L'Ortofrutticola di Albenga Autunno 2015

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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XVIII - n.3 Autunno 2015 - Spedizione A.P . 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA. ARRIVA L’AUTUNNO le specialità all’Ortoshop Novità PER L’ACQUISTO DI FITOFARMACI pag. 11 LA PAROLA AL SINDACO ANDREA DELFINO pag. 4, 5 ORTOVERO pag. 10 Conferimenti e disponibilità GITA NEL PARMENSE scopri il programma! pag. 18

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Notiziario della cooperativa L'Ortofrutticola di Albenga (Savona).

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NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA

Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XVIII - n.3 Autunno 2015 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.

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“L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA ”TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”

Direzione, Amministrazione e PubblicitàReg. Massaretti, 30 - Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374

Direttore responsabile: Erica Marzo

Hanno collaborato a questo numero:Gianfranco Barbera, Antonio De Andreis, Giuseppe Del Core,

Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo,Michele Introna, Lucia Mulè, Lara Ravera, Alessio Roba

Grafica: Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it

Foto copertina: Mario Rossello - mariorossello.it

Editoriale

AUTUNNO:MOMENTO DI TRANSIZIONE

E DI RIFLESSIONEIl caldo estivo è, ormai, solo un ricordo e ci apprestiamo a raccogliere i preziosi frutti

dell’autunno... Stagione di transizione e di relativa quiete con le giornate che si accorciano lasciando a chi lavora nei campi maggior tempo da dedicare alle attività correlate.

Anche l’Ortofrutticola si vede partecipe nel rendere proficuo questo periodo con iniziative volte all’accrescimento delle conoscenze professionali dei soci, attraverso visite a fiere

e incontri formativi, e a favorire il consolidamento del tessuto sociale con momenti conviviali ed escursioni. Mentre Vi scrivo è già avvenuta la visita al Macfrut (importante

fiera che si occupa di tecnologie e servizi per la produzione, commercializzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli) che si è rivelata di grande interesse per i nostri soci

che hanno potuto avere di prima mano la visione delle innovazioni e delle richieste che il mercato, in continua evoluzione, avanza. Per quanto riguarda, invece, l’escursione ludica

abbiamo in mente una giornata nella patria del parmigiano reggiano e del culatello dove, alternati a degustazioni e laboratori creativi, ci saranno momenti per visite guidate a luoghi di verdiana memoria. L’autunno porta con se anche le benedette piogge che,

se da un lato sono provvidenziali, dall’altro non possono non preoccuparci per le conseguenze troppo spesso gravi che hanno generato. L’agricoltura, che spesso è vittima

di queste calamità, tanto potrebbe fare se coinvolta in progettidi recupero di aree fragili. Avendo, oggi, una consapevolezza maggiore di quanto

determinante sia il presidio che gli agricoltori fanno sul territorio, confidiamo di trovare nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale voci che permettano di investire

in quelle zone in cui sono state, in passato, dismesse le coltivazioni. Vi lascio alla lettura del nostro periodico.

.La Presidente Lara Ravera

In questonumero

4,5TERRITORIOORTOVEROIntervista al sindacoAndrea Delfino

10SETTORE FIORICONFERIMENTI E DISPONIBILITà

11SERVIZIO AGROTECNICONOVITà SULL’ACQUISTODI FITOFARMACI

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gli ospiti e contemporaneamente promuovere le eccellenze del territorio: grazie alla Pro Loco viene realizzata la “Sagra delle pesche e del vino Pigato”, giunta alla sua 47° edizione, oppu-re la “Sagra delle rose” di Pogli, nata quando la frazione era fiore all’occhiello nella produzione di questi fiori. Non bisogna dimenticare, poi, che Ortovero ospita la Cooperativa dei Viticoltori Ingauni che, sotto la preziosa guida di Massimo Enrico, tratta

più di 4.000 quintali di uve all’anno e vanta oltre 200 soci; un realtà di cui la cittadinanza va giustamente

fiera ed orgogliosa. Proprio in collaborazione con Massimo Enrico e con Osvaldo Geddo, grazie a finanziamenti regionali, dal 2014 Ortovero ospita anche l’unica enoteca regionale della provincia (sono solo tre in tutta la Liguria). Un traguardo importante che valorizza l’im-pegno di associazioni di categoria, Coopera-

tiva Viticoltori e delle diverse amministrazioni cittadine che si sono succedute nel tempo.

Stiamo cercando di dare la gestione dell’enoteca regionale ad una rete di imprese ed al momento sono

ben 24 quelle che hanno aderito al progetto che speriamo porti al più presto con una apertura settimanale dell’enoteca stesa. Il nostro Comune, insieme ad altri, ha anche aderito al progetto “Calici di stelle”, un’iniziativa che prevede la degustazione di vini, con la guida di someliers certificati, accompagnati da prodotti tipici del territorio. Non manca la cultura: il comune di Ortovero fa parte da parec-chi anni della “Riviera dei teatri” ed organizza, sotto la guida del direttore artistico Nando Rizzo, una interessante stagione teatrale. Motivo in più per venire a visitare il nostro paese”.

