BLOQ MAGAZINE 01 LUGLIO 2012

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BLOQ MAGAZINE - IL QUINDICINALE DI AVERSA E DELL’AGRO AVERSANO - DISTRIBUZIONE GRATUITA ANNO V - N. 12 del 01 LUGLIO 2012 Ad Aversa e nell’agro arrivano i “Grillini” Visitate il nostro portale d’informazione: www.bloq.it La nuova Giunta comunale di Aversa è già al lavoro Aversa aspetta i “Saldi di mezzanotte”

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ANNO V - N. 12 del 01 LUGLIO 2012

Ad Aversa e nell’agro arrivano

i “Grillini”

Visitate il nostro portale d’informazione: www.bloq.it

La nuova Giunta comunale di Aversa è già al lavoro

Aversa aspetta i “Saldi di mezzanotte”

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08 Tra litigi e recriminazioni il futuro degli “altri” non appare roseo

12 Dopo un Maggio in Rosa, Aversaaspetta i Saldi di mezzanotte

30 All’asta le opere di mille artistiper aiutare le terre emiliane

32 Con la Festa della Tammorra si torna “indietro nel tempo”

33 Teverola: nuove adesioni almovimento civico Ad alta voce

42 Sal Da Vinci testimonial della ricerca contro il Melanoma

46 “Si vendono Ginz non di marca”Rubrica di Pino Imperatore

06 Sagliocco presenta la nuova Giunta comunale di Aversa

11 Festa della Polizia Penitenziaria nel Castello Aragonese di Aversa

16 Ipotesi sul caso di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

31 Prevenzione del melanoma: visite gratuite a Teverola

33 Sant’Arpino: si dimette l’assessore Elpidio Iorio

38 Chi sono i personaggi piùfamosi sui social network?

44 Teverola: è giunto al traguardo il “2° Memorial Luigi Canta”

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012 COLOPHON

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012EDITORIALE

diGiuseppeCristiano

DirettoreResponsabileBloq Magazine

[email protected]

ARRIVANO I “GRILLINI”

Anche ad Aversa e nell’agro aversano il Movi-mento 5 Stelle di Beppe Grillo sta facendo proseliti. Gli abitanti di Terra di Lavoro, final-

mente, scoprono di essere cittadini/elettori italiani come gli altri e, seppur timidamente, si avvicinano a un Movimento che nel resto della Nazione è accre-ditato del 20% circa dei consensi elettorali. Ai sinceri e appassionati pionieri di questa “nuova frontiera” della politica, però, si stanno unendo an-

che i soliti faccendieri, doppiogio-chisti e opportunisti che tanti sfaceli hanno e continuano a combinare a ogni elezione. A leggere certi nomi ci si rende su-bito conto che tra gli autentici am-miratori del Beppe nazionale si sono già infiltrati personaggi dediti a pra-tiche davvero poco in sintonia con il non-statuto dei grillini.Evidentemente questi signori non hanno letto né il non-statuto né il programma del Movimento a 5 Stel-le. Se lo avessero fatto, si sarebbero certamente accorti che di bollette dell’Enel pagate, di schede telefoni-che e telefonini regalati, di bustone della spesa elargite a piene mani nei programmi e nel non-statuto grillia-no non c’è ombra. Questo per i veri “grillini” è un bene, perché al primo soffio di “non vec-chia e stantia politica” questi “per-sonaggi” fuggiranno più veloci di un vampiro quando vede una pianta-gione di agli. Certo, per il momento, il M5S è an-cora, per fortuna, un mero aggrega-tore di cittadini scontenti (per non dir schifati) dalla decrepita politica. Ovviamente, come per tutti i movi-menti popolari che hanno una cresci-ta esponenziale nel numero di adep-

ti, anche per il Movimento a 5 Stelle di Terra di Lavoro il rischio di essere infestato dai soliti “insettacci” abituati a cibarsi degli escrementi della politica (con la p minuscola), è altissimo. Ci augu-riamo che gli affaristi, traffichini, finti contro, finti a favore, intrallazzatori, speculatori, trasformisti e chi più ne ha più ne metta, possano essere individuati e scacciati prima di “impestare” gli altri.Comunque in questi ultimi giorni il florilegio d’ini-ziative, più o meno “spontanee”, che ruotano intor-no al M5S ha già dimostrato che occorre fare molta attenzione. A fronte di persone perbene e decise a fare il “bene comune”, intorno al progetto di Beppe Grillo si stanno raggruppando gruppi disomogenei di perso-

ne che difficilmente potranno condividere un pro-getto politico innovativo come quello del comico genovese. Dietro ai pezzi della cosiddetta “società civile” già s’intravvedono le ombre inquietanti e minacciose di qualche “personaggio” che scontentato dagli altri partiti ha deciso di crearsi da solo il suo personalis-simo centro di potere. Il che, tradotto in soldoni, vuol dire che qualche no-stro compaesano, presentatosi più volte alle elezio-ni amministrative senza riscuotere alcun successo, ha pensato bene (anzi, male) di cavalcare l’onda dell’anti politica per avvicinarsi a un modo d’inten-dere la vita che in altri momenti storici avrebbe bol-lato con epiteti irripetibili. Purtroppo di questi “signori” sono riuscito a contar-ne già una mezza dozzina. E in base al loro excur-sus di vita mi sono convinto che questi opportunisti non abbiano letto neanche una pagina del sito dove sono pubblicate le norme per creare una Lista a 5 Stelle. Se lo avessero fatto, saprebbero che non basta di-chiararsi vicini alle posizioni di Beppe Grillo per en-trare a far parte del suo “mondo”.Bisogna soddisfare tutta una serie di richieste e avere tutta una serie di caratteristiche morali che, ne sono certo, molti dei neo grillini non possiedono, ne possiederanno mai. Comunque staremo a vedere. Per il momento su Facebook si contano vari gruppi distribuiti in Aver-sa e in tutto l’agro aversano. Un gruppo conta circa 160 membri, un altro più di mille. Ci sono sostenitori di Gril-lo ad Aversa, a Parete, a Gricignano d’Aversa. Ma anche a pochi chilome-tri di distanza troviamo i Meet Up di Napoli, Marcianise, Giugliano, Ca-serta, Marano, Mugnano, Acer-ra, Arzano ecc. Chissà quanti, tra i tanti che si avvicinano al M5S, non faranno una cla-morosa marcia indietro quando scopriranno che “non c’è trippa per gat-ti”. E quanti, improvvisa-mente, si dichiareranno sostenitori sfegatati del vincitore di turno, chiunque esso sia? Io credo in tanti. Dalle nostre par-ti, infatti, si po-trà recriminare la mancanza di tante cose, ma di una sola cosa di certo non ci si può lamentare: la presenza di un numero ster-minato di pa-gnottisti!

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Sagliocco presenta la nuova Giunta comunale di Aversa

Anche se il clima sembra quello degli ultimi giorni di scuola, con la roventissima esta-te iniziata da una decina di giorni, ha preso

il largo nel consiglio comunale dello scorso undici giugno, la prima giunta targata Peppe Sagliocco. Tre gli assessori in quota Pdl con Nicla Virgilio, Raf-faele detto Massimo Pizzi ed Elia Barbato. Due i rappresentanti dell’Udc nell’esecutivo con Romilda Balivo e Raffaele De Gaetano. Un rappresentante per Noi Aversani, con Guido Rossi e per il Nuovo Psi, Pasquale detto Ninì Migliaccio. Alla luce delle surroghe dei consiglieri nominati assessori entrano in consiglio comunale, in quota Pdl, Salvatore Della Vecchia e Luciano Luciano. Nel corso della prima assise, presieduta dal consi-gliere anziano Gino Della Valle, è stato eletto pre-sidente del Consiglio con 22 preferenze, Giuseppe Stabile. “Questo è un compito di grande responsa-bilità – ha detto il neo presidente del Consiglio – che condurrò attraverso l’ascolto, la difesa e l’esaltazio-ne dei consiglieri comunali e con garanzia ed im-parzialità nei confronti di tutti”. Il Sindaco Giuseppe Sagliocco, poi, ha giurato indossando la fascia trico-lore. “Questo è il luogo dove creeremo le opportu-nità di sviluppo per la Città. Questo Consiglio sarà protagonista – ha detto Sagliocco. E continuando: Il mio mandato sarà all’insegna della sobrietà perché in questo particolare momento storico economico del nostro Paese la sobrietà non rappresenta una virtù, bensì un dovere”. Il primo cittadino, poi, nel suo discorso ha sottolineato l’importante ruolo delle periferie “dove ho incontrato tanta umanità e voglia di crescere attraverso un sano riscatto sociale”. Nel corso del Consiglio Comunale, poi, sono stati nomi-nati capigruppo di Noi Aversani, Rosario Capasso e

Salvino Cella del gruppo Cella Sindaco. Questa l’at-tribuzione delle deleghe: in quota Pdl al Vice sindaco Nicla Virgilio sono state attribuite le deleghe alla Pubblica Istruzione – Università e Ricerca Scien-tifica – Edilizia Scolastica – Cultura – Formazione Professionale – Conservazione Beni Culturali – Pa-trimonio. “Non nascondo la gioia e l’orgoglio nell’aver ricevu-to il prestigioso incarico di vice sindaco”. Ha detto, emozionata, Virgilio subito dopo aver siglato l’atto con il quale il primo cittadino le ha conferito l’inca-rico di vice sindaco. E continuando: “Per questo rin-grazio quanto hanno avuto fiducia nella mia perso-na e spero di poter dimostrare quanto a cuore ho gli interessi della nostra Città. Ringrazio il Sindaco, Giuseppe Sagliocco, per que-sta grande opportunità che mi ha concesso. In linea quanto ha sempre sostenuto in campagna elettora-le ha puntato sui giovani e sulle donne e soprattutto sulla nostra grinta e volontà”. E conclude Virgilio: “Adesso è tempo di rimboccarci le maniche e di la-vorare e soprattutto di non deludere le aspettative di quanti hanno creduto in noi”.Sempre in quota Pdl Elia Barbato diventa assesso-re ai Lavori Pubblici – Programmazione e Finan-ziamento OO.PP. – Cimitero – Acquedotto. Il terzo delegato in giunta del partito di Berlusconi, Raffaele detto Massimo Pizzi, ha ricevuto le dele-ghe all’Igiene Urbana – Ecologia – Ambiente – Ar-redo Urbano – Trasporti – Parcheggi – Metropoli-tana – Randagismo – Emergenze Cittadine. Guido Rossi, assessore di Noi Aversani è il delegato in giunta per il Bilancio – Programmazione Econo-mica – Tributi – Federalismo Fiscale e Demaniale, mentre a Pasquale detto Ninì Migliaccio, quota

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Nella prima assise è stato eletto presidente del Consiglio Peppe Stabile

PRIMO PIANO

di MicheleDocimo

Redattore CapoBloq Magazine

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Guido Rossi

Nicla Virgilio

Pasquale detto Ninì Migliaccio Raffaele detto Massimo Pizzi Raffaele De Gaetano

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Nuovo Psi, sono state conferite le deleghe all’Urba-nistica – Piani Attuativi – Edilizia Privata – Vivibili-tà – Centro Storico.Romilda Balivo è il nuovo assessore alle Politiche Sociali e Sanità – Pari Opportunità – Politiche Giovanili ed Informagiovani – Associazionismo e Volontariato – Sport e Tempo Libero – Turismo – Spettacolo e Grandi Eventi – Contenzioso, men-tre, sempre per l’Udc, Raffaele De Gaetano è il neo assessore agli Affari Generali – Servizio al Cittadi-no – Informatizzazione dei servizi – Sviluppo eco-nomico locale – Attività produttive e commerciali – Polizia Amministrativa ed Annonaria – Periferie e Sicurezza del Cittadino – Protezione Civile.Nessuna rappresentanza in giunta per la Federa-zione degli Autonomisti nella quale si è consumato il divorzio fra Paolo Santulli e Armando Lama. Di-ciamolo, il “divorzio” tra Paolo Santulli e Armando Lama era nell’aria. E, infatti, Paolo Santulli, eletto nella lista della Fe-derazione degli Autonomisti, ha puntualmente consegnato nelle mani del sindaco Sagliocco una lettera nella quale si evidenzia come il Gruppo del-la Libertà, Futuro e Libertà, l’Osservatorio Politico Sociale Libero e lo stesso Santulli, capogruppo del GUA – Gruppo Unico per le Autonomie, prendano le distanze dal Nuovo Sud di Armando Lama.Nella nota si legge “Tenuto conto che il momento elettorale è stato superato, e che le uniche condi-visioni strategiche dei nostri gruppi costituenti la Federazione degli Autonomisti sono contenute nel

programma amministrativo, da noi sottoscritto, presentato dal Sindaco Sagliocco; valutati i pericoli e le tentazioni di anacronistici plagi rispetto ai vari patronati che pensavano di poter soppiantare i Par-titi e la loro dialettica; volendo privilegiare una libe-ra, democratica e convinta partecipazione di tutti coloro che hanno dato vita alla Federazione degli Autonomisti; confermando la volontà di dare vita ad un soggetto politico federato in consiglio comunale a sostegno del Sindaco Giuseppe Sagliocco; ritenu-to che per i sottoscritti gruppi costituenti il cartello elettorale della Federazione degli Autonomisti non si sono realizzate le condizioni per condividere un progetto politico comune con i restanti gruppi».“Con l’attribuzione delle deleghe, che sono state assegnate tenendo ben presenti le competenze dei singoli assessori – ha detto il Sindaco Sagliocco – continuiamo a lavorare così come abbiamo fatto in questi primi quaranta giorni di Amministrazione Comunale. Adesso che ho la squadra al completo possiamo, anzi dobbiamo, fare ancora meglio”. E chiosa il sin-daco Sagliocco: “A tutti gli assessori un sincero au-gurio di buon lavoro”. Agli auguri del sindaco si sommano quelli della for-mazione politica denominata “Giovine Italia”. «Fac-ciamo gli auguri a tutta l’assise - scrive in una nota il sodalizio - e al sindaco sperando che le nostre istan-ze siano recepite in prima persona a lui e poi a tutto il consiglio comunale, perché il bene dei giovani non ha colori politici».

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012 PRIMO PIANO

Elia Barbato

Romilda Balivo

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Tra litigi e recriminazioni il futuro degli “altri” non appare roseo

Aquasi due mesi dalle elezioni e dopo che si è tenuto il primo consiglio comunale, in casa centrosinistra è il tempo delle pole-

miche. Ad aprire il nuovo giro di riflessioni i ven-doliani del Sel. «A più di un mese dalle elezioni - afferma il consi-glie di Sinistra Ecologia e Libertà, Pasquale Mor-ra - che hanno visto vincere il candidato Giusep-pe Sagliocco con circa il 56% di voti e con le liste a lui collegate al 76%, non abbiamo ancora una giunta operativa. Gli assessori sono stati scel-ti nella stanza del Sindaco una mezz’ora prima dell’inizio del consiglio comunale dopo una lunga serie di rinvii. Per queste scelte abbiamo dovuto prendere atto dei mal di pancia dei due consiglieri della FDA, che dopo aver letto un comunicato in totale dissenso e prima del voto per l’elezione dei componenti della commissione elettorale hanno abbandonato l’aula in segno di protesta verso la loro stessa maggioranza. A sorpresa, fatto alquanto anomalo, in commis-sione venivano eletti, a differenza di quanto pre-vede lo statuto (2 membri alla maggioranza e 1 alla minoranza) oltre Salvino Cella per la mino-ranza, anche Gabriele Costanzo, che fino a pro-va contraria dovrebbe far parte anche lui della minoranza. Tra l’altro è evidente un grosso paradosso: tra gli assessori figurano candidati al consiglio comuna-le che l’elettorato ha voluto bocciare ma il nostro sindaco ha deciso di premiare, non ci è dato an-cora di sapere per quali meriti (Caldoro, Giuliano, Zinzi, Golia?). Noi aspettiamo fiduciosi che le diatribe, o limature,come qualcuno di loro preferisce

definire,finiscano quanto prima e finalmente prevalga quella che in una democrazia dovrebbe essere al primo posto: la trasparenza. Caro sindaco, - si rivolge in chiusura Morra - per finire voglio rivolgerle un invito:se realmente vuole il bene e l’interesse della città e dei suoi cit-tadini lasci perdere il teatrino dei burattini e dei burattinai». La creazione in seno al Consiglio comunale del gruppo “Cella Sindaco” manda su tutte le furie l’Italia dei Valori. È affidata ad un piccato Gennaro Diana la risposta al consigliere di minoranza Sal-vino Cella. «Gravissime, ingenerose e destituite di ogni fondamento - ribatte, punto per punto, il commissario cittadino del partito di Di Pietro - le dichiarazioni di Salvino Cella contro i vertici na-zionali, regionali, provinciali e locali dell’Italia dei Valori. Parole che lasciano il tempo che trovano dal momento che lo stesso Cella si contraddice da solo affermando contestualmente di essere ca-pogruppo di un movimento civico in consiglio comunale e di voler restare capogruppo di IDV in consiglio provinciale, nonché un tesserato del partito di Di Pietro. Il nostro partito, non ammette né consente am-biguità come queste, ribadendo un principio sa-crosanto, quello della coerenza politica e morale e cioè quello di stare in un partito senza se e sen-za ma».«Tengo poi a precisare alcuni aspetti – ci tiene a chiarire Diana - Cella è stato candidato alle ele-zioni provinciali del 2010 nel collegio Aversa 2 dal partito IDV e non dalla lista Cella sindaco, così come è stato il candidato della coalizione di cen-

