L'Ortofrutticola di Albenga - L'O - estate 2016

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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XIX - n.3 Estate 2016 - Spedizione A.P . 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA. Ciao, sono Emys Albenga tutta da scoprire L’Ortofrutticola e studenti dell’Alberghiero PREMIATI! La lotta integrata Il secondo inserto da staccare e conservare! da pag. 12 da pag. 6 da pag. 21 pag. 21

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Notiziario della cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga (Savona).

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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA

Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XIX - n.3 Estate 2016 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.

Ciao, sonoEmysAlbengatutta da scoprire

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“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA”TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”

Direzione, Amministrazione e PubblicitàReg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374

Direttore responsabile: Erica Marzo

Hanno collaborato a questo numero: Gianfranco Barbera,Claudio Burgarello, Antonio De Andreis, Giuseppe Del Core,

Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo,Michele Introna, Lucia Mulè, Lara Ravera, Alessio Roba.

Grafica: Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it

Foto copertina: Pino Piccardo

In questonumero10TERRITORIOALBENGA TUTTA DA SCOPRIREIntervista al sindacoGiorgio Cangiano

6,7SERVIZIO AGROTECNICOLA LOTTA INTEGRATA

da pag 12ORTOSHOP

Il secondoINSERTODA STACCAREE CONSERVARE

“CACCIA”I PAESAGGI,

GLI SCENARI ,LE AZIONI

DELLA PIANA!

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Editoriale

GRANDE SUCCESSO DELL’INIZIATIVA

Con piacere rivolgiamo i nostri complimenti e ringraziamenti

a Luca D’Andrea che si aggiudica la prima pubblicazione sul giornalino L’O..

Inviatiamo i lettori a inviarci i loro scatti che catturino la vita della Piana.

all’indirizzo: [email protected]

La foto scelta verrà pubblicata qui.

Grazie e buona estate!

La PresidenteLara Ravera

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Anche Giorgione, al secolo Giorgio Barchiesi, il volto di uno dei programmi più amati di Gambero Rosso Channel, fa la spesa all’Ortoshop.

Che chef all’Ortoshop!Il 3 agosto al via la prima serata della settima edizione

Terreni Creativiall’Ortofrutticola

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Il 3 agosto tornano i “Terreni Creativi” all’Ortofrutticola di Albenga. La Cooperativa di Regione Massaretti ospiterà la prima delle tre serate organizzate da Kronoteatro in cui musica, teatro, conversa-zioni e degustazione di prodotti locali diventano i coprotagonisti di una esperienza indimenticabile. Una originale fusione tra realtà agricole, eccellenze del territorio, arte e musica che il 3 agosto vedrà la serata inaugurale della set-tima edizione con un programma con inizio alle 18,30: un aperitivo, la rappresentazione di un’opera tratta da “Il giro del mondo in 80 giorni” ed una conclusione con dj set fino a mezzanotte circa.

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Gli insetti utilizzano maggiormente l’olfatto come mezzo di comunicazione. Attraverso gli “odori” regolano parecchi processi vitali, tra cui come la scelta del partner per l’accoppiamento, l’individuazione del sito dove deporre le uova, la pianta ospite e l’identificazione della preda. Questi comportamenti avvengono sfruttando una serie di sostanze chimiche che permettono lo scambio di informazioni tra gli organismi. Quando questi messag-gi avvengono tra esseri della stessa specie le sostanze chimiche vengono denominate feromoni. I feromoni in pratica sono delle sostanze secrete nell’ambiente esterno da un individuo e ricevute da un secondo della medesima specie nel quale provocano una reazione specifica.Possiamo dividere i Feromoni, a seconda delle funzioni svolte, in tre categorie:

• feromoni di aggregazione: attirano presso un punto determi-nato individui di una certa specie;

• feromoni di dispersione: stimolano la fuga ed altri comporta-menti di difesa;

• feromoni sessuali: simulano le sostanze che permettono l’attrazione fra i due sessi per l’accoppiamento.

La categoria che hanno avuto più interesse e dove sono state individuate maggiori applicazioni è quella dei feromoni sessuali.

Caratteristiche tossicologichee comportamenti ambientaliDal punto di vista tossicologico i feromoni sono molecole carat-terizzate da una bassa tossicità. Si decompongono velocemente nell’ambiente attraverso la volatilizzazione e la degradazione in quanto in natura una persistenza troppo elevata risulterebbe controproducente per una successiva ricezione olfattiva dei se-gnali da parte degli insetti. L’applicazione dei feromoni ha trovato un’ampia applicazione contro la famiglia dei Lepidotteri.

Strategie di utilizzoIl Monitoraggio: questo sistema è importante nei sistemi di lotta integrata in quanto serve a diminuire il numero dei trattamenti. Tramite diversi modelli di trappole scelte in base al target e l’au-silio dei feromone femminili, il maschio viene attirato e catturato, rilevando la presenza dell’insetto e di conseguenza in base al numero di catture, rende più o meno necessario il trattamento antiparassitario. (fig.1)

La Confusione Sessuale: questa tecnica funziona immettendo nell’ambiente una quantità di feromone tale da compromettere le capacità olfattive del maschio che non riesce più ad individuare la femmina sorgente del richiamo; di conseguenza viene impedito l’accoppiamento e la femmina può al limite depositare delle uova sterili da cui non nasce nulla. Questa soluzione ha trovato molto

LA LOTTAINTEGRATAI Feromoni e le loro applicazioni

seguito nelle zone dei frutteti contro la Cydia e altri lepidotteri e recentemente sono stati sviluppati nuovi preparati utili per le attività produttive Ingaune contro sia la Tuta absoluta del pomodoro che contro la Spodoptera littoralis, la cosidetta “ruà” un nottuide polifago, ospite di molteplici piante, in primis Basilico e Ciclamino. La soluzione contro la Tuta Absoluta si chiama ISONET – T, della ditta C.B.C. I diffusori sono co-stituiti da microcapillari in materiale plastico di lunga durata (in genere tutto ciclo della coltura). Vengono applicati equidistanti lungo la zona di coltivazione in un numero di 80-100 diffusori ogni 1000 mq di serra. (fig. 2)La soluzione per la Spodoptera littoralis si chia-ma ECODIAN SL, della ditta ISAGRO, ed è invece costituita da un filo in materiale biodegradabile che può essere impiegato sia in pieno campo che in serra. L’unica differenza è che in pieno campo il sistema deve essere applicato almeno per 8000 mq. di terreno con circa 600 metri lineari di filo a ettaro distanziato a 20 metri mentre in serra può essere applicato anche in superfici partendo da 1000 mq. utilizzando 100 metri di filo. Il prodotto non ha limitazioni d’im-piego sulle colture in quanto ha una registra-zione specifica sull’insetto e quindi può essere impiegarto in ogni coltivazione. (fig. 3)

Fig. 1

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In entrambi i casi è opportuno installare anche una trappola per la cattura massale in maniera da monito-rare l’efficacia e l’eventuale esaurimento del feromone.

