la voce dei coltivatori 11/2012
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Transcript of la voce dei coltivatori 11/2012
dalla culla della civiltà, la civiltà del cibo
Cibi d'Italia: 300 mila visitatori alla tre giorni organizzata a Roma da Coldiretti
per affermare la qualità del vero Made in Italy
64° anno - n.10 novembre 2012Periodico di Coldiretti Piacenza
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sommario
6
Marini intervistato da Famiglia Cristiana
8 8
Editoriale: etichetta, non prendiamoci in giro .....................................5Al MacFrut presentata Fai ..................................................................... 10ARP protagonista del comitato 100 sapori .......................................... 11Pomì è la cultura del benessere ............................................................ 12Quote latte ........................................................................................... 14Ridimensionare i supermercati ............................................................ 15Per l'85% degli italiani la spesa è sotto casa ........................................ 16L'obesità si combatte leggendo l'etichetta .......................................... 17La Voce della fede ................................................................................ 18Alimentazione: carne di maiale ............................................................ 19
Una vigna per il papa da Coldiretti
Cibi d'Italia
CapVarie ...........................................................................................................................50
epacaIn crociera con i pensionati di Coldiretti Piacenza ......................................................46
Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA
Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Ottobre 1953
DirettoreMassimo Albano
Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa
Direzione artisticaMarino Galli
Comitato editorialeAntonella Bazzini, Dario Panelli, Elisabetta Montesissa,
Emanuele Gonsalvi, Laura Barbieri, Luca Piacenza, Maurizio Maffi
Hanno collaboratoAndrea Pompini, Cinzia Pastorelli, Claudia Albertazzi,
Monica Maj, Nadia Marcotti, Riccardo Piras,Sabrina Cliti, Stefano Cavanna, don Stefano Segalini
Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura
29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596
Progetto grafico e impaginazione
Fotocomposizione e stampaGrafiche Lama Srl
Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza
Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.
Non è in vendita.
In copertina:A Roma nasce la storia, una cultura che ha condizionato
il mondo intero. Con la stessa forza la qualità del nostro Cibodeve insegnare al mondo che la ricchezza di questo paese
è da sempre nelle sue tradizioni e nei suoi meravigliosi prodotti
La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it
Questo numero è stato chiuso in redazione il 2 novembre 2012
Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]
© tutti i diritti riservati
La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certificata FSC con elevato contenuto di fibre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.
l'intervista
etichettopoliNuova fregatura da Bruxelles: niente etichetta obbligatoria per le merci extra Ue ......28
fiscaletributario - contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari .............................38tributario - fabbricati rurali: termine per l'accatastamento ........................................39tributario - obbligo accatastamento per fabbricati strumentali in “zona montana” ..40paghe - assunzioni ........................................................................................................42paghe - stabilità ...........................................................................................................44paghe - immigrati .........................................................................................................45
eventi dal mondo agricoloLa pagina del Consorzio di Bonifica di Piacenza ........................................................29La pagina dell’Associazione Piacentina Latte.............................................................30La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ......................................31La Voce della Cattolica ...............................................................................................32
tecnicoMais nelle Aflatossine .................................................................................................34Sicurezza sul lavoro ....................................................................................................35Dichiarazione raccolta uve e produzione vino 2012 ...................................................36Accatastare i fabbricati prima della successione........................................................37
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iniziative ColdirettiAGRIMERCATO rinnovo cariche ..................................................................................22Coldiretti premia il bronzo olimpico di MTB ...............................................................24Progetto "orti" di Campagna Amica .........................................................................25Coldiretti con la Croce Rossa .....................................................................................26
Jonatha Risoli
editoriale5
prigioniero delle lobby e di chi fa affari con il finto made in italy e poco importa di ciò che pensano gli italiani, il Parlamento e le sue leggi. Ma allora – conclude il presidente della Coldiretti - la smettano tutti con le belle dichiarazioni da rilasciare alla stampa e provino per una volta a far pace con la verita!”.
L’Italia ha dimostrato in Europa di essere tornata ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. Lo stesso atteggiamento - ha concluso Sergio Marini - ci attendiamo venga assunto anche rispetto alla riforma della Politica agricola comune”.
}“Se ad un anno e mezzo dall’approvazione di una legge dello Stato il Governo non è ancora riuscito a trovare l’accordo nello scrivere neanche uno straccio di singolo decreto appli-cativo da mandare a Bruxelles, resta difficile poi prendersela con i ritardi dell’UE”.
è quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in merito alla discussione al Senato sui tempi di emanazione dei decreti attuativi della legge sull'etichettatura degli alimenti del 18 gennaio 2011. “è vero che in Europa – precisa - si fa fatica a spiegare la qualità ma, in questo caso, non prendiamoci in giro, il problema è l’ipocrisia tutta italiana”.“I decreti applicativi della legge sull’etichettatura – rileva ancora Marini - non si fanno semplicemente perché il Governo è di fatto
Marini:
ETICHETTA, non prendiamoci in giro
Sergio Marinipresidente di Coldiretti
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}Quattro giorni di kermesse enogastronomica a Roma: sa-pori e prodotti da 19 regioni. Una vallata di prelibatezze, un Circo Massimo di sapori. Per quattro giorni l'ampio spazio dove nell'antichità si svolgevano giochi e corse del-
le quadrighe, «Cibi d’Italia», enorme mercato esclusivamente dedicato ai tesori del patrimonio agroalimentare del nostro Paese. (Corriere Della Sera)
Fine settimana dedicato all'alimentazione: prodotti da tutta Italia in 200 stand su 20 mila metri quadrati, ma anche inizia-tive che propongono un tuffo nei sapori dell'antica Roma e un ritorno al baratto. (Repubblica)
Un'Italia agricola in miniatura in vetrina a Roma nell'arena del Circo Massimo. Dalle malghe ai tavolieri, dai pascoli alle vallate, nel cuore della Capitale si potrà avere un contatto diretto con il meglio dell'agricoltura made in Italy. Campi col-tivati, stalle, pastori e greggi ma anche laboratori del gusto, sommelier della frutta, garden agricosmetica e cucina della
nonna, fattorie didattiche con gli animali per i più piccoli, e lezioni di agrofitness per tutti gli sportivi. (Il Sole 24 Ore)
Voluta dalla Fondazione Campagna Amica e promossa dalla Coldiretti la manifestazione ha rappresentato un'occasione unica, per il pubblico dei consumatori, di conoscere e acqui-stare una golosa selezione di eccellenze del made in Italy a tavola. La Fondazione Campagna Amica è una realtà che da anni è impegnata nella divulgazione e promozione di temi come vendita diretta, turismo agroalimentare ed eco soste-nibilità. Con Cibi d'Italia, l'obiettivo è creare un contatto di-retto tra chi produce e chi consuma e di farlo su una piazza importante come Roma e in una location di grande impatto come il Circo Massimo (Il Tempo). Spettacolare, certo. Un Circo Massimo tutto giallo, un colpo d’occhio cinematogra-fico degno del miglior regista. Gazebo delle aziende agricole, la presenza di Agripiace con “La bottega di Campagna Ami-ca” piacentina in rappresentanza di tutte le Botteghe d’Italia, momenti di confronto animati da esperti del settore agroali-
sindacale7
mentare e da personaggi dello spettacolo, da sociologi, dai numerosi politici e giornalisti intervenuti. Ma “Cibi d’Italia” è stato molto più di una kermesse enogastronomica. È stata la vetrina di un nuovo modo di vivere, la presentazione di un modello agroalimentare diverso. La dimostrazione che l’agri-coltura può essere sostenibile: una sostenibilità ambientale, nel rispetto del territorio, nella garanzia di salubrità garantiti da chi CI METTE LA FACCIA come le centinaia di agricol-tori provenienti da tutta Italia; una sostenibilità economica, che faccia rimanere nelle mani del produttore e nel territo-rio di origine la maggior parte del valore aggiunto di quelle produzioni così invidiate e imitate; una sostenibilità sociale che permetta anche agli abitanti di quelle aree più disagiate e lontane dall’agricoltura intensiva, di valorizzare economi-camente le proprie tipicità, garantendo il prezioso e attivo presidio in collina e in montagna. L’immagine di un’agricol-tura al contempo impregnata di valori tradizionali e di in-novazione, come i giovani imprenditori agricoli premiati con l’Oscar Green, dotati di una visione prospettica che proprio
nell’innovazione e nel mettersi in gioco garantiscono il futuro del settore. È stata la rappresentazione dell’idea, sempre più diffusa, che per crescere si può e si deve consumare meno e meglio, che il cibo italiano non è migliore perché prodotto in Italia ma perché si porta dietro un territorio che lascia il segno sulla materia prima, sulla lavorazione e sulla qualità. Un’italianità che non è una targa ma un segno di verità. Cibi d’Italia” – afferma il presidente della Coldiretti Marini – è stato uno spaccato dell’Italia più bella e più vera e, in questo momento storico, c’è bisogno di tanta verità, di cose concrete e non delle troppe cose raccontate e mai realizzate. Il Festival di Campagna Amica, che abbiamo ideato e che riproporre-mo anche nei prossimi anni, è la rappresentazione concreta di un progetto che è difficile spiegare, ma bastava girare tra gli stand per trovare la nostra verità: produttori veri, gente vera – conclude Marini - che la mattina si alza e che lavora per realizzare prodotti veri che servono a soddisfare bisogni veri come quello del mangiare, dello stare tutti meglio e in-sieme”.
novembre 2012
Cibi d'Italia
TINGE DI GIALLO il Circo Massimo
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Giornata della Salvaguardia del Creato
UNA VIGNA PER IL PAPA dagli agricoltori della Coldiretti
} Gli agricoltori della Coldiretti hanno donato al Santo padre un vigneto a chilometri zero che è stato pian-tato nella “Fattoria pontificia” dove quest’anno sono stati anche raccolti i primi 80 chili di miele biologico ottenuto dal lavoro di mezzo milione di api negli otto alveari collocati dagli stessi agricoltori lo scorso anno. L’annuncio è stato dato in occasione della celebrazione della Giornata della Salvaguardia del Creato a Castel Gandolfo con migliaia di agricoltori giunti da ogni parte d’Italia per ascoltare l’angelus del Santo
Padre. “È anche questo – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini - il nostro contributo per rispondere alla difficile crisi che attanaglia tutti noi. Un impegno che da un lato va a salvaguardia
dell’identità dell’agricoltura italiana, il rispetto dell’ambiente e della biodiversità; dall’altro garantisce ai consumatori giusta qualità e quantità, genuinità e sicurezza degli alimenti, conciliando i bisogni di
consumatori e di produttori”. La vigna appena impiantata è di circa 1000 metri quadrati si trova in un suggestivo angolo della tenuta sotto la statua del Cristo Buon Pastore, là dove la Coldiretti ha
anche provveduto ad ammodernare la piccola cantina con le attrezzature necessarie. Si tratta di vitigni di “Trebbiano” (bianco) e di “Cesanese di Affile” (rosso) autoctono che a fine estate
2013 darà vini a “km zero” di spiccata aromaticità e la cui memoria si perde negli annali della storia. Il forte collegamento esistente tra terra, cibo, cultura e valori religiosi e le
opportunità che l’agricoltura offre in ordine all’accoglienza, al mondo del lavoro, alla salvaguardia del territorio hanno avuto una particolare esaltazione con la presenza
per l’Angelus di centinaia di imprenditori agricoli arrivati in piazza insieme al pre-sidente nazionale Sergio Marini per stringersi attorno al Papa. La vigna regalata a
Benedetto XVI ha inteso richiamarsi alle prime parole ai fedeli pronunciate il 19 aprile 2005 da Joseph Ratzinger, appena eletto Pontefice, quando si definì “un
umile lavoratore nella vigna del Signore”, alludendo a un’umiltà prima di tut-to intellettuale che tanto spesso lo ha portato a ripetere che la scienza non
può considerarsi autosufficiente, ma dovrebbe avere l’umiltà e il coraggio di aprirsi al mistero di Dio. La fattoria è dotata di una modernissima
pastorizzatrice” per il latte ottenuto da 25 mucche, ospita un pollaio con 300 galline ovaiole e 60 polli da carne in produzione e dispone di frut-teti, di un oliveto secolare e di serre nelle quali si coltivano le piante e i
fiori che vengono utilizzati per abbellire i palazzi vaticani.
Marini: "se l'Italia non è
AFFONDATA bisogna ringraziare
gli IMPRENDITORI AGRICOLI
sindacale9 novembre 2012
} “Se l'Italia non è affondata, se le nostre piazze non si riempiono di gente arrabbia-ta, come a Madrid o ad Atene, se il nostro tessuto sociale tiene, bisogna ringraziare non solo il buon senso degli italiani, ma
anche il valore dei nostri imprenditori agrico-li”. È uno uno dei passaggi dell'intervista, qui riprodotta in alcuni stralci, che il settimanale Famiglia Cristiana ha dedicato al presidente della Coldiretti, Sergio Marini. “La crisi colpi-sce molto anche l'agricoltura - spiega Marini sulle colonne del noto periodico cattolico -, in quanto attività economica che sta sul mercato e risente del crollo dei consumi. C'è poi aumento dei costi di produzione, sui quali pesano i prez-zi delle risorse energetiche, come i carburan-
ti. Infine ci sono tutti i disagi determinati dai cambiamenti climatici. Però, nonostante il mo-mento di grande difficoltà, nonostante i redditi bassi, l'agricoltura è uno dei pochi settori sui quali l'Italia può fare affidamento per il proprio futuro”. Alla domanda se l'Italia sarà salvata dagli agricoltori invece che da Marchionne, il presidente ha poi risposto che "se vogliamo giocare la partita sulla produttività e sui costi di produzione, perdiamo. Se si va verso un modello di sviluppo dove i costi di produzio-ne devono essere sempre più bassi, non penso che in Italia fra qualche anno rimarrà la Fiat. Se invece aggiungiamo creatività, paesaggio, storia, tutto ciò che di bello e unico abbiamo in questo Paese, possiamo vincere”.
