La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

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Veneto strategico per la vittoria al Senato Elezioni politiche pag. 4-5 La popolazione cresce ma il lavoro è in calo Cadoneghe pag.9 pag. 8 Imu più “leggera” per chi non ce la fa Vigonza applica l’aliquota più bassa per la prima casa e stanzia fondi per gli “sconti” N ella difficile condizione economica generale, infatti, per gli italiani la scadenza dell’Imu ha seriamente in- ciso senza alcun dubbio sulle tredicesime, e di conseguenza sui consumi. Tutti questi dati vengono ampiamente confermati dall Cgia di Mestre che riscontra un calo netto delle transazioni commerciali, tanto da far riportare il nostro belpaese agli anni ’70. Ma la tassa sui beni immobili, in particolare le tanto amate prime case, nel comune di Vigonza, intacca un po’ di meno gli stipen- di, rispetto a quelli del resto della provincia di Padova. Con l’approvazione del regolamento comunale relativo all’Imu, Vigonza si è confermata come il Comune con le aliquote più basse di tutto il territorio padovano: 3,7 per mille, quella che riguarda l’abitazione principale, e l’7,6 per mille quella per l’abi- tazione non principale. L’obiettivo è quello, non facile, di mantenere basse le aliquote che più incidono sulle economie familiari dei cittadini. Procedendo sulla stessa linea, al regolamento Imu si affianca l’assenza dell’addizionale comunale Irpef sulle buste paga dei lavoratori. “Un risultato importan- te, insieme a quello relativo alle aliquote Imu, dal punto di vista tributario – spiega l’amministrazione comunale –. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie ad una costante e continua attenzione al sistema tributario locale e ad un buono stato di salu- te del bilancio comunale”. CADONEGHE INSEGNA TUTTO SUL LINGUAGGIO Come capire e “parlare” il linguaggio non verbale, ossia conoscere e utilizzare il lessico del corpo. A marzo la biblioteca Pasolini in sala Italo Calvino ospiterà un corso sul linguaggio del corpo: 3 incontri condotti dalla psicologa e psicoterapeuta Rosaria Cifarelli, specia- lista in percorsi di crescita personale pag. 9 VIGODARZERE E L’ORTO BIOLOGICO pag. 10 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 Al via un corso di orticoltura biologica. Il corso è rivolto a neofiti e appassionati, singoli o famiglie che vogliano avviare o convertire un orto famigliare per l’autoproduzione con metodo di agricoltura biologica. Sono previstitre incontri di teoria e tre di prati- ca, e seguiti da una verifica dei risultati Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 13 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Padova Nord EDITORIALE L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin* L ’Italia della crisi, cioè quella repenti- namente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consa- pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com- petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u- nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro- crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi- tà, figlia dell’antichità classica e del Rinasci- mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom- ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *[email protected] continua a pag. 12 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio U n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. In condizioni disastrose e senza mezzi *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia) di Franco Maccari* www.essetiserramenti.com SHOWROOM dedicata ai privati in Via Roma 25A - Villafranca Padovana (PD) Tel/Fax 049 9051409 - Cell. 349 0036549 [email protected] ESPOSIZIONE interna alla sede produttiva di Campodoro (PD) Via Balla, 7 Tel. 049 9065623 - Fax 049 9069213 Comm. resp.: Antonio Magnan CAMERA SENATO VALORE ALLE PERSONE Messaggio elettorale VALORE ALLE PERSONE al centro ci sei tu Comm. resp.: Antonio Magnan Messaggio elettorale

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La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

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Page 1: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

Veneto strategico per la vittoriaal Senato

Elezioni politiche

pag. 4-5

La popolazione cresce ma il lavoro è in calo

Cadoneghe

pag.9

pag. 8

Imu più “leggera”per chi non ce la faVigonza applica l’aliquota più bassa per laprima casa e stanzia fondi per gli “sconti”

Nella difficile condizione economica generale, infatti, per gli italiani la scadenza dell’Imu ha seriamente in-

ciso senza alcun dubbio sulle tredicesime, e di conseguenza sui consumi. Tutti questi dati vengono ampiamente confermati dall Cgia di Mestre che riscontra un calo netto delle transazioni commerciali, tanto da far riportare il nostro belpaese agli anni ’70. Ma la tassa sui beni immobili, in particolare le tanto amate prime case, nel comune di Vigonza, intacca un po’ di meno gli stipen-

di, rispetto a quelli del resto della provincia di Padova.

Con l’approvazione del regolamento comunale relativo all’Imu, Vigonza si è confermata come il Comune con le aliquote più basse di tutto il territorio padovano: 3,7 per mille, quella che riguarda l’abitazione principale, e l’7,6 per mille quella per l’abi-tazione non principale. L’obiettivo è quello, non facile, di mantenere basse le aliquote che più incidono sulle economie familiari dei cittadini. Procedendo sulla stessa linea,

al regolamento Imu si affianca l’assenza dell’addizionale comunale Irpef sulle buste paga dei lavoratori. “Un risultato importan-te, insieme a quello relativo alle aliquote Imu, dal punto di vista tributario – spiega l’amministrazione comunale –. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie ad una costante e continua attenzione al sistema tributario locale e ad un buono stato di salu-te del bilancio comunale”.

cadoneghe insegnatutto sul linguaggio

Come capire e “parlare” il linguaggio non verbale, ossia conoscere e utilizzare il lessico del corpo. A marzo

la biblioteca Pasolini in sala Italo Calvino ospiterà un corso sul linguaggio del

corpo: 3 incontri condotti dalla psicologa e psicoterapeuta Rosaria Cifarelli, specia-

lista in percorsi di crescita personalepag. 9

vigodarzere e l’orto biologico

pag. 10

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

Al via un corso di orticoltura biologica. Il corso è rivolto a neofiti

e appassionati, singoli o famiglie che vogliano avviare o convertire un orto famigliare per l’autoproduzione con

metodo di agricoltura biologica. Sono previstitre incontri di teoria e tre di prati-ca, e seguiti da una verifica dei risultati

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 13 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

di Padova Nord

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin*

L’Italia della crisi, cioè quella repenti-namente scopertasi tra i paesi con più diffi coltà in Europa per occupazione ed

economia, pareva aver maturato la consa-pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che fi nalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com-petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u-nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro-crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi-tà, fi glia dell’antichità classica e del Rinasci-mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confi ni nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom-ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria.

continua a pag. 3*[email protected]

continua a pag. 12

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Un cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli

contro se stesso minacciando il suicidio.

In condizioni disastrose e senza mezzi

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

di Franco Maccari*www.essetiserramenti.com

SHOWROOM dedicata ai privati in Via Roma 25A - Villafranca Padovana (PD) Tel/Fax 049 9051409 - Cell. 349 0036549

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Tel. 049 9065623 - Fax 049 9069213 Comm. resp.: Antonio Magnan

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Padova Nord Provincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia Regionevigonza

pag. 8

Giornata della Memoria, un libroper non dimenticare

cadoneghe

pag. 9

In aumento gliabitanti, frenala crescitadell’immigrazione

vigodarzere

pag. 10

Smaltire l’eternitdai tetti di casa,ecco le agevolazioni

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 30 gennaio 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

occupazione

pagg. 22-23

Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere

economia

pag. 25

Maggiore potere d’acquisto per far ripartire i consumi

arte

pag. 28

Intervista a Piero Slongo, esordiente a 80 anni

A Padova il 2 marzonidi aperti in cittàper genitori e bimbi

Il Settore Servizi Scolastici promuove anche quest’anno l’iniziativa “Nidi aperti alla città”. La proposta vuole offrire ai genitori la possibilità, nella giornata di sabato 2 marzo dalle ore 10.30 alle ore 12.30, di visitare gli Asili Nido in relazione all’iscrizione e alla scelta della struttura per settembre 2013. Non è necessaria la prenota-zione. Le visite guidate dal personale educativo, potranno aiutare i genitori a soddisfare le prime curiosità e a trovare le rassicurazioni necessarie per la loro scelta. Le educatrici illustreranno le strutture e l’attività in programma.

Fino al 26 maggio a Padoval’arte di de nittisa palazzo zabarella

Oltre 120 capolavori di Giuseppe De Nittis in esposizione a Palazzo Zabarella a Padova fino al 26 maggio. Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiscono il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo.

A Padova con le Aclimaster sull’islamper l’integrazione

“Per il secondo anno consecutivo le Acli regionali del Veneto promuovonodelle borse di studio per il Master in Studi sull’Islam d’Europa. Si trattadella prima iniziativa formativa di alto livello in Europa che affronti latematica attuale sulla fisionomia sociale, culturale e religiosa dellapresenza islamica in Europa e nel nostro Paese”. Con queste parole il delegato della Presidenza delle Acli del Veneto per le Politiche dell’Immigrazione, Marco Ferrero, ha presentato la borsa di studio messa a disposizione dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani.

Operazione trasparenza l’università mette

on line i compensi

Con la pubblicazione sul sito internert di una gran mole di informazioni

l’Università di Padova vuole essere casa di vetro trasparente per farsi osser-

vare da chiunque ne abbia interesse. Trasparenza intesa come accessibilità totale, sempre aggiornata, mettendo a disposizione indicatori relativi agli

andamenti gestionali, all’utilizzo delle risorse, ai risultati dell’attività di

valutazione svolta da organismi interni ed esterni, alle sovvenzioni, contributi,

crediti, sussidi e benefici di natura economica, gestione dei pagamenti,

incarichi e consulenze, con l’obiettivo di favorire forme di controllo all’insegna di

una efficiente amministrazione.

Carri, musica e divertimentogrande carnevale

a casale di scodosia

Un successo 65^ edizione del Carne-vale del Veneto. Casale di Scodosia

ha confermato la sua lunga tradizione con grandi carri allegorici, spettacoli,

animazione, musica e tanto altro. In apertura iil concorso canoro “Voci

nuove”, quindi la grandiosa sfilata di carri allegorici musica e animazione con

la scuola di hip hop New Project.

I sindaci: siamo al collassoimmigrazione

comuni in crisi

“La situazione sui territori è al collasso, aspettiamo il rimborso per spese che i

Comuni hanno responsabilmente soste-nuto nei mesi scorsi, sulla base di un

accordo preciso con il Governo. Si tratta di competenze dello Stato centrale che

deve garantire la copertura economi-ca”. E’ quanto è tornato a denunciare il sindaco di Padova e delegato dell’Anci

all’Immigrazione, lo scorso mese suran-te il Tavolo interistituzionale sul tema

dei minori stranieri non accompagnati, istituito presso il Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali.

la protesta

pag. 16

Piccole impresescendono in piazza“siamo in mutande”

ambiente

pag. 17

Padova e provinciacon il “fiato corto”preoccupa laqualità dell’aria

mondo scuola

pag. 18

L’autonomia scolastica si apreal territorio

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e

fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere fi nalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfi da per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Diffi cile anche non lasciarsi andare al bisogno fi siologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fi ne mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffi ci gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

vademecum

Come si vota

Elezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18

anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione

(il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Sena-to della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il se-gno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.

Da anni laboratorio politico sotto osservazione nazio-nale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, in-

sieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fi ni della stabilità di governo.

Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, defi nita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comun-que il suo contributo non è per nulla trascurabile.

Un interesse, del resto, manifestato nel corso della cam-pagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra.

La sfi da tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centro-destra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequen-tatissimo fi n dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affi ancati da quelli locali in corsa. In tutto

in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera.

Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piut-tosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfi ducia verso i partiti e la poli-tica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfi da della globalizzazione.

Le facce nuove messe in campo, in ambito della pro-messa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano suffi cienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.

Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovreb-be riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti.

La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quel-lo 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”.

Il Partito democratico insieme con Sel, che non demor-dono e che fi no all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affi dati alle primarie per la compi-lazione delle liste.

Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifi co ed economico.

Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il decli-no di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.

di Giovanni Giovetti

Le nuove facce della politica

non rimuovono dubbi

e scoramento

Attese risposte per far ripartire

la locomotiva del Nord Est dopo

la recessione

ELEZIONI POLITICHEAppuntamento con il voto

i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli

elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione,

il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere

in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse

i temi più “battuti” in campagna elettorale Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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555Argomento del mese

Tutte le promesse per alleggerire il fi sco

Dall’Imu alle aliquote sui redditi “Le nostre tasserestino in Veneto”Candidati convinti Meno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le

promesse fi occano generose e la riduzione della pressione fi scale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur

con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche diffi coltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fi sse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le real-tà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. - afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fi scale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una gra-duale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Bep-pe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fi sco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”. Ni.St.

di Nicola Stievano

“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013

Altro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fi sco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fi scale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini

assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifi uti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i fi gli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fi scale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse suffi cienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fi scale sulle famiglie”. Speriamo.

Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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18 Approfondimento

Bersani, D’Alema, Renzi. A Padova hanno fatto tappa i pesi messimi del Pd. Sia i rottamati che i rottamatori, i seggi del

Veneto, del resto, sono fondamentali per il Se-nato e la città del Santo, come quella del Pal-ladio sono le uniche città rosse in una Regione a predominanza Lega e Pdl. Padova, dunque, conta e lo si nota anche nelle liste dove buona è la rappresentanza di candidati padovani sia alla Camera che al Senato. Dalle primarie dello scorso dicembre sono usciti in buona posizione oltre al già deputato e navigato Alessandro Naccarato, due rappresentanti della Bassa Padovana: il sindaco di Este, Giancarlo Piva, al Senato e la coordinatrice del Pd del Monta-gnanese, Giulia Narduolo, per la Camera. Un vero e proprio “pieno” per questa parte del territorio che, se si esclude Sergio Manzato, di Stanghella per trovare gli ultimi rappresentanti in parlamento bisogna far tornare indietro le lancette dell’orologio agli anni ’90 con Carlo Fracanzani, per Este, e addirittura agli anni ’50 con Gigliola Valandro, per Montagnana. Entrambi appartenenti alla sinistra, certo, ma quella dentro alla Dc. Dunque un bel colpo me-rito delle primarie? “L’attuale legge elettorale è stata giudicata pessima da tutti - anche da coloro che l’avevano votata, tipico esempio di “amnesìa all’italiana” – ha spiegato Giulia

Narduolo -ma l’unico che ha cercato di trovarvi una soluzione riportando la scelta del 90% dei candidati nelle liste ai cittadini elettori è stato il Partito Democratico”. Il punto centrale del pro-gramma che sostieni? “Nel Montagnanese la crisi ha toccato livelli terribili, basti pensare al distretto del mobile di Casale - nei numeri, una piccola Termini Imerese - e alle decine di piccoli esercizi e microaziende che in questi 4-5 anni hanno chiuso. L’Italia deve ripartire dal lavo-ro, questa è la linea del Partito Democratico. I maggiori sforzi del nuovo governo guidato da Bersani dovranno quindi essere concentrati sul liberare risorse da investire nel mercato del lavoro, aprire l’accesso al credito, detassare le

imprese che investono in sostenibilità e inno-vazione, tagliare il costo del lavoro a tempo indeterminato”. Il lavoro è centrale anche per l’agenda Piva. “Tutto il mio impegno rivolto a lavoro e sociale. I cittadini non chiedono privilegi, vogliono solo avere la possibilità di lavorare e avere una casa. C’è un’Italia viva che ancora crede nella possibilità di farcela a superare questo momento diffi cile. Un’Italia fatta da cittadini onesti che hanno il diritto di costruire un futuro migliore. I cittadini non ne possono più dei parrucconi della politica e hanno il diritto di sapere chi è presente o no in aula. Propongo che i parlamentari dichiarino la loro presenza in aula con un post su Twitter”.

Partito Democratico

Piva e Narduolo, in pole per la Bassa

Giancarlo Piva e Giulia Narduolo

Tenere le posizioni il più possibile, anche sfruttando l’alleanza con la Lega che, fra alti e bassi, a Padova non è mai venuta

meno. Puntare tutto sui “big” della panorama locale. Il Pdl padovano schiera per le politiche, nei posti sicuri, l’ex Governatore Galan, capo-lista alla Camera, gli avvocati di Berlusconi Piero Longo alla Camera e Niccolò Ghedini al Senato, giusto dietro al Cavaliere. Marco Marin e Maria Elisabetta Casellati devono sperare in una netta vittoria per farcela. La Lega Nord conferma l’alleanza con il Pdl ma rivendica la propria autonomia. Oltre al deputato uscente Massimo Bitonci, ora candidato al Senato, tra gli otto padovani in lizza, spicca il nome anche di Roberto Caon, in posizione utile per essere eletto. L’ex candidato sindaco al comune di Vigonza alle scorse elezioni comunali ha dato ampia disponibi-lità al partito lumbard, decidendo di seguire in prima persona la campagna elettorale di questi ultimi giorni. “Sono davvero orgoglioso di poter rappresentare il mio partito. – afferma molto emozionato Roberto Caon – So bene che non sarà facile riuscire a cambiare questo nostro Paese in poco tempo, ma dobbiamo iniziare, anche perché, come si suol dire, chi prima inizia è già a metà dell’opera”. Continua il futuro onorevole: “I punti focali sui quali si basa il programma elettorale di noi leghisti è innanzitutto diminuire la pressione fi scale in Italia, abbassare le tasse ai contribuenti, portare a compimento fi nalmente il tanto agognato federalismo fi scale, e cercare di imporci come Paese credibile in Europa. Tutti insieme possiamo farcela, anche se il percorso sarà lungo e purtroppo anche impervio”. “Inoltre, - conclude Caon – siamo convinti che sia fonda-mentale dare un sostegno alle famiglie italiane sempre più in diffi coltà in quest’ultimo periodo. Vogliamo garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità, ma soprattutto ci imporremo per un’assoluta trasparenza nella gestione della cosa pubblica”. Proprio da Padova è partita la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni affi ancata da Raffaele Zanon, candidato al Senato e Romano Pedrina capolista padovano alla Camera. L’alleanza con il Pdl è confermata ma Fratelli d’Italia rivendica la propria autonomia. “Vogliamo dare nuova credibilità alla politica. - dichiarano i candidati padovani - Siamo il centrodestra che si può votare a testa alta, senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare”.

centrodestra

Il Pdl punta a tenere le posizionicon i big la lega schiera bitonci e la novità caon

M.G.M.

