La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 147- Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Conselvano messaggio pubblicitario

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La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 147- Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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Troppi incidentie morti sulla Monselice - mare

Tribano, il caso

pag. 10

Serve una nuovascuola media,caccia ai fondi

Cartura, lavori

pag. 8

pag. 8

Posizioni inconciliabilisul caso DistilleriaComitati pronti alla mobilitazione in piazzal’azienda si difende: “qui è tutto in regola”

Caso distilleria, ancora una volta ognu-no resta sulle sue posizioni. Anzi i comitati e le forze politiche come

il Movimento 5 Stelle si dicono pronti a scendere in piazza per chiedere maggiori controlli e chiarezza sui dati delle emissioni. Ancora una volta sul banco degli imputati la Bonollo, storica azienda produttrice di grappa, da anni nell’occhio del ciclone per i rumori e gli odori sgradevoli, ma anche per le emissioni. Questo l’aspetto che preoccu-pa di più i residenti. In tanti hanno affollato

l’ultima assemblea e ascoltato la relazione dell’ingegnere chimico Tiziana Parton che ha preso in esame le misurazioni dell’Arpav dal 2006 allo scorso anno. L’anno peggiore è stato il 2011, con continui sforamenti dei limiti imposti dalla legge e la presenza di sostanze nocive come il benzene, che non dovrebbe esserci, ma anche alcol etilico, monossido di carbonio, polveri sottili. Il me-dico Sandro Zorzi, dell’Isde - medici per la tutela dell’ambiente, si è soffermato sugli effetti per la salute causati da una concen-

trazione anomala di queste sostanze. Dal canto suo la Bonollo si dice pronta

al dialogo con i conselvani ma contesta i dati diffusi. “L’attività dello stabilimento - spiega la proprietà - è soggetta a limiti assai rigorosi imposti dalle autorità competenti. I dati delle rilevazioni dell’Arpav risultano diversi da quelli presentati nel corso dell’as-semblea. In particolare l’Arpav non ha mai rilevato concentrazioni di benzene al di so-pra dei limiti autorizzati”.

Allagamentie disagi, in azionei volontari

Agna, maltempo

pag. 18

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del Conselvano

in tanti a bagnolicon le luci di natale

I numerosi apprezzamenti che negli anni scorsi hanno premiato la mani-

festazione “La nostra terra e il nostro fare a Natale”, hanno contribuito alla

riconferma dell’evento che quest’anno si tiene sabato 8 e domenica 9 dicembre

per le due intere giornate. Ad organizza-re l’evento l’assessore Silvia Vignato.

pag. 16

allarme sicurezzadue carrare reagisce

Il susseguirsi negli ultimi mesi di reati contro la proprietà, commessi all’interno del territorio di Due Carrare, ha destato

qualche preoccupazione nei residenti. In soli due mesi si sono registrate tre

“spaccate” ai danni di ricevitorie e bar della zona, una rapina a mano armata in

farmacia e altri furti.pag. 14

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Un Natale normale di Mauro Gambin*

Natale è alle porte ma la caratteristica at-mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali,

vetrine, quella frenesia alla quale ci eravamo abituati nel periodo che precede le feste è con-gelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futuro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, se-condo il calendario giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e aumentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apotropaico. E infatti sarebbe dav-vero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una progressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercetti-bile.

continua a pag. [email protected]

continua a pag. 8

L’Intervento

Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe-gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad

urlarla per strada e nelle piazze. Vogliamo combattere la rassegnazione generale.

Per il futuro della scuola indignarsi non basta

*Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato)

Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova*

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pag. 6

Via libera definitivoal “parco inclusivo”nella frazione Palù

terrassa

pag. 9

Ampliamento elavori in vistanel cimiterodel capoluogo

bovolenta

pag. 12

Con le piogge tornal’emergenza lungole rive del fiume

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 novembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Un Natale normale Le incertezze continueranno ad accompagnarci anche in questi giorni e prima di slegare i nodi dei fi occhi dei regali dovremmo sciogliere

quelli che riguardano il conguaglio dell’Imu e della detassazione delle tredicesime, ammesso che quest’ultima venga accordata. Certo è una speranza, a Natale è giusto avanzare desideri. Le associazioni dei commercianti ci sperano, “Qualche soldo in più nelle tasche degli italiani - sostengono - potrebbe tradursi in qualche acquisto da mettere sotto l’albero. Di speranza mi ha parlato anche Zeno. Anche lui è della categoria essendo da una vita un ambulante. Ha a più di settant’anni e a dire il vero è in pensione ma i soldi che percepisce sono talmente pochi che ha deciso di lasciare qualcosa all’Inps e fare da solo per arrotondare. Per sette giorni la settimana parte presto di mattina verso mercati a venti, trenta, quaranta chilometri da casa, con fatica: carica, espone e ricarica la merce sul furgone per incassi che spesso sono attorno ai trenta euro. Anche quando piove o tira vento di Tramontana vende bottoni, cerniere, cintole. Sempre trenta euro. “Roba scelta – dice – a me non piace che me la riportino indietro la settimana appresso perché si è rotta. Tenevo qualcosa che costava anche di più ma non va più via”. Ridendo e scrollando le spalle ha girato attorno i trenta denari con i quali dovrà pagare il suo fornitore, la piazzola al comune e il gasolio, con tutte le sue accise, per il camion e poi: la bolletta della luce, la spesa settimanale, l’assicurazione del furgone, il bollo auto, la bolletta del gas, il canone Tv, l’asporto rifi uti, il conguaglio dell’Imu e qualche medicina che ogni tanto serve. L’ho, incontrato al seggio delle primarie del Pd, c’era andato con la speranza di un cambiamento. Non so se fosse trattato di un atto di fede nei confronti di qualcuno, però a Natale è legittimo avanzare desideri.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

A Padova una buona idealimitazioni trafficocar sharing aiuta

Tornano le limitazioni del traffico per i veicoli più inquinanti disposte dal Comune di Padova e Cintura, le auto del servizio Car Sharing di Padova forni-scono una valida alternativa per tutti coloro che non possono circolare con la propria auto. Infatti con il Car Sharing si può circolare senza limitazioni nei giorni di blocco del traffico, percorrendo le corsie preferenziali di autobus e taxi e accedendo liberamente alla ZTL in centro a Padova. Inoltre si parcheggia gratis in tutti i parcheggi a strisce blu e la benzina è inclusa nel prezzo. Si accede attraverso un abbonamento.

Appello per la ricercatorre della ricercaappello per capua

Appello bipartisan per la virologa Ilaria Capua, ricercatrice d’eccellenza che con il suo staff doveva trasferirsi dall’Isti-tuto Zooprofilattico delle Venezie alla “Torre della ricerca” a Padova per approfondire gli studi sulla trasmissione uomo - animale dei virus. Ma all’ultimo l’Istituto Zooprofilattico ha rimesso in discussione il passaggio, provocando la reazione di Comune e Regione.

Lo scienziato guida la giuriapaco lancianoal premio galileo

Sarà Paco Lanciano, fisico e divulgatore scientifico, a presiedere la giuria scientifica della settima edizione del premio letterario Galileo. Alla designazione dell’opera vincitrice si arriverà in due fasi. Nella prima fase la giuria scientifica, composta da personalità di indiscusso valore in campo culturale e scientifico, individuerà una cinquina di opere fra tutti i testi di divulgazione scientifica pubblicati in Italia negli ultimi due anni; la selezione avverrà il 18 gennaio 2013 a Palazzo Moroni. Nella seconda fase vota la giuria popolare, formata da studenti di istituti superiori delle 110 province italiane.

Città metropolitanapadova sceglie

di stare con venezia

“Adesione alla Provincia di Venezia e alla conseguente trasformazione

della stessa in Città metropolitana di Venezia”. E’ il titolo della Proposta approvata dalla Giunta di palazzo

Moroni. “Una scelta importante che apre scenari nuovi e rilancia nuove sfide – ha dichiarato il vicesindaco

Ivo Rossi – Le Province ora diventano organismi di II grado senza l’elezione

del presidente e senza giunta con competenze sulla viabilità provinciale, gli istituti superiori e alcuni elementi di pianificazione. La Città Metropolitana, invece, potrà intervenire sullo sviluppo economico, sulla pianificazione e sulla

realizzazione di infrastrutture”.

Piogge intense e fiumi gonfiincubo allagamentinell’alta padovana

Novembre al cardiopalma in buona parte della provincia per l’ondata di

maltempo che ha portato intense precipitazioni in tutta la regione con l’allarme esondazione, in particolare

per Bacchiglione e Brenta. Per Padova pericolo scampato mentre nel Campo-sampierese decine di famiglie hanno

dovuto fare i conti con gli allagamenti.

Un successo la corsa cittadinacorri x padova

formula rinnovata

Una città intera contagiata dalla passione per la corsa. Merito della Corri

x Padova, il fenomeno delle ultime due stagioni sportive, tornata il mese

scorso con un testimonial d’eccezione, Ruggero Pertile, il miglior maratoneta

azzurro in attività. Un ritorno in grande stile per l’iniziativa lanciata nel 2010

da Polizia e Comune, con molte novità: dai nuovi percorsi di fit e dog walking

al reality per seguire i progressi di alcuni partecipanti, dal servizio sms

per tenere costantemente informati gli iscritti al talk show settimanale.

la protesta

pag. 20

Formazione professionale sottola scure dei tagli

ambiente

pag. 21

Un Natale ecologicodal presepioagli addobbi perfinire con i regali

mondo scuola

pag. 26

Pesanti ipotechesul futuro dellanostra istruzione

territorio

pagg. 30-31-36

L’acqua è ancora un rischio per la nostra Regione

economia

pag. 34

Anche in Veneto città intelligenti proiettate nel futuro

arte

pag. 38

A Palazzo della Ragione la fucina di Plessi

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4 Argomento del mese

presepi

Appuntamenti in Veneto

Dicembre, arriva il Natale, e sono tante le proposte di eventi che richiamano visita-tori nei paesi soprattutto per i presepi in

Veneto. A Padova ci sarà il “presepio nella Ba-silica del Santo”, dal 25 dicembre al 6 gennaio; Il Presepio sull’acqua a Battaglia Terme dal 15 dicembre al 15 gennaio, Il “Presepio Vivente” a San Pietro in Gu il 25, 26 e 30 dicembre e il 6, 13, 20 e 27 gennaio, Il “Presepe Vivente” a Vigonza dal 25 dicembre al 28 gennaio. In provincia di Rovigo: “Presepe sull’acqua” di Adria

fi no a metà gennaio); ‘’Presepi nel mondo’’ a Trecenta dall’8 dicembre al 13 gennaio 2013; Il Presepe vivente di Fratta Polesine (il 26 dicembre). In provincia di Venezia la Mostra ‘’100 presepi a Spinea’’, dal 15 dicembre al 6 gennaio; Sand Nativity a Jesolo fi no al 3 febbraio; ‘’Presepi in Villa’’ a Ceggia dal 22 dicembre al 13 gennaio; “Presepio Scenografi co Parrocchiale” di Fossò fi no al 1 febbraio. Per le altre provincie segnaliamo a Belluno fi no al 3 febbraio “Il presepio animato elettronico” di Longarone’. In provincia di Treviso: il ”Presepe vivente” con 100 fi guranti di Revine Lago fi no al 13 gennaio. A Verona la 29a Rassegna Internazionale del Presepio nell’Arte all’Arena: fi no al 20 gennaio. A Vicenza la Mostra del Presepio Missionario fi no all’8 gennaio.

Sottotono, parco, dimesso... si sprecano gli aggettivi per defi nire questo Natale 2012, dal punto di vista dei consumi ma anche dello stato d’animo con cui i Ve-

neti, e tutti gli italiani, si avvicinano alle imminenti festività di fi ne anno. E per il quarto anno consecutivo la tendenza delle famiglie alla “sobrietà” sembra essere confermata, se non accentuata fi no a diventare austerità: in primo luogo con la rinuncia alle vacanze, al ristorante e ai regali, per lo meno agli amici.

E’ quanto emerge da un’indagine Confcommercio-For-mat condotta dalla confederazione nazionale e confermata a livello locale da analoghe ricerche, tra le quali quella di Confesercenti Padova. Emerge, oltre all’evidente conte-nimento dei consumi, anche e soprattutto una pressante necessità da parte della gente di cominciare a pensare che le cose cambino.

Le richieste di una condotta del governo fi nalizzata al rilancio dei consumi e a restituire un po’ di fi ducia alle fami-glie che giungono, ormai insistenti, dal mondo produttivo e del commercio sono andate deluse.

“Dalle tredicesime - osserva a commento dell’indagine che riguada il territorio padovano il presidente di Confeser-centi Padova Nicola Rossi - giungeranno 12 milioni di euro

in meno rispetto al 2011. Per spese, viaggi e regali si spen-deranno 17milioni di euro in meno”.

E quello delle tredicesime più leggere rispetto ad un anno fa è un tema rimarcato anche dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, già a inizio novembre. Un duro colpo dovuto al fatto che “quest’anno - ha spiegato Bortolussi - l’infl azione è cresciuta più del doppio (+3,1%) rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali (+1,4%)”.

Tredicesime più snelle, dunque, che peraltro serviranno a pagare tasse, bolli e bollette, servizi più pesanti e il saldo - per chi ha rateizzato - dell’Imu. “Una stangata - avverte Bortolussi - che rischia di deprimere ancor più i consumi delle famiglie che già oggi sono ridotti al lumicino”. Dai calcoli effettuati infatti dalla Cgia di Mestre per quest’anno la sosti-tuzione dell’Ici con l’Imu comporterà un maggiore aggravio fi scale per le famiglie italiane pari a 6,2 miliardi di euro.

Un quadro poco confortevole per le famiglie e che non può certo far piacere a commercianti e artigiani che aspet-tano con trepidazione il periodo natalizio per rimpinguare il proprio fatturato. Dall’indagine di Confcommercio - condotta su un campione di 1057 persone - risulta che il 14% degli italiani non ha intenzione di fare acquisti per i regali. Si fa

eccezione per i parenti, al primo posto dei destinatari di strenne e pensierini (50,2%), e se proprio bisogna scegliere lo si fa con un po’ di egoismo sacrifi cando amici e colleghi per privilegiare piuttosto il regalo a se stessi (41,4%).

Gli acquisti destinati ai regali si faranno per lo più entro i primi 15 giorno di dicembre. I commercianti si stanno orga-nizzando con innumerevoli iniziative per proporre un Natale con i fi occhi ai consumatori”, lo rimarca per la provincia di Padova il presidente della locale Confesercenti Nicola Ros-si che rilancia la richiesta di detassare le tredicesime. “Un provvedimento - osserva - che restituirebbe una boccata di ossigeno alle famiglie e necessario per i consumi interni, in attesa di una forte ripresa”.

Una proposta che fa eco a quella del segretario Borto-lussi. “Sarebbe un bel regalo - afferma quest’ultimo - che il governo detassasse una quota parte della tredicesima. Mai come in questo momento abbiamo la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie italiane”.

Fra le varie “ricette” anche le associazioni di consuma-tori si sono mosse. Codacons ha proposto al Governo e alle organizzazioni dei commercianti di istituire anche in Italia il cosiddetto “Black friday”, ovvero una giornata di sconti e promozioni straordinarie: potrebbe essere il 14 dicembre.

di Ornella Jovane

Tredicesime più leggere e scadenze fi scali

imminenti comportano un contenimento

dei consumi

Commercianti e artigiani chiedono al governo

di detassare le tredicesime per dare

un po’ di ottimismo

LE FESTE TRA ATTESE E AUSTERITYGrande impegno dei commercianti

per invogliare le famiglie agli acquisti natalizi ma le diffi coltà

non mancano: tredicesime più leggere e l’Imu più pesante dell’Ici incidono sulla condotta

dei consumatori. Codacons propone la giornata delle promozioni e delle offerte

per dare una chance in più a commercianti e acquirenti Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Shopping on line attenti alle truffeL’allarme Adiconsum e Federconsumatori

Mese di dicembre, acquisti natalizi, ma occhio alla truffa o a prodotti che costano poco e funzionano male, e sono comprati sempre più on line. Questo l’allarme che lanciano le associazioni dei consumator Adiconsum e Federconsumatori a ridosso del

fatidico 25 dicembre quando sotto l’albero si scarteranno i regali. Adiconsum da i dati del suo Osservatorio. Nell’ultimo anno, da ottobre 2011 a settembre 2012, ha raccolto 2.197 segnalazioni. Il 76 % dei disservizi riguarda proprio il couponing, mentre gli acquisti sui portali di e-commerce causano problemi solo nel 24% dei casi. Nel mirino dei consumatori inferociti, fi niscono soprattutto i coupon (1666 segnalazioni), seguiti a grande distanza dai bazar online (225 reclami), e dai negozi virtuali di elettronica e informatica (121 casi). Adiconsum ha messo a disposizione un decalogo anti truffa. Eccolo: informarsi sul conto del venditore; controllare cosa si sta comprando e leggere il contratto; verifi care il prezzo e cercare online le esperienze di altri con-sumatori; accertare le possibili modalità di pagamento; controllare le date di consegna e i costi in caso di annullamento dell’ordine; sincerarsi sull’esistenza della garanzia; utilizzare metodi di pagamento sicuri e mai servizi di trasferimento di denaro contante. In caso di pagamento con carta di credito il trasferimento dei dati avvenga in maniera cifrata; conservare ricevute e altri documenti d’acquisto; proteggere i dati personali; aggiornare sempre l’antivirus. Per recuperare i soldi dei raggiri ed agire in giudizio Feder-consumatori Veneto mette a disposizione un uffi cio legale” Da queste truffe si può e si deve essere risarciti – dicono il referente Alfeo Babato e l’avvocato Carlo Pognici. Invitiamo chi ha avuto problemi a contattarci”. Info al sito www.federconsveneto.it

Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

555Argomento del mese18 Argomento del mese

Padova e provincia integrano le offerte

Tra negozi ed eventi Commercio e turismoNatale di speranza La grande scommessa per dare un calcio alla crisi, almeno per qualche settimana,

si chiama Natale. La festa più attesa dell’anno potrebbe segnare l’occasione di riscatto per il commercio e il turismo padovano e riportare una boccata d’ossi-

geno e una ventata d’ottimismo fra le attività del territorio. Per questo, nonostante le ristrettezze economiche, Padova e i principali centri della provincia investono sulle Festività per rilanciare il commercio, soprattutto quello dei negozi delle piazze e dei centri storici e per richiamare i turisti “natalizi”, coinvolgendo anche i centri della provincia. Il capoluogo, in particolare, fa le cose in grande. Nel vero senso della parola, tanto che la manifestazione organizzata da Comune e Camera di commercio con le associazioni di categoria, che ha preso il via con l’accensione del grande abete di fronte a Palazzo Moroni, si chiama “Grande Natale a Padova”. L’obiettivo è ambizioso e carico di speranza.

“Tre anni fa siamo partiti con questa sfi da di lanciare una serie coordinata di iniziative sotto un unico logo, che facesse riconoscere Padova e richiamasse gente da tutta la regione e oltre. Oggi possiamo dire che questa idea ha avuto succes-so: la nostra città è un punto di riferimento per il Natale e il format è conosciuto

anche fuori città”, spiega Marta Dalla Vecchia, assessore al com-mercio. “Si tratta di un’iniziativa consolidata - aggiunge Roberto Furlan, presidente della Camera di commercio - con una pluralità di signifi cati, in grado di favorire

la rete del commercio e che quest’anno si estende alla provincia con l’adesione di Cittadella, Este e Montagnana”. Tra le novità più interessanti il mercatino dell’Alto Adige in piazza Cavour: “Pensiamo - afferma Fernando Zilio, presidente dell’A-scom padovana - a quanti si muovono per andare a visitare i mercatini tradizionali; vogliamo che Padova richiami non solo i locali ma anche persone dalle province vicine”. Oltre ai mercatini di Natale, fi no alla prima settimana di gennaio sono in programma mostre, concerti, visite guidate, iniziative solidali; i più sportivi potranno cimentarsi nella “Corri con Babbo Natale”. Numerose e interessanti le attività per i più piccoli, che anche quest’anno avranno a disposizione il trenino gratuito “Gomma Magica Orient Express”. Gran fi nale il 6 gennaio con la festa della befana in Prato della Valle. “Abbiamo messo a punto una proposta forte - commenta Nicola Rossi, presidente Confesercenti Padova - grazie al lavoro enorme di sintesi con il territorio, fatto in questi anni, abbiamo creato un’immagine coesa, con più forza attrattiva verso l’esterno”. E si vedono già i risultati, come spiegano Antonio Piccolo, presi-dente del consorzio di promozione turistica Padova e Stefan Marchioro, di Turismo Padova Terme Euganee: “Già a fi ne novembre sono arrivate molte richieste e altre ne arriveranno prossimamente, del resto abbiamo mandato il programma di Natale a 15mila operatori turistici. Il contenitore natalizio è un’iniziativa fondamentale per il turismo”. Le premesse per un Natale da ricordare ci sono tutte. Fra un mese si tireranno le somme.

spalla pag 5 per pado-vane

Iniziative coordinate da Padova alla Provincia, in particolare con Este, Montagnana e Cittadella

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6 Conselve66 Conselve

Caso distilleria, ancora una volta ognu-no resta sulle sue posizioni. Anzi i co-mitati e le forze politiche come il Mo-

vimento 5 Stelle si dicono pronti a scendere in piazza per chiedere maggiori controlli e chiarezza sui dati delle emissioni. Ancora una volta sul banco degli imputati la Bonol-lo, storica azienda produttrice di grappa, da anni nell’occhio del ciclone per i rumori e gli odori sgradevoli, ma anche per le emis-sioni. Questo l’aspetto che preoccupa di più i residenti. In tanti hanno affollato l’ultima assemblea e ascoltato la relazione dell’inge-gnere chimico Tiziana Parton che ha preso in esame le misurazioni dell’Arpav dal 2006 allo scorso anno. L’anno peggiore è stato il 2011, con continui sforamenti dei limiti im-posti dalla legge e la presenza di sostanze nocive come il benzene, che non dovrebbe esserci, ma anche alcol etilico, monossido di carbonio, polveri sottili. Il medico Sandro Zorzi, dell’Isde - medici per la tutela dell’am-biente, si è soffermato sugli effetti per la sa-lute causati da una concentrazione anomala

di queste sostanze. Dal canto suo la Bonollo si dice pronta

al dialogo con i conselvani ma contesta i dati diffusi. “L’attività dello stabilimento - spiega la proprietà - è soggetta a limiti assai rigorosi imposti dalle autorità competenti. I dati delle rilevazioni dell’Arpav risultano diversi da quelli presentati nel corso dell’as-semblea. In particolare l’Arpav non ha mai rilevato concentrazioni di benzene al di sopra dei limiti autorizzati, i quali peraltro risultano inferiori di ben dieci volte rispetto al limite massimo previsto dalla legge nazio-nale. Aggiungiamo, inoltre, che non esiste alcuna emissione né odorosa né rumorosa attribuibile all’azienda che sia dannosa per la salute delle persone. Per rassicurare la co-munità locale siamo disponibili ad incontrare e confrontarci con tutti coloro che vogliano avere maggiori informazioni sul processo produttivo dello stabilimento e sulle carat-teristiche organolettiche del prodotto finito”.

