La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

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Totem autovelox: accesi o spenti, funzionano Sicurezza stradale pag. 6 Mensa a scuola tra polemiche e verifiche Cadoneghe pag. 9 pag. 10 “Sogno” metropolitano condiviso con Padova Passo avanti di Cadoneghe e Vigodarzere sulla strada della fusione, ma è polemica U na firma che fa discutere. E’ quella ap- posta sulla convenzione per la verifica della fattibilità della fusione in un Co- mune unico. A sottoscriverla i rappresentanti dei Comuni di Padova (214 mila abitanti), Cadoneghe (16 mila) e Vigodarzere (13 mila). Tempistica stretta per la verifica di fattibilità visto che, entro il 15 novembre, Cadoneghe, a cui spetta il ruolo di capofila dell’operazione, dovrà conferire l’incarico e trasmettere alla Regione la richiesta di con- tributo. Dal canto suo, la Regione dovrebbe finanziare il 70% della spesa, fissata in 20 mila euro. Nel frattempo Padova ha antici- pato 10 mila euro, gli altri soci 5 mila a testa. Grande sostenitore del progetto, per Padova l’assessore Ivo Rossi. “Per arrivare a sottoscrivere il Piano di assetto del territo- rio intercomunale ci sono voluti 120 incontri e cinque anni di lavoro – ha detto Rossi -. Putroppo questi sono i tempi della politica. Noi vogliamo costruire una città metropoli- tana di 450 mila abitanti. C’è bisogno di aggregarsi per garantire l’erogazione dei servizi mentre le risorse scarseggiano: basti pensare al differenziale tra l’Imu prevista e l’Imu che incasseremo”. Schierati sul fronte del sì anche gli altri due sindaci: Mirco Gastaldon per Cadone- ghe e Francesco Vezzaro per Vigodarzere. “Rischiamo di perdere la sovranità locale, ma lo facciamo per i nostri cittadini. – spiega Gastaldon - I vantaggi? Li vedono soprattutto in tema di trasporto pubblico”. Ben diversa la posizione dei contrari, che temono solo disagi. MATERNA E NIDO ECCO I CONTRIBUTI La scuola al centro degli investimen- ti e dell’attenzione degli amministratori di Vigodarzere. Materna e nido sono state, infatti, al centro di due provvedi- menti di recente approvati dalla giunta comunale di Vigodarzere. Iniziative molto attese dalla cittadinanza, in parti- colare dalle tante famiglie del territorio. pag. 13 UNIONE MEDIO BRENTA ISTANZE SUAP ON LINE Rivoluzione telematica al Suap (Sportello unico attività produttive), a servizio di Cadoneghe e Vigodarzere. Dalla metà di ottobre la trasmissione della documentazione e degli atti può avvenire solo in modalità elettronica. Una novità che riguarda tutte le richieste presentate allo sportello unico. pag. 13 Zanon e la forza delle idee per migliorare Vigonza, politica pag. 8 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 139 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Padova Nord LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Nuovo Veneto firmato Monti di Nicola Stievano P oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci- ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con- citati, giorni che hanno preceduto il decre- to sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za- nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten- do in subbuglio decine di sindaci e costrin- gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio I n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. Non toccate l’Imu *Segretario CGIA di Mestre di Giuseppe Bortolussi* CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it

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Totem autovelox:accesi o spenti,funzionano

Sicurezza stradale

pag. 6

Mensa a scuolatra polemichee verifiche

Cadoneghe

pag. 9

pag. 10

“Sogno” metropolitanocondiviso con PadovaPasso avanti di Cadoneghe e Vigodarzeresulla strada della fusione, ma è polemica

Una firma che fa discutere. E’ quella ap-posta sulla convenzione per la verifica della fattibilità della fusione in un Co-

mune unico. A sottoscriverla i rappresentanti dei Comuni di Padova (214 mila abitanti), Cadoneghe (16 mila) e Vigodarzere (13 mila). Tempistica stretta per la verifica di fattibilità visto che, entro il 15 novembre, Cadoneghe, a cui spetta il ruolo di capofila dell’operazione, dovrà conferire l’incarico e trasmettere alla Regione la richiesta di con-tributo. Dal canto suo, la Regione dovrebbe

finanziare il 70% della spesa, fissata in 20 mila euro. Nel frattempo Padova ha antici-pato 10 mila euro, gli altri soci 5 mila a testa. Grande sostenitore del progetto, per Padova l’assessore Ivo Rossi. “Per arrivare a sottoscrivere il Piano di assetto del territo-rio intercomunale ci sono voluti 120 incontri e cinque anni di lavoro – ha detto Rossi -. Putroppo questi sono i tempi della politica. Noi vogliamo costruire una città metropoli-tana di 450 mila abitanti. C’è bisogno di aggregarsi per garantire l’erogazione dei

servizi mentre le risorse scarseggiano: basti pensare al differenziale tra l’Imu prevista e l’Imu che incasseremo”.

Schierati sul fronte del sì anche gli altri due sindaci: Mirco Gastaldon per Cadone-ghe e Francesco Vezzaro per Vigodarzere. “Rischiamo di perdere la sovranità locale, ma lo facciamo per i nostri cittadini. – spiega Gastaldon - I vantaggi? Li vedono soprattutto in tema di trasporto pubblico”. Ben diversa la posizione dei contrari, che temono solo disagi.

materna e nidoecco i contributi

La scuola al centro degli investimen-ti e dell’attenzione degli amministratori

di Vigodarzere. Materna e nido sono state, infatti, al centro di due provvedi-menti di recente approvati dalla giunta

comunale di Vigodarzere. Iniziative molto attese dalla cittadinanza, in parti-colare dalle tante famiglie del territorio.

pag. 13

unione medio brentaistanze suap on line

Rivoluzione telematica al Suap (Sportello unico attività produttive), a servizio di Cadoneghe e Vigodarzere. Dalla metà di ottobre la trasmissione

della documentazione e degli atti può avvenire solo in modalità elettronica.

Una novità che riguarda tutte le richieste presentate allo sportello unico.

pag. 13

Zanon e la forzadelle idee per migliorare

Vigonza, politica

pag. 8

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 139 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

di Padova Nord

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti di Nicola Stievano

Poche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci-

ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con-citati, giorni che hanno preceduto il decre-to sono stati spazzati via con un colpo di penna.

Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio.

Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano.

Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confi ni. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za-nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten-do in subbuglio decine di sindaci e costrin-gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

In Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fi scale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre

parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.

Non toccate l’Imu

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Page 3: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 27 ottobre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti In questa fi ne del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la fi rma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che

del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia.

Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fi ne anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni.

C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modifi care lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fi no ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specifi cità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso con-trario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

Dal 12 novembre le misurelotta al pm 10, stopalle vecchie auto

Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffi-co infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.

Sperimentazione a Padovavideosorveglianzaall’avanguardia

E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengi-neerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.

Entro la primavera 2013arte alla fermatadel tram padovano

Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comu-nichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.

Battaglia fra i genitoribambino conteso

un dramma che divide

Hanno fatto discutere a lungo e suscita-to un’ondata emotiva senza precedenti

a Padova le immagini del bambino prelavato in una scuola di Cittadella come stabilito da un’ordinanza del

giudice che ha affidato il ragazzino al padre. Il filmato racconta solo l’ultimo

e più eclatante capitolo di una battaglia legale che da anni contrappone i due

genitori e coinvolge in prima persona il bambino. Le immagini, trasmesse dalle reti nazionali, hanno colpito per la loro drammaticità e hanno diviso le opinioni fra chi riconosce le ragioni del padre o

quelle della madre. A Cittadella è stata organizzata anche una fiaccolata per

chiedere il ritorno a casa del bambino.

Padova, Camera di Commerciola giunta si taglia

lo stipendio del 25%

Dopo le polemiche dentro e fuori il palazzo della Camera di Commercio sui compensi percepiti dagli amministratori,

la giunta dell’ente camerale ha delibe-rato un’auto riduzione che ben oltre ai

criteri di calcolo più restrittivi previsti dalle ultime circolari ministeriali. Per

l’indennità del Presidente l’ipotesi pre-vede un tagio sarà superiore al 25 %.

Faccia a faccia con gli espertiopen day donnaimpresa in rosa

Un successo il primo Open Day Donna, un evento ideato dal Comitato per

l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova, presieduto da Stefania Brogin. Le donne che ambisco-

no ad avviare una attività imprendito-riale, o che sono già imprenditrici, nella

fase iniziale di start up, hanno potuto consultarsi gratuitamente sugli adempi-menti necessari. Messa a disposizione

una task force di oltre 30 esperti, scelti tra funzionari della Camera, addetti allo sviluppo di nuova impresa, esperti delle Associazioni di categoria professionali.

provincia

pag. 14

Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up

mondo scuola

pag. 16

Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio

cultura

pag. 19

SecondoMè Fest, Soldini a Padova

politica

pagg. 22-23

Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni

economia

pag. 26

La green economy nel futuro della regione

cultura

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Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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Page 4: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

beni della chiesa

Imu dal 2013

Beni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Ve-

neto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fi ni sociali e commerciali. A certifi carlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la boccia-tura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto

del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profi tto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che com-merciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà defi nito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si defi niranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualifi care come svolte con modalità non com-merciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

Ansia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto defi nita la situazione e

di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calco-lati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fi ssate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno defi nito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli sta-bilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cen-to delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelie-vo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Vene-to è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fi ssata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stan-gata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fi no al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono am-ministrazioni - anche in Veneto - che “infi eriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i pro-prietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’au-mento delle aliquote - che alla fi ne hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cit-tadini del Carroccio che si rifi utavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza

mantengono l’aliquota sulla prima casa

allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà

di variare l’aliquota base entro il 10

dicembre prossimo

L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICAIl 17 dicembre scade

il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori

veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle

seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio

di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto

rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche

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SALETTO: ottima porzione di qua-drifam. esposta al sole con ingr., sogg.-cottura, 2 camere matrim., 3 bagni (2 finestrati), mansarda open space, terrazzino, garage, giard. privato, predisp. a. c., tende parasole. ACE: E-IPE: 103,4 RIF. 651 EURO 216.000 TRATTABILI

PONTEVIGODARZERE: libero subito appartamento ultimo piano ristrutturato quasi del tut-to completamente a nuovo con ampi spazi, ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 2 camere, ( matrim. e media), 2 bagni, pog-giolo, garage. ACE: G-IPE: 175 RIF. 283 EURO 119.000