Mario Monti e Beppe Grillo accomunati dalla stessa entusiastica accoglienza a Padova. Pur con stili diversi i due lea-

der “alternativi” al sistema bipolare si sono tro-vati di fronte, in “location” completamente dif-ferenti, ovviamente, migliaia di padovani pronti ad applaudirli e, in maggioranza, a sostenerli. Il Presidente del Consiglio da quando ha scelto di “salire” in politica alla guida dell’alleanza con Udc e Fli, si è sentito a suo agio, ha confessato, per la prima volta proprio a Padova, di fronte ai duemila che l’hanno accolto al Centro Congressi Papa Luciani. Al suo fi anco Ilaria Capua, capolista alla Camera, la virologa che da anni lavora e dà lustro alla ricerca scientifi ca Padovana, al centro negli ultimi mesi delle polemiche sul trasferi-mento del suo staff dallo Zooprofi lattico alla nuova Torre della Ricerca. Finché non ha risposto alla “chiamata” di Monti, il quale l’ha convinta di persona a candidarsi e a misurarsi nell’impegno politico. “Non abbandonerò la ricerca - ha promesso più volte la scienziata - anzi mi impegnerò a portare in Parlamento proprio una maggiore attenzione per la comunità scientifi ca. E’ un impegno temporaneo, non penso proprio di abbandonare il mio lavoro”. Tra i candidati padovani, oltre ad Antonio De Poli, nella lista Monti troviamo Domenico Menorello ed Elisa Gelmini. Lo “tsunami” di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle ha fatto il tutto esaurito a Padova, dove piazza delle Erbe non è bastata a contenere le diecimila persone che hanno voluto seguire dal vivo l’ex comico e gridare con lui “a casa” all’attuale classe politica. “Saremo il disinfettante naturale, rivolteremo il Parlamento come un calzino”, promette Grillo, prima di presentare la squadra dei candidati. Gente comune, tanti giovani, diversi precari, incensurati, fi nora parecchio lontani dalla politica. Sono stati scelti con le “parlametarie” on line, non senza qualche polemica e scintilla interna. Ma a garantite su tutti ci pensa Grillo. Tante facce nuove anche per “Rivoluzione Civile”, il cui leader Antonio Ingroia non ha voluto mancare l’appuntamento con Padova. Del resto è padovano, di Conselve per la precisione, il suo “braccio destro”, Giorgio Ghirello, già segretario organizzativo e oggi referente della campagna elettorale. Non è candidato ma segue da vicino tutta la macchina elettorale di “Rivoluzione Civile”: “un’esperienza appassionante”, assicura. Nella Padova delle imprese e delle mille attività ha fatto breccia anche “Fare per fermare il declino”, ora si tratterà di capire fi no a che punto l’interesse per l’iniziativa di Oscar Giannino, accolto con interesse nel territorio, si tradurrà in voti utili per cercare di entrare in Parlamento.

nÈ a destra nÈ a sinistra

A Padova entusiasmi per i leader e grande impegnol’alternativa ai due poli da monti a grillo

M.G.M.

Massimo Bitonci Roberto Caon

Ilaria Capua e Domenico Menorello

6 Approfondimento66 Approfondimento

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8 Vigonza88 Vigonza

Nella difficile condizione economica generale, infatti, per gli italiani la scadenza dell’Imu ha seriamente inciso senza alcun dubbio sulle tre-

dicesime, e di conseguenza sui consumi. Tutti questi dati vengono ampiamente confermati dall Cgia di Mestre che riscontra un calo netto delle transazioni commerciali, tanto da far riportare il nostro belpaese agli anni ’70.

Ma la tassa sui beni immobili, in particolare le tanto amate prime case, nel comune di Vigonza, in-tacca un po’ di meno gli stipendi, rispetto a quelli del resto della provincia di Padova.

Con l’approvazione del regolamento comunale relativo all’Imu, Vigonza si è confermata come il Comune con le aliquote più basse di tutto il terri-torio padovano: 3,7 per mille, quella che riguarda l’abitazione principale, il l’7,6 per mille quella per l’abitazione non principale.

L’obiettivo è quello, non facile, di mantenere basse le aliquote che più incidono sulle economie familiari dei cittadini.

Procedendo sulla stessa linea, al regolamento Imu si affianca l’assenza dell’addizionale comunale Irpef sulle buste paga dei lavoratori. “Un risultato importante, insieme a quello relativo alle aliquote Imu, dal punto di vista tributario – spiega l’ammi-nistrazione comunale –. Questi obiettivi sono stati raggiunti grazie ad una costante e continua attenzio-ne al sistema tributario locale e ad un buono stato di salute del bilancio comunale”.

Si sa molto bene infatti come la tassa più odiosa per gli italiani sia riuscita a mettere k.o. molte fami-glie italiane, che oggi si trovano incapaci di pagare una nuova pesante tassa sul proprio bene di rifugio, ovvero la prima casa, costata il più delle volte non solo tanti bei soldini ma tanti sacrifici.

L’amministrazione vigontina ha deciso inoltre di

Tasse & crisi Il Comune cerca di agevolare i nuclei familiari in difficoltà economica

Fondo solidale per l’Imu

Il Comunescegliedi allentarela morsadellatassazionesulla primacasa e di dareun aiutoalle famigliecon maggioridifficoltà

L’aliquota per la prima casa fissataal 3,7 per mille, stanziati 20 mila euro per le famiglie a basso redditocon detrazioni da 50 a 400 euro

L’iniziativa

Per la Giornata della Memoria, in commemo-razione di tutte le vittime del nazismo è stato presentato il libro di Francesco Selmin “Nessun

Giusto per Eva: la Shoah a Padova e nel Padovano”. La serata è stata presentata dal professor Patrizio Zanella.

“Nei tre capitoli di Nessun giusto per Eva – af-ferma Zanella - si dipana il racconto della persecu-zione degli ebrei di Padova e provincia tra il 1943 e

il 1945. Basandosi su una minuziosa esplorazione archivistica e su un’ampia raccolta di testimonianze scritte e orali, l’autore ricostruisce una tragica vicen-da, ancora in gran parte sconosciuta, dando voce a numerosi protagonisti: dai direttori del campo di Vo’ al parroco del luogo, dal questore ai tedeschi. E naturalmente alle vittime: da Eva Ducci ad Ada Levi, da Giovanna Colombo al rabbino Coen Sacerdoti, da Ester Hammer Sabbadini a Emma Ascoli Zevi.

Un posto di primo piano spetta ai bambini e in particolare a Sara Gesess, che per ben due volte tentò di sfuggire alla deportazione. Furono tentativi disperati e vani: non ci fu alcun “giusto” che salvas-se dall’inferno di Auschwitz i bambini internati nel campo di Vo”. Conclude l’ideatore della serata: “Mi auguro che noi tutti possiamo imparare dai nostri errori con la speranza che tragedie come queste non accadano mai più”.

storia Il professor Zanella ha presentato a Vigonza il libro “Nessun giusto per Eva” di Selminstorie sconosciute della persecuzione ebraica nel padovano

M.G.M.Villa Renier a Vo Vecchio, simbolo dellapersecuzione degli ebrei nel padovano

istituire un fondo di solidarietà per chi non riesce a saldare la tassa in questione. Sono stati stanziati, infatti, più di 20.000 euro per aiutare i cittadini in difficoltà.

I cinque requisiti richiesti per concorrere all’asse-gnazione dei contributi sono: essere possessori diret-ti solo della prima casa ed eventuale garage, avere un reddito familiare Isee non superiore a 14.000 euro annui; aver pagato l’imposta municipale; la

presenza di un minore con necessità di assistenza continua; la presenza di un componente con invali-dità riconosciuta superiore al 74%, cieco o sordo.

Inoltre a seconda della situazione privata di ogni nucleo familiare sono state previste delle detrazioni da applicare all’importo totale dell’Imu, che vanno dai 50 euro fino ad arrivare ai 400.

Ormai si sa, l’abbiamo capito tutti: siamo entrati da tempo nell’era della tecnologia e dello sviluppo. Ed ecco che anche la Rete bibliotecaria della Provincia di Padova si

è votata verso il futuro. Da alcuni mesi, infatti, viene utilizza-to un nuovo portale online, pensato per offrire nuovi servizi ai lettori della Rete che comprende tutte le biblioteche della provincia, tra cui la biblioteca comunale di Vigonza. Il nuovo portale permette agli utenti iscritti alla rete BPA - Rete biblio-tecaria 2 della Provincia di Padova di entrare nella propria po-sizione personale e svolgere online da casa diverse funzioni. I principali servizi offerti dal Portale OPAC agli utenti sono: consultazione bibliografica del Catalogo online; informazioni bibliografiche; novità ultimi acquisti; informazioni su tutte le biblioteche della rete; calendario degli eventi organizzati dalle biblioteche della rete; area social per lo scambio di opinioni di lettura, di proposte di acquisto o di recensioni; possibilità di prenotazioni online; verifica dello stato della tessera, ovvero prestiti in corso, rinnovo dei prestiti in corso, stato delle preno-tazioni effettuate in tempo reale, elenco dei prestiti effettuati (storico). Per utilizzare i nuovi servizi dal portale è necessario utilizzare il box di autenticazione nella parte superiore destra, inserendo come username il proprio numero di tessera e come password la propria data di nascita nella forma AAAA-MM-GG (es. 1972-12-03). Per ottenere ulteriori informazioni o per avere assistenza nell’utilizzo del web, è possibile contattare la biblioteca di Vigonza al numero telefonico 049.8090372 dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 19.00, il giovedì dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00, oppure il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30. In alternativa è possibile mandare un’email all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

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A portata di mouse una mole di informazioninuovo portale on lineper nuovi servizi ai lettori

di Manuel Glauco Matetich

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Continua a crescere la popolazione di Cadoneghe. La conferma arriva da un elemento inconfutabile come le

statistiche demografiche aggiornate. Al 31 dicembre scorso i residenti del Comune di Cadoneghe sono 16.276 con un incre-mento di 135 unità rispetto al 2011. Un aumento contenuto in linea con la media annua registrata negli ultimi 10 anni. La scomposizione tra italiani e stranieri vede 14.165 italiani e 2.111 stranieri (12,9% sul totale). Gli stranieri sono 930 comuni-tari europei e 1.181 extracomunitari. Per i

comunitari la percentuale femminile è del 53,3% mentre per gli extracomunitari è la percentuale maschile quella superiore con il 51,1%. Per quanto riguarda le nascite, nel 2012 sono state 161 (+37 su 2011, in crescita rispetto alla media degli anni pre-cedenti) 114 sono italiane e 47 straniere, mentre per quanto riguarda i decessi questi sono stati complessivamente 123 (+ 20 rispetto al 2011) senza alcuno straniero: entrambi i dati evidenziano la giovane età della popolazione straniera.

In merito all’aspetto migratorio, al net-

to delle nascite, i nuovi residenti stranieri sono aumentati di 98 unità (in diminuzio-ne rispetto all’ultimo decennio, segno che la situazione economica difficoltosa rende più difficile l’occupazione e il conseguente stanziamento nelle nostre aree), mentre i residenti italiani decrescono di 10 unità, quasi pari al saldo nascite/decessi (-9) a testimoniare che la parte soprattutto giova-ne di residenti italiani che emigra verso altri comuni (in particolare di seconda cintura) è compensata dall’immigrazione di pari numero di italiani (soprattutto dal Comune

di Padova) per una media annua di circa 300 persone. Passando ai matrimoni quelli religiosi sono stati 25 (15 nel 2011) e 15 quelli laici (16 nel 2011). Il numero degli aventi diritto al voto ha superato di qualche decina le 12.000 unità.

“Questi dati dimostrano come il nostro comune continui il proprio continuo cambia-mento che vede oggi oltre il 50% della po-polazione risiedere in Cadoneghe da meno di 25 anni. – afferma il sindaco Mirco Ga-staldon – Una popolazione che prosegue il proprio percorso di integrazione cultura-

le e sociale con buoni risultati (completa frequenza scolastica, buona partecipazione alla vita sociale) pur registrando comunque le difficoltà che questo processo comporta. I dati sull’impiego sono invece complessiva-mente più preoccupanti: la crisi ha segnato un serio arretramento dell’occupazione ne-gli ultimi dieci anni.

Una situazione economica nazionale lungamente mal gestita evidenzia a livel-lo locale la necessità di porre al centro del dibattito pubblico il tema del lavoro e dello sviluppo”.

Cadoneghe si conferma un centro vivaceanche se preoccupa di più la crisi del lavoro

I dati demografici L’anno scorso i residenti sono arrivati a quota 16.276

La popolazione cresceIn municipio a Cadoneghe il bilancio demografico è positivoma ci sono timori per il calo dell’occupazione

Come capire e “parlare” il linguaggio non verbale, ossia conoscere e utilizzare il lessico del corpo. A marzo la bi-blioteca comunale Pasolini in sala Italo Calvino ospiterà un

corso sul linguaggio del corpo: 3 incontri (in programma il 5, 12 e 19 marzo, sempre dalle 20:45 alle 22:45) condotti dalla

psicologa e psicoterapeuta Rosaria Cifarelli, specialista in percor-si di crescita personale e di gruppo e in psicoterapia individuale e di coppia. Il corso – che ha un costo di iscrizione di 40 euro per persona – è rivolto a tutti coloro che desiderano imparare a interpretare il linguaggio del corpo, si articola in tre incontri di due ore e prevede l’analisi dei vari livelli di espressione incon-scia delle emozioni e dell’atteggiamento interno attraverso il linguaggio non verbale. Saper “leggere” il linguaggio del corpo

è uno strumento utile per migliorare le proprie relazioni nell’am-bito del lavoro e della vita privata. Sono previsti momenti inte-rattivi. La dottoressa Cifarelli spiega i contenuti dell’iniziativa: “Con le parole si può non dire, ma il corpo non sa mentire. Imparare a decifrare i segnali che arrivano dal corpo ci consente di capire anche quanto non viene espresso”. verbale”. Per info e iscrizioni: Biblioteca Pasolini, tel. 049 706986, [email protected]. N.M.

corso per “leggere” il linguaggio del corpo

Da marzo

999Cadoneghe

di Nicoletta Masetto

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10 Vigodarzere101010 Vigodarzere

Sicurezza e tutela dell’ambiente sono tra le priorità degli interventi sul terri-torio. Anche il Comune di Vigodarzere

è in prima linea. Due, in queste settimane, i cantieri e le inziative più importanti: la pri-ma, riguarda la tanto attesa realizzazione di opere idrauliche sotto al fiume Brenta e al canale torrentizio Muson dei Sassi; la seconda, riguarda la rimozione dell’amian-to dalle abitazioni. Per quanto riguarda le opere idrauliche è possibile notare, nelle ul-time settimane, il cantiere aperto, tra ruspe e grossi tubi, in prossimità del Brenta a Tavo di Vigodarzere e in via San Leopoldo a Ter-raglione. Si tratta, nel dettaglio, dei lavori di allacciamento della condotta fognaria nel tratto da Piazzola sul Brenta fino a Cado-neghe. A eseguirli è “Veneto Acque Spa”.

L’intervento prevede il passaggio di grosse tubazioni sotto il letto del fiume Brenta e del torrente Muson dei Sassi. Fi-nalmente, dopo quattro anni, il progetto è divenuto definitivo e sono stati eseguiti gli espropri. E così sono potuti partire i lavori. “Veneto Acque Spa” ha avuto l’incarico dalla Regione di realizzare il cosiddetto “ac-quedotto del Veneto centrale” che, parten-do da Piazzola sul Brenta, in questa parte di territorio, attraverso i comuni di Campo San Martino, Limena, Vigodarzere e Cam-podarsego arrivando a Cadoneghe. Attra-versando la Roggia Contarina a Piazzola sul Brenta si giunge a Campo San Martino, si

procede poi scavando dal Tavello di Limena, sotto il Brenta, fino a Tavo di Vigodarzere, passando sotto la ferrovia a Terraglione, il Muson dei Sassi a Campodarsego, la SR308, via Roma e, infine, il Tergolino fino all’allacciamento con la torre dell’acquedot-to a Bagnoli di Cadoneghe.

