PescaIn Giugno 2009

116
MENSILE - ANNO 24° - NUMERO 6 GIUGNO 2009 - PTE CONT 8,00 IT 5,50 Poste Italiane S.p.A. - Sped.Abb.Post.- D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1 PANIERE DRAKULIS TUBERTINI - ROUBAISIENNE MARANELLO MILO - ASAHI FCX 3000 TRABUCCO Trota lago Tecnica ITINERARIO ESTERO L’ALTRO CANADA Itinerario

description

PescaIn Giugno 2009

Transcript of PescaIn Giugno 2009

Page 1: PescaIn Giugno 2009

20

09

MENSILE - ANNO 24° - NUMERO 6 GIUGNO 2009 - PTE CONT € 8,00 IT € 5,50

Poste Italiane S.p.A. - Sped.Abb.Post.- D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 1

PANIERE DRAKULIS TUBERTINI - ROUBAISIENNE MARANELLO MILO - ASAHI FCX 3000 TRABUCCO

Trota lago

Tecnica

ITINERARIO ESTERO L’ALTRO CANADA

Itinerario

Page 2: PescaIn Giugno 2009
Page 3: PescaIn Giugno 2009
Page 4: PescaIn Giugno 2009

EDITORIALE 5

NEWS 6

POSTA MAIL 12

CATTURE DAL MONDO 18

di Roberto Ferrario

ESCHE E PASTURE 20

di Stefano Falciani

SCIENZA 22

UN MONDO A 360°di Armando Piccinini

CARPFISHING NEWS 26

di Alfonso Vastano

BASSFISHING WORLD 28

di Francesco Guazzi

PROVE TEST 34

ROUBAISIENNE MARANELLO

SUPER MATCH 9-01 MILOdi Stefano Falciani

PROVE TEST 36

MULINELLO ASAHI FCX 3000 TRABUCCOdi Alfonso Vastano

PROVE TEST 38

PANIERE TUBERTINI DRAKULISdi Stefano Falciani

TECNICA 40

I MATERIALI CHE SERVONOdi Armando Carnevale

TECNICA 50

CARPE AL... LA RANCIAdi Stefano Falciani

TECNICA 56

CARPODROMO ATIPICOdi Giovanni Todesco

TROTA LAGO 62

LA PESCA CON IL VETRINOdi Emanuele Di Sanza

CARPFISHING 68

DA UNA SPONDA ALL’ALTRAdi Alfonso Vastano

TROTA TORRENTE 72

TRA BIGLIE E PENDOLINI...di Carlo Bergamelli

SPINNING 76

UNA PRESENTAZIONE “FINESSE”di Francesco Capomassi

DRESSING ARTIFICIALI 82

di Stefano Passarelli

TECNICHETATTICHE 84

TRA MOSCA & SPINNING: I LAGHI LE MOLEdi Stefano Passarelli

PESCA IN FOCE 88

A FONDO, ALLA FOCE DEL “GRANDE FIUME”di Alessandro Righini

ITINERARIO 94

ALLA SCOPERTA DEL FIUME VERSILIAdi Massimiliano Nepori

ITINERARIO ESTERO 98

L’ALTRO CANADAdi Roberto Ferrario

AGONISMO 104

a cura della Redazione

VETRINA PESCA IN 110

a cura della Redazione

MAREE 114

In collaborazione con Navionics

Una carpa di queste dimensionirappresenta il sogno di tutti i pescatori. Se poi viene catturata pescando a moscal’impresa è davvero eccezionale el’emozione e la soddisfazione che siprovano sono indescrivibili.

In questo numero...

La c

op

ert

ina

62

SommarioGiugno

4

Page 5: PescaIn Giugno 2009

Quante volte, in una conversazione tra amici, vi sarà capitato di

parlare di pesca? E quante volte avrete sentito dire “io non sarei

adatto perché ci vuole troppa pazienza”. Un'affermazione quasi

sorprendente per l'orecchio di un pescatore, ma certo un luogo

comune ampiamente condiviso. Chi non identifica la figura del

pescatore in un signore di mezza età che, con lo sguardo fisso

sul galleggiante, aspetta pomeriggi interi che qualche pesce de-

cida “gentilmente” di abboccare? Un'attività che, in un mondo

che corre alla velocità della luce è nel migliore dei casi un lusso

per pochi, nel peggiore un passatempo per pensionati. Tutti co-

loro che come noi praticano quest’attività sanno bene quanto

tutto ciò sia invece lontano dalla realtà. Com'è possibile allora

rendere “giustizia” a questo nostro mondo? Com'è possibile riavvicinare coloro che se ne sono allontanati

e soprattutto i giovani che ci osservano con un pizzico di diffidenza? Che sia un compito arduo lo sappia-

mo, ma siamo anche convinti che sia necessario provarci. Come? Semplicemente raccontando la pesca per

quello che è: una straordinaria passione, un modo per avvicinarsi alla natura. Ma come si fa a raccontare

una passione? Ce lo siamo domandati spesso, convinti a volte che sia quasi impossibile farlo, pensando al-

tre che sia la cosa più semplice del mondo. In fondo, forse, basterebbe guardarsi dentro riuscendo a tirare

fuori le cose più belle, profonde e speciali che la pesca ci fa provare. Sono cose nostre, quasi intime, che

solitamente siamo restii a condividere con chi riteniamo non appartenere al nostro mondo. Ma quando

riusciamo a parlarne sappiamo bene come la nostra passione, anche in un semplice racconto, possa farci

brillare gli occhi o farci tremare la voce nel descrivere, magari, quello straordinario caleidoscopio di colori

che la foce del fiume ci regala al tramonto. “Impara a pescare e sarai felice” recita un vecchio proverbio ci-

nese. Ecco la sintesi di questa passione. Ecco l'essenza semplice e antica dell’originario approccio all’ele-

mento acqua. In fondo basta camminare lungo l’argine di un fiume, di un lago o di un torrente per assa-

porarne la primaria essenza. Ed è forse questo semplice approccio quello che manca oggi. In fondo non

c'è nulla da inventare. Ci siamo sempre detti che sarebbe compito di tutti gli enti preposti convincere la

gente a tornare dove i loro padri e i loro nonni avevano cercato e trovato un momento di serenità. E' vero,

ma siamo convinti che sia anche compito e dovere nostro… e non solo come pescatori. E' necessario con-

vincere i nostri ragazzi che la realtà non è quella nascosta dietro allo schermo di un computer e che le vere

emozioni si vivono a contatto con la natura e non sterminando alieni con una consolle di ultima genera-

zione. E' necessario saper raccontare loro che è meglio alzarsi presto la mattina per andare a pescare piut-

tosto che vedere gli amici intontiti dall’alcool. E' certamente meglio sgranare gli occhi davanti alla livrea di

una fario di due chili, piuttosto che farsi dilatare le pupille da una pasticca ingannatrice. Dovremo inse-

gnare loro a scrutare il rigiro d’acqua di una buca profonda o il dolce declinare della riva di un bacino per

provare ad accendere la loro immaginazione. Ci vorrà pazienza, ma spetta a noi spingerli a fantasticare.

All'inizio approcceranno all'acqua con timore, forse con distacco. Spetta a noi accompagnarli nel cammi-

no. Forse potrà apparire presuntuoso, ma se non siamo noi, ultimi testimoni di una cultura destinata a spa-

rire a raccontare ed insegnare tutto questo, chi lo può fare? Allora ecco che per questa rivista raccontare

la nostra passione è diventato l’obiettivo primario. Proveremo a mettere insieme le idee, le sensazioni e i

fatti con l’unico intento di far conoscere ed apprezzare quell'universo che è oggi la pesca in acque interne.

Parleremo e scriveremo di una cosa che sentiamo profondamente nostra, ma che dovremo, da oggi, non

forzatamente ma volutamente, condividere con gli altri. Insomma, dobbiamo invertire la rotta perché co-

loro che non conoscono la pesca non possono sapere cosa si stanno perdendo.

Sta a noi, farglielo capire.

Anno 24 - n. 6 Giugno 2009

Direttore Responsabile:

Ugo Passalacqua

Coordinamento editoriale:

Francesco Capomassi - [email protected]

Stefano Falciani - [email protected]

Stefano Passarelli - [email protected]

Alfonso Vastano - [email protected]

Redazione:

Via XX Settembre, 60 - 50129 Firenze

E-mail: [email protected] - www.ediservice.it

Progetto grafico e impaginazione: Aldo Raveggi

Videoimpaginazione: Waika srl ([email protected]).

Pubblicità:

Trends & Words srl

Sede legale ed amministrativa:

via Saliceto, 22/e

40013 Castelmaggiore (BO)

tel. 051 632 88 01 – fax 051 632 88 09

e-mail: [email protected]

Ufficio di Milano

Direzione Commerciale:

via Stelvio, 70

20159 Milano

tel. 02 398 202 22, fax 02 398 202 23

e-mail: [email protected]

Pesca In - Mensile di pesca e natura - è una pubblicazione

Ediservice srl.

EDISERVICE srl - Via XX Settembre, 60 – 50129 Firenze

Telefono 055 462 52 93, fax 055 463 33 31

e-mail: [email protected] – web: www.ediservice.it

Prezzo di copertina: € 5,50

Numeri arretrati: € 11,00

Per la richiesta di numeri arretrati, versamento in ccp n.

42759290 intestato a Ediservice srl

Ufficio abbonamenti: Licosa S.p.A.

via Duca di Calabria, 1/1 - 50125 Firenze

tel. 055.6483201- fax 055.641257

e-mail: [email protected]

Abbonamento annuo (12 numeri): Italia € 50,00

Europa e Paesi del Bacino Mediterraneo € 88,00

Americhe e restanti Paesi dell’Asia e dell’Africa € 112,00

Versamento da effettuare su ccp n. 343509

Stampa: Mediagraf Spa - Noventa Padovana (PD)

Concessionaria per la distribuzione Italia:

A&G Marco S.p.A. - Via De Amicis , 53 - 20123 Milano

Tel. 02.25261 - Fax 02.27000823

Concessionaria per la distribuzione all'estero:

Johnsons International News Italia S.p.A. Via Valparaiso, 4

20144 - Milano - Tel. 02.43982263 - Fax 02.43916430

Registrazione del tribunale di Firenze n. 3279 del 7.11.1984

© 2009 Printed in Italy - Tutti i diritti sono riservati

Finito di stampare nel mese di maggio 2009

Proprietà:

Hanno collaborato a questo numero:

Carlo Bergamelli, Fernando Carnevale, Emanuele

Di Sanza, Roberto Ferrario, Francesco Guazzi, Mas-

similiano Nepori, Armando Piccinini, Alessandro Ri-

ghini, Alessandro Scarponi, Giovanni Todesco.

Foto in studio: Francesco Capomassi & Alfonso Vastano

Adinolfi 3° cop, Akua pag 13, Alpha tackles pag 7, Antiche pasture pag 12, Austria pag 25, Bfm pag

24, Carson pag 29, Cavallaro pag 27, Colmic 4° cop, Cometa pag 14, Daf pag 9, Ditta Bazza pag 107,

Fishing Italia pag 21, Kabo pag 49, Leader pesca pag 15,67, Milo 2° cop, pag 45, Paioli pag 31,

Shimano pag 17,19, Stoppioni pag 23,109, Trabucco pag 11, Tubertini pag 3, Violatravel pag 103.

Elenco inserzionisti

Una passione da raccontare

Ugo Passalacqua

Editoriale

5

Page 6: PescaIn Giugno 2009

Il tratto cittadino dell’Ar-no fiorentino ha subito

nell’ultimo decennio un vastodepauperamento delle proprierisorse ittiche che ha portato alprogressivo abbandono dellesue rive da parte dei pescatori.Le possibili cause di questo di-sastro sono al vaglio delle au-torità e numerose istituzionipare si stiano dando da fareper capire quello che realmen-te è successo. Parallelamentea questo, in modo ufficioso,anche tutte le realtà associa-zionistiche legate alla pesca,per mezzo dei loro affiliati,hanno cercato di darsi unaspiegazione. Questa dialettica a distanza haportato a delle considerazionicomuni ma anche a punti di vi-sta differenti. Convenendo congli enti, ai pescatori è apparso

abbastanza chiaro che la co-struzione della diga di Bilanci-no, se da un lato ha, di fatto,messo a regime il fiume Sievepermettendo all’Arno di nongonfiarsi troppo durante i cul-mini di piena, dall’altro hacreato uno squilibrio termicodelle acque in tutto il tratto avalle dell’invaso. L’acqua di Bi-lancino, infatti, esce a unatemperatura notevolmente piùbassa di quella che scorreva lìprima della costruzione delladiga. In poco tempo tutte lepopolazioni di ciprinidi, tipicidell’ultimo tratto del Sieve edella maggior parte di quellodell’Arno, si sono ritrovate, an-che in piena estate, con l’ac-qua a una temperatura ancoratroppo bassa e quindi non ido-nea alla riproduzione. Le freghe da allora non sono

più avvenute e le vecchie gene-razioni di pesci, diventate a tut-ti gli effetti sterili, non hannogarantito il normale e ciclico ri-cambio. Intanto, nel fiume chesi stava inesorabilmente spo-polando, si sono “misteriosa-mente” insediate alcune spe-cie alloctone che hanno trova-to ambienti e condizioni ido-nee al proprio proliferare. Stia-mo parlando di siluri (SilurusGlanis), cebacek (Speudora-sbora Parva), barbi europei(Barbus Barbus) e channel cat-fish (Ictalurus Punctatus). Que-ste specie hanno potuto ripro-dursi ed aumentare di numerosia per la mancanza di validicompetitori alimentari, sia per-ché, essendo queste originariedel Nord Europa, hanno trova-to habitat idonei al proprioambientamento. Come se nonbastasse, le poche zone di fre-ga rimaste sono diventate deiveri e propri banchetti per lenumerose colonie di cormora-ni (Phalacrocorax Carbo) che sisono insediate soprattutto amonte dell’abitato fiorentino.Raschi, correnti, ma anche zo-ne più profonde, fanno oggida scenario a tuffi, nuotate eriemersioni con il pesce in boc-ca da parte dei famelici pennu-ti lasciando allibiti anche i nonaddetti ai lavori. La questione sulla quale le Au-torità e le Associazioni di pe-

scatori non si sono trovated’accordo riguarda invece lamanutenzione, la gestione el’utilizzo delle rive del fiume.Gli accessi all’Arno, special-mente nel tratto che va da Ro-vezzano al ponte all’Indiano,sono stati con il tempo chiusi esi è assistito ad un progressivoabbandono da parte dei nor-mali frequentatori. Le compe-tizioni sono state “bandite”dal tratto in questione rele-gandole in campi periferici epoco agibili. Il famoso quadri-latero Ambasciata Americana– Fonderia – Frenista - Terra-pieno, tutti a ridosso del Pontealla Vittoria e vanto di tutta Fi-renze durante i CampionatiMondiali di pesca al Colpo del1985 e del 2000, è stato la-sciato alla totale incuria. Emblematico il caso del campogara del Terrapieno che fino apoco tempo fa ospitava nume-rose competizioni, anche di al-to livello, che è stato “chiusoper ragioni di sicurezza”. Gliostinati agonisti hanno co-munque continuato a fre-quentarlo parcheggiando lemacchine lungo il Viale delleCascine, sobbarcandosi l’one-re di trasportare tutta l’attrez-zatura necessaria alla gara peri 200 mt necessari ad arrivareal fiume. Dopo i numerosi furti di mate-riale con relativo danneggia-

NewsPesca

6

il pescatore

Dal nulla si può rinascere

I

■ Quasi 25 anniseparano questedue immagini, asinistra il campo digara dell’Arnodurante i mondialidel 1985 (foto diAlessandroScarponi). A destra, il solitotratto oggi(foto di StefanoFalciani).

http

://m

atch

fishi

ngita

ly.bl

ogsp

ot.co

m/

Page 7: PescaIn Giugno 2009

mento delle automobili, anchei più volenterosi hanno dovutomollare lasciando il fiume, loromalgrado, a se stesso. Si parlain continuazione di sicurezzasenza sapere bene cosa si in-tenda. Durante i sopralluoghiprima di una manifestazioneagonistica si assiste a delle sce-

ne incredibili. Nei campi gararimasti, che sono molto distan-ti dal centro abitato, dietroall’unico pescatore presente èun continuo viavai di persone.C’è chi ti chiede un pesce e chiti chiede un amo. C’è chi tichiede delle esche e chi pre-tende che gli venga “prestata”

una canna da pesca insinuan-do malignamente di fare at-tenzione perchè ti trovi lì da so-lo e allora... E c’è anche chi,sentendosi rispondere negati-vamente, ti buca tutte e quat-tro le gomme della macchina!Qualche tratto di fiume, inve-ce, viene ancora utilizzato, ma

sempre a costo di sobbarcarsiuna lunga camminata e diversieuro di parcheggio. Ma ce lo ri-cordiamo l’Arno di non troppotempo fa? Gli accessi eranogarantiti e le sponde pulite enon cosparse di calcinacci, pro-filattici e siringhe. I guardiape-sca erano presenti e vigilavanonon solo sui pescatori. Nono-stante ci fossero trentaduecampi gara, il sabato mattinaper trovare un posto per pe-scare dovevi alzarti molto pre-sto. Tutto è cambiato e nienteè rimasto. Nemmeno quel mo-do di vivere il fiume che era ti-pico della popolazione fiorenti-na. Avevamo un fiume ammi-rato ed invidiato da tutti e cene siamo resi conto quandonon l’abbiamo avuto più. Dalnulla si può rinascere a patto disaperlo riconoscere.

Stefano Falciani

PER LE VOSTRE SEGNALAZIONI A“STRISCIA IL PESCATORE”:[email protected]

Page 8: PescaIn Giugno 2009

ez, raton….Macabì,questi i nomi dialettali

di uno dei pesci sportivi piùconosciuti e insidiati dei maricaraibici, stiamo parlando delbonefish (albula vulpes), notoanche come “fantasma delleflats”. Questo predatore rap-presenta un vero banco diprova per gli appassionati dipesca a mosca in mare. Velo-cità, scaltrezza, la consuetudi-ne di muoversi in branchicomposti da numerosi esem-plari in acque basse e moltochiare (flats), consentono al-l’appassionato di fly fishing diinsidiare il “bone” letteral-mente a vista. Un approcciodiscreto ed una posa delicatadell’artificiale garantiscononumerose catture con tecni-che di pesca a mosca, ma … ècosì anche per la pesca a spin-ning? Decisamente no! Il“macabì” mal sopporta i re-cuperi veloci degli artificiali e

soprattutto non gradisceesche pesanti, per cui a que-sto punto viene spontaneopropendere per l’utilizzo dipiccoli jig o esche siliconiche,pensando che sicuramentequalche cattura potrebbe arri-vare, ma di certo non ancoraal livello delle capacità nume-riche dei moschisti. Come fareallora per risolvere questo pro-blema? Innanzitutto è impor-tante sapere che questo pe-sce, quando si trova in acquebasse, è solito nutrirsi di gran-chi e piccoli gamberi ed è pro-prio l’imitazione di uno diquesti crostacei la giusta escaper avere successo con il bo-nefish. Chiaramente ci trovia-mo di fronte ad artificiali prividi peso e quindi impossibili dalanciare con l’attrezzatura daspinning, per cui è necessariocollegare ad uno spezzone difluorocarbon da 15 lb/6,8 kgun jig di peso compreso tra i

10 e i 20 gr la cui funzione sa-rà esclusivamente quella di za-vorra. Aggiungiamo, infine, acirca 20 cm, un lungo termi-nale alla cui estremità andràlegata l’imitazione di gambe-ro. A questo punto si lancia e,dopo aver atteso alcuni se-condi, va iniziata un’azione di

pesca fatta di brevi recuperialternati ad altrettante soste. Il“bone” viene attratto dai ba-gliori del minuscolo jig e dallanuvola di sabbia alzata dallospostamento rasente al fon-do…si avvicina, trova la nostraimitazione ed il gioco è fatto!

Stefano Passarelli

CURIOSITÀ DAL MONDO

BBF-Team (InvincibleBelly Boat Fishing Team,

www.ibbf-team.it) è un’asso-ciazione sportiva dilettantisti-ca senza scopo di lucro, affilia-ta alla FIPSAS ed inserita nelRegistro delle AssociazioniSportive dilettantistiche delCONI, con focus sullapesca al black basscon esche artificiali,praticata esclusiva-mente dal belly boat. Ad oggiconta 77 soci disseminati nelleregioni Veneto, Lombardia, Li-guria, Emilia Romagna, Tosca-na, Marche, Lazio, Umbria,Basilicata e Sardegna. Impe-gnata nel bass fishing a livello

alieutico con quattro raduninazionali annui ed a livelloagonistico, nel 2009 si cimen-terà per la prima volta nell’or-ganizzazione della finale delcampionato italiano indivi-duale di pesca al black bass dabelly boat sul lago di Nemi

(Roma), forte di unanuova collaborazionecon la prestigiosaazienda toscana Col-

mic che ha puntato su questocoeso Team per il lancio dinuovi prodotti pensati proprioper il bass fishing come lanuova linea di canne Herakles,create per coprire tutte le esi-genze del pescatore in ciam-

bella e non solo. Il binomioColmic/IBBF-Team farà certa-mente parlare di sé nei prossi-mi mesi attraverso iniziativeoriginali ed alla portata di tutticoloro che vorranno avvicinar-si al fantastico mondo del flo-at tubing. Ne sono un esem-pio i raduni nazionali pro-grammati per i mesi di giu-

gno, luglio, agosto e novem-bre in Lombardia, Marche, Ba-silicata e Sardegna, oltrechéun viaggio oltre frontiera inmaggio. Occhi puntanti suquesto scalmanato gruppo diangler in ciambella dunque,potreste rimanerne sbalorditi! Per maggiori [email protected]

Colmic sponsorizza l’IBBF-TeamAZIENDE

NewsPesca

8

P

Bonefish a spinning?

I

Page 9: PescaIn Giugno 2009

uante sono, indicati-vamente, le aziende

interessate all'indotto del-la pesca e qual’è l'eventua-le fatturato complessivo.La pesca sportiva è un com-parto che complessivamentetra aziende di produzione, di-stribuzione, dettaglio e serviziaggrega un numero di circa2500 aziende, per un numerodi addetti stimato introno alle15.000 unità ed un fatturatocomplessivo di circa 350 mi-lioni di euro.

Quali sono i problemi piùimportanti legati al settore.Trascurando la scontata pre-messa sulla presente situazio-ne economica generale, ne ci-to solo alcuni, di carattere piùgenerale, per non entrare neidettagli di singole situazioni:- la lenta diminuzione del nu-

mero dei praticanti, fenomenoche va avanti da diversi anni, eche si registra anche a livelloeuropeo e che viene compen-sata solo parzialmente e di po-co dall'aumento della spesaper singolo praticante;- l'immagine molto appanna-ta del pescatore sportivo, an-cora legata nella percezionecomune a vecchi stereotipi,poco attraenti, specialmenteper i giovani;- disattenzione da parte delceto politico che ha fatto sìche fino ad oggi ilnostro settore fossepraticamente igno-rato, al momentodelle decisioni, ri-guardo a provvedi-menti che possonoavere un effetto an-che rilevante sul-l'economia del no-

stro comparto.- la mancanza, protrattasi finoad alcuni anni fa, direi fino al-la costituzione della Fipo, diun'associazione di categoriache potesse essere interlocu-tore per il mondo politico perevitare, o limitare, il verificarsidi quanto appena detto.

Quali sono gli impegni ed iprogetti futuri dell' Asso-ciazione.Prima di tutto proseguire sullastrada già intrapresa tracciata

in questi anni dalmio predecessorePresidente D'oli-vo, oggi Presi-dente Onorariodella Fipo. Innan-zitutto vorremmoportare a compi-mento il proget-to, appena inizia-

Ciro Esposito – Presidente FIPOL’INTERVISTA to, di allargamento della no-

stra Associazione al modo deidettaglianti. C'è poi da conti-nuare, ad esempio, il lavoro diavvicinamento e dialogo con ilmondo politico che si è già ini-ziato ad instaurare in questianni, ma in modo occasiona-le, legato alle circostanze spe-cifiche, e rendere invece stabi-le il dialogo ed il riconosci-mento della Fipo quale inter-locutore in rappresentanza delnostro comparto. C'è poi daporre in atto delle iniziative,già sperimentate negli anniscorsi per quanto nelle nostrepossibilità, per la promozionedella pesca sportiva presso igiovani e i giovanissimi in mo-do da diffondere tra di essi,con l'esperienza pratica, laconsapevolezza che la pescasportiva è un'attività moltobella, svolta all'aria aperta, alcontatto con la natura, diver-tente, piacevole e rilassantecome forse nessun'altra.

Q

Page 10: PescaIn Giugno 2009

urante il World Fishing,alla Nuova Fiera di Ro-

ma dal 27 febbraio al 2 mar-zo, abbiamo conosciuto l’As-sociazione “Amici Del Tevere”che si occupa di promuoveretutto ciò che ruota nel BacinoIdrografico del Tevere fisica-mente, ricreativamente e nonsolo, fra storia, natura, cultu-ra, turismo e “viver sano” co-me enogastronomia, sport,etc. Il suo progetto-base hanome “Un Ponte Sul Tevere”:un progetto e allo stesso tem-po una metafora, un legamefra luoghi, epoche, popola-zioni, culture e discipline, tra-dizione e innovazione, istitu-zioni e operatori economici,pubblico e privato. Molti sonoi soci impegnati professional-mente e volontariamente nelmondo delle attività che cer-cano di conciliare tempo libe-ro e ambiente. Il Tevere princi-palmente, ma anche i suoi af-fluenti, si prestano di volta in

volta a pesca, canoa, canot-taggio, vela, insieme all'utiliz-zo degli argini con piste cicla-bili, skating e campi per sportpolivalenti. Amici Del Teverepartecipa da due anni, comepartner, ad una storica inizia-tiva fluviale, la Discesa Inter-nazionale del Tevere, che havisto alternarsi, dall’ideatoreFrancesco Bartolozzi in poi, in30 anni, una lunga serie diComitati Organizzatori, tuttilegati da una sorta di fraterni-tà fluviale, tant’è vero che ilBartolozzi stesso, pur non piùgiovanissimo, partecipa sem-pre agli eventi di chiusura aRoma. DIT 2009 ha anche im-portanti riconoscimenti istitu-zionali: la medaglia del Presi-dente della Repubblica pro-prio per il Trentennale, il pa-trocinio della Regione Lazio,della Regione Umbria, dellaProvincia di Perugia, della Pro-vincia di Roma, della Provinciadi Terni, di Umbria Green

Sport, del Corpo NazionaleVigili del Fuoco. Il 24 aprile,scorso, ha preso il via da Cittàdi Castello (PG) la 30° edizio-ne della Discesa Internaziona-le del Tevere in canoa: diecigiorni di sport, natura e cultu-ra con arrivo l’1 maggio a Ro-ma e il proseguimento a OstiaAntica il 2 maggio. Se è veroche tutte le strade portano aRoma, la giornata del 24 hadato modo di raggiungere lacapitale con queste insolitemodalità percorrendo l’alveofluviale del Tevere, l’antica viadi comunicazione che ha con-sentito nel passato l’insedia-mento umano e lo scambio dimerci e culture. Si è disceso ilfiume passando per storichecittà d’arte, per paesaggi na-turali inaspettati e per siti ar-cheologici di epoche diverse. Icanoisti e i loro accompagna-tori, come fanno da trent’an-

ni a questa parte, hanno inte-grato la giornata sportiva convisite culturali e turistiche. LaDiscesa, conosciuta in Italia eall'estero, vede ogni annopartecipanti di tutte le età,anche non esperti. La sua fi-nalità, infatti, non è agonisti-ca, bensì di promozione dellacanoa come sano mezzo diconoscenza del territorio. Loschema, ormai collaudato, haprevisto tappe giornaliere di20-30 km con accoglienza epernottamento in struttureofferte da comuni rivieraschiumbri e laziali. Persino il recu-pero giornaliero delle auto,effettuato con l'aiuto di unpullman che ha aiutato i par-tecipanti, ha permesso ancheal singolo canoista di poterpartecipare alla manifestazio-ne per i giorni desiderati. LaDiscesa è stata ovviamenteguidata da canoisti esperti.

Associazione Amici del TevereNEWS

Due amici pescatori agonisti di trota lago hanno avutol’interessante idea di sfruttare la propria esperienza di ga-risti in giro per l’Italia realizzando un sito web molto utileper dare tutte quelle indicazioni preziose a chi si muoveper raggiungere una località di pesca, sia per un incontroagonistico, sia per il proprio diletto. La guida del pescatoreè il loro nuovo sito da poco on-line e in via di accrescimen-to, tuttavia già completo di un buon numero di info perraggiungere alcune località distinte per regione e anchecon la visione di mappe stradali. Di fatto, nella pagina

"trova il tuo lago" è possibile risalire, partendo dalla re-gione, a tutti i laghi presenti nelle rispettive province, conuna descrizione generica che aiuta a preparare al megliola pescata, come ad esempio l’itinerario per raggiungere illago, che tipo di servizi offre, orari di apertura, specie itti-che, ecc. Inoltre, ai gestori di un lago di pesca sportiva vie-ne richiesta la possibilità di lasciare nella sezione contattiun recapito in modo tale da poter essere richiamati al piùpresto per l'inserimento dell’impianto nel sito web.www.guidadelpescatore.com

w w w. g u i d a d e l p e s c a t o r e . c o mNOTIZIE DAL WEB

NewsPesca

10

D

Page 11: PescaIn Giugno 2009
Page 12: PescaIn Giugno 2009

Gentile Sig. Francesco, sono Roberto edabito nei pressi del Lago Maggiore. Lescrivo questa e-mail perché vorrei saperequali sono, secondo la sua esperienza, gliartificiali più adatti per la pesca a spinningdella trota lacustre nei grandi laghi del

nord Italia (Garda - Maggiore - Como). Ov-vero, mi domando soprattutto se ci sonodegli artificiali più adatti al periodo au-tunnale/invernale rispetto a quello prima-verile/estivo? La ringrazio anticipatamen-te per la sua risposta.

✔ ✔ Risponde Francesco Capomassi( [email protected])

Dunque, Roberto, non è checi sia molto da tergiversare.Sebbene cucchiaini rotanti eminnows in genere funzioni-no a dovere e siano moltoadescanti, la scelta è innega-bilmente per gli ondulanti

che, soprattutto in acque la-custri, la fanno da padroni. Laquestione è prioritariamentelegata al fattore pesca da ter-ra, laddove l’aspetto più es-senziale è quello del lancio agrande distanza ed è innega-bile che questi artificiali, la cuicaratteristica peculiare èquella di essere un semplicepezzo sagomato in lega di

ferro cromato o di rame o diacciaio che sia e dunque conun certo peso anche per mi-sure ridotte a pochi centime-tri, sono dunque facilmenteproiettabili con un buon lan-cio per molti metri. Un’altra caratteristica inte-ressante è che possono lavo-rare sia a mezz'acqua chenella prossimità del fondo

scegliendo un recupero mol-to lento o a velocità interme-dia. Io per le acque lacustriopterei senz’altro per modellifiliformi tipo Linus del nr 1 enr 2, o Moresilda da 7,5 cm(pesa ben 15 gr!) nei coloriargento (un classico poliva-lente), ma anche fluorange efluorlemon (da utilizzare nel-le giornate grigie e con poca

luce) o nero (moltobuono nelle

giornate console pieno).Per conclu-dere, non mi

sentirei di dareparticolari diffe-

renze alla stagione, conside-rato che l'ondulante è un ar-tificiale che in lago funzionasempre e in ogni condizione,specie sul fondo, ma soprat-tutto perché ha una buonaprevalenza sui classici cuc-chiaini rotanti o minnows.

Artificiali di stagioneSPINNING

PostaMailScrivete direttamenteai nostri esperti e lorosaranno lieti di rispondervi e aiutarvi a risolvere i vostridubbi, pronti a svelarvi i loro segreti, in un filodiretto che arricchiràsicuramente i nostri lettorima anche chi come noi si dedica con passione al proprio lavoro.

Page 13: PescaIn Giugno 2009
Page 14: PescaIn Giugno 2009

PostaMail

✔ ✔ Risponde Armando Carnevale “Nando” ([email protected])

L'innesco di cui mi parla è il famoso medusa rig, una presenta-zione molto catturante specialmente per le carpe, attirate daldimenarsi di polipo di bigattino, tuttavia l'approccio è un po’duro per quel furbone del nostro amico cavedano che, a diffe-renza della carpa a causa della sua struttura boccale (bocca li-neare rispetto alla testa), non aspira ma pone il bigattino tra lesue labbra succhiandolo o tirandolo da un verso, un consiglioche mi sento di darle è di cambiare presentazione usando amipiccoli misura 18/20 con due o un bigattino alla francese, ossiainnescato a penzoloni sotto pelle dalla parte tozza, abbinato adun feeder di tipo Black Cap e a un terminale dello 0,12/ 0,14

mm e vedrà che le cose miglioreranno. La pesca con il fegatinomi ha sempre affascinato per la sua potenzialità di catture, unconsiglio che anche qui mi sento di darle è di innescarlo diretta-mente sull'amo per ridurre al minimo le mancate ferrate, perpotenziare il suo inganno usi un feeder tipo Grip Mesh il quale,per la sua struttura ( piccole protuberanze nel suo interno), trat-tiene bene esche e pastura e proceda in questo modo: prenda ifegatini, li triti finemente con un coltello da cucina, metta poi iltutto dentro la pastura che deve essere salata e possibilmenterossa tipo quelle adatte per cavedani, savette, barbi, con unabase prepotente di formaggio, tutto questo renderà la sua ciba-tura estremamente attirante e catturante.

Inneschi e...LEDGERING

Mi chiamo Francesco Ur-ciuolo e sono appassionatopescatore di ledgering diacqua dolce e in particola-re di fiume. Le scrivo peravere, se possibile, un con-siglio: per il ledgering hosperimentato l'innesco“hair rig” di bachini e ilpezzo di fegatino di pollorivolti alla cattura dei cave-dani in fiume. I bachini liincollo a fiocco su una pal-lina di sughero e il fegati-no di pollo lo fisso su unanellino elastico dellaStonfo. E fin qui tutto be-ne, il dubbio l'ho sulla scel-ta dell'amo, come fare il“rig” e sul peso del piomboda utilizzare. Fin’ora ho realizzato perentrambi gli inneschi un

“d-rig” su amo del 12 Ga-makatsu “g-hard” abbinatoad un peso di 30/40 gr. Que-sta soluzione è il massimoin fatto di autoferrata chesono riuscito ad ottenere,

ma a volte non funzionabene! Soprattutto in inver-no dove, credo, la mangia-ta è più delicata. Inoltre,per il fegatino la misura 12mi sembra piccola e vorrei

provare i Korda longshankdel 10 ma non sono sicurose può andare. Avrebbequalche consiglio per incre-mentare ulteriormentel'autoallamata del pesce?