10
}Il consumatore italiano è sempre più orientato verso il con-sumo di prodotti ortofrutticoli nazionali. È quanto emer-so al convegno promosso da Coldiretti Emilia Romagna, ”L’ortofrutta firmata dagli agricoltori italiani” che si è svolto
al Macfrut di Cesena. Secondo i dati presentati dall’economista Gian Luca Bagnara, nel primo semestre 2012 sono aumentati i volumi di acquisto delle prugne (+14%) delle nettarine (+13%), delle angurie (+6%), delle fragole (+3%), mentre sono diminuiti gli acquisti di frutta esotica (–11%in quantità e –6% in valore). Il consumatore dimostra, quindi, di puntare sempre di più verso il prodotto di qualità. Nel settore delle pesche e nettarine, pro-duzioni simbolo dell’agricoltura emiliano romagnola, i prezzi e gli acquisti al consumo – secondo i dati presentati al convegno – hanno premiato il prodotto di qualità elevata, mentre han-no penalizzato le produzioni di qualità più scarsa. Sono così stati premiati i produttori che hanno curato la potatura, il di-radamento puntando al mercato dei calibri maggiori, mentre sono stati svantaggiati i produttori che hanno scelto le grandi quantità di prodotto con qualità inferiore. I prezzi spuntati al consumo non si sono però tradotti in un deciso vantaggio per il prezzo pagato ai produttori. Questo accade – è stato detto al convegno – per la situazione critica dell’organizzazione della filiera a valle dell’impresa agricola, che è diventata il fattore de-terminante per la competitività sui mercati. In sostanza i costi intermedi, tra il campo e lo scaffale, pesano sul costo finale del prodotto ortofrutticolo a scapito del prezzo pagato al produt-tore. Costi fissi troppo alti e una minore redditività delle vendite dovute a deboli strategie di differenziazione sul mercato, impe-discono di valorizzare adeguatamente il prodotto di qualità, penalizzano l’agricoltura. “Un filiera troppo lunga, con pas-saggi prolungati, con tre, quattro intermediari dal produttore
al distributore finale – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – appesantiscono il prezzo finale del prodotto ortofrutticolo a scapito del primo anello della filiera. Nonostante l’efficienza del lavoro dei nostri addetti, che non hanno niente da invidiare ad esempio alla concorrenza spagno-la in fatto di costo alla produzione di un chilo di pesche, non riusciamo a generare un corrispondente valore aggiunto per le nostre imprese. Da qui nasce il progetto Fai, firmato agricoltori italiani”. Promosso da Coldiretti, il progetto Fai – ha spiegato Tonello – “si propone di tagliare i troppi passaggi del cibo dal campo alla tavola che alimentano le speculazioni ma anche gli sprechi”. Con il sostegno logistico dei Consorzi Agrari d’Italia, Fai commercializzerà solo prodotti nazionali con un passaggio diretto dalle aziende agricole ai canali distributivi e si affianche-rà alla rete già attiva di quasi diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e aziende agricole trasformate in punti vendita, i mille-cento mercati degli agricoltori e le oltre cento botteghe di Cam-pagna Amica già presenti su tutto il territorio nazionale. Secon-do l’analisi di Coldiretti, per ogni euro speso da un consumatore solo 17 centesimi restano alla produzione. In questo modo un chilo di frutta costa meno di una tazzina di caffè, nonostante che produrre un chilogrammo di pesche significhi competenza, lavoro, capacità imprenditoriale, utilizzo di manodopera e di costosi mezzi di produzione. “Non è più possibile – ha detto Tonello – proseguire con un sistema che sottostima il valore del produrre cibo rispetto ai suoi spostamenti. Con Fai, come per la vendita diretta, intendiamo ridurre gli interminabili passaggi dal campo alla tavola, con la fornitura diretta di prodotti italiani ai sistemi distributivi per recuperare il valore aggiunto e per dare risposta alla richiesta del consumatore di riconoscere l’identità e l’origine del prodotto”.
Al Macfrut presentata ORTOFRUTTA FIRMATA AGRICOLTORI ITALIANI
Lunedì 8 ottobre si è tenuto presso lo stabilimento ARP a Gariga di Podenzano un convegno sui diversi aspetti della filiera agro-alimentare, promosso dal Comitato “100 sapori” presieduto dal Prof. Daniele Fornari
sindacale11 novembre 2012
}La cooperativa ARP, a sole 24 ore dagli ultimi conferimenti di pomodoro, ha messo l’abito elegante per accogliere l’e-vento organizzato dal Comitato “100 sapori”, promosso dalla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Pia-
cenza. Il convegno, alla presenza di istituzioni, associazioni di categoria e rappresentanti della filiera agro-alimentare, si è arti-colato negli interventi del professor Daniele Fornari, coordina-tore del Comitato e con profondi legami, per motivi famigliari, alla storica cooperativa del pomodoro piacentino, del direttore di ARP Stefano Spelta, di. Lorenzo Morelli, preside della Fa-coltà di Agraria piacentina, del Presidente del Consorzio Agra-rio Provinciale di Piacenza Marco Crotti e dell’amministratore delegato di Eataly Francesco Farinetti. Se l’intervento del prof. Fornari si è soffermato sugli aspetti economici del comparto agro-alimentare, sugli effetti della crisi sulla filiera e le possibili vie d’uscita, sulle modifiche del-le relazioni commerciali a seguito dell’introduzione dell’art.62, al preside Morelli è toccato il compito di spiegare come sia possibile, grazie alle moderne tecnologie, riconoscere senza ambiguità, l’identi-tà di determinati prodotti (ad esempio l’unicità dell’ortrugo piacentino) mentre gli interventi degli altri relatori hanno posto l’accento sul-le realtà che dirigono, sui progetti in essere. Marco Crotti ha descritto l’attività del CAP di Piacenza, Consorzio con 100 anni di storia, le sfide che attendono una real-tà che fattura ormai 100 milioni di euro: l’attenzione al territorio, la necessità di innovare. Francesco Farinetti, giovane amministratore delegato di Eataly ha
raccontato l’esperienza imprenditoriale della sua famiglia, la sto-ria e la filosofia di Eataly e i progetti futuri, fra i quali, l’apertura di uno spazio a Piacenza, all’interno della Cavallerizza, previsto per l’autunno 2013. Alla base del progetto piacentino ci saranno i prodotti locali e nazionali, spazi per la didattica e 7 ristoranti te-matici. Nelle vesti di padrone di casa, il direttore di ARP Stefano Spelta ha illustrato la realtà della cooperativa, dal 1958 struttu-ra di punta degli agricoltori del nostro territorio con circa 2.100 ettari coltivati a pomodoro da 80 soci e con una produzione di 230.000 tons di pomodoro fresco nella campagna di trasforma-zione da poco conclusa. Alla trasformazione di pomodoro fre-sco, ARP affianca la lavorazione di legumi freschi quali il pisello e il fagiolo borlotto, ponendosi così come una delle pochissime realtà italiane con una simile gamma di prodotto fresco, che, pre-me sottolineare, deriva per il 95% dal territorio piacentino. Nelle ultime stagioni ARP ha registrato, anche a fronte dei notevoli investimenti fatti, un sensibile aumento del fatturato attestandosi intorno ai 48 milioni di euro. La produzione è destinata per circa il 40% alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) italiana ed estera con marchi come Esselunga, Conad, Eurospin, Au-chan Francia, il 30% alla ristorazione italiana ed estera e il re-stante 30% ai formati industriali di multinazionali quali Unilever, Heinz. In questo scenario l’ARP per le sue peculiarità logistiche, distributive, produttive ed occupazionali (impiega 50 addetti fissi e circa 350 addetti stagionali) rappresenta un’azienda strategica per l’economia di tutto il territorio piacentino. Il futuro conclude Spelta è rappresentato dalla qualità, dalle maggiori garanzie per il consumatore e dalla riconoscibilità del prodotto italiano, senza dimenticare la salvaguardia delle economie delle singole aziende agricole associate che sono il vero motore della cooperativa.
da sinistra Daniele Fornari, Marco Crotti, Stefano Spelta, Francesco Farinetti
l’ARP protagonistadel comitato 100 sapori
}Costantino Vaia, Direttore Genera-le del Consorzio Casalasco del po-modoro è intervenuto al convegno “L’impronta ambientale dei pro-dotti”, organizzata da Legambiente
presso l’Università Bocconi di Milano alla presenza del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Coltura del Benessere è la filosofia Pomì che, consapevole delle conseguenze sociali ed ambientali del proprio operato, pone attenzione globale a tutti gli aspetti della pro-duzione e all’impatto che le scelte alimentari hanno sulle economie globali oltre che sul clima. Pomì si impegna quotidianamente nel condurre la propria attività all’insegna di una green economy che sappia coniugare la qualità tradizionale del marchio e la nuova sen-sibilità del consumatore, sempre più attento al benessere attuale e futuro di sé stesso e del contesto sociale e ambientale in cui vive. Da qui nasceva, lo scorso ottobre, l’adesione volontaria dell’azienda al progetto ‘etichetta PER IL CLIMA’, ideato da Legambiente insieme ad Ambiente Italia. Pomì è stato infatti il primo marchio del set-tore alimentare ad ottenere l’etichetta PER il CLIMA attraverso la quale ha comunicato la quantità di CO2 emessa durante il ciclo di vita di alcuni prodotti. “Aver aderito all’iniziativa nel 2011 ed aver proseguito oggi nella stessa direzione – dichiara Costantino Vaia, Managing Director di Consorzio Casalasco del Pomodoro – è per noi una conferma della qualità del progetto, una piena e consape-vole assunzione di responsabilità nei confronti del consumatore e dell'ambiente che si inserisce all’interno di un progetto più ampio per il quale ci definiamo promotori di una Coltura del Benessere per il territorio e le persone, intese sia come fruitori che come risorse
per il lavoro. Abbiamo infatti la gestione completa di tutta la filiera, e volere dichiarare l’impatto che ogni singola fase del nostro lavoro ha sull’ambiente, ci ha permesso di monitorarle in modo continuativo migliorando quelle più critiche per un ottimo risultato complessivo. Abbiamo infatti ridistribuito gli investimenti, sia economici che in termini di risorse umane, per agire direttamente sulle attività che incidevano in modo sostanziale. Nostro obiettivo primario: com-binare l’alta qualità, assicurando al consumatore un prodotto 100% italiano, certificato in tutte le fasi della filiera, con una sostenibilità reale e percepibile a tutti”. Pomì investe da sempre in un sistema di coltivazione, produzione e confezionamento che ha come obiettivi il risparmio idrico e l’assoluta salubrità del cibo, garantendo elevati livelli di qualità e sicurezza, sia per la forza lavoro che per l'ambien-te. Da evidenziare, inoltre, l’attenzione per le confezioni: la versione brick dei prodotti Pomì di tutti i formati disponibili è certificata con il marchio FSC (Forest Stewardship Council) che identifica la carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Di più recente ideazione è Pomì Trace, il siste-ma tecnologico e informatico creato dall’azienda a favore del con-sumatore che rende possibile la tracciabilità dei prodotti a marchio Pomì. Gli interventi adottati dall’azienda per ridurre notevolmente l’impatto ambientale hanno una loro efficacia individuale, ma inci-dono in modo importante soprattutto perché combinati insieme in un sistema integrato la cui finalità è di raccogliere sotto un solo de-nominatore – BENESSERE – le persone, il territorio e l’ambiente.