Tornando all’agricoltura, quale pensa debba essere il ruolo della Cooperativa L’Ortofrutticola?“L’Ortofrutticola è una realtà molto importante per tutta la Piana; io sono socio e mio padre lo è stato prima di me. Ho sempre creduto molto nelle sue potenzialità: dà un importante servizio di consulenza, ha il più grosso magazzino di prodotti agricoli della Regione e ritira i prodotti tipici coltivati dagli agricoltori locali valorizzandoli e distribuendoli come la piccola aziende non potrebbe mai fare. L’Ortofrutticola è, e dovrà continuare ad essere, l’anello di congiunzione tra produzione locale di qualità e mercati nazionali ed internazionali”.

Ad un anno e mezzo dall’insediamento il sindaco di Ortovero, Andrea Delfino, fa il punto su territorio, agricoltura, criticità ed elementi positivi.

Perché ha deciso di candidarsi a sindaco della sua realtà?Perché amo il mio territorio: ho 45 anni, sono padre di due splendide bambine ed ho ritenuto fosse in qualche modo mio dovere fare quanto potevo per dare una mano.I piccoli Comuni sono spesso dimenticati da tutti mentre sono gioielli da difendere e custodire.

Quali sono a suo parere le principali criticità?Il territorio è molto fragile, ci sarebbe bisogno di una maggiore manutenzione e pulizia dei rii, delle fasce e dei canali di scolo; bastereb-bero questi interventi per ridurre, o almeno arginare, tutti i problemi che si presentano a fono valle quando arrivano le bombe d’acqua autunnali. Bisogna innanzi tutto salvaguardare il territorio, non tutti si rendono conto della fortuna che abbiamo e purtroppo spesso manca la collaborazione tra le alte sfere dello Stato e le realtà locali, infatti, invece di appoggiarci o per lo meno lasciarci lavorare, creano problemi; per esempio impedendo, o quanto meno ostacolando, proprio la pulizia di rii e torrenti. Una situazione che ha dell’incredibile.L’unico mezzo che abbiamo per arginare questo problema è la collaborazione tra piccoli Comuni, per questo ritengo che sia importante fare sistema e iniziare a guardare tutti in una stessa direzione: la collaborazione è l’arma vincente per far sentire la nostra voce e mettere in piedi progetti di ampio respiro.

Ortovero è sempre stato un comune ad alta vocazione agricola, lo è ancora?Assolutamente sì. L’agricoltura rimane il settore trainante per l’economia del paese, nonostante negli ultimi anni le piccole aziende agricole abbiano sofferto molto a causa della crisi eco-nomica che le ha colpite; oggi questo settore è affiancato anche da un turismo nuovo, che cerca il contatto con la natura, la pace e la tranquillità: Ortovero offre tutto questo a 10 km dal mare e a 20 dalla montagna. Turismo ed agricoltura sono due settori molto conciliabili e proprio in quest’ottica il nostro Comune organizza una serie di eventi che hanno lo scopo di accogliere

ORTOVERO, TUTTA DA SCOPRIRERealtà agricola che sa accettare, e vincere, le nuove sfide

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Sulle traccedi Frate Ave Maria

Frate Ave Maria era nato a Pogli di Ortovero col nome di Cesare Pisano; qui trascorre la sua infanzia fino a quando, mentre gioca in paese con alcuni coetanei, per un involontario colpo di fucile ritenuto dai bambini scarico e sparato da un amico, diventa cieco.Ospitato in un istituto di Don Luigi Orione, assistito e confortato da una suora Missionaria della Carità, dopo aver superato una crisi di fede, sente nascere in sè la vocazione, con una particolare devozione per la Madonna. Nel 1923, entra tra gli Eremiti ciechi della Divina Provvidenza, rivestito l’abito religioso prende il nome di Frate Ave Maria e viene destinato all’Eremo di S. Alberto di Butrio, in provincia di Pavia. La lunga esperienza meditativa, la saggezza delle sue parole, l’aspetto di chi è rapito da Dio, attirano su di lui la venerazione di tante persone che desiderano incon-tralo, cercando in lui conforto e incitamento al bene. Nel suo 50° anno di cecità disse: “50 anni fa, Tu o Padre per mezzo di un caro amico, mi toglievi la luce terrena per darmi quella celeste”. Muore il 21 gennaio 1964, proclamato Santo dal popolo, che accorre in massa ai funerali. Le sue spoglie, venerate nell’eremo che lo ha visto diventare santo, sono meta di pellegrinaggio.L’itinerario presentato vuole ripercorrere le tappe della vita del Venerabile, sulle strade da lui percorse in gioventù. Il percorso può compiersi a piedi ed inizia dalla casa natale del Frate, in frazione Pogli, collocata lungo la via provinciale nei pressi della piazza del borgo, di proprietà della congregazione Don Orione e restaurata nel 1988.A poche decine di metri dalla casa natale si trova l’Oratorio di Sant’Antonio Abate, risalente al XVI secolo.Risalendo la strada provinciale si può deviare per località Marta dove sorge la piccola Cappella dell’Immacolata Concezione, costruita nel XVIII secolo con uno stile tipico del barocco rurale.Proprio in questa Cappella nell’agosto del 1954 Frate Ave Maria, insieme ad una moltitudine di parenti ed amici, pregò e ringraziò il Signore per avergli aperto gli occhi con il dono della cecità.Poco distante, ai margini del bosco, si trova il luogo dove avvenne la disgrazia che rese cieco Frate Ave Maria; nel 2005 in quel luogo è stato eretto un Pilone Commemorativo con un dipinto del Venerabile. Da località Marta, passando attraverso località Villa, si raggiunge la Chiesa Parrocchiale, antichissima matrice di altre sette parroc-chie, intitolata a Santo Stefano; nella Chiesa Parrocchiale Cesare Pisano fu battezzato.L’itinerario termina con la visita al Museo, collocato al piano terra della canonica, a fianco della Chiesa Parrocchiale, e con una sosta presso la Statua bronzea del Venerabile, collocata nel prato antistante la Chiesa Parrocchiale.