MORTISE: panoramico ultimo piano esposto al sole, tenuto molto bene, ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio, 2 poggioli, soffitta, ampio garage, aria condizionata, tende parasole, zanzariere. ACE: E-IPE: 131,75 RIF. 339 EURO 156.000

MEJANIGA: centrale in quar-tiere resid. comoda ai servizi app.to in bifamiliare ultimo piano ristrutturato completa-mente di 105 mq con ingr. in-dipendente, cucina di 16 mq, sogg., 3 camere, 2 bagni, pog-giolo, veranda, cantina, gara-ge, p. auto, giard. privato. Da vedere. ACE: F-IPE: 202,55 RIF. 509 EURO 232.000

CASTAGNARA: in zona cen-trale comoda a tutti i servizi 1/2 bifamiliare ristrutturata a nuovo in verticale su 2 livelli con ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere, bagno, ripostiglio. No garage. ACE: G RIF. 526 EURO 107.000

CADONEGHE: recente, villet-ta di testa di quadrifam. su 2 liv. con poss.tà di ampliamen-to. Ingr., cucina abitab., sogg., 3 camere, 3 bagni, rip., cabi-na armadi, 2 poggioli, garage, giard. piantumato e impianto d’irrigazione di 500 mq, pom-peiana, casetta in legno. A. c., impianto allarme. ACE: D RIF. 615 PREZZO INTERESSANTE

CADONEGHE: in zona centrale appartamento di recente co-struzione su 2 livelli con ingres-so, soggiorno-cottura arredato, camera matrimoniale, bagno, armadio a muro, ripostiglio, mansarda travata a vista open space con bagno e terrazza so-larium, ampio garage, aria con-dizionata. ACE: D-IPE: 85,27 RIF. 421 EURO 155.000

PIEVE DI CURTAROLO: occa-sionissima......ottimo recente appartamento con ingresso, soggiorno, cucina, 2 camere, bagno finestrato, terrazza av-volgente di 108 mq con barbe-cue e pompeiana, 2 garages, predisp. aria condizionata, pre-disp. impianto allarme. ACE: D-IPE: 67,85 RIF. 299 EURO 138.000 TRATTABILI

CASTAGNARA: in posizione in-vidiabile. Bell’appartamento in palazzina signorile al 3° piano con ascensore, esposto al sole di ampie dimensioni con ingres-so, cucina, sogg., 3 camere (matrimoniale e 2 medie), 2 ba-gni, ripostiglio, poggiolo, gara-ge. A. c., predisp. allarme, zan-zariere, tende parasole. ACE: C RIF. 310 EURO 235.000

MEJANIGA: buona proposta...

centralissimo libero subito a

due passi dall’ autobus esposto

al sole con ingresso, cucina,

soggiorno, 2 camere, 2 bagni,

poggiolo, taverna, garage, gas

autonomo. ACE: E RIF. 459

EURO 130.000

MUSSOLINI DI VILLANOVA: re-cente inserito in residence su 6 unità esposto al sole tutto travato in legno con riscaldamento a pavi-mento, aria condizionata, ingres-so, soggiorno-cottura, camera matrimoniale, bagno con doccia, 2 poggioli, garage doppio. ACE: E RIF. 137 EURO 92.000

CADONEGHE: casa singola su 2 piani di 170 mq totali divisa in 2 unità più annesso rurale di 55 mq, il tutto su lotto di terreno di 2850 mq. ACE: G-IPE: 175 RIF. 760 EURO 235.000

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555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti”L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

Sulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa

esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifi ci di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifi ci tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono benefi ciare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affi tto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

Ansia da Imu per famiglie e imprese

27Argomento del mese

La scelta della maggioranza dei Comuni Padovani

Aumentano le aliquote per seconde case, negozi e fabbriche Imu in salitaarriva la stangata Ormai sono già più della metà i Comuni padovani che hanno ritoccato, ovvia-

mente verso l’alto, la tanto temuta Imu, ma sicuramente prima il numero di enti locali che avranno imboccato questa strada sarà cresciuto ancora. Per-

tanto per la maggioranza dei padovani la rata del 17 dicembre sarà la più temuta perché la più pesante, un bel regalo natalizio.

Probabilmente quasi 3 Comuni su 4 metteranno mano alle aliquote dell’imposta sugli immobili per recuperare almeno in parte le risorse erose dalla “spendig review” che ha tagliato con l’accetta i trasferimenti dello stato agli enti locali. La maggior parte andrà a ritoccare l’aliquota sulle seconde case e gli altri edifi ci, compresi quelli commerciali e produttivi, portandola addirittura oltre l’1 per cento. Altri invece met-teranno mano anche alla percentuale sull’abitazione principale, sostenendo che le detrazioni non penalizzeranno le fasce più deboli.

Chi invece sceglie di mantenere le aliquote di base rimanda ogni eventuale mo-difi ca al prossimo anno, con il bilancio in mano. La scelta che fa più discutere è quella del comune di Padova che ha portato l’imposta sulle seconde case e edifi ci produttivi e commerciali all’1,02 per cento. “L’aliquota sulle seconde case non è fra le più

alte – ribatte Umberto Zampieri, la scelta di fondo è di non toccare la prima casa”. Stesso ragionamento fatto da qualche altra decina di amministratori e sindaci padovani che hanno preso più o meno la stessa decisione. Preoccupate non solo le famiglie, alle prese con un

nuovo esborso, ma anche commercianti, artigiani e industriali, visto che gli aumenti più consistenti riguardano proprio i fabbricati produttivi o commerciali. “Si andrà a pescare nelle solite tasche - è l’amaro commento di Ferdinando Zilio, numero uno dell’Ascom - quelle dei commercianti, facendo morire il commercio cittadino. Oltre ad aver sempre pagato le tasse si troviamo ad affrontare la concorrenza sleale del commercio abusivo che non paga l’Imu. E i tanti centri o bancarelle cinesi cosa pagano?”. Preoccupata anche Confi ndustria, che ha calcolato un aggravio del 75 per cento per le imprese padovane, che si troveranno a sborsare quasi 103 milioni di euro, 44 milioni in più rispetto alla vecchia Ici.

“Insomma si profi la una super tassa di fi ne anno per le imprese, - commenta il presidente Massimo Pavin - che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L’aliquota media dell’8,15 per mille per i fabbricati produttivi è il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densità di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale. Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.

spalla per padovane

In alcuni Comuni l’aliquota supera la soglia dell’1%, un salasso per le imprese

Piazzale Castagnara, 24CADONEGHE (PD)

Tel. 049 700201Cell. 335 1273718

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FIORENTEI M M O B I L I A R E

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SALETTO: ottima porzione di qua-drifam. esposta al sole con ingr., sogg.-cottura, 2 camere matrim., 3 bagni (2 finestrati), mansarda open space, terrazzino, garage, giard. privato, predisp. a. c., tende parasole. ACE: E-IPE: 103,4 RIF. 651 EURO 216.000 TRATTABILI

PONTEVIGODARZERE: libero subito appartamento ultimo piano ristrutturato quasi del tut-to completamente a nuovo con ampi spazi, ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 2 camere, ( matrim. e media), 2 bagni, pog-giolo, garage. ACE: G-IPE: 175 RIF. 283 EURO 119.000

MORTISE: panoramico ultimo piano esposto al sole, tenuto molto bene, ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio, 2 poggioli, soffitta, ampio garage, aria condizionata, tende parasole, zanzariere. ACE: E-IPE: 131,75 RIF. 339 EURO 156.000

MEJANIGA: centrale in quar-tiere resid. comoda ai servizi app.to in bifamiliare ultimo piano ristrutturato completa-mente di 105 mq con ingr. in-dipendente, cucina di 16 mq, sogg., 3 camere, 2 bagni, pog-giolo, veranda, cantina, gara-ge, p. auto, giard. privato. Da vedere. ACE: F-IPE: 202,55 RIF. 509 EURO 232.000

CASTAGNARA: in zona cen-trale comoda a tutti i servizi 1/2 bifamiliare ristrutturata a nuovo in verticale su 2 livelli con ingresso, cucina, soggiorno, 2 camere, bagno, ripostiglio. No garage. ACE: G RIF. 526 EURO 107.000

CADONEGHE: recente, villet-ta di testa di quadrifam. su 2 liv. con poss.tà di ampliamen-to. Ingr., cucina abitab., sogg., 3 camere, 3 bagni, rip., cabi-na armadi, 2 poggioli, garage, giard. piantumato e impianto d’irrigazione di 500 mq, pom-peiana, casetta in legno. A. c., impianto allarme. ACE: D RIF. 615 PREZZO INTERESSANTE

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6 Vigonza66 Vigonza

E’ iniziata in questi giorni l’ottava edi-zione dell’Università aperta Vigontina (Uav). L’offerta dell’Uav è suddivisa

in due ambiti: quello dei corsi e quello del tempo libero.

I primi, affidati a docenti esperti, richie-dono continuità di presenza e studio, inve-ce, le iniziative del tempo libero sono aper-te liberamente a chiunque voglia iscriversi. L’Associazione Università Aperta Vigontina si è costituita nel 2004 con sede presso l’Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” di Vigonza su iniziativa della scuo-la e di un gruppo di cittadini con storie ed esperienze di varia cultura.

L’associazione opera in collaborazione con il Comune di Vigonza, promovendo le proprie iniziative in sinergia soprattutto con l’Assessorato alla Cultura, coordinato dall’assessore Stefano Innocente Maran-gon. E’ stata chiamata aperta perché tutti, dai diciotto anni in su, possono accedervi.

L’Uav si colloca ed agisce in un territorio che ha manifestato in questi anni profondi cambiamenti sul piano sociale, economico e culturale. L’Associazione ha come finalità contribuire alla educazione e formazione permanente della popolazione attraverso la promozione e l’organizzazione di corsi disciplinari, concerti, convegni, iniziative di ricerca.

In contemporanea sono partiti lo scorso 8 ottobre dei corsi di lingua e di cultura ita-liana rivolti a ragazzi ed adulti stranieri, or-ganizzati dall’Assessorato ai Servizi Sociali, in collaborazione con l’Associazione Benes-

sere & Società onlus. I corsi per adulti sono un servizio della sezione dell’educazione, della cultura e dello sport del Comune di Vigonza e sono aperti a tutti. I corsi sono gratuiti e si paga solo 10 euro per l’iscrizio-ne del proprio nominativo.

Ci sono 3 livelli (principiante, interme-dio e avanzato), il lunedì e il mercoledì dalle 19 alle 20.30, e hanno luogo nella scuo-la media “Don Milani” di Vigonza, in via Roma 35. L’iniziativa si svolge ormai da 11 anni e si avvale di insegnanti professionisti esperti.

