Maldive Alternative Magazine-Giugno

30
giugno 2010 Magazine Maldive Alternative www.maldivealternative.com numero 4

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Il mensile di Maldive Alternative con foto, racconti e articoli su chi è stato a Keyodhoo, una piccola isola di pescatori delle Maldive

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giugno 2010

MagazineMaldive Alternativewww.maldivealternative.comnumero 4

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Salve a tutti! Arrivati ormai al quarto nu-mero di Maldive Alternative Magazine è ora di parlare anche di me, per farvi capire chi vi scrive e che faccia ha “quella che parla sempre delle Maldive”. Nata sotto il segno del Leone, quasi 24 anni fa, sono una rompiscatole di natura ma anche una ragazza dolce e sen-sibile, innamorata dei viaggi, dei sorrisi dei bambini e della cioccolata; dopo cinque bel-lissimi anni di liceo linguistico sono capitata per caso alla facoltà di lingue dell’università di Firenze e dopo un primo anno di ottimi voti, mi sono resa conto che non era quello che faceva per me, non mi faceva crescere abbastanza. Ho passato quindi due divertenti anni a lavorare dove non solo ho conosciuto persone splendide, ma ho anche imparato che finchè è possibile, dobbiamo rincorrere i nostri sogni e provarci.

Claudia, this is me

Quindi mi sono buttata e ho provato a far crescere negli altri la stessa passione della nostra famiglia, aiutare un villaggio, aiutare una comunità, entrare in contatto con una bellssima realtà, così lontana dalla nostra. Per adesso i risultati sono buoni dato che la maggior parte di chi è partito per Keyodhoo ci ha lasciato una parte del cuore, ed è questo quello che conta.

Passo il tempo libero a cucinare, (piatti forti: primi e dolci!), amo fare foto e lavori grafici anche se sono totalmente autodidatta. In questo numero ci sono molte novità, che trasformano le pagine del mese scorso in una prima vera bozza di mensile, ricco di in-formazioni e di articoli da leggere!

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Nella cucina di Ammado,un buffo cuoco maldiviano

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Noodles alla maldivianaingredienti per 4 persone:

auna cipolla, un aglio

auna scatoletta di tonno

a4 pacchetti di noodles al curry

apeperoncino, olio

aun cucchiario di concentrato di pomodoro

aerbetta maldiviana (che si chiede ad Idrees e si tiene nel freezer)

Procedimento:

1 Tagliate la cipolla molto sottilmente un aglio a pezzet-tini, fate scaldare l’olio e soffriggete il tutto.

2 Quando la cipolla è soffritta aggiungete il tonno, il pep-eroncino e l’erbetta Ikkandi, fondamentale per rendere lo stesso profumo e lo stesso sapore. Immagino che pochi di voi la possano reperire, ma potete sempre farvela spe-dire da noi, o da Sara, un’altra innamorata di Keyodhoo che oltre ai souvenir si è portata a casa i profumi di Am-mado (il cuoco).

3 Aggiungete il concentrato di pomodoro e un po’ d’acqua. Aggiungere poi i noodles precedentemente sbriciolati e mescolate bene; aggiungete due bicchieri d’acqua e il sale e portare a cottura in 2-3 minuti. Il piatto è pronto!

Se non trovate i noodles al curry, potete aggiungere un cuc-chiaio di polvere di questa spezia!

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Tour delle isole in Safari Boat

esplora ofni giorno un’isola diversa!

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viaggio indicato per: -sub

-amanti della barca -giovani coppie

Offerta Speciale dal 3 all’11 agosto

Prezzo per Sub: 700 euroPrezzo per non sub: 550 euro

posti disponibili: 4

-Sistemazione in camera doppia-Pensione completa con

bevande analcoliche

-3 immersioni giornaliere

-Noleggio bombole e pesi

-Escursioni nelle isole dell’atollo

-Trasferimento dall’aeroporto di Male alla barca

L’equipaggio parla italiano e inglese!

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DATE

Puoi inviarci il materiale all’indirizzo [email protected] fino al 31 dicembre 2010 e il vincitore sarà deciso entro il 10 gennaio 2011.

Il materiale inviato potrà essere poi uti-lizzato e divulgato sui nostri canali Fa-cebook, You Tube, Maldive Alternative Magazine.

Ho Bisogno di una Vacanza...Vinci un Viaggio alle MaldiVe!

