La Piazza del Piovese - 2012ott n131

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Grazie allo sblocco, un milione di euro per la Saccisica Patto di stabilità pag. 10 Correzzola e Pontelongo non volevano Rovigo Riordino Province pag. 20 60 anni dopo le figlie nel campo di prigionia del padre Codevigo pag. 26 pagg. 4-8 Imu, il conguaglio tra ritocchi delle aliquote e proteste Il sindaco di Legnaro appende la fascia al chiodo, tutti concordano: troppi tagli e sacrifici per i Comuni “D a oggi in poi rifiuterò ogni mia partecipazione ad iniziative istituzionali di qualsiasi gene- re, limitandomi alla più stretta e ordinaria amministrazione e non escludo di valutare l’ipotesi di rassegnare il mio mandato come segnale di estrema contrarietà al perdurare di una situazione divenuta ormai insosteni- bile. Non per me, ma per i miei cittadini”. Questo lo sfogo amaro del sindaco Iva- no Oregio Catelan a margine della nuova manovra di aggiustamento dei conti del Comune: per colmare l’ulteriore taglio ai trasferimenti statali (381 mila euro quelli previsti per quest’anno rispetto ai 650 mila preventivati ad aprile, per un totale di 269 mila euro in meno) e consentire all’ammi- nistrazione di rispettare il patto di stabilità, l’esecutivo è dovuto ricorrere all’aumento dell’Imu. L’aliquota sulla seconda casa sale così da 0,76% a 0,9% e dovrebbe assicu- rare una maggiore entrata di 470 mila euro. Invariata quella sulla prima casa allo 0,4%. Tagli importanti “in corso d’opera” che hanno spinto il sindaco ad appendere simbolicamente la fascia tricolore al chiodo. “In questi ultimi anni l’istituzione Co- mune è stata progressivamente svuotata di ogni sua funzione – ha spiegato il primo cittadino – di fatto l’ente municipale si è ormai ridotto a gestire l’ordinaria ammini- strazione: paga gli stipendi ai dipendenti, le forniture dei servizi, il rimborso dei mutui accesi negli anni precedenti per le poche opere pubbliche che ancora si sono potute realizzare”. EDITORIALE Nuovo Veneto firmato Monti di Nicola Stievano P oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci- ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con- citati, giorni che hanno preceduto il decre- to sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za- nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten- do in subbuglio decine di sindaci e costrin- gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio I n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. Non toccate l’Imu *Segretario CGIA di Mestre di Giuseppe Bortolussi* Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 131 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Piovese E.ON “SALVI” GLI SPORTELLI DI VIGOROVEA E LEGNARO L’asilo nido sbarca sul web con un servizio innovativo per le famiglie. Si chiama “ENido” il nuovo software in uso da questa’anno al nido comunale “ Le coccole” di via Fermi. Grazie a questa particolare piattaforma informatica i genitori possono quotidianamente accedere da qualsiasi postazione internet. pag. 17 I GENITORI ENTRANO IN ASILO DALLA... RETE La società E.On energia ha rinunciato al piano di razionalizzazione che avrebbe por- tato alla chiusura dei due sportelli informativi di Vigorovea e Legnaro. L’accordo segna un punto a favore per i sindaci del comprensorio che nelle scorse settimane si sono mobilitati a difesa dei due presidi temporanei. pag. 22 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 PIOVE DI SACCO e limitrofi 049 9705597 PIOVE DI SACCO Affiliato: PI.CO. s.a.s. P.tta Japelli, 1 - Tel. 049 9705597 - 049 9705601 www.grimaldifranchising.it [email protected] PIOVE DI SACCO limitrofe al centro storico, nuove soluzioni abitative con logge e terrazzi, commerciali la piano terra e direzionali fronte strada, realizzate con i più recenti sistemi di costruzione, coniugati in un ottimo rapporto qualità/ prezzo. Classe A-B. Info in agenzia. Rif. 111292 CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it

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La Piazza del Piovese - 2012ott n131

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Grazie allo sblocco, un milione di euro per la Saccisica

Patto di stabilità

pag. 10

Correzzola e Pontelongo non volevano Rovigo

Riordino Province

pag. 20

60 anni dopo le figlie nel campo di prigionia del padre

Codevigo

pag. 26

pagg. 4-8

Imu, il conguaglio tra ritocchi delle aliquote e protesteIl sindaco di Legnaro appende la fascia al chiodo, tutti concordano: troppi tagli e sacrifici per i Comuni

“Da oggi in poi rifiuterò ogni mia partecipazione ad iniziative istituzionali di qualsiasi gene-

re, limitandomi alla più stretta e ordinaria amministrazione e non escludo di valutare l’ipotesi di rassegnare il mio mandato come segnale di estrema contrarietà al perdurare di una situazione divenuta ormai insosteni-bile. Non per me, ma per i miei cittadini”.

Questo lo sfogo amaro del sindaco Iva-no Oregio Catelan a margine della nuova manovra di aggiustamento dei conti del

Comune: per colmare l’ulteriore taglio ai trasferimenti statali (381 mila euro quelli previsti per quest’anno rispetto ai 650 mila preventivati ad aprile, per un totale di 269 mila euro in meno) e consentire all’ammi-nistrazione di rispettare il patto di stabilità, l’esecutivo è dovuto ricorrere all’aumento dell’Imu. L’aliquota sulla seconda casa sale così da 0,76% a 0,9% e dovrebbe assicu-rare una maggiore entrata di 470 mila euro. Invariata quella sulla prima casa allo 0,4%. Tagli importanti “in corso d’opera”

che hanno spinto il sindaco ad appendere simbolicamente la fascia tricolore al chiodo.

“In questi ultimi anni l’istituzione Co-mune è stata progressivamente svuotata di ogni sua funzione – ha spiegato il primo cittadino – di fatto l’ente municipale si è ormai ridotto a gestire l’ordinaria ammini-strazione: paga gli stipendi ai dipendenti, le forniture dei servizi, il rimborso dei mutui accesi negli anni precedenti per le poche opere pubbliche che ancora si sono potute realizzare”.

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti di Nicola Stievano

Poche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci-

ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con-citati, giorni che hanno preceduto il decre-to sono stati spazzati via con un colpo di penna.

Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio.

Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano.

Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confi ni. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za-nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten-do in subbuglio decine di sindaci e costrin-gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

In Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fi scale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre

parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.

Non toccate l’Imu

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe bortolussi*

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 131 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

del Piovese

E.On “salvi” gli spOrtElli di vigOrOvEa E lEgnarO

L’asilo nido sbarca sul web con un servizio innovativo per le famiglie. Si

chiama “ENido” il nuovo software in uso da questa’anno al nido comunale “ Le coccole”

di via Fermi. Grazie a questa particolare piattaforma informatica i genitori possono

quotidianamente accedere da qualsiasi postazione internet.

pag. 17

i gEnitOri EntranO in asilO dalla... rEtE

La società E.On energia ha rinunciato al piano di razionalizzazione che avrebbe por-

tato alla chiusura dei due sportelli informativi di Vigorovea e Legnaro. L’accordo segna un

punto a favore per i sindaci del comprensorio che nelle scorse settimane si sono mobilitati a

difesa dei due presidi temporanei.

pag. 22

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

PIOVE DI SACCO e limitrofi 049 9705597

PIOVE DI SACCOAffiliato: PI.CO. s.a.s.P.tta Japelli, 1 - Tel. 049 9705597 - 049 9705601 www.grimaldifranchising.it [email protected]

PIOVE DI SACCOlimitrofe al centro storico, nuove soluzioni abitative con logge e terrazzi, commerciali la piano

terra e direzionali fronte strada, realizzate con i più recenti

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prezzo. Classe A-B. Info in agenzia. Rif. 111292

CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13

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Frazione CODEVIGO – In costruzione, BIFAMILIARE al grezzo avanzato, ma che verrà consegnata anche finita se richiesto. 4 piani, con ampia 3a camera man-sardata che si affaccia su bel terrazzo solarium. Al piano sottostante ampia taverna e garage per 2 auto. Giardino e splendido pergolato dove mangiare all’aperto! Previsto riscaldamento a pavimento e pannelli solari. Cl.energetica B. Cod.2132

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Piovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionePiovese Provincia RegionepiOvE di saccO

pag. 12

Indennità, nulla di fatto in Prefettura

pOntElOngO

pag. 18

Lottizzazione “Giardini Foscarini” si parte

spOrt

pag. 30

Maurizio Pistore gira il mondo in moto

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti In questa fi ne del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la fi rma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che

del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia.

Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fi ne anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni.

C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modifi care lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fi no ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specifi cità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso con-trario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

Manifestazioni a PiovesuccEssO pEr “sùca barùca

cOl mòcOlO impissà”

Grande successo per la manife-

stazione “Sùca barùca col mòcolo impissà” che si è

svolta per le piazze e le strade del centro cittadino lo scorso 21 ottobre. La partecipazione è andata

oltre ogni aspettativa degli organizzatori della Pro loco che ha gestito la regia dei

numerosi eventi.Wigwam

dElEgaziOnE tunisina in visita a piOvE

Il 18 ottobre 2012, un gruppo di dirigenti e tecnici di agenzie governative per la

protezione dell’ambiente tunisine ha fatto visita alla sede nazionale del Circuito

Wigwam a Piove di Sacco. QuiJ hanno acquisito la conoscenza sulle Comunità

Locali di Offerta come modello organizzati-vo per la valorizzazione turistica sostenibile del territorio ed hanno degustato i prodotti tipici espressione della Comunità Locale di

Offerta della Saccisica tra i quali il tortino di zucca, la polenta di mais marano abbrusto-

lita sul focolare e i Dolcetti di Pontelongo. Il gruppo era accompagnato dalla Coope-

rativa Shoreline di Trieste (servizi per la qualità dell’ambiente marino) e dell’area marina protetta di Miramare, a fronte di

una richiesta formulata dal polo tecnologico-ambientale

CITET di Tunisi. Tra il 15 ed il 21 Ottobre si è svolto un corso di formazione sul

tema dell’ICZM - Integrated Coastal Zone Management, con particolare riguardo alle

attività di conservazione ambientale e di sviluppo sostenibile e la visita alla sede

Wigwam, si è collocata in questo contesto. Il programma prevedeva lezioni in aula ed una serie di visite tra Slovenia, Friuli

Venezia Giulia e Veneto.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Piove di Sacco, Legnaro, Sant’Angelo di Piove, Arzergrande, Brugine, Codevigo, Pontelongo, Polverara per un numero complessivo di 16.614 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS SrlDIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Dal 12 novembre le misurelOtta al pm 10, stOpallE vEcchiE autO

Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffi-co infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.

Sperimentazione a PadovavidEOsOrvEglianzaall’avanguardia

E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengi-neerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.

Entro la primavera 2013artE alla fErmatadEl tram padOvanO

Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comu-nichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.

prOvincia

pag. 32

Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up

mOndO scuOla

pag. 34

Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio

cultura

pag. 38

SecondoMè Fest, Soldini a Padova

pOlitica

pag. 40

Rovigo e Verona, un’unica provincia

cultura

pag. 44

Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

bEni dElla chiEsa

Imu dal 2013

Beni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Ve-

neto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fi ni sociali e commerciali. A certifi carlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la boccia-tura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto

del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profi tto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che com-merciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà defi nito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si defi niranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualifi care come svolte con modalità non com-merciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

Ansia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto defi nita la situazione e

di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calco-lati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fi ssate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno defi nito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli sta-bilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cen-to delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelie-vo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Vene-to è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fi ssata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stan-gata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fi no al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono am-ministrazioni - anche in Veneto - che “infi eriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i pro-prietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’au-mento delle aliquote - che alla fi ne hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cit-tadini del Carroccio che si rifi utavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza

mantengono l’aliquota sulla prima casa

allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà

di variare l’aliquota base entro il 10

dicembre prossimo

L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICAIl 17 dicembre scade

il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori

veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle

seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio

di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto

rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche

l’aliquota sulla prima casa Ansia da Imu per famiglie e imprese

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Page 5: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti”L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

Sulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa

esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifi ci di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifi ci tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono benefi ciare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affi tto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

Ansia da Imu per famiglie e imprese

Nel Piovese

Arzergrande e Correzzola

Aliquote invariate, scelta controcorrente Le aliquote Imu restano invariate. Possono quindi tirare un sospiro di sollievo i

cittadini di Arzergrande e Correzzola che almeno per questa fine d’anno non avranno sorprese nel calcolo della rata di conguaglio della nuova imposta mu-

nicipale. Una scelta controcorrente perché, come per tutti gli enti comunali, il piatto inizia a piangere.

Ad Arzergrande il taglio dei trasferimenti statali, per il solo 2012, è stato di 186.500 euro. “Per quest’anno consapevoli delle difficoltà in cui versano i citta-dini - commenta il sindaco Luca Sartori - abbiamo pensato di assorbire il taglio ai trasferimenti andando a destinare tutto l’avanzo di amministrazione della voce di “spesa corrente” di 201.895 euro, evitando quindi di aumentare le imposte locali”.

Gli importi di acconti Imu danno una previsione in calo di 12.826 euro rispetto a quanto inserito nel bilancio di previsione, ma l’amministrazione ha scelto di lasciare inalterate le aliquote.

“Siamo riusciti a chiudere l’anno - aggiunge - senza dovere, come hanno invece fatto quasi tutti i comuni limitro-fi, aumentare le aliquote. Questo per noi è motivo di orgoglio”.

Anche a Correzzola l’amministra-zione ha optato per non aumentare la tassazione né per le prime case, né per gli altri immobili.

“Abbiamo scelto - spiega il sindaco Eric Sturaro - di non incidere ulteriormente sulle famiglie, molte già costrette a fare sacrifici per tirare avanti”.

All’orizzonte però, come per tutti gli enti municipali, si prospettano tempi incerti, nonostante che a Correzzola le spese per il personale siano già state più che ridotte e il livello degli indebitamenti praticamente portato al minimo.

“Siamo arrivati a un punto di non ritorno - continua il sindaco - perché i continui tagli dei trasferimenti statali ci costringeranno nei prossimi anni a dovere inevitabil-mente ridurre qualche servizio che sino ad ora, in un modo e un altro, siamo riusciti a mantenere”.

A rischio a questo proposito, anche la semplice manutenzione ordinaria, oggi affidata a due soli dipendenti, impegnati anche come autisti degli scuolabus e nel servizio cimiteriale.

“Siamo riusciti sino ad ora - ricorda Sturaro - a sopperire a questa carenza di organico grazie all’impiego delle figure dei lavoratori socialmente utili e dei cinque profughi bengalesi che stiamo ancora ospitando. Si tratta tuttavia di soluzioni prov-visorie: ci sarebbe necessità di aumentare il personale ma non ci sono le risorse per farlo”.

Per almeno questa fine d’anno i residenti non avranno sorpese dal calcolo della rata di conguaglio

Alessandro Cesarato

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6 Approfondimento66 Approfondimento

Il Comune mette mano alle aliquote Imu: a pagare di più saranno i proprie-tari di seconde case in città ma anche

titolari di negozi, locali e attività. Per loro, l’amministrazione, che in primavera aveva mantenuto le aliquota ordinarie, ha delibe-rato l’aumentato della quota che sale così allo 0,91%.

Il gettito previsto da Palazzo Jappelli, con questo aumento di fine anno, ammonta a circa 300 mila euro. Fondi necessari a far quadrare i conti di bilancio. Invariata l’aliquo-ta sull’abitazione principale ferma allo 0,4% che verrà applicata anche per gli anziani ricoverati in casa di riposo e gli italiani all’estero. Oltre agli sgravi sull’imposta decisi dal Governo, verrà applicata una detrazione di 250 euro nei casi in cui fra i componenti del nucleo familiare sia presente un soggetto con invalidità permanente certificata uguale o superiore al 74%. Imu applicata in misura ridotta del 50% anche sugli immobili dichiarati inagibili.

Il regolamento, nonostante sia stato approvato dal consiglio a settembre, ha effetto retroattivo e le nuove aliquote, di conseguenza, verranno applicate per l’intero 2012. Il gettito della prima rata, saldata dai piovesi a giugno, è in linea con le previsioni mini-steriali: il Comune ha incassato poco meno di 2 milioni e 300 mila euro. Le modifiche al patto di stabilità resta in testa alle priorità anche per il sindaco Alessandro Marcolin: “Se da una parte posso capire le norme che gli enti locali devono rispettare per rientrare nei vincoli di contabilità imposti dall’Unione europea, dall’altra rifiuto la logica per cui un’amministrazione che ha in cassa i soldi dei contribuenti non può renderli in servizi ai cittadini e alle imprese. Se i piovesi tra Imu e accise stanno tirando la cinghia, gli amministratori per primi devono dare un segnale in questo senso, ecco perché abbiamo ridotto ulteriormente le indennità”. 787 euro lordi l’ultimo stipendio del sindaco. 433 euro per il vicesindaco. 353 euro agli assessori.

nEWsPiove di SaccopaghErannO di più i prOpriEtari di sEcOndE casE, i titOlari di nEgOzi, lOcali E attività

M.M.

Il sindaco di Piove di SaccoAlessandro Marcolin

“Da oggi in poi rifiuterò ogni mia partecipazione ad iniziative istituzionali di qualsiasi gene-

re, limitandomi alla più stretta e ordinaria amministrazione e non escludo di valutare l’ipotesi di rassegnare il mio mandato come segnale di estrema contrarietà al perdurare di una situazione divenuta ormai insosteni-bile. Non per me, ma per i miei cittadini”.

Questo lo sfogo amaro del sindaco Iva-no Oregio Catelan a margine della nuova manovra di aggiustamento dei conti del Comune: per colmare l’ulteriore taglio ai trasferimenti statali (381 mila euro quelli previsti per quest’anno rispetto ai 650 mila preventivati ad aprile, per un totale di 269 mila euro in meno) e consentire all’ammi-nistrazione di rispettare il patto di stabilità, l’esecutivo è dovuto ricorrere all’aumento dell’Imu. L’aliquota sulla seconda casa sale così da 0,76% a 0,9% e dovrebbe assicu-rare una maggiore entrata di 470 mila euro. Invariata quella sulla prima casa allo 0,4%. Tagli importanti “in corso d’opera” che hanno spinto il sindaco ad appendere

simbolicamente la fascia tricolore al chiodo. “In questi ultimi anni l’istituzione Co-

mune è stata progressivamente svuotata di ogni sua funzione – ha spiegato il primo cittadino – di fatto l’ente municipale si è ormai ridotto a gestire l’ordinaria ammini-strazione: paga gli stipendi ai dipendenti, le forniture dei servizi, il rimborso dei mutui accesi negli anni precedenti per le poche opere pubbliche che ancora si sono potute realizzare”.

Dati alla mano il sindaco è passato ad

elencare le cifre più significative: “I criteri per il trasferimento delle risorse agli enti locali, gli stessi da decenni, prevedono per Legnaro un trasferimento di 44,33 euro a persona. Per contro Comuni vicini, come Pontelongo, ricevono 192,11 euro per abitante, Polverara 161,88 euro, Correz-zola 86,95 euro. Nonostante Legnaro si sia dimostrato un Comune virtuoso ne esce penalizzato”.

“Tra buste paga e dichiarazione dei red-diti – ha evidenziato Catelan - Legnaro ver-sa ogni anno all’erario 20 milioni per avere di ritorno appena l’1,9%”. E poi ci sono i vincoli del patto di stabilità “che costringono il Comune a sospendere il pagamento dei lavori che le imprese hanno eseguito, e lo deve fare malgrado le disponibilità di cas-sa si aggirino sistematicamente intorno al milione di euro”. “Si è andata a svilire la figura del sindaco e della sua amministrazio-ne facendoli diventare un parafulmine per le sacrosante proteste dei cittadini” ha conclu-so Catelan “Governare in questa situazione non è più possibile”.

di Martina Maniero

Legnaro Il primo cittadino: ancora tagli, svilita l’istituzione Comune

Per protesta il sindaco appende la fascia al chiodo

Il sindaco Ivano Oregio Catelan

Alessandro Cesarato

Ai Comuni è data facoltà di interveni-re in corsa, modificando le aliquote ministeriali base sulle quali sono

state fatte le proiezioni di gettito iniziali, nel caso i conti non tornassero. E’ quanto sta accadendo a Pontelongo e a Codevigo dove, anche se con qualche distinguo le-gato alle situazioni particolari, le rispettive amministrazioni hanno scelto di mettere mano alle aliquote.

Alla base delle difficoltà ci sono in-nanzitutto sempre i tagli dei trasferimenti statali che nelle casse di Pontelongo sono quantificabili in 185 mila euro in meno rispetto allo scorso anno.

“Il governo diminuisce i trasferimen-ti - argomenta il sindaco Fiorella Cano-va - perché stima una maggiore entrata nelle casse comunali determinata dall’in-troduzione dell’Imu. Gli importi stimati dal ministero non sono però attendibili e soprattutto sono sovrastimati rispetto a quello che i nostri uffici calcolano ef-fettivamente di introitare. Ecco che per compensare in qualche maniera il minore trasferimento dello Stato abbiamo deciso di aumentare l’aliquota sulla seconda casa dal 7,6 all’8,5 per mille, lasciando invece l’aliquota del 4 per mille per la prima casa e non toccando l’aliquota Irpef che è rima-sta al 7 per mille”.

“Con questa modifica - spiega la Ca-nova - l’introito complessivo da Imu sarà di 594 mila euro. Una cifra che, integrata

con 35 mila euro provenienti dall’avanzo di amministrazione, dovrebbe compensa-re i minori trasferimenti e consentirà di mantenere la spesa costante e, cosa fon-damentale, garantire gli stessi servizi degli anni precedenti”.

A Codevigo invece la situazione è an-cora in alto mare. Il bilancio di previsione infatti non è ancora stato approvato e gli amministratori stanno ancora lavorando per tamponare il più possibile uno scenario economico che fa acqua da tutte le parti. “Purtroppo i tagli dei trasferimenti ministe-riali materializzatesi alla fine di agosto di oltre 200 mila euro - dice senza nascon-dersi il sindaco Graziano Bacco - ci stan-no obbligando ad attuare ulteriori dolorosi tagli alle spese correnti e ad aumenti delle aliquote Imu le cui entrate, comunque, sono, finora, in linea con le aspettative”.

Pontelongo e Codevigoi duE cOmuni rivEndOnO in sù l’aliquOta, almEnO

sulla sEcOnda casa, pEr garantirE i sErvizi

Fiorella Canova e Graziano Bacco

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8 Piove di Sacco88 Piove di Sacco

Con gli ultimi tagli ai trasferimenti statali i Comu-ni si sono visti rapidamente ridurre le proprie disponibilità monetarie con la conseguente ne-

cessità di reperire liquidità su altri fronti. La maggior parte degli enti municipali, salvo qualche rara ecce-zione, ha deciso di mettere mano all’Imu e rivedere al rialzo le aliquote.

A Brugine una prima variazione rispetto alle ali-quote ordinarie era stata approvata a maggioranza nel mese di luglio, in controtendenza con gli altri Comuni del Piovese che, per la maggior parte, ave-vano preferito mantenere le aliquote e le detrazioni stabilite dal Governo.

Le aliquote base (0,4% abitazione principale e 0,76% per tutti gli altri fabbricati) erano state mag-giorate dello 0,1% arrivando così rispettivamente allo 0,5% e 0,86%, piazzando Brugine tra i Comuni “più cari” del comprensorio.

Un nuovo aumento è arrivato alla fine del mese di settembre, con l’aliquota sulla prima casa salita allo 0,55%. Invariata invece quella sulla seconda casa allo 0,86%. Un aumento calcolato in 30–50 euro ad abitazione, alle quali vanno poi applicate le detrazioni fisse per la riduzione dell’imposta, che porterà nelle casse comunali circa 100 mila euro, cifra necessaria ad appianare il disequilibrio di bilan-cio determinato dalle entrate Imu, inferiori rispetto alle stime del Ministero delle Finanze e ai minori trasferimenti statali.

Difficoltà a far quadrare i conti di bilancio anche Sant’Angelo che a settembre, tra lo scontento gene-rale, ha approvato un aumento delle aliquote ordina-rie passate allo 0,45% per l’abitazione principale e

0,86% seconda casa. Aumento che, secondo i calco-li, dovrebbe far entrare nelle casse del Comune poco meno di 240 mila euro, fondi necessari a “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali e delle minori entrate dovute agli oneri di urbanizzazione. A quat-tro mesi dal saldo dell’imposta sugli immobili, gli uf-fici comunali si sono messi già a lavoro per un primo accertamento sulle entrate finora raccolte. Mancano all’appello all’incirca 50 mila euro. La banca dati del servizi tributi, ancora in fase di aggiornamento, ha rilevato che a saltare il pagamento sono perlopiù “grossi imprenditori” che con le proprie aziende contribuiscono in maniera importante al gettito Imu.

