CONSUMERS' MAGAZINE - luglio 2008

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Gli aumenti degli ultimi mesi non sono giustificati dal miglioramento del servizio. E si aggiungono al sostanzioso contributo che lo Stato mette .... state 2008: gli italiani fan- no i conti salati con le nuove tariffe dei treni, en- trate in vigore progressivamen- te negli ultimi mesi. Trenitalia si difende dicendo che le tariffe italiane sono tra le più basse d’Europa. Ma la spiegazione non è sufficiente. È vero che Trenitalia è costituita come un soggetto privato, ma è altrettan- to vero che opera in un regime di monopolio di fatto. Inoltre riceve dallo Stato finanziamen- ti per garantire il servizio ferro- viario anche su alcune tratte e in quelle fasce orarie che non sa- rebbero economicamente pro- duttive per un gestore privato. Ma se si guarda ai numeri, si scopre che lo Stato finanzia an- che il servizio di trasporto ferro- viario nazionale non ricompre- so nell’attuale contratto di ser- vizio. Per questo il Movimento Consumatori ha lanciato una campagna per i diritti sui binari. E Licenza di spendere e il vostro amministratore di condominio spendesse in spese straordinarie un milione senza interpellare i condomini, e se il milione di buco lo pagasse la collettività attraverso le tasse, in questo caso dovreste farvi due domande: perché l’amministratore può spendere i soldi che non ha? S Perché deve pagare la collettività? È quello che succede ogni giorno con i sindaci dei nostri Comuni. I sindaci devono essere messi sotto controllo, non possono spendere i soldi che non hanno. Nel 2009 ci saranno le amministrative. È bene prepararsi da ora. Roma è solo la punta dell’iceberg. Beppe Grillo www.beppegrillo.it Arriva il Patto per i giovani, siglato tra Ania, Polizia strada- le e associazione dei consumatori. Il Patto premierà i giovani che rispetteranno il Codice della strada con una riduzione del prezzo dell’assicurazione auto.Ai giovani verrà richiesto per contratto l’obbligo di conservare il pieno punteggio della pa- tente, la frequentazione di corsi di guida sicura, l’impegno ad evitare i comportamenti più a rischio. Quasi la metà degli italiani (44%) a giugno non è mai andata a cena fuori al ristorante, in pizzeria o al bar. E anche nei prossi- mi mesi, nonostante le vacanze, la tendenza non cambierà: il 71% degli italiani non prevede di aumentare le uscite a cena. «Gli effetti del caro petrolio si fanno sentire», commenta Col- diretti, che ha diffuso i dati, «non solo sui trasferimenti ma an- che sul contenimento delle spese legate agli svaghi». Class action Un inutile stop. Ora miglioriamo la legge Pag. 5 Minori D'estate il pediatra diventa un'utopia Pag. 6 Case I notai si spiegano: guai se non ci fossimo Pag. 7 Le rubriche Notizie, campagne, informazioni utili Pag. 8/11 luglio 2008 di Lorenzo Miozzi a giustizia italiana è malata. È un dato di fatto. I processi sono i più lenti d’Europa, le prescrizioni arrivano prima delle sentenze e i tribunali sono al collasso. Lo stesso Antonio Manganelli, capo della Po- lizia, l’ha definita come una situazione di indulto quo- tidiano, una situazione in cui non esiste la certezza del- la pena. La causa sembra essere, secondo Claudio Ca- stelli, capo dipartimento dell’organizzazione giudizia- ria presso il ministero della Giustizia, la mancanza di risorse intese in senso lato: soldi e personale, strutture e informatizzazione del sistema. Con il risultato che al- cuni tribunali rischiano la chiusura. L segue a pagina 4 dossier da pagina 2 a pagina 4 editoriale Giustizia, le vere riforme da fare una buona notizia... Rc Auto per giovani virtuosi + ...e una cattiva Un lusso chiamato ristorante L’intervista Vittorio Cogliati Dezza presidente di Legambiente a pagina 4 DIRITTI DEI VIAGGIATORI TRENI, LE TARIFFE CON IL NASO LUNGO

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Lug 2008 - Una pubblicazione sul mondo consumerista e non solo. Movimento Consumatori propone ogni mese un dossier su tematiche di stretta attualità, notizie, interviste e informazioni utili per i cittadini-consumatori. "Consumers' magazine", è distribuito ai soci del Movimento Consumatori una volta al mese.

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Gli aumenti degli ultimi mesi non sono giustificati dal miglioramento del

servizio.E si aggiungono al sostanziosocontributo che lo Stato mette....

state 2008: gli italiani fan-no i conti salati con lenuove tariffe dei treni, en-

trate in vigore progressivamen-te negli ultimi mesi. Trenitaliasi difende dicendo che le tariffeitaliane sono tra le più bassed’Europa. Ma la spiegazionenon è sufficiente. È vero cheTrenitalia è costituita come unsoggetto privato, ma è altrettan-to vero che opera in un regimedi monopolio di fatto. Inoltrericeve dallo Stato finanziamen-ti per garantire il servizio ferro-viario anche su alcune tratte e inquelle fasce orarie che non sa-rebbero economicamente pro-duttive per un gestore privato.Ma se si guarda ai numeri, siscopre che lo Stato finanzia an-che il servizio di trasporto ferro-viario nazionale non ricompre-so nell’attuale contratto di ser-vizio. Per questo il MovimentoConsumatori ha lanciato unacampagna per i diritti sui binari.

E

Licenza di spenderee il vostro amministratore dicondominio spendesse in spese

straordinarie un milione senzainterpellare i condomini, e se il

milione di buco lo pagasse lacollettività attraverso le tasse, in

questo caso dovreste farvi duedomande: perché l’amministratore

può spendere i soldi che non ha?

SPerché deve pagare la collettività? Èquello che succede ogni giorno con isindaci dei nostri Comuni. I sindacidevono essere messi sotto controllo,non possono spendere i soldi che nonhanno. Nel 2009 ci saranno leamministrative. È bene prepararsi daora. Roma è solo la punta dell’iceberg.

Beppe Grillowww.beppegrillo.it

Arriva il Patto per i giovani, siglato tra Ania, Polizia strada-le e associazione dei consumatori. Il Patto premierà i giovaniche rispetteranno il Codice della strada con una riduzione delprezzo dell’assicurazione auto.Ai giovani verrà richiesto percontratto l’obbligo di conservare il pieno punteggio della pa-tente, la frequentazione di corsi di guida sicura, l’impegno adevitare i comportamenti più a rischio.

Quasi la metà degli italiani (44%) a giugno non è mai andata acena fuori al ristorante, in pizzeria o al bar. E anche nei prossi-mi mesi, nonostante le vacanze, la tendenza non cambierà: il71% degli italiani non prevede di aumentare le uscite a cena.«Gli effetti del caro petrolio si fanno sentire», commenta Col-diretti, che ha diffuso i dati,«non solo sui trasferimenti ma an-che sul contenimento delle spese legate agli svaghi».

Class actionUn inutile stop.Ora miglioriamo la leggePag. 5

MinoriD'estate il pediatradiventa un'utopiaPag. 6

CaseI notai si spiegano:guai se non ci fossimoPag. 7

Le rubricheNotizie, campagne,informazioni utiliPag. 8/11

luglio2008

di Lorenzo Miozzia giustizia italiana è malata. È un dato di fatto. Iprocessi sono i più lenti d’Europa, le prescrizioniarrivano prima delle sentenze e i tribunali sono al

collasso. Lo stesso Antonio Manganelli, capo della Po-lizia, l’ha definita come una situazione di indulto quo-tidiano, una situazione in cui non esiste la certezza del-la pena. La causa sembra essere, secondo Claudio Ca-stelli, capo dipartimento dell’organizzazione giudizia-ria presso il ministero della Giustizia, la mancanza dirisorse intese in senso lato: soldi e personale, strutture einformatizzazione del sistema. Con il risultato che al-cuni tribunali rischiano la chiusura.

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dossier da pagina 2 a pagina 4

editorialeGiustizia, le vere riforme da fare

una buona notizia...Rc Auto per giovani virtuosi+

...e una cattivaUn lusso chiamato ristorante

L’intervistaVittorio

Cogliati Dezzapresidente di Legambiente

a pagina 4

DIRITTI DEI VIAGGIATORI

TRENI, LE TARIFFECON IL NASO LUNGO

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aumenti dei prezzi sulla media/lunga percorrenza nelfrattempo varati.

Alla luce dei dati riportati, deve ritenersi che lo Sta-to finanzi anche il servizio di trasporto ferroviario na-zionale non ricompreso nell’attuale contratto di servi-zio, e che, pertanto, anche ad esso debba esere allarga-to il regime tariffario e normativo che è previsto per iltrasporto rientrante negli obblighi di servizio pubbli-co.

Servizio universale cioè...Proprio sul tema degli aumenti dei prezzi è importan-te chiarire il concetto di servizio universale perché adoggi non è ancora stato definito con precisione. Giànel febbraio 2007, l’allora ministro dei Trasporti, Bian-chi sosteneva che «per poter procedere ad aumenti ta-riffari occorre definire con un provvedimento, con unadelibera del Cipe, la nozione di “servizio universale”.Fino a quando questo servizio universale non sarà sta-to precisato, nei suoi contorni, con una delibera del Ci-pe, nessun aumento tariffario potrà essere introdottounilateralmente dalle Ferrovie dello Stato».

Sempre nella stessa interrogazione, l’allora mini-stro specificava anche che «intendiamo correlare stret-tamente gli aumenti tariffari con il miglioramento del-le prestazioni dei servizi e, in particolare, del comfort,della pulizia e della puntualità».

Sempre all’inizio del 2007 l’ex ministro PadoaSchioppa sosteneva che «va operata una revisione dicriteri e la distinzione fatta fra la parte commerciale equella universale deve essere messa in atto in terminipiù chiari e rigorosi; tale azione spetta al governo e alCipe, non alle Ferrovie».

Riassumendo: il servizio universale rappresentaquel servizio che il concessionario (Trenitalia) deve for-nire per un interesse pubblico. Per questo servizio ven-gono erogati i finanziamenti che compensano le per-

di Piero Pacchioliagli Eurostar ai regionali, dagli Intercity ai trenidei pendolari. Nessuno si è salvato dagli aumen-ti. È quello che è emerso dall’indagine di Movi-

mento Consumatori sul trasporto ferroviario. A con-clusione dell’indagine è stato inviato un esposto indi-rizzato al ministro dei Trasporti, al Cipe, al Garante deiprezzi e alla Commissione europea per contestare que-sta grave situazione.

«Abbiamo scomodato tutti questi soggetti perchéil comportamento di Trenitalia, a nostro avviso, è con-trario alle normative vigenti nel settore del trasportoferroviario», spiega Monica Multari, responsabile del-la campagna Diritti sui binari di MC.

Ma perché Trenitalia, che è una società privata atutti gli effetti, non è libera di modificare il prezzo deipropri servizi come tutti gli altri soggetti privati cheoperano sul mercato? In realtà la situazione di Trenita-lia è abbastanza particolare. È vero che è costituita co-me un soggetto privato ma è altrettanto vero che ope-ra in un regime di monopolio di fatto. Inoltre, Trenita-lia riceve dallo Stato finanziamenti per garantire il ser-vizio di trasporto ferroviario anche su alcune tratte e inquelle fasce orarie che non sarebbero economicamen-te produttive per un gestore privato.

