La Gazzetta dello Sport (05-06-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 6 maggio 2015 anno 119 - numero 105 euro 1,40 9 771120 506000 50 5 0 6> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano JUVE Grande prova di gioco, coraggio e personalità dei bianconeri Apre Morata, pareggia Ronaldo, poi decide Tevez su rigore Allegri: «Loro più ricchi, noi più bravi» BOCCI, BRAMARDO, D’ANGELO, DELLA VALLE, FROSIO, LAUDISA, MAURO, SCHIANCHI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11 BIANCHI, RICCI ALLE PAGINE 12-13-14 E COMMENTO DI DE CALÒ A PAGINA 25 PEP GUARDIOLA E LUIS ENRIQUE Messi: «Guardiola? Non lo sento più». Il tecnico: «Se segniamo al Camp Nou esulto» QUANTO PEP C’È SU BARÇA-BAYERN! 30 GIRO QUIZ A SANREMO CHI SARÀ IL CORRIDORE NUMERO 5000? Tutte le cifre più curiose della corsa rosa dalla prima edizione del 1909 E c’è il debutto di un etiope GREGORI ALLE PAGINE 30-31 DA NON PERDERE 1 Mou-Chelsea, altro sì Il club offre 16 milioni per prolungare al 2019 Alle 15 c’è Toro-Empoli Ventura e Sarri la sfida degli outsider Bolt-Gatlin: le frecce tra velocità e veleni Il 2015 va già al massimo 2 3 BOLDRINI A PAGINA 27 LONGHI A PAGINA 20 BUONGIOVANNI A PAGINA 36 Di Caprio avvistato con Barbara Berlusconi. Non sa resistere quando vede una barca che affonda IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w PAGLIARA, PASOTTO A PAGINA 17 17 MILAN Pressing cinese su Berlusconi per il club e il nuovo stadio DALLA VITE, PESSINA, TAIDELLI A PAGINA 18 18 INTER Mancini a tutta difesa Handa per il rinnovo e mirino su Skrtel SEMIFINALE DI CHAMPIONS IMPRESA A TORINO REAL MADRID BATTUTO 2-1 ORA BERLINO È PIÙ VICINA NO LIMITS L’ANALISI di Paolo Condo’ Sarà una settimana bellissima. Sarà una settimana in cui la speranza di andare in finale, legittima per il vantaggio acquisito e per la situazione tattica in vista, poggerà su una consapevolezza che nessun risultato, nemmeno un’eliminazione, potrebbe cambiare: la Juventus è diventata una grande squadra europea. L'ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3 www.forst.it italia: 58575253495858

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 6 maggio 2015 anno 119 - numero 105 euro 1,40

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JUVEGrande prova di gioco, coraggio e personalità dei bianconeriApre Morata, pareggia Ronaldo,poi decide Tevez su rigore Allegri: «Loro più ricchi, noi più bravi»

BOCCI, BRAMARDO, D’ANGELO, DELLA VALLE,FROSIO, LAUDISA, MAURO, SCHIANCHI,

VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11

BIANCHI, RICCI ALLE PAGINE 12-13-14 E COMMENTO DI DE CALÒ A PAGINA 25 PEP GUARDIOLA E LUIS ENRIQUE

Messi: «Guardiola? Non lo sento più». Il tecnico: «Se segniamo al Camp Nou esulto» QUANTO PEP C’È SU BARÇA-BAYERN!

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GIRO QUIZA SANREMOCHI SARÀ IL CORRIDORENUMERO 5000?

Tutte le cifre più curiose della corsa rosa dalla prima edizione del 1909E c’è il debutto di un etiope

GREGORI ALLE PAGINE 30-31

DA NONPERDERE

1 Mou-Chelsea, altro sìIl club offre 16 milioniper prolungare al 2019

Alle 15 c’è Toro-EmpoliVentura e Sarrila sfida degli outsider

Bolt-Gatlin: le freccetra velocità e veleniIl 2015 va già al massimo

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BOLDRINI A PAGINA 27

LONGHI A PAGINA 20

BUONGIOVANNI A PAGINA 36

Di Caprio avvistato con Barbara Berlusconi.Non sa resistere quando

vede una barca che affonda

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

PAGLIARA, PASOTTOA PAGINA 17

17

MILANPressing cinese

su Berlusconiper il club

e il nuovo stadio

DALLA VITE, PESSINA, TAIDELLIA PAGINA 18

18

INTERMancini a tutta difesaHanda per il rinnovo

e mirino su Skrtel

SEMIFINALE DI CHAMPIONSIMPRESA A TORINOREAL MADRID BATTUTO 2-1ORA BERLINO È PIÙ VICINA

NO LIMITSL’ANALISIdi Paolo Condo’Sarà una settimana bellissima. Sarà una settimana in cui la speranza di andare in finale, legittima per il vantaggio acquisito e per la situazione tattica in vista, poggerà su una consapevolezza che nessun risultato, nemmeno un’eliminazione, potrebbe cambiare: la Juventus è diventata una grande squadra europea.L'ARTICOLO ALLE PAGINE 2-3

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GalatticaJuve

Morata e Tevez matano il MadridE adesso la finale è quasi... Realtà

1Fantastica prestazione della

squadra di Allegri, superiore in tutto

agli spagnoli. Neanche Ronaldo

di testa rovinala festa bianconera

3’ Subito brivido Contropiede di Tevez e gran botta di Sturaro dafuori. Para Casillas.

5’ Ahi Bonucci... Pirlo perde palla e, per fermare Bale, Bonucci ècostretto al fallo. Ammonito.

7’ Morata ci tenta Pallonetto da lontano di Morata: illusione del gol,ma Casillas c’è.

9’ Morataaaaaaa Real scoperto, Tevez scarica un diagonale dadestra, Casillas non trattiene e Morata arriva dietro Pepe. 1-0

12’ Kroos prende la mira Tiro da fuori di Kroos, Buffon in angolo.

23’ Ecco CR7 Juve sbilanciata, spazio per C.Ronaldo che entra inarea ma colpisce male e il diagonale va sul fondo.

27‘ Ronaldo punisce James da destra con un pallonetto che beffala Juve: Ronaldo s’infila tra Pirlo e Lichtsteiner e segna di testa. 1-1

41’ James traversa! Cross di Isco, traversa di Rodriguez di testa.

PRIMO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Morata (J) al 9’, C. Ronaldo (RM) al 27’ p.t.; Tevez (J) su rigore al 12’ s.t.

JUVENTUS (4-3-1-2)Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Sturaro (dal 19’ s.t. Barzagli); Vidal; Morata (dal 33’ s.t. Llorente), Tevez (dal 41’ s.t. Pereyra).ALLENATORE AllegriPANCHINA Storari, Padoin, Pepe, MatriCAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 19’ s.t.ESPULSI nessunoAMMONITI Bonucci, Chiellini e Tevez per gioco scorretto, Vidal per proteste

REAL MADRID (4-4-2) Casillas; Carvajal, Pepe, Varane, Marcelo; J. Rodriguez, Sergio Ramos, Kroos, Isco (dal 18’ s.t. Hernandez); Bale (dal 41’ s.t. Jesé), C.Ronaldo.ALLENATORE AncelottiPANCHINA Keylor Navas, Coentrao, Arbeloa, Lucas Silva, IllarramendiCAMBI DI SISTEMA 4-3-3 dal 18’ s.t.ESPULSI nessunoAMMONITI Carvajal, J. Rodriguez e Marcelo per gioco scorretto.

ARBITRO Atkinson (Ing).NOTE spettatori 41.011, incasso di 3.305.232 euro. Tiri in porta: 6-4. Tiri fuori: 3-4. Angoli: 1-5. In fuorigioco: 3-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’

REAL MADRID

2JUVENTUS

1

1’ Duro Tevez Subito fallaccio su James: giallo.

12’ Tevez rigore-gol!!! All’11’ gran contropiede di Tevez quasi area-areae Carvajal lo atterra. Rigore. E goool! 2-1

19’ Allarme Ronaldo Occasione Real: palla che attraversa l’area maRonaldo non ci arriva di poco

42’ Llorente, peccato Real in bambola in difesa, Llorente se ne va eCasillas lo costringe ad allargarsi: non gli resta che il cross centrale

47’ Fernando, altro spreco Palla tagliata di Pirlo in area, Llorente lavede all’ultimo e colpisce debole di testa tra le braccia di Casillas. Eral’occasionissima del 3-1.

SECONDO TEMPO

Paolo CondòINVIATO A TORINO

S arà una settimana bellissima. Sarà una setti­mana in cui la speranza di andare in finale,legittima per il vantaggio acquisito e per la

situazione tattica in vista, poggerà su una consape­volezza che nessun risultato, nemmeno un’elimi­nazione, potrebbe cambiare: la Juventus è diventa­ta una grande squadra europea, merita il posto nel­la final four della Champions e il mix di sapienzatattica, capacità tecnica e anima guerriera l’ha resaun incubo per ogni avversaria, specie le più nobili.

IL MOMENTO CHIAVE Il Real Madrid cade trafittodalla sua spocchia, che nemmeno le cure di unostorico saggio come Ancelotti hanno disinnescato:quando Marcelo chiude gli occhi e spara da trentametri quella che vorrebbe essere una bomba da trepunti, e rimbalza invece nel mucchio tornandogliindietro come un maligno boomerang, nei trequarti di campo liberi staziona il solo Carvajal. Unasentinella in un deserto che improvvisamente dipopola di tartari. Tevez è il più lesto a impadronirsidella boccia e a partire, mentre Mo­rata scatena il suo istinto fast&fu­rious aprendo il campo nell’altradirezione, e lo sgambetto colquale Marcelo lo toglie di torno— per quanto involontario —merita un cartellino giallo. La ti­gna con la quale Tevez entra inarea, in apnea totale e con Car­vajal che gli incombe addossocome una digestione difficile, è ilpreludio all’intervento da rigoreche lo spagnolo non sa gestire. Ma al di là delledebolezze individuali di una difesa troppo permea­bile sui lati, è lo squilibrio della fase offensiva —priva dei necessari contrappesi — a mandare a fon­do il Madrid. Che merita rispetto per l’ambizione agovernare ogni partita, anche quelle più difficilicome una visita allo Stadium; ma che allo stessotempo alterna vertiginose giocate da playstation(che meraviglia la traversa di James in capo aun’azionissima Marcelo­Isco) a ingenuità comequella che costa il 2­1.

LA MOSSA STURARO La capacità di tenere a badail palleggio di una squadra tecnicamente così son­tuosa — ce ne fosse uno che stoppi a seguire unlancio di quaranta metri... — è la pietra angolaresulla quale la Juve costruisce il successo più bellodella stagione. Bale viene cancellato dalla partita,

Ronaldo quasi: tolto il gol da consumato predato­re, il Pallone d’oro combina veramente poco, e quelpoco lo fa in area da centravanti visto che dei suoistrappi in progressione non c’è nemmeno l’ombra.La Juve soffre un po’ sui lati la vivacità di James eIsco, ma la notevole intuizione di Allegri di irrobu­stire la mediana con Sturaro evita che il dinamismoormai troppo ridotto di Pirlo costi un prezzo esor­bitante. La scelta rovinosa di Sergio Ramos mezza­la — ma perché? — finisce di mettere la Juve inuna posizione comoda, perché Kroos deve dividerei suoi compiti fra regia e copertura e il tandem Mar­chisio­Vidal può occuparsi delle discese dei terzini.Partita a scacchi complessa, cui Morata e Tevez ag­giungono un’anima ben più pesante dei 21 grammidel film.

PARTENZA SUPER I primi 20’ della Juve sono pro­

si qualifica seVINCE, PAREGGIA O PERDE DI UN GOL (MA NE FA ALMENO 2) Dopo il 2-1 a Torino, la Juventus si qualifica per la finale di Berlino se a Madrid: 1) vince; 2) pareggia; 3) perde con un gol di scarto segnandone almeno due (3-2, 4-3...). Se perde 2-1 si va ai supplementari. Se perde per 1-0 o con due o più gol di scarto al Bernabeu, sarà eliminata dalla Champions 2014/2015

Champions LeagueRAndata semifinali

L’urlo di Carlos Tevez, 31 anni, dopo il 2-1 bianconero: dietro, Pirlo e Marchisio LAPRESSE

3MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cui ci sono statipiù tocchi di palla

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TIRI NELLO SPECCHIO2 3

PALLE RECUPERATE2

FALLI SUBITI3 3

6

GOL

MORATA TEVEZ

9' PT

12' ST

fI DUE PROTAGONISTIMORATA & TEVEZIl Real Baby batte la paura e il proprio passatoL’Apache supera se stesso1Alvaro alla vigilia aveva una faccia timorosa per via dei suoi legami col MadridDopo il gol non ha esultato «per rispetto verso tutta la famiglia madridista»

Alessandra BocciINVIATA A TORINO

L a Royal Baby Charlotte Eli­zabeth Diana ha trovatodegli orsi di peluche gi­

ganti ad aspettarla fuori dallaclinica a Londra. Il Real BabyAlvaro Morata, nome assai me­no altisonante, troverà al suoritorno a casa migliaia di fana­tici sostenitori del madridismo,religione da lui praticata in pas­sato, e difficilmente il capo del­la setta Florentino Perez andràa fargli visita come la bisnonnaElisabetta II ha fatto con Char­lotte. Aveva un’espressionebrutta, diceva qualcuno primadella partita, avrà paura, è unragazzo, non ce la può fare. MaAlvaro Moratanon è diventatouna nuova picco­la stella europeada solo. Quandoha paura, am­messo che ne ab­bia, può guarda­re quello accantoa lui, Carlitos Te­vez. Che è piùvecchio, Scarfa­ce invece di Ba­byface, con unaChampions giànel palmares e una voglia tre­menda di sgomitare fino alla fi­ne in Europa. Morata e Tevezhanno fulminato il BorussiaDortmund negli ottavi e hannosaputo soffrire nei quarti. Sem­brava che aspettassero questaserata per ripartire: Tevez hagià superato se stesso con i 7 golin Champions, migliore cifra disempre, Morata ha superato sestesso in molti modi, compresoquello di ieri. Portare la sua fac­cia da giovane educato nellabattaglia, dimenticare il passa­to, il diritto di ricompra che ilReal Madrid avrebbe per l’annoprossimo a 30 milioni, gli amiciche a Madrid gli vogliono bene,compreso il difensore Pepe chealla vigilia lo aveva coperto dicoccole. «Non ho esultato perrispetto della famiglia madridi­sta. Lì dovremo fare una partita

migliore di questa. Loro sono ipiù forti del mondo», dice il nu­mero 9 bianconero. Il problemaè che il Real Baby non ha biso­gno di coccole e di orsi di pezza.E’ diventato grande e sa che aMadrid l’impresa della qualifi­cazione sarà molto difficile, manon ha paura. Figuriamoci sene ha Carlitos, con quella facciarubata a un film di Tarantino.

SFIDE E allora eccoli lì, lo sfron­tato e l’educato, sostenuti da tutta la squadra. Finì 2­1 per ilReal Madrid al Bernabeu nellasemifinale del 2003, l’ultimagiocata dalla Juve, quella chel’ha condotta a Manchestercontro il Milan di Ancelotti. Alritorno quella volta fu 3­1 per laJuve e adesso tutto quello che

possono augu­rarsi i tifosi è cheil fattore camponon incida. Chenon incida suipensieri di Mora­ta, sulla rabbia diTevez, che la suaf inora unicaChampions l’haconquistata conil ManchesterUnited insiemeal modello Cri­stiano Ronaldo e

all’idolo Wayne Rooney, e luiera un comprimario. Che nonincida sull’abnegazione diChiellini che ha finito con labenda in testa, un accessorioche fa pendant con la faccia an­tica di Tevez. Che non incidasulla personalità di Vidal, il piùspregiudicato, e ci mancava po­co che alla fine si mettesse a fartorello. Intanto la Juve ha mes­so il muso avanti, di una incol­latura e anche meno, direbbel’ippofilo Allegri. E’ poco, ma ègià tanto per quelli che vedeva­no i bianconeri pronti al massa­cro e il Real Baby adatto ancoraper la culla. Alvaro invece hamesso la testa fuori dai pizzi edalle fasce. A Madrid, la prossi­ma settimana, gli amici potran­no constatare che un po’ è cam­biato.

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babilmente i migliori in assoluto della stagione. Lasquadra si trova giocando ad alta velocità, affondanei languori della difesa spagnola, colpisce in prati­ca alla seconda palla buona: Tevez irrompe in areada destra (con Marcelo doganiere si potrebbe con­trabbandare un elefante), incrocia il tiro nell’angoli­no opposto, Casillas si allunga ma la sua deviazionenon fa altro che innescare il piede da killer di Mora­ta. Il sangue blu del Real Madrid si nota dal fatto chelo svantaggio non lo turba per nulla: non cambiaritmo violentemente, lo accentua soltanto azionedopo azione, come un insinuante bolero, convintocom’è che i troppi assassini nelle sue file non perdo­neranno la prima distrazione. E il pari di Ronaldoarriva esattamente così: Evra e Vidal hanno una fra­zione di secondo di ritardo sul numero in palleggiodi James, che prolunga per un Cristiano sul qualenessun bianconero scala in marcatura. Tanto giocoda una parte, una giocata raffinatissima dall’altra:ma da lì in poi la partita cambia, e se la Juve arrivaall’intervallo in piedi è perché Sturaro riesce a spor­care la conclusione sulla traversa di James.

«TRE» IN SOFFERENZA Il 2­1 è un fulminante breaknel controllo del Madrid. Subito dopo Allegri muo­ve ancora, e in modo strano: toglie dal campo lasua brillante intuizione anziché Pirlo, per immette­re Barzagli e difendere a tre (Ancelotti ha già butta­to sul tavolo l’inutile Chicharito, farà molta più pa­ura nel finale il funambolico Jesé). Nei primi minu­ti viene schiacciato in area come successe a Monte­carlo, ma stavolta Tevez reclama il pallone e loporta avanti facendo rifiatare la difesa, e il finale èpure juventino con occasione mancata da Llorentee sacramenti in viaggio verso il cielo. Al Bernabeusarà una guerra, ma la Juve ci arriva armata fino aidenti.

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LA MOVIOLAdi VINCENZO D’ANGELO

IL RIGOREÈ SOLARE,CARVAJALDA AMMONIRE

Arbitra all’inglese Atkinson e non potrebbe essere altrimenti. Una direzione buona, anche se manca qualche giallo. In particolare a Carvajal (graziato anche nella ripresa un paio di volte), nell’episodio chiave che porta al rigore del 2-1, firmato Tevez. L’argentino, infatti, salta il difensore del Madrid in area prima di essere agganciato da dietro: rigore solare, strano che Atkinson sorvoli però sulla sanzione disciplinare, che arriva invece per Vidal — proprio perché chiede il giallo — e per Marcelo, che nell’azione aveva messo giù Morata in ripartenza, e qui è stato bravo l’arbitro a concedere il vantaggio. Azzeccate anche le altre ammonizioni, con Bonucci che rischia per un tocco di mano in chiusura di primo tempo (era già ammonito). Regolari le posizioni di Morata (in linea al momento del tiro di Tevez nell’1-0) e di Ronaldo, che spinge in rete di testa l’assist di James Rodriguez per l’1-1.

IL TABELLONE

FINALEBERLINO, il 6 giugno

JUVENTUS Real Madrid2-1

Barcellona Bayern-

Ritorno Madrid, 13 maggio ore 20.45

Andata Barcellona, oggi ore 20.45Ritorno Monaco, 12 maggio ore 20.45

GDS

I PROTAGONISTIAI RAGGI X

L’evidente contatto da rigoretra Carvajal e Tevez AP

7i gol in Champions di Tevez: l’argentino ne aveva segnato 6 nelle precedenti 5 partecipazioni

IL NUMERO

4 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

POSSESSO PALLA

47,6% 52,4%

REAL MADRIDJUVENTUS

1 5 21

13

FALLICOMMESSI

10 13

CONTRASTI

112109

PALLEPERSE

47

TIRI NELLO SPECCHIO

PASSAGGI RIUSCITI

494 519ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATIMOLTO BASSO 45,1 metriBARICENTRO MEDIO 53,7 metriBARICENTRO

85% 86,7%

119

31521

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109

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1011

7

1223

fL’ANALISI TECNICA

Trequartisti diversiJames aggiunge qualitàVidal fa pure l’operaio1Il colombiano pilota la manovra d’attacco: 6 lanci, 4 crossIl cileno è un esempio di sacrificio: 9 recuperi e 3 contrasti

La Juve cerca di sfru�are gli spazi che il Real Madrid concede in difesa. E’ fondamentale il lavoro di raccordo di Tevez,che rientra, riceve il pallone dai centrocampisti o dai difensori, e pesca i compagni che s’inseriscono in avanti. Vidal e Morata sono sempre pronti a bu�arsi tra le linee avversarie

PASSAGGIO

MOVIMENTO

PIRLO: lanci riusciti 11TEVEZ: tiri effe�uati 5MORATA: falli subiti 3

VIDAL: palloni toccati 84

LA MOSSA TATTICA

PIRLO

VIDAL

TEVEZ

MORATA

LICHTSTEINER

Andrea Schianchi

C i sono azioni che raccontano perfettamen­te il carattere delle squadre che le disegna­no. Prendiamo la Juventus e la volata di

Tevez che macina metri su metri, portandosi die­tro i difensori avversari. C’è, in quella manovra,la rabbia dell’argentino e di tutta la Juve; c’è, an­che, la forza fisica che ti consente un quasi «coastto coast»; e c’è, infine, la saggezza di un gruppoche ha l’umiltà di rintanarsi davanti al portiere,quando le circostanze lo impongono, e lo scattod’orgoglio di uscire dal guscio e spaventare il ne­mico. Il Real Madrid, invece, stu­pisce per bellezza e per dabbenag­gine. Nel primo caso, siamo al 41’del primo tempo, si resta con labocca spalancata come accade difronte ai capolavori: il pallone èsulla destra, vicino alla bandierinadell’angolo, Carvajal lo recupera elo appoggia a James Rodriguez, ilcolombiano lo fa «girare» fino ache non arriva a sinistra dove Iscos’inserisce in velocità e crossa.L’incornata di James Rodriguez, acolpo sicuro, sbatte sulla traversaper una deviazione, piccola madecisiva, di Sturaro. Azione meravigliosa. Poi c’èla follia collettiva in occasione del 2­1 juventino.Calcio d’angolo per il Real Madrid, squadra com­pletamente sbilanciata in avanti, pallone conqui­stato da Tevez e difesa spagnola in crisi: Marceloe Carvajal contro l’Apache e Morata non hannoscampo. Grave peccato d’ingenuità che Ancelottinon mancherà di far notare ai suoi ragazzi.

FANTASIA I riflettori, e anche qui s’intuisce il ca­rattere delle sfidanti, finiscono sul modo in cui irispettivi trequartisti interpretano il ruolo: la Ju­ve schiera Vidal e il cileno è in realtà un centro­campista aggiunto, si sbatte parecchio, corre, la­

vora per il reparto, e pazienza se a volte non ha lalucidità per la giocata di alta classe. Nel Real Ma­drid, invece, il numero 10 è sulle spalle di JamesRodriguez che parte dal settore di destra, si ac­centra, dialoga con Cristiano Ronaldo e con Ba­le, e in fase di ripiegamento si sacrifica e copre lafascia. Il colombiano, decisamente più fantasio­so e meno aggressivo di Vidal, strappa applausiquando serve l’assist per il gol di Ronaldo: toccodelicato, morbido, preciso. I numeri dicono chela sua è una prestazione di sostanza: 63 tocchi,50 passaggi (11 sbagliati, e per uno come lui so­no troppi), 6 lanci, 4 cross, 3 sponde e 2 occasio­ni create. Ciò significa che in ogni azione perico­

losa del Real Madrid c’è lo zampi­no di James Rodriguez al quale,probabilmente, per rendere almassimo, serve la presenza di uncentravanti come Benzema che glifaccia da trampolino di lancio.

QUALITA’ Vidal, con un Pirlo cosìsottotono, s’incarica di tenere su labaracca a centrocampo. Non fa iltrequartista puro, anche perché laJuve non si può permettere di per­dere un uomo in fase di conteni­mento: diciamo che indossa la tu­ta blu e quando è il caso non va per

il sottile come testimoniano i 3 falli commessi.Sono 84 i tocchi del cileno, 63 passaggi (solo 8errori), 9 recuperi e 3 contrasti vinti. La sua pre­stazione si apprezza soprattutto dal punto di vi­sta della combattività. In termini di qualità, inve­ce, i numeri sono eloquenti: zero cross, zero lan­ci, zero passaggi filtranti, zero dribbling tentati.D’altronde, non è la serata giusta per cercare ilcolpo di magìa. La Juve, tenendo il baricentromolto basso (45,1 metri) come vuole Allegri, di­mostra di pensare prima di tutto a non concede­re spazi agli avversari. Poi, se c’è l’occasione, sipunge. Tattica perfetta. E molto italiana.

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13i passaggi sbagliati da Andrea Pirlo.Il regista bianconero ha toccato 82 palloni.

IL NUMERO

GDS

GDS

IN TRIBUNA

La Scala si spostaper una notteE Conte se la gusta

Antonio Conte, 45 anni, e Carlo Tavecchio, 71, allo Stadium IPP

Francesco BramardoTORINO

R ecord di incasso, di tv col­legate, di spettatori in tri­buna. Il calcio è qui, di

nuovo qui, dopo 12 anni di di­giuno e attesa. Tevez contro Ro­naldo, l’ Apache, la «garra» con­tro il Fenomeno borghese. Im­possibile mancare l’appunta­mento dal vivo, nello stadiorinato sulle ceneri del Delle Alpi.Si cena con tradizionali agnolot­ti al plin e barolo al bar dei vipper stemperare la tensione nelprepartita. Sfilano ex giocatoridella Juve, c’è l’ex allenatore eora c.t. Antonio Conte col presi­dente federale Carlo Tavecchio,altri ex da Maldini a Bobo Vieri,fino a Muriel, veline defilate eappariscenti. Una volta tanto laScala del calcio si è spostata 100chilometri più ad ovest. Nonmanca lo sceicco arabo con con­sorte, tifoso juventino pronto asborsare 3000 euro per un palcoda condividere. In tribuna i pa­droni di casa Andrea Agnelli eLapo, Allegra Agnelli e LaviniaBorromeo, moglie di John

Elkann, assente il presidentedella Fiat per impegni di lavoro,hanno avuto problemi opposti,difficile accontentare tutti gliamici e parenti che avrebberovoluto assistere dai palchi al pas­saggio generazionale nell’Euro­pa che conta. Il gol di Moratascatena la bolgia , braccia al cie­lo, pugni chiusi, abbracci, Ma­rotta­Agnelli­Paratici, secondocabala. Al gol di Ronaldo spuntauno striscione «Grazie Allegri»,comunque. Per la serie «scur­dammoce o passato» Luciano Moggi raccoglie applausi e sel­fie. C’è pure David Trezeguet:giovedì presenterà allo Stadiumla Unesco Cup: il 18 giugno difronte le vecchie glorie del Bocae della Juventus.

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Champions LeagueRAndata semifinali

Il quarto scudetto di fila della Juventus sarà celebrato dalla Gazzetta con un libro speciale in edicola da venerdì a 7,99 euro. All’interno del volume, l’analisi tecnica, il racconto dei protagonisti, focus su Tevez e Allegri, oltre a tutti i tabellini e la fotostoria con i momenti clou di una stagione memorabile.

Venerdì con la Gazzail libro sullo scudetto

6 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ha azzeccato tutto: la difesa a quattro, Sturaro per Pereyra, quel Tevez oscillante tra attacco e trequarti. Ha dato respiro europeo a una squadrache faticava ad averlo. Così è e sarà, a prescindere dal ritorno.

IL TECNICOALLEGRI

TIRI 5 SPONDE 1 DRIBBLING 0

Dal suo piede la sassata che una volta di più scoperchia la «vecchiaia» di Casillas: gesto importante, in quell’attimo la Juve capisce che «sì, se puede».La fuga per il rigore è un’azione da film: «Carlitos vai», il titolo.

SORPRESONA STURAROOK BONUCCI PIRLO È GIÙ

8

TIRI 0 RECUPERI 6 PASSAGGI 62

La difesa a 4 gli accorcia la coperta, lo espone a correnti d’aria. È il prezzo da pagare per una Juve più europea. Rischio calcolato. L’aggravante è che non regala il lancio illuminante e perde palloni pericolosi.

BUFFON Una parata sola, ma importante, anzi fondamentale: nel primo tempo, sul tiro di Kroos, si allunga come Eta Beta e va a levare la palla dall’angolino basso. Per il resto molte uscite alte e ordinaria amministrazione, segno che la Juventus ha concesso al Real il minimo sindacale.

6,5

PARATE 2 RINVII 13 PRESE ALTE 4

LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA

JUVENTUS

7,5

ATKINSON Bene nella valutazione degli episodi, meno nella gestione delle ammonizioni. Per esempio al conteggio finale manca il giallo a Carvajal per il fallo da rigore. Considerato che il difensore è stato sanzionato dopo, è lecito pensare che il Real avrebbe dovuto chiudere in dieci.

MULLARKEY 6,5CHILD 6

TAYLOR 6MARRINER 6

IL MIGLIORETEVEZ

IL PEGGIOREPIRLO

EVRAÈ il principale indiziato sulla scena dell’1-1: esce per l’anticipo e subisce il «posticipo» da Rodriguez, chelo scansa tipo paletto nello slalom. È un momento flop di cui va tenuto conto, ma che non lo scalfisce nello spirito. Evra non se ne va e fa valere la sua esperienza.

6

CONTRASTI 0 CROSS 2 PASSAGGI 37

VIDAL Trequartista o centrocampista aggiunto, a seconda del possesso o meno del pallone: per un tempo la doppia parte in commedia gli toglie forse identità. Nella ripresa si riappropria di se stesso, ridà vita, anzi Vidal, al combattente latino che è in lui. Gli manca soltanto il graffio.

6,5

TIRI 0 RECUPERI 9 PASSAGGI 55

LICHTSTEINERCalato bene nella parte di terzino in una difesa a quattro, cosa diversa dall’essere esterno in un3-5-2, dimentica però di chiudere la diagonale su Ronaldo nell’1-1. Sbaglio che non lo scompone, alla lunga «Licht» molto verticale e poco orizzontale. Sul pezzo e mai disperso, 1-1 a parte.

6,5

CONTRASTI 1 CROSS 3 PASSAGGI 49

MARCHISIOSi gioca al massimo dei giri e neppure lui ha più la gamba dei vent’anni. Così ogni tanto devolve agli avversari qualche palla, specie sul corto, disattenzione tipica di chi ha la vista annebbiata. Restano però la solita sostanza muscolo-tattica e qualche intuizione «pirlesca».

6,5

TIRI 1 RECUPERI 3 PASSAGGI 34

MORATA InnaMorata, sempre di più, in fondo a ogni azione ci sei tu: parafrasiamo Battisti per omaggiare Alvaro il corsaro. Il gol da «buitre» da avvoltoio, volatile scelto in onore di Butragueño suo predecessore alla Casa Blanca e tante pennellate: Morata Real, del resto dà lì viene.

8

TIRI 2 SPONDE 0 DRIBBLING 2

BONUCCI Appesantito da un giallo per inevitabile fallo su Bale, ammonizione provocata da errato passaggio di Pirlo, si muove con circospezione e perde di rado la posizione. Quasi un paradosso, la sanzione lo costringe a stare più attento. Ma sì che può essere forte anche in una linea a quattro.

7

CONTRASTI 2 LANCI 1 PASSAGGI 38

CHIELLINI A questo giro niente svarioni o maldestri scivoloni con uso di mano. Concentrato sugli avversari e anche su se stesso, per evitare amnesie che potrebbero risultare fatali. Verso la fine una «ranzata» su Ronaldo con giallo incorporato: che «Chiello» sarebbe senza un colpo di randello?

6,5

CONTRASTI 0 LANCI 4 PASSAGGI 56

STURARO Ben spesa, questa mossa a sorpresa. Sul centro-sinistra, a tamponare James in prima battuta e a ripartire non appena si creano le condizioni. Allegri stappa Sturaro e stoppa il Real. Il ragazzo gioca come se avesse alle spalle una cifra di gare in Champions. Sarà famoso e titolare, anche in Nazionale.

7

TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 12

BARZAGLI Allegri lo inserisce verso il ventesimo della ripresa, quando l’allenatore decide che è il momento di conservare il 2-1 e ridispone la difesa a tre. Barzagli offre il solito contributo, ma la Juve a tre si fa schiacciare all’indietro e soffre, la prova che è stato giusto partire a quattro.

6

CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 5

Non ci capacitiamo di Ramos a centrocampo. Ok, Modric è infortunato e Illarramendi non sarà ad altezza Real, però non si può chiedere a un cantante pop di trasformarsi in tenore. La logicità prima di tutto.

IL TECNICOANCELOTTI

TIRI 1 RECUPERI 4 PASSAGGI 39

Il suo nome è James, James «Bondriguez», e interpreta la parte dell’infiltrato speciale. Va veloce come una spia, serve l’assist per Ronaldo e di testa scuote la traversa. Ci piacerebbevederlo in tandem con Morata.

SUPER JAMES BUIO VARANEBRAVO ISCOBALE NON VA

5,5

7

TIRI 0 RECUPERI 4 PASSAGGI 54

Un difensore in mediana: ma si può? Secondo noi, no. A ciascuno il suo vero ruolo. Un conto è avviare l’azione da dietro, appoggiare in fascia o al regista; un altro è fare gioco lì nel mezzo. Ramos secco.

CASILLAS Tirate, tirate, qualcosa succederà perché in porta c’è Casillas. Spiace essere crudeli, si parla di un campione del mondo e d’Europa, ma da un pezzo si è capito che Iker non è più super. L’1-0 è tutto suo, il Casillas che fu non avrebbe mai trasformato una respinta in assist.

5

PARATE 5 RINVII 6 PRESE ALTE 2

REAL MADRID

5,5

IL MIGLIOREJAMES RODRIGUEZ

IL PEGGIORESERGIO RAMOS

MARCELO In Brasile lo hanno soprannominato «Avenida Marcelo», perché sul suo lato, al Mondiale, gli avversari filavanocome auto su un boulevard sgombro. Qui si fa notare perché sbaglia un sacco di cross (li piazza quasi tutti sul portiere). Da un suo tiro murato il «contropiedone» del 2-1.

5

CONTRASTI 1 CROSS 5 PASSAGGI 60

ISCO Si chiama Isco e ha il piede fresco.Non trova collaborazione o appoggi a centrocampo, per cui fa da sé, con rapidi tocchi sulla sinistra. Suoi spunto e cross che generano la traversa di James. Così la sua sostituzione ci lascia un po’ perplessi, a menoche non avesse problemi fisici.

6,5

TIRI 1 RECUPERI 2 PASSAGGI 39

CARVAJAL Non si entra così su un avversario in area, tanto più se costui si chiama Teveze se sta incanalandosi verso sinistra:il fallo da rigoreè di un’ingenuità disarmante. Nel complesso male lo stesso: se Carvajal è questo osservato allo Stadium, forse non è un difensore da Madrid.

5

CONTRASTI 1 CROSS 2 PASSAGGI 53

BALEPoche balle, che brutto Bale. Scusate la volgarità, ma altro slogan non ci viene per rendere l’idea della modestia della prestazione del gallese, rientrato di fresco da un infortunio. Lo si nota solo perché fa ammonire Bonucci. Ancelotti gli concede fin troppo minutaggio.

5

TIRI 0 SPONDE 1 DRIBBLING 1

PEPEIl meno peggio dei quattro dietro, perché ha 32 anni, ne ha viste di ogni colore e sa come si fa. Tevez e Morata però fanno venire il mal di testa anche a lui. Non ci sembra in sintonia con Varane. Anzi, ci pare proprio che tra i due non scorra simpatia, ma è un’impressione.

5,5

CONTRASTI 3 LANCI 9 PASSAGGI 46

C. RONALDO Il gol non è farina del suo sacco, ma di Rodriguez: su quel pallone c’era scritto «basta spingere» come su un famoso gol di Rossi al Mondiale del 1982 (assist di Conti, in quell’occasione). Ronaldo poco ribaldo: senza il gol si beccherebbe l’insufficienza come un Chicharito qualsiasi.

6

TIRI 2 SPONDE 5 DRIBBLING 1

VARANE Qui si è capito che Varane non è Varenne, non è il purosangue che si pensava quando si affacciò sulla scena. A lungo il ventre molle del Real, la porta spalancata da cui Tevez entra e esce a piacimento. Grosse responsabilità sul primo gol e mancante come tutti sul fugone di Carlitos.

4,5

CONTRASTI 0 LANCI 3 PASSAGGI 36

KROOS Abbiamo visto Kroos migliori, ma se non altro lui sa quello che fa, mentre Ramos poveraccio non ha idea di come ci si debba comportare a centrocampo. Forse è questo il problema: Kroos costretto a fare il badante del compagno. Suo però l’unico tiro serio del Real.

6

TIRI 2 RECUPERI 6 PASSAGGI 62

HERNANDEZDentro per Isco, perché c’è bisogno di maggiore presenza fisica in area avversaria. Ma il «Chicharito»si muove un po’ smarrito, non trova il filo del discorso con Ronaldo e non si fa mai trovare pronto all’appuntamento col pallone nei 16 metri, cosa per cui era stato spedito in campo.

5

TIRI 1 SPONDE 2 DRIBBLING 1

7,5

5,5 4,5

6

Champions LeagueRAndata semifinali

LLORENTESpiacenti, ma non possiamo far finta che al 92’, nel recupero,Llorente, a due passi dalla linea, si sia divorato il 3-1. Sarebbe stato il gol che avrebbe permesso alla Juve di volare a Madrid con le ali ancora più dispiegate. È una rete sbagliata che potrebbe essere rimpianta (speriamo di no).

5,5

TIRI 1 SPONDE 2 DRIBBLING 1

PEREYRA Da sicuro titolare a panchinaro buono per gli ultimi minuti. Lo strano caso del «Tucumano» Pereyra, fin qui tra gli juventini migliori. Allegri gli ha preferito Sturaro, ma non la prenda come una bocciatura. Trattasi di scelta mirata, frutto di accurato studio dell’avversario.

s.v.

TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 2

JESÈOh Gesù, ma questo Jesé chi è? Straordinaria una sua serpentina sulla sinistra, con palla filante in area non raccolta da nessuno, per fortuna della Juve. Azione che da sola basta e avanza per chiedersi perché Ancelotti non gli abbia concesso più tempo e spazio.

s.v.

TIRI 0 SPONDE 0 DRIBBLING 0

7MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

8

IL FILM DELLA PARTITA

RECORD D’INCASSO ALLO STADIUMIl colpo d’occhio dello Juventus Stadium, con le squadre schierate e la coreografia, è notevole. Tutto esaurito con 41 mila spettatori e record d’incasso di 3,3 milioni LAPRESSE 

LA TRAVERSA DI JAMES: STURARO DECISIVOLo stadio resta ammutolito al 41’ p.t. Il punteggio è sull’1-1, il Real va vicinissimo al secondo gol. Cross di Isco, James Rodriguez di testa colpisce la traversa: la deviazione di Sturaro è decisiva BOZZANI

Ancelotti: «Sfortunati, servirà pazienza»1L’allenatore del Real rende merito alla Juve: «È in un momento di grazia. Da noi più errori del solito»

Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO

Q uel coro ormai fa partedel passato. Sono passa­ti anni da quando CarloAncelotti aveva addosso

l’etichetta di eterno secondo e itifosi della Juve, che mai glihanno perdonato il pedigreeda calciatore mezzo milanistae mezzo romanista, gli dedica­rono il poco simpatico «Un ma­iale non può allenare». La sto­ria ha dimostrato che Ancelottinon solo può allenare, ma saanche vincere, visto che ci èriuscito con Milan, Chelsea,Psg e Real Madrid. La Juve acasa sua, però, resta una pie­tanza difficile da digerire, an­che per una buona forchettacome lui. Non aveva vinto l’an­

no scorso, quando sempre allaguida del Real fece 2­2 allo Sta­dium nella fase a gironi controla squadra di Conte, e stavoltaaddirittura ha perso, nono­stante una rosa ancora più ga­lattica. Una sconfitta che noncompromette niente, perchéquel gol di Cristiano Ronaldo(sempre lui) tiene aperta laporta per arrivare alla secondafinale consecutiva, ma che co­munque è un campanello d’al­larme per i campioni d’Europain carica: la Juve è un osso du­ro, lo è sempre stato per il Reale lo è anche adesso, nonostan­te la differenza di qualità (e disoldi spesi sul mercato) tra ledue squadre.

TRAPPOLA BIANCONERA Il bi­lancio del Real con la Juve in 7precedenti era di 5 sconfitte,

un pari e una sola vittoria (ne­gli anni Sessanta). Il Real nonprendeva gol in trasferta dalprimo ottobre 2014 (nella fasea gironi con il Ludogorets). ATorino ne ha presi due e ha al­lungato la striscia di mancatevittorie in Italia (3­0 alla Romanel 2004­05). Certo, ci sono leassenze: Benzema è rimasto aMadrid, Modric è ancora infor­tunato e a centrocampo Ance­

lotti ha puntato di nuovo suSergio Ramos, che però di me­stiere fa il difensore e ieri sem­brava un pesce fuor d’acqua.Ma con una rosa da 500 milio­ni si fa fatica a recriminare pergli infortuni. «Il Real è cadutonella trappola», titolava subitodopo la partita il sito di Marca.

SFORTUNATI Ancelotti non èfelice a fine gara, ma conta an­cora di arrivare in finale e por­tare a casa l’undicesima Cham­pions per il Real: «La nostrapartita è stata buona a tratti ­dice ­, a volte abbiamo forzatoun po’ troppo. Abbiamo cerca­to di controllare il gioco, l’1­1sarebbe stato buono, abbiamofatto una partita d’attacco madopo il pari la Juve si è chiusaancora di più e per noi non erafacile. Ho visto più errori del

solito perché la Juve facevamolta pressione. Sul rigore ab­biamo avuto sfortuna, sul rim­pallo è partito il loro contropie­de. Siamo stati sfortunati an­che sulla traversa colpita da Ja­mes. La Juve era quello che miaspettavo, organizzata e deter­minata, brava a sfruttare le suechance. I bianconeri sono in unmomento di grazia, ma noi ab­biamo grande fiducia nellapartita di ritorno perché il Ber­nabeu ci potrà aiutare. Al ritor­no ci vorrà un Real paziente».«In Champions chi ha coraggiovince, chi ha paura perde», erastato lo slogan di Ancelotti allavigilia. Il coraggio non gli man­ca, ma tra lui e la quarta Cham­pions c’è di mezzo una Signorache non è mai riuscito a con­quistare.

© RIPRODUZIONE RISERVATACarlo Ancelotti, 55 anni FORTECARLO ANCELOTTITECNICO REAL MADRID

ABBIAMO GIOCATO UNA PARTITA D’ATTACCO MA

DOPO IL PARI LA JUVE SI È CHIUSA ANCORA DI

PIÙ ED ERA DIFFICILE

GIORGIO CHIELLINIDIFENSORE JUVENTUS

ANDIAMO!!!GRANDE PARTITA!!!!!

AVANTICOSI!!!!!

#MAIUNPASSOINDIETRO

Champions LeagueRAndata semifinali

LE INDAGINI

La bomba carta nel derby: denunciati4 ultrà juventini1 Acquisiti «elementi fondati» sui presunti responsabili del lancio: la Digos ha perquisito le loro abitazioni

Alberto MauroTORINO

S volta forse decisiva nelleindagini per l’esplosionedella bomba carta duran­

te il derby di Torino del 26 apri­le. Sono stati identificati e de­nunciati 4 ultrà juventini, i pre­sunti responsabili del lanciodell’ordigno che ha ferito 10 ti­fosi granata in curva Primave­ra. Nei loro confronti, come ri­sulta dalle indagini coordinatedal pm Andrea Padalino, sonostati acquisiti «fondati e pro­banti elementi» ora al vagliodell’autorità giudiziaria: l’iden­tificazione è avvenuta grazie al­l’analisi dei filmati delle forzedell’ordine e della sicurezzadello stadio Olimpico. Ad effet­tuare il lancio verso il settoregranata sarebbero stati B.D.(29 anni, residente a Collegno),M.A. (42 anni, residente a Tori­no), D.D. (28 anni, residente inprovincia di Milano) e S.G.E.(28 anni., residente in provin­cia di Bergamo). La Digos haperquisito le abitazioni deiquattro, «raccogliendo signifi­cativi e utili elementi a carico dialcune delle persone perquisi­te». Un ultrà residente in Lom­

bardia, e già sottoposto in pas­sato a Daspo, è stato denuncia­to perché trovato in possesso ditre cartucce calibro 22. In un’al­tra abitazione è stata sequestra­ta della cocaina, che ha fattoscattare una denuncia e un ar­resto. L’analisi dei filmati prose­guirà per individuare i tifosi ju­ventini coinvolti nel lancio difumogeni e altri oggetti esplosinel settore granata, fortunata­mente senza provocare feriti.Identificato anche un tifoso delToro coinvolto nei danneggia­menti al pullman della Juven­tus, in via Filadelfia. Al momen­to, il bilancio delle violenze nelderby è di otto arresti (cinqueeffettuati nelle prime ore) e piùdi venti denunce. Intanto la Ju­ventus è in attesa di conoscerel’esito del ricorso contro il prov­vedimento di chiusura dellacurva Sud per i prossimi dueturni di campionato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La curva del Toro nel derby IPP

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9MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MORATA A SEGNO, POI ECCO TEVEZMorata sblocca il punteggio al 9’ p.t.: tap-in dopo un tiro di Tevez respinto. Lo stesso Tevez firmerà il 2-1: ecco il rigore vincente, con Casillas spiazzato, e Buffon, che non guarda e poi esulta BOZZANI

Orgoglio Allegri:«Loro più ricchi,

noi più bravi»1«Abbiamo concesso poco, la vittoria è giusta.