1° Concorso di Maldive Alternative

COSA SI VINCE?E’ partita la corsa per vincere un sog-giorno a Keyodhoo e anche tu puoi essere il vincitore!

Tutti possono partecipare e il con-corso è gratuito. Il vincitore avrà un soggiorno di una settimana a Keyo-dhoo, per una persona con escur-sioni e uscite di pesca; le date ver-ranno concordate assieme.

COME PARTECIPARE

Partecipare è facilissimo! Devi darci un buon motivo per cui noi dobbiamo scegliere te, un valido motivo per cui tu meriti un viag-gio a Keyodhoo più di altri. Puoi scegliere tu in quale forma esprimere meglio la tua mo-tivazione. Puoi inviarci un video, una foto, una mail, una poesia, una canzone, insom-ma, tutto ciò che ti rappresenta e tutto ciò che ci può convincere.

Partecipa al concorso e vinci le Maldive

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Ciao sono Steffo Silvestri, sono nato a Livigno ed ho passato il quarto di secolo da un paio di anni. Nella vita principalmente faccio il barista, ma da qualche anno realizzo video sportivi di sci e snowboard, riscuotendo un discreto suc-cesso. La mia nuova attività mi permette di viaggiare molto e di godermi la montagna a pieno.

L’inverno lo passo sempre o quasi a Livigno, mentre d’estate mi piace girare e vedere posti nuovi, tra i quali grazie a Orietta e Beppe, a breve potrò visitare anche le Maldive...

Un viaggio in ricordo di Andreas

Eas Day 2010

and the winner is...

Andreas è un giovane ragazzo livignasco, un maestro di sci con gli occhi azzurri come il mare e un sorriso che nessuno dimentica facilmente. Andreas è super attivo, insegna sci d’inverno, gira in mountain bike d’estate e si diverte un sacco. D’inverno sulle piste dalle 9 del mattino fino alle 5 del pomeriggio, poi l’apres-ski, poi cena veloce a casa e di nuovo fuori con gli amici fino a tardi. D’estate, si viaggia...

E’ stato in una notte di ottobre che il cielo si è preso Andreas, in un incidente di auto che nessuno riesce a dimenticare. E’ ormai il secondo anno che a Livigno, Ernestino, Lella, Vanessa e tutti gli amici della scuola sci organizzano una giornata in sua memoria, con una gara di sci e di bici, dove tutti mettono a disposizione un premio per i partecipanti che si ritrovano e si strin-gono attorno alla sua famiglia. Erano lì anche Orietta e Beppe, (nonchè miei genitori) che hanno pensato di mettere in palio un soggiorno a Keyodhoo. Il vin-citore è stato Steffo Stefano Silvestri che partirà nei prossimi mesi.

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and the winner is...

shukuriagrazie

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Laura e Michele

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Thilafushi, l’isola dei rifiuti riceve ogni giorno 330 tonnellate di immondizia di ogni genere, provenienti solo dalla capitale e da alcuni resort.

Rifiuti: “Rubbish island” non basta

It may be known as a tropical paradise, an archipelago of 1,200 coral islands in the Indian Ocean. But the tra-ditional image of the Maldives hides a dirty secret: the world’s biggest rubbish island.

A few miles and a short boat ride from the Maldiv-ian capital, Malé, Thilafushi began life as a reclamation project in 1992. The artificial island was built to solve Malé’s refuse problem. But today, with more than 10,000 tourists a week in the Maldives adding their waste, the rubbish island now covers 50 hectares (124 acres).

So much is being deposited that the island is growing at a square metre a day. There are more than three dozen factories, a mosque and homes for 150 Bangladeshi mi-grants who sift through the mounds of refuse beneath palm-fringed streets.

Environmentalists say that more than 330 tonnes of rubbish is brought to Thilafushi a day. Most of it comes from Malé, which is one of the world’s most densely populated towns: 100,000 people cram into 2 square kilometres.

Brought on ships, the rubbish is taken onshore and sifted by hand. Some of the waste is incinerated but most is buried in landfill sites. There is, say environmen-tal campaigners, also an alarming rise in batteries and electronic waste being dumped in Thilafushi’s lagoon. (...)

Dal “The Guardian” di sabato 3 gennaio 2009

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Il problema dei rifiuti non colpisce solo la capitale e i suoi molteplici abitanti: le isole dei pescatori e i resort, più lontani da Male, si tro-vano forse in situazioni peggiori. Il problema nei villaggi turistici, sostenuti da multinazi-onali occidentali viene presto sormontato da inceneritori in grado di distruggere qualsiasi cosa, elementi invisibili che si nascondono tra gli alloggi dei maldiviani che ci lavorano.

