Pesaro IN Magazine - 01/2010

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® Anno V - N. 1 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2010 Pesaro-Urbino Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/02/2006 n. 6 - E 3,00 Hotellerie d’eccellenza L’arte dell’ospitalità Monteciccardo Primavera in collina Libri, musica e sapori Alleanza culturale Ivano Dionigi Alla guida dell’ Alma Mater

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Protagonisti del mondo della cultura e dell’economia pesarese sono la peculiarità di questo numero di “Pesaro-Urbino IN Magazine”. A cominciare da Ivano Dionigi, nuovo Magnifico Rettore dell'Università di Bologna...

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Anno V - N. 1 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2010

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Una serie di nomi “pesanti”, nel mondo della cultura e dell’econo-mia pesarese sono la peculiarità di questo numero di “IN Magazine”. A cominciare, naturalmente, da quello dell’esimio professor Ivano Dionigi, nuovo Magnifico Rettore dell’Università di Bologna; incarico davvero di prestigio al quale, nella secolare storia dell’Alma Mater, mai nessun concittadino, né in genera-le nessun marchigiano era arrivato. L’incontro con lui, tra l’ufficio in via Zamboni 33 e la sua terra natale (le campagne di Ginestreto), è l’oc-casione per parlare di un presente in cui davvero si sente la mancanza

della saggezza dei classici latini, che sono da sempre materia di studio e insegnamento del docente di Let-teratura Latina.Per un altissimo “ambasciatore” nostrano, che promuove in Italia e nel mondo il valore della cultura, ne seguono altri, che sul valore tu-ristico ed economico del territorio pesarese, dalla costa all’entroterra, hanno investito tempo e denaro, ottenendo brillanti successi. Sono i top imprenditori alberghieri, che per il mondo vanno anch’essi, e che il mondo (o meglio ospiti da ogni sua parte) ricevono in manie-ra davvero eccellente. Da Nardo

Filippetti a Paola Michelacci, da Alessandro Marcucci Pinoli a Fa-bio e Orietta Mulazzani e, anco-ra, Davide Bassetti: manager che, raccontando la loro esperienza, ci spiegano come deve funzionare un’accoglienza d’eccellenza, an-ticipandoci anche qualche novità dell’imminente nuova stagione, ai nastri di partenza.Parlavamo d’entroterra: e, come sempre, la nostra rivista propone un itinerario per farvi (ri)scoprire le nostre colline. È il dolce ritor-no alle atmosfere di casa, la visita al territorio di Monteciccardo e al suo Conventino, con contorno di gastronomia, grazie all’azienda Egidio Marcantoni. E mentre la musica questa volta è eseguita (e anche diretta) dal Maestro Roberto Molinelli, le grandi passioni (quasi manie) che ogni volta andiamo a raccontare, in questa occasione ci fanno scoprire collezioni piccole e grandi, originali e curiose, di alcuni personaggi illustri della città.Mentre le consuete rubriche ci gui-dano fra circoli culturali e mondo dello sport, questa volta “in rosa”, grazie alla squadra di rugby fem-minile, non ci facciamo mancare, come al solito, l’informale “check up” nella sanità pesarese, stavolta in compagnia del primario pneu-mologo del San Salvatore, Marcello Ugolini. Buona lettura!

di Franco Bertini e Andrea Masotti

Ambasciatori d’ Eccellenza

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Anno V - N. 1 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2010

Pesaro-Urbino

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Hotellerie d’eccellenza L’arte dell’ospitalità

Monteciccardo Primavera in collina

Libri, musica e sapori Alleanza culturale

Ivano

DionigiAlla guida dell’Alma Mater

Editoriale

Sommario3 Editoriale

10 Annotare| Brevi IN

18 Essere| Ivano Dionigi

24 Approfondire| Hotellerie d’eccellenza

30 Suonare| Roberto Molinelli

34 Camminare| Monteciccardo

38 Interpretare| I pesaresi e le collezioni

42 Curare| Marcello Ugolini

44 Gustare| Il Conventino

46 Conoscere| Libri, musica e sapori

48 Inaugurare| Centro Porsche Gabellini

50 Vincere| Mustang Rugby Pesaro

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IN Magazine | 7

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.Redazione e amministrazione:Via Napoleone Bonaparte, 5047100 Forlìtel. 0543.798463fax 0543.774044

[email protected] redazione Pesaro: Simonetta Campanellivia Genga, 8 cell. 335.5262743

[email protected]: Graph S.N.C. - San Leo (PU)

Direttore Responsabile:Andrea Masotti.

Redazione centrale: Andrea Biondi, Valentina Bucchi, Francesca Renzi.

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri.

Impaginazione: Emanuele Dall’Acqua, Francesca Fantini.

Controllo produzione: Isabella Fazioli.

Ufficio commerciale: Irena Coso, Laura De Paoli.

Collaboratori: Alberto Berardi, Franco Bertini, Simonetta Campanelli, Elisabetta Ferri, Ettore Franca, Silvia Sinibaldi, Simona Spagnoli, Beatrice Terenzi, Maria Rita Tonti.

Fotografi: Laura De Paoli,Leonardo Mattioli, Marco Sensoli, Luca Toni.

Chiuso per la stampa il 23/03/2010

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Confartigianato e le concessioni demaniali

Ancona - La nuova legge regionale che ha esteso la durata delle

concessioni demaniali da 6 a 20 anni, approvata dal Consiglio

Regionale delle Marche il 2 febbraio scorso, potrebbe essere

applicata alle concessioni già in essere. Lo ha ribadito l’assessore

Regionale al Turismo Vittoriano Solazzi ai rappresentanti di O.A.S.I.

- Confartigianato della Provincia di Pesaro-Urbino, durante la

riunione sul problema dell’erosione marina. L’assessore ritiene che le

concessioni demaniali già in essere, grazie alla nuova legge, potrebbero

essere prolungate di altri 14 anni dopo la loro scadenza. Secondo

Solazzi, infatti, la volontà è quella di garantire alla categoria quel quadro

di certezze, messo in discussione dalla procedura d’infrazione europea,

senza il quale non sarebbe stato possibile continuare a investire

per l’ulteriore qualificazione degli stabilimenti e il miglioramento

dell’offerta turistica. Al riguardo, il presidente provinciale di O.A.S.I.,

Gastone Sgueglia Della Marra, nel riconoscere il ruolo dell’assessore, ha ricordato come Confartigianato

sia stata la prima associazione nelle Marche a richiedere l’approvazione

del provvedimento.

Photo Festival, 3° edizione

Pesaro - Dal 7 al 10 maggio si svolgerà la 3° edizione del festival della fotografia, che raggrupperà

8 tra i più quotati professionisti dell’immagine: Alberto Giuliani per il fotoreportage, Rossano Ronci per

la moda, Marianna Santoni per il fotoritocco professionale, Riccardo

Musacchio per la fotografia di musica, Chico De Luigi per quella di scena, Davide Cerati per il glamour

e Giorgio Trebbi per la fotografia d’arredamento. Da questa edizione il festival si apre al video professionale

con 2 giorni di corso tenuto da Saverio Simoncelli. I workshop si terranno in location del centro e

studi fotografici attrezzati, e saranno correlati da eventi di intrattenimento.

www.pesarophotofestival.it (S.C.)

Tonda ‘gira’ con Farnesina Design

Vancouver - Il sesto cerchio olimpico è stato quello di Tonda, prima e uni-ca vetrina gelato rotonda e rotante, selezionata dalla Collezione Farne-sina Design per far parte della ‘Na-zionale italiana’ di design in tour nel mondo. Presenza fissa a Casa Italia per tutta la durata dei recenti Gio-chi invernali, Tonda è stata protago-nista nella serata dedicata al gelato e durante il convegno Il Design: tra sostenibilità e sistemi. Alla cerimonia d’inaugurazione della Collezione, il presidente di IFI Gianfranco Tonti ha presentato la rivoluzionaria vetrina, oggetto di attenzione da parte degli invitati, tra cui il presidente del Coni Gianni Petrucci, atleti e giornalisti. Il giorno successivo, presso la Emily Carr University for Arts and Design, Tonti è stato chiamato a portare il proprio contributo come esempio di azienda

italiana particolarmente attenta a de-sign, innovazione ed ecosostenibilità: concetti che ha affrontato nello spe-ech “Tonda, il futuro è nelle origini”. Durante l’intervento, il presidente ha messo in risalto il legame di Tonda col design, la cultura, la portata in-novatrice, la funzionalità e la tutela dell’ambiente.

Giancarlo Elia Valori, ospite di Università e Banca Marche

Urbino - Si è trattato un incontro di grande livello e una testimonianza storica e culturale affascinante. L’ar-rivo all’Università di Giancarlo Elia Valori, uno dei manager più cono-sciuti in campo internazionale, che ha ricoperto incarichi in società

italiane ed estere, ha concentrato nell’Aula Magna di Giurisprudenza il pubblico delle grandi occasioni, ac-corso per la presentazione del libro Il futuro è già qui. Riflessioni e racconti coinvolgenti e affascinanti, densi di memorie e personaggi conosciuti in una carriera ancora densa di respon-sabilità. Accolto dal Rettore Stefano Pivato, ha incontrato il preside del-la Facoltà Eduardo Rozo Acuna e il presidente di Banca Marche (sponsor dell’evento) Michele Ambrosini (nella foto, consegna un omaggio a Elia Va-lori). L’introduzione è stata di Guido Guidi e Paolo Polidori. “Un volume che fa riflettere - ha detto Ambrosini - perché esamina uno ad uno tutti gli elementi essenziali intorno ai quali ruotano i destini dell’umanità.”

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12 | IN Magazine

Storia dell’alimentazione nelle Marche

Pesaro - Per “Il lavoro editoriale” è uscito l’ampio volume Storia dell’alimentazione della cultura gastronomica e dell’arte conviviale nelle Marche di Ugo Bellesi, Ettore Franca e Tommaso Lucchetti.Un insieme di ricerche e approfondimenti che, per la prima volta, affrontano in modo organico il tema dell’alimentazione nel territorio e dei suoi prodotti nella mutazione dell’agricoltura e del paesaggio. Argomenti particolarmente attuali, ricostruiti a partire dalle età antiche dei Piceni, Romani, Benedettini e Rinascimento fino al Novecento. L’indagine scende nel dettaglio di caccia, pesca, arte casearia, salumi, formaggi, vino e olio dei quali si analizza l’evoluzione in una regione importante per le tipicità che, sempre più, connotano le valenze economiche. L’elaborazione delle materie prime e le loro trasformazioni, si uniscono all’opera dei protagonisti della gastronomia marchigiana delineando anche una storia sociale della convivialità aristocratica e popolare. (S.C.)

