Consap Magazine Giugno 2011

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SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE Periodico Ufficiale Nazionale della CONSAP - C.N.P.S. anno XIII numero 6 giugno 2011 - Registrazione Tribunale Civile Roma n. 542/99

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Consap Magazine Giugno 2011 Organo Ufficiale Nazionale d'Informazione della CONSAP - Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia

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SINDACATO MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE

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DIRETTORE RESPONSABILE

Massimo D’Anastasio

[email protected]

DIREZIONE EDITORIALE

www.consapnazionale.com

Consap Segreteria

Generale Nazionale

Via Nazionale, 214 - 00184 Roma

Tel. 06 47825541

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PER LA FOTOGRAFIA

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82.00 euro

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Forze di Polizia

42.00 euro

Prezzo della rivista

8.00 euro

Numero arretrato

10.00 euro

Registrazione Tribunale Civile

di Roma n. 542 del 01/11/1999

Stampa: Macofin srl - Roma

[email protected]

Si avverte che gli incaricati

alla diffusione non possono

essere appartenenti

alla Polizia di Stato

né a Forze dell’Ordine.

In ragione di ciò vi invitiamo

a segnalare anomalie

rispetto a quanto sopra.

EDITORIALE

Il nostro impegno per la

PREVIDENZA COMPLEMENTARE 5Decreto CNAI: accentrare per liberare risorse operative 7Tagli, niente pulizie nei commissariati e corridoi trasformati in discariche 10Dati sulle telecomunicazioni fondamentali per le indagini 13Quando la crisi attanaglia le nostre tasche, i risparmi bisogna farli sulle spese inutili

C’E’ POCO DA FESTEGGIARE 16Giù le mani dai ruoli tecnici della Polizia di Stato 18Nasce l’Osservatorio Nazionale del Contrasto alla Criminalità 20Una sirena per tutti - Il buio oltre il battistrada 22Al Mugello, splendida vittoria per il POLIZIOTTO VOLANTE 25C’era una volta… la Polizia Stradale 26Verifiche semestrali, strumento per la tutela dei diritti del personale 27Il convegno sulla disciplina, riportato dalla stampa estera 28Lo Stato Italiano non rispetta il Codice Europeo di etica della Polizia 29Consap Alcamo: analisi e riflessione su un sistema oleato nel tempo 31Sicurezza stradale: la mappa delle strade a rischio 34Polfer, tutelare l’autonomia e l’indipendenza dell’Istituzione 41No alla chiusura del posto di Polizia Ferroviaria di Mortara 42Esodi: la Stradale rafforza i controlli, ma la vita è nelle mani di chi guida 45Il Viminale taglia i viveri ai poliziotti 48.... e quando si mangia ci si ammala. Dura protesta dopo i casi di malessere 49Pullman azzurro, anche quest’anno presente al Giro 51Poligoni virtuali, inutilizzati perché mancano gli istruttori specializzati 53Servizio fuori sede, lo Stato lo paga meno di un porta bigliettini con il logo Polizia 56Immigrazione la Consap in prima linea contro il degrado delle strutture 58Accordo Consap Fna, una risposta intelligente alla crisi economica 59Poliziotto? Un lavoro importante pagato troppo poco 61Un esempio di sicurezza partecipata, la Consap sponsorizza una squadra

di calcio a 5 di un quartiere di Palermo 63Quindici anni fa il sacrificio del collega Carlo Tufilli: la Consap lo ricorda così 64

SommarioSommarioIN COPERTINA

Foto Reparto Prevenzione Crimine

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La Consap ha ufficialmente ri-chiesto al Governo l’emana-zione di un provvedimento diproroga, per il personale delleForze di Polizia e delle ForzeArmate, dell’avvio del sistemadi calcolo contributivo previstodalla riforma Dini, fino al 31dicembre dell’anno di effettivoavvio della previdenza com-plementare.Una proposta che recepisce inpieno le richieste e le aspetta-tive di tutto il personale delleForze di Polizia.Si tratta di una

soluzione che permetterebbedi recuperare i gravissimi ri-tardi che i governi di tutti i co-lori politici che si sono avvicen-dati ci hanno fatto accumularedal 1995. Quello della previ-denza complementare è untema che resta al centro dellepriorità della Consap perché ilpersonale più giovane, che an-drà in pensione nei prossimianni, rischia davvero di ritro-varsi sulla soglia della povertà. In tale ottica non ci stanche-remo mai di sollecitare conforza l'avvio della previdenzacomplementare per il com-parto sicurezza e difesa. C'èin ballo il futuro di decine e de-cine di migliaia di operatori dipolizia soprattutto di coloroche sono stati assunti dopo ilprimo gennaio 1996 e di chial 31 dicembre 1995 non po-teva vantare un'anzianità retri-butiva pari o superiore a 18anni. Si tratta di operatori che,senza l'avvio della previdenzacomplementare, rischiano diandare in quiescenza nei pros-simi anni con pensioni dafame.

Il nostro impegno per la

PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Consap Magazine 2011Editoriale 5

Giorgio InnocenziSegretario GeneraleNazionale Consap

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CONSULTA NAZIONALE POLIZIA STRADALE

Responsabile Italia SettentrionaleMORELLO GIANMARIO

Responsabile Italia CentraleVANNONI MASSIMO

Responsabile Italia Meridionale ed IsoleDI MURO FILIPPO

Responsabile NazionaleSPAGNOLI STEFANO

Vice Responsabile NazionaleGIANLUCA PANTALEONI

Sezione Polizia Stradale Aosta BICCIATO PAOLO

Sezione Polizia Stradale Asti BENFATTO ROBERTO

Sottosezione Polizia Stradale Avellino Ovest DILUISO PASQUALE

Sottosezione Polizia Stradale Avezzano SANTUCCI PIETRO

Sezione Polizia Stradale Benevento MIRRA UGO

Sezione Polizia Stradale Biella LAZZARINI DANIELE

Sezione Polizia Stradale Bologna CORBISIERO LUIGI

Sezione Polizia Stradale Bolzano COCEANO PINO

Sezione Polizia Stradale Campobasso PICA PEPPINO

Sezione Polizia Stradale Catania MILITELLO MICHELE

Sottosezione Autostradale Mondovì CN ALLEGRO ANDREA

Distaccamento Polizia Stradale Scalea CS STABILITO ANTONIO

Distaccamento Polizia Stradale Soverato CZ PETROSILLO TOMMASO

Sezione Polstrada Ferrara TAGLIANI MARCO

Sezione Polizia Stradale Firenze CAFIERO VINCENZO

Sezione Polizia Stradale Foggia CASSANO TEODORO

Sezione Polizia Stradale Frosinone OTTAVIANI DOMENICO

Sezione Polizia Stradale Gorizia BELTRAMINI WALTER

Sezione Polizia Stradale Isernia DE FALCO DOMENICO

Sezione Polizia Stradale L’Aquila MASTRANGELO ANTONIO

Distaccamento Polizia Stradale Aprilia LT MASTROMANNO MASSIMILIANO

Distaccamento Polizia Stradale Porto Recanati MC FRONTONI FABRIZIO

Sezione Polizia Stradale Napoli IZZO GIUSEPPE

Sottosezione Polizia Stradale Romagnano Sesia NO PANE BRUNO

Sezione Polizia Stradale Perugia PETRONI MAURIZIO

Sezione Polizia Stradale Palermo COSTANTINO GIOVANNI

Distaccamento Polizia Stradale Fano PU TENAGLIA IVAN

Sottosezione Autostradale Pescara TOMEI ROSSANO

Sezione Polizia Stradale Pisa LAI GESUINO RINO

Sezione Polizia Stradale Pordenone FIORINI GIANLUCA

Distaccamento Polizia Stradale Brancaleone RC BRUZZESE GIUSEPPE

Distaccamento Polizia Stradale Passo Corese RI COPPOLA IMMACOLATA

Centro Operativo Autostradale Polstrada Centro Italia BOVE ANDREA

Sezione Polizia Stradale Roma QUAGLIERI MASSIMILIANO

Centro Operativo Autostradale Roma Nord LOTITO VINCENZO

Sottosezione Polizia Stradale Albano Laziale RM DI CEGLIE MARCO

Sottosezione Polstrada Civitavecchia RM MORMINO MATTEO

Sezione Polizia Stradale Salerno DE SANTIS ANTONIO

Sottosezione Polizia Stradale Angri SA AURICCHIO RAFFAELE

Sottosezione Polizia Stradale Eboli SA APPIERDO ROBERTO

Sezione Polizia Stradale Sassari POLO CRISTIAN

Distaccamento Polizia Stradale Città di Castello TR STAZI LUCIO

Sezione Polizia Stradale Terni ZUMBO FRANCESCO

Sezione Polizia Stradale Siracusa BIANCA ANGELO

Sezione Polizia Stradale Udine PREDAN ETTORE

Sezione Polizia Stradale Mestre VE ANGIOLINI SANDRO VITTORIO

Sezione Polizia Stradale Vercelli LA MARCA MELCHIORRE

Sezione Polizia Stradale Jesi AN BELLI ANTONIO

Sezione Polizia Stradale Lucca INDRO MARCHI

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7Primo piano Consap Magazine 2011

Decreto CNAI: accentrare per liberare

risorse operativeDopo un costruttivo confronto fra Amministrazione e sindacati

Dopo una serie di incontri presso il Dipartimentodella Pubblica Sicurezza, prende forma il progettodell’istituzione di un Centro Nazionale per l’Accerta-mento Infrazioni. Alla stesura finale del decreto afirma Capo della Polizia, che riportiamo integral-mente, hanno contribuito anche le proposte avan-zate delle organizzazioni sindacali. La Consap haseguito con attenzione l’evoluzione della bozza pro-posta, emendando le situazioni in cui il personaleera chiamato a compiti farraginosi o poco chiari masoprattutto modulando le necessità di sicurezza chehanno portato alla costituzione del C.N.A.I., con le

carenze tecnico – operative dei reparti di poliziacoinvolti, affinché potesse vedere una concreta attua-zione. Le osservazioni della Consap insieme alleproposte delle altre organizzazioni sindacali del set-tore, sono state di volta in volta valutate e, se delcaso, adottate nelle stesura definitiva. I riscontri diquesto confronto costruttivo ora dovranno concretiz-zarsi in azione di sicurezza volta a garantire quelsupporto tecnologico, che può consentire un recu-pero di personale da destinare alle attività di contra-sto, al fine di individuare risorse interne per raffor-zare l’impegno per la sicurezza.

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8 Primo pianoConsap Magazine 2011

agrigentoflash.it

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9Primo piano Consap Magazine 2011

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10 Primo pianoConsap Magazine 2011

Tagli, niente pulizie nei commissariati

e corridoi trasformati in discaricheVibrata denuncia della nostra organizzazione sindacale

Se vedete una pattuglia della polizia en-trare in un bar non pensate male: piùche andare a prendere il caffè probabil-mente i due agenti sperano di poter uti-lizzare la toilette che di certo è più pu-lita di quella del loro commissariato. E seavete la disavventura di dover andare alposto di polizia per denunciare un furtoo un’aggressione, prima di uscire dicasa andate al bagno.Perché la prefettura di Roma, dando se-guito a una circolare del Ministero del-l’Interno, ha ridotto pesantemente i turnidi pulizia dei commissariati: «spazza-tura e lavaggio delle camere di sicu-rezza, ufficio volanti, uffici denunce, an-drone ingresso principale e ufficio stra-nieri» solo quattro giorni a settimana an-ziché dal lunedì al sabato; «pulizia e di-sinfezione dei servizi igienici» tre giornia settimana anziché dal lunedì al ve-nerdì; «vuotatura cestini» una volta a set-timana; lavaggio degli uffici e degli ar-chivi una volta ogni nove giorni; «puliziadei vetri delle finestre» due volte l’anno. E adesso, a circa due mesi dai tagli, leconseguenze sono pesanti e sotto gli oc-chi di tutti. «Negli uffici della SquadraMobile, nella culla dell’intelligence dellapolizia della Capitale, al secondo pianodegli uffici della Questura di via di SanVitale - dice Giorgio Innocenzi, segreta-rio Nazionale del Consap che a Romaconta oltre 2mila iscritti - Uomini e donne

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che indagano su fatti di cronaca di assoluta rile-vanza che effettuano centinaia di arresti, costretti auna gimcana per evitare i sacchi di spazzatura ac-catastati nei corridoi. Questo basta ad immaginarequale invece è il livello di abbandono di uffici menoprestigiosi nei 36 commissariati della città».Conferma la situazione anche Antonio Costa, segre-tario provinciale della Uil polizia: «Riceviamo segna-lazioni di degrado da i commissariati di tutta la città

- dice- A San Lorenzo se un ubriaco che viene arre-stato il venerdì sera vomita in commissariato, la pu-lizia viene effettuata il lunedì. Una cosa inaccettabileche si risolve solo grazie al senso del dovere e dellasopravvivenza di alcuni agenti. Ma non è giusto.Problemi seri di recente anche a Porta Maggiore. Equasi ovunque, questura compresa, c’è carenza dicarta igienica». E aggiunge: «Una situazione chepesa sui poliziotti ma anche sulle persone fermate eportate in commissariato e, ancor più grave, sui cit-tadini che vengono a presentare denunce o a faredocumenti».La situazione più grave ovviamente nei fine setti-mana poiché i turni di pulizia dei commissariati sifermano quasi tutti al venerdì e riprendono il lunedì.E proprio nelle notti del weekend è il picco del la-voro per la polizia con arresti e denunce per la mo-vida con ubriachi, spacciatori, risse e furti.Caso clamoroso anche a Ostia dove d’estate, du-rante il fine settimana, si riversano centinaia di mi-gliaia di bagnanti e giovani che affollano le discote-che. Chiunque abbia un problema si rivolge al com-missariato in viale Giuseppe Genoese Zerbi. «Anchequi i servizi igienici e la pulizia dei locali lascianomolto a desiderare. Il bagno del piano terra il lunedìmattina è in uno stato indecente - dicono i sindacati- Non è certo colpa dei singoli dirigenti, è una deci-sione calata dall’alto, da chi evidentemente preferi-sce spendere tanti soldi per Feste della Polizia e ini-ziative di commemorazione piuttosto che manteneredei livelli minimi di decoro negli uffici».Ma non è solo una questione si servizi igienici. An-che i cestini dei rifiuti adesso vengono svuotati solouna volta a settimana. Così sono sempre stracolmi ese per caso ci è finiti dentro un avanzo alimentare lasituazione peggiora con il cattivo odore o la pre-senza di insetti.La Uil denuncia: «Come la si valuta questa storia c’èqualcosa che non torna - sottolinea Costa - O in pas-sato è stato sprecato del denaro pubblico pagandoappalti inutili per un eccesso di pulizia o, invece,quegli appalti erano giusti ma allora adesso siamoben al di sotto dei livelli minimi garantiti di igienepubblica. Qualcuno deve dare una risposta».Nei prossimi giorni la questione romana sarà por-tata all’attenzione del questore Francesco Tagliente:«Chiederò un incontro urgente al questore - annun-cia Innocenzi - Così non si può andare avanti. E l’ar-rivo dell’estate sta facendo ulteriormente degenerarela situazione».

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CONFEDERAZIONE SINDACALE AUTONOMA DI POLIZIASEGRETERIA GENERALE NAZIONALE

UFFICIO STAMPA 0647825541 - 3341976418

Comunicato stampa

Polizia: niente soldi per le missioni. Consap “un regalo alla criminalità”Siamo alla sicurezza fai da te anche sul fronte economico, la denuncia arriva dalla Confedera-zione Sindacale Autonoma di Polizia, che rende nota la mancanza di fondi presso l’ufficio cassadel Ministero dell’Interno.“Una mancanza di fondi – spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale della Con-sap – che da 15 giorni sta paralizzando la lotta alla criminalità”, infatti dopo le volanti stavoltaad essere colpiti dalla mancanza di risorse economiche sono gli operatori in prima linea. “Dal per-sonale dello SCO, a quello della Polizia Scientifica, dalla Direzione Investigativa Antimafia allaPolizia di Prevenzione, si vedono negare dal Ministero i soldi per le missioni, indispensabili per leindagini più delicate come quelle nella lotta alla grande criminalità.Sappiamo di colleghi che si tassano – prosegue la Consap sindacato maggiormente rappresenta-tivo della Polizia di Stato - facendo delle collette, per non gettare alle ortiche delicate investiga-zioni di lunga durata e particolare pericolosità, ma in questo modo non è più possibile garantirestandard adeguati di sicurezza.“In assoluta controtendenza con i proclami del Governo – prosegue Innocenzi – stiamo toccandoil punto più basso dell’operatività, non è possibile che indagini che grazie all’abnegazione dei col-leghi e delle colleghe si potrebbero concludere felicemente restano bloccate perché qualcuno hapensato di risanare l’economia del Paese tagliando i fondi alla lotta la crimine”. “Se perdura que-sto stato di cose l’unica economia che riuscirà a prosperare in questo Paese sarà quella del malaf-fare, e di questo si deve fare carico il Governo.

