Magazine giugno 2010

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COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE I riconoscimenti alle associazioni PAGINA 2 PREMIO COSTRUIAMO IL FUTURO EDITORIALE Non di solo Pil vive l’uomo L'approccio con il quale mi sono sempre mosso nasce dalla consapevo- lezza che il nostro è un grande paese, capace (nella storia come oggi) di grande creatività, di grande persona- lità e quindi di grande capitale umano. Sono particolarmente convinto del fatto che la politica abbia infatti come primo compito proprio quello di rico- noscere e valorizzare ciò che c'è nella società. Questo è il significato primo di un termine a me particolarmente caro, la sussidiarietà. Il Pil è un indicatore importante ma non sufficiente a misurare lo stato di salute di un paese, di una economia. Ho letto un interessante articolo del- l'Herald Tribune (challenging the king of economic statistic) nel quale viene affermato con forza che non vi è una equivalenza tra la crescita del GDP (Gross Domestic Product = PIL) e lo sviluppo di un paese. E' lo stesso assunto evidenziato dalla Commissione delle Comunità Europee, che in una comunicazione al Consiglio ed al Parlamento Europeo sottopone un documento dal titolo "Non solo il PIL - misurare il pro- gresso in un mondo in cambiamento". "Vista la sua natura ed il suo scopo, il PIL non può costituire la chiave di let- tura di tutte le questioni oggetto del di- battito politico. in particolare, il PIL non misura la sostenibilità ambientale o l'inclusione sociale ed occorre te- nere conto di questi limiti quando se ne fa uso nelle analisi o nei dibattiti politici". Autorevoli personalità del mondo accademico, sostengono questo assunto da tempo ed oggi sembra ar- rivato il momento di una consapevo- lezza internazionale. Il nostro Paese deve essere "analiz- zato" tenendo conto non solamente del La Fondazione “Costruiamo il futuro” in collaborazione con l’as- sociazione storico culturale “San- t’Agostino” ha allestito la mostra “Sant’Agostino - Si conosce solo ciò che si ama”, presso l’oratorio di Cassago, l’esposizione è stata presentata con un importante in- contro dedicato alla figura del Santo di Ippona che si è svolto ve- nerdì 9 aprile nella chiesa parroc- chiale. Una chiesa gremita di fedeli ha accolto con un lungo applauso Monsignor Rino Fisichella, ret- tore della Pontificia Università Lateranense, Alessandro Preziosi, attore che ha interpretato San- t’Agostino nella fiction di Raiuno andata in onda a fine gennaio, e Maurizio Lupi, presidente della fondazione “Costruiamo il fu- turo”. I 600 presenti hanno ascol- tato in religioso silenzio le testimonianze e le esperienze dei relatori. L’attore ha inoltre rac- contato di aver mosso i suoi primi passi nel campo della drammatur- gia proprio tra i vari teatri della Brianza, portando più volte in scena l’Amleto di Shakespeare, personaggio che ha accompa- gnato il suo debutto nel mondo del teatro. “Non ho fatto altro che guar- darmi dentro con sincerità – ha ri- sposto Preziosi quando Lupi gli ha chiesto se fosse stato difficile “en- trare nel personaggio” - Ho cer- cato di ricordare in ogni momento le mie incoerenze, i contraccolpi della Provvidenza, del destino di un uomo che scorre in un'altra di- rezione. Agostino — al di là del facile inscatolarlo dentro i massi- mali della vanità, del narcisismo — è figlio della società in cui vive che è simile alla nostra. Nella con- sapevolezza delle sue mancanze io mi ci sono ritrovato. Lui sa di poter fare tantissimo e di fare troppo poco. E' consapevole che la sua avvenenza gli gioca a favore, le sue capacità dialettiche gli per- mettono di superare gli sbarra- menti. Ma sa di poter andare an- cora oltre”. Intensa anche la testimonianza di Monsignor Fisichella che ha detto di aver “incontrato” San- t’Agostino il 27 agosto 1968, alla giovane età di diciassette anni: “Non passa giorno senza che io consulti Sant’Agostino. E’ una ne- cessità, un’esigenza poiché trovo le sue Confessioni piacevoli, vis- sute ed attuali. Per capire Ago- stino non dobbiamo uscire da noi stessi, la Verità abita nell’uomo interiore. Non siamo più abituati al silenzio per rispondere ad inter- rogativi profondi che accompa- gnano la nostra vita quotidiana”. L’esposizione, allestita dal 10 al 18 aprile, ha riscosso un grande successo, è stata infatti visitata da numerose scolaresche, da univer- sitari e da adulti interessati ad av- vicinarsi a scoprire Sant’Agostino e la sua esperienza di vita. MARA BAIGUINI INCONTRO A CASSAGO BRIANZA Più di 600 presenti hanno ascoltato le testimonianze di Monsignor Rino Fisichella e dell’attore Alessandro Preziosi L’EVENTO L’esposizione, allestita dal 10 al 18 aprile, ha riscosso un grande successo, è stata infatti visitata da una ventina di sco- laresche, da universitari e da adulti, (circa 2.500 visitatori) interessati ad avvicinarsi a scoprire Sant’Agostino e la sua espe- rienza di vita. E’ da riconoscere inoltre l’importante contributo delle 15 guide volontarie che hanno offerto la possibilità ad ogni visita- tore di effettuare una visita guidata della mostra, adeguando la spiegazione al tipo di “spettatore” che si trovavano di fronte, dando quindi la possibilità a tutti di fruire dei contenuti in modo adeguato. Durante il periodo di esposizione della mostra, oltre all’incontro di presentazione è stata organizzata sabato 10 aprile 2010 l’inaugurazione ufficiale a cui hanno par- tecipato le tre classi terze della scuola pri- maria di secondo grado e un centinaio di persone. Sono intervenuti in qualità di re- latori Renato Farina, parlamentare e socio della fondazione, l’ing. Lino Iemi, vice- presidente di Costruiamo il futuro, il pro- fessor Luigi Beretta, presidente dell’associazione storico culturale San- t’Agostino, Renato Ornaghi, autore del libro “Il cammino di Sant’Agostino” e Gian Mario Fragomeli, sindaco di Cassago Brianza. Nei giorni di esposizione sono stati or- ganizzati anche altri due importanti eventi: mercoledì 14 aprile 2010 nel salone del nuovo Municipio di Cassago è stata por- tata in scena una rappresentazione scenica in cinque atti dal titolo “Scintille d’Africa”, a cui hanno assistito un centi- naio di persone, mentre venerdì 16 aprile 2010 è stata la volta dell’esibizione del coro di adolescenti “Adeodato”, presso la Chiesa di Cassago, a cui hanno assistito circa 250 persone. M.B. GIUGNO 2010 PERIODICO DELLA FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO www.costruiamoilfuturo.it Costruiamo il futuro News - Supplemento a Mediastore Italia - Anno 12 - n. 5 - 15 Aprile 2010 - Poste Italiane SpA - Spediz. in Abb. Postale D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/2004 n°46) Art.1 Comma 1 D.C.B. Milano - Registrazione al Tribunale di Milano n. 536 del 12 agosto 1999. Direttore Responsabile: Angelo Frigerio - Editore: Frimedia S.r.l. - Stampa: Bellavite - (Missaglia) - Redazione: Palazzo di Vetro, C.so della Resistenza, 23,20036 Meda (MB) -Tel. 0362/600463-4-5 - Fax 0362/344535 Sabato 15 maggio la consegna alla Fiera “Manifesta” “Giovani e formazione: il futuro del nostro Paese” A PAGINA3 L’INTERVENTO DEL MINISTRO ALL’ISTRUZIONE Mariastella Gelmini illustra la Riforma dell’Università: “Un progetto coraggioso, una proposta riformatrice elaborata sulla base di due parole chiave: merito e valutazione” Occasione da non perdere PAGINA 6 EXPO 2015 Opportunità di lavoro, interventi infrastrutturali e innovazione. Grande successo per la mostra sul Santo d’Ippona SEGUE A PAGINA2 Da sinistra: Monsignor Rino Fisichella, l’onorevole Maurizio Lupi e l’attore Alessandro Preziosi. Uno scorcio della chiesa parrocchiale di Cassago che ha ospitato l’incontro. Ritratto di Sant’Agostino

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Magazine giugno 2010

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I riconoscimenti alleassociazioni