Nuovo show-room di Gamba Manifatture

Pesaro - Insediamenti industriali caratterizzati da nuove funzionalità, che acquistino la possibilità di dise-gnare nuovi scenari urbani: prota-gonisti e generatori di paesaggio, in cui la comunicazione dei caratteri dell’industria è affidata ad aree aper-te a possibili infiltrazioni della vita pubblica, della cultura, dello svago, ma nelle quali sono evocati anche i pilastri su cui, la stessa azienda, è fondata. Intraprendenza, ricerca e

qualità. L’inaugurazione del nuo-vo show-room Manifatture Gamba, lo scorso febbraio, è stata l’occasio-ne per riflettere proprio di “Visioni contemporanee del paesaggio indu-striale”: sono intervenuti alla serata docenti esperti d’architettura, come Marco Brizzi, Sebastiano Brandoli-ni, Pippo Ciorra e Francesca Oddo, giornaista de “Progetti e Concorsi”, inserto de “il Sole-24 Ore” dedicato all’architettura contemporanea.

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Primavera di golf e tornei

San Giovanni in Marignano - Il 7 marzo scorso ha riaperto la stagione

agonistica del Rivieragolfresort, ricca di importanti novità. Da metà

aprile il calendario gare entra nel vivo, dall’appuntamento con la “Lele’s Untie Wear” sponsorizzata dal brand

che sta lanciando un innovativo occhiale. Il 1° maggio il resort

ospita la finale del circuito nazionale “FYF on the green 10” legato al

salone nautico in programma negli stessi giorni al Marina dei Cesari di

Fano. A metà maggio sarà il turno della “Ligno Trend by Adria Legno

service”, realtà del territorio che si è avvicinata con interesse al

Rivieragolfresort. L’ultima domenica di maggio grande attesa per la

“Hyundai Golf Cup - conc. F. Boattini” di Pesaro. Competizioni glamour

caratterizzeranno il mese di giugno: i migliori golfisti scenderanno in

campo il 19 per il “Boutique Ferretti Cattolica” e nel weekend del 26-27

per l’“Iceberg golf cup”, che chiuderà il primo semestre agonistico.

Pane e letteratura

Urbino - Quattro weekend residenziali di natura e lettura, da

fine marzo al 6 giugno, all’Alce Nero di Montebello, con la possibilità di associare un soggiorno ‘biologico’

a quattro scrittori ‘naturali’, da ascoltare dopo cena e una giornata

nella natura. Scelti da Matteo Giardini e Gino Girolomoni per la “profonda

vocazione alla loro terra”, sono Verga, Leopardi, Dante e Silone. La lettura è

di Matteo Giardini, cadenzata in due ‘puntate’ ogni weekend, per riunire i

partecipanti alla tavola dell’amicizia e condividere gli obiettivi di Girolomoni:

“salvaguardare la fertilità naturale della terra, evitare forme di

inquinamento, produrre alimenti di elevata qualità nutritiva”.

www.agriturismomontebellobio.it

L’associazione “E. D’Alborea”

Pesaro - Si è costituita l’Associazione Culturale Sarda Eleonora D’Alborea i cui soci sono un gruppo di sardi re-sidenti in provincia, che si propone, con la condivisione di tanti altri cor-regionali di nascita o di origine, di promuovere e divulgare i valori del-la sardità, per tenere vivo l’interesse verso cultura, storia e tradizione Ich-nusa; svolgere attività di conoscen-za e studio della cultura autoctona, contestualizzando gli aspetti socio-economici e i rapporti di scambio; svolgere attività ricreativa, di assisten-za e sostegno ai più deboli, supporta-ta anche da informazione attingibile

all’operato delle istituzioni e dell’iso-la, con riferimento ai problemi dei propri emigrati; aderire alla Fede-razione dei Circoli Culturali Sardi e interagire con Istituzioni, Enti e Asso-ciazioni sarde e di Pesaro e provincia. Info e sede: Via A. Genga 8. [email protected] (S.C.)

Professionalità nella Comunicazione

Pesaro - SimonettaCampanelli, forte di anni d’esperienza nel campo della comunicazione, si è oggi orientata verso un profilo professionale diver-sificato, sviluppando nuove attività. Consulenze in relazionipubbliche,ufficistampaeservizigiornalistici,interpretariatoetraduzioni,servizituristicie mediazioni nel settore im-mobiliare vacanziero: questo il suo campo d’azione.Simonetta è in grado di curare la co-municazione istituzionale, promo-zionale e la rassegna stampa per la propria clientela, che assiste in ogni passo nello sviluppo di un progetto, affiancandola nelle decisioni, sugge-rendo e definendo la miglior strate-gia operativa per tradurla nell’attua-zione di un preciso piano di attività. A questo si aggiunge un innovativo approccio alla comunicazione inter-na ed esterna, e la capacità di indi-

viduare servizi strutturati su misura, tradizionali ed emergenti.Concretezzaeprecisione, un forte orientamento al conseguimento del risultato, la velocità dell’esecuzione e l’approccio moderno, la continuità e la energica reciprocità nel rappor-tointerpersonale sono, per Simonet-taCampanelli, la carta vincente della sua professione.www.simonettacampanelli.it

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14 | IN Magazine

Dialetto e Lionsper i non vedenti

Pesaro - Il Lions Club Pesaro Host (insieme ai club Della Rovere

e Gabicce Mare) ha promosso un’iniziativa il cui ricavato è destinato alla donazione di un cane guida a una

giovane non vedente del territorio. Con la disponibilità de La Compagnia

Teatro Incontro del Dopolavoro Aziendale Cassa di Risparmio di

Pesaro BdM, è stata portata in scena Pruvèm, atto unico comico

sentimentale, di Carlo Pagnini, socio onorario del Club. Protagonista lo stesso Carlo con un cast di validi

attori. Nella foto, Renato Zampetti, presidente del Club con gli attori al

termine della pièce. (S.C.)

La vicenda Lisippo

Fano - La lunga vicenda della statua “Atleta di Fano” pescata da un battello

fanese in acque internazionali nel 1964 ed approdata al Museo Getty

di Malibù si è temporaneamente conclusa con l’ordinanza del GIP di

Pesaro Lorena Mussoni, che impone la “confisca della statua (…) ovunque

si trovi”. La vicenda aveva avuto inizio con un esposto del Presidente

dell’Associazione “Le Cento Città” Tullio Tonnini e grazie all’impegno del

sostituto procuratore Silvia Cecchi, dell’avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, dei Carabinieri guidati dal

capitano Salvatore Strocchia e dell’avvocato Tristano Tonnini ha

avuto un esito positivo. Thomas Hoving, direttore del Metropolitan

esaminò la statua nel ’72 a Monaco senza acquistarla per i dubbi sulla legalità della provenienza. Il Getty

la acquistò per 3.950.000 dollari dopo la morte del vecchio Getty che

aveva rinviato l’operazione per gli stessi motivi. Ora è certo: la statua

fa parte del patrimonio indisponibile dello Stato ed è uscita illegalmente

dall’Italia, che ha il diritto e il dovere di confiscarla ovunque si trovi. (A.B.)

Pesaro - Auraspa ha festeggiato, lo scorso 3 febbraio, due anni d’aper-tura sempre all’avanguardia. Non a caso, la direttrice Silvia Berzigotti ha, di recente, conseguito il titolo di spa director, che le consente una direzione del centro e del team nel rispetto del-le nuove normative relative ad igiene, sterilizzazione e sicurezza. “Spesso ci si avvicina al mondo del modellamen-to corporeo o dimagrimento - spiega - senza una reale diagnosi. Fonda-mentale è la misurazione dell’acqua corporea. Auraspa ha adottato la misurazione BIA, la metodica più facile da utilizzare e meno invasiva.” Questo strumento in pochi minuti dà la possibilità al tecnico di conoscere, oltre che lo stato d’idratazione, valori fondamentali utili a proporre un cor-retto programma e un’alimentazione appropriata. Misurando resistenza e reattanza del corpo, il software estra-

pola una serie di dati: BCM, o massa cellulare, valore fondamentale che permette di capire se la persona è malnutrita o in overtraining. Quindi TBW (Total Body Water), BCMI (Indi-ce di massa cellulare corporea), PA (Angolo di Fase) e NA/P (scambio sodio potassio). La BIA è in grado di misurare anche il Metabolismo Basa-le. www.auraspa.it

Benessere all’ Avanguardia

Philippussis si Rinnova

Pesaro - Philippussis aggiunge Sapo-re, festeggiando il decennale e rein-ventando il negozio di Via Barigna-ni. Per l’occasione, un’eccezionale vetrina: sotto i lampadari di cristallo pendenti, tra preziose ceramiche a muro che già decoravano lo storico Bar del Fiore, la musicista Wang Lian ha intrattenuto il pubblico al piano-forte. Senza tradire l’anima dandy che l’ha caratterizzato, ma aprendosi al femminile, Philippussis conferma la filosofia che fin dal primo anno di apertura lo ha distinto: quella della ricerca continua, come confermano Filippo Venanzini e Manuela Levanti-ni alla guida di Philippussis&Sapore. La benedizione? Arrivata dalla si-gnora Maria Gorini, che dieci anni

fa chiuse il Bar del Fiore, locale che ha animato a lungo il centro, tenen-do a battesimo la nuova attività del nipote Filippo, il quale, a 32 anni, ri-lancia, per ora con una selezione di calzature da donna, ammiccando al pubblico femminile.

16 | IN Magazine

Il torrone “Rossini”

Pesaro - È mai possibile - si sono chieste Assunta Tinelli e Patrizia

Caimi - che la città non abbia mai collegato Rossini a qualche

ghiottoneria che non sia facile dimenticare, , si possa portare a

casa, non sappia di industria e ricordi il Maestro e il ROF che lo celebra,

un po’ come “le palle di Mozart” di Salisburgo? Così l’idea delle

intraprendenti ragazze ha preso vita grazie alle capacità pasticcere di

Giordano Serafini materializzandosi nelle “torta Gioachino”, un torrone

vario negli ingredienti e abbinato alle opere rossiniane: bianco

morbido per “Cenerentola”, pistacchio per il “Barbiere”, arancia

per “Semiramide”, cioccolata per “Otello”, noci per “Gazza ladra”, caffè per “L’italiana in Algeri” …

Scatola in metallo, elegante etichetta artistica, sinfonie che vien voglia di

provarle tutte e ricominciare daccapo ascoltando il cd in abbinamento. (E.F.)