Solo Polverara ha deciso di mantenete le ali-

quote ordinarie allo 0,4% sulla prima casa e allo 0,76% sulla seconda. Ma si è dovuti ricorrere a tagli importanti alla spesa corrente, intervenendo anche sulla pubblica illuminazione. Già da quest’estate alcuni quartieri del paese stanno sperimentando lo spegnimento alternato delle luci su strade e piazze, garantendo comunque la luce in punti “critici” quali gli incroci, le curve pericolose e gli attraversamenti pedonali. In alcuni tratti si è provveduto alla sostitu-zione dei punti luce con l’inserimento di lampade a basso consumo energetico.

Una sperimentazione, questa, partita quest’e-state e che l’amministrazione comunale intende riproporre anche per la stagione invernale.

di Martina Maniero

Brugine, Sant’Angelo Aliquote riviste al rialzo

Imu, aumenti per “tappare i buchi” dei tagli ai trasferimenti statali

da sinistra il sindaco di Brugine, Davide Zanetti; il collega di Sant’Angelo di Piove Romano Boischio e il primo cittadino di Polverara Sabrina Rampin

Polverara ha deciso di mantenere le aliquote ordinarie ma sono stati fatti tagli importanti alla spesa corrente

Approfondimento

Trasformare il bisogno in opportunità di lavoro. E’ l’obiettivo che l’am-ministrazione comunale di Piove di Sacco si è posta acquistando i co-siddetti “voucher”, i buoni lavoro da utilizzare per compensare i lavori

occasionali prestati da chi è rimasto senza occupazione. I progetti, uno sov-venzionato dal Comune con 50 mila euro e l’altro cofinanziato dalla Regio-ne e dalla Cassa di Risparmio per 130 mila euro, da gennaio a settembre, hanno interessato complessivamente 25 persone. Varie le mansioni: la parte preponderante del finanziamento ha coperto i servizi di sorveglianza al bosco di pianura, ai giardini pubblici o durante il mercato settimanale del

mercoledì e del sabato all’apertura dei varchi stradali al centro storico ma anche di fronte ai plessi scolastici, durante l’orario di entrata e uscita dei ra-gazzi da scuola. Cinque disoccupati sono stati impiegati nella ritinteggiatura degli uffici comunali e delle aule degli edifici scolastici, nei quali sono stati eseguiti anche alcuni piccoli intereventi di manutenzione. Altri verranno im-piegati per ritinteggiare il teatro Filarmonico. “Quotidianamente incontro, dentro e fuori il municipio, persone che mi chiedono un lavoro o un aiuto per compare i libri, pagare le bollette, fare la spesa – ha commentato il sin-daco Alessandro Marcolin – nello stesso tempo abbiamo bisogno di picco-

li interventi di manutenzione sul patrimonio comunale che non richiedono particolari competenze professionali e drenano risorse finanziarie. Esigenze che abbiamo trovato il modo di coniugare. Questa soluzione consente agli enti locali di ricorrere al lavoro occasionale di tipo accessorio per fronteg-giare esigenze temporanee, tutelando i lavoratori anche dal punto di vista assicurativo e previdenziale, limitando in questo modo la possibilità che si inseriscano nel lavoro in nero”. Una formula, quella dei “buoni lavoro” che funziona. Tanto che l’amministrazione comunale ha intenzione di riproporla anche per il 2013.

nEWs Piove di Sacco. Funziona la formula dei “buoni lavoro”da gEnnaiO a sEttEmbrE 25 pErsOnE hannO svOltO lavOri OccasiOnali cOmpEnsati cOn i vOuchEr

M.M.

segue da pag. 1

Un record assoluto. I contri-buenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno.

Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato.

Per raggiungerlo si è agito pre-valentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.).

La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro.

Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che ve-drà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni fi glio convivente.

Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a con-fl uire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi.

Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti.

L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante am-ministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli.

Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così diffi cile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe bortolussi*

Non toccatel’Imu

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10 Piove di Sacco101010 Piove di Sacco

Settanta milioni di euro. E’ questo il plafond finanziario che la Giunta Re-gionale ha deciso di trasferire a 230

amministrazioni comunali del Veneto (46 per la Provincia di Padova) interessate al provvedimento del cosiddetto Patto di sta-bilità verticale, ossia l’accordo che permette ai Comuni virtuosi di allentare i vincoli di finanza pubblica e di mettere mano alle risorse prima bloccate dal patto di stabilità.

Di questi 13 milioni 599 mila euro an-dranno ai Comuni patavini. Oltre un milione di euro alla Saccisica.

Il Comune che ha ottenuto lo “sblocco”

più consistente è Legnaro con 274 mila euro, seguono Piove di Sacco con 260 mila euro e Correzzola con altri 224 mila euro. 211 mila euro quelli che potrà spendere Sant’Angelo, 176 mila Brugine e 168 mila Codevigo.

Una vera e propria boccata d’ossigeno per i comuni del Piovese che si traduce in servizi e pagamenti alle imprese per i crediti che vantano nei confronti degli enti locali.

“In un momento difficile per molte imprese e per diverse famiglie permettiamo agli enti locali di rompere i lacciuoli impo-sti dal patto di stabilità garantendo loro la

possibilità di spendere le risorse che hanno in cassa per assicurare ai veneti i servizi essenziali e in molti casi pagare le nostre imprese – ha spiegato l’assessore regio-nale al Bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti - si tratta di un aiuto concreto per i nostri Comuni che testimonia ancora una volta l’attenzione di questa amministra-zione regionale nei confronti del livello di governo più vicino ai cittadini.

Quello che abbiamo messo in campo non è un mero esercizio di aritmetica ban-caria, ma l’esempio della concretezza dei veneti”.

“L’ampliamento di spesa – ha ricordato l’assessore – è frutto di un confronto co-stante con il Governo che inizialmente vo-leva assegnarci solamente 29 milioni, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa un risultato importante soprattutto per i veneti.

E’ il riconoscimento di una virtuosità dei nostri Comuni che hanno i conti a posto e in Veneto più che in altre regioni hanno dimostrato di saper fare i compiti per casa rispettando i voncoli del patto”.

“Il riparto – ha concluso Ciambetti – è stato fatto in accordo con l’Anci accogliendo le istanze che ci sono state presentate. Con

questo strumento la Regione rinuncia ad una quota della propria possibilità di spesa per garantire ai Comuni di sforare il patto. È l’esempio concreto di una visione federali-sta dell’amministrazione, che ci permette di essere vicini ai cittadini e alle imprese in un momento estremamente delicato”.

di Martina Maniero

L’assessore Ciambetti: “Dal confronto col Governo siamo riusciti a portare a casa un risultato importante per i Veneti”

Il caso Le risorse che vengono dallo “sblocco” del Patto di stabilità. La Regione trasferisce 70 milioni di euro a 230 amministrazioni del Veneto

Oltre un milione di euro alla Saccisica

L’assessore regionale Roberto Ciambetti

Nuova sede per gli uffici Ascom a Piove di Sacco. Dall’11 set-tembre scorso gli sportelli dell’associazione commercianti si è trasferita in via Pio X, al civico 49/2, vicino all’ospedale.

“Per venire incontro alle esigenze dei soci – ha dichiarato

Francesco Boran, presidente mandamentale Ascom di Piove di Sacco – abbiamo dotato la nuova sede di una capiente sala riu-nioni, uffici più spaziosi e di un ampio parcheggio”.

“I nuovi uffici – ha aggiunto Boran – continueranno ad essere un punto di riferimento per le piccole e medie aziende del mondo del commercio, del turismo e dei servizi, una sorta di seconda casa dove poter reperire informazioni fiscali, amministrative, par-

tecipare ai corsi di formazione che proponiamo e poter usufruire a 360 gradi dell’assistenza dei nostri tecnici e dei nostri consulenti”.

“L’Ascom è in crescita – ha aggiunto Fernando Zilio, presi-dente Ascom Confcommercio Padova – ed è sempre più a sup-porto del mondo imprenditoriale, soprattutto in questo periodo economico particolarmente delicato”.

M.M.

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Focus

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12 Piove di Sacco121212 Piove di Sacco

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro in Prefettura per cercare una mediazione in merito al manca-

to pagamento delle indennità di funzione e posizioni organizzative arretrate per 15 dipendenti comunali.

Quello del 26 ottobre è stato l’ultimo atto di una vicenda che tiene banco da apri-le, da quando cioè si è scoperto che il fondo di produttività con cui venivano pagate le indennità del personale sarebbe stato sfo-rato in più occasioni e le risorse necessarie prese sistematicamente da altri capitoli di bilancio.

Una prassi che sembra legata a diversi anni fa, addirittura dal 2000, di cui l’am-ministrazione ora deve rendere conto. Con propria determina ad agosto, il dirigente del personale Mario Canton, ha revocato le 14 posizioni organizzative (8 di queste approvate dalla giunta Marcolin) e le 15 responsabilità di procedimento attribuite ad altrettanti funzionari.

Sul piede di guerra i dipendenti co-munali che hanno proclamato lo stato di agitazione. Per capire l’entità del danno (si ipotizza in centinaia di migliaia di euro) e responsabilità sui vizi di gestione del fondo è stato incaricato il consulente dell’Anci Sandro Truffini, che ha ravvisato la neces-sità di segnalare la questione alla Corte dei Conti.

“Il problema è di natura giuridica e non economica – ha precisato il sindaco Alessandro Marcolin – legato ad una interpretazione delle norme che regolano la costituzione e l’entità del fondo per la produttività. La situazione è stata chiarita sul piano formale e ora si sta cercando di ripianare le uscite con un piano di riorganiz-zazione dell’organico”.

Linea “dura” invece quella del vicesin-daco in quota Lega Nord, Andrea Recaldin: “Una volta definiti i termini del problema, dei danni e delle conseguenti responsabili-tà, non ci saranno sconti per nessuno.

Chi ha sbagliato pagherà, sia sul piano politico che tecnico, su questo non accette-rò compromessi.

In una fase come quella in cui stiamo vivendo, in cui la politica e le amministra-zioni pubbliche, di tutti i livelli, sono sotto i riflettori, dobbiamo dimostrare la massima severità verso chi ha sbagliato”.

di Martina Maniero

Sul piede di guerra i 15 dipendenti. Il sindaco Marcolin: “Il problema è di natura giuridica non economica”, Recaldin: “Chi ha sbagliato deve pagare, sia sul piano politico sia su quello tecnico”

Il caso I compensi per le indennità di funzione e le posizioni origanizzative

Indennità, nulla di fatto l’incontro in Prefettura

Palazzo Jappelli a Piove di Sacco

Tempi duri per i ciclisti indisciplinati: d’ora in avanti sotto le gallerie e i porticati del centro storico le bici-

clette dovranno essere condotte rigoro-samente a mano. Il problema dei ciclisti che scorrazzano sotto i portici incuranti di bambini, anziani, carrozzine, donne e uomini che camminano tranquillamente, con il rischio di essere investiti, è stato sollevato dagli stessi cittadini e operatori commerciali. Avvertenze raccolte dal vicesindaco e assessore al Commercio Andrea Recaldin.

“Dai controlli eseguiti – ha spiegato – è stato rilevato che questa cattiva abi-tudine viene seguita anche nelle strade in cui esiste la pista ciclabile o nelle quali il traffico dei veicoli non rappresenta un pericolo”. Da qui il provvedimento che obbliga i ciclisti a scendere dalla sella e mollare i pedali lungo marciapiedi e porticati. Finora i vigili hanno sanzionato con una multa da 24 euro, due ciclisti “pizzicati” mentre percorrevano in bici il marciapiede di via Mazzini e il portico di via Garibaldi.

“Nessuna volontà di far cassa – ha chiarito Recaldin – non è una campagna contro le due ruote ma per la sicurezza di tutti gli utenti della strada”.

In città posti per il parcheggio delle bici non mancano. “E’ a disposizione il posteggio nell’area retrostante il Comu-ne in piazza Matteotti – ha ricordato il vicesindaco – la zona peraltro è sorve-gliata da un sistema di videosorveglian-za. Questo non pregiudica il fatto che chi debba fermarsi qualche minuto negli esercizi commerciali possa appoggiare momentaneamente la bici ai portici”.

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14 Piove di Sacco141414 Piove di Sacco

Il Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” conferma la sua centralità nello sviluppo rurale locale. Il primo semestre dell’anno

si è chiuso, infatti, con una pioggia di fi-nanziamenti per i territori dei tredici comuni padovani e veneziani (tra cui Arzergrande, Codevigo, Correzzola e Pontelongo) che fanno parte dell’associazione. A seguito dei sette bandi pubblicati finalizzati alla realiz-zazione di agriturismi e fattorie plurifunzio-nali, all’imboschimento e ai miglioramenti paesaggistico - ambientali, al recupero e alla riqualificazione del patrimonio rurale, sono state ricevute ventisette domande di contri-buto con una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimonio rurale.

A tali finanziamenti si aggiungono altri 800 mila euro di contributi destinati alle Pro-

vince di Venezia e Padova per la realizzazio-ne di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svol-geranno le commissioni Avepa-Gal per l’ap-provazione delle graduatorie delle domande ammissibili.

“Non possiamo che esprimere soddisfa-zione - commenta Pier Luigi Parisotto, pre-

sidente del Gal - per gli esiti positivi ottenuti sul territorio con i contributi che abbiamo elar-gito. Il Gal sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori a uscire da un momento particolarmente difficile per la crisi economica”.

L’attività tuttavia non si ferma qui. Sono

appena stati aperti, infatti, i bandi per in-centivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integra-zione dell’offerta turistica. Sono rivolti agli enti locali territoriali, alle associazioni agritu-ristiche, ai consorzi di promozione turistica e alle Pro loco.

Inoltre il Gal ha di recente avviato i

progetti di cooperazione, che consentono di avviare collaborazioni con gli altri Gal veneti, di altre regioni italiane ed estere.

Tra questi, interessante è il progetto “Rural emotion” che si propone di promuo-vere una serie di itinerari e mete culturali per mezzo di un’opera fumettistica per la quale sarà indetto un apposito concorso nei prossimi mesi. Con il progetto “Tur rivers”, invece, si intende captare e indirizzare il tu-rismo classico attraverso lo sviluppo e la va-lorizzazione degli itinerari di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie. Infine il Gal punterà a sostenere l’offerta turistica rurale attraver-so la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali nell’ambito del progetto “Open market”.

Per informazioni: [email protected], www.galdogado.it e 041 461157.

Il presidente del Gal “Antico Dogado”Pier Luigi Parisotto

Da poco aperti i bandi per incentivare le attività turistiche: accoglienza, informazione, offerta

di Alessandro Cesarato

Contributi per oltre 1,3 milioni di euro per 27 progetti di recupero del patromonio rurale, cui si aggiungono 800mila euro destinati a percorsi e itinerari ciclabili

Territorio Nelle provincie di Padova e Venezia

Finanziamenti dal Galper lo sviluppo rurale

Originalità, sostenibilità e creatività. Sono queste le caratteristiche dei progetti vincitori del Premio Impatto

Zero 2012: il concorso regionale organiz-zato da Arci, Comune di Padova e la socie-tà Acegas-Aps per promuovere la cultura della sostenibilità e il miglioramento della qualità della vita.

La cerimonia, presentata da Marina Bastianello, presidente Arci Veneto, si è svolta il 23 settembre scorso a Padova, sul palco allestito di fronte a Palazzo Moroni. La premiazione dei vincitori è avvenuta durante la Festa provinciale del volontariato, in occasione della chiusura della Settimana europea della mobilità sostenibile. Tra i sessantotto progetti in gara quest’anno, proposti da altrettante associazioni, cooperative e privati cittadi-ni, hanno vinto il primo premio gli studenti dell’Associazione Forestali di Padova (che opera all’Agripolis di Legnaro) per aver sostituito i bicchieri in plastica della mensa universitaria con delle gamelle in allumi-nio. Un’idea semplice ma efficace per ri-durre gli sprechi di plastica e la produzione dei rifiuti. Si stima, infatti, che i bicchieri monouso in plastica utilizzati nelle mense di Padova producano ogni giorno intorno ai 40 Kg di materiale, circa 12 metri cubi annui, che finiscono in discarica.

Primo premio anche per la piovese Daria Voltazza (che si piazza al primo po-sto a pari merito con altre tre concorrenti,

tutte donne) per aver creato il blog www.goccedaria.it: un diario della abitudini eco-sostenibili della sua famiglia e delle buone prassi adottate. Autoproduzione di cibo, riutilizzo, riduzione dei rifiuti e acquisti critici sono solo alcuni dei temi trattati nel sito internet. La giuria, in questa edizione, ha deciso di premiare da un lato quelle realtà che hanno messo in campo idee strutturate ed efficienti e dall’altro quei semplici comportamenti quotidiani che ogni cittadino può adottare per ridurre la propria impronta ecologica a favore del risparmio energetico, del trattamento dei rifiuti, della mobilità sostenibile e delle scelte di consumo.

Impatto zero, il concorso per promuovere il miglioramento della qualità della vitadaria vOltazza arriva prima cOn il suO

diariO dEllE buOnE abitudini

Martina Maniero

Daria Voltazza con la figlia

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IL COMUNE APPROVA LA VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI

L’Amministrazione Co-munale di Piove di Sacco con avviso pubblico del 13 maggio scorso ha reso noto la volontà di proce-dere ad una Variante al Piano degli Interventi con l’obiettivo di riqualifi care il tessuto edilizio esisten-te, a cui seguirà un mi-glioramento della qualità abitativa anche attraverso la realizzazione di edilizia sostenibile e l’utilizzo del-le fonti di energia rinno-vabile. La Variante riguardava determinate tematiche: l’individuazione di nuovi lotti a volumetria predefi -nita all’interno delle aree di urbanizzazione consoli-data e di edifi cazione dif-fusa; l’individuazione e la disciplina delle costruzioni esistenti in zona agricola (annessi rustici) non più funzionali alle esigenze delle Aziende agricoli.Entro il termine di sca-

denza dell’avviso fi ssato al 15 luglio sono state depositate 148 richieste e proposte, un numero che ha superato anche le più rosee previsioni degli Amministratori. Di queste richieste: 96 riguardano l’identifi cazione di nuovi lotti a volumetria prede-fi nita, 37 la variazione di destinazione d’uso di annessi rustici, mentre 15 sembrano essere non pertinenti con l’avviso pubblicato. “Si raccolgono i frutti di un buon lavoro prepara-torio svolto in preceden-za”, hanno affermato l’as-sessore alla Pianifi cazione Territoriale Giuliano MA-RELLA e il sindaco Ales-sandro MARCOLIN che hanno organizzato uno specifi co incontro con tut-ti i Tecnici del settore per spiegare le fi nalità dell’Av-viso e assieme ai Dirigen-ti Comunali hanno anche

tracciato alcune linee gui-da di orientamento per la formulazione delle richie-ste.“Questa variante urbani-stica si inserisce nelle de-cisioni dell’Amministrazio-ne che già ha adottato ed approvato la Variante per gli insediamenti produtti-vi fuori zona, l’accordo di pianifi cazione in zona in-dustriale per lo sviluppo di attività produttive, le procedure dello Sportello Unico per gli insediamen-ti produttivi e la variante al Centro Storico che sarà sottoposta a breve all’ap-provazione del Consiglio Comunale”. Gli aggiorna-menti degli strumenti ur-banistici hanno consenti-to di avviare “un percorso teso a favorire lo svilup-po equilibrato del territo-rio contribuendo anche a supportare il settore edi-lizio che come noto versa in stato di grave crisi”.

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Come ogni anno anche quest’estate non mancano ottime proposte per trascorrere le afose serate estive in città; se-rate, quelle piovesi, che continueranno anche nei mesi di agosto e settembre ad essere animate dalle varie iniziative dell’Isola Pedonale Il programma di agosto inizia mercoledì 3 con l’Esibizione di giovani gruppi musicali in Piazza Vittorio E. II, venerdì 5 Piazza Incoronata sarà animata da Piano bar con Silvia B, sabato 6 invece sarà la volta di Radio Easy Network in Piaz-zale Serenissima per una serata all’insegna della musica, si prosegue il 13 agosto con il Tributo degli U2, domenica 14 Serata “Country” unita al tradizionale Mercatino dei Portici, il 15 agosto si potrà festeggiare il Ferragosto con lo spetta-colo “Serata Cubana” per fi nire il 27 agosto con una Notte di fi tness e di musica organizzata dall’Associazione sportiva Crazy Body.Nel mese di settembre non mancheranno altri imperdibili appuntamenti tra cui: un concerto il 17 settembre al Teatro Filarmonico per celebrare l’anno europeo del volontariato, il 18 settembre sarà la volta della Fiera delle Associazioni e il 10° raduno auto e moto storiche il 25 settembre. Non rimane che augurare a tutti una buona estate in Città!

Variante apportata al fi ne di favorire la riqualifi cazione del tessuto edilizio

BUONA ESTATE IN CITTA’!Le proposte dell’Isola Pedonale 2011

Sono iniziati subito dopo l’insediamento dell’attuale ammini-strazione i contatti con la “Cooperativa Sociale Politeama”, che gestisce il Cinema ed il Teatro Comunale per acquisire l’immobile del Politea-ma del quale era pro-prietaria. In vista della scadenza degli accordi contrattuali regolanti la gestione del Cinema Politeama, l’Ammini-strazione Comunale ha convenuto di accollarsi le quote dei mutui che erano stati accesi per il restauro dell’immobi-le, circa dieci anni fa, e che ammontano ora per quota di debito re-siduo a circa 440 mila € in cambio della proprie-tà dell’intero immobile.

L’operazione, deliberata dal Consiglio Comuna-le in luglio dello scorso anno, ha richiesto mol-to tempo perché la Co-operativa Politeama ha dovuto richiedere il nulla osta per il trasferimento alla Soprintendenza per i Beni Architettonici del Veneto trattandosi di bene costruito da più di 70 anni. A seguito della richiesta la Soprintendenza ha eseguito un sopralluogo e, ricostruendo la storia dell’immobile che inizia nel 1912, lo ha sotto-posto a vincolo di inte-resse culturale ai sensi delle vigenti normative.L’acquisizione al pa-trimonio comunale di questo immobile rap-presenta un punto

qualifi cante dell’attività amministrativa sia per il ruolo che tale struttu-ra ha svolto in passato, sia per la programma-zione delle attività cine-matografi che e teatrali future che saranno ora svolte esclusivamente su immobili di proprietà comunale. Per il decen-nio precedente era pre-visto un canone onni-comprensivo anche per l’utilizzo dell’immobile. L’attuale impostazione consente di dividere nettamente la proprietà dalla gestione ed assi-cura inoltre al demanio comunale la disponibi-lità di un bene partico-larmente signifi cativo per la Città e per l’inte-ro territorio della Sacci-sica.

Sono iniziati subito L’operazione, deliberata qualifi cante dell’attività

Grande successo della ma-nifestazione “Suca col mocolo impissà” che ha avuto luogo per le strade e piazze del Centro Citta-dino domenica 21 ottobre. La partecipazione è andata oltre ogni aspettativa degli organizzatori della Pro-Lo-co che ha gestito la regia di tutti i numerosi eventi.Regina delle esposizioni ovviamen-te la zuc-ca nelle mo l t ep l i -ci varietà, contornata da gare di intaglio ri-servata ai bambini , dagli altri p r o d o t t i de l l ’ ag r i -coltura, da fi ori e pian-te, da arti-sti ed espo-sitori, da gruppi di divertimen-to, da mo-stre delle attrezzatu-re agricole d’epoca.Funzionanti a pieno regime gli stand gastronomici della Pro-Lo-co ed il tradizionale punto ristoro allestito dagli Alpini. Nelle vie e piazze inoltre intensa attività di anima-zione con i gruppi folklori-stici “Drio le Peche”, “Fisar-monicisti della Saccisica” ed il coro “Fiori de Suca”.

Per la gioia dei bambini non mancavano i giochi gonfi abili. Piena soddisfazione del Sindaco e degli Ammini-stratori Comunali, della Pro Loco, del Bacino Turistico della Saccisica, del GTG che ha organizzato le visi-te guidate alla Città. Tutte le varie strutture hanno profuso un grande impe-

gno nel-la gestio-ne degli e v e n t i sin dal p r i m o mat t i no e la Cit-tà con i n e g o z i aperti e ha potu-to offrire una im-m a g i n e di vitalità, di grande animazio-ne e di eff ic ien-za.Un par-t i c o l a r e a p p r e z -zamento va quindi

a tutti coloro che si sono impegnati per questa festa che ci ricorda le nostre tra-dizioni ed anche la nostra storia.Da sottolineare infi ne l’in-dispensabile apporto forni-to dalle forze dell’ordine ed in particolare dal Comando dei Carabinieri.

