Riviera ovest apr2015 n47

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della Riviera Ovest Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.47 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 26-27-28 pag. 30 pag. 32 a pag. 37 alle pagg. 39-42 a pag. 35 All’interno del giornale Arrivano nuove ambulanze per l’Ulss 13 Dolo pag. 8 Gruppi di vicinato e più carabinieri contro il crimine Sicurezza pag. 16 pag. 12 Fossò, aumenta la raccolta dei rifiuti, calano le tariffe Le quote diminueranno di circa il 6% per le utenze domestiche e del 19% per le utenze non domestiche N elle scorse settimane a Fossò, duran- te un consiglio comunale, è stato ap- provato il piano finanziario, le tariffe ed alcune modifiche al regolamento della Tarip, tariffa rifiuti puntuale. Il pagamento della prima rata è stata spostata da marzo ad aprile, le due successive si pagheranno a luglio e novembre. Nel 2015 le tariffe diminuiranno mediamente di circa il 6% per le utenze domestiche e di circa il 19% per le utenze non domestiche. “Un risultato di tutto rispetto – dice il vicesindaco Maurizio Lunardi – frutto di un lavoro che l’ammini- strazione comunale e Veritas hanno iniziato a fine 2012. L’obiettivo era di migliorare la raccolta differenziata porta a porta e con- tenere i costi, anche alla luce delle novità introdotte dalla Tares, ora Tarip”. Nel primo semestre del 2013 è stato messo a punto il nuovo sistema e sono stati convocati gli utenti, a scaglioni di 400 per volta, per il- lustrare le nuove modalità del servizio e organizzare la sostituzione dei bidoni da 70 litri per la raccolta di secco, plastica, vetro-lattine e carta, con altri da 120 litri carrellati. “Noi siamo soddisfatti – continua Lunardi – a giugno il nuovo sistema era già operativo, e le tariffe decisamente in calo, già nel 2013 le tariffe diminuivano del 5% per le utenze domestiche. NADIA MASIERO RILANCIA LA LIBRERIA MORELLI 1867 Nonostante la crisi, che ha portato alla chiusura di numerosi negozi in Riviera del Brenta, c’è ancora chi ha voglia di mettersi in gioco per cullare un sogno e portare avanti la propria passione. E’ il caso di Nadia Masiero. pag. 9 MICHELE CAMPALTO, FRA VOGA E PRO LOCO Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, molti lo conoscono per la sua attività nella Pro Loco locale, della quale è presidente. Mi- chele è un pilota motorista per un’azienda di navigazione turistica su Venezia . pag. 19 Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più” Primo Piano pagg. 4-5

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Riviera ovest apr2015 n47

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della Riviera Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.47 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

expo, l’eVento culturAle dell’Anno

elezioni, nuoVe e Vecchie AlleAnze

non solo proposte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 26-27-28

pag. 30

pag. 32

a pag. 37

alle pagg. 39-42

a pag. 35

All’interno del giornale

Arrivano nuove ambulanze per l’Ulss 13

Dolo

pag. 8

Gruppi di vicinato e più carabinieri contro il crimine

Sicurezza

pag. 16

pag. 12

Fossò, aumenta la raccolta dei rifiuti, calano le tariffeLe quote diminueranno di circa il 6% per le utenze domestiche e del 19% per le utenze non domestiche

Nelle scorse settimane a Fossò, duran-te un consiglio comunale, è stato ap-provato il piano finanziario, le tariffe

ed alcune modifiche al regolamento della Tarip, tariffa rifiuti puntuale. Il pagamento della prima rata è stata spostata da marzo ad aprile, le due successive si pagheranno a luglio e novembre. Nel 2015 le tariffe diminuiranno mediamente di circa il 6% per le utenze domestiche e di circa il 19% per

le utenze non domestiche. “Un risultato di tutto rispetto – dice il vicesindaco Maurizio Lunardi – frutto di un lavoro che l’ammini-strazione comunale e Veritas hanno iniziato a fine 2012. L’obiettivo era di migliorare la raccolta differenziata porta a porta e con-tenere i costi, anche alla luce delle novità introdotte dalla Tares, ora Tarip”. Nel primo semestre del 2013 è stato messo a punto il nuovo sistema e sono stati convocati gli

utenti, a scaglioni di 400 per volta, per il-lustrare le nuove modalità del servizio e organizzare la sostituzione dei bidoni da 70 litri per la raccolta di secco, plastica, vetro-lattine e carta, con altri da 120 litri carrellati. “Noi siamo soddisfatti – continua Lunardi – a giugno il nuovo sistema era già operativo, e le tariffe decisamente in calo, già nel 2013 le tariffe diminuivano del 5% per le utenze domestiche.

nAdiA mAsiero rilAnciA lA libreriA morelli 1867

Nonostante la crisi, che ha portato alla chiusura di numerosi negozi in Riviera del Brenta, c’è ancora chi

ha voglia di mettersi in gioco per cullare un sogno e portare avanti la propria passione.

E’ il caso di Nadia Masiero. pag. 9

michele cAmpAlto, frA VogA e pro loco

Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, molti lo conoscono

per la sua attività nella Pro Loco locale, della quale è presidente. Mi-

chele è un pilota motorista per un’azienda di navigazione turistica su Venezia .

pag. 19

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Primo Piano

pagg. 4-5

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messaggio politico elettorale a pagamento

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srl

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

di

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego Baldina di Codevigo è in semifi nale del reality lookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

giornAtA dellA sAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

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5Argomento del mese

di Andrea varagnolo

Qualità e quantità: cibo sotto la lente d’ingrandimento nelle scuoleUlss 14 di Chioggia, Cavarzere e Cona La prevenzione

La qualità dell’alimentazione è costantemente sotto la lente d’ingrandimento dei medici dell’ospedale di Chioggia. Qui i feno-meni del sovrappeso e dell’obesità, specialmente in età infantile, sono monitorati dall’Ulss, al fi ne di prevenire il diabete. A Chioggia il servizio di prevenzione si concentra, in particolare, sulla qualità di quanto erogato dalle mense scolastiche. L’ecces-

so ponderale rimane un fenomeno preoccupante e la continua espansione di cattive abitudini alimentari aggravano sempre di più la situazione. Fortunatamente, nella realtà veneta, l’incidenza di sovrappeso, obesità e “obesità severa”, non è numericamente preoccupante, a differenza di alcuni paesi del sud Italia. Il problema è che, purtroppo, i genitori spesso tendono a sottostimare lo stato ponderale dei propri fi gli. Basti pensare che, tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% ritiene che il proprio fi glio sia sotto-normopeso e solo il 29% pensa che la quantità di cibo assunta dal bambino sia eccessiva. Insomma, le abitudini sedentarie e la cattiva alimentazione sono spesso sottovalutate. A Chioggia gli sforzi maggiori si concentrano in ambito scolastico.

“È in essere — spiega la dottoressa Laura Zadra — una buona collaborazione per l’elaborazione e il controllo dei menù per gli asili nido, le scuole dell’infanzia e primarie. Sono state fornite linee guida e ricettari alle cucine e alle scuole secondo le indicazioni regionali - oltre ad altro materiale divulgativo - per la promozione di una corretta alimentazione”.

I fondamenti vanno quindi insegnati quanto prima ai propri fi gli. “Siamo ben consapevoli — aggiunge Zadra — del fatto che il pasto consumato a scuola sia importante per il suo valore

nutrizionale, ma anche per l’aspetto educativo rivolto ai bambini che ne usufruiscono e per le loro famiglie. Viene proposta la varietà, l’alternanza e la stagionalità degli alimenti che sono elementi essenziali per un’alimentazione corretta”.

Ulss 10, 12 e 13

Mestre, Dolo, e portogruaro Monitoraggi e strutture all’avanguardiaDisturbi alimentari sempre più diffusi in provincia di Venezia soprattutto fra i

giovani. A rilevarlo sono delle indagini fatte dalle Ulss e anche dagli istituti scolastici del territorio. Nelle scorse settimane a rispondere ad esempio ad un

questionario fra i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni sono stati 180 studenti dell’istituto Parini di Mestre. I risultati emersi non sono per nulla buoni: più della metà dei ragazzi non fa tutti giorni colazione e il 20% non la fa mai o quasi mai. Il 73% si dichiara onnivoro. Un 18% sposa la dieta mediterranea, i vegetariani sono il 4%, ancora meno i vegani 2%. La verdura compone il 16% del pranzo e il 23% della cena. Il 45% del campione, mangia fuori pasti, sempre o quasi sempre. I cereali e i derivati, ricchi di fi bre e ideali nella dieta, sono abbastanza presenti a tavola, ma si dovrebbe aumentare la quantità, anche se il 46% dei ragazzi ne mangia almeno una porzione al giorno e l’11% una porzione sia a pranzo e che a cena. La carne (e anche gli affettati) è troppo presente invece nella dieta, tanto che il 42% degli studenti coinvolti nel questionario la mangia tutti i giorni. I classici prodotti vegetariani come tempeh, tofu e seitan sono consumati da non più di uno giovane su dieci studenti. Due studenti su tre bevono alcol almeno nel week end. Dal questionario è emerso poi come chi pratica attività sportive ha molta più attenzione per la propria dieta. Oltre agli istituti scolastici però ad occuparsi ovviamente di corretta alimentazione sono anche le Asl di riferimento. La Ulss12 di Mestre-Venezia nelle scorse settimane ha organizzato un incontro pubblico nell’aula Magna del centro Le Grazie in via Poerio. “Visto che i disturbi dell’alimentazione fanno male, anche ai giovanissimi- hanno spiegato i promotori dell’Ulss 12 - e per questo abbiamo voluto affrontare il problema con la cittadinanza per fornire consiglio e spiegazioni utili. Anoressia e bulimia sono gli squilibri estremi e le estreme conseguenze di un approccio sbagliato all’alimentazione”. Anche nel territorio dell’Ulss 12 si registrano sempre più spesso esordi precoci di anoressia e bulimia cioè insorgono addirittura tra i 10 e i 15 anni. In Italia un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso. A Venezia Mestre il dato è migliore ma di poco.

Ad occuparsi di disturbi alimentari è pure l’Ulss 13 di Dolo-Mirano. Qui il distur-bo alimentare è seguito direttamente nei casi più gravi (gravissime anoressie ad esempio), dal Sert, il servizio che cura le patologie da dipendenza (compresi gioco alcol e droga). “Il Sert – spiega l’Ulss13 - collabora con i reparti ospedalieri e gli altri servizi delle altre Asl e con i medici di medicina generale. Valuta gli inserimenti in comunità terapeutica se necessario e “accompagna” gli utenti sia prima che du-rante il percorso, anche in vista del reinserimento sociale e lavorativo. All’ingresso in trattamento vengono valutate le risorse individuali del paziente, della sua famiglia e dell’ambiente di appartenenza, allo scopo di migliorare la qualità della vita del soggetto e di chi gli sta intorno”.

In provincia di Venezia non va dimenticato poi che esiste un centro di eccellenza: il centro per i disturbi del comportamento alimentare di Portogruaro (Ulss10) che è un modello di cura in Italia e all’estero. I dati parlano da soli su 500 persone, in gran parte di giovane età, che si sono affi date al Cdca, meno del 10% ha abbandonato la cura e quasi la totalità, dopo circa sei mesi dal termine del percorso riabilitativo, ha mantenuto il peso raggiunto. Si tratta di una esperienza che si è confermata nel corso del tempo come estremamente tecnica e fortemente inclusiva, attenta ai bisogni degli utenti ma capace di vedere nelle loro famiglie una enorme risorsa di cura e benessere. Insomma un modello di sanità da imitare. A.A.

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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6 Stra

Le scorse settimane, in una riunione a Stra, da Acrib e dalle altre associa-zioni di categoria, cioè dai soggetti

proponenti, sono stato presentati due enti certificatori: la Sgs Italia Spa e Unionfi-bre, società rinomate a livello nazionale ed estero. Ora le parti, dovranno fare la loro scelta. Per realizzare il marchio del-le calzature doc della Riviera del Brenta, ci vorranno comunque altri mesi. A spie-garlo è la Filctem Cigil. “L’identificazione dell’ente certificatore - ha detto Nicoletta Zago di Filctem Cgil - è un passo fonda-mentale per la realizzazione del marchio “Made in Riviera del Brenta”. Il marchio è uno strumento voluto da Acrib e dalle altre parti sociali, soprattutto il nostro sindaca-to, per imprimere una svolta importante in tema di lotta alla contraffazione, dopo la scoperta negli anni scorsi di oltre 50 laboratori clandestini cinesi e addirittura di aziende che fabbricavano prodotti taroc-cati”. Un’ultima scoperta è avvenuta nelle scorse settimane da parte della Guardia di

Finanza. Gli agenti hanno sgominato due aziende specializzate in contraffazione di etichettature di marchi noti. Il distretto calzaturiero ha collezionato, anche durante il periodo della crisi, dati economici invidia-bili. In media i fatturati delle aziende sono cresciuti nel 2014, del 20–30% rispetto all’anno precedente. La Filtcem Cgil, in questi mesi, ha coinvolto anche i sinda-ci della Riviera e le altre forze politiche, nella lotta alla contraffazione, e la notizia dell’individuazione dei due enti certificatori è per il sindacato solo un primo passo di un percorso verso il marchio, che ormai dura da quasi un anno e mezzo. “Per il logo del marchio - spiega Nicoletta Zago - si è orientati ad usare quello dell’Acrib. Siamo stati di fronte, però, a un rallentamento dei tempi di realizzazione di questo marchio davvero inaccettabili. Saremo sempre ad-dosso a chi tenta di assopire il problema, che poi ciclicamente riemerge con tutta la sua emergenza ad ogni operazione ad hoc della Guardia di Finanza”. Intanto sempre

nelle scorse settimane, i sindacati hanno reso noto come siano arrivate oltre 30 le segnalazioni negli ultimi tre mesi da parte degli operai del settore calzaturiero. Se-gnalazioni che denunciano una situazione di illegalità legata soprattutto all’utilizzo di laboratori clandestini in cui il lavoro nero è la regola. Quello del distretto calzaturiero della Riviera è un patrimonio fatto di 800 imprese regolari, 11.000 posti di lavoro e

una produzione industriale annua pari a circa 1,9 miliardi di euro. Sulla questione della contraffazione del prodotto “Made in Riviera”, nei mesi scorsi è intervenuto an-che il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che si è impegnato per una legisla-zione che tuteli il “made in Italy” con più forza. Anche i sindaci si sono impegnati su questo versante, mettendo a disposizione l’azione della propria polizia municipale.

