Motosprint # 46

17/23 novembre

2009

Settimanale

Anno XXXIII

Fascicolo 1648

3,00 Euro

con MS extra

(Italy only)

46

Le foto più belle Commenti Frasi “storiche” Classifiche

INTRAMONTABILE ROSSIAltro che “bollito”

Valentino resta il più forteCon questo sono 9 titoli

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Sommario 46-098 IL SIGNORE DEI GP

14 QATAR DOHA

18 GIAPPONE MOTEGI

22 SPAGNA JEREZ

28 FRANCIA LE MANS

32 ITALIA MUGELLO

36 CATALUNYA MONTMELO

42 OLANDA ASSEN

46 USA LAGUNA SECA

50 GERMANIA SACHSENRING

54 G. BRETAGNA DONINGTON

58 REPUBBLICA CECA BRNO

62 INDY INDIANAPOLIS

66 SAN MARINO MISANO

70 PORTOGALLO ESTORIL

74 AUSTRALIA PHILLIP ISLAND

78 MALESIA SEPANG

82 VALENCIA VALENCIA

87 CLASSIFICHE MOTOGP

90 250

96 125

98 CLASSIFICHE 250 E 125

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Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 [email protected]

CaporedattoreROBERTO RONCHI 051.6227.230 [email protected]

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vena (BO). Telefono 051-6227101, fax 051-6227314

IL SIGNORE DEIIL SIGNORE

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LA FRASE più indicata a sintetiz-zare il campionato 2009 l’ha pronunciata il campione del mondo, Valentino Rossi: «non si

può andare tanto più forte di me. Al li-mite si va come me, ma più forte è dif-ficile». Era rivolta a Jorge Lorenzo, ed è stata pronunciata quando Jorge attac-cava, spingeva, forzava. E cadeva.

Dodici mesi prima, la stessa riflessio-ne era stata fatta per Casey Stoner, che a forza di spingere, di voler staccare e non solo battere Valentino, ha perso il

Stessa moto, stessa squadra,Jorge Lorenzo lo ha impegnato fino all'ultimo. Ma Valentino Rossi l'ha spuntataancora una volta

campionato. Poi il sonno. Infine, nell’estate scorsa, anche la testa...

Valentino solleva un quesito che di-venta molto interessante, ora che il campionato è finito nuovamente a suo favore: si può andare molto più forte di lui? Nel senso di una velocità costante, che deve durare un intero campionato, dalla primavera alla fine dell’estate, e non solo lo spazio di un momento in cui tutto gira bene.

Perché a volte, su qualche pista, si può essere più veloci – Lorenzo e Sto-

In 14 stagioni iridate Rossi ha vinto 103 GP e 9 titoli mondiali in

IL SIGNORE DEIDEI GPGP

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ner ce la fanno – ma per vincere il titolo per così tanti anni, quindi per essere costantemente il più forte, bisogna es-sere veloci anche quando si è sotto pressione, quando ci sono guai nella squadra o a casa, quando aumenta la responsabilità, quando tutto sembra ostile, quando c’è da sviluppare una moto o bisogna farla uscire dai guai.

Questo, significa essere il più forte. Ed è infatti il ruolo a cui aspira Lorenzo. Che è molto diverso da Stoner. Infatti lo spagnolo, dei due rivali più forti che

Rossi abbia mai avuto, è di più larghe vedute e ha ambizioni più alte.

A Stoner basta vincere le gare, poi se nessuno gli chiede niente, per lui va benissimo. Lorenzo invece ambisce a diventare l’uomo immagine, il leader di un gruppo, un uomo d’affari, un anima-le da palcoscenico. Insomma, Jorge Lorenzo vuole essere Valentino Rossi. Che ha ragione quando afferma «Lo-renzo vuole il mio posto, non solo il mio titolo!». Infatti quest’anno il campione ha pensato e agito, in pista e fuori, per

prevalere in un confronto molto più am-pio rispetto a quello che, nel 2008, gli ha permesso di regolare i conti con Sto-ner.

Frasi come «devo lavorare per il mio peggior avversario» oppure «due top rider nello stesso team vanno bene per il campionato costruttori, ma possono portare ad una situazione pericolosa», o «io riuscirei a fare andare forte una Ducati», e ancora «anche a me piace-rebbe chiudere la carriera in Yamaha, ma queste cose sono sempre in gran-

4 categorie e con 5 tipi di moto differenti. Impresa unica

a gestire l’eventuale mutamento della situazione.

Ad esempio, affermando che «nel 2010 i valori in campo saranno questi: quattro piloti e tre Case» e sottolinean-do che «i debuttanti ci metteranno un po’, per arrivare al nostro livello» Valen-tino ha implicitamente detto che i “Fan-tastici Quattro” non si scioglieranno in fretta e che lui si preparerà in base a questo scenario. Ma non bisogna pen-sare che si troverà impreparato di fron-te ad un’eventuale sorpresa provenien-te da Simoncelli o Spies. Primo, perché sa adeguarsi al variare delle situazioni. Secondo, perché ha già studiato i due “rookie”.

Eh sì, perché Valentino i suoi avversa-ri li conosce per nome, cognome, pro-venienza, caratteristiche, pregi e difetti, virtù e debolezze. Li studia prima anco-ra che loro arrivino a conoscere lui. Pri-ma di dividere la pista con loro. Li segue sin dagli esordi, archivia i loro risultati, i successi e le sconfitte. Poi elabora i dati, immettendoli in un cervello che sembra un calcolatore elettronico al

punto da far dire a Masao Furusawa, numero uno Yamaha e mente raffinata: «Valentino è un genio, ha un cervello che è esso stesso un computer e questo è probabilmente il motivo per il quale lui lo detesta così tanto, il computer ap-plicato alle moto».

Valentino Rossi trae poi vantaggio dalla sua enorme passione. Conosce qualsiasi specialità, dalla velocità al cross, e può ricordare i record della pi-sta di ogni circuito, i tempi fatti segnare da un pilota in chissà quale giorno o gara. E quel poco che gli sfugge, se lo fa raccontare. Questo impegno da ricerca-tore gli permette di ridurre al minimo i margini di errore durante le sue valuta-zioni.

Un altro punto di forza di Valentino Rossi risiede nel fatto che lui non si li-mita a difendersi, appena si fa avanti uno sfidante: lui attacca. Si prepara.

Stoner, quando difese il suo titolo, nel 2008, era esattamente lo stesso pilota di dodici mesi prima. Non si era evoluto, perché lui non ha un piano: guida e ba-sta. Infatti non seppe resistere al ritorno

dissima evoluzione», sono frasi che hanno – tutte – un’origine ed una finali-tà precise: sono messaggi per i vertici della Yamaha. Del resto Valentino non sarebbe il Signore della Velocità, se non avesse sempre un occhio sul presente, uno sul futuro, e la mente sempre pron-ta ad analizzare anche il passato.

VALENTINO Rossi ha vinto 9 titoli mondiali, 103 gare in quattro classi e con cinque tipi di moto differenti, in soli 14 anni. Vanta quindi «un’esperienza inarrivabile, visto il bagaglio di informa-zioni che ha accumulato», come dice Jeremy Burgess, responsabile tecnico della sua moto. Questo gli permette di aggiornare continuamente il suo modo di guidare e di gareggiare: lui sa fino a dove ci si può spingere, conosce non solo i problemi che affronterà lui ma anche quelli che potrebbero trovare gli avversari. Lorenzo ha detto: «mi trovo ad affrontare situazioni che lui ha già risolto almeno venti volte nella sua vi-ta». Questo è il motivo per cui Valentino sa scegliere sempre la strategia idonea

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«Non si può andare tanto più forte di me. Al limite si può andare

SVENTOLA LA BANDIERA

DI "THE DOCTOR" VALENTINO ROSSI.

LORENZO E STONER NON SONO RIUSCITI

A PRENDERLO... IN MEZZO.

LO SPAGNOLO CI HA PROVATO FINO

ALL'ULTIMO, DIMOSTRANDOSI

AVVERSARIO OSTICO. L'AUSTRALIANO

DELLA DUCATI SI È CHIAMATO FUORI

SALTANDO TRE GP.

di Rossi. Invece Valentino ha difeso con successo il suo titolo nel 2002, 2003, 2004, 2005, 2009. E già questo dice tan-to...

STONER ha la capacità di esprimere a volte una velocità straordinaria – lo ha dimostrato quest’anno in Qatar, Austra-lia, Malesia – ma sotto pressione, cede. «E non ha mai un piano di riserva», co-me disse dodici mesi fa Jeremy Bur-gess. Ciò significa che se non riesce ad imporre la sua velocità, per lui si fa du-ra.

In estate si è fermato per tre GP per motivi che ancora oggi non sono chiari, e questo alimenta la tesi di chi pensa che sia andato in crisi perché la Desmo-sedici non era più così a posto e paral-lelamente gli avversari stavano aumen-tando il ritmo. E lui non sapeva che fare. Del resto, andò in crisi anche nel luglio del 2008 appena Valentino iniziò ad al-zare la posta in gioco.

Forse la sua grande stagione 2007, caratterizzata da eventi particolari (Bridgestone e una super Ducati alleate

nell’anno in cui la Honda sbagliò il pro-getto RCV 800 e la Yamaha andò in crisi sia con la moto che con le Michelin) non lo ha preparato a risolvere, o superare, i problemi.

Lorenzo è fatto di una pasta differen-te e per Valentino va quindi combattuto in un altro modo. Lo spagnolo ha una dote che l’australiano non possiede: la capacità di evolversi, di cambiare il suo modo di correre. Perché, come Rossi, anche Jorge studia, ragiona, reagisce.

Se Stoner ha gettato la spugna quan-do in luglio aveva uno svantaggio di 35 punti da Rossi, Lorenzo ha reagito an-che quando in agosto si è trovato a me-no 50, arrivando a meno 18 in ottobre.