Interviene anche il Movimento 5 Stelle: “I rilievi Arpav mostrano che in molti casi

ci sono stati sforamenti consistenti e gravi, nelle emissioni di sostanze nocive, con po-tenziali ricadute negative per la salute dei cittadini e l’ambiente”. Così Luca Marti-nello e Valentina Sattin, che continuano ricordando che le misurazioni degli ultimi 5 anni hanno sempre evidenziato la presenza di sostanze inquinanti e di polveri sottili, le cui concentrazioni anche se sotto i limiti di legge potrebbero alla lunga avere delle ripercussioni sulle fasce più deboli della po-polazione.

Il M5S chiede più chiarezza sulle misurazionil’azienda replica: “tutto nella norma di legge”

Posizioni inconciliabili I comitati pronti a manifestare in piazza

Scontro sulla distilleria

La distilleria Bonollo

In breveBersaglieri mobilitati per solidarietà

L’Associazione Bersaglieri si è mobilitata per raccogliere fondi a favore dei terremotati dell’Emilia. Il mese scorso in piazza XX Settembre i volontari conselvani hanno proposto

la “maronada” di solidarietà con castagne, vino, patate americane abbrustolite e torte fatte in casa. Un’esposizione fotografica ha permesso di conoscere l’attività dell’As-sociazione Bersaglieri a Conselve, da anni attiva sul fronte sociale. Il fine settimana

successivo i bersaglieri hanno collaborato insieme alla parrocchia per la raccolta della “colletta alimentare” al supermercato Eurospin di Conselve.

Meno rifiuti più benessere in 10 mosse“Meno rifiuti più benessere in 10 mosse”: il Comune ha aderito all’iniziativa promossa

da Associazione dei Comuni Virtuosi, Italia Nostra e Adiconsum per mettere a punto dieci azioni nel breve e medio termine per alleggerire l’impatto ambientale di imballaggi

e articoli usa e getta. «Dobbiamo impegnarci per ridurre ancora la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e questa è una delle strade da seguire» spiega l’assessore

Renzo Carturan. L’amministrazione si impegna a sensibilizzare imprese e famiglie sulla necessità di un approccio più consapevole e responsabile.

Pasqualin Cavaliere della RepubblicaCatterina Pasqualin è Cavaliere al merito della Repub-blica Italiana. L’onorificenza è stata consegnata all’ex

dirigente del circolo didattico di Conselve dal Prefetto di Padova. Per dieci anni è stata coordinatrice della Rete

Scolastica del Conselvano e ha ricevuto diversi premi al forum della pubblica amministrazione per la qualità e

l’innovazione portata negli istituti scolastici.

Via libera al progetto definitivo del nuovo “Parco inclusivo” nella frazio-ne Palù. Si tratta di un’area verde

attrezzata con giochi speciali, adatti anche per persone disabili, che sarà costruita tra tra vecchia scuola elementare, la chiesa e la sede della cooperativa Alambicco. Un inter-vento che nei mesi scorsi aveva fatto discu-tere perché era stato messo in preventivo una spesa da 570 mila euro. Ora invece il progetto ne contempla 398 mila.

“E’ un parco di nuova concezione, uno dei primi in Italia. - spiega il sindaco Antonio Ruzzon - nella nostra provincia solo Fontaniva sta portando avanti un pro-getto simile. Si tratta di un’area di 3.800 metri quadrati con 18 giochi speciali, che possono essere usati anche da persone con disabilità.

Siamo scesi da 570 mila a 398 mila euro perché abbiamo deciso di mettere in carico le spese della strada, del parcheggio e dell’illuminazione alla cooperativa Alam-bicco. Inoltre abbiamo ottenuto due finan-ziamenti, 180 mila euro dalla fondazione Cassa di Risparmio e 45 mila euro dalla Regione. Il resto lo copriamo con l’avan-zo di amministrazione del 2009, per 79 mila euro, e del 2010 per i rimanenti 94 mila euro. Il parco si inserisce e completa il “polo sociale” che sta crescendo nella frazione, grazie all’attività della coopera-tiva Alambicco che gestisce il Ceod e sta realizzando una comunità alloggio da 20 posti letto». Nella frazione il Comune vuole aprire anche un nuovo asilo nido.

Sul fronte della tassazione per quest’anno restano Invariate le aliquote Imu, ma con tutta probabilità già il prossi-mo anno anche Conselve dovrà ritoccare le percentuali verso l’alto.

“Per il 2012 siamo riusciti a non gravare sulle famiglie - spiega il sindaco Ruzzon - ma temo che nel 2013 dovremo intervenire diversamente perché le risorse sono sempre più esigue. Ci è arrivata la comunicazione da Roma che dobbiamo “ri-entrare” con circa 60 mila euro sui mutui se non vogliamo subire un ulteriore taglio al trasferimenti il prossimo anno. Ormai è uno stillicidio e da qualche parte dobbia-mo recuperare le risorse, altrimenti tanto vale consegnare le chiavi del municipio al Prefetto”.

Sul fronte deitributi il Comuneriesce a congelarele aliquote Imualmeno per il 2012

PARCO INCLUSIVO, AVANTI TUTTA

Il municipio di Conselve

di Nicola Stievano

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8 Cartura88 Cartura

Dotare Cartura di un nuovo plesso scolastico in sostituzione dell’attuale edificio che ospi-ta le scuole medie, bisognoso di continui e

dispendiosi interventi di manutenzione: è questo l’obiettivo che l’amministrazione comunale sta per-seguendo da alcuni anni. Una progettualità ostaco-lata, però, dalla mancanza di risorse economiche. Il sostanzioso contributo concesso dalla Regione per tale intervento, pari a più di 1.200.000 euro non basta, infatti, a sostenere la spesa preventivata, che ammonta ad alcuni milioni di euro. Nelle intenzioni degli amministratori comunali il costo restante dell’o-pera dovrebbe essere coperto dagli introiti derivanti dall’alienazione di immobili comunali dismessi, ma l’attuale contrazione del mercato immobiliare non facilita l’operazione.

“Se non si riuscirà a vendere gli immobili, c’è il rischio di non poter realizzare la nuova scuola – precisa il sindaco Massimo Zanardo - Non si può nascondere la difficoltà in cui si trova il settore immo-biliare, ma nonostante ciò stiamo continuando a la-vorare per riuscire a concretizzare questo importante obiettivo. Riteniamo questo intervento prioritario per la nostra comunità, in quanto la scuola merita tutta l’attenzione possibile e anche un eventuale ulterio-re sforzo economico”. L’edificio scolastico verrebbe realizzato poco distante dalla scuola primaria. Nella pianificazione dell’amministrazione comunale, ad intervento concluso, le scuola media verrebbe tra-sferita nell’attuale plesso della scuola elementare e quest’ultima nel nuovo edificio.

“A Cartura abbiamo due scuole pubbliche: le primarie e le medie – spiega il sindaco - la scuola elementare è situata in un immobile recentemente ristrutturato, rinnovato un paio di anni fa. Al suo interno è stata anche realizzata una nuova aula informatica dotata di computer e lavagna lumino-

sa. Il fabbricato delle scuole medie, invece, ha una certa vetustà”. A seguito del terremoto dello scorso maggio, il Comune, dopo aver commissionato una serie di controlli agli edifici scolastici, ha deciso di intervenire sulla scuola media, per risolvere alcune criticità emerse.

“Nei mesi estivi sono stati realizzati importanti lavori nelle scuole medie – afferma Zanardo – che hanno riguardato il soffitto, con la rimozione e rifa-cimento dello stesso ove indicato dalle perizie. Sono state rinforzate a livello strutturale le travi portanti e i pilastri della scuola. Si è provveduto a installa-re una guaina isolante sul tetto al fine di impedire

infiltrazioni d’acqua. Certamente questi interventi straordinari hanno avuto un costo importante, per una struttura che deve essere dismessa, ma ritengo che la sicurezza dei nostri ragazzi venga prima di tutto. In periodo di ristrettezze economiche, di tagli sempre maggiori nei trasferimenti, di blocco degli investimenti, credo che gli sforzi maggiori dell’am-ministrazione debbano essere concentrati nella realizzazione della nuova scuola, perché l’attuale scuola media, per essere pienamente operativa e idonea, avrebbe bisogno di un intervento radicale di ristrutturazione, dal costo elevatissimo, ma in questo modo perderemmo il contributo regionale”.

di Francesco Sturaro

Edilizia pubblica Il Comune ha messo in vendita alcuni immobili per recuperare le risorse

Serve una nuova scuola

I lavorialla scuolamedia,necessariper rinforzare l’edificioe metterloin sicurezzadopo il terremotodel maggioscorso

Il contributo da 1,2 milioni non basta,intanto il Comune ha provveduto adun intervento straordinario alle Medie

Il progetto

Come da consuetudine anche quest’anno la Bcc di Cartura ha premiato con un borsa di studio gli studenti, soci o figli dei soci dell’istituto di

credito, distintesi al termine del loro percorso scola-stico. 32 studenti hanno ricevuto anche i complimen-ti del presidente Mario Sarti e del direttore Andrea Binello della Banca di credito cooperativo di Cartura. Le borse di studio sono state assegnate ai neo diplo-mati alla scuola secondaria di primo grado con voto

minimo 9/10: Alberto Bacchin, Giovanni Boccardo, Giulia Castagna, Enrico Peraro, Martina Raffagnato, Beatrice Sammarco, Mirco Stradiotto, Daniele Vol-pin, ai neo maturi (minimo 90/100) Gloria Cesaro, Sofia Zorgati, Paolo Lazzarin, Stefano Meneghesso, Stefano Negrisolo, Alessia Broggio, Irene Nequinio, Emiliano Cavaliere, Beatrice Pevarello e ai neo laure-ati con almeno 100/110 Jacopo Berto, Chiara Bre-da, Nicola Chiodetto, Tanja Ghiotto, Lorenzo Lorniali,

Sheila Manoli, Francesca Negro, Anna Nequinio, Filippo Nequinio, Gledjs Peraro, Vera Pizzinato, Ro-berto Silvestrin, Silvia Suman, Marco Suman, Silvia Terrin. “Mi congratulo con i premiati – ha dichiarato il presidente Mario Sarti - questa azione concreta è un modo per valorizzare l’impegno costante volto a far crescere i giovani, una generazione importante della futura società, costretta, più di ogni altra, a fare i conti con la crisi”.

neWs Il Credito Cooperativo di Cartura ha assegnato il riconoscimento come ogni annoborsa di studio a 32 studenti brillanti, dalle medie alla laurea

F.S. La premiazione dei brillanti neo dottori

segue da pag. 1Non vogliamo, giunti alla maggiore età, andare a rimpol-

pare le fi la del partito degli astensionisti. Ed è proprio questo che abbiamo fatto durante l’occupazione, tramite assemblee riguardo argomenti di attualità e di cultura generale, con esterni e dibattiti che hanno coinvolto studenti e, talvolta, docenti. Ci siamo responsabilizzati riguardo la gestione di uno spazio, con motivi e scopi precisi, e siamo certi di non aver perso tempo. Os-servando come le violenze che spesso si verifi cano durante cortei e manifestazioni vengano strumentalizzate e facciano passare in secondo piano i motivi profondi delle proteste, abbiamo sentito la necessità di dimostrare che noi quei motivi non li abbiamo dimenticati.

La scuola dovrebbe fornire ai giovani gli strumenti e gli sti-moli affi nché essi si possano formare come cittadini responsabili dotati di pensiero critico. Tuttavia, nella gran parte delle nostre classi ci sono trenta studenti o più: non c’è tempo di fermarsi, approfondire, discutere o confrontarsi; bisogna andare avanti, interrogare e verifi care se si vuole portare a termine il vastissimo programma ministeriale. Ci rimettiamo noi studenti tanto quanto i professori, a cui ci sentiamo davvero molto vicini in questo momento estremamente critico anche per loro. Il problema è che la scuola pubblica, tagliata e riformata all’inverosimile, non solo non ci fornisce gli strumenti per sviluppare la cosiddetta “coscienza critica”, ma mortifi ca quella di chi riesce a crearsene una da solo. Ci sentiamo sottovalutati e non valorizzati. Stiamo assistendo infatti al lento smantellamento delle borse di studio per gli allievi meritevoli, costretti quindi a fuggire all’estero. Ma se tutte le giovani menti brillanti fuggono altrove, chi resterà qui a cambiare questo Paese? Stiamo assistendo inoltre all’enorme dispendio di denaro dello Stato in spese superfl ue, come quelle per l’informatizzazione dell’istruzione, quando moltissimi edifi ci scolastici non sono in sicurezza e vi sarebbero quindi investimen-ti molto più urgenti da effettuare da parte delle Province. L’inno-vazione tecnologica e digitale è di per sé un valore positivo cui non ci opponiamo, ma ora come ora non si può considerare una priorità. Vogliamo un cambiamento reale, non una regressione. Noi, giovani studenti terribilmente preoccupati per il nostro futuro e disposti ad impegnarci per prenderlo in mano e renderlo degno d’esser vissuto.

*Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato)

L’Intervento

Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova*

Per il futuro della scuola indignarsi non basta

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999Terrassa

Dopo l’ampliamento del cimitero della frazione di Arzercavalli, già proget-tato e finanziato dalla precedente

amministrazione poi appaltato ed esegui-to con l’insediamento del mandato della giunta del sindaco Betto, prende avvio ora l’intervento nel cimitero di Terrassa Padova-na in via Rena. I lavori prevedono la realiz-zazione di due blocchi per complessivi 68 loculi, disposti su quattro file in verticale in ampliamento verso nord. L’intervento pre-vede anche significative sistemazioni nel cimitero esistente. La pavimentazione dei

viali principali sarà fatta con blocchetti in calcestruzzo simili al porfido (dello stesso tipo già utilizzato per il cimitero di Arzer-cavalli e per la piazzetta del Municipio) che garantiranno un buon compromesso economico-qualitativo. E’ prevista la posa in opera delle grondaie e scossaline dopo che queste erano state trafugate da ignoti qualche tempo fa (ora saranno in lamiera pre-verniciata anziché in rame).

Sarà ripassato il manto di copertura, saranno installati due nuovi punti luce all’esterno nella zona parcheggio e sono,

infine, previste altre opere minori come la sistemazione del verde e le necessarie ma-nutenzioni. La spesa complessiva è di 260 mila euro di cui euro 192.500 per lavori a base d’appalto ed oneri per la sicurezza.

La prima gara d’appalto indetta con del 20 settembre scorso è andata deserta in quanto una buona parte del pagamen-to consisteva nella cessione da parte del comune di un lotto edificabile nella nuova lottizzazione di via Cappelline. La seconda gara indetta mediante procedura negoziata senza bando l’importo a base di gara di

euro 187.965,00 oltre ad euro 4.535,00 quali oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso. Sono pervenute sette offerte entro il termine stabilito. L’aggiudicazione defini-tiva dei lavori potrà ragionevolmente essere perfezionata prima delle festività natalizie. I lavori dovranno essere eseguiti, tempo meteorologico permettendo, in cento giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna.

“Questi due ampliamenti cimiteriali, saranno molto probabilmente gli ultimi nel nostro comune- spiega l’assessore Mode-

sto Lazzarin- in quanto ci siamo prefissi l’obiettivo di gestire con una più attenta e naturale rotazione i posti attualmente a disposizione evitando per quanto possibile i rinnovi trentennali e promuovendo inoltre per il futuro con il dovuto tatto, il ricorso alla cremazione delle salme. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto si attendono gli sviluppi del progetto di un sito cremato-rio nel vicino comune di Bovolenta e sono al vaglio inoltre eventuali convenzioni con strutture già esistenti come quelle di Pado-va e Spinea in provincia di Venezia”.

di Cristina Lazzarin

Intervento di sistemazione generale da 260mila euro con la costruzione di 68 nuovi loculi

Lavori in corso Dopo l’ampliamento nella frazione tocca al capoluogo

Cantiere in cimitero

Il cimitero di Terrassa, approvati i nuovi interventi

Seppur in tempi di ristettezze non mancano le iniziative per le Feste. Aria di Natale già dai primi giorni del mese con la “Vendita stelle di Natale” a cura del gruppo Alpini a

Terrassa e con il “Mercatino della Solidarietà” ad Arzercavalli al termine delle messe e a cura dei volontari Parrocchia di S.

Giacomo. Sabato 15 dicembre alle ore 20.30 “Mutolo dalla na-scita”, commedia in quattro atti per tutti nel dialetto rustico della Bassa Padovana a cura del Gruppo Amatoriale Teatro Incoscienti di Terrassa Padovana per la regia di Antonio Gobbato, presso la Sala teatrale parrocchiale; domenica 16 dicembre grande appuntamento con i “Mercatini di Natale” a Terrassa, con la partecipazione di tutte le Associazioni di Volontariato del comu-ne, esposizione e vendita di addobbi ed oggettistica natalizia,

artigianato locale, prodotti agroalimentari; lunedì 24 dicembre dopo la S.Messa di Natale “Cioccolata calda e vin brulè per tutti” a cura del Gruppo Alpini di Terrassa; domenica 6 Gennaio “Viva viva la Befana” dalle ore 15 nel cortile dell’asilo, il comitato festeggiamenti Arzercavalli organizza la consueta festa dell’Epi-fania; consegna calze su prenotazione, cioccolata calda e dolci, vin brulè e salame ai ferri con polenta per tutti, animazione per i più piccoli e finale con faeò dea Vecia e spettacolo pirotecnico.C.L.

un mese di appuntamentitra mercatini e spettacoli

Natale

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MASERÀ DI PD

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10 Tribano101010 Tribano

L’ultimo grave incidente sulla Monselice- Mare all’altezza di Tribano, costato la vita a una coppia di anziani di Monseli-

ce, ha riaperto la polemica sulla pericolosità dell’arteria. A muoversi, tra i primi, Massi-mo Cavazzana, consigliere di minoranza a Tribano, membro della commissione territorio e ambiente dell’UDC. “I problemi di questa arteria sono noti a tutti- spiega Cavazzana- perché qui converge la maggior parte del traffico della Bassa Padovana e sarà ancora peggio quando sarà aperto l’ospedale a Schiavonia.Da segnalare che di anno in anno è andato sempre più aumen-tando anche il traffico pesante, mentre gli interventi strutturali sono stati pochi e non sufficienti, visto che sono stati realizzati per lo più negli anni ’80”.

Tribano è un paese tagliato a metà dal passaggio della Monselice- Mare e da sempre è un semaforo a regolarne l’attraversamento. Solo lo scorso anno, l’amministrazione comu-nale ora in carica, guidata da Piergiovanni Argenton, è riuscita ad ottenere il si per la

costruzione di una rotonda in sostituzione del semaforo. Secondo alcuni è necessario tutela-re anche i pedoni e i ciclisti e quindi la rotonda, senza un sottopasso per ciclisti non ha senso di esistere.

Secondo Cavazzana la problematica è ancora più ampia: “Il tratto più pericoloso è quello che da Correzzola va a Monselice, mentre da Monselice a Este la struttura è ben fatta. Si vede che negli ultimi anni sono stati fatti buoni interventi all’altezza di Pozzonovo e Conselve, ma poco qui a Tribano se non per il sottopasso che porta alla zona artigianale. Permangono ancora molte stradine seconda-

rie, troppi accessi privati, nonché pochi guard rail e spartitraffico. Mi sembra che sia proprio il momento di fare un ragionamento a trecen-tosessanta gradi, allestendo un tavolo per tro-vare soluzioni definitive, prima che si consumi il prossimo incidente”.