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Polizia: niente soldi per le missioni. Consap “un regalo alla criminalità”

Per segnalazioni contattaci [email protected]

Siamo alla sicurezza fai da te anche sul fronte economico, la denuncia arriva dalla Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, che rende nota la mancanza di fondi presso l’ufficio cassa del Ministero dell’Interno. “Una mancanza di fondi – spiega Giorgio Innocenzi Segretario Generale Nazionale della Consap – che da15 giorni sta paralizzando la lotta alla criminalità”, infatti dopo le volanti stavolta ad essere colpiti dallamancanza di risorse economiche sono gli operatori in prima linea. “Dal personale dello SCO, a quello della Polizia Scientifica, dalla Direzione Investigativa Antimafia alla Polizia di Prevenzione, si vedono negaredal Ministero i soldi per le missioni, indispensabili per le indagini più delicate come quelle nella lotta allagrande criminalità. Sappiamo di colleghi che si tassano – prosegue la Consap sindacato maggiormente rappresentativo dellaPolizia di Stato – facendo delle collette, per non gettare alle ortiche delicate investigazioni di lunga durata eparticolare pericolosità, ma in questo modo non è più possibile garantire standard adeguati di sicurezza. “In assoluta controtendenza con i proclami del Governo – prosegue Innocenzi – stiamo toccando il puntopiù basso dell’operatività, non è possibile che indagini che grazie all’abnegazione dei colleghi e dellecolleghe si potrebbero concludere felicemente restano bloccate perché qualcuno ha pensato di risanarel’economia del Paese tagliando i fondi alla lotta la crimine”. “Se perdura questo stato di cose l’unicaeconomia che riuscirà a prosperare in questo Paese sarà quella del malaffare, e di questo si deve fare caricoil Governo.

UFFICIO STAMPA CONSAP

Page 13: Consap Magazine  Giugno 2011

La Commissione Europea at-tualmente sta preparandouna revisione di2006/24/EC direttiva obiet-tivo per fissare i termini diconservazione dei dati delletelecomunicazioni per gliscopi coercitivi di legge. L'in-dirizzo ha suscitato la critica

forte, particolarmente dagli organismi garanti deidati e dall'industria di telecomunicazioni.

EuroCOP ha richiesto un metodo pragmatico di con-servazione di dati per gli scopi coercitivi di leggestante il fatto che gli sviluppi tecnologici rendonosempre più necessarie registrazioni, soprattutto ri-spetto a traffici di informazioni legati al crimine in-formatico (cyber crime) i dati sono sempre più spessol'unica traccia che la polizia può trovare su unascena del crimine, ma anche rispetto alla lotta con-tro il crimine organizzato, seguire le tracce investiga-tive delle comunicazioni è spesso l'unico modo persgominare le reti criminali.

13Primo piano Consap Magazine 2011

Dati sulle telecomunicazioni

fondamentali per le indaginiEuroCOP difende la priorità dei riscontri investigativi, dall’attacco della politica

EuroCOP Organisations

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La raccolta ed il processo investigativo dei dati delletelecomunicazioni sono diventati elementi crucialiper le necessità della polizia di proteggere i cittadinidal crimine.

Per questo motivo EuroCOP sostiene gli interessidelle Forze di Polizia e del primario bene della sicu-rezza anche in sede di Unione Europea come pre-supposto per una lotta efficace contro il crimine.

La Consap unico sindacato italiano presente in Euro-COP la confederazione dei sindacati di polizia eu-ropei rappresentativa di circa 40 paesi europei, ri-

tiene necessario che su questo tema, che anche inItalia ha prodotto proposte di legge in senso restrit-tivo, che possono potenzialmente danneggiare le in-dagini, si possa alzare alta la voce degli operatoridella sicurezza, affinchè possa giungere dall’UEquell’indirizzo sottoforma di raccomandazione chepossa superare le polemiche spesso strumentali dellapolitica, che si è dimostrata pronta a svendere un po’di sicurezza dei cittadini per tutelare interessi perso-nali che coinvolgono anche gli stessi legislatori.

M.d’A.

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EuroCOP Organisations

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15Primo piano Consap Magazine 2011

EuroCOP Organisations

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Quando la crisi attanaglia le nostre tasche,

i risparmi bisogna farli sulle spese inutili

C’E’ POCO DA FESTEGGIARE

Gli stipendi vengono congelatiper tre anni, ma le feste pubblichevengono celebrate con uno sfarzoche non conosce crisi.Le famiglie sono costrette a strin-gere la cinghia, mentre milioni emilioni di euro vanno in fumo peroffrire passerella ai divi dellaclasse politica ed amministrativa .Non si è pensato a creare rispar-mio, o meglio non si è volutocreare risparmio economizzandole numerose celebrazioni di ricor-renza della nostra amata Repub-blica.Però il governo ha ben pensato diobbligare i lavoratori a fruire diun giorno di spettanza per la ce-lebrazione dei 150 anni del-l’unità d’Italia, trovando motiva-

zione nella disastrosa crisi econo-mica che travolge il Paese.La carrellata di feste e festicciolenon è stata assoggettata a taglied economizzazioni; le spese dicerimoniale non hanno cono-sciuto crisi.Certamente sarebbe stato oppor-tuno calibrare il festeggiamentoalla triste situazione in cui versanole casse dello Stato ma ancor dipiù i portafogli di tanti lavoratori;invece, le feste sono state comeprima e più sfarzose di prima.Oltre alla quattro giorni di festeg-giamento a Roma, la Polizia diStato ha organizzato e spesofondi per celebrare in ogni provin-cia la ricorrenza.Se si pensa alla complessità del

16 Primo pianoConsap Magazine 2011

Mauro PantanoSegretario Nazionale Consap

... tra la pagnotta

ed il coriandolo, è

fuor di dubbio che

la prevalenza

assoluta sia quella

della pagnotta

Page 17: Consap Magazine  Giugno 2011

solo apparato di sicurezza in-terna ed esterna del Paese, ed aifesteggiamenti di Carabinieri, Fi-nanzieri, Forestali, Penitenziari edi tutti gli apparati militari, si è ingrado di valutare l’enormità dellerisorse andate in fumo per i festeg-giamenti.Per non parlare poi della festadella Repubblica che quest’annoha raggiunto livelli di sontuositàforse mai raggiunti in passato,con la partecipazione di oltre ot-tanta delegazioni estere.Non sarebbe stato più morale e ri-spettoso degli onesti lavoratori, ri-nunciare al fasto ed alla sontuo-sità, determinando forme di cele-brazioni sobrie ed essenziali?Ne sarebbero nate delle econo-mie, che pur se non risolutive deiproblemi, avrebbero comunquemostrato decoro e rispetto dellasovranità popolare.Non ci sono soldi per i rinnovi deicontratti collettivi nazionali di la-voro, per il riordino delle carriere,per le missioni e gli straordinari,per carburanti e carta igienica,però per le feste ci sono ed in ab-bondanza.Si chiudono presidi di polizia sulterritorio, Commissariati, Scuole,posti di Polizia Ferroviaria, Stra-

dale e quant’altro per economiz-zare la gestione, ma non si rispar-mia sulle feste.Si riducono le assunzioni all’osso,con effetti disastrosi sull’efficienzae sulla funzionalità del sistema si-curezza a causa dell’invecchia-mento del personale chiamato aun sempre maggiore impegno edisponibilità a compensazionedelle carenze, però si fa festa son-tuosa nelle ricorrenze.La cosa è odiosa ed inaccettabile,tra la pagnotta ed il coriandolo, èfuor di dubbio che la prevalenzaassoluta sia quella della pa-gnotta.Invece le scelte fatte nella gestionedelle ricorrenze collidono forte-mente con i più elementari prin-cipi di moralità, offendendo ulte-riormente tutti coloro che nonfanno della chiacchiera la fonte diapprovvigionamento delle loro ri-sorse, ai quali la crisi economicaha portato serio nocumento con ri-levante contrazione della capa-cità di spesa.Avevano fatto numerose promesseche non hanno mantenuto, galleg-giando su un mandato di rappre-sentanza politica ormai rinnegatae senza più la originaria corri-spondenza.Hanno fatto molti errori, prima il-ludendo i tutori dell’ordine, e poiinfierendo severamente sui dirittiquesiti e sulle aspettative matu-rate.Hanno congelato le retribuzioni epeggiorato gravemente il sistemapensionistico, minando dalle fon-damenta le garanzie per una vec-chiaia serena.Una cosa buona potevano al-meno farla: risparmiarci le passe-relle di festeggiamento istituzio-nale.Con questa triste situazione c’èpoco da festeggiare!!!“

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E’ diverso tempo che “fonti”, “vi-cine” ai vertici del Dipartimento diPubblica Sicurezza, paventanoimmediati e “rivoluzionari” prov-vedimenti, per modificare normeche regolano i Ruoli Tecnici dellaPolizia di Stato.E’ necessario ricordare che i RuoliTecnici sono stati previsti dallalegge 121/81, ed istituiti dal De-creto del Presidente della Repub-blica n. 337 del 24 aprile 1982,che ne determina l’ordinamentoed indica i settori tecnici nei qualise ne prevede l’impiego, per leesigenze operative di polizia, edin generale, di supporto al Mini-stero dell’Interno.L’impiego del personale apparte-nente al Ruolo Tecnico deve es-sere disposto in maniera esclusivasecondo il contenuto della profes-sionalità del proprio profilo (D.M.18 luglio 1985).Le sopra citate “voci”, che stannocreando molte preoccupazioni daparte del personale interessato, siriferiscono a modifiche normativeche permetterebbero all’Ammini-strazione di impiegare i tecnici,anche, in servizi non previsti daprofilo professionale posseduto.Questo comporterebbe in realtà,la “fine” dei Ruoli Tecnici, inquanto venendo meno l’esclusi-vità dell’impiego, il personale tec-

nico diverrebbe una sorta di “ri-serva” da impiegare quotidiana-mente, nei servizi più disparati, adiscrezione della Dirigenza, cal-pestando completamente la pro-fessionalità e la dignità degli ope-ratori.La verità, a nostro avviso, è cheparte dell’Amministrazione, conl’avallo di qualche sindacato, cer-chi di modificare leggi dello Statoe Decreti, con il solo scopo di po-ter impiegare personale del RuoloTecnico, soprattutto, in servizi divigilanza (specialmente nei corpidi guardia).La Consap, si opporrà con tutte leproprie forze ed in tutte le sedi, sel’Amministrazione manifestassel’intenzione di modificare leggi edecreti che regolamentano i RuoliTecnici, che porterebbero al defi-nitivo declino di un settore fonda-mentale per il corretto funziona-mento dei servizi svolti dalla Poli-zia di Stato.La Consap, unico sindacato checoncretamente tutela la categoria,attraverso la Consulta NazionaleRuoli Tecnici, ha formulato diverseproposte per modernizzare un set-tore che necessità sicuramente dialcuni miglioramenti: nuovi profiliprofessionali (in base alle attualitecnologie), corsi di aggiorna-mento professionali specifici per

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Giù le mani dai ruoli tecnici

della Polizia di Stato

Gianni ValeriSegretario Nazionale Consap

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ogni profilo, concorsi per avanza-menti di carriera che tutelino l’altaprofessionalità raggiunta dal per-sonale dopo diversi anni di atti-vità, riconoscimento del titolo distudio (come avviene per Carabi-nieri e Guardia di Finanza) dopoaver frequentato corsi di forma-zione interni.Inoltre, sarebbe opportuno preve-dere l’impiego dei Direttori Tec-nici, anche nelle Questure, dovegli Uffici Tecnici Logistici sono ge-

stiti da Dirigenti appartenenti alRuolo Ordinario, che non hannoperò specifiche conoscenze tecni-che.Occorre vigilare, se saranno postiin essere provvedimenti lesivi peri diritti degli appartenenti al RuoloTecnico della Polizia di Stato, laConsap, non tralascerà alcunainiziativa, se necessario anche dicarattere legale.“Giù le mani dai Ruoli Tecnici”.

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Al Segretario Nazionale della Consap Gianni Valeri è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dellaRepubblica. L’ambito riconoscimento che premia la professionalità del poliziotto Valeri, ma anche la qua-lità dell’uomo e del sindacalista, rappresenta un fatto di grande lustro sia per il neo cavaliere che perla nostra organizzazione cha da anni lo annovera fra i nostri dirigenti di maggior livello. Da parte della Segreteria Generale Nazionale Consap le più vive congratulazione a Gianni Valeri, chesi uniscono all’omaggio che la città di Frosinone ha voluto fargli, nella foto, che lo vede al fianco delPrefetto di Frosinone dottor Paolino Maddaloni e del Questore dottor Giuseppe De Matteis.

Congratulazioni al Cav. Gianni Valeri Segretario Nazionale Consap

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L'Osservatorio Nazionale sul Contrasto alla Cri-minalità (ONCC) è una struttura scientificadella CONSAP che svolge attività di studio e diricerca sui fenomeni criminali e sulla percezionesociale del crimine su tutto il territorio nazio-nale.Si avvale della collaborazione scientifica del-l'International Crime Analysis Association(ICAA) e di altre Associazioni di settore.Produce un report annuale che viene conse-gnato alle autorità istituzionali ma che è resodisponibile anche in pdf sul sito web per tutti gliinteressati.Lo staff dell'Osservatorio è composto da appar-tenenti alla Polizia di Stato iscritti al CONSAPma si avvale di collaboratori accreditati prove-nienti da altre Forze di Polizia e dal mondo ac-cademico e professionale.

Nasce l’Osservatorio Nazionale

del Contrasto alla CriminalitàProdurrà un report annuale per monitorare il fenomeno

StaffMarco Strano, Dirigente Naz. CONSAPElisabetta Ricchio, Dirigente Naz. CONSAPFrancesco Coronetta (Polizia), CONSAPCOLLABORATORIMarco Campilani (settore penitenziario)Dario De Vito (gestione sistema informatico)Danilo Coppe (settore esplosivistica)Eleuterio Migliori (database)Simone Onofri (settore internet)Giancarlo Saporito (telerilevamento)Ciro Troiano (crimini e animali)Marzio Salvi (informatica)Antonio Facciuti (informatica e telefonia)Giuseppe Mormile (investigazione)Gianluca Citro (investigazione)

Sede operativa presso la Questura di Roma - Via di San Vitale 15 stanza D209 - secondo piano (si riceve su appuntamento)

Per informazioni: scrivi a [email protected]

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I turisti romani tornano spesso sbalorditi dalla Sve-zia, dove sua maestà Carlo XVI Gustavo con la suaauto si ferma regolarmente al semaforo, anchequando è con l’autista ed è in divisa per impegni uf-ficiali, parola di testimoni oculari a Stoccolma. Edeccoci alle cronache cittadine romane.Penso che fino a oggi ci sia stato un abuso nell’im-piego dei lampeggianti, per non parlare delle sirenee delle palette. Stiamo cercando di fare chiarezza sul-l’uso di questi strumenti che tanto disturbano la popo-lazione sia dal, punto di vista fisico che psicologico. Non sono opinioni di un pericoloso estremista di si-nistra né di un esponente dei centri sociali. A parlareè Renato Brunetta, che stavolta non vorrebbe tagliareposti di lavoro ma abbassare i decibel in una Capi-tale continuamente scossa e assordata dalle sirene.Si legge in un documento dei 2009 della CONSAP,la Confederazione sindacale autonoma dl polizia: Roma viene ogni giorno attraversata da centinaia dimacchine civili con lampeggiante acceso che occu-pano corsie d’emergenza e sfrecciano in mezzo altraffico, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini.Molte sono guidate da autisti civili al servizio di entio addirittura di personalità del mondo dello spetta-colo, della politica o dello sport.Spiegava in quell’occasione Pietro Giaccardi, presi-dente dell’osservatorio sui Reparti scorte della Con-sap: “Le auto dl servizio per le indagini e per i ser-vizi scorta si orientano a utilizzare sempre meno illampeggiante e la sirena, per garantire discreziona-lità nelle indagini e tutelare al meglio lo scortato”. Inpoche parole le sirene che spaccano i timpani dicentinaia di migliaia di romani in gran parte nonscortano politici in pericolo nè giudici minacciatidalla mafia ma (parola del sindacato di polizia) tut-t’altra gente. Il male non è solo romano.Nel luglio 2010 migliaia di moscoviti sono scesi inpiazza per denunciare l’abuso di sirene da parte dimigliaia di vip e funzionari di vario ordine e grado.Lì la situazione è più grave rispetto a Roma Chiun-que si imbatta in un ingorgo, tira fuori una sirena eparte a tutto gas. Ma a sentire le ragioni della CON-SAP la situazione romana si sta pericolosamente av-vicinando a quella moscovita.