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A quasi due mesi dall’elezioni nelle “opposizioni” è tempo di polemiche

PRIMO PIANO

di MicheleDocimo

Redattore CapoBloq Magazine

[email protected]

Salvino Cella Marco Villano

Salvatore Candida

Pasquale Morra

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trosinistra alle recenti amministrative di Aversa solo ed esclusivamente grazie all’ IDV, ricordan-do a tutti l’impegno e le forzature portate avanti sul suo nome dal sottoscritto e dall’On. Formisa-no che tanto si è speso in merito e la vicinanza del partito locale, provinciale, regionale e nazio-nale alla campagna elettorale di Cella è un dato assolutamente inconfutabile, come dimostrato dall’onore che Cella ha avuto di veder arrivare al suo fianco il nostro leader nazionale Antonio Di Pietro, da noi sollecitato a venire ad Aversa. Persistendo questa posizione inaccettabile, è chiaro a tutti che si tratta di un tradimento nei confronti degli elettori, ai quali l’ex candidato sin-daco si era presentato come il candidato di IDV». A chiudere il quadro ci pensa il movimento ABC - Aversa Bene Comune che all’indomani di una importante riunione in cui riprende le attività po-litiche elabora una nota in cui si parla di assenza di democrazia ad Aversa. «La vita amministrativa della città è immediata-mente ripresa secondo gli stessi schemi - ammo-nisce la nota del movimento civico - che l’hanno caratterizzata in negativo negli ultimi dieci anni: una spartizione di incarichi a prescindere da pro-gettualità e competenze, una presunta oppo-sizione che condivide e sostiene già dal primo voto in consiglio questo schema votando come presidente chi negli ultimi dieci anni ha più vol-te cambiato schieramento e ha anche segnato a lungo con la sua presenza nel governo la cattiva amministrazione della città. Una parte dell’opposizione sembra così offrirsi da subito come panchina di riservisti per conflitti interni ad una maggioranza pletorica. Il naturale

esito di quella che denunciavamo già in fase elet-torale essere una partita truccata. Tutto ciò avviene mentre il mondo intorno cam-bia drammaticamente ed in profondità. La crisi economica devastante che attraversa il mondo ed il paese, che si trasforma sempre più in macelleria sociale e frantumazione delle istitu-zioni, pare non esistere per questi gruppi di giap-ponesi arroccati nel bunker del potere nel piccolo feudo di provincia. Altrove nel nostro paese forme di insofferenza per questo modo di governo predatorio del ter-ritorio hanno già trovato una espressione politica in grado di manifestare una necessità di cambia-mento e di proiettarla in una concreta proposta di governo alternativo: Milano, Cagliari, Genova, Napoli, Palermo, Parma, sono solo alcuni esempi di comunità che nell’ultimo anno hanno intrapre-so questa strada, con percorsi e modalità diffe-renti, fatti però sempre di partecipazione diretta e attiva della cittadinanza, senza schemi preco-stituiti e ricette calate dall’alto. Pensiamo che i tempi di una svolta analoga siano maturi anche per la nostra città e che occorra la-vorare per questo, che occorra farlo con tutte le forze e soggettività che sentono la necessità di tale cambiamento, che occorra farlo rompendo imbalsamate ritualità e schematiche certezze con una rinnovata pratica di partecipazione di-retta e costantemente attiva».«Lanciamo pertanto un appello – conclude la nota - a tutti per costruire insieme una città nuo-va, assumendoci insieme la responsabilità di prendere in mano le redini del futuro della nostra martoriata terra.»

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Gabriele Costanzo

Paolo Santulli

Imma Lama

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L’Associazione “Amici del Parco Pozzi” lancia un appelloL’Associazione “Amici del Parco Pozzi”, preoccupata della vivibilità del Par-co, ha organizzato alcune riunioni tra gli associati per elaborare proposte ed iniziative, finalizzate alla migliore utilizzazione da parte dei cittadini aversa-ni dell’unico “polmone verde” della città. A tal proposito, dopo alcuni con-tatti informali con l’Amministrazione Comunale ed in vista di eventuali lavori da farsi all’interno del Parco stesso, l’Associazione intende partecipare, qua-le organismo da anni legalmente costituito e riconosciuto, in quanto iscritto all’Albo delle Associazioni Comunali, elaborando proposte e suggerimenti da sottoporre all’attenzione dell’Assessorato competente. Trattandosi di un bene comune, l’Associazione si pone l’obiettivo prioritario di assicurare la massima fruibilità del Parco al più alto numero possibile di cittadini. Pertanto, l’attenzione principale dell’Associazione è rivolta a rendere il Par-co utilizzabile in particolare per bambini, fasce giovanili e anziani, scongiu-rando qualsiasi iniziativa di trasformazione dello stato dei luoghi, che possa in qualche modo limitare gli spazi da utilizzare per la cittadinanza. A tal fine, l’Associazione si propone ,a breve, di avere un formale incontro con l’Assessore incaricato della cura del Parco, perché si possano verificare ed eventualmente concretizzare le idee e le proposte dell’Associazione stes-sa, in vista dell’esecuzione del progetto gia finanziato.

Opg: “Tutto come previsto!” l’amaro commento della Endas

Tutto come previsto!” È questo l’amaro commento della coordinatrice Donne EN-DAS, Maria Rosa Lombardo, alla notizia

del trasferimento dei detenuti dell’OPG di Aver-sa nelle carceri di Santa Maria Capua Vetere e di Pozzuoli. “Per molti dei ricoverati psichiatrici non è prevista alcuna struttura alternativa, come ipocritamente proclamato dai sostenitori della legge Marino, ma entreranno, come previsto, nei gironi infernali delle carceri sovraffollate, dove sarà impossibile prestare loro le cure necessarie.Un vero incubo ma soprattutto una decisione che ipocritamente nasconde i problemi sotto il tap-peto. La conclusione perfetta per una campagna, quella del senatore Marino, populista e retorica che fa leva sul pregiudizio e l’indifferenza popola-re. Il risultato, o meglio, le conseguenze? Non importa a nessuno, e senza alcuna prospet-tiva a loro dedicata,saranno buttati fuori e… sca-ricati… fingendo di ignorare che queste persone possono ancora rappresentare un grave pericolo per se stesse e per gli altri.Il solito modo all’italiana di affrontare il problema dei malati psichiatrici: ignorandolo. Non posso fare a meno di pormi una domanda: se i detenuti dell’OPG sono stati giudicati malati e posti in una

struttura diversa dal carcere comune, come mai oggi sono in grado di inserirsi nella vita carcera-ria? Quando è stata fatta la forzatura, quando sono stati trattenuti nell’OPG perché infermi di mente, oppure oggi che vengono, senza alcun passaggio intermedio, catapultati nella difficile realtà car-ceraria?”

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I detenuti dell’OPG sono stati trasferiti nelle carceri di S. Maria e Pozzuoli

AVERSA

a cura dellaRedazione

Bloq Magazine

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Si è svolta, presso il Castello di Ruggero II sede della Scuola di Formazione e Aggiornamento dell’Amministrazione Penitenziaria di Aversa la

Festa della Polizia Penitenziaria campana. Quest’anno la cerimonia, di livello regionale, si è svolta alla presen-za del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dott. Giovanni Tamburino e del Provve-ditore Regionale della Campania dell’Amministrazione Penitenziaria Dott. Tommaso Contestabile, delle Auto-rità civili e militari e dei rappresentanti degli organismi istituzionali. Presente, in prima linea, accanto al Prefet-to della Provincia di Caserta, Carmela Pagano, il Sinda-co di Aversa, Giuseppe Sagliocco. “Un plauso alla scelta di tenere la festa regionale nella splendida cornice del Castello Aragonese di Aversa – ha detto il primo cittadino del capoluogo normanno – che combacia con la volontà di valorizzare un bene artisti-co dello Stato dedicato alla formazione soprattutto dei giovani allievi di Polizia Penitenziaria e di affermare la presenza dello Stato in un territorio vasto quale l’agro aversano”. Alla Cerimonia, oltre a tutti i Direttori degli Istituti e i Commissari Comandanti di Reparto della Polizia Pe-nitenziaria della Campania, al Direttore della Scuola Dr.ssa Passaretti e al Comandante dello schieramento Commissario Cav. Luigi Mosca, hanno partecipato le seguenti Autorità: il Senatore Giuliano, il Presidente della Provincia di Caserta Zinzi, il Sindaco di Aversa Sa-gliocco, il Vice sindaco di Aversa Virgilio, il Prefetto di Caserta Pagano, il questore di Caserta Quartieri, il Pro-curatore della Repubblica di Napoli Cafiero De Rhao, il Procuratore Aggiunto presso la Procura di Napoli Ro-sario Cantelmo, il Procuratore Capo della Repubblica di S. Maria C.V Corrado Lembo, il Procuratore Gen. della Repubblica presso Corte d’Appello di Salerno Lucio Di Pietro, il Presidente del Trib. di Sorveglianza di Napoli Carmine Antonio Esposito, il delegato del

Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetre Ciocia, il Questore di Napoli Battista, il delegato del Comandante Regionale Carabinieri Napoli Gen. Fab-bri, il Comandante della Guardia di Finanza di Caserta Colonnello Amendola, il delegato del Comandante Or-ganizzazione Penitenziaria Militare Bozzi, il Sindaco di Portici Cuomo, il delegato del Direttore Generale dell’ ASL Caserta Danzi, il Delegato del Comandante Forze Difesa San Giorgio a Cremano Faccio, il Presidente del Tribunale di Salerno Ferrara, il Dirigente del Comparti-mento di Polizia Postale e delle comunicazioni Foglia, il delegato del Presidente Centro Giustizia Minorile Gui-da, il Questore di Benevento La Porta, Il Comandante Presidio Militare Esercito Campania Gen. Mandriani, il Procuratore Militare della Repubblica di Napoli Molina-ri, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta Col. Crescenzio Nardone, il Dirigente Marittimo Cam-pania e M.M. Napoli Ten. Col. Postiglione, il Presidente Camera Penale di Santa Maria C.V. Rauchi, il Preseden-te del Consiglio Regionale Campania Paolo Romano, il delegato del Presidente del Tribunale Militare Rossi, il Direttore del Compartimento Polizia Stradale di Napoli Salomone, il delegato del Prefetto di Napoli Rosanna Sergio, il delegato del Sindaco di Napoli Sodano, il Co-mandante Regionale Corpo Forestale Stabile, il Segre-tario Generale C.S.M. Pres. Visconti, il Gen. di Brigata del disciolto Corpo Agenti Custodia Mattiello, il Gen. di Brigata del disciolto Corpo Agenti Custodia Sanseveri-no. La scelta di Aversa è stata motivata - ha dichiarato il Provveditore Regionale Tommaso Contestabile – dalla volontà di valorizzare un bene artistico dello Stato de-dicato alla formazione soprattutto dei giovani allievi di Polizia Penitenziaria e dalla forte aspirazione di diffon-dere un messaggio: “di presenza delle istituzioni in un territorio impegnato a liberarsi dalla morsa della crimi-nalità organizzata”.

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AVERSA

a cura dellaRedazione

Festa della Polizia Penitenziaria nel Castello Aragonese di AversaRiaffermata la presenza dello Stato in un territorio difficile quale l’agro aversano

Le foto sono diUmberto Cascella

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Dopo un Maggio in Rosa, Aversaaspetta i Saldi di mezzanotte

Dopo il successo di “Maggio in rosa” la Confeser-centi non lascia, ma anzi raddoppia. Sabato 30 giugno e Domenica 1 luglio, infatti, lAversa ospi-

terà un’altra manifestazione che si è prefissa l’obiettivo di riportare in città un pubblico di potenziali acquirenti ancor più numeroso di Maggio in rosa. Questa volta la manifestazione s’intitola: “Aspettando i Saldi”. L’even-to, come dicevamo, è organizzato dalla Confesercenti insieme alla Coldiretti. Il Comune ha dato il suo patroci-nio e la Protezione Civile il supporto in uomini e mezzi. Nel corso della manifestazione saranno raccolti fondi per le popolazioni terremotate dell’Emilia. Nell’ambi-to della stessa manifestazione gli amanti dei prodotti agroalimentari tipici della provincia avranno occasione di fare scorta di derrate visitando gli stands di “Il Merca-to di Campagna Amica - La campagna si vende in città”. In Piazza Municipio, infatti, la Coldiretti installerà venti gazebo e, nell’ambito della suddetta promozione di Campagna Amica, proporranno ai visitatori delle degu-stazioni di prodotti tipici locali. Ovviamente chi vorrà acquistare i prodotti, dopo averli assaggiati, potrà farlo ad un costo promozionale. L’in-tento dell’iniziativa è non solo quello dell’intratteni-mento dei cittadini e degli appassionati della cultura enogastronomica, ma anche la promozione dei pro-dotti tipici aversani, vino asprinio in primis. Anche que-sta volta in un km di strade (via Roma, piazza Vittorio Emanuele, piazza Municipio) si concentreranno spet-tacoli, concerti, performance, happening, installazioni, esibizioni musicali, luci, scenografie e iniziative di soli-darietà. I negozi resteranno aperti sabato e domenica fino alle 24 per consentire a tutti di fare shopping senza perdersi nessun evento spettacolare e di degustazione. Domenica gli spettacoli e l’animazione di strada inizie-ranno alle ore 17,00. Tre postazioni musicali sono previ-ste su tutto il percorso di via Roma, due postazioni per

l’intrattenimento dei bambini sono previste in via Roma e via Garibaldi e due postazioni di degustazione gratuita saranno installate nel tratto tra via Roma e piazza Mu-nicipio. Tenuto conto che nella stessa giornata del 30 ci sarà anche la manifestazione organizzata dall’Ascom-Confcommercio e che tale coincidenza di date ha pro-vocato notevoli mugugni tra i rappresentati delle diver-se sigle sindacali dei commercianti abbiamo ritenuto opportuno chiedere a Pina Giordano di Confesercenti cosa risponde a chi ha sollevato tali critiche.“Ci siamo riuniti con diversi commercianti, anche appar-tenenti ad altre organizzazioni. Nel corso delle riunioni Confesercenti ha sottoposto all’attenzione degli inter-venuti delle schede in bianco dove ognuno, autonoma-mente, ha potuto indicare le proprie idee per organiz-zare e migliorare la manifestazione. La Confesercenti - continua Pina Giordano - non ha fatto null’altro che prendere atto delle richieste avanzate dai commercian-ti. Successivamente, con l’aiuto dei suddetti suggeri-menti, è stato predisposto un progetto che, sottoposto all’attenzione dei commercianti, ha raccolto più di venti adesioni. Oltre ai primi venti commercianti che hanno aderito nel corso della suddetta riunione, sono stati in-terpellati altri sessanta esercenti che, tutti, hanno auto-nomamente deciso di aderire all’iniziativa. Le polemiche di questi giorni sono, pertanto, infondate. Confesercen-ti prende solo atto dei desideri dei commercianti e con l’aiuto degli stessi realizza progetti finanziati in parte dai commercianti e in parte dalla stessa Confesercenti. Non capisco l’obiettivo di queste polemiche e, pertanto, non intendo innescarne altre. Da parte mia - conclude Pina Giordano - posso solo ringraziare i commercianti che hanno aderito, la Coldiretti di Caserta, il Sindaco di Aversa e l’intera amministrazione comunale per la pie-na disponibilità dimostrata nei confronti dell’iniziativa e la protezione Civile per il suo insostituibile aiuto”.

Dopo il successodi “Maggio in rosa” la Confesercentinon lascia ma,anzi, raddoppia.