di Alessandro Abbadir

Continuano in Riviera i sequestri di laboratori clandestini e le segnalazioni di irregolarità

Calzature Presentati da Acrib e da altre associazioni due enti certificatori

Lotta alla contraffazione, verso il marchio

La Guardia di Finanza sequestra scarpe contrafatte

E’ partito ad aprile “Riviera del Brenta Pass”, progetto sviluppato dall’Unione dei

Comuni Città della Riviera del Brenta, assieme ad Actv e Vela. La presentazione si è svolta nella sala consiliare di Fiesso alla pre-senza di Andrea Martellato (pre-sidente dell’Unione dei Comuni), degli altri sindaci dell’Unione, di Luca Scalabrin (presidente Actv), di Piero Rosa Salva (presidente di Vela) e del sindaco di Stra, Caterina Cacciavillani. Il nuovo Pass offre agli operatori e ai visitatori della Riviera del Brenta, un biglietto integrato della durata di 24 ore che consente di raggiungere Venezia con la linea di autobus n. 53 e usufruire della rete di navigazione, con un unico titolo di viaggio (biglietto elettronico) precaricato. La tessera del costo di 28 euro comprende un viaggio di andata e ritorno in autobus (tratta extraurbana 6 da/per Riviera del Brenta) e la possibilità di utilizzare illimitatamente per 24 ore tutte le linee di vaporetto. Gli operatori del territorio offriranno ai visitatori che scelgono di alloggiare in Riviera un servizio completo, pratico e veloce per raggiungere Venezia, evitando anche possibili code alle bigliet-terie. “Si tratta di un progetto importante per l’Unione – afferma Andrea Martellato – che oltre ad offrire un servizio innovativo mette in rete tutte le realtà del territorio nell’ottica di una progettazione turistica programmata e condivisa. Il prossimo passo, dopo la creazione della guida, delle cartine delle ville e dell’app mobile, sarà la realizzazione del biglietto unico per l’entrata nelle ville”. Positivo anche il commento di Luca Scalabrin. “Le presenze turistiche lungo la Riviera sono cresciute molto negli anni sino a rappresentare una fetta di mercato interessante non solo per albergatori e operatori del settore, ma anche per l’intero gruppo della mobilità. Assieme a Vela abbiamo ideato questo nuovo biglietto integrato proprio per favorire quei visitatori che scelgono di alloggiare nelle splendide strutture ricettive della Riviera del Brenta, con le sue ville storiche e la quiete dei suoi giardini, e da lì vogliono spostarsi in giornata a Venezia. Grazie al pass consegnato direttamente in hotel, potranno usufruire del trasporto pubblico senza pensieri”. Gli operatori potranno fare richiesta del nuovo Riviera del Brenta Pass presso gli uffici di Vela, ricevendo un biglietto elettronico pre-caricato che potranno consegnare agli ospiti. La validità del biglietto inizia dalla prima validazione in autobus, per le successive 24 ore. Per poter avere accesso a tutta la rete di navigazione sarà sufficiente passare nuovamente il biglietto sulle validatrici dei pontili.

TRASpORTI “RIvIERA DEl BRENTA pASS”

G.P.

Sono stati attivati dei corsi di Informati-ca Base per persone adulte over 60, in programma alla biblioteca civica di via

Fossalovara. I corsi di informatica base pre-vedono l’insegnamento di nozioni sull’uso del personal computer, video scrittura e navigazio-ne via internet. I corsi si svolgono di venerdì dalle 15.30 alle 17.30 nel centro P3@ presso l’istituto comprensivo Alvise Pisani in via Fossa-lovara. Per informazioni, iscrizioni e richieste è possibile contattare la biblioteca, telefonando al numero 049.9802334. Questi sono gli orari di apertura della Biblioteca Civica: nel pomeriggio (dalle 15 alle 18.30) lunedì, mar-tedì, giovedì e venerdì; di mattina, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13 e il sabato dalle 9 alle 12. Altra iniziativa attivata è il corso di “Baby Yoga” organizzato dall’asilo nido comunale “Coccole e Capriole”, con la collaborazione dell’amministrazione comunale. Per maggiori informazioni telefonare allo 041.411045 o visitare il sito: www.comune.stra.ve.it.

InternetAttiVAti i corsi di informAticA bAse

G.P.

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Il servizio del Suem dell’Ulss 13, in par-ticolare il trasporto, viene aggiornato e potenziato con quattro nuove ambulanze.

Ad annunciarlo è la direzione generale dell’a-zienda sanitaria della Riviera del Brenta e del Miranese, che presenta le nuove ambulanze. Due sono già arrivate nelle scorse settimane e subito dopo sono state operative, altre due sono in programma per i prossimi mesi. Le nuove ambulanze, che sostituiscono quelle più vecchie (in un parco macchine complessivo tra Dolo e Mirano di tredici unità), permetteranno ai sanitari del Suem di praticare la rianimazio-ne di alto livello in loco, grazie alle apparec-chiature avanzate e di ultima generazione con cui sono state attrezzate. Le ambulanze sono dotate, infatti, di defibrillatori capaci di trasmet-tere il tracciato dal luogo dell’evento all’Unità Coronarica (dotazione presente nell’Ulss 13 dal 2010) respiratori automatici, materiali per intubare il paziente e altro ancora.

“Le ambulanze di cui ci siamo dotati – hanno spiegato il responsabile del dipartimento di emergenza dell’Ulss 13, Pietro Pacelli col

direttore sanitario Livio Dalla Barba – pos-sono essere paragonate a delle vere e proprie “terapie intensive mobili”. E’ come se l’ospe-dale si muovesse e andasse sul luogo dell’e-vento. In queste macchine c’è tutto quello che serve per gestire e stabilizzare un paziente critico fino all’arrivo nella struttura ospedaliera più idonea a curarlo”.

Queste strumentazioni sono importanti e fondamentali, dato che nel 2014 il Suem (tra Dolo e Mirano) ha eseguito più di 16 mila trasporti (codici rossi e gialli), con un trend in netta crescita negli ultimi cinque anni del 24%. “Si esce di più – ha continuato Pietro Pacelli – sia perché è aumentata la sensibilità dell’u-tenza di fronte a certi sintomi (ad esempio il classico dolore al torace), sia perché abbiamo un territorio che risente di un buon numero di pazienti anziani, per di più allettati e affetti da patologie croniche”. A Mirano, dove si registra una popolazione più anziana rispetto alla Rivie-ra, nel 2014 si sono verificate 8850 uscite del Pronto Soccorso di Mirano, circa 1800 trasporti in più rispetto al Suem di Dolo che ha registrato

un dato di 7068 uscite. Tutto questo senza in-cidere negativamente sul tasso dei ricoveri (cir-ca 10 mila su 82 mila accessi), che si attesta attorno al 12 per cento, quindi in pieno rispetto della media regionale. “Un’attenzione, quella rivolta alla sicurezza – ha concluso il dottor Pietro Pacelli – su cui sta puntando molto la direzione generale dell’Ulss, che garantiamo ai nostri cittadini grazie anche alla certificazione ISO 9001, una sorta di controllo e autocon-trollo della qualità nei servizi erogati, a cui ci sottoponiamo (medici, infermieri, struttura, apparecchiature) da diversi anni, sempre con soddisfazione e buoni risultati”.

di Giacomo piran

Sanità Il responsabile del dipartimento di emergenza annuncia l’arrivo di nuovi mezzi

4 nuove ambulanze per l’Ulss 13 Nel 2014 il Suem (tra Dolo e Mirano) ha eseguito più di 16 mila trasporti (codici rossi e gialli)

8 Dolo

“Quest’anno c’è stata una epi-demia influenzale ben poco differente da quella degli anni

precedenti”. Il dottor Flavio Valentini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13, traccia un bilancio dell’in-fluenza stagionale. “Da ottobre – prose-gue – il tasso di incidenza dell’influenza ha iniziato ad aumentare. Si può dire quindi che l’inizio dell’epidemia si è verifi-cata con tre settimane d’anticipo rispetto gli anni precedenti”. Valentini spiega che quest’anno il “picco influenzale” si è ve-rificato nella terza settimana di gennaio con un tasso di circa 97,5 ammalati ogni 100 mila abitanti. “Pur se quella che si è verificata è stata un’epidemia controllata, non molto diversa dagli anni precedenti, quest’anno – sottolinea il direttore del Dipartimento – la copertura vaccinale ha avuto una contrazione, causata so-prattutto dalle notizie allarmistiche uscite

nei primi giorni di dicembre sull’ipotetica correlazione tra alcuni decessi e vaccina-zioni antiinfluenzali. Queste notizie hanno scoraggiato molte persone a vaccinarsi”. In particolare, nell’anno 2014 si sono vac-cinate nell’Ulss 13 il 53% delle persone con più di 65 anni, dato in ribasso rispet-to all’anno precedente si era vaccinato il 58%. La copertura nelle categorie a rischio è rimasta attorno al 16%. “Anche il dato di copertura vaccinale tra il personale sa-nitario – sottolinea il dottor Valentini – è risultato tra i più bassi registrati negli ulti-mi anni con l’8%”. L’ultimo bollettino epi-demiologico di sorveglianza dell’influenza riporta che in Veneto sono stati segnalati 172 casi di forme complicate e gravi di influenza e che ci sono stati 35 decessi. “Nell’Ulss 13 – conclude Valentini – sono stati segnalati fino ad oggi 9 casi con for-me complicate e gravi e 2 decessi”.

Salute. Dipartimento prevenzioneinfluenzA più grAVe A cAusA dellA diminuzione delle VAccinAzioni

G.P.

segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche questa volta affrontando pro-

prio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico record degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Cancelli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere. Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavoratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possi-bile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fiscalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

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9Dolo

Nonostante la crisi, che ha portato alla chiusura di numerosi negozi in Rivie-ra del Brenta, c’è ancora chi ha vo-

glia di mettersi in gioco per cullare un sogno e portare avanti la propria passione. E’ il caso di Nadia Masiero, miranese, giovane, ma con alle spalle anni di studio e lavoro dedicati alla conservazione di libri antichi e moderni, che preso in gestione da fine feb-braio la cartoleria-libreria “Morelli 1867” in via Matteotti a Dolo che da alcuni mesi era chiusa. Nadia ha un rapporto speciale con i libri che ha ispirato questa decisione e l’ha portata – qualche anno fa davanti alla bi-blioteca del British Museum di Londra – “a decidere di seguire il cuore e la passione”. Nadia vuole proporre una nuova filosofia, per molti versi innovativa, ma senza per-dere il forte legame con una tradizione talmente importante da non poter essere tralasciata. “Quando ho saputo che una libreria storica come quella di Dolo stava chiudendo – racconta Nadia – ho pensato fosse l’occasione giusta per prenderla in gestione e mettere a frutto le mie esperien-ze. Ci avevo già provato, qualche mese fa,

in una libreria della grande distribuzione: esperienza deludente nello spirito e nell’ap-proccio. Così lontana dalla mia natura e dai miei principi, mi ha messo in contatto con dei veri professionisti, ma lontani da quello che ritengo sia il libro: uno scrigno, una guida, una fonte, una scoperta, uno strumento. Certamente, anche un mercato: vendere libri significa per me innanzitutto accoglienza, ascolto, empatia. Vendere un libro è regalare un sorriso. Ho per questo cercato di creare un luogo da vivere, ma soprattutto da condividere. Una cartoleria-libreria storica come “Morelli 1867” non può che essere il luogo giusto, dove creare un ambiente tra tradizione e innovazione”. La nuova libreria “Morelli 1867” avrà anche uno spazio speciale dedicato ai più piccoli e proporrà un fitto programma di in-contri, e sarà aperta dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30, mentre il mercoledì aprirà dalle 10 alle 19, con orario continuato. “La gestirò da sola – continua Nadia Masiero – ma con l’aiuto di grandi professionisti (come Oreste Sabadin) e so già che molte persone sa-

di Giacomo piran

La nuova libreria che si trova in via Matteotti avrà anche uno spazio speciale dedicato ai più piccoli

La storia Nadia Masiero nonostante la crisi, ha deciso di puntare sul rilancio di uno storico negozio

Riapre la storica libreria “Morelli 1867”

ranno presenti e sosterranno il nostro pro-getto, con la volontà di condividere questo scrigno”. La libreria ha anche una pagina Facebook: Morelli 1867 nella quale tutti possono trovare le attività promosse e gli orari degli eventi organizzati.

E’ stata inaugurata a marzo la mostra “Aspettando Expo: Aria e Acqua”. La mostra è stata or-

ganizzata dall’assessorato alla Cultura di Dolo in collaborazione con l’associa-zione culturale “Arti Visive – Riviera del Brenta”. La particolarità è che sono state allestite sette opere lungo l’argine del Na-viglio Brenta nel tratto che va dai Molini fino allo Squero. “Perché a Dolo? – spie-ga l’assessore alla cultura Antonio Pra – Perché Dolo è caratterizzato dal Naviglio Brenta, quindi dall’elemento “acqua” che fondendosi con l’elemento “aria” ha reso il territorio del nostro comune uno degli

scorci più belli della Riviera”. I visitatori potranno riscoprire le proprie emozioni e sensazioni, seguendo un percorso ar-tistico, dove le opere si fonderanno con gli elementi quali “acqua” ed “aria”. Le opere esposte sono: “Briccole” di Enrico Marcato, “Vento in primavera” di Carlo Mazzetto, “La torre dei sogni” di Roberto Marconato, “Città Fantastiche – Crisi” di Mario Carlin, “Richiami d’Acqua” di Gior-gio Nalon, “L’Italia in una matassa” di En-rico Cabbia e “Creatura e Aria” di Sergio Marchioro. Le opere rimarranno installate in piazza Cantiere fino al prossimo 14 maggio.

MostraAll’isolA bAssA “AspettAndo expo: AriA e AcquA”

G.P.

