero di Aristotele che campeggia all’in-gresso del salone: “Il medico cura, la natura guarisce”.

“Il contatto con la natura - spiega il direttore Daniele Roncon - favorisce la cura e la riabilitazione di soggetti fragili. Gli ospiti potranno risco-prire odori, forme e pic-cole attività in grado di rievocare il passato. C’è il percorso olfattivo tra le aromatiche, quello delle stagioni con gli alberi da frutto e l’area lavoro dove po-tranno rinvasare, potare e curare le piante.

Ciascun ospite del nucleo sarà libero di ac-cedere al giardino per passeggiare, toccare, odorare, raccogliere frutti”.

Lo spazio è acces-sibile anche ai familiari che vogliono trascorre-re un po’ di tempo con i loro cari. Si tratta di uno dei primi giardini terapeutici realizzato

in Italia dedicato alle persone affette da pa-tologie morbose dementigene e da disturbi del comportamento. Il percorso che ne ha consentito la realizzazione è stato lungo,

sia per la complessità del progetto, sia per la diffi coltà di reperire fi nanziamenti in modo da evitare di fare gravare i costi diret-tamente sugli ospiti e sui loro familiari. Nel 2011 la Fondazione Cassa di Risparmio del Veneto ha deciso di stanziare un importan-te fi nanziamento per l’acquisto degli arredi speciali. Alla cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta a fi ne ottobre, oltre agli ospiti, ai loro familiari e al personale della struttura, hanno partecipato le autorità civili comunali, i rappresentati delle associazioni attive nel paese, amministratori locali e molti cittadini.

di Alessandro Cesarato

Uno spazio a disposizione degli anziani affetti dal morbo, nel quale si possono rinvasare, potare e curare le piante, raccoglierne i frutti, apprezzarne i profumi

Ipab A. Galvan Inaugurato il “Giardino di Alzheimer”

Il verde che cura e fa stare meglio

La cerimonia di inaugurazione lo scorso 27 ottobre

Roncon: “Il contatto con la natura favorisce la cura e la riabilitazione di soggetti fragili”

Archiviato, senza molta fortuna, il progetto per la costruzione di un’ara crematoria ad Isola dell’Abbà. Un progetto che la giunta in capo al sindaco Sabrina Rampin, ha abbandonato sul nascere, a seguito delle ferme proteste dei cittadini.

Una battaglia a suon di slogan e lenzuola appesi alle abitazioni di via Petrarca, strada che porta al cimitero del paese. Poche centinaia gli abitanti del piccolo borgo, ma decisi a dar battaglia, tanto che in poco tempo sono state raccolte decine di fi rme contrarie al progetto.

Azioni di protesta che hanno trovato anche il sostegno delle opposizioni consiliari di Polverara e del comitato “Il Ponte” di Legnaro, impegnato contro il progetto presentato dalla Società Agricola Legnaro Energia Srl per la realizzazione di un impianto biogas in via Ardoneghe. La stessa amministrazione di Legnaro guidata dal sindaco Ivano Oregio Catelan aveva sollevato qualche perplessità in merito all’ubicazione dell’ara crematoria,

per via delle ricadute negative sulla viabi-lità locale.

L’unico accesso all’impianto infatti pas-sa per via Orsaretto (Legnaro), una strada che allo stato attuale non ha nemmeno due corsie regolamentari per senso di mar-cia. Non solo problemi legati al sistema

viario locale. Secondo i residenti della zona l’impianto non risponde alle reali esigenze dei cittadi-

ni. E poi vanno considerati tutti gli aspetti legati all’ambiente e alla vicinanza del fi ume Bacchiglione, la presenza di abitazioni ed edifi ci storici e, non ultimo, i rischi per la salute dovuti all’inquinamento dell’area.

L’amministrazione di Polverara ha comunque voluto eseguire uno studio di fattibilità per verifi care l’opportunità di realizzare l’opera. Uno studio che, secondo quanto riferito dal sindaco Rampin, avrebbe evidenziato una serie di opportunità legate alla realizza-zione dell’impianto.

Nonostante le quali, tenuto conto delle forti reticenze, la giunta ha deciso di abban-donare il progetto.

isola dell’Abbà a Polveraraabbandonato sul nascere il progetto dell’ara crematoria

Martina Maniero

Le forti obiezioni da parte degli abitanti del territorio hanno spinto il sindaco Rampin a desistere

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15 DICEMbRE ore 21.00 • TEATRO DA RIDERE “Onesto Rubamai” Presso il salone del Municipio di Battaglia Terme

26 DICEMbRE ore 21.00 • CONCERTO DI NATALE Chiesa S.Giovanni, Orchestra delle Venezie direttore solista Giovanni Angeli. (ingresso libero)

DAL 20 DICEMbRE AL 10 GENNAIO • PRESEPIO SULL’ACQUA24 dicembre - ore 20.00 Benedizione del presepio e canti di Natale eseguiti dalla Corale S. Giacomo

06 GENNAIO 2013 ore 15.00 • “VIVA LE BEFANE CHE VIEN DA L’ACQUA” Manifestazione in Piazza Aldo Moro

06 GENNAIO 2013 ore 17.00 • GRAN FALÒ“BRUSEMO LA VECIA” In Centro Storico, sulle suggestive acque del Canale della Battaglia

Sabato 8 DICEMbRE Regata dell’Immacolata Sabato 8 DICEMbRE Regata dell’Immacolata

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Piove di sacco 8 dicembre accensione dell’albero di na-tale in piazza Vittorio Emanuele. Per tutte le festività: le casette di Babbo Na-tale in centro

LegnaroFino al 20 dicembre: Babbo Natale in sella alla slitta passerà casa per casa a por-tare dolci e caramelle nelle case di tutti i bambini24 dicembre: fiaccolata che partirà da 5 punti rappresentativi delle contrade del pae-se per raggiungere la chiesa del capoluogo.6gennaio: pomeriggio di animazione con la Befana.

Sant’Angelo di Piove9-16 dicembre: Natale in solidarietà, fe-sta delle associazioni e del volontariato

Brugine16 dicembre: Mercatino solidale di Nata-le a Campagnola

PontelongoPresepio vivente negli spazi all’aperto della scuola Galvan e attorno alla Chiesa par-rocchiale. Orari: lunedì 24 dalle 24 alle 1.30; martedì 25 dalle 16 alle 18.30; mercoledì 26 dalle 15 alle 18.30; do-menica 30 dalle 15 alle 18.30; martedì 1 dalle 16 alle 18.30; sabato 5 dalle 21 alle 22.30 (sfilata notturna con fiaccolata) e domenica 6 dalle 15 alle 18.30.

CodevigoPresepio vivente nella parrocchia di Santa Maria della NeveOrari: martedì 25 dalle 9 alle 12; mercoledì 26 dalle 14 alle 19; domenica 30 dalle 14 alle 19; sabato 5 gennaio 2013 dalle 14 alle 19; domenica 6 dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 19 (con arrivo dei Re Magi alle 16).

Manifestazione in Piazza Aldo Moro

06 In Centro Storico, sulle suggestive acque del Canale della Battaglia

Page 22: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

22 Codevigo222222 Codevigo

La valle e la gronda lagunare padovana riconosciute uffi cialmente patrimonio dell’Unesco. L’area del territorio lagu-

nare di Codevigo, infatti, insieme a quelle di altri comuni (Campagna Lupia, Cavallino-Treporti, Chioggia, Jesolo, Mira, Musile di Piave e Quarto d’Altino) è stata iscritta nel-la lista dei patrimoni dell’umanità, entrando così a far parte a pieno titolo nel sito Unesco “Venezia e la sua Laguna”.

Com’è noto la lista Unesco ha lo scopo di identifi care quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. At-tenzione puntata quindi non solo su Venezia città ma anche sulla sua laguna e, elemento nuovo, sulla gronda, ovvero quell’articolato intreccio di terre emerse e di barene, attra-versate da una rete di velme e canali, con il loro sistema fi sico e ambientale complesso.

La gronda è un ambito di transizione fra terra ferma e laguna che in passato era oc-cupato da aree tampone paludose, poi boni-fi cate nel corso degli anni per ricavarne nuo-ve terre coltivabili e combattere la malaria. Con la scomparsa però di questi ambiti si è

perso un importante serbatoio di biodiversi-tà e un’importante zona fi ltro per le acque in ingresso nella laguna di Venezia. “Que-sta iscrizione alla lista Unesco - commenta soddisfatto il vice sindaco Claudio Giraldo, che ha seguito in prima persona tutto l’iter amministrativo - è il riconoscimento di un lungo percorso iniziato quattro anni fa, cui ho dedicato energie e passione”.

E’ una consacrazione internazionale per luoghi come la Valle Millecampi, esempio di particolare e incontaminata bellezza sotto il profi lo paesaggistico. Come la Valle Morosi-na, con le sue valli da pesca e i tipici casoni. Come ancora la gronda lagunare in località Fogolana e Boschettona, non dimenticando infi ne le aree bonifi cate per l’agricoltura di Conche con le sue coltivazioni di pregio.

“Un grande traguardo nella storia di Co-devigo - aggiunge Giraldo - che non vuole più essere terra marginale del padovano e del veneziano. Con i suoi ambiti lagunari e rurali può contare su ricchezze fi nora ine-spresse e ora ha di fronte un’importante possibilità di crescita e di sviluppo economi-co e sociale”.

lA GRonDA lAGunARe: PAtRiMonio unesCo

L’amministrazione, con il mese di novembre, ha va-rato un piano urgente di austerità per contenere la spesa e salvaguardare gli equilibri di bilancio

dell’ente comunale. L’illuminazione pubblica che si spe-gnerà all’una di notte, la riduzione del parco auto e il municipio chiuso il sabato per tutto l’inverno sono tra le misure più drastiche.

“I tagli dei trasferimenti statali - spiega il sindaco Graziano Bacco - ci hanno imposto di fare delle scelte per razionalizzare i costi. Contiamo di risparmiare nei prossimi mesi già 20 mila euro”. L’illuminazione sarà

spenta dove sarà però possibile farlo, visto che le linee sono molte e alcune vecchie e quindi sprovviste di ti-mer. Le ore di chiusura della sede municipale il sabato, quando non tutti gli uffi ci sono in funzione, saranno recuperate il lunedì con la chiusura che sarà posticipata alle 18.30. L’obiettivo è quello di risparmiare in elet-tricità e riscaldamento. A questo fi ne l’accensione del riscaldamento in tutti gli edifi ci pubblici è stata ritardata il più possibile e il termostato non dovrà mai superare i 19 gradi. Per quanto riguarda il parco auto, saranno rottamati due vecchi mezzi, con il conseguente taglio

dei costi per manutenzione, assicurazione e bollo. La tipologia di tagli decisi dall’amministrazione suscita però qualche perplessità nelle opposizioni.

“L’illuminazione pubblica va ridotta dove ci sono molti punti luce - commenta Gerardo Fontana - ma non tolta del tutto perché questo andrebbe a discapito della sicurezza. Va bene la chiusura il sabato degli uffi ci co-munali ma servizi come l’anagrafe dovrebbero rimanere aperti”.

Più critico Maurizio Ruzzon, secondo il quale la strada intrapresa non avrà nessun effetto pratico. “Inve-

ce di spegnere i lampioni - dice - basterebbe sostituire le vecchie luci con lampadine nuove a basso consumo. Si riuscirebbe a risparmiare anche 40 mila euro in un anno. Chiudere il municipio di sabato porterà dei forti disagi a tutti quei cittadini che, lavorando tutta la settimana, hanno solo questo giorno per accedervi”.

di Alessandro Cesarato

Le luci nelle strade verranno spente all’una, verranno rottamate due vecchie auto, gli uffi ci saranno chiusi il sabato per rispamiare. Ma le opposizioni contestano le scelte del sindaco

Austerità Misure che riguardano illuminazione pubblica, parco auto, e orario di apertura degli uffi ci

Il Comune vara un Piano per contenere le spese

A.C.

Un’immagine aerea della gronda lagunare località Fogolana

Il municipio di Codevigo

Il maestro Claudio Scimone esalta il concerto di San Zaccaria. All’indomani del tradizionale con-certo operistico che si è tenuto lo scorso 3 novem-

bre nel palasport e al quale hanno partecipato oltre un migliaio di spettatori, il famoso direttore d’orche-stra padovano (fondatore dell’orchestra da camera “I Solisti Veneti” con la quale ha tenuto miglia di

concerti in tutto il mondo) ha voluto esprimere tutta la sua soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento.

L’ha fatto con una lettera indirizzata al curatore del concerto, il professor Taino Gusella, che con la locale Pro loco e il Comune da anni lo organizza. Una lettera che sicuramente riempie d’orgoglio gli organizzatori e che li premia per un’iniziativa unica nella realtà del Piovese. “Dopo la bellissima sera-ta - scrive Scimone a Gusella - mi è diffi cile trovare parole per esprimere non solo la mia gratitudine per la squisita cortesia e la varietà di doni e di accenti

positivi di cui sono stato fatto oggetto ma anche e soprattutto la mia ammirazione per lo straordinario ambiente di amanti della musica che è riuscito a cre-are a Codevigo, con un’attività che evidentemente è stata per anni intensa, sapiente e appassionata come poche altre”.

“Lo svolgimento e il successo della serata - con-tinua il maestro - sono indubbiamente frutto di un lavoro meticoloso, generosissimo e curato in ogni dettaglio anche minimo. E’ il risultato di una prepa-razione spirituale, culturale e artistica dell’ambiente

durata anni e anni e diligentemente indirizzata al fi ne di far divenire questa serata un evento festoso, un elemento di identità a cui tutta la città collabora e partecipa”.

Le ultime righe sono invece dedicate agli spet-tatori. “Per me è stato emozionante - scrive - vivere questa esperienza e commovente il contatto indivi-duale con moltissimi spettatori che si avvicinavano a me con semplicità, con tale amicizia e affetto che pareva quasi mi conoscessero personalmente da sempre”. A.C.

il maestro scimone entusiasta del concerto di codeVigo

Claudio Scimone

TRATTORIAda Mario e Katia

Cucina Venetaa base di carne di cavallo

costate e fiorentine

Intrattenimento Musica Live e Karaoke con Andrea e cantante

Sala Banchetti Battesimi Matrimoni Anniversari Cene di Lavoro

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26 Arzergrande-Brugine262626 Arzergrande-Brugine

“Grandi mostre” è il nome dell’interessan-te iniziativa proposta dall’assessorato alla Cultura che intende offrire, oltre

all’organizzazione logistica della visita ai vari even-ti in cartellone, anche dei veri e propri momenti formativi propedeutici per preparare i visitatori ad apprezzare maggiormente le opere che vedranno. Per l’iniziativa il Comune collabora con la locale associazione culturale “Portus Aedro” e l’agenzia “Brocadello Viaggi” di Piove di Sacco.

“L’idea è nata dal presupposto che - esordisce l’assessore alla Cultura Elisabetta Favaron - propor-re iniziative culturali non è soltanto promuovere il proprio territorio e organizzare eventi esclusivamen-te nel proprio comune, ma signifi ca anche offrire la possibilità alle persone di conoscere luoghi e perso-naggi diversi, per un sano e formativo confronto tra la propria realtà e altre culture e periodi storici”.

L’iniziativa è rivolta in particolare agli adulti. “Le persone hanno voglia di vedere e conoscere

- continua l’assessore - soltanto che a volte organiz-zarsi e partire da soli è diffi cile. Per questo abbiamo provato a creare un’occasione per stare insieme e anche conoscere”.

Gli obiettivi dell’iniziativa secondo la Favaron?“Uscire in gruppo innanzitutto favorisce la so-

cialità. Gli obiettivi principali però sono conoscere e vedere le opere di grandi artisti, abbinando alla visita alla mostra anche la visita del luogo e della città dove è ospitata. Le uscite vogliono essere un’occa-sione per apprendere qualcosa di nuovo e arricchire il proprio bagaglio culturale. Siccome la durata della visita alla mostra è limitata e il rischio è quello di uscirne apprezzando molto poco, si è pensato di preparare la visita con una serata di inquadramento dell’artista”.

Dopo la tappa di Milano, a Palazzo Reale, per

la mostra su Pablo Picasso, il programma dei prossi-mi mesi prevede altri due importanti appuntamenti. Sabato 12 gennaio 2013 sarà, infatti, la volta della visita alla mostra “Raffaello verso Picasso” allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza. Le iscrizioni sono aperte sino al 31 dicembre. A marzo (domenica 17) protagonista sarà invece Giambattista Tiepolo con la mostra di Passariano di Codroipo (Ud). La visita sarà anticipata da una serata, aperta anche a chi non parteciperà alla mostra, in sala polifunzionale per conoscere meglio vita e opere del pittore. Per tutte le informazioni sull’iniziativa è suffi ciente rivolgersi alla biblioteca comunale.

di Alessandro Cesarato

oltre all’organizzazione logistica della trasferta il Comune organizza momenti formativi per uscite culturali più consapevoli

Cultura ed eventi

“Grandi mostre”, visite preparate

Prevenire, si sa, è meglio che curare. Specie poi se si è già rimasti scottati da qualche esperienza negativa. Sul-

la scorta di questo sempre valido adagio e con l’obiettivo di evitare il ripetersi di cir-costanze avvenute in passato ai danni dei cittadini, l’amministrazione comunale ha deciso così di rendere operativo il suo corpo di polizia municipale anche la sera, con dei turni aggiuntivi che vanno a coprire fasce orarie usualmente scoperte.

E’ partito, infatti, nelle scorse settimane il servizio di pattugliamento e sorveglianza del territorio comunale che vede impegnati i vigili urbani per tutto l’inverno anche nelle ore successive il calare del sole.

Sperimentato lo scorso anno come possibile risposta alla catena di furti che in questo stesso periodo erano avvenuti in molte abitazioni, il servizio di sorveglianza è oggi riproposto come attività appunto pre-ventiva.

Sotto osservazione sono soprattutto i quartieri e le zone più periferiche del pae-se che, complice l’oscurità, la nebbia e lo scarso transito, meglio si prestano ad essere facili obiettivi per i topi d’appartamento. I risultati, se si confrontano i numeri dei furti da un anno all’altro, sembrano dare ragione a questo tipo di scelta.

Si tratta di un ampliamento, dicevamo, delle ore di servizio per gli agenti munici-pali, in aggiunta alle normali fasce orarie. Nulla sarà decurtato dal normale orario e, di conseguenza, i normali e molteplici servizi offerti alla cittadinanza non subiranno ridi-mensionamenti.

“Abbiamo deciso di riproporre l’ini-ziativa - commenta il sindaco Luca Sarto-ri - perché i cittadini hanno apprezzato il servizio svolto in quanto, in concreto, ha rappresentato un buon deterrente contro la microcriminalità”.

ARzeRGRAnDe PoliziA MuniCiPAle, Al ViA il seRVizio Di soRVeGliAnzA AnCHe Di seRA

A.C.

-

Notizie positive per la viabilità del paese. Presto arriveranno, infatti, nuovi parcheggi per le

automobili lungo via Papa Luciani. L’ente comunale ha perfezionato, infatti, l’acquisto da dei privati un’ot-tantina di metri quadri di terreno da destinare a spazio di sosta per i veicoli. “Questa strada ha particolari problemi di viabilità - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Silvano Sambin - e non si riesce a regolare facilmente il traffi co a causa del-la confusione e dei parcheggi contromano. Abbiamo individuato que-sta area semi abbandonata chiedendo ai proprietari la disponibilità di acquistarla per poterla quindi risistemare e dare così la possibilità ai residenti della zona di parcheggiare in maniera adeguata. Oltre a un servizio per i residenti, abbiamo colto l’occasione per dare una sistemazione defi nitiva a questo tratto di strada e mettere un poco in ordine”. Il prezzo pattuito per l’acquisto del terreno è di 27 euro al metro quadrato, per un importo complessivo di circa 2 mila euro. Un affare concluso rapidamente, diversamente invece da quello che accadde per gli espropri per la pista ciclabile che unisce il centro del paese al cimitero. A questo proposito, fi nalmente, parte delle risorse recuperate dagli assestamenti di bilancio di fi ne anno saran-no utilizzate a stretto giro per liquidare un acconto, pari all’80%, per gli espropri effettuati nel 2004 per la realizzazione della pista ciclabile di via Vigna. Altri anni e altre amministrazioni, certo, ma i proprietari della fascia di terreno espropriata non erano ancora stati indennizzati.

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Arzergrandepresto nuoVi parcheggi lungo Via papa luciani

A.C.

Il prossimo appuntamento è programmato per il 12 gennaio 0con la visita alla mostra “Raffaello verso Picasso” (una delle opere in foto) allestita nella Basilica Palladiana a Vicenza

L’istituto comprensivo di Brugine verrà accorpato a quello di Codevigo e Arzergrande. Cade anch’egli, nonostante tutto, sotto la scure dei criteri per la programmazione del piano re-

gionale di dimensionamento delle autonomie scolastiche venete, approvato in via defi nitiva dalla Regione lo scorso mese di giugno.

In qualche modo Brugine perde la sua battaglia in difesa del proprio istituto. Una vicenda tutt’altro che semplice con l’accordo per l’accorpamento di Brugine all’istituto di Piove di Sacco e Pon-telongo, saltato in due occasioni distinte. Prima perché i tre enti locali hanno deliberato e inviato in Regione tre atti diversi, tanto che l’ipotesi è stata bocciata. Poi il nuovo accordo che non ha con-vinto Brugine perché sprovvisto delle caratteristiche di verticalità richieste.

Per ultimo il documento di protesta sottoscritto dai docen-ti e dal personale Ata di Brugine con il quale è stato chiesto all’amministrazione di fare un passo indietro e valutare l’ipotesi di aggregazione con l’istituto comprensivo di Sant’Angelo. Soluzione arrivata a pochi giorni dal termine per la presentazione di un piano di aggregazione (30 novembre) e bocciata sul nascere dall’amministrazione in capo al sindaco Davide Zanetti che non ha vo-luto rimescolare le carte in tavola rischiando di mandare all’aria mesi e mesi di trattative e senza le opportune garanzie.

La giunta comunale ha quindi deciso unanimemente di proce-dere all’accorpamento di Brugine all’istituto di Codevigo e Arzer-grande uffi cializzando quindi il passaggio anche sul piano formale.

Viene così a crearsi un unico grande istituto che comprende

i 13 plessi distribuiti nei tre comuni per un totale di 1421 alunni (127 per la scuola dell’infanzia, 776 per la scuola primaria e 518 per la secondaria di primo grado).

Una scelta difesa dal vicesindaco e assessore all’Istruzione Oddone Zecchin che l’ha ritenuta una deci-sione “buona sul piano formale, capace di garantire una continuità e una omogeneità nell’offerta formativa e nella tipologia scola-stica territoriale”.

Critica invece l’opposizione che accusa la maggioranza di aver trattato la questione con

“pressapochismo e superfi cialità”. L’accorpamento andrà in vigore con l’inizio dell’anno scolastico 2013/2014. La sede dell’auto-nomia scolastica (dirigenza, segreteria) resterà a Codevigo. At-tualmente è prevista la presenza di un presidio temporaneo per un paio di giorni la settimana anche nei locali dell’istituto di Brugine.

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Brugine. scuola

l’istituto CoMPRensiVo VeRRÀ ACCoRPAto A Quello Di CoDeViGo e ARzeRGRAnDe

Martina Maniero

Si crea un unico grande istituto che comprende 13 plessi per un totale di 1421 alunni

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28 Sant’Angelo di Piove282828 Sant’Angelo di Piove

Sant’Angelo verso il sì al passaggio di Padova alla Città metropolitana di Ve-nezia. Questo almeno quanto emerso

all’incontro pubblico, in tema di riordino delle Province, voluto dall’amministrazione comu-nale che si è svolto il 15 novembre scorso in sala consigliare. Un incontro che è servito in qualche modo a “tastare il polso” della compagine amministra-tiva locale ma anche per sentire le opinioni dei rappresentanti delle categorie economiche e sindacali intervenute. Presenti Ivo Rossi, vi-cesindaco di Padova, ferreo sostenitore del passaggio della città del Santo a Venezia. Linea appoggiata in toto anche dal sindaco di Sant’Angelo Romano Boischio. Entrambi si sono detti concordi nell’assegnare due note di demerito. Alla Regione e alla Provincia. La

prima “grande assente” e colpevole di non aver presentato una proposta di riorganizza-zione che ridisegnasse i confi ni istituzionali del Veneto passando, di fatto, la palla al Governo. La seconda, rea di non aver inter-pellato gli enti locali. “A fronte della totale assenza istituzionale – ha detto Boischio – bene ha fatto Padova a fare un passo in

avanti”. Rossi ha parlato di

una “importante oppor-tunità” per ”riscrivere il sistema della pubblica amministrazione”. “Le province – ha spiegato

il vicesindaco – verranno progressivamente ridotte nei loro compiti e nelle loro compe-tenze, per contro le Città metropolitane, oltre ad assumere le funzioni fondamentali degli enti provinciali, potranno decidere in materia urbanistica, pianifi cazione della rete infra-

strutturale, sviluppo economico e sociale. Oggi siamo chiamati a confrontarci con un processo di riordino istituzionale che inserisce Padova e la sua provincia dentro nuovi asset-ti. Dobbiamo scegliere se appoggiare un ente in via di estinzione o una nuova istituzione con ampie competenze”.

Secondo Mauro Salvato, docente all’u-niversità di Padova, la riorganizzazione isti-tuzionale dovrebbe tenere conto, anzitutto, delle aree omogenee della Regione, ma anche e soprattutto delle prospettive di svi-

luppo. Favorevoli all’ottimizzazione delle risor-

se sul territorio Vincenzo Nizzardo (Unione artigiani Piove di Sacco); Adriano Pozzato (Cisl Padova); e Severino Veggian (portavo-ce delle categorie economiche del Piovese) secondo i quali l’attenzione va posta prima di tutto sullo sviluppo economico e civile dei cittadini e delle imprese. Sui benefi ci del pas-saggio ad un ente con maggiori competenze si sono concentrati gli interventi dei sindaci di Arzergrande e Codevigo, Luca Sartori e Gra-

ziano Bacco ma con alcuni distinguo. Cauto nelle considerazioni il sindaco di Legnaro, Ivano Oregio Catelan, che ha espresso una serie di preoccupazioni in merito al “peso” riconosciuto ai singoli Comuni e al rischio di una socializzazione del debito con Venezia. Non è banale, secondo il consigliere provin-ciale Fabio Rocco, se i Comuni, chiamati ad esprimersi in materia, decideranno di par-tecipare ora o in seguito alla stesura dello statuto: chi vi aderirà prima potrà contare su maggiori benefi ci.

Martina Maniero

Sant’Angelo e molti Comuni del Piovese sono favorevoli al passaggio. Il vicesindaco di Padova Ivo Rossi: “Dobbiamo scegliere tra un ente in via di estinzione e una nuova istituzione con ampie competenze”

Riordino delle Provincie L’incontro pubblico

Città metropolitana, un’opportunità

Il sindaco Romano Boischioa destra Ivo Rossi, vicesindaco di Padova

Il mondo economico e produttivo del Piovese la considera un’occasione di sviluppo

Ivo Rossi: “Una importante opportunità per riscrivere il sistema della pubblica amministrazione”

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30 Cultura locale303030 Cultura locale

Sono parecchi i piovesi che vantano di avere un’opera di Augusto Murer, una statuina lignea piccola piccola,

ma assai graziosa, acquistata a fi ne anni Quaranta allorché, nei giorni di festa, sole-vano andare a Falcade (località allora del tutto sconosciuta ai più) per fare visita ad un ragazzo di famiglia ospite della colonia alpina gestita dalle suore dell’asilo per conto dell’Eca ovvero dell’Ente Comunale Assistenza.

Murer all’epoca teneva bottega nello scantinato delle scuole elementari che, nei mesi estivi venivano appunto concesse, previo debito pagamento, al Comune di Piove di Sacco per usarle quale ambiente di soggiorno per le ragazze a luglio e per i ragazzi ad agosto.

Murer era allora assai giovane, ma sa-peva scolpire il legno molto bene, avendo frequentato, alcuni anni prima, la scuola d’intaglio di Ortisei e possedendo singolare abilità nell’impiego di sgorbia e martello. La sua vita, anche se non molto lunga (è mancato a 63 anni) è stata poi intensa e fruttuosa nel campo dell’arte, così che ha lasciato in eredità all’umanità uno straor-dinario numero di lavori di fi ne esecuzione artistica e più ancora di grande valenza mo-

rale e spirituale. Peculiarità assai evidenti oggi nella splendida esposizione allestita a Palazzo Ferro Fini di Venezia, sede del Con-siglio regionale (aperta fi no al 15 febbraio 2013, tutti i giorni escluse le domeniche dalle ore 10 alle 17), dove si possono vedere “legni e bronzi” realizzati in circa quarant’anni di attività artistica dal maestro falcadino.

Sculture ispirate a diversi temi, ma con accentuazione tutta particolare alle attività quotidiane dell’uomo e alla maternità. Le prime risalenti agli esordi, quando Murer nutriva particolare attenzione per le don-ne dedite al faticoso lavoro della terra e gli uomini varcavano le Alpi per andare a lavorare in miniera; le se-conde, effettuate in diversi momenti dell’in-tero arco artistico-creativo, a volte tratte da massiccio tronco del bosco e altre volte modellate in cera e fuse quindi nel bronzo.

La rassegna, che accoglie il visitatore con tre meravigliosi fauni in bronzo, em-blema di poesia, raffi natezza e classicità, non manca d’uno spazio riservato al sacro, costituito da tre pannelli illustrativi della

“Crocifi ssione”, attuati con la tecnica dello stiacciato, e da un eneo bozzetto con la fi gura a tutto tondo dell’ evangelista San Marco, ideata con tratti e forme di straor-dinaria modernità. Realizzazioni tutte e quattro che rivelano un profondo senso del divino, confermando così, una volta di più, la singolare capacità che questo originale artista aveva di disquisire sui più diversi temi, traducendoli quindi in forme in modo tutto proprio, unico. Alle splendide fi gure scultoree si affi ancano, sia pure con effetto

meno appariscente ma non per questo meno interessante, alcuni disegni inerenti talune opere esposte e una serie di acqueforti con i mestieri poveri di anni

andati e, a fi anco, la relativa descrizione fatta dal poeta, amico fraterno di Murer, Andrea Zanzotto.

Dato il notevole rilievo educativo-cultu-rale , la mostra, che è stata inaugurata il 14 novembre u.s., rimarrà aperta al pubblico (ingresso libero) fi no al 15 febbraio 2013, con orario dalle dieci alle diciassette, tutti i giorni della settimana tranne le domeniche.

di Paolo tieto

Arte L’opera dello scultore di Falcade

Legni e bronzi di Murer in una mostra a palazzo Ferro FiniLe sculture sono ispirate a diversi temi ma con accentuazione particolare alle attività quotidiane dell’uomo e alla maternità

Alle fi gure scultoree si affi ancano alcuni disegni e una serie di acqueforti

AA.VV. COMUNE DI AGNA, 2012AGNA ARTE 2012

Tenendo fede ad una tradi-zione consolidata, Agna ha pubblicato anche per la cin-quantunesima edizione del suo premio un ricco catalogo (94 pagine) con tutti i dati inerenti alla ormai classica manifestazione. Il “quadret-tone” apre con il saluto e alcune annotazioni del sin-daco locale, dott. Giannicola Scarabello, cui fa seguito una lettera aperta del noto pittore Lino Dinetto, il quale peraltro, nella medesima circostanza, è stato ospitato per una mostra personale. Vi si leggono quindi altri saggi, a fi rma dei diversi componenti la giuria, cui è stato affi dato il diffi cile compito di formulare la graduatoria di merito per i molti premi in palio. Fa seguito una rassegna fotografi ca con le riproduzioni delle opere premiate, che evidenziano come alla gara siano stati inviati, da ogni parte del Paese, lavori con argomentazioni, tendenze artistiche e realizzazioni oggettive sempre diverse, non di rado del tutto inedite.