FYF, la sesta edizione

Fano - Il Festival della Nautica in Adriatico giunge alla sua 6^ edizione

e si propone in ben due week-end. Il 23-24-25 aprile, 30 aprile e 1-2

maggio saranno giornate capaci di entusiasmare anche il visitatore più

esigente grazie al potenziamento di tutti gli elementi vincenti nelle passate edizioni e l’introduzione

di novità. Fano Yacht Festival è il luogo ideale per conoscere gli ultimi modelli del mercato e per

chi desidera concludere un affare a poche settimane dalla stagione

estiva. Saranno sei giornate scandite da un programma di iniziative, eventi

sportivi, spettacoli, premiazioni e presentazioni di eventi in anteprima.

www.fanoyachtfestival.it

L’autunno/inverno donna secondo Dondup

Fossombrone - Una donna curata nei minimi dettagli. La fashion desi-gner Manuela Mariotti (nella foto con Giorgia Surina e Melissa Satta) per la collezione invernale 2010/11 Dondup mixa stili differenti: quello della ma-rina, il militare, l’etnico, quello street multiculturale e lo stile utility urban. Lo stile militare è scandito da cappot-ti in lana cachemire in cui spiccano nastri e stringhe simili a imbragature. Lo stile marinaro è caratterizzato da trench in tessuti importanti e da tar-tan originali inglesi appartenenti ai diversi clan. Lo stile etnico si esprime in abiti super leggeri con stampe mul-

tietniche su seta, con ispirazione Afri-ca, Perù e America Settentrionale, al quale sono sovrapposte maxicappe in autentico Harris Tweed scozzese. Nella collezione c’è una forte combi-nazione di diversi materiali: il pesan-te si contrappone al leggero creando una fusione culturale di stili e colori, per un everyday wear. Le collezioni di Manuela sono in costante evoluzione, percepibile dalle reinterpretazioni di forme e volumi, dalle ricerche dei tes-suti che rendono ogni collezione dif-ferente, senza tralasciare l’impronta decisa della stilista. Capi che espri-mono appieno l’universo Dondup.

Roma - Quest’anno il Big Blu Roma Sea Expo ha ospitato l’anteprima na-zionale del Tour di Mister e Miss Yacht Club 2010, il più esclusivo concorso di bellezza in Europa, l’unico dedica-to alla nautica internazionale. Il tour 2010 toccherà i più prestigiosi saloni nautici, porti turistici, marine, yacht e golf club italiani. Da quest’anno an-che una grande novità che metterà in “sana competizione” le location più belle con l’assegnazione, durante la fi-

nale nazionale, del “Beauty & Luxury Nautic Award 2010”, prestigiosa cre-azione ideata e realizzata dall’artista Roberto Aiudi di Firenze ma marchi-giano d’adozione, che sarà rimessa in “gioco” durante la stagione successiva. www.missyachtclub.com (S.C.).

Bellezze da Yacht

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EG make up Lounge

Pesaro - In un ambiente degno di New York, Parigi o Milano, un’alternanza di bianco e nero esalta l’assorti-mento make-up, protagonista di questo raffinato salotto multisensoriale dedicato al trucco, dove sono utilizzati e venduti i prodotti del marchio Eva Garden by Paolo Gua-telli. Make-up artist sono sempre a disposizione dei clienti, per suggerire il prodotto perfetto ad ogni esigenza, realiz-zare maquillage e offrire consigli personalizzati. Presso il negozio di via Benucci, in Borgo Santa Maria, si tengono anche corsi di auto trucco collettivi e lezioni individuali, dove si insegna ad amare il trucco e usarlo correttamente per sottolineare al meglio il proprio modo d’essere parten-do dall’arte del fondotinta. Non solo, lo spazio è attrezzato con un angolo caffè, mentre su comodi puff si possono leggere libri e riviste d’arte, moda e make up, ascoltando musica e guardando i filmati delle ultime sfilate di moda. www.evagarden.com

Assisi - Cresce il gruppo alberghiero di proprietà della famiglia pesarese, che ha di recente inaugurato il “Roseo Hotel Assisi”, l’ex Grand Hotel ristrutturato e rinnovato. Si tratta dell’albergo più rinomato dell’Umbria, con centro congressi per circa 700 persone, 156 camere, centro be-nessere e piscina. La nuova gestione ha scelto di assumere circa 50 collaboratori, tutti del territorio. “Un fatto rilevan-te - ha dichiarato il proprietario Giovanni Battista Roseo. È nostra politica fare crescere la qualità dei servizi delle nostre strutture attraverso maestranze locali.” Il gruppo Roseo attualmente comprende l’Euroterme a Bagno di Romagna e i Roseo Hotel a Sestriere e Verona.

Nuovo hotel per Roseo

Il professore Ivano Dionigi, da questo anno accademico alla guida dell’Università di Bologna, ricorda il suo percorso formativo, dalla campagna di Ginestreto alla prima cattedra, fino alla docenza in Letteratura Latina. Una crescita umana e professionale nutrita dai valori del pensiero classico.

testo Franco Bertini - foto Luca Toni

Il Rettore... di Pesaro

È pesarese, ma ha visto per la pri-ma volta il mare a dieci anni. È bo-lognese, ma isuoiamicilochiama-noancora“ilrettorediPesaro” e gli dicono che dunque “nessuno è per-fetto”. Già, a questo punto nome e cognome non sarebbero più un mistero, ma conviene aspettare a rivelarli perché le cose che dice o che ha detto lo rappresentano me-glio dei dati anagrafici e di ogni bi-glietto da visita con sopra tanto di titoli accademici e professionali e lo rivelano con una nota profonda e autentica di “inattualità”, sinto-mo certo di sostanzaeconcretezzalontanemillemigliadallafrivolez-zaleggeraespiritosachevatantodimodaoggi. “Le veglie invernali coi vicini nella cucina immensa; le trebbiature e le feste sull’aia. Una vita modesta ma non indigente... il grande severo amore della mam-ma e della nonna, quella che mi ha

educato.” Sono parole del nostro protagonista, pronunciate ormai vent’anni fa ricordando una realtà di mezzo secolo fa. E ancora: “il ci-clo stagionale del podere, il ritmo del trattore nelle sere d’autunno; mio padre che passa in casa, fu-mando, gran parte dell’inverno, ma è già sveglio d’estate, con mio fratello, nei campi a ore anteluca-ne... e poi gli inverni con la neve alta e le trappole per gli uccelli... e vedere figliare le mucche di nasco-sto. La convivenza con la morte: il rosario in casa del defunto; la visita al morto, ricomposto sul letto. Ma soprattutto la vita indocile e un po’ selvaggia.” Va bene, a parlare è IvanoDionigi, anzi il professor Iva-no Dionigi, anzi ilnuovoMagnificoRettoredell’UniversitàdiBologna, Alma Mater, nato sulle colline di Ginestreto da famiglia mezzadra e che la prima volta che è sceso

in città “è stato a dieci anni per entrare in seminario, forse poco prima della Fiera di San Nicola e il mare l’ho visto, accompagnato da don Ninfi, per andare al Sacro Cuore, dove ho finito le elementa-ri. Ero discolo, insolente e anche un po’ blasfemo! Un’età e una re-altà mai dimenticate, sepolte nel cuore a fare humus o meglio, det-ta alla contadina, da concime per il futuro: “Chi mi favorì fu Madre Amalia, superiora delle Maestre Pie dell’Addolorata. Così rapida-mente avvenne la metamorfosi e fu l’introiezione di un grande senso del dovere: studio, preghiera, mor-tificazione e rinuncia. E il distacco, se non affettivo, culturale e sociale dai miei.” Queste cose Dionigi le diceva vent’anni fa e non è affatto un caso che oggi,inoccasionedellanominaaRettore,ricordichefraiprimiatelefonarglisiastataMa-

Essere | Ivano Dionigi

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dreEdoardinadellesuoredivialeBattistidiPesaro,lasuamaestradiquintaelementare e che i bambini della scuola inneggiavano a lui coi manifesti. I Dionigi (che “stavano alla Valle, sotto il Castello, dove si parlava solo il dialetto”) erano in odore di essere “tutti comuni-sti” e dunque guardati con un po’ di sospetto. “Sono stato fortuna-to - dice oggi -, ho incontrato don Gianfranco Gaudiano, che asso-cio ad altre tre o quattro persone, dopo la morte di mia madre. Altri sono diventati mangiapreti, io ri-conosco che c’è una coerenza fra ascesi, esercizio, pratica ed esercizi spirituali. Gaudianomidicevachese non avessi avuto il seminarioavreirischiatogrosso...”. Un eser-cizio di ascesi, intesa “come modo di guardare gli atti e prepararsi, come succede negli allenamenti di basket”, è stata per Dionigi anche la parentesi politica degli anni ’90, come consigliere eletto nelle liste di sinistra al Comune di Bologna,

esperienza della quale si dichiara “non pentito”. Se gli chiedete come si sente nei panni di Magnifico Rettore di una delle università più importanti del mondo, dice che è “un’esperienza meravigliosa e tremenda insieme”, oppure, mini-mizzando oltre misura, commenta che in fondo si è solo trasferito dal “numero 32 al 33 di via Zamboni”, cioè dal Dipartimento dove stava prima alla sede del Rettorato dove si è insediato. A tacciarlo di esse-re “il rettore di Pesaro, nessuno è perfetto”, sono i suoi tanti amici baskettari bolognesi di sponda vir-tussina e fortitudina: “per il basket la mia fedeltà assoluta è per Pesaro; per il resto, sono sincero, ho affetto per le persone pesaresi, per la cit-tà un po’ meno. A Bologna, che è una città d’immigrati, devo molto, qui è nato mio figlio che però si considera a metà veneziano e pe-sarese.” Quella “introiezione del senso del dovere” che avviò la sua maturazione di ragazzo di cam-

pagna e che oggi, nella sua veste istituzionale, definisce anche “de-ontologia universitaria” è sempre la manifestazione di quella ascesi, di quella disciplina e di quella ri-spondenza sempre più profonda fra dire e fare, fra parlare e agire, fra parlare bene come espressione del sentire il bene dentro di sé. Diquiilsuoamorepericlassici,per-ché“insegnanoaparlarebenechevuol dire pensare bene”. Perché “già Gorgia, precursore di Eco, nel V secolo avanti Cristo, diceva che la parola dal corpo piccolo com-pie azioni divine.” Perché “oggi c’è una barbarie della parola”. Perché “parlare bene, come diceva Plato-ne, oltre a essere una cosa bella in sé, fa bene anche all’anima.” Sono queste cose “inattuali” rispetto al mondo d’oggi che sembra andare da tutt’altra parte rispetto all’esi-genza di “ascesi e disciplina”, che Dionigi, trovandosele dentro da-gli anni dell’infanzia, ha messo a

A sinistra e in apertura, Ivano Dionigi nello studio in via Zamboni a Bologna. Sotto, in abiti ufficiali da Rettore.