E ora Pogba: giovedì in gruppo e sabato in campo»

I LEADER SODDISFATTI

Buffon e Pirlo: «Alla pari col Real,ci siamo anche noi»1Il portiere: «Vantaggio esiguo e loro sono forti, ma ho fiducia». Il regista«Vogliamo la finale»

fLA PARTITA SUI SOCIAL NETWORK

E l’ex Real s’inchina: «La Juve ha le idee chiare»1Sanchis, bandiera del Madrid: «Teveze Morata, che coppia!». Lineker ironico: «Se CR7 segnasse di più, sarebbe forte»

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

L’ hashtag #JuveReal ierisera era top trend suTwitter. In lingua italia­

na, significa che sul social, inItalia, si cinguettava della par­tita e di poco altro. Tutta Euro­pa, in realtà, aveva occhi per loJuventus Stadium, compresiquelli di chi ci capisce e sfidecosì le ha vissute in prima per­sona.

MOLTI GOL L’avvio bruciantedella Juventus esalta anche ipiù scettici. E quando dopo no­ve minuti Morata colpisce, eccole prime reazioni. «Partita sor­

prendentemente aperta a Tori­no. Penso che arriveranno mol­ti altri gol», prevede Edwin Vander Sar, ex portiere della Ju­ventus e campione d’Europacon il Manchester United. Ru­ud Gullit va più sul tattico: «IlReal Madrid ha difficoltà con ildiamante a centrocampo dellaJuve. Comunque gran bellapartita». Il diamante è quelloche noi chiamiamo rombo.

AH QUEL RONALDO Poi il Realsi sveglia. Un minuto prima delgol di Cristiano Ronaldo, laconduttrice Antonella Clerici,tra un piatto e l’altro postaticon foto, fa outing: «Stasera ti­fo Juve». Il tweet sparisce dopoqualche minuto, resta l’1­1 di

CR7. E Marcus Slaughter, cen­trone del Real Madrid basket,cioè praticamente l’omologocestistico di Cristiano, mette acanestro il solito apprezzamen­to: «Devo dirlo ancora una vol­ta: mamma, ecco che è arrivatoquell’uomo. CR7 con il gol».Gullit aggiunge: «Che partita.Classe e talento fanno semprela differenza». Anche organiz­zazione tattica, corsa, voglia divincere e non mollare, cioèquello che ha messo in campola Juve, caro Ruud. Gary Li­neker ci mette l’ironia (che co­me spesso accade molti non ca­piscono): «Certo che se Ronal­do riuscisse a fare qualche golin più sarebbe proprio un belgiocatore». L’intervallo arriva giusto giusto per tirare un po’ ilrespiro. E Manolo Sanchis, exdifensore del Real, fa la suaanalisi: «La Juve ha le ideechiare, Tevez e Morata intona­ti. Il Madrid migliora durantela partita, con un gran Isco». Il

miglioramento, però, finisce lì.

SE LO DICE BOGARDE... Non fi­nisce invece la Juve. Si rico­mincia e Tevez si scatena incontropiede. Seguono accuse aCarvajal e complimenti all’ar­bitro Atkinson. «Gran giocatadi Tevez ma il difensore deve

stare in piedi. Fagli provare il ti­ro da posizione angolata», spie­ga Andy Cole, l’ex Calipso Boyche di giocare in area se ne in­tende. «Finalmente un arbitroche non applica quella stupidadoppia sanzione (rigore edespulsione, ndr). È così compli­cato?», si chiede, da ex difenso­

re, Jonathan Zebina. Ma il me­glio arriva da Winston Bogar­de: «Stupido contrasto su Te­vez. Non era necessario farerigore». E se lo dice lui che alMilan ne ha combinate tante...Non ha un account twitter mac’è chi cinguetta le analisi(spietate, come i suoi tackle) diRoy Keane alla tv inglese: «Baleanonimo. E il tackle di Car­vajal? Sono incazz... io con lui enon sono nemmeno coinvoltonella partita!». La tensione del­la partita inchioda alla tv, piùche a computer e smartphone.E allora tutto è rimandato al fi­schio finale. Quando il ciclista­milanista Pippo Pozzato am­mette: «Mi rode il c... dirlo mada sportivo complimenti allaJuve». E poi salta fuori di nuovoAntonella Clerici: «Felice per laJuve e felice per l’Italia. Anchese non sono tifosa bianconeratifo per la squadra italiana. Ev­vai contro il grande Real».

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WINSTON BOGARDEEX DIFENSORE MILAN

STUPIDO CONTRASTO SU TEVEZ. CARVAJAL,

NON ERA NECESSARIO FARE QUEL FALLO

DA RIGORE

ROY KEANEEX MANCHESTER UNITED

BALE ANONIMO. E IL TACKLE DI CARVAJAL? SONO ARRABBIATO IO

CHE NON SONO NEMMENO COINVOLTO!

Massimiliano Allegri, 47 anni

Mirko GrazianoTORINO

C apolavoro di Max. RealMadrid sconfitto con meri­to, calcio italiano a petto in

fuori grazie a una Juventus spa­valda, organizzata e coraggiosanei momenti più duri. Di com­plessi di inferiorità proprio nonne ha Massimiliano Allegri. Loaveva dimostrato già in rossone­ro, quando alla guida di un Milanscarsino e pieno di cerotti avevaspaventato eccome il Barcellonadi Leo Messi, battendolo netta­mente all’andata (2­0) e uscendonella gara di ritorno non senzaaver avuto almeno due clamoroseoccasioni per buttare fuori il dre­am team catalano. E ieri nemme­no l’ha sfiorato l’idea di abbassareil baricentro di fronte ai vari Cri­stiano Ronaldo, Bale, James Ro­driguez, Isco e Kroos: al via con il«rombo», difesa a quattro e lascelta a sorpresa di preferire Stu­raro a Pereyra, con Vidal a ridos­so delle punte.

ORGOGLIO MAX «Sono molto

contento di quanto fatto dai ra­gazzi — dice il tecnico della Juve—. È un giusto premio, meritato.Non era facile giocare così, conquesta personalità. È stata unapartita straordinaria, abbiamoconcesso poco a una squadra pa­recchio tecnica. Se proprio devoessere pignolo, dico che avrem­mo dovuto sfruttare meglio il pri­mo tempo. Con maggiore velocitàe qualità nelle giocate avremmopotuto fare altri gol. E poi anchenel finale si poteva colpire conLlorente. Dispiace per quell’ulti­ma palla, in ogni modo alla vigiliaavremmo messo la firma per vin­cere e presentarci a Madrid invantaggio. I ragazzi vanno soloringraziati». E la Serie A tutta

rialza la testa: «Sento spesso direche il nostro è un campionatoscarso, e non è vero. Magari non èil più spettacolare, ma è duro, dif­ficile. Poi, certo, i grandi calciato­ri oggi vanno altrove, e la diffe­renza la fai con i campioni, ma inItalia siamo bravi e la Juve ha unasocietà eccezionale, che peresempio sa andare a pescare gio­vani del calibro di Morata, Pe­reyra e Sturaro. I soldi sono al­l’estero, ma qui abbiamo idee,preparazione tattica e tradizione.Con i fenomeni è più facile vince­re le partite, noi siamo arrivati infondo perché la società ha lavora­to molto bene».

VIDAL, COSÌ SÌ «Non faccio per­centuali — continua Max —, nonmi piacciono. Abbiamo un picco­lo vantaggio, questo sì, però aMadrid servirà una prestazioneeccezionale per guadagnarci la fi­nale. Se non facciamo uno o duegol sarà durissima. Io ci credo, aBerlino ci possiamo andare». Amaggior ragione con un ArturoVidal ritrovato: «Ha fatto unapartita delle sue, di grande inten­sità. Sta bene, è al meglio. Ed eraora! Dopo sei mesi di vacanze (ri­de) è tornato». Complimenti an­che a Sturaro, due­tre minuti inChampions prima della maglia datitolare di ieri sera: «Ho sceltoSturaro perché stava bene, per­ché avevo bisogno di gamba a me­tà campo e soprattutto perché Pe­reyra è uno che sa fare la differen­za anche quando entra dalla pan­china».

POGBA C’È In chiusura di confe­renza ecco la buona notizia: «Itest ci hanno detto che Pogba stasempre meglio. Da giovedì rien­tra in gruppo e sabato vorrei uti­lizzarlo almeno per uno spezzonedi gara, perché non è pensabile dischierarlo a Madrid senza rodag­gio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSIMILIANO ALLEGRIALLENATORE JUVE

VIDAL HA FATTO UNA PARTITA DELLE SUE. È

AL MEGLIO. ED ERA ORA! DOPO SEI MESI DI

VACANZE È TORNATO

Francesco BramardoTORINO

L a faccia nel dopoparti­ta è di chi deve fare an­cora la doccia dopo un

allenamento infrasettima­nale. Eppure Juventus­Realvaleva tanto, tantissimo e lafaccia di Gigi il saggio nonlascia trasparire emozioniforti. Non vola, resta con ipiedi ancorati a terra Buf­fon, anche se in cuor suo ilcapitano assapora profumodi finale. «Siamo stati braviad avere un impatto positi­vo. Potevamo entrare incampo emozionati, così nonè stato». Lucida l’analisi del­la gara. «Potevamo fare ilterzo gol come subire il 2­2.Il 2­1 ­ prosegue Gigi ­ allafine va molto bene. Doveva­mo solo dare la dimostrazio­ne a noi stessi di potercelagiocare quasi alla pari, di es­sere competitivi a questi li­velli. Per come si era messala partita anche l’1­1 lascia­va aperte speranze per il ri­

torno. Certo il vantaggio è esi­guo contro un avversario congiocatori di questa classe ed alBernabeu, ma sono fiducioso,ce la giocheremo. Oggi dopol’1­1 abbiamo avuto un mo­mento di difficoltà come unpugile dopo il cazzotto, dob­biamo essere più bravi ad as­sorbire i colpi, a reagire». UnReal sotto tono?. «Sulla cartasono più forti di noi, ma poi seincontri squadre che sulla viva­cità e voglia di vincere ti metto­no in difficoltà, come nel casonostro, meglio così e meno ma­le».

FIDUCIA PIRLO «Ci siamo an­che noi» il messaggio di AndreaPirlo. «Vogliamo questa finalee ce la giochiamo con la stessaconvinzione e determinazionea Madrid. Berlino è stampatanella mia mente speriamo chela gioia si possa ripetere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gigi Buffon, 37 anni GETTY

ARTURO VIDALCENTROCAMPISTA JUVE

«NOI ABBIAMOUN SOGNO IN TESTA:

VINCERE LA CHAMPIONS! ANDARE A BERLINO E VINCERE

È L’0BIETTIVO»

10 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

11MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

9 i gol del francese quest’anno: nelle prime due stagioni alla Juventus Paul si era fermato a quota 6 (nell’anno del debutto, il 2012/2013) e 8 (2013/2014)

33 le partite stagionali di Pogba: per il francese 22 gettoni in Serie A (1.945 minuti), 3 in Coppa Italia (212 minuti) e 8 in Champions League (684 minuti)

Pogba a 100 milioni? Il ManCity ci pensa1Nella corsa al gioiello della Juve che sognano Psg e Barça s’infilano gli inglesi: si prepara un’asta record

DOVE VA SE PARTEManchester City

20%Psg30%

Barcellona20%

RealMadrid15%

Chelsea15%

GDSPaul Pogba, 22 anni, ieri in tribuna allo Juventus Stadium LAPRESSE

Carlo Laudisa

N uovi scenari per Pogba,anche se la Juve è decisaa tenerselo stretto. Tutti

gli occhi sono per l’atteso duelloBarcellona­Real Madrid (com­plice anche la toccata e fuga diRaiola ieri a Torino) ma lo spa­simante più agguerrito resta ilParis Saint Germain. Sempreche in Premier League non deci­dano di avvicinarsi «pericolosa­mente» alla fatidica quota 100:intesa come i milioni indispen­sabili per far cadere in tentazio­ne il club bianconero e la suastella francese. Il ManchesterCity è entrato decisamente inscena nelle ultime settimane edè questa la novità più significa­tiva di una maratona con tantipretendenti in corsa. E dire cheieri c’è stato a poche ore dallasemifinale di Champions, unfuori programma che ha ripro­posto di fatto la candidatura deicampioni d’Europa in carica.

IL BLITZ Il passaggio di MinoRaiola non può mai essere inos­servato. Ieri l’agente di Pogba èstato avvistato al Golden Palaceall’ora di pranzo, guarda casosede del ritiro del Real Madrid,mentre i vertici dei Blancos era­no impegnati con quelli dellaJuve nel meeting Uefa. E lacoincidenza ha scatenato le vo­ci più disparate sul futuro delcentrocampista. Il bello è che l’agente italo­olandese, accom­pagnato dal cugino­socio Enzo,subito dopo l’allenamento è an­che andato a casa Pogba per unsummit di un paio d’ore. A sen­tire gli interessati si è trattatosolo di un caso, visto che Raiolail giorno prima era a Barcellona(«Ma per dei discorsi conl’Espanyol, non con il Barça...»)e non ha trovato il volo per Niz­za. Da qui la decisione di farerotta su Milano e il transito inPiemonte. «Tant’è vero che alloJuve Stadium ci va Paul, noipartiamo per Montecarlo».

LE MOSSE Un altro bluff deisuoi? Di questi tempi Raiolagetta i suoi ami, è il suo mestie­re. Il segreto istruttorio va tute­lato al meglio. Ma l’impressioneè che questa volta il rappresen­tante residente a Montecarlostia giocando una partita a car­te scoperte con il club biancone­ro. I rapporti con Andrea Agnel­li e i suoi collaboratori sono ec­cellenti. Ma non c’è solo questoaspetto a pesare sul futuro delparigino. Come affermato piùvolte dal procuratore, la sceltadi cambiare avverrà solo in pre­senza di una super offerta chemetta Paul nelle condizioni difare il salto di qualità definitivo.E la Juve in questa fase fa anco­ra al caso suo. Di conseguenzagli incontri di questo periodonon hanno un peso particolare.Se mai Pogba e il suo entouragestanno lavorando ai nuovi (ericchi) contratti pubblicitari: acominciare dallo sponsor tecni­

co appena scaduto. Invece leschermaglie per un eventualecambio di maglia sinora nonhanno prodotto sostanziali pas­si in avanti. È sempre forte l’in­teresse del Psg che già la scorsaestate aveva sfondato il murodei 60 milioni. Ma è chiaro chela prova di forza della Juve e delgiocatore hanno di fatto contri­buito ad alzare il prezzo. E nellavicenda ha pesato non poco an­che il rinnovo di contratto sti­pulato a ottobre. Quella firmasino al 2019, con uno stipendioda 4,5 milioni netti a stagione

(più premi), è la prova che Paula Torino resta volentieri. E i suc­cessi di bilancio bianconeri raf­forzano la prospettiva che an­che quest’estate vengano re­spinte nuove avance.

SCENARI La cavalcata in Cham­pions incide non poco. Giugnosarà decisivo per capire qualepiega prenderà la vicenda. Bi­sogna fare i conti, infatti, anchecon le esigenze dei maggioriclub europei. A Madrid come aBarcellona oppure a Parigi,Londra e Manchester stannoper partire i grandi giochi. Ledisponibilità finanziarie sonoenormi. È il motivo per cui daun momento all’altro Pogbapuò salire alla ribalta. Ma la Ju­ve è vigile. Marotta e Paraticisanno che il prossimo mercatodipenderà molto dalla via cheprenderà il Polpo.

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ChampionsRAndata semifinali

RGiallo per Raiola, avvistato a Torinonel ritiro del Real epoi proprio a casadel bianconero

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Barcellona-BayernPerché non si vivedi solo attacco1Al Camp Nou la sfida tra due squadre offensive che sono anche tra le meno battute d’Europa

Manuel Neuer, 29 anni, campione del mondo per club con il Bayern e con laGermania ANSA

Fabio BianchiINVIATO A BARCELLONATwitter @fabiowhites

C i sono casi in cui è inutile disquisire sul­l’eterna diatriba. Meglio pensare sempre asegnare un gol più degli altri o primo non

prenderle? Ci sono squadre che non se lo doman­dano, perché le abbracciano entrambe quelle fi­losofie. E sono super squadre. Quando si pensa alBarcellona, la mente va subito al fantastico tri­dente, al limite al centrocampo degli eccellentigiocolieri guidati da Iniesta. Normale. Quando sipensa al Bayern Monaco, inevitabile concentrar­si sullo Sturm und Drang che è capace di crearenelle aree avversarie coi suoi fenomeni, alle go­leade con cui schiaffeggia gli avversari, come èsuccesso al Porto. Normale. Ma le difese di Bar­cellona e Bayern «segnano» quanto i marzianiche hanno davanti. I blaugrana hanno avuto ilportiere inviolato in 26 partite sulle 45 stagionaliin Liga e Champions, media superlativa del 58%.In Liga hanno subito solo 19 reti e anche in Champions su 10 sfide 5 sono finite senza racco­gliere palloni dalla rete. Il Bayern in Championsha fatto meglio: 6 gare immacolate. E nella Bun­desliga ne ha subiti solo 15, ma con 3 gare inmeno. Guardiola è in corsa per il record di Heyn­ckes che nel 2012­13 ne prese 18 in tutto il cam­pionato. A sfavore di Pep gioca il fatto che vinceil titolo con tanto anticipo: la concentrazione nelle gare seguenti non è al massimo.

LA CURA DI LUIS Ieri Luis Enrique ha riassuntocon una semplicità al limite del banale il concettodi grande squadra: «La chiave sta nelle due fasi:se segniamo tanto e prendiamo pochi gol, signi­fica che siamo completi». Già. Lui ha operato sul­la falsariga del Barça di Guardiola ma sembra aver fatto meglio a livello di pressing alto in fasedi non possesso (vera chicca dei blaugrana) ecoinvolgimento di tutti in copertura. Un esempiocurioso? Per la prima volta in vita sua Messi hacausato un rigore. A differenza del maestro, pu­rista, Luis usa la zona mista, e spesso fa fare unocontro uno a Mascherano e Busquets. Ma i suoiveri capolavori sono i portieri e Piquè. Lucho hauna delle squadre meno battute con un portiere

per la Liga, Bravo, e uno per la Champions, TerStegen. Nell’ambiente c’era il panico per l’addiodella bandiera Valdes. L’acquisto di un tedescoescluso dal Mondiale ha aumentato i timori. In­vece Ter Stegen è stato la rivelazione e Bravo unagaranzia. Non lo era Piquè a inizio stagione, arri­vato distrutto dal Brasile. Dopo la sconfitta per3­1 a Madrid – ottobre – Luis lo mette in tribunacol Celta. Poi due panchine di seguito con Ajax eAlmeria. Il tempo di cazziarlo, ricaricarlo, fargliriaffiorare l’orgoglio. Beh, da allora Piquè è tor­nato indispensabile.

LA CURA PEP Il Bayern ha sempre avuto una buo­na tradizione di solidità negli ultimi tempi, conHeynckes ci teneva a star tranquillo. Ma Guar­diola ha portato un po’ d’esperienza da Barcello­na, quella grande attenzione a difendersi fin dal­le parti alti della squadra. Il centrocampo il ful­cro della copertura. Poi viene la difesa, che lui divolta in volta decide di schierare a 3 o 4. Non c’èdubbio che la coppia centrale Boateng­Benatiasia il pezzo forte là dietro, anche se a domanda,Pep ha risposto: Benatia è un giocatore molto im­portante, contundente, ma la cosa più importan­te resta sempre il sistema difensivo. Se poi hauno come super Neuer nel sistema è meglio. Pepdice che non crede a «uno 0­0», questa sera. Macontro il logorio delle serpentine di Messi e latempesta e impeto dei tedeschi (senza Robben eRibery in verità) ci sono difese che potrebberoanche riuscire nell’arduo obiettivo.

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DIFESE AL TOP

INFORTUNATI

Emergenzatedesca: k.o. pure Rode

N on sarebbe partito ti­tolare, però è semprestato utile a partita in

corso. Sebastian Rode non èvolato con il Bayern a Barcel­lona. Il centrocampista, uti­lizzato anche come difenso­re esterno destro, è rimastobloccato da un malanno mu­scolare al gluteo. Si aggiun­ge a Franck Ribery, ArjenRobben, David Alaba e Hol­ger Badstuber, tutti k.o. an­che per la gara di ritorno.Robert Lewandowski si è al­lenato anche ieri sera con lamaschera che dovrà proteg­gerlo dopo le fratture al nasoe allo zigomo rimediate nel­la semifinale di coppa diGermania contro il BorussiaDortmund. «Deciderò primadella partita, vediamo comereagisce nel giocare con lamaschera», ha detto ieri PepGuardiola. Ma l’utilizzo delpolacco è probabile. Se ilBarcellona non ha problemidi formazione e di infortuni,il Bayern è in piena emergen­za. Guardiola in questi gior­ni ha provato anche la difesaa tre come contro il BorussiaDortmund la settimana scor­sa, con Rafinha a sinistra.Ma con Pep i cambi di siste­ma a gara in corso, anche do­po soli 10 minuti, sono fre­quenti. Intanto «Charly»Rexach, ex spalla di Cruijff eancora nei quadri tecnici delBarcellona, ha detto a Kic­ker: «Pep tornerà qui, lui staal Barça come Beckenbaueral Bayern»

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ChampionsRAndata semifinali

partitegiocate

retisubite

media a partita

partite senza

incassare reti

%su totale

Juventus 44 24 0,545 25 57%Bayern Monaco 41 23 0,561 27 66%Barcellona 45 26 0,578 26 58%Chelsea 43 33 0,767 20 47%Lione 37 31 0,838 16 43%Real Madrid 45 38 0,844 22 49%Roma 44 45 1,023 17 39%Psg 45 48 1,067 14 31%Manchester City 43 47 1,093 13 30%Wolfsburg 43 52 1,209 11 26%(Considerato le prime due squadre in classifica dei 5 maggiori tornei europei - campionato e partite in Europa)

13MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

dre e come appassionato di calcio. Perché questisono prima di tutto due ragazzi educati, con prin­cipi solidi, e poi anche due grandi giocatori. Ri­spetto a me sono più tecnici, più creativi. Io daprofessionista mi alternavo tra il laterale sinistroe davanti alla difesa. Ripeto, loro hanno numerimigliori dei miei». Ok, papà. Però non hanno vin­to un Mondiale come lei: «Eh, ma c’è tempo!».

TUTTI A BERLINO Sulla sfida infamiglia ieri è intervenuto an­che Luis Enrique: «Avranno an­cor più voglia di battersi a vi­cenda: avete presente le parti­telle tra fratelli in casa? Ecco,per me le sensazione sono lestesse, è la competizione eleva­ta al massimo livello». La casa,la famiglia. E allora Thais, la so­rellina dei due, per chi tifa? Ma­zinho scoppia a ridere. «Non so,forse a pensarci bene preferisce

il Barça, più una questione di squadra che di fra­tello». Stasera tutti in tribuna, poi tutti a Monaco:la sfida famigliare è anche un viaggio famigliare.Ultima tappa, Berlino: «Ho già il biglietto d’aereoe l’hotel, e verrà anche il fratello sconfitto». Co­munque vada, per Mazinho questa Champions sarà un successo.

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per Thiago e la Catalogna per Rafinha. Il CampNou è diventato lo stadio di casa per Mazinho,che da Vigo si è trasferito a Barcellona proprioper far crescere i promettenti pargoli alla Masia,la cantera blaugrana. I due hanno mantenuto lepromesse, ma l’anno scorso i destini si sono sepa­rati: Rafinha è andato in prestito al Celta di LuisEnrique ed è poi tornato a casa con l’allenatore(che in lui crede tantissimo),Thiago, rappresentato da PereGuardiola, fratello di, è andatoa Monaco. «Io non c’ero quandoThiago è andato via – ha dettoieri Luis Enrique – ma non c’ènulla di strano: qui al Barça lacompetizione è elevatissima enon tutti possono giocare». Thiago non si fidava e se n’è an­dato. «La sua scelta non condi­zionerà quella di Rafinha, le lo­ro vite in questo senso sono au­tonome», dice Mazinho. Thiagosi è fatto male, è tornato da poco ma sembra fon­damentale per il Bayern: «Sono contento perchéè stato fermo a lungo e come padre ed ex calciato­re ero preoccupato. È venuto a curarsi a Barcello­na, e secondo me gli ha fatto bene l’aria di casa».

«MEGLIO DI ME» Thiago è tornato, e per Mazinhoè il momento dell’orgoglio, doppio: «Sì, come pa­

Leo, era amore«Io e Guardiola? Non lo sento più»1Messi freddo sull’ex allenatore del Barça«Mai più rapporti con lui da quando andò via»

Leo Messi, 27 anni, ieri in conferenza stampa al Camp Nou, assediato dalle telecamere EPA

Fabio BianchiINVIATO A BARCELLONA@fabiowhites

L e gocce di sudore che scendono copiose sonoquelle riservate alle grande occasioni. Ci met­te del suo il prefabbricato della Ciudad De­

portiva, ma la sauna che si crea all’interno è piùche altro frutto dell’esercito di taccuini in appicci­cosa e trepidante attesa. Due an­ni dopo, riecco Lionel Messi da­vanti a un microfono. Se ci pen­sate, un’eternità. L’ultima voltaper la pulga fu il 17 luglio 2013,alba della nuova avventura conMartino. Avventura finita male.Non è un caso che Messi ritorni aparlare al momento di sfidare ilvecchio maestro. Pep parla per ilBayern nella sua vecchia casa el’emozione si diffonderà. Il Barçadà l’unica risposta all’altezza. Manon è solo questo. Sono passati10 anni dal suo primo gol con ilBarcellona (1 maggio 2005, al­l’Albacete). Da quel giorno ne hafatti altri 400: una bazzecola. Estasera sarà la sua 100a gara inEuropa. Nelle prime 99, ha fir­mato 76 gol, vincendo 3 Champions e 2 Supercop­pe. Altra bazzecola. Dulcis in fundo, davanti si tro­verà molti di quelli che dieci mesi fa gli diedero lapiù grande delusione della sua vita calcistica, arbi­tro incluso. Di certo quando rivedrà Neuer , per unsecondo tornerà alla finale mondiale. Come quan­do incrocerà Rizzoli, Lahm, Müller o il giustiziereGötze.

LUI E GUARDIOLA Il reincontro con Pep, l’anniver­sario del suo primo gol e la candelina delle sfideeuropee, l’amarcord Mondiale. Non si può dire chequesta non sia una partita speciale per Leo. Gli spa­gnoli sorvolano su Argentina­Germania, non è af­far loro. Puntano forte sul rapporto con Pep, colquale cominciò a segnare caterve di gol. Il tecnicoche gli aprì gli spazi centrali come falso nueve. Maspesso il calcio va veloce, c’è poco spazio per i sen­timenti, e la sorpresa è relativa quando Leo dice:«Guardiola? Da quando se n’è andato non ho più

avuto rapporti con lui. L’ho incontrato soltanto unavolta, a un gala della Fifa, ma non l’ho più sentito,anche se quando stava qui avevamo un ottimo fee­ling. Se il Camp Nou gli renderà omaggio? Beh, misembra giusto che lo saluti e lo ringrazi. Ha vintotutto. È uno di casa. Ma quando comincerà la parti­ta il pubblico starà con noi e ci spingerà come sem­pre».

SENZA SCUSE Messi nega motivazioni particolariper la presenza di Guardiola. Co­me dargli torto quando dice: «Lasfida in sé offre già fin troppemotivazioni. Sia Barcellona cheBayern, per la loro grandezza,sono progettate per arrivare in fi­nale. Chi si gioverà di più dellamutua conoscenza? Entrambi,dunque siamo pari. I tedeschihanno assenze importanti? An­che noi quando perdemmo conloro due anni fa (in semifinale,ndr). Ma non abbiamo cercatoalibi. Lo stesso vale per il Bayern.Siamo squadre troppo grandi peraccampare scuse. Ora noi arri­viamo a questa semifinale contutt’altra forma».

LUI E LUIS ENRIQUE Soprattut­to lui. «L’anno scorso non abbiamo vinto nulla, e ioho avuto problemi dentro e fuori dal campo. Perfortuna ho cominciato bene la stagione e le cosevanno nella direzione giusta». Anche col tecnico,con il quale sembrava non corresse buon sangue.Leo nega. «Con Luis Enrique ho buoni rapporti,l’avevo già chiarito quando circolavano strane vo­ci. La squadra si è plasmata a poco a poco. Stiamofacendo quello che vuole e lui e ora siamo a unlivello molto buono, sia tecnico che fisico, e abbia­mo una gran voglia di conquistare quei titoli chesono così vicini. Ma al triplete non ci pensiamo,siamo contenti di essere in corsa su tutto». Il tempodel sudore e delle domande (24 in tutto) è finito.Più tardi, la corrente emozionale si trasferirà alCamp Nou con Guardiola. Che avrà occhi lucidi eparole dolci per Leo: «Quando sta così non c’è dife­sa che tenga, è inarrestabile». Ma conoscendolo, sisarà scervellato per trovare una soluzione.

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MESSI SU LUIS ENRIQUETECNICO DEL BARÇA

CIRCOLAVANO VOCI STRANE, MA HO BUONI

RAPPORTI CON IL TECNICO: FACCIAMO

QUELLO CHE VUOLE LUI

COSÌ AL CAMP NOU, ORE 20.45

PANCHINA:23 Reina, 8 J. Martinez, 4 Dante

14 Pizarro, 19 Götze, 16 Gaudino, 30 Weiser

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Badstuber, Alaba, Robben, Rode

Ribery, Starke

PANCHINA:13 Bravo, 23 Vermaelen, 21 Adriano

15 Bartra, 6 Xavi, 12 Rafinha A., 7 Pedro

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Mathieu

1. NEUER

13. RAFINHA

17. J. BOATENG

3. X. ALONSO5. BENATIA

18. BERNAT

6. T. ALCANTARA

31. SCHWEINSTEIGER

21. LAHM

9. LEWANDOWSKI

25. MÜLLER22. DANI ALVES

4. RAKITIC

10. MESSI

9. SUAREZ

11. NEYMAR5. BUSQUETS

8. INIESTA

3. PIQUE'

14. MASCHERANO

18. JORDI ALBA

1. TER STEGEN

BARCELLONA4-3-3

BAYERN3-1-4-2

TV Canale 5INTERNET gazzetta.it

ARBITRO RizzoliGUARDALINEE Di Liberatore-Tonolini

QUARTO UOMO CariolatoADDIZIONALI Banti-D'Amato

ALLENATORE: Luis Enrique ALLENATORE: Guardiola

CENTIMETRI

fFRATELLI CONTRO Rafinha sfida Thiago per la gioia di papà Mazinho: «Comunque vada, a Berlino ci sarò»

Sopra 1) Mazinho ai tempi del Lecce (‘90-91). 2) Thiago Alcantara del Bayern, nato in Puglia nel ‘91. 3) Rafinha del Barcellona, nato in Brasile nel ‘93

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1Filippo Maria RicciINVIATO A BARCELLONA

«C omunque vada, io a Berlino ci sarò».Se la ride Mazinho, padre diviso ma fe­lice. Stasera al Camp Nou vivrà il pri­

mo scontro tra i suoi due figli: il maggiore, Thia­go, sarà titolare col Bayern. Il secondogenito, Ra­finha, andrà in panchina col Barcellona.

CUORE DIVISO «Una volta nel 2012 Tito Vilanovali fece giocare insieme in Champions, ma stavoltaè diverso... Non ho preferenze, ci mancherebbe.Sarebbe un’altra storia se si trattasse di nazionali,allora non avrei scelta, tiferei per Rafinha». E nonper questioni di figli e figliastri. Semplicementeperché il piccolo di casa (nonostante il pressingspagnolo) ha scelto di giocare per il Brasile men­tre Thiago veste la maglia della Roja: debuttò aBari, a due passi da dove nacque, in provincia diBrindisi, perché al tempo Mazinho giocava alLecce dove era arrivato dalla Fiorentina. «La fe­derazione brasiliana non ha fatto nulla per con­vincere Thiago, e lui ha fatto la sua scelta, perso­nalmente nulla da dire né da rimproverargli».

SCELTE DIVERSE I due ragazzi hanno la loro per­sonalità ben distinta e le scelte arrivano di conse­guenza: Spagna uno e Brasile l’altro, la Baviera

MAZINHOEX DI LECCE E FIORENTINA

SONO ORGOGLIOSO PERCHÉ PRIMA DI

TUTTO SONO BRAVI RAGAZZI... E SONO

ANCHE PIÙ FORTI DI ME

14 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

VITE DA PANCHINA CONTENUTOPREMIUM

ROMANZO BLAUGRANA

1 Guardiola, nel cerchietto, con i compagni e la Supercoppa di Spagna vinta nel 1997 2 I due allenatori di oggi al tempo in cui erano compagni di squadra: è il 26 gennaio 1997 e Pep festeggia Luis Enrique, autore di un gol nel 6-0 del Barça contro il Rayo 3 Guardiola lanciato in trionfo dai giocatori blaugrana: è la festa per la vittoria della Champions 2011 a Wembley contro lo United 4 Guardiola con Messi nel 2010 5 L’attuale tecnico del Bayern con Tito Vilanova, suo grande amico e vice dal 2008 al 2012 e poi a sua volta allenatore del Barcellona nel 2012-2013. Vilanova è scomparso per un male incurabile il 25 aprile dello scorso anno

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Guardiola«NON E’ NORMALETORNARE QUIMA SE SEGNIAMOESULTO SICURO»

«HO UNA MISSIONE:ARRIVARE A BERLINO.

L’OBIETTIVONON È CONDIZIONATO

DAI SENTIMENTI»

LA STORIA di FILIPPO MARIA RICCIINVIATO A BARCELLONA@filippomricci

L’ emozione, i sentimenti, gli abbracci,la nostalgia canaglia che ti fa annac­quare lo sguardo. «Lo sanno tutti chequesta per me non è una partita nor­male», dice Pep quasi seccato poco

dopo l’ingresso in sala stampa, tra migliaia diclic, un tentativo di applauso abortito e lo sguar­do che se na va in giro per conto suo, incredibil­mente perso in un luogo che conosce tanto be­ne. Pep sta cercando di difendersi dall’attaccomassiccio dei ricordi. Nemico subdolo, sfuggen­te, capace di infilarti quando meno te l’aspetti,che ti ruba la palla e te la mette nel cuore del­l’area, dove sei indifeso. Un po’ come Leo Messi:«Uno che in questo momento è inarrestabile,perché non c’è difesa che possa fermare il talen­to», ripete Pep addirittura tre volte. Una foto, unposto, un angolo, un corridoio: tutto attacca lamemoria di Guardiola, tornato ieri in quella cheper 4 anni è stata la sua casa. Lo stadio che guar­dava dalla finestra della sua stanza di alunnodella Masía, il campo dove ha giocato e vinto, lapanchina dalla quale ha costruito un Barça dasogno, il centro del campo nel quale ha avviato ilgirotondo trionfale e dove è stato lanciato intrionfo dai suoi ragazzi dopo le vittorie più gran­di. Da quando è andato via, 3 anni fa, le foto deltunnel che porta al campo sono state cambiate.Ma chissà che non ne sia rimasta una dei suoitempi, o ne sia stata messa una di Tito Vilanova,il miglior amico e fedele secondo scomparso unanno fa. Ci mancava solo che suonasse «Viva lavida» dei Coldplay, e probabilmente Pep avreb­be dovuto chiedere il cambio fatto fuori psicolo­gicamente dal suo glorioso passato.

RISPETTO E CELEBRAZIONE E poi la sala stam­pa, luogo dove lui, oratore raffinato, ha costrui­to una parte importante dei suoi trionfi blaugra­

na. «Non sono qui per un omaggio. La gente tife­rà per il Barça, come è giusto che sia. E io festeg­gerò i gol dei miei, se saremo in grado di farli.Perché il mio rispetto per questo club non si mi­sura con un’eventuale celebrazione. Può essereche questa sia la partita più complicata per mesotto il profilo emozionale e sportivo per il pas­sato che ci lega e per la qualità del rivale, però iosono l’allenatore del Bayern e sono qui per lavo­rare. Ho una missione, arrivare a Berlino alla fi­nale, e l’obiettivo non è condizionato dal cuore.Non deve esserlo». Più facile a dirsi che a farsi.

APPUNTAMENTO CON LUCHO Pep, Pep, Pep.Non si parla d’altro. «Ci eravamo dati appunta­mento a Berlino ma il sorteggio ha rovinato i no­stri piani», ha rivelato Luis Enrique. Lui sì cheha rapporti con Pep, mentreMessi dice di non averlo piùincontrato. «Ho sempre dettoche per me è il miglior allena­tore del mondo perché è unamico e io degli amici parlobene e perché penso sia così perciò che ha fatto. Ma questa non èuna semifinale contro Pep, è unBarça­Bayern, partita enorme che inpalio mette una finale di Cham­pions». Tutti lì impegnati a lottarecon i maledetti sentimenti.

AMBIENTE FAMILIARE Pep è salitosull’aereo per la sua Barcellona con lamoglie e i 3 figli. Una volta sbarcati luiè andato in hotel con la squadra, i famiglia­ri a casa dai nonni, dai genitori, dai suoceri.È arrivato anche il fratello Pere da Londra.Perché questa è una serata speciale per iGuardiola. «Qui a Santpedor sono l’unicoche tifa Bayern — ha detto ieri a Marca Va­lentí, il padre di Pep — non posso fare altri­menti. Ho il Barça nel sangue ma Pep moltodi più. Certo è che per me sarà una soffe­renza tremenda: sto male solo a guardare le

partite del Bayern in tv, a volte le registro e lemetto su il giorno dopo perché in diretta sonotroppo nervoso, immaginate cosa sarà per mequesta serata al Camp Nou».

CAMERA CON VISTA Andiamo indietro di 31 an­ni. Il 28 giugno 1984 papà Valentí e mamma Do­lors accompagnano il 13enne Pep alla Masía. Gliosservatori blaugrana l’hanno visto nel Nastic Manresa e gli hanno offerto di provare a diven­tare grande con il Barça. Lo portano in quellache dovrebbe diventare la sua stanza: «Mammaguarda: ogni mattina quando mi alzerò e apriròla persiana la prima cosa che vedrò sarà il CampNou». Il giovane Pep era già stato allo stadio, avedere un Barça­Osasuna. Era rimasto colpitodalla maestosità dell’impianto. Chissà se ieri gliè tornato alla mente quel pomeriggio, o il suosbarco alla Masía. Non sappiamo nemmeno seha chiamato Luis Enrique.

PEP E LUCHO’ AMICI VERI Altroché. Alla facciadi quello che pensano alcuni. I due hanno passa­to 5 anni insieme come calciatori, vicini in cam­po e molto vicini fuori: nel gruppo che trainavalo spogliatoio blaugrana c’erano loro e SergiBarjuan, Abelardo e l’argentino Pellegrino. Idue poi hanno cominciato a studiare calcio e co­me ricordava ieri il Mundo Deportivo si sono ri­trovati a fare pratica alla Masia lo stesso giorno:il 29 settembre del 2005, allenamento del Cade­te B dove giocavano tra gli altri Thiago, Bartra eMontoya. Poi ancora insieme, estate 2008: Pepal primo anno in panchina ha portato il Barça Bdalla quarta alla terza serie, è stato chiamato daLaporta in prima squadra e i ragazzi sono statiaffidati a Luis Enrique: il Barça inizierà la suamagica epopea, 14 trionfi in 19 tornei disputatinel quadriennio di Guardiola, il Barça B conqui­sterà un’altra promozione arrivando in Segun­da. Pep e «Lucho» discutevano perché il primo

toglieva giocatori preziosi al secondo con­vocandoli in prima squadra senza usarli eil secondo, animale competitivo, soffrivae glielo diceva. Poi «Lucho» è andato aRoma chiamato da Franco Baldini, im­portante trait­d’union italiano tra i due.

Ora si sfidano. E ieri era divertentesentirli parlare del possesso palla:

«Ce n’è solo una, vediamo chise la prende», dicevano in

luoghi e momenti diversidella giornata. Un’altramaniera per cercare ditenere lontani ricordied emozioni legati alritorno del prodigoPep.

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Pep Guardiola, 44 anni, con una delle due Champions vinte con il Barcellona AP

HANNO DETTO

PEP GUARDIOLASU MESSI

MESSI È INARRESTABILE,

PERCHÉ NON C’È DIFESA CHE POSSA FERMARE IL

TALENTO

LUIS ENRIQUEALLENATORE BARCELLONA

PER ME PEP È IL MIGLIORE ALLENATORE

DEL MONDO.NON È UNA SEMIFINALE

CONTRO DI LUI

VALENTÌ GUARDIOLA PAPÀ DI PEP

QUI SONO L’UNICOCHE TIFA BAYERN.

HO IL BARÇA NEL SANGUE, MA PEP

MOLTO DI PIÙ

GUARDIOLA E LUIS ENRIQUESULLA FILOSOFIA DI GIOCO

IL NOSTRO POSSESSO PALLA?

C’È SOLTANTO UN PALLONE, VEDIAMO

CHI SE LO PRENDE

ChampionsRAndata semifinali

15MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Benitez, l’Europa è il tuo fortino1Al S.Paolo in Coppa il Napoli non ha mai perso: la città ci crede, Rafa insegue il terzo trofeo

I NUMERI

12 le partite europee di Benitez al S. Paolo: cinque nel 2013-14 e sette in questa stagione. Il bilancio è di 9 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta

0 le partite europee di Benitez al San Paolo chiuse senza aver segnato neppure un gol. Nel 2014-15 le reti sono state 16 in 7 gare interne

1 il trofeo europeo conquistato dal Napoli. Vinse già questa manifestazione, quando si chiamava Coppa Uefa, nel 1988-89, con Diego Maradona

60 le partite stagionali del Napoli se andrà in finale di Europa League: 38 in campionato, 5 nelle coppe nazionali, 17 in quelle europee

Mimmo MalfitanoINVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)

C i sono più storie da rac­contare in questa vigiliadi Europa League. Mo­

menti e riferimenti statisticiche spiegano e giustificano ilmotivo di un’attesa così vi­brante. Domani sera, il San Pa­olo offrirà il solito colpo d’oc­chio, quello dei grandi eventi,che spesso crea apprensionenegli avversari. Quarantamilao cinquantamila spettatori,cambia poco, perché non èuna questione di migliaia inpiù o in meno. Napoli sa essereparticolare ogni qualvolta leviene data l’opportunità di ag­giungere prestigio alla sua sto­ria calcistica. E la semifinalecontro il Dnipro è senz’altrouno di questi momenti. Il viag­gio a Varsavia, dove si gioche­rà la finale, è quotato tantissi­mo da queste parti, come se ildoppio impegno contro gliucraini fosse pura formalità.Ma non è così, e l’ha spiegatobenissimo ai suoi, Rafa Beni­tez. Per una notte, pure luimetterà da parte l’aspetto per­sonale, proverà a condurre ilNapoli alla vittoria senza con­dizionamenti: di futuro, pro­babilmente, ne parlerà oggipomeriggio il suo agente, Qui­lon, che ha in programma unincontro con il presidente Au­relio De Laurentiis.

CONCENTRAZIONE Rafa, in­tanto, è decisamente concen­trato sulla partita, forte puredel contributo che gli offrono inumeri: nelle 12 sfide europee

disputate a Fuorigrotta, fraChampions, preliminari edEuropa League, il suo Napolinon ha mai perso, ottenendo 9vittorie e 3 pareggi. L’ultimasconfitta interna risale al feb­braio 2013, con Walter Maz­zarri in panchina: quella voltafurono i cechi del Viktoria Pil­zen a violare lo stadio napole­tano. Le cifre, dunque, sonotutte dalla sua parte, e contri­buiscono a dare maggiore cari­ca alla squadra che in tre setti­mane si giocherà un’intera sta­gione. E allora, ci sarà il SanPaolo a sostenerne lo sforzo, iltutto esaurito è già annunciatoda qualche giorno.