LUCIANO BONELLO, TIPOGRAFIA G&G PADOVA, 2012L’INFINITO PAESGGIO

Il volumetto riporta, in apertura, due saggi, stilari rispettivamente dalle studiose d’arte Anna Maria Biancotto e Virginia Baradel, saggi ai quali fanno seguito alcuni altri scritti di vari esperti della pittura contemporanea con interessanti annotazioni sull’aspetto segnico-coloristico di Luciano Bonello, artista di matrice saccense scomparso a Padova un anno fa. Fanno seguito alcune immagini foto-grafi che che mostrano l’artista ora da solo e altre volte assieme ad altri personaggi della cultura, dello spettacolo e dell’alta borghesia, incontrati in occasione dell’inaugurazione di importanti sue mostre in varie parti d’Italia e all’estero. Fa quindi seguito una ricca antologia di immagini, accuratamente scelte tra le più emblematiche e signifi cative realizzate dal compianto pittore padovano nel corso degli ultimi quindici anni di sua attività, artistica. Una silloge di raffi gurazioni che, pur vedendo primeggiare il paesaggio, non ha sottovalutato altri temi ugualmente cari a questo maestro, quali i fi ori e i monoliti, attuati, come del resto i paesaggi, a tinte squillanti, di sapore tipicamente veneto. A conclusione di tutto il libro presenta un’antologia critica, con i più appropriati e qua-lifi canti giudizi sui lavori di Bonello espressi da valenti scrittori ed esperti nel campo dell’arte grafi co-coloristica dell’era presente.

Libri a cura di Paolo tieto

Alcune statuine dello scultore di Falcade, a sinistra la locandina della mostra

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31313131Cultura locale

L’amministrazione comunale insieme con la Parrocchia di S. Andrea Apostolo, la Pro loco e l’Associazione commercianti, hanno organizzato il concorco “E tu il presepe come lo fai?”. Si vuole premiare i presepi che rappresentano la tradizione, interpretata attraverso una forma d’arte a scelta e con qualsiasi tipo di materiale. Il concorso è diviso in due sezioni: quella dei residenti e quella dei commercianti. Il termine ultimo per iscrivesi è fi ssato per il pros-simo 22 dicembre. La premiazione avverrà il pros-simo 6 gennaio in piazza, prima della manifesta-zione del falò della Befana, organizzata dalla Pro loco. La partecipazione al concorso è gratuita. Le foto e i fi lmati acquisiti dalla giuria saranno esposte al pubblico che visiterà il presepe vivente, oltre ad essere pubblicate sul sito e sulla pagina Facebook del Comune. Info presso la Biblioteca comunale “Luigi Bozzato”, via Roma 20. Tel. 049-9776568 email [email protected]

L’Italia possiede il patrimonio culturale più importan-te al mondo. È una grande ricchezza, che comporta sicuramente un notevole impegno per la conser-

vazione, ma che può e deve essere anche una grande risorsa economica per il paese.

Con queste premesse si è aperto il convegno che si è svolto il 13 ottobre scorso al teatro Filarmonico dal titolo “La cultura: un valore che produce benessere”. Un in-contro promosso e organizzato dal Fai (Fondo Ambiente Italiano) delegazione di Padova, dal Comune e dal Co-ordinamento delle categorie economiche della Saccisica, in collaborazione con il Bacino turistico della Saccisica. Presenti il sindaco Alessandro Marcolin; l’assessore alla Cultura e al Turismo, Lorena Stevanato; il portavoce del coordinamento delle categorie economiche della Saccisi-ca, Severino Veggian e Marco Boscolo Meo, curatore del progetto per Fai Padova. Un’analisi del territorio a tutto tondo che, grazie agli interventi dei relatori ha messo in evidenza le eccellenze del territorio. Importanti, in que-sto senso, i contributi di Stefan Marchioro, direttore di Turismo Padova Terme Euganee e docente universitario; Fabrizio Magani, direttore regionale per i Beni Cultu-rali e Paesaggistici dell’Abruzzo; Giulio Muratori, capo delegazione Fai Padova e Manuela Bedeschi, artista e

proprietaria di Villa Pisani Bonetti. Cultura dunque come strumento di crescita e set-

tore strategico su cui concentrare le risorse, un fattore trainante di rilancio per gran parte dell’economia italia-na e una delle leve per ridare ossigeno ad un paese messo a dura prova dalla perdurante crisi. Il territorio della Saccisica in questo senso è ricco di testimonianze storiche importantissime: dal patrimonio architettonico delle numerose Ville venete, a quello artistico con le

eccellenze rappresentate dalle opere del Guariento, del Tiepolo e di Sansovino. Fiore all’occhiello della città, dal punto di vista storico-architettonico e non solo, è Palazzo Gradenigo.

“Si pensa al turismo come alla promozione affi data alle iniziative locali mentre ad oggi promozione e turi-smo sono una vera e propria industria – ha spiegato il sindaco Alessandro Marcolin – Piove di Sacco ha iniziato a sperimentare l’organizzazione di grandi eventi che richiamano un affl usso di visitatori senza precedenti. Si pensi al Festival Show, solo per fare un esempio. Allo stesso tempo si è avuto modo di constatare l’insuffi cien-za delle strutture. Per la promozione del turismo cultu-rale c’è bisogno di spazi espositivi nobili e prestigiosi – ha evidenziato il primo cittadino – in questo senso si inserisce a pieno titolo il restauro di Palazzo Pinato Va-leri e il progetto per Palazzo Gradenigo: un’importante acquisizione che verrà messa a disposizione della cittadi-nanza. Siamo di fronte ad una struttura e ad uno spazio verde di valore inestimabile, acquisito senza alcun costo per la popolazione perché la procedura di esproprio, su nostra richiesta, è stata predisposta da Ministero per i Beni culturali e verrà attuata dalla Sovrintendenza che si farà carico delle spese procedurali”.

di Martina Maniero

Le eccellenze del territorio e le opportunità di crescita di un settore strategico sono stati i temi dominanti del confronto. Il turismo culturale può essere un fattore trainante di rilancio dell’economia

Il convegno L’incontro organizzato dal Fai di Padova, dal Comune di Piove e dal Coordinamento delle Categorie economiche della Saccisica

La cultura, un valore che produce benessere

Palazzo Gradenigo, fi ore all’occhiello della città dal punto di vista storico e architettonico

Pontelongoil concorso “e tu il presepe come lo Fai?”

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VIAGGIo IN PRoVINCIAPADoVA

La scure dei tagli si abbatte anche sulla formazione professionale. Nella bassa padovana, in provincia e in generale in tutto il Veneto. Un migliaio di persone ha

manifestato nelle scorse settimane, vicino alla sede della giunta regionale, per rivendicare i 5 milioni che la Regio-ne vuole tagliare ai Centri di formazione professionale e il mancato pagamento dell’intero stipendio ai lavoratori dell’Enaip da agosto a oggi.

In città e provincia sono rimase chiuse tutte le scuole del settore, comprese quelle del Cfp Manfredini di Este e dell’istituto Pavoniani di Montagnana. In agitazione anche i centri di formazione professionale dell’Enaiip a Paodva, Piove di Sacco, Conselve.

Circa 400 docenti e operatori vari padovani, tra i quali alcuni non vedono il becco di un quattrino da tre mesi, sono andati a Venezia, a bordo delle 10 corriere organiz-zate dal sindacato o in treno, per partecipare alla manife-stazione indetta da Cgil, Cisl, Uil e Snals. I manifestanti erano in tutto 1.200. Alla fi ne del corteo la delegazione degli scioperanti è stata ricevuta a Palazzo Ferro Fini.

Tre i punti trattati: sblocco delle liquidità fi nanziarie di cassa per pagare i dipendenti senza stipendio da tre mesi, reperimento dei 5 milioni di euro che l’assessore Donaz-zan non vorrebbe più stanziare per le scuole professionali ed approvazione della nuova legge regionale del settore.

Il problema comunque non è solo padovano. In Veneto ci sono 106 Cfp con 19 mila utenti e 1.700 dipendenti. Si calcola che il 75% di chi li frequenta trovi lavoro non appena conclude il percorso formativo. In questo periodo di crisi economica poi, la formazione professionale riveste un ruolo ancor più fondamentale. Per la piccole e medie aziende venete, è diventato sempre più impegnativo assumere ragazzi fre-schi di laurea che costano mediamen-te di più e necessitano comunque di un periodo di formazione lavorativa.

Per contro, pescare dall’offerta dei cfp, è un buon sistema per essere competitivi da subito ed avere un ritorno immediato. Per questo i manifestanti armati di bandiere e fi schietti hanno distribuito la fotocopia di un’intervista rilasciata da Luca Zaia quando era ministro dell’Agricoltura e candidato per la presidenza della Regione.

Nel testo è stata sottolineata una dichiarazione dove affermava che “il Veneto senza la formazione professiona-le non sarebbe la regione che è”. In ogni caso i 5 milioni di euro in meno per il prossimo anno scolastico rischiano di mettere a durissima prova il funzionamento delle scuole professionali.

A far sentire la propria voce di dissenso e timore c’è

anche il Cfp “Sacchieri” di Montagnana, struttura gestita dalla famiglia religiosa dei Pavoniani.

“Per il prossimo anno nella nostra struttura, in virtù di queste scelte regionali, si rischia il taglio drastico di uno dei quattro corsi – hanno commentato da Montagnana - Oltre alla riduzione del personale, c’è da chiedersi che

fi ne faranno i nostri ragazzi. Ricor-diamo che, oltre alla preparazione professionale, centri come il nostro hanno una forte valenza sociale, in quanto accolgono tutti quegli studenti “esodati” che non hanno trovato una collocazione congeniale nel mondo

dell’istruzione statale. E’ forse la prima volta che si riesce ad organizzare uno

sciopero con il massimo delle adesioni e dell’unione tra i partecipanti. Non è un segnale da sottovalutare”.

In ogni caso la soluzione al problema sembra tutt’altro che vicina. Per l’assessore regionale Donazzan il danno va imputato al patto di Stabilità che impedisce di spendere. L’assessore si è anche dichiarata disponibile a manifestare contro chi difende e sostiene il patto di stabilità.

Ma i tempi burocratici e il continuo scaricare la respon-sabilità tra istituzioni rischiano di dilatare troppo i tempi di intervento.

di emanuele Masiero

La Regione intende ridurre di 5 milioni il budgetper i centri professionali, a rischio le scuole

La protesta Docenti e operatori padovani hanno manifestato a Venezia

Centri di formazionesotto la scure dei tagli La protesta

a Veneziadegli insegnantie operatoridellaformazioneprofessionale

Era stato lesionato dal terremoto della scorsa primavera. Dopo i lavori di consolidamento realizzati dalla

Provincia riapre il castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce. “È per noi motivo di grande orgoglio restitui-re il castello al territorio e ai cittadini – ha detto la presidente della Provincia di Pa-dova Barbara Degani – In un momento di forte diffi coltà e incertezza, abbiamo voluto assicurare gli investimenti per con-servare e valorizzare il nostro patrimonio storico e artistico. Il complesso, assieme al Museo del Fiume Bacchiglione, rappre-senta infatti un elemento distintivo del territorio e un simbolo per la comunità tutta”. La riapertura del castello ha coin-ciso, con la tradizionale festa di San Mar-tino. Il sito, infatti, è intitolato allo stesso santo patrono a cui era dedicata l’antica chiesetta campestre.

lesionato dal terremoto

riapre il museodi cerVarese s. croce

E.M.

“Lo spazio di tutti può essere realizzato solo con l’aiuto di tutti”. Questo potrebbe essere lo slogan per la nuova sede del Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova di via Gradenigo 10, su un prestigioso stabile comunale da poco restaurato

e inaugurato il mese scorso. I locali assegnati, per una superfi cie di 400 mq circa, sono affi -dati al Csv per un periodo di 6 anni in comodato oneroso più gli oneri di gestione. Il Centro in questa nuova sede continuerà, ad erogare gratuitamente, grazie alle somme messe a disposizione dalle fondazioni bancarie, servizi di formazione, informazione e consulenza, a cittadini ed associazioni. E’ previsto inoltre che nei prossimi mesi il Csv emani un bando di assegnazione degli spazi alle associazioni padovane. “Con questo accordo Comune di

Padova e Csv - afferma il presidente Giorgio Ortolani - hanno voluto dare signifi cato alla necessità di mantenere innervato ed attivo il territorio mediante la presenza sempre più attiva delle associazioni. Una scelta che in questo luogo ha anche il signifi cato di rivalutare un quartiere della città che negli ultimi tempi ha subito un certo degrado, mentre oggi, con la presenza in loco di grandi associazioni quali Avis, Ceav, Beati i costruttori di Pace, Per una nuova Vita e appunto il Centro Servizio Volontariato. La speranza è che divenga un luogo positivo di impegno civile e sociale. L’identifi cazione della sede è stata soprattutto possibile grazie all’interessamento dell’assessore alla partecipazione Silvia Clai, del presidente e del vicepresidente del Coge Veneto Giovanni Guglielmi e Marina Bastianello”.

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Il caso del Cfp“Sacchieri”diMontagnana:“saremo costrettia tagliare corsi”

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Page 33: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

11Spazi Aperti

Un Natale all’insegna del risparmio e dell’ecologia, passando attraverso al riutilizzo dei rifi uti. E’ questa l’idea che è venuta agli operatori del pro-

getto educativo Liberambiente proposto da Padova Tre in collaborazione con la cooperativa Ecoffi cina. Il primo appuntamento è stato fi ssato a Piove di Sacco nei giorni scorsi nel quartiere Sant’Anna in occasione “dell’ecopre-sepe in scatola”. Un concorso di presepi realizzati con materiali di riutilizzo.

Per tutto il giorno, gli operatori di Liberambiente hanno aiutato bambini e genitori a realizzare parti del presepe utilizzando ogni sorta di rifi uto che comunemen-te troviamo in casa nostra. Bottiglie d’acqua, sacchetti di plastica, rotolini della carta igienica e via così. Il tutto per costruire piccoli oggetti come statuine o addirittura ornamenti, come ad esempio il manto erboso alla base del presepe. Le famiglie hanno così imparato a produrre oggetti riciclati per poterli riprodurre su larga scala anche in casa in piena autonomia.

Il secondo appuntamento invece, si è tenuto a Car-tura dove le famiglie hanno appreso come realizzare ad-dobbi natalizi e ornamenti per l’albero di Natale sempre

con l’utilizzo di materiali di scarto.”Liberambiente è un progetto di educazione am-

bientale attivo ormai da molti anni che ha avuto una crescita costante – ha spiegato Annalisa Ferrari, re-sponsabile del progetto – Lo sforzo dei nostri operatori e la buona volontà dei bambini, ci hanno permesso di pro-porre attività sempre nuove e questi laboratori ne sono un esempio. Non ci limitiamo più a dire ai bambini come differenziare correttamente i rifi uti. Ormai siamo ad una fase ancora più avanzata e stiamo spiegando come riuti-lizzare i materiali di scarto per dare vita a nuovi oggetti”.

Da quest’anno, Liberambiente signifi ca anche ener-gia. Non solo rifi uti quindi, ma anche conoscenza e cor-retto utilizzo delle energie alternative. Un esempio? Nel-le scuola dei Bacini Padova 3 e 4 aderenti al progetto, si tengono dei laboratori in cui i bambini possono mettere in funzione delle ventole con dei piccoli pannelli foto-voltaici. Oppure trasformare un limone in una batteria grazie a zinco e rame. E ancora, accendere un led o far bollire l’acqua con l’utilizzo dell’idrogeno. “Le novità che stiamo proponendo hanno già avuto un successo enorme – continuano i responsabili – La capacità di apprendi-

mento dei più piccoli è impressionante e ci permette di diffondere la cultura del rispetto totale per l’ambiente in cui viviamo. La raccolta differenziata è già una prassi consolidata per i nostri fi gli. La nuova sfi da sarà far capi-re loro anche l’importanza delle energie rinnovabili per rispettare l’ambiente”.

Per il 2013 inoltre sono in arrivo altre novità interes-santi. E come d’abitudine per il progetto Liberambiente saranno attività altamente interattive, perchè lo stile di base è di imparare con lezioni pratiche. Nasce così una rappresentazione teatrale che prende spunto del libro “La storia dell’immondizia”, un’opera in parte a fumetti, recentemente pubblicata proprio grazie all’esperienza nel campo della gestione rifi uti. Durante la rappresen-tazione teatrale, i bambini dovranno partecipare attiva-mente anche attraverso momenti ludici.

Un Natale all’insegna del riciclo - riusodagli adobbi all’albero, senza scordarel’ecopresepe preparato in una scatola

Le iniziative nel padovano Il progetto educativo Liberambiente coinvolge ragazzi e famiglie con esperienze alla portata di tutti

Albero e capanna “eco-friendly”

A fi anco un presepein scatola costruito conmateriali di riciclo, sottoalcuni dei lavori realizzati con il progetto Liberambientedella cooperativa Ecoffi cina

Marco Calaon:“Stavolta siamopronti a tornarese non avremodelle risposte”

Il gruppo di acquisto del pellet nella bassa padovana ha avuto un successo lusin-ghiero. L’iniziativa, messa in campo dallo

sportello energia gestito da Legambiente con Padova Tre, è al suo primo anno di vita. Un’idea nata sulla scia del successo dei gruppi di acquisto legati al fotovoltaico e al solare termico.

“L’esperienza è stata assolutamente positiva e siamo riusciti ad approfondire le conoscenza del territorio sotto il profi lo del consumo energetico del pellet e fornire un servizio “chiavi in mano” con prodotti di assoluta qualità – ha spiegato Federico Gianesello di Legambiente – Il pellet è un combustibile ecologico sempre più utilizza-to nelle nostre case e con questa iniziativa abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei cittadini della bassa. E’ mol-to interessante vedere come il fuoco, la più antica fonte di riscaldamento, torni ad avere un ruolo fondamentale nel panorama del consumo energetico sostenibile e viene sempre più promossa anche attraverso in-centivi e agevolazioni”.

L’iniziativa sarà ripetuta l’anno prossi-mo con importanti novità e miglioramenti: non si tratterà più di un gruppo d’acquisto di pellet, ma saranno inclusi altri servizi e offerte legati a questa nuova forma di ri-scaldamento. Per questa prima edizione, i cittadini di ogni Comune avevano un centro di acquisto predefi nito, scelto sulla base di determinate caratteristiche per garantire qualità e prezzo calmierato.

“L’utilizzo del pellet come forma di

riscaldamento è un fenomeno ben radica-to in provincia di Padova – ha continuato Gianesello – del resto, l’Italia è il principlae consumatore di pellet a livello europeo. La nostra produzione non è suffi ciente e spesso acquistiamo pellet da Austria e Germania. Per questo è importante non fermarsi solo sulla valutazione del prezzo di vendita, ma anche sulla qualità”. Il lavoro dello sportello energia è andato proprio in questo direzio-ne: riuscire a selezionare aziende in grado di vendere pellet di alta qualità al miglior prezzo.

“Non si tratta solo di una questione di rispetto dell’ambiente – ha concluso Giane-sello – un pellet di qualità scalda di più e produce meno cenere che si trasforma in meno ore di pulizia della stufa e meno ma-nutenzione straordinaria. Un vantaggio per l’ambiente, ma anche per il portafoglio”. Per chi volesse restare informato sugli svi-luppi del progetto può contattare lo Sportel-lo energia al numero verde 800.238.389 o visitare il sito web www.energiacomune.org/padovatre.

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di emanuele Masiero

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200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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13Mondo Scuola

Perenne è il dibattito sulla scuola, specie negli ultimi due decenni che hanno visto il susseguirsi di riforme e di controriforme,

lasciando disorientati i docenti, gli studenti e le famiglie. La riforma proposta dal ministro Ber-linguer, approvata dal Parlamento, è stata bloc-cata dal successivo Governo; la riforma Moratti è stata approvata e poi fermata dal Governo che è venuto dopo; sono seguiti i piccoli aggiu-stamenti di Fioroni e i pesanti tagli economici e riorganizzativi del ministro Gelmini.

Ma, a che punto siamo? Lo chiediamo al professor Dino Scantamburlo, docente pado-vano di italiano.

“Le lamentele di docenti e di famiglie cre-scono, perchè le risorse economiche messe a disposizione delle scuole dallo Stato, dalla Re-gione e dai Comuni calano vertiginosamente: le famiglie devono metterci di tasca propria, se vogliono che i fi gli continuino a fruire delle attività integrative, di attività laboratoriali, di qualche servizio aggiuntivo che pareva divenu-to strutturale, ma che ora l’ente pubblico non fi nanzia. I Comuni sono chiamati a pagare se

viene inserito un docente in più nelle scuole dell’infanzia o i docenti di appoggio e di soste-gno nella scuola primaria. I bilanci delle scuole dell’infanzia, private e paritarie, sono sempre più in rosso. Addirittura, nelle scuole pubbliche mancherebbero soldi per l’acquisto di cancelle-ria, gessi, carta igienica(!). I presidenti delle Province hanno minacciato di non riscaldare più le aule delle Scuole superiori, perché privi di fondi per pagare il combustibile”.

Non crede prof. Scantamburlo che la stretta sulle esorbitanti spese pubbliche, ovviamente pagate dallo Stato con i soldi dei cittadini, debba riguardare anche gli sperperi nel mondo della scuola e più in generale dell’istruzione?

“Certo, in tempi di “revisione della spesa”, anche nella scuola vanno corrette storture ed eventuali sprechi. Vanno valutati seriamente, però, l’impegno e la qualità delle prestazioni di ciascun operatore (docente e non docente), premiando quelli validi e obbligando a correggersi quelli meno disponibili, e magari prevedendo differenze salariali rapportate alle

competenze e disponibilità di ciascuno. Ma si deve procedere con l’idea che in un Paese moderno la scuola dev’essere l’ultimo settore nel quale tagliare o ridurre la qualità e le op-portunità da procurare ai cittadini di domani. Anzi, si deve investire per essa anche in tempi di vacche magre, perché facendo così, si pon-gono le premesse concrete per la crescita e per lo sviluppo di domani. E ciò vale, in particolare, di fronte all’attuale dramma della disoccupazio-ne giovanile anche in questo territorio dell’alta padovana”.

Si continua a dire che la scuola è troppo distante dalla realtà del lavoro. E’ realmen-te così, secondo lei?

“Parlare di scuola signifi ca parlare di edu-cazione, di fornire saperi e competenze, ma an-che di formazione al lavoro: oggi serve, sia ai nostri Istituti Tecnici, sia ai Licei un rapporto co-stante tra apprendimenti e mercato del lavoro. Una rete di collaborazione permanente con le associazioni delle categorie economiche artigia-nali, industriali e del commercio, come di quelle agricole, dei settori direzionali e dei servizi si

di Manuel Glauco Matetich

L’intervista Dino Scantamburlo, docente padovano di lettere

Istruzione e formazione “investiamo sul futuro”“In un Paese moderno la scuola deve essere l’ultimo settore nel quale ridurre le opportunità”

impone, se vogliamo che il giovane diplomato e il laureato possano tornare a dare un senso motivato e fi nalizzato al loro impegno di studio e aspirare a un lavoro che sia in qualche sinto-nia con il percorso scolastico effettuato. Alcune ricerche avanzate evidenziano che la scuola non appare più il luogo nel quale si apprende tutto quello che serve e per tutta la vita. Ma è bene che essa si concentri sui saperi essen-ziali e che deleghi il resto alle opzionalità del curriculum scolastico e alla formazione lungo tutto l’arco della vita. Essa dovrebbe pensare ad incentivare la didattica laboratoriale che non si fa soltanto nel laboratorio; a generalizzare forme di alternanza scuola-lavoro per tutti gli studenti, anche per quelli liceali; ad assegnare spazio adeguato alle attività di orientamento”.

La crisi economica che il nostro paese sta vivendo ha portato molti giovani a ri-valutare l’effettiva “spendibilità” lavorativa

del titolo di studio acquisito negli istituti tecnici e professionali. In queste scuole si impara un lavoro. Che ne pensa?

“Ritengo sia doveroso cambiare la nostra foma mentis. Non possiamo più tenere la for-mazione professionale all’ultimo gradino dell’i-struzione e della considerazione sociale: abbia-mo bisogno ancora del settore manifatturiero, purchè sia di qualità e capace di competere nei mercati internazionali. Il mercato e le aziende cercano pure tecnici preparati ed esperti, capaci di svolgere, in modo rinnovato e qualifi cato, quelle professioni di un tempo, che abbiamo abbandonato. Non possiamo dimenticare che in questo ambito, il nostro territorio vanta una storia di operatori artigiani e tecnici che hanno raggiunto risultati straordinari negli ultimi ses-sant’anni e che – se lo vogliamo - potrebbero non diventare soltanto un nostalgico ricordo”.

Dino Scantamburlo, padovano, docente di italiano

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riori informazioni. TATA ILARIA

così in un ambiente familiare, oltre a interagire con gli altri piccoli “ospiti”. Il carattere innovativo dell’iniziativa è dato proprio dal fatto che è la famiglia che in prima persona mette a disposizione tempo ed energie da investire, non delegando a terzi lo svolgimento del servizio.Accogliamo inoltre bambini di eta’ compresa dai 3 ai 10 anni per il tempo doposcuola. Siamo a vostra disposizione per ulte

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Centro Ludico Nido

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14 Noi e gli altri

Il Natale è alle porte e, malgrado la crisi, a Padova non mancano acquisti e nastri colorati. Accanto alle luci che illuminano

le strade esiste però un’altra città, scono-sciuta ai più, perché umile e silenziosa: è la Padova dei poveri.

Giovani o anziani, italiani o immigrati, sono persone che non hanno famiglia, non hanno casa, non hanno un lavoro per man-tenersi o un medico che li possa curare.

Ma nonostante ci siano ancora molte persone fortunate che riescono a permet-tersi di comprare enormi quantità di regali costosi, senza minimamente badare a quanto effettivamente paghino per com-prarli, il prossimo Natale sarà all’insegna dell’austerità per la maggior parte degli italiani: due su tre spenderanno meno per le feste che si avvicinano e i budget pe-cuniari riservati ai regali natalizi saranno

tagliati del ben 34%.La crisi economica ha “desertifi cato” il

centro cittadino di Padova, che si prevede rimarrà vuoto anche nei giorni clou dei re-gali, quelli che vanno dall’ultima domenica di Avvento alla Vigilia di Natale. La nascita di Gesù bambino vedrà anche quest’anno il colore della malinconia, e in molti casi purtroppo anche della disperazione, negli occhi di molti nostri cittadini, e la gravità di una situazione economica per nessuno facile.

E’ un Natale povero, è inutile negar-lo e continuare nel solco dell’ipocrisia e dell’ostentamento di una ricchezza che pare sparita. C’è chi rischia il lavoro, chi non ce l’ha e ha poca speranza di trovar-lo, chi festeggia con i sensi di colpa di chi spreca denaro forse domani utile in altro modo. E’ un Natale triste, forse il più triste

che molti, anche i non più giovani, oggi ricordano.

Eppure c’è da chiedersi: che cos’è il Natale? Un periodo di pazze spese com-merciali e un periodo di spensieratezza e distacco dai problemi del mondo? E se invece fosse un periodo di semplicità, un periodo di rifl essione, un periodo di valori?

“Questi ultimi non hanno un prezzo e un’economia, - ci racconta don Alberto Merolini, giovane sacerdote padovano - eppure possono essere la chiave per vivere un Natale non più povero ma sobrio, non più triste ma pieno. Pieno di quel dare, di quel regalare in termini di affetto e calore che richiama a quello del vero Spirito di Natale.

L’augurio che si vuole quindi spera-re alla città tutta è di vivere felicemente questo Natale 2012, un Natale che sia di

valori e di vere speranze”.“Sappiamo molto bene che per le

famiglie sarà un Natale ancora più magro rispetto agli anni scorsi, - continua don Al-berto - a causa principalmente della crisi nazionale che ha provocato una valanga di rincari su tutti i settori, e molta povertà. Sarà comunque un Natale ricco di valori. Quelli in fondo non sono mai mancati in moltissimi padovani, per i quali la famiglia è rimasta il nodo centrale di tutta la comu-nità cristiana.

Il modo più giusto per adorare Gesù è quindi quello di spogliarmi anch’io di prete-se, di onori e obiettivi di ricchezza e pote-re. Dobbiamo iniziare a vivere il Natale per quello che è veramente: non solo la festa della nascita di Gesù Cristo, ma come un giorno dove stiamo insieme allegramente alle persone a noi care, riscoprendo i valori

della famiglia, dell’amore, dell’amicizia, della carità, e del vivere. E pensando ma-gari anche a chi è meno fortunato di noi, e di questi tempi non bisogna tanto sforzare la mente pesando a paesi come l’Africa, perchè anche vicino alle nostre belle case addobbate c’è qualcuno che soffre per mo-tivi simili alle popolazioni africane”.

Conclude il sacerdote: “Il modo più giusto per vivere il Natale è percorrere le strade dove gli uomini sono piccoli e segnati da piccolezze. Forse questa crisi economica che spegne le insegne, blocca le vendite, fa perdere posti di lavoro e pian piano impoverisce i più poveri, è una buona occasione per conoscere chi è ve-ramente Gesù e incontrarlo nella vita, in chi è diventato ancor più piccolo perché povero, in chi ha perso privilegi, sicurezze e certezze”.

“Potrà essere un periodo ricco di valoriche ci fa riscoprire la bellezza del dono gratuito”

La testimonianza di un giovane sacerdote Una lettura alternativa delle festività

Il Natale degli ultimivisto da don Alberto

Padova si prepara a vivere un Natale più sobrio, occasione per non dimenticare chi vive in condizioni disagiate e precarie

di Manuel Glauco Matetich

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14 Noi e gli altri

Il Natale è alle porte e, malgrado la crisi, a Padova non mancano acquisti e nastri colorati. Accanto alle luci che illuminano

le strade esiste però un’altra città, scono-sciuta ai più, perché umile e silenziosa: è la Padova dei poveri.

Giovani o anziani, italiani o immigrati, sono persone che non hanno famiglia, non hanno casa, non hanno un lavoro per man-tenersi o un medico che li possa curare.

Ma nonostante ci siano ancora molte persone fortunate che riescono a permet-tersi di comprare enormi quantità di regali costosi, senza minimamente badare a quanto effettivamente paghino per com-prarli, il prossimo Natale sarà all’insegna dell’austerità per la maggior parte degli italiani: due su tre spenderanno meno per le feste che si avvicinano e i budget pe-cuniari riservati ai regali natalizi saranno

tagliati del ben 34%.La crisi economica ha “desertifi cato” il

centro cittadino di Padova, che si prevede rimarrà vuoto anche nei giorni clou dei re-gali, quelli che vanno dall’ultima domenica di Avvento alla Vigilia di Natale. La nascita di Gesù bambino vedrà anche quest’anno il colore della malinconia, e in molti casi purtroppo anche della disperazione, negli occhi di molti nostri cittadini, e la gravità di una situazione economica per nessuno facile.

E’ un Natale povero, è inutile negar-lo e continuare nel solco dell’ipocrisia e dell’ostentamento di una ricchezza che pare sparita. C’è chi rischia il lavoro, chi non ce l’ha e ha poca speranza di trovar-lo, chi festeggia con i sensi di colpa di chi spreca denaro forse domani utile in altro modo. E’ un Natale triste, forse il più triste

che molti, anche i non più giovani, oggi ricordano.

Eppure c’è da chiedersi: che cos’è il Natale? Un periodo di pazze spese com-merciali e un periodo di spensieratezza e distacco dai problemi del mondo? E se invece fosse un periodo di semplicità, un periodo di rifl essione, un periodo di valori?

“Questi ultimi non hanno un prezzo e un’economia, - ci racconta don Alberto Merolini, giovane sacerdote padovano - eppure possono essere la chiave per vivere un Natale non più povero ma sobrio, non più triste ma pieno. Pieno di quel dare, di quel regalare in termini di affetto e calore che richiama a quello del vero Spirito di Natale.

L’augurio che si vuole quindi spera-re alla città tutta è di vivere felicemente questo Natale 2012, un Natale che sia di

valori e di vere speranze”.“Sappiamo molto bene che per le

famiglie sarà un Natale ancora più magro rispetto agli anni scorsi, - continua don Al-berto - a causa principalmente della crisi nazionale che ha provocato una valanga di rincari su tutti i settori, e molta povertà. Sarà comunque un Natale ricco di valori. Quelli in fondo non sono mai mancati in moltissimi padovani, per i quali la famiglia è rimasta il nodo centrale di tutta la comu-nità cristiana.