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fondamento del suo intervento di insediamento al Rettorato e quindi come indirizzo che informerà la sua attività. Noi non siamo né acca-demici né profondi conoscitori di quella letteratura latina della quale Dionigi è maestro riconosciuto, ma pensiamo di non andare fuori del seminato dicendo che è anche per via di una profonda affinità perso-nale che i due autori classici che Dionigi sente più vicini anche nel suo studio siano proprio Lucrezio e Seneca, magari con l’aggiunta di un po’ di Sant’Agostino come pista di lancio verso la modernità. Ha detto, nel suo discorso d’investitu-ra: “Selacrisièeconomica,perchépolitica;politica,perchéculturale;culturaleperchémorale. Abbiamo infiniti indicatori e tecnicismi, ma non sappiamo chi siamo; come i grammatici di Agostino i quali si accanivano nel disquisire se si dovesse pronunciare omo oppure homo, ma intanto non si curavano di sapere chi fosse l’uomo.” Una

specie di “babele linguistica fatta di vocaboli vuoti, astratti, cadaveri-ci”, mentre occorrerebbero “parole che aderiscono alla realtà, alla co-noscenza, al sapere, alla competen-za, alla loro anima; sì, perché le pa-role hanno anch’esse un’anima.” E dunque, se la verità è questa, com’è certo che è questa, allora, dice il Magnifico Rettore, “l’Universitàdeveessereantidotoalvideo-anal-fabetismoimperante,ilcontraltaredicertamodernitàfrettolosaeaf-fannata,attraversostiliepercorsivincolantiefondamentalicomelaparola, lamemoriae ilritornoalreale”. Cambiano i tempi, non la sostanza. Il dialetto che la famiglia contadina di Dionigi parlava a Gi-nestreto era espressione vera e au-tentica di quella realtà. Le parole di oggi sono invece false e lontane dal vero. Contro tutto questo vuo-le lavorare e combattere il profes-sor Dionigi, memore e testimone indefesso della classicità che mai tramonta. IN

A fianco un giovanissimo Ivano sui banchi di scuola. Sotto, qualche anno più tardi, insieme a don Gianfranco Gaudiano a Pozza di Fassa (1962).

Breve cursus honorum

Ivano Dionigi è nato nel 1948 a Ginestreto di Pesaro. Laureatosi

a Bologna nel 1972 ha svolto attività didattica fino al ’90 presso

il Dipartimento di Filologia Classica. Dal 1990 al ’94 ha

insegnato Letteratura latina all’Università di Venezia e dal ’95 alla Facoltà di Lettere e Filosofia a Bologna. Oltre alla sua attività didattica, è fondatore e direttore

del Centro Studi “La permanenza del Classico”, giunto ai suoi nove anni di vita, per la promozione e

la diffusione degli studi e della cultura classica, soprattutto fra

i giovani, attraverso una serie di incontri pubblici con grandi

personaggi della cultura italiana e internazionale. A partire dall’anno

accademico 2009 - 2010 è stato nominato Magnifico Rettore

dell’Università di Bologna.

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Approfondire | Hotellerie d’eccellenza

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Abbiamo chiesto a sei imprenditori locali del settore di raccontarci la loro filosofia dell’accoglienza: un viaggio fra strutture di lusso e servizi di qualità nel settore turistico pesarese, anche in vista dell’imminente inizio della bella stagione.

testo Silvia Sinibaldi - foto Leonardo Mattioli e Luca Toni

L’arte dell’ Ospitalità

L’ambivalenza della parola ospite forse esprime più efficacemente di tante allocuzioni il legame che unisce chi ospita e chi è ospitato. Cosicché lo sguardo di chi ha fatto dell’ospitalità la sua mission è sem-pre costantemente rivolto alle esi-genze e al consenso, che produce fedeltà, di chi è accolto. Senza l’am-bizione di essere esaustivi, ma con il desiderio di offrire profili e situa-zioni eterogenee legate all’ospita-litàd’eccellenza, abbiamo chiesto ad alcuni noti imprenditori locali del settore (PaolaMichelacci,Nar-doFilippetti,AlessandroMarcucciPinoli,FabioeOriettaMulazzanieDavideBassetti) di accompagnarci in un viaggio attraverso le strutture e la filosofia dell’accoglienza nella nostra provincia.“A qualunque livello di servizio - ci introduce Michelacci, Cavaliere del lavoro titolare del GrandHoteldiGabicceMare e, più ancora, di un complesso di strutture all’insegna

del lusso - la qualità e l’esclusività sono le armi vincenti.” La struttura ricettiva duttile come un palcosce-nico, mutevole come le scene di un teatro: “Le esigenze del cliente sono molteplici e diversificate. Le risposte che vuole un turista senior non sono quelle ricercate dallo sportivo o da chi è ospite per esi-genze di lavoro. La duttilità dell’of-ferta si esprime anche nella capa-cità di allestire una sinagoga per la preghiera di un cliente ebreo, potergli offrire il cibo che la sua dieta prescrive”.Nel pacchetto vacanza da sogno quanto conta la gastronomia?“Moltissimo - sorride Paola, famo-sa per i suoi gala principeschi -, in particolare in un territorio come il nostro, dove tipicità ed eccellenza vanno a braccetto, dove la storia e la qualità dei prodotti rappresenta-no il biglietto vincente.” Per NardoFilippetti, presidente del Gruppo Eden, ospitalità d’eccellenza in

questo momento è senza dubbio l’Excelsior che sta per essere ulti-mato e che nell’anno in corso sarà inaugurato. “Un urban city resort - spiega - a 5 stelle da 29 camere e 20 suites, una struttura totalmente ricreata che esprime un design di gusto contemporaneo riuscendo a interpretare al contempo l’origi-nalità della tradizione dell’ospita-lità italiana in riva al mare di Pe-saro.” L’hotel si affaccia sul tratto di spiaggia nella zona più elegante della città ed è realizzato secon-do attualissimi principi di bioar-chitettura, utilizzando materiali, privilegiando forme e colori che rispecchiano equilibrio e comple-mentarietà degli elementi primari: acqua, terra, fuoco e aria.“Alle forme geometriche ed essen-ziali e alle trasparenze della strut-tura esterna, si contrappongono le linee morbide e i toni caldi degli interni, in un insieme armonico a livello visivo, percettivo ed emozio-

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nale.” Insomma, bellezza, comfort, originalità e coinvolgimento: in due parole ospitalità d’eccellenza.Con AlessandroMarcucciPinoli, il conte che ha fatto dell’ospitali-tà un’opera d’arte, raggiungiamo l’HoteldeiDuchi nel cuore di Ur-bino. Una location unica al mondo, per un esempio di architettura quattrocentesca da togliere il fia-to: “Possiamo garantire una totale immersione, un’immedesimazione assoluta nell’atmosfera dell’hotel e del luogo che lo ospita. Urbino è magica e l’eccellenza richiede d’es-sere all’altezza di un’offerta unica. La città è senza dubbio l’esempio

più importante di atmosfera rina-scimentale, condizione che agevo-la e allo stesso tempo stimola un servizio d’eccellenza.” In questo contesto quanto conta il fatto che ospitate piccoli animali domestici?“Questa richiesta è sempre più fre-quente. Singoli, coppie o famiglie che considerano l’animale dome-stico membro della famiglia stessa sono sempre più numerosi. Ospi-tarli significa avere stanze adegua-te, per esempio senza moquette, nonché balconi e spazi all’aperto.”Qualità come obiettivo di un’im-presa e rapporto con il territorio: FabioMulazzani, che insieme alla

sorella Orietta, è titolare dell’Ho-telFlaminio, è il più giovane degli imprenditori intervistati, ma ha un’esperienza ventennale nel setto-re. Con loro è una lunga chiacchie-rata sulle molteplici sfaccettature della qualità: “servizi efficienti, personale adeguato, staff di sup-porto attivo 24 ore su 24 capace di offrire assistenza totale al turista come al convegnista, qualità della struttura - la gentilezza può poco all’interno di un albergo fatiscente - e standard europei.”Per i Mulazzani strategico è il link con il territorio. “Non si può lavo-rare al di fuori di un contesto di

Sopra da sinistra, Alessandro Marcucci Pinoli e Nardo Filippetti. In apertura, Paola Michelacci.

L’opinione di Matteo Ricci, presidente della Provincia e assessore al Turismo

“L’eccellenza si ottiene puntando sul marchio Marche, senza campanilismi e con obiettivi comuni - chiarisce Ricci, che oltre al ruolo di assessore è presidente dell’amministratore provinciale. L’ambito ottimale sul fronte della qualità è, appunto, provinciale e regionale. Gli investimenti regionali sul nostro turismo hanno invertito il trend del passato, così che il settore può diventare trainante e attivare nuovi posti di lavoro. C’è un forte risveglio d’interesse dell’impresa verso il settore, sorretto anche dagli incentivi presenti nel piano casa regionale. Dobbiamo imparare a comunicare la felicità interna lorda del nostro territorio.”

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efficienza - spiegano - perché di fronte ai grandi numeri si è co-stretti a essere in sinergia con altre strutture che debbono offrire la stessa qualità, esattamente come il territorio, che può essere di sup-porto o remarti contro: penso alle attrezzature delle spiagge per il tu-rismo estivo, alla sensibilità delle istituzioni che possano accogliere 400 congressisti, proponendo una strada senza buche o evitando di approfittare di grandi presenze per fare una strage di multe. L’ec-cellenzaèunobiettivocheilsingoloimprenditorenonpuòraggiungeresenonsupportatodalterritorio.”“Fondamentale è l’impatto, il primo contatto di qualunque genere esso sia - rileva DavideBassetti, direttore dell’HotelCruiser. Oggi molta co-municazione è affidata alla posta elettronica che in parte garantisce più precisione; d’altro canto pre-senta il rischio di fraintendimenti. Essendo, le nostre, aziende dove si vendono servizi, emozioni, sensa-zioni e non prodotti tangibili, per conquistare il cliente è necessario creare aspettative e saperle con-fermare. L’eccellenza nel nostro

settore è data da diversi elementi: accoglienza ed ospitalità, persona-lizzazione del servizio basato sul proprio target. Essere all’altezza di questo compito comporta però in-formazione e formazione adeguata del personale e dei vari collabora-tori, che vanno seguiti ogni giorno. Solounacapillareorganizzazionevotataallasoddisfazionedelclientepuòdeterminareilrapportodifide-lizzazione.”Lavorare in una città a vocazione turistica aiuta? “Certamente, ma l’ospite va guidato e bisogna esse-re attenti e capaci nel raccontare le meraviglie del nostro territorio.” IN

A fianco, Davide Bassetti e, sotto, Orietta Mulazzani

Il commento di Learco Bastianelli, presidente Confartigianato Pesaro

“Sono passati 15 anni dalle ultime ristrutturazioni degli alberghi della nostra costa, dunque torna a bussare fortissima l’esigenza degli operatori di avere sostegno da parte dei Piani regolatori e dei finanziamenti regionali - chiarisce il Segretario nazionale. I costi di adeguamento alle complesse normative europee sono di una portata tale che, in particolare in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, per i singoli operatori sono impossibili da affrontare. Sarebbe necessario realizzare un tavolo comune tra associazioni, Regione e Ministro del Turismo.”