Trasferimenti senza contropartitePer chiarire le cifre, l’importo della compensazione pergli oneri di servizio pubblico relativi al “trasporto viag-giatori”, che figura nel bilancio del 2006 pubblicatosul sito di Trenitalia, è stato di circa 270 milioni di eu-ro. I trasferimenti pubblici corrisposti complessiva-mente dallo Stato a Trenitalia per il medesimo perio-do, secondo i dati del ministero delle Finanze, am-montano però a 1.750 milioni di euro. Si consideri chetali trasferimenti risultano aver subito un incrementodi oltre 700 milioni di euro nel 2007 nonostante gli

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dite delle tratte in questione. Tutto ciò che non rientranel servizio universale è considerato “commerciale” esu questo servizio è possibile variare le tariffe. La varia-zione non può però essere arbitraria ma deve essere col-legata all’aumento degli standard di qualità del servi-zio.

Presupposto di tutto ciò è ovviamente la distinzio-ne netta tra servizio universale e servizio commerciale.Distinzione che, però, come abbiamo visto, ad oggi,ancora non esiste. In conclusione, quindi, stando alladisciplina analizzata, Trenitalia non potrebbe aumen-tare le tariffe.

Secondo Trenitalia, questa regolamentazione nonmerita di essere rispettata, tanto che dal 1° gennaio2007 ad oggi ci sono stati ben quattro aumenti (si ve-da la tabella in questa pagina).

Pendolari senza difeseentre il contraente pendolare paga salate le sueinadempienze (multe da 50 a 224 euro), il contraente

Trenitalia liquida le proprie con un annuncio sonoro: «Ciscusiamo per il disagio».Vengono infatti rimborsati solo iclienti con prenotazione: e gli abbonati non hanno il postonumerato. Eppure è su di loro che infierisce il vero disagiodelle attese, che sembrano minime (10 minuti a viaggio,secondo alcune rilevazioni autogestite) ma che giorno dopogiorno si accumulano, e a fine anno fanno massa: almeno 70ore, denunciano i comitati. Da qualche mese Trenitalia haanche abolito gli sms gratuiti che informavano in tempo realegli abbonati sui ritardi. Si stimano sui 3-400 euro l’anno ilcosto pro capite dei ritardi sul lavoro (in termini di permessi,recuperi, consumo forzato delle ferie) dovuti ai treni-lumaca.

M

2 dossier

IL TEMA DEL MESE

Il prezzo del biglietto corre molto più veloce del treno...Incremento del 15% dei biglietti dei treni di fascia alta; quasiraddoppio dei costi degli abbonamenti settimanali Intercity.Ma sono aumenti illegittimi. Ecco il perché

La denuncia

+ I dati rivelati da un rapporto CensisI pendolari ogni anno “lavorano” un mese e mezzo in più

econdo un recente rapporto del Censis, l’e-sercito dei pendolari italiani impiega in me-

dia 72 minuti per gli spostamenti giornalieri,per un totale di 33 giornate lavorative annue(un mese e mezzo).Vien naturale chiedersi:maperché - in nome della produttività - non si fa ditutto per ridurre i tempi di percorrenza? Facile,a dirlo. Metterlo in pratica è un’altra cosa. Co-me ben sanno i 13 milioni di viaggiatori quoti-diani che ogni anno solcano il Belpaese. Unacomposita pattuglia che, in soli sei anni, è cre-sciuta del 35,8% (dai 9 milioni e mezzo del2001 ai 13 registrati nel 2007) e che probabil-mente, anche con la complicità del caro petro-

S lio, vedrà ingrossare le sue fila. Cosa del restoche è avvenuta negli ultimi anni, che hanno vi-sto il potere d’acquisto dei consumatori ridursisignificativamente. Dal 2002 al 2007, il nume-ro dei passeggeri trasportato da Trenitalia sulletratte locali e regionali è andato costantemen-te aumentando: si è passati dai 412 milioni ai472 dello scorso anno.Incremento cui sono cor-risposti investimenti molto,molto relativi.Quanto ai pendolari,molti raggiungono le me-tropoli dai centri delle prime e seconde “cintu-re” (visto che quasi l’80% dei trasferimenti av-viene fra comuni della stessa provincia). Il chesi traduce in un’enorme massa di persone:ogni

giorno arrivano a Milano 592mila viaggiatori(il 45,4% della popolazione residente nel co-mune);291mila a Roma (con un aumento dellapopolazione cittadina del 10,8%); 249mila aNapoli (25,6%);242mila a Torino (26,9%).Il treno viene utilizzato dal 14,8% dei pendola-ri: più di 1,9 milioni di persone, per spostarsi inambito locale e metropolitano, usano la ferro-via come unico mezzo di trasporto o in combi-nazione con altri mezzi (con una spesa mediadi 49,20 euro ogni mese). La percentuale salenotevolmente tra gli studenti (32,7%) e scendeal 9,3% tra i lavoratori.Nel rapporto Censis c’è poi un capitolo dedica-

to alla customer satisfaction. Che parlando diferrovie è sempre una parola grossa. I pendola-ri su ferro intervistati, infatti, riconoscono i van-taggi del treno ma vedono ampi margini di mi-glioramento, come si dice in diplomazia. Mi-gliorabili la tutela da molestie e furti, il sistemainformativo, la puntualità (punto dolente per il32% dei viaggiatori interpellati), i costi.Le criti-cità maggiori riguardano la qualità del viaggio:l’affollamento delle carrozze, lo scarso comforta bordo, l’inadeguata climatizzazione, la vetu-stà delle carrozze, la scarsa pulizia degli scom-partimenti e dei servizi igienici, che ottengonotutti punteggi al di sotto della sufficienza.

segue a pagina 4

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i è conclusa il 20 giugno la staffettaper dire basta ai disservizi ferrovia-ri, organizzata da Movimento

Consumatori all’interno della campagna Diritti sui binari. La campagna, lanciatadall’associazione a maggio 2007, è nataper informare, offrire un servizio di con-sulenza legale specializzato e sollecitare leautorità competenti a garantire la qualitàdei servizi.

Presidi nelle stazioniMovimento Consumatori ha portato l’i-niziativa nelle dieci maggiori stazioni ita-liane: Roma, Bari, Napoli, Palermo, Pa-dova, Milano, Torino, Genova, Bolognae Firenze. Nel presidio MC, caratterizza-to da un treno gonfiabile lungo circa seimetri, operatori dell’associazione hannodistribuito materiale informativo sullacampagna e sulle attività del MovimentoConsumatori.

«Con il presidio nelle stazioni abbia-mo raggiunto migliaia di persone interes-sate al tema dei trasporti ferroviari e cheogni giorno devono subire i disagi provo-cati dalle nostre ferrovie. Abbiamo ascol-

S

tato le lamentele e informato i consuma-tori sui loro diritti», spiega Monica Mul-tari. La campagna non si ferma qui el’Osservatorio treni MC sta portandoavanti anche altre attività. «Oltre all’espo-sto sugli aumenti dei biglietti», continuaMultari, «stiamo ultimando un’inchiestasui contratti di servizio regionali che le

singole Regioni stipu-lano per affidare il ser-vizio ferroviario loca-le. E stiamo ancheportando a termineun monitoraggio delrispetto degli standarddi qualità e un’azionecollettiva per far di-chiarare l’illegittimitàdelle condizioni di tra-sporto (limiti di re-sponsabilità, importominimo e negato rico-noscimento dei bo-nus, misura delle san-zioni)». Sul sito di MC- www.movimento-consumatori.it - sono

disponibili la guida sui diritti e un model-lo di lettera di reclamo. Al servizio deiconsumatori ci sono anche un indirizzodi posta elettronica dedicato - [email protected] -e un numero verde - 800.774770. È sta-ta inoltre indetta la sottoscrizione di unapetizione per trasformare il “bonus”,concesso da Trenitalia in caso di mancatoutilizzo del biglietto, in denaro. La peti-zione, cui si può aderire sul sito dell’asso-ciazione e con la quale si richiede che irimborsi siano in denaro, ha raccolto fi-nora 2mila firme di viaggiatori stanchidei soliti bonus previsti da Trenitalia.

Gli standard di qualità«Grazie a questi canali aperti per le segna-lazioni degli utenti e grazie alle giornatepassate a contatto con i consumatori nel-le stazioni, siamo riusciti a raccogliere nu-merosissime segnalazioni che ci consen-tono di intervenire sulle problematicheche per i cittadini sono più urgenti. In ci-ma alla lista delle segnalazioni c’è sicura-mente la questione della puntualità deitreni, seguita dalla scarsa pulizia dei servi-zi igienici e dall’inagibilità degli stessi»,afferma Monica Multari. «Anche la man-cata climatizzazione delle carrozze e il so-vraffollamento sono problematiche ri-correnti per un gran numero di passegge-ri».

In generale, però, non sembra esserciun campo immune da lamentele. L’inesi-stenza di un bonus per i ritardi nei treniregionali e le difficoltà nello sporgere i re-clami sono elementi che contribuisconoad alimentare il disagio dei viaggiatori. Èin questo clima che si inseriscono i conti-nui aumenti tariffari stabiliti da Trenita-lia e, come spiega Monica Multari, «pro-babilmente se tutti questi disservizi si tra-sformassero in servizi, i consumatori ita-liani sopporterebbero più volentieri gliaumenti del costo del biglietto».

3dossier

Quella diffidaarrivata dall’Europa

fine giugno, dagli uffici dell’UnioneEuropea è partita una lettera di diffida

indirizzata a 24 Stati membri, tra cuil’Italia. In calce la firma del neovicepresidente della Commissione,AntonioTajani, responsabile anche dei trasporti.Cos’hanno combinato i 24 diffidati? Nonhanno attuato correttamente e secondo itempi previsti (cioè marzo 2003) lalegislazione relativa al primo pacchettoferroviario che mira a sviluppare unamobilità sostenibile in Europa, realizzandoun mercato ferroviario integrato. «Perfavorire la concorrenza sui mercatiferroviari europei e potenziare lacompetitività delle ferrovie rispetto ad altrimodi di trasporto è essenziale che il primopacchetto ferroviario sia recepitocorrettamente», ha spiegato AntonioTajani. Già nel maggio 2006 laCommissione aveva rilevato che,nonostante gli Stati dell’Unione avesserointrodotto la legislazione necessaria,alcune nazioni dovevano adottare ulteriorimisure per assicurare il correttofunzionamento dei mercati ferroviari. Lecarenze riscontrate dalla Commissionesono relative alla «mancanza diindipendenza del gestoredell’infrastruttura rispetto agli operatoriferroviari»; all’insufficienza«dell’attuazione delle norme della direttivarelative all’imposizione di diritti di accessoall’infrastruttura, fra cui l’assenza di unregime di prestazioni per migliorarel’efficienza della rete ferroviaria». Infine,alla «mancata istituzione di un organismodi regolamentazione indipendente dotatodi forti poteri e incaricato di porre rimedioai problemi connessi alla concorrenza nelsettore ferroviario».

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VIAGGIATORI ALLO SBANDO

I binari non conoscono i dirittiOffrire un servizio diconsulenza legalespecializzato e sollecitarele autorità competenti agarantire la qualità deiservizi. Questo l’obiettivodella campagna che ha incontrato migliaia di cittadini nellemaggiori stazioni

+ rimproveri europei

ire che sono arrabbiati è un eufemismo. “Loro” sono ipendolari dell’area metropolitana milanese. Quelli che

avrebbero dovuto godere delle nuove modalità di sottoscrizionedell’abbonamento TrenoMilano (che consente l’uso dei treni edella rete urbana Atm). Una modalità tutta al futuro. E “alfuturo” non è solo un modo di dire. Come protestano moltipendolari blogger, la nuova procedura è stata stabilita a far datadal 1° luglio, ma senza predisporre delle adeguate strutturecommerciali e tecnologiche che ne consentissero la venditanelle stazioni. Il risultato è stato un comprensibile disagio, inparticolare per quei viaggiatori non residenti a Milano chehanno tentato di rinnovare l’abbonamento nelle stazioni“periferiche”, nelle quali non era ancora arrivata quella che ilsito delle Ferrovie Nord definisce una «piccola rivoluzione... chepresenta già alcuni vantaggi nell’immediato e molteopportunità per il futuro».