21ˆ EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE “SUCA BARUCA COL MOCOLO IMPISSA’”

il cOmunE acquista il cOmplEssO dEllO stOricO cinEma pOlitEama

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17171717S. Angelo di Piove

La società E.On energia ha rinunciato al piano di razionalizzazione che avrebbe portato alla chiusura dei due sportelli

informativi di Vigorovea e Legnaro. L’accor-do segna un punto a favore per i sindaci del comprensorio che nelle scorse settimane si sono mobilitati a difesa dei due presidi tem-poranei. La protesta è partita da Sant’Ange-lo – e presto si è allargata ai vicini comuni di Brugine, Legnaro e Polverara – con una mozione presentata dal sindaco Romano Boischio. Il documento chiedeva alla so-cietà tedesca di fare un passo indietro e rivedere le proprie decisioni. Sul piatto della bilancia i sindaci hanno messo il bacino di utenza: E.On energia infatti è la principale società di vendita e distribuzione di energia elettrica e gas del territorio e copre, nei soli quattro comuni, un bacino di utenza di quasi 30 mila unità. La chiusura dei due presidi temporanei, secondo gli amministra-tori, avrebbe causato notevoli disagi per i cittadini, costretti a scomode trasferte nel veneziano dal momento che lo sportello più vicino, attualmente, si trova nel comune di Mira. Un danno non indifferente soprattutto

per le “fasce deboli” della popolazione e per quell’utenza, composta principalmente da anziani, obbligata a frequenti e scomodi spostamenti. Amministratori locali e verti-ci della società si sono riuniti lo scorso 18 ottobre. Una trattativa conclusasi in tempi brevi e nel migliore dei modi: i due sportelli continueranno a funzionare regolarmente, senza limitazioni di orari e diminuzione del personale.

“L’azienda si è mostrata subito disponi-bile ad accogliere le nostre istanza – hanno commentato il primo cittadino di Sant’An-gelo, Romano Boischio e il vicesindaco di Legnaro, Giovanni Bettini – abbiamo rag-giunto un buon risultato, frutto della mobili-tazione a e dell’azione congiunta messa in campo da più amministratori del territorio”. La società ha comunque fatto sapere che continuerà nel piano di rinnovo dei servizi telematici, accessibili anche da casa, at-traverso il sito web www.eon-energia.com o il numero verde gratuito 800.999.777 per l’attivazione contratti e forniture; in-formazioni sulle bollette e sulle tariffe di consumo; indicazioni sullo stato dei paga-menti e sulla possibilità di rateizzazione. Lo sportello di Legnaro resterà aperto tutti i martedì dalle 9 alle 13, nella sala consiliare del municipio. Stessi orari per lo sportello di Vigorovea aperto nel centro anziani.

di Martina Maniero

L’incontro con la società tedesca lo scorso 18 ottobre ha avuto esito favorevole, soddisfazione del sindaco di Sant’Angelo, il comune da cui era partita la protesta contro l’ipotesi di chiusura

La mobilitazione Una mozione a difesa dei due presidi temporanei

E.On, rimangono aperti i due sportelli di Vigorovea e Legnaro

“Abbiamo raggiunto un buon risultato, frutto dell’azione congiunta degli amministratori”

Inaugurato nelle scorse settimane lo sportello donna nei locali della biblio-teca civica. Il servizio, attivato grazie

ad un protocollo d’intesa siglato con i comuni di Ponte San Nicolò e Noventa Padovana, è gratuito e sarà in funzione tutti i venerdì dalle 16.30 alle 18.30. La gestione è stata affidata alla Coope-rativa Progetto Now. Nel dettaglio: lo sportello offre un servizio di ascolto e accoglienza alle donne che cercano so-stegno nei momenti di difficoltà; propo-ne attività di promozione del benessere e della cura personale; attiva servizi di orientamento per la ricerca di un’attività lavorativa e un servizio di consulenza legale e psicologica attraverso la colla-borazione di un professionista.

“Pur in un momento così difficile per la pubblica amministrazione, se-gnato dalla drammatica riduzione delle risorse da destinare alla comunità, ab-biamo ritenuto necessario e importante dare vita a questo luogo d’incontro per aiutare le donne che sempre più spesso, oltre a farsi carico dei problemi di tutta la famiglia, per prime sono chiamate a pagare la pesantissima crisi sociale ed economica del paese – ha commentato il vicesindaco e assessore alle Pari oppor-tunità, Chiara Benetazzo - aiutare e so-stenere le donne significa dare speranza e fiducia e contribuire al miglioramento di tutta la comunità”.

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Dopo anni di indugi e tentennamenti può finalmente partire la lottizzazione “Giardini Foscarini”, il nuovo quartiere residenziale che si estenderà su una super-

ficie di quasi 55 mila mq compresi tra la Sr 516 e via Indipendenza e accessibile dalla nuova rotonda.

Il progetto urbanistico, che risale al 2007, fu approva-to dall’allora amministrazione del sindaco Federico Ossari che, riconoscendone la pubblica utilità per le opere in esso previste (un quartiere residenziale, nuove strade e un parco pubblico), diede subito il via alle procedure espropriative.

A rallentare i tempi, oltre alla sopraggiunta crisi del mer-cato immobiliare, ci si sono messi però proprio gli espropri che non soddisfacevano tutte le parti e conseguentemente impedivano la costituzione del consor-zio fra i proprietari delle aree, indispen-sabile per sottoscrivere la convenzione con il Comune. A nulla sono serviti i numerosi incontri che l’attuale ammi-nistrazione ha tenuto per raggiungere accordi bonari.

La svolta è arrivata così a inizio di questo anno quando il Comune ha deciso di approvare una variante al progetto,

suddividendolo in due stralci attuativi. Questo per dare la possibilità a un soggetto, che detiene quasi la metà della superficie, di partire con i lavori del nuovo quartiere progettato dall’ar-chitetto Roberto Martin.

“Salvo carenze di documentazio-ne tecnica la ditta lottizzante - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Roberta Bruscaglin, che in questi anni ha cercato

di districare la matassa - è nelle condizioni di procedere con l’inizio dei lavori con il conseguimento di due impor-tanti obiettivi: la realizzazione del quartiere residenziale e il collegamento della pista ciclabile tra il centro di via Roma a via Stazione. Inoltre, con gli oneri concessori, si potrà contribuire a finanziare la realizzazione della nuova strada di collegamento tra via Galvan e via Villa del Bosco, che fiancheggerà l’area della Casa del Popolo, decongestionan-do il centro storico di via Mazzini”.

di Alessandro Cesarato

Il progetto urbanistico risale al 2007 e prevede la realizzazione di un quartiere residenziale, nuove strade e un parco pubblico. Problemi legati agli espropri ne hanno rallentato l’iter

Urbanistica Al via i lavori per il quartiere residenziale e la pista ciclabile

Lottizzazione “Giardini Foscarini”, si parte

L’assessore Roberta BruscaglinA sinistra il Piano di lottizzazione (fonte il Comune)

Il Comune ad inizio anno ha approvato una variante dividendo in due stralci il progetto attuativo

Cambio al ver-tice dell’uf-ficio tecnico

comunale. Al geometra Gianni Crocco, che dopo undici anni di servizio a Pontelongo ha raggiunto l’età pensionabile, subentra l’architetto Gaetano Zodiaco (in foto). Il nuovo responsabile dell’ufficio che si è occupato di edilizia privata, urbani-stica e manutenzione ha già ricoperto il ruolo di tecnico e di funzionario nei Comuni di Chioggia, Piove di Sacco, Legnaro e Abano Terme.

“A Gianni Crocco va un sentito rin-graziamento - dichiara il sindaco Fiorel-la Canova - per il lavoro svolto in tutti questi anni di servizio in paese”.

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20 Pontelongo-Correzzola-Polverara202020 Pontelongo-Correzzola-Polverara

Protezione civile impegnata in un’im-ponente ed impegnativa esercitazione distrettuale. Una novantina di volonta-

ri impegnati nelle attività della mattinata, altrettanti nelle operazioni del pomeriggio. Oltre ai mezzi e a tutta la strumentazione.

Sono numeri importanti quelli scesi in campo nelle scorse settimane durante l’e-sercitazione che ha coinvolto congiuntamen-te tutti i gruppi della Protezione civile dei dodici comuni facenti parte del distretto del Piovese. Un vero e proprio evento visto che le esercitazioni distrettuali, considerando la quantità di risorse umane e anche finanzia-rie che richiedono, si tengono ogni due-tre anni.

Si è trattato di un momento di verifica dei modelli d’intervento previsti dai piani di protezione civile, applicati su situazioni di eventi calamitosi reali, atti a testare l’ef-ficienza di uomini, mezzi e procedure. Gli obiettivi generali sono stati quelli di verifica-re la tempestività della risposta e l’efficacia dell’impiego dei sistemi di gestione delle emergenze a livello locale e di sensibilizza-

re istituzioni e cittadinanza sui temi della Protezione Civile.

L’esercitazione più massiccia ha riguar-dato la simulazione di un’evacuazione a Codevigo per inondazione di alcune decine di civili, la ricerca dei dispersi con le unità cinofile e il loro trasporto, con la relativa ac-coglienza, nella tendopoli allestita nell’area del palazzetto di Concadalbero dove si tro-vava anche il campo base. Parallelamente, sul tema del rischio idrogeologico, sul fiume Brenta si sono tenuti dei momenti formativi per i volontari con degli istruttori provincia-li. Un’attività importante questa anche per capire se la strumentazione in dotazione al distretto sia sufficiente per affrontare ade-guatamente una reale emergenza.

“Le esercitazioni - commenta Antonel-la Ongaro, segretario del Distretto Piovese - sono molto importanti non solo per la formazione dei volontari ma anche perché permettono di monitorare attentamente il territorio, con la possibilità così di individua-re e segnalare agli enti preposti eventuali criticità”.

PROTEZIONE CIVIlE: ESERCITAZIONE DI TUTTO Il DISTRETTO

A.C.

Uno dei momenti di esercitazione della Protezione civile del Piovese

Novanta volontari impegnati, impiegati tutti i mezzi e la strumentazione nelle attività della giornata

Rovigo, no grazie! La discussione apertasi sul ri-ordino delle provincie ha toccato nel vivo anche i Comuni di Correzzola e Pontelongo, unici nel Pio-

vese, candidati a un possibile cambio di provincia, visto che i rispettivi territori potrebbero per cosi dire transi-tare dalla competenza di Padova a quella di Rovigo.

In realtà quello di cui si parla si tratta solo di una proposta di riorganizzazione delle province venete pro-veniente proprio dal territorio Polesano che, rischiando di scomparire, sta cercando di coinvolgere alcuni comu-ni del Basso Padovano, dell’Estense e del Montagnane-se, per associarli alla provincia di Rovigo in maniera che questa rispetti i nuovi parametri di sopravvivenza. La cosiddetta legge di “Spending Review” prevede, infat-ti, che “tutte le province delle regioni a statuto ordina-rio esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto sono oggetto di riordino”. Un riordino che deve avvenire in base ai criteri della “dimensione territoriale e della popolazione residente in ciascuna provincia”, fissati rispettivamente, dal Consiglio dei Ministri in data 20 luglio, in minimo 2.500 kmq e 350.000 abitanti.

A questo giochetto di ridefinizione dei confini i due Comuni non ci stanno tanto che i rispettivi consigli co-munali sono stati convocati con urgenza per votare la

delibera, predisposta a livello provinciale, in cui si riba-disce la volontà di mantenere Padova come polo aggre-gativo. Meglio mettere nero su bianco la questione ed evitare sorprese visto che la Regione Veneto non inten-de esprimersi in merito e la decisione ultima spetterà al Governo. Da queste parti però la questione non è solo campanilistica perché un eventuale passaggio a Rovigo complicherebbe, a conti fatti, la vita dei cittadini.

“Assodato che storicamente siamo padovani - ha ribadito il sindaco di Correzzola Eric Sturaro - visto che la Corte Benedettina fu voluta e costruita dai monaci dell’abbazia di Santa Giustina di Padova, altre sono le motivazioni per cui preferiamo rimanere nel pado-vano”.

Sturaro fa riferimento innanzitutto alle infrastrut-ture e ai servizi (strade, autostrade, ferrovie, meta-nodotti, interporto, aree industriali) che gravitano da sempre su Padova. Per non parlare delle scuole e degli ospedali, con Piove di Sacco che diventerebbe già una realtà fuori provincia.

“La realtà padovana a cui apparteniamo - spiega - non può essere frammentata e dispersa pregiudicando irrimediabilmente i servizi attualmente erogati alle co-munità locali come la nostra. Un’ipotesi di questo tipo,

alla fine, ci metterebbe solo in un territorio più debole”.Sulla stessa linea è anche il sindaco di Pontelongo,

Fiorella Canova, che rincara la dose: “Il nostro bacino di riferimento è e rimarrà Padova. Sarebbero troppi i di-sagi e gli svantaggi in termini di servizi per i cittadini”.

Sempre a Pontelongo, il capogruppo di minoranza Federico Ossari, che è anche segretario provinciale del Pd, prova a superare il tema della delibera.

“Il dibattito è sterile - ha afferma Ossari - poiché il ruolo delle provincie è superato e sarebbe invece im-portante pensare a un riordino complessivo degli enti e a un nuovo assetto del territorio, magari con un’ipotesi di aggregazione con i comuni vicini”.

di Alessandro Cesarato

Convocati con urgenza due consigli comunali per ribadire la volontà di rimanere padovani

Riordino delle Provincie Fra le ipotesi: Correzzola e Pontelongo avrebbero potuto lasciare Padova

Con Rovigo? No grazie

Da sinistra Eric Sturaro e Federico Ossari

La squadra di soccorso del gruppo cinofili della Protezione civile di Pol-

verara può contare su due nuovi cani per la ricerca di persone in acqua e in super-ficie. Spike e Becks, questi i nomi dei due simpatici labrador, e i loro conduttori, Nicole Dotti e Davide Franco, quest’ultimo coordinatore del Distretto Piovese della Protezione civile, hanno su-perato con successo la prova d’esame valida per l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (Enci) e per l’Unità cinofile italiane da soccorso (Ucis) ottenendo il brevetto operati-vo per la stagione. Il test si è tenuto il 7 ottobre scorso a Ferrara (Emilia Romagna) all’agriturismo ai Due laghi del Verginese Gambulaga, nel campo di addestramen-to del gruppo di salvataggio Onda Azzurra. La squadra cinofila della Protezione civile di Polverara è aggregata al centro di addestramento del gruppo In Bloom, specia-lizzato nella preparazione di unità cinofile appunto per la Protezione civile e la Guardia costiera. La squadra di ricerca in superficie opera settimanalmente in H24 con il Coordinamento provinciale di Padova. Quella da sal-vataggio in acqua invece presta servizio sulla spiaggia di Sottomarina nel periodo estivo, con pattugliamenti in collaborazione con la guardia Costiera ausiliare.

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L’asilo nido sbarca sul web con un servizio in-novativo per le famiglie. Si chiama “ENido” il nuovo software in uso da questa’anno al

nido comunale “ Le coccole” di via Fermi. Grazie a questa particolare piattaforma in-

formatica i genitori possono quotidianamente accedere da qualsiasi postazione internet ad aree riservate in cui è possibile interagire con la scuola per chiedere informazioni personali che spaziano dalle schede didattiche (presenze e osservazioni quotidiane, attività svolte dai propri figli con il grup-po classe) alle schede amministrative.

“Il software è frutto di un lavoro che parte da lontano - spiega Daniele Sandonà, presidente della Cosep, la cooperativa sociale che gestisce dal 2010 la scuola - e rappresenta un prodotto costruito su misura capace di rispondere alle no-stre esigenze, a quelle delle famiglie e del comune committente”.

Ogni famiglia all’inizio dell’anno scolastico riceve delle credenziali per accedere al servizio di ENido e potere così entrare nella pagina riservata al proprio figlio. Si possono ricevere informazioni rispetto all’intera giornata del proprio pargoletto,

da ciò che ha mangiato, alle ore di sonno, alle atti-vità svolte. Il software mantiene lo storico di tutte le informazioni per cui è possibile monitorare co-stantemente la situazione. Inoltre è uno strumento utile per prendere visione delle iniziative proposte dal nido e dal territorio.

“L’impatto è stato positivo - rileva il presidente della Cosep, - i genitori sono curiosi di poter en-trare al nido in modo diverso che non esclude la relazione e il contatto diretto con l’educatore, ma permette di ampliare la conoscenza e il dettaglio di

quello che succede e quello che si fa. Inoltre facilita e risolve alcune questioni burocratiche e ammini-strative e di comunicazione permettendo di gestirle con un semplice accesso da web”.

“E’ un modo nuovo di lavorare anche per l’equipe degli educatori - conclude Sandonà - che hanno uno stimolo in più per poter descrivere e documentare la propria attività. Il riscontro positivo è confermato dalle domande sull’uso da parte dei genitori e dal numero dei loro accessi”.

di Alessandro Cesarato

Attraverso il web i genitori possono essere aggiornati quotidianamente sul proprio figlio: dalle attività, ai pasti, al sonno

Enido Il nuovo software in uso al nido comunale “Le coccole”

Con la rete i genitori entrano in asilo

“L’impianto non passerà”. E’ la parola d’ordine che da settimane tiene banco tra le fila anti-biogas

in paese. Il progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica a biogas è proposto dalla Società Agricola Legnaro Energia Srl e do-vrebbe sorgere in via Ardoneghe, al confine tra Legnaro e Brugine. Per ottenere l’auto-rizzazione la società ha scelto il Pas (Pro-cedura abilitativa semplificata) più “veloce” rispetto all’Autorizzazione Unica Regionale, protocollando la documentazione in munici-pio a giugno di quest’anno, accompagnan-do gli incartamenti dallo studio sull’impatto acustico e i pareri favorevoli dell’Ulss 16 e della Soprintendenza ai Beni Culturali. L’iter si concluderà con il parere della Conferenza dei Servizi composta da tutti gli enti chia-mati a dare un parere su questo genere di impianti.

Il “fronte del no” è composto dalle amministrazioni comunali di Legnaro e di Brugine, i comitati “Il ponte” e “No biogas” impegnati in raccolte firme (oltre 400 le

adesioni) e semplici cittadini che denuncia-no la vicinanza dell’impianto alle abitazio-ni, l’impatto sulla viabilità locale (si parla di 1200 mezzi in entrata concentrati in alcuni mesi dell’anno a cui vanno poi sommati i mezzi in uscita per il trasporto del digesta-to), il potenziale deprezzamento per le case di proprietà e il rischio che l’impianto prenda a “bruciare” scarti alimentari.

Il 25 ottobre scorso si è svolto un consi-glio comunale per discutere la questione. La riunione si è conclusa con una sostanziale intesa tra le parti: una “via di mezzo” tra la linea adottata dalla maggioranza (che ha presentato una mozione contraria al progetto) e quella “dura” delle minoranze che hanno proposto una modifica al regola-mento edilizio, unico strumento in mano ai Comuni per bloccare la nascita di questi im-pianti. L’accordo dà mandato al sindaco di incaricare il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune perché verifichi la possibilità di inserire nel regolamento norme più stringen-ti in materia.

lEGNARO IMPIANTO A bIOGAS, lEGNARO E bRUGINE SONO CONTRARIE

Martina Maniero

Il Comune sperimenta il do-poscuola per i bambini delle scuole elementari. E’ inizia-

to, infatti, a fine settembre e proseguirà per tutto l’anno scolastico questo nuovo servi-zio che è gestito dalla locale cooperativa sociale Germoglio e che si tiene tutti i giorni dalle 13 alle 16 nella scuola elementare del capoluogo.

“L’attivazione del servizio - spiega l’assessore Elisabetta Fava-ron - parte dall’esigenza di molti genitori, impegnati con il lavoro e lontani da altri familiari che li possano sostituire, di affidare i propri figli a un educatore per il pranzo e i compiti. Su queste basi abbiamo però pensato a un’offerta qualificata, che non fosse un semplice baby-parking, ma un vero e proprio servizio educativo, gestito da persone competenti dal punto di vista pedagogico ed educativo e capaci di fare da filtro e supporto anche tra famiglia e scuola”.

La cooperativa Germoglio ha assunto appositamente un’edu-catrice con molti anni di esperienza nei progetti educativi e si fa carico anche di confezionare direttamente il pranzo nel suo centro di cottura. “Le famiglie sostengono i costi vivi relativi all’educatrice e al pasto - aggiunge la Favaron - mentre il Comune garantisce la copertura assicurativa dei bimbi, gli oneri di gestione amministrativa, le spese dei locali della scuola e per il trasporto dei bambini della frazione di Vallonga. Stiamo comunque già lavorando - conclude l’as-sessore - per attivare nuovi canali di finanziamento con l’obiettivo di diminuire il più possibile i costi per le famiglie”.

nEWs

Il Comune sperimenta il servizio il dOpOscuOla pEr i bambini dEllE ElEmEntari

A.C.

Sindaco e assessori si tagliano l’indennità di fun-zione del 7%. Con una delibera di giunta, infatti, sono stati determinati i nuovi emolumenti mensi-

li, già diventati esecutivi subito dopo la pausa estiva. Più che di una scelta si è trattato in realtà del re-

cepimento delle indicazioni di un decreto ministeriale, consolidate da una sentenza della Corte dei Conti. Sta di fatto che l’amministrazione ha deciso comunque di adeguarsi concretamente alle indicazioni ministeriali quando ancora molte altre realtà invece fanno orecchio da mercante. Ma in concreto, di che cifre stiamo par-lando?

Il sindaco Luca Sartori, in quanto lavoratore auto-nomo, percepirà così 1950 euro lordi mensili (la cifra scenderebbe a 976 euro se il sindaco fosse lavoratore dipendente non in aspettativa).

Il vice sindaco, Bonifacio Giraldo, riceverà invece 195 euro al mese mentre ai tre assessori che completa-no la giunta (Elisabetta Favaron, Gino Pezzin e Silvano Sambin) spetteranno 146 euro mensili.

Cifre ben lontane dai costi e sprechi della politica ad altri livelli, che dimostrano ulteriormente come l’im-pegno politico nelle piccole realtà amministrative sia fondamentalmente motivato dallo spirito di servizio nei confronti della propria comunità. Ad avvalorare la tesi, nel caso specifico, anche alcune scelte piccole ma significative.

“Io e i miei assessori - spiega lo stesso Luca Sarto-ri - non abbiamo un cellulare di servizio e neppure rice-viamo rimborsi chilometrici o di qualunque altro tipo”.

nEWs

AmministrazionesindacO E assEssOri si riducOnO “lO stipEndiO”

A.C.

Servono a mantenere aperta l’elementare della frazione

Scuola e sociale sempre al centro dell’attenzione dell’attività amministrativa. Nonostante i tempi magri per gli enti locali soggetti a tagli di trasferimenti sempre più penalizzanti, l’amministrazione, con gli assestamenti di bilancio

di fine anno, ha recuperato risorse da destinare a tematiche da sempre a lei care. Continua, infatti, l’impegno per consentire di mantenere aperta la scuola elemen-tare della frazione di Vallonga, che solo un anno fa rischiava di essere chiusa.

“Abbiamo scelto di destinare un contributo di oltre 18 mila euro all’istituto comprensivo - spiega il sindaco Luca Sartori - per l’inserimento nella scuola di un’insegnante in maniera da garantire la qualità dell’offerta didattica”.

L’alternativa era quella già autorizzata dalla Direzione didattica regionale di istituire delle pluriclassi, con il conseguente rischio di dequalificare la didattica. Si tratta, per il mantenimento della scuola della frazione, di tener duro ancora per poco tempo. Il movimento demografico dei bambini residenti a Vallonga, infatti, presenta un andamento crescente e quindi nei prossimi anni il numero di bambini frequentanti la scuola primaria aumentando, garantirà l’istituzione di nuove classi sufficientemente numerose.

Ulteriori 11 mila euro l’amministrazione ha poi deciso di riservarli alle due scuole materne parrocchiali. Cifra che va a sommarsi ai 45 mila euro già messi a bilancio a inizio anno.

“Inoltre abbiamo rimpinguato per quanto possibile - continua Sartori - i capi-toli del bilancio per i sostegni economici alle famiglie in difficoltà”. Un occhio di riguardo alle famiglie che si estende anche con la scelta, per il momento, di non intervenire sulle aliquote Imu, lasciandole invariate rispetto ai valori minimi fissati dallo Stato. A.C.

Dal Comune 18 mila euro per la scuola di Vallonga

Il sindaco Luca Sartori

I genitori sono curiosi di poter entrare “in punta di mouse” al nido e conoscere nel dettaglio quello che si fa

Via web si possono ricevere informazioni rispetto all’intera giornata del proprio figlio, ma anche sulle attività didattiche e le inziative proposte dal nido e dal territorio

I cittadini manifestano la loro contrarietà durante il Consiglio comunale a Legnaro dello scorso 25 ottobre

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26 Codevigo262626 Codevigo

Ci sono pagine di storia locale finite nell’oblio. A ricordarsele ormai sono in pochi, solo i più anziani del paese. La

maggior parte delle generazioni successive invece ne ignora l’esistenza e neppure ne ha mai sentito parlare.