Page 15: PescaIn Giugno 2009
Page 16: PescaIn Giugno 2009

✔ ✔ Risponde Francesco Capomassi( [email protected])

Ciao Mirko, prendo spunto daquesta tua richiesta che mi èpervenuta via e-mail per ri-spondere a “fattor comune”,anche agli altri lettori di PescaIn. Un piccolo torrentello diquesto tipo, richiede un'at-trezzatura leggera quale unacanna di non oltre i due metrie un mulinello di taglia 2500,con un nylon dello 0,18mm. E’

un’attrezzatura complessiva-mente leggera, molto sensibilee precisa; quello che vi vuoleper potersi muovere con age-volezza. Di solito si prediligonoesche rotanti come i cucchiainiclassici del nr.0, o al massimodel nr.1: colorazioni neutre,non troppo appariscenti, co-me il paletta nera, o il rame ocome molti sono soliti fare,con la paletta argento ossidataabilmente per evitare troppi ri-

flessi. Ma molto dipende dallecondizioni ambientali, della lu-ce e dell'acqua... Pescare a ri-salire è la formula più naturale,tuttavia la maggior parte deipescatori prediligono un tipodi lancio e recupero di "ta-glio", quasi praticamente dauna riva all'altra o se questonon è possibile, lanciando ditraverso o ponendosi di traver-so nel recupero, rispetto alladiscesa dell'acqua. Non è maiuna cosa molto ottimale, lan-ciare e recuperare dritto perdritto, si rischia di acceleraretroppo la velocità di giri delmulinello per potersi adeguarealla corrente o di non muovereper niente l'artificiale. Dovepuoi, cerca di metterti a lancia-re di taglio o come spesso fac-cio in casi estremi, supera bennascosto il tratto che ti interes-sa e lancia da monte.

PostaMail

16

✔ ✔ Risponde Alfonso Vastano([email protected])

La pasturazione ricopre in moltetecniche un ruolo assolutamentedecisivo e il carpfishing non fa ec-cezione; tuttavia, esistono situa-zioni e luoghi dove questa opera-zione va eseguita con molta cau-tela e senza esagerare. Sicura-mente il canale di Ostellato è unottimo hot spot, ricco di pesceanche di ottima taglia, detto que-sto, lo specchio d’acqua a nostradisposizione non è molto grandecosì come la profondità; inoltre,in alcuni periodi dell’anno la fre-nesia alimentare del pesce calanotevolmente. Ebbene, tutti que-

sti fattori impongono una certacautela nella pasturazione chespesso è bene sia mirata, megliose effettuata sotto sponda e noneccessivamente abbondante. Ad-dirittura, spesso è sufficiente lan-ciare in acqua qualche boilies conil cobra, munire il nostro innescodi uno stringer o di un sacchettodi PVA contenete un po’ di pelletse il gioco è fatto. Unica eccezio-ne, la pesca dell’amur: quandocerchiamo di insidiare il grandeerbivoro nella stagione estiva,spesso è necessario preparare ilsito con una buona quantità dimais. In ogni caso, cerchiamosempre di non esagerare.

Mi chiamo Antonello e vi scrivo dalla provincia di Ferrara. Amo ilcarpfishing e ogni volta che posso mi reco nel canale di Ostellatodove le carpe non mancano e spesso si possono catturare amurdi taglia veramente eccezionale. In alcuni casi, però, nonostanteesegua grandi pasturazioni le abboccate sono poche e in alcunegiornate addirittura assenti. Ora vi chiedo, è sempre bene effet-tuare grandi pasturazioni o forse, in canale, è bene mantenersisu modiche quantità?

Pasturare si ma... non esageriamoCARPFISHING

Francesco, sono Mirko di Verona. Ho iniziato da poco apraticare la pesca a spinning e desidererei conoscere latecnica migliore per affrontare i torrenti alpini (quindicon tratti di acque molto basse e piccoli salti a ridosso deimassi). Credo che la tecnica a risalire sia l'unica adatta, vi-sto l'acqua assolutamente trasparente e poco profonda,ma come devo affrontare la forte corrente contraria chemi avvicina naturalmente l'esca, con quale artificiale econ che recupero per far sì che lavori correttamente?

SPINNING

Torrenti alpini

Page 17: PescaIn Giugno 2009
Page 18: PescaIn Giugno 2009

PostaMail

18

✔ ✔ Risponde Giovanni Todesco( [email protected])

Caro Matteo, la ferrata con lacanna all’inglese può essereanche un fatto di preferenzepersonali, però analizzando levarie situazioni di pesca puòemergere qualche particolaretecnico che ci induce a ferrarein un modo anziché in un al-tro. Il fatto di ferrare secchi edecisi oppure morbidi e pro-

gressivi dipende essenzial-mente dalla specie di pesceche stiamo insidiando e dalsuo modo di aggredire l’esca:ad esempio, se stiamo insi-diando cavedani vedremomolto spesso affondare ilwaggler in modo velocissimoe in quel caso sarà opportunoferrare nella prima manieraper cercare di allamarli primache risputino l’esca, se invece

in pastura avremo prededall’abboccata lenta e pro-gressiva tipo la breme chemagari solleva anche l’escaverso la superficie, andrà me-glio una ferrata ampia e con-tinua per essere sicuri di inter-cettare il pesce con il nostroamo. Per quanto riguarda ildiscorso della posizione dellacanna verticale od orizzonta-le, di solito si preferisce la pri-

ma per le distanze medio-cor-te e le elevate profondità dipesca e la seconda per distan-ze più importanti e con pocofondo. Ricorda comunque disgrassare bene il filo e di af-fondarlo accuratamente sottola superficie dell’acqua dopoaver lanciato, perché tali ope-razioni contribuiscono in mo-do fondamentale alla riuscitadelle nostre ferrate.

Salve, sono Matteo da Col-leferro, sono appassionatodi pesca al colpo e soprat-tutto di pesca all’inglese,ho visto in azione più voltegaristi del raggruppamen-to centro sui vari campi ga-ra con la match rod e honotato che ognuno ferra inmaniera differente: c’è chialza la canna in maniera

progressiva con un movi-mento lungo e continuo echi invece ferra in modosecco e deciso, chi alzandola canna verticalmente echi lateralmente. Ma qual’èil modo corretto di ferrareall’inglese? C’è una logicanei diversi tipi di ferrataoppure è solo un fatto dipreferenza personale?

Ferrata all’inglesePESCA AL COLPO

✔ ✔ Risponde Emanuele Di Sanza([email protected])

Ciao Luca, innanzitutto volevo dirti cheanche ai garisti più esperti capita diperdere qualche pesce, perciò non tiscoraggiare, purtroppo questo incon-veniente fa parte del “gioco”. Perso-nalmente credo che il Tris da 8 gr nonsia adatto per pescare le trote a galla inquanto possiede un’eccessiva affonda-bilità, infatti ti consiglio vivamente diutilizzare un Phantom da 8 gr perché,affondando più lentamente, ti dà l’op-portunità di lasciare alla trota il tempo

necessario per ingoiare l’esca, quindi,in questo modo sarà più difficile che ilpesce si slami durante la fase di recu-pero; inoltre, l’amo da te utilizzato èeccessivamente piccolo e, sotto la tra-zione di trote di taglia, tende a flettere,questo aumenta il rischio di slamare ilpesce. Per trote di quelle dimensioni ticonsiglio vivamente di utilizzare ol’amo n°8 della serie 20 o il n°5 dellaserie 4, Tubertini. Seguendo questiconsigli sono sicuro che il numero dipesci che lascerai in acqua si ridurràdrasticamente.

Ciao Emanuele, mi chiamo Luca e dacirca un anno mi sono appassionatoalla pesca della trota in lago, infattiogni domenica mi reco nel laghettosportivo “La Sorgente”, situato nellaprovincia di Frosinone. Prima diesporti il mio problema ti premettoche in questo lago vengono immes-se trote che in media pesano dai 250ai 450 gr e che in questo periodo so-no particolarmente apatiche e sta-zionano prevalentemente a galla. La

lenza con la quale mi diverto a pe-scarle è costituita da un “Tris” da 8gr, girella tripla, finale lungo 1,50 mtdello 0,18 mm e come amo utilizzo iln°12 della serie 20 Tubertini. Sicco-me su venti trote che “mi mangia-no”, se ne slamano almeno la metà,cosa posso migliorare nell’attrezza-tura per perdere meno pesci? Ti rin-grazio anticipatamente per la rispo-sta e con i tuoi consigli spero di riu-scire a risolvere questo problema.

La giusta attrezzaturaTROTA LAGO

Page 19: PescaIn Giugno 2009
Page 20: PescaIn Giugno 2009

Malesia super cattureDa circa un annetto a questa parte è saltata alla ribalta una nuovainteressante destinazione di pesca in mare, la Malesia. Nei mari diquesto paese ed in particolare nella zona di Kuala Rompin si pos-sono fare catture veramente notevoli. La zona è famosa per l'ab-bondante presenza di salfish sopratutto nel periodo luglio-otto-bre dov'è facile incontrare una notevole quantità di pesci vela at-tratti in zona dall’eccellente presenza di pesce foraggio raggrup-pato intorno ai numerosi reef artificiali situati nella zona. Da mag-gio a luglio si registra, inoltre, un abbondante passo di lampughe.

Altri pesci catturabili nell'arco dellastagione sono cobia, spanish macke-rel, trevally ed occasionalmente squali.Sebbene sia certa la presenza di mar-lin neri, la loro cattura è sporadica poi-ché, visto l'alto numero di sailfish pre-senti, gli equipaggi locali non pratica-no la pesca specifica al balck marlin.La tecnica di pesca più praticata è lapesca a “vista“ sui pesci vela in man-gianza. Una volta trovati i rostrati intenti ad aggredire il pesce fo-raggio l'imbarcazione si avvicina alla mangianza e vengono calatein acqua le esche vive. Per questo tipo di pesca si possono usare siale canne convenzionali da traina che le più comode e divertenticanne da spinning abbinate a mulinelli a tamburo fisso; è raro cat-turare più di una decina di pesci vela al giorno, inoltre si pratica consuccesso la pesca a mosca mentre, anche se non molto diffuso, èpossibile pescare a jigging e a spinning coi poppers in cerca di lam-pughe, jacks, barracuda, cernie, sanpper.

Carlo Vernocchi ([email protected]) organizza già da tempo viaggidi pesca in questa località e gentil-mente ci ha fornito una serie di im-magini di pesci catturati recentemen-te. I prezzi per una settimana di pescasono veramente molto interessanti,chi volesse lo può contattare perchiedere qualsiasi informazione.

Le foto più curiose, le catture piùemozionanti e i pesci più strani presinei mari e nei fiumi di tutti i continenti.

*a cura di Roberto FerrarioCatturedal Mondo

20

Il bacino della foresta Amaz-zonica ospita una grandequantità di sistemi fluviali edin essi si possono trovare mi-gliaia di specie diverse di pe-sci. Le foto che ci sono giun-te rappresentano delle inte-ressantissime catture. La pri-ma è anche il pesce simbolodella pesca sul Rio delle

Amazzoni e dei suoi affluenti; è il Peacock. In questo caso sitratta di un blackstriped peacock, (Cichla intermedia) di 3,8 kgcatturato sul fiume Villacoa in Venezuela.

Invece, sul fiume Travessoa in Bra-sile, Russell Jensen ha catturato unraro tipo di pesce gatto, un jundia(Leiarius marmoratus) di 11,60 kg.Mentre era intento a pescare aspinning dei pirhana neri con unpiccolo artificiale, questo bel-l’esemplare ha abboccato e gli hadato non poco filo da torcere.

Gilberto Fernandes ha avuto invece la fortuna di aggan-ciare un mostruoso redtail catfish, (pirarara) (Phractoce-phalus hemioliopterus) che ha combattuto per più di 45minuti prima di riuscire ad imbarcarlo. Al peso è risultato32 kg. La cattura è stata fatta anch’essa in Brasile sul fiu-me Amazona e questo pesce rappresenterà un nuovo re-cord mondiale per la specie in quanto Gilberto stava uti-lizzando un’attrezzatura molto leggera. Infatti la cattura èstata effettuata con una 8 lb.

Dal Sud America

Page 21: PescaIn Giugno 2009

Più volte abbiamo ospitato in questa rubrica im-magini di grossi Mekong Catfish, ma questo libatte tutti. E’ un colosso di ben 151 kg (332 lb)ed è stato catturato da Tim Webb nell'ormai fa-moso lago di Bung San Lan nei pressi della città diBangkok in Thailandia. Da quando questo lago èstato aperto alla pesca circa 25 anni orsono, nes-suno mai era riuscito a catturarlo. Per pesarlo epoterlo sollevare fuori dall’acqua ci sono volute 5persone; purtroppo però non è stata chiestal'omologazione come record mondiale in quanto ilpesce più volte si è andato ad incastrare sotto ipontili e le guide si sono dovute calare in acquaper agguantarlo bene.Ad ogni modo il combattimento, durato più diun’ora, è andato a buon fine e dopo la pesatura ilpesce è stato rilasciato. Dopo poche ore ne è statocatturato uno piccolino, di soli 81,3 kg.

Chi fosse interessato a pescare in questo lago può dareun’occhiata al sito: www.anglingthailand.com. Qui ilmekong catfish è il pesce più rappresentativo, è presen-te in modo massiccio per lo più con esemplari dai 15 ai30 kg, ma non è raro prendere, o meglio agganciare,pesci dai 40 agli 80 kg. In ambienti naturali si dice pos-sa raggiungere i 400 kg, ma nulla è stato per ora pro-vato; di sicuro esemplari fino a 290 kg sono stati cat-turati in Cambogia. E’ un combattente che non ha as-solutamente rivali.

MEGA-FISH

Page 22: PescaIn Giugno 2009

pesci vivono in un mon-do circolare, a 360 gra-

di, non hanno confini o un so-pra e un sotto o spigoli di cuipreoccuparsi e possono muo-versi in ogni direzione. Circola-re è anche il modo con cui ve-dono, da sotto la superficie, ilmondo esterno ed i suoi abi-tanti, possibili prede o poten-ziali pericoli, come i pescatori.Si tratta di una sorta di finestrache si può paragonare ad unoblò di un aereo o di una navee che permette a tutti i pesci divedere oltre il loro mondo ac-quatico. Comprendere come

funziona questo spazio visivo èdi estrema importanza, in par-ticolare nella pesca ai predatorie, quindi, nell’uso delle escheartificiali. Questa conoscenza èpoi fondamentale nel caso diimpiego di esche artificiali gal-leggianti o semi-affondanti.Per scendere ora nei particola-ri, questo spazio visivo è chia-mato la finestra di Snell. Ha di-mensioni circolari ed il suo dia-metro corrisponde all’incirca aldoppio della profondità cui sitrova la nostra preda. Se unatrota si trova ad un metro diprofondità, la sua finestra ver-

so il mondo esterno sarà didue metri. All’interno di que-sto cerchio la trota può osser-vare il mondo esterno, indivi-duare un pescatore sulla riva ouna mosca artificiale. La nostraesca sarà quindi osservata dalbasso verso l’alto, contro unosfondo che, a secondo dellecircostanze, potrà essere il cie-lo azzurro, le nuvole o un albe-ro che si affaccia sull’acqua. Alsuo interno, i pesci hanno unavisione perfettamente binocu-lare e ciò permette loro di sti-mare la distanza esatta tra laloro posizione e la possibile

preda. Ogni esca o altro ogget-to che cade all’interno della fi-nestra di Snell è immediata-mente visibile ai pesci. Prima dilanciare un’esca è quindi im-portante valutare la posizionedella nostra potenziale catturae le dimensioni del suo cono vi-sivo. A questo punto, però, ladomanda che nasce è: cosa os-servano i pesci, ad esempio unpersico trota al di fuori del cer-chio di Snell? Al di fuori di que-sta piccola porzione di corsod’acqua, a causa del fenome-no della rifrazione della luce, ipesci osservano il fondale, ri-

Un mondo a 360°

I pesci, insieme agli uccelli, sono i soli essere viventi a vivere a 360 gradi, niente sopra, niente sotto e niente ai lati…

I

Scienza*

Testo e foto subacquee di Armando Piccinini

22

■ La finestra di Snell è lo spazio che permette di vedere ai pesci il mondo esterno. In queste fotografie si vedono chiaramente i suoi confini. Al di fuori di essa, i pesci non vedono ciòche si trova oltre la superficie.

Page 23: PescaIn Giugno 2009

flesso come in uno specchio,sulla superficie dell’acqua. Inquesto caso la visione della no-stra esca non è immediata. Ilconfine tra le due zone, dentroe fuori dalla finestra, è netto eben definito: da un lato il mon-do esterno, da un lato il fonda-le. In pratica è come se un pe-sce avesse al di sopra un enor-me, infinito, specchio, lungocome il fiume o il lago in cui vi-ve, ad eccezione di un piccolocerchio esattamente al di so-pra: la finestra di Snell. Per i pe-sci predatori questa particolarevisione sott’acqua può essereun’arma veramente ecceziona-le per individuare le possibileprede. I pesci sono, infatti, in-dividuati anche sulla superficiedell’acqua, riflessi. Se tra unluccio ed un carassio si trovaun grosso masso, il predatorepotrà scorgere la preda riflessasulla superficie dell’acqua, an-che se davanti a lui si trova unostacolo. Una volta individua-

ta, il luccio avrà tutto il tempodi avvicinarsi, senza paura diessere notato. Al di fuori dellafinestra di Snell, i pesci osserva-no dunque il fondale riflesso oil blu profondo delle profondi-tà di un lago. Come vedràdunque un’esca che cade inquesta area, che potremmodefinire cieca. Anche questo èun aspetto molto importanteda capire. La parte dell’escache si trova al di sopra della su-perficie è di fatto invisibile aipesci e solo la parte che scendeoltre la pellicola superficiale di-venta immediatamente visibi-le. Ad esempio l’imitazione diuna rana, se viene lanciata al difuori delle finestra di Snell, saràvisibile solamente per la suaparte sommersa. Il nostro per-sico trota vedrà quindi sola-mente le zampe uscire comeper incanto dall’alto. Se invececadesse all’interno della fine-stra, tutta la rana sarebbe visi-bile. Ecco quindi l’importanza

di valutare bene le dimensionie la posizione della finestra visi-va prima di lanciare la nostraesca. Ovviamente ci sono altrielementi che segnalano ad unpesce qualcosa al di fuori dellasua area visiva e cioè le vibra-zioni ed i rumori. Quello chevede è quindi una perturbazio-ne della superficie dell’acqua,cui può essere associata una

potenziale preda. Una trota oun temolo si sposterannoquindi per mettere l’esca all’in-terno del cerchio di Snell, perosservarla meglio e poi decide-re se abboccare o meno. Du-rante l’azione di pesca è quindiimportante fermarsi a valutare,anche solo per un attimo, co-me sarà osservata la nostraesca e su quale sfondo sarà

Page 24: PescaIn Giugno 2009

proiettata (cielo, fondale, albe-ri, ecc.). A volte alcuni momen-ti passati a riflettere, in silenzio,possono essere ricambiati dasplendide catture. Ovviamenteda rilasciare subito in acqua.Anche questo è importante.Il cerchio di Snell – Il nome de-riva da quello di WillebrodSnellius, matematico olandese(1580 – 1626), famoso per glistudi riguardanti la rifrazionedella luce nell’acqua. Dallesue ricerche scaturì una leggefisica che descrive questo fe-nomeno che si chiama appun-to la legge di Snell. Dal suonome deriva quindi quellodella “finestra di Snell” o fine-stra visiva all’interno e graziealla quale i pesci hanno unavisione diretta del mondo ter-restre circostante. Da un certopunto di vista dobbiamo rin-graziare questo studioso per isuoi studi.

■ Al di fuori del cerchio di Snell solamente ciò che si trova al di sotto della superficie diventa chiaramente visibile. In questo caso si tratta di foglie, ma la pianta che si trova dietro èimpossibile da vedere.

Scienza

In questo disegno si vede bene come calcolare le dimensioni della finestravisiva e quindi dove lanciare le nostre esche. Il suo diametro, infatti, è circail doppio della profondità cui si trova la nostra preda. E’ importante ricorda-re sempre che tra dentro e fuori la finestra i pesci hanno una visione moltodiversa degli oggetti presenti in acqua.

LA FINESTRA VISIVA

Page 25: PescaIn Giugno 2009
Page 26: PescaIn Giugno 2009

Novità

Medusa Rods - Maver. Tre canne in una.Questa speciale innovazione studiata dal campione Ingle-se Don Richie permette di innestare su un unico pedonetre cime con casting diversi: 2,75 lb - 3,00 lb - 3,50 lb

Che nell’etica del carpfishingsia contemplato il massimo ri-spetto per la natura e per i pe-sci è ormai cosa nota, tutta-via, nonostante la stragrandemaggioranza degli appassio-nati di questa stupenda disci-plina si comportino in modoineccepibile, è bene ricordareche affinché i nostri cari cipri-nidi soffrano il meno possibilee non rischino di essere tratta-ti in modo inadeguato è ne-

cessario adottare, dopo lacattura e prima del rilascio,tutta una serie di precauzioniper limitare i danni durante lamanipolazione. A tale propo-sito è bene ricordare che, tut-te le volte che è possibile, nonè bene trattenere i pesci nelsacco, bensì, dopo la consue-ta foto di rito, è preferibile ri-lasciare la nostra preda imme-diatamente e con la massimacura. Spesso, però, capita di

effettuare le nostre catturedurante la notte o nel corso diuna competizione, quindi di-venta necessario trattenerle invivo. Ebbene, in questo casodobbiamo utilizzare gli appo-siti sacconi, molto ampi e ditessuto appropriato, ma ri-spettando assolutamente laregola che vuole un solo pe-sce per nassa. Detto questo,in ogni caso, quando effet-tuiamo tutte le operazioni, sia

di slamatura che quelle relati-ve alle foto e al rilascio, è as-solutamente indispensabileimpiegare l’apposito materas-sino: attenzione, però, essodeve essere di dimensioniadeguate e, cosa assai impor-tante, spesso, soffice e possi-bilmente munito di sponde, inmodo da evitare che il pescepossa ruzzolare fuori dal ma-teressino sulla nuda terra. Incommercio ne esistono di sva-riate specie, forme e dimen-sioni: ottimi i modelli cosid-detti a “barca” che ofronograndi garanzie durante tuttele operazioni che precedono ilrilascio.

Con la massima curaNotizie e consigli dal mondo del carpfishing, la tecnica di pesca più innovativa per la cattura delle grosse carpe e non solo.

CarpfishingNews*

a cura di Alfonso Vastano

26

CaratteristicheLunghezza 12 ft - Anelli in sic altissima qualità - Portamulinello a vite da 18 mm adatto per Big pit reel - Fini-tura in vernice opaca - Line clip filo in carbonio - Marca-ture per allineamento appoggia canne - Stile d’altissimaclasse - Impugnatura sottile in eva grip - Anello fermamulinello in metallo antracite - Tappo di fondo con logoMaver Carp inciso - Disponibile anche in versione 13 ftcon 2 cime intercambiabili da 3,00 lb – 3,50 lb

Page 27: PescaIn Giugno 2009

Novità

Prodotti Sufix – ShimanoLa nota casa giapponese si ar-ricchisce con un altro marchioprestigioso, la Sufix. Aziendaleader nella realizzazione deifili dedicati alla pesca sporti-va, la Sufix produce una va-stissima gamma di prodottispecificamente studiati per le

singole tecniche. In particola-re, per quanto riguarda il car-pfishing, in questa occasionevogliamo presentare alcunidei molteplici “Braid HookLink” soft e strong, ma tutti digrandissima qualità e dotati dicaratteristiche tecniche ecce-

zionali, specialmente perquanto riguarda la tenuta e laresistenza contro l’abrasione.Di particolare interesse, poi,un resistentissimo Dyneema eun particolare Lead Core, par-ticolarmente indicato in tuttequelle situazioni dove il fon-

dale impervio impone l’impie-go di terminali adeguati. Ca-ratterizzato da un diametrosostanzialmente sottile, di fa-cile impiego, molto resistente,l’Heavy Core Camo della Sufixviene commercializzato inpratiche rocchelle da 10 mt.

Page 28: PescaIn Giugno 2009

Diventata ormai una dellecompetizioni europee di mag-gior prestigio, l’Elite Interna-tional quest’anno cambia for-mula, invece di due gare didue giorni in diverse località,una gara unica di tre giorni inuno dei laghi più belli e pesco-si d’Italia, Bolsena. Come glianni scorsi, questa competi-zione ha attirato l’attenzionedi diversi protagonisti del BassFishing europeo e non solo,parteciperanno infatti equi-paggi provenienti dalla Spa-

gna, Francia e Svizzera; sem-bra anche confermata l’ecce-zionale presenza di Norio Ta-nabe, uno dei primi Pro Giap-ponesi ad affrontare le gareUSA fin dal 1990. Il suo Pal-marès USA vanta 53 presenzecon un 1° posto nel KentuckyInvitational 1993, un 4° postoNell'alabama Top 150 Pro nel1998 e con lo stesso risultatonel 2000, un 6° posto nel BassMaster Classic 2000. Sonostate in tutto sei le volte che siè piazzato entro i primi Top10; 11 i piazzamenti entro iprimi Top 20 e 18 i piazza-menti entro i primi Top 50.

ELITE INTERNATIONAL

Memorial Francesco Sgrò

Idea innovativa e molto cattu-rante, i “Blade Spin” dellaGiapponese Ecogear sonodelle palette del tipo Willow,a foglia di salice, e Colorado,a goccia larga, contenute inun dispositivo elicolidale diaggancio. Sono nate per esse-re inserite in vermi di gommadi vario tipo in modo che nellaloro discesa sul fondo, o du-rante il loro richiamo, aumen-tino il loro potere adescante.Sono disponibili nelle due for-me di paletta e nei colori Goldo Silver.

Ecogear Blade Spin

World*

a cura di Francesco [email protected]

28

BOLSENA - 4/5/6 GIUGNO

L’ESCA DEL MESE

Bassfishing

Page 29: PescaIn Giugno 2009

Questa prova del 14 giugno delcampionato italiano al bass da“belly-boat” (ciambellone) èl’ultima chance per trovare unposto in finale nella bellissimacompagine del lago di Nemi, fi-nale organizzata a curadell’I.B.B.F., il noto ed unicoclub italiano di soli “ciambello-nisti”. La precedente gara diqualifica di aprile, svoltasi in di-verse sedi italiane, è stata ca-ratterizzata complessivamenteda una situazione ancora ec-cessivamente fredda e per certiversi molto sottotono, specieper la location del Lago diS.Barbara (S.Cipriano, Tosca-na), che ha determinato una ve-

ra debacle con sole due piccole catture su ben 37 natanti in ac-qua. Giugno è auspicabile che porterà una seconda prova moltopiù in tema del previsto, non fosse al-tro per le temperature più consone.

Campionato Italiano daBelly-Boat

Questo è l’ultimo at-to del campionatoFIPSAS dal qualeuscirà il CampioneItaliano 2009. Sonopronte al via 36 im-barcazioni prove-nienti dal campiona-to Italiano 2008 e daivari campionati re-gionali. La competi-zione si disputerà inun inedito e spetta-colare campo gara, ilTevere alle porte diRoma. La scelta diquesta location daràper la prima volta la possibilità agli appassionati pesca-tori della capitale di vedere in azione alle porte di casai migliori equipaggi del Bass Fishing Italiano.

Campionato Italiano daNatante

PROVA DEL 14 GIUGNO FIUME TEVERE - 25/26/27 GIUGNO

Page 30: PescaIn Giugno 2009

1 2 3 4

Esche&pasture*

a cura di Stefano Falciani

30

ino a poco tempo fa,nella pesca alla passata,

si vedevano i pescatori armatidi fionda disporsi sul fiume inlunghe file per riuscire a sfrut-tare al meglio la lunga scia dilarve che ruzzolavano versovalle. Il mondo agonistico del-la pesca al colpo, obbligato arichiamare il pesce in un limi-tato tratto di fiume, da temposi era preoccupato di ricercareuna soluzione che trattenesseil richiamo all’interno dellospecchio d’acqua assegnato.Si incominciò veicolando lelarve nei pressi del fondo conl’ausilio di calze di rete metal-lica appesantite con dei sassi ocon l’aiuto di anforette di ar-gilla che si disfacevano appe-na giunte sul letto del fiume.Un’altro problema da affron-tare era quello di riuscire a vei-colare le larve a una distanzamaggiore sulla linea di passa-ta della bolognese. Si ricercònel miele il potere collante ne-cessario a raggruppare i bigat-tini in piccoli agglomerati lan-ciati poi a distanza. La stradaera tracciata e quest’idea, diincollare fra loro le larve conl’ausilio di sostanze appiccico-se, trovò con l’avvento delladestrina di mais prima e dellagomma arabica poi, il puntodi svolta. I prodotti in com-mercio oggi, ricalcano le pro-prietà originarie di queste duesostanze o ne risultano ancora

composti. Questi due prodottihanno caratteristiche similima non identiche. La destrinainfatti, viene tutt’oggi usataper incollaggi tenaci e duratu-ri in presenza di grandi fondalie forti correnti. Colla “inver-nale”, per eccellenza, tende arilasciare le larve molto lenta-mente. La gomma arabica, in-vece, viene usata per incollag-gi più leggeri, tende ad essic-carsi molto velocemente edha bisogno di una maggiorecura per restare efficace.Mentre la palla di bigattini in-collati con la destrina, durantela discesa verso il fondo rima-ne pressoché intatta, quellafatta con la gomma arabicacomincia a perdere larve già alprimo contatto con l’acqua.L’osservazione di questo pro-cesso di sfaldamento ha in-dotto gli agonisti a sfruttare, aproprio vantaggio, questo ap-parente difetto di incollaggio.La gomma arabica, infatti, vie-ne oggi usata quando c’è dapescare a mezz’acqua e pertutte le pesche a distanza nonraggiungibili con i bigattinisfusi. Viene usata una quanti-tà minima di colla necessariaad agglomerare le larve il tan-to che basta a formare unapallina che tenderà a sfaldarsidopo un metro di discesa per-mettendo ai bigattini di cade-re come se fossero stati lancia-ti sfusi.

L’incollaggio dei bigattini

Il presupposto perché questoavvenga in maniera perfetta èche le larve siano pulite e vitali.Per la pulitura un’energica va-gliatura risulta più che suffi-ciente. Per quanto riguarda lavitalità sarà necessario non ar-rivare sul fiume con le larve ap-pena prelevate dal frigo. Il lorometabolismo rallentato dallanecessità di conservazione po-trà essere ri-accellerato to-gliendoli dal frigo la sera primadella nostra uscita sul fiume.Disporremo di due capientisecchi di plastica, di un vapo-rizzatore, del collante necessa-rio e di un paio di guanti in lat-tice monouso. ■ 1. Getteremo le larve in unodei secchi e con il vaporizzato-re irroreremo un po’ d’acquasulle stesse inumidendole iltanto che basta a fargli tratte-nere la colla ricordandoci chel’operazione di bagnatura verae propria avverrà in un secon-do momento. ■ 2. Aggiungeremo la destri-na, in ragione di due cucchiaida minestra per Kg di bigattinio la gomma arabica in ragionedi tre cucchiai per Kg spolve-randola al modo dello zucche-ro a velo e facendo in modoche la colla raggiunga anche glistrati sottostanti. Quando lelarve si saranno imbiancate, te-nendo il vaporizzatore a distan-

za, irroreremo altra acqua sulcomposto in modo uniforme. ■ 3. Con la mano guantata ri-volteremo le esche non ancoraraggiunte dal liquido e lascere-mo riposare l’impasto facendoattenzione al momento esattoin cui i bigattini, trattenuti dallaforza del collante, cominceran-no a rallentare i propri movi-menti. Gli eventuali ritocchicon l’aggiunta di colla sarannosempre possibili e dipenderan-no dalle condizioni climatichein cui ci troveremo ad operare.Ad incollaggio ultimato unaleggera pressione con la manocompatterà ulteriormente iltutto e potremo abbozzare laformazione di una pallina. Do-po i primi tentativi avremo si-curamente trovato il nostropersonale mix di dosi ed opera-zioni necessarie ad avere l’in-collaggio perfetto. Abituiamo-ci ad incollare i bigattini in unostrato non più spesso di 4/5 cmed a ripararli dai raggi solari edal vento.

L’aggiunta del brecciolino

Quando i volumi e i metri d’ac-qua saranno decisamente piùimportanti o in presenza dipinnuti voraci abituati a cibarsidi tutto l’agglomerato di eschesarà necessario aggiungere aibigattini dei materiali inerti.Questo strattagemma, per-metterà alla nostra pasturazio-ne di raggiungere velocemen-te il fondo e renderà impossibi-le la razzia delle palline appenalanciate. I materiali da aggiun-gere all’incollaggio dei bigatti-ni sono essenzialmente due: laquarzite, sia neutra che colora-

L’incollaggio delle escheFra i vari aspetti riguardanti la pasturazione una buona pratica di incollaggio delle

esche deve necessariamente far parte del bagaglio tecnico del pescatore.

F

Page 31: PescaIn Giugno 2009

5 6 7 8

ta e il brecciolino. Per ottenereun incollaggio perfetto questimateriali dovranno essere pre-ventivamente lavati e riposti inun sacchetto con il fondo for-mato da una retina. Tale ope-razione consentirà ai sassolinidi depurarsi dall’eventuale sab-bia e polvere presente. Non dirado saremo costretti ad ag-giungere quantità importantidi collante che andrà propor-zionata alla quantità di quarzi-te o brecciolino che vorremoaggiungere. Il metodo d’incol-laggio risulterà differente dalprecedente e non sarà nem-

meno necessario che lo stratodelle esche sia basso come nel-l’operazione prima descritta.Dovremo ripetere le operazionidescritte nel paragrafo prece-dente e già dalla prima faseaggiungeremo una dose piùcospicua di colla facendo sem-pre in modo che il prodottoraggiunga anche gli strati sot-tostanti. ■ 4. A operazione terminata lelarve cominceranno a rallenta-re i propri movimenti e saràgiunto il momento di aggiun-gere i materiali inerti. Gettere-mo nel composto la quarzite o

il brecciolino e sempre con lemani umide lo mescoleremoenergicamente avendo curache i sassolini non si depositinosul fondo della bacinella. ■ 5. Ora aggiungeremo ilquantitativo di colla necessarioall’incollaggio definitivo. ■ 6. Dopo la prima “spolvera-ta” rigireremo i bigattini e ripe-teremo l’operazione appenadescritta fino a quando il tuttoavrà assunto una consistenzaomogenea. ■ 7. Dopo aver atteso un paio diminuti prenderemo un altro sec-chio di egual misura e lo appog-

geremo sopra al nostro impastoavendo cura di riempire que-st’ultimo recipiente con del ma-teriale sufficientemente pesan-te. Questa operazione serve adeliminare l’aria presente nell’im-pasto e a renderlo compatto.■ 8. Potremo ora abbozzare laformazione di una pallina chedovrà apparirci tanto tenacequanto elastica. Nel tempo ne-cessario a mettere a punto l’at-trezzatura dovremo riporre so-pra al nostro composto il solitosecchio con il peso che serviràa mantenere intatta la qualitàdel nostro lavoro.

Page 32: PescaIn Giugno 2009
Page 33: PescaIn Giugno 2009
Page 34: PescaIn Giugno 2009

elevata robustezza e laspiccata affidabilità di

questa canna non devono far-ci pensare ad un prodotto na-to esclusivamente per il carpo-dromo, ma ad un attrezzomolto più versatile e quindiutilizzabile in più situazioni.Canna al vertice della serieMaranello Supermatch 9 - 01si posiziona sul mercato inquella fascia media tanto ri-chiesta anche dal pescatore

non agonista. Costruita in car-bonio super alto modulo e do-tata di tutte le esclusive inno-vazioni di casa Milo, la 9-01sorprende per la sua rigidità ebilanciatura, doti queste cheanche l’agonista più esigentepotrà apprezzare. La cannarappresenta l’ideale unione tradue diverse tipologie di attrez-zi ed è perfetta per tutti i cam-pi gara con massiccia presenzadi pesci grossi e combattivi.