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Brillante compositore e importante direttore

d’orchestra: una vita nel segno della musica,

quella di Roberto Molinelli, anconetano

di nascita ma pesarese adottivo per formazione

e scelta di vita.

testo Maria Rita Tonti - foto Luca Toni

Che musica, Maestro

Una vita per la musica: si potrebbe sintetizzare così l’avventura artisti-ca di RobertoMolinelli, classe 1963, anconetano di nascita ma pesarese di adozione. A Pesaro, infatti, ha compiuto gli studi musicali, diplo-mandosi in viola presso il Conser-vatorio “G. Rossini”, e ha scelto di vivere insieme alla moglie, la pia-nista Mirca Rosciani. Ma andiamo per ordine e cominciamo parlan-do di… pasta. Sì, perché lacolonnasonoradellacampagnapubblicita-riaBarilla,andatainondadal1999al2006,èstatascrittapropriodalMaestroMolinelli.Qualèstatoilsuorapportocolmon-dodellapubblicità?“Di grande soddisfazione: la co-lonna sonora ‘Barilla 99’ è stata una delle più longeve nella storia. Per un musicista come me, di for-mazione classica, abituato a tempi emozionali più dilatati, come quel-li sinfonici e cameristici, misurarsi con la comunicazione pubblicita-ria, veloce ed immediata, è stato motivo di stimolo e crescita perso-nale anche sul piano della costru-zione musicale.Due opere della sua produzionesonodedicateagrandicontempora-nei,MariaMontessoriePapaWoyti-la.Com’ènatoquestointeresse?“Montessoriana, cantata per voce re-citante, soprano, viola, coro di voci bianche e orchestra, è stata com-missionata dal Comune di Chia-

ravalle e dall’Opera Nazionale Montessori; Papa Woytila - Memoriae Karoli, oratorio multimediale per voce recitante, soli, coro, rapper e orchestra, mi è stato richiesto dall’Orchestra Sinfonica Abruzze-se. L’opera dedicata alla Montes-sori, che ha avuto come interprete Valeria Moriconi, è stata rappresen-tata sotto la mia direzione a Roma, in Svezia e negli Stati Uniti. Io e il librettista Paolo Peretti abbiamo vo-luto dar voce all’alto sentire e agli insegnamenti di questi personaggi entrambi in stretto contatto con i giovani. Anche per questo motivo ho inserito un rapper in un orato-rio sacro, perché cantasse le parole del Santo Padre ai giovani nel lin-guaggio a loro più vicino.”Conlesuecomposizioniearrangia-mentihaattraversatodiversigene-ri,entrandoincontattoconartistidigrandelevatura.Haorchestratoal-cunideibranipiùfamosidiAndreaBocelli…“Ho un bellissimo ricordo di questa collaborazione: conobbi Andrea a metà degli anni ’90, quando si ri-velò al grande pubblico attraverso le due partecipazioni a Sanremo. Ho arrangiato per lui vari brani, tra cui il celebre Con te partirò, nel-la versione che esegue nei concer-ti dal vivo con grande orchestra. Andrea è anche un bravo flauti-sta: ricordo alcune ‘improvvisa-zioni’ dopo cena, in occasione di

Suonare | Roberto Molinelli

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tournèe, dove mi sono divertito ad accompagnarlo al piano.”In cosa consiste l’incarico di Di-rettoreartisticoperl’innovazionedell’OrchestraSinfonica“G.Rossi-ni”cheleihaassuntodirecente?“Mi occupo di progettare e realiz-zare nuove idee, che possano por-tare ad esperienze musicali inno-vative sul piano dello spettacolo ed essere occasione per inedite colla-borazioni con solisti di fama inter-nazionale: è il caso del Concerto per violoncello che sto scrivendo per Enrico Dindo che debutterà al Teatro Rossini con la mia direzio-ne. A un anno dalla mia nomina, sono già numerosi i progetti realiz-zati con l’Orchestra Sinfonica: da The Lodger, esecuzione dal vivo del-la colonna sonora da me composta per il film di Hitchcock, al ‘Tributo a De Andrè’, dall’Opera Pètite ai con-certi di Capodanno e Natale con l’Omaggio alla canzone italiana.”

E la sua attività come direttore?“Da qualche anno affianco sempre più assiduamente alla carriera di esecutore e compositore questa at-tività, che mi ha portato a dirigere con grande soddisfazione, oltre all’Orchestra Sinfonica ‘G.Rossini’, altre importanti compagini come l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra Sinfoni-ca di Sanremo, la Sinfonica Abruz-zese, spesso in occasione di prime esecuzioni assolute.” IN

A sinistra, Roberto Molinelli davanti al Teatro Rossini. Sopra, sul palco del direttore d’orchestra al concerto di Capodanno a Pesaro.

Il Maestro e il Festival

Roberto Molinelli e Sanremo hanno molto in comune. Il musicista ha preso parte, con ruoli diversi, alle edizioni 2005 e 2009, condotte da Paolo Bonolis. Nel 2005 ha diretto una delle giovani vincitrici di SanremoLab, il concorso che premia due dei finalisti con un posto in gara all’Ariston. Nel 2009 “Biancaneve”, la canzone di Alexia e Mario Lavezzi, con Ophir e Teo Teocoli, liberamente riarrangiata e diretta da Molinelli nella serata dei duetti, è risultata vincitrice del premio della Giuria di qualità. Oltre ad aver diretto l’Orchestra del Festival, per tre anni Molinelli è stato presidente e membro della giuria di SanremoLab, trampolino di lancio per giovani talenti.

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Un suggestivo percorso panoramico alla scoperta di Monteciccardo e delle vicine località sui primi colli pesaresi. La meta ideale per un itinerario da percorrere nella bella stagione.

testo Ettore Franca - foto Leonardo Mattioli

Primavera in Collina

A Monteciccardo si deve andare in una giornata di primavera, di quel-le con l’aria calda e il cielo terso che consente di godere dall’alto un panorama che spazia da Ancona a Rimini e da San Marino ai Sibilli-ni, nel succedersi di colline che si ammantano di verde e si perdono, accidentate e scoscese.Si raggiunge o da Sant’Angelo in Lizzola o da Mombaroccio, sulla S.P. 26 che, non per nulla, nel Pia-no Paesistico Ambientale della Re-gione è segnalata come “percorsopanoramico”datutelare.Ben poco è rimasto di quello che, fondato prima del Mille, era un castello in posizione strategica, munito di camminamenti e torri tragicamente diroccate nel 1434, non si sa se da Francesco Sforza al servizio di Venezia o da Niccolò Piccinino che faceva guerre per conto terzi, nel caso per il Ducato di Milano.

Gli ultimi resti hanno avuto il col-po di grazia nell’ultimo conflitto, distrutti nei combattimenti sulla Li-nea Gotica che interessava il paese.Pare debba il suo nome ai fichi e fu nella cerchia del Ducato di Urbino fino alla devoluzione alla Chiesa del 1631, per poi entrare nel napo-leonico Dipartimento del Metauro finché Leone XII, nel 1827, lo affi-dò alla Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro per poi, dall’Uni-tà, far parte dell’attuale Provincia.Delcastello,ilpaeseconservami-nimetraccedell’anticaroccavolutadaiMalatestaericostruitadaFran-cescodiGiorgioMartinisulfiniredelsec.XV. Rimane l’impostazione urbanistica nella via principale e nelle piccole case che si intravedo-no fra gli edifici recenti o ricostru-iti, come il Municipio o la chiesa di San Sebastiano ora nei pressi del “castello” fuori delle sue mura, a pochi passi dalla “porta nuova”

Camminare | Monteciccardo

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IN Magazine | 37

ricavata dal maschio di una delle torri diroccate. Della precedente, molto antica e situata su di una col-linetta verso Sant’Angelo, conserva la tavola di Bartolomeo di Gentile del 1508.All’ingresso del paese, chi viene da Sant’Angelo, è accolto dalla Cappella dedicata ai caduti della 1a guerra mondiale, costruita nel 1928. Monteciccardohagiurisdi-zionesuquellochefuilCastellodiSantaMaria del quale, quasi intat-te, restano le mura castellane di levante e le case del borgo con la chiesa di Sant’Agata costruita dopo il terremoto del 1930. Dal sagrato e dalle mura si gode un superbo panorama che spazia dalla costa ai Sibillini.Monteciccardo amministra anche il borgodiMontegaudio, le cui mura e il castello furono smantellati a fine ’800. Resta solo la torre, el

campanon, la cui campana fatta fon-dere nel 1507 da Giovanni Sforza, reca il motto Mars vigila (era in uso da parte dei comandanti romani, prima di partire per la guerra, en-trare nel tempio di Marte e, scossa la lancia della statua del dio, pro-nunciare Mars vigila, “Marte, vigila (su di noi)”) e quasi ai suoi piedi, entro una piccola edicola, c’è una tela del XIV sec. con una Madonna della neve a ricordo di una prodigio-sa nevicata nell’estate del 1339.Dedicata a San Michele Arcangelo, l’antica pieve di Montegaudio col singolare campanile a vela, conser-va stucchi del ’600, quadri dal ’400 al ’600, preziosi paramenti sacri e, di pregio, un leggìo opera di Ga-briele Giorgi, noto artista contem-poraneo.Nella valle è sorta VillaBetti, cen-tro residenziale in espansione at-torno agli opifici moderni che han-

A sinistra, il chiostro del “Conventino”. Sotto, e in apertura, due panoramiche della campagna e dei resti delle mura di Monteciccardo. A fianco, la Cappella dedicata ai caduti, costruita nel 1928.

Una produzione casearia piccola

ma di qualità

Sono presenti numerose aziende di piccola entità, ma con una

produzione artigianale di altissimo livello. Tipici sono i “pecorini”, a

latte ovino, intero e crudo che, a seconda della stagionatura,

evolvono nella gamma dei sapori dal dolce acido di quelli freschi, al sapido piccante quando maturati.

Profumi e sapori si devono alla ricchezza dei pascoli che

trasferiscono nei formaggi quanto offre la flora delle colline che

risente dello iodio dei venti di mare. Quotidianamente, ovviamente da

latte di pecora, qui si produce una ricotta che, per freschezza, esprime

le sensazioni del pascolo e, in stagione, il profumo delle ginestre.

Da gustare su pasta condita con pomodoro e basilico aggiungendo una spruzzata di pepe fresco o, a

fine pasto, con cacao e caffè in polvere.