Il modo più giusto per adorare Gesù è quindi quello di spogliarmi anch’io di prete-se, di onori e obiettivi di ricchezza e pote-re. Dobbiamo iniziare a vivere il Natale per quello che è veramente: non solo la festa della nascita di Gesù Cristo, ma come un giorno dove stiamo insieme allegramente alle persone a noi care, riscoprendo i valori

della famiglia, dell’amore, dell’amicizia, della carità, e del vivere. E pensando ma-gari anche a chi è meno fortunato di noi, e di questi tempi non bisogna tanto sforzare la mente pesando a paesi come l’Africa, perchè anche vicino alle nostre belle case addobbate c’è qualcuno che soffre per mo-tivi simili alle popolazioni africane”.

Conclude il sacerdote: “Il modo più giusto per vivere il Natale è percorrere le strade dove gli uomini sono piccoli e segnati da piccolezze. Forse questa crisi economica che spegne le insegne, blocca le vendite, fa perdere posti di lavoro e pian piano impoverisce i più poveri, è una buona occasione per conoscere chi è ve-ramente Gesù e incontrarlo nella vita, in chi è diventato ancor più piccolo perché povero, in chi ha perso privilegi, sicurezze e certezze”.

“Potrà essere un periodo ricco di valoriche ci fa riscoprire la bellezza del dono gratuito”

La testimonianza di un giovane sacerdote Una lettura alternativa delle festività

Il Natale degli ultimivisto da don Alberto

Padova si prepara a vivere un Natale più sobrio, occasione per non dimenticare chi vive in condizioni disagiate e precarie

di Manuel Glauco Matetich

636/12 637/12

DOMOTICA-TERMOIDRAULICA

• 03 dicembre 2012• 15 dicembre 2012• 16 dicembre 2012

ORARIdalle 9.00 alle 12.00dalle 14.30 alle 17.30

• 07 gennaio 2013• 12 gennaio 2013

Page 38: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

38 Cultura provinciale383838 Cultura provinciale

C’è chi si prepara mesi prima e chi gira per l’Italia – e non solo - alla ricerca della statuina perfetta, attingendo ad

una tradizione centenaria, che a Padova, si declina in una moltitudine di mostre, concorsi e iniziative. Quella del presepe è una consuetudine natalizia per molti ormai irrinunciabile, ma per altri diventa una vera e propria forma d’arte. È proprio per man-tenere viva questa consuetudine, simbolo dell’espressione religiosa ma anche rap-presentazione della quotidianità del lavoro e del vivere familiare e di una comunità, che la Provincia di Padova promuove ogni anno “L’antica tradizione del presepe”, con-tenitore di varie iniziative dedicate. A partire dall’ormai consolidata rassegna “Presepi online”, realizzata in collaborazione con Diweb e la Diocesi di Padova, a cui posso-no partecipano parrocchie, comuni, enti ed associazioni che dovranno inviare tre foto di presepi in formato jpg, risoluzione 72 dpi, all’inidirizzo [email protected]. Le foto vengono pubblicate e votate sul sito www.

diweb.it. C’è poi il concorso “Il presepe più bello

della provincia”, giunto alla 7° edizione, in collaborazione con l’emittente Telenuovo, che prevede la messa in onda nel corso dei telegiornali delle riprese dei presepi più belli e caratteristici del territorio segnalati dal pubblico e poi votati nel sito www.tgpado-va.it.

Da non perdere poi la “Mostra di Pre-sepi e Rassegna d’arte natalizia” organiz-zata dell’Associazione culturale “Amici del Presepio” di Abano in collaborazione con l’UNSI di Abano Terme. La mostra sarà vi-sitabile dal 22 dicembre al 6 gennaio 2013 ad Abano in Via Matteotti, 3 (fronte Piazza dei Caduti - zona Municipio). Orari d’aper-tura 9.30-12.00 e 15.00-18.00 (ingresso gratuito). Ma per avere un quadro completo dei più belli e originali allestimenti della Na-tività dovuti al lavoro di artisti e artigiani del territorio, basta consultare l’opuscolo della “Strada dei presepi dell’alta padovana”, re-alizzato con rinnovato entusiasmo dal Con-

sorzio Pro Loco del Cittadellese, nato come realtà locale e arrivato, oggi, a coinvolgere ben 7 province venete.

Si tratta di un percorso che tocca chiese e oratori, piazze e borghi, per censire le mi-gliori rievocazioni della notte di Betlemme, anche con rappresentazioni a personaggi viventi.

Nel compiere questo itinerario regiona-le, si possono ammirare modelli presepiali di grande bellezza e suggestione: classici, moderni, orientali, popolari, in un trionfo di luci e un tripudio di colori; con fi gure mobili ed elementi veristici che riproducono scene di vita collocabili ai tempi di Gesù o a un passato più recente.

La tradizione trova spazio anche su internet grazie alla Diocesi,ad Abano una mostra a tema

Verso Natale Le Pro Loco del cittadellese propongono uno speciale percorso a tema

Anche il presepio fi nisce on line

Tempo di presepi, numerose le iniziative dedicate alla tradizione

Si rinnova anche quest’anno l’appun-tamento con i grandi interpreti della musica soul e gospel. Una nuova

formazione arriverà direttamente dagli Stati Uniti d’America al Centro culturale Al-tinate per il concerto di Natale del 27 e 28 dicembre l’incontro con la musica gospel-originale che ogni anno vede protagonista una formazione doc di musicisti e cantanti americani di grande fama e qualità. Negli scorsi anni si sono esibiti artisti come Earl Bynum, autore e direttore del coro Virginia Mass Choir, insignito dell’importante riconoscimento “Group of the Year” e “Best Ensemble” agli Hampton Roads e WBSK Music Awards, il gruppo degli As We Are con Cora Sister Armstrong, una delle voci più appassionanti e straordinarie della scena gospel, Wanda Trent-Phillips , “la miglior voce femminile americana dell’anno” ed il gruppo dei Purpose.

soul & gospel

L.O.

Concerti di Nataleal Centro Altinate

15Cultura provinciale

di laura organte

Gran Teatro Geox Concerto di Capodanno con il popolare cantante

Morandi torna sul palcoscenico a quattro anni dalla sua ultima esibi-zione live, per regalare al pubblico

padovano uno spettacolo che va oltre il concerto, una notte di Capodanno indi-menticabile. Teatro dell’evento sarà il Gran Teatro Geox, che per l’occasione offrirà agli spettatori un cenone buffet a partire dalle ore 20. Lo spettacolo inizierà alle 22.40 e a mezzanotte non mancherà il tradizionale brindisi con fantasia di dolci e vini.

Un concerto evento unico in cui l’ar-tista bolognese, accompagnato dalla sua band, metterà come sempre sul palco pri-ma di tutto il suo cuore e poi, come una magia, ogni volta unica, il suo ecceziona-le repertorio. Dopo l’apparizione in Arena a fi anco di Celentano e due edizioni di Sanremo, Morandi cercava un’occasione speciale per tornare a cantare sul palco e abbracciare, ancora una volta, il suo pubblico.

Gianni Morandi, solo per una sera, torna a essere non un monumento della musica italiana, ma il suo cuore pulsan-te. Straordinari i numeri che raccontano la carriera di un cantante, attore e con-duttore televisivo che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano: 38 album pubblicati per 560 canzoni incise, 80 in 4

lingue diverse e 59 arrangiate e dirette da Ennio Morricone. 44 i brani fi rmati come autore. Nel suo repertorio compaiono 203 autori e compositori. Ha venduto 50 milioni di dischi, tenuto 3500 concerti in Italia e 400 live all’estero, in più di 40 nazioni.

Non sorprende dunque che, a qua-rant’anni dal primo grande successo “In ginocchio da te”, pochi minuti dopo la diffusione della notizia il telefono ini-

ziasse già a squillare, con richieste per i biglietti da tutta Italia e non solo: in Cala-bria, a Torino, nelle Marche, in Slovenia, a Roma, la passione dei fan di Gianni Mo-randi non conosce limiti.

I biglietti, che prevedono anche il buffet e il brindisi di mezzanotte, sono in vendita a partire da 92 euro online al sito www.zedlive.com e www.granteatro-geox.com e presso le prevendite abituali in tutte le città italiane.

Brindisi al nuovo annoinsieme a Gianni Morandi

Gianni Morandi torna a padova per festeggiare il Capodanno

L.O.

eVenti e mostre

“LO SCHIACCIANOCI” AL GEOXUn classico assoluto del balletto - il debutto in Italia risale al 1938 – e del Natale, rivisitato in chiave moderna: in scena il 25 dicembre al Gran Teatro Geox “Lo schiaccia-noci” del Balletto di Roma, nella nuova elaborazione drammaturgica di Riccardo Reim per la coreografi a di Mario Piazza, con la partecipazione straordinaria di Andrè de la Roche nel ruolo di Schiaccianoci/Fata Confetto. Una rivisitazione che propone la riscoperta dello spirito originale del racconto di E.T.A. Hoffmann.

CARLOTTO, NOIR AL VERDINell’ambito della stagione di prosa del Teatro Verdi, in scena dall’8 al 13 gennaio lo spettacolo “Oscura immensità”, una produzione Teatro Stabile del Veneto e Accademia Perduta Romagna Teatri. La pièce è tratta dal romanzo “L’Oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto, che ha curato la versione del noir ed è interpretata da Giulio Scarpati, attore molto amato dal grande pubblico, e Claudio Casadio, per la regia di Alessandro Gassmann. Per maggiori informazioni e dettagli sullo spettacolo e sulla prenotazione consultate il sito internet del Teatro Stabile del Veneto.

PENSIERI PREZIOSI A S. ROCCOGiunta oramai all’ottava edizione, Pensieri Prezio-si la rassegna dedicata alla gioielleria contempo-ranea, quest’anno presenta 6 artisti provenienti dalla lontana Estonia appartenenti tutti all’Ac-cademia d’Arte di Tallinn, in mostra all’Oratorio San Rocco fi no al 27 gennaio.Le opere esposte ci permettono di indagare e inoltrarci in gioielli la cui materia plasmata e lavorata dagli artisti, in un binomio ancestrale tra spazio e tempo, dà voce al trascorrere inesorabile e infi nito del tempo, alla natura e a storie dimenticate e lontane.

a cura di Laura Organte

di Walter lotto

16

Lo SPoRt in PRIMo PIANo

Festosa conviviale in seno alla Cartura Nalin, al ristorante Distillerie clan-desti-ne a Cagnola di Cartura, a sigillo della

56ma stagione agonistica consecutiva che passa agli archivi segnalando giovani di inte-ressanti prospettive future. Il plurivittorioso di stagione è Giovanni Sergiano, atleta di Due Carrare già campione italiano ciclocross tra i piccoli amatori dell’Udace, che nella categoria G6 si è imposto 10 volte, 2 le vittorie per il G1 Nicolò Berto mentre tra le femminucce ha brillato Sara Tognon (G3) con 5 successi.

“Per la prossima stagione- ha detto il diesse Massimo Berto- ci aspettiamo l’esplosione di Riccardo Sabbion, talentino di Conselve, mai vincente ma tante volte protagonista e piazzato in questa annata”.Positivo anche il percorso degli esordienti, guidati dall’ammiraglia da Michele Zangiro-lami, la palma del migliore spetta di diritto al secondo anno Emanuele Barison, che a S. Martino di Lupari, con uno sprint regale

ha battuto tutti laureandosi campione pro-vinciale. Tra i primi anni si conferma sprin-ter di razza Ivan Berto, 2 le sue vittorie e tantissimi altri piazzamenti di spessore. E’ mancata la vittoria nella categoria allievi ma non per questo la stagione deve considerarsi negativa come sottolinea il tecnico Tarcisio Stefani: “abbiamo ottenuto 17 piazzamen-ti nei primi dieci e alcuni in corse dure e importanti, chi capisce di ciclismo saprà valutare l’importanza di questo risultato”.

La serata, popolata da almeno 200 in-

vitati, è stata anche l’occasione per il saluto augurale per i tre allievi che terminata la tra-fi la nelle giovanili biancorosse esordiranno la prossima stagione tra gli juniores: Alessio Magarotto, passista scalatore di Due Carrare difenderà i colori della Sandrigo sport An-gelo gomme, diretta tra gli altri dal tecnico monselicense Emanuele Biondi, mentre Claudio Mazzucco scalatore di Conselve e il passista Domenico Scantamburlo si sono accasati all’Andreotti Tecnoplat agli ordini dell’allenatore padovano Omar Benetton.

Festa per i neo campionicalcio

Avvicendamento in pan-china in casa biancover-de dopo le dimissione di

mister Bonifacci. Al suo posto il club ha ingaggiato Rodighie-ro, dopo un summit a cui han-no partecipato il presidente Adriano Bollettin con i suoi più stretti collaboratori: il direttore generale Renzo Scolaro e il diesse Dario Salvan.

Il Conselve dopo le ultime sconfi tte è precipitato al pe-nultimo posto nel girone C di promozione. “Dopo le ultime prestazioni negative Bonifacci ci ha comunicato la sua inten-zione di lasciare- spiega Dario Salvan- già quindici giorni fa aveva dato le dimissioni ma in quella occasione le avevamo respinte, ora visto il protrarsi del momento negativo le abbiamo accettate”.

Poi sul neo mister Rodighiero: “ha il vantaggio di aver già lavorato con noi in passato - sottolinea Salvan - quindi conosce l’ambiente, l’ho visto molto entusiasta della chance a disposizione e gode di tutta la nostra fi ducia”. La società non lascerà nulla di intentato per tentare di risalire la china e si sta già attivando per rinforzare la rosa nella prossima sessione di mercato a dicembre, nel mirino l’acquisizione di una punta.

il conselVe Volta paginae scommette su rodighiero

W.l.

Il comunale di via Favaro, a Pozzonovo, è stato teatro della presentazione uffi ciale delle squadre che compongono il settore

giovanile della locale società che attualmen-te milita in eccellenza.

Anche quest’anno, in un ottica di colla-borazione, le compagini sino alla categoria allievi saranno gestite dalla Polisportiva Tribano, società regolarmente riconosciuta come scuola calcio Figc, che conta attual-mente 120 iscritti dai quali, alla fi ne della fi liera si conta di selezionare gli atleti per il campionato juniores e successivamente per la prima squadra.

Ecco nel dettaglio squadre dirigenti e

tecnici del gemellaggio: Polisportiva Tribano. Presidente Loris Temporin; vice Vel Innocen-te.

Le squadre. Piccoli amici all. Luca Fava-ro e Maurizio Calore; pulcini all. Mattia Rasi e Enrico Pegoraro; esordienti all. Michele Belluco; giovanissimi all. Mattia Cuccato; allievi all. Fabrizio Leonetti e Luca Favaro; preparatore portieri Michele Bellico; attività motorie di base Leonello Candeo; respon-sabile settore giovanile Maurizio Calore. Polisportiva Pozzonovo. Juniores: allena-tori Costantino Favaro e Fabio Battistella. Responsabile generale della collaborazione Nicola Gugliucci.

BAssA PADoVAnA. la Polisportiva si occupa della preparazionesodaliZio sportiVo tribano - poZZonoVouna collaboraZione che porta bene

Walter Lotto

Ciclismo La Cartura Nalin celebra le vittorie dei migliori atleti

Il presidente Ariano Bollettin

Il giovane Emanuele Barison, laureato campione provinciale

Gli atleti della polisportiva Tribano gemellata con Pozzonovo

17Sport

L’intervista La campionessa padovana Elisa Camporese racconta la sua avventura

Elisa Camporese, campionessa padovana di calcio, ex Gordige, ex Bardolino, ex Verona Foroni, ex Torres, che milita nel Tavagnacco di Udine, numero

10 della Nazionale, ci parla del suo presente e del suo futuro. Neolauerata in lingue, 28 anni, Elisa Camporese e’ una campionessa, e su questo nessun dubbio. Ma lo sport che pratica, il calcio femminile, che le ha dato mol-tissime soddisfazioni, non le ha ancora dato la visibilita’ che merita.

Ci parli della tua laurea e del contenuto della tesi?

“Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere ad Udine con una tesi in lingua inglese intitolata “Thin-king Green!”, sostenibilità ed ecoturismo. Ho affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo, concentrandomi sulla parte di sostenibilita’ ambientale e riportando poi quest’ultima nell’ambito turistico. Il futuro deve obbliga-toriamente trovare un modo per cui economia, ambiente e società si equilibrino a favore del benessere globale”.

Ora che farai, oltre che a giocare a calcio: sai già la tua prossima occupazione?

“Il mio futuro, guardando al calcio e soprattutto alla nazionale, comporta i prossimi Europei a luglio 2013 in Svezia e poi, almeno fi no a 30 anni, vorrei tentare di

qualifi carmi ai Mondiali, unico torneo a cui non abbia partecipato. Quindi cercar lavoro è impossibile. Andrò a breve ad informarmi per una laurea specialistica che mi ha colpito per le materie proposte”.

Con il Tavagnacco siete sempre secondi, ma pri-mi? Cosa vi manca per superare il Torres?

“In questo momento la classifi ca dice che siam primi, poiche’ la Torres ha due gare da recuperare! A parte gli scherzi, siamo secondi e sappiamo che siamo migliorati, sorprendendo tutti i pronostici dell’estate,che volevano un Tavagnacco indebolito. Mi fa un enorme piacere alle-narmi ogni sera con le mie compagne di squadra, perche’ c’e’ un gruppo davvero unico. Nonostante gli infortuni stiamo proseguendo a furia di vittorie e gol (miglior at-tacco del campionato); e questo e’ motivo di orgoglio da parte di tutte noi, dello staff e della società”.

In Nazionale che prospettive ci sono per i prossi-mi campionati del 2013 in Svezia?

“La prospettiva è di giocare a testa alta contro tutti. Sono usciti i gironi pochi giorni fa e non e’ andata benissi-mo. Giochiamo contro le tre squadre “di casa” Danimar-ca, Finlandia, Svezia. La nazionale di calcio italiana, per storia, maschile o femminile, ha dimostrato che può vin-cere contro chiunque perche’ siamo capaci di prestazioni

“di cuore” oltre che di mero calcio. Puntiamo a quello: se il cuore di tutte sara’ in campo a lottare con le gambe (ne sono convinta), saremo sempre in 22 contro 11!”.

Dodici anni di serie A e dodici anni di Nazionale, quali i ricordi piu’ belli?

“Il ricordo piu’ bello son le due “prime volte”: al pri-mo anno di Serie A, Anna Mega mi schiera titolare nella fi nale di Supercoppa Italiana. Vincemmo 3 a 2 contro la Torres ai supplementari ed io ero ancora in campo! In Na-zionale, l’esordio mi dà ancora i brividi: 30/10/2001 Stadio Franchi di Siena. Italia contro Russia: 0 a 3. Giocai 25 minuti poi per due interventi violenti sono stata sosti-tuita. Ho imparato subito cosa vuol dire giocare a livello internazionale!”.

Come vedi il calcio femminile a Padova dove sei nata e cresciuta?

“Ho tante amiche che giocano a Padova. L’unico mio rammarico è di non poter vedere nessuna squadra della mia città nel massimo campionato. Io amo Padova e se ci fosse una squadra in serie A, ci andrei a giocare subito!”.

Ti ci vedi a 35/40 anni ad allenare una squadra di calcio femminile? Magari il Gordige?

“Allenare sarà sicuramente il mio prossimo step, per-ché mi viene naturale insegnare calcio, cercare di essere

precisa e perfezionista in ogni situazione di campo. In poche parole sono una rompi scatole! Tuttavia lo faccio per il bene di tutte; se non mi interessasse, giocherei badando solo alla mia prestazione. Il Gordige ha già il contratto pronto,lo so! Datemi tempo e arrivo”.

Ma Antonio Cabrini, tuo ct nella Nazionale, che va spesso in televisione, non potrebbe portare qual-cuna con se’ li’ in Rai e diffondere ancor piu’ questo sport?

“Il Ct ha già fatto molto, a livello mediatico. Servizi su settimanali importanti, saluti in diretta dal ritiro, cose da tv. Per noi giocatrici, cose mai viste prima. Col tempo e con l’avvicinarsi dell’Europeo, secondo me, approfi tterà ancora di più per far parlar di noi”.

Hai anche un tuo blog, cosa ci scrivi? “Il mio blog è nato per gioco. Una mia amica grafi ca

mi ha convinta nello scrivere su una piattaforma multime-diale ed eccomi qui, in rete su: lasport.wordpress.com. Mi piace scrivere e mi intendo, se posso permettermi, di calcio o comunque di sport in generale. So cosa vuol dire mentalmente e fi sicamente preparare una prestazione, conosco i ritmi e la tensione e la costanza che occorrono ad alti livelli. Ed infi ne sono una donna. Non so dove mi porterà, ma per ora ne vado fi era”.

di Graziano edi Corazza

Neodottoressa in lingue e numero 10 della Nazionalenel futuro si vede allenatrice sulla panchina del Gordige

“Dopo la tesi sogno i Mondiali”Elisa Camporese con la tesi di laurea

trovi mezza di sport in più se non c’è spazio la sostituisci in tutte le altre edizioni con la mezza della pagina a fi anco, escluso il conselvano però

Lo SPoRt in PRIMo PIANoL’intervista La campionessa padovana Elisa Camporese racconta la sua avventura

Elisa Camporese, campionessa padovana di calcio, ex Gordige, ex Bardolino, ex Verona Foroni, ex Torres, che milita nel Tavagnacco di Udine, numero 10 della Nazio-

nale, ci parla del suo presente e del suo futuro. Neolauerata in lingue, 28 anni, Elisa Camporese e’ una campionessa, e su questo nessun dubbio. Ma lo sport che pratica, il calcio femminile, che le ha dato moltissime soddisfazioni, non le ha ancora dato la visibilita’ che merita.

Ci parli della tua laurea e del contenuto della tesi? “Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere

ad Udine con una tesi in lingua inglese intitolata “Thinking Green!”, sostenibilità ed ecoturismo. Ho affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo, concentrandomi sulla parte di sostenibilita’ ambientale e riportando poi quest’ultima nell’ambito turistico. Il futuro deve obbligatoriamente trovare un modo per cui economia, ambiente e società si equilibrino a favore del benessere globale”.

Ora che farai, oltre che a giocare a calcio: sai già la tua prossima occupazione?

“Il mio futuro, guardando al calcio e soprattutto alla na-zionale, comporta i prossimi Europei a luglio 2013 in Svezia e poi, almeno fi no a 30 anni, vorrei tentare di qualifi carmi ai Mondiali, unico torneo a cui non abbia partecipato. Quindi

cercar lavoro è impossibile. Andrò a breve ad informarmi per una laurea specialistica che mi ha colpito per le materie proposte”.

Con il Tavagnacco siete sempre secondi, ma primi? Cosa vi manca per superare il Torres?

“In questo momento la classifi ca dice che siam primi, poiche’ la Torres ha due gare da recuperare! A parte gli scherzi, siamo secondi e sappiamo che siamo migliorati, sorprendendo tutti i pronostici dell’estate,che volevano un Ta-vagnacco indebolito. Mi fa un enorme piacere allenarmi ogni sera con le mie compagne di squadra, perche’ c’e’ un gruppo davvero unico. Nonostante gli infortuni stiamo proseguendo a furia di vittorie e gol (miglior attacco del campionato); e questo e’ motivo di orgoglio da parte di tutte noi, dello staff e della società”.

In Nazionale che prospettive ci sono per i prossimi campionati del 2013 in Svezia?

“La prospettiva è di giocare a testa alta contro tutti. Sono usciti i gironi pochi giorni fa e non e’ andata benissimo. Gio-chiamo contro le tre squadre “di casa” Danimarca, Finlandia, Svezia. La nazionale di calcio italiana, per storia, maschile o femminile, ha dimostrato che può vincere contro chiunque perche’ siamo capaci di prestazioni “di cuore” oltre che di

mero calcio. Puntiamo a quello: se il cuore di tutte sara’ in campo a lottare con le gambe (ne sono convinta), saremo sempre in 22 contro 11!”.

Dodici anni di serie A e dodici anni di Nazionale, quali i ricordi piu’ belli?

“Il ricordo piu’ bello son le due “prime volte”: al primo anno di Serie A, Anna Mega mi schiera titolare nella fi nale di Supercoppa Italiana. Vincemmo 3 a 2 contro la Torres ai supplementari ed io ero ancora in campo! In Nazionale, l’e-sordio mi dà ancora i brividi: 30/10/2001 Stadio Franchi di Siena. Italia contro Russia: 0 a 3. Giocai 25 minuti poi per due interventi violenti sono stata sostituita. Ho imparato subito cosa vuol dire giocare a livello internazionale!”.

Come vedi il calcio femminile a Padova dove sei nata e cresciuta?

“Ho tante amiche che giocano a Padova. L’unico mio rammarico è di non poter vedere nessuna squadra della mia città nel massimo campionato. Io amo Padova e se ci fosse una squadra in serie A, ci andrei a giocare subito!”.

Ti ci vedi a 35/40 anni ad allenare una squadra di calcio femminile? Magari il Gordige?

“Allenare sarà sicuramente il mio prossimo step, perché mi viene naturale insegnare calcio, cercare di essere precisa

e perfezionista in ogni situazione di campo. In poche parole sono una rompi scatole! Tuttavia lo faccio per il bene di tutte; se non mi interessasse, giocherei badando solo alla mia pre-stazione. Il Gordige ha già il contratto pronto,lo so! Datemi tempo e arrivo”.

Ma Antonio Cabrini, tuo ct nella Nazionale, che va spesso in televisione, non potrebbe portare qualcuna con se’ li’ in Rai e diffondere ancor piu’ questo sport?

“Il Ct ha già fatto molto, a livello mediatico. Servizi su settimanali importanti, saluti in diretta dal ritiro, cose da tv. Per noi giocatrici, cose mai viste prima. Col tempo e con l’av-vicinarsi dell’Europeo, secondo me, approfi tterà ancora di più per far parlar di noi”.

Hai anche un tuo blog, cosa ci scrivi? “Il mio blog è nato per gioco. Una mia amica grafi ca mi

ha convinta nello scrivere su una piattaforma multimediale ed eccomi qui, in rete su: lasport.wordpress.com. Mi piace scrivere e mi intendo, se posso permettermi, di calcio o co-munque di sport in generale. So cosa vuol dire mentalmente e fi sicamente preparare una prestazione, conosco i ritmi e la tensione e la costanza che occorrono ad alti livelli. Ed infi ne sono una donna. Non so dove mi porterà, ma per ora ne vado fi era”.

di Graziano edi Corazza

“Dopo la tesi sogno i Mondiali” Elisa Camporese con la tesi di laurea

Page 39: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

C’è chi si prepara mesi prima e chi gira per l’Italia – e non solo - alla ricerca della statuina perfetta, attingendo ad

una tradizione centenaria, che a Padova, si declina in una moltitudine di mostre, concorsi e iniziative. Quella del presepe è una consuetudine natalizia per molti ormai irrinunciabile, ma per altri diventa una vera e propria forma d’arte. È proprio per man-tenere viva questa consuetudine, simbolo dell’espressione religiosa ma anche rap-presentazione della quotidianità del lavoro e del vivere familiare e di una comunità, che la Provincia di Padova promuove ogni anno “L’antica tradizione del presepe”, con-tenitore di varie iniziative dedicate. A partire dall’ormai consolidata rassegna “Presepi online”, realizzata in collaborazione con Diweb e la Diocesi di Padova, a cui posso-no partecipano parrocchie, comuni, enti ed associazioni che dovranno inviare tre foto di presepi in formato jpg, risoluzione 72 dpi, all’inidirizzo [email protected]. Le foto vengono pubblicate e votate sul sito www.

diweb.it. C’è poi il concorso “Il presepe più bello

della provincia”, giunto alla 7° edizione, in collaborazione con l’emittente Telenuovo, che prevede la messa in onda nel corso dei telegiornali delle riprese dei presepi più belli e caratteristici del territorio segnalati dal pubblico e poi votati nel sito www.tgpado-va.it.

Da non perdere poi la “Mostra di Pre-sepi e Rassegna d’arte natalizia” organiz-zata dell’Associazione culturale “Amici del Presepio” di Abano in collaborazione con l’UNSI di Abano Terme. La mostra sarà vi-sitabile dal 22 dicembre al 6 gennaio 2013 ad Abano in Via Matteotti, 3 (fronte Piazza dei Caduti - zona Municipio). Orari d’aper-tura 9.30-12.00 e 15.00-18.00 (ingresso gratuito). Ma per avere un quadro completo dei più belli e originali allestimenti della Na-tività dovuti al lavoro di artisti e artigiani del territorio, basta consultare l’opuscolo della “Strada dei presepi dell’alta padovana”, re-alizzato con rinnovato entusiasmo dal Con-

sorzio Pro Loco del Cittadellese, nato come realtà locale e arrivato, oggi, a coinvolgere ben 7 province venete.

Si tratta di un percorso che tocca chiese e oratori, piazze e borghi, per censire le mi-gliori rievocazioni della notte di Betlemme, anche con rappresentazioni a personaggi viventi.

Nel compiere questo itinerario regiona-le, si possono ammirare modelli presepiali di grande bellezza e suggestione: classici, moderni, orientali, popolari, in un trionfo di luci e un tripudio di colori; con fi gure mobili ed elementi veristici che riproducono scene di vita collocabili ai tempi di Gesù o a un passato più recente.

La tradizione trova spazio anche su internet grazie alla Diocesi,ad Abano una mostra a tema

Verso Natale Le Pro Loco del cittadellese propongono uno speciale percorso a tema

Anche il presepio fi nisce on line

Tempo di presepi, numerose le iniziative dedicate alla tradizione

Si rinnova anche quest’anno l’appun-tamento con i grandi interpreti della musica soul e gospel. Una nuova

formazione arriverà direttamente dagli Stati Uniti d’America al Centro culturale Al-tinate per il concerto di Natale del 27 e 28 dicembre l’incontro con la musica gospel-originale che ogni anno vede protagonista una formazione doc di musicisti e cantanti americani di grande fama e qualità. Negli scorsi anni si sono esibiti artisti come Earl Bynum, autore e direttore del coro Virginia Mass Choir, insignito dell’importante riconoscimento “Group of the Year” e “Best Ensemble” agli Hampton Roads e WBSK Music Awards, il gruppo degli As We Are con Cora Sister Armstrong, una delle voci più appassionanti e straordinarie della scena gospel, Wanda Trent-Phillips , “la miglior voce femminile americana dell’anno” ed il gruppo dei Purpose.

soul & gospel

L.O.

Concerti di Nataleal Centro Altinate

15Cultura provinciale

di laura organte

Gran Teatro Geox Concerto di Capodanno con il popolare cantante

Morandi torna sul palcoscenico a quattro anni dalla sua ultima esibi-zione live, per regalare al pubblico

padovano uno spettacolo che va oltre il concerto, una notte di Capodanno indi-menticabile. Teatro dell’evento sarà il Gran Teatro Geox, che per l’occasione offrirà agli spettatori un cenone buffet a partire dalle ore 20. Lo spettacolo inizierà alle 22.40 e a mezzanotte non mancherà il tradizionale brindisi con fantasia di dolci e vini.

Un concerto evento unico in cui l’ar-tista bolognese, accompagnato dalla sua band, metterà come sempre sul palco pri-ma di tutto il suo cuore e poi, come una magia, ogni volta unica, il suo ecceziona-le repertorio. Dopo l’apparizione in Arena a fi anco di Celentano e due edizioni di Sanremo, Morandi cercava un’occasione speciale per tornare a cantare sul palco e abbracciare, ancora una volta, il suo pubblico.

Gianni Morandi, solo per una sera, torna a essere non un monumento della musica italiana, ma il suo cuore pulsan-te. Straordinari i numeri che raccontano la carriera di un cantante, attore e con-duttore televisivo che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano: 38 album pubblicati per 560 canzoni incise, 80 in 4

lingue diverse e 59 arrangiate e dirette da Ennio Morricone. 44 i brani fi rmati come autore. Nel suo repertorio compaiono 203 autori e compositori. Ha venduto 50 milioni di dischi, tenuto 3500 concerti in Italia e 400 live all’estero, in più di 40 nazioni.