Ai corsi possono iscriversi sia persone residenti nel comune di Vigonza che quelli fuori comune. Inoltre, il comune di Vigonza ha messo a disposizione dell’iniziativa un mezzo di trasporto per i residenti nel Comu-ne, per chi non ha mezzi propri per recarsi a scuola.

Al via le lezionidell’università aperta e i corsi di lingua e culturaper gli stranieri

FORMAZIONE AllA PORTATA DI TUTTI

M.G.M.

Siamo abituati a leggere ogni giorno no-tizie che riportano fatti negativi com-messi da cittadini non italiani, ma non

tutti gli extracomunitari sono dei delinquenti e delle persone poco affidabili. Non possia-mo fare di tutt’un erba un fascio. Alcune storie, invece, sono positive ed evidenziano l’onestà di queste persone. La conferma di quanto detto arriva dal fatto accaduto in via Manara a Vigonza.

Arturo Senise, pensionato di 73 anni e residente a Busa di Vigonza in via Aldo Moro, si era recato alla stazione di servizio lungo la strada per fare rifornimento alla propria automobile.

Preso dalla confusione di dover fare benzina in modalità self service, poiché erano circa le 13 e non era presente nessun addetto, ha appoggiato il portafoglio e le chiavi di casa sopra il distributore automatico, dimenticatoli inavvertitamente una volta fatto il pieno. Il portafoglio conteneva tutta la pensione del mese di settembre, ritirata all’uf-ficio postale poche ore prima. Per fortuna la scena è stata vista anche da una giovane marocchina di 27 anni, Zora M., residente nel comune di Padova da 8 anni, che si era appena fermata al distributore con il suo motorino. La ragazza è corsa immediatamente ad avvisare il pensionato della sua dimenticanza, ma l’uomo era già partito.

A quel punto la giovane non ci ha pensato due volte: ha raccolto gli oggetti, è mon-tata in sella al suo scooter e ha inseguito a tutta velocità l’automobile dell’anziano, fino a quando non si è fermato davanti a un semaforo rosso, dove una volta raggiunto gli ha riconsegnato i suoi averi. Il pensionato, dopo aver ricevuto dalla ragazza il portafoglio con dentro tutti i soldi, è rimasto talmente colpito ed incredulo dal gesto altruista della giovane, che le ha voluto dare come ricompensa, ed anche per sdebitarsi, della sua gentilezza una banconota da 100 euro.

buona notizia

C’era la pensione, protagonista una giovane marocchina trova un portafoglio e lo restituisce

M.G.M.

L’importante non è sapere se siano finti oppure veri, se siano in funzione ed attivi o se siano spenti e vuoti. La

cosa più importante è che ci siano. Stiamo parlando degli autovelox che l’ammini-strazione comunale di Vigonza, guidata dal sindaco Nunzio Tacchetto, ha voluto aumentare di numero in diverse strade trafficate di tutto il territorio vigontino. L’installazione dei rilevatori di velocità a Vigonza fa parte di un progetto provincia-le, lanciato circa un anno e mezzo fa, per limitare la velocità sproporzionata della maggior parte degli automobilisti indisci-plinati lungo le vie dei centri abitati.

Gli autovelox sparsi per le frazioni di Vigonza sono caratterizzati dal fatto che non sempre sono attivi 24 ore su 24, ma alcune volte invece sono spenti ed assol-vono così la funzione ed il compito di esse-re dei semplici dissuasori, mettendo in tal modo in allerta i guidatori con il piede un po’ pesante sull’acceleratore.

Le colonnine arancione, che riportano

a chiare lettere i limiti di velocità e la pos-sibile presenza di apparecchi autovelox, sono delle semplici “scatole vuote”, ma all’interno di una di loro può essere piaz-zato un rilevatore di velocità. Nel dubbio vige la sicurezza: l’automobilista al primo box rallenta e sapendo che ce ne saran-no altri, si mantiene sotto il limite dei 50 all’ora.

Il sistema è nato in Inghilterra, pro-ducendo subito risultati sorprendenti: gli incidenti nelle zone abitate sono diminuite di oltre il 45%. E dati simili arrivano da

alcuni Comuni del Veneto che per primi in Italia si sono dotati di queste apparecchia-ture mobili all’avanguardia.

In Veneto a fare da apripista è stato il comune di Padova, capofila di un pro-getto che ha coinvolto una dozzina di Comuni più piccoli. Ma l’iniziativa si sta allargando anche a diversi altri comuni che hanno scelto di adottare questa strategia per cercare di ridurre la velocità dei veicoli stradali, ed ovviamente di conseguenza in-cassare anche qualche soldino per le casse comunali.

Non sono sempre in funzione gli autoveloxinstallati lungo le strade dei centri abitati

Totem anti velocità E’ dimostrato che la loro presenza rende le strade più sicure

Attivi o no, funzionano

Uno dei totem arancioni presenti a Vigonza

di Manuel Glauco Matetich

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8 Vigonza88 Vigonza

Una delle più grandi novità in casa del Partito Democratico sono sicuramente le primarie. La possibilità di far scegliere ai propri elettori

il candidato premier del partito di appartenenza è senz’altro una cosa positiva e soprattutto democra-tica. Questo risveglio a livello nazionale del Pd non ha minimamente influenzato il circolo del comune di Vigonza, che da sempre, invece, ha continuato a combattere per una Vigonza migliore e più vicina alle esigenze dei cittadini. “Il partito democratico di Vigonza cerca di portare avanti le proprie idee e le proprie proposte, - afferma Giuseppe Zanon, già candidato sindaco di Vigonza - che riguardano tutti gli aspetti di un comune vivo e dinamico come quello nel quale risiediamo.”

“Abbiamo un serbatoio di novità – continua Zanon - che vorremmo far conoscere ai cittadini di Vigonza per rendere più vivibile, più moderno e più eco-solidale il nostro territorio. Sui temi più impor-tanti, ad esempio l’ambiente, è fondamentale che la comunità locale sia messa in condizione di pren-dere coscienza degli impegni assunti e dei successivi adempimenti in una logica di trasparenza e demo-crazia. Il Bilancio Ambientale (già sperimentato in altre realtà) potrebbe risultare lo strumento qualifi-cante di una politica attenta al territorio. Gli scopi sono innanzitutto monitorare lo stato dell’ambiente; valutare concretamente le conseguenze ambientali (positive e negative) delle principali attività del Co-mune; ed infine comunicare alla collettività i risultati assunti dalla pubblica amministrazione in campo ambientale.”

“Per quanto riguarda la mobilità sostenibile – dichiara Zanon – i nostri obiettivi strategici con-cernono il promuovere la mobilità sostenibile anche attraverso il potenziamento della rete interna delle ciclabili, ed aumentare la sicurezza stradale.

di Manuel Glauco Matetich

Politica La parola al consigliere del Partito Democratico vigontino Giuseppe Zanon

Pd, una fucina di proposte

GiuseppeZanon,già candidato sindacoa Vigonzaper il centrosinistra

Fra i temi in primo piano l’attenzioneall’ambiente, alla mobilità sostenibilee al coinvolgimento dei cittadini

L’intervento

L’Assessorato alle Politiche Sociali ha voluto ri-proporre anche per quest’anno il progetto Spa-zio Bambino, presente nelle frazioni di Busa,

Peraga, Perarolo e Vigonza con attività pomeridiane rivolte a tutti i bambini che frequentano le Scuole Primarie del territorio comunale. Da quest’anno, grazie alla disponibilità dimostrata dalla Parrocchia di Pionca, le attività di Spazio Bambino verranno avviate anche in quest’ultima frazione.

Il progetto Spazio Bambino è nato dal deside-rio, condiviso dall’Assessorato, di creare uno spazio extrascolastico in cui i bambini possano giocare in libertà con i propri coetanei, partecipare ad alcuni la-boratori creativi, ricevere un piccolo aiuto nello svol-gimento dei compiti. “Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione delle Parrocchie, delle Istituzioni Scolastiche, e soprattutto dei volontari – afferma l’assessore alle Politiche Sociali, Cesare Paggiaro -

che con entusiasmo e dedizione rinnovano di anno in anno il proprio impegno con i bambini. E’ un’ini-ziativa davvero meritevole, e ne siamo fieri.”

Mantenendo come capisaldi il gioco libero e, ove possibile, l’aiuto compiti, i volontari e le volon-tarie di Spazio Bambino hanno in programma anche dei laboratori dedicati a numerose discilpine e abili-tà. Sono previste delle uscite stagionali per scoprire insieme il territorio.

sociale Inizitativa rivolta ai ragazzi delle scuole primarieal via il progetto spazio bimbo fra laboratori, compiti e gite

M.G.M. Doposcuola ma anche divertimento

Anche lo sviluppo urbano è un tema molto im-portante, si deve porre al centro delle politiche di sviluppo la sostenibilità ambientale, sia come fattore di miglioramento delle condizioni di vita, sia come fattore di competitività e di attrattività per il sistema economico; e dobbiamo prestare un maggiore atten-zione alla cura dell’esistente, del patrimonio cultura-le e architettonico, del paesaggio e delle emergenze ambientali.”

“Le risorse idriche sono essenziali per il nostro territorio e non sarebbe affatto male aver la possibi-lità di risanare qualitativamente i corpi idrici presenti.

Vorremmo inoltre adottare delle politiche che consentano di contenere il livello fiscale e tariffario dei rifiuti urbani, senza limitare l’erogazione dei ser-vizi e la capacità di investimento; introdurre obiettivi

di incremento del tasso di raccolta differenziata; in-centivare il mercato degli “acquisti verdi” attraverso le scelte della Pubblica Amministrazione; introdurre piantumazioni di alberature per compensare le emis-sioni di anidride carbonica.”

“Una delle cose che riteniamo essere un punto cardine dei nostri valori – conclude il leader del Pd – è riuscire a valorizzare il Consiglio Comunale dei Ragazzi come forma di partecipazione e di educazio-ne civica. Ci piacerebbe inoltre rafforzare le modalità di comunicazione, informazione e partecipazione della cittadinanza nei processi decisionali, dare un impulso ai criteri di sostenibilità ambientale nelle politiche di acquisto della pubblica Amministrazione, ed anche favorire forme innovative di sostenibilità ambientale”.

segue da pag. 1

Un record assoluto. I contri-buenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno.

Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato.

Per raggiungerlo si è agito pre-valentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.).

La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro.

Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che ve-drà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni fi glio convivente.

Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a con-fl uire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi.

Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti.

L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante am-ministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli.

Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così diffi cile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe Bortolussi*

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il mattino

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999Cadoneghe

Ha fatto discutere l’avvio del servizio di refezione scolastica negli istituti che si trovano nei Comuni dell’Unione

Medio Brenta, dove qualche meccanismo va di sicuro oliato. Non sono mancate ad inizio anno infatti alcune polemiche e prese di po-sizione da parte di genitori che lamentavano ritardi e qualche disservizio nella prima fase di avvio. Per la cronaca sono già stati messi in cantiere alcuni aggiustamenti e altri ne seguiranno.

“Il servizio sta entrando a regime, ed è inevitabile, in una prima fase, un perio-do di “aggiustamento”. – spiega Roberto Pinton, responsabile dei servizi alla Persona dell’Unione – Se però sento parlare di “lun-gaggini burocratiche” per quanto riguarda il servizio a Vigodarzere, allora mi corre l’ob-bligo di precisare che la data d’inizio non è frutto di artifici procedurali, ma è stata esplicitamente concordata con la dirigenza scolastica, dopo che quest’ultima aveva avvisato l’Unione di non essere in grado di disporre prima delle nomine definitive degli

insegnanti, con ciò rendendo impossibile l’avvio del servizio mensa”.

In merito alle difficoltà riscontrate nella consegna delle quantità corrette di pasti, Pinton precisa: “Abbiamo riscontrato qualche malfunzionamento nel sistema in-formatico che regola le prenotazioni, che a quanto pare un giorno non ha registrato le ordinazioni di un’intera classe, ed è questo il motivo per cui sono stati stornati i pasti. Tanto che posso già annunciare che abbia-no già avviato la procedura di sostituzione con un nuovo sistema. Una certa confusione è stata determinata dal fatto che l’elenco degli insolventi, ora esclusi dal servizio mensa, è stato comunicato alle scuole il 21 settembre, ma effettivamente registrato da queste ultime soltanto la set-timana successiva, il che ha creato qualche disagio nella contabilizzazione del numero di pasti da erogare.

A questo si aggiunga il fatto che alcuni utenti che usufruiscono già del servizio non

hanno ancora presen-tato formalmente la domanda di iscrizione al servizio, con ciò creando ulteriori disagi nel servizio. Voglio an-che precisare che ogni

giorno viene fornito ad ogni mensa circa il 10% di pasti in più rispetto a quanto effetti-vamente presente nelle ordinazioni”.

“Insomma – conclude Pinton –, tutto funzionerà a pieno regime, con la collabora-

zione di tutti. Invito chi ha criticato perfino la temperatura troppo elevata dell’insalata a ricordare che fino a pochi mesi fa molte erano state le proteste perché la verdura cruda veniva servita troppo fredda. Inoltre, ricordo che le grammature indicate dalle li-nee guida regionali sulla refezione scolastica (che l’Unione è tenuta a rispettare) vanno intese a crudo. Una volta cotti, i cibi reagi-scono in modo diverso: la pasta aumenta di peso (che quasi raddoppia), la carne invece perde circa il 40% del peso. Quando si parla di giuste quantità è a queste tabelle che si deve fare riferimento”.

di Nicoletta Masetto

“La data di inizio è stata concordata con la dirigenza degli istituti”apportati alcuni aggiustamenti

Il caso Il responsabile del servizio di refezione dell’Unione Medio Brenta fa il punto

Mense scolastiche, avvio turbolento

Il servizio mensa è gestito dall’Unione dei Comuni

Sostituito il programmainformatico per il conteggiodei pasti

Anche l’assessore alla scuola del Comune di Vigodarzere Lisa Za-novello si è seduta tra i tavoli

della mensa per verificare di persona l’efficienza del servizio e la qualità de-gli alimenti, nonché il gradimento da parte di più di cento alunni alla primaria “Don Bosco”.“Senza nessuna pretesa di sostituire il Comitato Mensa, prezioso aiuto per controllare e tarare ogni anno il servizio di ristorazione scolastica, vo-levo essere presente in rappresentanza dell’amministrazione comunale sul luo-go di tante polemiche – dichiara l’asses-sore –. Quello che ho visto sono state pulizia, efficienza, corrette temperature degli alimenti secondo le norme Haccp e pasti non solo bilanciati dal punto di vista calorico ma anche appetitosi. E per i più affamati c’è la possibilità di chiede-re il bis. I commenti dei bambini, diretti fruitori del servizio, e molto spesso più obiettivi di quanto crediamo, sono stati unanimi nel rilevare che verdura e la frutta quest’anno sono molto più buoni La pasta dovrebbe essere un po’ più cot-ta, e di questo suggerimento terranno conto gli addetti alle cucine”.

l’ispezione

Vigodarzere, alla Don Boscol’assessoresi siede a tavola

N.M.

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Page 10: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

10 Cadoneghe101010 Cadoneghe

Sul progetto di fusione tra i Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere il centro destra che ha avanzato una

serie di ragioni, non ultime proprio quelle di natura politica. Il centrodestra aveva so-stanzialmente affermato che “tre Comuni di centro-sinistra si sarebbero coalizzati per far pagare 20 mila euro ai cittadini sotto forma di tasse per un progetto privo di realizzabilità e per di più dannoso per il territorio”. Pronta la replica da parte dei Comuni. Cadoneghe, ad esempio, per voce del suo sindaco Mirco Gastaldon: “In realtà gran parte del costo del progetto (il 70%) viene da soldi già stan-ziati a questo scopo dalla Regione Veneto, che mi risulta essere di colore politico diver-so. Nel merito, si vuol far credere che questo tipo di aggregazioni si tramutino in costi più elevati per i cittadini, quando invece si va in direzione esattamente opposta. Tanto che la legislazione nazionale e regionale, e non soltanto tre Comuni di centro-sinistra, vanno in questa direzione”.

A difesa del progetto viene citato anche l’esempio virtuoso. “È quello dell’Unione Medio Brenta, nata in tempi non sospetti (6 anni fa) sulla scorta di un progetto politico e amministrativo condiviso da diverse parti in campo, certo meno miopi di quelle che ora si arroccano nel localismo come ultimo baluar-do contro i mutati tempi. I servizi messi in comune dall’Unione hanno aumentato l’effi-cienza degli stessi, e al contempo ne hanno

ridotto i costi: è questo il miglior biglietto da visita per la messa in rete e la condivisione secondo l’approccio di città metropolitana. Un’idea che non nasce per rendere qualcuno periferia di qualcun altro, ma per rendere più

funzionali e capillari i servizi ai cittadini, eli-minare sprechi e inef-ficienze, accedere a risorse aggiuntive per i bilanci pubblici, ridurre sensibilmente i costi

della politica, conferire maggiore velocità al percorso decisionale per opere sovracomu-nali. Chi non capisce questo è in malafede e va contro la storia: in un momento in cui unioni, convenzioni e fusioni fra enti locali sono incentivate e promosse a livello legi-slativo, la posta in gioco è alta, così come gli obiettivi: migliorare l’efficienza della macchina amministrativa in una dimensione territoriale ottimale”.

Il sindaco ricordache il 70 per centodei costi sonocoperti confondi regionali

GASTAlDON: “E’ UN’OPPORTUNITà”

N.M.

I Gruppi Consiliari di opposizione “Centro Destra Insieme Per Vigodarzere” “Cadoneghe per la Libertà – Lega Nord- Liga Veneta” di Vigodarzere adducono una serie di motiva-zioni per il loro “no” al progetto “Grande Padova”. Questo studio comporterà un esbor-

so di 20 mila euro pagato con le tasse dei cittadini. L’ennesimo incarico destinato a fallire e che comunque consolerà il relatore con una cifra pari a uno stipendio medio annuo di un lavoratore; già da ora sono ben chiari quali saranno gli appetiti che stanno realmente sotto quest’operazione. Viene, infatti, propagandata la sparizione di Vigodarzere e Cadoneghe, che sarebbero inglobati con Padova.

Tutto ciò è fatto passare come un’operazione di elevata politica economica che ga-rantirà risparmi di scala e migliore programmazione territoriale: in realtà i costi dei servizi e delle tasse sono già oggi più elevati a Padova che nei comuni limitrofi e quindi tutto si tradurrà in un ulteriore carico fiscale per i cittadini di Vigodarzere e Cadoneghe, che perde-ranno per sempre l’identità secolare dei loro storici Comuni. Da rilevare che Isola di Torre da anni chiede di passare da Padova a Cadoneghe. Questo la dice lunga sulla valutazione fatta dal consigliere di minoranza Giovanni Bottechia, “forse alla ricerca di una nicchia per una candidatura a Sindaco con il Centro Sinistra alle prossime elezioni di Cadoneghe?. E’ evidente che se le spese sono allontanate dai cittadini, invece di ottenere un risparmio, si aumentano le corruzioni e le clientele che prosperano proprio dove la capacità di spesa è maggiore, mentre i servizi ai cittadini decadono perché in genere il centro storico prevale sempre sulla periferia.

Vigodarzere e Cadoneghe scomparirebbero per sempre come comuni autonomi e diventerebbero l’estrema periferia di Padova, con un degrado ancor maggiore di quello che già oggi possiamo osservare nei quartieri Pontevigodarzere, Arcella e zona Stanga, tanto per citarne alcuni. Per quanto riguarda i servizi pubblici e la pianificazione del territorio, se questa fosse la vera motivazione, non si vede il motivo perché finora non si sia già fatto un valido coordinamento, chiamando in causa sia gli organi territoriali sovracomunali oggi esistenti. Infine, ma non meno importante, l’assurda politica sull’immigrazione di Pado-va, che pochissimo ha fatto per contrastare la delinquenza importata dal nord dell’Africa e dall’Est Europa, riverserà anche sulla nostra comunità le sue conseguenze”.

Critiche dure da parte dei gruppi di centrodestra“consegnamo le comunita’ a zanonato”

N.M.