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Una sirenaper tuttiLe proposte della Consap

in un libro di consigli

al Sindaco

Qui di seguito son riportati

i due capitoli del libro

in cui si parla del nostro

Sindacato

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In più la Capitale italiana paga uno scotto immensoin termini di cortei, manifestazioni, vertici internazio-nali Novembre 2009, grande vertice della FAO contanto di Gheddafi che scorrazza per mezza città. in-clusa la sosta imprevista da Ciampini in piazza SanLorenzo in Lucina, come un qualsiasi turista, Il sin-daco Gianni Alemanno ammette: “Le delegazionistraniere sono 126, si muovono tutte nel centro sto-rico, abbiamo cercato di trovare un’intesa con laquestura e col ministero degli Interni mi hanno sotto-lineato le difficoltà nelle quali lavorano». Alemannosi scusa con la cittadinanza, ed è indubbiamente unbel gesto civile di condivisione di un problema. Main molti si chiedono: nessuno mette in discussione lesirene per Gheddafi, per la moglie del presidenteiraniano Ahmadinejad, magari anche per Lula e perlo stesso Mugabe: ma erano strettamente necessariele sirene per tutti gli altri? Magari fosse solo la FAO. Roma vive un quotidianoassalto a colpi di sirene spiegate. La soluzione c’è,ma impone un accordo da Paese civile. Occorre unprotocollo d’intesa rigido con Senato, Camera, pre-sidenza del Consiglio e presidenza della Repub-blica, Ministero degli Interni e quindi con questura eprefettura. Poche regole, ma banali: uso della sirenasolo in caso di autentica urgenza ed emergenza. lostesso per il lampeggiante e la paletta. Per il resto re-gole uguali per tutti (vedi il sovrano svedese). E poi c’è un’idea ovvia e tuttavia intelligentissimaproprio della CONSAP e risale al 2009: La nostra proposta che rivolgiamo ai vertici della si-curezza nazionale è di riservare la luce blu solo alleforze dell’ordine, e scegliere un colore diverso per lealtre auto, nonchè obbligare le auto che non sonodelle forze dì polizia a esporre un cartello ben visi-bile in cui sia specificalo l’ente fruitore ed il tipo diservizio.Confidiamo che il ministro dell’Interno possa condi-videre la nostra preoccupazione al fine di restituireefficienza ai servizi delle forze di polizia e consen-tire immediatamente ai cittadini di capire se hannoa che fare con un servizio di sicurezza o con qual-cosa di diverso e meno importante. Nemmeno a dirlo, la proposta è rimasta letteramorta. Come potrebbe la Casta (copyright SergioRizzo - Gian Antonio Stella) muoversi tranquilla-mente per Roma. notte e giorno, al riparo di un lam-peggiante blu e di una sirena? Gentile sindaco chesindaco non è. tutto questo è pane per i suoi denti..

Se guardi nel buio a lungo, c’è sempre qualcosa»,scrisse il sommo William Butler Yeats con una mira-colosa e splendida sintesi. Il buio scatena l’immaginazione, aggiunge fascino auna realtà che spesso, illuminata a giorno. delude edeprime. Tutto questo però riguarda lo spirito. che va nutritocon la poesia di Yeats. Il buio è invece un problemaquando si trasforma in un elemento della vita di unacittà. Parliamo delle strade male o affatto illuminate.Di interi quartieri che brancolano nelle tenebre, Perché Roma è una città buia, di notte. Molto buia.D’estate può capitare che sulla tangenziale, all’al-tezza della Tiburtina. l’unico punto illuminato sia rap-presentato dalla finestra di qualche casa privata.Molto, molto buio di solito intorno alla stazione fer-roviaria della Tiburtina, nonostante il traffico not-turno molto sostenuto e quindi pericoloso. Buio estivofrequente anche nel centralissimo quartiere Prati.Buio senza motivo apparente che sembra decisoquasi a intermittenza. Buio a piazza Cavour. Buiopersino a Porta Pia, sede di prestigiose ambasciate.Buio intorno a Viale Angelico. Buio ai Parioli. Buioin molte strade del Nomentano. Il centro storico pro-priamente detto sembra salvo, ma il buio ricomincianelle strade intorno a Viale Trastevere. In molti trattidi Monteverde Vecchio e Nuovo, al Gianicolo, sullaBalduina. Altro buio segnalato nelle periferie più lon-tane dal centro: Laurentino 38, Tor Pignattara, Spi-naceto e Ponte Nona. E si potrebbe continuare. Laprotesta è generale, soprattutto negli ultimi scorci del2010. Su «La Repubblica” sono apparse le preoccu-pazioni di due minisindaci: “Cosi si mettono in peri-colo i cittadini, poi servono giorni per risolvere il pro-blema e alla fine non c’è mai chiarezza”, ha dettoDario Marcucci, presidente del II Municipio (CastroPretorio - Nomentano – Tiburtino). E ancora: “Alcuniabitanti dicono che si fa per risparmiare, sono ormaitroppe le vie che rimangono senza luce a rotazione.Insomma c’è chi sospetta che siano regolate adarte”. Antonella de Giusti, XVII Municipio (Trionfale– Borgo – Prati) “Quando si rompe una centralina,non si riesce a circoscrivere il danno, il sistema ètroppo vecchio”.

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Il buio oltreil battistrada

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Naturalmente il buio crea problemi di ordine pub-blico. Dalle stesse pagine di quel quotidiano, una di-chiarazione di Massimo D’Anastasio, portavocedella la Confederazione Sindacale Autonoma di Po-lizia Il buio, oggettivamente provato, genera criminalità.È un incentivo all’illegalità diffusa e favorisce tuttauna serie di attività illecite: dallo spaccio alle mole-stie sessuali, dal furto alle rapine. Per di più lavorarenel buio è un problema vero per noi, sia dal unpunto di vista della prevenzione che per quanto ri-guarda la possibilità di catturare gli eventuali malvi-venti. Abbiamo chiesto al Comune di fare la suaparte sulla sicurezza, indicando alcune zone in cuil’oscurità, aveva creato un’impennata della crimina-lità. Ma non abbiamo mai avuto risposte. Poiché è tempo di informazione alternativa, è moltoistruttivo guardarsi questo video su YouTube:www. youtube.com/watch?v=A2GAdz0Iff8. Un’automobile percorre molte strade romane dinotte, sotto una leggera pioggia. E sembra di attra-versare Kabul o qualche altra città immersa nel co-prifuoco o comunque in una condizione di guerra edi allarme. Per assoluto contrasto, poco dopo eccoun tour in altre strade, in pieno giorno. Tutte inutil-mente illuminate da lampioni attivissimi a mezzo-giorno. Urge una soluzione molto semplice. Un punto dellasituazione Con l’ACEA (che dal 2001 ha acquisitola rete di distribuzione dell’elettricità a Roma dal-l’ENEL). Se è veramente necessario - al di là dellevoci incontrollate - risparmiare energia, si può imma-ginare un piano di turnazioni. Se invece si tratta diguasti temporanei, occorre ricordare l’obbligo di co-municarli alla cittadinanza: c’è il TG Lazio, ci sonoi giornali, ci sono le agenzie di stampa. Ciò che èinaccettabile, perdonate il gioco di parole, è Il buioal buio.

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Impegno Fli per

le Forze di Polizia

Una delegazione della Consap composta da Gior-gio Innocenzi, Guglielmo Frasca e Raffaele Tavanoha incontrato, il Prof. Avv. Learco Saporito, già Sot-tosegretario di Stato alla Funzione e pubblica ed oraresponsabile settore PP AA di Futuro e Libertà, peranalizzare la delicata situazione del comparto sicu-rezza alla prese con reiterati tagli di bilancio operaticon le ultime leggi finanziarie.Nel corso dell’incontro sono state affrontate variequestioni: il congelamento dei rinnovi contrattualidella categoria: le carenze di organico conseguentiad un insufficiente turn-over del personale; la situa-zione pensionistica e previdenziale; la mancata pre-sentazione delle legge delega sul riordino delle car-riere della Forze di Polizia. Tematiche che si riper-cuotono negativamente sull’apparato di sicurezza,dispiegato a favore dei cittadini.Sui temi trattati Saporito ha assicurato l’impegnoconcreto e realistico della compagine da lui rappre-sentata, ed ha garantito la predisposizione in tempiragionevoli di una conferenza programmatica sullasicurezza, destinata a delineare le linee guida ope-rative a livello politico.L’esponente politico in ultimo ha espresso solidarietàe vicinanza, alla protesta organizzata dalla Consapdavanti al Viminale per la raccolta di firme utile a sal-vaguardare il trattamento del vitto per uomini edonne della Polizia di Stato, oggi non garantito acausa di una verifica della Corte dei Conti, che dacirca sei mesi ha sospeso il flusso dei pagamenti, deibuoni pasto, utilizzati dai poliziotti presso gli esercizicommerciali convenzionati con il Ministero dell’In-terno e limitrofi al Viminale, alla Questura di Roma,alle Direzioni Centrali e al compendio Castro Preto-rio”.

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Il collega Paolo Blora del Team "G.S. Fiamme Oro",infiamma il pubblico gareggiando da assoluto pro-tagonista all'Autodromo Internazionale del Mugellonel primo week-end di giugno. Paolo Blora sopran-nominato il “poliziotto volante” ha sbaragliato laconcorrenza, costruendo un successo di assoluto pre-stigio, migliorando alla fine della corsa la già buonagriglia di partenza. Nel Trofeo COPPA FMI - T.M.Estate - M.Papa Trophy "Classe Open B.C. 1000"

Blora con la sua Ducati 1198 SBK, nelle prove diqualifica aveva ottenuto un ottimo quarto tempo dipartenza, ranking migliorato nel corso di una garaperfetta che lo ha visto giungere primo al traguardoinanellando giri veloci fino ad ottenere con 1’56.049, la miglior prestazione. Sulla linea a scacchiPaolo Blora con la Ducati ha preceduto Traversarosu Honda staccato di 10” e Rampini su Bmw arrivatocon un ritardo di 15” dal vincitore.

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PAOLO BLORA pilota - Nasce nel 1969 a Pavia.A venti anni colleziona già importanti primi posti:al Trofeo Yamaha RD 350, al Trofeo Moto Estate e alPaolo Tordi.Poi le prime esperienze in Superbike e il podio nella Su-persport Italiana.Dal 1994 una serie di traguardi che ne consolidano lacarriera e il titolo leggendario di “POLIZIOTTO VO-LANTE “:due volte Campione Mondiale Polizie , 1° Classificatoal Superbike italiano nel 1998,1° Classificato nella Classe Open Italiano Superpole Wild Card World SBK Misano nel 1999.Dal 2000 ad oggi continua a mietere successi nel Su-perbike correndo con grinta e determinazione.Informazioni tratte dal sito www.paoloblora.comIn allegato le foto del pilota in sella alla sua Ducati alMugello.

Cordiali SalutiDainese D-Store Milano

Al Mugello, splendida vittoria per il

POLIZIOTTO VOLANTE

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Sembra l’inizio di una favola, ma sicuramente è an-che un modo di rimpiangere i periodi passati. Sono lontani i tempi in cui i colleghi della PolStatochiamavano la specialità della Polizia Stradale “lacenerentola della polizia” oppure “il fiore all’oc-chiello” e qualcuno, in modo un po’ ironico, la defi-niva “i carabinieri della polizia”. Tutto questo rendeva onore alla Specialità, da sem-pre impegnata al “fronte” per le gravose incom-benze dei suoi operatori; come ad esempio: il rilievodegli incidenti stradali e contestuale ripristino dellacircolazione stradale; la scorta motomontata di tra-sporti e/o veicoli eccezionali; la scorta a gare cicli-stiche internazionali e non, manifestazioni varie,etc.; lo svolgimento dei servizi specialistici quali l’im-piego di fonometri, opacimetri, auto-velox, etc..; l’im-piego della pesa mobile per la repressione sovrac-carichi; il controllo del trasporto di merci pericolosee di animali vivi. A tutto ciò, ed altro ancora, aggiungete i compiti diprevenzione e repressione in capo a tutti gli altri ope-ratori di polizia. Il sacrificio di vite perdute nell’adempimento del do-vere è stato ripagato con riconoscimenti ministerialialla Specialità, quasi mai al singolo individuo. L’as-segnazione di dispositivi innovativi (vestiario tecnicoin Goretex, caschi di ultima generazione, etc.) nesono la conferma. Oggi cosa accade? Esiste ancora questa Specialità?Dov’è finita la “Mitica” Polizia Stradale? Dovevanno a finire gli “Stradalini” di varie qualifiche chefuggono dalla Stradale? Negli ultimi anni, nella ottimizzazione delle risorsenon si è fatto altro che tagliare . . . e tagliare!! Que-sto è avvenuto sia per l’assegnazione di risorseumane che logistiche.

A Palermo, infatti, alla metà degli anni ottanta, sicontavano per la sola Sezione Polizia Stradale piùdi 120 uomini e donne in servizio e si approntavanogiornalmente 12/15 pattuglie, alle quali si somma-vano quelle dei reparti di Buonfornello, LercaraFriddi, Termini Imerese (oggi Cefalù) e Camporeale.Quest’ultimo reparto è stato soppresso pochi mesiprima che fosse aperta totalmente la SS. 624 (Pa-lermo – Sciacca), pattugliata fino ad allora. Oggil’arteria, risulta pressoché non vigilata e registramolti sinistri stradali, con sviluppi anche tragici. Laperdita di presenza e di intervento nel territorio è av-venuta anche nella città di Palermo con la soppres-sione dell’infortunistica stradale presente in h/24. Attualmente la Sezione Polizia Stradale di Palermo,“debole” di un organico di circa 65 operatori, rie-sce a coprire appena l’A/29 in h/24. Utenti riferi-scono di percorrerla, nel tratto Palermo - Trapani eritorno, senza incrociare una pattuglia!!! Le scelte infelici degli odierni dirigenti, inoltre, hannocausato la fuga dalla Sezione di almeno 7/8 appar-tenenti al ruolo degli Ispettori senza che vi sia statoun idoneo reintegro. Alcuni altri chiedono di esseretrasferiti ad altri reparti della Polizia di Stato. Si èpersa altresì la disponibilità della maggior parte deidispositivi Autovelox (almeno 12), quasi tutti fuoriuso. Il ministero stanzierà fondi utili alla loro ripara-zione o ne acquisterà di nuovi? Non si sa più se esistono servizi con pesa mobile, fo-nometro e/o opacimetro. E i sorpassometri . . . esi-steranno ancora? Leggenda? Non piangono soltanto i settori operativi. Nei serviziburocratici si assiste ad accorpamenti d’uffici e distri-buzione di compiti senza alcuna logica apparente.Il personale viene movimentato d’autorità verso laSezione, per “ESIGENZE DI SERVIZIO”, e poi perio-

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C’era una volta…

la Polizia Stradale

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dicamente richiamato al Compartimento a svolgere icompiti precedenti. Si riuscirà a peggiorare ancora? Questa O.S. però, che non vuole fare la parte delmenagramo, si augura un cambio di direzione ed in-vita l’attuale Dirigenza ad essere da sprone per la ri-nascita della Specialità, magari potendo esportaremodelli lavorativi come ha fatto quella precedente. Al Dirigente del Compartimento vogliamo umilmentedare un consiglio per l’acquisto di nuove apparec-chiature: visto che l’85% dei proventi contravvenzio-nali viene versato alla Regione Siciliana, perché nonchiedere al Presidente della Regione di procedere al-l’acquisto di apparecchiature autovelox o di quellealtre utili a svolgere al meglio i compiti istituzionali?

E la Convenzione Dipartimento P.S. - ANAS S.p.A.non potrebbe fornire ulteriori spunti? Certi settori non vanno trascurati, semmai potenziaticome è stato fatto dai precedenti Dirigenti. Ricordiamoci che fuori dal servizio diventiamo, uni-tamente ai nostri cari, tutti normali utenti della stradae sarebbe brutto se qualcuno a 200 km/h ci venisseaddosso decimandoci la famiglia. Noi di questa O.S., sperando che la Leggenda ridi-venti Realtà, ci sentiamo di urlare a gran voce “nonfacciamo morire le specializzazioni costruite con de-cenni di professionalità e facciamo rinascere la Poli-zia Stradale.Giovanni Costantino dirigente provincialeConsap Palermo

Verifiche semestrali, strumento

per la tutela dei diritti del personale

Le verifiche semestrali sono uno strumento indispen-sabile, a disposizione delle Organizzazioni Sinda-cali, che hanno accesso a tutti gli atti che discipli-nano gli istituti dello straordinario programmato, delriposo compensativo, del cambio turno, della reperi-bilità e la conseguente applicazione dell’AccordoNazionale Quadro sia nazionale che decentrato.Con grande amarezza, alla stradale di Palermo,sono state accertate molteplici, ripetute e sistemati-che violazioni alla normativa vigente. Cancellature,abrasioni, ordini di servizio giornalieri ristampati ilgiorno seguente al servizio, fogli di servizio aggiun-tivo mancanti. Tutte situazioni che si traducono in ef-fettivi disagi del personale che sopperisce alle esi-genze dell’Amministrazione, senza che questa dia ilgiusto, previsto e meritato compenso economico,che, dal controllo degli atti, è apparso cospicuo e in-cidente sulla remunerazione complessiva . Tutto ciò non è un mero errore formale, perché gliistituti analizzati sono regolati da leggi e circolari ri-salenti ad oltre una decina di anni. Per rassicurare tutti coloro che ogni giorno rischiano

la propria vita per assolvere al proprio dovere di-ciamo che la nostra organizzazione sindacale hacontestato, e continuerà sempre a farlo, quei com-portamenti da parte dell’Amministrazione che dan-neggiano l’intera categoria, non solo dal punto dieconomico, ma soprattutto dal punto di vista della di-gnità e della professionalità.

Salvo SardiscoDirigente Provinciale Consap Palermo

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L’eco del convegno per promuovere la revisione delRegolamento di Disciplina della Polizia di Stato havarcato le Alpi e raggiunto i Carpazi. All’evento erapresente una corrispondente del periodico rumeno Ac-tualitatea Romaneasca, che ha pubblicato un reso-conto del convegno. La collaborazione in tema di si-curezza fra il nostro paese e la Romania è semprestata di alto livello, temi come la tratta delle bianche,l’immigrazione e la criminalità legata cittadini rumeni,da tempo vedono una collaborazione stretta fra le duepolizie. La Consap da anni, attraverso alcuni dirigentisindacali, intrattiene relazioni con tutti i reparti della

polizia rumena, dando corpo a scambi di informa-zioni a livello tecnico – operativo e logistico, nonchésul piano retributivo e motivazionale.