Il comitato “Un sottopasso vale più di una vita” ha chiesto al comune di attivarsi in tempi rapidissimi per inviare un progetto esecutivo agli enti preposti visto che in occasione di al-cuni incontri di giugno scorso, si era riscontrato da parte di Veneto strade la disponibilità di valutare concretamente la risoluzione del pro-blema con un sottopasso per i pedoni.

di Cristina Lazzarin

Attesa la costruzione della rotatoria in centroma la pericolosità è dovuta a camion e alta velocità

La polemica Nuovo grave incidente lungo la trafficata arteria che taglia il paese

La superstrada che uccide

L’ultimo incidente lungo la Monselice - mare

Si è svolta all’auditorium della Scuo-la Media di Tribano, la prima serata promossa dal Gruppo Forma giovani,

un gruppo spontaneo di alcuni ragazzi che ha aderito al bando BIT-Bassa in Tensione, progetto volto a stimolare iniziative fatte da giovani per i giovani, finanziato dai comuni di Agna, Anguillara Veneta, Bagnoli di Sopra, Pozzonovo, Tribano. L’obiettivo del gruppo è quello di realizzare alcune serate culturali ed informative, cercando di coinvolgere i coeta-nei su temi di attualità che li riguardino da vicino.

Alla presenza di alcune autorità, ma soprattutto di un nutrito gruppo di giovani, è intervenuto il professor Mario Bertolissi, ordinario di Diritto Costituzionale nell’Univer-sità di Padova. Diversi gli argomenti toccati nel dialogo con i presenti: dalla recentissima conferma di Obama alla Casa Bianca, ad

Aristotele, passando per la “legge morale” di Kant, fino a ritornare ai fatti di cronaca di casa nostra, come gli scandali politici, il riordino delle province, la condanna senza appello per chi evade le tasse. L’invito del professore ai giovani è stato quello di leg-gere la Costituzione, perché in essa sono scritte “le regole della convivenza”, perché “nel disinteresse si diviene schiavi”, incapaci di pensare, ricordando soprattutto come sia fondamentale per il nostro frutto ritrovare un vero “senso di appartenenza”. Il secondo incontro si è tenuto ad Anguillara Veneta, dove sono intervenuti due dottori del Ser.D. di Monselice, per affrontare il tema delle di-pendenze, soprattutto quelle sottovalutate, come la ludopatia, una piaga che si sta dif-fondendo ormai in tutto il territorio. Il gruppo invita i giovani a partecipare anche alle pos-sime iniziative in programma.

FORMAGIOVANI: INCONTRI AFFOLLATI

C.L.

La sentenza del giugno scorso, che ha definitivamente assolto gli imputati inviati a giudizio relativamente alla compravendita di Trasporti Ecologici SRL e del Centro Riciclo di Monselice, porta il gruppo di minoranza “Voi + Noi” a sottolineare nel loro

magazine distribuito tra le famiglie di Tribano che le “scelte fatte dal comune di Tribano a suo tempo, per dar vita alla prima società di raccolta differenziata della Bassa Padovana erano corrette anche se impegnative”. La sentenza ha infatti riconosciuto al comune di Tribano la somma collegata alle obbligazioni pari a 1.815.000 euro, condannando Atti-va a pagare un’ulteriore somma al comune di Tribano pari a più di 400 mila euro, oltre agli interessi legali. Secondo gli stessi consiglieri “si è trattato di un’occasione mancata all’interno della quale molto ha inciso la strumentalizzazione politica che ha decretato la defezione di molti comuni determinando così il fallimento politico di quanto di buono si era creato collettivamente e con tanta fatica, che ha portato a far gravare di un costo superiore del 30% l’asporto dei rifiuti”.

attualita’

Sentenza Attiva, interviene il gruppo “Noi + Voi”“su trasporti ecologici le scelte fatteerano corrette anche se impegnative”

Quarto anno senza luminarie, per un Natale all’insegna della sobrietà e improntato al risparmio, anche per dare un messaggio a chi si trova in situazioni difficili per la perdita del lavoro o per la crisi che non si attenua. Dal 2009 l’amministazione

comunale ha scelto di non installare le luminarie in occasione delle festività natalizie, senza rinunciare perà ad alcuni segni concreti in occasione del Natale, ovviamente imo-prontati alla sobrietà. “Quest’anno abbiamo completato il restauro della Loggetta a fian-co della chiesa - spiega il sindaco Piergiovanni Argenton - un’opera piuttosto impegnativa che ci permette comunque di valorizzare uno dei simboli del paese. Nel periodo natalzio la abbelliremo con delle luci colorate. Tornerà, come da consuetudine, l’albero di Natale a fianco del municipio”. Due segnali per ricordardi che il Natale è alle porte.

Per il quarto anno l’amministrazione non installa le luminarienatale all’insegna della sobrieta’albero e luci sulla loggetta restaurata

C.L.

E’ di tutt’altro tono invece l’opinione del sindaco, Piergiovanni Argen-ton, che sulla questione delle ex

scuole elementari di Olmo, ha idee com-pletamente diverse: “Le scuole di Olmo erano chiuse da un ventennio e venivano aperte solo per motivi elettorali. Abbiamo ricevuto la richiesta da parte di un’asso-ciazione del paese per poterle utilizzare in parte per la loro attività di ginnastica per ragazzi. Si è pensato che questa fosse una opportunità per fare le manutenzioni ordinarie oramai inevitabili: ricordo a chi non lo sapesse che pioveva dentro dal tet-to, e gli impianti erano quasi fatiscenti. Si tratta di opere che sono state concordate con l’associazione stessa e scomputate sul costo di utilizzo. L’accordo prevede che i giardini esterni e parte degli spazi interni, rimangano utilizzabili per la comunità di Olmo e per scopi elettorali. Non capisco cosa ci sia di contestabile in tutto questo. In ogni caso dalle ultime informazioni avute, l’associazione stessa sembra inten-zionata a liberare lo stabile in tempi brevi, essendo gli spazi troppo contenuti rispetto allo sviluppo delle loro attività. La scuola tornerà pertanto ad essere inutilizzata, come lo era prima e quindi meno fruibile anche per le famiglie di Olmo. Salvo non si trovi una soluzione diversa”.

neWs

La replica del sindaco“abbiamo salvatol’edificio chiuso”

C.L.

Dall’opposizione Il consigliere del Pdl avanza dubbi

La concessione di un’ala delle ex scuo-le elementari di Olmo all’associazione “Metafisica” non trova l’accordo del

consigliere di opposizione del Pdl, Roberto Bazzarello che parla di “mancanza di tra-sparenza e democrazia”. La vicenda ha na-tali lontani e risale all’ottobre del 2010, da quando l’associazione stessa utilizza i locali delle ex scuole sembra grazie a un consenso verbale dell’amministrazione. Già nel mag-gio scorso, nel corso di un consiglio comu-nale, Bazzarello aveva formalmente chiesto all’amministrazione chiarimenti sull’utilizzo dell’immobile da parte dell’associazione e sui vantaggi che ne ricavava il comune.

Poi nel luglio scorso la giunta comunale concede in comodato d’uso all’associazione Metafisica l’ala delle scuole stesse. Bazza-rello sembra non ricevere alcuna spiega-zione dall’assessore competente, Riccardo Quaggiato, che da giovedì 26 settembre scorso si è dimesso dalla giunta comunale per mancanza di tempo legata a problemi di lavoro.

Ora Bazzarello esige precise spiegazio-ni dall’amministrazione: “Ho presentato al sindaco una interrogazione per chiedere come mai si sia dato in comodato d’uso l’immobile a questa associazione e con qua-le vantaggio per il comune. Appare evidente un iter non del tutto trasparente visto che l’associazione usa i locali da circa due anni,

autorizzata solo verbalmente dall’ammini-strazione, e solo successivamente al mio intervento in consiglio la cosa è stata forma-lizzata con una delibera di giunta dove due assessori della maggioranza si sono astenu-ti (Monia Caremi e Paolo Girotto), mentre Quaggiato si è dimesso. Oltre a questo credo debba essere spiegato ai cittadini di Tribano perché l’immobile è stato concesso a questa associazione e non ad altre, visto che vi sono altre associazioni in paese che svolgono attività simili.

Probabilmente l’amministrazione nutre simpatia per l’associazione Metafisica. Poi vi è una questione tecnica da valutare: non si capisce se tale delibera sia una conven-zione o una concessione che comunque non è passata per il consiglio intero. Spero che la delibera sia rivista e venga fatta una gara pubblica per permettere ad altre associazio-ni di parteciparvi con regole chiare e non con un affidamento in parola”. C.L.

Bazzarello incalza il sindacosulla gestione delle ex scuole

Le ex elementari di Olmo

La serata a Tribano con il professor Mario Bertolissi

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Il periodo delle piogge si è appena concluso, lasciando dietro di sé non pochi malumori tra chi, ogni anno,

nello stesso periodo, si sente in trincea a combattere quasi sempre da solo per la difesa del territorio. E’ il caso del sindaco di Bovolenta, Vittorio Meneghello, che a due anni esatti dalla tragica alluvione del novembre 2010 si è visto costretto a tirar-si su le maniche affrontano con l’aiuto dei soli uomini del suo comune l’emergenza alluvione delle settimane scorse. La mobi-litazione di uomini e mezzi, la disposizio-ne di evacuazione per le zone della Ponta e il piano di allagamento sono diventati il pane quotidiano di un’amministrazione che dopo tante promesse fatte dai politici all’indomani della catastrofe, ora si trova ad affrontare gli stessi pericoli con gli stes-si mezzi. Le poche famiglie che abitano ancora alla Ponta, ad esempio, non sono mai state trasferite in altro luogo, sembra infatti che il comune avesse proposto alla Regione Veneto uno scambio degli alloggi per queste persone con altri in centro pae-se, ma la cosa non si sia potuta realizzare.

Sono ormai due anni che in maniera

coesa i dipendenti comunali si battono tra faldoni di domande e regolamenti per chiedere alla Regione dei rimborsi mai vi-sti. Da sempre, e da subito, Meneghello aveva chiesto alla Regione più chiarezza e velocità nel rispondere alle richieste di una popolazione operosa abituata a dar-si da fare per riportare la situazione alla normalità.

A quanto risulta da Venezia non è mai giunto nulla, neppure i tre milioni e mezzo di euro stanziati, qualche settimana prima dell’alluvione del 2010, per sistemare l’argine del ramo nord del Roncajette. Un terrapieno fragile, che potrebbe cedere alla prima ondata di piena. Entro l’anno dovrebbero arrivare un milione e 200 mila euro, ma non saranno sufficienti per co-struire un diaframma più resistente dentro l’argine. Così il sindaco ha pensato bene di rinforzare le pareti dell’argine e di al-zarlo di circa un metro con del terreno che arriverà gratis dal Genio Civile, in modo da avere qualche chance in più.

“Ancora una volta abbiamo dovuto ar-rangiarci- ha spiegato il sindaco- nei giorni di massima allerta abbiamo incrociato le dita, organizzando sgomberi nella zona della Ponta, turni di guardia per monito-rare il livello delle acque, organizzando

di Cristina Lazzarin

Da due anni il Comune chiedeinterventi per la sicurezzaidraulica e della popolazione

La polemica Dura presa di posizione dopo l’allarme del mese scorso

Incognita Bacchiglioneogni volta è emergenza

I volontari della Protezione Civile preparano la barriera in località Ponta. Stavolta l’acqua ha risparmiato la frazione

ma ad ogni pioggia intensa è sempre emergenza

interventi con le pompe, chiedendo l’inter-vento dei vigili del fuoco. Chiunque può rendersi conto che i lavori fatti sono stati poca cosa. E’ necessario per prima cosa tagliare le piante pericolanti perché anche nelle settimane scorse abbiamo visto pas-sare una notevole quantità di rami e tron-

chi, che possono diventare una minaccia. Ripeto da tanto che bisogna anche dragare il fondo del Bacchiglione almeno nel tratto da Padova a Pontelongo. I nostri volontari sono molto bravi e generosi ma queste continue mobilitazioni sono un costo che pesa interamente sulle casse comunali. Come sempre dobbiamo arrangiarci, spe-rando che ci vada sempre bene”.

In località Pontal’acqua sale e fa sempre paura,stavolta graziatele abitazioni

Non sono ancoraarrivati i fondigià previsti peril rinforzodegli argini

E’ atteso in questi giorni l’esito del bando per la costruzione di un for-no crematorio accanto al cimitero

a Brusadure. Verrà costruito sul terreno di proprietà comunale di 3.900 metri quadrati a fianco del cimitero di Brusa-dure e costerà 3,3 milioni di euro. Tutti a carico del privato con il sistema del project - financing. Sarà dotato di due forni e potenzialmente copre un vasto bacino d’utenza che abbraccia tutta la Bassa Padovana e parte delle province di Venezia e Rovigo. Per il sindaco Vit-torio Meneghello si tratta di un buon in-vestimento che gioverà anche alle casse comunali: “Mettiamo a disposizione il terreno e in cambio di una concessione trentennale incassiamo 30 mila euro l’anno, con una progressiva rivalutazio-ne che farà salire il canone e gli introiti. L’area è in aperta campagna e l’impian-to è sicuro e rispettoso dell’ambiente. Costa parecchio perché le emissioni in atmosfera sono ridotte a zero”.

neWs Si attende l’esito del bandoforno crematorioa brusadure

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14 Due Carrare141414 Due Carrare

Il susseguirsi negli ultimi mesi di reati contro la proprietà, commessi all’interno del territorio di Due Carrare, ha destato

qualche preoccupazione nei residenti. Tra settembre e novembre si sono registrate tre “spaccate” ai danni di ricevitorie e bar della zona, una rapina a mano armata nella farmacia di Terradura, un furto di materiale vario in una ditta locale, l’assalto al ban-comat della filiale di Mezzavia della Bcc di Sant’Elena e alcuni raid di ladri nelle villette sempre di Mezzavia. Nonostante l’intensifi-carsi di questi episodi, per gli amministra-tori comunali non si può ancora parlare di emergenza sicurezza. “Sono fatti sporadici – commenta il sindaco Sergio Vason – Le pattuglie delle forze dell’ordine, che perlu-strano il nostro territorio, sono un deterrente contro atti criminosi, ma i militi non possono essere simultaneamente in ogni angolo del nostro Comune, che è molto vasto (circa 27 chilometri quadrati di estensione ndr). Da un estremo all’altro del paese ci sono 9 chilometri ed è difficile presidiarlo tutto.

Inoltre, il nostro territorio presenta numero-se vie di fuga per i malintenzionati: da un lato, infatti, c’è la provinciale conselvana, dall’altro la statale, senza dimenticare l’au-tostrada e le strade di campagna”.

Un aiuto alle forze dell’ordine per pre-venire e perseguire eventuali reati, è fornito dai sistemi di videosorveglianza, ormai in-stallati in quasi tutti i comuni, compreso Due

Carrare, che attualmente conta sette occhi elettronici, posizionati in centro e in altri luoghi strategici del territorio. Una dotazio-ne di telecamere destinata ad aumentare, grazie al contributo di 180 mila euro ero-gato dalla Regione Veneto, a finanziamento del progetto di videosorveglianza proposto dai comuni di Due Carrare, Cartura e Pernu-mia. Nei prossimi mesi, quindi, il territorio comunale sarà videosorvegliato da ulteriori 12 o 14 occhi elettronici, puntati su siti sensibili del paese, con centrale operativa ubicata presso il comando di polizia locale di Due Carrare. “Negli ultimi anni gli episodi di criminalità sono aumentati – commenta il sindaco Vason – credo che anche la crisi economica abbia influito su questo aumen-to. Comunque, esiste piena collaborazione tra il Comune e le forze dell’ordine. Siamo in costante contatto con la stazione dei cara-binieri di Battaglia Terme e i nostri agenti di polizia locale, che garantiscono un servizio svolto in convenzione con altri comuni con-termini, sono sempre presenti sul territorio”.

di Francesco Sturaro

Grazie ad uno stanziamento di 180 mila eurola videosorveglianza conterà su altri 14 “occhi”

Il caso Negli ultimi mesi sono aumentati i reati contro la proprietà, tra spaccate, raid in villetta e una rapina a Terradura

Sicurezza, fra controlli e telecamere

Telecamere videosorveglianza

Due Carrare a Shanghai, la più popolo-sa città della Cina, sono unite da un insolito legame artistico. Infatti, una

copia in scala della Dama degli alberi, la scultura realizzata dall’artista Alessandra Urso, opera principale del Monumento agli antichi installato la scorsa primavera nella rotonda Bolzani di via delle Industrie a Cor-negliana, è stata presentata all’esposizione Internazionale di scultura, organizzata dal Tongqi Art Center, di Shanghai. La compo-sizione scultorea è stata scelta dall’artista e curatore cinese Zhou Zhiwei per l’evento artistico inaugurato lo scorso 23 novembre. Nella nuova interpretazione la Dama degli Alberi è lunga circa 2.20 metri, per un’altez-za di 1.80 metri. L’opera in bronzo è stata collocata su un prisma di marmo bianco, creato apposta per l’occasione, di 1,40 me-tri d’altezza, ed esposta assieme ad altre 39 sculture di artisti provenienti dal tutto il mondo in uno dei grandi parchi di Shanghai. Alessandra Urso ha raggiunto la città cinese in ottobre, per seguire le operazioni di fusio-

ne in bronzo e rifinitura della statua.La Dama degli alberi di Shanghai è la

terza versione di un soggetto creato dalla scultrice padovana nel 2002, più volte esposto e pubblicato su cataloghi e articoli giornalistici. “L’invito dell’artista cinese e curatore Zhou Zhiwei – spiega Alessandra Urso - a produrre una nuova versione della Dama degli Alberi, la seconda nello stesso anno e per giunta in un’epoca di sconvolgen-ti terremoti, mi ha fatto sentire pienamente in linea con il percorso che stavo seguendo, tra aspetti autobiografici ed eventi macro-scopici. Zhiwei ha insistito molto perché ritornassi all’aspetto delle spaccature della superficie, che nella seconda versione avevo tolto per favorire l’andamento orizzontale e sinuoso della figura. La Dama di Shanghai, dunque, ritorna al suo aspetto originario, fino ad assomigliare agli arbusti dell’albe-ro in cui si sta trasformando, e quanto mai attuale in una megalopoli come Shanghai, dove grattacieli esoffocano i giardini che re-sistono all’avanzare delle costruzioni”.

Esposta in Cina una copia in scaladella scultura di Alessandra Urso

LA DAMA DEGLI ALbEI A ShANGAI

F.S.

L’associazione Alasca-Auser di Due Carrare in attiva dal 1997, prevalentemente nell’ambito della terza età, ha ospitato una delegazione del centro Auser dei comuni recentemente colpiti dal terremoto: Medolla, San Felice sul Panaro,

Camposanto e Finale Emilia. Il nutrito numero di ospiti (55) accompagnati da alcuni amministratori locali, sono stati intrattenuti al mattino con una visita al museo dell’aria di San Pelagio (a questo proposito l’associazione organizzatrice ringrazia la titolare Ricciarda Avisani, per la disponibilità dimostrata) quindi pranzo solidale, presso la casa dei Carraresi, con pietanze tipiche del Veneto, unitamente a 180 soci dell’Alasca e alle autorità civili e religiosi locali: i parroci, il sindaco il suo vice e l’assessore locale. Nel pomeriggio è stata la volta della visita a un’altra gemma del territorio Carrarese, l’antica Abbazia di Santo Stefano, dove il parroco Don Andrea ha fatto da cicerone, quindi serata dedicata ai balli dove gli ospiti hanno dato dimostrazione della loro abilità di ballerini del liscio. “Quello che ci ha colpito – ha detto Ottorino Colmo presidente dell’Alasca- è stata la serenità di queste persone e la grande voglia di risollevarsi, siamo davvero felici di avere intravisto nei loro volti la soddisfazione per il caloroso sostegno operato dalla nostra comunità, tanto che al momento del commiato non è mancata qualche lacrima di commozione”. Il ricavato della festa, unitamente ad un contributo stanziato dall’as-sociazione è stato consegnato ai responsabili dei paesi presenti.

solidarietà Iniziativa dell’associazione Alasca - Auser di Due Carrareterremotati dell’emilia accolti in paeseospiti per un giorno di condivisione

Walter Lotto

Il momento dell’arrivo della delegazione emiliana

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I numerosi apprezzamenti che negli anni scorsi hanno premiato la manifestazione “La nostra terra e il nostro fare a Natale”,

hanno contribuito alla riconferma dell’evento che quest’anno si terrà sabato 8 e domenica 9 dicembre per le due intere giornate. Ad or-ganizzare l’evento ci pensa ancora una volta l’assessore al marketing e turismo, Silvia Vignato, che ha pensato a qualche nuova attrazione per i più piccoli. In piazza sarà dato risalto alle produzioni agricole e artigianali che avranno modo di esporre i loro prodotti e le loro creazioni originali. Ma saranno presenti anche le associazioni locali come le scuole dell’infanzia di Bagnoli di Sopra e di San Siro che allestiranno delle coloratissime bancarelle in cui metteranno in vendita tanti prodotti ar-tigianali e non. Lo scopo di queste iniziative, per istituti come questi, è legato alla raccolta di fondi per il sostentamento delle piccole ma numerose spese che annualmente le scuole devono affrontare anche in questo periodo di aumenti dei costi e tagli delle entrate. Per questo l’auspicio è che siano molte le persone che mosse da sano altruismo decidano di of-frire un contributo acquistando qualche piccolo oggetto, che potrà essere di allestimento per le prossime festività natalizie. In piazza non mancheranno neppure le creazioni frutto di passioni e passatempi, spesso nascosti al pubblico, dei concittadini e “vicini di casa” dei paesi limitrofi. Tra una degustazione e l’altra, sarà possibile acquistare i primi regali e, per i più piccoli, esprimere i propri desideri al tanto atteso Babbo Natale,.