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L’evento è organizzato dalla Confesercenti insieme alla Coldiretti

AVERSA

di SandroDonelli

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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AVERSA

Il Liceo Scientifico Fermi di Aversa festeggia la fine dell’anno scolastico

Tra amarcord e orgoglio di appar-tenenza, cerimonia delle eccellen-ze dell’anno scolastico 2010-2011

presso il Liceo Scientifico ”E. Fermi” di Aversa, grazie all’impegno della preside Adriana Mincione e dei docenti respon-sabili dell’organizzazione della cerimonia professoresse Daniela di Palma (Funzio-ne Strumentale per la valorizzazione del-le eccellenze), ElenaNugnes e Giuseppa

Affinito (Capo Dipartimento di Educazione Fisica).Con la colonna sonora con voce, piano e chitarra degli studenti Gra-ziano Fiorillo e Mario Graziano, un paio d’ore trascorse sull’onda del sentimento e dei ricordi. Non a caso a premiare le eccellenze dell’anno scorso c’erano tre ex alunni eccellenti del “Fermi” che si sono laureati: Luca Baldini, Mariateresa Cantelli, Alessandra Corvino.Questi i nomi dei ragazzi che hanno riportato la votazione di 100/100 e lode e 100/100 nell’anno scolastico 2010/11: Ci-riello Giovanni, Citarella Martina, Donda Ersilia, Gaudino Giuseppina, Improda Ilaria, Perfet-to Donato, per i 100 e Lode; Borrelli Vincenzo, Caputo Mario, Carbone Alberto, Cipullo Anto-nella, Comune Michele, D’aniello Francesco An-tonio, De Chiara Marco, De Chiara Ruffo Riccar-do, De Donato Marco, De Michele Alina, Di Tommaso Luigi Dario, Fabozzi Laura, Fabozzi Miriana, Fabozzi Raf-faella, Giannino Annalisa, Melodia Eugenia, Menditto Giuseppina, Menditto Ilenia, Nappa Ciro, Orabona Domenique, Orti Francesca, Pedata Carmela, Pezone Domenico, Pirolli Rossella, Pizzo Laura, Rocco Guido, Ronza Carla, Rosselli Luca Antonio, Russo Mario, Serra Milena per i 100. Per loro attestati di merito, somme di danaro (i 100 e lode) e moderni tablet (i 100). Premiati, inoltre: gli alunni che hanno partecipato alle Olimpiadi di Matematica, Fisica e Filosofia, Rewarding Trinity Excellence Competition; gli alunni che hanno partecipato al con-corso “I giovani e l’Europa” e ”Shoah: tra memoria e speranza”.Medaglie, infine, agli alunni che hanno partecipato alle competizioni sportive di Tiro con l’arco, Corsa campestre, Atletica leggera, Nuoto, Tennis tavolo e Calcetto. A proposito delle gare sportive il “Fermi” ha ricevuto direttamente dal MIUR riconoscimento di merito per le quali-ficazioni regionali di corsa campestre.

di NicolaRosselli

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Ad Aversail Corso diLaurea perInfermieri

Sull’importante spostamento del corso di Laurea in scienze infermieristiche della S.U.N da Santa Maria Capua Ve-

tere ad Aversa interviene il consigliere Michele Galluccio che evidenzia come il trasferimento rientra nella riduzione di costi di gestione da parte dell’Asl. Il tutto avverrà a fine luglio. Il corso di Laurea sarà ospitato nel padiglione B dell’Asl in Via Santa Lucia dov’è già presente l’Unità Operativa di Formazione Aziendale.Il corso dovrà essere frequentato per tutti e tre gli anni previsti. Si prevedono non meno di cento studenti. “Un plauso va al Direttore Generale Menduni - dichiara Galluccio - che continua nella sua opera di contenimento e ri-entro dei costi mediante la valorizzazione dei beni di proprietà dell’Asl. Con questo trasfe-rimento, inoltre, si ha la certezza che la sede scelta può avere continuità nel tempo, risol-vendo in un colpo solo molti problemi struttu-rali e logistici.Finalmente gli alunni non saranno costretti a continui trasferimenti, com’è avvenuto negli ultimi dieci anni. Il Corso di Laurea in questione ha dovuto tra-slocare per ben quattro volte negli ultimi anni, con notevoli spese a carico dell’Asl. Tra i lati positivi del trasferimento anche il raf-forzamento della struttura di via Santa Lucia.Il Corso di Laurea darà ancora più visibilità a queste strutture dell’Asl che nel corso degli anni hanno fatto la storia della sanità in pro-vincia di Caserta. “Come amministratore - dichiara Galluccio - non posso che essere felice di questa impor-tante scelta. Mi auguro anche che prima o poi si incomin-cerà a parlare degli altri temi importanti della città di Aversa negli interpartitici.Una della prime questioni da affrontare sarà quello della Maddalena, una struttura che può trovare davvero la sua destinazione futura nel-la creazione di un polo formativo dove potreb-bero essere allocate diverse scuole provinciali che allo stato attuale oltre a pagare un milione e mezzo di euro di fitto hanno, nelle attuali sedi, problemi logistici e strutturali”.

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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La paura del futuro si vincepuntando sulla “persona”

Caro Direttore, non so se condividi anche tu quel giudizio ormai diffuso che dichiara fallito il ca-pitalismo, perché, asfissiato dalle banche, che

hanno come loro unica “mission” quella di fabbricare debiti, che spesso diventano inesigibili, ha portato all’amaro risultato che quasi tutti stiamo peggio di dieci o venti anni fa. Oggi, infatti, la ricchezza è con-centrata nelle mani di una persona su dieci e pare che ogni “ricco” abbia il reddito di cento “poveri” messi in-sieme. Questo si sta verificando nell’Italia contempo-ranea, sempre più divaricata tra pochi che sguazzano e molti che arrancano, dal momento che i redditi si sono concentrati nelle mani di una “elite” che lascia gli altri “là dove è freddo e stridor di denti”. Non a caso questi “perdenti” si dividono in mille modi tra uomini e donne, vecchi e giovani, nord e sud ma sono italiani tutti uniti nel declino! E’ lecito chiedersi come sia potuto accade-re tutto ciò e cercare di spiegarselo, tenendo presente l’orizzonte del “liberismo”, che da oltre trent’anni si è dato un gran da fare nel togliere ai meno abbienti per dare agli opulenti e rendere il lavoro più debole ed il capitale più forte, riducendo le possibilità di vita socia-len prima della classe operaia e poi di partecipazione economica alla cosidetta “middle class”. Questo mec-canismo perverso ha portato ad un avvitamento del sistema su se stesso e ad una crisi di identità, foriera di un’idea di futuro ipotecato dalle carenze e dalle pau-re del presente. Infatti, mentre dovremmo proiettare sul futuro prossimo e venturo le speranze di riscatto e le attese di un superamento della fase di stallo, te-miamo nell’un tempo che il domani ci riservi qualche “apocalisse”: anche questo stato d’animo contribuisce alla preoccupante fase di stagnazione che stiamo at-traversando. Allora bisogna ad ogni costo liberarsi dal pre-giudicare il tempo che verrà, liberandolo dai tanti chiaroscuri, che finora si sono rivelati soltanto dei gra-vami, e muoversi senza propiziare o sventare alcunchè in maniera aprioristica. Del resto, non è scontato che il “mito futuro” sia speculare a quello delle origini? Se è vero, bisogna, mostrando dimestichezza con una una pluralità di luoghi e tempi, saper riconoscere anche i non luoghi ed il non tempo che attraversiamo ogni giorno. Non a caso il messaggio cristiano ribadisce che “per crucem ad lucem”, per cui, proprio partendo da questa angolazione di visuale, ci si potrà abituare a confrontarsi in pienezza con la bassa intensità di senso e ragionare sul domani con una prospettiva diversa. Forse, cosi facendo, si potrà superare l’eccesso di visio-ne e di rappresentazioni precostituite, che impedisco-no di concepire il cambiamento, partendo dall’espe-rienza storica concreta. Caro Direttore, credo che sia quanto mai necessario un “colpo d’ala”, che unisca

scienza e futuro, rimettendo in onore l’aspetto della scienza che più si discosta dalla tracotanza e dalla di-smisura, che hanno provocato questi guasti di dimen-sione planetaria. Ciò è tanto più vero perché, solo una sistematica messa in dubbio delle nozioni di certezze, verità e totalità, fino a ieri date per scontate, può per-mettere di rompere quel “cerchio magico”, che appiat-tisce l’avvenire su di un eterno ed allucinante presente, che ci tiene fermi al palo! D’altra parte, se il “pianeta terra” continua con velocità la sua corsa, in un proces-so a tre facce, contraddistinto da mondializzazione, occidentalizzazione e sviluppo ed ogni cosa continua a restare interdipendente ma nello stesso tempo se-parata, sia pur in un’unificazione tecnico-economica del globo, che si accompagna a conflitti etnici, religio-si e politici o a convulsioni finanziarie oppure - ancor peggio – alla degradazione della biosfera, alla crisi delle civiltà tradizionali (ma anche a quelle della cosi-detta modernità), dove ci porterà la via fin qui seguita? Non di certo verso un ulteriore progresso ininterrotto. Ormai non possiamo crederci più, non foss’altro per-ché sistematicamente alla diminuzione delle povertà, attraverso un aumento del benessere materiale, cor-risponde anche un aumento delle miserie, i cui effetti immediati sono: la fame, le malattie, la morte. Questa dinamica sociale, quindi, può portarci solo verso una serie di catastrofi a catena, per cui è improcastinabile cambiare strada e accettare la sfida dell’ora presente di percorrere una via nuova di salvezza, che potrebbe delinearsi dal congiungersi di una miriadi di confluenti percorsi riformatori: riforma del pensiero, dell’educa-zione, della famiglia, del lavoro, dell’alimentazione, del rapporto con l’ambiente, del modo di consumare, coscienti che le risorse dell’orbe terraqueo non sono infinite. Insomma si deve - e con la somma urgenza – sostituire a quella via di sviluppo fin qui seguita, che ha prodotto e produce sottosviluppo, la strada di una politica di civiltà, che abbia come sua cifra distintiva quella di solidarizzare con il pianeta, nella prospettiva di un nuovo umanesimo integrale. Solo mettendo al centro la dignità della persona umana e attuando una politica, che abbia come sua stella polare il credere in una metamorfosi, ancor più stupefacente di quella che ha segnato il passaggio dalle società arcaiche alle società storiche, si potrà superare questa condizione che ci vede attanagliati tra disperazione e speranza, quasi una “disperanza”, che non è propria dell’”homo sapiens sapiens”. Intanto, caro Direttore, in attesa che i “conduttori del vapore” della nostra martoriata Terra si convincano di queste priorità, essenziali per il futuro dell’umanità, a me non resta che inviarti i miei più con-vinti saluti …”futuribili”.

Tutta la ricchezzaè concentrata nelle mani di una personasu dieci e pare cheogni “ricco” abbiail reddito di cento“poveri” messiinsieme.

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Bisogna puntare su un nuovo Umanesimo centrato più sull’individuo

LETTERE

di PiaPangese

CorrispondenteBloq Magazine

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Città multietniche: se l’Italia perde il sogno della convivenza

Per secoli Costantinopoli, l’odierna Istanbul, fu al tempo stesso la più grande città turca, gre-ca, armena, curda, ebraica, romena del Medi-

terraneo. Era la New York del suo tempo, la capitale del mondo (ammesso che possiamo permetterci il lusso, allora come oggi, di escludere la Cina). Grazie a questa straordinaria peculiarità multietnica la me-tropoli plurale cresciuta sul Bosforo, al confine tra Europa e Asia, prosperava senza paragoni possibili con gli altri centri urbani europei: Parigi e Londra ap-parivano borghi trascurabili al suo cospetto. Prima ancora che sopraggiungesse l’epoca dei na-zionalismi, contrassegnata da genocidi, trapianti di popolazione e pulizie etniche, le “città – mosaico” avevano rappresentato il più potente fattore di svi-luppo economico e culturale lungo tutta la sponda del Mediterraneo: furono multietniche fino a non molto tempo fa Salonicco, Smirne, Antiochia, Alep-po, Haifa, Alessandria d’Egitto, Algeri, successiva-mente ridotte con la forza ad una innaturale omo-geneità. L’equazione secondo cui “multietnicità” uguale “progresso” era stata già confermata dalla nuova po-tenza mondiale: gli Stati Uniti d’America, un nuovo impero generato dall’incontro di comunità migranti. Tuttora, per fare un solo esempio, New York ha una popolazione ebraica numericamente superiore alla somma di Tel Aviv e Gerusalemme. Magari bastasse la consapevolezza storica per fornire a governanti, politici e popolazioni il chiaro indirizzo di come la convivenza tra etnie diverse è fonte di ricchezza e sviluppo.Dagli anni ‘90 in poi in Italia i media hanno affronta-to le migrazioni soprattutto sotto il profilo dell’emer-genza, coniugando il binomio immigrazione – sicu-rezza. Il quadro d’insieme è questo: nel 52,8% dei casi si parla di migranti in articoli legati alla cronaca nera o giudiziaria; nel 34% dei casi lo si fa in rela-zione al dibattito normativo in materia; una quota del 5,3% è riservata agli sbarchi e un’altra del 7,9% a questioni legate a cultura ed altri temi connessi all’immigrazione.In Tv la cronaca nera sale al 58,7% dei casi. Nel pre-sentare questa ricerca, Mario Morcellini, preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Uni-versità La Sapienza di Roma, spiega che i giornalisti contribuiscono ad “una gigantografia della paura” per la quale i migranti restano legati all’idea della criminalità e quindi non è un caso che emerga che la quasi metà degli italiani abbia giustamente un atteg-giamento di diffidenza nei confronti di quest’ultimi.

Le politiche basate sulla logica securitaria e conteni-tiva, sulla paura e sul rifiuto, sono l’antitesi di ogni strategia propositiva finalizzata all’accoglienza ed all’integrazione.E’ di qualche giorno fa la notizia di nuovo accordo per fermare i migranti in partenza per l’Italia. Sareb-be stato firmato lo scorso 3 aprile tra il nostro gover-no e la Libia. La denuncia è contenuta nel rapporto “Sos Europe” - che si occupa dell’impatto sui diritti umani dei controlli in materia d’immigrazione - pre-sentato da Amnesty International. Secondo l’Ong, l’intesa dà alle autorità italiane il diritto di respingere i migranti e rispedirli in Libia senza alcuna forma di protezione umanitaria. Una palese violazione della Convenzione europea sui diritti umani: un accordo - questa l’accusa - che non tiene conto della com-plicata situazione di persone in fuga da un Paese appena uscito da 40 anni di regime e da una guerra sanguinosa. Migranti che potrebbero dunque con-figurarsi come profughi e richiedenti asilo politico. “L’Italia - si legge nel testo- nella migliore delle ipo-tesi ha ignorato la terribile situazione dei migranti. O nella peggiore delle ipotesi si è mostrata disponibile a passare sopra gli abusi dei diritti umani in nome del proprio tornaconto politico interno” .A sottoscriverlo con il Cnt (l’attuale governo in carica in Libia) sarebbe stato il Ministro dell’Interno Can-cellieri durante una visita a Tripoli. Ma i contenuti, a distanza di due mesi, non sono ancora stati resi noti, nonostante le ripetute interrogazioni delle organiz-zazioni per i diritti umani. L’accordo reso più oscuro dal fatto che in questo mo-mento ancora molto caotico ogni collaborazione in materia di controllo dell’immigrazione sarebbe im-possibile. “Nel Paese - dice il rapporto - mancano anche le mi-nime garanzie nei confronti dei diritti e delle libertà fondamentali”.Resi noti anche i numeri delle conti-nue stragi in mare. Nel 2011 almeno 1500 uomini, donne e bambini sono annegati nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere l’Europa. Morti che per la Ong avrebbero potuto essere evitate. I soccorsi ritardati significano perdita di vite umane. In diverse occasioni, l’Italia ha respinto persone ver-so la Libia, paese in cui sono state poi arrestate e sot-toposte a maltrattamenti. In un contesto nel quale trasparenza e controlli sono scarsi, le violazioni dei diritti umani lungo le coste e le frontiere europee finiscono spesso per rimanere impunite, e tutto questo mentre il giorno 20 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale del Rifugiato.

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Amnesty accusa: accordo per respingere i migranti in partenza per l’Italia

LETTERE

di AnacletoMolitierno

ResponsabileZonale AversaSeiSindacatoEmigratiImmigratiUgl Caserta

“…quando simescolano i coloridi tutte le razzedel mondo, siottiene il coloredella terra!”