Per ulteriori informazioniwww.pomionline.it/coltura-del-benessere.php
Milano 8 Ottobre 2012 Università Luigi Bocconi
POMì è la coltura del benessere,
UN POMODORO con l’etichetta ‘verde'
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} Per la campagna lattiero-casearia 2012-2013 l’Italia ri-schia di superare la quota nazionale di produzione di latte prevista dall’Unione europea. Questo è quanto emerge dai dati resi noti dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), nei quali si evidenzia come da
aprile a luglio di quest’anno siano già stati consegnati ai pri-mi acquirenti oltre 3 milioni 770mila tonnellate di prodotto, con un aumento di circa il 3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Sebbene la produzione di agosto 2012 si preveda in flessione a causa del grande caldo, si stima che comunque – proseguendo con questo trend – l’Italia possa concludere l’attuale campagna superando il fatidico tetto dei 10 milio-ni 883mila tonnellate del 2011, al di sotto del quale si era faticosamente attestata lo scorso anno, consegnando circa 10 milioni 876mila tonnellate di latte. Vale la pena di ri-cordare che la legge 33/2009 non prevede compensazioni nazionali nel caso di splafonamento e che quindi va asso-lutamente evitato il superamento del “tetto” stabilito in sede Ue per il nostro Paese. In caso di sforamento della soglia fissata in sede europea, accederanno alla restitu-zione del prelievo soltanto i produttori in regola con il versamento mensile; avranno priorità i titolari di azien-de ubicate nelle zone di montagna, quelli nelle zone svantaggiate, i produttori che non abbiano superato il livello di commercializzazione conseguito nel periodo 2007-2008 o quelli che non abbiano superato di oltre il 6 per cento la propria quota individuale. Per tutti gli altri produttori in esubero, i prelievi confluiranno integralmente nel fondo per gli interventi nel setto-re lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
QUOTE LATTE Italia a rischio splafonamento
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RIDISEGNARE I SUPERMERCATI per avere più salute e meno cibo spazzatura
sindacale15 novembre 2012
} Un’idea che potrebbe essere vin-cente, se riuscisse a vincere le re-sistenze di industria e retail: ridi-segnare la planimetria interna dei supermercati, in modo da evitare
una sovra-esposizione dei consumatori verso snack, caramelle e alimenti ad alto contenuto di zuccheri e grassi. Questi pro-dotti sono spesso collocati in posti strate-gici nelle superfici di vendita per aumen-tarne le occasioni di acquisto: ad esempio su scaffali ad altezza viso, o magari vicino alle casse. I margini commerciali sono mol-to elevati, in ragione del basso costo delle materie prime (zuccheri e oli tropicali), del sapore invitante, dell’aspetto convincente. Ma i comfort-food hanno però ricadute pe-ricolose e costose sulla salute. Ora il gover-no della Scozia sta considerando l’opzione rivoluzionaria di modificare per decreto la disposizione dei prodotti nei supermercati, esponendo meglio i prodotti più salubri e ritirando invece quelli ricchi di zuccheri e grassi. Tra le altre misure che il governo scozzese sta chiedendo, anche un più rapi-do cambio di passo nella ri-formulazione
di prodotti (ad esempio, abbassandone il contenuto di sale, zucchero, grassi), o un limite delle offerte promozionali (come il 3x2) su prodotti non salubri. La proposta arriva in un momento in cui l’Associazione Internazionale per lo Studio dell’Obesità ha pubblicato uno studio – The 2012 report of the StanMark projects on standard for marketing food and beverages to children in Europe – in cui si mette in evidenza come l’industria europea abbia fallito nel dare credibili segnali di riformulazione dei prodotti in veste salu-tista. L’indagine, successiva ad altro studio (del 2006) della City University di Londra e arrivato alle stesse conclusioni, mette in luce la carenza di approcci volontari e di partena-riato pubblico-privato. In sostanza, il marketing prevale: se 2-3 materie prime globali a basso costo sono lo standard dei prodotti da forno di tipo industriale e se la pubblicità è in grado di far sembrare sani prodotti che non lo sono, chi fa il “primo passo” rischia di essere sconfitto dalla concorrenza senza un reale riconoscimento da parte dei consumatori, ul-timamente più sensibili alle “sirene” del prezzo basso a cau-sa della crisi. Sembra quindi che solo serie azioni intraprese da un attore pubblico possano ristabilire il contesto adegua-to per una sana alimentazione. Se il marketing ha costi na-scosti, tra cui un peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, bisogna cambiarlo, regolamentarlo e se necessario bilanciarlo con adeguate azioni di public health. Seguiremo gli sviluppi della questione. Dal canto suo, Col-diretti aveva già proposto un’azione simile, ovvero di riser-vare a prodotti locali e regionali uno spazio all’interno dei supermercati. Ultimamente c’è anche la possibilità di aprire uno spazio di vendita (Bottega di Campagna Amica) all’in-terno di appositi corner nella Grande distribuzione, dando ai consumatori la possibilità di acquistare cibo di qualità e locale, e quindi proponendo un’alternativa concreta rispetto al cibo massificato dell’agroindustria.
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} Oltre l’85 per cento degli italiani continua a fare la spesa alimentare quotidiana sottocasa, frequentemen-te nei piccoli negozi di quartiere che svolgono un rile-vante ruolo sociale nei confronti dei cittadini. È una delle indicazioni emerse dal rapporto Coldiretti/Censis
“Crisi: vivere insieme, vivere meglio” dal quale si evidenzia che proprio la spesa è l’attività svolta dal maggior nume-ro di persone nel raggio di 15-20 minuti a piedi dalla pro-pria residenza. Il desiderio di costruire rapporti umani e di condividere paure, desideri e speranze sono più importan-ti del conto economico per un grande numero di cittadini. Un ruolo importante, in tutto ciò, viene svolto dalla cre-scente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica dove si crea un rapporto di confidenza e fiducia tra produttori e cittadini, fondato su uno scambio reale di prodotti e di esperienze. A livello più generale, la crisi ha attivato la rete di protezione familiare caratteristica
dell’identità nazionale con quasi un terzo de-gli italiani (31 per cento) che abita con la pro-
pria mamma, mentre ben il 42,3 per cento ce l’ha ad un massimo di trenta minuti dalla sua abita-
zione. La solidità dei legami familiari è confermata dal fatto che vive insieme con il padre oltre il 30 per
cento, mentre oltre il 40 per cento vive ad un massimo di trenta minuti a piedi dalla sua abitazione. In sostanza l’e-
voluzione delle funzioni socioeconomiche, con il passaggio alla famiglia soggetto di welfare che opera come provider di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, spie-ga anche la tendenza a ricompattare, in termini di distanza dalle rispettive abitazioni, i vari componenti, anche quando non coabitano. “Spesso la struttura della famiglia italiana in generale, e di quel-la agricola in particolare, viene considerata superata mentre si è dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare
nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini”, ha af-fermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la solida-rietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è un modello vin-cente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di
arretratezza sociale e culturale come molti si ostinano ad affer-mare”. Ma la ricerca Censis-Coldiretti offre anche altri spaccati in-teressanti sulla società italiana e il suo rapporto con il cibo. Con la crisi, i cittadini riscoprono in piacere di stare a casa e di preparare gustosi menu per parenti e amici soprattutto nei giorni festivi durante i quali si raggiunge il record di ol-tre un’ora davanti ai fornelli (69 minuti). Ventuno milioni di italiani preparano addirittura alimenti in casa come yogurt, pane, gelato o conserve; di questi oltre 11,2 milioni di perso-ne lo fanno regolarmente. Oltre il 29 per cento dei cittadini dichiara poi di fare ricerche sul web per confrontare prezzi, qualità dei cibi, con una tendenza a formare community, aggregati di individui uniti da interessi, passioni, valori co-muni. Per il 57 per cento degli italiani, inoltre, la distintività del proprio territorio regionale risiede nel cibo e nel vino e in generale nel patrimonio enogastronomico.
Censis:
per l'85% degli italiani LA SPESA è
Sotto cASA
sindacale17 novembre 2012
} Le donne che leggono abitualmente l’etichetta di un pro-dotto prima di acquistarlo pesano mediamente 4 chili in meno rispetto a quelle che non lo fanno. A rivelarlo è un recente studio pubblicato sulla rivista Agricultu-ral Economics secondo il quale la semplice abitudine di
leggere le etichette dei cibi può prevenire l’obesità e aiutare a mantenere sotto controllo il peso corporeo. Lo studio è stato condotto da un team di scienziati internazionali pro-venienti dall’Università di Santiago de Compostela insieme, dalle Università americane dell’Arkansas e del Tennessee e dal Norwegian Institute for Agricultural Finance Rese-arch. I ricercatori si sono soffermati sul rapporto esistente tra il leggere le etichette dei prodotti alimentari e l’obesità analizzando i dati americani ricavati dal sondaggio annuale National Health Interview effettuato negli Usa dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) che ha coinvolto più di 25.640 soggetti i quali hanno risposto a varie domande riguardanti lo stile di vita, la dieta, le scelte alimentari e l’abitudine o meno a leggere con at-tenzione le etichette dei prodotti ali-mentari al momento dell’acquisto. I risultati hanno mostrato che i con-sumatori che avevano l’abitudine di leggere l’etichetta presentavano mediamente un indice di massa corporea di 1,49 punti inferiore rispetto a coloro che invece non lo facevano. Nello specifico questo dato si traduce in una riduzione di peso corporeo di 3,91 chilogrammi rapportati ad una donna america-na diche misura 1,62 centimetri di
altezza e che pesa 74 Kkg di peso. Secondo Maria Lourerio, coordinatrice dello studio “In primo luogo è stato analizza-to il profilo di coloro che nel questionario hanno dichiarato di leggere abitualmente l’etichetta durante l’acquisto di pro-dotti alimentari, successivamente è stato fatto il rapporto con il loro peso corporeo”. I ricercatori hanno così potuto rilevare come i fumatori siano la categoria che legge meno o per nulla le etichette;, questo perché adottando uno sti-le di vita meno salutare a causa di questo vizio, appaiono meno interessati a conoscere il contenuto nutrizionale degli alimenti che consumano. Altri dati mostrano come siano le donne ad essere più interessate a leggere le informazioni contenute nelle etichette. Se infatti solo il 58% degli uomini intervistati dichiara di farlo abitualmente, per le donne la ci-fra si attesta invece sul 74%. Inoltre, coloro che abitualmen-
te leggono le etichette dei prodotti risiedono nelle aree urbane e presentano un grado di istruzio-
ne superiore,: il 40% ha infatti un diploma di scuola superiore e il 17% è in possesso
di laurea universitaria. Gli autori dello studio si auspicano che questi risulta-ti inducano le autorità competenti ad
adottare una campagna pubblicitaria e una politica di sensibilizzazione volta a promuovere l’abitudine di leggere l’etichettatura e le indica-zioni nutrizionali anche sui menu dei ristoranti e nelle strutture pub-bliche, in modo da combattere la piaga dell’obesità che fa registrare dati sempre più allarmanti.
l'obesità si combatte LEGGENDO L'ETICHETTA
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a cura di Don Stefano Segalini
“La Voce”della Fede
italiani che "tra ecologia del cuore ed ecologia del cre-ato vi è infatti un nesso inscindibile, come ricorda Be-nedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: «L’uomo interpreta e modella l’ambiente naturale mediante la cultura, la quale a sua volta viene orientata mediante la libertà responsabile, attenta ai dettami della legge morale» (n. 48). L’ambiente naturale non è una mate-ria di cui disporre a piacimento, «ma opera mirabile del Creatore, recante in sé un“grammatica” che indi-ca finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non stru-mentale e arbitrario. Oggi molti danni allo sviluppo provengono proprio da queste concezioni distorte» (ivi), come quelle che riducono la natura a un sempli-ce dato di fatto o, all’opposto, la considerano più im-portante della stessa persona umana." Prendersi cura del territorio, del resto, significa anche permettere che esso continui a produrre il pane e il vino per nutrire ogni uomo e che ogni domenica offriamo come “frut-ti della terra e del nostro lavoro” a Dio, Padre e Crea-tore, perché diventino per noi il Corpo e il Sangue del Suo amatissimo Figlio. Noi della Coldiretti non solo riconosciamo come vero quanto detto, ma vogliamo impegnarci, e lo stiamo già facendo, perché sempre più il nostro lavoro sia in comunione con il Creatore e quindi con il creato e con l'uomo. Educando i più piccoli andando nelle scuole e nei Grest, coltivando e vendendo prodotti di cui conosciamo l'origine e il produttore, sono lo stile che ci contraddistimgue e che vogliamo sempre più diventi lo stile di ognuno per-ché solo così avremo un mondo migliore ed il vangelo potrà diventare la vera risposta al bisogno più profon-do che c'è in ogni uomo: sentirsi amato e accolto per quello che è!
vi saluto fraternamente don Stefano
} Carissimi amici della Coldiretti,il primo settembre - in occasione gior-nata per la salvaguardia del creato - i vescovi italiani ci hanno scritto un messaggio molto importante per aiu-
tarci a instaurare un rapporto sempre più corretto con il Creatore e il creato che ci ha affidato. In questo anno sono stati tanti i fatti di sofferenza che hanno colpito tante comunità, anche con eventi luttosi come il terremoto nella Pianura Padana o le allu-vioni a Genova e in Lunigiana. Questi fatti ci hanno fatto vedere quanto siamo fragili e quanto ci sia bisogno di un rispetto mag-giore del nostro territorio. Si legge, infatti, nel messaggio scaturito dall’ultimo Forum Europeo Cattolico-Ortodosso, tenutosi a Lisbona nello scorso giugno: «Non è più possibile dilapidare le risorse del creato, inquinare l’ambiente in cui viviamo come stiamo facendo. La vocazione dell’uomo è di essere il custode e non il predatore del creato. Oggi si deve essere consapevoli del debito che abbiamo verso le generazioni future alle quali non dobbiamo trasmettere un ambiente degradato e invivibile». Nella Bibbia possiamo trovare in modo esplicito il legame che deve esserci tra Dio e la sua creazione, e ci viene ricordato dai vescovi
Lonza alle mele
carne di MAIALE19
le qualità nutrizionali dei prodotti del territorio a cura della Dott.ssa Monica Maj
rame, selenio, presenti in una forma chimica ben utilizzabile. La colorazione rosea dipende dal contenuto di mioglobina, che è inferiore a quello della carne bovina. Il contenuto in lipidi totali varia a seconda del taglio, ma risulta avere un buon equi-librio tra grassi saturi e insaturi (1/3 monoinsaturi, 1/3 polin-saturi e 1/3 saturi), privilegiando gli insaturi. La carne suina ha inoltre un grande vantaggio rispetto alle altre carni: la maggior parte della quota di grassi è facilmente separabile dalla porzio-ne magra, quindi eliminabile. Per quanto riguarda il contenuto calorico occorre ricordare che esistono alcuni tagli molto magri e altri più grassi. Per la scarsa quantità di connettivo la carne di suina è da considerarsi tra le più digeribili.