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di Giacomo piran

10 Dolo

Due importanti notizie riguardano l’associazio-ne di promozione sociale onlus “Il Portico” di Dolo. La prima riguarda l’elezione del nuovo

presidente e del consiglio direttivo. “Per il biennio 2015- 2017 – spiega l’associazione – alla pre-sidenza è stato confermato Matteo Nordio, primo degli eletti con 77 preferenze che, così, dà continu-ità di incarico dal 2007”. Per il consiglio direttivo, anch’esso in carica per i prossimi due anni, ci sono ben 5 novità tra gli eletti rispetto al mandato prece-dente. Tra i dieci consiglieri, inoltre, c’è la presenza di un giovane under 30 e di due neo trentenni, di cui una ex volontaria in Servizio Civile Nazionale fino a poche settimane fa. Tra i neo consiglieri è stata ga-rantita anche la parità di genere (5 maschi, 5 fem-mine) con ben quattro donne, con il più alto numero di preferenze accordate dall’assemblea votante. Il consiglio direttivo è così composto: Lisa Cancellie-ro, Margherita Caso, Alessandro Gozzo, Emanuele Poletto, Edoardo Simonato, Fiorella Stocco, Marino Stocco, Roberta Terren, Elena Testini, Lorenzo Zuin. Sono stati poi rinnovati per acclamazione anche il collegio dei revisori dei conti e dei probiviri. Per i revisori dei conti sono stati nominati, per il biennio

2015-2017, Leonardo Galenda e Monica Tuzzato, mentre per il consiglio dei probiviri (in carica per il periodo di quattro anni) la scelta è ricaduta su Sa-muele Gobbi, Luisella Grandesso e Fabio Tomaello. L’associazione “Il Portico” è poi alla ricerca di tre ragazzi e ragazze dai 18 ai 29 anni (da compiere) da impiegare nel progetto “Viaggio sulla Strada del Cambiamento” ai sensi del “Bando per la selezione di 685 volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale nella Regione Veneto” indetto il 16 marzo 2015 dal dipartimento della gioventù e del Servizio Civile Nazionale. La durata del servizio è di

12 mesi per un totale di 1400 ore da distribuire su cinque giorni alla settimana per un rimborso mensile di 433,80 euro. “Ai giovani – spiega l’associazio-ne – è offerta l’opportunità di un percorso di cre-scita umana e formativa all’interno di un contesto socio-relazionale costruito sulla valorizzazione della persona e la possibilità di svolgere l’animazione del tempo libero rivolta ad adulti in condizione di emar-ginazione e fragilità sociale, favorendo e stimolando la diffusione di una cultura dell’integrazione e della giustizia sociale attraverso azioni e servizi concreti”. Per informazioni: www.il-portico.it.

Solidarietà Rinnovate le cariche per i prossimi due anni

“Il Portico”, l’associazione cerca volontariAlla presidenza è stato confermato Matteo Nordio. E’ stato eletto raggiungendo le 77 preferenze

Il Concorso Internazionale Voci Nuove della Lirica “G.B. Vellu-ti” insieme all’associazione Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”, organizzano la 12’ edizione

di “Incontri sull’Opera Lirica”, un ciclo di presentazioni di opere liriche, con l’ausilio di dispositivi audiovisivi nella sala polivalente dell’Associazione in via Brenta Bassa. “Gli incontri – spiegano il presidente dell’Associazione Artigiani Salvatore Mazzocca, il vicepresidente Luca Vanzan, il segretario Franco Scantamburlo e Francesco Bertini, consulente artistico del Concorso Velluti –saranno preceduti dall’introduzione di un relatore che fornirà notizie sull’opera”. Le opere saranno proiettate sempre di saba-to alle 15,30 e sono partite a marzo. I prossimi appuntamenti saranno: il 9 maggio “La Fedora” di Umberto Giordano e “Il Tabarro” di Giacomo Puccini, 26 settembre “L’amico Fritz” di Pietro Mascagni e di “Suor Angelica” di Giacomo Puccini, 17 ottobre “Il signor Bruschino” di Gioacchino Rossini e “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini, 14 novembre “Les pêcheurs de perles” di Georges Bizet, 5 dicembre “La principessa della Czar-da” di Emmerich Kálmán.

liricAprogramma 2015“concorso Velluti”, lA rAssegnA “incontri sull’operA liricA”

G.P.

In Vespa d’epoca visitando la Riviera del Brenta. Questo il filo conduttore della manifestazione “Gran Giro dei Dogi” or-

ganizzato dall’associazione Vespisti.it della Riviera del Brenta che si terrà il prossimo 7 giugno. “Con questa manifestazione – spiegano gli organizzatori – vogliamo far conoscere e far scoprire i patrimoni artistici e architettonici delle nostre zone. Club a noi gemellati anche da fuori regione, invidiano la disponibilità paesaggistica che il nostro territorio ci propone, molti di loro ci solle-citano da tempo di proporre un evento che abbia come tema la valorizzazione della Riviera del Brenta. La Villa Pisani per noi sarà il perno della manifestazione, ci propo-niamo di offrire ai partecipanti una location unica ed esclusiva. Molti di loro arriveranno dalle regioni vicine al Veneto, e vogliamo che rimangano colpiti e affascinati da quel-lo che avranno visto, per lasciare loro un ricordo unico e irripetibile”. Il programma della manifestazione del prossimo 7 giugno è fitto: apertura ed iscrizioni alle 8 e 45 in Riviera Silvio Trentin a Mira di fronte Villa dei Leoni, con colazione partecipanti al bar Gossip. Partenza alle 10.15 in direzione Strà, con percorso paesaggistico che co-steggerà il Naviglio Brenta, attraversando le località di: Mira, Dolo, Fiesso e Strà. L’ar-rivo in Villa Pisani (Strà) è previsto per le 11. Ci sarà libero accesso al parco per tutti i partecipanti e un rinfresco al caffè Museum all’interno della villa. La partenza da Villa Pisani è per le 13, percorrendo la Riviera in direzione Marghera. L’arrivo a Marghera

all‘“Osteria al Parco” è programmata per il pranzo e per le premiazioni. L’iniziativa è stata patrocinata dal: Museo Nazionale Vil-la Pisani, dal Comune di Mira, dal Comune di Fiesso, dal Comune di Dolo e da quello di Strà. “Per il raggiungimento di tutte le soste (Villa dei Leoni - Mira, Villa Pisani - Strà, e parco Marghera) una parte del no-stro direttivo – spiegano gli organizzatori – si occuperà della scorta tecnica. Inoltre sarà sottoscritta polizza assicurativa per tut-ta la durata della manifestazione. Le moto d’epoca giungeranno alle varie destinazioni lungo la viabilità pubblica. Il parcheggio nel-le varie soste sarà a motore spento, spinte a mano in gruppi di 10-15. Inoltre sarà no-stra premura fornire a ciascun partecipante un foglio di apposito materiale isolante per evitare alcun tipo di macchia derivante da pneumatici e motore”. Info: Marco Pesce Cell: 333 66 90 799 mail: [email protected], Associazione VESPISTI.IT Via Ma-rinai d’Italia 5, 30034 Mira.

GRAN GIRO DEI DOGI lA RIvIERA IN vESpA

A.A.

Volontari in azione in una mensa per senza tetto

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12 Fossò

Nelle scorse settimane a Fossò, durante un consi-glio comunale, è stato approvato il piano finan-ziario, le tariffe ed alcune modifiche al regola-

mento della Tarip, tariffa rifiuti puntuale. Il pagamento della prima rata è stata spostata da marzo ad aprile, le due successive si pagheranno a luglio e novembre. Nel 2015 le tariffe diminuiranno mediamente di circa il 6% per le utenze domestiche e di circa il 19% per le utenze non domestiche. “Un risultato di tutto rispetto – dice il vicesindaco Maurizio Lunardi – frutto di un lavoro che l’amministrazione comunale e Veritas hanno iniziato a fine 2012. L’obiettivo era di migliorare la raccolta differenziata porta a porta e contenere i costi, anche alla luce delle novità introdotte dalla Tares, ora Tarip”. Nel primo semestre del 2013 è stato messo a punto il nuovo sistema e sono stati convocati gli utenti, a sca-glioni di 400 per volta, per illustrare le nuove modalità del servizio e organizzare la sostituzione dei bidoni da 70 litri per la raccolta di secco, plastica, vetro/lattine e carta, con altri da 120 litri carrellati. “Noi siamo soddi-sfatti – continua Lunardi – a giugno il nuovo sistema era già operativo, e le tariffe decisamente in calo, già nel 2013 le tariffe diminuivano del 5% per le uten-

ze domestiche e dell’8% per quelle non domestiche. Nel 2014, nonostante l’avvio dell’ammortamento dei nuovi bidoni, le tariffe sono rimaste invariate, rispetto all’anno precedente e le utenze domestiche hanno usu-fruito di premi fino al 3% di sconto, mentre quelle non domestiche hanno iniziato a detrarre il 10% di Iva”. La media di raccolta differenziata è passata dal 71% del 2012 al 77% del 2013 e, per il 2014, si attesta il 78,2%; con percentuali che a marzo e agosto 2014 superavano l’80%, portando Fossò in vetta alla top ten di Veritas. “Il calo delle tariffe è dovuto sia ai comporta-menti virtuosi dei cittadini, sia alla riorganizzazione del servizio – conclude Lunardi – cito due dati importanti: il primo riguarda il numero di svuotamenti del rifiuto secco che è passato dai 104 annuali del 2012 ai 26 massimi previsti per il 2014. Il secondo è la sinergia, e i conseguenti benefici realizzati nel 2014 con l’esten-sione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, con le stesse modalità ed attrezzature, ad altri quattro comuni dell’area sud della Riviera del Brenta: Campagna Lupia, Camponogara, Campolongo Maggiore e Vigonovo, for-mando un’unica area di 48.000 abitanti”. Nel 2014 è stato istituito un nuovo servizio nei cinque comuni

molto apprezzato dagli utenti. La raccolta differenzia-ta di pannolini o pannoloni per famiglie con bambini piccoli o persone non autosufficienti, realizzato con il posizionamento di appositi contenitori, accessibili con badge. Il vicesindaco Maurizio Lunardi è soddisfatto dei risultati raggiunti, e della collaborazione da parte dei cittadini e dice che l’amministrazione conta di miglio-rare ancora, invitando i cittadini a segnalare eventuali nuove esigenze o disservizi.

Ecologia Approvato nelle scorse settimane in consiglio il piano finanziario del servizio rifiuti

Aumenta la qualità, calano le tariffe Diminuiranno le quote di circa il 6% per le utenze domestiche e del 19% per le utenze non domestiche

Nel 2009 a Fossò il piano degli interventi fu uno dei primi ad essere redatto

nella Regione Veneto e faceva riferimento alla pianificazione strutturale del Pati (piano di as-setto territoriale intercomunale) approvato insieme a Campo-nogara nel 2008. Nel 2014 è iniziata una fase di revisione del Pati e si è definita la procedura di separazione da quello di Campono-gara, questo per consentire ai due comuni di procedere autonomamente sull’aggiornamento della pianificazione strutturale. Parallelamente è iniziato il lavoro di revisione del piano degli interventi. Diversamente dai vecchi piani regolatori, le cui previsioni erano valide fino a che non erano modificate da un nuovo piano, per il piano degli interventi, decorsi 5 anni dall’approva-zione, alcune previsioni sono soggette a decadenza. Si tratta delle aree di trasformazione o espansione soggette a lottizzazione non approvate, non-ché infrastrutture ed aree destinate a servizi, sprovviste di progetti esecutivi. Le aree interessate diventano non pianificate, cosiddette “zone bianche”. Il mese scorso, il consiglio comunale, ha adottato una variante parziale del PI particolarmente complessa e propedeutica a quella generale da approvare dopo la revisione del Pat. L’amministrazione aveva già approvato tre varianti parziali con tematiche puntuali: recepimento di un accordo pubblico-privato a chiusura di un pesante contenzioso, riduzioni di volumi edificabili e modifiche delle norme tecniche. La variante adottata, pur essendo parziale, ha preso in esame e definito temi più generali. Il territorio è stato classificato in zone territoriali omogenee. Sono stati aggiornati i gradi di protezione e i vincoli degli edifici, i vincoli e le fasce di rispetto riferiti ad esempio a metanodotti, scoli consortili ed allevamenti, i vincoli derivanti da analisi agronomiche, le zone a servizi realizzate. Le cartografie sono state aggiornate anche con l’in-dicazione degli ambiti agricoli integri, con particolare valenza paesaggistica.

UrbanisticaoK AllA VAriAnte pArziAle nel piAno degli interVenti

neWs

A Fossò, il mese scorso, è stato completato il taglio degli alberi pericolosi sugli

argini del Brenta. L’operazione è stata promossa dal Comune che ha ottenuto dal Genio Ci-vile, ora Sezione Bacino Idro-grafico Brenta Bacchiglione, la necessaria autorizzazione. L’intervento è stato eseguito da aziende agricole che hanno svolto il lavoro senza oneri per il Comu-ne e trattenendo il legname tagliato. E’ stato quindi eliminato il pericolo derivante dalle voragini che si creano con lo sradicamento degli alberi in concomitanza con le piene e, contemporaneamente, sono ben visibili i fenomeni di erosione degli argini che creano allarme a ogni piena. Altra fonte di preoccupazione sono le filtrazioni a campagna presenti sia nel territorio di Fossò sia in quello di Campolongo. Filtrazioni rispetto alle quali la sezione di Padova del Bacino Idrografico Brenta Bacchiglione ha fatto eseguire, tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, sondaggi geognostici per individuare gli interventi da attuare. “Sono indispensabili interventi urgenti di manutenzione straordinaria degli argini e la realizzazione dell’Idrovia Padova Venezia – dice il sindaco Federica Boscaro. Per l’idrovia, grazie alle iniziative coordinate dei sindaci e dei comitati territoriali, la Regione ha stanziato un milione e centomila euro per l’esecuzione del progetto prelimi-nare e, attraverso un bando europeo, ha individuato la società affidataria”. Per Fossò, l’idrovia rappresenta, l’opera strategica per prevenire il rischio alluvione. Il Comune ha predisposto e inviato alla Regione una memoria scritta, approvata con delibera di giunta. Fossò è impegnata per affrontare anche su altri fronti le criticità idrauliche del territorio. Sono quelle della con-sultazione sul progetto di piano di gestione del rischio alluvioni del distretto idrografico delle alpi orientali e sull’elaborazione, a livello regionale, del contratto di fiume Brenta.