PAGINA 2

PREMIO COSTRUIAMO ILFUTURO

EDITORIALENon di solo Pil

vive l’uomoL'approccio con il quale mi sono

sempre mosso nasce dalla consapevo-lezza che il nostro è un grande paese,capace (nella storia come oggi) digrande creatività, di grande persona-lità e quindi di grande capitale umano.Sono particolarmente convinto del

fatto che la politica abbia infatti comeprimo compito proprio quello di rico-noscere e valorizzare ciò che c'è nellasocietà. Questo è il significato primodi un termine a me particolarmentecaro, la sussidiarietà.Il Pil è un indicatore importante ma

non sufficiente a misurare lo stato disalute di un paese, di una economia.Ho letto un interessante articolo del-

l'Herald Tribune (challenging the kingof economic statistic) nel quale vieneaffermato con forza che non vi è unaequivalenza tra la crescita del GDP(Gross Domestic Product = PIL) e losviluppo di un paese.E' lo stesso assunto evidenziato

dalla Commissione delle ComunitàEuropee, che in una comunicazione alConsiglio ed al Parlamento Europeosottopone un documento dal titolo"Non solo il PIL - misurare il pro-gresso in un mondo in cambiamento"."Vista la sua natura ed il suo scopo, ilPIL non può costituire la chiave di let-tura di tutte le questioni oggetto del di-battito politico. in particolare, il PILnon misura la sostenibilità ambientaleo l'inclusione sociale ed occorre te-nere conto di questi limiti quando sene fa uso nelle analisi o nei dibattitipolitici". Autorevoli personalità delmondo accademico, sostengono questoassunto da tempo ed oggi sembra ar-rivato il momento di una consapevo-lezza internazionale.Il nostro Paese deve essere "analiz-

zato" tenendo conto non solamente del

La Fondazione “Costruiamo ilfuturo” in collaborazione con l’as-sociazione storico culturale “San-t’Agostino” ha allestito la mostra“Sant’Agostino - Si conosce solociò che si ama”, presso l’oratoriodi Cassago, l’esposizione è statapresentata con un importante in-contro dedicato alla figura delSanto di Ippona che si è svolto ve-nerdì 9 aprile nella chiesa parroc-chiale.Una chiesa gremita di fedeli ha

accolto con un lungo applausoMonsignor Rino Fisichella, ret-tore della Pontificia UniversitàLateranense, Alessandro Preziosi,attore che ha interpretato San-t’Agostino nella fiction di Raiunoandata in onda a fine gennaio, eMaurizio Lupi, presidente dellafondazione “Costruiamo il fu-turo”. I 600 presenti hanno ascol-tato in religioso silenzio letestimonianze e le esperienze deirelatori. L’attore ha inoltre rac-contato di aver mosso i suoi primi

passi nel campo della drammatur-gia proprio tra i vari teatri dellaBrianza, portando più volte inscena l’Amleto di Shakespeare,personaggio che ha accompa-gnato il suo debutto nel mondodel teatro.“Non ho fatto altro che guar-

darmi dentro con sincerità – ha ri-sposto Preziosi quando Lupi gli hachiesto se fosse stato difficile “en-trare nel personaggio” - Ho cer-cato di ricordare in ogni momentole mie incoerenze, i contraccolpidella Provvidenza, del destino diun uomo che scorre in un'altra di-rezione. Agostino — al di là delfacile inscatolarlo dentro i massi-mali della vanità, del narcisismo—è figlio della società in cui viveche è simile alla nostra. Nella con-sapevolezza delle sue mancanzeio mi ci sono ritrovato. Lui sa dipoter fare tantissimo e di faretroppo poco. E' consapevole che lasua avvenenza gli gioca a favore,le sue capacità dialettiche gli per-

mettono di superare gli sbarra-menti. Ma sa di poter andare an-cora oltre”.Intensa anche la testimonianza

di Monsignor Fisichella che hadetto di aver “incontrato” San-t’Agostino il 27 agosto 1968, allagiovane età di diciassette anni:“Non passa giorno senza che ioconsulti Sant’Agostino. E’ una ne-cessità, un’esigenza poiché trovole sue Confessioni piacevoli, vis-sute ed attuali. Per capire Ago-stino non dobbiamo uscire da noistessi, la Verità abita nell’uomointeriore. Non siamo più abituatial silenzio per rispondere ad inter-rogativi profondi che accompa-gnano la nostra vita quotidiana”.L’esposizione, allestita dal 10 al

18 aprile, ha riscosso un grandesuccesso, è stata infatti visitata danumerose scolaresche, da univer-sitari e da adulti interessati ad av-vicinarsi a scoprire Sant’Agostinoe la sua esperienza di vita.

MARA BAIGUINI

INCONTROACASSAGO BRIANZA

Più di 600 presenti hanno ascoltato le testimonianzedi Monsignor Rino Fisichella e dell’attore Alessandro Preziosi

L’EVENTO

L’esposizione, allestita dal 10 al 18aprile, ha riscosso un grande successo, èstata infatti visitata da una ventina di sco-laresche, da universitari e da adulti, (circa2.500 visitatori) interessati ad avvicinarsia scoprire Sant’Agostino e la sua espe-rienza di vita.E’ da riconoscere inoltre l’importante

contributo delle 15 guide volontarie chehanno offerto la possibilità ad ogni visita-tore di effettuare una visita guidata dellamostra, adeguando la spiegazione al tipodi “spettatore” che si trovavano di fronte,dando quindi la possibilità a tutti di fruiredei contenuti in modo adeguato.Durante il periodo di esposizione della

mostra, oltre all’incontro di presentazioneè stata organizzata sabato 10 aprile 2010l’inaugurazione ufficiale a cui hanno par-tecipato le tre classi terze della scuola pri-maria di secondo grado e un centinaio dipersone. Sono intervenuti in qualità di re-latori Renato Farina, parlamentare e sociodella fondazione, l’ing. Lino Iemi, vice-presidente di Costruiamo il futuro, il pro-fessor Luigi Beretta, presidentedell’associazione storico culturale San-t’Agostino, Renato Ornaghi, autore dellibro “Il cammino di Sant’Agostino” eGian Mario Fragomeli, sindaco di CassagoBrianza.Nei giorni di esposizione sono stati or-

ganizzati anche altri due importanti eventi:mercoledì 14 aprile 2010 nel salone delnuovo Municipio di Cassago è stata por-tata in scena una rappresentazione scenicain cinque atti dal titolo “Scintilled’Africa”, a cui hanno assistito un centi-naio di persone, mentre venerdì 16 aprile2010 è stata la volta dell’esibizione delcoro di adolescenti “Adeodato”, presso laChiesa di Cassago, a cui hanno assistitocirca 250 persone.

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GIUGNO 2010 PERIODICO DELLA FONDAZIONE COSTRUIAMO IL FUTURO www.costruiamoilfuturo.it

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Sabato 15 maggio la consegnaalla Fiera “Manifesta”

“Giovani e formazione:il futuro del nostro Paese”

A PAGINA3

L’INTERVENTO DELMINISTROALL’ISTRUZIONE

Mariastella Gelmini illustra la Riforma dell’Università: “Un progetto coraggioso,una proposta riformatrice elaborata sulla base di due parole chiave: merito e valutazione”

Occasioneda non perdere

PAGINA 6

EXPO 2015

Opportunità di lavoro, interventiinfrastrutturali e innovazione.

Grande successoper la mostra

sul Santo d’Ippona

SEGUE A PAGINA2

Da sinistra:Monsignor Rino Fisichella, l’onorevoleMaurizio Lupi el’attore Alessandro Preziosi.

Uno scorcio della chiesa parrocchiale di Cassago che ha ospitatol’incontro.

Ritratto di Sant’Agostino

Page 2: Magazine giugno 2010

Il bilancio dell’ottava edizione del premioCostruiamo il Futuro nella provincia di Leccoè anche quest’anno più che mai positivo: lostupore che otto anni fa avviò questa iniziativanon è mai venuto meno e da tante edizioni ri-scontriamo quella straordinaria vitalità del ter-ritorio che non finisce mai di sorprenderci,sempre ricco di tante realtà nate per aiutare lasocietà ad affrontare i problemi quotidiani.Non è necessario ricordare che molto proba-bilmente le amministrazioni pubbliche non riu-scirebbero a far fronte a queste esigenze ecomunque a fornire servizi di tal genere congrande qualità e impegno. Dopo la presenta-zione avvenuta a Monticello Brianza il 6 feb-braio, per tre mesi abbiamo incontrato leassociazioni del territorio così che il Comitatod’Onore ha potuto vagliare numerose segnala-zioni. Anche per il settore del volontariatosportivo si può essere ampiamente soddisfatti,dal momento che sono state individuate tanterealtà non ancora aiutate che si trovano in si-tuazioni di bisogno legate a difficoltà nell’in-dividuare luoghi adeguati per svolgere i loroallenamenti o alla povertà di forniture di mate-riale sportivo. Lo sport sopravvive nel contestodei piccoli comuni della provincia come unodei più potenti fattori di aggregazione e socia-lizzazione giovanile, oltre al fondamentalecontenuto educativo che trasmette.In cifre, il Premio ha incontrato numerosis-

sime adesioni e davvero diversi ambiti di assi-stenza: associazioni individuate: 90;associazioni contattate: 150; associazioni in-contrate: 70; Sponsor: 5; Patrocini: 12; Mediacoinvolti: 4. Ha assegnato 21.000 euro e com-plessivamente in otto anni ben 170.000 euro.Sono state ritenute meritevoli di ricevere il

Premio Costruiamo il Futuro nella categoriadel sociale le seguenti realtà: 5.000euro adUna

Lanterna per la Speranza di Molteno, 2.500euro a Genitori e Amici degli Handicappati diBarzanò, 5.000 euro in collaborazione con laFondazione della Provincia di Lecco ONLUSadA.M.A.S. diMonticello, 2.000 euro aManoAmica di Barzanò, 2.000 euro a Vita InsiemeAutogestita di Mandello del Lario, 2.000 euroin collaborazione con Compagnia delle OpereLecco a Semplicemente Noi di Valmadrera e ilnuovo sito internet per Culture Popolari e Tra-dizioni della Lombardia di Calco.Inoltre sono stati anche premiati i seguenti

volontari: medaglie d’oro a Mariangela Re-gazzoni della Casa di Riposo LaMadoninna diVendrogno, a Geoffroy Yabre della CroceBianca di Merate e Mathieu Zouri Bia dellaCroce Rossa di Casatenovo, il premio per il vo-lontario giovane a Magni Mattia della CroceBianca di Merate e la targa d’onore della Ca-mera dei Deputati ad Angelo Colombo del-l’associazione amici della paraplegia diBulciago. Nella sezione sportiva invece: 2.500euro al Merate Volley, 2.500 euro e forniturasportiva al G.S.O. Cibrone e altre fornituresportive alla S. Egidio di Lecco, al G.S.C.P.Missaglia e alla S. Vito di Civate. Targad’onore della Camera anche alla LucianoMa-nara di Barzanò. Per quanto riguarda i volon-tari sono stati assegnati riconoscimenti aUmberto Crippa dell’Associazione RovagnateSport di Rovagnate, Roberto Vergani dell’as-sociazione sportiva dilettantistica Casatesportdi Casatenovo. La premiazione si è svoltacome tradizione durante la Fiera di Manifestaad Osnago, e un grande pubblico ha accompa-gnato Ilaria d’Amico presentatrice TV e Pier-luigi Casiraghi C.T. Nazionale Under 21 dicalcio, durante tutta la cerimonia.