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Ipotesi sul caso di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

ROMA - Forse, non tutti ricordano che 45 giorni prima della famosa scomparsa della giovane Emanuela Orlandi sparì, misteriosa-

mente, anche la sua migliore amica: Mirella Gregori. Le due quindicenni furono accomunate da un atroce destino: la prima sparì nel piazzale di Porta Pia il 7 maggio 1983, dopo aver detto alla mamma che do-veva incontrarsi con gli amici, e la seconda (figlia del messo pontificio di Wojtyla) il successivo 22 giugno, all’uscita della lezione di flauto seguita presso una Scuola adiacente la Basilica di Sant’Apollinare. Dopo 30 anni ancora non si conosce il motivo delle due mi-steriose scomparse e, soprattutto, dove siano finite le due ragazzine. Tra le tante ipotesi avanzate in que-sti 30 anni di misteri, si potrebbe anche ipotizzare, dato il forte legame tra le due giovani ragazze, che le due scomparse siano collegate tra loro a filo doppio. Se così fosse, visto i risultati ottenuti seguendo altre piste, sarebbe opportuno seguire anche un filone d’indagine tropo presto abbandonato: la pedofilia. A onor del vero la pista della pedofilia fu già battuta da alcuni giornalisti ed investigatori che ritenevano possibile un coinvolgimento dell’allora Arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto per anni dei preti pedofili e che per questo fu costretto a dimettersi. Un’inchiesta, aperta da 29 anni presso la Procura di Roma, infatti, legava la scomparsa di Ema-nuela Orlandi e Mirella Gregori allo scandalo dei preti pedofili di Boston. Quello di Boston fu uno scandalo che nel 2002 sconvolse la Chiesa cattolica, lasciando sgomenti milioni di fedeli americani che scoprirono con orrore che i sistematici abusi sessuali su minori venivano coperti dai vertici ecclesiastici, tra cui il Law. Ad onor di cronaca va precisato che a causa dello scandalo monsignor Law fu allontanato da Boston

e richiamato a Roma dove, dopo il fango piovutogli addosso in America, il Vaticano lo accolse a braccia aperte, concedendogli una sontuosa residenza, ol-tre al prestigioso incarico di arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma (una delle quattro ba-siliche patriarcali della Città eterna). In molti pensano che il richiamo a Roma dell’ex arcivescovo di Boston non sia avvenuto a caso. A Roma circola voce che al-cuni prelati “romani” fossero soliti visitare in privato l’arcidiocesi di Boston... e fin qui niente di male. Ma altre voci suggeriscono la presenza di un incerto nu-mero di pedofili tra la curia “romana” sin dai tempi della scomparsa di Mirella ed Emanuela. L’ipotesi che si suggerisce di seguire, quindi, è quella relativa a qualche prete pedofilo di alto profilo con frequenta-zioni poco raccomandabili.Solo qualche prete influente sui vertici del Vaticano poteva, infatti, far avere all’ex boss e capo della “Ban-da della Magliana”, il tristemente famoso Renatino De Pedis, l’inusuale sepoltura nella cripta della chiesa di Sant’Apollinare, al centro di Roma. La cripta, tra l’altro, è stata riaperta di recente. E Mons. Piero Ver-gari, originario di Sigillo (Perugia), 76 anni il prossimo 27 settembre, ex rettore della Basilica di Sant’Apolli-nare, è stato indagato nell’inchiesta sulla scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi.I giudici che curano l’inchiesta ipotizzano il reato di concorso in sequestro di persona aggravato dalla minore età dell’ostaggio e dalla morte dello stesso. L’iscrizione nel registro degli indagati, secondo quan-to hanno dichiarato i magistrati, sarebbe “un atto dovuto”. Senza voler subito arrivare ad azzardare conclusioni affrettate ricordiamo che il Vergari non ha mai nascosto la sua amicizia con ‘Renatino’. Negli anni scorsi si era parlato addirittura di una somma di

Un’inchiesta,aperta da 29 annipresso la Procuradi Roma, infatti,lega la scomparsadi Emanuela Orlandie Mirella Gregoriallo scandalodei preti pedofilidi Boston

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Dopo 30 anni ancora non si conosce il motivo delle due misteriose scomparse

SOCIETA’

di RenatoDe Angelis

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Mirella Gregori Emanuela Orlandi

Renatino De Pedis

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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SOCIETA’

500 milioni corrisposta al Vergari stesso, come generosa offerta per la Chiesa, da Carla Di Giovanni, la vedova di Renatino (altre fonti asseri-scono che si trattava di “un miliardo di vecchie lire”). A questo punto è lecito porsi alcune domande. Fu così che si giunse alla sepoltura nel sotterraneo di Sant’Apollinare? Quale fu la ragione di tale scelta? I timori della famiglia De Pedis di profanazioni e atti di sfregio alla tom-ba del criminale o altro?Perchè quella Basilica e non altre? Il 24 aprile 1990, a neanche tre mesi dall’omicidio di Renatino (dopo che Vergari in una lettera aveva attestato il suo status di “grande benefattore” e dopo l’autorizzazione concessa dal cardinale vicario Ugo Poletti), il corpo del boss fu traslato dal Cimitero del Verano nella cripta del-la chiesa. Il denaro versato dai De Pedis, in parte andò alle missioni, in parte fu utilizzato anche per il restauro della basilica stessa. Me-glio precisare che si trattò di lavori edilizi massivi e non solo di piccoli restauri di affreschi o stucchi. Altra domanda a cui non è stata data ancora una risposta: perché non più tardi di un mese fa, mentre si av-vicinava l’ora dell’ispezione della tomba, nell’ambito delle indagini sul sequestro Orlandi, mons. Vergari, pur conscio delle conseguenze, ha continuato a difendere a spada tratta la memoria dell’ex boss? “Dei morti - sottolineava raggiunto al telefono dall’ANSA nel suo ‘buen re-tiro’ in Sabina, dove si pensa sia stato confinato proprio in seguito alla vicenda - non si deve dire altro che bene”.Ma di amici preti De Pedis si mormora che ne avesse più di uno. Su alcuni di essi circolavano delle voci inquietanti. Erano pervenute, in-fatti, diverse segnalazioni circa strane condotte tenute da alcuni pre-lati. Mai nessuno della Chiesa, però, prese dei provvedimenti o risulta abbia approfondito l’argomento. Comunque, in base a questi pochi elementi, unitamente a tutti i fatti avvenuti in questi anni, le piste battute da inquirenti e giornalisti, si potrebbe ipotizzare che Mirella Gregori sia stata abusata sessualmente da qualche prelato e che data la paura e il non voler essere più vittima, si sia confidata con l’amica

Emanuela Orlandi, stabilendo insieme di denunciare le violenze subi-te. Altra ipotesi è che la Gregori possa aver minacciato direttamen-te lo stesso pedofilo, chiedendogli di cessare gli abusi e che in caso contrario sarebbe stato denunciato. In entrambi i casi, per evitare un incredibile scandalo all’interno del Vaticano, dato anche il periodo storico in cui viveva l’Italia, è possibile che “qualcuno” abbia deciso di far sparire la Gregori. E che tale scomparsa abbia talmente spaventa-to la Orlandi, probabile testimone di quanto accaduto alla sua amica Mirella, da spingerla a parlare di quello che era accaduto, non cre-dendo ad una coincidenza. E se tali affermazioni fossero giunte alle orecchie di chi aveva fatto sparire la Gregori? Per evitare lo scandalo era necessario far sparire anche la Orlandi! E’ possibile pensare che tali fatti siano avvenuti con la complicità di De Pedis, noto criminale, che in cambio chiese la possibilità sia di fare “investimenti” di denaro (di dubbia provenienza) all’interno dello IOR, la Banca vaticana, sia di essere, un giorno, sepolto all’interno di una Basilica “amica”? Un fatto è certo: la compagna di De Pedis sa molto di più di quello che vuol far credere. Oggi non parla forse per timore delle ritorsioni? In molti, inoltre, ritengono che la famosa pista seguita all’epoca (quella turca legata all’attentatore del Papa), sia stata solo una manovra di depi-staggio dell’attenzione dei media dalla vera pista, sfruttando l’onda del terrore in cui vivevano gli italiani in quel preciso momento storico. Concludiamo lanciando una provocazione. Ma se tra le centinaia di ossa ritrovate ci fossero proprio quelle della Gregori? Questo aprireb-be nuovi inquietanti scenari. In ogni caso oggi il Vaticano non può più nascondere gli scheletri negli armadi (in tutti i sensi...). Deve venire fuori la verità su queste due piccole vittime di complotti molto più grandi di loro. Tutti i responsabili devono essere puniti severamente dalla legge italiana (non da quella vaticana). Lo meritano i familiari delle vittime, ma sopratutto le due povere ragazze a cui criminali sen-za scrupoli hanno tolto l’esistenza e negato il futuro!

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Con la bella stagione è arrivato il momento della “prova costume”

E’ arrivata l’estate. Dopo un rigido inverno finalmente è arrivata la bella stagione. E con la bella stagione arriva il fatidico mo-

mento della “prova costume”, un problema che assilla molte donne. Ma non è stato sempre così. Anche se nel corso degli anni i costumi delle donne (e degli uomini) sono diventati sempre più succinti, all’ inizio del secolo scorso le donne al mare andavano quasi interamente ricoperte. Portavano finanche dei graziosi ombrellini per ri-coprirsi dai raggi del sole. Poi dall’inizio degli anni sessanta le donne hanno conquistato una maggiore libertà e con essa la voglia di scoprirsi sempre di più. Mano a mano che i costumi perdevano centime-tri di stoffa si intravvedevano sempre di più le for-me e le scollature. Ma quali sono le tendenze dei vari stilisti per l’estate 2012?Blugirl La linea blu girl di blumarine è ironica e diverten-te. Molto colorata e per quest’ estate ci propone Bichini Brasiliani a righe o pois. Minuti triangoli fantasia accostati con motivi floreali. Twin Set Bikini triangolari oppure Bikini A fascia o Banda con coulotte. Il reggiseno per il mare ha il Push Up, giusto per tenere la scollatura alta. I colori usati per questa collezione sono decisamente neutri: Bianco, nero, grigio, rosa e rosso con i cuori. Twin Set fa tornare in voga le trasparenze della rete. Davvero spiritose se la lingerie o il co-stume da bagno sono in contrasto con questa. Pin UpQuelli della Pin Up furono i primi in Italia a de-

corare i costumi con pietre preziose e ricami. Il brand è tutto Italiano ed è noto per la qualità e la grazia dei modelli nel pret à porter. Infatti questi costumi hanno , tra l’altro, la caratteristica di av-volgere perfettamente il corpo di chi li indossa.Golden Point La collezione Golden Point di quest’ anno è molto vasta e propone costumi fasciati o a pezzo inte-ro con la fantasia animalier sia in ghepardo che in pitone. Sgambatissimi e divertenti brasiliani e bikini posh. Anche quest’ anno di larghissimo uso l’ abbina-mento del bianco con il nero. Il pezzo intero ha generose scollature. Tra le proposte per uomo di Golden Point ab-biamo invece lo slip nero classico, quasi intra-montabile... Fantasie floreali in azzurro oppure il comunissimo modello da surfista con i bordi in contrasto. Boxer Pachwork e la divertente fanta-sia con le aragoste. Emilio PucciIl Brand fiorentino ha sempre fatto larghissimo uso dei colori ed è proprio questo il suo punto di forza. Quest’ estate per la linea mare non si smentisce assolutamente! Scopriamo alcuni dei capi più in-teressanti della collezione: Pareo stampato in Cotton Voile con bordo tinta unita. La stampa Isfahan è un must dell’azienda , proviene dall’archivio Pucci e quest’ estate è sta-ta riproposta. Il telo mare è fatto di una soffice spugna, decora-to dalla classica stampa Rio nei toni del rosa e del rosso. Abbinabilissimi ai costumi da bagno delle stesse tonalità.

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La prova costume oggigiorno assilla molte donne, ma non è stato sempre così

ESTATE 2012

di MirkoRambone

CorrispondenteBloq Magazineda Milano

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Ma veniamo agli abbronzanti. A tutti noi piace abbronzarci. In principio la tintarella era consi-derata poco nobile e veniva riservata agli operai della terra e ai braccianti. Nelle giornate assolate le signore per bene usci-vano con ombrellino o veletta per ripararsi dai raggi caldi del sole. Poi quando Coco Chanel ha fatto si che l’abbron-zatura fosse uno Status Simbol tutto è cambiato. Il paradosso di questi anni è che ormai ci si può abbronzare sempre. Ad ogni angolo di strada spuntano di continuo centri estetici e solarium, dove, in pochi minuti, è possibile colorare la propria pelle fino a farla di-ventare dorata. La pelle si colora ai raggi del sole come reazio-ne di difesa ai raggi UV e la melanina ci difende da essi. Perché troviamo che l’ abbronzatura ci doni?E’ molto semplice: la tintarella copre i nostri di-fetti. Le macchie della pelle si notano meno ed il viso più scuro ci da un tono più salutare. Per stimolare la melanina è bene mangiare caro-te e frutta, è bene idratare la pelle di continuo ed è consigliato prendere il sole gradualmente, ma-gari utilizzando protezioni solari e doposole. Tra i prodotti in commercio quest’ anno alcuni presentano grosse novità:Australian Gold Australian Gold è una linea di abbronzanti inno-vativa. Questa linea sta conquistando il mondo

grazie alle sue piacevoli novità. Come tutti gli abbronzanti riesce a dare un colorito dorato, ma a differenza degli altri presenta una novità esclu-siva. Questa linea di creme consente alla pelle di tol-lerare meglio sia i raggi Uva che Uvb. Quindi pro-tegge ed abbronza sia ai raggi del sole che alle luci delle lampade abbronzanti.Sisley crema anti ageAdatta tutto l’ anno e per tutti i giorni, la nuova crema della sisley protegge dalle aggressioni del sole a cui è quotidianamente esposto il viso. La crema idrata la pelle grazie ad un doppio scudo per i raggi UVA e UVB, limitando di conseguenza la formazione dei radicali liberi e dei pori dilatati.Questa crema è interamente composta di estratti naturali. Protegge per otto ore, dando alla pelle più luminosità e compattezza, riducendo anche le rughe. Collistar La Collistar propone una crema riequilibrante do-posole. Uno shampo ultra-delicato che elimina ogni traccia di sole, sabbia e cloro. Un prodotto che da vitalità e morbidezza ai capelli evitando che si elettrizzino. Della stessa linea fa parte la maschera che li rende setosi e facili da pettinare e l’olio spray e l’olio per capelli colorati che li rin-forza e li rende lucidi. Allora, a questo punto, non ci resta che augurare una buona estate a tutti quelle che vogliono sentir-si belle anche al mare o sotto l’ ombrellone.

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ESTATE 2012ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Un’altra faccenda: Cascella rivisita la storia dell’Unità d’Italia

AFrancesco De Sanctis, autore della “Storia della letteratura italiana”, un monumento della nostra identità nazionale, in un me-

morabile discorso tenuto a Caserta lanciò un duro monito contro “la mala politica”. Il più volte Ministro col suo insegnamento vigile e la sua riflessione ci-vile sull’azione politica, rilevò i mali costitutivi della società italiana dell’epoca: corruzione, malgoverno, mediocrità delle classi dirigenti, ostinata difesa del particulare, elaborata in una dimensione quasi an-tropologica. A distanza di cento e più anni la batta-glia del grande critico della letteratura per educare alla democrazia e al riformismo, le sue analisi del potere, della crisi della comunità tradizionale, dei molteplici ritardi del mezzogiorno e della centrali-tà politica della “questione morale” costituiscono argomenti di una straordinaria attualità nell’Italia contemporanea.Perché il nostro “giovane paese”, soffocato da classi dirigenti inadeguate e trasformiste, talvolta perico-losamente attratte dal malaffare e da “incauti con-nubi” con la delinquenza organizzata, è ancora atta-nagliato da questo sistema di potere, ormai diffuso su tutto il territorio nazionale e con propaggini este-re? In verità nel 2010 se l’era già chiesto Pino Aprile che, non ultimo, nel suo libro “Terroni” ci spiegava “tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del sud diventassero meridionali”, soprattutto perché quello che gli italiani venuti dal nord ci fecero fu così spaventoso che ancora oggi lo si tace nei libri di sto-ria”. “Si parva licet conferre maximis”, se lo chiede, cercando di darne una sua spiegazione, anche Ful-vio Cascella, che licenzia alle stampe “Raccontateci un’altra Storia”, un libro edito nella Collana Storica di Icaro, nel quale si interroga sull’impatto che ha avuto il processo di unificazione italiana nei rigurdi della società meridionale e le conseguenze che si proiettano fino ai nostri giorni. Sottolineando i limiti mostrati dalla storiografia ufficiale, tuttora nella dif-ficoltà di reperire fonti, che descrivono fedelmente i fatti presi in considerazione, Cascella propone alcuni spunti, pensati dal versante sudista, con i quali so-stiene che, non esistendo una “coscienza nazionale comune”, l’Unità d’Italia era “un sentimento pres-socchè sconosciuto”. Il testo, scritto in memoria dei cari Giacomo, Liliana e Angelo, dopo aver ringraziato la moglie Rachele per i preziosi consigli e quanti “quotidianamente e con fatica si adoperano per staccare dal fondo melmoso delle bugie storiche, autentici frammenti di verità”, introduce la Storia con l’esse maiuscola, ricordando

quel giorno che, visitando gli eccezionali monumen-ti che si trovano tra Napoli e Caserta, gli punse va-ghezza di indagare anche sui progressi raggiunti dal Regno delle due Sicilie in campo scientifico e tecno-logico negli anni tra il 1830 e il 1870. Quindi, come accade con le ciliegie, che l’una tira l’altra, prosegue verificando la situazione europea prima dell’unità d’Italia con uno sguardo a Francia, Gran Bretagna, Prussia, Austria e Russia. Poi Cascella, ritornando in Italia, dove analizza il contesto italiano, frastagliato tra Ducati e Granduca-ti, Stato Pontificio e Regno di Sardegna, Lombardo Veneto e Regno delle due Sicilie, passa in rassegna i principali regnanti e i protagonisti politici di rilievo del periodo de quo.A questo punto il “racconto” di Cascella diventa criti-co perché, ponendosi l’obiettivo di ristabilire la veri-tà dei fatti, contesta “i testi di storia, che descrivono un sud povero, arretrato, superstizioso, analfabeta; rispetto ad un nord ricco, moderno illuminato, sa-piente”. Inoltre, per dare una testimonianza fedele sulla nazione meridionale, che comunque aveva un’identità politica e territoriale più o meno stabile conservata fino alla fine, Cascella non esita a denun-ziare “l’inganno e la doppiezza, usati molte volte dal genio politico di Cavour per giungere al traguardo dell’unità”, con un cinismo, che sembra aver mar-chiato la nascita del Regno d’Italia, facendone quasi una sua caratteristica. La stessa epopea garibaldina, quasi contrassegno profetico dei destini di un popo-lo, viene presentata “solo ed sclusivamente come sete di conquista”, che trae origine da un … falso fur-to, quello dei piroscafi “Piemonte e Lombardo”, che in realtà furono noleggiati dall’armatore Rubattino, “con garanzia di pagamento, ratificata dal prossimo Re d’Italia e dal Primo Ministro Sabaudo”! E quando alle sette del mattino del 14/02/1861 ces-sò di esistere il Regno delle due Sicilie, questo accad-de più per “i tradimenti dei Baroni, che ebbero ga-rantiti i loro privilegi e dei militari che si arrendevano senza sparare un colpo”, in vista di comode carriere nel nuovo Esercito Italiano. Senza contare che i “liberatori” si comportavano da predatori perché, non solo uccidevano o incarcera-vano senza pietà i resistenti, ma drenavano risorse economiche ed umane. Non a caso uno dei primi atti del Governo sarà l’introduzione della “coscrizio-ne obbligatoria” e poiché “meno di un terzo dei gio-vani chiamati alla leva militare si presentavano, par-tivano veri e propri rastrellamenti che conducevano al carcere o al cimitero: molto spesso al “brigantag-

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Cascella contesta i testi di storia e tenta di ristabilire la verità dei fatti

EDITORIA

di GiuseppeDiana

CorrispondenteBloq Magazine

[email protected]

Cascella proponealcuni spunti, pensati dal versante sudista, con i quali sostiene che, non esistendo una “coscienza nazionale comune”, l’Unitàd’Italia era “unsentimento pressocchèsconosciuto”.