La Consap ringrazia la polizia e la stampa rumena,per l’attenzione che ancora una volta ha saputo ri-servare alle tematiche della sicurezza. Qui sotto ri-portiamo le immagini della rivista con l’articolo de-dicato al convegno organizzato dalla nostra orga-nizzazione sindacale, nella pagina a finaco unestratto della relazione tenuta durante l’incontro dalDirigente Sindacale della Consap di Palermo IgorGelarda.

28 In evidenzaConsap Magazine 2011

Il convegno sulla disciplina,

riportato dalla stampa estera

ACTUALITATEA SOCIALĂPAGINA

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Am întâlnit multe cazuri încare cetățeni de origine ro-mână, victime ale unor acci-dente rutiere grave, în urmacărora s-au ales cu leziuni șidaune fizice permanente, aufost păcăliți de persoanelecare se oferiseră să-i ajute. În primul rând, țin să preci-zez că în cazuri de genulacesta este mai bine săapelați la avocatul dumnea-voastră de încredere, adică laprofesioniști care v-au ajutatși în trecut sau care v-au re-prezentat interesele în modcinstit și corect. Sau la unavocat al unei rude de-a dum-neavoastră sau a unui prietende încredere. De altfel procedurile pentrudespăgubiri din partea case-lor de asigurări, în cazul dau-nelor fizice permanente,indiferent dacă se alege caleatribunalului, sau cea a unuiacord amiabil, se traduce înobținerea unor sume de banifoarte mari, de zeci sau sutede mii de euro. Iată de ceeste extrem de importantărelația dintre client și avoca-tul său. Sfatul meu este să evitați săapelați la asociații și să nuaveți încredere în avocațiisau reprezentanții unor așa-

zise ONG-uri care vă abor-dează pe holul spitalului șicare încearcă să vă vândăservicii legale specializate înacelași mod în care un vânză-tor ambulant vă vinde un as-pirator.Când sunteți victima unui ac-cident rutier, lucrurile suntextrem de serioase, și baniipe care îi veți obține de la asi-gurări vă vor fi de folos atâtpentru eventuale operații ne-cesare vindecării (dacă semai poate face ceva) cât șipentru a putea avea o viațădemnă chiar dacă ați rămasinvalid. Iată de ce o problemăatât de delicată nu poate fi lă-sată pe mâinile oricui, ci esteindispensabil să apelați lapersoane competente si pecât posibil de încredere.

Procura pe care clientul osemnează prevede că avoca-tul poate “negocia, încasasau ajunge la un acord” înnumele și pentru client, adicăpoate decide să accepte oanumită sumă și s-o încasezechiar fără să vă anunțe. Iatăde ce trebuie neapărat săaveți mare grijă ce avocat văalegeți și cui îi dați mandat săva reprezinte și să evitați pecât posibil persoanele careau un comportament dubiossau neprofesionist. Și în primul rând relația avo-cat-client trebuie să fie di-rectă, să-l vedeți la ochi, să-icereți amănunte, explicații șieste de datoria lui să vă lă-

murească orice dubiu. Dupăce totul este clar lăsati-l să-șifacă meseria liniștit.

Mi s-a întâmplat să întâlnesccetățeni români accidentațicare nu știau nici măcar nu-mele celui căruia îi semna-seră procura, iar în altecazuri au fost înșelați de-a bi-nelea, deoarece cineva abu-zase de mandatul victimei,sustrăgând parțial sau în în-tregime întreaga despăgu-bire obținută. Și vorbim defoarte mulți bani. Vă repet, sfatul meu este caîn cazul în care ați suferit unaccident rutier grav, să nuapelați la intermediari pentrua vă procura asistență legală,ci să cunoașteți personal avo-catul, să aveți o carte de vi-zită a lui și o copie a procuriipe care i-ați semnat-o. Fără aceste mici scrupule,riscul să cădeți pe mâna unorindivizi necinstiți care să văjecmănească este foartemare.

Să previi este mai bine decâtsă vindeci, dar o dată ce v-ațilămurit de onestitatea și deprofesionalismul avocatuluidumneavoastră, lăsați-l să-șifacă liniștit meseria, urmațisfaturile pe care vi le dă șiaveți răbdare. În cele dinurmă veți fi recompensați.

Rubrica juridicăAccidentele rutiere:atenție la ceea ce semnați !

de av. Giancarlo Germani

Giorgio Innocenzi: “oschimbare imperativ nece-sară - începerea unui pro-iect de revizuire aregulamentului depășit detranformările din societa-tea civilă”

La Palatul Chigi (sediul Gu-vernului Italian), în salaPolifuncțională a avut locpe 25 mai conferințanațională a ConfederațieiSindicale Autonome aPoliției pe tema revizuiriiregulamentului ce discipli-nează Poliția italiană. Conferința, moderată dejurnalistul televiziunii Rai2, Maurizio Martinelli, s-abucurat la deschidere deintervenția Secretarului deStat, Carlo Giovanardi, carea amintit o serie de cazuride cronică în care au fostimplicați membri ai forțelorde ordine, subliniind rolulsindicatelor în a apăra per-sonalul aparținând forțelorde ordine. Moderatorul Maurizio Mar-tinelli a citit mesajele desalut din parteaPreședintelui CamereiDeputaților, Gianfranco Finiși a Șefului Poliției, Prefec-tul Antonio Manganelli. În cuvântarea sa, chestoruldin Roma Francesco Ta-

gliante a ținut sămulțumească Consap-uluiși tuturor polițiștilor cucare a lucrat și mulțumităcărora a fost considerat“demn de a fi solicitat pen-tru o funcție atât de impor-tantă cum este cea dechestor al Romei”. În discursul său, SecretarulNațional al Consap, GiorgioInnocenzi a subliniat nece-sitatea de a revizui Regula-mentul de disciplină,făcând o analiză atentă aproblemelor și a dis-funcționalităților actualuluiregulament care “împiedicăsindicatul să intervină pen-tru a tutela un coleg supusunei sancțiuni discipli-nare”.Un succes deosebit l-a avutînsă discursul directoruluinațional, Marco Strano,Președinte al ICAA care,analizând necesitatea revi-zuirii regulamentului dinpunct de vedere psihologic,a prezentat și punctele cri-tice ale acestuia, precum șirezultatele unui studiuefectuat de Consap asupracunoașterii și aplicării ac-tualului regulament și a cri-ticat logica caredisciplinează sectorul peprincipiul “mai multă seve-ritate egal mai multă pro-ductivitate”, subliniind că“în acest moment la nivelmondial, toate companiilede servicii consideră acestprincipiu depășit deoarecedescurajează ambițiile pro-fesionale în loc să le stimu-leze.”

CONSAP :

La 30 de ani de laLegea de Reformă

de Nicoleta Sprînceană

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Sunt o pasionată a rețelelorde socializare și, mai ales, aFacebook-ului. Înainte deapariția respectivului siteobișnuiam să intru pe foru-murile românești. O pasiunecare mi-a adus o sumedeniede belele, deoarece pe foru-muri întâlnești tot felul deimbecili anonimi care, înfața unui computer, sunt maiviteji decât Ștefan cel Mareși Napoleon Bonaparte îm-preună, iar în viața de zi cuzi sunt doar niște frustrați.Bine, nu toți sunt așa, dar obună parte din frecventato-rii forumurilor sunt. Nu enumai boală românească:este valabil pentru absolutorice forum.

Spre deosebire de forumuri,Facebook-ul are însă avanta-jul că mulți dintre utilizatoriîși pun datele personale, fo-tografia etc. Nu toți - și aicisunt profile false; și în spa-tele unui utilizator numit Io-nescu poate fi oricine. Nuexistă garanții. Însă ai șiavantajul că poți bloca imbe-cilul care-ți invadează profi-lul cu tot felul de tâmpenii.

(continuare în pagina 2)

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EDITORIAL

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Alarmăla VelletriUn accident rutier declanșeazăcampanii contra românilor

Un noucampion românClaudiu Pandele: la 11 ani,un kilogram de medalii

Diplomeși coronițeCopiii români din Ladispolisunt premianți

PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 22

Berlusconi s-a refugiat la BucureștiPentru a scăpa de

audieri în douăprocese deschise

împotriva lui dar și derezultatul umilitor dela alegerile locale,premierul italian SilvioBerlusconi a luat pri-mul avion spre Bucu-rești împreună cu alțipatru miniștri.

Premierul italian Silvio Ber-lusconi a efectuat o vizită laBucurești în perioada 30-31mai pentru o reuniune inter-guvernamentală româno-ita-liană. Coincidență sau nu,dar datorită întrevederilor cupremierul Emil Boc și cu pre-ședintele Traian Băsescu,șeful Guvernului de la Romaa lipsit de la audierea preli-minară din celebrul dosar„Mediatrade", în care i se im-pută, printre altele, fraudefiscale comise până în 2009.A doua audiere pe care a“ratat-o” este cea în celebrulscandal „Rubygate", în careeste acuzat că a întreținut re-lații intime cu o minoră deorigine marocană și că afăcut trafic de influență pen-tru a o scăpa pe aceasta dinmâinile poliției.

Facebook versusrealitatea

Atenție sporită la cesemnați și cui...

PAGINA 10!

Accidenterutiere grave

Evenimente de anvergurăcu artiști români

Mari artiștila Roma

Prezent și președinteleTraian Băsescu

Manifestări deZiua Națională

De ce Românianu previne abandonul?

Câinii vagabonzi

PAGINA 12! PAGINA 4! PAGINA 11!

"Italia va elimina restricțiile pentru muncitorii români"

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Il 19 Settembre 2001, il Comitato dei Ministri del Con-siglio d’Europa degli allora quindici paesi membri del-l’Unione Europea ha adottato il Codice Europeo diEtica per la Polizia. Le finalità di questo importante do-cumento, la cui formulazione si basa tenendo conto dialtre importanti dichiarazioni approvate da organismieuropei e mondiali, come la Convenzione europeadei Diritti dell’Uomo adottata nel 1950 e rielaboratanel 1998 e il Codice di Condotta egli appartenentialle forze di Polizia approvato dall’ONU nel 1979.L’elaborazione e l’adozione di questo codice da partedei Paesi dell’Unione europea rappresenta una tappafondamentale verso il raggiungimento di una poliziaeuropea omologa che si basi su modelli di civiltà fon-dati sulla democrazia e sul rispetto, rispetto che deveessere praticato da parte degli operatori di Poliziaverso gli utenti/cittadini, ma di cui gli operatori di Po-lizia devono, a loro volta usufruire, da parte delle ri-spettive amministrazioni. L’appendice al Codice Euro-peo di Etica per la Polizia è costituito da 7 titoli e 66articoli che spaziano da argomenti come gli scopidella polizia, i rapporti tra la polizia ed il sistema pe-nale. Il titolo relativo alle “strutture organizzative dellapolizia”. Un totale di 23 articoli, che trattano anchedel reclutamento, del trattamento, delle formazione edei diritti del personale della Polizia. L’articolo 33 cosìrecita: “Le misure disciplinari adottate nei confronti dimembri del personale di Polizia di Stato devono es-sere sottoposte al giudizio di un organismo indipen-dente o di un tribunale”. È evidente che lo Stato ita-liano non rispetta tale articolo del Codice Europeogiacché non si può certo considerare indipendente lastruttura delle commissioni disciplinari così come sonoattualmente organizzate all’interno della Polizia diStato italiana. Né indipendente né democratica talestruttura, giacché appare paradossale che un poli-

ziotto debba essere giudicato da un organismo dellastessa amministrazione che lo accusa! Certo dallegrandi sigle sindacali la partecipazione alle commis-sioni disciplina vengono “vendute” ai colleghi comeforme di potere, mezzucci per conquistare consensi.La Consap ha perciò intenzione di ricorrere a tutte levie possibili affinché tale incongruenza venga risolta.Per affrontare i problemi legati al sistema disciplinaredella Polizia italiana.

Igor Gelarda

29In evidenza Consap Magazine 2011

Lo Stato Italiano non rispetta il

Codice Europeo di etica della PoliziaStralcio della relazione del dirigente Consap Igor Gelarda al convegno

sulla revisione del regolamento di disciplina

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30 ConvenzioneConsap Magazine 2011

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Breve premessa:Quanto seguirà non è riferito a cose, fatti o personein particolare. Vuole essere un’analisi personale diun percorso storico di medio o lungo periodo…cheattraverso una riflessione su dati empiricamente rile-vati cerca di ricostruire il modello organizzativo (coni suoi pregi e difetti) in essere e così com’è stato. Trat-tasi di una descrizione a grandi linee che sintetizzai tratti salienti di un modello organizzativo e la lo-gica che lo sottende. Un’analisi attraverso la qualesi cerca di stimolare il confronto e la riflessione. Unmodello che magari vi potrà tornare familiare inquanto ha dei punti di contatto con il contesto lavo-rativo in cui siete inseriti. Chissà…questo articolo po-trebbe essere l’occasione per richiamare la vostra at-tenzione su situazioni che sono passate inosservate,a causa della loro semplicità e scontatezza, ma chenel complesso rivestono una fondamentale impor-tanza. Per chi volesse disquisire sull’argomento edire la propria, lo invito a visitare il Sito Internet dellaConsap di Alcamo al seguente indirizzo:www.consapalcamo.altervista.org – e-mail:[email protected] sulla pagina del “Blog” e lasciate i vostricommenti o suggerite argomenti che vorreste trat-tare. Buona lettura a tutti voi cari lettori e lettrici.

La Segreteria Sezionale della Consap di Alcamo, co-stituita nel Settembre del 2010, dal suo attuale Se-gretario Dott. Liborio MUSCIA, ha avuto un fonda-mentale ruolo di impulso e di catalizzatore dell’atti-vità sindacale in tutta la provincia di Trapani. Infatti,fino a prima della sua costituzione, e durante tutto ilpercorso professionale dello scrivente, ha potuto no-tare come l’attività sindacale fosse molto “blanda senon addirittura assente”. Ha avuto come l’impres-sione che le diverse sigle sindacali presenti non aves-sero nessun interesse a turbare lo “status quo di unsistema perfettamente oleato nel tempo”: tutto do-veva continuare a fluire inalterato così com’era sem-pre stato, per il beneficio dei soliti. Personalmentenon si ricorda nessuna azione sindacale che possa

essere degna di rilievo se non quella tendente a dareuna soluzione al caso singolo e senza alcun benefi-cio per il miglioramento delle condizioni, in gene-rale, di tutti. Più che una sensazione, a distanza ditempo, mi sono reso conto che tutto questo rientravain una logica di pacifica convivenza…che potevaandare bene per alcuni (i pochi, gli eletti) e menoper la rimanente parte (i più, coloro che si sporcanole mani lavorando onestamente, coloro che sonoesclusi dai giochi di interesse e di potere, coloro cheper decisione di qualcuno devono rimanere ai mar-gini o perché troppo scomodi o perché non inten-dono piegarsi al volere dei potenti). Ebbene, io nonmi sento di appartenere a nessuna delle due catego-rie ma semplicemente me ne sto al di fuori, cercandodi evitare qualsiasi tipo di condizionamento chepossa offuscare la lucidità della mente e per non ri-schiare di rimanerne istituzionalizzato. Starsene indisparte non vuol dire restare inermi ma raccoglieredati, registrare eventi, comportamenti…per poi ana-lizzarli; riflettere, capire la logica che muove tuttoquesto, chi sono i responsabili o i “burattinai” e lerelative responsabilità. La pazienza è la virtù deiforti…recita un vecchio saggio. E dopo aver rac-colto, pazientemente, il bagaglio di informazioni ne-cessario ho voluto sottoporre le mie deduzioni allaprova del nove. Da qui la decisione di iniziare a faresindacato, di voler forzare quei “punti di criticità delsistema che lo avrebbero cortocircuitato facendoloimpazzire”; in effetti era come pensavo…le reazionisono state prevedibili, il vespaio si era sollevato, ladiffusione di notizie false e tendenziosamente illativeera diventata la regola…i colpi bassi pure. Gli anta-gonisti si aspettavano una reazione dai dirigentidella Consap di Alcamo, ma così non è stato. Nonabbiamo assecondato il loro gioco, non abbiamocontribuito ad alimentare la nube di veleno. Siamoandati avanti, a schiena dritta, per la nostra strada.Abbiamo rappresentato le istanze dei nostri iscritti edi tutti gli operatori di Polizia in generale…con com-petenza, onestà intellettuale, trasparenza, imparzia-lità, costante impegno riuscendo ad iniziare e por-