Le prime tracce sulla presenza del maiale appaiono nel 40.000 AC in alcune pitture rupestri nella zona di Altamira in Spagna, ma solo nel 3500 AC in Mesopotamia abbiamo la certezza dei primi allevamenti organizzati e delle prime carni conservate con il sale ed insaccate (i salumi). Da allora molte cose sono cambiate, sino ad arrivare alla produzione odierna caratteriz-zata da due diverse tipologie di suini: quella pesante, con più alto contenuto in lipidi destinato alla trasformazione e quella leggera, più magra, utilizzata per il consumo fresco. Attraverso la selezione, le tecniche alimentari ed i moderni sistemi di al-levamento l’uomo ha sempre modificato ed adattato i maiali e di conseguenza le caratteristiche delle loro carni, alle proprie esigenze nutrizionali, collegate a stili di vita, longevità e indica-zioni nutrizionali.
Qualità nutrizionaliLe moderne carni di maiale sono dotate di un elevato potere nu-tritivo che deriva non soltanto dalla presenza di proteine (circa 20 grammi su 100 grammi di prodotto), ma anche dalla loro qualità. Infatti le proteine derivanti dal maiale forniscono tutti gli aminoacidi essenziali, quelli cioè che il nostro organismo non è in grado di produrre e deve obbligatoriamente introdurre con la dieta. La presenza di un buon contenuto di vitamina B1, vitamina B2,niacina, vitamina B6 (la carne di maiale copre ben il 33% del fabbisogno giornaliero), vitamina D e B12, rendono questo tipo di carne una buona fonte di queste sostanze. È pre-sente anche un buon contenuto in minerali come ferro, zinco,
la ricettaPreparazione:riscaldate una padella antiaderente con un cucchiaio d'olio extravergi-ne, metteteci la carne e rosolatela molto bene da tutti i lati. In un'al-tra pentola, dove poi andrà cotta la carne, mettete il sugo fuoriuscito dalla carne rosolata e brasate una cipolla che avrete precedentemente tritato, aggiungendo un mazzetto di salvia e rosmarino. Quando la ci-polla è brasata aggiungete la carne e sfumate con il vino. Cuocete la carne aggiungendo gradatamente il brodo vegetale. A fine cottura aggiungete le mele sbucciate e ta-gliate a fettine.
Ingredienti:• Lonza Kg 1.200 • Mele piacentine 800 gr • Cipolla media 1 • Vino bianco q.b • Salvia e rosmarino
(un mazzetto) • Olio e.v.o 4 cucchiai • Brodo vegetale
Alimentazione
Fonte tabelle di composizione INN 2012 Lombo Proteine 20.8 g Grassi 9.9 g Zuccheri 0 g Acqua 68 g Colesterolo 88 mg Calorie 172 kcal Ferro 1.4 mg Sodio 59 mg Potassio 300 mg
Jonatha Risoli
le nostre idee crescono anche online
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Jonatha Risoli, 30 anni, delegato provinciale Giovani Impresa. Jonatha è sposato e padre del piccolo Riccardo, abita a San Giorgio Piacentino, dove, insieme alla famiglia conduce un’azienda agricola a prevalente indirizzo orticolo e cerealicolo. Il pomodoro viene confe-rito quasi totalmente alla cooperativa Arp, cooperativa dove il nonno è stato uno dei soci fondatori.
novembre 201221
Jonatha… si può dire che sei un “agricoltore nato”In effetti fin da molto piccolo ho cominciato ad aiutare mio padre nei lavori in campagna, a partire dall’età di 14 anni tutto il mio tem-po libero dopo la scuola, è stato dedicato ai campi.Raggiunti i 20 anni ho cominciato a far parte attivamente della so-cietà agricola dando il mio contributo ad ampliare l’attività aziendale.
Quindi non è vero che i giovani agricoltori non hanno spa-zi? Se ci credono i ruoli di responsabilità all'interno delle aziende agricole ci sono.Non è Assolutamente vero che i giovani non hanno ruoli importanti, infatti i ragazzi hanno spesso idee innovative e soprattutto il corag-gio di stravolgere l’ attività e l’indirizzo produttivo dell’azienda. In un mondo che si evolve rapidamente, anche in agricoltura è diventato importante sapersi adattare ai cambiamenti del mercato.
Cosa ti ha spinto a dedicare parte del tuo tempo all'atti-vità sindacale?Insediandomi in azienda naturalmente sono diventato socio Coldi-retti e da li ho iniziato a frequentare il vecchio “Movimento Giovanile” ora “ Giovani Impresa” all’interno del comitato provinciale nel quale era Delegato Luigi Bisi ora Presidente provinciale. Frequentando il movimento mi resi conto che era davvero il posto in cui i giovani agricoltori possono confrontarsi sui problemi e crescere insieme. Proprio da quegli stimoli è partita la mia passione per la vita sin-dacale.
Jonatha sei ormai arrivato alla fine del tuo mandato. Un bilancio positivo senza dubbio, ma ritieni sia stato un percorso utile? lo consiglieresti ai tuoi colleghi?Posso sicuramente dire che per me è stato un percorso molto importante. Giovani Impresa mi ha permesso di crescere come persona e come imprenditore, dandomi la possibilità di conoscere persone di rilievo sia all’interno del mondo economico che del mon-do sindacale. Senza dubbio tutti i confronti e le esperienze hanno contribuito alla mia crescita. Spero di avere trasmesso quello che ho appreso ai ragazzi del gruppo, che con me hanno trascorso questi quattro anni.
Come vedi in futuro il ruolo di Giovani Impresa? È ancora utile questo movimento ai giovani imprenditori agricoli?Giovani Impresa è importantissimo, ricordo in un assemblea nazio-nale a Roma il presidente Marini disse che, “…in Coldiretti i giovani sono importanti… non per il futuro ma adesso e sono il fulcro dell’ Organizzazione”.La nostra Organizzazione da sempre ha puntato sui propri giova-ni, preparando dirigenti che oggi guidano le realtà economiche del mondo agroalimentare più importanti del Paese.In politica viceversa si parla dell’ importanza del rinnovamento ma
alla fine fanno di tutto per escludere nuove figure. L’importanza dei giovani in Coldiretti è dimostrato dal fatto che un Delegato è presente in ogni giunta della federazione a partire dal provinciale per arrivare al nazionale.
Se avessi la possibilità di chiedere al governo qualcosa di concreto e soprattutto a costo zero per incentivare i giovani che come te decidono di investire in agricoltura, cosa chiederesti?Al governo chiederei una cosa molto semplice che risolverebbe gran parte dei problemi in agricoltura in Italia. La politica deve di-fendere il nostro prodotto made in Italy!!! Noi produttori possiamo esseri bravi, produrre in modo salubre, ma non è possibile che lo stato italiano vada a finanziare industrie che esportano il territorio all’estero, facendo prodotti che poi spacciano per italiani; ricordia-mo lo scandalo Simest. Nel mondo l’agroalimentare Italiano è in-vidiato da tutti, abbiamo i prodotti migliori, dobbiamo difenderli. E possiamo farlo con l’introduzione dell’etichettatura obbligatoria, un provvedimento approvato all’inizio delle scorso anno ma che non ha ancora visto concretamente la luce, perché mancano ancora i decreti applicativi. Questa cosa è una vera “presa in giro”.
Giovani Impresa ha realizzato tanti progetti, ma vogliamo ricordare quello più importante. Oscar Green. Che cos’è?Da qualche anno Giovani Impresa si impegna ad organizzare questo premio per le aziende agricole che hanno trovato il successo, spes-so attraverso idee innovative.La funzione di questo premio, che ottiene ogni anno l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è fondamentale perché ci permette di dare al Paese la vera faccia di un’agricoltura giovane, intrapren-dente, altamente specializzata e vincente sul mercato nazionale ed internazionale.Sono molto orgoglioso di questo lavoro perché ha permesso di dare visibilità anche a bellissime realtà agricole piacentine, ricordo la vittoria del consorzio BioPiace, i finalisti regionali dell’ultima edi-zione: Camatta Ranch di Nicolò Lavezzi, il posto giusto dove vivere momenti da vero cowboy e Nux et Papilio di Emanuela Bertoncini, un’azienda agricola speciale che con la produzione di olio di noci e l’organizzazione di tantissime iniziative culturale affronta l’agricoltura con un approccio diverso.Questi sono solo alcuni esempi delle tante aziende piacentine che lavorano con passione e competenza affrontando mercati ed at-tuando idee innovative con successo.Jonatha
Risoli
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l’intervista
una filiera agricola tutta italiana; quando abbiamo iniziato l’attività di vendita diretta 10 anni fa eravamo visti come dei “bancarellai” oggi siamo riusciti a creare una nuova domanda di mercato, il consuma-tore cerca il punto vendita ed il Mercato di Campagna Amica perché consapevole di trovare prodotti del territorio, stagionali, freschi di giornata garantiti direttamente dal produttore “che ci rimette la faccia”. “I nostri colori, la qualità delle nostre produzioni locali, la serietà degli imprenditori, il rispetto dell’ambiente e del territorio, così come l’origine certa, rappresentano la “carta di identità” di Agri-mercato e come tale i pilastri su cui si basa l’attività e gli obiettivi futuri”. Dall’analisi dell’Istat di settembre è emerso che un italiano adulto su due frequenta i mercati agricoli, sette milioni lo fanno regolarmente, mentre gli altri quattordici milioni vi fanno i propri acquisti ogni tanto. I mercati degli agricoltori rappresentano uno strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo ed il luogo di produzione, tra città e campagna. La filiera agricola italiana non è solo la grande leva competitiva per le imprese ma anche la grande occasione di stare meglio con la gente.
Manfredi Giovanni – PresidenteBarabaschi Stefano – VicepresidenteAzzalin Elisabetta – Consigliere Bongiorni Valter – ConsigliereBarbuti Giuseppe – Consigliere
Chinosi Francesco – ConsigliereMazzocchi Alessandro – ConsigliereOrefici Annamaria - ConsigliereScottini Gianni - Consigliere
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A tre anni dalla costituzione, si è tenuto nei giorni scorsi il rinnovo cariche dell’Associazione Agrimercato di Piacenza, confermando un nuovo mandato per Giovanni Manfredi. Il Presidente ha tracciato un quadro del lavoro svolto dall’Associazione, ripercorrendo le idee e le iniziative svolte sul territorio, sottolineando, come in questi anni siano cresciuti in modo esponenziale il numero delle aziende as-sociate e la presenza dei Mercati di Campagna Amica. “Abbiamo costituito la nostra Associazione nel 2009 con 38 soci, ad oggi con 64 aziende e 250 Mercati di Campagna Amica realizzati in un anno, siamo riusciti a creare una rete capillare presente su tutto il territorio” ha sottolineato il neo presidente Manfredi. I consumatori possono trovare i nostri mercati calendarizzati a Fiorenzuola, Pia-nello, Carpaneto, Ponte dell’Olio, Piacenza oltre a numerose fiere e manifestazioni che realizziamo in sinergia con amministrazioni ed enti. I prodotti delle aziende Agrimercato sono sinonimo di sicu-rezza, stagionalità, origine certa e di basso impatto ambientale. Le aziende che aderiranno all’associazione sono accreditati alla vendita diretta all’interno dei mercati di Campagna Amica, governati da un regolamento che prevede numerosi controlli. “Agrimercato, precisa Luigi Bisi presidente di Coldiretti Piacenza, è tra le più significative espressioni del grande progetto di Coldiretti per la realizzazione di
associazione “AGRIMERCATO DI PIACENZA” rinnovo cariche
il nuovo consiglio direttivo
Nella foto il consiglio direttivo con la coordinatrice Cinzia Pastorelli
associazione “AGRIMERCATO DI PIACENZA” rinnovo cariche
il nuovo consiglio direttivo
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a Lugagnano il bronzo olimpico di MTB premiato da Coldiretti progetto ORTI DI CAMPAGNA AMICA:
gli alunni incontrano gli agricoltoriFontana. In questo contesto non poteva mancare l’appoggio di Coldiretti e Campagna Amica che ha contraddistinto l’evento con i propri colori e i propri sapori. Oltre ad offrire ai partecipanti ristoro con prodotti locali ha segnato le tappe del percorso con-traddistinguendo i principali momenti della manifestazione. Pro-prio Adriano Fortinelli, segretario di zona di Lugagnano ha avuto l’onore di premiare il campione Fontana che ha consacrato il suo tricolore vincendo il suo quarto campionato olimpico XCO.