CARLO CAZZANIGA

OTTAVAEDIZIONE PREMIO COSTRUIAMO ILFUTURO

I riconoscimenti alle associazionidella provincia di Lecco

Sabato 15 maggio, la consegna alla Fiera “Manifesta”. Quest’anno si sono segnalate più di 90 associazioni e sono stati elargiticontributi economici per 21mila euro. Mentre, complessivamente in otto anni, sono stati donati ben 170 mila euro

Le piccole e medie imprese sono,da tempo, sotto i riflettori del-l'Unione Europea. Si è consideratoche l'imprenditorialità è un valoreda tutelare, e che la flessibilità dellavoro di un imprenditore comportanotevoli vantaggi per la crescita elo sviluppo, anche in un periodo dicrisi. Un'economia con più impren-ditori e meno lavoratori dipendentiè più dinamica di una con lo stessolivello occupazionale ma dominatoda poche grandi imprese. In se-condo luogo, l'imprenditore ha unincentivo diretto alla produzione diricchezza che avvantaggia il meritoe permette una distribuzione delreddito socialmente più sostenibile.Infine, la flessibilità del piccolo emedio imprenditore permette di ri-spondere alle crisi in tempi piùbrevi e in misura più efficace.Per questi motivi, la Commis-

sione Europea è da tempo al fiancodelle Piccole e Medie Imprese(PMI), come ha dimostrato attra-verso lo Small Business Act. Ulti-mamente ha individuato dei criterispecifici per classificare le pmi: un

fatturato annuo infe-riore al milione dieuro, uno stato patri-moniale il cui totalenon supera le cinque-centomila euro, e unnumero di dipendentimedio nell'arco del-l'anno inferiore aidieci.Ebbene, per quelle

imprese che rispet-tano almeno due diquesti tre criteri, laCommissione ha proposto, e il Par-lamento ha approvato (durante laseduta dello scorso 10 marzo), lasemplificazione degli obblighi con-tabili.Per incentivare la micro-impren-

ditorialità e per premiare gli arti-giani e commercianti che hannopermesso all'economia europea dinon implodere, le istituzioni euro-pee hanno deciso che le microen-tità non sono obbligate a presentareil bilancio civilistico.A causa delle differenze tra gli

Stati, la norma verrà adattata ad

ogni economia nazio-nale, ed è per questoche si è usufruito diuna direttiva. Ed è al-trettanto ovvio che leimprese abbiano inte-resse sia a misurare irisultati di gestionesia a dotarsi di unostrumento di sintesicapace di fornire in-formazioni sulla soli-dità e solvibilitàaziendale, per i po-

tenziali creditori ma anche per loStato che ha bisogno di alcuni datiobbligatori a fini fiscali e statistici.Nonostante questo la rilevanza delprovvedimento è elevata, visto cheil piccolo imprenditore risparmieràin bolli, spese notarili e adempi-menti che tendono a distrarlo dallasua attività principale, svolta soli-tamente in maniera magistrale.Basti pensare alle imprese turisti-che, all'artigianato, alle imprese fa-miliari, a tutti quei soggettigiuridici di dimensioni piccole epiccolissime che ogni giorno si bar-

camenano fra il loro lavoro e glioneri burocratici che, specie nel no-stro Paese, sono sempre più asfis-sianti. Il ruolo del Parlamento,soprattutto nel caso italiano, non èaffatto banale: se da un lato lo Statoha interesse ad acquisire informa-zioni anche in ottica di lotta al-l'evasione, dall'altro lato dovràbilanciare questa esigenza con lapossibilità che i piccoli imprendi-tori si concentrino sul proprio la-voro.Finalmente l'imprenditore avrà a

disposizione tempo e risorse chepotranno gratificarlo per il suo durolavoro, e che potranno in parte tor-nare nell'economia sotto forma diinvestimenti in innovazione o perl'ampliamento delle aziende. E'questa la strada maestra per creareil circolo virtuoso verso una cre-scita stabile e duratura.

LARA COMIEuroparlamentare PDL

Vicepresidente CommissioneMercato Interno e Protezione

Consumatori

L’INTERVENTO DELL’EUROPARLAMENTARE LARACOMI

Microentità: per l’Unione Europeanon è più obbligatorio il bilancio

Segnalazioni apertefino al 30 settembre

Il Premio Costruiamo il Futuro per la provincia diMonza e Brianza è giunto alla sua terza edizione e ha di-stribuito in questi anni ben 66.500 euro incontrando oltre170 realtà operanti nel territorio. Al di là del contributoeconomico, il valore di questa iniziativa consiste soprat-tutto nel lavoro di riconoscimento di queste attività spessopiccole e legate al contesto locale. Inoltre abbiamo assi-stito alla nascita di collaborazioni tra associazioni diversesu progetti comuni legati ad esigenze specifiche, chehanno contribuito alla creazione di una rete e di contattipreziosi per portare avanti il loro impegnoquotidiano. L’edizione dell’anno 2010 èstata presentata il 6 febbraio aMonticelloBrianza congiuntamente con il Premio diLecco e rappresenta sempre una possibi-lità di aiuto concreto per ricevere nume-rosi finanziamenti per progetti utilisuddivisi in 6 premi da 5.000 euro, 1 pre-mio da 2.500 in collaborazione con laFondazione della Comunità di Monza eBrianza Onlus, 1 premio da 2.000 eurodel Comune di Monza e 1 premio dellaCroce Bianca. Inoltre, nonostante tutti i volontari sianomeritevoli, è prevista l’assegnazione di 3 medaglie d’oroe un premio speciale per il volontario giovane, destinati achi si distingue inmodo particolare per impegno o qualitàdella sua azione. Il momento conclusivo si terrà in Brianzaad ottobre dopo la chiusura delle segnalazioni, previstaper il 30 settembre. È importante il contributo di tutti per-ché sicuramente potrete segnalarci delle realtà non ancoraincontrate che svolgono importanti funzioni di aiuto al ter-ritorio.

2 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE GIUGNO 2010

EDITORIALENon di solo Pil

vive l’uomo

segue dalla prima

PIL, ma di altri fattori come il risparmio,la ricchezza o l'indebitamento delle fami-glie.Tabelle comparative ci consentono di evi-

denziare come la nostra economia, allaluce di fattori ponderati, si trovi in posi-zioni ben più di rilievo rispetto ad una sem-plice valutazione del PIL.Ad esempio le famiglie italiane sono le

meno indebitate in una comparazione conFrancia, Germania, Spagna, Regno Unito,Stati Uniti e Giappone.Questo approccio è fondamentale in un

momento di crisi in cui gli stati nazionalisono impegnati nel costruire un nuovo mo-dello di sviluppo economico che rimetta alcentro la persona.Per questo credo che un contributo im-

portante arrivi dalle parole di BenedettoXVI che lo scorso 30 aprile, parlando aimembri della pontificia accademia dellescienze sociali ha detto: "Piuttosto che unaspirale di produzione e consumo, la vitaeconomica dovrebbe più giustamente essereconsiderata come un esercizio di umana re-sponsabilità, intrinsecamente orientataverso la promozione della dignità della per-sona, del conseguimento del bene comunee dello sviluppo integrale – politico, cultu-rale e spirituale – degli individui, delle fa-miglie e delle società”.

Maurizio Lupi

PREMIOMONZAE BRIANZA

Page 3: Magazine giugno 2010

Il valore di alcune riforme non deriva sol-tanto dallemisure specifiche che contengonoe neanche dalla quantità delle risorse previ-ste per attuarle. Ci sono riforme infatti cheassumono un’importanza particolare per ilmomento storico nel quale un governo de-cide di realizzarle.Nei primi due anni di questa legislatura il

nostro Paese è stato coinvolto in una crisi diorigine finanziaria che manmano ha dispie-gato i suoi effetti nell’economia reale met-tendo a dura prova la tenuta dei contipubblici degli Stati, finiti successivamentenel mirino della speculazione internazionale.Una crisi complessa quindi, che l’esecutivoha affrontato stanziando risorse importantiper la cassa integrazione, contenendo laspesa pubblica, tagliando quella improdut-tiva e i costi della politica, aumentando glisforzi per combattere inmodo ancora più ef-ficace l’evasione fiscale. Si tratta di misureche hanno permesso al Paese di reggere me-glio di altri l’urto della crisi ed incamminarsi,seppur lentamente, sulla strada della ripresa.Senza aumentare le tasse o mettere in altrimodi le mani nelle tasche degli italiani.Ma in un momento cruciale come quello

che stiamo vivendo, una fase che giusta-mente è stata definita un “tornante della sto-ria”, un governo responsabile non può