31In evidenza Consap Magazine 2011

Consap Alcamo: analisi e riflessione su

un sistema oleato nel tempo

Dott. Liborio MUSCIASegretario Prov. Trapani e Sez. Alcamo

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32 Primo pianoConsap Magazine 2011

tare avanti le battaglie e a concretizzarne i risultati.Nessun dubbio circa la paternità dei risultati (e lo ab-biamo dimostrato carte alla mano): qualcuno ci rim-proverava di fare troppa pubblicità…ma io risposiche nel moderno linguaggio amministrativo sichiama “trasparenza”; qualcuno ci rimproveravache non li avevamo coinvolti in queste nostre batta-glie…ed io gli risposi che sarei stato d’accordo nellamisura in cui, da parte loro, ci sarebbe stato un con-tributo (iniziative, idee, etc.) che non è mai arrivato.Qualcuno vuole continuare a vivere di luce riflessacome ha sempre fatto fino ad ora; hanno cercato diespropriarci dei nostri risultati ma si sono buttati lazappa sui piedi, pubblicizzandoli quando oramaitutti sapevano di chi fosse il merito: hanno solo dimo-strato di dire il falso e quindi di essere poco credi-bili. Tutto questo non ha suscitato meraviglia inquanto non ci si poteva aspettare di più da alcuni di-rigenti che, convinti di sapere e saper fare, di esserecapaci e competenti, erano stati messi lì con un“ruolo di facciata”, e non a caso.Anche i loro vertici non vogliono dirigenti che nonsiano in grado di gestire e che non possono orien-tare a loro piacimento. Altrimenti come si fa a favo-rire gli amici e lasciare che lo status quo continui asopravvivere? Poveretti…non si rendono conto nem-meno di questo, di essere usati, e hanno la presun-zione di rappresentare gli altri. E’ vero!! La sete dipotere rende certi uomini ciechi. Mi fermo qui…mapotrei andare avanti ancora per molto.Alla luce di quanto sopra, riesce facile capire, comel’avvento della Segreteria Sezionale della Consap diAlcamo abbia avuto un effetto dirompente nei con-fronti del panorama sindacale nella provincia di Tra-pani, ed in generale, del “sistema”. Abbiamo rottole uova nel paniere, inceppato qualche ingranag-gio… insomma! Un nuovo modo di fare sindacato,il nostro, di non scendere a compromessi facili, di farvalere i diritti e le libertà degli operatori di Polizia,di fare gli interessi di tutti e non dei singoli (i soliti).Infatti, i soliti, che sanno benissimo quello che hannofatto (o meglio non hanno fatto…a voi la scelta) glialtri sindacati nel corso degli anni e quello che hafatto la Consap nell’arco di pochi mesi, continuanoa parteggiare per i primi…ma non perché nonsanno o non vedono ma per conservare lo status quoche gli garantisce di continuare ad usufruire dei pri-vilegi acquisiti nel tempo, a scapito dei più, e aiquali non frega nulla del loro malessere.E nonostante il fluire del tempo, il sistema è rimastoinalterato ed ha continuato a sortire i suoi effetti in-disturbato, almeno fino al nostro avvento: a noi dellaConsap questo sistema non va giù…faremo tuttoquanto in nostro potere per rompere questo status

quo. Vogliamo…pretendiamo…un sistema più demo-cratico, omogeneo, equo…non perfetto, in quanto laperfezione non esiste, ma più giusto.Inoltre, siamo un “sindacato non ricattabile”, nelsenso che non elargiamo promesse di difenderecause moralmente da condannare o privilegi da farottenere, per un pugno di iscritti in più. Non sonoestranei a questa logica certe segreterie sindacali, eforse per questo, anzi sicuramente, non possonoesprimere la loro funzione di dirigenti sindacali conimparzialità, senza scendere a “compromessi dibasso profilo e ai limiti della decenza ancorché di-scutibili”. Abbiamo anche di questi casi…potete cri-ticare o cercare di smentire quello che dico ma i fattiparlano chiaro. Poi c’è il caso di sindacati che sonospaccati al loro interno, nell’ambito dello stesso am-biente lavorativo, che pur appartenendo alla stessa“parrocchia” agiscono in competizione e in modoantagonista…siamo arrivati all’assurdo con una lo-gica impazzita e al di fuori di ogni rispettabile prin-cipio. Tutto questo, sempre per conservare qualchepugno di iscritti. Ma non ci si rende conto che cosìfacendo si mortifica quella che dovrebbe essere lafunzione dei sindacati? Che si delegittima l’azionesindacale, anche quella buona e giusta, di quei diri-genti che credono in questo e la portano avanti concoscienziosità e volontà di fare meglio e bene?Stiamo attraversando un periodo di forte crisi e regi-strando una perdita di fiducia nei confronti della“istituzione sindacato”, anche a causa di un Go-verno che ha chiuso le porte del dialogo, non man-tiene le promesse e gli impegni presi, fa tutto quelloche ha deciso di fare infischiandosene di ciò che ilsindacalismo italiano ha da dire e proporre. Al ri-guardo, vorrei lanciare un appello a coloro chehanno perso o stanno perdendo la fiducia nei sinda-cati: non commettete l’errore di non aderire ad alcunsindacato…tutto questo non potrebbe far altro chedanneggiarci ulteriormente. La fuga in massa dai sin-dacati, credetemi, non è la soluzione ma costitui-rebbe un problema per tutti noi. Piuttosto, non pen-sate al sindacato come ad una istituzione alla qualerivolgersi per ottenere privilegi o favoritismi perso-nali, ma al bene comune. In parte, una fetta di re-sponsabilità è anche la nostra…di noi iscritti e di noidirigenti quando chiediamo/permettiamo di snatu-rare la vera funzione del sindacato. E’ arrivata l’oradi cambiare cultura sindacale: gli iscritti per parteloro a guardare al bene comune…i dirigenti sinda-cali a cambiare il modo di fare sindacato e puntaread una crescita di moralità. E’ un invito e un appelloche faccio a tutti gli operatori di Polizia e al sinda-calismo italiano in Polizia in generale. Mi rendoconto che non è una impresa facile e a tal proposito

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33Primo piano Consap Magazine 2011

mi viene in mente un epigramma del Giusti:<<Il fareun libro è men che niente/Se il libro fatto non rifà lagente>>. Rifare la gente è molto difficile. Ma chi fail sindacalista di mestiere una speranzella la deveavere; altrimenti le idee nascono, vivono per ungiorno e cominciano a morire il giorno dopo. Noidella Consap di Alcamo, ed in generale di tutta laConsap su scala nazionale, le idee e una speranzac’è l’abbiamo, e crediamo nei principi di cui soprache portiamo avanti con tenacia, grande forza di vo-lontà, spirito di dedizione e soprattutto con onestà.Auspico, per il futuro, un ricompattamento di tutti isindacati orientati alla realizzazione di un fine co-mune: la salvaguardia dei diritti e delle libertà fon-damentali degli operatori di Polizia. Insieme saremo più forti…uniti si vince!!! Adesso passiamo in rassegna alcune delle battagliecombattute, dalla nostra costituzione ad oggi:• STRAORDINARIO PROGRAMMATO: non si sa-

peva nemmeno che esistesse e lo abbiamo pre-teso (ne usufruivano soltanto alcuni senza che il re-sto sapesse nulla). Abbiamo preteso ed ottenutocriteri chiari e trasparenti, nonché una equa distri-buzione delle ore pro-capite con giorni e fasceorarie più flessibili.

• SITO VIGILANZA FISSA: nel sito oggetto della vi-gilanza fissa, alla nota personalità, mancavano ipiù elementari accorgimenti per la sicurezza de-gli operatori e della personalità. Nell’arco di unasettimana, trovati i fondi ed iniziati i lavori dimessa in sicurezza del sito, grazie solo ed esclu-sivamente alla nostra azione.

• MINUTAGGIO ORE STRAORDINARIO: agli ope-ratori impegnati nel servizio di vigilanza di cui so-pra, veniva effettuato il minutaggio delle ore distraordinario per la durata del viaggio di andatae ritorno. Abbiamo ottenuto la corresponsione ditali ore in misura intera.

• STRAORDINARIO EMERGENTE: per quanto ri-guarda gli esuberi del monte ore mensile, i tagli(o meglio riporti al mese successivo) venivano ef-fettuati in modo arbitrario: settori a cui si tagliatantissimo, altri meno, ed altri addirittura esenti.Abbiamo ottenuto che questi tagli venissero fatti inmodo equi-proporzionale per tutti i settori, nes-suno escluso.

• OSSERVANZA A.N.Q., DECENTRATO, REGOLA-MENTO SERVIZIO: venivano puntualmente vio-late le norme contenute nell’A.N.Q., nell’accordodecentrato e del regolamento di servizio, relativa-mente all’impiego del personale nei servizi di isti-tuto. Abbiamo ottenuto una puntuale e scrupolosaosservanza di tali norme.

• UFFICIO VOLANTE, PERSONAL COMPUTER ESTAMPANTE: l’unico settore più corposo, quellodella Volante, non ha un Ufficio. Abbiamo otte-nuto l’individuazione dei locali da adibire ad Uf-ficio Volante e contestuale richiesta di un personalcomputer con relativa stampante.

• ARREDAMENTO UFFICIO VOLANTE E SALAC.O.T.: per la Sala C.O.T., è stato recuperato del-l’arredamento più funzionale e in buono stato, ri-spetto a quello che c’era, in attesa di nuovo arre-damento non appena ci saranno fondi disponibili.Stessa cosa per l’Ufficio Volante.

• RICHIESTA TUTE DA O.P.: predisposto il modulodi richiesta, da questa segreteria, e inoltrate almagazzino VECA, affinché tutto il personalevenga dotato di tuta da O.P. (conformi ai requisitiattuali e non rimasugli di magazzino – vecchietute) cosi come previsto dal regolamento di servi-zio. Tale necessità è si è resa ancora più impel-lente a seguito dei servizi di O.P., presso i centridi identificazione di “Kinisia e Salinagrande”, perl’emergenza extracomunitari.

Altre iniziative saranno rese note a tempo debito.Quanto sopra è documentabile e quindi parlano ifatti.Mai cosi tante battaglie messe insieme…mai cositanti risultati…e per di più in tempo record.Cosa hanno fatto gli altri sindacati nel corso di nu-merosi anni, in cui queste problematiche erano esi-stenti, e prima ancora dell’avvento della Consap?Eppure queste problematiche erano state opportuna-mente rappresentate. E se non ci fosse stata la Consap? Avremmo ottenutoi risultati di cui sopra?Se due più due fa quattro la risposta potete darvelada soli.Tutto ciò è stato possibile grazie ai mie più stretti col-laboratori Segr. Prov. e Vice Segr. Sez. con funzioniVicarie Giuseppe PRESTI, Vice Segr. Sez. Pietro LABARBERA. Un grazie anche al Segr. Gen. Prov. di Trapani Dott.Dario CONA per averci sostenuto con la sua pre-ziosa collaborazione e competenza.Noi rappresentiamo la svolta, il cambiamento. Dacciuna mano anche tu…con il tuo consenso. La Consap,oltre che un sindacato è un’opportunità…è quellascintilla che può cambiare il corso degli eventi. Se lastoria la vuoi fare e non solo subirla, adesso sai dache parte stare.La prospettiva è il cambiamento…la soluzione è laConsap, il sindacato più rappresentativo nella Pro-vincia di Trapani.

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Sulle strade una strage inaccettabile ma quanto inci-dono le condizioni delle strade.La Consap il mese scorso con il convegno di Luccasul binomio fra sicurezza ed infrastrutture aveva giò

lanciato l’allarme, adesso a sancire questa dipen-denza arriva la mappa della pericolosità dellestrade redatta nell’Atlante Europeo di Sicurezza Stra-dale, realizzato dall’ACI, nell’ambito del consorzio

34 In evidenzaConsap Magazine 2011

Sicurezza stradale

la mappa delle strade a rischio

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35In evidenza Consap Magazine 2011

degli Automobile Club internazionali per Eurorap, ilprogramma europeo per la sicurezza delle infrastrut-ture. Lo studio mette in evidenza un fato abbastanzanoto ossia che le autostrade sono notevolmente piùsicure della restante rete viaria, circa 99% dei trattigiudicati a basso rischio.Oltre il 60%degli incidenti infatti si verificano sullestrade a carreggiata singola. La classifica del rischiostradale è stata calcolata sulla base dei dati dei flussidi traffico disponibili su 240.000 km di strade mesein rapporto al numero degli incidenti.Per l’Italia il risultato non è del tutto negativo i per-corsi monitorati superano la media europea per qua-lità e sicurezza. La maglia nera italiana di questaclassifica delle infrastrutture stradali, vede in testa,diciamo stranamente per un paese a due velocitàdove il Nord appare più avanzato del meridione vaalla tratta piemontese della A26 in provincia di Ales-

sandria, ma anche il centro ha nella tratta Torano -Avezzano della A25 tra Torano e Avezzano e neltratto della A14 tra Bari nord e Taranto nord, i suoipunti deboli. Lo studio – ha sostenuto il presidentedell’ACI, Enrico Gelpi – giudica positivamente larete italiana rispetto ai 111 tratti esaminati.Gli incidenti mortali si concentrano sul 10% dellarete stradale europea ed è proprio su questi tratti chesi devono convogliare gli sforzi delle istituzioni perl’ammodernamento e la messa in sicurezza delle in-frastrutture stradali”.Rispetto alla rinnovata attenzione per la sicurezzastradale a livello europeo e mondiale registriamo ilcommento del Presidente della Commissione Tra-sporti della Camera l’onorevole Mario Valducci chaparla di risultati importanti derivanti dalle recenti mo-difiche al Codice della Strada, ma aggiunge “Cisono categorie più deboli, come i pedoni, per i qualigli incidenti non diminuiscono.Ci preoccupa anche l’eccesso di concorrenza nel set-tore dell’autotrasporto con lavoratori non italiani, chevanno oltre i limiti e causano incidenti, Stiamo valu-tando anche l’opportunità di introdurre un aggra-vante penale – ha concluso Valducci – come il reatodi omicidio stradale, che possa funger da deterrentein chi pensa di potersi mettere alla guida in condi-zioni psico-fisiche temporaneamente compromesse.Anche in questo settore però la sfavorevole contin-genza economica pesa sugli enti locali, i sindacispiegano che non si può esigere che i comuni diven-tino centri di risparmio e poi far gravare su di essil’onere completo degli investimenti per potenziare leinfrastrutture.

Giorgio E. De Carolis

Page 36: Consap Magazine  Giugno 2011

36 In evidenzaConsap Magazine 201136 Consap Magazine 2011

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Page 37: Consap Magazine  Giugno 2011

37In evidenza Consap Magazine 2011 37Consap Magazine 2011

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40 In evidenzaConsap Magazine 2011

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41In evidenza Consap Magazine 2011

Polfer, tutelare l’autonomia

e l’indipendenza dell’IstituzioneLa sicurezza non è competenza delle società a scopo di lucro

Proteste della Confederazione Sindacale Autonomadi Polizia contro le ingerenze di Ferrovie dello Statonella gestione della sicurezza. Il sindacato di poli-zia, maggiormente rappresentativo della Polizia diStato, ha indetto lo stato di mobilitazione del perso-nale.Gli interessi pubblici rappresentati dall’istituzionepolizia non sempre coincidono con l’obiettivo di unasocietà privata, legata al profitto economico –spiega la Consap – tanto più in un settore tanto de-licato come la sicurezza dei cittadini. Nelle stazioni e a bordo dei treni, la Polizia Ferro-viaria, deve godere di indipendenza ed autonomia

nelle scelte operative, nella tutela di un bene prima-rio che è la sicurezza dei trasporti e dei viaggiatori.In questa mission non possono esistere margini di di-screzionalità da concordare con la società privatache gestisce il settore ferroviario.Ribadendo la ferma opposizione ad ogni tentativo ditrasformare la sicurezza in un bene da co-gestire conle società a scopo di lucro, la Segreteria GeneraleNazionale della Consap ha indetto una mobilita-zione del personale che potrebbe sfociare, in man-canza di un chiarimento circa i ruoli, in una manife-stazione presso le maggiori stazioni sul territorio na-zionale.

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No alla chiusura del posto

di Polizia Ferroviaria di MortaraDirigente sindacale Morello: battaglia comune con le Istituzioni

La Consap e l'Amministrazione Comunale di Mor-tara guidata dal Sindaco Dott Roberto ROBECCHI ,dicono NO alla chiusura del Posto di Polizia Ferro-viaria della Città.Ancora una volta l'Amministrazione della PubblicaSicurezza tenta di razionalizzare, sentendo comepareri per la soppressione di uffici decentrati dellaPolizia di Stato, solo ed esclusivamente soggetti chenon hanno sicuramente a cuore il servizio degli ope-ratori della Polizia di Stato e della sicurezza dei cit-tadini. Il Segretario Generale Regionale della Lom-bardia Dott. Morello Gian Mario in data 31 Maggio2011, unitamente alla delegazione della SegreteriaProvinciale della Consap di Pavia, ha incontrato ilSindaco di MORTARA Dott ROBECCHI per rappre-sentare al primo cittadino quali siano le prospettiveprossime, per l'unico ufficio della Polizia di Statodella Città di Mortara.Dal colloquio la Consap ha evidenziato al Sindacola possibilità concreta della chiusura del Posto di Po-lizia Ferroviaria, dove operavano 4 unità, negli annisi è trasformato in un ufficio con una sola unitià ope-

rativa, pazzesco, in una città di 17000 abitanti conun transito di treni per i pendolari e gli scolari dicirca 100 passaggi di convogli al giorno.Si è rammentato che attualmente sono giacenti al Mi-nistero dell'Interno ben 4 domande di colleghi cheaspirano al trasferimento presso Mortara, trasferi-mento a domanda, possibile in questi giorni, ma for-temente bloccato dai vertici Ministeriali, per qualiMotivi?Il Sindaco Robecchi e il Segretario Consap Morellohanno rilasciato una intervista all'emittente televisivaTele Pavia per dire NO alla chiusura del Posto di Po-lizia Ferroviaria. La Consap e il Sindaco Robecchi in-vieranno un documento congiunto al Ministero del-l'Interno per chiedere di rivedere le posizioni sullachiusura del posto di polizia ferroviaria di Mortarae di potenziarlo con le unità operative che intendonoessere assegnati a Mortara, sottolineando la neces-sità continua di sicurezza e i numerosi interventi chevedono la Polizia locale costretta a sopperire allamancanza degli Agenti della Polizia Ferroviarianella Stazione di Mortara.