Caratteristiche

Lunga all’origine 13,07 mt, ècomposta da 9 sezioni. Il cal-cio, elegantemente serigrafa-to, ha un diametro di 46,50mm per un ingombro di 175cm e la vetta è stata costruitaper ospitare elastici fino a 1,8mm di diametro e, tagliando i7 cm in eccesso, si potrà usu-fruire di un foro di uscita piùlargo sempre utile a far scor-

rere l’elastico a dovere. Per ar-rivare alla misura massimadella canna, sopra al calciodovrà essere inserito il mini al-lungo in dotazione che porte-rà così la roubaisienne alla mi-sura effettiva di 13,07 mt.Il calcio potrà essere anche inse-rito direttamente nel terzo pez-zo portando la lunghezza a12,48 mt, mentre, innestandosul terzo segmento solo il mini-allungo, si porterà la canna agli

ROUBAISIENNEProveTest

34

*di Stefano Falciani

La vasta gamma di roubaisienne della casa milanese si arricchisce di un

attrezzo veramente interessante e che farà molto parlare di sé in futuro.

L‘

Maranello Supermatch 9 -01MILO

Page 35: PescaIn Giugno 2009

11,42 mt. Il “Super Light PowerKit”, richiedibile come optionalda inserire al posto del Kit origi-nale di 3 pezzi, permette di ren-dere l’attrezzo ancora più rigidoe fermo di punta dando la pos-sibilità di montarvi ammortizza-tori di diametri maggiori rima-nendo comunque a 13 mt.

Particolari di rilievo

Quando sfilando i pezzi abbia-mo mandato indietro la canna,l’esclusivo trattamento “SpiralSliding System” ne ha esaltatola manovrabilità e la scorrevolez-za anche con le mani umide. Gliinnesti sono molto curati e sonorinforzati e protetti dai brevetti“H.R.J.” (HiReinforced Joint) e“E.C.B.” (Eva Cone But). Il bre-

vetto ed il logo “Carp Resistan-ce”, una sorta di “certificato”,garantisce alla canna l’idoneitàper le prove più ardue.

35

Prova in pescaL’impressione in pesca è stata ottima, sia come bilan-ciatura che come rigidità; qualità queste che si esalta-no in presenza di vento. La flessione della cima è statamisurata con il calcio livellato orizzontalmente e conun fulcro a 70 cm dalla parte iniziale e la misurazioneha evidenziato una differenza di soli 24,5 cm a confer-ma dell’estrema rigidità di questa roubaisienne. Con ilsolito fulcro a 70 cm è stata anche testata la bilancia-tura e i valori riferiti allo sforzo di sollevamento sonomolto bassi per un attrezzo quasi da carpe. Per la pro-va “in pesca” siamo andati a testare la Maranello Su-permatch 9-01 in carpodromo imbattendoci in pesci dimedia e grossa taglia. Sulla ferrata la canna è moltoreattiva e ben stabile e permette al pescatore di resta-re sempre a contatto con il pesce. La rigidità di tuttol’insieme, se da un lato garantisce ferrate dirette e im-mediate, dall’altro permette di “giocherellare” con ilgalleggiante in modo egregio. Montata con un elasti-co adeguato, ci si diverte davvero. Pescando a mais,dove solitamente si ferra alzando semplicemente lacanna, abbiamo esaltato le sue principali caratteristi-che e la prima fuga dei pesci allamati è stata eviden-ziata dalla sola curvatura degli ultimi due pezzi.

Scheda tecnicaModello: Maranello Supermatch 9-01Azienda: MiloMateriale: Carbonio Super Alto ModuloLunghezza: 13,07 mt

La dotazione della canna prevede 3 Kit di 5 pezzi +1 Cup-ping Kit + 1 Mini allungo + Tubi per canne e kit + Fodero.Prezzo indicativo 1.750,00 euro

CaratteristicheIngombro chiusa: 1750 mmLunghezza reale: 13,07 mtDiam. Max.: 46,50 mmDiam.esterno/vuoto a 13 mt:Ext. 2,71 mm - Int. 2,01 mmPeso: 895 grFlessione con fulcro a 70 cmdall’estremità inf. 24,50 cm

Frigerio Bruno - Via Garibaldi,128 - Cesamo Maderno (Mi)tel. 0362/[email protected] pesca - Viale Amendola420 41100 Modena tel059/545150 [email protected] - Via Noè Lucidi 35 -Teramo tel. 0861/[email protected]

Milo S.r.l.Via Bonfadini 93 - 20138 - Milano Tel. 02 58013323/02 5801333202 5063968Fax 02 [email protected] www.milo.it

Page 36: PescaIn Giugno 2009

n questi ultimi anni, ilsettore dei mulinelli ha

fatto registrare un’evoluzionesorprendente ed oggi il mer-cato mette a disposizione de-gli appassionati tutta una se-rie di prodotti di altissimaqualità, dotati di caratteristi-che tecniche impensabili solopochi anni fa. In questa logi-ca, la Trabucco, un’aziendasempre molto attenta alle esi-genze dei pescasportivi nellevarie tecniche, ha ampliato lasua vasta gamma di mulinellicon un nuovo prodotto, la se-

rie Asahi FCX. Molto affidabi-le, estremamente curato edaccattivante nel look, questanuova gamma di mulinelli,nelle taglie più grandi 5000 e6000 bene si presta in tuttequelle discipline impegnativedove occorre un attrezzo par-ticolarmente potente e robu-sto come lo spinning pesan-te, il feder long range o il be-ach legering. Disponibile insei modelli, la serie Asahi FCXsi distingue sul mercato perl’eccezionale rapporto qualitàprezzo. In questa occasione

abbiamo preso in esame ilmodello 3000, un attre3zzoparticolarmente adatto per lospinning alla trota ed al bass.

Corpo e meccanica

Compatto e robusto il corpo ingraphite presenta vari fori dialleggerimento posti sulla staf-fa e sul supporto dell’archetto,gli stessi che si possono trova-re sulla bobina di base, un ac-corgimento che alleggeriscel’attrezzo rendendolo più flui-do nel recupero. La meccani-ca, di grande precisione, si av-vale di 9 cuscinetti del tipoLong Life più un Roller Baringper il sistema di antiritorno in-finito. Grazie alla tecnologiaSuper Balance System il rotorerisulta particolarmente bilan-ciato, riducendo al minimo levibrazioni durante il recupero.Il rullino scorrifilo dotato di si-

MULINELLIProveTest

36

*di Alfonso Vastano

Sicuramente di gran pregio, la nuova serie

di mulinelli Asahi FCX commercializzata da

Trabucco si distingue per la grande

affidabilità che questo prodotto garantisce

nelle varie tecniche di pesca, anche in

situazioni di estrema difficoltà.

Asahi FCX 3000 – TRABUCCO

I

Page 37: PescaIn Giugno 2009

stema antitorsione, permetteuna perfetta gestione del filonel tempo riducendo i dannilegati all’usura dovuta al recu-pero, un particolare molto im-portante in una tecnica comelo spinning dove i ripetuti lancimettono a dura prova il filo.Infine, la frizione multidischisovradimensionati garantiscerecuperi efficaci e sicuri perqualsiasi tipo di preda, anchein situazioni estreme.

Bobine

La bobina è in alluminio for-giato a freddo e presenta de-gli accorgimenti molto inte-ressanti, evidenziati da un belcolor bordeaux, come la

smussatura del bordo in bas-so che evita al filo di entraresotto la bobina e finire tra gliingranaggi. La bobina di scor-ta è in graphite.

Manovella

La manovella, anch’essa in al-luminio, è dotata di pomelloergonomico in gomma antisci-volo Soft Tush con sgancio ra-pido, una caratteristica checonsente di ripiegare la stessavelocemente e in modo sicuro.

37

Trabucco S.r.l.Via Atene 7 - Zona CEPIM Interporto43010 - Bianconere di FontevivoParmaTel. 0521 618000 - Fax. 0521 [email protected]

Prova in pescaProvato in diverse situazioni e nello specifico pescan-do a spinning, il nuovo Asahi FCX 3000 ha superatobrillantemente le prove più dure. Di particolare inte-resse la quasi assoluta mancanza di vibrazioni duranteil recupero e, vero punto di forza del mulinello, la ma-novella: ampia e molto affidabile ha consentito recu-peri efficaci anche in situazioni molto difficili.

Scheda tecnicaModello Peso Rapporto di recupero Capacità Cuscinetti

FD1000 230 gr 5.5:1-1x71 cm 00,18-215 mt 9+1 R.B.FD2000 260 gr 5.5:1-1x76 cm 00,18-240 mt 9+1 R.B.FD3000 310 gr 5.2:1-1x75 cm 00,25-245 mt 9+1 R.B.FD4000 340 gr 5.2:1-1x82 cm 00,30-195 mt 9+1 R.B.FD5000 460 gr 5.2:1-1x89 cm 00,35-275 mt 9+1 R.B.FD6000 500 gr 5.2:1-1x94 cm 00,40-195 mt 9+1 R.B.

Prezzo indicativo modello FCX 3000: 49,90 euro.

Bricchi Pesca: Via Cavalier Colli,6 – Mortara (Pv) tel. 0384/[email protected] sport: Via Bartocci,3 -Terni tel. 0744/817269 [email protected]'Arte della pesca: Via Vitto-rio Emanuele, 481 – Canicattì(Ag) tel.3285504031

Negozi

Page 38: PescaIn Giugno 2009

rendiamo in analisi ilpaniere Dràkulis della

Tubertini, un accessorio di ot-tima fattura realizzato conmateriali di primissima quali-tà. La struttura a “culla”, co-struita in fusione con alluminioGalsi-5 e verniciata a polverecon trattamento antiurto, lorende inattaccabile dagli agen-ti atmosferici, praticamente in-distruttibile e di facile pulizia.Studiato e progettato con laconsulenza dei componentidella Lenza Emiliana Tubertini,ha la capsula del corpo dise-gnata con linee essenziali e pu-lite e contiene una cassettieraestraibile molto ampia utile perriporre le lenze e la minuteria.

Caratteristiche

La pedana di for-ma molto parti-colare, che lo rendeunico sul mercato, è inpoliammide alta resistenzacon base di appoggio antisci-volo e, una volta fatta scorre-re all’indietro, scompare sot-to il vano inferiore. Nella par-te posteriore della struttura èstato creato un vano richiudi-bile con funzione di portaoggetti. La struttura superio-re con cassetti in legnoestraibili frontalmente dispo-ne di un altro capiente vanoporta accessori situato pro-prio sotto la seduta. Questa è

anatomica con spac-co centrale e supporto

posteriore per la cannamolto utile ad eliminare i

problemi di sovraccarico alivello di colonna vertebrale.Le quattro zampe del modu-lo, con diametro di 25 mm,sono fisse ed hanno un siste-ma di bloccaggio con una su-perficie di chiusura di 40mm. Le zampe della pedanasono telescopiche con tenacimorsetti LBC. Su richiesta èpossibile sostituire le zampefisse con quelle telescopiche.Il Dràkulis è compatibile siacon moduli e accessori Tuber-tini che con quelli Preston In-novation. La pedana porta

oggetti in dotazione, posizio-nata nella parte inferiore delpaniere, ha la caratteristica diessere modulabile con altreuguali dando la possibilità dicrearne una unica della gran-dezza desiderata. Completano il Dràkulis duelivelle posizionate ai lati dellastruttura che assicuranol’esatto posizionamento an-che in presenza di riva ripidae sconnessa.

ACCESSORIProveTest

38

*di Stefano Falciani

Paniere DràkulisTUBERTINI

P

Tubertini S.r.l.Via Muzza Spadetta, 28 - 40053Bazzano - BolognaTel. 051 83233/20 - 051 833156Fax 051 832138www.tubertni.it [email protected]

Page 39: PescaIn Giugno 2009

39

Scheda tecnicaModello: Paniere Drakulis. Azienda: Tubertini. Cassetti: in legno. Zampe modulo: fisse 25 mm. Bloccaggio: 40 mm.Zampe pedana: regolabili con morsetti LBC. Pedana portaoggetti: in dotazione. Piatto porta esche: in dotazione. Livelle: 2. Peso: circa 12 kg. Prezzo indicativo con un modulo a 4 cassetti frontali e un modulo portalenze 900,00 euro.

Prova in pescaPer testarlo siamo andati a pescare inArno e più precisamente in provinciadi Pisa sul campo gara di Fornacette.La spiaggetta dove abbiamo decisodi sistemarci ha facilitato il compitodi posizionamento del paniere chesi è subito dimostrato stabile e con-fortevole. I vari optional ci hannoconsentito di allestire una postazionecompleta e razionale con le pedane pergli oggetti, le appendici ed i piatti per leesche sempre a portata di mano. Dopo la pescataai “gattoni” pisani che si è rivelata impegnativa e molto mo-vimentata e che ha messo a dura prova tutta la struttura, ab-biamo controllato i sistemi di bloccaggio delle quattro zam-pe che sono risultati sempre serrati a dovere senza alcun tipodi gioco. Le grandi manopole di regolazione sono molto pra-tiche e funzionali. Le linee essenziali del paniere hanno faci-litato la pulizia e la rimozione dello sporco. Il peso si aggirasui 12 Kg compreso il piatto porta esche che completa la do-tazione e che per il trasporto trova alloggiamento sotto lapedana. E’ davvero un bell’oggetto che arricchisce la giàcompleta gamma di prodotti per l’agonismo che l’aziendabolognese crea e distribuisce con successo.

Eden sport: Via della Cisa, 277 – 42041 Sorbolo Lev. Di Brescello (Re)tel. 0522/680568 [email protected] Azzurro snc: Via Regina Elena, 93 – 62012 Civitanova Marche(Mc) tel. 0733/816184 [email protected] In: Via S.M. Capua Vetere – 81043 Capua (Ce) tel. 0823/[email protected]

Negozi

Page 40: PescaIn Giugno 2009

40

LEDGERING IN CAVA

I laghi di pesca sportiva rappresentano indubbiamente un autenticofenomeno di questi ultimi anni e sono la meta preferita di un

numero sempre più crescente di appassionati delsettore. Tra le diverse tecniche possibili impariamo a

conoscere meglio il “ledgering” attraversoun’ampia panoramica su tutto ciò che

bisogna sapere per affrontarlo.

Testo di Fernando CarnevaleFoto di Francesco Di Veronica

agli anni ’90 in poi i piccoli laghi, le cave o i reser-voir hanno conosciuto nel tempo un crescendo diappassionati che si sono avvicinati a queste parti-colari acque con diversi approcci tecnici, seppure

con obiettivi di pesca similari, primo fra tutti l’intramon-tabile trota iridea e, in rapida successione, la carpa. Moltipotrebbero essere i perché della diffusione di questestrutture “indoor” o anche di aree più specialistiche comei carpodromi; su tutti senz’altro la possibilità di gettarel’esca tra vari strati di pesce, spesso naturalmente dispo-sti l’uno sull’altro, o la notevole quantità di prede immes-

se, caratteristica di molti impianti maggiori, e altresì la re-lativa facilità con cui si riesce a fare un bel bottino, unamotivazione più che valida per passarvi una domenica,specie d’inverno, stagione in cui i fiumi, a causa delle fre-quenti piogge, sono spesso in piena e non fruibili per lun-ghi periodi. La comodità è il secondo fattore. Si può arri-vare fin sulla riva del lago senza percorrere strade acci-dentate, essere sicuri di trovare posto, avere l’auto par-cheggiata alle proprie spalle, poter usufruire dei servizi,del bar, talvolta di un ristorante e non ultimo di un nego-zio ben fornito di esche e pasture. Tutto ciò abbinato ad

D

I MATERIALIche servono

Page 41: PescaIn Giugno 2009

Fisheries & Co

Coi nomi di “commer-cials”, “fisheries”,

“resevoirs” gliinglesi indica-

no generica-mente tuttele tipologiedi acque fer-

me a gestio-ne privata che

offrono in cam-bio di un prezzo

d’ingresso la possibili-tà di pescare, un po’ il no-stro equivalente, ma dalsuono meno bello, di laghi dipesca sportiva o laghetti. Adifferenza dei nostri, molti la-ghi inglesi sono strutture ri-cettive in ogni senso, dotatedi cottage, lodges, campeggi,posti per caravan, campi datennis, ristorante, giochi perbambini, parchi, posti doveportare la famiglia anche perpiù giorni. La sensazione chesi ha in molti di essi è di tro-varsi sulle rive di un lago an-che se artificiale, con cespuglied alberi sulle sponde, erbeacquatiche, ninfee, isolette,

anatre e cigni, quando nonassumono la forma di un ca-nale. Anche quelli “costruiti”vengono progettati per dareuna sensazione di naturalità.Le “fisheries” anche da noistanno sviluppandosi in que-sto senso, sia quelle orientateverso Carpfishing e tattichespecialistiche sia i carpodro-mi, prendendo esempio dallapiù antica tradizione d’oltre-manica, di cui ancora non ab-biamo recepito appieno le re-gole, specie quelle relative alrispetto dell’ambiente e delpescato. La scelta dello spot èil primo dilemma. Non tutti ilaghi sono uguali ed in ognu-no di essi esistono posti dallecaratteristiche diverse, alcunimigliori d’estate, altri d’inver-no. Solo un’assidua frequen-tazione potrà darci rispostedefinitive, ma già alla primasessione possiamo dare unasvolta seguendo tre sempliciregole. Chiedere ad esempioai frequentatori abituali e algestore dell’impianto la cono-scenza delle diverse profondi-tà, le caratteristiche del fon-do, le abitudini alimentari del-le varie specie, le zone di ali-mentazione, le esche e le pa-sture che pagano in quel mo-mento. Osservare senza dub-bio canneti, zone prive di po-stazioni, alberi in acqua, zoned’ombra, isolette che sononormalmente i luoghi preferitidai pesci. Tuttavia, alcuni la-ghi ci facilitano la scelta es-sendo provvisti all’ingresso diuna mappa descrittiva con in-dicata la geografia dello spec-chio d’acqua e delle postazio-ni. Plumbing! L’errore piùgrande che si può fare è arri-vare, posizionarsi, caricare ilfeeder e lanciare. Spendereinvece i primi dieci minuti amisurare il fondo ci evita diconsumare le restanti ore sen-za vedere una tocca; una de-pressione del fondale, unoscalino, banchi d’erba, fontid’acqua, sono luoghi dove ilpesce si sente più sicuro. Lamisurazione del fondo puòessere effettuata con un nor-

41

un costo non troppo elevato.Queste due caratteristiche hanno fatto dei laghi sportiviuno strumento per aumentare il numero di pescatori pre-senti sul nostro territorio offrendo loro buone capacità diapprendimento, non ultima tramite la frequentazione de-gli agonisti che il sabato e la domenica si cimentano in ga-re e piccole competizioni organizzate dal gestore. Neltempo si è formata una categoria di pescatori al colpo“specializzati” nella pesca in queste strutture, soprattuttonei carpodromi dove hanno potuto sviluppare approccicompletamente dedicati.

Page 42: PescaIn Giugno 2009

42

I m a te r i a l i c h e s e r vo n o

■ Fasiemozionanti, ilquivertip che sipiega, ilcombattimento eil pesce a guadino,il giusto premio diuna pescata benimpostata.

male profondimetro o, piùclassicamente, lanciando unpiombo a varie distanze e di-rezioni contando il tempo concui tocca terra. Carpe e laghetti formano unbinomio inscindibile che nel

tempo ha coniato un neologi-smo nell’ambito della pescasportiva, il carpodromo. Car-pe a specchio, cuoio, regineed amur sono attive anched’inverno, sono forti, cresco-no molto e offrono facilità di

cattura anche ai meno esper-ti. Oltre ai laghi “specializza-ti”, esistono sempre di piùstrutture che ospitano altrespecie, quali carassi, tinche,scardole, gardon, breme,quest’ultime, gregarie ed avi-

de divoratrici di pastura, sonoun ottimo pesce da feeder.Alcuni laghi hanno inseritoanche specie esotiche quali ipesci gatto americani o africa-ni e delle coloratissime carpekoi. Due sono gli approcci. Ilprimo di tipo specialistico ri-volto alla cattura degli esem-plari di taglia, carpe, breme,tinche, per lo più in laghi dibuona dimensione e cave conacque chiare e ricche di nu-trienti usando più di una can-na e gli avvisatori acustici. Gliapprocci specialistici alle variespecie sono una novità in Ita-lia e prerogativa di pochi pio-nieri, sia che si tratti del Bar-bel Fishing, Tench Fishing oBream Fishing, mentre in rapi-da diffusione sin dagli esordinei primi anni ’90 c’è statol’approccio specialistico voltoalla ricerca delle carpe di ta-glia, ovvero il Carp Fishing,talmente innovativo e pecu-liare da essere consideratouna tecnica a sé. L’altro è ditipo “match”, cioè rivoltonon specificamente alla cattu-ra di taglia, ma alla cattura diun maggior numero di esem-plari e specie diverse, cosache, a differenza di quanto

■ Una bellissima Koigialla caduta su un

innesco di mezza boiliespop up da 10 mm e unaliqua pellet. Spesso, gliinneschi misti possono

risolvere la giornata.

Page 43: PescaIn Giugno 2009

potrebbe tradire la parola“match”, è obiettivo di chiun-que si rechi sulla riva di uno diquesti laghi. Questo è il luogodelle classiche “feeder rod” edi “quivertip” sensibili per ri-levare le tocche di carpotte,breme, tinche, carassi, gar-don, scardole. Se in un ap-proccio specialistico prevalespecie e taglia, qui a prevalereè la quantità e la rapidità.

L’attrezzatura

La canna va scelta in base atre requisiti, distanza di lan-cio, grammi da lanciare e ta-glia dei pesci. Cave e carpo-dromi non sfuggono a questaregola. Possiamo quindi sce-

gliere “bomb rods” o “lightfeeder rods”, lunghe dai 9’(2,74 mt) agli 11’-11’6’’(3,35-3,53 mt) per pescare acorta-media distanza pescebianco o carpotte con finalisottili, “medium feeder rod”di 12’-12’6’’ (3,65-3,84 mt)per la media distanza a feedero “method” piatti, lunghe“heavy feeder rod” da 13’(3,96 mt) per pescare lontanoa feeder o method o in pre-senza di pesce di taglia. Esi-stono poi, oggi ogni casa neproduce, attrezzi dedicati pro-prio alla pesca in cava o car-podromo dalla dicitura “carp”o “carp feeder” o “commer-cial”. Qualora non dovessimoaver bisogno di quiver sensibili

o pescare a method feederesemplari che superano la ta-glia media dei 5-6 kg possia-mo preferire una più rotonda“specialist” o “barbel rod” da11’-12’ (3,35-3,65 mt) daltest curve di 1,50 – 2,25 lbs(0,68-1,02 kg)

Esche

Su qual’è l’utilizzo migliore diesche, si entra certamente inun lungo capitolo. Oggi sulmercato si possono trovare

un’infinità di esche, alcunemolto innovative. La lista chesegue ne indica le principali,quelle cui dare una “chance”e mai uscire di casa senza!■ Bigattini - Bianco, rosso,giallo, innesco singolo allafrancese o per la pancia, gal-leggiante, multiplo, multiplocolorato, su Maggot Clip omedusa, aromatizzato, mor-to, finto, caster o orsetto, afionda, incollato, con il feedero in un sacchettino di PVA,non c’è limite all’utilizzo che

43

Senz’altro slamare il pescea terra! Per la slamatura met-tere il guadino tra le gambe, slama-re il pesce all’interno e rimetterlo in ac-qua direttamente dal guadino e, per i pescipiù grossi, usare sempre un apposito materassino da sla-matura, evitando in ogni modo il contatto con il terreno.Usare guadini con maglia in nylon annodato! Questa tipo-logia di guadini ha un filo sottile che si rivela, specie inquelli a maglia larga, un rasoio sotto il peso e col dimenarsidel pesce capace di ridurre a frange le pinne dei pesci!

COSA NON SI DEVE FARE

Le Fisheries inglesi Di seguito alcune delle norme applicate nelle Fishe-ries inglesi:■ Vietato l’uso di ami con ardiglione■ Obbligatorio l’uso del guadino per ogni pesce■ Vietato l’uso di nasse salvo in competizione■ Obbligo di usare due nasse in competizione, una da

carpa e una da pesce bianco■ Obbligo di utilizzo del

materassino di slamatura■ Limitazione nell’uso di

pastura e pellets■ Vietato l’uso di carp sack■ Vietato l’uso di bolt rigs■ Vietato l’uso di trecciati■ Vietato l’ingresso ai cani■ Vietato portare radio

■ Maisaromatizzato,bigattini colorati,microboilies,pellet, le eschesono la chiave delsuccesso,portiamocenealmeno 4tipologie.

Page 44: PescaIn Giugno 2009

si può fare dei bigattini.Se in estate sono facilmenteaggredibili dalla minutaglia,in inverno possono risolverela giornata, anche in terminidi taglia.

■ Mais - Non solo inestate, duro o morbido,vero o finto, galleggiante, ilmais è un’ottima esca anche ininverno, un grano singolo odoppio innescato sull’amo o

su un mini hair rig può esseregradito. Più parsimoniosi neimesi freddi, può pagare lascelta di una diversa colorazio-ne e aroma. Oggi è possibiletrovare mais con qualsiasi co-lorazione e aromatizzazione,dalle dolci alle salate e, nel ca-so nessuna trovi i nostri gusti,possiamo sempre farlo noi.

■ Pellets - Probabilmentel’esca del futuro prossimo, og-gi è possibile trovare sul mer-cato inglese una varietà pres-soché infinita di pellet, dure,morbide, colorate, da innesca-re direttamente sull’amo conun anellino, o su rig, il gusto dipesce fa delle pellet un ali-mento facilmente riconoscibiledalle carpe al quale rapida-

mente si abituano tutte le altrespecie presenti. Disponibili an-

che da 1 mm, possono es-sere usate con un cage

feeder tra due tappidi pastura o in “pel-let feeder”, com-presse sul me-thod, oppure lan-ciate a fionda supiombo secco,sono un’esca adalto contenuto

proteico e ricche dioli, danno il meglio

quando l’acqua rag-giunge una buona tem-

peratura.

■ Boilies - Per eccellenza èl’esca rivolta alla cattura di pe-sci di taglia; pop up o non, leboilies o boilie pellets da 6-8-10-12 mm, utilizzabili in abbi-namento al piombo singolo,ad un sacchetto di PVA o adun open end, sono letali con ilmethod feeder ed eccellentinella cattura anche di altrespecie e taglie minori. Colori,gusti e aromi le rendono validein qualsiasi periodo. Possonoessere presentate in una miria-de di modi, singole, doppie,metà, abbinate ad altri tipi diesche, affondanti o pop up.Oggi quasi tutti i produttoriproducono boilie pellet o boi-lies di dimensioni ridotte.

44

Notizie utiliLAGO LA FIORAPresso questo bellissimo invasoromano, è possibile pescare consuccesso pesci davvero moltobelli. Da segnalare l’introduzio-ne di particolari carpe Koi, concolorazioni e livree stupende,oltre che di taglia particolare.Lo specchio d’acqua è gestitocon lungimiranza e intelligenzadal Sig. Daniele e sua moglie,veri appassionati.

Lago La FioraPalombara SabinaVia strada della neve 10,(traversa statale Salaria loc. Monterotondo) Tel. 336/4316387

Glossario■ Barbel Fishing: tecnica che ha come obiettivo la

selezione e cattura degli esemplari di taglia del barbo.■ Tench Fishing: tecnica che ha come obiettivo la

selezione e cattura degli esemplari di taglia di tinca.■ Bream Fishing: tecnica che ha come obiettivo la

selezione e cattura degli esemplari di taglia di breme.■ Feeder Rod: canna da ledgering ad innesti di norma

in 2 o 3 pezzi per la pesca con il pasturatore. ■ Bomb Rods: canna da ledgering per l’uso di piombi

da 5 a 30 gr lunga 10’ piedi.■ Light Feeder Rod: canna con potenza di lancio fino

a 50-60 gr massimo e lunga da 9’ a 11’ piedi. ■ Medium Feeder Rod: canna con potenza di lancio

fino a 80-90 gr e lunga da 12’ a 13’ piedi.■ Heavy Feeder Rod: canna con potenza di lancio fino

a 110-120 gr e lunga da 13’ a 14’ piedi.■ Barbel rods: canna da ledgering in due pezzi creata

appositamente per la pesca del barbo con vettatubolare e spesso vetta portaquiver lunga 12’ piedi dal TC da 1,5 a 2,25 lb.

■ Quivertip: vettino colorato intercambiabile chesegnala le abboccate vibrando.

■ Method Feeder: pasturatore dotato di telaio sul quale viene stretta la pastura e inglobato l’innesco.

■ Open end: pasturatore aperto ai lati.■ Cage Feeder: pasturatore a gabbia.■ Pellet Feeder: pasturatore per l’uso del pellet.■ Boilie pellets: boilies a forma di pellet.■ Maggot clip, Medusa: dispositivo a forma di

moschettone da applicare sull’hair rig per l’innesco di vari tipi di larve.

■ PVA: acronimo di Poly-Vinil-Alcohol, materialeidrosolubile.

■ Barbless hook: ami senza ardiglione.■ Piede: indicato con ( ’ ), è una misura di lunghezza

inglese corrispondente a 30,48 cm.■ Libbra: indicato con (lb), è la misura di peso inglese

corrispondente a 453,59237 gr.

Page 45: PescaIn Giugno 2009
Page 46: PescaIn Giugno 2009

46

TECNICA

Mosca in

Page 47: PescaIn Giugno 2009

47

Probabilmente i puristi arricceranno un

po’ il naso perché è un qualcosa che

esula dalle classiche prede della pesca a

mosca, ma è innegabile il fatto che si

tratti di un modo molto interessante e

per certi versi innovativo, ibrido, specie

per i carpodromi o i piccoli specchi

d’acqua legati a questa tipologia di pesci.

D’altronde, l’importante è il giusto mix tra

tecnica e divertimento!

Testo e foto di Stefano Passarelli

l carpodromo rappresenta sicu-ramente, nel periodo estivo,una concreta realtà per potersicimentare nella pesca di questo

importante ciprinide con varie tec-niche: dalla roubasienne, all'ingle-se, alla bolognese, fino ad arrivarealla pesca con corti cannini munitidi elastico interno, la cosiddetta"Rattopesca", insomma quasi tut-te le tecniche di pesca al colpo tro-vano importanti spunti in questicontesti artificiali. Fino a questopunto tutto procede nel più nor-male dei modi però, quando si par-la di pesca a mosca, le cose cam-biano e sicuramente i puristi diquesta disciplina alieutica storce-ranno il naso ma, a mio avviso, lapesca a mosca in cava rappresentaun vero momento di svago perl'appassionato moschista. Certo,non si può parlare di tecnica pura;la pasturazione, ad esempio, in al-cuni casi è assolutamente indi-spensabile per richiamare a tiro dicanna i ciprinidi, poi però a quelpunto il resto è tecnica fatta di co-struzione, pose accurate e riflessiprontissimi. I carpodromi si presen-tano con tre tipologie di ambientiben distinti tra loro: sponde ce-mentate con piazzole, sponde na-turali con piazzole in cemento esponde completamente naturali.Quindi le caratteristiche dell'im-pianto determineranno sicura-mente il nostro approccio alla pe-scata. Gli impianti cementati, com-pletamente privi di vegetazione,quasi asettici, precludono la pre-senza di cibo naturale determinan-do così particolari comportamentied abitudini da parte delle carpepresenti. I pesci, soprattutto inestate, stazionano presso gli stratisuperficiali d'acqua, alla costantericerca di cibo e sarà pertantoestremamente importante, primadi iniziare la nostra azione di pesca,soffermarci ad osservare quali so-no le esche maggiormente utilizza-te dai pescatori al colpo e soprat-tutto quali sono i metodi di pastu-razione. La larva di mosca carnariaè indubbiamente l'esca più utiliz-zata, seguita dal mais e, in alcunicasi, da pellettati di piccolo diame-tro. Bene, a questo punto stabilitiquelli che sono gli alimenti abituali,non ci resta altro da fare che realiz-

I

Page 48: PescaIn Giugno 2009

48

M o s c a i n c a r p o d r o m o

zarne imitazioni più o menorealistiche; in questi contesti lapasturazione riveste un ruolodeterminante, utilizzando maiso pellettati porteremo i pescinei pressi del fondo ed è li chedovremo proporre i nostri in-ganni artificiali sotto forma diovetti realizzati in “egg-yarn”

o ninfe generiche; vicever-sa, utilizzando il bigattino, ipesci si porteranno neglistrati più superficiali d'ac-qua, consentendoci così di

pescarli letteralmente a vi-sta, rendendo estremamente

divertente la nostra azione dipesca ed è ovvio come in que-ste situazioni l’imitazione diuna larva di mosca carnaria odi una sommersa di colore ga-rantisce abboccate a ripetizio-ne. Alquanto diversa, invece, lasituazione nei carpodromi ca-ratterizzati da sponde parzial-mente o totalmente naturali,in questi ambienti i pesci pre-senti sono soliti nutrirsi anche

in modo naturale, cibandosi diinsetti sia acquatici che di ter-ra. Alla prima categoria appar-tengono i ditteri ed in partico-lar modo i chironomidi, insettiestremamente somiglianti allezanzare che differiscono daqueste ultime dalla mancanzadi apparato pungente. I chiro-nomi popolano e proliferano inacque ferme anche con scarsapresenza di ossigeno, garan-tendo così una sicura fonte dicibo ai ciprinidi. Anche gli in-setti di terra rappresentano pergli abitanti dei carpodromi unavariante alimentare ed è cosiche vespe, ragni ed anellidi va-ri, vanno ad arricchire la dietadelle nostre carpe, quasi ci tro-vassimo al cospetto di blasona-

ti salmonidi. Scegliamo peresercitare la nostra azione dipesca le sponde più esposte aiventi dominanti, sicuramente lìtroveremo il maggior numerodi ciprinidi intenti a nutrirsi.Lanciamo, attendiamo alcunisecondi necessari a far entrarein pesca le nostre imitazioni,quindi iniziamo un lento recu-pero intervallato da alcune cor-te accelerazioni… la mangiatadella carpa è quasi sempre ful-minea ed alla nostra ferrata se-guirà sempre una tenacissimadifesa. Portando il pesce alguadino slamiamolo e rilascia-molo nel minor tempo possibi-le, il giusto trattamento per unavversario che ci dispensa cosìtanto divertimento.

48

L’attrezzatura■ LE CANNEL’approccio al carpodromo può es-sere in realtà effettuato con qual-siasi attrezzatura in nostro posses-so, quindi anche la 7’6’’ (2,31 mt)per una coda del 3/4 utilizzata infiume può andare bene per iniziare.

Teniamo comunque presente che lataglia media dei pesci che andremoad insidiare oscilla tra 1 e 3 kg, quin-di, potendo scegliere, sarà meglioaffrontare la pesca a mosca in car-podromo con una robusta 9’ (2,74mt) per una coda del 6-7.

■ LE CODELe “DT”, doppio fuso, sono senzadubbio da preferirsi anche se una“WF”,weight forward, magari diuno o due numeri inferiori alla po-tenza dichiarata della canna, andràugualmente bene al nostro scopo.