Argini del BrentacompletAto il tAglio degli Alberi

Arriva la primavera e ripartono a Fossò i gruppi di cammino organiz-zati in collaborazione con il comune rivierasco. Il ritrovo è ogni lune-dì, mercoledì e venerdì alle 8 nel parcheggio davanti alla Biblioteca

di Fossò per il gruppo del mattino, e ogni martedì e giovedì alle ore 21 nel parcheggio davanti alla Biblioteca di Fossò per il gruppo serale. “L’i-niziativa – spiegano i promotori delle camminate di gruppo – è aperta a tutti i cittadini. I Gruppi di Cammino, sono gruppi di persone che si ri-trovano regolarmente per camminare insieme, lungo percorsi prestabiliti, con una guida specializzata che darà formazione ed assistenza adeguata al fine di praticare concretamente l’attività fisica e migliorare la salute. Si tratta di una attività del tutto gratuita, che non richiede attrezzature ne vestiario particolare, che viene svolta con qualsiasi tempo ed è rivolta ai cittadini di qualsiasi età”. I gruppi di cammino, oltre a Fossò, sono ben radicati anche in altri comuni. ”Non importa – spiegano gli organizzatori – quanto velocemente e per quanti chilometri camminiate. Tutti possono far parte dei gruppi di cammino. Ogni passo conta e porta salute in più”. Negli ultimi due anni sempre a Fossò, i gruppi di cammino sono aumentati di numero in modo considerevole, e ci partecipano giovani e soprattutto anziani che vogliono mantenersi in forma.

Salutetutti in mArciA con i gruppi di cAmmino

di Roberta pasqualetto

R.P. R.P. A.A.

Il comune di Fossò sempli-fica il servizio

di pagamento dell’Imu e dalla Tasi. Nei prossi-mi mesi invierà ai cittadini il modello F24 di pagamento già compilato. Nel 2014 l’ufficio tributi del comune di Fossò ha fornito alla cittadinanza un supporto, gratuito, alla compilazio-ne dei moduli per il versamento dell’Imu e della Tasi. Solo per la scadenza dello scorso dicembre sono state evase 1.600 pratiche per un totale di oltre 1.200 con-tribuenti. In vista del prossimo 16 giugno, scadenza per il versamento degli acconti Imu e Tasi, l’ufficio tributi si sta organizzando per semplificare ulteriormente l’adem-pimento a carico dei cittadini. Ai 1.200 contribuenti ai quali era stata calcolata la posizione tributaria, saranno inviati a domicilio i moduli F24 già compilati e pronti per essere presentati in posta o in banca. Gli altri contri-buenti potranno invece avvalersi dell’assistenza dell’uf-ficio tributi comunale, nei giorni di martedì e giovedì, e ricevere il conteggio gratuito direttamente allo sportello. Questi cittadini a loro volta riceveranno, per il saldo di Imu e Tasi, previsto per il 16 dicembre, i moduli già compilati a domicilio. L’amministrazione sottolinea che grazie all’impegno e alla disponibilità dei dipendenti, an-che oltre il normale orario di lavoro, i servizi del comune sono sempre più efficienti, più semplici e spesso, come nel caso dei conteggi di Imu e Tasi, fanno risparmiare tempo e denaro ai cittadini.

ServizisemplificAto il pAgAmento

di imu e tAsi

R.P.

La raccolta differenziata di pannolini è stata apprezzata

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Si blocca la Romea commerciale. Per il Governo la Orte-Mestre: non è più una priorità. A congelarla forse

sono state le inchieste giudiziarie sulle grandi infrastrutture. Cinque mesi fa arri-vò il via libera del Cipe, ora il progetto si blocca, e il futuro appare incerto: il piano da 10.4 miliardi di euro non rientrerà più nell’elenco delle priorità del Governo. Con-siderata la nuova “autostrada del sole”, la Orte-Mestre prevedeva un percorso di 396 chilometri, attraversando Lazio, Umbria, Toscana, Emilia e Veneto per innestarsi alla fine a Roncoduro di Pianiga a ridosso del Passante. In Riviera attraverserebbe an-che i comuni di Campagna Lupia e Dolo, o in alternativa Mira e Venezia. I comitati accolgono la notizia con cauto ottimismo. “La decisione del Governo – spiega il pre-sidente del Comitato Opzione Zero Mattia Donadel – potrebbe impantanare seria-mente l’iter di approvazione dell’opera al-lontanando, almeno per il prossimo futuro, il rischio di apertura dei cantieri nel cuore della Riviera del Brenta e di altri territori di pregio”. Ma non solo. “Questa scelta è per il Governo quasi obbligata seppure non scontata – commentano Rebecca Ro-voletto e Lisa Causin, portavoce del comi-tato – perché l’inchiesta “Sistema” della Procura di Firenze ha letteralmente travolto i protagonisti della vicenda Orte-Mestre a cominciare dal proponente Vito Bonsigno-re, al suo amico di partito e ex ministro Maurizo Lupi, per finire con Ercole Incalza, l’uomo chiave che ha curato l’istruttoria della nuova autostrada. Si è finalmente aperto uno squarcio nel muro di gomma che nascondeva l’insostenibilità econo-mica dell’”affare Orte-Mestre, ciò che de-nunciamo da molto tempo. Di fronte a tanta evidenza sarebbe troppo fare finta di niente anche questa volta”. Opzione Zero dubita infatti del Governo Renzi. Lo stes-so Governo, ricorda Opzione Zero, pochi mesi fa, aveva rimesso “in pista” la nuova autostrada, con l’inserimento di una nor-ma specifica nel decreto “Sblocca Italia” finalizzata ad aggirare il parere negativo della Corte dei Conti sul piano economico-finanziario allegato al progetto. Secondo Mattia Donadel è certamente il momento di festeggiare, ma non certo di smobilitare: “Siamo a un passo da una vittoria straordi-naria e forse decisiva – dice – per questa vertenza, sarebbe però un errore abbassare la guardia proprio adesso: lo stralcio della Orte-Mestre dal DEF allontana di molto lo spettro dell’autostrada, ma non lo cancel-la. L’opera, infatti, rimane inserita in Legge Obiettivo, e potrebbe essere ripescata in tutto o in parte più avanti, quando le acque saranno meno agitate. Dobbiamo continua-re a lavorare per ottenere la cancellazione

di Alessandro Abbadir

Il comitato Opzione Zero: “Vogliamo che l’opera venga cancellata completamente dalla Legge Obiettivo”

Grandi opere L’autostrada Orte-Mestre non rientra più tra le priorità del Governo

Romea Commerciale da Roma arriva uno stop

Tir in Romea

definitiva del progetto. Soprattutto dobbia-mo incalzare Anas e Regione Veneto per risolvere subito il problema Romea, la peri-colosità di questa strada ha raggiunto livelli indegni e insostenibili”. Contro la Romea commerciale anche l’onorevole del gruppo misto Emanuele Prataviera. “Il territorio – dice Prataviera – si oppone principal-mente sull’innesto a Roncoduro di Pianiga con il passaggio della nuova autostrada a pochi metri dalle ville seicentesche. Perché costruire nuovi percorsi, quando in Provin-cia di Venezia basterebbe semplicemente investire su quelli esistenti?”

L’Associazione il Quadrifoglio, il Co-mune di Pianiga, in collaborazio-ne con la dottoressa Lara Zanon

psicologa e psicoterapeuta, propongono un percorso di tre incontri dedicati ai nonni, che si terranno nella sede dell’as-sociazione in via Patriarcato, 24 cioè al centro sportivo a Pianiga.

Gli incontri sono partiti lo scorso gio-vedì 16 aprile con l’incontro “Il Ruolo dei nonni oggi”. Giovedì 23 aprile alla stessa ora l’incontro “Nonno, un bel mestiere?”. Giovedì 30 aprile “C’era una volta…”. Ad ogni incontro verrà riservato uno spazio per condividere as-sieme agli altri nonni il proprio patrimo-nio di esperienze, pensieri ed emozioni. Si tratta di incontri che danno anche la cifra dei tempi che cambiano, in cui il ruolo dei nonni è sempre più importante come sostegno ai figli, in un momento in cui anche a causa della crisi economi-ca sono in difficoltà e hanno la necessità di persone come appunto i nonni che ac-cudiscano i piccoli.

Socialeil quAdrifoglio, incontri per nonni

A.A.

13Pianiga

Page 14: Riviera ovest apr2015 n47

14 Fiesso D’Artico

E’ stato aperto nelle scorse settimane “I-Lab”, laboratorio di idee su turismo e innovazione dell’Università Cà Foscari di Venezia. Ad an-

nunciarlo sono direttamente gli enti locali. Il progetto attuato con l’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta” punta alla progettualità territoriale di qualità dove condividere i temi della promozione turistica e culturale. Il “Laboratorio di Idee” si trova a Dolo nel cuore della Riviera del Brenta, nella centralissima via Piave al civico 22. “La posizione strategica – si legge nella nota diramata dai comuni – di fronte agli edifi-ci scolastici e a due passi dalla biblioteca e dai nuovi spazi espositivi di Villa Concina, è un invito costante al dialogo e al confronto tra i vicini istituti e gli operatori del territorio, già in accordo per la costituzione di una futura rete di impresa”. Un commento viene da Andrea Martellato, sindaco di Fiesso e presidente dell’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”. “Si tratta del primo incubatore specifico del settore turistico in Veneto – spiega Andrea Martellato – che permet-terà alla Riviera del Brenta di promuovere il territorio attraverso progetti originali, innovativi e competitivi in virtù di una pianificazione turistica e culturale program-

mata”. Una sorta di cabina di regia per il territorio, dove troveranno applicazioni pratiche le idee di giovani studenti, lavoratori e imprenditori per una promozione innovativa e intelligente del territorio, in linea con le dinamiche del turismo sostenibile. Altro risultato otte-nuto dall’Unione dei Comuni è che il progetto da loro attivato “Riviera del Brenta: l’acqua che unisce e lega i territori, le attività e le tradizioni tra il Brenta, il Cornio e la Laguna Sud”, è stato inserito nel masterplan del Comitato ExpVenezia. “Il progetto è stato approvato – ha annunciato Andrea Martellato – e abbiamo avuto la concessione del logo “Venice to Expo 2015” con la possibilità di utilizzarlo, sia per l’Unione dei Comuni che

per i quattro comuni che compongono l’Unione: Fiesso, Fossò, Dolo e Campagna Lupia”. Il masterplan “Venice to Expo 2015” punta a valorizzare, durante l’Expo di Milano che inizierà il prossimo 1 maggio, molte iniziati-ve dell’area veneziana. Tra queste c’è anche il progetto di promozione turistica dell’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”, che ha tra i suoi cardini l’ap-plicazione mobile “Le Delizie della Brenta”, che potrà ora sfoggiare anche il logo “Venice to Expo 2015”. “Il logo – ha proseguito il presidente dell’Unione dei Comuni – potrà essere utilizzato anche dalle associa-zioni o altri soggetti che hanno presentato un progetto strettamente connesso a quello dell’Unione”.

Territorio L’Unione dei comuni annuncia la collaborazione con Ca’ Foscari

Nasce “I-lab”, incubatore del settore turisticoFra le novità l’applicazione “Le Delizie della Brenta”, con il logo “Venice to Expo 2015”

Il Comune di Fiesso d’Artico ha aderito ad un’iniziativa eu-ropea denominata “Patto dei

Sindaci”. “Con l’adesione al Patto dei Sindaci – spiega l’assessore Marco Cominato – il comune di Fiesso si impegna ad attuare una politica di sostenibilità energetica in tutti gli ambiti del vivere quo-tidiano: lavorativo, pubblico, pro-duttivo, residenziale e dei trasporti”.L’Unione Europea ha individuato nelle comunità locali il contesto in cui è maggiormente utile agire per ottenere una riduzione delle emissioni e una diversificazione dei consumi energetici. “Esse – prosegue Cominato – rappresentano il luogo ideale per stimolare gli abitanti, e in particolare i giovani cittadini, ad un cambiamento delle abitudini quotidiane in materia ambientale ed energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e del contesto urbano”. Viene spiegato in particolare il progetto. Per raggiungere questo obiettivo il Comune di Fiesso sta prepa-rando un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), che nella fase conoscitiva iniziale analizza la situazione energetica del territorio per gli anni 2005-2010, e successivamente programma le azioni da intraprendere entro il 2020 al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica. “Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile che identifica le azioni da intraprendere per attuare il Patto – spiega Cominato – sarà il risultato di un dialogo con tutti i portatori di interesse del territorio, che saranno coinvolti attraverso degli incontri pub-blici. E’ un impegno importante che richiede il coinvolgimento dei cittadini. Le modalità d’intervento dovranno essere molteplici, in quanto il Comune si trova ad operare sia come ente legislatore, sia come consulente e promotore, sia come primo attore dei cambiamenti nel territorio”. “Si tratta di un obiet-tivo ambizioso – conclude Cominato – ma siamo convinti che sia necessario agire per assicurare la crescita economica e l’occupazione del territorio in un’ottica di sostenibilità sociale, economica ed ambientale”.

Ambienteil comune Aderisce Al pAtto dei sindAci

neWs

Il consiglio comunale ha ap-provato a marzo scorso, un ordine del giorno sulla tema

del centro dei medici di base. A proporlo è stato Alberto Discar-di, capogruppo della lista “Fiesso Comune”, dopo le segnalazioni e la raccolta firme attuata dai cittadini. “Il piano socio-sanitario regionale 2012-16 – scrive Di-scardi – identifica come obiettivo strategico la diffusione delle Medicine di Gruppo Integrate. Queste sono gruppi multi professionali costituiti da medici e pediatri di famiglia, specialisti, infermieri, collaboratori di studio e assistenti sociali, che erogano un’assistenza globale, assicurano un’assi-stenza di 24 ore, 7 giorni su 7 e sono parte fondamentale ed essenziale del distretto sociosanitario”. Viene poi spiegata la situazione nell’Ulss 13. “Nella Carta dei Servizi – prosegue – si stabilisce che i medici, oltre ad effettuare le visite ambulatoriali, le visite domiciliari per i pazienti non tra-sferibili in ambulatorio, si organizzino formando la Medicina di Gruppo, che si caratterizza per la sede unica con più studi medici”. Discari affronta la situazione di Fiesso. “Si dovevano scegliere locali adeguati per un afflusso più consistente di pazienti – sostiene – si doveva organizzare un servizio di prenotazioni funzionale, senza dimenticare le malattie improvvise, le urgenze e le necessità dei lavoratori. In questo ultimo periodo è sfociata un’autentica protesta di massa, con la raccolta di centinaia di firme per rivol-gere un appello al sindaco, al direttore dell’Ulss 13 e all’assessore regionale alla Sanità e portarli a conoscenza dei gravi disagi dei cittadini. L’astanteria ha una capienza di 16 posti a sedere per 4 studi medici, e la mancanza di indicazioni dell’affluenza di pazienti per il proprio medico curante provo-ca malumori e sovente anche liti tra i presenti”. Il documento votato dal consiglio comunale prevede che l’amministrazione comunale si impegni ad inviare una segnalazione all’ordine dei medici in merito ai fatti verificatisi.

