La Gazzetta dello Sport (05-06-2015)
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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 6 maggio 2015 anno 119 - numero 105 euro 1,40
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JUVEGrande prova di gioco, coraggio e personalità dei bianconeriApre Morata, pareggia Ronaldo,poi decide Tevez su rigore Allegri: «Loro più ricchi, noi più bravi»
BOCCI, BRAMARDO, D’ANGELO, DELLA VALLE,FROSIO, LAUDISA, MAURO, SCHIANCHI,
VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11
BIANCHI, RICCI ALLE PAGINE 12-13-14 E COMMENTO DI DE CALÒ A PAGINA 25 PEP GUARDIOLA E LUIS ENRIQUE
Messi: «Guardiola? Non lo sento più». Il tecnico: «Se segniamo al Camp Nou esulto» QUANTO PEP C’È SU BARÇA-BAYERN!
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GIRO QUIZA SANREMOCHI SARÀ IL CORRIDORENUMERO 5000?
Tutte le cifre più curiose della corsa rosa dalla prima edizione del 1909E c’è il debutto di un etiope
GREGORI ALLE PAGINE 30-31
DA NONPERDERE
1 Mou-Chelsea, altro sìIl club offre 16 milioniper prolungare al 2019
Alle 15 c’è Toro-EmpoliVentura e Sarrila sfida degli outsider
Bolt-Gatlin: le freccetra velocità e veleniIl 2015 va già al massimo
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BOLDRINI A PAGINA 27
LONGHI A PAGINA 20
BUONGIOVANNI A PAGINA 36
Di Caprio avvistato con Barbara Berlusconi.Non sa resistere quando
vede una barca che affonda
IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI
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PAGLIARA, PASOTTOA PAGINA 17
17
MILANPressing cinese
su Berlusconiper il club
e il nuovo stadio
DALLA VITE, PESSINA, TAIDELLIA PAGINA 18
18
INTERMancini a tutta difesaHanda per il rinnovo
e mirino su Skrtel
SEMIFINALE DI CHAMPIONSIMPRESA A TORINOREAL MADRID BATTUTO 2-1ORA BERLINO È PIÙ VICINA
NO LIMITSL’ANALISIdi Paolo Condo’Sarà una settimana bellissima. Sarà una settimana in cui la speranza di andare in finale, legittima per il vantaggio acquisito e per la situazione tattica in vista, poggerà su una consapevolezza che nessun risultato, nemmeno un’eliminazione, potrebbe cambiare: la Juventus è diventata una grande squadra europea.L'ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3
www.fo
rst.it
italia: 58575253495858
2
GalatticaJuve
Morata e Tevez matano il MadridE adesso la finale è quasi... Realtà
1Fantastica prestazione della
squadra di Allegri, superiore in tutto
agli spagnoli. Neanche Ronaldo
di testa rovinala festa bianconera
3’ Subito brivido Contropiede di Tevez e gran botta di Sturaro dafuori. Para Casillas.
5’ Ahi Bonucci... Pirlo perde palla e, per fermare Bale, Bonucci ècostretto al fallo. Ammonito.
7’ Morata ci tenta Pallonetto da lontano di Morata: illusione del gol,ma Casillas c’è.
9’ Morataaaaaaa Real scoperto, Tevez scarica un diagonale dadestra, Casillas non trattiene e Morata arriva dietro Pepe. 1-0
12’ Kroos prende la mira Tiro da fuori di Kroos, Buffon in angolo.
23’ Ecco CR7 Juve sbilanciata, spazio per C.Ronaldo che entra inarea ma colpisce male e il diagonale va sul fondo.
27‘ Ronaldo punisce James da destra con un pallonetto che beffala Juve: Ronaldo s’infila tra Pirlo e Lichtsteiner e segna di testa. 1-1
41’ James traversa! Cross di Isco, traversa di Rodriguez di testa.
PRIMO TEMPO
PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Morata (J) al 9’, C. Ronaldo (RM) al 27’ p.t.; Tevez (J) su rigore al 12’ s.t.
JUVENTUS (4-3-1-2)Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Sturaro (dal 19’ s.t. Barzagli); Vidal; Morata (dal 33’ s.t. Llorente), Tevez (dal 41’ s.t. Pereyra).ALLENATORE AllegriPANCHINA Storari, Padoin, Pepe, MatriCAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 19’ s.t.ESPULSI nessunoAMMONITI Bonucci, Chiellini e Tevez per gioco scorretto, Vidal per proteste
REAL MADRID (4-4-2) Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; J. Rodriguez, Sergio Ramos, Kroos, Isco (dal 18’ s.t. Hernandez); Bale (dal 41’ s.t. Jesé), C.Ronaldo.ALLENATORE AncelottiPANCHINA Keylor Navas, Coentrao, Arbeloa, Lucas Silva, IllarramendiCAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 18’ s.t.ESPULSI nessunoAMMONITI Carvajal, J. Rodriguez e Marcelo per gioco scorretto.
ARBITRO Atkinson (Ing).NOTE spettatori 41.011, incasso di 3.305.232 euro. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 3-4. Angoli: 1-5. In fuorigioco: 3-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’
REAL MADRID
2JUVENTUS
1
1’ Duro Tevez Subito fallaccio su James: giallo.
12’ Tevez rigore-gol!!! All’11’ gran contropiede di Tevez quasi area-areae Carvajal lo atterra. Rigore. E goool! 2-1
19’ Allarme Ronaldo Occasione Real: palla che attraversa l’area maRonaldo non ci arriva di poco
42’ Llorente, peccato Real in bambola in difesa, Llorente se ne va eCasillas lo costringe ad allargarsi: non gli resta che il cross centrale
47’ Fernando, altro spreco Palla tagliata di Pirlo in area, Llorente lavede all’ultimo e colpisce debole di testa tra le braccia di Casillas. Eral’occasionissima del 3-1.
SECONDO TEMPO
Paolo CondòINVIATO A TORINO
S arà una settimana bellissima. Sarà una settimana in cui la speranza di andare in finale,legittima per il vantaggio acquisito e per la
situazione tattica in vista, poggerà su una consapevolezza che nessun risultato, nemmeno un’eliminazione, potrebbe cambiare: la Juventus è diventata una grande squadra europea, merita il posto nella final four della Champions e il mix di sapienzatattica, capacità tecnica e anima guerriera l’ha resaun incubo per ogni avversaria, specie le più nobili.
IL MOMENTO CHIAVE Il Real Madrid cade trafittodalla sua spocchia, che nemmeno le cure di unostorico saggio come Ancelotti hanno disinnescato:quando Marcelo chiude gli occhi e spara da trentametri quella che vorrebbe essere una bomba da trepunti, e rimbalza invece nel mucchio tornandogliindietro come un maligno boomerang, nei trequarti di campo liberi staziona il solo Carvajal. Unasentinella in un deserto che improvvisamente dipopola di tartari. Tevez è il più lesto a impadronirsidella boccia e a partire, mentre Morata scatena il suo istinto fast&furious aprendo il campo nell’altradirezione, e lo sgambetto colquale Marcelo lo toglie di torno— per quanto involontario —merita un cartellino giallo. La tigna con la quale Tevez entra inarea, in apnea totale e con Carvajal che gli incombe addossocome una digestione difficile, è ilpreludio all’intervento da rigoreche lo spagnolo non sa gestire. Ma al di là delledebolezze individuali di una difesa troppo permeabile sui lati, è lo squilibrio della fase offensiva —priva dei necessari contrappesi — a mandare a fondo il Madrid. Che merita rispetto per l’ambizione agovernare ogni partita, anche quelle più difficilicome una visita allo Stadium; ma che allo stessotempo alterna vertiginose giocate da playstation(che meraviglia la traversa di James in capo aun’azionissima MarceloIsco) a ingenuità comequella che costa il 21.
LA MOSSA STURARO La capacità di tenere a badail palleggio di una squadra tecnicamente così sontuosa — ce ne fosse uno che stoppi a seguire unlancio di quaranta metri... — è la pietra angolaresulla quale la Juve costruisce il successo più bellodella stagione. Bale viene cancellato dalla partita,
Ronaldo quasi: tolto il gol da consumato predatore, il Pallone d’oro combina veramente poco, e quelpoco lo fa in area da centravanti visto che dei suoistrappi in progressione non c’è nemmeno l’ombra.La Juve soffre un po’ sui lati la vivacità di James eIsco, ma la notevole intuizione di Allegri di irrobustire la mediana con Sturaro evita che il dinamismoormai troppo ridotto di Pirlo costi un prezzo esorbitante. La scelta rovinosa di Sergio Ramos mezzala — ma perché? — finisce di mettere la Juve inuna posizione comoda, perché Kroos deve dividerei suoi compiti fra regia e copertura e il tandem MarchisioVidal può occuparsi delle discese dei terzini.Partita a scacchi complessa, cui Morata e Tevez aggiungono un’anima ben più pesante dei 21 grammidel film.
PARTENZA SUPER I primi 20’ della Juve sono pro
si qualifica seVINCE, PAREGGIA O PERDE DI UN GOL (MA NE FA ALMENO 2) Dopo il 2-1 a Torino, la Juventus si qualifica per la finale di Berlino se a Madrid: 1) vince; 2) pareggia; 3) perde con un gol di scarto segnandone almeno due (3-2, 4-3...). Se perde 2-1 si va ai supplementari. Se perde per 1-0 o con due o più gol di scarto al Bernabeu, sarà eliminata dalla Champions 2014/2015
Champions LeagueRAndata semifinali
L’urlo di Carlos Tevez, 31 anni, dopo il 2-1 bianconero: dietro, Pirlo e Marchisio LAPRESSE
3MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cui ci sono statipiù tocchi di palla
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TIRI NELLO SPECCHIO2 3
PALLE RECUPERATE2
FALLI SUBITI3 3
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GOL
MORATA TEVEZ
9' PT
12' ST
fI DUE PROTAGONISTIMORATA & TEVEZIl Real Baby batte la paura e il proprio passatoL’Apache supera se stesso1Alvaro alla vigilia aveva una faccia timorosa per via dei suoi legami col MadridDopo il gol non ha esultato «per rispetto verso tutta la famiglia madridista»
Alessandra BocciINVIATA A TORINO
L a Royal Baby Charlotte Elizabeth Diana ha trovatodegli orsi di peluche gi
ganti ad aspettarla fuori dallaclinica a Londra. Il Real BabyAlvaro Morata, nome assai meno altisonante, troverà al suoritorno a casa migliaia di fanatici sostenitori del madridismo,religione da lui praticata in passato, e difficilmente il capo della setta Florentino Perez andràa fargli visita come la bisnonnaElisabetta II ha fatto con Charlotte. Aveva un’espressionebrutta, diceva qualcuno primadella partita, avrà paura, è unragazzo, non ce la può fare. MaAlvaro Moratanon è diventatouna nuova piccola stella europeada solo. Quandoha paura, ammesso che ne abbia, può guardare quello accantoa lui, Carlitos Tevez. Che è piùvecchio, Scarface invece di Babyface, con unaChampions giànel palmares e una voglia tremenda di sgomitare fino alla fine in Europa. Morata e Tevezhanno fulminato il BorussiaDortmund negli ottavi e hannosaputo soffrire nei quarti. Sembrava che aspettassero questaserata per ripartire: Tevez hagià superato se stesso con i 7 golin Champions, migliore cifra disempre, Morata ha superato sestesso in molti modi, compresoquello di ieri. Portare la sua faccia da giovane educato nellabattaglia, dimenticare il passato, il diritto di ricompra che ilReal Madrid avrebbe per l’annoprossimo a 30 milioni, gli amiciche a Madrid gli vogliono bene,compreso il difensore Pepe chealla vigilia lo aveva coperto dicoccole. «Non ho esultato perrispetto della famiglia madridista. Lì dovremo fare una partita
migliore di questa. Loro sono ipiù forti del mondo», dice il numero 9 bianconero. Il problemaè che il Real Baby non ha bisogno di coccole e di orsi di pezza.E’ diventato grande e sa che aMadrid l’impresa della qualificazione sarà molto difficile, manon ha paura. Figuriamoci sene ha Carlitos, con quella facciarubata a un film di Tarantino.
SFIDE E allora eccoli lì, lo sfrontato e l’educato, sostenuti da tutta la squadra. Finì 21 per ilReal Madrid al Bernabeu nellasemifinale del 2003, l’ultimagiocata dalla Juve, quella chel’ha condotta a Manchestercontro il Milan di Ancelotti. Alritorno quella volta fu 31 per laJuve e adesso tutto quello che
possono augurarsi i tifosi è cheil fattore camponon incida. Chenon incida suipensieri di Morata, sulla rabbia diTevez, che la suaf inora unicaChampions l’haconquistata conil ManchesterUnited insiemeal modello Cristiano Ronaldo e
all’idolo Wayne Rooney, e luiera un comprimario. Che nonincida sull’abnegazione diChiellini che ha finito con labenda in testa, un accessorioche fa pendant con la faccia antica di Tevez. Che non incidasulla personalità di Vidal, il piùspregiudicato, e ci mancava poco che alla fine si mettesse a fartorello. Intanto la Juve ha messo il muso avanti, di una incollatura e anche meno, direbbel’ippofilo Allegri. E’ poco, ma ègià tanto per quelli che vedevano i bianconeri pronti al massacro e il Real Baby adatto ancoraper la culla. Alvaro invece hamesso la testa fuori dai pizzi edalle fasce. A Madrid, la prossima settimana, gli amici potranno constatare che un po’ è cambiato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
babilmente i migliori in assoluto della stagione. Lasquadra si trova giocando ad alta velocità, affondanei languori della difesa spagnola, colpisce in pratica alla seconda palla buona: Tevez irrompe in areada destra (con Marcelo doganiere si potrebbe contrabbandare un elefante), incrocia il tiro nell’angolino opposto, Casillas si allunga ma la sua deviazionenon fa altro che innescare il piede da killer di Morata. Il sangue blu del Real Madrid si nota dal fatto chelo svantaggio non lo turba per nulla: non cambiaritmo violentemente, lo accentua soltanto azionedopo azione, come un insinuante bolero, convintocom’è che i troppi assassini nelle sue file non perdoneranno la prima distrazione. E il pari di Ronaldoarriva esattamente così: Evra e Vidal hanno una frazione di secondo di ritardo sul numero in palleggiodi James, che prolunga per un Cristiano sul qualenessun bianconero scala in marcatura. Tanto giocoda una parte, una giocata raffinatissima dall’altra:ma da lì in poi la partita cambia, e se la Juve arrivaall’intervallo in piedi è perché Sturaro riesce a sporcare la conclusione sulla traversa di James.
«TRE» IN SOFFERENZA Il 21 è un fulminante breaknel controllo del Madrid. Subito dopo Allegri muove ancora, e in modo strano: toglie dal campo lasua brillante intuizione anziché Pirlo, per immettere Barzagli e difendere a tre (Ancelotti ha già buttato sul tavolo l’inutile Chicharito, farà molta più paura nel finale il funambolico Jesé). Nei primi minuti viene schiacciato in area come successe a Montecarlo, ma stavolta Tevez reclama il pallone e loporta avanti facendo rifiatare la difesa, e il finale èpure juventino con occasione mancata da Llorentee sacramenti in viaggio verso il cielo. Al Bernabeusarà una guerra, ma la Juve ci arriva armata fino aidenti.
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LA MOVIOLAdi VINCENZO D’ANGELO
IL RIGOREÈ SOLARE,CARVAJALDA AMMONIRE
Arbitra all’inglese Atkinson e non potrebbe essere altrimenti. Una direzione buona, anche se manca qualche giallo. In particolare a Carvajal (graziato anche nella ripresa un paio di volte), nell’episodio chiave che porta al rigore del 2-1, firmato Tevez. L’argentino, infatti, salta il difensore del Madrid in area prima di essere agganciato da dietro: rigore solare, strano che Atkinson sorvoli però sulla sanzione disciplinare, che arriva invece per Vidal — proprio perché chiede il giallo — e per Marcelo, che nell’azione aveva messo giù Morata in ripartenza, e qui è stato bravo l’arbitro a concedere il vantaggio. Azzeccate anche le altre ammonizioni, con Bonucci che rischia per un tocco di mano in chiusura di primo tempo (era già ammonito). Regolari le posizioni di Morata (in linea al momento del tiro di Tevez nell’1-0) e di Ronaldo, che spinge in rete di testa l’assist di James Rodriguez per l’1-1.
IL TABELLONE
FINALEBERLINO, il 6 giugno
JUVENTUS Real Madrid2-1
Barcellona Bayern-
Ritorno Madrid, 13 maggio ore 20.45
Andata Barcellona, oggi ore 20.45Ritorno Monaco, 12 maggio ore 20.45
GDS
I PROTAGONISTIAI RAGGI X
L’evidente contatto da rigoretra Carvajal e Tevez AP
7i gol in Champions di Tevez: l’argentino ne aveva segnato 6 nelle precedenti 5 partecipazioni
IL NUMERO
5MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
POSSESSO PALLA
47,6% 52,4%
REAL MADRIDJUVENTUS
1 5 21
13
FALLICOMMESSI
10 13
CONTRASTI
112109
PALLEPERSE
47
TIRI NELLO SPECCHIO
PASSAGGI RIUSCITI
494 519ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATIMOLTO BASSO 45,1 metriBARICENTRO MEDIO 53,7 metriBARICENTRO
85% 86,7%
119
31521
33
27
109
826
1
3
28
415
1011
7
1223
fL’ANALISI TECNICA
Trequartisti diversiJames aggiunge qualitàVidal fa pure l’operaio1Il colombiano pilota la manovra d’attacco: 6 lanci, 4 crossIl cileno è un esempio di sacrificio: 9 recuperi e 3 contrasti
La Juve cerca di sfru�are gli spazi che il Real Madrid concede in difesa. E’ fondamentale il lavoro di raccordo di Tevez,che rientra, riceve il pallone dai centrocampisti o dai difensori, e pesca i compagni che s’inseriscono in avanti. Vidal e Morata sono sempre pronti a bu�arsi tra le linee avversarie
PASSAGGIO
MOVIMENTO
PIRLO: lanci riusciti 11TEVEZ: tiri effe�uati 5MORATA: falli subiti 3
VIDAL: palloni toccati 84
LA MOSSA TATTICA
PIRLO
VIDAL
TEVEZ
MORATA
LICHTSTEINER
Andrea Schianchi
C i sono azioni che raccontano perfettamente il carattere delle squadre che le disegnano. Prendiamo la Juventus e la volata di
Tevez che macina metri su metri, portandosi dietro i difensori avversari. C’è, in quella manovra,la rabbia dell’argentino e di tutta la Juve; c’è, anche, la forza fisica che ti consente un quasi «coastto coast»; e c’è, infine, la saggezza di un gruppoche ha l’umiltà di rintanarsi davanti al portiere,quando le circostanze lo impongono, e lo scattod’orgoglio di uscire dal guscio e spaventare il nemico. Il Real Madrid, invece, stupisce per bellezza e per dabbenaggine. Nel primo caso, siamo al 41’del primo tempo, si resta con labocca spalancata come accade difronte ai capolavori: il pallone èsulla destra, vicino alla bandierinadell’angolo, Carvajal lo recupera elo appoggia a James Rodriguez, ilcolombiano lo fa «girare» fino ache non arriva a sinistra dove Iscos’inserisce in velocità e crossa.L’incornata di James Rodriguez, acolpo sicuro, sbatte sulla traversaper una deviazione, piccola madecisiva, di Sturaro. Azione meravigliosa. Poi c’èla follia collettiva in occasione del 21 juventino.Calcio d’angolo per il Real Madrid, squadra completamente sbilanciata in avanti, pallone conquistato da Tevez e difesa spagnola in crisi: Marceloe Carvajal contro l’Apache e Morata non hannoscampo. Grave peccato d’ingenuità che Ancelottinon mancherà di far notare ai suoi ragazzi.
FANTASIA I riflettori, e anche qui s’intuisce il carattere delle sfidanti, finiscono sul modo in cui irispettivi trequartisti interpretano il ruolo: la Juve schiera Vidal e il cileno è in realtà un centrocampista aggiunto, si sbatte parecchio, corre, la
vora per il reparto, e pazienza se a volte non ha lalucidità per la giocata di alta classe. Nel Real Madrid, invece, il numero 10 è sulle spalle di JamesRodriguez che parte dal settore di destra, si accentra, dialoga con Cristiano Ronaldo e con Bale, e in fase di ripiegamento si sacrifica e copre lafascia. Il colombiano, decisamente più fantasioso e meno aggressivo di Vidal, strappa applausiquando serve l’assist per il gol di Ronaldo: toccodelicato, morbido, preciso. I numeri dicono chela sua è una prestazione di sostanza: 63 tocchi,50 passaggi (11 sbagliati, e per uno come lui sono troppi), 6 lanci, 4 cross, 3 sponde e 2 occasioni create. Ciò significa che in ogni azione perico
losa del Real Madrid c’è lo zampino di James Rodriguez al quale,probabilmente, per rendere almassimo, serve la presenza di uncentravanti come Benzema che glifaccia da trampolino di lancio.
QUALITA’ Vidal, con un Pirlo cosìsottotono, s’incarica di tenere su labaracca a centrocampo. Non fa iltrequartista puro, anche perché laJuve non si può permettere di perdere un uomo in fase di contenimento: diciamo che indossa la tuta blu e quando è il caso non va per
il sottile come testimoniano i 3 falli commessi.Sono 84 i tocchi del cileno, 63 passaggi (solo 8errori), 9 recuperi e 3 contrasti vinti. La sua prestazione si apprezza soprattutto dal punto di vista della combattività. In termini di qualità, invece, i numeri sono eloquenti: zero cross, zero lanci, zero passaggi filtranti, zero dribbling tentati.D’altronde, non è la serata giusta per cercare ilcolpo di magìa. La Juve, tenendo il baricentromolto basso (45,1 metri) come vuole Allegri, dimostra di pensare prima di tutto a non concedere spazi agli avversari. Poi, se c’è l’occasione, sipunge. Tattica perfetta. E molto italiana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
13i passaggi sbagliati da Andrea Pirlo.Il regista bianconero ha toccato 82 palloni.
IL NUMERO
GDS
GDS
IN TRIBUNA
La Scala si spostaper una notteE Conte se la gusta
Antonio Conte, 45 anni, e Carlo Tavecchio, 71, allo Stadium IPP
Francesco BramardoTORINO
R ecord di incasso, di tv collegate, di spettatori in tribuna. Il calcio è qui, di
nuovo qui, dopo 12 anni di digiuno e attesa. Tevez contro Ronaldo, l’ Apache, la «garra» contro il Fenomeno borghese. Impossibile mancare l’appuntamento dal vivo, nello stadiorinato sulle ceneri del Delle Alpi.Si cena con tradizionali agnolotti al plin e barolo al bar dei vipper stemperare la tensione nelprepartita. Sfilano ex giocatoridella Juve, c’è l’ex allenatore eora c.t. Antonio Conte col presidente federale Carlo Tavecchio,altri ex da Maldini a Bobo Vieri,fino a Muriel, veline defilate eappariscenti. Una volta tanto laScala del calcio si è spostata 100chilometri più ad ovest. Nonmanca lo sceicco arabo con consorte, tifoso juventino pronto asborsare 3000 euro per un palcoda condividere. In tribuna i padroni di casa Andrea Agnelli eLapo, Allegra Agnelli e LaviniaBorromeo, moglie di John
Elkann, assente il presidentedella Fiat per impegni di lavoro,hanno avuto problemi opposti,difficile accontentare tutti gliamici e parenti che avrebberovoluto assistere dai palchi al passaggio generazionale nell’Europa che conta. Il gol di Moratascatena la bolgia , braccia al cielo, pugni chiusi, abbracci, MarottaAgnelliParatici, secondocabala. Al gol di Ronaldo spuntauno striscione «Grazie Allegri»,comunque. Per la serie «scurdammoce o passato» Luciano Moggi raccoglie applausi e selfie. C’è pure David Trezeguet:giovedì presenterà allo Stadiumla Unesco Cup: il 18 giugno difronte le vecchie glorie del Bocae della Juventus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Champions LeagueRAndata semifinali
Il quarto scudetto di fila della Juventus sarà celebrato dalla Gazzetta con un libro speciale in edicola da venerdì a 7,99 euro. All’interno del volume, l’analisi tecnica, il racconto dei protagonisti, focus su Tevez e Allegri, oltre a tutti i tabellini e la fotostoria con i momenti clou di una stagione memorabile.
Venerdì con la Gazzail libro sullo scudetto
6 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ha azzeccato tutto: la difesa a quattro, Sturaro per Pereyra, quel Tevez oscillante tra attacco e trequarti. Ha dato respiro europeo a una squadrache faticava ad averlo. Così è e sarà, a prescindere dal ritorno.
IL TECNICOALLEGRI
TIRI 5 SPONDE 1 DRIBBLING 0
Dal suo piede la sassata che una volta di più scoperchia la «vecchiaia» di Casillas: gesto importante, in quell’attimo la Juve capisce che «sì, se puede».La fuga per il rigore è un’azione da film: «Carlitos vai», il titolo.
SORPRESONA STURAROOK BONUCCI PIRLO È GIÙ
8
TIRI 0 RECUPERI 6 PASSAGGI 62
La difesa a 4 gli accorcia la coperta, lo espone a correnti d’aria. È il prezzo da pagare per una Juve più europea. Rischio calcolato. L’aggravante è che non regala il lancio illuminante e perde palloni pericolosi.
BUFFON Una parata sola, ma importante, anzi fondamentale: nel primo tempo, sul tiro di Kroos, si allunga come Eta Beta e va a levare la palla dall’angolino basso. Per il resto molte uscite alte e ordinaria amministrazione, segno che la Juventus ha concesso al Real il minimo sindacale.
6,5
PARATE 2 RINVII 13 PRESE ALTE 4
LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA
JUVENTUS
7,5
ATKINSON Bene nella valutazione degli episodi, meno nella gestione delle ammonizioni. Per esempio al conteggio finale manca il giallo a Carvajal per il fallo da rigore. Considerato che il difensore è stato sanzionato dopo, è lecito pensare che il Real avrebbe dovuto chiudere in dieci.
MULLARKEY 6,5CHILD 6
TAYLOR 6MARRINER 6
IL MIGLIORETEVEZ
IL PEGGIOREPIRLO
EVRAÈ il principale indiziato sulla scena dell’1-1: esce per l’anticipo e subisce il «posticipo» da Rodriguez, chelo scansa tipo paletto nello slalom. È un momento flop di cui va tenuto conto, ma che non lo scalfisce nello spirito. Evra non se ne va e fa valere la sua esperienza.
6
CONTRASTI 0 CROSS 2 PASSAGGI 37
VIDAL Trequartista o centrocampista aggiunto, a seconda del possesso o meno del pallone: per un tempo la doppia parte in commedia gli toglie forse identità. Nella ripresa si riappropria di se stesso, ridà vita, anzi Vidal, al combattente latino che è in lui. Gli manca soltanto il graffio.
6,5
TIRI 0 RECUPERI 9 PASSAGGI 55
LICHTSTEINERCalato bene nella parte di terzino in una difesa a quattro, cosa diversa dall’essere esterno in un3-5-2, dimentica però di chiudere la diagonale su Ronaldo nell’1-1. Sbaglio che non lo scompone, alla lunga «Licht» molto verticale e poco orizzontale. Sul pezzo e mai disperso, 1-1 a parte.
6,5
CONTRASTI 1 CROSS 3 PASSAGGI 49
MARCHISIOSi gioca al massimo dei giri e neppure lui ha più la gamba dei vent’anni. Così ogni tanto devolve agli avversari qualche palla, specie sul corto, disattenzione tipica di chi ha la vista annebbiata. Restano però la solita sostanza muscolo-tattica e qualche intuizione «pirlesca».
6,5
TIRI 1 RECUPERI 3 PASSAGGI 34
MORATA InnaMorata, sempre di più, in fondo a ogni azione ci sei tu: parafrasiamo Battisti per omaggiare Alvaro il corsaro. Il gol da «buitre» da avvoltoio, volatile scelto in onore di Butragueño suo predecessore alla Casa Blanca e tante pennellate: Morata Real, del resto dà lì viene.
8
TIRI 2 SPONDE 0 DRIBBLING 2
BONUCCI Appesantito da un giallo per inevitabile fallo su Bale, ammonizione provocata da errato passaggio di Pirlo, si muove con circospezione e perde di rado la posizione. Quasi un paradosso, la sanzione lo costringe a stare più attento. Ma sì che può essere forte anche in una linea a quattro.
7
CONTRASTI 2 LANCI 1 PASSAGGI 38
CHIELLINI A questo giro niente svarioni o maldestri scivoloni con uso di mano. Concentrato sugli avversari e anche su se stesso, per evitare amnesie che potrebbero risultare fatali. Verso la fine una «ranzata» su Ronaldo con giallo incorporato: che «Chiello» sarebbe senza un colpo di randello?
6,5
CONTRASTI 0 LANCI 4 PASSAGGI 56
STURARO Ben spesa, questa mossa a sorpresa. Sul centro-sinistra, a tamponare James in prima battuta e a ripartire non appena si creano le condizioni. Allegri stappa Sturaro e stoppa il Real. Il ragazzo gioca come se avesse alle spalle una cifra di gare in Champions. Sarà famoso e titolare, anche in Nazionale.
7
TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 12
BARZAGLI Allegri lo inserisce verso il ventesimo della ripresa, quando l’allenatore decide che è il momento di conservare il 2-1 e ridispone la difesa a tre. Barzagli offre il solito contributo, ma la Juve a tre si fa schiacciare all’indietro e soffre, la prova che è stato giusto partire a quattro.
6
CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 5
Non ci capacitiamo di Ramos a centrocampo. Ok, Modric è infortunato e Illarramendi non sarà ad altezza Real, però non si può chiedere a un cantante pop di trasformarsi in tenore. La logicità prima di tutto.
IL TECNICOANCELOTTI
TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 39
Il suo nome è James, James «Bondriguez», e interpreta la parte dell’infiltrato speciale. Va veloce come una spia, serve l’assist per Ronaldo e di testa scuote la traversa. Ci piacerebbevederlo in tandem con Morata.
SUPER JAMES BUIO VARANEBRAVO ISCOBALE NON VA
5,5
7
TIRI 0 RECUPERI 4 PASSAGGI 54
Un difensore in mediana: ma si può? Secondo noi, no. A ciascuno il suo vero ruolo. Un conto è avviare l’azione da dietro, appoggiare in fascia o al regista; un altro è fare gioco lì nel mezzo. Ramos secco.
CASILLAS Tirate, tirate, qualcosa succederà perché in porta c’è Casillas. Spiace essere crudeli, si parla di un campione del mondo e d’Europa, ma da un pezzo si è capito che Iker non è più super. L’1-0 è tutto suo, il Casillas che fu non avrebbe mai trasformato una respinta in assist.
5
PARATE 5 RINVII 6 PRESE ALTE 2
REAL MADRID
5,5
IL MIGLIOREJAMES RODRIGUEZ
IL PEGGIORESERGIO RAMOS
MARCELO In Brasile lo hanno soprannominato «Avenida Marcelo», perché sul suo lato, al Mondiale, gli avversari filavanocome auto su un boulevard sgombro. Qui si fa notare perché sbaglia un sacco di cross (li piazza quasi tutti sul portiere). Da un suo tiro murato il «contropiedone» del 2-1.
5
CONTRASTI 1 CROSS 5 PASSAGGI 60
ISCO Si chiama Isco e ha il piede fresco.Non trova collaborazione o appoggi a centrocampo, per cui fa da sé, con rapidi tocchi sulla sinistra. Suoi spunto e cross che generano la traversa di James. Così la sua sostituzione ci lascia un po’ perplessi, a menoche non avesse problemi fisici.
6,5
TIRI 1 RECUPERI 2 PASSAGGI 39
CARVAJAL Non si entra così su un avversario in area, tanto più se costui si chiama Teveze se sta incanalandosi verso sinistra:il fallo da rigoreè di un’ingenuità disarmante. Nel complesso male lo stesso: se Carvajal è questo osservato allo Stadium, forse non è un difensore da Madrid.
5
CONTRASTI 1 CROSS 2 PASSAGGI 53
BALEPoche balle, che brutto Bale. Scusate la volgarità, ma altro slogan non ci viene per rendere l’idea della modestia della prestazione del gallese, rientrato di fresco da un infortunio. Lo si nota solo perché fa ammonire Bonucci. Ancelotti gli concede fin troppo minutaggio.
5
TIRI 0 SPONDE 1 DRIBBLING 1
PEPEIl meno peggio dei quattro dietro, perché ha 32 anni, ne ha viste di ogni colore e sa come si fa. Tevez e Morata però fanno venire il mal di testa anche a lui. Non ci sembra in sintonia con Varane. Anzi, ci pare proprio che tra i due non scorra simpatia, ma è un’impressione.
5,5
CONTRASTI 3 LANCI 9 PASSAGGI 46
C. RONALDO Il gol non è farina del suo sacco, ma di Rodriguez: su quel pallone c’era scritto «basta spingere» come su un famoso gol di Rossi al Mondiale del 1982 (assist di Conti, in quell’occasione). Ronaldo poco ribaldo: senza il gol si beccherebbe l’insufficienza come un Chicharito qualsiasi.
6
TIRI 2 SPONDE 5 DRIBBLING 1
VARANE Qui si è capito che Varane non è Varenne, non è il purosangue che si pensava quando si affacciò sulla scena. A lungo il ventre molle del Real, la porta spalancata da cui Tevez entra e esce a piacimento. Grosse responsabilità sul primo gol e mancante come tutti sul fugone di Carlitos.
4,5
CONTRASTI 0 LANCI 3 PASSAGGI 36
KROOS Abbiamo visto Kroos migliori, ma se non altro lui sa quello che fa, mentre Ramos poveraccio non ha idea di come ci si debba comportare a centrocampo. Forse è questo il problema: Kroos costretto a fare il badante del compagno. Suo però l’unico tiro serio del Real.
6
TIRI 2 RECUPERI 6 PASSAGGI 62
HERNANDEZDentro per Isco, perché c’è bisogno di maggiore presenza fisica in area avversaria. Ma il «Chicharito»si muove un po’ smarrito, non trova il filo del discorso con Ronaldo e non si fa mai trovare pronto all’appuntamento col pallone nei 16 metri, cosa per cui era stato spedito in campo.
5
TIRI 1 SPONDE 2 DRIBBLING 1
7,5
5,5 4,5
6
Champions LeagueRAndata semifinali
LLORENTESpiacenti, ma non possiamo far finta che al 92’, nel recupero,Llorente, a due passi dalla linea, si sia divorato il 3-1. Sarebbe stato il gol che avrebbe permesso alla Juve di volare a Madrid con le ali ancora più dispiegate. È una rete sbagliata che potrebbe essere rimpianta (speriamo di no).
5,5
TIRI 1 SPONDE 2 DRIBBLING 1
PEREYRA Da sicuro titolare a panchinaro buono per gli ultimi minuti. Lo strano caso del «Tucumano» Pereyra, fin qui tra gli juventini migliori. Allegri gli ha preferito Sturaro, ma non la prenda come una bocciatura. Trattasi di scelta mirata, frutto di accurato studio dell’avversario.
s.v.
TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 2
JESÈOh Gesù, ma questo Jesé chi è? Straordinaria una sua serpentina sulla sinistra, con palla filante in area non raccolta da nessuno, per fortuna della Juve. Azione che da sola basta e avanza per chiedersi perché Ancelotti non gli abbia concesso più tempo e spazio.
s.v.
TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING 0
8
IL FILM DELLA PARTITA
RECORD D’INCASSO ALLO STADIUMIl colpo d’occhio dello Juventus Stadium, con le squadre schierate e la coreografia, è notevole. Tutto esaurito con 41 mila spettatori e record d’incasso di 3,3 milioni LAPRESSE
LA TRAVERSA DI JAMES: STURARO DECISIVOLo stadio resta ammutolito al 41’ p.t. Il punteggio è sull’1-1, il Real va vicinissimo al secondo gol. Cross di Isco, James Rodriguez di testa colpisce la traversa: la deviazione di Sturaro è decisiva BOZZANI
Ancelotti: «Sfortunati, servirà pazienza»1L’allenatore del Real rende merito alla Juve: «È in un momento di grazia. Da noi più errori del solito»
Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO
Q uel coro ormai fa partedel passato. Sono passati anni da quando CarloAncelotti aveva addosso
l’etichetta di eterno secondo e itifosi della Juve, che mai glihanno perdonato il pedigreeda calciatore mezzo milanistae mezzo romanista, gli dedicarono il poco simpatico «Un maiale non può allenare». La storia ha dimostrato che Ancelottinon solo può allenare, ma saanche vincere, visto che ci èriuscito con Milan, Chelsea,Psg e Real Madrid. La Juve acasa sua, però, resta una pietanza difficile da digerire, anche per una buona forchettacome lui. Non aveva vinto l’an
no scorso, quando sempre allaguida del Real fece 22 allo Stadium nella fase a gironi controla squadra di Conte, e stavoltaaddirittura ha perso, nonostante una rosa ancora più galattica. Una sconfitta che noncompromette niente, perchéquel gol di Cristiano Ronaldo(sempre lui) tiene aperta laporta per arrivare alla secondafinale consecutiva, ma che comunque è un campanello d’allarme per i campioni d’Europain carica: la Juve è un osso duro, lo è sempre stato per il Reale lo è anche adesso, nonostante la differenza di qualità (e disoldi spesi sul mercato) tra ledue squadre.
TRAPPOLA BIANCONERA Il bilancio del Real con la Juve in 7precedenti era di 5 sconfitte,
un pari e una sola vittoria (negli anni Sessanta). Il Real nonprendeva gol in trasferta dalprimo ottobre 2014 (nella fasea gironi con il Ludogorets). ATorino ne ha presi due e ha allungato la striscia di mancatevittorie in Italia (30 alla Romanel 200405). Certo, ci sono leassenze: Benzema è rimasto aMadrid, Modric è ancora infortunato e a centrocampo Ance
lotti ha puntato di nuovo suSergio Ramos, che però di mestiere fa il difensore e ieri sembrava un pesce fuor d’acqua.Ma con una rosa da 500 milioni si fa fatica a recriminare pergli infortuni. «Il Real è cadutonella trappola», titolava subitodopo la partita il sito di Marca.
SFORTUNATI Ancelotti non èfelice a fine gara, ma conta ancora di arrivare in finale e portare a casa l’undicesima Champions per il Real: «La nostrapartita è stata buona a tratti dice , a volte abbiamo forzatoun po’ troppo. Abbiamo cercato di controllare il gioco, l’11sarebbe stato buono, abbiamofatto una partita d’attacco madopo il pari la Juve si è chiusaancora di più e per noi non erafacile. Ho visto più errori del
solito perché la Juve facevamolta pressione. Sul rigore abbiamo avuto sfortuna, sul rimpallo è partito il loro contropiede. Siamo stati sfortunati anche sulla traversa colpita da James. La Juve era quello che miaspettavo, organizzata e determinata, brava a sfruttare le suechance. I bianconeri sono in unmomento di grazia, ma noi abbiamo grande fiducia nellapartita di ritorno perché il Bernabeu ci potrà aiutare. Al ritorno ci vorrà un Real paziente».«In Champions chi ha coraggiovince, chi ha paura perde», erastato lo slogan di Ancelotti allavigilia. Il coraggio non gli manca, ma tra lui e la quarta Champions c’è di mezzo una Signorache non è mai riuscito a conquistare.
© RIPRODUZIONE RISERVATACarlo Ancelotti, 55 anni FORTECARLO ANCELOTTITECNICO REAL MADRID
ABBIAMO GIOCATO UNA PARTITA D’ATTACCO MA
DOPO IL PARI LA JUVE SI È CHIUSA ANCORA DI
PIÙ ED ERA DIFFICILE
GIORGIO CHIELLINIDIFENSORE JUVENTUS
ANDIAMO!!!GRANDE PARTITA!!!!!
AVANTICOSI!!!!!
#MAIUNPASSOINDIETRO
Champions LeagueRAndata semifinali
LE INDAGINI
La bomba carta nel derby: denunciati4 ultrà juventini1 Acquisiti «elementi fondati» sui presunti responsabili del lancio: la Digos ha perquisito le loro abitazioni
Alberto MauroTORINO
S volta forse decisiva nelleindagini per l’esplosionedella bomba carta duran
te il derby di Torino del 26 aprile. Sono stati identificati e denunciati 4 ultrà juventini, i presunti responsabili del lanciodell’ordigno che ha ferito 10 tifosi granata in curva Primavera. Nei loro confronti, come risulta dalle indagini coordinatedal pm Andrea Padalino, sonostati acquisiti «fondati e probanti elementi» ora al vagliodell’autorità giudiziaria: l’identificazione è avvenuta grazie all’analisi dei filmati delle forzedell’ordine e della sicurezzadello stadio Olimpico. Ad effettuare il lancio verso il settoregranata sarebbero stati B.D.(29 anni, residente a Collegno),M.A. (42 anni, residente a Torino), D.D. (28 anni, residente inprovincia di Milano) e S.G.E.(28 anni., residente in provincia di Bergamo). La Digos haperquisito le abitazioni deiquattro, «raccogliendo significativi e utili elementi a carico dialcune delle persone perquisite». Un ultrà residente in Lom
bardia, e già sottoposto in passato a Daspo, è stato denunciato perché trovato in possesso ditre cartucce calibro 22. In un’altra abitazione è stata sequestrata della cocaina, che ha fattoscattare una denuncia e un arresto. L’analisi dei filmati proseguirà per individuare i tifosi juventini coinvolti nel lancio difumogeni e altri oggetti esplosinel settore granata, fortunatamente senza provocare feriti.Identificato anche un tifoso delToro coinvolto nei danneggiamenti al pullman della Juventus, in via Filadelfia. Al momento, il bilancio delle violenze nelderby è di otto arresti (cinqueeffettuati nelle prime ore) e piùdi venti denunce. Intanto la Juventus è in attesa di conoscerel’esito del ricorso contro il provvedimento di chiusura dellacurva Sud per i prossimi dueturni di campionato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La curva del Toro nel derby IPP
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9MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MORATA A SEGNO, POI ECCO TEVEZMorata sblocca il punteggio al 9’ p.t.: tap-in dopo un tiro di Tevez respinto. Lo stesso Tevez firmerà il 2-1: ecco il rigore vincente, con Casillas spiazzato, e Buffon, che non guarda e poi esulta BOZZANI
Orgoglio Allegri:«Loro più ricchi,
noi più bravi»1«Abbiamo concesso poco, la vittoria è giusta.
E ora Pogba: giovedì in gruppo e sabato in campo»
I LEADER SODDISFATTI
Buffon e Pirlo: «Alla pari col Real,ci siamo anche noi»1Il portiere: «Vantaggio esiguo e loro sono forti, ma ho fiducia». Il regista«Vogliamo la finale»
fLA PARTITA SUI SOCIAL NETWORK
E l’ex Real s’inchina: «La Juve ha le idee chiare»1Sanchis, bandiera del Madrid: «Teveze Morata, che coppia!». Lineker ironico: «Se CR7 segnasse di più, sarebbe forte»
Alex FrosioTwitter @alexfrosio
L’ hashtag #JuveReal ierisera era top trend suTwitter. In lingua italia
na, significa che sul social, inItalia, si cinguettava della partita e di poco altro. Tutta Europa, in realtà, aveva occhi per loJuventus Stadium, compresiquelli di chi ci capisce e sfidecosì le ha vissute in prima persona.