Itinerario religioso e culturale alla scoperta dei luoghi in cui visse il Venerabile

Hortus vetus…Paese a vocazione agricola fin dall’età longobarda, nel Medioevo vede sorgere nel suo territorio un castello dei marchesi di Clavesana. Proprio allo scopo di arginare i Clavesana, nel 1288 il Comune di Albenga fonda, a monte di Ortovero, il borgo fortificato di Pulium (Pogli). Nel 1341 il Comune di Albenga acquistò il castello e la villa di Ortovero, che rimarrà parte del distretto comunale albenganese fino al 1797, anno in cui, con la costituzione della Repubblica Ligure, Ortovero si costituirà, insieme a Pogli, comune indipendente all’interno della Giurisdizione del Centa.Nel 1819 la Municipalità di Ortovero diventa parte della Provincia di Albenga e dal 1861 viene inserita nella Provincia di Genova, fino al 1927, anno di creazione della provincia di Savona a cui tutt’oggi appartiene.

Così nasce Ortovero

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Mangiar SANO e con gustoPRODOTTI LOCALI ED ECCELLENZE ARTIGIANALI ITALIANE ALL’ORTOSHOP

La nostra salute parte da ciò che mangiamo, nutrirsi in maniera corretta, bilanciata e sana è il primo passo per una vita attiva ed equilibrata.Proprio da questi principi partono le scelte dell’Ortoshop de L’Orto-frutticola di Albenga, che propone a soci e clienti prodotti di prima qualità, a km0, valorizzando le eccellenze del nostro territorio locale e nazionale.Così, sbirciando tra gli scaffali, è possibile trovare eccellenti farine, ortaggi e legumi biologici, formaggi e salumi prodotti da pastori e allevatori locali, conserve a km0 e tanto altro.Partendo da materie prime d’eccellenza si arriva così a creare piatti sani e gustosi per il benessere di tutta la famiglia.Quella proposta dall’Ortoshop è una selezione accurata che permette di accedere a prodotti buoni e sani, senza dimenticare il gusto. Così, accanto alle farine bianche (zero o doppio zero) è pos-sibile trovare farine di lino, farro e kamut, per soddisfare anche le esigenze di chi soffre di allergie e intolleranze o, semplicemente, desidera sperimentare nuovi sapori. L’attenzione dell’Ortoshop per le piccole produzioni locali e certificate non riguarda solo i prodotti della tavola ma si estende alle eccellenze artigianali, come i cestini, che vengono prodotti da artigiani siciliani secondo antiche tecniche e nel rispetto delle risorse naturali.

La farina di semi di lino nasce dalla macinatura dei semi della pianta; è una farina dalle importanti qualità perché, oltre a contenere minerali, proteine e calcio, ha pochi carboidrati. I semi di lino che la compongono, inoltre, sono ricchi di Omega 3, Omega 6, Omega 9, fibre e acidi grassi polinsaturi. Proprio per la loro composizione, i semi di lino apportano numerosi benefici alla nostra salute perché sono in grado di regolarizzare i processi intestinali e di stimolare il sistema immunitario; inoltre favoriscono la depurazione generale dell’organismo. Questa preziosa farina può essere usata come base per realizzare dolci e piatti salati.

I MOLTI USI DELLAFARINA DI SEMI DI LINO

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Regina della tavola anche in autunnoLe zucchine trombette sono i frutti maturi della pianta della zucchina; prive di grassi, hanno un apporto calorico minimo, a fronte di tanta leggerezza si rivelano una fonte preziosa di potassio, vitamine e sali minerali. Sono ricche di magnesio e polifenoli, con funzione di antiossidante. Proveniente dalle Americhe venne introdotta in Liguria in tempi remoti dai marinai liguri. È conosciuta anche come “Zucca di Albenga” e “Rampicante di Albenga”. L’utilizzo del frutto immaturo è una tipicità ligure ma è molto utilizzata anche matura, in autunno, quando acquisisce il suo tipico colore giallo-arancio.Presso l’Ortoshop sono in vendita zucche trombette mature provenienti da coltivazioni locali, ottime per realizzare i vostri piatti autunnali ed invernali.