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+disagi metropolitani

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di Maurizio Regosaegambiente ha lanciato una campa-gna per affrontare i problemi dellamobilità. Si intitola Pendolaria e

con lo slogan «Più treni e meno smog»punta a nuove politiche per i trasporti,in particolare per il traffico generato daquanti quotidianamente devono spo-starsi per andare al lavoro. Sull’espostopresentato dal Movimento Consumato-ri, Legambiente esprime cautela: «Nonsiamo del tutto d’accordo. I problemidel trasporto nazionale e locale, in parti-colare cittadino, vanno letti insieme. Al-trimenti si rischia di non capire qual è ilvero nodo», spiega Vittorio CogliatiDezza, presidente dell’associazione.Consumer’s Magazine:E il nodo ve-ro qual è, secondo lei?Vittorio Cogliati Dezza: Da anni gliinvestimenti nelle ferrovie sono moltoridotti rispetto a quelli del trasporto stra-

dale, che gode oltre-tutto di sussidi signi-ficativi. Negli altriPaesi si investe moltodi più nell’acquistodi nuovi treni. È suquesto punto che so-

prattutto occorrerebbe insistere anchein Italia: alcune Regioni hanno investitopochissimo, altre zero...CM:Trenitalia non ha colpe, quindi?Cogliati Dezza: Ha certamente re-sponsabilità ma ormai non è più un pez-

LMoretti ha due possibilità: ridurre i treniin circolazione o alzare il costo dei bi-glietti.CM:Sta facendo entrambe le scelte...Cogliati Dezza:Ma non lo posso criti-care come cittadino o come ambientali-sta. Sono le Regioni, è lo Stato a sbaglia-re, dando troppe risorse e sussidi a stradee autostrade. CM:Trenitalia però fa la furbetta. Ven-de i biglietti Eurostar senza posto ga-rantito a prezzo pieno...Cogliati Dezza: Queste cose sono cri-ticabili e vanno denunciate. Ma le risor-se sono scarse, occorre stabilire dellepriorità. L’elenco della Legge Obiettivosi allunga sempre più: sono consideratetutte opere urgenti. Non si parla mai del-le città, che dovrebbero essere conside-rate prioritarie.CM: Fra tariffe e servizio dovrebbe es-serci un equo rapporto, non trova?Cogliati Dezza: Negli altri Paesi euro-pei, i prezzi sono molto, ma molto piùalti. Il governo dovrebbe aumentare glistanziamenti per i pendolari e le ferrovienazionali e parallelamente alzare il costodel biglietto per avere risorse da investi-re. CM:Sono anni che lo si dice... Cogliati Dezza: Sì, ma pensare che lacolpa sia di Trenitalia è miope. Certo lasocietà ha un pezzo di responsabilità, perla qualità dei treni, la pulizia, la puntua-lità. D’altro canto ha risorse limitatissi-

me e prezzi molto, molto bassi...CM: Come valuta la proposta del Mo-vimento Consumatori di istituire unaAutorità dei trasporti per tutelare i di-ritti del viaggiatore?Cogliati Dezza: È una buona idea. NelPaese c’è una gran confusione di ruoli,non si capisce chi si preoccupi di garan-tire il cittadino rispetto alla qualità delservizio. Un’autorità sarebbe per defini-zione terza ed è importante che non visiano conflitti di interesse come quelliche esistono attualmente fra ministerodei Trasporti, Anas, concessionarie au-tostradali.CM: Il caro petrolio spingerà verso imezzi pubblici? Cogliati Dezza: Cambieranno le abi-tudini delle persone, staranno più atten-te, prenderanno anziché la macchina,un autobus o un treno. Ma non sempreè possibile usare i mezzi pubblici. Insistosull’analisi dei flussi di traffico. Bisognapartire da lì. CM:E il nucleare?Cogliati Dezza: Non è la risposta aiproblemi dell’Italia e a quelli legati aicambiamenti climatici. Per renderecompetitivo il nucleare, arrivando a unaquota del 20-25% d’energia elettricaprodotta, si dovrebbero realizzare 12-15centrali. Che comunque non darebberonessuna risposta alla domanda principa-le, che è di benzina e di riscaldamentodelle case.

IL PUNTO DI VISTA DI LEGAMBIENTE

Gomma batte ferro.L’Italia ha lasciatole locomotive in serie B

La tesi che viene sostenuta per avallare un simile com-portamento è che i prezzi dei biglietti dei treni non ri-compresi nell’attuale contratto di servizio sarebbero daritenere nella piena ed esclusiva discrezionalità del ge-store del trasporto ferroviario.

«Oltre a tutto ciò, gli attuali standard di servizioprevisti nel contratto non sono adeguati e Trenitaliaabusa della sua posizione dominante nel settore», con-tinua Monica Multari.

«Non potevamo non segnalare questa enorme“anomalia” alle autorità competenti», conclude, «e sia-mo pronti anche a portare in tribunale Trenitalia perinibire per il futuro tale comportamento. Tutti gli au-menti, introdotti autonomamente da Trenitalia spa,sono da ritenersi illegittimi in quanto non risulta ri-spettato il vigente assetto regolatorio che lega impre-scindibilmente qualsiasi aumento del prezzo dei bi-glietti alla verifica del miglioramento della qualità delservizio. Il sistema di finanziamenti comporta, inoltre,anche delle problematiche sotto il profilo sia della con-correnza, perché in questo modo vengono discrimina-ti i concorrenti che non godono degli aiuti, sia sotto ilprofilo degli aiuti di Stato. Per questa ragione il nostroesposto è indirizzato anche alla Comunità europea».

La situazione riguarda la giustizia penale, per la quale ar-rivare ad una sentenza di colpevolezza o innocenza sem-bra un’impresa da titani con i processi continuamenteriinviati ad altra udienza. I motivi reali per cui il princi-pio costituzionale sulla «ragionevole durata» del proces-so non viene praticamente mai rispettato sono stati in-dagati da Eurispes, Camera penale di Roma e Fondazio-ne Enzo Tortora. Le cause dei tempi lunghi della giusti-zia non sono, come spesso si sente dire, i cavilli legislati-vi cui gli avvocati si appigliano o l’eccessivo garantismodel sistema. Sono invece banali disfunzioni organizzati-ve e logistiche, con quasi il 70% dei processi presi in con-siderazione che non si è concluso con una sentenza, maè stato rinviato ad altra udienza e le cause sono le più di-sparate: il legittimo impedimento dell’imputato o deldifensore; l’assenza del giudice; problemi pratici (man-canza di un fascicolo, assenza dell’interprete, del trascrit-tore o dell’aula), ecc.... Il risultato è che sono pochi i pro-cessi che riescono ad arrivare ad una sentenza definitivasenza cadere in prescrizione. Uno su tutti, da ricordare

come caso emblematico ma purtroppo non sporadiconé isolato, è il caso di Gela.

Ma se nel 2006 un processo penale è durato in me-dia 240 giorni, la durata media di un processo civile èstato anche superiore. Tanto che gli imprenditori italia-ni, per avere giustizia in una causa civile, devono atten-dere qualcosa come 1.765 giorni tra primo e secondogrado di giudizio. Per una procedura fallimentare l’atte-sa arriva in media a 3mila giorni. Con evidenti costi adanno delle imprese. Ma con danni ancora maggiori peri cittadini considerando il sistema nel suo complesso.

Da qui la necessità ormai urgente di una riforma piùampia del sistema giudiziario con interventi significativiper ridare nuova linfa al sistema stesso, per snellire e ri-durre i contenziosi e per non permettere alle motivazio-ni più disparate di ostacolarne il corretto funzionamen-to. Quindi una nuova attenzione alla giustizia, che nonsi concentri più soltanto su leggi ad personam ma checontempli il sistema giudiziario nella sua interezza.

Lorenzo Miozzi

Vittorio Cogliati Dezza,presidente del movimentoambientalista: «Da annigli investimenti nelleferrovie sono molto ridottirispetto a quelli deltrasporto stradale, chegode oltretutto di sussidisignificativi»

segue da pagina 2

segue dalla prima

editorialeGiustizia, le vere riforme da fare

4 dossier

zo del ministero dei Trasporti, è una so-cietà che deve raggiungere il pareggio dibilancio. Se le risorse che arrivano sonopoche e in più si devono fare le infra-strutture, l’unico modo per aumentareil numero di treni è aumentare il costodei biglietti.CM: Ha ragione Moretti, l’ammini-stratore delegato di Trenitalia?Cogliati Dezza:Sì, per quanto riguar-da i trasferimenti del governo e delle Re-gioni. Penso però che dovrebbe guarda-re con più attenzione al trasporto pen-dolari. Ma se le risorse non aumentano,

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+ la scheda

Che cosa dicevala legge

on l’azione collettiva risarcitoria, le associa-zioni rappresentative dei consumatori rico-

nosciute ed iscritte nell’albo ministeriale e le al-tre associazioni adeguatamente rappresentativedegli interessi collettivi fatti valere in giudizio,possono agire per la tutela collettiva dei consu-matori. L’associazione può agire in giudizio perrichiedere l’accertamento del diritto al risarci-mento del danno o alla restituzione di sommedovute nell’ambito di rapporti relativi a contrattistandardizzati o conseguenti ad illeciti extracon-trattuali. L’azione può essere intrapresa solo se ilcomportamento dell’azienda abbia leso una plu-ralità di consumatori. I singoli consumatori chevogliano giovarsi degli effetti della causa devonomanifestare la propria volontà attraverso l’ade-sione o l’intervento.Per scongiurare azioni pretestuose,è previsto uncontrollo preventivo, il cosiddetto “filtro”,opera-to dal giudice che dovrà valutare l’esistenza deirequisiti sopra riportati. La causa si conclude conuna sentenza con la quale il tribunale determinai criteri in base ai quali liquidare la somma dacorrispondere ai singoli consumatori o, se possi-bile,determina la somma minima spettante aciascun danneggiato.Entro 60 giorni dalla sen-tenza, l’impresa condannata può inviare unaproposta di risarcimento ai singoli aderenti che,se accettata,costituisce titolo esecutivo per otte-nere il pagamento.Qualora invece l’impresa noncomunichi tale proposta o qualora il danneggia-to non l’accetti,per determinare il danno dei sin-goli si dovrà procedere a una procedura di conci-liazione.La conciliazione è effettuata da un’uni-ca camera di conciliazione composta da un avvo-cato indicato dai soggetti che hanno propostol’azione collettiva e da un avvocato indicato dal-l’impresa ed è presieduta da un avvocato nomi-nato dal presidente del tribunale. Il verbale diconciliazione costituisce titolo esecutivo.

C

+Commento

CLASS ACTION

Approfittare dello stopper migliorare la legge

uglio doveva essere il mese dellaclass action. Nove minuti di Ccon-siglio dei ministri, invece, sono ba-

stati a spazzare via le speranze dei consu-matori. Tutti, a torto o a ragione, aveva-no riposto grandi speranze nell’azionecollettiva risarcitoria - così si chiama, osi chiamava, la class action italiana -, mail governo ha deciso di congelare la leggeper consentire di apportare le modifichenecessarie e ha promesso che la nuovaazione collettiva risarcitoria sarà in vigo-re dal prossimo 1° gennaio. Anche se-condo le associazioni dei consumatori iltesto approvato con l’ultima Fnanziarianon era perfetto. Nel numero di gen-naio sulle pagine di Consumer’s magazi-ne avevamo analizzato il testo della nuo-va legge e avevamo indicato diverse pro-blematiche che avrebbero richiesto del-le modifiche. Vediamo quali potrebbe-ro essere le principali.