Una di queste è datata 1943 e riguar-da il campo di prigionia Pg 120/8, più comunemente identificato come il campo della “Fogolana”, in quanto circoscritto all’interno dell’azienda agricola del barone Gastone Treves de Bonfili, nella proprietà che oggi può localizzarsi a Conche, in via Valcittadella al civico 5. I campi lavoro in Italia erano circa una settantina e in essi vi erano stati racchiusi qualcosa come 80 mila soldati britannici, fatti prigionieri tra il 1941 e il 1942 durante i combattimenti in Africa Settentrionale.

Nella provincia di Padova vi erano ben 18 distaccamenti e in quello della Fogolana erano alloggiati 60 prigionieri neozelandesi impiegati in lavori agricoli sotto la sorve-glianza di soldati italiani. Forza lavoro utiliz-zata nei campi e nelle stalle in sostituzione dei braccianti italiani impegnati al fronte.

Qualcuno a Conche ancora se li ricorda questi soldati stranieri, per averci lavorato

insieme nei campi o per averli visti la do-menica, scortati dai soldati italiani, raggiun-gere a piedi la chiesa per partecipare alla messa. Molti di loro più che la fame, patiro-no un mestiere cui non erano minimamente preparati.

Il campo di lavoro durò dal marzo del 1943 sino all’Armistizio, 8 settembre, quando nel caos generale, anche i prigionie-ri di Conche si avventurano in una grande evasione di massa. Molti dei fuggitivi furono però catturati dai tedeschi e inviati ai lager, mentre altri, grazie soprattutto al coraggio e all’aiuto di molte famiglie del posto, riu-scirono a nascondersi fino alla Liberazione o raggiungere la salvezza in Svizzera e in Italia Meridionale occupata dagli Alleati.

Di 60 uomini se ne salvarono solo 13. Tra questi il caporal maggiore neozelandese

James Artur Clarke del 22esimo battaglione di fanteria, che una volta rimpatriato, sino alla sua morte avvenuta nel 1953, non smise mai di citare la “Fogolana” e la sua gente nei racconti alle tre figlie.

Un luogo di fantasia per le tre sorel-le ormai anziane diventato però realtà. Nei giorni scorsi, infatti, Brenda, Leonie e Geraldine Clarke hanno fatto visita ai luo-ghi di prigionia del padre. Ad accoglierle (nella foto), insieme al sindaco Graziano Bacco, gli organizzatori: Andolfo Zamboni, ingegnere padovano, che scavando tra gli archivi del nonno partigiano è riuscito a ri-salire e a contattare le figlie del soldato, e Gianni Pozzato che, in quanto appassionato ed esperto di storia locale, ha identificato i luoghi dove si sono svolti i fatti.

Alessandro Cesarato

Pagine di storia locale Nel 1943 il caporal maggiore Clarke fu prigioniero nel campo di lavoro della “Fogolana” a Conche

Le figlie in visita al campo di prigionia del padre

La qualità dell’offerta formativa va garantita anche nelle scuole primarie delle frazioni. Su questi imprescindibili presupposti l’amministrazione comunale ha deliberato di asse-gnare sostanziose risorse economiche (quasi 37 mila euro) all’istituto comprensivo di

Codevigo affinché provveda a integrare l’organico degli insegnanti nelle scuole delle frazioni di Cambroso e Conche. “La recente assegnazione dell’organico di diritto per l’anno scolastico al nostro istituto comprensivo - spiega l’assessore all’Istruzione Sandrina Zecchinato - ha subito delle riduzioni che l’istituto stesso non può permettersi di integrare, compromettendo così un’offerta formativa adeguata agli alunni. Come amministrazione - sottolinea - non pote-vamo assistere passivamente a questa situazione e come già negli anni scorsi abbiamo deciso di intervenire per garantire una continuità didattica agli alunni della primaria di Cambroso e Conche e un prezioso aiuto a tutte le loro famiglie, permettendo loro di proseguire un percorso formativo nel territorio di residenza”.

Uno sforzo economico, certo, per le già asfittiche casse comunali, ma giustificato anche da una serie di fattori che alla lunga fanno comprendere come la scelta sia probabilmente quella giusta. Il mantenimento delle scuole nelle frazioni permette, infatti, di attenuare altre serie problematiche che si aprirebbero nel momento in cui si scegliesse di polarizzare tutta l’istruzione nel capoluogo. “Il territorio comunale - dice l’assessore - ha una conformazione particolare, con una viabilità ad alta densità e pericolosità”. A questo proposito si pensi solo a uno scuolabus che tutti i giorni debba percorrere la statale Romea per raggiungere Conche. “Andrebbe aggiunta l’onerosità di un eventuale trasporto scolastico aggiuntivo a quello già in essere - conclude - con il costo di un ulteriore pullman che si aggirerebbe intorno ai 40-50 mila euro annui. Non bisogna dimenticare la già raggiunta saturazione della capienza del plesso scolastico di Codevigo, che già accoglie anche i ragazzi delle frazioni di Santa Margherita e di Rosara”.

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28 Cultura locale282828 Cultura locale

Quando, vent’anni fa, l’artista Luciano Favorido, il presidente della Pro Loco di Brugine-Campa-gnola Gianni Beggio, il compianto giornalista

Luigi Montobbio e qualche altro personaggio di spicco diedero avvio al premio della “Mastea d’oro”, pochi credevano che l’iniziativa avrebbe avuto tanta stima e apprezzamento, e non solo in ambito Veneto, ma anche in ben altre parti del Paese. E così esso è giun-to all’undicesima edizione, annoverando, in questo considerevole arco di tempo, nei prescelti, un cospi-cuo numero di pittori, di scultori e di letterati, che hanno onorato e che continuano, con le loro opere, a conferire buon nome e prestigio al nostro Paese.

I tre premiati cui è stata assegnata la “Mastea d’oro 2012” sono: Franco Murer, Ennio Toniato, D.Francesco Trolese. Al primo è stato riconosciuto il merito di avere realizzato un notevole numero di ope-re, particolarmente in bronzo, collocate ora in luoghi di culto e ora in piazze e giardini di tante città. Proprio tra queste ultime figura l’originale splendida fontana di San Giuseppe, costituita di sei grandi pannelli in altorilievo con le storie del padre putativo di Gesù, allogata tra il verde dei giardini vaticani. Di Toniato si sono apprezzate invece le singolari dualità pittoriche nel campo, specificatamente, dell’acquerello, dove ha raggiunto apici di originalità e raffinatezza ecceziona-

li, unici. All’abate dell’abbazia di Santa Giustina in Pa-dova, Don Francesco Trolese, è stato infine dato atto di tutta una vita di studio e di ricerca sui documenti del passato per dire quindi tutto il bene compiuto nel corso dei secoli andati da taluni religiosi, e non soltan-to sotto il profilo spirituale, ma anche in campo civile, nel quotidiano vivere della società umana.

Anche quest’anno, come nei precedenti, la mani-festazione ha offerto opportunità per la visione d’una esposizione di un certo numero di opere dei tre pre-miati. In particolare di Murer si è potuto ammirare, tra l’altro, la statua in bronzo dorato dell’arcangelo San Michele. Un avoro attuato molto di recente, sulla doppia scia del classico e del moderno, con ideazio-

ne tutta nuova, davvero inedita. Di Toniato si sono apprezzati alcuni paesaggi rurali dell’alta padovana, eseguiti naturalmente ad acquerello, con l’ecceziona-le bravura propria di questo maestro. Di padre Trole-se infine si è presa visione di alcune tra le sue più importanti pubblicazioni, tra cui l’ultima in ordine di tempo ovverosia il volumetto: “I monaci benedettini e la loro attività agricola in Saccisica”. Una minuziosa, diligente ricerca che coinvolge in modo tutto speciale gli appassionati di storia del Pievado, ma che indub-biamente può appassionare e sedurre anche chiunque apprezzi la cultura in generale, non ultimi gli studenti delle scuole superiori e dell’università.

di Paolo Tieto

Premi L’edizione 2012 della “Mastea d’oro”

Franco Murer, Ennio Toniato e D. Francesco Trolese i premiati

Ives CelII

DOve vIvONO I BAMBINIPANDA eDIzIONI, 2012

Il volumetto, dopo l’introduzione e la prefazione, si sviluppa in due parti: la prima che tratta in forma analitica e scientifica sulla vita del bambino in famiglia, la seconda che disserta invece sull’immagi-nario infantile. Due spaccati inerenti la vita di un essere umano nei primissimi anni di sua esistenza e quindi dei propri rapporti con il mondo che gli sta d’intorno. Sono capitoletti brevi, stilati in modo semplice e preciso, con puntualizzazioni continue sulle azioni e sulle reazioni del bambino, che vive tutta una realtà propria, fondamental-mente assai diversa da quella degli adulti. Nella seconda parte sono trattati i personaggi e i luoghi del magico mondo infantile. In particolare si dice del bosco e del lupo, dell’orco e della strega, degli gnomi, di re e di regine e di quanto altro ancora fa parte della curiosità e degli interessi d’ogni bambino. Non manca, ovviamen-te, il capitoletto che chiarisce la valenza dei simboli i quali, attraverso allegorie e altre immagini, permettono di cogliere meglio la valenza di determinati fatti e comportamenti. E così spicca anche il saggio sull’impor-tanza dei colori “che si definiscono diversi nella mente di ogni bambino secondo l’emotività del momento”. Sono annotazioni a volte di carattere pratico e altre volte di intonazione psicologica che aiutano la mente dell’educa-tore ad aprirsi alle tante e differenti istanze del bambino. Il volumetto vuole essere un contributo per più adeguata e completa professionalità di chi intenda dedicarsi alla professione di educatore.

Libri a cura di Paolo Tieto

Sono stati ultimati nelle scorse settimane i lavori di realizzazione della nuova sala prove musicale per i gruppi emergenti locali. Si tratta di uno spazio ricavato dai locali della palestra della scuola media di

piazza Ungheria. Il progetto ha ottenuto un finanziamento della Regione che ha contribuito al 70% della spesa totale, assegnando a Brugine un finanziamento di 25 mila euro. Il rimanente 30% è stato messo a disposi-zione del Comune. La sala, completamente insonorizzata, è stata attrez-

zata con le apparecchiature base: un mixer a due casse, due amplificatori per chitarre, un amplificatore per basso e una batteria di cinque pezzi. C’è già un regolamento da rispettare per accedere alla sala e all’attrezzatura che sarà a disposizione di tutti i gruppi musicali che la prenoteranno. “E’ un progetto al quale tenevamo molto – ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili, Andrea Putti – con questo spazio diamo una risposta concreta ai tanti giovani appassionati di musica che fanno parte di gruppi musicali

e che da tempo ci chiedono di poter disporre di un luogo dove potersi ritrovare per provare il loro repertorio e migliorare le loro abilità. Mi auguro che questo spazio possa regalare alle giovani band momenti di formazione e di crescita”. In attesa di conoscere la data dell’inaugurazione ufficiale, la sala è già stata aperta al pubblico. Tutta la documentazione necessaria per accedere ai locali è disponibile sul sito internet www.comune.brugine.pd.it.

bruginE una sala a dispOsiziOnE dEi giOvani pEr farE musica

Martina Maniero

I premiati dell’edizione 2012

Sindaci della Saccisica, industriali, clienti e tantis-simi amici hanno voluto festeggiare i sessant’an-ni di attività della trattoria Antica Albora. Attività

iniziata da Primo Bettio assieme alla mamma Maria e alla moglie Giselda. Primo, scomparso da alcuni anni, ha aperto la sua “Ostaria” nel 1952 dandogli l’im-pronta allora richiesta, un locale semplice dove poter bere un’ombra di buon vino magari accompagnato “ a strasora” da uno dei suoi “spuncetti” (mezzo uovo

sodo con la cipollina sopra, una fetta di “musetto” su un pezzo di polenta, un “folpo” bollito, ecc) e poi fer-marsi a cena e assaporare il suo famoso risotto nero, la trippa e il baccalà. Locale che serviva anche per i fumatori con la possibilità di acquistare sigarette e alle massaie della frazione di Albora visto che accan-to c’era anche il negozio di alimentari. E dopo poter fare anche una partita a bocce. Ora l’antica Ostaria si è trasformata in un accogliente e rinomato ristoran-

te con l’avvento dei figli Edoardo (conosciuto come Gianni), Michela e Maria Grazia portandolo così a tre generazioni di gestori. I figli hanno voluto festeggiare la loro mamma per la sua dedizione e perseveranza nel gestire l’antico locale. Nel suo saluto il sindaco di Piove Alessandro Marcolin si è complimentato con i gestori ed in particolare con la signora Giselda per la perseveranza nel portare avanti un’attività per così lungo tempo ed ha ricordato che proprio l’Antica Albo-

ra è stata la prima mensa dei carabinieri in occasione del passaggio da stazione a tenenza dell’Arma.

nEWsla trattoria è stata aperta da Primo bettio nel 1952nOzzE di diamantE pEr l’antica albOra

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29292929Cultura locale

Un paese immortalato in un calendario. In occasio-ne del XX anniversario del gruppo Asf - Archivio storico fotografico, l’assessorato alla Cultura ha

organizzato un concorso di fotografia sul tema: “Ponte-longo attraverso i mesi dell’anno”.

L’obiettivo è quello di raccogliere le migliori foto nel calendario comunale del prossimo anno. Il concorso è gratuito e aperto a tutti, fotografi dilettanti e professio-nisti. Ogni partecipante potrà partecipare con un mas-simo di tre scatti in formato digitale o digitalizzato. Le fotografie saranno esposte a fine novembre durante la festa della dolcezza, in occasione della quale ci saranno anche le premiazioni. Termine ultimo per la consegna è

il 17 novembre. “Come amministrazione - spiega l’assessore compe-

tente Stefano Turetta - vogliamo ringraziare il gruppo Asf per l’importante lavoro compiuto in 20 anni e tutta la passione e dedizione dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico locale e all’attenzione ad ogni attività culturale del paese”.

Il progetto di raccogliere le immagini, i documenti storici e più significativi della storia di Pontelongo è nato dalla passione e dal grande lavoro di alcune persone, in particolare di Paolo Benvegnù e di Giancarlo Zaggia, e si è alimentato con il materiale raccolto pazientemente casa per casa.

Il gruppo esordisce nel maggio del 1993 con la prima “Mostra foto e documenti d’Epoca”, manifesta-zione che da lì in poi si ripeterà ogni anno durante i festeggiamenti del Maggio Pontelongano. Nel 2003 il gruppo contava la raccolta di 1250 opere, delle quali 800 esposte. A oggi si è arrivati a circa 2000 documenti recuperati e all’esposizione di ben 1300 opere.

Per informazioni sul concorso rivolgersi in biblioteca comunale o scrivere a [email protected] .

di Alessandro Cesarato

Il paese raccontato per immagini in un calendario, realizzato con le foto selezionate dal Concorso

Pontelongo Il gruppo Archivio storico fotografico insieme con l’assessorato alla Cultura hanno organizzato un concorso

Pontelongo attraverso i mesi dell’anno

Hanno festeggiato insieme il 30° anniversario di fonda-zione. Il complesso piovese “I Grog” e la cooperativa Magnolia che si occupa di portatori di handicap. E proprio

per essere vicini a questo sodalizio che tanto bene ha fatto e continua a fare per il Piovese, la rock band di casa ha inteso organizzare una serata di musica sulla centralissima piazza

Vittorio Emanuele. Iniziativa che è stata parecchio apprezzata dal folto pubblico che ha inteso parteciparvi. Per l’occasione a condurre la serata si sono prestate le due graziose presentatrici Laura Battistello e Giulia Bertani. Oltre ai Grog si sono esibiti la loro “costola” il gruppo “WAAMM” composto dal Bassista Walter Buggio (nucleo dei Grog) il figli Alberto alla chitarra e Alessandro alla batteria e Massimo alla chitarra e voce. Il clou della serata era comunque l’esibizione dei Grog che hanno iniziato con un omaggio al grande chitarrista Gary Moore re-centemente scomparso. Con Enrico Battarin alla chitarra solista

e Fabrizio Battarin al piano e tastiere hanno deliziato i molti presenti con il brano The Loner. Sul palco anche Walter Buggio al basso, Egidio Puntellato canto e chitarra acustica e Roberto Scarcioffolo alla batteria. La band al completo ha presentato un repertorio tratto dai brani dei Santana, Jio Cocker, P.F.M., Pink Floyd, Dooble Braters, Paolo Conte, Zucchero. Musica per tutti i gusti, insomma. Walter e soci vogliono ringraziare l’ammini-strazione comunale e la Pro Loco, e mandare un pensiero alla Magnolia che svolge un ruolo molto importante e utile per la collettività. Gianni Patella

L’assessore Stefano Turetta

“i grOg” E “la magnOlia” fEstEggianO assiEmE 30 anni

“Scenari di carta” è la rassegna di teatro e letture per ragazzi che ha esordito lo scorso 21 ottobre e che proseguirà, nei

prossimi 6 mesi, con oltre 30 appuntamenti in oltre 9 comuni della Saccisica.

Codevigo, comune capofila, Piove di Sacco, Brugine, Anguillara Veneta, Correzzola, Ponte San Nicolò, Bovolenta e Pontelongo, oltre a Campo-longo Maggiore nel Veneziano, sono i comuni che ospiteranno la prima edizione della rassegna la cui direzzione artistica è stata affidata alla compagnia Barabao Teatro, e che è stata resa possibile grazie al contributo della Provincia di Padova, nell’ambito del calendario RetEventi, dei Comuni, della Bcc, oltre agi sponsor Libreria “Al Buco” e Bottega Equosolidale “Tam Tam”. Nel programma sono inserite letture e teatro per le scuole, ma anche letture e spettacoli domenicali aperti a tutta la famiglia nelle biblioteche e nei teatri. Info 3333014794, 3406861049, www.senaridicarta.it

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30 Sport locale303030 Sport locale

Quasi un anno in giro per il mondo, in sella a uno scooter a tre ruote, per raccogliere fondi destinati a Emer-

gency. E’ iniziata con il mese di ottobre, con

partenza proprio dal suo paese di residenza, la nuova avventura di Maurizio Pistore, il cinquantaseienne professore di educazione fisica alle scuole medie, esperto in traversa-te in sella alla moto, che da trent’anni solca in lungo e largo le strade del pianeta.

Dopo aver attraversato, infatti, in lungo e largo Italia e Europa, dieci anni fa Pisto-re ha cominciato ad avventurarsi fuori dal Vecchio Continente. Il progetto, denomina-to “All around the world Motoraid 2012”, è promosso dall’associazione Motorbike Adventure Team, fondata nel 2007 dallo stesso Pistore, e sponsorizzato dall’azienda Quadro Vehicles, specializzata nella produ-zione di scooter a tre e quattro ruote.

“Abbiamo voluto appoggiare questa iniziativa perché ne condividiamo i messag-gi chiave - ha affermato Marco Colombo,

amministratore delegato di Quadro Vehicles - ovvero il concetto di libertà, di viaggio inteso come conoscenza e soprattutto il valore sociale dell’iniziativa. La nostra è un’azienda giovane, attenta alle esigen-ze della realtà che ci circonda. Per questo abbiamo messo a punto un veicolo ad hoc, affidabile e competitivo, che accompagnerà Maurizio in questa fantastica esperienza”.

Il giro del mondo è cominciato dall’Africa, partendo da Tunisi e arrivando a Durban, in Sudafrica; poi l’Australia e a seguire le Ame-riche, dall’estremo sud per risalire su fino all’Alaska, all’interno del circolo polare ar-tico. L’ultima parte del viaggio è il ritorno a casa attraverso le lande desolate della Sibe-ria asiatica fino alla Scandinavia e infine giù per l’Europa toccando Germania e Francia.

In totale 100mila chilometri da percorrere in 330 giorni attraversando 41 Paesi.

“Il mio viaggio - ha spiegato Pistore a pochi giorni dalla partenza - rappresenta una sfida con me stesso ma soprattutto mira a raccogliere fondi per aiutare in maniera immediata le popolazioni che incontrerò lungo questo cammino”.

“Per la prima volta - ha aggiunto -

affronterò l’iniziativa da solo, a bordo di questo tre ruote che mi accompagnerà at-traverso il deserto, le foreste e i ghiacciai”. A Khartoum, in Sudan, Pistore incontrerà anche il fondatore di Emergency, il medico Gino Strada, al quale consegnerà parte dei primi fondi da destinare alle strutture ospe-daliere presenti nelle varie zone di guerra nel mondo. L’obiettivo finale è raccogliere i soldi da destinare alla riapertura e funzio-nalità delle aree inutilizzate della clinica cardiochirurgica a Soba, in Sudafrica.

Sul sito www.motorbiketeam.com è possibile seguire l’appassionante viaggio di Pistore minuto per minuto, sognando di essere sulla sella con lui. Oltre, infatti, alle suggestive foto di paesaggi magici incontrati lungo il percorso, è possibile leggere il diario di viaggio nel quale il motociclista racconta le sue giornate.

Nel sito vi è inoltre una mappa satellita-re che in tempo reale localizza la posizione lungo il percorso.

di Alessandro Cesarato

Il professore di educazione fisica è partito da Pontelongo a inizio ottobre, percorrerà in sella al suo scooter a tre ruote oltre 100mila chilometri e raccoglierà fondi per Emergency

Il caso La nuova avventura sportiva e “sociale” del motociclista Maurizio Pistore

In moto 330 giorni per girare il mondo

Maurizio Pistore pronto per la partenza del giro del mondo

“Per la prima volta da solo attraverserò in moto il deserto, le foreste e i ghiacciai”

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31313131Sport locale

Ancora una volta sono gli istituti piovesi ad aggiudicarsi il primo posto del torneo “Beach&Volley School”, svoltosi dal 18 al

22 settembre nella località di Bibione. A differenza degli ultimi due anni, però, il

trofeo è andato all’Istituto De Nicola e i cugini, anzi cugine, dell’Istituto Einstein si son dovute accon-tentare del terzo posto. Erano 41 gli alunni dell’Istituto De Nicola partecipanti a questo viaggio d’istruzione di carattere sportivo dove l’attività principale, ovviamente, era il beach volley. Non sono, tuttavia, mancate lezioni di fitness, tiro con l’arco, beach soccer e qualche tuffo in piscina! La giornata clou è stata senza dubbio giovedì 20, il giorno del torneo. Le squadre dei 10 istituti partecipanti, provenienti da tutta Italia, erano divise in biennio (allievi) e triennio (juniores). Per la categoria “juniores femminile” le fasi eliminatorie si sono svolte nella mattinata. Alle fasi finali, svoltesi nel pomeriggio, hanno avuto accesso solamente 8 squadre su 50 partecipanti. Le ragazze juniores del De Nicola sono approdate a questa fase, conquistando il terzo posto della classifica generale. Una partita dopo l’altra sono giunte alla finale piene di entusiasmo e con la grinta giusta per duellare con le coetanee del Liceo Artistico Boccioni di Milano.

La finalissima, giocata sul campo centrale della spiaggia veneziana, è stata molto combattuta. Tenacia, determinazione e giocate d’esperienza hanno accompagnato la squadra piovese fino alla fine e, grazie alla loro abilità di tenere il gioco, le atlete del De Nicola si sono portate a casa la vittoria con il punteggio di 21-18.

Grande è stato l’entusiasmo di Stefania Peggion, la coach della squadra, così come quello delle docenti Federica Brazzarola e Rosangela Baldon.

Un meritato grazie e i nostri complimenti vanno a Giorgia Cogo, Anna Grigoletto, Vittoria Masiero (5^Arim), Raffaella Zampieri (5^Brm) e Nicole Maritan (4^Bpt) e all’Istituto De Nicola.

nEWs

bibionelE ragazzE dEl dE nicOla di aggiudicanO il “bEach&vOllEy schOOl”

 Avete mai provato a nuotare per qua-si quattro chilometri? O a percorrere 180 chilometri lungo un tragitto con

un dislivello di 800 metri? E infine vi siete mai cimentati in una maratona di oltre 42 chilometri? Ecco, allora sommate queste tre competizioni, alquanto impegnative anche singolarmente, insieme e nello stesso gior-no: il risultato è l’”ironman”, un triathlon “super lungo”.

Quest’anno un gruppo di atleti della Delfino Triathlon Chioggia si sono dati ap-puntamento in Spagna a Calella, una locali-tà nelle vicinanze di Barcellona, per parteci-pare il 30 settembre scorso al 4° Challenge Barcelona-Maresme, gara che valeva anche per l’assegnazione dei titoli nazionali di “Triatlon de Larga Distancia”. Alla partenza sulla spiaggia di Calella alle ore 8,30 del mattino ben 1400 atleti e tra questi anche i 15 sportivi del gruppo Delfino, di Chioggia e di Piove di Sacco (Raffaele Zanellato, Ga-briele Giraldo, Alessandro Bozzato e Nicola

Doria). L’ironman è nato quasi come una sfida

nel 1977, una gara assai impegnativa, che mette a dura prova la sopportazione fisica, ma anche quella mentale. La preparazione è fondamentale ed inizia praticamente l’an-no prima.