Consigliere Alberto Discari“chiediAmo chiArezzA sullA medicinA di gruppo”

Come si contrastano le ma-lattie renali? Con la preven-zione e la diagnosi precoce.

Ed è proprio perché si è certi di questo che, l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ulss13, da ormai circa dieci anni ha organizzato una giornata di prevenzione per riaccendere nei cittadini la sensibilità nei confronti dei reni, per ricordare che anche loro si ammalano e si rischia la diali-si. Un’occasione per fornire le giuste informazioni sui corretti stili di vita (movimento e dieta equilibrata, no alcol e fumo) e su come tenere sotto controllo lo stato di salute dei nostri reni (anche con esami del sangue ed urine). Medici e infermieri del servizio di Nefrologia insieme ai volontari dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e dell’Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), hanno accolto i cittadini che sono stati visitati e sottoposti ad esami del sangue e delle urine per valuta-re i propri reni. L’anno scorso, tra le persone aderenti (ben 250) a questa giornata di prevenzione, il 20% non sapeva di avere una malattia renale. La malattia renale cronica (MRC) è una patologia in costante crescita ogni anno ed è ormai un problema clinico e sociale importante. Il 10% della popolazione ne è affetta. Se la patologia viene affrontata tempestivamen-te è possibile evitare o almeno ritardare la dialisi. Fondamentale è agire sugli stili di vita che comprendono una dieta sana ed equilibrata (con poco sodio e proteine), la promozione del movimento, evitando il più possibile l’uso e abuso di alcol e fumo. Una malattia, quella che colpisce i reni, che è correlata ad altre patologie, quelle cardiovascolari in primis, ma è anche legata al diabete, all’ipertensione e all’obesità. Si calcola che nella popo-lazione dell’Ulss 13 (280mila abitanti), il 10% sopra i 40 anni è malato di reni. E di questi solo un 12% lo sa. Ambulatorialmente il servizio di Dolo segue 4mila persone, di cui 500 extra Ulss.

Sanitàulss 13, controlli sulle mAlAttie renAli

di Giacomo piran

G.P. G.P. A.A.

Il capitano dei carabinieri Antonello Sini è stato in-signito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il riconoscimento

gli è stato consegnato a marzo dal Prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia. Il riconoscimento è stato dato al ca-pitano Sini per il suo lavoro svolto nell’Arma in questi anni e gli eccellenti risultati, ottenuti sia nel territorio della Riviera del Brenta che a Chioggia, in termini di repressione e prevenzione del crimine. Sini ora vive a Padova con la famiglia, e opera per il comando carabi-nieri della città del Santo. Il capitano Sini è originario del Comune di Tula, Sassari, e ha comandato per 7 anni la Compagnia Carabinieri di Chioggia, che ha competenza anche su quasi tutta la Riviera: i comuni di Dolo, Camponogara, Campagna Lupia, Campolon-go, Pianiga, Fiesso, Stra, Fossò, Vigonovo. Il territo-rio di Mira invece è controllato dalla Compagnia dei carabinieri di Mestre. La notizia della nomina di Sini è arrivata anche al suo paese d’origine in Sardegna, dove abitano ancora molti dei suoi famigliari e questo non ha potuto che inorgoglire tutta la comunità.

Onorificenzail cApitAno sini nominAto cAVAliere dellA repubblicA

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Iscrizione nella carta d’identità dell’e-spressione di volontà alla donazione degli organi. La proposta, tramite un’in-

terrogazione, è stata fatta nelle scorse set-timane da Rossano Moressa, consigliere comunale della lista “Insieme Salviamo Vigonovo”. “A fronte di un’alta profes-sionalità nel trapianto di organi – scrive Moressa – l’Italia fatica a far fronte alle richieste di organi e le liste di attesa per i trapianti crescono con il crescere della ca-pacità di intervenire”. Viene poi spiegata la legislazione. “In Italia sino al 2010 – pro-segue – la volontà di donare gli organi po-teva essere espressa dagli interessati solo agli sportelli delle Ulss, attraverso l’Admo, oppure portando unitamente al documento d’identità una dichiarazione di volontà alla donazione.

Con l’obiettivo di favorire la raccolta delle dichiarazioni di volontà alla donazio-ne degli organi, il decreto legge 30 dicem-bre 2009 n.194, coordinato con la legge di conversione 26 febbraio 2010 n.25 – il cosiddetto “Milleproroghe” – ha stabilito che la carta d’identità possa contenere la dichiarazione della volontà o meno del cit-tadino a donare i propri organi”. Sul tema della donazione è stato inoltre messo in cantiere un nuovo progetto. “Nel marzo del 2012 – racconta Moressa – è stato avviato il progetto denominato “Ccm - La Donazione Organi come Tratto Identitario”, per la sperimentazione delle procedure di raccolta delle dichiarazioni dei cittadini al momento della richiesta o rinnovo della

carta d’identità e conseguente registrazio-ne nel Sistema Informativo Trapianti. La sperimentazione è stata messa a punto dalla Regione Umbria con Federsanità e Anci, attraverso interventi di informazione e sensibilizzazione, e ha portato numerosi comuni ad attivare le procedure di raccolta delle dichiarazioni dei cittadini al momento della richiesta o rinnovo della carta d’iden-tità. Dove il sistema è partito, si registra un 30% di indicazioni espresse, con un 90% di favorevoli alla donazione degli organi”. Moressa chiede che il comune di Vigono-vo attui la stessa procedura. “Riconosciuti l’altissimo valore morale e sociale dell’ini-ziativa – spiega – ed i benefici pratici di immediatezza operativa che ne potranno derivare, si chiede all’amministrazione co-munale di valutare l’opportunità di adotta-re i necessari provvedimenti per permettere che anche i cittadini di Vigonovo possano

di Giacomo piran

Si tratta di sperimentazione già messa a punto dalla Regione Umbria con Federsanità e Anci

Società Arriva la proposta del consigliere comunale Rossano Moressa

“Donazione degli organi nella carta d’identità”

Il documento di identità

esprimere la volontà alla donazione degli organi al momento della richiesta o rinnovo della carta d’identità. Si chiede al sindaco di farsi promotore di analoga proposta in seno alla Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 13”.

Si chiede al Comune di Vigonovo di adottare la proposta e promuoverla

Nel consiglio comunale a marzo sono state approvate le aliquote Tasi per l’anno 2015. Ad annun-

ciarlo è il vicesindaco Filippo Fogarin che approfondisce le aliquote: un’ali-quota del 2.5 per mille per abitazioni principali; un’aliquota dell’1 per mille per i fabbricati rurali e un’aliquota dello 0.5 per mille per tutti gli altri fabbricati. Sono previste delle detrazioni fisse, a favore di ciascun nucleo familiare, per figli minorenni e per disabili: 30 euro per le abitazioni principali a favore di ciascun nucleo familiare con un figlio minorenne, 50 euro per le abitazioni principali a favore di ciascun nucleo fa-miliare con due o più figli minorenni e 50 euro per le abitazioni principali a fa-vore di ciascun nucleo familiare con uno o più persone con disabilità. “Bisogna rilevare – spiega Filippo Fogarin – che le detrazioni sono cumulabili e applica-bili a condizione che il soggetto sia pro-prietario di una sola abitazione. Inoltre è da osservare che la Tasi è calcolata sulle rendite catastali, e il comune di Vigonovo ha tra le rendite catastali più basse della Riviera del Brenta”.

tAsse

AmministrazioneApproVAte le Aliquote tAsi per l’Anno 2015

G.P.

15Vigonovo

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Numerosi provvedimenti nel campo della sicurezza sono previsti nei comuni della Riviera del Brenta. Il

primo riguarda la giunta dell’Unione dei Co-muni “Città Riviera del Brenta” che ha dato il via libera ad un investimento di 146 mila euro per potenziare gli impianti di video-sorveglianza. E’ previsto il potenziamento del server, collocato a Dolo, che raccoglie i dati dei Comuni dell’Unione, nonché la realizzazione di cinque varchi, di cui uno a Dolo e quattro a Fossò, per l’installazione di telecamere traccianti. Il progetto appro-vato prevede una spesa di 100 mila euro per gli interventi nel Comune di Fossò e 46 mila euro per gli interventi nel Comune di Dolo. “Le telecamere scelte – spiegano dal Comune di Fossò – sono in grado di fare il tracciamento automatico, in sostanza sono in rete con le banche dati delle forze dell’or-dine e rilevano e segnalano in tempo reale il passaggio sul territorio di auto rubate, sia italiane che straniere, oltre che targhe di auto prive di assicurazione. Questo sistema permetterà di realizzare una più efficace azione di prevenzione e contrasto della criminalità. Per il posizionamento delle telecamere a Fossò sono stati individuati quattro varchi strategici per il controllo dei veicoli in transito sul territorio comunale”. Dichiara il sindaco Federica Boscaro: “Sia-mo stati informati che il controllo dei veicoli in transito sul territorio di Fossò è particolar-mente importante per la sicurezza di tutta la Riviera del Brenta”. A Vigonovo è stato installato un impianto di video sorveglianza

nel cimitero. “L’impianto – spiega il vicesin-daco Filippo Fogarin – è stato necessario dopo le segnalazioni di piccoli furti, e di “furti” di fiori nelle tombe. Dato che il luo-go è frequentato in particolare da persone anziane, che visitano i loro cari una o più volte alla settimana, si è pensato di dare un po’ di sicurezza, ponendo questo sistema di sorveglianza, che inquadra le entrate, tutte le tombe a terra e altre zone. Inoltre sono controllati i punti dove ci sono i bidoni dei ri-fiuti, in modo da evitare anche gli abbando-ni di rifiuti nei bidoni del cimitero, cosa ve-rificatasi più volte”. A Fiesso invece è stato costituito il gruppo “Controllo del vicinato” che ha come obiettivi l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area attorno alla propria abitazione e la collaborazione conti-nua con le forze dell’ordine. “Vogliamo fare rete – hanno spiegato i promotori – cono-scerci tra di noi, e promuovere la solidarietà e il senso civico. Il progetto prevede che gli aderenti appena vedono qualcosa di sospet-to, avvisino il responsabile della strada che a sua volta allerterà le forze dell’ordine”.

AREA OvEST pIU’ TElECAMERE

G.P.

16 Approfondimento

Sicurezza, ricette diverse dai comuni. Se a Mira gruppi di vicinato si allargano ad altre frazioni dopo l’esperienza

positiva di Gambarare, a Pianiga il sindaco punta invece su un rafforzamento dell’or-ganico delle forze dell’ordine. Ma partiamo da Mira, dove i gruppi di vicinato, infatti, sono nati per primi in provincia di Venezia a Gambarare. Ora si costituiranno anche nelle frazioni di Malcontenta e Marano con l’avvallo del Comune. Ad annunciarlo è sta-to direttamente il sindaco Alvise Maniero. “Con una delibera – spiega Maniero – la giunta ha formalizzato il proprio sostegno alla costituzione dei comitati di controllo del vicinato. A Mira l’esperienza è stata avviata a Gambarare con l’adesione immediata di 70 famiglie. A dicembre 2014, il comitato si è costituito ufficialmente come “Comitato di controllo del vicinato di Gambarare–Molin Rotto”. A questo comitato partecipano ora oltre un centinaio di famiglie”. Altri comitati sono in fase di costituzione a Marano (dove si è già svolta un’assemblea pubblica) e a

Malcontenta, frazione in cui si prepara di organizzare un incontro alla presenza degli amministratori e del comandante della po-lizia locale Mauro Rizzi”. Il sindaco di Mira va nel dettaglio e traccia un quadro preoccu-pante sul versante dell’ordine pubblico no-nostante i dati non siano così terrorizzanti. ”Siamo di fronte – spiega il primo cittadino di Mira – a una frequenza quasi quotidiana di episodi di microcriminalità, ed è inevitabile che sia diffuso un senso di preoccupazione e insicurezza, nonostante la presenza costan-te sul territorio delle forze dell’ordine. Per questo abbiamo subito guardato con favo-re, a queste iniziative dal basso, che non intendono sostituirsi alle forze di sicurezza, ma collaborare con loro per prevenire furti nelle abitazioni e vandalismi”. Ma non solo. “L’attività dei comitati di controllo del vicina-to è importante per aumentare il senso di sicurezza, soprattutto nei confronti di minori e anziani. E, non ultimo, è uno strumento efficace di coesione sociale, che favorisce la creazione di rapporti di buon vicinato”.

Con la stessa delibera, la giunta mirese ha dato mandato all’ufficio tecnico e alla poli-zia locale di verificare i luoghi idonei per il posizionamento e l’installazione dei cartelli con la scritta “Zona controllo del vicinato”, così da creare un ulteriore elemento di sicu-rezza e di dissuasione. Infine va detto che è’ in preparazione un link nel sito comunale con informazioni utili ai fini della sicurezza, e anche i moduli per coloro che volessero costituire un nuovo comitato di controllo del vicinato. A Pianiga, dove nelle scorse setti-mane è stata organizzata una assemblea ad hoc sulla sicurezza, il sindaco Massimo Cal-zavara però non crede che la soluzione dei gruppi di vicinato sia quella migliore. ”Abbia-mo notizie – dice – tutti i giorni di furti e assalti alle case, e c’è il rischio che la gente si faccia giustizia da sè. Fra i colpi compiuti a Pianiga, i più clamorosi sono stati al ristoran-te “La Capinera” e nelle aziende in via Po’. Ho scritto una lettera al ministro dell’interno Angelino Alfano per chiedere un potenzia-mento delle forze dell’ordine, soprattutto

carabinieri nelle caserme”. Un appello si-mile è stato lanciato anche dal presidente della conferenza dei sindaci di Campolongo Maggiore, Alessandro Campalto, che ha cri-ticato pure la politica di soppressione delle caserme di paese. Le caserme dell’Arma, un tempo una in ogni paese avevano una gran-de funzione di deterrenza e questa funzione con la chiusura di tante strutture nel corso

dei decenni, è venuta meno. Sono senza caserma dei carabinieri in Riviera i comuni di Fiesso d’Artico e Pianiga (che fanno riferi-mento a Dolo), Fossò (che fa riferimento a Vigonovo) e Campolongo (che è servito da Campagna Lupia). Ad Oriago la stazione di via Veneto è stata chiusa fra le proteste della gente e petizioni con migliaia di firme, oltre 3 anni fa.

di Filippo De Gaspari

Il presidente della Conferenza dei sindaci, Alessandro Campalto, denuncia la soppressione sistematica delle caserme dell’Arma. Massimo Calzavara scrive al ministro Alfano

Ordine pubblico Sono differenti le ricette fra i comuni per far fronte al problema sicurezza

Gruppi di vicinato e più carabinieri contro il crimine

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19Personaggio

Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, in Riviera del Bren-ta, molti lo conoscono per la sua

attività nella Pro Loco locale, della quale è presidente.