Il discorso cambia nelle isole di pescatori, dove piccole comunità devono gestire tutta l’isola, dove qualcuno lavora in comune, altri alla scuola, altri al generatore di corrente: tut-ti si muovono per far vivere un’isola e il prob-lema dei rifiuti non ha ancora trovato una soluzione. Alcuni anni fa, passava un grande dhoni ogni mese a raccogliere l’immondizia sulle isole, peccato che fosse molto incerta la destinazione. Si dice che venisse gettata in mare, al largo, o che venisse sotterrata in isole deserte: resta il fatto che non era la soluzione al problema. Dunque i maldiviani, con i pochi mezzi economici a disposizione non possono far altro che bruciare tutto, che sia cibo, plastica, scatolette, qualsiasi cosa che non abbia più un’utilità. Ciò comporta discariche nelle isole di pescatori, tutto som-mato piccole e non troppo maleodoranti, ma essendo queste vicine al mare, con l’alzare della marea, l’acqua muove ciò che trova.

E’ un vero peccato arrivare in isole deserte e trovare bottiglie in plastica o taniche di ben-zina, lasciate lì da Safari boat dopo un pic-nic o per colpa della marea. E’ vero però che noi ingegneri, noi ambientalisti, noi amanti del mare, noi insegnanti, noi tutti, possiamo aiutarli a trovare una soluzione ad un prob-lema che negli anni danneggia non soltanto i nostri viaggi ma danneggia anche tutto l’ecosistema maldiviano.

Avete alcuni suggerimenti per aiutare la comunità di Keyodhoo? Scriveteci!

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il racconto di Francesca e MarcoRipensare alla bellissima settimana passata a Keyodhoo mi fa’ tornare in mente tutti i momenti fantastici e indimenticabili che abbiamo potuto trascorrere su questa isola. Un’isola vera, fatta da persone simpatiche, disponibili e sempre sorri-denti, che ti aiutano a sentirti per una settimana un po’ parte del loro mondo. Una vacanza dav-vero alternativa, lontana dagli sfarzi “finti” dei re-sort, ma ricca d momenti di vita reale, di cui div-enti parte.

Ma andiamo con ordine… siamo arrivati all’aeroporto di Male lunedì 26 aprile con volo Meridiana Eurofly, ritiriamo i nostri bagagli e poco dopo all’uscita troviamo Idrees ad attenderci. Il caldo è quasi insopportabile, con un grado di umidità molto elevato. Ci cambiamo velocemente e dopo aver scambiato alcune parole con Idrees ci dirigiamo subito a prendere la barca veloce che ci porterà sull’isola. Il tragitto non è brevissimo: più di un’ora e mezza a causa del mare un po’ mosso e del “capitano” (così lo chiama Idrees) che non è poi così bravo. Arrivati a Keyodhoo, ci attende una sorta di “piccola delegazione” dell’isola, ci aiu-tano a scendere, ci stringono la mano e ci salut-ano. Mentre alcuni di loro si occupano dei bagagli, ci accompagnano alla palestra, dove ci vengono offerte delle collane di fiori e un rinfrescante cu-rumbà da bere… Visto che l’ora del pranzo è ormai passata da un pezzo, hanno anche allestito un pic-colo spuntino nel ristorante di Ammado, lo chef che cucinerà per noi in tutta la vacanza! Siamo già stupiti della gentilezza di queste persone!

Il tempo di un veloce cambio e siamo già in giro con Idrees per l’isola. Ci mostra la moschea, il cim-itero e la scuola, a due passi dalla “nostra casa”, il porto vecchio, colpito dallo Tsunami e le vie cen-trali dell’isola. Nel frattempo ci spiega anche alcune cose su frutti e piante che crescono sull’isola: ci of-fre anche dei jarmboude appena colti dall’albero, a casa di sua sorella. Sono dei frutti zuccherini, di colore rosso, dalla consistenza farinosa… un po’ simili alle mele. Arriviamo poi di nuovo in quello che potrebbe essere definito il centro dell’isola, passiamo vicino al campo da calcio, al centro spor-tivo e alla “piazzetta” e ci sediamo sul muretto del porto ad ammirare il sole che incomincia a scen-dere e a colorare il cielo in mille tonalità diverse, che vanno dall’oro, all’ambra al rosso. Uno spet-tacolo in continua evoluzione, con colori intensi e vivi. Rimaniamo così, colpiti da questo tramonto e scattiamo qualche foto per immortalare questo momento magico.