Visto l’interesse dello scorso anno, sabato 8 saranno presenti i clown Nuvoletta e Semola con i giochi dei nonni: grandi e piccini potranno cimentarsi nei giochi di una volta e divertirsi a giocare insieme. “Mi è piaciuto davvero l’anno scorso sentire i nonni, risvegliati dall’entusia-smo, spiegare il funzionamento dei giochi ai nipoti e i nipoti, incuriositi e impazienti di provare, fare loro un sacco di domande- spiega l’assessore Vignato- Vorrei dare l’opportunità ad ancora più persone di avvicinarsi a questi giochi, apparentemente semplici e poveri, ma frutto di grande ingegno”. Domenica 9 al pomeriggio ci sarà l’Arena di Natale, un labo-ratorio-spettacolo di giocoleria ed equilibrismo. Nelle due giornate saranno a disposizione dei bambini i giochi gonfiabili. Inoltre sarà aperto al pubblico il Palazzetto Widmann, con la mo-stra d’arte moderna di un giovane pittore loca-le, Loris Drago, residente ad Arre e diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, che ha già raccolto molti apprezzamenti nel settore aprendosi la strada per un futuro ricco di sod-disfazioni. Anche Loris, come gli espositori par-tecipanti alla manifestazione, è testimonianza del “nostro saper fare”che spesso si fa fatica a comunicare e a condividere. “Vorrei che “La nostra terra e il nostro fare a Natale” servisse proprio a far emergere chi ancora non è cono-sciuto, che fosse colta quindi come un’oppor-tunità per chi vi partecipa attivamente, oltre a un’occasione di incontro e di valorizzazione di Bagnoli”.

di Cristina Lazzarin

Per due giorni il centro storico di Bagnoliaccoglie bancarelle, oasi di gioco e spettacoloinsieme a numerose mostre

L’evento L’assessore Silvia Vignato spiega i dettagli della manifestazione

“Il nostro fare Natale”

In tempo di crisi economica e di diffi-coltà familiari crescenti una non noti-zia può in qualche modo contribuire a

creare un po’ di serenità. Si tratta della scelta dell’ultimo consiglio comunale di Bagnoli di Sopra che ha deliberato di non ritoccare le aliquote Imu appro-vandone invece il nuovo regolamento. Relativamente alle aliquote si ricorda che il ricavato della prima casa resterà nelle casse del comune, mentre il ricava-to della seconda solo la metà resterà al comune mentre l’altra andrà allo stato. Non sono state quindi ritoccate le tariffe ministeriali che sono rimaste invariate sia per la prima casa che per la seconda comprese dunque le industrie, che vista la congiuntura economica negativa e già vessate da una pesante tassazione nazionale, potranno tirare un sospiro di sollievo .

“Per quest’anno- spiega il vicesin-daco Mara Capuzzo- si riesce a far fron-te ai minori trasferimenti dello stato con risorse proprie, senza andare a chiedere ulteriori sforzi ai cittadini. Non sappiamo quali saranno gli sviluppi per il prossimo anno”. Nel nuovo regolamento, oltre agli sgravi già previsti dalla legge per le famiglie con figli a carico, il comune ha previsto ulteriori agevolazioni, soprat-tutto per i nuclei familiari che hanno un invalido al 100%. In sintesi è previsto uno sgravio di ulteriori 50 euro per le famiglie con un disabile al 100%, che non abbiano altri immobili di proprietà e sempre che non si tratti di un’abitazione di lusso; lo stesso sgravio vale anche per i disabili che abitano da soli. In più viene considerata prima casa anche quella de-gli anziani o disabili che siano ricoverati in un istituto di riposo a condizione che la stessa non sia concessa in locazione o abitata da altri familiari; lo stesso con-cetto vale per chi risiede all’estero per motivi di lavoro. Il regolamento, anche se con sfumature proprie, è stato redat-to congiuntamente anche dagli uffici tributi di Agna e Candiana.

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Previste altre agevolazioninessun aumento dell’imu per le famiglie e le imprese già segnate dalla crisi economica

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Lo scorso 31 ottobre, è stato un Halloween in emer-genza per la protezione civile del conselvano e nel-lo specifico per il gruppo comunale di Agna. Invece

di festeggiare la festa di importazione americana, la cittadinanza ha dovuto fare i conti con una critica situa-zione idrogeologia. I volontari, attivati dal coordinatore del gruppo Roberto Forin, sono stati impegnati sotto la pioggia, per tredici ore di servizio continuo di prosciuga-mento e bonifica taverne, scantinati, garage, dalle 22 alle ore 11 del giorno dopo.

A causa delle forti precipitazioni, infatti, peraltro ampiamente previste dalla Regione Veneto, diverse fa-miglie di Agna si sono trovate in enorme difficoltà e con problemi idrici e di accumuli di acqua piovana. “Proprio in funzione delle previsioni meteo e dell’allerta dirama-to dalla nostra Regione Veneto – commenta Gianluca

Piva, assessore alla protezione civile e volontario del gruppo – dopo avere sentito il sindaco, sono uscito con il coordinatore Forin già alle nove di sera della notte di Halloween, in monitoraggio per le strade del comune. Alle 21:45 abbiamo ricevuto la prima chiamata da via Marconi e nel giro di un quarto d’ora abbiamo attivato una squadra di volontari con tutte le nostre motopompe e manichette”. Le zone più colpite sono state Frapiero località Sant’Orsola, alcune famiglie di Aldo Moro, di via Marconi e di via Mure. La pioggia caduta sul territorio ha avuto punte anche tra i 125-150 millimetri in poche ore e questa enorme quantità di acqua ha ovviamente creato disagi e allagamenti nelle zone basse e negli ambienti interrati. C’è stato anche un black out tele-fonico di diverse ore, risolto solo verso le ore 18 del 1 novembre. “Devo ringraziare tutti i nostri volontari

– conclude Piva – per la professionalità e l’impegno dimostrati anche in questa emergenza. Il nostro gruppo risponde sempre con grande responsabilità e merita un plauso da tutta la comunità di Agna. Ricordo che tutti i volontari operano gratuitamente, mettendo a repenta-glio la propria incolumità per il bene altrui”.

Si ricorda che nei giorni scorsi è stato consegnato al comune anche il nuovo veicolo pick up Isuzu, acquistato con un contributo dello Stato, fondo perduto del Diparti-mento Nazionale della Protezione Civile pari al 75% del valore del mezzo, in sostituzione della Fiat Campagnola del 1976, inadeguata per un’attività di protezione civi-le e con costi di gestione e consumi troppo elevati. La scelta è stata fatta per ottimizzare il servizio del gruppo e per evitare costi dovuti a inefficienze della stessa au-tovettura.

Il nubifragio di halloween ha provocato alcuni allgamenti, un blackout telefonico e altri disagi in paese, volontari in azione

EMERGENZA MALTEMPO, PROTEZIONE CIVILE MObILITATA IN AIUTO DELLE FAMIGLIE

C.L.I volontari della Protezione Civileintervenuti in un’abitazione allagata

sociale

L’amministrazione comunale nelle prossime settimane darà avvio al pro-getto sociale “scuole sicure”, con il

quale si prevede il reclutamento di cittadini volontari, da impiegare in prossimità degli istituti scolastici di Agna, per gli attraversa-menti pedonali e all’interno degli scuolabus. L’iniziativa vedrà la cooperazione dei servizi sociali e della polizia locale e dovrebbe av-viarsi tra dicembre e gennaio prossimo.

L’obiettivo è sorvegliare e facilitare l’attraversamento pedonale da parte dei bambini delle scuole e attività di ausilio ed assistenza agli autisti all’interno degli scuo-labus comunali, oltreché attività di vigilanza nelle aree antistanti le scuole elementari e medie. Il servizio di “volontario civico” è a titolo volontario, gratuito e personale e vi sarà un’adeguata copertura assicurativa da parte del comune. Prima di iniziare il servi-zio i volontari saranno formati e addestrati dalla polizia locale.

A ciascuno sarà consegnato materiale e vestiario di riconoscimento ed accessori per il servizio, nonché i necessari dispositivi di protezione individuale. Il materiale deve garantire la visibilità e la sicurezza degli addetti.

I requisiti richiesti sono: avere un’età compresa tra i 18 e 70 anni, essere resi-denti e domiciliati in Agna, essere pensio-nati o con turni lavorativi tali da consentire con regolarità la collaborazione, anche se limitata ad alcuni giorni della settimana o a particolari fasce orarie, non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso, avere il godimento dei diritti civili e politici, non essere stati sottoposti a misure di sicurezza e di prevenzione, essere in possesso di idoneità psico-fisica.

“Il ruolo del volontario civico – spiega l’assessore al sociale e sicurezza Gianluca Piva - è di essere di ausilio agli scolari e ai

genitori all’ingresso e all’uscita dalle scuole. Molto importante sarà inoltre la presenza all’interno degli scuolabus, specialmente al rientro a fine scuola, così da mantenere tranquilli anche gli scolari più vivaci e intem-peranti. Infatti ultimamente sono stati se-gnalati alcuni episodi spiacevoli e abbiamo deciso di potenziare la sorveglianza.

Per segnalare al Comune la propria disponibilità bisogna compilare l’apposito modello che si trova in distribuzione in municipio, presso l’ufficio di Polizia Locale e presso l’ufficio Servizi Sociali”. Per ogni informazione e chiarimento, contattare il numero 348.8827378.

di Cristina Lazzarin

A breve saranno “arruolati” dei volontari civici da impegnare negli istituti e sugli scuolabus

ll progetto Iniziativa del Comune con i Servizi Sociali e la Polizia locale

Sicurezza nelle scuole

Il Comune a caccia di volontari per la sicurezza dei ragazzi

Le piogge e le piene improvvise mettono a dura prova la tenuta degli argini. Fra-namenti e smottamenti sono all’ordine

del giorno, così il Consorzio di bonifica Adige Euganeo ha messo a punto un nuovo piano di lavori lungo i canali più colpiti e ottenuto un contributo di 280 mila euro dalla Regio-ne. E’ interessato almeno un chilometro di argini fra Agna, Candiana, Correzzola e Cona, lungo gli scoli Sorgaglia, Vitella, Re-bolsa, Altipiano, Civrana. I lavori sono già in corso proprio per assicurare la tenuta degli argini in caso di piene improvvise, ormai sempre più frequenti in questa stagione. “Ci occupiamo della sistemazione di molti altri tratti danneggiati - spiega il presidente Antonio Salvan - ma a causa delle risorse econo-miche sempre più limitate siamo costretti a circoscrivere gli interventi di manutenzione ai casi più gravi. Ci troviamo a gestire qualcosa come 3.400 chilometri di argini nella nostra rete consortile, quasi la distanza tra Padova e Capo Nord. A questo si aggiunge la gestione 24 ore su 24 di 58 impianti idrovori di sollevamento che permettono di tenere all’asciutto circa 90 mila ettari di terreno, sia agricolo che urbanizzato, con un consumo di elettricità di 4 milioni e mezzo di chilowattora l’anno”.

Intato dopo sette anni di studi e simulazioni complesse, il progetto da 15 milioni di euro per fermare l’intrusione salina lungo il Brenta e il Bacchiglione ha ricevuto il via libera definitivo dai Ministeri delle politiche agricole e delle infrastrutture e trasporti. Si tratta di costruire uno sbarramento alle foci del Brenta per fermare la risalita dell’acqua salata nei periodi di magra. L’acqua di mare provoca infatti il fenomeno del “cuneo salino” che va ad inquinare le falde e “avvelena” i terreni per chilometri. Interessata soprattutto la zona del cavarzerano, di Correzzola, Agna e Candiana. L’iniziativa è del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, coinvolti i Magistrato alle Acque, la Regione e il Comune di Chioggia. Nei prossimi giorni arriverà il nulla osta alla gara d’appalto che sarà indetta dal Magistrato alle Acque e l’anno prossimo aprirà il cantiere. I lavori dovranno essere portati a termine entro la fine del 2014, la tempistica è imposta dal finanziamento ministeriale.

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Intanto arriva il via libera per lo sbarramento alla foce del brentalavori straordinari lungo gli arginiper riparare le frane a rischio crollo

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La scure dei tagli si abbatte anche sulla formazione professionale. Nella bassa padovana, in provincia e in generale in tutto il Veneto. Un migliaio di persone ha

manifestato nelle scorse settimane, vicino alla sede della giunta regionale, per rivendicare i 5 milioni che la Regio-ne vuole tagliare ai Centri di formazione professionale e il mancato pagamento dell’intero stipendio ai lavoratori dell’Enaip da agosto a oggi.

In città e provincia sono rimase chiuse tutte le scuole del settore, comprese quelle del Cfp Manfredini di Este e dell’istituto Pavoniani di Montagnana. In agitazione anche i centri di formazione professionale dell’Enaiip a Paodva, Piove di Sacco, Conselve.

Circa 400 docenti e operatori vari padovani, tra i quali alcuni non vedono il becco di un quattrino da tre mesi, sono andati a Venezia, a bordo delle 10 corriere organiz-zate dal sindacato o in treno, per partecipare alla manife-stazione indetta da Cgil, Cisl, Uil e Snals. I manifestanti erano in tutto 1.200. Alla fi ne del corteo la delegazione degli scioperanti è stata ricevuta a Palazzo Ferro Fini.

Tre i punti trattati: sblocco delle liquidità fi nanziarie di cassa per pagare i dipendenti senza stipendio da tre mesi, reperimento dei 5 milioni di euro che l’assessore Donaz-zan non vorrebbe più stanziare per le scuole professionali ed approvazione della nuova legge regionale del settore.

Il problema comunque non è solo padovano. In Veneto ci sono 106 Cfp con 19 mila utenti e 1.700 dipendenti. Si calcola che il 75% di chi li frequenta trovi lavoro non appena conclude il percorso formativo. In questo periodo di crisi economica poi, la formazione professionale riveste un ruolo ancor più fondamentale. Per la piccole e medie aziende venete, è diventato sempre più impegnativo assumere ragazzi fre-schi di laurea che costano mediamen-te di più e necessitano comunque di un periodo di formazione lavorativa.

Per contro, pescare dall’offerta dei cfp, è un buon sistema per essere competitivi da subito ed avere un ritorno immediato. Per questo i manifestanti armati di bandiere e fi schietti hanno distribuito la fotocopia di un’intervista rilasciata da Luca Zaia quando era ministro dell’Agricoltura e candidato per la presidenza della Regione.

Nel testo è stata sottolineata una dichiarazione dove affermava che “il Veneto senza la formazione professiona-le non sarebbe la regione che è”. In ogni caso i 5 milioni di euro in meno per il prossimo anno scolastico rischiano di mettere a durissima prova il funzionamento delle scuole professionali.

A far sentire la propria voce di dissenso e timore c’è

anche il Cfp “Sacchieri” di Montagnana, struttura gestita dalla famiglia religiosa dei Pavoniani.

“Per il prossimo anno nella nostra struttura, in virtù di queste scelte regionali, si rischia il taglio drastico di uno dei quattro corsi – hanno commentato da Montagnana - Oltre alla riduzione del personale, c’è da chiedersi che

fi ne faranno i nostri ragazzi. Ricor-diamo che, oltre alla preparazione professionale, centri come il nostro hanno una forte valenza sociale, in quanto accolgono tutti quegli studenti “esodati” che non hanno trovato una collocazione congeniale nel mondo

dell’istruzione statale. E’ forse la prima volta che si riesce ad organizzare uno

sciopero con il massimo delle adesioni e dell’unione tra i partecipanti. Non è un segnale da sottovalutare”.

In ogni caso la soluzione al problema sembra tutt’altro che vicina. Per l’assessore regionale Donazzan il danno va imputato al patto di Stabilità che impedisce di spendere. L’assessore si è anche dichiarata disponibile a manifestare contro chi difende e sostiene il patto di stabilità.

Ma i tempi burocratici e il continuo scaricare la respon-sabilità tra istituzioni rischiano di dilatare troppo i tempi di intervento.

di Emanuele Masiero

La Regione intende ridurre di 5 milioni il budgetper i centri professionali, a rischio le scuole

La protesta Docenti e operatori padovani hanno manifestato a Venezia

Centri di formazionesotto la scure dei tagli La protesta

a Veneziadegli insegnantie operatoridellaformazioneprofessionale

Era stato lesionato dal terremoto della scorsa primavera. Dopo i lavori di consolidamento realizzati dalla

Provincia riapre il castello di San Martino della Vaneza a Cervarese Santa Croce. “È per noi motivo di grande orgoglio restitui-re il castello al territorio e ai cittadini – ha detto la presidente della Provincia di Pa-dova Barbara Degani – In un momento di forte diffi coltà e incertezza, abbiamo voluto assicurare gli investimenti per con-servare e valorizzare il nostro patrimonio storico e artistico. Il complesso, assieme al Museo del Fiume Bacchiglione, rappre-senta infatti un elemento distintivo del territorio e un simbolo per la comunità tutta”. La riapertura del castello ha coin-ciso, con la tradizionale festa di San Mar-tino. Il sito, infatti, è intitolato allo stesso santo patrono a cui era dedicata l’antica chiesetta campestre.

Lesionato dal terremoto

riapre il museodi cervarese s. croce

E.M.

“Lo spazio di tutti può essere realizzato solo con l’aiuto di tutti”. Questo potrebbe essere lo slogan per la nuova sede del Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova di via Gradenigo 10, su un prestigioso stabile comunale da poco restaurato

e inaugurato il mese scorso. I locali assegnati, per una superfi cie di 400 mq circa, sono affi -dati al Csv per un periodo di 6 anni in comodato oneroso più gli oneri di gestione. Il Centro in questa nuova sede continuerà, ad erogare gratuitamente, grazie alle somme messe a disposizione dalle fondazioni bancarie, servizi di formazione, informazione e consulenza, a cittadini ed associazioni. E’ previsto inoltre che nei prossimi mesi il Csv emani un bando di assegnazione degli spazi alle associazioni padovane. “Con questo accordo Comune di

Padova e Csv - afferma il presidente Giorgio Ortolani - hanno voluto dare signifi cato alla necessità di mantenere innervato ed attivo il territorio mediante la presenza sempre più attiva delle associazioni. Una scelta che in questo luogo ha anche il signifi cato di rivalutare un quartiere della città che negli ultimi tempi ha subito un certo degrado, mentre oggi, con la presenza in loco di grandi associazioni quali Avis, Ceav, Beati i costruttori di Pace, Per una nuova Vita e appunto il Centro Servizio Volontariato. La speranza è che divenga un luogo positivo di impegno civile e sociale. L’identifi cazione della sede è stata soprattutto possibile grazie all’interessamento dell’assessore alla partecipazione Silvia Clai, del presidente e del vicepresidente del Coge Veneto Giovanni Guglielmi e Marina Bastianello”.

LA NUOVA CASA DEL VOLONTARIATO PADOVANO TAGLIO DEL NASTRO PER IL CSV

Il caso del Cfp“Sacchieri”diMontagnana:“saremo costrettia tagliare corsi”

20202020

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11Spazi Aperti

Un Natale all’insegna del risparmio e dell’ecologia, passando attraverso al riutilizzo dei rifi uti. E’ questa l’idea che è venuta agli operatori del pro-

getto educativo Liberambiente proposto da Padova Tre in collaborazione con la cooperativa Ecoffi cina. Il primo appuntamento è stato fi ssato a Piove di Sacco nei giorni scorsi nel quartiere Sant’Anna in occasione “dell’ecopre-sepe in scatola”. Un concorso di presepi realizzati con materiali di riutilizzo.

Per tutto il giorno, gli operatori di Liberambiente hanno aiutato bambini e genitori a realizzare parti del presepe utilizzando ogni sorta di rifi uto che comunemen-te troviamo in casa nostra. Bottiglie d’acqua, sacchetti di plastica, rotolini della carta igienica e via così. Il tutto per costruire piccoli oggetti come statuine o addirittura ornamenti, come ad esempio il manto erboso alla base del presepe. Le famiglie hanno così imparato a produrre oggetti riciclati per poterli riprodurre su larga scala anche in casa in piena autonomia.