ZUCCHINAtrombetta

Lo ZeminLA RICETTA

Ricetta di Marisa Plandodell’Agriturismo La Fattoria

Ingredienti per quattro persone2 bicchieri olio1 mazzetto salvia1 mazzetto prezzemolo200 gr cotica maiale1 cipollaPeperoncino2 pomodori maturi500 gr fagiolini freschi in grana tipo borlotti500 gr patate300 gr carote200 gr di coste di bietola300 gr zucca trombetta matura gialla100 gr sedanoAcqua e sale

ProcedimentoMettere in una pentola olio, salvia un mazzetto prezzemolo tritato, cotica maiale a listarelle, cipolla peperoncino e fare soffritto quando è dorato aggiungere il pomodoro far rosolare ancora un poco, aggiungere 1 litro acqua far bollire, nel frattempo preparare le patate le carote zucca e sedano a dadini (le patate tagliarle in modo disomogeneo in modo che alcuni restino interi ed altri si sciolgano) sedano e carote a dadini piccoli e zucca (più grandi) le coste private della fila, a pezzetti di circa 10 cm versare il tutto nell’acqua bollente, coprire bene con acqua tutta la verdura, salare coprire e far bollire un po’ con il coperchio, aggiungere i fagioli borlotti freschi, coprire con il coperchio e far bollire almeno 3 ore, se possibile sulla piastra di una stufa a legna.

I frutti sono apprezzati per il basso valore calorico (il contenuto in acqua è superiore al 90%), l’elevata digeribilità ed il contenuto in potassio e fosforo.

LE CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI

Parte edibile (%): 88

Acqua (g): 93,6

Proteine (g): 1,3

Lipidi (g): 0,1

Colesterolo (mg): 0

Carboidrati disponibili (g): 1,4

Amido (g): 0,1

Zuccheri solubili (g): 1,3

Fibra totale (g): 1,2

Alcool (g): 0

Energia (kcal): 11

Energia (kJ): 47

Sodio (mg): 22

Potassio (mg): 264

Ferro (mg): 0,5

Calcio (mg): 21

Fosforo (mg): 65

Tiamina (mg): 0,08

Riboflavina (mg): 0,12

Niacina (mg): 0,70

Vitamina C (mg): 11

Dati tratti da www.ortofrutticola.it

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Un’associazione di produttori florovivaisti riconosciuta dalla Regione Liguria.La sua attività ha avuto inizio nel 1988.Ha sede ad Albenga.La base associativa è composta da produttori floricoli e florovivaisti titolari di aziende operanti nella provincia di Savona.

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AGRICOMVia Montalbano, 13-15 - 51034 loc. Ponte Stella - (PT)

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attività• Rappresentanza e promozione dei prodotti dei propriassociati sia in Italia che all’estero e più in generale,delle produzioni floricola e florovivaistica dellaprovincia di Savona. • Assistenza e tutela degli associati e dei loro interessinei confronti delle strutture pubbliche, private,sociali e politiche. • Organizzazione di seminari di aggiornamento professionale, e gestione di pubbliche relazioni.• Rilevamento, elaborazione ed aggiornamentodei dati delle produzioni delle aziende associate, perfornire indicazioni sulla realtà produttiva e per dareprecise risposte a richieste commerciali riguardantispecifici prodotti.

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Pasquale, un premio per il Pigato 2014 ed uno per la Granaccia 2013. Da anni la Cooperativa partecipa alla rassegna astigiana ed è sempre lieta di ricevere riconoscimenti servono da sprone per tutti i soci a continuare nella direzione intrapresa. Se da un lato il premio al Pigato è una conferma per la nostra punta di diamante produttiva, aver ottenuto un riconoscimento anche per la Granac-cia è una grande soddisfazione: si tratta di una produzione ridotta, seguita da un ristretto numero di soci che si occupano di vitigni vecchi o reimpiantati da poco.Concludiamo con una riflessione sulla vendemmia 2015: iniziata in anticipo, dovrebbe essere una delle migliori annate degli ultimi anni, sarà da valutare, però, l’effettiva resa in vino delle uve che per la siccità estiva risultano in linea generale piuttosto asciutte.

Riconoscimenti per Pigato e Granaccia

Da venerdì 11 a domenica 20 settembre al palazzo dell’Enofila di Asti sono stati presentati i 549 vini italiani che quest’anno posso-no fregiarsi del “Premio Douja d’Or”.Questa kermesse enogastronomica, organizzata dall’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Asti, è la più importante d’Italia e da oltre quarant’anni premia le eccellenze della produzio-ne vinicola nazionale. Anche quest’anno due importanti riconosci-menti sono andati al lavoro della Cooperativa Viticoltori Ingauni, che ha ricevuto, nella persona dell’enologo Antonio Vezza e dalle mani presidente della Camera di Commercio di Savona Luciano

Douja d’Or 2015: ancora successi peri vini della Cooperativa

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Gentili Soci,Vi informiamo che al fine di poter impostare la

prossima stagione siamo a richiedere la Vostra volontà

o meno ad aderire al programma di conferimento che

la Cooperativa proporrà per il 2016.