Michele è un pilota motorista per un’a-zienda di navigazione turistica su Venezia e laguna, ma è impegnato in moltissime realtà del territorio tutte accumunate sotto la stessa bandiera: valorizzazione del ter-ritorio.

I suoi ruoli sono tanti: presidente del gruppo Remiero Rivierasco Mira dal 2007, vice-presidente consorzio Brenta Adige dal 2012, presidente consulta culturale turismo Comune di Mira dal 2014 e organizzatore del corteo storico e sportivo di Riviera Fiorita per conto dell’APT.

“La mia prima passione è stata la voga alla veneta, mi ero avvicinato a questa atti-vità grazie a mio padre.

Mi sono impegnato per rimettere in pie-di l’associazione di Mira assieme al gruppo che già c’era.

Nel 1996 l’abbiamo rimessa a nuovo. Questa attività mi impegnava parecchio, ol-tre alla gestione allenavo anche i ragazzini, ho dovuto ridimensionare il mio impegno.

Nel 2009 l’amministrazione comunale ha chiamato tutte le associazioni del territo-rio che organizzavano eventi nel mirese, e da qui è nata la nuova Pro Loco di Mira, che prima si occupava solo della Riviera fiorita”.

Secondo mandato con la carica di presidente Pro Loco, quali saranno le novità?

“La Pro Loco di Mira si occupa di venti eventi nel territorio, davvero moltissimi. La novità di quest’anno è che siamo sta-ti incaricati di occuparci anche della festa dell’asparago di Giare.

Noi organizziamo eventi e promozione del territorio a livello turistico e puntiamo a lanciare il territorio. Per abbellire il nostro comune abbiamo installato delle fioriere sui ponti tra Oriago e Mira e, due volte all’an-no, mettiamo dei fiori.

Abbiamo pensato di abbellire i ponti delle sette frazioni perché rappresentano il punto di congiunzione tra una riva e l’altra. All’attivo siamo una sessantina di volontari che a me piace chiamare famiglia, visto il rapporto che si è creato.

La squadra operativa è valida e si im-pegna, mettendo in campo molte qualità personali”.

Delusioni? “La festa dell’agricoltura 2012 è stata

un vero fallimento, avevamo organizzato un calendario di appuntanti molto vario e per tutti i gusti ma, quell’estate, c’è stato un caldo straordinario e così non abbiamo avuto le presenze stimate; per l’associa-zione è stata una perdita economica non indifferente.

Devo dire però che abbiamo capito molte cose da quell’esperienza negativa e abbiamo imparato dove investire le attività e le nostre forze”.

Perché questa Pro Loco funziona così bene a suo parere?

“La squadra di persone è buona ed io ho sempre cercato di coinvolgere tutte le realtà del territorio.

A noi non interessa la politica ma solo il territorio, e portare avanti i progetti per la sua promozione. Ho già detto che io chiamo la Pro Loco famiglia, piuttosto che associazione”.

Obbiettivi futuri? “Cercheremo di sopperire alla man-

canza delle APT e punteremo a essere fonte d’informazioni per i turisti e per gli interessati, vogliamo creare e rafforzare la sinergia con le associazioni, i commercianti e le persone”.

Come riesce a conciliare lavoro e Pro Loco?

“Conciliare le passioni con il lavoro non è facile, tanto più che il mio lavoro mi porta fuori da aprile a ottobre, specialmente i fine settimana. Fortunatamente, qui a Mira, abbiamo una buona squadra e si riesce a organizzare gli eventi al meglio grazie all’impegno di tutti”.

Tempi di crisi, ma organizzate ugualmente venti eventi l’anno, come ci riuscite? “

In tempi di crisi riusciamo a organiz-zare gli eventi grazie ai commercianti e ai sostenitori: la gente crede in noi, e noi facciamo del nostro meglio per fare le cose fatte bene. Il messaggio della Pro Loco è che è aperta a tutti, e invitiamo i cittadini e le attività ricettive a unirsi”.

Difficoltà? “Sicuramente non è facile! Avere

un’associazione è come avere una ditta, per organizzare un evento ci vogliono 3- 4 mesi e l’impegno di una trentina di persone operative”.

“Dal 2009 abbiamo avuto tante soddisfazioni e anche delusioni come la festa dell’agricoltura che si è svolta nel 2012”

Società Il presidente della Pro Loco di Mira si racconta

Michele Campalto, fra la voga e l’impegno per il territorio

Michele Campaltodi Roberta pasqualetto

messaggio politico elettorale a pagamento

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20 Cultura 1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. la mostra a villa pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. storiA fotogrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

1Cultura locale

Nel ‘700 si affermò a Venezia una nuova moda in pittura, quella del vedute dal vero di palazzi, chiese,

piazze. E si affermarono come raffi nati ar-tisti di questa tecnica Carlevarijs, Canaletto, Marieschi, Bellotto e altri. Le loro vedute di Venezia ebbero un successo strepitoso presso gli aristocratici o i ricchi borghesi, in particolare inglesi, che desideravano poter ricordare e mostrare il fascino della città che avevano visitato o che avrebbero voluto vi-sitare. Era l’epoca del grand tour, il grande giro per l’Europa, che molti viaggiatori intra-prendevano puntando soprattutto all’ Italia, a Roma, a Firenze, a Venezia.

I più noti vedutisti erano pittori, compo-nevano cioè dei quadri coi giusti colori per essere realistici al massimo e stupire per la verisimiglianza. Realizzavano quasi sempre dei pezzi unici, talvolta qualche replica, per rispondere alle richieste dei compratori e del loro intermediario londinese. Pochi sapeva-no, e ancora oggi pochi sanno, che i vedu-tisti si servivano di uno strumento che può considerarsi l’antesignano della macchina

fotografi ca. Si tratta della scatola ottica, un marchingegno di concezione assai semplice ma all’epoca ingombrante. Doveva infatti permettere all’artista di entrare con la te-sta e con la mano dentro alla scatola per disegnare gli schizzi preparatori ricalcando su un foglio semitrasparente l’immagine che la luce passante per un forellino proiettava, deviata da uno specchio, su un piano posto all’interno della scatola. Scatola che non do-veva prendere altra luce pena la perdita di questo meraviglioso effetto ottico che non ha niente di magico.

Gianfrancesco Costa (1711-1772) è uno di questi grandi vedutisti veneziani, anche se non è fra i più noti. Fu invece un grande innovatore. Architetto e scenografo di teatro si servì con grande maestria della scatola ottica non per realizzare pezzi unici dipinti a colori su tela ma per fare delle in-cisioni da riprodurre in serie su carta, cioè dei multipli che potevano essere acquistati da più persone, anche da quelle meno fa-coltose. La sua opera più ragguardevole è la raccolta di ben 140 vedute della Riviera del

Brenta intitolata “ Le delizie del fi ume Bren-ta nei palazzi e casini situati sopra le sue sponde della sua sboccatura nella laguna di Venezia fi no alla città di Padova”, raccolta pubblicata intorno al 1750.

Costa, con raffi nati disegni, giuste proporzioni e corrette prospettive, disegna tutti i palazzi (le ville), i casini (che sono le palazzine o le case più piccole, non necessariamente chiuse...) ma anche le chiese, i ponti, le conche di navigazione, incontrati sulle due rive lungo il tragitto acqueo da Venezia a Padova. Ma queste vedute non riguardano solo le architetture, non sono fredde e statiche. Ogni disegno è l’occasione per il Costa di mostrare scene di vita, barche di ogni tipo - dai burchielli, ai sandoli, alle zattere - operai che lavorano agli squeri, cavallanti, pescatori con lenze e retine. In alcune di esse sono rappresentati gli incidenti che avvenivano frequentemente all’incontro di due barche tirate dai cavalli oppure le conseguenze di improvvisi tempo-rali estivi, come nell’immagine qui allegata, col cavallo imbizzarrito perché spaventato

dai lampi e dai tuoni, con l’ antenela da trai-no della barca da Padova che si spezza, con le pecore che scappano in tutte le direzioni.

Ogni veduta del Costa ha dunque due letture possibili: quella delle architetture rap-presentate e quella che mostrano un fi ume popolato, vissuto, pieno di barche. Anche solo prendendo la veduta che qui riporto, è facile fare il confronto con l’oggi. La villa Mocenigo rappresentata esiste tuttora ma l’oratorio, abbandonato, è stato lasciato degradare negli ultimi anni a tal punto che è

quasi perduto. Il fi ume, dal 1858 diventato naviglio, a parte qualche sovradimensionato moderno burchiello che lo percorre nella buona stagione, è oggi pressoché deserto. Stiamo perdendo pezzi del patrimonio sto-rico artistico e abbiamo già perso quel rap-porto con l’acqua che contraddistingueva la Riviera fi no agli anni ‘60 del secolo scorso. Se vogliamo seriamente portare, o riporta-re, il turismo in Riviera penso che bisogna ripartire da qui, cercando di invertire queste due nefaste tendenze.

Ivone Cacciavillani Lo sguardo dello storico

La Riviera del Brenta guardando con attenzione le vedute del Costa

Veduta del Palazzo Mocenigo

A Prata Europa

di Ivone Cacciavillani

Architetto Antonio Draghi [email protected]

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1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. la mostra a villa pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. storiA fotogrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

21Cultura

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23Sport

Da venerdì 1 a domenica 3 maggio, Jesolo ospita la nona edizione di Venezia Cup, torneo internazionale di calcio giovanile. Il

torneo internazionale mette in campo le squadre italiane e straniere che si sfi deranno nelle due giornate di calendario competitivo. Venerdì 1 maggio è la giornata d’inaugurazione uffi ciale dell’evento e della sfi lata delle squadre. Dopo l’arrivo e la registrazione delle quadre, la sera alle 18 la riunione tecnica per dirigenti di ogni società partecipante.

Durante la serata si terrà la grande cerimo-nia inaugurale con la sfi lata di tutte le squadre al centro di Jesolo. Sabato 2 cominciano le gare di qualifi cazione di tutte le categorie nei campi sportivi assegnati.

E’ previsto per i partecipanti del tempo li-bero per le visite e le gite turistiche. Domenica mattina si terranno le fi nali per tutte le categorie e la cerimonia di premiazione. Le competizioni si svolgono sui campi di calcio in erba naturale di Jesolo Lido, Jesolo, Cavallino–Treporti, Eraclea e Passarella. Il torneo avrà regolare autorizzazione F.I.G.C. e si svolgerà secondo i regolamenti uffi -ciali della F.I.G.C. S.G.S.. Non saranno ammesse al torneo, squadre o giocatori non regolarmente tesserati con la F.I.G.C. per la stagione sportiva 2014/15. Minimo garantito: sono garantite

3 partite per squadra nelle categorie allievi, giovanissimi ed esordienti; per la categoria pul-cini anche 4 o più partite. La manifestazione ha anche una valenza turistica perché le squadre soggiorneranno nelle strutture alberghiere al Lido di Jesolo.

All’edizione precedente hanno partecipato oltre 60 squadre italiane. “Ci aspettiamo l’arrivo di mille persone. Le squadre provengono da tutta Italia e dall’estero; abbiamo anche una società dal Belgio, dall’Austria e dall’Albania – dicono Roberto Palesa e Roberto Fontanella titolari 2Erre e organizzatori del torneo – noi puntiamo a sviluppare sempre al meglio l’organizzazione

tecnica, questa zona balneare è molto richiesta per la manifestazione e per la vicinanza con Venezia; elementi che rendono l’evento unico, anche il Comune collabora per la buona riuscita del torneo. La kermesse sportiva inizierà con la sfi lata delle squadre nel centro, da piazza Maz-zini a piazza Aurora, un corteo di grandissimo impatto”.

I partecipanti saranno premiati con una me-daglia ricordo, i primi, secondi, terzi e quarti clas-sifi cati, di ogni categoria , riceveranno una coppa e tutte le altre squadre un gadget ricordo. Per maggiori informazioni si può scrivere a [email protected].

di Roberta pasqualetto

Venezia Cup, al via la nona edizione neWs

Uisp (unione italiana sport per tutti) ha lanciato una raccolta

fi rme per rivedere l’utilizzo del certifi cato medico per le attività sportive non agonisti-che. L’associazione non met-te in discussione la valenza del certifi cato, ma chiede che sia fatta una revisione in vista dei costi del documento medico. L’attività fi sica e motoria porta benefi ci alla salute delle persone, e le politiche europee, i programmi ministeriali come “Guadagnare Salute”, i progetti promossi da Ulss, gli enti locali e le scuole riconoscono l’importanza dello sport per contrastare la sedentarietà. Il Coni, ha defi nito che: la riduzione dell’1% di soggetti inattivi in Italia porterebbe un benefi cio incrementale annuo di 80 milioni di risparmio di spesa sanitaria e non “Nes-suno mette in dubbio che la tutela della salute degli sportivi sia prioritaria, anzi, il prezioso lavoro quotidiano delle migliaia di associazioni sportive dilettantistiche nei territori, è teso a rendere più accessibile l’attività motoria e a promuovere stili di vita sani – dice il presidente Uisp Paolo Peratoner - tuttavia, questa normativa rifl ette una concezione dello sport come una potenziale minaccia per la salute da una parte e dall’altra come un modello che guarda al professionismo e alla competizione. In un periodo di crisi economica come questo, ogni spesa può diventare un ostacolo alla pratica sportiva. In Veneto, il prezzo consigliato dalla Federazione Italiana dei Me-dici di Famiglia (FIMMG) in alcune province arriva anche a 50 euro”. Se il certifi cato medico obbligatorio è pensato a tutela della salute dei cittadini, dove essere gratuito o a prezzi accessibili, il rischio è quello dell’aumento dell’inattività tra la popolazione.