A Lugagnano nei mesi scorsi, nella cornice della prima colli-na piacentina, si è svolto il Campionato Italiano Scott Valdarda Bike XCO 2012, gara di importanza nazionale nel settore della mountain bike, che ha visto oltre 400 iscritti, organizzato da ASD Lugagnano Off Road presieduta da Giovanni Tedaldi, con il sup-porto di Luciano Vespari. L’importante evento, oltre ad un numero così elevato di iscritti e di alcune migliaia di visitatori e appassiona-ti ha visto tra i presenti anche il campione olimpico Marco Aurelio
I prodotti di Campagna Amica protagonisti al Campionato Italiano Scott Valdarda di mountain bike
progetto ORTI DI CAMPAGNA AMICA: gli alunni incontrano gli agricoltori
l’insegnante Giovanna Pacini, concretizzeranno un orto in cui saranno presenti i prodotti che maggiormente gradiscono, permettendogli di conoscere tutte fasi della filiera necessarie per ottenere una buona verdura ed un buon frutto. Il progetto degli orti didattici di Campagna Amica, spiega Elisabetta Montesissa responsabile Campagna Amica di Coldiretti Piacenza, rappresenta un ottimo strumento per avvicina-re i ragazzi al mondo rurale, consentendogli di apprezzare i prodotti del territorio e la stagionalità. Coldiretti Piacenza, realizza da oltre 10 anni, il progetto di Educazione alla Campagna Amica nelle scuole nella convinzione che creare dei consumatori consapevoli sono il presup-posto per una sana alimentazione e corretti stili di vita. La possibilità di conoscere le eccellenze del territorio ha anche un valore educativo e culturale che Coldiretti si è impegnata a promuovere grazie al pro-getto di Educazione alla Campagna Amica, con la firma di un proto-collo con il Ministero dell’Istruzione, per recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e nel ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
Al via gli “Orti di Campagna Amica” il progetto promosso da Fon-dazione Campagna Amica e Coldiretti Piacenza che prevede anche l’accompagna dei ragazzi delle scuole nella realizzazione di un vero e proprio orto. Attraverso questo progetto, gli studenti di terza elemen-tare della scuola “G.Taverna” hanno incontrato i funzionari di Coldiretti Piacenza Elisabetta Montesissa e Cinzia Pastorelli e l’imprenditore agricolo Alessandro Mazzocchi per intraprendere un percorso for-mativo e conoscitivo su quelle che sono le coltivazioni cerealicole e ortofrutticole nel nostro territorio. Ma non solo. Gli studenti con
iniziative Coldirettinovembre 201225
Elettrovalvole di comando e cilindri paletteper espulsione pomodoro
Impianti di lubrificazione olio e grassoper veicoli industriali ed agricoli
Compressori e motocompressori
Elettrovalvole in inox per uso alimentare e vapore
Strumenti di controllo: contalitri, manometritermometri, pressostati e livellostati
Molle a gas apertura portelli cabine
Tubo per uso alimentare: latte, vino, olio secondo le direttive e regolamenti CEPer uso chimico, carburante, spurgo, aspirazioni
polveri, fumi, gas, mangime e trucioliAspirazione e mandata fango, sabbia e cemento
Via Machiavelli (angolo via Pirandello) - 29121 Piacenza - Tel. 0523.490800 - Fax 0523.490180www.airfluidcenter.com - e-mail: [email protected]
COLDIRETTI con la Croce Rossaimpegnata a promuovere il progetto di educazione alla Campagna Amica nelle scuole e condividere numerose iniziative del territorio di notevole autorevolezza per salvaguardare il valore della vita.Ogni anno in Italia, commenta di dott. Marco Squicciarini ci sono 50 famiglie colpite dal dolore per la perdita di piccoli a causa di ostruzione delle vie aeree, con piccoli gesti è possibile evitare questi drammi perché “Chi salva un bambino salava il mondo intero”.
Anche Coldiretti presente all’iniziativa organizzata da Croce Rossa Italiana Piacenza finalizzato alle manovre di disostruzione delle vie aeree in età pediatrica. Il corso realizzato al Palabanca, rivolto a genitori, nonni e insegnati è stato finalizzato a comprendere l’im-portanza di poter salvare una vita con poche e semplici manovre.Coldiretti Piacenza ha condiviso sin dall’inizio la distintività del progetto; la nostra organizzazione – sottolinea il direttore Massi-mo Albano - si è sempre dimostrata particolarmente sensibile al mondo dei più piccoli e della prevenzione. Da oltre dieci anni si è
iniziative Coldirettinovembre 201227
il gruppo della Croce Rossa con il presidente di Terranostra Carlo Pontini.Tra le braccia degli operatori i manichini utilizzati per i corsi di formazione
a cura diAttilio Barbieri
etichettopoli.com
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Nuova fregatura da Bruxelles:niente etichetta obbligatoria per le merci extra Ue
Alla fine l'ha avuta vinta la Germania perfino sull'etichettatura d'o-rigine obbligatoria per le merci extraeuropee. La proposta di rego-lamento che giaceva a Bruxelles in attesa di approvazione da oltre un anno è finita nel cestino. Cassata. Letteralmente stracciata. L'ho scoperto leggendo il comunicato diffuso da Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega Nord. La vicenda, nella sua gravità, è purtroppo lineare: il commissario europeo al Commercio Karel de Gucht ha annunciato il ritiro della proposta di regolamento sul «made in». Il motivo? «L'impossibilità di raggiungere il necessario consenso fra gli Stati membri».In realtà, questo il commissario belga non l'ha detto ma lo sanno tutti, ad essere contraria al provvedimento era soprattutto la Germania. Attenti che il rego-lamento accantonato doveva riguardare soltanto i prodotti finiti. Non le materie prime - neppure quelle alimentari - e i semilavorati che arrivano in quantità ingentissima soprattutto da Cina, India e Vietnam e contribuiscono a confezionare alimenti, vestiti, scarpe e accessori spacciati poi per italianissimi. Giusto per fermarci alle cose di casa nostra.No, la direttiva europea si sarebbe applicata esclusivamente ai prodotti fatti e finiti. Ma questo dava fastidio agli importatori del Nord Europa che hanno costruito le loro fortune sulla falsificazione sistematica dell'etichetta dei prodotti comperati all'estero e rivenduti poi nel Vecchio continente a prezzi elevati. Il gioco, infatti, funziona benissimo anche con le classiche triangolazioni: prendo uno zainetto di quelli che impazzano fra i
teenager in Vietnam e lo pago, con consegna in Italia, 18 dollari a pezzo. Poi lo metto in vendita a 80 euro (attenti alle valute!) sullo scaffale del supermercato. Con un ricarico del 471%. E lo stesso giochino funziona con centinaia di prodotti. Alimentari inclusi.Se questi furbacchioni fossero obbligati a dichiarare l'origine extra Ue chi comprerebbe più da loro? Incidentalmente la decisione di giustiziare il regolamento assunta da Bruxelles, fra l'altro contro il parere del Parlamento europeo che aveva detto sì all'introduzione, favorisce anche un buon numero di imprese italiane che hanno delocalizzato nei Paesi a basso costo della manodopera le loro produzioni. Scrive in proposito l'onorevole Bizzotto: «La respon-sabilità del governo italiano è evidente, con Monti e i suoi ministri che ancora una volta hanno calato le brache davanti alla Merkel e alla Germania. Il governo non ha saputo, né voluto, difendere gli interessi delle nostre industrie di fronte agli altri Paesi». Temo che l'inattività dei Professori non sia casuale. Le centinaia di migliaia di lavoratori che hanno perso il posto dopo la delocalizzazione delle fabbriche e quelli che lo perderanno nei prossimi anni ringraziano. Sentitamente.
La difesa idraulicalungo la fasciacostiera del PoLa bonifica a sollevamentomeccanico nella fascia costieradel Po interessa i comunidi Sarmato e Caorso.La difesa idraulica di questezone avviene attraverso gli impiantiidrovori di Casino Boschi,Zerbio e Braciforti e consentedi eliminare l’acqua piovanain eccesso. Inoltre una fitta retedi canali protegge ulteriormentedagli allagamenti l’interafascia costiera.
Impianto di Zerbio
Impianto Braciforti
Impianto Casino Boschi
Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 [email protected] - www.cbpiacenza.it
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La Commissione europea straccia la proposta di regolamento per rendere obbligatorio il «made in...» sui prodotti importati. Hanno vinto la Germania e le lobby dell'industria.
Nuova fregatura da Bruxelles:niente etichetta obbligatoria per le merci extra Ue
La difesa idraulicalungo la fasciacostiera del PoLa bonifica a sollevamentomeccanico nella fascia costieradel Po interessa i comunidi Sarmato e Caorso.La difesa idraulica di questezone avviene attraverso gli impiantiidrovori di Casino Boschi,Zerbio e Braciforti e consentedi eliminare l’acqua piovanain eccesso. Inoltre una fitta retedi canali protegge ulteriormentedagli allagamenti l’interafascia costiera.
Impianto di Zerbio
Impianto Braciforti
Impianto Casino Boschi
Strada Val Nure, 3 - Piacenza - 0523 [email protected] - www.cbpiacenza.it
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Coldiretti e strutture economiche in sinergia
Notizie tecnicheL' Italia, dopo due anni di produzione in linea con la quota asse-
gnata, quest' anno rischia di sforare. L' andamento della produzione è preoccupante, infatti nei primi 4 mesi c'è stato uno splafonameto di 110 mila tonnellate e la
proiezione su base annua ci porta ad un surplus di 300 mila tonnellate. Se si continua cosi si rischia di pagare un prelievo di 95 milioni dopo tre anni di zero pagamenti. Si parlava di cautela già lo scorso inverno, ma ora la situazione si sta surriscaldando. La preoccupazione di superare la quota nazionale è, purtroppo, una realtà che mese dopo mese si sta facendo sempre più pericolosa. Questo è quanto emerge dai dati resi noti dall' Agenzia per le erogazio-ni in agricoltura (Agea), nei quali si evidenzia come da aprile a luglio di quest' anno siano già stati consegnati ai primi acquirenti oltre 3 milioni 770 mila tonnellate di prodotto, con un aumento di circa il 3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Sebbene la produzione di agosto 2012 si preveda in flessione a causa del grande caldo, si stima che comun-que, proseguendo con questo trend, l' italia possa concludere l' attuale campagna superando il fatidico tetto dei 10 milioni 883 mila tonnel-late del 2011, al di sotto del quale si era faticosamete attestata lo scorso anno, consegnando circa 10 milioni 876 mila tonnellate di latte. L' auspicio è che produttori e cooperative rientrino in quota e il set-tore della trasformazione eviti andamenti altalenanti della produzione. Tutto questo in uno scenario nel quale la tensione e la rabbia degli allevatori si fa sentire sempre di più, mossa dal prezzo di un litro di latte riconosciuto alla stalla che non supera i 38 centesimi, prezzo che poteva essere accetttato fino alla scorsa primavera, ma adesso con l' esplosione dei costi di produzione, tra mangimi e costi energetici, au-mentati di quasi il 40% rispetto allo scorso anno, e un prezzo rimasto fermo a sei mesi fa, non è più accetttabile. Situazione assurda, se si pensa che nella nostra zona la maggior parte del latte prodotto è de-stinato alla produzione di Grana Padano, il quale sta vivendo una fase di crescita continua e la previsione per i prossimi mesi è un ulteriore aumento della domanda, di conseguenza il prezzo del latte dovrebbe essere rivisto. A tal proposito, al fine di poter gestire in modo otti-male la contrattazione di affitto di quota latte, per la campagna in corso, e riuscire a soddisfare da una parte le numerose richieste di alcune aziende, e dall' altra le offerte di quota non prodotta, siamo a chiedervi di comunicare all' Associazione eventuale parte della propria quota che non andrete a produrre, ma che volete cedere in affitto temporaneo. In questo modo l' incontro domanda / offerta, sarebbe notevolmente semplificato e vantaggioso, inoltre le aziende con una produzione minore rispetto alla quota assegnata, la utilizzerebbero nel modo migliore, che diversamente andrebbe persa. L' Associazione è a completa disposizione dei Soci, sia per quanto
riguarda la gestione domanda / offerta di quota che la stipula vera e propria e la registrazione dell' eventuale contratto di affitto o di compravendita.
Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi - rilevazione del 15 ottobre 2012
LATTE SPOT
Latte nazionale crudo Euro/1000Kg
min max media
Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorniIVA esclusa
405,00 420,00 412,50
PRODOTTI LATTIERO CASEARI
Formaggi - Da produttore a grossista franco caseificio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa
Euro/Kg
min max media
Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre
7,8 8,9 8,35
Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre
6,9 7,2 7,05
Per approfondimenti e ulteriori informazioni sul sistema lat-tiero–caseario l'ufficio Apl è a completa disposizione.
ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTEVia Colombo 35 – 29122 PiacenzaTel. 0523/578489Fax. 0523/607375e-mail: [email protected]
Orari d’ufficio:lun. - ven. 9.00 - 13.00
QUOTE LATTE:ridurre la produzione per evitare nuove multe
la Voce di UNI Cattolica
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sottolineato un dato relativo all’occupazione dei giovani laureati in Agraria della facoltà piacentina-cremonese: “Mi dicono che nell’arco dell’anno successivo alla laurea, tutti gli ex studenti trovano lavoro, e lavoro di buona qualità. Anche questo è un buon esempio per il Paese.”