La Cattura massale: la cattura massale consiste in trappole aperte, in genere dei secchi o delle vere trap-pole studiate allo scopo, che vengono riempite quasi fino al bordo con dell’acqua e poi viene versato uno strato di olio per farfalle più grosse come la Spodopte-ra e della saponaria per insetti come la Tuta. Al centro della trappola viene inserito il feromone femminile, in questa maniera il maschio viene attirato e posandosi sullo strato acqua-olio rimane invischiato. (fig. 4)

La Cattura per aggregazione: nuove tipologie di feromoni si sono sintetizzate anche contro altri insetti. Per esempio la CBC propone un sistema chiamato BLEU TRIP a base di un feromone di aggregazione sessuale (sia per maschi che per femmine) specifico per il Tripide Frankiniella occidentalis da applicare alle trappole cromotropiche Blu. (fig. 5)L’utilizzo di questi feromoni richiama l’insetto facen-dogli abbandonare i rifugi naturali (fiori, intersezioni delle foglie etc.) rendendolo più visibile e vulnerabile ai trattamenti. Inoltre le trappole cromotropiche hanno evidenziato una cattura 10 volte superiore del normale.

Le trappole Attract e Kill: questo genere di sistema, che tradotto vuol dire “attrai e uccidi”, è quello utilizzato nella lotta alla mosca dell’olivo e della frutta. Soprattutto nella lotta contro il parassita dell’olivo con le ECO-TRAP vengono impiegati dei sistemi che utilizzano sia un attrattivo alimentare che uno a base di feromoni femminili. In pratica l’attrattivo alimen-tare è dentro un sacchetto assorbente intriso di un fitofarmaco a base di deltametrina mentre l’erogatore del feromone viene appeso nello stesso gancio del sacchetto in maniera da avere l’attrazione sia alimen-tare che sessuale. (fig. 6)A questo punto l’insetto posandosi sul sacchetto si avvelena e muore. Esistono anche prodotti come lo SPINTOR FLY (fig. 7) che si avvalgono solo dell’attrattivo e dell’antiparassita-rio (SPINOSAD) di origine biologica ed è applicabile su diverse piante da frutto. Il prodotto viene irrorato solo in un ramo per pianta diminuendo cosi il quantitativo di prodotto a superficie.

Per maggiori informazione su programmi di lotta inte-grata contattare l’assistenza tecnica de L’Ortofrutticola.

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Fig. 5

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Un’associazione di produttori florovivaisti riconosciuta dalla Regione Liguria.La sua attività ha avuto inizio nel 1988.Ha sede ad Albenga.La base associativa è composta da produttori floricoli e florovivai-sti titolari di aziende operanti nella provincia di Savona.

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Si è chiuso il Vinitaly, edizione 2016, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, sia di curiosi che di operatori del settore tanto italiani che stranieri. Di grande impatto lo stand della

regione Liguria all’interno del quale vi era la postazione della nostra Cooperativa che ha fatto da catalizzatore di quanti volevano a vario titolo avvicinarsi ai vini della nostra Liguria. Taznti i momenti di degustazione e di incontri b2b sopratutto di importatori svizzeri nell’am-bito del progetto OCM vino (la regolamentazione unica dell’Unione Europea che detta alcune norme riguar-

danti il settore vitivinicolo, sia per quanto riguarda le norme di produzione che i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende) che viene portato avanti dall’enoteca regionale.Nel mese di maggio la consueta assemblea dei soci, con approva-zione del bilancio e la riconferma in toto di tutti gli amministratori uscenti, una gran soddisfazione è stata espressa dai presenti per il lavoro fatto e per le nuove sfide che il consiglio di nuova nomina si appresterà ad affrontare nel futuro.Continua inoltre il lavoro sul vino celebrativo dei 40anni, come segno e simbolo non di un traguardo raggiunto, ma di una nuova partenza verso il futuro.

Vinitalye Assemblea 2016Nuove riconferme e sfide per il futuro

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Tra le varie peculiarità di Albenga c’è anche un vero e proprio unicum: la tartaruga Emys ingauna...Siamo molto orgogliosi della nostra tartaruga, la possiamo chiamare così a ragione perché si è scoperto essere una sottospecie unica al mondo. Per la sua rappresentatività Emys è in lizza per diventare la mascotte ufficiale di tutti i parchi liguri e speriamo si aggiudichi questo importante risultato perché sarebbe un giusto riconoscimento per il lavoro dei tanti volontari e ricercatori che l’hanno riscoperta, protetta e hanno dato vita ad un ripopolamento che ha dell’incredibile. La nostra Emys è ormai un vero e proprio simbolo tanto che durante “Fior d’Albenga” ha avuto un’aiuola dedicata e in quell’occasione ne sono stati esposti alcuni esemplari.

Un ambiente ricco di sorprese quello di Albenga…Se la Emys abita le parti più a nord del Centa, non bisogna dimenticare che la foce del fiume è di Interesse Comunitario e stiamo provvedendo ad una totale riqualificazione, con il completa-mento dell’illuminazione e della pulizia dell’area. Una importante novità riguarda anche la zona a mare: grazie ad un accordo con la Soprintendenza il relitto della nave oneraria romana che si trova davanti all’isola Gallinara diventerà un museo

sottomarino: con i suoi duemila anni di storia e le sue ottomila anfore permetterà agli appassionati di immersioni di

godere di un’esperienza unica.