limitarsi a gestire il presente. Il mondo cheuscirà da questa crisi sarà completamente di-verso da quello che avevamo conosciutoprima e il nostro Paese sarà capace di af-frontare le sfide della competizione interna-zionale solo se avrà il coraggio discommettere sul proprio futuro. In altre pa-role, sui giovani e sulla loro formazione. E’proprio questo l’obiettivo della riforma del-l’università attualmente all’esame del Parla-mento. Un progetto coraggioso cheinterviene su tutti gli aspetti della vita degliatenei. Una proposta riformatrice elaboratasulla base di due parole chiave: merito e va-lutazione. Le università continuano ad essereautonome ma, con la riforma, dovranno darconto del loro operato, dall’uso che vienefatto delle risorse finanziarie ai risultati dellaricerca scientifica e dell’attività didattica. Lerisorse infatti non verranno più distribuite apioggiama una quota consistente sarà riser-vata agli atenei che raggiungeranno i risultatimigliori, nella didattica e nella ricerca. Allostesso modo la progressione di carriera deidocenti, per i quali cambia radicalmenteanche il reclutamento, non sarà legata esclu-sivamente all’anzianità di servizio ma di-penderà in buona parte dagli obiettiviraggiunti. E’ evidente quindi che il merito ela valutazione diventeranno i veri assi di un

sistema che cambierà anche per quanto ri-guarda la governance. Il ddl infatti riorga-nizza per la prima volta il sistema di governodegli atenei, distinguendo finalmente lecompetenze tra Cda e Senato e fissando adue il limite dei mandati di ciascun rettore.Sarà costituito un fondo per il merito per glistudenti, in modo da erogare borse di studioe gestire con tassi molto bassi i prestitid’onore. Per i ricercatori si prevedono con-tratti a tempo determinato di tre anni, rinno-vabili di altri tre. Al termine dei sei annicomplessivi, se il ricercatore sarà ritenutovalido, sarà confermato come associato. In-vertire la rotta è indispensabile, basta scor-rere alcuni numeri per rendersene conto.Oltre trecento sedi, migliaia di corsi di lau-rea, oltre duemila corsi di dottorato.Un’espansione dell’offerta formativa che,oltre a determinare un aumento dei costiormai insostenibile, non sempre ha seguitocriteri di qualità. Ripensare complessiva-mente la struttura, l’organizzazione e l’of-ferta didattica dell’università italiana èquanto mai necessario. Ce lo chiedono i no-stri ragazzi. Saranno loro a dover affrontarele sfide di unmondo che, passata la crisi, nonsarà più lo stesso.

MARIASTELLA GELMINI

L’INTERVENTO DELMINISTROALL’ISTRUZIONE

“Giovani e formazione:il futuro del nostro Paese”Mariastella Gelmini illustra la Riforma dell’Università: “Un progetto coraggioso,

una proposta riformatrice elaborata sulla base di due parole chiave: merito e valutazione”

GIUGNO 2010 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE 3

LEGGE FAMIGLIAQuoziente familiaree welfare community

Il “suicidio demografico” del nostro continente. Così Gio-vanni Paolo II denominò, nel 1985, quel drammatico declinodelle nascite che ha stravolto la fisionomia di molti stati eu-ropei. Un fenomeno silenzioso, vissuto alla stregua di un datoineluttabile e relegato per decenni ai margini del dibattitopolitico.Per questo, affrontare la questione demografica diventa

una priorità ineludibile e impone una svolta programmaticanon solo di carattere politico ma anche e soprattutto cultu-rale. Ciò vuol dire scardinare quella mentalità, consolida-tasi nei decenni, che ha ridotto le funzioni familiari ad unfatto meramente privato e senza alcun valore sociale, tuttofondato sull’investimento – ideale, affettivo emateriale – deisingoli.Solo partendo da una nuova considerazione della fami-

glia come destinatario centrale delle politiche sociali, solo ri-conoscendone il ruolo pubblico di risorsa vitale per lasocietà, sarà possibile creare un ambiente favorevole allaspecificità delle funzioni che le sono proprie.Sul versante fiscale, è di tutta evidenza che un sistema cor-

retto non possa basarsi solo sull’equità verticale ma debbatendere anche a realizzare una veraequità orizzontale. Ciò vuol dire che, aparità di reddito, chi ha figli da man-tenere o persone a carico non può es-sere chiamato a contribuire nellastessa misura di chi non ne ha. Un’in-congruenza più volte sottolineataanche dalla stessa Corte Costituzio-nale (si veda, in proposito, la sentenzan. 358/1995). Di qui l’importanza diquella profonda rivoluzione fiscale chesi chiama quoziente familiare, in quanto strumento demo-grafico e di giustizia fiscale teso a premiare i nuclei fami-liari più numerosi. Uno strumento, peraltro, la cuiintroduzione è prevista nel programma elettorale del Popolodella Libertà. L’altro grande versante da affrontare riguardale politiche sociali. L’obiettivo è il passaggio da un “welfarestate” ad una “welfare community” finalmente improntataai concetti di solidarietà e sussidiarietà. L’idea è che la fa-miglia possa entrare nelle relazioni contrattuali, al fine diindividuare nuovi e più pratici modelli di partecipazione almercato del lavoro. Modelli che prevedano una rimodula-zione degli orari di lavoro, lo sviluppo di nuove forme di fles-sibilità, come il part-time o il telelavoro, un migliore utilizzodei congedi parentali basato sul principio della pari re-sponsabilità di cura e strumenti normativi che non penaliz-zino il compito dei genitori rispetto alle aspettative dicrescita professionale. Fondamentale anche l’aumento deiservizi pubblici di assistenza all’infanzia e alla terza età cosìcome l’implementazione dei nidi aziendali e quella delle ta-gesmutter, già avviata dall’Esecutivo con un grande piano diconciliazione finanziato con 40 milioni di euro.E’dunque sul piano innanzitutto educativo che si gioca il

futuro delle nuove generazioni. A questo riguardo, non puònon sottolinearsi la necessità di tutelare l’unità familiare din-nanzi alla riduzione del rapporto coniugale a mero bene diconsumo.Diritto alla casa e lotta al precariato rappresentano infine

i pilastri su cui costruire una nuova rete di sicurezza per re-stituire opportunità alle giovani coppie.

On. Barbara Saltamartini

LAPROPOSTADELL’ONOREVOLEALESSIAMOSCA, DEPUTATO DELPD

“Apriamo una corsia preferenziale per il rientro dei talenti”Un investimento sui giovani, una scommessa su

quanti hanno dovuto lasciare l’Italia senza volerlo eora possono tornare per dare il loro contributo per in-vertire la rotta del declino. Il voto favorevole della Ca-mera al ddl contro la fuga dei cervelli, sostenuto datutto l’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà edal suo fondatore l’onorevole Maurizio Lupi, è unfatto storico per questa legislatura: nonostante le ten-sioni che animano il Parlamento, il provvedimento haricevuto il via libera da parlamentari di tutti gli schie-ramenti (solo sei astenuti e nessun voto contrario), adimostrazione che su un tema centrale per il nostropaese è possibile trovare convergenze tra diverse sen-sibilità politiche.Secondo l’ultima indagine sulla forza lavoro rea-

lizzata daEurostat, il 2,3%degli italiani è occupato al-l’estero, lo 0,6% della Germania, l’1,1% della

Francia, lo 0,9%del RegnoUnito, lo 0,8%della Spa-gna. In un’epoca di globalizzazione non ci sarebbenulla di male se l’esperienza oltreconfine fosse unascelta individuale e se, in linea con le uscite, ci fosseun’analoga capacità attrattiva da parte del nostropaese. Invece le storie di ogni giorno raccontano digiovani che imboccano controvoglia la strada estera,dopo mesi o anni passati tra stage e contratti atipici,mentre i laureati internazionali che arrivano in Italiasono lo 0,3%. L’approvazione del ddl da parte dellaCamera non è la soluzione definitiva a questi pro-blemi, ma di certo rappresenta un’inversione di ten-denza. Per la prima volta il Parlamento ha preso dipetto la situazione e deciso di intervenire. Gli under 40residenti all’estero da almeno due anni potranno con-tare su una fiscalità agevolate se decideranno di rien-trare in Italia per intraprendere un’attività d’impresa o

di lavoro autonomo o per essere assunti come dipen-denti. In particolare, i redditi saranno imponibili inmisura diversificata: 20% per le donne che rientranoe sono assunte come dipendenti e 30% per tutti glialtri soggetti. Ora il ddl passa al vaglio del Senato e ilsuo percorso si prospetta senza particolari intoppi,considerata l’unità di intenti raggiunta a Montecito-rio. Si tratta del primo passo, al quale presto segui-ranno altri. Il pacchetto Controesodo(www.controesodo.it), che abbiamomesso a punto al-l’interno dell’AssociazioneTrecentosessanta, prevedealtre tre proposte di legge per favorire il rientro deicervelli. Presto sbarcheranno in Parlamento. Intanto,è da accogliere con soddisfazione l’avvio di un nuovopercorso per restituire ai giovani la speranza di far cre-scere al paese e al paese risorse preziose per il suo ri-scatto.

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Ha 81 anni, la sua azienda ha27 punti vendita e 700 dipendenti,una realtà costruita grazie “alletante ore di lavoro, a degli ottimicollaboratori e anche ad un po’ difortuna che è sempre necessaria,il tutto con onestà e senza accet-tare compromessi”.Stiamo parlando di Giuseppe

Sacchi, fondatore della “SacchiGiuseppe spa”, nota azienda dielettroforniture e non solo, conpunti vendita distribuiti tra Lom-bardia e Piemonte . Un’altra doteche gli ha permesso di avere suc-cesso è l’ottimismo, tanto che daimprenditore dice: “Dopo un pe-riodo di crisi di sicuro verrà la ri-presa e quindi è necessario esserepronti”. Proprio come negli anni‘70 quando il signor Sacchi stavacostruendo la nuova sede di Bar-zanò ( quella attuale ma ancorasenza lo Show Room , aggiuntosolo successivamente), un pro-getto molto ambizioso per le di-mensioni della azienda a queltempo mentre il nostro Paesestava attraversando un momentodi forte congiuntura negativa .“ Il titolare dell’ impresa edile

mi chiese se fossi sicuro di volerrealizzare un edificio così grandecon quella crisi e anche se neavessi i soldi necessari, io ho ri-sposto che di soldi non ne avevo eche comunque Dio avrebbe vistoe Dio avrebbe provveduto. Erocerto che dopo un periodo di crisici sarebbe stata la ripresa , io vo-levo essere pronto e così è stato.La stessa regola a mio parere valeanche adesso. Bisogna aver pa-zienza ed essere cauti però la ri-presa ci sarà”.Il signor Sacchi , nato ad Olgi-

nate nel 1929, è cresciuto aMonza con la sua famiglia, aveva

cinque fratelli e suo padre eramo-dellista aereo alla Breda di SestoS. Giovanni.