38 | IN Magazine

no preso il posto dei mulini mossi dalle acque dell’Arzilla e della fornace, ormai in dismissione. Due le chiese: una di architettura postmoderna, dedicata a San Giacomo ma più nota come la chiesa di Villa Ugolini, costruita negli anni ’50 con pietra del Furlo e l’altra, di Villa Betti, piccolo e armonioso edificio rurale.Merita una sosta ristoratrice il “Conventino”, un convento

con relativa chiesa e campanile iniziati nel 1517 grazie al lascito di tal Bernardino Fabbri da Monteciccardo che volle sdebitarsi coi monaci che l’avevano accolto durante un temporale. Il restauro, rispettando le strutture, l’ha ripristinato a nuova funzionalità che, nelle tante sale at-torno al grazioso chiostro, ospita mostre e varie iniziative culturali oltre la raccolta di sculture di artisti del nostro tempo. All’aspetto “ristoratore” provvede la ben attrezza-ta struttura del ristorante-osteria. D’altra parte Montecic-cardo, Montegaudio e Villa Betti offrono numerosi locali dove sostare gustando piatti della tradizione e prodotti del territorio senza trascurare gli agriturismi fra cui quel-lo dei fratelli Nobili o “Il Prato”. Per chi volesse, c’è anche un campeggio con 50 piazzole, 8 casemobili, piscina e spazi per giocare a basket o a calcio, gestito dalla famiglia olandese di Hans, Sietske, Stefanie, Michelle, Jeroen en Victor Poorte.Da portare come deliziosi souvenir c’è la scelta di vini de “Il Conventino”, il suo olio o quello del Frantoio “Marco-lini”. Da non trascurare, inoltre i formaggi delle aziende “Fratelli Delà”, dei “Fratelli Manca”, di “Luigi Nobili”, tutti del posto. IN

Profumi, sapori e tracce di una storia antica.

Via Manzoni 56/58, Pesaro - Tel & Fax 0721/30760www.moduscollezioni.it - [email protected]

Nella collezione degli oggetti si trasmettono sensazioni che nascono dalle passioni e “le passioni sono viaggi del cuore” (Paul Morand, 1888-1976). Anche noi scopriamo alcune tra le più curiose raccolte realizzate, nel tempo, da nostri concittadini.

La passione per il collezionismo in genere e per una collezione in particolare nasce spesso dalla cu-riosità, dal gusto e dalle sensazioni che un determinato oggetto può trasmettere, ma anche dal “caso” che ha voluto, ad un certo punto della vita, un rendez-vous tra l’og-getto e l’inconsapevole futuro col-lezionista. Avvenuto l’incontro, questo precipita piacevolmente nel vortice della raccolta e si dedica a una ricerca costante che diventa fissazione, ragione di quotidianità e convivenza, una sana, divertente, euforica “malattia” che come obiet-tivo ha di organizzare un’esposi-zione attrattivamente mostrabile.Al ristorante “da Ciacci”, delle so-

relle Emanuela, Antonella e Car-menBiagi, è esposta una raccolta da guinness di circa 4.500galli di ogni genere, forma, colore, design, misura, nazionalità, materiale: di legno, vetro, ceramica, bronzo, fer-ro, stoffa, carta, plastica, sintetici, acciaio, rame; riprodotti su piatti, vasi, vassoi, medaglie, tessuti, dipin-ti, incisioni, immagini fotografiche, oggetti, decori, accessori. “Quando, dieci anni fa, abbiamo ristrutturato i locali e aperto il nuovo ristorante - racconta Emanuela - un cliente ci ha regalato due galli stilizzati, realizzati in ceramica da sua nipote. La scelta del gallo è stata ‘logica’, è il nome del nostro paese. Da quel momento si è scatenata, tra clienti ed amici,

la ‘corsa alla donazione del gallo’. Ogni pezzo è un regalo! Sarebbe bello un giorno, donare tutta la raccolta e creare la Pinacoteca del Gallo di Petriano.”Caso e curiosità hanno invogliato EttoreFranca (dottore agronomo e giornalista) a collezionare santi-nieimmaginettedevozionali. Quasi 6.000immaginisacre raccolte e cata-logate in 12 album, rigorosamente in ordine alfabetico, cominciando da sant’Abdon, un martire persia-no, per finire con santa Zita, patro-na dei camerieri e delle colf. Sono tutti archiviati in maniera scientifica e ogni santino è inserito in compu-ter, classificato con informazioni su santi e patroni, devozioni, missione

testo Simonetta Campanelli - foto Leonardo Mattioli

Per qualche pezzo in Più

Interpretare | I pesaresi e le collezioni

e filosofia, case editrici, incisori, tipologie, tematiche, libri, storia, tecnica di stampa, iconografia, curiosità, elementi e dettagli comprese la preghiera o l’indulgenza riportata sul retro, data di stampa, annotazioni di particolari, finezza tipografica, impiego dell’oro, merlatura, che nel caso dei più antichi, sono veri e propri pizzi. Sono santini stampati tra la metà dell’800 e gli anni ’60, quando dopo il Concilio Vaticano II, venne meno la devozione e il riconoscimento di molti santi locali. “Si andavano così perdendo il culto e le immaginette. Io, nei primi anni del ’70, ho iniziato la colle-

zione - dice il professore - prima ho raccolto tutti i santini in casa mia e dalle zie, poi ho acquistato, per poche lire, pac-chetti a centinaia nei mercatini. Quindi ho ‘saccheggiato’ le sagrestie e tormentato i parroci dei luoghi dei miei viaggi pur di farmeli regalare. Quando la cosa è diventata di domi-nio pubblico, gli amici hanno iniziato a supportarmi.”La signora VandaFerriSantini, invece, si destreggia con compiacimento tra le sue 3.500papere dalle fattezze più sin-golari. Nessun motivo particolare mi ha spinta ad iniziare la collezione ma un giorno, trent’anni fa, mia zia Picciola Ferri mi regalò una bellissima papera. Ci siamo piaciute subito e tanto; da allora ho iniziato a comperarle. Le cerco nei ne-

Sono passioni nate per caso

gozi, nei mercatini e, quando posso, vado a Venezia dove ce ne sono di esemplari unici, in vetro. Molte mi sono state regalate. Le ho sempre appoggiate dove c’era spazio, senza un criterio logico ma per istinto. Le guardo e le ammiro. Ogni papera ha occhi profondi ed espressivi. Mi fanno compagnia e mi piacciono tutte, senza preferenza, ognuna per una propria particolarità.”LucioCecchetti, di Bellocchi di Fano, è nato collezionista e non vuole di-menticare di essere stato bambino. Perciò colleziona giocattolid’epoca. Ne ha oltre 11.000. Il primo è stato un trattore in latta che suo padre gli ha regalato quando era molto piccolo, cinquant’anni fa. Un am-pio spazio della sua casa è dedicato all’esposizione di “giochi per ma-schi” ma solo pochi amici possono ammirare i veicoli da lavoro, auto, moto, camion, treni, gru, aerei, eli-cotteri, natanti, attrezzi agricoli, e attrezzature che ripercorrono arti e mestieri, soldatini e militari e veico-li dell’esercito: tutto rigorosamente in miniatura, molti modelli e ripro-duzioni in scala. Si può dire che si tratta dell’evoluzione “logica” della collezione di figurine, francobolli e macchinine che, se il Comune di Fano vorrà, potrà presto avere ed esporre in un museo tutto dedicato ai bambini.LeonardoMattioli, freelance pesarese, è un appassionato collezionista di uniformimilitari;nehauncentinaio, complete di ogni singolo particola-re: buffetteria, accessori, dettagli, calzature, occhiali, binocoli copri-capo, medaglie, decorazioni, bot-toni e riproduzioni di armi. Aveva

12 anni quando comprò le prime camicie della guerra in Vietnam. Poi ha iniziato a raccogliere oltre alle uniformi la relativa buffetteria e gli accessori più vari, passando alle divise americane anni ‘80 e ‘90. La sua amicizia con i militari di base a Rimini e i viaggi in Normandia lo hanno invogliato a cercare unifor-mi di paracadutisti e fanti americani della Seconda guerra mondiale, poi degli alleati Canadesi e Inglesi e, più recentemente, quelle tedesche dei combattenti sulla Linea gotica. Ma le più significative, per lui, sono le sue uniformi da fotografo militare, comprese le fotocamere dell’epoca.Infine l’avvocato Umberto Levi, professionista charmant del foro pe-sarese ha una esclusiva collezione di 750 cravatte, per lui un vero e proprio cult. Tutte rigorosamente riposte nella confezione originale, fatte di tessuti di altissima qualità: pura seta, lana o cashmere e scelte con stile. Le indossa tutte e segue le regole base: cravatta in tinta unita, con camicia a righe o a motivi; cra-vatta decorata, con camicia in tinta unita; di colore chiaro alla camicia di colore piuttosto scuro; al contra-rio, una cravatta con tonalità scure, accostata a una camicia chiara. Al-tro aspetto importante, è il modo di annodarla al collo. Un nodo sem-plice sarà equilibrato sulla camicia con colletto all’italiana, il grosso si abbina al collo francese. “Infasediaccostamenti, è importante averebuongusto.L’armoniadell’accosta-mentorealizzatoèilsegnaleester-nodell’armonia,odelladisarmonia,dell’animo;èilsegnaledell’armonicoaccordodelleintimepulsioni.” IN

Dall’alto, Ettore Franca, Lucio Cecchetti e Leonardo Mattioli. In apertura da sinistra, le sorelle Emanuela e Antonella Biagi, Umberto Levi e Vanda Ferri Santini.

42 | IN Magazine

C M Y CM MY CY CMY K

“Nei confronti dei pazienti oggi c´è un approccio più scientifico e tecnico per i tanti supporti diagno-stici che ci sono, grazie ai progressi compiuti dalla scienza. Si è persa però, a mio avviso, molta umani-tà della quale, invece, ritengo ci sia tanta necessità. Mi arrabbio quando vedo i malati vagare per i reparti per fare visite ed esami nel momento difficile della malat-tia: è necessario prendersene ca-rico, parlare e dare loro consigli,avere lacapacitàdiascoltare.” È questo il modus operandi del dottor MarcelloUgolini, dal 2000 prima-rio del reparto di Pneumologia dell ospedale San Salvatore, dove opera dal 1975 quando, fresco di laurea, iniziò a lavorare a Pesaro, primo gradino di una lunga e ap-prezzata carriera. Un percorso che il primario-operaio, come lui stesso ama definirsi, ha iniziato a Treb-biantico, sulle colline sopra la città, per continuare quando il reparto si è spostato prima a Muraglia, poi nella sede ospedaliera storica.“In tutti questi anni sono stato testimone dell evoluzione della

pneumologia - racconta Ugolini. Ho iniziato quando i reparti erano pieni di malati di TBC, di bronchi-tici e silicotici che già trattavamo con il polmone d’accciaio e che oggi trattiamo con ventilazioni non invasive, cercando di evitarne il trasferimento in Rianimazione. Siamo quindi passati ad una Pneu-mologia interventistica con l’endo-scopia, largamente utilizzata per lo studio delle patologie delle pleura, le neoplasie ostruenti e le stenosi trattate col laser o con l’argon pla-sma”. Professionalità e modi che hanno permesso al dottor Ugolini di costruire un reparto con tutta la gamma di servizi normalmen-te forniti dalle pnumologie delle grandi città. Conlapreziosacolla-

borazionedeiseidirigentimediciedellostaffinfermieristico,Mar-celloUgolinioggigestisceun unitàdi degenza con venticinque lettidove ogni anno si smistano oltre 900 ricoveri. Poi c´è il day-hospital (990 accessi nel 2008) dove si ef-fettua sia l attività diagnostica su bronchiti, tumori (circa 100 nuo-vi casi all’anno), asma, sia quella terapeutica con la chemioterapia. Di non secondaria importanza, il servizio di Fisiopatologia respira-toria, specializzato nei test aller-gologici e nei vaccini, e l’Ambula-torio Anti-fumo. E, recentemente, è stato inaugurato un trattamento pilota per i malati di asma allergi-ca che utilizza un nuovo farmaco, l´Omalizumab. IN

testo Simona Spagnoli - foto Luca Toni

Ho cura della Salute

Con Marcello Ugolini, primario di Pneumologia

al San Salvatore, riflettiamo sui progressi scientifici e sul rapporto

medico paziente.