Per quanto riguarda lo smaltimento dell’amianto, l’intervento si collega allo stanziamento della Regione pari a 240 mila euro voluto per agevolare la rimozione dell’amianto nelle case di alcuni Comuni padovani e vicentini. Tra questi Vigodar-zere che era stato escluso dal precedente stanziamento. Il contributo sarà “girato” a Etra. Ora si tratterà di capire meglio l’entità e verificare se, magari con una partecipa-zione economica del Comune, i cittadini po-tranno arrivare a non pagare alcuna spesa per il kit di smaltimento. Soddisfatto l’as-sessore all’ambiente, Moreno Boschello: con l’ultima delibera della Regione, datata 28 dicembre scorso, Vigodarzere avrà final-mente il denaro per avviare la sua seconda

Al via i lavori di collegamentodella condotta fognaria per unlungo tratto, favorita anchela rimozione di amianto in casa

I cantieri In primo piano la sicurezza del territorio e dei cittadini

Muson dei Sassifinalmente le opere

Un precedente intervento sulle sponde del Muson dei Sassiin seguito alle frane causate dal maltempo

Il Comune è statocompreso nelbando regionaleper i kit dismaltimento

Al via un corso di orticoltura biolo-gica. Il corso è rivolto a neofiti e appassionati, singoli o famiglie che

vogliano avviare o convertire un orto fa-migliare per l’autoproduzione con meto-do di agricoltura biologica. Sono previsti 3 incontri di teoria e 3 incontri di pratica, e seguiti da un incontro di verifica dei risultati con assaggio o valutazione del-le produzioni avviate. È prevista anche la partecipazione a un’uscita guidata a un’azienda agricola. Il corso è tenuto da Silvia Ferro dell’Associazione “Diversa-mentebio”. Gli incontri teorici si tengono a Villa Zusto (sede municipale in Via Ca’ Pisani 74) ore 20.45-23. I prissimi appuntamenti: 1 marzo “Difesa dalle avversità delle produzioni, per l’orto fa-migliare biologico”. A seguire tre incontri pratici, questi di sabato, presso l’orto didattico (aree concordate), ore 9-12: 23 marzo, allestimento dell’orto; siste-mazioni agrarie (aiuole, irrigazione); pri-me semine e trapianti nell’orto didattico scelto; 20 aprile “Semine e trapianti, per colture primaverili, manutenzione e mo-nitoraggi nell’orto didattico scelto”; 11 maggio “Manutenzione e monitoraggi, prime raccolte nell’orto didattico scelto. Le date degli incontri pratici potranno su-bire spostamenti in base all’andamento climatico. Tel. 0498888306 - [email protected].

il corso

Al via l’originale iniziativaorto biologicotutte le istruzioni

N.M.

campagna di bonifica. La precedente deli-bera ci aveva escluso nonostante avessimo già espresso urgenza ad ottenere il denaro, per far fronte alle 45 domande che sono già giunte in municipio. Contiamo sul contri-buto regionale per incrementare i 250 euro che ci mettiamo noi come Comune e far ri-sparmiare il più possibile i cittadini. Adesso però ci vorrebbe l’incentivo alle aziende. Ri-cevo tutte le settimane imprenditori che, in tempo di crisi drammatica, mi dicono di non avere, purtroppo, i soldi per tirare avanti e, ancor meno, per bonificare le coperture dei loro capannoni”.

di Nicoletta Masetto

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12 Sguardo a Padova Ovest121212 Sguardo a Padova Ovest

A Rubano la popolazione è in crescita. Una crescita demografica che per lo più è data da fenomeni migratori. Le statistiche relative all’anno 2012

portano infatti un segno positivo mostrando un au-mento dei residenti che scelgono questo Comune della cintura urbana per la propria residenza. La popolazione nel 2012 è cresciuta di 249 persone, crescita che ha permesso al Comune di fare un salto in avanti pas-sando dai 15.949 cittadini del 2011 ai 16.195 del 2012. Il trend positivo di sviluppo che Rubano ha avu-to nell’ultimo anno conferma i dati del triennio 2009-2011. Il Comune ha avuto un aumento di 600 unità: è passato da 15.347 residenti nel 2009, (15.606 nel 2010) a 15.949 residenti nel 2011. Dati che sono stati approvati dall’amministrazione nel Bilancio Socia-le di metà mandato. La crescita demografica è dovuta prevalentemente a fenomeni migratori, in particolare da movimenti che dalla città vanno verso la periferia, oltre che da altri Comuni, piuttosto che ad un reale au-mento della popolazione per nascita. In questi quattro anni le nascite non hanno registrato infatti una partico-lare crescita demografica, che anzi nel 2012 mostra una leggere regressione. I nati sono stati 155, mentre i morti se ne sono verificati 156, quindi con un saldo di meno 1. In leggero aumento la popolazione straniera, soprattutto cittadini co-munitari e non comunitari dell’Eu-ropa dell’Est. Un aumentano deci-sivo degli stranieri che balzando dai 1633 del 2011 ai 1755 dello scorso anno. Stabili nel quadriennio tutte le fasce di popolazione, sia quella dei giovani (dai 0 ai 29 anni) che degli adulti (sia quel-la dai 30 ai 49 anni che dai 50 ai 65). Invariata anche la percentuale degli anziani (dai 65 anni ai 100) che

rimane intorno al 18% del tota-le, e confermata la fascia di po-polazione più numerosa che sta nell’età compresa tra i 30 e 49 anni (arriva nel 2012 intorno al 35%). Per la composizione dei nuclei familiari è confermata

la prevalenza di famiglie monoparentali e di quelle con due componenti (per lo più coppie senza figli). Un aumento della popolazione che per il primo citta-dino Ottorino Gottardo è stato anche favorito non solo dall’offerta di nuove abitazioni, ma anche dai servizi

che non solo il capoluogo ma anche le frazioni offrono. “L’aumento è legato principalmente allo sviluppo del nostro piano regolatore che ha favorito la realizzazione di nuove abitazioni e di nuove infrastrutture, sia nel capoluogo che nelle frazioni – ha spiegato il Sindaco - chi decide di trasferirsi dalla città verso la prima peri-feria sceglie considerando soprattutto il contesto urba-nistico e sociale, la qualità dei servizi forniti insieme ad altri fattori legati anche all’ambito della sicurezza. Tutti elementi che caratterizzano la vivibilità di un territorio e la percezione benessere da parte delle persone”.

di Barbara Turetta

Demografia Presentate le statistiche relative all’anno 2012

Cresce il numero della popolazione

Aumentati in modo decisivo gli stranieri, balzati dai 1633 del 2011 ai 1755 dello scorso anno

Nel corso dello scorso anno 249 persone hanno scelto Rubano per la propria residenza. Più che altro si tratta di immigrati

Negli ultimi quattro anni le nascite non hanno registrato un particolare aumento

La biblioteca del Comune di Rubano propone un nuovo ciclo annuale di visite guidate alle mostre e ai luoghi d’arte, a cura della società culturale Rosso di Marte.

Il progetto comunale intitolato “Per capire l’arte contem-poranea”, aprirà nei prossimi mesi primaverili con l’arte moderna, in stretto dialogo con la precedente esperienza autunnale, per continuare, poi, con l’arte contemporanea concentrandosi soprattutto sul passaggio tra Otto e Nove-cento, momento cruciale per la definizione della modernità

sia dal punto di vista artistico, sia da quello del cambiamen-to sociale. Anche quest’edizione ha un programma molto ricco e abbastanza variegato, con alcune tappe davvero interessanti. Si parte domenica 10 marzo 2013 con la visita guidata alla mostra “Giambattista Tiepolo”, presso Villa Manin a Passariano di Codroipo, in provincia di Udine. Domenica 7 aprile è prevista una visita guidata alla mostra “De Nittis” presso Palazzo Zabarella, via San Francesco 27, Padova. Domenica 5 maggio, invece, ci sarà l’occasione

di poter prendere parte alla mostra “Il successo italiano a Parigi negli anni dell’Impressionismo: la Maison Goupil”, di Palazzo Roverella a Rovigo.

Il servizio di guida alle mostre verrà curato dalle dot-toresse Selena Favotto, Daniela Giordani e Silvia Zava. Per ulteriori informazioni si può contattare la Biblioteca pub-blica del Centro culturale di Rubano al numero telefonico 049.633766, oppure all’indirizzo email [email protected].

neWs Bibliotecaal via una serie di visite guidate alle principali mostre d’arte

M.G.M.

segue da pag. 1

L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargi-

mento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però!

Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavora-re la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai?

Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa?

Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabi-le etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprat-tutto quando alle porte ci sono le elezioni?

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

L’Intervento

di Franco Maccari*

In condizioni disastrose e senza mezzi

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13131313Sguardo a Padova Ovest

Un insediamento di grande distribuzio-ne delle dimensioni di 19mila metri quadrati nella famosa area industria-

le, convertita dall’amministrazione Costa in commerciale, “non crea impatti tali da determinare significabilità”. Questo ciò che in sostanza dice la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A) presentata dai tecnici in-caricati dalla Sara srl, la società che raccoglie la maggior parte dei proponenti che hanno chiesto l’attivazione dell’area commerciale

ricompresa fra la tangenziale e via Breda. Uno studio fatto su un’ipotesi di insediamen-to commerciale perché fino ad oggi non è ancora stata sottoscritta la convenzione fra l’amministrazione comunale e i proprietari dei terreni. Due anni fa il consiglio comunale ha approvato la tanto discussa variante che trasformava l’area da industriale a commer-ciale e direzionale. Alla base l’accordo che permetteva al Comune di incassare comples-sivamente 10 milioni di euro. Tutto da attiva-

re con la firma della convenzione, a cui però non si è ancora giunti. Intanto i tecnici della Cs Azienda hanno presentato la Via. Ora scattano i 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni che verranno discusse dalla Provincia. Ma a due anni dall’approvazione della variante da parte dell’amministrazione a che punto è l’iter di questa operazione? A spiegarlo l’assessore all’Urbanistica Stefano Tonazzo. “Se non vengono presentate le garanzie fideiussorie non c’è la firma della

convenzione – ha detto l’assessore – e se questo non avviene ci sarà la cancellazione della grande struttura di vendita nell’area in-teressata con l’adozione del Pat. Per quanto riguarda la presentazione della Via è stata una iniziativa autonoma, tramite Sportello Unico, della Società Sara srl, la legge regio-nale prevede che il procedimento ambien-tale sia completamente indipendente dalla volontà del Comune, non ha ripercussioni urbanistiche e/o commerciali. Attualmente

il procedimento è all’attenzione del preposto ufficio della Provincia di Padova. La Via ha ribadito ciò che gli studi ambientali allegati alla variante al Prg già sostenevano, cioè la compatibilità della presenza della Grande struttura di vendita con il tessuto urbano del nostro territorio che contempla la presenza del Sic del Brenta. La presentazione pubblica può essere fatta in qualsiasi momento senza nessuna possibilità di restrizioni o costrizioni da parte del Comune”.

di Barbara Turetta

Ora 45 giorni di tempo per le osservazioni ma non sono ancora state presentate le garanzie fideiussorie, in assenza delle quali ci sarà la cancellazione della grande struttura di vendita

Zona industriale di via Breda Responso dei tecnici incaricati dalla Sara srl

V.I.A. libera per parco commerciale

Tutti pazzi per lo yoga, verrebbe da dire. E il gran numero di iscrizioni finora raccolte lo dimostrano eccome. I nuovi corsi si terranno a Limena presso la palestra comunale in

via Verdi a partire dal prossimo 25 febbraio. E’ possibile sce-gliere tra diversi turni: lunedì dalle 18.30 alle 20 (corso base)

o dalle 20.15 alle 21.45 (corso intermedio), mercoledì dalle 18.30 alle 20 (corso intermedio) o dalle 20.15 alle 21.45 (corso base). Durante le lezioni verranno esposte le pratiche in modo progressivo con indicazioni su benefici e controindica-zioni, ponendo l’accento sullo sviluppo della consapevolezza e sull’analisi della corretta postura corporale. I corsi si rivolgono sia a chi già pratica o ha praticato in passato lo yoga (livello intermedio) sia ai principianti (livello base); comprendono la

pratica di pawanmuktasana (scioglimento articolare e tonifi-cazione dell’apparato digestivo), asana (posture del corpo), pranayama (tecniche di respirazione), yoga nidra (rilassamen-to profondo) e tecniche di concentrazione e meditazione. E’ possibile frequentare una lezione di prova su prenotazione, e si consiglia di indossare abiti comodi e di portare con sé una copertina e un cuscino piccolo.

M.G.M.

palestra comunale in via verdi al via i corsi di yoga

Focus

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Menù di Pasqua

€ 45,00 a persona

Aperitivo della Casa con salatiniAntipasti

Schiette con polentinaAntipasto Fornace: Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare, latticini di Seppia, Gamberoni1/2 Astice al proseccoPrimiLinguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentinaInsalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscatoSgroppinoCaffè e Grappa della casaVino e Acqua Minerale compresi

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Marzo 2013

Alla Fornace

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14 Sguardo a Padova Ovest141414 Sguardo a Padova Ovest

Aree residenziali più sicure con l’arrivo a Villafranca Padovana di altri cinque autovelox. I dispositivi per il controllo

della velocità verranno installati a breve in alcuni punti del territorio, dopo aver valutato i risultati dell’analisi che sta eseguendo la polizia locale dell’Unione dei Comuni Pa-dova NordOvest sulle vie del capoluogo e delle frazioni. Una mappatura del territorio che permette di monitorare la frequenza dei veicoli e la velocità con cui transitano, per poi decidere dovere posizionare gli au-tovelox. L’iniziativa è stata presa a seguito delle segnalazioni fatte dai residenti, che la-mentano come durante il giorno molte auto sfrecciano davanti alle abitazioni. Spesso infatti, per evitare i centri abitati e le arterie principali, molti veicoli si infilano nelle strade secondarie mettendo a rischio la sicurezza di chi ci vive. “Si tratta prevalentemente di traffico di passaggio - spiega il sindaco di Vil-lafranca– gli automobilisti evitano il centro passando per le aree di quartiere. Per questo si è deciso di monitorare la situazione per un periodo, individuando quelle che sono le vie più critiche, su cui si rende necessario inter-venire. Indicativamente si tratterà di cinque postazioni dislocate sul territorio”. Le strade monitorate sono: via Matteotti, Madonna, Bassa a Taggì di Sopra e le strade vicino alle scuole di Ronchi. I nuovi autovelox andranno ad aggiungersi ai due già funzionanti nel ter-ritorio comunale: in via Campodoro e in via Roma. Il terzo autovelox che spunta in zona è appena dopo il confine, in via Piazzola. Ma in tema di viabilità gli interventi per il comple-tamento della bretella di collegamento fra il sottopasso di Ronchi di Villafranca e il caval-cavia autostradale sono definitivamente ulti-mati. E’ stato effettuato il collaudo definitivo dell’opera. “La bretella è aperta dallo scorso ottobre con il rilascio di collaudi parziali – ha spiegato Il Sindaco –, ma con il sopralluogo definitivo dove sono intervenuti i collaudatori regionali, i professionisti che hanno redatto il progetto e i tecnici comunale, su questo inter-vento è stata messa la parola fine”. Un’ope-ra che l’amministrazione comunale è riuscita ad appaltare dopo mesi passati a cercare di evitare il contenzioso con la ditta esecutrice dei lavori del sottopasso. A fine maggio la de-cisone del Comune di richiedere la risoluzione del contratto in danno. Passo che ha permes-so all’amministrazione di avere in tempi ra-pidi la disponibilità del cantiere e appaltare l’intervento che mancava per completare il collegamento tra la bretella e il cavalcavia. Opera che l’amministrazione aveva calcolato di realizzare con una spesa di 150mla euro e che ha ottenuto un contributo regionale di 100 mila euro per coprire, appunto, le mag-giori spese sostenute dall’amministrazione per completare la viabilità di collegamento. Il Comune di Villafranca Padovana riceverà

di Barbara Turetta

Le strade monitorate sono: via Matteotti, Madonna, Bassa a Taggì di Sopra e le strade vicino alle scuole di Ronchi

Sicurezza I dispositivi per il controllo della velocità verranno installati a breve

Sono in arrivo cinque nuovi autovelox

La soluzione alle emergenze allagamen-ti, che anche il territorio di Villafranca Padovana si trova ad affrontare ogni

volta che piove, sta tutta nell’importante intervento di sistemazione idraulica che interessa la vasta area fornata dai Comu-ni di Villafranca, Campodoro Piazzola sul Brenta e Limena. Soluzione che i quattro Comuni, assieme al Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta, hanno ricercato con lo studio idraulico predisposto dalla Nordest Ingegneria. Studio che indica una serie di interventi di sistemazione idraulica della rete con un costo totale delle opere di 13milioni di euro. A ricordarlo è il presiden-te del Consorzio Danilo Cuman nella lettere di risposta inviata al sindaco di Villafranca Luciano Salvò. Il primo cittadino aveva scritto al Consorzio proprio sulla scia degli ultimi allagamenti, che si sono verificati con le piogge di metà novembre. Ritorna dunque la necessità di avviare il prima possibile gli interventi idraulici più urgenti. A fine del 2010 i quattro sindaci e il preside del Consorzio hanno firmato una richiesta di finanziamento alla Regione Veneto per un primo stralcio dei lavori per un importo di 4milioni e 600 mila euro.

Interventi idrauliciallagamenti, la soluzione coinvolge quattro comuni

Ba.Tu.

dalla Regione un contributo integrativo di 100 mila euro per coprire le maggiori spese connesse alla realizzazione della viabilità alternativa necessaria all’eliminazione del passaggio a livello al km 219+988 della linea Milano – Venezia, lungo via Mestrino. Lo ha deciso la Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore alle politiche della mobilità. La vicenda nasce ancora nel 2001 – ha ricorda-to l’Assessore – quando Regione, Comune e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. sottoscrissero un Accordo per l’eliminazione del passaggio a livello in questione, sostituito da un sotto-passo ferroviario carrabile e dalla viabilità di raccordo in variante a via Mestrino. Il costo complessivo dell’intervento era stato allo-ra quantificato, poi rivisti nel 2007, con il progetto definitivo, in 4.385.000 euro, dei quali 1.913.673,71 sono stati impegnati a carico della Regione, mentre la quota restan-te era a carico di Rfi e dell’amministrazione comunale. La Regione ha inoltre impegnato altri 400 euro per coprire le spese di bonifica del terreno, dove durante i lavori di scavo è stato rinvenuto cemento amianto provenien-te da demolizioni edilizie. Nel frattempo, l’amministrazione comunale ha evidenziato ulteriori maggiori spese sostenute nella rea-lizzazione dei lavori, richiedendo un contri-buto aggiuntivo che la Giunta regionale ha accordato, in aggiunta ai contributi già con-cessi. I ritardi procurati da iniziali difficoltà giuridico – amministrative hanno peraltro comportato la radiazione dalla contabilità regionale del primo contributo, impegnato ancora nel 2002, di 1.213.673,71 euro complessivi, a causa dell’impossibilità di utilizzare il finanziamento nei termini utili. Risulta ora necessario provvedere ai dovuti reimpegni per corrispondere quanto spetta al Comune di Villafranca Padovana sulla base dei fondi che saranno resi disponibili dal bi-lancio regionale.

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10

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Le piccole imprese, se la politica continuerà a guardare più ai propri interessi che a quelli del Paese, rischiano di fi nire a fare la fame. Da questa amara considerazoione è nata l’idea della

mobilitazione di Rete Imprese Italia, declinata “alla padova-na” ha visto le quattro organizzazioni di artigiani e commer-cianti (Ascom Confcommercio, Confesercenti, Upa Confarti-gianato e Cna) denunciare una colpevole disattenzione nei confronti del mondo della piccola impresa.