Inserimento della pubblica ammini-strazione tra i soggetti legittimati pas-sivi Il testo escludeva la possibilità di aziona-re lo strumento dell’azione collettiva neiconfronti delle pubbliche amministra-zioni. Fin da subito è stato chiaro che ciòavrebbe comportato una limitazione ri-levante. Si pensi a tutte le problematichelegate ai Comuni o alle Regioni, dallemulte ingiuste al problema rifiuti chevedono le amministrazioni come con-troparti dei consumatori: una delle mo-difiche ipotizzate fin da subito dal gover-no vorrebbe inserire proprio questa pos-sibilità.

Disciplina dell’adesioneL’adesione rappresenta infatti uno stru-mento totalmente nuovo per il nostrosistema giuridico. Le norme contenutenella legge sull’azione collettiva risarci-toria, però, non disciplinano nei detta-

L

gli le modalità con le quali il singolo puòaderire e, quindi, nessuno, ad oggi, puòdire come potrà avvenire questa fase.Una migliore definizione dell’adesioneè necessaria, soprattutto riguardo a co-me dovrà essere formulata e a chi dovràessere comunicata. In questo caso le mo-difiche potrebbero essere tre:1. eliminare il sistema dell’adesione per idanni di modesta entità quando sianoconoscibili dal convenuto i consumato-ri danneggiati (ad esempio utenti dicontratti telefonici, correntisti di contibancari, ecc.);2. chiarire che l’adesione può essere co-municata anche via email senza la firmadigitale e che deve essere prodotta in giu-dizio dall’associazione;3. chiarire che tutte le questioni perso-nali relative al singolo aderente non de-vono essere valutate nella fase collettiva.

Pubblicità del superamento del filtroDopo la prima udienza, dedicata al pri-mo filtro da patte del giudice, l’azione,se considerata ammissibile, ha inizio. Aquesto punto dell’azione deve essere da-ta idonea pubblicità. Questo profilo èparticolarmente importante perché lapubblicità diretta potenzialmente a tut-ti i cittadini ha dei costi non indifferen-

ti. Il problema è che l’attuale legge nondispone nulla su chi dovrà affrontarequesta spesa e su come dovrà essere ef-fettuata la pubblicità. Nelle azioni col-lettive risarcitorie ad agire sono le asso-ciazioni e, nella gran parte dei casi, que-sti soggetti non avrebbero i mezzi per da-re idonea pubblicità all’azione con con-seguente impossibilità di raggiungereadeguatamente i cittadini.

Spese legaliL’attuale testo non prevede nessuna di-sposizione relativa alle spese legali. Inazioni di questo tipo, le spese legali rap-presentano però uno dei nodi principa-li, soprattutto per le associazioni chenon dispongono dei fondi necessari co-me invece possono fare le imprese. È ne-cessario chiarire che anche in caso di vit-toria parziale dell’associazione le spesesono poste a carico dell’impresa soc-combente, chiarendo il diritto delle as-sociazioni di accedere al patrocinio aspese dello Stato.

Disciplina della fase conciliativaNelle intenzioni del legislatore, questafase dovrebbe garantire maggior spedi-tezza alla azione collettiva ma, per comeè strutturata oggi, rischia di rallentareancora di più la procedura. Non è chia-ro, infatti, come potrà funzionare unacamera di conciliazione unica che, perdi più, dovrebbe essere costituita nel Tri-bunale nel quale si è svolto il procedi-mento mentre i danneggiati risiedonopotenzialmente in tutta Italia. In ognicaso affinché la procedura conciliativapossa risultare efficace è importante pre-vedere meccanismi di liquidazione giu-diziali semplici e veloci in caso di man-cata conciliazione delle posizioni indi-viduali. Si potrebbe pensare ad una pro-cedura simile all’insinuazione al passivofallimentare o ad un rito sommario.

Alcune delle proposte cheMc porterà al tavolo dilavoro tra ministero delloSviluppo economico eassociazioni diconsumatori peranalizzare le possibilimodifiche alla legge

5class action

Ma si poteva evitare il “congelamento”

stendere l’azione collettiva risarcitoria allapubblica amministrazione.Questa la princi-

pale motivazione che ha portato il governo acongelare la class action italiana.Era veramen-te necessario un atto di questo tipo?Stando alle motivazioni annunciate,così nonsembra.Estendere l’azione anche alla pubblicaamministrazione non avrebbe, infatti, compor-tato alcuno slittamento.La norma poteva en-trare in vigore subito e, successivamente,pote-va essere estesa anche alla pubblica ammini-strazione.

Come giustificare,quindi, la presa di posizionedi questo governo verso l’azione collettiva ri-sarcitoria sulla quale,è bene ricordarlo, si discu-te da anni in Parlamento?Lascia perplessi che la decisione di rimandarel’entrata in vigore della norma sia intervenutapoco tempo dopo le dichiarazioni di Confindu-stria con le quali veniva sostenuta la necessitàdi “rivedere” la legge.È risaputo che l’associa-zione degli industriali ha,da sempre,considera-to la class action come un pericolo e ha cercatodi bloccare tutti i disegni di legge degli ultimi seianni. Il governo si è assunto una grande re-sponsabilità nell’assecondare questo desiderioe,adesso,dovrà dimostrare che le lamentele

delle imprese non sono state l’unico motivo cheha portato al blocco.L’azione collettiva risarci-toria, infatti,è uno strumento fortemente atte-so dai consumatori per sanare l’evidente squili-brio con le imprese,soprattutto nella fase di ri-sarcimento dei danni di minore entità. Inoltre,anche l’Europa si sta muovendo nella direzionedi dotare i consumatori di strumenti di tutelacollettiva e,quindi,non avrebbe senso fare,adesso,un passo indietro.Da ultimo, l’azione collettiva è di fondamentaleimportanza anche in considerazione dello statoin cui versa il nostro sistema giustizia.Nel corso dell’incontro tra il ministro dello Svi-luppo economico,Scajola e le associazioni dei

consumatori è stato annunciato un tavolo conle associazioni per concordare le modifiche manon può non tornare alla mente come già il pre-cedente governo avesse consultato le associa-zioni per poi emanare una legge che non eramai stata analizzata durante i vari incontri.Anche il ministro della Funzione pubblica,Re-nato Bunetta ha espresso la volontà di miglio-rare la legge e ripartire al più presto.Come Movimento Consumatori non possiamoche sperare che la volontà di dialogo dell’ese-cutivo sia effettiva e che possa condurre vera-mente a miglioramenti della legge.Anche se-condo MC la legge è perfettibile ma questo nondeve diventare un alibi per affossarla. (P. P.)

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Page 6: CONSUMERS' MAGAZINE - luglio 2008

DIRITTI DEI BAMBINI

Se il pediatra d’estatediventa un’utopia

7.500 pediatri in Italia7 milioni gli assistiti totali 1:805 il rapporto medio tra pediatra e bam-bini assistiti1:1.100 il rapporto massimo registrato neigrandi centrida 15 a 20 le ore settimanali di lavoro pre-viste nell’ultimo contratto nazionale di lavoro79 euro la quota capitaria annuale che ilpediatra riceve per ciascun assistito (per i me-dici di famiglia è invece di 38 euro)tra 5 e 7,5 milioni gli accessi annualinei Pronto soccorso per pazienti di età pedia-trica

LA PROPOSTA

Dottori associati, alleati delle famiglien Protocollo di lavoro percombattere le disugua-

glianze e garantire maggior so-stegno alle famiglie: è il pro-gramma comune dell’Acp - As-sociazione culturale pediatri(ente senza scopo di lucro conoltre 2.500 associati in tuttaItalia) e dell’Unicef. «Ci occu-piamo da sempre di queste te-matiche e Unicef è il nostro al-leato naturale», spiega il presi-dente Acp, Michele Gangemi.«Oggi è fondamentale che i pe-diatri vadano oltre l’aspetto sa-nitario che riguarda il bambinoe si occupino della sua saluteglobale».

Nello specifico, i cardinidel protocollo riguardano lalotta alle disuguaglianze (in

U

particolare guardando ai rap-porti fra i servizi e le famiglie eai bisogni prioritari che, nell’a-rea delle cure primarie, dell’as-sistenza perinatale, delle pato-logie croniche e delle disabilità,

rappresentano antichi e nuovisquilibri), promuovendo l’ap-plicazione del principio di nondiscriminazione nell’attuazio-ne dei diritti dei bambini e de-gli adolescenti. Altro grande te-ma è la salute mentale dei pic-coli pazienti, con un’attenzio-ne particolare ai bambini vul-nerabili di famiglie a rischio so-ciale (poveri, immigrati, geni-tori singoli).

Acp e Unicef si impegne-ranno poi su salute e ambiente,sul sostegno alle famiglie, sullapromozione dell’allattamentoal seno e sulla tutela dei dirittidel bambino ospedalizzato(con riferimento alla Carta deidiritti del bambino in ospeda-le). Ci sarà poi una particolare

promozione a progetti che l’U-nicef realizza nei Paesi in via disviluppo, con la possibilità diorganizzare visite sul campo daparte dei pediatri aderenti al-l’associazione.

«È necessario affiancaresempre più le famiglie», com-menta Gangemi, «attraverso ilrafforzamento della rete deiservizi: ancora oggi ospedali eservizi domiciliari tendono apercepirsi a sé, ma se pensiamoa bambini con problemi di sa-lute mentale o con malattiecroniche non possiamo davve-ro pensare che un singolo setto-re, da solo, possa dare una ri-sposta globale e accompagnareveramente la famiglia. Per que-sto è fondamentale costruire

reti e partnership tra addetti ailavori».

L’ultima grande preoccu-pazione dei pediatri riguardaproprio le disuguaglianze ed èlegata al decreto legge introdut-tivo del reato di clandestinità:la paura dei genitori di essereindividuati come clandestini,hanno sottolineato Sip e Fimp,rischia di rendere invisibili tan-ti bambini e adolescenti esclusida cure e vaccinazioni. «Abbia-mo fatto un gruppo di lavorotra pediatri, Unicef e ong»,conclude Gangemi, «per pre-sentare ai politici un documen-to che possa affrontare e risol-vere questo gravissimo proble-ma».

www.acp.it

L’Acp - Associazioneculturale pediatri ha2.500 iscritti. E hastilato un protocollocontro lediseguaglianza nellecure. Conun’attenzione ancheai figli dei clandestini

6 minori

+ i numeridi Benedetta Verrinia lunga estate dei genitori cominciada una segreteria telefonica. Quelladel pediatra che, partito per le va-

canze, “gira” tutti i pazienti su uno o piùcolleghi rimasti in servizio.

Un naturale avvicendamento chenelle grandi città può diventare un incu-bo. È successo l’anno scorso a Milano,una città con 130 pediatri di famiglia eoltre 120mila bambini under 14 da assi-stere. È bastato che la concentrazione diferie si sommasse alla riduzione fisiolo-gica degli organici negli ospedali ed èstato il caos: accettazioni chiuse neiPronto soccorso, famiglie in seria diffi-coltà, polemiche sui giornali.

«Una situazione, che non deve ripe-tersi», commenta Pasquale Di Pietro,presidente della Sip - Società italiana dipediatria. «Io mi auguro che una buonaeducazione sanitaria, da parte dei pedia-tri di famiglia, possa aiutare a limitare ilfenomeno. Mi risulta però che moltiComuni e Regioni abbiano preso deiprovvedimenti per rafforzare l’attivitàsanitaria in questo settore».