Il sindaco Mirco Gastaldon

Una firma che fa discutere. E’ quella ap-posta sulla convenzione per la verifica della fattibilità della fusione in un Co-

mune unico. A sottoscriverla i rappresentanti dei Comuni di Padova (214 mila abitanti), Cadoneghe (16 mila) e Vigodarzere (13 mila). Tempistica stretta per la verifica di fattibilità visto che, entro il 15 novembre, Cadoneghe, a cui spetta il ruolo di capofila dell’operazione, dovrà conferire l’incarico e trasmettere alla Regione la richiesta di con-tributo. Dal canto suo, la Regione – com’è accaduto per altre realtà analoghe - dovreb-be finanziare il 70% della spesa, fissata in 20 mila euro. Nel frattempo Padova ha anticipato 10 mila euro, gli altri soci 5 mila a testa. Grande sostenitore del progetto, per Padova l’assessore Ivo Rossi. “Per arrivare a sottoscrivere il Piano di assetto del territo-rio intercomunale ci sono voluti 120 incontri e cinque anni di lavoro – ha detto Rossi -. Putroppo questi sono i tempi della politica. Noi vogliamo costruire una città metropoli-tana di 450 mila abitanti. C’è bisogno di

aggregarsi per garantire l’erogazione dei servizi mentre le risorse scarseggiano: basti pensare al differenziale tra l’Imu prevista e l’Imu che incasseremo”.

Schierati sul fronte del sì anche gli altri due sindaci: Mirco Gastaldon per Cadone-ghe e Francesco Vezzaro per Vigodarzere. “Rischiamo di perdere la sovranità locale, ma lo facciamo per i nostri cittadini – spiega Gastaldon -: per fare un esempio, sul Gra, le divisioni tra undici Comuni hanno reso impossibile decidere. I vantaggi? Li vedono soprattutto in tema di trasporto pubblico”.

“Non è solo uno studio di fattibilità – af-ferma Vezzaro -. Ogni ente ha confini che non sono sovrapponibili con quelli degli altri. E quindi è necessaria una semplificazione”.

Sull’altro fronte, ossia quello del no, si sono schierati a più riprese, in particola-re i gruppi di opposizione consigliare che sottolineano la mancanza di reali vantaggi derivanti dalla fusione per le singole realtà territoriali. Insomma il confronto è aperto più che mai e questo accordo altro non è che un primo passo al quale dovranno se-guirne altri.

Un passo avanti per l’ipotesi della fusione fra Padova, Cadoneghe e Vigodarzere

Obiettivo metropolitano

Il municipio di Padova e, a fianco, quello di Cadoneghe

i contrariSottoscritto l’accordo Il primo passo è la convenzione per la verifica di fattibilità

di Nicoletta Masetto

Page 11: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

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Page 12: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

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Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, pro-vando i tipici rituali termali dell’epoca romana - natural-mente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amo-re!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garan-tiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applica-zione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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novità

messaggio pubbliredazionale

Page 13: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

La scuola al centro degli investimenti e dell’attenzione degli amministratori comunali. Materna e nido sono state,

infatti, al centro di due provvedimenti di recente approvati dalla giunta comunale di Vigodarzere. Iniziative molto attese dalla cittadinanza, in particolare dalle tante fami-glie del territorio.

“Le politiche educative e il sostegno alle attività scolastiche e all’istruzione sono sempre state e restano fra le priorità di questa Amministrazione. I due provve-dimenti approvati ieri in giunta vanno in questa direzione e dimostrano come anche in un momento di crisi e di ristrettezze eco-nomiche si possa governare un territorio avendo ben presente la scala delle priorità sociali”. L’assessore alla Scuola Lisa Za-novello è soddisfatta per le due delibere di giunta approvate.

La prima riguarda l’implementazione del progetto “Madri di giorno”, nato su iniziativa della Regione e conosciuto an-che come Nido in Famiglia, che prevede la creazione di unità di offerta a condu-zione familiare rivolte a bambini da 0 a 3 anni, con funzioni educativa, di cura e di socializzazione. “A Vigodarzere è attivo da alcuni anni il nido in famiglia “La casa

Dei Topolini” in via Cesare Battisti – spiega l’assessore l’assessore Zanovello –. A fa-vore delle famiglie che frequentino un nido in famiglia con almeno tre bambini e con contratti di almeno 6 mesi e 80 ore mensili di frequenza la Regione assegna un buono famiglia.

Ora, grazie a un nuovo protocollo di intesa firmato con la Regione e con altri 39 Comuni veneti, viene ad aggiungersi un ulteriore contributo regionale di 5500 euro; il contributo verrà erogato tramite il Comune con i criteri stabiliti, che per la pri-ma volta saranno legati alla spesa sostenu-ta dalla famiglia in ragione del suo reddito Isee. Ci sembra un piccolo ma importante esempio di equità, che andrà ad aiutare chi ne ha davvero bisogno”.

L’altra misura approvata riguarda l’erogazione di contributi per le famiglie i cui figli frequentino la Scuola materna. “Il Comune viene in aiuto ai casi docu-mentati di basso reddito o di disagio del nucleo familiare, – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali Valerio Scotton – per le famiglie dei bambini del terzo anno abbiamo previsto l’esenzione totale dalle quote di iscrizione e frequenza, mentre per

di Nicoletta Masetto

Fissati i criteri per il contributoper i nido famiglia, previsti aiutianche per i bimbi delle materne

I provvedimenti L’assessore Lisa Zanovello illustra le due iniziative

“Madri di giorno”sostegno ai progetti

Un nido in famiglia, iniziativa sempre più diffusa

le famiglie dei bambini del secondo anno ci sarà un’esenzione del 60%”.

“Nido e materna rappresentano mo-menti educativi fondamentali per i bambini – conclude l’assessore Lisa Zanovello –, ma sono anche importantissimi per offrire alle persone la possibilità di conciliare i tempi dedicati rispettivamente alla fami-glia e al lavoro: ecco perché sostenere le politiche educative rappresenta una neces-sità inderogabile per chi abbia a cuore il tessuto sociale di una comunità”.

Il contributo di 5.500 euro destinato allefamiglie in ragionedel reddito Isee

13131313Vigodarzere

Rivoluzione telematica al Suap (Sportello unico attività produt-tive), a servizio di Cadoneghe e

Vigodarzere. Dalla metà di ottobre la trasmissione della documentazione e degli atti può avvenire solo in modalità elettronica. In termini più specifici, tutte le domande, le dichiarazioni, le segna-lazioni e le comunicazioni concernenti le attività produttive e le prestazioni di servizi, nonché quelle relative alle azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o ricon-versione, ampliamento o trasferimento, cessazione o riattivazione delle attività, devono essere inoltrate esclusivamente collegandosi al sito www.impresainun-giorno.gov.it. alla pagina web si potrà individuare lo sportello dell’Amministra-zione con lo strumento “Suap in tre click”; la modulistica eventualmente da allegare sarà scaricabile dal sito www.mediobrenta.it e dai siti degli enti di rife-rimento per ogni istanza. Ogni file dovrà essere sottoscritto digitalmente dal ri-chiedente e, nel caso di elaborati tecnici, dal tecnico incaricato. Se il richiedente di firma digitale, ogni file dovrà essere firmato da un incaricato.

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Page 14: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

8

VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Anche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presi-

dente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala ri-unioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Spa-ce, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare defi nitiva-mente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili effi cacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà

anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: una volta scritto, un testo online va promosso attraverso strumenti come social news, comunicati stampa e arti-cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe insediare un comitato di supporto che a titolo gratuito, darà supporto ai coworker nella loro idea imprendi-toriale. “Questi sono gli spazi ideali – ha detto la presidente Barbara Degani – per creare un lavoro e per crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più diffi cili. L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra-sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. Alla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con-divisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in

un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei pe-riodi più diffi cili, puntiamo ad investire sull’innovazione, sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi e “accelerate” attraverso una serie di attività formative e di mentoring: individuazione della forma giuridica più

appropriata, redazione del busi-ness plan, attività di promozione, incontro con attori economici pertinenti al business (istituzioni, associazioni di categoria, impren-ditori, potenziali clienti). “Onspa-ce è un progetto unico, nel quale

una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una continua comunicazione e ricezione di richieste di parteci-pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorren-za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e il network che creeremo sarà un benefi cio per gli ospiti di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www.onspace.org.

di Emanuele Masiero

A due mesi dal debutto arrivano i primi risultatiAl via il corso di comunicazione nel mondo web

OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti

Giovani idee cresconoecco le dieci start-up

I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali

Sabato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofi lo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vo-

stri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfi lata coreagrafi ca in abiti dell’ 800 del Grup-po dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofi lo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.

News

“anche fido arriva a tuttinfiera”

Centinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di

Tuttinfi era, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Pa-dova. Una formula, quella di Tuttinfi era, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che espri-mono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni

della fi era. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfi era.it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mon-do. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfi ng che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e

danza Rock and Roll, Country, Breakdance fi no all’arte di writers e aerografi sti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto tra-sformate in divani, pompe di benzina convertite in distribu-tori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tut-tinfi era la convention di Fitness (http://www.tuttinfi era.it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un

grandissimo numero di appassionati e tecnici del settore. Dopo alcuni anni di assenza, torna in Fiera a Padova uno degli eventi più importanti nel panorama del fi tness italiano rinnovato e aggiornato. Un’edizione dunque da non per-dere, dove novità e tradizione si uniranno per sorprendere habitué e non.

TUTTINFIERA 40.000 VISITATORI ATTESI PER UN WEEK END DI AFFARI E OCCASIONI

Alla base c’è il concetto del “co-working” della condivisionedi esperienze

PadovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfi era, dal 17 al 18 novembre 2012, met-teranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più!

Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfi danti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 fi nalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.

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di Emanuele Masiero

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Sarà la crisi economica. O forse la siccità dell’esta-te. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboc-

care il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è fi nita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchie-re”.

Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite fi nora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricol-tori che pretendono non più parole ma fatti, il presiden-te di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al

problema e fi nora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infi nita di vacue dichiara-zioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusci-ranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”.

Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - con-cludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pia-nifi cazione, nello sviluppo del territorio attraverso indi-rizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenuncian-do l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato

l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungu-lati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la siste-mazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà.

“Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assesso-re all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per risto-rare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo fl agello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero

dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono ali-mentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.

Primo blitz di un centinaio di produttoristanchi delle scorribande degli ungulatitra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei

La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”

Cinghiali, agricoltori assediano il Parco

Due immagini del blitzdegli agricoltori dellaColdiretti nella sededel Parco Colli Euganeidi Este per chiederefatti concreti di fronteall’emergenza cinghiali

Marco Calaon:“Stavolta siamopronti a tornarese non avremodelle risposte”

“Se si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo

Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, riman-dando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affi data ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e proce-dere nel modo inverso”.

Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità impor-tanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una pro-vocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di va-lorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni han-no dato vita a prodotti di qualità unica espor-tabile in tutto il mondo. Certo non si possono

pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”.

La parte più preoccupante resta comun-que la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vici-no si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da te-nere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto am-bientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindi-bile in ogni Comune che insiste nell’area del Parco, senza se e senza ma”.