“Ridotti così” era scritto, lettera dopo lettera, sulle mutande maschili e femminili stese di fronte a Palazzo Mo-roni, sede del municipio di Padova, dove un nutrito numero di piccoli imprenditori, incuranti di pioggia e neve, hanno ascoltato dapprima il discorso diffuso in streaming che Car-lo Sangalli, leader di Confcommercio e presidente di Rete Imprese Italia, ha pronunciato in avvio di manifestazione e poi quello di Fernando Zilio, presidente di Ascom Confcom-mercio Padova e presidente, per questo semestre, di Rete Imprese Italia Padova.

“Seppur in periodo di saldi – aveva esordito Sangal-li – non faremo sconti a nessuno” e Zilio ha rincarato la dose nei confronti di antichi, più recenti e futuri governanti, ricordando l’angoscia che attanaglia lavoratori dipendenti e titolari d’azienda che guardano con forte preoccupazione al futuro.

“Le imprese che stanno chiudendo i bilanci – ha detto

Zilio – li chiuderanno in rosso e con quei conti in rosso an-dranno in banca dove gli verrà rifi utato il credito. E di fronte a tutto questo la politica cosa fa?”

Poco, ma meglio sarebbe dire, nulla. E allora ecco l’ar-ringa di Zilio che ha chiesto unione d’intenti per costringere la politica a confrontarsi con questo mondo che non è mar-ginale se è vero, come è vero e come documentava il aper-tura di manifestazione il servizio sui numeri di questo grande comparto, più della metà degli occupati in Italia sono tali perché occupati in piccole imprese.

Lavoro, tasse, credito, allegra fi -nanza, Imu che drena le risorse ed i cui proventi non si sa dove fi niscano: tutti temi affrontati dal presidente di turno di Rete Imprese Italia Padova che ha addossato alla politica distratta da mille altre faccende, la gran parte delle colpe della recessione in atto nel Paese.

“Un Paese – ha detto ancora, e provocatoriamente, Zilio – che ha otto milioni di poveri e che dovrebbe avere anche un “equitometro” per sapere che fi ne fanno i soldi che arrivano nelle casse dello Stato”.

Concluso il suo intervento, più volte sottolineato dagli applausi dei presenti, Zilio ha ceduto la parola ai colleghi presidenti e direttori delle altre organizzazioni: Maurizio Francescon per Confesercenti, Guerrino Gastaldi per Cna

e Roberto Boschetto per Upa Confartigianato, i quali, nel sottolineare la comunione d’intenti, hanno ribadito che l’e-conomia è di fronte ad un’ultima spiaggia: o la politica si fa carico del grido di sofferenza che viene dalle piccole imprese o dalla crisi non sarà possibile venir fuori.

Altro fronte “caldo” è quello relativo alla lotta all’ille-galità e alle situazioni poco chiare, soprattutto in ambito

commerciale. Ultimo capitolo la revoca dell’agibilità al centro ingrosso Cina in zona industriale a Padova.

“Il comune, nel revocare l’agibilità dei tre capannoni dell’ingrosso cinese oggetto, nei giorni scorsi, dell’ordinan-za di chiusura del Prefetto, ha voluto

ribadire un concetto a noi molto caro: la libertà economica è un diritto, ma deve essere svolta all’interno del rispetto più rigoroso delle regole”.

Zilio nei confronti della “cittadella dell’illegalità” sorta e sviluppata in zona industriale, si sta spendendo da anni. “Questa dell’ordinanza – continua Zilio – segna un punto di non ritorno nell’atteggiamento del governo cittadino e ribadisce, che sono tutte le istituzioni e non solo la Guardia di Finanza coi suoi meritevoli controlli e sequestri, a puntare dritte verso un ristabilimento del diritto anche in quelle aree che, fi no ad oggi, sono state appannaggio dell’illegalità più sfrontata”.

Anche i saldi non hanno dato i risultati speratiZilio: “Bilanci in rosso e le banche non aiutano”

La protesta. Rete Imprese Italia porta nel capoluogo gli imprenditori arrabbiati

Piccole imprese locali“ridotti in mutande” Un’immagine

della protestadegli impren-ditori di fronteal Municipiodi Padova

Prosegue con successo in tutta la provincia la mobilitazione di Confe-sercenti e Diocesi di Padova “Libera

la domenica” contro l’apertura no-stop di centri commerciali e negozi lanciata nei mesi scorsi con la raccolta di fi rme davanti al sagrato delle chiese e anche in diversi municipi. I promotori sottolineano che la domenica non è un giorno come gli altri e che lo scopo dell’iniziativa non è fare una “crociata” contro le attività commerciali ma ribadire la necessità di un giorno di festa e di condivisione da dedicare alla famiglia e a sé stessi. Per sottoscrivere la richiesta di una legge che metta un freno all’apertura indiscrimina-ta delle attività commerciali, penalizzan-te per la stragrande maggioranza degli addetti del settore, basterà presentarsi davant alle chiese durante la raccolta fi rme o in municipio.

“Libera la domenica”

migliaia di Firmealla petizione

E.M.

“Abbiamo un progetto per il Paese, molto chiaro e ben defi nito, per il quale siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, con senso di responsabilità e parteci-pazione. Ciascuno di noi sarà chiamato a fare la propria parte, io mi metto al

servizio di tutti”. Con queste parole Federico Miotto si è insediato alla guida di Coldiretti Padova di fronte al Consiglio provinciale della più grande organizzazione agricola della provincia, convocato per eleggere la giunta esecutiva. Laureato in Agraria, 31 anni, giovane allevatore di Piove di Sacco, un passato da scout, titolare dell’azienda di famiglia da tre generazioni dedicata all’allevamento di vitelloni da ingrasso, sposato con Elisa e padre di due bambini, il neo presidente di Coldiretti Padova ha esposto al Consiglio Provinciale il

programma di lavoro e il metodo d’azione sulla strada del Progetto di Coldiretti per una Filiera Italiana fi rmata dagli Agricoltori. “E’ la grande sfi da che ci aspetta – afferma Miotto – è una strategia che va oltre il particolare e che si propone come un disegno più ampio per il nostro Paese. Per troppi anni siamo stati condizionati da particolarismi e logiche individualistiche, ora siamo chiamati invece ad una visione collettiva che superi le posizioni settoriali. Dobbiamo ricreare uno spirito di comunità, metterci al servizio di un’azione col-lettiva e condivisa, perché non ha più senso ragionare in termini di comparti separati e in contrapposizione tra loro. E’ al sistema agricolo nel suo complesso che dobbiamo guardare se vogliamo essere protagonisti sul mercato e nella società civile”. E.M.

UNO SCOUT ALLA GUIDA DELLA COLDIRETTI FEDERICO MIOTTO ELETTO PRESIDENTE

“Intorno a noivediamo solocrisi, e la politicacosa sta facendodi concreto?”

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11Spazi Aperti

A Padova e provincia l’aria non è delle migliori, è tempo di correre ai ripari. La Giunta regionale ha adottato infatti il Piano di Tutela e Risanamento

dell’Atmosfera. Il provvedimento è stato pubblicato sul bollettino uffi ciale aprendo così la fase della consulta-zione pubblica. Le linee del piano sono state presentate a Teolo, nella sede del Centro Meteorologico dell’Arpav, dall’assessore veneto alle Politiche Ambientali Maurizio Conte che ha fatto il punto sull’attività svolta negli ul-timi mesi. “Il nuovo Piano Aria – ha commentato l’As-sessore insieme ai tecnici dell’Arpav - rispecchia dieci anni di lavoro e di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali. Il Veneto, comunque, si trova in una posizione sfavorevole alla dispersione degli inqui-namenti atmosferici. In questi ultimi cinque anni si è registrato un calo complessivo degli inquinanti primari e secondari, mentre dal 2010 al 2012 la situazione si è stabilizzata.

I dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili-pm10 superiore ai 35

giorni per anno”. Per quanto riguarda l’ozono, inqui-nante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Le centraline Arpav hanno registrato 219 episodi di superamento della soglia di informazione contro i 192 dell’anno precedente.

Oltre agli inquinanti tradizionali il monitoraggio dell’ultimo triennio ha permesso di individuarne di nuo-vi, come il benzoapirene che fa registrare un aumento probabilmente dovuto anche all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento.

“Il nuovo piano per la qualità dell’aria prevede una nuova zonizzazione e attenzione per i nuovi inquinan-ti e per le azioni più appropriate per il risanamento dell’atmosfera – ha detto l’assessore – a partire dalla riduzione dei consumi, dall’utilizzo delle migliori tec-nologie sul mercato e dalla differenziazione delle fonti energetiche, guardando anche agli aspetti economici”.

Nel 2013 dovrebbe vedere la luce anche il nuo-vo piano cave del veneto, atteso ormai da trent’anni.

L’auspicio è stato espresso dall’assessore regionale alle politiche ambientali. Lo scorso ottobre la giunta regio-nale ha approvato infatti il documento preliminare del piano regionale dell’attività di cava e il relativo rappor-to ambientale preliminare.

“Il rapporto non è ancora il piano – ha sottoline-ato l’assessore - ma è il primo passo, previsto dalla normativa della valutazione ambientale strategica, ne-cessario per la fase di consultazione con tutti i soggetti competenti”.

Il documento preliminare prevede che il piano cave sia costituito da tre fasi, strettamente correlate tra loro: la fase conoscitiva, la fase di analisi e la fase propo-sitiva e, soprattutto, individua gli obiettivi strategici, economici ed ambientali, che il piano deve perseguire.

Ma a preoccupare non sono solo le cave. Anche il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono due temi di strettissima attualità. L’obiettivo di consumo di energia da fonti rinnovabili rispetto a quello totale è pari al 17% su base nazionale mentre per il Veneto l’obiettivo è del 10,3%.

Focalizzando l’attenzione sul tema delle rinnova-bili si è assistito negli anni più recenti ad una crescita generalizzata: in particolare negli ultimi due anni ha avuto un forte sviluppo il mercato del fotovoltaico, sia nelle istallazioni civili che industriali. Infatti, nel 2011 si è assistito ad incrementi nell’ordine del 600% per quanto riguarda la produzione, del 250% in quanto a potenza istallata e del 120% con riferimento al numero degli impianti.

Dopo un calo degli anni scorsi adessola situazione si è cristallizzata, servononuove misure per risanare l’atmosfera

Qualità dell’aria Le recenti rilevazioni dell’Arpav confermano i continui sforamenti dei limiti di legge, allarme polveri sottili

Padova e provincia con il “fi ato corto”

Il laboratorio mobileusato dall’Arpavper monitorare laqualità dell’aria e scovaregli agenti inquinanti

Quest’annopotrebbe vederela luce ancheil nuovo piano cave

Il piano regionale dei rifi uti urbani, risalen-te al 2004, ha bisogno di essere aggior-nato. E’ questo il verdetto dell’assessore

regionale all’ambiente. Affermazione che tra l’altro arriva in un momento di forte cambiamento, visto che i Consorzi di Bacino per la gestione dei rifi uti del Veneto stanno chiudendo i battenti in questi giorni e saran-no sostituiti da un’unica autorità d’ambito regionale.

Anche per questo motivo, si è deciso di uniformare, all’interno di un unico ela-borato, tutta la pianifi cazione in materia di gestione di rifi uti sia urbani che speciali. “La Regione Veneto – ha dichiarato l’assessore Conte - è dotata, oltre che del piano di ge-stione dei rifi uti urbani del 2004, anche di una serie di altri strumenti che la collocano come una delle regioni più all’avanguardia a livello nazionale sotto l’aspetto della pro-grammazione nel settore dei rifi uti. Nell’ot-tobre del 2011 è stata avviata una proce-dura di riscrittura che ha portato alla stesura di un nuovo documento che include nel suo interno i criteri per la defi nizione delle aree non idonee, le linee guida per la gestione di particolari categorie di rifi uti, il programma per la riduzione dei rifi uti biodegradabili da collocare in discarica, il programma per la ri-duzione della produzione dei rifi uti e il piano per la bonifi ca delle aree inquinate”.

La nuova pianifi cazione è ormai pros-sima alle presentazione e applicherà una gerarchia di priorità per la gestione dei ri-fi uti, a partire dalla riduzione della quantità e pericolosità dei rifi uti, sia mediante azioni

di prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia. Ma non sarà l’unica novità visto che nei prossimi giorni si dovrà procedere con l’istituzione dei consigli di bacino che in qualche modo sostituiranno i vecchi consorzi ormai commissariati e pros-simi al pensionamento.

“Strategico, sia dal punto di vista economico che di tutela del territorio, sarà garantire lo sviluppo della competitività nel settore del recupero di rifi uti – ha commen-tato l’assessore regionale - Inoltre il piano rifi uti punterà alla riduzione della pressione sul suolo e del consumo di terreno agrico-lo”.

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12 Mondo Scuola

L’autonomia scolastica che incontra il territorio. E’ questo il titolo dell’im-portante convegno organizzato vener-

dì 1 febbraio dall’Iis Euganeo di Este. Un evento di rilievo che l’istituto atestino ha voluto organizzare per celebrare degna-mente un nuovo modo di fare orientamen-to scolastico. Alle tradizionali “porte aper-te” e visite guidate, l’Euganeo ha infatti voluto promuovere una serie di incontri e dibattiti per ognuno degli indirizzi proposti dal plesso scolastico. Eventi molto parteci-pati, che hanno visto protagonisti non solo docenti e alunni, ma anche professionisti del settore ed esponenti delle istituzioni locali.

L’evento ha coronato degnamente “l’esperimento” tanto voluto dal nuovo dirigente scolastico Francesco Bussi: “Il titolo impegnativo “Accoglienza, inclu-sione, ascolto per il benessere a scuola e nella città” poteva far pensare ad una passerella di luoghi comuni. Al contrario l’attenzione dei partecipanti è stata trasci-nata per tre ore a partire dalle provoca-zioni lanciate dalla professoressa Rinalda Montani, dell’Università di Padova, fi no alla rilettura democratica e partecipativa degli organi collegiali suggerita dal presi-dente del consiglio di istituto Renato Pado-van, passando per i dati sulle prospettive del benessere nel contesto urbano di qui al 2020 presentati dal sindaco di Este Giancarlo Piva”.

Il dirigente Bussi ha sottolineato il

modo originale di costruire il curricolo per competenze, attivato in quest’anno scola-stico dal collegio dei docenti dell’Iis Euga-neo: l’obiettivo di formare professionisti capaci passa attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, ma soprattutto attraverso la fi ducia nelle nuove genera-zioni.

Elisa Padrin ed Elisa Bussi hanno presentato, quindi, le procedure per l’ac-coglienza degli alunni nelle classi prime spiegando come si siano andate evolven-do nel tempo accompagnando una cresci-ta di consapevolezza e di assunzione di responsabilità. Cristina Minelle, docente a contratto presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, ha offerto una prospettiva parti-colare: l’accoglienza dei nuovi docenti per migliorare il benessere organizzativo della scuola.

Stefania Della Sala (Usl 17) ed Eli-sabetta Trivellato hanno valorizzato l’in-

di Nicola Cesaro

Alle tradizionali “porte aperte”l’Istituto ha preferito gli incontrie dibattiti per ciascun indirizzo

L’esperienza All’Euganeo di Este l’esperimento voluto dal nuovo dirigente

L’autonomia scolasticaincontra il territorio

L’aula di fi sica dell’Istituto Euganeo di Este

tervento ormai decennale che la scuola conduce in collaborazione con l’azienda sanitaria attraverso lo sportello ascolto, rivolto in primo luogo agli studenti, ma anche a docenti e genitori, insieme ad al-tre iniziative più specifi che, sempre mirate alla prevenzione del disagio.

Infi ne Marino Martignon ha presenta-to una recentissima esperienza di costru-zione di relazioni positive in un contesto di classe problematico.

“Il tutto è stato suggellato da un mo-mento di musica- chiude Bussi -con l’ese-cuzione del Trio opera 11 per clarinetto, pianoforte e violoncello di Ludwig van Beethoven, da parte di tre giovani mu-sicisti del Conservatorio di Rovigo». L’Iis Euganeo metterà a disposizione le presen-tazioni e la registrazione del Convegno sul proprio sito www.iiseuganeo.it.

Fiducia nei giovaniper formareadeguatamentei professionistidi domani

Sta spopolando nella rete il video promozionale girato dagli studenti del liceo G.B. Ferrari per l’Avis di

Este. Centinaia di utenti hanno visitato il link di Youtube (il titolo è “Spot per l’Avis di Este - 4a linguistico “G.B. Ferra-ri” di Este”). Il video è stato girato con i cellulari degli studenti, grazie alla super-visione del docente Nicola Ruzzenenti e alla regia di Claudio Verza, oltre alla collaborazione di Gino Peotta, storico donatore Avis, e del presidente di man-damento Federico Aghi.

Il successo dell’iniziativa non si è limitata al web: la Regione Veneto ha infatti premiato il video promozionale direttamente per mano del presidente del consiglio Clodovaldo Ruffato, che ha peraltro accolto i giovani attori a Venezia, a palazzo Ferro Fini. Il fi lmato sarà utilizzato dall’Avis atestina per pub-blicizzare la propria attività nel territorio e diffondere la cultura della donazione di sangue. Proprio fra i giovani sono in aumento i donatori iscritti all’Avis, una scelta generosa che conferma la volontà di fare qualcosa di concreto per aiutare chi soffre di malattia.