7 milioni di bambiniGli sforzi ci sono, ma la verità è che «l’as-sistenza 24 ore su 24 in pediatria nonpuò essere garantita», dice GiuseppeMele, il presidente della Fimp, il sinda-cato nazionale dei pediatri. «Siamo7.500 contro un bacino di oltre 7 milio-ni di bambini. È impossibile assicurareuna presenza continua, giorno e notte,ma ci sono molte strade per migliorarela situazione». In molte città d’Italia i pe-

L

diatri si sono associati - a volte virtual-mente, a volte condividendo gli stessiambulatori - per garantire una rispostaquotidiana, su più fasce orarie, agli assi-stiti. Ma quando la puntura d’insetto, lafebbre, l’attacco di gastroenterite arrivafuori dagli orari prestabiliti, o nelweekend, per le famiglie è il panico.

Dei circa 50 milioni di accessi an-nuali ai Pronto soccorso, il 10-15% ri-guarda pazienti in età pediatrica. Si trat-ta, per lo più, di codici bianchi o verdi,cioè non particolarmente gravi e certa-mente risolvibili con una telefonata ouna visita ambulatoriale, se solo fossestata possibile. Di qui nasce il problemadell’abuso, da parte dei genitori, delPronto soccorso. Una scelta che moltinon farebbero se solo sapessero che nel-la maggior parte degli ospedali non c’è

un pronto soccorso pediatrico e spesso èdifficile trovare una guardia medica diquesto tipo, specie nei fine settimana.

Non solo codici bianchi«Sì, è vero, i Pronto soccorso pediatricisono pochissimi e altrettanto pochi i let-ti dedicati alle cure semintensive pedia-triche», conferma Di Pietro, che è medi-co al Gaslini di Genova. «La situazione ègrave specie nel Sud. Bisogna occuparcisicuramente dei codici bianchi, ma lepatologie critiche esistono anche in pe-diatria. Da anni sono trascurati gli inve-stimenti negli ospedali pediatrici, né siavviano processi di razionalizzazione daparte delle istituzioni».

A Milano, dove la copertura d’emer-genza è buona, si è aumentato il nume-ro dei pediatri (di tre unità) e il numerodegli assistiti per ciascun medico (conun bonus di 15 euro in più per pazien-te). Nelle località turistiche si organizza-no guardie mediche pediatriche, a orariprestabiliti e gratuite. Altrove si scegliedi “dirottare” i codici bianchi dagli ospe-dali ad ambulatori di continuità nell’as-sistenza pediatrica aperti il sabato e festi-vi (a Firenze succede ad esempio alMeyer, dove un accordo tra ospedale,Asl e medici di famiglia ha consentitol’apertura di un ambulatorio di questotipo, che garantisce un servizio esternorispetto all’ospedale, con medici chenon sono dipendenti della struttura, mapediatri di famiglia).

E qui si arriva a un’altra questione:dagli ospedali c’è una fuga costante perandare sul territorio. «È un problema

politico», commenta Mele. «C’è più in-dipendenza, il lavoro autonomo è piùappagante». E di sicuro più gratificanteanche dal punto di vista economico,sebbene «si debba spendere per la dota-zione strumentale dell’ambulatorio»,sottolinea il presidente Fimp.

«Le prospettive future però sarannosempre peggiori», ribatte Di Pietro,«perché il numero dei posti nelle scuoledi specializzazione in pediatria non èsufficiente a coprire nel futuro il turno-ver dei pediatri che raggiungeranno l’etàpensionabile. Inoltre, già da adesso l’o-spedale pediatrico diventa sempre piùcarente per quanto riguarda gli organiciperché molti colleghi professionalmen-te competenti per le cure secondarie, pervarie ragioni preferiscono con l’età lavo-rare sul territorio».

Un rapporto di un medicoogni mille under 14. Equando iniziano i periodidi ferie, la situazione si fapesante. Ma non è l’unicoproblema: durante l’anno ipronto soccorso pediatricisono pochissimi,in particolare al Sud

Page 7: CONSUMERS' MAGAZINE - luglio 2008

di Domenico Chiofalonotaio in Varese

el comune sentire l’elemento chequalifica il notaio è la fiducia, fon-data su: imparzialità, elevata pre-

parazione giuridico-fiscale (a seguito diun rigoroso concorso: solo il 17,5% deinotai è figlio di notaio), natura di pubbli-co ufficiale.

Il notaio, per legge, non può mai farel’interesse di una delle parti, colma even-tuali asimmetrie informative, soprattut-to nei contratti con soggetti forti (peresempio, banche o costruttori) e deveastenersi dall’esercizio delle sue funzioniquando possa trovarsi in conflitto di in-teressi. Si accerta della volontà delle par-ti, svolge attività di consulenza, anche fi-scale, suggerendo l’atto più idoneo a rag-giungere il risultato pratico che si pro-pongono, contemperando al meglio gliinteressi in gioco ed evitando atti in frodealla legge. È infatti responsabile se l’attonotarile è nullo perché manifestamenteillecito o illegale o se l’atto è annullatoperché una parte non aveva la capacità le-gale di compierlo per l’età, per evidenteincapacità di intendere o di volere o peraltra causa imputabile al notaio.

Queste sono le tariffePoiché l’intervento del notaio è obbliga-torio, le tariffe sono fissate dallo Stato, atutto vantaggio del consumatore. Esem-pi: cessione di una quota di srl del valoredi 100mila euro, onorario notarile milleeuro; onorario dei commercialisti, soloper la consulenza, da 2.100 a 5.200 euro;onorario degli avvocati, per la consulen-za, da 3.500 a 8.652 euro; e per la vendi-ta di un immobile fra privati del valore di

N

135mila euro, l’onorario notarile corri-sponde a 1.400 euro (con l’applicazionedella disciplina prezzo-valore) a cui si ag-giungono tutte le imposte dovute all’era-rio (imposta di bollo, di registro, ipoteca-rie e catastali).

Ma a che serve il notaio? In Inghilter-ra o negli Stati Uniti si può acquistare lacasa senza “burocrazia”, ma con l’assi-stenza necessaria, e molto costosa, del so-licitor, l’avvocato, e con la garanzia suc-cessiva delle assicurazioni, costose anchequelle e, spesso, restie a pagare i danni.

La differenza tra i due ordinamenti è

tra aggiustare e prevenire: basti pensare aquello che è successo negli Usa e in Cana-da con i mutui subprime e con il fenome-no dilagante di furti d’identità, falsifica-zioni dei certificati di proprietà e frodiipotecarie che hanno causato danni enor-mi per milioni di consumatori (che han-no anche perso la casa) e per l’economianazionale pari a decine di miliardi di dol-lari (come si evince dalle indagini dell’F-bi).

Il notaio svolge, quindi, una funzio-ne sociale di grande rilievo in momentiessenziali della vita dei cittadini, come

l’acquisto della prima e, spesso, unica ca-sa della vita: non possono rischiare nien-te e occorre che ci sia qualcuno che li ga-rantisca e dia loro sicurezza.

Occorre, poi, segnalare il valore, an-che economico, dell’affidabilità dei Pub-blici registri, che nel nostro ordinamentoè legata all’intervento notarile. Ove ci si èaffidati al libero inserimento in un pub-blico registro informatico e telematico, idanni hanno avuto una crescita esponen-ziale (in Ontario dal 6% al 33% in cin-que anni, e dopo la forma libera è stataannullata), con la conseguente incertez-za della situazione rappresentata dai datiin esso inseriti e il ricorso ad indagini co-stose e con margini di opinabilità.

Meno litigiositàDove interviene un notaio è scarsissimala litigiosità davanti ai giudici (pari allo0,003% delle transazioni).

È questo uno dei motivi per cui, con-trariamente a quanto si pensi comune-mente, il notariato è presente in settantaPaesi, da tutta l’Europa continentale al-l’America latina, ai Paesi dell’Est euro-peo, alla Cina.

E per lo stesso motivo negli ultimi an-ni sono stati affidati compiti sempre piùdelicati: lotta all’abusivismo edilizio,espropriazioni immobiliari (con riduzio-ni dei tempi da 7/8 anni a 12/18 mesi); ilruolo di giudici onorari aggregati persmaltire l’arretrato della giustizia civile; ilcontrollo su costituzioni e verbali dellesocietà per liberare i giudici da una partedel loro carico di lavoro (con riduzionedei tempi per le imprese da 30/150 gior-ni a poche ore nei casi più urgenti); la lot-ta al riciclaggio.

Negli Stati uniti la crisi dei subprime ha scatenatofalsificazioni di certificati e frodi ipotecarie.Tutto perché manca questa figura di garanzia

7case

l notaio deve essere scelto dalle parti di comune accordo o,in mancanza di accordo, dalla parte tenuta al pagamento

degli onorari e al rimborso delle spese anticipate dal notaio.La scelta del notaio non deve essere imposta da altriprofessionisti - agenti immobiliari, mediatori ecc. -; puòessere da loro consigliata solo se il cliente lo richieda.Tale scelta dovrebbe essere basata su un rapporto di fiduciatenendo conto, di regola: del tempo che il notaio dedicapersonalmente ai clienti; della sua capacità di consigliarli eorientarli verso la soluzione che meglio realizzi i lorointeressi; del modo in cui egli esercita la professione edosserva le norme di legge e del codice deontologico, dellasua correttezza, diligenza e preparazione professionale,nonché dell’efficienza dell’organizzazione del suo studio.Sarebbe opportuno rivolgersi al notaio fin dall’inizio sia per scegliere un mutuo sia per

l’acquisto di una casa per avere tutte le informazioni pereffettuare la scelta migliore ed evitare brutte sorprese. Questaconsulenza, infatti, è compresa nel costo dell’atto notarile.Comunque, la scelta del notaio non dovrebbe esseredeterminata esclusivamente dal costo della prestazionenotarile.Ai fini di un confronto dei costi è necessario tenerconto del modo in cui i vari notai svolgono la loro attività edin particolare del tempo che dedicano al rapporto personalecon i clienti. In ogni caso, va considerato che, per unaprestazione professionale (soprattutto nei casi di maggiorecomplessità), il criterio del costo non è quello migliore per lascelta.Si consiglia in ogni caso di consultare il sito ufficiale del

notariato (www.notariato.it) per trovare informazioni sul vostro notaio o per cercarne unovicino a dove abitate o lavorate.

ICome scegliere quello giusto. Ecco i criteri da tener presenti

ACQUISTO CASE

Per fortuna c’è il notaio.(gli Usa che non l’hanno ne san qualcosa...)

� Quale notaio?

omprare casa in Italia, come abbiamo già analizzato nei precedenti numeri di Consumers’ magazine, non è un affare semplice. Tra agenzie immobiliari, mutui,

assicurazioni e costi nascosti, i consumatori finiscono per incorrere in spese semprepiù elevate e poco trasparenti. Una delle voci di spesa che tutti sanno di dover met-tere in conto per l’acquisto della casa è quella relativa al notaio. Come capita agli av-vocati e, in generale a tutte le categorie professionali, però, anche l’intervento delnotaio è spesso vissuto con fastidio da acquirenti e venditori. Il più delle volte, i con-sumatori preferirebbero fare a meno del notaio soprattutto per poter risparmiare sulrelativo costo. Nel numero di maggio, infatti, abbiamo analizzato il costo del notaioin Italia e l’abbiamo confrontato con quello di altri Paesi. Dal confronto è emersoche gli italiani sono tra quelli che spendono di più per questo genere di prestazioni.

Ma, quindi, è proprio necessario passare dal notaio per acquistare una casa? Co-me vengono stabilite le tariffe e come mai sono così alte? Come fare a scegliere il no-taio giusto? In questo numero proviamo, con l’aiuto del Consiglio nazionale delnotariato, a dare qualche risposta a queste domande. Vediamo, quindi, la versionedi chi opera all’interno della categoria così da poter avere un quadro più completodella situazione.