Curare | Marcello Ugolini

44 | IN Magazine

Il GYROKINESIS costituisce la contro-parte senza macchinari del GYROTONIC EXPANSION SYSTEM. E’ una ginna-stica dolce e piena di ritmo, dove il concetto chiave è la fluidità. Il metodo, adatto a tutti, aiuta ad allentare le tensioni muscolari, a rendere fluidi ed armonici i movimenti ed a correggere le posture sbi-lanciate. Seduti su sgabelli si mobilizza la colonna vertebrale attraverso movimenti di inarca-mento, flessione, torsione e movimenti a spirale, attivando tutte le articolazioni. E’ un lavoro completo: tonifica, regala mobilità articolare, corregge posture sbagliate e fortifica la colonna verte-brale.

Il GYROTONIC EXPANSION SISTEM ha dimo-strato di essere la metodologia ideale per svilup-pare le potenzialità fisiche non solo di atleti e danzatori, ma di chiunque intenda il benessere fisico come connubio inscindibile tra corpo e mente. I principi della danza, dello yoga, delle arti marziali, del nuoto e di altre discipline, unite nel GYROTONIC alla moderna scienza del movi-mento, impegnano simultaneamente muscoli, tendini, legamenti ed articolazioni con l’obiettivo di rendere il corpo più flessibile, forte, tonico e agile. Il GYROTONIC si basa su movimenti tridimensio-nali eseguiti in modo circolare, con una resistenza costante e senza interruzione. Ad ogni esercizio corrisponde una respirazione sincronizzata eseguita in modo ritmico in grado di migliorare la capacità polmonare, il flusso arterioso e la resi-stenza fisica. Il GYROTONIC inoltre aiuta la corretta postura, dona un maggior senso dell’equilibrio ed una migliore coordinazione neuro-muscolare. Per questo è adottato nelle terapie di riabilitazione da medici e fisioterapisti.

Il GYROTONIC EXPANSION SYSTEM si avvale di attrezzature diverse progettate in modo specifico per eseguire esercizi costruiti sul corpo umano che rispettano la libertà di movi-mento, senza limiti di versatilità o di velocità di esecuzione.

L’agricoltura è una passione che EgidioMarcantoni coltiva da sempre anche se, professionalmente, opera nell’industria dell’ergonomia e del benessere con la sua CIAR.Nel 2004, nelle colline di Montecic-cardo, realizza un’azienda agraria di 60 ettari, dove terreno e micro-clima offrono habitat ideale a vite e olivo. L’haspecializzatanelvinoenell’olio, affascinanti prodotti che ha voluto, per il suo imprinting in-dustriale, al top della qualità, per offrire ai consumatori prodotti d’eccellenza.Le vigne, natedaunaricercasuter-ritorioevitigni, sono 10 ettari con 27.250 viti a bacca rossa e 20.000 a bianca, dimora ad alta densità di 5.000 piante per ettaro, fra cui varietà “storiche” come Albanella, Albana della forcella, Aleatico, Ali-cante, Biancame, Bombino, Forco-la, incrocio Bruni, Lacrima, ecc., limitate a produrre 70/80 quintali per ettaro, curando il diradamen-to dei grappoli, costantemente monitorati per zuccheri e sostanze aromatiche.Incantinatroviamoipiùmoderniapparati: selezionatori di grappoli e acini, presse sotto vuoto refrige-rate e a bassa pressione, tini e botti di rovere, controllo temperatura, ambienti condizionati, gas inerti e batterie di barriques. Abbinati a passione, entusiasmo e a una squa-dra di tecnici di alta competenza,

consentono traguardi ambiziosi.Nascono così i Doc Cardamagno e Cardorosso, l’Igt Cardoviola che, fra botte e bottiglia passa un anno, il Pirone che si ammorbidisce 12 mesi in rovere e 4 in bottiglia; Car-dorosa, elegante rosato, e Brusco, uvaggio equilibrato fra le cultivar.Fra i bianchi, ilBrecceditufo eLefratte, due “Bianchelli” Doc e Lecoste, delicato di beva pronta.I 7.000 olivi, in 20 ettari, sono cul-tivar autoctone (Raggiola, Ascola-na, Rosciola, Mìgnola, Vergiola) e altre di diffusione nazionale che godono di un’invisibile subirri-gazione pilotata da una stazione meteo, che elabora dati climatici e del suolo attivando, al bisogno, l’apertura delle elettrovalvole.L’avanguardiatecnologica dall’olei-ficio fa nascere oli a bassissima aci-dità, ricchi di antiossidanti, pro-fumati nel flavour delle cultivar, fragranti di “fruttato” in armonia col piccante e l’amaro.È difficile scegliere. Ecco FràPa-squale, monovarietale di Vergiola che sa d’erba e carciofo, giusta-mente amaro e piccante; FràGio-condo, di solo Leccino con sentori di erbe aromatiche e mandorla; FràBernardo, di pura Ascolana, che ricorda pomodoro e carciofo; FràGiustino, di sola Mignola col tipico sapore di lampone; infine, FràEvaristo, un blend di Frantoio e Leccino. www.il-conventino.it IN

testo Ettore Franca - foto Leonardo Mattioli

Sideways per la Provincia

Il Cardamagno

Nasce da Sangiovese e Alicante con uve raccolte tardi e doppia selezione

dei grappoli; fermenta in tini di rovere per 20-30 giorni poi matura

sul legno, affina la sua eleganza 18 mesi in barrique e medita altri 6 in

bottiglia prima di finire in tavola. È un rosso-rubino con riflessi granati, di personalità, corpo

possente, tannicità fine che il tempo armonizza. Al gusto, intenso di

spezie, evoca frutta matura, prugna e amarena per accompagnarsi a

carni rosse e selvaggina.

Gustare | Il Conventino

46 | IN Magazine

Per informazioni e prenotazioni - via conca nuova, 1236 - San Giovanni in Marignano, 47842 RN t. 0541 956499 - f. 0541 827186 - www.rivieragolfresort.com - [email protected]

Si respira aria di primavera al Riviera-golfresort di San Giovanni in Marignano, dove la bella stagione sembra bussare in anticipo ed è già tempo di tornare ad ap-prezzare il calore del sole, la freschezza delle serate in piscina ed il ritmo della mu-sica più cool…La sfavillante stagione dello scorso anno ha lasciato un segno nel cuore di tutti coloro che hanno frequentato la bella struttura marignanese, pertanto non po-teva mancare anche quest’anno un ricco calendario eventi che sarà protagonista indiscusso della movida romagnola.

Numerose le novità che caratterizzeranno la primavera del Rivieragolfresort, prima fra tutte le modifiche apportate all’area eventi: 250mq vicino alla piscina da cui si gode una vista privilegiata della strut-tura, nonché tramonti bellissimi. Questo suggestivo spazio è stato abbellito all’in-terno con un arredo più ricco, tendaggi e illuminazione completamente rinnovati che lo valorizzano e lo rendono ideale

anche per l’organizzazione di matrimoni.Grande attenzione infatti sarà dedicata all’allestimento di unici ed eleganti wed-ding party. A disposizione fino a duecento posti incorniciati da un luogo meraviglio-so che renderà il “giorno più bello” di ogni coppia davvero magico… Ma saranno diverse le iniziative in grande stile che si potranno realizzare presso la struttura: party outdoor, feste tematiche, meeting aziendali e tanto altro ancora…Per stupire la vostra dolce metà, ad esem-pio, è stato studiato Romantic Escape, un’intrigante “pacchetto” per chi desi-dera evadere dalla stressante e frenetica vita quotidiana e regalare emozioni uni-che alla persona amata, approfittando di un meraviglioso soggiorno, breve ma in-tenso, in cui non mancheranno massaggi, benessere e buona cucina.

Il 30 aprile non perdetevi “Friday night... Beatles band live e tema anni ‘60”, una grande festa dedicata alla musica e fatta di musica, dove sarà impossibile stare fermi!

Uno dei momenti più attesi di questa sta-gione sarà di certo l’appuntamento con “Aspettando la diciottesima buca”, l’inau-gurazione dedicata al completamento del green marignanese che sarà celebrata da una lunga serie di eventi spettacolari e che avrà il suo culmine domenica 11 luglio.In attesa di quel momento, non manche-ranno le occasioni per stare in compagnia grazie ad un calendario eventi incentrato sul divertimento, dal nome molto indicati-vo: “Enjoy estate 2010 rivieragolfresort”. Tutti i sabati e le domeniche pomeriggio un DJ intratterrà gli ospiti, mentre il sa-bato sera ci sarà spazio per la musica dal vivo per offrire un’alternativa a chi desidera cenare e ballare senza doversi spostare da un posto all’altro. La domeni-ca torneranno i Sunday pool party, reduci dal successo della stagione scorsa. E c’è in serbo un progetto anche per il martedì... Il tutto per coccolare al massimo gli ospiti e rendere unico ogni istante trascorso al rivieragolfresort.

ASPETTANDO LA 18ª BUCA…

Ludicanto, Mondolibri e Osteria degli Artisti scommettono su creatività e cooperazione per “riscaldare” il centro storico con interessanti proposte di intrattenimento.