UisprAccoltA firme per riVedere l’utilizzo del certificAto medico

R.P.

Due appuntamenti che hanno visto lo sport e la solidarietà andare a braccet-to si sono svolti nelle scorse settimane

nel territorio in Riviera del Brenta. A Sam-bruson di Dolo, in villa Cà Zane Martin, si è tenuta la cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio Panchina Doc del Triveneto. Di assoluto rilievo i personaggi del-lo sport che sono stati premiati dalla giuria, composta da imprenditori, appassionati di sport e giornalisti con la collaborazione della rivista Business Shoes di Federico Lovato e Diego Mazzetto. Ad essere premiati sono stati: Paolo Nicolato, attuale allenatore del Lumezzane (Lega Pro), che la scorsa stagio-ne ha vinto il titolo di Campione d’Italia Pri-mavera con il Chievo; Beatrice “Bebe” Vio, campionessa mondiale under 17 di scherma paraolimpica; Sara Cardin, di Conegliano, campionessa del mondo di Karatè; Giulia Compagno, di Campagna Lupia, campio-nessa del mondo kick boxing; Daniel Niero, di Mirano, due volte campione del mondo di pattinaggio; Miguel Martinez Mendez, allenatore della squadra di basket femmini-le Famila Wuber Schio; infi ne il giornalista e scrittore trentino Carlo Martinelli, che ha ricevuto il premio alla carriera. Il Premio Panchina Doc del Triveneto è motivato da una fi nalità benefi ca: i fondi raccolti durante la serata di premiazione sono interamente devoluti all’associazione Team For Children Onlus, presieduta da Chiara Azzena Girello, che collabora con i medici della clinica di Oncoematolgia Pediatrica di Padova fondata

dal professor Luigi Zanesco, fornendo alla scuola in ospedale tutto il materiale didattico e aiutando le famiglie dei bambini ricoverati. Gli organizzatori hanno coinvolto anche i ragazzi del Ceod “Stella Polare” di Olmo di Martellago, che hanno dipinto il premio, e da quest’anno gli studenti del liceo artistico Guggenheim di Venezia, che hanno realizza-to il manifesto. Altra iniziativa benefi ca ha visto protagonista Filippo “Pippo” Maniero, ex calciatore di Venezia, Padova, Parma, Milan, Palermo e Torino, che al ristorante “La Perla Rosa” di Borbiago di Mira ha presentato il proprio libro “Il mio sogno nel pallone” edito da Edizioni inContropiede. Il libro racconta la carriera ventennale di Pippo Maniero svelando storie e aneddoti e contando sui contributi di ex compagni e allenatori. Alla presentazione erano presenti tra gli altri Vittorio Scantamburlo, scopritore di Maniero che poi lo portò al Padova, ex giocatori del Venezia come Mattia Collauto, Mauro Zironelli e Michele Serena, e tifosi del Calimero Club di Mira. Anche l’intero ricava-to del libro sarà devoluto all’associazione Team For Children di Padova.

Sport e solidarietà “pAnchinA doc”, tutti i Vincitori

G.P.

Jesolo Tutto pronto per la rassegna internazionale di calcio giovanile

2Sport

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA Assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAzione di roVigo chiusA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

27Il Veneto in primo piano

L’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia spinge i contratti a tempo indeterminato e sostiene le

famiglie dei lavoratori nelle spese sanita-rie e scolastiche. E’ quello che emerge dal bilancio 2014, presentato alla stampa a inizio aprile. L’attività del 2014, rivolta es-senzialmente ai settori del commercio e dei servizi, parla di circa 500mila euro di sussidi erogati a favore dei lavoratori, circa 40mila euro di contributi alle aziende, oltre 33mila euro per l’osservatorio delle imprese, circa 176 mila euro per la formazione, oltre 62mila ero di contributi al lavoro stagio-nale, 50mila euro di contributi straordinari e 10mila euro di sostegno al reddito. Per un totale erogato di 843.706 euro.

Dalla stipula dell’accordo (nell’ottobre 2013) tra Confcommercio Venezia e i sin-dacati di settore Cgil, Cisl e Uil, sono stati 87 i contributi straordinari all’occupazione erogati alle aziende del commercio e dei servizi per avviare nupvi contratti a tempo indeterminato: 14 nel 2014, 73 dal 1° gennaio al 28 febbraio 2015, per un’ero-gazione totale di oltre 300mila euro.

Sul fronte dei lavoratori stagionali, in-vece, i contratti prorogati nel 2014 sono stati 85.

Oltre a favorire le assunzioni a tempo indeterminato con incentivi fi no a 5mila euro per ogni impresa, l’Ente Bilaterale per il Terziario della provincia di Venezia ha an-che sostenuto le famiglie dei lavoratori con

sussidi per le spese mediche, l’acquisto di testi scolastici, contributi alle tasse univer-sitarie, all’acquisto della prima casa, alle spese per gli asili nido e alle spese per i fi gli disabili.

“Confi diamo di dare un po’ di aiuto e speranza a imprese e lavoratori - dichiara il presidente dell’Ente Bilaterale per il Ter-ziario, Stefano Montesco - Siamo soddisfatti per l’andamento dell’iniziativa, che è parti-ta un anno e mezzo fa. Le parti sociali, nella consapevolezza della gravità del momento, intendono utilizzare tutti gli strumenti possi-bili per rilanciare l’occupazione e l’uscita dal precariato e per dare una boccata d’ossige-no alle famiglie”.

“Considerato che l’assunzione, specie di questi tempi, è un passo impegnativo per le piccole e medie imprese del commercio - spiega il vicepresidente dell’Ente Bilaterale per il Terziario Monica Zambon - Possiamo dirci piuttosto soddisfatti per il numero di adesioni, mentre il dato riguardante le ri-chieste di contributi da parte dei lavoratori confermano le diffi coltà delle famiglie nel spostenere le spese obbligate per l’istruzio-ne e la salute dei fi gli”.

“L’apertura verso le imprese è un se-gnale di lungimiranza - dichiara il presidente di Confcommercio Venezia Massimo Zanon - La nostra missione non è quella d fare cas-sa, ma di porci a disposizione dei lavoratori attraverso il sostegno alle aziende che stan-no vivendo un momento di grave diffi coltà”.

Il BIlANCIO DEll’ENTE BIlATERAlE pER Il TERZIARIO vENEZIA: EROGATI CIRCA 850MIlA EURO pER I lAvORATORI

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SvANITE pURE lE SpERANZE SBOCCIATE DOpO lA pRONUNCIA DEllA CORTE EUROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

la riforma della scuola in cantiere. le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del veneto

TROppO pOTERE AI DIRIGENTI, lA NON ASSUNZIONE DEI pRECARI DEllE GRADUATORIE D’ISTITUTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEl pERSONAlE NON DOCENTE: I pUNTI DEBOlI DEllA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

28 Il Veneto in primo piano

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30 Voci da palazzo

voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

Page 31: Riviera ovest apr2015 n47

1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiAmo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

la denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

BERTI, 5STEllE: “ECCO l’ARMA DI DISTRUZIONE DI CASTA”!

31Voci da palazzo

voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

Page 32: Riviera ovest apr2015 n47

1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

Al CENTRO Il vISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di valeria Marcato

32 Cultura veneta

Page 33: Riviera ovest apr2015 n47

6 sport UNI per piazza 1

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e en-

trato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada del-la campionessa italiana Claudia Gelsomino campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Marathon. In campo maschile i keniani Kipkemboi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portaco-lori delle Fiamme Gialle, torna a Padova dopo

aver colto proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una maratona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kipli-mo, terzo lo scorso dicembre alla maratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisamente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Pro-verà a dire la sua anche il suo giovane conna-zionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” realizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che met-te assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tec-nico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appuntamenti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche

con la Terza marcia di Pasquetta a Gal-zignano Terme organizzata dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

Terza marcia di pasquetta a Galzignano terme

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

33Sport

Page 34: Riviera ovest apr2015 n47

2 Concerti e non solo

in Veneto eVentipagina a cura di graziano edi corazza

venerdì 24 luglio 2015 subsonicA

Arena di verona - 14 settembre 2015dAVid gilmour - liVe 2015: tour in uK ed europA per lA primA VoltA in noVe Anni in itAliA solAmente per due dAte

DAVID GILMOUR, meglio conosciuto come chitarrista dei Pink Floyd, ha annunciato che sarà in tour in UK ed Europa a Settembre 2015. Il tour coinciderà con l’uscita del suo nuovo (e quarto) al-bum solista. E’ dal 2006 che DAVID GILMOUR non intraprende un tour o pubblica un disco, l’ultimo “On An Island” si è posizionato ai primi posti della classifi ca dei dischi più venduti in Inghilterra. Dall’anfi teatro romano di Pula in Croazia avrà inizio, il 12 set-tembre, il tour europeo. Il 14 e il 15 settembre DAVID GILMOUR si esibirà rispettivamente all’Arena di Verona e al Teatro Le Mulina a Firenze. Poi sarà la volta della Francia, Germania e per concludere tre show consecutivi alla Royal Albert Hall di Londra il 23, 24 e 25 settembre.

21 giugno - Treviso Elvis DaysbobbY solo

Treviso, dal 19 al 21 giugno 2015 al Bastione di San Marco attesi migliaia di fans. Spet-tacoli di auto americane, pin up e contest. Sul palco anche The Good Fellas e Di Maggio Bros. Ingresso gratuito Lo staff dell’Home Festival, promotore dell’Elvis Days,

la tre giorni ad ingresso gratuito all’insegna del rock’n’roll del Re indiscusso Elvis, ha svelato l’ospite d’onore del festival. Lo chiama-no l’Elvis Presley italiano e con “Una lacrima sul viso” raggiunse il successo internazionale, è Bobby Solo che domenica 21 giugno si esibirà sul palco trevigiano.

17 luglio 2015 - Castello Scaligero di villafrancacontinuA il successo del tour di fedez

Il rapper del momento sara’ in concerto al Castello Scaligero di Villafranca il 17 luglio!

veronail Volo sAltA dAl 21 mAggio Al 21 settembre 2015 A VeronA

Il concerto di Verona, inizialmente previsto per il 21 maggio, è stato rimandato ed è stata comunicata la nuova data. Il Volo sarà in concerto all’Arena il prossimo 21 settembre 2015 per consen-tire agli artisti di recarsi a Vienna – città che ospiterà la nuova edizione dell’Eurovision Song Contest il 19, il 21 e il 23 maggio 2015. tutte le info: www.ecoveneto.it

festiVAl di mAJAno (ud)2015

23 GIUGNO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia pAolo nutini

sguArdo A nordest“liVe in trieste 2015”

“lIvE IN TRIESTE 2015”, pRESENTATO Il pROGRAMMA DEI GRANDI EvENTI ESTIvI

QUATTRO GlI AppUNTAMENTI NEllA CENTRAlISSIMA pIAZZA UNITÀ, pROTAGONISTI I MIGlIORI NOMI DEllA SCENA NAZIONAlE E INTERNAZIONAlE

vENERDÌ 3 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia

Angelo pintus

vENERDÌ 10 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia fedez

SABATO 11 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, piazza Unità d’Italia

il Volo

venerdì 31 luglio 2015 litificA, tetrAlogiA degli elementi

A grande richiesta il “tetra-logia degli elementi live” proseguirà in estate con 6 nuovi imperdibili appunta-menti: venerdì 31 luglio si accenderà l’area concerti del festival di Majano per l’unico live di Pelù, Ghigo e compagni in Friuli Venezia Giulia.

34 Concerti

Page 35: Riviera ovest apr2015 n47

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”Animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

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rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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mainardi

Sicuramente sul fronte delle separazioni consensuali e divorzi congiunti, il D.L. 132/2014 convertito con modifi che nella Leg’ultimo verrà annotato ,a

cura dell’uffi ciale dello stato civile, sia negli atti di nascita dei coniugi che nell’atto di matrimonio.

Altre ne assistita

DIRITTO DI FAMIGLIA

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

rocchio

AVV. MARTINA ROCCHIO

Il decesso di una persona pone alcune problematiche ereditarie. In primis è necessario che gli istituti di credito – incluse Poste Italiane – con cui il defunto

(cd. “de cuius”) intratteneva rapporti di conto corrente, libretti di deposito o similari, siano avvisati del decesso, affi nché i rapporti siao erede, indipendentemente dalla quota di eredità a lui spettante.

giunto?DIRITTO EREDITARIO

Studio Legale Mainardi - via Tempesta n. 30 - 30033 Noale-Venezia tel. 041.4433435 - fax 041.5828061 - e-mail: [email protected]

AVV. SILVIA MAINARDI

Quante volte il Titolare di Azienda, l’Artigiano, il Commerciante, il libero professionista si è chie-sto: “Ma perché devo pagare regolarmente il

dipendente per una assenza dal lavoro per infortunio e/o malattia causata da responsabilità di terzi a segui-to di incidente stradale e/o fatto illecito? “L’assenza dal lavoro del dipendente in questi casi, oltre a gravare economicamente sulla Azienda può causare a volte anche, perdite di mancato guadagno e/o creare situa-zioni di disagio nella svolgimento del normale ciclo di produzione e/o conduzione aziendale.

A questa risposta tutti i datori di lavoro non trovano adeguate e precise risposte da parte dei loro consulenti di lavoro, legali ed associazioni di categoria.

Infatti non tutti conoscono il servizio da Noi offerto, denominato tecnicamente “RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO“ che in virtù di quanto recita l’Articolo 2043 del Codice Civile “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui

La rivalsa del datore di lavoroSICUREZZA SUL LAVORO

che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Con-siste nel far recuperare all’Azienda tutti i costi sostenuti dalla stessa a seguito dell’assenza dal lavoro del dipen-dente per infortunio e/o malattia causata da terzi che sono: integrazione da parte dell’azienda dei giorni di carenza e della quota a proprio carico non riconosciuta da INPS E/O INAIL; rateo ferie, tredicesim, quattordice-sima, TFR, contributi Irap, e premio INAI.

Il servizio offerto dal nostro studio il cui costo è pari al 10% dello importo recuperato, solo in caso di esito positivo della pratica, consiste nell’assistere l’Azienda nel disbrigo burocratico della pratica ed al reperimento di tutta la documentazione relativa alla istruttoria della stessa.