”Frequentavo i corsi di avvia-mento al lavoro e un giorno a 14anni tornando da scuola ho vistola scritta ‘cercasi garzone’ sullaporta di un prestino; dato che incasa c’era solo mio padre che la-vorava e con la guerra in corsonon si trovava nemmeno il paneper sfamare otto bocche, sono en-trato e ho chiesto se il posto fosseancora disponibile, così mi hannoassunto”; quando poi l’ho detto amia madre lei si è messa a pian-gere perché, se da un lato aven-domi fatto studiare sperava chepotessi svolgere un lavoromagaridi tipo impiegatizio, dall’ altro sa-peva che così avrei risolto quelloche era un problema per la nostrafamiglia.Giuseppe Sacchi ha fatto il pre-

stinaio fino a 23 anni; dopo il ser-vizio militare svolto nellaaviazione a Catania ( “ l’ anno piùbello della mia vita…” ) il suoprincipale aprì un nuovo negozioin via Cavallotti, di cui gli affidòinteramente la gestione. A Bar-zanò però lavorava suo fratelloAngelo, che aveva un piccolo ne-

gozio di materiale elettrico edelettrodomestici in via Garibaldi.“Un giorno mia madre mi disseche Angelo aveva bisogno di unamano , iomi sono trasferito a Bar-zanò ( era il 1952 ) e così ho ini-ziato a lavorare nel materialeelettrico: da lì è partita l’avven-tura, una bella avventura”.Importante dote di un grande

imprenditore è certamentel’umiltà: “Sono arrivato dovesono arrivato grazie soprattuttoall’aiuto di tante persone che mihanno seguito, mi hanno appog-giato, mi hanno voluto bene ehanno creduto con me in questaazienda. I miei collaboratorifanno parte della storia della ditta,si sentono parte della nostra fami-glia. Anche alla cena di Natale,che solitamente organizziamo alPalaCandy di Monza, perché nonci sono ristoranti che ospitino 700persone, sono invitati i collabora-tori di tutte le filiali e, nonostanteil grande numero di persone, si re-spira un’atmosfera di famiglia. Seho fatto qualcosa di meritevoledevo dire grazie a loro, ho avutola fortuna di incontrare dei colla-boratori eccezionali, io ho avutoil merito di saperli riconoscere e

valorizzare”.Da circa due anni il signor Giu-

seppe Sacchi, dopo 65 anni di la-voro e con 79 anni sulle spalle, hadiminuito la presenza in azienda.Non ha mai avuto hobby partico-lari perché la sua grande passioneè stato il lavoro con sveglia alle4,45 tutte le mattine. Quello cheinvece è riuscito a concedersisono stati dei viaggi e una casa aLaigueglia che dice essere “ilposto più bello del mondo”.Una vita dedicata al lavoro e

alla famiglia; la moglie Francescaè sempre stata un punto di riferi-mento e un supporto costante neltempo : “Una grande dote di miomarito è di sicuro l’intuito e la ca-pacità di vedere lontano, è veroche ha saputo riconoscere e valo-rizzare le persone valide che glisono passate vicino. Tutti i suoicollaboratori gli hanno semprevoluto molto bene e gli sono affe-zionati; anche nei periodi in cuiha avuto dei problemi di salute glisono sempre stati vicini e si pre-occupavano per lui. Non chefosse un tipo tranquillo o acco-modante tra l’altro, ho provato achiedere il perché di questo at-taccamento così speciale e mihanno risposto che è sempre statouna persona “giusta”: una rispo-sta che è un raro attestato distima”.Alla domanda: che consiglio si

sente di dare agli imprenditori, ilsignor Sacchi risponde: “E’ ne-cessario trattare con lealtà sia laclientela che i fornitori e i colla-boratori, averne rispetto, e nonlavorare per arricchirsi. Se uno la-vora con intelligenza il guadagnoarriva per conseguenza”.

MARA BAIGUINI

INTERVISTAAGIUSEPPE SACCHI

“Lealtà e buoni collaboratori:la ricetta del mio successo”

Parola d’ordine: ottimismo.“Dopo un periodo di crisi di sicuro verrà la ripresa. E quindi è necessario essere pronti”

Durante il consiglio d’amministrazione della Fondazione,che si è svolto sabato 17 aprile, l’onorevole Maurizio Lupi haconsegnato l’assegno da 20 mila euro al presidente della coo-perativa sociale “Casa Amica”, Virginio Panzeri.Lo scorso febbraio infatti, Costruiamo il futuro aveva orga-

nizzato una cena di beneficenza per raccogliere fondi in fa-vore della cooperativa sociale di Merate che, a causa dellacrisi economica, stava attraversando un momento piuttostodifficile.Alla serata era intervenuto anche il presidente della Regione

Lombardia, Roberto Formigoni. “Quando Enrico Sangiorgio,durante una cena tra amici, mi ha raccontato delle difficoltà diCasa Amica, mi sono detto: perché una volta non ci assu-miamo noi la responsabilità e invitiamo l’amico Roberto? –ha raccontato l’onorevole Lupi – Dimostriamo che la politica,così come noi la intendiamo e l’abbiamo sempre fatta, è at-tenzione, presenza, servizio al bene comune. Casa amica è ilfrutto della qualità e creatività della nostra terra, è una realtàin cui ciascuno ha messo del proprio. Siamo qui per dire chenoi ci siamo e che la forza dell’Italia sta nella gratuità, nellaresponsabilità e nella capacità di giocare la nostra sfida”.

M.B.

ILCDADELLAFONDAZIONE PER CASAAMICA

Consegnato l’assegno da 20mila euro

4 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE GIUGNO 2010

Lo scorso 17 aprile, l’onorevole Maurizio Lupi, insieme ai responsabilidi Costruiamo il futuro, ha donato il contributo al presidente della cooperativa sociale

GIOVANNI BARZAGHI, PRESIDENTE DIAPACONFARTIGIANATO IMPRESE

C’è una gran vogliadi resistere alla crisiÈ di questi giorni la firma del Presidente del

Consiglio Silvio Berlusconi che recepisce, qualeprimo Paese dell’Europa, la direttiva a favoredelle piccole e piccolissime imprese. L’importanteprovvedimento non può che vederci soddisfatti.L’Italia infatti è il Paese con la più alta densità

imprenditoriale al mondo, il primo in Europa a re-cepire i principi dello “Small Business Act”, unasorta di carta dei diritti delle piccole imprese neiconfronti delle Pubbliche Amministrazioni e delSistema Economico. Un’attenzione dovuta, se siconsidera che il 98,2% delle imprese sono micro epiccole aziende che danno lavoro al 59,3% degliaddetti.A questo riguardo, le recenti indagini congiun-

turali sulle Province di Milano, Monza e Brianzacondotte dal nostro centro studi e ricerche, l’Isti-tuto Luigi Gatti,fanno emergere che le piccole im-prese stanno lavorando per lasciare alle spalle lafatica degli scorsi anni, tanto che il 58% degli in-tervistati non taglia i budget destinati agli investi-menti. Per incentivare gli acquisti e non perderele commesse, i prezzi si ancorano sui listini del2009 (spesso i medesimi del 2008 e del 2007), e ingenerale la produzione si assesta su un -1,15%, ri-sultato ancora purtroppo negativo ma incorag-giante se paragonato alle flessioni a doppie cifreregistrate dalle scorse rilevazioni. Il dato dice sìdi una miglior tenuta nelle realtà tra i 5 e i 10 di-pendenti, ma più critica risulta la situazione nellemicroaziende (da 1 a 4 addetti) che stentano a su-perare l’empasse. Preoccupa soprattutto l’unani-mità della risposta circa le nuove assunzioni: oltreil 99% delle aziende dichiara di non avere mezzisufficienti per offrire lavoro ai giovani né compitida attribuire agli apprendisti.Altra questione ineludibile riguarda l’accesso ai

finanziamenti. È questa la seconda preoccupa-zione degli imprenditori lombardi dopo la sempli-ficazione burocratica. Da una parte investitori ebanche sono spesso restii a finanziare le piccoleimprese che non possono fornire garanzie pari aquelle delle grandi multinazionali (ma non espon-gono nemmeno ai medesimi rischi), dall’altra gliimprenditori andrebbero informati e orientati suivantaggi e gli svantaggi delle varie forme crediti-zie. Ad aggravare la situazione l’annoso problemadei pagamenti procrastinati che, a livello europeo,provocano un’insolvenza su quattro. Alle voltesono proprio le Pubbliche Amministrazioni,spesso “costrette” dall’ingiustificata rigidità delPatto di stabilità, a pagare con ritardo i propri for-nitori. Per questo guardiamo con estremo favore aquei Comuni, anche brianzoli, che hanno sotto-scritto con gli Istituti bancari concessioni di lineedi credito agevolate a favore dei fornitori. Sullastessa lunghezza d’onda l’accordo firmato da Ca-mera di Commercio e Provincia di Monza eBrianza che impegna gli stessi Istituti ad antici-pare le competenze di Cassa Integrazione in ri-tardo da parte dell’INPS. Piccoli fatti, che peròrappresentano segnali importanti per il mondo del-l’artigianato e delle piccole imprese.