Correre solo se si possono vincere le gare (è una frase dello stesso Stoner, questa) diventa un limite, se ci si gioca il titolo mondiale. E qui si torna alla fra-se iniziale di Valentino Rossi. Un concet-to rafforzato dalla frase pronunciata da Lorenzo dopo la caduta di Phillip Island: «io non sono ancora pronto per vincere, è giusto che abbia vinto lui (Rossi)». Ma Jorge sta crescendo e maturando. È

stato la seconda forza del campionato, ma soprattutto il grande rivale di Rossi. L’unico che lo ha messo in difficoltà.

Valentino non ha sbagliato valutazio-ne nemmeno quando, in marzo, ha det-to: «il problema della Honda sono i pi-loti: Pedrosa è sempre infortunato e Dovizioso non ha esperienza per farsi carico dello sviluppo della moto». È an-data così in effetti. Pedrosa non era neppure in grado di stare in piedi, quan-do è iniziato il campionato (reduce dall’ennesimo intervento a un ginoc-chio) e aveva saltato i test invernali. Do-vizioso ha guidato una moto costruita e sviluppata per uno (Pedrosa) che ha ca-ratteristiche fisiche e di guida del tutto diverse dalle sue. Gli Honda boys hanno conquistato una vittoria a testa, troppo poco per chi corre nel Team HRC.

Quest’anno Valentino ha dimostrato anche la veridicità di un’altra delle sue frasi celebri: «a pari condizioni tecni-che, è molto difficile battermi». Chi ha voglia di contestarlo, si faccia pure avanti.

Enrico Borghi

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come me, ma più forte è difficile» Valentino Rossi

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Si riparte da StonerLa pista di Losail, alle porte della capitale Doha, in Qatar è il giardino (beh, meglio dire il deserto...) di casa di Casey Stoner. L'australiano qui fa ciò che vuole, e infatti domina per la terza volta consecutiva. Alle sue spalle si inserisce il duo della Yamaha, con Valentino davanti a Lorenzo. La vera notizia, questa volta, non risiede nel risultato della gara quanto nel giorno (cioè la sera) in cui si svolge: lunedì! Il destino decide di farsi beffa dell'investimento (20 milioni di euro) necessario per correre in notturna: uno dei rarissimi acquazzoni (in un Paese in cui pioverà dieci volte all'anno, e per un quarto d'ora appena) si abbatte sulla pista proprio pochi minuti prima del via della MotoGP (alle 23,00). I fari sono disposti in modo tale che se piove non si può correre, il riflesso della luce dà troppo fastidio ai piloti, quindi si decide di spostare tutto al lunedì.

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RISPETTO AL 2004, ANNO DELLA PRIMA

EDIZIONE DEL GP QATAR, ALLE UMBRELLA

GIRL È PERMESSO QUALCHE CENTIMETRO

IN PIÙ DI PELLE ESPOSTA... A LATO,

UN MEMBRO DELLA FAMIGLIA REALE DÀ

CONSIGLI AL DEBUTTANTE CANEPA.

IN POSA I PILOTI DEL 2009. SOTTO,

UNO SBALORDITO STONER ASSISTE

AL DILUVIO DAL BOX DUCATI.

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«Dicevano che sarei stato in difficoltà, perché in inverno non ho mai fatto una simulazione di gara. Ma sapevo che sarebbe andato tutto bene» Casey Stoner

1° Casey Stoner 2° Valentino Rossi 3° Jorge Lorenzo

LA PRIMA GARA STAGIONALE METTE SUBITO IN EVIDENZA UN ALEX DE ANGELIS COMBATTIVO: IL SAMMARINESE SI FA LARGO CON LE BUONE E CON LE CATTIVE (SOTTO, SGOMITA CON PEDROSA, CHE INIZIA LA STAGIONE CON I POSTUMI DELL'INFORTUNIO A UN GINOCCHIO) E ALLA FINE SI INSERISCE IN SESTA POSIZIONE, ALLE SPALLE DI DOVIZIOSO. CONSIDERANDO CHE EDWARDS (QUARTO) HA UN CONTRATTO DIRETTO CON LA YAMAHA, DE ANGELIS DIVENTA IL MIGLIORE DEI PRIVATI.

L'intervento al polso sinistro è alle spalle. Casey inizia la stagione nel modo in cui aveva finito quella del 2008: vincendo.

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La Ducati è tosta e Nicky fatica ad adattarsi. La sua prima gara è un disastro. Ed è l'inizio di una lunga serie di guai...

in classifica Stoner 25. Rossi 20. Lorenzo 16

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Lorenzo all'attacco!La Yamaha domina sulla pista della Honda, anche se la "doppietta" si sviluppa a ruoli invertiti: era Rossi, l'uomo atteso alla vittoria (come nell'ottobre scorso, quando qui conquistò anche il titolo) e invece il campione del mondo deve piegarsi a Jorge Lorenzo. Che domina la gara e passa anche in testa alla classifica di campionato, anche se per un solo punto nei confronti di Valentino. La Honda limita i danni con Pedrosa, che sale sul gradino più basso del podio. Il dominatore della prima gara, Stoner, questa volta è quarto, e precede Dovizioso (quinto) e un aggressivo Melandri, con la Hayate (ex Kawasaki). La Suzuki, settima con Capirossi, continua a fare fatica: è il segnale che le belle prestazioni dei test invernali non rispecchiavano la realtà. Cioè, i reali valori in campo.

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«Appena ho passato Valentino ho pensato di allontanarmi subito, per evitare guai. Questa volta avevo la moto per fare ottime cose». Jorge Lorenzo

JORGE SALTA SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO, PER LA PRIMA VOLTA NEL 2009: È LUI IL VINCITORE DEL GP GIAPPONE, A MOTEGI. IN UN WEEK-END TIPICAMENTE PRIMAVERILE CHE ALTERNA IL SOLE ALLA PIOGGIA E AL FREDDO.

1° Jorge Lorenzo 2°Valentino Rossi 3° Dani Pedrosa

DANI PEDROSA DÀ SEGNI DI RIPRESA, CONFERMANDO CHE QUANDO SI TRATTA DI SOFFRIRE IL DOLORE FISICO LUI È DAVVERO FORTE. IL GINOCCHIO NON È CERTO MESSO BENE, MA LO SPAGNOLO METTE DA PARTE I PROBLEMI E PORTA LA HONDA SUL PODIO. VALENTINO ROSSI CORRE UNA GARA INTELLIGENTE: CAPISCE IN FRETTA CHE LA SUA M1 NON HA ANCORA TROVATO IL GIUSTO EQUILIBRIO E LIMITA I DANNI CON LA SECONDA POSIZIONE.

Pensa solo a vincere, e ci riesce. È un chiaro messaggio a Valentino: lo spagnolo non intende rispettare le gerarchie...

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I test invernali avevano illuso, invece Capirossi e la Suzuki sono ancora indietro. Parecchio.

in classifica Lorenzo 41. Rossi 40. Stoner 38

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Riecco ValentinoNon è il Mugello, ma Jerez resta un luogo che Valentino Rossi ama alla follia. E infatti qui ha vinto 8 volte nei 14 GP che vi ha disputato, con ben cinque tipi di moto diversi. Questa volta la vittoria è anche un modo per scacciare i cattivi pensieri: Valentino aveva subìto Stoner e Lorenzo nelle prime due gare, e c'era bisogno di una reazione forte. Che arriva, visto che Rossi lascia l'Andalusia con la leadership del campionato. A fallire, questa volta, è proprio Lorenzo, che partito dalla pole finisce a terra mentre nel finale cerca di strappare a Stoner la terza posizione. Va segnalata, di nuovo, una buona prova di Melandri, che si inserisce in quinta posizione, alle spalle del "privato" De Puniet. Giornata storta per Dovizioso, che è solo ottavo e molto lontano da Pedrosa (secondo alle spalle di Rossi).

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«Negli ultimi giri me la sono proprio goduta. Vincere qui, su questa pista, davanti a questo pubblico, è stato fantastico!» Valentino Rossi

VALENTINO TORNA NEL BAGNO CHIMICO A BORDO PISTA, DOVE ERA ENTRATO DANDO VITA A UNA DELLE SUE GAG PIÙ RIUSCITE NEL 1999: L'ANNO DEL TITOLO DELLA 250. VALENTINO CI PENSA PRIMA DEL VIA: "SE VINCO, A DIECI ANNI DA QUEL TRIONFO E DA QUELLA TROVATA, TORNO IN BAGNO". E VA TUTTO SECONDO COPIONE.

1° Valentino Rossi 2° Dani Pedrosa 3° Casey Stonerdro

È ANCORA PRESTO PER PREVEDERE LA CRISI CHE COLPIRÀ CASEY STONER (IN BASSO, IN AZIONE) MA È GIÀ CHIARO CHE L'AUSTRALIANO NON È PIÙ BRILLANTE COME ERA APPARSO IN QATAR. QUESTA VOLTA SI MANTIENE SUL PODIO, E TUTTO SOMMATO GRAZIE ALL'ERRORE DI LORENZO SI INSERISCE NELLA SECONDA POSIZIONE DELLA CLASSIFICA DI CAMPIONATO. RANDY DE PUNIET DÀ SPETTACOLO IN PISTA, CON IL SUO STILE DI GUIDA SPLENDIDO, E ANCHE PRIMA DEL VIA, CON LE SUE UMBRELLA GIRL AMMIRATISSIME.

La sua squadra azzecca la mossa vincente per la moto e Valentino non si lascia sfuggire l'occasione.

susuSente il fattore campo, accusa la tensione. E getta al vento una bella opportunità.

in classifica Rossi 65. Stoner 54. Lorenzo 41

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Lorenzo rispondeLa pioggia, frequentatrice abituale di Le Mans e dintorni, impone la regola "flag to flag" e crea scompiglio in gara. Rossi paga un prezzo alto, per una disattenzione con le gomme fredde, e finisce a terra. Riparte, ma non riesce a concludere in zona punti e chiude in ultima posizione per la prima volta nella sua carriera! Vince di nuovo Jorge Lorenzo, che torna quindi in vetta alla classifica. Però è Marco Melandri a calamitare l'attenzione: il ravennate riesce ad agguantare la seconda posizione con una moto che non viene più sviluppata e con una struttura piccola e con pochi mezzi. Stoner invece è di nuovo opaco, poco aggressivo, meno veloce ed incisivo del solito: è quinto, alle spalle di Pedrosa (che completa il podio) e Dovizioso.