Si possono attivare pratiche con retroattività di due anni se l’assenza dal lavoro è stata causata da inciden-te stradale, mentre sale a cinque anni se l’assenza è stata causata da fatto illecito.

DOTT. FEDERICO VALENTINO CESARIN

house srl ok

House Srl - Via Marconi, 75 - 35016 Piazzola sul Brenta (Pd)Tel. 049 9600872 - Cell. 388 1261199 - [email protected]

Una delle prime preoccupazioni di chi si accosta al professionista legale è l’incognita sui costi dell’at-tività professionale.

La legge 247/12 nel riformare la professione fo-rense ha portato a compimento la rivoluzione in tema di compensi avviata nel 2006 con l’abolizione dei minimi tariffari. L’articolo 13, al comma 3, stabilisce: “La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo, in misura forfetaria, per conven-zione avente ad oggetto uno o più affari, in base all’as-solvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o per l’intera attività, a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione”. Dunque il principio fondamentale è quello della libera contratta-zione tra cliente e avvocato e che non esistono più delle “tariffe” come accadeva in passato.

Questo vuol dire che per una stessa attività, ad esempio un causa di separazione, diversi professionisti potranno richiedere compensi anche molto diversi e non

esistono più ne minimi né massimi, fermo restando che il compenso non può essere sproporzionato, come da sempre ribadito dal Consiglio Nazionale Forense. Non sempre, però, chi propone il prezzo più basso garantisce la miglior affi dabilità e competenza.

Il medesimo artico 13 L.F. stabilisce poi che solo se il cliente lo richiede l’avvocato sia tenuto ad una comu-nicazione scritta sul prevedibile costo della prestazione (c.d. “preventivo”).

Un disegno di legge attualmente in fase di discus-sione prevede di introdurre il preventivo come obbligato-rio proprio per favorire la concorrenza e la trasparenza dei costi.

Nel caso invece cui cliente e professionista non ab-biano concordato la misura del compenso e non riesca-no a trovare l’accordo a prestazione compiuta potranno rivolgersi al consiglio dell’ordine affi nché, esperisca un tentativo di conciliazione.

In alternativa il compenso sarà determinato dal Giu-dice, facendo applicazione delle tabelle di cui al D.M. 55/2014.

Quanto costa l’avvocato?DIRITTO LEGALE

Studio legale Begozzo-Zandolin - via Cavour 2 Este tel. e fax 0429.603807 email: [email protected]

AVV. MAURO ZANDOLIN - STUDIO LEGALE BEGOZZO-ZANDOLIN

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La gestione oculata delle assenze dal lavoro del dipendente per infortunio e/o malattia

Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fin

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifico conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

DIRITTO cOnDOmInIale

Studio legale Violato – Avv. Cristiano Violato e Avv. Federico Soattin - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD)tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: [email protected]

AVV. FeDeriCo SoAttin e AVV. CriStiAno ViolAto

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantificare correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifiche competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fine di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affinchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantificazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento finale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

l’attività del Patrocinatore stragiudizialediritto della circolazione stradale

Studio trevisan di trevisan Susanna. recupero Danni - infortunistica Stradale este (PD) - tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

StuDio treViSAn Di treViSAn SuSAnnA

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

diritto del lavoro

Studio legale avv. Martina rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da limena n. 10 – 35010 limena (PD) tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

AVV. GiAnluCA SiMeoni

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infine per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

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L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. Alessandro De Carlo*

idee nuove per un Mondo Che CaMBia

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Con la bella stagione, è l’occasione migliore per dedicarsi alla pelle

Continua a pag. 41Continua a pag. 41

L’attacco di panico, un nemico comune

Continua a pag. 42

La Mappatura delle neoformazioni cutanee

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda

odontoiatrica e’ un semplice promemoria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico.

Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario.

Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La sCheda odontoiatriCa e Le regoLe da seguiredi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MediCi Con Lo stetosCopio in vaLigiapiù di 2000 MediCi aLL’anno sCeLgono di Lavorare aLL’estero

di Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Consulenza scientifica

SONNO - RIPOSODormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

FARMACIAFarmacia BressaDott. Giovanni BressaGalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/f - tel. 049 9831517Mail: [email protected]

PSICOlOGIADott.ssa Giulia Francesca Marchese - Psicologa clinica - Riceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

StuDIO DeNtIStICOPoliambulatorio Sorriso e SaluteDr. sanitario Dott. Raimondo Pische - Via Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300 - [email protected]

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41418

ora a usare creme stimolanti la produzione di melanina e assumere integratori per pre-parare la pelle al sole.

Se vuoi il mio parere per trovare la soluzione adatta a te, vieni nella mia far-macia dove potrai conoscere una linea di prodotti con materie prime di ottima quali-tà a base naturale, che soddisferà ogni tua necessità.

Dott. Giovanni Bressa

Inizia la bella stagione, quale occasione migliore per dedicarsi alla pelle?Si sa, il sole e’ l’alleato migliore per la

salute psico-fi sica, stimola la produzio-ne di vitaminaD, fi ssatore del calcio

sulle ossa, e’ effi cace nel trattamento di alcune malattie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatiti...) e in molte persone contribuisce a migliorare l’umore, ma se non ti proteggi adeguatamente si rivela un infi mo nemico.

La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superfi ciale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fi bre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

Questi effetti sono responsabili della fotocarcinogenesi (tumori della pelle) e del fotoinvecchiamento cutaneo rughe).

La protezione inizia bevendo molto che è fondamentale per l’idratazione e da una buona alimentazione che privilegi cibi colorati di tutte le sfumature che vanno dal giallo al violaceo passando attraverso il ros-so, ricchi di beta-carotene e di antocianosidi che danno il giusto apporto al buono stato della pelle.

Esistono vare tipologie di persone, con pelli diverse e più o meno sensibili, ecco allora nascere la necessità di arricchire la propria dieta con l’assunzione di integratori e di proteggersi con le creme solari, con vari

fattori di protezione ( SPF) che vanno dalla piu’ bassa o intensifi cante ab-bronzatura alla 50+ e total protection.

Il consiglio del tuo farmacista diven-ta cosi fondamentale per la scelta del prodotto più adatto

alle tue esigenze, sia per chi vuole una abbronzatura più veloce, intensa e duratura sia per chi ha pelle delicata, come quella dei bambini e per chi è soggetto ad eritemi, ai quali il mio consiglio e’ di iniziare sin da

Farmacia BressaDott. Giovanni BressaGalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/ftel. 049 9831517Mail: [email protected]

A fianco il DottoreGiovanni Bressa

Il consiglio del tuo farmacista diventa fondamentale per la scelta del prodotto più adatto per una abbronzatura veloce o per proteggersi meglio

Consulenza scientifi caFARMACIAFarmacia BressaDott. Giovanni BressaGalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/f - tel. 049 9831517Mail: [email protected]

bressaIl disturbo di panico appartiene alla categoria dei

disturbi d’ansia, che sono le più comuni malattie psichiatriche e causano compromissione funzionale

e disagio considerevoli. Il disturbo da attacco di panico (DAP) va diffondendosi sempre più nella popolazio-ne, soprattutto tra i giovani.

Ma come riconoscere un attacco di panico? I principali sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nell’arco di dieci minuti: palpita-zioni, tachicardia; sudorazione; tremori; sensazione di oppressione; di soffocamento; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazione di sbandamento, instabilità, stordimento, o svenimen-to; derealizzazione (sensazione di irrealtà) o deper-sonalizzazione (essere staccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio); bri-vidi o vampate di calore.

L’attacco di panico è un messaggio mandato dal corpo per avvertire che c’è qualcosa che non va.

Il sintomo che colpisce il corpo non è mai casua-le, ma è collegato ai rapporti interpersonali importan-ti attuali, che si stanno vivendo oppure all’interno del ciclo evolutivo.

Si tende a risolvere la risposta ansiosa con comportamenti di evitamento, perciò la possibilità di condurre una vita normale viene fortemente com-promessa. Il soggetto arriverà al punto di diventare dipendente da amici, parenti, che in ogni momento

l’attacco di panico, un nemico comune

Dott.ssa Giulia Francesca Marchese - Psicologa clinicaRiceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale

devono poterlo raggiun-gere. La persona riduce drasticamente la propria autonomia di movimen-to.

Quindi, è possibile risolvere questo fastidio-so disturbo? La terapia psicologica è un processo in cui la persona che ha un disagio chiede aiuto ad un terapeuta per com-prendere e modifi care pensieri, comportamenti, stati d’animo, si cerca quindi di riadattare l’individuo al mondo esterno. Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale che si concen-trerà sull’identifi cazione e modifi cazione delle mo-dalità con cui il soggetto esaspera l’infl uenza degli eventi negativi o sull’impiego di strategie per dimi-nuire l’impatto di questi eventi negativi. L’obiettivo di questo intervento è quello di costruire modelli di pensiero più adattivi e sviluppare strategie generali per affrontare i problemi personali.

Dott.ssa GiuliaFrancesca Marchese

Consulenza scientifi caPSICOlOGIADott.ssa Giulia Francesca Marchese - Psicologa clinica - Riceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

marchese

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profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Dormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera (Ve) tel 041922692- www.dormiflex.it

SONNO - RIPOSODormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

8

ora a usare creme stimolanti la produzione di melanina e assumere integratori per pre-parare la pelle al sole.

Se vuoi il mio parere per trovare la soluzione adatta a te, vieni nella mia far-macia dove potrai conoscere una linea di prodotti con materie prime di ottima quali-tà a base naturale, che soddisferà ogni tua necessità.

Dott. Giovanni Bressa

Inizia la bella stagione, quale occasione migliore per dedicarsi alla pelle?Si sa, il sole e’ l’alleato migliore per la

salute psico-fi sica, stimola la produzio-ne di vitaminaD, fi ssatore del calcio

sulle ossa, e’ effi cace nel trattamento di alcune malattie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatiti...) e in molte persone contribuisce a migliorare l’umore, ma se non ti proteggi adeguatamente si rivela un infi mo nemico.

La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superfi ciale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fi bre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

Questi effetti sono responsabili della fotocarcinogenesi (tumori della pelle) e del fotoinvecchiamento cutaneo rughe).

La protezione inizia bevendo molto che è fondamentale per l’idratazione e da una buona alimentazione che privilegi cibi colorati di tutte le sfumature che vanno dal giallo al violaceo passando attraverso il ros-so, ricchi di beta-carotene e di antocianosidi che danno il giusto apporto al buono stato della pelle.

Esistono vare tipologie di persone, con pelli diverse e più o meno sensibili, ecco allora nascere la necessità di arricchire la propria dieta con l’assunzione di integratori e di proteggersi con le creme solari, con vari

fattori di protezione ( SPF) che vanno dalla piu’ bassa o intensifi cante ab-bronzatura alla 50+ e total protection.

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marchese

Page 42: Riviera ovest apr2015 n47

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Il nevo o più comunemente neo, sono la stessa cosa, ci si riferisce cioè a una proli-

ferazione di melanociti (cellule “colorate” della pelle) e rappre-sentano spesso solo un proble-ma estetico.

La comparsa o la modifi-cazione di un neo può essere determinata da molteplici fattori quindi è consigliato e opportuno sottoporsi a controlli periodici delle neoformazioni al fine di poter cogliere tempestivamente ogni loro eventuale modifica in senso tumorale.

Il metodo più rigoroso di controllo consiste nella mappatu-ra corporea delle neoformazioni, e nella dermatoscopia di ciascu-na.

La dermatoscopia visiva, at-tuata attraverso il dermatoscopio ottico, è riconosciuta essere una delle migliori tecniche non invasi-ve per la sua praticità di utilizzo.

Poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo PischeVia Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300- [email protected]

la Mappatura delleneoformazioni cutaneeLa Dermatoscopia è riconosciuta come una delle migliori tecniche non invasive

Page 43: Riviera ovest apr2015 n47
Page 44: Riviera ovest apr2015 n47

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www.azzurraedizioni.comGiochi e tanto

umorismo!li trovate su Puzzle Zero,

tutti i mesi in edicola!

In farmacia… Una signora: “Per favore, vorrei dell’arse-nico.” Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede infor-mazioni prima di accontentarla: “E a cosa le serve signora?” “Per ammazzare mio marito!” “Ah, capisco… però in questo caso purtroppo non posso dar-glielo” La donna, senza dire una parola estrae dalla borsa una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista, e il farmacista: “Le chiedo scusa signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!”Leggi di Murphy… Terza legge di Murphy per i mariti:

Il guardaroba di tua moglie si espanderà fino a occupare tutti gli armadi disponibili.Ubriachi… Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di bea-titudine la propria moglie. “È straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpa-tica.” “Ma io non ho bevuto!” “Tu no, ma io si!”Al lavoro… Non stare in giro senza far nulla. La gente pen-serà che sei tu il capo.Ah… l’amore: Ho mandato così tante lettere d’amore alla mia fidanzata… che si è inna-morata del postino.Moglie e marito… “Papà cos’è un santo?” “Chi come

me deve sopportare tua madre tutti i santi giorni.” “E cos’è un beato?” “Chi non ha mai avuto a che fare con tua madre” “E il diavolo?” “Un cornuto, tale e quale tuo padre!” Risponde la madre.

Soluzioni

Cruci-filetti

RIDIAMOCI SU…

ZeroPu zle

Giochi e divertimento per tutta la famiglia

Inserite all’interno dello schema le parole elencate.

ZEROs t r e s s

=

2 lettereAB - AD - AL - MDOE - TN - VI

3 lettereGLI - ICE - RAM

4 lettereBADO - DEVO - INES

5 lettereADDIO - ANTEO

BACON

7 lettereALADINOANODINOCARAVANNOVALIS

8 lettereCARABINA NONSENSO

AGGIUNTAARTE - NOMECALTANISSETTACANDITICANNADOLCEFRESCOFRITTOGRANELLAITALIA - LISTALUNGOMUCCAORIGINEPASTICCERIAPREPARAZIONERIPIENOSCORZASPECIALITA’TENEROVINO - ZUCCHERO

Il Puzzleil Cannolo Siciliano

Chiave (7,2,6) - Il ripieno è fatto con......................................................................................................................................................

Tiro al Bersaglio Quale sarà la freccia giusta?

Il Gioco del Mese

3Crucipiazza44 Crucipiazza

Page 45: Riviera ovest apr2015 n47

MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola 45A tavola

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3Crucipiazza

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

46 Oroscopo

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