C

Internet. L’home page del sito notariato.it

Una figura che fa discutere. A loro la parola

Page 8: CONSUMERS' MAGAZINE - luglio 2008

Consumers’approfondimenti

di Gustavo Ghidini*ome ha documentato Sergio Bocconi (Corriere Econo-mia, 14 aprile 2008, pag. 23 «I fondi pensione finisco-no al tappeto»), dopo un anno dal rilancio dei Fondi

pensione privati, le somme che sono state riversate nei nuovistrumenti hanno subìto in genere una decurtazione, e l’im-piego è risultato nettamente meno conveniente rispetto altradizionale fondo Tfr aziendale. Chi è “rima-sto a casa” è risultato premiato.

Sorpresa? No, per chi, come il sottoscritto,aveva sin dal 2007 messo in guardia rispetto adue punti deboli (per i lavoratori) della riformae della campagna di informazione che l’aveva as-sistita. Punti deboli che non sono stati corretti.

Il primo rappresenta una palese iniquità:una facoltà di ripensamento concessa al lavora-tore in una sola direzione. Chi preferisce tenereil Tfr in azienda può successivamente optare per conferirlo aun fondo pensione. Non vale il contrario. Dunque, chi siadeluso dei risultati della gestione dei fondi, non può uscirneper ritornare al fondo aziendale!

Biglietto di sola andataIl secondo rappresenta una scorrettezza: una informazionedel tutto inadeguata. Nelle campagne informative (compre-se quelle dei sindacati e dello stesso governo) non venne af-fatto detto chiaramente, a un pubblico di investitori certa-

Cmente non sofisticati, che la devoluzione ai fondi pensioneprivati avrebbe fatto correre i rischi delle altalene del mercatofinanziario, senza reti di protezione - laddove il Tfr “azienda-le” è assistito da una garanzia pubblicistica sulla restituzioneintegrale del capitale e la percezione di un pur modesto inte-resse.

L’ingiustizia di quel biglietto di sola andata e la gravità diquella omessa informazione si ripropongono -entrambe purtroppo intatte - un anno dopo, afronte del primo bilancio dei fondi pensione.Un bilancio, come ricordato, quasi sempre net-tamente negativo.

Le associazioni di difesa hanno dunque ot-timi motivi per chiedere una urgente modificalegislativa, che introduca il “diritto al ritorno”nel Tfr aziendale, nonché il varo di una seria enon reticente campagna di informazione dei la-

voratori. Una ulteriore opportuna richiesta, da rivolgere anche al-

le banche ed assicurazioni che hanno istituito e gestiscono ifondi pensione, è quella di offrire forme di garanzia assicura-tiva sul capitale e un pur ridotto saggio di interesse.

Solo una restituita diffusa serenità dei lavoratori potrà in-fatti conferire duratura solidità al “pilastro”, oggi precoce-mente corroso, della previdenza complementare.

*presidente onorarioMovimento Consumatori

+ConsumEuropaAcquisti onlinepioggia di reclami

econdo il rapporto dell’ECC-Net, il 56%delle lamentele raccolte dai Centri euro-pei dei consumatori riguarda acquisti on-

line: su 20mila reclami relativi ad acquisti tran-sfrontalieri, 11mila riguardano infatti prodottiacquistati via internet.I consumatori risultano sempre più esigenti edinformati, in grado di valutare contratti, condi-zioni e clausole,beni e qualità degli stessi, sonocoscienti dei propri diritti e conoscono gli stru-menti per tutelarli.D’altra parte,però, con l’au-mento degli scambi transfrontalieri, è salito ilnumero di reclami e richieste di assistenza perfrodi,disservizi o inadempimenti dei fornitori.Nel 50% dei casi le lamentele riguardano i tem-pi di consegna dei ben acquistati: su 100 recla-mi, l’88% dei consumatori non ha mai ricevutola merce pagata.Nel 30% dei casi, se la merce èarrivata in tempo, il cliente ha ricevuto un benele cui caratteristiche non corrispondevano aquelle richieste.E ancora,nel 55% dei casi ilprodotto ricevuto era difettoso.Per non parlarepoi della possibilità di esercitare il diritto di re-cesso e restituire la merce al mittente chieden-do il rimborso.I prodotti acquistati online che danno maggioriproblemi sono i prodotti elettronici: il 34% deireclami sono relativi a macchine fotografiche,televisori, computer e lettori mp3.Al secondoposto le lamentele legate agli acquisti online dibiglietti per concerti o eventi sportivi.La maggior parte dei prodotti che hanno creatoproblemi agli acquirenti provengono dalla Ger-mania; seguono Francia e Gran Bretagna. I datipossono impressionare,ma va ricordato che neiPaesi menzionati l’e-commerce è particolar-mente sviluppato mentre l’Italia è al 13° posto,essendo l’e-commerce ancora alle origini:nel2008 gli acquirenti hanno toccato quota 5,2 mi-lioni, contro i 4,7 milioni del 2007,ma cresconoa ritmi inferiori rispetto a quelli di Paesi vicini.Gli italiani infatti sono sospettosi, temono letruffe; inoltre in Italia le aziende sono restìe allavendita online. Sonia Chilà

S

+ConsumerWebe insidie del web hanno tanti volti.Proteg-giti». È uno degli slogan che campeggia-

no sul sito web sicurezzainrete7x24, patrocinatodal ministero dello Sviluppo economico,e allesti-to per la prima Settimana nazionale della sicurez-

za in Rete, con contenuti quali la chat con profes-sionisti della sicurezza, le videointerviste a esper-ti IT e ad esponenti della Polizia postale, i video-blog su temi chiave della sicurezza in rete.

www.sicurezzainrete7x24.org

PARLIAMONE

Fondi pensione e Tfr: un anno di attese deluse per i lavoratori

La società che cambia. Anche in Siciliatra le righe di Lorenzo Miozzi

DAL MARKETING AL SOCIETINGl marketing opera oggi in un contesto diverso dall'epoca in cui nacque e ad essoviene richiesto, dal nuovo contesto sociale, una profonda rivisitazione di filosofia

e metodi. Deve ora applicarsi a una società dove modelli e meccanismi competitivisono mutati: l'acquisto non è più riconducibile al bisogno; il consumo è agireumano e sociale, oltre che economico; la società è plasmata dalle nuove tecnologiee il consumatore esercita un potere e una discrezionalità che non aveva prima. Ilmarketing si trasforma allora in societing: i prodotti e le marche perdono i loroconnotati materiali e diventano simboli, i mercati luoghi di conversazione e leresponsabilità sociali di chi produce non possono essere trascurate. L'accento passadal mercato alla società: il marketing deve legittimarsi a livello sociale e riacquistarecentralità ed efficacia nell'agire d'impresa. Societing è un libro da leggere, non

tanto per gli aspetti legati al marketing ma per le analisi dellatrasformazione della società e del mercato.

Giampaolo FabrisSocieting. Il marketing nella società postmodernaEgea520 pagine – 35,00 euro

IIL CONSUMO PIZZO-FREE

ocumentato e scritto con stile accattivante da un giovane giornalistacatanese, L'isola che c'è dimostra che la mafia si può sconfiggere e che tutti

possono e devono contribuire. È la storia iniziata nel 1990 con la primaassociazione antiracket e poi moltiplicatasi negli anni: se la denuncia singolarimane sporadica e poco incisiva, la creazione di associazioni di imprenditoriantiracket e la collaborazione con le forze dell'ordine rende la denuncia più fortee sicura. Il pizzo non solo rovina l'economia siciliana ma colpisce tutta la società:fa lievitare i costi di produzione e dunque anche i prezzi finali; direttamentepagano il pizzo gli imprenditori, indirettamente li pagano tutti. Il cittadino-consumatore, indifferente al fatto che il negozio in cui compra paghi o meno ilpizzo, costituisce un anello del circuito. La scelta del consumatore consapevole

diventa una precisa assunzione di responsabilità e il consumocritico pizzo-free un tassello fondamentale dell'antiracket.

Filippo ConticelloL'isola che c'è: la Sicilia che si ribella al pizzo Round Robin Editrice158 pagine – 12,00 euro

D

8 rubriche

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Consumers’ notizie

nnesimo rinvio per il blocco automatico delle chiama-te verso i servizi a sovrapprezzo che doveva entrare in vi-gore dal 1° luglio. Da quella data in Italia nessun consu-

matore sarebbe stato automaticamente abilitato alle chiama-te a sovrapprezzo senza una sua espressa richiesta. Oggi tuttisono abilitati automaticamente. E ciò ha prodotto decine dimigliaia di casi di contenzioso ed anche innumerevoli casi diaddebito di traffico truffaldino nelle bollette telefoniche.«Basti pensare», spiega Alessandro Mostaccio, responsabiledel settore Telefonia del Movimento Consumatori, «che i ca-si di reclamo per fatturazioni abnormi per chiamate a nume-razione a sovrapprezzo rappresentano attualmente un terzodel totale delle controversie tra operatori telefonici e consu-matori. Il giro di affari è milionario». L’Autorità per le comu-nicazioni, dopo le innumerevoli segnalazioni ricevute, avevagià un anno fa deliberato il blocco. Gli operatori, però, han-

E no caparbiamente di nuovo impugnato tale delibera davantial Tar e, come conseguenza, il giudice amministrativo ha so-speso l’entrata in vigore del blocco fino alla definizione dellacontroversia. Il 19 giugno, con un nuovo provvedimento,l’Autorità ha stabilito che il blocco sarà solo differito ed ha,quindi, stabilito una nuova data per l’entrata in vigore delladelibera: il 1° ottobre. Resta ferma, comunque, la possibilitàper gli utenti di anticipare sin d’ora il blocco, chiedendoloespressamente al proprio operatore di telefonia fissa. L’Auto-rità ha inoltre deciso, in linea con la pronuncia del Tar, unacapillare e tempestiva campagna informativa (spot televisivi,annunci sulla stampa e sui siti web, comunicazioni in bollet-ta, opuscoli, ecc.) che sarà realizzata non solo dagli operatori,ma anche direttamente da Agcom insieme alle associazionidei consumatori, con le quali è stato definito un apposito pro-tocollo d’intesa. Che sia la volta buona? www.agcom.it

� i conti in tasca

Rc Auto, impennatadi reclami

el 2007 si è registrata un’impennata di re-clami e di sanzioni verso le compagnie di

assicurazione: lo segnala Giancarlo Giannini,presidente Isvap,nella sua relazione annuale.Alle compagnie sono pervenuti 86mila reclami(+65%),mentre i reclami trasmessi all’Autoritàsono saliti a quasi 30mila (+16,7%).Gli espo-sti riguardano in prevalenza il settore Rc Auto.Per quanto riguarda le sanzioni comminate dal-l’Autorità, il loro ammontare nel 2007 ha rag-giunto i 33 milioni. Il presidente ha inoltre fat-to notare gli effetti positivi dell’entrata in vigoredello strumento dell’indennizzo diretto:«Scen-dono i tempi medi di liquidazione (da 63 a 55giorni) e scende il costo medio dei sinistri pagatie riservati (-7,8% rispetto al 2006) in un conte-sto in cui le imprese hanno registrato un risulta-to di ramo che ha sfiorato il miliardo di euro».Allo stesso tempo,ha rilevato il presidenteIsvap,«non è stata conforme alle attese, invece,la risposta in termini di riduzione delle tariffedella Rc auto».Giannini ha auspicato «un calodi almeno il 5% delle tariffe entro fine anno».