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VALENTINO È LA "VEDETTE" DEL GP FRANCIA, MA IN GARA INCAPPA IN UNA GIORNATA STORTA. NESSUN PROBLEMA, INVECE, PER LORENZO CHE VINCE LA SECONDA GARA STAGIONALE. MA L'UOMO DEL GIORNO È MELANDRI, CHE SORPRENDE TUTTI RIUSCENDO AD INSERIRSI IN SECONDA POSIZIONE.

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«Non mi arriverà certo un premio, per questa gara. Ma nemmeno me lo aspetto. Quest'anno va così, e a me va bene» Marco Melandri

1° Jorge Lorenzo 2°Marco Melandri 3° Dani Pedrosa

IL GP FRANCIA RAPPRESENTA IL PUNTO PIÙ ALTO DELLA STAGIONE DI MELANDRI E DELLA HAYATE. IL SECONDO POSTO VA OLTRE OGNI ASPETTATIVA, E INFATTI QUESTO È IL PERIODO IN CUI LA SQUADRA RIESCE ANCORA A SOPPERIRE ALLA MANCANZA DI SVILUPPO DELLA MOTO (ABBANDONATA DALLA CASA MADRE, LA KAWASAKI, RITIRATASI DALLA MOTOGP A FINE 2008). INVECE IL GRUPPO DI ROSSI È ANCORA ALLE PRESE CON UNA M1 DIFFICILE DA METTERE A PUNTO: IL PESARESE PENSAVA DI AVER RISOLTO I PROBLEMI A JEREZ. NON È COSÌ.

Sa guidare come pochi e appena ne ha l'occasione lo fa vedere. A Le Mans corre davvero alla grande.

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Commette un errore, e lo paga subito. Il campione è agitato e subisce le condizioni della pista.

in classifica Lorenzo 66. Rossi 65. Stoner 65

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Ducati, finalmenteCasey Stoner vince, e sembra scacciare ogni dubbio sul suo rendimento. La Ducati riesce a concretizzare gli sforzi di anni e centra la vittoria sulla sua pista di prove. Ma la notizia del giorno è un'altra: Valentino Rossi perde l'imbattibilità al Mugello, che durava da sette anni. Non solo: Valentino subisce anche da Lorenzo, che gli soffia il secondo posto. E nel finale deve difendersi da Dovizioso, che rischia di strappargli il podio. Il problema, a parte la messa a punto della M1 ancora approssimativa, è la scelta della gomma anteriore, che si rivela troppo dura per le temperature dell'asfalto. C'è il flag to flag, e dopo il cambio della moto Valentino impiega troppo tempo per mandare la gomma in temperatura e gli avversari prendono il largo. E, quasi senza fare rumore, Stoner torna in testa al campionato.

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«Nelle ultime edizioni non eravamo mai stati a posto, ma questa volta sono partito per la gara pensando: questa è la nostra giornata». Casey Stoner

LA DUCATI RIESCE A CONQUISTARE, FINALMENTE, LA VITTORIA SULLA PISTA DI CASA: IL CIRCUITO DEL MUGELLO INFATTI È LA PISTA DOVE LA CASA BOLOGNESE SVILUPPA LA DESMOSEDICI SIN DAL 2002. LA VITTORIA ARRIVA CON CASEY STONER.

1° Casey Stoner 2°Jorge Lorenzo 3° Valentino Rossi

TRA I VIP PRESENTI AL MUGELLO C'È ANCHE KEVIN SCHWANTZ, INDIMENTICATO CAMPIONE DELLA SUZUKI, CHE VA A CONGRATULARSI CON MELANDRI PER LA BELLA GARA CORSA A LE MANS. È IN BUONA COMPAGNIA ANCHE DE ANGELIS, MA... SOLO AI BOX. IN GARA FINISCE AL QUINDICESIMOE ULTIMO POSTO, DOPO ESSERE INCAPPATO IN UNA SCIVOLATA.VOLA LA MOTODI NICCOLÒ CANEPA, NELLE PROVE LIBERE.IL PILOTA GENOVESE LA DOMENICA È NONO.

La sua squadra lavora bene, lui gestisce alla perfezione una gara corsa in condizioni difficili.

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Il problema maggiore è la M1: Vale non riesce ancora a guidarla come vorrebbe. E si vede.

in classifica Stoner 90. Lorenzo 86. Rossi 81

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All'ultimo respiroSi capisce sin dal sabato, che si sta andando verso lo scontro diretto tra i due della Yamaha. Valentino arriva a casa di Lorenzo inferocito per i fatti del Mugello. Richiama la squadra all'ordine poi prepara in modo meticoloso la sua M1. Rossi adora questa pista, sulla quale è sempre stato velocissimo. E parte con un solo obiettivo: battere Lorenzo. E vincere. Ci riesce dopo un corpo a corpo che dura per tutta la corsa. Nell'ultimo giro, a due curve dal traguardo, riesce a sorprendere il rivale con un sorpasso incredibile. E vince tra l'ovazione del pubblico. Gli altri corrono una gara diversa, e la spunta Stoner, che riesce a conquistare il podio nonostante problemi di stomaco: è il primo segnale della grande crisi. In vetta alla classifica iridata c'è un grande equilibrio: Rossi, Lorenzo e Stoner sono in testa a pari punti.

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A BARCELLONA ROSSI E LORENZO

RESTANO INCOLLATI L'UNO ALL'ALTRO

PER TUTTA LA GARA: E ALLA FINE SARANNO

DIVISI DA APPENA 95 MILLESIMI.

CON VALENTINO DAVANTI, VINCITORE

IN VIRTÙ DI UN SORPASSO "DA PAURA"

IN PROSSIMITÀ DEL TRAGUARDO.

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«Ho infilato la moto a 180 all'ora in 35 cm di spazio: poi non ho nemmeno respirato. Ho tenuto gli occhi aperti e ho dato gas» Valentino Rossi

1° Valentino Rossi 2° Jorge Lorenzo 3° Casey Stoner

LORENZO PREPARA UNA GRANDE FESTA PER LA GARA DI CASA. CHE LUI DEDICA ALLA SQUADRA DEL CUORE: IL BARCELLONA, INFATTI, POCHI GIORNI PRIMA HA CONQUISTATO LA CHAMPIONS LEAGUE. MA LO SPAGNOLO DEVE ACCONTENTARSI DEL SECONDO POSTO E LUI QUESTA VOLTA FA BUON VISO A CATTIVO GIOCO: «A VOLTE DIMENTICO CHE LUI È VALENTINO ROSSI... È STATO PIÙ BRAVO DI ME, E IO DEVO SOLO IMPARARE DA LUI» DICE DOPO LA GARA.

Nel corpo a corpo non lo batte nessuno. Ritrova finalmente la M1 dei suoi sogni e non ce n'è per nessuno.

susuPedrosa è la delusione maggiore. Gioca in casa ma non ne azzecca una e così prende una gran paga.

in classifica Rossi 106. Lorenzo 106. Stoner 106

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Cinzano e Corriere dello Sport\Stadio, ringraziano tutti gli appassionati che hanno partecipato al concorso Cinzano TotoGP

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Rossi nella leggendaVincere il centesimo Gran Premio, per Valentino Rossi è più facile che conquistare il primo. In mezzo, dal 1996 al 2009, dalla 125 alla MotoGP 800, è trascorso un pezzo indelebile della storia di questo sport. E soprattutto si è sviluppata la incredibile, probabilmente inimitabile, carriera del "Dottore". Il campione domina, gestisce il ritmo a piacimento, non si volta mai indietro e centra la centesima vittoria sulla pista dei campioni: Assen è l'unico circuito ad avere ospitato tutte le edizioni del campionato del mondo, dal 1949 ad oggi. Lorenzo limita i danni con la seconda posizione, Stoner riesce a restare sul podio nonostante il manifestarsi dei crampi allo stomaco: l'australiano soffre sempre di più, la crisi è ormai evidente. Così come la preoccupazione in casa Ducati.

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«Ora voglio usare le mie 100 vittorie, tutte insieme, per conquistare il mio obiettivo più importante: un altro titolo mondiale». Valentino Rossi

VALENTINO ROSSI FESTEGGIA UN MOMENTO STORICO PER LA SUA CARRIERA E PER TUTTO LO SPORTMOTOCICLISTICO. LO FA "SROTOLANDO" LE IMMAGINI SIMBOLO DI TUTTI I SUCCESSI CHE HANNO PRECEDUTO LA SUA VITTORIA NUMERO CENTO.

1° Valentino Rossi 2° Jorge Lorenzo 3° Casey Stoner

GLI APPASSIONATI AFFOLLANO, COME SEMPRE, LE TRIBUNE E I TERRAPIENI DEL CIRCUITO DI ASSEN. QUESTA VOLTA, POI, LA TEMPERATURA È PURE GRADEVOLE.ORMAI IL TEAM YAMAHA HA RISOLTO I PROBLEMI DI MESSA A PUNTO DELLA M1 DI VALENTINO: ADESSO ROSSI È IN GRADO DI GUIDARE COSTANTEMENTE AD ALTO LIVELLO. LA SITUAZIONE IN VETTA ALLA CLASSIFICA DI CAMPIONATO PERÒ È SEMPRE MOLTO TESA: ROSSI È IN TESTA, MA LORENZO DISTA SOLO CINQUE PUNTI.

In questo giorno così importante Valentino è solo con il suo talento e la sua forza. Gli altri si inchinano.

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Pedrosa non va più forte e cade anche. Il ragazzo è in crisi, e non riesce più a reagire di fronte ai guai.