L’allenamento per gli atleti della Delfino Triathlon ha compreso nei mesi precedenti la partenza in Spagna la partecipazione alla maratona di Treviso e a quella di Roma, alle competizioni “70.3” di Pescara e Barberi-no del Mugello ovvero un ironman a metà: quasi due chilometri a nuoto, 90 chilometri in bicicletta e 21, a cui aggiungere qualche gara in bicicletta e molti percorsi sui Colli e Monti Veneti per abituare gambe e fisi-co. Non dobbiamo pensare però che questi sportivi siano atleti professionisti, ma nel gruppetto che è andato in Spagna vi era-no operai, pescatori, commercianti, docenti universitari, autisti, impiegati, qualcuno con famiglia e figli, qualcuno già nonno, con età

dai trenta ai cinquant’anni.Nel “Challenge Barcelona-Maresme”

il mare calmo, nonostante il giorno prece-dente si sia scatenato un mezzo uragano, ha favorito la partenza della gara di nuo-to. Qualche complicazione nella frazione in bicicletta, che ha costretto al ritiro uno del gruppo chioggiotto per una rottura del copertone, e un vento fastidioso nel tra-gitto sotto costa, stando anche attenti a non incorrere in penalità o addirittura nella squalifica poiché è vietato rimanere nella scia dell’avversario davanti. E quando la fatica comincia a farsi sentire, l’ultimo tratto di corsa per 42 chilometri e 195 metri per arrivare al traguardo finiti, ma raggianti per aver completato la gara. Finisher.

di Eugenio Ferrarese

Triatlon Gli atleti di Chioggia e Piove di Sacco al 4° Challenge Barcelona-Maresme

Ironman, sfiniti ma raggianti alla meta

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VIAGGIo IN PRoVINCIAPADoVA

Anche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presi-

dente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala ri-unioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Spa-ce, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare defi nitiva-mente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili effi cacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà

anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: una volta scritto, un testo online va promosso attraverso strumenti come social news, comunicati stampa e arti-cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe insediare un comitato di supporto che a titolo gratuito, darà supporto ai coworker nella loro idea imprendi-toriale. “Questi sono gli spazi ideali – ha detto la presidente Barbara Degani – per creare un lavoro e per crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più diffi cili. L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra-sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. Alla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con-divisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in

un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei pe-riodi più diffi cili, puntiamo ad investire sull’innovazione, sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi e “accelerate” attraverso una serie di attività formative e di mentoring: individuazione della forma giuridica più

appropriata, redazione del busi-ness plan, attività di promozione, incontro con attori economici pertinenti al business (istituzioni, associazioni di categoria, impren-ditori, potenziali clienti). “Onspa-ce è un progetto unico, nel quale

una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una continua comunicazione e ricezione di richieste di parteci-pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorren-za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e il network che creeremo sarà un benefi cio per gli ospiti di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www.onspace.org.

di Emanuele Masiero

A due mesi dal debutto arrivano i primi risultatiAl via il corso di comunicazione nel mondo web

OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti

Giovani idee cresconoecco le dieci start-up

I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali

Sabato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofi lo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vo-

stri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfi lata coreagrafi ca in abiti dell’ 800 del Grup-po dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofi lo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.

News

“anchE fidO arriva a tuttinfiEra”

Centinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di

Tuttinfi era, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Pa-dova. Una formula, quella di Tuttinfi era, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che espri-mono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni

della fi era. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfi era.it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mon-do. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfi ng che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e

danza Rock and Roll, Country, Breakdance fi no all’arte di writers e aerografi sti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto tra-sformate in divani, pompe di benzina convertite in distribu-tori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tut-tinfi era la convention di Fitness (http://www.tuttinfi era.it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un

grandissimo numero di appassionati e tecnici del settore. Dopo alcuni anni di assenza, torna in Fiera a Padova uno degli eventi più importanti nel panorama del fi tness italiano rinnovato e aggiornato. Un’edizione dunque da non per-dere, dove novità e tradizione si uniranno per sorprendere habitué e non.

TUTTINFIERA 40.000 VISITATORI ATTESI PER UN WEEK END DI AFFARI E OCCASIONI

Alla base c’è il concetto del “co-working” della condivisionedi esperienze

PadovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfi era, dal 17 al 18 novembre 2012, met-teranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più!

Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfi danti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 fi nalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.

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di Emanuele Masiero

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Sarà la crisi economica. O forse la siccità dell’esta-te. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboc-

care il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è fi nita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchie-re”.

Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite fi nora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricol-tori che pretendono non più parole ma fatti, il presiden-te di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al

problema e fi nora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infi nita di vacue dichiara-zioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusci-ranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”.

Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - con-cludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pia-nifi cazione, nello sviluppo del territorio attraverso indi-rizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenuncian-do l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato

l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungu-lati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la siste-mazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà.

“Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assesso-re all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per risto-rare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo fl agello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero

dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono ali-mentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.

Primo blitz di un centinaio di produttoristanchi delle scorribande degli ungulatitra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei

La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”

Cinghiali, agricoltori assediano il Parco

Due immagini del blitzdegli agricoltori dellaColdiretti nella sededel Parco Colli Euganeidi Este per chiederefatti concreti di fronteall’emergenza cinghiali

Marco Calaon:“Stavolta siamopronti a tornarese non avremodelle risposte”

“Se si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo

Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, riman-dando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affi data ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e proce-dere nel modo inverso”.

Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità impor-tanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una pro-vocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di va-lorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni han-no dato vita a prodotti di qualità unica espor-tabile in tutto il mondo. Certo non si possono

pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”.

La parte più preoccupante resta comun-que la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vici-no si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da te-nere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto am-bientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindi-bile in ogni Comune che insiste nell’area del Parco, senza se e senza ma”.

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Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiarefi sionomia all’ente

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“La situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – affer-ma Ugo Lessio, presidente della

Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiu-sura immediata per mancanza di fondi pub-blici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”.

Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. De-scrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno.

I fi nanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio.

La Fism, che opera in ambito provincia-le, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine genera-le, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica

Istruzione, e creare specifi ci servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazio-ne delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispira-zione cristiana di tutto il territorio padovano.

14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussi-diario alla scuola pubblica e da sempre inte-grato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato fi nanziamento pubblico. La situa-zione è “fl uida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono

di Manuel Glauco Matetich

Taglio ai fi nanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne

“Materne paritarie a rischio chiusura”Gli istitutigarantisconoquasi il 70%dei posti disponibili perla scuola dell’infanzia, un servizioinsostituibileconsapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana.

La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Nume-rosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-

no determinanti per decidere quali azioni in-traprendere per fare valere il giusto diritto al fi nanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole po-polari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la fi nanza pubblica.

“Ci sono frazioni che, per la prima vol-

ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione.

La Fism è in ginocchio. Il governo vor-rebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contri-buti alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolven-ti e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”

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Page 36: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

36 Noi e gli altri363636 Noi e gli altri

Non è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo

di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entra-re nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dun-que con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”.

Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle ma-novre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di interve-nire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla

comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta indivi-duati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Eser-cito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.

di laura Organte

Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti

L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani

Con il “cuore in mano”primo soccorso a scuola

la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato

Riprendono a Padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giun-

ta al secondo anno, è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti.

“Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompa-gnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”.

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Torna dal 21 al 24 novembre il Secon-doMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei

protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’e-nogastronomia: una specie di monografi a a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno met-te al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con fi lm come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”.

L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema ita-liano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e fi gli della “commedia all’italiana”. Con una ante-prima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-

tisala MPX è in programma una maratona cinematografi ca di grandi classici scelti da Soldini e da Scola.

Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola prove-nienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiato-re del suo ultimo fi lm, il padovano Marco Pettenello.

A seguire, la proiezione di uno dei più importanti fi lm diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con

critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospite-rà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espo-sitivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola.

E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai fi lm di Scola, pranzi con gli artisti, e

un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL.

Insomma, un’occasione di approfon-dimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune pro-iezioni sono a pagamento (4 euro).

omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e fi gli della commedia all’italiana

SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”

Il cinema di Soldini a Padova

Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano

Di ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautri-ce e pianista Debora Petrina presen-

ta, in esclusiva per i padovani, un’antepri-ma del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

musica

L.O.

Debora Petrinapresenta l’album

La pianista e cantautrice

13Cultura provinciale

di laura Organte

Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione

Gemme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affre-schi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fi no al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche di-

venute eterne.La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta

nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’e-dizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”.

Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achil-le, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri.

“Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsa-bile scientifi co della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della meta-morfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straor-dinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori.

Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografi a degli allestimenti”.

La ricerca scientifi ca si apre al grande pubblico, rendendo fru-ibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-

presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifi ca e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non manche-ranno positivi riscontri”.

Gli affreschi di Pompeiin mostra all’Orto Botanico

Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea

L.O.

EvEnti E mOstrE

PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONIDomenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Cen-tro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.

“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATETorna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affi ancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.

LA VOCE DELLE STELLEPer i più piccoli, ma non solo, in esposizio-ne fi no al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della fi gura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.

a cura di Laura Organte

In programmaanche una lezionedel registaall’Universitàaperta a tutti

38 Cultura provinciale383838 Cultura provinciale 14

Lo SPoRT in PRIMo PIANo

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

nee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, fi rmando un accordo con il Con-sorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Sa-vrayuk e Romina Laurito hanno intrattenu-to i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squa-dra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

Campionesse alle TermeintErvista

Con la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il

tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compe-tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa.

Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esu-

beranza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provin-ciale tra gli esordienti”.

Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e

se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”.

tarcisiO stEfani: “carturanalin prOmEttE bEnE”

W.l.

Nell’emergente panorama del cal-cio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd

Monselicense. A darne notizia e illustra-re progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà impor-tante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport.

La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima doveva-no spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”.

La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campio-nato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fi ssato

il suo quartiere generale presso il palaz-zetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 gio-cherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain

La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; diri-genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato.

La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare.

CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparatinascE la asd mOnsElicEnsE: in sEriE dpEr pOrtarE vittOriE sOttO la rOcca

Walter Lotto

Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo

Il ds Tarcisio Stefani

La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee

La formazione della Asd Monselicense

di Manuel Glauco Matetich

Page 39: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

Torna dal 21 al 24 novembre il Secon-doMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei

protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’e-nogastronomia: una specie di monografi a a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno met-te al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con fi lm come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”.

L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema ita-liano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e fi gli della “commedia all’italiana”. Con una ante-prima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-

tisala MPX è in programma una maratona cinematografi ca di grandi classici scelti da Soldini e da Scola.

Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola prove-nienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiato-re del suo ultimo fi lm, il padovano Marco Pettenello.

A seguire, la proiezione di uno dei più importanti fi lm diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con

critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospite-rà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espo-sitivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola.

E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai fi lm di Scola, pranzi con gli artisti, e

un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL.

Insomma, un’occasione di approfon-dimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune pro-iezioni sono a pagamento (4 euro).

omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e fi gli della commedia all’italiana

SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”

Il cinema di Soldini a Padova

Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano

Di ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautri-ce e pianista Debora Petrina presen-

ta, in esclusiva per i padovani, un’antepri-ma del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

musica

L.O.

Debora Petrinapresenta l’album

La pianista e cantautrice

13Cultura provinciale

di laura Organte

Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione

Gemme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affre-schi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fi no al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche di-

venute eterne.La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta

nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’e-dizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”.

Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achil-le, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri.

“Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsa-bile scientifi co della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della meta-morfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straor-dinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori.

Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografi a degli allestimenti”.

La ricerca scientifi ca si apre al grande pubblico, rendendo fru-ibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-

presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifi ca e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non manche-ranno positivi riscontri”.

Gli affreschi di Pompeiin mostra all’Orto Botanico

Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea

L.O.

EvEnti E mOstrE

PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONIDomenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Cen-tro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.

“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATETorna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affi ancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.

LA VOCE DELLE STELLEPer i più piccoli, ma non solo, in esposizio-ne fi no al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della fi gura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.

a cura di Laura Organte

In programmaanche una lezionedel registaall’Universitàaperta a tutti

14

Lo SPoRT in PRIMo PIANoin PRIMo PIANo

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

nee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, fi rmando un accordo con il Con-sorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Sa-vrayuk e Romina Laurito hanno intrattenu-to i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squa-dra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

Campionesse alle TermeintErvista

Con la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il

tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compe-tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa.

Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esu-

beranza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provin-ciale tra gli esordienti”.

Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e

se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”.

tarcisiO stEfani: “carturanalin prOmEttE bEnE”

W.l.

Nell’emergente panorama del cal-cio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd

Monselicense. A darne notizia e illustra-re progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà impor-tante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport.

La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima doveva-no spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”.

La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campio-nato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fi ssato

il suo quartiere generale presso il palaz-zetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 gio-cherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain

La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; diri-genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato.

La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare.

CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparatinascE la asd mOnsElicEnsE: in sEriE dpEr pOrtarE vittOriE sOttO la rOcca

Walter Lotto

Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo

Il ds Tarcisio Stefani

La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee

La formazione della Asd Monselicense

di Manuel Glauco Matetich

3939393914

Lo SPoRT in PRIMo PIANo

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

nee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, fi rmando un accordo con il Con-sorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Sa-vrayuk e Romina Laurito hanno intrattenu-to i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squa-dra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

Campionesse alle TermeintErvista

Con la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il

tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compe-tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa.

Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esu-

beranza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provin-ciale tra gli esordienti”.

Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e

se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”.

tarcisiO stEfani: “carturanalin prOmEttE bEnE”

W.l.

Nell’emergente panorama del cal-cio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd

Monselicense. A darne notizia e illustra-re progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà impor-tante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport.

La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima doveva-no spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”.

La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campio-nato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fi ssato

il suo quartiere generale presso il palaz-zetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 gio-cherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain

La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; diri-genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato.

La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare.

CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparatinascE la asd mOnsElicEnsE: in sEriE dpEr pOrtarE vittOriE sOttO la rOcca

Walter Lotto

Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo

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La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee

La formazione della Asd Monselicense

di Manuel Glauco Matetich

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Page 40: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

Il futuro del Polesine sarà con Verona. Il Consiglio dei ministri ha approvato nel decreto “Nuova Italia” l’accorpamento

della Provincia di Rovigo con quella di Ve-rona e la Provincia di Padova con quella di Treviso, non tenedo in minimo conto la ri-chiesta di autonomia espressa dal Consiglio provinciale e da diversi comuni del rodigino. Salva Belluno, per la quale è stata ricono-sciuta la peculiarità di area montana, salva Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento Vicenza in previsione di un futuro riordino per aree metrolitane che dovrebbe mettere insieme Verona, Vi-cenza e Rovigo (Vi-Ve-Ro) e dall’altra parte del Veneto Padova, Treviso, Venezia (Pa-Tre-Ve). I parametri per allargare gli ambiti provinciali erano già stati designati con il decreto Salva Italia, indicando alle provin-cie con popolazione inferiore ai 300 mila

abitanti e con una superficie al di sotto di 2500 chilometri quadrati, la necessità di ri-vedere il proprio “assetto istituzionale”. Un indirizzo sarebbe dovuto arrivare dai comu-ni, dalle stessa Provincia, dalla Conferenza autonomie locali e dalla Regione. Tutte le delibere tuttavia hanno indicato un sostan-ziale mantenimento dello “status quo” e quindi, senza un sostanziale orientamento da parte degli enti locali la scelta è spet-tata al Consiglio dei Ministri. Da parte sua il ministro competente Filippo Patroni Griffi ha dimostrato l’intenzione di procedere spe-ditamente all’accorpamento delle Provincie,

indicando nella data del giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province. Addio presidenti, dunque, ancor prima che decorrano i termini del mandato elettorale. Dal 2014 poi le province diventeranno enti di secondo grado e non ci saranno più ele-zioni ma nomine per comporre il consiglio e individuare il presidente. La giunta sparirà. “Per il riordino – ha spiegato il ministro in un’intervista a La Stampa - non è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura provinciale. Fatta la ri-forma bisogna partire con il nuovo assetto quanto prima”. Tanta speditezza secondo il ministro sarebbe autorizzata dalla decisione della I sezione del Tar del Lazio, di respin-gere le richieste di sospensione del riordino pretesa dalle Province di Lecco, Lodi, Treviso e Rovigo perché ritenuta incostituzionale. “Le provincie sono previste dalla Costituzio-

ne – è quanto sostenuto dagli enti locali ricorrenti – e la loro natura non può essere modificata per decreto”. Il Tar su questo non è intervenuto, la decisione presa è stata quella di non decidere. Anziché rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, il Tar del Lazio si è limitato a rilevare che, “impregiudicata ogni questione di carattere pregiudiziale”, non sono ravvisabili i paventati profili di immediata lesività dell’atto impugnato. La delibera del Consiglio dei Ministri, secondo i giudici amministrativi costituisce infatti il primo segmento di una sequenza proce-dimentale destinata a concludersi con un provvedimento di natura legislativa. Il Tar,

dunque, non ha deciso alcunché sui ricor-si; ha semplicemente negato la richiesta di sospensione cautelare dell’efficacia della deliberazione del 20 luglio senza decidere nel merito. Comunque sia il ministro ha col-to l’occasione per premere in profondità sul pedale dell’acceleratore del riordino delle province. “Sarà un’occasione per ridisegna-re la presenza pubblica sul territorio e riordi-nare la presenza dello Stato – ha spiegato - perché quando andremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefet-ture, uffici scolastici e via dicendo”. Accele-razione che non è piaciuta per niente alla presidente della Provincia, Tiziana Virgili.

di Fortunato Marinata

Secondo Treviso, Rovigo, Lodi e Lecco il Tribunale amministrativo si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Il ministro per le riforme della Pubblica Amministra-zione, Filippo Patroni Griffi Patroni Griffi:

“Non potevamo aspettare la fine del mandato di ogni presidente”

Il ricorso al Tar ha rappresentato per la Pro-vincia rodigina l’unica possibilità di sottrar-si dalla mannaia del Governo. Del resto,

con Belluno, non centrava nessuno dei due parametri indicati per mantenere l’autono-mia, estensione territoriale e numero di abi-tanti erano ben al di sotto della soglia da rag-giungere e non è servito nemmeno giacare la carta della peculiarità dell’area deltizia visto che per il Governo non è paragonalbile alle Dolomiti. L’ombra dell’incostituzionalità del

decreto “Salva Italia”, tuttavia non è ancora del tutto tramontata visto che per decreto, in via teorica, non si potrebbe procedere nei confronti di enti previsti dalla Costituzione. Servirebbe invece una legge costituzionale. Un punto sul quale la presidente, Tiziana Vir-gili, ha incentrato la sua battaglia e sul quale ha impostato la lettera che prima dell’accor-paneto delle provincie aveva inviato al mi-nistro Patrini Griffi. “La prima applicazione dell’articolo 1 della Costituzione è proprio

l’esercizio del diritto di voto col quale i citta-dini scelgono chi li amministra mentre l’art. 133 prevede un riordino in netto contrasto con quello in corso”. “Date le premesse e quanto sta succedendo, credo che il commis-sariamento delle Province costituisca un’umi-liazione della Costituzione e una mina per l’assetto democratico del nostro paese”. An-che in merito al mancato pronuciamento del Tar nell’ambito costituzionele del decreto, la Presidente ha fatto sapere come la pensa.

“Mi permetto di precisare – ha chiosato la presidente della Provincia rodigina - che sul ricorso presentato dalle Province di Treviso, Lodi, Lecco e Rovigo, il Tar del Lazio si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva dell’efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio, pertanto, il ricorso non è per il momento partita chiusa, non essendo ancora entrato nel merito della costituziona-lità o meno dell’atto governativo e della sua legittimità”.

Palazzo Celio

lA REPlICA DEllA PRESIDENTE DEllA PROVINCIA DI ROVIGO Al MINISTRO

Province, c’è ancora chi confina nel Tar

40404040

IL VENEToin PRIMo PIANo

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo

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23 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale

Lui non si adatta mai alle situazioni del mer-cato. Preferisce guardare lontano e andare in controtendenza, leggere la situazione e

capire quali sono le zone di intervento. Un in-novatore insomma. Prima titolare di un’avviata agenzia immobiliare, ora a capo di una “cosa” tutta nuova. Renato Dal Santo non fi nisce mai di stupire. Ha messo in piedi il Centro Evolu-zione (di cui è direttore commerciale). Vuole precisare comunque che il progetto globale del Centro Evoluzione è “il frutto di un continuo ed impegnativo lavoro svolto insieme al direttore tecnico Damiano Negrisolo, con lui infatti abbia-mo condiviso e deciso concetti e strategie. Si tratta di un lavoro fatto in equipe, nel massimo rispetto delle caratteristiche, capacità individuali e ruoli che ognuno ricopre”, per dare forma ad un progetto che insieme loro defi niscono una “invenzione”.

Ci spieghi bene cos’è il Centro Evoluzio-ne.

“E’ un luogo di lavoro e di aggregazione.

Un nuovo modo di pensare, di agire e di lavo-rare. In sostanza un concentrato di potenzialità dove al centro ci sono le persone. Un’azienda che opera nel settore degli immobili formata da tre divisioni: l’Evoluzione concepito come un politecnico; Professioni e Mestieri, un consorzio di artigiani e, per fi nire, l’Incontro - Club un luogo di aggregazione”.

Dove si trova tutto questo?“Il centro di Evoluzione si sviluppa in un’a-

rea di circa 18 mila metri quadrati inserita in un ambito territoriale di importanza paesaggistica Piovese dove sono insediati tre edifi ci ad uso commerciale-direzionale. Nel primo ci sono le due società operative L’Evoluzione e Professio-ne e Mestieri in grado di ideare, progettare e

costruire. Il secondo edifi cio accoglie la sede del Club cui fanno riferimento 50 aziende-soci (professionisti, Commercianti, Artigiani e imprenditori) che sono i partners delle due so-cietà operative e che condividono momenti ed eventi attraverso la compartecipazione di molte attività relazionali. Il terzo edifi cio ospiterà un ristorante con 8.000 metri quadri di parco con-cepito per diventare complementare alle attività produttive e di aggregazione. Complesso che sarà aperto al pubblico per diventare anche un mezzo di promozione per il “Centro stesso”

Quali sono gli obiettivi del Centro Evo-luzione?

“Innanzitutto di lavorare divertendosi nel rispetto della dignità di tutti. Il Centro nasce per dare soluzioni nel settore immobiliare sia per quanto concerne i lavori e servizi e si prefi gge la costruzione di abitazioni su misura, la gestione di operazioni immobiliari (dopo un’attenta ana-lisi di mercato) in proprio e per terzi, eseguire lavori specifi ci sugli immobili come tinteggiatu-

ra, sostituzione dei serramenti, realizzazione di giardini ecc.”

Ma tutto questo quali vantaggi offre ai clienti?

“I vantaggi, oltre a quelli economici, deri-vano dall’avere un unico interlocutore formato da un gruppo di professionisti e di artigiani compartecipati e coordinati che sanno come soddisfare le esigenze specifi che dei loro clienti utilizzando nuove tecnologie, lavorazioni e materiali, il tutto rivolto anche al miglioramento della qualità della vita attraverso il risparmio energetico e ad un minore impatto ambienta-le” e lo spirito di chi lavora è quello più di un collaboratore anziché di un fornitore”.

Anche la vendita degli immobili avvie-ne nel Centro?

“Solo in parte, infatti a novembre sarà operativa una nuova agenzia immobiliare all’interno del centro commerciale Piazzagran-de denominata PiazzAffari. La stessa sarà lo strumento ideale per dare maggiore visibilità

a tutte le attività del centro, oltre ad essere per me il potenziamento commerciale della mia professione di agente immobiliare. Più precisamente si tratta di una struttura in accia-io e cristallo all’interno della quale sono stati ricavati tre uffi ci: in quello centrale Elisabetta darà il benvenuto ai clienti e seguirà inoltre aspetti amministrativi, pubblicitari e si occuperà dell’assistenza alle locazioni. I due uffi ci late-rali saranno occupati da Paolo e Stefano che daranno assistenza a tutto tondo nell’interme-diazione e compravendite di case, capannoni, terreni, attività commerciali, negozi-uffi ci oltre a dedicarsi a molti altri servizi sempre nel settore dell’immobile. Queste tre fi gure giovani (già comunque con esperienza) rappresentano un vero punto di riferimento per la clientela di que-sta nuova agenzia-show room”.

Oltre ai soci chi può accedere al Centro?“Al Club possono venire scolaresche, asso-

ciazioni per visitarlo e godere dei suoi servizi che offre”.

di Gianni Patella

Un’azienda che opera nel settore degli immobili divisa in tre settori: Evoluzione, una sorta di politecnico; Professioni e Mestieri, un consorzio di artigiani e l’Incontro, un luogo di aggregazione

Imprese a Nord Est Idee che vanno oltre alla crisi economica

E’ nato Centro Evoluzione

Renato Dal Santo

Un unico interlocutore per chi ha bisogno di una casa

41414141Protagonisti a NordestMessaggio pubbliredazionale

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11Voci da palazzo

Il riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane,

favorendo la defi nizione dei confi ni seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”..