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Idea al Ferrari di Estespot per l’avisFirmato dai liceali

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15Cultura provinciale

È già tutto prnto per la settimana edizio-ne del River Film Festival, in program-ma a Porta Portello, in riva al Piovego,

dal 28 maggio al 9 giugno 2013: mancano solo i cortometraggi di chi vorrà partecipare al concorso, da inviare entro il 30 marzo. Per le sceneggiature, invece, scadenza il 30 aprile. Quest’anno, alle categorie storiche, si aggiungono due nuove sezioni competi-tive: Supercorto (Extreme Short Film, per corti della durata da un minuto e mezzo fi no a cinque minuti girati con qualsiasi mezzo, dalla macchina fotografi ca al cellulare) e Corto locale, riservato a opere prodotte da fi lm-maker dell’area veneta girati e prodotti in questa regione. Quest’ultima, in particola-re, rappresenta – unitamente alla seconda edizione del premio di sceneggiatura “River Corto” – la concreta occasione, ormai unica nel Veneto, per sostenere gli autori locali e offrire loro la possibilità di farsi conoscere dal pubblico. Le nuove categorie Supercorto e Corto locale si vanno ad aggiungere alle altre 4 sezioni presenti al Festival: Corto

internazionale, Documentario, Animazione e Scuole di cinema. Tante altre sono le novità per l’edizione di quest’anno, sempre più internazionale: “Il Festival - ha spiegato il direttore artistico della manifestazione, Emilio Della Chiesa - nato come costola del Portello River Festival, ha raggiunto la sua maturità. L’edizione 2013 segna la defi ni-tiva acquisizione di una dimensione inter-nazionale: quest’anno infatti i componenti della giuria saranno esponenti del mondo del cinema e della cultura per due terzi pro-venienti da Paesi stranieri». Ad oggi hanno dato la conferma della loro presenza in qua-lità di giurati: Amir Emary (presidente della giuria), giornalista e critico cinematografi co già due volte in giuria al Festival di Cannes, è uno degli intellettuali di punta impegna-ti in queste ore nel movimento di piazza Tahrir, al Cairo; Tony Matteucci, manager dell’industria cinematografi ca; Sourav Sa-rangi, produttore e regista; Barbara Melega, assistente di regia di Ermanno Olmi ed Ezio Leoni, critico cinematografi co e giornalista.

Inoltre, la sezione non competitiva Festival of Festivals, porterà a Padova le opere vinci-trici dei festival internazionali con cui il River Film Festival è gemellato.

Infi ne, un’idea curiosa, che permetterà a tutta la città di essere coinvolta nell’even-to: durante tutta la durata del festival, nei bus, alle fermate Aps, nelle piazze cittadine attrezzate con megaschermi il pubblico po-trà vedere a ciclo continuo i Supercorti in concorso e votarli.

Appuntamento, dunque, per la sera del 28 maggio, con l’evento di apertura, la pro-iezione del fi lm di Marwan Hamed “The Ya-coubian building” (Egitto, 2006), pellicola che si ispira al libro “Palazzo Yacoubian” di Alaa Al Aswany (Feltrinelli), il romanzo più venduto nel mondo arabo. Gran fi nale, inve-ce, previsto per il 9 giugno, con la cerimonia di premiazione.

Tutti i dettagli sul nuovo sito del festival: www.riverfi lmfestival.org.

Al Portello saranno proiettati anche i brevissimi fi lmati realizzatiartigianalmente con i telefonini

La rassegna C’è tempo fi no al 30 marzo per inviare i cortometraggi e al 30 aprile per le sceneggiature

Corti d’autore al River Festival

Il Portello ìn occasione del River Film Festival

Dopo i primi diciotto master realizzati dal 2008, l’Associazione “Accade-mia del teatro in lingua veneta”,

organizza il master: “Dentro la poesia dei Sillabari di Goffredo Parise”, della durata di una settimana “full immersion”, dedicato a ad attrici e attori che vogliano approfondire la loro capacità di leggere la poesia. Le lezioni saranno tenute da Carla Stella, nota attrice professionista e performer, da sempre interessata alla poesia e alla letteratura. Il master, gratuito, si articolerà nell’arco di una settimana – 5/6 ore al giorno – presso il Ridotto del Teatro Verdi di Padova, e si concluderà con una rappresentazione fi nale che si svolgerà sabato 9 marzo 2013 alle ore 21.00 in luogo da defi nirsi. Le domande di iscrizione alla selezione devono perveni-re entro il 24 febbraio. Informazioni sul sito www.accademiateatroveneto.it, o ai numeri 348/4238334 - 347/9756989.

il master

L.O.

Full immersion“dentro la poesia”

Carla Stella

Este dedica una mostra al pittore

IL PENNELLO D’ACCIAIO DI GRADELLA

di Laura Organte

L’originalità dell’arte di Marino Gradel-la raccontata nella mostra “Il Pennel-lo d’acciaio” che aprirà il prossimo

6 aprile a Este nell’ex Pescheria Vecchia. All’inaugurazione dell’esposizione, aperta i fi ne settimana al mattino e al pomeriggio e dal lunedì al venerdì al pomeriggio,m è previsto anche un intermezzo musicale del maestro Roberto Bevilacqua. Marino Gradella nasce nel 1920 a Viadana, in pro-vincia di Mantova, e trascorre sei anni della propria giovinezza nell’esercito italiano (II guerra mondiale - Croce al Merito guerra); dai primi anni ‘50, a causa di varie vicissi-tudini e svolgendo svariate attività, si tra-sferisce prima a Nogara, successivamente a Cinto Euganeo (1970), ove si distingue sia come imprenditore nel settore maglie-ria, sia in ambito sociale come benefatto-re, tanto da essere insignito, nel 1970, dell’onorifi cenza di Cavaliere Uffi ciale della Repubblica Italiana; infi ne, nel 1991, si stabilisce ad Este ove rimane sino alla morte, avvenuta nell’aprile del 2009.Nel corso degli anni si è fatto conoscere soprat-tutto per la propria originalità pittorica che l’ha visto impiegare, per l’esecuzione dei propri quadri, oltre alle tradizionali tecniche di pittura ad olio, acquerello e china, uno strumento particolarissimo, utilizzandone l’ago a guisa di pennello ed i fi li di cotone come tavolozza dalle innumerevoli sfuma-ture cromatiche: la macchina per cucire!

Con questa tecnica, defi nita “rica-

marazzo” ha ottenuto risultati davvero sorprendenti, producendo ritratti, nature morte, paesaggi, riproduzioni di quadri famosi; solo per citarne alcuni: ritratto dell’ex presidente USA, gen. Ike Eisenho-wer (1960) consegnato all’Ambasciata Americana a Roma e ora custodito nel Mu-seo Eisenhower di Abilene in Texas; ritratto di Papa Giovanni Paolo II, consegnatogli personalmente nel 1996 e ora custodito nei Musei Vaticani, una sua opera è inoltre presente nei Musei Civici degli Eremitani a Padova.

La mostra, in concomitanza con la pre-sentazione di un catalogo sulla sua vita e le sue opere, è un’occasione speciale per celebrare la fi gura e l’attività artistica di quest’uomo semplice, ma di indubbio va-lore umano, che ha lasciato una traccia di cui si desidera che non si perda memoria.

Marino Gradella

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Dopo il prestigioso trionfo nella Coppa Veneto Under 14 dell’anno scorso, la Polisportiva della Sculdascia ci prende

gusto e centra un altro importante risultato per la stagione in corso. Anche se non è ar-rivata una vittoria, gli atleti della Scodosia esultano per l’ottimo quinto posto ottenuto nel campionato italiano di hockey indoor. La fi nali si sono tenute il 2 e il 3 febbraio a Padova, e hanno visto la Polisportiva della Sculdascia a competere per il titolo assieme a Hc Bra (Cn), Hc Pisa, Olimpia Tss (Le), Cus Messina, H. Bonomi (Pv), San Vito Ro-mano (Rm) e Cus Cagliari.

I casalesi si sono qualifi cati dopo aver guadagnato il primo posto del girone nazio-nale B, davanti a Hc Riva (Tn), Cus Padova, Us Grantorto (Pd), Csp San Giorgio Casale (Pd), Ar Fincantieri (Go). A Padova, nelle qualifi cazioni i ragazzi della Sculdascia sono usciti con due vittorie e una sconfi tta, maturata peraltro dal San Vito Romano che diventerà poi campione d’Italia. Prima a pari punti assieme a San Vito e Bonomi, la Scul-dascia è stata condannata dalla differenza reti, che ha costretto a lottare “solamente” per il quinto posto. Nello spareggio, i pado-vani hanno dominato nettamente (10-4) il

Cus Messina. Questa la rosa della Polispor-tiva della Sculdascia: Edoardo Francescon, Marco Furlan, Nicola Missaglia, Lorenzo Rosa, Nicola Carazzato, Filippo Faggion, Riccardo Formaggio, Luca Zorzan, Andrea Nale, Giacomo Caserta, Hamza El Matraji, Yasir Nasrallah, Luca Mingoia e Nicola Pa-risato. Allenatori: Emanuele ed Ulisse Mis-saglia.

“E’ l’ennesimo risultato positivo di una polisportiva nata da appena un anno e mezzo. - commenta Ulisse Missaglia - Gli ostacoli tuttavia non mancano. Basti pensa-

re che abbiamo ottenuto solamente qualche giorno fa la possibilità di allenarci nella pa-lestra di Casale di Scodosia, dove abbiamo la sede e gran parte degli atleti”. Per tutto l’anno la formazione si è infatti allenata tra Ospedaletto Euganeo e Merlara.

“Penso che sia ormai doveroso conside-rare la nostra presenza, anche se in paese esistono pure altre realtà di hockey. Non ru-biamo terreno a nessuno, anzi, siamo pronti a collaborare”. La formazione Under 16 partecipa anche al campionato e per il gi-rone d’andata la squadra guida la classifi ca.

Sculdascia, ottimo risultatociclismo

Da sempre sulla breccia, con oltre 60 iscritti, guidati da quest’anno dal presidente Francesco Zaggia, coadiuvato dal vice Federico Nicolè e dai consiglieri: Vincenzo Materna, Diego Bertocco e Niveo Piovan, l’Asd Ciclisti Casalserugo ha compiuto i

37 anni di vita. Attivo in tutti i settori del ciclismo amatoriale, il club è diventato famoso per i numerosi raid organizzati , tappe di 5-6 giorni in giro per le regioni d’Italia. La scorsa stagione le livree biancoazzurre sono state di scena in Emilia Romagna, Lombar-dia, Piemonte dove si raggiunta la città di Alba, nota per il suo tartufo; le Cinque Terre, la Toscana toccando Firenze e Pistoia. Continuando a riavvolgere il fi lm della passata stagione da ricordare il raid in Umbria, dove oltre alla pedalata ad Assisi la comitiva ha reso omaggio alla tomba di Padre Pio, è stata quindi la volta del Salento in Puglia, raggiunto dopo 6 tappe di circa 150 chilometri al giorno.

Alcuni componenti del “Casalserugo” amano l’agonismo e partecipano a gare su strada ed a cronometro, lo scorso agosto alcuni di loro hanno partecipato alla coppa del mondo per cicloamatori disputata, come da tradizione, a St. Johann in Tirolo ( Austria). I molti amanti delle Granfondo si sono schierati nella “ Sportfull” a Feltre, la Pinarello a Treviso e anche alla maratona delle dolomiti a Corvara, in Val Bdia. Come ogni fi ne stagione il gruppo si è ritrovato per rivivere in allegria i momenti salienti e programmare la nuova stagione.

asd casalserugo, 37 annidi attività per 60 iscritti

Walter Lotto

Hockey indoor La Polisportiva si piazza al quinto posto nel campionato italiano

I portacolori dell’Asd Casalseugo, guidata da Francesco Zaggia

La formazione Under 16 della Polisportiva della Sculdascia

di Nicola Cesaro

Mentre si stilano programmi e tabel-le e si intensifi ca la preparazione invernale in vista delle stagione

2013 la Asd Cicli Lazzarin, dalla sede di Terrassa Padovana, attraverso il proprio di-rettivo, formato dal presidente Dino Milani e dai suoi collaboratori Luca Tasinato e Mi-chele Fusari, rende noto il proprio bilancio agonistico maturato nell’annata da poco conclusa. Oltre all’ottimo lavoro di squadra da segnalare le vittorie di Matteo Zecchin, campione Veneto e Triveneto Asci 2.serie; Pietro Minchillo si è laureato campione della provincia di Padova 2. serie Asci, e ha indossato la maglia nel Trofeo ciclistico del Piovese, primo classifi cato gruppo B. La prestigiosa maglia è stata indossata

anche da Enrico Barison primo classifi cato nel 1. Gruppo B. Acuti importanti anche per Michele Fusari e Sergio Tasso, campioni provinciali Uisp nelle rispettive categorie, mentre Paolo Berto e Filippo Gallocchio sono andati a segno nei tricolori riservati ai donatori del sangue AVIS.

La Cicli Lazzarin è andata a segno anche nella classifi ca a squadre, imponen-dosi nel giro della Riviera del Brenta ed è stata nona al Trofeo ciclistico del Piovese. Questo viatico, per una società nata da poco rappresenta a detta della dirigenza, un punto di partenza per stagioni sempre più all’avanguardia, grazie anche a nuovi inserimenti che si stanno concretizzando in questi giorni. W.L.

CICLI LAZZARIN TERRASSA ZECCHIN CAMPIONE VENETO, MINCHILLO A PADOVA

La vittoria di Matteo Zecchin a Massanzago, primo al traguardo

Si è chiusa con successo l’esperienza del “Winter Camp” organizzato dalla Pallacanestro Montagnana

durante il periodo invernale. Il gruppo cestistico della città murata ha infatti evi-tato di andare in vacanza e ha aperto le porte a tutti i ragazzi, non solo ai propri atleti, anche durante le vacanze natalizie. Una quarantina di iscritti hanno affollato la palestra di viale Trento, nel quale la Pallacanestro Montagnana ha messo a disposizione per una settimana tre dei propri tecnici qualifi cati. L’esperienza ver-rà sicuramente ripetuta anche per il pros-simo anno. Per l’estate, invece, si pensa già al “Summer Camp”.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

La produzione fa registrare qualche se-gnale di ripresa, ma sempre in un con-testo di contrazione, e la situazione del

mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certifi cano le pesanti ripercussio-ni della crisi anche in Veneto.

Da VenetoCongiuntura, l’analisi con-giunturale sul manifatturiero di Unioncame-re Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzio-ne industriale ha fatto segnare una nuova fl essione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale de-stagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della con-trazione. In una situazione ancora diffi cile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previ-sioni degli imprenditori, che lasciano intrav-vedere una fi oca luce in fondo al tunnel”.

L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microim-prese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52-249), con una fl essione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del mar-mo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile

(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’u-nico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è con-fermato dal -4,8% del fatturato su base an-nua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese.

L’occupazione è segnata da una fl es-sione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa princi-palmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa

(-2,5%). Gli unici settori con dinamiche po-sitive sono macchine ed apparecchi mecca-nici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%).

In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fi ducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfi ducia in un recupero dell’occupazione

(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente).L’occupazione si conferma uno dei nodi

più critici. Non risparmia settori che aveva-no sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavora-tori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma signifi cativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ri-coprono mansioni non qualifi cate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole im-prese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera stranie-ra: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri.

Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stra-nieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).

di Ornella Jovane

Una fi oca luce in fondo al tunnelL’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine

Economia Lavoro e produzione

Va anche precisato che, se fi nora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il tota-le degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%).

Le 14.670 assunzioni previste nel pe-riodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stra-nieri, hanno contribuito ad alleviare mar-ginalmente le diffi coltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.

I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze.

Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regio-nale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elabora-to dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.

Imprenditori orientati per future assunzioni a privilegiare contratti a termine

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Page 25: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

9Il Veneto in primo piano

Il lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul

mondo del lavoro e che ha bisogno di esse-re adeguatamente formato.

L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezza-mento dell’allora ministro al Welfare Forne-ro.

L’assessore provinciale al lavoro Mas-similiano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale

quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra gene-razioni con sgravi fi scali previsti da diverse fi nanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate.

“Questo meccanismo – spiega Ba-rison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I gio-vani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti diffi coltà di inserimento stabile in azienda e

necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acqui-site nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assun-zioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un proble-ma che sta emergendo in seguito all’allun-gamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”.

Da tempo il Consiglio provinciale, su

proposta del Presidente della Terza commis-sione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda.

Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasfor-mato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azien-da avesse assunto (per la differenza tra l’o-rario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.

di Nicola Stievano

La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison

“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione

neWs

Viaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di

a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno

la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entria-mo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.

La coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza la passione per i viaggi trasFormata in impresa

Massimiliano Barison

23232323Il Veneto in primo piano

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10 Il Veneto in primo piano

La crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con fl essioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici

ed elettronica di consumo: tiene solo l’in-formatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Ve-neto, presentato il 22 gennaio a Padova.

In un contesto di fragilità socio-econo-mica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta no-nostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la fl essione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è atte-stato sui 19.426 euro pro capite, valore più

elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est.

Questa stretta sul reddito disponibile si è rifl essa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrifi cata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessa-rio, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore ve-neto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est).

Analizzando i principali settori, le auto

nuove, usate e i motoveicoli hanno eviden-ziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più conte-nuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono imma-tricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motovei-coli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro.

In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate fl essioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa comples-siva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.

Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una fl essione del 8,7% contro quella nazio-nale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprat-tutto sull’elettronica di consumo, la cui fl es-sione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro.

Si salva solo il comparto della Informa-

tion Technology, che ha registrato in regio-ne un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condiziona-te dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispet-to al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.

di Ornella Jovane

Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti

Osservatorio Findonestic Banca

La crisi economica si rifl ette anche sui beni durevoli

Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo

Nel 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termi-ni di reddito (19.987 euro) che

in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito di-sponibile si confi gura al di sotto della madia nazionale.

Relativamente al mercato automobili-stico, Padova resta in testa alla classifi ca delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Ve-nezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifi ca delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del com-parto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro.

Nel settore dei mobili, Padova e Vicen-za si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifi ca.

Andamento simile per il settore degli

elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzial-mente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro.

Classifi ca pressoché invariata per i con-sumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vi-cenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro).

Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifi ca l’andamento dei con-sumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Ve-nezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e Belluno (8 mln euro).

IL DETTAGLIO PER PROVINCIA

O.J.

24 Il Veneto in primo piano242424 Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Sono qualche migliaio le piccole e medie attività com-merciali che entro il 2013 chiuderanno le serrande defi nitivamente. Un dato che viene messo in lucie-

dalle principali associazioni di categoria in prima linea per salvaguardare i negozi di prossimità costretti ad un este-nuante concorrenza con i grandi Centri commerciali che, con la nuova legge promossa da Monti, potrebbero tornare liberamente a nascere ovunque come funghi.