Tramite posta elettronica certificata riceverete il

modulo di adesione al conferimento con tutte le

informazioni relativa al conferimento.

In oltre questo materiale sarà scaricabile dal nostro

sito www.ortofrutticola.it

o tramite il link: https://goo.gl/MAuZtN

Vi chiediamo in oltre, al di là del

conferimento, la compilazione del

modulo relativo alla Vostra disponibilità

di prodotto per la stagione primaverile 2016,

al fine di poter essere informati

sulla produzione dei nostri soci.

Stagione primaverile 2016 e richiesta adesioneal programma diconferimento

https://goo.gl/MAuZtN

La taratura delle irroratrici è una specie di collaudo che viene effettuato per esaminare se l’attrezzatura utilizzata per fare i trattamenti sia idonea alle direttive sulla diminuzione dell’uso dei fitofarmaci. In pratica se l’ugello della lancia col tempo si è allargato, i tubi perdono acqua e altre caratteristiche dell’irroratrice col tempo si sono deteriorate, si ha il rischio di utilizzare più fitofarmaco per superficie causando appunto

un inquinamento maggiore e anche un danno economico all’azienda stessa. La Taratura dovrà essere effettuata obbligatoriamente su tutte le macchine utilizzate per i trattamenti fatta eccezione delle spalleggiate (che è facoltativo). La data da cui partirà il regime sanzionatorio se non si è effettuata la taratura è il 26 Novembre 2016.

Riassumendo:- Il servizio viene fatto in loco presso l’azienda agricola- possiamo fare solo la taratura delle lance irroratrici come da figura precedente e delle spalleggiate (non obbligatoria).Non siamo abilitati per atomizzatori e sistemi a barre con più ugelli. (i wan jet o i tokojet o simili non dovrebbero richiederlo visto che utilizzano la dose a superficie)- Se viene effettuata entro il 31 dicembre 2020 ha validità di 5 anni, dopo

tale data diventa di 3 anni.- le attrezzature nuove acquistate dopo il 26-11-2011 devono essere controllate entro 5 anni dalla data di acquisto. - il costo del servizio è di 40 € + iva di chiamata più 40 € + iva per ogni irroratrice da controllare (in pratica chi ha 1 un irroratrice paga 80 €+iva , 2 costa 120 € + iva , 3 costa 160 € + iva e così via) IMPORTANTE: Una volta che il socio/cliente accetta il controllo va concordato un appuntamento ed è fondamentale prima del controllo seguire da parte del richiedente le seguenti

AVVERTENZE:- gli elementi di trasmissione del moto devono essere montati, privi di deformazioni o difetti; - i dispositivi di protezione devono essere a norma (es. griglie di protezione); - l’irroratrice deve essere ben pulita in tutte le sue componenti, all’esterno e all’interno; - l’acqua presente all’interno del serbatoio deve essere pulita e non presentare tracce di prodotti fitosanitari o residui di ossidazione. In caso non fossero rispettate le avvertenze, il funzionario incaricato non potrà effettuare il controllo e di conseguenza verrà fatturato il costo della chiamata (40 € + iva).

Per la prenotazione dei controlli :Segreteria Ortofrutticola: 0182-50374o presso uffici Commerciali o Assistenza Tecnica.

Servizio Taraturadelle Irroratrici

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1 - Tutti i Fitofarmaci richiedono il patentinoDa questa data la vendita tutti i fitofarmaci potrà essere effettuata solo ai possessori di patentino per l’acquisto e utilizzo dei fitofarmaci.

2 - La Cooperativa può consegnare i fitofarmaci solo ai titolari di Patentino. Questo vuol dire che chi si presenta ad acquistare un fitofarmaco presso l’agrofarmacia della Cooperativa deve essere la stessa persona in possesso del tesserino e deve presentarlo al commesso che consegna il prodotto. Per agevolare il sistema, si sta provvedendo a scannerizzare i patentini in modo di organizzare un database per non richiederlo sempre.

3 - Informazione sul Fitofarmaco: il commesso o tecnico impiegato nell’Agrofarmacia è tenuto a dare informazione tra i quali i Pericoli Fisici, Pericoli sulla Salute e Pericoli per l’ambiente oltre specifiche sui nuovi pittogrammi della nuova CLP.

Come richiedere il patentino: chiunque voglia rinnovare il patentino scaduto o farlo ex-novo deve innanzitutto compilare il modulo reperibile presso l’assistenza tecnica o scaricabile da internet all’indirizzo: http://www.agriligurianet.it/en/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/servizio-fitosanita-rio-regionale/servizio-fito.html e andare sul modulo. Le documentazioni richieste sono:- 2 marche da bollo da 16 euro (1 per la domanda e 1 da attaccare successivamente sul patentino)- 1 fototessera recente- Fotocopia della carta d’identità- Per il rinnovo il patentino originale o la denuncia di smarrimento fatta dai carabinieriI Moduli compilati, firmati si possono consegnare al mattino presso l’Assistenza Tecnica o direttamente al ispettorato il mercoledì mattina alle 10,30 negli uffici ex comunità montana (via Nicolari 7 1° piano).Dopo la richiesta, tramite posta verrà comunicata la data e gli orari in cui verranno eseguiti i corsi . Per il rinnovo si tratta di 12 ore di corso senza esame mentre per le nuove emissioni il corso è di 20 ore con esame finale. È anche possibile fare dei corsi da enti preposti come quelli organizzati dalla camera di commercio in caso delle urgenze nel rinnovo.