In linea d’aria, i luoghi di cui parle-remo formano un triangolo, quasi una vela che punta al mare. C’è, in-fatti, una singolare voglia di libertà e apertura nelle proposte di tre per-sone che si sono unite per cercare di rivitalizzare il centro di Pesaro, di animarlo con proposte culturali che spaziano dalla letteratura alla musica, passando per la filosofia. E lo fanno con un amore speciale, visto che pesaresi non sono.AntoninodiGregorio, milanese di origini siciliane, si è trasferito in riva all’Adriatico per aprire la sua libre-ria, caratterizzata dal colore aran-cione, che trasmette vitalità. Come vitale è il proprietario di Mondoli-bri, che s’è inventato un circolo di lettura denominato “CircolodelLi-bro” in cui, una volta al mese, i suoi clienti s’incontrano per discutere

del titolo scelto insieme via mail: le luci della libreria di via Contramine s’accendono dopocena, in contro-tendenza con chi sostiene che Pesa-ro è spenta. È anche un modo per socializzare: infatti, è stato subito un successo. Con cadenza mensile, poi, si tengono anche presentazioni di libri, con particolare attenzione ai nuovi autori.A pochi metri di distanza, in via Almerici, ecco il Ludicanto,caffèletterario affacciato sul Conserva-torio Rossini, dove ha preso vita un innovativo ritrovo, non privo di attenzioni per i piaceri del gusto: la specialità di LorisSpadoni, roma-gnolo doc, è il gelato artigianale. Maestro cioccolatiere, ha girato il mondo per insegnare la sua arte e ha scelto Pesaro anziché la sua Cattolica per il suo nuovo locale,

che dispone di una deliziosa sala lettura: si può pescare liberamente sugli scaffali, magari sorseggiando un caffè. Il Ludicanto ha già dato vita a una rassegna di conferenze filosofiche e ad un corso di avvia-mento alla scrittura; ora sta avvian-do una collaborazione con il Con-servatorio per proporre, tramite i suoi allievi, momenti di musica classica.Il vertice della “vela”, infine, è l’Osteria degliArtisti, aperta in via Venturini da MauraMicantoni, donna davvero vulcanica che ha girato in lungo e in largo l’Italia, metropoli comprese, prima di ap-prodare a Pesaro. Da anni il suo è l’unicolocaledelcentrocheoffreunpalcoscenicoallamusicalive e ai tanti gruppi che cercano il posto giusto dove potersi esibire. Il concerto del giovedì sera è or-mai un must per gli appassionati, con un fitto calendario che spazia dal jazz al blues, dalla bossanova al rock. Aperto fino a tardi, le specia-lità della cucina sono le carni, ma è interessante la scelta di salumi e formaggi. Ampia la carta dei vini e la selezione delle grappe. Trepersonaggimoltodiversi,conunobiettivocomune: un’alleanza culturale in cui i tre locali si passa-no idee, libri ed organizzano pre-sentazioni congiunte. Applausi. IN

testo Elisabetta Ferri - foto Marco Sènsoli

Alleanza Culturale

Conoscere | Libri, musica e sapori

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LA TUA SFIDAÈ LA NOSTRA SFIDA.

Chi siamoLa Confartigianato Fidi è una società cooperativa a responsabilità limitata senza fini di lucro che si propone di promuovere il miglioramento e l’ammodernamento delle imprese, fornendo ai propri soci garanzia sui prestiti e facendo da tramite per contributi che concorrono all’abbattimento del tasso di interesse.Possono far parte della Cooperativa le imprese iscritte all’Albo Artigiani, le micro, piccole e medie imprese, aventi sede nel territorio della Regione Marche e delle Regioni limitrofe. Non possono far parte della Cooperativa le società che abbiano in corso procedure di concordato preventivo o di fallimento. La Confartfidi è struttura del credito della Confartigianato Imprese di Pesaro e Urbino.

ProdottiLa Confartigianato Fidi mette a disposizione dei propri soci prodotti garantiti a tasso fisso e a tasso variabile con durate sino a 20 anni attraverso gli Istituti di Credito convenzionati.

Tassi agevolatiGrazie al contributo della Regione Marche (L.R. 20/2003) i soci artigiani della Con-fartfidi potranno usufruire di agevolazioni con tassi di interesse (fissi) sotto il 3%.

Società Regionale di Garanzia MarcheLa Società Regionale di Garanzia Marche, che recentemente ha incorporato Ar-tigiancredit Marche scrl, realizza il collegamento tra le cooperative provinciali impegnate sul territorio ed i fondi di garanzia centrali, riassicurando il rischio dei Confidi.

Fondo antiusura Legge 7 marzo 1998 n. 108

La Cooperativa gestisce per conto del Ministero lo speciale fondo di garanzia dedicato a:1) Eventi straordinari negativi.2) Soggetti protestati che hanno fatto fronte al debito.3) Imprese in temporanea crisi di liquidità.4) Neo-imprese.5) Errata conduzione finanziaria dell’impresa.

Gli istituti di Credito e le Società di Leasing convenzionate- Banca delle Marche- Banca Popolare di Ancona- Banca dell’Adriatico- Banca Popolare dell’Emilia- Banche di Credito Cooperativo (Pesaro, Fano, Gradara, Metauro, Pergola, Suasa e Malatestiana)- Cassa di Risparmio di Fano- Banca Toscana, Gruppo Montepaschi- Banca Popolare Valconca- UniCredit Banca- Banca Popolare Etruria e Lazio- Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana- Ubi Leasing SpA- Fraer Leasing SpA- Medioleasing SpA

Strada Statale Adriatica, 35 - 61100 Pesaro - Tel. 0721 423111 - Fax 0721 423133www.confartfidi.it - [email protected]

Serata di festa, lo scorso 19 febbra-io, per il CentroPorscheAugustoGabelliniSrl. Per l’inaugurazione della nuova sede esclusiva non potevano mancare due novità in anteprima, modelli speciali della blasonata casa di Stoccarda: 911GT3RSe911SportClassic.Il dott. Juri Gabellini ha ringrazia-to gli oltre 200 ospiti, sottolineando l’importanza dell’apertura dello showroom, a cui si affianca l’offici-na attrezzata per la manutenzione degli evoluti sistemi elettronici di cui le vetture sono dotate. NutritalarappresentanzadiPorscheIta-lia:l’AreaManager,dott.RobertoMasnada,ilresponsabileRicambi,dott.AlessioMorini,ilresponsabi-leSviluppoRetePieroRighi,chehaportatoilsalutoistituzionale della casa, ringraziando la famiglia Ga-bellini per l’impegno nel realizza-re una sede tra le migliori d’Italia, che risponde ai più alti standard Porsche.L’architetto MarcoAmedeoOlmeda, responsabile della Direzione Lavo-

ri, ha mostrato l’evoluzione della sede, costruita a tempo di record: da maggio a settembre 2009 (in occasione della presentazione di Panamera) fino al recente comple-tamento dell’area assistenza.4.000 mq di cui 1.000 per l’area espositiva, 900 per il service co-struito con 220.000 kg d’acciaio, 20 km di cavi elettrici e riscalda-mento a pavimento con 3,5 km di serpentine.

Partner dell’evento AlessandriniRappresentanze che ha messo a di-sposizione una proposta vini mol-to gradita. La serata è proseguita con lo svelamento della grintosa 911GT3RS.Presentata in grigio nero col rosso come colore di contrasto, è la ver-sione più sportiva della 911 GT3, caratterizzatadamaggiorepoten-za,pesoridotto,rapportidelcam-biopiùcorti,aerodinamicaetelaioulteriormentesviluppati: quanto più si avvicina a una vettura da competizione, con omologazione stradale. Quando il programma sembrava volgere al termine, un’ulterioreanteprima:la911SportClassic vet-tura a tiratura limitata a 250 esem-plari, di cui solo 15 per l’Italia. IN

testo Andrea Biondi

Nuova casa per Porsche

Inaugurare | Centro Porsche Gabellini

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“Con gli ematomi sulle gambe è difficile indossare la gonna, ma la femminilità non si esprime con l’abbigliamento.” Così Maria Gio-vanna Ianuario, una delle ragazze del MustangRugbyPesaro di A1 balzate al primo posto in classifica e in piena corsa per i playoff e, per-chè no, per vincere lo scudetto. “Lanostraèunasquadragiovane, costruita anche grazie alla fusione con club di Rimini e Forlì - raccon-ta. Anche l’allenatore, Alessandro Ascierto, è giovane: ha 27 anni ed è anche tecnico della Nazionale.” Una bella realtà, nata10annifaascuola, che da quest’anno, grazie a un presidente generoso e attivo, Roberto Lisotti, è diventata una so-cietà autonoma, pur collaborando con il Rugby Pesaro maschile. “Ci teniamo alla nostra indipendenza - continua Maria Giovanna che oltre ad allenarsi tre volte a settimana e giocare la domenica, studia e lavo-ra -, non a caso ci siamo chiamate Mustang, una razza di cavallo ori-ginario dell’America, selvaggio e abile a districarsi nelle avversità.” Così sono le ragazze dell’Abanet Mustang, che nel girone di andata hanno perso solo contro la capoli-sta, poi punita con un secco 17-0 nella partita di ritorno. La gioca-trice più grande ha 30 anni, la più giovane 17: trovano la loro forza nell’entusiasmo e non solo. “Se dovessi convincere una ragazza a

praticare rugby, le direi che quihalapossibilitàdiesprimeretuttalasuacarica, anzi la ‘tigna’ come si dice dalle nostre parti.”Anche nel femminile c’è il Terzo Tempo, ma è un po’ diverso da quello birra e salsicce che organiz-zano i ragazzi: “Noi facciamo vere e proprie cene, si cucina la pasta, si preparano i salati e i dolci. La birra? La beviamo anche noi, ma moderatamente.” Perchè una ra-gazza fa rugby e non danza o vol-ley? “Ilrugbyèsolidarietà,amicizia e poi non scoppiano risse come nel calcio. Permette di sfogarti ma in maniera positiva. E poi si conosco-no tante persone e un ambiente femminile alternativo.” Alcuni ancora storcono il naso quando conoscono una rugbista... “Quando dico che gioco a rugby mi guardano male - racconta Maria Giovanna - la gente pensa sia uno sport prevalentamente maschile. Inveceèancheperledonne,anzi

leragazzehannoanchepiùgrinta.”E la femminilità? «Se ho i lividi in-dosso lo stesso la gonna, semmai metto calze coprenti. Il lato fem-minile rimane».E i fidanzati? “Qualcuna di noi ce l’ha, altre lo troveranno. Non c’è nessun problema!”Intanto le ragazze del Mustang devono pensare a prepararsi per giocare al meglio i playoff. “Per la prima volta siamo primi in classifi-ca - interviene l’allenatore Ascier-to - è un bel traguardo che ci rende orgogliosi. L’obbiettivo stagionale era interpretare un campionato da protagonisti: lo stiamo facendo con umiltà, talento e determinazione. I playoff però saranno un’altra sto-ria. Il gruppo comunque c’è. Siamomoltiuniti,ilclimachesirespiraèmoltoincoraggiante. Sono fiducio-so, perchè stiamo lavorando sodo e bene. Certo, siamo solo all’inizio, ma vi assicuro che venderemo cara la pelle.” IN

testo Beatrice Terenzi - foto Marco Sènsoli

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