“RIPENSARE Il PARCO PER Il TERRITORIO”

E.M.

Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiarefi sionomia all’ente

15151515Spazi aperti

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11Mondo Scuola

“La situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – affer-ma Ugo Lessio, presidente della

Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiu-sura immediata per mancanza di fondi pub-blici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”.

Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. De-scrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno.

I fi nanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio.

La Fism, che opera in ambito provincia-le, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine genera-le, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica

Istruzione, e creare specifi ci servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazio-ne delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispira-zione cristiana di tutto il territorio padovano.

14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussi-diario alla scuola pubblica e da sempre inte-grato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato fi nanziamento pubblico. La situa-zione è “fl uida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono

di Manuel Glauco Matetich

Taglio ai fi nanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne

“Materne paritarie a rischio chiusura”Gli istitutigarantisconoquasi il 70%dei posti disponibili perla scuola dell’infanzia, un servizioinsostituibileconsapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana.

La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Nume-rosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-

no determinanti per decidere quali azioni in-traprendere per fare valere il giusto diritto al fi nanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole po-polari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la fi nanza pubblica.

“Ci sono frazioni che, per la prima vol-

ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione.

La Fism è in ginocchio. Il governo vor-rebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contri-buti alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolven-ti e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”

16 Mondo scuola161616 Mondo scuola

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18 Noi e gli altri181818 Noi e gli altri

Non è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo

di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entra-re nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dun-que con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”.

Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle ma-novre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di interve-nire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla

comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association). “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta indivi-duati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a disposizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Eser-cito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.

di laura Organte

Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti

L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani

Con il “cuore in mano”primo soccorso a scuola

la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato

Riprendono a padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta

al secondo anno è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’ap-puntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti.

“Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompa-gnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”.

neWs Associazione Valentina Penelloaffrontare il luttocon il mutuo aiuto

L.O.

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Torna dal 21 al 24 novembre il Secon-doMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei

protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’e-nogastronomia: una specie di monografi a a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno met-te al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con fi lm come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”.

L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema ita-liano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e fi gli della “commedia all’italiana”. Con una ante-prima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-

tisala MPX è in programma una maratona cinematografi ca di grandi classici scelti da Soldini e da Scola.

Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola prove-nienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiato-re del suo ultimo fi lm, il padovano Marco Pettenello.

A seguire, la proiezione di uno dei più importanti fi lm diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con

critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospite-rà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espo-sitivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola.

E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai fi lm di Scola, pranzi con gli artisti, e

un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL.

Insomma, un’occasione di approfon-dimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune pro-iezioni sono a pagamento (4 euro).

Omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e fi gli della commedia all’italiana

SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”

Il cinema di Soldini a Padova

Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano

Di ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautri-ce e pianista Debora Petrina presen-

ta, in esclusiva per i padovani, un’antepri-ma del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita.

musica

L.O.

Debora Petrinapresenta l’album

La pianista e cantautrice

13Cultura provinciale

di laura Organte

Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione

Gemme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affre-schi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fi no al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche di-

venute eterne.La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta

nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’e-dizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”.

Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achil-le, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri.

“Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsa-bile scientifi co della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della meta-morfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straor-dinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori.

Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografi a degli allestimenti”.

La ricerca scientifi ca si apre al grande pubblico, rendendo fru-ibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-

presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifi ca e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non manche-ranno positivi riscontri”.

Gli affreschi di Pompeiin mostra all’Orto Botanico

Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea

L.O.

eventi e mostre

PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONIDomenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Cen-tro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.

“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATETorna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affi ancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.

LA VOCE DELLE STELLEPer i più piccoli, ma non solo, in esposizio-ne fi no al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della fi gura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.

a cura di Laura Organte

In programmaanche una lezionedel registaall’Universitàaperta a tutti

19191919Cultura provinciale

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LO SPORT in PRIMO PIANO

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

nee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, fi rmando un accordo con il Con-sorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Sa-vrayuk e Romina Laurito hanno intrattenu-to i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squa-dra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

Campionesse alle Termeintervista

Con la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il

tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compe-tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa.

Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esu-

beranza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provin-ciale tra gli esordienti”.

Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e

se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”.

tarcisio stefani: “carturanalin promette bene”

W.l.

Nell’emergente panorama del cal-cio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd

Monselicense. A darne notizia e illustra-re progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà impor-tante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport.

La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima doveva-no spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”.

La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campio-nato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fi ssato

il suo quartiere generale presso il palaz-zetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 gio-cherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain

La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; diri-genti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato.

La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare.

CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparatinasce la asd monselicense: in serie dper portare vittorie sotto la rocca

Walter Lotto

Nazionale Ginnastica Siglato l’accordo con il consorzio Euganeo

Il ds Tarcisio Stefani

La nazionale di ginnastica ospite alle Terme Euganee

La formazione della Asd Monselicense

di Manuel Glauco Matetich

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Page 21: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

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LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

nee. L’area di Abano - Montegrotto è stata scelta infatti dalla Federazione Ginnastica come quartier generale per la preparazione delle atlete, fi rmando un accordo con il Con-sorzio termale. A sancire il nuovo sodalizio sono arrivate alcune delle “fargfalle” della Nazionale di Ginnastica Ritmica, tre volte campionesse mondiali e bronzo alle ultime Olimpiadi di Londra, che hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Alberti di Abano. Elisa Santoni ed Elisa Blanchi, entrambe già argento ad Atene 2004, Anzhelika Sa-vrayuk e Romina Laurito hanno intrattenu-to i giovani raccontando gli aspetti salienti delle loro carriere per poi condurli nel loro habitat naturale, la palestra, dove hanno ripetuto alcuni pezzi dei loro esercizi più celebri tra gli applausi dei ragazzi. Quindi si sono aggiunte le due compagne di squa-dra Marta Pagnini ed Andreea Stefanescu,

Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

Campionesse alle Termeintervista

Con la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il

tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e compe-tente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa.

Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esu-

beranza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provin-ciale tra gli esordienti”.

Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e

se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”.

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Nell’emergente panorama del cal-cio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd

Monselicense. A darne notizia e illustra-re progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà impor-tante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport.

La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima doveva-no spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”.

La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campio-nato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fi ssato

il suo quartiere generale presso il palaz-zetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 gio-cherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain

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La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare.

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di Manuel Glauco Matetich

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LO SPORT in PRIMO PIANO

L’eleganza, la grazia e la femminilità delle campionesse mondiali di ginnasti-ca ritmica trovano casa alle Terme Euga-

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Matteo Morandi, bronzo agli anelli a Londra 2012, la campionessa del mondo 2006 Vanessa Ferrari e Alberto Busnari, entrambi quarti classifi cati alle ultime Olimpiadi rispet-tivamente al corpo libero e cavallo con ma-niglie. Con loro tutti gli atleti componenti la delegazione FGI nella spedizione londinese: Enrico Pozzo, Paolo Ottavi, Flavio Cannone, Julieta Cantaluppi, Erika Fasana, Giorgia Campana ed Elisabetta Preziosa, presa d’as-salto dal pubblico delle giovanissime grazie alla popolarità televisiva raggiunta con il reality di Mtv “Ginnaste - Vite parallele”.

Sorridente il Presidente del Consorzio Terme Euganee, Mauro Voltolina: “Una volta in più i benefi ci delle nostre acque e fanghi termali vengono riconosciuti da chi di salute se ne intende. Vedere così tanto inte-resse verso la possibilità di soggiornare alle Terme Euganee nei periodi “calmi” della stagione agonistica per ricaricare le batterie e rigenerare mente e corpo è un segnale tangibile del fatto che lo sport di alto livello sia il miglior motore di una vacanza attiva che vogliamo proporre a tutta la nazione e anche all’estero”.

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Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin?

“Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”.

Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro?

“Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”.

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una

candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in con-

siglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impre-sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’a-vrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona vo-lontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Lau-ra Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capa-cità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da

chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezio-ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa na-zionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono

state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccel-

lenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse sim-bolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane. Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delu-si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali

di Germana Urbani

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

Puppato, Galan, Tosi. Ma anche Renzi e Bersani partono da qui per raggiungere il Paese

Primarie Da sinistra a destra

di Batman e dalla nuova tangentopoli lom-barda. Lui, con una campagna tutta ameri-cana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone.

Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il la-voro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appunta-menti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso

e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido.

Ma la grande novità di fi ne ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle pros-sime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la disce-sa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere

da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della pros-sima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed effi ciente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fi da e che incarnano davvero il cambiamen-to di cui la terza repubblica ha bisogno.

Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato

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7Il Veneto in primo piano

Anche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bi-

sogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilancia-no convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovi-le dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotogra-fa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’im-pressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossi-me politiche allora dovranno presto correre ai

ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, fi glio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando.

Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politi-che. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di

cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e pre-parata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”.

Una battaglia simile a quella che ha com-battuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera no-vità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,

commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha com-mentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politi-ca si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

di Germana Urbani

Voto cattolico cercasi

Il centro si muove

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

la curiosita’

“Corre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Pa-olini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive

Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a

volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”

marco paolini per laura puppato

Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini

23232323Il Veneto in primo piano

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Page 24: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

8 Il Veneto in primo piano

Mentre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difen-

deva la sorella dall’ira dal fi danzato che non accettava la fi ne della relazione. La settima-na prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno.

Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secon-do Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due gior-ni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra socie-tà: chi uccide non sono le mafi e, i delinquen-ti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’ar-ma mortale sono mariti ed ex fi danzati che non accettano la fi ne di una storia d’amore.

L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estre-ma conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”.

Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fi siche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate.

Lo sanno bene i centri antiviolenza spar-si in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in gra-do di intervenire. Nella nostra regione, se-

condo l’ultimo studio presentato dall’Osser-vatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affi ancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefi ci” visto che spesso coincidono con la persona che do-vrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dico-no lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che

stanno vivendo. La presidente, non ha esita-to a defi nire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordina-ria” per fronteggiare il problema.

Ma per fermare tutto questo è necessa-rio educare giovani e adulti al rispetto dell’al-tro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Se-nonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fi ne a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-

minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco per-ché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vive-re serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non ba-sta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giu-diziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

di Germana Urbani

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti

Solo un problema culturale?

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici!

Oggi in Veneto esistono diverse re-altà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da

casa e di mettersi al sicuro con i propri fi gli. Sono affi date ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Vene-zia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di

Padova, con 7 posti e un fi nanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Pa-dova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fi no a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, inve-ce, la “casa segreta” è stata chiusa da po-chi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per fi nanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.