Albenga è una città ricca di storia e di fascino, le sue radici affondano in un lontano passato, precedente alla conquista romana, e la sua vitalità economica l’ha portata a più riprese ad essere protagonista della storia della nostra regione. Oggi Albenga è senz’altro famosa per le sue eccellenze agro-alimentari ma ha un grande potenziale anche dal punto di vista turistico. L’Ortofrutticola, vicina per tradizione e vocazione al territorio, ha deciso di dedicare uno spazio fisso sul suo periodico che permetta agli abitanti della zona ed ai turisti di scoprire tutte le bellezze del territorio; guida d’eccezione per questo percorso sarà il Sindaco di Albenga, Giorgio Cangiano, che ci parlerà delle eccellenze ingaune, delle sue bellezze e potenzialità.

Quali sono le caratteristiche di Albenga?Poche città possono vantare un potenziale come quello di Albenga, basti pensare al centro storico, all’isola Gallinara, al fiume Centa, al mare ed all’entroterra, con le sue eccellenze agro-alimentari.La molteplicità di offerta è una carta importante da giocare perché è possibile accontentare un turismo culturale, balneare, sportivo, senza dimenticare l’offerta eno-gastronomica: non ci sono molti posti dove sia possibile trovare tutto questo.C’è interesse da parte dei Tour Operator per Albenga?L’interesse c’è ed è palpabile: recentemente abbiamo ospitato nella nostra cittadina 350 Tour Operator provenienti da tutta Europa e devo dire che sono rimasti a dir poco affascinati nel percorrere le vie del centro o mentre ammiravano i nostri musei e scoprivano le bellezze del nostro mare. Per assurdo i turisti sembrano apprezzare la nostra città più dei residenti: a volte gli albenganesi stessi sembrano non rendersi conto della bellezza che li circonda, mi piacerebbe ci fosse più consapevolezza da parte nostra delle potenzialità che abbiamo. Un altro aspetto secondo me fondamentale è quello della sinergia tra comuni: Alassio, per esempio, può offrire vita notturna e divertimenti, a Villanova c’è l’aeroporto, a Cisano sul Neva si sta affermando lo sport outdoor, a Garlenda c’è il golf, un’offerta varia che può coinvolgere i nostri ospiti a 360 gradi.

INTERVISTA AL SINDACO GIORGIO CANGIANO

Albenga tutta da scoprireDal museo archeologico sottomarino al ritorno della tartaruga Emys, una natura sorprendente

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Bissa scurzoa, così viene ricordata la testuggine palustre (Emys orbicularis) da molti ingauni che, bambini nell’immediato dopoguerra, frequentavano i canali e le zone umide della piana d’Albenga. Per non parlare di chi le teneva nelle proprie abitazioni del centro storico come alleati nella lotta agli insetti dannosi. Fino agli anni ’60-’70 del secolo scorso, la testuggine palustre vantava popolazioni numerose anche se molto localizzate lungo il tratto di costa compreso tra Andora e Borghetto Santo Spirito, tanto che i bambini di allora le raccoglievano per venderle ai turisti come souvenir locali. A fedele testimonianza della presenza storica della specie nel territorio ligure vi sono anche alcuni reperti conservati presso il Museo Civico di Storia Naturale di Genova, raccolti ad Albenga nel 1950 e a Ceriale nel 1957 oltre ad alcuni esemplari conservati addirittura in Germania, presso il Museo di Francoforte. Ma purtroppo ben sappiamo cosa ha subito il nostro territorio, soprattutto la costa, a cominciare proprio da quegli anni: bonifica di zone umide, cementificazione degli alvei dei corsi d’acqua, l’uso di prodotti di sintesi in agricoltura ed il costante prelievo di esemplari in natura condussero la specie ad un lento ed inesorabile declino, tanto da portare gli autori dell’Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Liguria (1994) a concludere che: “La ricer-ca condotta per la realizzazione dell’Atlante dei Rettili e Anfibi della Liguria sembra dimostrare che la testuggine palustre sia virtualmente estinta in Liguria”.

A quanto pare non era così... Infatti il ritrovamento casuale di due esemplari, uno nel Centa e l’altro a Peagna, tra il 1994 e il 1995 mo-bilitò immediatamente i ricercatori dell’Università di Genova oltre al neonato Acquario di Genova. Ben presto si scopri che si trattava del classico ago in un pagliaio: sin dall’inizio infatti il lavoro di ricerca fu molto arduo a causa delle profonde alterazioni subite dal territorio, un tempo ricco di zone umide ma ormai divenuto pove-rissimo di ambienti definibili tali. Fortunatamente grazie all’aiuto di alcuni “abitanti storici” della Piana furono individuati piccoli nuclei di testuggini palustri, che punteggiavano il territorio ingauno. Ma non c’era molto di cui rallegrarsi, in quanto si trattava di popolazio-ni poco abbondanti, poco vitali, e con scarsa capacità riproduttiva, tanto da non garantire il mantenimento delle popolazioni sul lungo periodo. Per questi motivi, fu deciso di costituire un gruppo di lavoro (Provincia di Savona, DISTAV, Acquario di Genova, Comunità Montana Ingauna, CFS, WWF Liguria e Pro Natura Genova) con l’obiettivo di scongiurare l’estinzione di questo prezioso vertebrato ligure, che in seguito si è addirittura rivelato appartenere ad una nuova sottospecie (Emys orbicularis ingauna), presente in tutto il mondo ormai unicamente nella Piana di Albenga. Il gruppo di lavoro si mise subito in azione con un progetto preciso e concreto: recuperare gli ultimi esemplari di testuggini presenti nella Piana, allevarli in ambiente controllato e favorire la nascita e la crescita di nuovi individui da liberare successi-vamente in natura.