Il tempo di una doccia veloce e siamo pronti per la cena da Ammado. Nel suo piccolo ristorantino ha preparato con cura la nostra tavola e la cena è ottima: barracuda alla griglia, pasta, riso, verdura e frutta. Così rifocillati insieme a Idrees andiamo al centro sportivo e i ragazzi giocano qualche partita a ping-pong. Io decido di provare una partita a Car-rom con Idrees, ma è troppo abile per me! Provo qualche tiro, ma niente da fare: la pedina non va mai nella direzione desiderata! Siamo davvero stanchi per il viaggio e dopo poco abbandoniamo il campo per tornare a Casa due Palme, dove siamo costretti ad accendere il condizionatore!

Il caldo è pazzesco ma dopo qualche minuto la temperatura diventa piacevole e crolliamo in un sonno profondo… interrotto verso le 4 dai canti che provengono dalla moschea. Sarà così per qual-che giorno, poi ci abitueremo e incominceremo a non sentirli più!

Martedi 27 aprile 2010

Oggi sveglia sul presto: si parte per la nostra prima gita a Hulidhoo. Colazione da Ammado, dove final-mente assaggiamo il fantastico mix tonno, cipolle e cocco, da gustare avvolto nei piccoli pezzi di pi-adina. Prima di partire eravamo un po’ scettici, ma qui ci dobbiamo proprio ricredere: sarà il nostro must a colazione per tutta la vacanza. Alle 9 siamo già pronti al porto per salire sul nostro dhoni! Il tragitto fino a Hulidhoo non è lunghissimo e poco dopo stiamo già sbarcando sull’isola. Il tempo oggi non è dei migliori e quindi l’isola non darà con i suoi colori il meglio di sé. Fortunatamente avremo modo di apprezzarla meglio, tornando successiva-mente in una giornata di pieno sole. Appena ap-prodati sull’isola, ci sistemiamo sotto il riparo fatto con le palme e poi facciamo snorkeling insieme a Idrees. Nonostante la luce del sole non filtri molto in acqua, c’e’ un sacco di vita vicino ai coralli e fac-ciamo anche alcuni incontri con pesci diversi, tra cui anche una murena. Finito lo snorkeling e ap-plicata una quantità abbondante di crema, ci rilas-siamo un po’ sotto le palme.

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Decidiamo poi per una breve passeggiata, per ve-dere cosa ci sia dall’altro lato e Idrees ci propone di circumnavigare l’isola facendo snorkeling… per-ché no! Dall’altro lato le correnti sono un po’ più forti, ma riusciamo comunque a completare il giro e a vedere anche una tartaruga! I coralli non sono molto colorati, forse anche a causa delle correnti. Arrivati quasi al termine del nostro giro siamo cos-tretti a procedere per un breve tratto a piedi… ed è poco più avanti che abbiamo il nostro primo in-contro con un piccolo gruppo di squaletti. Il loro colore si mimetizza con la sabbia, se non fosse per il profilo nero sulla pinna! Hanno una velocità im-pressionante, ma nonostante siano un bel grup-po, sembrano quasi impauriti dalla nostra presen-za. Terminato il giro è ora di risalire in barca per tornare a pranzo a Keyodhoo. Ammado ci colpisce con il suo primo pranzo: cernia, pasta, riso (sempre in quantità tali da sfamare una squadra di calcio).

Nel pomeriggio siamo un po’ liberi, visto che alle 17 si esce per la pesca al bolentino e noi decid-iamo di passare un po’ di tempo sulla spiaggia di Keyodhoo. Nel frattempo è anche tornato il sole e ci gustiamo tutta la spiaggia solo per noi: è un vero spettacolo… proprio soli però non siamo, visto che ogni tanto fa’ capolino qualche granchio un po’ impaurito! Alle 17 siamo alla barca, dove organizziamo una sorta di gara uomini contro donne. Facciamo un po’ di tappe intermedie in alcuni punti, poi Alibé decide di fermare la barca. Siamo praticamente avvolti dai colori del tramon-to, con il sole che incomincia ad inabissarsi dietro un piccolo isolotto.