MOLTI GOL L’avvio bruciantedella Juventus esalta anche ipiù scettici. E quando dopo nove minuti Morata colpisce, eccole prime reazioni. «Partita sor
prendentemente aperta a Torino. Penso che arriveranno molti altri gol», prevede Edwin Vander Sar, ex portiere della Juventus e campione d’Europacon il Manchester United. Ruud Gullit va più sul tattico: «IlReal Madrid ha difficoltà con ildiamante a centrocampo dellaJuve. Comunque gran bellapartita». Il diamante è quelloche noi chiamiamo rombo.
AH QUEL RONALDO Poi il Realsi sveglia. Un minuto prima delgol di Cristiano Ronaldo, laconduttrice Antonella Clerici,tra un piatto e l’altro postaticon foto, fa outing: «Stasera tifo Juve». Il tweet sparisce dopoqualche minuto, resta l’11 di
CR7. E Marcus Slaughter, centrone del Real Madrid basket,cioè praticamente l’omologocestistico di Cristiano, mette acanestro il solito apprezzamento: «Devo dirlo ancora una volta: mamma, ecco che è arrivatoquell’uomo. CR7 con il gol».Gullit aggiunge: «Che partita.Classe e talento fanno semprela differenza». Anche organizzazione tattica, corsa, voglia divincere e non mollare, cioèquello che ha messo in campola Juve, caro Ruud. Gary Lineker ci mette l’ironia (che come spesso accade molti non capiscono): «Certo che se Ronaldo riuscisse a fare qualche golin più sarebbe proprio un belgiocatore». L’intervallo arriva giusto giusto per tirare un po’ ilrespiro. E Manolo Sanchis, exdifensore del Real, fa la suaanalisi: «La Juve ha le ideechiare, Tevez e Morata intonati. Il Madrid migliora durantela partita, con un gran Isco». Il
miglioramento, però, finisce lì.
SE LO DICE BOGARDE... Non finisce invece la Juve. Si ricomincia e Tevez si scatena incontropiede. Seguono accuse aCarvajal e complimenti all’arbitro Atkinson. «Gran giocatadi Tevez ma il difensore deve
stare in piedi. Fagli provare il tiro da posizione angolata», spiega Andy Cole, l’ex Calipso Boyche di giocare in area se ne intende. «Finalmente un arbitroche non applica quella stupidadoppia sanzione (rigore edespulsione, ndr). È così complicato?», si chiede, da ex difenso
re, Jonathan Zebina. Ma il meglio arriva da Winston Bogarde: «Stupido contrasto su Tevez. Non era necessario farerigore». E se lo dice lui che alMilan ne ha combinate tante...Non ha un account twitter mac’è chi cinguetta le analisi(spietate, come i suoi tackle) diRoy Keane alla tv inglese: «Baleanonimo. E il tackle di Carvajal? Sono incazz... io con lui enon sono nemmeno coinvoltonella partita!». La tensione della partita inchioda alla tv, piùche a computer e smartphone.E allora tutto è rimandato al fischio finale. Quando il ciclistamilanista Pippo Pozzato ammette: «Mi rode il c... dirlo mada sportivo complimenti allaJuve». E poi salta fuori di nuovoAntonella Clerici: «Felice per laJuve e felice per l’Italia. Anchese non sono tifosa bianconeratifo per la squadra italiana. Evvai contro il grande Real».
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WINSTON BOGARDEEX DIFENSORE MILAN
STUPIDO CONTRASTO SU TEVEZ. CARVAJAL,
NON ERA NECESSARIO FARE QUEL FALLO
DA RIGORE
ROY KEANEEX MANCHESTER UNITED
BALE ANONIMO. E IL TACKLE DI CARVAJAL? SONO ARRABBIATO IO
CHE NON SONO NEMMENO COINVOLTO!
Massimiliano Allegri, 47 anni
Mirko GrazianoTORINO
C apolavoro di Max. RealMadrid sconfitto con merito, calcio italiano a petto in
fuori grazie a una Juventus spavalda, organizzata e coraggiosanei momenti più duri. Di complessi di inferiorità proprio nonne ha Massimiliano Allegri. Loaveva dimostrato già in rossonero, quando alla guida di un Milanscarsino e pieno di cerotti avevaspaventato eccome il Barcellonadi Leo Messi, battendolo nettamente all’andata (20) e uscendonella gara di ritorno non senzaaver avuto almeno due clamoroseoccasioni per buttare fuori il dream team catalano. E ieri nemmeno l’ha sfiorato l’idea di abbassareil baricentro di fronte ai vari Cristiano Ronaldo, Bale, James Rodriguez, Isco e Kroos: al via con il«rombo», difesa a quattro e lascelta a sorpresa di preferire Sturaro a Pereyra, con Vidal a ridosso delle punte.
ORGOGLIO MAX «Sono molto
contento di quanto fatto dai ragazzi — dice il tecnico della Juve—. È un giusto premio, meritato.Non era facile giocare così, conquesta personalità. È stata unapartita straordinaria, abbiamoconcesso poco a una squadra parecchio tecnica. Se proprio devoessere pignolo, dico che avremmo dovuto sfruttare meglio il primo tempo. Con maggiore velocitàe qualità nelle giocate avremmopotuto fare altri gol. E poi anchenel finale si poteva colpire conLlorente. Dispiace per quell’ultima palla, in ogni modo alla vigiliaavremmo messo la firma per vincere e presentarci a Madrid invantaggio. I ragazzi vanno soloringraziati». E la Serie A tutta
rialza la testa: «Sento spesso direche il nostro è un campionatoscarso, e non è vero. Magari non èil più spettacolare, ma è duro, difficile. Poi, certo, i grandi calciatori oggi vanno altrove, e la differenza la fai con i campioni, ma inItalia siamo bravi e la Juve ha unasocietà eccezionale, che peresempio sa andare a pescare giovani del calibro di Morata, Pereyra e Sturaro. I soldi sono all’estero, ma qui abbiamo idee,preparazione tattica e tradizione.Con i fenomeni è più facile vincere le partite, noi siamo arrivati infondo perché la società ha lavorato molto bene».
VIDAL, COSÌ SÌ «Non faccio percentuali — continua Max —, nonmi piacciono. Abbiamo un piccolo vantaggio, questo sì, però aMadrid servirà una prestazioneeccezionale per guadagnarci la finale. Se non facciamo uno o duegol sarà durissima. Io ci credo, aBerlino ci possiamo andare». Amaggior ragione con un ArturoVidal ritrovato: «Ha fatto unapartita delle sue, di grande intensità. Sta bene, è al meglio. Ed eraora! Dopo sei mesi di vacanze (ride) è tornato». Complimenti anche a Sturaro, duetre minuti inChampions prima della maglia datitolare di ieri sera: «Ho sceltoSturaro perché stava bene, perché avevo bisogno di gamba a metà campo e soprattutto perché Pereyra è uno che sa fare la differenza anche quando entra dalla panchina».
POGBA C’È In chiusura di conferenza ecco la buona notizia: «Itest ci hanno detto che Pogba stasempre meglio. Da giovedì rientra in gruppo e sabato vorrei utilizzarlo almeno per uno spezzonedi gara, perché non è pensabile dischierarlo a Madrid senza rodaggio».
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MASSIMILIANO ALLEGRIALLENATORE JUVE
VIDAL HA FATTO UNA PARTITA DELLE SUE. È
AL MEGLIO. ED ERA ORA! DOPO SEI MESI DI
VACANZE È TORNATO
Francesco BramardoTORINO
L a faccia nel dopopartita è di chi deve fare ancora la doccia dopo un
allenamento infrasettimanale. Eppure JuventusRealvaleva tanto, tantissimo e lafaccia di Gigi il saggio nonlascia trasparire emozioniforti. Non vola, resta con ipiedi ancorati a terra Buffon, anche se in cuor suo ilcapitano assapora profumodi finale. «Siamo stati braviad avere un impatto positivo. Potevamo entrare incampo emozionati, così nonè stato». Lucida l’analisi della gara. «Potevamo fare ilterzo gol come subire il 22.Il 21 prosegue Gigi allafine va molto bene. Dovevamo solo dare la dimostrazione a noi stessi di potercelagiocare quasi alla pari, di essere competitivi a questi livelli. Per come si era messala partita anche l’11 lasciava aperte speranze per il ri
torno. Certo il vantaggio è esiguo contro un avversario congiocatori di questa classe ed alBernabeu, ma sono fiducioso,ce la giocheremo. Oggi dopol’11 abbiamo avuto un momento di difficoltà come unpugile dopo il cazzotto, dobbiamo essere più bravi ad assorbire i colpi, a reagire». UnReal sotto tono?. «Sulla cartasono più forti di noi, ma poi seincontri squadre che sulla vivacità e voglia di vincere ti mettono in difficoltà, come nel casonostro, meglio così e meno male».
FIDUCIA PIRLO «Ci siamo anche noi» il messaggio di AndreaPirlo. «Vogliamo questa finalee ce la giochiamo con la stessaconvinzione e determinazionea Madrid. Berlino è stampatanella mia mente speriamo chela gioia si possa ripetere».
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Gigi Buffon, 37 anni GETTY
ARTURO VIDALCENTROCAMPISTA JUVE
«NOI ABBIAMOUN SOGNO IN TESTA:
VINCERE LA CHAMPIONS! ANDARE A BERLINO E VINCERE
È L’0BIETTIVO»
11MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
9 i gol del francese quest’anno: nelle prime due stagioni alla Juventus Paul si era fermato a quota 6 (nell’anno del debutto, il 2012/2013) e 8 (2013/2014)
33 le partite stagionali di Pogba: per il francese 22 gettoni in Serie A (1.945 minuti), 3 in Coppa Italia (212 minuti) e 8 in Champions League (684 minuti)
Pogba a 100 milioni? Il ManCity ci pensa1Nella corsa al gioiello della Juve che sognano Psg e Barça s’infilano gli inglesi: si prepara un’asta record
DOVE VA SE PARTEManchester City
20%Psg30%
Barcellona20%
RealMadrid15%
Chelsea15%
GDSPaul Pogba, 22 anni, ieri in tribuna allo Juventus Stadium LAPRESSE
Carlo Laudisa
N uovi scenari per Pogba,anche se la Juve è decisaa tenerselo stretto. Tutti
gli occhi sono per l’atteso duelloBarcellonaReal Madrid (complice anche la toccata e fuga diRaiola ieri a Torino) ma lo spasimante più agguerrito resta ilParis Saint Germain. Sempreche in Premier League non decidano di avvicinarsi «pericolosamente» alla fatidica quota 100:intesa come i milioni indispensabili per far cadere in tentazione il club bianconero e la suastella francese. Il ManchesterCity è entrato decisamente inscena nelle ultime settimane edè questa la novità più significativa di una maratona con tantipretendenti in corsa. E dire cheieri c’è stato a poche ore dallasemifinale di Champions, unfuori programma che ha riproposto di fatto la candidatura deicampioni d’Europa in carica.
IL BLITZ Il passaggio di MinoRaiola non può mai essere inosservato. Ieri l’agente di Pogba èstato avvistato al Golden Palaceall’ora di pranzo, guarda casosede del ritiro del Real Madrid,mentre i vertici dei Blancos erano impegnati con quelli dellaJuve nel meeting Uefa. E lacoincidenza ha scatenato le voci più disparate sul futuro delcentrocampista. Il bello è che l’agente italoolandese, accompagnato dal cuginosocio Enzo,subito dopo l’allenamento è anche andato a casa Pogba per unsummit di un paio d’ore. A sentire gli interessati si è trattatosolo di un caso, visto che Raiolail giorno prima era a Barcellona(«Ma per dei discorsi conl’Espanyol, non con il Barça...»)e non ha trovato il volo per Nizza. Da qui la decisione di farerotta su Milano e il transito inPiemonte. «Tant’è vero che alloJuve Stadium ci va Paul, noipartiamo per Montecarlo».
LE MOSSE Un altro bluff deisuoi? Di questi tempi Raiolagetta i suoi ami, è il suo mestiere. Il segreto istruttorio va tutelato al meglio. Ma l’impressioneè che questa volta il rappresentante residente a Montecarlostia giocando una partita a carte scoperte con il club bianconero. I rapporti con Andrea Agnelli e i suoi collaboratori sono eccellenti. Ma non c’è solo questoaspetto a pesare sul futuro delparigino. Come affermato piùvolte dal procuratore, la sceltadi cambiare avverrà solo in presenza di una super offerta chemetta Paul nelle condizioni difare il salto di qualità definitivo.E la Juve in questa fase fa ancora al caso suo. Di conseguenzagli incontri di questo periodonon hanno un peso particolare.Se mai Pogba e il suo entouragestanno lavorando ai nuovi (ericchi) contratti pubblicitari: acominciare dallo sponsor tecni
co appena scaduto. Invece leschermaglie per un eventualecambio di maglia sinora nonhanno prodotto sostanziali passi in avanti. È sempre forte l’interesse del Psg che già la scorsaestate aveva sfondato il murodei 60 milioni. Ma è chiaro chela prova di forza della Juve e delgiocatore hanno di fatto contribuito ad alzare il prezzo. E nellavicenda ha pesato non poco anche il rinnovo di contratto stipulato a ottobre. Quella firmasino al 2019, con uno stipendioda 4,5 milioni netti a stagione
(più premi), è la prova che Paula Torino resta volentieri. E i successi di bilancio bianconeri rafforzano la prospettiva che anche quest’estate vengano respinte nuove avance.
SCENARI La cavalcata in Champions incide non poco. Giugnosarà decisivo per capire qualepiega prenderà la vicenda. Bisogna fare i conti, infatti, anchecon le esigenze dei maggioriclub europei. A Madrid come aBarcellona oppure a Parigi,Londra e Manchester stannoper partire i grandi giochi. Ledisponibilità finanziarie sonoenormi. È il motivo per cui daun momento all’altro Pogbapuò salire alla ribalta. Ma la Juve è vigile. Marotta e Paraticisanno che il prossimo mercatodipenderà molto dalla via cheprenderà il Polpo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ChampionsRAndata semifinali
RGiallo per Raiola, avvistato a Torinonel ritiro del Real epoi proprio a casadel bianconero
12
Barcellona-BayernPerché non si vivedi solo attacco1Al Camp Nou la sfida tra due squadre offensive che sono anche tra le meno battute d’Europa
Manuel Neuer, 29 anni, campione del mondo per club con il Bayern e con laGermania ANSA
Fabio BianchiINVIATO A BARCELLONATwitter @fabiowhites
C i sono casi in cui è inutile disquisire sull’eterna diatriba. Meglio pensare sempre asegnare un gol più degli altri o primo non
prenderle? Ci sono squadre che non se lo domandano, perché le abbracciano entrambe quelle filosofie. E sono super squadre. Quando si pensa alBarcellona, la mente va subito al fantastico tridente, al limite al centrocampo degli eccellentigiocolieri guidati da Iniesta. Normale. Quando sipensa al Bayern Monaco, inevitabile concentrarsi sullo Sturm und Drang che è capace di crearenelle aree avversarie coi suoi fenomeni, alle goleade con cui schiaffeggia gli avversari, come èsuccesso al Porto. Normale. Ma le difese di Barcellona e Bayern «segnano» quanto i marzianiche hanno davanti. I blaugrana hanno avuto ilportiere inviolato in 26 partite sulle 45 stagionaliin Liga e Champions, media superlativa del 58%.In Liga hanno subito solo 19 reti e anche in Champions su 10 sfide 5 sono finite senza raccogliere palloni dalla rete. Il Bayern in Championsha fatto meglio: 6 gare immacolate. E nella Bundesliga ne ha subiti solo 15, ma con 3 gare inmeno. Guardiola è in corsa per il record di Heynckes che nel 201213 ne prese 18 in tutto il campionato. A sfavore di Pep gioca il fatto che vinceil titolo con tanto anticipo: la concentrazione nelle gare seguenti non è al massimo.
LA CURA DI LUIS Ieri Luis Enrique ha riassuntocon una semplicità al limite del banale il concettodi grande squadra: «La chiave sta nelle due fasi:se segniamo tanto e prendiamo pochi gol, significa che siamo completi». Già. Lui ha operato sulla falsariga del Barça di Guardiola ma sembra aver fatto meglio a livello di pressing alto in fasedi non possesso (vera chicca dei blaugrana) ecoinvolgimento di tutti in copertura. Un esempiocurioso? Per la prima volta in vita sua Messi hacausato un rigore. A differenza del maestro, purista, Luis usa la zona mista, e spesso fa fare unocontro uno a Mascherano e Busquets. Ma i suoiveri capolavori sono i portieri e Piquè. Lucho hauna delle squadre meno battute con un portiere
per la Liga, Bravo, e uno per la Champions, TerStegen. Nell’ambiente c’era il panico per l’addiodella bandiera Valdes. L’acquisto di un tedescoescluso dal Mondiale ha aumentato i timori. Invece Ter Stegen è stato la rivelazione e Bravo unagaranzia. Non lo era Piquè a inizio stagione, arrivato distrutto dal Brasile. Dopo la sconfitta per31 a Madrid – ottobre – Luis lo mette in tribunacol Celta. Poi due panchine di seguito con Ajax eAlmeria. Il tempo di cazziarlo, ricaricarlo, fargliriaffiorare l’orgoglio. Beh, da allora Piquè è tornato indispensabile.
LA CURA PEP Il Bayern ha sempre avuto una buona tradizione di solidità negli ultimi tempi, conHeynckes ci teneva a star tranquillo. Ma Guardiola ha portato un po’ d’esperienza da Barcellona, quella grande attenzione a difendersi fin dalle parti alti della squadra. Il centrocampo il fulcro della copertura. Poi viene la difesa, che lui divolta in volta decide di schierare a 3 o 4. Non c’èdubbio che la coppia centrale BoatengBenatiasia il pezzo forte là dietro, anche se a domanda,Pep ha risposto: Benatia è un giocatore molto importante, contundente, ma la cosa più importante resta sempre il sistema difensivo. Se poi hauno come super Neuer nel sistema è meglio. Pepdice che non crede a «uno 00», questa sera. Macontro il logorio delle serpentine di Messi e latempesta e impeto dei tedeschi (senza Robben eRibery in verità) ci sono difese che potrebberoanche riuscire nell’arduo obiettivo.
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DIFESE AL TOP
INFORTUNATI
Emergenzatedesca: k.o. pure Rode
N on sarebbe partito titolare, però è semprestato utile a partita in
corso. Sebastian Rode non èvolato con il Bayern a Barcellona. Il centrocampista, utilizzato anche come difensore esterno destro, è rimastobloccato da un malanno muscolare al gluteo. Si aggiunge a Franck Ribery, ArjenRobben, David Alaba e Holger Badstuber, tutti k.o. anche per la gara di ritorno.Robert Lewandowski si è allenato anche ieri sera con lamaschera che dovrà proteggerlo dopo le fratture al nasoe allo zigomo rimediate nella semifinale di coppa diGermania contro il BorussiaDortmund. «Deciderò primadella partita, vediamo comereagisce nel giocare con lamaschera», ha detto ieri PepGuardiola. Ma l’utilizzo delpolacco è probabile. Se ilBarcellona non ha problemidi formazione e di infortuni,il Bayern è in piena emergenza. Guardiola in questi giorni ha provato anche la difesaa tre come contro il BorussiaDortmund la settimana scorsa, con Rafinha a sinistra.Ma con Pep i cambi di sistema a gara in corso, anche dopo soli 10 minuti, sono frequenti. Intanto «Charly»Rexach, ex spalla di Cruijff eancora nei quadri tecnici delBarcellona, ha detto a Kicker: «Pep tornerà qui, lui staal Barça come Beckenbaueral Bayern»
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ChampionsRAndata semifinali
partitegiocate
retisubite
media a partita
partite senza
incassare reti
%su totale
Juventus 44 24 0,545 25 57%Bayern Monaco 41 23 0,561 27 66%Barcellona 45 26 0,578 26 58%Chelsea 43 33 0,767 20 47%Lione 37 31 0,838 16 43%Real Madrid 45 38 0,844 22 49%Roma 44 45 1,023 17 39%Psg 45 48 1,067 14 31%Manchester City 43 47 1,093 13 30%Wolfsburg 43 52 1,209 11 26%(Considerato le prime due squadre in classifica dei 5 maggiori tornei europei - campionato e partite in Europa)
13MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
dre e come appassionato di calcio. Perché questisono prima di tutto due ragazzi educati, con principi solidi, e poi anche due grandi giocatori. Rispetto a me sono più tecnici, più creativi. Io daprofessionista mi alternavo tra il laterale sinistroe davanti alla difesa. Ripeto, loro hanno numerimigliori dei miei». Ok, papà. Però non hanno vinto un Mondiale come lei: «Eh, ma c’è tempo!».
TUTTI A BERLINO Sulla sfida infamiglia ieri è intervenuto anche Luis Enrique: «Avranno ancor più voglia di battersi a vicenda: avete presente le partitelle tra fratelli in casa? Ecco,per me le sensazione sono lestesse, è la competizione elevata al massimo livello». La casa,la famiglia. E allora Thais, la sorellina dei due, per chi tifa? Mazinho scoppia a ridere. «Non so,forse a pensarci bene preferisce
il Barça, più una questione di squadra che di fratello». Stasera tutti in tribuna, poi tutti a Monaco:la sfida famigliare è anche un viaggio famigliare.Ultima tappa, Berlino: «Ho già il biglietto d’aereoe l’hotel, e verrà anche il fratello sconfitto». Comunque vada, per Mazinho questa Champions sarà un successo.
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per Thiago e la Catalogna per Rafinha. Il CampNou è diventato lo stadio di casa per Mazinho,che da Vigo si è trasferito a Barcellona proprioper far crescere i promettenti pargoli alla Masia,la cantera blaugrana. I due hanno mantenuto lepromesse, ma l’anno scorso i destini si sono separati: Rafinha è andato in prestito al Celta di LuisEnrique ed è poi tornato a casa con l’allenatore(che in lui crede tantissimo),Thiago, rappresentato da PereGuardiola, fratello di, è andatoa Monaco. «Io non c’ero quandoThiago è andato via – ha dettoieri Luis Enrique – ma non c’ènulla di strano: qui al Barça lacompetizione è elevatissima enon tutti possono giocare». Thiago non si fidava e se n’è andato. «La sua scelta non condizionerà quella di Rafinha, le loro vite in questo senso sono autonome», dice Mazinho. Thiagosi è fatto male, è tornato da poco ma sembra fondamentale per il Bayern: «Sono contento perchéè stato fermo a lungo e come padre ed ex calciatore ero preoccupato. È venuto a curarsi a Barcellona, e secondo me gli ha fatto bene l’aria di casa».
«MEGLIO DI ME» Thiago è tornato, e per Mazinhoè il momento dell’orgoglio, doppio: «Sì, come pa
Leo, era amore«Io e Guardiola? Non lo sento più»1Messi freddo sull’ex allenatore del Barça«Mai più rapporti con lui da quando andò via»
Leo Messi, 27 anni, ieri in conferenza stampa al Camp Nou, assediato dalle telecamere EPA
Fabio BianchiINVIATO A BARCELLONA@fabiowhites
L e gocce di sudore che scendono copiose sonoquelle riservate alle grande occasioni. Ci mette del suo il prefabbricato della Ciudad De
portiva, ma la sauna che si crea all’interno è piùche altro frutto dell’esercito di taccuini in appiccicosa e trepidante attesa. Due anni dopo, riecco Lionel Messi davanti a un microfono. Se ci pensate, un’eternità. L’ultima voltaper la pulga fu il 17 luglio 2013,alba della nuova avventura conMartino. Avventura finita male.Non è un caso che Messi ritorni aparlare al momento di sfidare ilvecchio maestro. Pep parla per ilBayern nella sua vecchia casa el’emozione si diffonderà. Il Barçadà l’unica risposta all’altezza. Manon è solo questo. Sono passati10 anni dal suo primo gol con ilBarcellona (1 maggio 2005, all’Albacete). Da quel giorno ne hafatti altri 400: una bazzecola. Estasera sarà la sua 100a gara inEuropa. Nelle prime 99, ha firmato 76 gol, vincendo 3 Champions e 2 Supercoppe. Altra bazzecola. Dulcis in fundo, davanti si troverà molti di quelli che dieci mesi fa gli diedero lapiù grande delusione della sua vita calcistica, arbitro incluso. Di certo quando rivedrà Neuer , per unsecondo tornerà alla finale mondiale. Come quando incrocerà Rizzoli, Lahm, Müller o il giustiziereGötze.
LUI E GUARDIOLA Il reincontro con Pep, l’anniversario del suo primo gol e la candelina delle sfideeuropee, l’amarcord Mondiale. Non si può dire chequesta non sia una partita speciale per Leo. Gli spagnoli sorvolano su ArgentinaGermania, non è affar loro. Puntano forte sul rapporto con Pep, colquale cominciò a segnare caterve di gol. Il tecnicoche gli aprì gli spazi centrali come falso nueve. Maspesso il calcio va veloce, c’è poco spazio per i sentimenti, e la sorpresa è relativa quando Leo dice:«Guardiola? Da quando se n’è andato non ho più
avuto rapporti con lui. L’ho incontrato soltanto unavolta, a un gala della Fifa, ma non l’ho più sentito,anche se quando stava qui avevamo un ottimo feeling. Se il Camp Nou gli renderà omaggio? Beh, misembra giusto che lo saluti e lo ringrazi. Ha vintotutto. È uno di casa. Ma quando comincerà la partita il pubblico starà con noi e ci spingerà come sempre».
SENZA SCUSE Messi nega motivazioni particolariper la presenza di Guardiola. Come dargli torto quando dice: «Lasfida in sé offre già fin troppemotivazioni. Sia Barcellona cheBayern, per la loro grandezza,sono progettate per arrivare in finale. Chi si gioverà di più dellamutua conoscenza? Entrambi,dunque siamo pari. I tedeschihanno assenze importanti? Anche noi quando perdemmo conloro due anni fa (in semifinale,ndr). Ma non abbiamo cercatoalibi. Lo stesso vale per il Bayern.Siamo squadre troppo grandi peraccampare scuse. Ora noi arriviamo a questa semifinale contutt’altra forma».
LUI E LUIS ENRIQUE Soprattutto lui. «L’anno scorso non abbiamo vinto nulla, e ioho avuto problemi dentro e fuori dal campo. Perfortuna ho cominciato bene la stagione e le cosevanno nella direzione giusta». Anche col tecnico,con il quale sembrava non corresse buon sangue.Leo nega. «Con Luis Enrique ho buoni rapporti,l’avevo già chiarito quando circolavano strane voci. La squadra si è plasmata a poco a poco. Stiamofacendo quello che vuole e lui e ora siamo a unlivello molto buono, sia tecnico che fisico, e abbiamo una gran voglia di conquistare quei titoli chesono così vicini. Ma al triplete non ci pensiamo,siamo contenti di essere in corsa su tutto». Il tempodel sudore e delle domande (24 in tutto) è finito.Più tardi, la corrente emozionale si trasferirà alCamp Nou con Guardiola. Che avrà occhi lucidi eparole dolci per Leo: «Quando sta così non c’è difesa che tenga, è inarrestabile». Ma conoscendolo, sisarà scervellato per trovare una soluzione.
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MESSI SU LUIS ENRIQUETECNICO DEL BARÇA
CIRCOLAVANO VOCI STRANE, MA HO BUONI
RAPPORTI CON IL TECNICO: FACCIAMO
QUELLO CHE VUOLE LUI
COSÌ AL CAMP NOU, ORE 20.45
PANCHINA:23 Reina, 8 J. Martinez, 4 Dante
14 Pizarro, 19 Götze, 16 Gaudino, 30 Weiser
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Badstuber, Alaba, Robben, Rode
Ribery, Starke
PANCHINA:13 Bravo, 23 Vermaelen, 21 Adriano
15 Bartra, 6 Xavi, 12 Rafinha A., 7 Pedro
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: nessuno
INDISPONIBILI: Mathieu
1. NEUER
13. RAFINHA
17. J. BOATENG
3. X. ALONSO5. BENATIA
18. BERNAT
6. T. ALCANTARA
31. SCHWEINSTEIGER
21. LAHM
9. LEWANDOWSKI
25. MÜLLER22. DANI ALVES
4. RAKITIC
10. MESSI
9. SUAREZ
11. NEYMAR5. BUSQUETS
8. INIESTA
3. PIQUE'
14. MASCHERANO
18. JORDI ALBA
1. TER STEGEN
BARCELLONA4-3-3
BAYERN3-1-4-2
TV Canale 5INTERNET gazzetta.it
ARBITRO RizzoliGUARDALINEE Di Liberatore-Tonolini
QUARTO UOMO CariolatoADDIZIONALI Banti-D'Amato
ALLENATORE: Luis Enrique ALLENATORE: Guardiola
CENTIMETRI
fFRATELLI CONTRO Rafinha sfida Thiago per la gioia di papà Mazinho: «Comunque vada, a Berlino ci sarò»
Sopra 1) Mazinho ai tempi del Lecce (‘90-91). 2) Thiago Alcantara del Bayern, nato in Puglia nel ‘91. 3) Rafinha del Barcellona, nato in Brasile nel ‘93
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1Filippo Maria RicciINVIATO A BARCELLONA
«C omunque vada, io a Berlino ci sarò».Se la ride Mazinho, padre diviso ma felice. Stasera al Camp Nou vivrà il pri
mo scontro tra i suoi due figli: il maggiore, Thiago, sarà titolare col Bayern. Il secondogenito, Rafinha, andrà in panchina col Barcellona.
CUORE DIVISO «Una volta nel 2012 Tito Vilanovali fece giocare insieme in Champions, ma stavoltaè diverso... Non ho preferenze, ci mancherebbe.Sarebbe un’altra storia se si trattasse di nazionali,allora non avrei scelta, tiferei per Rafinha». E nonper questioni di figli e figliastri. Semplicementeperché il piccolo di casa (nonostante il pressingspagnolo) ha scelto di giocare per il Brasile mentre Thiago veste la maglia della Roja: debuttò aBari, a due passi da dove nacque, in provincia diBrindisi, perché al tempo Mazinho giocava alLecce dove era arrivato dalla Fiorentina. «La federazione brasiliana non ha fatto nulla per convincere Thiago, e lui ha fatto la sua scelta, personalmente nulla da dire né da rimproverargli».
SCELTE DIVERSE I due ragazzi hanno la loro personalità ben distinta e le scelte arrivano di conseguenza: Spagna uno e Brasile l’altro, la Baviera
MAZINHOEX DI LECCE E FIORENTINA
SONO ORGOGLIOSO PERCHÉ PRIMA DI
TUTTO SONO BRAVI RAGAZZI... E SONO
ANCHE PIÙ FORTI DI ME
14 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
VITE DA PANCHINA CONTENUTOPREMIUM
ROMANZO BLAUGRANA
1 Guardiola, nel cerchietto, con i compagni e la Supercoppa di Spagna vinta nel 1997 2 I due allenatori di oggi al tempo in cui erano compagni di squadra: è il 26 gennaio 1997 e Pep festeggia Luis Enrique, autore di un gol nel 6-0 del Barça contro il Rayo 3 Guardiola lanciato in trionfo dai giocatori blaugrana: è la festa per la vittoria della Champions 2011 a Wembley contro lo United 4 Guardiola con Messi nel 2010 5 L’attuale tecnico del Bayern con Tito Vilanova, suo grande amico e vice dal 2008 al 2012 e poi a sua volta allenatore del Barcellona nel 2012-2013. Vilanova è scomparso per un male incurabile il 25 aprile dello scorso anno
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Guardiola«NON E’ NORMALETORNARE QUIMA SE SEGNIAMOESULTO SICURO»
«HO UNA MISSIONE:ARRIVARE A BERLINO.
L’OBIETTIVONON È CONDIZIONATO
DAI SENTIMENTI»
LA STORIA di FILIPPO MARIA RICCIINVIATO A BARCELLONA@filippomricci
L’ emozione, i sentimenti, gli abbracci,la nostalgia canaglia che ti fa annacquare lo sguardo. «Lo sanno tutti chequesta per me non è una partita normale», dice Pep quasi seccato poco
dopo l’ingresso in sala stampa, tra migliaia diclic, un tentativo di applauso abortito e lo sguardo che se na va in giro per conto suo, incredibilmente perso in un luogo che conosce tanto bene. Pep sta cercando di difendersi dall’attaccomassiccio dei ricordi. Nemico subdolo, sfuggente, capace di infilarti quando meno te l’aspetti,che ti ruba la palla e te la mette nel cuore dell’area, dove sei indifeso. Un po’ come Leo Messi:«Uno che in questo momento è inarrestabile,perché non c’è difesa che possa fermare il talento», ripete Pep addirittura tre volte. Una foto, unposto, un angolo, un corridoio: tutto attacca lamemoria di Guardiola, tornato ieri in quella cheper 4 anni è stata la sua casa. Lo stadio che guardava dalla finestra della sua stanza di alunnodella Masía, il campo dove ha giocato e vinto, lapanchina dalla quale ha costruito un Barça dasogno, il centro del campo nel quale ha avviato ilgirotondo trionfale e dove è stato lanciato intrionfo dai suoi ragazzi dopo le vittorie più grandi. Da quando è andato via, 3 anni fa, le foto deltunnel che porta al campo sono state cambiate.Ma chissà che non ne sia rimasta una dei suoitempi, o ne sia stata messa una di Tito Vilanova,il miglior amico e fedele secondo scomparso unanno fa. Ci mancava solo che suonasse «Viva lavida» dei Coldplay, e probabilmente Pep avrebbe dovuto chiedere il cambio fatto fuori psicologicamente dal suo glorioso passato.
RISPETTO E CELEBRAZIONE E poi la sala stampa, luogo dove lui, oratore raffinato, ha costruito una parte importante dei suoi trionfi blaugra
na. «Non sono qui per un omaggio. La gente tiferà per il Barça, come è giusto che sia. E io festeggerò i gol dei miei, se saremo in grado di farli.Perché il mio rispetto per questo club non si misura con un’eventuale celebrazione. Può essereche questa sia la partita più complicata per mesotto il profilo emozionale e sportivo per il passato che ci lega e per la qualità del rivale, però iosono l’allenatore del Bayern e sono qui per lavorare. Ho una missione, arrivare a Berlino alla finale, e l’obiettivo non è condizionato dal cuore.Non deve esserlo». Più facile a dirsi che a farsi.
APPUNTAMENTO CON LUCHO Pep, Pep, Pep.Non si parla d’altro. «Ci eravamo dati appuntamento a Berlino ma il sorteggio ha rovinato i nostri piani», ha rivelato Luis Enrique. Lui sì cheha rapporti con Pep, mentreMessi dice di non averlo piùincontrato. «Ho sempre dettoche per me è il miglior allenatore del mondo perché è unamico e io degli amici parlobene e perché penso sia così perciò che ha fatto. Ma questa non èuna semifinale contro Pep, è unBarçaBayern, partita enorme che inpalio mette una finale di Champions». Tutti lì impegnati a lottarecon i maledetti sentimenti.
AMBIENTE FAMILIARE Pep è salitosull’aereo per la sua Barcellona con lamoglie e i 3 figli. Una volta sbarcati luiè andato in hotel con la squadra, i famigliari a casa dai nonni, dai genitori, dai suoceri.È arrivato anche il fratello Pere da Londra.Perché questa è una serata speciale per iGuardiola. «Qui a Santpedor sono l’unicoche tifa Bayern — ha detto ieri a Marca Valentí, il padre di Pep — non posso fare altrimenti. Ho il Barça nel sangue ma Pep moltodi più. Certo è che per me sarà una sofferenza tremenda: sto male solo a guardare le
partite del Bayern in tv, a volte le registro e lemetto su il giorno dopo perché in diretta sonotroppo nervoso, immaginate cosa sarà per mequesta serata al Camp Nou».
CAMERA CON VISTA Andiamo indietro di 31 anni. Il 28 giugno 1984 papà Valentí e mamma Dolors accompagnano il 13enne Pep alla Masía. Gliosservatori blaugrana l’hanno visto nel Nastic Manresa e gli hanno offerto di provare a diventare grande con il Barça. Lo portano in quellache dovrebbe diventare la sua stanza: «Mammaguarda: ogni mattina quando mi alzerò e apriròla persiana la prima cosa che vedrò sarà il CampNou». Il giovane Pep era già stato allo stadio, avedere un BarçaOsasuna. Era rimasto colpitodalla maestosità dell’impianto. Chissà se ieri gliè tornato alla mente quel pomeriggio, o il suosbarco alla Masía. Non sappiamo nemmeno seha chiamato Luis Enrique.
PEP E LUCHO’ AMICI VERI Altroché. Alla facciadi quello che pensano alcuni. I due hanno passato 5 anni insieme come calciatori, vicini in campo e molto vicini fuori: nel gruppo che trainavalo spogliatoio blaugrana c’erano loro e SergiBarjuan, Abelardo e l’argentino Pellegrino. Idue poi hanno cominciato a studiare calcio e come ricordava ieri il Mundo Deportivo si sono ritrovati a fare pratica alla Masia lo stesso giorno:il 29 settembre del 2005, allenamento del Cadete B dove giocavano tra gli altri Thiago, Bartra eMontoya. Poi ancora insieme, estate 2008: Pepal primo anno in panchina ha portato il Barça Bdalla quarta alla terza serie, è stato chiamato daLaporta in prima squadra e i ragazzi sono statiaffidati a Luis Enrique: il Barça inizierà la suamagica epopea, 14 trionfi in 19 tornei disputatinel quadriennio di Guardiola, il Barça B conquisterà un’altra promozione arrivando in Segunda. Pep e «Lucho» discutevano perché il primo
toglieva giocatori preziosi al secondo convocandoli in prima squadra senza usarli eil secondo, animale competitivo, soffrivae glielo diceva. Poi «Lucho» è andato aRoma chiamato da Franco Baldini, importante traitd’union italiano tra i due.
Ora si sfidano. E ieri era divertentesentirli parlare del possesso palla:
«Ce n’è solo una, vediamo chise la prende», dicevano in
luoghi e momenti diversidella giornata. Un’altramaniera per cercare ditenere lontani ricordied emozioni legati alritorno del prodigoPep.
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Pep Guardiola, 44 anni, con una delle due Champions vinte con il Barcellona AP
HANNO DETTO
PEP GUARDIOLASU MESSI
MESSI È INARRESTABILE,
PERCHÉ NON C’È DIFESA CHE POSSA FERMARE IL
TALENTO
LUIS ENRIQUEALLENATORE BARCELLONA
PER ME PEP È IL MIGLIORE ALLENATORE
DEL MONDO.NON È UNA SEMIFINALE
CONTRO DI LUI
VALENTÌ GUARDIOLA PAPÀ DI PEP
QUI SONO L’UNICOCHE TIFA BAYERN.
HO IL BARÇA NEL SANGUE, MA PEP
MOLTO DI PIÙ
GUARDIOLA E LUIS ENRIQUESULLA FILOSOFIA DI GIOCO
IL NOSTRO POSSESSO PALLA?
C’È SOLTANTO UN PALLONE, VEDIAMO
CHI SE LO PRENDE
ChampionsRAndata semifinali
15MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Benitez, l’Europa è il tuo fortino1Al S.Paolo in Coppa il Napoli non ha mai perso: la città ci crede, Rafa insegue il terzo trofeo
I NUMERI
12 le partite europee di Benitez al S. Paolo: cinque nel 2013-14 e sette in questa stagione. Il bilancio è di 9 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta
0 le partite europee di Benitez al San Paolo chiuse senza aver segnato neppure un gol. Nel 2014-15 le reti sono state 16 in 7 gare interne
1 il trofeo europeo conquistato dal Napoli. Vinse già questa manifestazione, quando si chiamava Coppa Uefa, nel 1988-89, con Diego Maradona
60 le partite stagionali del Napoli se andrà in finale di Europa League: 38 in campionato, 5 nelle coppe nazionali, 17 in quelle europee
Mimmo MalfitanoINVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)
C i sono più storie da raccontare in questa vigiliadi Europa League. Mo
menti e riferimenti statisticiche spiegano e giustificano ilmotivo di un’attesa così vibrante. Domani sera, il San Paolo offrirà il solito colpo d’occhio, quello dei grandi eventi,che spesso crea apprensionenegli avversari. Quarantamilao cinquantamila spettatori,cambia poco, perché non èuna questione di migliaia inpiù o in meno. Napoli sa essereparticolare ogni qualvolta leviene data l’opportunità di aggiungere prestigio alla sua storia calcistica. E la semifinalecontro il Dnipro è senz’altrouno di questi momenti. Il viaggio a Varsavia, dove si giocherà la finale, è quotato tantissimo da queste parti, come se ildoppio impegno contro gliucraini fosse pura formalità.Ma non è così, e l’ha spiegatobenissimo ai suoi, Rafa Benitez. Per una notte, pure luimetterà da parte l’aspetto personale, proverà a condurre ilNapoli alla vittoria senza condizionamenti: di futuro, probabilmente, ne parlerà oggipomeriggio il suo agente, Quilon, che ha in programma unincontro con il presidente Aurelio De Laurentiis.
CONCENTRAZIONE Rafa, intanto, è decisamente concentrato sulla partita, forte puredel contributo che gli offrono inumeri: nelle 12 sfide europee
disputate a Fuorigrotta, fraChampions, preliminari edEuropa League, il suo Napolinon ha mai perso, ottenendo 9vittorie e 3 pareggi. L’ultimasconfitta interna risale al febbraio 2013, con Walter Mazzarri in panchina: quella voltafurono i cechi del Viktoria Pilzen a violare lo stadio napoletano. Le cifre, dunque, sonotutte dalla sua parte, e contribuiscono a dare maggiore carica alla squadra che in tre settimane si giocherà un’intera stagione. E allora, ci sarà il SanPaolo a sostenerne lo sforzo, iltutto esaurito è già annunciatoda qualche giorno.