Il secondo appuntamento invece, si è tenuto a Car-tura dove le famiglie hanno appreso come realizzare ad-dobbi natalizi e ornamenti per l’albero di Natale sempre

con l’utilizzo di materiali di scarto.”Liberambiente è un progetto di educazione am-

bientale attivo ormai da molti anni che ha avuto una crescita costante – ha spiegato Annalisa Ferrari, re-sponsabile del progetto – Lo sforzo dei nostri operatori e la buona volontà dei bambini, ci hanno permesso di pro-porre attività sempre nuove e questi laboratori ne sono un esempio. Non ci limitiamo più a dire ai bambini come differenziare correttamente i rifi uti. Ormai siamo ad una fase ancora più avanzata e stiamo spiegando come riuti-lizzare i materiali di scarto per dare vita a nuovi oggetti”.

Da quest’anno, Liberambiente signifi ca anche ener-gia. Non solo rifi uti quindi, ma anche conoscenza e cor-retto utilizzo delle energie alternative. Un esempio? Nel-le scuola dei Bacini Padova 3 e 4 aderenti al progetto, si tengono dei laboratori in cui i bambini possono mettere in funzione delle ventole con dei piccoli pannelli foto-voltaici. Oppure trasformare un limone in una batteria grazie a zinco e rame. E ancora, accendere un led o far bollire l’acqua con l’utilizzo dell’idrogeno. “Le novità che stiamo proponendo hanno già avuto un successo enorme – continuano i responsabili – La capacità di apprendi-

mento dei più piccoli è impressionante e ci permette di diffondere la cultura del rispetto totale per l’ambiente in cui viviamo. La raccolta differenziata è già una prassi consolidata per i nostri fi gli. La nuova sfi da sarà far capi-re loro anche l’importanza delle energie rinnovabili per rispettare l’ambiente”.

Per il 2013 inoltre sono in arrivo altre novità interes-santi. E come d’abitudine per il progetto Liberambiente saranno attività altamente interattive, perchè lo stile di base è di imparare con lezioni pratiche. Nasce così una rappresentazione teatrale che prende spunto del libro “La storia dell’immondizia”, un’opera in parte a fumetti, recentemente pubblicata proprio grazie all’esperienza nel campo della gestione rifi uti. Durante la rappresen-tazione teatrale, i bambini dovranno partecipare attiva-mente anche attraverso momenti ludici.

Un Natale all’insegna del riciclo - riusodagli adobbi all’albero, senza scordarel’ecopresepe preparato in una scatola

Le iniziative nel padovano Il progetto educativo Liberambiente coinvolge ragazzi e famiglie con esperienze alla portata di tutti

Albero e capanna “eco-friendly”

A fi anco un presepein scatola costruito conmateriali di riciclo, sottoalcuni dei lavori realizzati con il progetto Liberambientedella cooperativa Ecoffi cina

Marco Calaon:“Stavolta siamopronti a tornarese non avremodelle risposte”

Il gruppo di acquisto del pellet nella bassa padovana ha avuto un successo lusin-ghiero. L’iniziativa, messa in campo dallo

sportello energia gestito da Legambiente con Padova Tre, è al suo primo anno di vita. Un’idea nata sulla scia del successo dei gruppi di acquisto legati al fotovoltaico e al solare termico.

“L’esperienza è stata assolutamente positiva e siamo riusciti ad approfondire le conoscenza del territorio sotto il profi lo del consumo energetico del pellet e fornire un servizio “chiavi in mano” con prodotti di assoluta qualità – ha spiegato Federico Gianesello di Legambiente – Il pellet è un combustibile ecologico sempre più utilizza-to nelle nostre case e con questa iniziativa abbiamo cercato di andare incontro alle esigenze dei cittadini della bassa. E’ mol-to interessante vedere come il fuoco, la più antica fonte di riscaldamento, torni ad avere un ruolo fondamentale nel panorama del consumo energetico sostenibile e viene sempre più promossa anche attraverso in-centivi e agevolazioni”.

L’iniziativa sarà ripetuta l’anno prossi-mo con importanti novità e miglioramenti: non si tratterà più di un gruppo d’acquisto di pellet, ma saranno inclusi altri servizi e offerte legati a questa nuova forma di ri-scaldamento. Per questa prima edizione, i cittadini di ogni Comune avevano un centro di acquisto predefi nito, scelto sulla base di determinate caratteristiche per garantire qualità e prezzo calmierato.

“L’utilizzo del pellet come forma di

riscaldamento è un fenomeno ben radica-to in provincia di Padova – ha continuato Gianesello – del resto, l’Italia è il principlae consumatore di pellet a livello europeo. La nostra produzione non è suffi ciente e spesso acquistiamo pellet da Austria e Germania. Per questo è importante non fermarsi solo sulla valutazione del prezzo di vendita, ma anche sulla qualità”. Il lavoro dello sportello energia è andato proprio in questo direzio-ne: riuscire a selezionare aziende in grado di vendere pellet di alta qualità al miglior prezzo.

“Non si tratta solo di una questione di rispetto dell’ambiente – ha concluso Giane-sello – un pellet di qualità scalda di più e produce meno cenere che si trasforma in meno ore di pulizia della stufa e meno ma-nutenzione straordinaria. Un vantaggio per l’ambiente, ma anche per il portafoglio”. Per chi volesse restare informato sugli svi-luppi del progetto può contattare lo Sportel-lo energia al numero verde 800.238.389 o visitare il sito web www.energiacomune.org/padovatre.

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Hai bisogno di un trasporto privato? Hai bisogno di un ambulanza per la tua società sportiva? A queste esi-genze risponde, da poco più di anno, Croce Blu Veneto onlus, associazione di soccorso e trasporto sanitario attiva 24 ore su 24 e con sede operativa a Bovolenta (PD). Questa realtà di volontariato è nata il 23 novembre 2011 grazie alla volontà della Famiglia Leotta-Cappeller, con lo scopo primario di dare un servizio di soccorso e assistenza a mezzo di ambulanza. Grazie al Comune di Bovolenta, in particolare alla sensibilità verso il so-ciale dell’assessore Pietro Tangianu, i volontari hanno a disposizione una sede operativa che si trova in Via Mazzini, 18 e che permette alla Croce Blu Veneto onlus di avere un punto di raccolta per la formazione e per le esercitazioni, ma soprattutto una base operativa per tutte le attività logistiche e burocratiche richieste per un corretto sviluppo dell’associazione. La prima ambulan-za, LIMA BRAVO 02, è arrivata a fine luglio e con essa l’ente ha superato senza alcun problema i controlli sta-biliti dalla L.Reg. 1080/2007. Ad oggi si contano ben 23 soccorritori operativi e formati per fronteggiare ogni tipo di emergenza medico-sanitaria. A disposizione, inoltre, personale medico ed infermieristico per eventi ed as-

sistenze in cui se ne richieda la presenza grazie alla preparazione e alla disponibilità del direttore sanitario Francesco Leotta. Per quanto riguarda, invece, le man-sioni prettamente operative-logistiche, l’ente si affida al delegato ufficiale Luigi Nardone. L’obiettivo primario dell’associazione è quello di diventare una realtà solida nel padovano a favore del cittadino e delle istituzioni, senza dimenticare il veneziano dove l’ente ha sede le-gale e coordina la sua stessa gestione. Croce Blu Vene-to, ente di soccorso e formazione, cerca sempre nuovo personale da inserire nel proprio organico a titolo volon-taristico, per il soccorso, la formazione e la divulgazione della cultura sanitaria. Possono partecipare tutti i mag-giorenni, senza limiti d’età. L’iscrizione è gratuita e i mo-duli possono essere richiesti direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Per maggiori informazioni è possibile anche telefo-nare al seguente numero di cellulare: 342 5066745.L’associazione ringrazia l’Assessore Pietro Tangianu e in generale dell’Amministrazione locale di Bovolenta, perché mette a disposizione dell’associazione la sede operativa, in Via Mazzini,18 è in comodato d’uso a titolo gratuito.

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08 DICEMBRE • “Vendita stelle di Natale” A cura del gruppo Alpini a Terrassa

08-09 DICEMBRE • “Mercatino della Solidarietà” Ad Arzercavalli al termine delle S.Messe e a cura dei Volontari Parrocchia di S. Giacomo

09 DICEMBRE ore 15.30 • “A storia de Sior Intento”Spettacolo teatrale per bambini e famiglie con Laura Cavinato e Valerio Mazzucato presso la palestra comunale

15 DICEMBRE ore 20.30 • “Mutolo dalla nascita”Commedia in 4 atti per tutti nel dialetto rustico della Bassa Padovana a cura del Gruppo Amatoriale Teatro Incoscienti di Terrassa Padovana per la regia di Antonio Gobbato, presso la Sala teatrale parrocchiale;

16 DICEMBRE • “Mercatini di Natale”A Terrassa, con la partecipazione di tutte le Associazioni di Volontariato del comune, esposizione e vendita di addobbi ed oggettistica natalizia, artigianato locale, prodotti agroalimentari;

24 DICEMBRE dopo la S.Messa di Natale “Cioccolata calda e vin brulè per tutti”A cura del Gruppo Alpini sez. di Terrassa Padovana

06 GENNAIO 2013 dalle ore 15,00 • “Viva viva la Befana” Presso il cortile dell’asilo il Comitato Festeggiamenti Arzercavalli organizza la consueta festa dell’Epifania; consegna calze su prenotazione, cioccolata calda e dolci, vin brulè e salame ai ferri con polenta per tutti, animazione per i più piccoli e finale con faeò dea Vecia e spettacolo pirotecnico.

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23 DICEMBRE • MERCATINO NATALIZIOMercatino natalizio e mercato prodotti agricoli, mercatino hobbistica e antiquariatoAnimazione per bambini a cura associazione ASCOM

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15 DICEMBRE ore 21.00 • TEATRO DA RIDERE “Onesto Rubamai” Presso il salone del Municipio di Battaglia Terme

26 DICEMBRE ore 21.00 • CONCERTO DI NATALE Chiesa S.Giovanni, Orchestra delle Venezie direttore solista Giovanni Angeli. (ingresso libero)

DAL 20 DICEMBRE AL 10 GENNAIO • PRESEPIO SULL’ACQUA24 dicembre - ore 20.00 Benedizione del presepio e canti di Natale eseguiti dalla Corale S. Giacomo

06 GENNAIO 2013 ore 15.00 • “VIVA LE BEFANE CHE VIEN DA L’ACQUA” Manifestazione in Piazza Aldo Moro

06 GENNAIO 2013 ore 17.00 • GRAN FALÒ“BRUSEMO LA VECIA” In Centro Storico, sulle suggestive acque del Canale della Battaglia

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26 DICEMBRE ore 21.00 • CONCERTO DI NATALE Chiesa S.Giovanni, Orchestra delle Venezie direttore solista Giovanni Angeli. (ingresso libero)

DAL 20 DICEMBRE AL 10 GENNAIO • PRESEPIO SULL’ACQUA24 dicembre - ore 20.00 Benedizione del presepio e canti di Natale eseguiti dalla Corale S. Giacomo

06 GENNAIO 2013 ore 15.00 • “VIVA LE BEFANE CHE VIEN DA L’ACQUA” Manifestazione in Piazza Aldo Moro

06 GENNAIO 2013 ore 17.00 • GRAN FALÒ“BRUSEMO LA VECIA” In Centro Storico, sulle suggestive acque del Canale della Battaglia

Page 26: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

14 Noi e gli altri

Il Natale è alle porte e, malgrado la crisi, a Padova non mancano acquisti e nastri colorati. Accanto alle luci che illuminano

le strade esiste però un’altra città, scono-sciuta ai più, perché umile e silenziosa: è la Padova dei poveri.

Giovani o anziani, italiani o immigrati, sono persone che non hanno famiglia, non hanno casa, non hanno un lavoro per man-tenersi o un medico che li possa curare.

Ma nonostante ci siano ancora molte persone fortunate che riescono a permet-tersi di comprare enormi quantità di regali costosi, senza minimamente badare a quanto effettivamente paghino per com-prarli, il prossimo Natale sarà all’insegna dell’austerità per la maggior parte degli italiani: due su tre spenderanno meno per le feste che si avvicinano e i budget pe-cuniari riservati ai regali natalizi saranno

tagliati del ben 34%.La crisi economica ha “desertifi cato” il

centro cittadino di Padova, che si prevede rimarrà vuoto anche nei giorni clou dei re-gali, quelli che vanno dall’ultima domenica di Avvento alla Vigilia di Natale. La nascita di Gesù bambino vedrà anche quest’anno il colore della malinconia, e in molti casi purtroppo anche della disperazione, negli occhi di molti nostri cittadini, e la gravità di una situazione economica per nessuno facile.

E’ un Natale povero, è inutile negar-lo e continuare nel solco dell’ipocrisia e dell’ostentamento di una ricchezza che pare sparita. C’è chi rischia il lavoro, chi non ce l’ha e ha poca speranza di trovar-lo, chi festeggia con i sensi di colpa di chi spreca denaro forse domani utile in altro modo. E’ un Natale triste, forse il più triste

che molti, anche i non più giovani, oggi ricordano.

Eppure c’è da chiedersi: che cos’è il Natale? Un periodo di pazze spese com-merciali e un periodo di spensieratezza e distacco dai problemi del mondo? E se invece fosse un periodo di semplicità, un periodo di rifl essione, un periodo di valori?

“Questi ultimi non hanno un prezzo e un’economia, - ci racconta don Alberto Merolini, giovane sacerdote padovano - eppure possono essere la chiave per vivere un Natale non più povero ma sobrio, non più triste ma pieno. Pieno di quel dare, di quel regalare in termini di affetto e calore che richiama a quello del vero Spirito di Natale.

L’augurio che si vuole quindi spera-re alla città tutta è di vivere felicemente questo Natale 2012, un Natale che sia di

valori e di vere speranze”.“Sappiamo molto bene che per le

famiglie sarà un Natale ancora più magro rispetto agli anni scorsi, - continua don Al-berto - a causa principalmente della crisi nazionale che ha provocato una valanga di rincari su tutti i settori, e molta povertà. Sarà comunque un Natale ricco di valori. Quelli in fondo non sono mai mancati in moltissimi padovani, per i quali la famiglia è rimasta il nodo centrale di tutta la comu-nità cristiana.

Il modo più giusto per adorare Gesù è quindi quello di spogliarmi anch’io di prete-se, di onori e obiettivi di ricchezza e pote-re. Dobbiamo iniziare a vivere il Natale per quello che è veramente: non solo la festa della nascita di Gesù Cristo, ma come un giorno dove stiamo insieme allegramente alle persone a noi care, riscoprendo i valori

della famiglia, dell’amore, dell’amicizia, della carità, e del vivere. E pensando ma-gari anche a chi è meno fortunato di noi, e di questi tempi non bisogna tanto sforzare la mente pesando a paesi come l’Africa, perchè anche vicino alle nostre belle case addobbate c’è qualcuno che soffre per mo-tivi simili alle popolazioni africane”.

Conclude il sacerdote: “Il modo più giusto per vivere il Natale è percorrere le strade dove gli uomini sono piccoli e segnati da piccolezze. Forse questa crisi economica che spegne le insegne, blocca le vendite, fa perdere posti di lavoro e pian piano impoverisce i più poveri, è una buona occasione per conoscere chi è ve-ramente Gesù e incontrarlo nella vita, in chi è diventato ancor più piccolo perché povero, in chi ha perso privilegi, sicurezze e certezze”.

“Potrà essere un periodo ricco di valoriche ci fa riscoprire la bellezza del dono gratuito”

La testimonianza di un giovane sacerdote Una lettura alternativa delle festività

Il Natale degli ultimivisto da don Alberto

Padova si prepara a vivere un Natale più sobrio, occasione per non dimenticare chi vive in condizioni disagiate e precarie

di Manuel Glauco Matetich

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Page 28: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

13Mondo Scuola

Perenne è il dibattito sulla scuola, specie negli ultimi due decenni che hanno visto il susseguirsi di riforme e di controriforme,

lasciando disorientati i docenti, gli studenti e le famiglie. La riforma proposta dal ministro Ber-linguer, approvata dal Parlamento, è stata bloc-cata dal successivo Governo; la riforma Moratti è stata approvata e poi fermata dal Governo che è venuto dopo; sono seguiti i piccoli aggiu-stamenti di Fioroni e i pesanti tagli economici e riorganizzativi del ministro Gelmini.

Ma, a che punto siamo? Lo chiediamo al professor Dino Scantamburlo, docente pado-vano di italiano.

“Le lamentele di docenti e di famiglie cre-scono, perchè le risorse economiche messe a disposizione delle scuole dallo Stato, dalla Re-gione e dai Comuni calano vertiginosamente: le famiglie devono metterci di tasca propria, se vogliono che i fi gli continuino a fruire delle attività integrative, di attività laboratoriali, di qualche servizio aggiuntivo che pareva divenu-to strutturale, ma che ora l’ente pubblico non fi nanzia. I Comuni sono chiamati a pagare se

viene inserito un docente in più nelle scuole dell’infanzia o i docenti di appoggio e di soste-gno nella scuola primaria. I bilanci delle scuole dell’infanzia, private e paritarie, sono sempre più in rosso. Addirittura, nelle scuole pubbliche mancherebbero soldi per l’acquisto di cancelle-ria, gessi, carta igienica(!). I presidenti delle Province hanno minacciato di non riscaldare più le aule delle Scuole superiori, perché privi di fondi per pagare il combustibile”.

Non crede prof. Scantamburlo che la stretta sulle esorbitanti spese pubbliche, ovviamente pagate dallo Stato con i soldi dei cittadini, debba riguardare anche gli sperperi nel mondo della scuola e più in generale dell’istruzione?

“Certo, in tempi di “revisione della spesa”, anche nella scuola vanno corrette storture ed eventuali sprechi. Vanno valutati seriamente, però, l’impegno e la qualità delle prestazioni di ciascun operatore (docente e non docente), premiando quelli validi e obbligando a correggersi quelli meno disponibili, e magari prevedendo differenze salariali rapportate alle

competenze e disponibilità di ciascuno. Ma si deve procedere con l’idea che in un Paese moderno la scuola dev’essere l’ultimo settore nel quale tagliare o ridurre la qualità e le op-portunità da procurare ai cittadini di domani. Anzi, si deve investire per essa anche in tempi di vacche magre, perché facendo così, si pon-gono le premesse concrete per la crescita e per lo sviluppo di domani. E ciò vale, in particolare, di fronte all’attuale dramma della disoccupazio-ne giovanile anche in questo territorio dell’alta padovana”.

Si continua a dire che la scuola è troppo distante dalla realtà del lavoro. E’ realmen-te così, secondo lei?

“Parlare di scuola signifi ca parlare di edu-cazione, di fornire saperi e competenze, ma an-che di formazione al lavoro: oggi serve, sia ai nostri Istituti Tecnici, sia ai Licei un rapporto co-stante tra apprendimenti e mercato del lavoro. Una rete di collaborazione permanente con le associazioni delle categorie economiche artigia-nali, industriali e del commercio, come di quelle agricole, dei settori direzionali e dei servizi si

di Manuel Glauco Matetich

L’intervista Dino Scantamburlo, docente padovano di lettere

Istruzione e formazione “investiamo sul futuro”“In un Paese moderno la scuola deve essere l’ultimo settore nel quale ridurre le opportunità”

impone, se vogliamo che il giovane diplomato e il laureato possano tornare a dare un senso motivato e fi nalizzato al loro impegno di studio e aspirare a un lavoro che sia in qualche sinto-nia con il percorso scolastico effettuato. Alcune ricerche avanzate evidenziano che la scuola non appare più il luogo nel quale si apprende tutto quello che serve e per tutta la vita. Ma è bene che essa si concentri sui saperi essen-ziali e che deleghi il resto alle opzionalità del curriculum scolastico e alla formazione lungo tutto l’arco della vita. Essa dovrebbe pensare ad incentivare la didattica laboratoriale che non si fa soltanto nel laboratorio; a generalizzare forme di alternanza scuola-lavoro per tutti gli studenti, anche per quelli liceali; ad assegnare spazio adeguato alle attività di orientamento”.

La crisi economica che il nostro paese sta vivendo ha portato molti giovani a ri-valutare l’effettiva “spendibilità” lavorativa

del titolo di studio acquisito negli istituti tecnici e professionali. In queste scuole si impara un lavoro. Che ne pensa?

“Ritengo sia doveroso cambiare la nostra foma mentis. Non possiamo più tenere la for-mazione professionale all’ultimo gradino dell’i-struzione e della considerazione sociale: abbia-mo bisogno ancora del settore manifatturiero, purchè sia di qualità e capace di competere nei mercati internazionali. Il mercato e le aziende cercano pure tecnici preparati ed esperti, capaci di svolgere, in modo rinnovato e qualifi cato, quelle professioni di un tempo, che abbiamo abbandonato. Non possiamo dimenticare che in questo ambito, il nostro territorio vanta una storia di operatori artigiani e tecnici che hanno raggiunto risultati straordinari negli ultimi ses-sant’anni e che – se lo vogliamo - potrebbero non diventare soltanto un nostalgico ricordo”.