Ovunque guardi, lo spettacolo di questa tavo-lozza colorata ti regala delle sfumature sempre più intense e lo sguardo può spaziare all’infinito senza alcun ostacolo. Siamo richiamati all’ordine: è il momento di partire con la pesca. A ognuno vi-ene affidata una bottiglia su cui è avvolto il filo per pescare e vengono anche preparate le esche. Mo-hamed (per tutti Franco!), Reis e Idrees ci aiutano a capire quanto filo dobbiamo lasciare e quando è il momento giusto per tirare… un po’ incerti at-tendiamo il primo pesce.

Scopro durante la serata di avere grandi doti di pescatrice o forse chissà semplicemente la fortu-na del principiante. Pesco 4 pesci, di cui 2 in un solo colpo (non ho ancora capito come si siano ag-ganciati 2 pesci in una volta sola!). Approfittando del momento di festeggiamento, Alibé riesce ad attaccare all’amo di Marco un blocco di cemento! Nessuno se ne rende conto e Marco crede di aver preso qualcosa di grosso… pronta per la foto, scoppiamo tutti a ridere quando porta a bordo il pezzo di cemento! Alla fine il risultato è 10 a 3 per le donne! Insomma siamo state in grado di ribaltare tutti i pronostici! Nel frattempo è calato il buio e sopra di noi brillano un sacco di stelle… La luna, brillante più che mai, si riflette nel mare e illumina in modo naturale tutto lo spazio intorno a noi, guidandoci nel ritorno verso l’isola. Ammado nel frattempo ha già preparato la cena, mangiamo con gusto e a fine pasto Idrees ci fa assaggiare il loro digestivo: il chili. E’ un impasto aromatizzato, che sa di spezie e cannella.

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E’ in bustine, visto che è molto pastoso, ne pro-viamo un po’ e devo ammettere che il sapore di erbe è davvero molto intenso. La cena è anche l’occasione buona per imparare qualche parola in dhivehi: a Idrees chiedo un po’ di parole comuni Varaa miru (molto buono) per Ammado e la sua ottima cucina, Shukuria (grazie), Kikine (ciao) an-che se “ciao” qui ormai lo conoscono tutti… Dopo cena, facciamo due passi per il paese e chiacchie-riamo un po’ con i nostri compagni di viaggio.

Mercoledì 28 aprile 2010

Oggi appena svegli il cielo era piuttosto cupo, ma non ci facciamo troppo caso e ci incamminiamo verso il ristorantino di Ammado. Il tempo di uscire e siamo colpiti da una pioggia torrenziale… cer-chiamo e riusciamo ad arrivare (quasi) senza lavar-ci completamente. Il tempo di fare colazione e ha già smesso di piovere! E’ impressionante come il tempo possa cambiare così velocemente. Da noi quando inizia a piovere a volte non smette per giorni, mentre qui in mezzora si passa dalla piog-gia al sole! La meta di questa giornata è la lingua di sabbia. Il tragitto è un po’ più lungo del solito, circa 1 ora e quindi decidiamo di passare un po’ del viaggio sul tetto della barca. I colori dell’oceano sono impressionanti: le sfumature sono infinite, si passa da un blu cupo, quasi nero nelle acque più profonde, al turchese, al verde acqua e all’azzurro trasparente! Lo spettacolo al nostro arrivo è da las-ciarti senza fiato: davanti a noi una piccola stris-cia di sabbia senza nessuna pianta o costruzione e poi ovunque si guardi l’oceano con i suoi mille colori. Nelle vicinanze della barca notiamo anche una manta: le dimensioni sono davvero impres-sionanti, si vede facilmente dal tetto della barca mentre nuota a filo dell’acqua… siamo così piccoli in proporzione a lei!

Non appena Idrees e Alibé riescono ad attraccare con la barca, ci prepariamo a sbarcare sull’isola! Montiamo un piccolo riparo con alcuni bastoni e un telo rosa e poi incominciamo a scattare qual-che foto passeggiando per la lingua di sabbia. E’ un’esperienza fantastica poter essere solo noi qui!

E passeggiando ci sentiamo così liberi e felici di non dover dividere con nessun altro questo pic-colo angolo di paradiso! Il pranzo è organizzato sulla barca ed è l’occasione anche per ripararci un po’ dal sole che non da mai sosta ed è caldissimo! Idrees ha saltato in padella la pasta con le verdure, c’e’ poi il pesce fritto e la frutta! Insomma un pran-zo completo. Ci rilassiamo ancora un po’ all’ombra in barca e poi ritorniamo sull’isola per trascorrere ancora qualche ora in completa tranquillità. Gi-rando per l’isola abbiamo trovato coralli stupendi e conchiglie dai colori fantastici.