Un fortuito ritrovamentoe la mobilitazione generale

Così comune in passato, questa testug-gine lacustre ha rischiato l’estinzione

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Inizialmente gli animali recuperati furono allevati all’Acquario di Genova, ma con scarsi risultati dovuti all’am-biente totalmente artificiale, e

per questo nel 2000 furono spostate in quello che era il vivaio della Comunità Montana Ingauna, dove fu poi costruito un centro di allevamento in condizioni semi-naturali della specie: il Centro Emys. Lo scopo principale del Centro, fulcro del Progetto Emys, era ed è tuttora quello aumentare la sopravvivenza degli stadi giovanili della specie – uova e neonati - in quanto sottoposti alla più alta mortalità in natura. La nascita e l’allevamento in ambiente controllato hanno portato all’ottimo risultato di poter reintrodurre in natura il 60% degli esemplari nati al Centro. Nel 2008 sono iniziate le reintroduzioni in natura e ad oggi, anche grazie al progetto LIFE EMYS co-finanziato dall’Unione Europea, sono stati immessi in natura 200 individui con un tasso di sopravvivenza di circa l’80% verificato ad un anno dal rilascio. Ma il Progetto Emys non si è limitato alle azioni concrete di conservazione, al contrario sono state portate avanti negli anni numerose iniziative che hanno interessato l’educazione ambientale, il recupero e la gestione di alcune zone umide, la rimozione dagli ambienti naturali dalle voraci cugine americane dalla guance rosse e la pubblicazione di articoli scientifici su riviste nazionali ed internazionali. Non sono mancati diversi riconoscimenti da parte di organismi nazionali ed internazionali che si occupano della conservazione della natura, tra cui il WWF Italia, l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA) e l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN). L’ultima novità è l’Associazione di volontariato Emys Liguria, nata nel 2015 per dare continuità al Progetto Emys, con la speranza che la conservazione di questo piccolo animale palustre permetterà di mantenere e recuperare ambienti tipici ormai quasi del tutto di-strutti e scomparsi nell’Albenganese come stagni, canneti, ontane-ti, ed ovviamente piante e animali tipici di questi ambienti: pesci, uccelli acquatici, anfibi ed invertebrati, elementi fondamentali per un ambiente equilibrato in cui poter vivere in salute e per dare an-che l’opportunità ai nostri figli e ai nostri nipoti di poter conoscere la Bissa scurzoa, retaggio della gioventù dei loro nonni e bisnonni. Per perseguire questa volontà, insieme al WWF Savona è stato intrapreso un percorso, non semplice, che porterà all’apertura di una sottoscrizione pubblica per la raccolta di fondi per l’acquisto di un’area da destinare ad oasi naturalistica, per valorizzare il grande patrimonio ambientale ancora presente nel territorio ingauno. Per maggiori informazioni sul progetto e sulla testuggine palustre ingauna è possibile consultare il sito dell’associazione Emys Liguria all’indirizzo: http://emysliguria.wordpress.com

Nasce il Progetto Emys ed il centro di allevamento

Dimagrire significa diminuire di peso perdendo solo il grasso in eccesso, tuttavia, i processi che il corpo utilizza per consumare i grassi sono molto lenti, di conseguenza la perdita di peso sarà anch’essa lenta: qualunque perdita di peso veloce interesserà, dun-que, solo in parte la massa grassa perché l’organismo consumerà altre risorse come, ad esempio, la massa magra; vediamo perché.Consideriamo due persone che vogliono dimagrire e seguono due diete differenti: la prima dieta è drastica, la seconda moderata-mente ipocalorica; dopo un mese chi ha seguito la dieta drastica ha perso 6 kg, mentre la seconda persona di chili ne ha persi “solo” 3; se consideriamo i risultati dal punto di vista del solo peso concludiamo che la prima dieta, quella drastica, è stata un successo mentre la seconda no; se invece analizziamo la com-posizione corporea noteremo che entrambi hanno perso circa 3 kg di grasso ma chi ha seguito la dieta drastica ha perso anche 3 kg di acqua a massa magra, di conseguenza questi chili in meno sono un dimagrimento fittizio.Si perde massa magra quando l’alimentazione è così scarsa o sbilanciata che il corpo è costretto a sacrificare i muscoli per nutrire gli organi vitali ed il cervello; dopo un periodo di crisi che può durare anche qualche settimana l’organismo, per compensare le perdite di muscolo, diminuirà i consumi cioè il metabolismo. Ora che il corpo si è adattato alla nuova situazione si accontenta di molte meno calorie per vivere, la perdita di peso cessa: la dieta non funziona più; quando si ricomincia a mangiare il peso ritorna presto ai livelli di prima o anche di più, perché il metabolismo continua a rimanere basso per consentire un recupero più veloce del peso perduto: questo spiega il cosiddetto “effetto jo-jo” delle diete drastiche o iperproteiche.Viviamo in una società dominata dalla fretta in cui la velocità è un valore assoluto; questo può essere vero per le macchine: se una di queste è veloce il doppio rispetto ad un’altra nel fare un lavoro, crea un vantaggio; per il corpo è l’opposto, i processi biologici seguono tempi prestabiliti, da milioni di anni, così il dimagrimento non può essere più vantaggioso se avviene in tempi ridotti.

COSA SIGNIFICA DIMAGRIRE?La parola al Nutrizionista

Dottor Claudio BurgarelloBiologo, nutrizionista, specialista in microbiologia e virologia.Alassio / Cisano sul Neva - [email protected]

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VariegaturaIngredienti300g di polpa di pesca100g acqua3 cucchiai di zucchero di cannaSucco di mezzo limone1 cucchiaio di amido di mais

PreparazioneLavare le pesche, sbucciarle e tagliarle a cubetti non troppo grossi, metterle in un pentolino con l’acqua, il succo di limone, l’amido di mais e lo zucchero; cuocere a fuoco basso per 20’. Separa-re una decina di cubetti e proseguire la cottura per altri 20’. Frullare con il frullino a immersione fino a rendere liscio e vellutato il tutto. Lasciare raffreddare per circa mezz’ora.

Crema gelatoIngredienti200g di ricotta di pecora brigasca160g di zucchero30g di zucchero a velo460g di latte fresco intero80g di panna fresca grassi 35% min.1 bacca di vaniglia

PreparazioneUnire il latte, la panna, la ricotta, i semi di vani-glia (estratti dalla bacca tagliata per lungo) e gli zuccheri; miscelare con un frullino a immersio-ne. Cuocere a fuoco lento fino a 85° circa (prima dell’ebollizione). Lasciare raffreddare e in seguito versare nella gelatiera e mantecare. A manteca-zione quasi ultimata, aggiungere la variegatura e i cubetti di pesca lasciati da parte. Conservare in freezer.