GIOVANNI BARZAGHI

Maurizio Lupi, insieme al CDA al completo, consegna l’assegno aVirginio Panzeri.

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AMBROGIO BERTOGLIO“Ospedale di Lecco,una grande impresa”Tremila dipendenti circa (tra medici, in-

fermieri, operatori tecnico-sanitari, ammi-nistrativi); tre presidi ospedalieri (ilManzoni di Lecco, il Mandic di Merate,l’Umberto I di Bellano) con 1.130 posti ac-creditati; diverse sedi territoriali, tra po-liambulatori e presidi per la salute mentale;una organizzazione sanitaria articolata in 14dipartimenti, cui fanno capo 45 unità ope-rative complesse, strutture ambulatoriali,servizi diagnostici e riabilitativi. Questa, persommi capi, la carta d’identità dell’AziendaOspedaliera di Lecco.Una grande azienda,quindi: la più grande e più importante “fab-brica” , per numeri e dimensione econo-mica, del territorio, con un bilancio annualedi circa 250 milioni di euro. “Siamo unagrande realtà che produce, consuma, mobi-lita beni e valori , alimenta indotto – diceAmbrogio Bertoglio, Direttore Generaledell’Azienda Ospedaliera – una realtà che èrisorsa e patrimonio per il territorio e le suecomunità”. Una azienda che “produce” sa-lute . In un anno , 40.000 ricoveri per350.000 giornate di degenza; quasi 15.000interventi chirurgici e oltre 3.000.000 di pre-stazioni ambulatoriali; quasi 100.000 ac-cessi in Pronto Soccorso; 2.700 parti ; oltre10.000 trattamenti (semiresidenziali) psi-chiatrici.Un’azienda che investe: oltre 40 i milioni

di euro spesi, nell’ultimo quinquennio, inbeni strutturali e tecnologici. Recentementesono stati completamente rinnovate le istal-lazioni tecnologiche in campo radioterapicoe diagnostico con l’acquisizione di sistemidi ultimissima generazione e introdotto ilrobot nell’attività chirurgicaUn’azienda che consuma: con ben oltre la

decina di milioni di euro spesi all’anno perla manutenzione delle 5.500 apparecchia-ture elettromedicali dei tre presidi ospeda-lieri e per servizi di lavanderia, pulizie eristorazione.Un’azienda che è un punto di riferimento

per la sua vocazione all’eccellenza, adesempio, in campo materno-infantile, car-diovascolare (nel dicembre dello scorsoanno è stata avviata ex novo l’attività car-diochirurhgica) , delle neuroscienze .“E’ una dimensione – spiega Bertoglio –

che ci conferisce una responsabilità forte:quella di trasformare le risorse che i citta-dini ci assegnano, attraverso la fiscalità ge-nerale, in valore pubblico; in prestazioni,appunto, percorsi di cura, opportunità di sa-lute attestate ai massimi livelli di qualità. Iltutto senza sprechi e inefficienze”.“Forse, proprio per questo, la nostra

Azienda – chiosaAmbrogio Bertoglio – nonpuò e non deve fermarsi; deve crescere o ,meglio, deve essere un laboratorio in cre-scita. Un’impresa che sa di non essere arri-vata e che si pone costantemente alla ricercadi qualcosa di più”.

NANDO SANVITO EMARCO PLATANIAHANNO PRESENTATO LAMOSTRAALLESTITAAMERATE“In gioco sul serio - L’avventura dello sport”, vero strumento educativo

La mostra, “In gioco sul serio – L’avventuradello sport”, allestita a Merate presso l’ex spa-zio “Informagiovani”, è stata inaugurata mar-tedì 18 maggio, durante la serata sono stateproiettate alcune immagini della storia dellosport: filmati d’epoca (anche della Brianza) edell’attualità nell’intreccio tra agonismo e vitasociale, tra performance sportiva e vocazioneumana. All’incontro hanno partecipato: MarcoPlatania, ex giocatore della nazionale di rugby ecuratore della mostra, e Nando Sanvito, giorna-lista sportivo Mediaset e autore dei video.“Come ogni fenomeno umano lo sport riflette unpunto di vista, una concezione della realtà che in

esso si esplicita nel mododi affrontare gli elementiche lo compongono: corpo,gioco, lotta – ha spiegatoSanvito - La mostra pro-pone una precisa, ben defi-nita concezione di questied illustra le conseguenzeche sull’umano si vengonoa determinare se lo sportviene usato come stru-mento educativo in funzione della crescita totaledella persona”. “Bellezza, passione, sacrificio,appartenenza, autorità, disciplina, senso del li-

mite, lealtà – ha detto Pla-tania - prendono corposolo in un clima che af-ferma che il corpo, il giocoe la lotta sono straordina-rie occasioni per far sco-prire l’io a se stesso, lastoffa di cui è fatto, esal-tare la persona nella suaunicità ed autenticità”.“L’enorme forza dello

sport moderno sta nell’essersi saputo accreditarenella mentalità comune come fenomeno positivo– ha detto Francesco Sangiorgio, vicepresidente

della fondazione Costruiamo il futuro emodera-tore della serata - Ma lì sta anche la sua debo-lezza, perché i sempre più gravi problemi che lotravagliano non riescono ad essere seriamente af-frontati. Dietro mura che ostentano immagini dipassione, gloria, salute, amicizia, lo sport coltivauna concezione autarchica di sé, che pretende diporsi fuori dalla storia e i suoi drammi, libera davincoli di appartenenza che non siano i suoi pro-pri”.Lamostra, ad ingresso gratuito, ha riscosso un

buon successo ed è stata aperta fino a domenica30 maggio.

TIZIANA COLLA

GIUGNO 2010 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE 5

xxxxx

Le Concessionarie Penati Auto si contraddistin-guono da sempre quale punto di riferimentoautomobilistico nel cuore della Brianza.L’originaria officina PENATI è infatti diventata,grazie all’impegno ed alla passione per questolavoro da parte della famiglia Penati,Concessionaria Ufficiale di riferimento dellazona per i marchi: FIAT, ALFA ROMEO e FIATPROFESSIONAL.

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Page 6: Magazine giugno 2010

“L’Expo 2015 va inteso in due modi – ha spie-gato l’ingegnere Gorini - Una serie di opere cheverranno realizzate da altre società nel tavoloLombardia presieduto dalla Regione e sono: leopere di viabilità e di rete ferroviaria che com-portano un investimento di 12 miliardi di eurotutte da realizzare entro il 2015 e solo in partefunzionali all’esposizione. Quest’ultima è statal’occasione per accelerare dei processi e dei fi-nanziamenti per opere che storicamente nel ter-ritorio della Lombardia dovevano essererealizzate tra le quali due interessano diretta-mente questo territorio, una è la realizzazionedella Pedemontana che consentirà a tutte le zonenord della Lombardia di transitare in direzioneovest senza dover soffrire più il collo di botti-glia attuale e il completamento della direttriceRho – Monza. Entrambe le opere porteranno aquesta zona un beneficio in termini infrastruttu-rali. Ci sono in oltre tutte le altre opere che do-vranno essere realizzate dalla Expo 2015, chesi possono vedere sul sito e comportano inter-venti in realizzazione di opere e arredi. Il lavoropiù difficile coincide con le progettazioni ese-cutive, l’organizzazione degli appalti e la rea-lizzazione delle opere in cinque anni di tempo.Nei primi due: realizzare e organizzare proget-tazioni e appalti. Gli altri tre per la realizzazione

delle opere che comportano una cantierizzazionemolto grossa. L’orientamento adottato prevedela realizzazione di diversi lotti sull’ordine 50 -60-70 miliardi di euro in modo che possano con-correre a queste opere anche imprese di tagliomedio, è interessante il fatto che possano essereimprese locali a realizzarle ma che non potrannoessere favorite a livello legislativo”.L’architetto Gatto ha invece presentato le

opere che vedono impegnata la società Expo2015 attraverso: “Sono tre la opere che la societàdeve realizzare: sito espositivo un milione dimetri quadri molto infrastrutturato, parco del-l’expo – via dell’acqua, percorso all’interno

della città. L’obbiettivo è creare un expo moltoinnovativo, diverso dal passato, non deve esseresolo luogo d’innovazione e fiera campionaria,ma portare al centro del dibattito un tema d’in-teresse centrale al livello mondiale e sarà: nu-trire il pianeta. Energia per la vita (tema sul ciboe sulla nutrizione: problemi, cultura, tradizione,educazione). Sarà un expo non monumentale madi celebrazione del tema in tutte le sue parti.Cinque architetti importanti realizzano un con-tenitore adatto al contenuto, l’esperienza vissutain tutte le direzioni, esperienza tattile e coinvol-gente, immersiva. Geometria molto semplice,quella romana del cardo e del decumano, intorno

ai quali saranno posizionate l’acqua con i navi-gli ed elementi paesaggistici molto forti. Lasquadra è formata da ragazzi molti giovani (se-gnale di novità). Protagonismo dei paesi delmondo (130-140) che potranno portare i lorocontributi, tutti su un unico percorso (punto dinovità) con le stesse possibilità di rappresentati-vità. Alcuni padiglioni saranno realizzati diret-tamente dai paesi esponenti, altri invecedovremo costruirli noi per i paesi medi a cui liaffitteremo e per i paesi poveri a cui li regale-remo. Al mercato rivolgiamo una gara per co-struire un catalogo che valorizzi l’eccellenzabrianzola e lombarda che poi viene dato ai paesie sceglieranno i loro arredi etc. all’interno delbudget stabilito con materiali innovativi e com-petitivi e riciclabili. I paesi avranno anche unspazio all’aperto e apriranno anche una cucinatipica. Sul cardo si snoderà il percorso dell’ita-lia. In testa al percorso ci sarà il palazzo per lecerimonie e l’accoglienza delle autorità. Ci saràmolta attenzione al comfort e all’ospitalità nelpercorso. Però è un progetto molto spostato sul-l’ovest che taglia un po’ fuori il Lambro. Im-portanza anche alla valorizzazione e al recuperodel territorio circostante a Milano”.