Contro la violenzacase segrete per donne in pericolo

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno

24 Il Veneto in primo piano242424 Il Veneto in primo piano

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9Il Veneto in primo piano

Ecoinnovazione, effi cienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifi uti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricol-

tura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 orga-nizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione signifi cativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma effi cace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifi ca il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - ener-gie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tra-dizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’u-tilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti fi nali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo, dalle risorse primarie alle emissioni fi nali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’in-novazione di prodotto, puntando sull’effi cienza ener-getica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali inno-vativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un mo-mento di crisi economica come quella attuale.

“Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comi-tato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green

economy è, in particolare in Italia, fra le poche possi-bilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continu-ità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al rispar-mio energetico, dalle fi liere agricole di qualità ecolo-gica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”.

Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono an-cora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato con-fermato che la green economy è lo strumento giusto

per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.

Una tendenza che va per la maggiore anche in al-tri Stati che fi nanziano questa visione economica. Se-condo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale.

Forse un po’ di coraggio in più per guardare la fu-turo e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.

di Germana Urbani

Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l´Italia dalla crisi

Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto

Secondo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Im-presa, occupa la decima posizione nella classifi ca italiana della green economy in virtù delle ottime

performance nel settore rifi uti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifi uti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifi uti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale).

La nostra regione si colloca in posizioni elevate an-che per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superfi cie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheg-gi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualifi cazione energetica degli edifi ci (6,7 ogni 1000 abitanti).

Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’a-gricoltura biologica (17° con 1,9% di superfi cie biologi-ca su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecni-che biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infi -ne, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

Una regione abbastanza green: i dati

Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”

Il Veneto si distingue per l’elevato ricorso alla raccolta differenziata e per la densità di piste ciclabili

26 Il Veneto in primo piano262626 Il Veneto in primo piano

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11Voci da palazzo

Il riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane,

favorendo la defi nizione dei confi ni seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”..

Diego Bottacin, Verso Nord“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

L’opinioneL’opinione

“Dal governo arriva un segnale inequivocabile di semplifi cazione degli enti locali per una maggiore effi cienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto

delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza Regione-Autonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplifi cazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infi ne riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”.

lucio Tiozzo, Partito Democratico“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva piÙ coraggio”

Parole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella

celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quel-le che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era pro-tratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risul-tato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indica-to, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in quanto non hanno più le caratteristiche per giustifi care norme speciali ed enormi stanziamenti che determi-nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano già state indicate come “da unifi care”, da “accorpare” o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun-to e l’altrettanto superfl ua precisazione di mantenere tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta la delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di sei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra-preso la riorganizzazione della loro natura visto che, secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le province dovrebbero rimanere enti di primo grado con i consigli eletti a suffragio univer-sale. Insomma carta straccia che ha lasciato al Governo Monti la massima libertà di riordinare il Veneto a proprio piacimento. Del resto da Roma avevano chiesto di indicare in quale senso opera-re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la creazione di due province “metropolitane” composte da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso al centro della regione, il mantenimento della provincia di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con-siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha avuto successo, in quanto la loro proposta di abolire tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in previsione della futura creazione di due aree metropo-litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con Verona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia di Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento anche la provincia di Vicenza ma con la prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area

metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare le carte di un accorpamento annunciato solo su base numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’a-rea termale aveva espresso la volontà di far parte della città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richie-sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che con questa unione avrebbe avuto una grande provincia da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione

“in fi eri” che troverà perfezio-namento in futuro. I comuni, infatti, avranno altri 60 giorni di tempo per decidere del loro destino e anche la Regione ver-rà chiamata nuovamente ad esprimersi. Intanto i parametri

della spending review sono salvi con 86 province scese a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni compresi in una determinata provincia. Come anticipa-to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse verranno pesante in base all’importanza del Comune di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orga-no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il co-ordinamento e la pianifi cazione territoriale, la viabilità e le scuole di secondo grado.

di Mauro Gambin

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con VeronaAspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review

“La decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramen-te una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino

delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffi ci territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffi ci su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”.

“belluno, salvato l’ente ma soprattutto i servizi”

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme Padova e Treviso come pure Verona e Rovigo ma la previsione è quella di creare due aree metropolitane

Marco Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Diego Bottacin

Lucio Tiozzo

“La provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appre-so i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto

riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confi ni, ma il ruolo dell’ammini-strazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fi ne è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specifi cità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fi ne è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!”

Costantino Toniolo, Popolo della libertà“meno burocrazia e’ un punto del nostro programma”

Avevano chiesto accorpamenti, è stato dato l’assenso per un ente in più

Costantino Toniolo

28 Voci da palazzo282828 Voci da palazzo

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10 Intorno a noi

A molti devono essere rimaste negli oc-chi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino

di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Ita-lia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi aper-tamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura.

Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fi n dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Ap-pello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immedia-to del bambino dalla casa materna e suo affi damento al padre.

Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tri-bunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il fi glio.

Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustifi catamente respinto al mit-tente sostenendo che fosse Leonardo a non

volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato

a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un gra-ve disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli pos-sono diventare vittime dei grandi.

Una patologia Genitoriale, infatti l’ha defi nita il dottor Giuseppe Dimattia, psico-logo psicoterapeuta, esperto in psicopatolo-gia forense, “E’ il fenomeno per cui i bam-bini, fi gli di genitori separati in situazione di confl itto grave – ha spiegato - sviluppano un rifi uto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei fi gli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifi uto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate

fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopato-logici anche della Pas”.

Un problema grave, dunque, diffi cile da rimediare quando l’alienazione si è sta-bilizzata.

Il medicina più effi cace sarebbe la prevenzione, con l’informazione prelimina-re della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il confl itto. Se non è possibile, il genitore rifi utato dovreb-be mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del fi glio, ma il tut-to resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente effi ciente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allonta-namento temporaneo dei fi gli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”.

Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia.

“L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio as-setto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a segui-to dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori.

L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze.

Non v’è dubbio – prosegue il legale - che i provvedimenti che dispongono l’allon-tanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed atten-zioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.

Pas: sindrome per la quale i bambini rifi utano il genitore non convivente

Il genitore rifi utato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del fi glio

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12 Cultura veneta

La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s

Dopo cinque anni di sapienti restauri la Ba-silica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale.

Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e fi nanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo comples-sivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fi ne di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten-tezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre portano un indotto non indifferente alla città ospitante, soprattutto per aree non così bat-tute dai fl ussi turistici tradizionali. L’originalità di questa esposizione è l’assenza di un catalogo normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio libro che traccia linee guida e approfondimenti espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen-to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho

voluto rintracciare le radici del ritratto psicolo-gico tipico del Novecento tra i capolavori del passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Be-

ato Angelico, che apre la mostra, con Freud e Bacon, su cui ideal-mente si chiude, hanno qualcosa che li unisce. Quattro sono le sezioni: il sentimento religioso,

la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

diversi periodi storici. I nomi sono altisonan-ti e in una carrellata si passa da Mantegna, Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, Renoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine contemporanea. Il percorso è molto vario e ritmato e per farlo comprendere meglio il curatore mette a paragone, per esempio, il Cristo risorto di Botticelli con il Cristo porta croce di Bellini. Quindi un accostamento, di

due opere della fi ne del Quattrocento, utile a far capire come il tema riguardante la distanza fra l’ambito toscano/fi orentino legato al dise-gno e quello veneziano unito al colore, possa talvolta avere un punto di contatto molto inte-ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli a Matisse. Volti e fi gure”. L’apertura sarà dal 2 febbraio fi no al 1 di aprile con nuove opere che sostituiranno quelle rientranti nei musei d’appartenenza. Come anticipazione ci saran-no anche Antonello da Messina, Van Eyck e Memling.

di Alain Chivilò

Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Il Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro

appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafi sica e al sur-realismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matu-ra. La libertà e la gioia nel dipingere propongo-no tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai in-teriore e metabolizzato da una lunga rifl essione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Me-stre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica.

Surrealismo, metafi sica. Un mix “intri-gante”?

“A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafi si-ca mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Rara-mente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemen-te tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente del-le esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osser-vatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco trop-po fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Que-sto è quello che m’interessa di più rispetto alla superfi cie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”.

Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare?

“Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fi no ad oggi attraverso il detta-glio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pen-nello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della fi gurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal con-frontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quel-lo che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”.

Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare?

“Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’i-sola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifu-gio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: l’essere un luogo della mente”.

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

“Aldo Rossi. Teatri” presso il Ma-gazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/

Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fi no al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti at-traverso 120 tra studi, schizzi architettonici, di-segni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografi e per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Par-ma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e anco-ra Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fi no al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’oc-casione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnica-mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palaz-zo Fortuny fi no al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 ar-tisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), de-signer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’orefi ceria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografi e atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appo-sitamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotogra-fi e d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografi a per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografi a e essa stessa parla con l’oggetto.

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mo-stra

La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e soggetti

Al.Ch. Al.Ch.

30 Cultura veneta303030 Cultura veneta

Page 31: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

13Cultura veneta

Vesna Maria Brocca

Sul fi lo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e

fi gure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spetta-coli di Mistero” che anche quest’anno affi da la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le fi gure sto-riche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresenta-zioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal signifi cato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand ga-stronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di

Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lun-ghe gallerie sotterranee che passano proprio sot-to alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei fi lari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispet-tosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la miste-riosa fanciulla del Malopera” grazie allo spetta-colo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi fi lò di fi ne Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e si-tuazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www.spettacolidimistero.it

185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

“Veneto: Spettacoli di Mistero”A Padova una

mostra che si confi gura come

una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Pa-lazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 apri-le 2013 si potranno ammirare oltre 115 vo-lumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collabo-razione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafi ca delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffi natezza, ammi-rati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversifi cati e privi-legiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografi co e tematico.

mostra

agli eremitani e a palazzo zucKermann 115 libri illustrato del settecento

Riproposte le leggende, le fi gure storiche avvolte nel mito e nel mistero V.M.B.

Il Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal

vivo, tra grandi spettacoli ed in-novazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz.

Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data.

Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Po-legato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un signifi cato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consape-vole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la fi losofi a del Gruppo”.

La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellen-za, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta.

Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero pro-tagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro.

gran teatro geoX

nuova stagione teatrale 2012-2013

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Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. Quando la romantica valle delle Alpi viene ricoperta dal manto nevoso, Kranjska Gora si trasforma in una fiaba invernale dedicata a tutti gli appassionati dello sport e a chi, anche d'inverno, ama godersi la natura.

Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione le presentiamo qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest anno NOVITÀ: sci di fondo notturno!), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata.

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Page 33: La Piazza di Padova nord - 2012ott n139

33333333Sì, viaggiare24 Sì, viaggiare

C’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di

ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cesti-no della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fi ume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un territorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fi ume, deve la sua celebrità ai suoi straor-dinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, per-chè il territorio custodisce gelosamente testi-monianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro go-vernatori hanno lasciato grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali atti-vità economiche della valle.

L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germania che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religio-ne dell’impero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a parti-re dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica prote-stante che un tempo fu l’antica Aula Palatina costantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante

Va dove ti porta il Riesling

GERMANIA

NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI

SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA NIGRA DI TRIER-TREVIRI, TRE GIOVANI MISS DEL VINO

AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPS-MUHLE.

A DESTRA: PAESAGGI SUL RENO E SULLA MOSELLA.

al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai pie-di della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capo-lavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfi teatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comunismo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica.

La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architettura medieva-le. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrez-zata per le visite e offre anche qualche tipica pietanza.I paesi di Losnich e Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costanta-mente affacciata sul fi ume. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in posizione panoramica.

Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fi ume che nasce sul San Got-tardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tut-te le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Rie-sling preziosi e keller da visitare. A Loreley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda,

una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distraendoli fatalmente e in quel punto le correnti del fi ume sono par-ticolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima enoteca di Philipps Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fi abesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria Italia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo fi glio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bello d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg

con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad Heltiville-Hattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori enologici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mo-bili e cambiò la storia della cultura e dell’infor-mazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fi no ad oggi. Nella chiesa di Santo Stefano si resta amma-liati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo vinicolo dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.

VIAGGIO LUNGO LE ROMANTICHE RIVEDELLA MOSELLA E DEL RENOTRAPUNTATE DI VIGNETI DORATICHE REGALANO UNO DEI VINIPIÙ FAMOSI AL MONDOL’OCCASIONE PER CONOSCEREPITTORESCHI BORGHI MEDIEVALIDALLE CARATTERISTICHE CASE A GRATICCIOCASTELLI E CITTÀ D’ARTECOME LA TREVIRI DI COSTANTINOE KARL MARX E LA MAGONZADOVE NACQUE JOHANN GUTENBERG

LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE

Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nel-la Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imper-dibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffi -nata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!

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34 I nostri esperti343434 I nostri esperti

Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente fi niti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fi no ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fi dano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fi date un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fi dano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfi da è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non signifi ca solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

A cura di Lorenzo Sartiè

opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.

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Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente fi niti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fi no ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fi dano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fi date un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fi dano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfi da è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non signifi ca solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro

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A cura di Lorenzo Sartiè

opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.

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I Colmi• Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco.• Qual è il colmo per un robot? Essere svitato.• Qual è il colmo per un poe-ta? Rispondere a qualcuno per le rime.• Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire.• Qual è il colmo per un pedo-ne? Essere investito da una vet-tura di cortesia.• Qual è il colmo per una pata-ta? Andare a farsi friggere.• Qual è il colmo per una radi-ce? Essere quadrata.• Qual è il colmo per una regi-na? Essere bassa e farsi chiama-re altezza.• Qual è il colmo per uno scul-tore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre.• Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi.• Qual è il colmo per un vegeta-riano? Mangiarsi il fegato.• Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate.• Qual è il colmo per un facchi-no? Avere un peso sullo stomaco.• Qual è il colmo per un falegna-me? Mangiare tronky.• Qual è il colmo per un fanta-sma? Avere i bollenti spiriti.• Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”.• Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti.• Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode.• Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo.• Qual è il colmo per un geome-tra? Allenare una squadra.• Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situa-zione.• Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro.• Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo.• Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine.• Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt.• Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata.• Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola.• Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio.• Qual è il colmo per un’elettri-cista? Fare una carriera brillante.• Qual è il colmo per un eschi-mese? Prendere delle decisioni a caldo.• Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi.• Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

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VINO

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

ULTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’

ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO.IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGO-NO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE.IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SAN-GIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ.UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA.

DenisMeneghini

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CALAMARI RIPIENI ALLE ZUCCHINE CON GHERIGLI DI NOCE CROCCANTI

UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI.LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO.QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:400G CALAMARI (12 CIRCA); 1 ZUCCHINA; 2 ACCIUGHE SOTT’OLIO AL PEPERONCINO; 4 GHERIGLI DI NOCE; 1 CUCCH GERME DI GRANO TOSTATO; 1 CUCCH SEMOLA; 3 CUCCH PANE GRATTUGIATO; 1 UOVO; 1/2 LIMONE SUCCO; VINO BIANCO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE; PEPE NERO MACINATO

PROCEDIMENTOPULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO.

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PERIODO DI SPIETATA AU-TOCRITICA E DI ESAGERATA SELET-, POTRETE LIBERARE IL VOSTRO

LATO PIÙ ROMANTICO E FANTASIOSO · SALUTE NON PERDETE MOTIVAZIONE E SFOGGIATE UN ASPETTO TONICO E REAT-TIVO. EVENTUALI TERAPIE RIABILITATIVE OTTERRANNO RISULTATI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO EROS FARÀ IN MODO DI AC-

CENDERE L’INTERESSE PER UNA CONO-SCENZA DI LUNGA DATA. TENETE A FRENO QUALCHE TESTARDAGGINE · SALUTE FARETE IL GIRO DI TUTTI I CEN-TRI FITNESS DELLA CITTÀ PER SCOVARE QUELLO PIÙ ATTREZZATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. FORZA!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL PARTNER PONE QUALCHE PALETTO

IN TERMINI DI REGOLARITÀ: FORSE SI SENTIRÀ TRASCURATO E RICH-IEDERÀ UNA PRESENZA PIÙ CONCRETA · SALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E FATE ATTENZIONE ALLE CORRENTI D’ARIA IMPROVVISE: LA GOLA È IL VOSTRO PUNTO DEBOLE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO DESIDEROSI NOVITÀ: CHI È IN COPPIA DA LUNGO

TEMPO POTRÀ CONCEDERSI UN VIAGGIO O NUOVE ESPERIENZE · SALUTE AVETE UNA GRAN VOGLIA DI MUOVERVI: POTREBBE ESSERE UNA BUONA MOTI-VAZIONE PER ISCRIVERVI A UNA PALES-TRA ALL’AVANGUARDIA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AVRETE UNA FER-

REA DETERMINAZIONE A MANTENERE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI. APPROC-CIATE ALLA PASSIONE CON

DISINVOLTURA · SALUTE SARETE MOLTO CAPARBI NELL’ANDARE ALLA RICERCA DELLE CAUSE DI ALCUNE PROBLEMATICHE DI SALUTE, ACCETTATE ACCERTAMENTI

PESCIDAL 20/02

AL 20/03FASCINO CHIUDETE

DEFINITIVAMENTE CON UN RAPPORTO DA TROPPO TEMPO SOSPESO AD UN FILO. POTATE I RAMI SECCHI · SALUTE I CER-VICALI TORNANO A DARVI MOLTO FASTI-DIO: SCEGLIETE UN BUON FISIOTERAPISTA E IMPARATE A RILASSARVI MEDITANDO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO VI ATTEN-DONO NUOVE CONO-

SCENZE, SE AMORE REGALERÀ PIÙ SODDISFAZIONI ALLE COPPIE DI LUNGA DURATA · SALUTE LA STAGIONE VI OFFRE OTTIMO CARBURANTE AL SISTEMA MUSCOLARE E CIÒ FARÀ LA DIFFERENZA ANCHE NELL’IMPEGNO IN PALESTRA

TORO DAL 21/04

AL 20/05ASCINO AP-

PROFITTATE DEL FATTO CHE VENERE

SAPRÀ TENERE ACCESO IL FUOCO DELLA PASSIONE: NON RISPARMIATE NESSUNA ENERGIA · SALUTE VI CIMENTERETE CON SUCCESSO IN EVENTUALI TORNEI, SIA A LIVELLO PROFESSIONALE CHE AMATORIALE PERCHÈ SIETE IN FORMA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN ECCESSO DI NERVOSISMO POTRÀ

RISULTARVI DANNOSO, O COMPROMET-TERE RAPPORTI, CHE COSÌ USURATI FORSE NON ERANO · SALUTE NON DISPERDE-TEVI IN MILLE ATTIVITÀ E CURATE IL RIS-POSO E L’ALIMENTAZIONE NONOSTANTE IL CORPO ABBIA RISERVE EXTRA

CANCRO 22/06

22/07FASCINO LE STELLE METTER-

ANNO IN CIRCOLO UN RINNO-VATO DESIDERIO DI STABILITÀ CHE

FARÀ MOLTO BENE. COMUNICATE I VOSTRI BISOGNI · SALUTE CALMA E LUCIDITÀ SARANNO GARANTITE DAL RIL-ASSANTE SESTILE DI VENERE, CHE GA-RANTIRÀ LEGGEREZZA E COCCOLE

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO NON È UN BUON PERIODO, SEM-BRA CHE LA FORTUNA SIA GIRATA IN TUTTI I SENSI. SE POTETE RI-

PIÙ PRESTO · SALUTE GLI ACCIACCHI NON MANCANO A CAUSA DELL’UMIDITÀ STAGIONALE: PER LA SCHI-ENA NON DISDEGNATE DI METTERE LA PANCERINA

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI CHIEDONO IL MASSIMO DELL’AUTONOMIA DEL REALISMO: NON IN-

GIGANTITE EVENTUALI DIVERGENZE, RELAZIONI APPAGANTI · SALUTE ADOTTATE UNO STILE DI VITA SANO, RICORRENDO ANCHE, SE SARÀ IL CASO, AD EVENTUALI INTEGRATORI ENERGETICI

Oroscopo

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• OSCURI in legno, alluminio e PVC

• MANUTENZIONE e VERNICIATURA di oscuri e serramenti vissuti

A. Particolari di infissi ad arco realizzati per lavoro di restauro a Costigliola di Teolo (PD), committenza privata.B. Dettagli di un’alzante scorrevole in legno/alluminio a 3 ante.

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ESPOSIZIONE interna alla sede produttiva di Campodoro (PD) Via Balla, 7 Tel. 049 9065623 - Fax 049 9069213pensata per un pubblico di professionisti (architetto, progettista) in affiancamento alla visita alla produzione

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