Abbiamo scattato qualche foto di ricordo e lascia-to tutto al suo posto. E’ infatti fantastico trovare qui questi piccoli tesori e credo che portarseli a casa sia scorretto nel rispetto di questi posti magnifici! Considero le Maldive un museo naturale a cielo aperto e credo che molti condividano... a nessuno verrebbe in mente di portarsi a casa un quadro da un museo (vero?!?) Se tutti noi raccogliessimo conchiglie e coralli, considerato l’enorme flusso turistico che si riversa ogni anno sulle Maldive cosa troveremmo qui tra qualche anno?!? (in com-penso avremmo tante conchiglie in Italia, ma ne abbiamo davvero bisogno?)

Verso le 16 è ora di ritornare a casa… noi siamo in acqua a rilassarci e a malincuore raccogliamo tutte le nostre cose per tornare in barca. Il tragitto è un momento di riflessione, in cui imprimo nella mente il posto fantastico che abbiamo visitato oggi.

Arrivati sull’isola, abbiamo un po’ di tempo per tornare a casa, doccia veloce e poi abbiamo in programma un po’ di shopping nel negozio di Id-rees. In seguito alle nostre continue insistenze, si è deciso ad aprire il suo negozio “Due palme”, dove compriamo qualche regalino da portare a casa: qualche pareo, due anelli e un cappello per Marco. Decidiamo poi di arrivare al ristorante facendo un giro più largo, nelle vie troviamo un sacco di per-sone che ci salutano e sorridono.

Dopo cena, Idrees ci fa’ provare il Supari: si tratta di scorzette di legno, aromatizzate che loro usano come digestivo. Ci consiglia però di non inger-irle, spiegandoci che non essendo abituati non ci farebbero bene, e noi ovviamente gli diamo retta. Il sapore è particolare, non so poi quanto possa aiutare la digestione ma è buono!

Alla sera c’e’ poi la partita Inter-Barcellona, tras-messa in diretta sul maxi schermo in piazzetta. Qui infatti riescono a collegarsi a canali da tutto il mondo e sono molto appassionati di sport, cal-cio in particolare. La partita è trasmetta in diretta da un canale del Sud Africa, che ci bombarda con tonnellate di pubblicità. Alla fine non riusciamo a resistere fino al secondo tempo e ci incammini-amo verso casa. Mentre torniamo, ogni tanto at-traversano la strada in volo i pipistrelli volpe, sono davvero grossi!

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Giovedì 29 aprile 2010

Questa mattina, siamo pronti come sempre a partire con la barca. Per oggi abbiamo program-mato snorkeling insieme a Idrees e Shabin, suo cugino, che è appena rientrato per le vacanze dopo avere lavorato per tutta la stagione presso un resort. Arriviamo a destinazione dopo circa 20 min di barca, in un punto in cui affiora la bar-riera corallina in mezzo all’oceano. Siamo già un po’ scottati e decidiamo di nuotare con una magli-etta bianca (la nostra pelle ringrazia!!!). Il fondale è sicuramente interessante e ricco di pesci, quindi scattiamo un sacco di foto e ci godiamo un’oretta di nuoto. La giornata di oggi è stata proprio un suc-cesso per i pesci che siamo riusciti vedere! Dopo lo snorkeling andiamo diretti a Hulidhoo, ma questa volta c’è il sole che splende e tutto sembra essere stato ridipinto.

Appena attraccato siamo colpiti dai colori con-trastanti: la vegetazione lussureggiante, il bianco della spiaggia e il turchese dell’oceano: è bellis-sima. Scendiamo e ci sistemiamo all’ombra. Oggi il sole è fortissimo e noi cerchiamo di limitare le scottature! Dopo una bella nuotata, Idress ci chiama perché ha visto dall’altra parte dell’isola dei delfini: effettivamente si vedono, anche se un po’ in lontananza. Rimango un po’ rattristata nell’attraversare l’isola: è piena di immondizia ab-bandonata qua e la, resti di una costruzione che ormai è abbandonata. Come si può rovinare un posto così bello? Ritorniamo indietro e ci rilassia-mo all’ombra delle palme. Nel frattempo, Idrees e Mohamed sono già all’opera e stanno pescando! E’ impressionante notare come siano veloci e abili.

Mi avvicino al loro bottino e devo ammettere che in poco tempo sono riusciti a pescare tanto e un po’ di tutto!