Diego bottacin, Verso Nord“la rEgiOnE rimEdi al clamOrOsO autOgOl dEllE scOrsE sEttimanE

L’opinioneL’opinione

“Dal governo arriva un segnale inequivocabile di semplifi cazione degli enti locali per una maggiore effi cienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto

delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza Regione-Autonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplifi cazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infi ne riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”.

lucio Tiozzo, Partito Democratico“la scElta dEl gOvErnO ci sOddisfa ma sErviva più cOraggiO”

Parole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella

celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quel-le che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era pro-tratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risul-tato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indica-to, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in quanto non hanno più le caratteristiche per giustifi care norme speciali ed enormi stanziamenti che determi-nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano già state indicate come “da unifi care”, da “accorpare” o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun-to e l’altrettanto superfl ua precisazione di mantenere tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta la delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di sei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra-preso la riorganizzazione della loro natura visto che, secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le province dovrebbero rimanere enti di primo grado con i consigli eletti a suffragio univer-sale. Insomma carta straccia che ha lasciato al Governo Monti la massima libertà di riordinare il Veneto a proprio piacimento. Del resto da Roma avevano chiesto di indicare in quale senso opera-re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la creazione di due province “metropolitane” composte da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso al centro della regione, il mantenimento della provincia di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con-siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha avuto successo, in quanto la loro proposta di abolire tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in previsione della futura creazione di due aree metropo-litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con Verona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia di Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento anche la provincia di Vicenza ma con la prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area

metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare le carte di un accorpamento annunciato solo su base numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’a-rea termale aveva espresso la volontà di far parte della città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richie-sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che con questa unione avrebbe avuto una grande provincia da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione

“in fi eri” che troverà perfezio-namento in futuro. I comuni, infatti, avranno altri 60 giorni di tempo per decidere del loro destino e anche la Regione ver-rà chiamata nuovamente ad esprimersi. Intanto i parametri

della spending review sono salvi con 86 province scese a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni compresi in una determinata provincia. Come anticipa-to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse verranno pesante in base all’importanza del Comune di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orga-no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il co-ordinamento e la pianifi cazione territoriale, la viabilità e le scuole di secondo grado.

di Mauro Gambin

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con VeronaAspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review

“La decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramen-te una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino

delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffi ci territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffi ci su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”.

“bEllunO, salvatO l’EntE ma sOprattuttO i sErvizi”

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme Padova e Treviso come pure Verona e Rovigo ma la previsione è quella di creare due aree metropolitane

Marco Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Diego Bottacin

Lucio Tiozzo

“La provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appre-so i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto

riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confi ni, ma il ruolo dell’ammini-strazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fi ne è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specifi cità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fi ne è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!”

Costantino Toniolo, Popolo della libertà“mEnO burOcrazia E’ un puntO dEl nOstrO prOgramma”

Avevano chiesto accorpamenti, è stato dato l’assenso per un ente in più

Costantino Toniolo

42 Voci da palazzo424242 Voci da palazzo

Page 43: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

10 Intorno a noi

A molti devono essere rimaste negli oc-chi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino

di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Ita-lia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi aper-tamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura.

Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fi n dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Ap-pello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immedia-to del bambino dalla casa materna e suo affi damento al padre.

Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tri-bunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il fi glio.

Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustifi catamente respinto al mit-tente sostenendo che fosse Leonardo a non

volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato

a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un gra-ve disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli pos-sono diventare vittime dei grandi.

Una patologia Genitoriale, infatti l’ha defi nita il dottor Giuseppe Dimattia, psico-logo psicoterapeuta, esperto in psicopatolo-gia forense, “E’ il fenomeno per cui i bam-bini, fi gli di genitori separati in situazione di confl itto grave – ha spiegato - sviluppano un rifi uto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei fi gli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifi uto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate

fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopato-logici anche della Pas”.

Un problema grave, dunque, diffi cile da rimediare quando l’alienazione si è sta-bilizzata.

Il medicina più effi cace sarebbe la prevenzione, con l’informazione prelimina-re della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il confl itto. Se non è possibile, il genitore rifi utato dovreb-be mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del fi glio, ma il tut-to resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente effi ciente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allonta-namento temporaneo dei fi gli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”.

Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia.

“L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio as-setto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a segui-to dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori.

L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze.

Non v’è dubbio – prosegue il legale - che i provvedimenti che dispongono l’allon-tanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed atten-zioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.

Pas: sindrome per la quale i bambini rifi utano il genitore non convivente

Il genitore rifi utato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del fi glio

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Page 44: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

12 Cultura veneta

La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s

Dopo cinque anni di sapienti restauri la Ba-silica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale.

Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e fi nanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo comples-sivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fi ne di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten-tezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre portano un indotto non indifferente alla città ospitante, soprattutto per aree non così bat-tute dai fl ussi turistici tradizionali. L’originalità di questa esposizione è l’assenza di un catalogo normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio libro che traccia linee guida e approfondimenti espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen-to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho

voluto rintracciare le radici del ritratto psicolo-gico tipico del Novecento tra i capolavori del passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Be-

ato Angelico, che apre la mostra, con Freud e Bacon, su cui ideal-mente si chiude, hanno qualcosa che li unisce. Quattro sono le sezioni: il sentimento religioso,

la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

diversi periodi storici. I nomi sono altisonan-ti e in una carrellata si passa da Mantegna, Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, Renoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine contemporanea. Il percorso è molto vario e ritmato e per farlo comprendere meglio il curatore mette a paragone, per esempio, il Cristo risorto di Botticelli con il Cristo porta croce di Bellini. Quindi un accostamento, di

due opere della fi ne del Quattrocento, utile a far capire come il tema riguardante la distanza fra l’ambito toscano/fi orentino legato al dise-gno e quello veneziano unito al colore, possa talvolta avere un punto di contatto molto inte-ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli a Matisse. Volti e fi gure”. L’apertura sarà dal 2 febbraio fi no al 1 di aprile con nuove opere che sostituiranno quelle rientranti nei musei d’appartenenza. Come anticipazione ci saran-no anche Antonello da Messina, Van Eyck e Memling.

di Alain Chivilò

Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Il Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro

appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafi sica e al sur-realismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matu-ra. La libertà e la gioia nel dipingere propongo-no tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai in-teriore e metabolizzato da una lunga rifl essione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Me-stre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica.

Surrealismo, metafi sica. Un mix “intri-gante”?

“A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafi si-ca mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Rara-mente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemen-te tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente del-le esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osser-vatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco trop-po fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Que-sto è quello che m’interessa di più rispetto alla superfi cie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”.

Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare?

“Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fi no ad oggi attraverso il detta-glio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pen-nello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della fi gurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal con-frontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quel-lo che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”.

Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare?

“Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’i-sola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifu-gio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: l’essere un luogo della mente”.

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

“Aldo Rossi. Teatri” presso il Ma-gazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/

Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fi no al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti at-traverso 120 tra studi, schizzi architettonici, di-segni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografi e per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Par-ma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e anco-ra Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fi no al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’oc-casione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnica-mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palaz-zo Fortuny fi no al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 ar-tisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), de-signer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’orefi ceria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografi e atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appo-sitamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotogra-fi e d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografi a per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografi a e essa stessa parla con l’oggetto.

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mo-stra

La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e soggetti

Al.Ch. Al.Ch.

44 Cultura veneta444444 Cultura veneta

Il Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal

vivo, tra grandi spettacoli ed in-novazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz.

Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data.

Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Po-legato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un significato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consape-vole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la filosofia del Gruppo”.

La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellen-za, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta.

Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero pro-tagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro.

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Page 45: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

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Page 46: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

13Cultura veneta

Vesna Maria brocca

Sul fi lo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e

fi gure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spetta-coli di Mistero” che anche quest’anno affi da la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le fi gure sto-riche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresenta-zioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal signifi cato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand ga-stronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di

Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lun-ghe gallerie sotterranee che passano proprio sot-to alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei fi lari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispet-tosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la miste-riosa fanciulla del Malopera” grazie allo spetta-colo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi fi lò di fi ne Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e si-tuazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www.spettacolidimistero.it

185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

“Veneto: Spettacoli di Mistero”A Padova una

mostra che si confi gura come

una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Pa-lazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 apri-le 2013 si potranno ammirare oltre 115 vo-lumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collabo-razione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafi ca delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffi natezza, ammi-rati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversifi cati e privi-legiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografi co e tematico.

mOstra

agli ErEmitani E a palazzO zuckErmann 115 libri illustratO dEl sEttEcEntO

Riproposte le leggende, le fi gure storiche avvolte nel mito e nel mistero V.M.B.

Il Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal

vivo, tra grandi spettacoli ed in-novazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz.

Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data.

Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Po-legato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un signifi cato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consape-vole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la fi losofi a del Gruppo”.

La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellen-za, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta.

Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero pro-tagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro.

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nuOva stagiOnE tEatralE 2012-2013

M.G.M.

spalla solo per padovane da met-tere in prima cul-tura veneta al po-sto di “TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI”

46 Cultura veneta464646 Cultura veneta

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Page 49: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

La Green economy nel futuro del Veneto

Economia

pagg. 8-9

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici

Società

pag. 10

La padronanaza della forma, omaggio a Eugenio Da Venezia

Cultura

pag. 24-25

Un tempo considerata la regione senza onorevoli, oggi parlano venetoi principali candidati del rinnovo della politica nazionale: dallaPuppato a Galan, da De Poli a Flavio Tosi

alle pagg. 5-6-7

Il Veneto laboratorio politico dell’Italia di domani

continua a pag. 14-16-17

Sì, viaggiare

C’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gre-

tel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza.

Va dove ti porta il Riesling

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www.lapiazzaweb.itPeriodico d’informazione locale. Anno XIX n.131 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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NEWS - SI VIAGGIARE - SALUTE E BENESSERE - TENDENZE - ESPERTI & PROFESSIONISTI - OROSCOPO E CRUCIPIAZZA www.lapiazzaweb.it

Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia

candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-terizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane.

Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda.

Lui, con una campagna tutta americana gui-

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

di Germana Urbani

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RRRRRRUBRICHEUBRICHEUBRICHENEWS - SI VIAGGIARE - SALUTE E BENESSERE - TENDENZE - ESPERTI & PROFESSIONISTI - OROSCOPO E CRUCIPIAZZA www.lapiazzaweb.it

Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia

candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-terizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane.

Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda.

Lui, con una campagna tutta americana gui-

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

di Germana Urbani

Page 54: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

“Corre per le primarie del centro-sinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini,

tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla.

“Conosco Laura Puppato – scrive Paoli-ni – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che ab-biano una cosa in comune, sono un’eccezio-ne alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato.

La candidatura a presidente della Ansel-mi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare

anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia.

Una volta il Veneto, di regola, genera-va soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezio-ni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubbli-co tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare an-che da elettori di campo avverso. “Brava!”

la CUriositÀ: MarCo paolini per laUra pUppato

Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affer-mato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protago-nista per 15 anni ed anche per rappresen-tare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere da destra

uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”!

Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed effi ciente della Lega

che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa

in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fi da e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

AttualitàAttualità66

Anche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconi-

smo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedi-zione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, fi glio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini

politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tut-ti ex Pd. “E’ tempo di cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, pos-sibilmente senza partiti ma con un programma credibile”.

Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E proba-bilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti.

Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos, commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confer-merebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

Voto CattoliCo CerCasi. il Centro si MUoVe

suo arrivo il pubblico era numeroso e attento, persino af-fettuoso.

Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido.

Ma la grande novità di fi ne ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie.

>> Primarie: da sinistra e da destra

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

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Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose

candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-Centrosinistra che, in larga parte sono state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto Dal Veneto verso la guida verso la guida dell’Italiadell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Pese

di Germana Urbani

segue dalla pagina precedente

continua alla pag. seguente

data mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa pro-prio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone.

Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste.

Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in parti-colare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il

Nella pagina precedente:

Pierluigi Bersani e

Matteo Renzi. Nelle pagine

in seguito Giancarlo

Galan, Flavio Tosi e Laura

Puppato

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AttualitàAttualità 77

“Corre per le primarie del centro-sinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini,

tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla.

“Conosco Laura Puppato – scrive Paoli-ni – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che ab-biano una cosa in comune, sono un’eccezio-ne alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato.

La candidatura a presidente della Ansel-mi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare

anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia.

Una volta il Veneto, di regola, genera-va soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezio-ni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubbli-co tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare an-che da elettori di campo avverso. “Brava!”

la CUriositÀ: MarCo paolini per laUra pUppato

Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affer-mato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protago-nista per 15 anni ed anche per rappresen-tare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere da destra

uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”!

Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed effi ciente della Lega

che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa

in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fi da e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

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AttualitàAttualità88

Ecoinnovazione, effi cienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifi uti e ma-teriali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di

qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economi-ci. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione signifi cativa per presentare a livello nazio-nale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma effi cace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esem-plifi ca il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risul-tato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti fi nali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo,

La green economy nel futuro del Veneto

dalle risorse primarie alle emissioni fi nali, prodotti in-clusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’effi cienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produtti-va ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale.

“Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere que-sto treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Oc-

Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi

>> Non solo rinnovabili

Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

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AttualitàAttualità 99

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corre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnova-zione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al ri-sparmio energetico, dalle fi liere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”.

Sono molte in Italia le persone che cre-dono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato conferma-to che la green economy è lo strumento giu-sto per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.

Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che fi nanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Acca-demia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale.

Forse un po’ di coraggio in più per guar-dare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre pove-re tasche.

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Ecoinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e ma-teriali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di

qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economi-ci. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazio-nale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esem-plifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative

La green economy La green economy nel futuro del Venetonel futuro del VenetoPresentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi

>> Non solo rinnovabili

di Germana Urbani

continua dalla pagina precedente

Secondo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occu-pa la decima posizione nella classifi ca italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifi uti:

si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifi uti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% del-le famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifi uti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale).

La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superfi cie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualifi cazione ener-getica degli edifi ci (6,7 ogni 1000 abitanti).

Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura

biologica (17° con 1,9% di superfi cie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infi ne, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

Una regione aBBastanZa green: i dati

Una tendenza che va per la maggiore

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SocietàSocietà1010

Mentre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermita-na di 17 anni, pugnalata mentre

difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno.

Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confer-mano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uc-cide non sono le ma-fie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.

L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non

sei libera di vivere senza di me”.Ma le donne morte sono solo la punta

di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate.

Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Ve-neto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, secondo l’ultimo studio presen-tato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state pro-tagoniste questo triste fenomeno: 36 omi-cidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati

anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma an-che pochi visto che pochissime donne arri-

vano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dico-no lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono

Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema.

Ma per fermare tutto questo è neces-sario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pub-blica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comen-cini, tra le voci più autorevoli del movimen-to, ha sottolineato che “il femminicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Pae-se garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non ba-sta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’aper-tura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

>> Solo un problema culturale?

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici!

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno

di Germana Urbani

Oggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al

Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra strut-tura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.

Case segrete per donne in periColo

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Amate la letteratura e vi piacerebbe fare un viaggio all’interno della pagine del vostro romanzo preferito? Oggi è pos-

sibile grazie all’istituzione dei Parchi letterari, luoghi in cui i diversi autori sono nati, vissuti e hanno preso ispirazione per scrivere i loro testi migliori. In Italia ce ne sono una trentina, poi esistono le città simbolo: Recanati, per esem-pio, o Collodi, meta di gite scolastiche tutto l’anno. In Veneto stanno pian piano nascendo e strutturandosi, tra questi il parco letterario di Petrarca, Rigoni Stern, Hamingwey, Buzzati ma non solo. Uno in particolare è riconosciuto dall’Associazione nazionale ed è il Parco Let-terario di Ippolito Nievo che tra Veneto e Friuli ambientò bellissime pagine del romanzo Le confessioni di un italiano.

Si sviluppa lungo il corso di un piccolo, leg-giadro fi ume, il Venchieredo. E’ un vero orto

della mente, con alberi, prati, uccellini, acque e storia.

Seguendo l’itinerario mentale di Nievo è possibile costruire il nostro viaggio fuori porta tra le pagine delle Confessioni.

Le prima tappa consigliata è Portogruaro, una cittadina, nata in pieno medioevo e svi-luppatasi in pieno dominio veneziano. Le due strade urbane parallele al fi ume Lemene, sono collegate da ponti ed affi ancate da maestosi palazzi gotici e rinascimentali.

La passeggiata nel centro storico consente di cogliere l’originaria struttura fortifi cata del borgo medievale, con fossati, mura e torri portaie, e di immaginare la vita lussuosa che i ricchi mercanti conducevano nei propri palazzi, grazie ai privilegi ed alle agevolazioni fi scali as-sicurate dal Governo della Serenissima. Come scriveva il Nievo “Le case grandi e spaziose col triplice fi nestrone nel mezzo, s’allineava-no ai due lati delle contrade, in maniera che

Si incontra l’insieme reale, evocato o comunque possibile, la fonte d’ispirazione di un autore

Parchi letterari, come stare dentro ad un romanzo

>> Con un libro sottobraccio

La voce di molti scrittori si riverbera nei luoghi che li hanno ispirati e che sono descritti nelle loro narrazioni e poesie

soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”. La seconda tappa del nostro itinerario è l’abitato di Fratta, dove è stato effettuato un intervento di restauro e di ripristino ambientale connesso alle citazioni del Nievo. Qui si trovava il castello in cui Carlino Altoviti, il protagonista del romanzo, trascorse l’infanzia e la giovinezza. Oggi il piccolo borgo è dominato da un edifi cio padronale rurale, di-venuto sede del Museo Nieviano.Sicuramente più pittoresco Cordovado, un borgo fortifi cato racchiuso all’interno di un fossato e di una cer-chia muraria. Il Nievo in particolare citò nel ro-manzo l’antica pieve, dedicata a Sant’Andrea e ubicata fuori dalle mura castellane.

Interessanti si rivelano gli affreschi rina-scimentali dell’area presbiteriale dei quali si conservano ancora cospicue tracce. Ippolito Nievo cita più volte nel romanzo i prati della Madonna che tuttora si estendono davanti al Santuario di Santa Maria delle Grazie, un gio-iello dell’architettura barocca friulana.

Spostandosi di circa un chilometro si trova la località di Venchieredo, una modesta bor-gata rurale resa celebre dalla presenza della fontana descritta dal Nievo: “Tra Cordovado e Venchieredo, a un miglio dai due paesi, v’è una grande e limpida fontana, che ha anche voce di contenere nelle sue acque molte quali-tà refrigeranti e salutari…. Sentieruoli nasco-sti e serpeggianti, sussurrio di rigagnoli, chine dolci e muscose, nulla le manca tutt’intorno”. La fontana è davvero particolare e merita una sosta per l’immaginazione. Prima di ripartire concedetevi una piacevole passeggiata attra-verso la movimentata campagna della bassa friulana, e raggiungete la località di Stalis, nota per la presenza di due antichi mulini di recente restaurati.

Un sito estremamente interessante oltre che per il valore storico e letterario, anche per la valenza naturalistica, visto che i mulini si inseriscono in un ambiente caratterizzato dalla presenza di limpide e fresche acque e da una vegetazione tipica estremamente rigogliosa.

di Germana Urbani

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C’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fra-telli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni

casa ti aspetteresti di veder spuntare il Piffera-io Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fi ume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un ter-ritorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fi ume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodi-sce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato

grandi segni di civiltà, compresa la stessa col-tivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle.

L’ideale itinerario alla scoperta della Mo-sella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa-nia che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’im-pero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina co-stantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche

CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA

NIGRA DI TRIER-TREVIRI. NELLE PAGINE SEGUENTI TRE GIOVANI MISS DEL VINO AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPS-

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un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfi teatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comuni-smo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica.

La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architet-tura medievale. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche qualche tipica pietanza.I paesi di Losnich e

Va dove ti porta il Riesling

Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costantamente affacciata sul fi ume. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in po-sizione panoramica.

Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fi ume che nasce sul San Got-tardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Lo-

reley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda, una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distra-endoli fatalmente e in quel punto le correnti del fi ume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima enoteca di Philipps Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fi abesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria

GERMANIASì, viaggiareSì, viaggiare25

grandi segni di civiltà, compresa la stessa col-tivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle.

L’ideale itinerario alla scoperta della Mo-sella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa

brindano in una delle piazzette di baCharaCh. mosella in autunno. più sotto: la porta

seguenti tre giovani miss del vino al Castello dialabrese, il titolare dell’enoteCa philipps-

destra: paesaggi sul reno e sulla mosella.

il il il il Riesling

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Va dove ti porta il RieslingItalia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo fi glio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bel-lo d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad Heltiville-Hattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori eno-logici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fi no ad oggi. Nella chie-sa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo vinicolo dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.

SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE

LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE

Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nel-la Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imper-dibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffi -nata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!

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Potature e nutrimento del terreno necessari prima del geloLa potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare. Se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un esperto

Pioggia e freddo potrebbero indurre chiunque a pensare che i lavori in giar-dino siano sospesi, invece guanti alla

mano si continua a stare all’aria aperta.I lavori da fare, specie prima delle gela-

te sono tantissimi e tutti molto importanti. Le nostre piante, arbusti, rosai e alberi da frutto hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegeta-zione primaverile in gran spolvero.

La potatura o il controllo della vege-tazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare e se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un nonno o da un giardiniere esperto... Così, almeno per co-minciare. Gli alberi non sono tutti uguali. Per esempio il melograno va potato a fon-do perchè la fi oritura uscirà dai rami nuovi mentre la Spirea arguta va solo sfoltita un po’ perchè i fi ori nascono sui rami vecchi.

Per regolare i vostri lavori guardate alla luna, importantissima per chi ha davvero il pollice verde. Se fi n da oggi sapete quali alberi o piante metterete a dimora a pri-mavera, in questi giorni, in fase calante, preparate le buche da lasciare aperte fi no al momento dell’impianto per facilitare l’ossi-genazione e la disgregazione del terreno. Ricordate che questo è anche il tempo per zappare i fi lari delle siepi e cospargendo poi il terreno con terra mista e letame maturo.

Anche le rose producono i fi ori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, sia che si tratti di roseti a

cespuglio, tappezzanti o rampicanti. Più si taglia meglio è. Ma se avete ancora spa-zio e pensate di mettere a dimora qualche altro bell’esemplare allora fatelo adesso. Scegliete la tipologia di rosa da piantare in base all’angolo in cui volete che cresca o alle piante che saranno a suo fi anco. Fatevi guidare dal vostro piacere estetico, immagi-nando il risultato fi nale. Il passo successivo è la corretta messa a dimora e l’autunno è uno dei periodi migliori per farla, evitando i terreni gelati. Fondamentale è l’esposizio-ne in pieno sole, in terreni pesanti e ben ricchi di sostanza organica, con un drenag-gio ottimale. Preparate il terreno ricordan-do di scavare una buca piuttosto grande e profonda. Spargetevi del letame maturo o un fertilizzante granulare completo, oltre a torba e humus per migliorare la struttura del terreno.

Eliminate eventuali rami rotti, accor-ciandoli a tre-cinque gemme e spuntando radici sofferenti anche se al momento dell’acquisto i rosai sono spesso già pronti per l’impianto. Distendete le radici facen-dole aderire alle pareti della buca e coprite il tutto con parte del terriccio comprimen-do bene, poi annaffi ate aspettando che l’acqua venga tutta assorbita, completate il riempimento della buca, comprimendo ancora per evitare sacche d’aria, e irrigate ancora. Sistemate un cumulo di terra, che andrà poi rimosso gradualmente, attorno al colletto, per proteggere la pianta fi no al suo germogliare.

di Germana Urbani

Qu e s t o è il periodo

giusto per le dis infezioni o trattamenti invernali. Alle rose, dopo la potatura, va eseguito il trattamento con la fatidica polti-glia bordolese, speciale per bloccare l’insor-gere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spo-re che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vege-tazione questa fastidiosa malattia.

trattaMenti inVernali

La conci-mazione di base è

fondamentale per le piante. Si tratta del fertilizzante necessario a tutte le piante perché possano essere alimentate durante l’intero anno ve-getativo senza scompensi. C’è chi preferisce usare il vecchio letame e chi la cornunghia e farina d’ossa, disponibile pellettata e con-fezionata e di facile distribuzione. Questo fertilizzante incomparabile per il nutrimento che apporta e per la persistenza nel terreno è distribuibile su qualunque tipo di pianta a radice legnosa.

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Potature e nutrimento del terreno necessari prima del gelo

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La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare. Se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un esperto

Pioggia e freddo potrebbero indurre chiunque a pensare che i lavori in giar-dino siano sospesi, invece guanti alla

mano si continua a stare all’aria aperta.I lavori da fare, specie prima delle gela-

te sono tantissimi e tutti molto importanti. Le nostre piante, arbusti, rosai e alberi da frutto hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegeta-zione primaverile in gran spolvero.