Dino Scantamburlo, padovano, docente di italiano

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Page 29: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

C’è chi si prepara mesi prima e chi gira per l’Italia – e non solo - alla ricerca della statuina perfetta, attingendo ad

una tradizione centenaria, che a Padova, si declina in una moltitudine di mostre, concorsi e iniziative. Quella del presepe è una consuetudine natalizia per molti ormai irrinunciabile, ma per altri diventa una vera e propria forma d’arte. È proprio per man-tenere viva questa consuetudine, simbolo dell’espressione religiosa ma anche rap-presentazione della quotidianità del lavoro e del vivere familiare e di una comunità, che la Provincia di Padova promuove ogni anno “L’antica tradizione del presepe”, con-tenitore di varie iniziative dedicate. A partire dall’ormai consolidata rassegna “Presepi online”, realizzata in collaborazione con Diweb e la Diocesi di Padova, a cui posso-no partecipano parrocchie, comuni, enti ed associazioni che dovranno inviare tre foto di presepi in formato jpg, risoluzione 72 dpi, all’inidirizzo [email protected]. Le foto vengono pubblicate e votate sul sito www.

diweb.it. C’è poi il concorso “Il presepe più bello

della provincia”, giunto alla 7° edizione, in collaborazione con l’emittente Telenuovo, che prevede la messa in onda nel corso dei telegiornali delle riprese dei presepi più belli e caratteristici del territorio segnalati dal pubblico e poi votati nel sito www.tgpado-va.it.

Da non perdere poi la “Mostra di Pre-sepi e Rassegna d’arte natalizia” organiz-zata dell’Associazione culturale “Amici del Presepio” di Abano in collaborazione con l’UNSI di Abano Terme. La mostra sarà vi-sitabile dal 22 dicembre al 6 gennaio 2013 ad Abano in Via Matteotti, 3 (fronte Piazza dei Caduti - zona Municipio). Orari d’aper-tura 9.30-12.00 e 15.00-18.00 (ingresso gratuito). Ma per avere un quadro completo dei più belli e originali allestimenti della Na-tività dovuti al lavoro di artisti e artigiani del territorio, basta consultare l’opuscolo della “Strada dei presepi dell’alta padovana”, re-alizzato con rinnovato entusiasmo dal Con-

sorzio Pro Loco del Cittadellese, nato come realtà locale e arrivato, oggi, a coinvolgere ben 7 province venete.

Si tratta di un percorso che tocca chiese e oratori, piazze e borghi, per censire le mi-gliori rievocazioni della notte di Betlemme, anche con rappresentazioni a personaggi viventi.

Nel compiere questo itinerario regiona-le, si possono ammirare modelli presepiali di grande bellezza e suggestione: classici, moderni, orientali, popolari, in un trionfo di luci e un tripudio di colori; con fi gure mobili ed elementi veristici che riproducono scene di vita collocabili ai tempi di Gesù o a un passato più recente.

La tradizione trova spazio anche su internet grazie alla Diocesi,ad Abano una mostra a tema

Verso Natale Le Pro Loco del cittadellese propongono uno speciale percorso a tema

Anche il presepio fi nisce on line

Tempo di presepi, numerose le iniziative dedicate alla tradizione

Si rinnova anche quest’anno l’appun-tamento con i grandi interpreti della musica soul e gospel. Una nuova

formazione arriverà direttamente dagli Stati Uniti d’America al Centro culturale Al-tinate per il concerto di Natale del 27 e 28 dicembre l’incontro con la musica gospel-originale che ogni anno vede protagonista una formazione doc di musicisti e cantanti americani di grande fama e qualità. Negli scorsi anni si sono esibiti artisti come Earl Bynum, autore e direttore del coro Virginia Mass Choir, insignito dell’importante riconoscimento “Group of the Year” e “Best Ensemble” agli Hampton Roads e WBSK Music Awards, il gruppo degli As We Are con Cora Sister Armstrong, una delle voci più appassionanti e straordinarie della scena gospel, Wanda Trent-Phillips , “la miglior voce femminile americana dell’anno” ed il gruppo dei Purpose.

soul & gospel

L.O.

Concerti di Nataleal Centro Altinate

15Cultura provinciale

di Laura Organte

Gran Teatro Geox Concerto di Capodanno con il popolare cantante

Morandi torna sul palcoscenico a quattro anni dalla sua ultima esibi-zione live, per regalare al pubblico

padovano uno spettacolo che va oltre il concerto, una notte di Capodanno indi-menticabile. Teatro dell’evento sarà il Gran Teatro Geox, che per l’occasione offrirà agli spettatori un cenone buffet a partire dalle ore 20. Lo spettacolo inizierà alle 22.40 e a mezzanotte non mancherà il tradizionale brindisi con fantasia di dolci e vini.

Un concerto evento unico in cui l’ar-tista bolognese, accompagnato dalla sua band, metterà come sempre sul palco pri-ma di tutto il suo cuore e poi, come una magia, ogni volta unica, il suo ecceziona-le repertorio. Dopo l’apparizione in Arena a fi anco di Celentano e due edizioni di Sanremo, Morandi cercava un’occasione speciale per tornare a cantare sul palco e abbracciare, ancora una volta, il suo pubblico.

Gianni Morandi, solo per una sera, torna a essere non un monumento della musica italiana, ma il suo cuore pulsan-te. Straordinari i numeri che raccontano la carriera di un cantante, attore e con-duttore televisivo che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano: 38 album pubblicati per 560 canzoni incise, 80 in 4

lingue diverse e 59 arrangiate e dirette da Ennio Morricone. 44 i brani fi rmati come autore. Nel suo repertorio compaiono 203 autori e compositori. Ha venduto 50 milioni di dischi, tenuto 3500 concerti in Italia e 400 live all’estero, in più di 40 nazioni.

Non sorprende dunque che, a qua-rant’anni dal primo grande successo “In ginocchio da te”, pochi minuti dopo la diffusione della notizia il telefono ini-

ziasse già a squillare, con richieste per i biglietti da tutta Italia e non solo: in Cala-bria, a Torino, nelle Marche, in Slovenia, a Roma, la passione dei fan di Gianni Mo-randi non conosce limiti.

I biglietti, che prevedono anche il buffet e il brindisi di mezzanotte, sono in vendita a partire da 92 euro online al sito www.zedlive.com e www.granteatro-geox.com e presso le prevendite abituali in tutte le città italiane.

Brindisi al nuovo annoinsieme a Gianni Morandi

Gianni Morandi torna a padova per festeggiare il Capodanno

L.O.

eventi e mostre

“LO SCHIACCIANOCI” AL GEOXUn classico assoluto del balletto - il debutto in Italia risale al 1938 – e del Natale, rivisitato in chiave moderna: in scena il 25 dicembre al Gran Teatro Geox “Lo schiaccia-noci” del Balletto di Roma, nella nuova elaborazione drammaturgica di Riccardo Reim per la coreografi a di Mario Piazza, con la partecipazione straordinaria di Andrè de la Roche nel ruolo di Schiaccianoci/Fata Confetto. Una rivisitazione che propone la riscoperta dello spirito originale del racconto di E.T.A. Hoffmann.

CARLOTTO, NOIR AL VERDINell’ambito della stagione di prosa del Teatro Verdi, in scena dall’8 al 13 gennaio lo spettacolo “Oscura immensità”, una produzione Teatro Stabile del Veneto e Accademia Perduta Romagna Teatri. La pièce è tratta dal romanzo “L’Oscura immensità della morte” di Massimo Carlotto, che ha curato la versione del noir ed è interpretata da Giulio Scarpati, attore molto amato dal grande pubblico, e Claudio Casadio, per la regia di Alessandro Gassmann. Per maggiori informazioni e dettagli sullo spettacolo e sulla prenotazione consultate il sito internet del Teatro Stabile del Veneto.

PENSIERI PREZIOSI A S. ROCCOGiunta oramai all’ottava edizione, Pensieri Prezio-si la rassegna dedicata alla gioielleria contempo-ranea, quest’anno presenta 6 artisti provenienti dalla lontana Estonia appartenenti tutti all’Ac-cademia d’Arte di Tallinn, in mostra all’Oratorio San Rocco fi no al 27 gennaio.Le opere esposte ci permettono di indagare e inoltrarci in gioielli la cui materia plasmata e lavorata dagli artisti, in un binomio ancestrale tra spazio e tempo, dà voce al trascorrere inesorabile e infi nito del tempo, alla natura e a storie dimenticate e lontane.

a cura di Laura Organte

27272727Cultura provinciale

Page 30: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

di Walter Lotto

16

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Festosa conviviale in seno alla Cartura Nalin, al ristorante Distillerie clan-desti-ne a Cagnola di Cartura, a sigillo della

56ma stagione agonistica consecutiva che passa agli archivi segnalando giovani di inte-ressanti prospettive future. Il plurivittorioso di stagione è Giovanni Sergiano, atleta di Due Carrare già campione italiano ciclocross tra i piccoli amatori dell’Udace, che nella categoria G6 si è imposto 10 volte, 2 le vittorie per il G1 Nicolò Berto mentre tra le femminucce ha brillato Sara Tognon (G3) con 5 successi.

“Per la prossima stagione- ha detto il diesse Massimo Berto- ci aspettiamo l’esplosione di Riccardo Sabbion, talentino di Conselve, mai vincente ma tante volte protagonista e piazzato in questa annata”.Positivo anche il percorso degli esordienti, guidati dall’ammiraglia da Michele Zangiro-lami, la palma del migliore spetta di diritto al secondo anno Emanuele Barison, che a S. Martino di Lupari, con uno sprint regale

ha battuto tutti laureandosi campione pro-vinciale. Tra i primi anni si conferma sprin-ter di razza Ivan Berto, 2 le sue vittorie e tantissimi altri piazzamenti di spessore. E’ mancata la vittoria nella categoria allievi ma non per questo la stagione deve considerarsi negativa come sottolinea il tecnico Tarcisio Stefani: “abbiamo ottenuto 17 piazzamen-ti nei primi dieci e alcuni in corse dure e importanti, chi capisce di ciclismo saprà valutare l’importanza di questo risultato”.

La serata, popolata da almeno 200 in-

vitati, è stata anche l’occasione per il saluto augurale per i tre allievi che terminata la tra-fi la nelle giovanili biancorosse esordiranno la prossima stagione tra gli juniores: Alessio Magarotto, passista scalatore di Due Carrare difenderà i colori della Sandrigo sport An-gelo gomme, diretta tra gli altri dal tecnico monselicense Emanuele Biondi, mentre Claudio Mazzucco scalatore di Conselve e il passista Domenico Scantamburlo si sono accasati all’Andreotti Tecnoplat agli ordini dell’allenatore padovano Omar Benetton.

Festa per i neo campionicalcio

Avvicendamento in pan-china in casa biancover-de dopo le dimissione di

mister Bonifacci. Al suo posto il club ha ingaggiato Rodighie-ro, dopo un summit a cui han-no partecipato il presidente Adriano Bollettin con i suoi più stretti collaboratori: il direttore generale Renzo Scolaro e il diesse Dario Salvan.

Il Conselve dopo le ultime sconfi tte è precipitato al pe-nultimo posto nel girone C di promozione. “Dopo le ultime prestazioni negative Bonifacci ci ha comunicato la sua inten-zione di lasciare- spiega Dario Salvan- già quindici giorni fa aveva dato le dimissioni ma in quella occasione le avevamo respinte, ora visto il protrarsi del momento negativo le abbiamo accettate”.

Poi sul neo mister Rodighiero: “ha il vantaggio di aver già lavorato con noi in passato - sottolinea Salvan - quindi conosce l’ambiente, l’ho visto molto entusiasta della chance a disposizione e gode di tutta la nostra fi ducia”. La società non lascerà nulla di intentato per tentare di risalire la china e si sta già attivando per rinforzare la rosa nella prossima sessione di mercato a dicembre, nel mirino l’acquisizione di una punta.

il conselve volta paginae scommette su rodighiero

W.l.

Il comunale di via Favaro, a Pozzonovo, è stato teatro della presentazione uffi ciale delle squadre che compongono il settore

giovanile della locale società che attualmen-te milita in eccellenza.

Anche quest’anno, in un ottica di colla-borazione, le compagini sino alla categoria allievi saranno gestite dalla Polisportiva Tribano, società regolarmente riconosciuta come scuola calcio Figc, che conta attual-mente 120 iscritti dai quali, alla fi ne della fi liera si conta di selezionare gli atleti per il campionato juniores e successivamente per la prima squadra.

Ecco nel dettaglio squadre dirigenti e

tecnici del gemellaggio: Polisportiva Tribano. Presidente Loris Temporin; vice Vel Innocen-te.

Le squadre. Piccoli amici all. Luca Fava-ro e Maurizio Calore; pulcini all. Mattia Rasi e Enrico Pegoraro; esordienti all. Michele Belluco; giovanissimi all. Mattia Cuccato; allievi all. Fabrizio Leonetti e Luca Favaro; preparatore portieri Michele Bellico; attività motorie di base Leonello Candeo; respon-sabile settore giovanile Maurizio Calore. Polisportiva Pozzonovo. Juniores: allena-tori Costantino Favaro e Fabio Battistella. Responsabile generale della collaborazione Nicola Gugliucci.

bASSA PADOVANA. La Polisportiva si occupa della preparazionesodalizio sportivo tribano - pozzonovouna collaborazione che porta bene

Walter Lotto

Ciclismo La Cartura Nalin celebra le vittorie dei migliori atleti

Il presidente Ariano Bollettin

Il giovane Emanuele Barison, laureato campione provinciale

Gli atleti della polisportiva Tribano gemellata con Pozzonovo

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A seguito della conclusione dei seminari di alta formazione sulla strategia “Europa 2020” organizzati dai Gal del basso Veneto (Gal Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Patavino, Polesine Delta Po, Polesine Adige e Terra Berica) nei mesi di luglio e settembre 2012, prenderà avvio una fase par-ticolarmente strategica che prevede un approccio di tipo partecipativo degli attori locali. E’ prevista una consultazione, attraverso la somministrazione di un questionario, dei partenariati che compongono i Gal veneti in relazione al nuovo ruolo previsto per gli stessi nella futura programmazione Ue 2014-2020, e sulla base della strategia e del comune obiettivo di sviluppo territoriale individuato dai Gal medesimi per le rispettive aree geografiche. Sulla base delle esigenze del territorio verranno individuate le possibili priorità di investimento dei Gal veneti da presentare alla Regione del Veneto, che avrà il compito di predi-sporre i nuovi programmi 2014-2020.

Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo

Fondi Ue 2014-2020

Il turismo, una delle priorità del Gal “Antico Do-gado”, che ha destinato oltre 1 milione e 400 mila euro ad interventi e bandi che finanziano questo settore. Un settore che considera fondamentale nello sviluppo del territorio. Grazie alla Misura 313 è possibile, infatti, qualificare itinerari, rea-lizzare o adeguare piccole strutture rivolte all’ac-coglienza e all’informazione delle aree rurali, commercializzare pacchetti turistici o intrapren-dere attività informative, promozionali e pubbli-citarie. Ma entriamo nel dettaglio. Le Province di Venezia e Padova hanno attivato un progetto che vuole consolidare i percorsi e gli itinerari di slow mobility, situati nell’entroterra, al fine di intercet-tare i flussi turistici costieri legati ai centri storici (Venezia, Padova e Riviera del Brenta) e al turismo balneare (Chioggia e Sottomarina). Sono risultati strategici i fiumi Brenta e Bacchiglione, oggetto di valorizzazione anche nel progetto di cooperazione interterritoriale “Tur Rivers”. Lungo il Bacchiglio-ne, la Provincia di Padova realizzerà tre itinerari tematici dedicati ai casoni, alle bonifiche benedet-tine e alla storia e all’architettura di Candiana. La Provincia di Venezia, invece, potenzierà il percor-

so che collega il Naviglio del Brenta da Mira fino a Campagna Lupia lungo il Nuovissimo. Entrambi gli interventi contribuiranno alla valorizzazione di una zona della pianura veneta unica per la presen-za di storia, eccellenze paesaggistiche, arte, archi-tettura, tradizione e prodotti tipici. Con i Consorzi di Promozione Turistica di Padova e con Chioggia Si, il Gal si prefigge di potenziare la commercializ-zazione dei pacchetti turistici, facendo conoscere il nostro bel territorio sia attraverso la costituzione di un “Marchio d’area”, sia con la partecipazione a manifestazioni turistiche. Nei mesi di novembre e dicembre 2012 infine, avranno scadenza i bandi destinati all’accoglienza, all’informazione e all’in-tegrazione dell’offerta turistica. I bandi saranno rivolti agli enti locali territoriali, alle associazio-ni agrituristiche, alle associazioni per la gestione delle Strade del Vino e dei prodotti tipici, ai Con-sorzi di promozione turistica e ai Consorzi di as-sociazioni Pro loco. Per informazioni contattare il Gal Antico Dogado allo 041 461157, e-mail [email protected] L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle ore 12, previo appuntamento telefonico.

Il Gal punta sulle attività turistiche

Incontro sui progetti di cooperazione

Il 5 novembre scorso il Gal Antico Dogado ha presentato al “Museo delle Idrovore” di Santa Margherita di Codevigo (Pd), tre progetti di co-operazione che hanno ricevuto l’ammissibilità ai finanziamenti da parte di Avepa e della Regione del Veneto. Si tratta nel particolare del progetto Turismo rurale tra i grandi fiumi-Promozione del turismo rurale nei terri-tori di pianura attraversati dai grandi fiumi-Tur Rivers, che vede coinvolti sei Gal veneti e un Gal emiliano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 233.966 euro e si propone di “captare” e indiriz-zare il turismo “classico” attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari “interGal o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc.

C’è poi il progetto Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse-Open Market che vede coinvolti quattro Gal veneti e un Gal friulano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 200mila euro e si propone di sostenere l’offerta turistica rurale dei territo-ri partner attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali.

Infine c’è il progetto Rural Emotion-R.EM che vede coinvolti sei Gal ve-neti e un Gal finlandese. L’iniziativa transnazionale prevede un contributo pubblico di 170 mila euro e si propone di promuovere una serie di itinera-ri/mete culturali, attraverso il personaggio di un fumetto individuato con un concorso unico internazionale. All’incontro ha partecipato un pubblico attento e molto interessato alle opportunità offerte dalle diverse inizia-tive proposte.

INCONTRO INFORMATIVO SUI PROGETTI DI COOPERAZIONE DEL 05.11.2012

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8

IL VENETOin PRIMO PIANO

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente

le temperature ancora alte non fanno spe-rare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo sce-nario disastroso del 2010 e vien da chieder-si come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giuseppe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordina-ri: ciò che accade è semplicemente frutto della cementifi cazione selvaggia e mal gover-nata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi sta cedendo.

Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chie-dere interventi strutturali. Il vicecapogruppo

del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano plu-riennale di opere per la salvaguardia idro-geologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli in-vestimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occor-re che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse econo-miche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è

pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta

di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richia-mando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Go-vernatore Luca Zaia – sono sempre più a

rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica ab-biamo pronti progetti signifi cativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realiz-zare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno.

Hanno oggi, infatti, superato il va-glio degli organi di controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Meglia-dino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i

di Germana Urbani

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggiano, Ponte San Nicolò e Ca-salserugo. I costi di realizzazione ammon-tano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli

pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

Da sinistra Luca Zaia, Giuseppe Romano e Lucio Tiozzo

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9Il Veneto in primo piano

Basterebbe un solo dato per dire stop alla cementifi cazione: secondo le ul-time stime di Legambiente sulla testa

di ogni italiano gravano 415 metri quadri di costruzioni. Un numero esorbitante. Il consumo del suolo sta diventando sempre più pesante nel bilancio economico e sociale del nostro Paese e in testa alla graduatoria delle regioni maglia nera c’è la Lombardia con 14% di superfi ci artifi ciali sul totale, seguita da Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio ed Emilia Romagna 9%.

Basta spostarsi in auto lungo le diret-trici principali di queste regioni per vedere la desolazione prodotta: capannoni costruiti

e vuoti, quartieri nuovi rimasti invenduti, il tutto frutto di una speculazione che non ha più ragion d’essere.

Secondo studiosi e ambientalisti occor-re un’inversione di tendenza radicale da costruirsi mettendo in pratica gli esempi virtuosi che ci vengono da altri paesi euro-pei che hanno adottato precise normative di tutela fi ssando limiti e caratteristiche della crescita urbana. Prediligendo l’edilizia pubblica indirizzata a chi ne ha bisogno e interventi di riqualifi cazione.

Il vero dramma del veneto e dell’Italia sta nel fatto che amministrazioni pubbliche di ogni colore, strozzate da bilanci sempre

più in rosso, cercano di recuperare adope-rando il 75% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. La legge italiana, para-dossalmente, incentiva a rilasciare permessi a edifi care anche laddove non sarebbero necessarie nuove costruzioni. Una stortura a cui la politica è chiamata a porre rimedio al più presto.