Non sorprende dunque che, a qua-rant’anni dal primo grande successo “In ginocchio da te”, pochi minuti dopo la diffusione della notizia il telefono ini-

ziasse già a squillare, con richieste per i biglietti da tutta Italia e non solo: in Cala-bria, a Torino, nelle Marche, in Slovenia, a Roma, la passione dei fan di Gianni Mo-randi non conosce limiti.

I biglietti, che prevedono anche il buffet e il brindisi di mezzanotte, sono in vendita a partire da 92 euro online al sito www.zedlive.com e www.granteatro-geox.com e presso le prevendite abituali in tutte le città italiane.

Brindisi al nuovo annoinsieme a Gianni Morandi

Gianni Morandi torna a padova per festeggiare il Capodanno

L.O.

eVenti e mostre

“LO SCHIACCIANOCI” AL GEOXUn classico assoluto del balletto - il debutto in Italia risale al 1938 – e del Natale, rivisitato in chiave moderna: in scena il 25 dicembre al Gran Teatro Geox “Lo schiaccia-noci” del Balletto di Roma, nella nuova elaborazione drammaturgica di Riccardo Reim per la coreografi a di Mario Piazza, con la partecipazione straordinaria di Andrè de la Roche nel ruolo di Schiaccianoci/Fata Confetto. Una rivisitazione che propone la riscoperta dello spirito originale del racconto di E.T.A. Hoffmann.

CARLOTTO, NOIR AL VERDINell’ambito della stagione di prosa del Teatro Verdi, in scena dall’8 al 13 gennaio lo spettacolo “Oscura immensità”, una produzione Teatro Stabile del Veneto e Accademia Perduta Romagna Teatri. La pièce è tratta dal romanzo “L’Oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto, che ha curato la versione del noir ed è interpretata da Giulio Scarpati, attore molto amato dal grande pubblico, e Claudio Casadio, per la regia di Alessandro Gassmann. Per maggiori informazioni e dettagli sullo spettacolo e sulla prenotazione consultate il sito internet del Teatro Stabile del Veneto.

PENSIERI PREZIOSI A S. ROCCOGiunta oramai all’ottava edizione, Pensieri Prezio-si la rassegna dedicata alla gioielleria contempo-ranea, quest’anno presenta 6 artisti provenienti dalla lontana Estonia appartenenti tutti all’Ac-cademia d’Arte di Tallinn, in mostra all’Oratorio San Rocco fi no al 27 gennaio.Le opere esposte ci permettono di indagare e inoltrarci in gioielli la cui materia plasmata e lavorata dagli artisti, in un binomio ancestrale tra spazio e tempo, dà voce al trascorrere inesorabile e infi nito del tempo, alla natura e a storie dimenticate e lontane.

a cura di Laura Organte

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di Walter lotto

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Lo SPoRt in PRIMo PIANo

Festosa conviviale in seno alla Cartura Nalin, al ristorante Distillerie clan-desti-ne a Cagnola di Cartura, a sigillo della

56ma stagione agonistica consecutiva che passa agli archivi segnalando giovani di inte-ressanti prospettive future. Il plurivittorioso di stagione è Giovanni Sergiano, atleta di Due Carrare già campione italiano ciclocross tra i piccoli amatori dell’Udace, che nella categoria G6 si è imposto 10 volte, 2 le vittorie per il G1 Nicolò Berto mentre tra le femminucce ha brillato Sara Tognon (G3) con 5 successi.

“Per la prossima stagione- ha detto il diesse Massimo Berto- ci aspettiamo l’esplosione di Riccardo Sabbion, talentino di Conselve, mai vincente ma tante volte protagonista e piazzato in questa annata”.Positivo anche il percorso degli esordienti, guidati dall’ammiraglia da Michele Zangiro-lami, la palma del migliore spetta di diritto al secondo anno Emanuele Barison, che a S. Martino di Lupari, con uno sprint regale

ha battuto tutti laureandosi campione pro-vinciale. Tra i primi anni si conferma sprin-ter di razza Ivan Berto, 2 le sue vittorie e tantissimi altri piazzamenti di spessore. E’ mancata la vittoria nella categoria allievi ma non per questo la stagione deve considerarsi negativa come sottolinea il tecnico Tarcisio Stefani: “abbiamo ottenuto 17 piazzamen-ti nei primi dieci e alcuni in corse dure e importanti, chi capisce di ciclismo saprà valutare l’importanza di questo risultato”.

La serata, popolata da almeno 200 in-

vitati, è stata anche l’occasione per il saluto augurale per i tre allievi che terminata la tra-fi la nelle giovanili biancorosse esordiranno la prossima stagione tra gli juniores: Alessio Magarotto, passista scalatore di Due Carrare difenderà i colori della Sandrigo sport An-gelo gomme, diretta tra gli altri dal tecnico monselicense Emanuele Biondi, mentre Claudio Mazzucco scalatore di Conselve e il passista Domenico Scantamburlo si sono accasati all’Andreotti Tecnoplat agli ordini dell’allenatore padovano Omar Benetton.

Festa per i neo campionicalcio

Avvicendamento in pan-china in casa biancover-de dopo le dimissione di

mister Bonifacci. Al suo posto il club ha ingaggiato Rodighie-ro, dopo un summit a cui han-no partecipato il presidente Adriano Bollettin con i suoi più stretti collaboratori: il direttore generale Renzo Scolaro e il diesse Dario Salvan.

Il Conselve dopo le ultime sconfi tte è precipitato al pe-nultimo posto nel girone C di promozione. “Dopo le ultime prestazioni negative Bonifacci ci ha comunicato la sua inten-zione di lasciare- spiega Dario Salvan- già quindici giorni fa aveva dato le dimissioni ma in quella occasione le avevamo respinte, ora visto il protrarsi del momento negativo le abbiamo accettate”.

Poi sul neo mister Rodighiero: “ha il vantaggio di aver già lavorato con noi in passato - sottolinea Salvan - quindi conosce l’ambiente, l’ho visto molto entusiasta della chance a disposizione e gode di tutta la nostra fi ducia”. La società non lascerà nulla di intentato per tentare di risalire la china e si sta già attivando per rinforzare la rosa nella prossima sessione di mercato a dicembre, nel mirino l’acquisizione di una punta.

il conselVe Volta paginae scommette su rodighiero

W.l.

Il comunale di via Favaro, a Pozzonovo, è stato teatro della presentazione uffi ciale delle squadre che compongono il settore

giovanile della locale società che attualmen-te milita in eccellenza.

Anche quest’anno, in un ottica di colla-borazione, le compagini sino alla categoria allievi saranno gestite dalla Polisportiva Tribano, società regolarmente riconosciuta come scuola calcio Figc, che conta attual-mente 120 iscritti dai quali, alla fi ne della fi liera si conta di selezionare gli atleti per il campionato juniores e successivamente per la prima squadra.

Ecco nel dettaglio squadre dirigenti e

tecnici del gemellaggio: Polisportiva Tribano. Presidente Loris Temporin; vice Vel Innocen-te.

Le squadre. Piccoli amici all. Luca Fava-ro e Maurizio Calore; pulcini all. Mattia Rasi e Enrico Pegoraro; esordienti all. Michele Belluco; giovanissimi all. Mattia Cuccato; allievi all. Fabrizio Leonetti e Luca Favaro; preparatore portieri Michele Bellico; attività motorie di base Leonello Candeo; respon-sabile settore giovanile Maurizio Calore. Polisportiva Pozzonovo. Juniores: allena-tori Costantino Favaro e Fabio Battistella. Responsabile generale della collaborazione Nicola Gugliucci.

BAssA PADoVAnA. la Polisportiva si occupa della preparazionesodaliZio sportiVo tribano - poZZonoVouna collaboraZione che porta bene

Walter Lotto

Ciclismo La Cartura Nalin celebra le vittorie dei migliori atleti

Il presidente Ariano Bollettin

Il giovane Emanuele Barison, laureato campione provinciale

Gli atleti della polisportiva Tribano gemellata con Pozzonovo

17Sport

L’intervista La campionessa padovana Elisa Camporese racconta la sua avventura

Elisa Camporese, campionessa padovana di calcio, ex Gordige, ex Bardolino, ex Verona Foroni, ex Torres, che milita nel Tavagnacco di Udine, numero

10 della Nazionale, ci parla del suo presente e del suo futuro. Neolauerata in lingue, 28 anni, Elisa Camporese e’ una campionessa, e su questo nessun dubbio. Ma lo sport che pratica, il calcio femminile, che le ha dato mol-tissime soddisfazioni, non le ha ancora dato la visibilita’ che merita.

Ci parli della tua laurea e del contenuto della tesi?

“Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere ad Udine con una tesi in lingua inglese intitolata “Thin-king Green!”, sostenibilità ed ecoturismo. Ho affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo, concentrandomi sulla parte di sostenibilita’ ambientale e riportando poi quest’ultima nell’ambito turistico. Il futuro deve obbliga-toriamente trovare un modo per cui economia, ambiente e società si equilibrino a favore del benessere globale”.

Ora che farai, oltre che a giocare a calcio: sai già la tua prossima occupazione?

“Il mio futuro, guardando al calcio e soprattutto alla nazionale, comporta i prossimi Europei a luglio 2013 in Svezia e poi, almeno fi no a 30 anni, vorrei tentare di

qualifi carmi ai Mondiali, unico torneo a cui non abbia partecipato. Quindi cercar lavoro è impossibile. Andrò a breve ad informarmi per una laurea specialistica che mi ha colpito per le materie proposte”.

Con il Tavagnacco siete sempre secondi, ma pri-mi? Cosa vi manca per superare il Torres?

“In questo momento la classifi ca dice che siam primi, poiche’ la Torres ha due gare da recuperare! A parte gli scherzi, siamo secondi e sappiamo che siamo migliorati, sorprendendo tutti i pronostici dell’estate,che volevano un Tavagnacco indebolito. Mi fa un enorme piacere alle-narmi ogni sera con le mie compagne di squadra, perche’ c’e’ un gruppo davvero unico. Nonostante gli infortuni stiamo proseguendo a furia di vittorie e gol (miglior at-tacco del campionato); e questo e’ motivo di orgoglio da parte di tutte noi, dello staff e della società”.

In Nazionale che prospettive ci sono per i prossi-mi campionati del 2013 in Svezia?

“La prospettiva è di giocare a testa alta contro tutti. Sono usciti i gironi pochi giorni fa e non e’ andata benissi-mo. Giochiamo contro le tre squadre “di casa” Danimar-ca, Finlandia, Svezia. La nazionale di calcio italiana, per storia, maschile o femminile, ha dimostrato che può vin-cere contro chiunque perche’ siamo capaci di prestazioni

“di cuore” oltre che di mero calcio. Puntiamo a quello: se il cuore di tutte sara’ in campo a lottare con le gambe (ne sono convinta), saremo sempre in 22 contro 11!”.

Dodici anni di serie A e dodici anni di Nazionale, quali i ricordi piu’ belli?

“Il ricordo piu’ bello son le due “prime volte”: al pri-mo anno di Serie A, Anna Mega mi schiera titolare nella fi nale di Supercoppa Italiana. Vincemmo 3 a 2 contro la Torres ai supplementari ed io ero ancora in campo! In Na-zionale, l’esordio mi dà ancora i brividi: 30/10/2001 Stadio Franchi di Siena. Italia contro Russia: 0 a 3. Giocai 25 minuti poi per due interventi violenti sono stata sosti-tuita. Ho imparato subito cosa vuol dire giocare a livello internazionale!”.

Come vedi il calcio femminile a Padova dove sei nata e cresciuta?

“Ho tante amiche che giocano a Padova. L’unico mio rammarico è di non poter vedere nessuna squadra della mia città nel massimo campionato. Io amo Padova e se ci fosse una squadra in serie A, ci andrei a giocare subito!”.

Ti ci vedi a 35/40 anni ad allenare una squadra di calcio femminile? Magari il Gordige?

“Allenare sarà sicuramente il mio prossimo step, per-ché mi viene naturale insegnare calcio, cercare di essere

precisa e perfezionista in ogni situazione di campo. In poche parole sono una rompi scatole! Tuttavia lo faccio per il bene di tutte; se non mi interessasse, giocherei badando solo alla mia prestazione. Il Gordige ha già il contratto pronto,lo so! Datemi tempo e arrivo”.

Ma Antonio Cabrini, tuo ct nella Nazionale, che va spesso in televisione, non potrebbe portare qual-cuna con se’ li’ in Rai e diffondere ancor piu’ questo sport?

“Il Ct ha già fatto molto, a livello mediatico. Servizi su settimanali importanti, saluti in diretta dal ritiro, cose da tv. Per noi giocatrici, cose mai viste prima. Col tempo e con l’avvicinarsi dell’Europeo, secondo me, approfi tterà ancora di più per far parlar di noi”.

Hai anche un tuo blog, cosa ci scrivi? “Il mio blog è nato per gioco. Una mia amica grafi ca

mi ha convinta nello scrivere su una piattaforma multime-diale ed eccomi qui, in rete su: lasport.wordpress.com. Mi piace scrivere e mi intendo, se posso permettermi, di calcio o comunque di sport in generale. So cosa vuol dire mentalmente e fi sicamente preparare una prestazione, conosco i ritmi e la tensione e la costanza che occorrono ad alti livelli. Ed infi ne sono una donna. Non so dove mi porterà, ma per ora ne vado fi era”.

di Graziano edi Corazza

Neodottoressa in lingue e numero 10 della Nazionalenel futuro si vede allenatrice sulla panchina del Gordige

“Dopo la tesi sogno i Mondiali”Elisa Camporese con la tesi di laurea

trovi mezza di sport in più se non c’è spazio la sostituisci in tutte le altre edizioni con la mezza della pagina a fi anco, escluso il conselvano però

Lo SPoRt in PRIMo PIANoin PRIMo PIANoL’intervista La campionessa padovana Elisa Camporese racconta la sua avventura

Elisa Camporese, campionessa padovana di calcio, ex Gordige, ex Bardolino, ex Verona Foroni, ex Torres, che milita nel Tavagnacco di Udine, numero 10 della Nazio-

nale, ci parla del suo presente e del suo futuro. Neolauerata in lingue, 28 anni, Elisa Camporese e’ una campionessa, e su questo nessun dubbio. Ma lo sport che pratica, il calcio femminile, che le ha dato moltissime soddisfazioni, non le ha ancora dato la visibilita’ che merita.

Ci parli della tua laurea e del contenuto della tesi? “Mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere

ad Udine con una tesi in lingua inglese intitolata “Thinking Green!”, sostenibilità ed ecoturismo. Ho affrontato il tema della sostenibilità dello sviluppo, concentrandomi sulla parte di sostenibilita’ ambientale e riportando poi quest’ultima nell’ambito turistico. Il futuro deve obbligatoriamente trovare un modo per cui economia, ambiente e società si equilibrino a favore del benessere globale”.

Ora che farai, oltre che a giocare a calcio: sai già la tua prossima occupazione?

“Il mio futuro, guardando al calcio e soprattutto alla na-zionale, comporta i prossimi Europei a luglio 2013 in Svezia e poi, almeno fi no a 30 anni, vorrei tentare di qualifi carmi ai Mondiali, unico torneo a cui non abbia partecipato. Quindi

cercar lavoro è impossibile. Andrò a breve ad informarmi per una laurea specialistica che mi ha colpito per le materie proposte”.

Con il Tavagnacco siete sempre secondi, ma primi? Cosa vi manca per superare il Torres?

“In questo momento la classifi ca dice che siam primi, poiche’ la Torres ha due gare da recuperare! A parte gli scherzi, siamo secondi e sappiamo che siamo migliorati, sorprendendo tutti i pronostici dell’estate,che volevano un Ta-vagnacco indebolito. Mi fa un enorme piacere allenarmi ogni sera con le mie compagne di squadra, perche’ c’e’ un gruppo davvero unico. Nonostante gli infortuni stiamo proseguendo a furia di vittorie e gol (miglior attacco del campionato); e questo e’ motivo di orgoglio da parte di tutte noi, dello staff e della società”.

In Nazionale che prospettive ci sono per i prossimi campionati del 2013 in Svezia?

“La prospettiva è di giocare a testa alta contro tutti. Sono usciti i gironi pochi giorni fa e non e’ andata benissimo. Gio-chiamo contro le tre squadre “di casa” Danimarca, Finlandia, Svezia. La nazionale di calcio italiana, per storia, maschile o femminile, ha dimostrato che può vincere contro chiunque perche’ siamo capaci di prestazioni “di cuore” oltre che di

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Dodici anni di serie A e dodici anni di Nazionale, quali i ricordi piu’ belli?

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Come vedi il calcio femminile a Padova dove sei nata e cresciuta?

“Ho tante amiche che giocano a Padova. L’unico mio rammarico è di non poter vedere nessuna squadra della mia città nel massimo campionato. Io amo Padova e se ci fosse una squadra in serie A, ci andrei a giocare subito!”.

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Ma Antonio Cabrini, tuo ct nella Nazionale, che va spesso in televisione, non potrebbe portare qualcuna con se’ li’ in Rai e diffondere ancor piu’ questo sport?

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“Dopo la tesi sogno i Mondiali” Elisa Camporese con la tesi di laurea

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Page 40: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

Estrazioni di petrolio e metano dai fondali marini dell’A-driatico, esiste l’ipotesi che le trivelle possano tornare in azione. A far correre tale rischio sarebbe il ‘decreto

Sviluppo’, varato dal governo Monti lo scorso 7 agosto con il quale l’Esecutivo ha certamente spostato a 12 miglia dalla costa e dai confini delle zone protette pozzi e trivel-le, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumentato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piattaforme già in essere ma ha anche “scongelato” i procedimenti autorizzativi per prospezioni ed estrazioni, che erano state bloccate nel giugno 2010 a seguito del dram-matico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad avviare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa delle estrazioni. “Alle 9 piattaforme petrolifere già attive nei mari italiani - calcola il vicepresidente di Le-gambiente Stefano Ciafani - con la riapertura dei termini prevista dal governo se ne potrebbero aggiungere altre 70, che verrebbero a impegnare complessivamente una

superficie di mare più grande di quella della regione Sar-degna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantitativi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola sufficiente per coprire appena 7 settimane del fabbisogno energetico na-zionale, Da parte del ministero all’Ambiente, per voce del direttore generale Renato Grimaldi, però l’articolo 35 del decreto sviluppo non sarebbe da buttare, perché introduce importanti elementi di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. “Di fronte al rischio di 70 nuove piattaforme in mare “le Regioni - suggerisce Grimaldi - possono organiz-zarsi in ‘subregione adriatica’ per farsi ascoltare a Bruxel-les, a Roma e presso i governi della sponda balcanica, e chiedere la ratifica del protocollo per le piattaforme offshore della convenzione di Barcellona. Possono inoltre rivendicare, insieme al ministero per l’Ambiente, che l’Europa riconosca l’Adriatico come ‘zona di protezione ecologica’ in quanto area particolarmente sensibile, così come si è già fatto per il Tirreno, consapevoli che i rischi da prevenire non sono solo

quelli generati dalle estrazioni di gas e petrolio, ma anche dall’inquinamento provocato da petroliere e navi gasiere che lo solcano quotidianamente”. Non sarà facile, in ogni caso, creare un unico asse tra le due sponde dell’adriatico: i rappresentanti di Montenegro e Slovenia hanno lasciato chiaramente intendere ai colleghi della sponda italiana che c’è un ‘gap’ da recuperare tra paesi industrializzati come l’Italia e i paesi che solo ora stanno imboccando la strada dello sviluppo economico. I governi della sponda orientale dell’Adriatico, infatti, hanno fatto sapere di voler senz’altro imboccare la strada dello sviluppo sostenibile ma senza pre-cludere alle generazioni presenti e future la possibilità di rica-vare benefici dai giacimenti racchiusi al largo delle loro coste. Inoltre il massimo dirigente del dicastero per l’Ambiente ha fatto presente che la possibilità di riavviare le procedure au-trorizzative per nuove estrazioni non è stata proposta dal ministro Clini, ma dal ministro Passera. E le commissione parlamentari nelle quali giacciono attualmente le proposte di legge regionale per stoppare le trivelle sono quelle per le Attività produttive, non quelle per l’Ambiente. “Da parte nostra massimo impegno per riappropriarci dell’iniziativa le-

gislativa e condividere la battaglia delle Regioni assicurando tempi di istruttoria veloci alle proposte legislative depositate - hanno assicurato i presidenti delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, Angelo Alessandri e Antonio D’A-lì - ma non sarà facile perché “la determinazione con cui questo governo ha autorizzato la ripresa di prospezioni e trivellazioni va al di là del semplice interesse economico”.

Generale levata di scudi da parte delle regioni rivierasche contro il Governo

Sfruttamento delle risorse Estrazioni di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico

Il “decreto sviluppo“ riaccende le trivelle

Sulla possibilità che le compagnie pe-trolifere possano riprendere le ricerche o addirittura le trivellazioni in Adriatico

si sono espressi anche i consiglieri regionali. “Bene ha fatto il Veneto ad esprimersi, con grande rapidità e voto unanime, per impe-gnare il governo e il parlamento a bloccare qualsiasi iniziativa estrattiva di idrocarburi dal sottosuolo marino e costiero e per avviare un piano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio: è questa la più grande e più urgente opera pubblica che il nostro Paese dovrebbe realizzare. Dalle estrazioni di idrocarburi – ha commentato consigliere regionale polesano del Pd, Graziano Azzalin - non arriva nessun vantaggio economico al nostro Paese, solo co-sti enormi per le generazioni presenti e future. Nell’attuale stagione di ‘spending review’ e di razionalizzazione della spesa pubblica Az-zalin ha invitato il Governo e il Parlamento a mettere sui due piatti della bilancia i risparmi che derivano dell’operazione di riordino delle Province (che sta portando all’accorpamento della provincia di Rovigo) con il presunto rica-vo che il decreto Sviluppo calcola di ottenere

dalle royalties sulle concessioni per l’estrazio-ne di idrocarburi. “Una volta chiusi i pozzi - ricorda Azzalin - le società e le compagnie estrattive non pagano più nulla, mentre citta-dini e territorio devono sobbarcarsi l’enorme costo generato dal fenomeno della subsiden-za continua”. In Polesine sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza gli argini, 500 milioni per ripristinare la rete idri-ca e, dal 1961, anno di chiusura delle attività di estrazione del metano, si spendono ogni anno 1,6 milioni di euro per pompare l’acqua di infiltrazione, al fine di evitare che i territori del Delta finiscano sott’acqua”. “Venezia è già sprofondata di 10 centimetri - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato - a causa delle estrazioni di acqua e di fluidi per le attività industriali di Porto Marghera. Così pure il Polesine porta ancora viva la memoria della grande alluvione del 1951 i cui effetti furono particolarmente disastrosi a causa della rottura degli argini, del collasso delle reti della bonifica determinato dall’abbassamento del suolo per l’estrazione delle acque metanifere”.

AzzAlin e RuFFAto “DAlle estRAzioni solo DAnni”

Graziano Azzalin e Clodovaldo Ruffato

40404040

IL VeNetoin PRIMo PIANo

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Page 41: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

41414141Voci da palazzo 13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo toscani, lega nord“serVono risorse, usciamo dal patto di stabilitÀ”

L’opinioneL’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario Bond, Popolo delle libertà“a belluno serVono 5 milioni di euro”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“importante anche la manutenZione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’interesse pubblico Vale piÙ degli interessi particolari”

Davide Bendinelli, Popolo delle libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino toniolo, Popolo delle libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, italia dei Valori“basta polemiche, È il momento delle risposte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

Page 42: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

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43434343Cultura veneta14 Cultura veneta

In mostra gli schizzi, gli appunti, le idee che stanno alla base delle opere dell’artista veneziano

Nell’attuale passaggio tra autunno e inverno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, nel contenitore

denominato Ram, assieme al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova propone un’interessante mostra dedicata a Fabrizio Plessi, all’interno del Palazzo della Ragione fi no al 24 febbraio. In questa sede si forniscono gli strumenti per comprendere il lavoro più intimo dell’artista veneziano d’a-dozione. Il titolo della mostra “Plessi. Il fl usso della Ragione” è azzeccato in quanto, se a prima vista potrebbe giustamente richiamare il palazzo ospitante, indica la vera chiave di let-tura: un incessante e costante fl usso produttivo di progetti, ideati dalla mente dell’artista, che coprono 40 anni di lavoro. Schizzi, appunti, illuminazioni, suggestioni, luoghi che sono o saranno in futuro effettivamente realizzati. Durante la vernice il Maestro ci ha rilasciato alcune considerazioni.

Un costante fl usso creativo ben rappre-sentato in questa mostra con il fl uire degli elementi naturali quali l’acqua, la lava, i

fulmini. “Gli archetipi del mio lavoro si muovono

e fl uiscono in questo grande tavolo centrale, termine improprio perché si tratta di una vera e propria installazione, legata al luogo e all’am-biente in quanto creata in simbiosi con il Palaz-zo della Ragione che ci ospita. Il corpo centrale è composto di 2 lunghe teche contrapposte, nelle quali ho inserito tutti i ripensamenti, le prime idee, gli schizzi e i progetti, ossia tutto quello che c’è prima dell’opera. Le persone sono abituate a vedere il lavoro che eseguo già fi nito e in questa sede ho voluto mostrare quello che c’è dietro: una

sorta di back stage di tutto quello che è il mio lavoro. Da navigatore solitario, navigo in que-sto mare di fogli che sono tutta la mia vita. In sintesi è mettersi allo scoperto e far capire come nasce il mio lavoro con tutto quello che c’è dietro a livello di pensiero e ideazione. Una

mostra privata, intima che diventa pubblica”.

Nel suo studio ha moltissimi progetti di cui alcuni sono poi eseguiti site specifi c.

“Parlo sempre di un piccolo iceberg composto di una mole im-mensa di lavoro che sviluppo con la mia testa. Certi progetti si realizzano, altri no ma una volta fi ssati sulla carta diventano parte di me”.

Nei mesi scorsi ad Agrigento ha ideato Monumenta in un contesto storico presti-gioso.

“Monumenta ad Agrigento è un’instal-lazione grande e importante, nella quale ho cercato d’innestare delle strutture contempora-nee nel contesto archeologico ricco di storia. In sintesi ricalca il mio lavoro che consiste nell’in-serire, all’interno di un contesto, elementi contemporanei in modo tale da farli convivere perfettamente con la parte storica”.

In estrema sintesi elementi quali fuoco, acqua, lava, pietra sono legati dal mondo digitale ed elettronico. Come nasce la pro-gettazione e il relativo utilizzo?

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000. Progetto e

disegno sempre ogni giorno con nuove idee. Successivamente ho un’equipe, composta d’ingegneri, tecnici del video e del suono, che cerca di tradurre tutto tecnologicamente, scientifi camente e architettonicamente. Una struttura che mette in funzione quelle che sono le mie idee, ovviamente sempre controllate, in ogni piccolo dettaglio, da me. Una sorta di bot-tega del 1400 attualizzata, che può produrre opere anche di mille, duemila metri quadrati. Tra l’altro sono un megalomane per cui vedo tutto in grande, penso in grande. Sono anche un maniaco della precisione e dell’ordine men-tale. In sintesi un lavoro di gruppo, di cui tengo le redini dei risultati. Un modo interessante di operare con un gruppo di persone, che ha un progetto specifi co.

di Alain Chivilò

Arte contemporanea A Palazzo della Ragione di Padova fi no al 24 febbraio

La fucina delle idee di Fabrizio Plessi

Fabrizio Plessi in occasione della presentazione e alcuni dei suoi progetti in esposizione

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000”

Capodanno a Rovigo

Si prospetta un grande evento per il ca-podanno 2013 di Rovigo. Una lunga maratona musicale accompagnerà la

città per tutta la notte coinvolgendo sia la piazza che la zona fi era.“Un avvenimento senza precedenti, ha esordito il sindaco Bru-no Piva, che impegna la città in una serie di iniziative sinergiche che renderanno la notte del 31 dicembre veramente indimen-ticabile”. La festa in piazza, che sarà per l’occasione animata dalla Diapason Band, troverà prosecuzione al Censer con il gruppo 7.2, realizzando così una perfetta conviven-za tra i due eventi evitando sovrapposizioni tra l’iniziativa privata e quella del Comune. Anello di congiunzione tra le due realtà sarà anche la diretta radiofonica in simultanea di Delta Radio e Stereocittà. L’assessore Matteo Zangirolami, onorato che la scelta sia ricadu-ta su Rovigo valorizzandone la sua posizione strategica ed una struttura di qualità come il Censer, assicura che“il Comune farà quanto necessario per garantire la sicurezza e gestire

il grande impatto che un evento di tale porta-ta avrà sulla città”.

Notevole il coinvolgimento delle realtà locali, alcune delle quali saranno presenti all’interno del Censer mentre altre saranno di servizio come navette, taxi ed hotel per ospitare i numerosi partecipanti provenienti da altre provincie del Veneto. Il tutto all’in-segna della prevenzione e sicurezza per un divertimento sano garantito dalla presenza di ambulanze, vigili del fuoco e polizia.

“La festa al Censer - ricorda Giuseppe Bergantin - vuole essere un momento di sano divertimento. I costi sono molti perché lo spettacolo sarà di primo livello, tuttavia ab-biamo mantenuto prezzi popolari che vanno da un minimo di 10 euro in prevendita ad un massimo di 25 euro”. Ad accompagnare la notte una ricchissima consolle con il dj Alberti-no e rinomati artisti tra cui Tommy Vee, Baby Marcelo e Oliver dal Privilege di Ibiza, oltre a Mauro Ferrucci con la coppia Keller e Thorn, storici resident del gruppo 7.2”.

Una notte con Diapason Band e gruppo 7.2

Ro.Gi.

Città come Lhasa, Shigatze, Gyantze e le sfaccettature della cultura tibetana non sono mai state così vicine a noi come

nella mostra allestita a Treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno: “Tibet. Tesori dal tetto del mondo”. Un’esposizione che punta direttamente a evidenziare la civiltà tibetana allontanandosi dalla politica e dai fatti con-temporanei. Un sapiente taglio che il curatore Adriano Màdaro è riuscito a dare a una cultura non così semplice da comprendere, rispetto a certe facili mode d’adozione della religione buddista, fatta da qualche vip in passato, spinto più dalla novità di marketing personale che da un’approfondita disamina. A livello sto-rico, come premessa, sono da considerare i rapporti con la Cina, sempre d’interscambio, a partire dal XIII secolo momento in cui Gengis Khan incluse l’altopiano nell’impero mongolo-cinese, i numerosi doni fatti dai vari Dalai Lama agli imperatori succeduti e l’inserimento della lingua tibetana, fi no al 1911, all’inter-no dei 4 linguaggi uffi ciali parlati nell’impero oltre al cinese, manciù e mongolo. Completa questa disamina la presenza di un’interesante foto storica che ritrae l’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo Tenzin Gyatso, insieme a Mao Tse-tung nel 1954 come testimonianza dei buoni rapporti iniziali esistenti successiva-mente interrotti. Dal punto di vista espositivo, il visitatore entra immediatamente in simbiosi con i luoghi originali grazie a gigantografi e dei paesaggi e degli abitanti dell’altopiano tibetano con foto scattate da Màdaro nei suoi

soggiorni, avvolgendo fi guratamente i reperti e le persone lungo tutto il percorso. Dopo la I sala intesa come porta d’accesso a questo mondo, seguono altre X inerenti alla disa-mina del “pantheon” tibetano. A differenza di come si potrebbe pensare, sono rappre-sentati a livello di culto diversi Budda. Una sorpresa, per coloro i quali non hanno avuto modo d’approfondire questa religione, è nel vedere Sakyamuni il fondatore del buddismo Siddharta, Amitabha il Budda “Incommensu-rabile” della “luce senza fi ne”, Mandkesvara il Budda felice, Akhsobhya il Budda “Immuta-bile dell’Est”, Mahakala la versione buddista di Shiva e Yamantaka con le 34 braccia che reggono oggetti sinistri. Alla statuaria si entra a toccare altri aspetti meno conosciuti come la presenza della tradizione Tantrica che ricorre, inaspettatamente per noi occidentali, all’uti-lizzo di ossa umane come nella gabula, una

coppa sacra ricavata dalla calotta di un santo monaco, in alcuni strumenti musicali usati nei rituali, fi no a un rosario con teschio ben raffi gurato. Nel percorso s’incontrano gioielli, vestiti, strumenti musicali, maschere divina-torie, i Dharma Chakra elementi d’altare e i Mandala intesi come oggetti di contemplazio-ne, ossia il “contenitore” (la) “di essenza” (Manda). Ben rappresentati sono i reliquari Gau (corpo di Budda nel reliquario) che per-mettono di professare il culto stando lontani dai templi. Indossati a tracolla cadono sul pet-to come gesto di continua preghiera. Dunque un percorso espositivo che tiene sempre vivo l’interesse di noi occidentali estranei a questa cultura. Si consiglia l’utilizzo dell’audio guida che permette una maggiore comprensione, grazie alla simpatica ma professionale spiega-zione del curatore Màdaro.