COME TRAPATTONI Se per Napoli potrebbe essere un eventostorico, vincere l’Europa League, per Rafa Benitez sarebbela terza volta e, per giunta, conaltrettanti club: le due precedenti le ha conquistate con Valencia e Chelsea. In questo modo, eguaglierebbe il record detenuto da Giovanni Trapattoniche s’è fermato a quota 3 (2volte con la Juventus e una conl’Inter). Insomma, le sue motivazioni sono quanto meno pari a quelle dell’intero ambientenapoletano, che vede nellaconquista dell’Europa Leagueun’ulteriore possibilità di accedere alla prossima Champions League. Traguardo cheBenitez sta rincorrendo anchein campionato, dove la contesaè altrettanto complicata dovendo la squadra partenopeacompetere con Roma e Lazioche la precedono in classificadi cinque e quattro lunghezzea soli quattro turni dalla fine.Nulla è precluso, comunque,perché questo Napoli ha dimostrato più volte di poter batterechiunque, o quasi, speciequando in palio c’è qualcosa diimportante. La sconfitta diEmpoli, intanto, ha scosso l’allenatore spagnolo che non l’haancora metabolizzata, nonostante il 30 rifilato al Milan,domenica sera al San Paolo.Ma le prossime ore avrannosoltanto un senso europeo, perla città, per la squadra e perl’allenatore conterà soltanto lasfida contro gli ucraini delDnipro. Per tutto il resto se neriparlerà a Parma, domenicapomeriggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Rafa Benitez, 54 anni, è al Napoli dalla stagione 2013-2014 GETTY IMAGES
VERSO VARSAVIA
FINALEVARSAVIA,il 27 maggio
NAPOLI Dnipro-
Siviglia FIORENTINA-
Andata Napoli, domani ore 21.05Arbitro Moen (Norvegia)
Ritorno Kiev, 14 maggio ore 21.05
Andata Siviglia, domani ore 21.05Arbitro Brych (Ger)
Ritorno Firenze, 14 maggio ore 21.05GDS
SIVIGLIA-FIORENTINA
Neto e Beto, parate in rimaUno aspira alla gloria dell’altro1Il viola lascerà Firenze e sogna di strappare il trofeo al rivale di domani seraIl portoghese, in dubbio per la spalla, deve cancellare l’errore con lo Zenit
Duccio ZoccoliniFIRENZE
N eto e Beto, simili nel nome e forse anche nel destino. Almeno questa è
la speranza del primo, quelloviola, che durante la doppia sfida tra Fiorentina e Siviglia, vorrebbe esser protagonista esattamente come Beto un anno fa.Perché è stato soprattutto grazie alle sue parate che nellapassata stagione l’Europa League ha trovato casa in Andalusia. Decisivo in partita e durante i calci di rigore, quando ilportoghese, tifoso da sempredello Sporting Lisbona, ha ipnotizzato per ben due volte icalciatori del Benfica. Soddisfazione doppia, per chi in passato ha vissuto spesso l’ansia ela paura di essere un eterno 12,quello che gioca solo quando sifa male il titolare.
EROE IN SORDINA In patrianon lo hanno mai considerato,al Porto, poi, era la riserva e sene andò fino a Cluj per giocare.Trasferito a Siviglia ha dovutoaspettare che vendessero Diego Lopez e che si infortunassePalop per prendersi definitivamente i pali. Ora invece è uneroe. Grazie soprattutto a quel
lo che ha fatto nella finale diTorino. Strane storie quelle deiportieri. Destinati a vivere sempre in bilico tra la gloria e il fallimento, solo per merito o colpa di una singola parata.
ALTI E BASSI E anche la carriera di Neto, seppur breve, è statauna montagna russa di emozioni. Da quando è arrivato aFirenze nel gennaio 2011 havissuto di tutto, dalle critichealle lodi, fino ad arrivare alladecisione dello scorso gennaio,quando ha scelto di non rinnovare il contratto in scadenza e
lasciare la Fiorentina a fine stagione. Un traditore per la curva, il titolare per Montella. Anche se all’inizio Tatarusanu,«più sereno e libero di testa»secondo il tecnico, aveva trovato il suo spazio tra i pali. Poi però, la lombalgia che ha fermatoil romeno ha cancellato tutte lescelte fatte fino a quel momento. Neto di nuovo padrone dellaporta viola, a partire dai sedicesimi contro il Tottenham del26 febbraio. La scelta è statavincente, come certificato dallacontinua conferma di Neto nonostante la guarigione del col
lega. I suoi interventi decisivihanno salvato la Fiorentina piùdi una volta, facendo crescerela rabbia dei Della Valle per laperdita di capitale. E non è uncaso che sia già promesso allaJuventus. Ora però pensa soloalla Fiorentina. Vuole lasciareda vincente, non da traditore. Egià domani al Sánchez Pizjuánpotrà guadagnarsi un piccolopezzo di medaglia. Sarà unodei punti fermi della formazione che Montella manderà incampo. Emery, invece non sa sepotrà contare su Beto. La spalladel portoghese non è guarita
perfettamente ma lui non vuole mancare, soprattutto per riscattarsi dopo il grave errorecommesso ai quarti contro loZenit: «Spero che la sfortuna mi abbandoni nel finale di stagione ha detto ieri il portierevoglio essere in porta per difendere il titolo». Non la pensanocosì i tifosi della Fiorentina, vista anche la sua fama di pararigori. Un’eventualità da evitare, soprattutto se nella portadel Siviglia ci sarà ancora António Alberto Bastos Pimparel,semplicemente Beto.
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Beto, 32 anni, portiere portoghese al Siviglia dal gennaio 2013 ACTION IMAGESNeto, 25anni, portiere brasiliano arrivato alla Fiorentina nel gennaio 2011 dall’Atl. Paranaense LAPRESSE
RIl n. 1 del Sivigliafu decisivonei rigori in finale.Il brasiliano ha trovato spazio tardi
Europa LeagueRDomani andata semifinali
16 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Montolivo saluta Oggi si opera,in campo a luglio 1Al capitano del Milan verranno tolte le viti dalla tibia Tornerà per la prossima stagione, col nuovo corso
Ancora senza Menez (rientrerà per chiudere a Bergamo con l’Atalanta) ma con Abate e Mexes, loro sì già al rientro dalla squalifica. Soprattutto con Antonelli e Suso, che Inzaghi ritrova dopo i rispettivi guai fisici: il rientro del terzino è il più utile a Pippo che a sinistra era in sofferenza. Ieri anche Suso si è rivisto in campo e di nuovo figurerà nell’elenco dei disponibili in vista della Roma. Senza obiettivi concreti i giocatori dovranno ora dimostrare dignità e orgoglio, che è quello che Inzaghi ripete dal dopo Udine. Concetto ribadito ieri da Galliani presente a Milanello per seguire la seduta: l’a.d. ha pranzato con Pippo e poi parlato con i giocatori. E, casomai non si fosse capito, anche Abbiati a Milan Channel l’ha sottolineato: «In questo finale ogni giocatore deve dimostrare di essere da Milan, e che potrà meritarsi la conferma per l’anno prossimo».
a.g.
TORNA ANCHE SUSO
Galliani chiedeorgoglio ai suoiAntonelli è ok
Suso, 21 anni FORTE
I SUOI NUMERI
12 le presenze stagionali di Montolivo (10 in campionato e 2 in Coppa Italia), per un totale di 809 minuti. Non ha fatto gol e ha una media voto di 5,20
88 le sue presenze complessive nel Milan, con 7 reti messe a segno. Riccardo è arrivato al Milan nell’estate del 2012, a parametro zero dalla Fiorentina
27 le partite che avrà saltato per infortunio quando sarà concluso il campionato (c’è anche una panchina). E’ rimasto vittima di tre distinti infortuni
Alessandra GozziniMILANO
C i sono stati mesi più fortunati nella carriera diMontolivo che per la se
conda volta di fila, a maggio, faparlare di sé per problemi allatibia. Un anno fa, nell’ultimogiorno del mese, il momentopeggiore: contro l’Irlanda, ultima sgambata azzurra con vistaMondiale, Riccardo si procuròla frattura della tibia con doppia conseguenza, l’interventochirurgico immediato e l’esclusione dal gruppo in partenzaper Rio. L’operazione a cuiMontolivo verrà sottoposto oggi ha la stessa origine ma undifferente presupposto: se Riccardo finirà sotto i ferri è perché la frattura si è nel frattempo completamente ricomposta, tanto da non necessitarepiù del sostegno dei mezzi disintesi, cioè viti e infibulo, cheprima invece assicuravano stabilità. Pure le conseguenze sono diverse, anche se non troppo: l’intervento costringerà ilgiocatore a un lungo periododi inattività, non i sei mesi del
la prima volta, ma un paio sì.Dunque campionato conclusocon un anticipo di qualche settimana e appuntamento rimandato al prossimo ritiroestivo, in programma a luglio.
STAGIONE NEGATIVA Nel dopo partita di Napoli Inzaghiammetteva che l’assenza delcapitano, pur in mezzo a unalunghissima serie di guai fisici,era quella che in assoluto aveva sofferto di più. Se affermareche, con Riccardo in campo, ilcampionato del Milan nonavrebbe subito lo stesso tracollo pare un azzardo, nei numeriil ragionamento di Pippo ha invece una sua logica. Montolivoè il più importante tra gli infortunati di lungo corso e insiemequello che si è visto di meno:dieci presenze, nove da titolarepiù qualche minuto di passerella contro l’Udinese al rientrodopo una lunga assenza; perfare un esempio, sono cinqueuscite in meno dello sfortunatissimo El Shaarawy, un altroche entra e esce dall’infermeria. Al recupero dalla fratturaalla tibia che lo ha rimesso incampo solo a novembre scorso,
Montolivo ha infatti aggiuntoun affaticamento muscolare,riscontrato a inizio febbraio, euna lesione al flessore diagnosticata a inizio marzo. Da lìRiccardo non si è più visto e vana è stata la speranza di Inzaghi, espressa pubblicamentenon più di dieci giorni fa:«Montolivo sta bene ed è ormaipienamente recuperato. Ha bisogno di allenarsi un po’ perché è stato tanto tempo fuori edeve ritrovare il ritmo. Ma presto rientrerà in gruppo e a Napoli potrà esserci».
FLOP MILAN In realtà il capitano non è apparso neppure nella notte del San Paolo, e pertornare protagonista è servitala notizia di ieri circa un nuovo
intervento da sostenere ingiornata, evento che però nonnasconde alcuna complicazione particolare. Solo la volontàdi presentarsi «ripulito» alprossimo appello estivo: è peròevidente che almeno un paio difattori abbiano contribuito afissare per oggi la data dell’operazione. Primo: la tenutamuscolare non proprio eccellente, e che magari lo avrebbecostretto a qualche altro fastidioso pitstop, e secondo, ancor più decisivo, l’esclusione ormai certificata dalla corsa all’Europa League e da qualsiasialtro obiettivo di squadra. Conmolti sarà solo un arrivederci aluglio, con Pippo invece è giàaddio.
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Riccardo Montolivo, 30 anni, contratto in scadenza nel 2016 FORTE
Serie ARLa crisi rossonera
17MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA CORDATA CINESEA differenza della cordata thailandese, non c’è un vero frontman, ma piuttosto diversi – chiamiamoli così – capi area (nella foto Zong Quinghou, presidente di Wahaha Group). Si sono sempre mossi sotto traccia e hanno atteso che Mr. Bee lasciasse Milano per incontrarsi con Berlusconi. Al momento hanno le chance migliori
LA CORDATA DI MR. BEEE’ uscita allo scoperto con messaggi mediatici piuttosto forti. Bee Taechaubol ha incontrato Berlusconi a Arcore e poi ha atteso a lungo una chiamata. Quando è arrivata, sul piatto non c’era più la maggioranza del Milan, ma il 49%. Il fatto che Mr. Bee si sia esposto così tanto è stata una cosa poco apprezzata a Arcore
SILVIO BERLUSCONICedere la sua «creatura» prediletta equivale ad avere «la morte nel cuore», come racconta chi gli sta vicino. E infatti ha chiarito pubblicamente di voler tenere la maggioranza azionaria e la presidenza. C’è chi si spinge a dire che alla fine si terrà tutto il Milan, ma sembra un’ipotesi quasi impossibile
IL BORSINO DELL’AFFARECINESI AVANTI, BEE ATTENDE MA OCCHIO A SILVIO
Pressingsu BerlusconiI cinesi prontiall’affondo1I contatti con la cordata di Pechino proseguono: in arrivo la controproposta Ma l’obiettivo è la maggioranza del MilanMario PagliaraMarco Pasotto
Q uando sabato scorso la dama cinese hafatto irruzione sulla scena, da quel momento si è incominciata a scrivere unastoria nuova e dal finale che, in questo
momento, sfugge a qualsiasi tipo di pronostico.Perché nei due incontri ad Arcore, nel pomeriggio di sabato e all’ora del caffè dopo il pranzo didomenica, Silvio Berlusconi non si aspettava ditrovarsi di fronte una cordata così determinata econvinta di raggiungere l’obiettivo della scalataal Milan. Un gruppo che, da più fonti, viene descritto con spalle molto solide e con «argomenti»robusti e capaci – elemento che ha colto di sorpresa un po’ tutti – di presentare sul tavolo unaquantità tali di garanzie da far tentennare ancheun Berlusconi che appena poche ore prima aveva annunciato la decisione di mantenere per séla maggioranza della società rossonera. Attenzione, però: in questa fase sarebbe un errorespingersi in una serie di considerazioni affrettate, pensando che Berlusconi abbia accettato ditrattare nuovamente la cessione della maggioranza, ma il pressing cinese è talmente insistente che potrebbe produrre una svolta anche intempi non particolarmente lunghi. I cinesi sonopronti a un rilancio e la loro forte consistenza stainsinuando un dubbio nella testa di Silvio: daquando la dama cinese (si sussurra che possa trattarsi di un emissario governativo) è sbarcataa Milano le certezze si sono assottigliate. Adessotutto è tornato ad essere oggetto di valutazioni.
IRREMOVIBILI Questi sono i giorni del Dragone,che prova l’accerchiamento. La cordata cinesesta producendo il massimo sforzo per aprire una
breccia in Berlusconi, e chissà che non ci stia riuscendo. Anche il calendario degli ultimi giorniconduce in questa direzione: al doppio incontrosono seguiti contatti e scambi di email continui.Il filo tra Arcore e il gruppo cinese è segnalato inqueste ore attivissimo. Ieri una fuga di notizieraccontava di una nuova visita di un emissario aVilla San Martino, che al momento non trovaconferme, mentre è previsto tra non troppo (forse già nel fine settimana) un altro appuntamento. I cinesi si stanno dimostrando disponibili aldialogo su tutto, pur restando irremovibili suprerogative e obiettivi: anche se non subito, puntano alla maggioranza della società e restaquindi da capire se accetterebbero di entrare dacomprimari, seppure con prospettive di scalata.
CONTROPROPOSTA E allora bisogna fare un passo indietro, tornando al punto di partenza di questa storia: la prima proposta cinese prevedeva un ingresso nel Milan con un pacchettolancio tra il 30% e il 40% e la sottoscrizione di unpatto di acquisto per aumentarne il peso in società fino a un 70% in 4 anni. Il filo si è interrottoqui ed è da questo snodo che i cinesi hanno riavviato i colloqui, trovandosi di fronte un Berlusconi cambiato e non più intenzionato a mollarela maggioranza. Non è stata ancora definita lacontroproposta, ma sul tavolo i punti chiave sono due: primo, da Arcore individuano come soluzione migliore l’ingresso con una quota di minoranza (3040%), così da immettere nel bilancio quei capitali (250300 milioni) di cui il clubha assoluto bisogno per rilanciarsi. In cambioviene offerto il business per la costruzione delnuovo stadio, che ingolosisce l’immobiliareWanda Group, dentro la cordata di Pechino. Secondo: uno scenario così secco non trova gradimento tra i cinesi. Insistono sull’accordo per ot
tenere gradualmente il club entro 4 anni. Ma sela controproposta sarà irrinunciabile, il colpo discena non sarà più solo una suggestione. «Ilbrand Milan è forse il più forte del mondo nelcalcio: è fortissimo nei Paesi dell’Est, è un peccato non utilizzare questa forza per fare una squadra ancora più forte di quanto non lo sia stata nelpassato», ha ricordato Ennio Doris, fondatoredel Gruppo Mediolanum, a Ballarò. Silvio peròsi è isolato da tutti, anche dai suoi fedelissimistorici: deciderà lui, da solo.
MR BEE Intanto il rapporto con Bee è in ghiacciaia. Dal 1° maggio nelle relazioni con il thailandese sembra essere cambiato non tutto ma quasi,spiazzato dalla svolta di Silvio di non volergli piùcedere la maggioranza. Le prerogative dell’attracco del gruppo Bee ad Arcore sono state precise dalla prima ora, e lo dimostra il preliminarefirmato il 5 marzo a Villa San Martino impostatosu una cessione subito del 2530% con dentroun patto per salire col tempo al 60% per un investimento intorno ai 500 milioni. Le carte sonostate ribaltate sabato mattina: Berlusconi ha offerto poco più del 40% valutandolo 300 milionie minando le certezze dei soci di Bee. Ma, anchequi, non è detta ancora l’ultima parola.
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IL FUTURO DEL DIAVOLO TRA ARCORE E L’ORIENTE
1 Silvio Berlusconi, presidente onorario del Milan 2 Wang Jianlin, presidente di Wanda Group, colosso cinese con attivitàin edilizia, turismo, hotel, intrattenimen- to 3. Bee Taechaubol, a.d. di Thai Prime, società che si occupa di acquisto di parti di aziende non quotate in Borsa ANSA/EPA/GETTY
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RLa consistenzadel gruppo potrebbe indurreSilvio a rivalutarela situazione
RDa Milano offronola costruzione dello stadio: può esserelo snodo cruciale
Serie ARStrategie societarie
18 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mancio in difesaSkrtel è un’ideaE c’è l’incontro per Handanovic1Lo slovacco del Liverpool nel mirino Oggi l’agente del portiere vede la società
SU GAZZETTATV
Paolillo sul Fair play: «Sanzione Inter? Blanda»1L’ex dg interista (ora consulente Uefa)svela: «Le regole che valgono per chi va in Europa saranno applicate a tutta la A»
Luca Pessina
«Q uando si stabilì nelFinancial Fair Play,a suo tempo, che sisarebbero dovute
dare delle sanzioni ai club, si èpensato ad applicarle inizialmente in maniera più blandaper abituare i club alle nuoveregole. Non mi stupirei se nelcaso dell’Inter, alla fine, le sanzioni fossero contenute». Parola di Ernesto Paolillo, ex d.g.nerazzurro e coinvolto in prima persona nella stesura del
regolamento della Uefa, ospiteieri a CalcioMarket su GazzettaTv. Così l’Inter aspetta perdopodomani una sanzione pecuniaria da Nyon inferiore alleaspettative, intorno ai 23 milioni (rispetto ai 510 attesi).Per quanto riguarda la limitazione della rosa da 25 a 21 elementi e il mercato perfettamente bilanciato tra entrate euscite, i nerazzurri potrebberoveder rimandata l’applicazione della pena alla prossimapartecipazione alle coppe europee, ancora in discussione invista della nuova stagione. Ma
per Paolillo non sarebbe unasoluzione definitiva per il clubdi Thohir: «Potrebbe fare comodo non solo all’Inter restarefuori dalle coppe, ma il problema verrebbe solo dilazionato.Quando si riqualificherà, laUefa controllerà gli ultimi trebilanci d’esercizio. Senza dimenticare che in Inghilterra eGermania le regole del Financial Fair Play sono già applicatea tutti, non solo a chi partecipaalle competizioni europee. Everrà seguita la stessa norma anche in Italia a partire dallaprossima stagione».
IL DOPO MADRID Un passivoche l’Inter sta cercando di diminuire virtuosamente, partendo dall’abbattimento del monte ingaggi. Una mossa incontrotendenza con la gestio
ne Moratti, che nel post Triplete ha deciso di non cedere i pezzi pregiati della rosa allenatada José Mourinho: «Sono sempre stato convinto che sarebbestato meglio cedere alcuni giocatori e non lo dico solo a posteriori. Già dopo la vittoria diMadrid qualche dichiarazionea caldo aveva dato credito aquesta mia idea. Massimo Moratti però mi rispose: “Cosa direbbero i tifosi se l’anno prossimo non vincessimo proprio acausa delle cessioni?”. Unascelta coerente, essendo il primo tifoso del club».
STRADA PER DYBALA Questala rivelazione di Paolillo, chedice la sua anche sulla corsa aPaulo Dybala, obiettivo dichiarato di Piero Ausilio per rinforzare l’attacco in vista della
prossima stagione: «Per permettersi l’attaccante del Palermo, l’Inter deve scegliere chisacrificare e vendere qualcuno. Non esistono altre stradeper permettersi certi esborsi.Lo slogan rimane quello del pareggio di bilancio». Chiusurasull’idea di una fusione tra idue club milanesi, motivata inquesto modo: «La mia provocazione amara partiva dal presupposto che i due club sarebbero finiti in mani straniere.Non seguiva la continuità dellatradizione meneghina ed eraun rischio. Si veda l’amore cheMoratti ha avuto per il suo clubnel corso degli anni. Milano,poi, non può reggere due stadidi proprietà. Se Barbara Berlusconi e il Milan lo costruisconoper primi fanno bene».
© RIPRODUZIONE RISERVATAErnesto Paolillo, 69 anni ANSA
L’EX PRESIDENTE
Moratti: «Icardi è necessarioSpero che resti» 1Su Maurito si rifà sotto il Chelsea ma lui vuole i nerazzurri. Firma a breve, senza clausola rescissoria
Massimo Moratti, 69 anni, in tribuna a SanSiro con la moglie per l’addio di Zanetti LIVERANI
Matteo Dalla Vite
Q uando Maurito Icardi esce dalla festadi Zanetti, alla domanda sul rinnovodel contratto dice «questa è una cosadifficile». E lo dice per tagliar corto,
non per sotterrare una mina vagante. Perchésul suo contratto manca solo l’autografo, «datemi la penna e firmo», e non c’è alcunaclausola rescissoria in atto. Piuttosto c’è in ballo la classifica marcatori, che permetterebbe al bomber di prendersi il bonuspontefra vecchio e nuovo stipendio. L’Inter non hafretta: il contratto fino al 2019 è pronto, Maurito vuole restare assolutamente all’Inter.
VECCHI RUMORS Cedere Icardi, lo sa ancheil club nerazzurro, sarebbe un segnale di debolezza enorme. E lo ripete anche Mancini,che a Thohir ha detto che se ci sono cessionieccellenti da fare, bé, che non tocchino lui,Maurito. In tal senso si esprime anche Massimo Moratti, socio di minoranza dell’Inter. «Comprammo Icardi perché pensavamo avesse le qualità che ora sta dimostrando, elo credo piuttosto necessario come punto diriferimento. Detto questo, però, le strategiedelle società molte volte vanno più in là equindi posso solo dire di sperare che rimanga». Secondo una riattivazione di vecchie voci si sarebbe fatto avanti nuovamente il Chelsea. Zero conferme: Icardi, sostiene l’Inter,non si vende. Fino a prova contraria.
ET E MANCIO NON VOLANO BASSI Nel frattempo, Moratti elogia Mancio e Thohir. «Vedo molta professionalità da parte di Mancini,mi affido a lui per sperare nel futuro. Puntomolto anche sulla serietà e l’emotività del presidente Thohir: vuole ottenere qualcosadi importante. Touré? Credo insegua qualcosa del genere, non è uno che vola basso».
STO CON CAIRO Infine, chiosa sul discorsoscudettiJuve. «Inutile – dice Moratti – affron–tare questo tema, mi sembra che il presidente del Toro, Cairo, lo abbia affrontato».
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Martin Skrtel, 30 anni, slovacco, gioca nel Liverpool dal 2008 ACTION
RServe un centrale di personalità, resta viva anche lapista che porta alfrancese Heurtaux
Luca Taidelli
L’ attacco aiuta a vendere ibiglietti, ma la difesa favincere le partite. Il pur
offensivo Roberto Mancinivuole a tutti i costi Dybala e Yaya Tourè ma non dimentica ilfamoso detto americano e haben presente che per costruireuna grande Inter bisogneràmettere mano pure alle fondamenta.
GIÙ VIDA E DRAGOVIC Anchese nelle ultime uscite ha incassato appena due reti, la retroguardia dell’Inter ha bisognodi innesti di qualità e personalità. La certezza si chiama Jeison Murillo, 22enne centralecolombiano del Granada, capace di giocare a tre e a quattroma soprattutto veloce nel breve, caratteristica che mancanella rosa attuale. Il nazionale,già bloccato a gennaio, però
non basta. Sia perché nel cuoredella difesa sono certe le uscitedi Campagnaro e Felipe, probabile quella di Andreolli cheha la pazienza di Giobbe maora vuole andare a giocare ,mentre quella di Juan Jesus èlegata a eventuali offerte importanti. Sia perché anche inquesto reparto serve un uomodi grande personalità che faccia fare il salto di qualità aicompagni, Ranocchia in primis. Aspettando di capire il futuro di Vidic, che è in gran ripresa ma ha pur sempre un ingaggio molto pesante, l’attenz i o n e d e l M a n c i o s i èconcentrata su Martin Skrtel,30enne leader spirituale del Liverpool, dove gioca dal gennaio 2008. Il capitano della Slovacchia nel luglio scorso vicino al Napoli grazie al feelingcon Benitez ha il contratto inscadenza nel 2016 e malgradoil pressing dei Reds non ha ancora rinnovato. L’Inter sta provando ad inserirsi in questoempasse, anche perché sono incalo le quotazioni di Vida eDragovic, centrali per i quali laDinamo Kiev chiede cifre esagerate. Skrtel sarebbe dunquela prima scelta, senza dimenticare Thomas Heurtaux, per ilquale ci sono già stati dei contatti con l’Udinese.
ORE CALDE PER HANDA Nellasituazione contrattuale di Skrtel si trova anche Samir Handanovic. Un nodo da scioglierein fretta, tanto che oggi sarà aMilano Federico Pastorello,agente dello sloveno, che tra lealtre cose incontrerà il ds nerazzurro Piero Ausilio. L’Interha offerto al portiere un prolungamento a 2,5 milioni a stagione, lui nicchia non solo per isoldi (ne chiede 3) ma ancheperché vuole giocare in Champions. Opportunità che per laprossima stagione potrebbe of
frirgli la Roma, che sarebbepronta a offrire 8 milioni. Sedivorzio sarà, i nerazzurri ameno che non arrivino sorprese sul fronte Neto, che al Mancio piace assai andranno sull’usato sicuro, quindi uno traCech e Reina, che costerebberopoco o nulla in termini di cartellino, ma molto in ingaggio.
ALTERNATIVE NEL MEZZO I radar nerazzurri comunque sonoaccesi su tutti i fronti e i ruoli.Ribadito che per la mediana inomi più caldi restano YayaTourè e Thiago Motta, nel casola pista che porta all’ivoriano si
rivelasse troppo costosa potrebbe tornare di moda un altro centrocampista molto legato a Mancini dopo l’esperienzainsieme al Galatasaray: FelipeMelo. Che alla Gazzetta haspiegato: «Mancio è un grandissimo, mi piacerebbe lavorare ancora con lui». Senza dimenticare Allan, anche se per ilbrasiliano l’Udinese chiedetroppo. Occhi puntati pure sul21enne terzino sinistro ArthurMasuaku. Dopo un’ottima stagione all’Olympiacos, il francese però adesso viene valutatonon meno di 10 milioni. Esterno, ma più offensivo, è anchel’ungherese Balazs Dzsudzsak,28enne della Dinamo Mosca inscadenza a giugno. «Essendoun parametro zero, è normalesi parli di me dice il nazionale. C’è stata una possibilità di venire all’Inter, a gennaio eravamo vicinissimi all’accordo. Maanche ora non escludo nulla».
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Serie ARL’Inter è già sul mercato
Samir Handanovic, 30 anni, sloveno. È all’Inter dal 2012. Il suo contratto scadrà nel 2016 LAPRESSE
19MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LA VOLATA CHAMPIONSIN 4 GIORNATE
fL’ATTACCANTE GIALLOROSSO fL’ATTACCANTE BIANCOCELESTE
La Roma cercail suo bomberPer Ljajiccura tedesca1Il serbo, a secco da 3 mesi in Serie A, è stato a Monaco per la schiena, ma col Milan ci sarà
Lazio, Felipe si è fermato Ma adesso c’è la «sua» Inter 1Il brasiliano non incide più: all’andatai 2 gol ai nerazzurri lo fecero esplodere
Adem Ljajic, 23 anni, attaccante serbo al secondo anno nella Roma ANSA Felipe Anderson, 22 anni, seconda stagione con la Lazio LAPRESSE
Massimo CecchiniROMA
L’ uscita del tunnel, forse,era un po’ più in là rispetto a quanto aveva pensa
to. Esattamente in Germania,dove già in passato la sua schiena aveva trovato sollievo. Sembra strano, ma in uno sprint perpartecipare alla Champions nell’ambiente Roma in tanti paionoavere dimenticato l’attaccanteserbo, che resta sempre il capocannoniere giallorosso con 8 golin campionato e 1 in Europa League.
CALVARIO Sgraniamo il rosariodei ricordi. Ljajic in questa stagione ha segnato in campionatopiù gol di Gervinho (2), Doumbia (2), Iturbe (1) e Ibarbo (2 colCagliari) messi insieme. Dettoquesto, è innegabile che unaflessione nel suo rendimento cisia stata, e neppure poco evidente, se si pensa che l’ex della Fiorentina non realizza reti in campionato dall’8 febbraio, quinditre mesi. A frenarlo una piccolaserie di fastidi muscolari, chehanno spinto lo staff medico avalutare che i problemi potessero derivare da fastidi alla schiena, con relative ricadute postu
rali. Per questo Ljajic è volato aMonaco di Baviera, per un consulto col professor MüllerWohlfahrt, ex medico sociale delBayern (con Guardiola i rapporti non sono idilliaci) e della Germania, ma sopratutto vero eproprio santone della medicinasportiva tedesca, che già nel periodo viola lo aveva annoveratotra i propri pazienti. Il responsoè stato positivo. Ovvero, Ljajic –dopo essersi scaldato a lungodomenica scorsa e aver compiuto il successivo allenamento all’Olimpico – sabato a San Sirosarà disponibile, visto che oggisvolgerà un differenziato e domani sarà riaggregato al gruppo. Poi toccherà a Garcia decidere se tenerlo ancora ai box o rilanciarlo. Inutile dire che Ljajic agiocare ci terrebbe non poco, visto che nell’estate del 2013 è stato ad un passo dal Milan, perchésuo padre aveva gettato le basidi un accordo poi sfumato. Il suofuturo, perciò, è diventato giallorosso, e non risulta che il serbosi sia mai pentito. Anzi.
DOUMBIA OK Buone notizie,inoltre, sono arrivate anche daStrootman (controlli ok) eDoumbia. Gli esami strumentalia cui è stato sottoposto ieri l’ivoriano, dopo il fastidio ai flessoridella coscia sinistra accusato domenica, non hanno infatti evidenziato lesioni. L’attaccanteperciò ha già iniziato il recuperoper farsi trovare pronto sabatoper la sfida al Milan, dove inseguirà il terzo gol consecutivo.Traguardo che piacerebbe anche a Iturbe, fermo malinconicamente ancora a quota uno, mache in ogni caso non molla. «Ciaspettano quattro finali – hascritto sui social – e io non mi darò mai per vinto». Meglio così,ma col via libera definitivo datoa Ljajic – che ha saltato le ultimetre partite – in attacco la concorrenza aumenterà per tutti. Ciòche conta, però, è la qualificazione in Champions, fondamentale per i conti del club. Meglionon dimenticare che tra i gioiellidella corona, uno dei primi èproprio Ljajic, che ha una clausola rescissoria abbordabile etanti estimatori. Ma questa è tutta un’altra storia. Che alla Roma tutti sperano non sia maiscritta.
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Stefano CieriROMA
D ov’è finito Felipe? Selo chiedono in tanti.Dentro e fuori la La
zio. I primi sono ovviamente molto più interessati all’argomento. Anche perchésenza il miglior Anderson laLazio rischia di scendere daltreno Champions sul qualeè miracolosamente riuscitaa salire negli ultimi mesi.
LA FRENATA Della scalataalla zona Champions, rea
lizzata dalla banda Pioli trafebbraio e aprile, Anderson èstato uno dei grandi protagonisti. Se non il protagonista assoluto. Con i gol (10 in campionato e 1 in Coppa Italia), gli assist (7) e più in generale con assoli che hanno «spaccato» lepartite. Tutto questo fino a LazioEmpoli di un mese fa,quando firmò la rete che chiuse il 40 dei biancocelesti. Gliultimi lampi da vero Andersonci sono stati in quella partita,nella quale peraltro, a voler essere pignoli, già s’intravide unacerta flessione. Che poi si è manifestata in tutta la sua eviden
za in quelle successive: a Torino con la Juve, all’Olimpicocon Chievo e Parma e domenica scorsa a Bergamo. Matchnei quali Felipe è rimasto a secco, di gol e di assist. E ha fornito, nella migliore delle ipotesi,prestazioni normali. E’ chiaro che da un ragazzo che ha dapoco compiuto 22 anni non sipuò pretendere la stessa continuità di rendimento che garantiscono giocatori più maturi.Però una frenata così netta eimprovvisa neanche era pensabile. Anderson ha sicuramentepagato il ruolo di star che gli èstato appiccicato addosso. Gliavversari ora lo temono, lo studiano, lo affrontano come prima non accadeva. E lui, a questa nuova situazione, non si èancora abituato.
LA RIPARTENZA Alla fine lafrenata gli ha anche annullatole già poche chance di esserepreso in considerazione daDunga per la Coppa America digiugno. Ieri il c.t. del Brasile hadiramato le convocazioni perla manifestazione e il lazialenon c’è. Non è una bocciatura,visto che Felipe finora non èmai stato preso in considerazione per la Selecao (fa parteinvece della nazionale olimpica), però è sicuramente un’altra notizia che all’ex Santosnon fa piacere. Anche perché in cuor suo ci sperava in un ripensamento da parte di Dunga. Pioli, ex compagno di Dunga (nella Fiorentina), si augurache questa piccola delusione loaiuti a rialzarsi e a tornare suilivelli di un mese fa. A dire ilvero, a Bergamo, qualche segnale in tal senso c’è stato. Specie nella ripresa Anderson è infatti tornato, sia pur a intermittenza, a combinare qualcosada Anderson. La Lazio ne ha bisogno per lo sprint finale. Espera che la rinascita possa esserci già domenica sera control’Inter. Contro cui all’andata aSan Siro realizzò una doppietta che non bastò alla Lazio pervincere (finì 22), ma che bastòe avanzò per lasciare tutti abocca aperta sul suo conto. Siera già sbloccato, ma quella sera a San Siro per la prima voltaincantò davvero. L’Inter lo sveglierà di nuovo?
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L’IDEA DI MERCATO
E Sabatini pensaa Gonzalo Rodriguezper la nuova difesa
QUI FORMELLO
Biglia e De Vrij ok però Lulic è ai boxDi Biagio in visita
Andrea PuglieseROMA
C’ è un giocatore che daun po’ frulla nella testadi Walter Sabatini per
rinforzare la difesa della prossima stagione e si chiama Gonzalo Rodriguez. È lui, il capitanoargentino (con passaporto spagnolo) della Fiorentina il profilo considerato ideale per la retroguardia giallorossa. Per qualità tecnica, carisma, senso della posizione e capacità in fased’impostazione. Un centralecompleto, che sa giocare a quattro ma anche a tre, seppur Garcia a tre non ci giochi mai.
LA SITUAZIONE La Roma civuole provare, anche se sa chestrappare Rodriguez (la valutazione dovrebbe essere intorno ai 10 milioni) alla Fiorentinanon sarà facile. Un po’ per il rapporto di amore e complicità chesi è creato tra il giocatore, il clube l’ambiente viola (e non è uncaso che sia proprio lui il capitano, in assenza di Pasqual), unpo’ perché Gonzalo a Prato hatrovato anche l’amore, con Martina che presto lo renderà papà.Il contratto di Rodriguez a Firenze scade nel 2017, con un ingaggio che gira — bonus compresi — intorno al milione emezzo netto. Ecco, dovesse avere la certezza della Championsla Roma potrebbe proprio far leva su questo tasto per convincere l’argentino a staccarsi da Firenze, offrendogli un contrattoda 2/2,2 milioni l’anno (più bonus). Nel caso, toccherà poi aGonzalo (e Martina) deciderese accettare o meno. Del resto, èanche una questione di cuore.
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Nicola BerardinoROMA
S enad Lulic verso il forfaitper la sfida con l’Inter.L’esterno si è fermato per
una contrattura al polpaccio.Lesione muscolare esclusa daiprimi esami, ma la situazioneverrà valutata nelle prossimeore. Uno stop che si è verificatodomenica pomeriggio nel riscaldamento della gara control’Atalanta. Il bosniaco era candidato a un posto da titolare, poi è andato in panchina. Il suorecupero per la gara dell’Olimpico di domenica sera apparedecisamente difficile. Contro
l’Inter Pioli potrà comunquecontare sui rientri di Biglia eDe Vrij. Ieri pomeriggio, alla ripresa degli allenamenti, il centrocampista, reduce da una distorsione alla caviglia destra, ètornato ad allenarsi col gruppo. Il difensore, fermato da untrauma capsulare al ginocchiosinistro, si aggregherà da oggi.Oggi pomeriggio, intanto, unaltro centrale, Gentiletti farà leprove generali per il rientro.Giocherà con la Primavera nella partita di campionato control’Avellino, a Formello. L’argentino è out da settembre (lesione del crociato sinistro).
OSPITE DOC Ieri pomeriggio, un ospite d’eccezione a Formello. Il c.t dell’Under 21 GigiDi Biagio ha seguito l’allenamento della squadra di Pioli dabordo campo. Non ha però potuto vedere all’opera l’azzurrino della Lazio, il centrocampista Danilo Cataldi, che ha lavorato in palestra.
© RIPRODUZIONE RISERVATAGonzalo Rodriguez, 31 anni LAPRESSE Senad Lulic, 29 anni GETTY IMAGES
STATO DI FORMA
scarso buono
DIFFICOLTÀ
In maiuscolo le gare in trasferta
mediafacile
35ª giornata 36ª giornata 37ª giornata 38ª giornata
NAPOLI PT. 59
PARMA Cesena JUVENTUS Lazio
LAZIO PT. 63
Inter SAMPDORIA Roma NAPOLI
ROMA PT. 64
MILAN Udinese LAZIO Palermo
Serie ARIl testa a testa
20 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
GIUDICE SPORTIVODodici squalificatiTre per Samp e Verona Dodici giocatori squalificati per un turno nella 34a giornata di Serie A, in attesa di completare il quadro dopo Torino-Empoli. La lista: Sportiello (Atalanta), Dessena e Mpoku (Cagliari), De Sciglio (Milan), Romagnoli, Obiang e De Silvestri (Sampdoria), Brighi (Sassuolo), Allan (Udinese), Marquez, Greco e Sala (Verona).
PALERMOSorrentino tamponato«Solo una botta» «Sto benone». Stefano Sorrentino, portiere del Palermo, ha rassicurato sulle sue condizioni dopo il lieve incidente stradale che lo ha visto coinvolto ieri mattina. Il giocatore è stato prontamente ricoverato in ospedale: «Sono solo stato
tamponato e ho preso una piccola botta alla mano destra», ha informato sui suoi profili social Sorrentino, concludendo: «Grazie per il pensiero, un abbraccio». Il contrattempo non avrà ripercussioni sulle scelte di Iachini che per le ultime gare di campionato aveva già deciso di schierare Ujkani.
PRIMAVERAOggi due recuperiin campo Roma e Lazio Oggi due recuperi nel girone C del campionato Primavera. Tornano in campo Roma e Lazio, impegnate venerdì scorso nel ritorno della Coppa Italia. La Lazio ospita l’Avellino, per riprendersi il secondo posto; la Roma va a Latina, per cercare la fuga definitiva in testa. Le romane sono in lotta col Bari per i primi due posti, quelli che danno accesso diretto alle Final Eight scudetto.
TACCUINO
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
JUVENTUS 79 34 24 7 3 64 19ROMA 64 34 17 13 4 48 25LAZIO 63 34 19 6 9 64 32NAPOLI 59 34 17 8 9 62 43FIORENTINA 52 34 14 10 10 49 42SAMPDORIA 51 34 12 15 7 41 37GENOA 50 34 13 11 10 49 40INTER 49 34 12 13 9 50 39TORINO 48 33 12 12 9 40 36PALERMO 43 34 10 13 11 46 48MILAN 43 34 10 13 11 46 45UDINESE 41 34 10 11 13 38 45CHIEVO 41 34 10 11 13 25 33VERONA 40 34 10 10 14 41 58EMPOLI 38 33 7 17 9 38 42SASSUOLO 37 34 8 13 13 39 52ATALANTA 33 34 6 15 13 32 47CAGLIARI 27 34 6 9 19 42 63CESENA 24 34 4 12 18 32 61PARMA (-7) 16 34 6 5 23 27 66
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
SABATO 9 MAGGIO, ore 18JUVENTUS-CAGLIARI (3-1)MILAN-ROMA ore 20.45 (0-0)DOMENICA 10 MAGGIO, ore 15CHIEVO-VERONA ore 12.30 (1-0)CESENA-SASSUOLO (1-1)EMPOLI-FIORENTINA (1-1)PALERMO-ATALANTA (3-3)UDINESE-SAMPDORIA (2-2)PARMA-NAPOLI ore 18 (0-2)LAZIO-INTER ore 20.45 (2-2)LUNEDI’ 11 MAGGIO, ore 20.45GENOA-TORINO (1-2)
20 RETI Tevez (2, Juventus).18 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona).16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli).13 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino); Di Natale (Udinese).12 RETI Klose (Lazio).11 RETI Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo).10 RETI Maccarone (1, Empoli); Iago Falque’ (2, Genoa); Felipe Anderson (Lazio).9 RETI Mauri e Parolo (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese).
PROSSIMO TURNO
MARCATORI
34aGIORNATA
Giampiero Ventura, 67 anni ANSA Maurizio Sarri, 56 anni LAPRESSE
LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE
difficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono
35ª 36ª 37ª 38ª
NAPOLI PT. 59 PARMA Cesena JUVENTUS Lazio
FIORENTINA PT. 52 EMPOLI Parma PALERMO Chievo
SAMPDORIA PT. 51 UDINESE Lazio EMPOLI Parma
GENOA PT. 50 Torino ATALANTA Inter SASSUOLO
INTER PT. 49 LAZIO Juventus GENOA Empoli
TORINO* PT. 48 GENOA Chievo MILAN Cesena
*Oggi si gioca Torino-Empoli In MAIUSCOLO le gare in trasferta
CENTIMETRI
Toro-Empoli, viva la gavetta1Si sfidano due allenatori venuti dal basso Ventura e Sarri sono protagonisti in A dopo essere partiti dalle squadre dilettantiGuglielmo Longhi
A lbenga e Stia, Rapallo eFaellese, Entella e Cavriglia: le loro radici so
no qui, e non le hanno mai rinnegate. Giampiero Ventura eMaurizio Sarri hanno cominciato ad allenare in tempi e luoghi molto lontani, dal punto divista calcistico. Un ligure in Liguria, un toscano in Toscana:una lunghissima salita, a piccoli passi, verso l’alto. Si chiamagavetta, merce rara oggi. Chil’ha fatta, la rinfaccia agli altridandogli implicitamente delraccomandato. Per chi non l’hafatta e non ottiene risultati (Inzaghi per tutti), la colpa è doppia. E invece provate a chiedetese e quanto serve all’allenatorepiù vecchio del campionato(dopo Reja) e a quello che hadebuttato tardi in A. La risposta è sempre la stessa: «E’ preziosa, perché gli errori ti aiutano a crescere poco per volta».Secondo il dizionario Gabrielli, la gavetta è un «recipiente dimetallo munito di manico e coperchio, destinato a contenereil rancio del soldato». E quindiviene dalla gavetta «l’ufficialeche ha percorso tutti i gradi inferiori, da soldato semplice in
avanti». Ventura e Sarri sonoufficiali seguiti e amati dallatruppa. TorinoEmpoli di oggiè anche un inno alla pazienza.