Page 49: PescaIn Giugno 2009

Il finalePrendiamo 30/40 cm di nylon di diametro compresotra lo 0,70 e lo 0,80 mm scegliendo colori vistosi. Rea-lizziamo un’asola ad un capo e dall’altro formiamouna pallina con l’ausilio di un accendino. A questopunto abbiamo realizzato un connettore estremamen-te visibile al quale andremo a collegare uno spezzonedi ottimo nylon di diametro compreso tra 0,16 e lo0,20 mm, di lunghezza pari alla profondità alla qualevogliamo operare.

ZOOM

EGG CHIRONOMO EMERGENTELARVA MOSCA CARNARIA

SAN JUAN WORM NINFA GENERICA

■ Spessopescando neicarpodromi lecarpe si spingonoin superficie, dovepossiamoinsidiarle conefficaciautilizzandoimitazioni dimosca carnaria, in questo caso…il divertimento èassicurato.

Page 50: PescaIn Giugno 2009

50

TECNICA

Carpe al...

La Rancia

Non si tratta della variante culinaria del

famoso piatto a base di anatra e agrumi,

ma la cronaca di una splendida pescata di

carpe fatta in un bellissimo lago in

compagnia di Jacopo Falsini.

Testo di Stefano Falciani - Foto di Alfonso Vastano

Page 51: PescaIn Giugno 2009

51

n compagnia del pluridecorato Jacopo Falsini,alfiere della società Oltrarno di Firenze, siamoandati a pescare nel lago La Rancia situato inProvincia di Siena e gestito da Riccardo Ferrini

che è anche titolare del negozio Animal Center diSiena. Oltre a lui ci sono in nostra compagnia an-che alcuni componenti della S.p.s. Bianchi-NeriColmic, una piccola società che ha sede nella cittàdel palio e che quest’anno partecipa al Torneo Re-gionale Masini. Il punto di ritrovo è fissato neipressi dell’area di sosta “Il Doccio” a pochi passidal Ponte a Macereto lungo la S.S.223 Siena-Grosseto. Dopo i saluti di rito e un’abbondantecolazione Riccardo, suo figlio Guido, Eduardo,Massimo e Gigi ci hanno fatto strada accompa-gnandoci sulle rive di questo bellissimo invaso.

Uno splendido bacino

Il lago, che ha una superficie di quasi sei ettari, èsituato nel comune di Sovicille, proprio a ridossodel fiume Merse e poco distante dall’abitato di S.Lorenzo a Merse. Già al primo sguardo il bacino,che ha base rettangolare e una profondità massi-ma di cinque metri e mezzo, presenta caratteristi-che di “naturalità” difficilmente riscontrabili neinormali impianti destinati alla pesca dei grossi ci-prinidi. Le acque cristalline e la florida vegetazioneripale suggestionano lo sguardo del pescatore or-mai abituato a ben altri scenari. Sembra di essere

tornati indietro nel tempoquando non esistevano, comenegli attuali carpodromi, spon-de dritte, piazzole cementifica-te e picchetti fissi. Le colline cir-costanti favoriscono il riflettersisulla superficie tranquilla delbacino dei mille colori della bel-la campagna senese. In diversipunti i numerosi piccoli cannetisi inoltrano nel lago e si alterna-no ad altrettanti spazi liberiideali per le postazioni di pesca.

Un tempo da lupi

Nonostante la stagione prima-verile sia già inoltrata, stamatti-na il tempo è brutto. Le primeimprecazioni su questa prima-vera che tarda ad arrivare si tra-sformano subito in battute esi-laranti. Alfonso, che oggi mi ac-compagna nell’uscita, è in gior-nata e con i suoi commenti“coloriti” tiene tutti su di mora-le. Continua a smanettare sul-l’obbiettivo della sua fidata Ni-kon cercando di proteggerlodalle intemperie e dalle millegoccioline che, rimbalzando sui

vestiti, rendono la messa a fuoco difficoltosa. L’in-cessante pioggerellina e un vento teso da nord in-crespano la superficie dello specchio d’acqua edopo un veloce conciliabolo decidiamo comun-que di provare. Il lago ha il livello un po’ alto e perquesto Jacopo posiziona il suo nuovo panchettoOne Colmic a ridosso della riva con le gambe an-teriori della pedana a mollo.

Attrezzature al top

Il nuovo paniere è un vero e proprio gioiello. Il de-sign è accattivante e si distingue notevolmentedagli attuali standard realizzativi. Costruito conmateriali tecnologicamente avanzati, viene forni-to in tre colorazioni differenti: grafite, blu e carbo-nio. Il particolare che colpisce di più è il telaio. Ledue strutture laterali nella parte inferiore tratten-gono la pedana che è costruita in materiale anti-scivolo e, una volta fatta scorrere all’indietro, sem-bra che scompaia all’interno del vano. Nella partesuperiore, invece, le due strutture sorreggono labella seduta bicolore completa di nicchia ferma-roubasienne. La stessa è posta sopra a diversi ri-piani e a due cassetti a scomparsa utili per riporrelenze e minuteria varia. Un’altra cassettiera moltoampia si trova poco al di sotto e può essere sfilataspingendola in avanti. Le zampe, che hanno undiametro di 3 cm, sono tutte telescopiche e per-mettono al panchetto di avere una notevole sta-

I■ Una battentepioggiaprimaverile nonè riuscita aguastare nèl’umore nèun’interessanteuscita di pesca.

Page 52: PescaIn Giugno 2009

bilità anche in presenza disponde ripide e tortuose. Tutti ipomelli in dotazione necessarialle varie regolazioni sono ascomparsa e non permettonoalla lenza di impigliarsi o finircidietro. Tre livelle posizionate ailati completano il panchetto ene consentono un accurato estabile posizionamento. Già alprimo sguardo il paniere apparemolto compatto e modulabile.L’accessoristica prevede tuttauna serie di optionals: dalla bar-ra frontale ai vari piatti porta-esche, dai bracci porta-ombrel-lo alle pedane laterali, dal carrel-lo per il trasporto alle varie ap-pendici per sorreggere gli altriaccessori. La giornata, dal pun-to di vista meteorologico, si pre-annuncia pessima, ma incorag-giato da alcune zone di cielopiù chiare, Jacopo inizia mon-tando la canna. Si tratta dellanuova roubasienne della Col-mic Match Carpa X8000. Ilcampione dell’Oltrarno ci haspiegato che il processo co-struttivo di quest’attrezzo è par-tito tempo addietro, quando laFederazione ha deciso di unifor-mare il proprio regolamento a

quello del Campionato delMondo portando la lunghezzamassima consentita a 13 mt.L’azienda, tenendo conto del-l’abitudine degli agonisti di for-nirsi di due diversi tipi di canne,una per il “bianco” e una da“carpe”, ha intrapreso la stradadi progettare prima e costruiredopo una “all round” a tutti glieffetti. Quando ci approssimia-mo ad una pesca raffinata pos-siamo montarci il kit originale di

punte “da bianco” mentre se ciaccingiamo ad una pesca piùtosta, tipo Arno pisano o carpo-dromo, possiamo allestire laroubasienne con il set di punte“da carpa”. Sostituendo sola-mente le punte si potrà quindiampliare l’utilizzo della base apiù tecniche differenti. Questanuova filosofia costruttiva parteproprio dalla limitazione a 13mt per le roubasienne. Con le“vecchie” quattordici e cin-

quanta, infatti,tra una canna dacarpe e una da

bianco c’erano diffe-renze di peso quantificabili inun 25%, mentre con le 13 mtqueste si sono ridotte a pochis-simi grammi. La canna apparerigida e ben bilanciata e Falsiniinnesta anche la mini-prolungadi 30 cm che, oltre a portarel’attrezzo ai 13 mt precisi, fun-ge anche da salva-calcio. La vet-ta è stata tagliata per permette-re anche ad un elastico da 2,5mm di uscire agevolmente e leprove di scorrimento che Jaco-po accenna lo confermano. Dalmagico paniere spuntano sva-riate lenze preconfezionate connylon X5000 dello 0,16 mm.Anche questi sono nuovi artico-li di casa Colmic che verrannocommercializzati entro brevetempo. Jacopo ci spiega che sitratta di lenze destinate al la-

52

C a r p e a l . . . l a R a n c i a

■ Jacopo Falsini con una bella carpa regina e nella foto di rito con Stefano Falciani.

■ Tra le catture della giornata anche carpe in frega e trote iridee.

Page 53: PescaIn Giugno 2009

ghetto, costruite con nylon didiversi diametri e allestite consvariati modelli di galleggianti indiverse grammature. Jacoposceglie il modello Condor che èperfetto per questa situazione.Infatti, la superficie del lago ri-sulta increspata dal vento e ilbaricentro basso del modelloscelto ci faciliterà la pescata re-stando ben stabile.

Si pesca

Sebbene si tratti di lenze pre-confezionate, il galleggiante cisembra tarato in maniera otti-male, ma Falsini ci smentisce ri-muovendo un piccolo piombodalla montatura. I nostri dubbivengono chiariti da lui stessoquando ci spiega che tutte lemontature sono preparate perla pesca con il bigattino e chesu tutte è stato inserito sopra albulk un pallino del 13. Quando,come oggi, abbiamo l’intenzio-ne di utilizzare un innesco piùpesante, questo piccolo piom-bo va rimosso permettendo allalenza di restare tarata alla perfe-zione. Infatti, oggi per esca ver-rà utilizzato il mais che sarà an-che lanciato a intervalli regolaricon l’ausilio della fionda. Ades-so non rimane che attaccare lasonda e misurare attentamenteil fondo. Visto che ci troviamoin una situazione metereologi-ca particolare, la superficiedell’acqua, oltre a essere leg-germente increspata dal vento,riflette il cielo plumbeo e nonpermette la perfetta visione delsegnalatore. Una bella “spen-nellata” di nero sull’asta delgalleggiante risolve il problemae completa l’opera di messa apunto dell’attrezzatura.

Danza sull’acqua

Dopo i primi lanci di mais ilcampione fiorentino alza e ab-bassa la punta della sua rouba-sienne simulando la caduta delchicco, per stimolare i pesciall’abboccata. E’ un movimen-to continuo e l’attrezzo, gio-strato con maestria, esalta leproprie qualità di rigidità e bi-

lanciatura. Il piccolo 4x18 vienealzato in continuazione e spo-stato lateralmente con movi-menti misurati e precisi. E’ unavera e propria danza sull’acquae dopo l’ennesimo richiamo ilgalleggiante parte come unfulmine. In un secondo il gros-so elastico cavo da 2,1 mm ègià fuori di un paio di metri. Lalotta, però, si interrompe subi-to perché il pesce, partito comeuna furia, riesce a strappare.Riccardo, proprietario del lago,si fa subito sentire dicendo difare molta attenzione alle pro-prie “creature”. Si sente che citiene in maniera particolare allagestione dell’impianto ed ai“suoi pesci” e ne parla come sesi trattasse di amici o parentistretti. Dopo aver cambiato ilterminale, Jacopo rilancia e ilgalleggiante non entra nem-meno in pesca che ricominciala rumba. Si tratta di una bellatrota iridea che, dopo trenta se-condi di lotta, viene accurata-mente slamata e ributtata nellago. I richiami del galleggianteora vengono fatti più alti e lentie ci viene spiegato che è per in-vogliare all’abboccata qualchealtro salmonide. La pioggia nonaccenna a diminuire e siamocostretti ad aprire qualche altroombrellone. Il vento, sempre te-so, rende difficoltosi i movimen-

ti di richiamo della lenza, ma Ja-copo non si da per vinto e, mo-strando una tempra davvero in-vidiabile, continua imperterritonella sua pescata. Ci confidaanche di averci fatto il callo aqueste condizioni, visto che èreduce da una settimana da tre-genda in quel di Ostellato.

Pesci bellissimi

Il galleggiante sobbalza colpi-to dalle gocce d’acqua cheGiove Pluvio non smette di farcadere, ma un leggero tremi-

to dell’antenna del piccologalleggiante e una ferrata de-cisa richiama la nostra atten-zione. Questa volta i tre metridi elastico fuori dalla vetta cifanno capire che non si trattadi una trota. Dopo pochi mi-nuti e con un’invidiabile flem-ma, Jacopo manda indietro lacanna e la sagoma imponen-te di una grossa carpa reginacomincia ad avvicinarsi alguadino. Con un movimentocalmo viene sfilata la punta ein un batter d’occhio il pesceviene salpato. Si tratta di un

53

Le lenzeSi tratta di lenze da competi-zione studiate perl’agonistapiu’ esigente. Per la costru-zione di queste lenze e’ statoutilizzato il nylon X5000 spe-cifico per le montature. Loschema di lenza è quello perla pesca in laghetto, comun-que è possibile personalizza-re le lenze a seconda delleproprie esigenze. Inoltre, èstato inserito un pallino del13 che può essere rimossonel caso si utilizzino inneschipiù pesanti del bigattino.Questi di seguito sono iquattro modelli di galleg-giante utilizzati per le lenzeda competizione.

Page 54: PescaIn Giugno 2009

54

C a r p e a l . . . l a R a n c i a

esemplare sui 3 kg e mezzo erimaniamo stupiti dalla suabellissima livrea. Il grosso cipri-nide ci appare subito sano edin perfette condizioni. Vienemaneggiato con cura e, dopole foto di rito, viene immedia-tamente rilasciato. Ora lapioggia si è fatta più fitta, maJacopo, imperterrito, continuaa pescare con la sua calma se-rafica. Ogni qualvoltauno scroscio d’ac-qua ci investec o n v e n i a m oche la differen-

za fra un campione affermatoed un normale pescatore sinota anche da queste cose. Lasua perseveranza lo premia ri-petutamente con una serie dibelle catture. Vengono pesca-te altre carpe, sia regine che aspecchio. Sono tutti pesci dallamole importante e che fannosudare le proverbiali sette ca-micie per essere portate a riva.

La giornata di pesca ècontinuata con tante

catture e diversi pesci slamati ostrappati ma anche con lapioggia che ha seguitato a tor-mentarci.

Tanti tipi di pesci

Riccardo ci ha spiegato che nellago vivono numerose speciedi pinnuti. Trote, carpe, amur,breme, cavedani e black basssono quelle predominanti, maci sono anche lucci giganti equalche bel barbo. Il regola-mento particolare del lago,che è gestito dall’Associazio-ne Sportiva Dilettantistica La-go La Rancia, prevede l’acces-so il sabato e la domenica e laquota da sborsare per unamezza giornata di pesca è di10 Euro a canna. Dal 16 otto-bre al 15 aprile è possibiletrattenere le trote e per que-sto periodo la quota di ingres-so, sempre per mezza giorna-ta di pesca, sale a 15 Euro.Durante tutto l’anno per glialtri pesci è sempre in vigore il

catch & release. Diverse sonole tecniche utilizzabili. Dallapesca a striscio per le trote alcarp fishing, dallo spinning,anche con l’ausilio del belly-boat, alla pesca con il galleg-giante. E’ davvero uno splen-dido specchio d’acqua e ci sia-mo promessi di ritornarciquando la stagione sarà unpo’ più clemente. Dopo averriposto l’attrezzatura nellemacchine abbiamo scattatoqualche foto in ricordo del-l’uscita e, dopo un veloce ri-storo nella casetta in legnoprospiciente al lago, abbiamosalutato i ragazzi. Ci siamo gi-rati per l’ultima volta ad am-mirare quell’incantevole diste-sa d’acqua ora liscia comel’olio. Ha smesso di piovere el’ampia e verde vallata hacambiato i suoi colori aiutatadai primi raggi di sole. Torne-remo molto presto a darvi fa-stidio cari e meravigliosi pe-sci…naturalmente Riccardopermettendo.

Come arrivareProvenendo da Siena si percorre la

SS223/E78 in direzione Grosseto. 2 kmdopo il bivio per Bagnaia, al km 14,80 lastrada scende. Alla fine della discesa, sul-

la destra trovate l’ingresso del lago. Pro-venendo da Grosseto si percorre la SS223/E78

in direzione Siena. 2 Km dopo l’area di sosta “IlDoccio” svoltare a sinistra per l’ingresso del lago.

■ Jacopo mostra fierouna splendida carpa a

specchi, una delle tantecatturate in questo

bellissimo bacino,nonostante una

giornata tutt’altro cheprimaverile.

Page 55: PescaIn Giugno 2009
Page 56: PescaIn Giugno 2009

5656

TECNICA

Carpodromo

ATIPICO

Page 57: PescaIn Giugno 2009

uando si parla di car-podromo viene inmente una strutturapopolata solamente

e abbondantemente da car-pe, dove le competizioni sisvolgono a suon di decine dichili di pesce salpato in tre oreper fare il “piazzamento”.Luogo d’elezione per le robu-ste attrezzature specifichequali canne di terza o quartafascia, monofili grossolani edelastici “da traino”. Differen-te è invece la realtà alieuticache abbiamo affrontato oggivenendo a pescare al lagoMezzaluna, un bel bacino si-tuato in provincia di Roma apochi chilometri dal G.R.A. Lospecchio d’acqua in questio-ne è popolato sì da carpe ditaglia media intorno ai 600-700 gr, ma anche da tanti ca-rassi che rendono più tecnicae assai meno grezza la tipolo-gia di pesca rispetto agli stan-dard di carpodromo. Non

mancano, poi, bellissimi amurche fanno da jolly per coloroche in competizione riesconoa metterli in nassa. Affrontareun ambiente del genere è tut-t’altro che scontato in quantole varianti possono esseremolteplici e cambiare in fun-zione della stagione, ma an-che delle improvvise condizio-ni atmosferiche. Una pesca,quindi, da seguire attenta-mente in gara, adattandosivelocemente alla situazione esoprattutto alla posizione deipesci nella massa liquida. Maandiamo ad analizzare neldettaglio le diverse possibilitàtecniche.

La pesca sul fondo

Dopo aver sondato accurata-mente sotto la punta dellacanna, segniamo la misuradel fondo sul kit attaccandol’amo sul pezzo inferiore emarcando sul carbonio la po-sizione del galleggiante conun pezzetto di nastro adesivoavendo cura di annullare latensione del filo la cui elastici-

tà potrebbe falsare la misuradel fondo. Perché tanta pi-gnoleria? Perché in generel’appoggio in terra dell’amo èridotto a pochissimi centime-tri e la conoscenza esatta del-

la profondità, che nel nostrocaso è di 1,8 mt, è indispensa-bile per venire a capo di ab-boccate che con mezzo finalein terra non scorgeremmo ne-anche. Scodellando 2 o 3 pal-

■ Il recupero di una preda è un momento sempre molto delicato. In basso: Fernandomentre slama un carassio.

Fuori dagli schemi ordinari del carpodromo,

ma con una varietà di pesci che inducono ad

un’attenzione particolare e soprattutto ad una

pesca più ragionata, vediamo come affrontare

agonisticamente questo tipo di ambiente.

Testo e foto di Giovanni Todesco

Q

■ Variare spesso l’innesco ci aiuta acapire i gusti dei pesci. Gli ami “barbless”non rovinano le larve lasciandoleperfettamente adescanti.

Page 58: PescaIn Giugno 2009

line di bigatti incollati con del-la quarzite e del mais, si creasul fondo un punto di riferi-mento che in seguito va ali-mentato fiondando alternati-vamente bigattini sfusi emais. L’innesco varierà poi infunzione della preferenzaistantanea delle prede.E’ importante, soprattutto ingara, capire i tempi di rispo-sta dei pinnuti alla nostra pa-sturazione: quando si fionda-

no esche nel punto di pescasi deve leggere attentamentela risposta dei pesci ed inter-pretarla di volta in volta.Non diamo per scontato chela gara sarà a senso unicodall’inizio alla fine, ma cer-chiamo di capire come equanto i pesci mostrano digradire le nostre offerte di ci-bo per poi regolarci di conse-guenza. Lesinare nell’immis-sione di esche in acqua in un

momento clou della compe-tizione può voler dire vedersisottrarre le prede dai vicini dipicchetto; al contrario esage-rare con la roba nel momen-to sbagliato, porterebbe di si-curo alla saturazione dellapostazione di pesca. Le mon-tature vanno costruite conmonofilo relativamente sotti-le, siamo nell’ordine dello0,10-0,12 mm, questo peragevolare il controllo della

lenza in pesca soprattutto inpresenza di vento ed in con-siderazione che la taglia me-dia delle prede non è eccessi-vamente grande. Le gram-mature vanno dai 0,20 ai0,75 gr con piombatura di-stribuita in 30-35 cm e costi-tuita da pallini spaccati posti“a chiudere” verso l’alto. I fi-nali spaziano dallo 0,09 allo0,11 mm, con lunghezza di25-30 cm.A completare il tutto un amodalla curva ampia ed il gam-bo medio del 18 o 16, megliose privo di ardiglione per l’in-nesco di 2 o 3 larve od anchedi un chicco di granturco.

58

PESCA SUL FONDO PESCA A GALLA

■ Gli schemi delle lenze usate per lasessione di pesca al Mezzaluna. Unapallina di bigattini incollati con quarziterossa sta per essere scodellata.

■ Gli elastici cavi di Preston e l’ottimo mais della Top Mix trattato con particolari processi che lo rendono morbido al tatto ma resistente all’innesco.

Page 59: PescaIn Giugno 2009

La pesca a galla

Il periodo è proprio quellogiusto per effettuare la pescaa galla sui carassi del Mezza-luna che in genere si posizio-nano negli strati superficialidell’acqua senza manifestarsipalesemente con giravolte insuperficie, scie e gorghi, riu-scendo a stare in 30-50 cm diprofondità senza dare segnodella loro presenza. Ma alloracome ci si rende conto che èarrivato il momento giustoper cercare i pesci in superfi-cie? Da tanti piccoli segnaliche dobbiamo saper interpre-tare in maniera corretta e quici riallacciamo al discorso diprima sull’importanza di ef-fettuare i cambiamenti giustial momento giusto. Tanto percominciare, se la percentualedi false tocche sale sensibil-mente potrebbe voler direche i pinnuti si sono spostati agalla, e si avventano sulleesche che fiondiamo urtandosul filo. Basta allora prendereil kit equipaggiato con la len-za opportunamente montatae tentare: montatura, quindi,con galleggiantino di 0,20-0,30 gr, con corta deriva incarbonio e antenna ben visibi-le, piombatura interamenteraccolta sotto di esso con unsolo pallino del 10 o del 11

sull’asola di giunzione con ilterminale che, anche stavolta,sarà composto con dell’otti-mo 0,09 mm e lungo 25 cm.Nulla cambia per ciò che ri-guarda gli ami da impiegareche rimangono di misura

compresa tra il 16 e il 20. Laprofondità d’azione spazieràtra i 30 ed i 60 cm dalla super-ficie. In alternativa si può usa-re una lenza costruita con ungalleggiante modificato tipo“miniwaggler”, ovvero priva-

to della deriva ed equipaggia-to con una girella nella qualefar passare il filo proprio co-me se fosse un galleggianteall’inglese. Con tale soluzionesi ha il vantaggio di una piùsemplice manovrabilità in fasedi ferrata in quanto la lenzanon si accavallerà mai sull’an-tenna evitando così groviglidovuti a ferrate un po’ troppo“ardite”. Di contro, però,

59

Cosa non si deve fareNella pesca sul fondo non è quasi mai consigliabile poggiare l’esca per più di 8-10 cm,pena l’aumento percentuale di pesci attaccati sul corpo con conseguente allunga-mento dei tempi di recupero e riduzione delle probabilità di portare a termine la cat-tura. Nella pesca a galla, invece, si devono evitare assolutamente le ferrate violentee scomposte che avrebbero conseguenze “inestricabili” sulle nostre montature, bastasolo alzare la canna delicatamente ma con prontezza di risposta sulla mangiata.

Specifica, ben disposta e pronta all’uso...questo il vero segreto

Page 60: PescaIn Giugno 2009

questo tipo di montatura halo svantaggio di avere un as-setto in pesca meno stabile diuna di tipo tradizionale. Siaper la pesca a galla che perquella sul fondo, si possonoequipaggiare i kit della rou-baisienne con elastico di tipotradizionale da 0,9 o 1 mm,oppure con elastico cavo da

1,6-1,8 mm. L’azione di pescasi svolgerà fiondando i bigat-tini sul galleggiante con ritmocadenzato, avendo cura dimodularne la quantità in fun-zione della presenza di predesotto la punta della canna,adottando l’equazione “piùpesci in pastura=meno bigat-ti”, evitando perciò di creare

eccessiva frenesia alimentareche porterebbe alla percezio-ne di false tocche dovute agliurti sul filo. Se si dovesse in-cappare in questo tipo di si-tuazione si può provare astendere la lenza fuori dallapunta della canna dove, arri-vando meno larve, i pesci lìsaranno meno frenetici.

Quando invece si avrannopause nelle abboccate, si ab-bonderà nella pasturazioneper attirare le prede, ma sem-pre tenendo a mente il con-cetto della ritmica e comun-que cercando di non eccede-re. Si rischierebbe di far "af-fondare" i pochi pesci presen-ti continuando a pescare 1 mtsopra alle loro teste. Di solito,nelle competizioni in laghet-to, chi riesce a pasturare “conil metronomo” difficilmenteottiene piazzamenti insoddi-sfacenti. In sostanza, quindi,si tratta di una tipologia di la-ghetto, peraltro ben presentesul territorio italiano, che mar-ca la linea di confine tra laclassica “vasca” piena zeppadi carpe ed un ambiente piùnaturalizzato dove le speciepresenti sono molteplici el’azione di pesca, seppur riccadi catture, può risultare unpo’ meno monotona.

■ Un carassio appena guadinato va a farecompagnia agli altri pesci nella nassa.

C a r p o d r o m o a t i p i c o

60

■ L’autore con il pescato della mattinata ed i galleggianti usati per la pesca sul fondo.

Page 61: PescaIn Giugno 2009
Page 62: PescaIn Giugno 2009

62

TROTA LAGO

La pesca con il

Page 63: PescaIn Giugno 2009

63

La bella stagione e il conseguente

innalzamento delle temperature rappresenta

una condizione più difficile del solito per

pescare con vivacità le trote nei tipici laghetti,

cave e riserve. Tuttavia, è in questo momento

che l’avversa congiuntura apre le porte alle

tecniche più smaliziate.

Testo di Emanuele Di Sanza - Foto di Daniel Manegoni

l VETRINO

Page 64: PescaIn Giugno 2009

on l’arrivo della sta-gione estiva il settoreagonistico della trotalago deve necessaria-

mente stringere una pausaper poi riprendere la propriaattività con migliore proficuitàed enfasi più avanti nella sta-gione autunnale. Dunque,quale occasione migliore persperimentare adesso nuovetecniche e apportare miglioriea quelle già in nostro posses-so? Ovviamente dovremo te-ner presente che in questo pe-riodo le temperature comin-ciano ad essere abbastanzaelevate, di conseguenza an-dremo ad insidiare una trotameno aggressiva rispetto aquella che siamo stati abituatia pescare durante la primave-ra. Durante la stagione estiva,infatti, nei laghi di piccole emedie dimensioni, dove laprofondità massima arriva ai3-4 mt, le trote tendono a sta-zionare nello strato superficia-le dello specchio d’acqua (Fi-gura 1), ad eccezione di queilaghi che hanno sorgenti ocorsi d'acqua immissari dove

si potrebbero collocare anchein profondità, alla ricerca dicorrenti d’acqua più fresche eossigenate (Figura 2). In que-ste tipiche condizioni di sta-gione una delle tecniche piùredditizie per pescare le troteè sicuramente quella con il ve-trino, un particolare tipo di za-vorra che ha infatti due grandivantaggi: il primo è determina-to dall’eccezionale invisibilitàin acqua; il secondo, invece,dal ridotto peso specifico inacqua. Dunque, con un vetri-no da 3 gr durante la fase dilancio si avrà la possibilità diraggiungere la stessa distanzache si sarebbe raggiunta conun semplice piombino da 3 gr,ma a differenza di quest’ulti-mo che ha un grado di affon-dabilità pari al 100%, il vetrinoin acqua lo ha intorno al 60%del suo peso, quindi un vetrinoche pesa 4 gr sulla bilancia nepesa 2,40 gr in acqua! Questaimportante caratteristica con-sente di lanciare lontano econtemporaneamente di pe-scare leggeri, con la conse-guenza di ottenere maggiori

possibilità per stimolare l’istin-to predatorio della trota che,proprio durante il periodo esti-vo, è parzialmente sopito.

L’attrezzatura

■ La cannaPer eseguire al meglio questotipo di tecnica abbiamo biso-gno di una canna da tremarel-la lunga circa 3,90 mt ad azio-ne medio-parabolica che de-ve essere svettata con un ci-

mino molto morbido, sia perfacilitare la “tremarella”, siaper consentire alla trota dimangiare tranquillamente lanostra esca senza avvertirenessun tipo di trazione o diinganno.

L a p e s c a c o n i l ve t r i n o

64

Con l’utilizzo dei monofi-li in fluorocarbon, graziealla loro completa invisi-bilità in acqua, è possibi-le ingannare anche letrote più sospettose.

C

Page 65: PescaIn Giugno 2009

■ Il mulinelloIl mulinello deve essere legge-ro, compatto e molto fluidonei movimenti, con un rap-porto di recupero pari a circa5,0:1, quindi non particolar-mente veloce. In bobina biso-gna caricare del nylon di otti-ma qualità il cui diametro do-vrà essere dello 0,14-0,16mm; è molto importante chequesto filo sia privo di memo-ria per una scorrevolezza ec-cellente durante la fase dilancio e inoltre abbia un bas-so allungamento per una fer-rata più pronta.Dopo aver caricato il mulinel-lo con un ottimo filo dello0,14 o dello 0,16 mm e averpassato quest’ultimo neglianelli della canna, possiamoinserire il vetrino del modellosuper slim, slim o short e del-la grammatura che riteniamoopportuna, successivamenteinfiliamo il gommino salvanodo che, come indica il no-me stesso, serve ad evitareche il vetrino, libero di scorre-re sul filo e battendo ripetu-tamente sul nodo della girel-la, usuri il nodo stesso.Importantissimo è l’utilizzodella girella tripla, infatti que-sta, oltre a scaricare la torsio-ne del terminale, facilita la ro-tazione dell’esca.

65

Laghi poco profondi

Laghi profondi

Tipi di vetrinoLe aziende producono vari tipi di vetrino, ognuno dei quali ha distinzioni e caratteristichespecifiche. ■ Vetrino short: grazie alla sua forma estremamente compatta è il più “attivo” dei vetrini epuò essere utilizzato nella pesca “allegra” in superficie o lenta a mezz’acqua. ■ Vetrino slim: questo è il tipo di vetrino che personalmente preferisco, perché è polivalen-te, infatti, grazie alla sua forma leggermente allungata, affonda più lentamente di unoshort e più velocemente di uno slim, quindi può essere utiliz-zato sia nella pesca “allegra” e lenta in superficie, sia nellapesca lenta a mezz’acqua.■ Vetrino super slim: la sua forma allungata gli consente unaffondamento più lento rispetto agli altri tipi di vetrino,per questo motivo viene utilizzato nella pesca estrema-mente lenta in superficie e a pelo d’acqua. ■ Vetrini speciali “Trillo”: la particolarità di questa zavorraè quella di avere al proprio interno un altro vetrino piùpiccolo che, durante l’azione di pesca, emette delle vi-brazioni stimolando l’istinto predatorio della trota.

Page 66: PescaIn Giugno 2009

■ Il terminaleIl terminale deve essere lungo100 -120 cm e il suo diametrovaria in base alla limpidezzadell’acqua e alla sospettositàdelle trote, quindi, in caso ditrote aggressive possiamo utiliz-zare lo 0,18 mm, invece quan-do abbiamo a che fare con tro-te sospettose in acque limpidesi può arrivare ad utilizzare an-che lo 0,12 mm e dovrà esserepreferibilmente in fluorocarbon

perché questo tipo di monofilopossiede un bassissimo coeffi-ciente di rifrazione in acqua equesta caratteristica lo rendetotalmente invisibile al pesce.

■ L’amoL’amo ideale quando le trotesono sospettose è a gambomedio, con filo sottile e conpunta corta e conica; quandoinvece sono aggressive, oltreall’amo appena descritto pos-siamo utilizzarne uno a gam-

bo lungo, con filo robusto econ punta conica. Personal-mente consiglio o la serie 4 deln° 6 Tubertini, o la serie 20 deln°9, o la serie LS-607N del n°8Gamakatsu. FOTO AMI

■ Esche e azione di pescaSe le trote stazionano in su-perficie, non appena il vetrinotocca l’acqua dobbiamo co-minciare a recuperare la no-stra lenza, cercando di solleci-

66

La lenza

■ Per stimolare l’istinto predatorio della trota, dovremoeseguire al meglio la tecnica della tremarella, infattigrazie ai movimenti sussultori che imprimeremo allacanna, saremo in grado di far procedere la nostra esca ascatti improvvisi. Il vettino delle canna deve essereparticolarmente sensibile, per facilitare l’azione ditremarella e per evitare che la trota avverta una trazione

anomala durante lafase di

“mangiata” .

■ Bellissimoesemplare di trota

iridea, catturatautilizzando la

tecnica di pesca atremarella con il

vetrino.

Page 67: PescaIn Giugno 2009

tare il più possibile l’esca condei movimenti sussultori dellacanna, la cosiddetta “trema-rella”, praticamente l’esca de-ve procedere a scatti improv-visi, cercando di mantenere lafascia d’acqua voluta.Nel momento in cui avvertia-mo l’abboccata bisogna darealla trota il tempo di deglutirel’esca e, solo quando avremouna “partenza” decisa, potre-mo ferrare. Il meccanismo è lostesso anche per pescare letrote a mezz’acqua con la dif-ferenza che dovremo contarementalmente il tempo neces-sario per raggiungere la fasciad’acqua interessata, a quelpunto potremo cominciarel’azione di recupero. Le escheda utilizzare variano a secon-

da della situazione in cui citroviamo, cioè, se dobbiamopescare in un lago con acquatorbida utilizzeremo esche dicolore chiaro, quindi ben visi-bili, come ad esempio le ca-mole del miele o i caimanibianchi, se invece dobbiamopescare in un lago con acquacristallina, oltre alle esche ap-pena citate, potremo utilizza-re anche le tarme della farinae il lombrico. Considerandoche il vetrino viene utilizzatoprincipalmente quando le tro-te non sono molto aggressi-ve, è importante sapere chein queste situazioni la rota-zione dell’esca riveste un ruo-lo fondamentale, quindi l’in-nesco deve essere curato me-ticolosamente.

Cosa non si deve fare1) Non curare l’innesco: infatti con una corretta rota-zione dell’esca si stimola l’istinto predatorio delletrote più sospettose.2) Utilizzare canne troppo rigide, poiché la trota, av-vertendo una trazione anomala dopo aver attaccatol’esca, potrebbe rifiutarla.3) Utilizzare terminali troppo corti, inferiori a 80 cm,perché spesso è necessario ritardare e controllarel’imbocco dell’esca, quindi con finali più lunghi pos-siamo gestire meglio la mangiata. 4) Utilizzare terminali di diametro elevato, superiorea 0,18 mm, perché l’esca non si muoverebbe in manie-ra naturale e la trota, vedendo il filo, potrebbe inso-spettirsi e quindi non sferrare l’attacco.5) Non dare il tempo necessario alla trota per degluti-re l’esca, poiché frequentemente la trota non degluti-sce immediatamente il boccone, ma lo tiene in puntaalla bocca, quindi, ferrando in questo momento, po-tremmo fare un bel “liscio”.