Ricetta proposta dal maestro gelatiere

Antonella la MonacaGelateria artigianale Crema - AlbengaFacebook: @CremaGelateriaArtigianale

Gelato di ricotta di pecora brigasca variegata con pesche di Ortovero

La conservazione del gelato nel freezer di casa avviene a una temperatura molto più bassa, rispetto ai banchi di una gelateria, quindi inevitabilmente, il gelato dopo molte ore, tenderà a congelarsi. (questo non succede con il gelato industriale, perché contiene una maggiore quan-tità di aria e svariati emulsionanti e conservanti.]Per una spatolabilità migliore dovreste procu-rarvi della farina di semi di carrube (non più di 3g per Kg di preparazione), ma di difficile reperibilità nei negozi.Per qualsiasi dubbio o chiarimento, contattateci sulla nostra pagina Facebook

PELANDRONIUn tuffo nella tradizione ligureSi racconta che nei vecchi mercati i verdurai, fossero soliti grdare: “Ma che belli pellandronetti, piggéveli (pigliateve-li) donne!”, e più di comare rispondesse sagace: “Tegnìveli: mi n’ò za abàsta de me màiu” (Teneteveli, io ne ho già abbastanza di mio marito!).Piatti, maculati, poco profumati da crudi ma dolci e saporiti non appena lessati o scottati in padella: che il “pelandrone non sia un fagiolino come gli altri lo si capisce subito. Non si sa con certezza da dove derivi il suo nome, secondo alcuni potreb-be riferirsi all’assenza di filamento nel bacello esterno, che permette di cuocerli senza il noioso procedimento dell’elimina-zione del filamento sesso, da qui “fagiolini per pelandroni (pigri)”.I “pelandroni” sono coltivati in tutta la Liguria di ponente in piccoli appezzamenti ed in due modalità differenti: a cespuglio e a muro. La seconda tipologia di coltiva-zione, molto tradizionale ma oggi poco dif-fusa, sfrutta le caratteristiche rampicanti del fagiolino e ne permette una maggiore facilità di raccolta.Il modo migliore per cuocerli è il più semplice: scottati o al vapore, conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva ed un poco di sale.Uno dei piatti più antichi della tradizione genovese è lo Sčiattamàiu, letteralmente “schiattamarito”, preparato con fagio-lini “pelandroni”, che veniva mangiato a sčiattapànsa (a crepapelle), rischiando di far morire per indigestione il coniuge

(di qui la derivazione del nome del piatto). Si tratta di un polpettone che veniva consumato sia tiepido che freddo, ideale ancora oggi per cene estive, comodo da portare in spiaggia o in barca.

CaratteristicheI fagiolini sono una fonte preziosa di vitamine e di sali minerali. Contengono soprattutto vitamina A, vitamina C, potas-sio, ferro, fosforo e antiossidanti utili per il buon funzionamento del cuore e della circolazione. Sono anche una importan-te fonte vegetale di calcio.I fagiolini contengono, inoltre, silicio, molto importante per la salute delle ossa e per la formazione del tessuto connettivo.I fagiolini sono un ortaggio molto leggero e poco calorico: 100 grammi di fagiolini bolliti hanno solo 35 calorie.

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La Storial Ramassin sono una varietà di susino tipica del Piemonte sud-oc-cidentale e diffusa anche nel Ponente ligure. La varietà afferisce infatti alla specie Prunus domestica L. subsp. insititia, “susino della Siria”, di cui Damasco è capitale. Il Ramassin (o Dalmassin) è oggi uno dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) della Regione Piemonte.Silvio Pellegrino spiega che i Ramassin sono tipici del Piemonte sud-occidentale con tracce di presenza anche nella Riviera di Ponente e in Provenza. Le varianti dialettali in lingua piemon-tese (Dalmassìn, Darmassìn, Gramassì), fino a Ramassìn sono trasformazioni del tardo latino Prunus damascenus, cioè susino di Damasco, Damaschine”. Probabilmente questa varietà è giunta nell’area Ligure / Piemenotese a seguito delle incursioni saracene del IX e del X secolo.

Come riconoscere i Ramassin freschi? È importante controllare il turgore: il Ramassin tende a perdere la sua naturale consistenza in pochissimo tempo dopo la raccolta. Attenzione! La sottile patina cerosa che ricopre il frutto è una naturale pellicola protettiva creata dalla pianta stessa.

L’usoI Ramassin sono ottimi per il consumo fresco: ideali e comodi in qualunque momento della giornata, grazie alle piccole dimensione e al gusto dolce sono un ottimo spezza fame anche al mare o al lavoro.Il Ramassin, però, è ideale anche per la trasformazione artigiana-le: con questo frutto vengono preparate confetture oppure viene sciroppato (nelle burnìe) o ancora essicato (le brigne sëcche). I Ramassin sono usati anche nella preparazione di liquori aromatici.

Le caratteristicheAlcune delle caratteristiche peculiari del Ramassin sono le sue ridotte dimensioni (10 - 15 g) e la forma ovale. La buccia è ricoper-ta da un sottile velo di cera bianca, naturalmente prodotta dalle cellule dell’epidermide del frutto, la sua consistenza è morbida, dolce e aromatica e la polpa tende a staccarsi con facilità dal nocciolo. Solitamente i Ramassin vengono raccolti a terra quando, giunti a maturazione, si staccano naturalmente dall’albero; spesso, per attutire l’impatto e preservare al meglio l’integrità del frutto, vengono utilizzate reti sospese. La raccolta deve essere tempe-stiva, come la messa in vendita. I frutti maturano a partire dalla seconda decade di luglio fino al mese successivo.