GLI INIZI Torniamo all’inizio.Il genovese Ventura comincianel 1980 a meno di cento chilometri da casa: Albenga, campionato Interregionale, oggiserie D. Da queste parti, la gente si ricorda ancora di lui tantoda avergli intitolato, un paiod’anni fa, una corsa di trotto.Sarri, nato per caso a Napolima cresciuto in Valdarno, comincia nel 1990 ancora più inbasso, in Seconda categoriacon lo Stia, che non è un congiuntivo ma la frazione di Pratovecchio, provincia di Arezzo,oggi uniti. Sta ancora lavorando in banca (e questo ormai èun particolare entrato nellaleggenda del personaggio),quindi fare l’allenatore professionista è qualcosa che appartiene al mondo delle idee. Sarricosì continua il suo giro regionale: Faella, ancora più piccoladi Stia, poi Cavriglia fino allosconfinamento ad Antella, inprovincia di Firenze. AncheVentura non si stacca da casa eun giorno dirà, pensando allafaticosa esperienza con la Sampdoria: «Quanto è difficile alle
nare nella tua città». Lui cosìgira attorno a Genova: Rapallo, poi Chiavari. Poi, finalmente, il salto in C1 a La Spezia. E’il 1986.
IN A TARDI Tra i due ci sono 11anni di differenza, uno staccogenerazionale che è stato ridotto poco per volta. Due storie molto simili: Ventura è arrivato in A quando aveva 50 anni(Cagliari), Sarri a 55 e ha cominciato a stupire con il suoEmpoli propositivo e organizzato. Quando ha cominciato ilprimo, Inzaghi andava in seconda elementare; quando hacominciato il secondo, Pippogiocava nella Primavera delPiacenza. Pietra di paragoneinevitabile, il tecnico rossonero, ma non può essere diversamente viste le carte d’identità eil numero di squadre allenate,due variabili che non sono piùlegate una all’altra come unavolta. Ieri Sarri, che in questimesi è stato accostato più voltealla panchina milanista, ha reso omaggio al collega anziano:«E’ un allenatore che può ancora puntare a una grande squadra. Ma il Toro ha fatto la storia, quindi già ora può considerarsi in una big». Potesse riprendere la bella abitudine diparlare alla vigilia, Ventura ricambierebbe i complimenti.Invece il loro sarà un incontrosenza pubblicità: prima dellapartita si saluteranno ricordando da dove sono partiti. Macome sono lontane Albenga eStia.
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18 Le squadre allenate da Giampiero Ventura dal 1980: Albenga (dil.), Rapallo (dil.), Entella (C2), Spezia (C1), Centese (C1), Pistoiese (C2), Giarre (C1), Venezia (B), Lecce (C1-B), Cagliari (B-A), Sampdoria (B), Udinese (A), Napoli (C1), Messina (A), Verona (B), Pisa (B), Bari (A) e Torino (B-A). In totale, 5 campionati nei dilettanti. È rimasto inattivo solo nel 2000-01
16 Le squadre allenate da Maurizio Sarri dal 1990: Stia (dilettanti), Faellese (dil.), Cavriglia (dil.), Antella (dil.), Valdema (dil.), Tegoleto (dil.), Sansovino (dil.), Sangiovannese (C2-C1), Pescara (B), Arezzo (B), Verona (C1), Perugia (Prima div.), Grosseto (B), Alessandria (Prima div.), Sorrento (Prima div.), Empoli (B-A). In totale, sono 13 campionati con i dilettanti.
TORINO (3-5-2)
EMPOLI (4-3-1-2)OGGI Ore 15 TV Sky Sport 1, Supercalcioe Calcio 1; Mediaset Premium Calcio
PADELLI30
SEPE33
BOVO5
GLIK25
MORETTI24
PERES33
BENASSI94
EL KADDOURI7
DARMIAN36
QUAGLIARELLA27
GAZZI14
MARTINEZ17
VECINO88
VALDIFIORI6
CROCE11
PUCCIARELLI20
SAPONARA5MACCARONE
7
MARIORUI
21BARBA
19RUGANI
24HYSAJ
23
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 3 Molinaro, 21 Gaston Silva, 4 Basha, 8 Farnerud, 15 Alv. Gonzalez, 11 M. Lopez, 22 Amauri.ALLENATORE Ventura.BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%, Martinez-M. Lopez 60-40%.SQUALIFICATI Vives (1).DIFFIDATI Amauri, Maksimovic, Padelli, Quagliarella. INDISPONIBILI nessuno.ALTRI Barreto e S. Masiello.
PANCHINA 28 Bassi, 16 Biggeri, 50 Somma, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 30 Gemignani, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano, 15 Piu. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI nessuno.SQUALIFICATI Tonelli (1). DIFFIDATI Maccarone, Mario Rui, Zielinski.INDISPONIBILI Verdi, Brillante, Pugliesi.ALTRI Guarente.
ARBITRO Tommasi di Bassano del GrappaASSISTENTI Pegorin-MusolinoIV UOMO PaganessiADDIZIONALI Peruzzo-ChiffiPREZZI ingresso solo per gli abbonati
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21MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Festa, l’ultima missione del marine1Pesi, corsa e gran fisico: il nuovo tecnico del Cagliari si gioca così le speranze salvezza
L'IDENTIKITGIANLUCAFESTANATO IL 15 MARZO 1969A MONSERRATO (CAGLIARI)RUOLO ALLENATORE
A CAGLIARIGianluca Festa comincia a giocare a Cagliari nel 1986-1987, poi va a giocare nel Fersulcis (Interregionale) per tornare subito a Cagliari. Coi i rossoblù, il difensore gioca per 5 campionati di fila (153 presenze e 0 gol). Dopo una breve apparizione nell’Inter, passa alla Roma nell’ottobre ‘93, per ritornare all’Inter a fine stagione. Coi nerazzurri, Festa gioca fino al dicembre ‘96, chiudendo con 62 presenze e 3 gol.
IN INGHILTERRAPoi decide di provare l’esperienza all’estero, a Middlesbrough, dove resta per 6 campionati (138 presenze, 10 gol) e Portsmouth (27/1). Torna in Italia e dopo una parentesi a Cagliari (26/2), va alla Nuorese, poi al Tavolara dove chiude la carriera nel 2008.
DA ALLENATOREDopo aver sostituito Allegri nel finale del torneo 2009-2010, nel 2012 va al Lumezzane, torna a Cagliari e prende gli Allievi nazionali. Lo scorso 21 aprile gli viene affidata la prima squadra
Mario FrongiaASSEMINI (CAGLIARI)
I l marine è tornato. Bracciaincrociate, sguardo fermo,la giacca di fresco lana del
la divisa rossoblù tesa sullespalle: Gianluca Festa si tienein forma. anche adesso. Da giocatore, era noto per la cura delfisico. Non è cambiato: pesi,corsa e pallone. «Non ho piedibuonissimi, per stare su questilivelli devo lavorare il triplo degli altri», diceva anni fa. Oggi,con 24 punti a quattro matchdal termine, l’Atalanta quartultima avanti di sei lunghezze egli scontri diretti a favore, laclassifica è impietosa. E i campioni d’Italia della Juve sonodietro l’angolo. «Era difficileprima, lo è ancora. Non vogliosentire la parola retrocessione.La vittoria con il Parma è meritata e me l’aspettavo: i ragazzil’hanno preparata bene».
PRECISO Stakanovista, attentoai dettagli, concreto. Da calciatore e da tecnico. Gioca a calcetto e non ci sta mai a perdere.Da appassionato di pesca a bolentino, appena può gironzolaper il golfo di Cagliari. Le uscite sul suo gommone rimangono impresse negli amici. cosìcome le grigliate a base di saraghi e corvine. Gioca anche atennis, ma è il calcio la sua malattia. Gianluca Festa è un leader silenzioso. Da giocatorenon aveva molte strade: impegno e determinazione per dare
l’esempio anche ai compagnipiù giovani. Nel Cagliari degliOrrù guidato da Ranieri, voladalla C alla A. Ha temperamento e forza fisica da vendere, anche adesso, che si trova per laseconda volta al capezzale deirossoblù. In A l’esordio in panca è del 2010, Cellino silura Allegri lo chiama. Coglie quattropareggi e una sconfitta, con laRoma all’Olimpico. Ricordi, foto e una costante: la Sardegnanel cuore. Non ama se ne parlima nel 2003 straccia un importante contratto con gli inglesidel Portsmouth per tornare nelsuo Cagliari che deve risaliredalla B. Il passato la dice lungasulla quotidianità. Ma ora, c’èpoco spazio per fantasticare.
GRINTOSO Festa non si nasconde. La grinta e il coraggiosono nel suo Dna. Intanto, lanuova avventura con Ekdal esoci ha numeri positivi: duevittorie e una sconfitta in 270minuti. Si guarda avanti. «Sabato sarà difficile, la Juve è laJuve. E se mancherà qualcunohanno chi li sostituirà bene. Noi perdiamo Dessena e M’Poku, ho una buona rosa, troveremo una soluzione. L’Atalanta?Non ne voglio parlare, diamotutto quel che possiamo e il 31maggio si vedrà». Punto e a capo. Il tecnico plaude M’Poku eFarias: «Possono fare male alledifese. Hanno segnato bei gol,un piacere per me e i tifosi».Non ha avuto dubbi dopo lachiamata di Giulini: «Ho dettosubito di sì, non ho dato al pre
sidente il tempo di finire la domanda».
FIDUCIOSO Ha Suazo al fianco. L’inizio è stato confortante,a Firenze arriva il colpaccioinaspettato. Sul tema, il dribbling è tanto elegante quantosecco: «Se mi avessero chiamato prima? Sono arrivato quando mi hanno chiamato e nonminimizzo il lavoro di chi mi hapreceduto. Penso solo a proseguire il mio. Ho trovato unasquadra fisicamente a posto,forse mancavano le motivazioni. Ci stiamo provando, specienei momenti di difficoltà. Ilgruppo anche col Parma han
no dimostrato di saperci fare».Un quadro con una cornicechiave: «Nessuno potrà dire:potevo fare meglio. I ragazzihanno preso coscienza delleproprie potenzialità. Abbiamoancora qualche speranza. Il calendario non ci dà alternative:giochiamo provando a vincerletutte». Gianluca Festa saluta.Accoglie l’ultimo quesito conun mezzo sorriso: «A Veronavenivamo dalla grande vittoriacon la Fiorentina, la squadraera mentalmente molto stanca. Comunque non siamo statidisastrosi nemmeno con ilChievo».
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GIANLUCA FESTAALLENATORE DEL CAGLIARI
«HO TROVATO UNA SQUADRA FISICAMENTE
A POSTO. FORSE MANCAVANO LE
MOTIVAZIONI»
«M’POKU E FARIAS: POSSONO FARE MALE ALLE DIFESE. HANNO
SEGNATO BEI GOL, UN PIACERE PER I TIFOSI»
Il nuovo tecnico rossoblù Gianluca Festa, 46 anni, a destra, accanto al suo vice David Suazo, 35 anni GETTY IMAGES
Serie ARIl personaggio
23MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1GENOA A PORTE APERTE Il Genoa si ritrova oggi per un allenamento a Pegli aperto ai tifosi. Dopo un giorno supplementare di riposo, Gasperini ritrova il gruppo in vista della partita con il Torino di lunedì 11 maggio, nella quale si rivedrà Burdisso dopo la squalifica
Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, 63 anni, romano, produttore cinematografico GETTY IMAGES
IFERRERO-LECCEIIPASSI AVANTI:IIIL LEGALE CHIEDEIII CONTI DEL CLUBI
IL BLOG DELLA SERIE A1Il presidente pensaa una squadra satelliteLa società smentisce un’inchiesta sul patronper tasse non versate
Giuseppe CalviAlessio Da Ronch
L a caccia all’Europa e nonsolo. Il presidente dellaSampdoria, Massimo Fer
rero, si muove su più fronti, peril club e pure per se stesso.
DUE DILIGENCE Quella di acquisire il Lecce non era solouna pazza idea. Ferrero ha deciso di «studiare» con attenzione la società pugliese, dopol’incontro avvenuto nella mattinata di sabato a Genova conSavino Tesoro, il proprietariodel club salentino. Ieri Antonio
Romei, l’avvocato di fiduciadel «viperetta» e suo bracciodestro nell’amministrazionedel club, ha richiesto ufficialmente di prendere visione della documentazione dello statopatrimoniale (compresi i contratti in essere con i calciatori)del Lecce. Appena Ferrero disporrà dei numeri della societàdi Tesoro, sarà avviata la duediligence, in parole poverel’analisi dei conti. Evidentemente è forte il suo desideriodi rilevare un club di Lega Proper ampliare il progetto nelmondo del calcio. Come il collega Lotito, che ha festeggiatola scorsa settimana la promozione della Salernitana in B,Ferrero tenta di porre le basiper una squadrasatellite dellaSamp. E, mentre prima si eralimitato solo ad acquisire informazioni su Arezzo, Lucchese ePiacenza (militante in serie D),ora è andato oltre, perché puntando sul Lecce è sceso in campo personalmente per trattaredirettamente con Tesoro.
FISCO E GUAI Mentre guarda
avanti nel mondo del calcio,Ferrero rischia di dover guardare indietro, con qualche preoccupazione, in quello del cinema e dei suoi affari personali. Secondo l’edizione romanadi Repubblica di ieri, infatti, ilpresidente della Samp rischierebbe di finire nei guai per unapresunta evasione fiscale. Ilpm Antonino Di Maio avrebbeaperto un’indagine sui fatti, risalenti al 2009, che riguarderebbero un mancato versamento di 200 mila euro e sarebbero riconducibili alle oper a z i o n i d e l l a s u a B l uCinematografica. A fine mese,poi, ci sarà il dibattimento processuale per un’altra causa,sempre legata a mancati versamenti di imposte. Attraverso ilsito della Samp, i legali di Ferrero hanno fatto sapere di considerare incomplete e false lenotizie. L’11 giugno, invece, arriverà la decisione del tribunale sulla proposta di risarcimento fatta alla curatela della Livingston, fallita nel 2011 sottola gestione di Ferrero stesso.
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Bagnoli e i giocatori in trionfo nel 1985
Matteo FontanaVERONA
E ra il 198485, il tempo di una Serie Ache era il campionato più bello delmondo. E dello scudetto del Verona,
un capolavoro della provincia del pallone.Di anni ne sono passati trenta, da quell’impresa, firmata da Osvaldo Bagnoli, loSchopenhauer della Bovisa, a pilotare ungruppo unico, con la forza di Briegel edElkjaer, la classe di Tricella e Di Gennaro,i gol di Galderisi, la tecnica di Fanna,l’estro e la follia di Garella, la generosità diVolpati, la tenacia di Fontolan e Ferroni, lacorsa di Marangon. Una ricorrenza da celebrare, e per cui la società di via Belgio hapredisposto delle iniziative ad hoc, presentate dal direttore generale del club, Giovanni Gardini, e dal presidente dell’associazione degli ex giocatori, DomenicoPenzo: «Il risultato di quel Verona è eccezionale. Nella A a girone unico nessunacittà non capoluogo di regione ha mai potuto fregiarsi dello scudetto», le parole diGardini. Già in vendita la replica «vintage»di maglie, felpe e tshirt commemorativedella vittoria, e pure la collezione di figurine Panini, in un album di produzione speciale. Sabato sarà la Gazzetta a raccontare il trionfo dell’Hellas con un libro di160 pagine, «Uno storico scudetto». E il 14e 15 maggio un gruppo di studenti delleprimarie locali effettuerà un tour guidatodello stadio Bentegodi. Culmine delle manifestazioni, il 19 maggio, alle 21, in GranGuardia, in Piazza Bra: serata di gala, con600 posti disponibili, a 55 euro l’uno, el’intero incasso sarà devoluto in beneficenza alle associazioni «Bambini senza confini» e «Noi per Lorenzo».
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Stefano Mauri, 35 anni, monzese LAPRESSE
Francesco CenitiINVIATO A CREMONA
G li incontri in hotel coi giocatori, i lorotimori, l’aspetto fisico e i soldi consegnati per LecceLazio. E ancora: il
tragitto da Formello al ritiro del Genoa, leparole di Mauri e Milanetto, gli accordi percombinare la gara (pari nel primo tempo,poi over con vittoria laziale) prima dell’offerta degli «Zingari». Cinque ore intensequelle di Ilievski davanti a di Martino, il pmdi Cremona titolare dell’inchiesta calcioscommesse. Cinque ore nelle quali il capodella banda ha raccontato fatti e gare balzate agli onori della cronaca. A verbalemolti dettagli: vanno a blindare le accusedella Procura che tra fine maggio e giugnofarà le richieste di rinvio a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.
FERRARIO Pesanti dichiarazioni di Ilievskinei confronti di Mauri (confermata dalloslavo l’esistenza di un selfie col capitano laziale) e Milanetto e non si esclude la presenza di altri giocatori di Lazio e Genoa. Siaggrava molto la posizione di alcuni ex Lecce: Ilievski li ha riconosciuti in foto e ha detto di averli incontrati, tra loro Stefano Ferrario ora al Lanciano. Lo slavo ha pure parlato della sua prima combine italiana, ChievoNovara di Coppa Italia, puntando il ditocontro Bertani, Ventola, Fontana e Shala(gli ultimi 3 assolti dalla giustizia sportiva).Il super pentito, considerato più prezioso diCarobbio e Gervasoni, sarà interrogato dinuovo venerdì e lunedì: parlerà di partite enomi nuovi, come fatto per il Livorno e ungiocatore fino a ieri non indagato.
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Michel Platini, presidente Uefa, con Carlo Tavecchio ieri a Nyon
Fabio Licari-Valerio Piccioni
R azzismo, riforme, posti perl’Europa al Mondiale, elezioni Fifa e altro: ieri pran
zo PlatiniTavecchio a Nyon, poiincontro al quale hanno partecipato anche il d.g. Uva e il segretario Uefa Infantino. In agenda, ilnumero di europee al Mondiale:a fine maggio la Fifa deciderà iposti e l’Uefa teme un ridimensionamento. Tavecchio e Uva hannoillustrato le riforme Figc, parlando anche del consolidamentoeconomico dei club e delle misureanti razzismo (plauso Uefa per ilruolo di Fiona May). Si è parlatodi riduzioni del campionato (da20 a 18). In ballo le commissioniUefa (l’Italia spera di incassarnedi più). E, infine, le elezioni Fifa:l’Uefa non ha ancora dato indicazioni di voto, se non «contro»Blatter (che comunque vincerà).
POSIZIONI LONTANE Intanto lariforma dei campionati tiene banco pure in Italia. L’accordo è faticoso, per non dire lontano. E c’èsempre quel «porto tutto al Coni»
con cui Tavecchio ha illustrato lapossibilità che senza una sintesiconcreta, possa chiedere un commissariamento per ridisegnare lenorme. Prospettiva sicuramentenon augurabile, per tutti. Abodi,il presidente della Lega di B, diceche c’è un «pronunciamento dell’assemblea dei nostri club, 22 su22, che ha fatto una proposta».Quella del 2 (promozioni dirette)più 1 (posto che esce fuori daglispareggi B/A). «Una cosa è metterci al servizio della competitività della A, un’altra diventare servi». La Lega maggiore insiste invece per l’1 (promozione diretta)più 2 (dagli spareggi B/A) con diversi soldi in più per la B. «Speriamo arrivi un progetto tecnicosportivo», aggiunge Tommasi perl’Aic.
AMARO ABODI La scorsa settimana c’è stato pure il caso dellenomine di Federcalcio s.r.l. (la società che gestisce il patrimonioimmobiliare della Figc). Abodi harespinto quella di consigliere diamministrazione sentendo tradito il patto della scorsa estate cheprevedeva la sua nomina a presidente, carica assunta ora da Tavecchio. Per il leader della Lega diB ora è «un’amarezza superata».Ma certo il quadro non è proprioidilliaco. Ed è in questo quadroche martedì Tavecchio proveràuna ricucitura generale per evitare il famoso viaggio al Coni.
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1Promozioni: tra Ae B manca l’intesa,il n°1 Figc «minaccia»il commissario. Verticecon Platini su Uefa e Fifa
IRIFORME TORNEI:IILE LEGHE CONTRO,IIE ORA TAVECCHIOIIVA IN PRESSINGI
ITRENT’ANNI FAIILO SCUDETTO HELLASIIUN GALA FESTEGGIAIII «BAGNOLI BOYS»I
ICALCIOSCOMMESSEIIILIEVSKI CONFERMA:IISELFIE CON MAURI,IIINCONTRÒ FERRARIOI
VERONA
SAMPDORIA
CalcioR
IGUERRIEROIIACERBI:«LAIIMIA LOTTAIIIN UN LIBRO»I
SASSUOLO
Stefano FoglianiSASSUOLO
«N on avevo pensato di scrivere
della vicenda, ma quando èarrivata la proposta ho deciso di farlo». E del resto lasua storia vale un romanzo. Che si intitola «Tuttobene» e racconta la doppiavittoria sul tumore di Francesco Acerbi, difensore delSassuolo. L’ha scritta, Acerbi, con la collaborazione diAlberto Pucci, giornalistadi Mediaset Premium («Luidettava – si schernisce Pucci – e io scrivevo») scegliendo un registro narrativo ilpiù agile e leggero possibileche tuttavia rende bene,scorrendo le 184 paginepubblicate da «Sperling&Kupfer», la misuradella determinazione diAcerbi in questa vicenda.
MANIFESTO DI LOTTA «Maimollare, mi dicevo, mentrefacevo la chemio e mentreprovavo a ridiventare ungiocatore, né ho mai smesso di pensare a quando sarei tornato in campo», hadetto Acerbi, spiegando come quelle pagine voglianoessere «un messaggio disperanza per chi lotta, stalottando e ha lottato controquesta malattia». La vicenda è nota,e il libro la ripercorre completamente: dalla diagnosi (luglio 2013) alprimo ritorno in campo,dalla recidiva della malattia (battuta di nuovo a primavera 2014) scoperta dopo aver «fallito» un esameantidoping, al rientro definitivo in campo. Con il Sassuolo a settembre, con laNazionale di Conte a novembre. E l’ultimo capitolo, dedicato all’azzurro,chiude il cerchio. E si intitola «Sì, è andato tutto bene».
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24 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Condò Confidential10.05 The Speedgang11.05 Perfection: momenti di gloria
11.30 Campioni a confronto12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14 Gazzetta News
POMERIGGIO14.15 Tuttogol14.45 Autogol News
15 The Speedgang15.55 Sfide senza limiti16.20 Pazzi per i derby17.10 Bomber18.05 Perfection: momenti di gloria18.30 Le nuove forze del calcio18.45 Gazzetta News CorriAmo19 Calciomarket19.30 Gazzetta News
SERA20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News20.45 Autogol News21.05 Perfection: momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Condò Confidential23 Gazzetta News24 Calciomarket
Su GazzettaTv, Abodi dalla... B alla Z1 Il n° 1 della Lega B si confessa sul canale 59. E poi le storie di Inzaghi, Toni e Maradona al Mondiale ’86
Gabriella Mancini
G azzettaTv tra storie di bomber, parodie emomenti di gloria, tutto sul canale 56 deldigitale terrestre. Nel primo pomeriggio
si parte con il trio comico Gli Autogol: Alessandro Iraci, Alessandro Trolli e Michele Negroni siconfrontano con il sosia di Federico Buffa checon enfasi racconta Roberto Baggio MassimoMoratti. Verso le 16 linea all’avventura: Sfidesenza limiti segue la sciatrice freestyle AngelCollinson che affronta per la prima voltal’Alaska e i pendii del Chilkat Range.
TONI E MARADONA Alle 17.10 da non perdereBomber, che ripercorre la stagione 20052006dell’attaccante del Verona. Quest’anno ha trovato una seconda giovinezza, sono già 18 i gol realizzati con il club gialloblù, in questa intervistaricorderà l’annata vissuta con la Fiorentina diCesare Prandelli, un periodo altrettanto memorabile che si concluse con la vittoria della classifica cannonieri e della Scarpa d’oro. Poi Perfection: Momenti di gloria che punta il mirino sulfenomenale LeBron James, uno dei giocatori più forti della storia Nba. Una chicca per gli appassionati di basket. Un altro istante da non perdere è il record mondiale di Yelena Isinbayevanel salto in alto, prima donna a valicare la storica barriera di 5 metri. E, ciliegina finale, il magico Mondiale ‘86 con Diego Armando Maradonache trascinò l’Argentina al successo finale; storica la sfida contro l’Inghilterra con la Mano deDios e lo storico gol del fuoriclasse argentinoche scartò gli inglesi come birilli.
PIPPO GOLEADOR Conclude la serata una nuovapuntata di Bomber, il protagonista questa volta èl’allenatore del Milan Pippo Inzaghi, tra i protagonisti della partita in onore di Javier Zanetti.Se in panchina Pippo ha i suoi problemi, puòritrovare il sorriso osservando i suoi gol, spessosul filo del fuorigioco. Riflettori puntati sul199697, quella vissuta con l’Atalanta, quandovinse la classifica dei capocannonieri con 24 reti. Una stagione d’oro.
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SERIE B CON ABODI Alle 19 gli aggiornamentidel calciomercato a Calciomarket, con MarilenaAlbergo e il nostro esperto Carlo Laudisa. Alle20.15, su Gazzetta News, è in programma un’intervista originale realizzata dal giornalista dellaGazzetta dello Sport Nicola Binda ad AndreaAbodi: il presidente della Lega Serie B risponderà a 22 domande, come le squadre di Serie B, in22 secondi per ogni risposta. In primo piano ilbilancio della stagione, le novità in vista deiplayoff e tanto altro ancora.
Andrea Abodi, 55 anni, presidente Lega Serie B ANSA Pippo Inzaghi, 41 anni, è tornato in campo BOZZANI
clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK
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25MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
PRESIDENTE Maurizio Costa
AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane
CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri
OPINIONI
Siete molto informati, voigiornalisti, e ci riempite diconsiderazioni anche interessanti.Ma ho l’impressione che di frontealle opinioni nette vi nascondiateun po’. Allora la sfido a darmi giudizi secchi, relativi al nostrocampionato, ormai vicino allaconclusione. 1) Chi è il suo giocatore«più» (e scelga lei l’aggettivo)? 2) Lasquadra delusione? 3) La squadrarivelazione? 4) Il giocatoredelusione? 5) L’allenatoredell’anno?
Maurizio Mora
Non sono titolato a parlare a nome della categoria, raccolgo individualmente la sua sfida e giudichi lei se mi sono «nascosto un po’». Dunque, il giocatore «più»: intanto non aggiungerei alcun aggettivo. Il mio «più» è Luca Toni, 17 gol (con solo tre rigori) nel Verona, in vista dei 38 anni. Mi esalta sia perché sgretola il luogo comune del vecchiogiovane sia per motivi strettamente tecnici: dispone di un campionario di soluzioni straordinarie quando sente odore di gol. Uno dei rari arieti ambidestri (guardatevi le contorsioni di quasi tutti nell’aprire il piatto per concludere dalla parte «sbagliata») e una volontà di ferro. Bravo bravo.
La mia squadra delusione è la Roma. Non dico Milan perché con quella rosa ha raccolto appena un po’ di meno di quanto vale. La squadra di Garcia, al contrario, dispone di un organico super e aveva risultati e soprattutto gioco scintillanti nella prima metà di stagione. Poi un’eclissi inspiegabile, almeno per me: qualche errore di mercato non può giustificarla. Ho il sospetto che la preparazione atletica c’entri qualcosa, ma la caduta è stata pazzesca.
La squadra rivelazione? Per me la Juve, che è anche la migliore, d’accordo, ma che ha giocato ad un livello di ferocia e continuità che nessuno, siamo sinceri, avrebbe mai pronosticato. Tanto più con in panchina l’Allegri delle ultime due stagioni milaniste di pieno declino. Un gran contropiede a tutti (a occhio direi persino a Conte...), con meriti suddivisi fra le motivazioni dei giocatori e la capacità del tecnico.
Il giocatore delusione lo cerchi quasi a caso fra Milan e Inter, ne troverà manciate. Davvero c’è solo l’imbarazzo della scelta.
L’allenatore dell’anno (avendo già ben sistemato Allegri insieme alla Juve) è Fabrizio Castori e non m’interessa se ha giocato e vinto «solo» la B. Da lui partono le suggestioni di calcio meno omologabili. Tutta Europa cerca di imitare il tikitaka del Pep e lui dice: «Il possesso palla mi annoia». E giù lanci lunghi immediati sulla punta che schizza fra i difensori in velocità oppure sui cursori di fascia. Per possesso palla il suo Carpi è fra gli ultimi del campionato, stravinto. Qual è la novità, direte voi, non è il solito difesaecontropiede? No, non è così facile, amici: Castori è nato nella generazione degli innovatori Sacchi e Zeman e, per esempio, i quattro difensori in linea non li ha abbandonati nemmeno in un momento in cui la difesa a 5 è diventata quasi uno standard nei campionati italiani. Non solo: la pressione sulla palla e la caccia alla medesima sono «moderni» ed europei, a parte qualche rudezza di troppo. Come pure il dinamismo quasi forsennato. Morale: anche questo è calcio da studiare, potrebbe essere una mediazione interessante, come quella del Bearzot del Mondiale ‘82: il contropiede c’era sempre, ma con evidenti tracce di «zona». Lo vedremo presto in Serie A, dato che il tecnico non abbandonerà di certo la sua idea di calcio, a prescindere dai giocatori che avrà a disposizione.
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Lettere alla Gazzetta
TONI E CASTORII «PIU’» DELL’ANNO
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PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]: @arturifra
I l nocciolo duro di queste duesemifinali di Champions, infondo, è lo stesso. Da unaparte c’è il padre inventore –calato nei panni del tecnico
– dall’altra la sua creatura. Ieri sera, allo Stadium, abbiamo visto in scena Carlo Ancelotti e Andrea Pirlo, che ha vinto il primo round; oggi, al Camp Nou, tocca a Pep Guardiola e Leo Messi. All’alba di questo millennio, Ancelotti ha avuto una illuminazione che ha permesso di trasformare la carriera di Pirlo. Gli ha cambiato ruolo e così, da discreto trequartista si è trasformato in playmaker di livello mondiale. Erano gli anni di un Milan destinato a crescere, a prendersi altri scudetti e coppe, attorno al Barnum dei suoi fuoriclasse. Per Ancelotti il confronto con la Juve è sempre stato un morbido terreno di rivincite – dopo la non felice parentesi in bianconero – consumate alla luce del sole, dalla storica finale italiana vinta a Manchester nel 2003 giù fino al match di ieri, e al ritorno della prossima settimana al Camp Nou. Dopo aver “creato” un fuoriclasse, è possibile, non dico “distruggerlo”, ma almeno disconnetterlo, mandarlo in tilt? Guardiola ha detto un sacco di volte che non c’è modo di arginare Messi, se Leo sta bene non lo ferma nessuno. Immarcabile, come Pirlo del resto, quando sta bene.
L’argentino era già diventato il nuovo piccolo Maradona quando, nel 2008, il Pep ha ereditato la guida del Barça da Frank Rijkaard. L’allora presidente blaugrana, Joan Laporta, gli aveva comunicato il nuovo incarico andandolo a trovare nell’ospedale dove era appena nata la figlia Valentina. Subito dopo, Luis Enrique avrebbe
ereditato da Guardiola la panchina del Barça B. E’ una bella giostra. Al centro di questa giostra, appena comincia a regolarne la velocità, il Pep ci mette Messi. Capisce che il suo enorme talento può essere lo sbocco principale del gioco blaugrana. Per valorizzarlo e andare in fondo su questa strada, Guardiola sgombera il campo da quelli che possono fargli ombra. Via subito Ronaldinho e poi, stagione dopo stagione, partono Eto’o, Ibra, Villa. La voglia continua di cambiare moduli e schemi, il trozkismo calcistico che anima il Pep, spingono Guardiola a disegnare uno spazio vuoto nel centro dell’attacco del Barcellona per lasciare che là possa inserirsi Messi, in un percorso spianato verso il gol. Nasce il Falso Nueve e i numeri confermano la scelta felice. Messi comincia a segnare quasi un gol a partita, diventa il numero uno al mondo e nonostante il pressing di Cristiano Ronaldo continua a esserlo, quando sta bene.
La novità è che con Luis Enrique in panchina e con Luis Suarez in campo, Leo si sta trasformando in un fenomeno a tutto campo, nel solco disegnato dal vecchio Di Stefano . Era inevitabile che il “creatore” tornasse prima o poi al Camp Nou da avversario. Credo che un giorno Guardiola chiuderà il giro della chiglia del suo percorso nel calcio rientrando a casa dalla porta principale. Molte cose dicono che è destinato a diventare presidente del Barça: ha la competenza, le capacità e il seguito tra i tifosi (leggi soci) per essere eletto e poterlo fare. Prima di lui soltanto Helenio Herrera e – soprattutto – Johan Cruijff hanno lasciato un segno così profondo nella storia e nello stile del Barça. Nessuno ha mai vinto tanti titoli (14) in così poco tempo alla guida dei blaugrana. Il match di stasera col Bayern sarà un’emozione forte e lunga. Ma resta solo una tappa sul percorso del vero ritorno a casa.
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Le semifinali Champions
PIRLO, LE CREATUREE LA CASA DEL PEPIL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ
L a «buona scuola» di Renzi e della Gianniniha tanti fronti aperti come dimostrano losciopero e le proteste di piazza di ieri. In
ballo c’è anche una possibile (ma ora difficile)
Verso la discussione sull’emendamento decisivo
LA BUONA SCUOLA DI RENZI, EDUCAZIONE FISICA SEMPRE A RISCHIOL’ANALISIdi VALERIO PICCIONIemail: [email protected]: #vaprap
svolta epocale: un’ora di educazione fisica e motoria dalla seconda alla quinta elementare. Una specie di terra promessa nel Paese con i bambini più obesi e meno in movimento nella classifica Ocse (cifre fornite dalla stessa ministro dell’Istruzione). Ma in agguato c’è un pasticciaccio. In pratica: mancano i prof. Dei quasi 5300 precari di educazione fisica da assumere, almeno la metà potrebbero diventare insegnanti di sostegno, scegliere le superiori, sostituire colleghi che vanno in pensione.
Soltanto il 50 per cento delle classi sarebbe coperto. Una beffa.
Il confine è l’articolo 8 del disegno di Legge. É il colle decisivo. Basterebbero 8 parole di un emendamento: «fatta eccezione per i docenti di educazione fisica». Senza questa modifica, si rischierebbe il più grande dei «vorrei ma non posso». Peraltro in un contesto in cui non ci sono neanche più i soldi stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per «sport di classe» (il
contestatissimo progetto ConiMiur di cui non conosciamo ancora le cifre ufficiali di adesione per quest’anno). Insomma, rischio ritirata completa. Che si unirebbe alla cancellazione della figura del coordinatore provinciale di educazione fisica. E all’ennesimo taglio di risorse per gli Studenteschi.
Morale: bisogna muoversi. Le associazioni dei docenti lo hanno fatto. Diverse parlamentarisportive Vezzali, Coccia, Idem si stanno battendo. Malagò può uscire allo scoperto per far capire al Governo che si rischia un colossale autogol?
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SCUDERIA FERRARITeam di F.1 5 maggio 1951 BRDC International Trophy gara tenutaa Silverstone. Vittoria di Reg Parnell con la 375 F1 #redseason@ScuderiaFerrari
La vignettadi Stefano Frosini
ROSARIO FIORELLOShowman Mi è dispiaciuto molto non esserci. UNICO E IRRIPETIBILE!@javierzanetti @Fiorello
FILIPPO POZZATOCiclista della Lampre Oggi 3 ore di allenamento con il «compagno di merende» @gatto_oscar... @PippoPozzato
26 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Manuel Neuerclasse 1986Figli di Elgert e Schalke. Manuelda piccolo giocava anche da attaccante
Mesut Özilclasse 1988Visto e preso da Elgert. Nel 2008 però è andatoal Werder, poi Real e Arsenal
Benedikt Höwedesclasse 1988Capitano dello Schalke. Dice Elgert: «Il suo valore-base è la famiglia. Ci rappresenta»
Julian Draxlerclasse 1993Quarto campionedel mondo della lista. Piaceva alla Juve, limitato da un infortunio nel 2014-15
Thilo Kehrerclasse 1996Play o centrale difensivo, ha firmato clamorosamente con l’Inter. Presto a Interello?
CRESCIUTINELLA RUHR
«Calcio, non scacchi»Neuer nasce da qui1Elgert allo Schalke ha cresciuto 4 campioni del mondo«In Italia troppa tattica. Io invece mi sento giardiniere»
LA CLASSIFICADEGLI UNDER 21 DI A
PER MEDIA VOTO
6,48
3PALERMODYBALA
1993attaccante
6,44LAZIO
FELIPE ANDERSON
1993attaccante
4
JUVENTUSPOGBA
1993centrocampista6,5
GENOAPERIN
1992portiere
1
6,5
ATALANTASPORTIELLO
1992portiere
5
6,39
SASSUOLOBERARDI
1994attaccante6,21
10
6,25FIORENTINA
SALAH
1992attaccante
6,23
8JUVENTUSMORATA
1992attaccante
6
6,25CAGLIARIDONSAH
1996centrocampista
6,23GENOA NIANG
1994attaccante
Luca BianchinINVIATO A GELSENKIRCHEN(GERMANIA)@lucabianchin7
«S ono nato dal carbonee mi hanno battezzato con l’acqua del
l’Emscher». Norbert Elgert sisente estratto dalle miniere diGelsenkirchen: un pezzo diSchalke, il club che ha rimodellato il tunnel dello stadio perfarlo somigliare alla galleria diuna cava. Qualcuno, anche inItalia, lo considera il migliortecnico da settore giovaniled’Europa. Altri riferiscono cheprenderebbe 300mila euro netti l’anno, oltre il triplo degli allenatori top della Primavera italiana. Gossip. Di sicuro Elgertha allenato Neuer, Özil, Höwedes, Draxler: quattro campionidel mondo. In più, Max Meyer,Leroy Sané, Leon Goretzka, lanuova generazione.
Domanda difficile. Sintetizziamolo stile Schalke in tre frasi?«Impossibile, è domanda da direttore delle giovanili. Però unacosa si può dire: educazione esviluppo del giocatore sono alcentro di tutto».
Però che cosa fa la differenza? Su quali aspetti si lavora di più?«La tecnica sotto pressione:pensiamo ad attaccare. La forzamentale: Neuer, Draxler, Meyergiocavano allo stesso modo davanti a 10 o 10mila persone.L’atletismo: Draxler non haavuto problemi neanche conMagath... La capacità di giocareper gli altri e lo spirito di squadra fanno il resto».
Com’era Neuer da ragazzo?«Fortissimo mentalmente. Nonsentiva pressione, era ambizioso ma si divertiva».
Özil è stato il talento numero 1?«Non lo so però ricordo quando
l’ho visto per la prima volta, aEssen. Gli ho detto: “Il prossimoanno giocherai per me”».
Come funziona lo scouting?«Fino agli Under 13 guardiamosolo entro 20 chilometri. A 1516 anni andiamo più lontano,ma non troppo».
In una intervista ha detto di sen-tirsi... un giardiniere. «Sì, fa ridere ma un allenatoredeve potare, dare acqua, faretante piccole cose per la crescitadei giocatori. Per prima cosa,bisogna essere insegnanti».
Quali sono le lezioni principali? Cioè, come gioca lo Schalke?«Siamo aggressivi, attacchiamoi difensori per conquistare pallain zona centrale. Poi è fondamentale avere tecnica e capire ilcalcio. Come Xavi, che fa unascansione del campo al secondo. L’importante però è trovareil bilanciamento tra investimenti ed educazione».
In che senso?«Noi trattiamo i giocatori comeuomini, non come macchine.Nei meeting i giocatori parlanodei valori: integrità, sincerità,rispetto. Non hanno diritto dipensare di essere migliori soloperché giocano a calcio».
Come vede l’Italia? «Ho letto molti libri, di Sacchi enon solo. Mi hanno formato.Forse avete dimenticato la creatività, il calcio non è scacchi,non si programma tutto».
Semplifichiamo. L’Italia è unpassato nobile, la Germania il presente. E il futuro?«Il calcio per me si baserà su velocità e tecnica, sulla rapiditànel leggere le situazioni. Si faràpiù lavoro individuale e le transizioni saranno sempre più importanti».
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Gazzetta e giovaniOgni martedì in tv,tutti i giorni sul web
«Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani. Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuove-forzecalcio. L’appuntamento è raddoppiato, conla trasmissione su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre: ogni martedì,alle 14.15.
CENTIMETRI
Norbert Elgert, 58 anni, allo Schalke allena l’Under 19, qualificata alle semifinali del campionato SCHALKE
D E L C A L C I O
LE NUOVE
F RZE
HOFFENHEIM
Nagelsmannè il futuroHa 27 anni
L o Schalke di Elgert loscorso anno ha persoYouth League e cam
pionato in semifinale. In Europa, 01 dal Barcellona. Incampionato, 01 e 00 dall’Hoffenheim. Hoffenheim,un club senza titoli a livellopro’ che tra i giovani peròspiega. Anche in questa stagione ha (stra)vinto il gironein Under 19 e giocherà unasemifinale da favorito. La rivincita con lo Schalke puòarrivare solo in finale. L’allenatore, l’alter ego di Elgert, èil suo opposto. Julian Nagelsmann è nato nel luglio1987: nemmeno 28 anni. Hasmesso di giocare per un infortunio a un ginocchio, nonvoleva più saperne, poi hasvoltato: allenatore.
NO TIQUI L’Hoffenheim èconvinto legga le partite come nessuno. Anche per questo, l’Amburgo gli ha fattopiù di mezza proposta e Julian a 25 anni era vice allenatore in Bundesliga. Haidee tra l’originale e il rivoluzionario. Modelli di calcio:«Thomas Tuchel, Markus Gisdol, Xaver Zembrod». NonPep, Mou e Carlo. Sistema digioco di riferimento: «Necambio moltissimi in unapartita. Il preferito è un 343 col centrocampo a rombo per pressare alto». Giocata di riferimento: «Lo steilklatsch, un passaggio lungoma rasoterra per portare lapalla oltre la linea di difesaavversaria». Tiquitaka, seigiurassico.