La potatura o il controllo della vege-tazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare e se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un nonno o da un giardiniere esperto... Così, almeno per co-minciare. Gli alberi non sono tutti uguali. Per esempio il melograno va potato a fon-do perchè la fi oritura uscirà dai rami nuovi mentre la Spirea arguta va solo sfoltita un po’ perchè i fi ori nascono sui rami vecchi.

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Anche le rose producono i fi ori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, sia che si tratti di roseti a

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Eliminate eventuali rami rotti, accor-ciandoli a tre-cinque gemme e spuntando radici sofferenti anche se al momento dell’acquisto i rosai sono spesso già pronti per l’impianto. Distendete le radici facen-dole aderire alle pareti della buca e coprite il tutto con parte del terriccio comprimen-do bene, poi annaffi ate aspettando che l’acqua venga tutta assorbita, completate il riempimento della buca, comprimendo ancora per evitare sacche d’aria, e irrigate ancora. Sistemate un cumulo di terra, che andrà poi rimosso gradualmente, attorno al colletto, per proteggere la pianta fi no al suo germogliare.

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Qu e s t o è il periodo

giusto per le dis infezioni o trattamenti invernali. Alle rose, dopo la potatura, va eseguito il trattamento con la fatidica polti-glia bordolese, speciale per bloccare l’insor-gere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spo-re che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vege-tazione questa fastidiosa malattia.

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Ad ogni cambio di stagione soprattutto le donne sento-no l’impulso a cambiare la propria “testa” con tagli e colori all’ultima moda. Molte le proposte emerse dalle

sfi late autunno- inverno 2012-13, dalle quali, però, non emer-ge un trend deciso e univoco, ma idee che spaziano dalle più futuristiche, come il bicolore di Prada, a quelle più classiche. Se state pensando di dare una bella sforbiciata alle vostre lunghe chiome, non fatelo! Le lunghezze maxi vanno per la maggiore con styling che spaziano dal super liscio al mosso. I capelli lunghi esaltano la femminilità e la sensualità di ogni donna: se-ducenti, opulenti, che si esprimono in lunghezze mosse oppure lisce senza la minima imperfezione, con la frangia che torna ad incorniciare i volti oppure con righe centrali o casuali. C’è di tutto insomma, ma soprattutto con lunghezze dalle spalle in giù. La creatività poi, vi aiuterà a cambiare continuamente forma alla vostra chioma. Il trend che va per la maggiore è il capello raccolto, specie per le occasioni speciali, come suggeri-scono moltissimi stilisti: una bella coda di cavallo, chignon alti o bassi e numerosi raccolti in perfetto stile vintage come li por-tavano in passerella le modelle di Detacher, Carolina Herrera, Jenny Packham e Derek Lam. Davanti allo specchio ricordate

sempre che spesso basta un piccolo dettaglio, magari accorda-to cromaticamente con il trucco o il vestito, per caratterizzare un look o un make up, quel piccolo tocco in più capace di fare la differenza. Non si tratta nemmeno di grandi cose, semplici accorgimenti che necessitano di un pizzico di attenzione. Gli stilisti lo sanno bene e infatti anche nelle loro proposte non mancano gli elementi decorativi: fi ori o cerchietti con pietre e strass proposti da Rodarte e Dolce & Gabbana, che pos-sono anche essere sostituiti da una treccina realizzata con gli stessi capelli posta di sbieco sulla testa. O anche treccine che trattengono un semiraccolto, come le fi glie dei fi ori negli anni ‘60. A questo proposito molto d’effetto e direi romantico, il semiraccolto di Gucci e di Dries van Noten. Quanto al colore da scegliere ce n’è davvero per tutti i gusti con una prevalenza, però per le sfumature bicolor abbastanza visibili. Sicuramen-te futuribili le lunghe chiome proposte da Prada che partono con una nuance e fi niscono con tutt’altra. Meno marcate altre scelte, con sfumature più integrate tra loro. Ma non manca, e per fortuna, il classico bon ton di Jil Sander, Christian Dior e Bottega Veneta. Ma sul colore si sa, ogni donna più o meno vuol dire la sua, alla faccia della moda e del bon ton!

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Ad ogni cambio di stagione soprattutto le donne sento-no l’impulso a cambiare la propria “testa” con tagli e colori all’ultima moda. Molte le proposte emerse dalle

sfi late autunno- inverno 2012-13, dalle quali, però, non emer-ge un trend deciso e univoco, ma idee che spaziano dalle più futuristiche, come il bicolore di Prada, a quelle più classiche. Se state pensando di dare una bella sforbiciata alle vostre lunghe chiome, non fatelo! Le lunghezze maxi vanno per la maggiore con styling che spaziano dal super liscio al mosso. I capelli lunghi esaltano la femminilità e la sensualità di ogni donna: se-ducenti, opulenti, che si esprimono in lunghezze mosse oppure lisce senza la minima imperfezione, con la frangia che torna ad incorniciare i volti oppure con righe centrali o casuali. C’è di tutto insomma, ma soprattutto con lunghezze dalle spalle in giù. La creatività poi, vi aiuterà a cambiare continuamente forma alla vostra chioma. Il trend che va per la maggiore è il capello raccolto, specie per le occasioni speciali, come suggeri-scono moltissimi stilisti: una bella coda di cavallo, chignon alti o bassi e numerosi raccolti in perfetto stile vintage come li por-tavano in passerella le modelle di Detacher, Carolina Herrera, Jenny Packham e Derek Lam. Davanti allo specchio ricordate

sempre che spesso basta un piccolo dettaglio, magari accorda-to cromaticamente con il trucco o il vestito, per caratterizzare un look o un make up, quel piccolo tocco in più capace di fare la differenza. Non si tratta nemmeno di grandi cose, semplici accorgimenti che necessitano di un pizzico di attenzione. Gli stilisti lo sanno bene e infatti anche nelle loro proposte non mancano gli elementi decorativi: fi ori o cerchietti con pietre e strass proposti da Rodarte e Dolce & Gabbana, che pos-sono anche essere sostituiti da una treccina realizzata con gli stessi capelli posta di sbieco sulla testa. O anche treccine che trattengono un semiraccolto, come le fi glie dei fi ori negli anni ‘60. A questo proposito molto d’effetto e direi romantico, il semiraccolto di Gucci e di Dries van Noten. Quanto al colore da scegliere ce n’è davvero per tutti i gusti con una prevalenza, però per le sfumature bicolor abbastanza visibili. Sicuramen-te futuribili le lunghe chiome proposte da Prada che partono con una nuance e fi niscono con tutt’altra. Meno marcate altre scelte, con sfumature più integrate tra loro. Ma non manca, e per fortuna, il classico bon ton di Jil Sander, Christian Dior e Bottega Veneta. Ma sul colore si sa, ogni donna più o meno vuol dire la sua, alla faccia della moda e del bon ton!

Fare la differenza: piccole idee che renderanno il vostro look più spumeggiante e meno scontato

Dalle sfi late arrivano molti spunti e suggerimenti per styling particolari: con coda di cavallo, sciolti, iper-lisci, ondulati. Biondi o scuri. Gonfi e voluminosi oppure piatti

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>> Chiome alla moda

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Una bella chioma deve essere innanzitutto sana. Attenzione dunque, soprattutto in autunno, perchè è facile che il clima e le cattive abitudini agiscano negativamente sui vostri capelli che

di conseguenza perdono volume, spessore e lucentezza. E poi cadono inesorabilmente!

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a mancanze più o meno gravi. Sono disponibili in più forme: capsule, pillole, soluzioni in polvere da inghiottire o sciogliere in acqua. Per il Mi-nistero della Salute si tratta di veri e propri prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fi siologico. Nutrirsi bene è essenziale anche per i capelli. (La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Ger-mana Urbani)

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Page 72: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

anniversario della storica istituzione lagunare. Nel frattempo, a livello mondiale, le avanguar-die avanzano e l’Arte da moderna passa a contemporanea. Un nuovo contesto artistico, non interiorizzato dal Da Venezia, tanto da criticarlo con toni accessi difendendo e conti-nuando fi no alla sua morte l’amato percorso fi gurativo. Probabilmente un limite che invece superò per esempio Giuseppe Santomaso suo amico negli anni iniziali. La critica del tempo si è molto focalizzata nell’esaltare il periodo artistico del maestro tra ante e post II guer-ra mondiale, ma non dimenticherei gli ultimi venti, trent’anni della sua produzione nei quali ha prodotto opere molto interessanti con un tocco maggiormente marcato e vitale tendente a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sem-pre lo contraddistinguo-no. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue rifl essioni personali all’interno di domande che pongo in modo virtuale.

Della città di Venezia porta il co-gnome.

“Venezia m’in-canta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifi ci palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue bare-ne. Tutte cose che mi danno la sensazione di vi-vere in un mondo irreale, un mondo d’incanto.

Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l’Arte, infondendomi l’ardente desiderio d’approfondire sempre di più lo stu-dio della pittura. I grandi Maestri della pittura veneziana dal ‘400 al ‘700 mi ammaliano, come pure mi affascina la pittura dell’ultima metà dell’800 rappresentata dai pittori di gran-de valore. Dovrei scrivere un intero volume per spiegare le sensazioni, le emozioni, che tutte queste bellezze ambientali suscitavano in me, o per ricordare gli artisti che in tale ambiente

avevano operato. Erano certamente il colore e la poesia che emanavano dalla loro arte le cose che più sentivo e m’attraevano. La pittura Veneziana è essenzialmente colore. Questo è stato dimostrato dai nostri grandi Maestri del passato quali i Bellini (specie Giovanni), Giorgione, Tiziano, Veronese, Tiepolo e tutto il ‘700 Veneziano con Canaletto e Guardi. Questo fu anche capito dagli Impressionisti Francesi da Manet, Renoir, ecc. Dunque in que-sto ambiente, dove l’acqua emerge ed avvolge tutte le forme dalle case ai palazzi alle architet-ture alle barche alle gondole, in un’atmosfera soffusa di luce si crea un incantesimo poetico in un’armonia e sinfonia di colore. La pittura aveva bisogno di riformare alla luce e vitaliz-zarsi emergendo nella natura, perché solo dal-

la stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architet-ture e le varie forme cre-ano un labirinto pittorico di colori.

Per Lei Maestro, cosa signifi ca la parola Arte?

“L’Arte è un dono di pochi e a essa si arriva soltanto quando un’arti-sta la sente come una vo-

cazione; è una forza che deve nascere dall’Io interiore, è una febbre che brucia e quando si sente questo impulso a esprimere si deve farlo in qualsiasi ora di giorno, di notte, da sano o ammalato. Si avverte l’impossibilità di sottrarsi al suo infl usso: ecco perché sostengo che l’Arte non sia una professione, un mestiere, ma una vocazione meglio un dono superiore, ossia divino! Sento la pittura come una musica dol-cissima e poetica che assume talvolta accenti drammatici, avverto come una sensazione fan-tastica ed irreale ricolma di risonanze arcane. Tutta questa musica che sgorga dalla profondi-

Vent’anni fa, esattamente l’8 settembre 1992, si spegneva nella sua casa del sestiere di San Marco il Maestro Eugenio da Venezia (1900 – 1992). Per i famosi corsi e ricorsi la data è legata spes-

so, nell’immaginario collettivo italiano, all’armistizio che Pietro Badoglio annunciò e fi rmò nel 1943 con le forze anglo-americane e tra il 1941 e ’45 ad altri avvenimenti bellici europei. Alla guerra, la I vissuta in reparti lontani dal fronte e la II da civile, si contrappone però una pittura del Maestro che si dipana tra pace e armonia con un legame stretto con la tradizione coloristica veneta. Il tutto nasce dall’Impressionismo Francese e dalla I generazione della così detta Scuola di Burano (Pio Semeghini, Umberto Moggioli e Gino Rossi). Due poli nei quali l’interpretazione pit-torica di Da Venezia parte per una personale evoluzione successiva. La XIX Biennale di Venezia del 1934 segna l’incontro con Pierre Bonnard che gl’impartisce il concetto chiave della poetica pittorica, ossia una volta assodata e interiorizzata una certa padronanza della forma, immediata-mente bisogna distruggerla con la grande qualità di colorista dimostrata. In sintesi una predisposizione interiore al post-impressionismo di deriva-zione francese unita al consiglio di Bonnard all’interno del contesto della Scuola di Burano, che portano Eugenio Da Venezia a dipingere all’aperto con tonalità mai accese e chiassose. Una pittura “magra” sulla tela, dal tocco appena accennato ma nel contempo deciso e non esitante. Una dote innata che gli permette di partecipare a nove edizioni de La Biennale di Venezia tra il 1932 e ’56, più una fuori cadenza per il XL

>> La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia

continua alla pag. seguente

Nel ventennale della sua morte, alla scoperta di un artista che scelse di essere anacronistico

di Alain Chivilò

a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sem-pre lo contraddistinguo-no. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue rifl essioni personali all’interno di domande che pongo in modo

Della città di Venezia porta il co-

“Venezia m’in-canta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifi ci palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue bare-

zarsi emergendo nella natura, perché solo dal-la stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architet-ture e le varie forme cre-ano un labirinto pittorico di colori.

cosa signifi ca la parola Arte?

pochi e a essa si arriva soltanto quando un’arti-sta la sente come una vo-

cazione; è una forza che deve nascere dall’Io

La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da VeneziaCultura Cultura 2424

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tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva del colore. Spesso mi accorgo che basta una pennellata inesatta, non corrispondente a questa armonia sentita, per rovinare, di-struggere il lavoro intrapreso; proprio come una nota stonata nell’esecuzione musicale può rovinare una bellissima sinfonia di un grande musicista”.

Se le nomino la parola Astratto, cosa pensa?“Solo i grandi artisti hanno toccato e raggiunto con la loro

arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astrat-to”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può es-sere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è

permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti del tempo in cui viviamo, sia per le guerre, la politica, che per le grandi conquiste della scienza, ma l’Arte è al di sopra di tutte le avvertenze e le cose umane.

Pierre Bonnard un Maestro o meglio quasi un “padre”.“Ammirò le mie opere durante le Biennali di Venezia del

’32 e ’34. Lo conobbi tramite il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l’Art Francais. Un incontro emozionante nel 1934. Ricordo ancora le sue parole: “a un artista come lei, dotato d’importanti qualità e grande sensibilità di colore, il consiglio che mi permetto dare è di approfondire lo studio della forma, per poterla padro-neggiare e alle volte anche apparentemente distruggere”. Cosa

che appresi, a dire il vero, anche da Gino Rossi, “non si costrui-sce col colore: si costruisce con la forma”. Ho tenuto questi con-sigli come la cosa più preziosa che ho avuto dai miei Maestri”.

La base per impadronirsi della forma partì dagli studi anatomici.

“E’ vero e mi unii al grande amico ed artista Marco Novati per trascorrere due anni, nei mesi invernali, nella sala anatomica dell’ospedale civile. Forniti anche di qualche bottiglietta di grap-pa, eravamo pieni di entusiasmo e disegnavamo dal vero pezzi anatomici per approfondire sempre più la conoscenza del corpo umano, cioè della forma. Ritengo senza alcun dubbio che questo studio fu il più importante e redditizio per impadronirmi di essa”.

tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva

arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astrat-to”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può es-sere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è

La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia

che appresi, a dire il vero, anche da Gino Rossi, “non si costrui-permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti

Cultura Cultura 2525

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Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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Cultura Cultura 2626 7Cultura provinciale

Grande festa di comple-anno per il

decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in col-laborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Fran-cesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più signifi ca-tive dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini.

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Marco Lanza

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Il teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica.

Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assur-do, valida occasione per una rifl essione divertente sulla società attuale.

Un altro nuovo spettacolo sarà quello fi rmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresen-tazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile.

A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per rifl ettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013.

Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio.

Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spetta-colo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso.

“I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali - faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e fi nire su un palcoscenico a fi anco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine

di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici.

Ironico e rifl essivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo.

Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia rifl essiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finoc-chiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i fi gli moderni.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it

Roberta Pasqualetto

A Mestre

TEATRO TONIOLO. LA RASSEGNA DEI COMICI

Dolo Il concorso letterario

L’ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsia-

si età, che vogliano cimentarsi con l’esperien-za della scrittura di un racconto breve.

E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provin-cia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri - che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante.

I racconti, dunque, che saranno in con-corso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”.

I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno su-perare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie.

Ulteriori informazioni si potranno rac-cogliere presso la Biblioteca in Villa Conci-na – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email [email protected]. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclama-zione uffi ciale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30.

O.J.

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle

Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabil-mente da un’imbarcazione di pescatori.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scan-sione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografi ca “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse program-mati con l’imbarcazione “Tegnue I”.

I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra-zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’anco-ra con la rottura della cima.

“Era prevedibile che un lavoro di ricerca sistematico fatto sull’immensa area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 kmq) portasse alla scoperta di reperti archeologici. Siamo solo agli inizi, ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) che agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna-

le, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e rende diffi coltosa l’immersione del subacqueo”.

Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca biologica che potrebbe portare alla sco-perta di nuove specie come già avve-nuto nel passato e l’individuazione di nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo subacqueo.

“Constatiamo purtroppo che sono ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggio-re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

pescatori e rifi uti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a fl ora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e fi nisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”.

L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

di Giovanna Bellemo

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profi ondità danno i primi sorprendenti risultati

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno

Mescalchin: “Siamo solo agli inizi ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area. In arrivo un robot subacqueo”

La facciata del Teatro Toniolo

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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

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CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

VIAGGIO SENSORIALE ATTRAVERSO LA REGIONEImpacco Stirasul su lettino ad acqua, seguito da massaggio classico - il rilassamento profondo che fa decelerare!Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti - Durata massaggio intero: ca. 50 Minuti Prezzo pacchetto: € 99,00Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti Durata massaggio schiena: ca. 30 Minuti. Prezzo pacchetto: € 79,00

VITALITA’ PER CORPO E ANIMAMassaggio con le spazzole o massaggio con guanto di seta - per sentire il brivido dell’energia che fluisce!Durata: Trattamento con il partner 30 Minuti Prezzo: € 116,00Durata: Trattamento singolo 30 Minuti Prezzo: € 58,00Trattamento singolo 50 Minuti Prezzo: € 78,00

TERZETTO DI ESPERIENZEBENESSERE A LA LOIPERSDORFUna trilogia composta da Steirasul - impacco alla schiena, rifles-sologia plantare e massaggio tradizionale. Fate un respiro pro-fondo, chiudete gli occhi e semplicemente godetevi il momento!Durata: Esperienza Benessere ca. 55 Minuti Prezzo: € 80,00 (Steirasul-impacco alla schiena , riflessologia plantare e massaggio alla schiena) Esperienza Benessere ca. 75 Minuti Prezzo: € 98,00 (Steirasul-impacco alla schiena , riflessologia plantare e Massaggio completo)

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IMPULSO BENESSERE A LA LOIPERSDORFFate un’esperienza frizzante nella nostra acqua termale con un bagno a base di erbe, seguito da massaggio. Lasciate andare alla deriva i vostri pensieri e le preoccupazioni.Durata del trattamento: 50 minuti ( incluso riposo ) Prezzo: € 59,00

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novità

messaggio pubbliredazionale

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Cultura Cultura 2828 23Cultura provinciale

Religione, storia, fi sica, fi losofi a, economia, lette-ratura: sono questi i temi che saranno presentati e dibattuti nell’ambito della rassegna “Aperture”

che attraverserà diversi centri del Polesine, da Porto Viro a Lendinara passando per Adria, Ceregnano e Rovigo, fi no al prossimo 18 dicembre, sempre con inizio alle ore 21.

Non un festival a tema, non un ciclo di lezioni, ma un percorso nel territorio alla scoperta di questioni di profonda attualità con lo scopo di aprire un dibattito sulla contemporaneità. Nei primi due incontri di ottobre a Rovigo si è discusso dell’essenza del Cristianesimo e del Dio “debole” che muore trafi tto in croce ed è stata presentata la “Antologia della resistenza dalla marcia su Roma al 25 aprile”. Novembre è il mese in cui si concentra il mag-gior numero di appuntamenti, sei dei dieci complessivi. Si comincia lunedì 5 a Porto Viro presso la sala Ex macello con l’intervento di Massimo Teodorani che, insieme a Giorgio Cosco, illustrerà i fenomeni fi sici che carat-terizzano il sole e i loro effetti sulla terra. Venerdì 29 presso l’Accademia dei concordi di Rovigo Paolo Zorzato discuterà con Diego Fusaro della crisi economica attuale e insieme proporranno una rifl essione sul capitalismo e sulle vie alternative ad esso. Storia ed attualità saranno protagoniste dell’incontro “Ieri e domani. Il socialismo umanitario all’inizio del ‘900”, che venerdì 16 a Lendi-nara presso la Sala del consiglio comunale coinvolgerà Andrea Tincani, Marcello Mazzo e Giulio Marcon in una

discussione sulle prospettive del welfare in tempo di crisi. Venerdì 23 Vera Negri Zamagni sarà ospite dell’in-contro condotto da Francesco Gennaro presso il circolo Unione di Adria sul tema “L’economia e la famiglia”, ovvero sul diffi cile rapporto tra vita lavorativa e vita fa-miliare. Martedì 27 Davide Dainese condurrà l’incontro con Silvano Petrosino in programma a Ceregnano presso la sala consiliare sul tema “Felicità denaro”: come uno strumento per raggiungere la felicità diventa oggetto del desiderio fi ne a se stesso.

L’Accademia dei concordi di Rovigo ospiterà infi ne, venerdì 30, Goffredo Fofi e Claudio Luciano che ricostru-iranno la fi gura e la “lezione di Aldo Capitani”, uno dei “maestri irregolari” del secondo dopoguerra italiano. Gli

ultimi due appuntamenti, dedicati alla letteratura, proseguiranno nel mese di dicembre, entrambi presso l’Accademia dei Concordi. Giovedì 13 è di scena la poesia di Pascoli: l’incontro condotto da Sergio Garbato prevede l’interven-

to di Silvio Ramat, docente universitario e a sua volta poeta, il quale analizzerà come lo scrittore romagnolo veniva letto nelle scuole di un tempo e di come la critica a partire dal 1955 ne abbia proposto un’immagine deci-samente diversa, pienamente novecentesca: la lettura di alcuni versi sarà affi data all’attore rodigino Paolo Rossi. La chiusura è affi data a Guido Santato, docente univer-sitario rodigino, che martedì 18 interverrà nell’incontro condotto da Paolo Zorzato su “Pier Paolo Pasolini oggi. Una nuova monografi a sulla sua opera”.

di Mattia De Poli

In diversi centri del Polesine si parlerà di religione, storia, fi sica, fi losofi a, economia, letteratura

Appuntamenti Al via una rassegna culturale itinerante

“Aperture” fi no a dicembre

La locandina dell’iniziativa

La chiusura è affi data a Guido Santato che 8 interverrà nell’incontro “Pier Paolo Pasolini oggi”

All’interno del Museo archeologico nazionale di Adria

dal 17 settembre 2011 si sono succedute diverse iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversa-rio dalla sua istituzione. Per concludere non poteva mancare un riconoscimento al suo nucleo fondante: la collezione privata della famiglia Bocchi. Dal 29 settembre scorso fi no al 15 marzo 2013 è visitabile la mostra “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”. Vi sono esposti alcuni volumi manoscritti del catalogo del “domestico museo” di famiglia e dei registri dei visitatori e non mancano le curiosità: spiccano i nomi di Francesco Carlo d’Austria e del famoso epigrafi sta e storico Theodore Mommsen. Inoltre, sono presenti alcuni tomi della prima redazione dell’inventario, iniziata da Francesco Antonio Bocchi nel 1868, che l’elenco dei reperti talvolta corredati da schizzi e note. Accanto al disegno di una coppa a fi gure nere della prima metà del quinto secolo avanti Cristo, realizzato dal canonico Bocchi, si legge che essa fu do-nata nel 1809 all’imperatore Francesco I d’Austria. Nel corso dell’Ottocento gli oggetti “disotterrati in Adria”, soprattutto il vasellame di provenienza attica, iniziarono ad essere riprodotti e questa sorta di “fotocopia” o di “fotografi a” in bianco e nero era destinata a studiosi per cercare di raccogliere maggiori informazioni. La mostra propone in alcuni casi la possibilità di confrontare il re-perto archeologico con la sua riproduzione. I documenti, deteriorati da anni a causa delle ricerche effettuate da diversi ricercatori, sono stati ora recuperati grazie al lavo-ro svolto dal Laboratorio di restauro del libro dell’abazia di Praglia: essi testimoniano la fama internazionale raggiunta dalla collezione privata e la precoce tensione della famiglia Bocchi alla ricerca scientifi ca.

MUseo di adria

M.D.P.

“Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”

Tra prosa, danza e musica, nel mese di novembre Lendinara si conferma all’altezza della sua

storia con numerose iniziative cultu-rali. Il teatro comunale Ballarin ha ospitato la terza rassegna di teatro amatoriale, mandando in scena la compagnia “Proposta teatro colletti-vo” di Arquà Polesine, con uno spet-tacolo liberamente ispirato a lavori di Carlo Goldoni, “Briciole d’arte” di Canaro, con “Il letto ovale” di John Chapman e Ray Cooney, mentre la chiusura è toccata ai padroni di casa de “La tartaruga” con lo spettacolo “Stella e fi rmamento”, liberamente tratto da un testo di Aldo De Benedetti. Lunedì 19 novembre, invece, in due orari, alle 18 e alle 21, il sipario si aprirà sulle note dello “Schiaccianoci” di Petr Ilic Tchaikovsky, eseguito da Anna Ivanova e dal suo “Balletto russo”. Ma a novembre nel centro altopolesano terminano anche gli appuntamenti con il festival “Il suono e gli strumenti di Domenico Montagnana”, dedicato al liutaio lendinarese e giunto all’ottava edizione. Due le date in calendario, entrambe presso il duomo di Santa Sofi a alle ore 21: l’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo aver accompagnato il 12 ottobre scorso Enrico Bronzi nell’esecuzione di opere di Franz Joseph Haydn e di Franz Schubert, sarà diretta e accompagnata al violoncello da Alexander Rudin in un programma che prevede brani di Arcangelo Corelli, Giuseppe Tartini, Gioacchino Rossini e Luigi Boccherini.

Spettacoli

in BreVe

Dopo l’ottimo riscontro ottenuto a Rovigo nella sala della Gran Guardia,

in occasione della 530° Fiera d’ottobre, dal 15 al 25 novem-bre prossimi la mostra di illustra-zione per l’infanzia “Castelli per aria. Città di Rovigo” farà tap-pa a Badia Polesine, presso la “Antica rampa libreria caffè”. In un territorio provinciale ricco di professionalità artistiche, spesso sconosciute o sottovalutate, è nata l’idea di riunire attorno alle opere di Paolo Domeniconi le tavole di undici giovani illustratori. Giulia Antonello, Giulia Boari, Sofi a Boccato, Veronica Cestari, Laura Ferracioli, Silvia Fiocco, Sara Michieli, Marta Padovani, Ilario Sal-tarello, Angela Sbandelli e Carlotta Tognin, oltre a esporre i loro disegni, proporranno attività ludiche e laboratori destinati ai bambini. Negli eventi in calendario sono coinvolti anche Sandra Trambaioli, autrice del volume “Un sogno da Leoni” e l’attore Morris Furegato. Questa inedita iniziativa culturale, dedicata al mondo magico delle illustrazioni per bambini, è nata dalla collaborazione tra la casa editrice Alberto Brigo editore, impegnata a creare occasioni di incontro tra adulti e bambini, il Comune di Rovigo e lo studio Web graffi ti di Porto Viro ed è stata sostenuta dall’Accademia dei Concordi, dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della Provincia di Rovigo e dall’Uffi cio scolastico territoriale. “Castelli per aria” si propone come mostra itinerante e chiunque volesse ospitarla nella propria città può scrivere a: [email protected].

Illustrazione per l’infanzia“Castelli per aria”

Dopo la musica lirica e sinfonica, ol-tre alla prosa e al balletto, il Teatro sociale di Rovigo completa il qua-

dro delle sue nuove proposte culturali con la stagione di musica jazz, realizza-ta grazie alla collaborazione con il Rovi-go jazz club. Dopo il concerto d’esordio che lo scorso 23 ottobre ha visto pro-tagonista Luma Heloisa Lourenço con il suo quartetto, tra novembre e dicembre sono in programma altre quattro date. Tutti gli appuntamenti sono ospitati nel Ridotto del teatro in orario serale: dalle 20.45 alle 21.10 l’accesso è riservato ai soci del Rovigo jazz club e per loro l’ingresso è gratuito, mentre dalle 21.10 alle 21.30 possono entrare fi no ad esaurimento dei posti i nuovi iscritti e chi acquista una tessera serale del costo di 8 euro. Nel mese di novembre, quindi, il calendario prevede per martedì 6 “Ivan Tribolla trio” che eseguirà “Bisconce”, “musica per trio e amico immaginario”, mentre martedì 27 sarà protagonista della serata l’apprezzato complesso rodigino “The ukulele lovers”, che suoneranno “My one and only uke”. Martedì 4 dicembre gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo si succederanno nella “Jam session di fi ne anno”, aperta a tutti gli “amici” musicisti. In prossimità del Natale torna l’appuntamento con il “Delta gospel choir”, diretto dal maestro Luca Bertasi. Le collaborazioni con le realtà locali e la valorizzazione dei talenti polesani permettono di offrire proposte culturali nonostante le ristrettezze delle casse pubbliche.

Teatro Sociale di Rovigostagione di MUsiCa JaZZ

M.D.P. M.D.P.M.D.P.

La chiesa di Santa Sofi a

lendinara ospita Balletto e MUsiCa

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CrucilibroCrucilibro3030

di Germana Urbani · info: >www.lafeltrinelli.it< >www.astoriaedizioni.it< >www.beatedizioni.it<

Eroe - Eroina Martin, professore universitario Rosamund, studentessa Ofelia, Margarida e Maria do Ceu Alice, 39 anni

Alice, 29 anniLa dittatura che fi nirà solo con la rivoluzione del 1974

L’incapacità di lasciarsi coinvolgere dalla vita Catena, poeta morto in manicomioAlter Ego

La vita di tutti i giorniLisbona dalla bellezza magicaLondra, anni sessantaUn paese ameno, lontano dalla cittàLocation

Il marito di AliceManuel, Carlos e TiagoI ragazzi con cui esceMichelle, attrice e ballerinaCo-Protagonisti

Alice ha 39 anni, tre fi gli e un matrimonio alla soglia del divorzio.

Poi cade in palestra, perde la memoria e si risveglia convinta di

avere 29 anni

Le tre donne sono le protagoniste di una travolgente saga familiare che parte negli anni Quaranta e

fi nisce ai giorni nostri. Sullo sfondo la dittatura

La ragazza non si concede mai ma uscendo una sera con George, un

ragazzo che forse le piace davvero, ci fi nisce a letto e rimane incinta.Cosa fare? Tenere il bambino? Da

sola?

Martin è un anziano professore rifugiatosi nella solitudine,

disinteressato alla vita. Lì però incontra Michelle, molto più

giovane di lui, che gli ricorda un giovane amore

Intrigo

Alice di oggi ha una scarsa complessità emotiva, le tracce di chi era diventata non le piacciono

più e l’amore ritorna vivo

La tre eroine incontreranno Manuel, Carlos e Tiago gli uomini

che, dopo le false speranze, le porteranno verso il dolore, il sacrifi cio e l’annientamento

Con la nascita di Octavia, le sue convinzioni personali

saranno messe in discussione. Improvvisamente la realtà entra con prepotenza nella sua vita

Grazie alla confi denza con la ragazza Martin torna a fare gesti da tempo abbandonati: frequenta la gente e torna a ballare. Poi le

confi da il suo grande segreto

Finale

Una commedia romantica in stile hollywoodiano dove lo

scopo dell’intreccio narrativo e di rimettere insieme la coppia. Un

successo del passaparola

Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri

dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e

tragicamente arretrato

Il libro è una sorta di auto-confessione; raccontato in prima

persona, è il percorso di una ragazza attraverso la sua volontà di sottrarsi a quanto si pensa sia

obbligatorio per una donna

Una storia d’amore e di affetti che non ci aspetteremmo da Benni che qui stempera la consueta

espressività giocosa e ritrova nella scrittura la tenerezza

Cosa dire del libro

Liane Moriarty In cerca di AliceFeltrinelli, pp. 398

€ 9.00

Romana PetriOvunque io sia

Beat, pp. 624€ 9.00

Margaret DrabbleL’ostacolo di Rosamund

Astoria, pp. 214€ 16.00

Stefano BenniDi tutte le ricchezze

Feltrinelli, pp. 208€ 16.00

Leggere…

Stefano Benni

MargaretDrabble

RomanaPetri

LianeMoriarty

Spesso, a parafrasarli i sogni si alterano. SvaporanoLa realtà porta con sé sorpresa e delusione ed in essa la vita di ognuno rifi orisce improvvisa e inaspettata oppure soccombe

Finale

Leggere

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l’evoluzione dell’abitare contemporaneo

Via Carrarese 68/70 • Piove di Sacco (PD) • Tel. 049 9705870 • [email protected]

OLIVIERI

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32

i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Il futuro: la casa in legno?L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

In Italia la casa in legno forse non è la tradizione costruttiva principale, ma ormai in molti paesi d’Europa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sostituendo le costruzioni tradizionali in cemento e mattoni! E’ quindi il legno, materiale “primitivo”, il futuro? Molti lo sostengono, poiché per certi aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è più come un tempo: gli edifi ci in legno realizzati con tecniche costruttive moderne permettono altezze superiori ai due piani; inoltre la casa in legno non ha più l’aspetto di baita alpina, dato che ad essere in legno sono le strutture e gli interni, ma intonaco, “cappotti” e fi niture non si differenziano affatto ai più moderni edifi ci tradizionali. Come materiale di costruzione il legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ha una grande resistenza. La prefabbricazione degli elementi, dalle pareti alla copertura, è indipendente dalle condizioni metereologiche e facilita la realizzazione di prodotti “su misura” di ottima qualità. Il tempo di costruzione con elementi prefabbricati è notevolmente ridotto ed i lavori sono quasi limitati al montaggio delle componenti: molte ditte assicurano l’opera fi nita dai quattro ai sei mesi! L’isolamento termico del legno è favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria

ha buone proprietà termoisolanti ( =0,12 W/mK) e permette l’accoppiamento con grossi strati termoisolanti. Così in inverno mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia termica notevole, gli edifi ci in legno si riscaldano più facilmente. L’isolamento termico riduce infi ne in maniera signifi cante le spese di riscaldamento e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite all’interno di appositi cavedi già predisposti nella struttura, così da alloggiare opportunamente i cavi. La ditte specializzate in costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. Altra nota positiva è la “salubrità” delle case in legno che hanno un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti il legno è un materiale naturale, che “respira” mantenendo l’umidità dell’aria all’interno ad un valore ottimo, inoltre è libero da agenti allergizzanti, non ha carica statica, emissioni o radiazioni. E’ anche un materiale ecosostenibile perché dal punto di vista ecologico Il legno risparmia materia prima dato che cresce in natura e si rinnova permanentemente. Dopo l’ utilizzazione il legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infi ne a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superfi cie interna. La casa

in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la sua buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia perché è elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro quadrato in su (molto dipende dalle fi niture), così molti ritengono questi sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di crisi non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi scenderebbero di conseguenza, per via dei maggiori volumi di mercato. Visti poi i prezzi dei consumi energetici bisogna farsi due conti in tasca, dato che la casa in legno ha di solito un risparmio energetico del 90 % sui costi di gestione! Difatti si stima che per uno spazio abitativo di 100 mq la spesa si aggiri sui 300 euro contro i 1.000 - 1.500 euro spesi mediamente per riscaldare un abitazione tradizionale. In ogni caso le prospettive di sviluppo sono sicuramente positive: entro il 2015 le ricerche di mercato stimano che le abitazioni in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel 2010 alle circa 7.500 del 2015!

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, facendo seguito alla rubrica del mese scorso che aveva per oggetto il mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del fi glio minore e/o maggiorenne non economicamente autosuffi ciente, questa volta tratterò del delicatissimo problema inerente il mancato rispetto del diritto/dovere di visita del fi glio minore da parte del genitore non collocatario prevalente coincidente, per lo più, con la fi gura del padre. Senza preamboli si può certamente dire che il diritto di visita da parte del genitore non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del fi glio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori.A detto diritto del fi glio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del

diritto di visita – da intendersi anche quale espressione della solidarietà di entrambi i genitori degli oneri verso i fi gli-, cui può conseguire, nell’ipotesi di inadempimento, la decadenza della potestà genitoriale ai sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare).Dunque, il diritto di visita deve essere inteso quale diritto indisponibile ovvero come un diritto di cui il soggetto non può disporre e dunque neppure rinunciare in modo unilaterale.Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso?Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affi datario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento.NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.

A fronte di detta ingiustifi cata violazione dei doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra consolazione del fi glio, e secondariamente anche dell’altro genitore, ad ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi per la lesione dei loro diritti fondamentali.Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza dei danni causati dall’assenza del genitore non affi datario. Danni che in linea generale ben possono consistere nel mancato corretto sviluppo della personalità del minore, nella perdita della serenità e sicurezza personale, nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri fi gli.Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono

capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI FAMIGLIAMancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il fi glio minore.

Diritto di visita = Diritto del fi glio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

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I nostri espertiI nostri esperti 3333

1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero.2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere signifi cativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro.3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio.4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento:- discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa;- discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966;- discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte;- discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affi liazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero;- discriminatorio, perchè diretto a fi ni di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori;- intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto

dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006;- intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fi no al termine dei periodi di interdizione dal lavoro;- causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore;- intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fi no al compimento di un anno di età del bambino;- intimato in caso di adozione e di affi damento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001;- riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge;- determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c.5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, fi nalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c.6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,

n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18.7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità.8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti defi nire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che:- il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1);- il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2);- da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2);- la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2);- il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2).9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni:- anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento ineffi cace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18;- le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento

del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito;- la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più signifi cativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici.10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto.11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.

LAVORO“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte”

INFORMAZIONE SOCIALE

Conoscere i servizi alla personaDott. Laura Traversi

Assistente Sociale Laura Traversi www.percorsi.pd.it

Gent.li lettori,con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario.Vi è già capitato di entrare nell’uffi cio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una fi gura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare

a scuola nostro fi glio disabile...L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifi ci (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosuffi cienti, per le famiglie in affi tto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infi ne i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “diffi coltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica.Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita.In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifi che, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a [email protected]: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto.

A cura di: Matteo Barizza

1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero.2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere signifi cativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro.3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio.4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento:- discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa;- discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966;- discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte;- discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affi liazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero;- discriminatorio, perchè diretto a fi ni di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori;- intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto

dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006;- intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fi no al termine dei periodi di interdizione dal lavoro;- causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore;- intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fi no al compimento di un anno di età del bambino;- intimato in caso di adozione e di affi damento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001;- riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge;- determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c.5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, fi nalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c.6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,

n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18.7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità.8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti defi nire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che:- il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1);- il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2);- da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2);- la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2);- il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2).9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni:- anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento ineffi cace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18;- le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento

del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito;- la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più signifi cativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici.10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto.11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.

LAVORO“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte”

INFORMAZIONE SOCIALE

Conoscere i servizi alla personaDott. Laura Traversi

Assistente Sociale Laura Traversi www.percorsi.pd.it

Gent.li lettori,con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario.Vi è già capitato di entrare nell’uffi cio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una fi gura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare

a scuola nostro fi glio disabile...L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifi ci (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosuffi cienti, per le famiglie in affi tto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infi ne i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “diffi coltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica.Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita.In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifi che, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a [email protected]: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto.

A cura di: Matteo Barizza

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I nostri espertiI nostri esperti3434

Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente fi niti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fi no ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fi dano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fi date un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fi dano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfi da è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non signifi ca solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

A cura di Lorenzo Sartiè

opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.

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Lo stile di vita americano, quello che ha accompagnato la crescita di molte generazioni e rappresentato nei vecchi fi lm americani, ora si potrà toccare con mano. A Padova, dal 17 al 18 novembre 2012, si svolgerà la 3a edizione di Mito America, nell’ambito della manifestazione TuttinFiera. L’edizione 2011 con le sue 50.000 presenze, ha confermato l’interesse del pubblico verso gli usi e costumi americani.

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Chiave (7) - Il nome..................................

................................................................

I Colmi• Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco.• Qual è il colmo per un robot? Essere svitato.• Qual è il colmo per un poe-ta? Rispondere a qualcuno per le rime.• Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire.• Qual è il colmo per un pedo-ne? Essere investito da una vet-tura di cortesia.• Qual è il colmo per una pata-ta? Andare a farsi friggere.• Qual è il colmo per una radi-ce? Essere quadrata.• Qual è il colmo per una regi-na? Essere bassa e farsi chiama-re altezza.• Qual è il colmo per uno scul-tore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre.• Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi.• Qual è il colmo per un vegeta-riano? Mangiarsi il fegato.• Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate.• Qual è il colmo per un facchi-no? Avere un peso sullo stomaco.• Qual è il colmo per un falegna-me? Mangiare tronky.• Qual è il colmo per un fanta-sma? Avere i bollenti spiriti.• Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”.• Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti.• Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode.• Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo.• Qual è il colmo per un geome-tra? Allenare una squadra.• Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situa-zione.• Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro.• Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo.• Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine.• Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt.• Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata.• Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola.• Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio.• Qual è il colmo per un’elettri-cista? Fare una carriera brillante.• Qual è il colmo per un eschi-mese? Prendere delle decisioni a caldo.• Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi.• Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

Soluzioni:

AMATO - ATTORE - BALLAREBELLO - CASA - FIGLIA - FILMLAVORO - MALAGA - MAMBOSHREK - STATI UNITI - THE CODETRAMPOLI

UNISCI I PUNTINI

Aforismi Divertenti• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta.• Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.

BILLION (miliardo)EIGHT (otto)

ELEVEN (undici)FIFTEEN (quindici)

FIVE (cinque)FORTY (quaranta)

FOURTEEN (quattordici)HUNDRED (cento)MILLION (milione)

NINE (nove)ONE (uno)

SEVENTY (diciasette)SIX (sei)

TEN (dieci)THIRTEEN (tredici)

THOUSAND (mille)THREE (tre)

TWELVE (dodici)TWENTY (venti)

TWO (due)

The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

PuzzleSimply...

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VEAIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEOALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDENEROS - NEON - ODOR - ONDA - PIERPAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIOSVASATO - ADESIONE - OLITORIA

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Page 85: La Piazza del Piovese - 2012ott n131

VINO

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

ULTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’

ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO.IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGO-NO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE.IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SAN-GIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ.UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA.

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UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI.LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO.QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:400G CALAMARI (12 CIRCA); 1 ZUCCHINA; 2 ACCIUGHE SOTT’OLIO AL PEPERONCINO; 4 GHERIGLI DI NOCE; 1 CUCCH GERME DI GRANO TOSTATO; 1 CUCCH SEMOLA; 3 CUCCH PANE GRATTUGIATO; 1 UOVO; 1/2 LIMONE SUCCO; VINO BIANCO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE; PEPE NERO MACINATO

PROCEDIMENTOPULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO.

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BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO REDUCI DA UN

PERIODO DI SPIETATA AU-TOCRITICA E DI ESAGERATA SELET-, POTRETE LIBERARE IL VOSTRO

LATO PIÙ ROMANTICO E FANTASIOSO · SALUTE NON PERDETE MOTIVAZIONE E SFOGGIATE UN ASPETTO TONICO E REAT-TIVO. EVENTUALI TERAPIE RIABILITATIVE OTTERRANNO RISULTATI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO EROS FARÀ IN MODO DI AC-

CENDERE L’INTERESSE PER UNA CONO-SCENZA DI LUNGA DATA. TENETE A FRENO QUALCHE TESTARDAGGINE · SALUTE FARETE IL GIRO DI TUTTI I CEN-TRI FITNESS DELLA CITTÀ PER SCOVARE QUELLO PIÙ ATTREZZATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. FORZA!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL PARTNER PONE QUALCHE PALETTO

IN TERMINI DI REGOLARITÀ: FORSE SI SENTIRÀ TRASCURATO E RICH-IEDERÀ UNA PRESENZA PIÙ CONCRETA · SALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E FATE ATTENZIONE ALLE CORRENTI D’ARIA IMPROVVISE: LA GOLA È IL VOSTRO PUNTO DEBOLE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01ASCINO DESIDEROSI

DI NOVITÀ: CHI È IN COPPIA DA LUNGO TEMPO POTRÀ CONCEDERSI UN VIAGGIO O NUOVE ESPERIENZE · SALUTE AVETE UNA GRAN VOGLIA DI MUOVERVI: POTREBBE ESSERE UNA BUONA MOTI-VAZIONE PER ISCRIVERVI A UNA PALES-TRA ALL’AVANGUARDIA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AVRETE UNA FER-

REA DETERMINAZIONE A MANTENERE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI. APPROC-CIATE ALLA PASSIONE CON

DISINVOLTURA · SALUTE SARETE MOLTO CAPARBI NELL’ANDARE ALLA RICERCA DELLE CAUSE DI ALCUNE PROBLEMATICHE DI SALUTE, ACCETTATE ACCERTAMENTI

PESCIDAL 20/02

AL 20/03ASCINO CHIUDETE

DEFINITIVAMENTE CON UN RAPPORTO DA TROPPO TEMPO SOSPESO AD UN FILO. POTATE I RAMI SECCHI · SALUTE I CER-VICALI TORNANO A DARVI MOLTO FASTI-DIO: SCEGLIETE UN BUON FISIOTERAPISTA E IMPARATE A RILASSARVI MEDITANDO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO VI ATTEN-DONO NUOVE CONO-

SCENZE, SE AMORE REGALERÀ PIÙ SODDISFAZIONI ALLE COPPIE DI LUNGA DURATA · SALUTE LA STAGIONE VI OFFRE OTTIMO CARBURANTE AL SISTEMA MUSCOLARE E CIÒ FARÀ LA DIFFERENZA ANCHE NELL’IMPEGNO IN PALESTRA

TORO DAL 21/04

AL 20/05ASCINO AP-

PROFITTATE DEL FATTO CHE VENERE

SAPRÀ TENERE ACCESO IL FUOCO DELLA PASSIONE: NON RISPARMIATE NESSUNA ENERGIA · SALUTE VI CIMENTERETE CON SUCCESSO IN EVENTUALI TORNEI, SIA A LIVELLO PROFESSIONALE CHE AMATORIALE PERCHÈ SIETE IN FORMA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN ECCESSO DI NERVOSISMO POTRÀ

RISULTARVI DANNOSO, O COMPROMET-TERE RAPPORTI, CHE COSÌ USURATI FORSE NON ERANO · SALUTE NON DISPERDE-TEVI IN MILLE ATTIVITÀ E CURATE IL RIS-POSO E L’ALIMENTAZIONE NONOSTANTE IL CORPO ABBIA RISERVE EXTRA

CANCRO 22/06

22/07ASCINO LE STELLE METTER-

IN CIRCOLO UN RINNO- DESIDERIO DI STABILITÀ CHE

VI FARÀ MOLTO BENE. COMUNICATE I VOSTRI BISOGNI · SALUTE CALMA E LUCIDITÀ SARANNO GARANTITE DAL RIL-ASSANTE SESTILE DI VENERE, CHE GA-RANTIRÀ LEGGEREZZA E COCCOLE

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO NON È UN BUON PERIODO, SEM-BRA CHE LA FORTUNA SIA GIRATA IN TUTTI I SENSI. SE POTETE RI-

PIÙ PRESTO · SALUTE GLI ACCIACCHI NON MANCANO A CAUSA DELL’UMIDITÀ STAGIONALE: PER LA SCHI-ENA NON DISDEGNATE DI METTERE LA PANCERINA

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI CHIEDONO IL MASSIMO DELL’AUTONOMIA DEL REALISMO: NON IN-

GIGANTITE EVENTUALI DIVERGENZE, RELAZIONI APPAGANTI · SALUTE ADOTTATE UNO STILE DI VITA SANO, RICORRENDO ANCHE, SE SARÀ IL CASO, AD EVENTUALI INTEGRATORI ENERGETICI

Oroscopo

LEONELEONELEONE 23/07 23/07

ALALALALAL 23/08 23/08AL 23/08ALAL 23/08ALFF

SENSIPIÙ

GEMELLIGEMELLIDAL

DI

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ALALAL

ARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

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BRUGINE, centro, appartamento trilocale con doppi servizi, posto

al piano primo ed ultimo su palazzina di sole 6 unità con garage dop-

pio e cantinola. Classe E IPE 131,43 � 102.000 Rif.111288

RIBASSATORIBASSATO

PIOVE DI SACCO, Loc Madonna delle Grazie fabbricato costituito da 2 edifici accostati inserito in lotto di 2000mq. Ottima opportunità per realizzare una villa singola e/o bifamiliare, e/o plurifamiliare indipendente. Una della porzioni esistenti è in buone condizioni, vendibile separatamente. Classe G . Rif. 121321

CAMPOLONGO MAGGIORE, bifamiliare con ampio scoperto e dalle linee architettoniche pulite di intramontabile fascino, ca-ratterizzata da ampio salone con caminetto, 3 camere, 2 bagni. Ottima posizione comoda a tutti i servizi. Classe F – kWh 185,70 � 249.000 Rif. 121328