COME TRAPATTONI Se per Na­poli potrebbe essere un eventostorico, vincere l’Europa Lea­gue, per Rafa Benitez sarebbela terza volta e, per giunta, conaltrettanti club: le due prece­denti le ha conquistate con Va­lencia e Chelsea. In questo mo­do, eguaglierebbe il record de­tenuto da Giovanni Trapattoniche s’è fermato a quota 3 (2volte con la Juventus e una conl’Inter). Insomma, le sue moti­vazioni sono quanto meno pa­ri a quelle dell’intero ambientenapoletano, che vede nellaconquista dell’Europa Leagueun’ulteriore possibilità di ac­cedere alla prossima Cham­pions League. Traguardo cheBenitez sta rincorrendo anchein campionato, dove la contesaè altrettanto complicata do­vendo la squadra partenopeacompetere con Roma e Lazioche la precedono in classificadi cinque e quattro lunghezzea soli quattro turni dalla fine.Nulla è precluso, comunque,perché questo Napoli ha dimo­strato più volte di poter batterechiunque, o quasi, speciequando in palio c’è qualcosa diimportante. La sconfitta diEmpoli, intanto, ha scosso l’al­lenatore spagnolo che non l’haancora metabolizzata, nono­stante il 3­0 rifilato al Milan,domenica sera al San Paolo.Ma le prossime ore avrannosoltanto un senso europeo, perla città, per la squadra e perl’allenatore conterà soltanto lasfida contro gli ucraini delDnipro. Per tutto il resto se neriparlerà a Parma, domenicapomeriggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Rafa Benitez, 54 anni, è al Napoli dalla stagione 2013-2014 GETTY IMAGES

VERSO VARSAVIA

FINALEVARSAVIA,il 27 maggio

NAPOLI Dnipro-

Siviglia FIORENTINA-

Andata Napoli, domani ore 21.05Arbitro Moen (Norvegia)

Ritorno Kiev, 14 maggio ore 21.05

Andata Siviglia, domani ore 21.05Arbitro Brych (Ger)

Ritorno Firenze, 14 maggio ore 21.05GDS

SIVIGLIA-FIORENTINA

Neto e Beto, parate in rimaUno aspira alla gloria dell’altro1Il viola lascerà Firenze e sogna di strappare il trofeo al rivale di domani seraIl portoghese, in dubbio per la spalla, deve cancellare l’errore con lo Zenit

Duccio ZoccoliniFIRENZE

N eto e Beto, simili nel no­me e forse anche nel de­stino. Almeno questa è

la speranza del primo, quelloviola, che durante la doppia sfi­da tra Fiorentina e Siviglia, vor­rebbe esser protagonista esat­tamente come Beto un anno fa.Perché è stato soprattutto gra­zie alle sue parate che nellapassata stagione l’Europa Lea­gue ha trovato casa in Andalu­sia. Decisivo in partita e duran­te i calci di rigore, quando ilportoghese, tifoso da sempredello Sporting Lisbona, ha ip­notizzato per ben due volte icalciatori del Benfica. Soddi­sfazione doppia, per chi in pas­sato ha vissuto spesso l’ansia ela paura di essere un eterno 12,quello che gioca solo quando sifa male il titolare.

EROE IN SORDINA In patrianon lo hanno mai considerato,al Porto, poi, era la riserva e sene andò fino a Cluj per giocare.Trasferito a Siviglia ha dovutoaspettare che vendessero Die­go Lopez e che si infortunassePalop per prendersi definitiva­mente i pali. Ora invece è uneroe. Grazie soprattutto a quel­

lo che ha fatto nella finale diTorino. Strane storie quelle deiportieri. Destinati a vivere sem­pre in bilico tra la gloria e il fal­limento, solo per merito o col­pa di una singola parata.

ALTI E BASSI E anche la carrie­ra di Neto, seppur breve, è statauna montagna russa di emo­zioni. Da quando è arrivato aFirenze nel gennaio 2011 havissuto di tutto, dalle critichealle lodi, fino ad arrivare alladecisione dello scorso gennaio,quando ha scelto di non rinno­vare il contratto in scadenza e

lasciare la Fiorentina a fine sta­gione. Un traditore per la cur­va, il titolare per Montella. An­che se all’inizio Tatarusanu,«più sereno e libero di testa»­secondo il tecnico, aveva trova­to il suo spazio tra i pali. Poi pe­rò, la lombalgia che ha fermatoil romeno ha cancellato tutte lescelte fatte fino a quel momen­to. Neto di nuovo padrone dellaporta viola, a partire dai sedi­cesimi contro il Tottenham del26 febbraio. La scelta è statavincente, come certificato dallacontinua conferma di Neto no­nostante la guarigione del col­

lega. I suoi interventi decisivihanno salvato la Fiorentina piùdi una volta, facendo crescerela rabbia dei Della Valle per laperdita di capitale. E non è uncaso che sia già promesso allaJuventus. Ora però pensa soloalla Fiorentina. Vuole lasciareda vincente, non da traditore. Egià domani al Sánchez Pizjuánpotrà guadagnarsi un piccolopezzo di medaglia. Sarà unodei punti fermi della formazio­ne che Montella manderà incampo. Emery, invece non sa sepotrà contare su Beto. La spalladel portoghese non è guarita

perfettamente ma lui non vuo­le mancare, soprattutto per ri­scattarsi dopo il grave errorecommesso ai quarti contro loZenit: «Spero che la sfortuna mi abbandoni nel finale di sta­gione ­ha detto ieri il portiere­voglio essere in porta per difen­dere il titolo». Non la pensanocosì i tifosi della Fiorentina, vi­sta anche la sua fama di para­rigori. Un’eventualità da evita­re, soprattutto se nella portadel Siviglia ci sarà ancora Antó­nio Alberto Bastos Pimparel,semplicemente Beto.

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Beto, 32 anni, portiere portoghese al Siviglia dal gennaio 2013 ACTION IMAGESNeto, 25anni, portiere brasiliano arrivato alla Fiorentina nel gennaio 2011 dall’Atl. Paranaense LAPRESSE

RIl n. 1 del Sivigliafu decisivonei rigori in finale.Il brasiliano ha trovato spazio tardi

Europa LeagueRDomani andata semifinali

16 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Montolivo saluta Oggi si opera,in campo a luglio 1Al capitano del Milan verranno tolte le viti dalla tibia Tornerà per la prossima stagione, col nuovo corso

Ancora senza Menez (rientrerà per chiudere a Bergamo con l’Atalanta) ma con Abate e Mexes, loro sì già al rientro dalla squalifica. Soprattutto con Antonelli e Suso, che Inzaghi ritrova dopo i rispettivi guai fisici: il rientro del terzino è il più utile a Pippo che a sinistra era in sofferenza. Ieri anche Suso si è rivisto in campo e di nuovo figurerà nell’elenco dei disponibili in vista della Roma. Senza obiettivi concreti i giocatori dovranno ora dimostrare dignità e orgoglio, che è quello che Inzaghi ripete dal dopo Udine. Concetto ribadito ieri da Galliani presente a Milanello per seguire la seduta: l’a.d. ha pranzato con Pippo e poi parlato con i giocatori. E, casomai non si fosse capito, anche Abbiati a Milan Channel l’ha sottolineato: «In questo finale ogni giocatore deve dimostrare di essere da Milan, e che potrà meritarsi la conferma per l’anno prossimo».

a.g.

TORNA ANCHE SUSO

Galliani chiedeorgoglio ai suoiAntonelli è ok

Suso, 21 anni FORTE

I SUOI NUMERI

12 le presenze stagionali di Montolivo (10 in campionato e 2 in Coppa Italia), per un totale di 809 minuti. Non ha fatto gol e ha una media voto di 5,20

88 le sue presenze complessive nel Milan, con 7 reti messe a segno. Riccardo è arrivato al Milan nell’estate del 2012, a parametro zero dalla Fiorentina

27 le partite che avrà saltato per infortunio quando sarà concluso il campionato (c’è anche una panchina). E’ rimasto vittima di tre distinti infortuni

Alessandra GozziniMILANO

C i sono stati mesi più for­tunati nella carriera diMontolivo che per la se­

conda volta di fila, a maggio, faparlare di sé per problemi allatibia. Un anno fa, nell’ultimogiorno del mese, il momentopeggiore: contro l’Irlanda, ulti­ma sgambata azzurra con vistaMondiale, Riccardo si procuròla frattura della tibia con dop­pia conseguenza, l’interventochirurgico immediato e l’esclu­sione dal gruppo in partenzaper Rio. L’operazione a cuiMontolivo verrà sottoposto og­gi ha la stessa origine ma undifferente presupposto: se Ric­cardo finirà sotto i ferri è per­ché la frattura si è nel frattem­po completamente ricompo­sta, tanto da non necessitarepiù del sostegno dei mezzi disintesi, cioè viti e infibulo, cheprima invece assicuravano sta­bilità. Pure le conseguenze so­no diverse, anche se non trop­po: l’intervento costringerà ilgiocatore a un lungo periododi inattività, non i sei mesi del­

la prima volta, ma un paio sì.Dunque campionato conclusocon un anticipo di qualche set­timana e appuntamento ri­mandato al prossimo ritiroestivo, in programma a luglio.

STAGIONE NEGATIVA Nel do­po partita di Napoli Inzaghiammetteva che l’assenza delcapitano, pur in mezzo a unalunghissima serie di guai fisici,era quella che in assoluto ave­va sofferto di più. Se affermareche, con Riccardo in campo, ilcampionato del Milan nonavrebbe subito lo stesso tracol­lo pare un azzardo, nei numeriil ragionamento di Pippo ha in­vece una sua logica. Montolivoè il più importante tra gli infor­tunati di lungo corso e insiemequello che si è visto di meno:dieci presenze, nove da titolarepiù qualche minuto di passe­rella contro l’Udinese al rientrodopo una lunga assenza; perfare un esempio, sono cinqueuscite in meno dello sfortuna­tissimo El Shaarawy, un altroche entra e esce dall’inferme­ria. Al recupero dalla fratturaalla tibia che lo ha rimesso incampo solo a novembre scorso,

Montolivo ha infatti aggiuntoun affaticamento muscolare,riscontrato a inizio febbraio, euna lesione al flessore diagno­sticata a inizio marzo. Da lìRiccardo non si è più visto e va­na è stata la speranza di Inza­ghi, espressa pubblicamentenon più di dieci giorni fa:«Montolivo sta bene ed è ormaipienamente recuperato. Ha bi­sogno di allenarsi un po’ per­ché è stato tanto tempo fuori edeve ritrovare il ritmo. Ma pre­sto rientrerà in gruppo e a Na­poli potrà esserci».

FLOP MILAN In realtà il capita­no non è apparso neppure nel­la notte del San Paolo, e pertornare protagonista è servitala notizia di ieri circa un nuovo

intervento da sostenere ingiornata, evento che però nonnasconde alcuna complicazio­ne particolare. Solo la volontàdi presentarsi «ripulito» alprossimo appello estivo: è peròevidente che almeno un paio difattori abbiano contribuito afissare per oggi la data del­l’operazione. Primo: la tenutamuscolare non proprio eccel­lente, e che magari lo avrebbecostretto a qualche altro fasti­dioso pit­stop, e secondo, an­cor più decisivo, l’esclusione ormai certificata dalla corsa al­l’Europa League e da qualsiasialtro obiettivo di squadra. Conmolti sarà solo un arrivederci aluglio, con Pippo invece è giàaddio.

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Riccardo Montolivo, 30 anni, contratto in scadenza nel 2016 FORTE

Serie ARLa crisi rossonera

17MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA CORDATA CINESEA differenza della cordata thailandese, non c’è un vero frontman, ma piuttosto diversi – chiamiamoli così – capi area (nella foto Zong Quinghou, presidente di Wahaha Group). Si sono sempre mossi sotto traccia e hanno atteso che Mr. Bee lasciasse Milano per incontrarsi con Berlusconi. Al momento hanno le chance migliori

LA CORDATA DI MR. BEEE’ uscita allo scoperto con messaggi mediatici piuttosto forti. Bee Taechaubol ha incontrato Berlusconi a Arcore e poi ha atteso a lungo una chiamata. Quando è arrivata, sul piatto non c’era più la maggioranza del Milan, ma il 49%. Il fatto che Mr. Bee si sia esposto così tanto è stata una cosa poco apprezzata a Arcore

SILVIO BERLUSCONICedere la sua «creatura» prediletta equivale ad avere «la morte nel cuore», come racconta chi gli sta vicino. E infatti ha chiarito pubblicamente di voler tenere la maggioranza azionaria e la presidenza. C’è chi si spinge a dire che alla fine si terrà tutto il Milan, ma sembra un’ipotesi quasi impossibile

IL BORSINO DELL’AFFARECINESI AVANTI, BEE ATTENDE MA OCCHIO A SILVIO

Pressingsu BerlusconiI cinesi prontiall’affondo1I contatti con la cordata di Pechino proseguono: in arrivo la controproposta Ma l’obiettivo è la maggioranza del MilanMario PagliaraMarco Pasotto

Q uando sabato scorso la dama cinese hafatto irruzione sulla scena, da quel mo­mento si è incominciata a scrivere unastoria nuova e dal finale che, in questo

momento, sfugge a qualsiasi tipo di pronostico.Perché nei due incontri ad Arcore, nel pomerig­gio di sabato e all’ora del caffè dopo il pranzo didomenica, Silvio Berlusconi non si aspettava ditrovarsi di fronte una cordata così determinata econvinta di raggiungere l’obiettivo della scalataal Milan. Un gruppo che, da più fonti, viene de­scritto con spalle molto solide e con «argomenti»robusti e capaci – elemento che ha colto di sor­presa un po’ tutti – di presentare sul tavolo unaquantità tali di garanzie da far tentennare ancheun Berlusconi che appena poche ore prima ave­va annunciato la decisione di mantenere per séla maggioranza della società rossonera. Atten­zione, però: in questa fase sarebbe un errorespingersi in una serie di considerazioni affretta­te, pensando che Berlusconi abbia accettato ditrattare nuovamente la cessione della maggio­ranza, ma il pressing cinese è talmente insisten­te che potrebbe produrre una svolta anche intempi non particolarmente lunghi. I cinesi sonopronti a un rilancio e la loro forte consistenza stainsinuando un dubbio nella testa di Silvio: daquando la dama cinese (si sussurra che possa trattarsi di un emissario governativo) è sbarcataa Milano le certezze si sono assottigliate. Adessotutto è tornato ad essere oggetto di valutazioni.

IRREMOVIBILI Questi sono i giorni del Dragone,che prova l’accerchiamento. La cordata cinesesta producendo il massimo sforzo per aprire una

breccia in Berlusconi, e chissà che non ci stia riu­scendo. Anche il calendario degli ultimi giorniconduce in questa direzione: al doppio incontrosono seguiti contatti e scambi di email continui.Il filo tra Arcore e il gruppo cinese è segnalato inqueste ore attivissimo. Ieri una fuga di notizieraccontava di una nuova visita di un emissario aVilla San Martino, che al momento non trovaconferme, mentre è previsto tra non troppo (for­se già nel fine settimana) un altro appuntamen­to. I cinesi si stanno dimostrando disponibili aldialogo su tutto, pur restando irremovibili suprerogative e obiettivi: anche se non subito, puntano alla maggioranza della società e restaquindi da capire se accetterebbero di entrare dacomprimari, seppure con prospettive di scalata.

CONTROPROPOSTA E allora bisogna fare un pas­so indietro, tornando al punto di partenza di questa storia: la prima proposta cinese prevede­va un ingresso nel Milan con un pacchetto­lan­cio tra il 30% e il 40% e la sottoscrizione di unpatto di acquisto per aumentarne il peso in so­cietà fino a un 70% in 4 anni. Il filo si è interrottoqui ed è da questo snodo che i cinesi hanno riav­viato i colloqui, trovandosi di fronte un Berlu­sconi cambiato e non più intenzionato a mollarela maggioranza. Non è stata ancora definita lacontroproposta, ma sul tavolo i punti chiave so­no due: primo, da Arcore individuano come so­luzione migliore l’ingresso con una quota di mi­noranza (30­40%), così da immettere nel bilan­cio quei capitali (250­300 milioni) di cui il clubha assoluto bisogno per rilanciarsi. In cambioviene offerto il business per la costruzione delnuovo stadio, che ingolosisce l’immobiliareWanda Group, dentro la cordata di Pechino. Se­condo: uno scenario così secco non trova gradi­mento tra i cinesi. Insistono sull’accordo per ot­

tenere gradualmente il club entro 4 anni. Ma sela controproposta sarà irrinunciabile, il colpo discena non sarà più solo una suggestione. «Ilbrand Milan è forse il più forte del mondo nelcalcio: è fortissimo nei Paesi dell’Est, è un pecca­to non utilizzare questa forza per fare una squa­dra ancora più forte di quanto non lo sia stata nelpassato», ha ricordato Ennio Doris, fondatoredel Gruppo Mediolanum, a Ballarò. Silvio peròsi è isolato da tutti, anche dai suoi fedelissimistorici: deciderà lui, da solo.

MR BEE Intanto il rapporto con Bee è in ghiaccia­ia. Dal 1° maggio nelle relazioni con il thailande­se sembra essere cambiato non tutto ma quasi,spiazzato dalla svolta di Silvio di non volergli piùcedere la maggioranza. Le prerogative dell’at­tracco del gruppo Bee ad Arcore sono state pre­cise dalla prima ora, e lo dimostra il preliminarefirmato il 5 marzo a Villa San Martino impostatosu una cessione subito del 25­30% con dentroun patto per salire col tempo al 60% per un inve­stimento intorno ai 500 milioni. Le carte sonostate ribaltate sabato mattina: Berlusconi ha of­ferto poco più del 40% valutandolo 300 milionie minando le certezze dei soci di Bee. Ma, anchequi, non è detta ancora l’ultima parola.

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IL FUTURO DEL DIAVOLO TRA ARCORE E L’ORIENTE

1 Silvio Berlusconi, presidente onorario del Milan 2 Wang Jianlin, presidente di Wanda Group, colosso cinese con attivitàin edilizia, turismo, hotel, intrattenimen- to 3. Bee Taechaubol, a.d. di Thai Prime, società che si occupa di acquisto di parti di aziende non quotate in Borsa ANSA/EPA/GETTY

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RLa consistenzadel gruppo potrebbe indurreSilvio a rivalutarela situazione

RDa Milano offronola costruzione dello stadio: può esserelo snodo cruciale

Serie ARStrategie societarie

18 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mancio in difesaSkrtel è un’ideaE c’è l’incontro per Handanovic1Lo slovacco del Liverpool nel mirino Oggi l’agente del portiere vede la società

SU GAZZETTATV

Paolillo sul Fair play: «Sanzione Inter? Blanda»1L’ex dg interista (ora consulente Uefa)svela: «Le regole che valgono per chi va in Europa saranno applicate a tutta la A»

Luca Pessina

«Q uando si stabilì nelFinancial Fair Play,a suo tempo, che sisarebbero dovute

dare delle sanzioni ai club, si èpensato ad applicarle inizial­mente in maniera più blandaper abituare i club alle nuoveregole. Non mi stupirei se nelcaso dell’Inter, alla fine, le san­zioni fossero contenute». Paro­la di Ernesto Paolillo, ex d.g.nerazzurro e coinvolto in pri­ma persona nella stesura del

regolamento della Uefa, ospiteieri a CalcioMarket su Gazzet­taTv. Così l’Inter aspetta perdopodomani una sanzione pe­cuniaria da Nyon inferiore alleaspettative, intorno ai 2­3 mi­lioni (rispetto ai 5­10 attesi).Per quanto riguarda la limita­zione della rosa da 25 a 21 ele­menti e il mercato perfetta­mente bilanciato tra entrate euscite, i nerazzurri potrebberoveder rimandata l’applicazio­ne della pena alla prossimapartecipazione alle coppe eu­ropee, ancora in discussione invista della nuova stagione. Ma

per Paolillo non sarebbe unasoluzione definitiva per il clubdi Thohir: «Potrebbe fare co­modo non solo all’Inter restarefuori dalle coppe, ma il proble­ma verrebbe solo dilazionato.Quando si riqualificherà, laUefa controllerà gli ultimi trebilanci d’esercizio. Senza di­menticare che in Inghilterra eGermania le regole del Finan­cial Fair Play sono già applicatea tutti, non solo a chi partecipaalle competizioni europee. Everrà seguita la stessa norma anche in Italia a partire dallaprossima stagione».

IL DOPO MADRID Un passivoche l’Inter sta cercando di di­minuire virtuosamente, par­tendo dall’abbattimento del monte ingaggi. Una mossa incontrotendenza con la gestio­

ne Moratti, che nel post Triple­te ha deciso di non cedere i pez­zi pregiati della rosa allenatada José Mourinho: «Sono sem­pre stato convinto che sarebbestato meglio cedere alcuni gio­catori e non lo dico solo a po­steriori. Già dopo la vittoria diMadrid qualche dichiarazionea caldo aveva dato credito aquesta mia idea. Massimo Mo­ratti però mi rispose: “Cosa di­rebbero i tifosi se l’anno prossi­mo non vincessimo proprio acausa delle cessioni?”. Unascelta coerente, essendo il pri­mo tifoso del club».

STRADA PER DYBALA Questala rivelazione di Paolillo, chedice la sua anche sulla corsa aPaulo Dybala, obiettivo dichia­rato di Piero Ausilio per rinfor­zare l’attacco in vista della

prossima stagione: «Per per­mettersi l’attaccante del Paler­mo, l’Inter deve scegliere chisacrificare e vendere qualcu­no. Non esistono altre stradeper permettersi certi esborsi.Lo slogan rimane quello del pa­reggio di bilancio». Chiusurasull’idea di una fusione tra idue club milanesi, motivata inquesto modo: «La mia provoca­zione amara partiva dal pre­supposto che i due club sareb­bero finiti in mani straniere.Non seguiva la continuità dellatradizione meneghina ed eraun rischio. Si veda l’amore cheMoratti ha avuto per il suo clubnel corso degli anni. Milano,poi, non può reggere due stadidi proprietà. Se Barbara Berlu­sconi e il Milan lo costruisconoper primi fanno bene».

© RIPRODUZIONE RISERVATAErnesto Paolillo, 69 anni ANSA

L’EX PRESIDENTE

Moratti: «Icardi è necessarioSpero che resti» 1Su Maurito si rifà sotto il Chelsea ma lui vuole i nerazzurri. Firma a breve, senza clausola rescissoria

Massimo Moratti, 69 anni, in tribuna a SanSiro con la moglie per l’addio di Zanetti LIVERANI

Matteo Dalla Vite

Q uando Maurito Icardi esce dalla festadi Zanetti, alla domanda sul rinnovodel contratto dice «questa è una cosadifficile». E lo dice per tagliar corto,

non per sotterrare una mina vagante. Perchésul suo contratto manca solo l’autografo, «datemi la penna e firmo», e non c’è alcunaclausola rescissoria in atto. Piuttosto c’è in ballo la classifica marcatori, che permette­rebbe al bomber di prendersi il bonus­pontefra vecchio e nuovo stipendio. L’Inter non hafretta: il contratto fino al 2019 è pronto, Maurito vuole restare assolutamente all’In­ter.

VECCHI RUMORS Cedere Icardi, lo sa ancheil club nerazzurro, sarebbe un segnale di de­bolezza enorme. E lo ripete anche Mancini,che a Thohir ha detto che se ci sono cessionieccellenti da fare, bé, che non tocchino lui,Maurito. In tal senso si esprime anche Massi­mo Moratti, socio di minoranza dell’Inter. «Comprammo Icardi perché pensavamo avesse le qualità che ora sta dimostrando, elo credo piuttosto necessario come punto diriferimento. Detto questo, però, le strategiedelle società molte volte vanno più in là equindi posso solo dire di sperare che riman­ga». Secondo una riattivazione di vecchie vo­ci si sarebbe fatto avanti nuovamente il Chel­sea. Zero conferme: Icardi, sostiene l’Inter,non si vende. Fino a prova contraria.

ET E MANCIO NON VOLANO BASSI Nel frat­tempo, Moratti elogia Mancio e Thohir. «Ve­do molta professionalità da parte di Mancini,mi affido a lui per sperare nel futuro. Puntomolto anche sulla serietà e l’emotività del presidente Thohir: vuole ottenere qualcosadi importante. Touré? Credo insegua qualco­sa del genere, non è uno che vola basso».

STO CON CAIRO Infine, chiosa sul discorsoscudetti­Juve. «Inutile – dice Moratti – af­fron–tare questo tema, mi sembra che il pre­sidente del Toro, Cairo, lo abbia affrontato».

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Martin Skrtel, 30 anni, slovacco, gioca nel Liverpool dal 2008 ACTION

RServe un centrale di personalità, resta viva anche lapista che porta alfrancese Heurtaux

Luca Taidelli

L’ attacco aiuta a vendere ibiglietti, ma la difesa favincere le partite. Il pur

offensivo Roberto Mancinivuole a tutti i costi Dybala e Ya­ya Tourè ma non dimentica ilfamoso detto americano e haben presente che per costruireuna grande Inter bisogneràmettere mano pure alle fonda­menta.

GIÙ VIDA E DRAGOVIC Anchese nelle ultime uscite ha incas­sato appena due reti, la retro­guardia dell’Inter ha bisognodi innesti di qualità e persona­lità. La certezza si chiama Jei­son Murillo, 22enne centralecolombiano del Granada, ca­pace di giocare a tre e a quattroma soprattutto veloce nel bre­ve, caratteristica che mancanella rosa attuale. Il nazionale,già bloccato a gennaio, però

non basta. Sia perché nel cuoredella difesa sono certe le uscitedi Campagnaro e Felipe, pro­babile quella di Andreolli ­ cheha la pazienza di Giobbe maora vuole andare a giocare ­,mentre quella di Juan Jesus èlegata a eventuali offerte im­portanti. Sia perché anche inquesto reparto serve un uomodi grande personalità che fac­cia fare il salto di qualità aicompagni, Ranocchia in pri­mis. Aspettando di capire il fu­turo di Vidic, che è in gran ri­presa ma ha pur sempre un in­gaggio molto pesante, l’atten­z i o n e d e l M a n c i o s i èconcentrata su Martin Skrtel,30enne leader spirituale del Li­verpool, dove gioca dal genna­io 2008. Il capitano della Slo­vacchia ­ nel luglio scorso vici­no al Napoli grazie al feelingcon Benitez ­ ha il contratto inscadenza nel 2016 e malgradoil pressing dei Reds non ha an­cora rinnovato. L’Inter sta pro­vando ad inserirsi in questoempasse, anche perché sono incalo le quotazioni di Vida eDragovic, centrali per i quali laDinamo Kiev chiede cifre esa­gerate. Skrtel sarebbe dunquela prima scelta, senza dimenti­care Thomas Heurtaux, per ilquale ci sono già stati dei con­tatti con l’Udinese.

ORE CALDE PER HANDA Nellasituazione contrattuale di Skr­tel si trova anche Samir Han­danovic. Un nodo da scioglierein fretta, tanto che oggi sarà aMilano Federico Pastorello,agente dello sloveno, che tra lealtre cose incontrerà il ds ne­razzurro Piero Ausilio. L’Interha offerto al portiere un pro­lungamento a 2,5 milioni a sta­gione, lui nicchia non solo per isoldi (ne chiede 3) ma ancheperché vuole giocare in Cham­pions. Opportunità che per laprossima stagione potrebbe of­

frirgli la Roma, che sarebbepronta a offrire 8 milioni. Sedivorzio sarà, i nerazzurri ­ ameno che non arrivino sorpre­se sul fronte Neto, che al Man­cio piace assai ­ andranno sul­l’usato sicuro, quindi uno traCech e Reina, che costerebberopoco o nulla in termini di car­tellino, ma molto in ingaggio.

ALTERNATIVE NEL MEZZO I ra­dar nerazzurri comunque sonoaccesi su tutti i fronti e i ruoli.Ribadito che per la mediana inomi più caldi restano YayaTourè e Thiago Motta, nel casola pista che porta all’ivoriano si

rivelasse troppo costosa po­trebbe tornare di moda un al­tro centrocampista molto lega­to a Mancini dopo l’esperienzainsieme al Galatasaray: FelipeMelo. Che alla Gazzetta haspiegato: «Mancio è un gran­dissimo, mi piacerebbe lavora­re ancora con lui». Senza di­menticare Allan, anche se per ilbrasiliano l’Udinese chiedetroppo. Occhi puntati pure sul21enne terzino sinistro ArthurMasuaku. Dopo un’ottima sta­gione all’Olympiacos, il france­se però adesso viene valutatonon meno di 10 milioni. Ester­no, ma più offensivo, è anchel’ungherese Balazs Dzsudzsak,28enne della Dinamo Mosca inscadenza a giugno. «Essendoun parametro zero, è normalesi parli di me ­ dice il nazionale­. C’è stata una possibilità di ve­nire all’Inter, a gennaio erava­mo vicinissimi all’accordo. Maanche ora non escludo nulla».

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Serie ARL’Inter è già sul mercato

Samir Handanovic, 30 anni, sloveno. È all’Inter dal 2012. Il suo contratto scadrà nel 2016 LAPRESSE

19MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA VOLATA CHAMPIONSIN 4 GIORNATE

fL’ATTACCANTE GIALLOROSSO fL’ATTACCANTE BIANCOCELESTE

La Roma cercail suo bomberPer Ljajiccura tedesca1Il serbo, a secco da 3 mesi in Serie A, è stato a Monaco per la schiena, ma col Milan ci sarà

Lazio, Felipe si è fermato Ma adesso c’è la «sua» Inter 1Il brasiliano non incide più: all’andatai 2 gol ai nerazzurri lo fecero esplodere

Adem Ljajic, 23 anni, attaccante serbo al secondo anno nella Roma ANSA Felipe Anderson, 22 anni, seconda stagione con la Lazio LAPRESSE

Massimo CecchiniROMA

L’ uscita del tunnel, forse,era un po’ più in là rispet­to a quanto aveva pensa­

to. Esattamente in Germania,dove già in passato la sua schie­na aveva trovato sollievo. Sem­bra strano, ma in uno sprint perpartecipare alla Champions nel­l’ambiente Roma in tanti paionoavere dimenticato l’attaccanteserbo, che resta sempre il capo­cannoniere giallorosso con 8 golin campionato e 1 in Europa Le­ague.

CALVARIO Sgraniamo il rosariodei ricordi. Ljajic in questa sta­gione ha segnato in campionatopiù gol di Gervinho (2), Doum­bia (2), Iturbe (1) e Ibarbo (2 colCagliari) messi insieme. Dettoquesto, è innegabile che unaflessione nel suo rendimento cisia stata, e neppure poco eviden­te, se si pensa che l’ex della Fio­rentina non realizza reti in cam­pionato dall’8 febbraio, quinditre mesi. A frenarlo una piccolaserie di fastidi muscolari, chehanno spinto lo staff medico avalutare che i problemi potesse­ro derivare da fastidi alla schie­na, con relative ricadute postu­

rali. Per questo Ljajic è volato aMonaco di Baviera, per un con­sulto col professor Müller­Wohl­fahrt, ex medico sociale delBayern (con Guardiola i rappor­ti non sono idilliaci) e della Ger­mania, ma sopratutto vero eproprio santone della medicinasportiva tedesca, che già nel pe­riodo viola lo aveva annoveratotra i propri pazienti. Il responsoè stato positivo. Ovvero, Ljajic –dopo essersi scaldato a lungodomenica scorsa e aver compiu­to il successivo allenamento al­l’Olimpico – sabato a San Sirosarà disponibile, visto che oggisvolgerà un differenziato e do­mani sarà riaggregato al grup­po. Poi toccherà a Garcia decide­re se tenerlo ancora ai box o ri­lanciarlo. Inutile dire che Ljajic agiocare ci terrebbe non poco, vi­sto che nell’estate del 2013 è sta­to ad un passo dal Milan, perchésuo padre aveva gettato le basidi un accordo poi sfumato. Il suofuturo, perciò, è diventato gial­lorosso, e non risulta che il serbosi sia mai pentito. Anzi.

DOUMBIA OK Buone notizie,inoltre, sono arrivate anche daStrootman (controlli ok) eDoumbia. Gli esami strumentalia cui è stato sottoposto ieri l’ivo­riano, dopo il fastidio ai flessoridella coscia sinistra accusato do­menica, non hanno infatti evi­denziato lesioni. L’attaccanteperciò ha già iniziato il recuperoper farsi trovare pronto sabatoper la sfida al Milan, dove inse­guirà il terzo gol consecutivo.Traguardo che piacerebbe an­che a Iturbe, fermo malinconi­camente ancora a quota uno, mache in ogni caso non molla. «Ciaspettano quattro finali – hascritto sui social – e io non mi da­rò mai per vinto». Meglio così,ma col via libera definitivo datoa Ljajic – che ha saltato le ultimetre partite – in attacco la concor­renza aumenterà per tutti. Ciòche conta, però, è la qualifica­zione in Champions, fondamen­tale per i conti del club. Meglionon dimenticare che tra i gioiellidella corona, uno dei primi èproprio Ljajic, che ha una clau­sola rescissoria abbordabile etanti estimatori. Ma questa è tutta un’altra storia. Che alla Ro­ma tutti sperano non sia maiscritta.

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Stefano CieriROMA

D ov’è finito Felipe? Selo chiedono in tanti.Dentro e fuori la La­

zio. I primi sono ovviamen­te molto più interessati al­l’argomento. Anche perchésenza il miglior Anderson laLazio rischia di scendere daltreno Champions sul qualeè miracolosamente riuscitaa salire negli ultimi mesi.

LA FRENATA Della scalataalla zona Champions, rea­

lizzata dalla banda Pioli trafebbraio e aprile, Anderson èstato uno dei grandi protagoni­sti. Se non il protagonista asso­luto. Con i gol (10 in campio­nato e 1 in Coppa Italia), gli as­sist (7) e più in generale con as­soli che hanno «spaccato» lepartite. Tutto questo fino a La­zio­Empoli di un mese fa,quando firmò la rete che chiu­se il 4­0 dei biancocelesti. Gliultimi lampi da vero Andersonci sono stati in quella partita,nella quale peraltro, a voler es­sere pignoli, già s’intravide unacerta flessione. Che poi si è ma­nifestata in tutta la sua eviden­

za in quelle successive: a Tori­no con la Juve, all’Olimpicocon Chievo e Parma e domeni­ca scorsa a Bergamo. Matchnei quali Felipe è rimasto a sec­co, di gol e di assist. E ha forni­to, nella migliore delle ipotesi,prestazioni normali. E’ chiaro che da un ragazzo che ha dapoco compiuto 22 anni non sipuò pretendere la stessa conti­nuità di rendimento che garan­tiscono giocatori più maturi.Però una frenata così netta eimprovvisa neanche era pensa­bile. Anderson ha sicuramentepagato il ruolo di star che gli èstato appiccicato addosso. Gliavversari ora lo temono, lo stu­diano, lo affrontano come pri­ma non accadeva. E lui, a que­sta nuova situazione, non si èancora abituato.

LA RIPARTENZA Alla fine lafrenata gli ha anche annullatole già poche chance di esserepreso in considerazione daDunga per la Coppa America digiugno. Ieri il c.t. del Brasile hadiramato le convocazioni perla manifestazione e il lazialenon c’è. Non è una bocciatura,visto che Felipe finora non èmai stato preso in considera­zione per la Selecao (fa parteinvece della nazionale olimpi­ca), però è sicuramente un’al­tra notizia che all’ex Santosnon fa piacere. Anche perché in cuor suo ci sperava in un ri­pensamento da parte di Dun­ga. Pioli, ex compagno di Dun­ga (nella Fiorentina), si augurache questa piccola delusione loaiuti a rialzarsi e a tornare suilivelli di un mese fa. A dire ilvero, a Bergamo, qualche se­gnale in tal senso c’è stato. Spe­cie nella ripresa Anderson è in­fatti tornato, sia pur a intermit­tenza, a combinare qualcosada Anderson. La Lazio ne ha bi­sogno per lo sprint finale. Espera che la rinascita possa es­serci già domenica sera control’Inter. Contro cui all’andata aSan Siro realizzò una doppiet­ta che non bastò alla Lazio pervincere (finì 2­2), ma che bastòe avanzò per lasciare tutti abocca aperta sul suo conto. Siera già sbloccato, ma quella se­ra a San Siro per la prima voltaincantò davvero. L’Inter lo sve­glierà di nuovo?

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L’IDEA DI MERCATO

E Sabatini pensaa Gonzalo Rodriguezper la nuova difesa

QUI FORMELLO

Biglia e De Vrij ok però Lulic è ai boxDi Biagio in visita

Andrea PuglieseROMA

C’ è un giocatore che daun po’ frulla nella testadi Walter Sabatini per

rinforzare la difesa della prossi­ma stagione e si chiama Gonza­lo Rodriguez. È lui, il capitanoargentino (con passaporto spa­gnolo) della Fiorentina il profi­lo considerato ideale per la re­troguardia giallorossa. Per qua­lità tecnica, carisma, senso del­la posizione e capacità in fased’impostazione. Un centralecompleto, che sa giocare a quat­tro ma anche a tre, seppur Gar­cia a tre non ci giochi mai.

LA SITUAZIONE La Roma civuole provare, anche se sa chestrappare Rodriguez (la valuta­zione dovrebbe essere intorno ai 10 milioni) alla Fiorentinanon sarà facile. Un po’ per il rap­porto di amore e complicità chesi è creato tra il giocatore, il clube l’ambiente viola (e non è uncaso che sia proprio lui il capita­no, in assenza di Pasqual), unpo’ perché Gonzalo a Prato hatrovato anche l’amore, con Mar­tina che presto lo renderà papà.Il contratto di Rodriguez a Fi­renze scade nel 2017, con un in­gaggio che gira — bonus com­presi — intorno al milione emezzo netto. Ecco, dovesse ave­re la certezza della Championsla Roma potrebbe proprio far le­va su questo tasto per convince­re l’argentino a staccarsi da Fi­renze, offrendogli un contrattoda 2/2,2 milioni l’anno (più bo­nus). Nel caso, toccherà poi aGonzalo (e Martina) deciderese accettare o meno. Del resto, èanche una questione di cuore.

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Nicola BerardinoROMA

S enad Lulic verso il forfaitper la sfida con l’Inter.L’esterno si è fermato per

una contrattura al polpaccio.Lesione muscolare esclusa daiprimi esami, ma la situazioneverrà valutata nelle prossimeore. Uno stop che si è verificatodomenica pomeriggio nel ri­scaldamento della gara control’Atalanta. Il bosniaco era can­didato a un posto da titolare, poi è andato in panchina. Il suorecupero per la gara dell’Olim­pico di domenica sera apparedecisamente difficile. Contro

l’Inter Pioli potrà comunquecontare sui rientri di Biglia eDe Vrij. Ieri pomeriggio, alla ri­presa degli allenamenti, il cen­trocampista, reduce da una di­storsione alla caviglia destra, ètornato ad allenarsi col grup­po. Il difensore, fermato da untrauma capsulare al ginocchiosinistro, si aggregherà da oggi.Oggi pomeriggio, intanto, unaltro centrale, Gentiletti farà leprove generali per il rientro.Giocherà con la Primavera nel­la partita di campionato control’Avellino, a Formello. L’argen­tino è out da settembre (lesio­ne del crociato sinistro).

OSPITE DOC Ieri pomeriggio, un ospite d’eccezione a For­mello. Il c.t dell’Under 21 GigiDi Biagio ha seguito l’allena­mento della squadra di Pioli dabordo campo. Non ha però po­tuto vedere all’opera l’azzurri­no della Lazio, il centrocampi­sta Danilo Cataldi, che ha lavo­rato in palestra.

© RIPRODUZIONE RISERVATAGonzalo Rodriguez, 31 anni LAPRESSE Senad Lulic, 29 anni GETTY IMAGES

STATO DI FORMA

scarso buono

DIFFICOLTÀ

In maiuscolo le gare in trasferta

mediafacile

35ª giornata 36ª giornata 37ª giornata 38ª giornata

NAPOLI PT. 59

PARMA Cesena JUVENTUS Lazio

LAZIO PT. 63

Inter SAMPDORIA Roma NAPOLI

ROMA PT. 64

MILAN Udinese LAZIO Palermo

Serie ARIl testa a testa

20 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GIUDICE SPORTIVODodici squalificatiTre per Samp e Verona Dodici giocatori squalificati per un turno nella 34a giornata di Serie A, in attesa di completare il quadro dopo Torino-Empoli. La lista: Sportiello (Atalanta), Dessena e Mpoku (Cagliari), De Sciglio (Milan), Romagnoli, Obiang e De Silvestri (Sampdoria), Brighi (Sassuolo), Allan (Udinese), Marquez, Greco e Sala (Verona).

PALERMOSorrentino tamponato«Solo una botta» «Sto benone». Stefano Sorrentino, portiere del Palermo, ha rassicurato sulle sue condizioni dopo il lieve incidente stradale che lo ha visto coinvolto ieri mattina. Il giocatore è stato prontamente ricoverato in ospedale: «Sono solo stato

tamponato e ho preso una piccola botta alla mano destra», ha informato sui suoi profili social Sorrentino, concludendo: «Grazie per il pensiero, un abbraccio». Il contrattempo non avrà ripercussioni sulle scelte di Iachini che per le ultime gare di campionato aveva già deciso di schierare Ujkani.

PRIMAVERAOggi due recuperiin campo Roma e Lazio Oggi due recuperi nel girone C del campionato Primavera. Tornano in campo Roma e Lazio, impegnate venerdì scorso nel ritorno della Coppa Italia. La Lazio ospita l’Avellino, per riprendersi il secondo posto; la Roma va a Latina, per cercare la fuga definitiva in testa. Le romane sono in lotta col Bari per i primi due posti, quelli che danno accesso diretto alle Final Eight scudetto.

TACCUINO

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 79 34 24 7 3 64 19ROMA 64 34 17 13 4 48 25LAZIO 63 34 19 6 9 64 32NAPOLI 59 34 17 8 9 62 43FIORENTINA 52 34 14 10 10 49 42SAMPDORIA 51 34 12 15 7 41 37GENOA 50 34 13 11 10 49 40INTER 49 34 12 13 9 50 39TORINO 48 33 12 12 9 40 36PALERMO 43 34 10 13 11 46 48MILAN 43 34 10 13 11 46 45UDINESE 41 34 10 11 13 38 45CHIEVO 41 34 10 11 13 25 33VERONA 40 34 10 10 14 41 58EMPOLI 38 33 7 17 9 38 42SASSUOLO 37 34 8 13 13 39 52ATALANTA 33 34 6 15 13 32 47CAGLIARI 27 34 6 9 19 42 63CESENA 24 34 4 12 18 32 61PARMA (-7) 16 34 6 5 23 27 66

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 9 MAGGIO, ore 18JUVENTUS-CAGLIARI (3-1)MILAN-ROMA ore 20.45 (0-0)DOMENICA 10 MAGGIO, ore 15CHIEVO-VERONA ore 12.30 (1-0)CESENA-SASSUOLO (1-1)EMPOLI-FIORENTINA (1-1)PALERMO-ATALANTA (3-3)UDINESE-SAMPDORIA (2-2)PARMA-NAPOLI ore 18 (0-2)LAZIO-INTER ore 20.45 (2-2)LUNEDI’ 11 MAGGIO, ore 20.45GENOA-TORINO (1-2)

20 RETI Tevez (2, Juventus).18 RETI Icardi (4, Inter); Toni (3, Verona).16 RETI Menez (8, Milan); Higuain (3, Napoli).13 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino); Di Natale (Udinese).12 RETI Klose (Lazio).11 RETI Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo).10 RETI Maccarone (1, Empoli); Iago Falque’ (2, Genoa); Felipe Anderson (Lazio).9 RETI Mauri e Parolo (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

34aGIORNATA

Giampiero Ventura, 67 anni ANSA Maurizio Sarri, 56 anni LAPRESSE

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE

difficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono

35ª 36ª 37ª 38ª

NAPOLI PT. 59 PARMA Cesena JUVENTUS Lazio

FIORENTINA PT. 52 EMPOLI Parma PALERMO Chievo

SAMPDORIA PT. 51 UDINESE Lazio EMPOLI Parma

GENOA PT. 50 Torino ATALANTA Inter SASSUOLO

INTER PT. 49 LAZIO Juventus GENOA Empoli

TORINO* PT. 48 GENOA Chievo MILAN Cesena

*Oggi si gioca Torino-Empoli In MAIUSCOLO le gare in trasferta

CENTIMETRI

Toro-Empoli, viva la gavetta1Si sfidano due allenatori venuti dal basso Ventura e Sarri sono protagonisti in A dopo essere partiti dalle squadre dilettantiGuglielmo Longhi

A lbenga e Stia, Rapallo eFaellese, Entella e Ca­vriglia: le loro radici so­

no qui, e non le hanno mai rin­negate. Giampiero Ventura eMaurizio Sarri hanno comin­ciato ad allenare in tempi e luo­ghi molto lontani, dal punto divista calcistico. Un ligure in Li­guria, un toscano in Toscana:una lunghissima salita, a picco­li passi, verso l’alto. Si chiamagavetta, merce rara oggi. Chil’ha fatta, la rinfaccia agli altridandogli implicitamente delraccomandato. Per chi non l’hafatta e non ottiene risultati (In­zaghi per tutti), la colpa è dop­pia. E invece provate a chiedetese e quanto serve all’allenatorepiù vecchio del campionato(dopo Reja) e a quello che hadebuttato tardi in A. La rispo­sta è sempre la stessa: «E’ pre­ziosa, perché gli errori ti aiuta­no a crescere poco per volta».Secondo il dizionario Gabriel­li, la gavetta è un «recipiente dimetallo munito di manico e co­perchio, destinato a contenereil rancio del soldato». E quindiviene dalla gavetta «l’ufficialeche ha percorso tutti i gradi in­feriori, da soldato semplice in

avanti». Ventura e Sarri sonoufficiali seguiti e amati dallatruppa. Torino­Empoli di oggiè anche un inno alla pazienza.