Presidio Slow Foode tutela del Consorzio Dalmassin

Alcune delle caratteristiche peculiari del Ramassin sono le sue ridotte dimensioni (10 - 15 g) e la forma ovale. La buccia è ricoperta da un sottile velo di cera bianca, naturalmente prodotta dalle cellule dell’epidermide del frutto, la sua consistenza è morbida, dolce e aroma-tica e la polpa tende a staccarsi con facilità dal nocciolo. Solitamente i Ramassin vengono raccolti a terra quando, giunti a maturazione,

si staccano naturalmente dall’albero; spesso, per attutire l’impatto e preservare al meglio l’integrità del frutto, vengono utilizzate reti sospese. La raccolta deve essere tempestiva, come la messa in vendita. I frutti maturano a partire dalla seconda decade di luglio fino al mese successivo.

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la produzione, superando una serie di legacci burocratici europei e dell’Agea, l’Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura. In questo quadro Coldiretti chiede che entro la prima decade di luglio siano lanciati i bandi regionali per il settore per sostenere gli investimenti delle imprese per rinnovarsi e innovare: i rappresentanti della Regione si sono resi disponibili a una prossi-ma apertura.Un investimento richiesto riguarda la difesa dei terreni agricoli dai danni provocati dalla fauna selvatica e in particolare dai cinghiali, danni che si stimano in 5,5 milioni di euro in dieci anni. Un’altra azione che Coldiretti giudica non più rinviabile riguarda la riscrittura della Legge forestale del 1999: in Liguria il 62,6 per cen-to del territorio è coperto da boschi in buona parte abbandonati.Riscrivere la Legge forestale per Coldiretti significa pensare alle infrastrutture (strade forestali permanenti, piste di esbosco tem-poranee, teleferiche, piazzole di esbosco e non solo), puntare sulle biomasse vegetali, aiutare le imprese forestali con formazione, consulenza, stimoli agli insediamenti.Per quanto riguarda la floricultura, Coldiretti propone che venga realizzato un coordinamento tra i tre centri della ricerca pubblica presenti sul territorio (Istituto regionale e Consiglio per la ricerca di Sanremo, Cersaa di Albenga), un coordinamento che provi a coinvolgere anche l’imprenditoria privata.

L’agricoltura ligure vale almeno 850 milioni di euro (oltre 500 nella floricultura, 150 nell’olivicoltura, 113 nell’orticultura, 45 nella viticoltura, 22 nella zootecnica); il settore è rappresentato per il 61% da Coldiretti. Proprio tutti i vertici regionali dell’associazione dei coltivatori, guidati dal presidente ligure Gerolamo Calleri, hanno incontrato a fine maggio il presidente della Liguria Giovanni Toti, l’assessore

all’agricoltura Stefano Mai e il direttore generale del dipartimento agricoltura, turismo, cultura e sport Luca Fontana.“Abbiamo voluto offrire alla Regione una fotografia della situazione e presentare una serie di richieste – spiega Calleri –. Riconosciamo che la giunta regionale sta lavorando, ma abbiamo indicato una serie di tematiche

urgenti proponendo per ognuna un ultimo miglio per proseguire nel lavoro”.Le proposte di Coldiretti partono da un giudizio positivo sul Tavolo verde istituito il 17 marzo scorso, un luogo di incontro e di coordinamento permanente sui problemi agricoli della Liguria che sta portando, segnala Coldiretti, a soluzioni soddisfacenti rispetto ai bisogni della categoria.Ma quali sono le ultime miglia proposte? Tanto per cominciare dare slancio al Tavolo appena partito affinché alcuni strumenti, come il Psr (Programma di sviluppo rurale), possano finalmente avere effetti positivi per le imprese e

Le proposte di Coldiretti alla Regione

Le ultime miglia

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Finalmente, con le ultime disposizioni di legge, si è giunti ad una vera semplificazione degli adempimenti amministrativi e burocratici per lo smaltimento di rifiuti speciali provenienti da attività agricola. Al centro di questa semplificazione c’è il Circuito Organizzato di Raccolta, che si costituisce tramite la stipula di una Convenzione tra una singola Associazione di Categoria e un’impresa specializzata nello smaltimento di rifiuti. È ciò che ha fatto la Cia di Savona in data 21 ottobre 2014, dando vita ad un Circuito Organizzato di Raccolta con la firma della convenzione con BASECO s.r.l. di Villanova d’Albenga (SV).

La Convenzione viene seguita dalla stipula di un contratto di servizio tra la singola azienda agricola aderente alla Cia di Savona e la BASECO S.r.l., ed in questo modo si possono conferire i rifiuti provenienti da attività agricola, con trasporto effettuato anche direttamente dall’impresa stessa con mezzi propri, presso l’Eco-centro situato in Villanova d’Albenga Via Roma 139 (in prossimità dell’uscita dell’Aurelia bis).

In sintesi le principali semplificazioni amministrative e buro-cratiche a cui si ha diritto per lo smaltimento di rifiuti speciali

pericolosi e non pericolosi provenienti da attività agricola, tramite il Circuito Organizzato di Raccolta sono:

• l’esonero dall’iscrizione al Sistri ( Sistema informati-co di controllo della tracciabilità dei rifiuti);

• l’esonero del registro di carico e scarico. E’ suffi-ciente conservare per almeno tre anni il documento di conferimento di rifiuti a BASECO S.r.l.;

• l’esonero dall’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per il trasporto dei propri rifiuti presso la sede di BASECO S.r.l.;

• l’esonero del MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale da presentare alla Camera di Commercio).

In un momento dove il peso burocratico per le aziende sta assu-mendo livelli insostenibili, l’entrata in vigore di norme che vanno nella direzione di una semplificazione e taglio della burocrazia, rappresentano un po’ di luce in mezzo a tanto buio.

Smaltimentodi rifiuti agricoliDa oggi più semplici gli adempimenti

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Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.).