Al.Ch.

treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno

tibet cosÌ lontano, cosÌ Vicino

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16 Cultura veneta

Il Centro Studi Riviera del Brenta organiz-za, per venerdì 21 dicembre alle 20.30 in Villa dei Leoni a Mira, una serata de-

dicata ad “Antonio Gramsci a 75 anni dalla sua scomparsa” a cura di Davide Zuin, un giovane (classe 1986) dottore magistrale in Scienze politiche, che allo studio ha sem-pre affi ancato la passione per la cultura in genere e la politica.

La serata si snoda ripercorrendo quan-to scritto nel suo libro “Per una repubblica federale, la lezione di Antonio Gramsci” dedicato al noto intellettuale, politico, gior-nalista, linguista e critico letterario italiano. “Capire, interpretare ed attualizzare Anto-nio Gramsci - spiega Davide Zuin che è an-che presidente del Circolo Culturale Scorzè, associazione che opera nel territorio del mi-ranese - è stato da sempre un compito non semplice per studiosi e politici, in quanto l’opera gramsciana si distribuisce nel tempo sotto forma di scritti molto diversi tra loro, dagli articoli di giornale, alle lettere perso-nali scritte dal carcere, fi no ai quaderni del carcere. Il periodo storico in cui Gramsci vive non è certamente avaro di stimoli, anzi, ne-gli stessi anni il mondo vede un fi orire di dibattiti e di personalità che cambieranno per sempre la storia, nell’anno d’inizio del primo confl itto mondiale l’età dei maggio-ri leader mondiali è molto giovane. Nel 1914 Lenin ha 44 anni, Josif Vissarionovic Džugašvili (Stalin) 35, Roosevelt 30, Hitler

25, Adenauer 38, Chirchill 40, Gandhi 45, Mao Zedong 21, insomma si rileva una generazione di personalità ritenute tuttora le più importanti per la formazione del pen-siero moderno”.

Per approfondire l’argomento si riman-da all’appuntamento ad ingresso libero organizzato in Villa dei Leoni. Una location animata da diversi eventi culturali proposti dai giovani del Centro Studi Riviera del Brenta, che è un’associazione culturale senza scopo di lucro che opera nel territorio della Riviera del Brenta e dintorni, dall’ot-tobre 2004, anche in collaborazione con Legambiente.

Sono giovani che agiscono seguendo il motto “idee per la cultura, cultura per l’am-biente”, come i due settori in cui è impe-gnata l’associazione. Dal settembre 2010 a maggio 2012 il Centro Studi ha gestito inoltre, per conto del comune di Mira, l’Eco-museo “Le Terre del Brenta”, che a breve verrà traslocato in Villa dei Leoni a Mira.

di Vesna Maria Brocca

Una serata dedicata al libro di Davide Zuin: “Per una repubblica federale, la lezione di Antonio Gramsci”

Appuntamenti A villa dei Leoni di Mira, venerdì 21 dicembre

Quel giovane di nome Gramsci

Nella foto piccola il relatore della serata Davide Zuin

Il motto dell’associazione: “Idee per la cultura, cultura per l’ambiente”

Presso la sede di Peggy Guggen-heim a Venezia

si rende omaggio alla fi gura del pittore Giuseppe Capogrossi con una retrospettiva fi no al 10 febbraio. Roma è la città iniziale e fi nale della sua vita, nato nel 1900 e deceduto nel 1972. Dal punto di vista rappresentativo la sua fama e ce-lebrità nascono durante il passaggio nella decade tra gli anni ’40 e ’50 quando idea e inserisce nelle sue opere un segno che lo contraddistinguerà per tutta l’intera carriera: l’elemento a forma allunata o a sorta di for-chetta nell’aspetto delle sue punte. Un vero e proprio “marchio” identifi cativo in ogni parte del mondo. La retrospettiva annovera oltre 75 lavori, in collaborazione con la Fon-dazione Archivio Capogrossi, che mappano il suo percorso creativo. Dalle opere fi gura-tive degli anni ’30, dall’ambientazione me-tafi sica e mistica con I canottieri (1933), Il temporale (1933) e La piena sul Tevere (1933), all’astrazione delle fi nestre del decennio successivo, alla mostra presso la Galleria del Secolo di Roma nel 1950 che segna, con le prosecuzioni alla Galleria Il Milione di Milano e alla Galleria del Cavalli-no di Venezia, il passaggio a questa forma-segno mai vista. Si prosegue al 1951 con la fondazione del gruppo Origine, assieme a Ballocco, Burri, Colla e la partecipazione come unico italiano alla mostra di Parigi “Véhémences Confrontées”. Frequenti furono i rapporti con Michel Tapié, Jackson Pollock, Sam Francis e Georges Mathieu. Lavori quali Superfi cie 399 (1961) e Su-perfi cie 449 (1962) conducono ad altre fasi della sua carriera con i rapporti con le Biennali di Venezia e San Paolo, gli Stati Uniti d’America e il noto gallerista Leo Ca-stelli, fi no agli ultimi grandi lavori del suo ultimo decennio di vita. Documenti storici e un video arricchiscono il percorso di Capo-grossi che attraverso un tratto distintivo e originale è ricordato ancora oggi.

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Natale è una festa per tutti: per i bambini ma anche per gli adulti e gli anziani. E’ un’occasione per trascorre-re un po’ di tempo in compagnia di familiari, amici,

persone care. E se la compagnia porta gioia, questa gioia spesso si traduce in canto, una passione che coinvolge tutte le generazioni e che nella provincia di Rovigo ha dato vita e anima molte realtà corali. Ci sono cori scolastici, come il coro giovanile del Liceo “Celio” di Rovigo o il coro della Joska, legato al Liceo scientifico “Paleocapa”, a cui parteci-pano ragazzi da tutta la provincia e dai paesi limitrofi. Questi spesso sono il trampolino di lancio verso cori che sono composti da persone più grandi e che di solito specializzano il loro repertorio, dal canto popo-lare al gospel. Tra i tanti c’è il coro polifonico Città di Rovigo, il coro Monte Pasubio-Rovigo Banca, il coro Vangadizza di Bagnolo di Po, il Delta Gospel Choir. Ma la passione per il canto a volte nasce già da bambini, come testimonia il coro

Piccoli cantori di San Bortolo. Nel periodo in cui l’atmosfera del Natale si accende di una luce particolare, tra il ponte dell’Immacolata e l’Epifania, questi gruppi canori vivono un periodo molto intenso e ricco di appuntamenti: dal Delta all’Alto Polesine il calendario dei concerti è fitto. Ad aprire le danze ci hanno pensato le Strenne di Natale al Censer di Rovigo, inaugurate e chiuse da una doppia esibizione del

Delta gospel choir. Almeno tre gli appunti nel ponte dell’Immacolata: il 7 dicembre alle 21 il Monte Pasu-bio inaugura il teatro di Pontecchio, mentre l’8 dicembre i Piccoli cantori si esibiscono presso la chiesa Lusia. Lo stesso giorno a Lendinara, presso

la chiesa dei Cappuccini, alle 21 il Delta gospel choir, insieme al Piccolo coro dei Frati, anima una serata di beneficenza a favore del centro di accoglienza per bambini di Mbanza Congo in Angola. Il 14 dicembre l’auditorium del Liceo “Pa-leocapa” ospita il coro della Joska che si esibisce insieme

al coro San Sigismondo di Bologna. Nei giorni immediata-mente precedenti il Natale il Delta gospel choir ha un doppio appuntamento, il 18 dicembre alle 21.30 presso il Ridotto del Teatro sociale di Rovigo e il 20 dicembre alle 21 presso la chiesa di San Bortolo del capoluogo polesano per il terzo concerto di beneficenza “La voce dell’anima” a favore del Caritas baby hospital di Betlemme. Presso la stessa chiesa il 22 dicembre è in programma una serata animata dal coro giovanile del Liceo “Celio”, mentre il 19 dicembre alle 21 la chiesa di Villadose ospita il coro polifonico “Città di Rovigo”. Vigilia di Natale e Santo Stefano ancora in musica: il 24 dicembre con il coro Venezze consort presso la chiesa di San Domenico e con il Monte Pasubio presso l’auditorium San Rocco di Grignano, il 26 dicembre presso la chiesa di Sant’A-pollinare con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir in una serata veramente “corale”. C’è ancora tempo il pomeriggio del 6 gennaio per ascoltare il coro Vangadizza presso la chie-sa di Ca’ Emo in attesa dei Re magi.

di Mattia De Poli

Nelle prossime settimane non mancheranno gli appuntamenti con il bel canto

Musica I cori polesani impegnati in calendario che arriva al 6 gennaio

Natale, periodo di concerti

Due formazioni corali rodigine

Il 26 dicembre appuntamento con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir

Un teatro che riscopre le sue origini e le reinterpreta in modo

originale, diventando oc-casione per riflettere sulla natura umana: questo è il filo conduttore della stagione 2012-2013 del Teatro comunale di Occhio-bello, che non ha caso ha scelto la faccia di una scimmia come provocatoria immagine di manifesto. La rassegna si segnala per la ricercatezza delle proposte. Marco Sgarbi, direttore artistico del teatro, è stato protagonista dell’anteprima fuori abbonamento dal titolo “Giro solo esterni con aneddoti”, andata in scena il 26 ottobre scorso, che nel 2011 ha ricevuto il premio Tuttoteattro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”. Lo spettacolo “Sequestro all’italiana”, interpretato da Michele Sinisi e Vittorio Continelli e in calendario per il 14 dicembre, è stato invece finalista al premio Riccione per il teatro nel 2009, mentre il prossimo 25 gennaio andrà in scena “Macbeth all’improvviso”, una rappresentazione che gioca con la commedia dell’arte e l’arte dei burattini, in-terpretata da Gigio Brunello e già insignita con il premio della Critica teatrale 2002 dall’Associazione nazionale dei critici di teatro. Non mancano i nomi più popolari: da Alessandro Bergonzoni, autore e interprete lo scorso 30 novembre dello spettacolo “Urge”, a Natalino Balasso, a sua volta autore e interprete de “L’idiota di Galilea” che chiuderà la rassegna il 22 febbraio. Completano il cartel-lone “Olivetti. Camillo, alle radici di un sogno”, dedicato al fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, con Laura Curino per la regia di Gabriele Vacis (11 gennaio) e “Italianesi”, sui rapporti storici tra Italia e Albania nel Novecento, con Saverio La Ruina (8 febbraio). Dopo gli spettacoli, abbonati e spettatori possono cenare presso il ristorante “La colombara” al costo di 16 euro.

teatro di occhiobello

M.D.P.

Stagione all’insegna della ricercatezza

Non è necessario andare lontano, tra i monti del Trentino o dell’Alto Adige, della Svizzera o dell’Austria, per tro-

vare gli ormai tradizionali mercatini di Na-tale. La moda delle casette di legno è scesa fino in pianura e il Polesine non fa eccezio-ne. Così il 22 e 23 dicembre il centro storico di Badia Polesine si anima con la “Favola di Natale”, promettendo di riaccendere l’atmo-sfera della festa. Per due giorni, per inizia-tiva dell’associazione culturale “Panta rei” con la collaborazione della Pro loco di Badia Polesine e della Idc Comunicazione e con il patrocinio del Comune, le vie e le piazze della località altopolesana saranno animate dal Mercatino dell’artigianato artistico: tra gli stand e le bancarelle sarà possibile trovare idee e oggetti originali, simpatici e preziosi da regalare sotto l’albero. L’allestimento, aperto il sabato e la domenica dalle 10 alle 19, sarà affiancato da una Rassegna di prodotti tipici di stagione e di golosità legate alle celebrazioni natalizie con degustazioni. Domenica 23 la festa entrerà ulterior-mente nel vivo con l’animazione per i bambini, le esibizioni di artisti di strada e la distribuzione di cioccolata calda e di vin brulè. Non mancherà neppure l’arrivo di Babbo Natale che dalle 15.30 in piazza della Vangadizza incontrerà i più piccoli e raccoglierà le loro letterine. Per tutti, infine, l’appuntamento è presso il Teatro sociale di Badia Polesine, dove a partire dalle 18 l’Accademia della musica di Padova proporrà il grande concerto “Gospel”.

Appuntamenti

in breVe

Fresca di stampa, la nuova pla-quette di don Daniele Donegà conferma il legame tra poesia e

viaggio. Dopo le liriche scritte lo scorso anno durante il pellegrinaggio in Terra Santa, “Cime e onde di Toscana e di Liguria” raccoglie le impressioni di una vacanza condotta, come spiega l’au-tore nell’introduzione, “sulle tracce di alcuni poeti, di uno scrittore, di un musicista e di una santa”: Giovanni Pa-scoli, Giosuè Carducci, Carlo Betocchi, Camillo Sbarbaro, Francesco Biamonti, Giacomo Puccini e santa Gemma Galgano. Non un diario. Piuttosto il tac-cuino di un pittore dei sentimenti, che usa le parole al posto dei colori, la penna e la carta al posto dei pennelli e della tela. E talvolta si ha l’impres-sione che le parole non bastino: così il poeta si scopre anche fotografo, come testimoniano alcune immagini, scattate dallo stesso Donegà, inserite fra i testi con didascalie evocative. La natura è protagonista: il mare con le barche, il cielo con le nuvole, la terra con i vigneti, gli alberi, gli animali. Ma domina su tutto il mistero dell’invisibile e dell’indicibile: dal “disteso cin-guettio / di uccelli che non si vedono” alle “parole di silenzio in sazietà”. E la luce della fede si rivela come “un bacio pieno di respiro”, “un bacio forte sulla bocca […] per ricevere lo spirito buono / e trasmetterlo” in un sentimento d’amore cosmico: l’“amplesso dell’universo” in cui entrare per “sentire e godere i piaceri di tutti gli amori / e far brillare ognuno con una luce diversa / quanti sono i raggi delle stelle”.

nuovo libro di Don Donegàimpressioni di un Viaggio

La nuova stagione di prosa del Teatro comunale Ballarin di

Lendinara si preannun-cia adatto a un pubblico eterogeneo: un mix equi-librato fra tradizione e innovazione, fra serietà e irriverenza con un’apertura significativa alla musica. Distribuiti nell’ar-co dei cinque mesi, da novembre a marzo, si succederanno sei diversi spettacoli. L’apertura è stata affidata a metà novembre all’estro di Paolo Poli con “Aquiloni”, uno spettacolo liberamente ispirato all’opera di Gio-vanni Pascoli nel centenario della morte del poeta romagnolo. Il mese di dicembre riserva invece due appuntamenti all’altezza dell’esordio. Giovedì 6 il programma prevede la commedia di Neil Simon, “A piedi nudi nel parco”, mentre domenica 16 Gioele Dix dirige l’allestimento di un classico del teatro moderno, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, interpretato da sette comici di Zelig con l’accompagnamen-to musicale del duo virtuosistico composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti in un connubio di sicuro effetto. Nel 2013 la rassegna prosegue con una nuova proposta fra tradizione e innovazione, fra teatro e musica: venerdì 18 gennaio “L’avaro” di Molière viene riletto in chiave moderna da Ketti Grunchi nello spettacolo “L’avaro in blues”. La musica sale in cattedra sabato 23 febbraio con “Noche tanguera ovvero Tango, danza y musica dal vivo”, nell’interpretazione della compagnia Naturalis Labor. Il 22 marzo “Gin game” di Donald Lee Coburn chiuderà il sipario sulla quinta stagione di prosa del Ballarin.

teatro Ballarin di lendinaracalendario di prosa

M.D.P. M.D.P.M.D.P.

natale a badia polesine

Daniele Donegà

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Il continuo movimenti di Hermann Nitsch

Arte

pagg. 12-13

Parchi, borghi e vette delle Dolomiti

Vacanze

pag. 14

Ad ogni donna il suo profumo

Rubriche

pagg. 24-26

continua a pag. 16-18-19

Sì, viaggiare

Dici Pilsen e pensi alla birra. E viceversa, perchè l’intreccio che lega la bella città della Boemia centrale, nella Repubblica Ceca, e la bevanda più diffusa al mondo è indissolubile. Ed ha pure un luogo

simbolo questo legame, ovvero lo storico birrificio dove il 5 ottobre 1842 nacque la prima birra chiara, la Pilsen appunto. Fu un mastro birraio bavarese a impostare la cotta e a creare il prodotto che ha cam-biato la storia stessa della birra. Josef Groll, così si chiamava il bizzarro personaggio che aveva in tasca la “formula magica” della nuova birra...

Pilsen, la città della bionda

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Sono ancora vicini i disastri del 2010 e vien da chiedersi come mai oggi siamo ancora al punto di partenza

alle pagg. 5-6-7

Rischio alluvioni, accuse alla Regione

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RRRRRRUBRICHEUBRICHEUBRICHENEWS - SI VIAGGIARE - SALUTE E BENESSERE - TENDENZE - ESPERTI & PROFESSIONISTI - OROSCOPO E CRUCIPIAZZA www.lapiazzaweb.it

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente le

temperature ancora alte non fanno sperare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo scenario disastroso del 2010 e vien da chiedersi come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giusep-pe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordinari: ciò che accade è semplicemente frutto della cemen-tifi cazione selvaggia e mal governata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi

sta cedendo.Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo

delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chiedere interventi strutturali. Il vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano pluriennale di ope-

re per la salvaguardia idrogeologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli investimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occorre che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse eco-nomiche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richiamando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della diretti-va in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Governatore Luca Zaia – sono sempre più a rischio. Basti pen-sare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica abbiamo pronti progetti signifi cativi,

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

di Germana Urbani

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Basterebbe un solo dato per dire stop alla cemen-tifi cazione: secondo le

ultime stime di Legambiente sulla testa di ogni italiano gravano 415 metri quadri di costruzioni. Un numero esor-bitante. Il consumo del suolo sta diventando sempre più pe-sante nel bilancio economico e sociale del nostro Paese e in testa alla graduatoria delle regioni maglia nera c’è la Lom-bardia con 14% di superfi ci artifi ciali sul totale, seguita da Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio ed Emilia Romagna 9%.

Basta spostarsi in auto lungo le di-rettrici principali di queste regioni per ve-dere la desolazione prodotta: capannoni costruiti e vuoti, quartieri nuovi rimasti invenduti, il tutto frutto di una specula-zione che non ha più ragion d’essere.

Secondo studiosi e ambientalisti occorre un’inversione di tendenza radi-cale da costruirsi mettendo in pratica gli esempi virtuosi che ci vengono da altri paesi europei che hanno adottato pre-cise normative di tutela fi ssando limiti e caratteristiche della crescita urbana. Prediligendo l’edilizia pubblica indirizza-ta a chi ne ha bisogno e interventi di riqualifi cazione.

Il vero dramma del veneto e dell’I-talia sta nel fatto che amministrazioni pubbliche di ogni colore, strozzate da bilanci sempre più in rosso, cercano di

recuperare adoperando il 75% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. La legge italiana, paradossal-mente, incentiva a rilasciare permessi a edifi care anche laddove non sarebbero necessarie nuove costruzioni. Una stor-tura a cui la politica è chiamata a porre rimedio al più presto.

Secondo quanto denunciato dalle associazioni agricole, continuando con i ritmi di costruzioni visti fi no ad ora tra vent’anni toccheremo soglie pericolo-sissime: un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno. Solo negli ultimi dieci anni il settore agricolo ha dovuto rinunciare a quasi 2 milioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Continuando così si mette a rischio un patrimonio paesaggistico da 10 miliardi l’anno che signifi ca anche dirigersi velocemente verso la non au-tosuffi cienza alimentare.

CONSUMO DEL TERRITORIO: DATI DRAMMATICI

di laminazione di Trissino e Caldogno.Hanno oggi, infatti, superato il vaglio degli organi di

controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, qua-li Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i co-muni lungo l’a-

>> Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

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sta cedendo.Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo

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re per la salvaguardia idrogeologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli investimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fino a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fiumi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occorre che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse eco-nomiche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fin da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richiamando il Governo affinché sia migliorato il recepimento della diretti

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

E’ ancora allerta E’ ancora allerta meteo. A rischio meteo. A rischio l’intera regionel’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

di Germana Urbani

segue dalla pagina precedente

continua alla pag. seguente

ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realizzare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini

Sopra Luca Zaia, a fi anco

Giuseppe Romano.

Sotto a fi anco Lucio

Tiozzo

Sopra Luca Zaia, a fi anco

Giuseppe Romano.

Sotto a fi anco Lucio

Tiozzo

di laminazione di Trissino e Caldogno.

controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, qua-li Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i co-muni lungo l’a-

AttualitàAttualità66

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AttualitàAttualità 77

Dopo l’ultimo allarme esondazione Legambiente lancia un appello alla Regione Veneto e alle amministra-

zioni comunali e provinciali per stringere insieme un’alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e auto-rità di bacino, in grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Dieci le proposte di intervento priorita-rie secondo l’associazione per una concre-ta azione di mitigazione del rischio: delo-calizzare i beni esposti a frane e alluvioni, se legali, rappresenta una delle soluzioni apparentemente più diffi cili da percorrere, ma risolutive ed economicamente conve-nienti. Dopo di che occorre adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio e restituire al territorio corsi d’acqua e aree per permettere un’esondazione dif-fusa ma controllata. Controllare torrenti e fi umare e avere cura del territorio con una manutenzione ordinaria è d’importanza primaria come il lavoro per la riduzione degli incendi. In molti casi il disboscamen-to dei versanti causato dagli incendi può aggravare maggiormente il rischio di fra-

na di un versante. Urge, inoltre, applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio” con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popo-lazione. Rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contra-stare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio. Serve subito una gestione accurata e sistematica da parte del Governo nazionale per l’impiego di adeguate risorse, soprattutto economiche.

LEGAMBIENTE: SERVE UN PATTO PER IL TERRITORIO

sta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veg-giano, Ponte San Nicolò e Casalserugo. I costi di realizzazione ammontano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nan-ziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-

mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il

presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

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AttualitàAttualità88

Occorre dunque ripensare le città in modo da fa-vorire lo sviluppo del capitale umano e sociale, delle tecnologie dell’informazione, della comuni-

cazione e dei trasporti. Occorre mettere in campo smart cities, città intelligenti, dove l’intelligenza è un percor-so continuo di iniziative, di innovazioni, di capacità di muoversi in maniera sostenibile.

Per ripensare i nostri ambienti urbani occorre incen-tivare i progetti che coinvolgono le imprese, le scuole, i centri di ricerca, i consorzi, i parchi scientifi ci e tec-nologici, e promuove il coinvolgimento delle PA nella sperimentazione e nell’applicazione dei risultati. E’ necessario, insomma, cominciare a pensare a forme di organizzazione della città che tengano conto della velo-cità dell’innovazione nell’epoca moderna. La progetta-zione urbana, sanitaria, economica si deve indirizzare alla lunga durata: è la società umana che si adatta al cambiamento e si prepara alla vita nel lungo tempo, per i nostri fi gli e per i loro fi gli. La città dove viviamo deve diventare sempre di più una rete di persone connesse attraverso infrastrutture: non strade e complanari ma infrastrutture internet. Per realizzare tutto questo, però, occorre l’implementazione della banda larga, condizio-ne infrastrutturale fondamentale per poter pensare a qualsiasi progetto di smart cities.

Anche in questo momento di profondi cambiamenti la Regione Veneto, che è stata protagonista del mira-colo economico del Nord-Est, sta portando avanti un progetto di sviluppo di Smart Cities elaborato da Con-fi ndustria Servizi Innovativi Veneto, con il supporto di

Anche in Veneto città intelligenti proiettate nel futuro

Between Group Spa, e che coinvolge la Regione del Veneto e tutti i comuni interessati per arri-vare a defi nire degli obiettivi condivisi e dei modelli di sviluppo eco sostenibili ad alto contenuto tecnologico.

Oggi sono in arrivo dall’Unione Europea, attraverso il Ministero dell’istruzione, 615 milioni di euro destinati alla ricerca.

Due bandi del ministero dell’Istruzione sblocche-rebbero 415mln destinati ai distretti tecnologici e ai laboratori, e 200mln alle smart cities. Sono risorse a

disposizione e la nostra Regione si è dunque attivata perchè la gran parte di questi soldi sono destinati al Nord produttivo.

Ma Smart Cities Veneto è un progetto nato già un paio di anni fa per valorizzare il potenziale d’innovazio-ne della regione e delle sue imprese e che vuole essere una cabina di regia regionale per coordinare e stimola-re le iniziative su questi temi: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolge tutti i

settori, dalla Pubblica Amministrazione alla sanità, ai trasporti e al turismo.

“In questi anni – afferma Marino Zorzato, vice presidente della regione Veneto - abbiamo investito sulla banda larga e sono in corso interventi per circa 40 milioni di euro. Abbiamo investito sulla formazio-ne dei cittadini e sul superamento del “digital divide”, creando punti di accesso alla rete in 180 comuni veneti per arrivare a connettere il territorio. Abbiamo investito sulle infrastrutture di interoperabilità e cooperazione applicativa per favorire la condivisione e lo scambio tra operatori pubblici e privati; poi ricordo il nuovo portale “open data”, il bando sul cloud computing. Nei prossi-mi anni la Commissione Europea fi nanzierà molti bandi che avranno come obiettivo il ripensamento urbano intelligente. La Regione da oggi è pronta e ci sarà. La palla passa ora all’intero “sistema Veneto” che deve saper approfi ttare di queste opportunità”.

Ad oggi quasi tutte le città capoluogo hanno inizia-to dei percorsi per attuare la città intelligente ma gli in-terventi sono a macchia di leopardo. Il progetto, Smart Cities Veneto, nasce invece con l’intento di defi nire una road map delle iniziative che sia condivisa e razionale, ed assegna alla Regione il ruolo di coordinamento ne-

Per puntare ad una nuova economia, dinamica, veloce e in collegamento con il mondo occorre un territorio smart!

>> Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

Smart Cities Veneto è un progetto che valorizza il potenziale d’innovazione della regione

continua alla pag. seguente

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A seguito della conclusione dei seminari di alta formazione sulla strategia “Europa 2020” organizzati dai Gal del basso Veneto (Gal Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Patavino, Polesine Delta Po, Polesine Adige e Terra Berica) nei mesi di luglio e settembre 2012, prenderà avvio una fase par-ticolarmente strategica che prevede un approccio di tipo partecipativo degli attori locali. E’ prevista una consultazione, attraverso la somministrazione di un questionario, dei partenariati che compongono i Gal veneti in relazione al nuovo ruolo previsto per gli stessi nella futura programmazione Ue 2014-2020, e sulla base della strategia e del comune obiettivo di sviluppo territoriale individuato dai Gal medesimi per le rispettive aree geografiche. Sulla base delle esigenze del territorio verranno individuate le possibili priorità di investimento dei Gal veneti da presentare alla Regione del Veneto, che avrà il compito di predi-sporre i nuovi programmi 2014-2020.

Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo

Fondi Ue 2014-2020

Il turismo, una delle priorità del Gal “Antico Do-gado”, che ha destinato oltre 1 milione e 400 mila euro ad interventi e bandi che finanziano questo settore. Un settore che considera fondamentale nello sviluppo del territorio. Grazie alla Misura 313 è possibile, infatti, qualificare itinerari, rea-lizzare o adeguare piccole strutture rivolte all’ac-coglienza e all’informazione delle aree rurali, commercializzare pacchetti turistici o intrapren-dere attività informative, promozionali e pubbli-citarie. Ma entriamo nel dettaglio. Le Province di Venezia e Padova hanno attivato un progetto che vuole consolidare i percorsi e gli itinerari di slow mobility, situati nell’entroterra, al fine di intercet-tare i flussi turistici costieri legati ai centri storici (Venezia, Padova e Riviera del Brenta) e al turismo balneare (Chioggia e Sottomarina). Sono risultati strategici i fiumi Brenta e Bacchiglione, oggetto di valorizzazione anche nel progetto di cooperazione interterritoriale “Tur Rivers”. Lungo il Bacchiglio-ne, la Provincia di Padova realizzerà tre itinerari tematici dedicati ai casoni, alle bonifiche benedet-tine e alla storia e all’architettura di Candiana. La Provincia di Venezia, invece, potenzierà il percor-

so che collega il Naviglio del Brenta da Mira fino a Campagna Lupia lungo il Nuovissimo. Entrambi gli interventi contribuiranno alla valorizzazione di una zona della pianura veneta unica per la presen-za di storia, eccellenze paesaggistiche, arte, archi-tettura, tradizione e prodotti tipici. Con i Consorzi di Promozione Turistica di Padova e con Chioggia Si, il Gal si prefigge di potenziare la commercializ-zazione dei pacchetti turistici, facendo conoscere il nostro bel territorio sia attraverso la costituzione di un “Marchio d’area”, sia con la partecipazione a manifestazioni turistiche. Nei mesi di novembre e dicembre 2012 infine, avranno scadenza i bandi destinati all’accoglienza, all’informazione e all’in-tegrazione dell’offerta turistica. I bandi saranno rivolti agli enti locali territoriali, alle associazio-ni agrituristiche, alle associazioni per la gestione delle Strade del Vino e dei prodotti tipici, ai Con-sorzi di promozione turistica e ai Consorzi di as-sociazioni Pro loco. Per informazioni contattare il Gal Antico Dogado allo 041 461157, e-mail [email protected] L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle ore 12, previo appuntamento telefonico.

Il Gal punta sulle attività turistiche

Incontro sui progetti di cooperazione

Il 5 novembre scorso il Gal Antico Dogado ha presentato al “Museo delle Idrovore” di Santa Margherita di Codevigo (Pd), tre progetti di co-operazione che hanno ricevuto l’ammissibilità ai finanziamenti da parte di Avepa e della Regione del Veneto. Si tratta nel particolare del progetto Turismo rurale tra i grandi fiumi-Promozione del turismo rurale nei terri-tori di pianura attraversati dai grandi fiumi-Tur Rivers, che vede coinvolti sei Gal veneti e un Gal emiliano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 233.966 euro e si propone di “captare” e indiriz-zare il turismo “classico” attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari “interGal o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc.

C’è poi il progetto Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse-Open Market che vede coinvolti quattro Gal veneti e un Gal friulano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 200mila euro e si propone di sostenere l’offerta turistica rurale dei territo-ri partner attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali.

Infine c’è il progetto Rural Emotion-R.EM che vede coinvolti sei Gal ve-neti e un Gal finlandese. L’iniziativa transnazionale prevede un contributo pubblico di 170 mila euro e si propone di promuovere una serie di itinera-ri/mete culturali, attraverso il personaggio di un fumetto individuato con un concorso unico internazionale. All’incontro ha partecipato un pubblico attento e molto interessato alle opportunità offerte dalle diverse inizia-tive proposte.

INCONTRO INFORMATIVO SUI PROGETTI DI COOPERAZIONE DEL 05.11.2012

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AttualitàAttualità 1111

>> Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

cessario per evitare ulteriori ritardi sul per-corso della gestione intelligente delle città.