Ritornati a Keyodhoo, abbiamo il tempo di passare da Casa due Palme, per una doccia e per rilassarci un po’. Visto che oggi è relativamente presto, us-ciamo a fare due passi. Abbiamo portato con noi un po’ di caramelle per i bimbi. Scattiamo un po’ di foto per le vie e ai bambini. Le persone qui sono davvero socievoli e disponibili. Tutti ti sorridono e se capiscono che stai per scattare una foto molto spesso i bimbi si mettono in posa. Una bimba, che abbiamo trovato mentre giocava con la sabbia si è divertita un sacco a farsi fotografare e a contr-ollare come era uscita nella foto! Passeggiare per le vie ti fa sentire parte di quest’isola, tutti che ti sorridono (alcuni alzando il sopracciglio), tanti che ti salutano… “ciao” è ormai una parola che qui conoscono un po’ tutti. Incontriamo anche due ra-gazzine vicino a casa, che ci salutano e ci spiegano a modo loro che sono amiche di Claudia. Le per-sone che vivono le Maldive nei resort purtroppo si perdono tutto questo: l’opportunità di vivere momenti della vita reale con queste persone, i loro sorrisi, la loro simpatia e la loro felicità. Alle 18:00 siamo pronti per andare a pesca, il tempo si sta un po’ annuvolando e Idrees non è molto convinto di uscire con il dhoni, meglio aspettare un po’. Nel frattempo andiamo a vedere la partita di pallavolo delle donne, che come ogni giorno, si ritrovano sulla “piazza” principale per giocare tutte insieme. Alla fine sembra che il tempo si sia stabi-lizzato, quindi usciamo a pesca. Questa sera non sono molto fortunata e alla fine il successo è per Marco che finalmente pesca un bel “sirano” (così lo chiamano) di circa 4 kg! Un successo!

Tornati all’isola andiamo diretti a cena, dove questa sera assaggiamo il tonno (inutile dire che era cucinato magistralmente dal nostro chef per-sonale). Rimaniamo un po’ a chiacchierare, Marco si lancia in un torneo a ping-pong con Idrees che è fortissimo (Marco è sicuro che giochi nella na-zionale maldiviana di ping-pong!) e poi andiamo a dormire. Ogni sera non siamo mai a letto pri-ma dell’1:00, anche perché stiamo consumando quantità industriali di doposole per alleviare tutte le varie scottature del sole!

fine prima parte

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Quattrochiacchere davanti ad una bistecca ead un buon bicchiere di Chianti...

sulle Maldive

domenica 16 maggio

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pagina 23domenica 16 maggio

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Sara, orietta, claudia e michela

michela, l'autrice del racconto!

dove: Osteria Dell’Acquolina

quando: domenica 16 maggio

partecipanti: 24

note particolari: sono stati

tutti a keyodhoo... e si sono

divertiti molto!

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Hanno partecipato: Michela, Matteo, Francesca, Sara, Fabrizio, Betti, Francesco, Leonardo, Claudia, Valentina, Sara, Gianni, Tommaso, Valter, Marisa, Sandra, Mas-

simo, Piero, Anna, Orietta, Beppe, Gian Marco, Alessandro ed io!

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Da dicembre ad aprile, una settimana o dieci giorni: tutti con un’esperienza da raccontare, un personaggio rimasto nel cuore e il ricordo di un bellissimo viaggio...

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La nostra vacanza alle Maldive, nella sper-duta isola di Keyodhoo, dove il gossip non arriva nemmeno col motoscafo veloce, è cominciata all’insegna della tranquillità, cercando di entrare in punta di piedi in quel mondo così lontano dal nostro....ma alla fine “tutto il mondo e’ paese” e anche a Key-odhoo gli uomini e le donne hanno mille segreti...ecco il nostro diario gossipparo maldiviano... siamo Laura e Ambra, ci siamo intese da subito, e’ bastato vedere una mat-tina un bel giovane scendere da un dhoni e un’occhiata tra di noi per capire che c’era una perfetta sintonia! Era un giovane alto con capelli nero corvino, legati in un codino che avrebbe tagliato da li a pochi giorni...giusto il tempo per aggiudicarsi il titolo di Mr. Keyodhoo, perso col taglio del codino. L’abbiamo incontrato per la prima volta al porto e camminava con un fare deciso sulla striscia di cemento che funge da banchina per i dhoni; sarebbe stato benissimo su una passerella di alta moda per la sua cammi-nata così decisa! Benvenuti a Keyodhoo!!! Una volta salite sul dhoni sarebbe iniziata inconsapevolmente la nostra missione...scoprire quanto più possibile degli abit-anti di quest’isoletta.. E così per l’appunto e’ stato... anche se a dir la verità abbiamo conosciuto, con nostro dispiacere, solo un lato della medaglia, ovvero solo il pensiero degli uomini...