Confesercenti e Ascom puntano fortemente il dito contro il decreto Salva Italia del Professore perchè la libe-ralizzazione spinta di orari di apertura che consente di non avere mai un giorno di chiusura, pesa enormemente sui negozi di prossimità che vedono aumentare le spese ma non gli introiti. Eppure sono costretti tante volte a tenere aperto perchè il grande Centro Commerciale che magari si trova a pochi chilometri – e può contare su risorse molto più ingenti – non abbassa mai le serrande.

“Per ora in Veneto siamo riusciti a bloccare un altro aspetto di questa tremenda deregulation messa in campo dal governo dei tecnici - afferma Maurizio Francescon, di-rettore della Confesercenti di Padova -. Il Consiglio regiona-le ha varato il nuovo Piano del Commercio, l’ultimo risaliva a nove anni fa e prevedeva un numero preciso di superfi ci a disposizione della grande distribuzione e dal 2007 non era stato più possibile realizzare nuove aree commerciali. Questo nuovo Piano permette di arginare un rischio pesan-te dovuto, appunto, alla deregulation voluta dal governo Monti. La legge, infatti, lascerebbe mano libera ad ogni singolo sindaco di decidere su tutto, anche sulle superfi ci a disposizioni da destinare alla grande distribuzione”.

Un bell’affare per i Comuni che, strozzati dal Patto di Stabilità, dando il via libera a nuovi centri commerciali in-casserebbero milioni di euro attraverso gli oneri di urbaniz-zazione, Imu etc. Il rischio è che si assista ad un ulteriore consumo selvaggio di suolo e alla cannibalizzazione del piccolo commercio dei centri storici.

Per non parlare del problema dei Comuni vicini che spesso vengono interessati dal traffi co, dallo smog e dalla chiusura delle proprie attività commerciali senza averne in cambio nulla.

Lo sa bene il comune di Padova che, avendo deciso di non autorizzare più centri per la grande distribuzione, ha rinunciato a entrate ingenti ma si è trovato comunque nel giro di pochi anni a gestire traffi co, smog e concorrenza ai negozi del centro causati dalle Brentelle e dall’Ipercity,

entrambi alle porte delle città ma in territorio di Rubano e Albignasego.

“Perché queste situazione non possano più ripetersi – Continua Francescon - bisogna che la Regione nel rego-lamento che la Giunta è chiamata a redarre al più presto preveda una fi gura o un ente sovracomunale che controlli le autorizzazioni commerciali”

“Il nuovo piano regionale – continua Fernando Zilio, presidente di Ascom Padova – ha affermato concetti im-portanti su cui noi associazioni ci battiamo da anni. E mi riferisco alla valorizzazione dei centri storici e al recupero delle aree dismesse ma questo non basta. Occorre quanto prima che siano messi dei paletti certi attraverso il regola-mento che attendiamo a breve e che stabilisca come e chi decide rispetto al via libera per l’insediamento di nuove grandi aree commerciali”.

Le associazioni hanno le idee chiare su questo: occorre ci sia un ente o una fi gura sovracomunale che tenga in considerazione il parere vincolante dei sindaci contermini all’area dove si intende autorizzare il nuovo centro com-merciale.

“Faremo una battaglia su questo – afferma Zilio – i sindaci dei comuni contermini devono avere voce in capi-tolo visto che anche i loro commercianti risentiranno inevi-

tabilmente della presenza pesante della grande distribuzio-ne. E poi non pesiamo mai abbastanza le conseguenze del dilagare di queste strutture spesso legate fi nanziariamente a multinazionali che hanno tutto l’interesse a conquistare il monopolio commerciale su un territorio stabilendo moda-lità prezzi e prodotti. La libera concorrenza verrebbe certa-mente annullata. Come può una piccola o media impresa resistere a questo tipo di politiche?”

Eppure quando queste grandi strutture vengono pro-poste in un Comune portano con sé la prospettiva di assun-zione per molti giovani disoccupati e di questi tempi non è poco. “C’è questa fi nta credenza – spiega Zilio – che si assumi più personale per coprire tutto l’orario che interessa il centro commerciale. Ma andiamo a verifi care con quali contratti queste persone vengono assunte. La grande distri-buzione si avvale di contratti atipici che prevedono facilità di licenziamento. Quindi queste grandi strutture prometto-no lavoro e producono un triste precariato”.

In attesa del regolamento che dovrà varare la giunta veneta restano le linee guida previste dal nuovo Piano del Commercio. Tra le novità va sottolineata la volontà di valorizzare i centri storici attraverso la semplifi cazione delle autorizzazioni per i negozi fi no a 1.500 metri quadrati. L’obiettivo è favorire i negozi di prossimità affi nché le città non si svuotino e le luci non si spengano. Mantenere vivi i centri storici signifi ca garantire più sicurezza ai cittadini, perchè un negozio aperto è anche un presidio di zona e avere un “giardino” gradevole dove socializzare e passeg-giare all’aria aperta.

di Germana Urbani

Il nuovo piano del commercio regionale varato a fi ne 2012 blocca di fatto la deregulation voluta dal governo Monti ma ora si attende il regolamento

Commercio in diffi coltà

Occorre far ripartire i consumi aumentando il potere d’acquisto della gente

Con l’approvazione della legge regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 il Veneto si è dotato di un nuovo Paino per il Commercio. Ora si attende il

varo, entro 4 mesi, del Regolamento di attuazione della legge, che dovrà contenere i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti urbanistici delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superfi cie di vendita superiore ai 1.500 mq. e delle grandi strutture di vendita, le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli insediamen-ti commerciali, la defi nizione degli ambiti territoriali destinati ad ospitare gli in-sediamenti commerciali di rilevanza regionale (le grandi strutture di vendita con oltre 15.000 mq.) e gli altri indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale veneto.

Di grande interesse la norma contenuta nell’art. 19, comma 4, che dispone che all’interno dei centri storici l’autorizzazione commerciale per le grandi strut-ture di vendita è rilasciata non più tramite la Conferenza di servizi, ma direttamente dallo Sportello Unico per le Attivi-tà Produttive secondo le modalità previste per le medie strutture di vendita, che prevedono tra l’altro una regolamentazione da parte del Comune. In questo modo si intende favorire la realizzazione in centro città di grandi strutture di vendita specializzate.

Altra norma di immediato interesse è quella conte-nuta nell’art. 28, comma 4. Si tratta di una norma tran-sitoria che prevede che le grandi strutture di vendita ed i parchi commerciali già autorizzati alla data di entrata in vigore della legge possano essere ampliati in misura non superiore al 20% della superfi cie autorizzata (e co-munque nel limite massimo di 2.500 mq di superfi cie di vendita), nel rispetto dello strumento urbanistico vi-gente e della normativa in materia ambientale, edilizia e viabilistica prevista dalla precedente legge regionale sul commercio. Tale facoltà va esercitata entro 60 gior-ni a partire dal 1° gennaio 2013, con l’impegno ad iniziare i lavori entro e non oltre 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione.

In breveLa nuova legge regionale

Sulla libera domenica Confesercenti ha presentato una proposta di legge popolare

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11Il Veneto in primo piano

Sono qualche migliaio le piccole e medie attività com-merciali che entro il 2013 chiuderanno le serrande defi nitivamente. Un dato che viene messo in lucie-

dalle principali associazioni di categoria in prima linea per salvaguardare i negozi di prossimità costretti ad un este-nuante concorrenza con i grandi Centri commerciali che, con la nuova legge promossa da Monti, potrebbero tornare liberamente a nascere ovunque come funghi.

Confesercenti e Ascom puntano fortemente il dito contro il decreto Salva Italia del Professore perchè la libe-ralizzazione spinta di orari di apertura che consente di non avere mai un giorno di chiusura, pesa enormemente sui negozi di prossimità che vedono aumentare le spese ma non gli introiti. Eppure sono costretti tante volte a tenere aperto perchè il grande Centro Commerciale che magari si trova a pochi chilometri – e può contare su risorse molto più ingenti – non abbassa mai le serrande.

“Per ora in Veneto siamo riusciti a bloccare un altro aspetto di questa tremenda deregulation messa in campo dal governo dei tecnici - afferma Maurizio Francescon, di-rettore della Confesercenti di Padova -. Il Consiglio regiona-le ha varato il nuovo Piano del Commercio, l’ultimo risaliva a nove anni fa e prevedeva un numero preciso di superfi ci a disposizione della grande distribuzione e dal 2007 non era stato più possibile realizzare nuove aree commerciali. Questo nuovo Piano permette di arginare un rischio pesan-te dovuto, appunto, alla deregulation voluta dal governo Monti. La legge, infatti, lascerebbe mano libera ad ogni singolo sindaco di decidere su tutto, anche sulle superfi ci a disposizioni da destinare alla grande distribuzione”.

Un bell’affare per i Comuni che, strozzati dal Patto di Stabilità, dando il via libera a nuovi centri commerciali in-casserebbero milioni di euro attraverso gli oneri di urbaniz-zazione, Imu etc. Il rischio è che si assista ad un ulteriore consumo selvaggio di suolo e alla cannibalizzazione del piccolo commercio dei centri storici.

Per non parlare del problema dei Comuni vicini che spesso vengono interessati dal traffi co, dallo smog e dalla chiusura delle proprie attività commerciali senza averne in cambio nulla.

Lo sa bene il comune di Padova che, avendo deciso di non autorizzare più centri per la grande distribuzione, ha rinunciato a entrate ingenti ma si è trovato comunque nel giro di pochi anni a gestire traffi co, smog e concorrenza ai negozi del centro causati dalle Brentelle e dall’Ipercity,

entrambi alle porte delle città ma in territorio di Rubano e Albignasego.

“Perché queste situazione non possano più ripetersi – Continua Francescon - bisogna che la Regione nel rego-lamento che la Giunta è chiamata a redarre al più presto preveda una fi gura o un ente sovracomunale che controlli le autorizzazioni commerciali”

“Il nuovo piano regionale – continua Fernando Zilio, presidente di Ascom Padova – ha affermato concetti im-portanti su cui noi associazioni ci battiamo da anni. E mi riferisco alla valorizzazione dei centri storici e al recupero delle aree dismesse ma questo non basta. Occorre quanto prima che siano messi dei paletti certi attraverso il regola-mento che attendiamo a breve e che stabilisca come e chi decide rispetto al via libera per l’insediamento di nuove grandi aree commerciali”.

Le associazioni hanno le idee chiare su questo: occorre ci sia un ente o una fi gura sovracomunale che tenga in considerazione il parere vincolante dei sindaci contermini all’area dove si intende autorizzare il nuovo centro com-merciale.

“Faremo una battaglia su questo – afferma Zilio – i sindaci dei comuni contermini devono avere voce in capi-tolo visto che anche i loro commercianti risentiranno inevi-

tabilmente della presenza pesante della grande distribuzio-ne. E poi non pesiamo mai abbastanza le conseguenze del dilagare di queste strutture spesso legate fi nanziariamente a multinazionali che hanno tutto l’interesse a conquistare il monopolio commerciale su un territorio stabilendo moda-lità prezzi e prodotti. La libera concorrenza verrebbe certa-mente annullata. Come può una piccola o media impresa resistere a questo tipo di politiche?”

Eppure quando queste grandi strutture vengono pro-poste in un Comune portano con sé la prospettiva di assun-zione per molti giovani disoccupati e di questi tempi non è poco. “C’è questa fi nta credenza – spiega Zilio – che si assumi più personale per coprire tutto l’orario che interessa il centro commerciale. Ma andiamo a verifi care con quali contratti queste persone vengono assunte. La grande distri-buzione si avvale di contratti atipici che prevedono facilità di licenziamento. Quindi queste grandi strutture prometto-no lavoro e producono un triste precariato”.

In attesa del regolamento che dovrà varare la giunta veneta restano le linee guida previste dal nuovo Piano del Commercio. Tra le novità va sottolineata la volontà di valorizzare i centri storici attraverso la semplifi cazione delle autorizzazioni per i negozi fi no a 1.500 metri quadrati. L’obiettivo è favorire i negozi di prossimità affi nché le città non si svuotino e le luci non si spengano. Mantenere vivi i centri storici signifi ca garantire più sicurezza ai cittadini, perchè un negozio aperto è anche un presidio di zona e avere un “giardino” gradevole dove socializzare e passeg-giare all’aria aperta.

di Germana Urbani

Il nuovo piano del commercio regionale varato a fi ne 2012 blocca di fatto la deregulation voluta dal governo Monti ma ora si attende il regolamento

Commercio in diffi coltà

Occorre far ripartire i consumi aumentando il potere d’acquisto della gente

Con l’approvazione della legge regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 il Veneto si è dotato di un nuovo Paino per il Commercio. Ora si attende il

varo, entro 4 mesi, del Regolamento di attuazione della legge, che dovrà contenere i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti urbanistici delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superfi cie di vendita superiore ai 1.500 mq. e delle grandi strutture di vendita, le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli insediamen-ti commerciali, la defi nizione degli ambiti territoriali destinati ad ospitare gli in-sediamenti commerciali di rilevanza regionale (le grandi strutture di vendita con oltre 15.000 mq.) e gli altri indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale veneto.

Di grande interesse la norma contenuta nell’art. 19, comma 4, che dispone che all’interno dei centri storici l’autorizzazione commerciale per le grandi strut-ture di vendita è rilasciata non più tramite la Conferenza di servizi, ma direttamente dallo Sportello Unico per le Attivi-tà Produttive secondo le modalità previste per le medie strutture di vendita, che prevedono tra l’altro una regolamentazione da parte del Comune. In questo modo si intende favorire la realizzazione in centro città di grandi strutture di vendita specializzate.

Altra norma di immediato interesse è quella conte-nuta nell’art. 28, comma 4. Si tratta di una norma tran-sitoria che prevede che le grandi strutture di vendita ed i parchi commerciali già autorizzati alla data di entrata in vigore della legge possano essere ampliati in misura non superiore al 20% della superfi cie autorizzata (e co-munque nel limite massimo di 2.500 mq di superfi cie di vendita), nel rispetto dello strumento urbanistico vi-gente e della normativa in materia ambientale, edilizia e viabilistica prevista dalla precedente legge regionale sul commercio. Tale facoltà va esercitata entro 60 gior-ni a partire dal 1° gennaio 2013, con l’impegno ad iniziare i lavori entro e non oltre 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione.

In breveLa nuova legge regionale

Sulla libera domenica Confesercenti ha presentato una proposta di legge popolare

25252525Il Veneto in primo piano

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13Il Veneto in primo piano

di Fortunato Marinata

Cresce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del

2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumen-tati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In que-sto caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende priva-te che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabi-lisce che le fatture dovrebbero essere onorate

entro 30 giorni. Una situazione insostenibile secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei fornitori – spiega la sigla sindacale in un comunicato stampa diffuso proprio in questi giorni – è un problema gravissimo che si tra-scina da troppo tempo, tanto più in una fase di grave crisi come l’attuale, determina a sua volta, ricadute pesanti, in termini occupazionali oltreché di tenuta delle imprese, già in diffi coltà per l’accesso al credito, e lascia spazi pericolosi alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le uniche che possono permettersi di aspettare anni per i pagamenti, perché dispongono di fonti illecite di fi nanziamento”. Che siano le Ulss a detenere la quota di debito più elevata nei confronti delle imprese private, lo con-fermano anche i dati elaborati della Cgia di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di debiti che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari

al 54% del totale) sono in capo alle Aziende sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno portato al progressivo indebitamento della Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare sarebbe il ritardo con il quale sono state messe in campo le manovre contenitive. “I ritardi nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la

scelta della Giunta Zaia di tenere nel cassetto fi no a dopo le elezioni le schede di dotazione ospedaliera e territo-riale, che dovrebbero costituire lo strumento

operativo per porre mano alla necessaria riorganizzazione dei servizi, la mancanza as-soluta di volontà politica di ridurre il numero delle aziende sanitarie ridefi nendo gli ambiti territoriali di quelle attuali, il persistere di ope-razioni ad alto rischio come la costruzione di nuovi ospedali facendo ricorso alla fi nanza di progetto, disegnano un quadro sempre più preoccupante per la tenuta complessiva del sistema, per le ricadute negative in termini di

servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla rior-ganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccor-so. “Un obiettivo strategico importante – spie-gano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiu-dono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sa-nitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specifi cato, vengono ripianate solo

in parte dalla Regione e il passivo viene riporta-to negli esercizi successivi appesantendo lo sta-to debitorio e legando di conseguenza l’equili-brio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attiva-zione immediata del nuovo Piano sociosani-tario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.

Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni

Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta

Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori

I peggiori bilanci a Verona, Venezia e all’Azienda Ospedaliera di Padova

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14 Cultura veneta

Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici

L’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capaci-

tà di rendere atmosfere, accostamenti e nuan-ce di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore effi cacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fi no al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffi gura un viaggio attra-verso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici. Ne deriva una rappresentazione introspet-tiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefan-no in un clima umido, in cui si respira la salse-dine lacustre. Escono da una sorta di nebbia

magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egit-to, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresen-tazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto me-tafi sico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofi a, sono d’ef-fetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,

in un lontano sapore di Magna Grecia, è trac-ciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di fi nestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefi nite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfi a, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano in-dica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,

tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’im-menso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occiden-tali, dove la diversità culturale, linguistica ed et-nografi ca le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colo-re, rappresentano il vero percorso e signifi cato della fi gurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.

di Alain Chivilò

Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”

Il sottile colore ad acqua di Cano

Intervista a Piero Slongo

Con un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia

della Biennale 2011, rimarca con fi erezza quella pre-senza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’atten-zione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Ar-te in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Ar-te dipingendo con discrezione e con una forte capa-cità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori fi gurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio

Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Sen-za dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del pa-esaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non fi gurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensi-tà espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una

grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica ten-dente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di rife-rimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confi ne tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fi ore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fi ori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del pae-saggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai stan-dardizzato, è la chiave del paesaggio attuale.

“Il mio paesaggio interiore”

In questa sede si propo-ne una rapida carrellata di eventi in corso o che

hanno tracciato un interes-sante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Ti-bet”, fi no al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito fi gurativo, “Confessioni artistiche” e non fi gurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Au-bertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazio-ne in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservan-do dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezioni-smo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Offi cina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come offi cina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Cage 100 anni. Silenzio”.