NTELEFONIA

Numeri “mangia-bolletta”,lo stop rimandato a ottobre

Mister Prezzi,poteri rafforzati

urro e latte gli ultimi pro-dotti di largo consumo fi-

niti sotto la lente di MisterPrezzi. Ma in futuro anche glialtri beni alimentari di largoconsumo, come carne, pane,pasta, oltre che i derivati delgrano e del latte, saranno tenu-ti sotto stretta osservazione. Lo ha spiegato Antonio Lirosi,Mister Prezzi, facendo un bi-lancio sui risultati di questi pri-mi mesi e parlando delle op-portunità offerte dai nuovimezzi a disposizione dopo ilConsiglio dei ministri del 18giugno scorso, che ha confer-

Bmato e rafforzato i poteri delGarante in occasione del varodel Piano triennale per lo svi-luppo.

www.osservaprezzi.it

Enel-consumatori,via alla conciliazione

on l’accordo tra Enel e asso-ciazioni dei consumatori

riunite nel Cncu è partita ametà giugno su tutto il territo-rio nazionale la procedura diconciliazione paritetica su basevolontaria delle controversietra società elettrica e clienti.Sarà possibile accelerare i tem-pi e azzerare i costi per risolvereeventuali controversie grazie a

C

una pratica extragiudizialesemplice ed eseguibile online.L’accordo riguarda in partico-lare tre tipi di controversie:quelle legate alla ricostruzionedei consumi a seguito del mal-funzionamento del contatore;quelle nate da fatture di impor-ti anomali; quelle derivantidalla gestione della riduzionedi potenza o dal distacco dellafornitura per morosità. I clien-ti, dopo aver inviato un recla-mo scritto attraverso gli appo-siti canali Enel (casella postale,fax o mail), potranno attivarela procedura nei casi in cui ri-tengano insoddisfacente la ri-sposta scritta ricevuta, oppure

non abbiano ricevuto rispostanei previsti 30 giorni lavoratividall’invio del reclamo. Unacommissione di conciliazioneparitetica, composta da dueconciliatori - uno nominato daEnel e l’altro dall’associazionedei consumatori a cui si è rivol-to il cliente - discuterà il caso. Iconciliatori cercheranno, nelpiù breve tempo possibile, diproporre al cliente una soluzio-ne adeguata.

www.enel.it/conciliazione

Diritti in aereo,il tavolo non c’è

e associazioni dei consuma-tori contro l’Enac. L’accusa:L

non aver mai convocato il ta-volo tecnico previsto per realiz-zare il confronto con tutte lecomponenti del trasposto ae-reo al fine di concordare meto-diche utili alla salvaguardia deidiritti dei viaggiatori, come leconciliazioni. «I consumatori», scrivono leassociazioni del Cncu, «conti-nuano a subire vessazioni daparte delle compagnie aereeche molto spesso non attivanoalcuna procedura a seguito diun reclamo». Replica l’Enac: l’iter del tavoloè stato avviato. E vi abbiamoinformato.

www.tuttoconsumatori.it

9rubriche

� dalle sezioni

ToscanaDifensore on the road

arte anche quest’anno il camper del Movimento Consuma-tori della Toscana che percorrerà la costa per informare turi-

sti e ospiti della regione sui diritti e le tutele in caso di conten-zioso con le imprese e in caso di lesione dei diritti, di truffe e didifficoltà che si possono incontrare durante un viaggio o unsoggiorno. L’iniziativa denominata Difensore on the road e chesi realizza grazie alla presenza essenziale della Regione Tosca-na, che mette a disposizione l’autocaravan utilizzato,e del Cen-tro tecnico per il consumo,che ne ha la gestione,ha il contributodella Camera di commercio di Livorno.«I volontari del Movi-mento Consumatori Toscana distribuiranno la nuova Carta deidiritti del turista e informeranno sulle modalità di attivazionedella conciliazione turistica che consente all’ospite di nominaregratuitamente un difensore presso la Camera di commercio»,spiega Benedetto Tuci, presidente di MC Toscana.Verrà an-che svolta un’indagine sulla soddisfazione dell’ospite attraver-so domande poste ai turisti: i dati raccolti saranno confrontaticon quelli in possesso delle imprese.

[email protected]

RomaTruffa virtuale, minaccia reale

Il Movimento Consumatori Roma,con il finanziamento del-la Regione Lazio,ha realizzato il progetto Truffa virtuale,

Minaccia reale con l’obiettivo di approfondire e diffondere, tragli utenti della rete, la conoscenza dei reati telematici più diffusinel territorio regionale e dei mezzi di tutela,preventivi e succes-sivi. Il progetto è focalizzato, in particolar modo, sull’analisi deireati telematici economici che, colpendo la sfera patrimoniale,più di altri recano danno agli utenti. Per individuare le maggioriaree di rischio è stata svolta una raccolta di dati statistici non-ché un approfondimento delle concrete modalità di realizzazio-ne relative al fenomeno,attraverso la raccolta della casisticapiù recente e il contatto diretto con le istituzioni interessate. Leprincipali tipologie di truffe telematiche e le modalità miglioriper prevenirle ed evitarle sono spiegate, in un linguaggio sem-plice e comprensibile, in una guida che sarà pubblicata sul sitodel Movimento Consumatori. È possibile riceverne una copia in-viando la richiesta a

[email protected]

Campobasso In rete per gli immigrati

na rete di sportelli al servizio degli immigrati. Lo sportelloArcobaleno a Campobasso opera in collaborazione con al-

tri enti per garantire un servizio migliore e più capillare.Nato daun progetto nazionale in favore dei soggetti immigrati, lo spor-tello ( www.sportelloarcobaleno.it) si è arricchito grazie al-la collaborazione con lo sportello dell’Ambito territoriale diCampobasso, con lo Sportello amico di Poste Italiane, con loSportello immigrazione della Questura e con le Caritas delle ot-to parrocchie che si occupano di assistenza.«Abbiamo messoin piedi una rete tra varie competenze e professionalità che ciconsente di assistere i consumatori immigrati al meglio»,affer-ma il presidente della sezione MC di Campobasso,Filippo Po-leggi. «Grazie alla sinergia tra i vari enti riusciamo a rafforzarel’intervento complessivo.Adesso stiamo cercando di estenderegli sportelli a tutta la regione e ci auguriamo che la Regione vo-glia collaborare per dare vita a questa iniziativa che porterebbeassistenza in quei luoghi del nostro territorio dove è più alta lapresenza di immigrati».

[email protected]

USP

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Consumers’ iniziative

concertiamoci, questo il nomedella campagna del MovimentoConsumatori per fare chiarezza

sul prezzo dei biglietti dei principaliconcerti in programmazione in Italia.Dall’indagine effettuata, MC ha sco-perto che i consumatori italiani paga-no, per fare alcuni esempi, da 4,50 a 12euro in più per il concerto di BruceSpringsteen, da 4,80 a 7,50 euro in piùper il concerto di Vasco Rossi, da 3,45a 6,75 euro in più per il concerto diZucchero, oltre a commissioni del 5-10% in caso di acquisto online.

Balzelli ingiustificatiSecondo Lorenzo Miozzi, presidentenazionale dell’associazione, «i diritti diprevendita risultano applicati da tutti iprincipali operatori del settore in mi-sura sostanzialmente uniforme e pari acirca il 15% del prezzo del biglietto, in-dipendentemente dal canale distribu-tivo utilizzato (punti vendita, call center, siti web). Ciò deter-mina la variazione del diritto di prevendita da un minimo dipochi euro ad oltre una decina di euro, per lo stesso evento,sebbene la struttura dei costi dell’attività di prevendita restiinvariata».

Con riferimento al principale operatore specializzato nel-la vendita di biglietti online o tramite call center, la TicketO-ne srl, al diritto di prevendita, pari appunto al 15%, alla stes-sa riconosciuto dai principali organizzatori di concerti, si ag-

S giungono ulteriori, ingiustificati,“balzelli” a carico dell’acquirente rap-presentati dal costo della telefonata,pari ad almeno 1 euro al minuto se siutilizza il call center, e da una commis-sione aggiuntiva variabile fra il 5 e il 10% del prezzo del biglietto per le tran-sazioni online.

La denuncia«Il quadro emerso dalle nostre indagi-ni, avviate nell’autunno dello scorsoanno, ci ha spinto a presentare, all’ini-zio del 2008, una denuncia all’Anti-trust: riteniamo, infatti, che esista unaccordo anticoncorrenziale fra i prin-cipali organizzatori di concerti, in re-lazione ai diritti di prevendita, nonchéun abuso di posizione dominante adopera di TicketOne», aggiunge l’avvo-cato Monica Multaridell’Ufficio lega-le nazionale dell’associazione. «Ad og-gi, però, non ci risulta adottato alcun

provvedimento da parte dell’Autorità garante, per questochiediamo ai consumatori di sostenere la nostra iniziativa, sol-lecitando l’Antitrust ad avviare il relativo procedimento».

Come agireMovimento Consumatori invita quindi i cittadini a sollecita-re l’intervento dell’Agcm inviando via email ad [email protected] la lettera predisposta dall’associazione escaricabile dal sito www.movimentoconsumatori.it.

EQUOSOLIDALE

Le rose del Kenyaoggi hanno meno spine

na coltivazione che impegna mi-gliaia di lavoratori, in condizioni so-

ciali e ambientali difficili. Pochi pensa-no al vero costo delle rose, uno dei fioripiù utilizzati per gli omaggi e le ricorren-ze, come la Festa della mamma, tantoper citarne una. E se pensando ai fioriviene in mente Sanremo e la Riviera Li-gure, è bene sapere che ormai da diversianni la produzione che ha reso celebre laregione è stata delocalizzata, per i notiproblemi di costi, in altre parti del mon-do, come Kenya, Sudafrica ed Ecuador.

Senza protezioneIn particolare il Kenya è uno dei Paesipiù coinvolti nell’esportazione delle ro-se, per il basso costo della manodopera eper l’assenza di controlli negli ambientidi lavoro.

Questo tipo di produzione può ri-chiedere infatti 80 passaggi chimici du-rante il ciclo e molti lavoratori sono pri-

U vi di contratto, con stipendi iniqui, la-vorano fino a 20 ore al giorno e non uti-lizzano alcuna protezione mentre im-piegano i pesticidi.

Per garantire ai produttori rispettodei loro diritti e il minor impatto possi-bile sull’ambiente, da quattro anni i fio-ri recisi, in prevalenza rose, sono entratinel circuito del commercio equo e soli-dale anche nel mercato italiano e sonostati presentati alla fine del 2006 nel cor-so della settimana Io faccio la spesa giusta.Oggi, con l’inserimento negli ipermer-cati e nei supermercati, entrano a pienotitolo nella gamma Solidal, la linea diCoop dedicata ai prodotti equosolidali;e tramite Flora Toscana, azienda che siavvale della certificazione Fairtrade, an-che nei punti vendita della catena Pam.

Le rose provengono da quattropiantagioni localizzate in diverse zonedel Kenya: Oserian, Liki Farm, Ravine eLongonot, scelte sia per le tecniche col-

turali utilizzate che per il rispetto deglistandard SA 8000.

Più garanzieI fiori vengono infatti coltivati impie-gando la coltura idroponica, in substra-ti a circolo chiuso che consentono la ra-zionalizzazione dell’acqua e dei fertiliz-zanti impiegati. I lavoratori sono pagatiil doppio rispetto al minimo legale ehanno la garanzia di contratti di lavoro atempo indeterminato, un contributoper la casa e la possibilità di organizzarsiin sindacati. Sono inoltre a disposizioneun ambulatorio e scuole gratuite per ibambini.

Le rose Solidal sono in mazzi da 9,stelo 40 centimetri, in quattro variantidi colore: rosso passione, rosa giovinez-za/ amore appena nato, arancio gioia/ al-legria e bianco purezza/ innocenza.