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Incredibile PedrosaDopo la caduta di Jorge Lorenzo in prova, con infortunio alla spalla, per Valentino Rossi il GP USA sembrava una passeggiata. Invece la M1 ha perso, e contemporaneamente è scattato qualcosa nella testa di Dani Pedrosa, che ha inaspettatamente dominato. Incredibile anche Lorenzo, capace di lottare per il podio, e persino il finale: Pedrosa nell'ultimo giro ha rallentato così tanto da permettere a Rossi di attaccarlo all'ultima curva. Dani, che ha resistito, ha poi sostenuto di aver fatto male i conti. Resta il sospetto che sia successo qualcosa al motore della Honda RCV. In ogni caso in California l'argomento del giorno è la crisi di Stoner: il ragazzo non migliora (in gara è quarto, sempre sofferente) e inizia una lunga serie di esami (in una clinica di San Francisco) dai quali risulta che Casey non ha nulla. Il mistero, quindi, si infittisce.

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«Con questa gara si chiude un capitolo brutto della mia vita. Finisce un incubo, una condizione di tristezza. Un anno terribile» Dani Pedrosa

PEDROSA SCATTA AL COMANDO E TENTA LA FUGA: CON GRANDE SORPRESA, L'IMPRESA GLI RIESCE CON FACILITÀ. ALLE SUE SPALLE LOTTANO PER UN PO' ROSSI E LORENZO, POI LE POSIZIONI SI STABILISCONO. VALENTINO GUADAGNA COMUNQUE QUATTRO PUNTI SUL SUO COMPAGNO DI SQUADRA.

1° Dani Pedrosa 2°Valentino Rossi 3° Jorge Lorenzo

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SULLA PISTA AMICA NICKY HAYDEN DÀ SEGNALI DI RIPRESA E CONCLUDE LA GARA IN QUINTA POSIZIONE. NON C'È DA ESALTARSI, SE SI PENSA CHE CON LA HONDA HAYDEN QUI HA VINTO DUE VOLTE, MA È COMUNQUE UN MOTIVO PER SORRIDERE UN PO'. DI CERTO, BRILLA LA SUA DESMOSEDICI CON LIVREA A STELLE E STRISCIEDI CUI È STATA REALIZZATA ANCHE UNA REPLICA PER IL MERCATO AMERICANO.

Il pilota più discusso del momento fa una gara capolavoro e beffa i due della Yamaha che possono lottare solo per il podio.

susuNegli USA Edwards è molto atteso, ma manca l'occasione. È lontano dai primi e delude i suoi tifosi.


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La legge del padroneTra Rossi e Lorenzo finisce come a Barcellona, anche se il sorpasso di Valentino ai danni del compagno di squadra è meno eclatante e scenografico. Un'altra grande prova di determinazione di Valentino, ma Lorenzo si conferma un grandissimo avversario. Giunti a metà stagione è ormai chiaro che il Team Yamaha sta dominando. Il podio viene completato da Pedrosa, autore di una gran bella gara, con Stoner quarto. Lentamente, ma inesorabilmente, Rossi e Lorenzo stanno quindi allungando in vetta alla classifica del campionato: appare ormai chiaro che Pedrosa è fuori dalla lotta per il titolo (il suo distacco è troppo elevato) e che Stoner non riesce a reggere il loro ritmo. L'australiano a fine gara dichiara di sentirsi più fiducioso, invece siamo ormai alla vigilia del suo crollo definitivo.

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PIÙ EQUILIBRIO DI COSÌ È DIFFICILE

IMMAGINARE: ROSSI E LORENZO RESTANO

INSIEME PER TUTTA LA GARA E IL PESARESE

LA SPUNTA DI UN SOFFIO SUL TRAGUARDO.

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«Quando ho deciso di attaccare sono uscito bene dall'ultima curva e ho fatto una superstaccata in fondo al rettilineo». Valentino Rossi

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1° Valentino Rossi, 2° Jorge Lorenzo, 3° Dani Pedrosa

ORMAI ALL'INTERNO DEL TEAM YAMAHA È CHIARO CHE LA RIVALITÀ TRA ROSSI E LORENZO È UNA QUESTIONE DA GESTIRE CON CALMA E INTELLIGENZA. I DUE SI RIVELANO GRANDI PROFESSIONISTI, PERCHÉ NON ARRIVANO MAI ALLO SCONTRO VERBALE OPPURE IN PISTA, PERÒ FATICANO A RESTARE FREDDI DI FRONTE ALLA FORZA RECIPROCA. DEL RESTO, ROSSI HA CAPITO CHE LORENZO È IL SUO PEGGIOR NEMICO, IL SUO RIVALE PIÙ FORTE, E PER GIUNTA LO SPAGNOLO PUÒ BENEFICIARE DEL SUO LAVORO DI SVILUPPO E PUÒ SFRUTTARE I SUOI DATI. UN MOTIVO DI TENSIONE IN PIÙ.

Valentino conquista la vittoria numero 101 mettendo di nuovo in riga Lorenzo. Per lui è proprio un bel momento.

susuLa gomma anteriorelo costringea fermarsi. E mentre il compagno di squadra si batte, lui arranca.


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La caduta degli deiFiniscono a terra Lorenzo e Rossi, Pedrosa è in grande difficoltà, Stoner crolla anche a livello psicologico. E dall'asfalto infido e viscido di Donington, di nuovo tra pioggia e secco, spunta Andrea Dovizioso: che guida benissimo, non sbaglia niente, vince con pieno merito. Ma, certo, la caduta degli dei tiene banco. In particolare, la "follia" di Casey Stoner che (al pari del compagno Hayden) decide di partire con le gomme "rain" sperando nell'intensificarsi della pioggia. Gli altri partono con le "slick" e fanno bene. Per Stoner la gara è un calvario, una beffa, una brutta esibizione: sarà penultimo, seguito dal solo Hayden. E nel viaggio di ritorno che lo riporta in Australia, prende corpo la decisione clamorosa: il numero uno della Ducati si fermerà per un paio di mesi. Salterà tre GP, tornerà solo ad ottobre, in Portogallo.

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VALENTINO ROSSI E LA M1 SCIVOLANO

PRIMA SULL'ASFALTO E POI SULL'ERBA.

SE NE VA ANCHE L'ULTIMO OSTACOLO

SULLA STRADA DI DOVIZIOSO. PER ANDREA

È LA PRIMA VITTORIA IN MOTOGP.

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«Ho gestito le gomme fredde, poi ho agganciato Vale e ho resistito a Colin e Randy. Ho gestito tre situazioni diverse» Andrea Dovizioso

1° Andrea Dovizioso 2° Colin Edwards 3° Randy De Puniet

MAL COMUNE, MEZZO GAUDIO: I DUE DELLA YAMAHA SBAGLIANO E CADONO NELLO STESSO GIORNO, QUINDI NON CAMBIA NULLA IN VETTA ALLA CLASSIFICA DI CAMPIONATO. INVECE CAMBIA, ALMENO UN PO', LA STORIA AGONISTICA DI ANDREA DOVIZIOSO, CHE ENTRA NEL RISTRETTO CLUB DI CHI HA VINTO ALMENO UNA GARA NELLE TRE CLASSI DEL MONDIALE VELOCITÀ. DOPO AVER VINTO IN 125 E 250, FA SUA ANCHE UNA GARA DELLA MOTOGP. QUANTO A VALENTINO, L'ASFALTO UMIDO SI CONFERMA LA SUA BESTIA NERA: IN CONDIZIONI SIMILIERA CADUTO ANCHE A LE MANS.

Dove c'è da ragionare e stare calmi, Dovizioso emerge puntuale. Sfrutta bene le sue qualità e fa una grande gara.

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Non sente ragioni, vuole le "rain" e nessuno può farci niente. Ma sbaglia in pieno. E la sua crisiraggiunge l'apice.


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Rossi resta soloUna dominio schiacchiante, che permette a Valentino di portare il suo vantaggio a 50 punti. Lorenzo cade ed è sempre più lontano. Nel paddock, durante il week-end, si parla quasi solo della decisione di Stoner di fermarsi: la sua assenza toglie valore alle gare e al campionato. A questo punto è chiaro che la corsa al titolo sarà un affare della famiglia Yamaha, e anche se la seconda battuta a vuoto consecutiva di Lorenzo allunga il distacco da Valentino, Jorge promette di continuare a lottare e tutti lo prendono sul serio. La gara vede un Pedrosa tranquillo in seconda posizione, mentre si affaccia sul podio Toni Elias (sempre veloce sulla pista ceca) che a fine gara si rende autore di una disperata richiesta di aiuto per trovare un posto in MotoGP per il 2010.

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VALENTINO SI INCHINA DI FRONTE

AL PUBBLICO DI BRNO,

ALLA FINE DEL SUO SPETTACOLO.

PRIMA È TOCCATO A JORGE

LORENZO PIEGARSI...

LO SPAGNOLO CADE,

NEL TENTATIVO DI TENERE TESTA

AL COMPAGNO DI SQUADRA.

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«Dopo la caduta di Lorenzo me la sono goduta: ho iniziato a guidare come un turista... Ma non è certo finita: Jorge non molla mai» Valentino Rossi

1° Valentino Rossi 2° Dani Pedrosa 3° Toni Elias

BRNO, CIRCUITO AMATO DA TUTTI I PILOTI, PERMETTE A ELIAS DI METTERSI IN EVIDENZA. LA STAGIONE DELLO SPAGNOLO È INFATTI DELUDENTE, QUESTA È LA SUA PRIMA VERA REAZIONE. DOPO I FASTI DI DONINGTON, DOVIZIOSO PORTA A CASA UNA QUARTA POSIZIONE DI TUTTO RISPETTO. ALLE SUE SPALLE SPUNTA CAPIROSSI CHE CHIUDE IN QUINTA POSIZIONE MA SENZA TROPPO ENTUSIASMO: LA STAGIONE DI LORIS È MOLTO DIFFICILE, LA SUZUKI DELUDE E SEMBRA IMPOSSIBILE TROVARE IL MODO DI RISOLVERE I GUAI DELLA GSV-R.

Implacabile, concentrato, determinato. Questa vittoria vale doppio, visto che Lorenzo cade. I punti di vantaggio ora sono 50.