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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EDITORIA

gio”, un’altra piaga del meridione occupato! Que-sta vera guerra coloniale porterà alla cancellazione sistematica delle nostre origini, per cui ancora oggi le condizioni socio-economiche non migliorano, se è vero che il potere, quello vero, è sempre nelle mani dei circoli economici del nord, nè migliora la classe politica locale, che si preoccupa solo di incassare la rielezione, quando non qualche altra cosa, lasciando nell’indifferenza e nella rassegna-zione un popolo, che in maniera incosciente subi-sce una mutazione della società meridionale, ora-mai cambiata anche sotto il profilo umano.Il testo, che negli allegati rimarca i primati del Re-gno delle due Sicilie in campo industriale ed econo-mico, militare e giuridico oltre che in quello cultu-rale ed elenca i personaggi di rilievo e gli scienzati, si chiude con alcune “considerazioni finali”, che ci fanno riflettere sul fatto che la “questione meridio-nale” è e resta il problema centrale dell’Italia, in quanto che, avendo i nostri rappresentanti politici “venduto il proprio territorio in cambio della pa-gnotta”, hanno permesso che si continuasse una conquista militare”, che, preoccupata di conservare un sistema finanziario e creditizio, più impegnato a succhiare risorse che ad essere partner affidab-bile delle crescita economica, ignora la memoria storica, recidendo le radici di un futuro, che vede vittime designate le giovani generazioni.Pertanto è “necessaria ed urgente” una revisione, che riscriva i testi di storia per tracimanre il fiume delle verità, onde consentire alla storia vera, qua-ella che non mente, di mettere il meridione al cen-tro dell’iniziativa politica, perche l’Italia tutta per crescere ha bisogno delle energie positive del sud. In particolare è un obbligo morale verso i giovani, che devono dismettere la loro triste condizione di emigranti, specialmente i più brillanti e capaci, co-stretti per trovare lavoro a trasferirsi al nord (quan-do non all’estero), non foss’altro perché hanno il diritto costituzionalmente garantito di “avere gli strumenti per partecipare alla pari allo sviluppo del paese”.Qusto è tanto più vero se si ha per fermo che “le prossime crisi toccheranno l’intero sistema Italia e non solo il meridione”. Perciò “videant consules” e lo facciano presto e bene, perché, come ammoni-va De Sanctis, il sistema di potere, forte di un’opi-nione pubblica passiva, “attualmente è ancora connotatao da una moltitudine di pecore, che è incapace per familismo e nepotismo di esercitare senso critico”. Del resto con il “protagonismo di tirannelli e ciar-latani, che entrano in politica per costituire nefasti partiti personali”, non si potrà mai impedire che si continuano ad imporre i “prepotenti e i corrotti, che si circondano di satelliti che ricordano vassalli e bravi dei tempi antichi”. Per questi motivi appare quanto mai utile la riflessione complessiva di Ca-scella che, fatta in un territorio di esteso degrado sociale e ambientale e ad alto rischio civile, è un pressante invito a forti azioni e sprona ad una nuo-va cultura della resistenza e della riscossa.

Ezio Vendrame: “Il mio miele ti avvelenerà”Mondadori editore

Ezio Vendrame, ovvero quando il calcio si inchina e lascia spazio alla poesia. Personaggio così unico e ori-

ginale, sul campo e tra le righe. Autore di versi intensi, forti, quasi dispera-ti. Una vita vissuta appieno, nel senso e nel seno della poesia. Mai banale, in campo come nella vita. Un uomo che non è mai sceso a compromessi e per questo, un uomo scomodo, nel mon-do dorato del pallone. Un poeta e scrittore

geniale perché Vendrame è l’emblema del poeta, in tutto e per tutto. Nelle pagine de “Il mio miele ti avvelenerà” scoviamo tutto il senso della vita dell’autore. Percepiamo la sua sofferenza, la sua insofferenza, l’ironia a volte grottesca e surreale, l’amore e la poesia; il tormento interiore, il de-siderio di cose semplici e di persone schiette, sincere e coerenti. Ventisette racconti intrisi si malinconia e di caratteri forti. Tutti i colori e le tinte di una vita senza compromessi. Spero di poter tra-scorrere qualche ora con lui, un giorno, per poter respirare la sua aria, la sua anima, i suoi versi.

Tratto dal libro “Il mio miele ti avvelenerà”di Ezio Vendrame - Mondadori editore

“Soltanto l’amore... Ho sempre avuto l’aria di un inventore di sogni. Forse per questo mi porto appresso un tramonto che non tramonta af-fatto. A volte ho usato parole al posto dei colori, e ho inventato bui che nessuno vedrà mai. E non mi pento d’aver rischiato l’assenza di Dio. Anche se ho passato gran parte della vita nutrendo arcobaleni abbracciato al silenzio. Certo, quando i miei sogni cadono dal mon-do - mi dispero e piango. Ma sono duro a morire. Soltanto l’Amo-re potrebbe uccidermi in un attimo, o per me vivere per sempre.” Sublime, questo passaggio. Vale più di mille reti gonfiate dalla magia di un pallone....

di EnzoDanna

CorrispondenteBloq Magazineda Torino

[email protected]

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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TURISMO ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

SOGNARE NON COSTA NULLA

Multnomah Falls - OREGON - USA

Natural Pool - Isola di Thassos - GRECIA

Dragon’s Bloo Tree - Isola di Socotra - YEMEN Massiccio “de la Chartreuse” - Francia

Uluru - Ayers Rock - AUSTRALIA Grotte dei Cristalli - Miniera di Naica - Chihuahua - MEXICO

Hamilton Pool - Austin - TEXAS - USA Ristorante Sotto il Mare - Anantara - Kihavah - MALDIVE

Swarovski Kristallwelten Museum - AUSTRIA

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TURISMOANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Six Senses Resort - LAAMU - ISOLE MALDIVE

Berry Head - Avalon PeninsulaNew Foundland - CANADA

Uluru - Ayers Rock - AUSTRALIA Grotte dei Cristalli - Miniera di Naica - Chihuahua - MEXICO RONDA - SPAGNA

Hamilton Pool - Austin - TEXAS - USA Ristorante Sotto il Mare - Anantara - Kihavah - MALDIVE

Swarovski Kristallwelten Museum - AUSTRIA Lago Cristallino Turchese - JiuzhaigouNational Park - CINA

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AVERSA - Il 5 luglio presso la libreria “Il Dono”si terrà la

presentazione del libro di Giuliana Covella: “L’uomo

nero ha gli occhi azzurri”, la storia di Nunzia e Barba-

ra, edito da Guida. Modera Giusy Clausino di Bloq

AVERSA - Della possibile soppressione della Sezio-

ne Distaccata del Tribunale di Santa Maria C.V. di

Aversa, si è parlato nel corso di un incontro pro-

mosso dall’Amministrazione Comunale.

CARINARO - Un successo la settima “Festa della

tammorra” che si chiude con la doppia tappa di

Carinaro nella corte del Palazzo de Angelis.

AVERSA - Si è concluso il “I° Memo-

rial Luigi Ciaramella e vittime della

strada”. Il torneo è stato organizzato

dall’Aversa Normanna con l’A.I.F.V.S.

AVERSA - Black out nella zona sud della città. La

situazione è tornata alla normalità oltre dodici

ore dopo.

CASAL DI PRINCIPE - Renato Natale scrive al mi-

nistro degli interni, Cancellieri, per informarlo

della grave situazione igienico sanitaria che si sta

verificando nel comune.

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EBOLI - CASAL

SUC

VILLA

SAN MA

VILLA L

AVERSA - Della possibile soppressione della Sezio-

ne Distaccata del Tribunale di Santa Maria C.V. di

Aversa, si è parlato nel corso di un incontro pro-

mosso dall’Amministrazione Comunale.

AVERSA - Cambio al vertice dell’associazione Demo-crazia e Territorio a seguito delle dimissioni di Antimo Castaldo e del suo vicepresidente. Il nuovo presidente è Maria Grazia Mazzoni (già collaboratrice di Bloq).

AVERSA -Nell’Aula Consiliare del Comune di Aversa, si è tenuta la riunione dell’ambito socio-sanitario C3 a cui hanno partecipato tutti i sindaci dell’agro.

CASAPESENNA - Al punto di lettura nel bene confiscato a Zagaria si presenta il libro di Pino Imperatore (collabo-ratore di Bloq Magazine) “Benvenuti in casa Esposito”

SANTA MARIA LA FOSSA - Dai terreni confiscati a France-sco Schiavone “Cicciariello” nasce il grano per le pizze della Nuova Cucina Organizzata e la pasta che riempirà il futuro Pacco alla Camorra.

TRENTOLA DUCENTA - Il procuratore Federico Ca-fiero de Raho interviene ad una tappa del Festival dell’Impegno civile presso la casa famiglia dei Fe-licioni.

TEVEROLA - Dopo 14 intensissimi gior-ni il “2° Memorial Luigi Canta” è giun-to al traguardo. Un successo ancor più grande dello scorso anno.

CARINARO - Un successo la settima “Festa della

tammorra” che si chiude con la doppia tappa di

Carinaro nella corte del Palazzo de Angelis.

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UMORISMO ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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UMORISMOANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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A Stefano Zecchi il XXIV Premio Letterario “Maria Cristina”

Organizzato dai “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia”, si è svolto presso la Pina-coteca del Seminario Vescovile di Aversa la

cerimonia conclusiva del XXIV Premio Letterario Fem-minile “Maria Cristina”, che ha visto tante “Cristine, convenute da ogni parte d’Italia per partecipare ad un evento così significativo, che ha beneficiato della pre-senza di autorità, scrittori, rappresentanti degli edito-ri, giornalisti e associate.Il premio, grazie alla passione ed all’impegno di donne culturalmente indipendenti e responsabili, si propone di selezionare opere, che in forma squisitamente letteraria, rispecchino il senso religioso della vita. Si tratta di un programma esigente, che si pone l’obiettivo di reperire nel panorama degli scrittori contemporanei opere di un certo spessore morale, ancorate a quei valori, che dovrebbero essere il fondamento della convivenza umana. La selezione delle opere, come ha sottolineato la responsabile del premio Orsola Maria Massimo, è fatta al di sopra di ogni calcolo ed “ha seguito un metodo basato su di un apporto democratico e capillare, a tutto vantaggio della trasparenza”. Infatti, dei 45 libri segnalati nell’arco di due anni dalle varie giurie di base, la giuria centrale, presieduta da Stefania Rolla Pensa, ne ha selezionato i primi dieci, tutti di alto livello artistico, umano e sociale, e successivamente cinque, tra i quali le giurie locali hanno fatto la loro scelta definitiva, che si è incentrata su Stefano Zecchi, primo classificato con “Quando

ci batteva forte il cuore”, un libro del quale ha letto alcune pagine Teresa Calabrese. Al secondo posto troviamo Giovanni D’Alessandro con “Soli”, illustrato da Nicoletta De Rosa, al terzo si è posto Alessandro D’Avenia con “Cose che nessuno sa”, presentato da Santina Foti Di Martino, al quarto Maria Pia Veladiano con “La vita accanto”, proposto da Patrizia Salemme Menditto, ed al quinto Pupi Avati con “Una sconfinata giovinezza”, letto da Adriana Fimiani De Rosa. La manifestazione, che ha avuto come

protagonista principale l’arte dello scrivere, si è avvalsa, oltre che della passione certosina e del contributo di un qualificato lavoro della responsabile del Premio Nazionale Orsola Massimo, della fattiva collaborazione di Patrizia Salemme, Presidente del Convegno Aversa, di Adriana Fimiani, Presidente del Premio Aversa e delle componenti Teresa Calabresi, Santina Foti, Rosa Cosentino, Nicoletta De Rosa e Mimma Fabozzi, componente del Comitato organizzativo del Convegno Nazionale svoltosi di recente a Roma. Questo premio, che continua ad ottenere risultati di competenza,chiarezza e unicità, deve essere sempre più valorizzato ed apprezzato, in quanto che è un momento centrale dell’azione dei “Convegni di Cultura”, al fin che, come ha precisato Orsola Massimo, “la letteratura, luogo abitato dalla bellezza che redime ogni banalità, sia ancora il mezzo per contribuire all’edificazione di un nuovo umanesimo etico, integrale, fondato sulla vita e la dignità dell’uomo”.

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Numerose le opere selezionate per il senso religioso che hanno della vita

EVENTI

di GiuseppeDiana

CorrispondenteBloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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All’asta le opere di mille artistiper aiutare le terre emiliane

I terremoti sono la manifestazione più evidente della potenza della natura. I terremoti ancor prima di far tremare la terra, gelano l’anima

degli uomini.Non è necessario essere vittima diretta di un si-sma per capire il peso della catastrofe umana, sociale, economica, affettiva che esso provoca. Quando il mondo crolla addosso agli altri, la ca-tastrofe la subiscono tutti, perché tutti sappiamo che il loro mondo è anche il nostro mondo.Adoperarsi, quindi, per aiutare chi è stato vittima di un terremoto oltre ad essere un obbligo mora-le e anche un modo di aiutare se stessi. Dare la propria disponibilità e adoperarsi per aiu-tare chi, in questo momento, vive la drammati-cità di tale evento naturale, è un sentimento che dovrebbe accomunare tutti.Ecco perchè crediamo sia doveroso anche da par-te di chi vive d’arte, adoperarsi per aiutare chi ha bisogno, ora più che mai, di solidarietà. Papa Giovanni Paolo II, il 4 aprile 1999, scrisse una lettera agli artisti che riportava questa frase: ”Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire qualcosa del pathos con cui Dio, all’alba della creazione, guardò l’opera delle sue mani”. A distanza di tredici anni queste parole sembrano aver preso corpo e consistenza, conducendo mol-ti artisti ad intuire l’importanza di questo evento solidale di portata internazionale. L’idea iniziale di questa manifestazione, denomi-nata “ARTquake”, ovvero “Il sussulto dell’arte”, è stata dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del Zontan Club Inernational di Reggio Emilia.Cinquecento le adesioni finora pervenute, anche da parte di importanti protagonisti della scena artistica nazionale. Il ricavato della vendita delle opere offerte sarà finalizzato alla ricostruzione dei comuni di Rolo (RE), Cavezzo (MO) e Quistello (MN), fortemente colpiti dal sisma. Sono stati chiamati a partecipare artisti d’ogni parte d’Italia, curatori, critici e galleristi dalle caratteristiche più disparate, ma anche semplici cittadini. Ad ognuno di loro e stato chiesto semplicemente di donare un’opera che successivamente, sotto l’egida ed il severo controllo dello Zonta Club In-ternational di Reggio Emilia, entrerà a far parte di una mostra pubblica (che si terrà sempre a Reg-gio) prima di essere posta all’asta per devolverne

il ricavato a favore delle popolazioni colpite da terremoto. Tra le adesioni già pervenute: il Comune di Reggio Emilia e dei suoi Civici Musei, i principali operato-ri culturali del Comune di Reggio Emilia, coordi-nati da Alberto Agazzani, ideatore dell’iniziativa, con la segreteria organizzativa di Lia Bedogni ed il supporto comunicativo di Lorenzo Paci respon-sabile della piattaforma artistica equilibriarte.net, e Amedeo Bartolini (NFC edizioni di Rimini). Si attendono ancora le adesioni di vari Club Ser-vice operanti sul territorio italiano: Rotary, Lions, Soroptimist. Il ricavato sarà interamente e direttamente ver-sato nelle mani dei sindaci di Rolo, Cavezzo e Quistello. Per realizzare tutto questo si sta lavorando ala-cremente, facendo ancora un appello a tutte quelle realtà, anche economiche, desiderose di dare il loro contributo a favore di questa iniziati-va. Le opere saranno esposte con l’indicazione di un’offerta minima d’acquisto (si possono vedere on-line presso sul sito www.artquake.it e acqui-stare tramite un apposito modulo a mezzo boni-fico bancario).Le opere rimaste invendute saranno oggetto di una lotteria, i cui biglietti saranno venduti al prezzo di 50 € cadauno, nel corso del finissage del 5 settembre. Gli artisti locali che intendo-no partecipare possono inviare la propria ade-sione tramite e-mail a: [email protected]. Dopo saranno contattati per inviare l’opera che si vuol donare, munita di attacca-glie e pronta per l’esposizione. Allegare a ter-go dell’opera la didascalia completa: autore titolo, anno, tecnica, misure e quotazioni minime di mercato.Le opere eventualmente invendute verranno do-nate ai comuni di Rolo, Cavezzo e Quistello ed entreranno a far parte delle rispettive collezioni Comunali. La mostra si terrà presso il prestigioso spazio dei Chiostri di San Domenico, a Reggio Emilia, dall’11 luglio al 5 settembre. Le opere rimaste invendute saranno battute all’asta nel corso del finissage del 5 settembre. D. Bonhoeffer scrisse: “L’essenza dell’ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando tutto sembra che fallisca.