Certo uno dei primi ostacoli da superare per generare futuro è il Digital Divide, o ar-retratezza digitale, Infrastrutturale. “Porta-re la banda larga nei luoghi dove gli ope-ratori commerciali non sono incentivati ad investire è una priorità – afferma Gianluigi Cogo, responsabile della Community Network della regione Veneto - Ora si tratta di scatenare la competizione fra le Telco e gli operatori di connettività mi-nori che possono offrire a cittadini e azien-de formule contrattuali ad hoc in modo da garantire a tutti di entrare nel business digitale”.

Va poi considerato il digital divide cul-turale che in Veneto investe sia le famiglie

che le aziende. “Con un primo progetto – continua Cogo - cercheremo di aprire in ogni comune del Veneto uno o più centri di alfabetizzazione digitale. Come Regione mettiamo i fondi per l’acquisto dei beni

(computer, con-nettività, affi tto, ecc.) mentre i comuni sono liberi di scegliere gli in-segnanti più vicini al territorio e più in linea con le esigen-

ze dello stesso.Il secondo progetto ha messo a con-

corso le PMI incentivandole a migrare sul ‘cloud computing’.

Il fi nanziamento mira a persuadere le aziende ICT del territorio e a spronarle verso quei paradigmi che sono il sostegno all’eCommerce e alla globalizzazione dei mercati digitali”.

24

Occorre dunque ripensare le città in modo da fa-vorire lo sviluppo del capitale umano e sociale, delle tecnologie dell’informazione, della comuni-

cazione e dei trasporti. Occorre mettere in campo smart cities, città intelligenti, dove l’intelligenza è un percor-so continuo di iniziative, di innovazioni, di capacità di muoversi in maniera sostenibile.

Per ripensare i nostri ambienti urbani occorre incen-tivare i progetti che coinvolgono le imprese, le scuole, i centri di ricerca, i consorzi, i parchi scientifici e tec-nologici, e promuove il coinvolgimento delle PA nella sperimentazione e nell’applicazione dei risultati. E’ necessario, insomma, cominciare a pensare a forme di organizzazione della città che tengano conto della velo-cità dell’innovazione nell’epoca moderna. La progetta-zione urbana, sanitaria, economica si deve indirizzare alla lunga durata: è la società umana che si adatta al cambiamento e si prepara alla vita nel lungo tempo, per i nostri figli e per i loro figli. La città dove viviamo deve diventare sempre di più una rete di persone connesse

Anche in Veneto città intelligenti Anche in Veneto città intelligenti proiettata nel futuroproiettata nel futuroPer puntare ad una nuova economia, dinamica, veloce e in collegamento con il mondo occorre un territorio smart!

>> Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

di Germana Urbani

continua dalla pagina precedente

Tra le città capoluogo alcune non hanno atteso ad avviare processi smat. Padova ha dedicato molta attenzione ai temi della smart health e della smart mobility. Il miglioramento e il

ripensamento dell’organizzazione della rete sanitaria permette ai cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare i ticket e ritirare i referti on-line in buona parte delle Aziende Sanitarie presenti in città. In previsione c’è anche la realizzazione a breve del “Fasci-colo Sanitario Elettronico”. Per quanto riguarda l’area della smart mobility si è puntato sulla diffusione dei servizi informativi per l’u-tenza del trasporto pubblico locale e ed alla presenza di avanzati sistemi di bigliettazione elettronica.

Verona, invece, punta al miglioramento del trasporto pubblico locale: pur essendo presente un sistema di bigliettazione elettro-nica di tipo avanzato (con carta contactless) è già allo studio un sistema per la pianifi cazione on-line dei percorsi. Nell’area della smart education si evidenzia una buona diffusione di infrastrut-ture digitali a disposizione delle scuole, personal computer, colle-

gamenti wifi e lavagne interattive multimediali. Questo territorio si distingue per l’utilizzo di energie rinnovabili, con una potenza degli impianti fotovoltaici installati sugli edifi ci pubblici pari a 18,9 KW ogni 1.000 abitanti.

A Venezia è molto interessante l’implementazione dei servizi di e-government offerti dal Comune. Attraverso il sito dell’ente il cittadino ha la possibilità di consultare on line le proprie pratiche e controllarne lo stato di avanzamento, scaricare la modulistica ed effettuare il pagamento di alcuni tributi. Molto poco è stato fatto nel trevigiano e nel vicentino mentre nel bellunese si è investito in progetti eco sostenibili favorendo esperienze di produzione di energia idroelettrica grazie allo sfruttamento delle caratteristiche naturali del territorio e alla presenza di molti corsi d’acqua. Anche a Rovigo hanno sviluppato progetti legati allo sviluppo sostenibile: il risparmio energetico, la qualità dell’aria, l’adozione della raccol-ta differenziata da parte dei cittadini. Sono inoltre già attivi anche in questo Comune i servizi di smart healt.

GRANDI CITTÀ: A CHE PUNTO SIAMO?

che le aziende. “Con un primo progetto

Le iniziative investono: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale

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documenti. Ricordo che molte persone pregavano. C’erano solo due parole che pote-vano descrivere la situazione: vita o morte. Il paesaggio fuori era come un quadro simbolista: le case erano distrutte, il cielo era nero perché ogni cosa stava bruciando. Mio padre era al fronte che combatteva e non ho avuto molti contatti con lui. Quando venne a trovarmi fu una grande festa in quanto potevo dire di avere un padre. Purtroppo alla notizia della sua mor-te a mia madre crollò addosso il mondo. Mio nonno mi disse queste parole: sei un povero ragazzo, tu non hai più un padre. Tutto questo per me è molto triste e brutto. Invece nell’am-bito degli studi, il disegno fu la mia forza data una certa predisposizione. A quel tempo ebbi l’opportunità, dedicando tutto me stesso, di studiare poesia, storia e religione. Inoltre la musica assunse grande importanza per me, in quanto andavo a Vienna durante l’annuale stagione concertistica. In quest’ambito Wagner era ed è uno dei miei preferiti. Ero affascinato da come il suo teatro avesse un suo svolgersi nei festival religiosi. Partendo da qui, personal-mente volevo di più e avevo 19 anni. La mia intenzione era di creare qualcosa nell’ambito di un festival dell’esistenza, con una situazione vicina a una festa sacra insie-me alla partecipazione di una moltitudine di persone. In questo modo concepii il Sechs-Tage-Spiel che originariamente era con parole scritte. Una sorta di teatro ar-caico che univa e completava tutti gli approcci drammatici. Volevo iniziare con l’antico teatro greco, Shakespeare e Kleist. Altre infl uenze le ebbi comunque dal Simbolismo francese e dall’Espressionismo”.

La perfomance pubblica (arte, musica, politica) unisce insieme molte persone di diverse provenienze. In una società indi-vidualistica come questa può fare sentire meno sole le persone?

“Non solo nella performance ma nel teatro classico e nei musei per esempio. In generale ci sono diversi fattori che fanno unire più persone in questa società individualistica”.

Cos’è la musica per Hermann Nitsch a

livello personale? Invece cosa rappresenta-no la musica e le grida nelle sue performan-ce?

“Mi sono sempre confrontato con la mu-sica in generale dal genere classico, all’etnico, all’antico fi no al moderno. Oltre a Wagner mi piacciono i primi lavori di Richard Strauss e Skrjabin. Quest’ultimo cercò di creare una certa sorta di mistero nel teatro. Voleva che i suoi spettatori andassero verso uno stato d’estasi di salvezza. Da qui pensai: perché non creare un teatro a grandezza naturale come nei tempi del Rinascimento? Perché non creare un teatro che duri per giorni? Ad ogni modo credo di aver creato con la musica del mio teatro una forma molto personale a livello compositivo. Il rumore diventa uguale alla musica, che a sua volta è molto estrema. L’urlo invece diventa essenziale nella mia musica. Le urla di piacere e di morte sono molto importanti così come la musica dei rumori. C’è stato un lungo periodo in cui mi dispiaceva di non aver imparato la teoria della musica classica. Non ero capace di comporre in modo classico. A dire il vero mi capitava di non

averne particolarmente bisogno perché la musi-ca, che produco, era ed è tuttora amorfa tanto da non essere chiara-mente scritta nel clas-sico sistema delle note musicali. Così creai una

partitura che mi permettesse d’ideare queste composizioni tipicamente quasi amorfe”.

Il progetto iniziale del Teatro delle orge e dei misteri è pensato come un grande evento cerimoniale che condensi in se miti, modelli, rituali e simboli archetipici fonda-mento della cultura europeo-mediterranea. Nel XXI secolo, in una società diversa da allora, è ancora così?

“Una società cambia sempre e cambierà nuovamente in futuro. Per me è stato molto importante non utilizzare la lingua parlata. Il linguaggio non è abbastanza. L’importante è portare indietro memorie di sensuali percezioni. Studi dimostrano che gli uccelli, al giorno d’og-gi, cantano nelle grandi città in modo più forte che in passato. Così in Arte si deve trovare un

Hermann Nitsch ama l’Italia e non lo nasconde, perché nel nostro Paese ha trovato modo di essere apprezzato

e capito. Al castello in Austria di Prinzendorf, sua casa abituale, alterna periodi ad Asolo e a Napoli, dove ai piedi del Vesuvio il lungimiran-te Giuseppe Morra, presidente dell’omonima Fondazione, ha creato una collaborazione con il Maestro il Museo Nitsch, fornendo alla città Partenopea una porta d’accesso di primaria importanza al contemporaneo. Nato a Vienna nel 1938, Nitsch è un’artista a tutto tondo che considera l’Arte a 360 gradi. Pittore, autore di musica e di lavori teatrali ha trovato nella per-formance la sua dimensione internazionale. E’ massimo esponente dell’Azionismo Viennese, movimento che utilizza tematiche e immagini di stampo psicologico, autolesionistico e sado-masochistico con un approccio dissacrante, mai

provocatorio, nei confronti di simboli presi dal corpo, dalla sessualità e dalla religione. Da un lato discusso, dibattuto e contestato per aver proposto un’Arte in anticipo rispetto ai tempi, dall’altro compreso, amato e apprezzato da coloro che percepiscono un approccio emozio-nale totale. La sua poetica, come esplica Nitsch nell’intervista, parte dall’esperienza della realtà attraverso i sensi e l’immediatezza dove non è necessaria alcuna spiegazione, facendo si che la parola sia superfl ua. Partendo dal rispetto di tutte le forme di religione, l’artista diventa un profeta che conduce l’Arte attraverso la perce-zione. Tensione, energia e una musica di natura grafi ca, fuori dai consueti canoni compositivi, in cui la realtà è inserita all’interno di una struttura drammatica. Prima della performance di pittura 64. Malaktion al Mart di Rovereto, lo abbiamo incontrato durante una serata conviviale, dando

all’intervista un’originalità fuori dai consueti canoni formali.

La sua infanzia non è stata facile. Cosa le è rimasto maggiormente impresso e quali sono state le prime linee guida del suo pen-siero artistico?

“Il periodo era quello molto duro della II guerra mondiale. C’erano bombardamenti ogni giorno e dovevamo scappare nei rifugi sotterra-nei. Mia madre portava con sé varie cose come

>> Arte. Intervista al massimo esponente dell’Azionismo Viennese

continua alla pag. seguente

Nato a Vienna nel 1938, Nitsch è un’artista a tutto tondo: pittore, autore di musica e di lavori teatrali. Ha trovato nella performance la sua dimensione internazionale

di Alain Chivilò

Il continuo movimento percettivo di Hermann Nitsch

C’erano solo due parole che potevano descrivere la situazione: vita o morte

documenti. Ricordo che molte persone

provocatorio, nei confronti di simboli presi dal corpo, dalla sessualità e dalla religione. Da un lato discusso, dibattuto e contestato per aver proposto un’Arte in anticipo rispetto ai tempi, dall’altro compreso, amato e apprezzato da coloro che percepiscono un approccio emozio-nale totale. La sua poetica, come esplica Nitsch nell’intervista, parte dall’esperienza della realtà attraverso i sensi e l’immediatezza dove non è necessaria alcuna spiegazione, facendo si che all’intervista un’originalità fuori dai consueti

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Il continuo movimento percettivo di Hermann Nitsch

modo più forte e intenso rispetto al linguaggio che essa stessa possa mai veicolare. Ecco come giungo a questa sorta di teatro: tutto consiste nel mostrare dall’interno sensazioni molto in-tense a livello percettivo”.

Nel Teatro delle orge e dei misteri non si evidenzia la presenza, il ruolo specifi co, l’e-spressione e la tecnica di un attore principa-le ma c’è il collettivo. C’è una motivazione?

“Ho bisogno di molte persone per espri-mere ciò che voglio. Comunque gli attori nella performance sono da dividere in attivi e passivi, anche se si evidenzia un collettivo. Per esempio a Cuba inizialmente quasi tutti volevano assu-mere il ruolo attivo. Voglio che la gente senta con il mio teatro un evento reale che possa essere sperimentato con tutti i 5 sensi. Ha un odore, può essere assaggiato, può essere visto, può essere sentito e ascoltato. I sensi sono rag-giunti attraverso la consapevolezza ed è questo un antico dilemma di Platone, ossia lo spirito

deve opporsi alla carne. In verità, secondo me, è l’unità di queste due cose”.

Nell’action painting americana parla il linguaggio del corpo ma c’è distanza tra quadro e esecutore. Nel suo azionismo in-vece opera e esecutore sono un tutt’uno. Il camice bianco che usava anche Klimt è il tramite?

“Non solo il camice di Klimt che ha un ruolo comunque importante, ma si possono trovare similitudini anche nel Jugendstil e in Stefan George. Si percepiva l’artista come un sacerdote. Un concetto riscontrabile anche nei simbolisti”.

Nell’arte contemporanea la provocazio-ne è usata per creare un sentimento inte-riore non positivo al fi ne di avere maggiore evidenza e successo. Negli anni ha avuto accuse per esempio dalle religioni mono-teiste e dagli animalisti per una sua arte anch’essa provocatoria. Io credo che non lo

sia, ma pensa di aver utilizzato quest’aspet-to involontariamente?

“No, perché non ho mai voluto offende-re o discriminare le diverse religioni del nostro pianeta”.

Cos’è il castello di Prinzendorf per lei? “Il castello di Prinzendorf è il Teatro delle

Orge e dei Misteri. Attraverso i miei studi e la pittura ho compreso la bellezza di questo pa-esaggio. Ho ri-vissuto i tramonti di Van Gogh e ho provato forti esperienze mistiche in questo castello. Ho provato forti gioie lì e mi sento una parte di esso. C’è il contatto con la natura e la vita. E’ il luogo dove poter realizzare tutto questo”.

L’Italia, come luogo, fornisce delle ca-ratteristiche diverse a un’azione rispetto ad altri paesi del mondo?

“Sì, in Italia la mia Arte è compresa molto bene. Precisamente nella città di Napoli mi sen-to compreso molto di più”.

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Parchi, borghi e vette delle Dolomiti

>> Itinerario nella neve

Da Belluno a Cortina passando attraverso luoghi quasi sconosciuti ma rimasti come gioielli gelosamente custoditi da strette valli montane

Non c’è niente di più bello che infi larsi una bella tenuta da neve e incammi-narsi tra i boschi imbiancati, soprat-

tutto se il paesaggio è quello delle Dolomiti venete.

La prima tappa dell’itinerario che pro-poniamo è in uno dei salotti più belli d’Ita-lia: Piazza Duomo a Belluno, circondata dal Palazzo dei Rettori e dal Palazzo dei Giuri-sti, dalla Torre Civica e dal Duomo di San Martino. La storia narra che al tempo dei Romani nel quartiere medievale di questa città attraccavano le zattere in abete che scendevano lungo il Piave fi no a raggiunge-re il Po e dunque il mare . Visitata Belluno, inoltratevi nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e fate tappa a Mas che sorge in

una stretta valle a metà fra i Monti del Sole e il Gruppo della Schiara.

Non mancate di visitare la quattrocen-tesca Certosa di Vedana, oggi convento di clausura e di ammirare poi le oltre duecen-to ville che sorgono lungo il cammino in direzione di Pedavena e Feltre.

Vi attendono poi il misterioso Lago del Mis e i Cadini del Breton, dove si possono ammirare le formazioni rocciose chiamate “Marmitte dei Giganti”. Non lontano da queste formazioni potrete ammirare la Ca-scata della Soffi a, che appunto soffi a dalla roccia degli sbuffi di aria fredda.

Ma ora è tempo di salire in alta monta-gna dove piccoli borghi sospesi nel tempo si susseguono fi no a giungere ad Agordo con la sua bella Piazza della Libertà, ornata da antichi edifi ci come il Palazzo Crotta-De Manzoni. Qui vicino si custodisce una perla

di Germana Urbani

Dal lago di Misurina raggiungete il rifugio Auronzo: ammirate le tre cime di Lavaredo

dell’Unesco: il villaggio minerario di Valle Imperina che merita certo una visita.

Prendete poi la strada verso la Valle di San Lucano e passando per la Cascata dell’Inferno visitate a Falcade il museo-stu-dio dello scultore contemporaneo Augusto Murer.

Giunti ad Alleghe salite in cabinovia a Piani di Pezzè, poi in seggiovia raggiungete Col dei Baldi godendo del maestoso spet-tacolo offerto dai monti Civetta e Pelmo. Il consiglio è di non fermarvi ma di salire ancora. Da Malga Ciapela, infatti, con la funivia, si arriva sulla cima della Marmola-da. Il fascino del ghiacciaio vi lascerà senza fi ato ma proseguite per il Passo Falzarego dal quale si può salire con la funivia al Lagazuoi: godrete di uno splendido punto d’osservazione a 360 gradi.

Se non siete ancora sazi di meraviglie visitate la Val di Zoldo, attraversata dal tor-rente Maè, che si trova a cavallo del Civetta e del Pelmo. La storia di Longarone, il suo museo e la sua diga sono lì a raccontare tristi vicende ma anche coraggio e tenacia. Poco lontano resiste al tempo la quattro-centesca Pieve di San Floriano, che domina il piccolo Lago di Pontesei, mentre nei pres-si del Passo Cibiana, si arriva al pittoresco borgo di Fornesighe, con il suo Museo dell’Intarsio. Da qui si può salire sulla vetta del Monte Rite. Da vedere assolutamente anche il piccolo borgo di Cibiana che rac-conta la sua storia ai visitatori attraverso moltissimi murales.

A questo punto non resta altro che rag-giungere e visitare la regina delle Dolomiti: Cortina d’Ampezzo e se volte fotografare le maestose Tre cime di Lavaredo raggiun-gete Forcella Staunies. Dal passo prosegui-te verso il Lago di Misurina e raggiungete il rifugio Auronzo. Ora bevete una cioccolata calda e godetevi il panorama!

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Page 64: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

Dici Pilsen e pensi alla birra. E vicever-sa, perchè l’intreccio che lega la bella città della Boemia centrale, nella Re-

pubblica Ceca, e la bevanda più diffusa al mondo è indissolubile. Ed ha pure un luogo simbolo questo legame, ovvero lo storico birrifi cio dove il 5 ottobre 1842 nacque la prima birra chiara, la Pilsen appunto. Fu un mastro birraio bavarese a impostare la cotta e a creare il prodotto che ha cambiato la storia stessa della birra. Josef Groll, così si chiamava il bizzarro personaggio che aveva in tasca la “formula magica” della nuova birra, venne chiamato a Pilsen dalla muni-cipalità locale, incalzata da una protesta popolare. La gente di Pilsen aveva manife-stato perchè la birra che si serviva fi no ad allora in città era imbevibile.Un liquido scuro e torbido, privo di gusto. Proprio così, ci fu una sorta di “sciopero della birra”.

Lo stabilimento della birra di Pilsen,

oggi come ieri, è il vanto della città. E’ la maggiore attrazione turistica. Visitatori arri-vano da tutto il mondo per conoscere l’origi-ne della “bionda”. Il museo è stato allestito all’interno del grande opifi cio e interessa anche aree dove tuttora si svolge l’attività produttiva. Oggi il complesso è di proprie-tà della Plzensky Prazdroj, azienda ceca entrata nell’orbita della SabMiller, la multi-nazionale di origine sudafricana che in Italia detiene i marchi Peroni, Nastro Azzurro, Raffo e Wuhrer. A Pilsen viene prodotta la mitica Pilsner Urquell, che tradotto signifi ca “Pilsner dalla fonte originale”. E’ la birra più imitata al mondo ed è in effetti considerata dagli esperti una delle birre più buone al mondo. E’ una birra chiara a bassa fermen-tazione tutelata dall’Igp europea. L’unicità di Pilsner Urquell deriva innanzitutto dalla qualità superiore delle materie prime: malto chiaro derivante dal miglior orzo boemo e

coNtiNua alla pagiNa segueNte

lo storico stabiliMeNto Della pilsNer urQuell a pilseN (il portale reca la Data Di FoNDaZioNe, 1842)

e alcuNe iMMagiNi Della bella cittÀ boeMa

IL 5 OTTOBRE 1842 IL MASTRO BIRRAIO JOSEF GROLL CREÒ LA PRIMA BIRRA CHIARAA BASSA FERMENTAZIONE. LO FECESU ORDINE DEL SINDACOPER SCONGIURARE UNA RIVOLTA POPOLAREOGGI IL PRODOTTO È RICONOSCOBILEIN TUTTO IL MONDO CON IL NOME STESSODELLA CITTADINA BOEMALO STORICO STABILIMENTO È SEMPRE LO STESSOE OGNI GIORNO ACCOGLIE VISITATORIPROVENIENTI DA TUTTO IL MONDONOVE CHILOMETRI DI GALLERIE SOTTERRANEE

Pilsen, la città della Bionda

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moravo, i fi ori di luppolo Saaz che conferi-scono alla birra quel piacevole gusto amaro che bilancia la dolcezza del malto e l’acqua ancor oggi estratta dalle falde sotterranee locali. Infi ne il lievito segreto Pilsner H, l’artefi ce del sapore superiore e del corpo di Pilsner Urquell che, secondo una leggenda, fu rubato in un monastero da un monaco in fuga e venduto a Josef Groll. Altra rilevan-te caratteristica è che il sapore distintivo è corposo pur essendo la Pilsner Urquell poco alcolica, solo 4,4 gradi.

L’accesso allo storico birrifi cio avviene ancor oggi dal monumentale cancello, l’icona stessa dello stabilimento. Tanti sono gli elementi che fanno di questa fabbrica un luogo speciale, come la Torre dell’acqua, quella originale di Pilsen che dona la pu-rezza alla birra, la “casa delle botti”, dove esperti falegnami costruiscono ogni giorno le “barrels”, piccole e grandi botti, nel cui legno verrà contenuta la bionda; la casa del malto, quasi una nursery dove poter assistere alla fermentazione dell’orzo boe-

Pilsen, la città della Bionda

mo, le sale della cotta e infi ne le gallerie, estese per nove chilometri, che incantano il pubblico inebriato dal profumo della birra non fi ltrata e non pastorizzata, de degusta-re direttamente nelle grandi botti in legno. Un tempo i sotterranei servivano per lo stoccaggio del prodotto. La conservazione era ottimle grazie ad un sistema di raffred-damente naturale: una ghiacciaia alimenta-va un piccolo ruscello d’acqua gelida che scorreva lungo le galleria mentendendo la giusta temperatura per non compromettere la preziosa birra. La visita si conclude al ri-

REPUBBLICA CECASì, viaggiare

simbolo questo legame, ovvero lo birrificio dove il 5 ottobre 1842 nacque la

oggi come ieri, è il vanto della città. E’ la maggiore attrazione turistica. Visitatori arri-vano da tutto il mondo per conoscere l’origi-

è stato allestito all’interno del grande opificio e interessa anche aree dove tuttora si svolge l’attività produttiva. Oggi il complesso è di proprie

ilsendata

boema

della della della della della della BiondaBiondaBiondaBiondaBiondaBiondaBionda

segue dalla pagina precedente

Sì, viaggiareSì, viaggiare1818

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Pilsen, la città della Biondastorante interno Na Splice o al negozio di souvenir Pilsner Urquell. Merita una visita anche il centro storico di Pilsen, con la sua austera cattedrale gotica di San Bar-tolomeo e le case a graticcio di epoca me-dievale di piazza della Repubblica (Namesti Republiky) che la racchiudono. La torre è alta 103 metri. All’interno vi è la Pilsner Madonna, una delle più belle statue goti-che dell’Europa centrale. Da vedere anche la chiesa francescana e il Museo della Boe-mia occidentale.

segue Dalla pagiNa preceNDeNte

INTERNATIONAL MASTER BARTENDER

Ogni anno a Pilsen l’azienda organizza l’International Master Bartender, in cui Pilsner Urquell incorona il miglior bartender al mondo, sia per la tecnica di spillatura che per la conoscenza profonda del Brand e del prodotto. All’importante concorso partecipano bartender di tutto il mondo, che poi vengono se-lezionati nel corso di competizioni nei diversi paesi. A Pilsen arrivano i migliori di ogni paese, l’Italia vi partecipa da sei anni. Per i giovani che hanno la fortuna di arrivare alla fi nale c’è in premio un’esperienza a fi anco dei mastri birrai di Pilsen, per conoscere i loro segreti. Quest’anno l’evento è coinciso con i grandi festeggiamenti organizzati per i 170 anni di Pilsner Urquell, culminati con una mega festa di piazza e la presentazione della bottiglia, ambitissima da tutti i collezionisti. L’International Master Bartender quest’anno è stato vinto dal giovane norvegese Kim Daniel Bergesen (nella foto), seguito dal ceco Ota Haurythun e dallo statunitense Bryan Panzica. In fi nale c’era pure l’italiano Vincenzo De Sanctis, del locale Rock Island di Trevignano (Roma), con altri otto colleghi provenienti da tutto il mondo.

Sì, viaggiareSì, viaggiare 1919

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Consumando almeno cinque mele alla settimana la funzionalita’ polmonare, quindi il fl usso d’ aria che normalmen-

te si ispira ed espira, migliora nettamente. L’ indagine e’ stata condotta da un’ equipe guidata dalla dottoressa Barbara Butland della St. George’ s Hospital Medical School di Londra su un campione di 2500 indivi-dui. La notizia ha presto fatto il giro del mondo e gli studi in merito si sono moltipli-cati e interessano tutti noi visto che arriva il freddo, aumenta l’inquinamento atmosfe-rico, e a farne le spese per prime sono le vie aeree. Naso gola e polmoni hanno il compito di purifi care e scaldare l’aria che entra nel corpo ma vanno protette da virus e infi ammazioni. Le mucose che si trovano nelle vie aeree sono la zona di frontiera del nostro corpo e qui si combatte costante-mente contro i microorganismi dannosi che vogliono entrare. Perciò proprio in queste zone si sente spesso una marcata irritabilità e si moltiplicano faringiti, riniti e laringiti con relativo stato infi ammatorio dell’intera persona.

Per trovare sollievo certamente ci si può rivolgere al medi-co o al farmacista di fi -ducia ma, giocando un po’ d’anticipo, anche il vostro fruttivendolo può essere un ottimo amico della vostra salute.

Numerosi studi scientifi ci effettuati sul-le mele, infatti, hanno messo in evidenza una relazione positiva tra il consumo di mele ed il funzionamento dei polmoni. Nei consumatori di questi frutti si è constatata una più debole incidenza all’asma e una riduzione del rischio di sviluppare una ma-

lattia polmonare ostruttiva cronica.Ogni mela contiene numerosi elementi

nutritivi e un’elevata quantità di sali mine-rali, vitamine ed altre sostanze importanti. Contiene potassio, carbonato di sodio, bromo, calce, arsenico, silicio, magnesio, cloro, ossido di alluminio, ossido di ferro, inoltre contiene gli acidi: fosforico, gallo-tannico, formico e caproico.

Inoltre, in quantità relativamente modesta rispetto alla più famosa arancia, contiene anche vitamina C. E non è poco considerato che gli studi hanno dimostrato che l’attività antiossidante corrispondente a 100 grammi di mela è equivalente all’effet-to antiossidante di 1500 mg di vitamina C. Tuttavia, 100 g di mela contiene in media solo 5,7 mg di vitamina C. Evidentemente,

l’attività antiossidante della mela proviene da altri elementi, quali la quercetina, le cate-chine, la fl orizina e l’acido clorogenico.

La mela è dun-que un vero alimento “salutare” ma non bisogna dimenticare che una gran parte dei nutrimenti benefi ci di questo frutto si trova nella buccia o appena sotto di essa. È consi-gliabile, dunque, mangiarla intera. Tuttavia ricordate che, purtroppo, anche la mela è uno dei dieci frutti o verdure più inquinate a causa dei pesticidi. E’ raccomandabile,

quindi, ricadere, per quanto sia possibile, sui frutti generati da cultura biologica o lavarle molto coscienziosamente prima del consumo.

E se dovete scegliere tra bianche e rosse, la famosa mela di Biancaneve è la migliore dal punto di vista salutare.

Consumare mele, però, aiuta anche altri organi del vostro corpo, come ad esempio, l’intestino grazie a fi bre insolubili e fi bre solubili. La mela, infatti, è partico-larmente ricca in pectina, una fi bra solubile che permette di fi ssare grandi quantità di acqua. Questo aiuta, inoltre, a ridurre la stipsi. Le fi bre insolubili, invece, agiscono come veri agenti di pulizia intestinale. Que-ste due fi bre, oltretutto, agiscono insieme per eliminare dall’organismo i numerosi agenti tossici, compreso il mercurio ed il piombo e hanno un ruolo di protezione con-tro certi tumori.

Ma il frutto rosso di Biancaneve, aiuta anche il nostro cuore. La quercetina, una delle sostanze antiossidanti contenute nella mela, impedisce alle molecole di ossigeno di attaccare le cellule dell’organismo. Un ventennio di ricerche ha dimostrato che le persone che consumano più quercetina, presentano un rischio di malattie cardio-vascolari inferiore del 20% rispetto ai non consumatori. Le mele, a quanto sembra, abbassano il tasso di “cattivo” colesterolo nel sangue ed aumentano quello “buono”,

>> Rafforzare le funzioni respiratorie

Sono tantissime le proprietà delle mele ma soprattutto in questo periodo consumarne almeno due al giorno aiuta a prevenire le infezioni alle vie aeree

Una mela al giorno...

Tra le tante varietà quella di Biancaneve è la migliore per la salute

di Germana Urbani

L’insalata di mele, speck e noci può essere un ottimo contorno o, se aumentate le dosi, anche

un piatto unico per un buon pasto, magari con una fetta di pane rusti-co. Per quattro persone occorrono: 100 g di speck, 50 g di noci, 4 mele (preferibilmente varietà Granny Smith), 2 limoni, 1 cespo di lattuga, olio extravergine di oliva, sale.

La preparazione è molto sempli-ce, come tutte le insalate: lavate per bene le mele, tagliatele a tocchetti senza sbucciarle e tuffatele in acqua e limone. Pulite la lattuga, tagliatela e ponetela nell’insalatiera. Fate delle striscioline con lo speck e unitelo alla lattuga (se volete avere dello speck più croccante, passatelo in forno bello caldo per 5 minuti). Aggiungete le mele, le noci in gherigli, salate e condite con olio e succo di limone. Mescolate e portate in tavola.

Se volete potete aggiungere del parmigiano in scaglie (in questo caso, diminuite il sale) e una grattugiatina di noce moscata.

A NATALE PROVATE LE MELE NELL’INSALATA

ossia, quello che protegge le nostre arterie e i nostri vasi sanguigni dalle malattie car-diovascolari.

Addirittura, secondo il dottore Schwartzt dell’università di Yale, basterebbe annusar-ne il profumo, per abbassare pressione alta o ipertensione arteriosa.

Insomma, che dire, meglio il fruttiven-

dolo che il medico, a questo punto. E poi potete metterci fantasia. Mangiare il frutto come spezza fame a metà mattina o a metà pomeriggio, cuocerlo al forno con un po’ di zucchero sopra che diverrà caramel-lato o fare buone insalate e centrifughe da bere. Tutta salute!