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Ancora un errore grave, che dimostra il momento difficile.Jorge resta velocissimo, ma ha perso lucidità.


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Lorenzo è indomabileSe non fosse previdente e preveggente, non sarebbe Valentino Rossi. Il campione del mondo aveva abbassato i toni, dopo la vittoria in Repubblica Ceca, sostenendo che Lorenzo non avrebbe certo mollato. E aveva ragione. Lo spagnolo a Indianapolis guida in modo impeccabile, si dimostra fortissimo a livello psicologico e mette in crisi Valentino. Infatti Rossi cade, rendendo a Jorge il favore che gli aveva fatto a Brno, e dilapida in un sol colpo 25 punti di vantaggio. Alle spalle dei due che lottano per il titolo, conquista la scena Alex De Angelis che lotta come un leone e conquista la seconda posizione (davanti a Nicky Hayden). Questo è il miglior risultato di sempre, per il sammarinese, da quando corre nella MotoGP.

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UNA VITTORIA NETTA, UNA PRONTA

RISPOSTA A VALENTINO ROSSI.

QUESTA VOLTA È IL PESARESE A CADERE.

E IL DIVARIO TRA I DUE SI DIMEZZA.

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«Sono in crescita e non è un caso. È merito di un duro lavoro. Io non ho una moto ufficiale, e la differenza dai primi è tanta» Alex De Angelis

1° Jorge Lorenzo 2° Alex De Angelis 3° Nicky Hayden

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© H-D 2009. Harley, Harley-Davidson e il logo Bar & Shield sono alcuni dei marchi di proprietà di H-D Michigan, LLC.

ALEX DE ANGELIS HA DEBUTTATO NELLA MOTOGP NEL 2008, FACENDO DELLE BUONE GARE MA SENZA MAI SALIRE COSÌ IN ALTO: IL SECONDO POSTO LO PONE, QUESTA VOLTA, AL DI SOPRA DI TUTTI I PILOTI HONDA (ANCHE QUELLI UFFICIALI). NON SOLO, ALEX BATTE ANCHE NICKY HAYDEN, CHE SULLA PISTA DI INDIANAPOLIS CERCA (E ALMENO IN PARTE TROVA) IL RISCATTO DOPO UNA STAGIONE AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE.

Mette la sua RCV "clienti" davanti alle ufficiali, guida bene e lotta senza timori reverenziali. Grandissima gara, la sua.

susuCommette un errore grave. La moto non è a posto, dovrebbe controllare la situazione. Invece non si accontenta...


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A lezione da ValeLa pressione non fa danni, a Valentino Rossi. A pochi chilometri da casa, il campione sente il calore della sua gente e organizza un week-end perfetto: pole, vittoria, giro veloce. Nessuno riesce a metterlo anche solo in difficoltà e il GP San Marino Riviera di Rimini si rivela una prova di superiorità schiacciante. Ma Jorge Lorenzo si dimostra intelligente e furbo: non commette l'errore che Rossi ha commesso a Indianapolis: quando capisce che non c'è nulla da fare per la vittoria, si accontenta del secondo posto. Il divario da Rossi aumenta di soli 5 punti, la partita è quindi ancora aperta. Alle spalle del duo Yamaha si inserisce il sempre regolare Pedrosa, che mette la sua RCV davanti a quella di Dovizioso su una pista che in teoria dovrebbe essere favorevole al forlivese.

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È IL WEEK-END DI VALENTINO ROSSI:

AVVOLTO NEL CALORE DEI SUOI TIFOSI,

IL PESARESE REAGISCE AL PASSO FALSO

DI INDIANAPOLIS. E DOMINA LA GARA.

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«Ero in ottime condizioni, ero concentrato, e in più avevo una moto perfettamente a punto. Siamo stati bravi». Valentino Rossi

1° Valentino Rossi 2° Jorge Lorenzo 3° Dani Pedrosa

I PILOTI ITALIANI ENTRANO TUTTI NELLA ZONA PUNTI, NELLA SECONDA GARA "DI CASA" DELLA STAGIONE. A PARTE IL DOMINATORE ROSSI (CHE SUL PODIO IRONIZZA SUL SUO ERRORE DI INDIANAPOLIS...), DOVIZIOSO SI INSERISCE IN QUARTA POSIZIONE E PRECEDE LORIS CAPIROSSI, QUINTO. MELANDRI NON È TROPPO LONTANO: PORTA IN OTTAVA POSIZIONE LA HAYATE, ORMAI MOLTO INDIETRO RISPETTO ALLA CONCORRENZA, VISTO CHE LO SVILUPPO SI È FERMATO AD INIZIO STAGIONE. CHIUDE IL GRUPPO NICCOLÒ CANEPA, TREDICESIMO.

Impeccabile e infallibile, Valentino riprende in mano la situazione. La reazioneche serviva, dopo il passo falso di Indy.

susuEroe sette giorni prima, a terra al via nel suo GP. Coinvolgendo anche gli incolpevoli Edwards e Hayden.

in classifica Rossi 237. Lorenzo 207. Pedrosa 157

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Lorenzo's LandEra prevista, la vittoria di Lorenzo a Estoril (su questa pista ha conquistato anche la sua prima affermazione nella MotoGP nel 2008) perché qui è sempre andato molto forte, con ogni moto. Non era prevista invece la brutta giornata di Valentino, che incappa in una domenica piena di guai: deve subire anche Pedrosa e il rientrante Stoner (che si inserisce in seconda posizione) e chiude solo quarto. Perde quindi 12 punti in un sol colpo, e il divario da Lorenzo si riduce a 18 lunghezze. Di fatto, quindi, Lorenzo torna in lotta per il titolo. A proposito di ritorni, Stoner appare davvero riposato e in gran forma: la lunga vacanza gli ha fatto bene. Gli esami fatti in Australia confermano che fisicamente non ha nulla (ma era chiaro sin da giugno...) e in gara guida come sempre, cioè molto bene. Il suo risultato è in linea con il suo livello.

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È ORMAI CELEBRE IL MODO IN CUI JORGE LORENZO "MARCA" IL TERRITORIO QUANDO OTTIENE UNA VITTORIA. ALL'ESTORIL, CELEBRA IL SUCCESSO COME SE FOSSE IL PRIMO PASSO DELL'UOMO SULLA LUNA!

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«Mi aspettavo una gara così. Questa vittoria dimostra che siamo forti. Però la situazione è ancora molto favorevole a Valentino» Jorge Lorenzo

1° Jorge Lorenzo 2° Casey Stoner 3° Dani Pedrosa

PEDROSA SI CONFERMA UN PILOTA SEMPRE FORTE E REGOLARE, MA FATICA A TROVARE LO SPUNTO VINCENTE. IL PODIO RESTA COMUNQUE UN SUO TERRENO ABITUALE, E QUESTA VOLTA LO OTTIENE A DISCAPITO DI VALENTINO. ROSSI A FINE GARA NON HA DIFFICOLTÀ NELL'AMMETTERE CHE LA SQUADRA HA SBAGLIATO L'ASSETTO DELLA M1, E PROMETTE UN PRONTO RISCATTO NELLE DUE GARECHE LA MOTOGP DISPUTERÀ OLTREOCEANO, IN AUSTRALIA E MALESIA.

Torna, ed è subito veloce e costante.Oltre che sorridente. In fondo, solo lui si stupisce del suo secondo posto.

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Questa gara conferma le difficoltà della sua squadra nel trovare la giusta messa a punto della moto.


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Qui comanda StonerOrmai Phillip Island è come Losail: Stoner vince sempre. L'australiano, poi, qui ha anche una motivazione extra, visto che corre in casa di fronte al suo pubblico. La gara vive sul braccio di ferro tra Stoner, sempre davanti, e Rossi che insegue. Il pesarese cerca di mettere sotto pressione il suo avversario, che però questa volta non cede. I due danno spettacolo, e piano piano allungano rispetto al resto del gruppo. Pedrosa, di nuovo terzo, è lontanissimo. Questa gara, che segna la piena "guarigione" di Stoner ha importanti conseguenze sulla lotta per il titolo: Lorenzo cade al via, centrando Hayden alla frenata della prima curva, e Rossi guadagna 20 punti. Il suo vantaggio sale a 38 e lui giura: «di errori, adesso, non ne farò più». Si va verso la Malesia con la sensazione che lì si deciderà la partita. A favore di Rossi, naturalmente.

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STONER POCHI METRI DAVANTI A ROSSI.

È STATO COSÌ PER L'INTERA GARA.

LA MOTO DI LORENZO, INVECE, HA FATTO

POCA STRADA, PERLOPIÙ NELL'ERBA...

UN KOALA FA SORRIDERE VERMEULEN.

UN'IMPRESA, VISTO IL LIVELLO SUZUKI...

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«Volevo vincere, ma ho pensato a quello che mi sto giocando. Stoner viene da una bella vacanza e non ha niente da perdere. Io invece sì». Valentino Rossi

1° Casey Stoner 2°Valentino Rossi 3° Dani Pedrosa

LA SPLENDIDA PHILLIP ISLAND OSPITA UNA DELLE GARE PIÙ INTENSE E IMPORTANTI DELLA STAGIONE. DI FATTO, QUI SI GIOCA LA PARTITA DECISIVA DEL LUNGO CONFRONTO TRA ROSSI E LORENZO. STONER VINCE CON PIENO MERITO, DAVANTI AL SUO PUBBLICO, MA NON È PIÙ IN CORSA PER IL TITOLO, CHE RESTA UN AFFARE RISERVATO AI DUE PILOTI YAMAHA.

Riporta alla vittoria la Ducati, confermando che con più coraggio il suo campionato poteva avere un altro peso.

susuLorenzo crolla nel momento decisivo e alla fine si bacchetta: "non sono pronto per il titolo".