Secondo quanto denunciato dalle as-sociazioni agricole, continuando con i ritmi di costruzioni visti fi no ad ora tra vent’an-ni toccheremo soglie pericolosissime: un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno. Solo negli ultimi dieci anni il settore agricolo ha dovuto rinunciare a quasi 2 mi-

lioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Continuando così si mette a rischio un patrimonio paesaggistico da 10 miliardi l’anno che signifi ca anche dirigersi velocemente verso la non autosuffi -cienza alimentare.

di Germana Urbani

Il caso

Consumo del territorio: dati drammatici

neWs

Dopo l’ultimo allarme esondazione Legambiente lancia un appello alla Regione Vene-to e alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in

grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Dieci le proposte di intervento prioritarie secondo l’associazione per una concreta azione di mi-tigazione del rischio: delocalizzare i beni esposti a frane e alluvioni, se legali, rappresenta una delle soluzioni apparentemente più diffi cili da percorrere, ma risolutive ed economicamente convenienti. Dopo di che occorre adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio e restituire al territorio

corsi d’acqua e aree per permettere un’esondazione diffusa ma controllata. Controllare torrenti e fi umare e avere cura del territorio con una manutenzione ordinaria è d’importanza primaria come il lavoro per la riduzione degli incendi. In molti casi il disboscamento dei versanti causato dagli incendi può aggravare maggiormente il rischio di frana di un versante. Urge, inoltre, applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio” con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popolazione. Rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio. Serve subito una gestione accurata e sistematica da parte del Governo nazionale per l’impiego di adeguate risorse, soprattutto economiche.

legambiente: serve un patto per il territorio

31313131Il Veneto in primo piano

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10 Il Veneto in primo piano6 Territorio

Estrazioni di petrolio e metano dai fon-dali marini dell’Adriatico, esiste l’ipo-tesi che le trivelle possano tornare in

azione. A far correre tale rischio sarebbe il ‘decreto Sviluppo’, varato dal governo Mon-ti lo scorso 7 agosto con il quale l’Esecutivo ha certamente spostato a 12 miglia dalla costa e dai confi ni delle zone protette pozzi e trivelle, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumentato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piat-taforme già in essere ma ha anche “sconge-lato” i procedimenti autorizzativi per prospe-zioni ed estrazioni, che erano state bloccate nel giugno 2010 a seguito del drammatico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad avviare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa del-le estrazioni.

“Alle 9 piattaforme petrolifere già attive

nei mari italiani - calcola il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani - con la ria-pertura dei termini prevista dal governo se ne potrebbero aggiungere altre 70, che ver-rebbero a impegnare complessivamente una superfi cie di mare più grande di quella della regione Sardegna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantitativi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola suffi ciente per coprire appena 7 settimane del fabbiso-gno energetico nazionale, Da parte del mi-nistero all’Ambiente, per voce del direttore generale Renato Grimaldi, però l’articolo 35 del decreto sviluppo non sarebbe da but-tare, perché introduce importanti elementi di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. “Di fronte al rischio di 70 nuove piat-taforme in mare “le Regioni - suggerisce Gri-maldi - possono organizzarsi in ‘subregione adriatica’ per farsi ascoltare a Bruxelles, a

Roma e presso i governi della sponda balca-nica, e chiedere la ratifi ca del protocollo per le piattaforme offshore della convenzione di Barcellona. Possono inoltre rivendicare, insieme al ministero per l’Ambiente, che l’Europa riconosca l’Adriatico come ‘zona di protezione ecologica’ in quanto area particolarmente sensibile, così come si è già fatto per il Tirreno, consapevoli che i rischi da prevenire non sono solo quelli generati dalle estrazioni di gas e petrolio, ma anche dall’inquinamento provocato da petroliere e navi gasiere che lo solcano quotidianamen-te”. Non sarà facile, in ogni caso, creare un unico asse tra le due sponde dell’adriatico: i rappresentanti di Montenegro e Slovenia hanno lasciato chiaramente intendere ai col-leghi della sponda italiana che c’è un ‘gap’ da recuperare tra paesi industrializzati come l’Italia e i paesi che solo ora stanno imboc-cando la strada dello sviluppo economico. I governi della sponda orientale dell’Adriatico, infatti, hanno fatto sapere di voler senz’al-tro imboccare la strada dello sviluppo soste-

nibile ma senza precludere alle generazioni presenti e future la possibilità di ricavare be-nefi ci dai giacimenti racchiusi al largo delle loro coste. Inoltre il massimo dirigente del dicastero per l’Ambiente ha fatto presente che la possibilità di riavviare le procedure autrorizzative per nuove estrazioni non è stata proposta dal ministro Clini, ma dal ministro Passera. E le commissione parla-mentari nelle quali giacciono attualmente le proposte di legge regionale per stoppare le trivelle sono quelle per le Attività produttive,

non quelle per l’Ambiente. “Da parte nostra massimo impegno per riappropriarci dell’ini-ziativa legislativa e condividere la battaglia delle Regioni assicurando tempi di istruttoria veloci alle proposte legislative depositate - hanno assicurato i presidenti delle commis-sioni Ambiente di Camera e Senato, Angelo Alessandri e Antonio D’Alì - ma non sarà facile perché “la determinazione con cui questo governo ha autorizzato la ripresa di prospezioni e trivellazioni va al di là del semplice interesse economico”.

di Fortunato Marinata

Generale levata di scudi da parte delle regioni rivierasche contro il Governo

Sfruttamento delle risorse Estrazioni di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico

Il “decreto sviluppo“ riaccende le trivelle

I giacimenti di gas dell’alto Adriatico (foto tratta dal sito “geografi camente”)

Sulla possibilità che le compagnie pe-trolifere possano riprendere le ricerche o addirittura le trivellazioni in Adriatico

si sono espressi anche i consiglieri regionali. “Bene ha fatto il Veneto ad esprimersi, con grande rapidità e voto unanime, per impe-gnare il governo e il parlamento a bloccare qualsiasi iniziativa estrattiva di idrocarburi dal sottosuolo marino e costiero e per avviare un piano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio: è questa la più grande e più urgente opera pubblica che il nostro Paese dovrebbe realizzare. Dalle estrazioni di idrocarburi – ha commentato consigliere regionale polesano del Pd, Graziano Azzalin - non arriva nessun vantaggio economico al nostro Paese, solo co-sti enormi per le generazioni presenti e future. Nell’attuale stagione di ‘spending review’ e di razionalizzazione della spesa pubblica Az-zalin ha invitato il Governo e il Parlamento a mettere sui due piatti della bilancia i risparmi che derivano dell’operazione di riordino delle Province (che sta portando all’accorpamento della provincia di Rovigo) con il presunto rica-vo che il decreto Sviluppo calcola di ottenere

dalle royalties sulle concessioni per l’estrazio-ne di idrocarburi. “Una volta chiusi i pozzi - ricorda Azzalin - le società e le compagnie estrattive non pagano più nulla, mentre citta-dini e territorio devono sobbarcarsi l’enorme costo generato dal fenomeno della subsiden-za continua”. In Polesine sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza gli argini, 500 milioni per ripristinare la rete idri-ca e, dal 1961, anno di chiusura delle attività di estrazione del metano, si spendono ogni anno 1,6 milioni di euro per pompare l’acqua di infi ltrazione, al fi ne di evitare che i territori del Delta fi niscano sott’acqua”. “Venezia è già sprofondata di 10 centimetri - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato - a causa delle estrazioni di acqua e di fl uidi per le attività industriali di Porto Marghera. Così pure il Polesine porta ancora viva la memoria della grande alluvione del 1951 i cui effetti furono particolarmente disastrosi a causa della rottura degli argini, del collasso delle reti della bonifi ca determinato dall’abbassamento del suolo per l’estrazione delle acque metanifere”.

AZZALIN E RUFFATO “DALLE ESTRAZIONI SOLO DANNI”

Graziano Azzalin e Clodovaldo Ruffato

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11Il Veneto in primo piano

Occorre dunque ripensare le città in modo da favo-rire lo sviluppo del capitale umano e sociale, delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione

e dei trasporti. Occorre mettere in campo smart cities, cit-tà intelligenti, dove l’intelligenza è un percorso continuo di iniziative, di innovazioni, di capacità di muoversi in maniera sostenibile.

Per ripensare i nostri ambienti urbani occorre incen-tivare i progetti che coinvolgono le imprese, le scuole, i centri di ricerca, i consorzi, i parchi scientifi ci e tecnologi-ci, e promuove il coinvolgimento delle PA nella sperimen-tazione e nell’applicazione dei risultati. E’ necessario, insomma, cominciare a pensare a forme di organizzazio-ne della città che tengano conto della velocità dell’inno-vazione nell’epoca moderna. La progettazione urbana, sanitaria, economica si deve indirizzare alla lunga durata: è la società umana che si adatta al cambiamento e si pre-para alla vita nel lungo tempo, per i nostri fi gli e per i loro fi gli. La città dove viviamo deve diventare sempre di più una rete di persone connesse attraverso infrastrutture: non strade e complanari ma infrastrutture internet. Per realizzare tutto questo, però, occorre l’implementazione della banda larga, condizione infrastrutturale fondamen-tale per poter pensare a qualsiasi progetto di smart cities.

Anche in questo momento di profondi cambiamenti la Regione Veneto, che è stata protagonista del miracolo economico del Nord-Est, sta portando avanti un progetto di sviluppo di Smart Cities elaborato da Confi ndustria Servizi Innovativi Veneto, con il supporto di Between Group Spa, e che coinvolge la Regione del Veneto e tutti i comuni interessati per arrivare a defi nire degli obiettivi condivisi e dei modelli di sviluppo eco sostenibili ad alto contenuto tecnologico.

Oggi sono in arrivo dall’Unione Europea, attraverso il Ministero dell’istruzione, 615 milioni di euro destinati alla ricerca.

Due bandi del ministero dell’Istruzione sblocche-rebbero 415mln destinati ai distretti tecnologici e ai laboratori, e 200mln alle smart cities. Sono risorse a disposizione e la nostra Regione si è dunque attivata perchè la gran parte di questi soldi sono destinati al Nord produttivo.

Ma Smart Cities Veneto è un progetto nato già un paio di anni fa per valorizzare il potenziale d’innovazione della regione e delle sue imprese e che vuole essere una cabina di regia regionale per coordinare e stimolare le iniziative su questi temi: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolge tutti i settori, dalla Pubblica Amministrazione alla sanità, ai trasporti e al turismo.

“In questi anni – afferma Marino Zorzato, vice

presidente della regione Veneto - abbiamo investito sulla banda larga e sono in corso interventi per circa 40 milioni di euro. Abbiamo investito sulla formazione dei cittadini e sul superamento del “digital divide”, creando punti di accesso alla rete in 180 comuni veneti per arrivare a con-nettere il territorio. Abbiamo investito sulle infrastrutture di interoperabilità e cooperazione applicativa per favorire la condivisione e lo scambio tra operatori pubblici e priva-ti; poi ricordo il nuovo portale “open data”, il bando sul cloud computing. Nei prossimi anni la Commissione Eu-ropea fi nanzierà molti bandi che avranno come obiettivo il ripensamento urbano intelligente. La Regione da oggi è pronta e ci sarà. La palla passa ora all’intero “sistema Veneto” che deve saper approfi ttare di queste opportu-nità”.

Ad oggi quasi tutte le città capoluogo hanno iniziato dei percorsi per attuare la città intelligente ma gli inter-venti sono a macchia di leopardo. Il progetto, Smart Cities Veneto, nasce invece con l’intento di defi nire una road map delle iniziative che sia condivisa e razionale, ed assegna alla Regione il ruolo di coordinamento necessa-

rio per evitare ulteriori ritardi sul percorso della gestione intelligente delle città.

Certo uno dei primi ostacoli da superare per generare futuro è il Digital Divide, o arretratezza digitale, Infra-strutturale. “Portare la banda larga nei luoghi dove gli operatori commerciali non sono incentivati ad investire è una priorità – afferma Gianluigi Cogo, responsabile della Community Network della regione Veneto - Ora si tratta di scatenare la competizione fra le Telco e gli opera-tori di connettività minori che possono offrire a cittadini e aziende formule contrattuali ad hoc in modo da garantire a tutti di entrare nel business digitale”.

Va poi considerato il digital divide culturale che in Veneto investe sia le famiglie che le aziende. “Con un primo progetto – continua Cogo - cercheremo di aprire in ogni comune del Veneto uno o più centri di alfabe-tizzazione digitale. Come Regione mettiamo i fondi per l’acquisto dei beni (computer, connettività, affi tto, ecc.) mentre i comuni sono liberi di scegliere gli insegnanti più vicini al territorio e più in linea con le esigenze dello stesso.

Il secondo progetto ha messo a concorso le PMI in-centivandole a migrare sul ‘cloud computing’.

Il fi nanziamento mira a persuadere le aziende ICT del territorio e a spronarle verso quei paradigmi che sono il sostegno all’eCommerce e alla globalizzazione dei mercati digitali”.

di Germana Urbani

Per puntare ad una nuova economia, dinamica, veloce e in collegamento con il mondo occorre un territorio smart!

Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

Anche in Veneto città intelligenti proiettata nel futuro

Tra le città capoluogo alcune non hanno atteso ad avviare processi smat. Padova ha dedicato molta attenzione ai temi della smart health e della smart

mobility. Il miglioramento e il ripensamento dell’orga-nizzazione della rete sanitaria permette ai cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare i ticket e ritirare i referti on-line in buona parte delle Aziende Sanitarie presenti in città. In previsione c’è anche la realizzazio-ne a breve del “Fascicolo Sanitario Elettronico”. Per quanto riguarda l’area della smart mobility si è puntato sulla diffusione dei servizi informativi per l’utenza del trasporto pubblico locale e ed alla presenza di avanzati sistemi di bigliettazione elettronica.

Verona, invece, punta al miglioramento del traspor-to pubblico locale: pur essendo presente un sistema di bigliettazione elettronica di tipo avanzato (con carta contactless) è già allo studio un sistema per la pianifi ca-zione on-line dei percorsi. Nell’area della smart educa-tion si evidenzia una buona diffusione di infrastrutture digitali a disposizione delle scuole, personal computer, collegamenti wifi e lavagne interattive multimediali. Questo territorio si distingue per l’utilizzo di energie rinnovabili, con una potenza degli impianti fotovoltai-ci installati sugli edifi ci pubblici pari a 18,9 KW ogni 1.000 abitanti.

A Venezia è molto interessante l’implementazione dei servizi di e-government offerti dal Comune. Attra-verso il sito dell’ente il cittadino ha la possibilità di con-sultare on line le proprie pratiche e controllarne lo stato di avanzamento, scaricare la modulistica ed effettuare il pagamento di alcuni tributi. Molto poco è stato fatto nel trevigiano e nel vicentino mentre nel bellunese si è investito in progetti eco sostenibili favorendo esperienze di produzione di energia idroelettrica grazie allo sfrutta-mento delle caratteristiche naturali del territorio e alla presenza di molti corsi d’acqua. Anche a Rovigo han-no sviluppato progetti legati allo sviluppo sostenibile: il risparmio energetico, la qualità dell’aria, l’adozione della raccolta differenziata da parte dei cittadini. Sono inoltre già attivi anche in questo Comune i servizi di smart healt.

Grandi città: a che punto siamo?

Smart Cities Veneto è un progetto che valorizza il potenziale d’innovazione della regione

34 Il Veneto in primo piano343434 Il Veneto in primo piano

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

Page 37: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

11Il Veneto in primo piano

Occorre dunque ripensare le città in modo da favo-rire lo sviluppo del capitale umano e sociale, delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione

e dei trasporti. Occorre mettere in campo smart cities, cit-tà intelligenti, dove l’intelligenza è un percorso continuo di iniziative, di innovazioni, di capacità di muoversi in maniera sostenibile.

Per ripensare i nostri ambienti urbani occorre incen-tivare i progetti che coinvolgono le imprese, le scuole, i centri di ricerca, i consorzi, i parchi scientifi ci e tecnologi-ci, e promuove il coinvolgimento delle PA nella sperimen-tazione e nell’applicazione dei risultati. E’ necessario, insomma, cominciare a pensare a forme di organizzazio-ne della città che tengano conto della velocità dell’inno-vazione nell’epoca moderna. La progettazione urbana, sanitaria, economica si deve indirizzare alla lunga durata: è la società umana che si adatta al cambiamento e si pre-para alla vita nel lungo tempo, per i nostri fi gli e per i loro fi gli. La città dove viviamo deve diventare sempre di più una rete di persone connesse attraverso infrastrutture: non strade e complanari ma infrastrutture internet. Per realizzare tutto questo, però, occorre l’implementazione della banda larga, condizione infrastrutturale fondamen-tale per poter pensare a qualsiasi progetto di smart cities.

Anche in questo momento di profondi cambiamenti la Regione Veneto, che è stata protagonista del miracolo economico del Nord-Est, sta portando avanti un progetto di sviluppo di Smart Cities elaborato da Confi ndustria Servizi Innovativi Veneto, con il supporto di Between Group Spa, e che coinvolge la Regione del Veneto e tutti i comuni interessati per arrivare a defi nire degli obiettivi condivisi e dei modelli di sviluppo eco sostenibili ad alto contenuto tecnologico.

Oggi sono in arrivo dall’Unione Europea, attraverso il Ministero dell’istruzione, 615 milioni di euro destinati alla ricerca.

Due bandi del ministero dell’Istruzione sblocche-rebbero 415mln destinati ai distretti tecnologici e ai laboratori, e 200mln alle smart cities. Sono risorse a disposizione e la nostra Regione si è dunque attivata perchè la gran parte di questi soldi sono destinati al Nord produttivo.

Ma Smart Cities Veneto è un progetto nato già un paio di anni fa per valorizzare il potenziale d’innovazione della regione e delle sue imprese e che vuole essere una cabina di regia regionale per coordinare e stimolare le iniziative su questi temi: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolge tutti i settori, dalla Pubblica Amministrazione alla sanità, ai trasporti e al turismo.

“In questi anni – afferma Marino Zorzato, vice

presidente della regione Veneto - abbiamo investito sulla banda larga e sono in corso interventi per circa 40 milioni di euro. Abbiamo investito sulla formazione dei cittadini e sul superamento del “digital divide”, creando punti di accesso alla rete in 180 comuni veneti per arrivare a con-nettere il territorio. Abbiamo investito sulle infrastrutture di interoperabilità e cooperazione applicativa per favorire la condivisione e lo scambio tra operatori pubblici e priva-ti; poi ricordo il nuovo portale “open data”, il bando sul cloud computing. Nei prossimi anni la Commissione Eu-ropea fi nanzierà molti bandi che avranno come obiettivo il ripensamento urbano intelligente. La Regione da oggi è pronta e ci sarà. La palla passa ora all’intero “sistema Veneto” che deve saper approfi ttare di queste opportu-nità”.

Ad oggi quasi tutte le città capoluogo hanno iniziato dei percorsi per attuare la città intelligente ma gli inter-venti sono a macchia di leopardo. Il progetto, Smart Cities Veneto, nasce invece con l’intento di defi nire una road map delle iniziative che sia condivisa e razionale, ed assegna alla Regione il ruolo di coordinamento necessa-

rio per evitare ulteriori ritardi sul percorso della gestione intelligente delle città.

Certo uno dei primi ostacoli da superare per generare futuro è il Digital Divide, o arretratezza digitale, Infra-strutturale. “Portare la banda larga nei luoghi dove gli operatori commerciali non sono incentivati ad investire è una priorità – afferma Gianluigi Cogo, responsabile della Community Network della regione Veneto - Ora si tratta di scatenare la competizione fra le Telco e gli opera-tori di connettività minori che possono offrire a cittadini e aziende formule contrattuali ad hoc in modo da garantire a tutti di entrare nel business digitale”.

Va poi considerato il digital divide culturale che in Veneto investe sia le famiglie che le aziende. “Con un primo progetto – continua Cogo - cercheremo di aprire in ogni comune del Veneto uno o più centri di alfabe-tizzazione digitale. Come Regione mettiamo i fondi per l’acquisto dei beni (computer, connettività, affi tto, ecc.) mentre i comuni sono liberi di scegliere gli insegnanti più vicini al territorio e più in linea con le esigenze dello stesso.

Il secondo progetto ha messo a concorso le PMI in-centivandole a migrare sul ‘cloud computing’.

Il fi nanziamento mira a persuadere le aziende ICT del territorio e a spronarle verso quei paradigmi che sono il sostegno all’eCommerce e alla globalizzazione dei mercati digitali”.

di Germana Urbani

Per puntare ad una nuova economia, dinamica, veloce e in collegamento con il mondo occorre un territorio smart!

Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

Anche in Veneto città intelligenti proiettata nel futuro

Tra le città capoluogo alcune non hanno atteso ad avviare processi smat. Padova ha dedicato molta attenzione ai temi della smart health e della smart

mobility. Il miglioramento e il ripensamento dell’orga-nizzazione della rete sanitaria permette ai cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare i ticket e ritirare i referti on-line in buona parte delle Aziende Sanitarie presenti in città. In previsione c’è anche la realizzazio-ne a breve del “Fascicolo Sanitario Elettronico”. Per quanto riguarda l’area della smart mobility si è puntato sulla diffusione dei servizi informativi per l’utenza del trasporto pubblico locale e ed alla presenza di avanzati sistemi di bigliettazione elettronica.

Verona, invece, punta al miglioramento del traspor-to pubblico locale: pur essendo presente un sistema di bigliettazione elettronica di tipo avanzato (con carta contactless) è già allo studio un sistema per la pianifi ca-zione on-line dei percorsi. Nell’area della smart educa-tion si evidenzia una buona diffusione di infrastrutture digitali a disposizione delle scuole, personal computer, collegamenti wifi e lavagne interattive multimediali. Questo territorio si distingue per l’utilizzo di energie rinnovabili, con una potenza degli impianti fotovoltai-ci installati sugli edifi ci pubblici pari a 18,9 KW ogni 1.000 abitanti.