Arte in breve

POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE

Alcune opere presenti alla mostra

Al.Ch. Al.Ch.

Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni

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30 Cultura veneta303030 Cultura veneta 15Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nato e vissuto a Sacile lungo il fi ume Livenza, a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto fu il più grande asso del pedale del primo

Novecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro d’Italia, assegnato in quell’edizione con la formula a squadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre nello stesso anno, 1913, è stato il primo italiano a vin-cere nella storia del ciclismo una corsa in linea all’estero, la Paris-Menin. Colto e dai modi sempre garbati che gli valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvi-sare alla meno peggio. Corse da professionista dal 1908 al 1913, ebbe quindi una carriera ciclistica breve, ma importantissima. Durante la seconda guerra mondiale fece parte del Comitato di Libera-zione Nazionale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì

la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di Por-tobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricor-da con la biografi a “Giovanni Micheletto il Conte di Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo volume l’autore ci racconta che ha “antologizzato

un testo di un giornalista della Gazzetta dello Sport che negli anni Cinquanta aveva seguito una corsa in Belgio. Il giorna-lista, di ritorno, aveva riferito con grande meraviglia che in un’osteria belga, sentendo i

commensali parlare italiano, l’oste andò a prende-re una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descri-vendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi,

era assolutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lungo tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubo-lare di riserva e macinava chilometri con il cambio fi sso. Anche l’alimentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto pas-sa, tranne i grandi come Micheletto.

Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio

Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900

“Il Conte di Sacile”Un nuova pub-

blicazione per gli amanti della

musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc 200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Brocca, che contiene al suo interno anche la prima edizione as-soluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografi a è precedu-ta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è seguita dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio universitario in musicologia storica -spiega Vesna Maria Brocca- sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffi o, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fi no a Liszt e a studiare di persona l’autografo al Goethe- und Schiller-Archiv di Weimar”. Il volume vanta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Generale Onorario di Ungheria – Venezia.

musica e letteratura

“liszt Ferenc 200”, la biograFia del genio ungherese

Durante la seconda guerra mondiale fece parte del CLN

26 Personaggio2626 Personaggio

Giovanni Biasiolo e la sua trattoria “La Rosa“ a Mira Porte, protagonisti del nuovo libro di Elsa Marchiori “La rosa

di Lalo”. Un libro che la scrittrice mirese dedica con

affetto al proprietario della trattoria gestita per tre generazioni dalla stessa famiglia, te-stimone di un secolo di avvenimenti e grandi cambiamenti .

“Ne ha conosciute di storie il bar-trattoria “La Rosa” di Mira Porte - spiega la scrittrice - ne ha visti di clienti entrare e uscire da quella porta; tra mille avvenimenti, belli e brutti, grandi cambiamenti, gioie, tempi diffi cili. E un’ombra di bianco e un folpeto a conciliare gli animi”.

Dietro al “mitico” bancone non lavora più il suo proprietario-simbolo, Giovanni Biasiolo

81 anni, detto “Lalo Parigin”, nomignolo ereditato dal nonno per il modo di vestire alla francese.

L’avventura del bar-trattoria “La Rosa“ inizia più di un secolo fa grazie all’intrapren-denza di Giovanni, nonno di Lalo, per conti-nuare poi con il fi glio Ferruccio e quindi con il nipote, Giovanni-Lalo, che decide di prendere in mano le redini del locale dopo la morte del padre avvenuta nel 1952.

Grazie a tanti sacrifi ci e all’imprescindibi-le aiuto della moglie Anna, Lalo, ha gestito con successo per molto tempo il locale, pron-to a servire un’ombra o deliziosi manicaretti, sempre con il sorriso sulle labbra, ad ascoltare storie, a raccontare storie.

“Inizio il mio viaggio a Mira Porte il 17 febbraio 1929 – spiega il protagonista nel

libro - in un giorno che non somiglia per niente alla primavera, ma al pieno inverno. È uno di quei giorni che restano nella storia per il grande gelo che copre di uno spesso strato di ghiaccio la Brenta e la laguna di Venezia, tanto che è possibile raggiungere la città sci-volando”.

”Il mio bar rimase negli anni ‘60 - spiega Giovanni Biasiolo - uno dei pochi nel territorio a conservare il suo stile originario di apertura al sociale, di calore comunicativo, di storie che si intrecciano e si conducono insieme. Gli altri locali erano diventati luoghi forbiti e sono adatti a servirsi in piedi, a consumare e fuggi-re via. Da essi si usciva come si era entrati, senza aver dato e aver ricevuto qualcosa che cambia dentro. Non possedevano quell’odore di casa, di mobili vissuti, di muri muti e im-

pregnati di confi denze, di pareti dalle grandi orecchie pronte a raccogliere sensazioni emo-tive. Non offrivano quell’aspetto di rifugio e di intimità, di accoglimento e di conoscenza”. Attraverso la storia di Giovanni, si ripercorre anche la storia di un paese e delle sue tra-sformazioni.

Da dietro il banco della sua trattoria (ora con una diversa gestione), Giovanni, che dagli anni ‘50 fi no agli anni ‘90 fu un punto di riferimento a Mira Porte, ripercorre in modo a tratti poetico le vicissitudini di persone, con una visione personale degli avvenimenti .

“La Rosa è un luogo di ritrovo per molti, un luogo che ha accompagnato un secolo di vita di Mira e della Riviera del Brenta – rac-conta Elsa Marchiori -. Dall’inizio dell’attività agli anni duri della guerra, dal boom econo-

mico con la prima televisione che calamitava decine e decine di clienti ai tempi moderni, La Rosa ha sempre conservato una sua iden-tità, è sempre stato un punto di riferimento, un approdo sicuro, un luogo familiare. Quasi una specie di confessionale per alcuni, per-ché parlavano e si confi davano con Lalo. E lui li ascoltava, guardava il volto e le mani, ma soprattutto gli occhi che sono l’apertura dell’interiorità. E ritrovava in tutti qualcosa di se stesso, identifi candosi in loro, facendo sbocciare una empatia misteriosa e benefi ca. Questo è Lalo”.

“La Rosa di Lalo” è il decimo lavoro sulla memoria, di Elsa Marchiori ed è stato presen-tato insieme al suo protagonista le scorse settimane in villa Principe Pio a Mira Porte.

di Alessandro Abbadir

Una tradizione da più di un secolo e che da tre generazioni si è tramandata di padre in fi glio. Lalo, 81 anni, raccontando del suo locale parla in effetti della storia del paese

Il libro sulla memoria di Elsa Marchiori Pagine di storia locale

La “Rosa di Lalo”, il “confessionale” di Mira

Giovanni Biasolo detto “Lalo Parigin”

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Page 33: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

28 Sì, viaggiare

Il gigantesco elefante avanza minaccio-so, scuote la testa, poi all’improvviso si ferma. Barrisce, alza la proboscide e

“sputa” acqua. Tanta acqua. Un getto che spesso colpisce i turisti incautamente ferma-tisi davanti ad esso quasi per sfi darlo. Il gi-gantesco elefante, alto 12 metri e pesante 50 tonnellate, è la nuova attrazione di Nan-tes. E’ la prima grande macchina realizzata nell’isola della città, al centro dell’estuario della Loira. Dove prima c’era il porto oggi c’è una proiezione del futuro. Quello in cui la città ha deciso di immergersi. Il progetto artistico “Le macchine dell’isola” ha dello sbalorditivo. Contrariamente ad un parco d’attrazione chiuso, esso si integra nel tessuto urbano, con strutture meccaniche monumentali in movimento. Sull’elefante ci possono salire 49 persone, in pancia e in groppa. La “passeggiata” dura mezzora ed è un’emozione vedere le zampe gli in-granaggi mettersi in movimento. Prodotto dalla fantasia di Francois Delarozire e Pier-re Orefi ce, il progetto turistico “Macchine dell’isola” si nutre dei mondi inventati da Giulio Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. Questo “bestiario” fantastico vivente occupa il sito degli ex cantieri na-vali. Nel 2012 stata inaugurata il carosello gigante “mondi marini” (25 metri di altez-za, 20 di diametro) popolato da creature che popolano il mare: è costituito da 35 elementi mobili. All’Atelier si possono am-mirare altre macchine e capire come sono state costruite. Un luogo da non perdere. Come pure l’Hangar delle banane, un laboratorio in perenne movimento creativo.

Nella stessa isola, vero e proprio crogiolo creativo della città, sorgono le costruzioni più avveniristiche di Nantes: dal nuovo palazzo di

IN COPERTINA L’ELEFANTE MECCANICO A SPASSO PER

L’ISOLA. IN ALTO A DESTRA: IL CASTELLO DI CISSON E UNA

VEDUTA DI QUELLO DI NANTES (DUCHI DI BRETAGNA); PIÙ

SOTTO DETTAGLIO DELLO STESSO CASTELLO, VEDUTE DELLA CITTÀ,

IL PARCO DELLE “MACCHINE” LEONARDESCHE E UN’IMMAGINE

SERALE DELL’ISOLA. NEL BOX: IL RISTORANTE LE CIGALLE E

LA CANTINA DEL CASTELLO DI CASSEMICHÈRE

giustizia al polo d’affari Euronantes. Architetti di fama stanno costruendo nell’isola un nuovo cuore della città nell’ambito di un progetto ur-bano entusiasmante che tende a trasformare e riutilizzare quanto gi edifi cato. Intorno sorto il Parco dei cantieri, con percorsi lungo le sponde, pontili, giardini a tema. Persino le vec-chie gru del porto sono diventate monumenti di architettura contemporanea. Sempre in tema di arte contemporanea a Nantes va ricor-data la biennale Estuaire, con sempre nuove realizzazioni a cielo aperto, lungo il fi ume fra la città e Saint Nazaire: la casa nell’acqua, il serpente tra i fl utti, la barca inarcata. Installa-zioni surreali.

Nantes quest’anno gode del titolo di “ca-

pitale verde europea”, titolo meritato per gli oltre mille ettari destinati a verde pubblico e parchi ma anche per il livello di qualità della vita raggiunto. La città, famosa per l’editto di Enrico IV che nel 1598 pose fi ne alle guerre di religione, diventata esempio di tolleranza. Ne testimonianza anche il Memoriale sull’abo-lizione della schiavitù con cui la città, guar-dando in faccia la storia, riconciliata con il suo scomodo passato, dato che proprio da Nantes partivano le spedizioni negriere. Il Memoriale è allestito in Quai de la Fosse, luogo simbolo da dove salpavano le navi che trasportavano gli schiavi. Anche nel Castello dei Duchi di Bretagna, che domina la città vecchia con le sue possenti ed eleganti architetture rinasci-

mentali, c’è un percorso espositivo dedicato agli anni bui della tratta degli schiavi. Il castel-lo costruito da Francesco II, ultimo duca della Bretagna indipendente, annuncia l’architettura dei castelli della Loira. Suggestivo il percorso lungo le mura, sorprendente il museo hi tech: propone anche una stupefacente visita virtuale nella Nantes del 1757.

La bellezza e la vastità della città si pos-sono cogliere salendo sulla Torre della Breta-gna, dove si trova anche Le Nid, un artistico bar ispirato al nido della cicogna. Dall’alto è più facile capire che il quartiere Feydeau un tempo era un’isola e avere un’idea della ricchezza dei suoi palazzi. Si può vedere La Tour Lu nell’ex fabbrica di biscotti Lu, oggi sede

degli uffi ci del turismo. Il Passaggio Pomeraye, del XIX secolo, vale invece la pena di vederlo dal basso, passeggiandovi: è l’antesignano del centro commerciale, caratterizzato da una monumentale scalinata e da bei decori liberty.

Nantes propone moltissimi percorsi cultu-rali e turistici, puntando sull’ecosostenibilità. Mezzi pubblici e bicicletta. Le Voyage a Nan-tes (www.levoyageanantes.fr) è un percorso insolito, sfasato, poetico. Altre informazioni si possono ottenere mediante www.paysdelaloi-re.fr o www.ohlaloireatlantique.com Oltrechè su www.rendezvousenfrance.com Nantes è facilmente raggiungibile da Venezia con i voli low cost di Volotea.

L’UNIONE EUROPEA L’HA PROCLAMATA“CAPITALE VERDE D’EUROPA 2013”PER GLI OLTRE MILLE ETTARI DI SPAZI VERDIMA LA CITTÀ AFFACCIATA SULL’ATLANTICOE SUL LUNGO ESTUARIO DELLA LOIRAAMA ANCHE LE FUGHE IN AVANTI:L’ISOLA DEL PORTO È STATA TRASFORMATAIN UN LABORATORIO D’ARTE CONTEMPORANEAE DI ARCHITETTURE AVVENIRISTICHEIN ONORE DI LEONARDO E DI GIULIO VERNE(CHE QUI NACQUE NEL 1828)SONO STATE COSTRUITE DELLE GIGANTESCHE “MACCHINE” FRA CUI L’ELEFANTE CHE CAMMINASULLE BANCHINE DISMESSE:È LA NUOVA ATTRAZIONE NANTESE

CROSTACEI E MUSCADET

Crostacei e frutti di mare, come se piovesse. Incastonati in piatti a più piani, come le vecchie torte nuziali. A Nantes la gastronomia è di mare e a dominare la scena gastronomica è il plateau royale. Bello anche da vedere con quella ridondanza di ostriche, tartufi di mare, gamberoni, scampi e altre prelibatezze. Imperdibile la sosta al ristorante “La Cigale” (4 place Graslin), locale storico con sale in stile Art decò. Grandi frutti di mare. Curioso il ristorantino “Les Chants d’Avril” (2, rue Laennec), famoso per il suo menu misterio-so che cambia ogni giorno. Tipica la sosta al ristorante “La Civelle” (21 quai Boissard - Trentemoult) con vista sull’isola di Nantes. A “Le Grain de Folie” (150 bd des Ocanides - Pornichet) in faccia al mare, vicino al centro balneare di Le Boule, altri prodotti ittici d’ec-cellenza. Nell’entroterra due tappe imperdibili: a Cisson, borgo medievale, cena romantica al “Restau-rant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con vista maniero. Allo Chateau de Cassemichère a La Chapelle - Heulin, piccolo borgo di campagna, si va invece per ammirare lo splendido piccolo castello e per visitare le antiche cantine dove, documenti alla mano, ti dimostrano che vi è nato il Muscadet, il vino simbolo di questa zona. Il bianco ideale per apprezzare crostacei e frutti di mare dell’Atlantico.

Nantes l’audace è già nel futuro

FRANCIA

31313131Sì, viaggiare

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18 Concerti e non solo

Papozze (Ro), arriva Carl Palmer il batterista, eX emerson laKe & palmer, Fa tappa in polesine il 1 marzo 2013

Carl Palmer (nella foto) è oggi uno dei migliori batteristi viventi al mondo. Personalmente lo ritengo migliore di Billy Cobham (ex Mahavishnu Orchestra) e dei due “grandi andati in paradiso” John Bonham (ex Led Zeppelin) e Keith Moon (ex The Who). Gusti personali. Posso?Cito comunque anche i nostri gloriosi italiani Tullio De Piscopo e Franz Di Cioccio (PFM) che ho visto in concerto alcune volte e che sono strepitosi e che, se non “primi”..., sicuramente tra i “secondi” nel mondo.Non divaghiamo, però. Dunque...C’è stato un periodo d’oro del rock progressivo negli anni ‘settanta del secolo scorso nei quali Emerson Lake & Palmer vincevano quasi ogni anno le classifi che strumentali di apprezzamento del pubblico sulle riviste internazionali di musica rock (ho scritto del pubblico, non di critica o di vendita... sia chiaro!).Emerson si sta riprendendo da una malattia. Lake (vedi La Piazza due numeri fa) sono andato ad incontrarlo il 3 dicembre 2012 al Teatro Camploy a Verona e... Pal-mer... eccotelo che arriva in Italia e per la precisione nel Polesine il 1 marzo 2013.Carl Palmer and His Band faranno dunque tappa a Papozze (Ro) al Teatro Caruso il 1 marzo 2013. Cosa proporrà Carl “di suo” e degli E.L.P. ?Immagino che una parte di “Pictures At An Exhibition” sarà inserita nel suo live, così come dovrebbe eseguire un pezzo di “Tarkus”, straordinaria suite progressive del 1971 di oltre 20 minuti nei quali il “nostro” Carl da’ fondo alla sua tecnica eclettica sulle pelli e sui piatti; ma credo che non rimmarranno fuori dal live di Papozze nemmeno alcune composizioni che Carl Palmer incise in “solo” in quel doppio LP, chiamato “Works” del 1977. I tre ELP in effetti si spartirono le 4 facciate per incidervi ognuno “cose proprie” (alcune interessanti, altre no), per poi unirsi nella facciata conclusiva del doppio disco, con due pezzi fi nali strepitosi (“Fanfare for the Common Man” e “Pirates”) nei quali i Tre giganteggiano con due rock progressivi da “pelle d’oca”. Ecco mi piacerebbe che anche “Fanfare”, Palmer la proponesse dal vivo con questa sua nuova band, in questo suo tour italiano.

Sarà poi interessante vedere montata sul piccolo palco “papozziano” del Caruso la sua batteria che da sola prende parecchio posto... molto “parecchio”!Bene, allora?! 1 marzo 2013 al Teatro Caruso di Papozze: Carl Palmer and His Band in terra polesana dalle 22,30 in poi! 4 marzo 2013, Teatro Filarmonico di Verona gino paolo & danilo rea

“Due come noi” è il nuovo incontro in musica tra Gino Paoli (nella foto) e Danilo Rea. Il disco, è stato tenuto a battesimo un mese fa con un concerto sold out nella sala Santa Cecilia dell’auditorium parco della Musica.Un progetto che mette insieme le più belle canzoni della storia della musica italiana, reinterpretate con grande maestria da questi due straordinari musicisti. Dal vivo, sicuramente una grandissima emozione.