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43In evidenza Consap Magazine 2011

C I T T A ’ D I M O R T A R A

( P r o v i n c i a d i P a v i a )

U F F I C I O D E L S I N D A C O

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_____ 27036 MORTARA (PV) - Piazza Martiri della Libertà 21 - Tel. (+39) 0384 256411 - Fax (+39) 0384 92303 - Partita IVA 00324770189

http://www.comune.mortara.pv.it - E-mail: [email protected]

N. 13924 di Prot. Mortara, 17 giugno 2011

Al MINISTRO DELL’INTERNO On. Avv. Roberto Maroni Palazzo del Viminale

00100 ROMA

Al Sig. CAPO DELLA POLIZIA DIRETTORE GENERALE DI PUBBLICA SICUREZZA

Prefetto Antonio Manganelli Palazzo del Viminale

00100 ROMA

OGGETTO: Compartimento Polizia Ferroviaria della Lombardia, Posto di Polizia Ferroviaria di Mortara (PV).

In qualità di Amministratore Pubblico, Sindaco della città di Mortara (PV), mi rivolgo alle SS.VV.

per sollevare la questione del Posto di Polizia Ferroviaria della nostra Città, con sede presso la

Stazione in Piazza Marconi - Mortara.

Da anni viene ventilata la possibilità di chiusura di tale ufficio di Polizia: ora siamo veramente alla

fase finale, con il rischio concreto di far cessare l'attività di Polizia e vigilanza da parte degli Agenti

della Polizia di Stato del Compartimento della Polizia Ferroviaria di Milano.

Trasferite a domanda le ultime unità operative, mai rimpiazzate, attualmente sulla carta risulta un

unico Agente in servizio, Agente in realtà distaccato da Mortara, a Milano Centrale.

Mi chiedo, e con me se lo chiedono i miei concittadini, come possa essere possibile che una città di

16000 abitanti, con un notevole tasso di pendolari nella fascia oraria 7/20, data anche la presenza di

ben sei linee ferroviarie, si veda quasi silenziosamente chiudere l'unico ufficio di Polizia in grado di

vigilare con competenza sulla stazione ferroviaria e sul transito dei convogli (circa 150/200 al giorno),

nonché di provvedere al servizio di scorta dei viaggiatori.

Lo domando a Voi, Sig. Ministro dell'Interno On.le Avv. Maroni, e a Lei, Sig. Capo della Polizia

Prefetto Manganelli.

Alla presente mia richiesta di valutazione da parte Vostra della questione Polizia Ferroviaria di

Mortara, si unisce la O.S. Consap, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato,

C I T T A ’ D I M O R T A R A

( P r o v i n c i a d i P a v i a )

U F F I C I O D E L S I N D A C O

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_____ 27036 MORTARA (PV) - Piazza Martiri della Libertà 21 - Tel. (+39) 0384 256411 - Fax (+39) 0384 92303 - Partita IVA 00324770189

http://www.comune.mortara.pv.it - E-mail: [email protected]

orecchio attento delle problematiche del personale in servizio operativo in essa.

Da informazioni pervenutemi da tale Sindacato, mi risulta che vi siano ben 4 domande di

trasferimento da altra località della Provincia di Pavia al Posto di Polizia Ferroviaria di Mortara (3

Agenti e 1 Sovrintendente), che potrebbero affiancarsi all'unico Agente ancora in forza a Mortara per

effettuare il servizio di vigilanza e sicurezza della Stazione.

Faccio presente che la situazione attuale grava pesantemente anche sull’attività della Polizia Locale,

già ridotta all’osso, in quanto sistematicamente il suo personale, che ovviamente non ha alcuna

competenza in merito, viene allertato dal Capo Stazione per interventi anche sui convogli passeggeri,

interventi che portano poi all'identificazione e alle successive eventuali procedure di rito nei confronti

dei malfattori. Spesso accade, poi, che i Vigili debbano accompagnare i soggetti identificati presso la

Questura di Pavia per gli atti di Polizia Giudiziaria del caso.

Per quanto sopra esposto chiedo alle SS.VV. di voler valutare il rafforzamento della Polizia

Ferroviaria di Mortara, al fine di renderla pienamente operativa per la tutela degli utenti in transito

presso la Stazione ferroviaria, per l'operatività lavorativa degli Agenti stessi e per evitare che la Polizia

Locale di Mortara venga troppo spesso impegnata in compiti non di sua competenza e sottratta, di

fatto, al proprio ruolo di garante della sicurezza dei cittadini.

Confidando in un Vostro sollecito interessamento, che ponga finalmente termine ad una situazione

incresciosa e pericolosa, ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti.

IL SINDACO Roberto Robecchi

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Con l’imminenza della stagione estiva, la sicurezzasulla strade vive uno dei momenti più delicati. Statisti-che parlano, in coincidenza degli esodi e dei con-troesodi, di strade affollate da milioni di cosiddetti va-canzieri che percorrono in lungo e in largo la peni-sola. L’impegno per vigilare su questi cittadini è dasempre al massimo livello, la Polizia Stradale mette incampo tutte le forze disponibili e l’alta professionalitàdegli operatori, ma è tutto il sistema viabilità che simobilita, con sospensioni dei cantieri, divieto di cir-colazione per i mezzi pesanti, flussi di informazioniprecisi e puntuali sulla situazione del traffico garan-tito dallo staff interforze della sala operativa di Viabi-lità Italia. Questo è quello che le istituzioni possonofare per prevenire l’incidentalità e le concentrazionidi traffico, ma le risultanze statistiche sulle cause diincidente mettono al primo posto un elemento che èdi assoluta competenza dell’automobilista: il feno-meno della distrazione durante la guida. Cali di at-

tenzione che sono diretta conseguenza dei compor-tamenti, ma anche delle situazioni che ci si trova adaffrontare percorrendo le nostre strade. L’esperienzaprofessionale ci spinge a sollevare che il salto di qua-lità in termini di vittime sulle strade che l’Europa cichiede necessita di una forte presa di coscienza del-l’utente della strada circa una perfetta valutazione deirischi. In questa breve inchiesta abbiamo affrontatoalcune di queste cause di disattenzione, certamentequelle più comuni e più pericolose: il rispetto della di-stanza di sicurezza, l’uso degli apparecchi di audio-video comunicazione, le variazioni ambientali che siriscontrano all’ingresso delle gallerie. Tre aspetti suiquali intendiamo far concentrare l’attenzione di chi simette alla guida per la meritata vacanza. Visto cheper quelle ore di viaggio è l’affidatario del futuro ditutti i suoi cari. Una responsabilità che se presa allaleggera può rivelarsi fatale.

45In evidenza Consap Magazine 2011

Esodi: la Stradale rafforza i controlli,

ma la vita è nelle mani di chi guidaMini-inchiesta sulle maggiori cause di incidenti imputabili al guidatore

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Una telefonata allunga la vita,

a patto non la si faccia mentre si guida

Viva voce o auricolare, questo è il dilemma del no-stro millennio. Con una vita ormai regolata dallasquillo fatidico era inevitabile che questa abitudineandasse ad incidere anche sulla guida e soprattuttosulla sicurezza stradale.E’ che vi incide lo testimoniano le statistiche che met-tono ai primi posti fra le cause di incidente la distra-zione determinata dall’uso del telefonino. Inevitabileche un colloquio telefonico mentre si è alla guida di-stragga molti dei sensi del guidatore: l’udito, il tattoma anche la vista quando ci si cimenta nel tentativodi inviare o leggere un sms o cercare un numero nellerubrica del telefono.Le legge punisce con meno cinque punti-patente que-sta violazione in base alla’art.174 del nuovo Codicedella Strada, individuando la fattispecie nel noverodei comportamenti non conformi riconducibili al di-vieto di far uso di apparecchi radiotelefonici. Anchein questo caso la Legge è apparsa timida nel sanzio-nare un comportamento che seppur pericolosissimo èpurtroppo ampiamente diffuso, cosi per quanto ri-guarda la telefonia, sono intervenute sentenze dellaCorte di Cassazione che stabiliscono come lecitol’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolareche non richiedano per il funzionamento l’uso dellemani.Come operatori riteniamo che tale norma non sia suf-ficiente a sancire adeguatamente queste violazioni,in quanto per una guida ottimale concorrono la mas-sima attenzione anche dal punto di vista della perce-zione dei suoni, che un apparecchio in viva voce inun abitacolo con i finestrini chiusi, o anche un aurico-lare di fatto impediscono. Quindi in questo caso il di-lemma non è quello iniziale ossia viva voce o aurico-

lare, ma il modo con il quale ci si applica nella guida,tenendo conto che come diceva una vecchia pubbli-cità, una telefono può allungarti la vita, ma magarisarebbe meglio evitare di farla mentre si sta gui-dando.

Mantieni la distanza...

che ti può salvare dai pericoli E’ una delle norme più violate eppure una delle menosanzionate, stiamo parlando del rispetto della di-stanza di sicurezza alla guida di un autoveicolo. La norma per i casi in cui non si determini collisioneo si arrecano danni lievissimi, la classica “toccatina”,punisce il mancato rispetto della distanza di sicu-rezza con tre punti patente sottratti, ma la realtà è chequesta violazione è quasi sempre causa di gravissimiincidenti. Spesso l’automobilista pensa che l’improv-viso arresto di un veicolo davanti a lui, sia fatto im-prevedibile, se fisicamente è cosi, non lo è per lalegge che stabilisce ben chiari i limiti di spazio neces-sari, in rapporto alla velocità per evitare il tampona-mento. La questione poi è stata definitivamente chia-rita con una sentenza della Corte di Cassazione cheha stabilito che chi tampona è sempre colpevole: Apoco o nulla quindi vale la giustificazione del fattoimprevedibile e colui che tampona è sempre respon-sabile del sinistro.Eppure molto spesso vediamo, soprattutto sulle auto-strade, ringhianti Suv o Fuoristrada tallonare al mas-simo della velocità consentita ed anche oltre le autoche li precedono sula corsia di sorpasso, questi com-portamenti sono estremamente pericolosi e non è af-fatto vero che in mancanza di incidente non possanoessere sanzionati.Un tale comportamento scorretto alla guida può es-sere facilmente individuato da uno degli elicotteridella Polizia Stradale che controllano la viabilità, so-prattutto nei cosiddetti giorni di esodo e anche que-sto può bastare per vedersi comminata la sanzionedella sottrazione dei punti patente.Comportamenti come quelli descritti però sonospesso ravvisabili in incidenti di particolare rile-vanza, infatti la distanza non rispettata e la velocità,si traducono in tamponanti spesso a catena con mortie feriti. In questi casi il nostro tallonatore oltre aldanno fisico, per se e per gli altri, potrebbe vedersiquasi prosciugare i punti patente, infatti i danni allecose determinano la sanzione di 5 punti mentre le le-sioni gravi alle persone ne sottraggono altri tre.

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Page 47: Consap Magazine  Giugno 2011

Raddoppiare la prudenza all’ingresso

delle gallerie

Una canzone di discreto successo di qualche tempofa, proponeva il tormentone “Sono fuori dal tunnel”ma evidente è più facile cantarlo che farlo se è veroche fra le prime cause di incidente stradale c’e pro-prio la galleria.Bisogna infatti tener conto del fatto che il tunnel pre-senta caratteristiche molto diverse dal tratto stra-dale in cui si stava viaggiando prima di imboc-carlo. I principali pericoli sono legati al cambio divisibilità dovuto alla luce artificiale, dove essa è fun-zionante, se non in alcuni casi al buio totale che siincontra in galleria. Profondamente differente saràanche la sede stradale, infatti se stiamo viaggiandosu un terreno bagnato, nel tunnel troveremo asfalto

asciutto, mentre nella stagione invernale la gallerianon soleggiata potrebbe diventare insidiosa acausa di formazioni di ghiaccio che all’esterno po-trebbero essersi già sciolte.Per guidare con prudenza non si chiede all’automo-bilista di trasformarsi in un indovino ed azzeccare lecondizioni all’interno della galleria, ma quello che èassolutamente necessario fare è decelerare gradualementa quando si vede il tunnel, a poco potrebbe ser-vire farlo bruscamente al momento dell’ingresso, inquanto questo comportamento metterebbe a rischio iveicoli che ci seguono; attenzione anche alla velocitàin uscita dalla galleria, potremmo infatti trovarci difronte a condizioni climatiche mutate o venire inve-stiti da raffiche di vento che potrebbero determinareuna sbandata.Altro consiglio che l’operatore della Polizia Stradalepuò elargire agli automobilisti è quello di tenere sal-damente le mani sul volante, per garantire tempi dirisposta immediati, davanti al pericolo che potrebbeesserci fuori dal tunnel. Certo nell’affrontare il temadelle gallerie in questo paese non si può non tenerconto dei deficit delle infrastrutture: attraversiamo nelnostro cammino sulle strade italiane gallerie profon-damente diverse, sia per l’illuminazione: bianca,gialla o addirittura inesistente, che per sede stradale,con corsia d’emergenza o senza, con vie di fuga osenza. L’Italia attraverso le gallerie autostradali e nonoffre uno spaccato di questo paese. Nell’intrapren-dere un viaggio sull’autostrada che divide in due lon-gitudinalmente lo stivale, la A1 Milano – Napoli, inpartenza dal capoluogo lombardo troviamo gallerieilluminate a giorno, finanche con quattro corsie, illu-minazione e sede stradale che diminuiscono perico-losamente andando verso sud.Sicuramente questo rappresenta un ulteriore pro-blema per il guidatore, problema che la Consap hainteso sollevare con il convegno dell’aprile scorso aLucca, sul tema sicurezza e infrastrutture: un binomioimprescindibile; ribadendo come da parte degli entigestori della viabilità nazionale occorra uno sforzo,per incidere in maniera positiva, con una puntualemanutenzione ordinaria e straordinaria al calo dellamortalità stradale.

Dal punto di vista dell’operatore della Polizia Stra-dale che ha come obiettivo la prevenzione di queicomportamenti che possono determinare incidenti, lasanzione minima potrebbe anche essere aumentata,allo scopo di dissuadere queste azioni di pirateria

stradale, che trasformano la strada in una giungladove il più forte, il più rombante, il più passivamenteprotetto vince.

47In evidenza Consap Magazine 2011

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“Qui non si mangia perché il Viminale non pagapiù” questa la risposta degli esercizi di somministra-zione, al poliziotto che, in buona fede, si presentaalla cassa con il buono pasto del Ministero dell’In-terno di euro 4,65. Contro questa ennesima negazione di un diritto, laConfederazione Sindacale Autonoma di Polizia pro-testa davanti al Viminale.A causa di una verifica della Corte dei Conti, infatti,da circa sei mesi è stato sospeso il flusso dei paga-menti, dei buoni pasto, utilizzati dai poliziotti pressogli esercizi commerciali convenzionati con il Mini-stero dell’Interno e limitrofi al Viminale, alla Que-stura di Roma, alle Direzioni Centrali e al compen-dio Castro Pretorio”. In questi anni - accusa il Segretario Generale Nazio-nale della Consap Giorgio Innocenzi - Il Diparti-mento ha fatto di tutto per chiudere le mense di ser-vizio che, si diceva, sono sostituite dalle convenzionicon gli esercizi di somministrazione, così adessol’unico modo per garantirsi un pasto adeguato èquello di pagarselo di tasca propria; mentre i buonipasto con il timbro del Ministero diventano sono“buoni” solo per scriverci dietro gli appunti.Un Ministero dell’Interno che fa acqua da tutte leparti, dopo i tagli che hanno ridimensionato drasti-camente l’operatività, adesso non è più nemmeno ingrado di garantire un pasto adeguato a chi garanti-sce la sicurezza. A tutto ciò si aggiunge l’inaccetta-bile sperequazione fra gli impiegati civili del Vimi-nale che fruiscono di un buono pasto di 9 euro con-tro i 4,65 dei poliziotti. La Consap, sindacato maggiormente rappresenta-tivo della Polizia di Stato, ha così deciso l’occupa-zione simbolica del Ministero dell’Interno con un sit-in in piazza del Viminale, ed avvierà una raccolta difirme per la trasformazione del buono pasto per uo-mini e donne della Polizia di Stato del valore di pocopiù di 4 euro in ticket restaurant di 9 euro: “Perchéi poliziotti hanno diritto a mangiare come i colleghicivili”.