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Diario alternativo del loro viaggio!

Laura e Ambra: the gossip girls

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PalmeDuepagina 27

La vita delle persone sembra essere anni luce dalla nostra: gli uomini vivono di pesca o lavorano nei resort vicini, le donne vivono perlopiù in famiglia, ritrovandosi ogni pomeriggio a giocare a pallavolo. Le usanze di queste persone ci hanno subito incu-riositi e abbiam cercato di capire fino a che punto le nostre abitudini siano diverse dalle loro....tartas-sando di domande il povero Idrees e chiunque si avvicinasse.

Durante la nostra permanenza,dunque abbiamo chiacchierato e scherzato insieme ai nostri amici affrontando gli argomenti più curiosi... Dai loro contratti di lavoro agli occhiali alla moda, dalla depilazione al fatto che anche loro usano la pro-tezione solare 50 prima di togliere la maglietta! Uno dei primi amici che abbiamo conosciuto è stato Franco, (Mohamad) un uomo sulla cinquan-tina, con un sorriso radioso, fiero di essere marito della sua dolcissima Fatima e padre di 4 figli. Ab-biamo notato che per loro l’età anagrafica non è così importante come lo è per molti di noi che ba-diamo troppo spesso all’ora e al minuto. Per loro l’età è “sui trenta, sui quaranta, sui cinquanta”, ma di questo non sappiamo il perché. Franco dunque ci ha colpito per la sua ospitalità, una volta entrate in casa sua ci ha fatto accomodare sulle sedie più comode, dotandoci di una squisita tazza di caffè in una mano e di telecomando dall’altra! (mai un uomo Italiano avrebbe ceduto lo scettro nonché telecomando ad una donna!!!) Dopo una curio-sa conversazione ci ha fatto notare, commosso, l’albero genealogico con tanto di fototessere in-collato sulla parete dell’ingresso di casa sua e ci ha invitato a bere il curumba la sera dopo, allargando addirittura l’invito a tutto il gruppo.

Un altro amico è XXXX... giovane, sulla trentina, sposato e padre di un bimbo di pochi mesi...ci ha raccontato molto di sé, da quando si è recato in Sri Lanka per far festa in occasione della fine dei suoi studi fino al momento in cui ha potuto vedere il suo bimbo durante un’ecografia...cosa straordinaria...nel raccontarcelo era particolarmente sorridente... di più non si può dire...si son fidati di noi perciò non molto vi potremo svelare...starà a voi andare a Key-odhoo e scoprire di più...

Le donne sono sempre coperte dalla testa ai piedi, lasciando scoperti dei visi bellissimi...ed è strano vederle giocare a pallavolo col caldo torrido del pomeriggio, con tutta quella roba addosso! Ab-biam regalato loro delle magliette “Italian style”...e sembravano davvero felici di riceverle...chissà se mai le metteranno!

Ci sono altri amici, Repey, Sandro, Sim, Samè...ma questa è storia di giovani ragazzi ventenni con occhi sorridenti, una gran voglia di conoscere gente nuo-va, amici, a loro piace scherzare e ascoltar musica dal cellulare, giocare a calcio e guardare le partite, vestire alla moda e girare in bici...ma son comunque legatissimi alle loro tradizioni e anche un saluto con la mano sulla spalla, che per noi è normale, potreb-be rompere quel muro di pudore e rispetto che loro hanno. Bisogna dire che uno di loro è stato insignito del titolo di Mr. Keyodhoo una volta che il ragazzo col codino l’ha perso!

In effetti vivere le Maldive da “semplici turisti” sarebbe stato molto più facile, conoscere loro e buttare giù quel muro di “diversità” linguistica e culturale è ben altra cosa, e siccome noi forse ci siamo riuscite consigliamo ai pros-simi fortunati viaggiatori alternativi di conoscere queste persone, di condi-videre le vostre giornate e serate con loro, di fare la scorta di “sunny supari” e di ballare con loro le loro danze taran-tolate quando vi inviteranno a farlo (si potrebbero offendere moltissimo)!

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