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Julian Nagelsmann, classe 1987
Calcio giovanileRL’inchiesta
27MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
SELECAO PER LA COPPA AMERICADunga non convoca «italiani» RIO DE JANEIRO (m.can.) Il c.t. della Seleçao Carlos Dunga ha fatto le sue scelte in vista della Coppa America: non c’è nessun italiano nella lista dei convocati, assente anche Oscar del Chelsea, perché infortunato, la sorpresa è Robinho. PORTIERI Jefferson (Botafogo), Diego Alves (Valencia), Grohe (Grêmio). DIFENSORI David Luiz, Marquinhos, Thiago Silva (Paris Saint Germain), Miranda (Atlético Madrid), Marcelo (Real Madrid), Filipe Luís (Chelsea), Danilo (Porto), Fabinho (Monaco). CENTROCAMPISTI Luiz Gustavo (Wolfsburg), Fernandinho (Manchester City), Elias (Corinthians), Casemiro (Porto), Everton Ribeiro (Al Ahli), Douglas Costa (Shakhtar), Willian (Chelsea), Coutinho (Liverpool). ATTACCANTI Neymar (Barcellona), Diego Tardelli (Shandong), Robinho (Santos), Firmino (Hoffenheim).
CHAMPIONS LEAGUE ASIACannavaro col Guangzhou tra le top 16 GUANGZHOU (Cina) Seconda sconfitta per il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro, nell’ultima giornata del girone H della Champions League asiatica, ma chiude comunque in testa il suo gruppo e si piazza tra le migliori 16 d’Asia. Eliminati i campioni in carica del Western Sydney Wanderers, che nonostante il 2-0 sul campo del Guangzhou chiudono al 3° posto con 8 punti, uno in meno dei coreani del Seul.
PRESIDENZA DELLA FIFAIl Principe Ali smentisce il ritiroE Figo è ottimista: «Vincerò» Il principe giordano Ali Bin Al Hussein continuerà la sua corsa per la presidenza della Fifa (elezione il 29 maggio): lo ha spiegato lui stesso dopo le voci su un suo possibile ritiro, per sostenere un unico candidato contro l’attuale presidente Joseph Blatter. «Continuerò la sfida fino alla fine», ha detto il Principe Ali. Il presidente della federcalcio olandese Michael van Praag e Luis Figo sono gli altri due uomini che sfidano Blatter e l’ex interista, in un’intervista alla rivista «Jogadores», si è detto fiducioso: «Sono molto ottimista sulle mie possibilità di vittoria: ho capito che la gente desidera un forte cambiamento all’interno della Fifa».
TACCUINOMou-Chelsea, altro sìPer 16 milioni di motivi1Pronto il prolungamento fino al 2019: ingaggio annuo monstre, ma lo Special One è già al lavoro per vincere tutto
Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA
M ancano solo le firme,ma è già tutto definitonel nuovo contratto
che allungherà la permanenzadi José Mourinho al Chelsea:durata, stipendio, obiettivi, strategie. L’allenatore portoghese si legherà ai Blues fino al2019. Lo stipendio, che secondo l’accordo attuale viaggia sui10 milioni di sterline l’anno –14 milioni di euro – sarà ritoccato: 12,5 milioni, 16 mln dieuro. L’obiettivo è quello dicontinuare a dominare in Inghilterra, ma di tornare anchea vincere in Europa, dopo l’eliminazione agli ottavi di questastagione con il Psg. La strategiaè quella di rispettare i parametri del fair play finanziario, mail titolo conquistato domenica,con un saldo di mercato in attivo – 1,4 milioni di sterline perl’esattezza – dimostra che loSpecial One riesce a trionfareanche senza buttare i soldi alvento.
RETROSCENA La trattativa,condotta da Jorge Mendes, potentissimo manager di Mou, ècominciata in inverno e ha avuto un’accelerata negli ultimiquindici giorni, ma l’intesa conil club era quella di aspettare la
conclusione del campionatoper gli annunci ufficiali. Nelle48 ore tra domenica e ieri, ci sono stati nuovi contatti e nellanotte tra lunedì e ieri sono trapelati i primi rumors. La squadra è a riposo fino a domani,ma Mourinho ha trascorso questo piccolo break a Londra, perdefinire gli ultimi dettagli del nuovo accordo. Anche RomanAbramovich, avvistato aCobham per seguire l’Under 21,non si è mosso dalla capitalebritannica, a conferma che nelle ultime 48 tra le due parti c’èstato un filo diretto. Il Chelsea,secondo abitudini consolidate,non ha voluto commentare ierii primi articoli diffusi on line,ma è filtrato che siamo davveroad un passo dalle firme.
POGBA-BALE Mou, ribadendocon i fatti quanto dichiarato subito dopo la conquista del titolo(«Per me i festeggiamenti durano solo cinque minuti, poi penso subito al nuovo obiettivo»),sta già lavorando al Chelsea
20152016. La minitournée difine stagione in Australia, di cuil’allenatore portoghese e lasquadra avrebbero fatto volentieri a meno, servirà a valutarequalche giovane: LoftusCheek, Solanke, Christensen,Brown. Ma è chiaro che per rinforzare il Chelsea e puntare allaChampions serve ben altro.Nella lista dei desideri di Mourinho ci sono due nomi su tutti:lo juventino Pogba e il madridista Bale. Il portoghese vuole unuomo per reparto, ma la priorità resta l’attacco, dove DiegoCosta ha mostrato qualche limite fisico, Remy ha problemial ginocchio di vecchia data eDrogba con i 37 anni già compiuti è ad un bivio, tra le offerteche arrivano dagli Usa e la volontà personale di vivere un’altra stagione con i Blues. Gli altrinomi che circolano nelle stanzedel Chelsea sono quelli del centrocampista Koke (Atletico Madrid), del mediano Schneiderlin (Southampton), del centravanti Lambert (Liverpool),quest’ultimo per rinforzare lapanchina. In uscita, Cech chevuole giocare ancora titolare,mentre Mikel e Filipe Luis sononella lista dei cedibili.
FABREGAS Il nuovo contrattodi Mourinho è una risposta aigiocatori che, in questi giorni,hanno ricoperto di elogi l’allenatore portoghese. L’ultima testimonianza importante è unadichiarazione di Cesc Fabregas: «Mourinho è un vincente.Non dico che gli altri allenatoriche ho avuto non pensino aisuccessi, ma Mourinho ha qualcosa in più rispetto ai suoi colleghi. La sua forte personalità èpresente negli allenamenti e inpartita. Ha un tocco di magia.Sa come governare una squadra e ricavare il meglio da ciascun giocatore. Ora ho capito laragione dei suoi trionfi».
© RIPRODUZIONE RISERVATAJosé Mourinho, 52 anni, al Chelsea dal 2013 ACTION IMAGES
1,9 il saldo attivo, in milioni di euro, dell’ultimo mercato del Chelsea: anche nella prossima sessione rispetterà i parametri del fair play finanziario
MondoRInghilterra
29MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
quando le gambe girano velocianche la testa ha dei benefici.Nessuno ci ha chiesto la A, è unsogno, ma con l’entusiasmopossiamo giocarcela».
Dopo il Carpi anche il Frosinoneè a un passo dalla promozione.«Giusto così, sono le squadre più quadrate e continue. E nonè un caso che entrambe abbiano sfruttato lo zoccolo duro digiocatori che lavorano assiemeda anni. I playoff saranno unalotteria, la logica suggerisce diconsiderare il Bologna un gradino sopra, ma questo è un periodo particolare: molti fattoripossono scombinare le gare».
Il metodo di allenamento diBjelica è una novità per l’Italia.«Lui ha eliminato la corsa a secco perché priva di obiettivospecifico. Il suo lavoro fisico,che c’è ed è duro, è finalizzatoa situazioni di campo, il suo èun allenamento che crea unamentalità competitiva. Il lavoro è sempre con la palla e quindi è più divertente, noi calciatori lavoriamo con più felicità».
Metodologie che in Europa ap-plicano da anni: perché l’Italia ci arriva soltanto adesso?
«Perché ha una mentalità antiquata e non solo nel calcio. Giàa Catania, con Montella, avevosperimentato un metodo simile e infatti vediamo che carriera sta facendo il mister».
A Catania ha giocato il suo unicocampionato di A, come mai?«Montella mi ha dato molte opportunità, ma non ero pronto.Con l’età sono maturato e misono costruito una strada alternativa. Senza rimpianti».
E’ a 19 gol: l’obiettivo è il titolo dicapocannoniere?«Baratterei la classifica cannonieri con la promozione in A».
Faccia il nome di un compagno destinato a una super carriera.«Situm. Serio, gran lavoratore.In questa categoria è devastante. Giocherà presto nelle coppeeuropee».
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Catellani vola alto«Spezia, che ritmoAnche noi per la A»1Il re dei bomber: «Sono più sereno quindi rendoGrande Bjelica: con lui ci alleniamo con il sorriso»
Andrea Catellani, 26 anni, seconda stagione con lo Spezia LAPRESSE
Roberto Pelucchi
N ella squadra più multietnica della B brillauna stella italiana: An
drea Catellani, capocannoniere con 19 reti (come Granochedel Modena). Sembra un paradosso. «Non lo è. Allo Spezia gli stranieri giocano perchébravi. In generale però il calcioitaliano va a pescare fenomenisconosciuti all’estero quandogli basterebbe guardare in casa, nelle categorie inferiori».
Si aspettava un’annata così?«Bjelica, fin dall’inizio del ritiro, mi ha chiesto di essere mestesso, con i miei pregi e i mieidifetti. Scendere in campospensierato mi ha aiutato».
Che cosa le piace di più di lui?«E’ di poche parole e molti fatti. La squadra emotiva e passionale. Bjelica ritiene che l’accoppiata lavorosacrificio siavincente. Alla squadra il messaggio è arrivato subito: bisognava solo seguirlo. Bjelica èun grande tecnico e anche unuomo che mette le qualità morali davanti a tutto».
L’emotività di cui parlava si è vi-sta anche in campo. Lo Spezia può stracciare tutti, ma può perdere con chi non ti aspetti.«Siamo una delle squadre piùgiovani della B, ci sono ragazziche arrivano dall’estero, magari alla prima esperienza a certilivelli, è logico che abbiamoavuto bisogno di un periodo diambientamento. Ma ora moltihanno il picco di rendimento».
Per questo lo Spezia può diven-tare favorito ai playoff?«Fisicamente stiamo meglio ditutti, sapevamo che il lavoroavrebbe pagato alla distanza. E
19 Le reti di Catellani, che guida la classifica marcatori insieme a Granoche (Modena). A quota 18 c’è Maniero, che ha fatto 6 gol nel Catania dopo i 12 di Pescara
5 Le squadre di Catellani: in C2 la Reggiana (3 stagioni, 15 gol totali), in A il Catania (1, 1), poi in B il Modena (2, 16), il Sassuolo (2, 10) e lo Spezia (2, 20)
Bologna, ecco Rossi«Non sono Mourinhoma accetto la sfida»Andrea TosiBOLOGNA
A l suo primo giorno aCasteldebole, il nuovo allenatore rossoblù
Delio Rossi va subito all’attacco avendo al fianco l’a.d.Fenucci e il d.t. Corvino, suoipartner nell’ultima promozione in A col Lecce: «ConRonaldo, Benzema e Bale farei giocare il Bologna col 433. Ma quei campioni non liho, perciò prima di espormilasciatemi il tempo di conoscere la squadra e gli uominidisponibili». Al debutto di sabato, in casa contro l’Avellino, il tecnico non potrà disporre degli squalificati Gastaldello, Maietta e Sansonee dell’infortunato Matuzalem. «Ho accettato una sfidastimolante – continua Rossiche ha firmato per due mesicol rinnovo automatico soloin caso di salita in A – anchese il tempo per fare bene è
poco. Bologna è una piazza importante, il club guarda al futuro e io ero stanco di rimanere acasa, volevo tornare ad allenareperchè è l’unico mestiere che sofare».
NIENTE ILLUSIONI Dopo l’esonero di Lopez, società e tifosi glichiedono di riportare i rossoblùsulla strada della promozione:«Ci sono i margini per farcela, ma per il secondo posto non voglio illudere nessuno, dobbiamo giocare una partita alla volta e alla fine tirare le somme. Lasituazione è complicata e io nonsono Mourinho né Capello, anzichiedo a tutti aiutarmi a cavareil coniglio dal cilindro. I playoffli ho giocati solo una volta in C1con la Salernitana e li ho vinti».Unico rilievo: Rossi non allenain B da 12 anni. «In tutte le categorie e in tutte le leghe del mondo vale la legge del campo. Nonsono venuto a Bologna pensando di essere in A, mi rimetto ingioco con grande umiltà».
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Delio Rossi, 54 anni, dirige il suo primo allenamento col Bologna SCHICCHI
LA SITUAZIONE Così la 40a giornata. Venerdì (ore 20.30) Livorno-Entella (1-1). Sabato (ore 15) Bologna-Avellino (0-1); Brescia-Catania (2-2); Carpi-Lanciano (1-1); Cittadella-Frosinone (1-1); Latina-Bari (0-1); Pescara-Perugia (2-2); Spezia-Vicenza (0-1); Ternana-Pro Vercelli (1-2); Trapani-Modena (1-2). Domenica (18) Crotone-Varese (0-1). Questa la classifica a 270’ dal termine: Carpi p. 78; Frosinone 67; Vicenza e Bologna 63; Spezia 60; Perugia 59; Avellino e Pescara 57; Livorno 55; Bari 51; Lanciano 49; Catania 48; Modena, Latina e Trapani 46; Pro Vercelli e Ternana 45; Crotone 44; Entella 43; Cittadella 40; Brescia (-6) 36; Varese (-4) 32.
Lega ProRVerso gli ultimi 90’
LA GUIDA
Mancano 90’ alla fine della Lega Pro e ancora tanti verdetti sono da scrivere. Ecco la situazione: qui a fianco le classifiche e il programma.
GIRONE A Da assegnare il primo posto: il Novara è in vantaggio nello scontro diretto con il Bassano, quindi anche se arriva a pari punti (come oggi) è in B. Ai playoff la perdente di questo duello, più il Pavia (gli serve un punto per la certezza) e una tra Alessandria (avanti nello scontro diretto) e Como, che sono a pari. Ai playout una tra Renate e Monza (lo scontro diretto è pari, ma il Monza è in vantaggio nella differenza reti), di sicuro Pro Patria e Lumezzane (possono solo cercare una posizione favorevole) e poi una tra AlbinoLeffe e Pordenone (l’altra retrocede diretta) che si affrontano proprio domenica.
GIRONE B Già promosso il Teramo, ai playoff vanno solo in due (la peggior quarta non è ammessa e sarà quella di questo girone, avendo meno punti): Ascoli secondo e Reggiana terza. Ai playout vanno Gubbio e Forlì se non
riescono a scavalcare la Pistoiese (ha tre punti in più), il Santarcangelo o il Prato (un punto in più entrambe); con loro agli spareggi ci sarà anche il Savona e una tra Pro Piacenza e San Marino, oggi divisi da 3 punti e con il San Marino in vantaggio nello scontro diretto (l’altra retrocede da ultima).
GIRONE C La Salernitana è già in B, il Benevento è secondo e va ai playoff con due tra Matera e Juve Stabia (oggi appaiati e con il Matera davanti nello scontro diretto), Casertana (a un punto) e anche Lecce (oggi a -3). Ai playout di sicuro il Messina, l’Aversa Normanna, l’Ischia e, a oggi, il Savoia che, se perde in casa con il Messina, può essere scavalcato dalla Reggina (ora ultima e a un punto dal Savoia) che quindi potrebbe fare i playout proprio... contro il Messina.
PLAYOFF Oggi la griglia del primo turno per l’ultima promozione è: Benevento (2°, 75 punti)-Alessandria (4°, 64), Bassano (2°, 71)-Juve Stabia (4°, 69), Ascoli (2°, 70)-Reggiana (3°, 65), Matera (3°, 69)-Pavia (3°, 67).
Novara, passa il treno per la B E il Messina è tra due fuochi
LA SITUAZIONE
Ecco la situazione nei tre gironi di Lega Pro a 90’ dalla fine:
GIRONE A Così domenica (ore 15) Alessandria-Venezia (3-0); Arezzo-Südtirol (3-4); Bassano-Feralpi Salò (1-1); Giana-Cremonese (0-0); Lumezzane-Novara (3-1); Mantova-Como (2-0); Pavia-Real Vicenza (0-0); Pordenone-AlbinoLeffe (4-2); Pro Patria-Monza (2-2); Torres-Renate (0-1). Classifica Novara (-3) e Bassano 71; Pavia (-1) 67; Alessandria e Como 64; Feralpi Salò 56; Real Vicenza 51; Arezzo 49; Torres e Cremonese 47; Mantova (-3) 46; Venezia (-3) e Giana 45; Südtirol 44; Renate 42; Monza (-6) 39; Pro Patria (-1) e Lumezzane 35; AlbinoLeffe 32; Pordenone 31.
GIRONE B Così sabato (ore 14.30) Ancona-L’Aquila (1-1); Carrarese-Prato (1-1); Forlì-Pisa (1-0); Grosseto-Gubbio (1-1); Pistoiese-Savona (0-2); Pro Piacenza-Lucchese (2-3);
Reggiana-Spal (1-0); Santarcangelo-Pontedera (1-0); Teramo-Ascoli (0-0); Tuttocuoio-San Marino (1-1). Classifica Teramo p. 74; Ascoli 70; Reggiana 65; Spal e Pisa 59; Ancona e L’Aquila 54; Tuttocuoio 50; Pontedera 48; Lucchese 47; Grosseto (-1) 46; Carrarese 44; Pistoiese 43; Santarcangelo e Prato 41; Gubbio e Forlì 40; Savona (-2) 37; Pro Piacenza (-8) 36; San Marino 33.
GIRONE C Così sabato (ore 17.30) Aversa Normanna-Matera (0-1); Benevento-Juve Stabia (2-1); Catanzaro-Lupa Roma (2-1); Foggia-Paganese (4-0); Ischia-Barletta (1-3); Martina-Reggina (0-1); Melfi-Cosenza (0-2); Salernitana-Casertana (0-1); Savoia-Messina (0-3); Vigor Lamezia-Lecce (3-3). Classifica Salernitana p. 79; Benevento 75; Matera e Juve Stabia 69; Casertana 68; Lecce 66; Foggia (-1) 63; Catanzaro 50; Melfi (-2) 45; Cosenza 44; Vigor Lamezia 43; Barletta (-6) 41; Lupa Roma 40; Martina 38; Paganese 37; Messina 34; Aversa Normanna (-1) 32; Ischia (-1) 30; Savoia (-4) 25; Reggina (-6) 24.
Volatona playoff nel girone CPordenone, un vero spareggio
IL GIUDICE SPORTIVO
FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 50 giocatori, tre dei quali di Grosseto, Lucchese, Ischia e Savoia. Curiosamente, non ci sono inibizioni per allenatori (in tre, pur espulsi, hanno soltanto ricevuto un'ammonizione) e dirigenti. Ecco il dettaglio dei provvedimenti.
Giocatori espulsi Due giornate a Gambadori (Arezzo); una a Carini (L’Aquila), Perina (Melfi), Ferretti (Pavia), Russo (Salernitana), Zanella (Bassano), Gerevini (Ischia), Forte e Pagano (Lucchese), Scibilia (Lupa Roma) e Sanseverino (Savoia).
Non espulsi Una giornata a Bonvissuto (Arezzo), Silva e Bacher (Pro Piacenza), Colombini (Tuttocuoio), Castagnetti (Carrarese), Radi e Quadri (Barletta), Docente (Forlì), Gallo (Melfi), Moracci (Paganese), Benedetti (Reggina), Legati (Venezia), Del Sante e Montella (Vigor Lamezia), Di Ceglie e Dierna
(Ancona), Bovi (Pro Patria), Marotta (Benevento), Cavion (Feralpi Salò), Pinto (Giana), Formiconi, Verna e Volpe (Grosseto), Finizio e Sirignano (Ischia), Jidayi (Juve Stabia), Nolè (Lucchese), Urso (Prato), Carlini e Bruno (Real Vicenza), Bisoli (Santarcangelo), Sirigu e Saric (Savoia), Perrotta (Teramo), Giampà (Catanzaro), Fink (Südtirol), Galuppo (Gubbio), Perna (L’Aquila) e Antonelli (Savona).
Ammende a società 2.000 euro al Teramo (accensione di tre fumogeni, uno dei quali lanciato in campo; esplosione di un petardo; qualche decina di sostenitori scavalcava la rete di recinzione per festeggiare la promozione della propria squadra); 1.500 Messina; 1.000 Gubbio; 500 Ascoli, Lecce, Pisa e Salernitana.
DISCIPLINARE Trenta giorni di inibizione e mille euro di ammenda per Alberto Cerrai, presidente della Lupa Roma: non ha presentato per tempo la documentazione del campo da gioco per la stagione 2013-14.
Grosseto, Lucchese, Ischiae Savoia: squalificati in tre
ANDREA CATELLANIATTACCANTE DELLO SPEZIA
LAVORIAMO SOLTANTO CON LA PALLA, COME
DA TEMPO SI FA IN EUROPA. SITUM ANDRÀ
IN UNA GRANDE
Serie BRL’intervista
Sentenza Concas:due anni di stop ROMA Due anni di stop per Fabio Concas. Il Tribunale Antidoping ha squalificato l’ex giocatore del Carpi a decorrere dal 13 dicembre 2014: Concas quindi potrà tornare in campo il 12 dicembre 2016. La sanzione è relativa alla segnalazione arrivata dopo un controllo antipoping che ha accertato l’uso di cocaina da parte del giocatore, che dovrà anche pagare la multa di 2mila euro.
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GIROQUIZ
CURIOSITÀ(CHE NON CONOSCETE)
DELLA CORSA ROSA
LA RICERCA DI CLAUDIO GREGORI
I l Giro d’Italia si corre da 106 anni. Si fermò solo per le due guerre mondiali. Sabato da San Lorenzo a Mare parte la 98a edizione. Il Giro è una favolosa iliade a pedali. Ne possiamo cogliere la bellezza attra
verso 98 numeri che come le stelle sono puntinidi luce di un cielo magico e sconfinato.
97 Giri Il primo 106 anni fa, dal 13 al 30 maggio1909. Non si corre tra 191518 e 194145.1 Il re L’1 è di regola il numero del campione uscente. Nel primo Giro tocca al primo iscritto: il bresciano Felice Peli.4968 Corridori Hanno partecipato al Giro 4968corridori: 2650 italiani, 2318 stranieri.127 Pionieri 13 maggio 1909, primo Giro: da Milano partono 127 corridori. Iscritti 166 298 Partenti Nel Giro 1928 partono in 298, record(iscritti 364): lo finiscono in 124.54 Minimo Solo 54 al via del 1912, nell’unico Giroa squadre della storia, minimo assoluto.61 Vincitori Solo 61 corridori, l’1,23% dei partecipanti, e 12 paesi hanno vinto il Giro. 77 Peso Primo a vincere è Luigi Ganna. Quando èportato in trionfo all’Arena, pesa 77 chili.68 Tricolori Italia 68 vittorie; Belgio 7, Francia 6,Spagna, Svizzera e Russia 3, Lussemburgo 2, Svezia,Usa, Irlanda, Canada e Colombia 1.5 Re Binda, Coppi e Merckx, 5 trionfi. Solo Hinaultha vinto tutti i Giri a cui ha partecipato: 3.786 Lombardi La Lombardia vanta il maggior numero di girini, 786.0 Aostani Mai un girino: la Val d’Aosta.18 Miro Panizza fa 18 Giri e ne conclude 16. 14 In fondo Bartali, Gimondi e Poggiali arrivanoalla fine di tutti i 14 Giri che hanno corso.426 Giorni Il girino che avesse vinto tutte le 97edizioni sarebbe stato in sella per 426 giorni. 342.628,9 Km Nella sua storia il Giro ha percorso342.628,9 chilometri. Se avesse pedalato verso laLuna – distanza media 384.400 km – avrebbe com
piuto oltre l’89,13% del cammino.4 Lenti Per quattro volte non ha vinto il più veloce.Giovanni Rossignoli avrebbe vinto il Giro del 1909con 23’34” su Galetti e quello del 1911 con 34’ suGaletti: invece, essendo il Giro a punti, fu terzo dietro a Ganna e Galetti nel primo Giro e secondo dietro a Galetti nel terzo. 1 ora 2’22” Distacco Il 1º giugno 1914 GiuseppeAzzini vince la 5atappa, AvellinoBari, 328 km, conla scarto più grande: 1 ora 3’22” su Calzolari.2.53 Notte Il Giro nasce di notte. Alle 2.53 del 13maggio 1909 in piazzale Loreto a Milano.3 Auto Quelle ufficiali del 1909: Züst per la giuria,Bianchi per le Case, Itala per i giornalisti.23 Lire Sin dal 1909, la famosa Agenzia Cook promuove gite, con partenza da Milano, per assistereagli arrivi. Vedere l’arrivo di Genova costa 23 lirecon viaggio in treno in seconda classe. 3 ore 8’1” Penalizzati BariL’Aquila 1914: Durando, Calzolari e Canepari si aggrappano all’autodell’inviato dell’”Italia Sportiva” sulla Salita delleSvolte. Sono penalizzati di 3 ore 8’ 1”.4 Squalificati Dopo 2 tappe del primo Giro, Lode
sani, Brambilla, Granata e Provinciali sono i primiad essere squalificati per aver preso il treno. 5 Stranieri Solo 5 stranieri partono nel primo Gironel 1909: 4 francesi, PetitBreton, Trousselier, Andrè Pottier e Decaup, con l’austriaco Henry Heller.Nessuno lo finisce.8 Di fila Nel Giro 1929, Binda inanella 8 successi difila: mai così alla Vuelta o al Tour.11 Minimo distacco Solo 11” separano Cecchi daFiorenzo Magni nel Giro del 1948. 12 Tista Merckx batte il giovane Gibi Baronchelliper 12” soltanto nel 1974.13 Leone Magni ‘55 precede Nencini di soli 13”.16 Canada Il canadese Hesjedal, 2012, scavalcaRodriguez nell’ultima tappa per 16”.1 ora 55’26” Scarto Alfonso Calzolari vince il Giro 1914 con 1 ora 55’26” su Albini: record.12 Tappe 1927, Binda vince 12 tappe su 15, l’80%37 Superstiti I superstiti della prima tappa 1914,MilanoCuneo, 420 km, sono solo 37. Partono in 81:chiodi, pioggia torrenziale, fango, neve.43 Bondone L’8 giugno 1956, isuperstiti della neve del Bondonesono 43 su 87 partiti.43 Gpm Bartali, primo su 43 colli, re degli scalatori: 7 Gpm.18 Ginettaccio Bartali vince il1° traguardo della montagna il 24maggio 1935 col Passo delle Capannelle: chiude il 28 maggio1953 al Tonale a 39 anni. 23 Fausto Coppi vince 3 volte ilGPM. Primo su 23 colli, inaugurando Gardena, Vars, Izoard,Monginevro, e lo Stelvio.2757 Stelvio E’ la cima più altadel Giro: 2757 metri (Coppi ‘53)24 Rivoluzione Giro 1956, 2giorni dalla fine: Gaul 24° a16’05” dalla rosa Fornara. L’8 giugno, sul Bondone, vince con 7’44”su Fantini, e balza in testa 192 Leggenda La cavalcata piùbella è di Coppi. CuneoPinerolo,10 giugno 1949. Supera da soloMaddalena, Vars, Izoard, Monginevro, Sestriere, fora 4 volte, vince con 11’52” su Bartali. 49 Oropa L’exploit più spettacolare dell’era tv loregala Pantani sulla salita di Oropa il 30 maggio1999. Appiedato da un guasto meccanico a 8,5 kmdal traguardo, supera 49 corridori, vince.3 Finestre Il 30 maggio, per la 3a volta, il Giro affronterà il Colle delle Finestre, 2178 m, Cima Coppi.Nel 2005 1° Di Luca, nel 2011 Kiryenka.7 Sestriere Quel giorno, per la settima volta, si arriva al Sestriere.2000 Storico Il Sestriere, 2035 m, è il primo duemila della storia del Giro: Ezio Corlaita ci passa primo il 24 maggio 1911. 12 Mortirolo Il Mortirolo, 1852 m, rivela Pantaniin salita nel 1994. Il 26 maggio sarà la 12a volta.19 Abetone Sull’Abetone, il 29 maggio 1940, si rivela Coppi: 100 km da solo, conquista a Modena laprima vittoria e la rosa. Poi altre 18 volte.4 Cervinia La Val d’Aosta celebra i 150 anni della
prima scalata del Cervino – 14 luglio 1865 – ospitando per la 4a volta l’arrivo a BreuilCervinia: Kazianka 1960, Gotti 1997, Amador 2012.238 Fuga L’assolo vincente più lungo è di ClementeCanepari. 18 maggio 1913, CampobassoAscoli Piceno, 313 km: all’arrivo dopo 238 km. 350 Da solo Il 28 maggio 1914, LuccaRoma,430,3 km, dopo 14,6 km Lauro Bordin sguscia sottole sbarre di un passaggio a livello e fugge. Resta soloper quasi 14 ore e 350 km.1500 Caduta 1909: dopo 1500 m, ancora dentroMilano, in località Molinello, c’è la prima caduta,coinvolti Gerbi e Ganna.4 Morti Quattro girini morti in gara: Orfeo Ponsin1952, lo spagnolo Manuel Santisteban 1976, EmilioRavasio 1986, il belga Wouter Weylandt 20112 Fratturati Due fratturati salgono sul podio al 2°posto: Magni 1956 e Hamilton 2002.4337 Lungo Il Giro più lungo, 4337 km, lo vince losvizzero Carlo Clerici nel 1954. 2439 Corto Il Giro più corto, 2439,6 km, è quello
del 1912, l’unico a squadre. Lo vince l’Atala di Galetti, Micheletto,Pavesi.430 Infinita La tappa più lungadel Giro è la LuccaRoma, 430,3km, 28 maggio 1914. 1691 Rosa Sono 1691 le maglierose assegnate: 1004 italiane, 687straniere.8 Tutti rosa Il 21 maggio 1971,gli 8 della Salvarani indossano larosa nella BrindisiBari, dopo avervinto la cronostaffetta233 Leader Ben 233 corridoriindossano la rosa. Primo LearcoGuerra a Mantova il 10 maggio1931. Primo straniero il tedescoHermann Buse 15 maggio 1932. 78 Cannibale Merckx ha unacollezione di 78 maglie rosa, Moser 57, Bartali 50, Saronni 49, Anquetil 42, Coppi e Hinault 31. 23 Nazioni Sono 23 i paesi chevantano la rosa. L’Italia ne ha1004 (vestite da 138 corridori), ilBelgio 160 (17 corridori).1888 Tappe Sono 1888 le tappe
disputate. Il primo Giro d’Italia ha 8 traguardi, quello del 1977 ben 27 1235 Italiani Considerando solo le vittorie individuali, gli italiani hanno vinto 1235 tappe, i belgi154, gli spagnoli 100, i francesi 59.31 Nazioni Di 5 continenti hanno vinto tappe.635 Bravi Chi ha vinto almeno una tappa360 Vincenti Sono 360 gli italiani che hanno vinto: primo il romano Dario Beni, il 13 maggio 1909 aBologna, nella prima tappa della storia, l’ultimo Stefano Pirazzi nel 2014.42 Re Leone Cipollini vince 42 tappe, record: superò Binda, 41, a Montecatini il 19 maggio 2003. 2 Exaequo A tutto il gruppo: il 30 giugno 1946nella RovigoTrieste interrotta a Pieris e il 2 giugno1988, per il blocco stradale degli ecologisti, nellaParmaCastelnuovo Don Bosco8 Fratelli Tappe a 8 coppie di fratelli: Ernesto e
A SANREMO SBARCHERÀ
IL CORRIDORE NUMERO 5000
98NON SOLO
LE 42 TAPPEDI CIPOLLINI O LE 12 SU 15
DI BINDA. DAL 1909 IN GARA
4968 GIRINI
3Gli arrivi sull’Abetone: 1954, 1959 e 2000. Nel 1940 la montagna toscana battezzò Fausto Coppi nella Firenze-Modena
Fausto Coppi in trionfo al Giro 1940
LA CHIAVE
CiclismoRSabato da San Lorenzo al Mare scatta la 98a edizione
31MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CONTENUTOPREMIUM
Contador, Aru...E c’è anche Grmayil primo etiope1Oggi l’arrivo delle 22 squadre, domani i controlli, venerdì al Casinò la sfilata dei 198 protagonisti
(past) Davide Noè, fratello maggiore di Andrea (il più vecchio corridore in maglia rosa nella storia del Giro d’Italia: nel 2007 a 38 anni) e di Paolo (corridore, poi massaggiatore), è morto lunedì: lui, maglietta Liquigas e mountain bike, contro il rimorchio di un trattore, dalle parti della Abbazia di Morimondo, nella campagna milanese. È stata proprio la maglietta verde, probabilmente ereditata da Andrea, a facilitare un rico-noscimento arduo e crudele. La morte è l’atto supremo della vita: stavolta non c’è ragione che possa attenuare la misura del dolore, il peso della sofferenza e il senso di ingiustizia. L’unico aiuto può arrivare dalla poesia, quella che si respira in un campo di grano, fra cascine e conche, vicino a un ponticello otto-centesco e a un ciottolato fiammingo. Quella poesia che ritma i pedali di chi vive, anche nel momento in cui muore. Ad Andrea e alla famiglia le condoglianze della redazione ciclismodella Gazzetta.
TRAVOLTO NEL MILANESE
Dramma NoèIl fratellomuore in bici
L’etiope Tsgabu Grmay BETTINI
E ccoci al grande giorno:con l’arrivo al quartiergenerale di Sanremo
delle 22 squadre (9 corridoriciascuna), il 98° Giro d’Italiaoggi si mette ufficialmentein moto. Domani mattina i198 iscritti si sottoporrannoai controlli antidoping delpassaporto biologico, quindinel pomeriggio prime conferenze stampa dei big. Venerdì mattina le altre operazioni di rito: verifica licenze,riunione della direzione delGiro con giuria e direttorisportivi e, dalle 17, la presentazione delle squadre nel teatro del Casinò di Sanremo.Sabato, dalle 13 alle 14.30, icorridori proveranno il percorso della cronosquadre.Alle 15.10 la partenza dellaprima squadra, mentre l’arrivo dell’ultima è previsto intorno alle 17.15.
Assente il vincitore 2014, ilcolombiano Nairo Quintana,il lotto degli iscritti è capeggiato da Alberto Contador
(TinkoffSaxo), già vincitoredell’edizione 2008. Gli altri pretendenti alla maglia rosa: sonoil colombiano Rigoberto Uran(EtixxQuick Step), 2° nelle ultime due edizioni, l’australianoRichie Porte (Sky), magliabianca nel 2010, e il sardo FabioAru (Astana), 3° un anno. Altriuomini per la classifica: Domenico Pozzovivo (Ag2R), che hail numero 1, il belga Jurgen Vanden Broeck (LottoSoudal), ilcanadese Ryder Hesjedal (CannondaleGarmin), 1° nel 2012.Tra gli ex vincitori anche Damiano Cunego (NippoViniFantini), 1° nel 2004, e IvanBasso (TinkoffSaxo), 1° nel 2006 e 2010. Altri big al via: ilpadrone del pavé, il belga TomBoonen (EtixxQuick Step), alla prima partecipazione; il signore delle Ardenne, il belgaPhilippe Gilbert (Bmc); l’australiano Simon Gerrans (Orica), re della Sanremo 2012 edella Liegi 2014. Per le volate, iltedesco André Greipel (LottoSoudal), l’australiano MichaelMatthews (Orica) e lo slovenoLuka Mezgec (GiantAlpecin)sfidano i migliori italiani: Sacha Modolo (LampreMerida),Elia Viviani (Sky), Matteo Pelucchi (Iam), Giacomo Nizzolo(Trek), Davide Appollonio (AndroniSidermec). Sono rappresentate 32 nazioni (di tutti icontinenti), tra cui Panama,Costa Rica, Cina, Giappone e lanovità Etiopia, con il giovaneTsgabu Grmay Gebremaryam.
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SabatoDomenica11/512/513/514/515/516/517/519/520/521/522/523/524/526/527/528/529/530/531/5
TAPPA Km17,6
177136150152183264186215
200153190147
59,4165174134170236199178
123456789
101112131415161718192021
I T A L I A
SVIZZERA
MILANO
SAN LORENZOAL MARE
9
12
34
5
6
7
8
10
1112
13
1415
16
171819
20
21ARRIVOARRIVO
PARTENZAPARTENZA
San Lorenzo al Mare-Sanremo (cronosquadre)Albenga-GenovaRapallo-Sestri LevanteChiavari-La SpeziaLa Spezia-AbetoneMontecatini Terme-Castiglione della PescaiaGrosseto- FiuggiFiuggi-Campitello MateseBenevento-San Giorgio del SannioCivitanova Marche-ForlìForlì-Imola (Autodromo Ferrari)Imola-Vicenza (Monte Berico)Montecchio Maggiore-JesoloTreviso-Valdobbiadene (crono individuale)Marostica-Madonna di CampiglioPinzolo-ApricaTirano-Lugano (Svi)Melide (Svi)-VerbaniaGravellona Toce-CerviniaSaint Vincent-SestriereTorino-Milano
3486 KMDALLA LIGURIAA MILANO
Il 98° Giro d’Italia che scatta sabato con la cronosquadre di 17,6 km da San Lorenzo al Mare a Sanremo, sulla pista ciclabile della Riviera dei Fiori, si concluderà domenica 31 maggio a Milano, con arrivo in Corso Sempione. In totale 21 tappe per 3486 km, con uno sconfinamento in Svizzera: 17a tappa, Tirano-Lugano, il 27 maggio. Oltre alla cronosquadre d’apertura, c’è una crono individuale (Treviso-Valdobbiadene, 59,4 km). Inoltre: 5 tappe di alta montagna e 7 di media montagna (con complessivi 7 arrivi in salita) e 7 tappe pianeggianti. Due riposi: lunedì 18 maggio, dopo la 9a tappa, e lunedì 25, il giorno dopo la 15a. In totale 39 salite: Cima Coppi (Colle delle Finestre, 2178 metri), 9 di 1a categoria, 8 di 2a categoria, 13 di 3a categoria e 8 di 4a categoria. Abbuoni: all’arrivo (crono escluse) 10” al 1°, 6” al 2° e 4” al 3°; ai traguardi intermedi, 3”, 2” e 1”.
Giuseppe Azzini, Alfredo e Albino Binda, Luciano eSergio Maggini, Piet e Wim Van Est, Guido e Wilfried Reybrouck, Rudi e Willy Altig, Eddy e WillyPlanckaert, Filippo e Francesco Casagrande.2 Padrefiglio Padrefiglio capaci di vincere: Pierino e Adriano Baffi, Eddy e Axel Merckx. 44 Città Sono 44 le città che hanno visto la partenza dei 97 Giri: Milano 40 volte, Palermo e Roma 4,Genova e Venezia 3, Lecce e Torino 2.11 Estero Undici le partenze all’estero: 2 Belgio eOlanda, Francia, Grecia, Danimarca, Irlanda del Nord, Montecarlo, San Marino, Vaticano.73 Arrivo Per 73 volte il Giro è arrivato a Milano.In tutto 15 città e 1 passo, lo Stelvio (1975).13 Anni Coppi rivince dopo 13 anni (1940’53).
9 Podio Gimondi è salito 9 volte sul podio: lo havinto 3 volte, per 2 è stato secondo, per 4 terzo. 84 Ore Il Giro che dura meno è quello di Nibali2013: 84 ore 53’28”. Il primo aveva solo 8 tappe e2445 km, Ganna impiegò 89.48’14” a compierlo.144 Fatica Binda ha impiegato 144 ore 15’35” nelGiro 1927, quello che ha richiesto più tempo. 23,437 Media La più bassa media si ha nel 1914:Calzolari viaggia a 23,437 km/h.40,167 Fulmine Menchov nel Giro del 2009 vincecon la media più alta: 40,167 km/h.18,67 Bassa La media più bassa di un vincitore ditappa è di Garzelli: 25 maggio 2010, cronoscalata diPlan de Corones, viaggia a 18,67 km/h.58,874 Vento Il belga Rik Verbrugghe, il 19 maggio 2001, nel prologo MontesilvanoPescara, 7,600km, corre a 58,874 km/h, la media più alta.5.815 Km In 97 Giri si sono disputati 5.815,55 chilometri a cronometro e 336.813,35 in linea.182 Crono Sono 182 le crono del Giro: 159 individuali – tra cui 14 prologhi – e 23 a squadre.62 km La prima cronometro il 22 maggio 1933, BolognaFerrara, 62 km. Vince Binda.20 Terminillo La prima cronoscalata il 29 maggio1936 sul Terminillo. Vince Olmo.12 Tictac Il re del cronometro è Francesco Mosercon 12 vittorie; Anquetil e Merckx con 6.1937 Cronosquadre La Legnano di Bartali, 12maggio 1937, vince la prima cronosquadre ViareggioMarina di Massa, 60 km, a 43,902 km/h.12 Sciopero Ben 12 tappe sospese o annullate.1625 Inutile Fatti invano 1625 km. Esempi: PescaraRoma ‘12, straripa un torrente, il gruppo sbagliastrada; Lavaredo ‘67 annullata per le spinte4 Emergenza Nel 1911, per la folla, la corsa arrivaa Pompei invece che a Napoli. Nel ’62 la tappa diMoena è fermata sul Rolle nella neve. La tappa diBriançon ‘95 è fermata a Pontechianale per le valanghe sull’Agnello. Nel 2006, invece che a Plan de Corones, per il maltempo, si arriva al Passo Furcia.36 Tavolino In 36 tappe la vittoria è stata assegnata a tavolino, per scorrettezze o doping.3 Fratelli Aldo, Enzo e Francesco Moser hanno vestito la rosa. Exploit ineguagliato. Quattro Moser –Aldo, Enzo, Diego e Francesco – hanno corso insieme il Giro del 1973 nella Filotex.85 Paese rosa Palù di Giovo, 525 anime, è la frazione più rosa d’Italia con 3 vittorie (1 FrancescoMoser, 2 Simoni), 4 leader (Aldo, Enzo e FrancescoMoser, Simoni) e 85 maglie rosa (57 Francesco Moser, 2 Aldo, 2 Enzo e 24 Simoni)20 Giovane Coppi è il più giovane re del Giro: nel1940 si è imposto a 20 anni 8 mesi 25 giorni.38 Rosa record Noè è la maglia rosa più anziana:23 maggio 2007, ha 38 anni 4 mesi e 8 giorni.34 Anziano Magni è il più anziano re del Giro. Nel1955 s’impose a 34 anni 5 mesi 29 giorni.47 Vecchio Giovanni Gerbi, il leggendario DiavoloRosso, nato il 4 giugno 1885, è il più vecchio partecipante: compie 47 anni nel Giro 1932.72 Donna Il numero di Alfonsina Strada, unicadonna a partecipare al Giro, nel 1924, è il 72.4000 Soldi E’ il premiovittoria nel 1909: 3.000dal Corriere della Sera, 1000 da Vincenzo Lancia. 300 Premi 1909: al vincitore di tappa 300 lire.