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Rossi nella leggendaLa pioggia rovina la gara, ma non la festa, di Valentino Rossi. Se non fosse arrivato l'acquazzone tropicale, si sarebbe vista una battaglia diversa, perché nelle prove Rossi si era preparato a dare spettacolo. Voleva vincere, e ha lavorato per questo. Al via, però, su una pista allagata, Rossi pensa a quello che sta giocandosi e cambia tattica. Parte in modo prudente, prende il ritmo gradatamente, risale fino al terzo posto (la caduta di Dovizioso gli evita anche il rischio del duello) poi si calma. Anche perché Lorenzo è alle sue spalle, e quindi non può nuocere. Come promesso, quindi, Rossi in Malesia mette la parola fine ad una lotta che è stata intensa e dura. È campione del mondo e porta a casa il suo nono titolo (una cifra incredibile). In gara domina Stoner, che va in fuga sin dall'inizio. Il podio è completato da Pedrosa.

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LA MAGLIETTA CELEBRATIVA, QUESTA VOLTA, RIPORTA ALLA LUCE UNA DISCUSSIONE CHE HA ANIMATO TUTTA LA STAGIONE: NONOSTANTE GLI ANNI, VALENTINO RESTA IL PIÙ FORTE.

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«La mia longevità agonistica dipende dalla mia passione, dall'impegno, e dal gusto che provo nel guidare e lottare con gli avversari». Valentino Rossi

1° Casey Stoner 2° Dani Pedrosa 3° Valentino Rossi

STONER VINCE ANCHE IN MALESIA, SETTE GIORNI DOPO IL TRIONFO AUSTRALIANO. AVEVA MESSO IN MOSTRA UN BUON PASSO DI GARA ANCHE SULL'ASFALTO ASCIUTTO, SABATO, MA SENZA LA PIOGGIASI POTEVA ASSISTERE AD UNA GARA PIÙ COMBATTUTA. VALENTINO, SIA VENERDÌ CHE SABATO, ERA APPARSO FEROCE E VELOCISSIMO, ASSOLUTAMENTE DECISO A VINCERE ANCHE LA GARA. LA PIOGGIA HA POI CAMBIATO LO SCENARIO.

La pioggia non gli ha mai portato bene, nel 2009, quindi Rossi decide di essere prudente. Fa benissimo.

susuAnziché attaccare, subisce. Lorenzo deve abbassare la testa, finalmente. Ma piegarlo è stata dura.


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Pedrosa per finireIl clamoroso errore di Stoner diventa il momento più emozionante di una gara noiosa, scontata. Questa volta non riesce, la strategia Ducati di scaldare molto le gomme durante il giro di allineamento (con un ritmo "baldanzoso") per essere subito incisivi sin dalla prima curva. La gomma non si scalda, l’australiano vola in aria e poi a terra a causa di un high side (ormai rarissimo). Mentre gli altri si allineano per il via. In gara, Valentino Rossi si mette sulle tracce del fuggitivo Pedrosa. Ma non riesce a prenderlo. La gara inizia e finisce con Pedrosa (che strappa a Stoner il terzo posto in campionato), Rossi e Lorenzo sul podio. Poi gli altri. Ben Spies, campione della Superbike e ospite d’onore della gara di chiusura della stagione, si mette in evidenza con un convincente settimo posto, conquistato ai danni di Andrea Dovizioso.

82

L'ULTIMA GARA DELLA MOTOGP PARTE

SENZA CASEY STONER. L'AUSTRALIANO

È CADUTO NEL GIRO DI RISCALDAMENTO.

DANI PEDROSA SCATTA IN TESTA,

COME SPESSO ACCADE, E QUESTA VOLTA

RIMANE DAVANTI A TUTTI FINO ALL'ULTIMO.

A VALENCIA, CON IL NUMERO 11, C'È ANCHE

BEN SPIES, IL CAMPIONE SUPERBIKE, CHE

NEL 2010 CORRERÀ L'INTERO CAMPIONATO.

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La volevo, questa vittoria. Importante perché ci dà morale, e ci fa speraredi poter davvero iniziare a lavorare con più serenità». Dani Pedrosa

1° Dani Pedrosa 2°Valentino Rossi 3° Jorge Lorenzo

LE CADUTE HIGH SIDE, CON IL PILOTA SBALZATO IN ARIA DA UNA VIOLENTA "SCODATA" DELLA MOTO IN ACCELERAZIONE, SEMBRAVANO APPARTENERE AL PASSATO. MA NONOSTANTE L'ELETTRONICA SOFISTICATA DI OGGI, CHE PAREVA AVERLE SCONGIURATE, CASEY STONER A VALENCIA È FINITO A TESTA IN GIÙ NEL GIRO DI RISCALDAMENTO, TRADITO DALLA GOMMA FREDDA. PER UNO SPAGNOLO CHE SALUTA LA MOTOGP, TONI ELIAS, UNO CHE RESTA,ALEIX ESPARGARÓ.

Il campione della Superbike impressiona: guida bene, lotta, impara. E dimostra di non essere disposto a fare numero.

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Voleva chiudere con una vittoria"pesante". Invece non corre. E torna a casa con molti dubbi.


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Valentino Rossi World Champion

MotoGPMotoGPMotoGPMotoGPMotoGPMotoGP500 cc250 cc125 cc

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ClassificamotoGP

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1. Fiat Yamaha Team 567

2. Repsol Honda Team 394

3. Ducati Marlboro Team 341

4. Monster Yamaha TECH 3 253

5. San Carlo Honda Gresini 226

6. Rizla Suzuki MotoGP 216

rookie of the year1. Mika KALLIO 71

2. Niccolo CANEPA 38

3. Yuki TAKAHASHI 9

61 anni di campioni del mondo2009 Valentino Rossi Italia 1988 Eddie Lawson USA 1967 Giacomo Agostini Italia2008 Valentino Rossi Italia 1987 Wayne Gardner Australia 1966 Giacomo Agostini Italia2007 Casey Stoner Australia 1986 Eddie Lawson USA 1965 Mike Hailwood Gran Bretagna2006 Nicky Hayden USA 1985 Freddie Spencer USA 1964 Mike Hailwood Gran Bretagna2005 Valentino Rossi Italia 1984 Eddie Lawson USA 1963 Mike Hailwood Gran Bretagna2004 Valentino Rossi Italia 1983 Freddie Spencer USA 1962 Mike Hailwood Gran Bretagna2003 Valentino Rossi Italia 1982 Franco Uncini Italia 1961 Gary Hocking Rhodesia2002 Valentino Rossi Italia 1981 Marco Lucchinelli Italia 1960 John Surtees Gran Bretagna2001 Valentino Rossi Italia 1980 Kenny Roberts USA 1959 John Surtees Gran Bretagna2000 Kenny Roberts Jr. USA 1979 Kenny Roberts USA 1958 John Surtees Gran Bretagna1999 Alex Criville Spagna 1978 Kenny Roberts USA 1957 Libero Liberati Italia1998 Michael Doohan Australia 1977 Barry Sheene Gran Bretagna 1956 John Surtees Gran Bretagna1997 Michael Doohan Australia 1976 Barry Sheene Gran Bretagna 1955 Geoff Duke Gran Bretagna1996 Michael Doohan Australia 1975 Giacomo Agostini Italia 1954 Geoff Duke Gran Bretagna1995 Michael Doohan Australia 1974 Phil Read Gran Bretagna 1953 Geoff Duke Gran Bretagna1994 Michael Doohan Australia 1973 Phil Read Gran Bretagna 1952 Umberto Masetti Italia1993 Kevin Schwantz USA 1972 Giacomo Agostini Italia 1951 Geoff Duke Gran Bretagna1992 Wayne Rainey USA 1971 Giacomo Agostini Italia 1950 Umberto Masetti Italia1991 Wayne Rainey USA 1970 Giacomo Agostini Italia 1949 Leslie Graham Gran Bretagna1990 Wayne Rainey USA 1969 Giacomo Agostini Italia1989 Eddie Lawson USA 1968 Giacomo Agostini Italia

7. Hayate Racing Team 108

8. Pramac Racing 108

9. LCR Honda MotoGP 106

10. Scot Racing Team MotoGP 28

11. Grupo Francisco Hernan 12

la sfida tra i team

mondiale piloti

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1. Valentino ROSSI Italia Fiat Yamaha Team 20 20 25 - 16 25 25 20 25 11 25 - 25 13 20 16 20 306

2. Jorge LORENZO Spagna Fiat Yamaha Team 16 25 - 25 20 20 20 16 20 - - 25 20 25 - 13 16 261

3. Dani PEDROSA Spagna Repsol Honda Team 5 16 20 16 - 10 - 25 16 7 20 6 16 16 16 20 25 234

4. Casey STONER Australia Ducati Marlboro Team 25 13 16 11 25 16 16 13 13 2 - - - 20 25 25 - 220

5. Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 13 4 9 9 10 9 13 9 7 20 9 11 - 11 11 3 13 161