L’idea iniziale diquesta manifestazione, denominata“ARTquake”, ovvero“Il sussulto dell’arte”, è stata dell’Accademia di Belle Arti diBologna e del Zonta Club Internationaldi Reggio Emilia.

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Saranno vendute on line, nel corso della manifestazione “ARTquake”

ARTE

di GiuseppeDella Volpe

CorrispondenteBloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Presentato ufficialmente il Movimento “Sant’Arpino Futura”

Prevenzione del melanoma: visite gratuite a Teverola

Nel corso di un affollato appuntamento è stato ufficialmen-te presentato il movimento civico “Sant’Arpino Futura”. A fare gli onori di casa e ad illustrare obiettivi e programmi è

stato l’ideatore Francesco Capone. Il giovane imprenditore atella-no ha sottolineato come “Sant’Arpino Futura è un movimento che nasce dall’incontro delle volontà di un gruppo di giovani e meno giovani amici, più o meno neofiti della politica, che hanno avviato una riflessione sulla situazione del nostro amato Comune. E come tanti nostri concittadini abbiamo preso atto che la realtà attuale è, sotto svariati punti di vista, deprimente. Ma da “innamorati” del nostro paese, della sua storia e della sua gente, abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e come si suol dire “di scendere in campo” per cercare di delineare, con quanti lo vorranno, un futuro diverso per Sant’Arpino. Non a caso la nostra sarà una formazione aperta al contributo di tutti, siano essi semplici cittadini, associazioni, re-altà sociali e culturali, che vorranno intraprendere un percorso che riporti al centro del dibattito politico le scelte strategiche in grado di segnare una cambio di passo della nostra comunità. Non a caso è stato davvero significativo registrare la presenza nel nostro incon-tro inaugurale di alcuni consiglieri comunali che da tempo “lavora-

no” per la nostra comunità con spi-rito di servizio e non sono complici, essendo stati sempre all’opposizione nell’ultima consiliatura, dello sfascio prodotto dall’attuale amministrazio-ne comunale. Quello che ci differen-zia da quanti oggi gestiscono la cosa pubblica è senza ombra di dubbio una concezione sana ed alta dell’etica politica, in quanto crediamo che solo ponendo al centro dell’agire politico gli interessi della collettività si possono centrare gli obiettivi di crescita e di sviluppo di un territorio come il nostro da anni fermo e passivo. Per questo riteniamo indispensabile il confronto conti-nuo con tutti i protagonisti della vita sociale coi quali scambiare ed arricchire idee e progetti che dovranno interessare tutti gli ambiti della vita amministrativa, e che troveranno la propria sintesi nella creazione di nuove opportunità di crescita e di sviluppo del nostro centro. Insomma la nostra base programmatica è all’antitesi rispet-to all’attuale esperienza amministrativa e punta a far riacquistare un ruolo primario alla Sant’Arpino positiva e perbene.

L’associazione culturale “La Proposta “ si rivolge alla citta-dinanza invitandola a partecipare alla giornata di preven-zione del melanoma. Domenica 01 luglio dalle ore 09.30

alle 12.30, infatti, presso la sede dell’associazione in corso Italia 4, si potranno effettuare visite dermatologiche gratuite finalizzate al controllo accurato dei nei. L’iniziativa assume ancor più rilie-vo se si pensa all’attuale contesto in cui si inserisce. Difatti, in un periodo caratterizzato da una profonda crisi della sanità, questa giornata rappresenta un’opportunità da non perdere, in quanto la prevenzione e la diagnosi precoce sono presupposti indispen-sabili per migliorare la qualità della vita ed allungarne le prospet-tive di durata. “Tale progetto- ha dichiarato il presidente dell’as-sociazione Michele Massimo – ha lo scopo di avvicinare un’ampia fascia di popolazione in maniera sistematica ad un tipo di preven-zione altamente specialistica, con un notevole risparmio in ter-mini di spesa sanitaria pubblica”. Ha poi chiarito le caratteristiche della malattia: “Parliamo del tumore più aggressivo tra quelli che colpiscono la pelle: il melanoma causa la morte di circa 5 abitanti su 100.000 all’anno. Da studi epidemiologici sui fattori di rischio sono state individuate alcune classi maggiormente sensibili, per

le quali è necessaria una maggiore attenzione nella prevenzione primaria e se-condaria. Il rispetto di que-ste norme rappresenta un passo fondamentale per la riduzione dell’incidenza del melanoma cutaneo e per l’identificazione dei sog-getti a rischio da sottoporre all’asportazione chirurgica dei nevi sospetti”.L’associazione culturale “La Proposta “ si avvarrà duran-te la giornata della presen-za di un medico specialista in campo dermatologico, il Dottor Massimiliano Scal-venzi, Dirigente del Secondo Policlinico Federico II di Napoli, il quale effettuerà la nevoscopia ovvero la mappatura dei nei.

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A illustrare obiettivi e programmi è stato l’ideatore Francesco Capone

L’associazione “La Proposta“ ha organizzato la giornata di prevenzione

AGRO

a cura dellaredazione

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Page 32: BLOQ MAGAZINE 01 LUGLIO 2012

Con la Festa della Tammorra si torna “indietro nel tempo”

Se vi capita di entrare nella corte del Palazzo De Angelis a Carinaro, nei giorni in cui

si celebra la Festa della Tammor-ra, capirete cosa si prova a torna-re indietro nel tempo.Lo splendido palazzo del ‘700, con una corte molto ampia, è la sede dell’Associazione Carinaro Atti-va, che organizza per il settimo anno consecutivo la Festa della Tammorra, quest’anno per la pri-ma volta itinerante, infatti, come ha detto il giornalista Raffaele Sar-do, durante la presentazione, le tappe della Festa sono state tre: la prima il 15 aprile presso il Santua-rio della Madonna di Briano (Vil-la di Briano), il 1 maggio presso il Casale di Teverolaccio a Succivo e infine l’ultima tappa il 16 e 17 giugno, nello storico palazzo De Angelis a Carinaro.L’atmosfera dal sapore antico e folcloristico si avverte fin dal pri-mo momento, appena entrati si è accolti da una musica coinvolgen-te e “familiare”, ricorda le riunioni delle grandi famiglie di un tempo, passioni, colori, profumi ed emozioni fanno da corollario a tutta la festa. Il presidente dell’asso-ciazione Carinaro Attiva, Bruno Lamberti, nel suo intervento ribadisce che queste occasioni oltre ad essere fondamentali per il recupero di tradizione e cultura, diventano anche un volano di attività economiche e per questo è importante sostener-le. Tutti gli ospiti intervenuti si sono detti entu-siasti dell’iniziativa culturale. Il sindaco di Cari-naro, Mario Masi oltre a complimentarsi con gli organizzatori, i musicisti e i ballerini ha tenuto a precisare che incontri di questo genere servono per la crescita civile, economica e culturale del paese e che tutti si devono impegnare affinché ci si riesca in modo eccellente.Sinceramente emozionato anche il proprietario del palazzo, Pino De Angelis il quale ha dichiarato che la sua aspirazione sarebbe quella di trasfor-mare la struttura in un Centro di Cultura Mediter-ranea, in modo da accogliere tutte le tradizioni e le passioni dei nostri territori.Quest’anno oltre ad avere il Patrocinio del comu-

ne di Carinaro, la Festa della Tammorra ha otte-nuto anche quello della Camera di Commercio di Caserta, rappresentata dal presidente Tommaso de Simone, anche lui ospite della serata.Molti gli ospiti musicali: La paranza di Carinaro, La scuola di Tarantella di Montemarano, Alfon-sino e Annarella, la Paranza di Peppe ‘o Merica-no, Luca Rossi e Marcello Colasurdo, icona della musica tradizionale campana, e che nonostante qualche problemino di salute, non ha voluto man-care all’evento.“Meglio ‘na tammuriata che una guerra!” ha detto con entusiasmo Colasurdo, proponendo poi, questo genere musicale come patrimonio dell’ Unesco, suscitando gioia ed emozione in tut-ti i presenti.La musica, le tradizioni, la cucina e i sapori di una volta (ottime anche le pietanze preparate dai volontari e dalle volontarie delle associazioni) si sono incontrati fuori dal tempo e fuori dalla triste realtà che, purtroppo ci circonda, e per qualche sera si è tornati al contatto umano, si è tornati alla vita, quella vera.

Nelle foto.alcuni dei partecipantialla Festa dellaTammorra

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A Carinaro, Villa di Briano e Succivo la settima edizione della manifestazione

AGRO

di GiusyClausino

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Sant’Arpino: si dimette l’assessore Elpidio Iorio

Elpidio Iorio ha rassegnato le dimissione dalla carica di assessore con deleghe ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata. Con

una missiva, indirizzata al sindaco Di Santo, al presidente del consiglio Guarino e al capogruppo di maggioranza Capasso, ha spiegato le ragioni dell’inaspettata quanto clamorosa decisione. Di seguito si riporta il testo integrale della nota:“Dopo una profonda quanto serena riflessione che mi ha portato nel corso delle ultime settimane ad allontanarmi dalla vita amministrativa del Comune, comunico con la presente le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di assessore con deleghe ai Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia Privata.Da tempo dentro di me sento che si è spento quell’entusiasmo per cui avevo aderito al progetto politico iniziale e la mia dignità di uomo, prima ancora che di politico, mi impedisce di frequentare con serenità la casa comunale in quanto non riesco a nascondere un sentimento di disagio. Questo stato di cose oggi m’impone una scelta netta tra la “convenienza” di restare e il “sacrificio” di andare via. Senza mezzi termini scelgo la seconda strada e cioè quella delle dimissioni da assessore e l’uscita dal gruppo di maggioranza di “Alleanza Democratica per Sant’Arpino” in coerenza con il mio modo di essere e di pensare. Per me fare politica significa avere dentro una forte componente emotiva che ti sostiene e ti alimenta e per quanto mi riguarda ritengo esaurita quella spinta emotiva che aveva suscitato notevoli entusiasmi in me come in tanti di noi. Anche tra la gente, che nel 2008 diede ampia fiducia al nostro progetto di governo, si avverte che quella spinta innovativa, motore della fase politica iniziale, si è ormai notevolmente attenuata. Dal punto di vista politico ritengo che i princìpi e gli intenti del progetto “Alleanza Democratica per Sant’Arpino”, nel corso di questi anni, si siano trasformati pian piano fino a diventare qualcosa di diverso in cui non mi rivedo più. Solo il mio senso di responsabilità e il mio accentuato spirito di gruppo mi hanno portato in questi anni ad allinearmi a scelte politiche e amministrative di cui non sempre ne ho condiviso appieno l’adozione, inoltre, nei settori amministrativi di mia competenza, ho dovuto accettare e tollerare scelte che spesso venivano propinate da altri. A questo modo di fare politica ora dico : basta! Da oggi in avanti, solo nella mia veste di consigliere comunale continuerò, per il prosieguo del mandato, ad impegnarmi per contribuire a realizzare quella Sant’Arpino più bella e più vivibile che in tanti ci reclamano”.

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AGRO

Teverola: nuoveadesioni al movimento civico “Ad alta voce”Nuova adesione al movimento

civico “Ad alta voce”. Appro-da nel neo movimento civico il

consigliere Tommaso Barbato “…è una decisione pesata, ma inevitabile. Matura-ta dopo un periodo di riflessione nel quale ho cercato di capire quale era la strada da perseguire per il futuro della nostra città - continua Barbato - entro nel Movimento civico “Ad alta voce” con il desiderio di dare il mio contributo e non vi nascondo che sono stato affascinato sin dalla nascita del neo Movimento e del progetto che è stato già “sposato” da cittadini comuni, da professionisti nonché da Antonio Omar Menale consigliere comunale”. “Ad alta voce” è un movimento che vuole contri-buire al processo di rinnovamento della nostra città valorizzando gli interessi dei teverolesi ovvero rendere la cittadinanza partecipe alla vita amministrativa attra-verso azioni costruttive e non distruttive. La nuova realtà politica, si propone di creare le condizioni culturali e politiche per la nascita di un nuovo modo di fare “attivismo” in cui sia possibile il con-fronto, il dialogo e l’incontro tra proposte politiche “diverse” che si collocano pienamente all’interno della stessa comunità teverolese. “Il nostro - aggiunge Antonio Zacchia, sostenitore del movimento - è un Movimento che in poco tempo sta calamitando l’attenzione di tante persone deluse dallo scenario politi-co locale e che vedono in “Ad alta voce” un’occasione di riscatto per questa comu-nità abbandonata a se stessa”. E conclude: “Il movimento è aperto a tutti quelli che non vogliono perdere l’occasione di diventare protagonisti della vita politica cittadina quindi aspettiamo altre adesioni per contribuire al riscatto di Teverola”.

a curadella Redazione

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Dagli studenti aversani una lezione sulla nostra Carta Costituzionale

La lettera che segue è stata scritta dagli alunni di un corso serale per studenti lavoratori per ringraziare la scuola e gli insegnanti (non di-

menticando i collaboratori scolastici) di un rapporto proficuo sul piano scolastico ma evidentemente po-sitivo anche sul piano umano.Il contenuto ed i toni della missiva sono così nobili e profondi, con un richiamo diretto ed intelligente allo spirito della nostra Carta fondamentale, da farci com-prendere quanto dobbiamo - come cittadini - alla in-sostituibile funzione della scuola pubblica. Va detto, per onestà di analisi, che risultati incorag-gianti come quello ottenuto dall’ “Andreozzi” o da tante altre realtà scolastiche, vengono realizzati nella ben nota carenza di fondi e mezzi e con la costante mortificazione di un personale scolastico sempre sot-topagato e spesso utilizzato in forme di precariato perenne vergognose per la pubblica amministrazio-ne. Nello specifico i corsi serali per lavoratori sono a rischio per ulteriori tagli di risorse ed accorpamento di sedi che rendono non solo disagevole ma talvolta im-possibile conciliare i tempi del lavoro con quelli della frequenza.Queste “razionalizzazioni”, che ipocritamente ma-scherano solo “tagli” illogici e brutali, contraddicono non solo l’incipit dell’art. 34 della Costituzione ma svelano la tendenza degli ultimi governi, compreso l’attuale, a spostare le risorse da una scuola per tutti a quella per “elites”, apparentemente selezionate per merito, ma in realtà emergenti per possibilità econo-miche, e da quella pubblica a quella privata.Al Ministro Profumo che si accinge a licenziare una “riforma” che appare più di facciata che di sostanza, ricordiamo che nel nostro paese il dettato costituzio-nale in materia di diritto allo studio è tradito da una dispersione scolastica abnorme e che le condizioni economiche di tante fasce sociali rendono impossibi-le far studiare i figli, meritevoli o meno.Il diritto allo studio non è infatti una gara tra campioni ma, come ci si è sforzati di perseguire nei primi decen-ni della vita repubblicana, un principio democratico per il quale ogni cittadino ha il diritto di ricevere ade-guata istruzione ed educazione per lo sviluppo della personalità e l’adempimento dei compiti sociali.In questa cifra la lettera dei nostri concittadini-studen-ti dell’Istituto Andreozzi di Aversa non è gratificante solo per gli Insegnanti ed il Preside ma è incoraggian-te per il nostro territorio ove il primo fattore di crescita della legalità e della democrazia è la cultura diffusa.

Associazione Provinciale CARTA ‘ 48

Gli Alunni della V Sez. A corso Sirio Commerciale - A. S. 2011/12

ai Professori: R. Conte, M. Ferrante, M. Pugliese,A. Izzo, M.P. Papa e a tutto l’Istituto Andreozzi

Al Dirigente scolastico, ai responsabili eal collaboratore scolastico Vincenzo

Siamo ormai giunti alla fine di questo percorso, la stan-chezza ci porta spesse volte a dire, che non vediamo l’ora che finisca, ma in realtà sappiamo bene che questi anni trascorsi assieme ci mancheranno, ci mancherà la nostra quotidianità, il saluto di Vincenzo che ci accoglie tutte le sere, ci mancheranno le litigate tra noi più gio-vani causate dai motivi più futili, ci mancherà la sag-gezza delle persone più adulte, ci mancherà il ridere per un niente, il sentirsi adolescenti anche se non lo si è più da un pezzo. Ma soprattutto ci mancherà quello che la scuola attraverso i professori ha saputo dare, si perché la scuola è un istituto d’istruzione dove s’impara la vita, studiando la letteratura non abbiamo altro che impara-to il pensiero culturale espresso attraverso la scrittura di persone che ci hanno preceduto; la storia non è altro che la conseguenza di tale pensiero, che ha portato ad errori come la guerra, come il razzismo, come le crisi economi-che, proprio come stiamo sbagliando noi o forse facen-do bene, perché come dice un detto popolare,la storia siamo noi! Il Diritto, che bello sapere che esiste una Co-stituzione che se messa in pratica è stupenda! Econo-mia aziendale, il ragionamento che facciamo ogni giorni per mandare avanti le nostre finanze, e che attuiamo in automatico senza rendercene conto! Grazie professori, un grazie dal nostro cuore va ad ognuno di voi per quel-lo che ci avete saputo dare, chi da un anno, chi da più anni. Grazie per averci sopportato, grazie che non vi sie-te stancati di insistere con noi, lottando per trasmetterci qualcosa, avreste potuto ben dire che siamo alunni del serale ormai adulti e lasciar perdere, invece con amore avete compiuto il vostro mandato insegnandoci ognuno la vostra materia. Grazie perché non avete mai riso di noi e delle nostre lacune, grazie perché ci avete spesso incoraggiato, grazie a voi ora siamo più istruiti e siamo fieri di poter affermare che noi, il nostro diploma ce lo siamo guadagnato. Ognuno di voi ci ha dato tanto, ci mancherete! La cosa bella è sapere che sarete sempre nei nostri ricordi e farete sempre parte della nostra vita, anche se passata. Vi vogliamo bene! E’ doveroso ringra-ziare anche L’istituto che ci ha dato questa opportunità, sembrava un cammino così lungo al primo anno, ora siamo giunti quasi alla meta, e chi se l’ aspettava! Grazie al Dirigente scolastico che ci ha sempre trattati come gli alunni del mattino, dandoci gli stessi vantaggi e servizi. Grazie a Martinelli che ci ha coordinati e a Vincenzo che ci ha sopportati. Con Amore, i vostri alluni della V “A”

Il diritto allo studionon è una gara tra campioni ma, comeci si è sforzati di perseguire nei primi decenni della vita repubblicana, un principio democratico per il quale ogni cittadino ha il diritto di ricevere adeguata istruzione ed educazione per lo sviluppo della personalità e l’adempimento dei compiti sociali.