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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

Thermalquelle Loipersdorf GmbH & Co KG 8282 Loipersdorf 152 Tel: +43 (0) 33 82 / 82 04 -0 • www.therme.at

Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, pro-vando i tipici rituali termali dell’epoca romana - natural-mente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amo-re!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garan-tiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applica-zione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

VIAGGIO SENSORIALE ATTRAVERSO LA REGIONEImpacco Stirasul su lettino ad acqua, seguito da massaggio classico - il rilassamento profondo che fa decelerare!Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti - Durata massaggio intero: ca. 50 Minuti Prezzo pacchetto: € 99,00Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti Durata massaggio schiena: ca. 30 Minuti. Prezzo pacchetto: € 79,00

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novità

messaggio pubbliredazionale

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GiardinaggioGiardinaggio 2323

gliore, comunque, è quello di creare attorno alla pianta un microclima adatto attornian-dola di altre piante evitando il Ficus, di cui, dicono gli esperti, non ama la compagnia! Sempre per creare un buon microclima si deve spruzzare dell’acqua intorno alla pianta e sopra le foglie due volte al giorno nelle ore meno calde ed evitando di bagnare i fi ori che potrebbero macchiarsi. Fate attenzione che la pianta non resti bagnata la notte e che l’acqua non ristagni all’ascella delle foglie perchè questo potrebbe far insorgere malattie parassitarie.

Un altro accorgimento è quello di posare il vaso che contiene l’orchidea su un sottova-so (o altro recipiente) nel quale sarà presente dell’argilla espansa o della ghiaia nel quale terrete sempre un fi lo d’acqua. In questo

Orchidee: capolavori della natura

>> D’inverno il giardino si trasferisce sulla fi nestra

La bellezza raffi nata e straordinaria di questo fi ore lo rendono un oggetto sempre più adatto per fare un regalo a chi amiamo o vogliamo ringraziare in modo speciale

Mentre il giardino riposa nel lungo son-no d’inverno i davanzali interni delle nostre case sono ancora rigogliosi

e spesso accolgono fi ori di rara bellezza. E’ il caso delle orchidee, che svettano vive ed eleganti tra gli oggetti di arredamento e di designe e in molti casi sono ricercatissime piante da collezione specie nelle varietà più rare e preziose.

Arrivano spesso anche nelle case di chi non ha il pollice verde e, pur restando regali graditi suscitano nella padrona di casa l’esi-genza di saperne di più per evitare a tanta bellezza una triste morte precoce.

Sicuramente il primo consiglio giusto riguarda il luogo dove posizionare la vostra orchidea. La luce è fondamentale per tutte le piante ma in particolare per le orchidee, infatti con scarsa illuminazione cresceranno stentatamente e non fi oriranno. Neanche la luce è eccessiva va bene, serve la giusta misura. In casa, dunque, occorre ospitarle vicino a fi nestre orientate a est o a sud-est, che consentono di avere una buona illumina-zione durante tutto il giorno. Vanno evitate le fi nestre esposte a sud e a sud-ovest, perchè troppo calde e poco luminose.

L’altro problema da porsi è quanto innaf-fi are. Anche qui dipende molto dall’ambiante in cui tenete a vostra pianta. Il consiglio mi-

Il nome orchidea fu usato per la prima volta da Teofrasto, fi losofo dell’an-tica Grecia che visse tra il VI ed il V

secolo a.C. che scrisse il primo trattato sistematico di botanica farmaceutica “De historia plantarum” dove parla di alcune piante che presentavano due tubercoli rotondeggianti alla base delle radici. Dalla somiglianza con i testicoli dell’uo-mo, Teofrasto le chiamò “Orchis” che in greco signifi ca appunto “testicoli” da cui il nome “orchidee”.

LE ORIGINI DEL NOME

di Germana Urbani

E’ del XI secolo il primo vero e proprio trattato di coltivazione delle orchidee pubblicato in Cina. I cinesi amavano

ed amano molto questo fi ore e le orchidee erano associate alle loro feste di prima-vera e venivano usate per allontanare le infl uenze maligne ed in modo particolare venivano usate contro la sterilità.

LA TRADIZIONE ORIENTALE

Nel signifi cato dei fi ori l’orchidea rappresenta la passione e la sensualità

modo le radici dell’orchidea non entreran-no in contatto con l’acqua che evaporando garantirà un ambiente umido intorno alla pianta. Gli esperti dicono poi che il segreto per una buona riuscita della coltivazione delle orchidee consiste nel fermarsi ogni giorno qualche minuto ed osservarle con attenzione. Ogni tanto poi, occorre nutrire le vostre belle preziose con del concime adatto. In natura le orchidee non hanno una grande quantità di elementi nutritivi a disposizione e sopravvivo-no con i pochi elementi che riescono a trovare nell’acqua piovana e di ciò che trovano tra le cortecce degli alberi come materiale organico in decomposizione. Naturalmente le piante di casa, specie se innaffi ate con l’acqua del sindaco, avranno bisogno di concimi adatti. Fatevi consigliare da un buon giardiniere.

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“Se possedete un naso, usatelo” – affermava Coco Chanel – ov-vero, una donna che non indossa

profumo non ha un futuro”!E sono in molti a sostenere che sce-

gliere il profumo più adatto alla propria personalità è una delle cose più importanti da fare in profumeria.

Queste magiche essenze che dicono di noi anche quel che non sappiamo, hanno un’origine antichissima, usate principal-mente ai tempi dei tempi come sostanza inebrianti atte a far avvicinare l’uomo alla divinità, ad allontanare malattie e a tener distanti gli spiriti maligni.

Oggi, invece, il profumo è uno strumen-to di bellezza, è come se indossarlo ci ren-desse unici, ci elevasse dal resto rendendoci seducenti. Spesso è talmente adatto alla nostra personalità che ci identifi ca come fosse il nostro secondo nome...quella trac-

cia che resta di noi in una stanza, su un cu-scino, anche dopo che ce ne siamo andati.

Perciò, se state pensando di regalare un profumo per Natale alla donna o all’uomo che amate dovete tener conto di tutte que-ste cose. Forse la scelta migliore è di re-galare una nuova boccetta del profumo più amato dalla persona in questione, a meno che non sia stata proprio lei a dichiarare di voler cambiare fragranza. Sì perché è così che accade. Per lunghi anni si indossa un particolare bouquet ed improvvisamente, un giorno qualsiasi, si sente che non fa più al caso nostro. Capita spesso quando si affron-tano grandi cambiamenti nella vita, dopo un dolore, dopo la nascita di un fi glio... Noi mutiamo e il nostro “stare al mondo” profu-mati cambia con noi.

Se dovete scegliere qualcosa di nuovo abbiate cura di pensare a lei profondamen-te, al suo carattere vivace o introverso,

al tono di dolcezza che esprime, alla fre-schezza del suo sorriso e al calore che sa emanare. Dipingete dentro di voi un ritratto olfattivo e cercate la giusta corrispondenza. Per sicurezza, poi, non uscite dal negozio senza assicurarvi che il vostro regalo si pos-sa cambiare! Non si sa mai.

I migliori profumieri del mondo con-sigliano di non spruzzare l’essenza ma di accarezzarla nei punti strategici. Una goc-cia sulle dita e una carezza al décolleté che per una donna è fondamentale e deve esserne consapevole. Oppure sulla nuca o sulle tempie, mai dietro l’orecchio come ci insegnavano le nostre nonne, perché se si dovesse avvicinare il nostro cavaliere non deve appoggiare la sua bocca sul profumo ma sulla pelle e sentire la nostra essenza venire da altrove.

Indossare un profumo poi, può infl uen-zare il portamento. Dicono gli esperti che

alcune donne portano il profumo in avanti e altre lo portano indietro. Secondo questa teoria chi sa indossare un profumo, chi se lo sente e vuole dire al mondo “Io esisto” pro-tende tutto il suo corpo, il seno, il bacino, in avanti, è consapevole di raccontare se

stessa, con un profumo che la rappresenta appieno. La signora che invece lo teme, che ha paura di raccontarsi, che non vuole farsi conoscere, lo porta indietro. Sarà...Buon profumo a tutte.

>> Sempre un ottimo regalo di Natale

Il consiglio: sulla nuca o sulle tempie, mai dietro l’orecchio come ci insegnavano le nonne

Ad ogni donna il suo profumo

di Germana Urbani

Consigli di bellezza Consigli di bellezza 2424

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>> Sempre un ottimo regalo di Natale

Yves Saint Laurent propone

un profumo audace e pieno di contrasti,

dedicato a una donna sicura

di sé. Una fragran-za decisa e audace che porta in cuore

l’ingrediente più femminile

e opulento: il gelsomino

Essence regala a questo natale sei

nuovissime fragranze:

fl oreale, fruttata o romantica; fresca,

sensuale o frizzante: come dice la campagna

pubblicitaria: “Scegli il tuo stato

d’animo! È a portata

di spruzzo!”

E’ dedicata a donne forti che sanno ciò che vogliono e sono disposte a ricercarlo con tutta la loro forza La vie est belle, la nuova fragranza Lancòme. La sua forza sta tutta nei suoi 63 ingredienti puri e ben 5521 versioni prima della defi nitiva

Con ogni cambio di stagione, le case di cosmesi propongono nuove fragranze, che vanno a colorare e rinnovare le vetrine di profumerie e department stores. Sono più o meno costose

a seconda del lavoro dei profumieri o della “nobiltà” acquisita nel tempo dall’essenza o dalla casa che lo fi rma. Alcuni sono davvero preziosi altri più alla portata di tasca. Tutti però sono il frutto di lunghi lavori di laboratorio, molti di sofi sticate sintesi chimiche.

Se volete un profumo naturale non sono queste le caratteristi-che che fanno per voi. Una fragranza naturale è prodotta con alcol biologico, ricavato dalla fermentazione dei cereali e gli ingredienti

principali sono gli oli essenziali. Se avete una buona manualità po-tete anche farvi il profumo a casa vostra.

Prendete uno spruzzatore e riempitelo di acqua distillata per 3/4. Versateci quindi dentro otto o dieci gocce del vostro olio es-senziale preferito (menta, timo, rosmarino, rosa, mughetto o la-vanda). Quindi chiudete il contenitore e agitate bene. Conservatelo in un posto fresco ed asciutto, e prima di adoperarlo aspettate un paio di giorni.

(La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Germana Urbani)

Chanel N.5, un classico senza tempo, l’icona di tutti i profumi che esalta la femminilità ai massimi livelli, secondo il volere di Mademoiselle fi n dal lontano 1921. Con romanticismo evoca ricordi nostalgici e sogni fi no ad arrivare a svelarne il mistero

La nuova collezione Dior, pensata dal Parfumeur Créateur, Francois Demachy ha come fi lo conduttore i fi ori. Dall’Orientale alla Colonia, dal femminile al maschile, ciascuna fragranza delle undici è composta con le materie più nobili e preziose della profumeria

L’ultima fragranza della maison italiana Acqua di Parma è Iris

Nobile Sublime, un’essenza che esprime perfezione in ogni sigla

nota e che diventa la sintesi perfetta di una femminilità aristo-

cratica e pura, decisa e delicata, naturale e ricercata insieme

Ad ogno donna il suo profumo

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Page 76: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

CrucilibroCrucilibro2828

di Germana Urbani · info: >www.neripozza.it< >www.sellerio.it< >www.mondadori.it< >www.guanda.it<

Eroe - Eroina Arthur Opp, ex insegnate Piergiorgio Pazzi, un genetista Alessandro Egitto, tenente-medico Max, un ragazzo

Mix, il gatto di MaxLa famiglia d’origine con i suoi rapporti vischiosi

Margherita Castelli, esperta di archivi Charlene Turner, ex allievaAlter Ego

MonacoLa guerra in AfghanistanMontesodi Marittimo, borgo sull’AppenninoIl piano terra della casa di ArthurLocation

Mex, un topolinoUn plotone di giovani ragazzi Gli abitanti del “paese più forte d’Europa”Kel, il fi glio di CharleneCo-Protagonisti

Max è cresciuto insieme al suo gatto Mix e se lo porta via quando va ad abitare da solo. Sta spesso

fuori e il gatto, invecchiato e quasi cieco sta da solo fi no al giorno in

cui...

I protagonisti sono destinati in uno dei più pericolosi del confl itto:

la forward operating base (fob) Ice, nel distretto del Gulistan,

“un recinto di sabbia esposto alle avversità”

Una tempesta di neve isola il paese per giorni. Piergiorgio, che alloggia

nella casa della Zerbi, trova l’energica signora morta ma non si

tratta di una attacco di cuore!

Arthur è enormemente grasso. Mangia e da 18 anni non esce più di casa. L’ unica cosa che gli sta

a cuore: il suo rapporto epistolare con una ex allieva, Charlene dalla

vita diffi cile

Intrigo

... un topolino messicano scappa dalla sua prigione di vetro e si rifugia nel loro appartamento. Gatto e topo diventano amici

dando vita a un patto di mutua assistenza

Ognuno, all’improvviso, farà i conti con ciò che ha lasciato in sospeso in Italia. Al loro ritorno, avranno sorpassato irreversibilmente la linea che separa la giovinezza

dall’età adulta

Tutti hanno un alibi, tranne lui. Per scagionarsi, l’unica via che resta è scoprire il vero assassino, tra ambizioni frustrate e fi gliolanze

incerte e mescolate

Charlene ha sempre nascosto ad Arthur di aver messo al mondo un fi glio. Quando, però glielo

confessa la vita di Arthur e del fi glio Kel comincia a cambiare

completamente

Finale

Una favola delicata, un libro per ragazzi e per adulti e, vista la

concomitanza fra l’uscita in libreria e la ricorrenza festiva, un regalo

perfetto per il Natale 2012

Un un romanzo corale, che alterna spensieratezza e dramma. Giordano delinea con precisione i contorni delle “nuove guerre”. E,

nel farlo, ci svela l’esistenza di altri confl itti:quelli familiari

Un’investigazione all’inglese basata su labili indizi messi in fi la con paziente intelligenza. Premia

l’ambientazione toscana, spaccona e popolaresca

Una storia di eroica speranza, sui legami che vanno oltre i

semplici vincoli di sangue. Uomini provenienti da famiglie devastate e donne che offrono loro il miracolo

della salvezza

Cosa dire del libro

Luis Sepúlveda Storia di un gatto e del topo

che diventò suo amicoGuanda, pp. 82

€ 10.00

Paolo RomanoIl corpo umanoMondadori, pp. 309

€ 19.00

Marco MalvaldiMilioni di Milioni

Sellerio editore, pp. 208€ 13.00

Liz MooreIl peso

Neri Pozza, pp. 351€ 12.99

Leggere…

LizMoore

Marco Marvaldi

Paolo Giordano

Luis Sepùlveda

Luoghi isolati e chiusi: sempre luoghi dell’animaGuardarsi dentro e sentire l’impulso di uscire. Da una casa, da una guerra, dalla solitudine che incombe. Incontrare un amico, sentire la vita

Finale

Leggere

Page 77: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

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Page 78: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

Concerti e non soloConcerti e non solo303018 Concerti e non solo

Al Gran Teatro Geox Sabato 8 Dicembre 2012 IL NUOVO SPETTACOLO DI GIORGIO PANARIELLO “IN MEZZ@VOI”

«Avete col-laborato con me a questo show – rac-conta Giorgio Panariello rivolgendosi ai suoi fans – dalla scelta dei manifesti fi no alle “prima-rie” per decretare quale dei miei vecchi personaggi portare in tournée. Ed ora, per essere ancora più vicini, vi aspetto sul palco insieme a me! ». Con “IN MEZZ@VOI”, l’eclettico Giorgio Panariello riporta in scena la sua fantasia dopo il grande successo del one man show di Canale 5 “Panariello Non Esiste” (che ha registrato una media di 5.000.000 spettatori). Attore ed autore, istrionico e imprevedibile, Giorgio Panariello torna a “dipingere” la realtà con personaggi vecchi e nuovi, per raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati della nostra Italia. L’attualità e la quotidianità sono ancora prota-goniste dei suoi monologhi esilaranti, ritratti brillanti del nostro tempo in cui ognuno potrà ritrovare un pò di se stesso e ridere, sorridere e rifl ettere. L’8 dicembre Panariello sarà a Padova.

A Roncade è sempre di scena la buona musica A”HAPPY BIRTHDAY NEW AGE!”

Il New Age di Roncade (Tv) è uno di quei locali veneti che stanno facendo “storia” nel panorama dei luoghi che danno maggiore visibilità a bands

emergenti. In effetti spessissimo i titolari accolgono gruppi che hanno all’attivo anche un solo lavoro discografi co ed un solo video. Negli anni scorsi sopra quel palco si sono viste ed ascoltate bands che poi sono diventate oggetti quasi di culto da parte di appassionati del mondo rock. Due esempi? Uno italiano: Afterhours (novembre 1997); uno estero: KASABIAN (20 febbraio 2010). Ma di nomi grossi se ne possono fare altri ancora. I MOGWAI sono stati lì il 20 gennaio 2004; i mitici PORCUPI-NE TREE fecero sold out il 24 novembre 2005; ed a Roncade giunse anche SKIN il 5 maggio 2006. A novembre 2012 di quest’anno, il 16, sono giunti a Roncade THE RASMUS che hanno suonato un robusto rock dalla melodia incisiva, accompagnata da cori d’effetto. Mentre sabato 17 novembre 2012: “HAPPY BIRTH-DAY NEW AGE!” per celebrare la diciassettesima stagione dello storico locale undeground New Age Club: SOVIET SOVIET preceduti dai SERPE IN SENO, un duo di Treviso. Ecco le date al New Age di dicembre 2012 e gennaio 2013: 12 Dicembre: The Vaccines; 14 Dicembre: Rio; 15 Dicembre: Vanilla Sky; 22 Dicembre: Pink Holidays; 26 Dicembre: Airways (presentazione nuovo disco); 4 Gennaio 2013: Plan de Fuga; 5 Gennaio 2013: Punkreas; 18 Gennaio 2013: Amari (presentazione nuovo disco);

TeatroI SIGUR ROS, ANNUNCIANO UN NUOVO BRANO ED UNA NUOVA STRUTTURA LIVE CHE VEDREMO A JESOLO IL 18 FEBBRAIO 2013

Buone nuove dalla band più attesa del 2013! In occasione del concerto all’Iceland Airwaves Festival del 4 novembre 2012, i Sigur Ros hanno presentato un nuovo brano live, senza dichiarare nulla di più se non il titolo: “Brennisteinn”. Qui il video dell’esibizione live: http://www.youtube.com/watch?v=IPEhKNlPLBo. La band ha inoltre

postato sul proprio account facebook alcune foto relative al nuovo palco ed alle nuove luci che verranno utilizzate nei prossimi live, tra cui anche le due attese date italiane del 2013! Noi li abbiamo amati con “Agaetis Byrjun” del 1999, e poi non ce li siamo più lasciati scappare. I Sigur Ros, islandesi, sono diventati non solo una band di culto, ma ormai hanno un successo planetario. A distanza di soli 6 mesi da Villafranca (Vr), da quel 2 settembre 2012 nel quale ottomila fans hanno goduto del loro live show con le scarpe infangate, ritornano nel Veneto lunedì 18 Febbraio 2013 a Jesolo al Pala Arrex in Piazza Brescia. Imperdibili!

IN VENETO EVENTI

laborato con me a questo show – rac-conta Giorgio

rivolgendosi

fans – dalla

decretare quale dei miei vecchi personaggi portare

parte di appassionati del mondo rock. Due esempi?

I MOGWAI sono

gennaio 2004; i mitici PORCUPI-

Buone nuove dalla band più attesa del 2013! In occasione del concerto all’Iceland Airwaves Festival del 4 novembre 2012, i Sigur Ros hanno presentato un nuovo brano live, senza dichiarare nulla di più se non il titolo: “Brennisteinn”. Qui il video dell’esibizione live: http://www.youtube.com/watch?v=IPEhKNlPLBo. La band ha inoltre

postato sul proprio

IL LIBRO

LO SPETTACOLO

Andrea Ballarini nasce a Milano il 13 agosto 1961. Dopo il liceo scientifi co si iscrive a

Giurisprudenza e giunge alle soglie della laurea in Lettere Moderne. Fa

dapprima il copywriter per una mezza dozzina di

agenzie di pubblicità internazionali e poi come freelance. Dal 2001 vive a Roma, ma continua a lavorare per la maggior

parte del tempo a Milano, contribuendo in modo signifi cativo a ri-durre il disavanzo del bilancio di Trenitalia. Nel 2003 appare per Lupetti Editori di Comunicazione di Milano il suo primo romanzo

“Giallo Viola - Casanova, il cinema e l’amore”. Nel maggio 2009 pubblica con Del Vecchio Editore di Roma il romanzo

ambientato nel mondo della commedia dell’Arte del Seicento “Il trionfo dell’asino”. Continua a scrivere un pò per sé e un pò per chi lo paga, ma principalmente naviga a vista e tiene la rubrica

del venerdi’ “Manuale di Conversazione” su Il Foglio. Il nuovo romanzo del collega Andrea Ballarini, “Il male degli

ardenti” (Del Vecchio editore), novembre 2012, è nelle librerie, ma non vuole rimanerci molto... L’opera di Ballarini è una

detective story barocca ambientata nella Venezia a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo, in cui la teatralità e l’ironia della vita e della

narrazione si incastrano in un meccanismo perfetto.

Il nuovo romanzo di Andrea Ballarini, “Il male degli ardenti” è nelle librerie

Lo spettacolo “Je suis Eleonora Abba-gnato”, previsto al Gran Teatro Geox sabato 17 novembre 2012, è stato

spostato a domenica 24 febbraio 2013 per problemi tecnici.

I biglietti già acquistati rimangono validi con le stesse modalità di

fruizione; i biglietti per la nuova data sono già in prevendita. Questo il co-municato di Andrea Benesso, uffi cio

stampa di Zed! Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell’Opéra di Parigi e stella della danza internazionale, si esibirà a Padova per la prima volta. Accompagnata sul palco da una compagnia

formata da grandi artisti provenienti dai più importanti teatri italiani e europei, sarà al Gran Teatro Geox per una straordinaria “soirée” di danza, “Je suis Eleonora Abbagnato”, il 24 febbraio

2013. Lo spettacolo, a cura di Daniele Cipriani, sarà un delicato ed emozionante omaggio alla ballerina francese Zizi Jeanmaire,

alla voce ed alla fi gura di Maria Callas ed al volto indimenticabile di Anna Magnani. Le coreografi e saranno accompagnate dai video artistici di Massimiliano Siccardi, che dialogheranno con i corpi dei ballerini. Lo spettacolo, costruito attorno al talento di Eleonora Abbagnato, sarà anche un toccante viaggio nella

sua carriera, con un protagonista nascosto: il coreografo Roland Petit, che intuì per primo il talento della ballerina italiana e la

portò con sé a Parigi. Dice Eleonora Abbagnato: “Sarà uno spettacolo molto vario, dal repertorio classico al contemporaneo.

Ad accompagnarmi molti grandi ballerini. Il mio sarà anche un omaggio a questa città dove non mi sono mai esibita” Danzano

nello spettacolo: Eleonora Abbagnato (Opéra di Parigi), Sergio Bernal (Balletto Teatro Spagnolo di Rafael Aguilar), Denis Bruno

(Balletto Teatro di Torino), Kristin Furnes (Balletto Teatro di To-rino), Giuseppe Inga (Balletto Teatro di Torino), Maria Yakoleva

(Teatro dell’Opera di Vienna), Kirill Kurlaev (Teatro dell’Opera di Vienna), Manuela Maugeri (Balletto Teatro di Torino), Herve’

Moreau (Opéra di Parigi), Vito Pansini (Balletto Teatro di Torino), Viola Scaglione (Balletto Teatro di Torino), Antonio Sisca (Ballet-

to Teatro di Torino), Video artista Massimiliano Siccardi.

Lo spettacolo di Eleonora Abbagnato spostato al 24 febbraio 2013 al Gran Teatro Geox di Padova

LIVE GREG LAKE IN TOUR IN ITALIA. DICEMBRE 2012 A VERONANato a Bournemouth il 10 dicembre 1947 (auguri Greg), dopo aver militato con gruppi dell’underground inglese come Shame, Shy Limbs e Gods, ha debuttato nel 1969 con i King Crimson di “In The court Of the Crimson King”. Sua la voce nell’indimenticabile capolavoro del progressive rock incarnando anche lo slancio melodico e la vocalità suadente. Poi con il supergruppo Emerson Lake & Palmer nel quale canta e suona basso elettrico e chitarre, diventa tra i grandi protagonisti del rock internazionale degli anni ‘70 del secolo scorso. Dopo lo scioglimento del supergruppo arriva la propria carriera solista. E’ un’avventura longe-va e di grande successo, tra collaborazioni importanti (da Bob Dylan a Ringo Starr) e reunion con Emerson e Palmer, come quella del 2010 a Londra. Greg Lake ancora oggi è attivo on stage, con tanta voglia di raccontarsi. Infatti l’11 aprile 2012 ha inaugurato da Quebec City il lungo tour chiamato “Songs Of A Lifetime: An Intimate Evening With Greg Lake”. E’ un’operazione che Greg affronta da solo, con la sua voce, le sue chitarre ed una lunga storia da raccontare

al pubblico. E’ proprio lo spirito di condivisione ad animare ogni concerto, che egli sviluppa narrando i propri trionfi , ma anche le prime esperienze e i miti di gioventù. Lo stesso Greg Lake ha dichiarato: “L’idea di una performance intima ed autobiografi ca è una gros-sa sfi da, è qualcosa di talmente stimolante che il solo pensarci mi emoziona: ho voglia di creare uno show diverso ogni notte, memorabile ed unico, inatteso e d’impatto. Un evento intimo ed imprevedibile insieme al pubblico”. E continua:”Per chi ha amato King Crimson ed Emerson Lake & Palmer si tratta di un live da non perdere!” La stampa ha accolto con grande favore lo spettacolo ed è imminente la pubblicazione dell’autobiografi a di Greg Lake, ispirata proprio da questo emozionante viaggio artistico. Il musicista inglese, voce e basso di King Crimson ed Emerson Lake & Palmer, ha raccontato, dunque, anche a Verona il 3 dicembre 2012, la propria carriera in un’avvincente spettacolo solista dal titolo “Songs of a lifetime”. Musica, gli aneddoti, domande e risposte con il pubblico e molto altro vedono Greg Lake nel

suo “Songs Of A Lifetime”, il nuovo tour solista che fi nalmente, dopo una grande attesa, è approdato nel Veneto il 3 dicembre a Verona (Teatro Camploy). Lake era assente dall’Italia dal 1997, anno dell’ulti-mo tour italiano di Emerson Lake & Palmer. Doveva venire due anni fa con Keith Emerson, a Padova, ma causa operazione alla schiena del buon Keih, quel tour europeo non si fece più. Mancava Greg Lake dal Veneto in effetti da vent’anni. Ci venne con ELP nel settembre 1992 all’Arena di Verona. Io c’ero!

Mille e ancora mille...Pagina a cura di Graziano Edi Corazza1027

GREG LAKE IN TOUR IN ITALIA. DICEMBRE 2012 A VERONA

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Condomini, la riforma è legge!L’ARCHITETTO

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Una riforma storica, attesa da 70 anni! E’ infatti dagli anni Quaranta che, a parte alcuni aggiustamenti minimi, la norma non veniva modifi cata, con il risultato di lasciare la decisione ai giudici. Le nuove regole della “riforma del condomio” interesseranno ben 30 milioni di Italiani e regoleranno le argomentazioni con il condomino rumoroso, che ospita cani e gatti o più seriamente per il riscaldamento centralizzato. Così in data 20 novembre la commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo della riforma del condominio, ed in sintesi sono stati modifi cati gli articoli dal 1117 al 1138 del Codice civile. Molte le novità introdotte, tra cui: la fi gura dell’amministratore, il decreto ingiuntivo per i condomini morosi, i quorum delle assemblee di condominio, i cambiamenti sulle parti comuni, la possibilità di “staccarsi” dal riscaldamento centralizzato, la detenzione degli animali, le sanzioni. L’amministratore resterà in carica due anni e dovrà dimostrare i propri requisiti “di formazione e onorabilità” tra cui il diploma di scuola superiore, la frequenza ad un corso di formazione iniziale ed il periodico aggiornamento e nessuna condanna per delitti contro la Pubblica Amministrazione ed il patrimonio. Al momento di accettare la nomina o il rinnovo, oltre ai suoi dati anagrafi ci e professionali, dovrà specifi care l’importo esatto del suo compenso. Diventa obbligatoria anche una targa in posizione visibile che indichi chi è l’amministratore

e se l’assemblea di condominio lo chiederà, l’amministratore dovrà stipulare una polizza assicurativa. L’ assemblea avrà potere di revocare il mandato dell’amministratore, se commette gravi irregolarità fi scali, quali non aprire e utilizzare il conto corrente condominiale obbligatorio, non presentare e conservazione un trasparente rendiconto economico della sua gestione. Più doveri, ma anche più poteri, specie in caso di condòmini “morosi”: l’amministratore potrà procedere con l’ingiunzione anche senza autorizzazione dell’assemblea e potrà comunicare i dati di chi non paga ai creditori, che agiranno direttamente sul moroso. Qualora la mora durasse più di sei mesi, l’amministratore dovrà sospendere il condomino debitore dalla fruizione dei servizi comuni. Il QUORUM delle assemblee di condominio, è abbassato alla maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentano almeno la metà dei millesimi, per decisioni come l’installazione di telecamere di sorveglianza, di impianti a energia rinnovabile su superfi ci comuni o l’istituzione di un sito internet del condominio su cui sia disponibile la documentazione della gestione. Il quorum per la validità dell’assemblea in prima convocazione sarà suffi ciente con la maggioranza dei membri (ma resta il quorum dei due terzi dei millesimi per quanto riguarda il valore rappresentato); in seconda convocazione ci vorrà un terzo dei partecipanti e un terzo del valore in millesimi non solo per

poter prendere decisioni, ma anche per potersi aprire. Si è poi introdotto il divieto di delega all’amministratore e un limite a quante persone un delegato può rappresentare : al massimo un quinto se ci sono più di venti condòmini. La possibilità di “modifi care” la destinazione d’uso delle parti comuni apre la strada ad esempio alla costruzione di box nel giardino, l’installazione di impianti di cogenerazione comuni o sembra permettere di vendere parti non più ritenute utili (con la maggioranza dei quattro quinti). E’ sancito il diritto di “distacco” dal riscaldamento centralizzato, ma solo in caso di oggettivi problemi tecnici dell’impianto comune che non siano stati risolti dal condominio nell’arco di un’intera stagione di riscaldamento. Il distacco non è comunque consentito se può causare problemi o maggiori spese agli altri condomini. Per gli animali domestici è stato stabilito che i singoli regolamenti condominiali non possano più vietare il possesso o la presenza di cani e gatti. Sanzioni più severe infi ne per la violazione del regolamento condominiale, da 0,052 euro (100 lire) a 200 euro, che in caso di recidiva possono arrivare a 800. La nuova normativa ENTRERÀ IN VIGORE FRA SEI MESI dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale, ma di certo conviene già prenderne visione ed informarsi dai Vostri amministratori, perché andrà ad infl uenzare anche argomentazioni e delibere attualmente in corso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, questo mese rispondo a un quesito che per l’intensità delle problematiche rappresentatemi mi ha particolarmente colpito, tant’è che, seppur per stralci, ho ritenuto, con l’autorizzazione esplicita di chi me l’ha inviato, di pubblicarlo. La lettrice Volo di Pegaso, lavoratrice a tempo parziale, madre di due fi gli, separata da due anni e mezzo, privata della casa coniugale pur di giungere ad una separazione consensuale alla fi ne mai raggiunta e dunque defi nita in via giudiziale con una sentenza, denuncia il fatto che il marito ritardi sistematicamente di 10-15 giorni, rispetto alla data stabilita nel provvedimento del Tribunale, l’invio dell’assegno di mantenimento e ometta il versamento del 50% delle spese straordinarie, nonché non rispetti quanto stabilito in punto diritto di visita ritenendo sul punto di non essere obbligato a farlo. Riferisce ancora la lettrice di non poter contare sull’aiuto di familiari nel periodo estivo, risultando costretta negli ultimi tre anni, pur di mantenere il proprio lavoro, a sostenere da sola i costi dei centri estivi dando fondo ai propri risparmi perché: “ ….il mio stipendio non è suffi ciente a coprire le spese del mutuo, le spese sanitarie, per le attività sportive e tutti i costi relativi all’istruzione e crescita di due fi gli. L’assegno di mantenimento è una necessità per arrivare a fi ne mese senza angoscia.”