ARIANNA VIMERCATI

APERTE LE PORTE DELLAFONDAZIONE COSTRUIAMO ILFUTURO

Expo 2015, occasioneda non perdere

Opportunità di lavoro, interventi infrastrutturali attesi da anni, riqualificazioni di quartieri e innovazione. Gli interventidell'ingegner Renzo Gorini, Direttore Infrastrutture e dell'architetto Matteo Gatto, direttore del settore tecnico del progetto

6 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE GIUGNO 2010

Da sinistra: ing. Lino Iemi, ing. Renzo Gorini,dr. Stefano Carugo (moderatore), arch. Matteo Gatto.

Soci e amici della fondazione che hanno parteci-pato alla serata.

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GIUGNO 2010 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE 7

INTERVISTAASERGIO LONGONI

L’uomo che visse due volteSergio Longoni può essere considerato un archetipo di quella particolare tipologia che è l'imprenditore.Capace di dar vita a un’importante azienda, di venderla e di farne nascere un'altra di paragonabile valore

L’Intergruppo Parla-mentare per la Sussidia-rietà è forse il gruppo piùlongevo all’interno delParlamento Italiano.Nasce nel 2003, due

Legislature prima di que-sta, ad opera di una de-cina di Parlamentari (lamaggioranza oggi ancorain carica) tra i quali Lupi,Casero, Volontè, Rea-lacci, Bersani, Letta E.L’idea è originale, individuare spazi di lavorocomune tra diversi schieramenti per affermaree sostenere la sussidiarietà nell’attività legi-slativa.Il termine sussidiarietà è certo cacofonico,

ma molto importante: riguarda il tasso di li-bertà della società civile nei confronti dellostato in tutte le sue articolazioni territoriali efunzionali.I promotori dell’Intergruppo hanno invitato

ad aderire tutti i colleghi (oggi se ne contanooltre 300 tra Deputati e Senatori). La segrete-ria scientifica è affidata sin dalla costituzionealla Fondazione per la Sussidiarietà.Nelle precedenti legislature l’Intergruppo si

è distinto per numerosissimi momenti di ap-profondimento sulle tematiche di attualità e dilegislazione.Entrambi i sottoscritti si sono impegnati in

prima persona per rendere sempre più efficacee approfondito il lavoro dell’Intergruppo. Ineffetti in questa ultima legislatura l’attività si

sta caratterizzando inuna produzione legisla-tiva che ci auguriamopossa concludere il per-corso in tempi brevi.Prima fra tutte le pro-

poste, la stabilizzazionedel “5x1000” (provve-dimento sostenuto sindall’inizio – 2006 – dal-l’Intergruppo), che hadimostrato tutta la suaimportanza sia in ter-

mini di partecipazione dei cittadini sia di uti-lizzo da parte di enti non profit.Poi a valorizzazione di piccoli comuni, fa-

cilitazioni fiscali per il rientro di talenti dal-l’estero, agevolazioni fiscali in favore dicooperative di lavoro nelle carceri, facilita-zioni e de burocratizzazione per favorire il la-voro di disabili, la responsabilità sociale diimpresa.Ciascuno di questi “temi” è seguito e por-

tato avanti con passione dai Promotori, in uncoinvolgimento fattivo dei Colleghi e delleparti sociali. L’augurio che in conclusionefacciamo a noi stessi ed alla politica tutta è dinon perdere mai la passione per il Bene Co-mune, unica che possa consentire una politicanon urlata ed una vera costruzione anche par-tendo e militando in schieramenti differenti espesso contrapposti.

GABRIELE TOCCAFONDIUGO SPOSETTI

SUSSIDIARIETÀ

Quella passioneper il Bene Comune

Gli interventi di Gabriele Toccafondie Ugo Sposetti

Da sinistra: Gabriele Toccafondi e Ugo Sposetti.

Articolo tratto da “In Europa” del gruppo Net-week in data 26/01/2009 a firmaGiuseppe PozziTutto nasce nell'ormai lontano 1972. È al-

lora che rileva il negozio di calzature di papàAmbrogio...Sì, anche se non lo avrei mai pensato.Perché?Fino ad allora mi ero dedicato ad altro.Qual è stato il suo primo lavoro?Ho cominciato da un elettrauto. Ma sono du-

rato solo un anno.Non le piaceva?Diciamo che non ero un buon cliente per le

scuole: ero un po' ribelle. E non le ho nemmenofinite.Quindi?Ho provato il lavoro in fabbrica, come attrez-

zista, fino a quando sono partito amilitare. Poi misono dedicato all'attività commerciale. Ma noncon mio padre. Andavo in giro per l'Italia a ven-dere calzature per i negozi.Il settore è lo stesso. Il passaggio non deve

essere stato difficile.Mah, dico la verità: avevo davvero un po' di

paura a rilevare l'attività di mio padre. Fino aiprimi anni Cinquanta si lavorava bene, ma poi lecose erano cambiate: si era in continua difficoltà.Ai miei genitori dicevo sempre: questo mestierenon lo farò mai.Invece...Non avendo alternative, mi sono dovuto adat-

tare. Con i soldi messi insieme negli anni prece-

denti ho ristrutturato il negozioe ho inserito sci, scarponi e altriattrezzi per andare in monta-gna, la mia passione. E sonopartito.Quanto ha giocato la pas-

sione e quanto la razionalità?La passione è stata impor-

tante. Però inserire gli articolisportivi si è rivelata ancheun'opportunità. Poi mi ha aiu-tato molto quello che avevoimparato, in termini di marke-ting e pubblicità, negli anniprecedenti. Diciamo che qual-che innovazione non è man-cata, compreso l'andare in girocon l'auto a lanciare i volantini.Ma avevate qualche segreto particolare?Diciamo che il nostro punto forte erano i prezzi

concorrenziali. Potevo anche acquistare grandiquantità e riuscivo a venderle. Ricordo i primi sciche ho comprato in un negozio di Barzio, in Val-sassina. Li vendetti tutti. O quando ho ritirato inblocco 8.000 paia di sci "Lamborghini". In nego-zio non ne è rimasto uno. A Barzanò, nel 1991,prima di aprire gli altri punti vendita, abbiamovenduto 18.500 paia di sci. La gente arrivava datutta italia a comprare da noi».Ma perché allora cedette l'attività?(Ci pensa un attimo). Non lo so... Forse avevo

bisogno di riposarmi... Avrei fatto meglio a pren-

dermi un mese di vacanzasull'Himalaya, in giro pertrekking. Era da circa dueanni che ci seguivano. Al-l'inizio un po' per curiosità eun po', dal mio punto divista, per capire quanto va-levamo.Li avevate contattati

voi?No, ci avevano cercato

loro... Stavano cambiando lecose. Anch'io mi chiedevospesso se ero in grado dimantenere in piedi una strut-tura del genere: eravamo ar-rivati a una ventina di puntivendita. Non so, credo di

aver ceduto più per stanchezza che per convin-zione. Forse bastavamettere qualche persona giu-sta al posto giusto.Mi sembra ci sia un po' di rimpianto...Sì, avrei dovuto aspettare un po' e ragionare a

mente fredda. Comunque, allora mi è sembratogiusto così.In realtà nel 1999 non ha venduto tutto: si

era tenuto il 25% della società.Ed ero pure presidente e amministratore dele-

gato con alcune deleghe specifiche: commercio,sviluppo e marketing.Fino a quando ha resistito?Nel luglio 2001 ho aperto il 23° negozio, poi a

novembre ho lasciato la carica di presidente e am-ministratore delegato e nel successivo febbraiosono uscito completamente dal Consiglio dellasocietà. A luglio 2002 la "Longoni Sport" venivavenduta alla "Giacomelli" senza che nessuno michiedesse nulla e io, il mese dopo, finito il miopatto di concorrenza che avevo sottoscritto, sonoripartito con la mia nuova società.È tornata la voglia?Sì. Ma non mi chieda come, perché non glielo

dico.Spirito di vendetta?No. Nessunomi ha detto di andare via. Anzi, si

sono stupiti che lasciassi i miei interessi nellemani di altri.Però, un po' di desiderio di rivincita c'era.Ma sì, forse un po' di spirito di rivalsa... La ve-

rità, però, è che mi mancava questo mondo. Unamancanza che mi è risultata evidente appena hodeciso di lasciare.Quanti punti vendita avete?Una dozzina col marchio "DF Sport Specialist"

(D e F stanno per i nomi delle figlie, Daniela eFrancesca, ndr.), tre col marchio "Blufrida" e duecome "Bicimania".Certo ritrovarsi il proprio marchio come

concorrente... Non fa un po' male?Adesso no, visto che stanno cercando di valo-

rizzarlo. Certo è un concorrente ancor più temi-bile. Me lo dimostra la gente che incontro.