Page 68: PescaIn Giugno 2009

68

CARPFISHING

isciplina amata da miglia di persone, molte dellequali di giovane età, il carpfishing si sta diffon-dendo in tutto il Paese con grande velocità edoggi conta un numero assai elevato di pratican-

ti. Del resto, il territorio nazionale è disseminato di pic-coli e grandi laghi, acque che ospitano un gran numerodi carpe, molte delle quali di taglia eccezionale, veramanna per questa tecnica che vede proprio nella catturadi pesci di grossa taglia, l’obiettivo principale. Tuttavia,in questi ultimi anni esistono altre due tipologie di ac-que che stanno emergendo, se pur con qualche difficol-tà, e che hanno catturato l’attenzione di molti carpisti: ilfiume e il canale. Sicuramente il primo non rappresentacerto una novità per questa disciplina e in molti paesieuropei il carpfishing in fiume è una realtà più che radi-cata; tuttavia da noi, causa molteplici problematiche,questo modo di intendere il carpfishing stenta a “decol-lare” e, salvo che in alcune località particolari, non vie-ne praticato da un numero elevato di persone.Ovvia-mente, tutto ciò è legato principalmente alla presenza

D

Da una sponda a

Page 69: PescaIn Giugno 2009

69

Sicuramente in aumento, i carpisti che amano

confrontarsi con il fiume e i canali

approfittano della bella stagione per

affrontare queste acque particolari dove, con

accorgimenti adeguati, è possibile ottenere

risultati sorprendenti.

Testo e foto di Alfonso Vastano

di fiumi adatti allo scopo, ma non solo, spesso la nonperfetta conoscenza delle problematiche tecniche lega-te a questo ambiente condiziona in modo pesante il ri-sultato, scoraggiando chi vi si avvicina. Leggermente di-verso il discorso per quanto riguarda il canale. Più sem-plici e comodi da affrontare, questi corsi d’acqua, disse-minati un po’ ovunque su tutto il territorio nazionale,stanno riscuotendo in questi ultimi anni un notevolesuccesso, anche per la bontà delle catture, carpe di buo-na taglia e amur spesso di grandezza eccezionale. Dettoquesto, per affrontare al meglio queste acque è neces-sario adottare tutta una serie di accorgimenti tecnici,molti dei quali sostanzialmente diversi da quelli che abi-tualmente utilizziamo nella pesca in lago, ad iniziaredalla pasturazione.

Mirata e non abbondante

Spesso sia i fiumi che i canali sono ricchi di pesce di ognigenere, tanto che se immettiamo in acqua un abbon-dante pasturazione rischiamo di attirare un numero ele-vatissimo di “clienti”, un’operazione che nel nostro casonon ci aiuta, anzi allontana il nostro obiettivo principa-le, ovvero quello di catturare esemplari di buona taglia.Nel preparare, quindi, una battuta di pesca a carpfishingin queste acque, è bene non esagerare con le granaglieo, ancor peggio, con la pastura, altrimenti rischieremodi non “chiudere occhio” passando la nottata a correresugli avvisatori in “festa”. In altre parole, un buon siste-ma per preparare la nostra battuta di pesca è quello diimmettere in acqua piccole quantità di boilies accompa-gnate da poche manciate di mais, ovviamente il tutto inmodo mirato, nel punto esatto dove intendiamo pesca-re. Del resto, i pesci che vivono nei fiumi e nei canali, conl’arrivo della bella stagione, iniziano un periodico pelle-grinaggio lungo le sponde in cerca di cibo e, una voltatrovato, si fermano per alimentarsi per poi ripartire incerca di nuovi siti. Nella scelta della postazione, quindi,è consigliabile dedicare una particolare attenzione alsotto riva, ai cannelli, o ad eventuali ostacoli sommersi,tutti punti di grande interesse per le carpe e non solo.

a all’altraSicuramente in aumento, i carpisti che amano

confrontarsi con il fiume e i canali

approfittano della bella stagione per

affrontare queste acque particolari dove, con

accorgimenti adeguati, è possibile ottenere

risultati sorprendenti.

Testo e foto di Alfonso Vastano

Page 70: PescaIn Giugno 2009

Esistono situazioni particolari,come alcuni canali, dove lagrande maggioranza delle“partenze” si hanno pescan-do proprio a ridosso dellecannelle, magari sul lato op-posto da dove operiamo, unasituazione che impone sceltetecniche e tattiche particolariper svolgere correttamente

ed in modo efficace un’azio-ne di pesca adeguata ma tut-t’altro che facile.

In fiume

Le differenze logistiche chepossiamo incontrare nell’af-frontare un fiume o un altropossono essere notevoli, la ti-pologia delle varie acque puòessere, infatti, molto diversa: inalcuni casi ci troviamo a pesca-re in situazioni difficili, dove le

forti correnti o il fondale riccodi ostacoli rende molto proble-matica l’azione di pesca. In al-tre situazioni, invece, le cosesono più semplici e ci trovia-mo davanti fiumi dal corso re-golare con scarsa corrente eletti sabbiosi e privi di vegeta-zione; è quindi necessarioadottare specifiche tecnicheadeguate al corso d’acquadove intendiamo pescare.Detto questo, sicuramentela cosa migliore da fare èquella di scorrere il nostrocorso d’acqua alla ricercadi zone adatte alla no-stra tecnica. Cercaredi individuare

dove le carpe si spostano incerca di cibo rappresenta sicu-ramente la carta vincente, an-che se ciò non è sempre facileed occorre essere dotati di unelevato spirito di osservazio-ne. Purtroppo, invece, spesso

70

D a u n a s p o n d a a l l ’ a l t r a

Fasi lunari e escursioni di mareaPRIMO QUARTO CRESCENTE: minima escursione - poca correnteMETA’: escursione media - corrente discretaLUNA PIENA: massima escursione - corrente forteMETA’ CALANTE: escursione media - corrente discretaULTIMO QUARTO: minima escursione - poca correnteBUIO DI LUNA: livello minimo di escursione - minima corrente

■ In molte occasioni, nella pesca in fiume o in canale, per consentire al nylon di affondare in modo adeguatoè consigliabile l’impiego di piombi tendifilo. Ottimi gli inneschi doppi arricchiti con zuccherini al mais spessorisultano molto efficaci.

Page 71: PescaIn Giugno 2009

la scelta della postazione av-viene casualmente, magari làdove la viabilità è migliore eallestire un campo, anche seper poche ore, più facile. Det-to questo, se affrontiamo fiu-mi dove la corrente è rilevan-te, è necessario adottare stra-tegie tecniche particolari perlimitare le difficoltà legate aquesto fenomeno. In primoluogo i piombi: è questo il ca-so dove sarà utile utilizzare za-vorre specifiche a forte tenu-ta, come la palla e i modellischiacciati che, una volta ada-giati sul fondo, offrono pocasuperficie e quindi poca resi-stenza alla corrente. In ogni

caso sono da scartare tuttii piombi affusolati

adatti al lancio alunga distan-

za ma cheo f f ro n o

una tenuta assai scadente. Inmolti casi, poi, per limitare ilfenomeno e non offrire laspalla allo sporco che spessotransita in superficie, è indi-spensabile impiegare deipiombi tendifilo.

In canale

La pesca in canale presenta si-curamente meno difficoltà diquella in fiume; tuttavia, inmolti casi è necessario adotta-re soluzioni tecniche non facilise vogliamo ottenere il massi-mo. E’ il caso di molti canali,Ostellato primo su tutti, dovela maggior parte delle abboc-cate avvengono a ridosso dellecannelle, generalmente sul la-to opposto a dove ci troviamo.Fin qui nulla di strano, se nonfosse che, quando diciamo aridosso delle cannelle, in-tendiamo nel senso lette-rale della parola, ovvero apoche decine di centime-tri dalla vegetazione. E’ovvio che svolgereun’azione di pesca cosìprecisa comporta notevolidifficoltà, specialmente perquanto riguarda il lancio, ma

anche in termini di recuperodel pesce che ovviamente, unavolta abboccato, tende a rifu-giarsi tra le cannelle da dovenon è sempre facile averne ra-gione. A tale proposito risultaefficace l’impiego del multifi-bre, un prodotto che, essendoprivo di elasticità, non favori-sce la fuga del pesce verso gliostacoli, cosa che il nylon al-lungandosi non può fare. Inol-tre, nel porre le canne sul rod-pod, nelle prime fasi dell’ab-boccata, è bene mantenere lafrizione del mulinello sostan-zialmente chiusa, altrimentinon avremo il tempo di ferrareche il pesce sarà già al sicurotra le cannelle. Questo perquanto riguarda il recupero,per il lancio, invece, potrem-

mo utilizzare un accessoriomolto utile ma spesso scono-sciuto: il ferma filo posto late-ralmente sulla bobina dei no-stri mulinelli. In altre parole,una volta lanciato e trovata lamisura giusta, appunteremo ilnylon nel ferma filo e il gioco èfatto: una volta recuperato,quando andremo a rilanciare,il piombo cadrà nuovamentealla distanza desiderata. Persvolgere perfettamente questaoperazione è indispensabileeffettuare il lancio sempre dalsolito punto altrimenti…Perfar ciò è bene porre un pic-chetto in terra nel punto desi-derato che fungerà da “peda-ta” e ci consentirà la massimaprecisione nella gittata.

71

Generalmente tutti i fiumi di una certa grandezza risento-no delle maree e, anche se peschiamo molto distanti dalmare, il fenomeno del riempimento e dello scialo delle ac-que provoca una discreta corrente, specialmente se ci tro-viamo durante la fase di luna crescente, da metà a piena,quando l’escursione di marea raggiunge il massimo livello. In questo caso, la montatura che darà i migliori risultati sa-rà quella che prevede il piombo in linea con la lenza madre,una soluzione che permetterà al finale di stendersi in cor-rente e diminuirà le possibilità di eventuali grovigli. In alcu-ni casi, infine, può risultare utile inserire lungo il finale al-cuni pallini o gocce di piombo liquido per appesantire il ter-minale e aumentare così la sua aderenza al fondo. Se inve-

ce ci troviamo ad operare in zonericche di ostacoli sommersi,

dove le possibilità di rima-nere incagliati sono rile-

vanti, è bene impiega-re una montaturache prevede losgancio rapido del-la zavorra, il tuttoper facilitare il re-cupero e per nonfar correre inutilirischi al pesce nel

caso dovessimospezzare la lenza.

TERMINALI

Cosa non si deve fareCome spesso accade gli errori che possiamo commet-tere sono molti e le cose che non dobbiamo fare innu-merevoli; nello specifico, trattandosi di pesca in fiu-me o in canale, una cosa che dobbiamo certamenteevitare è quella di effettuare grandi pasturazioni ri-petute nei giorni e nello stesso sito. Inoltre, nella pe-sca in fiume, prestiamo molta attenzione alla sceltadelle canne, evitando l’impiego di attrezzi troppo ri-gidi e potenti: in caso svolgessimo un’azione di pescaa corta distanza, sotto sponda, potremmo trovarci inseria difficoltà nel recupero e slamare il pesce.

■ Uno splendidotramonto, poi il

buio avvolgetutto. Proviamo la

funzionalità deinostri avvisatori eci prepariamo per

la notte, un montosempre magico

per la nostradisciplina.

Page 72: PescaIn Giugno 2009

uest’anno, a seguitodelle abbondanti ne-vicate invernali, fiumie torrenti hanno una

portata d’acqua certamentesuperiore alla media abituale.E’ molto bello arrivare sul fiu-me e vederlo vivo, maestoso,orgoglioso di sconfiggere lemutilazioni che per esigenze avolte discutibili l’uomo gli hainferto negli ultimi decenni,

come ad esempio le captazio-ni indiscriminate. Questa vita-lità la senti, la respiri, ti incutegioia e sottomissione, rispettoe timore, è una creatura che sitrasforma e che obbliga i suoiinquilini ad adattarsi conti-nuamente alle proprie evolu-zioni. Ovviamente anche noipescatori siamo condizionatida questi cambiamenti e dob-biamo essere pronti a modifi-

care le nostre tecniche peradattarle alle caratteristichespecifiche di ogni uscita; l’ab-bondanza di acqua trasformale classiche buche o lame, do-ve con una spiraletta da 3-4gr o con il galleggiante ci sipescava benissimo, in corren-toni e giri d’acqua difficili dadecifrare. In questi casi riusci-re a far scorrere l’esca sul fon-do non è facile, servono

piombature concentrate. Lasemplicità e la facilità nel farequalsiasi cosa è il desiderio ditutti e arrivare con il ciminosopra una pozzanghera eprendere 10 trote di fila puòessere anche bello, ma voleteparagonarlo ad una trota cat-turata su un fondale con cor-rente forte o a 20-30 mt dopoun lancio eseguito alla perfe-zione o dopo una passata ra-dente il fondo su una lamacon acqua veloce? Il grado didifficoltà dà anche l’entitàdella soddisfazione, tuttavia ilproblema è uno e non è certodi poco spessore, ovvero èquello di sapere cosa fare nel-le varie situazioni. L’intento èquello di spiegare come ci sicomporta quando ci si trovasu un fiume di buona portata.

72

TROTA TORRENTE

Q

Page 73: PescaIn Giugno 2009

Biglia

Se il fiume si presenta congrossi sassi e corrente impe-tuosa al centro, un piomboche ci permetta di forare l’ac-qua con più facilità è decisa-mente il pallettone o biglia; èuna montatura rozza ma mol-to efficace in queste condizioniestreme. Reggendolo e la-sciandolo calare, si sente quan-do arriva sul fondo e, alzando-lo leggermente, lo si dirige len-tamente dove si pensa sia piùprobabile la presenza di qual-che trota, ad esempio attornoa sassi affioranti e non su girid’acqua dove si capisce chesotto la turbolenza è smorzatada ciottoli sommersi, e dove,contro riva, ci sia un qualsiasianfratto capace di dare riparo

alle nostre amate pre-de. La montatura èsemplicissima, se sulmulinello c’è un filotrasparente il palletto-ne viene infilato diret-tamente, altrimenti siinterpone uno spez-zone di 50 cm fra lalenza madre ed il fina-le. Come misura vieneusato uno 0,25 mm, auna prima analisi po-trebbe sembrare gros-so, ma immaginate attorno aquesti sassi e a tutti gli ostacolia quanta abrasione è esposto epertanto è meglio andare sulsicuro, anche perché moltevolte si incaglia e, facendo unpo’ di forza, si può staccare. Ilfinale varia dai 30 ai 50 cm del-lo 0,16 mm e come amo si puòusare il n° 5-6 Katana 1090.Sia l’amo che il filo sono gene-rosi, ma siamo in condizioni diacque mosse e dunque, comeesca, è meglio inserire vermi dibuona taglia, raramente duecamole, tuttavia è logico che,nel caso si volesse ridurre la di-mensione dell’esca, di conse-guenza diminuirebbe sia il dia-metro del filo finale, sia la mi-sura dell’amo. L’importante èdosare il giusto peso della bi-glia, è controproducente infatti

usare più peso di quello neces-sario, aumenterebbe il rischiodi incaglio e si perderebbesensibilità sull’abboccata, co-me del resto essere troppoleggeri e non raggiungere ilfondo vanificherebbe tutti inostri sforzi. Infine, potrebbeessere utile usare continua-

mente il segnafilo, anche sel’azione si svolge quasi sem-pre sotto canna, dà più sicu-rezza e permette anche di ca-pire la profondità del fondale.Per evitare di mettere in allar-me le trote, visto che peschia-mo anche in prossimità dellariva, è meglio affrontare il fiu-

73

■ Tecnica moltoefficace, quella

che prevedel’impiego della

biglia o delpendolino,

consente disvolgere al megliola nostra azione di

pesca, offrendocila possibilità dieffettuare bellecatture anche in

situazioniparticolarmente

difficili.

Page 74: PescaIn Giugno 2009

me sempre da valle versomonte e, dove si riesce, resta-re distanti dalla sponda allun-gando la canna che dovrebbeessere lunga 8-10 mt e autobloccata; inoltre, per sorreg-gere questi pesi che possonoarrivare anche a 15-20 gr de-ve avere un’azione piuttostorigida. Se si flette troppo di-venta “sorda”, non “sente”e di conseguenza non tra-smette le vibrazioni che cipermettono di decifrare i se-

gnali che arrivano dal fiume.Il mercato al giorno d’oggioffre canne con queste lun-ghezze veramente leggere,bilanciate ed affidabili. Qual-che anno fa era una torturaandare a pescare le selvatichecon una canna da 10 mt, ilpeso rendeva la pescata unaperformance di sollevamentopesi, oggi avere la possibilità,solo quando serve, di averequei 2 o 3 mt in più senzarompersi la schiena, ci può re-

galare catture che altrimentinon avremmo potuto mai ef-fettuare.

Pendolino

Vediamo ora come approccia-re un fiume di fondo valle piùdocile e rilassato ma con lamee buche difficili da affrontarecon le classiche montature, equi entra in gioco un piombodavvero efficace: il pendolino,tecnica che ti permette di pe-scare a distanza in poca e tan-ta acqua con alveo ghiaioso esassoso e persino con il fondosporco. La sua conformazionee il sistema per essere ancora-to alla lenza, cioè non in assecon la medesima, gli permet-tono di evitare molti incaglianche in condizioni gravose.Ne esistono di diverse forme,tutto piombo, tipo spirale av-volta su un’anima, un sempli-ce filo di piombo ritorto ocon un tubicino trasparenteche si accorcia in base alle esi-genze del momento. La mon-tatura si prepara in questamaniera: lenza madre dello0,20 mm possibilmente visibi-le anche a distanza, dove, ol-tre al segnafilo, si attacca unagirella con moschettone; aquesto punto si prepara unpezzo di 80 cm di filo dello0,18 mm, perché in caso di

incaglio salva la lenza madredello 0,20 mm, con un picco-lo accorgimento che sembrabanale ma aiuta tantissimo anon far attorcigliare il nylon alpendolino: si prende il filo e losi passa in una girella doppiacon moschettone, si fa uscireper 15 cm e con le dita di en-trambe le mani lo si ruota fa-cendolo attorcigliare su sestesso, formando un raddop-pio e chiudendolo con un no-do ad “8”. Sul capo oppostosi infila un moschettone conanellino in plastica dove si at-taccherà il pendolino e si faun’asola da attaccare alla len-za madre. Come finale di solito vieneusato uno 0,16 mm di 70-80cm e come amo sempre un n°5-6. La canna da impiegare èuna bolognese potente da 6mt fornita di un autobloccan-te e con azione medio rigida.Il sistema per far rendere almassimo questa tecnica è lan-ciare a monte, chiudere l’ar-chetto e accompagnare lapassata recuperando il filo aduna velocità tale che permet-ta di sentire il ticchettio delpendolino che striscia sul fon-do lasciandolo scorrere a velo-cità naturale. Attenzione, re-cuperare più velocementesnaturerebbe il percorso del-l’esca, recuperare più lenta-

74

Un piombo particolareIl pendolino è indispensabile sui grandi fiumima si adatta benissimo anche per i torrentidov’è richiesta una pesca a distanza. Può es-sere costruito avvolgendo un fusibile dipiombo su se stesso o su un’anima d’acciaioo può essere comprato nei negozi dove èpresente in diverse forme. Il modello forma-to da un cilindretto di piombo è maggior-mente indicato per fondali ghiaiosi o per per-forare forti correnti. I modelli spiralati sonodi vari diametri e lunghezze: più lunghi e sot-tili sono più diminuisce il rischio di incaglio; ilmodello con il tubetto di plastica è indicatoin tutte le condizioni, lasciato lungo si adattabenissimo a fondali ciottolosi o con fondosporco. Accorciando il tubetto diminuiscel’attrito con l’acqua e di conseguenza tienemeglio la corrente.

Page 75: PescaIn Giugno 2009

mente non servirebbe a nien-te perché non avremmo il filoteso e non sentiremmo l’even-tuale abboccata. La canna vamantenuta di tre-quarti, a ore10 e si ferra prontamente nonappena si intuisce che lo strat-tone che viene percepito nonè dato dall’impatto del pen-dolino ma da una trota che haafferrato l’esca. Va ribadito,ferrare immediatamente, altri-menti la cara pinnuta sputal’esca non appena avvertel’inerzia, anche perché, se lapassata è corretta, l’esca èsempre a valle del piomboche, rallentando per lo sfrega-mento che ha sul fondo, lasciaarrivare prima l’esca in boccaalla trota, così, quando si per-cepisce l’abboccata, questaha già avuto qualche attimoper assicurarsi il boccone tra lefauci. E’ comprensibile che,per chi non è abituato a que-sto tipo di tecnica, le primevolte possano essere difficilida interpretare, ma una voltacompreso il meccanismo, tut-to il resto viene di conseguen-za. La presentazione dell’escaè l’arma fondamentale per

avere risultati positivi, specieperché le condizioni con tantaacqua e fiume grande sono ilpreludio di trote importantiche di solito stazionano neifondali più accentuati o dovela corrente veloce le fa sentireal sicuro lasciando di solitonelle postazioni più tranquillee con acqua bassa le sorellemeno datate. Convincere unasignora trota ad afferrarel’esca attaccata al nostro amoè segno che abbiamo esegui-to alla perfezione quello chein quel preciso istante e inquelle condizioni quella crea-tura e magari solo quella inquel momento desiderava,questo per dire che non esisteil sistema perfetto, non esisteil giorno e il momento dovetutte le trote mangiano omangiano allo stesso modo eper fortuna! Ma il senso diquesto discorso è trasmetterequello che l’esperienza ha fat-to capire; dobbiamo sempreessere consapevoli, cioè, cheabbiamo a che fare con degliesseri viventi ognuno diversodall’altro, con caratteri, gusti,comportamenti che variano

da soggetto a soggetto, comedel resto siamo noi esseriumani. Quando si va al risto-rante scegliamo quello chepiù preferiamo in quel mo-

mento, magari il giorno dopoci ritorniamo ma vogliamomangiare qualcosa di diverso,e così sono anche le trote. Pe-schiamo in un tratto di fiumedove ci sono duecento trote ene prendiamo due o tre, maquesto non vuol dire che nonsiamo in grado di pescare, po-trebbe solo voler dire che inquel momento siamo riusciti apresentare l’esca giusta nelmodo più corretto possibilesolo a due o tre trote e chissàquante altre avranno visto ilnostro vermicello, ma soloquelle lo hanno apprezzato.Di quelle duecento trote, pro-babilmente altre avrebberogradito un’altro tipo di esca ola stessa presentata in un al-tro modo, chissà!! Questo perdire che in definitiva non biso-gna mai demordere, special-mente se vi cimentate in tec-niche nuove. Le abboccatenon sono in numero tale daappagarvi? Non è detto chestate sbagliando tutto con ilrischio di considerare la nuovaesperienza negativa e abdica-re, è solo questione di andareoltre quel ….chissà.

75

La treccinaLa treccina aiuta a far si che durante il lancio il filonon si attorcigli al pendolino. Come si evince dal di-segno, la sua realizzazione è molto semplice e termi-na con una girella doppia e un nodo ad “8”.

Montaggio amiIl sistema antiritorno è utilissimo per innescare correttamente vermi, camole, cai-mani o qualsiasi esca che abbia bisogno di essere calzata fin sopra l’amo.Il tronchetto di filo rivolto nella direzione di innesco e la vernice svolgono duefunzioni importantissime: - evitano di stracciare l’esca durante l’innesco facilitando anche lo scivolamentofin sopra l’amo. - Il tronchetto irrigidito dalla vernice aiuta a trattenere l’esca nella posizione cor-retta evitando di farla scendere durante il lancio, la trattenuta o il recupero.

Page 76: PescaIn Giugno 2009

SPINNING

Una pr

76

Page 77: PescaIn Giugno 2009

ra le diverse montature che si è soliti prediligere nellastagione di pesca dedicata al bass, quella da “drop-shot” e quella “wacky” rappresentano nell’insieme

due delle scelte più gettonate e, per certi versi, quelle che han-no mostrato in percentuale una qualità di catture lievementesuperiori. Si tratta, beninteso, di due modi di insidiare il basscon un approccio sostanzialmente tecnico e particolare, non ne-cessariamente facile e subito intuitivo, oltreché richiedentiun’adeguata sensibilità nell’utilizzo dell’esca di gomma in ac-qua e anche di un’attrezzatura specifica all’uopo. Il wacky rignon è l’ultima novità del momento, ma tuttavia rappresentauno stile di pesca particolarmente avanzato e utilizzato nelmondo del bassfishing internazionale, primi fra tutti i “soliti”giapponesi che ne hanno fatto un must, condensato di attrezzimolto tecnici e realizzati con arte e meticolosità di particolari,sia per ciò che riguarda le canne sia che nella produzione stessa

Una semplice montatura che, al pari

di quella da “drop-shot”, ha certamente

caratterizzato la pesca del bass di questi ultimi

periodi. Silenzioso, accattivante e flessibile

nei movimenti, l’innesto “wacky”

è davvero una soluzione irresistibile

specie con i bass più diffidenti.

Testo e foto di Francesco Capomassi

T

resentazione”finesse”

77

Page 78: PescaIn Giugno 2009

di esche siliconiche ed ami.Stando all’esperienza dei mi-gliori angler italiani e alla filo-sofia nipponica, lo stile wackyè particolarmente adatto peruna tipologia di pesca di iniziodi stagione o quasi invernale,con evidenti difficoltà all’invi-to all’abboccata per le norma-li esche, o comunque in pre-senza di bass apatici, difficil-mente reattivi e anche posi-zionati in acque medio/pro-fonde. Non è propriamenteun innesco utile a galla duran-te la bella stagione anche secon questo predatore tutto èpossibile, tuttavia si può pre-stare bene per un utilizzo disondaggio tecnico a mezz’ac-qua, lungo un determinatocorridoio con vegetazione la-terale, dove sono possibili ap-postamenti o situazioni dipredazioni in sospensione. Di

fatto, l’innesco non richiedecome forma standard unapiombatura ad hoc, semmaipiccole teste piombate che sipossono scegliere in base allastruttura del worm, teste chesono utili sia per aiutare a ca-lare l’esca verso il fondo, siaper enfatizzarne ulteriormen-te il movimento in acqua. Tut-tavia, non è propriamente ne-cessario piombare, ma in ge-nere si preferisce lasciare ca-dere senza nulla, visto che lastragrande maggioranza deifinesse-worm in circolazionepermette già di sfruttare unsufficiente peso. Il nucleoprincipale è dato infatti dallacombinazione del silicone in-

U n a p r e s e n t a z i o n e “f i n e s s e”

78

Naturale e stimolante, praticamenteirresistibile per il bass

■ Senza dubbiol’ausilio di unaimbarcazione oanche di un belly-boat, agevolanotevolmente laparticolare tecnica dimovimentosincopato che deveessere impressaall’esca, consideratala posizionedirettamente on-site,cioè sul luogo stesso.Va da se che rende almeglio il lavoro chesi esegue con ilpolso, lavoro che sitraduce in canna inun’efficaceregolazione delprogressivoavvicinamento dallospot al natante, main modo speciale, inuna qualità dellasensibilità del nuotoa tutto vantaggio diuna naturalepresentazionedell’innesco.

Page 79: PescaIn Giugno 2009

nestato centralmente con unpiccolo amo creato per il wac-ky style. Si tratta, in genere,del classico Owner mosquitocircle o del Kincoo hook in mi-sure adeguate al worm cheviene inserito proprio nelmezzo con la punta che puòrimanere coperta o chespesso è protetta diretta-mente dal classico filoanti-incaglio, una solu-zione, quest’ultima,molto buona per poterlavorare a ridosso de-gli ostacoli del fondo.

Come si vede, di per sé non èdifficile e si monta in un atti-mo, quello che serve è averela tecnica di movimento e lagiusta sensibilità da imprime-re all’esca.

Il wacky in acqua

L’aver inserito l’amo nel corpodel worm nella maniera de-scritta serve unicamente alloscopo di costringere l’esca amuoversi con un andirivieniche ricorda lontanamente ilnuoto della rana, soprat-tutto nella fase diapertura e di chiu-sura delle zampeposteriori. Con lacanna, infatti, si devo-

no imprimere brevi ma ritmatistrappi, in modo che in acquail silicone si pieghi quasi a “V”quando richiamato dalla tra-zione e si riporti dritto quan-do lasciato in bando. Se il la-voro è svolto con una certacontinuità, si ha una presen-tazione molto accattivante eche per certi versi incuriosisce,stimola e invita all’aggressio-ne; inoltre, se si incappa in unfondale non del tutto in-gombro di ostacoli, ma

79

Come si evince dal disegno, il movimento dell’esca con i terminali che fluttuano ad ognirilascio e successiva ripartenza, rappresenta una modalità di avanzamento nell’elementoliquido che per certi versi irretisce il bass, specie nelle condizioni un po’ più estreme, lad-dove durante la battuta non si ha sentore di cacciate o di palesi attività predatorie.

WACKY STYLE

■ La buona flessibilità dell’esca è una scelta non del tutto secondaria per permetterne il tipico movimento ad arco. L’inserimentodell’apposito amo è sempre eseguito nella parte centrale della soft-bait, con la fuoriuscita della punta, totale o parziale o anche conl’utilizzo delle protezioni anti-incaglio.

Page 80: PescaIn Giugno 2009

con un letto di sabbia o fan-go, si può optare di lavorareper bene sempre giù, in mododa consentire all’esca di sal-tellare e anche di scivolare viaalzando piccole ma significati-ve nuvolette di limo. E’ anchemolto interessante provare alasciare più filo del previsto inbando, evitando di stare sem-pre a recuperare con il muli-nello tra un sussulto e il suc-cessivo, in modo da eseguireun lavoro di sola canna prati-camente all’interno dellostesso spot: si ha un minorecontrollo del primo impattocon la possibile abboccata,questo è vero, ma si aumentaulteriormente la mobilità delworm che spesso assume unaspetto di nuoto più naturaledel dovuto, non evidenziandoun andamento comandato elineare. Ci sono alcuni aspettidella montatura che però de-vono essere presi in considera-zione, primo fra tutti la possi-bilità, non davvero remota, di

perdere l’esca chespesso si deteriora ta-gliandosi nel mezzo oche si sfila via con le mi-cro allargature della gom-ma stessa intorno alla pun-ta, sottoposta al movimento ditrazione continua, ma soprat-tutto dal contrasto con le ra-maglie, l’erba e tutte le asperi-tà sommerse. In questi casimolti anglers utilizzano diversiaccorgimenti, come quello diinfilare un minuscolo ferma-glio con occhiellino centraledentro il silicone per poi farci

passare l’amo, o meglio unpiccolo tubicino trasparentetermo-restringente che servea rendere più solidale la gom-ma con il gambo dell’amo,quest’ultima consigliata ancheda alcune aziende giapponesiche producono worms.

Certamente non è la tecnicadi riferimento in assoluto, main definitiva è una scelta chetorna utile laddove altri inne-sti, primo fra tutti il drop-shote anche lo split-shot, nonhanno dato l’esito che ci sipotrebbe aspettare.

U n a p r e s e n t a z i o n e “f i n e s s e”

80

AttrezzaturaNella scelta della canna migliore per questa specifica tecnica bisognerebbe orientar-si verso modelli piuttosto “light” o addirittura “ultra-light”, intesi però con una suf-ficiente rapidità di controllo della parte più terminale, dunque con un’azione “fast”di tipo intermedio, in grado cioè di sostenere con sufficiente precisione il lavoro distrattonamento dell’esca. Per fare un esempio di specificità di attrezzo, si può pen-sare alla Loomis SJR782 GLX da 6’6” (2,01 mt - canna da spinning), particolarmentestrutturata per l’utilizzo di piccoli worms e grubs, con un range di lancio da 1/8oz a3/8oz (5>10 gr), azione “fast” o la BSR801 MossyBack (sempre da spinning) da1/16oz a 3/16oz (3>9 gr) “extra-fast”.

■ Una bella sequenza di trebass, allamati tutti con la gommae diversi innesti, tra cui anche lo

split-shot. Tuttavia il wacky, amezz’acqua, riesce molto spesso ad

attirare i predatori sia dal fondo chedalle aree di caccia o dagliappostamenti medio-superficiali, senzaper questo dover ricorrere agli innestipiù pesanti che necessariamente sispingono troppo a contatto con leasperità più estreme.

Page 81: PescaIn Giugno 2009
Page 82: PescaIn Giugno 2009

82

Montature, astuzie e innovazioni per le esche artificiali*A cura di Stefano PassarelliDressingartificiali

icuramente la pesca aSpinning in questi ulti-

mi anni è da considerarsi unadelle tecniche che ha suscita-to e sta suscitando un interes-se alieutico sempre maggiore.Chiaramente una tale richie-sta non poteva di certo esseretrascurata dalle aziende delsettore e possiamo tranquilla-mente affermare che gli ap-passionati di questa specialitàoggi riescono a reperire can-ne, mulinelli e soprattutto ar-tificiali realizzati espressa-mente per insidiare nello spe-cifico ogni singolo predatore.Dalla trota fario di risorgivaalla spigola in acqua salma-

stra, passando per il black-bass, il luccio o l’aspio, oggi èveramente possibile proporreai nostri antagonisti esche ar-tificiali sempre più credibili ecatturanti. Però…chissàquante volte vi sarà capitatodi avere tra le mani un min-now, un rotante o magari unondulante e sentire la neces-sità di poter personalizzare emodificare a vostro gusto edesigenza queste imitazioni,sia questo il semplice arric-chimento di un’ancorina o lacomplessa realizzazione diun jig destinato ai grandiesocidi. Noi possiamo inter-venire, modificare e, perché

no, realizzare degliartificiali estrema-mente validi e de-

sueti. Tutto questo vie-ne definito “dressing”, lette-ralmente vestire, ornare, ed èproprio quello che si può rea-lizzare considerato che è unapratica molto comune nellapesca a mosca dove la co-

struzione riveste un ruolodi primaria importanza eche però è pressochésconosciuto nell’univer-so “spinning”. E’ no-

stro intento appro-fondire questo

aspetto intraprendendo cosìun affascinante viaggio nelmondo della costruzione, an-che se prima è molto impor-tante avere familiarità con gliattrezzi ed i materiali neces-sari. Stabiliti gli strumenti ne-cessari ed indispensabili perrealizzare le nostre modifi-che, focalizziamo il nostro in-teresse sui materiali da co-struzione.Come potete immaginare,parlare di materiali da costru-zione significa aprire una “fi-nestra” su un mondo di unatale vastità che sicuramentenon basterebbero tutte lepur numerose pagine di que-sta rivista. Vediamo quindi

■ 1. Posizioniamo l’ancoretta sul nostro morsetto e copriamo il gambo con il filo di montaggio.

■ 2. Fissiamo alcune fibre di kristal flash pearl sui tre lati. ■ 3. Ripetiamo l’operazione con le fibre Puglisi di

colore bianco.■ 4/5. Chiudiamo con alcuni nodi e smaltiamo la legatura

formando così una piccola testa. ■ 6. Se lo riteniamo opportuno ripetiamo il dressing

utilizzando altre combinazioni cromatiche, in modo tale da disporre di varie alternative.

S

1 2 3

SPIN-DRESSINGTutto quello che serve per cominciare!

IL DRESSING

Materiali da utilizzare■ una ancoretta proporzionata

all’artificiale da usare■ filo di montaggio bianco 6/0■ sottocorpo kristal flash■ corpo E.Puglisi fiber■ smalto rosso

Page 83: PescaIn Giugno 2009

83

quali sono i più utili per i no-stri scopi: divideremo i mate-riali in due grandi famiglie:naturali e sintetici. Queste due categorie, sostan-zialmente diverse tra loro, mi-scelate ed unite in modo cor-

retto danno vita a realizzazio-ni di estremo interesse. Bene,a questo punto non ci restaaltro da fare che realizzare ilnostro primo dressing, moltosemplice per arricchire qual-siasi cucchiaino rotante.