6. Andrea DOVIZIOSO Italia Repsol Honda Team 11 11 8 13 13 13 - - - 25 13 13 13 9 10 - 8 160

7. Toni ELIAS Spagna San Carlo Honda Gresini 7 1 7 6 2 - 4 10 10 - 16 7 10 10 6 9 10 115

8. Alex DE ANGELIS S. Marino San Carlo Honda Gresini 10 3 2 5 1 4 6 5 11 13 8 20 - - 13 4 6 111

9. Loris CAPIROSSI Italia Rizla Suzuki MotoGP - 9 10 8 11 11 7 - 5 5 11 9 11 - 4 7 2 110

10. Marco MELANDRI Italia Hayate Racing Team 2 10 11 20 5 2 5 6 9 9 - - 8 4 9 8 - 108

11. Randy DE PUNIET Francia LCR Honda MotoGP 6 5 13 2 8 8 9 7 - 16 6 4 4 5 8 - 5 106

12. Chris VERMEULEN Australia Rizla Suzuki MotoGP 9 6 6 10 6 5 11 8 3 3 5 5 7 6 5 10 1 106

13. Nicky HAYDEN USA Ducati Marlboro Team 4 - 1 4 4 6 8 11 8 1 10 16 - 8 1 11 11 104

14. James TOSELAND G.Bretagna Monster Yamaha Tech 3 - 7 3 7 9 3 10 - 6 10 7 10 6 7 2 1 4 92

15. Mika KALLIO Finlandia Pramac Racing 8 8 - - 3 7 - - 2 6 - 8 9 - 7 6 7 71

16. Niccolo CANEPA Italia Pramac Racing - 2 - 1 7 - 2 4 4 8 4 - 3 3 - - - 38

17. Gabor TALMACSI Ungheria Scot Racing Team MotoGP - - - - - - - - 1 4 3 2 2 2 3 2 - 19

18. Aleix ESPARGARO Spagna Pramac Racing - - - - - - - - - - - 3 5 - - 5 3 16

19. Sete GIBERNAU Spagna Grupo Francisco Hernando 3 - 5 - - 1 3 - - - - - - - - - - 12

20. Ben SPIES USA Sterilgarda Yamaha Team - - - - - - - - - - - - - - - - 9 9

21. Yuki TAKAHASHI Giappone Scot Racing Team MotoGP 1 - 4 3 - - 1 - - - - - - - - - - 9

mondiale marche1. YAMAHA 20 25 25 25 20 25 25 20 25 20 25 25 25 25 20 16 20 386

2. HONDA 11 16 20 16 13 13 9 25 16 25 20 20 16 16 16 20 25 297

3. DUCATI 25 13 16 11 25 16 16 13 13 8 10 16 9 20 25 25 11 272

4. SUZUKI 9 9 10 10 11 11 11 8 5 5 11 9 11 6 -5 10 2 133

5. KAWASAKI 2 10 11 20 5 2 5 6 9 9 - - 8 4 9 8 - 108

L'ULTIMOL'ULTIMO CAMPIONECAMP

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LA COSTANZA contro l’aggres-sività. La cadenza controllata ma produttiva contro le gran-diose prestazioni e i clamorosi

tonfi. L’ha spuntata Hiroshi Aoyama, quindi. È stato il giapponese a strap-pare a Marco Simoncelli il titolo mon-diale. L’ultimo titolo della 250.

Il giapponese non ha lo spirito del samurai, lui non attacca per fare male

Hiroshi Aoyama è la sorpresa. Con lui la Honda fa suo il titolo che mette la parola fine alla storia della 250

con il colpo risolutore. Aoyama è piut-tosto uno che sa aspettare, che riesce a conservare le forze per il momento deciso, senza mai strafare. Tutto il contrario di Marco Simoncelli, che ama le sensazioni forti e che quindi adora il corpo a corpo.

Ma il romagnolo è andato al tappeto in addirittura cinque delle diciassette riprese di questa ultima sfida della

A rendere possibile un trionfo tutto giapponese, è stato il super l

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L'ULTIMO CAMPIONEPIONE

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quarto di litro, ed è questo che ha fat-to la differenza. Pur essendosi rivela-to più veloce del suo avversario, Si-moncelli ha pagato duramente un’in-credibile serie di errori che un cam-pione del mondo non dovrebbe com-mettere.

Si è rotto un polso sette giorni prima della gara del debutto, allenandosi con una moto da fuoristrada. Si è rot-

to una costola pochi giorni prima dell’ultima sfida, quella di Valencia, girando con un kart. In mezzo, ha rot-to il cerchio della sua Gilera nella se-conda gara, in Giappone, salendo su un cordolo e poiché dopo due gare era ancora a zero punti, con Aoyama già in testa al campionato, la sua stagione è diventata immediatamente una rin-corsa a perdifiato.

Marco aveva la velocità e la forza per riuscire nell’impresa, per recupe-rare il terreno perduto, ma è incappa-to in altri errori. La sua Gilera non è stata sempre a punto, e poi vanno se-gnalate le cadute di Barcellona e Mi-sano. Sono queste, più di quella di Valencia, arrivata mentre cercava di vincere la gara di chiusura, che la-sciano l’amaro in bocca.

lavoro di una squadra di tecnici italiani. Il Team Scot

HIROSHI AOYAMA INSEGUE MARCO SIMONCELLI. IL PILOTA GIAPPONESE È STATO COSÌ BRAVO DA RIUSCIRE A STARGLI SEMPRE DAVANTI IN CLASSIFICA... METTENDO IL SUO NOME IN CODA ALL'ALBO D'ORO DEL MONDIALE 250.

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E se è andata così bene, se è stata così efficace, è merito dei tecnici del Team Scot.

Il campionato della 250 si chiude quindi con il trionfo di un binomio giapponese, una cosa molto difficile da preventivare alla vigilia della sta-gione. Il 2009, l’ultimo anno della glo-riosa 250, sembrava una questione tra latini. Simoncelli, il campione, contro Bautista, lo sfidante. Entrambi sulla stessa moto (la Gilera è un’Aprilia a tutti gli effetti). In quella che doveva essere la rivincita del Mondiale 2008 l’ha spuntata Simoncelli, ma questo conta poco, perché alla fine sono sta-ti entrambi beffati da Aoyama.

La mazzata finale, è che alla fine non hanno conquistato nemmeno la seconda posizione, andata a Hector Barbera (il pilota che Simoncelli ha apprezzato di meno, nei suoi anni nel-

IL FATTO è che si è sempre pensato che sarebbe stato Alvaro Bautista, il vero avversario di Simoncelli (invece lo spagnolo è stato la grande delusio-ne del 2009) e non si è dato troppo peso al piccolo Aoyama, che invece piano piano ha accumulato punti su punti: non è mai incappato in una bat-tuta a vuoto, ha avuto una crisi in esta-te ma l’ha superata. Insomma, è stato lontano dal clamore ma ha fatto un notevole lavoro.

Certo, il ragazzo di Chiba, uno dei tanti nuclei urbani alle porte di Tokyo, non ce l’avrebbe mai fatta senza la sua squadra. Il Team Scot ha fatto un lavoro straordinario, con la vecchia Honda RSW 250. Aoyama deve molto alla sua squadra. Lo sviluppo della quarto di litro di Tokyo si è fermato nel 2007, eppure è la RSW la moto che ha portato il suo pilota al titolo nel 2009.

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SULLA STAGIONE DI MARCO SIMONCELLI HANNO PESATO LE CADUTE IN GARA, TRE, ED UN TOTALE DI BEN CINQUE "ZERI"SULLE 16 GARE IN PROGRAMMA. TROPPI. AOYAMA, È ANDATO A PUNTI IN TUTTI I GP.

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la 250) che è diventato vicecampione del mondo proprio perché ha vinto l’ultima gara.

In fin dei conti Bautista non è stato nemmeno il migliore spagnolo della quarto di litro. Ha commesso molti errori, è stato spesso poco incisivo, quindi alla fine è stato solo quarto in campionato. Alle spalle di Aoyama, Barbera e Simoncelli. Comunque i quattro migliori piloti della 250 si ri-troveranno su una MotoGP, nella prossima stagione. E avranno di sicu-ro problemi ben maggiori, rispetto a quelli che hanno affrontato quest’an-no.

L’ULTIMA stagione della 250 per

l‘Italia non è stata solo Simoncelli, ma il veterano, Roberto Locatelli, ha avu-to i suoi guai, mentre tra i giovani ha

brillato a corrente alternata Mattia Pasini (splendido vincitore del GP Ita-lia), che ha avuto guai sconosciuti a tutti gli altri: il suo 2009 è stato un’ago-nia a causa dei problemi finanziari del Team Toth. Mattia spesso è arrivato in circuito senza sapere se avrebbe cor-so (perché il pagamento delle rate per il leasing della sua moto arrivavano sempre con grandi ritardo...) e infatti le ultime gare le ha corse con un’altra squadra. Questa situazione ha scon-volto la preparazione e i piani di Pasi-ni, che non è stato in grado di espri-mere il suo notevole potenziale.

Raffaele de Rosa, giovane compa-gno di Aoyama, invece è cresciuto molto nella seconda parte di stagione, dove ha conquistato due podi. Due ter-zi posti in Australia e a Valencia, nella gara che ha chiuso un’epoca.

IL PIÙ BEL MOMENTO DEL 2009 DI MATTIA PASINI?LA VITTORIA NEL GP ITALIA. SU SIMONCELLI. RAFFAELE DE ROSA È STATO IL MIGLIOR DEBUTTANTE.

UNA VITA PER LAUNA VITA PER

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PRIMA di diventare l’undicesimo spagnolo campione del mondo di velocità, Julian Simon è stato un campione di precocità: ha iniziato

infatti ad andare in moto a due anni, su una minicross, e a cinque possedeva già una licenza e una Italjet 50 con la quale iniziò a gareggiare. Insomma, Julian Si-mon i primi metri della sua vita li ha per-corsi in moto.

È la punta di diamante di una vera e propria armata schierata dalla Spagna nella 125. Una classe che è stata domina-ta da questo Paese: la seconda posizione assoluta dell’inglese Bradley Smith e le

Julian Simon ha 22 anni e corre in moto da 20. È arrivato al titoloalla settima stagione iridata, tornando alla 125 dopo due stagioni nella 250

alterne vicende di Andrea Iannone sono tutto ciò che resta nelle mani degli stra-nieri. Per il resto, questa classe parla spa-gnolo con Espargarò, Marquez, Terol, Ga-dea.

Simon è il settimo iberico iridato nella 125 (dopo Angel Nieto, Jorge Martinez, Alex Criville, Emilio Alzamora, Daniel Pe-drosa, Alvaro Bautista). In assoluto, Simon va ad aggiungersi ad una lista della quale fanno parte anche Ricardo Tormo, Manuel Herreros, Sito Pons, Jorge Lorenzo.

È un amore che parte da lontano, quel-lo per il cross. Uno sport che ama e prati-ca per passione e come forma di allena-

La prima moto a 2 anni. La prima gara a 5. A 12 aveva già vinto

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UNA VITA PER LALA MOTOMOTO

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mento. A ben vedere, però, in lui non c’è nulla di nuovo rispetto alle storie di molti altri campioni della velocità – come Rossi, Melandri, Dovizioso, Lorenzo – visto che dopo un inizio con le ruote artigliate il ra-gazzo spagnolo a 12 anni è passato a quelle slick dopo aver corso otto campio-nati spagnoli di cross con una Kawasaki 60 vincendone quattro.