La mattinata si è aperta con il saluto del prorettoreprof. Franco Anelli che è tornato a quel 1949, anno della posa della prima pietra della facoltà di Agraria a Piacenza: "Poco dopo la posa della prima pietra, padre Gemelli ha ricordato come su questo progetto si siano aggregate energie non necessariamen-te cattoliche, ma che riconoscevano la facoltà di Agraria come occasione di sviluppo per la comunità. Il contributo che si vo-leva dare era di progresso scientifico e tecnologico, mettere in contatto scienza pura e applicata. La conclusione del progetto piacentino non fu semplice, ma fu eretta a metodo: organismi vitali universitari non si improvvisano. Va un ringraziamento a chi era presente allora, a chi ha sostenuto la Cattolica e chi ancora vi lavora".
La parola è dunque passata al preside di Agrariaprof. Lorenzo Morelli:"Ho messo piede qui dentro 40 anni fa come studente, e ora sono preside. Sono emozionato e auguro agli studenti di fare il mio stesso percorso. Il mio intervento si intitola da Piacenza all'Europa: la ricerca cresce se ha grandi orizzonti, e deve essere verificata. Al momento abbiamo 3 corsi triennali e tre lauree
Avvio in grande stile per le celebrazioni del sessante-simo della facoltà di Agraria e della sede di Piacenza dell’Università Cattolica:il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Fran-cesco Profumo è intervenuto lo scorso 15 ottobre presso la sede piacentina dell’ateneo cattolico per una giornata da lui stesso definita di “grandissimo interesse”.Accolto dal proret-tore dell’Università Cattolica prof. Franco Anelli, dal preside della facoltà di Agraria prof. Lorenzo Morelli e dal direttore della sede di Piacenza-Cremona dott. Mauro Balordi, il prof. Profumo è intervenuto sul ruolo della ricerca universitaria per lo sviluppo del Paese, dopo aver visitato la collezione Sernagiotto e la mostra l’Estetica dell’invisibile, esposizione fotografica delle più belle immagini scattate al microscopio elettronico nell’ambito delle ricerche scientifiche svolte pres-so la Facoltà di Agraria. E, nel parlare di ricerca il Ministro si è espresso in questi termini: “La facoltà di Agraria della Cattolica ha avuto una grandissima attenzione per la ricerca europea: ben 22 progetti europei sono inseriti nel settimo programma quadro e altri due sono in fase di valutazione”. “Questo mi sembra un grande segno, un segno importate per il Paese in un settore nel quale l’Italia investe molto in Europa e ha bisogno di recuperare una parte di queste risor-se che purtroppo per ora non sono ritornate. I sessant’anni di questa facoltà sono certamente un esempio di buona gestione, di buona qualità della formazione e della ricerca e questa facoltà è un esempio per il futuro”. Il Ministro ha poi
Incontro con il prof. Francesco Profumo Ministro MIURConsegnate le borse di studio Philip Morris – Coldiretti;
inaugurato il nuovo microscopio elettronico
33 eventi dal mondo agricolo novembre 2012
magistrali, con una scuola di dottorato interfacoltà Agrisystem. Riusciamo ad avere 72 assegnisti di ricerca, tutti finanziati con risorse proprie. Nel 2011 abbiamo portato 180 progetti di ri-cerca, del valore di oltre 5 milioni di euro. Qui si sono succedute 3 generazioni di ventenni, ma dobbiamo creare le condizioni perché il mondo agroalimentare produca di più, l'ambiente sof-fra meno e siano garantiti i giusti dividendi a chi produce. Dob-biamo lavorare tutti insieme per il bene della nostra nazione". Un’emozione speciale l’hanno vissuta le 9 matricole delle lauree triennali della facoltà di Agraria che hanno ricevuto dalle mani del Ministro Profumo le borse di studio "Philip Morris Italia s. r. l. - Coldiretti" del valore di € 2.500 ciascuna, riservate ai più meritevoli, tra i quali uno studente cremonese (Marco Torazzi) e due studentesse bresciane (Alice Delpero, Sara Scotuzzi), tutti iscritti alla sede di Cremona dell’Università Cattolica. Gli altri sei studenti premiati sono iscritti alla sede di Piacenza: quattro piacentini (Stefano Dattilini, Francesco Saraconi, Chiara Lodi-giani e Francesca Villantieri), Paolo Fregoni di Lodi e Giuseppe Camastra di Catanzaro. Al termine della cerimonia il Ministro Profumo ha inaugurato virtualmente il nuovo microscopio elet-tronico a scansione ambientale della Cattolica, uno strumento d’avanguardia dotato di una flessibilità e una versatilità senza pari e di una tecnologia che permette un’altissima risoluzione ed una qualità di immagine eccellente.
La Facoltà di Agraria
da Piacenza all'Europa
STERILTOMdi Squeri
Pomodoro confezionatocon tecnologia asettica
il Ministro Francesco Profumo (secondo da sinistra) e il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi (quuarto da sinistra) durante la consegna delle borse di studio
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Mais nelle AFLATOSSINE
Latte Made in Itlay sicuroIn questo periodo si sente spesso parlare di aflatossine e i consu-matori devono essere consapevoli che il mais utilizzato per l’alimen-tazione viene controllato, nel rispetto dei limiti fissati dalle autorità internazionali a tutela della salute del consumatore.Questo rappresenta un valore aggiunto del made in Italy. Coldiretti sostiene l’importanza del rispetto delle normative a presidio della salute dei consumatori, sia per ragioni etiche ma anche economi-che, perché l’Italia è la terra dell’eccellenza agroalimentare. Il consumatore può bere serenamente il latte italiano perché i con-trolli sono tempestivi.Cosa deve fare un’azienda agricola per la corretta ge-stione delle aflatossine?
♦ Attuare le buone prassi di raccolta e conservazione del mais, effettuare tutte le procedure di autocontrollo e reperire le cer-tificazioni di conformità per il prodotto trasformato o di deri-vazione extraziendale.
♦ Effettuare un corretto bilanciamento della razione utilizzando i cereali schiacciati o macinati molto grossolanamente, misce-lare i sequestranti alle farine prima di fare la razione completa (prima dell’immissione nel carro unifeed).
♦ Identificare un sistema di autocontrollo per adottare in modo razionale e organizzato le proprie attività attraverso uno stru-mento che consenta di individuare ogni pericolo da prevenire, che deve essere eliminato o ridotto ad un livello accettabile (manuale di buona prassi operativa).
♦ Effettuare le analisi nel latte secondo le modalità e le tempisti-che previste dalle normative in vigore; il superamento del limite per l’aflatossina M1 deve essere comunicato alle autorità com-petenti e immediatamente devono essere adottate le azioni correttive per rientrare nei valori, pena la revoca dell’autorizza-zione di consegna latte ai centri di raccolta, di trasformazione, ecc.
Al di là di qualsiasi legge a carattere prevenzionistico ed antinfortunistico che impone obblighi a carico dei datori di lavoro verso i lavoratori subordinati, esiste un obbligo generale, imposto dal codice civile, a carico dell'imprenditore di tutelare tutti i soggetti che si trovi-no nei luoghi di lavoro. L'art. 2087 del codice civile re-cita: "(Tutela delle condizioni di lavoro) - l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro".Si tratta di un obbligo generale anzitutto verso i lavora-tori subordinati, ma nella realtà si estende a tutti i sog-getti presenti nel luogo di lavoro per prestare la propria opera. In Italia la normativa per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ha trovato applicazione nel D.Lgs. 81/2008 (conosciuto anche come “Testo Unico sulla sicurezza del lavoro”). Il Decreto prevede pesanti sanzioni a carico dei datori di lavoro che non applicano, ovvero applicano in maniera inadeguata, le misure di
prevenzione degli infortuni. Il principale obbligo che grava in capo al datore di lavoro è sicuramente quello di elaborare il Documento di Valutazione dei rischi, una sorta di Relazione nella quale vengono indicati i rischi generali dell’azienda e specifici delle varie mansioni e le misure di prevenzione e protezione da attuare per il miglioramento continuo dei livelli di sicurezza.
SANZIONI (Art. 55)Il Datore di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la mancata effettuazione della valutazione dei rischi. La pena dell’arresto è estesa da 4 a 8 mesi nelle aziende dove ci può essere l’esposizione a rischi biologici (stalle e tutte le tipologie di allevamenti animali) canceroge-ni/mutageni, di atmosfere esplosive, ecc.
Per la stesura del Documento di Valutazione Rischi e per tutte le informazioni necessarie potete con-tattare gli uffici di Coldiretti.
Sicurezza sul lavoro: obbligo di applicazione del d. lgs. 81/2008 nelle imprese agricoleA far data dal 1 Gennaio 2013 tutte le aziende, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, dovranno essere in possesso del Documento di Valutazione dei Rischi, a dimostrazione dell’avvenuta valutazione di tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro.
Latte Made in Itlay sicuro
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dichiarazione raccolta UVE
Il 15 gennaio 2013 scade il termine per presentare la dichiarazione vitivinicola, adempimento a cui sono tenuti coloro che hanno prodotto uva o vino, in questa campagna. Precisiamo che in caso di cessione di uve o prodotti a monte del vino occorre comunicare ai destinatari, trami-te apposito attestato - mod.F1 -i dati della vendemmia anticipatamente (almeno 6 giorni prima) rispetto la scadenza del 15 gennaio. Richiamia-mo l’attenzione sulla superficie vitata da prendere in considerazione per la dichiarazione in oggetto e per la rivendicazione delle DOC e IGT, che dovrà essere quella risultante dal fascicolo del produttore /schedario viticolo, senza più riferimento all’Albo dei Vigneti, definitivamente archi-viato. è dunque importante mantenere aggiornata la superficie, anche sulla base delle risultanze degli eventuali sopralluoghi , attraverso i dati riportati nei verbali dalle strutture di controllo.
modalità di presentazione e scadenzaLa dichiarazione è presentata elusivamente in forma telematica entro il 15 gennaio 2013. La superficie risultante sulla dichiarazione è neces-sario sia corrispondente al “fascicolo aziendale”. Ai produttori si chiede conseguentemente di verificare prima di presentarsi negli uffici quali sia-no nuovi impianti, estirpazioni, acquisti, affitti di vigneti avvenuti rispetto la precedente campagna. Occorre prestare attenzione ai dati da dichia-rare, in particolare ai quantitativi di uve e di vini prodotti, separatamente per le varie DOC e IGT e tipologie, nonché i riferimenti dei destinatari. Si invita a portare i documenti di vendita quali DDT, DA/IT, fatture e gli eventuali verbali emessi dalla struttura di controllo.
istruzioni per la dichiarazione vitivinicola: soggetti obbligati ed esoneri Sono tenute alla presentazione della dichiarazione vitivinicola le persone fisiche o giuridiche o le loro associazioni che producono uve da vino o commercializzano o ottengono prodotti vinicoli.
RACCOLTA UVE Sono esonerati solamente i viticoltori la cui produzione è destinata ad essere consumata come tale (uva da mensa), o essiccata. Sono altresì esentati i conduttori di aziende aventi meno di 10 are di vigneto se il rac-colto non sarà immesso in commercio sotto qualsiasi forma. Coloro che invece cedono le uve devono trasmettere appena possibile comunque almeno 6 gironi prima della scadenza del 15.1.2013, i dati delle partite cedute tramite F1 (F2 per le la cessione della totalità del raccolto alle cooperative), ai destinatari, eccetto i privati consumatori, e presentare la loro dichiarazione entro il 15 gennaio 2013.
PRODUZIONE VINOSono tenuti a presentare questa dichiarazione entro il 15 gennaio 2013 coloro che hanno prodotto vino, anche se lo stesso è ceduto prima del 30 novembre, e coloro che alla data del 30/11 detengono prodotti diversi dal vino (uve, mosti), compresi quelli destinati ad utilizzazioni di-verse come succhi d’uva o altro. Sono esonerati i soggetti di cui al punto precedente e coloro che ottengono meno di 10 Hl di vino, destinato ad essere interamente autoconsumato.
Rivolgetevi agli Uffici Coldiretti per informazioni appro-fondite e per presentare la dichiarazione, in base alle nuove disposizioni legislative e procedurali
e produzione VINO 2012
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Da questa campagna le dichiarazioni saranno gestite direttamente a livello regionale da AGREA e non più con il sistema nazionale su SIAN
e produzione VINO 2012
accatastare i fabbricatiprima della successioneAltrimenti si corre il rischio di accertamenti da parte degli Uffici Finanziari
Prima di procedere alla presentazione della dichiara-zione di successione occorre, in particolar modo se non sussistono più i requisiti di ruralità, iscrivere gli stessi al catasto
Ad oggi troppi fabbricati rurali sono iscritti ancora al catasto terreni e pertanto privi di rendita.Fabbricati, con conseguente attribuzione di rendita sulla quale ricavare il valore da indicare nella dichiarazione di successione. Questo per non rischiare spiacevoli accertamenti da parte dell’a-genzia del Territorio e delle Entrate. L’alternativa sconsigliata ma percorribile, è quella di procedere successivamente all’accatasta-mento (che in ogni caso va effettuato entro il 30/11/2012) , indicando in fase di successione un valore commerciale dell’im-mobile, ovvero calcolato su una rendita presunta in ogni caso da attribuire. Questo per scongiurare accertamenti sicuri da parte degli Uffici Finanziari preposti. In ogni caso anche i fabbricati rurali aventi i requisiti di ruralità e iscritti al Catasto terreni devono obbligatoriamente passare al Catasto Fabbricati per l’attribuzione di una rendita che in questo caso porterà ad un valore pari a zero, in quanto il reddito di codesti immobili è già compreso nel reddito dominicale del terreno al quale sono asserviti. La rendita pertanto andrà indicata ma sarà ininfluente ai fini del calcolo delle imposte successorie.