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“Bello sapere che la nostra Costituzione se messa in pratica è stupenda”

RIFLESSIONI

a cura dellaRedazione

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Gli allineatori invisibili ovverola “rivoluzione trasparente”

Salve Dott. Sichel Turco, mi chiamo Raffaele e Le volevo chiedere delle informazioni riguardo gli alli-neatori invisibili. Su internet ormai dilagano e pare rappresentino una vera e propria rivoluzione per chi vuole raddrizzare i propri denti, ma di preciso come funzionano?Salve, Raffaele, gli allineatori invisibili o ortodonzia invisibile, in effetti rappresenta sicuramente una ri-voluzione nel campo dell’ortodonzia moderna. Essi oggi vanno per la maggiore tra i pazienti adulti che a causa della vita sociale sempre meno gradiscono gli inestetici Braket (attacchi) incollati sui denti. La metodica prevede come primo step un’accurata visita ortodontica mirata alla diagnosi corretta della problematica, un secondo step in cui si passa a pren-dere le impronte delle arcate dentarie con dei mate-riali di altissima precisione ed una registrazione dei rapporti occlusali delle stesse. Si eseguono le foto del viso e delle stesse arcate ed infine degli esami radio-grafici. Il tutto viene spedito ad un centro di elabo-razione a cui va comunicato il piano di trattamento. In seguito dal centro di elaborazione, arriva un video con la simulazione dei movimenti che verranno effet-tuati sui denti. La vera rivoluzione sta tutta in questo step : il paziente potrà vedere prima di cominciare come sarà la sua bocca alla fine del trattamento. Se il paziente è soddisfatto si accetta il caso ed il centro di

elaborazione provvederà a spedire al dentista le ma-scherine per allineare i denti. Le mascherine sono in numero variabile in base alla complessità del caso e vanno sostituite ogni due settimane. Queste ultime vanno indossate sempre e vanno tolte solo per i pasti , dopodichè si lavano i denti e le mascherine e si rein-seriscono. Questi allineatori si definiscono traspa-renti in quanto sono realizzati in materiale plastico completamente trasparente e che una volta indossa-te restano assolutamente non percepibili agli occhi altrui. Riassumiamo dunque molto semplicemente

i vantaggi di questa ri-voluzionaria tecnica : possibilità di sapere prima come saran-no allineati i denti a fine terapia; estetica eccezionale; com-fort notevole; possi-bilità di eseguire le normali manovre di igiene senza ostaco-li e quindi molto più approfonditamente che con i braket ed i fili; nessuna irritazio-ne delle mucose per sfregamenti o trau-mi contro i braket (adatte dunque a chi pratica sport); velo-cità del trattamento (massimo 18 mesi per un caso molto complesso).

L’ortodonzia invisibile è una vera rivoluzione nel campo dell’ortodonzia

SALUTE

di FabioSichel TurcoMaster di II livelloin Ortodonzia

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Il tema centrale sul quale si articola la personalità fobica è il risultato dell’equilibrio tra le polarità emo-

tive antagoniste di bisogno di prote-zione e bisogno di libertà: il soggetto fobico risponde con ansia e paura agli eventi discrepanti che possano essere vissuti come perdita di protezione o perdita di libertà. Le prime forme di riconoscimento di sé che il bambino arriva ad avere sono quindi organizzate intorno allo schema di riferimento secondo cui: la limitazione del proprio comporta-mento esploratorio è intrinsecamente necessaria per il mantenimento di una vicinanza con la figura d’attaccamen-to. La curiosità è una delle emozioni basiche più importanti, dato che per-mette l’attivazione e lo sviluppo del comportamento di esplorazione negli esseri umani.Il blocco della curiosità inizia nei primi mesi di vita, quando la madre invece

di stimolare l’esplorazione del bambi-no la inibisce, considerandola perico-losa. È importante, in questo senso, che tale limitazione venga perpetuata per parte dei genitori in maniera indi-retta di modo che il bambino la viva come naturalmente inerente all’amo-re e all’attenzione che riceve; in caso

contrario il bambino sarebbe proba-bilmente più propenso ad avanzare comportamenti oppositivi e disappro-vanti verso le strategie educative im-poste. Conseguenza di questo modo di elaborare le emozioni è l’aumento nel bambino del bisogno di protezio-ne. Inizia così un tema importante nei fobici che è quello della lettura senso-riale delle emozioni: le emozioni non creano stati d’animo ma condizioni fi-siche. Col procedere dello sviluppo gli schemi emotivi si definiranno e speci-ficheranno gradualmente acquisendo maggior stabilità e ordine tanto da dar forma ad un senso di sé sempre più contraddittorio e inconciliabile; il bambino infatti si vive come amato e accettato, grazie alle cure iperpro-tettive che continuamente riceve, ma allo stesso tempo incapace e debole nei tentativi di autonoma scoperta del mondo, tentativi sperimentati con pa-nico e paura.

Lo sviluppo dellapersonalità fobica

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivocomportamentale in formazionee-mail: [email protected] http//marinovincenza.myblog.it//cell. 333.941.53.15

dott.ssa Vincenza Marino

GLI ESPERTI

Nella cosiddetta K-economy (K=conoscenza), quando le so-cietà di servizi ad alta intensità

di conoscenza hanno come clienti altre imprese vengono definite con il termine di KIBS (Knowledge Intensive Business Services). Questo concetto è stato intro-dotto per la prima volta da Miles nel 1995 per indicare società private che svolgono attività di raccolta, analisi, generazione e o distribuzione di conoscenza, al fine di fornire prodotti o servizi che i clienti (al-tre imprese o organizzazioni) non sono in grado o non intendono sviluppare in proprio. Queste imprese, intervenendo attivamente in tutte le fasi della catena del valore, non solo contribuiscono alla competitività delle imprese clienti, ma ne promuovono la capacità innovativa, lo sviluppo tecnico e manageriale. Vari studi hanno ampiamente dimostrato come queste società rappresentino un elemento cruciale per la competitività

d’interi sistemi economici. In particola-re ai KIBS si riconosce la capacità di ali-mentare il potenziale innovativo di un sistema locale (ad es. in un distretto o in un network d’imprese), contribuendo in questo modo al suo sviluppo economi-co. In Italia, sono ancora poche le analisi empiriche sui KIBS e sul ruolo che questi svolgono a supporto dell’innovazione e all’interno dei business network. Di queste reti possono far parte non solo soggetti omogenei e territorialmente

compresenti come le imprese, ma anche soggetti di natura diversa come associa-zioni di categoria, università, pubbliche amministrazioni, enti territoriali ecc... D’altro canto, come espresso dalla logi-ca dell’Open Innovation (Chesbrough, 2003), le reti dell’economia moderna sono tendenzialmente caratterizzate dalla mancanza di gerarchizzazione e sono aperte al flusso, all’interconnessio-ne, alla libertà di accesso e di scambio. La linfa che scorre e anima il business network è la conoscenza. In questo lavo-ro, l’obiettivo è stato quello di compren-dere come i KIBS svolgano la funzione di knowledge gatekeepers (Allen, 1997; Morrison, 2004) a supporto dell’innova-zione all’interno di un sistema locale. Per svolgere questa funzione un KIBS deve eseguire i processi di selezione e acquisizione all’esterno di conoscenza, quindi rielaborarla e poi trasferirla alle imprese clienti.

A cura diFrancesco TamburrinoDelta Open Solution

Cosa sono i KIBS Knowledge Intensive Business Services?

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Page 38: BLOQ MAGAZINE 01 LUGLIO 2012

Chi sono i personaggi piùfamosi sui social network?

E’ nata l’’auditel’ di Facebook, Twitter e You-Tube: un’applicazione realizzata dall’Istitu-to di informatica e telematica. ‘Social trend’

misura la web reputation, la popolarità, l’influenza e l’attività dei personaggi famosi. Calciatori, giornalisti, attori, quotidiani, politi-ci, partiti sui social network sono stati passati al setaccio da ‘Social trend’, un’applicazione web in grado di stilare classifiche diversificate per categoria, sviluppata nell’ambito di un progetto dell’Istituto di informatica e telematica del Con-siglio nazionale delle ricerche (Iit-Cnr) di Pisa. Sul sito www.social-trends.it si possono consultare e comparare le hit di Facebook, Twitter e YouTube, aggiornate quotidianamente, ed è possibile ana-lizzare l’archivio delle classifiche di ciascun social media a partire dal mese di aprile. L’applicazione è stata pubblicata in un technical report dell’Isti-tuto. “Social trend utilizza l’analisi dell’evolu-zione temporale e algoritmi che rivelano picchi

di variazioni di valori osservati, quali cambiamenti di popolarità, attività e influenza di profili, pagine e video dei personaggi o delle istituzioni più ‘so-cial’ in Italia, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Germania. È in grado di trovare una correlazione cronologica con gli eventi che sono all’origine di tali variazioni: interviste, azioni, notizie pubblicate su quoti-diani o siti, etc.”, spiega Maurizio Te-sconi, ricercatore dell’Iit-Cnr e autore dell’applicazione.Dalla sperimentazione avviata all’Iit-Cnr risulta che “nella classifica gene-rale italiana, il ‘re’ incontrastato su Facebook è Valentino Rossi con oltre 4.800.000 ’like’, seguono Alessandro del Piero e Vasco Rossi. Su Twitter, domina Jovanotti con circa un milione di follower, seguito da Va-lentino Rossi e Radio Deejay. Su Youtube, il primo è Beppe Grillo con oltre 91mila subscriber, secondo

Il Fatto Quotidiano, terzo il rapper Fabri Fibra”, prosegue Tesconi. “Tra i calciatori della Nazionale per gli Europei, Gigi Buffon è primo su Facebook, mentre Giorgio Chiellini è in testa sia su Twitter che su YouTube. Tra gli attori, Fabio Volo domina sia su Twitter sia su Fb, dove Terence Hill è secondo e Bud Spen-

cer terzo. Tra i quotidiani, La Repubblica domina su Twitter e Facebook, dov’è seguita da Il Fatto Quotidiano e dal Corriere della sera, mentre su YouTube è il Fatto a imporsi”. I dati riportati si riferiscono al 13 giugno e sono soggetti a variazioni in tempo reale.“L’applicazione web di raccolta e analisi di dati circa la popolarità, l’attività e l’influenza sui so-cial media è un sofisticato strumento scientifico e super partes che potrà aprire nuove prospettive all’attività di sociologi, addetti alla comunicazio-ne e al web marketing”, prosegue il ricercatore. Social trend misura tre fattori: popolarità, attivi-tà e influenza sui social network. “Per popolarità si intende il numero di follower su Twitter e di fan su Facebook, di cui sono state prese in esame solo le pagine pubbliche. L’attività è rilevata dal numero dei post pubbli-cati, mentre l’influenza è data da ’mi piace‘, altri commenti e condivisioni”. In questa fase sperimentale, sono stati monito-rati gli elenchi per categorie di soggetti presenti su wikipedia.“Misurare la web reputation e mostrarla in ma-niera chiara, semplice e aggiornata è un’esigenza ineludibile considerata l’influenza dei social net-work.Il prossimo passo sarà misurare scientificamente la ‘qualità’ del contenuto”, conclude Tesconi.

Nella classificagenerale italiana,il re incontrastato su Facebook èValentino Rossi con oltre 4.800.000 ’like’, seguono Alessandro del Piero e Vasco Rossi.

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È nata Social trend, l’auditel di Facebook, Twitter e YouTube

SOCIETA’

a cura dellaRedazione

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Page 39: BLOQ MAGAZINE 01 LUGLIO 2012

Mangiamo più carote, meglio se condite con l’olio d’oliva

Le sostanze grasse favoriscono il passaggio delle proprietà benefiche di queste radici nel nostro organismo. Meglio consumarle crude.

Il loro valore antiossidante va a vantaggio del cuore e contrasta l’insorgenza di tumore al colon.Povere carote, così luminose col loro arancio fiam-mante, e così ingiustamente accusate. Questo ac-cade in molte diete dimagranti, dove le si mette al bando a causa del loro contenuto di zuccheri (per 100g di carote 7,5 g di zucchero) e, soprattutto, per la loro cottura che ne innalza l’indice glicemico. Sarebbe invece il caso di difendere queste gustose radici, soprattutto se consumate crude, in quanto molto ricche di sostanze protettive per la nostra salute. Tra le molecole più attive c’è il famoso beta-carotene, della famiglia dei carotenoidi, sostanze molto importanti poiché punto di partenza per la formazione della vitamina A. L’importanza di un consumo costante di carotenoidi è stata indagata da diversi studi con risultati molto eterogenei in quanto “isolare” gli effetti benefici di un solo alimento della nostra dieta non è semplice. Alcune ricerche molto accurate hanno però dimo-strato alcuni positivi effetti attribuibili ai carotenoi-di, primo di tutti il potere antiossidante. Questa capacità antiossidante starebbe alla base della prevenzione sia per le malattie dell’apparato circolatorio che per i tumori. Uno studio, per esempio, ha seguito un gruppo di donne in menopausa per 12 anni, controllando il loro livello di molecole antiossidanti nel sangue, beta-carotene ma anche altre sostanze, e lo svilup-po del tumore del colon. Ne è emerso che i livelli in particolare di beta-carotene erano inversamente

correlati all’incidenza di tumore del colon: se ne de-duce che il beta-carotene potrebbe essere protetti-vo per questo tipo di affezione. Anche se è prudente esprimersi con il condizionale. Molto più studiati e provati sono invece gli effetti positivi delle carote sulle malattie cardiovascolari, non solo grazie alle proprietà dei carotenoidi, ma anche della fibra che contiene. Una speciale considerazio-ne sulla “biodisponiblità” del beta-carotene, cioè la sua capacità di passa-re dall’alimento al nostro organismo: poiché viene facilitata dalla presenza di sostanze grasse, si consi-glia di consumare le carote crude grattugiate condite con olio extravergine di oliva. In questo modo si riesce ad usufruire al mas-simo di tutte le proprietà benefiche, date non solo dal beta-carotene ma an-che, in quantità minore, dalla vitamina C (che pur-troppo va persa durante la cottura). Anche il succo, o centri-fugato, di carote ne man-tiene elevate le proprietà nutritive e soprattutto au-menta la biodisponobilità del beta-carotene.