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LE CIFRECorridori partecipanti dal 1909
4.968
2.650Italiani
2.318Stranieri
DistanzaTerra-Luna384.400 km
Distanza percorsanelle 97 edizioni del Giro
Chilometraggio totale
La maglia rosa è nata nel 1931
assegnate 1.691
342.628,9 km
2.439,6 km
1954: il Giro più lungo1912: il Giro più corto
4.337 km
1.004Italiane
687Straniere
GDS
1 Lo spettacolare sterrato del Colle delle Finestre: il 30 maggio sarà la tappa decisiva BETTINI 2 Eddy Merckx, primatista di maglie rosa: 78 3 Luigi Ganna, il primo vincitore nel 1909 4 Bernard Hinault, tre partecipazioni e tre vittorie: 1980, 1982 e 1985 BETTINI
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32 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
«Voglio dialogo con Fiba ma i club vanno tutelati»1Bertomeu: «Nazionali in inverno? Sarebbero prive delle stelle Bisogna aumentare i loro ricavi, senza danneggiare le società»
Luca ChiabottiINVIATO A ISTANBUL (TURCHIA)
N ell’estate del Duemila, 24squadre europee, capitanate dai club italiani, spa
gnoli e con l’Olympiacos greco,cambiarono strada, lasciando lecoppe della Federazione Internazionale per crearne una dove sarebbero state protagoniste anchedelle scelte strategiche ed economiche, e non solo di quelle sportive. Oggi a Istanbul, la celebrazione del 15° compleanno di Euroleague diventa l’occasione per lanciare un messaggio alla Fiba, cheha annunciato di voler riprendere il controllo della massimacompetizione continentale: l’Eurolega, sostenuta da Turkish Airlines, non ha intenzione di tornare indietro.
Presidente Bertomeu scelga i 3 punti chiave di questi 15 anni.«Il 2000 quando si è formata lanuova lega, il 2005, momento nelquale i club sono diventati proprietari dell’Eurolega, una svoltaculturale che resta unica nel panorama dello sport europeo e il2009, col varo del sistema attualedelle licenze che ha dato una base molto più solida alla competizione provocando un aumentoesponenziale della copetura tele
visiva e del pubblico e una spintaal miglioramento degli impianti».
Cosa accadde nel Duemila?«Ci fu un’esigenza dei club di crescere. Nei campionati, le leghe discutevano con la federazione deitemi cruciali, nella massima competizione internazionale l’unico rapporto con la Fiba era la ricezione di un fax, non c’erano mail,con l’ora della gara successiva.Abbiamo voluto esportare in Europa un modello di successo neisingoli Paesi».
La Fiba reagì...«Le minacce allora furono importanti, ma il basket è uno sport diclub e, se sono uniti, non puoi costringerli a giocare per forza».
Dopo 15 anni, la «guerra» con la Fi-ba è ricominciata.«E’ un conflitto sulle voci, non c’ènulla di ufficiale se non il fattoche la Fiba, approvando il nuovocalendario che prevede finestreinvernali durante la stagione deiclub per le partite delle nazionali,ha rotto unilaterlamente l’accordo in vigore con noi. Non possogiudicare cose che ho letto solosui giornali, il segretario generale Baumann, in un’intervista, hadetto di star valutando qualsiasiopportunità, da una coppa aperta a tutti i campioni nazionali stile Champions a una lega chiusastile Nba. Sono cose diametralmente opposte e incompatibili, sportivamente e economicamente, non so cosa pensare».
Non crede che ci sia spazio, anchecon le «finestre» per un accordocon la Fiba?«Io spero in un dialogo con la Fiba, sinceramente. I club e le leghenazionali non sono d’accordo colnuovo calendario delle nazionali,chiediamo solo di parlarne e diavere anche in Europa quellaflessibilità che la Fiba ha mostrato col calendario di altri continenti. Noi crediamo che le competizioni per le squadre nazionalisiano fondamentali, è un vantaggio per tutti che i loro ricavi aumentino. Ma i club rappresentano il 90% dell’economia delbasket, non vanno danneggiati».
Anche la Fiba può fare lo stesso di-scorso: la nazionale in inverno
può accrescerne gli introiti.«Si, se giocassero le nazionali vere... Non prive dei giocatori Nba edei top player. La nostra primanostra preoccupazione è semprestata la qualità di una scelta cosìnegativa per i club. Vogliamo chele nazionali abbiano successo e iclub devono avere la loro parte».
La Fiba fa capire che l’Eurolegacon loro produrrebbe più utili.. «Se il paragone che fanno loroper dimostrarlo è tra Championse Euroleague, allora va fatto anche tra le 2 World Cup: quella dibasket a Madrid ha avuto dei numeri infinitamente inferiori alMondiale di calcio in Brasile.Economicamente l’Eurolega produce più del Mondiale Fiba coigiocatori Nba».
Negli anni avete aumentato il nu-mero di partite: questo potrebbespingere i campionati verso un
progetto che gli dà più spazio.«L’Eurolega quest’anno ha prodotto una media spettatori vicinaa 8500, poi vengono Spagna piùo meno con 6000, Germania eItalia sui 4000. Il resto delle leghenazionali porta meno di 2000 spettatori. I nostri club dovrebbero diminuire le partite da 9000per lasciare più spazio a quelle da2000? Il problema è opposto: vogliamo aiutare le singole leghe adaumentare il proprio pubblico».
Come è andata la stagione?«Tutti i nostri dati sono in crescita:+12% dei ricavi, biglietti delleFinal 4 esauriti in 24 ore, quelladi Madrid sarà la più vista in tv disempre in tutto il mondo. Quando si cresce è un bene, siamo gliunici a riuscirci nel basket, Nba aparte. Ma non c’è autocompiacimento, noi non ci fermiamomai».
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RICORSO RESPINTO
Caserta resta a +1 e con Pesaro è caos biglietti PLAYOFF A-2Quarti, Torino e Brescia vanno 2-0Ieri due gare-2 dei quarti: Torino e Brescia vanno 2-0, i lombardi con la tripla del sorpasso di Brownlee a 4” dalla fine. Gara-2 (al meglio delle 5, venerdì gara-3): Torino-Ferentino 92-79 (serie 2-0); Brescia-Trieste 79-77 (2-0). Domani prime gare-3 Agrigento-Verona (1-1); Biella-Casale (0-2).
SERIE ATrento-Bologna su GazzettaTvDomenica (17.30) ultima giornata di serie A. Alle 20 su Gazzetta Tv differita di Dolomiti Energia Trento-Granarolo Bologna. Così il resto della 30a: Roma-Cantù; Varese-Avellino; Cremona-Sassari; Pesaro-Caserta (dir. RaiSport 1); Milano-Pistoia; Venezia-Capo d’Orlando; Reggio Emilia-Brindisi. Class.: Milano 50; Venezia 42; Reggio Emilia 40; Trento, Sassari 36; Brindisi 32; Cantù, Bologna (-2) 28; Pistoia 26; Roma, Varese, Cremona 24; Avellino 22; Capo d’Orlando 20; Caserta (-1) 15; Pesaro 14.
TACCUINO
PLAYOFF NBA
Rose riposato vale il doppioE i Bulls sognano1Sbancata Cleveland in gara-1 Che differenza nelle cifre del play quando non gioca ogni 2 giorni
JORDI BERTOMEUPRESIDENTE EUROLEAGUE
BAUMANN PROPONE UNA LEGA CHIUSA «ALLA
NBA» O UNA COPPA STILE CHAMPIONS, MA
SONO INCOMPATIBILI
ECONOMICAMENTE L’EUROLEGA PRODUCE
PIÙ DEL MONDIALE FIBA CON I GIOCATORI
PROFESSIONISTI
Jordi Bertomeu,catalano,56 anni, presidente di Euroleague, che guida dal luglio 2000, ovvero dalla nascita della lega che organizza le due principali coppe europee,Eurolega ed EurocupANSA
Massimo Oriani
I successi esterni di Chicago e Clippers ingara1 delle rispettive semifinali di conference a Cleveland e Houston, hanno un
valore molto diverso, anche se hanno già messo in luce alcune tendenze che possono far intuire quale direzione prenderanno le serie.Chicago sapeva di dover andare a casa di LeBron (troppo passivo in gara1) e strappare almeno un successo, approfittando della squalifica di JR Smith, pronto a rientrare per gara3allo United Center. Lo ha fatto al primo colpo,grazie a un Pau Gasol che, zitto zitto, è diventato l’uomo chiave dei Tori.
RIPOSO Ma ovviamente a far girare il motoredei Bulls è sempre Derrick Rose. E qui la lettura del rendimento dell’mvp 2011 non ha segreti, parlano le cifre: con 2 o più giorni di riposotra una partita e l’altra, il play viaggia a 24.3punti, 6.8 assist e 2.7 palle perse di media, tirando con il 46% dal campo, quando invece hasolo 24 ore per recuperare, i numeri calano drasticamente: 14 punti, 5.6 assist, 5.7 perse apartita col 36% al tiro. Purtroppo per lui, contro Cleveland si gioca ogni 48 ore sino a gara6. Strano il destino di una squadra che potrebbe andare in finale con un coach separatoin casa. Il rapporto tra Tom Thibodeau e la dirigenza è a dir poco logoro e Orlando lo aspetta a braccia aperte non appena verrà licenziato nonostante i due anni di contratto che glirestano, con Fred Hoiberg pronto a sostituirlo.
COLPO CLIPPERS Diverso il peso specifico delcolpaccio dei Clippers, capaci di sbancareHouston senza l’infortunato Chris Paul, macon un Blake Griffin spaventoso, che ha bissato la tripla doppia di gara7 con gli Spurs (26punti, 14 rimbalzi, 13 assist) diventando il primo a riuscirci nei playoff da Kidd nel 2002 e ilprimo lungo da Wilt Chamberlain nel ‘68. Colplay non lontano dal rientro, LA è ora la grande favorita per sfidare i Warriors.
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Semifinale Est, gara-1: Cleveland-Chicago 92-99 (serie 0-1, stanotte gara-2); Atlanta-Washington 0-1 (ieri gara-2).Ovest, gara-1: Houston-LA Clippers 101-117 (serie 0-1, stanotte gara-2); Golden State-Memphis 1-0 (ieri gara-2).
Derrick Rose, 26 anni, ha vinto l’mvp nel 2011 AFP
Mario Canfora
S vanisce per Caserta lapossibilità di salvarsi domenica contro Pesaro (in
trasferta) con la doppia chance,ossia non solo vincendo, ma anche perdendo fino a 6 punti discarto. Il Collegio di Garanziadel Coni (presieduto da FrancoFrattini), riunitosi solo ieri equindi con ingiustificato ritardo, ha infatti respinto il ricorsodel club avverso la decisione delConsiglio Federale Fip del 21 febbraio, su proposta dellaComtec, di deliberare un puntodi penalizzazione in classificaper pagamento Irpef in ritardodi ottobre 2014. Il ricorso erastato inviato il 20 marzo, le mo
tivazioni si conosceranno inuna decina di giorni. Ma, vistoche il verdetto è inoppugnabile,conteranno relativamente.
TENSIONE PesaroCaserta diventa così uno spareggio secco:chi vince salva la A. E la tensione è a mille soprattutto fuori dalcampo di gioco: tutto ruota attorno alla disponibilità dei biglietti per gli ospiti. La capienzadell’Adriatic Arena da questastagione è di 6.119 posti (l’intero anello superiore è chiuso perun problema di agibilità, nellospecifico a causa di sediolininon a norma), quindi per gliospiti tutto si riduce davvero aun mini spazio. Da Caserta c’eral’idea di muoversi almeno in2.000 (anni fa, a Pavia, per l’ul
tima gara di regular in Legaduefurono oltre 2.200), invece stavolta potranno assistere alla gara solo in 207 (oltre ai 20 biglietti omaggio in parterre cheogni club riserva agli ospiti),come da comunicazione dellasocietà pesarese che cita un verbale della questura di PesaroUrbino di lunedì. I biglietti perla tifoseria ospite potranno essere venduti fino alle 19 di sabato, previa esibizione da partedell’acquirente di un documento di identità, con l’apposizionedel nominativo del beneficiariodi ogni tagliando e della sua data di nascita. Si teme ugualmente un esodo di casertani, la speranza è che si possa assistere solo a una sana giornata di sport.
© RIPRODUZIONE RISERVATA È l’andata: Wally Judge difende su Marco Mordente CIAM
BasketRIntervista al presidente di Euroleague
33MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ferrari, tanti sviluppiMa è vietato sbagliare1La SF15-T con fondo e diffusore nuovo: obiettivo 3 decimi Wolff si lamenta con Maranello per la galleria del vento
«Quando smise di correre aveva tanta voglia di velocità, di continuare a sentire l’asfalto, che fece delle gare di motocicletta ed ebbe un brutto incidente. Fu quell’incidente che gli impedì di tornare sulla Ferrari». E’ un estratto dell’intervista di Luca di Montezemolo a Sky Sport che andrà in onda stasera alle 19.30 dove spazia da Ferrari ad Agnelli. «Avevo già fatto il contratto con Alonso, lui stette fermo per tre mesi, poi Ross Brawn al GP di Abu Dhabi lo avvicinò e gli fece l’offerta per la Mercedes — ha aggiunto l’ex presidente del Cavallino — Michael, che era come un bambino a cui avevi tolto il giocattolo, era pronto a tornare e tornò, secondo me sbagliando, con la Mercedes. Perché uno Schumacher che torna deve vincere e invece lui non ha vinto. Nel vedere dove sta Michael oggi mi viene un groppo alla gola e veramente mi dispiace tantissimo perché è stata una persona molto importante nella mia vita professionale»..
Montezemolo:«Schumi sbagliòa dire sì a Brawn»
Il rinnovo con Hamilton: arriverà prima di Montecarlo.Parola di Niki Lauda: in realtà qualche giorno fa fonti Mercedes parlavano di una positiva conclusione della trattativa con l’iridato entro questo fine settimana. Evidentemente c’è ancora da lavorare anche se Niki all’agenzia stampa austriaca Apa sostiene: «Non c’è alcun problema. Mi aspetto di annunciare qualcosa entro Montecarlo, forse anche prima». Il contratto avrebbe durata triennale (si concluderebbe a fine 2018). «Lewis sta guidando come un extraterrestre, è in una fase in cui fa tutto alla perfezione, non commette errori e può realizzare tempi sul giro che nessun altro è in grado di fare». Lauda spera inoltre che la Mercedes «possa mantenere questo slancio anche dopo la pausa di tre settimane, perché le altre squadre possono avere apportato miglioramenti in vista della gara di domenica. E quei rapporti di forza potrebbero rappresentare il trend per i prossimi 3-4 GP».
Lauda: «Hamiltonè un marzianoFirma sino al ‘18»
Luigi Pernatwitter@pernagazzetta
«N on c’è politica fra dinoi. Se qualcosa conSeb non funziona,
ne discutiamo e la risolviamo».Quante volte capita di sentireun compagno di squadra cheparla così? La frase di KimiRaikkonen basta da sola a testimoniare l’atmosfera idilliacache si vive in questo momentoalla Ferrari, in fabbrica e nel team. E il finlandese, oltre che piùloquace, ha ritrovato anche lavoglia di continuare a correre inF.1. Sbandierando la ricetta della felicità: «Io e Vettel cerchiamo di batterci a vicenda in pista, ma fuori siamo amici, e ilclima in squadra è il miglioreche abbia mai vissuto. Inoltre Maurizio Arrivabene è il teamprincipal di cui la Ferrari avevabisogno. Ti risponde dicendo sìo no, niente vie di mezzo».
SCARAMUCCE La scuderia diMaranello si presenta alla prima gara europea della stagionecome mai ci si sarebbe aspettati, dopo un 2014 da incubo.Quattro podi, con la vittoria diSebastian Vettel in Malesia e ilsecondo posto di Raikkonen inBahrain. Nessun ferrarista, all’esordio con la rossa, aveva ottenuto 65 punti come Seb nelleprime quattro gare. E Raikkonen, in odore di rinnovo con ilCavallino anche nel 2016, ha totalizzato finora quasi gli stessipunti (55) dell’intero 2014. InSpagna, dove nell’inverno habrillato nei test, la rossa prova amettere ancora paura alla Mercedes, da cui ha ricevuto elogima anche qualche dispetto: pare che Toto Wolff non gradiscaper esempio il fatto che il Cavallino «affitti» al nascituro TeamHaas la sua galleria del vento diMaranello. La Ferrari, a quantopare, non farà il lifting al muso(almeno per ora), ma al Montmelò vedremo tante novità. Sopra e sotto l’abito sexy dellaSF15T. Il pacchetto di evoluzioni aerodinamiche più grande da inizio stagione.
CORSA A DUE Le ali, che subiscono interventi quasi a ognigara, saranno ancora diverse. Ilcofano motore potrebbe esseremodificato. Ma soprattuttocambieranno il fondo e il diffusore posteriore della monoposto, che dovrebbero garantiremaggior carico. Quanto? Tradotto in termini cronometricisembra ci si aspetti un guadagno intorno ai tre decimi, che significherebbe arrivare in sciaalle Mercedes anche sul giro veloce. Però c’è da scommettereche a Stoccarda non siano andati in vacanza, nelle tre settimane passate dal trionfo di LewisHamilton in Bahrain, per cui èfacile prevedere progressi puresulle Frecce d’argento. Ormai siè capito che la lotta per il Mondiale avrà questa chiave. Sarà
una corsa parallela fra i duegrandi Costruttori alla ricercadi sviluppi più efficaci nel minore tempo possibile. E la Ferrari,che può contare su più «gettoni» per migliorare la power unitrispetto alla rivale tedesca, deve approfittarne per cercare diraggiungerla e magari superarla nella seconda parte della stagione. Ecco perché a Maranellospingono da inizio anno sull’acceleratore con una strategiamolto aggressiva. Tuttavia James Allison e i suoi ingegneri inqualche caso restano prudenti.Ogni errore, ogni soluzionesbagliata si paga infatti con settimane di ritardo e i passi falsivanno quindi assolutamenteevitati. Si spiega così la reticenza a introdurre il muso corto,
che a Maranello studiano datempo e che risulta più criticoper il crash test. La vettura attuale è infatti nata (bene) con ilmuso allungato e c’è il rischio,per ottenere un vantaggio neiflussi, di stravolgere l’equilibriosull’anteriore tanto lodato daVettel e da Raikkonen, che grazie a esso ha ritrovato feeling.
ROOKIE TEST Finora la Ferrarinon ha sbagliato un colpo. Tuttigli sviluppi portati in pista hanno funzionato — la rinnovatagalleria del vento fornisce datifinalmente in linea con la realtà— e si spiega anche così la sorprendente competitività rispetto alla Mercedes. In Spagna potrebbero esserci anche piccoliaffinamenti sulla power unit: in
particolare un nuovo software,collaudato da Kimi in settimanaa Maranello (serve per averepotenza extra in qualifica comele Mercedes?). Mentre il «motorone» di cui si parla da tempo(30 Cv in più) è previsto che arrivi in Canada, nella gara di casa del presidente Sergio Marchionne. Probabilmente saràcollaudato nei due giorni di testdopo il GP: martedì 12 maggiosulla Ferrari girerà il «rookie»Raffaele Marciello (che farà ilbis il giorno dopo sulla Sauber,con cui disputerà anche le libere di venerdì), il secondo giornodovrebbe toccare al pilota di riserva Esteban Gutierrez, importante per i piani commercialidella rossa.
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LA GUIDA
Domenica si corre sulla pista di Montmelò (4.655 m) il GP di Spagna, quinta gara del Mondiale 2015 di F. 1. Tutto in diretta su Sky SKY Sport F1/HD.PROGRAMMA Venerdì: Libere 10-11.30 e 14-15.30. Differita su Rai Sport 1 alle 14.30 e 18.30; Sabato: Libere 11-12. Qualifiche14-15. Diff. Rai Sport2 alle 16.30 e Rai2 17.50. Domenica: gara 14 (66 giri, 307,104 km). Diff. Rai1 alle 21.CLASSIFICA Piloti 1. Hamilton 93 p.; 2. Rosberg 66; 3. Vettel 65; 4. Raikkonen 42; 5. Massa 31; 6 Bottas 30; 7. Ricciardo 19.Costruttori: 1. Mercedes 159 p.; 2. Ferrari 107; 3. Williams 61.
Domenica SpagnaGP su Sky alle 14
SUPERBIKE IRIDATA
Giugliano torna a Imola «Sarà dura essere al top»1Il romano, qui in pole un anno fa, ritrova una Ducati che nel frattempo è tornata vincente
Paolo Gozzi
P rima delle due tappe italiane (l’altra a Misano il21 giugno) per la Super
bike che sarà di scena a Imola.È la gara di casa per la Ducati
che riabbraccia Davide Giugliano al debutto dopo l’infortunio precampionato. Con il25enne romano la rossa riparte alla carica sull’entusiasmo suscitato dal successo ottenutodal gallese Chaz Davies ad Aragon. «Non vado in moto da tremesi, le due vertebre fratturatesono a posto ma ho potuto faresolo piscina e riabilitazione»,dice Giugliano. «La moto nelfrattempo è cresciuta, le aspettative sono tante anche perchéa Imola vado forte (fece la polenel 2014; n.d.r.). Riprendere ilritmo non sarà così semplice,servirà pazienza».
LEADER Nel mirino c’è Jonathan Rea dominatore Kawasaki: sei vittorie e due secondiin otto gare. Sul saliscendi imolese il 28enne nordirlandeseha già sbancato quattro voltecon la più modesta Honda, l’ultima un anno fa. Rea, che neigiorni scorsi ha annunciatol’arrivo del secondo figlio, è unproblema serio anche per Aprilia che insegue col britannicoLeon Haslam in ritardo di 50punti.
MERCATO Intanto si cominciaa parlare di 2016. Marco Melandri resta in Aprilia, quasi si
curamente in MotoGP, e ciò significa che Yamaha dovrà cercare un’alternativa per il grande rientro con l’attesissima R1dopo 4 anni di stop. Per la gestione spunta l’intrigante ipotesi Valentino Rossi, tramite lasua VR46 e l’appoggio della Pa
ta, già sponsor di VR46 sullaMoto3 di Niccolò Bulega nelcampionato spagnolo, nonchésponsor personale di Vale. Cheè stato testimonial del lancioR1 e primo tester del nuovoprogetto...
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Davide Giugliano, 25 anni, sulla Ducati prima dell’incidente ALEX PHOTO
GRIGIO PIÙ OPACOMcLaren cambia Addio argento cromato: dal GP di Spagna, la McLaren adotta una livrea meno brillante per avere una miglior resa sotto il sole e i riflettori artificiali. Intanto Alonso si dichiara ottimista: «Siamo migliorati gara dopo gara, vogliamo continuare così»
MONDIALE ENDUROTappa a Jerez (d.a.) Seconda tappa del Mondiale Enduro sabato e domenica a Jerez (Spagna).Si profila un duello tra i nostri Battig (Honda) e Redondi (Beta) nella EJ. Da segnalare tra le donne (EW) il debutto della iridata Laia Sanz (Ktm).
TACCUINO
4 I podi ottenuti quest’anno dalla Ferrari: Vettel ha vinto in Malesia ed è stato terzo in Australia e Cina; Raikkonen ha chiuso secondo in Bahrain. Sotto Sebastian davanti a KimiLAPRESSE
Formula 1RVerso Montmelò
34 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM
Nives Meroi con il marito Romano Benet sulla piana di Ramche, ai piedi del KangchenjungaMeroi
«AL RECORDDEGLI OTTOMILAHO PREFERITOMIO MARITO»
«IL LIBRO È UNA COMMEDIA DI VITA IN 4 ATTI, PERCHÉ L’ALPINISMO È ESPLORAZIONE DI SÉ»
L’INTERVISTA di SIMONE BATTAGGIA
«A vevo addosso un malessere cui non riuscivo a dare un nome. Affrontavo le spedizioni, accumulavo gli Ottomila nel mio
stile per diventare la prima donna capace di salirlitutti e 14, eppure il disagio rimaneva. Ora so cos’era:anch’io facevo parte del grande spettacolo, anch’iocercavo gli sponsor e avevo accettato quella gara. Misentivo pulita, distaccata dalle logiche commerciali,ma non lo ero. È stata la montagna a pormi davantia una scelta. E lì ho capito».
La voce di Nives Meroi è serena, squillante. Trasmette la serenità di chi ha trovato il proprio posto, il senso del suo essere alpinista. Tutto è iniziato sei anni fa.Erano le 14 il 17 maggio 2009, quota 7500, a portatadi mano aveva la vetta del Kangchenjunga, la terzacima più alta del mondo, il 12° Ottomila del suo palmarès. A suo fianco, però, il marito Romano stavamale. Teneva duro — per amore e ostinazione damontanaro —, ma era totalmente privo di forze. Chefare? Tentare comunque il blitz solitario e recuperarlo più tardi oppure rinunciare, alla cima e al record?Non ti farò aspettare è la risposta che l’alpinista diedeal marito e il titolo del libro che racconta un percorso
di vita lungo cinque anni, fatto di lotta, di dolore —il malore di Romano era il primo sintomo di una grave forma di aplasia midollare severa, che lo avrebbecostretto a due trapianti di midollo —, di rinunce,conquiste e rivincite, con la grande montagna a fareda sfondo. «Sì, il libro è ambientato in montagna, maparla di tutti, delle scalate quotidiane. La vita è fattadi opposti, di luci e ombre. È una commedia, come ilmio libro. Una commedia di vita in quattro atti».
Bonatti diceva che in montagna ci si conosce.«Io ho sempre interpretato l’alpinismo come un gioco, ma con la serietà che i bambini mettono nei giochi. È l’esplorazione di se stessi attraverso la montagna».
La particolarità, nel suo caso, è questa esplorazioneavviene in due, nel libro e nella vita.«Io e Romano camminiamo insieme, il percorso si ècreato sotto i nostri piedi, negli anni, dalle montagnefriulane fino all’Himalaya. Ciascuno le vive dalla suaprospettiva, poi mettiamo insieme le sensazioni eabbiamo una visione più ampia. Le spedizioni sonocosì ricche, nella loro essenzialità, che viverle da soliti porterebbe a non parlare più la stessa lingua».
Lei rinunciò al record «rosa» degli Ottomila rimprove-rando alle donne di aver imitato gli uomini. Esiste una«via femminile» all’alpinismo?«Posso dire di aver trovato il mio modo di vivere gliOttomila. Ai campi base non ci si va per contemplarele montagne, la salita deve avere un senso. Dopo quanto è successo a me e Romano credo di averlotrovato».
Cosa ne pensa dell’ultratrail, dello skyrunning,dei record di salita alle montagne?«Sono attività molto belle che coinvolgonoatleti fortissimi, che ammiro molto, ma sonouna cosa diversa rispetto all’alpinismo. I triestini dicono “Pian e ben, e se no se pol ben,
almanco pian”. È una massima di vita che ho adottato».
Nel libro c’è molto Nepal. Che notizie ha, dopo il terre-moto?«So che miss Howley, la giornalista che a ogni spedizione ci intervista, sta bene, così come i responsabilidell’agenzia cui ci appoggiamo. Altri non ce l’hannofatta. È sconvolgente l’idea che tanto del Paese non cisia più. Quei posti e quella gente ci hanno dato tanto,ci sentiamo in dovere di fare qualcosa».
Che iniziative avete in mente?«Stiamo sostenendo due associazioni. Una è quelladi Jorge, spagnolo citato più volte nel libro, medicopediatra. Sappiamo che è lì e sa quali sono le priorità».
Tornerete?«Sì, la voglia di stare sui sentieri allo stato brado c’è
sempre. Ora creeremmo solo confusione, masentiamo di dover dare una mano, anche
tornando lì».
Le mancano Annapurna e Makalu. Punteretea uno dei due? A entrambi?
«Non facciamo progetti, inshallah. Ci è già capitato di decidere 15 giorni prima di partire».
Com’è stato scrivere?«Faticoso. Farsi 2000 metri di dislivello con lo
zaino pesante sulle spalle è più facile. Quandosiamo via scrivo sempre dei diari. Il difficile è stato
capire come raccontare le esperienze, scostarsi etrovare un filo conduttore».
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«NONTI FARO’ ASPETTARE» - «Tre volte sul Kangchend-zonga, la storia di noi due raccontata da me», di Nives Meroiesce in libreria domani (Rizzoli, 260 pagine, 17 euro). Venerdì sarà presentatoal Festival di Trento
Forse già prima ce ne saremmo dovuti accorgere: capire che l’ordine era ormai turbato e un nuovoequilibrio andava cercato; i segni c’erano da tempo ma avevamo preferito non vederli.E allora la montagna aveva deciso per noi: ci aveva portati alla nostra linea d’ombra e, senza inghiottirci nelle tenebre, ci aveva dato la possibilità di tornarea casa, per vivere il vuoto in cui il nostro mondo si andava dissolvendo.
Con pazienza il Kangchendzonga ci ha accompagnati tessendo la tela della nostra storia: ha atteso chescalassimo il “quindicesimo ottomila”.
IL PASSO DEL LIBRO
UNA VITA AD ALTA QUOTANives Meroi, 53 anni, è tra le più grandi alpiniste di sempre. Nel 2009 inseguiva il primato di prima donna ad aver salito i 14 Ottomila. Le mancavano solo Makalu, Annapurna e Kangchenjunga. Ciò che avvenne su questa montagna segnò il suo modo di vedere la vita
AlpinismoRLa storia
35MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
FINALE UOMINI- IL CASO
Gara-3 diventa un giallo: quando e dove si gioca?1La Lega basket domenica non sposta Trento-Bologna. Per ora Trento-Modena trasloca o cambia giorno
S tasera si gioca gara2 di finale scudetto: ModenaTrento, ma quel succede
rà dà l’impressione di non essereniente in confronto a quanto sista combattendo in vista di gara3. Perché ancora non si sa dove si giocherà, né quando. Ed èuna situazione che sta diventando sempre più beckettiana.
LA CAUSA Il fatto è che domenica, giorno designato per gara3a Trento, nello stesso palazzettoalle 17.30 in calendario c’è TrentoBologna di basket, e siccomesi tratta dell’ultima di stagioneregolare pare, che non sia in alcun modo derogabile il principio della contemporaneità. Tanto più che i trentini si giocano con Sassari il quarto posto (ledue saranno avversarie neiquarti, si decide il fattore cam
po) e Bologna lotta con Cantùper il 7° posto (il che significaevitare Milano capolista neiquarti). L’Aquila Trento Basketsarebbe anche stata d’accordonel trovare una soluzione alternativa, «e anche la Virtus Bologna, ma la Lega no», spiegal’amministratore delegato dellaLega Pallavolo, Massimo Righi.E sembra incredibile che bastiquel no, perché che Trento potesse arrivare in finale e giocarsigara3 in casa era un’eventualità. Magari non probabile, mapossibile.
LE IPOTESI Tuttavia sembranon esserci soluzione. Una ipotesi è quella di spostare la sedemantenendo giorno e orario, inmodo da salvaguardare non solo la diretta tv con la Rai, ma anche quelle con le tv di tutti gli
altri paesi (tra i 50 e i 55!) che sicollegheranno. Quindi andandoa Bolzano o meglio per i tifosimodenesi a Verona. Ma Trentonon è d’accordo: ha vinto la stagione regolare, si è guadagnatail diritto a giocare gara3 sul suocampo, vuole usufruirne. Senzacontare che i suoi abbonati sa
rebbero penalizzati. Altra possibilità è quella di spostare proprio la data, quindi giocare sabato, ma si perderebbe la direttatv e poi c’è già gara3 di finalefemminile. Meglio, da quel punto di vista, sarebbe lunedì: ma idisagi per i tifosi (specie per imodenesi) sono evidenti. Si è
poi parlato di invertire i campi, edunque di fare sia gara2 che 3 aModena e tornare a Trento perle eventuali gare 4 e 5. Facile intuire le giuste obiezioni trentine. Altra possibilità è quella dimantenere la domenica, giocando alle 12, orario in cui è da capire cosa ne sarebbe delle tv, mache permetterebbe di salvare diverse altre situazioni. C’è però ildubbio, parecchio fondato, chela questura non darebbe il permesso per due eventi nello stesso impianto.
LA REAZIONE Righi è furibondo. «Quello che sta succedendoè profondamente ingiusto, è unabarbarie sportiva. Chiunque capirebbe che l’importanza deidue eventi non è paragonabile.E non può valere la logica del chiha prenotato prima. Quest’annonoi abbiamo concesso il PalaDesio per la Coppa Italia di basketspostando la partita di Milano, emille altre volte abbiano fattoprevalere il buonsenso».
m.sal.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Duello a rete tra i trentini Birarelli e Zygadlo e il modenese Petric TARANTINI
ORE 20.30
(p.r.- niba) Il clima si surriscalda, non solo per la vicenda gara-3. Stasera (20.30, dir.RaiSport1) per gara-2 il Palapanini, che torna ad ospitare una finale dopo 12 anni, è tutto esaurito. I tifosi organizzati invitano tutti i modenesi a presentarsi vestiti di giallo. Trento ha Rado Stoytchev squalificato e sarà osservato speciale in tribuna: circola la voce che sarebbe stata predisposta una telecamera per tenerlo inquadrato. Modena con la formazione tipo: Bruno-Vettori, Ngapteh e Petric i due martelli, Piano e Verhees centrali, Rossini libero. Dario Simoni, che sostituisce Stoytchev, confermerà dall’inizio sia Zygadlo in regia che Djuric opposto. Con Birarelli e Solè centrali e Lanza-Kaziyski schiacciatori, Colaci libero. Trento ha giocato tre volte gara-2 (oltre a 3 V-Day) e tutte e tre le ha perse:sempre contro Piacenza, nel 2008, 2009 e 2013. Circa 200 i tifosi trentini. FINALE A-2 Potenza Picena pareggia la serie (su 5) sull’1-1: Corigliano- Potenza P. 1-3 (28-26, 16-25, 21-25, 17-25)
Stasera gara-2Col tutto esaurito Stoytchev osservato
CASALMAGG. 3
NOVARA 1(20-25, 31-29, 25-21, 25-18)
POMI’ CASALMAGGIORE: Gennari 18, Gibbemeyer 7, Ortolani 13, Tirozzi 19, Stevanovic 17, Skorupa 2; Sirressi (L), Bianchini 3. N.e. Quiligotti, Klimovich e Agrifoglio. All. Mazzanti.
IGOR GORGONZOLA NOVARA:Signorile, Hill 16, Chirichella 5, Barun 20, Klineman 24, Guiggi 7; Sansonna (L), Partenio, Kim, Bonifacio, Alberti. N.e. Masciullo, Zanette. All. Pedullà.
ARBITRI: Vagni e Sanpaolo. NOTE Spettatori 3500. Durata set: 27’, 37’, 28’, 28’; totale 120’. Pomì: battute sbagliate 6, vincenti 4, muri 6, seconda linea 10, errori 21; Igor Gorgonzola: battute sbagliate 11, vincenti 2, muri 10, seconda linea 10, errori 22.
SERIE Novara-Casalmaggiore 1-1. Gara-3 Sabato a Novara, 20.30: Novara-Casalmaggiore Gara-4 martedì 12 a Cremona: Casalmaggiore-NovaraEv. Gara-5, sabato 16: Novara-Casalmaggiore
Gian Luca Pasini INVIATO A CREMONA
C i sono sogni che non finiscono mai. Qui dove lapallavolo odora di provin
cia in un caldo asfissiante e in unclima sanamente ruspante diemozioni veraci Casalmaggiore,15 mila abitanti, da poco arrivata sul primo palcoscenico italiano, sta facendo paura alla corazzata Novara che in questa stagione aveva perso pochissimo,conquistando tutto d’un fiato laCoppa Italia e il primo posto instagione regolare, e schiacciando avversari uno dopo l’altro .Ma in questa gara2 della finalescudetto la piccola Casalmaggiore ha compiuto un altro piccolo grande miracolo, nel momento più duro, nel momentopiù difficile di questa serie (cioédopo aver perso gara1 e il primo set di gara2), sfoderandouna prestazione eccellente.
PAZZE «Noi siamo pazze, non c’ènulla da fare. É stato così fin dalla prima partita della stagione»,sorride Serena Ortolani, che come in ogni partita dopo il terzoset finisce la benzina e deve essere sostituita da Marika Bianchini. «Ci siamo detti che noi le stanchiamo con Serena e poi le finiamo con Marika», scherza DavideMazzanti, l’allenatore artefice
del miracolo che sorride conquanti più denti può. «L’avevo detto che ci credevo anche nellaprima partita, siamo state braveancora di più questa sera. Pensoche in difesa abbiamo fatto la piùbella partita dell’anno. Non leavevo mai viste raccogliere palloni così. Mentre tutto il resto èquello che vedo da settembre».
ESCALATION Un’escalation impressionante. Prima agguanta ilterzo posto, le finali di CoppaItalia sfiorate e poi ancora il secondo posto. A un passo dallaeliminazione nelle semifinalicontro Conegliano, prima dellaincredibile rimonta. Adessoquesta finale straordinaria contro Novara. E ancora una voltaCasalmaggiore che fa la cosapiù difficile nel momento piùdifficile, quando è sul punto di
crollare, con le spalle al muro.«E i muri di Novara vi assicuroche sono parecchio alti sorrideSerena Ortolani, che anche questa sera ha guardato la parte terminale della partita in panchinacon l’asciugamano sulla faccia,prima di esplodere in un sorrisoe in un abbraccio con la squadraquando anche l’ultimo punto hatoccato il campo ed è esplosa lagioia appiccicaticcia del PalaRadi . Io una squadra così nonl’ho mai vista, non ci ho mai giocato. Diamo sempre il massimoe non molliamo nulla agli altri.Anche quando ci troviamo difronte a squadroni come quellodi Novara e vi assicuro che èdavvero tosta questa squadra.Muri alti e grandi schiacciatrici.Ma noi sappiamo farci valere».
CLACSON Dopo un primo set
dove l’Igor ha fatto 7 muri le cose sono cambiare e nei successivi tre parziali ne ha fatti solo 3.La luce si è spenta con la battutadella Pomì a fare danni mentreil pubblico esplodeva e assistevaa un’impresa incredibile. E’ notte quando per le strade di Cremona auto lasciavano il palasport strombazzando. «Gara3?Noi andiamo per giocare la nostra partita. Dobbiamo sologuardare a noi stesse e a quelloche dobbiamo fare dice Mazzanti . Senza preoccuparci diquello che farà Novara». «Andiamo per giocare la nostra partita come sempre. Sognare noncosta nulla e ce la vogliamo godere fino in fondo», chiude Serena Ortolani con il suo solitosorriso di mamma. Il sogno inprovincia continua
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L’attacco di Alessia Gennari, 23 anni, buca il muro di Novara. Per lei 18 punti, con il 43% in attacco e il 73% di positive in ricezione TARANTINI
Eroica Casalmaggiore Il sogno non finisce mai1La squadra di Mazzanti stupisce ancora, supera Novara e porta la serie in parità: «Siamo pazze, niente è impossibile»
GARA-3 È SABATOLa serie dunque arriverà almeno a gara-4 (martedì 12). Sabato (20.30, diretta RaiSport1) gara-3 è Novara-Casalmaggiore.
ITALDONNE: AL RADUNOANCHE LE SENATRICI Iniziato al PalaPavesi di Milano il raduno dell’Italia femminile, il primo dopo il Mondiale. Al primo giorno in palestra presenti anche le senatrici Centoni, Costagrande, De Gennaro, Del Core, Lo Bianco e Piccinini che si uniranno alla truppa azzurra più avanti nella stagione.
MERCATO Perde un colpo Busto: Leonardi va a Piacenza, Cardullo si sposta a Bergamo. In uscita anche Diouf: si parla con insistenza di Modena con Fabris diretta a Bergamo.FINALE A-2 DONNE (m.l.) Vicenza in vantaggio 1-0 nella serie è a un passo dall’A-1. Stasera gara 2 (su 3): 20.30:Monza-Vicenza (diff. RaiSport 2, venerdì ore 21.45, serie 0-1).
TACCUINO
I NUMERI
0 Le finali scudetto giocate a Cremona prima di questa, arrivata dopo il trasloco di Casalmaggiore da Viadana per il crollo del tetto del Palasport
1 Come i set vinti da Casalmaggiore in stagione regolare contro Novara. Ne ha già vinti 5 in queste due gare di finale la squadra di Mazzanti
3 Come le sconfitte maturate da Novara in stagione regolare. Questa è la prima nei playoff per la squadra che ha vinto stagione regolare e Coppa Italia
PallavoloRFinale donne: gara-2
VALENTINA TIROZZI CASALMAGGIORE
POI ABBIAMO DECISO DI COMINCIARE A
GUARDARE SOLO A NOI STESSE: E IL RISULTATO
SI VEDE
E’ DALL’INIZIO CHE SOFFRIAMO. CHE CI
SONO COSE CHE NON VANNO, CHE ABBIAMO
DIFFICOLTÀ
36 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IL 4 GIUGNO A ROMA
Salti super e azzurriper il Golden Galaora «deboltizzato»1Grande alto con la Trost . Poi Lavillenie nell’asta e Tamgho nel triplo (forse c’èanche Donato)
Andrea Buongiovanni
D alla sfida del secolo nellaboxe, Floyd MayweatherManny Pacquiao, a quel
la dell’anno nell’atletica, UsainBoltJustin Gatlin. I Mondiali distaffette disputati nel weekenda Nassau, alle Bahamas, hannoacceso i motori dell’attività internazionale e ribadito che saràquesto il tema dominante dellastagione. I confronti tra i re dello sprint, del resto, affascinanoda sempre. Quello diretto tra idue manca dal 2013. Quell’anno al Golden Gala romano lostatunitense, sui 100, ebbe lameglio del giamaicano con un9”94. Mai, negli altri sei duelli,è andata così.
IL PRIMATO Lo scontro, oggi, sipresenta particolarmente attraente perché Bolt è... Bolt eperché Gatlin ha dominato il2014. Imbattuto, ha chiuso con9”77 sui 100 e 19”68 sui 200 ein questo avvio di 2015 sta ribadendo appieno il proprio status. Tanto che gli Stati Uniti, aNassau, han vinto la 4x100 grazie soprattutto a lui, scatenatonel primo rettilineo. Usain, purcon la Giamaica sconfitta (inuna manifestazione globalenon finiva battuto dal 2007),sul rettilineo opposto ha risposto da par suo, con il 100 lanciato in ultima frazione di staffettapiù veloce di sempre (8”65). Ilprecedente «primato» apparteneva al connazionale AsafaPowell che all’Olimpiade di Pechino 2008 venne cronometrato in 8”68. Ma dopo le primeuscite individuali dell’anno(10”12 sui 100, 20”20 sui 200) idubbi sull’attuale condizione diBolt permangono. Anche perché la veridicità di questo 8”65,comunque non ufficiale benchéanche figlio di un transponderinserito all’interno di un testimone chiuso da ambo le estremità, è stata messa in dubbioda più osservatori. In molti,
nell’occasione, sembrano essere andati (troppo) forte: lo statunitense Ryan Bailey, peresempio, in 8”83 (quarto alltime), il domenicano YancarlosMartinez, uno con un personale da 10”29, addirittura in 8”92(settimo). Bolt, fosse tutto reale, oggi varrebbe meglio del9”58 del proprio record delmondo.