GIUSEPPE POZZI

Page 8: Magazine giugno 2010

La vocazione territoriale è insita nella filo-sofia aziendale di A.G. Bellavite di Missaglia,come per la Fondazione Costruiamo il Fu-turo, a cui è affiliata.Dal 2003, anno della sua fondazione, l’As-

sociazione è attiva nella valorizzazione deibeni culturali, naturalistici e ambientali enella riscoperta delle tradizioni locali: così,nella sua evoluzione da piccola tipografia aimpresa di qualità nel mercato italiano dellastampa, A.G. Bellavite non ha rinunciato allapropria identità di azienda radicata nel ter-ritorio, attenta alle esigenze della comunitàe dell’ambiente in cui opera.Consapevole della responsabilità econo-

mica, sociale e ambientale di cui è investitaogni azienda indipendentemente dal livelloin cui agisce – locale o nazionale –, A.G. Bel-lavite da sempre include nella propria stra-tegia imprenditoriale il rispetto delterritorio, che conosce a fondo e al quale ècapillarmente legata da più di cento anni.Ciò si traduce nella promozione e nel so-

stegno di iniziative benefiche e culturali, nelfinanziamento di borse di studio e nell’at-tenzione alle attività svolte dalla comunitàlocale. A.G. Bellavite sostiene, tra gli altri,l’Associazione Fabio Sassi, il Comitato MariaLetizia Verga Onlus per lo studio e la curadella leucemia del bambino; nel 2007, inol-tre, ha istituito il “Fondo A.G. Bellavite per iminori con problematiche” in collabora-zione con la Fondazione della Comunità diMonza e Brianza.A partire dagli anni Ottanta, sotto la

guida di Paolo Bellavite, attuale presidente edirettore generale, l’impresa ha avviato unaradicale ristrutturazione tecnica e qualita-tiva, passando dal sistema artigianale tipo-

grafico a quello industriale litogra-fico e avvalendosi dei supporti tecnologicipiù avanzati.L’ampliamento della struttura produttiva

ha portato la superficie utile complessiva acirca 4000 metri quadrati, consentendo l’in-stallazione di nuove macchine per soddisfareogni esigenza in modo rapido ed efficace:stampa offset a 5 e 10 colori con verniciature– e digitale – di cataloghi, brochure, riviste,libri, e più in genere, materiale di comuni-cazione.Completano il ciclo produttivo i reparti di

prestampa e dopostampa.L’acquisizione della Tipografica Sociale,

storica azienda monzese, ha inoltre am-pliato l’offerta con l’inclusione della stampaoffset a bobina.Nel 1990 A.G. Bellavite entra nel mondo

dell’editoria: l’azienda brianzola si impegna

ancor più attivamente nella diffusione dellacultura e della tradizione, pubblicando vo-lumi di storia locale ma anche di respiro na-zionale, per scoprire o “riscoprire” ilterritorio con occhi nuovi.In quest’ottica, nel 2004 nasce Vivere,

Monza Lecco e Brianza, un periodico d’in-formazione, approfondimento, attualità,cultura e tempo libero, rivolto a chi desideravivere da protagonista il territorio.A.G. Bellavite è anche l’editore della rivista

Stile Alpino, fondata e diretta dal GruppoRagni di Lecco, e collabora con Brianze, pe-riodico di cultura locale, pubblicato dallaCooperativa Aretè.Contemporaneamente, si propone come

partner competente e affidabile per la rea-lizzazione di pubblicazioni monografiche eistituzionali, in collaborazione con enti,aziende, associazioni.

Rispetto del territorio è anche sensibilitàecologica, quindi ambiente sostenibile. PerA.G. Bellavite è la filosofia GreenPrinting:dal 2008 l’azienda di Missaglia è impegnatain una politica di sostegno della ricerca econcentra gli sforzi nella prevenzione del-l’inquinamento e la mitigazione dell’im-patto ambientale del proprio processoproduttivo.Attua quindi scelte operative che compor-

tano l’utilizzo di materiali – lastre, carta, in-chiostri, imballi – a basso impattoambientale, l’uso di mezzi di trasporto abassa emissione inquinante e l’installazionedi pannelli fotovoltaici per la produzione dienergia rinnovabile.Questo si traduce nella scelta di carte TCF

o ECF (totalmente o parzialmente prive dicloro) e FSC (Forest Stewardship Council,marchio che identifica prodotti provenientida foreste gestite in maniera corretta e re-sponsabile, secondo rigorosi standard am-bientali, sociali ed economici).Nel 2009 A.G. Bellavite ha deciso di andare

oltre: Vivere, Monza Lecco e Brianza è di-ventata a Impatto Zero, compensando leemissioni di CO2 con la creazione di nuoveforeste, insieme alle riviste Stile Alpino eBrianze.È un percorso innovativo in continua cre-

scita, che interpreta e anticipa le esigenzedel territorio con soluzioni efficaci e intelli-genti.A.G. Bellavite è quindi un’azienda al servi-

zio della sua comunità, perché ne promuovelo sviluppo economico e culturale nel ri-spetto dell’ambiente e delle sue risorse, va-lori che da sempre costituiscono l’animadella Fondazione Costruiamo il Futuro.

A.G. BELLAVITE: CULTURA E TRADIZIONE, VALORIZZAZIONEDEL TERRITORIO, TUTELA DELL’AMBIENTE

«Una regione ben dotata di infrastrut-ture avrà un vantaggio comparato ri-spetto ad una meno dotata e questo sitradurrà in un più elevato Pil regionalepro-capite o per persona occupata e/oanche in un più elevato livello di occu-pazione.Da ciò consegue che la produttività, i

redditi e l’occupazione regionale sonofunzione crescente della dotazione di in-frastrutture».Il progetto che si vuole elaborare, con-

siste nell’esaminare la realtà delle pro-vince di Lecco e Monza Brianza, areaunica nel panorama italiano in quantozona con grande intensità imprendito-

riale ma che denota carenze nell’ambitodelle infrastrutture.Lo studio intende far emergere che

questo territorio proprio per le sue pecu-liarità risulterebbe adatto per sperimen-

tare nuove forme di sviluppo infrastrut-turale. L’obiettivo è quello di tradurre glispunti ricevuti in azioni concrete, legi-slative e culturali, volte a contribuire fat-tivamente al miglioramento del quadroinfrastrutturale esistente, valutando lapossibilità di costituire nell’area presa inesame una sorta di “incubatore” speri-mentale dove testare possibili soluzioniinnovative. Abbiamo chiesto un pareresulla situazione attuale a due soci dellaFondazione: Marino Sesana di Beton-Villa (Merate) e Giovanni Beretta deiSalumi Bermis (Missaglia).

CARLO CAZZANIGA

ILPRIMO STUDIO REALIZZATO DALLAFONDAZIONE

Infrastrutture: risorsa vitale per il territorio

8 COSTRUIAMO IL FUTURO MAGAZINE GIUGNO 2010

GIOVANNI BERETTALe nostre merci sono dirette in Lombardia e

solo su strada perché altre alternative non cisono.Soffriamo come gli altri di tanti problemi as-

surdi legati alle infrastrutture: par-tendo dal meratese chi deveandare a Milano verso la tangen-ziale nord deve per forza transitareda Monza mentre sarebbe più fa-cile andare adAgrate; soltanto chelì si è costretti ad attraversare ilpaese per entrare al caselloquando avanti a cento metri pas-siamo sopra l'autostrada MilanoBrescia, basterebbe fare un rac-cordo per cui si possa entrare intangenziale e si possa uscire direttamente aMi-lano.Un altro collegamento critico è tra la tangen-

ziale che arriva ad Usmate e la Valassina al-

l’altezza di Nibionno. Si aggiunga anche l’ot-tocentesco ponte S.Michele di collegamento trale province di Lecco e Bergamo che ti costringea passare da Brivio o da Agrate. In ogni caso il

traffico in pochi anni è davverocambiato: il peggiore è quello chesta fermo perché genera inquina-mento e deprezza il valore dellecase circostanti. Il paesaggio nonrisentirebbe delle nuove infrastrut-ture se si mantenesse l'intangibilitàdel verde agricolo e si interrasserotratti di queste strade. Non si puòobbligare nessuno a caricarsi piùpersone in una macchina per an-dare a lavorare insieme perché ci

sono esigenze diverse soprattutto in un territo-rio come il nostro di piccole aziende. Questanon è una soluzione, sono idee “verdi”, bellema che non servono a nulla.

MARINO SESANALe infrastrutture a lungo promesse e oggi

in cantiere sono fondamentali sia per gliutenti che come opportunità di lavoro, inparticolare la Pedemontana.Rappresentano degli ap-

palti significativi per qual-siasi impresa di costruzioni:questi cantieri ci interessano,vorremo possibilmente rea-lizzarne delle parti non comesubappaltatori ma i ribassi ec-cessivi lasciano poche pro-spettive.Grazie a queste realizza-

zioni si potranno ampliare lezone di lavoro in altre pro-vince, ad esempio quella di Varese.Principalmente il nostro raggio è la Lom-

bardia ma abbiamo commesse in tanti altriterritori che ci costringono ad attraversare

Milano, è impensabile partire con i mezzidopo le sei di mattina.Il treno lo utilizziamo per viaggiare verso

Roma ma tutte le nostre merci transitano sugomma con circa cento auto-carri costretti a partire allequattro di mattina per evitareil traffico e rifornire gli stabi-limenti di calcestruzzo aLecco, nel Milanese ma anchenella Bergamasca: partonodalla cava di produzione degliinerti per arrivare agli stabili-menti di confezionamento delcalcestruzzo da cui in seguitosi muovono le betoniere.

La Pedemontana è stata troppo ostacolata,ora è più che mai necessaria e per questosono anche favorevole al pagamento di pe-daggi adeguati.

Paolo Bellavite

Un progetto di viabilità per learterie stradali di Monza e Brianza.

Il progetto consiste nell’esaminare la realtà delle province di Lecco e Monza Brianza. Una zona di grande intensità imprenditoriale,ma che presenta ancora alcune carenze. Abbiamo chiesto il parere a due nostri soci, Marino Sesana e Giovanni Beretta

Un paesaggio della Brianza.