A cura di Fairtrade Italiawww.fairtradeitalia.it

� Leggere per crescere

aola si alza presto, veste con cura il suobambino di poco più di un anno, lo porta al-

l’asilo nido e si prepara ad iniziare una nuovagiornata lavorativa. Questa, in sintesi, la matti-nata tipica di una mamma alle prese con un fi-glio e un lavoro. Spesso però nel momento deldistacco, quando alle spalle sente i singhiozzidel piccolo,si chiede se non sia un errore lascia-re un bambino così piccolo nelle mani di un’al-

tra persona.Al giorno d’oggi, ladecisione di ripren-dere il lavoro dopoil periodo della ma-ternità diviene unascelta necessaria edifficile per ogni

madre, dettata dalla necessità di garantire alproprio piccolo il benessere economico di cui habisogno. Il distacco dal bambino però, ancoraprivo di strumenti per affrontare il mondo ester-no, rappresenta un momento cruciale nella re-lazione genitore-figlio, carico di ansia e incer-tezza e con conseguenze rilevanti sulla qualitàdel loro rapporto. Il senso di colpa che accom-pagna il genitore per aver lasciato il figlio allecure di altre persone è maggiore quando non sipuò fare affidamento sulla presenza o sull’aiu-to di una rete familiare.Al ritorno da una gior-nata lavorativa, quindi, l’adulto sente la neces-sità di farsi perdonare con qualsiasi mezzo,spesso preferendo tutto ciò che è acquistabilesul mercato: regali di ogni sorta, pupazzi, gio-cattoli, videocassette e videogiochi sembranoessere gli espedienti più “gettonati” da mam-ma e papà per riappacificarsi con il proprio fi-glio, eliminando nel contempo il proprio disa-gio. Per favorire e rafforzare il legame all’inter-no del nucleo familiare,tuttavia,sono preferibi-li e più utili tenerezze e parole,anche se per po-chi minuti: parole raccontate o lette da un libroche forse il bambino già conosce, ma che non èmai sazio di riascoltare.Dedicare tempo di qua-lità ai propri figli, al di là delle preoccupazioniquotidiane giornaliere, rimane una delle solu-zioni migliori, forse un po’ fuori moda ma nonper questo meno valide, che mamma e papàpossono utilizzare per offrire affetto e sicurezzaal proprio bambino che trascorre il tempo lon-tano da loro, e per alleviare il disagio che li ac-compagna. Si conferma quindi il valore del li-bro, sempre alla portata di grandi e piccini.

Ilaria Piubelliwww.leggerepercrescere.it

P

Nel dettaglio

LA CAMPAGNA

Sconcertiamoci! Stopai diritti di prevendita

Promotore: Movimento ConsumatoriCome partecipare: scarica dal sito www.movimentoconsumatori.itla lettera da inviare all’Antitrust per sollecitareun intervento.

Supplemento al numero di VITAdi questa settimanaReg.Trib. di Milano n. 397 dell’8 luglio 1994Direttore responsabile: Giuseppe FrangiDirettore editoriale: Riccardo BonacinaInserto a cura di:Angela Carta e Piero PacchioliCoordinamento redazionale: Silvano RubinoProgetto grafico:Antonio MolaStampa: CSQ - Centro Stampa Quotidianivia dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS)

10 rubriche

Tempo di qualitàa base di parole

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Consumers’ insieme

Il Movimento Consumatori è un’associazione autonoma ed in-dipendente senza fini di lucro, nata nel 1985 per iniziativa di

un gruppo di cittadini e di esperti, sollecitato dall’esigenza di tu-telare i diritti dei consumatori.

Tutti i cittadini sono soprattutto consumatori.Tutti i consumatori hanno diritti.

Il Movimento si propone di offrire ai cittadini migliori condizio-ni di consumo, cercando di influenzare le controparti istituzio-nali e private affinché forniscano servizi e prodotti adatti alle esi-genze degli utenti. Il Movimento Consumatori aiuta, segue e consiglia i propri socicon servizi di consulenza specializzati, li rappresenta presso orga-nismi pubblici e privati, erogatori di servizi e fornitori di beni, eli sollecita a prendere coscienza dei propri diritti e delle proprieresponsabilità.

I perché di una sceltaElemento distintivo dell’associazione è l’attenzione nei confron-ti dei problemi pratici che il consumatore si trova a dover affron-tare nella vita quotidiana. Questa attenzione si traduce nell’attività delle circa cinquanta se-di locali MC, distribuite su tutto il territorio nazionale, che ero-gano sia un servizio di informazione e orientamento sui dirittidei cittadini consumatori, sia un servizio di consulenza e tutelalegale ex-post, attività centrale della nostra associazione. Il Movi-mento Consumatori mette inoltre a disposizione dei cittadiniuna procedura di conciliazione (procedura di risoluzione stra-giudiziale) per le seguenti realtà: Telecom, Tim, Wind, H3g,Ania, Enel, Banca Intesa, Banco Posta e Poste Italiane, Capitalia.Questa attenzione si traduce anche nell’attività istituzionale delMovimento Consumatori, ovvero nel dialogo costante con tutte

le controparti, istituzioni, aziende, associazioni di categoria, me-dia, per indirizzare preventivamente le decisioni in favore di unamaggiore tutela del cittadino-consumatore e per realizzare insie-me a queste realtà iniziative di educazione a un corretto e consa-pevole stile di consumo. MC lavora anche insieme ai cittadini-consumatori: infatti, sindalla nascita, MC ha ritenuto prioritario impegnarsi in azioni checontribuissero alla presa di coscienza non solo dei diritti, ma an-che delle responsabilità individuali da parte dei cittadini. Eccoperché MC collabora, sostiene ed è socio di tante realtà impegna-te trasversalmente su temi fondamentali come la tutela dei mino-ri, l’ambiente, la promozione della cultura e della solidarietà, ilconsumo critico e il commercio equo-solidale, per citarne alcuni.

Settori di attivitàIl Movimento Consumatori in specifico opera nei seguenti set-tori:Sicurezza alimentare; Ambiente ed energia; Assicurazioni; Ca-sa e condominio; Commercio; Comunicazioni; Concorrenza eliberalizzazione; Banche, credito e risparmio; Farmaci e salute;Giustizia; Diritti dei cittadini migranti; Minori; Prezzi e tarif-fe; Pubblica amministrazione; Pubblicità ingannevole; Re-sponsabilità sociale; Trasporti e turismo.MC si è anche battuto per la riduzione del prezzo del latte in pol-vere per neonati. Numerose famiglie risparmiano sui prodottiper neonati grazie ai Gruppi d’acquisto MC.Grazie all’attività degli osservatori Farmaci & Salute, Credito &Risparmio e Pubblicità ingannevole, MC ha promosso negli an-ni importanti campagne di informazione e educazione a favoredei consumatori, tutelato migliaia di cittadini risparmiatori, va-gliato centinaia di pubblicità verificandone la fondatezza e la noningannevolezza.

Info: www.movimentoconsumatori.it

� Contatti

Sezioni e sportelliEcco la rete territorialeIl Movimento Consumatori conta attualmentecirca 50 tra sezioni e sportelli,operanti in tuttaItalia.Per usufruire del servizio di consulenza le-gale cercate la sede locale del Movimento Con-sumatori a voi più vicina.Gli indirizzi delle sediMC si trovano sul sito nazionale

www.movimentoconsumatori.it

ABRUZZOVasto 0873/370783

CALABRIA Cosenza,Tel.0984/437781Reggio Calabria,Tel.0965/33051

CAMPANIAAvellino,Tel.0825/22626 Benevento,Tel.0824/944500 Caserta,Tel.0823/220742 Napoli,Tel.081/4976238 Salerno,Tel.089/2580829

EMILIA ROMAGNA Modena,Tel.059/3367171 Parma,Tel.0521/289951

LAZIORoma,Tel.06/39735013Roma Centro,Tel.06/45476910Latina,Tel.0773/903961 Tivoli (RM),Tel.0774/334270

LIGURIAGenova,Tel.010/2471188 Sanremo (IM),Tel.0184/597675

LOMBARDIABrescia,Tel.030/2427872 Lecco,Tel.0341/365555 Milano,02/80583136 Pavia,0382/22772 Varese,0332/810569

MOLISECampobasso,Tel.0874/411086

PIEMONTEBra,Tel.0172/431281Cuneo,Tel.0171/602221 Torino,011/5069546

PUGLIAAndria,Tel.0883/591030 Bari,Tel.080/5227965 Cerignola (FG),Tel.0885/420637 Molfetta (BA),Tel.080/3354776 Noci (BA),Tel.080/4978650 Ostuni (BR),Tel.0831/305991 San Severo (FG),Tel.0882/376032 Taranto,Tel.099/7324647

SICILIABiancavilla (CT),Tel.338/6322345 Catania,Tel.095/7128729 Messina,Tel.090/2924994 Palermo,Tel. 091/6373538 Paternò (CT),Tel.095/858449 Siracusa, (Tel.06/4880053) Trapani, Tel.0923/712879

TOSCANACecina (LI),Tel.0586/754504 Firenze Nord,Tel.055/4250239 Livorno,Tel.0586/892984 Lucca Tel.0583/490004 Pistoia Tel.0573/946482 Pontedera-Valdera (PI),Tel.0587/57467 Prato,Tel.0574/635298-546130 Versilia (LU),Tel.0584/31811

UMBRIAPerugia,075/5731074

VENETOPadova,Tel.049/8071318 Treviso,Tel.0422/545000 Venezia-Mestre,Tel.041/5318393 Verona,Tel.045/8100364 Vicenza,Tel.0444/1832641 Se sei interessato ad aprire una sede nella tuacittà scrivi all’[email protected]

MOVIMENTO CONSUMATORI

Insiemeper una società responsabile

11rubriche

Il Movimento Consumatori si finanzia attraverso la partecipazione aprogetti assegnatigli dalle pubbliche istituzioni e attraverso le quo-te associative.Con MC puoi iscriverti e assicurarti gratuitamente, per un intero anno,con una polizza assicurativa di tutela legale. Movimento Consumatori eD.A.S.Assicurazioni S.p.A. hanno stipulato una convenzione esclusivaper i soci del Movimento Consumatori, che potranno scegliere la poliz-za “Contratto Protetto”o “Vita Privata”per ogni controversia futura al-la data di iscrizione al Movimento Consumatori.Perché prevenire ti permette di far valere i tuoi diritti conancora più forza!Leggi le condizioni complete sul sito www.movimentoconsumatori.it oscrivi a [email protected]; oppure telefona allo 06-48.800.53 o rivolgiti alla sede MC più vicina.

Puoi diventare:Socio simpatizzante – quota 15 euro: iscritto al Movimento Consu-matori con diritto all'abbonamento al mensile Consumers’ magazine e al-la polizza assicurativa di tutela legale "Contratto protetto",per un anno.

Socio ordinario – quota 35 euro: iscritto al Movimento Consuma-tori con diritto alla consulenza legale per un anno, all'abbonamento almensile Consumers' magazine e alla polizza assicurativa di tutela lega-le "Contratto protetto",per un anno.Socio Sostenitore – quota 50 euro: iscritto al Movimento Consu-matori con diritto alla consulenza legale per un anno,all'abbonamentoal mensile Consumers’ magazine e alla polizza di tutela legale "Vita pri-vata”,per un anno.

Puoi versare la quota associativa tramite bollettino postale c/c n°66.700.709 o bonifico bancario BANCOPOSTA - IBAN: IT 36 N 0760103200 0000 66700709 intestato a Movimento Consumatori Sede Na-zionale - via Piemonte,39/A - 00187 Roma.Puoi utilizzare anche la carta di credito, pagando on line(http://www.movimentoconsumatori.it/associarsi.php).Per attivare il prima possibile il sistema di tesseramento invia una e-mailconfermando i tuoi dati a [email protected] invia un fax allo 06-48.20.227 all’attenzione dell’ufficio tessera-mento MC. informazioni: tel.06- 48.800.53

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