GLI INIZI Torniamo all’inizio.Il genovese Ventura comincianel 1980 a meno di cento chilo­metri da casa: Albenga, cam­pionato Interregionale, oggiserie D. Da queste parti, la gen­te si ricorda ancora di lui tantoda avergli intitolato, un paiod’anni fa, una corsa di trotto.Sarri, nato per caso a Napolima cresciuto in Valdarno, co­mincia nel 1990 ancora più inbasso, in Seconda categoriacon lo Stia, che non è un con­giuntivo ma la frazione di Pra­tovecchio, provincia di Arezzo,oggi uniti. Sta ancora lavoran­do in banca (e questo ormai èun particolare entrato nellaleggenda del personaggio),quindi fare l’allenatore profes­sionista è qualcosa che appar­tiene al mondo delle idee. Sarricosì continua il suo giro regio­nale: Faella, ancora più piccoladi Stia, poi Cavriglia fino allosconfinamento ad Antella, inprovincia di Firenze. AncheVentura non si stacca da casa eun giorno dirà, pensando allafaticosa esperienza con la Sam­pdoria: «Quanto è difficile alle­

nare nella tua città». Lui cosìgira attorno a Genova: Rapal­lo, poi Chiavari. Poi, finalmen­te, il salto in C1 a La Spezia. E’il 1986.

IN A TARDI Tra i due ci sono 11anni di differenza, uno staccogenerazionale che è stato ri­dotto poco per volta. Due sto­rie molto simili: Ventura è arri­vato in A quando aveva 50 anni(Cagliari), Sarri a 55 e ha co­minciato a stupire con il suoEmpoli propositivo e organiz­zato. Quando ha cominciato ilprimo, Inzaghi andava in se­conda elementare; quando hacominciato il secondo, Pippogiocava nella Primavera delPiacenza. Pietra di paragoneinevitabile, il tecnico rossone­ro, ma non può essere diversa­mente viste le carte d’identità eil numero di squadre allenate,due variabili che non sono piùlegate una all’altra come unavolta. Ieri Sarri, che in questimesi è stato accostato più voltealla panchina milanista, ha re­so omaggio al collega anziano:«E’ un allenatore che può anco­ra puntare a una grande squa­dra. Ma il Toro ha fatto la sto­ria, quindi già ora può conside­rarsi in una big». Potesse ri­prendere la bella abitudine diparlare alla vigilia, Ventura ri­cambierebbe i complimenti.Invece il loro sarà un incontrosenza pubblicità: prima dellapartita si saluteranno ricor­dando da dove sono partiti. Macome sono lontane Albenga eStia.

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18 Le squadre allenate da Giampiero Ventura dal 1980: Albenga (dil.), Rapallo (dil.), Entella (C2), Spezia (C1), Centese (C1), Pistoiese (C2), Giarre (C1), Venezia (B), Lecce (C1-B), Cagliari (B-A), Sampdoria (B), Udinese (A), Napoli (C1), Messina (A), Verona (B), Pisa (B), Bari (A) e Torino (B-A). In totale, 5 campionati nei dilettanti. È rimasto inattivo solo nel 2000-01

16 Le squadre allenate da Maurizio Sarri dal 1990: Stia (dilettanti), Faellese (dil.), Cavriglia (dil.), Antella (dil.), Valdema (dil.), Tegoleto (dil.), Sansovino (dil.), Sangiovannese (C2-C1), Pescara (B), Arezzo (B), Verona (C1), Perugia (Prima div.), Grosseto (B), Alessandria (Prima div.), Sorrento (Prima div.), Empoli (B-A). In totale, sono 13 campionati con i dilettanti.

TORINO (3-5-2)

EMPOLI (4-3-1-2)OGGI Ore 15 TV Sky Sport 1, Supercalcioe Calcio 1; Mediaset Premium Calcio

PADELLI30

SEPE33

BOVO5

GLIK25

MORETTI24

PERES33

BENASSI94

EL KADDOURI7

DARMIAN36

QUAGLIARELLA27

GAZZI14

MARTINEZ17

VECINO88

VALDIFIORI6

CROCE11

PUCCIARELLI20

SAPONARA5MACCARONE

7

MARIORUI

21BARBA

19RUGANI

24HYSAJ

23

PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 3 Molinaro, 21 Gaston Silva, 4 Basha, 8 Farnerud, 15 Alv. Gonzalez, 11 M. Lopez, 22 Amauri.ALLENATORE Ventura.BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%, Martinez-M. Lopez 60-40%.SQUALIFICATI Vives (1).DIFFIDATI Amauri, Maksimovic, Padelli, Quagliarella. INDISPONIBILI nessuno.ALTRI Barreto e S. Masiello.

PANCHINA 28 Bassi, 16 Biggeri, 50 Somma, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 30 Gemignani, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano, 15 Piu. ALL. Sarri. BALLOTTAGGI nessuno.SQUALIFICATI Tonelli (1). DIFFIDATI Maccarone, Mario Rui, Zielinski.INDISPONIBILI Verdi, Brillante, Pugliesi.ALTRI Guarente.

ARBITRO Tommasi di Bassano del GrappaASSISTENTI Pegorin-MusolinoIV UOMO PaganessiADDIZIONALI Peruzzo-ChiffiPREZZI ingresso solo per gli abbonati

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Magic+3RCampionato

21MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Festa, l’ultima missione del marine1Pesi, corsa e gran fisico: il nuovo tecnico del Cagliari si gioca così le speranze salvezza

L'IDENTIKITGIANLUCAFESTANATO IL 15 MARZO 1969A MONSERRATO (CAGLIARI)RUOLO ALLENATORE

A CAGLIARIGianluca Festa comincia a giocare a Cagliari nel 1986-1987, poi va a giocare nel Fersulcis (Interregionale) per tornare subito a Cagliari. Coi i rossoblù, il difensore gioca per 5 campionati di fila (153 presenze e 0 gol). Dopo una breve apparizione nell’Inter, passa alla Roma nell’ottobre ‘93, per ritornare all’Inter a fine stagione. Coi nerazzurri, Festa gioca fino al dicembre ‘96, chiudendo con 62 presenze e 3 gol.

IN INGHILTERRAPoi decide di provare l’esperienza all’estero, a Middlesbrough, dove resta per 6 campionati (138 presenze, 10 gol) e Portsmouth (27/1). Torna in Italia e dopo una parentesi a Cagliari (26/2), va alla Nuorese, poi al Tavolara dove chiude la carriera nel 2008.

DA ALLENATOREDopo aver sostituito Allegri nel finale del torneo 2009-2010, nel 2012 va al Lumezzane, torna a Cagliari e prende gli Allievi nazionali. Lo scorso 21 aprile gli viene affidata la prima squadra

Mario FrongiaASSEMINI (CAGLIARI)

I l marine è tornato. Bracciaincrociate, sguardo fermo,la giacca di fresco lana del­

la divisa rossoblù tesa sullespalle: Gianluca Festa si tienein forma. anche adesso. Da gio­catore, era noto per la cura delfisico. Non è cambiato: pesi,corsa e pallone. «Non ho piedibuonissimi, per stare su questilivelli devo lavorare il triplo de­gli altri», diceva anni fa. Oggi,con 24 punti a quattro matchdal termine, l’Atalanta quartul­tima avanti di sei lunghezze egli scontri diretti a favore, laclassifica è impietosa. E i cam­pioni d’Italia della Juve sonodietro l’angolo. «Era difficileprima, lo è ancora. Non vogliosentire la parola retrocessione.La vittoria con il Parma è meri­tata e me l’aspettavo: i ragazzil’hanno preparata bene».

PRECISO Stakanovista, attentoai dettagli, concreto. Da calcia­tore e da tecnico. Gioca a cal­cetto e non ci sta mai a perdere.Da appassionato di pesca a bo­lentino, appena può gironzolaper il golfo di Cagliari. Le usci­te sul suo gommone rimango­no impresse negli amici. cosìcome le grigliate a base di sara­ghi e corvine. Gioca anche atennis, ma è il calcio la sua ma­lattia. Gianluca Festa è un lea­der silenzioso. Da giocatorenon aveva molte strade: impe­gno e determinazione per dare

l’esempio anche ai compagnipiù giovani. Nel Cagliari degliOrrù guidato da Ranieri, voladalla C alla A. Ha temperamen­to e forza fisica da vendere, an­che adesso, che si trova per laseconda volta al capezzale deirossoblù. In A l’esordio in pan­ca è del 2010, Cellino silura Al­legri lo chiama. Coglie quattropareggi e una sconfitta, con laRoma all’Olimpico. Ricordi, fo­to e una costante: la Sardegnanel cuore. Non ama se ne parlima nel 2003 straccia un impor­tante contratto con gli inglesidel Portsmouth per tornare nelsuo Cagliari che deve risaliredalla B. Il passato la dice lungasulla quotidianità. Ma ora, c’èpoco spazio per fantasticare.

GRINTOSO Festa non si na­sconde. La grinta e il coraggiosono nel suo Dna. Intanto, lanuova avventura con Ekdal esoci ha numeri positivi: duevittorie e una sconfitta in 270minuti. Si guarda avanti. «Sa­bato sarà difficile, la Juve è laJuve. E se mancherà qualcunohanno chi li sostituirà bene. Noi perdiamo Dessena e M’Po­ku, ho una buona rosa, trovere­mo una soluzione. L’Atalanta?Non ne voglio parlare, diamotutto quel che possiamo e il 31maggio si vedrà». Punto e a ca­po. Il tecnico plaude M’Poku eFarias: «Possono fare male alledifese. Hanno segnato bei gol,un piacere per me e i tifosi».Non ha avuto dubbi dopo lachiamata di Giulini: «Ho dettosubito di sì, non ho dato al pre­

sidente il tempo di finire la do­manda».

FIDUCIOSO Ha Suazo al fian­co. L’inizio è stato confortante,a Firenze arriva il colpaccioinaspettato. Sul tema, il drib­bling è tanto elegante quantosecco: «Se mi avessero chiama­to prima? Sono arrivato quan­do mi hanno chiamato e nonminimizzo il lavoro di chi mi hapreceduto. Penso solo a prose­guire il mio. Ho trovato unasquadra fisicamente a posto,forse mancavano le motivazio­ni. Ci stiamo provando, specienei momenti di difficoltà. Ilgruppo anche col Parma han­

no dimostrato di saperci fare».Un quadro con una cornicechiave: «Nessuno potrà dire:potevo fare meglio. I ragazzihanno preso coscienza delleproprie potenzialità. Abbiamoancora qualche speranza. Il ca­lendario non ci dà alternative:giochiamo provando a vincerletutte». Gianluca Festa saluta.Accoglie l’ultimo quesito conun mezzo sorriso: «A Veronavenivamo dalla grande vittoriacon la Fiorentina, la squadraera mentalmente molto stan­ca. Comunque non siamo statidisastrosi nemmeno con ilChievo».

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GIANLUCA FESTAALLENATORE DEL CAGLIARI

«HO TROVATO UNA SQUADRA FISICAMENTE

A POSTO. FORSE MANCAVANO LE

MOTIVAZIONI»

«M’POKU E FARIAS: POSSONO FARE MALE ALLE DIFESE. HANNO

SEGNATO BEI GOL, UN PIACERE PER I TIFOSI»

Il nuovo tecnico rossoblù Gianluca Festa, 46 anni, a destra, accanto al suo vice David Suazo, 35 anni GETTY IMAGES

Serie ARIl personaggio

22 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

23MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1GENOA A PORTE APERTE Il Genoa si ritrova oggi per un allenamento a Pegli aperto ai tifosi. Dopo un giorno supplementare di riposo, Gasperini ritrova il gruppo in vista della partita con il Torino di lunedì 11 maggio, nella quale si rivedrà Burdisso dopo la squalifica

Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, 63 anni, romano, produttore cinematografico GETTY IMAGES

IFERRERO-LECCEIIPASSI AVANTI:IIIL LEGALE CHIEDEIII CONTI DEL CLUBI

IL BLOG DELLA SERIE A1Il presidente pensaa una squadra satelliteLa società smentisce un’inchiesta sul patronper tasse non versate

Giuseppe CalviAlessio Da Ronch

L a caccia all’Europa e nonsolo. Il presidente dellaSampdoria, Massimo Fer­

rero, si muove su più fronti, peril club e pure per se stesso.

DUE DILIGENCE Quella di ac­quisire il Lecce non era solouna pazza idea. Ferrero ha de­ciso di «studiare» con attenzio­ne la società pugliese, dopol’incontro avvenuto nella mat­tinata di sabato a Genova conSavino Tesoro, il proprietariodel club salentino. Ieri Antonio

Romei, l’avvocato di fiduciadel «viperetta» e suo bracciodestro nell’amministrazionedel club, ha richiesto ufficial­mente di prendere visione del­la documentazione dello statopatrimoniale (compresi i con­tratti in essere con i calciatori)del Lecce. Appena Ferrero di­sporrà dei numeri della societàdi Tesoro, sarà avviata la duediligence, in parole poverel’analisi dei conti. Evidente­mente è forte il suo desideriodi rilevare un club di Lega Proper ampliare il progetto nelmondo del calcio. Come il col­lega Lotito, che ha festeggiatola scorsa settimana la promo­zione della Salernitana in B,Ferrero tenta di porre le basiper una squadra­satellite dellaSamp. E, mentre prima si eralimitato solo ad acquisire infor­mazioni su Arezzo, Lucchese ePiacenza (militante in serie D),ora è andato oltre, perché pun­tando sul Lecce è sceso in cam­po personalmente per trattaredirettamente con Tesoro.

FISCO E GUAI Mentre guarda

avanti nel mondo del calcio,Ferrero rischia di dover guar­dare indietro, con qualche pre­occupazione, in quello del ci­nema e dei suoi affari persona­li. Secondo l’edizione romanadi Repubblica di ieri, infatti, ilpresidente della Samp rischie­rebbe di finire nei guai per unapresunta evasione fiscale. Ilpm Antonino Di Maio avrebbeaperto un’indagine sui fatti, ri­salenti al 2009, che riguarde­rebbero un mancato versa­mento di 200 mila euro e sa­rebbero riconducibili alle ope­r a z i o n i d e l l a s u a B l uCinematografica. A fine mese,poi, ci sarà il dibattimento pro­cessuale per un’altra causa,sempre legata a mancati versa­menti di imposte. Attraverso ilsito della Samp, i legali di Fer­rero hanno fatto sapere di con­siderare incomplete e false lenotizie. L’11 giugno, invece, ar­riverà la decisione del tribuna­le sulla proposta di risarcimen­to fatta alla curatela della Li­vingston, fallita nel 2011 sottola gestione di Ferrero stesso.

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Bagnoli e i giocatori in trionfo nel 1985

Matteo FontanaVERONA

E ra il 1984­85, il tempo di una Serie Ache era il campionato più bello delmondo. E dello scudetto del Verona,

un capolavoro della provincia del pallone.Di anni ne sono passati trenta, da quell’im­presa, firmata da Osvaldo Bagnoli, loSchopenhauer della Bovisa, a pilotare ungruppo unico, con la forza di Briegel edElkjaer, la classe di Tricella e Di Gennaro,i gol di Galderisi, la tecnica di Fanna,l’estro e la follia di Garella, la generosità diVolpati, la tenacia di Fontolan e Ferroni, lacorsa di Marangon. Una ricorrenza da ce­lebrare, e per cui la società di via Belgio hapredisposto delle iniziative ad hoc, pre­sentate dal direttore generale del club, Giovanni Gardini, e dal presidente dell’as­sociazione degli ex giocatori, DomenicoPenzo: «Il risultato di quel Verona è ecce­zionale. Nella A a girone unico nessunacittà non capoluogo di regione ha mai po­tuto fregiarsi dello scudetto», le parole diGardini. Già in vendita la replica «vintage»di maglie, felpe e t­shirt commemorativedella vittoria, e pure la collezione di figu­rine Panini, in un album di produzione speciale. Sabato sarà la Gazzetta a raccon­tare il trionfo dell’Hellas con un libro di160 pagine, «Uno storico scudetto». E il 14e 15 maggio un gruppo di studenti delleprimarie locali effettuerà un tour guidatodello stadio Bentegodi. Culmine delle ma­nifestazioni, il 19 maggio, alle 21, in GranGuardia, in Piazza Bra: serata di gala, con600 posti disponibili, a 55 euro l’uno, el’intero incasso sarà devoluto in benefi­cenza alle associazioni «Bambini senza confini» e «Noi per Lorenzo».

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Stefano Mauri, 35 anni, monzese LAPRESSE

Francesco CenitiINVIATO A CREMONA

G li incontri in hotel coi giocatori, i lorotimori, l’aspetto fisico e i soldi conse­gnati per Lecce­Lazio. E ancora: il

tragitto da Formello al ritiro del Genoa, leparole di Mauri e Milanetto, gli accordi percombinare la gara (pari nel primo tempo,poi over con vittoria laziale) prima dell’of­ferta degli «Zingari». Cinque ore intensequelle di Ilievski davanti a di Martino, il pmdi Cremona titolare dell’inchiesta calcio­scommesse. Cinque ore nelle quali il capodella banda ha raccontato fatti e gare bal­zate agli onori della cronaca. A verbalemolti dettagli: vanno a blindare le accusedella Procura che tra fine maggio e giugnofarà le richieste di rinvio a giudizio per as­sociazione a delinquere finalizzata alla fro­de sportiva.

FERRARIO Pesanti dichiarazioni di Ilievskinei confronti di Mauri (confermata dalloslavo l’esistenza di un selfie col capitano la­ziale) e Milanetto e non si esclude la pre­senza di altri giocatori di Lazio e Genoa. Siaggrava molto la posizione di alcuni ex Lec­ce: Ilievski li ha riconosciuti in foto e ha det­to di averli incontrati, tra loro Stefano Fer­rario ora al Lanciano. Lo slavo ha pure par­lato della sua prima combine italiana, Chie­vo­Novara di Coppa Italia, puntando il ditocontro Bertani, Ventola, Fontana e Shala(gli ultimi 3 assolti dalla giustizia sportiva).Il super pentito, considerato più prezioso diCarobbio e Gervasoni, sarà interrogato dinuovo venerdì e lunedì: parlerà di partite enomi nuovi, come fatto per il Livorno e ungiocatore fino a ieri non indagato.

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Michel Platini, presidente Uefa, con Carlo Tavecchio ieri a Nyon

Fabio Licari-Valerio Piccioni

R azzismo, riforme, posti perl’Europa al Mondiale, ele­zioni Fifa e altro: ieri pran­

zo Platini­Tavecchio a Nyon, poiincontro al quale hanno parteci­pato anche il d.g. Uva e il segreta­rio Uefa Infantino. In agenda, ilnumero di europee al Mondiale:a fine maggio la Fifa deciderà iposti e l’Uefa teme un ridimensio­namento. Tavecchio e Uva hannoillustrato le riforme Figc, parlan­do anche del consolidamentoeconomico dei club e delle misureanti razzismo (plauso Uefa per ilruolo di Fiona May). Si è parlatodi riduzioni del campionato (da20 a 18). In ballo le commissioniUefa (l’Italia spera di incassarnedi più). E, infine, le elezioni Fifa:l’Uefa non ha ancora dato indica­zioni di voto, se non «contro»Blatter (che comunque vincerà).

POSIZIONI LONTANE Intanto lariforma dei campionati tiene ban­co pure in Italia. L’accordo è fati­coso, per non dire lontano. E c’èsempre quel «porto tutto al Coni»

con cui Tavecchio ha illustrato lapossibilità che senza una sintesiconcreta, possa chiedere un com­missariamento per ridisegnare lenorme. Prospettiva sicuramentenon augurabile, per tutti. Abodi,il presidente della Lega di B, diceche c’è un «pronunciamento del­l’assemblea dei nostri club, 22 su22, che ha fatto una proposta».Quella del 2 (promozioni dirette)più 1 (posto che esce fuori daglispareggi B/A). «Una cosa è met­terci al servizio della competitivi­tà della A, un’altra diventare ser­vi». La Lega maggiore insiste in­vece per l’1 (promozione diretta)più 2 (dagli spareggi B/A) con di­versi soldi in più per la B. «Speria­mo arrivi un progetto tecnicosportivo», aggiunge Tommasi perl’Aic.

AMARO ABODI La scorsa setti­mana c’è stato pure il caso dellenomine di Federcalcio s.r.l. (la so­cietà che gestisce il patrimonioimmobiliare della Figc). Abodi harespinto quella di consigliere diamministrazione sentendo tradi­to il patto della scorsa estate cheprevedeva la sua nomina a presi­dente, carica assunta ora da Ta­vecchio. Per il leader della Lega diB ora è «un’amarezza superata».Ma certo il quadro non è proprioidilliaco. Ed è in questo quadroche martedì Tavecchio proveràuna ricucitura generale per evita­re il famoso viaggio al Coni.

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1Promozioni: tra Ae B manca l’intesa,il n°1 Figc «minaccia»il commissario. Verticecon Platini su Uefa e Fifa

IRIFORME TORNEI:IILE LEGHE CONTRO,IIE ORA TAVECCHIOIIVA IN PRESSINGI

ITRENT’ANNI FAIILO SCUDETTO HELLASIIUN GALA FESTEGGIAIII «BAGNOLI BOYS»I

ICALCIOSCOMMESSEIIILIEVSKI CONFERMA:IISELFIE CON MAURI,IIINCONTRÒ FERRARIOI

VERONA

SAMPDORIA

CalcioR

IGUERRIEROIIACERBI:«LAIIMIA LOTTAIIIN UN LIBRO»I

SASSUOLO

Stefano FoglianiSASSUOLO

«N on avevo pensa­to di scrivere

della vicenda, ma quando èarrivata la proposta ho de­ciso di farlo». E del resto lasua storia vale un roman­zo. Che si intitola «Tuttobene» e racconta la doppiavittoria sul tumore di Fran­cesco Acerbi, difensore delSassuolo. L’ha scritta, Acer­bi, con la collaborazione diAlberto Pucci, giornalistadi Mediaset Premium («Luidettava – si schernisce Puc­ci – e io scrivevo») sceglien­do un registro narrativo ilpiù agile e leggero possibileche tuttavia rende bene,scorrendo le 184 paginepubblicate da «Sper­ling&Kupfer», la misuradella determinazione diAcerbi in questa vicenda.

MANIFESTO DI LOTTA «Maimollare, mi dicevo, mentrefacevo la chemio e mentreprovavo a ridiventare ungiocatore, né ho mai smes­so di pensare a quando sa­rei tornato in campo», hadetto Acerbi, spiegando co­me quelle pagine voglianoessere «un messaggio disperanza per chi lotta, stalottando e ha lottato controquesta malattia». La vicen­da è nota,e il libro la riper­corre completamente: dal­la diagnosi (luglio 2013) alprimo ritorno in campo,dalla recidiva della malat­tia (battuta di nuovo a pri­mavera 2014) scoperta do­po aver «fallito» un esameantidoping, al rientro defi­nitivo in campo. Con il Sas­suolo a settembre, con laNazionale di Conte a no­vembre. E l’ultimo capito­lo, dedicato all’azzurro,chiude il cerchio. E si inti­tola «Sì, è andato tutto be­ne».

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24 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Condò Confidential10.05 The Speedgang11.05 Perfection: momenti di gloria

11.30 Campioni a confronto12.05 Bomber13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14 Gazzetta News

POMERIGGIO14.15 Tuttogol14.45 Autogol News

15 The Speedgang15.55 Sfide senza limiti16.20 Pazzi per i derby17.10 Bomber18.05 Perfection: momenti di gloria18.30 Le nuove forze del calcio18.45 Gazzetta News CorriAmo19 Calciomarket19.30 Gazzetta News

SERA20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News20.45 Autogol News21.05 Perfection: momenti di gloria21.35 Bomber22.30 Condò Confidential23 Gazzetta News24 Calciomarket

Su GazzettaTv, Abodi dalla... B alla Z1 Il n° 1 della Lega B si confessa sul canale 59. E poi le storie di Inzaghi, Toni e Maradona al Mondiale ’86

Gabriella Mancini

G azzettaTv tra storie di bomber, parodie emomenti di gloria, tutto sul canale 56 deldigitale terrestre. Nel primo pomeriggio

si parte con il trio comico Gli Autogol: Alessan­dro Iraci, Alessandro Trolli e Michele Negroni siconfrontano con il sosia di Federico Buffa checon enfasi racconta Roberto Baggio MassimoMoratti. Verso le 16 linea all’avventura: Sfidesenza limiti segue la sciatrice freestyle AngelCollinson che affronta per la prima voltal’Alaska e i pendii del Chilkat Range.

TONI E MARADONA Alle 17.10 da non perdereBomber, che ripercorre la stagione 2005­2006dell’attaccante del Verona. Quest’anno ha trova­to una seconda giovinezza, sono già 18 i gol rea­lizzati con il club gialloblù, in questa intervistaricorderà l’annata vissuta con la Fiorentina diCesare Prandelli, un periodo altrettanto memo­rabile che si concluse con la vittoria della classi­fica cannonieri e della Scarpa d’oro. Poi Perfec­tion: Momenti di gloria che punta il mirino sulfenomenale LeBron James, uno dei giocatori più forti della storia Nba. Una chicca per gli ap­passionati di basket. Un altro istante da non per­dere è il record mondiale di Yelena Isinbayevanel salto in alto, prima donna a valicare la stori­ca barriera di 5 metri. E, ciliegina finale, il magi­co Mondiale ‘86 con Diego Armando Maradonache trascinò l’Argentina al successo finale; stori­ca la sfida contro l’Inghilterra con la Mano deDios e lo storico gol del fuoriclasse argentinoche scartò gli inglesi come birilli.

PIPPO GOLEADOR Conclude la serata una nuovapuntata di Bomber, il protagonista questa volta èl’allenatore del Milan Pippo Inzaghi, tra i prota­gonisti della partita in onore di Javier Zanetti.Se in panchina Pippo ha i suoi problemi, puòritrovare il sorriso osservando i suoi gol, spessosul filo del fuorigioco. Riflettori puntati sul1996­97, quella vissuta con l’Atalanta, quandovinse la classifica dei capocannonieri con 24 re­ti. Una stagione d’oro.

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SERIE B CON ABODI Alle 19 gli aggiornamentidel calciomercato a Calciomarket, con MarilenaAlbergo e il nostro esperto Carlo Laudisa. Alle20.15, su Gazzetta News, è in programma un’in­tervista originale realizzata dal giornalista dellaGazzetta dello Sport Nicola Binda ad AndreaAbodi: il presidente della Lega Serie B risponde­rà a 22 domande, come le squadre di Serie B, in22 secondi per ogni risposta. In primo piano ilbilancio della stagione, le novità in vista deiplayoff e tanto altro ancora.

Andrea Abodi, 55 anni, presidente Lega Serie B ANSA Pippo Inzaghi, 41 anni, è tornato in campo BOZZANI

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

25MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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La tiratura di martedì 5 maggioè stata di 290.037 copie

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Maurizio Costa

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Gerardo Braggiotti,Laura Cioli,Paolo Colonna,Teresa Cremisi,Dario Frigerio,Tom Mockridge,Stefano Simontacchi

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Siete molto informati, voigiornalisti, e ci riempite diconsiderazioni anche interessanti.Ma ho l’impressione che di frontealle opinioni nette vi nascondiateun po’. Allora la sfido a darmi giudizi secchi, relativi al nostrocampionato, ormai vicino allaconclusione. 1) Chi è il suo giocatore«più» (e scelga lei l’aggettivo)? 2) Lasquadra delusione? 3) La squadrarivelazione? 4) Il giocatoredelusione? 5) L’allenatoredell’anno?

Maurizio Mora

Non sono titolato a parlare a nome della categoria, raccolgo individualmente la sua sfida e giudichi lei se mi sono «nascosto un po’». Dunque, il giocatore «più»: intanto non aggiungerei alcun aggettivo. Il mio «più» è Luca Toni, 17 gol (con solo tre rigori) nel Verona, in vista dei 38 anni. Mi esalta sia perché sgretola il luogo comune del vecchio­giovane sia per motivi strettamente tecnici: dispone di un campionario di soluzioni straordinarie quando sente odore di gol. Uno dei rari arieti ambidestri (guardatevi le contorsioni di quasi tutti nell’aprire il piatto per concludere dalla parte «sbagliata») e una volontà di ferro. Bravo bravo.

La mia squadra delusione è la Roma. Non dico Milan perché con quella rosa ha raccolto appena un po’ di meno di quanto vale. La squadra di Garcia, al contrario, dispone di un organico super e aveva risultati e soprattutto gioco scintillanti nella prima metà di stagione. Poi un’eclissi inspiegabile, almeno per me: qualche errore di mercato non può giustificarla. Ho il sospetto che la preparazione atletica c’entri qualcosa, ma la caduta è stata pazzesca.

La squadra rivelazione? Per me la Juve, che è anche la migliore, d’accordo, ma che ha giocato ad un livello di ferocia e continuità che nessuno, siamo sinceri, avrebbe mai pronosticato. Tanto più con in panchina l’Allegri delle ultime due stagioni milaniste di pieno declino. Un gran contropiede a tutti (a occhio direi persino a Conte...), con meriti suddivisi fra le motivazioni dei giocatori e la capacità del tecnico.

Il giocatore delusione lo cerchi quasi a caso fra Milan e Inter, ne troverà manciate. Davvero c’è solo l’imbarazzo della scelta.

L’allenatore dell’anno (avendo già ben sistemato Allegri insieme alla Juve) è Fabrizio Castori e non m’interessa se ha giocato e vinto «solo» la B. Da lui partono le suggestioni di calcio meno omologabili. Tutta Europa cerca di imitare il tikitaka del Pep e lui dice: «Il possesso palla mi annoia». E giù lanci lunghi immediati sulla punta che schizza fra i difensori in velocità oppure sui cursori di fascia. Per possesso palla il suo Carpi è fra gli ultimi del campionato, stravinto. Qual è la novità, direte voi, non è il solito difesa­e­contropiede? No, non è così facile, amici: Castori è nato nella generazione degli innovatori Sacchi e Zeman e, per esempio, i quattro difensori in linea non li ha abbandonati nemmeno in un momento in cui la difesa a 5 è diventata quasi uno standard nei campionati italiani. Non solo: la pressione sulla palla e la caccia alla medesima sono «moderni» ed europei, a parte qualche rudezza di troppo. Come pure il dinamismo quasi forsennato. Morale: anche questo è calcio da studiare, potrebbe essere una mediazione interessante, come quella del Bearzot del Mondiale ‘82: il contropiede c’era sempre, ma con evidenti tracce di «zona». Lo vedremo presto in Serie A, dato che il tecnico non abbandonerà di certo la sua idea di calcio, a prescindere dai giocatori che avrà a disposizione.

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Lettere alla Gazzetta

TONI E CASTORII «PIU’» DELL’ANNO

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PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]: @arturifra

I l nocciolo duro di queste duesemifinali di Champions, infondo, è lo stesso. Da unaparte c’è il padre inventore –calato nei panni del tecnico

– dall’altra la sua creatura. Ieri sera, allo Stadium, abbiamo visto in scena Carlo Ancelotti e Andrea Pirlo, che ha vinto il primo round; oggi, al Camp Nou, tocca a Pep Guardiola e Leo Messi. All’alba di questo millennio, Ancelotti ha avuto una illuminazione che ha permesso di trasformare la carriera di Pirlo. Gli ha cambiato ruolo e così, da discreto trequartista si è trasformato in playmaker di livello mondiale. Erano gli anni di un Milan destinato a crescere, a prendersi altri scudetti e coppe, attorno al Barnum dei suoi fuoriclasse. Per Ancelotti il confronto con la Juve è sempre stato un morbido terreno di rivincite – dopo la non felice parentesi in bianconero – consumate alla luce del sole, dalla storica finale italiana vinta a Manchester nel 2003 giù fino al match di ieri, e al ritorno della prossima settimana al Camp Nou. Dopo aver “creato” un fuoriclasse, è possibile, non dico “distruggerlo”, ma almeno disconnetterlo, mandarlo in tilt? Guardiola ha detto un sacco di volte che non c’è modo di arginare Messi, se Leo sta bene non lo ferma nessuno. Immarcabile, come Pirlo del resto, quando sta bene.

L’argentino era già diventato il nuovo piccolo Maradona quando, nel 2008, il Pep ha ereditato la guida del Barça da Frank Rijkaard. L’allora presidente blaugrana, Joan Laporta, gli aveva comunicato il nuovo incarico andandolo a trovare nell’ospedale dove era appena nata la figlia Valentina. Subito dopo, Luis Enrique avrebbe

ereditato da Guardiola la panchina del Barça B. E’ una bella giostra. Al centro di questa giostra, appena comincia a regolarne la velocità, il Pep ci mette Messi. Capisce che il suo enorme talento può essere lo sbocco principale del gioco blaugrana. Per valorizzarlo e andare in fondo su questa strada, Guardiola sgombera il campo da quelli che possono fargli ombra. Via subito Ronaldinho e poi, stagione dopo stagione, partono Eto’o, Ibra, Villa. La voglia continua di cambiare moduli e schemi, il trozkismo calcistico che anima il Pep, spingono Guardiola a disegnare uno spazio vuoto nel centro dell’attacco del Barcellona per lasciare che là possa inserirsi Messi, in un percorso spianato verso il gol. Nasce il Falso Nueve e i numeri confermano la scelta felice. Messi comincia a segnare quasi un gol a partita, diventa il numero uno al mondo e nonostante il pressing di Cristiano Ronaldo continua a esserlo, quando sta bene.

La novità è che con Luis Enrique in panchina e con Luis Suarez in campo, Leo si sta trasformando in un fenomeno a tutto campo, nel solco disegnato dal vecchio Di Stefano . Era inevitabile che il “creatore” tornasse prima o poi al Camp Nou da avversario. Credo che un giorno Guardiola chiuderà il giro della chiglia del suo percorso nel calcio rientrando a casa dalla porta principale. Molte cose dicono che è destinato a diventare presidente del Barça: ha la competenza, le capacità e il seguito tra i tifosi (leggi soci) per essere eletto e poterlo fare. Prima di lui soltanto Helenio Herrera e – soprattutto – Johan Cruijff hanno lasciato un segno così profondo nella storia e nello stile del Barça. Nessuno ha mai vinto tanti titoli (14) in così poco tempo alla guida dei blaugrana. Il match di stasera col Bayern sarà un’emozione forte e lunga. Ma resta solo una tappa sul percorso del vero ritorno a casa.

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Le semifinali Champions

PIRLO, LE CREATUREE LA CASA DEL PEPIL COMMENTOdi ALESSANDRODE CALÒ

L a «buona scuola» di Renzi e della Gianniniha tanti fronti aperti come dimostrano losciopero e le proteste di piazza di ieri. In

ballo c’è anche una possibile (ma ora difficile)

Verso la discussione sull’emendamento decisivo

LA BUONA SCUOLA DI RENZI, EDUCAZIONE FISICA SEMPRE A RISCHIOL’ANALISIdi VALERIO PICCIONIemail: [email protected]: #vaprap

svolta epocale: un’ora di educazione fisica e motoria dalla seconda alla quinta elementare. Una specie di terra promessa nel Paese con i bambini più obesi e meno in movimento nella classifica Ocse (cifre fornite dalla stessa ministro dell’Istruzione). Ma in agguato c’è un pasticciaccio. In pratica: mancano i prof. Dei quasi 5300 precari di educazione fisica da assumere, almeno la metà potrebbero diventare insegnanti di sostegno, scegliere le superiori, sostituire colleghi che vanno in pensione.

Soltanto il 50 per cento delle classi sarebbe coperto. Una beffa.

Il confine è l’articolo 8 del disegno di Legge. É il colle decisivo. Basterebbero 8 parole di un emendamento: «fatta eccezione per i docenti di educazione fisica». Senza questa modifica, si rischierebbe il più grande dei «vorrei ma non posso». Peraltro in un contesto in cui non ci sono neanche più i soldi stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per «sport di classe» (il

contestatissimo progetto Coni­Miur di cui non conosciamo ancora le cifre ufficiali di adesione per quest’anno). Insomma, rischio ritirata completa. Che si unirebbe alla cancellazione della figura del coordinatore provinciale di educazione fisica. E all’ennesimo taglio di risorse per gli Studenteschi.

Morale: bisogna muoversi. Le associazioni dei docenti lo hanno fatto. Diverse parlamentari­sportive ­ Vezzali, Coccia, Idem ­ si stanno battendo. Malagò può uscire allo scoperto per far capire al Governo che si rischia un colossale autogol?

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SCUDERIA FERRARITeam di F.1 5 maggio 1951 BRDC International Trophy gara tenutaa Silverstone. Vittoria di Reg Parnell con la 375 F1 #redseason@ScuderiaFerrari

La vignettadi Stefano Frosini

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ROSARIO FIORELLOShowman Mi è dispiaciuto molto non esserci. UNICO E IRRIPETIBILE!@javierzanetti @Fiorello

FILIPPO POZZATOCiclista della Lampre Oggi 3 ore di allenamento con il «compagno di merende» @gatto_oscar... @PippoPozzato

26 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Manuel Neuerclasse 1986Figli di Elgert e Schalke. Manuelda piccolo giocava anche da attaccante

Mesut Özilclasse 1988Visto e preso da Elgert. Nel 2008 però è andatoal Werder, poi Real e Arsenal

Benedikt Höwedesclasse 1988Capitano dello Schalke. Dice Elgert: «Il suo valore-base è la famiglia. Ci rappresenta»

Julian Draxlerclasse 1993Quarto campionedel mondo della lista. Piaceva alla Juve, limitato da un infortunio nel 2014-15

Thilo Kehrerclasse 1996Play o centrale difensivo, ha firmato clamorosamente con l’Inter. Presto a Interello?

CRESCIUTINELLA RUHR

«Calcio, non scacchi»Neuer nasce da qui1Elgert allo Schalke ha cresciuto 4 campioni del mondo«In Italia troppa tattica. Io invece mi sento giardiniere»

LA CLASSIFICADEGLI UNDER 21 DI A

PER MEDIA VOTO

6,48

3PALERMODYBALA

1993attaccante

6,44LAZIO

FELIPE ANDERSON

1993attaccante

4

JUVENTUSPOGBA

1993centrocampista6,5

GENOAPERIN

1992portiere

1

6,5

ATALANTASPORTIELLO

1992portiere

5

6,39

SASSUOLOBERARDI

1994attaccante6,21

10

6,25FIORENTINA

SALAH

1992attaccante

6,23

8JUVENTUSMORATA

1992attaccante

6

6,25CAGLIARIDONSAH

1996centrocampista

6,23GENOA NIANG

1994attaccante

Luca BianchinINVIATO A GELSENKIRCHEN(GERMANIA)@lucabianchin7

«S ono nato dal carbonee mi hanno battezza­to con l’acqua del­

l’Emscher». Norbert Elgert sisente estratto dalle miniere diGelsenkirchen: un pezzo diSchalke, il club che ha rimodel­lato il tunnel dello stadio perfarlo somigliare alla galleria diuna cava. Qualcuno, anche inItalia, lo considera il migliortecnico da settore giovaniled’Europa. Altri riferiscono cheprenderebbe 300mila euro net­ti l’anno, oltre il triplo degli al­lenatori top della Primavera ita­liana. Gossip. Di sicuro Elgertha allenato Neuer, Özil, Höwe­des, Draxler: quattro campionidel mondo. In più, Max Meyer,Leroy Sané, Leon Goretzka, lanuova generazione.

Domanda difficile. Sintetizziamolo stile Schalke in tre frasi?«Impossibile, è domanda da di­rettore delle giovanili. Però unacosa si può dire: educazione esviluppo del giocatore sono alcentro di tutto».

Però che cosa fa la differenza? Su quali aspetti si lavora di più?«La tecnica sotto pressione:pensiamo ad attaccare. La forzamentale: Neuer, Draxler, Meyergiocavano allo stesso modo da­vanti a 10 o 10mila persone.L’atletismo: Draxler non haavuto problemi neanche conMagath... La capacità di giocareper gli altri e lo spirito di squa­dra fanno il resto».

Com’era Neuer da ragazzo?«Fortissimo mentalmente. Nonsentiva pressione, era ambizio­so ma si divertiva».

Özil è stato il talento numero 1?«Non lo so però ricordo quando

l’ho visto per la prima volta, aEssen. Gli ho detto: “Il prossimoanno giocherai per me”».

Come funziona lo scouting?«Fino agli Under 13 guardiamosolo entro 20 chilometri. A 15­16 anni andiamo più lontano,ma non troppo».

In una intervista ha detto di sen-tirsi... un giardiniere. «Sì, fa ridere ma un allenatoredeve potare, dare acqua, faretante piccole cose per la crescitadei giocatori. Per prima cosa,bisogna essere insegnanti».

Quali sono le lezioni principali? Cioè, come gioca lo Schalke?«Siamo aggressivi, attacchiamoi difensori per conquistare pallain zona centrale. Poi è fonda­mentale avere tecnica e capire ilcalcio. Come Xavi, che fa unascansione del campo al secon­do. L’importante però è trovareil bilanciamento tra investi­menti ed educazione».

In che senso?«Noi trattiamo i giocatori comeuomini, non come macchine.Nei meeting i giocatori parlanodei valori: integrità, sincerità,rispetto. Non hanno diritto dipensare di essere migliori soloperché giocano a calcio».

Come vede l’Italia? «Ho letto molti libri, di Sacchi enon solo. Mi hanno formato.Forse avete dimenticato la crea­tività, il calcio non è scacchi,non si programma tutto».

Semplifichiamo. L’Italia è unpassato nobile, la Germania il presente. E il futuro?«Il calcio per me si baserà su ve­locità e tecnica, sulla rapiditànel leggere le situazioni. Si faràpiù lavoro individuale e le tran­sizioni saranno sempre più im­portanti».

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Gazzetta e giovaniOgni martedì in tv,tutti i giorni sul web

«Le nuove forze del calcio» è il titolo di un approfondimento che la Gazzetta dedica ai giovani. Il quotidiano pubblica pagine come questa ogni due settimane, mentre su Gazzetta.it è attivo un canale dedicato: gazzetta.it/calcio/nuove-forzecalcio. L’appuntamento è raddoppiato, conla trasmissione su GazzettaTv, canale 59 del digitale terrestre: ogni martedì,alle 14.15.

CENTIMETRI

Norbert Elgert, 58 anni, allo Schalke allena l’Under 19, qualificata alle semifinali del campionato SCHALKE

D E L C A L C I O

LE NUOVE

F RZE

HOFFENHEIM

Nagelsmannè il futuroHa 27 anni

L o Schalke di Elgert loscorso anno ha persoYouth League e cam­

pionato in semifinale. In Eu­ropa, 0­1 dal Barcellona. Incampionato, 0­1 e 0­0 dal­l’Hoffenheim. Hoffenheim,un club senza titoli a livellopro’ che tra i giovani peròspiega. Anche in questa sta­gione ha (stra)vinto il gironein Under 19 e giocherà unasemifinale da favorito. La ri­vincita con lo Schalke puòarrivare solo in finale. L’alle­natore, l’alter ego di Elgert, èil suo opposto. Julian Nagel­smann è nato nel luglio1987: nemmeno 28 anni. Hasmesso di giocare per un in­fortunio a un ginocchio, nonvoleva più saperne, poi hasvoltato: allenatore.

NO TIQUI L’Hoffenheim èconvinto legga le partite co­me nessuno. Anche per que­sto, l’Amburgo gli ha fattopiù di mezza proposta e Ju­lian a 25 anni era vice alle­natore in Bundesliga. Haidee tra l’originale e il rivolu­zionario. Modelli di calcio:«Thomas Tuchel, Markus Gi­sdol, Xaver Zembrod». NonPep, Mou e Carlo. Sistema digioco di riferimento: «Necambio moltissimi in unapartita. Il preferito è un 3­4­3 col centrocampo a rom­bo per pressare alto». Gioca­ta di riferimento: «Lo steil­klatsch, un passaggio lungoma rasoterra per portare lapalla oltre la linea di difesaavversaria». Tiqui­taka, seigiurassico.