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Con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stata dichiarata l’esistenza del carattere eccezionale delle piogge alluvionali che hanno colpito il territorio del Comune di Albenga e Ceriale nel novembre 2014, in riferimento ai danni alle colture. Le misure di intervento previste dalla legge nazionale sulle calamità (Decreto Legislativo n. 102/2004) non riguardano tutto il territorio dei due comuni ma solamente: Comune di Albenga, sezione censuaria di Albenga, Foglio catastale 7-8-12-13-14-15-17 e 18; Comune di Albenga, sezione censuaria di Campochiesa, Foglio catastale 4-6-7-8-9-10; Comune di Ceriale Foglio catastale 11. Il provvedimento ministeriale prevede un contri-buto in conto capitale (fondo perso) fino al 80% dei danni subito alle produzioni agricole e nell’esonero parziale dei contributi previden-ziali propri e dei lavoratori dipendenti. Il danno subito dall’azienda agricola deve rappresentare almeno il 30% della produzione lorda vendibile di tutto l’anno. La Cia di Savona sta operando per ottenere la copertura finanziaria dei decreti di riconoscimento e quindi delle domande presentate dagli agricoltori danneggiati; Cia lavora inoltre per favorire la collaborazione tra i Comuni e la Regione Liguria allo scopo di ottenere al più presto i finanziamenti al progetto di adeguamento e messa in sicurezza dei rii Fasceo e Carendetta.

Alluvione 2014: anche i danni alle colture ammissibili al rimborsoTra i benefici un prestito a fondo persoe l’esonero parziale dai contributi

Il savonese protagonista al primo Festival nazionale dell’Agrituri-smo italiano, la rassegna promossa in concomitanza di Expo da Cia e Turismo Verde, ha l’obiettivo di far conoscere la cuci-na rurale italiana attraverso lo scambio di esperienze tra agriturismi della penisola. L’iniziativa consiste nel creare una serie di appuntamenti, “Le Cene della Terra”, presso gli agriturismi di Lombardia e Piemonte, che ospiteranno per un weekend i colleghi di un altro agriturismo i quali prepa-ranno un menù tipico della propria terra. Per la provincia di Savona prenderà parte all’evento l’Agriturismo “Ca du Gregorio” di Giampaolo Pisano (Borgio Verezzi).Il menù proposto dall’Agriturismo “Ca du Gregorio” metterà in campo alcune delle eccellenze agroalimentari liguri: gli antipasti saranno a base di frisceu (frittelle di trombette, cipolle, fiori di zucchine, zucchine) e di patate pine (patate di medie dimensioni ripiene di carne trita di maiale); il primo sarà costituito da motagiè au tuccu giancù (tagliatelle maltagliate al sugo di gherigli), mentre per dolce verrà proposta la turta de uga merella (crostata di uva fragola).Questo Festival è un’importante occasione promozionale e di scambio che potrà far crescere la visibilità degli Agriturismi del’intera provincia.

PRIMO FESTIVALDELL’AGRITURISMO ITALIANOCia Savona presente conl’Agriturismo Ca du Gregorio

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Si è svolto presso il Comune di Albenga il Tavolo Verde a cui ha preso parte il sindaco Giorgio Cangiano, gli assessori Alessandro Andreis e Tullio Ghiglione, l’assessore regionale all’agricoltura

Stefano Mai, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categorie agricole, il Cersaa e la Floras.Nel corso dell’incontro è stato presentato il progetto definitivo elaborato dagli uffici comunali per la messa in sicurezza deli rii Carenda e Fasceo. Coldiretti, oltre che sulla indiscussa necessità di realizzare velocemente le opere di sistemazione idraulica necessarie alla messa in sicurezza delle zone più a rischio, ha posto l’attenzione

anche sull’importanza di tutta quella serie di interventi minori di manutenzione e pulizia che, con un minor investimento economi-co e di tempo, potrebbero sicuramente migliorare molte criticità, pur non risolvendoleNegli interventi del Tavolo è emersa da parte di amministratori locali e regionali la volontà di procedere in modo condiviso per ottenere risultati concreti ed è sul mantenere questo impegno che Coldiretti solleciterà le istituzioni.

Tavolo verde di Albenga sulla messa in sicurezza del territorioA dieci mesi dagli eventi alluvionali del 2014 è avvenuto l’incontro su proposta delle associazioni

Si è discusso dei danni all’agricoltura causati dai cinghiali e da molti altri animali selvatici durante un incontro tra l’Assessore regionale all’agricoltura, Stefano Mai, ed i quattro presidenti provinciali di Coldiretti, guidati dal presidente regionale Gerolamo Calleri. Dal 2005 al 2013, ci sono stati danni per oltre 5.383.000 euro, con risarcimenti di 4 milioni e 100 mila euro.Oltre ai danni economici diretti ed alle strutture, da non sottova-lutare il pericolo sanitario per l’incremento di zecche e parassiti nei boschi.Coldiretti, forte anche di un documento realizzato assieme a Legambiente, propone alla Regione un nuovo metodo di lavoro, basato in particolare sulla prevenzione (con recinzioni elettrifi-cate, trappole, prodotti repulsivi compatibili con l’ambiente, cani da guardia, ricoveri temporanei per il bestiame al pascolo) e sul controllo.Un altro tema riguarda lo smaltimento degli animali predati da lupi e cani inselvatichiti: ad oggi la spesa per tale intervento è tutta a carico degli allevatori che quindi spesso preferiscono interrare i resti degli animali nei terreni aziendali.

Danni agricoli da animali selvatici: oltre 5 milioni di euro in nove anniColdiretti ha incontrato l’ assessore regionale per proporre una legge basata sulla prevenzione

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Grande risonanza per l’Agricoltura sabato 12 settembre ad Arnasco dove si è tenuto il convegno sugli “ Oliveti di Arnasco”, un workshop, una serie di incontri, la consegna dei premi e numerose testimonianze legate alla cultura dell’olivo nell’entroterra ligure. È questo, in estrema sintesi, il programma dell’evento organizzato dalla Cooperativa Olivicola di Arnasco ed intitolato: “Oliveti di Arnasco: patrimonio, ambiente e professionalità per una filiera di qualità modello in Liguria” culminato con la consegna dei premi della XXesima edizione dell’Arnasca d’Argento.

OLIVETI DI ARNASCO:PATRIMONIO, AMBIENTEE PROFESSIONALITà Workshop, incontri e numerosi interventi al convegno sugli oliveti di Arnasco

Il presidente della Cooperativa Olivicola di Arnasco, Luciano Gallizia, facendo gli onori di casa ha introdotto i temi salienti del convegno, gli ospiti e i numerosi interventi. “Cosa c’è di nuovo ad Arnasco? Il programma di attività ai sensi dei Regg. UE 611-615/14 e descrizione del progetto per la filiera olivicola: recupero, modernizzazione, qualità”, spiegato dalla dottoressa Elisa Traverso. “Parliamo di assistenza tecnica: la situazione nell’areale di Arnasco, la qualità in campo e la lotta integrata alla mosca olearia” esposto dal dottor Gianluca Bico; “La campagna olivicola in corso e le nuove opportunità: tecnologie innovative nel monitoraggio della mosca”, intervento del professor Ruggero Petacchi. A seguire Samuele Cama con “Coltivazione e valenza ambientale dell’olivo in Liguria: i muretti a secco”; Andrea Giomo, “Qualità della filiera e qualità organolettica: conoscere e ri-conoscere i nostri prodotti per valorizzarli al meglio”, e Roberto De Andreis: “La tecnica dell’assaggio degli oli vergini di oliva: introduzione teorica e pratica”. Molto apprezzato l’intervento dell’assessore all’agricoltura Stefano Mai.A seguire i partecipanti al work shop si sono trasferiti presso la Cooperativa Olivicola di Arnasco in piazza IV Novembre dove si è tenuta la prova di assaggio dell’olio.Quest’ ultimo appuntamento è stato dedicato al tema: “L’olio extravergine di oliva nella cucina ligure”. Al termine dell’evento si è tenuta la cerimonia di consegna dell’Arnasca d’Argento consegnata al Sindaco di Vendone Pietro Revetria divenuto anche Sindaco di Vallata come rappresentate dei comuni della Valle Arroscia, e del premio Gianni Alberti consegnato agli alunni della scuola Agraria di Albenga.

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CONF

AGRIC

OLTUR

A

una maggiore prevenzione, attraverso la selezione, permessa anche come caccia al singolo cinghiale e con la possibilità per l’agricoltore di poter decidere chi deve venire nel fondo ad attuare tale opera preventiva con criteri di scelta sulla efficacia e bravura del selettore, nella linea dell’autodifesa e tutela delle risorse agricole.Se in un Ambito non si raggiunge il contingente previsto, si attui la turnazione delle squadre; occorre individuare ‘fasce di protezio-ne’ in cui aumentare il numero dei giorni previsti per la caccia al fine di creare una vera e propria zonizzazione tampone. “In quelle aree – secondo Confagricoltura Savona – l’agricoltore deve, se in grado, essere assunto al ruolo di custode. In ultimo – sottolinea Confagricoltura Savona – si deve una volta per tutte tenere in considerazione il problema anche da un punto di vista igienico – sanitario, considerando che ad oggi i cinghiali abbattuti nel 2014 rappresentano, in termini di carne immessa senza controllo sui mercati, oltre 897.435 chilogrammi, considerando immessi sui mercati 35 chilogrammi per cinghiale”.“La Toscana ha già creato norme in tal senso – conclude Massi-mo Rebella – e non dobbiamo dimenticare che gli ungulati sono il problema principale nella gestione dell’entroterra, e quindi un vero e proprio rischio collettivo, in quanto i danni, oltre a pesare economicamente sull’imprenditore agricolo e sulla collettività, creano abbandono di un territorio che, giocoforza, diviene rischio per la costa, a causa del dissesto idrogeologico e della franosità”. Un nuovo modo di impostare il sistema nel suo insieme: questa l’idea di Confagricoltura Savona che sta elaborando un documento insieme ai colleghi liguri e sarà presentato all’assessore all’agri-coltura e caccia della Liguria, Stefano Mai.

Caccia in Liguria: nel 2014 abbattuti 25.641 cinghiali

“Occorre una nuova politica di complessiva gestione della caccia e delle problematiche connesse ai danni all’agricoltura cagionati in Liguria prevalentemente dagli ungulati”. Questa la sintetica premessa di Massimo Rebella, presidente di Confagricoltura Savona.Lo scorso anno, secondo i dati pubblicati dalle pro-vince liguri, sono stati abbattuti in Liguria oltre 25.000 cinghiali, ma i danni all’agricoltura, specie nell’entroter-

ra, continuano ad aumentare. “Necessitano scelte innovative e un nuovo metodo di approccio alla problematica. Innanzitutto – precisa il presidente ligure di Confagricoltura Savona – occorre che gli agricoltori abbiano maggiore peso nella gestione degli ambiti di caccia, arrivando a determinarne le scelte operative in maniera unanime”.Secondo Confagricoltura Savona occorre che si attui seriamente

I danni all’agricoltura non diminuiscono, è tempo di nuove soluzioni

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pratica e della realizzazione dello strolghino salume capace di predire la buona risuscita del Culatello di Zibello. Rientro ad Albenga in tarda serata.

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Musica, teatro e degustazione di prodotti tipiciTerreni Creativi all’Ortofrutticola

Una manifestazione che è anche occasione di promozione

dalla Cooperativa L’Ortofrutticola è stato lo spettacolo musicale del compositore Gerardo Frisina, figura di riferimento a livello internazionale nel panorama nu-jazz.. “Siamo lieti di aver ospitato questa importante manifestazione – dichiara Lara Ravera, presidente della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga -. L’impegno della compagnia Kronoteatro dimostra che azioni di valorizzazione e promozione dei prodotti del territorio si possono intraprendere anche attraverso spettacoli di intrattenimento.

Dopo un lungo lavoro di organizzazione,

l’Ortofrutticola lavora quotidianamente per incentivare l’acquisto di piante ed il consumo dei

prodotti coltivati nella Piana ed è

favorevole a tutte quelle iniziative che

possano promuovere i prodotti del territorio. Riteniamo che questa manifestazione, unica nel suo genere, sia in grado di attirare un gran numero di spettatori, rappresentando un’ottima opportunità, senza alcun costo a carico della cooperativa, per far conoscere la nostra struttura a possibili nuovi clienti”.

Il primo agosto la Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga ha ospitato la serata di apertura della sesta edizione di “Terreni Creativi”; il festival, organizzato da Kronoteatro in cui musica, teatro, conversazioni, degustazione di prodotti eno-gastronomici locali sono i protagonisti delle serate organizzate all’interno delle principali aziende agricole locali, tanto da diventare uno tra gli appuntamenti più attesi dell’estate.La manifestazione si è aperta con la rappresentazione teatrale di pre-festival riservata a soli 50 spettatori dal titolo “2.(due)”, interpretata da Licia Lanera fondatrice del gruppo Fibre Paralelle e da Riccardo Spagnulo. La serata ha preso ufficialmente il via alle 20, quando sul palco allestito all’interno della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga di Regione Massaretti è salita la compagnia faentina “Menoventi” accompagnata da quella francese “Pardès Rimonim”, per dare vita allo spettacolo “Survivre” ideato da Gianni Farina, Consuelo Battiston, Bertrand Sinapi e Amandine Truffy, seguito da una conversazione curata dal critico e studioso di teatro e letteratura Oliviero Ponte di Pino. “L’Aperitivo quasi cena”, il tradizionale appuntamento per la degustazione dei prodotti tipici locali si è svolto intorno alle 21 ed è stato curato dal ristorante “Lo scoglio” e dall’associazione “Ratatuja”, mentre la Confederazione Italiana Agricoltori di Albenga si è occupata dei vini. Le esibizioni sono riprese alle 22.15 con i “CollettivO CineticO”, la compagnia che si muove tra il teatro la danza e le arti visive, che ha messo in scena “Amleto” (regia e voce Francesca Pennini, drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini, azione e creazione Carmine Parise, Angelo Pedroni, Stefano Sardi).Un gruppo di candidati, formato da attori professionisti, dilettanti e sostituti dell’ultimo minuto, si è conteso il ruolo del protagonista ed è stato proprio il pubblico con i suoi applausi a decretare il vincitore. A chiudere la prima serata di Terreni Creativi ospitata

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