Nel campionato del mondo di velocità, invece, ce l’ha fatta al settimo tentativo. Ha debuttato a tempo pieno nel 2003 (con la Malaguti) quando aveva 16 anni. È arri-vato al titolo quest’anno, con l’Aprilia.

Il suo percorso è stato un po’ tortuoso,

nel senso che dopo quattro stagioni in 125 il ragazzo di Toledo decise di salire nella 250: prima con la Honda, poi con la KTM. Ha corso due anni senza fortuna, nella quarto di litro, così alla fine del 2008 ha avuto la grande occasione – entrare nel Team Aspar per puntare al titolo della 125 – e non se l’è lasciata sfuggire. Una volta in sella all’Aprilia, il ragazzo non ha fallito il bersaglio.

Al titolo è arrivato vincendo sei volte ma ha impiegato quattro gare per prendere davvero confidenza: la sua prima afferma-zione stagionale è avvenuta in Francia, poi ci sono state gare abbastanza tranquille,

intervallate da altre vittorie in Germania, Gran Bretagna, San Marino, Australia, Malesia e infine Valencia, a mondiale già conquistato.

Questa è stata la stagione della sua esplosione: Simon non aveva mai conqui-stato una pole position nella sua carriera (nel 2009 ne ha ottenute sette) e aveva vinto una sola gara, a Donington, nel 2005, con la KTM. Ora ha 22 anni, va in moto da 20, ha passato la soglia dei 100 GP dispu-tati, quindi è esperto. Ha talento, guida bene. Ed è spagnolo. Ha tutte le carte in regola, insomma, per andare ancora più avanti.

4 titoli spagnoli di cross. E decise di darsi alla pista

Classifica250/125

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mondiale 1251. Julian SIMON Spagna Aprilia 10 20 - 25 16 13 20 25 25 20 11 25 4 25 25 25 2892. Bradley SMITH G. Bretagna Aprilia 5,5 6 25 13 25 8 16 - - 13 20 16 16 20 20 20 223,53. Nicolas TEROL Spagna Aprilia 4,5 - 6 7 20 20 11 13 13 25 13 20 - 10 11 6 179,54. Pol ESPARGARÓ Spagna Derbi 6,5 16 9 - 13 - 7 11 6 11 25 - 25 13 16 16 174,55. Sergio GADEA Spagna Aprilia 2 - 20 16 5 16 25 20 - 7 1 - 10 6 13 - 1416. Sandro CORTESE Germania Derbi 8 10 10 4 6 7 - 10 - 10 - 11 20 16 10 8 1307. Andrea IANNONE Italia Aprilia 12,5 25 - 9 - 25 13 9 - 16 - - - 8 8 - 125,58. Marc MARQUEZ Spagna KTM - 11 16 - 11 11 6 - 1 8 10 13 - 7 - - 949. Joan OLIVE Spagna Derbi - 9 5 - - 2 5 16 4 6 8 8 11 - 7 10 91

10. Stefan BRADL Germania Aprilia 4 13 - - 8 9 10 - - 9 9 10 13 - - - 8511. Simone CORSI Italia Aprilia 1 1 2 - - - 8 - 20 - 16 9 - 11 - 13 8112. Jonas FOLGER Germania Aprilia 5 8 - 20 2 10 9 - - 4 4 7 2 2 - - 7313. Dominique AEGERTER Svizzera Derbi 2,5 7 7 10 - - 3 7 8 - 6 1 8 4 2 5 70,514. Efren VAZQUEZ Spagna Derbi - - 11 8 - - 4 - 7 2 - 4 - 9 - 9 5415. Scott REDDING G. Bretagna Aprilia 1,5 - 13 - 9 5 - - 16 1 - - - 5 - - 50,516. Takaaki NAKAGAMI Giappone Aprilia - - - 11 1 1 - - 11 - 7 - 5 - 5 2 4317. Danny WEBB G. Bretagna Aprilia 3,5 5 8 - - - - 8 - - 5 6 - 3 - - 38,518. Esteve RABAT Spagna Aprilia 3 3 4 5 - 4 - - - - - - 9 - 9 - 3719. Lorenzo ZANETTI Italia Aprilia - 2 - 6 4 - 1 - 9 - - 2 3 - 6 4 3720. Johann ZARCO Francia Aprilia 0,5 - 3 - 10 3 - - 3 5 - - 7 - - 1 32,521. Randy KRUMMENACHER Svizzera Aprilia - - - 1 3 6 - 5 - - - - 6 1 3 7 3222. Luis SALOM Spagna Aprilia - - - - - - - 3 10 - 3 - 1 - 1 3 2123. Marcel SCHROTTER Germania Honda - - - - - - - 4 - 3 - - - - - 11 1824. Tomoyoshi KOYAMA Giappone Loncin - 4 - - - - - 6 5 - 2 - - - - - 1725. Michel RANSEDER Austria Aprilia - - - - - - - - - - - 5 - - 4 - 926. Lorenzo SAVADORI Italia Aprilia - - - - 7 - - - - - - - - - - - 727. Riccardo MORETTI Italia Aprilia - - - - - - - - - - - 3 - - - - 328. Jasper IWEMA Olanda Honda - - - 3 - - - - - - - - - - - - 329. Cameron BEAUBIER USA KTM - - 1 - - - - 2 - - - - - - - - 330. Martin GLOSSOP G. Bretagna Honda - - - - - - - - 2 - - - - - - - 231. Marvin FRITZ Germania Honda - - - - - - 2 - - - - - - - - - 232. Gregory DI CARLO Francia Honda - - - 2 - - - - - - - - - - - - 233. Dani KARTHEININGER Germania Honda - - - - - - - 1 - - - - - - - - 1

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1. Hiroshi AOYAMA Giappone Honda 13 20 25 8 10 20 25 13 25 13 20 13 13 9 25 9 2612. Hector BARBERA Spagna Aprilia 25 5 13 5 11 16 20 11 8 9 10 25 16 20 20 25 2393. Marco SIMONCELLI Italia Gilera - - 16 25 20 - 16 25 13 25 25 - 25 25 16 - 2314. Alvaro BAUTISTA Spagna Aprilia 9 25 20 13 16 25 - 16 20 16 16 16 - 6 - 20 2185. Mattia PASINI Italia Aprilia - 16 10 - 25 13 - - 16 20 - 20 8 - - - 1286. Raffaele DE ROSA Italia Honda 11 4 6 10 7 7 6 7 9 10 5 8 - 16 - 16 1227. Tomas LUTHI Svizzera Aprilia 10 8 11 - 13 10 - 8 7 - 7 6 9 5 13 13 1208. Mike DI MEGLIO Francia Aprilia 16 - 5 - 4 2 5 - 11 7 13 11 20 11 - 2 1079. Hector FAUBEL Spagna Honda 5 - 2 20 8 6 8 10 6 6 8 7 - 8 11 - 105

10. Alex DEBON Spagna Aprilia 2 11 - - 9 11 10 20 10 - - 9 7 3 9 - 10111. Roberto LOCATELLI Italia Gilera 7 - 7 16 6 - 11 6 3 11 11 - - - - 7 8512. Jules CLUZEL Francia Aprilia 20 - 8 - - 5 - 2 5 8 - 10 11 13 - - 8213. Ratthapark WILAIROT Tailandia Honda 8 - 1 11 2 9 7 - - 5 - - 10 7 10 11 8114. Karel ABRAHAM Rep. Ceca Aprilia - 7 - 4 3 8 9 - 2 - 6 5 6 10 4 10 7415. Lukas PESEK Rep. Ceca Aprilia 3 9 3 9 - 4 4 4 4 4 9 - 5 4 8 4 7416. Alex BALDOLINI Italia Aprilia 1 - - - 5 3 3 5 - - 4 3 2 - 7 8 4117. Shoya TOMIZAWA Giappone Honda 4 6 4 - - - - 3 1 3 - 4 - 1 - 6 3218. Gabor TALMACSI Ungheria Aprilia 6 13 9 - - - - - - - - - - - - - 2819. Shuhei AOYAMA Giappone Honda - 10 - - - - - - - - - - 4 2 6 5 2720. Aleix ESPARGARÓ Spagna Aprilia - - - - - - 13 9 - - - - - - - - 2221. Valentin DEBISE Francia Honda - - - 3 - - 2 - - 1 3 2 3 - 3 1 2222. Imre TOTH Ungheria Aprilia - 3 - 7 1 - 1 - - - - - - - - - 1223. Balazs NEMETH Ungheria Aprilia - - - - - - - - - 2 - 1 - - 5 3 1123. Vladimir LEONOV Russia Aprilia - 1 - 6 - - - - - - 1 - - - 1 - 925. Bastien CHESAUX Svizzera Aprilia - - - - - - - 1 - - - - - - 2 - 325. Axel PONS Spagna Aprilia - - - - - - - - - - 2 - 1 - - - 327. Toby MARKHAM G. Bretagna Honda - - - 2 - - - - - - - - - - - - 228. Kazuki WATANABE Giappone Yamaha - 2 - - - - - - - - - - - - - - 229. Stevie BONSEY USA Aprilia - - - - - 1 - - - - - - - - - 1

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Homer...E' arrivato un messaggio?Mitico!*Berlusconi: mi consenta sta squillando*Lino Banfi : Madonna Benedetta Incoroneta!*Totti: me sa che t'è arrivato un sms…*Caressa: Goal di Del Piero*Potter fesso* Gem Boy -Colorado CafèRagazza single AAA cercasi giovane…..Ronaldinho: palleggia col tuo telefoninho!*Tromba da stadioPiacere femminileTotti: me sa che t'è arrivato un sms…*Risata SatanicaTitti: Mi è semblato di sentile un sms!*Pollon:Sembra talco ma non è….*Aldo: Miii rispondi a sto telefono*

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