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Julian Nagelsmann, classe 1987

Calcio giovanileRL’inchiesta

27MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SELECAO PER LA COPPA AMERICADunga non convoca «italiani» RIO DE JANEIRO (m.can.) Il c.t. della Seleçao Carlos Dunga ha fatto le sue scelte in vista della Coppa America: non c’è nessun italiano nella lista dei convocati, assente anche Oscar del Chelsea, perché infortunato, la sorpresa è Robinho. PORTIERI Jefferson (Botafogo), Diego Alves (Valencia), Grohe (Grêmio). DIFENSORI David Luiz, Marquinhos, Thiago Silva (Paris Saint Germain), Miranda (Atlético Madrid), Marcelo (Real Madrid), Filipe Luís (Chelsea), Danilo (Porto), Fabinho (Monaco). CENTROCAMPISTI Luiz Gustavo (Wolfsburg), Fernandinho (Manchester City), Elias (Corinthians), Casemiro (Porto), Everton Ribeiro (Al Ahli), Douglas Costa (Shakhtar), Willian (Chelsea), Coutinho (Liverpool). ATTACCANTI Neymar (Barcellona), Diego Tardelli (Shandong), Robinho (Santos), Firmino (Hoffenheim).

CHAMPIONS LEAGUE ASIACannavaro col Guangzhou tra le top 16 GUANGZHOU (Cina) Seconda sconfitta per il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro, nell’ultima giornata del girone H della Champions League asiatica, ma chiude comunque in testa il suo gruppo e si piazza tra le migliori 16 d’Asia. Eliminati i campioni in carica del Western Sydney Wanderers, che nonostante il 2-0 sul campo del Guangzhou chiudono al 3° posto con 8 punti, uno in meno dei coreani del Seul.

PRESIDENZA DELLA FIFAIl Principe Ali smentisce il ritiroE Figo è ottimista: «Vincerò» Il principe giordano Ali Bin Al Hussein continuerà la sua corsa per la presidenza della Fifa (elezione il 29 maggio): lo ha spiegato lui stesso dopo le voci su un suo possibile ritiro, per sostenere un unico candidato contro l’attuale presidente Joseph Blatter. «Continuerò la sfida fino alla fine», ha detto il Principe Ali. Il presidente della federcalcio olandese Michael van Praag e Luis Figo sono gli altri due uomini che sfidano Blatter e l’ex interista, in un’intervista alla rivista «Jogadores», si è detto fiducioso: «Sono molto ottimista sulle mie possibilità di vittoria: ho capito che la gente desidera un forte cambiamento all’interno della Fifa».

TACCUINOMou-Chelsea, altro sìPer 16 milioni di motivi1Pronto il prolungamento fino al 2019: ingaggio annuo monstre, ma lo Special One è già al lavoro per vincere tutto

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

M ancano solo le firme,ma è già tutto definitonel nuovo contratto

che allungherà la permanenzadi José Mourinho al Chelsea:durata, stipendio, obiettivi, strategie. L’allenatore porto­ghese si legherà ai Blues fino al2019. Lo stipendio, che secon­do l’accordo attuale viaggia sui10 milioni di sterline l’anno –14 milioni di euro – sarà ritoc­cato: 12,5 milioni, 16 mln dieuro. L’obiettivo è quello dicontinuare a dominare in In­ghilterra, ma di tornare anchea vincere in Europa, dopo l’eli­minazione agli ottavi di questastagione con il Psg. La strategiaè quella di rispettare i parame­tri del fair play finanziario, mail titolo conquistato domenica,con un saldo di mercato in atti­vo – 1,4 milioni di sterline perl’esattezza – dimostra che loSpecial One riesce a trionfareanche senza buttare i soldi alvento.

RETROSCENA La trattativa,condotta da Jorge Mendes, po­tentissimo manager di Mou, ècominciata in inverno e ha avu­to un’accelerata negli ultimiquindici giorni, ma l’intesa conil club era quella di aspettare la

conclusione del campionatoper gli annunci ufficiali. Nelle48 ore tra domenica e ieri, ci so­no stati nuovi contatti e nellanotte tra lunedì e ieri sono tra­pelati i primi rumors. La squa­dra è a riposo fino a domani,ma Mourinho ha trascorso que­sto piccolo break a Londra, perdefinire gli ultimi dettagli del nuovo accordo. Anche RomanAbramovich, avvistato aCobham per seguire l’Under 21,non si è mosso dalla capitalebritannica, a conferma che nel­le ultime 48 tra le due parti c’èstato un filo diretto. Il Chelsea,secondo abitudini consolidate,non ha voluto commentare ierii primi articoli diffusi on line,ma è filtrato che siamo davveroad un passo dalle firme.

POGBA-BALE Mou, ribadendocon i fatti quanto dichiarato su­bito dopo la conquista del titolo(«Per me i festeggiamenti dura­no solo cinque minuti, poi pen­so subito al nuovo obiettivo»),sta già lavorando al Chelsea

2015­2016. La mini­tournée difine stagione in Australia, di cuil’allenatore portoghese e lasquadra avrebbero fatto volen­tieri a meno, servirà a valutarequalche giovane: Loftus­Cheek, Solanke, Christensen,Brown. Ma è chiaro che per rin­forzare il Chelsea e puntare allaChampions serve ben altro.Nella lista dei desideri di Mou­rinho ci sono due nomi su tutti:lo juventino Pogba e il madridi­sta Bale. Il portoghese vuole unuomo per reparto, ma la priori­tà resta l’attacco, dove DiegoCosta ha mostrato qualche li­mite fisico, Remy ha problemial ginocchio di vecchia data eDrogba con i 37 anni già com­piuti è ad un bivio, tra le offerteche arrivano dagli Usa e la vo­lontà personale di vivere un’al­tra stagione con i Blues. Gli altrinomi che circolano nelle stanzedel Chelsea sono quelli del cen­trocampista Koke (Atletico Ma­drid), del mediano Schneider­lin (Southampton), del centra­vanti Lambert (Liverpool),quest’ultimo per rinforzare lapanchina. In uscita, Cech chevuole giocare ancora titolare,mentre Mikel e Filipe Luis sononella lista dei cedibili.

FABREGAS Il nuovo contrattodi Mourinho è una risposta aigiocatori che, in questi giorni,hanno ricoperto di elogi l’alle­natore portoghese. L’ultima te­stimonianza importante è unadichiarazione di Cesc Fabre­gas: «Mourinho è un vincente.Non dico che gli altri allenatoriche ho avuto non pensino aisuccessi, ma Mourinho ha qual­cosa in più rispetto ai suoi col­leghi. La sua forte personalità èpresente negli allenamenti e inpartita. Ha un tocco di magia.Sa come governare una squa­dra e ricavare il meglio da cia­scun giocatore. Ora ho capito laragione dei suoi trionfi».

© RIPRODUZIONE RISERVATAJosé Mourinho, 52 anni, al Chelsea dal 2013 ACTION IMAGES

1,9 il saldo attivo, in milioni di euro, dell’ultimo mercato del Chelsea: anche nella prossima sessione rispetterà i parametri del fair play finanziario

MondoRInghilterra

28 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

29MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

quando le gambe girano velocianche la testa ha dei benefici.Nessuno ci ha chiesto la A, è unsogno, ma con l’entusiasmopossiamo giocarcela».

Dopo il Carpi anche il Frosinoneè a un passo dalla promozione.«Giusto così, sono le squadre più quadrate e continue. E nonè un caso che entrambe abbia­no sfruttato lo zoccolo duro digiocatori che lavorano assiemeda anni. I playoff saranno unalotteria, la logica suggerisce diconsiderare il Bologna un gra­dino sopra, ma questo è un pe­riodo particolare: molti fattoripossono scombinare le gare».

Il metodo di allenamento diBjelica è una novità per l’Italia.«Lui ha eliminato la corsa a secco perché priva di obiettivospecifico. Il suo lavoro fisico,che c’è ed è duro, è finalizzatoa situazioni di campo, il suo èun allenamento che crea unamentalità competitiva. Il lavo­ro è sempre con la palla e quin­di è più divertente, noi calcia­tori lavoriamo con più felicità».

Metodologie che in Europa ap-plicano da anni: perché l’Italia ci arriva soltanto adesso?

«Perché ha una mentalità anti­quata e non solo nel calcio. Giàa Catania, con Montella, avevosperimentato un metodo simi­le e infatti vediamo che carrie­ra sta facendo il mister».

A Catania ha giocato il suo unicocampionato di A, come mai?«Montella mi ha dato molte op­portunità, ma non ero pronto.Con l’età sono maturato e misono costruito una strada al­ternativa. Senza rimpianti».

E’ a 19 gol: l’obiettivo è il titolo dicapocannoniere?«Baratterei la classifica canno­nieri con la promozione in A».

Faccia il nome di un compagno destinato a una super carriera.«Situm. Serio, gran lavoratore.In questa categoria è devastan­te. Giocherà presto nelle coppeeuropee».

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Catellani vola alto«Spezia, che ritmoAnche noi per la A»1Il re dei bomber: «Sono più sereno quindi rendoGrande Bjelica: con lui ci alleniamo con il sorriso»

Andrea Catellani, 26 anni, seconda stagione con lo Spezia LAPRESSE

Roberto Pelucchi

N ella squadra più mul­tietnica della B brillauna stella italiana: An­

drea Catellani, capocannonie­re con 19 reti (come Granochedel Modena). Sembra un para­dosso. «Non lo è. Allo Spezia gli stranieri giocano perchébravi. In generale però il calcioitaliano va a pescare fenomenisconosciuti all’estero quandogli basterebbe guardare in ca­sa, nelle categorie inferiori».

Si aspettava un’annata così?«Bjelica, fin dall’inizio del riti­ro, mi ha chiesto di essere mestesso, con i miei pregi e i mieidifetti. Scendere in campospensierato mi ha aiutato».

Che cosa le piace di più di lui?«E’ di poche parole e molti fat­ti. La squadra emotiva e passio­nale. Bjelica ritiene che l’ac­coppiata lavoro­sacrificio siavincente. Alla squadra il mes­saggio è arrivato subito: biso­gnava solo seguirlo. Bjelica èun grande tecnico e anche unuomo che mette le qualità mo­rali davanti a tutto».

L’emotività di cui parlava si è vi-sta anche in campo. Lo Spezia può stracciare tutti, ma può perdere con chi non ti aspetti.«Siamo una delle squadre piùgiovani della B, ci sono ragazziche arrivano dall’estero, maga­ri alla prima esperienza a certilivelli, è logico che abbiamoavuto bisogno di un periodo diambientamento. Ma ora moltihanno il picco di rendimento».

Per questo lo Spezia può diven-tare favorito ai playoff?«Fisicamente stiamo meglio ditutti, sapevamo che il lavoroavrebbe pagato alla distanza. E

19 Le reti di Catellani, che guida la classifica marcatori insieme a Granoche (Modena). A quota 18 c’è Maniero, che ha fatto 6 gol nel Catania dopo i 12 di Pescara

5 Le squadre di Catellani: in C2 la Reggiana (3 stagioni, 15 gol totali), in A il Catania (1, 1), poi in B il Modena (2, 16), il Sassuolo (2, 10) e lo Spezia (2, 20)

Bologna, ecco Rossi«Non sono Mourinhoma accetto la sfida»Andrea TosiBOLOGNA

A l suo primo giorno aCasteldebole, il nuo­vo allenatore rossoblù

Delio Rossi va subito all’at­tacco avendo al fianco l’a.d.Fenucci e il d.t. Corvino, suoipartner nell’ultima promo­zione in A col Lecce: «ConRonaldo, Benzema e Bale fa­rei giocare il Bologna col 4­3­3. Ma quei campioni non liho, perciò prima di espormilasciatemi il tempo di cono­scere la squadra e gli uominidisponibili». Al debutto di sa­bato, in casa contro l’Avelli­no, il tecnico non potrà di­sporre degli squalificati Ga­staldello, Maietta e Sansonee dell’infortunato Matuza­lem. «Ho accettato una sfidastimolante – continua Rossiche ha firmato per due mesicol rinnovo automatico soloin caso di salita in A – anchese il tempo per fare bene è

poco. Bologna è una piazza im­portante, il club guarda al futu­ro e io ero stanco di rimanere acasa, volevo tornare ad allenareperchè è l’unico mestiere che sofare».

NIENTE ILLUSIONI Dopo l’eso­nero di Lopez, società e tifosi glichiedono di riportare i rossoblùsulla strada della promozione:«Ci sono i margini per farcela, ma per il secondo posto non vo­glio illudere nessuno, dobbia­mo giocare una partita alla vol­ta e alla fine tirare le somme. Lasituazione è complicata e io nonsono Mourinho né Capello, anzichiedo a tutti aiutarmi a cavareil coniglio dal cilindro. I playoffli ho giocati solo una volta in C1con la Salernitana e li ho vinti».Unico rilievo: Rossi non allenain B da 12 anni. «In tutte le cate­gorie e in tutte le leghe del mon­do vale la legge del campo. Nonsono venuto a Bologna pensan­do di essere in A, mi rimetto ingioco con grande umiltà».

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Delio Rossi, 54 anni, dirige il suo primo allenamento col Bologna SCHICCHI

LA SITUAZIONE Così la 40a giornata. Venerdì (ore 20.30) Livorno-Entella (1-1). Sabato (ore 15) Bologna-Avellino (0-1); Brescia-Catania (2-2); Carpi-Lanciano (1-1); Cittadella-Frosinone (1-1); Latina-Bari (0-1); Pescara-Perugia (2-2); Spezia-Vicenza (0-1); Ternana-Pro Vercelli (1-2); Trapani-Modena (1-2). Domenica (18) Crotone-Varese (0-1). Questa la classifica a 270’ dal termine: Carpi p. 78; Frosinone 67; Vicenza e Bologna 63; Spezia 60; Perugia 59; Avellino e Pescara 57; Livorno 55; Bari 51; Lanciano 49; Catania 48; Modena, Latina e Trapani 46; Pro Vercelli e Ternana 45; Crotone 44; Entella 43; Cittadella 40; Brescia (-6) 36; Varese (-4) 32.

Lega ProRVerso gli ultimi 90’

LA GUIDA

Mancano 90’ alla fine della Lega Pro e ancora tanti verdetti sono da scrivere. Ecco la situazione: qui a fianco le classifiche e il programma.

GIRONE A Da assegnare il primo posto: il Novara è in vantaggio nello scontro diretto con il Bassano, quindi anche se arriva a pari punti (come oggi) è in B. Ai playoff la perdente di questo duello, più il Pavia (gli serve un punto per la certezza) e una tra Alessandria (avanti nello scontro diretto) e Como, che sono a pari. Ai playout una tra Renate e Monza (lo scontro diretto è pari, ma il Monza è in vantaggio nella differenza reti), di sicuro Pro Patria e Lumezzane (possono solo cercare una posizione favorevole) e poi una tra AlbinoLeffe e Pordenone (l’altra retrocede diretta) che si affrontano proprio domenica.

GIRONE B Già promosso il Teramo, ai playoff vanno solo in due (la peggior quarta non è ammessa e sarà quella di questo girone, avendo meno punti): Ascoli secondo e Reggiana terza. Ai playout vanno Gubbio e Forlì se non

riescono a scavalcare la Pistoiese (ha tre punti in più), il Santarcangelo o il Prato (un punto in più entrambe); con loro agli spareggi ci sarà anche il Savona e una tra Pro Piacenza e San Marino, oggi divisi da 3 punti e con il San Marino in vantaggio nello scontro diretto (l’altra retrocede da ultima).

GIRONE C La Salernitana è già in B, il Benevento è secondo e va ai playoff con due tra Matera e Juve Stabia (oggi appaiati e con il Matera davanti nello scontro diretto), Casertana (a un punto) e anche Lecce (oggi a -3). Ai playout di sicuro il Messina, l’Aversa Normanna, l’Ischia e, a oggi, il Savoia che, se perde in casa con il Messina, può essere scavalcato dalla Reggina (ora ultima e a un punto dal Savoia) che quindi potrebbe fare i playout proprio... contro il Messina.

PLAYOFF Oggi la griglia del primo turno per l’ultima promozione è: Benevento (2°, 75 punti)-Alessandria (4°, 64), Bassano (2°, 71)-Juve Stabia (4°, 69), Ascoli (2°, 70)-Reggiana (3°, 65), Matera (3°, 69)-Pavia (3°, 67).

Novara, passa il treno per la B E il Messina è tra due fuochi

LA SITUAZIONE

Ecco la situazione nei tre gironi di Lega Pro a 90’ dalla fine:

GIRONE A Così domenica (ore 15) Alessandria-Venezia (3-0); Arezzo-Südtirol (3-4); Bassano-Feralpi Salò (1-1); Giana-Cremonese (0-0); Lumezzane-Novara (3-1); Mantova-Como (2-0); Pavia-Real Vicenza (0-0); Pordenone-AlbinoLeffe (4-2); Pro Patria-Monza (2-2); Torres-Renate (0-1). Classifica Novara (-3) e Bassano 71; Pavia (-1) 67; Alessandria e Como 64; Feralpi Salò 56; Real Vicenza 51; Arezzo 49; Torres e Cremonese 47; Mantova (-3) 46; Venezia (-3) e Giana 45; Südtirol 44; Renate 42; Monza (-6) 39; Pro Patria (-1) e Lumezzane 35; AlbinoLeffe 32; Pordenone 31.

GIRONE B Così sabato (ore 14.30) Ancona-L’Aquila (1-1); Carrarese-Prato (1-1); Forlì-Pisa (1-0); Grosseto-Gubbio (1-1); Pistoiese-Savona (0-2); Pro Piacenza-Lucchese (2-3);

Reggiana-Spal (1-0); Santarcangelo-Pontedera (1-0); Teramo-Ascoli (0-0); Tuttocuoio-San Marino (1-1). Classifica Teramo p. 74; Ascoli 70; Reggiana 65; Spal e Pisa 59; Ancona e L’Aquila 54; Tuttocuoio 50; Pontedera 48; Lucchese 47; Grosseto (-1) 46; Carrarese 44; Pistoiese 43; Santarcangelo e Prato 41; Gubbio e Forlì 40; Savona (-2) 37; Pro Piacenza (-8) 36; San Marino 33.

GIRONE C Così sabato (ore 17.30) Aversa Normanna-Matera (0-1); Benevento-Juve Stabia (2-1); Catanzaro-Lupa Roma (2-1); Foggia-Paganese (4-0); Ischia-Barletta (1-3); Martina-Reggina (0-1); Melfi-Cosenza (0-2); Salernitana-Casertana (0-1); Savoia-Messina (0-3); Vigor Lamezia-Lecce (3-3). Classifica Salernitana p. 79; Benevento 75; Matera e Juve Stabia 69; Casertana 68; Lecce 66; Foggia (-1) 63; Catanzaro 50; Melfi (-2) 45; Cosenza 44; Vigor Lamezia 43; Barletta (-6) 41; Lupa Roma 40; Martina 38; Paganese 37; Messina 34; Aversa Normanna (-1) 32; Ischia (-1) 30; Savoia (-4) 25; Reggina (-6) 24.

Volatona playoff nel girone CPordenone, un vero spareggio

IL GIUDICE SPORTIVO

FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 50 giocatori, tre dei quali di Grosseto, Lucchese, Ischia e Savoia. Curiosamente, non ci sono inibizioni per allenatori (in tre, pur espulsi, hanno soltanto ricevuto un'ammonizione) e dirigenti. Ecco il dettaglio dei provvedimenti.

Giocatori espulsi Due giornate a Gambadori (Arezzo); una a Carini (L’Aquila), Perina (Melfi), Ferretti (Pavia), Russo (Salernitana), Zanella (Bassano), Gerevini (Ischia), Forte e Pagano (Lucchese), Scibilia (Lupa Roma) e Sanseverino (Savoia).

Non espulsi Una giornata a Bonvissuto (Arezzo), Silva e Bacher (Pro Piacenza), Colombini (Tuttocuoio), Castagnetti (Carrarese), Radi e Quadri (Barletta), Docente (Forlì), Gallo (Melfi), Moracci (Paganese), Benedetti (Reggina), Legati (Venezia), Del Sante e Montella (Vigor Lamezia), Di Ceglie e Dierna

(Ancona), Bovi (Pro Patria), Marotta (Benevento), Cavion (Feralpi Salò), Pinto (Giana), Formiconi, Verna e Volpe (Grosseto), Finizio e Sirignano (Ischia), Jidayi (Juve Stabia), Nolè (Lucchese), Urso (Prato), Carlini e Bruno (Real Vicenza), Bisoli (Santarcangelo), Sirigu e Saric (Savoia), Perrotta (Teramo), Giampà (Catanzaro), Fink (Südtirol), Galuppo (Gubbio), Perna (L’Aquila) e Antonelli (Savona).

Ammende a società 2.000 euro al Teramo (accensione di tre fumogeni, uno dei quali lanciato in campo; esplosione di un petardo; qualche decina di sostenitori scavalcava la rete di recinzione per festeggiare la promozione della propria squadra); 1.500 Messina; 1.000 Gubbio; 500 Ascoli, Lecce, Pisa e Salernitana.

DISCIPLINARE Trenta giorni di inibizione e mille euro di ammenda per Alberto Cerrai, presidente della Lupa Roma: non ha presentato per tempo la documentazione del campo da gioco per la stagione 2013-14.

Grosseto, Lucchese, Ischiae Savoia: squalificati in tre

ANDREA CATELLANIATTACCANTE DELLO SPEZIA

LAVORIAMO SOLTANTO CON LA PALLA, COME

DA TEMPO SI FA IN EUROPA. SITUM ANDRÀ

IN UNA GRANDE

Serie BRL’intervista

Sentenza Concas:due anni di stop ROMA Due anni di stop per Fabio Concas. Il Tribunale Antidoping ha squalificato l’ex giocatore del Carpi a decorrere dal 13 dicembre 2014: Concas quindi potrà tornare in campo il 12 dicembre 2016. La sanzione è relativa alla segnalazione arrivata dopo un controllo antipoping che ha accertato l’uso di cocaina da parte del giocatore, che dovrà anche pagare la multa di 2mila euro.

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GIROQUIZ

CURIOSITÀ(CHE NON CONOSCETE)

DELLA CORSA ROSA

LA RICERCA DI CLAUDIO GREGORI

I l Giro d’Italia si corre da 106 anni. Si fer­mò solo per le due guerre mondiali. Saba­to da San Lorenzo a Mare parte la 98a edi­zione. Il Giro è una favolosa iliade a peda­li. Ne possiamo cogliere la bellezza attra­

verso 98 numeri che come le stelle sono puntinidi luce di un cielo magico e sconfinato.

97 Giri Il primo 106 anni fa, dal 13 al 30 maggio1909. Non si corre tra 1915­18 e 1941­45.1 Il re L’1 è di regola il numero del campione uscen­te. Nel primo Giro tocca al primo iscritto: il brescia­no Felice Peli.4968 Corridori Hanno partecipato al Giro 4968corridori: 2650 italiani, 2318 stranieri.127 Pionieri 13 maggio 1909, primo Giro: da Mi­lano partono 127 corridori. Iscritti 166 298 Partenti Nel Giro 1928 partono in 298, record(iscritti 364): lo finiscono in 124.54 Minimo Solo 54 al via del 1912, nell’unico Giroa squadre della storia, minimo assoluto.61 Vincitori Solo 61 corridori, l’1,23% dei parteci­panti, e 12 paesi hanno vinto il Giro. 77 Peso Primo a vincere è Luigi Ganna. Quando èportato in trionfo all’Arena, pesa 77 chili.68 Tricolori Italia 68 vittorie; Belgio 7, Francia 6,Spagna, Svizzera e Russia 3, Lussemburgo 2, Svezia,Usa, Irlanda, Canada e Colombia 1.5 Re Binda, Coppi e Merckx, 5 trionfi. Solo Hinaultha vinto tutti i Giri a cui ha partecipato: 3.786 Lombardi La Lombardia vanta il maggior nu­mero di girini, 786.0 Aostani Mai un girino: la Val d’Aosta.18 Miro Panizza fa 18 Giri e ne conclude 16. 14 In fondo Bartali, Gimondi e Poggiali arrivanoalla fine di tutti i 14 Giri che hanno corso.426 Giorni Il girino che avesse vinto tutte le 97edizioni sarebbe stato in sella per 426 giorni. 342.628,9 Km Nella sua storia il Giro ha percorso342.628,9 chilometri. Se avesse pedalato verso laLuna – distanza media 384.400 km – avrebbe com­

piuto oltre l’89,13% del cammino.4 Lenti Per quattro volte non ha vinto il più veloce.Giovanni Rossignoli avrebbe vinto il Giro del 1909con 23’34” su Galetti e quello del 1911 con 34’ suGaletti: invece, essendo il Giro a punti, fu terzo die­tro a Ganna e Galetti nel primo Giro e secondo die­tro a Galetti nel terzo. 1 ora 2’22” Distacco Il 1º giugno 1914 GiuseppeAzzini vince la 5atappa, Avellino­Bari, 328 km, conla scarto più grande: 1 ora 3’22” su Calzolari.2.53 Notte Il Giro nasce di notte. Alle 2.53 del 13maggio 1909 in piazzale Loreto a Milano.3 Auto Quelle ufficiali del 1909: Züst per la giuria,Bianchi per le Case, Itala per i giornalisti.23 Lire Sin dal 1909, la famosa Agenzia Cook pro­muove gite, con partenza da Milano, per assistereagli arrivi. Vedere l’arrivo di Genova costa 23 lirecon viaggio in treno in seconda classe. 3 ore 8’1” Penalizzati Bari­L’Aquila 1914: Du­rando, Calzolari e Canepari si aggrappano all’autodell’inviato dell’”Italia Sportiva” sulla Salita delleSvolte. Sono penalizzati di 3 ore 8’ 1”.4 Squalificati Dopo 2 tappe del primo Giro, Lode­

sani, Brambilla, Granata e Provinciali sono i primiad essere squalificati per aver preso il treno. 5 Stranieri Solo 5 stranieri partono nel primo Gironel 1909: 4 francesi, Petit­Breton, Trousselier, An­drè Pottier e Decaup, con l’austriaco Henry Heller.Nessuno lo finisce.8 Di fila Nel Giro 1929, Binda inanella 8 successi difila: mai così alla Vuelta o al Tour.11 Minimo distacco Solo 11” separano Cecchi daFiorenzo Magni nel Giro del 1948. 12 Tista Merckx batte il giovane Gibi Baronchelliper 12” soltanto nel 1974.13 Leone Magni ‘55 precede Nencini di soli 13”.16 Canada Il canadese Hesjedal, 2012, scavalcaRodriguez nell’ultima tappa per 16”.1 ora 55’26” Scarto Alfonso Calzolari vince il Gi­ro 1914 con 1 ora 55’26” su Albini: record.12 Tappe 1927, Binda vince 12 tappe su 15, l’80%37 Superstiti I superstiti della prima tappa 1914,Milano­Cuneo, 420 km, sono solo 37. Partono in 81:chiodi, pioggia torrenziale, fango, neve.43 Bondone L’8 giugno 1956, isuperstiti della neve del Bondonesono 43 su 87 partiti.43 Gpm Bartali, primo su 43 col­li, re degli scalatori: 7 Gpm.18 Ginettaccio Bartali vince il1° traguardo della montagna il 24maggio 1935 col Passo delle Ca­pannelle: chiude il 28 maggio1953 al Tonale a 39 anni. 23 Fausto Coppi vince 3 volte ilGPM. Primo su 23 colli, inaugu­rando Gardena, Vars, Izoard,Monginevro, e lo Stelvio.2757 Stelvio E’ la cima più altadel Giro: 2757 metri (Coppi ‘53)24 Rivoluzione Giro 1956, 2giorni dalla fine: Gaul 24° a16’05” dalla rosa Fornara. L’8 giu­gno, sul Bondone, vince con 7’44”su Fantini, e balza in testa 192 Leggenda La cavalcata piùbella è di Coppi. Cuneo­Pinerolo,10 giugno 1949. Supera da soloMaddalena, Vars, Izoard, Mongi­nevro, Sestriere, fora 4 volte, vin­ce con 11’52” su Bartali. 49 Oropa L’exploit più spettacolare dell’era tv loregala Pantani sulla salita di Oropa il 30 maggio1999. Appiedato da un guasto meccanico a 8,5 kmdal traguardo, supera 49 corridori, vince.3 Finestre Il 30 maggio, per la 3a volta, il Giro af­fronterà il Colle delle Finestre, 2178 m, Cima Coppi.Nel 2005 1° Di Luca, nel 2011 Kiryenka.7 Sestriere Quel giorno, per la settima volta, si ar­riva al Sestriere.2000 Storico Il Sestriere, 2035 m, è il primo due­mila della storia del Giro: Ezio Corlaita ci passa pri­mo il 24 maggio 1911. 12 Mortirolo Il Mortirolo, 1852 m, rivela Pantaniin salita nel 1994. Il 26 maggio sarà la 12a volta.19 Abetone Sull’Abetone, il 29 maggio 1940, si ri­vela Coppi: 100 km da solo, conquista a Modena laprima vittoria e la rosa. Poi altre 18 volte.4 Cervinia La Val d’Aosta celebra i 150 anni della

prima scalata del Cervino – 14 luglio 1865 – ospitan­do per la 4a volta l’arrivo a Breuil­Cervinia: Ka­zianka 1960, Gotti 1997, Amador 2012.238 Fuga L’assolo vincente più lungo è di ClementeCanepari. 18 maggio 1913, Campobasso­Ascoli Pi­ceno, 313 km: all’arrivo dopo 238 km. 350 Da solo Il 28 maggio 1914, Lucca­Roma,430,3 km, dopo 14,6 km Lauro Bordin sguscia sottole sbarre di un passaggio a livello e fugge. Resta soloper quasi 14 ore e 350 km.1500 Caduta 1909: dopo 1500 m, ancora dentroMilano, in località Molinello, c’è la prima caduta,coinvolti Gerbi e Ganna.4 Morti Quattro girini morti in gara: Orfeo Ponsin1952, lo spagnolo Manuel Santisteban 1976, EmilioRavasio 1986, il belga Wouter Weylandt 20112 Fratturati Due fratturati salgono sul podio al 2°posto: Magni 1956 e Hamilton 2002.4337 Lungo Il Giro più lungo, 4337 km, lo vince losvizzero Carlo Clerici nel 1954. 2439 Corto Il Giro più corto, 2439,6 km, è quello

del 1912, l’unico a squadre. Lo vin­ce l’Atala di Galetti, Micheletto,Pavesi.430 Infinita La tappa più lungadel Giro è la Lucca­Roma, 430,3km, 28 maggio 1914. 1691 Rosa Sono 1691 le maglierose assegnate: 1004 italiane, 687straniere.8 Tutti rosa Il 21 maggio 1971,gli 8 della Salvarani indossano larosa nella Brindisi­Bari, dopo avervinto la cronostaffetta233 Leader Ben 233 corridoriindossano la rosa. Primo LearcoGuerra a Mantova il 10 maggio1931. Primo straniero il tedescoHermann Buse 15 maggio 1932. 78 Cannibale Merckx ha unacollezione di 78 maglie rosa, Mo­ser 57, Bartali 50, Saronni 49, An­quetil 42, Coppi e Hinault 31. 23 Nazioni Sono 23 i paesi chevantano la rosa. L’Italia ne ha1004 (vestite da 138 corridori), ilBelgio 160 (17 corridori).1888 Tappe Sono 1888 le tappe

disputate. Il primo Giro d’Italia ha 8 traguardi, quel­lo del 1977 ben 27 1235 Italiani Considerando solo le vittorie indivi­duali, gli italiani hanno vinto 1235 tappe, i belgi154, gli spagnoli 100, i francesi 59.31 Nazioni Di 5 continenti hanno vinto tappe.635 Bravi Chi ha vinto almeno una tappa360 Vincenti Sono 360 gli italiani che hanno vin­to: primo il romano Dario Beni, il 13 maggio 1909 aBologna, nella prima tappa della storia, l’ultimo Ste­fano Pirazzi nel 2014.42 Re Leone Cipollini vince 42 tappe, record: su­però Binda, 41, a Montecatini il 19 maggio 2003. 2 Ex­aequo A tutto il gruppo: il 30 giugno 1946nella Rovigo­Trieste interrotta a Pieris e il 2 giugno1988, per il blocco stradale degli ecologisti, nellaParma­Castelnuovo Don Bosco8 Fratelli Tappe a 8 coppie di fratelli: Ernesto e

A SANREMO SBARCHERÀ

IL CORRIDORE NUMERO 5000

98NON SOLO

LE 42 TAPPEDI CIPOLLINI O LE 12 SU 15

DI BINDA. DAL 1909 IN GARA

4968 GIRINI

3Gli arrivi sull’Abetone: 1954, 1959 e 2000. Nel 1940 la montagna toscana battezzò Fausto Coppi nella Firenze-Modena

Fausto Coppi in trionfo al Giro 1940

LA CHIAVE

CiclismoRSabato da San Lorenzo al Mare scatta la 98a edizione

31MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

Contador, Aru...E c’è anche Grmayil primo etiope1Oggi l’arrivo delle 22 squadre, domani i controlli, venerdì al Casinò la sfilata dei 198 protagonisti

(past) Davide Noè, fratello maggiore di Andrea (il più vecchio corridore in maglia rosa nella storia del Giro d’Italia: nel 2007 a 38 anni) e di Paolo (corridore, poi massaggiatore), è morto lunedì: lui, maglietta Liquigas e mountain bike, contro il rimorchio di un trattore, dalle parti della Abbazia di Morimondo, nella campagna milanese. È stata proprio la maglietta verde, probabilmente ereditata da Andrea, a facilitare un rico-noscimento arduo e crudele. La morte è l’atto supremo della vita: stavolta non c’è ragione che possa attenuare la misura del dolore, il peso della sofferenza e il senso di ingiustizia. L’unico aiuto può arrivare dalla poesia, quella che si respira in un campo di grano, fra cascine e conche, vicino a un ponticello otto-centesco e a un ciottolato fiammingo. Quella poesia che ritma i pedali di chi vive, anche nel momento in cui muore. Ad Andrea e alla famiglia le condoglianze della redazione ciclismodella Gazzetta.

TRAVOLTO NEL MILANESE

Dramma NoèIl fratellomuore in bici

L’etiope Tsgabu Grmay BETTINI

E ccoci al grande giorno:con l’arrivo al quartiergenerale di Sanremo

delle 22 squadre (9 corridoriciascuna), il 98° Giro d’Italiaoggi si mette ufficialmentein moto. Domani mattina i198 iscritti si sottoporrannoai controlli antidoping delpassaporto biologico, quindinel pomeriggio prime confe­renze stampa dei big. Vener­dì mattina le altre operazio­ni di rito: verifica licenze,riunione della direzione delGiro con giuria e direttorisportivi e, dalle 17, la presen­tazione delle squadre nel te­atro del Casinò di Sanremo.Sabato, dalle 13 alle 14.30, icorridori proveranno il per­corso della cronosquadre.Alle 15.10 la partenza dellaprima squadra, mentre l’ar­rivo dell’ultima è previsto in­torno alle 17.15.

Assente il vincitore 2014, ilcolombiano Nairo Quintana,il lotto degli iscritti è capeg­giato da Alberto Contador

(Tinkoff­Saxo), già vincitoredell’edizione 2008. Gli altri pre­tendenti alla maglia rosa: sonoil colombiano Rigoberto Uran(Etixx­Quick Step), 2° nelle ul­time due edizioni, l’australianoRichie Porte (Sky), magliabianca nel 2010, e il sardo FabioAru (Astana), 3° un anno. Altriuomini per la classifica: Dome­nico Pozzovivo (Ag2R), che hail numero 1, il belga Jurgen Vanden Broeck (Lotto­Soudal), ilcanadese Ryder Hesjedal (Can­nondale­Garmin), 1° nel 2012.Tra gli ex vincitori anche Da­miano Cunego (Nippo­ViniFantini), 1° nel 2004, e IvanBasso (Tinkoff­Saxo), 1° nel 2006 e 2010. Altri big al via: ilpadrone del pavé, il belga TomBoonen (Etixx­Quick Step), al­la prima partecipazione; il si­gnore delle Ardenne, il belgaPhilippe Gilbert (Bmc); l’au­straliano Simon Gerrans (Ori­ca), re della Sanremo 2012 edella Liegi 2014. Per le volate, iltedesco André Greipel (Lotto­Soudal), l’australiano MichaelMatthews (Orica) e lo slovenoLuka Mezgec (Giant­Alpecin)sfidano i migliori italiani: Sa­cha Modolo (Lampre­Merida),Elia Viviani (Sky), Matteo Pe­lucchi (Iam), Giacomo Nizzolo(Trek), Davide Appollonio (An­droni­Sidermec). Sono rappre­sentate 32 nazioni (di tutti icontinenti), tra cui Panama,Costa Rica, Cina, Giappone e lanovità Etiopia, con il giovaneTsgabu Grmay Gebremaryam.

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SabatoDomenica11/512/513/514/515/516/517/519/520/521/522/523/524/526/527/528/529/530/531/5

TAPPA Km17,6

177136150152183264186215

200153190147

59,4165174134170236199178

123456789

101112131415161718192021

I T A L I A

SVIZZERA

MILANO

SAN LORENZOAL MARE

9

12

34

5

6

7

8

10

1112

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1415

16

171819

20

21ARRIVOARRIVO

PARTENZAPARTENZA

San Lorenzo al Mare-Sanremo (cronosquadre)Albenga-GenovaRapallo-Sestri LevanteChiavari-La SpeziaLa Spezia-AbetoneMontecatini Terme-Castiglione della PescaiaGrosseto- FiuggiFiuggi-Campitello MateseBenevento-San Giorgio del SannioCivitanova Marche-ForlìForlì-Imola (Autodromo Ferrari)Imola-Vicenza (Monte Berico)Montecchio Maggiore-JesoloTreviso-Valdobbiadene (crono individuale)Marostica-Madonna di CampiglioPinzolo-ApricaTirano-Lugano (Svi)Melide (Svi)-VerbaniaGravellona Toce-CerviniaSaint Vincent-SestriereTorino-Milano

3486 KMDALLA LIGURIAA MILANO

Il 98° Giro d’Italia che scatta sabato con la cronosquadre di 17,6 km da San Lorenzo al Mare a Sanremo, sulla pista ciclabile della Riviera dei Fiori, si concluderà domenica 31 maggio a Milano, con arrivo in Corso Sempione. In totale 21 tappe per 3486 km, con uno sconfinamento in Svizzera: 17a tappa, Tirano-Lugano, il 27 maggio. Oltre alla cronosquadre d’apertura, c’è una crono individuale (Treviso-Valdobbiadene, 59,4 km). Inoltre: 5 tappe di alta montagna e 7 di media montagna (con complessivi 7 arrivi in salita) e 7 tappe pianeggianti. Due riposi: lunedì 18 maggio, dopo la 9a tappa, e lunedì 25, il giorno dopo la 15a. In totale 39 salite: Cima Coppi (Colle delle Finestre, 2178 metri), 9 di 1a categoria, 8 di 2a categoria, 13 di 3a categoria e 8 di 4a categoria. Abbuoni: all’arrivo (crono escluse) 10” al 1°, 6” al 2° e 4” al 3°; ai traguardi intermedi, 3”, 2” e 1”.

Giuseppe Azzini, Alfredo e Albino Binda, Luciano eSergio Maggini, Piet e Wim Van Est, Guido e Wil­fried Reybrouck, Rudi e Willy Altig, Eddy e WillyPlanckaert, Filippo e Francesco Casagrande.2 Padre­figlio Padre­figlio capaci di vincere: Pie­rino e Adriano Baffi, Eddy e Axel Merckx. 44 Città Sono 44 le città che hanno visto la parten­za dei 97 Giri: Milano 40 volte, Palermo e Roma 4,Genova e Venezia 3, Lecce e Torino 2.11 Estero Undici le partenze all’estero: 2 Belgio eOlanda, Francia, Grecia, Danimarca, Irlanda del Nord, Montecarlo, San Marino, Vaticano.73 Arrivo Per 73 volte il Giro è arrivato a Milano.In tutto 15 città e 1 passo, lo Stelvio (1975).13 Anni Coppi rivince dopo 13 anni (1940­’53).

9 Podio Gimondi è salito 9 volte sul podio: lo havinto 3 volte, per 2 è stato secondo, per 4 terzo. 84 Ore Il Giro che dura meno è quello di Nibali2013: 84 ore 53’28”. Il primo aveva solo 8 tappe e2445 km, Ganna impiegò 89.48’14” a compierlo.144 Fatica Binda ha impiegato 144 ore 15’35” nelGiro 1927, quello che ha richiesto più tempo. 23,437 Media La più bassa media si ha nel 1914:Calzolari viaggia a 23,437 km/h.40,167 Fulmine Menchov nel Giro del 2009 vincecon la media più alta: 40,167 km/h.18,67 Bassa La media più bassa di un vincitore ditappa è di Garzelli: 25 maggio 2010, cronoscalata diPlan de Corones, viaggia a 18,67 km/h.58,874 Vento Il belga Rik Verbrugghe, il 19 mag­gio 2001, nel prologo Montesilvano­Pescara, 7,600km, corre a 58,874 km/h, la media più alta.5.815 Km In 97 Giri si sono disputati 5.815,55 chi­lometri a cronometro e 336.813,35 in linea.182 Crono Sono 182 le crono del Giro: 159 indivi­duali – tra cui 14 prologhi – e 23 a squadre.62 km La prima cronometro il 22 maggio 1933, Bo­logna­Ferrara, 62 km. Vince Binda.20 Terminillo La prima cronoscalata il 29 maggio1936 sul Terminillo. Vince Olmo.12 Tic­tac Il re del cronometro è Francesco Mosercon 12 vittorie; Anquetil e Merckx con 6.1937 Cronosquadre La Legnano di Bartali, 12maggio 1937, vince la prima cronosquadre Viareg­gio­Marina di Massa, 60 km, a 43,902 km/h.12 Sciopero Ben 12 tappe sospese o annullate.1625 Inutile Fatti invano 1625 km. Esempi: Pesca­ra­Roma ‘12, straripa un torrente, il gruppo sbagliastrada; Lavaredo ‘67 annullata per le spinte4 Emergenza Nel 1911, per la folla, la corsa arrivaa Pompei invece che a Napoli. Nel ’62 la tappa diMoena è fermata sul Rolle nella neve. La tappa diBriançon ‘95 è fermata a Pontechianale per le valan­ghe sull’Agnello. Nel 2006, invece che a Plan de Co­rones, per il maltempo, si arriva al Passo Furcia.36 Tavolino In 36 tappe la vittoria è stata assegna­ta a tavolino, per scorrettezze o doping.3 Fratelli Aldo, Enzo e Francesco Moser hanno ve­stito la rosa. Exploit ineguagliato. Quattro Moser –Aldo, Enzo, Diego e Francesco – hanno corso insie­me il Giro del 1973 nella Filotex.85 Paese rosa Palù di Giovo, 525 anime, è la fra­zione più rosa d’Italia con 3 vittorie (1 FrancescoMoser, 2 Simoni), 4 leader (Aldo, Enzo e FrancescoMoser, Simoni) e 85 maglie rosa (57 Francesco Mo­ser, 2 Aldo, 2 Enzo e 24 Simoni)20 Giovane Coppi è il più giovane re del Giro: nel1940 si è imposto a 20 anni 8 mesi 25 giorni.38 Rosa record Noè è la maglia rosa più anziana:23 maggio 2007, ha 38 anni 4 mesi e 8 giorni.34 Anziano Magni è il più anziano re del Giro. Nel1955 s’impose a 34 anni 5 mesi 29 giorni.47 Vecchio Giovanni Gerbi, il leggendario DiavoloRosso, nato il 4 giugno 1885, è il più vecchio parteci­pante: compie 47 anni nel Giro 1932.72 Donna Il numero di Alfonsina Strada, unicadonna a partecipare al Giro, nel 1924, è il 72.4000 Soldi E’ il premio­vittoria nel 1909: 3.000dal Corriere della Sera, 1000 da Vincenzo Lancia. 300 Premi 1909: al vincitore di tappa 300 lire.

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LE CIFRECorridori partecipanti dal 1909

4.968

2.650Italiani

2.318Stranieri

DistanzaTerra-Luna384.400 km

Distanza percorsanelle 97 edizioni del Giro

Chilometraggio totale

La maglia rosa è nata nel 1931

assegnate 1.691

342.628,9 km

2.439,6 km

1954: il Giro più lungo1912: il Giro più corto

4.337 km

1.004Italiane

687Straniere

GDS

1 Lo spettacolare sterrato del Colle delle Finestre: il 30 maggio sarà la tappa decisiva BETTINI 2 Eddy Merckx, primatista di maglie rosa: 78 3 Luigi Ganna, il primo vincitore nel 1909 4 Bernard Hinault, tre partecipazioni e tre vittorie: 1980, 1982 e 1985 BETTINI

2

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32 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Voglio dialogo con Fiba ma i club vanno tutelati»1Bertomeu: «Nazionali in inverno? Sarebbero prive delle stelle Bisogna aumentare i loro ricavi, senza danneggiare le società»

Luca ChiabottiINVIATO A ISTANBUL (TURCHIA)

N ell’estate del Duemila, 24squadre europee, capita­nate dai club italiani, spa­

gnoli e con l’Olympiacos greco,cambiarono strada, lasciando lecoppe della Federazione Interna­zionale per crearne una dove sa­rebbero state protagoniste anchedelle scelte strategiche ed econo­miche, e non solo di quelle sporti­ve. Oggi a Istanbul, la celebrazio­ne del 15° compleanno di Eurole­ague diventa l’occasione per lan­ciare un messaggio alla Fiba, cheha annunciato di voler riprende­re il controllo della massimacompetizione continentale: l’Eu­rolega, sostenuta da Turkish Air­lines, non ha intenzione di torna­re indietro.