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che ancora si registra.“L’agricoltura sta drammaticamente pagando il prezzo della defla-zione – osserva il presidente di Confagricoltura Savona, Massimo Rebella -. Sono infatti le materie prime agricole, sempre meno valorizzate sul mercato, che fanno da termometro di una situa-zione che investe l’economia europea ed italiana. Siamo convinti che tutto ciò non sia ineluttabile e che Governo e Regioni abbiano gli strumenti per intervenire e riequilibrare il mercato. Coltivare, allevare, produrre oggi non conviene più; il costo supera le entrate con prezzi così bassi, con le continue promozioni che si scaricano su chi produce, e con costi di produzione che invece crescono anche per l’imperversare di nuovi adempimenti burocratici”.Questa situazione, ad avviso di Confagricoltura, va cambiata e rapidamente: è questo che gli agricoltori hanno sostenuto il 5 maggio con le iniziative di sensibilizzazione che sono state poste in essere. Nella stessa mattina si sono susseguiti incontri tra le delegazio-ni dei promotori della manifestazione e i parlamentari di tutte le forze politiche del Paese, con un vertice che ha coinvolto anche il coordinatore nazionale degli assessori dell’agricoltura, Leonardo Di Gioia, che ha portato la propria solidarietà anche tra i manifestanti in piazza. Gli agricoltori, nella tarda mattinata, hanno ottenuto anche il sospirato confronto con i vertici di Agea (il principale organismo pagatore delle risorse Pac), dal quale sono emerse garanzie circa la liquidazione delle somme dovute in tempi più rapidi rispetto a quelli palesati. I vertici di Confagricoltura ammettono però che, nonostante la buona riuscita dell’iniziativa di piazza, occorre rimarcare che tanto ancora si dovrà fare per sconfiggere il “mostro” della burocrazia.

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Confagricoltura ha partecipato - al fianco di Cia e Co-pagri - alle manifestazioni degli agricoltori indette per il 5 maggio chiedendo interventi possibili e rapidi per superare gli ostacoli che frenano lo sviluppo e creano criticità alle imprese. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha sollecitato, in particolare: di affrontare il problema di una politica agricola comune inadeguata che non

riesce a favorire la modernizzazione, l’innovazione e la crescita delle imprese agricole; di accelerare nei pagamenti dei contributi europei, bloccati dagli enti preposti per motivi inspiegabili; di definire, nelle intese bilaterali dell’Ue con i Paesi terzi, precise modalità applicative sulla definizione delle regole di origine e sulla comunicazione al consumatore, nonché sulla reciprocità delle con-dizioni di produzione; di rilanciare seriamente gli investimenti con i Programmi Regionali di Sviluppo che, invece, accusano ritardi eccessivi; di sollecitare a livello comunitario una chiara indica-zione in etichetta dell’origine della materia prima utilizzata per la trasformazione dei prodotti; di superare l’eccesso di burocrazia

Confagricoltura in piazzaDare la “sveglia” ad Agea per superare gli ostacoli che frenano le imprese

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Page 20: L'Ortofrutticola di Albenga - L'O - estate 2016

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Continua l’esperienza della Cooperativa con i Tour Operator svedesi, dopo la collaborazione della scorsa estate, le visite presso la Cooperativa sono state riconfermate anche quest’anno con l’aggiunta di ulteriori date; il pacchetto di visita frantoio, museo e vigna abbinata alla degustazione dei prodotti tipici della nostra bottega ha riscosso successo.Abbinare l’assaggio di vini direttamente in vigna tra i filari e l’olio in frantoio è un modo per far conoscere il territorio che ha colpito l’attenzione di un’associazione di coltivatori tedeschi del sud della Germania venuti a trovarci il 21 giugno, una giornata di full immersion nella vita contadina di Arnasco che ha permesso loro di capire le nostre tecniche e creare sinergie con la loro realtà. I temi affrontati sono stati molti, soprattutto confrontare gli aiuti

La Cooperativa Olivicola di Arnasco in EuropaL’estate della Cooperativatra Svezia e Germania

dei diversi Stati per il mondo contadino, come affrontare le nuove avversità del tempo, i nuovi metodi di coltivazione e potatura; questo incontro-confronto ha arricchito sia i nostri amici tedeschi che noi.Durante la visita sono stati coinvolti anche diversi soci della Coo-perativa con visita presso un nostro socio produttore di basilico e questo ha creato un vero e proprio dibattito sulla qualità, genuinità e volontà di lavorare e rinnovare questo lavoro.

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dal Centro Studi del “Giancardi”, relaizzato dalla professoressa Trifilio Stefania

dell’Alberghiero, che ha composto i bouquet, e coordinato dagli insegnanti Barbara Mazzolli, Monica Barbera e Franco Laureri,

il team di lavoro si è avvalso della collaborazione del video maker Wil-

lie Boehmer ed ha visto protagonisti gli alunni della 4^ sala-accoglienza,

della 4^ pasticceria e della 2^B enoga-stronomico.

Tra le 24 scuole partecipanti, concorso è stato vinto dai ragazzi dell’Istituto

“Giordano Bruno” di Perugia che hanno ideato, in collaborazione con Primigi, una

scarpa-pantofola per bambini; al secondo po-sto si è classificato invece il Liceo Statale “Luigi

Galvani” di Bologna grazie alla scatola di cioccolatini “Geschmacksreise“ letteralmente “Viaggio nel gusto”, un

assortimento di 20 cioccolatini che rappresentano il gusto delle venti regioni italiane.

Il progetto prevede una quinta edizione per l’anno scolastico a venire. Partner del progetto sono: BMBF Bundesministerium für Bildung und Forschung (ministero federale per la formazione e la ricerca), MIUR – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, BIBB – Bundesinstitut für Berufsbildung (istituto federale per la formazione professionale) e GOVET- German Office for International Cooperation in Vocational Education and Training.