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Grandi città: a che punto siamo?

Smart Cities Veneto è un progetto che valorizza il potenziale d’innovazione della regione

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Page 38: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

36 Voci da palazzo363636 Voci da palazzo 13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo Toscani, Lega Nord“servono risorse, usciamo dal patto di stabilità”

L’opinioneL’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario bond, Popolo delle Libertà“a belluno servono 5 milioni di euro”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“importante anche la manutenzione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’interesse pubblico vale piÙ degli interessi particolari”

Davide bendinelli, Popolo delle Libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino Toniolo, Popolo delle Libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, Italia dei Valori“basta polemiche, È il momento delle risposte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

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13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo Toscani, Lega Nord“servono risorse, usciamo dal patto di stabilità”

L’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario bond, Popolo delle Libertà“a belluno servono 5 milioni di euro”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“importante anche la manutenzione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’interesse pubblico vale piÙ degli interessi particolari”

Davide bendinelli, Popolo delle Libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino Toniolo, Popolo delle Libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, Italia dei Valori“basta polemiche, È il momento delle risposte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

Pacchetto Epifania 2.–6. 1. 2013

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38 Cultura veneta383838 Cultura veneta 17Cultura veneta

Nell’attuale passaggio tra autunno e inverno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, nel contenitore

denominato Ram, assieme al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova propone un’interessante mostra dedicata a Fabrizio Plessi, all’interno del Palazzo della Ragione fi no al 24 febbraio. In questa sede si forniscono gli strumenti per comprendere il lavoro più intimo dell’artista veneziano d’ado-zione. Il titolo della mostra “Plessi. Il fl usso della Ragione” è azzeccato in quanto, se a prima vista potrebbe giustamente richiamare il palazzo ospitante, indica la vera chiave di lettura: un incessante e costante fl usso produt-tivo di progetti, ideati dalla mente dell’artista, che coprono 40 anni di lavoro. Schizzi, appun-ti, illuminazioni, suggestioni, luoghi che sono o saranno in futuro effettivamente realizzati. Durante la vernice il Maestro ci ha rilasciato alcune considerazioni.

Un costante fl usso creativo ben rap-presentato in questa mostra con il fl uire degli elementi naturali quali l’acqua, la lava, i fulmini.

“Gli archetipi del mio lavoro si muovono e fl uiscono in questo grande tavolo centrale,

termine improprio perché si tratta di una vera e propria installazione, legata al luogo e all’ambiente in quanto creata in simbiosi con il Palazzo della Ragione che ci ospita. Il corpo centrale è composto di 2 lunghe teche con-trapposte, nelle quali ho inserito tutti i ripen-samenti, le prime idee, gli schizzi e i progetti, ossia tutto quello che c’è prima dell’opera. Le persone sono abituate a vedere il lavoro che eseguo già fi nito e in questa sede ho voluto mostrare quello che c’è dietro: una sorta di back stage di tutto quello che è il mio lavoro. Da navigatore solitario, navigo in questo mare di fogli che sono tutta la mia vita. In sintesi è mettersi allo scoperto e far capire come nasce il mio lavoro con tutto quello che c’è dietro a livello di pensiero e ideazione. Una mostra privata, intima che diventa pubblica”.

Nel suo studio ha moltissimi progetti di cui alcuni sono poi eseguiti site specifi c.

“Parlo sempre di un piccolo iceberg

di Alain Chivilò

In mostra gli schizzi, gli appunti, le idee che stanno alla base delle opere dell’artista veneziano

Arte contemporanea A Palazzo delle Ragione di Padova fi no al 24 febbraio

La fucina delle idee di Fabrizio Plessi

Fabrizio Plessi in occasione della presentazione e alcuni dei suoi progetti in esposizione

composto di una mole immensa di lavoro che sviluppo con la mia testa. Certi progetti si realizzano, altri no ma una volta fi ssati sulla carta diventano parte di me”.

Nei mesi scorsi ad Agrigento ha ideato Monumenta in un contesto storico presti-gioso.

“Monumenta ad Agrigento è un’instal-lazione grande e importante, nella quale ho cercato d’innestare delle strutture contempora-nee nel contesto archeologico ricco di storia. In sintesi ricalca il mio lavoro che consiste nell’in-serire, all’interno di un contesto, elementi contemporanei in modo tale da farli convivere perfettamente con la parte storica”.

In estrema sintesi elementi quali fuo-co, acqua, lava, pietra sono legati dal mon-do digitale ed elettronico. Come nasce la progettazione e il relativo utilizzo?

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000. Progetto e disegno sempre ogni giorno con nuove idee. Successivamente ho un’equipe, composta d’ingegneri, tecnici del video e del suono, che cerca di tradurre tutto tecnologicamente, scientifi camente e architettonicamente. Una struttura che mette in funzione quelle che sono le mie idee, ovviamente sempre controllate, in ogni piccolo dettaglio, da me. Una sorta di bot-tega del 1400 attualizzata, che può produrre opere anche di mille, duemila metri quadrati. Tra l’altro sono un megalomane per cui vedo tutto in grande, penso in grande. Sono anche un maniaco della precisione e dell’ordine men-tale. In sintesi un lavoro di gruppo, di cui tengo le redini dei risultati. Un modo interessante di operare con un gruppo di persone, che ha un progetto specifi co.

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000”

Page 41: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

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Page 42: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

Thermalquelle Loipersdorf GmbH & Co KG 8282 Loipersdorf 152 Tel: +43 (0) 33 82 / 82 04 -0 • www.therme.at

Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, pro-vando i tipici rituali termali dell’epoca romana - natural-mente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amo-re!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garan-tiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applica-zione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

VIAGGIO SENSORIALE ATTRAVERSO LA REGIONEImpacco Stirasul su lettino ad acqua, seguito da massaggio classico - il rilassamento profondo che fa decelerare!Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti - Durata massaggio intero: ca. 50 Minuti Prezzo pacchetto: € 99,00Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti Durata massaggio schiena: ca. 30 Minuti. Prezzo pacchetto: € 79,00

VITALITA’ PER CORPO E ANIMAMassaggio con le spazzole o massaggio con guanto di seta - per sentire il brivido dell’energia che fluisce!Durata: Trattamento con il partner 30 Minuti Prezzo: € 116,00Durata: Trattamento singolo 30 Minuti Prezzo: € 58,00Trattamento singolo 50 Minuti Prezzo: € 78,00

TERZETTO DI ESPERIENZEBENESSERE A LA LOIPERSDORFUna trilogia composta da Steirasul - impacco alla schiena, rifles-sologia plantare e massaggio tradizionale. Fate un respiro pro-fondo, chiudete gli occhi e semplicemente godetevi il momento!Durata: Esperienza Benessere ca. 55 Minuti Prezzo: € 80,00 (Steirasul-impacco alla schiena , riflessologia plantare e massaggio alla schiena) Esperienza Benessere ca. 75 Minuti Prezzo: € 98,00 (Steirasul-impacco alla schiena , riflessologia plantare e Massaggio completo)

MASSAGGIO JUNIORUn’esperienza di suoni, profumi e massaggio - trovate un sano equilibrio tra attivita’ e relax!Tempo di trattamento: Bambini 5-7 anni -15 Min. Prezzo: € 18,50Bambini sopra i 7 anni – 30 Min Prezzo: € 37,00

FLUSSO ENERGETICODALLA TESTA AI PIEDIUn trattamento che combina l’imposizione delle mani al mas-saggio delicato, stimolando il corpo fino in profondita’.Durata: 15 Minuti Prezzo : € 24,00

IMPULSO BENESSERE A LA LOIPERSDORFFate un’esperienza frizzante nella nostra acqua termale con un bagno a base di erbe, seguito da massaggio. Lasciate andare alla deriva i vostri pensieri e le preoccupazioni.Durata del trattamento: 50 minuti ( incluso riposo ) Prezzo: € 59,00

VIAGGIO NEL GIARDINOAROMATICO STIRIANOMassaggio con sacchettini di erbe aromatiche regionali. Un modo diverso per regalare alla vostra schiena un’esperienza unica.Durata: 30 minuti Prezzo: € 41,00

RELAX PER LE FUTURE MAMMEMassaggio delicato per schiena, viso e piedi - Godetevi a pieno i momenti straordinari della vostra gravidanza !Durata: 30 minuti Prezzo: € 41,00

MASSAGGIO AROMATICO A LA LOIPERSDORFLa combinazione ideale tra un massaggio rilassante e olii essen-ziali di alta qualita’. Armonia per corpo, mente e anima!Trattamento completo durata 50 minuti Prezzo € 55,00Trattamento parziale durata 30 minuti Prezzo: € 41,00

novità

messaggio pubbliredazionale

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i nostri EspertiDott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Condomini, la riforma è legge!L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Una riforma storica, attesa da 70 anni! E’ infatti dagli anni Quaranta che, a parte alcuni aggiustamenti minimi, la norma non veniva modifi cata, con il risultato di lasciare la decisione ai giudici. Le nuove regole della “riforma del condomio” interesseranno ben 30 milioni di Italiani e regoleranno le argomentazioni con il condomino rumoroso, che ospita cani e gatti o più seriamente per il riscaldamento centralizzato. Così in data 20 novembre la commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo della riforma del condominio, ed in sintesi sono stati modifi cati gli articoli dal 1117 al 1138 del Codice civile. Molte le novità introdotte, tra cui: la fi gura dell’amministratore, il decreto ingiuntivo per i condomini morosi, i quorum delle assemblee di condominio, i cambiamenti sulle parti comuni, la possibilità di “staccarsi” dal riscaldamento centralizzato, la detenzione degli animali, le sanzioni. L’amministratore resterà in carica due anni e dovrà dimostrare i propri requisiti “di formazione e onorabilità” tra cui il diploma di scuola superiore, la frequenza ad un corso di formazione iniziale ed il periodico aggiornamento e nessuna condanna per delitti contro la Pubblica Amministrazione ed il patrimonio. Al momento di accettare la nomina o il rinnovo, oltre ai suoi dati anagrafi ci e professionali, dovrà specifi care l’importo esatto del suo compenso. Diventa obbligatoria anche una targa in posizione visibile che indichi chi è l’amministratore

e se l’assemblea di condominio lo chiederà, l’amministratore dovrà stipulare una polizza assicurativa. L’ assemblea avrà potere di revocare il mandato dell’amministratore, se commette gravi irregolarità fi scali, quali non aprire e utilizzare il conto corrente condominiale obbligatorio, non presentare e conservazione un trasparente rendiconto economico della sua gestione. Più doveri, ma anche più poteri, specie in caso di condòmini “morosi”: l’amministratore potrà procedere con l’ingiunzione anche senza autorizzazione dell’assemblea e potrà comunicare i dati di chi non paga ai creditori, che agiranno direttamente sul moroso. Qualora la mora durasse più di sei mesi, l’amministratore dovrà sospendere il condomino debitore dalla fruizione dei servizi comuni. Il QUORUM delle assemblee di condominio, è abbassato alla maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentano almeno la metà dei millesimi, per decisioni come l’installazione di telecamere di sorveglianza, di impianti a energia rinnovabile su superfi ci comuni o l’istituzione di un sito internet del condominio su cui sia disponibile la documentazione della gestione. Il quorum per la validità dell’assemblea in prima convocazione sarà suffi ciente con la maggioranza dei membri (ma resta il quorum dei due terzi dei millesimi per quanto riguarda il valore rappresentato); in seconda convocazione ci vorrà un terzo dei partecipanti e un terzo del valore in millesimi non solo per

poter prendere decisioni, ma anche per potersi aprire. Si è poi introdotto il divieto di delega all’amministratore e un limite a quante persone un delegato può rappresentare : al massimo un quinto se ci sono più di venti condòmini. La possibilità di “modifi care” la destinazione d’uso delle parti comuni apre la strada ad esempio alla costruzione di box nel giardino, l’installazione di impianti di cogenerazione comuni o sembra permettere di vendere parti non più ritenute utili (con la maggioranza dei quattro quinti). E’ sancito il diritto di “distacco” dal riscaldamento centralizzato, ma solo in caso di oggettivi problemi tecnici dell’impianto comune che non siano stati risolti dal condominio nell’arco di un’intera stagione di riscaldamento. Il distacco non è comunque consentito se può causare problemi o maggiori spese agli altri condomini. Per gli animali domestici è stato stabilito che i singoli regolamenti condominiali non possano più vietare il possesso o la presenza di cani e gatti. Sanzioni più severe infi ne per la violazione del regolamento condominiale, da 0,052 euro (100 lire) a 200 euro, che in caso di recidiva possono arrivare a 800. La nuova normativa ENTRERÀ IN VIGORE FRA SEI MESI dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale, ma di certo conviene già prenderne visione ed informarsi dai Vostri amministratori, perché andrà ad infl uenzare anche argomentazioni e delibere attualmente in corso.

41414141

Page 44: La Piazza del Conselvano - nov2012 n147

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO UN’ARIETTA

FRIZZANTE DI CONQUISTA RENDERÀ CIVETTUOLI E RICHIES-

SOCIETÀ. DEDICATEVI A UNA SELEZIONE ACCURATA · SALUTE FORMA IN NETTA RIPRESA, GLI IMPEGNI VI PE-SANO MENO, SIETE PIÙ TONICI E RESIS-TENTI. SUCCESSI IN OGNI GENERE DI SPOT

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

L’AMORE FOLLE VI TRAVOLGE, CON TUTTO

IL COROLLARIO DI ROMANTICISMO STRAPPALACRIME E DI PASSIONI IMPOS-SIBILI · SALUTE PER LIEVI MALESSERI, L’EVENTUALE RICORSO ALLE CURE TER-MALI (O ALL’ALIMENTAZIONE MACROBI-OTICA) SARÀ EFFICACISSIMO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO VI ATTENDONO INCONTRI DAVVERO INTER-ESSANTI, MAGARI NEL BEL

MEZZO DI UN VERNISSAGE O DI UNA CENA CULTURALE · SALUTE LA FORMA MENTALE E QUELLA MUSCO-LARE SARANNO PERFETTE E L’INFLUSSO DEI PIANETI VI RENDERÀ IMBATTIBILI AN-CHE NEGLI SPORT

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO DESID-

EROSI DI NOVITÀ: CHI IN COPPIA DA LUNGO TEMPO POTRÀ

CONCEDERSI UN VIAGGIO O NUOVE ESPE-RIENZE · SALUTE LE FORZE VI SOSTEN-GONO MA NON ESAGERATE CON LE ORE PICCOLE E LE MINI PORZIONI A TAVOLA. DIETA SÌ MA EVITATE LA FAME

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI E SICURI VI DIVERTITE A FLIR-

TARE E A SEDURRE SOLO PER GIOCO. ATTENTE A NON CREARE ILLUSIONI PERICO-LOSE · SALUTE SE DOVETE

FARE DEI TRATTAMENTI CERCATE DI AF-FIDARVI A PROFESSIONISTI DEL SETTORE. PIÙ MIRATI SONO MEGLIO FANNO

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO IL CUORE È UN NAUFRAGO SENZA

BUSSOLA IN UN MARE IN TEMPESTA. AN-CORATEVI ALLA REALTÀ PER RESTARE A GALLA · SALUTE IPERATTIVI SUL PIANO INTELLETTUALE, STANCHI E APATICI SU QUELLO FISICO CON QUALCHE PROBLEMA MUSCOLARE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO LE RELAZIONI

SI FARANNO MENO TESE MA LA VA A RILENTO, NON STUZ-ZICATE LA GELOSIA, IL FUOCO BRUCIA! · SALUTE USATE CAUTELA: PREVENITE EVENTUALI STRAPPI CON MASSAGGI E RICORRETE ALLE TERAPIE NATURALI, AN-CHE PREVENTIVE

TORO DAL 21/04AL 20/05

ASCINO CHI VIVE RELAZIONI

ALTALENANTI, AV-VERTIRÀ UN BISOGNO DI CONTINUITÀ, CHE POTRÀ DIVENIRE IMPELLENTE. ERO-TISMO A MILLE · SALUTE DI ATTIV-ITÀ FISICA NON SE NE PARLA, VINCE LA PIGRIZIA. RIDUCETE ALMENO ZUCCHERI E GRASSI O LA BILANCIA VI PUNIRÀ

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO QUALCHE DIVERBIO O PROBLEMA

DI COMUNICAZIONE, VI SALVANO EN-TUSIASMO E VIVACITÀ, DOTANDOVI DI FASCINO SENZA FLESSIONI · SALUTE TRATTATE CON DOLCEZZA MUSCOLI E VIE RESPIRATORIE. EVITATE SFORZI AEROBICI ECCESSIVI, MEGLIO DISCIPLINE PIÙ SOFT

CANCRO 22/06

22/07FASCINO IL PARTNER VI

POTREBBE TROVARE FREDDI, O SARETE VOI A PATIRE UN SENSO

DISTACCO. FAVORITE UN DIALOGO PIÙ EFFICACE· SALUTE ATTENZIONE ALLO STOMACO E ALLE SOMATIZZAZIONI, SARÀ BENE ESEGUIRE CON REGOLARITÀ ALCUNI ESERCIZI DI RILASSAMENTO

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO EMERGE IL VOSTRO LATO PIÙ MAL-ANDRINO E IL VOSTRO NATURALE CARISMA FARÀ PROSELITI, SIA

FUORI DALLA COPPIA · SALUTE PARTIRETE ALLA GRANDE AN-CHE SE GLI ACCIACCHI NON SI FARANNO ATTENDERE. L’INFLUENZA DI STAGIONE POTREBBE ATTACCARVI

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO RISCHIATE DI AP-PROCCIARVI AI SENTIMENTI

UN ATTEGGIAMENTO POCO COSTRUTTIVO. CONSIGLIO? UNA MINI-VACANZA · SALUTE NON CEDETE A DIFFICOLTÀ DI CONCENTRAZIONE E TONO MUSCOLARE NON OTTIMALE: RIDI-MENSIONATE LE ASPETTATIVE

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONE 23/07 23/07

ALALALALAL 23/08 23/08AL 23/08ALAL 23/08ALFFVOSTRO

FARÀFUORI

FFPOTREBBE

SARETE

GEMELLIGEMELLIDAL

DIVERBIO

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ARIETEARIETEARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALDALDALDALALALALALALFFASCINOASCINOSICURI

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SAGITTARIOSAGITTARIOSAGITTARIOSAGITTARIODALDALDALDALDALALALALALAL

MEZZO

SCORPIONESCORPIONESCORPIONE

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ROMANTICISMO E LUCI DI CANDELE NON MANCHERANNO A RISCALDARE I GIORNI DI FESTA. SORPRESE DIETRO L’ANGOLO PER I PIÙ AUDACI

42 Oroscopo424242 Oroscopo

Ristorante La Mandria

Via Maggiore, 39 - Ospedaletto Euganeo (PD) - Tel. 0429 670502 - Fax 0429 [email protected] - www.ristorantelamandria.it

Fiocchetto di Prosciutto crudo di MontagnanaFagottino di sfoglia con salmone affumicato,

ricotta e oliveCode di mazzancolle

avvolte nella pancetta croccante su crostoneTortino ai funghi

***Risotto con Porcini e Formaggio Asiago

Pasticcio di Lasagne al forno della tradizione***

Lombatina di Vitello al fornoTagliata di Manzo con scaglie di grana

e aceto balsamicoCappone di corte con Mostarda Veneta

Fondi di Carciofo e Patate al forno***

Coppa di Gelato con Marrons Glacè Crema al Cioccolato bianco e Arancio Candito

***Dolce Natale 2012

***Caffè - Vino e Acqua

Arrivo di Babbo Natale!!!Omaggio di segnaposto

Prosciutto crudo di MontagnanaBresaola con rucola e scaglie di grana

Sopressa, Mini quiche con carciofi e tartufoFagottino di sfoglia agli asparagi

*** Risotto con tastasale e fonduta di asiago

Tortelloni ai formaggi e tartufo***

Lombatina di cinghiale al fornoTagliata di manzo con rucola e scaglie di grana

Patate al forno e Verdura cotta***

Sorbetto ***

Panettone e Brindisi di Mezzanotte SPETTACOLO PIROTECNICO

*** Alle ore 01.00 Buffet di Frutta

*** Ore 03.00 Cioccolata calda con Galani,

Frittelle e Brioche

Musica DAL VIVO e ballo fino alle ore 05.00 con in sala uno con: Luca, Sergio & Rubia

In sala due: Fiorella & DenisCaffè non incluso, le consumazioni al bar sono a parte

Vino e Acqua inclusi

€ 39,00 € 60,00 € 39,00 € 60,00

Menù di Natale Menù di Capodanno

MenùSanto Natale

MenùSan Silvestro

SERATA DANZANTE dalle ore 21.00 alle ore 05,00 con il duo “Profumo Italiano”

Panettone e brindisi di mezzanotte. Alle ore 03.00 cioccolata calda con brioche e krapfenLe consumazioni al bar sono a parte

Panettone e brindisi di mezzanotte. Alle ore 03.00 cioccolata calda con brioche e krapfen

€ 25,00 SALA

DA BALLOSTEFY DANCE € 25,00

SALA DA BALLO

Notte di Capodanno

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