48 In evidenzaConsap Magazine 2011

Il Viminale taglia

i viveri ai poliziotti

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49In evidenza Consap Magazine 2011

Questa O.S. rimane pressoché allibita da quanto ac-caduto il giorno 11 c.m. nei locali della mensa delCompartimento Polizia Ferroviaria di Milano.Alcuni Colleghi dopo aver consumato il pasto non sisono sentiti bene, presumibilmente e verosimilmenteper aver mangiato alimenti che possono aver avutoqualche problema o di preparazione o di conserva-zione.Il malessere è stato accertato da Sanitari e Mediciche non hanno potuto far altro che diagnosticare unmalore ai Poliziotti per la somministrazione di cibo,che verosimilmente non era conservato o preparatocome dovuto, nel rispetto della normativa sulla tutelae la sicurezza alimentare, tanto da causare ai Poli-ziotti reazioni cutanee e altri disturbi generali, tantoda dover riconoscere agli stessi un periodo di riposomedico. Quanto verificatosi riveste gravita per la sicurezzae l’incolumità degli Operatori della Polizia di Stato,forse la continua Politica dei tagli posta in essere dalDipartimento della Pubblica sicurezza, dal MinistroOn.le Maroni, è la causa dell’eventuale mancato ac-quisto di alimenti e viveri certificati e non di secondascelta?, non sarebbe ora che la riforma fiscale ven-tilata dal Ministro On.leTremonti possa finalmenteTAGLIARE altri privilegi, tipo le Scorte ecc ecc, privi-legiando la SICUREZZA dei cittadini, attraverso tuttigli strumenti che portano alla salvaguardia dei Di-fensori dello Stato, i Poliziotti.?Preoccupati per quanto accaduto, chiediamo alleS.V di valutare quanto prima una ispezione Sanita-ria all’interno dei locali Mensa del CompartimentoPolizia Ferroviaria di Milano, cosa che sarebbe giàdovuta avvenire con cadenza annuale, previstodalla normativa D.lgvo nr 81 del 4 aprile 2008.

La Consap chiede di sollevare dall’incarico iresponsabili di tale situazione.

.... e quando si mangia ci si ammala

Dura protesta dopo i casi di malessere

Consap Molise da soli a difesa della

scuola di Polizia

Incontro con il Ministro delle Infra-

strutture e Trasporti Altero Matteoli

Una delegazione della Consap della regioneMolise composta dai dirigenti locali Pica, DiGiorgio D’Angelo e Ramacciato ha incontrato,presso il "centrum palace" di Campobasso, ilministro delle infrastrutture Altero Matteoli. An-cora una volta, i rappresentanti della Confede-razione Sindacale Autonoma di Polizia hanno ri-tenuto necessario interessare uomini delle istitu-zioni nazionali in ordine alla nota vicenda dellaScuola Allievi Agenti di Campobasso che daquasi due anni non trova una soluzione defini-tiva. il ministro Matteoli, dimostrandosi attentoalle problematiche degli uomini della Polizia diStato, si e' impegnato ad affrontare la questionedirettamente con il Capo della Polizia prefettoManganelli riservandosi di far conoscere gli ul-teriori sviluppi.

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Nell’ultimo numero della rivista avevamo presentatol’iniziativa, che con i buoni auspici alla Consap,aveva portato all’incontro fra la Dainese, Società ita-liana leader mondiale per i dispositivi di sicurezzapassiva su auto e moto e la Direzione Centrale delServizio Polizia Stradale.Intesa che ha consentito ai contingenti moto montatidella Polizia di Stato che hanno seguito la carovanadel recente Giro d’Italia di testare l’innovativa tecno-logia D-Air Dainese, una sorta di air-bag per i gui-datori delle due ruote.Altra iniziativa di spessore posta in essere dalla Po-lizia di Stato durante la “corsa rosa” è stato quella

denominata Giro Scuola che si rivolge ai ragazzi epunta ad accrescere la cultura della legalità e del ri-spetto se stessi e per il prossimo durante la guida.Non solo "patente e libretto" ma sopratutto docentiqualificati conoscitori delle norme del codice dellastrada , cha hanno tenuto incontri con centinaia distudenti dalle elementari alle scuole superiori chesono andati a lezione di sicurezza stradale sull'auto-bus della Polizia di Stato. Il pullman della Polizia per il tredicesimo anno con-secutivo é stato adibito ad aula multimediale didat-tica e spazio espositivo itinerante, sul quale sonostate installate quattro postazioni informatiche dotate

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Pullman azzurro,

anche quest’anno presente al GiroMaggiore sicurezza per gli operatori grazie all’accordo

Dainese-PolStrada, ma anche impegno per migliorare

il rapporto con la strada delle giovani generazioni

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di programmi e videogiochi educativi - quali simula-zioni di guida - con cui viene richiamata l'attenzionesul rispetto delle regole fondamentali della circola-zione stradale. Tappa dopo tappa, regione dopo re-gione, dal Nord al Sud, il personale della PoliziaStradale ha incontrato i giovani per un approccio"leggero", ma non per questo non efficace, alla edu-cazione stradale, soprattutto in funzione della pre-venzione."L'intento della Polizia Stradale - spiega il Commis-sario capo Ilaria Niccolini, coordinatore del pullmanazzurro insieme alla collega Lara Panella e al vice-questore Piero Caramelli - è quello di imprimere neiragazzi, dai piccolissimi delle elementari sino aglistudenti delle superiori, con approccio e metodolo-gie diversi a seconda della fascia di età cui sono ri-volti, i concetti base della sicurezza stradale, conce-piti non tanto come regole astratte da rispettare inquanto norme del codice della strada, ma come pre-supposti fondamentali posti a tutela di interessi so-ciali, primo tra tutti l'incolumità propria e degli altri".Sul pullman azzurro in particolare vengono ospitatequest'anno scolaresche selezionate nell'ambito delprogetto 'Biciscuola'Ospiti del pullman azzurro durante la corsa rosatanti campioni del passato e del presente tra cuiFrancesco Moser e Paolo Bettini.La Polizia Stradale, presente sin dal 1946 al Giro

d'Italia con il delicato compito di effettuare il servi-zio di scorta ai ciclisti (affidato storicamente al Com-partimento di Milano), assicura la tutela in tutte lefasi della competizione. Servizio che quest’annograzie alla Consap ed alla Dainese è stato svolto incondizioni di sicurezza ulteriormente accresciute.

52 AttualitàConsap Magazine 2011

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La parola virtuale oggi di uso comune presenta frale sue accezioni quella di realtà non tangibile. Unconcetto che si attaglia molto bene al problema deinuovi poligoni di tiro per la Polizia di Stato, in cuigli addetti altamente specializzati sono anch’essi vir-tuali.Questo è quello che è accaduto presso Il commissa-riato di Roma Tor Carbone.Il poligono virtuale nasce dopo un lavoro congiuntodi una commissione creata tra il Ministero Interno el'azienda di Stato Finmeccanica al fine di collezio-nare tutti i requisiti a cui doveva rispondere il nuovosistema di addestramento. È stato messo in operapresso il CNSPT di Nettuno dove è stato testato per6 mesi per poi essere acquisito per le sedi di Milano,Palemo, Napoli e Roma/Tor Carbone e il CNSPT diNettuno.

Il sistema e' fortemente innovativo, consente un ad-destramento completo a partire dai corsi base in po-ligono (con la proiezione della sagoma omologatain poligono rispettando la balistica), per poi prose-guire con esercizi dinamici atti a sollecitare ed ac-quisire le capacita di reattività, velocità e discrimina-zione della minaccia da parte dell'operatore, finoad arrivare all'esercizio principe dove gli operarivengono "immersi" in filmati veri con situazionioperative reali create dagli istruttori nei contesti dovegli agenti andranno a lavorare (treni, aeroporti, au-tostrada, città, scuole, etc) ogni volta con finali to-talmente differenziati comandati sia dall'istruttore(previa analisi comportamentale dell'operatore) chefrutto di una causa/effetto (sparo sulla gamba delmalvivente e cade su quel lato, etc, etc.) con la pos-sibilità di esaminare le singole azioni dell'adde-

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Poligoni virtuali, inutilizzati perché

mancano gli istruttori specializzatiA Tor Carbone, gli addetti sono stati trasferiti

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strando. Al fine di rendere ancor più veritiero l'ad-destramento, e' stato realizzata una speciale mecca-nica dal nome recoil kit che consente la sostituzionedella canna e del caricatore della pistola d'ordi-nanza con una canna laser ed un caricatore conbomboletta CO2 che consentono all'arma di effet-tuare il ciclo funzionale completo al momento dellosparo restituendo un rinculo pari all'85% rispetto al-l'uso di munizionamento vero.Tutto questo consente di lavorare in sicurezza e di ef-fettuare l'addestramento anche in aula didattica poi-ché il sistema e' trasportabile su trolley. Nel caso poidi addestramento con munizionamento reale, si puòportare il sistema nel poligono vero e proiettare gliesercizi sul telo bianco antischegge che viene frap-posto al parapalle; il sistema, tramite un'apposita te-lecamera, rileva l'impronta termica determinata dal-l'ogiva al momento dell'impatto ed il passaggio at-traverso il telo in gomma, contabilizzando il risultatoa livello informatico. Senonchè i colleghi andati afare il training presso questa struttura non hanno po-tuto usufruire della tecnologia, perché i due sovrin-tendenti specializzati erano stati trasferiti ad altri in-carichi. Virtuale il poligono, quindi ed ora virtuali an-che gli specialisti che dovrebbero rendere utilizza-bile la costosa apparecchiatura. Per la preparazione di questo personale come al so-lito sono stati spesi soldi dei cittadini, lo scorso annosi sono tenuti dei corsi a Nettuno per 25 operatoriall'insegnamento e alla manutenzione del Poligono

Virtuale . A marzo si e' proceduto ad effettuare uncorso integrativo per gli istruttori di tiro titolari al-l'insegnamento per il Poligono Virtuale installatopresso il Commissariato Tor Carbone. Ed oggi il si-stema fa bella mostra di sé senza alcuna possibilitàdi utilizzo da parte del personaleConsiderando la notevole innovazione tecnologicaintrodotta dall'Amministrazione, la rilevanza emo-tiva e situazionale del sistema rispetto al canonicoesercizio di tiro su sagoma fissa, la mancanza difondi per la gestione dei poligoni a fuoco vero e tuttol'indotto legato ad essi, si stava pensando di ridurrele esercitazioni a fuoco da annotare sul libretto di tiriintegrandole con il virtuale. Infatti il Poligono virtuale è stato pensato come inte-grativo e non sostitutivo al poligono vero anche sesono state introdotte delle componenti molto fedelialla realtà come la registrazione dello sparo della pi-stola in poligono vero, variazioni di luci e suoni, pa-vimenti che riproducono il selciato, ambienti quantopiù simili alla realtà, acquisizione dei dati biometricidell’operatore al fine di una valutazione oggettivadello stress fisico/emotivo in condizioni operative. Sarebbe auspicabile continuare ed integrare gli ad-destramenti come descritti al fine di una migliore pro-fessionalità degli operatori di polizia con una giustaenfasi sulla sicurezza prima durante e a seguire iltraining. Ancora un caso di spreco di denaro pub-blico, che la Consap intende perseguire in tutte lesedi opportune.

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Corpi di polizia civili

e militari che nel

mondo utilizzano

la tecnologia del

poligono di tiro

virtuale

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56 AttualitàConsap Magazine 2011

Servizio fuori sede, lo Stato lo paga meno

di un porta bigliettini con il logo PoliziaAdeguare l’indennità una tantum alle peculiarità del servizio

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Solo 8 euro e 40 centesimi per le attività di poli-zia fuori sede.Questa la quota giornaliera, che secondo la nor-mativa vigente spetta ad un operatore della poli-zia che per esigenza di servizio deve recarsi fuorisede per attività connesse ai compiti d’istituto.L’obolo del governo non tiene conto delle peculia-rità con cui viene espletato il servizio cosicché re-carsi da Roma a Tivoli 36 chilometri o da Roma aPalermo 923 chilometri, da diritto allo stesso im-porto di fuori sede giornaliero; anche il mezzocon il quale si opera non incide sull’importo dellatrasferta, sia che ci si sposti con un auto con co-

lori d’istituto simil serie o con un automobile blin-data magari per un servizio di scorta, mezzo chepresenta stress di guida notevolmente superiori.

Le schede tecniche affermano che su una berlinadi alta gamma una blindatura completa può quasiraddoppiare il peso di un veicolo che general-mente veleggia già oltre le 2 tonnellate di peso: ladivisione veicoli blindati delle case ha un approc-cio progettuale molto spinto su questi allestimenti:sebbene la scocca e la carrozzeria esterna sem-brino gli stessi.

Decelerare tutta quella massa in più mantenendolo stesso livello di protezione obbliga infatti ad in-serire rinforzi nelle giunzioni strutturali dellascocca, e ulteriori materiali per la dissipazionedell’energia nelle zone a deformazione program-mata.Anche la dinamica di guida dev’essere adeguataa vetture che devono potersi allontanare rapida-mente da ambienti “ostili”.Verificate le caratteristiche di sicurezza passiva siinterviene quindi sulla taratura delle sospensioni,selezionando ammortizzatori, molle, barre e frenidifferenti dai modelli base.Uno stress non indifferente che si unisce alla ten-sione ed alla delicatezza insita nelle attività di si-curezza soprattutto quelle di scorta e tutela.Non è un caso quindi che la protesta per l’inade-guatezza dell’importo fuori sede sia partita dai re-parti scorte, per iniziativa del Responsabile del-l’Osservatorio Nazionale sui Reparti Scorte dellaConsap che spiega: “il mancato riconoscimentodelle condizioni con cui si effettuano i fuori sede,unite alla mancata previsione di una tariffa chilo-metrica, fa si che tali servizi, che producono an-che un breve allontanamento dalla propria fami-glia, siano sempre meno graditi dai colleghi.Come sindacato siamo impegnati affinché questanormativa possa essere rivista, adeguandola al-l’ìmpegno ed al sacrifico che un fuori sede com-porta. Gli stimoli motivazionali sono l’essenza del-l’azione dei poliziotti e spesso le molte sfaccetta-ture delle indagini o le necessità delle procure,fanno si che i colleghi debbano sobbarcarsi que-ste trasferte, che l’Amministrazione risarcisce conun importo inferiore al costo di un porta bigliettinicon il logo della Polizia di Stato.

57Attualità Consap Magazine 2011

Rep. Prev. Crimine

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58 AttualitàConsap Magazine 2011

Relazione situazione attuale CIE/CARA Gradiscad'Isonzo (Gorizia) a seguito dell'incontro con laCommissione Bicamerale Schengen dell'11 marzo2011

Alla cortese attenzione del Vice Presidente dellaCommissione Bicamerale Schengen, Europol, Immi-grazione On. Dott. Ivano Strizzolo

Con il presente documento voglio porgere i miei rin-graziamenti per la disponibilità a migliorare la situa-zione attuale presso il Centro d’Identificazione edEspulsione e Centro Accoglienza Richiedenti Asilo diGradisca d'Isonzo. Come avete già preso atto dalle relazioni verbali du-rante l’incontro con i Sindacati della Polizia di Statopiù rappresentativi, espongo nuovamente in formadettagliata le condizioni di questo Centro che è at-tualmente il più grande d'Italia. Dalla sua istituzione del 2008, in cui sono stati spesiben 18 milioni di euro per la conversione da Ca-serma abbandonata dell'Esercito a C.P.T., non sonostati più spesi ulteriori soldi per l'adeguamento, ma-nutenzione e ripristino della struttura stessa a seguitodei danneggiamenti e del degrado. Ul milione e 600 mila euro stanziati per la manuten-zione non sono assolutamente sufficienti per soppe-rire alle esigenze attuali. Il personale interno ope-rante che è suddiviso tra personale civile, operatoridella Polizia di Stato coadiuvati a rotazione dal-l'Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza e Re-parto Mobile non è assolutamente in grado di sup-plire alle esigenze operative del Centro. Dire che at-tualmente la Sicurezza del Centro non è precaria eassolutamente utopia! La situazione è a dir poco disastrosa e come si è

detto durante l’ultima riunione, è un miracolo chenon ci sia ancora scappato il morto! La professiona-lità degli operatori di Polizia non basta a colmare lacronica carenza organica e strutturale per gestirequesto Centro in totale decadenza, ma di questo si-curamente Ve ne siete accertati di persona durantela visita fatta.

In sintesi bisogna prendere una decisione drasticaper salvaguardare il personale e gli ospiti stessi delCIE con la momentanea chiusura o sottodimensiona-mento per portare a un livello accettabile la sicu-rezza della struttura. L'attuale azienda civile vinci-trice dell'appalto non sta garantendo un servizioadeguato in numero di personale, nella qualità delservizio e tutto ciò incide sulla sicurezza.