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L’olio migliora il passaggio delle proprietà benefiche nel nostro organismo

ALIMENTAZIONE

di BiagioRaviele

CorrispondenteBloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Page 40: BLOQ MAGAZINE 01 LUGLIO 2012

Rock of Ages: al cinema si suona il rock anni ‘80 di Shankman

Rock of Ages vi farà venire voglia di ripe-scare dall’armadio le vecchie giacche con le spalline anni Ottanta, di sistemarvi i ca-

pelli con la lacca e disegnare le vostre palpebre con tanto eye-liner. Il film, il cui titolo riprende quello di una canzone dei Def Leppard, è infat-ti un funambolico racconto a tempo di rock che da Broadway è approdato sul grande schermo

grazie all’ottimo lavoro compiuto da Adam Shankman, che già si era distinto con un musical piuttosto frizzante come Hairspray.Rock of Ages è una riproduzione molto attenta degli anni ’80 su tutte le linee: dai costumi alle scenografie, alla colonna sonora alla sceneggia-tura, dalla fotografia al montaggio; tutto è organizzato come esplicito riferimento agli stilemi cinemato-grafici del passato. Siamo a Los Angeles, è 1987. Sherry arriva dall’Oklahoma con una valigia piena di dischi e il sogno di diventa-re una cantante. Superato il primo devastante im-patto con la metropoli, la ragazza incontra Drew, rocker in attesa di sfondare che nel frattempo lavora come cameriere al leggendario lo-cale The Bourbon Room, il fiore all’occhiello della famosa Sunset

Strip, uno dei templi del rock’n roll, il luogo in cui i più grandi hanno suonato. E, tra loro, il più grande di tutti, Stacee Jaxx, fron-tman degli Arsenal, in procinto di spiccare il volo

come solista. In quel posto si incrociano i desti-ni di due innamorati, di un musicista viziato che deve fare i conti con una carriera da reinventare e di una donna, Patricia, la moglie del sindaco, che tenta in tutti i modi di far chiudere il locale, sim-bolo di perdizione e peccato. La riuscita di questo musical è garantita da un cast d’attori davvero encomiabile. Accanto alle giovani star in ascesa, la graziosa Sherrie incar-nata da Julianne Hough e il ruspante Drew, in-terpretato da Diego Boneta, ci sono Alec Bal-dwin, Bryan Cranston, Catherine Zeta-Jones, Paul Giamatti e uno strepitoso Tom Cruise, qui nei panni di Stacee Jaxx. L’attore appare autoironico ed esplosivo, pazzoi-de e capriccioso come una vera star del rock ed in effetti ricorda un po’ il Tom Cruise di Magnolia, in una forma smagliante. Bellissimo anche il lavoro fatto sulle singole can-zoni della sterminata colonna sonora, un’antolo-gia accurata dei più evocativi pezzi rock, perfet-tamente centrata nello sviluppo del racconto, con brani appositamente riarrangiati come Don’t Stop Believin dei Journey, We Built This City de-gli Starship, Wanted Dead or Alive deiBon Jovi e Paradise City dei Guns ‘n Roses solo per citarne alcuni. Il merito del film dunque è quello di aver catturato lo spirito dell’epoca e la freschezza di quegli anni. Una curiosità è che negli States si è guadagnato un divieto ai minori di 13 anni a causa del rutilante amplesso tra Cruise e la Akerman sulle note di I Want To Know What Love Is dei Foreigner. Assolutamente consigliato ai nostalgici degli anni ’80!

Nelle foto: alcunescene del film

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Il titolo riprende quello di una canzone dei leggendari Def Leppard

CINEMA

di KatiaMuscariello

CorrispondenteBloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Sal Da Vinci testimonial della ricerca contro il Melanoma

La seconda edizione della “Notte Bianca” di Varcaturo ha visto diversi artisti alternarsi sul palco del 4° circolo didattico di Giugliano

in Campania. Nella prima serata si sono esibiti: Antonio Buono-mo e gli Audio 2. Nella seconda serata: i Fratelli Artesi e i Neri Per Caso.Nell’ultima serata ho la fortuna di incontrare un artista fa battere forte i cuori di tante ammiratrici:

Sal Da Vinci. Sal è il testi-monial ufficiale dell’even-to.La “Notte Bianca” anche quest’anno si prefiggeva l’obiettivo ambizioso di sostenere la ricerca scien-tifica. In particolare quella sul melanoma, contri-buendo all’assegnazione di una borsa di studio ad un ricercatore dell’Istitu-to Nazionale per la cura dei Tumori “Pascale” di Napoli.

Abbastanza emoziona-to mi avvicino al grande Sal dando inizio a questa chiacchierata sul suo nuo-vo album e, soprattutto, su questa importante ini-ziativa finalizzata a soste-nere la ricerca.Che cosa proporrà Sal Da Vinci stasera a Varcatu-ro nell’ambito di questa bellissima iniziativa con-tro il melanoma?La musica. Solo la musi-ca. Le canzoni che ese-guirò sono quelle dei miei dischi. C’è un disco che è uscito lo scorso aprile che si chiama “ E’ così che gira il mondo”. Questo album mi ac-compagnerà per tutta quest’estate e per la prossima stagione tea-trale, con lo spettacolo teatrale “E’ così che giro il mondo”.

E’ un disco che contiene 15 brani. E’ la prima volta che scrivo così tante canzoni. Prossimamente sarà pubblicato anche in Brasile perché contiene un duetto con Ana Carolina, una grandissima artista brasiliana.Insieme a lei ho avuto la possibilità di presentarmi sul mercato brasiliano, un mercato molto impor-tante per la musica italiana.Infatti ho un po’ di stordimento causato dal cam-bio di fuso orario perché sono arrivato da poco dal Brasile, ma sul palco tutto questo non esiste. E tutti insieme stasera cercheremo di creare l’ar-monia giusta per vivere questo momento di musi-ca e solidarietà.Dove debutterà lo spettacolo “ E’ così che giro il mondo”?Della mia prossima stagione teatrale ancora non conosciamo esattamente le date. Le pubbliche-remo prossimamente nei miei profili presenti nei vari social network.Stasera sei anche testimonial per questa ricer-ca contro il melanoma, che cosa ne pensi? E che messaggio vuoi mandare sul palco?Credo che un progetto sociale così importante debba in qualche modo sensibilizzare tutti quan-ti noi, perché appartiene a tutti quanti noi, inve-ste il nostro futuro. Purtroppo i casi sono tanti e la ricerca attraverso l’aiuto delle persone è riusci-ta a fare passi da gigante. Ci tenevo stasera ad essere partecipe di questa manifestazione, è un momento di grande solidarietà. Darò sempre il massimo dell’aiuto a questa fondazione. Questa sera cercheremo di sensibilizzare tutti quelli che sono presenti qui presso il plesso scolastico, ma sicuramente lo faremo anche in futuro utilizzando ogni mezzo, anche attraverso i mezzi di stampa come Bloq Magazine. Ringrazio un grande artista come Sal da Vinci, che oltre ad infiammare i cuori delle sue tantissime fans e a soddisfare la voglia di buona musica delle migliaia di suoi ammiratori, rie-sce anche a ritagliare uno spazio importante della sua vita dedicandolo alla solidarietà. Per dovere di cronaca c’è da dire che la serata è stata, come era prevedibile, un grande successo. La cifra raccoltà, che ho saputo essere piuttosto importante, è stata interamente versata alla Fondazione per la lotta al melanoma che a sua volta provvederà a girarla ad un ricercatore dell’Istituto Nazionale per la cura dei Tumori “Pascale” di Napoli. Ora vi saluto. Mi prendo una (spero) meritata pausa estiva. L’appuntamento a voi affezionati lettori è per l’inizio di settembre.

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La II edizione della Notte Bianca di Varcaturo ha visto sul palco Sal Da Vinci

SPETTACOLO

di GiuseppeNappa

CorrispondenteBloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Teverola: è giunto al traguardo il “2° Memorial Luigi Canta”

Dopo 14 intensissimi giorni il “2° Memorial Luigi Canta” è giunto al traguardo. Un successo ancor più grande dello scorso

anno motivo di grande orgoglio non solo per l’in-tero staff, ma per l’intera famiglia Canta che, con gioia, ha potuto constatare la presenza di oltre 400 persone accorse allo stadio di Aversa.Il fantastico palcoscenico, della finale è la dimo-strazione che la figura del prof. Luigi è ancora in-delebile nel cuore di molti.Uno stadio gremito di tifosi che hanno potuto as-sistere ad una fantastica serata ricca di sorprese, eventi, ma soprattutto di gran calcio.La manifestazione ha avuto inizio alle ore 19:00 con un’amichevole che ha visto affrontarsi una rappresentativa di Calciochepassione e una squadra composta da alcuni amici del caro Luigi.Al termine del, piacevolissimo, incontro una esi-bizione a cura dell’Accademia di Danza di Maria Falco ha intrattenuto il pubblico con diversi tipi di balli. Lo spettacolo calcistico prende il via alle ore 21:00 quando le 2 agguerrite formazioni, Eyes Of Tiger ed A-Team, scendono in campo decisissi-me a portare a casa il trofeo e a regalare una gioia a se stessa ma anche ai propri tifosi.Dopo il minuto di silenzio, in onore di Luigi Can-ta, l’incontro comincia sotto le note del dj Carlo Afa, cronista d’eccezione il “Principe di Babilo-nia” alias Maurizio Esposito, due graditi ospiti che hanno dato ancora più prestigio alla serata.I primi minuti di gioco sono di studio e le due squadre cercano di capire come attaccare. Un gran diagonale del numero 10 degli Eyes of Ti-ger, Carlo Alessio, apre le marcature e rianima la partita. Gli A-Team non demordono e chiudono il primo tempo in attacco. Il secondo tempo è fantastico, le due compagini giocano a viso aperto e Angelo Falcone trova il pareggio a dieci minuti dalla fine. La partita finisce 1-1. Si andrà ai rigori. L’incon-tro viene deciso da una gran parata del portiere Luca Cervo che regala agli Eyes Of Tiger la vitto-ria. Grande festa per loro con goliardica invasio-ne di campo. “Una gioia immensa per noi ma oggi abbiamo vinto tutti è soprattutto il calcio che sta attraversando un brutto momento” è il commento del capitano Paolo Pelosi che vince anche il premio come mi-glior giocatore. Carlo Colella, giocatore della pri-mavera del Napoli e grande promessa del calcio

campano, premia i vincitori nonché Stefano Laurentino e Luca Cervo (Eyes Of Tiger) rispettivamente capocannoniere e miglior portiere, e Vincenzo Schiavone (A-Team) miglior allenatore. Coppa in cielo e fuochi pirotecnici, oltre alle pa-role del sindaco di Teverola Biagio Lusini, che a promesso un maggiore impegno per le prossime edizioni, e degli organizzatori Vincenzo Canta, Alfonso Fattore e Paolo Golia chiudono la fanta-stica serata con l’augurio e la speranza di rincon-trarsi il prossimo anno per una nuova edizione di questo fantastico Memorial.

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La finale, giocata ad Aversa, ha visto la presenza di oltre 400 persone

SPORT

di CiroIavazzo

Bloq Magazine

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ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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Successo per il I° Memorial Luigi Ciaramella e vittime della strada

Con la premiazione di tutti i giovani calcia-tori che sono scesi in campo, applauditi dal numeroso pubblico presente, si è conclu-

so il “I° Memorial Luigi Ciaramella e vittime della strada”. Il torneo si è svolto sui campi in erba sin-tetica di calcetto e calciotto dello Stadio Comu-nale di Aversa ed è stato organizzato dall’Aversa Normanna, in collaborazione con l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada. Si sono affrontate le categorie 2002 e 2004/2005 di quattro scuole calcio: oltre alla Real Norman-na, scuola calcio dell’Aversa Normanna, hanno partecipato al torneo il Real Carinaro, la C.a.s.g.c. Aversa e la S.C. Giuseppe Barbella. L’aspetto tecnico ed al risultato finale, per una volta, sono passati in secondo piano. La grande partecipazione di pubblico e il messaggio che gli organizzatori hanno voluto lanciare sulla sicurez-za stradale e il rispetto delle norme del codice della strada hanno sancito il successo della ma-nifestazione. “E’ stato un bel momento di con-divisione e sensibilizzazione - ha commentato Biagio Ciaramella, presidente della sezione Aifvs di Aversa – rivolto soprattutto ai genitori presen-ti, che hanno apprezzato l’iniziativa e firmato a favore della legge sull’introduzione del reato di omicidio stradale. Tutto è stato possibile grazie alla grande disponibilità del presidente Giovanni Spezzaferri, della moglie, la signora Giancarla Perugini, dell’amministratore delegato Alfonso Cecere e di tutto lo staff dell’Aversa Normanna che è stato a noi vicino.Vorrei, inoltre, citare i rappresentanti delle isti-tuzioni e le altre associazioni presenti alla ma-nifestazione: il sindaco di Aversa Giuseppe Sa-gliocco, l’assessore allo sport Romilda Balivo, i consiglieri comunali Salvatore Della Vecchia, Augusto Bisceglia e Rosario Capasso, il vice sindaco di Trentola Ducenta Giuseppe Esposito, l’Associazione Nazionale dei Carabinieri, il Forum dei Giovani, le associazioni Calcio per Passione, Teverola in Positivo e Bianca d’Aponte.Un grazie, infine, al dottor Domenico Perri, pri-mario di pediatria e neonatologia dell’ospedale Moscati di Aversa, alla Protezione Civile ed ai Vigili Urbani”. “Abbiamo passato una mattinata all’insegna della solidarietà e dello sport, – ha af-fermato il presidente Giovanni Spezzaferri – un binomio che l’Aversa Normanna unisce spesso e volentieri. Siamo noi a ringraziare l’Aifvs per ciò che fa. Scuotere le coscienze su un argomento

delicato e vitale come la sicurezza stradale, l’uso del casco e il rispetto del codice della strada è un lavoro importante, utile ai genitori ed alle giova-ni generazioni”.

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Il torneo è stato organizzato dall’Aversa Normanna e dall’A.I.F.V.S.

SPORT

di SerseCugia Toppini

CorrispondenteBloq Magazine

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

Nel 2011 si sono verificati in Italia 205.000 incidentistradali. Il numero dellevittime è pari a 3.800, mentre i feriti ammontano a 292.000. Rispetto al 2010, si riscontra un calo degli incidenti con lesioni a persone. La riduzione dei morti è ancora più consistente -7,1%. L’indice di mortalità è in lieve diminuzione rispetto al valore registrato nel 2010. L’indice di mortalità secondo il luogo dell’incidente, risulta pari a 3,2 per le autostrade, 1,0 per le strade urbane e 4,8 per quelle extraurbane. Il calo dei morti è stato pari al 46%. L’obiettivo fissato dalla U.E. nel Libro Bianco del 2001, che prevede la riduzione della mortalitàdel 50% non è ancora statoraggiunto dall’Italia. Nei paesi dell’Unione, i livelli dei tassi di mortalità, calcolati come rapporto tra il numero dei morti in incidentestradale e la popolazioneresidente (tassi per 1.000.000 di abitanti) variano da 32 del Regno Unito a 109 dellaPolonia. Il tasso di mortalità per l’Italia è pari a 63. Nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato un nuovo Decennio di Iniziative per la Sicurezza Stradale 2011-2020 con lo scopo di ridurre ulteriormente il numero didecessi da incidenti stradali nel mondo. L’iniziativa dell’Aversa Normanna e dell’AIFVS rientra pienamente nella direzioneindicata dalle Nazioni Unite.

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Finché la vacca va, lasciala andare.

Sarò breve e succinta...

Ho vintoper il rottodella muffa.

Quando l’ho vista

sono rimasto illibato.

Avevo una tosse grassa, poi è

diventata magra.

Siamo vulnerabili,abbiamo tutti ilnostro taccone

d’Achille.

La verità viene sempre a palla.

Quisi batte lafiaccola!

Troverò l’assassino:ho scoperto le sue impronte digitate.

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RUBRICHE

Con l’arrivo dell’estate siamo in presenza di temperature che molto spesso vanno oltre i trenta gradi e che mettono in dif-ficoltà non solo noi, ma anche i nostri amici a quattro zampe. Come ogni anno proponiamo un decalogo di suggerimen-ti per evitare guai e problemi alla salute degli animali domestici, regole che se-guite alla lettera aiuteranno anche loro a vivere meglio queste giornate torride. 1 - Non lasciate mai un animale incusto-dito dentro l’auto: anche con i finestrini aperti la vettura diventa un forno.2 - Se vedete un animale rinchiuso da solo in un’auto al sole, prestare atten-zione ai sintomi quali: problemi di respi-razione e spossatezza generalizzata). In tal caso chiamate immediatamente le forze dell’ordine ed un eventuale veteri-nario reperibie, nel frattempo cercate di creare ombra mettendo dei giornali sul parabrezza e se possibile gettate acqua all’interno per bagnare l’animale.

3 - Assicuratevi che gli animali abbiano sempre accesso all’ombra e acqua fresca in abbondanza.4 - Evitare le passeggiate con il vostro cane nelle ore piu torride della giornata preferendo le prime ore del mattino o l’imbrunire e portate sempre una botti-glietta di acqua ed una ciotola. 5 - Anche per i cani e i gatti sono a rischio di scottature solari. In caso di giornate par-ticolarmente calde applicate una crema solare ad alta protezione alla punta delle orecchie prima di farli uscire sotto il sole.6 - Tenete l’acquario fuori dal sole diretto e cambiate l’acqua regolarmente avendo cura di togliere le alghe che si formano. 7 - Mai lasciare il canarino o i criceti al sole diretto, posizionate la gabbia in luogo ombreggiato, arieggiato e fresco. 8 - Con le alte temperature non manche-ranno di far visita le pulci, le zecche e gli acari, controllate quindi regolarmente il pelo del vostro amico a quattro zampe.

9 - E’ fondamentale controllare ogni giorno gli animali per verificare che non vi siano uova di mosche sul pelo di cavie, conigli e cani. Tenete ben pulito e disinfettato con pro-dotti non nocivi per l’animale i luoghi dove vive e soprattutto cambiate alme-no due volte la settimana la lettiera o il fondo della “sua casa”.10 - Il vostro giardino è popolato di fau-na selvatica, quali lucertole, ricci, rane e biscie che sono assolutamente innoqui per l’uomo, ma utili per il micro ecosiste-ma del vostro giardino. Prima di effetturare i lavori con il tosarba o distribuire pesticidi pensate alla loro salvaguardia. E soprattuto prima di accendere un fuo-co smuovete sempre il materiale che intendete bruciare in quanto questi ani-mali spesso si rintanano tra i mucchi di foglie o i rifiuti in giardino eviterete di bruciare anche loro.

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a cura della Redazione CONSIGLI ANTI CALDO PERGLI ANIMALI DOMESTICI

ANNO 5 - Numero 12 - 01 Luglio 2012

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