SCINTILLE Sia quel che sia, lasua successiva rinuncia alla 4x200, nella quale avrebbe presumibilmente corso fianco afianco con Gatlin, non è piaciuta agli statunitensi, che noncredono all’acciacco muscolaresubito dal sei volte oro olimpicoin riscaldamento. Al punto che isocial network si sono riempitidi accuse di codardia. WarrenWeir, invece, bronzo a cinquecerchi sui 200 e domenica sostituto di Bolt, del quale è compagno di club, ha invece pubblicamente accusato Bailey che, per
celebrare il successo Usa nella4x100, ha fatto la freccia diUsain. «Quando non sei praticamente nessuno — ha dichiarato — dovresti essere più rispettoso dei campioni veri edello sport in generale. Ha persino detto che Bolt è una “specie” di icona. Una specie? Macome si permette?». A chiudereil cerchio Tyson Gay, che ha replicato alla critiche mosse dallostesso Usain sulla sue vicendedoping. «Non saranno i suoicommenti a farmi andare piùveloce — ha sostenuto —: pensiquel che vuole, è la sua opinione e la rispetto. Ma sul mio conto si sono espresse tre organizzazioni internazionali competenti». Ovvio, a questo punto,che la voglia di un BoltGatlin(e in qualche modo anche di unBoltGay) aumenti. Quando siincontreranno? Difficilmenteprima dei Mondiali di Pechino.E l’attesa monta.
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Valerio Piccioni
D eboltizzazione. Le cosestanno più o meno così: il Golden Gala Pie
tro Mennea riprova per il secondo anno a scavalcare ilmuro della dipendenza daUsain. Dimentichiamoci glishow con la maglia della Nazionale, i massaggispettacolo allo stadio dei Marmi, glisprint gigioneschi al centro diRoma. Il 4 giugno, lui non cisarà. Ma il pacchetto dellospettacolo promette bene. Enon solo per Justin Gatlin,che proverà a fare tris (la prima volta battè proprio Bolt)sfidando fra gli altri l’immortale Collins, Rodgers e Carter.
AZZURRO PIU’ SALTI La formula è: più azzurro, salti super e una vigilia lunga, stileInternazionali, con il Villaggio dello stadio dei MarmiPietro Mennea a fare da«apripista». Il primo e il secondo tema s’incrociano nelsegno di Alessia Trost. Il castdell’alto è da finale olimpica:dalla Kuchina alla Shkolina,fra le croate la giovane Simice la «vecchia» (si fa per dire)Vlasic, poi la Licwinko e laBeitia. « Il Golden Gala loguardavo da piccola in tv, ga
reggiare qui è sempre emozionante», dice Alessia. Con lei, cisaranno anche Libania Grenot(sui 400) e Federica Del Buono(1500, però viene monitorato ilsuo problema al piede destro).Ma c’è un altro azzurro, FabrizioDonato, possibile. Il suo nomenon figura nel triplo di TeddyTamgho, uno dei tre over 18 almondo, e Claye, ma una speranziella esiste... Anche la scelta dirinunciare alla Coppa Campioniper club lo fa pensare. Senza dimenticare l’asta di Lavillenie,con Holzdeppe e Wojciechowski.
SIPARTIETTO Nel battesimo diieri all’Olimpico, c’è stato ancheposto per un siparietto fra Malagò e Giomi sulla nottataccia della 4 x 400 femminile a Nassaucon la qualificazione per Rio sfumata nella frazione finale dellaChigbolu. «Non ho più presosonno ha detto il presidente delConi Quindi ho telefonato alpresidente della Fidal, più adrenalinico di me, ma che è riuscitoa trovare un lato positivo dellavicenda». Malagò ha anche parlato di Roma 2024, «la candidatura cresce, in giornata farò il punto con il sindaco Marino».
IL «NI» DI MEUCCI Infine i premi. Quelli intitolati a Bruno Zauli sono andati a Daniele Meucci(«per i Mondiali di Pechino dicoancora...ni») e ad Arianna Fontana. I premi Alfredo Berra sonostati assegnati a Giorgio Barberis e al nostro Fausto Narducci. Ilriconoscimento intitolato a Paolo Rosi ha premiato invece Nicola Roggero di Sky.
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PallanuotoRIl ritorno delle semifinali
Pro Recco-Brescia: la sfida scudetto non cambia Italo VallebellaSORI (GENOVA)
T ra la Pro Recco e il decimo scudetto consecutivo(sarebbe il ventinovesi
mo della propria storia) restasoltanto il Brescia, come ampiamente previsto alla vigiliadella stagione e come avvieneormai dal torneo 20112012.La Sport Management dallasemifinale esce a testa alta obbligando i campioni d’Italia airigori in gara1, tenendoli contenacia sulla corda (anchesenza spaventarli) nel matchdi Sori. La differenza la fa il secondo tempo. Sul 33 i quattrogol di fila realizzati da Prlainovic, Figlioli, Fondelli ePijetlovic decidono il matchanche se gli ospiti non si fermano e capitan Tempesti èchiamato a chiudere la portapiù volte. Chiusura comunque
in bellezza per lombardoveneti, al primo anno in serieA1 e adesso impegnati nellafinale per il terzo posto che vale l’ingresso in Champions League. La Pro Recco ora cercal’appuntamento con la storia.Brescia permettendo.
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PRO RECCO-SPORT M. 9-6(3-2, 4-1, 1-2, 1-1)
Pro Recco: Tempesti, Prlainovic 1, Figlioli 2, Giorgetti, Felugo, Giacoppo, D.Pijetlovic 2; F.Di Fulvio 2, N.Gitto, A.Fondelli 1, F.Lapenna, Aicardi. N.e. Pastorino. All. Milanovic.Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo 2 (1 rig.), Binchi, D.Filipovic 2, A.Di Fulvio, M.Lapenna, Bini 1; B.Ivovic, Sadovyy, Zimonjic, C.Di Ful-vio, Razzi 1. N.e. Conti. All. Baldineti.Arbitri: Gomez e Calabrò.Note: sup. num. Pro Recco 15 (3 gol), Sport Management 10 (2). Usc. 3 f. N.Gitto 24’50”, D.Filipovic 27’06”, Sadovyy 27’59”, Giacoppo 29’31”. Gara-1: Sport Management-Pro Recco 8-10 rig.
La serie tricoloreal meglio delle 5Domenica a Sori La finale torna al meglio delle 5 partite: domenica c’è gara-1 a Sori, il 13 gara-2 a Brescia, il 16 gara-3 in Liguria.L’eventuale quarta partita il 19 in Lombardia, gara-5 il 22 a Sori. Acquachiara e Sport Management alla finale per il 3° posto (10, 16, ev. 17/5).SEMIFINALI 5°-8° POSTO Nelle gare di ritorno, Carisa Savona-Bogliasco 4-5 (sit. 1-1, oggi alle 19 gara-3 sullo stesso campo), Posillipo-Canottieri Napoli 7-5 (sit. 1-1, stasera gara-3 alle 20).DONNE Oggi il ritorno delle semifinali: Despar Messina- Mediterranea Imperia (ore 14.30, sit. 0-1), Bogliasco- Padova (19.30, sit. 0-1).
Sopra, un duello Di Fulvio-Razzi. Sotto, Molina BORSARELLI-CIAMILLO
Fabio PettenòBRESCIA
I l Brescia accede alla finalebattendo anche in gara2l’Acquachiara, che però ri
spetto all’andata della Scandone si dimostra molto più combattiva: lo scarto conclusivonon le rende merito, considerando pure l’assenza del cannoniere Petkovic, febbricitante(oltre a quella già prevista diScotti Galletta, infortunato).La squadra di Bovo si regge soprattutto sulle giocate dellospagnolo Molina e di capitanPresciutti, autori di una tripletta. Ottime le prove anche diDel Lungo e Bruni. Bresciaavanti a fatica nel primo quarto (43) dopo un recupero dallo 02 iniziale. Il successo nelsecondo quarto (31) spiana lastrada in via definitiva verso lafinale. Accademia negli ultimi
due tempi, a risultato ormai acquisito, anche se non mancanole scintille (duro faccia a facciatra i centroboa Napolitano ePaskvalin). Bovo non rischiaFiorentini che, dolorante alcollo, resta sempre in panchinapensando già alla ennesimasfida con la Pro Recco. Mentreil campo lombardo, per la Carpisa, resta ancora tabù.
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BRESCIA-ACQUACHIARA 13-7(4-3, 3-1, 3-1, 3-2)
Brescia: Del Lungo, Bruni 2, C.Pre-sciutti 3, Pagani 1, Molina 3, Rizzo 1, Giorgi 1, Nora 1, N.Presciutti, Bodegas 1, D.Fiorentini, Napolitano, Dian. All. Bovo. Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez 2, Rossi 1, Paskvalin, Marziali, Lanzoni, Ferrone 2, S.Luongo 2 rig., Valentino, Astarita, M.Gitto, Lamoglia. All. De Crescenzo.Arbitri: Taccini e Bianchi.Note: sup. num. Brescia 6 (3), Acqua-chiara 8 (2).Gara-1: Acquachiara-Brescia 7-15.
Alessia Trost, 22 anni: quest’anno 1.97 indoor REUTERS
I MIGLIORI 100 LANCIATI DI SEMPRETEMPO ATLETA SEDE ANNO
8”65 Bolt (Giam) Nassau 2015
8”68 Powell (Giam) Pechino 2008
8”80 Thompson (Tri) Nassau 2014
8”83 Bailey (Usa) Nassau 2015
8”85 Lewis (Usa) Barcellona 1992
8”92 Burrell (Usa) Stoccarda 1993
8”92 Martinez (R.Dom) Nassau 2015
8”93 Bailey (Can) Atlanta 1996
8”95 Christie (Gb) Seul 1988
8”97 Micthell (Usa) Atlanta 1996
Velocità e perfidie Bolt-Gatlin è già caldo1Usain 8”65 lanciato, Justin super: i Mondiali di staffette hanno aperto il 2015 sui 100. Che veleni tra Giamaica e Usa
La sfida Gatlin-Bolt sui 100 a Bruxelles nel 2013: il giamaicano vinse in 9”80, lo statunitense fu quarto in 9”94 EPA
7 Gli scontri diretti tra Bolt e Gatlin sui 100: sei sono stati vinti dal giamaicano e uno dallo statunitense, che si impose nel Golden Gala 2013: 9”94 a 9”95
AtleticaRLa sfida degli sprinter
37MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1Hockey pista: semifinali, colpo Cgc Viareggio (m.nan) In gara 1 della semifinale scudetto,serie 2 su 3, Breganze-Cgc Viareggio 1-2 al golden goal (p.t. 1-1, s.t. 1-1; Cocco; Muglia, Montigel). Serie 0-1, gara 2 giovedì a Viareggio. Già qualificato per la finale il Forte dei Marmi.TUTTENOTIZIE
Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK
L o aspettavano al varco,Tiger Woods. A PonteVedra, in Florida, dove
domani tornerà in campoper il Player Championship,dopo il Masters di un mesefa da cui se n’era andato conun 17° posto (visti i risultatidei primi mesi dell’anno,neppure così male) e un polso dolorante che lo avevacostretto a un’altra piccolasosta. Lo aspettava un belmanipolo di giornalisti, perché dopo la rottura ancorafreschissima con LindseyVonn, postata domenica suiloro social, c’era la curiositàdi saperne di più. Dalle parole molto simili, pubblicatedalla sciatrice su Facebook eda Tiger sul suo sito ufficiale, pareva una separazioneconsensuale e amichevole eche pure in questo momento meno felice della loro vitaci fosse totale sintonia. Soltanto l’anticipo di quasi
cile. E in cima a quanto successo domenica, questo è il periodo dell’anno emotivamenteper me più difficile». Perchédomenica tre maggio ricorrevail nono anniversario della morte di suo padre Earl. Così, haaggiunto: «Questi ultimi tregiorni, dal tre al cinque, sonostati brutali: non ho chiuso occhio».
GENUINO Non si era mai aperto in modo tanto genuino. Anche quando nel febbraio 2010si scusò pubblicamente per lesue bravate sessuali, che loavevano portato a internarsi inuna clinica per disintossicarsi,non era sembrato totalmentepentito. Da domani si immergerà nel verde di fairway e green, il miglior rifugio per isolarsi dopo queste giornate difficili. Infatti, aggiungeva: «Unavolta in campo sai che per almeno cinque ore devi pensaresoltanto a bastoni e palline, illuogo dove troverò pace». Sperando di non avere gli incubi diinizio anno in cui, prima delMasters, aveva giocato appena47 buche con esiti disastrosi esi era preso una vacanza di nove settimane, anche per colpadi un cronico mal di schiena.
AMBASCIATRICE Intanto, lasua ex dolce metà, LindseyVonn, ha raggiunto il suo angolo di pace dall’altra parte delmondo: a Pyeongchang in Corea del Sud, dove ha postato unselfie su Instagram e si è calatanel nuovo ruolo di ambasciatrice dei Giochi invernali del2018. Il divorzio e poi il lungoviaggio, come se fosse un pianoprestabilito.
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Lindsey Vonn, 30 anni, e Tiger Woods, 39, qui insieme ad Augusta REUTERS
SCI E GOLF
«Non dormo da tre giorni»Fine della storia con la Vonn:Woods non si è ripreso1Tiger torna domani in Florida, prima uscita dopo la rottura «È il periodo più duro». Non solo per l’anniversario della morte del padre
DIVINA Intanto Maria Sharapova rialza la testa dopo duemesi difficili, con le sconfitted’acchito a Miami e Stoccarda.Finalmente la divina vince duematch di fila, senza soffrire, infilando prima Timea Bacsinszky e poi Mariana DuqueMarino. Più impegnativo sarà il terzo ostacolo, la francese Caroline Garcia, che doma in treset la rampante KarolinaPliskova, 13 del mondo, reginadomenica a Praga. Che test perla più continua sulla terra rossa nelle ultime stagioni (v.m.).
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Donne, 2° turno: Garcia (Fra) b. Kar. Pliskova (R.Cec) 6-2 4-6 6-1; Pavlyu-chenkova (Rus) b. ERRANI 3-6 7-6(7) 6-4; Sharapova (Rus) b. Duque (Col) 6-16-2; uomini, 1° turno: Dimitrov (Bul) b. Young (Usa) 6-4 3-0, rit; doppio uomi-ni, 1° turno: Cabal-Mannarino (Col-Fra) b. BOLELLI-FOGNINI 6-4 1-6 12-10.NUOVI NUMERI Invariati i primi 10 del mondo, Djokovic, Federer, Murray, Nadal, Nishikori, Raonic, Berdych, Ferrer, Wawrinka e Cilic; gli italiani: 31. (29) Fognini; 40. (39) Seppi; 63. (52) Bolelli; 95. (96) Lorenzi; 117. (114) Vanni. Fra le donne, ai primi 9 posti Serena Williams, Halep, Sharapova, Kvitova, Wozniacki, Bouchard, Ivano-vic, Makarova e Aga Radwanska, con Petkovic che torna 10; le italiane: 15. Errani; 25. (26) Pennetta; 34. (35) Giorgi; 46. (43) Vinci; 51. (53) Knapp; 73. (71) Schiavone.
TENNIS / SULLA TERRA ROSSA
Madrid: la Errani si arrende sfinitadopo aver mancato tre match pointIntanto la Sharapova rialza la testa
Sara Errani, 28 anni, n. 15 Wta
Dopo la sconfitta con Floyd Mayweather, Manny Pacquiao rischia non solo una squalifica ma anche un procedimento penale per truffa che lo esporrebbe a una class action. Il filippino non ha denunciato, se non poche ore prima del match ma non nei questionari delle settimane precedenti, l’infortunio alla spalla destra risalente a marzo: rischia per questo una sospensione della licenza o una multa. Pacquiao ha detto di aver informato l’Usada, che ricorda di aver solo dato chiarimenti sulla possibilità di usare certe sostanze. «È stato un sotterfugio - dice Travis Tygart, capo Usada - per non dare un vantaggio tattico all’avversario o perché preoccupati che il match sarebbe stato cancellato e non li avrebbero pagati». Accusato di dichiarazione falsa, Pacquiao rischia una class action: per la mancata denuncia dell’infortunio, al pubblico - parte lesa - sarebbe stato negato un match più spettacolare. Il filippino sarà fermo per 9-12 mesi dopo l’intervento alla spalla atteso in settimana: Mayweather ha detto a Espn che lo aspetterà per concedergli la rivincita.
BOXE
Pacquiao nascoseinfortunio: rischiauna class action
Manny Pacquiao, 36 anni AFP
Due gruppi 2 nel giro di quattro giorni. Andrea Atzeni è sempre più un fantino di caratura internazionale e lo sta dimostrando anche in questo scorcio di stagione. Dopo il colpo di sabato scorso a Newmarket (Jockey Club Stakes con Second Step allenato da Luca Cumani), si è ripetuto ieri a Saint-Cloud, dove ha conquistato un’edizione tutt’altro che memorabile del Prix Greffuhle (solo tre partenti al via) in sella a Sumbal, un grigio allenato da Francis-Henri Graffard rimasto imbattuto alla terza uscita della carriera e che ora ha come obiettivo il Derby francese. Gli avversari erano chiaramente inferiori dopo il ritiro di Epicuris (che si è rifiutato di entrare nelle gabbie), ma il successo di sei lunghezze, senza impegnarsi più di tanto, è stato indicativo sulle potenzialità di questo figlio di Danehill Dancer della Qatar Racing, di cui Atzeni ha un contratto di prima monta. E a proposito di fantini italiani, da segnalare anche la doppietta di Umberto Rispoli (in una condizionata e in un handicap) sempre nel convegno di ieri a Saint Cloud.
IPPICA
Bravo AtzeniDomina un GP in Francia
Andrea Atzeni, 24 anni ACTION
ARCO COPPA DEL MONDO (gu.l.g.) Azzurri a Shanghai (Cina) per la prima tappa di Coppa del Mondo. Il c.t. Wietse van Alten convoca nel ricurvo Massimiliano Mandia, Mauro Nespoli, David Pasqualucci, Marco Morello, Elena Tonetta, Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Sara Violi. Oggi il via alla qualifica e alle eliminatorie a squadre miste, domani individuali.
ATLETICA SPANO’ E LAHBI (si.g.) Nei meeting Usa, bene Jacopo Spanò e Jacopo Lahbi. A Seattle. Uomini. 100 (+1.2)/200 (+1.1): 3./3. Spanò 10”63/21”33. A Baton Rouge. Uomini. 800: 5. Lahbi 1’48”12 (pb). Peso/Disco: 4./5. Ragonesi 16.84/54.64. A Irvine. Uomini. Asta: 3. Colella (j) 4.90. A Nampa. Donne. 400 hs: Rockwell 59”19. PISTA USA (si.g.) Ad Austin, 5.91 nell’asta del canadese Shawn Barber (mpm ‘15 e r.n.). Uomini. 200 (+1.8): Bromell 20”19. Donne. 200 (+1.8): Ahouré (C. Av.) 22”50. Giavellotto: Patterson 66.47. A Lubbock. Uomini. 100 (+3.7)/200 (+1.8): Robinson 9”96/20”30. A San Marcos. Donne. 200 (+2.9): Ahye (Tri) 22”01. TURCO RECORD (si.g.) A Mersin (Tur), record europeo under 23 dell’ex keniano Ali Kaya con 27’24”09 (mpm ‘15), davanti a Amos Kibitok (Ken) 27’48”53.
BOXE WSB (r.g.) Oggi e domani, nella sfida delle Wsb per accedere ai quarti, l’Azerbaijan ospita il Messico a Guba. Nella 1a giornata combattono i 49, 56, 64, 75 e 91 kg, domenica i 52, 60, 69, 81, +91. Extra match 49 kg. La squadra vincente affronta Cuba. Domenica e lunedì a Mosca la squadra russa affronta Thunder Italia. Sabato gli azzurri combattono con Conselmo (49), D’Andrea (56), Benkorichi o Boufrackek (64), Cavallaro (75), Turchi (91), domenica sul ring Bidhuri (Ind) 52; Cosenza (60), Di Russo (69), Fiori (81), Vianello (+91). Extra match 64 kg. Chi vince contro il Kazakistan. Semifinali il 21-22 maggio, finalissima 11-12 giugno in sede neutrale. ITALIANI (r.g.) A La Garenne di Charleroi (Bel) per il superleggero Eros Marongiu (3-5-2) e il welter Giovanni D’Antoni (6-6-2) pari con Anthony Polizzi (2-0-1) e Mohamed Sder (6-2-1) sui 6 r. A Borgorose (Ri) il welter Stefano Castellucci (24-4) batte Luigi Mantegna (1-47) 6 t., il piuma Mattiasestino Gemini (3) batte Matteo Mammucari(0-3). KLITSCHKO (r.g.) Le sigle Wba e Wbo hanno sollecitato Wladimir Klitschko (Ucr. 64-3) a difendere a breve le cinture in suo possesso, contro lo sfidante ufficiale Tyson Fury (24) irlandese di origine rom. Il promoter Frank Warren spera di portare il campione per la 2a volta in Inghilterra a settembre dopo aver battuto Monte Barret (Usa) ko 7 nel 2000. AZZURRI (i.m.) Da oggi nove azzurri al Boxam di Cartagena (Spa). Uomini: 52 Picardi, 56 Maietta, 69 Morello, 75 Munno. Donne: 51 Gordini, 54 Davide, 60 Marenda, 64 Alberti, 75 Amato.
GHIACCIO TORNA CHAN Il 24enne canadese Patrick Chan, nella figura tre volte iridato (2011-2013) e argento olimpico in carica, ha annunciato il ritorno alle gare dopo una stagione sabbatica.
HOCKEY GHIACCIO MONDIALI Così ieri ai Mondiali in R.Ceca. Girone A (a Praga): Svizzera-Germania 1-0; Austria-Francia 0-2. Classifica: Canada 9; Svezia 8; Svizzera 7; R.Ceca 4; Germania e Francia 3; Austria 2; Lettonia 0. Girone B (a Ostrava): Bielorussia-Danimarca 5-1; Slovacchia-Slovenia 3-1. Classifica: Usa 9; Bielorussia e Slovacchia 7; Russia, Finlandia 6; Danimarca 1; Slovenia e Norvegia 0. NHL Lunedì, in semifinale della Eastern Conference dei playoff, Washington-NY Rangers 1-0 (s.2-1) SERIE A (m.l.) Il Vipiteno del nuovo coach Clayton Beddoes perde il portiere finlandese Joni Puurula e l’attaccante canadese
Jordan Owens. Il Val Pusteria rinnova col 50enne allenatore canadese Mario Richer.
IPPICA IERI 3-11-1-4-7 A Roma (m 1200). 1 Premium Pressure (P. Aragoni); 2 Brigant Dodo; 3 Lettera; 4 Democrito; 5 Green Harbour; Tot.: 11,32; 3,83, 3,69, 1,84 (216,75). Quinté: n.v. Quarté: 7.017,60. Tris: 896,37. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.30) Surprise Ek (18), Shelley Breed (17), St John Verynice (11), Solitario You Sm (10), Surriento (12) e Sky Ok (14). SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.10) e Torino (14.55). Galoppo: Milano (14.30).
NUOTO DETTI NEL GUADO Ancora problemi legati all’infezione alle vie urinarie per Gabriele Detti: una decina di giorni di allenamenti persi per accertamenti e cure per il primatista e doppio medagliato europeo a Berlino, che dovrebbe farcela a partire per il collegiale a Sierra Nevada dal 17 maggio. PELLY Matteo Pelliciari, 36 anni, s’è sposato ieri a Milano con Valeria Buttò. «Pelly» con la 4x200 è stato bronzo olimpico ad Atene, argento mondiale, 4 ori europei e iridato di vasca corta. ADDIO SARAH (m.can.) Sarah Correa, 22 anni, ex staffettista con la 4x200 argento ai Panamericani, è morta travolta da un’auto pirata a Rio: è stata investita da un automobilista ubriaco poi scappato mentre aspettava l’autobus. È morta in ospedale per le ferite riportate alla testa.
PALLAMANO GARA-2 (an.gal.) Oggi a Noci (Ba) alle ore 20,30 (dir. RaiSport2), Fasano-Carpi per il ritorno della semifinale scudetto (serie 0-1), deciderà la prima finalista.
RUGBY CONFERME TREVISO (e.sp.) Treviso prolunga di una stagione con i neozelandesi Sam Christie, centro, e Jayden Hayward, estremo e calciatore. Sono 14 i giocatori già in rosa per il 2014-15. PRIMA RUSSA (i.m.) Per la prima volta in vent’anni di coppe europee la Russia ha una squadra in Challenge Cup. L’Enisei di Krasnoyarsk, dopo aver eliminato il Mogliano nel girone di Qualyfying Cup, nel doppio spareggio decisivo ha battuto il Baia Mare (Rom) 30-20 e 33-12 e si è affiancato al Calvisano.
VELA SOLDINI (r.ra.) Maserati e Giovanni Soldini sono in stand by in California pronti a partire appena il meteo lo consentirà, per tentare di battere il record della antica Rotta del Tè, la traversata di 7.315 miglia nell’Oceano Pacifico da San Francisco a Shanghai che veniva effettuata nell’800 per fini commerciali dai più avventurosi e moderni clipper dell’epoca. CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Inizia oggi sul Garda la seconda tappa del circuito europeo riservato alle classi olimpiche. Al via velisti di 55 nazioni presente la squadra azzurra al gran completo.
B rutta giornata azzurra, nel super «combined» di Madrid (Spa,
3.700.000e, terra): dopol’esaltante filotto VinciFogniniVanni di lunedì, SaraErrani, n. 15 del mondo edel torneo, cade nel secondoturno dopo 2 ore e 40’ contro la potente Anastasia Pavlyuchenkova (n. 41), dopoaver fallito tre matchpointnel secondo set, e dopo chel’aveva battuta due volte,quest’anno, pareggiando ilbilancio dei confronti diretti. La romagnola sconta anche lo sforzo del primo parziale, che vince, ma complicandosi la vita da 51. Con ilsolito via vai di break e controbreak, fino al 65 quando l’azzurra, con il servizio adisposizione non sfrutta duematchpoint. Per mancarnepoi un terzo sul 76 del tiebreak, poi perso per 97. Equindi cedere, sul 44 del setdecisivo. Oggi, nel 3° turno,Roberta Vinci (n. 32) incrocia la mancina ceca Lucie Safarova, n. 14 Wta, contro laquale è 42 nei precedenti(20 sulla terra). Mentre, nelsecondo turno uomini, Fabio Fognini sfida contro pronostico Grigor Dimitrov (n.31 contro 11 Atp), col qualeha perso due volte su tre,l’ultima al 2° turno di Montecarlo. Luca Vanni (n. 117),all’esordio in un tabelloneMasters 1000, passando perle qualificazioni, è impegnato nel derby con Simone Bolelli (n. 63), col quale haperso l’unico precedente,quest’anno, a Marsiglia, sulveloce indoor.
Wada-Fmsi a Romaper il passaportobiologico del futuro Il passaporto biologico del futuro. É il tema che è stato discusso a Roma dagli espertiriuniti dalla Wada e dalla Federmedici sportivi italiana in un simposio internazionale. La discussione, a porte chiuse, è stata riassunta da un comunicato comune. L’obiettivo è andare oltre il modulo ematico (che ha portato dal 2009 a 400 casi sanzionati). Allo studio anche il modulo endocrino e le possibilità di renderlo il più presto applicabile.
un’ora con cui Lindsey avevainformato il mondo dell’accaduto, aveva inevitabilmentefatto venire il sospetto che ilmollato fosse lui.
NON ERA IL POLSO «Allora Tiger, come sta?», gli hanno chiesto. E lui ha subito intuito che ilpolso ammaccato (e ora perfettamente guarito) non fosse ilproposito della domanda. For
se la Tigre ancora numero unodel suo sport e non quella ulteriormente sprofondata in classifica al 125° posto avrebbesquadrato con durezza l’interlocutore e chiesto di rispondere esclusivamente a quesiti sulgolf. Ieri, invece, Woods hasorriso con un pizzico di malinconia e ha rivelato: «E’ dura,nessun dubbio. Non sono quiper raccontarvi balle: non è fa
38 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
di GIORGIO DELL’[email protected]
Lo sciopero della scuola è riuscito, decine di migliaia di professori, studenti, membri delpersonale dei vari istituti hanno sfilato nelle sette città chiamate alla mobilitazione, inoltre — per la prima volta datempo immemorabile — i seisindacati che raggruppano idocenti (i tre confederali, piùGilda, Snals e Cobas) hannoprotestato lo stesso giorno equesto fa pensare a una possibile azione unitaria anche futura.
1Che cosa ha provocatouna mobilitazione cosìmassiccia?
Il disegno di riforma che ilpremier Matteo Renzi ha battezzato “La buona scuola”. Lalegge è adesso in commissione alla Camera, arriverà inaula poco oltre la metà dimaggio, Renzi a Montecitorio ha i numeri per fare quelloche vuole, ma certo una mobilitazione così massiccia nelPaese lo preoccupa. Potrebbeavere ripercussioni sull’imminente voto delle Regionali,
potrebbe rendere più difficilela copertura a sinistra a cui ilpremier si sta dedicando adesso dopo la vittoria dell’Italicum, la nuova legge elettorale.
2Che cosa c’è che non vanella riforma di Renzi?La stranezza è che i sinda
cati scioperano contro un piano di 100.701 assunzioni, chesarà perfezionato in modo daimmettere queste nuove forzenella scuola già dal primo settembre. Noi diciamo “nuoveforze”, si tratta in realtà di gente che lavora nella scuola daanni e che adesso viene stabilizzata. Si tratta dei precari diprimaria, media e superiore edei vincitori dell’ultimo concorso a cattedre. Senonché unanno fa Renzi aveva promessomolte più assunzioni – 140 mila – e la sistemazione anche degli idonei dell’ultimo concorso.Il sindacato su questo punto fafuoco e fiamme, con l’aria didire «tutti o nessuno». C’è anche la prospettiva che almeno50 mila precari, in cambio diquesta stabilizzazione, saranno allontanati dalla scuola persempre. Ma il punto davverodolente è quello dei presidi odirigenti d’istituto.
3Di che si tratta?Renzi ha una tendenzagenerale a creare figure
di responsabili, singoli individui che rispondano di quelloche fanno. È la sua idea per laRai – dove si pensa a un amministratore delegato con pienipoteri, svuotando il peso delconsiglio d’amministrazione edella commissione parlamentare di vigilanza – ed è la stessaidea per la scuola, dove i variorganismi collegiali introdotti a cavallo tra gli anni Sessanta eSettanta verrebbero depotenziati a favore della figura del
preside, promosso in un certomodo a “capo azienda”. Alpreside, se la legge passeràsenza altre modifiche, saràaffidato il compito di scegliere i professori da sistemare incattedra, di distribuire i premi in denaro ai migliori, divalutare i docenti appena immessi in ruolo. È un poterenotevole, che ricorda quellodei capi d’istituto d’una volta,contro cui si battè con assoluta convinzione il vecchio Pci,in nome della scuola democratica e partecipata. I datiinternazionali stanno lì a dimostrare che questo modellodi scuola, seducente nell’immaginazione degli intellettuali, nella realtà ha funzionato poco. Sforniamo alunnitra i meno preparati al mondo, e la classe docente (lo haricordato per ultima la scrittriceinsegnate Paola Mastrocola) è troppo spesso di unamediocrità inammissibile. Ilpreside forte è la soluzione?Chi sa. Almeno potrà essere un interlocutore.
4 E dove si trovano i soldiper questa riforma?Il governo promette in
vestimenti per tre miliardi. Ealtri quattro miliardi per riparare le 36 mila scuole disastrate (ce ne vorrebbero diecivolte tanti, tuttavia). Poi c’èla possibilità, per ognuno dinoi, di destinare, nella dichiarazione dei redditi, il 5per mille alla scuola, e sonoammesse anche donazioni indenaro da parte di privati. Altro elemento di novità chespaventa i sindacati e i professori più sindacalizzati, dato che tutto ciò a cui è appiccicata l’etichetta “privato”desta il massimo orrore.
5 Scommetto che un altropunto contestato sono ifinanziamenti alla scuola
privata, che Renzi avrà di sicu-ro previsto.Le spese che una famiglia sostiene per mandare i figli inuna scuola privata si potranno dedurre dalla dichiarazione dei redditi, fino a un massimo di 400 euro (costo pernoi: 100 milioni, da aggiungere ai 472 già erogati ognianno al sistema non statale).Altra misura contestata èquella che obbligherà gli studenti a fare esperienza inazienda: 400 ore per i tecnicie i professionali, 200 ore per ilicei. Anche qui si grida al lavoro gratuito, allo sfruttamento di manodopera. La Camusso, che tratta da un pezzoRenzi come un nemico, hadetto che questa riforma èstata pensata «per i ricchi».Ieri il premier ha commentato: «Andiamo avanti su questa strada, non molliamo diun millimetro» ma ha ancheribadito l’apertura ad alcunemodifiche alla riforma.
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IL FATTODEL GIORNOLA LEZIONEINDIGESTA
Come mai la scuola protesta contro Renzie quali sono i puntidolenti della riforma?1In migliaia nelle piazze per lo sciopero generale anti-ddl Tra i nodi discussi le assunzioni e la figura del preside leader
I NUMERI DELLA CRISI
L’Ue rassicura l’Italia: «Mini-ripresa» 1Bruxelles vede Pil in rialzo: +0,6% nel 2015 Ma il Paese rimane tra i peggiori in Europa: pesano debito pubblico e buco sulle pensioni
I l quadro non è diverso daquello dipinto tre mesi facon le stime d’inverno: a
parere della Commissione europea, per la congiuntura italiana si prospetta una ripresa«graduale», mentre il grado diottimismo sulla zona euro continua a crescere. Eloquenti leproiezioni sul Pil, nel caso dell’Italia ferme a 0,6% quest’annoe aggiustate al rialzo di un solo
decimo sul prossimo, che passaa 1,4% dall’1,3% ipotizzato afebbraio. Un aggravio sui contipubblici, con una ricaduta sullacrescita, potrebbe anche arrivare dalla bocciatura della Consulta al mancato adeguamentoall’inflazione delle pensioni superiori a 1.500 euro nel biennio20122013 (si parla di un bucodi 1113 miliardi). Il ministrodell’Economia Pier Carlo Pado
an, che ha comunque esclusoqualsiasi manovra, è intervenuto sulle stime Ue: «I numeri sono in linea con quelli del Def equesto ci rassicura. Abbiamo lastessa visione attuale e futura».A frenare l’Italia è l’enorme debito pubblico (133,1% del Pil incalo al 130,6% nel 2016) e unacrescita debole. Allargandol’analisi, la stima sulla zona euro passa a 1,5% da 1,3% sul2015, attestandosi a 1,9% nel2016. A esclusione di Cipro,unico Paese in recessione nel2015, solo Finlandia e Greciamostrano tassi di ripresa inferiori all’Italia.Il ministro dell’Economia Padoan
NOTIZIE TASCABILI
L’unità di crisi della Farne-sina è riuscita a individuare anche gli ultimi italiani segnalati e non ancora rintracciati in Nepal, dopo il terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile. Rimangono così 4 le vittime italiane del sisma. La situazione è tragica, con un bilancio di 7.365 morti, e 14.366 feriti. Il primo ministro nepalese Sushil Koirala ha spiegato che la distribuzione degli aiuti ai terremotati sta procedendo ma ha denunciato«la grave mancanza di beni di prima necessità». Le ong lanciano l’allarme per il rischio creato dai trafficanti di giovani donne fra le macerie. Migliaia di ragazze delle zone devastate dal sisma rischiano di essere trasferite a forza nei bordelli dell’Asia meridionale da persone che si spacciano per soccorritori.
DIFFICILI I SOCCORSINepal, ritrovatigli ultimi 3 italianidati per dispersi
I rinnovati timori sul debito della Grecia tornano ad affossare i listini europei. Ieri hanno preso forza i dubbi della Commissione europea sui conti di Atene, mentre i ministri delle Finanze tedesco e greco, Schaeuble e Varoufakis, si sono entrambi detti certi che l’11 maggio, giorno del prossimo Ecofin non si arriverà a un’intesa definitiva. Questo è bastato per far chiudere Piazza Affari con un -2,63%, la peggiore in Europa.
IN ROSSO LE BORSELa Grecia torna a spaventareMilano a -2,63%
I conservatori del premier David Cameron e i laburisti di Ed Miliband restano appaiati nei sondaggi in Regno Unito, dove si vota domani: entrambi i partiti sono ben lontani dalla maggioranza di 326 seggi necessaria per evitare governi di coalizione. Secondo gli esperti, tra le soluzioni più probabili c’è anche un governo di minoranza dei laburisti. Un ruolo chiave potrebbe giocarlo lo Scottish National Party mentre i sondaggi attribuiscono un 12% di preferenze gli anti-europeisti dell’Ukip, previsti al 12%. A proposito d’Europa: Cameron, entro il 2017, ha programmato un referendum per decidere se restare o meno nella Ue. Ma i laburisti, in caso di vittoria, lo annullerebbero.
I SONDAGGI: DOMANI VOTO IN GRAN BRETAGNA
David Cameron, 48 anni, premier inglese e leader conservatore LAPRESSE
Regno Unito, è testa a testatra laburisti e conservatori
Il ministro greco Varoufakis AFP
«Stiamo ancora cercando di capire la causa di questo gesto folle»: gli abitanti di vico Bagnara, nel cuore di Napoli, non sanno spiegarsi la tragedia di lunedì notte. Un carabiniere di 43 anni, falegname nel tempo libero, ha ucciso la moglie e il figlio undicenne, poi si è tolto la vita. I cadaveri sono
stati trovati da un parente che ha le chiavi della casa. Gli inquirenti indagano sull’ultimo periodo di vita dell’uomo. «Erano sempre allegri, nulla lasciava presagire un’azione così incredibile», dicono nella zona.
CARABINIERE 42ENNENapoli, uccidemoglie e figlioe si toglie la vita
La via della tragedia a Napoli ANSA
«Ci saranno attacchi più dolorosi e amari»: attraverso un comunicato diffuso sulla web radio al-Bayan, l’Isis rivendica l’assalto compiuto domenica sera a Dallas contro un concorso di vignette di Maometto (uccisi i due attentatori, Elton Simpson e Nadir Soofi) e minaccia nuove azioni. Si tratta del primo attacco sul suolo statunitense di cui l’Isis si attribuisce la firma, anche se bisogna verificare l’autenticità della rivendicazione. Washington è prudente: «Fbi e intelligence stanno indagando. Potrebbe essere un tentativo del terrorismo di sfruttare l’occasione per farsi propaganda», spiega il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.
L’ASSALTO AL CONCORSO DI VIGNETTE SULL’ISLAMDallas, l’Isis rivendica l’attentato«Ci saranno attacchi più dolorosi»
ALUNNI E PROF A sinistra, il flash mob degli studenti davanti alla sede del Pd a Roma; sopra, un cartello di un insegnante durante il corteo a Milano contro la riforma LAPRESSE/ANSA
AltriMondiR
MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
NOI ASCOLTIAMOLA PROTESTA, È GIUSTO
AFFRONTARLAED ENTRARENEL MERITO
39MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
IDENTIFICATI IN 180
1Perquisizioni nella società delle torri tv di MediasetL’ipotesi di reato: l’operazione condizionò il mercato
Doveva essere una visita ufficiale ma c’era aria di festa, ieri, a Palazzo Odescalchi, a Milano dove il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è arrivato per esprimere il suo ringraziamento alle forze dell’ordine impegnate durante i disordini del corteo No Expo del Primo maggio: «Un grazie a tutti poteva andare molto peggio, i manifestanti puntavano alla Scala e alla Borsa». Con lui il capo della polizia, Alessandro Pansa, che ha annunciato di aver promosso sul campo Alessio Padovano, agente ferito da una molotov. Alfano ha respinto le polemiche su un uso troppo morbido della forza: «Sono tutti diventati esperti di ordine pubblico, ma perché non prendevano l’idrante, ma perché non mandavano i vigili del fuoco... cioè tutti allenatori di calcio durante i Mondiali e tutti esperti di ordine pubblico durante le manifestazioni». Il ministro ha poi rivelato che «prima del corteo, avevamo già identificato un’ottantina di persone e poi, durante quanto accaduto, altre cento», aggiungendo che «oltre alle immagini, abbiamo acquisito dei Dna». Il leader dell’Ncd ha invocato anche nuove regole per il futuro, durante l’informativa alla Camera: «Bisogna dare ai prefetti più potere di vietare i cortei quando c’è il rischio di infiltrazioni e introdurre l’arresto differito». Le opposizioni hanno chiesto le sue dimissioni. Nel finale c’è stato pure uno scontro tra Ignazio La Russa (Fdi) e la presidente della Camera Laura Boldrini. Il deputato è stato espulso dall’Aula.
Alfano su Expo:«Polizia perfetta negli scontri»
Non c’è un colpevole perla scomparsa di Emanuela Orlandi Mirella Gregori, avvenuta nel 1983. La Procuradi Roma chiede l’archiviazione perché «non ci sono elementi idonei a richiedere rinvii a giudizio» malgrado «riscontri sul coinvolgimento della Banda della Magliana». Verrà processato Marco Fassoni Accetti, autoaccusatosi di aver preso parte al rapimento di Emanuela, a suo dire organizzato per indurre il terrorista turco Alì Agca, feritore del Papa, a ritrattare le accuse di complicità con i bulgari. Le famiglie chiedono che si indaghi ancora.
Il caso 0rlandiPer la Procura è da archiviare
EMERGENZA MIGRANTI
Una nuova stragenel Canale di Sicilia«Decine di vittime»1 Un’altra tragedia raccontata da alcunisopravvissutiarrivati a CataniaSbarchi anche ieri
Francesco Rizzo
S i chiama Rai Way, è la società che gestisce le reti ditrasmissione e diffusione
radiotelevisiva per la tv pubblica. È quotata in Borsa e nel2013 ha raccolto 118 milioni diricavi, con 8,4 milioni di utili. Afine febbraio Ei Towers, la società delle torri che distribuisceinvece il segnale tv dei canaliMediaset, aveva lanciato un’offerta mista cassa e azioni(Opas) per acquistare almeno il66% di Rai Way, mettendo sulpiatto 1,2 miliardi di euro, perun valore di 4,5 euro ad azione.«Abbiamo l’ambizione — spiegava in marzo l’amministratoredelegato di Ei Towers, GuidoBarbieri — di proporre un operatore che possa competere coni concorrenti stranieri, alcuni dei quali già operano in Italia,in un contesto più stabile. Infondo noi e loro siamo gemelli,siamo quotati e facciamo lostesso lavoro». Ambizione fallita: il governo ha subito chiaritoche il 51% doveva restare pubblico, Consob e Antitrust (chetemeva una concentrazionecontraria alla concorrenza)hanno aggiunto il loro “no” e ametà aprile Ei Towers ha rinunciato. «Sull’operazione si è verificato un fuoco di sbarramentoincomprensibile», il commentodel presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, anche seBarbieri parlava di «un arrivederci, non di un addio». Ma ierila procura di Milano ha speditoi finanzieri a perquisire la sededi Ei Towers a Lissone (MonzaBrianza): tutti i sette componenti del consiglio di amministrazione della società sono indagati per aggiotaggio informativo (far circolare informa
zioni false o incomplete alloscopo di ottenere un rialzo o unribasso dei prezzi di un determinato titolo in borsa). L’inchiesta è partita da un’informativa della Guardia di Finanza diMilano. Il titolare del fascicoloè il pm Adriano Scudieri.