Materiali sinteticiA questi è spesso demandato il compito di donare bril-lantezza e riflessi alle nostre realizzazioni: angel hair,kristal flash, flashbou, holofiber, sono alcune delle al-ternative disponibili. Polar fiber, craftfur, super hair, ul-tra hair, E.Puglisi fiber vengono invece utilizzate perconferire volume ai nostri artificiali.

Materiali naturaliAi prodotti naturali appartengono i colli di gallo, indi-spensabili per realizzare code e collari di molti artificia-li. Sono reperibili sul mercato prodotti di tutte le quali-tà e prezzi, da quelli indiani e cinesi molto economici equalitativamente mediocri, fino ad arrivare a quelliamericani genetici, solitamente di qualità eccellente.

FAGIANO. Le barbule della coda del maschio sono otti-me per arricchire artificiali destinati alla trota.

PELO DI CERVO. Caratterizzato da una fibra galleggian-te piuttosto lunga, si presta a molteplici utilizzi.

BUCKTAIL. Senza dubbio il più utilizzato per la realizza-zione di jigs destinati al bass e al luccio. Le sue lunghefibre refrattarie all’acqua ci consentono di realizzareimitazioni di pesce foraggio molto verosimili.

CALF TAIL. Letteralmente coda di vitello, viene utilizza-ta per arricchire artificiali destinati alle acque correnti.

MARABOU. Sicuramente il più soffice e morbido tra imateriali reperibili sul mercato, lavora in maniera egre-gia in acque lente.

ZONKER. La striscia di coniglio è il materiale naturalepiù mobile a nostra disposizione, eccellente per arric-chire artificiali destinati al bass.

AttrezziMORSETTO. Attrezzo fondamentale per la costruzione,è l’utensile che utilizziamo per tenere ben saldi l’amo ol’ancorina sui quali appronteremo delle modifiche.Sul mercato troviamo morsetti con le più disparatefunzioni e dotazioni, vediamo pertanto quali sono lecaratteristiche fondamentali che un buon morsetto de-ve possedere:■ Una salda presa della testa dell’amo■ Una buona base o un buon clamp■ Una testa rotante fondamentale per i nostri dressing

FORBICI. Ben affilate e a punta fine, risultano indispen-sabili per definire e ritagliare con precisione.

BOBINATORE. Questo utensile regge il rocchetto di filodi montaggio e lo mantiene in tensione. Sul mercatotroviamo i modelli più disparati, l’importante è che iltubicino non tagli il filo e che la molla che trattiene labobina del medesimo sia regolabile.

SPILLO DI SERVIZIO. Viene utilizzato per applicare i varicollanti e per molti altri lavori di precisione.

ANNODATORE. Il nodo di chiusura può essere effettua-to manualmente, ma di certo un buon annodatore, pre-feribilmente conico, ci aiuterà in questa operazione.

PAREGGIAPELO. Viene utilizzato per allineare le puntedi materiali come il cervo e l’alce; è di forma cilindricaed è reperibile sul mercato in vari diametri per ottene-re mazzetti di pelo più o meno voluminosi.

COLLA. Serve per consolidare i nodi di chiusura. Si con-siglia l’utilizzo di prodotti molto fluidi.

FILO DI MONTAGGIO. Ultimo, ma non certo per impor-tanza, è indispensabile per eseguire qualsiasi dressing.Le misure per noi ottimali oscillano tra il 3/0 ed il 6/0.

4 5 6

Page 84: PescaIn Giugno 2009

84

TECNITATTICHE

TRA MOSCA & SPINNING:

i laghi Le Moleiamo nella Sabina apochi chilometri daRieti, contornati da unpaesaggio ricco di uli-

veti, boschi di querce e dap-pertutto piccoli borghi me-dioevali, castelli e monasteri.Questo paesaggio, rimastopressoché immutato negli an-ni, è oltremodo ricco di ac-que, sorgenti, fiumi più o me-no importanti come il Velino,torrenti e piccoli specchi d’ac-qua ferma ed è proprio uno diquesti l’oggetto del nostro in-teresse alieutico. Ci troviamoin località Rio Secco Sant’An-

tonio, a due passi da PoggioSan Lorenzo, piccolo borgo diantica origine. Qui, nel belmezzo di un pioppeto secola-re, immersi in un silenzio eduna pace che ci fa dimenticaredi trovarci a pochi chilometrida Roma, troviamo i laghi Le

mole; ad attenderci l’amico Al-berico Blanchi che gestisce in-sieme ai fratelli questo piccologioiello situato a 50 km dallacapitale e a 20 da Rieti. Chia-riamo subito che ci troviamodavanti ad un impianto artifi-ciale con caratteristiche non

comuni per strutture di questogenere. I laghi, circondati daalture di bosco con pareti checadono a picco verso l’acqua,sono molto ben tenuti, consponde estremamente naturalima al tempo stesso fruibili intutto il loro perimetro. I laghi

S Immersi in un verde paesaggio ricco di piccoli borghi medioevali, questi

due specchi d’acqua cristallina si propongono quale interessante punto di

riferimento per una bella giornata di pesca. Fianco a fianco, tra mosca e

spinning, una sana competizione di artificiali a caccia di grosse trote iridee.

Testo e foto di Stefano Passarelli

Page 85: PescaIn Giugno 2009

sono alimentati dal torrenteFosso delle Mole, che garanti-sce un apporto pressoché co-stante di acqua fredda ed ossi-genata, consentendoci così dipescare i salmonidi in qualsiasiperiodo dell’anno. Lasciata lamacchina in un ampio spiazzoci incamminiamo verso l’entra-ta e qui troviamo una piccolaclub house dove poter acqui-stare il minimo indispensabileper la pesca, oppure raccoglie-re preziosi informazioni sull’at-tività dei pesci; proseguendoarriviamo ai laghi, sulla nostrasinistra il lago piccolo, mezzo

ettaro di acqua cristallina dedi-cata alla pesca con esche na-turali, sulla nostra destra il la-go grande, 2 ettari di acqua diprimissima qualità riservataesclusivamente alla pesca conesche artificiali: in questo inva-so è infatti consentito pescareesclusivamente con tecnichedi pesca a mosca e spinning.La sponda sulla destra riceveda entrambi i lati la fresca ac-qua del Fosso delle Mole, quitroviamo una profondità di cir-ca un metro e mezzo che di-grada dolcemente. E’ ovvioche un apporto di acqua diquesto genere determinerà si-curamente delle scelte tecni-che che avremo modo di ap-profondire. Un lungo rettilineoci conduce alla sponda oppo-sta, la più profonda, qui circatre metri d’acqua celano concertezza le più grandi irideepresenti nel lago: di fatto, lapesca in questo contesto è de-dicata interamente ai salmoni-di, salmerini, fario, ma soprat-tutto iridee con una taglia me-dia intorno al chilo di peso edesemplari che superano ab-bondantemente i 5 kg in gra-do di mettere a dura prova lanostra attrezzatura.

Pesca a mosca

L’ottima qualità dell’acquagarantisce la presenza di cibonaturale: soprattutto doveentra l’acqua torrentizia delFosso delle Mole è possibile

osservare molti pinnuti con ilmuso rivolto contro correnteintenti a cibarsi di insetti e pic-coli invertebrati portati dallacorrente. Nella parte centraledel lago, specie durante le orecentrali della giornata o al tra-

85

■ Acqua cristallina e grosse trote, una situazione ideale per dedicarsi con successo alla pesca a mosca e allo spinning, anche se la primain alcune situazioni garantisce i risultati migliori.

Page 86: PescaIn Giugno 2009

monto, è possibile assistere anumerose bollate, si trattaquasi sempre di trote che sal-gono su schiuse di piccolimoscerini (ditteri). Invece,verso la zona più terminale,alcuni pioppi creano un’aread’ombra di notevole interes-se: qui le fragorose bollatedei predatori turbano soprat-tutto in estate la quiete del-l’invaso e gli incauti insetti(terrestrial) che cadono in ac-qua vengono regolarmenteghermiti dalle grandi iridee inagguato. In questo contesto,dove i pesci acquisiscono inpoco tempo comportamentimolto naturali, è possibile pe-scare con tecniche ben distin-te tra loro. Pesca a ninfa - Si-curamente la più redditizia,va interpretata con code gal-leggianti e finali da 10’ prefe-ribilmente intermedi, i classicipolylider: il recupero andrà

eseguito piuttosto lentamen-te com’è consuetudine utiliz-zando ninfe più o menopiombate. Per quanto riguar-da i modelli piombati possia-mo scegliere tra i grandi clas-sici come le stone fly, le phea-sant tail, le ottime montana,oppure utilizzare ninfe gene-riche con sfera in ottone otungsteno in testa. Da nonscordare assolutamente unabuona scorta di chironomi, inassoluto l’artificiale genericopiù efficace per le acque fer-me. Pesca a secca - Piccoleemergenti in CDC, cul de ca-nard, proposte in colori natu-rali come il light olive, il cre-ma e il marrone, ma anchel’imitazione di esili effimere eminuscoli caenis su ami del18-20. Nei pressi dei pioppi,invece, a farla da padrone sa-ranno senza ombra di dubbiole imitazioni di grossi insetti

Tr a m o s c a & S p i n n i n g : i l a g h i L e M o l e

86

Regolamenti■ Nel lago grande è consentita la pesca con esche ar-tificiali e con tecniche di pesca a spinning e mosca. ■ È consentito trattenere fino a 4 capi.■ Non è consentito l’uso di esche siliconiche. ■ I laghi aprono tutti i sabati e le domeniche ed igiorni di festa.■ Dal mese di giugno saràconsentito la pesca ancheil venerdì, ma esclusiva-mente per i pescatori amosca.■ Per ulteriori informazio-ni consultare il sitowww.itticablanchi.it, op-pure contattare il sig. Al-berico al seguente numero 347-9473296.

Attrezzature pesca a moscaCanne di lunghezza compresa tra i 9’ (2,74 mt) e i 10’ (3,04 mt) per co-de dalla 6 alla 8 sono idonee per svolgere un’azione di pesca corretta.Il vento che a volte si incanala tra i monti e la consuetudine da parte

dei pesci di portarsi versoil centro del lago, ci consi-gliano l’utilizzo di codecon profilo decentrato(WF) in grado comunquedi poter gestire distanze dilancio a volte impegnati-ve. I finali a profilo conicosaranno di lunghezza com-presa tra i 9’ (2,74 mt) ed i12’ (3,65 mt) con punte 4Xe 3X (0,16-0,18 mm)

Page 87: PescaIn Giugno 2009

di terra come vespe, coleotte-ri, farfalle e grilli. Questi artifi-ciali, meglio conosciuti come“terrestrial”, vanno posati inacqua in modo piuttosto ru-moroso, proprio come fareb-be un vero insetto che cadeaccidentalmente in acqua.Streamer - Code con punteaffondanti di primo e secon-do grado, oppure intermedieabbinate a finali conici da 9’,rappresentano l’approccio giu-sto per gli appassionati di que-sta tecnica. Woolly bugger,zonker, marabou muddler,montati su ami a gambo lungodel 6/8 recuperati sempre abuon ritmo, stimoleranno inmaniera idonea l’aggressivitàdelle grosse iridee

Spinning

L’approccio di pesca idoneoper affrontare nel miglioredei modi il lago Le Mole è si-curamente quel lo “ultralight”. Come precedente-mente accennato, le trote in

questo contesto ittico, unavolta immesse, acquistano inpoco tempo doti di sospetto-sità notevoli, ed è proprio lapesca ultra leggera quella checi consente di entrare in con-tatto con i grandi e combattivipesci che popolano questagradevole riserva.Piccoli minnows da 2,5 cm fi-no ad arrivare ai 5 cm, prefe-ribilmente sinking (affondan-ti), andranno scelti nelle colo-razioni più idonee in relazione

alla luce presente ed al coloredell’acqua. I cucchiaini rotantirivestono anch’essi un ruoloimportante, i l martin, adesempio, nelle misure com-prese tra l’1 e il 6, preferibil-mente arricchiti con dressingnaturali. I mepps, anch’essiscelti nelle misure più picco-le,1-3, mentre non sono dafar mancare di certo nel no-stro assortimento alcuni on-dulanti e piccoli jigs, realizzatiin cervo o marabou.

87

Attrezzature pesca a spinningChiaramente per gestire al meglio delle esche cosi leggere sarà necessario utilizzarecanne di lunghezza compresa tra i 5’ (1,52 mt) e gli 8’ piedi, (2,43 mt), dotate di vettesensibili e reattive, attrezzi comunque concepiti per gestire al meglio artificiali di pesocompreso tra i 2 e i 10 gr. I mulinelli a bobina fissa di misura 2000 o 3000 andrannoimbobinati con un buon nylon di diametro compreso tra lo 0,16 mm e lo 0,20 mm, op-pure trecciati a sezione tonda di diametrooscillante tra lo 0,06 mm e lo 0,10 mm. Aquesto punto la nostra attrezzatura sarà per-fettamente bilanciata ma notevolmente sot-todimensionata rispetto alla taglia media deipesci presenti….nessun problema, il fondaleprivo di ostacoli ed una corretta regolazionedella nostra frizione ci faranno senz’altro go-dere al massimo il combattimento con questipotenti salmonidi.

■ Spesso molto diffidenti, i pesci, in queste acque, suggeriscono l’impiego di artificialisostanzialmente leggeri, meglio se affondanti, scelti nella colorazione più adatta allecondizioni meteo.

Page 88: PescaIn Giugno 2009

e coste italiane lungoil loro sviluppo sonoricche di foci. La foce,ben lo sappiamo, è

uno degli ambienti più inte-ressanti dove effettuare lenostre battute di pesca.Il mescolarsi dell’acqua deifiumi con quella del mareprovoca una condizione par-ticolare che sembra essereassai gradita a diverse specieittiche marine che ben siadattano a vivere in acquepromiscue o che addiritturasi sentono a loro agio anche

a molti chilometri dalla focestessa, specie eurialine.Si tratta spesso di spe-cie che suscitanoun notevoleinteresse siadal punto di vi-sta della pesca, siada quello alimentare;chi va a pescare in foce, in-fatti, cerca spesso la catturadella spigola, dell’orata, del-la passera, dell’anguilla, delcefalo, tutti pesci che posso-no ben figurare anche sullanostra tavola.

88

PESCA IN FOCE

La foce del Po è un ambiente che ben si presta alla pesca nelle sue più

disparate forme. La pesca a fondo è forse quella che ha le origini più

antiche e, con le opportune modifiche tecniche apportate con

l’evoluzione dei tempi, ci può regalare soddisfazioni notevoli.

Testo di Alessandro Righini - foto di A. Righini – S. Bersanetti – R. Del Vecchio

L

A fondo, alla foce del

Page 89: PescaIn Giugno 2009

La pesca nel delta del Po

Inutile dilungarci sulla confor-mazione geologica del deltadel Po, ci basti sapere che isuoi numerosi sbocchi a ma-re, le sue lagune e le sue vallici permettono di pescare di-verse e interessanti specie itti-che. Se in un periodo recentein questa zona si è scoperto ilfascino delle grandi prede co-me le lecce pescando a spin-ning, la più praticata rimanesempre la pesca a fondo, sìquella vecchia e statica tecni-ca di pesca che ha regalato etuttora regala tante soddisfa-zioni ai suoi sostenitori e pra-ticanti. Ci sono pescatori chefrequentano la foce da anni eanni, di essa conoscono tutti isegreti, tutte le buche, i perio-di migliori e spesso scopriamoin loro una profonda diffiden-za ad abbandonare la tecnicatradizionale, quella che ormaipraticano da sempre e rifiuta-no un approccio con i metodidi pesca più moderni. Spesso,parlando con loro, ci si accor-ge che parlare di fluorocarbo-nio, zatterini, tubetti anti-tan-gle, risulta perfettamente inu-tile, tanto sono radicati in loroi metodi tradizionali della pe-sca in “valle” o in foce prati-cata sul Grande Fiume.Altri, però, si stanno raffinan-do ed iniziano ad applicareconcezioni di pesca più mo-derne, rendendosi conto deigrandi vantaggi che da que-ste possono trarre.

L’influenza della mareanella pesca in foce

Prima di parlare della pesca afondo alle foce del Po, è beneavere un minimo di conoscen-za su quelle che sono le con-dizioni meteo-marine che re-golano tale pesca e soprattut-to capire l’importanza che lamarea riveste in questa arealagunare. Si chiamano mareele variazioni periodiche di li-vello della superficie del mare,cioè i movimenti verticali dellamassa liquida dovuti, princi-palmente, alle attrazioni chegli astri più vicini alla Terraesercitano sulla superficie li-quida del nostro pianeta.Quando gli effetti della Lunae del Sole si sommano, posi-zione di congiunzione e d’op-

posizione della Luna nuova,nera, e della Luna piena, siparla di marea di acque vive.Si avranno invece maree diacque morte quando le azionidegli astri sono contrarie, pri-

mo ed ultimo quarto. Per unnostro interesse pratico, po-trebbe essere interessante sa-pere che durante le acque vi-ve gli sbalzi di marea sonomaggiori che non nel periodo

89

Scorrevole evolutoPescando a fondo impiegheremo il classico terminaleche prevede il piombo scorrevole. Per migliorarne leprestazioni potremo impiegare gli anti-tangle, tubet-ti in cui scorre la lenza madre e permettono che ilterminale, una volta in acqua, si disponga agevol-mente a favore di corrente. I tubetti possono esseredritti o avere un’angolatura, ma il risultato non cam-bia. Un’altra soluzione che possiamo adottare perfar scorrere il nostro piombo prevede il suo montag-gio su di un apposito accessorio formato da una per-lina e un moschettone: il piombo viene agganciato almoschettone mentre la lenza scorre attraverso il ge-neroso foro della perlina.

■ Una grandevarietà di

ambienti ricchi difauna di ogni

genere, questo ilmagnifico scenario

in cui possiamoimmergerci

pescando alla focedel Po, un fiumericco di fascino e

di storia.

Page 90: PescaIn Giugno 2009

delle acque morte. A seguitodelle oscillazioni di marea siformano le correnti di marea.Si chiamano correnti di ma-rea i periodici movimenti insenso orizzontale di una par-te della massa liquida inte-ressata e tali movimenti, puressendo conseguenza diquelli verticali, seguono leggicomplesse e variabili da luo-go a luogo. In Mediterraneo,essendo un mare “chiuso”, siverificano sbalzi di mareapiuttosto limitati che rag-giungono in rari casi l’am-piezza di un metro. In ocea-

no, invece, possiamo osser-vare differenze dell’ordine dicinque, sei, sette metri, an-che lungo le coste europeebagnate dall’Atlantico. An-che la formazione delle cor-renti di marea è diversa inMediterraneo rispetto al-l’oceano. Queste risultano as-sai più deboli nel nostro maree quindi, noi poveri pescatorimediterranei, godiamo solomarginalmente del beneficoeffetto del riossigenarsi dellecoste a causa proprio dellecorrenti di marea. Nella nostralaguna, però, l’effetto marea

si fa sentire in modo predo-minante e condiziona in mo-do notevole la pesca.

Lenze a fondo a Pila

Spesso in questo ambientesiamo condizionati ad effet-tuare battute di pesca brevi,nel senso che i momenti idealidi pesca sono quelli in conco-mitanza con la ferma di ma-rea, meglio in coincidenzadelle acque alte e questo per-ché la corrente di marea chesi ha durante il cambio puòessere di notevole intensità e

tale da impedire di mantenerecorrettamente in pesca le len-ze. Inoltre, in diversi periodidell’anno, grandi quantitatividi alghe sono trasportati dallacorrente e pescare, in qualsi-voglia modo, diventa decisa-mente improbo. Volendo cir-coscrivere il nostro itinerariotecnico, vista l’ampiezza deldelta del Po, ci siamo limitati aprendere in considerazione losbocco a mare del fiume incorrispondenza di Pila e piùspecificatamente di Barba-marco, pescando a fondo dal-la barca. Lasciato il grandefiume e seguito un piccolo ca-nale vicino a Pila si sbocca inuna laguna, frequentata an-che da cacciatori durante ilpasso degli uccelli acquatici.Poche centinaia di metri ci se-parano dal mare aperto alquale si arriva percorrendo uncanale artificiale largo unatrentina di metri. Si può pe-scare sia in laguna sia nel ca-nale ed anche in mare apertoin corrispondenza dello sboc-co del canale. Come tradizio-ne vuole, si pesca con la clas-sica montatura del piomboscorrevole ed amo terminale.Anche noi abbiamo deciso dipescare così, la sola varianteche abbiamo apportato consi-ste nell’aver agganciato ilpiombo ad un anti-tangle checi garantisce di non ingarbu-gliare la lenza durante la fasedi lancio, facilitare quantopossibile la scorrevolezza del-la lenza madre e di mantene-re il terminale steso ed alli-neato alla corrente. A secon-da dell’intensità della corren-te stessa sceglieremo il piom-bo: dovrà essere di peso taleda rimanere fermo quantopiù possibile poiché la possi-bilità di incagliare sul fondo èpiuttosto elevata. Comunque,è consigliabile pescare quantopiù leggero possibile.

I pesci

La stagione di pesca inizia conl’arrivo della primavera e ter-mina con la fine dell’autunno.

90

A fo n d o, a l l a fo c e d e l “g r a n d e f i u m e”

■ Molte letecniche chepossiamoutilizzare tra tutte,però, la pesca afondo praticatanelle ampie ansedel grande fiume,è quella che più diogni altra puòregalarci momentidi purodivertimento.

Page 91: PescaIn Giugno 2009

In inverno le condizioni me-teorologiche avverse sconsi-gliano di avventurarsi in bat-tute di pesca, spesso del tuttoinfruttuose. Fondamental-mente sono cinque le specieche possono suscitare il no-stro interesse nel battere que-sto tratto di foce: la spigola,l’orata, la mormora, l’ombri-na e l’anguilla. La taglia deipesci è media, con belle mor-more sui 400 gr, orate sui 500gr, con tante sotto misura o allimite di essa, ombrine da600/700 gr, non molte in veri-tà e spigole di tutte le taglie,dalle piccolotte da 300 gr fino

ad esemplari di peso interes-sante che possono superareabbondantemente i 3 kg di pe-so. Se si indovina la giornatagiusta, comunque, il diverti-mento è assicurato da un buonnumero di abboccate e, anchese si rilasciano i pesci sotto mi-sura o di piccola taglia, ci sipuò assicurare anche dei beipesciotti da fare al forno.

Attrezzature

Si pesca con attrezzature me-dio/leggere. Ottime delle can-ne sui tre metri di lunghezza,che permettono un’ottimalegestione anche di terminalilunghi o di combattere in mo-do agevole anche prede dibuona taglia. Le canne deb-bono avere una vetta sensibileche permetta di visualizzareanche le tocche più leggere:non è detto infatti che un pe-sce di buona taglia attacchil’esca con violenza. Sono con-sigliabili le canne tipo ledge-ring o le classiche canne dabolentino ad azione media. Lamisura dei mulinelli si atteste-rà intorno al 4000 e sarannocaricati con nylon dello 0,30mm: tale misura ci consenteampio margine su tutte le pre-de che potremo incontrarequi. Come filo da terminaleimpiegheremo del fluorocar-bon di diametro compreso tralo 0,20 e lo 0,25 mm. Oltre ariflettere meno i raggi della lu-ce e quindi essere meno fasti-dioso agli occhi dei pesci, ilfluorocarbon ha una superfi-cie che resiste maggiormentealle abrasioni, ottimo quindiper essere impiegato su fon-dali particolarmente sporchi ericchi di asperità. La lunghez-za del terminale sarà compre-sa tra i 50 ed i 100 cm.

91

Esche ed ami Due sono le classiche tipologie di esca per la pesca inquesta foce: crostacei e vermi. I gamberi, ma soprat-tutto le corbole, sono i crostacei che vanno per la mag-giore. La corbola viva è gradita da tutti i pesci di que-sta zona. Non è facile reperirla e spesso ci si adatta conil prodotto congelato che si può reperire nei negozidella zona o del ferrarese. In laguna l’esca regina co-munque è la tremolina, non vi sono pesci che non lagradiscono. Con essa, infatti, si cattura di tutto, dai ce-fali alle orate, dalle mormore alle spigole. La tremolinaperò è un verme delicato e tende a strapparsi quandosi forzano i lanci o quando si impiegano zavorre pe-santi e molti perciò preferiscono il coreano, forse me-no catturante della tremolina, ma più duro e più resistente. Pescando con i vermisono molto impiegati gli ami che recano sul gambo uno o due micro ardiglioni fer-ma esca. A seconda delle necessità vengono adottati nelle misure 2-4-6.

Pescando a fondo si rende indispensabile impostare le cannenel modo più razionale possibile, quindi avere a disposizioneun pratico reggi canna agevola l’intera azione di pesca. Nelnostro caso abbiamo impiegato un comodo reggi canna a treposti che consente di orientare a piacimento ogni singola can-na. Il suo fissaggio a bordo è semplicissimo poiché il telaio disupporto è montato su un tubo che trova il suo naturale al-loggiamento nei fori porta canna della barca stessa.

REGGI CANNE

Page 92: PescaIn Giugno 2009

e dolci e ormai tempe-rate acque di fiume in-

contrano la sapida e ossigena-ta acqua di mare.. e così, in untramonto rosso fuoco che tin-ge e appiattisce le torbide ac-que di foce, la calma quasi sur-reale viene rotta da un primosalto di muggine, seguito abreve da un altro, un altro an-cora, poi improvvisamentel’acqua che sembra esplodere,mentre interi banchi di muggi-ni saltano e schizzano fuori co-me impazziti, spinti verso lemassicciate frangiflutti. Dietrodi loro, implacabili e feroci, “i

pirati della foce” predano in-cessantemente fino al soprag-giungere della notte, poi, sen-za alcun preavviso, tutto tor-na alla quiete. Questa è in sin-tesi una classica scena allaquale gli assidui frequentatoridelle foci potrebbero assisteredurante i calmi tramonti estivi.Ma di chi stiamo parlan-do?.....senza ombra di dubbiodel pesce serra. Pomatomussaltator è il nome latino diquesto importante predatoredel sottocosta. La testa gran-de, gli occhi piccoli e perfetta-mente circolari, la mandibola

prominente armata di affilatis-simi denti, si armonizzano conun corpo affusolato e potente.Questo è il ritratto morfologi-co di un pesce che ha fatto ap-passionare allo spinning mol-tissimi pescatori determinandocosì strategie, attrezzature edartificiali pensati esclusiva-mente per fronteggiare unodei predatori più aggressivi.Considerato piuttosto raro sul-le nostre coste fino a circa undecennio fa, il serra ha incre-mentato la sua presenza inmodo esponenziale, coloniz-zando e prendendo parte disopravvento su altre speciepredatorie come ad esempiola pregiata spigola. Le acquecaratterizzate da bassa salinitàsono sicuramente le sue prefe-rite, in virtù di una costantepresenza di pesce foraggio co-

stituito non solo dai mugginima anche da tutti i pesci mino-ri che sono soliti frequentare,nei giusti periodi, le foci. Stia-mo parlando di lecce stella, su-gheri ed aguglie. Attualmentepossiamo tranquillamente af-fermare di trovarci di fronte adun pesce stanziale in quasi tut-te le aree costiere del Tirrenocentro meridionale, soprattut-to Lazio e Toscana con le loroimportanti foci, quasi tutte lecoste sarde e alcuni tratti del li-torale calabro e siciliano, tuttiveri hot spot per tentarne lacattura e non da meno le sta-gioni di inizio estate e l’autun-no, periodi che rappresentanoi momenti migliori per insidiar-lo con logica e tecniche mira-te. Il serra è comunque un pe-sce che concentra la propriaattività predatoria in spazi di

A caccia di serraSpinningSalmastro

92

L

*a cura di Stefano Passarelli

Page 93: PescaIn Giugno 2009

tempo piuttosto brevi se rela-zionati alle ventiquattr’ore. Pe-scando ad esempio da un’im-barcazione munita di ecoscan-daglio avremo senz’altro mo-do di marcare durante il gior-no e soprattutto a mare calmola presenza di interi branchipressoché immobili nelle zonecon repentini tagli di fondalepoi, con l’avvicinarsi del tra-monto, meglio se in concomi-tanza con le fasi di mareamontante, l’attività motoria epredatoria del serra aumentaesponenzialmente fino ad arri-vare in alcuni casi a vera frene-sia alimentare. Chiaramentequesti comportamenti ben di-stinti tra loro impongono e de-terminano due approcci di pe-sca completamente diversi.

Pesca di ricerca

Come accennato, durante ilgiorno e a mare calmo, questopesce rallenta tantissimo lapropria attività e va quindi cer-cato con artificiali in grado disondare varie fasce di acqua esoprattutto di lavorare anche infase di caduta e a regimi di re-cupero piuttosto bassi. Min-nows di lunghezza compresatra i 10 e i 14 cm, preferibil-mente suspending e di formaaffusolata, modelli dotati diuno o più snodi tipo jointed,ma anche i modernissimi “vi-bro bait” caratterizzati da uncorpo piatto, un peso specificopiuttosto elevato e l’attaccoper la lenza madre posto sul

dorso, peculiarità che consen-tono a quest’ultimo di raggiun-gere in spazi molto corti pro-fondità di rilievo. Da non tra-scurare assolutamente gli intra-montabili ondulanti tipo “to-by” di peso compreso tra i 20 ei 30 gr che, fatti lavorare in ma-niera idonea ai margini dellacorrente di uscita dell’acquadolce, fanno miracoli, soprat-tutto se si arricchisce l’ancorinadi coda con opportuni materialiche servono ad amplificarne ilnaturale ondeggiare.

Pesca su mangianza

Ovvero adrenalina pura! Ave-re di fatto la fortuna di trovarsinel bel mezzo di una man-gianza dei serra è sicuramen-te la situazione di pesca piùspettacolare e stimolante perun appassionato “lanciato-re”, ma attenzione, è estre-mamente importante, in que-ste circostanze, non perderelucidità, i lanci dovranno esse-re rapidi e precisi, indirizzatisempre ai margini della man-gianza e mai all’interno di es-sa. Gli artificiali da utilizzare inqueste situazioni di pesca so-no drasticamente top water eandranno recuperati piutto-sto allegramente, proprio avoler simulare la fuga disordi-nata di un pesce terrorizzato.Ottimi i popper ed i pencilbait, i primi, recuperati velo-cemente, producono vistosischizzi ed accentuate vibra-zioni, i secondi, caratterizzati

da una siluette molto affuso-lata simile ad un sigaro (daqui il nome pencil bait) e prividi paletta, mossi con movi-menti corti e rapidi, eviden-ziano un andamento davveroparticolare conosciuto comewalking the dog (portare aspasso il cane) che consiste inampi spostamenti laterali de-nominati anche sliding o ska-ting. Sicuramente i più getto-nati con pesce attivo.

Le attrezzature

A questo punto vediamo qualiattrezzi utilizzare per ottimiz-zare la nostra azione di pesca.Pescando da un’imbarcazionesi impiegheranno fusti preferi-bilmente monopezzo di lun-ghezza compresa tra i 6’6” edi 7’ (2,01-2,13 mt), ad azionefast ed ex fast, idonei per ge-stire al meglio sia esche cheprede menzionate. La potenzaespressa in once non superamai le 2 Oz (56 gr). Questi at-trezzi corti e molto rapidi (al-l’americana per intenderci) cipermettono di controllare e

variare l’andamento degli arti-ficiali con brevi movimenti dipolso, rendendo cosi moltofluida e dinamica tutta l’azio-ne. Praticando invece questapesca da terra e dunque in unambiente con barriere frangi-flutti e rive più o meno scosce-se è meglio l’utilizzo di fustipiù lunghi, dai 7’6” agli 8’3”(2,31-2,52 mt), evitando ulte-riormente di salire di misura inquanto, con l’utilizzo di eschetop water, l’intera azione dipesca potrebbe risultare piut-tosto affaticante. I mulinelli abobina fissa dovranno esseredi misura compresa tra il 4000ed il 5000, meglio se dotati difrizione in testa. Per gli amantidel casting, compatti rotanti ingrado di contenere perlomeno150 mt di trecciato da 20 lb(9,07 kg), andranno più chebene per domare il più testar-do pesce serra. Certo se ad ab-boccare al nostro popper saràuna maestosa leccia amia lecose si complicano ma, questaè un'altra storia e sicuramenteavremo modo di raccontarlaun'altra volta.

93

ARTIFICIALI E PROFONDITÀ

Page 94: PescaIn Giugno 2009

na vasta serie di corsid'acqua scende diret-tamente dalle vettedelle Alpi Apuane, si

unisce ed assume la denomi-nazione di Torrente Cardoso,dall'omonima località attraver-sata. La sua caratteristica tor-rentizia affronta un suggestivopercorso, levigando col passa-re del tempo le ruvide sporgen-

ze rocciose della montagna.Questo angusto tratto dalle ac-que cristalline prosegue rapi-damente allargando, seppur dipoco, il proprio letto, dise-gnando alcuni veloci raschi, al-terati sovente da buche degnedi nota. Il tratto prosegue por-tandoci in località Pontestazze-mese dove il fiume cambia ilsuo nome in Vezza, delinean-

do di lì a poco l'intero trattoNo-Kill, situato a Ruosina. Unaparte di fiume, questa, caratte-rizzata da sponde piuttosto al-te e dalla quasi totale assenzadi alberi, dove un'acqua dallatrasparenza impressionantescorre formando buche, raschie un paio di cascatelle,quasitutte dotate di microsentieriche ne permettono la risalita,

prevalentemente su di un lettocaratterizzato da pietre giallo-biancastre dove l'azione di pe-sca è resa fruttuosa dal pesca-tore che sa muoversi con astu-zia e cautela, cercando di rima-nere il più possibile defilato du-rante l'azione di pesca. In que-sto tratto, durante le ore cen-trali della giornata, è possibileassistere ad alcune brevi masuggestive schiuse di effimere,capaci di animare in un attimola quasi totalità della superfi-cie. Discendendo e attraver-sando la cittadina di Seravezza,il Vezza riceve da destra i flussilimpidi del Torrente Serra, unsuggestivo corso d'acqua ca-pace di regalare al pescatoreche ama avventurarsi tra sen-

94

ITINERARIO

Un suggestivo itinerario di pesca che scorre piacevolmente fino

alla foce con il Mar Tirreno, immerso nella bellezza della cittadina

di Seravezza, con alle spalle le Alpi Apuane e a due passi dalla

mondanità di una esplosiva Versilia. Un tratto di riserva

polivalente per diverse tecniche di pesca che si possono

alternare lungo il cammino. Testo e foto di Massimiliano Nepori

U

Alla Scoperta del

Versilia

Page 95: PescaIn Giugno 2009

95

tieri tortuosi e a volte scoscesisuggestive emozioni incorni-ciate da uno scenario mozza-fiato. L'acqua scorre coprendole levigate e bianche pietre chene compongono il fondale, re-so talvolta verdastro dal riflessodella fitta vegetazione presen-te. Questo tratto è decisamen-te diverso dai precedenti elen-cati e consigliamo a tutti colorone vogliano intraprendere isentieri di non farlo mai da solio senza aver prima contattatogli organi preposti alla vigilan-za ittica, al fine di ricevere tuttele informazioni necessarie suipercorsi e gli accessi sicuri alfiume. La sua stretta confor-mazione ci impone movimentilenti e molta attenzione, le sue

buche talvolta profonde e isuoi piccoli raschi offrono lapossibilità di sondare diverse ti-pologie di approccio. Perquanto concerne la fauna itti-ca presente, essa è costituitada trote fario di medie e picco-le dimensioni, anche se la cat-tura di taglia non è esclusa, idelicati equilibri che compon-gono questo ambiente hannoreso questi esemplari molto so-spettosi e poco disposti a la-sciarsi trarre facilmente in in-ganno. Lasciandoci con dispia-cere questo paradiso alle spallee con esso l'imponente massic-cio dell'Altissimo che ne domi-na le acque, proseguiamo ladiscesa del fiume attraverso lavalle dove prende finalmente il

nome di Versilia, caratterizzatoda un fondale prevalentemen-te fangoso e da una portatad'acqua decisamente più mas-siccia, le sponde generose per-mettono di seguirlo lungo tut-to il suo sviluppo, sino ad arri-vare in Cinquale, dove, dopoun percorso di 24 km, regala lesue acque alle correnti salatedel Mar Ligure.

Zone, tecniche eregolamenti di pesca

Il Versilia offre le sue acque alpescatore polivalente, permet-tendogli di pescare lungo tuttoil suo percorso, fatta eccezioneovviamente per le zone di di-vieto. In foce è possibile pesca-

re usando qualsiasi tipo di tec-nica, passando dallo spinningalla mosca, dalla roubasiennealla classica bolognese, dall'im-pegnativo surfcasting al lege-ring, adoperando qualsiasi tipodi innesco, naturale, compresoil bigattino, vegetale o artificia-le. Le varietà di specie itticheinsidiabili in foce è davveromolto ricca, si va dalla spigola,croce e delizia di ogni pescato-re di mare, alla combattiva lec-cia stella, passando dall'ormaihabitué pesce serra agli im-mancabili cefali. Spostando ilnostro interesse verso le acqueinterne, ci basta percorrere po-che centinaia di metri per tro-vare nell'immediato altre spe-cie degne di interesse, nella

l fiume

■ Alcuni scorci paesaggistici della località e del fiume Versilia.

Page 96: PescaIn Giugno 2009

fattispecie cavedani, carpe e inprimavera inoltrata anchequalche luccio. L'uso della lar-va di mosca carnaria trova ilsuo limite d'impiego con la fi-ne del tratto a ciprinidi, che siestende appunto dalla foce si-no alla confluenza tra Serra eVezza, dove l'attività di pescarimane chiusa per un brevetratto debitamente segnalato,mentre la pesca con le altre ti-pologie di esche naturali, ver-me di terra ecamola, è consen-tita lungo tutto il restante trat-to fatta eccezione per il No-Kille per la seconda e ultima zonachiusa, situata appena prima dientrare in località Pontestazze-mese. Entrando nel merito del-le acque a denominazione sal-

monide, la trota fario è sicura-mente l'indiscussa regina, lasua presenza ben distribuitatrova sporadicamente la pacifi-ca coabitazione con altre spe-cie ittiche come barbi e vaironi.Nel No-Kill la pesca è consenti-ta esclusivamente con escheartificiali, mosca e spinning,munite di amo singolo senzaardiglione o opportunamenteschiacciato. Coloro che inten-dono esercitare l’attività di pe-sca all’interno della “ZRS AltaVersilia”, oltre al possesso dellalicenza di pesca debbono mu-nirsi di un apposito tesserino diaccesso rilasciato gratuitamen-te dall’ente gestore avente va-lidità per l'anno solare in corsoe che dovrà essere riconsegna-

to entro il 31/12 al fine di ela-borare una serie precisa didati statistici riguardantigli accessi e i prelievi ef-fettuati. Per otteneretale tesserino bastapresentarsi in unoqualsiasi degli entipreposti a tale servi-zio, citiamo tra i tanti inegozi di pesca “Vena-tor” ed “Esca e Pesca”,oppure presso il Bar Sha-ker sito nelle vicinanze delmeraviglioso Palazzo Mediceo,in caso di necessità è possibilecontattare la Vigilanza Ittica alnumero di telefono348/3065001. Per tuttele informazioni del casolegate ai regolamenti ealle zone di pesca vi ri-mandiamo al sitowww.flyclub90versi-lia.net nella sezioneZRS. Il tesserino rilascia-to contiene una serie diinformazioni utili al pe-scatore, quali il regolamen-to vigente, una cartina detta-gliata del fiume e delle sue de-limitazioni e il tabellario segnacatture. Ricordiamo a tutti cheè buona norma, prima di ac-cingersi all'azione di pesca, se-

gnare sul proprio tesserino:giorno, mese e tecnica adope-rata. Nei tratti di fiume classifi-

96

La Versilia è asservita in maniera ottimale dalla rete autostradale arrivando da qualsiasidirezione. Il casello di uscita interessato, Versilia, si trova tra quello di Viareggio e quellodi Massa Carrara sulla A12.■ Da Genova: Autostrada A12 direzione sud fino al casello Versilia. ■ Da Milano: Autostrada A1 direzione sud fino a Fidenza poi immettersi sulla A15,

Autocamionabile Cisa, fino a La Spezia dove ci si immette sulla A12 direzione sud fino in Versilia.

■ Da Firenze: Autostrada Firenze-mare A11 fino a Lucca dove poi ci siaggancia alla bretella autostradale perViareggio da dove si può rapidamente raggiungere la Versilia.

■ Da Roma: Autostrada A1 fino a Firenze, poi come sopra.

Info Viabilità: come arrivare in Località Seravezza

Page 97: PescaIn Giugno 2009

cati a salmonidi, escluso ovvia-mente il No-Kill, è consentitotrattenere fino ad un massimodi 5 esemplari di almeno 27cm di lunghezza. E' comunquevietata da regolamento la de-tenzione di capi catturati altro-ve nelle zone senza prelievoopportunamente tabellate.Per quanto concerne l’attrez-zatura del moschista, è dove-roso approfondire i diversiaspetti tecnici in base alla tec-nica prescelta, sia essa moscasecca, sommersa, ninfa ostreamer. Affrontando questotorrente con l’utilizzo della tec-nica della pesca a mosca seccao della sommersa, consiglia-mo l’utilizzo di canne corte, dimisure comprese tra i 7 piedi emezzo e gli 8 piedi, abbinatead un mulinello leggero ma ca-pace di contenere egregia-mente una coda galleggiantedel numero 3 a profiloDT(Double Taper), come finaleadopereremo un filato a profi-lo conico o un finale detto “anodi” lungo circa 3 metri emezzo, che inizierà con unospezzone dello 0,50 collegatoalla coda mediante l’utilizzodel nailless knot, questo nodo,a differenza del fratello mag-giore e forse più diffuso nailknot, non prevede la foratura

della coda, producendo, di fat-to, un piccolo disassamento tracoda e finale, il nostro termina-le andrà gradatamente a scala-re di diametro finalizzandosi inun tippet lungo circa 1,5 mt ascelta tra uno 0,12 da utilizzarein presenza di acque poco ve-loci o uno 0,14 per le correntipiù vive. Per la scelta delle mo-sche ci affideremo alle intra-montabili Royal Wulf e RoyalCoachman, costruite su amibarbless (privi di ardiglione) delnumero 12 e 14, avendo l’ac-cortezza di siliconarle un po’prima di usarle in pesca. Cam-biando approccio al fiume e af-frontandolo stavolta con latecnica della ninfa e dellostreamer, l’attrezzatura andràmodificandosi di conseguenza,la scelta della canna cadrà ine-vitabilmente su lunghezze piùgenerose ovvero comprese traii 9 e i 10 piedi, abbinata aduna coda galleggiante del nu-mero 5, caricata su di un muli-nello large arbori, bobina lar-ga. Questa particolare bobina,essendo più larga di quelleconvenzionali, permette un av-volgimento più dolce della co-da, riducendo al minimo il fat-tore memoria, evitando le fa-stidiose spire che altrimenti siandrebbero a formare. Per ciò

che concerne il finale, lasciamoagli amanti della pesca “sotto”il compito di sbizzarrirsi comemeglio credono, passando, aseconda dei gusti e delle abitu-dini, dai classici finali brevi lun-ghi quanto la canna, costruiti a

scalare partendo da uno 0,45 eterminando in conicità con untippet di 30 cm dello 0,14, aquelli nettamente più lunghi dichiara influenza francese, ca-paci di regalarci maggior con-trollo nelle medie e lunghe di-stanze. Per gli artificiali rivolti aquesta tecnica consigliamol’utilizzo di Copper Nimph ePhesantail montate su amiGrub del 12 e del 14. Per la pe-sca in streamer, pur mantenen-do inalterate le considerazionitecniche relative alla lunghezzadelle canne, accorceremo unpo’ il nostro finale che termine-rà in maniera più nervosa conun tippet dello 0,20/0,25, a cuilegheremo attraverso il nodorapala, la nostra imitazione, unpesciolino lungo circa 6/7 cmcostruito in pelo sintetico cheimiterà le movenze di un picco-lo pescetto in fuga, alimentan-do nella nostra preda il suoistinto predatorio. Non ci restadunque che scegliere la zonadi pesca, la tecnica che più ciaggrada e avventurarci nellanostra giornata di pesca.

97

In cerca di emozioni tra le correntistrette tra i massi affioranti

■ Stupendo esemplare di fario di immissione, catturato a ninfa. Pesci di questo genere,insieme ad un paesaggio fantastico, sono gli ingredienti principali di questoaffascinante itinerario.

Page 98: PescaIn Giugno 2009

98

ITINERARIO ESTERO

Page 99: PescaIn Giugno 2009

99

empo fa, prima di partire per questo viaggio in Cana-da, ritrovandomi con alcuni amici poco avvezzi allapesca, ebbi da tutti la stessa domanda: “Vai a salmo-

ni?” e ricevendo risposta negativa mi chiedevano ancora: “Al-lora vai per pescare le trote?” e ad una mia seconda risposta,ancora negativa, mi ridomandavano: “Ma allora che cosa ci vaia fare in Canada?”. Molti pensano che Canada sia sinonimosoltanto di salmoni e trote e ciò è in larga parte dovuto al fattoche questo stato, insieme all’Alaska, detiene un potenzialeenorme per questo tipo di pesca con soprattutto alle spalleun’organizzazione turistica più che trentennale rivolta in que-sto senso. Tuttavia, il Canada da molti anni è divenuto altret-

tanto famoso anche per la pesca verso i grandi lucci e letrote lacustri, soprattutto tra i pescatori statunitensi,

inoltre, qui si possono trovare in abbondanzaanche altre specie di pesci come enormi

storioni, channel catfish (pescigatto dicanale, gli stessi che si trovano

nell’Arno pisano), walle-ye, goldeye, white-

fish, carpe comunie molto ancora.

L’altroLucci, channel catfish, walleye ed altro ancora.

Un Canada appena diverso dal solito, non solo per salmoni,

ma sempre affascinante, fantastico e ricco di sorprese.

Testo di Roberto Ferrario - Foto di R. FerrarioL.L. Wollastone - Jhua Happonen

TLucci, channel catfish, walleye ed altro ancora.

Un Canada appena diverso dal solito, non solo per salmoni,

ma sempre affascinante, fantastico e ricco di sorprese.

Testo di Roberto Ferrario - Foto di R. FerrarioL.L. Wollastone - Jhua Happonen

Page 100: PescaIn Giugno 2009

I lucci e le trote lacustri

Il luccio è il pesce più rappre-sentativo ed insidiato, dopo ilsalmone, da tutti i pescatoriche si recano in queste regio-ni canadesi. La taglia media siaggira intorno ai 4/6 kg magli esemplari da 10/15 kg so-no catturati normalmenteogni settimana e durantel’anno, inoltre, non sono dameno anche gli esemplari da16/18 kg. Intorno alla primadecade di giugno i laghi ini-ziano a sghiacciarsi e i luccitendono a spostarsi dalle ac-que profonde nelle baie d’ac-qua bassa dove questa è piùcalda per poi iniziare la frega.Solitamente è nel corso delmese di giugno, per finire avolte ai primi di luglio, chequesti esocidi rimangonomolto concentrati in delimita-te zone ed il bello è che sonomolto aggressivi e attaccanosenza indugio gli artificiali chegli capitano a tiro. Un breveperiodo che però garantiscegrandi quantità di catturetanto che queste settimanesono da prenotarsi con alme-no uno o due anni di anticipo;pensate solo che il record dicatture di una barca in unasingola giornata di pesca è lastratosferica cifra di 225 lucci!

Ad ogni modo la media nor-male di una giornata di giu-gno è dai 30 ai 50 esocidi atesta. Mi hanno raccontatopoi una storia vera di un pe-scatore che in giugno ha pe-scato sia dalla riva che dallabarca per circa 18 ore conse-cutive riuscendo a catturareda solo ben 397 lucci. Questoè avvenuto sul Tolson Riverdove sfocia nel lago GreatSlaves. In luglio e agosto i luc-ci si sparpagliano lungo tuttala costa del lago in agguatovicino alle vaste praterie di al-ghe e la pesca diventa un po’più difficile. Tuttavia, secondole statistiche, gli esemplari piùgrossi vengono mediamentecatturati in questi ultimi duemesi. Esistono numerosissimiluoghi dove si può pescare illuccio in Canada, ma le regio-ni più famose in termini dicattura sono in Saskatche-wan, in Northwest Terrytories,in Manitoba ed in Alberta.Purtroppo per noi i prezzi diquesti lodge sono semprepiuttosto elevati in quanto sitrovano in zone molto remotee lontane e tutto il cibo e i ri-

fornimenti vari arrivano sol-tanto via aerea. Qui, inoltre,la stagione di pesca è moltobreve, 3 mesi, da giugno a fi-ne agosto. Solitamente moltidei lodge che propongono lapesca al luccio in Canada de-dicano del tempo alla pescadelle grosse trote lacustri checi sono in diversi laghi oltre ilCircolo Polare Artico. Le piùgrosse mai catturate sono sta-te prese nel lago Great Slavesnel Northwest Terrytories enel lago Great Bear. Qui dimedia si catturano trote dai 5ai 10 kg, ma nel top della sta-

gione esemplari dai 18 ai 20kg sono catturati normalmen-te: pensate che l’attuale re-cord è un esemplare di 32 kgpreso nel 1995. Numerosi la-ghi ospitano anche una foltapopolazione di walleye, luc-cioperca, anche se sono rela-tivamente insidiati in quanto ilfascino di prendere un grossoluccio o una possente trota è

100

Grandi pesci, recuperi eccezionali...in ogni caso emozioni indimenticabili

■ Un magnificoluccio, unpredatore chequando raggiungetaglie di questogenere è in gradodi regalaresoddisfazioniindimenticabili perla sua generosacombattività chelo distingue unavolta che attacca inostri artificiali.

■ Voraci pesci gatto, magnifici luccioperca, due prede che possono apparireriduttive in queste situazioni ma cherisultano sempre interessanti e divertenti,specialmente se abbiamo la fortuna diincappare in esemplari di grossa taglia.

Page 101: PescaIn Giugno 2009

l’attrazione maggiore per ipescatori che si recano a pe-scare a queste latitudini. Intutto il Canada è praticamen-te obbligatorio pescare conl’ardiglione schiacciato equindi spesso si perde il pescesotto barca o appena dopol’abboccata.

Gatti, carpe &co

Posso capire che recarsi in Ca-nada per pescare pesci gatto ecarpe potrebbe apparire unpo’ riduttivo e pertanto la cosamigliore è quella di abbinarciulteriormente quattro giorni dipesca al luccio. La destinazio-ne più conosciuta e rinomatasi trova a Lockport, una picco-la città vicina alla capitale re-gionale Winnipeg, dove vi èun vastissimo complesso di la-ghi, canali e fiumi e la presen-za di un rinomato fishing lod-ge: il “Cats on the Red”. Que-sto lodge è uno dei più famosidel nord America perquanto riguarda la pescaai channel catfish ed è si-tuato sulle sponde delRed River nelle vicinanzedella diga di St.Andrews.Il channel catfish è il pe-sce in assoluto più ricerca-to dai pescatori che si re-cano sul Red River grazieal fatto che popola in mo-do massiccio questo fiume eperché qui raggiunge una ta-glia molto elevata, spesso evolentieri oltre i 15 kg, tuttaviala taglia media si aggira sui 6/8kg. La pesca ai channel catfish

si effettua con barca ancoratain corrente pescando a fondocon ami del 5/0 innescati conun trancio di goldeye, unostrano pesce che popola a foltibranchi questo fiume. Non èuna pesca assolutamente faci-le e non si può pretendere diriuscire a pescarne moltissimiin una giornata. Questo pesceè molto diffidente e le abboc-cate non sono mai molto deci-se; a volte afferra l’esca per poirifiutarla e magari ritornare ariprenderla dopo qualche mi-nuto. Ad ogni modo è un pe-

sce molto combattivo e, peravere la meglio su di un esem-plare intorno ai 9/10 kg conlenza dello 0,40 mm, venti mi-nuti sicuramente non bastano.Il segreto di questa pesca statutto nell’abilità della guidache ti deve portare nella zonagiusta, ovvero dove il brancodei channel catfish sta stazio-nando. Infatti, a causa dell’in-nalzamento o dell’abbassa-mento delle porte della digacon conseguente cambiamen-to del livello dell’acqua, i bran-chi di catfish si spostano pa-

101

Strani nomi per strani pesciNei paragrafi precedenti sono stati nomi-nati walleye, channel catfish, freswaterdrum, goldeye, bullhead catfish, whitebass, tutti pesci endemici del continenteamericano che non esistono in Europa eche sono per lo più sconosciuti ai pesca-tori italiani. Vediamone alcuni dei menoconosciuti.

WALLEYE (SANDER VITREUS) I walleye sono pesci molto simili al no-stro lucioperca, sia per fattezze che perabitudini alimentari, con l’unica differen-za nella colorazione della pelle, moltopiù scura e verde. Può raggiungere il pe-so di 11 kg ed è pescato durante tuttol’arco dell’anno, anche quando i fiumi so-no ghiacciati praticando dei grossi fori epescandoli con l’esca morta o particolarijigs. E’ una preda molto ambita ancheper la pesca dal ghiaccio, ice fishing, chesi effettua d’inverno quando fiumi e la-ghi sono completamente ghiacciati. No-toriamente è un pesce molto difficile dacatturare, spesso e volentieri smaliziatoe diffidente; un po’ più ostico del nostro.

FRESHWATER DRUM (ALPODINOTUS GRUNNIENS)

Anche il freshwater drum, dal canto suo,è un pesce molto combattivo, a patto chelo si catturi con attrezzatura leggera. Co-me aspetto si può paragonare vagamen-

te con la nostra orata, anche se può rag-giungere taglie di notevoli dimensioni.Infatti, il record del mondo IGFA per que-sto pesce è di 24 kg, ma normalmente neisistemi fluviali la taglia media si aggiraintorno ai 4/5 kg con punte fino a 15 kg esolo nei grandi laghi è possibile trovaregli esemplari di mole maggiore. Il fre-shwater drum può essere pescato inun’infinità di modi diversi poiché questopesce abbocca praticamente su tutto:dalle esche naturali (grano, vermi, gam-beri) all’esca viva o morta, dai minnowsai cucchiaini, agli streames.

GOLDEYE (HIODON ALOSOIDES)Il goldeye ama vivere in folti gruppi ed èfacilmente pescabile con esche naturalicome il verme o a mosca sommersa conimitazioni di ninfe. E’ molto simile al no-stro lavarello come forma del corpo, macon la testa simile alla trota e, per quantoriguarda il peso, può raggiungere il chiloe mezzo. Nel Red River questo pesce rap-presenta l’esca numero uno per i channelcatfish in quanto qui gli esemplari di mag-gior mole si nutrono quasi esclusivamen-te di questi pesci. Può essere anche cattu-rato a spinning con piccoli cucchiaini.

WHITE BASS (MORONE CHRYSOPS)Il white bass è un piccolo predatore cheraggiunge i 3 kg ed appartiene alla stessafamiglia del più conosciuto black-bass,persico-trota. Come quest’ultimo anch’es-so caratterizza la sua difesa con fughesotto la superficie e con salti fuori dall’ac-qua. Di recente è stato anche introdottoin molti laghetti a pagamento del nordItalia dove si può pescare insieme alle piùcomuni trote. Ha delle carni molto morbi-de e saporite e per questo è molto ap-prezzato nel campo culinario. L’attuale re-cord IGFA per questo pesce è di 3 kg.

Page 102: PescaIn Giugno 2009

recchio e dove il giorno primaavevi avuto parecchie abboc-cate il giorno dopo poteva ri-velarsi del tutto privo di pesce.Il Red River è letteralmente so-vrappopolato dalle carpe, in-fatti, sia negli Stati Uniti che inCanada, non è considerato unpesce sportivo, cosicché quasinessuno le pesca. In anni addietro, addirittura,in alcune regioni degli StatiUniti avvelenavano volonta-riamente laghi e fiumi al finedi far morire questi ciprinidiper poi seminare pesci a lorocongeniali e che considera-vano altamente sportivi co-me trote, lucci, walleye. Lacarpa non è infatti un pesceoriginario di questo conti-nente; è stata introdotta nel1876 riuscendo a riprodursiin maniera smisurata dalmomento che ha trovato l’-habitat ideale ed abbondan-te cibo. In alcuni sistemi flu-viali ci sono così tante carpeche non riescono a cresceree magari una carpa di unaquindicina d’anni arriva apesare soltanto 8/9 kg. An-che nel Red River la tagliamedia è inferiore ai 10 kg,ma sovente sono catturatecarpe ben oltre i 12 kg e l’at-tuale record di questo fiumeè di 18 kg. Quindi, qui le car-pe non sono mai sospettosecome quelle di casa nostra erealmente ci si può proprio

stancare di pescarle; nonche siano del tutto tonte,ma qui è tutto molto più fa-cile. In un particolare fortu-nato, alcuni anni fa, cinquepescatori inglesi, in cinqueore di pesca, hanno totaliz-zato l’incredibile cifra di 146carpe dai 4 ai 10 kg. Il Cat’son the River Lodge proponeanche la pesca in primaveraa grossi stor ioni lacustr istanziali della zona. La tagliavaria dai 15 agli oltre 100kg. Sicuramente il Red Riverè uno dei fiumi più prolificidi tutto il mondo per questotipo di pesca.

102

Notizie utiliCOME ARRIVARE. Ci sono un buon nume-ro di voli diretti per il Canada con arrivosolitamente alla città di Toronto. Sonooperati da Alitalia (www.alitalia.com) eda Air Canada (www.aircanada.com). Ilvolo è di circa 8 ore. Da qui ci sono voli incoincidenza per le varie regioni. Per rag-giungere la maggior parte dei lodge inSaskatchewan, Northwest Terrytory eManitoba si è soliti partire dalla città diWinnipeg. Infatti, è dal suo aeroporto in-ternazionale che partono i voli privativerso gli sperduti lodge disseminati inqueste regioni. Per andare in Alberta eYukon di solito ci si appoggia all’aereo-porto di Edmonton. Da Tornonto a Win-nipeg sono 3 ore e mezza di volo, un’orain più per Edmonton. Per recarsi a pesca-re gli storioni dobbiamo prendere lacoincidenza per Vancuver.DOCUMENTI. Passaporto in corso di validità.FUSO ORARIO. La differenza oraria va da4 a 6 ore in meno che in Italia a secondadella regione Canadese. In Canada si at-traversano 6 dei 24 fusi orari mondiali. TELEFONO. Per le chiamate Italia-Canadabisogna comporre il prefisso internazio-nale 001. Per le chiame Canada-Italia ilclassico 0039. MONETA. La moneta locale è il dollarocanadese. ELETTRICITÀ. La corrente è a 110 volt co-me in Italia. Le prese sono generalmente

differenti dalle nostre ed è bene quindimunirsi di un adattatore.CLIMA. I momenti migliori per la pescacoincidono con i climi più miti, quindi damaggio a settembre troveremo tempera-ture variabili tra i 10 ed i 15°C a secondadella latitudine. Da ottobre a tutto apri-le/maggio c’è neve e ghiaccio dappertut-to. In inverno le province atlantiche, ilQuebec e l’Ontario meridionale hannotemperature che oscillano tra i -5 e i -20°C. All’interno dello Yukon e nei Nor-thwest territories non è raro trovaretemperature fino a - 40°C.CUCINA. Solitamente nei vari lodge simangia decisamente bene. Nei vari risto-ranti e pub canadesi, invece, ci si deve unpo’ accontentare; si trovano spesso piattiun po’ bizzarri. Cucinare il cibo decisa-mente non è la loro specialità.REGOLAMENTAZIONE PER LA PESCA. Lapesca è regolata da leggi federali, pro-vinciali e territoriali. I pescatori sportividevono avere una licenza per non resi-denti relativa alla provincia o al territorioin cui intendono pescare. Permessi spe-ciali, ottenibili sul posto ad un prezzosimbolico, sono necessari per pescare intutti i parchi. Non servono premessi perportare con sé la propria attrezzatura,ma possono essere applicate limitazioniper quanto riguarda l’equipaggiamento,i periodi, le catture o le esche.

Page 103: PescaIn Giugno 2009

Giganteschi storioni

Il British Columbia è sicura-mente la regione canadesenumero uno per la pesca aisalmoni, ma ai primi dell’au-tunno è altrettanto famosaper la pesca ai grossi storioniche dal mare risalgono i fiumiper la riproduzione. Qui la ta-glia media è molto varia, sipuò andare da pesci di 20 kgad oltre 200 kg.. Per la preci-sione il tipo di storione che sipuò trovare qui è il White Stur-geon, una specie che abitaprevalentemente la zona ovestdella costa del nord America;può crescere fino ben oltre i 3mt per un peso che può arriva-re a superare i 400 kg. Esisto-no un gran numero di organiz-zazioni e imbarcazioni charterche propongono questo tipodi pesca. La pesca si effettuadalla barca ancorata in mezzoal fiume con pesci morti ograppoli di uova di salmoneposati sul fondo. La media dicattura è da uno a tre pesciper sessione di pesca, ma gior-

nate più fortunate possonosfociare in un numero mag-giore di catture. Il fiume più fa-moso in assoluto è il Fraser, abreve distanza da Vancuver,lungo più di 500 km. Qui soli-tamente non si alloggia in lod-ge sperduti nella foresta ma incomodi hotel, solitamente nel-la città di Chilliwack ad unaora e mezza da Vancuver onelle immediate vicinanze do-ve ogni mattina si verrà presi inconsegna dalla guida di pescache poi provvederà a portarvidirettamente sul luogo di pe-sca. Visto che anche in autun-no qualche salmone rimaneancora nei fiumi, si può fareuna pausa in questo tipo dipesca per fare qualche lancioai salmoni. Qui la stagione peri salmoni va dal tardo agostofino a tutto novembre. Le im-magini degli storioni mi sonostate inviate dall’amico e gui-da di pesca finlandese JuhaHapponen che si è recato quiper questa pesca: i due piùgrossi che ha catturato supe-ravano i 200 kg di peso.

Contatti di pescaPer chi volesse pescare i lucci, trote e walleye (lucioper-ca) i lodge più rinomati sono:Plummer’s www.plummerslodges.comWollaston Lake Lodge www.wollastonlakelodge.comTrout Rock Lodge www.enodah.comMinorr Bay Lodge www.greatwhitenorthlodges.comNorth of Sixy www.northofsixty.com

Chi desidera pescare pesci gatto, carpe & Co:Cat’s on the Red Lodge e.mail: [email protected]

www.catsonthered.net

Per la pesca degli storioni in British Columbia date unaocchiata e prenotare il tutto attraverso i siti webwww.bcsturgeon.com e www.fraserriverlodge.com

Contatti utiliUfficio del Turismo Canadese in Italia www.turismo.canada.itCanadian Tourist Commission www.travelcanada.caAlberta Tourism www.travelalberta.comManitoba Tourism www.travelmanitoba.comNorthwest Territory Tourism www.nwttavel.nt.caSaskatchewan Tourism www.sasktourism.comYukon Tourism www.touryoukon.com

Page 104: PescaIn Giugno 2009

n una giornata nuvolo-sa, ma tutto sommato

caratterizzata da scarse preci-pitazioni, si è svolta la secon-da prova del campionato dieccellenza nord sul fiumeMincio a Peschiera. Fin dalleprime battute delle prove di-sputate nei giorni antecedenti

la gara, la pescosità è risultatamolto scarsa con numerosicappotti che si sono eviden-ziati nuovamente nella provaufficiale che alla fine ha riser-vato una media del 35% dicappotti e molti settori con lacattura di un solo pesce. Tut-tavia, il fascino del Mincio ha

reso comunque l’evento mol-to spettacolare, visto che poialla fine ci sono state catturedi pesci di grande taglia. Vin-ce la gara l'Oltrarno Colmic diFirenze “squadra b” con 10penalità, davanti al Team Vi-cenza e alle Groane Milo“squadra b”; seguono le tresquadre della Ravanelli Tra-bucco a conferma della gran-de forza della compagine di

Soresina. Fanno notizia i 24punti della Lenza Emiliana Tu-bertini, squadra che comun-que rimane terza nella classifi-ca progressiva dietro ad “Ol-trarno b” e alla prima “Rava-nelli b” che conferma l'ottimaannata dello scorso anno.

2° prova del Trofeo di Eccellenza Nord 2009

Agonismogare

104

ClassificaCl. Società Prov. Sq Tot.Pen Pen.Eff Piazz.Effettivi Tot.Punt Punt.Eff.

Effettive Effettivo

1 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) CR (B) 20,5 6 1 1 1 3 78.040 67.4602 Polisportiva Oltrarno (Colmic) FI (B) 23 13 2 3 4 4 69.930 56.4103 Lenza Emiliana (Tubertini) BO (A) 28 4 1 1 1 1 62.140 58.6404 A.P.S. Borghigiana Pellicano (Maver Tiger) FI (A) 29 10 1 2 2 5 59.230 54.5405 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) CR (A) 29 15 1 2 3 9 53.910 45.3306 Polisportiva Oltrarno (Colmic) FI (A) 34 10 1 1 3 5 65.760 61.8807 T.C.A. Firenze (Sarfix Stonfo) FI (A) 35 14 2 2 4 6 54.625 51.2408 Pescatori Padovani (Maver) PD (A) 35,5 17 1 4 4 8 53.110 49.3509 S.P.S. Team Vicenza (Faps) VI (A) 36 25 1 6 8 10 46.640 38.31010 Faps Team Bazza BO (B) 36 19 3 3 4 9 58.840 52.29011 A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO (A) 38 15 2 3 3 7 51.050 48.85012 S.P.S. Il Vairone (Maver) RE (A) 38,5 10 1 2 2 5 61.850 60.29013 Nuova L. Montecatinese (Madras Maver) PT (A) 39 19 2 4 6 7 59.290 51.71014 Lenza Emiliana (Tubertini) BO (B) 40 18 1 3 5 9 52.110 46.44015 S.P.S. Pasquino (Colmic) RE (A) 40 19 2 4 6 7 52.680 50.11016 S.P.S.D. Lenza Mantovana (Tubertini) MN (A) 40,5 24 3 4 7 10 48.580 40.44017 S.P.S. Longobardi (Milo) MI (A) 40,5 20 1 5 5 9 52.130 49.05018 S.P.S. F.lli Campana (Tubertini Ballabeni) MI (A) 41,5 16 3 4 4 5 62.770 57.79019 Cannisti Club Team Master (Trabucco) PR (A) 41,5 22 2 2 8 10 46.150 40.96020 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) CR (C) 42 26½ 4 6 8 8½ 50.680 44.690

I

Page 105: PescaIn Giugno 2009

l giorno 5 Aprile 2009presso il meraviglioso

impianto sportivo dei Laghi diFaldo a Montone si è svolta laclassica gara di apertura dellanuova stagione agonistica2009. A dire il vero la primagara dell’Eccellenza Nord,partita quest’anno con 20giorni di anticipo, era già sta-ta disputata una settimanaprima in quel di Ostellato. Nu-merosi erano i criteri d’acces-so a questa prestigiosa mani-festazione e tutti i “Big” era-no presenti. Le classifiche direndimento, tenute sempreaggiornate dall’impareggiabi-le Stefano Bastianacci, nondavano quindi adito a dubbisulla qualità e competenzadel lotto dei partecipanti, an-che se ci sono state alcunedefezioni soprattutto da partedelle numerose “partecipa-zioni speciali”. Gli atleti si so-no dati battaglia in questosplendido impianto che anco-ra una volta si è dimostrato al-l’altezza di manifestazioni ditale livello. Questo campo ga-ra, insieme a quello sul Teve-re, è un esempio straordina-riamente concreto di quantole strutture per la pesca spor-

tiva possano andare di paripasso con le necessità diun’intera comunità. Gli am-ministratori del paese umbro,insieme alla sezione FIPSAS diPerugia possono andare fieridi questa realtà riconosciuta einvidiata da tutti. Un discretonumero di persone ha assisti-to all’evento e soprattutto gliatleti “di casa” hanno potutocontare su un vero e propriotifo da parte dei tanti suppor-ter locali. Appena giunti sulpicchetto i concorrenti hannodovuto fare i conti con la fittanebbia che già dalle prime oredella mattina ricopriva l’am-pia valle del Tevere ed hannodovuto attendere un bel po’prima di poter scorgere niti-damente l’asta del galleg-giante. Nei minuti precedentil’inizio della competizione lavisibilità è notevolmente mi-gliorata e già dopo un’ora digara i raggi del sole avevanopreso il sopravvento. I concor-renti erano allineati sulle duesponde esterne del bacino piùgrande con un’interruzione incorrispondenza dell’angolo dicongiunzione. La gara si èsvolta con il regolamentodell’Eccellenza che prevedeva

l’utilizzo di roubasienne nonpiù lunghe di 13 mt. I cinqueminuti di pasturazione pesan-te sono stati preceduti dallalettura da parte dello speakerdell’albo d’oro della manife-stazione ed alle 9,30 è comin-ciata la gara. Quasi tutti sonopartiti con la roubasienne sulfondo e le prime catture sonostate di carassi di piccola emedia taglia. Con l’andare deltempo in quasi tutti i settori latecnica di pesca è cambiata. Ilpesce è entrato più decisa-mente in pastura spostandosinegli strati superficiali dell’ac-qua e qualche bella carpa hacominciato a far allungare glielastici dei più abili e fortunatipescatori. La gara è andataavanti senza scossoni e lemolte altre carpe finite in nas-sa sono risultate decisive perl’esito di tanti settori. A

un’ora dalla fine c’è stato unvistoso calo delle mangiate“sotto” e qualcuno è “usci-to” cercando fortuna con l’in-glese. Molti settori sono rima-sti combattuti fino al fatidico“su le canne” e, in certi casi,la cattura dell’ultimo minutoha consentito di far pendere aproprio vantaggio le sorti del-la gara. Il pescato è stato di-screto ed in due settori sonostati passati i 10 kg. La classi-fica finale, decisa al fotofi-nish, ha premiato come vinci-tore Stefano Bosi del TeamSarfix Crevalcore con 10320gr che l’ha spuntata di 20 grsu Andrea Collini della Poli-sportiva Oltrarno Colmic. Nel-la classifica finale il vecchio“leone” dell’agonismo italia-no ha preceduto Rodolfo Fri-geri sempre dell’Oltrarno, ca-pace di regolare il settore più“tosto” di tutto il campo ga-ra. La manifestazione è conti-

nuata presso il ristorante “LoSberleffo” dove sono statipremiati i vincitori del XXIVMemorial Pasinetti 2009 equelli delle varie classifiche direndimento relative alla sta-gione 2008. Alla fine tutti sisono dati appuntamento perla prossima edizione che, co-me sempre, rappresenteràl’ideale punto d’incontro dellerealtà del Nord, del Centro edel Sud per un giorno riunitein ricordo del grande campio-ne bresciano.