CONCORSO PIAZZA AFFARI TEDESCO

I RAGAZZI DEL GIANCARDI PREMIATIUna collaborazione con L’Ortofrutticola e il Centro Studi sul Turismo

per lanciare l’idea del Bouquet di ortaggi

Un ottimo terzo piazzamento per gli studenti dell’IPSSAR “F.M. Giancardi” di Alassio, al concorso Piazza Affari Tedesco; i ragazzi sono stati premiati a Roma con 100 euro destinati all’acqui-sto di materiale scolastico.Il Concorso “Piazza Affari Tedesco”, promosso dal Goethe-Institut, è stato pensato per creare un colle-gamento tra scuola e mondo del lavoro, favorire lo spirito creativo degli studenti e agevolare il loro orientamento professionale. L’obiettivo di Piazza Affari Tedesco è fare in modo che gli allievi stessi si informino sulla realtà economica della propria regione. Che scelgano la loro impresa partner e tramite la visita aziendale la conoscano da vicino. Così speri-mentano ciò che avviene all’interno di un’azienda, quali figure professionali sono in essa rappresentate e come viene organizzato il processo lavorativo. I ragazzi del Giancardi sono stati premiati per la realiz-zazione di quattro bouquet composti da fiori e ortaggi tipici della zona di Albenga, insoliti abbinamenti di asparagi, gerbere, peperoni, zucchine, rosmarino e anemoni. Una gioia per vista, olfatto e palato. Un bel successo quello degli studenti alassini che premia l’impegno e la collaborazione tra questo Istituto Superiore, la realtà economica de L’Ortofrutticola di Albenga e il Centro Studi sul Turismo, nel segno della valorizzazione delle eccellenze locali. L’oroginale progetto del “Bouquet di Ortaggi” è stato ideato

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Via B. Cellin

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Via Gio

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Via A. Gramsci

Vicolo Vadino

Via M. Buonarroti

Via D

on G. Lasagna

Strada vicinale Avarenna Nuova

Via Quintino Sella

Strada vicinale Monte

S a lita Madonna di Fatima

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Viale Olimpia

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Via Luigi Einaudi

Via Luigi Einaudi

Piazza Europa

Via Fortino

PiazzaSan Francesco

Rione Tiziano

Via Giorgio La Pira

Via Ugo la Malfa Via dei Patrioti

Via dei Patrioti

Via Felice Chiesa

Viale Otto Marzo

Viale Otto Marzo

Viale Otto Marzo

Via Don L. Raimondi

Via G. Massone

Via G. Massone

Viale Otto Marzo

Via Palmiro Togliatti

Via Nino Bixio

Via M. Pagliari

Vicolo Burrone

Vicolo Burrone

Vicolo Burrone

Via Mario Pagliari

Via Pola

Via Zara

Via Gorizia

Via Tagliamento

Via Isonzo

Via Adige

Via Milite Ignoto

Viale Martiri della Libertà

Viale Martiri della Libertà

Viale Italia

Via Nazario Sauro

Via Nazario Sauro

Via Fortino

Via Firenze

Piazza Europa

Via A. Vespucci

Via A. Vespucci

Via Pisa

Via PisaVia Venezia

Via Venezia

Via Amal�

Lungomare Colombo

Lungomare Colombo

Largo Doria

Largo Doria

Via Galileo Galilei

Via Giacomo Puccini

Viale Italia

Via dei Mille

Via dei Mille

Via dei Mille

Via Vittorio Veneto

Via Trieste

Via Trieste

Via Trieste

Via Trieste

Via Monsignore Siboni

Via degli Orti

Via degli Orti

Lungocenta Croce Bianca

Lungocenta Croce Bianca

Strada vicinale Avarenna Nuova

Strada vicinale Avarenna Nuova

Strada vicinale Avarenna Nuova

Via Don G. Lasagna

Via Luigi Einaudi

Via Luigi Einaudi

Via Luigi Einaudi

Via M. Buonarroti

Via M. Buonarroti

Via M. Buonarroti

Via M. Buonarroti

Via B. Cellini

Via Giotto

Via Donatello

Via Donatello

Via Ra�aello Sanzio

Via Ra�aello Sanzio

Via Quintino Sella

Via Alcide de Gasperi

Via Kennedy

Via Antonio Gramsci

Strada vicinale Monte

Strada vicinale Monte

Strada vicinale Monte

Salita Madonna di Fatima

Via San Calogero

Via Romagnoli

Via E. Viveri

Strada vicinale MirandaStrada vicinale Miranda

Strada vicinale Miranda

Strada vicinale San Clemente

Strada vicinale del Molino

Strada vicinale Torresi - Campulau

Strada vicinale Torresi - Campulau

Via Dante Alighieri

Via Dante Alighieri

Via Paccini

Via Go�redo Mameli

Via Torino

Via del Roggetto

Via Napoli

Via Esperanto

Via Cascone

Via Milano

Via Torlaro

Via M. Lengueglia

Piazza San Francesco

Via Bernardo RicciVia delle Medaglie d’Oro

Via PalestroVia Roma

Via Emilio Balletti

Via Brescia

Via Valle d’Aosta

Via Valle d’Aosta

Via Apparizione

Via Nicolari

Via B. Cellini

Rione Tiziano

Via Tiziano

Via Tiziano

Vicolo Vadino

Via Costituzione

Via vicinale Vecchia Avarenna

Lungocenta Croce Bianca

Via XXV Aprile

Via Novaro

Via Cotta

Via Carloforte

Via Savona Via Monsignore Cambiaso

Via Sempione

Via Sempione

Via Papa Giovanni XXIII

Via Papa Giovanni XXIII

Via Giuseppe Mazzini

Viale Liguria

Viale Liguria

Via Edmondo de Amicis

Via Vecchia Morella

Via Vecchia Morella

Salita Patrioti

Leca d’Albenga

CASELLO DI ALBENGA

AURELIA BIS

POLO 90

Bastia d’Albenga Albenga centro

Genova

Alassio

XX MigliaArrivare a L’Ortofrutticola di Albenga

È FACILE!Dall’ENTROTERRA, è facilissimo, direzione Albenga, a Leca, prima del ponte a sinistraDa ALBENGA, direzione casello autostradale, alla rotonda di Leca passi il ponte e svolti a sinistra

Da ALASSIO, con l’aurelia Bis, uscita di Bastia, siamo lì, vicinissimi!E se arrivi da un po’ più lontano, con l’autostrada, ci trovi a soli 500m dal casello di Albenga

Coop L’Ortofrutticola - Reg. Massaretti 30/1 - Albenga (SV)

Siamo aperti dal lunedì - venerdì 8 - 12.30 / 14.30 - 18.30 al sabato 8 - 12.30

+39 0182 554944 [email protected] facebook.com/ortofrutticola

Ampio parcheggio riservato Bar ristorante

Siamo qui!