AMNESIA I giudici indaganosul comunicato con cui Ei Towers annunciava l’offerta diretta a Rai Way, perché non ricordava che la tv di Stato è comunque obbligata a controllareil 51% della società (attualmen
te la quota è del 65%): per EiTowers una delle condizioni delbuon esito dell’operazione erainvece garantirsi una «partecipazione pari almeno al 66,67%del capitale sociale di Rai Way».Insomma, una «amnesia sospetta», secondo la magistratura, sulla cui origine bisogna indagare: dal lancio dell’Opas il24 febbraio al cda che ha ufficializzato l’addio all’offerta, EiTowers in Piazza Affari è salitadi oltre il 17%, Rai Way più dell’8%. In realtà, il 10 aprile,l’azienda controllata da Mediaset aveva accettato di accontentarsi del 40% dei concorrenti.Ieri, dopo le notizie sull’indagine avviata a Milano, Ei Towersha chiuso in Borsa con una perdita del 2,45% e ha ribadito inun comunicato la correttezzadel suo operato; per Rai Way ilcalo è stato del 2,18%.
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ANNUNCI DEL VATICANO
Rivoluzione Giubileo«Aborto perdonato»E il Papa vede Castro
U n annuncio quasi sussurrato che profuma di rivoluzione. I missionari del
la Misericordia, gli inviati speciali che Papa Francesco manderà in tutte le diocesi inoccasione del Giubileo (8 dicembre 2015 20 novembre2016), avranno anche il mandato speciale di assolvere dalpeccato grave dell’aborto. Aspiegarlo è stato il presidente
del pontificio consiglio dellaNuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella. «La facoltà di perdono riguarderà inconfessione non solo la madreche ha compiuto l’aborto e icongiunti che hanno partecipato alla decisione, ma anche imedici, gli operatori sanitari ele altre persone che abbianoeventualmente concorso a procurarlo». Nella bolla di indizio
ne del Giubileo, Misericordiaevultus, resa pubblica l’11 aprilescorso, il Papa spiegava che glispeciali missionari sono sacerdoti «cui darò l’autorità di perdonare anche i peccati che sonoriservati alla Sede Apostolica,perché sia resa evidente l’ampiezza del loro mandato». Peccati per i quali, cioè, si incorrein una scomunica automatica.La prossima settimana ci sarà,intanto, la «prima riunione bilaterale» tra i rappresentati della Città del Vaticano e lo Statoitaliano (Comune, Regione egoverno), nella quale si parleràanche di sicurezza per l’organizzazione del Giubileo straordinario della Misericordia.
L’INCONTRO Quella sul perdono dell’aborto non è stata l’unica notizia rilevante che ha riguardato il Papa. L’entourage di Francesco ha, infatti, annunciato che il Pontefice, domenica, riceverà in forma privata ilpresidente della Repubblica diCuba Raul Castro. «Come sappiamo Castro ha ringraziato ilPapa per il ruolo da lui avutonel riavvicinamento fra Cuba egli Usa», ha spiegato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Francesco restituirà la visita a settembre.
Daniele Vaira@danvaira
L a lentezza con cui i meccanismi e le politicheeuropee stanno gesten
do l’emergenza migranti,stride con la velocità deglisbarchi e delle tragedie quotidiane sulle coste del SudItalia. Ieri un gruppo di migranti approdati a Catania haparlato di alcune decine dimorti, «almeno quaranta», aseguito di un incidente avvenuto su un gommone pocoprima di un’operazione disalvataggio. «Il mezzo si sarebbe sgonfiato o sarebbe avvenuta un’esplosione», hanno riferito i sopravvissuti all’organizzazione Save theChildren. L’esodo dei migranti non conosce, del resto,alcuna sosta. A Lampedusasono stati portati, ieri, 43 immigrati e 250 in Calabria, aCrotone. Sbarchi anche inCampania, a Salerno, dovesono giunti 652 profughi provenienti da Ghana, Togo, Nigeria e Gambia. La MarinaMilitare li aveva individuati esoccorsi su due barconi e duegommoni carichi di persone60 miglia a Nord dalla Libia,in acque internazionali. Traloro c’erano nove donne incinte e cinque persone ustionate. La polizia di Ragusa, intanto, ha arrestato 3 scafistiper lo sbarco avvenuto lunedìa Pozzallo (Ragusa) di 877migranti che si trovavano sudiversi barconi in legno. Eproprio il sindaco della cittadina Luigi Ammatuna inun’audizione davanti allacommissione Affari Costituzionali ha portato i numeridell’emergenza. «L’anno
scorso sono arrivati 30 mila migranti, quest’anno già quasi3.500, contro i 2 mila dello stesso periodo del 2014». Si chiamerà, intanto, Gift (Dono, in inglese) la bambina nigeriana nata suun barcone ed arrivata lunedìproprio a Pozzallo con la madre.La neonata era stata battezzataprovvisoriamente FrancescaMarina. Ad Augusta (Sr) 150migranti sono stati isolati per casi sospetti di scabbia e varicella.
LE CAUSE In un’altra audizionedavanti alla Commissione AffariEsteri del Senato è intervenutosul tema degli sbarchi e del traffico di esseri umani anche Romano Prodi: «L’instabilità politica in Libia e l’emergenza sonofrutto di una tragica asimmetrianella politica europea che negliultimi venti anni si è occupatamolto di allargamento e poco diMediterraneo, insieme al progressivo disimpegno nell’area diUsa e Russia». L’ex premier hafornito un disegno preciso e hacriticato il disinteresse europeo:«In Libia si incontrano interessiregionali estremamente forti ediversi tra loro. Abbiamo Egittoe Arabia Saudita che appoggiano il governo di Tobruk. Qatar eTurchia appoggiano quello diTripoli. Basterebbe un impegnodi Usa, Russia e Cina per metterefine alla situazione».
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L’ADDIO AL LETTERMAN SHOW E OBAMA GLI RENDE OMAGGIO «Siamo cresciuti con te. Ci hai regalato gioia e un sacco di risate»: Barack Obama, ospite per la terza volta al David Letterman Show (nella foto Reuters) ha voluto rendere omaggio al «Re dei talk show» della tv americana, che il prossimo 20 maggio dirà addio al suo Late Show, in onda da 33 anni. Il programma, seguito in tutto il mondo, è stato in tre decenni una passerella di tutte le personalità più famose della politica, dello spettacolo, della cultura, dello sport. Letterman ha di fatto inventato un modo nuovo di fare televisione, e di fare comicità in televisione, ispirando decine di giovani comici e intrattenitori tv in tutto il mondo. L’ultima puntata (che vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione tra cui George Clooney, Tom Hanks, Bill Murray, Julia Roberts) andrà in onda sulla Cbs in Usa il 20 maggio e su Rai5 il giorno successivo.
La selva dei ripetitori su una torre di trasmissione della Rai ANSA
RI pm: «La propostadi acquisto ha fornito informazioni non complete»
Papa Francesco durante l’incontro con le Guardie Svizzere ANSA
Il ministro dell’Interno Alfano
Migranti sbarcati a Catania LAPRESSE
Emanuela Orlandi, 15 anni PROTO
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Offerta su Rai WayLa procura indagail cda di Ei Towers
41MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
LA FICTION «VELVET 2»
ALBERTO E ANAQUELL’AMORENON È FINITO...Si intitola «L’ora delle verità» la puntata di stasera di «Velvet 2», in onda su Rai1 alle 21.10: vedremo come, durante il party per il contratto tra la Velvet e la compagnia aerea, Alberto finalmente confesserà ad Ana di essere ancora innamorato di lei. La serie spagnola, ambientata in una lussuosa casa di moda di Madrid, è già stata rinnovata in patria per una terza stagione. DA VEDERE STASERA SU RAI UNO ALLE 21.10
CALCIOspAgnA-AustrIAEuropeo U17.Fase a gironi13.45 - EUrosporttOrInO-empOLIserie A15.00 - sky sport 1,sky sUpErcAlcio,sky cAlcio 1, Mp cAlcioBeLgIO-germAnIAEuropeo U17.Fase a gironi17.45 - EUrosportBAYerLeVerKusen-BAYernmOnACOBundesliga (replica)19.45 - sky sport plUsBArCeLLOnA-BAYern mOnACOchampions league.semifinale di andata20.45 - cAnAlE 5
BAseBALLmILwAuKeeBrewers-LOsAngeLesDODgersMlB (replica)19.00 - Fox sports 2
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Nel lavoro, in amore e in fatto di soldi la spunterete su tutto/i. Il suino che c’è inside you, poi, si mostra aperto a ogni evenienza. E che fighi che siete!
21/3 - 20/4ARIETE
8
Input in linea con le vostre corde animano il lavoro. Che magari arriva o migliora. L’amor rinfranca, la fornicazione è ripetuta e un po’ «cerebral».
23/9 - 22/10BILANCIA
7 +
Le paranoie non aiutano. E una noia di soldi ingrigisce e fa caracollare gli zebedei. State su. Anche se amor e fornicazion procurano qualche conato.
21/4 - 20/5TORO
6 -
Il fronte finanziario porta buone nuove. Ma amministratevi comunque con rigore e fate i passi secondo la gamba. Il sudombelico pilucca volentieri. Assecondatelo...
23/10 - 22/11SCORPIONE
7
Il lavoro funzionerebbe, ma la motivazione crolla. E certa gente pesa come una cucina componibile appesaagli zebedei. C’è pure deserto suino.
21/5 - 21/6GEMELLI
5,5
La Luna è lo sponsor ideale per lavoro, amore e soldi. Il vostro fascino spicca e la camera da letto diventa il luogo più vissuto della casa. Che suini.
23/11 - 21/12SAGITTARIO
7,5
La fiducia latita, il lavoro vi lega mani, piedi e persino gli zebedei. Concentratevi, pazientate, curate la forma fisica. Così magari fornicate pure: vi ci vuole.
22/6 - 22/7CANCRO
6 -
Per la fatica dovrete forse farvi il sedere come il padiglione della Finlandia all’Expo. Ma verrete premiati, tranqui. La fornicazione esige fantasia.
22/12 - 20/1CAPRICORNO
6
Mercoledì di recuperi, grazie alla Luna che spiana la strada a pubbliche relazioni fruttuose, colloqui proficui e fornicazione creativa. Bene.
23/7 - 23/8LEONE
7 +
Ottima per realizzare progetti e ottenere credito, in senso lato, la Luna accresce anche il vostro charme. E opulenze sudombelicali saziano. Gnam.
21/1 - 19/2ACQUARIO
7 +
Non scalpitate, concentratevi sugli impegni, curate i dettagli. E date aria al sudombelico. Così (forse) la giornata andrà bene. Recuperi finanziari.
24/8 - 22/9VERGINE
6 -
L’intasamento degli impegni rende la giornata un pochino faticosa. E forse qualcosa resta indietro. L’amor risarcisce, ma la fornicazione è colonstimolante.
20/2 - 20/3PESCI
6 -
LO SPORT IN TVCONSIGLI
AltriMondiR
NUOVE ABITUDINI DALLA BICI ALLE SCARPE: TUTTO SI PUÒ SPARTIRE
1 Su Facebook aumentano i gruppi attraverso i quali scambiarsi ogni tipo di oggetto, come «Te lo regalo se vieni a prenderlo»; 2 Sul fronte dei trasporti, anche il bike-sharing è sempre più utilizzato; 3 La schermata del sito «aupair-world» per trovare una ragazza alla pari FOTOLIA/FOTOGRAMMA
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Con(dividere) alla grandeEcco come si batte la crisi 1Boom dello “sharing”: crescono gruppi web per scambiare oggettie servizi, dal divano alla baby sitter. L’esperta: «Serve un buon sito»
Elisabetta Esposito
D avanti alle difficoltà si diventa creativi, sperimentatori, audaci. Gli italiani
negli ultimi anni hanno messo apunto decine di stratagemmi perdifendersi dalla crisi. E la chiavedi tutto resta una: la condivisione. Sul fronte trasporti si sonoscatenati, dal car sharing fino aBlablacar. Da Roma è partita unaapp per i passaggi in scooter: sichiama Scooterino, per il momento ha poco più di duemilaiscritti, ma nelle grandi città potrebbe avere successo.
RISPARMIO Sono tante però lecose su cui si può risparmiare.Non è facile oggi arredare casa,comprare un’aspirapolvere, rinnovare il guardaroba. Per aiutare questo tipo di problemi, sistanno diffondendo in tutta Italia i gruppi Facebook «Te lo regalo se vieni a prenderlo». Il meccanismo è semplice: ho un diva
no che non mi serve più e chemagari non è proprio perfetto epure un po’ pesante? Scatto unafoto e la posto sul gruppo. Qui gliiscritti si limitano a rispondereall’annuncio con un «mi prenoto». Il donatore sceglie poi liberamente a chi assegnare l’oggetto. La cosa interessante è che quipuoi trovare davvero di tutto,dalle tinte per capelli a un’interacameretta. Il gruppo più numeroso è quello di Roma, ideato nelnovembre 2013 dal 29enne Antonio Cardinale: «Regalare puòessere più facile che vendere.Questo gruppo funziona perchéaiuta tutti».
ALLA PARI È possibile anche risparmiare sull’educazione dei figli? Forse sì, se non altro su alcuni particolari aspetti. Tutti sappiamo quanto sia importante oggi imparare le lingue, ma farfrequentare ai bambini una scuola inglese o americana è impegnativo. Molti italiani hanno cosìscelto di puntare su una ragazza
alla pari, risolvendo in un sol colpo (e spendendo poco) il problema baby sitter e quello della lingua. Allo stesso modo molte giovani hanno deciso di andare all’estero offrendo il loro lavoro auna famiglia straniera. Secondoil sito aupairworld, nel 2011 lefamiglie italiane iscritte erano 4.664, nel 2014 8.887; le nostreragazze pronte a partire sonopassate nello stesso periodo da10.598 a 33.037. «Il fenomenodella condivisione è molto piùampio di quanto di creda — spiega Gea Scancarello, che sul temaha scritto Mi fido di te (Chiarelettere, 235 pagine, 13,90 euro) —soprattutto nelle grandi città. E idati sorprendono: l’Italia è il 3°Paese al mondo per case su Airbnb.it; nel 2013, a Milano, grazieallo sharing, le auto immatricolate sono state meno dell’annoprima. Ma per avere successo nelsettore bisogna proporsi bene suInternet e non tutti hanno il tempo o i mezzi necessari».
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Per il nostro cinema un altro anno nero: incassi ridotti del 7% Il cinema italiano naviga in cattive acque. Nel 2014 i biglietti venduti sono stati 91.465.599, - 6,13% rispetto al 2013 e gli incassi sono stati pari a 574.839.395 euro, con una flessione del 7,09%. Il box office registra anche un -8% nei primi tre mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Il quadro emerge dai dati di Anica e Mibact. L’unica notizia positiva è l’aumento, nel 2014, del numero di film italiani prodotti (201 contro i 167 del 2013). Nel complesso si fanno più film nostrani rispetto al passato, ma i budget medi sono limitati e le coproduzioni diminuiscono. E le reti tv generaliste trasmettono sempre meno film italiani: solo 62 in prima serata nel 2014 tra quelli prodotti dal 2000.
SHOWBIZ
Il giornalista Sandro Ruotolo, volto di «Servizio Pubblico» su La7, è sotto scorta: il capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, lo ha minacciato di morte. «Lo voglio squartare vivo», ha detto in un dialogo intercettatoin carcere. Ruotolo, già minacciato in passato, si era di recente occupato della Terra dei Fuochi proprio per La7.
IL GIORNALISTA A Ruotolo di La7minacce dai clan È sotto scorta
Svelata sui social la copertina del nuovo album di Max Pezzali che uscirà il 1° giugno per Warner e si chiamerà «Astronave Max». Il cd di brani inediti, prodotto da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni con Davide Ferrario, arriva a 4 anni di distanza dall’ultimo lavoro e dopo «Max 20», la raccolta uscita nel 2013. Ad anticiparlo il singolo «È venerdì», già in radio.
L’ALBUM IN ARRIVOPezzali svelala copertinadi Astronave Max
Con il cinismo tipico dei social network, l’abito con cui Rihanna (foto in alto, Afp) è apparsa lunedì al gala che inaugura la mostra annuale di moda del Metropolitan Museum di New York è diventato il “frittatone”: in realtà è un abito con tre metri di raso firmato dalla famosa stilista cinese Guo Pei e omaggia il tema della mostra, ovvero proprio la moda cinese. Ha invece risparmiato sulla stoffa Beyonce (sopra a sinistra con il marito Jay Z, Afp), che ha scelto il nude look firmato Givenchy Couture, dopo essere apparsa senza reggiseno a Las Vegas, al match di boxe tra Mayweather e Pacquiao. Jennifer Lopez (sopra a destra, Afp), in Atelier Versace, finisce per apparire la meno stravagante della comitiva.
AL MET, GALÀ PER LA MOSTRA AL METROPOLITAN
Rihanna gialla, Beyoncé nuda A New York devi farti notare
42 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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43MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1Al termine di ogni libro lo chef cinese Kunihiro Hagimoto (Eataly Milano) rivisita un piatto in chiave fusion 1 L’appendice è dedicato ai prodotti della terra utilizzati nelle ricette 1 Una sezione di ogni libro è su una cantina vinicola e un laboratorio artigianale di birraGAZZA SPECIAL
Ora si cucina...1In edicola «Le ricette di Eataly»: il primo volume è dedicato alle verdure Piatti semplici e veloci da preparare, attenti alla dieta Mediterranea e al km 0
Verdure, carne, pesce, dolci. Ma anche formaggi e salumi. Impariamo con i consigli degli chef
LA COLLANA
Ilaria Morani
C on il tempo abbiamo imparato a mangiare meglioe a stare di più a casa in
torno a una tavola. A capire cheè meglio abbondare con le verdure e rinunciare qualche voltain più a carne e pane. A cucinarescegliendo le materie prime diqualità e preferire quelle prodotte vicino a casa nostra. Glichef sono i maestri di tutti, e sepoi pubblicano le loro ricette suun libro, ecco che la Grande Cucina entra nelle nostre pentole.
L’appuntamento Ed ecco cheGazzetta dello Sport e Corrieredella Sera in collaborazione conEataly lanciano «Le ricette diEataly». Appuntamento fissoogni martedì per 20 settimanecon i trucchi del mestiere deglichef della catena, che presentano ogni volta 55 ricette. Il primonumero sulle verdure firmatodal piemontese Ugo Alciati è giàin edicola, poi la pasta, il pane ela pizza, il pesce, i salumi fino aifritti. E nel libro dedicato ai formaggi si spiega anche come farelo jogurt in casa. C’è la cucinatradizionale e quella regionale.E ci sono venti grandi chef, come Viviana Varese, AlessandroFrassica e Lucio Pompili.
Consigli di chef Per ogni ricettasi racconta la storia dei prodotti.Oppure ci sono appuntati consigli perché la preparazione sia piùsemplice. Come per la caponatadi melanzane: se non la si vuolemangiare subito come la si conserva? In barattoli di vetro, prima bolliti per 20 minuti per sterilizzarli. O ancora, come è megliocuocere gli asparagi? Lessati alvapore per 10 minuti, meglio sein posizione verticale legati cosìche le punte, le più delicate, rimangano lontane dalla fonte dicalore. Poi un tuffo nell’acquaghiacciata per mantenere un colore brillante. E come accompagnarli? Vince l’uovo, ma gli chefconsigliano anche il pesce.
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La copertina del primo volume in edicola da ieri: piatti a base di verdure da gustare in primavera e in estate
Come diventare chef in meno di quattro mesi
IN EDICOLA
Un’uscita alla settimana, 55 ricette ogni martedì. Il tempo di impararne qualcuna alla perfezione e poi arriva il nuovo libro (al prezzo di 7,90 euro). Ogni volume tematico ha come protagonista uno chef della catena Eataly, e nelle ultime pagine ampio spazio ad approfondimenti su birra e vino.
FINO AL 2 GIUGNODa ieri in edicola il primo volume dedicato alle Verdure; poi la Pasta secca il 12 maggio, il 19 sarà la volta di Torte e biscotti; il 26 gli Antipasti e il 2 giugno il Riso.
FINO AL 7 LUGLIOGiugno prosegue dolce, il 9 con il Cioccolato; il 16 spazio alla Carne; la Pasta fresca e i suoi segreti il 23. Il 30 giugno ecco Pane, pizza e focacce, ma è con luglio, il 7, che l’estate si fa avanti con il Pesce.
FINO ALL’11 AGOSTOI salumi entreranno nelle nostre case il 14 luglio; Zuppe e minestre il 21 (per prepararsi all’inverno). Il 28 luglio è il turno delle Torte salate perfette per la spiaggia; Gelati, dolci al cucchiaio e frullati il 4 agosto e i cereali, perfetti per la dieta estiva, l’11 agosto.
FINO AL 15 SETTEMBRERicette autunnali di verdure il 18 agosto; avanti con i Legumi il 25, mentre per i Formaggi si aspetta il primo settembre. L’8 escono i Panini e, gran finale, il 15 settembre, con i Fritti.
Ogni martedìfino a settembre a 7,90 euro
COUS COUS DI VERDURE CON SALSA DI PEPERONI Bollite e salate l’acqua, poi versateci il cous cous e coprite per farlo gonfiare aggiungendo olio d’oliva. Cuocete i peperoni interi a 180°, poi metteteli in un sacchetto di carta e una volta freddi eliminate la pelle e togliete i semi. Affettate un cipollotto e brasatelo con olio, frullatelo con i peperoni, brodo vegetale, menta e sale. Mescolate le verdure e il cous cous accompagnando il tutto con la salsa ai peperoni. Per 4 persone. Preparazione 20 minuti.
PANZANELLA E CIPOLLE ROSSETagliate il pane a pezzi, ammorbiditelo con acqua, strizzatelo e sbriciolatelo. Affettate cetriolo, pomodori, poca cipolla rossa. Unite al pane qualche foglia di basilico, quindi condite con olio d’oliva, aceto, sale e pepe e riponete il composto in frigo. Tagliate altra cipolla, passatela nella farina, friggetela (5 min.), scolatela. Infine impiattate coprendo la Panzanella con cipolle fritte. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.
SFOGLIATA CON POMODORO, PECORINO OLIVE Tagliate a cubetti i pomodori, salateli e metteteli a gocciolare in un colino. Tagliate a lamelle sottili il pecorino e tritate le olive denocciolate. Nel forno a 200° per15 minuti cuocete la pasta sfoglia e tagliatela in due rettangoli. In una terrina mescolate i pomodori, il pecorino e le olive. Condite con olio d’oliva e erbe aromatizzate. Farcite la sfoglia con il composto. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.
FRITTATA ASPARAGI, ZAFFERANO E PECORINOPulite gli asparagi e sbollentateli in acqua salata, raffreddateli con acqua ghiacciata e affettateli. In una terrina sbattete le uova con latte, zafferano, parmigiano, sale,pepe, poi gli asparagi. A parte, scaldate la panna con il pecorino grattugiato fino a creare una crema densa. In una padella oliata il composto di uova per la frittata. Servitela con la crema di pecorino. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.
20 Libri con 55 ricettein uscita ogni settimana.Gli chef di Eataly aprono le loro cucine e svelano i loro segreti
AUTO, PILOTI,REGOLAMENTI: ALLA SCOPERTA DEL NUOVOCAMPIONATO
3
L’IDEAPARLA AGAG: «PUNTIAMO SUI GIOVANI»
2-3
I BOLIDIDAI CAVALLIAI KILOWATT:POTENZA PULITA
3
LE PISTELE CORSEARRIVANOIN CITTÀ
La rivoluzione «silenziosa»nel Principato
1Anche senza benzina le corse possono essere spettacolari: la Formula E attira nuovi appassionati e conquista i costruttori
L'ANALISIdi VITOSCHEMBARI
BENVENUTA IN EUROPAA QUANDO L’ITALIA?
S barca in Europa la Formula E e siesibisce subito su una pista che trasuda storia da ogni singolo metro
d’asfalto: Montecarlo. Il campionato per le vetture elettriche arriva sulle onde dell’entusiasmo suscitato nelle due ultime gare sul continente americano: 30mila presenze medie sui circuiti di Long Beach e Miami e sul gradino più alto del podio cognomi pesanti come quelli di Nelsinho Piquet e Nicolas Prost. Nel Principato di Monaco tutto è pronto, il circuito è stato adattato alle esigenze delle monoposto a batteria e sono state superate quelle iniziali perplessità dell’Automobile Club. Ci si aspetta un vero bagno di folla, vista la decisione del Ceo Alejandro Agag di consentire l’ingresso gratuito alla manifestazione: già tutto esaurito. Una bella scelta di marketing, un investimento per gli anni a venire. Sono attese tante famiglie e tanti giovani “multimediali” visto l’interesse destato dal... Fan Boost.
Poi sarà la volta di Berlino, Mosca e Londra per chiudere la prima stagione, ma già è bagarre tra altre città europee per entrare nel calendario. La città di Lugano sembra certa della propria presenza, ma c’è anche tanta Italia pronta a rimboccarsi le maniche: Roma, che opterebbe per un circuito nel Villaggio Olimpico anziché quello del progetto originale al Circo Massimo; Siena che mette sul piatto una location eccezionale come Piazza del Campo; Firenze e Napoli assolutamente non da meno per bellezza. Sarà una bella lotta, ma le risorse economiche non dovrebbero mancare visto l’interesse mostrato da brand di livello mondiale per questa nuova frontiera dell’automobilismo e della sponsorizzazione. Così come, dall’anno prossimo, sono pronti a entrare nella competizione i colossi dell’automotive. In primis i tedeschi (Bmw che produce le rivoluzionarie i3 e i8...), ma anche i giapponesi. Intanto, godiamoci la competizione. Che anche senza rumore e benzina — sembrava impossibile a tutti, anche a Ecclestone — è di primissimo livello.
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Mercoledì 6 maggio 2015
FORMULA EGAZZA
II
AMLIN AGURI
ANTONIO FELIX DA COSTA23 anniPortogalloVincitore del GP Macao nel 2012
SALVADOR DURAN30 anniMessicoEx pilota Nascar
FORMULA ECAMPIONATO2014-15
Formula ERePrix Montecarlo
L’ePrix di Montecarlo si corre al sabato. Al mattino si tengono le qualifiche (due turni liberi da 45 e 30 minuti, seguiti dalle qualifiche vere e proprie). Le prove durano 55 minuti (di cui 40 vedono le auto girare effettivamente in pista) e vedono i piloti divisi in quattro gruppi. Ciascun gruppo ha 10 minuti per mettere a segno il tempo migliore per formare lo schieramento in griglia, usando l’auto con la massima potenza disponibile (200 kW/270
Cv). Chi segna la pole guadagna tre punti in classifica piloti. In gara invece le auto possono usare al massimo 150 kW di potenza, mentre i tre piloti premiati dal Fan boost possono sfruttare 5” di potenza maggiorata (fino a 180 kW/243 Cv)). L’assegnazione dei punti avviene con gli stessi criteri della Formula 1, mentre chi segna il giro veloce viene premiato con 2 punti in classifica.
LA GUIDA COME FUNZIONA L’E-PRIX LE CLASSIFICHEQuesta la situazione del campionato alla vigilia dell’ePrix di Montecarlo.PILOTI 1. Lucas di Grassi (Bra-Audi) 75 punti; 2. Piquet (Bra-China R.) 74; 3. Prost (Fra-Renault) 69; 4. Buemi (Fra-Renault) 55; 5. Bird (GB-Virgin) 52; 6. Da Costa (Por-Amlin) 43; 7. D’Ambrosio (Bel-Dragon) 42; 8.
TEAM E PILOTI
AUDI SPORT
LUCAS DI GRASSI30 anniBrasileEx F1 (Virgin) e nel Wec con Audi
DANIEL ABT22 anniGermaniaEx pilota in GP2 con la Art
DRAGON RACING
JEROME D’AMBROSIO29 anniBelgioIn Formula 1 con Marussia e Lotus
LOIC DUVAL32 anniFrancia1° alla 24 Ore di Le Mans 2013
MAHINDRA RACING
KARUN CHANDHOK31 anniIndiaIn Formula 1 con Hrt e Lotus
BRUNO SENNA31 anniBrasileIn F1 con Renault e Williams
VENTURI
NICK HEIDFELD37 anniGermaniaDal 2000 al 2011 in Formula 1
STEPHANE SARRAZIN41 anniFranciaEx pilota Wec e Rally
Velocità democraticaFormula E, il debutto a Monaco è per tutti1Ingresso libero nel circuito cittadino di Montecarlo per far conoscere i bolidi elettrici al grande pubblico
Si parte!
Marco Gentili@marcogentili80
Immaginate il fascino di unGP cittadino, con stradeche passano all’interno dei
centri urbani più suggestivi delmondo, solcate da bolidi chesfrecciano a tutta velocità. Immaginate un intero campionato che si svolge non solo a Montecarlo ma anche a Londra,Mosca, Berlino, Miami, LongBeach e via discorrendo. Immaginate che, per farsi conoscere meglio, questo campionato dia la possibilità di vederegratis il GP cittadino per eccellenza, quello di Montecarlo.Adesso basta immaginare: perché la Formula E è tutto ciò chevi abbiamo appena raccontato.E il prossimo 9 maggio apriràle porte a costo zero a tutti i fandelle quattro ruote e agli scettici.
FUTURO Non è una frase fattaquando diciamo che la Formu
la E, che nel principato monegasco fa il suo debutto europeo, è il futuro. Lo è perchél’applicazione delle tecnologiepiù avanzate nel campo dellatrasmissione elettrica si rifletterà nel giro di pochi anni anche sulle vetture di serie. E i dati parlano chiaro: in tutto ilmondo la mobilità alternativanon è più solo una cosa che riguarda qualche eccentrico automobilista che vuole inquinare meno e aggirare i blocchi deltraffico antinquinamento. Tanto vale familiarizzare quantoprima con la Formula 1 elettrica. Dove lo spettacolo nonmanca e i grossi nomi neppure.
LE STELLE Basta dare un’occhiata alla griglia di partenzaper vedere chi sono i piloti cheanimano la alla stagione: tantiex habitué del circus della F.1(Nick Heidfeld, Jarno Trulli,JeanEric Vergne, Lucas diGrassi, Sebastien Buemi, TonioLiuzzi e Jaime Alguersuari) etre figli o nipoti d’arte il cui co
gnome fa palpitare il cuore degli appassionati, ossia NicolasProst, Nelsinho Piquet e BrunoSenna.
LE AUTO Anche in Formula Esono 20 i piloti che si dannobattaglia in pista (anzi, in strada). Il resto è tutto nuovo e diverso. A partire dalle auto, costruite dalla Spark Racing insieme a Renault, mentre il telaio è stato disegnato da Dallara.Il motore elettrico è stato sviluppato dalla McLaren Electronic System mentre le batterie sono fornite dalla Williams. LeF.E in accelerazione hanno unsuono particolarissimo, che lefa assomigliare quasi a dei jetal decollo. Il che ha suscitatoqualche perplessità tra i puristidelle corse, alla ricerca di unrombo simile a quello delle auto «tradizionali».
L’AIUTINO DA CASA NegliePrix le auto usano due mappature: una per le qualifiche(con la potenza massima di
sponibile, 200 kW) e una per lagara, con potenza fissata a 150.Chi supera la potenza consentita viene punito. Eccezion fattaper quei piloti premiati dalpubblico col Fan boost. In pratica si tratta dell’aiutino di cuipossono approfittare i tre pilotipiù votati da fan e appassionativia internet prima della gara. I«prescelti» possono usare 180kW per un massimo di cinquesecondi per ciascuna vettura.L’altra grande differenza riguarda il pit stop obbligatorioche, come è ovvio, non serveper fare il pieno di carburante,ma per cambiare auto.
IL CIRCUITO La configurazione dell’ePrix di Montecarlo, lungo poco meno di due chilometri, replica in buona parte ilpercorso del GP di Formula 1(le auto svoltano a destra aSanta Devota per raccordarsicon la parte finale del circuito).Le vetture di Formula E useranno la stessa linea di partenza earrivo prima di girare a destrae immediatamente verso il porto, dove dovranno affrontareun nuovo tornante prima di ricongiungersi con la configurazione della pista più familiare,tra cui le storiche curve del tabaccaio e delle piscine.
EQUILIBRIO Di fatto il neonatocampionato di Formula E è untrofeo monomarca nel quale legomme fornite da Michelin.Ma le caratteristiche stesse delle vetture e del format garantiscono un equilibrio e uno spettacolo che altre discipline delmotorsport si sognano. Datialla mano, nei primi seiePrix dell’anno ci sonostati altrettanti vincitori.Chi sarà il primo a imporsi sulle storiche stradedella darsena monegasca, nel campionato dei bolidi azero emissioni?
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200In chilowatt, la potenza massima delle auto di Formula E in qualifica (equivalentia 270 cavalli)
Formula E in azione a Miami
LA CIFRA
IIIMERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Paolo Ianieri
S ei gare alle spalle e lecifre che crescono conuna rapidità impres
sionante. Trentamila spettatori (paganti) a Miami, 20mila (gratuiti) a Long Beachun mese fa. E i 18 mila biglietti, anche qui gratuiti,della gara di Monaco giàesauriti da due settimane.La Formula E ovunque sbarchi raccoglie successo: dalparco olimpico di Pechino aPutrajaya, in Malesia, daltracciato lungo la spiaggiadi Punta de l’Este in Uruguay a quello in un parco dedicato agli uccelli nel cuoredi Buenos Aires. Fino all’esplosione statunitense,coincisa con l’ingresso delfondo di investimento Liberty, il più grande gruppo dicomunicazione al mondo(Discovery Channel è suo)
come socio di maggioranza. Gli ePrix funzionano,incuriosiscono la gentee, soprattutto, hannoaperto una nuova stradatecnologica. Scommessa
vinta, quella di AlejandroAgag, ex politico spagnolo(fu consigliere economico
9/5 MONACO MONTECARLO
LUNGHEZZA 1,76 kmGIRI CIRCUITO 12
Jarno Trulli, com’è questa prima esperienza da pilota e team manager?«Decisamente impegnativa: quando correvo in Formula 1 dovevo concentrarmi solo su quello che facevo al volante. Adesso invece mi devo preoccupare di tutta una serie di aspetti commerciali e burocratici. È comunque una bella sfida personale, anche perché siamo l’unico team italiano in Formula E».
Da pilota, che sensazioni dà una vettura di Formula E?«Devo dire che all’inizio ero molto scettico. In fondo è una monoposto che non fa il rumore di un bolide da Formula 1... Però, una volta al volante sono rimasto sorpreso. La potenza espressa è impressionante e lo stile di guida è lo stesso che si ha nel Mondiale di Formula 1. Ma guai a fare paragoni: questa è una nuova categoria, in cui le auto assomigliano alle vetture da Formula 1, ma è uno sport differente, altrettanto adrenalinico per chi guida. In più il fatto di correre con la stessa base tecnica permette di dar vita a gare equilibrate e sempre emozionanti, piene di sorprese».
Qual è il lato bello della Formula E?«Abbiamo ancora moltissimi margini di miglioramento dal punto di vista delle tecnologie. Questo ci fa ben sperare di avere macchine sempre più veloci, potenti, affidabili. In altre categorie come la stessa Formula 1 l’innovazione tecnologica è già spinta all’estremo, alzare l’asticella è sempre più difficile».
Cosa si aspetta dall’ePrix di Montecarlo?«Finora abbiamo riscontrato un successo sempre crescente di pubblico in tutti i Paesi nei quali abbiamo corso.Adesso siamo attesi al banco di prova più difficile, quello europeo. Siamo ansiosi ma anche fiduciosi di conquistare nuovi spettatori. Dal punto di vista personale, spero che le auto non soffrano i problemi di affidabilità che ci hanno colpito nelle prime 6 uscite. In queste settimane abbiamo lavorato duro, sono ottimista».
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JARNOTRULLIPILOTA E MANAGER
«Spettacolo e tanta adrenalinaLe monoposto eco,che scoperta!»
4 DOMANDE A...
LE PISTE Con sei tappe già disputate, il campionato di Formula E entra nel vivo: restano ancora da correre quattro gare. Una cavalcata che si concluderà con le due gare di Londra (27-28 giugno)
ANDRETTI
MARCO ANDRETTI28 anniStati UnitiEx pilota IndyCar
JEAN-ERIC VERGNE24 anni FranciaEx Toro Rosso e tester Ferrari
CHINA RACING
NELSON PIQUET JR29 anniBrasileEx Renault (F.1) e Nascar
CHARLESPIC25 anniFranciaEx Marussia e Caterham in F.1
E.DAMS RENAULT
NICOLASPROST33 anniFranciaEx Le Mans Series e Wec
SEBASTIENBUEMI26 anniSvizzeraEx Toro Rosso1° nel Wec 2014
TRULLI
JARNOTRULLI40 anniItaliaDal 1997 al 2011 in Formula 1
VITANTONIO LIUZZI34 anniItaliaEx Red Bull, Toro Rosso, Force India
VIRGIN RACING
JAIME ALGUERSUARI 25 anniSpagnaDal 2009 al 2011 in Toro Rosso
SAMBIRD28 anniInghilterraEx Formula 3 e GP2
fIL BOSS DELLA FORMULA EALEJANDRO AGAG
«Tanti dubbi all’inizioora siamo di moda»1L’imprenditore spagnolo: «Riceviamo due richieste al giorno. Voglio portare la serie in Italia, magari di notte»
L'IDENTIKITALEJANDROAGAGNATO A MADRIDIL 18 SETTEMBRE 1970RUOLO A.D. DELLA FORMULA E, IMPRENDITORE ED EX POLITICO
Figlio di un banchiere di origini algerine e belghe e di madre spagnola, Agag inizia da giovanissimo la sua attività politica nel Partito popolare in Spagna e in Europa, dove riveste il ruolo di segretario generale nel 2000.
AFFARI Agag è socio e presidente della Addax capital, società di investimenti con base a Londra.
SPORTI suoi interessi professionali sono sempre stati legati al mondo dello sport: ha lavorato per far crescere la popolarità dell Formula 1 in Spagna, ha avuto incarichi dirigenziali nel club inglese del Queen’s Park Rangers ed è stato proprietario di un team in GP2 e GP3, prima di prendere in mano la neonata serie della Formula E
a soli 25 anni dell’ex premierAznar, poi diventato suo genero nel 2001) businessman e oggi papà della Formula E.
«Sorpreso? No, perché questoè quello che volevamo fare. Elo abbiamo fatto. Però confesso di aver superato le aspettative. Era un salto nel vuoto, cisiamo affidati a una tecnologianuova, la sfida era enorme. Nelfebbraio del 2013 non c’eranulla, solo i disegni pubblicatisul sito internet».
Quanto avete investito?«Una cifra vicina ai 100 milionidi dollari. Ma la maggior partesono già rientrati».
La sfida più difficile?«Convincere le città a ospitareuna gara. Abbiamo offerto lanostra presenza quasi gratis,ora la lista di chi vorrebbe unePrix sfiora quota 200. Riceviamo due richieste al giorno».
Roma era nella lista iniziale.«Con il cambio di sindaco tuttosi è fermato. Ma voglio l’Italia,oltre a Roma parliamo con Siena, Firenze, Napoli».
Si correrà di notte?«L’idea mi affascina. Ma a una
condizione: se noi offriamo uncampionato spinto da energiapulita, anche quella che illumina lo deve essere».
Altro aspetto: il rumore. Anzi, ilnon rumore.«Nessuno si è mai lamentato.Anche perché nessuno se neaspetta da una macchina elettrica. Per avere l’ok di Londranel parco di Battersea ci hannofatto fare un test alle 5 del mattino: “Se qualcuno si lamentanon se ne fa nulla”. Non si èsvegliato nessuno. Eppoi in televisione si sente il rumore delle frenate, degli organi meccanici. È divertente».
Altra novità che spezza la tradi-zione: il cambio di monoposto.«Con la durata delle batterie limitate a 25minuti non avevamo altra scelta. L’idea è che conlo sviluppo un domani questonon sarà più necessario, peròpiù andiamo avanti e più questa soluzione piace. Quindiperché non mantenerla? Anche perché questo porta adavere gare più lunghe o monoposto più veloci. Potendo, scelgo la seconda, 50’ di durata sono perfetti per la tv».
Dove si deve lavorare di più?
«Ovviamente a livello tecnologico. Ma a me piace puntarel’attenzione sullo sviluppo digitale. Voglio un campionato ametà tra gare e videogiochi».
Ma le gare sono una cosa seria,non un videogame.«Non me ne frega niente se sidice che la Formula E non è seria. Io voglio catturare i giovani, quelli che oggi hanno 1015anni. Sono loro il target di tuttie per loro i videogiochi sonopiù seri della vita reale. Non hopaura di provare ad aprire unastrada nuova. Nelle prime gareabbiamo avuto un’interazionesociale di 1,45 miliardi di utenti sui social media (con la novità del Fan Boost, che consenteai tifosi di votare quale pilotaavrà un’iniezione di potenza ingara; n.d.r) e oltre 100 milionidi spettatori in tv. La strada ègiusta».
Quanto costa una stagione?«Sui 44,5 milioni. Noi aiutiamo molto a livello di logistica,in più ci sono i premi: 2 milioniper i team e 4 per i piloti. Unpunto vale 4.000 euro. E adesso che stanno capendo questaformula, vedo negli occhi deipiloti sempre più fame».
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23/5 GERMANIA BERLINO
LUNGHEZZA 2,469 kmGIRI CIRCUITO 17
6/6 RUSSIA MOSCA
LUNGHEZZA 2,39 kmGIRI CIRCUITO 13
27-28/6 G.BRETAGNA LONDRA
LUNGHEZZA 2,922 kmGIRI CIRCUITO 15
Alejandro Agag, 44 anni; l’uomo d’affari spagnolo è l’anima della nuova serie dedicata alle auto elettriche
Vergne (Fra-Andretti) 32; 9. Alguersuari (Spa-Virgin) 30; 10. Senna (Bra-Mahindra) 28.COSTRUTTORI 1. Renault 124 punti; 2. Audi 97; 3. Virgin 82; 4. Andretti 80; 5. China R. 74; 6. Dragon R. 66; 7. Amlin Aguri 46; 8. Mahindra 46; 9. Trulli 12; 10. Venturi 9.IN TV L’ePrix di Montecarlo va in onda in diretta su FoxSports 2 HD (collegamento a partire dalle 14.30)