Presidente Bertomeu scelga i 3 punti chiave di questi 15 anni.«Il 2000 quando si è formata lanuova lega, il 2005, momento nelquale i club sono diventati pro­prietari dell’Eurolega, una svoltaculturale che resta unica nel pa­norama dello sport europeo e il2009, col varo del sistema attualedelle licenze che ha dato una ba­se molto più solida alla competi­zione provocando un aumentoesponenziale della copetura tele­

visiva e del pubblico e una spintaal miglioramento degli impianti».

Cosa accadde nel Duemila?«Ci fu un’esigenza dei club di cre­scere. Nei campionati, le leghe di­scutevano con la federazione deitemi cruciali, nella massima com­petizione internazionale l’unico rapporto con la Fiba era la rice­zione di un fax, non c’erano mail,con l’ora della gara successiva.Abbiamo voluto esportare in Eu­ropa un modello di successo neisingoli Paesi».

La Fiba reagì...«Le minacce allora furono impor­tanti, ma il basket è uno sport diclub e, se sono uniti, non puoi co­stringerli a giocare per forza».

Dopo 15 anni, la «guerra» con la Fi-ba è ricominciata.«E’ un conflitto sulle voci, non c’ènulla di ufficiale se non il fattoche la Fiba, approvando il nuovocalendario che prevede finestreinvernali durante la stagione deiclub per le partite delle nazionali,ha rotto unilaterlamente l’accor­do in vigore con noi. Non possogiudicare cose che ho letto solosui giornali, il segretario genera­le Baumann, in un’intervista, hadetto di star valutando qualsiasiopportunità, da una coppa aper­ta a tutti i campioni nazionali sti­le Champions a una lega chiusastile Nba. Sono cose diametral­mente opposte e incompatibili, sportivamente e economicamen­te, non so cosa pensare».

Non crede che ci sia spazio, anchecon le «finestre» per un accordocon la Fiba?«Io spero in un dialogo con la Fi­ba, sinceramente. I club e le leghenazionali non sono d’accordo colnuovo calendario delle nazionali,chiediamo solo di parlarne e diavere anche in Europa quellaflessibilità che la Fiba ha mostra­to col calendario di altri conti­nenti. Noi crediamo che le com­petizioni per le squadre nazionalisiano fondamentali, è un vantag­gio per tutti che i loro ricavi au­mentino. Ma i club rappresenta­no il 90% dell’economia delbasket, non vanno danneggiati».

Anche la Fiba può fare lo stesso di-scorso: la nazionale in inverno

può accrescerne gli introiti.«Si, se giocassero le nazionali ve­re... Non prive dei giocatori Nba edei top player. La nostra primanostra preoccupazione è semprestata la qualità di una scelta cosìnegativa per i club. Vogliamo chele nazionali abbiano successo e iclub devono avere la loro parte».

La Fiba fa capire che l’Eurolegacon loro produrrebbe più utili.. «Se il paragone che fanno loroper dimostrarlo è tra Championse Euroleague, allora va fatto an­che tra le 2 World Cup: quella dibasket a Madrid ha avuto dei nu­meri infinitamente inferiori alMondiale di calcio in Brasile.Economicamente l’Eurolega pro­duce più del Mondiale Fiba coigiocatori Nba».

Negli anni avete aumentato il nu-mero di partite: questo potrebbespingere i campionati verso un

progetto che gli dà più spazio.«L’Eurolega quest’anno ha pro­dotto una media spettatori vicinaa 8500, poi vengono Spagna piùo meno con 6000, Germania eItalia sui 4000. Il resto delle leghenazionali porta meno di 2000 spettatori. I nostri club dovrebbe­ro diminuire le partite da 9000per lasciare più spazio a quelle da2000? Il problema è opposto: vo­gliamo aiutare le singole leghe adaumentare il proprio pubblico».

Come è andata la stagione?«Tutti i nostri dati sono in cresci­ta:+12% dei ricavi, biglietti delleFinal 4 esauriti in 24 ore, quelladi Madrid sarà la più vista in tv disempre in tutto il mondo. Quan­do si cresce è un bene, siamo gliunici a riuscirci nel basket, Nba aparte. Ma non c’è autocompiaci­mento, noi non ci fermiamomai».

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RICORSO RESPINTO

Caserta resta a +1 e con Pesaro è caos biglietti PLAYOFF A-2Quarti, Torino e Brescia vanno 2-0Ieri due gare-2 dei quarti: Torino e Brescia vanno 2-0, i lombardi con la tripla del sorpasso di Brownlee a 4” dalla fine. Gara-2 (al meglio delle 5, venerdì gara-3): Torino-Ferentino 92-79 (serie 2-0); Brescia-Trieste 79-77 (2-0). Domani prime gare-3 Agrigento-Verona (1-1); Biella-Casale (0-2).

SERIE ATrento-Bologna su GazzettaTvDomenica (17.30) ultima giornata di serie A. Alle 20 su Gazzetta Tv differita di Dolomiti Energia Trento-Granarolo Bologna. Così il resto della 30a: Roma-Cantù; Varese-Avellino; Cremona-Sassari; Pesaro-Caserta (dir. RaiSport 1); Milano-Pistoia; Venezia-Capo d’Orlando; Reggio Emilia-Brindisi. Class.: Milano 50; Venezia 42; Reggio Emilia 40; Trento, Sassari 36; Brindisi 32; Cantù, Bologna (-2) 28; Pistoia 26; Roma, Varese, Cremona 24; Avellino 22; Capo d’Orlando 20; Caserta (-1) 15; Pesaro 14.

TACCUINO

PLAYOFF NBA

Rose riposato vale il doppioE i Bulls sognano1Sbancata Cleveland in gara-1 Che differenza nelle cifre del play quando non gioca ogni 2 giorni

JORDI BERTOMEUPRESIDENTE EUROLEAGUE

BAUMANN PROPONE UNA LEGA CHIUSA «ALLA

NBA» O UNA COPPA STILE CHAMPIONS, MA

SONO INCOMPATIBILI

ECONOMICAMENTE L’EUROLEGA PRODUCE

PIÙ DEL MONDIALE FIBA CON I GIOCATORI

PROFESSIONISTI

Jordi Bertomeu,catalano,56 anni, presidente di Euroleague, che guida dal luglio 2000, ovvero dalla nascita della lega che organizza le due principali coppe europee,Eurolega ed EurocupANSA

Massimo Oriani

I successi esterni di Chicago e Clippers ingara­1 delle rispettive semifinali di confe­rence a Cleveland e Houston, hanno un

valore molto diverso, anche se hanno già mes­so in luce alcune tendenze che possono far in­tuire quale direzione prenderanno le serie.Chicago sapeva di dover andare a casa di Le­Bron (troppo passivo in gara­1) e strappare al­meno un successo, approfittando della squali­fica di JR Smith, pronto a rientrare per gara­3allo United Center. Lo ha fatto al primo colpo,grazie a un Pau Gasol che, zitto zitto, è diven­tato l’uomo chiave dei Tori.

RIPOSO Ma ovviamente a far girare il motoredei Bulls è sempre Derrick Rose. E qui la lettu­ra del rendimento dell’mvp 2011 non ha segre­ti, parlano le cifre: con 2 o più giorni di riposotra una partita e l’altra, il play viaggia a 24.3punti, 6.8 assist e 2.7 palle perse di media, ti­rando con il 46% dal campo, quando invece hasolo 24 ore per recuperare, i numeri calano drasticamente: 14 punti, 5.6 assist, 5.7 perse apartita col 36% al tiro. Purtroppo per lui, con­tro Cleveland si gioca ogni 48 ore sino a ga­ra­6. Strano il destino di una squadra che po­trebbe andare in finale con un coach separatoin casa. Il rapporto tra Tom Thibodeau e la di­rigenza è a dir poco logoro e Orlando lo aspet­ta a braccia aperte non appena verrà licenzia­to nonostante i due anni di contratto che glirestano, con Fred Hoiberg pronto a sostituirlo.

COLPO CLIPPERS Diverso il peso specifico delcolpaccio dei Clippers, capaci di sbancareHouston senza l’infortunato Chris Paul, macon un Blake Griffin spaventoso, che ha bissa­to la tripla doppia di gara­7 con gli Spurs (26punti, 14 rimbalzi, 13 assist) diventando il pri­mo a riuscirci nei playoff da Kidd nel 2002 e ilprimo lungo da Wilt Chamberlain nel ‘68. Colplay non lontano dal rientro, LA è ora la gran­de favorita per sfidare i Warriors.

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Semifinale Est, gara-1: Cleveland-Chicago 92-99 (serie 0-1, stanotte gara-2); Atlanta-Washington 0-1 (ieri gara-2).Ovest, gara-1: Houston-LA Clippers 101-117 (serie 0-1, stanotte gara-2); Golden State-Memphis 1-0 (ieri gara-2).

Derrick Rose, 26 anni, ha vinto l’mvp nel 2011 AFP

Mario Canfora

S vanisce per Caserta lapossibilità di salvarsi do­menica contro Pesaro (in

trasferta) con la doppia chance,ossia non solo vincendo, ma an­che perdendo fino a 6 punti discarto. Il Collegio di Garanziadel Coni (presieduto da FrancoFrattini), riunitosi solo ieri equindi con ingiustificato ritar­do, ha infatti respinto il ricorsodel club avverso la decisione delConsiglio Federale Fip del 21 febbraio, su proposta dellaComtec, di deliberare un puntodi penalizzazione in classificaper pagamento Irpef in ritardodi ottobre 2014. Il ricorso erastato inviato il 20 marzo, le mo­

tivazioni si conosceranno inuna decina di giorni. Ma, vistoche il verdetto è inoppugnabile,conteranno relativamente.

TENSIONE Pesaro­Caserta di­venta così uno spareggio secco:chi vince salva la A. E la tensio­ne è a mille soprattutto fuori dalcampo di gioco: tutto ruota at­torno alla disponibilità dei bi­glietti per gli ospiti. La capienzadell’Adriatic Arena da questastagione è di 6.119 posti (l’inte­ro anello superiore è chiuso perun problema di agibilità, nellospecifico a causa di sediolininon a norma), quindi per gliospiti tutto si riduce davvero aun mini spazio. Da Caserta c’eral’idea di muoversi almeno in2.000 (anni fa, a Pavia, per l’ul­

tima gara di regular in Legaduefurono oltre 2.200), invece sta­volta potranno assistere alla ga­ra solo in 207 (oltre ai 20 bi­glietti omaggio in parterre cheogni club riserva agli ospiti),come da comunicazione dellasocietà pesarese che cita un ver­bale della questura di PesaroUrbino di lunedì. I biglietti perla tifoseria ospite potranno es­sere venduti fino alle 19 di saba­to, previa esibizione da partedell’acquirente di un documen­to di identità, con l’apposizionedel nominativo del beneficiariodi ogni tagliando e della sua da­ta di nascita. Si teme ugualmen­te un esodo di casertani, la spe­ranza è che si possa assistere so­lo a una sana giornata di sport.

© RIPRODUZIONE RISERVATA È l’andata: Wally Judge difende su Marco Mordente CIAM

BasketRIntervista al presidente di Euroleague

33MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ferrari, tanti sviluppiMa è vietato sbagliare1La SF15-T con fondo e diffusore nuovo: obiettivo 3 decimi Wolff si lamenta con Maranello per la galleria del vento

«Quando smise di correre aveva tanta voglia di velocità, di continuare a sentire l’asfalto, che fece delle gare di motocicletta ed ebbe un brutto incidente. Fu quell’incidente che gli impedì di tornare sulla Ferrari». E’ un estratto dell’intervista di Luca di Montezemolo a Sky Sport che andrà in onda stasera alle 19.30 dove spazia da Ferrari ad Agnelli. «Avevo già fatto il contratto con Alonso, lui stette fermo per tre mesi, poi Ross Brawn al GP di Abu Dhabi lo avvicinò e gli fece l’offerta per la Mercedes — ha aggiunto l’ex presidente del Cavallino — Michael, che era come un bambino a cui avevi tolto il giocattolo, era pronto a tornare e tornò, secondo me sbagliando, con la Mercedes. Perché uno Schumacher che torna deve vincere e invece lui non ha vinto. Nel vedere dove sta Michael oggi mi viene un groppo alla gola e veramente mi dispiace tantissimo perché è stata una persona molto importante nella mia vita professionale»..

Montezemolo:«Schumi sbagliòa dire sì a Brawn»

Il rinnovo con Hamilton: arriverà prima di Montecarlo.Parola di Niki Lauda: in realtà qualche giorno fa fonti Mercedes parlavano di una positiva conclusione della trattativa con l’iridato entro questo fine settimana. Evidentemente c’è ancora da lavorare anche se Niki all’agenzia stampa austriaca Apa sostiene: «Non c’è alcun problema. Mi aspetto di annunciare qualcosa entro Montecarlo, forse anche prima». Il contratto avrebbe durata triennale (si concluderebbe a fine 2018). «Lewis sta guidando come un extraterrestre, è in una fase in cui fa tutto alla perfezione, non commette errori e può realizzare tempi sul giro che nessun altro è in grado di fare». Lauda spera inoltre che la Mercedes «possa mantenere questo slancio anche dopo la pausa di tre settimane, perché le altre squadre possono avere apportato miglioramenti in vista della gara di domenica. E quei rapporti di forza potrebbero rappresentare il trend per i prossimi 3-4 GP».

Lauda: «Hamiltonè un marzianoFirma sino al ‘18»

Luigi Pernatwitter@pernagazzetta

«N on c’è politica fra dinoi. Se qualcosa conSeb non funziona,

ne discutiamo e la risolviamo».Quante volte capita di sentireun compagno di squadra cheparla così? La frase di KimiRaikkonen basta da sola a testi­moniare l’atmosfera idilliacache si vive in questo momentoalla Ferrari, in fabbrica e nel te­am. E il finlandese, oltre che piùloquace, ha ritrovato anche lavoglia di continuare a correre inF.1. Sbandierando la ricetta del­la felicità: «Io e Vettel cerchia­mo di batterci a vicenda in pi­sta, ma fuori siamo amici, e ilclima in squadra è il miglioreche abbia mai vissuto. Inoltre Maurizio Arrivabene è il teamprincipal di cui la Ferrari avevabisogno. Ti risponde dicendo sìo no, niente vie di mezzo».

SCARAMUCCE La scuderia diMaranello si presenta alla pri­ma gara europea della stagionecome mai ci si sarebbe aspetta­ti, dopo un 2014 da incubo.Quattro podi, con la vittoria diSebastian Vettel in Malesia e ilsecondo posto di Raikkonen inBahrain. Nessun ferrarista, al­l’esordio con la rossa, aveva ot­tenuto 65 punti come Seb nelleprime quattro gare. E Raikko­nen, in odore di rinnovo con ilCavallino anche nel 2016, ha to­talizzato finora quasi gli stessipunti (55) dell’intero 2014. InSpagna, dove nell’inverno habrillato nei test, la rossa prova amettere ancora paura alla Mer­cedes, da cui ha ricevuto elogima anche qualche dispetto: pa­re che Toto Wolff non gradiscaper esempio il fatto che il Caval­lino «affitti» al nascituro TeamHaas la sua galleria del vento diMaranello. La Ferrari, a quantopare, non farà il lifting al muso(almeno per ora), ma al Mont­melò vedremo tante novità. So­pra e sotto l’abito sexy dellaSF15­T. Il pacchetto di evolu­zioni aerodinamiche più gran­de da inizio stagione.

CORSA A DUE Le ali, che subi­scono interventi quasi a ognigara, saranno ancora diverse. Ilcofano motore potrebbe esseremodificato. Ma soprattuttocambieranno il fondo e il diffu­sore posteriore della monopo­sto, che dovrebbero garantiremaggior carico. Quanto? Tra­dotto in termini cronometricisembra ci si aspetti un guada­gno intorno ai tre decimi, che si­gnificherebbe arrivare in sciaalle Mercedes anche sul giro ve­loce. Però c’è da scommettereche a Stoccarda non siano anda­ti in vacanza, nelle tre settima­ne passate dal trionfo di LewisHamilton in Bahrain, per cui èfacile prevedere progressi puresulle Frecce d’argento. Ormai siè capito che la lotta per il Mon­diale avrà questa chiave. Sarà

una corsa parallela fra i duegrandi Costruttori alla ricercadi sviluppi più efficaci nel mino­re tempo possibile. E la Ferrari,che può contare su più «getto­ni» per migliorare la power unitrispetto alla rivale tedesca, de­ve approfittarne per cercare diraggiungerla e magari superar­la nella seconda parte della sta­gione. Ecco perché a Maranellospingono da inizio anno sull’ac­celeratore con una strategiamolto aggressiva. Tuttavia Ja­mes Allison e i suoi ingegneri inqualche caso restano prudenti.Ogni errore, ogni soluzionesbagliata si paga infatti con set­timane di ritardo e i passi falsivanno quindi assolutamenteevitati. Si spiega così la reticen­za a introdurre il muso corto,

che a Maranello studiano datempo e che risulta più criticoper il crash test. La vettura at­tuale è infatti nata (bene) con ilmuso allungato e c’è il rischio,per ottenere un vantaggio neiflussi, di stravolgere l’equilibriosull’anteriore tanto lodato daVettel e da Raikkonen, che gra­zie a esso ha ritrovato feeling.

ROOKIE TEST Finora la Ferrarinon ha sbagliato un colpo. Tuttigli sviluppi portati in pista han­no funzionato — la rinnovatagalleria del vento fornisce datifinalmente in linea con la realtà— e si spiega anche così la sor­prendente competitività rispet­to alla Mercedes. In Spagna po­trebbero esserci anche piccoliaffinamenti sulla power unit: in

particolare un nuovo software,collaudato da Kimi in settimanaa Maranello (serve per averepotenza extra in qualifica comele Mercedes?). Mentre il «moto­rone» di cui si parla da tempo(30 Cv in più) è previsto che ar­rivi in Canada, nella gara di ca­sa del presidente Sergio Mar­chionne. Probabilmente saràcollaudato nei due giorni di testdopo il GP: martedì 12 maggiosulla Ferrari girerà il «rookie»Raffaele Marciello (che farà ilbis il giorno dopo sulla Sauber,con cui disputerà anche le libe­re di venerdì), il secondo giornodovrebbe toccare al pilota di ri­serva Esteban Gutierrez, impor­tante per i piani commercialidella rossa.

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LA GUIDA

Domenica si corre sulla pista di Montmelò (4.655 m) il GP di Spagna, quinta gara del Mondiale 2015 di F. 1. Tutto in diretta su Sky SKY Sport F1/HD.PROGRAMMA Venerdì: Libere 10-11.30 e 14-15.30. Differita su Rai Sport 1 alle 14.30 e 18.30; Sabato: Libere 11-12. Qualifiche14-15. Diff. Rai Sport2 alle 16.30 e Rai2 17.50. Domenica: gara 14 (66 giri, 307,104 km). Diff. Rai1 alle 21.CLASSIFICA Piloti 1. Hamilton 93 p.; 2. Rosberg 66; 3. Vettel 65; 4. Raikkonen 42; 5. Massa 31; 6 Bottas 30; 7. Ricciardo 19.Costruttori: 1. Mercedes 159 p.; 2. Ferrari 107; 3. Williams 61.

Domenica SpagnaGP su Sky alle 14

SUPERBIKE IRIDATA

Giugliano torna a Imola «Sarà dura essere al top»1Il romano, qui in pole un anno fa, ritrova una Ducati che nel frattempo è tornata vincente

Paolo Gozzi

P rima delle due tappe ita­liane (l’altra a Misano il21 giugno) per la Super­

bike che sarà di scena a Imola.È la gara di casa per la Ducati

che riabbraccia Davide Giu­gliano al debutto dopo l’infor­tunio precampionato. Con il25enne romano la rossa ripar­te alla carica sull’entusiasmo suscitato dal successo ottenutodal gallese Chaz Davies ad Ara­gon. «Non vado in moto da tremesi, le due vertebre fratturatesono a posto ma ho potuto faresolo piscina e riabilitazione»,dice Giugliano. «La moto nelfrattempo è cresciuta, le aspet­tative sono tante anche perchéa Imola vado forte (fece la polenel 2014; n.d.r.). Riprendere ilritmo non sarà così semplice,servirà pazienza».

LEADER Nel mirino c’è Jona­than Rea dominatore Kawa­saki: sei vittorie e due secondiin otto gare. Sul saliscendi imo­lese il 28enne nordirlandeseha già sbancato quattro voltecon la più modesta Honda, l’ul­tima un anno fa. Rea, che neigiorni scorsi ha annunciatol’arrivo del secondo figlio, è unproblema serio anche per Apri­lia che insegue col britannicoLeon Haslam in ritardo di 50punti.

MERCATO Intanto si cominciaa parlare di 2016. Marco Me­landri resta in Aprilia, quasi si­

curamente in MotoGP, e ciò si­gnifica che Yamaha dovrà cer­care un’alternativa per il gran­de rientro con l’attesissima R1dopo 4 anni di stop. Per la ge­stione spunta l’intrigante ipo­tesi Valentino Rossi, tramite lasua VR46 e l’appoggio della Pa­

ta, già sponsor di VR46 sullaMoto3 di Niccolò Bulega nelcampionato spagnolo, nonchésponsor personale di Vale. Cheè stato testimonial del lancioR1 e primo tester del nuovoprogetto...

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Davide Giugliano, 25 anni, sulla Ducati prima dell’incidente ALEX PHOTO

GRIGIO PIÙ OPACOMcLaren cambia Addio argento cromato: dal GP di Spagna, la McLaren adotta una livrea meno brillante per avere una miglior resa sotto il sole e i riflettori artificiali. Intanto Alonso si dichiara ottimista: «Siamo migliorati gara dopo gara, vogliamo continuare così»

MONDIALE ENDUROTappa a Jerez (d.a.) Seconda tappa del Mondiale Enduro sabato e domenica a Jerez (Spagna).Si profila un duello tra i nostri Battig (Honda) e Redondi (Beta) nella EJ. Da segnalare tra le donne (EW) il debutto della iridata Laia Sanz (Ktm).

TACCUINO

4 I podi ottenuti quest’anno dalla Ferrari: Vettel ha vinto in Malesia ed è stato terzo in Australia e Cina; Raikkonen ha chiuso secondo in Bahrain. Sotto Sebastian davanti a KimiLAPRESSE

Formula 1RVerso Montmelò

34 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

Nives Meroi con il marito Romano Benet sulla piana di Ramche, ai piedi del KangchenjungaMeroi

«AL RECORDDEGLI OTTOMILAHO PREFERITOMIO MARITO»

«IL LIBRO È UNA COMMEDIA DI VITA IN 4 ATTI, PERCHÉ L’ALPINISMO È ESPLORAZIONE DI SÉ»

L’INTERVISTA di SIMONE BATTAGGIA

«A vevo addosso un malessere cui non riu­scivo a dare un nome. Affrontavo le spe­dizioni, accumulavo gli Ottomila nel mio

stile per diventare la prima donna capace di salirlitutti e 14, eppure il disagio rimaneva. Ora so cos’era:anch’io facevo parte del grande spettacolo, anch’iocercavo gli sponsor e avevo accettato quella gara. Misentivo pulita, distaccata dalle logiche commerciali,ma non lo ero. È stata la montagna a pormi davantia una scelta. E lì ho capito».

La voce di Nives Meroi è serena, squillante. Trasmet­te la serenità di chi ha trovato il proprio posto, il sen­so del suo essere alpinista. Tutto è iniziato sei anni fa.Erano le 14 il 17 maggio 2009, quota 7500, a portatadi mano aveva la vetta del Kangchenjunga, la terzacima più alta del mondo, il 12° Ottomila del suo pal­marès. A suo fianco, però, il marito Romano stavamale. Teneva duro — per amore e ostinazione damontanaro —, ma era totalmente privo di forze. Chefare? Tentare comunque il blitz solitario e recuperar­lo più tardi oppure rinunciare, alla cima e al record?Non ti farò aspettare è la risposta che l’alpinista diedeal marito e il titolo del libro che racconta un percorso

di vita lungo cinque anni, fatto di lotta, di dolore —il malore di Romano era il primo sintomo di una gra­ve forma di aplasia midollare severa, che lo avrebbecostretto a due trapianti di midollo —, di rinunce,conquiste e rivincite, con la grande montagna a fareda sfondo. «Sì, il libro è ambientato in montagna, maparla di tutti, delle scalate quotidiane. La vita è fattadi opposti, di luci e ombre. È una commedia, come ilmio libro. Una commedia di vita in quattro atti».

Bonatti diceva che in montagna ci si conosce.«Io ho sempre interpretato l’alpinismo come un gio­co, ma con la serietà che i bambini mettono nei gio­chi. È l’esplorazione di se stessi attraverso la monta­gna».

La particolarità, nel suo caso, è questa esplorazioneavviene in due, nel libro e nella vita.«Io e Romano camminiamo insieme, il percorso si ècreato sotto i nostri piedi, negli anni, dalle montagnefriulane fino all’Himalaya. Ciascuno le vive dalla suaprospettiva, poi mettiamo insieme le sensazioni eabbiamo una visione più ampia. Le spedizioni sonocosì ricche, nella loro essenzialità, che viverle da soliti porterebbe a non parlare più la stessa lingua».

Lei rinunciò al record «rosa» degli Ottomila rimprove-rando alle donne di aver imitato gli uomini. Esiste una«via femminile» all’alpinismo?«Posso dire di aver trovato il mio modo di vivere gliOttomila. Ai campi base non ci si va per contemplarele montagne, la salita deve avere un senso. Dopo quanto è successo a me e Romano credo di averlotrovato».

Cosa ne pensa dell’ultratrail, dello skyrunning,dei record di salita alle montagne?«Sono attività molto belle che coinvolgonoatleti fortissimi, che ammiro molto, ma sonouna cosa diversa rispetto all’alpinismo. I tri­estini dicono “Pian e ben, e se no se pol ben,

almanco pian”. È una massima di vita che ho adotta­to».

Nel libro c’è molto Nepal. Che notizie ha, dopo il terre-moto?«So che miss Howley, la giornalista che a ogni spedi­zione ci intervista, sta bene, così come i responsabilidell’agenzia cui ci appoggiamo. Altri non ce l’hannofatta. È sconvolgente l’idea che tanto del Paese non cisia più. Quei posti e quella gente ci hanno dato tanto,ci sentiamo in dovere di fare qualcosa».

Che iniziative avete in mente?«Stiamo sostenendo due associazioni. Una è quelladi Jorge, spagnolo citato più volte nel libro, medicopediatra. Sappiamo che è lì e sa quali sono le priori­tà».

Tornerete?«Sì, la voglia di stare sui sentieri allo stato brado c’è

sempre. Ora creeremmo solo confusione, masentiamo di dover dare una mano, anche

tornando lì».

Le mancano Annapurna e Makalu. Punteretea uno dei due? A entrambi?

«Non facciamo progetti, inshallah. Ci è già ca­pitato di decidere 15 giorni prima di partire».

Com’è stato scrivere?«Faticoso. Farsi 2000 metri di dislivello con lo

zaino pesante sulle spalle è più facile. Quandosiamo via scrivo sempre dei diari. Il difficile è stato

capire come raccontare le esperienze, scostarsi etrovare un filo conduttore».

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«NONTI FARO’ ASPETTARE» - «Tre volte sul Kangchend-zonga, la storia di noi due raccontata da me», di Nives Meroiesce in libreria domani (Rizzoli, 260 pagine, 17 euro). Venerdì sarà presentatoal Festival di Trento

Forse già prima ce ne saremmo dovuti accorgere: capire che l’ordine era ormai turbato e un nuovoequilibrio andava cercato; i segni c’erano da tempo ma avevamo preferito non vederli.E allora la montagna aveva deciso per noi: ci aveva portati alla nostra linea d’ombra e, senza inghiottirci nelle tenebre, ci aveva dato la possibilità di tornarea casa, per vivere il vuoto in cui il nostro mondo si andava dissolvendo.

Con pazienza il Kangchendzonga ci ha accompagnati tessendo la tela della nostra storia: ha atteso chescalassimo il “quindicesimo ottomila”.

IL PASSO DEL LIBRO

UNA VITA AD ALTA QUOTANives Meroi, 53 anni, è tra le più grandi alpiniste di sempre. Nel 2009 inseguiva il primato di prima donna ad aver salito i 14 Ottomila. Le mancavano solo Makalu, Annapurna e Kangchenjunga. Ciò che avvenne su questa montagna segnò il suo modo di vedere la vita

AlpinismoRLa storia

35MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FINALE UOMINI- IL CASO

Gara-3 diventa un giallo: quando e dove si gioca?1La Lega basket domenica non sposta Trento-Bologna. Per ora Trento-Modena trasloca o cambia giorno

S tasera si gioca gara­2 di fi­nale scudetto: Modena­Trento, ma quel succede­

rà dà l’impressione di non essereniente in confronto a quanto sista combattendo in vista di ga­ra­3. Perché ancora non si sa do­ve si giocherà, né quando. Ed èuna situazione che sta diventan­do sempre più beckettiana.

LA CAUSA Il fatto è che domeni­ca, giorno designato per gara­3a Trento, nello stesso palazzettoalle 17.30 in calendario c’è Tren­to­Bologna di basket, e siccomesi tratta dell’ultima di stagioneregolare pare, che non sia in al­cun modo derogabile il princi­pio della contemporaneità. Tan­to più che i trentini si giocano con Sassari il quarto posto (ledue saranno avversarie neiquarti, si decide il fattore cam­

po) e Bologna lotta con Cantùper il 7° posto (il che significaevitare Milano capolista neiquarti). L’Aquila Trento Basketsarebbe anche stata d’accordonel trovare una soluzione alter­nativa, «e anche la Virtus Bolo­gna, ma la Lega no», spiegal’amministratore delegato dellaLega Pallavolo, Massimo Righi.E sembra incredibile che bastiquel no, perché che Trento po­tesse arrivare in finale e giocarsigara­3 in casa era un’eventuali­tà. Magari non probabile, mapossibile.

LE IPOTESI Tuttavia sembranon esserci soluzione. Una ipo­tesi è quella di spostare la sedemantenendo giorno e orario, inmodo da salvaguardare non so­lo la diretta tv con la Rai, ma an­che quelle con le tv di tutti gli

altri paesi (tra i 50 e i 55!) che sicollegheranno. Quindi andandoa Bolzano o ­ meglio per i tifosimodenesi ­ a Verona. Ma Trentonon è d’accordo: ha vinto la sta­gione regolare, si è guadagnatail diritto a giocare gara­3 sul suocampo, vuole usufruirne. Senzacontare che i suoi abbonati sa­

rebbero penalizzati. Altra possi­bilità è quella di spostare pro­prio la data, quindi giocare sa­bato, ma si perderebbe la direttatv e poi c’è già gara­3 di finalefemminile. Meglio, da quel pun­to di vista, sarebbe lunedì: ma idisagi per i tifosi (specie per imodenesi) sono evidenti. Si è

poi parlato di invertire i campi, edunque di fare sia gara­2 che 3 aModena e tornare a Trento perle eventuali gare 4 e 5. Facile in­tuire le ­ giuste ­ obiezioni trenti­ne. Altra possibilità è quella dimantenere la domenica, giocan­do alle 12, orario in cui è da ca­pire cosa ne sarebbe delle tv, mache permetterebbe di salvare di­verse altre situazioni. C’è però ildubbio, parecchio fondato, chela questura non darebbe il per­messo per due eventi nello stes­so impianto.

LA REAZIONE Righi è furibon­do. «Quello che sta succedendoè profondamente ingiusto, è unabarbarie sportiva. Chiunque ca­pirebbe che l’importanza deidue eventi non è paragonabile.E non può valere la logica del chiha prenotato prima. Quest’annonoi abbiamo concesso il PalaDe­sio per la Coppa Italia di basketspostando la partita di Milano, emille altre volte abbiano fattoprevalere il buonsenso».

m.sal.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Duello a rete tra i trentini Birarelli e Zygadlo e il modenese Petric TARANTINI

ORE 20.30

(p.r.- niba) Il clima si surriscalda, non solo per la vicenda gara-3. Stasera (20.30, dir.RaiSport1) per gara-2 il Palapanini, che torna ad ospitare una finale dopo 12 anni, è tutto esaurito. I tifosi organizzati invitano tutti i modenesi a presentarsi vestiti di giallo. Trento ha Rado Stoytchev squalificato e sarà osservato speciale in tribuna: circola la voce che sarebbe stata predisposta una telecamera per tenerlo inquadrato. Modena con la formazione tipo: Bruno-Vettori, Ngapteh e Petric i due martelli, Piano e Verhees centrali, Rossini libero. Dario Simoni, che sostituisce Stoytchev, confermerà dall’inizio sia Zygadlo in regia che Djuric opposto. Con Birarelli e Solè centrali e Lanza-Kaziyski schiacciatori, Colaci libero. Trento ha giocato tre volte gara-2 (oltre a 3 V-Day) e tutte e tre le ha perse:sempre contro Piacenza, nel 2008, 2009 e 2013. Circa 200 i tifosi trentini. FINALE A-2 Potenza Picena pareggia la serie (su 5) sull’1-1: Corigliano- Potenza P. 1-3 (28-26, 16-25, 21-25, 17-25)

Stasera gara-2Col tutto esaurito Stoytchev osservato

CASALMAGG. 3

NOVARA 1(20-25, 31-29, 25-21, 25-18)

POMI’ CASALMAGGIORE: Gennari 18, Gibbemeyer 7, Ortolani 13, Tirozzi 19, Stevanovic 17, Skorupa 2; Sirressi (L), Bianchini 3. N.e. Quiligotti, Klimovich e Agrifoglio. All. Mazzanti.

IGOR GORGONZOLA NOVARA:Signorile, Hill 16, Chirichella 5, Barun 20, Klineman 24, Guiggi 7; Sansonna (L), Partenio, Kim, Bonifacio, Alberti. N.e. Masciullo, Zanette. All. Pedullà.

ARBITRI: Vagni e Sanpaolo. NOTE Spettatori 3500. Durata set: 27’, 37’, 28’, 28’; totale 120’. Pomì: battute sbagliate 6, vincenti 4, muri 6, seconda linea 10, errori 21; Igor Gorgonzola: battute sbagliate 11, vincenti 2, muri 10, seconda linea 10, errori 22.

SERIE Novara-Casalmaggiore 1-1. Gara-3 Sabato a Novara, 20.30: Novara-Casalmaggiore Gara-4 martedì 12 a Cremona: Casalmaggiore-NovaraEv. Gara-5, sabato 16: Novara-Casalmaggiore

Gian Luca Pasini INVIATO A CREMONA

C i sono sogni che non fini­scono mai. Qui dove lapallavolo odora di provin­

cia in un caldo asfissiante e in unclima sanamente ruspante diemozioni veraci Casalmaggiore,15 mila abitanti, da poco arriva­ta sul primo palcoscenico italia­no, sta facendo paura alla coraz­zata Novara che in questa sta­gione aveva perso pochissimo,conquistando tutto d’un fiato laCoppa Italia e il primo posto instagione regolare, e schiaccian­do avversari uno dopo l’altro .Ma in questa gara­2 della finalescudetto la piccola Casalmag­giore ha compiuto un altro pic­colo grande miracolo, nel mo­mento più duro, nel momentopiù difficile di questa serie (cioédopo aver perso gara­1 e il pri­mo set di gara­2), sfoderandouna prestazione eccellente.

PAZZE «Noi siamo pazze, non c’ènulla da fare. É stato così fin dal­la prima partita della stagione»,sorride Serena Ortolani, che co­me in ogni partita dopo il terzoset finisce la benzina e deve esse­re sostituita da Marika Bianchi­ni. «Ci siamo detti che noi le stan­chiamo con Serena e poi le finia­mo con Marika», scherza DavideMazzanti, l’allenatore artefice

del miracolo che sorride conquanti più denti può. «L’avevo detto che ci credevo anche nellaprima partita, siamo state braveancora di più questa sera. Pensoche in difesa abbiamo fatto la piùbella partita dell’anno. Non leavevo mai viste raccogliere pallo­ni così. Mentre tutto il resto èquello che vedo da settembre».

ESCALATION Un’escalation im­pressionante. Prima agguanta ilterzo posto, le finali di CoppaItalia sfiorate e poi ancora il se­condo posto. A un passo dallaeliminazione nelle semifinalicontro Conegliano, prima dellaincredibile rimonta. Adessoquesta finale straordinaria con­tro Novara. E ancora una voltaCasalmaggiore che fa la cosapiù difficile nel momento piùdifficile, quando è sul punto di

crollare, con le spalle al muro.«E i muri di Novara vi assicuroche sono parecchio alti ­ sorrideSerena Ortolani, che anche que­sta sera ha guardato la parte ter­minale della partita in panchinacon l’asciugamano sulla faccia,prima di esplodere in un sorrisoe in un abbraccio con la squadraquando anche l’ultimo punto hatoccato il campo ed è esplosa lagioia appiccicaticcia del Pala­Radi ­. Io una squadra così nonl’ho mai vista, non ci ho mai gio­cato. Diamo sempre il massimoe non molliamo nulla agli altri.Anche quando ci troviamo difronte a squadroni come quellodi Novara e vi assicuro che èdavvero tosta questa squadra.Muri alti e grandi schiacciatrici.Ma noi sappiamo farci valere».

CLACSON Dopo un primo set

dove l’Igor ha fatto 7 muri le co­se sono cambiare e nei successi­vi tre parziali ne ha fatti solo 3.La luce si è spenta con la battutadella Pomì a fare danni mentreil pubblico esplodeva e assistevaa un’impresa incredibile. E’ not­te quando per le strade di Cre­mona auto lasciavano il pala­sport strombazzando. «Gara­3?Noi andiamo per giocare la no­stra partita. Dobbiamo sologuardare a noi stesse e a quelloche dobbiamo fare ­ dice Maz­zanti ­. Senza preoccuparci diquello che farà Novara». «An­diamo per giocare la nostra par­tita come sempre. Sognare noncosta nulla e ce la vogliamo go­dere fino in fondo», chiude Se­rena Ortolani con il suo solitosorriso di mamma. Il sogno inprovincia continua

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L’attacco di Alessia Gennari, 23 anni, buca il muro di Novara. Per lei 18 punti, con il 43% in attacco e il 73% di positive in ricezione TARANTINI

Eroica Casalmaggiore Il sogno non finisce mai1La squadra di Mazzanti stupisce ancora, supera Novara e porta la serie in parità: «Siamo pazze, niente è impossibile»

GARA-3 È SABATOLa serie dunque arriverà almeno a gara-4 (martedì 12). Sabato (20.30, diretta RaiSport1) gara-3 è Novara-Casalmaggiore.

ITALDONNE: AL RADUNOANCHE LE SENATRICI Iniziato al PalaPavesi di Milano il raduno dell’Italia femminile, il primo dopo il Mondiale. Al primo giorno in palestra presenti anche le senatrici Centoni, Costagrande, De Gennaro, Del Core, Lo Bianco e Piccinini che si uniranno alla truppa azzurra più avanti nella stagione.

MERCATO Perde un colpo Busto: Leonardi va a Piacenza, Cardullo si sposta a Bergamo. In uscita anche Diouf: si parla con insistenza di Modena con Fabris diretta a Bergamo.FINALE A-2 DONNE (m.l.) Vicenza in vantaggio 1-0 nella serie è a un passo dall’A-1. Stasera gara 2 (su 3): 20.30:Monza-Vicenza (diff. RaiSport 2, venerdì ore 21.45, serie 0-1).

TACCUINO

I NUMERI

0 Le finali scudetto giocate a Cremona prima di questa, arrivata dopo il trasloco di Casalmaggiore da Viadana per il crollo del tetto del Palasport

1 Come i set vinti da Casalmaggiore in stagione regolare contro Novara. Ne ha già vinti 5 in queste due gare di finale la squadra di Mazzanti

3 Come le sconfitte maturate da Novara in stagione regolare. Questa è la prima nei playoff per la squadra che ha vinto stagione regolare e Coppa Italia

PallavoloRFinale donne: gara-2

VALENTINA TIROZZI CASALMAGGIORE

POI ABBIAMO DECISO DI COMINCIARE A

GUARDARE SOLO A NOI STESSE: E IL RISULTATO

SI VEDE

E’ DALL’INIZIO CHE SOFFRIAMO. CHE CI

SONO COSE CHE NON VANNO, CHE ABBIAMO

DIFFICOLTÀ

36 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL 4 GIUGNO A ROMA

Salti super e azzurriper il Golden Galaora «deboltizzato»1Grande alto con la Trost . Poi Lavillenie nell’asta e Tamgho nel triplo (forse c’èanche Donato)

Andrea Buongiovanni

D alla sfida del secolo nellaboxe, Floyd Mayweather­Manny Pacquiao, a quel­

la dell’anno nell’atletica, UsainBolt­Justin Gatlin. I Mondiali distaffette disputati nel weekenda Nassau, alle Bahamas, hannoacceso i motori dell’attività in­ternazionale e ribadito che saràquesto il tema dominante dellastagione. I confronti tra i re del­lo sprint, del resto, affascinanoda sempre. Quello diretto tra idue manca dal 2013. Quell’an­no al Golden Gala romano lostatunitense, sui 100, ebbe lameglio del giamaicano con un9”94. Mai, negli altri sei duelli,è andata così.

IL PRIMATO Lo scontro, oggi, sipresenta particolarmente at­traente perché Bolt è... Bolt eperché Gatlin ha dominato il2014. Imbattuto, ha chiuso con9”77 sui 100 e 19”68 sui 200 ein questo avvio di 2015 sta riba­dendo appieno il proprio sta­tus. Tanto che gli Stati Uniti, aNassau, han vinto la 4x100 gra­zie soprattutto a lui, scatenatonel primo rettilineo. Usain, purcon la Giamaica sconfitta (inuna manifestazione globalenon finiva battuto dal 2007),sul rettilineo opposto ha rispo­sto da par suo, con il 100 lancia­to in ultima frazione di staffettapiù veloce di sempre (8”65). Ilprecedente «primato» apparte­neva al connazionale AsafaPowell che all’Olimpiade di Pe­chino 2008 venne cronometra­to in 8”68. Ma dopo le primeuscite individuali dell’anno(10”12 sui 100, 20”20 sui 200) idubbi sull’attuale condizione diBolt permangono. Anche per­ché la veridicità di questo 8”65,comunque non ufficiale benchéanche figlio di un transponderinserito all’interno di un testi­mone chiuso da ambo le estre­mità, è stata messa in dubbioda più osservatori. In molti,

nell’occasione, sembrano esse­re andati (troppo) forte: lo sta­tunitense Ryan Bailey, peresempio, in 8”83 (quarto all­ti­me), il domenicano YancarlosMartinez, uno con un persona­le da 10”29, addirittura in 8”92(settimo). Bolt, fosse tutto rea­le, oggi varrebbe meglio del9”58 del proprio record delmondo.

SCINTILLE Sia quel che sia, lasua successiva rinuncia alla 4x200, nella quale avrebbe pre­sumibilmente corso fianco afianco con Gatlin, non è piaciu­ta agli statunitensi, che noncredono all’acciacco muscolaresubito dal sei volte oro olimpicoin riscaldamento. Al punto che isocial network si sono riempitidi accuse di codardia. WarrenWeir, invece, bronzo a cinquecerchi sui 200 e domenica sosti­tuto di Bolt, del quale è compa­gno di club, ha invece pubblica­mente accusato Bailey che, per

celebrare il successo Usa nella4x100, ha fatto la freccia diUsain. «Quando non sei prati­camente nessuno — ha dichia­rato — dovresti essere più ri­spettoso dei campioni veri edello sport in generale. Ha per­sino detto che Bolt è una “spe­cie” di icona. Una specie? Macome si permette?». A chiudereil cerchio Tyson Gay, che ha re­plicato alla critiche mosse dallostesso Usain sulla sue vicendedoping. «Non saranno i suoicommenti a farmi andare piùveloce — ha sostenuto —: pensiquel che vuole, è la sua opinio­ne e la rispetto. Ma sul mio con­to si sono espresse tre organiz­zazioni internazionali compe­tenti». Ovvio, a questo punto,che la voglia di un Bolt­Gatlin(e in qualche modo anche di unBolt­Gay) aumenti. Quando siincontreranno? Difficilmenteprima dei Mondiali di Pechino.E l’attesa monta.