Parata di stelle al Pasinetti

105

Classifica finaleXXIV MEMORIAL FAUSTO PASINETTI

1 Bosi Stefano 1,00 10.320 Team Sarfix Crevalcore 2 Collini Andrea 1,00 10.300 Polisportiva Oltrarno (Colmic) 3 Frigeri Rodolfo 1,00 9.060 Polisportiva Oltrarno (Colmic) 4 Solfanelli Marco 1,00 8.940 P.C. Bastia 4 Crepaldi Matteo 1,00 8.940 River Club Padova (Tubertini) 6 Premoli Stefano 1,00 8.700 Polisportiva Oltrarno (Colmic) 7 Bernabei Simone 1,00 8.560 P.C. Bastia 8 Govi Gino 1,00 7.400 Gatto Azzurro (Sarfix) 9 Bazzucchi Lucio 1,00 7.220 A.P.S. Gubbio 10 Rossi Claudio 1,00 6.860 A.P.S. Borghigiana Pellicano (Maver Tiger) 11 Califano Otello 1,00 6.100 S.P.S. F.lli Campana (Tubertini Ballabeni) 12 Cattaneo Massimo 1,00 5.960 A.D.S. Lenza Parmense (Sarfix) 13 Marini Pierpaolo 1,00 5.660 A.D.S. Aquafans Team (Sensas Alcedo) 14 Pera Luca antonio 1,00 5.600 S.P.S. F.lli Campana (Tubertini Ballabeni) 15 Zazzeron Luca 1,00 5.560 Pescatori Padovani (Maver) 16 Bianchini Maurizio 1,00 4.900 Fishing Club (Hydra) 17 Minghelli Francesco 1,00 4.800 Ass. Sport. Dil. G.P.O. (Tubertini) 18 Barbetta Giampietro 1,00 3.360 A.P.S. Bellaria Igea Marina (Hydra)

■ Il vincitore del XXIV Memorial FaustoPasinetti Stefano Bosi e il 2° classificatoAndrea Collini.

I

Page 106: PescaIn Giugno 2009

assato i l momentoelettorale, è importan-

te l’analisi numerica del votoma, secondo me, è ancor piùimportante l’analisi politicache ne viene fuori. Mi spie-go. In quel contesto la cosapiù importante è confrontarsicon le persone presenti,ascoltare le loro problemati-che e i loro suggerimenti, ov-vero far si che ognuno si sen-ta portatore di un tassello percostruire lo splendido mosai-co che si chiama Federazio-ne. Il nostro Settore non rap-presenta un alloggio “roma-no” vuoto con molte finestreaperte ove sulle pareti riman-gono segni di quadri chequalcuno un giorno aveva

appeso e frettolo-samente poi portativia. Ci sarà bisognodi dare una tinteg-giata, spostare qualche sup-pellettile, ma per il resto tut-to è pronto per affrontare ilprossimo quadriennio con lacontinuità politica e con gliobbiettivi che ci eravamoprefissati quattro anni fa. Enoi lo affronteremo con lacapacità di chi conosce leproblematiche di questosport ed è pronto alle sfideche ci verranno poste giornodopo giorno nella consape-volezza di cercare, con tutticoloro che ci saranno vicini eci supporteranno, le giustesoluzioni. Decisamente pro-

seguiremo il cam-mino tracciato eporremo tra lepriorità di tutte le

discipline i giovani che rap-presentano il futuro della fe-derazione ed è lì che investi-remo in maniera massicciaper cercare di far di loro si gliatleti del domani, ma ancheattenti osservatori delle mu-

tazioni e delle problematicheche affliggono tanto l’ecosi-stema quanto la disciplinapraticata. Molte sono le disci-pline che si sono affacciatenel mondo della pesca ed è aloro che verrà data un’atten-zione particolare per consoli-dare quanto già fatto e crearei presupposti per una più am-pia diffusione. Infine, lascia-teci sognare con lo sguardoorgoglioso dei nostri atletiche saliranno sui gradini deipodi e dei giovani con la lorovoglia di crescere e di arrivaree che questi nostri sogni dioggi diventino le realtà di do-mani. Un augurio, quindi, af-finché il prossimo quadrien-nio sia per tutti pieno di gran-di soddisfazioni.

Antonio Gigli

LA PAROLA ALLA FEDERAZIONE

Nel segno della continuità

Agonismogare

106

CALENDARIO AGONISMO GIUGNODate e campi di gara possono essere suscettibili di cambiamenti, verifi-

care sempre il sito on line della FIPSAS.

PESCA ALLA TROTA CON ESCHE NATURALICampionato italiano individuale di pesca alla trota in torrente■ 20 giugno torrente Mallero - SO

■ 21 giugno torrente Mallero - SO

Campionato italiano per società di pesca alla trota in torrente■ 6-7 giugno fiume Volturno - IS

Trofeo di serie A per squadre di società di pesca alla trota in torrente■ 7 giugno torrente Chiusella – TO girone A

■ 7 giugno torrente Vermigliana – TN girone B

■ 7 giugno torrente Turrite – LU girone C

■ 7 giugno torrente Aventino – CH girone D

■ 7 giugno fiume Noce – PZ girone E

PESCA AL COLPO Campionato italiano individuale di pesca al colpo■ 2 giugno fiume Arno - PI

Campionato italiano a coppie di pesca al colpo■ 20-21 giugno Cavo Lama

Campionato italiano a box di pesca in fiume■ 7 giugno fiume Savio-Ronco-Lamone - FC

Trofeo di serie A/1 per squadre di società di pesca al colpo■ 14 giugno canale Revere - MN

Trofeo di serie A/2 per squadre di società di pesca al colpo■ 14 giugno canale Fissero - MN

Trofeo di serie A/3 per squadre di società di pesca al colpo■ 7 giugno canale Revere - MN

Trofeo di serie A/4 per squadre di società di pesca al colpo■ 28 giugno Fiastra - MC

OrganigrammaCOMITATO DI SETTORE - ACQUE INTERNEPresidente: Antonio Gigli

Vice Presidente: Natucci Maurizio

Consiglieri Fedederali: Landonio Fernando - Francesco Anto-

nio Bonazzi Fausto - Busacchini Severino - Fusconi Antonio -

Tanzi Amilcare - Lavetto Luisella

P

Page 107: PescaIn Giugno 2009

Trofeo di serie A/5 per squadre di società di pesca al colpo■ 28 giugno fiume Liri Isoletta - FR

Trofeo di eccellenza centro■ 28 giugno fiume Tevere - Umbertide - PG

Trofeo di eccellenza sud - girone "A"■ 7 giugno lago Liscione Guardialfiera - CB

Trofeo di eccellenza sud - girone "B"■ 20-21 giugno lago Biviere di Lentini - SR

Campionato italiano individuale di pesca alla carpa■ 20-21 giugno canale Rio Mare Foghe - OR

Campionato italiano individuale di pesca a ledgering■ 21 giugno fiume Ticino - Sesto Calende - VA

Campionato italiano individuale di pesca al colpo - cat. Master■ 1-2 giugno canale circondariale Ostellato - FE

■ 27-28 giugno fiume Arno - AR

Campionato italiano individuale di pesca al colpo - cat. Donne■ 2 giugno laghi di Mantova - MN

Club azzurro disabili di pesca al colpo■ 27-28 giugno canale Fissero - MN

Stage nazionali - juniores – speranze■ 6-7 giugno canale di Ostellato - FE

CARP FISHING E PESCA AL SILURO Club azzurro di carp fishing a coppie■ 26-27-28 giugno fiume Arno - S.Donnino - FI

PESCA CON LA MOSCA Campionato italiano individuale di pesca con la mosca in torrente■ 27-28 giugno fiume Volturno - IS

PESCA CON ESCHE ARTIFICIALI - SPINNING - BASS FISHINGCampionato italiano individuale promozionale di pesca a spin-ning da riva in lago■ 13 giugno lago Tripoli - AR

■ 14 giugno lago Tripoli - AR

Club azzurro di pesca con esche artificiali da riva■ 27 giugno torrente Caffaro - BS

■ 28 giugno torrente Caffaro - BS

Campionato italiano a coppie di bass fishing da natante■ 25-26-27 giugno fiume Tevere - RM

Club azzurro a coppie di bass fishing (qualificazione per Squadra Nazionale 2009)

■ 25-26 giugno fiume Tevere - RM

ATTIVITA’ INTERNAZIONALI ACQUE INTERNEIncontro internazionale Italia-Francia di Pesca al Colpo■ 6-7 giugno fiume Arno - Italia

Campionato del Mondo di Pesca con la Mosca Seniores■ 5-12 giugno Venue – Drymen – Scozia

Campionato Mondiale per Club di Pesca al Colpo■ 13-14 giugno Madunice – Slovacchia

Campionato Europeo di Pesca al Colpo■ 27-28 giugno Radece - Slovenia

Page 108: PescaIn Giugno 2009

a preso già il via ilCampionato italiano

di pesca al Bass da belly bo-at 2009. La simpatica ker-messe si muove già da di-verso tempo ben rodata coni suoi raduni a gironi e so-prattutto sotto l’egida dellaFIPSAS. Di fatto permetteun numero illimitato diiscritti, la cui partecipazioneè legata al possesso in qua-lità di titolari di una tesserafederale FIPSAS Atleta che si

può richiedere attraversoun Club qualsiasi o il proprioClub di appartenenza, pur-ché affiliato alla Federazio-ne. La quota da versare per

l’iscrizione alle prove di qua-lificazione, che sono due, èdi € 50,00. I finalisti (40) do-vranno versare ulteriori €30,00 allorquando avranno

ricevuta la notifica dell’av-venuta qualifica. Ai clubpartecipanti l’onere dellaraccolta e versamento diqueste quote d’iscrizione.

Campionato Italiano di pesca al black-bass da belly boat

Agonismogare

108

Gironi e prove di qualificazione GIRONE NORD EST 2° Prova di qualificazione 14/6/2009 lago di Revine org. Bait/SciGIRONE NORD2° Prova di qualificazione 14/6/2009 lago di Candia org. BassClan/Bass

Defender GIRONE CENTRO2°Prova di qualificazione 14/6/2009 fiume Tevere org. Bass Division GIRONE SUD 2° Prova di qualificazione 14/6/2009 lago di San Giuliano org. Fishing Bass PZ Finale 17-18/10/2009 lago di Nemi org. IBBF-Team

GIRONIGirone Nord Est: Emilia Romagna, Veneto,Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige.Girone Nord Ovest: Lombardia, Piemonte,Valle d'Aosta, Liguria.Girone Centro: Toscana, Lazio, Umbria,Marche, Abruzzo, Sardegna.Girone Sud: Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Puglia,Sicilia.

H

Page 109: PescaIn Giugno 2009

i è recentemente svoltanel bellissimo impianto

dei laghi Mezzaluna a Macca-rese (RM), la prima edizionedel Casini Day, gara individua-le in un’unica prova, con unanuova formula che prevedevala premiazione in ordine asso-luto, formula che ha riscossoun notevole consenso tra gli80 partecipanti: in pratica,

degli 8 settori da 10, sonostati premiati tutti i primi disettore con materiale da pe-sca (roubaisienne, bolognesi,ecc.), in ordine assoluto di pe-so, poi i secondi, i terzi e viadiscorrendo fino alla 6° posi-zione, con generi alimentari(prosciutti, lonze, salami ecc.).La gara si è svolta a tecnicaroubaisienne alla lunghezzamassima di 13 mt e la pesca èrisultata molto tecnica concatture effettuate sia con bi-gattini che con mais, cosicché

ognuno ha potuto interpreta-re la gara come meglio crede-va e non c’è stata una regolafissa affinché si potesse otte-nere il piazzamento: infatti,alcuni settori sono stati vintipescando a galla, altri invecepescando sul fondo. La mediadi pescato procapite è risulta-ta molto soddisfacente atte-standosi intorno ai 5 kg a per-sona con oltre 4 quintali dipesce pescato in totale. La vit-toria assoluta è andata a Im-periali Carlo Maria, il forte

agonista della Blue Marlin chesi è aggiudicato il proprio set-tore con 14.700 gr. A seguire,in seconda posizione, Man-gone con 14.200 gr ed in ter-za De Luca con 9950 gr. Allagara ha preso parte anche lostesso Checco Casini che, dal-l’alto della sua immensa clas-se, ha spuntato un ottimo ter-zo di settore su un picchettomolto difficile. A fine garatutti i partecipanti si sono in-trattenuti sul lago ristorandosicon panini e vino offerti dal-l’organizzazione.

Casini Day

ClassificaSettore 1 class. peso 2 class. peso 3 class. pesoA De Luca 9950 Pecce 8000 Manini 7100B Pepe 7400 Balducci 7100 Del Signore 6400C Imperiali 14700 Mangone 2100 Todesco 7950D Monti 5550 De Simone 4850 Santini 3650E Mangone 14200 Pensa 6750 Casini 6600F Teraschi 9450 Fabiani 5700 Gege 5650G Sgrazutti 9100 Laureti 6000 Di Napoli 4300H Menghini 3650 Banco 3150 Tenaglia 2050

S

Page 110: PescaIn Giugno 2009

Questo nuovo mulinelloda baitcast ing “lowprofile” di Shimano sievidenzia prima di tut-to per una leggerezzache gli anglers più sma-liziati non mancherannodi apprezzare: solo 173 gr.La taglia 101MG ha la ma-novella a sinistra, corpo inmagnesio, meccanica in al-luminio forgiata a freddo,frizione in Dartanium, 4 cu-scinetti schermati A-RB.Particolare attenzione allanuovissima bobina in lega dial luminio “Magnumlite”,molto leggera ma al tempostesso robusta, in grado dirichiedere meno forza fre-nante in fase di lancio con-sentendo pose dell’esca piùdelicate e davvero precise,specie con le montature di

tipo “finesse”.Il mulinello è progettato an-che per il lavoro di “flipping& pitching” con il sistema“Instagage II” che permettedi ruotare la bobina senzadover girare continuamentela manopola per un comodoaccesso al controllo del filo.

Gli intramontabili cucchiainirotanti Martin con paletta inasse senza cavalierino e piom-batura a goccia continuanoancora oggi a rappresentareper ogni pescatore un insosti-tuibile accessorio artificiale,particolarmente fondamenta-le per calcare con successo

fiumi e torrenti data la parti-colare conformazione e pesodel corpo, ma anche un fon-damento per chi desideri i pri-mi rudimenti tecnici dellospinning in acque mosse. Tut-ta la serie e i nuovi olograficisono disponibili su catalogo edistribuiti nei migliori negozi.

Panther Martin

VetrinaPescaIn

110

*

Core – SHIMANO

Shimano Italy Fishing S.r.l.Via Privata Maestridel lavoro 2920025 Legnano (MI)Tel. 033 1742711www.shimano.com

Akua SrlVia Como 14 20020 Lainate (MI)Tel. 02 93570390Fax 02 [email protected]

Page 111: PescaIn Giugno 2009

E’ una canna di straordinariarobustezza e realizzata contecnologia Reglass.Questa roubaisienne sipresta ad esserequanto di piùpotente e ro-busto è pre-sente sul mercato,ideale per l'utilizzo di ela-stici nella misura del 2,8 econ terminali anche superio-ri allo 0,30 mm.La Invincible Pole, grazie allesue doti, risulterà essere unpunto fermo nella pesca agrossi ciprinidi presenti nelleacque di laghi e fiumi, vedi

Arno Pisano, dove la presen-za sempre più massiccia diclarius di grosse dimensioni

a volte creano problemi alleattuali canne destinate aquella pesca, con quest'at-trezzo tutto questo sarà pos-sibile. Nella Invincible posso-no essere utilizzate le puntein 4 pezzi delle serie Compe-tition sia long che strong.

Impressionante la velocitànel guadinare il pesce for-zandolo a due mani senza

stress da parte della puntadella canna.

La canna è dispo-nibile nelle misu-

re di 10 - 11,5 -13,0 mt.

La serie della Grauvell denomi-nata RC (Radial carbon), è incarbonio 100%, IM5 GV33, lecanne sono montate con anelliin SIC ed hanno il rinforzo conun intreccio in Kevlar. Sul fustoè inserito un anellino per fer-mare l’esca e vengono fornitecon una custodia in tela. Si trat-ta di una linea di canne ad unprezzo molto competitivo conottime prestazioni. Le Bass Spinsono disponibili in due modelliin monopezzo; la 661M di 1,95mt (6,6”) e la 701M di 2,10 mt(7”). L’azione è mediamentemorbida, non eccessivamenterigida, ma con un’adeguatasensibilità. Lanciano entrambeda 7 a 17,5 gr e hanno manicocorto con impugnatura in su-ghero e porta mulinello a vite.

111

Maver ItaliaDistributore Paioli SportVia del Vetraio 2540127 Bologna Tel. 051 6013535Fax 051 [email protected]

RoubaisienneInvincible Pole MAVER

RC Bass Spin Medium - Grauvell

Grauvell ITVia dei Prati 7/2 - 33082 Azzano Decimo (PN)Tel. 335 314475 - Fax 0434 [email protected] - www.grauvell.com

Page 112: PescaIn Giugno 2009

Il Royal II di Carson èun mulinello robusto

con un corpo com-patto e che all’in-terno ha distribui-ti 10 cuscinetti asfera in grado dipermettere agl iingranaggi unmovimento fluido

e continuo.La bobina è in allu-

minio di tipo “long-cast” con le tipiche

forature sul basso perl’alleggerimento e la scor-

revolezza in verticale; hal’antiritorno silenzioso conla regolazione della frizioneposteriore di tipo microme-tr ico progressivo. Nuovaconcezione per l’archettoche convoglia meglio il filograzie al nottolino con cusci-netto a sfera e che permette

un efficace controllo delletorsioni del nylon in fase direcupero. Cosmetica aggres-

siva ed eccellente rapportoqualità prezzo. Taglie dispo-nibili dalla 200 alla 500.

Infinity-Q è un mulinelloparticolarmente ap-

prezzato per le sueeccellenti dotitecniche e co-

struttive. Solido,robusto e al tempo

stesso leggero ecompatto, si eviden-

zia per una meccanicaprecisa, attentamenteassemblata e che con-ferisce al movimentofluidità e scorrevolezzad’insieme. Ha corpo e

rotore Hardbodyz in al-luminio (Infinity-Q-XP), bo-

bina ABS a conicità inversacon bordo rivestito in titanio,archetto tubolare in acciaioinox Air Bail (brevetto Daiwa),

rullino guidafilo Twist BusterII° rivestito in titanio, ingra-naggi tagliati con la guida delcomputer (Digigear), imbobi-namento a spire incrociate(Worm Gear), 9 cuscinetti asfera di cui 4 CRBB anti-corro-sione, manovella reclinabile apulsante sul modello XP. Que-sto mulinello è fornito, inol-tre, con una raffinata scatoladi legno rivestita internamen-te in velluto.

Infinity-Q 3000XPDAIWA

112

Carson sncStrada del Francese 97/2C10156 TorinoTel. 011 4501668Fax 011 [email protected]

FassaVia Lampedusa 11/A20141 MilanoTel. 02 8470911Fax 02 [email protected]

VetrinaPescaIn*

Royal II - CARSON

Page 113: PescaIn Giugno 2009

La ditta fiorentina proponesul mercato questo maxi pa-sturatore di tipo in-line. Il cor-po in plastica indeformabile ècomposto da un nucleo prin-cipale con i classici fori perfar uscire la pastura e conun’altra grande fes-sura per caricarlo.Il bulbo è avvol-to da un’identi-ca strutturache va fatta ruo-tare, facendo con-giungere le aper-ture, per inserirela pastura e lelarve o per re-golare a piaci-mento la gran-dezza dei fori di uscita. Il pe-so intercambiabile è postonella parte inferiore. Fra que-

st’ultimo e il corpo una strut-tura removibile con alette di-rezionali se da un lato riduceil rotolamento del pasturato-

re in pesca, dall’al-tro ne facilita l’asset-

to in volo e la conse-guente gittata. Destinato siaalla pesca in fiume che aquella in acque salate, ha lacaratteristica di avere una ge-nerosa capienza di 65 ml e lapossibilità di essere caricatoanche con sarde macinate. Sitratta di un feeder completoe funzionale che troverà par-ticolare gradimento per gliamanti di questa tecnica. Di-sponibile in tre diverse gram-mature: 100, 140 e 180 gr.

Pasturatoremaxi STONFO

La Ditta Bazza distribuisce que-sta interessante serie di galleg-gianti all’inglese progettatispecificatamente per la pescadelle breme. Il bulbo del gal-leggiante, costruito interamen-te in balsa, termina con una se-rie di rondelle di diversa gram-matura utili a variare il peso daapplicare sulla lenza. La partebassa del fusto è in penna dipavone ed è impreziosito datre alette direzionali che stabi-lizzano il segnalatore in fase divolo. La novità sta nella partesuperiore del fusto che è realiz-zata interamente in carbonio eterminante con l’antenna inplastica. Chi conosce l’abitudi-

ne delle breme di mangiare “inspiombata” potrà apprezzarel’utilità di questa geniale mo-dalità costruttiva. Bastano solopochi pallini per tarare la partein carbonio del galleggianteche in caso di starata segnaleràl’abboccata fuoriuscendocompletamente dall’acqua. Legrammature disponibili sono10, 12 e 15 grammi ideali nonsolo per il campo “principe” diOstellato-Covato ma per tuttiquei campi gara dove regna ilsospettoso abramide.

113

Inglesi per Breme

Stoppioni s.n.c.Via Panciatichi 56/750127 Firenze - ItalyTel:055 8739615 - 055 8739886 Fax:055 8739648 [email protected]

Team BazzaVia M. E. Lepido – 30740132 (BO)Tel. 051 [email protected]

Page 114: PescaIn Giugno 2009

■ I valori riportati nelle tabel-le si riferiscono alle ore delculmine di alta marea in alcu-ne località italiane. Essendo,però, estrapolati esclusiva-

mente da componenti astro-nomici, possono essere sog-getti a piccole variazioni do-vute a fenomeni meteorologi-ci, e in particolare alla pressio-

ne atmosferica ed al vento. Atale proposito, quindi, è pos-sibile rilevare sul luogo piccoledifferenze rispetto ai valori ri-portati. Le maree di seguito

trascritte sono ad esclusivoutilizzo per la pesca sportiva.Le ore di previsione sonoespresse tenendo conto del-l’ora solare del nostro fusoorario, quindi durante i mesiestivi, quando è in vigore l’oralegale, è necessario aggiunge-re un’ora ai dati della tabella.

Giugno 2009

GIORNO Porto EMPEDOCLE MESSINA TARANTO BRINDISI ANCONA RAVENNA VENEZIA TRIESTE

1/L 11:46 - 23:33 08:08 - 21:39 11:21 - 23:22 11:54 - 22:50 13:13 - 21:34 07:04 - 18:35 04:32 - 17:11 05:44 - 18:23

2/M 12:41 - 23:59 09:24 - 22:33 12:18 - ----- 12:45 - 23:55 13:37 - 22:11 19:03 - ----- 06:22 - 17:55 07:26 - 19:07

3/M 13:34 - ----- 10:24 - 23:21 00:16 - 13:05 13:25 - ----- 14:05 - 23:03 19:28 - ----- 07:14 - 18:31 08:34 - 19:43

4/G 01:00 - 14:06 11:08 - 23:57 01:08 - 13:41 00:48 - 14:02 14:22 - 23:48 12:02 - 19:56 07:58 - 19:07 09:14 - 20:19

5/V 01:40 - 14:38 11:49 - ----- 01:48 - 14:18 01:36 - 14:34 14:51 - ----- 11:30 - 20:24 09:02 - 19:41 10:06 - 20:51

6/S 02:12 - 15:15 00:34 - 12:28 02:24 - 14:50 02:16 - 15:07 00:16 - 15:14 12:50 - 20:48 09:22 - 20:09 10:42 - 21:21

7/D 02:40 - 15:50 01:02 - 13:04 03:00 - 15:22 02:53 - 15:38 01:28 - 15:46 13:15 - 21:09 09:58 - 20:41 11:22 - 22:01

8/L 03:14 - 16:23 01:35 - 13:41 03:34 - 15:53 03:30 - 16:07 02:14 - 16:15 13:51 - 21:13 10:31 - 21:13 11:55 - 22:25

9/M 03:46 - 16:55 02:03 - 14:14 04:05 - 16:26 04:09 - 16:36 02:42 - 16:40 14:44 - 21:29 11:07 - 21:42 12:27 - 22:54

10/M 04:17 - 17:28 02:35 - 14:40 04:43 - 16:50 04:44 - 17:05 03:18 - 17:09 14:56 - 22:06 11:31 - 22:10 13:03 - 23:18

11/G 04:54 - 18:04 03:07 - 15:17 05:19 - 17:34 05:27 - 17:38 03:46 - 17:38 15:39 - ----- 12:15 - 22:26 13:39 - 23:57

12/V 05:29 - 18:42 03:39 - 15:46 05:59 - 18:10 06:11 - 18:10 04:13 - 18:04 16:08 - ----- 12:51 - 23:09 14:27 - -----

13/S 06:21 - 19:24 04:15 - 16:29 06:39 - 18:49 07:06 - 18:37 05:21 - 18:20 16:30 - 23:25 13:38 - 23:52 00:33 - 15:06

14/D 07:21 - 20:08 04:55 - 17:14 07:43 - 19:28 08:22 - 19:24 07:35 - 18:53 00:21 - 16:50 14:22 - ----- 00:57 - 15:42

15/L 08:43 - 21:12 05:47 - 18:24 09:06 - 20:36 09:42 - 20:08 19:28 - ----- 01:17 - 17:18 00:45 - 15:14 01:57 - 16:34

16/M 10:42 - 22:16 06:50 - 19:48 10:18 - 22:04 11:03 - 21:16 19:28 - ----- 17:38 - ----- 01:57 - 16:05 03:37 - 17:21

17/M 11:54 - 23:19 07:59 - 21:25 11:25 - 23:27 12:13 - 22:23 15:01 - 20:38 08:02 - 18:07 04:48 - 16:58 06:04 - 18:19

18/G 12:49 - 23:58 09:16 - 22:25 12:14 - ----- 12:45 - 23:46 13:33 - 21:23 18:27 - ----- 06:26 - 17:43 07:49 - 18:55

19/V 13:40 - ----- 10:20 - 23:27 00:17 - 13:02 13:36 - ----- 13:52 - 22:54 19:07 - ----- 07:31 - 18:27 08:54 - 19:39

20/S 01:01 - 14:20 11:20 - ----- 01:13 - 13:45 00:52 - 14:02 14:29 - ----- 19:45 - ----- 08:21 - 19:10 09:38 - 20:29

21/D 01:49 - 15:01 00:02 - 12:10 02:01 - 14:32 01:49 - 14:48 15:05 - ----- 12:56 - 20:26 09:05 - 19:54 10:26 - 21:05

22/L 02:29 - 15:45 00:42 - 12:59 02:49 - 15:16 02:41 - 15:28 01:09 - 15:37 13:24 - 21:10 09:45 - 20:38 11:08 - 21:53

23/M 03:13 - 16:27 01:26 - 13:45 03:35 - 15:59 03:33 - 16:08 02:21 - 16:12 13:57 - 21:32 10:29 - 21:22 11:48 - 22:37

24/M 04:01 - 17:08 02:08 - 14:27 04:18 - 16:34 04:22 - 16:46 03:13 - 16:46 14:20 - 22:05 11:09 - 22:05 12:32 - 23:24

25/G 04:53 - 17:51 02:50 - 15:15 05:03 - 17:26 05:14 - 17:30 04:13 - 17:20 14:48 - 22:20 11:52 - 22:53 13:16 - -----

26/V 05:36 - 18:28 03:34 - 16:01 05:57 - 18:10 06:01 - 18:10 05:09 - 17:58 15:16 - 23:38 12:33 - 23:38 13:56 - -----

27/S 06:39 - 19:22 04:21 - 16:39 06:53 - 18:52 07:01 - 18:50 06:33 - 18:23 15:44 - ----- 13:20 - ----- 00:49 - 14:41

28/D 07:57 - 20:14 05:07 - 17:41 07:57 - 19:54 08:17 - 19:39 08:41 - 18:43 01:47 - 16:09 00:37 - 14:09 01:45 - 15:28

29/L 09:17 - 21:15 06:02 - 18:35 09:09 - 21:07 09:25 - 20:27 10:42 - 18:35 02:45 - 16:41 01:49 - 15:01 03:04 - 16:21

30/M 11:06 - 22:31 07:08 - 20:17 10:42 - 22:27 11:06 - 21:32 12:33 - 19:17 17:13 - ----- 03:37 - 16:04 05:03 - 17:17

GIORNO IMPERIA GENOVA LA SPEZIA LIVORNO CIVITAVECCHIA NAPOLI CAGLIARI PALERMO

1/L 03:25 - 16:05 02:56 - 15:56 03:29 - 16:36 03:52 - 16:44 03:55 - 16:32 03:52 - 16:32 03:40 - 16:32 10:50 - 23:05

2/M 04:20 - 17:16 03:56 - 17:08 04:33 - 17:41 04:56 - 18:00 04:56 - 17:41 04:52 - 17:45 04:40 - 17:33 11:41 - 23:59

3/M 05:08 - 18:09 04:41 - 18:05 05:24 - 18:21 05:48 - 18:41 05:48 - 18:37 05:37 - 18:37 05:36 - 18:33 12:34 - -----

4/G 05:45 - 19:01 05:33 - 18:53 06:12 - 19:17 06:37 - 19:41 06:33 - 19:25 06:33 - 19:25 06:20 - 19:17 00:48 - 13:14

5/V 06:32 - 19:42 06:13 - 19:34 06:45 - 20:05 07:20 - 20:13 07:16 - 20:09 07:12 - 20:05 07:04 - 20:05 01:36 - 13:54

6/S 07:09 - 20:22 06:49 - 20:14 07:29 - 20:39 07:56 - 20:54 07:49 - 20:54 07:49 - 20:43 07:45 - 20:39 02:04 - 14:30

7/D 07:45 - 21:02 07:29 - 20:50 08:09 - 21:18 08:33 - 21:30 08:29 - 21:26 08:25 - 21:22 08:21 - 21:18 02:44 - 15:07

8/L 08:22 - 21:39 08:02 - 21:27 08:46 - 21:55 09:10 - 22:03 09:06 - 22:03 09:02 - 21:59 08:54 - 21:51 03:13 - 15:36

9/M 08:54 - 22:15 08:46 - 22:03 09:10 - 22:31 09:46 - 22:39 09:41 - 22:39 09:37 - 22:35 09:33 - 22:27 03:44 - 16:14

10/M 09:29 - 22:51 09:14 - 22:39 09:58 - 23:08 10:18 - 23:16 10:18 - 23:16 10:10 - 23:12 10:06 - 23:04 04:17 - 16:48

11/G 10:02 - 23:35 09:58 - 23:16 10:37 - 23:47 10:57 - ----- 10:53 - ----- 10:45 - 23:51 10:45 - 23:43 04:57 - 17:25

12/V 10:45 - ----- 10:41 - ----- 11:18 - ----- 00:03 - 11:38 00:03 - 11:38 11:26 - ----- 11:26 - ----- 05:29 - 18:04

13/S 00:11 - 11:32 00:03 - 11:28 00:25 - 12:07 00:31 - 12:28 00:35 - 12:13 00:29 - 12:11 00:15 - 12:09 06:17 - 18:50

14/D 00:51 - 12:13 00:31 - 12:13 01:03 - 13:04 01:15 - 13:17 01:15 - 13:01 01:11 - 12:59 00:59 - 13:01 07:11 - 19:28

15/L 01:41 - 13:36 01:15 - 13:30 01:45 - 14:14 01:59 - 14:22 02:03 - 14:09 01:59 - 14:10 01:45 - 14:01 08:19 - 20:36

16/M 02:29 - 14:54 02:01 - 14:46 02:37 - 15:25 02:53 - 15:34 02:55 - 15:21 02:51 - 15:21 02:37 - 15:21 09:30 - 21:52

17/M 03:21 - 16:17 02:53 - 16:02 03:29 - 16:41 03:49 - 16:45 03:56 - 16:41 03:49 - 16:41 03:29 - 16:29 10:42 - 23:03

18/G 04:13 - 17:16 03:45 - 17:08 04:17 - 17:44 04:48 - 17:49 04:48 - 17:41 04:44 - 17:44 04:36 - 17:33 11:45 - 23:58

19/V 05:01 - 18:16 04:37 - 18:16 05:24 - 18:36 05:45 - 18:45 05:45 - 18:45 05:41 - 18:36 05:32 - 18:32 12:42 - -----

20/S 05:45 - 19:11 05:33 - 19:03 06:16 - 19:28 06:36 - 19:36 06:36 - 19:32 06:24 - 19:32 06:24 - 19:23 00:48 - 13:24

21/D 06:36 - 20:00 06:24 - 19:51 07:04 - 20:19 07:32 - 20:27 07:32 - 20:27 07:24 - 20:23 07:12 - 20:19 01:40 - 14:13

22/L 07:20 - 20:51 07:16 - 20:47 07:56 - 21:03 08:20 - 21:15 08:12 - 21:16 08:08 - 21:15 08:04 - 21:03 02:24 - 14:53

23/M 08:20 - 21:38 08:04 - 21:26 08:44 - 21:54 09:08 - 22:06 08:56 - 22:02 08:56 - 22:02 08:52 - 21:54 03:09 - 15:41

24/M 08:56 - 22:34 08:56 - 22:10 09:40 - 22:38 10:00 - 22:54 09:44 - 22:50 09:44 - 22:50 09:40 - 22:38 03:48 - 16:30

25/G 09:48 - 23:14 09:48 - 22:54 10:24 - 23:30 10:40 - 23:42 10:40 - 23:38 10:40 - 23:38 10:32 - 23:26 04:40 - 17:16

26/V 10:51 - ----- 10:44 - 23:42 11:18 - ----- 11:38 - ----- 11:32 - ----- 11:26 - ----- 11:24 - ----- 05:30 - 18:02

27/S 00:03 - 11:50 11:42 - ----- 00:11 - 12:17 00:24 - 12:38 00:26 - 12:28 00:24 - 12:17 00:11 - 12:17 06:22 - 18:52

28/D 00:51 - 12:54 00:33 - 12:50 01:07 - 13:25 01:16 - 13:29 01:16 - 13:29 01:16 - 13:25 01:03 - 13:25 07:21 - 19:54

29/L 01:37 - 14:10 01:20 - 14:05 01:51 - 14:45 02:08 - 14:45 02:12 - 14:35 02:08 - 14:45 01:51 - 14:29 08:30 - 20:54

30/M 02:37 - 15:33 02:12 - 15:29 02:53 - 15:58 03:08 - 16:01 03:08 - 15:53 03:04 - 15:53 02:53 - 15:45 09:54 - 22:19

Maree

114

Le tabelle sono realizzate in collaborazione con Navionics

Page 115: PescaIn Giugno 2009
Page 116: PescaIn Giugno 2009