Immigrazione la Consap in prima linea

contro il degrado delle struttureA Gradisca su 28 camerate 26 sono inagibili

perché incendiate dagli “ospiti”

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La Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia,ha stipulato una convenzione con la Fna – Confsal,attivando una collaborazione che apre agli iscrittidei due organismi ampi spazi di collaborazione.La Fna (Federazione Nazionale Agricoltori) condi-vide con la Consap le caratteristiche di realtà auto-noma, libera, democratica ed indipendente dai par-titi. Fondata da Cosimo Nesci la Federazione si ri-volge ai lavoratori subordinati del settore agricolo,ai dipendenti di aziende pubbliche e private, deiconsorzi di irrigazione e trasformazione fondiaria,

come salariati e braccianti avventizi, operai specia-lizzati agricoli e zootecnici, impiegati e tecnici e di-pendenti di aziende produttrici di varia natura. LaFNA – Confsal mira a raggiungere i suoi obiettivi,importanti ed ambiziosi, che spaziano, dalla difesae tutela degli interessi dei lavoratori, all’assistenzaverso gli iscritti, alla promozione di solidarietà e coo-perazione con enti impegnati in progetti di tutela deidiritti sociali e della persona ed alla valorizzazionedel patrimonio artistico, ambientale, storico e cultu-rale della nazione. Un impegno che vede la Fna ga-

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Accordo Consap Fna, una risposta

intelligente alla crisi economica

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rantire una galassia di servizi agli iscritti, che si con-cretizzano nella collaborazione con altri enti.L’aspetto che può più concretamente interessare an-che gli iscritti alla nostra organizzazione sindacaleè quello relativo alle attività del patronato EPAS (Entedi Patronato e di Assistenza Sociale), che è il primoistituto riconosciuto dalla legge 152/2001 ed è sot-toposto al monitoraggio del Ministro del lavoro, ilquale ne definisce compiti, ruolo e modalitàd’azione.I servizi offerti al cittadino riguardano l’assistenzaprevidenziale e sociale. Il target a cui si rivolge èmolto ampio , poiché comprende i giovani, lavora-tori e pensionati, ai quali è fornita una continuaopera di informazione anche attraverso il sito inter-net. L’assistenza Epas si concretizza per mezzo dellavoro delle sedi regionali, provinciali e zonali distri-buite su tutto il territorio nazionale, nonché di quellodelle sedi estere presenti in Canada, Germania,Stati Uniti (Philadelphia). Compito prioritario del-l’Epas è quello di porsi come collante tra le istituzioniterritorialmente competenti e cittadini, fungendo daportavoce in relazione a informazioni, servizi, con-sulenza e tutela dei diritti. Un’azione che vede Epasimpegnata nella consulenza e presentazione di pra-tiche con l’Inps, Inpdap, Inail e in prima linea ancheper le tematiche che riguardano l’immigrazione.

Di assoluto livello e garanzia è anche la collabora-zione con Caf Italia che garantisce un’assistenza fi-scale a 360° con servizi come 730, ISEE, modelloUnico, RED, ICI, detrazioni, visure catastali, pratichedi successione, contratti di locazione, modello EASe tutti i modelli Inps: ICRIC, ICLAV, ACCAS, AC-CAS/PS.Altri servizi della galassia FNA sono SNAP FNA sin-dacato nazionale autonomo dei pensionati; SNAFFNA, sindacato che opera nel settore forestale e deiconsorzi di bonifica; SNAD FNA il sindacato auto-nomo dei disoccupati e cassaintegrati, lo SNALV ilSindacato Nazionale Autonomo Lavoratori e Ver-tenze, l’U.Di.Con unione per la difesa dei consuma-tori; l’INFAP istituto nazionale per la Formazione el’addestramento professionale; l’ASNALI l’associa-zione Nazionale dei liberi imprenditori.In un contesto di forte recessione economica in cui lebuste paga di uomini e donne della Polizia di Statovanno in sofferenza come in alcuni casi anche di piùche in altri settori del lavoro, la convenzione Consap/ Fna Confsal, rappresenta l’impegno concreto dellanostra organizzazione sindacale per consentire ainostri iscritti di avere una tutela sempre più ampiache possa coinvolgere anche i familiari che occu-pano posti di lavoro non inerenti il comparto sicu-rezza e difesa.

60 AttualitàConsap Magazine 2011

Auto rimossa illegittimamente? La ricerca dà dirittoal riconoscimento di un danno da stress.Lo ha stabilito la Seconda Sezione della Cassa-zione che ha ratificato la condanna a 200 euro dirisarcimento a favore di una signora di Palermoche aveva parcheggiato l'auto su un attraversa-mento pedonale e, tornando al parcheggio, avevaconstatato che la vettura era stata rimossa.I Giudici di Piazza Cavour recepiscono le motiva-zioni del Giudice di Pace, visto che l'accertamentodella violazione era stato fatto da un ausiliare deltraffico privo di delega del sindaco.In ogni caso, la Cassazione, bocciando il ricorsodell'Amat di Palermo, società soggetta alla dire-zione ed al coordinamento del Comune, ha osser-vato che "l'affermazione che la ricerca del proprioveicolo rimosso provochi stress non può affattodirsi del tutto ingiustificata alla luce della comuneesperienza".

Autovettura rimossa illegittimamente: è danno da stress

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Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, nasce a Napoliil 31 Ottobre 1929.Prima di dedicarsi al cinema, è conosciuto soprat-tutto per le sue prestazioni nel mondo dello sport edin particolare del nuoto: è stato infatti il primo ita-liano a scendere sotto il minuto nei 100 m. stile li-bero, ha partecipato a 2 Olimpiadi ed è stato piùvolte campione italiano di nuoto e pallanuoto.Dopo i successi sportivi e diversi anni passati al-l’estero per scelte di vita obbligate e non, diviene unapprezzatissimo attore del cinema, particolarmentenoto per i film insieme a Terence Hill, con il quale for-merà una delle coppie più famose del cinema ita-liano. Che ricordi hai della tua infanzia?Per esempio che sono nato di 6 kg e non è normale!Poi a 2 anni e mezzo sono scappato di casa insiemea mio cugino di 3! Vivevamo in 2 appartamenti nellostesso palazzo di Napoli ed avevamo una bambi-naia tedesca, la quale ci portava tutti i giorni allavilla comunale. Ma questa signora parlava solo te-desco e di conseguenza anche noi con lei. Alloramio padre, visto che non riusciva a parlarmi per viadella lingua, decise di licenziare la governante. Nes-suno ci portava più alla villa, e questa cosa ci man-cava. Allora un giorno io e mio cugino decidemmodi andare alla villa senza bambinaia: uscimmo dicasa da soli, senza che nessuno se ne accorgesse.Un signore per fortuna ci vide per strada che cam-minavamo da soli e ci riportò a casa! E poi ho fattouna vita normale a Napoli fino al 1940 quando poiè scoppiata la guerra ed abbiamo passato i momentipiù brutti. Quando il nostro palazzo fu bombardato,mio padre decise di venire a Roma.Tra scelte di vita, sport e cinema si può dire che haifatto il giro del mondo?Si, ho fatto il giro del mondo e penso che ho girato

più con lo sport che con il cinema. Con le 2 Olim-piadi sono stato a Helsinki e Melbourne ed ho par-tecipato a gare di nuoto anche in Nuova Zelanda.Certo, ho girato parecchio anche con il cinema, main paragone ho viaggiato molto di più con lo sport.Poi ho vissuto 3 anni in Brasile: ci trasferimmo in-sieme alla famiglia quando avevo 17 anni. Durantequel periodo smisi di praticare il nuoto e si sa chedai 17 ai 20 anni è l’età più importante di uno spor-tivo. C’è da pensare che forse avrei fatto ancora me-glio di quello che ho fatto! Ho partecipato a 2 Olim-piadi, sono stato centravanti della nazionale di pal-lanuoto campione del mondo, ho partecipato ai gio-chi del Mediterraneo, ai campionati Europei, hofatto di tutto! E queste cose sono un valore intrinseco della miapersona, anche perché poi Bud Spencer è nato a 37anni ed è stato solamente un personaggio che il pub-blico ha reso famoso, non è mio.Ma anche in quel caso, hai messo del tuo…Sì, ma mentre le vittorie nello sport rimangono, nelmondo del cinema la notorietà è un titolo che ti dàil pubblico e che ti può togliere immediatamente. E’

61Attualità Consap Magazine 2011

Poliziotto? Un lavoro importante

pagato troppo pocoSimone Bracci intervista per noi Bud Spencer un atleta "prestato" al cinema

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capitato tante volte che attori o personaggi impor-tanti ad un certo punto sono finiti nel dimenticatoioperché il pubblico ha deciso di non volerli più ve-dere. Ma non è così nel caso di uno sportivo: unosportivo quando dà dei record, quando è per 10anni campione d’Italia come lo sono stato io, rappre-senta qualche cosa che rimane, anche se sei il piùantipatico del mondo. E pertanto è una cosa tua.Dopo tanti anni da sportivo, diventi attore. Un pas-saggio insolito quanto rischioso…Non ho mai voluto fare l’attore, non ci ho mai pen-sato. Il padre di mia moglie è stato il più grande pro-duttore cinematografico che abbia avuto l’Italia, per-ché è stato il produttore de “La Dolce Vita”, PeppinoAmato. Io non gli chiesi mai di fare l’attore né lui ame perché era una cosa che non mi interessava. Nel1967, quando avevo 37 anni, il regista GiuseppeColizzi mi offrì un ruolo per un film, “Dio perdona,io no!”. Mi cambiò anche il nome, a quei tempi siusava molto e si mettevano tutti nomi americani. Ame piaceva Spencer Tracy e la birra Budweiser, e al-lora scelsi Bud Spencer.Ma per me era un fatto secondario, perché avrei do-vuto fare solo quel film. E invece ora siamo a 112!Sempre nel 1967 ci fu l’incontro casuale con MarioGirotti, in arte Terence Hill …Fu un incontro casualissimo! Dovevo girare un filminsieme a Peter Martell, ma la notte precedente le ri-prese, litigò con la sua compagna, diede un calcioal letto e si ruppe il piede.Allora fu sostituito da Mario Girotti, non ancora Te-rence Hill, ma già abbastanza affermato. E così nac-que la coppia infernale! E che non litigò mai nellasua vita! Tutte le coppie, italiane, tedesche, ameri-cane, francesi, hanno sempre litigato.Come mai ha funzionato così bene?Perché lui era un attore e io no! Non c’era rivalità,a me non interessava avere più primi piani o più bat-tute di lui. Questo fatto è stato un valore nel rapportodella coppia. E poi cosa è successo, perché vi siete divisi?Non ci siamo mai divisi! C’è stato un periodo in cuilui ha deciso di tentare, perché non voleva essere co-protagonista, ma protagonista e allora decise di an-dare in America. Ed è stata la mia fortuna, perchémi ha fatto fare i film da solo. Ma come lui in Ame-rica ce n’erano altri 10 e quando ha capito chel’America nostra era qui, è ritornato. Abbiamo fattomolti film insieme, 16 in tutto.Ci sarà un 17esimo?No, non si può fare più! Noi non possiamo più farequello che abbiamo fatto, nemmeno per un secondo.

Quando hai 82 anni come ho io adesso non lo puoipiù fare. E fare qualche cosa di diverso potrebbenon piacere al pubblico.Sul podio dei tuoi film che ti stanno più a cuore, qualimetti?“Più forte ragazzi”, che mi ha permesso di ottenereil brevetto da pilota d’aereo e di elicottero. Poi tuttala serie di “Piedone”, il commissario di polizia cheho interpretato da solo senza Terence Hill, e poi Bul-ldozer. E’ stato un piacere quello di poter creare unpersonaggio da solo.Un ricordo particolare legato ad un tuo film?Ce ne sono 2. Eravamo in Spagna, e stavamo gi-rando un film western, “I quattro dell’Ave Maria”. Sulset c’era un cavallo di nome Cordovez ed i cavalli,quando uno gli monta sopra, capiscono già se sei ingrado di stare in sella o no. Il mio cavallo aveva ca-pito dal primo giorno che io non sapevo montare epoi, siccome allora pesavo 150 kg, gli davo fastidio!Allora ha cercato subito di buttarmi per terra, comemi volesse far capire di scendere perché pesavotroppo. Ma sulla sella c’era il pomo americano e per-tanto io mi tenevo attaccato e non cadevo. Il giornoseguente quando ho messo il piede nella staffa, lui siè girato, mi ha guardato e si è buttato per terra! Invece l’altra è stata a Hong Kong, nel film “Piedonea Hong Kong”. Ad un certo punto c’era un’azione incui dovevamo correre su una banchina di un porto,saltare sopra delle barche e buttarci in acqua, ovvia-mente tutti vestiti. Non è una cosa facile poter agirecon il peso dei vestiti bagnati se non si sa nuotarebene. Insomma, dopo la scena ho salvato 4 attoriperché stavano affogando! Qual è stato il complimento più bello che hai rice-vuto?Il riconoscimento di Grande Ufficiale che mi ha datoil Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.Poi l’Unesco mi ha nominato Patron nel Mondo peri Diritti umani e poi il David di Donatello. Ti senti un cittadino sicuro?Devo dire che mi ci sono sentito sempre. Quello cherappresenta ogni giorno la Polizia e le Forze dell’Or-dine è un atto molto importante. Il rispetto per voi cherappresentate le leggi e la mia tutela è massimo. Pur-troppo poi mi rendo conto che il guadagno, perquello che fate, è sempre poco. Basti pensare che ne-gli Stati Uniti un poliziotto guadagna il triplo diquello che guadagnate voi. Questo secondo me èsbagliato e allora, anche senza ricorrere a risorseeconomiche, si potrebbero aumentare i benefit. Que-sta secondo me sarebbe la cosa da aggiustare.

Simone Bracci

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Nell’ambito della manife-stazione comunale “Cal-ciando in rete”, organizzata dall’assessorato comu-nale alle attività sociali, che vede impegnate alcunesquadre di centri sociali per minori di zone con di-sagio sociale, la Consap di Palermo ha sponsoriz-zato le mute da calcio del Centro Giovani di Borgo-nuovo.

Una delegazione della nostra O.S. ha incontrato iragazzi (16-18 anni) della squadra di calcetto perspiegare loro lo spirito dell’iniziativa.

L’intento che abbiamo voluto esprimere agli atleti el’attenzione nel promuovere l’idea della legalità an-

che in quelle situazioni ed in quei contesti socio-cul-turali nei quali normalmente le istituzioni sono pocoamate o comunque se ne ha un concetto poco lusin-ghiero.

La delegazione palermitana della Segreteria Provin-ciale della Confederazione Sindacale Autonoma diPolizia ha incontrato anche l’assessore comunalealle Attività Sociali Raoul Russo che si è dichiaratomolto contento della partecipazione di una rappre-sentanza sindacale delle Forze dell’Ordine alla me-ritoria iniziativa che si muove nell’intento di far attec-chire nel contesto sociale una cultura della legalità.

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Un esempio di sicurezza partecipata,

la Consap sponsorizza una squadra di

calcio a 5 di un quartiere di Palermo

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Era nato a Roccavivara l’8 ottobre del 1957 da unafamiglia di contadini e dopo aver conseguito il di-ploma si era trasferito a Roma, ove aveva inizial-mente lavorato come garagista, arruolandosi poi, il17 luglio del 1977, nel “Corpo delle Guardie diPubblica Sicurezza”.

Ha prestato servizio presso l’Ispettorato 9° zonaG.P.S. – Sezione di Roma - San Basilio. Dopo unbreve periodo passato presso la Questura di Cam-pobassa, era stato nuovamente trasferito a Roma alCommissariato P.S. di Porta Maggiore. Da guardiadi P.S. ha percorso tappe di carriera fino alla quali-fica di Ispettore Superiore.

QUEL TRAGICO 22 GIUGNO 1996

In Roma alle ore 18.40 circa, sul treno Ferrovie La-ziali – Grotte Celoni, poco prima della fermata diTorre Angela, salivano sul mezzo pubblico due indi-vidui, armati di pistola; l’ispettore Carlo Tufilli (liberodal servizio), che viaggiava su quel treno,con altosenso del dovere estraeva la propria arma di ordi-nanza ed intimava l’alt ai malviventi.

Questi dopo aver sparato alcuni colpi di pistola al-l’interno del vagone e scendevano dalla porta poste-riore, l’ispettore sceso a sua volta ingaggiava unconflitto a fuoco con i rapinatori e benché ferito, riu-sciva a ferire uno dei due che successivamente ve-niva identificato individuo pluri-preguidicato per ra-pina, furto,ed altri reati contro la persona ed il patri-monio. L’altro rapinatore dopo aver esploso alcunicolpi all’indirizzo dell’ispettore Tufilli, riusciva adarsi alla fuga, facebdo perdere momentaneamentele sue tracce, in seguito era poi identificato ed arre-stato. L’ispettore Tufilli, soccorso ancora in vita, de-cedeva durante il trasporto all’Ospedale Figlie diSan Camillo, essendo stato raggiunto da cinque

colpi di arma da fuoco, dei quali quattro al toraceed uno al braccio sinistro.Insignito di medaglia d’oro al valor civile alla memo-ria in data 27 gennaio 1997, consegnata alla ve-dova De Paolis Antonietta in occasione della Festadella Polizia del 30 maggio 2007. Il Questore di Roma Francesco Tagliente, il giornodell’anniversario della morte, ha deposto una cronadi alloro, a nome del Capo della Polizia prefetto An-tonio Manganelli, sulla lapida che ricorda il sacrifi-cio dell’ispettore Carlo Tufilli, posta all’interno delCommissariato di P.S. Porta Maggiore.

Luigi Minerva Consigliere Provinciale Consap Roma

Coordinatore Provinciale Commissariati P.S.

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Quindici anni fa il sacrificio del collega

Carlo Tufilli: la Consap lo ricorda così

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Se qualcuno ti perseguitacon telefonate sms e-mail

appostamenti e pedinamenticommette un reato

STALKINGQUANDO LE ATTENZIONI DIVENTANO PERSECUZIONE

Ora lo stalking è un reato punibile fino a 4 anni di reclusione (art. 612-bis c.p.)

DENUNCIA CHI TI PERSEGUITA E RIPRENDITI LA LIBERTÀ

www.pariopportunita.gov.it

numero antiviolenza 1522

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