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Valerio Piccioni

D eboltizzazione. Le cosestanno più o meno co­sì: il Golden Gala Pie­

tro Mennea riprova per il se­condo anno a scavalcare ilmuro della dipendenza daUsain. Dimentichiamoci glishow con la maglia della Na­zionale, i massaggi­spettaco­lo allo stadio dei Marmi, glisprint gigioneschi al centro diRoma. Il 4 giugno, lui non cisarà. Ma il pacchetto dellospettacolo promette bene. Enon solo per Justin Gatlin,che proverà a fare tris (la pri­ma volta battè proprio Bolt)sfidando fra gli altri l’immor­tale Collins, Rodgers e Carter.

AZZURRO PIU’ SALTI La for­mula è: più azzurro, salti su­per e una vigilia lunga, stileInternazionali, con il Villag­gio dello stadio dei MarmiPietro Mennea a fare da«apripista». Il primo e il se­condo tema s’incrociano nelsegno di Alessia Trost. Il castdell’alto è da finale olimpica:dalla Kuchina alla Shkolina,fra le croate la giovane Simice la «vecchia» (si fa per dire)Vlasic, poi la Licwinko e laBeitia. « Il Golden Gala loguardavo da piccola in tv, ga­

reggiare qui è sempre emozio­nante», dice Alessia. Con lei, cisaranno anche Libania Grenot(sui 400) e Federica Del Buono(1500, però viene monitorato ilsuo problema al piede destro).Ma c’è un altro azzurro, FabrizioDonato, possibile. Il suo nomenon figura nel triplo di TeddyTamgho, uno dei tre over 18 almondo, e Claye, ma una speran­ziella esiste... Anche la scelta dirinunciare alla Coppa Campioniper club lo fa pensare. Senza di­menticare l’asta di Lavillenie,con Holzdeppe e Wojcie­chowski.

SIPARTIETTO Nel battesimo diieri all’Olimpico, c’è stato ancheposto per un siparietto fra Mala­gò e Giomi sulla nottataccia del­la 4 x 400 femminile a Nassaucon la qualificazione per Rio sfu­mata nella frazione finale dellaChigbolu. «Non ho più presosonno ­ ha detto il presidente delConi ­ Quindi ho telefonato alpresidente della Fidal, più adre­nalinico di me, ma che è riuscitoa trovare un lato positivo dellavicenda». Malagò ha anche par­lato di Roma 2024, «la candida­tura cresce, in giornata farò il punto con il sindaco Marino».

IL «NI» DI MEUCCI Infine i pre­mi. Quelli intitolati a Bruno Zau­li sono andati a Daniele Meucci(«per i Mondiali di Pechino dicoancora...ni») e ad Arianna Fon­tana. I premi Alfredo Berra sonostati assegnati a Giorgio Barbe­ris e al nostro Fausto Narducci. Ilriconoscimento intitolato a Pao­lo Rosi ha premiato invece Nico­la Roggero di Sky.

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PallanuotoRIl ritorno delle semifinali

Pro Recco-Brescia: la sfida scudetto non cambia Italo VallebellaSORI (GENOVA)

T ra la Pro Recco e il deci­mo scudetto consecutivo(sarebbe il ventinovesi­

mo della propria storia) restasoltanto il Brescia, come am­piamente previsto alla vigiliadella stagione e come avvieneormai dal torneo 2011­2012.La Sport Management dallasemifinale esce a testa alta ob­bligando i campioni d’Italia airigori in gara­1, tenendoli contenacia sulla corda (anchesenza spaventarli) nel matchdi Sori. La differenza la fa il se­condo tempo. Sul 3­3 i quattrogol di fila realizzati da Prlai­novic, Figlioli, Fondelli ePijetlovic decidono il matchanche se gli ospiti non si fer­mano e capitan Tempesti èchiamato a chiudere la portapiù volte. Chiusura comunque

in bellezza per lombardo­ve­neti, al primo anno in serieA­1 e adesso impegnati nellafinale per il terzo posto che va­le l’ingresso in Champions Le­ague. La Pro Recco ora cercal’appuntamento con la storia.Brescia permettendo.

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PRO RECCO-SPORT M. 9-6(3-2, 4-1, 1-2, 1-1)

Pro Recco: Tempesti, Prlainovic 1, Figlioli 2, Giorgetti, Felugo, Giacoppo, D.Pijetlovic 2; F.Di Fulvio 2, N.Gitto, A.Fondelli 1, F.Lapenna, Aicardi. N.e. Pastorino. All. Milanovic.Bpm Sport Management: Volarevic, M.Luongo 2 (1 rig.), Binchi, D.Filipovic 2, A.Di Fulvio, M.Lapenna, Bini 1; B.Ivovic, Sadovyy, Zimonjic, C.Di Ful-vio, Razzi 1. N.e. Conti. All. Baldineti.Arbitri: Gomez e Calabrò.Note: sup. num. Pro Recco 15 (3 gol), Sport Management 10 (2). Usc. 3 f. N.Gitto 24’50”, D.Filipovic 27’06”, Sadovyy 27’59”, Giacoppo 29’31”. Gara-1: Sport Management-Pro Recco 8-10 rig.

La serie tricoloreal meglio delle 5Domenica a Sori La finale torna al meglio delle 5 partite: domenica c’è gara-1 a Sori, il 13 gara-2 a Brescia, il 16 gara-3 in Liguria.L’eventuale quarta partita il 19 in Lombardia, gara-5 il 22 a Sori. Acquachiara e Sport Management alla finale per il 3° posto (10, 16, ev. 17/5).SEMIFINALI 5°-8° POSTO Nelle gare di ritorno, Carisa Savona-Bogliasco 4-5 (sit. 1-1, oggi alle 19 gara-3 sullo stesso campo), Posillipo-Canottieri Napoli 7-5 (sit. 1-1, stasera gara-3 alle 20).DONNE Oggi il ritorno delle semifinali: Despar Messina- Mediterranea Imperia (ore 14.30, sit. 0-1), Bogliasco- Padova (19.30, sit. 0-1).

Sopra, un duello Di Fulvio-Razzi. Sotto, Molina BORSARELLI-CIAMILLO

Fabio PettenòBRESCIA

I l Brescia accede alla finalebattendo anche in gara­2l’Acquachiara, che però ri­

spetto all’andata della Scando­ne si dimostra molto più com­battiva: lo scarto conclusivonon le rende merito, conside­rando pure l’assenza del can­noniere Petkovic, febbricitante(oltre a quella già prevista diScotti Galletta, infortunato).La squadra di Bovo si regge so­prattutto sulle giocate dellospagnolo Molina e di capitanPresciutti, autori di una triplet­ta. Ottime le prove anche diDel Lungo e Bruni. Bresciaavanti a fatica nel primo quar­to (4­3) dopo un recupero dal­lo 0­2 iniziale. Il successo nelsecondo quarto (3­1) spiana lastrada in via definitiva verso lafinale. Accademia negli ultimi

due tempi, a risultato ormai ac­quisito, anche se non mancanole scintille (duro faccia a facciatra i centroboa Napolitano ePaskvalin). Bovo non rischiaFiorentini che, dolorante alcollo, resta sempre in panchinapensando già alla ennesimasfida con la Pro Recco. Mentreil campo lombardo, per la Car­pisa, resta ancora tabù.

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BRESCIA-ACQUACHIARA 13-7(4-3, 3-1, 3-1, 3-2)

Brescia: Del Lungo, Bruni 2, C.Pre-sciutti 3, Pagani 1, Molina 3, Rizzo 1, Giorgi 1, Nora 1, N.Presciutti, Bodegas 1, D.Fiorentini, Napolitano, Dian. All. Bovo. Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez 2, Rossi 1, Paskvalin, Marziali, Lanzoni, Ferrone 2, S.Luongo 2 rig., Valentino, Astarita, M.Gitto, Lamoglia. All. De Crescenzo.Arbitri: Taccini e Bianchi.Note: sup. num. Brescia 6 (3), Acqua-chiara 8 (2).Gara-1: Acquachiara-Brescia 7-15.

Alessia Trost, 22 anni: quest’anno 1.97 indoor REUTERS

I MIGLIORI 100 LANCIATI DI SEMPRETEMPO ATLETA SEDE ANNO

8”65 Bolt (Giam) Nassau 2015

8”68 Powell (Giam) Pechino 2008

8”80 Thompson (Tri) Nassau 2014

8”83 Bailey (Usa) Nassau 2015

8”85 Lewis (Usa) Barcellona 1992

8”92 Burrell (Usa) Stoccarda 1993

8”92 Martinez (R.Dom) Nassau 2015

8”93 Bailey (Can) Atlanta 1996

8”95 Christie (Gb) Seul 1988

8”97 Micthell (Usa) Atlanta 1996

Velocità e perfidie Bolt-Gatlin è già caldo1Usain 8”65 lanciato, Justin super: i Mondiali di staffette hanno aperto il 2015 sui 100. Che veleni tra Giamaica e Usa

La sfida Gatlin-Bolt sui 100 a Bruxelles nel 2013: il giamaicano vinse in 9”80, lo statunitense fu quarto in 9”94 EPA

7 Gli scontri diretti tra Bolt e Gatlin sui 100: sei sono stati vinti dal giamaicano e uno dallo statunitense, che si impose nel Golden Gala 2013: 9”94 a 9”95

AtleticaRLa sfida degli sprinter

37MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Hockey pista: semifinali, colpo Cgc Viareggio (m.nan) In gara 1 della semifinale scudetto,serie 2 su 3, Breganze-Cgc Viareggio 1-2 al golden goal (p.t. 1-1, s.t. 1-1; Cocco; Muglia, Montigel). Serie 0-1, gara 2 giovedì a Viareggio. Già qualificato per la finale il Forte dei Marmi.TUTTENOTIZIE

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

L o aspettavano al varco,Tiger Woods. A PonteVedra, in Florida, dove

domani tornerà in campoper il Player Championship,dopo il Masters di un mesefa da cui se n’era andato conun 17° posto (visti i risultatidei primi mesi dell’anno,neppure così male) e un pol­so dolorante che lo avevacostretto a un’altra piccolasosta. Lo aspettava un belmanipolo di giornalisti, per­ché dopo la rottura ancorafreschissima con LindseyVonn, postata domenica suiloro social, c’era la curiositàdi saperne di più. Dalle pa­role molto simili, pubblicatedalla sciatrice su Facebook eda Tiger sul suo sito ufficia­le, pareva una separazioneconsensuale e amichevole eche pure in questo momen­to meno felice della loro vitaci fosse totale sintonia. Sol­tanto l’anticipo di quasi

cile. E in cima a quanto succes­so domenica, questo è il perio­do dell’anno emotivamenteper me più difficile». Perchédomenica tre maggio ricorrevail nono anniversario della mor­te di suo padre Earl. Così, haaggiunto: «Questi ultimi tregiorni, dal tre al cinque, sonostati brutali: non ho chiuso oc­chio».

GENUINO Non si era mai aper­to in modo tanto genuino. An­che quando nel febbraio 2010si scusò pubblicamente per lesue bravate sessuali, che loavevano portato a internarsi inuna clinica per disintossicarsi,non era sembrato totalmentepentito. Da domani si immer­gerà nel verde di fairway e gre­en, il miglior rifugio per isolar­si dopo queste giornate diffici­li. Infatti, aggiungeva: «Unavolta in campo sai che per al­meno cinque ore devi pensaresoltanto a bastoni e palline, illuogo dove troverò pace». Spe­rando di non avere gli incubi diinizio anno in cui, prima delMasters, aveva giocato appena47 buche con esiti disastrosi esi era preso una vacanza di no­ve settimane, anche per colpadi un cronico mal di schiena.

AMBASCIATRICE Intanto, lasua ex dolce metà, LindseyVonn, ha raggiunto il suo ango­lo di pace dall’altra parte delmondo: a Pyeongchang in Co­rea del Sud, dove ha postato unselfie su Instagram e si è calatanel nuovo ruolo di ambascia­trice dei Giochi invernali del2018. Il divorzio e poi il lungoviaggio, come se fosse un pianoprestabilito.

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Lindsey Vonn, 30 anni, e Tiger Woods, 39, qui insieme ad Augusta REUTERS

SCI E GOLF

«Non dormo da tre giorni»Fine della storia con la Vonn:Woods non si è ripreso1Tiger torna domani in Florida, prima uscita dopo la rottura «È il periodo più duro». Non solo per l’anniversario della morte del padre

DIVINA Intanto Maria Shara­pova rialza la testa dopo duemesi difficili, con le sconfitted’acchito a Miami e Stoccarda.Finalmente la divina vince duematch di fila, senza soffrire, in­filando prima Timea Bacsin­szky e poi Mariana Duque­Ma­rino. Più impegnativo sarà il terzo ostacolo, la francese Ca­roline Garcia, che doma in treset la rampante KarolinaPliskova, 13 del mondo, reginadomenica a Praga. Che test perla più continua sulla terra ros­sa nelle ultime stagioni (v.m.).

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Donne, 2° turno: Garcia (Fra) b. Kar. Pliskova (R.Cec) 6-2 4-6 6-1; Pavlyu-chenkova (Rus) b. ERRANI 3-6 7-6(7) 6-4; Sharapova (Rus) b. Duque (Col) 6-16-2; uomini, 1° turno: Dimitrov (Bul) b. Young (Usa) 6-4 3-0, rit; doppio uomi-ni, 1° turno: Cabal-Mannarino (Col-Fra) b. BOLELLI-FOGNINI 6-4 1-6 12-10.NUOVI NUMERI Invariati i primi 10 del mondo, Djokovic, Federer, Murray, Nadal, Nishikori, Raonic, Berdych, Ferrer, Wawrinka e Cilic; gli italiani: 31. (29) Fognini; 40. (39) Seppi; 63. (52) Bolelli; 95. (96) Lorenzi; 117. (114) Vanni. Fra le donne, ai primi 9 posti Serena Williams, Halep, Sharapova, Kvitova, Wozniacki, Bouchard, Ivano-vic, Makarova e Aga Radwanska, con Petkovic che torna 10; le italiane: 15. Errani; 25. (26) Pennetta; 34. (35) Giorgi; 46. (43) Vinci; 51. (53) Knapp; 73. (71) Schiavone.

TENNIS / SULLA TERRA ROSSA

Madrid: la Errani si arrende sfinitadopo aver mancato tre match pointIntanto la Sharapova rialza la testa

Sara Errani, 28 anni, n. 15 Wta

Dopo la sconfitta con Floyd Mayweather, Manny Pacquiao rischia non solo una squalifica ma anche un procedimento penale per truffa che lo esporrebbe a una class action. Il filippino non ha denunciato, se non poche ore prima del match ma non nei questionari delle settimane precedenti, l’infortunio alla spalla destra risalente a marzo: rischia per questo una sospensione della licenza o una multa. Pacquiao ha detto di aver informato l’Usada, che ricorda di aver solo dato chiarimenti sulla possibilità di usare certe sostanze. «È stato un sotterfugio - dice Travis Tygart, capo Usada - per non dare un vantaggio tattico all’avversario o perché preoccupati che il match sarebbe stato cancellato e non li avrebbero pagati». Accusato di dichiarazione falsa, Pacquiao rischia una class action: per la mancata denuncia dell’infortunio, al pubblico - parte lesa - sarebbe stato negato un match più spettacolare. Il filippino sarà fermo per 9-12 mesi dopo l’intervento alla spalla atteso in settimana: Mayweather ha detto a Espn che lo aspetterà per concedergli la rivincita.

BOXE

Pacquiao nascoseinfortunio: rischiauna class action

Manny Pacquiao, 36 anni AFP

Due gruppi 2 nel giro di quattro giorni. Andrea Atzeni è sempre più un fantino di caratura internazionale e lo sta dimostrando anche in questo scorcio di stagione. Dopo il colpo di sabato scorso a Newmarket (Jockey Club Stakes con Second Step allenato da Luca Cumani), si è ripetuto ieri a Saint-Cloud, dove ha conquistato un’edizione tutt’altro che memorabile del Prix Greffuhle (solo tre partenti al via) in sella a Sumbal, un grigio allenato da Francis-Henri Graffard rimasto imbattuto alla terza uscita della carriera e che ora ha come obiettivo il Derby francese. Gli avversari erano chiaramente inferiori dopo il ritiro di Epicuris (che si è rifiutato di entrare nelle gabbie), ma il successo di sei lunghezze, senza impegnarsi più di tanto, è stato indicativo sulle potenzialità di questo figlio di Danehill Dancer della Qatar Racing, di cui Atzeni ha un contratto di prima monta. E a proposito di fantini italiani, da segnalare anche la doppietta di Umberto Rispoli (in una condizionata e in un handicap) sempre nel convegno di ieri a Saint Cloud.

IPPICA

Bravo AtzeniDomina un GP in Francia

Andrea Atzeni, 24 anni ACTION

ARCO COPPA DEL MONDO (gu.l.g.) Azzurri a Shanghai (Cina) per la prima tappa di Coppa del Mondo. Il c.t. Wietse van Alten convoca nel ricurvo Massimiliano Mandia, Mauro Nespoli, David Pasqualucci, Marco Morello, Elena Tonetta, Guendalina Sartori, Claudia Mandia e Sara Violi. Oggi il via alla qualifica e alle eliminatorie a squadre miste, domani individuali.

ATLETICA SPANO’ E LAHBI (si.g.) Nei meeting Usa, bene Jacopo Spanò e Jacopo Lahbi. A Seattle. Uomini. 100 (+1.2)/200 (+1.1): 3./3. Spanò 10”63/21”33. A Baton Rouge. Uomini. 800: 5. Lahbi 1’48”12 (pb). Peso/Disco: 4./5. Ragonesi 16.84/54.64. A Irvine. Uomini. Asta: 3. Colella (j) 4.90. A Nampa. Donne. 400 hs: Rockwell 59”19. PISTA USA (si.g.) Ad Austin, 5.91 nell’asta del canadese Shawn Barber (mpm ‘15 e r.n.). Uomini. 200 (+1.8): Bromell 20”19. Donne. 200 (+1.8): Ahouré (C. Av.) 22”50. Giavellotto: Patterson 66.47. A Lubbock. Uomini. 100 (+3.7)/200 (+1.8): Robinson 9”96/20”30. A San Marcos. Donne. 200 (+2.9): Ahye (Tri) 22”01. TURCO RECORD (si.g.) A Mersin (Tur), record europeo under 23 dell’ex keniano Ali Kaya con 27’24”09 (mpm ‘15), davanti a Amos Kibitok (Ken) 27’48”53.

BOXE WSB (r.g.) Oggi e domani, nella sfida delle Wsb per accedere ai quarti, l’Azerbaijan ospita il Messico a Guba. Nella 1a giornata combattono i 49, 56, 64, 75 e 91 kg, domenica i 52, 60, 69, 81, +91. Extra match 49 kg. La squadra vincente affronta Cuba. Domenica e lunedì a Mosca la squadra russa affronta Thunder Italia. Sabato gli azzurri combattono con Conselmo (49), D’Andrea (56), Benkorichi o Boufrackek (64), Cavallaro (75), Turchi (91), domenica sul ring Bidhuri (Ind) 52; Cosenza (60), Di Russo (69), Fiori (81), Vianello (+91). Extra match 64 kg. Chi vince contro il Kazakistan. Semifinali il 21-22 maggio, finalissima 11-12 giugno in sede neutrale. ITALIANI (r.g.) A La Garenne di Charleroi (Bel) per il superleggero Eros Marongiu (3-5-2) e il welter Giovanni D’Antoni (6-6-2) pari con Anthony Polizzi (2-0-1) e Mohamed Sder (6-2-1) sui 6 r. A Borgorose (Ri) il welter Stefano Castellucci (24-4) batte Luigi Mantegna (1-47) 6 t., il piuma Mattiasestino Gemini (3) batte Matteo Mammucari(0-3). KLITSCHKO (r.g.) Le sigle Wba e Wbo hanno sollecitato Wladimir Klitschko (Ucr. 64-3) a difendere a breve le cinture in suo possesso, contro lo sfidante ufficiale Tyson Fury (24) irlandese di origine rom. Il promoter Frank Warren spera di portare il campione per la 2a volta in Inghilterra a settembre dopo aver battuto Monte Barret (Usa) ko 7 nel 2000. AZZURRI (i.m.) Da oggi nove azzurri al Boxam di Cartagena (Spa). Uomini: 52 Picardi, 56 Maietta, 69 Morello, 75 Munno. Donne: 51 Gordini, 54 Davide, 60 Marenda, 64 Alberti, 75 Amato.

GHIACCIO TORNA CHAN Il 24enne canadese Patrick Chan, nella figura tre volte iridato (2011-2013) e argento olimpico in carica, ha annunciato il ritorno alle gare dopo una stagione sabbatica.

HOCKEY GHIACCIO MONDIALI Così ieri ai Mondiali in R.Ceca. Girone A (a Praga): Svizzera-Germania 1-0; Austria-Francia 0-2. Classifica: Canada 9; Svezia 8; Svizzera 7; R.Ceca 4; Germania e Francia 3; Austria 2; Lettonia 0. Girone B (a Ostrava): Bielorussia-Danimarca 5-1; Slovacchia-Slovenia 3-1. Classifica: Usa 9; Bielorussia e Slovacchia 7; Russia, Finlandia 6; Danimarca 1; Slovenia e Norvegia 0. NHL Lunedì, in semifinale della Eastern Conference dei playoff, Washington-NY Rangers 1-0 (s.2-1) SERIE A (m.l.) Il Vipiteno del nuovo coach Clayton Beddoes perde il portiere finlandese Joni Puurula e l’attaccante canadese

Jordan Owens. Il Val Pusteria rinnova col 50enne allenatore canadese Mario Richer.

IPPICA IERI 3-11-1-4-7 A Roma (m 1200). 1 Premium Pressure (P. Aragoni); 2 Brigant Dodo; 3 Lettera; 4 Democrito; 5 Green Harbour; Tot.: 11,32; 3,83, 3,69, 1,84 (216,75). Quinté: n.v. Quarté: 7.017,60. Tris: 896,37. OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.30) Surprise Ek (18), Shelley Breed (17), St John Verynice (11), Solitario You Sm (10), Surriento (12) e Sky Ok (14). SI CORRE ANCHE Trotto: Aversa (15.10) e Torino (14.55). Galoppo: Milano (14.30).

NUOTO DETTI NEL GUADO Ancora problemi legati all’infezione alle vie urinarie per Gabriele Detti: una decina di giorni di allenamenti persi per accertamenti e cure per il primatista e doppio medagliato europeo a Berlino, che dovrebbe farcela a partire per il collegiale a Sierra Nevada dal 17 maggio. PELLY Matteo Pelliciari, 36 anni, s’è sposato ieri a Milano con Valeria Buttò. «Pelly» con la 4x200 è stato bronzo olimpico ad Atene, argento mondiale, 4 ori europei e iridato di vasca corta. ADDIO SARAH (m.can.) Sarah Correa, 22 anni, ex staffettista con la 4x200 argento ai Panamericani, è morta travolta da un’auto pirata a Rio: è stata investita da un automobilista ubriaco poi scappato mentre aspettava l’autobus. È morta in ospedale per le ferite riportate alla testa.

PALLAMANO GARA-2 (an.gal.) Oggi a Noci (Ba) alle ore 20,30 (dir. RaiSport2), Fasano-Carpi per il ritorno della semifinale scudetto (serie 0-1), deciderà la prima finalista.

RUGBY CONFERME TREVISO (e.sp.) Treviso prolunga di una stagione con i neozelandesi Sam Christie, centro, e Jayden Hayward, estremo e calciatore. Sono 14 i giocatori già in rosa per il 2014-15. PRIMA RUSSA (i.m.) Per la prima volta in vent’anni di coppe europee la Russia ha una squadra in Challenge Cup. L’Enisei di Krasnoyarsk, dopo aver eliminato il Mogliano nel girone di Qualyfying Cup, nel doppio spareggio decisivo ha battuto il Baia Mare (Rom) 30-20 e 33-12 e si è affiancato al Calvisano.

VELA SOLDINI (r.ra.) Maserati e Giovanni Soldini sono in stand by in California pronti a partire appena il meteo lo consentirà, per tentare di battere il record della antica Rotta del Tè, la traversata di 7.315 miglia nell’Oceano Pacifico da San Francisco a Shanghai che veniva effettuata nell’800 per fini commerciali dai più avventurosi e moderni clipper dell’epoca. CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Inizia oggi sul Garda la seconda tappa del circuito europeo riservato alle classi olimpiche. Al via velisti di 55 nazioni presente la squadra azzurra al gran completo.

B rutta giornata azzur­ra, nel super «combi­ned» di Madrid (Spa,

3.700.000e, terra): dopol’esaltante filotto Vinci­Fo­gnini­Vanni di lunedì, SaraErrani, n. 15 del mondo edel torneo, cade nel secondoturno dopo 2 ore e 40’ con­tro la potente Anastasia Pa­vlyuchenkova (n. 41), dopoaver fallito tre match­pointnel secondo set, e dopo chel’aveva battuta due volte,quest’anno, pareggiando ilbilancio dei confronti diret­ti. La romagnola sconta an­che lo sforzo del primo par­ziale, che vince, ma compli­candosi la vita da 5­1. Con ilsolito via vai di break e con­tro­break, fino al 6­5 quan­do l’azzurra, con il servizio adisposizione non sfrutta duematch­point. Per mancarnepoi un terzo sul 7­6 del tie­break, poi perso per 9­7. Equindi cedere, sul 4­4 del setdecisivo. Oggi, nel 3° turno,Roberta Vinci (n. 32) incro­cia la mancina ceca Lucie Sa­farova, n. 14 Wta, contro laquale è 4­2 nei precedenti(2­0 sulla terra). Mentre, nelsecondo turno uomini, Fa­bio Fognini sfida contro pro­nostico Grigor Dimitrov (n.31 contro 11 Atp), col qualeha perso due volte su tre,l’ultima al 2° turno di Mon­tecarlo. Luca Vanni (n. 117),all’esordio in un tabelloneMasters 1000, passando perle qualificazioni, è impegna­to nel derby con Simone Bo­lelli (n. 63), col quale haperso l’unico precedente,quest’anno, a Marsiglia, sulveloce indoor.

Wada-Fmsi a Romaper il passaportobiologico del futuro Il passaporto biologico del futuro. É il tema che è stato discusso a Roma dagli espertiriuniti dalla Wada e dalla Federmedici sportivi italiana in un simposio internazionale. La discussione, a porte chiuse, è stata riassunta da un comunicato comune. L’obiettivo è andare oltre il modulo ematico (che ha portato dal 2009 a 400 casi sanzionati). Allo studio anche il modulo endocrino e le possibilità di renderlo il più presto applicabile.

un’ora con cui Lindsey avevainformato il mondo dell’acca­duto, aveva inevitabilmentefatto venire il sospetto che ilmollato fosse lui.

NON ERA IL POLSO «Allora Ti­ger, come sta?», gli hanno chie­sto. E lui ha subito intuito che ilpolso ammaccato (e ora perfet­tamente guarito) non fosse ilproposito della domanda. For­

se la Tigre ancora numero unodel suo sport e non quella ulte­riormente sprofondata in clas­sifica al 125° posto avrebbesquadrato con durezza l’inter­locutore e chiesto di risponde­re esclusivamente a quesiti sulgolf. Ieri, invece, Woods hasorriso con un pizzico di malin­conia e ha rivelato: «E’ dura,nessun dubbio. Non sono quiper raccontarvi balle: non è fa­

38 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

Lo sciopero della scuola è riu­scito, decine di migliaia di pro­fessori, studenti, membri delpersonale dei vari istituti han­no sfilato nelle sette città chia­mate alla mobilitazione, inol­tre — per la prima volta datempo immemorabile — i seisindacati che raggruppano idocenti (i tre confederali, piùGilda, Snals e Cobas) hannoprotestato lo stesso giorno equesto fa pensare a una possi­bile azione unitaria anche fu­tura.

1Che cosa ha provocatouna mobilitazione cosìmassiccia?

Il disegno di riforma che ilpremier Matteo Renzi ha bat­tezzato “La buona scuola”. Lalegge è adesso in commissio­ne alla Camera, arriverà inaula poco oltre la metà dimaggio, Renzi a Montecito­rio ha i numeri per fare quelloche vuole, ma certo una mo­bilitazione così massiccia nelPaese lo preoccupa. Potrebbeavere ripercussioni sull’im­minente voto delle Regionali,

potrebbe rendere più difficilela copertura a sinistra a cui ilpremier si sta dedicando ades­so dopo la vittoria dell’Itali­cum, la nuova legge elettorale.

2Che cosa c’è che non vanella riforma di Renzi?La stranezza è che i sinda­

cati scioperano contro un pia­no di 100.701 assunzioni, chesarà perfezionato in modo daimmettere queste nuove forzenella scuola già dal primo set­tembre. Noi diciamo “nuoveforze”, si tratta in realtà di gen­te che lavora nella scuola daanni e che adesso viene stabi­lizzata. Si tratta dei precari diprimaria, media e superiore edei vincitori dell’ultimo con­corso a cattedre. Senonché unanno fa Renzi aveva promessomolte più assunzioni – 140 mi­la – e la sistemazione anche de­gli idonei dell’ultimo concorso.Il sindacato su questo punto fafuoco e fiamme, con l’aria didire «tutti o nessuno». C’è an­che la prospettiva che almeno50 mila precari, in cambio diquesta stabilizzazione, saran­no allontanati dalla scuola persempre. Ma il punto davverodolente è quello dei presidi odirigenti d’istituto.

3Di che si tratta?Renzi ha una tendenzagenerale a creare figure

di responsabili, singoli indivi­dui che rispondano di quelloche fanno. È la sua idea per laRai – dove si pensa a un ammi­nistratore delegato con pienipoteri, svuotando il peso delconsiglio d’amministrazione edella commissione parlamen­tare di vigilanza – ed è la stessaidea per la scuola, dove i variorganismi collegiali introdotti a cavallo tra gli anni Sessanta eSettanta verrebbero depoten­ziati a favore della figura del

preside, promosso in un certomodo a “capo azienda”. Alpreside, se la legge passeràsenza altre modifiche, saràaffidato il compito di sceglie­re i professori da sistemare incattedra, di distribuire i pre­mi in denaro ai migliori, divalutare i docenti appena im­messi in ruolo. È un poterenotevole, che ricorda quellodei capi d’istituto d’una volta,contro cui si battè con assolu­ta convinzione il vecchio Pci,in nome della scuola demo­cratica e partecipata. I datiinternazionali stanno lì a di­mostrare che questo modellodi scuola, seducente nell’im­maginazione degli intellet­tuali, nella realtà ha funzio­nato poco. Sforniamo alunnitra i meno preparati al mon­do, e la classe docente (lo haricordato per ultima la scrit­trice­insegnate Paola Mastro­cola) è troppo spesso di unamediocrità inammissibile. Ilpreside forte è la soluzione?Chi sa. Almeno potrà essere un interlocutore.

4 E dove si trovano i soldiper questa riforma?Il governo promette in­

vestimenti per tre miliardi. Ealtri quattro miliardi per ri­parare le 36 mila scuole disa­strate (ce ne vorrebbero diecivolte tanti, tuttavia). Poi c’èla possibilità, per ognuno dinoi, di destinare, nella di­chiarazione dei redditi, il 5per mille alla scuola, e sonoammesse anche donazioni indenaro da parte di privati. Al­tro elemento di novità chespaventa i sindacati e i pro­fessori più sindacalizzati, da­to che tutto ciò a cui è appic­cicata l’etichetta “privato”desta il massimo orrore.

5 Scommetto che un altropunto contestato sono ifinanziamenti alla scuola

privata, che Renzi avrà di sicu-ro previsto.Le spese che una famiglia so­stiene per mandare i figli inuna scuola privata si potran­no dedurre dalla dichiarazio­ne dei redditi, fino a un mas­simo di 400 euro (costo pernoi: 100 milioni, da aggiun­gere ai 472 già erogati ognianno al sistema non statale).Altra misura contestata èquella che obbligherà gli stu­denti a fare esperienza inazienda: 400 ore per i tecnicie i professionali, 200 ore per ilicei. Anche qui si grida al la­voro gratuito, allo sfrutta­mento di manodopera. La Ca­musso, che tratta da un pezzoRenzi come un nemico, hadetto che questa riforma èstata pensata «per i ricchi».Ieri il premier ha commenta­to: «Andiamo avanti su que­sta strada, non molliamo diun millimetro» ma ha ancheribadito l’apertura ad alcunemodifiche alla riforma.

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IL FATTODEL GIORNOLA LEZIONEINDIGESTA

Come mai la scuola protesta contro Renzie quali sono i puntidolenti della riforma?1In migliaia nelle piazze per lo sciopero generale anti-ddl Tra i nodi discussi le assunzioni e la figura del preside leader

I NUMERI DELLA CRISI

L’Ue rassicura l’Italia: «Mini-ripresa» 1Bruxelles vede Pil in rialzo: +0,6% nel 2015 Ma il Paese rimane tra i peggiori in Europa: pesano debito pubblico e buco sulle pensioni

I l quadro non è diverso daquello dipinto tre mesi facon le stime d’inverno: a

parere della Commissione eu­ropea, per la congiuntura italia­na si prospetta una ripresa«graduale», mentre il grado diottimismo sulla zona euro con­tinua a crescere. Eloquenti leproiezioni sul Pil, nel caso del­l’Italia ferme a 0,6% quest’annoe aggiustate al rialzo di un solo

decimo sul prossimo, che passaa 1,4% dall’1,3% ipotizzato afebbraio. Un aggravio sui contipubblici, con una ricaduta sullacrescita, potrebbe anche arriva­re dalla bocciatura della Con­sulta al mancato adeguamentoall’inflazione delle pensioni su­periori a 1.500 euro nel biennio2012­2013 (si parla di un bucodi 11­13 miliardi). Il ministrodell’Economia Pier Carlo Pado­

an, che ha comunque esclusoqualsiasi manovra, è intervenu­to sulle stime Ue: «I numeri so­no in linea con quelli del Def equesto ci rassicura. Abbiamo lastessa visione attuale e futura».A frenare l’Italia è l’enorme de­bito pubblico (133,1% del Pil incalo al 130,6% nel 2016) e unacrescita debole. Allargandol’analisi, la stima sulla zona eu­ro passa a 1,5% da 1,3% sul2015, attestandosi a 1,9% nel2016. A esclusione di Cipro,unico Paese in recessione nel2015, solo Finlandia e Greciamostrano tassi di ripresa infe­riori all’Italia.Il ministro dell’Economia Padoan

NOTIZIE TASCABILI

L’unità di crisi della Farne-sina è riuscita a individuare anche gli ultimi italiani segnalati e non ancora rintracciati in Nepal, dopo il terremoto di magnitudo 7.9 del 25 aprile. Rimangono così 4 le vittime italiane del sisma. La situazione è tragica, con un bilancio di 7.365 morti, e 14.366 feriti. Il primo ministro nepalese Sushil Koirala ha spiegato che la distribuzione degli aiuti ai terremotati sta procedendo ma ha denunciato«la grave mancanza di beni di prima necessità». Le ong lanciano l’allarme per il rischio creato dai trafficanti di giovani donne fra le macerie. Migliaia di ragazze delle zone devastate dal sisma rischiano di essere trasferite a forza nei bordelli dell’Asia meridionale da persone che si spacciano per soccorritori.

DIFFICILI I SOCCORSINepal, ritrovatigli ultimi 3 italianidati per dispersi

I rinnovati timori sul debito della Grecia tornano ad affossare i listini europei. Ieri hanno preso forza i dubbi della Commissione europea sui conti di Atene, mentre i ministri delle Finanze tedesco e greco, Schaeuble e Varoufakis, si sono entrambi detti certi che l’11 maggio, giorno del prossimo Ecofin non si arriverà a un’intesa definitiva. Questo è bastato per far chiudere Piazza Affari con un -2,63%, la peggiore in Europa.

IN ROSSO LE BORSELa Grecia torna a spaventareMilano a -2,63%

I conservatori del premier David Cameron e i laburisti di Ed Miliband restano appaiati nei sondaggi in Regno Unito, dove si vota domani: entrambi i partiti sono ben lontani dalla maggioranza di 326 seggi necessaria per evitare governi di coalizione. Secondo gli esperti, tra le soluzioni più probabili c’è anche un governo di minoranza dei laburisti. Un ruolo chiave potrebbe giocarlo lo Scottish National Party mentre i sondaggi attribuiscono un 12% di preferenze gli anti-europeisti dell’Ukip, previsti al 12%. A proposito d’Europa: Cameron, entro il 2017, ha programmato un referendum per decidere se restare o meno nella Ue. Ma i laburisti, in caso di vittoria, lo annullerebbero.

I SONDAGGI: DOMANI VOTO IN GRAN BRETAGNA

David Cameron, 48 anni, premier inglese e leader conservatore LAPRESSE

Regno Unito, è testa a testatra laburisti e conservatori

Il ministro greco Varoufakis AFP

«Stiamo ancora cercando di capire la causa di questo gesto folle»: gli abitanti di vico Bagnara, nel cuore di Napoli, non sanno spiegarsi la tragedia di lunedì notte. Un carabiniere di 43 anni, falegname nel tempo libero, ha ucciso la moglie e il figlio undicenne, poi si è tolto la vita. I cadaveri sono

stati trovati da un parente che ha le chiavi della casa. Gli inquirenti indagano sull’ultimo periodo di vita dell’uomo. «Erano sempre allegri, nulla lasciava presagire un’azione così incredibile», dicono nella zona.

CARABINIERE 42ENNENapoli, uccidemoglie e figlioe si toglie la vita

La via della tragedia a Napoli ANSA

«Ci saranno attacchi più dolorosi e amari»: attraverso un comunicato diffuso sulla web radio al-Bayan, l’Isis rivendica l’assalto compiuto domenica sera a Dallas contro un concorso di vignette di Maometto (uccisi i due attentatori, Elton Simpson e Nadir Soofi) e minaccia nuove azioni. Si tratta del primo attacco sul suolo statunitense di cui l’Isis si attribuisce la firma, anche se bisogna verificare l’autenticità della rivendicazione. Washington è prudente: «Fbi e intelligence stanno indagando. Potrebbe essere un tentativo del terrorismo di sfruttare l’occasione per farsi propaganda», spiega il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest.

L’ASSALTO AL CONCORSO DI VIGNETTE SULL’ISLAMDallas, l’Isis rivendica l’attentato«Ci saranno attacchi più dolorosi»

ALUNNI E PROF A sinistra, il flash mob degli studenti davanti alla sede del Pd a Roma; sopra, un cartello di un insegnante durante il corteo a Milano contro la riforma LAPRESSE/ANSA

AltriMondiR

MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

NOI ASCOLTIAMOLA PROTESTA, È GIUSTO

AFFRONTARLAED ENTRARENEL MERITO

39MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IDENTIFICATI IN 180

1Perquisizioni nella società delle torri tv di MediasetL’ipotesi di reato: l’operazione condizionò il mercato

Doveva essere una visita ufficiale ma c’era aria di festa, ieri, a Palazzo Odescalchi, a Milano dove il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è arrivato per esprimere il suo ringraziamento alle forze dell’ordine impegnate durante i disordini del corteo No Expo del Primo maggio: «Un grazie a tutti poteva andare molto peggio, i manifestanti puntavano alla Scala e alla Borsa». Con lui il capo della polizia, Alessandro Pansa, che ha annunciato di aver promosso sul campo Alessio Padovano, agente ferito da una molotov. Alfano ha respinto le polemiche su un uso troppo morbido della forza: «Sono tutti diventati esperti di ordine pubblico, ma perché non prendevano l’idrante, ma perché non mandavano i vigili del fuoco... cioè tutti allenatori di calcio durante i Mondiali e tutti esperti di ordine pubblico durante le manifestazioni». Il ministro ha poi rivelato che «prima del corteo, avevamo già identificato un’ottantina di persone e poi, durante quanto accaduto, altre cento», aggiungendo che «oltre alle immagini, abbiamo acquisito dei Dna». Il leader dell’Ncd ha invocato anche nuove regole per il futuro, durante l’informativa alla Camera: «Bisogna dare ai prefetti più potere di vietare i cortei quando c’è il rischio di infiltrazioni e introdurre l’arresto differito». Le opposizioni hanno chiesto le sue dimissioni. Nel finale c’è stato pure uno scontro tra Ignazio La Russa (Fdi) e la presidente della Camera Laura Boldrini. Il deputato è stato espulso dall’Aula.

Alfano su Expo:«Polizia perfetta negli scontri»

Non c’è un colpevole perla scomparsa di Emanuela Orlandi Mirella Gregori, avvenuta nel 1983. La Procuradi Roma chiede l’archiviazione perché «non ci sono elementi idonei a richiedere rinvii a giudizio» malgrado «riscontri sul coinvolgimento della Banda della Magliana». Verrà processato Marco Fassoni Accetti, autoaccusatosi di aver preso parte al rapimento di Emanuela, a suo dire organizzato per indurre il terrorista turco Alì Agca, feritore del Papa, a ritrattare le accuse di complicità con i bulgari. Le famiglie chiedono che si indaghi ancora.

Il caso 0rlandiPer la Procura è da archiviare

EMERGENZA MIGRANTI

Una nuova stragenel Canale di Sicilia«Decine di vittime»1 Un’altra tragedia raccontata da alcunisopravvissutiarrivati a CataniaSbarchi anche ieri

Francesco Rizzo

S i chiama Rai Way, è la so­cietà che gestisce le reti ditrasmissione e diffusione

radiotelevisiva per la tv pubbli­ca. È quotata in Borsa e nel2013 ha raccolto 118 milioni diricavi, con 8,4 milioni di utili. Afine febbraio Ei Towers, la so­cietà delle torri che distribuisceinvece il segnale tv dei canaliMediaset, aveva lanciato un’of­ferta mista cassa e azioni(Opas) per acquistare almeno il66% di Rai Way, mettendo sulpiatto 1,2 miliardi di euro, perun valore di 4,5 euro ad azione.«Abbiamo l’ambizione — spie­gava in marzo l’amministratoredelegato di Ei Towers, GuidoBarbieri — di proporre un ope­ratore che possa competere coni concorrenti stranieri, alcuni dei quali già operano in Italia,in un contesto più stabile. Infondo noi e loro siamo gemelli,siamo quotati e facciamo lostesso lavoro». Ambizione falli­ta: il governo ha subito chiaritoche il 51% doveva restare pub­blico, Consob e Antitrust (chetemeva una concentrazionecontraria alla concorrenza)hanno aggiunto il loro “no” e ametà aprile Ei Towers ha rinun­ciato. «Sull’operazione si è veri­ficato un fuoco di sbarramentoincomprensibile», il commentodel presidente di Mediaset, Fe­dele Confalonieri, anche seBarbieri parlava di «un arrive­derci, non di un addio». Ma ierila procura di Milano ha speditoi finanzieri a perquisire la sededi Ei Towers a Lissone (MonzaBrianza): tutti i sette compo­nenti del consiglio di ammini­strazione della società sono in­dagati per aggiotaggio infor­mativo (far circolare informa­

zioni false o incomplete alloscopo di ottenere un rialzo o unribasso dei prezzi di un deter­minato titolo in borsa). L’in­chiesta è partita da un’informa­tiva della Guardia di Finanza diMilano. Il titolare del fascicoloè il pm Adriano Scudieri.

AMNESIA I giudici indaganosul comunicato con cui Ei Towers annunciava l’offerta di­retta a Rai Way, perché non ri­cordava che la tv di Stato è co­munque obbligata a controllareil 51% della società (attualmen­

te la quota è del 65%): per EiTowers una delle condizioni delbuon esito dell’operazione erainvece garantirsi una «parteci­pazione pari almeno al 66,67%del capitale sociale di Rai Way».Insomma, una «amnesia so­spetta», secondo la magistratu­ra, sulla cui origine bisogna in­dagare: dal lancio dell’Opas il24 febbraio al cda che ha uffi­cializzato l’addio all’offerta, EiTowers in Piazza Affari è salitadi oltre il 17%, Rai Way più del­l’8%. In realtà, il 10 aprile,l’azienda controllata da Media­set aveva accettato di acconten­tarsi del 40% dei concorrenti.Ieri, dopo le notizie sull’indagi­ne avviata a Milano, Ei Towersha chiuso in Borsa con una per­dita del 2,45% e ha ribadito inun comunicato la correttezzadel suo operato; per Rai Way ilcalo è stato del 2,18%.