Accatastamento dei fabbricati rurali
Le nuove norme hanno introdotto l’obbligo di dichiarare al catasto fabbricati tutti i fabbricati rurali che ancora risultano iscritti nel ca-tasto terreni. In questo modo, a tutti i fabbricati rurali sarà attribu-ita una rendita, che potrà essere utilizzata per il calcolo del valore ai fini dell’applicazione dell’Imu, dell’imposta ipotecaria e catastale. Il termine è fissato al 30 novembre 2012.
Entro tale data, i proprietari dei fabbricati dovranno procedere all’accatastamento, affidando l’incarico a un tecnico abilitato. In caso contrario, l’Agenzia del Territorio, su segnalazione del Co-mune, provvederà d’ufficio all’accatastamento a spese dell’inte-ressato, applicando anche le sanzioni per il mancato rispetto del termine (da 258 a 2.066 euro). Fino al 31 dicembre 2011 potevano legittimamente rimanere
censiti solo al catasto terreni i fabbricati rurali per i quali erano presenti tutti i requisiti di ruralità previsti dalla legge, ad eccezione delle nuove costruzioni e dei fabbricati oggetto di trasferimento di proprietà. Oggi, invece, l’obbligo di dichiarazione al ca-tasto fabbricati è stato esteso a tutti i fabbricati rurali. Ricordiamo però che dal primo luglio 2010, la mancata iscrizione dei fabbricati rurali nel catasto fabbricati ne impedisce la vendita.è infatti entrata in vigore la norma che impone la verifica della regolarità catastale dei fabbricati prima del rogito.Il notaio, prima della stipula degli atti di vendita dei fabbricati, o di altri atti con i quali si trasferiscono o costituiscono diritti reali sugli stessi deve verificare che l’immobile sia regolarmente censito in catasto a nome del legittimo proprietario (o titolare del diritto reale), il quale deve dichiarare che i dati catastali e le planimetrie depositate in catasto corrispondono allo stato di fatto del fabbricato.La mancanza di queste dichiarazioni determina la nullità dell’atto, e dunque l’invalidità della compravendita o dell'atto relativo all’im-mobile Restano esclusi dall’obbligo di dichiarazione al catasto fabbricati, per espressa previsione normativa, soltanto i seguenti immobili: a) manufatti con superficie coperta inferiore a 8 metri quadrati; b) serre adibite alla coltivazione e protezione delle piante sul suolo naturale; c) vasche per l'acquacoltura o di accumulo per l'irrigazione dei terreni; d) manufatti isolati privi di copertura; e) tettoie, porcili, pollai, casotti, concimaie, pozzi e simili, di altezza utile inferiore a 1,80 metri, purché di volumetria inferiore a 150 metri cubi; f) manufatti precari, privi di fondazione, non stabilmente infissi al suolo.
Presso gli uffici Coldiretti potrete trovare tutta la com-petenza in materia di eredità e successioni, oltre che un efficiente servizio di consulenza e predisposizione delle pratiche successorie e volture catastali
37 tecniconovembre 2012
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Secondo quanto previsto dall’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, a partire dal 24 ottobre 2012 i contratti aventi ad oggetto il trasferimento di prodotti agricoli e/o alimentari, dietro il pagamento di un prezzo, la cui consegna avvenga nel territorio della Repubblica Italia-na, devono essere stipulati in forma scritta, indicando, a pena di nullità, la durata, la quantità e le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le mo-dalità di consegna e di pagamento.Entro il 31 dicembre 2012, invece, dovranno essere adeguati alla nuova normativa i contratti già in essere alla data del 24 ottobre 2012.
Garantirà quindi maggior trasparenza nei rapporti tra produttori e distribu-zione per quanto riguarda i prodotti agricoli e alimentari.
Finalmente sono state introdotte norme di trasparenza all'interno della filiera agroalimentare con contratti scritti e tempi di pagamento che ora saranno certi, in modo da garantire liquidità alle imprese e sostenere la crescita del comparto agricolo.
Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti e ulteriori informazioni
OBBLIGHI E ADEMPIMENTI PREVISTI DALL’ARTICOLO 62 DEL DL 1/2012 Decorrenza 24 ottobre 2012 Oggetto Compravendita di prodotti agricoli e/o alimentari con consegna nel territorio della Repubblica
Italiana senza alcuna limitazione minima o massima di qualità o importo. I produttori agricoli, oltre che per le vendite dei propri prodotti possono essere interessati anche nella veste di acquirenti come ad esempio per l’acquisto di materie prime (cereali) da utilizzare nell’allevamento, mentre non sono interessati per gli acquisti di mezzi tecnici (sementi, concimi mangimi complessi, ecc). Assume rilevanza la suddivisione dei prodotti in relazione alla durata della loro conservabilità/scadenza. Si intendono: - prodotti agricoli, quelli compresi nell’allegato I, articolo 38, comma 3, trattato funzionamento Ue (animali vivi, carni, latte, vino, ortaggi, frutta, cereali; piante vive e prodotti della floricoltura); - prodotti alimentari, quelli di cui all’art. 2 reg. Ce 178/2002 destinati alla alimentazione umana; - prodotti alimentari deteriorabili, quelli preconfezionati che riportano una data di scadenza o un termine minimo di conservazione inferiore a 60 gg.
Obblighi Contratto in forma scritta contenente, a pena di nullità, le seguenti clausole e condizioni minimali - durata contrattuale; - quantità e caratteristiche del prodotto; - prezzo; - modalità di consegna e pagamento;
Il contratto, può riguardare una singola operazione, più operazioni o un periodo temporale (es. tre mesi/un anno)
Termini di pagamento
Pagamento delle forniture deve avvenire entro il termine perentorio: -‐ di 30 gg per i prodotti alimentari detraibili (conservabilità inferiore ai 60gg); -‐ di 60 gg per i prodotti agricoli e quelli alimentari non deteriorabili (conservabilità superiore a 60 gg)
decorrenti dall’ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. Sono inefficaci eventuali accordi fra le parti. In assenza di certezza circa la data di ricevimento della fattura, ai fini della decorrenza dei termini, si fa riferimento alla consegna dei prodotti (ultima nel caso di più consegne)
Adempimenti - emissione della fattura entro i termini previsti dalla normativa fiscale (immediata/accompagnatoria, entro il giorno 15 del mese successivo alla consegna);
- è richiesta la fatturazione separata per cessioni di prodotti soggetti a differenti termini di pagamenti: in pratica la fattura può contenere solo prodotti soggetti a una unica scadenza di pagamento;
- invio della fattura al cliente mediante raccomandata A.R., Pec Posta elettronica certificata, fattura elettronica Edi o altro mezzo equivalente ammesso alla normativa fiscale;
- è ammessa anche la consegna a mano (che deve avvenire contestualmente all’emissione) ma con l’accortezza di raccogliere la sottoscrizione per ricevuta.
Esoneri La normativa non si applica: - ai conferimenti dei soci alle cooperative - ai conferimenti dei soci alle OP; - le cessioni istantanee con consegna, emissione della fattura e contestuale pagamento del prezzo;
- alle vendite a consumatori finali; - alle vendite con consegna fuori dal territorio della Repubblica italiana
Sanzioni Le sanzioni sono previste nelle seguenti misure: - da 516 a 20.000 euro per l’assenza del contratto scritto; - da 500 a 500.000 euro per il mancato rispetto del termine di pagamento a carico del
debitore inadempiente graduata in relazione al suo fatturato; - da 516 a 3000 per le pratiche commerciali sleali. Oltre alla sanzione, l’assenza della forma scritta o l’incompletezza del contratto ne comporta la nullità e quindi, la possibile perdita dell’affare.
contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari
Obbligatoria la forma scritta
39 fiscale tributarionovembre 2012
Tutti i fabbricati rurali, sia abitativi sia strumentali, devono esse-re censiti al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012.Così quanto previsto dal decreto così detto “Salva Italia” (d.l. 201/2011) proprio perché come ormai noto, gli stessi fabbri-cati rurali sono soggetti all’IMU già dal 2012, che dovrà essere versata in un'unica soluzione entro il prossimo 17 dicembre.Dovranno quindi essere accatastati tutti i fabbricati che fino ad ora, per effetto dell’esenzione ai fini ICI e IRPEF, erano semplicemente “iscritti in mappa”, senza l’attribuzione di un autonoma rendita catastale.Considerando che la pratica di accatastamento potrà essere gestita solo da geometri e tecnici abilitati, Coldiretti Piacenza, al fine di offrire un miglior servizio agli associati, ha stipulando su tutto il territorio provinciale, convenzioni con alcuni studi tecnici, che offrono i predetti servizi a tariffe agevolate.Si invitano quindi gli associati che ancora non vi avessero prov-veduto, ad attivarsi subito al fine di poter procedere all’accata-stamento entro i termini di legge.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per eventuali chiarimenti in merito e per fornire i riferimenti di geo-metri e studi tecnici convenzionati.Si ricorda inoltre agli associati di voler subito comu-nicare agli uffici zona gli accatastamenti effettuati, fornendo copia della pratica di accatastamento e delle rendite attribuite ai fabbricati, per consentire il corret-to calcolo delle imposte
Rimane fissato al 30 novembre 2012 il termine per l’accatastamento
fabbricati rurali
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fabbricati rurali
Repubblica, 80 – 29010 Villanova sull’Arda (PC)Tel. 0523/837374 - 339/2929201 - 333/2181661
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CLASSIFICAZIONE ISTAT COMUNI MONTANI – PROVINCIA DI PIACENZA
Denominazione Altitudine del centro (metri) Comune Montano
Superficie territoriale totale (kmq)
Bettola 329 Totalmente 122,85 Bobbio 272 Totalmente 106,46 Cerignale 725 Totalmente 31,51 Coli 638 Totalmente 72,14 Corte Brugnatella 350 Totalmente 46,32 Farini 424 Totalmente 112,15 Ferriere 626 Totalmente 179,57 Gropparello 355 Parzialmente 56,28 Morfasso 631 Totalmente 83,78 Ottone 510 Totalmente 98,41 Pecorara 481 Parzialmente 53,7 Piozzano 222 Parzialmente 43,57 Rivergaro 140 Parzialmente 43,77 Travo 176 Parzialmente 80,39 Vernasca 420 Parzialmente 72,65 Zerba 906 Totalmente 25,12
Obbligo dell’accatastamento anche per i fabbricati strumentaliin “zona montana”, esenti da IMU se esercitata l’attività agricola
Nonostante siano esenti dall’IMU, sono comunque soggetti all’adempimento for-male dell’accatastamento i fabbricati rurali strumentali, ricadenti in comuni considerati parzialmente o totalmente montani.
Verrà quindi applicata l’imposta solo per le abitazioni rurali, mentre risulteranno esenti per i comuni classificati dall’ISTAT come montani, le costruzioni strumentali neces-sarie allo svolgimento dell'attività agricoladi cui all'articolo 2135 del codice civile e in particolare destinate:• alla protezione delle piante;• alla conservazione dei prodotti agricoli;• alla custodia delle macchine agricole, de-gli attrezzi e delle scorte• occorrenti per la coltivazione e l'alleva-mento;• all'allevamento e al ricovero degli animali;• all'agriturismo;
• ad abitazione dei dipendenti esercenti attività agricole nell'a-zienda• a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate• lavorative superiore a cento;• ad uso di ufficio dell'azienda agricola;• alla manipolazione, trasformazione, conservazione, valorizzazio-ne o• commercializzazione dei prodotti agricoli, anche se effettuate da• cooperative e loro consorzi.
Perché gli stessi fabbricati siano considerati rurali, e quindi anco-ra esenti da qualsiasi imposta è necessario che gli stessi siano tutt’ora utilizzati nell’esercizio dell’attività agricola.Non basta quindi il solo possesso della partita iva, ad esempio in regime di esonero, ma la stessa attività, come richiesto dai co-muni in fase di accertamento, deve essere “provata” con fatture, autofatture o corrispettivi”.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori in-formazioni e per approfondimenti rivolti non solo alle imprese in contabilità ma anche alle imprese in regime di esonero ai fini IVA
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Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha firmato il decreto interministeriale che consentirà di riconoscere ai datori di lavoro privati incentivi da destinare al sostegno dell'occupazione dei giovani e delle donne. La misura, che ha carattere straordinario e può contare su risorse finanziarie di oltre 230 milioni di euro, riguarderà i rapporti di lavoro stabilizzati o attivati entro il 31 marzo 2013. I contri-buti verranno riconosciuti per contratti stipulati con giovani di età fino
a ventinove anni ovvero con donne indipendentemente dall'età anagrafica, secondo limiti numerici per ciascun datore di lavoro che consentano di rispettare la discipli-na comunitaria degli aiuti di Stato.In particolare viene riconosciuto un importo pari a 12.000 euro in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indetermi-nato, ovvero per ogni stabilizzazione di rapporti di lavoro nella forma di collaborazioni coordinate e continuative anche nella modalità di progetto o delle associazioni in partecipazione con apporto di lavoro. Tali forme di stabilizzazione dovranno riferirsi a contratti di lavoro in essere ovvero cessati da non più di sei mesi e mediante la stipula di contratti a tempo indeterminato, anche a tempo parziale.Sono inoltre previsti incentivi per le assunzioni di giovani e donne a tempo determinato, la cui misura varia in relazione alla durata del rapporto di lavoro. In particolare il valore del contributo è stabilito nella misura di 3.000 euro per contratti di lavoro di durata non inferiore a 12 mesi; nella misura di 4.000 euro se la durata del contratto supera i 18 mesi e, da ultimo, nella misura di 6.000 euro per i contratti aventi durata superiore a 24 mesi. L'INPS, cui è affidata la gestione della misura, corrisponderà gli incentivi in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande ed entro il limite delle ri-sorse disponibili (come detto sopra, di oltre 230 milioni di euro), attraverso modalità telematiche che saranno at-tivate al più presto e consentiranno ai datori di lavoro di avere facile accesso allo strumento appena adottato.
Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti e ulteriori informazioni
firmato il decreto interministeriale Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali
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Il Consiglio dei Ministri ha definito le misure che saranno presenti nella Legge di Stabilità. Per
quanto riguarda, direttamente o indirettamente, la materia lavoro, queste sono le novità
IRPEF: dal 2013 viene ridotta l'aliquota sul primo e sul secondo sca-glione: dal 23 scende al 22% (fino a 15.000 euro), dal 27 al 26% (fino a 28.000 euro). Sotto i 7.500 euro, resta tutto invariato. Per quanto riguarda le detrazioni e le deduzioni, dai 15.000 euro ci saranno alcuni tagli, ad iniziare dal tetto di 3.000 euro alle detrazioni e per molte deduzioni (ma non su quelle per le
spese sanitarie). Per i contribuenti che oltrepassano i 15mila euro di reddito è prevista l’applicazione di una franchigia di 250 euro per quasi tutte le tipologie di deduzioni (disciplinate in particolare dall’ar-ticolo 10 del Tuir).
SALARIO PRODUTTIVITÀ:la nuova versione della legge di stabilità conferma la proroga per il 2013 della detassazione del salario produttività con l’aggan-cio a una speciale agevolazione collegabile ad un meccanismo maggiormente selettivo. Gli aumenti salariali aziendali saranno tassati al 10% entro il limite di 3.000 euro lordi. Inoltre, viene finanziata la defiscalizzazione dei salari di produttività per 1.600 milioni nel biennio 2013-2014.
Il Governo definisce le misure presentinellaLegge di Stabilità
Rivolgersi all’Ufficio Paghe provinciale o alle Unità opera-tive locali Coldiretti per tutte le informazioni necessarie e per la compilazione e l’invio delle domande.
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novembre 201245 fiscale paghe
è scaduto il termine per la presentazione on line allo sportello UNCO IMMIGRAZIONE delle domande di emersione concesse agli stranieri per uscire dalla clandestinità e ai datori per evitare le sanzioni previste dal Dlgs 109/12. Le istanze pervenute non raggiungono la metà del numero ipotizzato del Governo (100-130mila soggetti) e sono lontane dalla platea potenziale, 380mila extracomunitari. Parecchie le ragioni: alla crisi del mercato del lavoro si aggiungono i costi della procedura: mille euro di una tantum più oneri retributivi, contributivi e fiscali per almeno sei mesi; l’obbligo di certificare la presenza da fine 2011 con documentazione fornita da «organismi pubblici» (sui quali chiarezza è stata fatta da una nota dell’ Avvocatura di Stato dirama-ta solo lo scorso 4 ottobre, a sanatoria già in corso); l’impossibilità di provare con un timbro italiano l’ingresso del nostro Paese, visto che nell’area Schengen c’è la libera circolazione; l’assenza di parità di trattamento tra datore e lavoratore. Infatti il primo, anche in caso di rigetto della domanda, non sarà sanzionato, mentre il secondo rischia l’espulsione. La quasi totalità delle domande riguarda colf e badanti. Il prossimo adempimento per coloro che hanno presentato le domande sarà la convocazione presso il SUI; il datore di lavoro dovrà produrre apposita modulistica sottoscritta dalla parti( datore di lavoro e lavoratore) con i dati delle somme dovute a titolo retributivo; per le imprese agricole copia del modello DMAG di variazione e relativa rice-vuta di presentazione (sarà poi l’Inps a procedere alla tariffazione per il successivo versamento); le imprese non agricole dovranno produrre copia della ricevuta dell’Uniemens prelevata dal rendiconto individuale del lavoratore per tutti i mesi oggetto di regolarizzazione e per la parte fiscale entro il 16 novembre 2012 i relativi versamenti con mod. F24 per i periodi precedenti alla presentazione dell’istanza e per i periodi successivi alla data di presentazione dell’istanza i versamenti effettuati secondo le ordinarie scadenze. Per il datore di lavoro domestico, fer-mo restando l’utilizzo della modulistica prevista per attestare la parte retributiva, per quanto attiene agli aspetti contributivi questi dovranno produrre copia dei modelli MAV (pagati) ricevuti dall’Inps.
Rivolgersi all’Ufficio Paghe provinciale o alle Unità ope-rative locali Coldiretti per tutte le informazioni inerenti le istanze presentate
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in CROCIERA con i pensionati Coldirettiè il secondo anno che l’associazione organizza questo momento di aggregazione e, a detta di tutti, è stata molto gradita, soprattutto per le condizioni climatiche ottimali incontrate. La nave Magnifica è stata varata nel 2011 ed ha garantito confort e ricchi momenti di intratte-nimento. Oltre ai servizi offerti sulla nave sono stati molto interessanti
Si è conclusa la crociera organizzata dall’Associazione Pensionati della Coldiretti di Piacenza con supporto dell’agenzia di viaggi Hollytravel a cui hanno partecipato 30 persone tra associati ed amici. Si tratta di una crociera nel mediterraneo che aveva come destinazione Ca-sablanca, Lisbona e Barcellona e si è svolta dal 3 al 10 di ottobre.
epacanovembre 201247
le escursioni nelle città. L’associazione pensionati Coldiretti si è ripro-messa di ripetere l’esperienza positiva e proporre anche altre iniziative a favore dei propri associati. L’8 e il 9 di dicembre l’associazione Pensionati Coldiretti ha organizzato due giorni a Portorose Trieste e Lubjana dove si avrà la possibilità di visitare le grotte di Postumja.
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INAIL: denuncia infortuni sul lavoro dipendenti
riforma del lavoro: convalida dimissioni
associazione in partecipazione; novità
assunzione di parenti ed affini- ulteriormente allargato l’ambito di operatività dell’art.74 del d.lgs.
notizie in brevenovembre 201249
Dal 14 settembre 2012 sono entrate in vigore nuove norme UE sul Registro dei Trattamenti. Sul registro devono essere annotati i trattamenti effettuati sulle colture con prodotti classificati molto tossici, tossici, nocivi, irritanti o non classificati, entro 30 giorni dall’esecuzione del trattamento stesso e va conservato per tre anni. L’acquirente e l’utilizzatore che non adempiono gli obblighi di tenuta del registro è punito con una sanzione amministrativa da 500 e fino a 1500 euro. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione da uno a sei mesi o la revoca dell’autorizzazione.
Entro il 15 dicembre deve essere dichiarata la mobilità di quota latte vendita diretta (latte e derivati venduti al consumatore). I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento.
Con sentenza n. 32934 del 31 agosto 2011, la I Sezione Penale della Cassazione ha affermato la responsabilità penale del datore di lavoro che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno.A detta della Suprema Corte, il datore di lavoro deve sempre verificare la regolarità del documento e non "fidarsi" di ciò che gli viene detto dal lavoratore, in quanto non potrà invocazione a sua discolpa la buona fede in caso di inesattezza o insussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario
La Posta Elettronica Certificata è un servizio gratuito che consente ai cittadini di dialogare con le Pub-bliche Amministrazioni dotate della stessa. è un comodo e valido aiuto per evitare lunghe code agli sportelli ed avere risposte in tempi più brevi dalle pubbliche amministrazioni: infatti l’invio di una mail con la posta certificata ad un altro indirizzo di posta certificata ha la stessa validità di una raccoman-data cartacea con ricevuta di ritorno. Per l’attivazione gratuita è necessario collegarsi al sito internet:www.postacertificata.gov.it. I nostri uffici sono a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento.
Per infortuni del dipendente con prognosi superiore a 3 giorni il datore di lavoro ha l’obbligo di tra-smettere la denuncia di infortunio a INAIL e Pubblica Sicurezza entro 48 ore dall’evento. Il termine viene ridotto a 24 ore in caso di infortunio mortale. Il datore di lavoro deve presentare denuncia a Inail anche se il pronto soccorso effettua l’invio del certificato. La legge 561/93 ha previsto sanzioni da € 1.290,00 a € 7.745,00 in caso di mancata denuncia. Gli Operatori del Patronato Epaca sono a disposizione per l’assistenza gratuita nella corretta gestione della pratica.
La risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentate dalla lavoratrice o dal lavoratore è sospensivamente condizionata alla convalida effettuata presso la Direzione territoriale del lavoro o il Centro per l’Impiego territorialmente competenti. O in alternativa, alla sottoscrizione di ap-posita dichiarazione della lavoratrice apposta in calce alla ricevuta di trasmissione della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro “Unificato Lav” (entro 30 giorni dalle dimissioni il datore di lavoro deve invitare il lavoratore a convalidare)..
La riforma lavoro (legge n. 92/2012) ridefinisce l’ambito di applicazione dell’associazione in parteci-pazione stabilendo che, qualora l’apporto dell’associato consista anche in una prestazione di lavoro, il numero degli associati impegnati in una medesima attività non possa essere superiore a tre, indipendentemente dal numero degli associanti; non rilevano ai fini del limite numerico i casi in cui tra associanti e associati vi sia un rapporto coniugale, di parentela entro il terzo grado o di affinità entro il secondo.La riforma del mercato del lavoro ha rivisto alcune condizioni che regolano la legittimità del contratto di associazione in partecipazione con apporto di lavoro. Conseguentemente i testi contrattuali adottati dagli associanti dovranno essere redatti tenendo conto anche delle predette novità.
In particolare possono rendere prestazioni occasionali o ricorrenti di breve periodo nell’ambito delle attività agricole anche i parenti ed affi-ni fino al quarto grado (cugini, prozii e pronipoti) del titolare, senza per questo che si instauri un rapporto di lavoro subordinato o autonomo. Queste prestazioni presentano le seguenti caratteristiche:• devono essere svolte in modo meramente occasionali o ricorrenti di breve periodo cioè l’attività è resa senza carattere di abitualità, in via eccezionale e straordinaria, anche ripetutamente nel corso dell’an-no , ma sempre per brevi intervalli di tempo • devono essere svolte esclusivamente a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale, • devono essere gratuite, ovvero senza corresponsione di compensi Se il parente o l’affine che lavora in azienda percepisce una retribu-zione anche in natura , rispetta un determinato orario di lavoro e sottostà alle direttive del datore di lavoro il rapporto di lavoro è esat-tamente come un qualsiasi altro rapporto di lavoro e deve sottostare alle normali ordinarie regole (assunzione, busta paga, ecc..).
Gli obblighi del datore di lavoro per l’assunzione del minore:- L’età minima per l’ammissione al lavoro è sottoposta a un duplice requisito: 16 anni compiuti e istruzione obbligatoria per almeno 10 anni ; se manca uno di essi non può, legittimamente, essere instau-rato un contratto di lavoro,- Per tutti i minori è obbligatoria la visita medica preventiva e periodi-ca. La visita al minore potrà essere effettuata:- sia dal medico della struttura ospedaliera pubblica ovvero dell’Azien-da Sanitaria Locale,- sia dal medico di base convenzionato.Il medico competente potrà rilasciare la certificazione di idoneità di svolgimento anche di determinate attività, in alternativa al medico del Servizio Sanitario Nazionale, ancorché operante in regime di con-venzione.Le Sanzioni: la violazione della normativa in materia di tutela del lavo-ro minorile comporta a carico del datore di lavoro l’applicazione di un sistema sanzionatorio molto pesante con sanzioni amministrative da Euro 516 a Euro 2.582 ma soprattutto penali (arresto fino a 6 mesi o ammenda fino a 5.164 Euro).
Il Testo unico sull’immigrazione (comma 12, articolo 22 Dlgs 286/98 )disciplina il reato di occupazione di stranieri privi del per-messo di soggiorno, o, con permesso scaduto (e del quale non sia stato chiesto il rinnovo), revocato o annullato. In tali casi la sanzione prevista è la reclusione da sei mesi a tre anni, con una multa di 5mila euro per ogni lavoratore impiegato. Il Dlgs 109/2012 inasprisce le pene elevandole da un terzo alla metà nel caso in cui:• i lavoratori occupati sono in numero superiore a tre• i lavoratori occupati sono minori in età non lavorativa• i lavoratori occupati sono sottoposti a condizioni lavorative di par-ticolare sfruttamentoAnche per i soggetti con personalità giuridica (Enti, Associazioni e So-cietà) la sanzione pecuniaria viene aumentata fino a 150.000,00 euro