Giovedì 7 Marzo 2013 ore 21,30 Gran Teatro Geox di Padova Franco battiato “apriti sesamo tour 2013”

Franco Battiato (nella foto) sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 7 marzo 2013 dopo essere stato l’11 febbraio 2013 al TEATRO FILARMONICO di Verona.Il successo del “maestro” è sorprendente e la data di marzo a Padova si avvia verso un “glorioso” pienone.E’ uscito nel 2012 “Apriti sesamo”, il nuovo album di inediti, preceduto da singolo “Passacaglia”: su musica di Franco Battiato e testo di Battiato/Sgalambro, libero adattamento della composizione classica “Passacaglia della vita” del sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi, uno dei progenitori dell’opera. Il concerto sarà un viaggio nelle molteplici personalità musicali di uno degli artisti più raffi nati della canzone italiana; Battiato si muove con leggerezza tra pop ed arrangiamenti classici, tra elettronica moderna e lirica, tra citazioni colte ed ironia. Compositore forbito, cantautore/fi losofo, Franco Battiato ha abbandonato l’anima più avanguardistica dei primissimi dischi “Fetus” e “’Pollution”, per fare due esempi, per abbracciare quella più popolare e redditizia della musica pop italiana. Negli ultimi 3 decenni Battiato ha pubblicato album vendutissimi come “L’era del cinchiale bianco”, “La voce del padrone” o “Cafè de la Paix”, conquistando un pubblico ampio e eterogeneo.

Al Teatro Filarmonico di Verona negrita il 25 marzo 2013

Per la prima volta, Negrita, (nella foto) una delle rock band italiane per eccellenza intraprende un tour teatrale che porta in scena i brani storici del gruppo rivisitati in una chiave diversa.Prosegue il successo di “Dannato Vivere” e dei Negrita, che dopo aver affrontato palasport sold-out ed un infuocato tour estivo 2012, si esibiranno nei teatri italiani. Uno di questi è il bellissimo Teatro Filarmonico di Verona. La band eseguirà il 25 marzo 2013 non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale. Ovvero in “acustico”. Un mese prima di Verona i Negrita hanno suonato a Padova.

in veneto eventi

band venete del passato e del presente organizzatori tra covers band e...

Nel Veneto sono parecchi i cantanti ed i gruppi che hanno avuto successo. Ora mi vengono in men-te, mi si perdoni quelli che dimentico, Gigliola

Cinquetti, Patty Pravo, Le Orme, Rettore, Pitura Freska, Massimo Priviero, Sonohra.

Ci sono poi stati gruppi che hanno raggiunto una certa notorietà e poi chissà come o si sono sciolti o sono quasi fi niti nel dimenticatoio.

Ho conosciuto e visto bands venete poco note al grande pubblico, ma ottime: che avevano comunque un certo seguito. Mi riferisco a Frigidaire Tango, Ono Di-mensional Man, estAsia, Lola Rent, Carlito (nella foto), Quarto Profi lo, Jennifer Gentle, Eden (oggi TWMG). Ai loro concerti mi sono sempre divertito e parecchio. Gran bella musica ed a seguire quasi sempre serate/nottate

a chiacchierare di rock.Di qualcuno dei gruppi sopra citati sono stato anche

uffi cio stampa e manager.Mi piacciono molto i gruppi veneti che eseguono

musica propria nel live. Non amo le covers band! Per-ché adoro gli originali alle copie! In effetti il numeretto in alto accanto alla mia foto sta’ ad indicare il numero dei concerti originali che ho visto. Se sommassi anche le performance viste dei gruppi che fanno covers il nu-mero dei miei concerti visti raddoppierebbe!

Giro ancora per i locali del Veneto, ma certi suo-ni, certe novità non riesco a sentirle più. Colpa mia probabilmente che non riesco a seguire tutti i gruppi emergenti.

Ma ormai sembra che le orecchie dei ragazzi e del-

le ragazze si siano addomesticate alle canzoni delle co-vers bands. Un fenomeno che va avanti da anni, tanto che molti gruppi che preparano e registrano materiale loro: non riescono a suonarlo da nessuna parte.

Credo che i nuovi gruppi emergenti con almeno un disco all’attivo meritino spazio all’interno dei vari pubs music veneti d’inverno e nelle feste della birra d’estate.

In effetti gli organizzatori chiamano in continuazio-ne covers bands per riempire i loro locali alla sera. Co-vers bands, sia chiaro, che hanno un cachet da gruppo quasi affermato!

La mia proposta è questa: chi vuole suonare mu-sica propria dimezzi il proprio compenso per un live. Il titolare ringrazierà e, forse, anche una parte delle covers bands tornerenno a produrre musica propria.

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1040

Carl Palmer (nella foto) è oggi uno dei migliori

“apriti sesamo tour 2013”

“Due come noi” è il nuovo incontro in musica tra Gino Paoli (nella foto) e Danilo

Per la prima volta, Negrita, (nella foto)

32 Concerti e non solo323232 Concerti e non solo

Page 35: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13
Page 36: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

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Impariamo l’inglese The Music (la musica) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

CHIAVE (6) - Uno strumento musicale.................................................................

BASSCHOIRCOMPOSERDRUMSEFFECTS

HANDHARPMELODYMUSICNOTE

PIANOPOPULARSAXOPHONESCIENCESINGER

SONGSOUNDTHEORYTIMEVOICE

Aforismi sull’amore

• Tutte le passioni ci fanno commet-tere errori, ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli.• Perduto è tut-to il tempo che in amor non si spen-de.• Il Signore ascolta le preghiere di co-

loro che chiedono di dimenticare l’o-dio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.• C’è una sola cosa peggiore di un matrimonio senza amore: uno in cui c’è amore, ma da una parte sola.

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Su Pierino

• Pierino si rivolge a un bambino più pic-colo: “Hai dei buoni denti?” “Purtroppo no.” “Perfetto. Al-lora tienimi il croc-

cante mentre fac-cio questa partita a pallone.”• Pierino e Miche-la sono soli nel bo-sco in una limpida giornata inverna-le. “Michela, leva-

ti il cappotto.” “Si, va bene.” “Brava. Ora levati la gon-nellina.” “Si, Pieri-no” “Ora la sotto-gonna.” “Va bene.” “E ora levati le mu-tandine perché mi serve l’elastico per aggiustare la fion-da!”

Un giretto per Parigi

1) Champs Elysees;2) Piazza della

Bastiglia;3) Place de la

Concorde;4) Place de Vendome

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba.

AGO - AIO - BEA - EVA - IFAOHE - POI - SMS - TAP - UHMGAME - SOAP - UVEA - CALIAIDIOMA - NOSTRO - ORRIDAOSSIAN - GRIDATO AGIOGRAFO - IMPAZZISCEMELODRAMMANEFANDEZZA - PSICROFILOSALVAZIONE - ALFABETISMOOSSIFICAZIONEAZZURRAEDIZIONI

Sapete riconoscerequesti posti?

1) .........................................................

...............................................................

2) .........................................................

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3) .........................................................

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4) .........................................................

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34 Crucipiazza343434 Crucipiazza

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VINO

LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

RICORDO PERFETTAMENTE L’ANNO IN CUI ANDAI IN VACANZA IN UMBRIA E, NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO,

ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA. MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO.

DenisMeneghini

CUCINA

CRESPELLE AI PISELLINI, BURRATA E GRANELLA DI NOCCIOLEUNA PREPARAZIONE ALL’APPARENZA DOLCE, PER LA PRESENZA DI NOCCIOLE E PISELLINI, MA IN REALTÀ PRESENTA ANCHE NOTE PEPATE E SPEZIATE. LE CRESPELLE PREPARATE

CON IL SEMOLINO HANNO UNA CONSISTENZA PIÙ RUVIDA DI QUELLE CLASSICHE, ALL’INTERNO UNA FARCIA CON PISELLINI DELICATI E FILANTE BURRATA CHE, PROPRIO GRAZIE AL SUO LATTE, MANTIENE LA PREPARAZIONE MOLTO MORBIDA. LA NOTA CROCCANTE È STATA DATA DALLE NOCCIOLE, DISPOSTE IN SUPERFICIE A CREARE UNA CROSTICINA DOLCE AL PUNTO GIUSTO ED INSAPORITA CON IL PARMIGIANO.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: PER LE CRESPELLE: 3 CUCCH SEMOLINO, 3 E ½ CUCCH FARINA 00, LATTE CONDENSATO, LATTE, 3 UOVA, 1 CUCCH MARGARINA, CURRY, SALE. PER LA FARCIA: 440G PISELLINI DI BAONE, 350G BURRATA, 50G, NOCCIOLE, 2 CUCCH OLIO EVO, 1 CUCCH.NO OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, CURRY, SALE. PER LA BESCIAMELLA: 350ML LATTE, 35G MARGARINA, 35G FARINA 00, 1 CUCCH FORMAGGIO PARMIGIANO GRATTUGIATO, 2 CUCCH.NI OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, NOCE MOSCATA, SALE, PEPE NERO

PROCEDIMENTO: PREPARARE LA PASTELLA PER LE CRESPELLE: SBATTERE LE UOVA CON IL SALE; IN UNA CIOTOLA SETACCIARE LA FARINA CON IL SEMOLINO E, AIUTANDOSI CON IL LATTE, OTTENERE UNA PASTA MORBIDA. UNIRE LE UOVA AL COMPOSTO DI FARINE, UN PO’ DI LATTE CONDENSATO ED INSAPORIRE IL TUTTO CON IL CURRY. LASCIARE RIPOSARE IN FRIGO PER CIRCA 20 MINUTI. SCIOGLIERE LA MARGARINA SULLA PIASTRA E FARE LE CRESPELLE, VERSANDO IL COMPOSTO A CUCCHIAIATE E STENDENDO BENE. IN UNA PADELLA CON L’OLIO EVO, SCALDARE I PISELLINI; PORTARE A COTTURA CON ACQUA ED INSAPORIRE CON SALE, CURRY E L’OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO. TRITARE LE NOCCIOLE ED UNIRNE UN CUCCHIAIO AI PISELLINI. PER LA BESCIAMELLA: SCIOGLIERE LA MARGARINA IN UN PENTOLINO, UNIRE LA FARINA QUINDI VERSARE IL LATTE, FACENDO ATTENZIONE CHE NON SI FORMINO GRUMI. INSAPORIRE CON SALE E NOCE MOSCATA, LASCIANDO SUL FUOCO FINCHÈ NON SI ADDENSA, SEMPRE CONTINUANDO A MESCOLARE. FRULLARE DUE CUCCHIAI DI PISELLINI ED AMALGAMARLI ALLA BESCIAMELLA, ASSIEME ALL’OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, MESCOLANDO BENE. FARCIRE LE CRESPELLE CON I PISELLINI E DISTRIBUIRE LA BURRATA; CHIUDERE AD INVOLTINO E DISPORRE SUL PIATTO CRISP, PRECEDENTEMENTE BAGNATO CON IL LATTE DELLA BURRATA. COPRIRE LE CRESPELLE CON LA BESCIAMELLA, SPOLVERARE DI PEPE NERO E CON LA RIMANENTE GRANELLA DI NOCCIOLE. BAGNARE IL TUTTO CON UN PO’ DI LATTE PER FAR SI CHE RIMANGANO MORBIDE. CUOCERE IN FORNO A MICROONDE CON FUNZIONE CRISP PER CIRCA 7 MINUTI, COSPARGERE CON IL FORMAGGIO PARMIGIANO E CUOCERE PER ALTRI 3 MINUTI. MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B

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Page 38: La Piazza di Padova nord - 2013gen n13

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO L’EROS È ALLE

STELLE, GLI ORMONI SCAT-ENATI. L’INTESA, PERÒ, A VOLTE

COMPLICATA. FATE SPALLUCCE E GO-DETEVI IL RESTO · SALUTE QUESTO È IL MOMENTO DI ENTRARE IN PALESTRA E SCATENARE L’ENERGIA VULCANICA CHE PREME DENTRO DI VOI. BRUCIATE CALO-RIE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO RIUS-CIRETE FINALMENTE A

RICOMPORRE UN CONTRASTO CON LA PERSONA DEL CUORE. PUNTATE SU DIA-LOGO E ASCOLTO · SALUTE A TAVOLA È TEMPO DI MODERAZIONE E ANCHE NELLO SPORT SARÀ BENE NON SPINGERE TROPPO. SIETE UN PO’ DEBOLI, RIGUAR-DATEVI

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO SIETE TORMEN-TATI DA UNA INGIUSTIFI-

CATA GELOSIA. ALLENTATE LO SPIONAGGIO INVESTIGATIVO O RIMAR-RETE SOLI · SALUTE SIETE INSTANCABILI, SCATTANTI E RAPIDI. MENTE E CORPO VI REGALANO SODDISFAZIONI INCREDIBILI. APPROFITTATENE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO L’AMORE

ALLIETA CUORE E SENSI CON UNA RICETTA FATTA DI TENEREZZA E SENSUALITÀ. SIATE APERTI E IN ASCOLTO DELL’ALTRO · SALUTE L’ATTIVITÀ NON VI ATTIRA PER NULLA, A MENO CHE NON SI SVOLGA SULLA POLTRONA CHE PREFER-ITE. LA PIGRIZIA LA FA DA PADRONA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ARDETE DAL DE-SIDERIO DI TRASGRESSIONE

CHE POTREBBE PORTARVI SULLA VIA DELL’INFEDELTÀ. CHIEDETEVI SE NE VALE LA PENA · SALUTE SEDEN-

TARIETÀ AL BANDO: È TEMPO DI MOVI-MENTO PER ESSERE IN FORMA SIN DALLA TARDA PRIMAVERA. PISCINA CONSI-GLIATA

PESCIDAL 20/02

AL 20/03ASCINO SE SIETE

SINGLE VI ATTENDONO DIETRO L’ANGOLO AMICIZIE PICCANTI. NON È QUEL CHE IL CUORE DESIDERA MA... · SALUTE SARETE FIACCATI DALLA STANCHEZZA. CONCEDETEVI MOMENTI DI RELAX E DEDICATE PIÙ CURE E ATTENZIONI AL VOSTRO CORPO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ATTENTI AI POSSIBILI CONFLITTI.

PER EVITATE DI ESSERE POS-SESSIVI E PRETENZIOSI, ANCHE TRA LE LENZUOLA · SALUTE VI STATE RIPREN-DENDO A RITMO COSTANTE. SARETE PIÙ CHE MAI DINAMICI E VITALI, APPROFIT-TATENE PER FARE SPORT

DAL 21/04

AL 20/05ASCINO SIETE

TRAVOLTI DA UN RITROVATO ROMAN-

TICISMO CHE SPIAZZA PURE VOI STESSI. LA PASSIONE, INVECE, SI FA DESIDERARE · SALUTE I RITMI FRENETICI A CUI VI SOT-TOPONETE VI TOLGONO ENERGIA. SFOLT-ITE L’AGENDA E RINVIATE GLI IMPEGNI MONDANI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I RAPPORTI D’AMORE SONO MOLTO

POSITIVI, DECOLLA UNA VERA LOVE STORY. ATTENTI PERÒ AL PESO DELLA ROUTINE · SALUTE ABBIATE GRANDE CURA DEL VOSTRO CORPO CHE SIA IN SINTONIA CON LA LEGGEREZZA DELLO SPIRITO. SE ESAGERATE A TAVOLA: SMALTITE!

CANCRO 22/06

22/07FASCINO NON RIUSCITE PRO-

PRIO A TROVARE L’INTESA DE-SIDERATA E I DUBBI SI MOLTIPLICANO. EVITATE DI PROVOCARE IL PARTNER · SALUTE NONOSTANTE LE BUONE ENER-GIE PSICOFISICHE, ALLERGIE E DERMATITI STANNO IN AGGUATO. PREFERITE RIMEDI NATURALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO IL PERIODO DI TENSIONE CHE STATE PASSANDO METTE IN FUGA ROMANTICISMO

. DATE UNA STERZATA · SALUTE SE FATE MOLTO SPORT LIMITATE GLI IMPEGNI. DOSATE MEGLIO LE ENER-GIE O POTREBBERO RISENTIRNE SCHIENA E ARTI INFERIORI

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO ENTUSIASMO E SENTIMENTO CARATTERIZ-

ZANO IL MESE E LO TINGONO DI ROSA. ATTENTI A NON INNERVOSIRE IL PARTNER · SALUTE POTRESTE SOFFRIRE UN PO’ A CAUSA DI UN IMPROVVISO INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE. RIGUAR-DATEVI, RAFFREDDORI IN ARRIVO

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San Valentino 13.–18. 2. 2013

alle Terme Šmarješke Toplice• bagno notturno romantico al lume di candele venerdì sera, • ballo di San Valentino con cena romantica con incluso spumante per due• 1 entrata aggiuntiva alle saune e cocktail d’amore nell’Aqua bar• su richiesta colazione servita in camera

Coccole di San Valentino: Bagno idromassaggio di Venere duo + spumante – 40,50 EUR

alle Terme Dolenjske Toplice• cena al lume di candela a venerdì, musica da ballo sabato sera, • Avventure di San Valentino: - corso di cucina dei piatti tipici del San Valentino (giovedi, 14.2.), - serata romantica nel piano bar e bagno notturno � nole ore 23.00 (venerdì, 15.2.), - cena di gala di San Valentino (sabato, 16.2.) - tutto il weekend ricca o� erta dei cocktail e dolci di San Valentino

Regalo per innamorati: la serratura d’amore, che la potrete agganciare sul ponte d’amore di Toplica, dietro l’albergo, comel’hanno fatto due amorosi nel � lm Ho Voglia di Te di Federico Moccia, al Ponte Milvio a Roma.

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2 notti 3 notti

Terme Šmarješke TopliceT: 00 386 7 38 43 400E: [email protected]

Hotel Šmarjeta**** 138,60 193,68

Hotel Vitarium****superior 154,00 219,45

Terme Dolenjske TopliceT: 00 386 7 39 19 400E: [email protected]

Hotel Kristal**** 124,20 177,00

Hotel Balnea ****superior 156,00 222,30

Sconti: per i bambini, soci del Club Terme Krka. Supplementi: tassa di soggiorno, camera singola.I prezzi sono in EURO, a persona in camera doppia e includono: mezza pensione, entrata illimitata nelle piscine termali, 1 entrata al centro saune, ginnastica mattutina o aerobica in acqua nelle piscine termali, internet gratuito, programma d’animazione: serate culturali, proposte per le gite, camminata Nordica …

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