Alla data del 27 ottobre 2012, quando mi ha scritto la mail citata, mamma Pegaso non aveva ancora ricevuto l’assegno di mantenimento del mese di ottobre precisandomi che se non fosse arrivato entro la metà di novembre si sarebbe venuta a trovare nella condizione di vivere di stenti oltre a dover chiedere una sospensione del mutuo. Prosegue ancora la lettrice dicendo: “temo anche il fatto che mio marito, essendo imprenditore, dispone di risorse economiche e conoscenze che lo tutelano in campo giuridico e sono già stata “avvisata” due anni fa dal suo avvocato, in sede privata, che non avendo la capacità economica di contrastarlo in sede legale, potrebbero fare in modo di togliermi l’affi damento dei fi gli (che ora è congiunto). Mi sento ferita nella mia dignità di donna e di madre, da un uomo che non accetta di essere stato lasciato e non si fa scrupolo di servirsi dei fi gli per ferirmi.” In punto diritto di visita mamma Pegaso dice: “Inoltre lui non ha mai voluto passere con i fi gli il periodo di vacanze stabilito in sentenza e per svariati motivi, è capitato molte volte che non li ha tenuti nei giorni in cui era suo compito o li ha riportati a me per malattia, discussioni o altro. Gli ho fatto notare che i bambini risentono del fatto che a volte lui abbia altri impegni e non possono stare con lui. La risposta è stata che, secondo la sentenza, lui ha il diritto e non l’obbligo di passare i giorni stabiliti con i

fi gli. Alle mie proposte di “recuperare” i giorni in cui è impegnato e non può tenerli con se, si giustifi ca con i bimbi sempre allo stesso modo. Dicendo che non può tenerli in altri giorni perché deve rispettare la sentenza e di dire alla mamma di far cambiare le disposizioni del giudice. “Conclude, ritenendosi una sciocca per non aver saputo tutelare responsabilmente i propri fi gli, pretendendo ciò di cui hanno diritto e giustifi cando questa sua omissione con il timore che ha per il marito che non perde occasione, nei pochi contatti che ancora ci sono per organizzare gli spostamenti dei bambini di aggredirla verbalmente anche in presenza di questi ultimi oltre che tramite sms. A fronte di quanto espostomi, pur sapendo di non poter essere esaustiva, considerato lo spazio a disposizione, non posso che ritenere potenzialmente sussistenti (risulta necessari un’analisi attenta del carteggio anche processuale) i presupposti di molteplici azioni giudiziarie nei confronti di suo marito che ha il dovere, come peraltro già indicato nelle mie due precedenti rubriche, di provvedere al mantenimento stabilito in sentenza nei termini ivi indicati unitamente al pagamento del 50% delle spese straordinarie (di solito quelle scolastiche, mediche non coperte dal servizio sanitario nazionale, sportive…..) a fronte dell’esibizione del documento attestante l’avvenuto pagamento da parte sua. Sappia,

in ogni caso, che gli importi da Lei già esborsati potranno essere recuperati nella misura del 50% complessivo, anche ora, non essendosi prescritto il relativo diritto. Per quel che attiene alla violazione del diritto di visita, ribadisco di come sussista in capo a suo marito il dovere all’adempimento dello stesso trattandosi di diritto di cui non può disporre a proprio piacimento. Per ottenere la giusta e dovuta tutela dovrà necessariamente rivolgersi ad un legale, possibilmente esperto in diritto di famiglia, che Le saprà indicare la giusta linea difensiva e le conseguenti azioni da intraprendere, accedendo, qualora ne ricorrano i presupposti, anche al patrocinio a spese dello stato. A quest’ultimo proposito potrà rivolgersi anche alla segreteria del Consiglio dell’ordine degli avvocati che saprà fornirle tutte le informazioni e moduli necessari.Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI FAMIGLIAMamma Pegaso e fi gli

Violazione del diritto di mantenimento e di visita, ecco cosa fare per ottenere la giusta tutela

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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I nostri esperti33

L’OCULISTA

Retinopatia diabeticaDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Un’indagine eseguita in Italia ha stimato in circa 2.000.000 il numero dei pazienti diabetici presenti nel nostro paese. A questa cifra deare danni gravi e irreversibili a carico dell’occhio.

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Psicologia e PoliticaDott. Lara Tasso

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: [email protected]

Nel corso delle presidenziali americane appena trascorse, abbiamo assistito al fatto che la sfi da tra i candidati non si basa soltanto sul programma elettorale, ma anche sullo stile comunicativo, sulla vita pubblica e privata dei candidati, sui modi, mezzi e tempi che scelgono per convincere l’elettorato indeciso a votare per loro.Abbiamo assistito a stole di esperti pronti ad analizzare anche i minimi movimenti del volto e del corpo degli aspiranti alla presidenza, per interpretarne i messaggi inconsapevoli, e scorgere difformità rispetto a promosse e proposte presentate davanti a folle di persone e ai media.Non a caso, molti politici si fanno guidare da esperti del settore, che li assistono nella stesura dei discorsi, nel modo di vestirsi, ti atteggiarsi, e che cercano di controllare – dove possibile – la circolazione di alcune notizie anziché altre. L’attenzione alle variabili psicologiche e comunicative nella politica si sta facendo sempre più forte con il passare degli anni, poiché si è capito che gli elettori hanno

vari modi per decidere chi votare: alcuni si informano attentamente circa i programmi dei candidati, fanno confronti, prendono informazioni da vari mezzi di comunicazione per avere una visione più obiettiva possibile della situazione. Altri votano a scatola chiusa lo schieramento al quale da sempre hanno dato la loro preferenza; altri ancora non si preoccupano di raccogliere informazioni, ma decidono sulla base di impressioni e simpatie per l’uno o l’altro candidato. Questi sono soltanto alcuni esempi, che ci fanno comprendere quanto gli aspetti legati alla comunicazione nella politica rivestano una grande importanza, e siano anche complessi da controllare. I politici sanno benissimo che molti elettori non si informano dettagliatamente sulle proposte tecniche dei candidati, per cui fanno leva sempre di più su messaggi di tipo emotivo, che raggiungono maggiormente gli elettori più “distratti”. In tal senso possiamo distinguere gli argomenti dei politici in due macrocategorie: quelli razionali e quelli emotivi. I primi sono

effi caci se chi li ascolta li considera validi e nuovi, in quanto portano a rifl ettere su temi non considerati in precedenza, e sono presi in considerazioni da persone più attente ed interessate alla questione. Gli argomenti emotivi (ex.: gli appelli alla paura), invece, fanno leva su un elettorato meno attento, e più suggestionabile.In particolare, quando siamo interessati ad un determinato argomento, scegliamo una via centrale per elaborare le informazioni, caratterizzata da un’attenzione agli elementi di contenuto di un discorso, tralasciando gli elementi di contorno. In questi casi le informazioni sono elaborate a un livello più profondo, e prestiamo più attenzione agli argomenti razionali.Quando, invece, non siamo interessati ad un discorso, perché stanchi o perché stiamo pensando ad altro, seguiamo la via periferica per elaborare le informazioni, che ci porta a ragionamenti superfi ciali, ed automatici; in questi casi prestiamo più attenzione agli argomenti emotivi.Alla luce di questo, ed in previsione di un atto

estremamente importante, quale è l’andare a votare, cerchiamo di prestare attenzione ai messaggi che ci arrivano dai candidati, consapevoli che quando siamo stanchi, distratti, o presi da mille altri impegni, siamo meno in grado di ragionare su quanto ci è proposto.

I nostri esperti33 I nostri espertiI nostri esperti 33333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333333

Sono procedure innovative in gra-do di risolvere molte problemati-che dolorose spesso invalidanti a carico della colonna vertebrale, in particolare nel distretto lom-bare.La chirurgia mini-invasiva e per-cutanea consente di trattare mol-tissime patologie della colonna vertebrale con tecniche “soft”, a bassissima invasività, spesso con tecniche percutanee, quindi senza dover incidere i tessuti, in aneste-sia locale ed una degenza di un solo giorno (one day surgery).Le patologie che possono bene-fi ciare di queste procedure sono molte. I casi più frequenti ri-guardano le discopatie degene-rative, l’ernia del disco lombare, la stenosi del canale vertebrale lombare ad uno o a più livelli, la microinstabilità, ma anche la frattura-crollo di uno o più corpi vertebrali causati da osteoporosi.L’ernia del disco si manifesta con

la lombosciatalgia, ovvero con una sintomatologia dolorosa che dalla regione lombare si irradia ad uno (talvolta entrambi) gli arti inferiori. Può accompagnar-si formicolio alla gamba/piede e diffi coltà nel fl ettere/estendere il piede interessato. Effettuata la diagnosi clinica, confermata dal-la Risonanza Magnetica Nuclea-re, si esegue l’intervento di Mi-crodiscectomia percutanea (cioè attraverso la pelle, senza taglio chirurgico) in radiofrequenza o con laser in anestesia locale . Per quanto riguarda la stenosi del canale vertebrale il sintomo principale è la “claudicatio spi-nalis”, cioè la necessità, durante il cammino, dopo pochi metri, di fermarsi per il forte aumento dei sintomi dolorosi a carico di uno o entrambi gli arti inferiori e della zona lombare. Le nuove procedu-re a nostra disposizione prevedo-no il posizionamento di uno o più

spaziatori interspinosi, che sono in grado di “allargare” il canale vertebrale con tecnica percutanea oppure in mini-open (piccola in-cisione). Ne esistono vari modelli con diverse caratteristiche. Nei casi più gravi è necessario pro-cedere con una decompressio-ne – stabilizzazione del distretto lombare interessato ad uno o più livelli. Un’altra patologia che af-fl igge un grande numero di perso-ne è l’osteoporosi, condizione che può provocare un vero e proprio “crollo vertebrale”. Si caratte-rizza per il dolore violento e per-sistente, quasi sempre lombare o dorso lombare. I crolli possono interessare uno o più corpi ver-tebrali. Questa patologia è note-volmente frequente ed invalidante soprattutto nella popolazione di sesso femminile dopo la meno-pausa. Si esegue la procedura di “cifoplastica con palloncino” op-pure “vertebroplastica”, che con-

sistono nell’iniezione percutanea all’interno del corpo vertebrale di una piccola dose di cemento biologico ottenendo una guari-gione immediata della frattura con scomparsa del dolore e ripre-sa funzionale.I vantaggi di questo tipo di inter-venti sono evidenti vista la possi-bilità di una rapidissima ripresa post-operatoria. Le operazioni si

eseguono in regime di day hospi-tal o con ricovero breve (1-2 gior-ni), spesso in anestesia locale. Le probabilità di successo sono mas-sime ed inoltre le tecniche percu-tanee permettono di evitare ferite chirurgiche. Il decorso post-ope-ratorio è praticamente indolore e la ripresa della deambulazione avviene già il giorno dopo l’inter-vento.

*DOTT. MARIO BORTOLATO. PRIMARIO ORTOPEDICO. RESPONSABILE CHIRURGIA LOMBARE MINI-INVASIVA CASA DI CURA VILLA ERBOSA BOLOGNA E CASA DI CURA S. M. MADDALENA OCCHIOBELLO (ROVIGO).

CONSULENTE POLIAMBULATORIO VESPUCCI SOTTOMARINA DI CHIOGGIA - www.mariobortolato.com

MAL DI SCHIENA – LA CHIRURGIA LOMBARE MINIINVASIVA

L’ortopedico Dott. Mario Bortolato*

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Page 82: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

I nostri espertiI nostri esperti3434

Gli occhiali sono una protesi di uso comune compo-sta da una montatura e da due lenti atte a corregge-re imperfezioni della vista dovute a vizi refrattivi o a insuffi cienze nella funzionalità oculare.IGIENE Se gli occhiali non sono puliti adeguatamente, pos-sono formarsi nel tempo depositi che sono il terreno di coltura ideale, un “collante” per lo sviluppo di co-lonie dimicrorganismi patogeni, quali funghi e batte-ri, che si moltiplicano velocemente e quindi possono provocare infezioni oculari. Esiste una fl ora batterica di funghi e batteri che normalmente vivono nell’oc-chio sano. I microrganismi patogeni, che crescono nell’occhiale o nella lente a contatto sporca, si pro-

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Cheratite e Occhiali da soleL’OTTICO

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di Valentino Micaglio

pagano per via aerea e possono giungere a con-tatto della cornea, fi no a provocare una cheratite. La cheratite è un’infi ammazione della cornea, la parte anteriore trasparente del bulbo oculare, la prima lente del percorso ottico, costantemente rico-perta dal fi lm lacrimale. I segni della cheratite sono soggettivi (epifora, fotofobia, blefarospasmo, sen-sazione di corpo estraneo, cefalea frontale, conati di vomito) e/o oggettivi (iniezione pericheratica, congiuntivite peribulbare, infi ltrati stromali, lesioni epiteliali). L’infi ammazione provoca dolore ocula-re e diminuzione dell’acuità visiva; una cheratite superfi ciale punteggiata solitamente bilaterale si sviluppa precocemente e può portare ad un dan-no epiteliale importante, con conseguenti dolore intenso ed accentuata lacrimazione. La guarigione con una completa riepitelizzazione si verifi ca di norma dopo almeno 36 ore dall’esposizione ed è raro che determini un danno permanente. Viene riportato uno studio effettuato tra il settembre 1984 ed l’agosto 2009 in alcune spedizioni alpinistiche nell’ambito della “Outdoor Leadership School”, un’associazione fondata nel 1965 che si occupa di viaggi e spedizioni in zone remote del mon-do. Nel periodo sopraindicato si sono registrati 15 casi nel corso dello studio con un’incidenza dello 0.06% su 23.257 partecipanti che si sono esposti alla neve o all’acqua, e dello 0.02% su 65141 altri individui che hanno preso parte allo studio. L’età media è stata di 23 anni, con il 40% di maschi. Tutti i casi si sono verifi cati in zone di montagna e uno solo su un fi ume, in barca. Tredici soggetti su quindici (87%) non portavano gli oc-chiali da sole. Dieci casi si sono verifi cati con sole splendente, quattro casi con cielo nuvoloso o con scarsa visibilità. I sintomi si sono presentati entro 24 ore dall’esposizione. Non sono state richieste ospedalizzazione o evacuazione. L’occhio possie-de meccanismi interni ed esterni di protezione nei confronti dei raggi UV, ma quando l’esposizione è eccessiva o i sistemi di protezione non sono ade-guati tali meccanismi non bastano a proteggerlo. Si ritiene che un’esposizione ai raggi solari rifl essi dalla neve possa essere suffi ciente a causare una cheratite. La neve e l’acqua rifl ettono oltre l’88% dei raggi UV. Sebbene lo strato di ozono sia in grado di assorbire la maggior parte delle radia-zioni dirette sulla terra, le radiazioni UV aumenta-no con l’altitudine ad una velocità pari a circa il 4% per ogni 1000 piedi di dislivello.Quando il sole è basso nel cielo seguendo l’an-damento ciclico delle stagioni o dei vari momenti della giornata, meno radiazioni raggiungono la terra e viceversa quando è alto più radiazioni sola-ri attraversano l’atmosfera. Molto utile risulta la pre-venzione utilizzando un cappello protettivo e degli idonei occhiali da sole, che trasmettano meno luce (5-10% della luce visibile). Utili possono essere le protezioni laterali da inserire sugli occhiali che im-pediscono ai raggi solari di entrare di lato.- Gli occhiali protettivi vanno acquistati presso un ottico di fi ducia.- Per essere realmente protettiva una lente solare deve essere in grado di fi ltrare i raggi UV e la luce blu.- I bambini che non tollerano gli occhiali da sole vanno protetti con cappellini muniti di visiera.

Bibliografi a. Wikipedia e Wilderness & Enviro-mental Medicine

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

E’ stato a lungo un obiettivo degli oculisti individuare delle procedure e delle tecniche chirurgiche per la correzione permanente dei difetti di vista. E da quasi cento anni si sperimentano tecniche per ridurre o eliminare la completa dipendenza dagli occhiali. La strada per arrivare a questo risultato è stata quindi lunga e costellata da successi ma anche da errori. Attualmente si è arrivati mediante la “cheratectomia” con laser ad eccimeri ad eliminare ( o per lo meno a ridurre notevolmente) la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto. Il laser ad eccimeri rappresenta il “bisturi” più preciso e delicato oggi esistente. La descrizione delle tecniche più raffi nate (PRK - LASIK), la loro esecuzione, la loro affi dabilità e il loro meccanismo d’azione non è sintetizzabile in un così breve articolo. Ritengo più opportuno dare qualche suggerimento di carattere generale. Spesso settimanali, mensili e riviste descrivono le varie tecniche in maniera esauriente dal punto di vista scientifi co, senza approfondire l’individualità del problema che varia da caso a caso. Tutto ciò ha un forte impatto comunicativo che si traduce in grandi aspettative da parte del paziente. In pratica succede che nei nostri ambulatori il paziente dica:” voglio fare il trattamento laser per togliermi gli occhiali” convinto che unica sia la procedura e unico il risultato. In realtà non sa che esiste la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo miopico semplice, l’astigmatismo ipermetropico semplice., miopico composto, ipermetropico composto e misto e che ogni difetto può essere lieve, medio, o grave, e che un occhio può essere affetto da un difetto e l’altro da una di tutte le altre combinazioni possibili. Molte volte il paziente è convinto di poter correggere il proprio difetto di vista ed inoltre di recuperare quella persa in un occhio pigro (occhio che non vede perfettamente per i motivi già da me descritti in un precedente articolo): questo non è possibile. Se il paziente con occhiali ha 5/10 di visus dopo l’intervento avrà sempre 5/10 di visus senza occhiali. Da ciò si deduce che prima cosa importante è defi nire con esattezza il difetto refrattivo perché le procedure sono diverse come diverse sono le tecniche. Ciò andrà approfondito con il proprio oculista di fi ducia. Spesso i pazienti proprio perché disinformati su questo si affi dano al “passaparola” a riprova del vuoto informativo come sopra detto. In pratica il miope lieve di due diottrie, che ha recuperato benissimo la sua vista, convince l’astigmatico ipermetrope di quattro diottrie della bontà e del recupero del trattamento scoprendo poi che le cose non stanno proprio così. Il paziente non deve rapportarsi all’esperienza di un altro paziente perché ogni difetto ha la sua correzione e la stessa persona può avere due correzioni diverse. Oltre a questo va detto che ci sono sul mercato

Correzione laser difettti visiviL’OCULISTA

varie aziende che producono laser ad eccimeri e che sono tutte valide, ma che presentano differenze comprensibili solo ad esperti. Semplifi cando è un po’ quello che succede per le auto; ce ne sono di diverse case produttrici, tutte buone, ma con caratteristiche diverse. Una volta selezionato il paziente i risultati sono comunque sicuri, precisi e stabili nel tempo. L’articolo è sicuramente incompleto sotto molti punti di vista, ma mi ripropongo di ritornare sull’argomento trattando punti specifi ci in base anche ai vostri suggerimenti.

Page 83: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

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Festeggia il NataleFesteggia il NataleFesteggia il NataleIDEE REGALO – CESTE NATALIZIE – PRODOTTI ENOGASTRONOMICI

SCUOLA DELLÕ INFANZIA E PRIMARIA PARITARIA

Ò ANTONIO GALVANÓ Via Mazzini 41, 35029 PONTELONGO (PD)

e-mail: [email protected] tel/fax:049.9775039 cell.3298964972

L Õ Ist ituto Ò Antonio Galvan Ó nasce i l 26 d icembre 1920

Il suo carisma si fonda sull’attenzione

alla persona,

all’infanzia,

al contesto sociale,

alle nuove esigenze formative,

e si concretizza in una proposta didattica che mira

alla crescita integrale di ogni bambino.

LÕ Istituto Ò Antonio GalvanÓ nasce nel 1920 con lÕ apertura della scuola

dellÕ Infanzia, come risposta concreta alla sensibilitˆ morale e religiosa

dei cittadini di Pontelongo, che desiderano per i propri figli un ambiente

educativo sereno e in grado di dar loro una formazione, non solo umana

e intellettuale, ma anche cristiana.

La scuola Primaria, invece, viene aperta in un secondo tempo, 1941-

1942, quale esigenza di continuitˆ educativa.

Negli ultimi anni, precisamente il 6 ottobre 2008, • nata anche la

Sezione Primavera dedicata alla primissima infanzia, con lo scopo di

fornire un servizio attento alle esigenze delle famiglie, ma soprattutto

alle necessitˆ educative dei bambini dai 24 ai 36 mesi di vita.

LE NOSTRE ATTIVITË : Scuola dellÕ Infanzia:

Il servizio • rivolto a bambini dai 2 (Sezione

Primavera) ai 5 anni e prevede un percorso didattico e

ludico in un ambiente di vita accogliente e motivante

per favorire le relazioni e gli apprendimenti in funzione

della maturazione dellÕ identitˆ , della conquista

dellÕ autonomia e nello sviluppo delle competenze

secondo le Indicazioni Ministeriali.

Scuola Primaria:

Oltre alla normale proposta curricolare, offre i seguenti servizi:

• NOVITAÕ : COMPITI A SCUOLA I compiti per Ò casaÓ o post-scuola, vengono svolti al pomeriggio in classe con lÕ insegnante.

• Insegnamento Lingua Inglese certificato da un

ente accreditato (Trinity College)

• Insegnamento Lingua Spagnolo

• Acquisizione di uno strumento musicale (chitarra)

• Laboratori di lettura, scrittura e canto

• Progetto Ò Pi• sport a scuolaÓ

• Progetto Ò Scacco mattoÓ

(insegnamento disciplina degli scacchi)

• Progetto di plesso Ò Alla ricerca dei valoriÓ • Gita di fine anno con le famiglie

ORARIO DI APERTURA:

Scuola dellÕ Infanzia: dal luned“ al venerd“ con orario 8.30 Ð 16.00

Scuola Primaria: dal luned“ al venerd“ con orario 8.00 -16.00

LÕ istituto offre servizio pre e post-scolastico dalle ore 7.30 alle 18.00 Servizio mensa erogato dallÕ adiacente Casa di Riposo.

Per ulteriori informazioni o visite alla scuola la Segreteria • aperta dal luned“ al venerd“ dalle ore 8.30 alle 12.30.

Page 84: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

Giochi e tantodivertimento:li trovate su Simply... Puzzle!Tutti i mesi in edicola!

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Chiave (8) - Il nome..................................

................................................................

Gli Animali• Due serpenti mamma e figlio parlano tra di loro. Figlio: “Mam-ma, mamma, ma è vero che noi siamo velenosi?” Mamma: “Si fi-gliolo, perché?” Figlio: “Mamma, mamma, mi sono appena movsi-cato la lingua.”• Perché il bue sbatte la testa contro il muro? Per farsi la bua.• Come si chiama il cane di Dra-cula? Canino.• Qual è il ballo preferito delle scimmie? L’orango-tango.• Cos’hanno in comune la pulce e la gallina? Entrambe fanno i pulcini.• Un ragno affamato, disteso sulla sua ragnatela, vede passare una mosca molto succulenta e al-lora le dice: “Oh cara mosca, vieni qui che ti insegno a tessere.” E la mosca astuta risponde: “Mi spia-ce ma preferisco filare!”• Alcune formiche stanno giocan-do a calcio sul fondo di un bic-chiere. Una di esse le incita: “For-za! Se vinciamo, l’anno prossimo giochiamo in coppa!”• Un giorno due amici visitano Parigi e si rendono conto che le scarpe di coccodrillo sono diven-tate la moda del momento. Allo-ra uno dice all’altro: “E se ci met-tiamo in società ed apriamo un negozio di scarpe di coccodrillo in Italia? Potremmo diventare ric-chi.” E l’atro risponde: “Ma non abbiamo coccodrilli.” “Non ti pre-occupare! Andiamo in Africa e ne

catturiamo qualcuno.” I due ami-ci, senza perdere tempo, partono per l’Africa. Arrivano davanti ad un fiume e vedono un enorme coccodrillo. Gli vanno dietro e dopo più di un’ora di lotta rie-scono a catturarlo. Dopo aver-lo osservato bene, uno dei due amici dice: “Abbiamo fatto tutto questo per niente.” E l’altro: “Per-ché?” “ Perché non ha le scarpe!”• Un cowboy, dopo essere sce-so da cavallo entra nel saloon e ordina un whisky. Mentre sta be-vendo sente fuori un cloppete, cloppete. “Accidenti, ho lasciato il cavallo acceso.”• Perché gli elefanti nella foresta si muovono tutti in gruppo ben serrato? Perché è quello in mezzo che ha la radio. E perché anche i rinoceronti si muovono tutti in gruppo ben serrato? Per far cre-dere agli elefanti che anche loro hanno la radio.• Il tacchino al gallo: “Come fai a cantare tutte le mattine alle cin-que precise?” E il gallo: “Beh, ci ho provato una volta a ritardare di qualche minuto e per poco non finivo in pentola!”• Un giorno una gallina ed un maiale si trovarono a passeggiare insieme. Videro un grande mani-festo con scritto: “Dobbiamo sfa-mare il mondo!” E la gallina dis-se: “E’ giusto! Gli daremo uova e prosciutto!”• Sai perché le trote hanno le spi-ne? Perché nel fiume c’è la cor-rente.

1) Central Park;2) Ponte di Brooklyn;

3) Statua della Libertà;

4) Times Square.Soluzioni:

AFRICA - AMORE - BRAD PITTCYBORG - FIGLI - GLOBEGOLDE - GUILD - LARA CROFTLONDRA - ONU - OSCARSCREEN - TATUAGGI - VITA

Un giretto per New-York

Aforismi sull’amore• C’è una sola cosa peggiore di un matrimonio senza amore: uno in cui c’è amore, ma da una parte sola.• Siamo angeli con un’ala sola. Solo restando abbracciati pos-siamo volare.

ARCHERIN (tiro con l’arco)BASEBALL (baseball)

BASKETBALL (basket)CRICKET (criket)DANCE (danza)FISHING (pesca)

FOOTBALL (football)HANDBALL (pallamano)

POLO (polo)SAILING (vela)

SKATING (pattinaggio)SKIING (scii)

SOCCER (calcio)SQUASH (squash)

TENNIS (tennis)

The Sports (gli sport) Impariamo l’inglese

CHIAVE (7) - Uno sport.................................................................................................

PuzzleSimply...

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - AN - AU - OD - PD - PO’UD - VE - ADE - LEA - LOR- MAOSII - STA - FAST - IDIO - JEEPPOST - RUTA - TANA - CORVE FREUD - LIEVE - MODEL - ARPESEIODATO - VALTER - VIAVAI CADDERO - DESERTO - IPERBOREO

1 2

3 4

Sapete riconoscerequesti posti?

1) .........................................................

...............................................................

2) .........................................................

...............................................................

3) .........................................................

...............................................................

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Page 85: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

VINO

IL CREMANT

ARRIVA IL NATALE. IO ADORO QUESTO PERIODO DELL’ANNO, TUTTE LE CITTÀ BRILLANO DI UNA LUCE DIVERSA E LA GENTE SORRIDE UN PO’ DI PIÙ. QUESTO NATALE PERÒ AVRÀ UN SAPORE TOTALMENTE DIVERSO PER COLPA DI QUESTA CRISI PESANTE CHE CI ATTANAGLIA TUTTI, CHI PIÙ E CHI MENO.

QUINDI PER QUESTO NATALE VI PROPONGO UN BRINDISI CON UN VINO POCO COSTOSO, MA DI UNA BONTÀ SENZA EGUALI. VI PARLO DEL CREMANT, VINO SPUMANTE PRODOTTO UN PO’ IN TUTTA LA FRANCIA, MA CHE NON SI PUÒ CHIAMARE CHAMPAGNE PERCHÉ NON VIENE PRODOTTO NELLA OMONIMA REGIONE. IL METODO DI PRODUZIONE È IL MEDESIMO DELLO CHAMPA-GNE, SOLAMENTE CHE LA PRESSIONE ATMOSFERICA CONTENUTA NELLE BOTTIGLIE È INFERIORE A QUELLA DELLO CHAMPAGNE. E’ MOLTO SIMILE AD UN NOSTRO SATEN. NATURALMENTE I VINI DI PARTENZA NON SONO GLI STESSI DELLO CHAMPAGNE, PERCHÉ LE DIVERSE ZONE DI PRODUZIONE HANNO DIVERSE COLTURE.IN FRANCIA I MIGLIORI CREMANT SONO QUELLI ALSAZIANI, OTTENUTI DA PINOT BIANCO; ED I CREMANT DE BOURGOGNE, OTTENUTI DA CHARDONNAY E PINOT NERO. LA PRODUZIONE COMUNQUE COINVOLGE TUTTE LE ZONE VINICOLE D’ OLTRALPE. IO MI AUGURO CHE ALMENO UN PO’ TUTTI AVREMO LA POS-SIBILITÀ DI FESTEGGIARE QUESTO NATALE CON ALMENO UN PO’ DI SERENITÀ, ANCHE PERCHÉ UNA VOLTA UN SAGGIO MI DISSE: IL NATALE È LA FESTA DEI BAMBINI, MA ANCHE DEI GRANDI CHE PER UN GIORNO RITORNANO AD ESSERE BAMBINI.BUON NATALE E BUON BRINDISI A TUTTI.

DenisMeneghini

[email protected]

CUCINA

UN ALBERO DI NATALE TUTTO MEDITERRANEO

INGREDIENTI:100g FariNa 045g FariNa MaNitoba

215g poMoDoriNi pacHiNo

origaNo

1 cuccH.No Miele

1 cuccH strutto

7g lieVito secco

sale

PROCEDIMENTOtagliare i poMoDoriNi e Farli appassire Nel ForNo a MicrooNDe, seNZa

aggiuNgere coNDiMeNti.setacciare le FariNe coN il lieVito, uNire i poMoDoriNi, il Miele e lo

strutto aMMorbiDito.iNsaporire coN origaNo e sale, QuiNDi aMalgaMare beNe.Versare il coMposto Nello staMpo aD albero e lasciare lieVitare per circa 2ore iN uN luogo uMiDo.cuocere iN ForNo a 180° coN FuNZioNe VeNtilata per circa 35 MiNuti.serVire DecoraNDo alla base coN oliVe VerDi.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B

A tavolaA tavola 3737

Page 86: La Piazza del Piovese - nov2012 n145

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO uN’arietta

FriZZaNte Di coNQuista reNDerÀ ciVettuoli e ricHies-

iN societÀ. DeDicateVi a uNa seleZioNe accurata · SALUTE ForMa iN Netta ripresa, gli iMpegNi Vi pe-saNo MeNo, siete piÙ toNici e resis-teNti. successi iN ogNi geNere Di spot

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

l’aMore Folle Vi traVolge, coN tutto

il corollario Di roMaNticisMo strappalacriMe e Di passioNi iMpos-sibili · SALUTE per lieVi Malesseri, l’eVeNtuale ricorso alle cure ter-Mali (o all’aliMeNtaZioNe Macrobi-otica) sarÀ eFFicacissiMo

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO Vi atteNDoNo iNcoNtri DaVVero iNter-essaNti, Magari Nel bel

MeZZo Di uN VerNissage o Di uNa ceNa culturale · SALUTE la ForMa MeNtale e Quella Musco-lare saraNNo perFette e l’iNFlusso Dei piaNeti Vi reNDerÀ iMbattibili aN-cHe Negli sport

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO DesiD-

erosi Di NoVitÀ: cHi coppia Da luNgo teMpo potrÀ

coNceDersi uN Viaggio o NuoVe espe-rieNZe · SALUTE le ForZe Vi sosteN-goNo Ma NoN esagerate coN le ore piccole e le MiNi porZioNi a taVola. Dieta sÌ Ma eVitate la FaMe

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Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. Quando la romantica valle delle Alpi viene ricoperta dal manto nevoso, Kranjska Gora si trasforma in una fiaba invernale dedicata a tutti gli appassionati dello sport e a chi, anche d'inverno, ama godersi la natura.

Sapete già dove passerete le feste natalizie e la notte più lunga dell'anno?

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Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione sono presentate qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest´ anno anche di notte), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata, giro con slitta trainata da renne per i bambini.

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