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ANNUNCI DEL VATICANO

Rivoluzione Giubileo«Aborto perdonato»E il Papa vede Castro

U n annuncio quasi sussur­rato che profuma di rivo­luzione. I missionari del­

la Misericordia, gli inviati spe­ciali che Papa Francesco man­derà in tutte le diocesi inoccasione del Giubileo (8 di­cembre 2015 ­ 20 novembre2016), avranno anche il man­dato speciale di assolvere dalpeccato grave dell’aborto. Aspiegarlo è stato il presidente

del pontificio consiglio dellaNuova Evangelizzazione, mon­signor Rino Fisichella. «La fa­coltà di perdono riguarderà inconfessione non solo la madreche ha compiuto l’aborto e icongiunti che hanno partecipa­to alla decisione, ma anche imedici, gli operatori sanitari ele altre persone che abbianoeventualmente concorso a pro­curarlo». Nella bolla di indizio­

ne del Giubileo, Misericordiaevultus, resa pubblica l’11 aprilescorso, il Papa spiegava che glispeciali missionari sono sacer­doti «cui darò l’autorità di per­donare anche i peccati che sonoriservati alla Sede Apostolica,perché sia resa evidente l’am­piezza del loro mandato». Pec­cati per i quali, cioè, si incorrein una scomunica automatica.La prossima settimana ci sarà,intanto, la «prima riunione bi­laterale» tra i rappresentati del­la Città del Vaticano e lo Statoitaliano (Comune, Regione egoverno), nella quale si parleràanche di sicurezza per l’orga­nizzazione del Giubileo straor­dinario della Misericordia.

L’INCONTRO Quella sul perdo­no dell’aborto non è stata l’uni­ca notizia rilevante che ha ri­guardato il Papa. L’entourage di Francesco ha, infatti, annun­ciato che il Pontefice, domeni­ca, riceverà in forma privata ilpresidente della Repubblica diCuba Raul Castro. «Come sap­piamo Castro ha ringraziato ilPapa per il ruolo da lui avutonel riavvicinamento fra Cuba egli Usa», ha spiegato il portavo­ce della Santa Sede, padre Fe­derico Lombardi. Francesco re­stituirà la visita a settembre.

Daniele Vaira@danvaira

L a lentezza con cui i mec­canismi e le politicheeuropee stanno gesten­

do l’emergenza migranti,stride con la velocità deglisbarchi e delle tragedie quo­tidiane sulle coste del SudItalia. Ieri un gruppo di mi­granti approdati a Catania haparlato di alcune decine dimorti, «almeno quaranta», aseguito di un incidente avve­nuto su un gommone pocoprima di un’operazione disalvataggio. «Il mezzo si sa­rebbe sgonfiato o sarebbe av­venuta un’esplosione», han­no riferito i sopravvissuti al­l’organizzazione Save theChildren. L’esodo dei mi­granti non conosce, del resto,alcuna sosta. A Lampedusasono stati portati, ieri, 43 im­migrati e 250 in Calabria, aCrotone. Sbarchi anche inCampania, a Salerno, dovesono giunti 652 profughi pro­venienti da Ghana, Togo, Ni­geria e Gambia. La MarinaMilitare li aveva individuati esoccorsi su due barconi e duegommoni carichi di persone60 miglia a Nord dalla Libia,in acque internazionali. Traloro c’erano nove donne in­cinte e cinque persone ustio­nate. La polizia di Ragusa, in­tanto, ha arrestato 3 scafistiper lo sbarco avvenuto lunedìa Pozzallo (Ragusa) di 877migranti che si trovavano sudiversi barconi in legno. Eproprio il sindaco della citta­dina Luigi Ammatuna inun’audizione davanti allacommissione Affari Costitu­zionali ha portato i numeridell’emergenza. «L’anno

scorso sono arrivati 30 mila mi­granti, quest’anno già quasi3.500, contro i 2 mila dello stes­so periodo del 2014». Si chiame­rà, intanto, Gift (Dono, in ingle­se) la bambina nigeriana nata suun barcone ed arrivata lunedìproprio a Pozzallo con la madre.La neonata era stata battezzataprovvisoriamente FrancescaMarina. Ad Augusta (Sr) 150migranti sono stati isolati per ca­si sospetti di scabbia e varicella.

LE CAUSE In un’altra audizionedavanti alla Commissione AffariEsteri del Senato è intervenutosul tema degli sbarchi e del traf­fico di esseri umani anche Ro­mano Prodi: «L’instabilità politi­ca in Libia e l’emergenza sonofrutto di una tragica asimmetrianella politica europea che negliultimi venti anni si è occupatamolto di allargamento e poco diMediterraneo, insieme al pro­gressivo disimpegno nell’area diUsa e Russia». L’ex premier hafornito un disegno preciso e hacriticato il disinteresse europeo:«In Libia si incontrano interessiregionali estremamente forti ediversi tra loro. Abbiamo Egittoe Arabia Saudita che appoggia­no il governo di Tobruk. Qatar eTurchia appoggiano quello diTripoli. Basterebbe un impegnodi Usa, Russia e Cina per metterefine alla situazione».

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L’ADDIO AL LETTERMAN SHOW E OBAMA GLI RENDE OMAGGIO «Siamo cresciuti con te. Ci hai regalato gioia e un sacco di risate»: Barack Obama, ospite per la terza volta al David Letterman Show (nella foto Reuters) ha voluto rendere omaggio al «Re dei talk show» della tv americana, che il prossimo 20 maggio dirà addio al suo Late Show, in onda da 33 anni. Il programma, seguito in tutto il mondo, è stato in tre decenni una passerella di tutte le personalità più famose della politica, dello spettacolo, della cultura, dello sport. Letterman ha di fatto inventato un modo nuovo di fare televisione, e di fare comicità in televisione, ispirando decine di giovani comici e intrattenitori tv in tutto il mondo. L’ultima puntata (che vedrà la partecipazione di ospiti d’eccezione tra cui George Clooney, Tom Hanks, Bill Murray, Julia Roberts) andrà in onda sulla Cbs in Usa il 20 maggio e su Rai5 il giorno successivo.

La selva dei ripetitori su una torre di trasmissione della Rai ANSA

RI pm: «La propostadi acquisto ha fornito informazioni non complete»

Papa Francesco durante l’incontro con le Guardie Svizzere ANSA

Il ministro dell’Interno Alfano

Migranti sbarcati a Catania LAPRESSE

Emanuela Orlandi, 15 anni PROTO

AltriMondiR

Offerta su Rai WayLa procura indagail cda di Ei Towers

40 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

41MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA FICTION «VELVET 2»

ALBERTO E ANAQUELL’AMORENON È FINITO...Si intitola «L’ora delle verità» la puntata di stasera di «Velvet 2», in onda su Rai1 alle 21.10: vedremo come, durante il party per il contratto tra la Velvet e la compagnia aerea, Alberto finalmente confesserà ad Ana di essere ancora innamorato di lei. La serie spagnola, ambientata in una lussuosa casa di moda di Madrid, è già stata rinnovata in patria per una terza stagione. DA VEDERE STASERA SU RAI UNO ALLE 21.10

CALCIOspAgnA-AustrIAEuropeo U17.Fase a gironi13.45 - EUrosporttOrInO-empOLIserie A15.00 - sky sport 1,sky sUpErcAlcio,sky cAlcio 1, Mp cAlcioBeLgIO-germAnIAEuropeo U17.Fase a gironi17.45 - EUrosportBAYerLeVerKusen-BAYernmOnACOBundesliga (replica)19.45 - sky sport plUsBArCeLLOnA-BAYern mOnACOchampions league.semifinale di andata20.45 - cAnAlE 5

BAseBALLmILwAuKeeBrewers-LOsAngeLesDODgersMlB (replica)19.00 - Fox sports 2

BAsKetHOustOnrOCKets-LOsAngeLesCLIppersnBA. playoff. Gara 1(replica)11.00 - sky sport 2

pALLAmAnOJunIOrFAsAnO-terrAquILIACArpIplayoff scudetto.semifinale. Gara 220.30 - rAi sport 2

tennIswtAmADrID11.00 - sUpErtEnnisAtpmADrID13.00 - sky sport 2,sky sport 3wtAmADrID15.00 - sUpErtEnnisAtpmADrID15.00 - sky sportplUsAtpmADrID19.00 - sky sportplUswtAmADrID20.00 - sUpErtEnnisAtpmADrID20.00 - sky sport 2

VOLLeYCAsALmAggIOrepOmÌ-IgOrgOrgOnzOLAnOVArAplayoff scudettofemminile.Gara 2 (replica)17.30 - rAi sport 1pArmAreggIOmODenA-energY t.I.trentOplayoff scudetto. Gara 220.30 - rAi sport 1

AtLAntAHAwKs-wAsHIngtOnwIzArDsnBA. playoff. Gara 2(replica)22.30 - sky sport plUsCLeVeLAnDCAVALIers-CHICAgOBuLLsnBA. playoff. Gara 21.00 - sky sport 2

CICLIsmO4gIOrnIDIDunKerque1a tappa15.15 - EUrosport4gIOrnIDIDunKerque1a tappa (replica)20.00 - EUrosport

gOLFwOrLDgOLFCHAmpIOnsHIpsDa san Francisco,stati Uniti (replica)22.15 - EUrosport

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HOCKeYprAtOACeArOmA-sAnVItOserie A1 (replica)19.45 - rAi sport 1

GAZZAMETEO Roma

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MilanoMAXMIN

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DOMANIRomaMilano

DOPODOMANI

a cura di ILMETEO.IT 17°25°

15°26°

16°25°

17°29°

16°25°

15°28°

Nel lavoro, in amore e in fatto di soldi la spunterete su tutto/i. Il suino che c’è inside you, poi, si mostra aperto a ogni evenienza. E che fighi che siete!

21/3 - 20/4ARIETE

8

Input in linea con le vostre corde animano il lavoro. Che magari arriva o migliora. L’amor rinfranca, la fornicazione è ripetuta e un po’ «cerebral».

23/9 - 22/10BILANCIA

7 +

Le paranoie non aiutano. E una noia di soldi ingrigisce e fa caracollare gli zebedei. State su. Anche se amor e fornicazion procurano qualche conato.

21/4 - 20/5TORO

6 -

Il fronte finanziario porta buone nuove. Ma amministratevi comunque con rigore e fate i passi secondo la gamba. Il sudombelico pilucca volentieri. Assecondatelo...

23/10 - 22/11SCORPIONE

7

Il lavoro funzionerebbe, ma la motivazione crolla. E certa gente pesa come una cucina componibile appesaagli zebedei. C’è pure deserto suino.

21/5 - 21/6GEMELLI

5,5

La Luna è lo sponsor ideale per lavoro, amore e soldi. Il vostro fascino spicca e la camera da letto diventa il luogo più vissuto della casa. Che suini.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7,5

La fiducia latita, il lavoro vi lega mani, piedi e persino gli zebedei. Concentratevi, pazientate, curate la forma fisica. Così magari fornicate pure: vi ci vuole.

22/6 - 22/7CANCRO

6 -

Per la fatica dovrete forse farvi il sedere come il padiglione della Finlandia all’Expo. Ma verrete premiati, tranqui. La fornicazione esige fantasia.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6

Mercoledì di recuperi, grazie alla Luna che spiana la strada a pubbliche relazioni fruttuose, colloqui proficui e fornicazione creativa. Bene.

23/7 - 23/8LEONE

7 +

Ottima per realizzare progetti e ottenere credito, in senso lato, la Luna accresce anche il vostro charme. E opulenze sudombelicali saziano. Gnam.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7 +

Non scalpitate, concentratevi sugli impegni, curate i dettagli. E date aria al sudombelico. Così (forse) la giornata andrà bene. Recuperi finanziari.

24/8 - 22/9VERGINE

6 -

L’intasamento degli impegni rende la giornata un pochino faticosa. E forse qualcosa resta indietro. L’amor risarcisce, ma la fornicazione è colonstimolante.

20/2 - 20/3PESCI

6 -

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

NUOVE ABITUDINI DALLA BICI ALLE SCARPE: TUTTO SI PUÒ SPARTIRE

1 Su Facebook aumentano i gruppi attraverso i quali scambiarsi ogni tipo di oggetto, come «Te lo regalo se vieni a prenderlo»; 2 Sul fronte dei trasporti, anche il bike-sharing è sempre più utilizzato; 3 La schermata del sito «aupair-world» per trovare una ragazza alla pari FOTOLIA/FOTOGRAMMA

3

21

Con(dividere) alla grandeEcco come si batte la crisi 1Boom dello “sharing”: crescono gruppi web per scambiare oggettie servizi, dal divano alla baby sitter. L’esperta: «Serve un buon sito»

Elisabetta Esposito

D avanti alle difficoltà si di­venta creativi, sperimen­tatori, audaci. Gli italiani

negli ultimi anni hanno messo apunto decine di stratagemmi perdifendersi dalla crisi. E la chiavedi tutto resta una: la condivisio­ne. Sul fronte trasporti si sonoscatenati, dal car sharing fino aBlablacar. Da Roma è partita unaapp per i passaggi in scooter: sichiama Scooterino, per il mo­mento ha poco più di duemilaiscritti, ma nelle grandi città po­trebbe avere successo.

RISPARMIO Sono tante però lecose su cui si può risparmiare.Non è facile oggi arredare casa,comprare un’aspirapolvere, rin­novare il guardaroba. Per aiuta­re questo tipo di problemi, sistanno diffondendo in tutta Ita­lia i gruppi Facebook «Te lo rega­lo se vieni a prenderlo». Il mec­canismo è semplice: ho un diva­

no che non mi serve più e chemagari non è proprio perfetto epure un po’ pesante? Scatto unafoto e la posto sul gruppo. Qui gliiscritti si limitano a rispondereall’annuncio con un «mi preno­to». Il donatore sceglie poi libe­ramente a chi assegnare l’ogget­to. La cosa interessante è che quipuoi trovare davvero di tutto,dalle tinte per capelli a un’interacameretta. Il gruppo più nume­roso è quello di Roma, ideato nelnovembre 2013 dal 29enne An­tonio Cardinale: «Regalare puòessere più facile che vendere.Questo gruppo funziona perchéaiuta tutti».

ALLA PARI È possibile anche ri­sparmiare sull’educazione dei fi­gli? Forse sì, se non altro su alcu­ni particolari aspetti. Tutti sap­piamo quanto sia importante og­gi imparare le lingue, ma farfrequentare ai bambini una scuo­la inglese o americana è impe­gnativo. Molti italiani hanno cosìscelto di puntare su una ragazza

alla pari, risolvendo in un sol col­po (e spendendo poco) il proble­ma baby sitter e quello della lin­gua. Allo stesso modo molte gio­vani hanno deciso di andare al­l’estero offrendo il loro lavoro auna famiglia straniera. Secondoil sito aupair­world, nel 2011 lefamiglie italiane iscritte erano 4.664, nel 2014 8.887; le nostreragazze pronte a partire sonopassate nello stesso periodo da10.598 a 33.037. «Il fenomenodella condivisione è molto piùampio di quanto di creda — spie­ga Gea Scancarello, che sul temaha scritto Mi fido di te (Chiarelet­tere, 235 pagine, 13,90 euro) —soprattutto nelle grandi città. E idati sorprendono: l’Italia è il 3°Paese al mondo per case su Air­bnb.it; nel 2013, a Milano, grazieallo sharing, le auto immatrico­late sono state meno dell’annoprima. Ma per avere successo nelsettore bisogna proporsi bene suInternet e non tutti hanno il tem­po o i mezzi necessari».

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Per il nostro cinema un altro anno nero: incassi ridotti del 7% Il cinema italiano naviga in cattive acque. Nel 2014 i biglietti venduti sono stati 91.465.599, - 6,13% rispetto al 2013 e gli incassi sono stati pari a 574.839.395 euro, con una flessione del 7,09%. Il box office registra anche un -8% nei primi tre mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Il quadro emerge dai dati di Anica e Mibact. L’unica notizia positiva è l’aumento, nel 2014, del numero di film italiani prodotti (201 contro i 167 del 2013). Nel complesso si fanno più film nostrani rispetto al passato, ma i budget medi sono limitati e le coproduzioni diminuiscono. E le reti tv generaliste trasmettono sempre meno film italiani: solo 62 in prima serata nel 2014 tra quelli prodotti dal 2000.

SHOWBIZ

Il giornalista Sandro Ruotolo, volto di «Servizio Pubblico» su La7, è sotto scorta: il capo del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, lo ha minacciato di morte. «Lo voglio squartare vivo», ha detto in un dialogo intercettatoin carcere. Ruotolo, già minacciato in passato, si era di recente occupato della Terra dei Fuochi proprio per La7.

IL GIORNALISTA A Ruotolo di La7minacce dai clan È sotto scorta

Svelata sui social la copertina del nuovo album di Max Pezzali che uscirà il 1° giugno per Warner e si chiamerà «Astronave Max». Il cd di brani inediti, prodotto da Claudio Cecchetto e Pier Paolo Peroni con Davide Ferrario, arriva a 4 anni di distanza dall’ultimo lavoro e dopo «Max 20», la raccolta uscita nel 2013. Ad anticiparlo il singolo «È venerdì», già in radio.

L’ALBUM IN ARRIVOPezzali svelala copertinadi Astronave Max

Con il cinismo tipico dei social network, l’abito con cui Rihanna (foto in alto, Afp) è apparsa lunedì al gala che inaugura la mostra annuale di moda del Metropolitan Museum di New York è diventato il “frittatone”: in realtà è un abito con tre metri di raso firmato dalla famosa stilista cinese Guo Pei e omaggia il tema della mostra, ovvero proprio la moda cinese. Ha invece risparmiato sulla stoffa Beyonce (sopra a sinistra con il marito Jay Z, Afp), che ha scelto il nude look firmato Givenchy Couture, dopo essere apparsa senza reggiseno a Las Vegas, al match di boxe tra Mayweather e Pacquiao. Jennifer Lopez (sopra a destra, Afp), in Atelier Versace, finisce per apparire la meno stravagante della comitiva.

AL MET, GALÀ PER LA MOSTRA AL METROPOLITAN

Rihanna gialla, Beyoncé nuda A New York devi farti notare

42 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gli annunci si ricevonotutti i giorni su:

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Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricercadi personale devono sempre intendersi ri-volte ad entrambi i sessi ed in osservanzadella Legge sulla privacy (L.196/03).

Il Corriere della Sera e La Gaz-zetta dello Sport con le edizionistampa e digital offrono quotidia-namente agli inserzionisti unaaudience di oltre 8 milioni di let-tori, con una penetrazione sulterritorio che nessun altro mediaè in grado di ottenere.La nostra Agenzia di Milano è adisposizione per proporvi offertededicate a soddisfare le vostreesigenze e rendere efficace la vo-stra comunicazione.

TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSARubriche in abbinata: Corrieredella Sera - Gazzetta dello Sport:n. 1 Offerte di collaborazione: €2,08; n. 2 Ricerche di collabora-tori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: €7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00;n. 5 Immobili residenziali com-pravendita: € 4,67; n. 6 Immobiliresidenziali affitto: € 4,67; n. 7Immobili turistici: € 4,67; n. 8Immobili commerciali e indu-striali: € 4,67; n. 9 Terreni: €4,67; n. 10 Vacanze e turismo: €2,92; n. 11 Artigianato trasporti:€ 3,25; n. 12 Aziende cessioni erilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e in-vestimenti: € 9,17; n. 14 Casa dicura e specialisti: € 7,92; n. 15Scuole corsi lezioni: € 4,17; n.16 Avvenimenti e Ricorrenze: €2,08; n. 17 Messaggi personali:€ 4,58; n. 18 Vendite acquisti escambi: € 3,33; n. 19 Autovei-coli: € 3,33; n. 20 Informazioni einvestigazioni: € 4,67; n. 21 Pa-lestre saune massaggi: € 5,00; n.22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Clube associazioni: € 5,42.

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43MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Al termine di ogni libro lo chef cinese Kunihiro Hagimoto (Eataly Milano) rivisita un piatto in chiave fusion 1 L’appendice è dedicato ai prodotti della terra utilizzati nelle ricette 1 Una sezione di ogni libro è su una cantina vinicola e un laboratorio artigianale di birraGAZZA SPECIAL

Ora si cucina...1In edicola «Le ricette di Eataly»: il primo volume è dedicato alle verdure Piatti semplici e veloci da preparare, attenti alla dieta Mediterranea e al km 0

Verdure, carne, pesce, dolci. Ma anche formaggi e salumi. Impariamo con i consigli degli chef

LA COLLANA

Ilaria Morani

C on il tempo abbiamo im­parato a mangiare meglioe a stare di più a casa in­

torno a una tavola. A capire cheè meglio abbondare con le ver­dure e rinunciare qualche voltain più a carne e pane. A cucinarescegliendo le materie prime diqualità e preferire quelle pro­dotte vicino a casa nostra. Glichef sono i maestri di tutti, e sepoi pubblicano le loro ricette suun libro, ecco che la Grande Cu­cina entra nelle nostre pentole.

L’appuntamento Ed ecco cheGazzetta dello Sport e Corrieredella Sera in collaborazione conEataly lanciano «Le ricette diEataly». Appuntamento fissoogni martedì per 20 settimanecon i trucchi del mestiere deglichef della catena, che presenta­no ogni volta 55 ricette. Il primonumero sulle verdure firmatodal piemontese Ugo Alciati è giàin edicola, poi la pasta, il pane ela pizza, il pesce, i salumi fino aifritti. E nel libro dedicato ai for­maggi si spiega anche come farelo jogurt in casa. C’è la cucinatradizionale e quella regionale.E ci sono venti grandi chef, co­me Viviana Varese, AlessandroFrassica e Lucio Pompili.

Consigli di chef Per ogni ricettasi racconta la storia dei prodotti.Oppure ci sono appuntati consi­gli perché la preparazione sia piùsemplice. Come per la caponatadi melanzane: se non la si vuolemangiare subito come la si con­serva? In barattoli di vetro, pri­ma bolliti per 20 minuti per steri­lizzarli. O ancora, come è megliocuocere gli asparagi? Lessati alvapore per 10 minuti, meglio sein posizione verticale legati cosìche le punte, le più delicate, ri­mangano lontane dalla fonte dicalore. Poi un tuffo nell’acquaghiacciata per mantenere un co­lore brillante. E come accompa­gnarli? Vince l’uovo, ma gli chefconsigliano anche il pesce.

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La copertina del primo volume in edicola da ieri: piatti a base di verdure da gustare in primavera e in estate

Come diventare chef in meno di quattro mesi

IN EDICOLA

Un’uscita alla settimana, 55 ricette ogni martedì. Il tempo di impararne qualcuna alla perfezione e poi arriva il nuovo libro (al prezzo di 7,90 euro). Ogni volume tematico ha come protagonista uno chef della catena Eataly, e nelle ultime pagine ampio spazio ad approfondimenti su birra e vino.

FINO AL 2 GIUGNODa ieri in edicola il primo volume dedicato alle Verdure; poi la Pasta secca il 12 maggio, il 19 sarà la volta di Torte e biscotti; il 26 gli Antipasti e il 2 giugno il Riso.

FINO AL 7 LUGLIOGiugno prosegue dolce, il 9 con il Cioccolato; il 16 spazio alla Carne; la Pasta fresca e i suoi segreti il 23. Il 30 giugno ecco Pane, pizza e focacce, ma è con luglio, il 7, che l’estate si fa avanti con il Pesce.

FINO ALL’11 AGOSTOI salumi entreranno nelle nostre case il 14 luglio; Zuppe e minestre il 21 (per prepararsi all’inverno). Il 28 luglio è il turno delle Torte salate perfette per la spiaggia; Gelati, dolci al cucchiaio e frullati il 4 agosto e i cereali, perfetti per la dieta estiva, l’11 agosto.

FINO AL 15 SETTEMBRERicette autunnali di verdure il 18 agosto; avanti con i Legumi il 25, mentre per i Formaggi si aspetta il primo settembre. L’8 escono i Panini e, gran finale, il 15 settembre, con i Fritti.

Ogni martedìfino a settembre a 7,90 euro

COUS COUS DI VERDURE CON SALSA DI PEPERONI Bollite e salate l’acqua, poi versateci il cous cous e coprite per farlo gonfiare aggiungendo olio d’oliva. Cuocete i peperoni interi a 180°, poi metteteli in un sacchetto di carta e una volta freddi eliminate la pelle e togliete i semi. Affettate un cipollotto e brasatelo con olio, frullatelo con i peperoni, brodo vegetale, menta e sale. Mescolate le verdure e il cous cous accompagnando il tutto con la salsa ai peperoni. Per 4 persone. Preparazione 20 minuti.

PANZANELLA E CIPOLLE ROSSETagliate il pane a pezzi, ammorbiditelo con acqua, strizzatelo e sbriciolatelo. Affettate cetriolo, pomodori, poca cipolla rossa. Unite al pane qualche foglia di basilico, quindi condite con olio d’oliva, aceto, sale e pepe e riponete il composto in frigo. Tagliate altra cipolla, passatela nella farina, friggetela (5 min.), scolatela. Infine impiattate coprendo la Panzanella con cipolle fritte. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.

SFOGLIATA CON POMODORO, PECORINO OLIVE Tagliate a cubetti i pomodori, salateli e metteteli a gocciolare in un colino. Tagliate a lamelle sottili il pecorino e tritate le olive denocciolate. Nel forno a 200° per15 minuti cuocete la pasta sfoglia e tagliatela in due rettangoli. In una terrina mescolate i pomodori, il pecorino e le olive. Condite con olio d’oliva e erbe aromatizzate. Farcite la sfoglia con il composto. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.

FRITTATA ASPARAGI, ZAFFERANO E PECORINOPulite gli asparagi e sbollentateli in acqua salata, raffreddateli con acqua ghiacciata e affettateli. In una terrina sbattete le uova con latte, zafferano, parmigiano, sale,pepe, poi gli asparagi. A parte, scaldate la panna con il pecorino grattugiato fino a creare una crema densa. In una padella oliata il composto di uova per la frittata. Servitela con la crema di pecorino. Per 4 persone. Preparazione 15 minuti.

20 Libri con 55 ricettein uscita ogni settimana.Gli chef di Eataly aprono le loro cucine e svelano i loro segreti

44 MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

AUTO, PILOTI,REGOLAMENTI: ALLA SCOPERTA DEL NUOVOCAMPIONATO

3

L’IDEAPARLA AGAG: «PUNTIAMO SUI GIOVANI»

2-3

I BOLIDIDAI CAVALLIAI KILOWATT:POTENZA PULITA

3

LE PISTELE CORSEARRIVANOIN CITTÀ

La rivoluzione «silenziosa»nel Principato

1Anche senza benzina le corse possono essere spettacolari: la Formula E attira nuovi appassionati e conquista i costruttori

L'ANALISIdi VITOSCHEMBARI

BENVENUTA IN EUROPAA QUANDO L’ITALIA?

S barca in Europa la Formula E e siesibisce subito su una pista che trasuda storia da ogni singolo metro

d’asfalto: Montecarlo. Il campionato per le vetture elettriche arriva sulle onde dell’entusiasmo suscitato nelle due ultime gare sul continente americano: 30mila presenze medie sui circuiti di Long Beach e Miami e sul gradino più alto del podio cognomi pesanti come quelli di Nelsinho Piquet e Nicolas Prost. Nel Principato di Monaco tutto è pronto, il circuito è stato adattato alle esigenze delle monoposto a batteria e sono state superate quelle iniziali perplessità dell’Automobile Club. Ci si aspetta un vero bagno di folla, vista la decisione del Ceo Alejandro Agag di consentire l’ingresso gratuito alla manifestazione: già tutto esaurito. Una bella scelta di marketing, un investimento per gli anni a venire. Sono attese tante famiglie e tanti giovani “multimediali” visto l’interesse destato dal... Fan Boost.

Poi sarà la volta di Berlino, Mosca e Londra per chiudere la prima stagione, ma già è bagarre tra altre città europee per entrare nel calendario. La città di Lugano sembra certa della propria presenza, ma c’è anche tanta Italia pronta a rimboccarsi le maniche: Roma, che opterebbe per un circuito nel Villaggio Olimpico anziché quello del progetto originale al Circo Massimo; Siena che mette sul piatto una location eccezionale come Piazza del Campo; Firenze e Napoli assolutamente non da meno per bellezza. Sarà una bella lotta, ma le risorse economiche non dovrebbero mancare visto l’interesse mostrato da brand di livello mondiale per questa nuova frontiera dell’automobilismo e della sponsorizzazione. Così come, dall’anno prossimo, sono pronti a entrare nella competizione i colossi dell’automotive. In primis i tedeschi (Bmw che produce le rivoluzionarie i3 e i8...), ma anche i giapponesi. Intanto, godiamoci la competizione. Che anche senza rumore e benzina — sembrava impossibile a tutti, anche a Ecclestone — è di primissimo livello.

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Mercoledì 6 maggio 2015

FORMULA EGAZZA

II

AMLIN AGURI

ANTONIO FELIX DA COSTA23 anniPortogalloVincitore del GP Macao nel 2012

SALVADOR DURAN30 anniMessicoEx pilota Nascar

FORMULA ECAMPIONATO2014-15

Formula ERePrix Montecarlo

L’ePrix di Montecarlo si corre al sabato. Al mattino si tengono le qualifiche (due turni liberi da 45 e 30 minuti, seguiti dalle qualifiche vere e proprie). Le prove durano 55 minuti (di cui 40 vedono le auto girare effettivamente in pista) e vedono i piloti divisi in quattro gruppi. Ciascun gruppo ha 10 minuti per mettere a segno il tempo migliore per formare lo schieramento in griglia, usando l’auto con la massima potenza disponibile (200 kW/270

Cv). Chi segna la pole guadagna tre punti in classifica piloti. In gara invece le auto possono usare al massimo 150 kW di potenza, mentre i tre piloti premiati dal Fan boost possono sfruttare 5” di potenza maggiorata (fino a 180 kW/243 Cv)). L’assegnazione dei punti avviene con gli stessi criteri della Formula 1, mentre chi segna il giro veloce viene premiato con 2 punti in classifica.

LA GUIDA COME FUNZIONA L’E-PRIX LE CLASSIFICHEQuesta la situazione del campionato alla vigilia dell’ePrix di Montecarlo.PILOTI 1. Lucas di Grassi (Bra-Audi) 75 punti; 2. Piquet (Bra-China R.) 74; 3. Prost (Fra-Renault) 69; 4. Buemi (Fra-Renault) 55; 5. Bird (GB-Virgin) 52; 6. Da Costa (Por-Amlin) 43; 7. D’Ambrosio (Bel-Dragon) 42; 8.

TEAM E PILOTI

AUDI SPORT

LUCAS DI GRASSI30 anniBrasileEx F1 (Virgin) e nel Wec con Audi

DANIEL ABT22 anniGermaniaEx pilota in GP2 con la Art

DRAGON RACING

JEROME D’AMBROSIO29 anniBelgioIn Formula 1 con Marussia e Lotus

LOIC DUVAL32 anniFrancia1° alla 24 Ore di Le Mans 2013

MAHINDRA RACING

KARUN CHANDHOK31 anniIndiaIn Formula 1 con Hrt e Lotus

BRUNO SENNA31 anniBrasileIn F1 con Renault e Williams

VENTURI

NICK HEIDFELD37 anniGermaniaDal 2000 al 2011 in Formula 1

STEPHANE SARRAZIN41 anniFranciaEx pilota Wec e Rally

Velocità democraticaFormula E, il debutto a Monaco è per tutti1Ingresso libero nel circuito cittadino di Montecarlo per far conoscere i bolidi elettrici al grande pubblico

Si parte!

Marco Gentili@marcogentili80

Immaginate il fascino di unGP cittadino, con stradeche passano all’interno dei

centri urbani più suggestivi delmondo, solcate da bolidi chesfrecciano a tutta velocità. Im­maginate un intero campiona­to che si svolge non solo a Mon­tecarlo ma anche a Londra,Mosca, Berlino, Miami, LongBeach e via discorrendo. Im­maginate che, per farsi cono­scere meglio, questo campio­nato dia la possibilità di vederegratis il GP cittadino per eccel­lenza, quello di Montecarlo.Adesso basta immaginare: per­ché la Formula E è tutto ciò chevi abbiamo appena raccontato.E il prossimo 9 maggio apriràle porte a costo zero a tutti i fandelle quattro ruote e agli scetti­ci.

FUTURO Non è una frase fattaquando diciamo che la Formu­

la E, che nel principato mone­gasco fa il suo debutto euro­peo, è il futuro. Lo è perchél’applicazione delle tecnologiepiù avanzate nel campo dellatrasmissione elettrica si riflet­terà nel giro di pochi anni an­che sulle vetture di serie. E i da­ti parlano chiaro: in tutto ilmondo la mobilità alternativanon è più solo una cosa che ri­guarda qualche eccentrico au­tomobilista che vuole inquina­re meno e aggirare i blocchi deltraffico antinquinamento. Tan­to vale familiarizzare quantoprima con la Formula 1 elettri­ca. Dove lo spettacolo nonmanca e i grossi nomi neppure.

LE STELLE Basta dare un’oc­chiata alla griglia di partenzaper vedere chi sono i piloti cheanimano la alla stagione: tantiex habitué del circus della F.1(Nick Heidfeld, Jarno Trulli,Jean­Eric Vergne, Lucas diGrassi, Sebastien Buemi, TonioLiuzzi e Jaime Alguersuari) etre figli o nipoti d’arte il cui co­

gnome fa palpitare il cuore de­gli appassionati, ossia NicolasProst, Nelsinho Piquet e BrunoSenna.

LE AUTO Anche in Formula Esono 20 i piloti che si dannobattaglia in pista (anzi, in stra­da). Il resto è tutto nuovo e di­verso. A partire dalle auto, co­struite dalla Spark Racing in­sieme a Renault, mentre il tela­io è stato disegnato da Dallara.Il motore elettrico è stato svi­luppato dalla McLaren Electro­nic System mentre le batterie sono fornite dalla Williams. LeF.E in accelerazione hanno unsuono particolarissimo, che lefa assomigliare quasi a dei jetal decollo. Il che ha suscitatoqualche perplessità tra i puristidelle corse, alla ricerca di unrombo simile a quello delle au­to «tradizionali».

L’AIUTINO DA CASA NegliePrix le auto usano due map­pature: una per le qualifiche(con la potenza massima di­

sponibile, 200 kW) e una per lagara, con potenza fissata a 150.Chi supera la potenza consenti­ta viene punito. Eccezion fattaper quei piloti premiati dalpubblico col Fan boost. In pra­tica si tratta dell’aiutino di cuipossono approfittare i tre pilotipiù votati da fan e appassionativia internet prima della gara. I«prescelti» possono usare 180kW per un massimo di cinquesecondi per ciascuna vettura.L’altra grande differenza ri­guarda il pit stop obbligatorioche, come è ovvio, non serveper fare il pieno di carburante,ma per cambiare auto.

IL CIRCUITO La configurazio­ne dell’ePrix di Montecarlo, lungo poco meno di due chilo­metri, replica in buona parte ilpercorso del GP di Formula 1(le auto svoltano a destra aSanta Devota per raccordarsicon la parte finale del circuito).Le vetture di Formula E useran­no la stessa linea di partenza earrivo prima di girare a destrae immediatamente verso il por­to, dove dovranno affrontareun nuovo tornante prima di ri­congiungersi con la configura­zione della pista più familiare,tra cui le storiche curve del ta­baccaio e delle piscine.

EQUILIBRIO Di fatto il neonatocampionato di Formula E è untrofeo monomarca nel quale legomme fornite da Michelin.Ma le caratteristiche stesse del­le vetture e del format garanti­scono un equilibrio e uno spet­tacolo che altre discipline delmotorsport si sognano. Datialla mano, nei primi seiePrix dell’anno ci sonostati altrettanti vincitori.Chi sarà il primo a impor­si sulle storiche stradedella darsena monegasca, nel campionato dei bolidi azero emissioni?

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200In chilowatt, la potenza massima delle auto di Formula E in qualifica (equivalentia 270 cavalli)

Formula E in azione a Miami

LA CIFRA

IIIMERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Paolo Ianieri

S ei gare alle spalle e lecifre che crescono conuna rapidità impres­

sionante. Trentamila spetta­tori (paganti) a Miami, 20mila (gratuiti) a Long Beachun mese fa. E i 18 mila bi­glietti, anche qui gratuiti,della gara di Monaco giàesauriti da due settimane.La Formula E ovunque sbar­chi raccoglie successo: dalparco olimpico di Pechino aPutrajaya, in Malesia, daltracciato lungo la spiaggiadi Punta de l’Este in Uru­guay a quello in un parco de­dicato agli uccelli nel cuoredi Buenos Aires. Fino al­l’esplosione statunitense,coincisa con l’ingresso delfondo di investimento Liber­ty, il più grande gruppo dicomunicazione al mondo(Discovery Channel è suo)

come socio di maggioran­za. Gli ePrix funzionano,incuriosiscono la gentee, soprattutto, hannoaperto una nuova stradatecnologica. Scommessa

vinta, quella di AlejandroAgag, ex politico spagnolo(fu consigliere economico

9/5 MONACO MONTECARLO

LUNGHEZZA 1,76 kmGIRI CIRCUITO 12

Jarno Trulli, com’è questa prima esperienza da pilota e team manager?«Decisamente impegnativa: quando correvo in Formula 1 dovevo concentrarmi solo su quello che facevo al volante. Adesso invece mi devo preoccupare di tutta una serie di aspetti commerciali e burocratici. È comunque una bella sfida personale, anche perché siamo l’unico team italiano in Formula E».

Da pilota, che sensazioni dà una vettura di Formula E?«Devo dire che all’inizio ero molto scettico. In fondo è una monoposto che non fa il rumore di un bolide da Formula 1... Però, una volta al volante sono rimasto sorpreso. La potenza espressa è impressionante e lo stile di guida è lo stesso che si ha nel Mondiale di Formula 1. Ma guai a fare paragoni: questa è una nuova categoria, in cui le auto assomigliano alle vetture da Formula 1, ma è uno sport differente, altrettanto adrenalinico per chi guida. In più il fatto di correre con la stessa base tecnica permette di dar vita a gare equilibrate e sempre emozionanti, piene di sorprese».

Qual è il lato bello della Formula E?«Abbiamo ancora moltissimi margini di miglioramento dal punto di vista delle tecnologie. Questo ci fa ben sperare di avere macchine sempre più veloci, potenti, affidabili. In altre categorie come la stessa Formula 1 l’innovazione tecnologica è già spinta all’estremo, alzare l’asticella è sempre più difficile».

Cosa si aspetta dall’ePrix di Montecarlo?«Finora abbiamo riscontrato un successo sempre crescente di pubblico in tutti i Paesi nei quali abbiamo corso.Adesso siamo attesi al banco di prova più difficile, quello europeo. Siamo ansiosi ma anche fiduciosi di conquistare nuovi spettatori. Dal punto di vista personale, spero che le auto non soffrano i problemi di affidabilità che ci hanno colpito nelle prime 6 uscite. In queste settimane abbiamo lavorato duro, sono ottimista».

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JARNOTRULLIPILOTA E MANAGER

«Spettacolo e tanta adrenalinaLe monoposto eco,che scoperta!»

4 DOMANDE A...

LE PISTE Con sei tappe già disputate, il campionato di Formula E entra nel vivo: restano ancora da correre quattro gare. Una cavalcata che si concluderà con le due gare di Londra (27-28 giugno)

ANDRETTI

MARCO ANDRETTI28 anniStati UnitiEx pilota IndyCar

JEAN-ERIC VERGNE24 anni FranciaEx Toro Rosso e tester Ferrari

CHINA RACING

NELSON PIQUET JR29 anniBrasileEx Renault (F.1) e Nascar

CHARLESPIC25 anniFranciaEx Marussia e Caterham in F.1

E.DAMS RENAULT

NICOLASPROST33 anniFranciaEx Le Mans Series e Wec

SEBASTIENBUEMI26 anniSvizzeraEx Toro Rosso1° nel Wec 2014

TRULLI

JARNOTRULLI40 anniItaliaDal 1997 al 2011 in Formula 1

VITANTONIO LIUZZI34 anniItaliaEx Red Bull, Toro Rosso, Force India

VIRGIN RACING

JAIME ALGUERSUARI 25 anniSpagnaDal 2009 al 2011 in Toro Rosso

SAMBIRD28 anniInghilterraEx Formula 3 e GP2

fIL BOSS DELLA FORMULA EALEJANDRO AGAG

«Tanti dubbi all’inizioora siamo di moda»1L’imprenditore spagnolo: «Riceviamo due richieste al giorno. Voglio portare la serie in Italia, magari di notte»

L'IDENTIKITALEJANDROAGAGNATO A MADRIDIL 18 SETTEMBRE 1970RUOLO A.D. DELLA FORMULA E, IMPRENDITORE ED EX POLITICO

Figlio di un banchiere di origini algerine e belghe e di madre spagnola, Agag inizia da giovanissimo la sua attività politica nel Partito popolare in Spagna e in Europa, dove riveste il ruolo di segretario generale nel 2000.

AFFARI Agag è socio e presidente della Addax capital, società di investimenti con base a Londra.

SPORTI suoi interessi professionali sono sempre stati legati al mondo dello sport: ha lavorato per far crescere la popolarità dell Formula 1 in Spagna, ha avuto incarichi dirigenziali nel club inglese del Queen’s Park Rangers ed è stato proprietario di un team in GP2 e GP3, prima di prendere in mano la neonata serie della Formula E

a soli 25 anni dell’ex premierAznar, poi diventato suo gene­ro nel 2001) businessman e og­gi papà della Formula E.

«Sorpreso? No, perché questoè quello che volevamo fare. Elo abbiamo fatto. Però confes­so di aver superato le aspettati­ve. Era un salto nel vuoto, cisiamo affidati a una tecnologianuova, la sfida era enorme. Nelfebbraio del 2013 non c’eranulla, solo i disegni pubblicatisul sito internet».

Quanto avete investito?«Una cifra vicina ai 100 milionidi dollari. Ma la maggior partesono già rientrati».

La sfida più difficile?«Convincere le città a ospitareuna gara. Abbiamo offerto lanostra presenza quasi gratis,ora la lista di chi vorrebbe une­Prix sfiora quota 200. Rice­viamo due richieste al giorno».

Roma era nella lista iniziale.«Con il cambio di sindaco tuttosi è fermato. Ma voglio l’Italia,oltre a Roma parliamo con Sie­na, Firenze, Napoli».

Si correrà di notte?«L’idea mi affascina. Ma a una

condizione: se noi offriamo uncampionato spinto da energiapulita, anche quella che illumi­na lo deve essere».

Altro aspetto: il rumore. Anzi, ilnon rumore.«Nessuno si è mai lamentato.Anche perché nessuno se neaspetta da una macchina elet­trica. Per avere l’ok di Londranel parco di Battersea ci hannofatto fare un test alle 5 del mat­tino: “Se qualcuno si lamentanon se ne fa nulla”. Non si èsvegliato nessuno. Eppoi in te­levisione si sente il rumore del­le frenate, degli organi mecca­nici. È divertente».

Altra novità che spezza la tradi-zione: il cambio di monoposto.«Con la durata delle batterie li­mitate a 25minuti non aveva­mo altra scelta. L’idea è che conlo sviluppo un domani questonon sarà più necessario, peròpiù andiamo avanti e più que­sta soluzione piace. Quindiperché non mantenerla? An­che perché questo porta adavere gare più lunghe o mono­posto più veloci. Potendo, scel­go la seconda, 50’ di durata so­no perfetti per la tv».

Dove si deve lavorare di più?

«Ovviamente a livello tecnolo­gico. Ma a me piace puntarel’attenzione sullo sviluppo di­gitale. Voglio un campionato ametà tra gare e videogiochi».

Ma le gare sono una cosa seria,non un videogame.«Non me ne frega niente se sidice che la Formula E non è se­ria. Io voglio catturare i giova­ni, quelli che oggi hanno 10­15anni. Sono loro il target di tuttie per loro i videogiochi sonopiù seri della vita reale. Non hopaura di provare ad aprire unastrada nuova. Nelle prime gareabbiamo avuto un’interazionesociale di 1,45 miliardi di uten­ti sui social media (con la novi­tà del Fan Boost, che consenteai tifosi di votare quale pilotaavrà un’iniezione di potenza ingara; n.d.r) e oltre 100 milionidi spettatori in tv. La strada ègiusta».

Quanto costa una stagione?«Sui 4­4,5 milioni. Noi aiutia­mo molto a livello di logistica,in più ci sono i premi: 2 milioniper i team e 4 per i piloti. Unpunto vale 4.000 euro. E ades­so che stanno capendo questaformula, vedo negli occhi deipiloti sempre più fame».

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23/5 GERMANIA BERLINO

LUNGHEZZA 2,469 kmGIRI CIRCUITO 17

6/6 RUSSIA MOSCA

LUNGHEZZA 2,39 kmGIRI CIRCUITO 13

27-28/6 G.BRETAGNA LONDRA

LUNGHEZZA 2,922 kmGIRI CIRCUITO 15

Alejandro Agag, 44 anni; l’uomo d’affari spagnolo è l’anima della nuova serie dedicata alle auto elettriche

Vergne (Fra-Andretti) 32; 9. Alguersuari (Spa-Virgin) 30; 10. Senna (Bra-Mahindra) 28.COSTRUTTORI 1. Renault 124 punti; 2. Audi 97; 3. Virgin 82; 4. Andretti 80; 5. China R. 74; 6. Dragon R. 66; 7. Amlin Aguri 46; 8. Mahindra 46; 9. Trulli 12; 10. Venturi 9.IN TV L’ePrix di Montecarlo va in onda in diretta su FoxSports 2 HD (collegamento a partire dalle 14.30)

IV MERCOLEDÌ 6 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT