La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 27 aprile 2015 anno 119 - numero 98 euro 1,40 9 771120 506000 50 4 2 7> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano 1 Buon sangue non mente Schumi jr a 16 anni va subito a segno in F.4 CATALDO A PAGINA 33 2 La Liegi-Bastogne-Liegi è sempre Valverde: tris Nibali cede e si scusa GHISALBERTI, PAOLO BETTINI PAG. 34-35 3 In Nepal 2500 morti Gli italiani sull’Everest «Noi vivi per miracolo» NIGRO, RIZZO, REINHOLD MESSNER PAG. 44 RISULTATI & CLASSIFICA 32 a GIORNATA JUVENTUS 73 LAZIO 59 ROMA 58 NAPOLI 56 SAMPDORIA 50 FIORENTINA 49 GENOA 47 TORINO 47 INTER 45 MILAN 43 PALERMO 41 VERONA 39 UDINESE 38 CHIEVO 37 SASSUOLO 36 EMPOLI 35 ATALANTA 31 CAGLIARI 24 CESENA 23 PARMA(-7) 16 ATALANTA-EMPOLI 2-2 FIORENTINA-CAGLIARI 1-3 GENOA-CESENA 3-1 INTER-ROMA 2-1 LAZIO-CHIEVO 1-1 NAPOLI-SAMPDORIA 4-2 PARMA-PALERMO 1-0 TORINO-JUVENTUS 2-1 UDINESE-MILAN 2-1 VERONA-SASSUOLO 3-2 Milan. Durissimo botta e risposta tra Inzaghi e i giocatori. «Siete indegni» «Non sai più rimorchiare nessuna» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w DOMENICA BESTIALE UN DERBY MALEDETTO FUORI DAL CAMPO Sassi contro il bus Juve, bomba carta sulla curva granata 10 feriti, 5 arresti. Tavecchio: «Adesso sanzioni esemplari» IL FILM GRANATA CHE HA OSCURATO I CAMPIONI GRAN TORINO GOL DA OSCAR Dopo 20 anni Juve incornata nel derby: segna Pirlo, poi Darmian e Quagliarella firmano il sorpasso. Tre pali bianconeri: per lo scudetto ripassare mercoledì BIANCHI, BRAMARDO, DELLA VALLE, GRAZIANO, SCHIANCHI ALLE PAGINE 2-3-7-8-11 L’ANALISI di Luigi Garlando 27 BENITEZ AL SECONDO POSTO NON SAREBBE UNA SORPRESA L'ARTICOLO A PAGINA 27 Fabio Quagliarella, abbracciato dai compagni ANSA DA NON PERDERE OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTO, PESSINA, SCHIRA PAGINE 12-13 LA VENDITA E’ arrivato Mister Bee via alla trattativa per il Milan 12 28 MONDO Frenata Mou Real, è ancora Chicharito 21 VIOLA BATTUTA Cagliari, è Festa Inter: l’Europa ora è possibile ARCHETTI, BERARDINO, CIERI, D’ANGELO, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 15-16-17 LOTTA CHAMPIONS Higuain+Insigne E’ Napoli show a -2 dalla Roma 3ª Al San Paolo 4-2 alla Samp: anche la Lazio, frenata dal Chievo, è più vicina IL COMMENTO di Umberto Zapelloni 27 FERMIAMOLI O NEGLI STADI RESTERANNO SOLO GLI IDIOTI Il calcio sarà anche lo sport più bello del mondo, ma continua ad essere frequentato da troppi «fucking idiots», per dirla alla Pallotta, uno che non ha avuto paura di rendere pubblici i suoi pensieri. Sassaiole contro il pullman della Juve, bomba carta contro i tifosi del Torin, scene da Far West nello spogliatoio di Bergamo dopo Atalanta-Empoli. L'ARTICOLO A PAGINA 27 FROSIO A PAGINA 19 DOPO ATALANTA-EMPOLI Follia Denis: irrompe nello spogliatoio ospite e tira un pugno a Tonelli 19 Nel disegno di Rinaldi, Denis irrompe nello spogliatoio dell’Empoli e sferra un pugno a Tonelli CATAPANO, MAURO, PICCIONI ALLE PAGINE 4-5 Scene da un derby di ordinaria follia: in alto, la curva granata dove è esplosa la bomba carta. Sotto, la sequenza dell’assalto al bus juventino BOLDRINI, RICCI PAGINE 28-29 CALAMAI, DALLA VITE PAGINE 21-23

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 27 aprile 2015 anno 119 - numero 98 euro 1,40

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1 Buon sangue non menteSchumi jr a 16 anniva subito a segno in F.4CATALDO A PAGINA 33

2 La Liegi-Bastogne-Liegiè sempre Valverde: trisNibali cede e si scusaGHISALBERTI, PAOLO BETTINI PAG. 34-35

3 In Nepal 2500 mortiGli italiani sull’Everest«Noi vivi per miracolo»NIGRO, RIZZO, REINHOLD MESSNER PAG. 44

RISULTATI & CLASSIFICA32a GIORNATA

JUVENTUS 73LAZIO 59ROMA 58NAPOLI 56SAMPDORIA 50FIORENTINA 49GENOA 47TORINO 47INTER 45MILAN 43

PALERMO 41VERONA 39UDINESE 38CHIEVO 37SASSUOLO 36EMPOLI 35ATALANTA 31CAGLIARI 24CESENA 23PARMA(-7) 16

ATALANTA-EMPOLI 2-2FIORENTINA-CAGLIARI 1-3GENOA-CESENA 3-1INTER-ROMA 2-1LAZIO-CHIEVO 1-1NAPOLI-SAMPDORIA 4-2PARMA-PALERMO 1-0TORINO-JUVENTUS 2-1UDINESE-MILAN 2-1VERONA-SASSUOLO 3-2

Milan. Durissimo botta e risposta tra Inzaghi e i giocatori. «Siete indegni»«Non sai più rimorchiare nessuna»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

DOMENICA BESTIALEUN DERBY MALEDETTO FUORI DAL CAMPO

Sassi contro il bus Juve, bomba carta sulla curva granata10 feriti, 5 arresti. Tavecchio: «Adesso sanzioni esemplari»

IL FILM GRANATA CHE HA OSCURATO I CAMPIONI

GRAN TORINOGOL DA OSCARDopo 20 anni Juve incornata nel derby: segna Pirlo,poi Darmian e Quagliarella firmano il sorpasso.Tre pali bianconeri: per lo scudetto ripassare mercoledì BIANCHI, BRAMARDO, DELLA VALLE, GRAZIANO, SCHIANCHI ALLE PAGINE 2-3-7-8-11

L’ANALISI di Luigi Garlando27

BENITEZ AL SECONDO POSTONON SAREBBE UNA SORPRESA

L'ARTICOLO A PAGINA 27Fabio Quagliarella, abbracciato dai compagni ANSA

DA NONPERDERE

OLIVERO, PAGLIARA, PASOTTO, PESSINA, SCHIRA PAGINE 12-13

LA VENDITAE’ arrivatoMister Bee

via alla trattativaper il Milan

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MONDOFrenata Mou

Real, è ancoraChicharito

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VIOLA BATTUTACagliari, è FestaInter: l’Europa ora è possibile

ARCHETTI, BERARDINO, CIERI, D’ANGELO, MALFITANO, G. MONTI ALLE PAGINE 15-16-17

LOTTA CHAMPIONSHiguain+InsigneE’ Napoli showa -2 dalla Roma 3ª Al San Paolo 4-2 alla Samp: anche la Lazio, frenata dal Chievo, è più vicina

IL COMMENTOdi Umberto Zapelloni

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FERMIAMOLI O NEGLI STADIRESTERANNO SOLO GLI IDIOTI

Il calcio sarà anche lo sport più bello del mondo, ma continua ad essere frequentato da troppi «fucking idiots», per dirla alla Pallotta, uno che non ha avuto paura di rendere pubblici i suoi pensieri.Sassaiole contro il pullman della Juve, bomba carta contro i tifosi del Torin, scene da Far West nello spogliatoio di Bergamo dopo Atalanta-Empoli. L'ARTICOLO A PAGINA 27

FROSIO A PAGINA 19

DOPO ATALANTA-EMPOLIFollia Denis: irrompe

nello spogliatoio ospitee tira un pugno a Tonelli

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Nel disegno di Rinaldi, Denis irrompe nello

spogliatoio dell’Empoli e sferra un pugno a Tonelli

CATAPANO, MAURO, PICCIONI ALLE PAGINE 4-5

Scene da un derby di ordinaria follia: in alto, la curva granata dove è

esplosa la bomba carta. Sotto, la sequenza dell’assalto al bus juventino

BOLDRINI, RICCI PAGINE 28-29

CALAMAI, DALLA VITE PAGINE 21-23

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E dopo 20 anni di caricheil Toro incorna la Signora

1 Pirlo illude la Juve, Darmian la riacciuffa, Quagliarella regala ai granata una vittoria attesa dal ‘95.

Sassi al pullman bianconero. Bomba carta nella curva del Toro

Fabio BianchiINVIATO A TORINO

@fabiowhites

I cavalieri che fecero l’impre-sa hanno i visi stravolti dal-la felicità, corrono su e giù

per il campo, vorrebbero restar-ci fino al tramonto, si denudanoper gettare ai tifosi i loro pezzidi divisa. Ai tifosi che se lo meri-tano. Perché anche questo belderby, corretto e pieno di emo-zioni e che contiene l’impresa, èstato rovinato dalla parte mar-cia del nostro calcio, quella cheprima o poi si dovrà fermare,quella del tifo ultrà. Prima i gra-nata che assaltano il pullmandegli odiati rivali, poi gli juven-tini che li «superano» mandan-do all’ospedale una dozzina dinemici grazie a una bomba car-ta. Il derby della delinquenza èuna vergogna e bisogna occu-parsene, il derby della Mole èun piccolo fiore granata è que-sta è la sede per assaporarlo.

Vent’anni dopo, ecco che il cuo-re Toro riesce ad aver la meglio.E il fatto che succeda controuna Juve ammazza campionatoe in semifinale di Champions èun’ulteriore soddisfazione. Se facciamo il conto delle occasio-ni, forse un pareggio sarebbestato più giusto. Ma se analiz-ziamo l’atteggiamento dellesquadre e la qualità espressa, inrapporto alle forze in campo, ègiusto che la banda Ventura ab-bia sfatato il tabù. Così la Juvenon approfitta della caduta del-la Roma e del mezzo stop dellaLazio e deve portare più in là laconquista aritmetica dello scu-detto. Ma non è quello il proble-ma. Il problema è ritrovarsi perla Fiorentina e portare i suoi uo-mini di nuovo nella forma mi-gliore in tempo per la madre ditutte le sfide con il Real.

SUPER QUAGLIA Come a voltesuccede, è decisivo l’ex di tur-no, che approfitta delle inaspet-tate debolezze della difesa più

blindata del campionato. Unadifesa da turnover, con Padoin eOgbonna titolari. Non sono loroi colpevoli, lo è tutto il reparto.Un dato la dice lunga: per la pri-ma volta in questo campionatola Juve ha subito sette tiri nelprimo round. Segno di spazilarghi e concentrazione annac-quata. Nel primo tempo il Tori-no ha giocato meglio, ha con-trastato la Juve con efficacia edè stato più pericoloso. Eppure èstata la Juve a passare in van-taggio, grazie a una deliziosapunizione di Pirlo. L’architetto juventino si è portato a quota27 reti su punizione diretta inserie A ed è a un solo gradinodal record di Sinisa Mihajlovic.Comunque, una punizione chepoteva abbattere un toro, manon il Toro. Che ha riagguanta-to la Juve allo scadere del primotempo grazie a un’azione osti-nata di Quagliarella che ha su-perato Bonucci e ha servito die-tro l’accorrente Darmian. Dallafoga, l’esterno azzurro ha fallito

l’aggancio, ma allungandosi ilpallone si è prodotto un auto as-sist che l’ha portato nel centrodi un’area vuota, dove ha potu-to battere senza problemi Buf-fon, anche lui sorpreso. Bonuc-ci non ha chiuso, Ogbonna è ri-masto incollato a Maxi Lopez,Lichtsteiner era in ritardo. Eccola grande distrazione collettiva.Poi all’alba del secondo round ilsuper ex Quagliarella ha com-pletato la rimonta bruciandotutti sul cross di Darmian. Maprima c’era stata un’altra preli-batezza di Pirlo (lui sì nota lietabianconera) da fermo finita sulpalo.

SVEGLIA TARDIVA Fino a quelmomento il Torino lo meritavatutto il vantaggio. Anche la Ju-ve è umana. Un po’ di rilassatez-za ci sta se hai appena conqui-stato la semifinale di Cham-pions dopo tanti anni. E c’è an-che la sensazione che qualcunodebba ritrovare la forma. Vidal,per dirne uno: ha perso il duello

con El Kaddouri. Spentissimo,si è un po’ ripreso solo nel for-cing finale. O Pereyra, per dirneun altro, che non ne ha azzecca-ta una ed è stato cancellato daGazzi. Allegri aveva deciso difar riposare Barzagli, Chiellini eTevez e ha scelto Matri-Moratacoppia d’attacco. Meglio il pri-mo del secondo. Dopo lo svan-taggio, ha dovuto spendereCarlitos per Morata e Pepe perPereyra per dare più incisivitàalla squadra. Il Toro che assapo-rava l’impresa si è tirato troppoindietro (anche se è riuscito asegnare ancora, ma l’arbitro haannullato per giusto fuorigio-co) e così ha subìto parecchieoccasioni. Decisivo Padelli suVidal e Sturaro. Decisivi i palisul tiro cross di Padoin e la zuc-cata di Matri. L’innesto nel fina-le di Llorente per Padoin è ser-vito a poco. La fortuna ha aiuta-to gli audaci, ok. Ma almeno neiderby, la fortuna era in debitocol Toro.

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L’ANALISI TECNICA

Il «metodista» Gazzi spegne Pereyra: 10 recuperi1Il centrocampista granata organizza la manovra e alza il muro davanti alla difesa.E la Juve non trova gli spazi per graffiare

Andrea Schianchi

I l centrocampo è, da sem-pre, il reparto d’oro dellaJuve. Lì nascono le vittorie

bianconere, con un lancio diPirlo, un’incursione di Vidal,una sgommata di Pereyra. E an-che nel derby, nonostante fossein crisi d’identità per le tante as-senze (solo due titolari su quat-tro a disposizione: Pirlo e Vi-dal), si pensava che il centro-

campo fosse decisivo. Il Torino,invece, con molto coraggio e al-trettanta determinazione, hacostruito il proprio successospegnendo le idee dei pensatorijuventini, andando a rubarepalloni su palloni nella zona centrale e aggredendo in pres-sing con ottimo tempismo ebuoni sincronismi. E’ stato Gaz-zi il regista di questa operazio-ne di sbarramento che ha impe-dito alla squadra di Allegri di piantare le tende davanti allaporta granata.

TANTA SOSTANZA Nel classico3-5-2 di Ventura a Gazzi sonoaffidati i compiti del cosiddetto«metodista»: deve, in sostanza,organizzare la manovra facili-

tando il disimpegno difensivo e,in fase di contenimento, ha l’ob-bligo di fare muro prima che gliavversari attacchino frontal-mente la retroguardia. Gazzisvolge il lavoro con metodo, ra-ziocinio e impegno. Non gli pos-sono chiedere i colpi di genioche sono prerogative di gentecome Pirlo, ma ugualmente luici mette parecchia qualità nellaprestazione: sono 57 i suoi toc-chi, 41 passaggi e soltanto 5sbagliati. Se consideriamo chequesti appoggi vengono effet-tuati in una zona molto caldadel campo, e spesso con il nemi-co che gli è addosso, a Gazzivanno fatti i complimenti. Luci-dità di idee e concretezza nel-l’esecuzione. Inoltre, due lanci

riusciti a pescare i suoi compa-gni che si muovono davanti.

DOV’E’ PEREYRA? Il meglio, co-munque, Gazzi lo dà quando sitratta di ringhiare: sono 10 ipalloni recuperati e 5 quelli in-tercettati. A questi dati vannoaggiunti i 3 contrasti effettuati,i 5 falli commessi e i 3 subiti. Legambe, insomma, le è messe alservizio della causa, cercandosempre di far sì che le distanzetra i reparti fossero minime inmodo da non consentire i raiddei bianconeri. E difatti Pe-reyra, il trequartista deputato acreare scompiglio, non riescemai a essere pericoloso. Meritodi Gazzi, ovviamente.

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clicLE DUE POSSIBILITÀDI VINCERE LO SCUDETTOGIÀ MERCOLEDÌ

� La Juventus già mercoledì ha di nuovo la possibilità di conquistare il titolo. Due le possibilità: 1) Vince con la Fiorentina e la Lazio non vincein casa con il Parma; con 15 punti ancora a disposizione non può più essere raggiunta dalla squadra di Pioli. 2) Pareggia, la Roma non vince e la Lazio perde. Le due squadre romane potrebbero al massimo raggiungere i bianconeri a quota 74 ma sarebbero entrambe in svantaggio nei confronti diretti. Tutte le altre combinazioni rinvierebbero invece il verdetto-scudetto.

Alessandro Gazzi, 31 anni, è alla sua terza stagione con il Torino

Serie AR32a giornata

463� i passaggi effettuati dalla Juventus (375 quelli del Toro) che ha avuto un possesso palla del 55,2 per cento e una precisione dell’86,6 per cento.

Fabio Quagliarella,32 anni, segna il gol

del 2-1 LAPRESSE

Derby da sogno

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3LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

FABIO QUAGLIARELLAPerché non ha esultato?«Ma ho salutato la curvaE posso firmare a vita»1Giorno di promesse: a Cairo per il contratto, ai tifosi per l’Europae poi ad Allegri: «La prossima volta a colazione gli pago il caffé»

Mirko GrazianoTORINO

V ittoria in rimonta, controla Juve. Il derby è di nuo-vo granata dopo venti

lunghissimi anni. Quando Ta-gliavento chiude la battaglia,l’Olimpico esplode. Parte l’innodel Toro, Ventura e il resto dellapanchina si scaraventano incampo, capitan Glik è fuori ditesta per la gioia, Darmian qua-si piange. Non c’è un solo tifosoche abbia già abbandonato ilproprio posto, lo stadio restaesaurito almeno per un’altramezzoretta, il tempo di gustarsigiro di campo e balli della squa-dra. A un certo punto c’è chi rie-sce a sfondare, è mini invasio-ne: caccia all’idolo di turno,Maxi Lopez esce in mutandedopo un pieno di baci e abbrac-ci, stessa sorte per altri compa-gni. Quagliarella si guarda at-torno e si gode «uno dei mo-menti più belli della mia carrie-ra». Il napoletano ha firmato ilgol-partita, e per le strade della

città vanno già in scena carosel-li di ogni tipo. Segna e non esul-ta, non l’ha mai fatto contro lesue ex squadre, da ieri tutte bat-tezzate con il classico gol del-l’ex: reti, quest’anno, a Fiorenti-na, Napoli, Udinese, Sampdo-ria e appunto Juventus. Certo,un po’ stona: parte della curvaci resta male e anche sui socialprendono corpo commenti ri-sentiti. Fabio ha appena scrittouna pagina storica del Toro,viene travolto dai compagni, cirimette il piede per tanto entu-siasmo, «subito dopo, però, hoalzato le braccia verso la Mara-tona. Sono felicissimo per me eper i nostri tifosi, questo è unodei gol più importanti che abbiamai fatto. Ho sempre rispettatoil passato, ma ciò non mi impe-disce di essere al settimo cielo».

GRANATA DA BIMBO Il 9 aprile1995, quando Rizzitelli (dop-pietta) punì per l’ultima volta laJuve in un derby, «io avevo solo12 anni, e ancora giocavo a Ca-stellammare di Stabia, nellasperanza di diventare qualcu-

no. L’anno successivo mi preseproprio il Torino, capite beneallora quale sia la mia gioia og-gi. So di essere entrato nellastoria di questo magnificoclub». Sono 13 i gol in campio-nato, altri quattro nelle coppe,un crescendo che sta trascinan-do la banda Ventura verso l’Eu-ropa League: «Dobbiamo cre-derci - dice l’attaccante -, è dasciocchi non provare fino infondo. Possiamo tornare inCoppa, la classifica parla chia-ro. Il gruppo è comunque soli-do, qui si rema tutti nella stessadirezione. Da parte mia, poi,sono orgoglioso di quanto fattofinora. Volevo dimostrare a tut-ti che non ero sul viale del tra-monto, e ci sto riuscendo». Con13 reti ha già eguagliato i suoimigliori bottini in A (Sampdo-ria 2006-2007 e Udinese 2008-2009), «e ancora è lunga questastagione».

SIPARETTI Gli passa vicino Al-legri, i due si abbracciano, spes-so si incontrano a colazione,abitano vicini. «Gli ho detto chela prossima volta pago io il caf-fè», ride Fabio. «Alla Juve van-no fatti i complimenti per que-sta stagione». Subito dopo, ec-co il faccia faccia con Cairo aimicrofoni di Sky. Il presidenteannuncia: «Contratto a vita perQuagliarella». Il ragazzo si girae dice: «Presidente, mi dia lapenna. Guardi che ci sono le te-lecamere, è tutto registrato».Poi, continua: «Questo è unsuccesso fondamentale, meri-tato, ci dà fiducia e ci tiene làdavanti. Abbiamo battuto unagrande Juve, e forse apprezze-remo maggiormente il tutto piùavanti». I vari incidenti? «Unvero peccato, non c’entranonulla col calcio. Non sono tifosi,una domenica di sport non de-ve essere macchiata con certiepisodi».

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12’ MATRI VOLA BASSO Pirlo pesca Matri in area che stoppa dipetto e tira al volo in mezza rovesciata, ma altissimo.

17’ GUIZZO DEL TUCUMANO Pereyra scatta in ripartenza emette una palla d’oro in mezzo, Glik la sfiora e Matri non ci arriva.

26’ ECCO IL QUAGLIA Pirlo perde palla su Quagliarella ches’accentra e tira ma a lato.

35’ IL SOLITO PIRLO Morata atterrato da Gazzi, punizione albacio di Pirlo all’incrocio dei pali.

45’ DARMIAN E L’AUTOLANCIO Gran lavoro di Quagliarella inarea e passaggio a Darmian che, sbagliando l’aggancio, si auto-lancia in porta nell’area vuota e tira a colpo sicuro.

7’ PIRLO QUASI BIS Altra super punizione di Pirlo, stavoltafinisce sul palo.

12’ LA ZAMPATA DELL’EX El Kaddouri si beve Vidal e lanciaDarmian: cross in mezzo e zampata di Quagliarella.

25’ CRESTE IN AZIONE Cross di Pereyra, zuccata di Vidalappena fuori.

31’ ALTRO PALO Su cross di Lichtsteiner, Matri di testa colpisceil palo.

36’ CHE CHANCE Padoin sforna un tiro cross che prende ilpalo, sulla respinta Vidal da due passi tira ma Padelli c’è.

37’ TOH, CHI SI VEDE Invito di Pirlo, Sturaro schiaccia di testa,bravo Padelli a respingere.

JUVENTUSTORINO

2 1

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Pirlo (J) al 35’, Darmian (T) al 45’ p.t.; Quagliarella (T) al 12’ s.t.

ARBITRO Tagliavento di TerniNOTE Spettatori paganti 16.222, incasso di 660.750 euro; abbonati 10.074, quota di 124.428 euro. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 5-9. In fuorigioco 5-1. Angoli 3-2. Recuperi: 0’ p.t., 5’ s.t.

TORINO (3-5-2)Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres, Benassi (dal 26’ s.t. Vives), Gazzi, El Kaddouri, Darmian (dal 37’ s.t. Molinaro); Quagliarella, Maxi Lopez (dal 16’ s.t. J. Martinez).PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Basha, Bovo, Farnerud, Gonzalez, Jansson, Silva, Amauri. ALL. VenturaCAMBI DI SISTEMA nessunoBARICENTRO MOLTO BASSO 46,9 MESPULSI nessunoAMMONITI Gazzi e Moretti per gioco scorretto, Vives per c.n.r.

JUVENTUS (4-3-1-2)Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Padoin (dal 41’ s.t. Llorente); Vidal, Pirlo, Sturaro; Pereyra (dal 34’ s.t. Pepe); Matri, Morata (dal 20’ s.t. Morata).PANCHINA Storari, Rubinho, Chiellini, Coman, Barzagli, De Ceglie, Marrone.ALLENATORE AllegriCAMBI DI SISTEMA dal 41’ s.t. 3-4-3BARICENTRO MOLTO ALTO 56,5 MESPULSI nessuno. AMMONITI Bonucci per gioco scorretto

COSÌ QUAGLIACANCELLARIZZITELLI� L’ultima vittoria nel derby del Torino risaliva all’aprile del 1995. Si giocava al Delle Alpi e una doppietta di Rizzitelli (il gol juventino arrivò su autorete di Maltagliati) regalò il successo ai granata, allora allenati da Nedo Sonetti, mentre sulla panchina bianconerac’era Marcello Lippi.

IL GRANATAAI RAGGI X

1Fabio Quagliarella, 32 anni, è stato acquistato dal Torino nell’estate 2014. L’attaccante di Castellammare di Stabianelle quattro precedenti stagioni aveva giocato nella Juventus

TOCCHI PER ZONA OCCASIONI CREATEIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

2

14

PASSAGGI 22

PALLE RECUPERATE4

5’

FALLI FATTI3

FALLI SUBITI2

DRIBBLING POSITIVI MINUTI GIOCATI1

ATTACCO

IL PUNTO DA CUI HA TIRATO

POSITIVI 8NEGATIVI

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2233

12411

13212

11

12

1

IL GOL

13Gol di QuagliarellaFabio Quagliarella ieri ha segnatoil tredicesimo gol in questo campionato. Ha eguagliato il record personalein serie A. Aveva ottenuto lo stesso bottino con la Samp (2006-07)e con l’udinese (2008-09)

RECUPERO90’

ato.

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Derby da far west

bordo, solo un grande spavento. Grazie alle tele-camere a circuito chiuso del pullman, le forze dell’ordine hanno individuato e denunciato un ti-foso per danneggiamento aggravato in concorso.La notizia dell’agguato al pullman fa il giro dellostadio, violenza chiama violenza, e poco doposugli spalti si scatena l’inferno. Cinque minuti do-po il fischio d’inizio dal settore ospiti bianconeroviene lanciata una bomba cartain curva Primavera.

LA BOMBA L’esplosione violen-tissima disintegra 3 seggiolini ele schegge feriscono 10 perso-ne. Due tifosi vengono medicatialle Molinette, con prognosi di5 e 7 giorni, uno all’OspedaleMauriziano, sotto osservazioneper intossicazione da fumo, set-te al Cto, tutti in codice bianco,di cui cinque subito dimessi. Glialtri due sotto osservazione per lievi problemi al-l’udito, e qualche punto di sutura a coscia, spallee viso. «Cos’ è successo? Ci hanno tirato tre bom-be carta addosso - racconta chi era presente inPrimavera, a pochi metri dai seggiolini distrutti -.Ho la giacca squarciata, ma mi è andata bene, perfortuna le schegge non mi hanno colpito in fac-

ospiti bianconero

cia. Mattia e “Cava” (i due ricoverati al Cto) sonostati i primi a essere portati via in ambulanza, orastanno bene, solo qualche punto di sutura e unpo’ di stordimento».

INDAGINI E ARRESTI Il bilancio è di due juventi-ni e un granata arrestati per il lancio di bombecarta all’interno dello stadio, altri due per gli in-cidenti prima della partita. Tre i denunciati. LaJuventus ha stigmatizzato quanto accaduto inoccasione del derby con una nota ufficiale. «Ju-ventus Football Club condanna ogni forma diviolenza sia essa proveniente dai propri tifosi oda quelli avversari ed esige pari trattamento nel-la valutazione di essi in sede di giustizia sportivao di commento». Allegri chiede punizioni esem-plari: «In Italia siamo ancora indietro, finché chidi dovere non prenderà provvedimenti sarà sem-pre così. Ne va del calcio ma anche dell’Italia,dobbiamo migliorare per riportare le persone al-lo stadio: venire a vedere le partite con i bambinioggi sarebbe da folli». Gli fa eco Bonucci: «Que-sto non è il calcio che sognano i bambini». Unafesta a metà per il presidente Urbano Cairo: «Pri-ma c’erano gli striscioni beceri, ora le bombe car-ta. Bisogna metterci un punto e smetterla. Spiaceche certi non tifosi abbiano rovinato tutto».

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Alberto MauroTORINO

U na domenica di ordinaria follia a Torino.La guerriglia urbana in città e sugli spaltiruba la scena alla festa granata, il derby

diventa occasione per sfogare vecchie ruggini e iltriste bilancio è di 10 feriti, 5 arresti e 3 denunce.Le prime scintille in mattinata, poco prima del-l’apertura dei cancelli: un gruppo di ultrà juven-tini viene a contatto con quelli granata, in piazzaSan Gabriele da Gorizia (a 250 metri dallo stadioOlimpico). Le due fazioni si affrontano, costrin-gendo le forze dell’ordine a intervenire con duecariche di alleggerimento. Vengono arrestati duetifosi per lancio di oggetti e resistenza a pubblicoufficiale. Era solo l’inizio.

ATTACCO AL PULLMAN Alle 13.35 il pullman del-la Juventus imbocca via Filadelfia, e si trova difronte quasi 300 tifosi granata, in attesa dei gio-catori del Toro. Parte l’assalto: pugni, calci, sputi,giornali, bottigliette, pietre e bastonate contro lefiancate, petardi e fumogeni sotto il mezzo, chefatica a farsi strada tra due ali di folla inferocita,nonostante la scorta della polizia. Il bilancio è diun vetro rotto e fortunatamente nessun ferito a

Valerio Piccioni

«E ora sospendiamo ilcampionato». La pro-posta shock la firma

su twitter Laura Coccia, giovanedeputato del Pd, un passato davelocista nell’atletica dellosport disabile. È la prima reazio-ne politica all’allucinante do-menica di Torino. «Le parole so-no finite, bisogna fare qualcosa.È un miracolo che non sia suc-cesso niente. Se non bastano idaspo, se non basta chiudere lecurve e responsabilizzare le so-cietà chiedendo un contributo alle spese per l’ordine pubblico

(norma ancora inapplicata,ndr), dobbiamo riflettere sul se-rio tutti, anche sospendendo ilcampionato. Non dimentichia-moci che non è passato neancheun anno dalla morte di CiroEsposito».

DE LAURENTIIS ATTACCA In-terviene anche il ministro degliInterni. Alfano preferisce sotto-lineare la tempestività dell’in-tervento investigativo. «Compli-menti alla Polizia che ha subitoindividuato e arrestato i respon-sabili dell’assalto ai pullman del-la Juve e dell’esplosione della bomba carta avvenuta all’Olim-pico. Nessuna clemenza verso i

nemici dello sport: questi sono iteppisti che vorrebbero rovinareuna passione». È possibile che ifatti di Torino portino all’appli-cazione del daspo gruppo, unodei punti chiave della legge anti-violenza dell’autunno scorso.Alfano invita tutti a dissociarsi:«Questi teppisti vorrebbero rovi-nare una passione, allontanan-do le famiglie, la gente, gli spor-tivi dagli stadi. Ci aspettiamoche tutti prendano le distanze da questi gravissimi comporta-menti». In serata il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiisgli risponde per le rime: «Bastache Alfano faccia quello che glichiediamo da tempo, che anche

un bambino di 8 anni farebbe:applichi la legge inglese e mettala polizia negli stadi. Ma lui faorecchie da mercante». MentreAntonio Gentile, esponenteNcd, parla di un calcio italiano«fermo all’Heysel», Stefano Pe-dica del Pd vuole far giocare «lesquadre di Torino a porte chiusefino alla fine del campionato».

IL SINDACO A fine giornata, in-terviene anche il sindaco di Tori-no Piero Fassino: «Allo stadionon si va con bombe carta, pie-tre o bastoni. Chi lo fa offende losport e i tanti sportivi che seguo-no il calcio con passione».

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� 1 L’assalto dei tifosi del Torino al pullman della Juve: calci e sassi � 2 La Curva Primavera granata colpita da una bomba carta: tensionetra tifosi avversari � 3 I vetri rotti del mezzo bianconero dopo il blitz � 4 Un supporter granata soccorso dopo il lancio dell’ordigno ANSA

32

4

1

Serie AR32a giornata

LE REAZIONI POLITICHE

Alfano: «Per i violentinessuna clemenza»Il sindaco Fassino: «Offeso lo sport»1Dal ministro elogi alla Polizia. Verso il Daspo di gruppo. Coccia (Pd): «Stop alla Serie A»

LA VIOLENZANEGLI STADI

28 OTTOBRE 1979Il tifoso laziale Vincenzo Paparelli muore durante il derby, colpito da un razzo.

17 GIUGNO 2001Antonino Currò è colpito da una bomba carta durante Catania-Messina. Morirà pochi giorni dopo

22 NOVEMBRE 2014A Bergamo, dopo Atalanta-Roma follia degli ultrà locali:bombe carta, 2 agenti feriti

Assalto al bus della JuveBomba carta in curva Toro1E’ stata una guerriglia. Sassi e petardi contro il pullman bianconero, poi gli ultrà juventini lanciano un ordigno nel settore granata: 10 feriti e 5 arresti

MASSIMILIANO ALLEGRIALLENATORE DELLA JUVE

BISOGNA FARE IN MODO CHE I BAMBINI

TORNINO ALLO STADIO, PERCHÉ PORTARLI ORA

SAREBBE DA FOLLI

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5LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Alessandro CatapanoROMA

S concerto. Ma non stupore.Il Viminale lo dice da tem-po: «Prima o poi ci scappe-

rà un altro morto». E, solitamen-te, aggiunge: «Se il calcio non dàil suo contributo...». Ora sbottaanche il presidente del Coni Gio-vanni Malagò, durissimo nelcommentare gli episodi crimi-nali di Torino. «Non se ne puòpiù, sono stanco — dichiara ilnumero uno dello sport italiano—. In tutti i fine settimana sivorrebbe commentare quanto dibuono arriva dagli altri sport einvece si finisce sempre soffocatida quello che succede sui campidi calcio. E questo nonostante irimedi e gli sforzi degli ultimimesi. Evidentemente — annun-cia Malagò —, bisogna affronta-re nuovamente il problema. Do-mani (oggi per chi legge, ndr)incontrerò Alfano e gli chiederòleggi speciali».

RISPOSTA DURA Dunque, il cal-cio, ancora una volta, finisce sot-to accusa. È un ritornello semprepiù stanco, ma non passa mai di

moda: l’atteggiamento delle so-cietà nei confronti dei violenti, aparte rare eccezioni, continua adessere ambiguo; gli investimentiper prevenire le violenze ridottiall’osso; le dichiarazioni dei diri-genti, a parte quelle più recentidi James Pallotta, apprezzate dalministero dell’Interno ma non acaso rimaste isolate nel mondocalcistico, assenti o faziose. Enon fanno eccezione, in questosenso, gli interventi di ieri diGiuseppe Marotta e PierpaoloMarino, che il Viminale non hagradito. Perciò, il 16 aprile scor-so nessuno si stupì che al conve-gno sulla violenza negli stadi or-ganizzato da La Sapienza con lemassime autorità di pubblica si-curezza, le istituzioni calcistichefossero assenti in massa. E nes-suno si è stupito che ieri, pur difronte a episodi criminali, siapervenuta solo una voce delleistituzioni calcistiche, quella diCarlo Tavecchio. La questione,presumibilmente, riempirà ilConsiglio federale di oggi, che già aveva all’ordine del giorno ladiscussione sulle sanzioni da ap-plicare ai giocatori che intratten-gono rapporti con gli ultrà. Ma iclub faranno sul serio? «Buttare

una bomba carta in una curva diuno stadio è un atto eversivo, ol-tre che premeditato — dice ilpresidente della Figc —. Cosa c’èdi più grave che lanciare unabomba? Ora per i responsabili civogliono sanzioni penali di mas-simo livello». Non solo. «La so-cietà è intrisa di violenza e il cal-cio non può rimanerne fuori, an-che se c’è bisogno di risposte re-pressive — annuncia i lpresidente federale —. Bisogne-rà valutare attentamente quantoaccaduto, sentiti gli organi digiustizia, per poi prendere prov-vedimenti conseguenti di ordinepubblico».

TUTTO E NIENTE I primi provve-dimenti arriveranno oggi e li fir-merà Gianpaolo Tosel. Il lanciodi pietre al pullman juventino èfuori dalla sua giurisdizione, labomba carta che ha fatto dieciferiti nella curva torinista cirientra benissimo. Il giudicesportivo deciderà sulla base delreferto degli ispettori federali. Per il Codice di giustizia sportivaquanto accaduto all’interno del-lo stadio Olimpico è catalogabilecome «fatto violento da cui deri-vi un pericolo per l’incolumità

pubblica o un danno grave all’in-columità fisica di una o più per-sone». Punibile, in casi partico-larmente gravi o se il club sia giàstato diffidato, con una o più ga-re a porte chiuse o con una o piùgare con un settore privo di spet-tatori. Qualora il club sia già sta-to sanzionato, invece, possonoarrivare anche uno o più turni disqualifica del campo. Di contro,c’è anche la possibilità che ilclub sfrutti una serie di atte-nuanti o esimenti, previste per lesocietà più diligenti in materiadi contrasto alla violenza: è il ca-so della Juventus, che in linea diprincipio, quindi, potrebbe otte-nere un alleggerimento dellasanzione. Non è tutto. Codice al-

la mano, per l’introduzione del-la bomba carta il giudice potreb-be rilevare anche una responsa-bilità oggettiva del Torino, comesocietà ospitante. Un solo dub-bio, invece, sulla sanzione da ap-plicare per il cazzotto di GermanDenis a Tonelli nel post-Atalan-ta-Empoli: se la condotta violen-ta del centravanti argentino siada considerarsi o meno partico-larmente grave, nel qual caso gliarriverebbe una stangata (alme-no 5 turni di squalifica). «Miaspetto sanzioni molto gravi —auspica Tavecchio: i giocatoridevono darsi una calmata, ilcampo e i suoi dintorni non sonoun ring».

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Tavecchio e Malagò«Un atto eversivo»«Ora leggi speciali»1Il presidente Figc: «Cosa c’è di più grave di una bomba?». Possibile chiusura della curva juventina

C’È BISOGNO DI AZIONI REPRESSIVE,

A LIVELLO PENALEE COME ORDINE

PUBBLICO

NON SE NE PUÒ PIÙ, DOBBIAMO

AFFRONTARE DI NUOVO IL PROBLEMA.

VEDRÒ ALFANO

� Scene di violenza anche in Serie D. A Cava dei Tirreni, durante Cavese-Andria (vinta 3-2 dagli ospiti, tornati in Lega Pro), dagli spalti dello stadio sono stati lanciati in campo tre petardi, uno dei quali è esploso vicino alla panchina della Fidelis: tanta paura ma nessun ferito tra i giocatori ospiti. L’episodio ha costretto l’arbitro a sospendere l’incontro per circa 5 minuti.

SERIE DA Cava petardilanciati in panchina

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6 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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7LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mette la ciliegina sulla bella torta del suo ciclo, come desiderava. Con lui il Toro è cresciuto ed è più consapevole dei suoi mezzi. Via con un altro ciclo?

PADELLISi iscrive alle vittime preferite di Pirlo. Ma quando soffia la bufera, lui resiste. Ok su Sturaro e Vidal. Gli amici pali fanno il resto

7

6,5

IL TECNICOVENTURA

TORINO

7

� PARATE 4� RINVII 11� PRESE ALTE 1

PERESPer i numeri, ripassare. Frenato dalle aspettative, regala solo un paio di galoppate delle sue e non tira mai. Si concentra sulla difesa.

6

� CONTRASTI 2� CROSS 2� PASSAGGI 34

DARMIANRaro caso di auto assist. Involontario certo, ma che importa. Quello a Quagliarella invece è voluto. Derby di grazia, in tutti i sensi.

7

� CONTRASTI 2� CROSS 2� PASSAGGI 26

MAKSIMOVICChi ha paura di Morata? Non lui. Oscura lo spagnolo quando è nella sua zona. Superato rare volte, giusto il minimo sindacale.

6,5

� CONTRASTI 3� LANCI 1� PASSAGGI 43

BENASSIIl ragazzo è cresciuto, in tutti i sensi. Si prende dei rischi e tracina la squadra. Generoso, cala nel secondo round e lascia il campo.

6,5

� TIRI 1� RECUPERI 3� PASSAGGI 18

MARTINEZVentura lo spende per sfruttare eventuali ripartenze. Ma il venezuelano non ne trova e fatica pure a tener su il pallone.

5,5

� TIRI 0� SPONDE 1� DRIBBLING 0

GLIKMatri è fastidioso come una zanzara. Il capitan coraggioso cercadi scacciarla via e il più delle volte ci riesce. Nel finale qualcosa concede.

6,5

� CONTRASTI 1� LANCI 3� PASSAGGI 46

GAZZINell’arena di centrocampo, fa valere i suoi muscoli. Lotta e rilancia, blinda Pereyra. Un neo? Suo il fallo che regala a Pirlo la punizione dell’1-0.

6,5

� TIRI 0� RECUPERI 10� PASSAGGI 36

VIVESSaggezza e rudezza con lui vanno di pari passo. Entra nel momento peggiore del Toro e cerca di tamponare come e dove può.

6

� TIRI 2� RECUPERI 3� PASSAGGI 3

MORETTINel momento migliore della Juve traballa un po’ ma non cade. Dalla sua fascia si scende più facilmente. Rischia col fallaccio a Tevez.

6

� CONTRASTI 1� LANCI 3� PASSAGGI 46

EL KADDOURIVince di netto il duello col più quotato Vidal. Nel primo round è l’anima del gioco Toro, nel secondo inizia l’azione del 2-1.

7

� TIRI 1� RECUPERI 14� PASSAGGI 22

MOLINAROCambio per il compagno che non ce la fa più. Tiene botta

s.v.

� CONTRASTI 1� CROSS 0� PASSAGGI 4

GLIK NON DELUDE,DARMIAN SAETTAEL KADDOURI C’ÈE SI ACCENDE

TAGLIAVENTO Giusto annullare il terzo gol del Torino per fuorigioco di Martinez. E il mani di Moretti in area di rigore non andava punito.

� TIRI 0� SPONDE 2� DRIBBLING 0

Mini Lopez. Ogbonna lo cancella dalla partita. Non riesce mai a liberarsi al tiro né a dialogare con i compagni. Sostituito, giustamente, dopo il vantaggio.

5

IL PEGGIOREMAXI

LOPEZ

� TIRI 5� SPONDE 1� DRIBBLING 2

L’ex del partido. Crea l’azione per Darmian-gol, mette la firma che rompe il tabù dei 20 anni. Eguaglia il suo record di gol in A (13).

7,5

IL MIGLIOREQUAGLIARELLA

LE PAGELLE di FABIO BIANCHI

Un po’ di turn over era doveroso. Però la Juve regala distrazioni viste di rado in difesa e anche un tempo ai granata. Poi la Juve crea ma è sfortunata.

BUFFONSorpreso dal buco nero in area dove s’infila Darmian, non riesce ad uscire in tempo. Uno stop a Quagliarella e il resto è noia.

5,5

6

IL TECNICOALLEGRI

JUVENTUS

5,5

� PARATE 1� RINVII 10� PRESE ALTE 3

PADOINProtagonista per caso con un tiro cross che finisce sul palo. Ma dietro soffre Peres quando scende. Per sua fortuna scende poco.

5,5

� CONTRASTI 1� CROSS 5� PASSAGGI 32

MORATAIl contrario di Matri. Non si avvicina mai alla porta. Sembra svogliato, in realtà lotta ma soffre le marcature strette. Giornata triste.

5,5

� TIRI 2� SPONDE 0� DRIBBLING 0

LICHTSTEINERIl motorino svizzero ha bisogno di una sosta ai box. Stanco e dunque poco lucido, non incide davanti e balbetta dietro.

5,5

� CONTRASTI 3� CROSS 2� PASSAGGI 47

VIDALA cresta bassa. Due passi indietro rispetto alle ultime gare. Soffre El Kaddouri, apatico per lunghi tratti. Si riprende nel finale.

5

� TIRI 3� RECUPERI 5� PASSAGGI 46

TEVEZCarlitos no way. A partita in corso non trova la posizione. Aiuta la Juve ad andare all’assalto più con il suo carisma che con il gioco.

5,5

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

BONUCCICon onestà, recita il mea culpa sul gol di Darmian: prima non ferma Quagliarella e poinon chiude in mezzo. Fatica con l’ex compagno.

5

� CONTRASTI 0� LANCI 10� PASSAGGI 58

STURAROPerde il duello della gioventù con Benassi. Poco dinamico e poco incisivo, fallisce di testa una ghiotta occasione.

5,5

� TIRI 1� RECUPERI 6� PASSAGGI 23

PEPEEntra con la grinta giusta. Corre, tampona, spinge ma gli spazi sono crudeli e lui non riesce a metterci lo zampino.

6

� TIRI 1� RECUPERI 0� PASSAGGI 6

OGBONNAFischiate pure, io non sento. L’ex granata fa il suo dovere su Lopez, intercetta in scivolata un pericolo in area. Anche lui sorpreso da Darmian.

6

� CONTRASTI 2� LANCI 1� PASSAGGI 49

MATRIIl centravanti è mobile. Prende un palo, sbaglia parecchio ma c’è quasi sempre nelle iniziative della Juve. Almeno lotta.

6

� TIRI 3� SPONDE 3� DRIBBLING 1

LLORENTEMeno di dieci minuti, recupero incluso, per tentare di riprendere il derby. Ma il tempo è scarso, la forma pure.

s.v.

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

PIRLO È TORNATOMATRI DA LOTTAMALE PEREYRAVIDAL APATICO

� TIRI 0 � RECUPERI 3� PASSAGGI 20

Forse il peggior tucumano della stagione. Sbattecontro Gazzi, è a corto di dribbling e invenzioni.Da registrare solo una ripartenza con cross. Davvero poco.

5

IL PEGGIOREPEREYRA

� TIRI 4 � RECUPERI 5� PASSAGGI 72

Buone notizie in vista Champions. Pirlo is back, coi piedi e le idee. Due punizioni da maestro e lanci ispirati che i compagni sprecano.

6,5

IL MIGLIOREPIRLO

DI LIBERATORE 6STEFANI 6

BANTI 6GEVASONI 6

6,5

ZUPPINGdi VINCENZOCITO

I PALLONI SPARITI ALL’OLIMPICOTUTTA COLPA DEI GUARDALINEE

F orse a qualcuno saràsfuggito, ma per i prossimi tre anni la

Champions sarà un’esclusiva Mediaset: lo ripetono solo trecento volte a telecronaca.

Ultime concitate fasi del derby, si fatica a recuperare i palloni finiti fuori. Fabio Caressa (Sky) spiega perché «sono spariti i guardalinee!».

Post derby, a «90° minuto» (Rai Due) scatta il solito dibattito sul calcio malato. Iacopo Volpi: «Senza fare della facile retorica, non abbassiamo la guardia». Beppe Dossena: «E’ anche colpa della società». Marco Mazzocchi: «Le leggi ci sono, applichiamole».

«A mo’ di battuta, a fine partita ho detto a quelli dell’antidoping. Non chiamate Toni» (Andrea Mandorlini, Stadio sprint).

Riccardo Gentile: «Geijo è all’Udinese dal 2010 poi lo hanno prestato a Granada, Watford, Maiorca». Giancarlo Marocchi: «Non sanno proprio dove metterselo».

A Stefano De Grandis (Sky) viene la battuta su Hamsik: «Visto che è uscito il sole è venuto il tempo di Marek».

Alessia Tarquinio (Sky) non si dà pace: «Ma Iturbe era una pippa prima o lo è diventato adesso?».

Federico Zancan (Sky): «Questo gol manda il Bayern nelle ultime quattro della Champions League!». Pensavamo andassero avanti le migliori .

Daniele Adani (Sky, Bayern-Porto): «Boateng è riuscito a indirizzare questa partita sui binari locali!» Quelli dei treni merci?

Dario Di Gennaro (pallanuoto su Raisport): «44 è lo schema chiamato da Baldineti e non c’entra nulla con i famosi gatti schierati in fila per tre». Anche perché erano in fila per sei.

Su Raisport2 tutto il primo tempo della semifinale playoff di pallamano Romagna-Bolzano senza risultato né cronometro. All’intervallo se ne sono accorti e hanno rimediato ma solo per due minuti: nuovo stop. Ma alla fine, in un generoso sforzo, risultato e cronometro sono tornati nell’ultimo quarto d’ora. Crediamoci: forse un giorno, succederà per la partita intera

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Serie AR32a giornata

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8 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ALLENATORE

Ventura: «La ciliegina di fine ciclo. Ora l’Europa»1Darmian e il gol n. 2000 del Torinoin A girone unico: «Ho trasformato uno stop sbagliato in un assist... per me stesso»

«Un successoda manicomio

In stile ToroAnni 70...»1Cairo euforico: «Agnelli

all’andata aveva ironizzato, io sono più elegante. Non è una vittoria

casuale, siamo arrivati per gradi»

C’ERA UNA VOLTA IL 1995 SUCCEDEVA 20 ANNI FA Domenica 9 aprile 1995 muoiono Edda Ciano e Paola Borboni. Lo stesso giorno il Torino vince l’ultima volta contro la Juve, prima di ieri. Sono trascorsi 20 anni, ai ritmi della vita di oggi un secolo fa. Ecco quello che succedeva nel 1995 in Italia e nel mondo.

POLITICASCALFARO INCARICA DINILamberto Dini diventa premier il 17 gennaio. Nel corso dell’anno Fini scioglie il Msi, Andreottiva a processo per mafia. Nasce l’Ulivo.

MONDOFINE DELLA GUERRA IN JUGOSLAVIAIl 14 dicembre firma della pace a Parigi: fine della guerra in Jugoslavia. Il premier israeliano Rabin viene ucciso. Attentato neonazista a Oklahoma City.

SOCIETÀBILL GATES LANCIA WINDOWS 95Microsoft lancia il primo sistema operativo a 32 bit per il grande pubblico. Viene fondata eBay. Lo Shuttle si aggancia alla piattaforma russa Mir.

CULTURAFORREST GUMP È PREMIO OSCARForrest Gump miglior film agli Oscar. Primo disco dei Queen senza Freddie Mercury. Bruce Springsteen «politico» con The Ghost of Tom Joad.

HA DETTO

URBANO CAIROSU GIAMPIERO VENTURA

SE VORRÀ PROLUNGARE

LO FAREMO, SARÀ AUTOMATICO

URBANO CAIROSU KAMIL GLIK

IL CAPITANO È UN GRANDE UOMO:

PUÒ RESTARECON NOI A VITA

Urbano Cairo, 57 anni, presidente del Torino dal 2005 IPP

Mirko GrazianoTORINO

«P rima del derby d’an-data Agnelli si era di-vertito parecchio a

ironizzare sul fatto che non se-gnavamo e non vincevamo datantissimo tempo - sorride finoa un certo punto Cairo -, ora iovoglio invece essere più elegan-te, e non starò a sottolinearenulla, mi godo semplicementeuna vittoria stile Anni 70-80...».

LA RINCORSA Si chiude il cer-chio, il Toro ha coronato ieriuna rincorsa figlia dell’organiz-zazione aziendale, di un pro-getto credibile e di una crescitatecnica costante, destinata amete ancor più alte grazie a ba-si solide, quelle gettate appun-to dalla gestione Cairo. Sì, cer-

to, battere la Juventus è robada manicomio, è un qualco-sa di storico se consideria-

mo il lunghissimo digiunogranata, «ma ciò che mi rendepiù orgoglioso - continua ilpresidente del Toro -, è chenon si tratta di un successo

casuale. Ci siamo arrivatiper gradi, mattone dopomattone. Da qualche tem-po contro la Juve non siscende più in campo inti-moriti: giochiamo convinti

di poter dire lanostra, come og-gi, gara bellissi-ma, a tratti con-

dotta con autorità vera.Prestazioni che abbiamo fral’altro già visto quest’anno,penso soprattutto alla notte diBilbao. Insomma, non è più ca-

suale che il Toro sia lì, a ridossodelle posizioni altissime, vivia-mo una stagione positiva sututti i fronti. In pochi credeva-no che ci saremmo ripetuti do-po l’anno scorso, siamo inveceandati addirittura meglio».

CHE MERCATO SARA’... E ora lagente granata si attende forseun ulteriore salto di qualità, nelfrattempo Cairo dà un segnaleimportante, garantendo «chequi non abbiamo la necessità divendere. Possiamo tenere tutti inostri campioni, la società è so-lida economicamente. Poi, na-turalmente, dovremo verifica-

re le motivazioni dei vari ragaz-zi. Vogliamo con noi solo genteconvinta. L’anno scorso, peresempio, avevo subito capitoche Cerci non sarebbe rimasto,invece pensavo di poter tratte-nere Immobile. Tutti e dueavrebbero avuto bisogno di unaltro anno qui, i ragazzi scelse-ro diversamente, e alla fine avevo ragione io. In ogni modo,se qualcuno partirà, sapremocome reinvestire gli incassi».C’è totale fiducia nei confrontidi Petrachi, uomo mercato diCairo: «Lavoriamo insieme dacinque anni - racconta il presi-dente -, ci eravamo incontratianche prima, e mi aveva fattoun’ottima impressione. Sono

contento del suo operato, ab-biamo valorizzato molti gioca-tori e la nostra rosa è validissi-ma. Avvicinare la Juve? A livel-lo di fatturato il rapporto è unoa cinque... In ogni modo, abbia-mo idee, sappiamo dove cerca-re i talenti che fanno per noi».

CAPITOLO VENTURA L’altro uo-mo chiave di un Torino final-mente internazionale è indub-biamente Ventura, tecnico cheama il bel gioco senza perderedi vista praticità e ambizione.Sotto la sua gestione, sono de-collati giocatori che altrove erano dati per finiti o con scarsimargini di miglioramento.Qualche grande club ha inizia-to a puntare il tecnico genove-se, Cairo mette allora i suoi pa-letti: «Siamo cresciuti insieme:noi con Ventura, e Ventura conil Toro. Il mister ha un contrattofino al 2016, e non ci sono pro-blemi: se vorrà rinnovare e pro-lungare lo faremo, sarà natura-le e automatico. Non abbiamomai dovuto negoziare. Ne par-leremo volentieri, anche pre-sto, nonostante io preferiscaandare avanti di anno in anno,non di quadriennio in quadri-ennio: è bene fare un passo allavolta, nel calcio non si sa mai.Non rinnovando inizierebbe lastagione in scadenza? L’annoscorso portò fortuna, e nel cal-cio siamo scaramantici. Scherzia parte, non vedo problemi». Lìaccanto, si fa avanti un giorna-lista polacco, chiede di Glik.Cairo, in perfetto inglese, lotranquillizza: «Kamil è il nostrocapitano. Gran giocatore e uo-mo eccezionale: se lui vuole,resta a vita».

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Matteo Darmian, 25 anni, esulta dopo il gol. Per lui è il quarto anno al Torino ANSA

RNon abbiamo la necessità di vendere e in casoreinvestiremo eventuali incassi

Francesco BramardoTORINO

S ervono i numeri per scal-pellare sul granito l’im-presa del Toro di Ventura:

26 aprile 2015, una data chepotrebbe entrare nella storiaanche se i tifosi granata si augu-rano il contrario. Dopo 20 annidi astinenza, granata vittoriosinel derby dopo 7.322 giorni, 13sconfitte e 4 pari

GOL 2000 Cinque i gol di Dar-mian nella miglior stagione ingranata, protagonista del derbyil difensore con la seconda retein A e l’assist del 2-1 a Quaglia-rella. Poco importa che la retedel momentaneo pari sia natada un controllo poco perfetto.«Mi sono servito un assist da so-lo» scherza Darmian a fine gararipensando all’azione del gol.L’imprecazione dei tifosi grana-ta si è strozzata in gola pochi at-timi dopo l’errore tecnico. «Uno

stop sbagliato. Però ho visto chenessuno ci poteva arrivare, allo-ra ci ho provato. A dire il veronon sapevo se tirare o stoppare,è uscito uno stop a seguire par-ticolare... Ma va bene così». Il pari allo scadere del primo tem-po, rete 2000 per il Toro in casanel girone unico, ha dato fidu-cia alla squadra. «Io cerco di da-re il mio contributo sia a destrache a sinistra, chiaro che essen-do il destro il mio piede preferi-to mi viene più naturale giocarea destra, ma anche sulla manci-na posso rientrare».

GIOIA VENTURA Non c’era bi-sogno della rete nel derby perfarlo un protagonista del pros-simo mercato, trattenuto l’esta-

te scorsa al Toro da un patto conil presidente Cairo. Oggi Barcel-lona e Bayern si contendono ildifensore azzurro a suon di mi-lioni (da 13 a 15). «Il mio futu-ro? Do il meglio di me stesso per

la squadra, poi non so prevede-re il futuro, vedremo. Battere laJuve è fenomenale, stupendo,godiamoci questa impresa». C’èla mano di Ventura anche inquesta partita. «Abbiamo cam-

biato schema all’ultimo, pensa-vamo che la Juve giocasse a tredietro, nello spogliatoio primadella gara abbiamo ripassato imovimenti» spiega l’allenatore.Mentre il tecnico parla in salastampa arriva il suono dei caro-selli dei tifosi, un derby che valeuna stagione per il popolo gra-nata, un passo importante per il6° posto a due lunghezze dallaFiorentina. «In questi 4 anni ab-biamo costruito dal nulla unatorta importante per la storiadella società — gongola Ventu-ra — mancava solo la cilieginaper concludere bene il quadri-ennio. E non finisce qui: l’ap-prodo in Europa League ce logiochiamo fino in fondo».

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Giampiero Ventura, 67 anni. È sulla panchina dei granata dal 2011 LAPRESSE

Serie AR32a giornata

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9LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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10 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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11LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTSerie AR32a giornata

La splendida punizione di Andrea Pirlo che ha portato avanti la Juve GETTY

Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO

S trano tipo di allenatore,Massimiliano Allegri. Vaa cercare il pelo nell’uovo

quando vince ma difende lasquadra a spada tratta dopouna sconfitta che considera im-meritata. Si arrabbia per le cri-tiche del dopo-Monaco, ma poi

lui stesso ammette che con ilTorino «si è giocato meglio ri-spetto alle ultime partite». Peròsi dice «fiducioso anche per laChampions». Meno male, per-ché dopo aver visto le due retigranata (in particolare la pri-ma: Darmian ha avuto il tempodi controllare la palla e tiraresenza che nessun bianconero lodisturbasse) ai tifosi un po’ dipreoccupazione sarà venuta, vi-sto che tra meno di due settima-ne Buffon e compagnia dovran-no affrontare Cristiano Ronal-do, Benzema e Bale, che — contutto il rispetto — sono un po’più difficili da marcare rispettoa Quagliarella e Maxi Lopez.Detto questo, la Juve ha colpitotre pali: senza la sfortuna ma-gari il derby sarebbe finito di-

versamente. In fondo all’andatala Juve aveva giocato ben peg-gio, però aveva vinto.

MI GIRANO LE SCATOLE «Ab-biamo fatto una bella partita —è l’analisi del tecnico biancone-ro —, la squadra non meritavadi perdere. Dobbiamo pensarepositivo perché alla fine abbia-mo comunque “guadagnato”due punti sulla Lazio. Una voltain vantaggio, siamo andati acercarci delle rogne. Bastava te-nere di più la palla, le occasionipoi sarebbero arrivate: infattiabbiamo creato tanto, di più ri-spetto alle ultime partite. La co-sa che mi fa più girare le scatoleè aver preso due gol, visto chene avevamo subiti solo due nel-le ultime 10 gare tra campiona-

to e Champions. Di buono c’èche la squadra ha finito in cre-scendo anche fisicamente. A li-vello difensivo non abbiamo ri-schiato tanto, forse sul pareg-gio eravamo già negli spoglia-toi. Ma l’errore non è statotanto lì quanto nella gestionedella palla». In serata ecco lasintesi dell’Allegri pensiero viaTwitter: «Abbiamo saputo ge-

stire il vantaggio e siamo statiun po’ sfortunati. Perdere il der-by brucia tanto!».

ERRORI DA EVITARE Allegri co-me sempre preferisce vedere ilbicchiere mezzo pieno e nonsbaglia, visto che la Juventus hapraticamente in tasca lo scudet-to e quindi la sconfitta risultaindolore. Però prima si chiudematematicamente l’operazionescudetto e prima ci si può con-centrare sulla Champions. Inpiù ogni disattenzione è uncampanello d’allarme in pro-spettiva Real: contro i blancosla Juve non potrà permettersi disbagliare. Altra considerazio-ne: anche a Parma la Juve ave-va perso senza Tevez, che ieri èentrato nella ripresa e non èsembrato ai soliti livelli. Ele-menti su cui Allegri dovrà ri-flettere, anche se non avrà mol-to tempo: mercoledì si torna incampo allo Stadium contro laFiorentina e sarà un altro ma-tch ball da non buttare via: se laJuve vincesse e la Lazio no, sta-volta sarebbe scudetto. Micamale a una settimana dall’an-data della semifinale di Cham-pions.

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IL DIFENSORE

Mea culpadi Bonucci:«Ho sbagliatosul goldi Darmian»

La strigliata di Allegri«Mi girano le scatoleper i due gol presi»1Il tecnico: «Dopo il vantaggio bastavatenere la palla. E sull’1-1 eravamo già negli spogliatoi»

INVIATA A TORINO

G iampiero Ventura glieloaveva chiesto come fa-vore personale prima

della partita: «Andrea, se mivuoi bene non tirare, perché setiri tanto si sa che segni». Pirlonon lo ha ascoltato: gol allaprima punizione, palo alla se-conda. La buona prova del re-gista è una delle note liete delderby: rete a parte, è in nettacrescita e Allegri ha bisognodel miglior Pirlo nella semifi-nale di Champions Leaguecontro il Real Madrid. Di solitoquando Andrea segna la suasquadra non perde: era succes-so l’ultima volta più di sette an-ni fa, il 23 dicembre 2007 (In-ter-Milan 2-1), da allora An-drea ha collezionato 27 vittoriee 4 pareggi. Aveva fatto centroanche nel derby d’andata, re-galando alla Juve una vittoriapreziosissima all’ultimo secon-do. Stavolta la sua mira prati-camente perfetta non è statasufficiente.

TRE PALI, ZERO PUNTI Perònon è tutto da buttare via. L’hadetto Allegri e lo ha ribaditoLeonardo Bonucci, che sul pri-mo gol ha fatto mea culpa: «Hosbagliato, perché sullo stop diDarmian dovevo essere io aproteggere l’eventuale uscitadi Buffon e non andare verso laporta. Forse se avessi continua-to la corsa sarei arrivato a con-trastare lo stop sbagliato. Masono attimi... Noi siamo statisfortunati, perché sinceramen-te non mi è mai capitato diprendere tre pali e non portarea casa punti. Loro invece sonostati cinici. Però io ho visto unabuonissima Juventus, è statauna gara molto diversa daquella di Montecarlo, dove ab-biamo pensato solo a difender-ci. Con il Toro abbiamo giocatomale solo gli ultimi cinque mi-nuti del primo tempo. E’ nor-male che i tifosi granata sianoin festa, per il Toro il derby è lapartita dell’anno, dopo ven-t’anni di sconfitte anche se lavittoria cambia poco a livello diclassifica a loro dà gloria».

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

MASSIMILIANO ALLEGRIALLENATORE JUVENTUS

PERDERE IL DERBY BRUCIA, MA PENSIAMO

POSITIVO: ABBIAMO “GUADAGNATO” DUE PUNTI SULLA LAZIO

Page 12: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

12 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Inzaghi in cerca del MilanOra tutti sono sotto esame1Ieri il tecnico ha nuovamente rimproverato la squadra: allenamentie atteggiamenti saranno decisivi. Il club: «Ritiro a tempo indeterminato»

CHI ENTRA, CHI ESCE

Contro il Genoac’è De SciglioCon DestroHonda o Cerci

G.B. OliveroMILANO

I l pullman è molto diversodallo spogliatoio. Il pull-man è lungo e stretto, si in-

travedono le sagome, ma non siscorgono le facce: le parole rim-balzano, raggiungono i desti-natari, ma si possono celare re-azioni ed emozioni. Lo spoglia-toio è largo e avvolgente, nessu-no può nascondersi, è tutto piùtrasparente: le parole finisconodritte al cuore e alla mente, sen-za deviazioni. Ieri mattina nellospogliatoio di Milanello PippoInzaghi ha fatto alla squadra lostesso discorso pronunciato lasera prima a Udine sul pull-man: stessi concetti, stessa se-rietà, stessa determinazione,solo un tono di voce più basso.Mentre parlava, gli occhi deltecnico passavano da un gioca-tore all’altro: tutti imputati, tut-ti inchiodati di fronte alle pro-prie responsabilità.

IN RITIRO E’ cominciato così ilritiro del Milan. Dopo l’allena-mento del mattino i giocatorihanno avuto il pomeriggio libe-ro per passare a casa a ritiraregli effetti personali. Appunta-mento a Milanello per la cenanella speranza che la clausurafinisca mercoledì dopo la parti-ta con il Genoa. Ma «la squadrapuò rimanere a Milanello finoal 3, al 10, al 17, al 24 o al 31maggio, a seconda delle deci-sioni dell’allenatore che verran-no prese in base alla qualità del-

le prestazioni», recita il sito ros-sonero con una formula che fasorridere. Se si andasse avantifino al 31 maggio saremmo alsequestro di persona o giù dilì... E comunque se la discrimi-nante è la qualità delle presta-zioni (e non l’impegno o il risul-tato), il rischio che il ritiro sialungo è forte. Al di là delle bat-tute, il Milan ha toccato il fon-do.

VOCI E CONTROVOCI La societàe Inzaghi si aspettano una rea-zione caratteriale. La presa di

coscienza c’è stata, tutti sonoconsapevoli di aver fallito. I gio-catori hanno voluto far sapereche nessuno si è ribellato alladecisione del ritiro e che nessu-no ha mancato di rispetto all’al-lenatore. Prendiamo atto, ma larealtà è che molti hanno man-cato di rispetto a Inzaghi e allastoria del Milan giocando inmodo indegno a Udine: altrevolte i rossoneri avevano delu-so, ma sabato non sono proprioscesi in campo. Sempre dallospogliatoio arrivano rassicura-zioni sulla serietà della rosa:nessuna spaccatura, nessunaconferma alle voci che vorreb-bero un gruppo pro-Inzaghi(con Menez e Mexes in testa) eun gruppo anti-Pippo (guidatoda Cerci e da chi gioca meno).Ma se tutti remano dalla stessaparte, l’unica spiegazione è chela squadra abbia staccato la spi-na per mancanza di obiettivi eper il peso di una stagione trop-po brutta: reazione gravissimae inaccettabile. Inzaghi, tra l’al-tro, è stato negativamente im-pressionato dalla fuga di noti-zie, ma lui ha frequentato pervent’anni gli spogliatoi e nondovrebbe stupirsi. Il problemanon è parlare con i giornalisti,ma correre in campo: a Udine

non l’ha fatto nessuno. Neiprossimi due giorni il tecnicoosserverà con più attenzionedel solito gli allenamenti, gli at-teggiamenti, i comportamenti,le mezze smorfie: tutto, insom-ma. E la formazione anti-Genoasarà sicuramente condizionatada quanto accadrà a Milanello.Non è una caccia al colpevole,ma una garanzia per i tifosi: lamaglia del Milan non sarà piùindossata da chi non la merita.Da chi non è in grado di onorar-la almeno con l’impegno.

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N ell’agitato post partita diUdine Inzaghi avevadettato la linea: «Da ora

in poi gioca solo chi ci tiene».Con poco tempo a disposizioneper dimostrare un sentito attac-camento alla maglia, l’allenato-re valuterà ogni minimo detta-glio, e su questo costruirà lasquadra di mercoledì. Conte-ranno però anche gli aspetti tec-nici: dopo l’exploit nel derbySuso è apparso spaesato nellostadio dell’Udinese, ed è il moti-vo per cui Pippo opterà per far-gli ritrovare l’orientamento inpanchina. Contro il Genoa verràprobabilmente riproposto unotra Honda e Cerci: il primo nonha proseguito sulla buona stra-da tracciata a inizio stagione,ma ha spesso dimostrato un im-pegno da samurai; il secondo, alcontrario accusato di rincorrerepoco l’avversario, ha fornitol’assist per l’unica cosa buonavista nel weekend, il gol di Paz-zini. A proposito, è possibile cheanche il Pazzo torni a sedersiper ridare spazio a Destro. Po-trebbe pagare Van Ginkel in fa-vore di Poli e di certo uno traAntonelli (probabile) e Abateper De Sciglio, cambio annun-ciato da Inzaghi già prima delflop di Udine. Ieri si sono rivistiin gruppo Montolivo (prontoper Napoli) ed El Shaarawy, au-tore di una doppietta in partitel-la: buoni segnali, ma ci vuoleancora un po’ di prudenza.

a.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattia De Sciglio, 22 anni FORTE

Filippo Inzaghi, 41 anni, alla sua prima stagione sulla panchina rossonera: dopo il k.o. di Udine la prima sfuriata pubblica contro la squadra ANSA

13� i gol incassati dal Milan su calci piazzati in questo campionato. A Udine la rete di Pinzi che ha sbloccato il risultato è nata da corner

9� le sconfitte stagionali del Milan: poi i rossoneri hanno ottenuto 10 vittorie, 13 pareggi. Impossibile raggiungere così un piazzamento europeo

I giocatori assicurano che nessuno rema contro l’allenatore e che erano d’accordo con il ritiro

Pippo infastidito per la fuga di notizie: adesso si aspetta una reazione caratteriale del gruppo

LA CRISI

GALLIANI RIDEE SI CONSOLA DAGLI ALLIEVI � In una giornata grigia per la prima squadra di Inzaghi, Galliani ha avuto buone notizie dagli Allievi. Ieri l’a.d. era in tribuna con Filippo Galli, responsabile del settore giovanile, nella vittoria all’ultimo secondo contro il Cagliari: il Milan ha chiusoil girone al primo posto.

Serie AR32a giornata

Stretti nel vostro dolore, vi siamo vicini per la per-dita di nonno

Serafino TassiUn abbraccio forte a Mattia ed a tutta la famigliaDestro da Claudio Vigorelli e tutto lo staff di Milanoe Londra. - Milano, 26 aprile 2015.

Il Presidente Onorario Silvio Berlusconi, i vicepresidenti Adriano Galliani, Barbara Berlusconi ePaolo Berlusconi, il consiglio di amministrazione, idirigenti, i tecnici, i calciatori e il personale tuttodell�AC Milan partecipano profondamente com-mossi al dolore di Mattia Destro per la perdita delcaro nonno

Serafino Tassi- Milano, 26 aprile 2015.

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13LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mr Bee è puntualee bussa ad ArcoreBerlusconi attende1Il thailandese è arrivato a Milano e fra oggi e domanivedrà il numero uno del Milan. Ma attenzione ai cinesi

Pasotto-Pessina-SchiraMILANO

L a prima parte dell’agenda,resa pubblica qualche gior-no fa direttamente da un

portavoce dell’azienda di cui èamministratore delegato, è sta-ta rispettata: Bee Taechaubolieri pomeriggio è arrivato a Mi-lano, come annunciato. Volo suMalpensa, atterrato intorno al-le 17. Ora non resta che capirese si concretizzerà anche la se-conda parte: acquisire il Milan.Il piano d’azione illustrato lasettimana scorsa infatti è pro-prio questo: blitz ad Arcore perchiudere la pratica. Ovviamen-te si tratta di ciò che Mr. Beevorrebbe fare, e non di unascienza esatta: l’affare potrebbeanche chiudersi, ma nel sensodi sgonfiarsi.

MOSSE E CONTROMOSSE Oc-correrà capire, ad esempio,quale sarà la cifra effettiva mes-sa sul piatto da Taechaubol, dalmomento che nei giorni scorsicircolava con insistenza l’indi-screzione che il broker thailan-dese intendesse giocare al ri-

basso dopo aver analizzato conattenzione i conti rossoneri (co-sa che non trova riscontro in Fi-ninvest). È piuttosto evidenteche, giocando su più tavoli, seBerlusconi sentisse una propo-sta del genere l’appuntamentodi lavoro si potrebbe considera-re concluso. Anche perché ladecisione finale a cui dovrannoadattarsi tutti gli offerenti saràdi Silvio. Di certo c’è che la due

diligence – ovvero l’analisi deiconti – si è conclusa e quindi ibluff non sono più contemplati.E in più sulla trattativa con Tae-chaubol pende anche la penaledel 10% che toccherebbe a Ber-lusconi nel caso in cui si tirasseindietro. Mr. Bee comunque ètornato a Milano decisamenteagguerrito, con la ferma inten-zione di bruciare sul tempo Ri-chard Lee, l’uomo d’affari diHong Kong che rappresenta lacordata cinese. Su questa spon-da si sono mossi con molta piùcautela mediatica, tanto che inmolti sono pronti a scommette-re che Berlusconi chiuderà conloro.

GIORNI CALDI Intanto, fra oggie domani, ad Arcore si presen-terà Mr. Bee (giovedì 30 scadràil preliminare siglato con Sil-vio), che ieri ovviamente non èpassato inosservato. Il thailan-dese alloggia nel consueto hotelin centro e i suoi spostamentinelle aree comuni della struttu-ra sono controllati a vista da trebodyguard molto zelanti e piut-tosto severi con chi si avvicinatroppo al perimetro del brokerdi Bangkok. Ieri è stato suffi-ciente che un paio di smartpho-ne scattassero qualche foto perscatenare il trambusto. Mr. Beesi è infilato in hotel in compa-gnia di un collaboratore (possi-bile fosse uno dei suoi avvocati)dai tratti orientali, ma in vistadel faccia a faccia con Berlusco-ni si affiderà come le altre voltea Pablo Victor Dana, finanziereitaliano con giro d’affari a Du-bai, che fin qui è stato il collega-mento con Villa San Martino.Inizia dunque una settimanadecisiva per il club rossonero,sotto molteplici aspetti: è in ar-rivo anche il verdetto sullo sta-dio e domani pomeriggio è inprogramma l’assemblea dei so-ci per l’approvazione del bilan-cio 2014, che chiuderà con unaperdita di 91 milioni.

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Bee Taechaubol, 41 anni, ieri all’arrivo nell’hotel milanese dove alloggia

RIl gruppo di Taechaubol cercadi far leva sulla penale fissata nel preliminare

IL NUOVO IMPIANTO

Fondazione Fiera voterà Barbara Primo sì allo stadio 1Oggi il progetto rossonero potrebbe essere indicato come quello più gradito per riqualificare l’area

Mario PagliaraMILANO

I ncasserà la nomination,e sarà indicato come ilprogetto più gradito per

riqualificare l’area della vec-chia Fiera Campionaria diMilano. Poco dopo pranzo, ilMilan potrebbe ricevere ilprimo sì ufficiale dalla Fon-dazione Fiera Milano per lacostruzione dello stadio diproprietà al Portello, di fron-te a Casa Milan. Dopo tremesi di valutazioni, sembraessere davvero giunto il mo-mento della svolta: lo stadiourbano immaginato dal te-am di Barbara Berlusconi hapiazzato, in volata, una ruo-ta davanti al progetto del po-lo dell’innovazione e della tecnologia presentato dalgruppo Prelios, convincen-do anche gli ultimi scettici.Quelle del Milan e di Preliosrappresentano le due propo-ste finaliste tra le 4 in corsaper la rinascita del Portello.

ULTIME RICHIESTE Il gran-de sogno di Barbara Berlu-

sconi è a un passo dal diventarerealtà. Alle 10.30, il Comitatoesecutivo di Fondazione FieraMilano, l’organo esecutivo del-l’ente che è proprietario deisuoli e dei padiglioni della Fie-ra, ha la prima occasione peremettere il verdetto sul bandoper la riqualificazione del-l’area. A poche ore da una riu-nione del Comitato così impor-tante, le ultime indiscrezionisorridono al progetto messo inpiedi da Lady B. Non ci sarà lascelta del progetto vincitore,ma la svolta – quella sì – arrive-rà: Fondazione indicherà lo sta-dio del Milan come l’idea con ilpiù alto indice di gradimento. Una nomination in piena regolasulla strada verso la vittoria delbando, che conterrà anche unarichiesta di approfondimentiper alcuni aspetti tecnici e pun-tualizzazioni in vista deglieventuali accordi economici.Poche ore ancora, l’attesa staper finire.

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Barbara Berlusconi, 30 anni ANSA

Serie ARStrategie societarie

CITY CAMP DIURNITORINO - Campo Cit Turin, C.so Ferrucci 63/ARIVALTA DI TORINO - Centro Laura Vicuña

CENTRO SPORTING ORBASSANO - Via Gozzano, 11 Orbassano (TO)

CAMP SETTIMANALIDRONERO (CN) Piemonte | LIMONE PIEMONTE (CN) Piemonte

MAEN (AO) Valle d’Aosta | GRESSONEY - ST. JEAN (AO) Valle d’Aosta

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Page 14: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

14 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Page 15: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

15LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Paloschi aggancia KloseLazio, è una fughetta1La squadra biancoceleste in vantaggio con il tedesco, il pareggiodel Chievo gela Pioli: 2° posto solitario, ma sulla Roma è solo +1

LA VOLATA PER LA CHAMPIONS

EMPOLI Milan PARMA Cesena JUVENTUS LazioNAPOLI PT. 56

33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª

In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono ottimo

SASSUOLO Genoa MILAN Udinese LAZIO PalermoROMA PT. 58

Parma ATALANTA Inter SAMPDORIA Roma NAPOLILAZIO PT. 59

CENTIMETRI

LAZIO 1

CHIEVO 1PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Klose (L) al 46’ p.t.; Paloschi (C) al 31’ s.t.

LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Basta, Novaretti, Mauricio, Radu; Onazi (dal 41’ s.t. Perea), Ledesma; Candreva, F. Anderson, Lulic (dal 37’ s.t. Ederson); Klose (dal 14’ s.t. B. Keita). PANCHINA Berisha, Strakosha, Ciani, Braafheid, Konko, Oikonomidis. ALLENATORE Pioli. ESPULSI nessuno. AMMONITI Ledesma e Onazi per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 30’ p.t.4-3-3. BARICENTRO medio 52,3

CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Frey, Dainelli (dal 19’ s.t. Sardo), Cesar, Zukanovic (dal 1’ s.t. Botta); Schelotto, Izco, Radovanovic, Hetemaj; Paloschi, Pellissier (dal 30’ s.t. Fetfatzidis). PANCHINA Bardi, Seculin, Gamberini, Biraghi, Cofie, Christiansen, Vajushi, Pozzi. ALLENATORE Maran. ESPULSI nessuno. AMMONITI Zukanovic, Radovanovic, Dainelli, Schelotto e Cesar per gioco scorretto. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-4-3, dal 30’ s.t. 4-3-1-2. BARICENTRO basso 48,6

ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa. NOTE paganti 27.955, abbonati 17.404, incasso e quota non comunicati. Tiri in porta: 7-1. Tiri fuori: 11-5. In fuorigioco: 0-4. Angoli: 8-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 3’.

A fine gara la delusione dei giocatori della Lazio per la vittoria sfumata a un quarto d’ora dalla fine ANSA

Stefano Cieri ROMA

E la Lazio rallentò sul piùbello. Il secondo posto so-litario arriva, ma l’allungo

sulla Roma non è quello speratodopo il k.o. dei giallorossi a SanSiro. A bloccare la corsa della banda Pioli ecco arrivare la ta-gliola-Chievo. Una maledizioneche non perdona (quasi) mai:solo 2 vittorie per i biancocele-sti nelle 13 sfide giocate al-l’Olimpico con i veronesi. In re-altà, a impedire all’aquila lazia-le di spiccare il volo (forse) de-cisivo sono soprattutto leassenze. Tante (cinque titolarifuori) e fondamentali. Perché

senza De Vrij la difesa non è lastessa (dopo la Juve ne benefi-cia pure Paloschi, che peraltros’inventa un gol bellissimo) eperché senza Biglia e Parolomanca il motore della squadra.

KLOSE PERLA INUTILE Cosìquello che si vede stavolta è, pa-rafrasando la Formula 1, un«muletto», non la macchina uf-ficiale. Onazi e Ledesma (pocoutilizzati quest’anno, quindi su-bito a corto di fiato) fanno quelche possono, cioè poco. La La-zio pare la copia sbiadita diquella scintillante delle otto vit-torie consecutive e della stessasconfitta con la Juve, al nettodegli errori difensivi. Il Chievoha vita facile (ma anche meriti

propri) nel controllare la gara.La formazione di Maran lo facon un pressing asfissiante cheimpedisce alla squadra di casadi ragionare per lunghi tratti. Econ continui raddoppi di mar-catura, specie sullo spaurac-chio-Anderson, che infatti com-bina poco. Lo 0-0 sembra im-possibile da schiodare. A menoche non ci pensi un fuoriclasse.Quello della Lazio si chiama Mi-ro Klose. Il tedesco allo scaderedella prima frazione ferma iltempo e torna indietro di unadecina d’anni. Lo scatto con cuibrucia Dainelli e Cesar e il toccocon cui beffa Bizzarri sono di unventicinquenne, non di un qua-si trentasettenne.

SUPER BIZZARRI Il portiere ar-gentino s’inchina, ma avrà mo-do di rifarsi con gli interessi nel-la ripresa. Il pari del Chievo èsoprattutto merito suo. Sì per-ché la Lazio, nonostante la gior-nata poco brillante ed una ma-novra che non scorre fluida, lesue occasioni le crea. Arrivanodopo che alla mezzora Pioli la-scia il 4-2-3-1 per passare al 4-3-3. Alla fine saranno ben 23 leconclusioni verso la porta av-versaria (7 tiri in porta, 11 fuo-ri, 5 respinti). Ma su quelle piùimportanti Bizzarri sale in cat-tedra. Prima della prodezza diKlose nega il gol a Novaretti, poia inizio ripresa si supera. Dicen-do no a Candreva e poi soprat-tutto a Keita (subentrato nelfrattempo all’acciaccato Klose).Il sogno della Lazio di salutarela Roma finisce qui, sui guanto-ni di quello che per quattro anniè stato il suo secondo portiere.

BRAVO MARAN Certo, le paratedi Bizzarri da sole non bastano.Il pareggio (il primo quest’annoper la Lazio in casa) arriva per-ché Maran dopo aver spento ilgioco della Lazio fino quasi al-l’intervallo, nella ripresa getta ilcuore oltre l’ostacolo inserendola terza punta, Botta, e allamezzora un altro trequartista,Fetfatzidis (passa prima al 3-4-3, quindi al 4-3-1-2). Così do-po aver rischiato il 2-0, nei ventiminuti finali la squadra verone-se diventa padrona delle opera-zioni. Con la Lazio in debitod’ossigeno (a Pioli mancano icambi per far rifiatare qualcunoa centrocampo) il Chievo devesolo aspettare l’occasione pro-pizia. Che arriva poco dopo lamezzora quando l’intelligenteapertura di Radovanovic vienetrasformata dalla deviazione diMauricio in un assist al bacioper Paloschi. Che annichilisceMarchetti con un’esecuzionebella e letale. La Lazio non neha più, gli ospiti «rischiano» ad-dirittura di vincere (provviden-ziale chiusura di Basta sullostesso Paloschi), ma il pari (me-ritato) li soddisfa già ampia-mente. Per la Lazio la maledi-zione Chievo continua. Ma an-che il sogno Champions.

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I padroni di casapagano le tante assenze: cinque titolari fuoriE quanto manca De Vrij

Premiato il coraggiodi Maran che inserisce Botta e Fetfatzidisper l’assalto finale

LA CHIAVE

LAZIO 6

Ci deve essere un errore nella carta d’identità. Lo scatto con cui brucia Dainelli non può essere di un quasi 37enne. Il tocco con cui supera Bizzarri è una delizia.

7,5

IL MIGLIOREKLOSE

MARCHETTI 6 Spettatore per quasi tutta la gara, sul tiro di Paloschi non può far altro che arrendersi. BASTA 6,5 Spinge a fasi alterne, però dietro ci mette la pezza in un paio di occasioni. NOVARETTI 6 Pulito ed efficace, Bizzarri gli nega il gol sullo 0-0. MAURICIO 5 Prova sufficiente fino alla rete del Chievo, sulla quale ha grosse responsabilità. RADU 6 Percussione e assist per l’1-0 di Klose. Sull’1-1 lo tradisce Mauricio. ONAZI 4,5 Sempre in ritardo. Fallisce la palla del 2-0. Ammonito, sarà squalificato. (Perea s.v.) LEDESMA 5 Torna a giocare dopo due mesi e fa una fatica tremenda.CANDREVA 6 Tante iniziative, solite accelerazioni, ma poca freddezza sottoporta. Sbaglia sullo 0-0 e poi di nuovo sull’1-0. F. ANDERSON 5,5 Fa partire l’azione dell’1-0 e dà a Candreva la palla del possibile 2-0, ma per il resto fa pochissimo. LULIC 5,5 Stavolta non ingrana e finisce per ingolfarsi nel traffico di centrocampo. (Ederson s.v.) B. KEITA 6,5 Entra bene in partita. Costringe Bizzarri alla parata più difficile della giornata. ALL. PIOLI 6 Lazio con gli uomini contati. Riesce anche a correggerla, abbandonando l’iniziale 4-2-3-1 per un più efficace 4-3-3. Gli mancano però i cambi.

ONAZI IN RITARDOKEITA È IN PALLABIZZARRI PARAL’IMPOSSIBILE

TOMMASIQualche piccolasbavatura, ma

senza conseguenze. Vede bene sul gol di Paloschi , che è buono perché l’attaccante del Chievo è tenuto in gioco da Onazi. MARZALONI 6,5 - STALLONE 6 GIACOMELLI 6 - BARACANI 6

CHIEVO 6,5

Parate miracolose e fondamentali su Candreva (due volte), Novaretti e Keita. Tra andata e ritorno toglie alla sua ex squadra quattro punti pesantissimi.

7,5

IL MIGLIOREBIZZARRI

FREY 6 Vita agevole con Lulic, ma se la cava pure con Anderson. DAINELLI 4,5 In difficoltà sin dall’inizio, sul gol di Klose si fa bruciare in maniera imbarazzante. SARDO 5,5 Pure lui lascia spesso a desiderare. CESAR 5 Sull’1-0 Dainelli lo tradisce, ma dovrebbe fare di più. ZUKANOVIC 5 Soffre Candreva. Troppo falloso, Maran lo toglie. BOTTA 6 Il suo ingresso cambia la gara. Sfiora la rete con un colpo di testa. SCHELOTTO 6,5 Centrocampista e poi anche terzino nel finale. Va vicino al gol poco prima dell’1-1.IZCO 6 Presidia bene la zona, utile a rallentare il ritmo nel finale. RADOVANOVIC 6,5 Tocco d’esterno da palati fini che, grazie alla spizzata di Mauricio, diventa assist ideale per Paloschi. HETEMAJ 6,5 Lotta spesso anche oltre il consentito. Salvataggio provvidenziale in pieno recupero. PALOSCHI 7,5 Un gol da incorniciare, al termine di una partita tutto cuore e sostanza. PELLISSIER 5,5 Non trova mai la giocata giusta. FETFATZIDIS 6 Il suo ingresso porta fortuna, perché dopo appena un minuto arriva l’1-1. ALL. MARAN 6,5 Chievo concentrato e affamato nonostante sia già virtualmente salvo. Cambi coraggiosi ed efficaci nel corso della ripresa.

6

LE PAGELLEdi S.CIE.

LA DURA LEGGE DELL’EX

Bizzarri, parate e auguri: «Andrete in Champions»1I laziali avevano esultato per il favore di Hernanes, ora fanno i conti col portiere del Chievo

Nicola Berardino ROMA

L a legge dell’ex si riavvolgenel week end romano. Sa-bato sera due ex laziali,

Mancini e Hernanes, hannofermato la Roma. Un segnalepropizio nella lettura biancoce-leste prima che ieri pomeriggioun altro nome con trascorsi la-ziali bloccasse la squadra di

Pioli, Albano Bizzarri. E controil portiere del Chievo la Lazionon riesce a vincere. Argenti-no, 37 anni, 7 mesi più anzianoo, sarebbe il caso di dire, menogiovane di Miro Klose che lo hainfilato sull’illusorio vantaggiobiancoceleste. Prima e dopo,quattro prodezze di AlbanoBizzarri a far da muro all’attac-co di Pioli; stessa cifra di super-parate della gara d’andata,quando il 29 novembre al Ben-tegodi mantenne inviolata laporta del Chievo. E un anno fa,nell’unica presenza in campio-nato col Genoa, era titolare nel-la sfida di Marassi vinta (2-0)contro la Lazio di Reja. La leggedell’ex imperversa. Dal 2009 al2013 Bizzarri è stato alla Lazio:appena 12 gare di A. Con Mu-

slera e, poi, Marchetti, davanti.Era arrivato dal Catania: 32presenze nel secondo campio-nato di A. «Ho passato 4 anniqui, conosco quasi tutti e ho ungrande rapporto con loro, erauna giornata speciale» ha dettonel dopo partita dell’Olimpico.Bel feeling anche con i tifosi.Nel riscaldamento, prima dellapartita, era con i compagni sot-to la Curva Maestrelli e ha rice-vuto applausi laziali. Due annifa la decisione di andare via.«Perché pensavo di poter gioca-re» spiegò da migliore in cam-po dopo la gara d’andata.

RINCORSA Alle spalle una car-riera cominciata in patria colRacing e impreziosita in Spa-gna col Real Madrid (7 gare) e

col Valladolid. Al Chievo haconquistato il posto da titolare23 partite fa e non lo ha piùmollato. «Abbiamo pareggiatocontro una grande squadra esiamo contenti. Le parate?Qualcuno mi ha mandato aquel paese (sorride riferendosiagli ex compagni, ndr), l’im-portante era allontanarci dallazona retrocessione». La leggedell’ex non disconosce il cuore,quello di Albano Bizzarri. «Ma-gari la gente non è contenta peril risultato, ma i giocatori dellaLazio mettono paura ogni voltache toccano la palla. Credo cheraggiungeranno il loro obietti-vo. La Lazio arriva in una formamigliore rispetto alle altre. Sa-rà importante l’ultimo mese».

© RIPRODUZIONE RISERVATAAlbano Bizzarri, 37 anni ANSA

Serie AR32a giornata

Page 16: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

16

Il presidente De Laurentiis coccolai suoi bomber: «Bottino bellissimo, in 5 partite 16 gol. Ora concentrati fino alla fine»

Gianluca MontiNAPOLI

I n ritiro il Napoli ha ritrova-to i gol. Tre reti alla Fioren-tina, sei in due partite al

Wolsfburg, tre al Cagliari equattro alla Samp. Sono 16 in 5partite. «È un bellissimo botti-no, auguriamoci che i ragazzirimangano concentrati sul pez-

zo e che si continui cosi fino allafine», ha detto il presidente DeLaurentiis, che però era rabbu-iato da quanto accaduto primadel derby di Torino: «Il ministrodegli interni Alfano si interro-ghi sul da farsi. In questo Paeseci sono la mafia, la mafia capi-tale, la ‘ndrangheta e la camor-ra. Bisogna dare maggiori pote-ri alla polizia, anche negli sta-di».

CONFINE SOTTILE Argomentidi attualità, come la corsa al se-condo posto che per il Napoli èpiù vicino. Considerato il fattoche gli azzurri sono in semifina-le di Europa League, una sta-gione che rischiava di esserefallimentare potrebbe diventa-

re storica. Il confine è sottile,ma c’è un fattore che fa bensperare il pubblico (semprepoco numeroso ultimamen-te) del San Paolo: il Napoliha ritrovato fiducia e brillan-tezza. Quando Benitez par-lava di «nuotare per arrivarealla spiaggia», intendevaquesto.

VENDETTA Certo, a fare ladifferenza poi sono semprele individualità e quelle alNapoli non mancano. Per fa-re un esempio, la Samp agennaio ha ceduto il suo mi-glior cannoniere e Benitez siè portato a casa ManoloGabbiadini. Fin qui sono 12in campionato, di cui 7 con iblucerchiati, e 17 in stagio-ne, 8 con il Napoli. Numeriaggiornati a ieri quandoGabbiadini ha consumato lasua vendetta. Vederlo alfianco di Higuain è uno spet-tacolo. Non a caso da unasua giocata è nato il gol delPipita.

UOMO IN PIU’ Il Pipita di suoè arrivato a 26 gol in stagio-ne (15 in campionato), duein più dell’anno scorso. L’uo-mo in più del Napoli è lui(per la precisione 50 gol in96 presenze). Sta trascinan-do la squadra con prestazio-ni d’autore. Non sentirequella musichetta è statouno smacco che ha faticatoad accettare, ora si è messoin testa di giocare la Cham-pions il prossimo anno con lamaglia azzurra. I napoletaninon chiedono altro. Mihajlo-vic pure, almeno a giudicaredal modo in cui Sinisa ha ab-bracciato il suo «carnefice»di ieri sera che potrebbe pe-rò essere il suo bomber apartire dalla prossima sta-gione. Storie di calcio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico risponde con una battuta quando gli chiedono del futuro: «Mi hanno fatto tante foto? È perché sono un bell’uomo»

NAPOLI

S inisa Mihajlovic, candida-to numero uno al ruolo diallenatore del Napoli il

prossimo anno, avrebbe volutofare bella figura al San Paolo. In-vece, la Sampdoria non ha certa-mente giocato la miglior partitadella stagione. Anzi, ha concessotroppi spazi agli attaccanti azzur-

ri. Mihajlovic non si nasconde,ammette la superiorità degli av-versari ma prova ad instillare fi-ducia nel gruppo a sole sei parti-te dalla fine di una stagione chepotrebbe riportare la Samp in Eu-ropa. «Abbiamo regalato tre reti,era impossibile portare a casa unrisultato positivo. Ci sta di perde-re a Napoli contro una squadrache ha valori individuali diversidai nostri».

ERRORI DIFENSIVI Spesso, pe-rò, la Samp era riuscita a masche-rare il gap tecnico grazie ad unaperfetta organizzazione di gioco.Ieri non è andata così. La spiega-zione di Mihajlovic non fa unagrinza: «Potevamo certamentefare meglio, soprattutto in fase

difensiva. Non siamo stati braviad accorciare sui loro trequartistie così si creavamo spazi tra le li-nee dove loro potevano sfruttarela qualità dei singoli nell’unocontro uno».

EDER PREOCCUPA In effetti,Gabbiadini e compagni hannofatto sfracelli. Mihajlovic masticaamaro e prova a guardare avanti:«Siamo ancora quinti e non dob-biamo rovinare una stagione bel-lissima propria alla fine. Dobbia-mo avere paura solo di noi stessi— continua l’allenatore —. Cer-chiamo di pensare positivo eguardare già a mercoledì vistoche sulla carta ci attende un tur-no favorevole col Verona. Certo,le nostre concorrenti si stannoavvicinando e bisogna recupera-re le forze in fretta. Purtroppo,non sono molto ottimista sullecondizioni di Eder». Per l’attac-cante della Nazionale si temeuna lesione del collaterale ( oggiesami strumentali).

FUTURO A proposito di attaccan-ti, Mihailovic a fine gara si è ab-bracciato con Higuain. Per moltiun indizio in prospettiva futura.«Se è vero l’interesse del Napoli,mi fa piacere, poi per il resto hogià detto tutto e non voglio ripe-termi, mi hanno fatto tante fotosulla panchina del San Paolo soloperché solo un bell’uomo». Unabattuta da applausi come da ap-plausi è stato lo show di Ferreroprima della partita. Il presidentedella Sampdoria ha abbozzatoun giro di campo, poi ha presouna macchina fotografica perscattare qualche istantanea ai,pochi, tifosi presenti al San Paoloed infine si è concesso un girocon gli operai della Indesit di Ca-rinaro che rischia la chiusura.Ferrero ha posato con loro dietrouno striscione. A quel punto haricevuto una meritata ovazione.

g.m.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A NAPOLI

S e davvero gli cederà lapanchina, come indicanosussurri, incontri pseu-

do-segreti e un abbraccio allafine tra Higuain e il tecnico do-riano, Rafa Benitez sta cercan-do con una gentilezza assolutadi lasciare un Napoli da Cham-pions a Sinisa Mihajlovic. Nonsolo attraverso l’Europa Lea-gue, ma ora con rinnovate pos-sibilità attraverso il campiona-to. In tre turni, sempre chiusicon il successo e con 10 gol, gliazzurri hanno mangiato in to-tale 12 punti alle romane che

sembravano avviate verso ilderby dei milioni (della Cham-pions). Roma e Lazio si scon-treranno alla penultima, il Na-poli ospiterà i laziali all’ultimoshow: con questa andatura Be-nitez se la giocherà fino a quelgiorno. E se poi non se ne an-drà, con la rimonta avrà fattouna gentilezza a se stesso.

NAPOLI SUPERIORE Il meritomaggiore in questo match ènon aver gettato quanto i con-correnti hanno offerto in unagiornata in cui nessun altra frale altre prime sei ha vinto. Il se-condo pregio è quello di nonaver scontato la sudata di gio-vedì con il Wolfsburg; l’agenda

fitta di solito incatrama le gam-be. Il terzo è aver affiancato aisoliti Higuain (doppietta, 26 instagione) e Gabbiadini (il graf-fio dell’ex) anche le lacrime diInsigne: stavolta non per uncrack, ma per l’esultanza del3-1. Pur favorita da De Silve-stri, la fuga del ragazzo nomi-nato capitano entusiasma ilSan Paolo. Se il Pipita, semprerabbioso e concreto, è il miglio-re, i suoi compari rialzano lacomponente di genialità e laSamp non può opporre altroche il dinamismo. Non bastaperché il Napoli riesce anche acorrere di più.

I MOTIVI A tratti è una partita

molto verticale, con sistemi,raccordi geometrici e pure di-fetti che si somigliano. Ancheuno schema lancio-portiere-centravanti si vede da una par-te e dall’altra. La differenza èche il Napoli tiene questa impo-stazione per un’ora (dopo il ter-zo centro non c’è più contesama rilassato divertimento); ilDoria invece rimane lineare fi-no al pari, quindi si trova con lelinee spezzettate e non riescenemmeno più a ripartire, an-che perché perde Eder, infortu-nato. Gli angoli mal custoditisono il difetto da sistemare; an-che in questo caso gli azzurri ciriescono dopo lo svantaggio,gli altri no fino al termine

Poker NapoliHiguain da urloE la Champions

torna a un passo 1Benitez rimonta la Samp: 3a vittoria

di fila con 2 gol dell’argentino, Gabbiadini e Insigne. Roma a 2 punti, Lazio a 3

NAPOLI 4 2 SAMPDORIA

PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Albiol (N) autogol al 12’, Gabbiadini (N) al 31’, Higuain (N) al 34’; Insigne (N) al 2’, Higuain (N) su rigore al 36’, Muriel (S) al 44’ s.t.

ARBITRO Doveri di Roma. NOTE Paganti 22.299, incasso di 441.617,44. Tiri in porta 11-3. Tiri fuori 8-3. In fuorigioco 2-0. Angoli 9-3. Recuperi: p.t., 1’, s.t. 3’.

NAPOLI (4-2-3-1)Andujar; Henrique, Albiol, Britos, Ghoulam; Jorginho, D. Lopez (dal 31’ s.t. Gargano); Callejon, Gabbiadini (dal 21’ s.t. Hamsik), Insigne; Higuain (dal 37’ s.t. D. Zapata).PANCHINA Rafael, Colombo, Strinic,Mertens, Mesto, Koulibaly, Inler.ALL. Benitez.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO BASSO 49,9 METRIESPULSI nessunoAMMONITI Britos per gioco scorretto.

SAMPDORIA (4-2-3-1)Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo (dal 18’ s.t. Duncan), Obiang; Eder (dal 45’ p.t. Muriel), Soriano (dal 31’ s.t. Bergessio) Eto’o; Okaka.PANCHINA Romero, Correa, Regini, Munoz, Rizzo, Coda, Acquah, Marchionni, Wszolek. ALL. Mihajlovic.CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 4-2-4BARICENTRO BASSO 50,3 METRI ESPULSI nessuno.AMMONITI Mesbah e Muriel per gioco scorretto.

Serie AR32a giornata

QUI NAPOLI

Gabbia e Pipita, l’attacco atomico che piace ad ADL:«Continuate così»

QUI SAMPDORIA

Mihajlovic usabastone e ironia:«Regalati tre gol,perdere qui ci sta»

Aurelio De Laurentiis, 65 anni, presidente del Napoli dal 2004 LIVERANI Sinisa Mihajlovic, 46 anni, tecnico della Samp dal novembre 2013 LAPRESSE

Page 17: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

17LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PROTAGONISTA

LORENZO INSIGNE Magie, gol, lacrimeIl Magnifico è tornatoe adesso fa il capitano1Senza Hamsik e Maggio la fascia è andata a lui, per la prima voltadall’inizio: l’ultimo napoletano a metterla era stato Paolo Cannavaro

LA SUA GARATIRI

1

LANCI4

SPONDE

5

CROSS3

OCCASIONI CREATE3

DRIBBLING2

PALLE RECUPERATE

PASSAGGI 71

10

57

MINUTIGIOCATI

POSITIVI 14NEGATIVI

90’

GDS

Mimmo MalfitanoNAPOLI

C he notte! Sicuramen-te speciale per il Na-poli, ma particolare

per Lorenzo Insigne, ritor-nato al gol cinque mesi do-po l’infortunio patito a Fi-renze, nello scorso novem-bre. Quel destro a rientrare,pezzo di bravura del suo re-pertorio tecnico, lo ha resti-tuito alla normalità. Il golrealizzato alla Sampdoria, ilterzo per il Napoli, gli è ser-vito per sbloccarsi e per can-cellare del tutto il brutto ri-cordo di un inverno trascor-so a curarsi, dopo l’opera-zione al ginocchio. Così,dopo aver sistemato il pallo-ne alle spalle di Viviano, Lo-renzo è volato via verso i di-stinti a raccogliere gli ap-plausi della gente, lascian-dosi andare, poi, a unpianto liberatorio. In quellelacrime ha racchiuso tutti isacrifici a cui si è sottopo-sto, quotidianamente, per

recuperare e tornare ai suoi li-velli.

RITORNO PREZIOSO L’ultimarete l’aveva segnata al Torino,il 5 ottobre, in un momento incui il Napoli stentava a trovarela continuità nei risultati. Poi,l’infortunio di Firenze e il pate-ma di dover ripartire daccapoper conquistare il Napoli e,perché no?, quella nazionaledalla quale si è sentito esclusotroppo in fretta. Tanto pensa-re, dunque, e tanta voglia di ri-mettersi subito a disposizionedi Rafa Benitez che, adesso, sadi poter contare sul talento delgiovane napoletano in questofinale di stagione. Poco più diun mese durante il quale il Na-poli si giocherà tutto o quasi, apartire dalla possibilità di gio-care la finale di Europa Lea-gue, fino a tentare di completa-re la rincorsa per il secondo po-sto: i tre punti conquistati ierisera lo hanno portato a -2 dallaRoma e a -3 dalla Lazio. Il tra-guardo è lì, alla portata, so-prattutto se la squadra conti-nuerà a giocare su questi livelli

e se dovessero arrivare anche igol di Lorenzo Insigne.

SERA DA CAPITANO I motiviper giustificare quelle lacrimeci sono tutti, dunque. Insiemeal gol, c’è stata anche la suaprima volta da capitano,un’emozione che aveva già vis-suto, ma mai dall’inizio. SenzaHamsik e Maggio, è toccato alui indossare la fascia. Ed è sta-to in quel momento che ha tira-to fuori tutto l’orgoglio, la for-za delle origini: dopo PaoloCannavaro è stato lui il primonapoletano a ricoprire il ruolodi leader in campo. Insomma,la ricorderà a lungo questa not-te, Lorenzo, rappresenterà unabella pagina della sua brevestoria di calciatore, che conser-verà gelosamente. Il futuro ètutto dalla sua parte, col Napo-li è destinato a durare a lungo,almeno fino al 2018, anno in cui gli scadrà il contratto. Mal’impressione è che già alla finedi questa stagione, le parti si ri-troveranno per ridiscutere eprolungare il rapporto.

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NAPOLI 7,5

Cercasi aggettivi per magnificarne le prestazioni. Torna al gol (doppietta) dopo 5 gare di campionato, il 25° in stagione.

7,5

IL MIGLIOREHIGUAIN

ANDUJAR 6 Compie una sola parata vera, su Mesbah. Poi, si limita a controllare.HENRIQUE 6 Non deve impegnarsi troppo per avere ragione di Eto’o.ALBIOL 6 Sfortunato nell’autorete, l’unico neo della sua prestazione.BRITOS 7 Si sta dimostrando il migliore tra i difensori, ha vinto la concorrenza con Koulibaly.GHOULAM 6 Fino a quando Eder è stato in campo, ne ha sofferto la velocità.JORGINHO 6,5 Agisce dinanzi alla difesa e partecipa all’organizzazione del gioco.D. LOPEZ 6,5 Ha tenuto fino alla fine, limitando Palombo.GARGANO 6 Quando è entrato, il grosso era già stato fatto dai suoi compagni.CALLEJON 6 Ha avuto due opportunità per segnare, ma ha calciato su Viviano.GABBIADINI 7 Molto più bello lo scambio sul gol di Higuain. Sul suo, c’è la papera del portiere.HAMSIK 6 Avrebbe potuto partecipare anche lui alla goleada, ma ha calciato su Viviano.INSIGNE 7 Bentornato, Lorenzo. Gol e giocate di tecnica pura: sicuramente un valore aggiuntoZAPATA s.v. Gioca soltanto 10’, ma s’impegna al massimo. ALL. BENITEZ 7,5 Bisogna fare un passo indietro e ammettere che il ritorno del Napoli è il risultato del lavoro e della sua esperienza.

BRITOS È UNA CERTEZZA, LOPEZ SENZA SOSTAINCUBO DE SILVESTRI, EDER ELETTRICO

DOVERI Un solo errore: non ammonisce Britos, sarebbestata la seconda, che strattona Okaka. Il rigore c’è tutto.TONOLINI 5 – DE PINTO 6

ROCCHI 6 – DI PALO 6

LE PAGELLE di MI.MAL.

SAMPDORIA 5

Entra e assicura maggiore vivacità all’azione dei suoi. E poi, segna un gran gol, peccato che sia stato inutile per la Sampdoria.

6,5

IL MIGLIOREMURIEL

VIVIANO 5 Grave l’errore in occasione del pareggio di Gabbiadini, poi limita il passivo.DE SILVESTRI 4 Ha sulla coscienza una rete e il fallo di rigore.SILVESTRE 5 Serata da incubo, Higuain gli sfugge in continuazione.ROMAGNOLI 5 Gli avversari sono ovunque e lui va in confusione.MESBAH 5 Nel primo tempo è più intraprendente, cala molto nella ripresa.PALOMBO 5 Viene travolto dal dinamismo di David Lopez e fa fatica a ritrovare la posizione.DUNCAN 5 Sbaglia l’appoggio e dà il via all’azione del rigore su Hamsik.OBIANG 5 Lento e poco reattivo, Jorginho che non è un fulmine, lo rende innocuo.EDER 6,5 Va via due volte a Ghoulam, sulla seconda s’inventa il cross per l’autorete di Albiol.SORIANO 5 L’impressione è che sia stato travolto dal ritmo elevato del Napoli.BERGESSIO 5 Diciassette minuti, pochi per impensierire gli avversari.ETO’O 5 Mourinho lo utilizzava a sinistra, ma aveva 5 anni in meno: adesso, gioca da fermo.OKAKA 5 Sta lì davanti, solo, e finisce prigioniero dei difensori napoletani.ALL. MIHAJLOVIC 5 Poca roba la sua Samp, sarà rimasto impressionato da quella che potrebbe essere la sua prossima squadra.

6

LA MOVIOLAdi VINCENZO D’ANGELO

CALLEJON FERMATOMA NON C’È OFFSIDEOK IL RIGOREBRITOS GRAZIATO

� Un paio di macchie nella serata di Doveri (una per tempo), non aiutato nelle circostanze dal primo assistente Tonolini. Al 19’ del primo tempo, Tonolini ferma Callejon (che manderà in gol Insigne a gioco ormai fermo) servito da Higuain, ma lo spagnolo, seppur di pochissimo, è tenuto in gioco dal piede di Silvestre. Chiamata difficile, certo, però sbagliata. Al 12’ della ripresa rischia il secondo giallo Britos, che strattona Okaka dopo essere stato saltato. Ci stava l’ammonizione e il rosso. Nessun dubbio infine sul rigore fischiato ad Hamsik, steso da De Silvestri.

quando l’ennesimo pasticcioesterno porta al rigore causatosu Hamsik da De Silvestri, ilpeggiore. Anche prima in queirecinti crescono le palpitazio-ni; il tragitto rasoterra che por-ta all’autogol di Albiol somigliaad alcune entrate facili sul ter-ritorio opposto. Non conta sepure il pari del Napoli è un similautogol, dato il regalo di Vivia-no a Gabbiadini; risalta il fattoche in quel recinto si transita li-beri. Eto’o, che dovrebbe chiu-dere la sbarra, non è più l’attac-cante-terzino dei tempi di Mou-rinho e Miha lo deve richiama-re. Il Napoli individua un’altrasacca di libertà tra i centrocam-pisti e i centrali: Gabbiadini cir-

cola in quella bolla e per con-trarlo deve uscire in difensore.Ma quando la tecnica prevale,tipo sul dialogo del raddoppio,lo spazio viene utilizzato persprintare senza alcun freno.

MIHA STESO Eder e il suo sosti-tuto Muriel, ma soltanto per lasassata del 4-2, sono gli unici asalvarsi nella Samp che nonvince da 4 turni. Il 4-2-3-1 diMihajlovic non migliora conl’entrata anche di Duncan perPalombo e Bergessio per Soria-no. Troppi errori singoli hannoprovocato uno smarrimento to-tale: anche Sinisa corre perl’Europa, ma ha il fiato grosso.

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L’abbraccio tra Higuain (al centro), Gabbiadini (sinistra) e Insigne dopo il gol del 2-1 della punta argentina INSIDE

34’ PRIMO TEMPO

Page 18: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

18 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DAL CAMPO ALLA SCRIVANIA

� 1 Miralem Pjanic, 25 anni, alla quarta stagione con la Roma. Il bosniaco un anno fa ha rinnovato il contratto fino al 2018 � 2 Rudi Garcia, 51 anni, è arrivato in giallorosso nell’estate 2013 dal Lilla, con il quale aveva vinto campionato e Coppa di Francia � 3 Il d.s. giallorosso Walter Sabatini, 59 anni MANCINI-ANSA-LIVERANI

3

1

La «versione» di Pjanicadesso spacca la Roma 1Il bosniaco: «Occorre cambiare atteggiamento durante la settimana»Il gruppo non gradisce, il club sì: «Parla degli allenamenti, è da applausi»

Massimo CecchiniROMA

P er un attimo, un solo, ierila Roma si è tinta di giallo-blù. Il pareggio del Chie-

vo, infatti, ha reso meno amaroil sorpasso Champions da partedella Lazio. La carezza dellasorte, però, ha soltanto reso at-tutito la caduta di San Siro, cheha visto nel dopo partita un pro-tagonista a sorpresa: MiralemPjanic. Il bosniaco è stato since-ro ed il senso del suo discorso èstato: la squadra deve cambiareatteggiamento, a partire dal la-voro settimanale. In fondo, apensarci bene, è come la favoladel bimbo che dice: il re è nudo.Ma la cosa ha ovviamente spac-

cato l’ambiente e resa inquietala squadra soprattutto perchéRudi Garcia, da buon attore(per sua stessa ammissione)durante tutte le ultime settima-ne di evidente declino in ognivigilia ha sempre ripetuto il so-lito mantra: «La squadra si è al-lenata bene questa settimana».

MUGUGNI... Questo è il suntodel pensiero di Pjanic, protago-nista ieri di un blitz in Bosnia ein progresso per il match colSassuolo: «Occorre cambiareatteggiamento anche durantela settimana. Bisogna avere rab-bia, determinazione e voglia dirisultati. Così non va bene. Sevogliamo arrivare in alto nonpossiamo accettare certe cose.Dobbiamo svegliarci e daremolto di più». Inutile dire chequesto ha diviso lo spogliatoiodella Roma. C’è chi pensa chePjanic abbia ragione perchétanti fanno il minimo sindacalee questo in campo si vede; altriinvece ritengono che, pur con

fondati motivi, quelle cose Mi-ralem avrebbe fatto bene a dirleprima al gruppo; altri ancorainfine giudicano sbagliato ilconcetto in sé. Ovvero, lorodanno il massimo ma Garcia sifida sopratutto dei suoi predi-letti (Pjanic è tra questi, con Gervinho, Keita, De Rossi equalche altro), senza contareche sia a livello di preparazioneche di tattica il francese, secon-do la pancia di Trigoria, non èancora un allenatore di primolivello. Il perché di molti malu-

mori del gruppo è chiaro: nonvogliono fare da capri espiatorinei confronti di una tifoseriacalda, che tra l’altro ha elettol’allenatore come idolo («Noivogliamo undici Garcia», hannocantato gli ultrà nel giorno del-l’eliminazione in Europa Lea-gue contro la Fiorentina).

... E SORRISI. Tutto sommatoperò, se la sortita di un suo fe-delissimo non deve essere di-spiaciuta a Garcia, di sicuro èstata gradita dalla società. Nona caso il d.s. Sabatini ha cosìchiosato: «Quando le dice uncalciatore, noi ci sentiamo piùautotutelati. Faccio un applau-so a Pjanic. Credo che si riferis-se agli allenamenti, e se lo dicelui io lo accetto». Tutto somma-to, anche una raccomandazio-ne implicita al tecnico che, a di-spetto del piglio decisionista,quasi tutti raccontano nellospogliatoio come abbastanzamorbido, sopratutto con i piùesperti.

RIVOLUZIONE O NO? Ades-so, però, non è possibile pre-tendere rivoluzioni coperni-cane negli atteggiamenti. Seè vero che alcuni giocatoricredono si siano fatti due pe-si e due misure per certe si-tuazioni (le bizze agostanedi Gervinho opposte alla ri-gidità adottata con Benatia, iproblemi di Maicon, l’esube-ranza di Nainggolan e altro),non è il momento per arriva-re alla resa dei conti. Troppotardi. A fine stagione si fa-ranno i bilanci e a quel puntoè possibile anche che possa-no confrontarsi filosofie dif-ferenti. Se sabato Sabatini èandato giù piatto («Non arri-vare in Champions sarebbeun fallimento») lasciandoipotizzare la quinta rivolu-zione in altrettante stagioni,il d.g. Baldissoni è stato piùcauto: «Non pensiamo didover distruggere lasquadra. Cercheremo diritoccare quanto stiamofacendo». Magari sopra-tutto in attacco, visto cheil reparto è il nono delcampionato. In ognicaso, la tabella dimarcia stilata daGarcia alla vigiliadella partita con l’Atalan-ta è giù saltata («10 puntiin 4 partite»), ma l’acces-so in Champions League eal tesoro che porta in doteresta sempre portata di ma-no. E in fondo ormai è que-sta l’unica cosa che conta.

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32aGIORNATA

Magic +3RCampionato

3Sono gli assist di Pjanic in questo campionato. L’ultimo lo ha servito sabato sera a Nainggolan in Inter-Roma

LA CHIAVE

L’ANTICIPO/1

MARCATORI Pinzi (U) al 13’, Badu (U) al 29’, Pazzini (M) al 43’ s.t.

UDINESE (4-3-1-2)Karnezis s.v.; Widmer 6,5, Danilo 6, Domizzi 6,5, Piris 7; Allan 7, Pinzi 7, Badu7; Guilherme 7 (dal 39’ s.t. Kone s.v.); Geijo 5,5 (dal 9’ s.t. Thereau 6), Di Natale 7. (Scuffet, Meret, Bubnjic, Pasquale, Gabriel Silva, Hallberg, A. Zapata, Aguirre, Perica). All. Stramaccioni 7.

MILAN (4-3-3) Diego Lopez 6; Abate 5, Paletta 6 (dal 1’ s.t. Rami 5), Mexes 5,5, Antonelli 5; Van Ginkel 4,5, De Jong 5,5, Bonaventura 5 (dal 29’ s.t. Destro 5); Suso 4,5 (dal 19’ s.t. Cerci 6), Pazzini 5,5, Menez 4. (Abbiati, Donnarumma, Bonera, Bocchetti, C. Zapata, De Sciglio, Zaccardo, Poli, Honda). All. Inzaghi 4.

ARBITRO Damato 6.NOTE Spettatori paganti 2.800, per un incasso di 55.516 euro; abbonati 6.206. Ammoniti Domizzi, Pinzi e Pazzini per gioco scorretto.

Pinzi-Badu da k.o.Milan al tappeto

UDINESE 2

MILAN 1

L’ANTICIPO/2

MARCATORI Hernanes (I) al 15’ p.t.; Nainggolan (R) al 18’ e Icardi (I) al 43’ s.t.

INTER (4-3-1-2) Handanovic 6; D’Ambrosio 5,5, Ranocchia 6, Vidic 6,5, Juan Jesus 6; Brozovic 5 (dal 26’ s.t. Kovacic 6), Gnoukouri 6,5 (dal 41’ s.t. Podolski 6,5), Guarin 6 (dal 33’ s.t. Shaqiri 6); Hernanes 7; Palacio 6,5, Icardi 7. (Carrizo, Obi, Santon, Felipe, Puscas, Nagatomo, Dimarco, Palazzi, Bonazzoli). All. Mancini 7.

ROMA (4-3-3) De Sanctis 5,5; Florenzi 5, Manolas 5,5, Yanga-Mbiwa 5,5, Holebas 5; Nainggolan 6,5, De Rossi 5,5 (dal 44’ s.t. Doumbia s.v.), Pjanic 6,5 (dal 33’ s.t. Iturbe 5,5); Ibarbo 6,5, Totti 5 (S. Keita 5,5 dal 7’ s.t.), Gervinho 5,5. (Skorupski, Cole, Paredes, Spolli, Torosidis, Balzaretti, Ucan, Verde). All. Garcia 5,5.

ARBITRO Orsato 6.NOTE spettatori 37.695. Ammoniti Palacio, Brozovic, Juan Jesus, Ranocchia,Gnoukouri, Yanga-Mbiwa e De Rossi per gioco scorretto; Handanovic per comportamento non regolamentare; Nainggolan e De Sanctis per proteste.

Icardi nel finaleGiallorossi battuti

INTER 2

ROMA 1

QUI TRIGORIA

Fiducia Garcia«Crediamoci»Ljajic, giallo sull’infortunio

Davide StoppiniROMA

«L e possiamo vinceretutte», diceva RudiGarcia ieri mattina al-

la squadra a Trigoria, provandoa scuotere facce desolate dopola sconfitta con l’Inter. Fiduciaincrollabile, quando ancora iltecnico non sapeva che la Lazioavrebbe fallito il set point Cham-pions nel pomeriggio contro ilChievo e che in serata il Napoliavrebbe accorciato a -2. In so-stanza: il morale resta basso.Perché la Roma non riesce a tro-vare la formula giusta lì davanti,in mezzo a un attacco che nonsegna più di un gol in una parti-ta di campionato dall’8 febbraio.Un film horror, condito da unDoumbia che ora è diventato an-che argomento di discussioneper il suo (mancato) riscalda-mento a San Siro.

GIALLO LJAJIC E rafforzato pu-re dal giallo Ljajic. Singolari leultime 48 ore vissute dal serbo.Piccolo riepilogo: venerdì, nellarifinitura, l’attaccante accusa unlieve problema muscolare tantoda non terminare la seduta con icompagni. Nulla di grave, infattiscatta puntuale la convocazio-ne. Ma poi, nel riscaldamentopre-partita con il preparatoreRongoni, Ljajic avverte nuova-mente un guaio al flessore e ve-de Inter-Roma dalla tribuna, in-vece che dalla panchina. Proble-ma serio o no? A scanso di equi-voci viene fissata una risonanzamagnetica, che ieri mattinaesclude lesioni muscolari. Ljajicè ok, 12 ore dopo la tribuna diMilano. E arruolabile anche perla partita di mercoledì con ilSassuolo. Resta da vedere seGarcia avrà voglia di spedirlo in

campo dall’inizio. Mica scon-tato, visto che Florenzi po-trebbe tornare in attacco conGervinho e Ibarbo. Con Ljajica quel punto verso la panchi-

na, magari vicino a Keita: ilmaliano ha il solito ginocchiodolorante, ma non preoccupaGarcia. I pensieri sono altri. Etutti legati a una classifica

complicata. «Senza Cham-pions il fallimento sarebbe evi-

dente», ha detto il d.s. Sabati-ni. Il guaio è che l’ipotesista diventando via via

sempre più verosimile.© RIPRODUZIONE RISERVATA

2

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19LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Follia Denis: cazzotto a Tonelli1Il Tanque va nello spogliatoio ospite e colpisce al volto il centrale: ora rischia la stangata

Alex FrosioINVIATO A BERGAMO

I l peggio della domenica bergamasca arrivauna decina di minuti dopo la fine della par-tita. Le squadre sono già negli spogliatoi,

German Denis bussa a quello dell’Empoli, chia-ma fuori Tonelli e gli rifila un pugno, mentre leluci nel corridoio del misfatto si spengono. Il pu-gno è l’unica cosa che si può considerare certa:lo dimostra la ferita sotto l’occhio sinistro che ildifensore toscano esibisce nervosamente men-tre sale sul pullman della squadra, lo confermain qualche modo il d.g. atalantino Pierpaolo Ma-rino che pure denuncia una provocazione. Co-me siano andate veramente le cose lo stabiliran-no gli uomini della Procura federale, che qual-cosa devono aver visto: dal loro rapporto dipen-derà la squalifica di Denis.

L’AGGUATO Per il resto, bisogna affidarsi al rac-conto di chi c’era, e le varie versioni presentanoqualche contraddizione. Comincia Maccarone,

capitano dell’Empoli, che si presenta infuriatodavanti ai microfoni: «È successo un fatto vera-mente brutto nello spogliatoio. È arrivato Cigari-ni, ha chiamato Tonelli, dietro di lui c’era Denische ha dato un pugno a Lorenzo,gli ha rotto il naso e procurato unaferita sotto l’occhio. E la cosa piùbrutta è che hanno spento la luce:o c’è stato un black out generale ol’hanno fatto apposta per favorirela fuga di Denis, e allora è preme-ditato e della cosa sapevano in tan-ti. Per Denis spero che il campiona-to sia finito. È un vigliacco. Si criti-ca il fatto che c’è violenza nel cal-cio e poi noi siamo i primi acommetterla in spogliatoio». Poi,un po’ più a freddo, Maccaronecorregge il tiro: «Cigarini mi hachiamato e mi ha giurato sui suoi figli che lui nonc’entra niente. Anch’io ho dei figli e gli credo». IlTanque avrebbe dunque fatto tutto da solo, Ciga-rini - da capitano - lo aveva seguito solo per con-trollare cosa stesse combinando.

IL PERCHÉ Ma perché Denis avrebbe avuto questareazione? «In campo c’era stata qualche parola ditroppo, ma avevo detto a Denis che da capitanoavrei parlato con Tonelli», dice Big Mac. Il (pre-

sunto) vero motivo lo spiega inveceMarino, confermando il pugnoma... «Denis ha sbagliato e chiedia-mo scusa, ma non è un pazzo. Pri-ma di lui ha sbagliato Tonelli. Haminacciato di morte il nostro attac-cante e la sua famiglia e German,che è particolarmente sensibilequando si tirano in mezzo gli affettifamiliari, ha sbroccato. Quello diTonelli è stato un avvertimento ditipo mafioso, che ha fatto perderela testa a un uomo buono come De-nis, un ragazzo che fa beneficenza.Le luci? Non si sono spente di pro-

posito, nella colluttazione c’erano almeno venti persone nel corridoio e qualcuno deve aver schiac-ciato l’interruttore». Le (presunte) minacce sareb-bero arrivate nel tunnel di rientro dal campo, doveTonelli avrebbe aspettato Denis, «ritardato» dal-

l’intervista post-partita e rientrato con il figlio-rac-cattapalle. Incassate le minacce, sarebbe tornatoin spogliatoio e rimuginato, fino a esplodere.

REAZIONI E CONSEGUENZE Sarri ci è andato giùduro: «Servirebbe il Daspo più che la squalifica».E il d.s. dell’Empoli Carli: «Il nostro giocatore avràanche detto qualcosa di sbagliato, ma pensate davvero che sia uno che va a cercare le persone acasa per rifarsela con la famiglia? Denis ha sba-gliato e deve pagare». Ecco, la squalifica. Il Tan-que sarà pesantemente multato dall’Atalanta (eoggi a Zingonia scenderanno il presidente Percas-si e il figlio Luca, a.d.) e lo stop potrebbe essere dialmeno 5 giornate. Si configura infatti la condot-ta violenta nei confronti di calciatore - 3 giornate- ma anche «particolarmente grave». Non tantoper il danno procurato (non ci sarebbero frattureper Tonelli) ma per l’aggressione a partita finita.L’Empoli deciderà se presentare denuncia solodopo che si sarà espressa la Procura federale, To-nelli invece non ha ancora deciso. Parola alla Pro-cura. In tempi brevi, si spera.

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L’argentino va via mentre salta la luceBig Mac: «Vigliacco, spero abbia chiuso»

Il d.g. Marino: «Minacce di morte alla famiglia, Germanha perso la testa»

LE REAZIONI

ATALANTA 2

EMPOLI 2PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Saponara (E) al 41’, Gomez (A) al 43’ p.t.; Maccarone (E) al 15’, Denis (A) al 48’ s.t.

ATALANTA (4-2-3-1) Sportiello; Benalouane (dal 30’ s.t. Emanuelson), Stendardo, Masiello, Dramé; Cigarini, Carmona; Estigarribia (dal 24’ s.t. D’Alessandro), Moralez, Gomez (dal 24’ s.t. Bianchi); Denis. PANCHINA Frezzolini, Merelli, Del Grosso, Bellini, Biava, Zappacosta, Migliaccio, Baselli, Rosseti. ALL. Reja.CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 24’ s.t., 4-2-1-3 dal 33’ s.t.BARICENTRO ALTO 54,3 METRIESPULSI nessuno. AMMONITI Benalouane per gioco scorretto, Cigarini per c.n.r., D’Alessandro per proteste.

EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Laurini (dal 34’ s.t. Barba), Tonelli, Rugani, Hysaj; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (dal 40’ s.t. Mario Rui); Pucciarelli (dal 14’ s.t. Zielinski), Maccarone. PANCHINA Pugliesi, Bassi, Signorelli, Mchedlidze, Tavano, Diousse, Brillante, Somma. ALL. Sarri.CAMBI DI SISTEMA 4-3-2-1 dal 14’ s.t., 5-4-1 dal 40’ s.t.BARICENTRO MOLTO BASSO 46,8 MESPULSI nessuno. AMMONITI Pucciarelli per comp non reg.ARBITRO Cervellera di Taranto.

NOTE paganti 2.973, incasso di25.083,60 euro; abbonati 10.678, quotadi 110.406,98 euro. Tiri in porta 5-11 (conun palo). Tiri fuori 7-7. In fuorigioco 6-3.Angoli 7-1. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

ATALANTA 6

La sua rapidità funziona sia in campoaperto che nello stretto. Sfonda e scarica ai compagni, mandati al tiro con frequenza. Prezioso anche nell’andare a disturbare Valdifiori.

7

IL MIGLIOREMAXI

MORALEZ

SPORTIELLO 6,5 Almeno tre ottime parate nel primo tempo, passa gli ultimi minuti in area Empoli per cercare il colpo. BENALOUANE 5,5 Incrocia Croce che gli sfugge spesso.EMANUELSON 6 Prova ad aggiungere qualità nel finale. Suo il corner per Denis-gol.STENDARDO 5 Vede arrivarsi di fronte Saponara, Pucciarelli e Maccarone. Resta spesso inchiodato.MASIELLO 5,5 Utile per i cambi campo, un po’ preso in mezzo dalle combinazioni empolesi.DRAMÉ 5 Sta a guardare Maccarone che gli segna in faccia, poco aiuto anche in spinta.CIGARINI 7 Il duello diretto con Valdifiori lo esalta. Sbaglia tanto? Sì, ma quanta qualità complessiva.CARMONA 5 Non vigila tra le linee, dove imperversa Saponara.ESTIGARRIBIA 5,5 Non sfrutta l’uno contro uno con Hysaj.D’ALESSANDRO 6 Ala travestita da terzino, partecipa all’assalto.GOMEZ 6,5 Appare e scompare, ma finalmente segna il primo gol con l’Atalanta. BIANCHI 6 Affolla l’area, crea disagi.DENIS 7 Giudizio limitato alla partita: salva un gol sulla linea poi sbaglia tutto. Fino all’imperioso 2-2.ALL. REJA 6 Tanto cuore, salvezza più vicina. Ma gli è andata bene.

FINALMENTE GOMEZ, CARMONA FLOPCROCE È UNA DELIZIA, CHE REGALO SEPE

CERVELLERA Valuta (giustamente) interventi di gioco lescintille tra Denis e Tonelli. Fa correre sullo «sfondamento»di Saponara-gol su Stendardo, non così violento.

LA ROCCA 6,5 – GALLONI 6,5CALVARESE 6 – LA PENNA 6

LE PAGELLE di A.FR.

EMPOLI 6,5

Messo in condizione di giocare fronte alla porta, penetra, calcia in porta, assiste. Si piazza in verticale a Valdifiori e inventa: 5 occasioni create, gol incluso (Mario Rui s.v.)

7

IL MIGLIORESAPONARA

SEPE 5 Imperdonabile il calcio d’angolo regalato all’ultimo assalto che porta al 2-2.LAURINI 5,5 Difficile star dietro a Gomez e Moralez (Barba s.v.)TONELLI 5,5 Duello ruvido con Denis. Pure troppo, come s’è capito dopo. RUGANI 6 Freddezza da veterano, sfiora anche il gol di testa.HYSAJ 5,5 A sinistra perde un po’ d’attenzione. In ritardo sul primo gol atalantino.VECINO 5,5 Sua la zona da dove colpisce Denis sul 2-2: scavalcato.VALDIFIORI 6 Infastidito dal disturbo di Moralez, la distribuzione, sempre buona, si riduce.CROCE 6,5 Appoggi sbagliati in avvio, poi collabora con Valdifiori e soprattutto non manca mai l’inserimento. PUCCIARELLI 5,5 L’uno-due che manda in porta Saponara è una delle poche cose buone che combina.ZIELINSKI 6 Il suo ingresso aiuta la manovra. Va via da fenomeno ma poi si divora il gol a porta spalancata che avrebbe chiuso la partita.MACCARONE 7 Nello score di giornata una gran parata di Sportiello, un gol e un palo. ALL. SARRI 6,5 L’Empoli non si accontenta della giocata semplice, cerca anche quella complicata in velocità. E spesso riesce. Peccato essersi abbassati troppo nel finale.

6

INVIATO A BERGAMO

E pensare che era stato pro-prio German Denis, all’ul-timo assalto, a segnare il

2-2, quarto gol nelle ultime trepartite. Se anche non dovessefinire il campionato per squali-fica, il Tanque ancora una voltaè l’uomo salvezza dell’Atalanta.La zona rossa si allontana di unaltro punticino, vista la sconfit-ta del Cesena, e l’imminentescontro diretto, tra due giorni alManuzzi, ora fa meno paura: cisarà da lottare ancora un po’,ma il più è fatto. Il pareggio conl’Empoli, che ne se sta ancorapiù al sicuro, sembra la perfetta

sintesi del campionato delledue squadra. L’Atalanta soffre estrappa di cuore il risultato,l’Empoli gioca in scioltezza, im-pressiona per trame di gioco,svapora solo un po’ in fase di re-alizzazione, considerando che marca sì due gol ma va alla con-clusione complessivamente ben18 volte. Uno slalom speciale diZielinski, chiuso da un sinistrofacile spedito a lato a porta spa-lancata - sarebbe stato il 3-1 de-finitivo -, ne è l’esempio più cal-zante.

SOLUZIONI EMPOLI Reja iniziacon il 4-2-3-1 che tiene moltolarghi Estigarribia e il Papu Go-mez, spesso sollecitati dai cam-

bi gioco, sballottano la difesadell’Empoli. Moralez in pressio-ne su Valdifiori complica le soli-te uscite palle al piede dellasquadra di Sarri, che si infuriaal limite dell’espulsione per l’er-rato posizionamento dei suoisulle rimesse dal fondo (chespesso coincidono con una pal-la persa). Ma le risorse di giocodei toscani sono molteplici. Sal-tata la prima linea di pressing,Saponara può giocare fronte al-la porta, Pucciarelli e Maccaro-ne propongono tagli succulenti,Croce si inserisce anche luiguardando la porta. Altroaspetto eccellente: l’Empoli cer-ca spesso anche la giocata diffi-cile, in velocità, come l’uno-dueal limite dell’area che porta allo0-1. Presto rimediato, tuttavia,da un’incursione centrale av-viata e conclusa da Gomez perl’1-1. A margine, due highlightsche non vedrete in tv. Il primo:punizione per l’Empoli, tratte-nute in area, allora Valdifiori chiama il cambio schema e igiocatori si spostano come allaPlaystation. Il secondo: dopol’1-1, schema da calcio d’inizio,stop di Tonelli per lancio di Ru-gani, ne nasce un tiro di Macca-rone fermato da Sportiello.

ASSALTO Lo stesso Big Mac se-gna il 2-1 dopo che Sarri ha risi-stemato l’assetto, con il doppiotrequartista grazie a cui gesti-sce meglio il controllo del pallo-ne. Che porta a un palo ancoradi Maccarone e all’occasione diZielinski. Reja invece molla latattica e ricorre a tutto l’arsena-le: tre punte, Emanuelson asupporto, D’Alessandro terzinoche in realtà fa l’ala. Sarri ri-sponde chiudendosi prima conil 4-5-1 e poi con il 5-4-1 ancheperché l’Atalanta corre di più (edi questo va dato merito a chic’era prima di Reja). Ne nasceuna decina di minuti di assaltoquasi disperato, al quale parte-cipa anche Sportiello. L’ultimo,al 93’, è quello buono.

a.fr.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’esultanza di German Denis, 33 anni, dopo il gol del 2-2 al 93’ LAPRESSE

Atalanta salva al 93’Con l’Empoli è un pariche vale doppio oro1Toscani avanti due volte con Saponara e Maccarone, che prende anche un palo. Denis di testa rimedia nel recupero

Serie AR32a giornata

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20 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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21LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA RIVELAZIONE

Gnoukouri vola«Ma la mia vita non è cambiata»1Dai complimenti degli altri ivoriani Gervinho-Doumbia alla chance di fare la 3a di fila da titolare

Matteo BregaMILANO

L’ intero Meazza ad ap-plaudirlo quando èuscito, un’ora di inter-

viste post gara, i complimen-ti dei connazionali della Ro-ma e le battute dei compa-gni. Lui, come risposta, chie-de solo di poter andare acena. Assane Gnoukouri vivecon la giusta leggerezza que-sto momento. Titolare nelderby, replay con la Roma inuna zolla ancor più delicata.

CHE SERATA! Sabato seraquando è uscito al 41’ dellaripresa i tifosi nerazzurri selo sono stropicciato di ap-plausi: i crampi questa voltasono arrivati più in là nelmatch rispetto al derby, sin-tomo di una condizione cre-scente e di un ambientamen-to a questi ritmi. Poi, Assaneè stato portato in zona mista.Quotidiani, siti e televisionilo hanno «bloccato» perun’ora. E lui, senza fare unapiega, ha «resistito». Capiscel’italiano, lo parla anche be-ne (continua a studiarlo permigliorarlo), ma per il mo-mento preferisce esprimersiin francese per poter esserepiù chiaro. I compagni pas-sano dietro e lo scherzano:«Parli ancora? Che cosaavrai da dire?», ride JuanJesus. Quindi arrivano lepacche sulle spalle di AndreaRanocchia e Fredy Guarin.L’inserimento è completo.L’ambiente alla Pinetina èpiù o meno di questo tenore.Ogni giorno.

COMPLIMENTI IVORIANIPoi passano Gervinho eDoumbia. E qui il giovanottosi prende una pausa dagliimpegni con la stampa. Siappartano, per quel che sipuò in uno spazio limitato (edi fronte a decine di giornali-sti), e iniziano a parlare infrancese. Fuori i cellulari,parte lo scambio dei numeri.

Un po’ come con le figu: celo,manca. Sorrisi, pacche sulle spalle, Gnoukouri si prende icomplimenti dei suoi due con-nazionali appena abbattuti.Non era la prima volta che si ve-devano, era una primizia in Ita-lia. Nei centro federali ivorianisi erano incrociati durante leconvocazioni delle nazionali.

MODELLO INIESTA Così comeavrà incrociato Yaya Tourè, ilgrande sogno di Roberto Man-cini. Potrebbero giocare insie-me lui e Assane, spalanchereb-be un sorriso così il ragazzo ve-nuto dalle strade di Abidjan pri-ma e dal Vicentino poi. Yaya èun simbolo per l’Africa intera,figuriamoci per un ivoriano.Anche se il suo idolo, il calciato-re a cui si ispira è Andres Iniestadel Barcellona. Insomma, puntidi riferimento nobili. Intelligen-za calcistica, qualità, talento, laforza di saper correre per uncompagno in difficoltà. Com’èfinito il sabato di Assane? A ce-na, con le persone a lui più care.E poi a letto: ieri mattina si èpresentato silenzioso e caricocome sempre per lavorare. An-che perché domani a Udine sigiocherà di nuovo il posto da ti-tolare. Questa volta con Marce-lo Brozovic. «Mancini mi dàconsigli importanti, ogni posi-zione in cui gioco per me va be-ne – ha detto nella notte dopo laRoma –. La fiducia mi viene dalmister che mi parla spesso e nonè mai duro con noi. La mia vitanon è ancora cambiata».

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Assane Gnoukouri, 18 anni INSIDE

Patto Inter-IcardiIl trono del gol per Coppa e bonus1L’Europa è a soli 5 punti: Mauro prova la rimontonae se chiude la A da capocannoniere guadagnerà di più

Matteo Dalla ViteMILANO

I l trono del gol porterà il bo-nus. Sia per questa stagionee sia per l’anno prossimo. Il

killer sta per firmare(«Datemi lapenna e faccio l’autografo»), maintanto l’Inter gli apparecchia ilcontratto che prevede anche lavittoria della classifica dei bom-ber. Vincendo quella, MauroIcardi potrebbe avere il bonus-ponte che colmerebbe il divariofra l’attuale stipendio e ciò cheandrà a prendere; se poi sarà ilmiglior bomber l’anno prossi-mo, ecco che il compenso saliràda 2,8 milioni a 3,2. Vedere lavetta porta regali. Per l’Inter tut-ta e per Maurito: che potrebbediventare Mister Europa se...l’Europa League arriverà. Lacompetizione è distante 5 punticonsiderando lo scontro direttonegativo con la Fiorentina.

LE TRE FASI L’evoluzione diMauro Icardi è un libro tutto dasfogliare. Ha vissuto tre fasi, ilbomber argentino. Quando ar-rivò, Mancio era convinto chesu Icardi si dovesse lavorare eche magari anche lavorandoci difficilmente si sarebbero visti risultati immediati. «Lui comeTevez - diceva il Mancio -? Deve

crescere e migliorare, sono sicu-ro che un giorno diventerà ungrandissimo bomber. Questoperò dipende solo da lui, se riu-scirà o meno a non perdersi perstrada». Poi, ecco la fase di mez-zo: Icardi che lavora anche perla squadra. È lì che il tecnico ca-pisce che la scolarizzazione vaveloce. E va rapida a tal puntoche si spalanca la terza fase:Icardi diventa attaccante mo-derno mantenendo l’istinto da

killer innato. Ed è per questoche Mancini riunito con Thohirchiede Yaya Touré, Dybala e pu-re di fondare la futura Inter suMauro Icardi. «Mauro - ha dettoil tecnico sabato sera - è un at-taccante straordinario, anchequando sbaglia si fa scivolare lecose addosso ed è pronto a faregol». Carattere e qualità: in Icar-di c’è l’una e l’altra cosa.

TIQUI-TAKA E ICARDI Già, per-ché un giocatore di 22 anni, almomento a quota 22 gol stagio-nali, dove lo trovi potendo spen-dere poco o niente? Appunto:non si trova. Maurito ha ferma-mente ribadito di voler restare aMilano. L’Inter non lo vuole per-dere perché sarebbe un segnaledi resa in chiave-futura. Tutti d’accordo: anche nel capire chela crescita della squadra attornoa lui è palese. C’è un video (giàapparso nel dopo-gara) che mo-stra la sintesi di quel che Manci-ni vuole: tutto porta al gol diIcardi, e quel «tutto» significa 10 passaggi di fila senza che laRoma tocchi palla. Un’Inter co-struita attorno a Icardi.

E MANCIO VEDE DYBALA PerMauro è il gol numero 17 incampionato: più 4 in Europa Le-ague e 1 in Coppa Italia fannoappunto 22. L’anno scorso si fer-mò a 9 (annata senza coppe).Sul contratto-tormentone man-ca solo l’annuncio e la classificacannonieri attuale potrebbe da-re un’ulteriore mano al killer ar-gentino. Comanda Tevez con 18gol, poi seguono Icardi e Toni a17: il pungolo a vincere la classi-fica dei bomber può dunqueportare un regalo ulteriore. Lostesso bonus (oltre a quelli perscudetto e Champions League)sarà valido anche nel 2016-17:se Icardi vincerà, il suo stipen-dio avrà 400.000 euro di bonus.Intanto, ieri, Mancio è andato aParma per vedere all’opera JoséMauri ma soprattutto Dybala: ilsogno di affiancare Paulo aMaurito è vivissimo.

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Mauro Icardi, 22 anni, è arrivato all’Inter nell’estate 2013 KOMUNICARE

L’EVENTO

Thohir: «Zanetti è un’icona. La sua 4 verrà ritirata»1ET dà l’annuncio: la cerimonia a S.Siro il 4 maggio, per la sfida benefica per l’Expo. Pupi: «Fiero che sia per sempre»

MILANO

«T u sei un’icona dell’In-ter, una leggenda delclub, una leggenda

del calcio mondiale. C’è unamaglia che tu non vedrai più in-dossare a nessuno, la numero4, la tua numero 4». Il messag-gio di Erick Thohir inizia così. Ilpresidente è nella sala trofeidella sede nerazzurra, allespalle, tra tante coppe, laChampions è quella più vicina a

lui. E parla alla telecamera ri-volgendosi a Javier Zanetti, lacui maglia numero 4 non verràmai più indossata da nessuncalciatore interista.

«PER SEMPRE TUA» «Quattro èper sempre, per sempre tuo –continua il presidente interista-. Perché tu e la tua numero 4,sarete per sempre Inter. Gra-zie!». «Sono veramente onora-to di far parte della famiglia In-ter. E fiero di esserlo per sem-pre» - ha risposto Zanetti. Man-

ca sempre meno or maiall’evento, alla cerimonia che porterà direttamente la nume-ro 4 nerazzurra dal campo allastoria. Il 4 maggio la partita be-nefica che si giocherà al Meaz-za e organizzata da Zanetti,sancirà praticamente l’apertu-ra di Expo. E questa mattina, al-le 11 nella «Sala Alessi» di Pa-lazzo Marino a Milano verràpresentata la serata. Con lui cisarà anche il sindaco della cit-tà, Giuliano Pisapia.

MAURO&RODRIGO Intanto ieriZanetti ha parlato a Espn: «So-no molto felice, avevamo biso-gno di una vittoria così, dopotanto tempo e un grande avver-sario come la Roma». Il vicepre-

sidente sabato sera era raggian-te per il successo che ha avutoun effetto benefico sul moraledel gruppo di Roberto Mancinie sulla classifica che adesso si èaccorciata molto in zona Euro-pa League. Zanetti ha poi parla-to dei singoli: «Icardi ha datoancora una volta la dimostra-zione di essere un giocatore diclasse - ha detto -. Da moltotempo sta facendo ottime cose,e credo che avrà un’opportuni-tà con l’Albiceleste. Palacio haavuto un momento pesante ainizio stagione per problemi al-la caviglia, giocava su una gam-ba sola. Anche se non al 100% èstato fondamentale per noi».

m.b.© RIPRODUZIONE RISERVATAJavier Zanetti e famiglia dopo l’ultima con l’Inter, il 10 maggio 2014 ANDREOLI

LA VOLATA PER L’EUROPA LEAGUE

MILAN ROMA Torino ATALANTA Inter SASSUOLOGENOA PT. 47

33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª

JUVENTUS Cesena EMPOLI Parma PALERMO ChievoFIORENTINA PT. 49

UDINESE Chievo LAZIO Juventus GENOA EmpoliINTER PT. 45

In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono ottimo

PALERMO Empoli GENOA Chievo MILAN CesenaTORINO PT. 47

Verona Juventus UDINESE Lazio EMPOLI ParmaSAMPDORIA PT. 50

GDS

17� i gol realizzati in questa Serie A da Mauro Icardi (3 su rigore): al suo fianco, Luca Toni del Verona. In cima alla classifica cannonieri c’è Tevez con 18 gol

Serie ARIl personaggio

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22 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Gasp, che Genoa! L’Europa è lì1Bertolacci, Perotti e Pavoletti colpiscono a raffica, per il Cesena è dura sperare

GENOA 3 1 CESENA

PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Bertolacci (G) al 38’, Perotti (G) su rigore al 48’ p.t.; Pavoletti (G) all’8’, Carbonero (C) al 23’ s.t.

ARBITRO Peruzzo di Schio. NOTE paganti 3.161, incasso di 51.739 euro. Abb. 16.502, quota di 170.781 euro. Tiri in porta: 5-3. Tiri fuori: 14-4. In fuorigioco: 0-1. Angoli: 9-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

GENOA (4-3-3)Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio, Marchese; Rincon (dal 36’ s.t. Izzo), Bertolacci (dal 23’ s.t. Laxalt), Kucka; Iago, Pavoletti, Perotti (dal 4’ s.t. Lestienne). PANCHINA Lamanna, Sommariva, Tambè, Niang, Bergdich, Edenilson, Mandragora. ALL. Gasperini.CAMBIO DI SISTEMA dal 35’ s.t. 4-2-3-1, dal 43’ s.t. 5-4-1.BARICENTRO MOLTO BASSO 48,2 M.ESPULSI nessuno. AMMONITI Bertolacci e Pavoletti per g.s.

CESENA (4-3-1-2)Agliardi; Nica, Volta, Krajnc, Lucchini (dal 1’ s.t. Renzetti); Carbonero, Cascione, Ze’ Eduardo; Brienza (dal 14’ s.t. Dalmonte); Defrel, Djuric (dal 35’ s.t. Succi). PANCHINA Leali, Bressan, Rodriguez, Tabanelli, Perico, Capelli, Moncini, Cazzola. ALL. Di Carlo.CAMBIO DI SISTEMA dal 16’ s.t. 4-3-3, dal 48’ s.t. 4-2-3.BARICENTRO BASSO 49,4 M.ESPULSI Ze’ Eduardo al 47’ s.t. per g.s., l’allenatore Di Carlo al 48’ s.t. per proteste. AMM. Volta, Cascione e Carbonero per g.s.

Filippo GrimaldiGENOVA

I l paradosso del Genoa: do-mina un Cesena in crisiprofonda (scavalcato ora

pure dal Cagliari: la retroces-sione s’avvicina), sale a menodue dalla Fiorentina in questalunga volata per l’Europa Lea-gue, eppure se ne torna a casacon il magone, perchè lo stira-mento che costringe alla resaPerotti (l’assist per Bertolacci, ilrigore procurato ed il raddop-pio dal dischetto con i roma-gnoli) nella settimana che por-ta verso le trasferte contro Mi-lan e Roma è doppiamente pe-sante. Ben che vada, l’argentinotornerà infatti a metà maggio.

ACCERCHIATI E’ stato quasi unmonologo del Grifone, al terzosuccesso interno consecutivo,ed i numeri lo certificano: un ti-ro ogni cinque minuti e spiccioli(record stagionale), ed unapressione costante che ha man-dato fuori giri gli ospiti, invanoalla ricerca del colpaccio in con-tropiede. I soliti errori di miraed almeno tre interventi delrientrante Perin hanno limitatoi danni alla perla di Carbonero,quando la vittoria per il Genoaera però già in cassaforte. Gaspdovrà studiare alternative:l’idea-Lestienne, ieri, s’è rivela-ta un tentativo poco fortunato.Per il resto, il solito canovaccio:Genoa arrembante, ma non al-trettanto preciso e Cesena che

soffre di mali ben noti. Puntoprimo: non vince da sette gare(in cui ha raccolto la miseria diquattro pareggini, fa gol a fati-ca, e dietro la squadra fa acqua.

CHE PASTICCI Non neghiamoche per il povero Di Carlo (ieripure espulso nel recupero, unattimo dopo il rosso a Zé Eduar-do) l’emergenza-difesa sia rea-le, ma Nica ad esempio ha pro-dotto danni incalcolabili. Nel-l’ordine: perdendosi prima Pe-rotti nell’azione del primo gol,causando nove minuti dopo ilrigore del due a zero propriosull’argentino e tenendo in gio-co Pavoletti nell’azione del tre azero. Se a ciò si aggiunge un

Brienza senza brio, ecco spiega-to perchè già a metà gara s’è in-tuito che per il Cesena sarebbestata dura rientrare in partita.Di là, Bertolacci ha dettato leg-ge in mezzo e Kucka s’è dimo-strato degno del suo sopranno-me di carrarmato. Uomo-ovun-que, e il quattro a uno mancatodi un soffio.

ULTIMA CHIAMATA Ciao Cese-na. Di Carlo, non esattamentefortunato, ha perso pure Luc-chini per un guaio muscolare,cercando poi di tenere alta lasquadra passando al tridente inattacco. Tutto inutile: i suoi ra-gazzi hanno coraggio, buonavolontà, idee discrete, ma pol-

veri bagnate. E, adesso, la sfidadi dopodomani in casa control’Atalanta ha tutta l’aria di unprimo verdetto. Diciotto puntiancora in palio, ma la strada èripidissima. Con o senza Perot-ti, però, Gasp ha ottenuto quelche voleva: far vacillare Prezio-si, diviso adesso fra le necessitàinderogabili della gestione fi-nanziaria del club e la consape-volezza di avere fra le mani ungioiellino che in futuro, senzatroppe rivoluzioni, con la manodel tecnico potrebbe crescereancora. Se era partito per unasalvezza tranquilla, ed ora hal’Europa a un passo, qualcosavorrà pur dire.

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GENOA 7

Inizia con un’ammonizione, chiude con un’ovazione. Continuo, con classe e lucidità, nella guida della squadra. Letale in zona gol.

7,5

IL MIGLIOREBERTOLACCI

PERIN 7 È tornato e non è cambiato. Almeno tre interventi importanti, sul gol di Carbonero può fare poco.RONCAGLIA 6,5 Veloce e attento, più intraprendente del solito in fase offensiva.BURDISSO 5,5 Sempre un po’ indeciso e impreciso, in particolare nel finale.DE MAIO 6 Parte malissimo, deconcentrato e fuori posizione, poi si rifà con l’assist a Pavoletti.MARCHESE 5,5 Non è al massimo e si vede. Sbaglia più passaggi del solito, ma è bravo a limitare i danni dalla sua parte. RINCON 6 Spreme energie per stoppare Ze Eduardo e ripartire. Esce esausto. (Izzo s.v.)

LAXALT 6 Si rende utile nel finale quando si piazza dietro Pavoletti e punta gli avversari in dribbling.KUCKA 7 Un trattore, spinge indietro il Cesena con strappi tremendi. Potrebbe essere l’uomo in più nel finale di stagione.IAGO 6,5 Una fonte di gioco continua e illuminata. Rispetto ad altre volte un pizzico meno letale quando si trova davanti alla porta. PAVOLETTI 6,5 Un guerriero: lotta, corre e segna. Sta conquistando la fiducia di Gasperini.PEROTTI 6,5 Sembra in giornata no e per mezz’ora soffre Nica, poi lo schianta. Inventa i primi due gol del Genoa. Esce per un problema muscolare.ALL. GASPERINI 7 Con il gioco insegue l’Europa e ha conquistato il pubblico. I cori per lui sono meritati e significativi.

KUCKA È UN TRATTORE, PEROTTI INVENTA. CARBONERO GOL-PRODEZZA, DEFREL TIENE IN ANSIA TUTTI

PERUZZO Severo, mobile, attento. Tiene bene sotto controllo una partita che non gli propone difficoltà particolari. Esagera un po’ espellendo Di Carlo nei minuti finali.

LE PAGELLE di A.D.R.

6,5 COSTANZO 6MARRAZZO 6

VALERI 6SACCHI 6

La voglia di mostrare il suo talento lo porta spesso a esagerare. Corre ovunque, invasato, sbaglia praticamente tutto.

IL PEGGIORELESTIENNE

5

CESENA 5,5

Si fa stoppare da Perin l’occasione del 2-3. La sua velocità tienein ansia la difesa del Genoa per tutta la sfida.

6,5

IL MIGLIOREDEFREL

AGLIARDI 6 Bene su Iago, incassa tre reti ma non è certo lui il colpevole della sconfitta.VOLTA 5,5 Soffre la fisicità e la grinta di Pavoletti.KRAJNC 6 Giovane di carattere: nei momenti difficili cerca di guidare il reparto.LUCCHINI 6 Terzino di contenimento, limita la pericolosità di Iago. Esce infortunato.RENZETTI 5,5 Al rientro fatica un po’, ma spinge con volontà sulla corsia di sinistra.CARBONERO 6,5 Gioca e corre tanto, ma sbaglia parecchio. Il gol però è una prodezza.CASCIONE 5 Di Carlo lo mette nella zona di Bertolacci, missione difficile in questa partita impossibile.

ZÉ EDUARDO 5 Finisce spesso in inferiorità numerica sul lato sinistro, limita Rincon ma soffre terribilmente Roncaglia.BRIENZA 5 Non azzecca un dribbling, nè un assist. Dovrebbe fornire qualità ma i limiti fisici non gli consentono nulla.DAL MONTE 5,5 Esordio in Serie Aa 17 anni, si piazza a sinistra e fa quel che può.DJURIC 5 Qualche sponda, un tiro. Sfrutta poco il fisico e sparisce presto senza incidere minimamente sul match. SUCCI 5 È la mossa della disperazione ma tocca pochissimi palloni. ALL. DI CARLO 6 Ha il merito di presentare sempre una squadra viva e combattiva, quindi di alimentare le ultime speranze di salvezza.

Una vera calamità: perde Bertolacci sull’1-0, provoca il rigore del 2-0 su Perotti, tiene in gioco Pavoletti sul 3-0.

IL PEGGIORENICA

4,5

La gioia del Genoa sotto la gradinata Nord. Per la squadra di Gasperini è la terza vittoria di fila in casa GETTY

� GENOVA (a.d.r.) «Grande soddisfazione e grande pubblico. Ci stiamo divertendo e se vinciamo una delle due trasferte che ci attendono (Milan e Roma), allora può succedere di tutto». Gian Piero Gasperini inizia a credere alla corsa all’Europa, anche se rischia di fare lo sprint finale senza Perotti: «Temiamouno stiramento, che comporterebbe almeno 3 settimane di stop. Vediamo. Ma ho alternative e Kucka ha

giocato la miglior partita degli ultimi due anni». Domenico Di Carlo, invece, incassa e riparte: «Guardiamo avanti prendendo la parte buona della giornata – dice l’allenatore del Cesena: la squadra si è battuta e ci crede. Purtroppo alcuni errori dei singoli ci hanno fatto incassare i tre gol. Per salvarci dobbiamo evitare questi sbagli. L’espulsione? Un malinteso, stavo solo cercando di evitare che Carbonero si facesse espellere per proteste».

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GLI ALLENATORI

Gasperini: «Tutto può succedere»Di Carlo: «Ci crediamo ancora»

Serie AR32a giornata

Page 23: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

23LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FIORENTINA 4,5

Sembra avere due marce in più rispetto ai compagni. Da un suo tiro nasce la deviazione vincente di Gilardino. Merita più spazio.

6,5NETO 6 Evita alla Fiorentina una sconfitta tennistica con due o tre parate importanti. E dire che aveva accusato un piccolo infortunio nel riscaldamento.TOMOVIC 4 Si perde Cop nell’azione del primo gol. BASANTA 4,5 Va spesso in tilt come del resto succede a tutta la difesa viola. PASQUAL 6 Confeziona una decina di cross che vengono sfruttati male dai compagni.GOMEZ 5 Ha la palla del pareggio ma la brucia con un errore incredibile. BADELJ 4,5 Appare sempre lento e confuso.PIZARRO 5,5 Prova in qualche modo a dare ordine alla manovra

ma predica nel deserto.BORJA VALERO 5 Due passi indietro dopo la bella prova di Europa League contro la Dinamo.JOAQUIN 5,5 È lui a servire direttamente da calcio d’angolo la palla giusta per il gol che Supermario Gomez spreca. Però si fa bruciare da Farias nell’azione che chiude la gara.SALAH 4,5 Un pomeriggio decisamente sotto tono. Stavolta non c’è traccia del Messi d’Egitto.GILARDINO 6 Va a segno con un colpo da opportunista. L’unico acuto in una gara modesta.DIAMANTI 4,5 Poche gambe e poche idee.MONTELLA 4,5 Questa volta fa meno turnover: dosa in maniera corretta titolari e riserve, senza esagerare. Ma presenta una squadra senz’anima.

VARGAS MERITA PIÙ SPAZIO, PER COP UNA DOPPIETTA CHE VUOL DIRE SPERANZA DI RESTARE IN SERIE A

GUIDA Partita ruvida. Ammonisce molto per controllarla.

LE PAGELLE di L.CAL

6 DI FIORE 6PEGORIN 6

IRRATI 6NASCA 6

Finisce a terra sul dribbling secco di Cop nell’azione del secondo gol. E per tutta la partita è sempre in affanno. Irriconoscibile.

4

CAGLIARI 7

Due assist e un gol che ricorda alcune giocate del magico Messi. Il talento brasiliano merita palcoscenici importanti.

7,5

IL MIGLIOREFARIAS

BRKIC 6,5 Sempre sicuro nel rispondere agli attacchi viola nei momenti caldi della sfida. Però deve ringraziare Gilardino e Gomez per un paio di errori di esecuzione davvero clamorosi.PISANO 6 Una prova da onesto soldatino.DIAKITE’ 7 I palloni alti li prende tutti lui. Respinge sempre di testa un siluro dalla distanza di Pizarro a porta vuota.AVELAR 6 Non dà mai la sensazione di essere in difficoltà.MURRU 6 A volte fatica nell’uno contro uno con Joaquin. Ma non affonda.DESSENA 6,5 Una presenza preziosa in mezzo al campo.EKDAL 6,5 Belle alcune sue

accelerazioni.JOAO PEDRO 6 Si sacrifica andando in pressing su Pizarro.DONSAH s.v. In campo solo una manciata di minuti.MPOKU 6 Si rende utile facendo molto movimento su tutto il fronte offensivo. Manca però di incisività nella fase conclusiva.COP 7,5 La sua prima doppietta italiana regala al Cagliari tre punti preziosi per sperare nella salvezza nonostante una classifica complicata. E ha ancora margini di crescita.SAU 5,5 Entra e si fa tradire dal nervosismo. Si becca un cartellino giallo meritato e non sfrutta le praterie che ha disposizione per il contropiede.ALL. FESTA 7 Presenta una squadra logica, ordinata, con giocatori di qualità. Scelte da allenatore vincente.

E’ in colpevole ritardo quando Gilardino corregge in rete il tiro cross di Vargas. E non è l’unica pecca della sua partita.

IL PEGGIORECEPPITELLI

5,5

Cagliari, è Festa. Viola, è un flop1Due gol di Cop e la magia di Farias danno 3 punti al neotecnico. Fiorentina al 3° k.o. di fila

Luca CalamaiFIRENZE

F orse non servivano rivo-luzionari del pallone ovecchi eroi per salvare il

Cagliari. L’allenatore degli Al-lievi Gianluca Festa, con unanormale carriera da difensorealle spalle, si sistema sulla pan-china rossoblù e rifila un secco3-1 alla celebrata Fiorentina diMontella. L’ultimo successo deisardi al Franchi risaliva al-l’aprile 1972. Ma c’è un altrodato da sottolineare: il Cagliarinon vinceva in campionato da11 giornate e non conquistavatre punti in trasferta dal 25 ot-tobre 2014. Da allora prima Ze-man e poi Zola hanno ottenuto4 pareggi e 6 sconfitte: un ruo-lino da incubo.

FIDUCIA Festa azzecca tutte lemosse. Concede fiducia in at-tacco a Cop e il croato lo ripagarealizzando una doppietta.Perfetta la deviazione in corsasu assist di Farias (7’ primotempo), ancora più bello il rad-doppio con un dribbling chemette a sedere Savic e un dia-gonale chirurgico che fa seccoNeto (14’ secondo tempo). Copè stato un buon acquisto nelmercato invernale ma avevabisogno di sentirsi importante.Il tecnico del Cagliari azzeccaanche la formula tattica, un 4-3-3 con Farias bravo a copriretutta la fascia. Il talento brasi-liano chiude la sua esibizioneda migliore in campo. Per luidue assist e il gol, in pieno re-cupero, che uccide la Fiorenti-

na, con fuga, dribbling e destroche si infila nell’angolino bas-so. Festa conquista così il dirit-to a restare aggrappato alla lot-ta salvezza. L’Atalanta, quar-t’ultima, ha ancora 7 punti divantaggio, tantissimi. Ma que-sto Cagliari che riesce a som-mare qualità e concretezza sela giocherà. E chissà che rim-pianti tra i dirigenti per nonaver avuto prima il coraggio diaffidare la squadra a Festa.

RIMONTE Terza sconfitta con-secutiva in campionato inveceper la Fiorentina. Ormai è chia-

ro che la squadra di Montellaha testa, cuore e gambe soloper l’Europa League. Una scel-ta rischiosa. Ora è a rischio an-che il posto in Europa: Genoa eTorino sono indietro di appena2 punti e l’arrembante Inter ha4 lunghezze di ritardo. Stavol-ta Montella evita un turnovermassiccio, ma il risultato è lostesso. Per un’ora l’unica ideatattica sono i cross di Pasqual.Stecca Diamanti, stecca Salah,va in tilt la difesa. Montella leprova tutte: inserisce Joaquinpassando dal 4-3-3 iniziale al4-2-3-1 e nel finale lancia nellamischia pure Gomez speri-mentando un inedito 4-2-4.

RISCHI Ma non c’è mai la giu-sta intensità. Il gol che perqualche minuto riapre la parti-ta lo realizza Gilardino che de-via casualmente un sinistro dafuori area di Vargas. Dieci mi-nuti dopo l’occasione arrivasulla testa del nuovo entratoGomez ma Supermario colpi-sce in maniera goffa, testa-col-lo e la palla vola sopra la tra-versa. Il migliore in campo tra iviola finisce per essere Vargas,entrato a inizio ripresa e catti-vo come dovrebbe essere unaFiorentina che fino a un mesefa era in corsa su tre fronti. Orala squadra viola è costretta agiocare tutte le sue fiches al ta-volo dell’Europa League. Sfidaintrigante visto che da que-st’anno regala l’accesso direttoalla Champions, ma rischiosa.Andare in Champions sarebbeun trionfo, restare fuori dalleCoppe un fallimento totale.

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43Gli anni senza successi per il Cagliari a Firenze. L’ultima vittoria era datata aprile 1972: 1-0, gol di Gigi Riva

IL NUMERO

FIORENTINA 1

CAGLIARI 3PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Cop (C) al 7’ p.t.; Cop (C) al 14’, Gilardino (F) al 29’, Farias (C) al 47’ s.t.

FIORENTINA (4-3-3)Neto; Tomovic, Savic, Basanta, Pasqual (dal 30’ s.t. Gomez); Badelj, Pizarro, Borja Valero (dal 13’ s.t. Joaquin); Salah, Gilardino, Diamanti (dal 1’ s.t. Vargas).PANCHINA Tatarusanu, Rosi, Gonzalo Rodriguez, Alonso, Kurtic, Mati Fernandez, Aquilani, Lazzari, Ilicic. ALL. Montella.CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-2-3-1; dal 30’ s.t. 4-2-4 BARICENTRO molto alto (58,8) ESPULSI: nessuno. AMMONITI: Borja Valero per gioco scorretto.

CAGLIARI (4-3-3)Brkic; Pisano, Ceppitelli, Diakitè, Avelar (dal 17’ s.t. Murru); Dessena, Ekdal, Joao Pedro (dal 34’ s.t. Donsah); Mpoku, Cop (dal 24’ s.t. Sau), Farias.PANCHINA: Colombi, Cragno, Balzano, Gonzalez, Capuano, Conti, Cossu, Crisetig, Barella. ALL. Festa.CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO molto basso (42,9) ESPULSI nessuno. AMMONITI Avelar, Farias, Ekdal e Murru per gioco scorretto, Sau per proteste.

ARBITRO Guida di Torre Annunziata.NOTE Spettatori 30.000 circa. 4.400 paganti per un incasso di 57.587, 23.160 abbonati per una quota di 385.150. Tiri in porta 2-7. Tiri fuori 11-5. Angoli 10-3. Fuorigioco: 1-4. Recuperi: 1’ p.t.; 5’ s.t.

Duje Cop, 25 anni, due gol ieri: è arrivato al Cagliari a gennaio GETTY

� FIRENZE «Fischi giusti». Stavolta Montella concorda con la reazione finale del Franchi (solo la Fiesole ha applaudito). «Li abbiamo meritati, ce li prendiamo e speriamo di trasformarli presto in applausi». Ma cosa è successo alla Fiorentina? Scintillante in Europa, al terzo k.o. consecutivo in campionato. «L’impegno c’è stato, la testa si è spenta. A livello nervoso non c’eravamoe questo è un nostro limite. In Europa abbiamo speso molto ottenendo grandi soddisfazioni. Magari — sorride — potremmo avere un allenatore per l’Europa e uno per il campionato». Decisamente freddo invece alle domande su un possibile ritiro. «Non ne abbiamo bisogno, non è mancata la voglia. E non servono punizioni». Il Cagliari non vinceva a Firenze da 43 anni: un successo che alimenta speranze. «Sono molto orgoglioso», dice Gianluca Festa. «L’approccio alla gara ha mostrato quanto questa squadra sia recettiva ai miei input. Crediamo ancora alla salvezza».

Giovanni Sardelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

VIOLA ANCORA SCONFITTA

Montella:«Black outmentale»

Serie AR32a giornata

DA UN’AREA ALL’ALTRA: IL CAPOLAVORO DEL BRASILIANO

1 - LO SCATTOFarias parte dalla sua areaL’azione del 3-1 del Cagliari parte quasi dall’area rossoblù: Diego Farias, 25 anni, raccoglie il pallone e si lancia nello spazio sulla fascia sinistra SKY

2- IL DRIBBLINGTomovic messo a sedereDopo aver superato Joaquin di slancio, Farias si avvicina all’area viola: Tomovic prova a frenarlo ma una finta del brasiliano lo mette a sedere SKY

3- FINTA E TUNNELPallone nascosto a SavicIn area Farias ha di fronte Savic, che stringe lo spazio per contrastarlo: il brasiliano ritarda il tiro e fa passare il pallone tra le gambe del difensore SKY

4 - PALLA NELL’ANGOLINOPartita chiusa da artistaIl tiro di Farias, un rasoterra con leggero effetto, si infila nell’angolo basso alla sinistra di Neto. La magia del brasiliano sigilla la partita SKY

IL MIGLIOREVARGAS

IL PEGGIORESAVIC

Page 24: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

24 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’uomo in più? È Toni Al Sassuolo non basta giocare 11 contro 10 1Rosso a Rafael, poi si scatena il cannoniere: doppietta e 17 in totale E Di Francesco striglia i suoi attaccanti: «Prendano esempio da lui»

VERONA 3

SASSUOLO 2PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Gomez (V) al 30’, Moras (V) autogol al 35’ p.t.; Toni (V) al 18’ e 26’, Floro Flores (S) al 44’ s.t.

VERONA (4-3-3) Rafael; Pisano, Marquez, Moras, Agostini; Sala (38’ s.t. Fernardinho), Obbadi, Greco; Gomez, Toni, Jankovic (14’ p.t. Valoti, 19’ p.t. Benussi). PANCHINA Rodriguez, Marques, Sorensen, Brivio, Martic, Christodoulopoulos, Campanharo, Tachtsidis, Saviola. ALLENATORE MandorliniBARICENTRO MOLTO BASSO 43MCAMBI DI SISTEMA 18’ p.t. 4-4-1ESPULSI Rafael al 18’ p.t. per comp. non regolamentareAMMONITI Greco, Obbadi, Moras

SASSUOLO (3-4-3) Consigli; Acerbi, Cannavaro, Peluso; Lazarevic (13’ s.t. Brighi), Biondini, Missiroli, Longhi (13’ s.t. Floccari); Berardi, Zaza, Sansone (28’ s.t. Floro Flores). PANCHINA Pomini, Fontanesi, Pegolo, Bianco, Natali, Alhassan, Taider, Chibsah, Sereni. ALLENATORE Di Francesco.BARICENTRO MOLTO ALTO 59,2MCAMBI DI SISTEMA 13’ s.t. 4-2-4ESPULSI nessunoAMMONITI Berardi, Cannavaro

ARBITRO Chiffi di PadovaNOTE paganti 4.268. Tiri in porta 9-7 (con 1 palo). Tiri fuori 4-9. In fuorigioco 3-1. Angoli 6-4 Rec. p.t. 3’, s.t. 4’

VERONA 8

Avanti, Luca, non fermarti. Colpisce di fino e di potenza. Sgobba, agita il testone, incassa colpi poco educati, ma non si arrende. All’età e al Sassuolo.

8

IL MIGLIORETONI

RAFAEL 5,5 L’uscita disperata gli costa il rosso. Ma aveva alternative?PISANO 6 Va a destra e limita al minimo la spinta, perché Sansone lo spaventa. Un solo cross.MARQUEZ 5 In settimana ha fatto autocritica «Posso fare meglio». Ma sbaglia la diagonale sul primo gol e dorme sul secondo.MORAS 5 Comincia a esagerare con le autoreti: solo sfortuna? Anche Cesar (sponda Chievo) è a due. La città ringrazia... AGOSTINI 6 Come l’altro terzino. Tiene la posizione davanti a Berardi.SALA 7,5 L’assist per Gomez va fatto vedere e rivedere nelle scuole calcio. (Fernardinho s.v.)OBBADI 7 Al posto di Tachtsidis. Convince: 40 passaggi e 11 palle recuperate. Salterà la prossima. GRECO 7 Molto vivace, per un’ora.GOMEZ 7 Corre, attacca, inventa, segna, difende: elogi da Mandorlini JANKOVIC S.V. Subito fuori, botta alla coscia.VALOTI S.V. La sostituzione più rapida del campionato: fuori dopo 4 minuti e 55 secondi.BENUSSI 6,5 Entra e devia una punizione di Sansone. Sempre pronto, poi è vittima del fuoco amico.ALL. MANDORLINI 7 Con la la salvezza in tasca, il suo Verona fa vedere le cose migliori. Il futuro? «Non mi vedo in altre squadre».

OBBADI CONVINCE, GOMEZ INVENTAZAZA E’ IN CRISI, FLORO FLORES E’ PRONTO

CHIFFI Il rosso a Rafael è una decisione difficile, magiusta. Dubbi sul primo gol di Toni, che sembra infuorigioco.

VIVENZI 6 LONGO 6MERCHIORI 6 AURELIANO 6

LE PAGELLE di G.LO.

SASSUOLO 5

Da regista, con accanto un mediano svangapalloni, va decisamente meglio: due assist e 80 passaggi positivi. Senza Magnanelli, l’uomo guida è lui.

6,5

IL MIGLIOREMISSIROLI

CONSIGLI 6 Poco assistito da una difesa in equilibrio instabile.ACERBI 5 Partita con poche certezze, colpevole sul terzo gol.CANNAVARO 5 Il capitano sbaglia invece sull’1-0.PELUSO 6 Usa le cattive maniere con Toni, per poco non batte Rafael con un cross riuscito male. LAZAREVIC 5,5 Una buona palla per Sansone, ma fa il terzino.BRIGHI 5 Di Francesco gli chiede il lavoro sporco quando cambia modulo. Male sul secondo gol di Toni.BIONDINI 5 Duella con Obbadi, finisce in difesa col 4-2-4. Alibi: non è un terzino.LONGHI 6 Ci prova con tre tiri dalla distanza.FLOCCARI 5 Doveva dare la scossa alla squadra, fatica a trovare la posizione accanto a Zaza.BERARDI 5 Come al solito tradito dai nervi: ammonizione numero 12. Sarà squalificato.ZAZA 5 La crisi continua: non segna dal 1 febbraio (con l’Inter). Troppa Juve in testa?SANSONE 5,5 Provoca il rosso a Rafael, poi resta ai margini.FLORO FLORES 6 L’impatto con la gara è buono, pronto sul gol.ALL. DI FRANCESCO 5 Insiste col 3-4-3 perché gli manca il terzino destro,poi sterza sul 4-2-4 ma è tradito dagli attaccanti.

6

PARMA 6,5

Due interventi risolutivi (strepitoso su Chochev, attento su Belotti), coraggioso in uscita e in presa alta. Una certezza. Applaudito a fine gara da Donadoni.

7

IL MIGLIOREMIRANTE

MENDES 6 Presidia la fascia con ordine. Accompagna l’azione. LILA 6 Fa gioire i suoi venti tifosi albanesi presenti al Tardini: corsa e impegno. Nel conto pure qualche fallo e un giallo. COSTA 6,5 Entrate da duro, efficacia ai massimi livelli. Sempre incisivo e concreto.FEDDAL 6 Salva su Chochev, para e rilancia. Usa la testa.VARELA 6,5 Fa ammattire i dirimpettai, può diventare un gran giocatore: decida lui. CASSANI 6 Cerca fortuna in attacco, c’è sempre nelle fasi più calde.MAURI 6,5 Si butta su tutti i palloni, prezioso in copertura.JORQUERA 6,5 Governa il centrocampo, continuo.NOCERINO 6,5 Primo gol in serie A su rigore e un super assist per Gobbi. GOBBI 7 Si procura il penalty, ma non solo. Tappa tutte le falle. Gamba superiore.CODA 6 Una traversa colpita e altre iniziative. Minaccia costante. BELFODIL 6 Ci mette il cuore, non sempre la precisione.GHEZZAL 5,5 Dove lo metti gioca, e lui la squadra la aiuta sempre, ma stavolta in attacco non punge. ALL. DONADONI 6,5 Parma organizzato, carattere da vendere. Non merita l’ultimo posto.

MIRANTE INSUPERABILE, COSTA EFFICACEDYBALA PUNGE. RISPOLI, CHE INGENUITÀ

DI BELLO Rigore ineccepibile, gialli condivisibili. Ben assistito, dirige il match con disinvoltura.CRISPO 6,5 PRENNA 6,5

MARIANO 6,5 ABBATTISTA 6,5

LE PAGELLE di A.D’U.

PALERMO 5,5

Centravanti di movimento, da solo tiene in allarme tutta la difesa gialloblù. Ci prova da tutte le posizioni e offre un assist al bacio per Chochev.

6,5

IL MIGLIOREDYBALA

UJKANI 6 Si oppone a Belfodil, si ritaglia momenti di gloria. VITIELLO 5,5 Meno brillante del solito, ha effettuato un disimpegno da brividi.GONZALEZ 6 Buon centrale, compie qualche chiusura importante.ANDELKOVIC 6 Che scontro con Mirante, ma si tira su. Sempre reattivo.RISPOLI 5 Stende Gobbi in area, un’ingenuità bella e buona.QUAISON 6 Spunti interessanti a destra. Se la cava bene. BOLZONI 5,5 Perde il duello con Nocerino nel primo tempo.BELOTTI 6 Ci prova in un’occasione, non vede la luce.MARESCA 5,5 Lento e macchinoso, 73 passaggi (almeno 14 in più di ogni altro giocatore in campo), ma nessuna idea geniale.CHOCHEV 5 Divora l’1-1, è la caricatura del castiga-Genoa di sette giorni fa.LAZAAR 6 Spreca un’occasione. Un salvataggio su Cassani. Non troppo sfiatato.VAZQUEZ 6,5 Assist per Belotti, gran numero. In più un tracciante al volo di rara bellezza di poco fuori. (Bentivegna s.v.)ALL. IACHINI 6 Occasioni fallite dai suoi a parte, è un Palermo per lunghi tratti confuso. Centrocampo in sofferenza.

6,5

Luca Toni, 37 anni, realizza la terza rete del Verona GETTY IMAGES

Guglielmo LonghiINVIATO A VERONA

I l vigile che si fingeva mala-to per andare a vedere il Ve-

rona potrebbe portare comeprova al processo il video diquesta partita, perché se l’Hel-las ha la mente sgombra e vo-glia di giocare è la tentazioneideale per chi cerca emozioniforti. Come l’anno scorso, comeai tempi della B. Negli ultimi an-ni ha fatto una corsa parallelacol Sassuolo: scambio di allena-tori e dirigenti, incroci di classi-

fica, una promozione condivisanel 2013. Si sono ritrovati senzal’ansia del risultato ed è succes-so di tutto: 5 gol, un’espulsionedubbia, giocate di classe. La ve-rità, semplice, è che la squadrarimasta in dieci ha vinto e gio-cato meglio dell’altra che ha or-mai staccato la spina. Merito,ma non solo, di un ragazzo di38 anni che non finirà mai distupirci. Luca Toni: con questadoppietta sale a quota 37, staccaMascetti e si conferma il migliormarcatore dei gialloblù in A.

ORGOGLIO Il rosso a Rafael, chefuori area blocca Sansone lan-

ciato a rete, avrebbe potuto con-dizionare la partita. E inveceno, anzi paradossalmente fascattare l’orgoglio del Verona.Mandorlini fa la cosa più logica,toglie Valoti appena entrato epassa al 4-4-1. Soffre un po’, poila squadra si assesta: due lineeben determinate con Gomezche scala a centrocampo. C’è ilpieno di diffidati e il tecnico de-cide di tutelare Tachtsidis, pre-miando Obbadi, decisivo a Fi-renze, con i gradi del regista.Mossa riuscita. L’1-0 è unasplendida coproduzione dellacatena di destra: no look di Salaper Gomez e pallonetto vincen-te. Bello e sfortunato, l’Hellaspaga poi il preoccupante viziet-to di Moras: secondo autogol intre partite. Si ricomincia, e mol-ti pensano: adesso il Sassuolo...

RABBIA Niente di più sbagliatoe qui dovremmo entrare nellatesta dei giocatori. Di Francescol’ha fatto trovando poco di inte-ressante se alla fine dirà: «Deinostri attaccanti si parla tanto,ma dovrebbero prendere esem-pio da uno che ha 38 anni». Ilpensiero va all’evanescente Za-za, all’inutile Floccari, all’isteri-co Berardi. Il tecnico passa an-che al 4-2-4 col doppio centra-vanti e due mediani davanti auna difesa traballante. Inutile,però, riempire la squadra di at-taccanti se non si fa la cosa fon-damentale quando hai l’uomoin più: allargare il campo. Il Sas-suolo non ci riesce, fa possessopalla ma va a sbattere contro ilmuro anziché aggirarlo. Intan-to, Toni aspetta, solo nella metàcampo avversaria. Aspetta ecolpisce. Prima su assist di Go-mez, poi nell’azione che ha ilsuo marchio di fabbrica: supe-rando a sportellate Acerbi e Bri-ghi mentre Biondini sta a guar-dare. Il gol di Floro Flores rendesolo ancora più rabbioso DiFrancesco: «Troppo leggerini,non posso accettarlo».

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11 PUNTI IN 6 PARTITE

Parma, professione sgambettoAl Tardini cade pure il Palermo1I gialloblù vincono con un rigore di Nocerino: la retrocessione può attendere Rosanero molli e svagati: Iachini sbaglia le scelte tattiche, Chochev sbaglia i gol

PARMA 1

PALERMO 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Nocerino (Par) su rigore al 22’ p.t. PARMA (3-5-2)Mirante; Mendes (dal 26’ s.t. Lila), Costa, Feddal; Varela (dal 17’ s.t. Cassani), Mauri, Jorquera, Nocerino, Gobbi; Coda (dal 10’ s.t. Belfodil), Ghezzal. PANCHINA Iacobucci, Bajza, Lucarelli, Broh, Palladino, Lodi, Mariga, Esposito, Santacroce. ALL. Donadoni.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 47 metri.ESPULSI nessuno.AMMONITI Costa, Feddal, Gobbi e Lila per gioco falloso.PALERMO (3-5-1-1) Ujkani; Vitiello, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli (dal 25’ s.t. Quaison), Bolzoni (dal 12’ s.t. Belotti), Maresca, Chochev, Lazaar; Vazquez (dal 40’ s.t. Bentivegna); Dybala. PANCHINA Sorrentino, Milanovic, Daprelà, Joao Silva, Ortiz, Terzi, Makienok, Della Rocca, Rigoni. ALLENATORE Iachini.CAMBI DI SISTEMA dal 12’ s.t. con il 3-4-1-2.BARICENTRO MEDIO 51,6 metriESPULSI NESSUNO.AMMONITI nessuno.

ARBITRO Di Bello di Brindisi.NOTE Spettatori paganti 1.341, incasso di 15.180 euro, abbonati 9.580, quota 140.052,72 euro. Tiri in porta 5 (1 traversa)-3. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 2-4. Angoli 3–5 per il Palermo. Recuperi p.t. 2’, s.t. 5’.

Alessio D’UrsoINVIATO A PARMA

L a malinconia, il Palermo ele tenebre della Serie Bpossono accomodarsi più

in là. Almeno per un’altra gior-nata. Il Parma non firma la re-sa, è vivo e vince la partita del-l’orgoglio infinito: quello diuna squadra che, spensierata,senza più i chiari di luna diCassano, si diverte a giocarecon i pronostici infliggendo de-mocraticamente dispiaceri agliavversari. Tocca ai rosanero diIachini bere fino in fondol’amaro calice: dopo Udinese eJuventus, al Tardini cadono isiciliani trascinati da Vazqueze Dybala, belli da vedere mastavolta limitati con efficacia dagli umanissimi eroi di Dona-doni.

CARATTERE Ed ecco, a granderichiesta, il Parma mina vagan-te del campionato. Undici pun-ti nelle ultime 6 gare, alla terzavittoria interna di fila (senza i7 punti di penalizzazione i cro-ciati sarebbero a pari punti colCesena al terzultimo posto), sipuò parlare ormai quasi di nor-malità per una vicenda calcisti-ca che di normale in verità hapoco. Perché le emergenzegialloblù le raccontano da mesisolo i noti problemi societari,non le dinamiche di gioco. In

campo i ragazzi di Donadoniregalano partite esemplari. E afarne le spese è in quest’occa-sione il Palermo, venuto su dal-la Sicilia forse con un po’ trop-pa vanità, alimentata probabil-mente anche dai riflettori pun-tati sull’uomo mercato Dybala,seguito al Tardini dall’allenato-re dell’Inter Mancini.

ACCERCHIATO Senza mai vit-torie a Parma nell’era Zampa-rini, i rosanero falliscono l’ope-razione tris dopo due acuti difila. Iachini può prenderselacon alcuni dei suoi, specie Cho-chev, divoratori di nitide palle-gol. Ma il tecnico deve pure re-citare il mea culpa per le scelteperdenti di Bolzoni e Marescae per un approccio soft al ma-

tch: nulla di più sbagliato congli indemoniati gialloblù, cuiriescono pure colpi notevoli.Come il no look dell’ex Noceri-no per Gobbi in occasione delfallo da rigore, schema che ilmediano (freddo poi dal di-schetto) proponeva già ai tem-pi di Palermo a Balzaretti.Quella sorta di gabbia per Dy-bala (preso di mira talvolta daidifensori per vecchie rugginirisalenti alla gara d’andata) fa-ciliterà poi il compito. E così,malgrado lunghi minuti diequilibrio, le mosse in corsa el’innesto di Belotti, il Palermosi fa sorprendere: con quellidel Parma c’è poco da scherza-re. Si rischiano, e si rimedianopure, cocenti sconfitte.

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Antonio Nocerino, 30 anni, napoletano, segna il gol decisivo LAPRESSE

Serie AR32a giornata

Page 25: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

25LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News8.45 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers: avventure pericolose

10.05 Extreme Fishing11.05 Perfection: momenti di gloria11.30 Campioni a confronto12.05 The Speedgang - La banda dei motori13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO 14 Gazzetta News Extra Time

14.30 Offside15.05 Sfide senza limiti - 1^ TV15.30 Perfection: Momenti di gloria - Prima16.05 Extreme Fishing17.05 The Speedgang - La banda dei motori18.05 Sfide senza limiti18.30 Gazzetta News Extra Time19 Gazzetta News19.30 Gazzetta News

SERA20 Offside20.30 Tuttogol21.05 Condò Confidential21.35 Senza appello23 Tuttogol23.30 Gazzetta News24Offside0.30 Gazzetta News

GazzettaTv è mundial con Gentile 1Il campione del mondo ‘82 a «Senza Appello», nel pomeriggio i campionati esteri e «Offside»

Gabriella Mancini

L unedì intenso su GazzettaTv, canale 59 deldigitale terrestre. Una serie di appunta-menti da non perdere. Si parte con il gran-

de calcio internazionale. Alle 14 va in onda Ex-tra Time, dedicato ai campionati esteri, con ilgiornalista della Gazzetta dello Sport StefanoCantalupi. In particolare, riflettori puntati sulderby tra Espanyol e Barcellona, vinto dai blau-grana con le due fantastiche reti di Neymar eMessi. E ancora, Celta Vigo-Real Madrid, ParisSaint Germain-Lilla, il pareggio tra Arsenal e Chelsea all’Emirates Stadium, il successo per 3-0 dell’Everton sul Manchester United e Reims-Lione. La replica è alle 18.30.

INTER E DERBY Mezz’ora dopo e in replica alle20 prosegue l’appuntamento con la rubrica setti-manale Offside: gol, commenti e retroscena dellagiornata numero 32. Nel dettaglio ampio spazioal successo dell’Inter contro la Roma, con i feliciazzardi tattici di Roberto Mancini che hannoazionato il sorpasso sul Milan. Grande visibilitàanche al derby vinto dal Torino sulla Juventusdopo vent’anni, purtroppo contornato da follia,violenza e feriti. Alle 15.05 largo a Sfide senzalimiti con il campione del mondo di freeskingGriffin Post che si avventura in una scalata di1.800 metri: il suo sogno di scendere dal monteMiddle Teton, nel Wyoming, con gli sci ai piedi.

SHARAPOVA E SUPERBOWL Non manca Perfec-tion: Momenti di gloria, che ci racconta il CareerGrande Slam di Maria Sharapova, il Miracolo di

Gazzetta News. Gentile, undici anni alla Juve, con Zoff, Scirea e Cabrini ha formato una lineadifensiva implacabile. Storiche le sue marcaturea uomo su Diego Armando Maradona e Zico almitico Mondiale spagnolo. Da allenatore ha vin-to l’Europeo Under 21 nel 2004, poi sono suben-trate polemiche con la Figc. Si soffermerà sulderby di Torino, sulla Juve in Champions Lea-gue, ma anche sui mali del calcio italiano. Unavoce fuori dal coro sempre schietta e pungente.

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Medinah, una delle più grandi rimonte nella sto-ria del golf, e traccia un profilo di Tom Brady, cheha guidato i Patriots al quarto SuperBowl. Il quarterback fu nominato Most Valuable Player.

BRIZZI E FRECCERO Infine, oltre al solito rullo dinews, appuntamento con l’atteso Senza Appello.Viviana Guglielmi e il nostro Luigi Garlandocommentano il wekend con il campione del mondo ‘82 Claudio Gentile, lo scrittore EnricoBrizzi e Carlo Freccero, collegato dallo studio di

Lionel Messi, 27 anni, e Neymar, 23 anni EFE Claudio Gentile nella storica marcatura su Zico

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

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26 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATALANTA-EMPOLI 2-2Cervellera di TarantoC’è un contatto sospetto sul

primo gol dell’Empoli: Saponara fi-nisce per scontrarsi con Stendardo,siamo al limite dello sfondamento.Nella ripresa l’arbitro mostra il gial-lo a Cigarini per una evidente simu-lazione (non c’è nessun tocco daparte di Zielinski). Regolare il pa-reggio dell’Atalanta: Denis trova il tempo giusto per liberarsi di Tonelli.Poi negli spogliatoi il fattaccio con ilpugno dell’argentino al difensore.FIORENTINA-CAGLIARI 1-3Guida di Torre AnnunziataGara tranquilla per l’arbitro, menoper gli assistenti chiamati a valuta-zioni non semplici: bene nel primotempo quando la bandierina restagiù sullo scatto di Cop (che spreca);sbagliato alzarla nella ripresa sul-

l’inserimento di M’Poku partito inposizione regolare.GENOA-CESENA 3-1 Peruzzo di SchioNulla da dire sul rigore assegnato alGenoa: Nica stende Perotti. Regola-re il 3-0 dei rossoblù: sempre Nicatiene in gioco Pavoletti. Nel finaleespulso Ze Eduardo per un placcag-gio su Falque: giudicata chiara occa-sione da gol anche se siamo vicini alcentrocampo, forse un po’ tirata co-me interpretazione. Allontanato an-che Di Carlo per proteste. LAZIO-CHIEVO 1-1Tommasi di Bassano del Grappa

Timide proteste della Lazio sul goldel pareggio, ma Paloschi non è inoffside sul tocco di Hetemaj e anchese lo fosse stato la giocata di Mauri-cio (devia il pallone con la testa)avrebbe sanato l’irregolarità. PARMA-PALERMO 1-0Di Bello di BrindisiGiusto concedere il rigore al Parma:Gobbi è messo già da uno sgambettodi Rispoli. Nel recupero ci stava an-che un altro rigore per i gialloblù:l’arbitro non si accorge del tocco conla mano (volontario) di Gonzalez suBelfodil. TORINO-JUVENTUS 2-1 Tagliavento di TerniLa Juve reclama il rigore nel primotempo per il tocco col gomito di Mo-retti sul cross di Pereyra: la distanzaè molto ravvicinata e soprattutto ilmovimento del braccio è verso ilcorpo per non aumentare il volume.Resta un rischio minimo, ma è okayconsiderarlo involontario. Bel van-taggio concesso da Tagliavento do-po un’entrata dura di Moretti su Te-vez (poi ammonito): la Juventussfiora il 2-2. Giusto annullare il 3-1al Torino: Martinez è in fuorigiocosulla girata di Quagliarella.VERONA-SASSUOLO 3-2 Chiffi di PadovaRafael con la mano fuori area inter-cetta il pallonetto di Sansone: rossodiretto corretto. Resta un’ombra sul2-1 di Toni: da capire se l’attaccanteevita l’offside(Biondini potrebbe te-nerlo in gioco) sullo scambio conGomez.

NAPOLI-FIORENTINA pagina 17

LA MOVIOLAdi FRANCESCO [email protected]

MORETTI, OKAY NON DARE IL RIGOREREGOLARE IL PAREGGIO DI PALOSCHIGENOA E PARMA: PENALTY CORRETTI

TOTOCALCIO - COLONNA VINCENTE1-1-X-1-1-2-1-2-2-X-X-1-1-1

TOTOGOL - COLONNA VINCENTE7 – 2 – 13 – 6 – 1 – 8 – 9

I gol e gli highlights della Serie A (nella foto Ansa Juanito Gomez) e del calcio estero li puoi trovare su Gazzetta.it, con gli approfondimenti e le reazioni dei protagonisti. Poi, le probabili formazioni del turno infrasettimanale, i video di Gazza Offside e tutte le news sugli altri sport.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

RISULTATI CLASSIFICA MARCATORI

CONCORSI N. 34 DEL 26/4/2015

MARTEDÌ 28 APRILE, ore 20.45 UDINESE-INTER (2-1)MERCOLEDÌ 29 APRILE, ore 20.45CESENA-ATALANTA (2-3)CHIEVO-CAGLIARI (2-0)JUVENTUS-FIORENTINA (0-0)LAZIO-PARMA (2-1)MILAN-GENOA (0-1)PALERMO-TORINO (2-2)SAMPDORIA-VERONA (3-1)SASSUOLO-ROMA (2-2)GIOVEDÌ 30 APRILE, ore 20.45EMPOLI-NAPOLI (2-2)

PROSSIMO TURNO

ATALANTA-EMPOLI 2-2Saponara (E), Gomez (A), Maccarone (E), Denis (A)

FIORENTINA-CAGLIARI 1-3

Cop (C), Cop (C), Gilardino (F), Farias (C)

GENOA-CESENA 3-1

Bertolacci (G), Perotti (G) rigore, Pavoletti (G), Carbonero (C)

INTER-ROMA 2-1

Hernanes (I), Nainggolan (R), Icardi (I)

LAZIO-CHIEVO 1-1

Klose (L), Paloschi (C)

NAPOLI-SAMPDORIA 4-2

Raul Albiol (N) autorete, Gabbiadini (N), Higuain (N), Insigne (N), Higuain (N) rigore, Muriel (S)

PARMA-PALERMO 1-0

Nocerino (P) rigore

TORINO-JUVENTUS 2-1

Pirlo (J), Darmian (T), Quagliarella (T)

UDINESE-MILAN 2-1

Pinzi (U), Badu (U), Pazzini (M)

VERONA-SASSUOLO 3-2

Gomez (V), Moras (V) autorete, Toni (V), Toni (V), Floro Flores (S)

SQUADRE PT PARTITE RETI RIGORI PUNTI'13-14

E DIFFERENZA

POSIZIONESTAGIONE

13-14 IN CASA FUORI TOTALE IN CASA FUORI TOTALE DIFF.

RETI FAVORE CONTRO

G V N P G V N P G V N P F S F S F S T. R. T. R.

JUVENTUS 73 16 14 2 0 16 8 5 3 32 22 7 3 38 7 22 10 60 17 43 6 4 2 1 84 (-11) 1

LAZIO 59 16 11 1 4 16 7 4 5 32 18 5 9 34 14 25 17 59 31 28 5 3 4 4 48 (+11) 7

ROMA 58 16 8 7 1 16 7 6 3 32 15 13 4 26 11 17 14 43 25 18 6 5 4 4 76 (-18) 2

NAPOLI 56 16 9 5 2 16 7 3 6 32 16 8 8 38 22 19 17 57 39 18 6 4 1 1 64 (-8) 3

SAMPDORIA 50 15 7 8 0 17 5 6 6 32 12 14 6 20 10 20 25 40 35 5 2 2 6 5 41 (+9) 12

FIORENTINA 49 16 6 6 4 16 7 4 5 32 13 10 9 21 16 23 22 44 38 6 4 0 3 3 55 (-6) 4

GENOA 47 17 7 6 4 15 5 5 5 32 12 11 9 25 18 21 19 46 37 9 6 4 6 2 39 (+8) 13

TORINO 47 16 6 7 3 16 6 4 6 32 12 11 9 18 13 20 21 38 34 4 6 3 7 6 45 (+2) 10

INTER 45 16 6 6 4 16 5 6 5 32 11 12 9 28 18 20 20 48 38 10 5 4 5 1 50 (-5) 5

MILAN 43 16 7 5 4 16 3 8 5 32 10 13 9 24 15 21 24 45 39 6 9 9 3 2 45 (-2) 11

PALERMO 41 16 8 5 3 16 2 6 8 32 10 11 11 24 17 20 29 44 46 -2 5 4 5 4 in B in B

VERONA 39 16 6 4 6 16 4 5 7 32 10 9 13 23 26 17 30 40 56 -16 5 3 6 4 46 (-7) 9

UDINESE 38 16 6 5 5 16 3 6 7 32 9 11 12 24 22 12 21 36 43 -7 0 0 8 7 38 (0) 14

CHIEVO 37 16 3 7 6 16 6 3 7 32 9 10 13 12 16 12 17 24 33 -9 1 0 4 2 27 (+10) 16

SASSUOLO 36 15 5 7 3 17 3 5 9 32 8 12 12 19 16 20 33 39 49 -10 8 7 5 4 24 (+12) 19

EMPOLI 35 16 5 7 4 16 1 10 5 32 6 17 9 19 16 15 24 34 40 -6 3 3 2 1 in B in B

ATALANTA 31 16 4 6 6 16 2 7 7 32 6 13 13 19 25 10 19 29 44 -15 4 3 6 4 46 (-15) 8

CAGLIARI 24 16 2 4 10 16 3 5 8 32 5 9 18 16 32 22 30 38 62 -24 7 4 4 3 32 (-8) 15

CESENA 23 16 3 6 7 16 1 5 10 32 4 11 17 15 25 14 31 29 56 -27 5 4 9 6 in B in B

PARMA (-7) 16 17 5 2 10 15 1 3 11 32 6 5 21 15 23 12 35 27 58 -31 2 2 5 4 50 (-34) 6

A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati 2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico Le ultime tre retrocedono in serie B.

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

Giornata più che positiva per la squadra arbitrale del designatore Messina: errori ridotti al minimo. Non c’è tempo per festeggiare: già domani si ritorna in campo con Udinese-Inter

Il tocco di Moretti: sì, involontario SKY

� RECORD DI GOL Nel 32° turno di campionato è stato stabilito il nuovo record stagionale di reti: ne sono state realizzate ben 35, migliorato il record precedente stabilito con 33 reti alla 18a

giornata; delle 20 squadre scese in campo solo il Palermo non è andato a segno.

Questa la classifica marcatori aggiornata:18 RETI Tevez (2, Juventus)17 RETI Icardi (3, Inter); Toni (3, Verona)16 RETI Menez (8, Milan)15 RETI Higuain (3, Napoli)13 RETI Dybala (3, Palermo); Quagliarella (3, Torino)12 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria)11 RETI Klose (Lazio); Callejon (Napoli); Berardi (6, Sassuolo); Di Natale (Udinese)10 RETI Felipe Anderson (Lazio)9 RETI Maccarone (1, Empoli); Iago (1, Genoa); Mauri (Lazio); Eder(1, Sampdoria); Thereau (Udinese)8 RETI Denis (3, Atalanta); Paloschi (Chievo); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo)7 RETI Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino)6 RETI Pinilla (Atalanta; 3 nel Genoa); Brienza (2) e Defrel (Cesena); Guarin e Palacio (Inter); Vidal (2, Juventus); Honda (Milan); Hamsik e Zapata (Napoli); Rigoni (Palermo); Totti (3, Roma)5 RETI Moralez (Atalanta); Farias e Sau (Cagliari); Pellissier (Chievo); Tonelli (Empoli); Rodriguez (Fiorentina); Kovacic e Osvaldo (Inter; ora è nel Boca J.); Llorente (Juventus); Belotti (1, Palermo); Cassano (1, Parma); Sansone (Sassuolo); Nico Lopez (Verona)4 RETI Avelar (3), Ekdal e Joao Pedro (Cagliari); Rodriguez (1, Cesena); Saponara (1, Empoli); Cuadrado (ora è nel Chelsea), Gomez e Salah (Fiorentina); Niang e Perotti (2, Genoa); Pirlo (Juventus); Antonelli (3 nel Genoa) e Bonaventura (Milan); Nainggolan e Pjanic (Roma); Muriel e Okaka (Sampdoria); Maxi Lopez (Torino; 1 nel Chievo); Gomez (Verona)3 RETI Boakye e Zappacosta (Atalanta); Cop (Cagliari); Meggiorini (Chievo); Pucciarelli e Rugani (Empoli); Bertolacci e Pavoletti (Genoa; 1 nel Sassuolo); Hernanes (Inter); Bonucci, De Ceglie (3 nel Parma) e Lichtsteiner (Juventus); Biglia (1) e Lulic (Lazio); De Jong (Milan); De Guzman e Mertens (1, Napoli); Chochev (Palermo); Florenzi (1, Roma); Obiang (Sampdoria); Acerbi e Missiroli (Sassuolo); Tachtsidis (Verona)2 RETI 55 giocatori 1 RETE 85 giocatoriRETI SEGNATE in questo turno 35 (3 rigori, 2 autoreti); RETI TOTALI 820 (68 rigori, 25 autoreti)

Serie AR32a giornata

Page 27: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

27LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OPINIONI

S e Cristiano Ronaldo potràpermettersi uno stop aseguire di una decina dimetri nell’area della Juvecome quello di Darmian

prima del gol, difficilmente la Signora si avvicinerà a Berlino. Ma non accadrà. «I miei giocatori avevano la testa in vacanza», ha spiegato ieri Allegri. Ci sta, dopo il prestigioso approdo nel G4 e lo scudetto in tasca che hanno già dato un senso importante alla stagione. È vero che il derby, per costituzione, dovrebbe trasmettere stimoli autosufficienti; ma è anche vero che se affronti uno che non mangia da 20 anni e non ci metti un po’ di fame, finisci male. Il Torino (non solo cuore) ha voluto e trovato una vittoria storica in una partita appassionata che tramanderà alle prossime generazioni, tralasciando magari sassaiole e bombe-carta, perché ai nipotini davanti al camino è meglio raccontare altro.

Più del tonfo indolore della Juve, fa rumore l’inattesa frenata della Lazio: pareggino alla Garcia contro il Chievo già sereno. La Roma una settimana fa ha steccato il sorpasso e non ha approfittato della sconfitta di Pioli con la Juve. Ora la Lazio spreca l’occasione di allungare dopo la caduta di Garcia a San Siro. Roma e Lazio sembrano diventati all’improvviso due vicini di casa che, dopo una vita di risse sul pianerottolo, si scambiano inaspettate cortesie. Se non la piantano, si ritrovano il Napoli in salotto. Mihajlovic ha provato a presentare le sue credenziali al San Paolo, prossimo possibile ufficio di lavoro, e ha fatto subito un figurone: vantaggio su autogol. Poi però ne ha prese 4. Rafa Benitez è tipo pacioso, ma ha un orgoglio proporzionale al girovita: avrà goduto un sacco a stropicciare il curriculum del candidato Sinisa. Nel caso venisse

scelto, di sicuro il serbo non si porterà dietro Viviano.

E così ora il Napoli è piombato a soli 3 punti dal secondo posto. Se ci arriva non sarà una sorpresa. La sorpresa è che ci sia rimasto così lontano per tanto tempo, con tuta la qualità che può armare. Ma lo vedete cosa combina Higuain? Chi se lo può permettere uno così? Non smetteremo mai di ripeterlo: Rafa merita l’incenso per il gioco affascinante che ha saputo educare a tempo di record e il carbone per non essere riuscito a dotare la sua creatura di una continuità da campionato in due stagioni. Il Napoli è cinematografico come il suo presidente: dà spettacolo soprattutto in certe notti di gala. La Juve è industriale come gli Agnelli: timbra il cartellino tutte le domeniche. Si spiegano così i 17 punti di distacco che il paragone d’organico non giustifica. Come la Juve, anche la Fiorentina ha pagato il passaggio in coppa (turnover, fatica, distrazioni), confermando un’attrezzatura carente per il doppio impegno. La sconfitta interna col Cagliari ingolosisce gli appetiti europei di Toro, Genoa e Inter. Del Genoa e soprattutto del lavoro di Gasperini si parla sempre troppo poco. In un mare di aspiranti scienziati, meglio fidarsi dello squisito artigianato del Gasp.

In una giornata imbruttita dalla violenza, salviamo le lacrime di Lorenzo Insigne, tornato al gol. Le salviamo anche perché il ragazzo, come Gabbiadini, pure lui in gol, può venir utile alla Nazionale. Non è che il convento passi molto al c.t. Conte. La classifica cannonieri sta diventando una club-house di reduci. Toni, ieri prodigioso, a forza di ringiovanire, tornerà presto utile all’Under 21. Quagliarella ha deciso il derby. Si è rivisto il Gila. Segnano più i bomber di Lippi che quelli di Prandelli e Conte. Ha ragione il bravo Di Francesco a strigliare i suoi Qui Quo Qua offensivi e a puntare il dito: «Sbarbati, imparate dallo zio, imparate dal vecchio Toni».

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I l calcio sarà anche lo sport piùbello del mondo, ma continua adessere frequentato da troppi

«fucking idiots», per dirla alla Pallotta, uno che non ha avuto paura di rendere pubblici i suoi pensieri.

Sassaiole contro il pullman della Juve, bomba carta contro i tifosi del Torino, scene da Far West nello spogliatoio di Bergamo dopo Atalanta-Empoli. Nulla in confronto a quello che è accaduto a Belgrado, dove il derby tra Stella Rossa e Partizan ha prodotto una cinquantina di feriti e 40 arresti. Ma non è il calcio serbo con cui dobbiamo paragonarci. Almeno per quanto accade fuori dai campi.

In una tranquilla domenica di campionato, senza alte tensioni da classifica, il nostro calcio ha prodotto una serie di incidenti che ci fanno

ripiombare nel buio pesto dopo i fuochi d’artificio di metà settimana quando avevamo portato tre italiane nelle semifinali del calcio europeo, tre italiane tra le otto belle d’Europa.

Dai, che ci stiamo rialzando, veniva da dire giovedì sera. Invece, ecco la domenica che non ti aspetti, anche se con i «fucking idiots» in circolazione, tranquilli non si può e non si potrà mai stare. Non ci sono parole, anche le più estreme, che possano giustificare chi va incontro ad un pullman armato di sassi e chi va allo stadio con una bomba carta nello zainetto.

Che cosa c’è di più grave di una bomba carta portata all’interno di uno stadio e fatta esplodere nella curva avversaria? E poi ci meravigliamo se alla partita non ci vanno le famiglie: tra un po’ non ci andranno più neppure i tifosi...

L’episodio di Torino, gravissimo e fortunatamente senza le conseguenze che si temevano dopo i primi minuti, è un campanello d’allarme all’inizio di

una settimana in cui non solo il calcio, ma tutto il nostro Paese sarà nell’occhio del ciclone e nel mirino di altri e forse ancora più pericolosi «fucking idiots» in occasione della grande apertura dell’Expo milanese.

Quello che serve adesso, per salvare almeno il calcio, sono provvedimenti forti. Ma ad essere necessaria oltre alla durezza della pena deve essere anche la certezza. Chi risulterà colpevole di aver portato una bomba all’interno dell’Olimpico di Torino, dovrà avere la certezza di una condanna penale e di non poter più entrare in un impianto sportivo in vita sua.

Ma soprattutto ci vuole una volontà comune di chi comanda nel calcio per fare piazza pulita. E per dare il buon esempio. Come si fa a giustificare un proprio giocatore che prende a pugni un avversario? Come si fa a dire che chi ha tirato sassi e bombe è stato provocato? Fermiamoci prima che sia troppo tardi. E che negli stadi rimanga davvero solo qualche inutile idiota.

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Il campionato

NAPOLI SECONDO?CON QUESTO HIGUAINUN ATTO DOVUTO

IKER CASILLASPortiere del Real� Complimenti a PauGasol, candidato @NBA per la #NBACommunityAssist che premia il lavoro di aiuto alle Comunità! @CasillasWorld

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ANDREA CASSARÀOlimpionico di scherma� Stravizio della domenica #chocolate #domenica #relax@andreacassara

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ALESSIA TROSTAzzurra di atletica� Valigia quasi pronta, ci attendono sette ore di auto in direzione Formia per allenarsi @alessiatrost

La domenica di violenza

FERMIAMOLI O RESTERANNO SOLO GLI IDIOTI

V enerdì sera abbiamo seguito indiretta sul canale ABC l’intervista fiume di Dianne

Sawyer nel programma 20/20 al transgender più famoso del mondo, Bruce Jenner. Il fatto che nell’Olimpiade di Montreal ’76 l’allora ventottenne decatleta abbia strappato ai sovietici l’oro che etichetta il vero Superman dello sport c’entra poco o niente con la sua fama di oggi. Bruce è semplicemente il protagonista di un popolare reality che si chiama «Keeping Up with the Kardashian» dove, nella saga di una famiglia ricca e famosa in cui ogni americano sogna di identificarsi, recita benissimo la parte del marito di Kris con cui gestisce l’inezia di 10 figli fra biologici e acquisiti dopo il matrimonio. Quel che più conta è che finora l’«uomo» di casa si era distinto per un comportamento

sotto le righe, compensazione agli eccessi della sua famigliola di sbandati. Che il ruolo gli stesse stretto? C’è di fatto che è stato quasi impossibile sottrarsi al bombardamento mediatico sulla primaintervista dell’«uomo diventato donna» anticipata dalle paginate dei quotidiani e dalle copertine dei rotocalchi. Secondo questi spregiudicati venditori di gossip, la neomamma stava pensando concretamente al suicidio, come si addice a ogni buon transgender per gli esperti interpellati, nella sua lussuosissima dimora di Malibu dal cui terrazzo esibiva le nuove fattezze. L’attesa era stata creata ad arte perché delle trasformazioni genetiche del protagonista, compresa l’operazione al pomo d’Adamo, e della crisi di personalità che lo aveva portato perfino a provocare un incidente mortale con la sua auto, sapevamo già tutto. E infatti con queste premesse la diretta tv da casa Jenner e poi in giro per Los Angeles e New York, è stata una cocente delusione: quella della indagatrice seriale Dianne Sawyer è

stata un’intervista che noi definiremmo «accovacciata». L’unica domanda scomoda è stata sulla presunta ricerca di popolarità che si celava dietro l’operazione televisiva. Era scontato il «sì» visto che dal 31 maggio la privatissima confessione sarà inserita in versione integrale nell’ultima stagione del reality e che da luglio Jenner avrà una trasmissione tutta sua sulla rete scandalistica E!, mal’ovvia risposta è stato un «noooo». Così l’unico interesse della confessione è stato quello di vedere per la prima volta l’ex campione nelle sue sembianze femminili mentre il variegato pianeta dell’omosessualità si divide ancora su una scelta personale così strombazzata. C’è da dire che in America un personaggio dell’atletica, non era mai stato così popolare neanche ai tempi di Carl Lewis. Ma nel caso di Bruce Jenner l’unico paragone col suo passato sportivo che ci viene in mente è questo: una personalità «multipla» che continua a dividersi fra tutte le discipline della vita.

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Il decatleta transgender

LA PERSONALITÀ MULTIPLA DI JENNER

L’ANALISI di LUIGI GARLANDOANDO

IL COMMENTOdi UMBERTO ZAPELLONIemail: [email protected]

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NON SOLO CALCIOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]

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Page 28: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

28 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ARSENAL 5,5

Tiene in gioco Oscar nell’azione cult della gara, ma il recupero e il pallone allontanato salvano i Gunners. Ammutolisce Hazard. Decisivo.

7

IL MIGLIOREBELLERIN

OSPINA 6,5 La parata più importante è sul rasoterra di Ramires, poi affonda Oscar in uscita.MERTESACKER 5,5 Gambadilegno formato tedesco: ha un pallone d’oro e tira uno straccio bagnato. Lento come un treno dell’Ottocento.KOSCIELNY 6 Deve controllare anche il pard di Germania. Fa il suo, come la sentinella nel deserto.MONREAL 6 Nel primo tempo è l’assistente migliore di Sanchez, nella ripresa batte in ritirata.COQUELIN 6,5 Il più solido di un centrocampo tutto leggerezza e fantasia. La concretezza al potere (Welbeck s.v.).CAZORLA 5,5 Non è colpa sua se Wenger gli chiede di recitare da mediano. Risponde obbedisco, ma non è il suo ruolo.RAMSEY 5 Altro paradosso: dà il meglio al centro e il francese lo piazza a destra.OZIL 5,5 Zampetta in orizzontale, impressionato dai muscoli del centrali dei Blues. Cuore di panna.SANCHEZ 6 Nei primi 20 minuti, è un martello. Un paio di calcioni frenano l’ardore, poi frena da solo.GIROUD 5 Una di quelle giornate in cui il francese è il fantasma sul palcoscenico (Walcott s.v).ALL. WENGER 5 Dicono che si sveglia la notte sognando Mourinho e urlando. Dopo 13 tentativi a vuoto per battere il rivale, è comprensibile.

BELLERIN AMMUTOLISCE ANCHE HAZARDSPETTACOLARE TERRY, UN VERO MURO

OLIVER Ha uno stile alla Rizzoli: dialogo e buon senso.

Negli episodi contestati, ha ragione lui.

BROOKS 6,5-BETTS 6,5

LE PAGELLE di BOLD

CHELSEA 6,5

Ha ragione Capello: il miglior difensore inglese. Prestazione spettacolare. Con lui non passa nessuno. The Wall, stile Pink Floyd.

8

IL MIGLIORETERRY

COURTOIS 6,5 L’Arsenal piazza un solo tiro, il grosso del lavoro è nelle uscite alte. Il fisico lo aiuta.IVANOVIC 5,5 E’ stremato dopo una stagione da onnipresente e si vede. Più calci che calcio.CAHILL 7 È vero che avere Terry vicino è come vincere alla lotteria, ma lui fa il suo. Bravissimo.AZPILICUETA 7 Basco di quelli tosti, che mangiano l’erba e la polvere. Una sicurezza.MATIC 6,5 Tocca palloni in quantità industriale. Non è un fenomeno, ma uno di quei giocatori che vorresti avere sempre nella tua squadra.FABREGAS 6,5 I fischi iniziali del suo vecchio popolo non lo turbano. L’assist per Oscar è un colpo di genio. Esce tra gli applausi (Zouma s.v.).RAMIRES 6,5 Un diesel applicato al calcio. Parte piano, ma nel finale è il più fresco. Viva la sostanza.WILLIAN 6,5 Nel primo tempo è un satanasso, ma non si possono reggere quei ritmi e infatti cala (Cuadrado s.v.).HAZARD 6 Prova d’intelligenza. Sente chenon è giornata da imprese memorabili e usa il cervello. L’umiltà è una virtù.OSCAR 6 Parte da centravanti e chiude la giornata in ospedale dopo la testata di Ospina.DROGBA 5 Rispetto e simpatia per il vecchio Didier, ma il monumento sta crollando.ALL. MOURINHO 7 Un’altra lezione di tattica e di perfetta gestione della gara. The Number One.

7

L’Arsenal fa troppo pocoChelsea, 6 punti alla festa1Nel derby di Londra ancora una volta Wenger non riesce a superare Mourinho a cui mancano due vittorie per vincere il titolo

ARSENAL 0

CHELSEA 0ARSENAL (4-2-3-1) Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal; Coquelin (dal 31’ s.t. Welbeck), Cazorla; Ramsey, Ozil, Sanchez; Giroud (dal 38’ s.t. Walcott).PANCHINA Szczesny, Debuchy, Gibbs, Flamini, Wilshere.ALLENATORE Wenger.AMMONITI Coquelin, Ramsey, Monreal e Cazorla, tutti per gioco scorretto.

CHELSEA (4-2-3-1) Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Matic, Fabregas (dal 45’ s.t. Zouma); Ramires, Willian (dal 48’ s.t. Cuadrado), Hazard; Oscar (dal 1’ s.t. Drogba).PANCHINA Cech, Filipe Luis, Mikel, Loftus-Cheek.ALLENATORE Mourinho.AMMONITI Fabregas per comportamento non regolamentare, Ivanovic e Willian per gioco scorretto.

ARBITRO Oliver.NOTE spettatori 60.066. Tiri in porta 1-3. Tiri fuori 6-2. Angoli 6-2. In fuorigioco 1-0. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

L a noia è il titolo di uno deiromanzi più celebri di Al-berto Moravia, scrittore

che amava poco lo sport. Ieri sisarebbe però incuriosito nelloscoprire che la noia ha ispiratol’ennesima battaglia dialetticatra Josè Mourinho e ArseneWenger, sovrastando lo 0-0 fi-nale tra Arsenal e Chelsea, ri-sultato che, di fatto, assegna iltitolo ai Blues. Mancano solo 6punti per la conquista matema-tica. Con cinque gare da affron-tare, un crollo verticale appareimpensabile e Wenger, seppurfrustrato da un bilancio con ilrivale ai limiti del comico – 7successi del portoghese e 6 pa-reggi –, ha ammesso che la sta-gione ormai è andata: «Il Chel-sea vincerà il titolo e lo meri-ta». Un giudizio che gli fa onoree che, essendosi presentato per

primo in sala stampa, pareva ilpreludio di un pomeriggiotranquillo.

MOU REPLICA Mai però staretranquilli con l’odore del san-gue che eccita sempre i cronistiinglesi e con Mourinho che, fe-dele allo stile delle sue squadrein campo, non molla mai lapresa. I tifosi dell’Arsenal si so-no sfogati alla fine del matchurlando «boring, boring» aigiocatori del Chelsea, in festadopo il fischio finale, con unJohn Terry letteralmente scate-nato nelle celebrazioni. La pre-stazione del capitano dei Bluesè stata straordinaria. Mou-rinho l’ha definita «la migliorgara dei cinque anni trascorsiinsieme». Arsenal-Chelsea po-teva finire con queste immagi-ni, ma i cori «boring, boring»,«noiosi», hanno offerto il prete-sto al tecnico del Chelsea perriaprire il fronte con Wenger:«Noiosi noi? Noiosi sono i tifosi

dell’Arsenal, o forse è megliodire che sono annoiati. Pensoche sia noioso trascorrere diecianni senza vincere un titolo.Ma può anche essere che i fansdell’Arsenal non ce l’avesserocon noi. Quando vedi che il tuoallenatore leva Giroud negli ul-timi sei minuti e che solo nel fi-nale inserisce Walcott e Welbe-ck, che cosa puoi pensare? Noisiamo così noiosi che abbiamoil secondo attacco della Pre-mier e la miglior differenza re-ti».

LEZIONE La verità è che ancorauna volta Mourinho ha strac-ciato il rivale. I numeri inchio-dano l’Arsenal: un solo tiro inporta. Nel primo tempo, le oc-casioni migliori sono passateper i piedi del Chelsea. Fallito iltentativo di recuperare Costa,Mou ha disorientato Wengercon una mossa a sorpresa:Oscar a recitare da centravantie linea di trequarti composta

da Ramires, Willian e Hazard.Il piano dello Special One eraperfetto: colpire l’Arsenal nelsuo punto debole, la coppia di-fensiva centrale. E così è anda-ta, perché dopo i fuochi d’arti-ficio iniziali accesi da Sanchez,i Blues hanno preso in mano lasituazione e sul lancio lungo diFabregas, Oscar è volato versola porta. Il pallonetto del brasi-liano ha scavalcato Ospina, mail recupero di Bellerin ha evita-to il gol. Lo scontro Ospina-Oscar è stato durissimo. Il gio-catore del Chelsea è stato me-dicato, è tornato in campo, manell’intervallo è stato sostituitoda Drogba. A fine match, è sta-to trasportato in ospedale per icontrolli: sospetta leggeracommozione cerebrale. Giu-sta, in ogni caso, la decisione diOliver di non concedere il rigo-re e altrettanto oculata la sceltadi punire Fabregas per unamezza simulazione. A comple-tare il trittico delle scelte az-

zeccate, l’arbitro non ha punitoil fallo di mano di Cahill, cadu-to in area in un’azione ad altavelocità. A ribadire i meriti delChelsea, l’occasione fallita daRamires su apertura di Willian:Ospina ha salvato la patria. Ilrumore dei tamburi dei Gun-ners ha prodotto in tutto il pri-mo tempo solo un tiro molle diOzil.

EPILOGO La ripresa è stata uninno alla frustrazione dell’Ar-senal. La doppia linea del Chel-sea ha funzionato a dovere, an-che se i Blues hanno pagato ilpedaggio dell’uscita di Oscar:giocare con il Drogba attuale ècome avere un uomo in meno.Terry e Cahill hanno giganteg-giato, Ramires e Fabregas sonostati bravi nelle ripartenze.Con un attaccante vero, potevascapparci anche il colpaccio,ma a Mou va bene così. Il titoloè ad un passo, basta prenderlo.

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La gioia di John Terry, 36 anni, capitano del Chelsea a fine partita. Alle sue spalle Cahill e Ivanovic LAPRESSE

6� I punti necessari al Chelsea per la conquista matematica del titolo. I Blues sono a quota 77: a 83 è fatta. L’Arsenal può arrivare solo a 82.

13� I confronti tra Mourinho e Wenger. Il francese non ha mai vinto. Questo il bilancio: 7 successi per il portoghese, 6 pareggi.

Il Lione passa anche a Reims Ma domani il Psg può allungareAlessandro GrandessoPARIGI

Twitter @agrandesso

I l messaggio è chiaro. Il Lionenon molla. Anzi, il Psg dovràsudarsi il terzo scudetto con-

secutivo, evitando passi falsi già domani nel recupero contro ilMetz, che diventa cruciale perscrollarsi di dosso un avversarioscomodo, tenace e come semprespettacolare. A Reims, infatti, ilLione non perde il vizio del gol etorna primo per la differenza reti.In 6’ la squadra di Fournier si por-ta sullo 0-2, con Tolisso e soprat-tutto Lacazette. Il capocannoniere

firma pure il primo gol di sinistro,entrando con una conclusione alvolo nella storia del club, da mi-glior marcatore in una stagione:26 per ora. Uno in più di Guy, il cuirecord durava dal ’69. Benzema,invece, vinse la classifica canno-nieri nel 2008 con 20 reti. Al suc-cesso partecipa anche Njie, in co-stante crescita, come l’insiemedella squadra di Fournier. Il Lioneva in campo con otto elementi for-mati in casa, tenendo a bada unReims che forse meritava di piùnella ripresa: due pali di Devaux eun’autorete di Tacalfred, primadel sigillo finale di Charbonnier. IlMonaco consolida il terzo postocon il 3-0 al Lens. Sprofonda inve-

ce il Marsiglia di Bielsa. Venerdì èarrivata la quarta sconfitta conse-cutiva, umiliante: 5-3 in casa conil Lorient. E Ranieri si candida perrimpiazzare il Loco.

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REIMS-LIONE 2-4

MARCATORI Tolisso (L) al 2’, Lacazet-te (L) al 6’, Peuget (R) al 13’, Njie (L) al 20’ p.t.; aut. Tacalfred (L) al 45’, Char-bonnier (R) al 47’ s.t.REIMS (4-1-4-1) Agassa 6; Mandi 6, Fofana 5, Tacalfred 6, Roberge 5,5; Peuget 6,5 (dal 39’ s.t., Charbonnier 7); Fortes 6,5 (dal 26’ s.t., De Preville 6), Devaux 7, Oniangué 6, Diego 5,5; Moukandjo 5 (dal 33’ s.t., Ngog 6,5). All. Guegan 6.LIONE (4-3-1-2) Lopes 7; Jallet 7, Koné 6, Umtiti 6, Bedimo 7; Grenier 7 (dal 17’ s.t., Ferri 6), Gonalons 7, Tolisso 7; Fekir 7 (dal 36’ s.t., Malbranque 6); Njie 7 (dal 39’ s.t., Yattara 6), Lacazet-te 7. All. Fournier 7.ARBITRO Fautrel 6.NOTE ammoniti Lacazette (L), Jallet (L), Fekir (L), Peuget (R)Festa Lione: Reims è espugnata AFP

GERMANIAC’è la matematicaBayern campione� ll Bayern Monaco ha conquistato il 25° titolo nazionale, il terzo consecutivo. Alla vittoria dei bavaresi di Guardiola mancava soltanto la conferma della matematica che è arrivata ieri grazie alla sconfitta del Wolfsburg 1-0 a Moenchengladbach.

PORTOGALLOTra Benfica e Portopareggio senza reti� Finisce senza reti lo scontro diretto fra Benfica e Porto nella 30ª giornata del campionato lusitano. Partita nervosa con acceso diverbio nel finale tra i due tecnici,

Jorge Jesus del Benfica e Lopetegui del Porto quasi venuti alle mani e separati dai rispettivi staff. A 4 giornate dalla fine del torneo, il Benfica mantiene 3 punti di vantaggio sui rivali.

UCRAINAVittoria soffertaper il Dnipro� Arrivano i tre punti nella 21ª giornata del campionato ucraino per il Dnipro, prossimo avversario del Napoli nelle semifinali di Europa League. La squadra di Markevich ha infatti battuto 1-0 (Blyznychenko al 15’ del primo tempo) l’Illichivets, utlimissimo in classifica con soli 8 punti. Sono 47, invece quelli del Dnipro che si trova al terzo posto della graduatoria a 6 lunghezze dalla capolista Dinamo Kiev.

TACCUINO

MondoRInghilterra

FRANCIA

Page 29: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

29LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

N iente «fatal Vigo». Ance-lotti spezza la maledizionedi Balaidos e anche se dice

che la Liga è più complicata dellaChampions non ha alcuna inten-zione di buttarla via. Allo stadiodi Vigo Carlo aveva perso 4-0 conla Juventus, pareggiato 0-0 colMilan ed era caduto (2-0) anchelo scorso anno alla terzultima dicampionato: il Celta di Luis Enri-que gli aveva tolto le ultime spe-ranze di vincere la Liga. Tre visite,nemmeno un gol segnato. Ieri ilMadrid ha vinto 4-2, 18ª vittoriasu 58 trasferte a Vigo. Una partitameravigliosa per intensità, pas-sione e ritmo che permette al Realdi restare a -2 dal Barça a 5 gior-nate dalla fine. Buon per la Juve.

TRA VOGLIA E NECESSITÀ Ri-spetto al derby di Champions An-celotti ha fatto due soli cambi:Marcelo per Coentrao e Illarra-mendi per Pepe con Ramos ripor-tato in difesa dopo la notte a metàcampo. Il Celta tranquillissimo ametà classifica ha deciso di gio-carsela con una formazione deci-samente offensiva con Mina, No-lito e Larrivey e il brillante cilenoOrellana alle loro spalle. Il Celtavoleva vincere per la gloria, il Ma-drid doveva vincere per necessi-tà: la formula per una partita di-vertente e apertissima, con 5 gol,

TOP 11: CHE BELL, 2 GOL A MAINZ

FABRICIODeportivo

8

BELLMainz

8

KOLAROVMan. City

7,5 BALTAGalatasaray

7,5

LAVEZZIPsg

8

MESSIBarcellona

7,5

LASOGGAAmburgo

8

STOPPELKAMPPaderborn

7,5 FERREIRA CARRASCOMonaco

7,5

SIGURDSSONSwansea

8

WIJNALDUMPsv

7,5

GDS

LA RIVALE DEI VIOLA

Il Sivigliafa turn-overe spazza viail Rayo

Scarpa d’OroGriezmann saleda solo al 3° posto

� 1) 78 punti, Ronaldo (Real Madrid/Spa), 39 gol;2) 72, Messi (Barcellona/Spa), 36 gol;3) 44, Griezmann (Atletico Madrid/Spa), 22 gol;4) 42, Agüero (Manchester City/Ing), 21 gol;5) 40,5, Soriano (Salisburgo/ Austria), 27 gol

Antoine Griezmann, 24 anni

CORRISPONDENTE DA MADRID

N on che ce ne fossegran bisogno, però ilSiviglia avvisa la Fio-

rentina mostrando tutta laprofondità della sua rosa.Per sfidare il Rayo VallecanoEmery ha fatto 7 cambi ri-spetto a San Pietroburgo eha vinto con grande comodi-tà: 2-0, e solo perché il por-tiere del Rayo Toño ha fatto4 grandissime parate. E aproposito di portieri, da se-gnalare che nel turnover delSiviglia è finito anche Beto,che dopo la disastrosa provacon lo Zenit ha lasciato il po-sto al giovane Sergio Rico,canterano che già lo avevaben sostituito durante i suoi2 mesi e mezzo di assenzaper infortunio. Il Siviglia al-lunga a 14 la striscia di parti-te senza sconfitte nelle variecompetizioni, e addirittura a34 gare l’imbattibilità casa-linga, le 26 partite di questastagione più 8 della scorsa:28 vittorie e 6 pareggi. Inclassifica la squadra di Eme-ry si è portata al 4° posto conun punto sul Valencia, incampo stasera col Granada.

I GOL Guidato da un Banegain stato di grazia e con l’at-tacco di scorta, gli esterniReyes e Denis Suarez e il cen-travanti Gameiro, decisa-mente ispirato il Siviglia èpartito forte ed è passato al16’. Discesa sulla sinistra diDiogo, triangolo con Banegae cross nel cuore dell’areaper Iborra che ha segnato disinistro. Dopo le parate diToño su Gameiro un attimoprima dell’intervallo Carriçoha girato in rete con una tor-sione perfetta il cross di De-nis Suarez. Nella ripresa ilSiviglia ha sprecato ancorasenza soffrire più di tanto lapositiva reazione del Rayo.

f.m.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

SIVIGLIA-RAYO 2-0

MARCATORI Iborra al 16’, Carriço al 43’ p.t.SIVIGLIA (4-2-3-1) Sergio Rico; Diogo, Carriço, Kolodziejczak, Tremoulinas; Krychowiak, Banega (dal 17’ s.t. Deulofeu); Reyes (dal 32’ s.t. Iago Aspas), Iborra, Denis Suarez; Gameiro (dal 24’ s.t. Bac-ca). All. Emery.RAYO VALLECANO (4-2-3-1) Toño; Quini, Amaya (dal 14’ p.t. Morcillo), Ba, Insua; Baena, Trashorras; Kakuta, Pozuelo (dal 38’ s.t. Miku), Aquino (dal 25’ s.t. Embarba); Manucho. All. Jemez.ARBITRO Jaime Latre

ITALIANI ALL’ESTERO

Pellé non perde il vizio, Balotelli sì Che marcia Napoleoni e Bergodi

Iacopo Iandiorio

A volte ritornano. E fannobene. Per esempio Pellé(7,5, Southampton): fir-

ma una doppietta al Tottenhamed era da metà ottobre che nonne infilava una in Premier. Sul1° gol è bravo a credere nel re-tropassaggio sbagliato e nel 2°arriva la solita inzuccata. Tor-na al gol anche Napoleoni (Atromitos, 7) ma tardi per ri-montare il 2-0 del Levadiakos:10 centri in stagione, ha egua-gliato l’anno scorso, il suo topin Grecia. E si rivedono in pan-china Vanoli (6,5) di nuovo colKoper dopo quasi un anno: pari

con l’Olimpija, 4°. E bene faBergodi col Rapid fuori casa,2-1 col Brasov, e così 2 sono vit-torie su 2 gare, ora è a solo 1punto dalla salvezza. Va beneNapoli (6,5, Iasi) con lo 0-0 fuo-ri casa col Botosani: è a +7 dal-la zona retrocessione. Fra le no-te liete i francesi: Motta (Psg,8) è geniale, dai suoi piedi pas-sano 4 dei 6 gol al Lilla. Verratti(7) da play basso ma con la so-lita efficacia e Sirigu (6,5) escedopo 31’ per un problema a unacaviglia. Raggi (Monaco, 7) daterzino destro innesca Carra-sco per il gol dell’1-0 sul Lens.Se Pellé gode Balotelli (5,5, Li-verpool) soffre: titolare dopo 2mesi (in Premier era da novem-

bre che non partiva nell’11..) fa75’, ha una mezza occasione,pare metterci la voglia ma nonsfonda. Borini (5,5 Liverpool)per Balo, non trova spazi. InScozia Pascali (4,5) va in barcacol Kilmarnock: 1-4 dal St. Mir-ren e causa un rigore. In Ger-mania Immobile (s.v.) in campo3’ e centra un palo. Di Matteo(Schalke, 5,5) perde a Mainz eha 2-3 occasioni con Farfan eDraxler; ora l’Europa è a ri-schio. Criscito (s.v., Zenit) haun problema muscolare dopo 25’. Il Guangzhou di Cannavaro(6) rischia 2 volte il k.o. ma ri-media (3-3) col Jiangsu. Ance-lotti (Real M., 7) passa a Vigo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chicharito-showSegna due gol e il Real resta a -21Ancelotti passa sul campo del Celta Vigo con lo scatenato messicano e i gol di Kroos e James

due pali e occasioni sparse solonel primo tempo.

PRIMO TEMPO INCREDIBILE Brevemente, le reti. Errore di Il-larra, fuga di Nolito che s’infilatra lo stesso basco e Carvajal. Pari

LE CLASSIFICHE

MondoRSpagna

CELTA VIGO 2

REAL MADRID 4PRIMO TEMPO 2-3MARCATORI Nolito (C) al 9’, Kroos (R) al 16’, Hernandez (R) al 24’, Mina (C) al 28’, James Rodriguez (R) al 43’ p.t.; Hernandez (R) al 24’ s.t.

CELTA (4-3-3) Sergio 6; Hugo Mallo 6,Cabral 5, Fontàs 5, Jonny 5; Augusto Fernandez 7, Orellana 7 (dal 25’ s.t. Bongonda 6), Krohn-Dehli 6,5; Mina 7 (dal 30’ s.t. Hernández 6), Larrivey 7 (dal 25’ s.t. Charles 6), Nolito 7,6.PANCHINA Gómez, López, Blanco, Madinda. ALLENATORE Berizzo 7AMMONITI Jonny per g.s., Krohn-Dehli, Orellana per c.n.r.

REAL MADRID (4-3-3) Casillas 6; Carvajal 5, Varane 6,5, Sergio Ramos 7, Marcelo 5; Illarramendi 5, Kroos 7, Isco 6,5 (dal 37’ s.t. Jesé 6); James Rodriguez 7,5 (dal 40’ s.t. Arbeloa s.v.), Hernandez 7,5 (dal 28’ s.t. Pepe 6), Ronaldo 7. PANCHINA Keylor Navas, Nacho, Coentrao, Lucas Silva. ALL. Ancelotti 7. AMMONITI Sergio Ramos per g.s., Carvajal per c.n.r.

ARBITRO Perez Montero 5,5NOTE spettatori 28.000 circaTiri in porta 3-8. Tiri fuori 8-2. Angoli 5-4. In fuorigioco 1-3Recuperi: p.t. 1’, st 3‘.

di Kroos con un destro chirurgicodopo percussione di Ronaldo. Iltedesco non segnava da 30 parti-te e l’ultimo gol lo aveva fattosempre a Balaidos, con la Germa-nia contro la Spagna. Vantaggiodel «Chicharito» dopo un brillan-te doppio triangolo a destra conJames Rodriguez. Nuovo pari diSanti Mina: contropiede lanciatoda Orellana, Marcelo superato,palo col sinistro, rimbalzo e golcol destro a testimoniare le gran-di doti del 19enne gioiello dellacantera del Celta, che nell’ultimapartita in casa ne aveva fatti 4 alRayo. Madrid ancora avanti conJames, servito da Ronaldo (chedue minuti prima aveva colpito il6° palo in questa Liga) e fortunatonel trovare il tacco di Fontas sullatraiettoria del suo tiro: portierespiazzato, per il colombiano 11gol e 11 assist.

SUPER CHICHARITO La ripresaè iniziata con lo stesso incredibileritmo e un copione preciso: asse-dio del Celta, contropiede del Ma-drid. I padroni di casa hannospinto come ossessi e chiesto unrigore di Kroos su Orellana, il Ma-drid ha sprecato con Hernandez eIsco ma al 24’ ha chiuso la gara:grande lancio di esterno di Ra-mos, controllo e gol del Chichari-to. Per il messicano 4 gol nelle ul-time 4 partite, in Liga 6 reti con 10tiri nello specchio. In attesa ditornare in panchina.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Javier Chicharito Hernandez, 26 anni, ha firmato due dei quattro gol del Real al Celta Vigo GETTY

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

Page 30: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

30 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Brividi Bologna-CataniaLa A passa dai tre punti1Squalificati Lopez, Corvino e tre giocatori: adesso tocca a CaciaMarcolin dopo cinque vittorie vede i playoff e fa riposare Rosina

LA SITUAZIONE

� MILANO Detto a parte delle squalifiche per il Bologna (Maietta,Buchel, Masina, il tecnico Lopez e il d.s. Corvino) e per il Catania (Del Prete), il giudice sportivo ha squalificato altri 21 giocatori. Due giornate Cerri (Lanciano).Una giornata Castaldo (Avellino), Minala (Bari), Letizia (Carpi), Cremonesi (Crotone), Cappelletti e Donazzan (Cittadella), Dionisi (Frosinone), Aquilanti, Conti e Mammarella (Lanciano), Ristovski (Latina), Selasi (Pescara), Coly e Scaglia (Pro Vercelli), Falletti (Ternana), Lo Bue e Zampa (Trapani), Falcone e Luoni (Varese)e Cinelli (Vicenza). Ammende 10.000 euro Lanciano, 3.000 Pescara, 2.000 per Bari e Pro Vercelli. Dirigenti Inibito fino al 10 maggio anche Guglielmo Maio, vice-presidente del Lanciano.

� Intanto il campionato prosegue a ritmo serrato e, dopo le gare di venerdì e sabato, stasera con l’anticipo si apre la 38a giornata, che vedrà le altre partite domani alle 20.30: ecco il programma (solo oggi avremo gli arbitri).Brescia-Vicenza (0-2)Carpi-Bari (1-0)Cittadella-Spezia (0-0)Crotone-Avellino (2-1)Entella-Varese (2-2)Latina-Perugia (0-0)Livorno-Modena (0-0)Pescara-Pro Vercelli (4-0)Ternana-Frosinone (1-0)Trapani-Lanciano (2-2)

� Questa è la classifica dopo 37 giornate: al Carpi basta un punto per essere promosso. Carpi p. 74; Vicenza 62; Frosinone 61; Bologna 60; Perugia 55; Avellino, Spezia e Pescara 54; Livorno 53; Lanciano 48; Bari e Catania 47; Modena 45; Ternana 44; Trapani 43; Pro Vercelli, Latina ed Entella 42; Crotone 41; Cittadella 40; Brescia (-6) 33; Varese (-4) 29.

Raffica di sanzionianche al LancianoE domani si gioca

BOLOGNA (3-5-2)

CATANIA (4-3-1-2)

OGGI ore 20.30 ANDATA 2-2

COPPOLA35

OIKONOMOU2

GASTALDELLO26

FERRARI24

CECCARELLI32

CASARINI16

KRSTICIC6

CACIA9

SANSONE11

LARIBI21

MORLEO3

GILLET1

SAURO15

SCHIAVI5

CECCARELLI45

MAZZOTTA43

SCIAUDONE44

RINAUDO21

CASTRO19

COPPOLA42

CALAIÒ9

MANIERO7

BOLOGNA PANCHINA 1 Da Costa, 7 Mbaye, 8 Garics, 15 Perez, 23 Bessa, 18 Acquafresca, 19 Troianiello, 10 Mancosu, 33 Improta. ALLENATORE Fini. SQUALIFICATI il tecnico Lopez, Maietta, Masina e Buchel. DIFFIDATI Abero, Bessa, Garics, Gastaldello, Maietta e Mancosu.

CATANIA PANCHINA 22 Terracciano, 26 Belmonte, 24 Capuano, 8 Escalante, 6 Martinho, 20 Chrapek, 39 Odjer, 10 Rosina, 34 Rossetti. ALLENATORE Marcolin.SQUALIFICATI Del Prete. DIFFIDATI Ceccarelli, Chrapek, Escalante e Gyomber.

ARBITRO La Penna di Roma.GUARDALINEE Avellano-Bottegoni.TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Supercalcio HD e Premium Calcio. PREZZI 12-65 euro.

Francesco CarusoAndrea Tosi

R oba da ultima spiaggia, oquasi. Se il Bologna vuolela promozione diretta,

dopo una sconfitta e tre pareg-gi, deve vincere. Se il Cataniavuol rincorrere i playoff, dopo 5vittorie di fila, pure. Alta ten-sione dunque stasera, con ledue grandi del torneo che, do-po la retrocessione, si giocanouna fetta importante di possibi-lità di risalire subito in A.

QUI BOLOGNA I danni collate-rali del contestato pareggio diBari li ha portati il giudice spor-tivo: due giornate di squalificaall’allenatore Lopez (atteggia-mento intimidatorio verso l’ar-bitro e un insulto), una a Maiet-ta (evidentemente non c’eraviolenza nel suo spintone aContini), Masina e Buchel.Inoltre, il d.s. Corvino, che nel-l’intervallo della partita del SanNicola ha affrontato a muso du-ro e insultato l’arbitro Maresca,è stato inibito fino al 10 mag-gio. Ieri Lopez è intervenutonella conferenza di vigilia del-l’anticipo col Catania usando toni concilianti prima che uscis-sero le sanzioni: «Ritengo chel’arbitro abbia sbagliato nel-l’azione del rigore più espulsio-ne contro Maietta. La mia posi-

zione ricalca quella del club,ma capita a tutti di commettereerrori, non dobbiamo cercarealibi. Peraltro non ho insultatoMaresca. E’ la prima volta chevengo espulso da quando facciol’allenatore. Ora concentriamo-ci sul Catania e sulle prossimepartite. Tutto è ancora apertoper il secondo posto». Stasera alposto di Lopez ci sarà il viceMassimo Fini, che ritrova Ga-

staldello e conferma la difesa atre. In mezzo tornano Laribi eMorleo mentre davanti dovreb-be rientrare a tempo pieno Ca-cia accanto a Sansone. Intantosale l’adrenalina dei tifosi (sta-sera sono attesi 18mila al Dal-l’Ara) che chiedono al club difarsi sentire con le istituzioni.Alcuni forumisti hanno dato vi-ta ad un lungo scambio di tweetpolemici con il presidente di Le-

ga B Abodi che ha ovviamenterespinto le ipotesi di complottocontro il Bologna. Il presidenteTacopina per ora tace.

QUI CATANIA Quasi un anno èpassato dall’ultima volta al Dal-l’Ara. Era l’11 maggio 2014 e ilCatania, allenato allora da Pel-legrino, si impose per 2-1. Erala penultima giornata del cam-pionato di Serie A ed entrambele squadre giocavano per la sal-vezza. Ebbe la meglio il Catania(reti di Monzon e Bergessio, peri rossoblù segnò Morleo) al ter-mine di una partita combattu-tissima. A nulla servì però ilsuccesso dei siciliani, vanificatodalle vittorie di Chievo (a Ca-gliari) e Sassuolo (sul Genoa) ecosì Bologna e Catania finironoin Serie B. I rossazzurri sono re-duci da cinque successi conse-cutivi e se vincono anche stase-ra eguagliano il record di diecianni fa ottenuto anche in quelcaso in B nella stagione dell’ul-tima promozione. Rispetto alsuccesso di venerdì contro laTernana, Marcolin potrebbecambiare qualcosa in attacco.Sembra infatti assai probabile una staffetta Rosina-Castro, nelsenso che stavolta l’argentinoappare favorito nella corsa peruna maglia da titolare, mentrel’italiano osserverebbe un tur-no di riposo, pronto magari aentrare in corsa se le circostan-ze della gara lo richiedessero.Confermato quindi il duo d’at-tacco Calaiò-Maniero con Ca-stro alle spalle nelle vesti di rifi-nitore. Cambi anche in difesa ea centrocampo: dietro Saurosostituirà lo squalificato DelPrete, mentre Escalante esceper far posto al rientranteSciaudone che ha scontato lasqualifica e affiancherà la cop-pia Rinaudo-Coppola. Da Cata-nia sono attesi circa duecentotifosi, che si uniranno a quelliche vivono in zona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da sinistra Daniele Cacia, 31 anni, e Riccardo Maniero, 27 IPP-FOTOPRESS

Serie BRL’anticipo della 38a giornata

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Page 31: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

31LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� (r.c.) Dopo Rimini e Padova, sono salite in Lega Pro anche il Castiglione (è un fresco ritorno) di Alessio Delpiano, i laziali della Lupa Castelli (di Frascati) guidati da Giorgio Galluzzo (che è anche andato in campo alla prima giornata) al secondo salto di fila come la Fidelis Andria, guidata di Giancarlo Favarin (ha vinto la D anche con Castelnuovo, Lucchese e Venezia) e infine i siciliani dell’Akragas di Vincenzo Feola, che fa il bis dopo il trionfo col Savoia. Mancano tre promosse: il Cuneo (A) perdeva in casa 2-0 sino al 54’ poi ha vinto grazie al solito França (27 reti): a 180’ dal termine ci sono a -2 Chieri e a -3 Sestri Levante, che nel prossimo turno si sfidano; il Cuneo può farcela domenica quindi come il Siena (E), sempre a +4 sul Poggibonsi, e la Maceratese (F), che pareggia facendo arrivare il Fano a -4. In Eccellenza scende anche il Valle d’Aosta (A).� PROMOSSE Rimini, Padova, Castiglione, Lupa Castelli, Fidelis Andria e Akragas� RETROCESSE Atl. Montichiari, Orlandina, Anziolavinio, Borgomanero, Mezzocorona, Bastia, Mori Santo Stefano, Celano, Terracina, Valle d’Aosta. � Risultati e classifiche li trovate sul nostro sito www.gazzetta.it.

MARCATORI Capellini (F) al 16’ p.t.; Scappini (S) al 12’ s.t. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 6,5; Casini 6, Catacchini 5, Drudi 6, Turi 5,5; Jidayi 6, Pettarin 5,5 (dal 34’ s.t. Rosafio 6), T. Arrigoni 6; Capellini 6 (dal 25’ s.t. Fantoni 6); Melandri 6, Docente 6 (dal 38’ s.t. Morga s.v.). (Casadei, Castellani, Bisoli, Cejas). All. Firicano 6. SAVONA (4-4-2) Rossini 6,5; Marchetti 6, Galimberti 6, Marconi 6,5, Eguelfi 5,5; Taddei 6, Cabeccia 6, D’Amico 5,5 (dal 25’ p.t. Demartis 6,5), Carta 6 (dal 49’ s.t. Morosini s.v.); Giovinco 6,5 (dal 33’ s.t. Sanna 6), Scappini 6,5. (Addario, Bramati, Ficagna, Frugoli). All. Riolfo 6,5.ARBITRO Marini di Roma 6. NOTE spettatori 1.500 circa; paganti e abbonati non comunicati, incasso di 3.720 euro. Espulso Catacchini al 48’ s.t.; ammoniti Pettarin, Marconi, Casini, Jidayi e Carta. Angoli 4-7.

� FORLI’ Un punto per continuare a sperare nella salvezza diretta. Forlì e Savona possono però recriminare per aver avuto le occasioni per vincere. I padroni di casa, oltre al gol di Capellini, hanno sprecato altre tre occasioni con Melandri. I liguri hanno trovato il pari con Scappini, che ha battuto Scotti dopo essersi liberato di Catacchini, e hanno colpito due volte i legni, con lo stesso Scappini e con Sanna, sempre di testa.

Gavino Cau

Forlì, gol e pauraIl Savona segnapoi sbatte sui pali

FORLÌ 1

SAVONA 1

SERIE DPROMOSSE IN 4:

CASTIGLIONE, LUPA, ANDRIA

E AKRAGAS

Ci pensa Lapadula-bisIl Teramo avvicina la B

MARCATORE Lapadula al 40’ p.t. e al 30’ s.t.

TERAMO (3-5-2) Tonti 6; Caidi 6,5, Speranza 7,5, Perrotta 6; Scipioni 6,5, Di Paolantonio 6,5 (dal 21’ s.t. Masullo 6), Amadio 6,5, Cenciarelli 7, Di Matteo 5,5 (dal 35’ s.t. Fiore s.v.); Lapadula 8 (dal 43’ s.t. Petrella s.v.), Donnarumma 6,5. (Narduzzo, Diakite, Brugaletta, Bucchi). All. Zambardi 6,5 (Vivarini squalificato).

PONTEDERA (3-5-2) Anacoura 6,5; Redolfi 5 (dal 19’ s.t. Ceciarini 6), Vettori 5,5, Gasbarro 5 (dal 33’ s.t. Libertazzi s.v.); Videtta 5,5, Luperini 6, Lombardo 6 (dal 40’ s.t. Bennati s.v.), Settembrini 6,5, Galli 5,5; Cesaretti 6, De Cenco 6. (Cardelli, Francesa Gherra, Romiti, Segoni). All. Indiani 6.

ARBITRO Baldicchi di Città di Castello 6.

NOTE paganti 6.790, abbonati 342, incasso non comunicato. Ammoniti Redolfi, Lombardo, Galli, Perrotta e Videtta. Angoli 3-3.

� TERAMO Un altro passo verso la B. Il Teramo, spinto da Lapadula (20 reti, raggiunto Donnarumma), liquida il Pontedera e si avvicina allo storico traguardo della promozione. Sabato, a Savona, la squadra di Vivarini ha la possibilità di fare festa e chiudere il discorso prima dello scontro diretto con l’Ascoli del 9 maggio. Teramo in B se vince, oppure se pareggia e l’Ascoli non vince con l’Ancona, o ancora se perde e i bianconeri perdono. Davanti a un pubblico da record (migliore afflusso di tutti i tempi per una gara casalinga del Teramo) gli abruzzesi segnano un gol per tempo con Lapadula, che sfrutta gli assist di Amadio e Donnarumma.

Gaetano Lombardino

TERAMO 2

PONTEDERA 0

MARCATORI Torromino su rigore al 23’ s.t.GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco 6; Monaco 6,5 (dal 37’ s.t. Ferraro 6,5), Biraschi 6,5, Legittimo 7,5; Formiconi 6,5 (dal 44’ s.t. Albertini s.v.), Verna 6 (dal 16’ s.t. Lugo 6,5), Della Latta 6, Paparusso 6; Volpe 6; Fofana 6,5, Torromino 7,5. (Mangiapelo, Boron, Gambino, Pichlmann). All. Silva 6,5.PRATO (3-5-2) Gazzoli 7; Matteo 5,5 (dal 36’ s.t. Ghidotti s.v.), Pasa 6 (dal 36’ s.t. Gabbianelli s.v.), Sorbo 5,5; Grifoni 6, Tassi 5,5 (dal 12’ s.t. Knudsen 6), Urso 6, Santini 6, De Agostini 6; Bocalon 5,5, Rubino 5. (Ivusic, Coccolo, Romano, Ogunseye). All. Esposito 6.ARBITRO Vesprini di Macerata 6,5.NOTE paganti 642, abbonamenti non validi, incasso di 3.456 euro. Ammoniti Fofana, Monaco, Tassi e Sorbo. Angoli 6-2.

� GROSSETO Il Grosseto fa un passo forse decisivo verso la salvezza, battendo il Prato con un rigore di Torromino (14 gol in tutto). La squadra di Silva ha dominato e, prima del fallo di mano di Matteo sul cross di Torromino, è andata vicina al gol due volte con Formiconi, di piede e di testa, mentre Lugo su punizione ha sfiorato il 2-0. Il Grosseto è andato al tiro 11 volte, mentre il Prato non ha saputo reagire e adesso rischia di finire nei playout.

Maurizio Caldarelli

Torromino fa 14Grosseto sorrideIl Prato nei guai

GROSSETO 1

PRATO 0

MARCATORI Guerri (G) al 14’, Mungo (P) al 25’, D’Anna (G) al 42’ p.t.; Mungo (P) al 2’, Anastasi (P) al 36’ s.t.PISTOIESE (4-2-3-1) M. Ricci I 6; Golubovic 6, L. Ricci 6, Piana 6,5, Frascatore 6,5; Mungo 7, Vassallo 6; Falzerano 5,5 (dal 26’ s.t. Martignago 6), Coulibaly 5 (dal 1’ s.t. Anastasi 7), Piscitella 5,5; Romeo 6 (dal 26’ s.t. Calvano s.v.). (Olczak, Celiento, Narciso, Provenzano). All. Sottili 7.GUBBIO (4-4-2) Iannarilli 5,5; Luciani 6, Manganelli 6, Lasicki 6, D’Anna 6,5; Mancosu s.v. (dal 16’ s.t. Esposito 5,5), Guerri 6 (dal 4’ s.t. Tutino 5,5), Loviso 6, Casiraghi 5,5; Cais 5 (dal 15’ s.t. Bentoglio 5,5), Vettraino 5,5. (Citti, Rosato, Caldore, Castelletto). All. Acori 6.ARBITRO Formato di Benevento 6.NOTE paganti 984, abbonati 501, incasso di 8.810 euro. Ammoniti Mungo, M. Ricci I, Anastasi, Martignago e Bentoglio. Angoli 5-1.

� PISTOIA Per due volte sotto, la Pistoiese ha la forza di rimontare e vincere la sfida salvezza. Vittoria meritata, tenuto conto anche delle occasioni sprecate da Romeo, Falzerano e Coulibaly. Gubbio avanti con l’ex Guerri, pari di Mungo prima di una serie di errori della Pistoiese. L’1-2 è di D’Anna, ma nella ripresa prima Mungo fa 2-2 e poi Anastasi ribalta il risultato: ora la panchina di Acori traballa.

Enzo Cabella

Cuore Pistoiese:rimonte e 3 puntiAcori è a rischio

PISTOIESE 3

GUBBIO 2

MARCATORI Espeche (L) al 38’ p.t.; Cherillo (T) al 21’, Deiola (T) al 32’ s.t.TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6,5; Bachini 6 (dal 12’ s.t. Civilleri 6), Falivena 6, Colombini 6; Deiola 6,5, Gargiulo 6, Balde 6,5, Serrotti 5,5, Agrifogli 6 (dal 36’ s.t. Ingrosso s.v.); Tempesti 5,5 (dal 17’ s.t. Cherillo 6,5), Colombo 6,5. (Morandi, Mancini, Scicchitano, Gioè). All. Alvini 6,5.LUCCHESE (4-2-3-1) Pazzagli 6; Calcagni 6, Calistri 5,5, Espeche 6,5, Nolè 6; Mingazzini 5,5 (dal 34’ s.t. Strizzolo s.v.), Pizza 6; Ferretti 6 (dal 38’ s.t. Raicevic s.v.), Scapinello 6,5 (dal 20’ s.t. Lo Sicco 5,5), Pagano 5,5; Forte 6,5. (Di Masi, Risaliti, Cazè, Degeri). All. Galderisi 6.ARBITRO Spinelli di Terni 6.NOTE paganti 298, abbonati 138, incasso di 3.501 euro. Espulso Pizza al 42’ s.t.; ammoniti Bacci, Ingrosso, Deiola e Nolè. Angoli 3-5.

� PONTEDERA (Pi) La terza sconfitta consecutiva della Lucchese arriva a Pontedera contro un Tuttocuoio che prenota un posto nella prossima Coppa Italia. La squadra di Alvini vince in rimonta grazie a un grande secondo tempo. Nella prima frazione meglio la Lucchese: Bacci deve superarsi in due occasioni, ma non può niente sul tap-in di Espeche. Nella ripresa i rossoneri vanno vicini al raddoppio (traversa di Forte), poi accusano un evidente calo fisico. Cherillo, appena entrato, pareggia a metà ripresa e Deiola ribalta il risultato 10’ dopo.

Luca Calò

Grande TuttocuoioEntra Cherilloe la Lucchese crolla

TUTTOCUOIO 2

LUCCHESE 1

MARCATORI Musetti (SM) al 27’ p.t.; Cruz (SM) al 21’, Ricci (R) al 39’, Angiulli (R) al 44’, Petkovic (R) su rigore al 50’ s.t.REGGIANA (4-3-1-2) Feola 6; Andreoni 6, Spanò 6, De Giosa 6, Mignanelli 5,5 (dal 24’ s.t. Alessi 5,5); Bruccini 6 (dal 30’ s.t. Messetti s.v.), Vacca 6 (dal 14’ s.t. Ricci 6,5), Angiulli 6,5; Siega 5,5; Petkovic 6,5, Ruopolo 5. (Messina, Gueye, De Biasi, Parola). All. Colombo 6,5.SAN MARINO (3-5-2) Secco 7,5; Bregliano 5, Fogacci 6, Cammaroto 6; Bationo 5, Soligo 5,5, Diawara 6,5, Cuffa 6 (dal 14’ s.t. Ferrero 5), Cruz 6,5; Musetti 6,5 (dal 36’ s.t. La Mantia s.v.), Sensi 6,5 (dal 23’ s.t. Magnanelli 5,5). (Vivan, Varone, Baldazzi, Bangal). All. D’Adderio 6.ARBITRO Proietti di Terni 6.NOTE paganti 2.045, abbonati 1.176, incasso di 13.241 euro. Espulso Bregliano al 7’ s.t.; ammoniti Bruccini, Ricci, Messetti e Cammaroto. Angoli 10-1.

� REGGIO EMILIA Una partita dal finale pazzesco mantiene la Reggiana al 3° posto a +4 sulla Spal, rivale all’ultimo turno. Il San Marino, sul 2-0 fino a 6’ dal 90’, rimane invece ultimo da solo. Dopo aver segnato con Musetti e Cruz e aver neutralizzato un rigore di Bruccini, la squadra dell’ex D’Adderio ha subito i gol di Ricci, Angiulli (bolide da 20 metri) e Petkovic su rigore al 95’.

Ezio Fanticini

Pazza ReggianaVa sotto per 2-0e poi vince al 95’

REGGIANA 3

SAN MARINO 2

MARCATORI Cellini (C) al 25’ p.t.; Finotto (S) al 45’, Giani (S) al 48’ s.t.CARRARESE (4-3-2-1) Zanotti 6,5; Berra 5, Massoni 5, Teso 5, Lancini 5; Brondi 6, Castagnetti 6, Gnahoré 5; Gherardi 6,5 (dal 42’ s.t. Sbraga s.v.), Disabato 6,5 (dal 34’ s.t. Beltrame 6); Cellini 6,5 (dal 45’ s.t. Merini s.v.). (Anedda, Battistini, Di Nardo, Ademi). All. Remondina 5.SPAL (3-5-2) Menegatti 6; Gasparetto 6, Cottafava 6, Giani 7; Lazzari 5,5 (dal 39’ s.t. Veratti 6), Bellemo 5 (dal 1’ s.t. Filippini 6), Capece 5,5 (dal 29’ s.t. Rovini 6,5), Togni 6,5, Di Quinzio 6; Finotto 7, Zigoni 5,5. (Albertoni, Gerbaudo, Landi, Silvestri). All. Semplici 6,5.ARBITRO Marinelli di Tivoli 7.NOTE paganti 627, abbonati 380, incasso di 5.514 euro. Ammoniti Brondi, Zigoni, Gherardi, Lazzari e Beltrame. Angoli 4-4.

� CARRARA Una Spal indomita supera la Carrarese negli ultimi minuti e continua la caccia alla Reggiana, che visiterà all’ultima giornata. Carrarese costretta a leccarsi le ferite per la pessima gestione della fase decisiva di gara: è l’ennesima beffa per gli uomini di Remondina, passati in vantaggio con un’incornata di Cellini. La Spal confeziona l’ottava vittoria di fila in pieno recupero, prima con Finotto che ribatte in rete una respinta di Zanotti e poi con il bolide da fuori area di Giani.

Luca Santoni

Incredibile Spal:ribaltone finalee 8a vittoria di fila

CARRARESE 1

SPAL 2

MARCATORI Iori (P) al 27’, Tavares (A) al 34’ s.t. ANCONA (4-1-4-1) Lori 6; Parodi 6 (dal 38’ p.t. Cangi 5,5), Dierna 6,5, Bacchetti 6,5, D’Orazio 6; Sampietro 6,5; Lisai 6 (dal 31’ s.t. Tavares 7), Di Ceglie 6, Bambozzi 6,5 (dal 16’ s.t. Bondi 6), Tulli 6; Paponi 6. (Aprea, Paoli, Camillucci, Gelonese). All. Cornacchini 6. PISA (4-4-2) Pelagotti 6; Pellegrini 5,5, Lisuzzo 6,5, Sini 6, Costa 6; Ricciardi 5,5 (dal 7’ s.t. Finocchio 5,5), Misuraca 5,5 (dal 38’ s.t. Mandorlini s.v.), Iori 6,5, Floriano 5,5; Arma 5,5, Arrighini 5 (dal 16’ s.t. Napoli 6). (Adornato, Caponi, Rozzio, Paci). All. Amoroso 5,5.ARBITRO Dionisi di L’Aquila 6,5.NOTE paganti 780, abbonati 678, incasso non comunicato. Ammoniti Pellegrini, Misuraca, Floriano e Tulli. Angoli 3-6.

� ANCONA Il Pisa fa poco per vincere e dice addio ai playoff. «Non abbiamo fatto quattro passaggi di fila, è stata una prestazione disastrosa», dice senza mezzi termini il tecnico Amoroso. L’Ancona fa la partita e riprende con merito i toscani. Accade tutto a metà ripresa. Iori sblocca di testa sull’angolo di Costa, ma Tavares, appena entrato, risponde con un gran destro sulla sponda di Paponi, che sullo 0-0 sfiorato il vantaggio. E sabato per l’Ancona c’è l’atteso derby sul campo dell’Ascoli.

Stefano Rispoli

Segna TavaresPisa recuperato:addio ai playoff

ANCONA 1

PISA 1

MARCATORE Matteassi al 27’ s.t.PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso 6; Castellana 6, Sall 5,5, Bini 6, Sane 5,5; Schiavini 6 (dal 41’ s.t. Marmiroli s.v.), Bacher 6,5, Barba 7,5; Matteassi 6,5, Speziale 5 (dall’11’ s.t. Caboni 6), Alessandro 6,5. (Iali, Mascolo, Petrini, Mella, Giovio). All. Franzini 6.L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini 5; Scrugli 5, Pomante 6, Carini 6, Gotti 6; De Francesco 6 (dal 18’ s.t. Perpetuini 6), Del Pinto 5,5 (dal 34’ s.t. Virdis s.v.); Pacilli 6, Corapi 6,5, Sandomenico 5 (dal 25’ s.t. Pozzebon 5,5); Perna 6. (Cacchioli, Karkalis, Gizzi, Di Lollo). All. Zavettieri 6.ARBITRO Illuzzi di Molfetta 5.NOTE paganti 348, abbonati 154, incasso di 3.500 euro. Amm. Bini, Sall, Del Pinto, Caboni e Pacilli. Angoli 8-7.

� PIACENZA Missione compiuta per la Pro Piacenza, che continua a sperare nella salvezza, grazie soprattutto alla vittoria in extremis della Reggiana contro il San Marino. La vittoria con L’Aquila è stata fortemente voluta dai padroni di casa, che nel primo tempo soffrono, partono male anche nelle ripresa, poi cambiano marcia e stringono d’assedio un avversario che non ha più nulla da chiedere al campionato. Ancora decisivo l’asse Alessandro (assist)-Matteassi (gol), dopo che lo stesso Alessandro si era presentato per due volte solo davanti a Zandrini, senza trovare la rete. La Pro conquista tre punti dopo sette partite di attesa: i playout ora sono più vicini.

Paolo Gentilotti

Matteassi in golLa Pro Piacenzaora vede i playout

PRO PIACENZA 1

L’AQUILA 0

� Ecco il regolamento della Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D.

PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (primo turno a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai rigori. Poi ci sono semifinali e finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.

RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

REGOLAMENTOSALGONO IN 4:

UNA DAI PLAYOFFSCENDONO IN 9:SEI DAI PLAYOUT

I GIRONI A E C

� I gironi A e C hanno giocato sabato la 36a giornata scrivendo la prima promozione stagionale: la Salernitana si è portata a +7 sul Benevento e quindi è ritornata in Serie B dopo cinque anni. Nel prossimo turno (penultima giornata) può toccare anche al Bassano, se da 3 porta ad almeno 4 i punti di vantaggio sul Pavia: la squadra di Tonino Asta (mai stata in B nella sua storia) deve quindi vincere a Monza e sperare che il Pavia non vinca a Como, oppure alla capolista basta il pareggio in caso di sconfitta dei rivali.

� Ecco comunque il programma della 37a giornata nei due gironi e le rispettive classifiche a 180 minuti dalla fine.

GIRONE AVENERDI 1 MAGGIO (ore 15) AlbinoLeffe-Mantova (1-2), Como-Pavia (2-1), Cremonese-Torres (2-3), Feralpi Salò-Lumezzane (3-1), Monza-Bassano (1-2), Novara-Arezzo (0-0), Real Vicenza-Pordenone (1-1), Renate-Alessandria (1-1), Südtirol-Giana (0-1), Venezia-Pro Patria (2-0).CLASSIFICA Bassano p. 70; Pavia (-1) 67; Novara (-8) e Alessandria 63; Como 61; Feralpi Salò 53; Arezzo 49; Real Vicenza 48; Mantova (-3), Torres e Cremonese 46; Venezia (-3) 45; Südtirol 44, Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38; Lumezzane 35; Pro Patria (-1) 32; Pordenone 31; AlbinoLeffe 29.

GIRONE CDOMENICA 3 MAGGIO (ore 15) Barletta-Foggia (1-0), Casertana-Savoia (3-0), Cosenza-Benevento (2-3), Juve Stabia-Vigor Lamezia (1-1), Lecce-Ischia (1-2), Lupa Roma-Aversa Normanna (1-3), Matera-Melfi (1-1), Messina-Salernitana (0-1), Paganese-Martina (0-2), Reggina-Catanzaro (0-1).CLASSIFICA Salernitana p. 79; Benevento 72; Matera e Juve Stabia 66; Casertana 65; Lecce 63; Foggia (-1) 60; Catanzaro 50; Melfi (-2) 45; Cosenza 44; Vigor Lamezia 43; Barletta (-6) 41; Lupa Roma 40; Martina 37; Paganese 36; Messina 31; Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 29; Savoia (-4) 25; Reggina (-16) 11.

PLAYOFF Se il campionato finisse oggi, questa sarebbe la griglia del primo turno dei playoff (Ascoli e Pavia hanno gli stessi punti, ma i marchigiani sono in vantaggio nella differenza reti): Benevento-Alessandria, Ascoli-Juve Stabia, Pavia-Reggiana e Matera-Novara.

La Salernitanafesteggia la B:ora il Bassano?

Altinier che spettacoloL’Ascoli resta in corsa

MARCATORI Altinier (A) al 21’ e su rigore al 34’ p.t.; Guidone (S) al 38’ s.t.SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi 6; Traoré 5,5 (dal 27’ s.t. Argeri 6), Cola 6, Olivi 5, Rossi 6; Bisoli 6 (dal 18’ s.t. De Respinis 6), Taugourdeau 5,5, Obeng 6,5; Berardino 6; Guidone 6,5, Graziani 5,5 (9’ st. Radoi 5,5). (Lombardi, Adorni, Possenti, Garufi). All. Cuttone 5,5.ASCOLI (4-3-1-2) Lanni 6; Nardini 6 (dal 20’ p.t. Mori 6), Pelagatti 6,5, Mengoni 5,5, Avogadri 6; Addae 6,5, Pirrone 6 (dal 35’ s.t. Gualdi s.v.), Altobelli 6 (dal 28’ s.t. Carpani 6); Grassi 6,5; Altinier 7,5, Tripoli 6,5. (Ragni, Berrettoni, Mustacchio, Perez). All. Petrone 6,5.ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 5,5.NOTE paganti 1.285, abbonati 252, incasso n.c.. Espulsi Olivi al 33’ p.t. e il

tecnico Cuttone al 35’ p.t.; ammoniti Taugourdeau e Grassi. Angoli 5-2.

� SANTARCANGELO (Rn) L’Ascoli parte forte, va sul doppio vantaggio e ha un uomo in più dalla mezz’ora. Eppure soffre nel finale, col Santarcangelo che va vicinissimo al pari. I tre punti sono degli ospiti, che vanno in vantaggio con Altinier, bravo al 21’ a vincere un rimpallo in area e a fulminare Nardi. Al 33’, lanciato da Tripoli, Grassi è agganciato in area da Olivi: rigore ed espulsione, con Altinier che spiazza Nardi per il raddoppio. L’Ascoli sembra poter gestire bene la gara, ma nel finale il Santarcangelo spinge e prima Guidone in mischia, da due passi, mette dentro l’1-2, poi ha due occasioni: il palo di Obeng e Radoi che, solo in area, manca il pari. L’Ascoli tira un sospiro di sollievo e resta in scia al Teramo: le speranze passano (anche) dal derby di sabato con l’Ancona.

Loriano Zannoni

SANTARCANGELO 1

ASCOLI 2

SABATO 2 MAGGIO ore 15ASCOLI-ANCONA (1-2)

GUBBIO-PRO PIACENZA (0-1)

L’AQUILA-GROSSETO (2-1)

LUCCHESE-REGGIANA (1-1)

PISA-TUTTOCUOIO (4-1)

PONTEDERA-CARRARESE (1-1)

PRATO-SANTARCANGELO (0-1)

SAN MARINO-FORLI’ (0-1)

SAVONA-TERAMO (0-4)

SPAL-PISTOIESE (5-1)

20 RETI Donnarumma (4) e Lapadula (2, Teramo).18 RETI Cellini (6, Carrarese).17 RETI Altinier (4, Ascoli).15 RETI Arma (5, Pisa); Bocalon (2, Prato).14 RETI Torromino (4, Grosseto).13 RETI Ruopolo (Reggiana).12 RETI Loviso (5, Gubbio); Forte (3, Lucchese; 2 nel Forli’).11 RETI Perez (2, Ascoli).10 RETI Grassi (Ascoli; 8 con 1 rigore nel Pontedera); Docente (2, Forli’); Guidone (1, Santarcangelo); Scappini (3, Savona); Colombo (3, Tuttocuoio).9 RETI Merini (Carrarese); Melandri (Forli’); Pichlmann (1, Grosseto); Sandomenico (L’Aquila); Fanucchi (1, Prato); Matteassi (Pro Piacenza); Zigoni (3, Spal).8 RETI Tavares (2, Ancona); Regolanti (Gubbio); Lo Sicco (Lucchese); Finotto e Fioretti (3, Spal).7 RETI Pacilli (1, L’Aquila); Alessandro (3, Pro Piacenza).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIANCONA-PISA 1-1CARRARESE-SPAL 1-2FORLI'-SAVONA 1-1GROSSETO-PRATO 1-0PISTOIESE-GUBBIO 3-2PRO PIACENZA-L'AQUILA 1-0REGGIANA-SAN MARINO 3-2SANTARCANGELO-ASCOLI 1-2TERAMO-PONTEDERA 2-0TUTTOCUOIO-LUCCHESE 2-1

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

TERAMO 71 36 20 11 5 58 30

ASCOLI 67 36 18 13 5 57 34

REGGIANA 62 36 17 11 8 50 29

SPAL 58 36 17 7 12 43 30

PISA 56 36 15 11 10 41 29

ANCONA 54 36 13 15 8 43 36

L'AQUILA 54 36 14 12 10 40 33

TUTTOCUOIO 50 36 13 11 12 42 55

PONTEDERA 48 36 12 12 12 40 37

LUCCHESE 47 36 12 11 13 42 41

GROSSETO (-1) 43 36 10 14 12 40 38

PISTOIESE 42 36 11 9 16 42 59

CARRARESE 41 36 8 17 11 45 45

GUBBIO 40 36 9 13 14 43 48

SANTARCANGELO 40 36 9 13 14 32 37

PRATO 40 36 8 16 12 39 47

FORLI' 40 36 10 10 16 35 51

SAVONA (-2) 37 36 10 9 17 35 54

PRO PIACENZA (-8) 33 36 11 8 17 32 49

SAN MARINO 30 36 7 9 20 37 54

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

Lega Pro - Girone BR36a giornata

Page 32: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

32 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GLI ALTRI MOTORI

� (an.gat.) Kris Meeke ha vinto il rally di Argentina, la sua prima volta nel Wrc. Il modo migliore per ricordare Colin McRae che 20 anni fa vinse il titolo mondiale e nel 2002 fu l’ultimo a portare la bandiera inglese sul gradino più alto del podio. Un weekend da incorniciare per la Citroën che mette segno una doppietta dopo 3 anni con Mads Ostberg 2° davanti alla Ford Fiesta RS di Elfyn Evans. Argentina tabù per Sebastien Ogier che incassa i punti della Power Stage, utili per la corsa all’iride e a salvare la faccia della Volkswagen in una gara da dimenticare con i ritiri di Jari-Matti

Latvala e Andreas Mikkelsen. Migliore dei nostri Simone Tempestini 17° davanti a Lorenzo Bertelli.CIVM — A Christian Merli (Osella FA30) la Coppa Nissena, 2° appuntamento del Tricolore della Montagna. Ha preceduto Scola e Cubeda entrambi su Osella PA2000.

Niccolò Bulega, 16, VR46 Academy� (m.z.) Doppietta di Gautier Paulin (Honda) nella MXGP del Gran Premio d’Europa a Valkenswaard (Olanda) che ha registrato la caduta e il ritiro nella prima manche di Antonio Cairoli (Ktm), poi 7° nella seconda nonostante la mano sinistra e una spalla dolorante. Doppia affermazione anche nella MX2 con il pilota di casa Jeffrey Herlings (Ktm) che ha preceduto Jordi Tixier (Kawasaki) e Aleksandr Tonkov (Husqvarna).La classifica del Mondiale (primi dieci): 1. Nagl 214; 2. Desalle 209; 3. Cairoli 184; 4. Paulin 178; 5. Febvre 156; 6. Bobryshev 138; 7. Villopoto 124; 8. Simpson 98; 9. Waters 92; 10. Coldenhoff 86.

CROSS IN OLANDA

Cairoli, ancorauna steccaIl re è Paulin

� (p.g.) Michele Pirro (Ducati) ha dominato gara-2 dell’apertura tricolore Sbk a Misano staccando Alessio Corradi (Bmw) e il compagno Ivan Goi. In campionato guida l’Aprilia con Alex Andreozzi. Prossima prova 17 maggio a Vallelunga. Nella classe Supersport, dopo il 3° posto di sabato è stato Massimo Roccoli a trionfare in gara-2. Il pilota MV ha preceduto la Kawasaki di Luca Vitali e la Yamaha di Andrea Boscoscuro. In Moto3, bis di Marco Bezzecchi (Mahindra Peugeot) che vince anche gara-2, interrotta da bandiera rossa a pochi giri dalla fine. Dietro di lui, Alessandro Del Bianco e Fabio Di Giannantonio.

TRICOLORE VELOCITÀ

A Pirro gara-2 della SuperbikeMoto3: Bezzecchi

� (p.g.) Al via anche il Cev. Nel Mondiale Moto3 Junior a Portimao terzo Niccolò Bulega (Ktm), dopo essere scivolato duellando col vincitore Joan Mir (Spa-Honda). In Moto2, vince Xavi Vierge (Spa-Tech3), chiude quarto Luca Marini (Kalex) fratello di Valentino Rossi.

IL VIA A PORTIMAO

Cev: Bulega terzo in Moto3 Moto2: Marini 4°

Kris Meeke in Argentina con la Citroën DS3 AP

RALLY TARGATO CITROËN

Argentina: Meekeal primo successoOstberg secondo

Il mignolo sotto una ruotaMa Marquez vuole correre1Marc colpito dalla moto che seguiva: dito ruotato di 180°. Suppo (Honda):«Un rischio che metti in conto». Ora Jerez diventa il crocevia del Mondiale

L'ANALISIdi FILIPPOFALSAPERLA

INEVITABILI QUEI K.O.?SÌ, PERCHÉ LA MOTOGPVIETA DI ALLENARSI

I l pericolo è il mio mestiere. Faccio ilpilota! Ma l’insidia, la trappola sonodietro l’angolo. Squilla il telefono e

scatta l’allarme. Team manager in fibrillazione, ospedali allertati, dottori precettati: che sia lunedì o domenica non cambia nulla se c’è da provare a salvare il salvabile. Che per i nostri eroi significa correre, anche rotti e operati di fresco: nel 2013 Jorge Lorenzo non si arrese ad Assen con una clavicola aperta e ri-assemblata a meno di 48 ore dal via.

I piloti hanno risorse infinite e siamo pronti a scommettere che Marc Marquez tra 6 giorni sarà in griglia a Jerez. La capacità di andare oltre i limiti dei comuni mortali è certificata. Marc l’aveva fatto un anno fa, quando dopo il primo test in Malesia, allenandosi col motard si ruppe il perone della gamba destra: due test saltati, poi al debutto in Qatar, zoppicante, pole e vittoria. Con sospiro di sollievo Honda. Ha una discreta «esperienza» la Casa dell’ala per i brividi extra. Nel 2005 fu addirittura doppietta: in inverno Max Biaggi, finalmente ufficiale, mentre girava a Latina con il motard si procurò una doppia frattura alla gamba destra. Ma anche lui corse la prima gara dell’anno. Poi, prima del Portogallo, mentre era in America in vacanza, il compagno Nicky Hayden si fece una lesione al ginocchio sempre in motard e perse una gara. E può mancare il pilota di cristallo Dani Pedrosa? Nel 2011, dopo l’incidente (con polemiche) in Francia con Marco Simoncelli, saltò il rientro a Silverstone per un misterioso incidente: lui disse in bici, qualcuno sussurrò in moto e... nemmeno Honda.

Proprio il povero Sic partì col piede sbagliato nel 2009 da campione 250 con la Gilera. Una settimana prima dell’apertura in Qatar, mentre girava alla Cava con Valentino si ruppe lo scafoide del polso destro: addio gara e, forse bis. Ma anche Rossi ha avuto i suoi guai. Nel 2010 disastroso (si romperà la gamba destra al Mugello e il titolo andrà a Lorenzo) dopo l’esordio in Qatar, facendo cross a Cavallara si appoggiò con la mano destra per terra in una curva e si lesionò il cercine, la cartilagine della spalla, che lo limitò le gare successive, fino all’operazione. E così si ripropone l’annosa domanda: è giusto che professionisti attorno ai quali girano interessi milionari mettano a repentaglio una stagione per «giocare» con motine, bici o qualsiasi altro attrezzo pericoloso? La logica direbbe no, la pratica dice: impossibile fare diversamente. Perché la MotoGP, come la F.1, dove però impazzano i simulatori, è l’unico sport dove non ci si può allenare. Per regolamento. Ma il contatto con la moto è indispensabile. E allora tutti alla ricerca della soluzione perduta. In sella, ma con giudizio. Fino alla prossima scivolata...

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TUTTA COLPA DEL DIRT TRACKA sinistra, Marc Marquez all’uscita dall’ospedale ieri mattina con il dottor Xavier Mir, lo specialista della mano e uno dei membri dell’équipe medica della MotoGP che lo ha operato. In alto, Marc in azione sul motard durante il Superprestige PORROZZI

Paolo Ianieri

C i sono momenti in cui ti vanno tutte dritte eti senti imbattibile. E altre in cui...basta ap-poggiare una mano per terra e ti rompi

qualcosa. Le ultime settimane di Marc Marquezsembrano poter certificare che «il Marziano» ètornato sulla terra. Lo svarione alla prima curvadella prima gara in Qatar un mese fa, l’erroracciodi valutazione (o presunzione?) con il quale solo8 giorni fa nel tentativo di resistere a ValentinoRossi è finito a gambe all’aria in Argentina, ades-so l’incidente in motard di sabato, mentre si alle-nava a Rufea su quella che ormai è quasi diventa-ta la sua pista. Innocui i primi due, fatti salvi ipunti pesanti gettati e regalati a Valentino, deci-samente pesante l’ultimo, che pone un grosso in-terrogativo sulla condizione fisica che porterà ildominatore delle ultime due stagioni all’appun-tamento di questo weekend a Jerez.

TUTTI IN PISTA Quella fortuna che negli ultimianni ha spesso sorriso a Marquez, non è stata dal-la sua parte sabato mattina. In pista con lui c’era-no anche il fratello Marc, il manager Emilio Alza-mora e José Luis Martinez, da quest’anno entratonello staff del pilota: l’ex crossista, oltre che alle-nare i due fratelli e Tito Rabat nel dirt track, inpista è un po’ il factotum di Marc, dalla prepara-zione del materiale ad altri compiti logistici chefino all’anno scorso erano assolti da Hector Mar-tin, oggi più concentrato sui rapporti con media esponsor.

L’URTO La dinamica è stata parecchio sfortunata,perché dopo essere finito a terra, sulla mano sini-stra di Marquez è passata la ruota della moto (non si è saputo chi la guidasse) che lo seguiva.L’urto è stato devastante per il mignolo, che nel-l’impatto è uscito dalla sua sede, ruotando di180°: è in questo stato che il dottor Xavier Mir,uno dei più grandi specialisti della mano e da al-cuni anni tra i membri dell’équipe medica dellaMotoGP, ha trovato Marc Marquez quando, unpaio di ore dopo l’incidente, il pilo-ta della Honda è arrivato in mac-china da Lleida alla clinica univer-sitaria Dexeus di Barcellona. Ope-rato d’urgenza per la riduzionedella falange prossimale, a Marc èstata applicata una placca in tita-nio con l’inserzione di sei viti, conla mano che è stata poi immobiliz-zata in un tutore. Marquez, che hapassato la notte di sabato in ospe-dale (all’uscita ha postato una fotocon Mir e ringraziamenti, «cosa fa-remmo senza di lui»), oggi potràgià provare a iniziare la riabilita-zione, ma è chiaro che, dovesse correre a Jerez(la visita è fissata per giovedì alle ore 14), la suasarà una condizione fisica tutt’altro che ottimale.

EMERGENZA «Non è per niente giù, anzi. L’hosentito bello carico. Del resto lui è sempre di buo-numore». Livio Suppo, team manager Hrc sdram-matizza, ma è chiaro che questa è l’ennesima bot-ta di un inizio di stagione tutt’altro che ideale:

perché dopo Dani Pedrosa, operato anche luid’urgenza dopo il Qatar per il riacutizzarsi dellasindrome compartimentale all’avambraccio de-stro, ora c’è la grana Marquez. «Correremo conStoner e Aoyama e fuori dal box metteremo la Hdi ospedale invece di quella Honda — scherzaSuppo, prima di tornare serio —. Pedrosa doma-ni (oggi; n.d.r.) farà una prova di sforzo per valu-tare la condizione, il piano è correre a Jerez an-che se per precauzione in Spagna verrà anche Ao-

yama. Quanto a Marc, mi ha dettodi essere sicuro di correre e di nonpreoccuparmi. Bisogna essere po-sitivi, del resto anche un anno fa sifece male in inverno con il motard,poi arrivò in Qatar e vinse. Tutti ipiloti si allenano così, è un rischioche metti in conto. Valentino e isuoi ragazzi girano al Ranch, Marcha la sua pista, gli serve per restareal massimo. Certo, potrebbero an-che andare in bici, ma magari si fa-rebbero male lo stesso. Lui poi èuno che non scherza mai, qualsiasicosa faccia, la fa al massimo».

SPIETATI Una filosofia che però rischia di costarecaro: Rossi è in fuga lontano 30 punti, AndreaDovizioso a 24, Andrea Iannone e Jorge Lorenzogli sono appena davanti. E come squali attiratidal sangue, saranno tutti pronti ad azzannare lavittima per finirla. Jerez, in questo senso, potràchiarire parecchie cose sul futuro del Mondiale.

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30I punti che Marc Marquez deve recuperare a Valentino Rossi dopo 3 GP disputati

LA CIFRA

MotomondialeRVerso il GP Spagna

Page 33: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

33LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STORIE E DINASTIE CONTENUTOPREMIUM

MICK, 16 ANNI, SUBITO A SEGNO IN F.4PER LUI C’ERANO 180 GIORNALISTI

Schumi jr

GIÀ VINCENTE COME IL PADRE«NON CI CREDO»

IL RACCONTO di Filippo CataldoOSCHERSLEBEN (GERMANIA)

N on c’è niente da fare, gli Schumacher so-no nati così, le vittorie ce le hanno nelsangue. Mick Schumacher ha vinto la ter-

za gara della Adac Formula 4 a Oschersleben. Aldebutto con le monoposto il figlio del sette volteiridato di F.1 ha subito fatto centro. Smentendoi soliti scettici che credevano che sarebbe entra-to nel mondo dell’automobilismo solo per il no-me famoso. No, Mick è sbarcato in F.4 non sol-tanto per imparare o divertirsi. Chi porta la scritta «M. Schumacher» sulla macchina, correper vincere. Mick, accompagnato in circuito an-che dal nonno Rolf, ha inoltre fugato i dubbi sulfatto di saper reggere, ad appena sedici anni, lapressione legata all’enorme interesse mediaticoche lo circonda. Per capirci, c’erano 180 giorna-listi accreditati: roba da F.1.

CON KAISER «Non ci posso credere, non ho pa-role! La prima vittoria al primo evento! Incredi-bile», ha detto Mick subito dopo aver abbraccia-to Peter Kaiser, il migliore amico del padre nelmondo del kart e preparatore ora della monopo-

sto Tatuus-Abarth nera-argento di Mick, il cuitelaio e motore 1400 cmc sono prodotti in Italia.Mentre Sabine Kehm, portavoce e manager del-la famiglia, per tutto il week-end lo ha protettodalle domande dei giornalisti e dalle richieste diautografi e selfie: «Dategli un pò di tempo percrescere e guadagnare esperienza. Un passo do-po l’altro», è stato il suo mantra. Ma, dopo lavittoria, anche lei si è rilassata e rideva pienad’orgoglio.

SORPASSI Nelle due prime gare di sabato e do-menica mattina, Mick aveva già provato di esse-re un abile sorpassatore. Sabato aveva chiuso 9°dopo aver rimontato dal 19° posto delle qualifi-che e si era aggiudicato i suoi primi punti incampionato e il trofeo di miglior esordiente. Do-menica mattina, il pilota tedesco della scuderiaVan Amersfoort (la stessa con cui ha corso MaxVerstappen in F.3) ha rimontato dal 20° al 12°posto, non entrando in zona punti per due neu-tralizzazioni della gara per incidenti. Ma la fra-zione più attesa è stata la terza, nel pomeriggio.Grazie al piazzamento di gara-1, Mick si è ritro-vato in prima fila sulla griglia. E con una parten-za fortissima, dove sorpassato il connazionaleThomas Preining, si è infilato al comando nella

prima curva. Posizione che non ha più perso. Alprimo giro il vantaggio era già più di un secondosugli inseguitori e Mick a un certo punto nonaveva rivali nello specchietto. Solo negli ultimidieci minuti di gara l’australiano Joey Mawson,anche lui della Van Amersfoort, si è avvicinato,senza però riuscire ad attaccarlo. Negli ultimitre minuti Mick ha poi approfittato di un altroincidente e dell’ennesima uscita della safety carper tagliare il traguardo vittorioso. Sul podio, ilsuo sguardo sembrava rivolto nel vuoto. Chissàche cosa ha pensato. O meglio a chi. Solo la fa-miglia e gli amici più intimi sanno se papà Mi-chael, ancora in convalescenza dopo il grave in-cidente di sci sulle nevi di Meribel del 29 dicem-bre 2013, abbia potuto guardare in tv la prima

vittoria del figlio. Ma da ieri tutto il mondosa che il campionissimo ha un erede.

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Sopra Mick Schumacher, 16 anni, taglia vittorioso il traguardo della terza gara della Adac F.4IPP

FIGLI D’ARTEIN FORMULA 1

ECCOLI

� La storia dei GP ha visto molti figli di grandi campioni arrivare in F.1. Alberto Ascari, iridato con la Ferrari nel 1952-53, seguì le orme del padre Antonio e come lui morì tragicamente in un incidente in pista. Negli Anni 90 è toccato al britannico Damon Hill bissare (unico caso) l’impresa del padre Graham, iridato nel 1962-68, vincendo il titolo nel 1996 con la Williams. Nel 1997 Jacques Villeneuve, sempre con la Williams, centrò il Mondiale piloti che era sempre sfuggitoal grande Gilles. Non tutti però hanno avuto un destino vincente come i genitori. È il caso per esempio di Michael Andretti, primogenito di Mario, appiedato dopo una sola stagione con la McLaren al fianco di Ayrton Senna (1993). Stesso discorso per Christian Fittipaldi e Nelsinho Piquet. Attualmente ci sono Nico Rosberg, figlio di Keke, iridato 1982 con la Williams; Max Verstappen, il cui papà Jos ha corso con Michael Schumacher alla Benetton; Carlos Sainz jr, erede della leggenda spagnola dei rally.

Da Ascari a Verstappen,anche iridati

Alcuni dei figli d’arte arrivati in F.1. In alto da sinistra Damon Hill, 54 anni; Jacques Villeneuve, 44; Michael Andretti, 52; Nico Rosberg, 29; Max Verstappen, 17; Carlos Sainz jr, 20. I primi due hanno vinto anche il titolo

MotoriRIn Germania

Page 34: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

34

significa entrare nella storia di questo fantasticosport. Io posso dire di me che sono un buon corri-dore». A pensare al 2006, sembra un’altra epoca.«I miei avversari erano Bettini, Cunego, Rebellin,Schleck… Ora sono i giovani come Alaphilippe oKwiatkowski. Solo Purito c’è ancora in mezzo aquesto cambio generazionale. Pensate che ho cor-so anche con Pantani. Da ragazzino lo andavo avedere sul Collado Bermejo, alla Vuelta Murcia.Poi sono stato in gruppo con lui. Che grande era! Equanti anni sono passati».

MALIGNI C’è chi, malignamente, lo stuzzica. Chespiegazione dà al fatto che ha ripetuto la doppiet-ta Freccia-Liegi come nel 2006, l’anno dell’Opera-cion Puerto (venne squalificato per due stagioni, 2010 e 2011)? La rispo-sta di Valverde è affilata, orgogliosa:«Come faccio? Cosa volete che vi dica?Da quando ho iniziato a correre, a 9anni, ho cominciato a vincere. Poi hoproseguito. In Spagna mi chiamavanol’Imbatido. Per me questa vittoria nonè una sorpresa. Ma credo che non losia per nessuno che ami questo magni-fico sport chiamato ciclismo». Punto ea capo. La prima volta che Valverde inforcòuna bici da corsa era il 1989, la magliaquella del Puente Tocinos. A Jumilla,pochi chilometri dalla casa di Murcia, terminò se-condo. La domenica dopo si correva a Yecla e lì lavittoria non gli sfuggì. Cominciò a crearsi la leg-genda dell’Imbatido. Del resto il ciclismo è semprestato nel cuore della famiglia Valverde. Juan, il pa-dre, era stato dilettante prima di diventare camio-nista. Anche Juan Francisco, il maggiore dei trefratelli, aveva provato la carriera di corridore, maanche lui s’era fermato tra i dilettanti. Ieri sul tra-guardo ad applaudirlo c’era Pablo, il terzo di quat-tro figli. «Quando non sono in bici sono per loro.La mia è una vita tranquilla: figli, moglie, cene incasa, qualche volta al cinema». Quando parlano dilui, in Spagna dicono una cosa: un señor.

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COSÌ «BALAVERDE» PRIMA E DOPO LO STOP (2010-2011) PER L’OPERACION PUERTOCampionatidel Mondo

Tourde France

VueltaLiegi-Bastogne-LiegiAmstelGold Race

FrecciaVallone

SanSebastian

Girodi Lombardia

2003 2005 2006 2012 2013 2014 2006 2007 2008 2013 2014 20152005 2007 2008 2013 2014 2015 2006 2007 2014 2015 2003 2005 2013 20142008 20142007 2008 2003 2004 2006 2008 2009 2012 2013 20142013 2014

6°8° 8°

4°4°2° 2°2°2°

39°

13° 12°

2°2°2° 2° 2°2° 1°1° 1° 1°1° 1° 1°1° 1°

5°3° 3°3° 4°3° 3° 3° 3°3° 3°

Primadella

squalifica

Dopolasqualifica

Il rendimentodi Valverde

GDS

Monumentale Valverde1Tris a Liegi a distanza di 9 anni. Lo spagnolo, che nella sua Murcia andava a tifare Pantani, fa un capolavoro negli ultimi 600 metri in salita: 2° Alaphilippe, 3° Rodriguez

Claudio GhisalbertiINVIATO A LIEGI (BELGIO)

Immenso Valverde. La Liegi-Bastogne-Liegi,sua per la terza volta, è un capolavoro. Noveanni dopo, lo spagnolo ripete la clamorosa

doppietta con la Freccia Vallone. Ma quello di ieriè forse il più bel trionfo di una carriera straordina-ria. Anzi, di due carriere straordinarie. Nella pri-ma, dall’esordio nel 2002 in maglia Kelme a fine2009 con la Caisse d’Epargne, centra due Liegi,una Freccia e una Vuelta. Per due stagioni è il nu-mero 1 al mondo. Nella seconda, dal 2012 a oggi,maglia Movistar (cambia lo sponsor ma la struttu-ra è sempre quella di Eusebio Unzue, diventata fa-mosa con la Banesto di Indurain) colpisce due vol-te alla Freccia, una alla Clasica de San Sebastian erivince la classifica Uci. Sette volte sul podio sunove classiche nelle Ardenne negli ultimi tre anni.E ieri è tornato anche in testa al ranking. «La pri-ma parte della mia carriera è stata molto buona.Lo scorso anno e questo mi sembrano perfetti. Ilsegreto? Nessuno. Semplicemente sono più tran-quillo, ho più fiducia. Però è vero, sembra quasiche ogni anno abbia qualcosa in più». Ah: sabatoha compiuto 35 anni.

TESTO La monumentale vittoria di ieri è da libri ditesto di ciclismo. Dopo aver lasciato sfogare l’Asta-na nella gestione della corsa, Alejandro sale in cat-tedra nel finale. Ai piedi del Saint-Nicolas, l’ulti-ma delle dieci côtes in programma, un’accelera-zione. Più per vedere cosa succede che per fareselezione. A lui, che da giovane è stato anche cam-pione nazionale di velocità e velocità olimpica (sì,in pista), del resto va bene anche lo sprint. A ri-spondergli è Nibali, ma Vincenzo deve sedersi su-bito e dire addio ai sogni di gloria. La Katusha, cheha già speso un ottimo Giampaolo Caruso, a quelpunto ci prova con Moreno, tenendo Rodriguezper il finale. «L’attacco di Moreno è stato moltoduro al termine di una corsa veloce — prosegueValverde —. Però mi è sembrato un po’ lungo. Tut-ti hanno lasciato il peso della responsabilità sulle

mie spalle, ma lo sapevo che sarebbe stato così». Èlì, prima ancora che sul rettilineo d’arrivo, che lospagnolo vince la corsa: «Ho aspettato i 600 metrie sono partito, però tenendo un colpo in canna perla volata». Volata che non ha storia. Alaphilippe,giovane talento francese, prova una rimonta di-sperata ma il risultato è stato identico a quello dimercoledì alla Freccia: 2°. «Seguitelo questo corri-dore», dice il vincitore. Forse «Balaverde», come lo chiamano, si potrebbemangiare le mani per quel 2° posto all’Amstel (do-menica dietro Kwiatkowski) che gli ha impedito latripletta. «Per niente — risponde sorridendo —.Certo mi sarebbe piaciuto ma non mi lamento, èstata una settimana fantastica, speciale». E ora, vi-sto che ha anche sei podi mondiali, in che posizio-ne si potrebbe collocare Valverde tra i grandi degliultimi decenni? «Bella domanda, ma questo nonsta a me dirlo. Io un’idea potrei anche avercela,ma siete voi che dovete dire a che posto mi mette-te. Certo, avere vinto tre volte questo Monumento

Alejandro Valverde è nato il 25 aprile 1980 a Las Lumbreras (Spagna)

E’ la zona di Murcia, una delle più povere della Spagna: famosaper frutta e verdura

LA CHIAVE

clicGIRARDENGO, MERCKX, COPPI E BARTALI: QUEI TRIONFI «LONTANI»

� Vincere una corsa-mito a distanza di 9 anni non è facile. Alcuni esempi: Costante Girardengo, prima Sanremo nel 1918 e l’ultima nel 1928 (6 in tutto); Eddy Merckx, sempre nella Classicissima, 1° nel 1966 e nel 1976 (7 successi); Baronchelli 1° al Lombardia 1977 e 1986. Grandi Giri: 13 anni tra il primo e l’ultimo Giro d’Italia di Coppi (1940-53), 10 tra i due trionfi al Tour di Bartali (1938-48).

Espressioni opposte: gioia per Valverde, 35, a destra; delusione per Alaphilippe, 22 EPA

CiclismoR101a Liegi-Bastogne-Liegi

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Page 35: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

35LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nibali, la resa«Chiedo scusaa tutti i tifosi»1Il Tricolore ci prova sul Saint-Nicolas ma è senza gambe: 13°. Astana eccellente

Claudio GhisalbertiINVIATO A LIEGI (BELGIO)

«H o provato a vincere,ma le gambe mihanno detto subito

no. Lo so, forse ho deluso mol-ta gente che sperava ce la po-tessi fare. Scusate». VincenzoNibali dopo la doccia («Ci vole-va anche per lavare via la delu-sione») è in piedi davanti al busdell’Astana. Piove, potrebbeusare il maltempo come scusaper sgattaiolare in ammiragliasenza parlare. Lo fanno quasitutti i suoi colleghi dopo unasconfitta. Nibali, invece, restalì. Non fugge, parla, spiega. Di-mostra il suo valore anche inun momento negativo.

TIRATA «È stata una corsa mol-to tirata, come squadra abbia-mo corso bene. Sapevo che bi-sognava aspettare dopo laHaute-Levée per attaccare. Poiperò c’è stata quella maxicadu-ta prima della Redoute (a 42km dal traguardo, i più mal-conci sono Roche, Martin eArashiro, ndr) che ha compli-cato le cose. Ho messo il piedea terra ma sono rimasto in pie-di, e come dice papà Salvatoreè già un bel risultato perché bi-sogna portare a casa la pelle.Era una tratto dove si andavavelocissimi, attorno ai 70 al-l’ora. Ho visto la caduta e hofatto in tempo a frenare. Nonso neanche come ho fatto a re-stare in piedi. L’unica cosa bel-la della giornata». Martinellinon si spiega come mai lui fos-se in quella parte del gruppo,

troppo dietro. «E dove dovevoessere? Guardate che la cadutaè stata nella prima parte».

ILLUSIONE Poi l’inseguimento.«Sono rientrato da solo, hospeso tantissimo perché la cor-sa ormai era lanciata. In cimaalla Redoute ero di nuovo da-vanti. Se fosse andato tutto be-ne, avrei attaccato sulla Rocheaux Faucons, così ho deciso diaspettare il Saint-Nicolas». Lì,sulla «salita degli italiani», a6,5 km dalla linea, l’affondo.Una fugace illusione e il fuori-giri gli costa caro. Nibali perdele ruote dei migliori. «Mi sonoalzato sui pedali e mi sono rise-duto subito. Ma cosa dovevofare? Se stavo fermo, ero battu-to in partenza. Mi pare che Val-verde sia un po’ più veloce dime… In volata posso sologuardarlo. Avete visto i suoi ul-timi 600 metri? Che corridore!Complimenti». Forse AmstelGold Race e Freccia Vallone ciavevano un po’ illusi. Oppureci sono cause specifiche chehanno portato a questo risulta-to negativo? «Le cause non leso. Mi sembrava di stare bene,ma non ho la bacchetta magi-ca. Avrò deluso, ma ho dato ilmassimo. Non ho rimpianti.Sto bene, non benissimo. Mi èmancato il finale, lo so». Chevoto si darebbe per queste clas-siche delle Ardenne? «Brutto.Non bruttissimo, ma neppurebene. Sì, sono deluso anch’io».Però alla fine parliamo sempredi un 13° posto, il secondo mi-glior italiano dopo Pozzovivo,8°. Non è un disastro.Il suo compagno Jakob Fugl-sang, poco distante, è ancorapiù deluso. Il danese s’era tro-vato in avanscoperta con Kreu-ziger e Caruso, ma l’azione èstata rintuzzata. «Non c’eraniente da fare. Roman tirava,ma Caruso stava passivo a ruo-ta. Abbiamo deciso di nonspingere a tutta. Due volte checi provo, due volte che beccocompagni sbagliati».

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GIUSEPPE MARTINELLI60 ANNI, D.S. ASTANA

«LA CONDIZIONE DI VINCENZO È QUESTA.

L’ATTACCO? DOMANDATELO A LUI

PERCHÉ LO HA FATTO»

LE SUE CIFRENibali ha sempre disputato la Liegida professionista: ecco i piazzamenti

ANNO POSIZIONE

2006 Ritirato

2007 71°

2008 10°

2009 39°

2010 27°

2011 8°

2012 2°

2013 23°

2014 30°

2015 13°

2005 112° e ultimo

GDS

Lo sai?PETACCHI A 41 ANNIIL «NONNO» AL 14° GIRO

� Mancano 12 giorni al via del 98° Giro d’Italia, che scatta sabato 9 maggio da Sanremo per concludersi domenica 31 maggio a Milano. La curiosità di oggi è legata ad Alessandro Petacchi, attualmente in gara in Turchia: il 41enne spezzino della Southeast sarà il più anziano al via della corsa rosa che affronterà per la 14a volta: ha vinto 22 tappe ed è stato 7 giorni in maglia rosa.

-12

LA GUIDA

ARRIVO: 1. Alejandro VALVERDE (Spa, Movistar) 253 km in 6.14’20”, media 40,552; 2. Julian Alaphilippe (Fra, Etixx); 3. Joaquin Rodriguez (Spa, Katusha); 4. Rui Costa (Por); 5. Kreuziger (Cec); 6. Bardet (Fra); 7. Henao (Col); 8. Pozzovivo; 9. Fuglsang (Dan); 10. Moreno (Spa); 11. Mentijes (Saf) a 10”; 12. Nordhaug (Nor); 13. Nibali a 24”; 14. Weening (Ola); 15. G. Caruso; 16. Gasparotto; 17. Simon (Fra) a 32”; 18. Kiserlovski (Cro) a 44”; 19. Kiryienka (Bie) a 52”; 20. Gallopin (Fra) a 58”; 21. Kwiatkowski (Pol); 22. J. Vanendert (Bel) a 1’04”; 23. Mendes (Por); 24. Reichenbach (Aut) a 1’06”; 25. T. Dumoulin (Ola); 26. Cummings (Gb); 27. Voeckler (Fra); 28. Molard (Fra); 29. S. Sanchez (Spa); 30. L. L. Sanchez (Spa); 31. Teuns (Bel) a 1’10”; 32. Formolo; 33. Majka (Pol); 34. Barguil (Fra); 35. Mollema (Ola) a 1’30”; 36. Gilbert (Bel) a 1’41”; 37. Kelderman (Ola); 38. Siutsou (Bie) a 2’03”; 39. S. Yates (Gb) a 2’41”; 40. Visconti a 2’49”; 41. Scarponi a 4’37”; 55. Felline a 6’05”; 64. Bono a 8’18”; 76. Montaguti a 9’32”; 77. Nocentini; 83. N. Quintana (Col); 95. Mori a 16’43”; 100. Howes (Can). Partiti 200, arrivati 100.ALBO D’ORO: 2005 Vinokourov (Kaz), 2006 Valverde (Spa), 2007 Di Luca, 2008 Valverde (Spa), 2009 A. Schleck (Lus), 2010 Vinokourov (Kaz), 2011 Gilbert (Bel), 2012 M. Iglinskiy (Kaz), 2013 D. Martin (Irl), 2014 Gerrans (Aus), 2015 Valverde (Spa)GIRO DI ROMANDIA Da domani fino a domenica Giro di Romandia: Nibali, Froome, Quintana e Pinot sono i più attesi.

GIRO DELL’APPENNINOCUNEGO IL PIÙ FORTE,VINCE IL BASCO FRAILESERVIZI SU GAZZETTA.ITIl più forte è stato Damiano Cunego, ma il più veloce uno spagnolo, il basco Omar Fraile, 24 anni, al primo successo in quattro anni da professionista. Fraile ha conquistatoa Pontedecimo (Genova) il 76° Giro dell’Appennino, superclassica del calendario italiano e festival dei gran premi della montagna, davanti a Stefano Pirazzi e a Cunego. E’ stato il Piccolo Principe, in formissima, ad accendere la battaglia sulla Bocchetta: è passato primo davanti al monumento a Fausto Coppi, è fuggito con Edoardo Zardini, non si è arreso quando sei inseguitori lo hanno acciuffato ai -15, ha lottato anche allo sprint. «Deluso del risultato, contento della condizione. Il 1° maggio correrò a Francoforte, poi penserò soltanto al Giro. Ma non faccio promesse: non voglio illudere nessuno, me compreso». Tutti i servizi su Gazzetta.it.

TURCHIA Prima tappa, vince Mark Cavendish (Gb, Etixx) su Ewan, Ruffoni e Modolo, 7° Ratto.

Pozzovivo ottavoBravo Formolo

SCATTA IL BETTOdi PAOLO BETTINI

ALAPHILIPPE AVEVA IL 22QUELLO DELLA MIA PRIMA LIEGI

S ì, ho sentito dire a molti che Alaphilippe, per

carattere e attitudine a un certo tipo di corse, mi somiglia. Io non lo so ma vi posso svelare un dettaglio: a corsa finita da poco, l’addetto stampa della Etixx, il mio amico Alessandro Tegner, mi ha mandato una foto della bici di Alaphilippe con in bella evidenza il numero di gara. Era il 22. Cioè lo stesso di quando io vinsi la mia prima Liegi, e a lui è mancato davvero poco. Ha 22 anni e ad Amstel-Freccia-Liegi ha fatto 7°, 2° e 2°. Beh, facendo una battuta si potrebbe dire: da tempo in Italia si cerca il nuovo Bettini, non è che l’hanno trovato prima in Francia? Un francese non faceva così bene alla Liegi da Jalabert, 2° nel 1998...

Valverde ha dimostrato di essere nella condizione della vita, perché è stato lucidissimo nella gestione

dell'ultimo chilometro. D’altro canto è sempre così: se hai tanta gamba, ti funziona molto meglio anche la testa. La Liegi poi ha cominciato a vincerla da subito, cioè da quando ha salvato la squadra facendo lavorare gli altri. Nel finale, Moreno è partito forte e se non si fosse mosso Alejandro, sarebbe andato al traguardo. Chapeau.

Quanto a Nibali, ha certo l’attenuante di essere stato rallentato da una caduta inun momento importante della corsa. Però, anche se questo Valverde era davvero imbattibile, se fosse stato benissimo Vincenzo non si sarebbe staccato dal gruppetto dei migliori sul Saint Nicolas. Non ha avuto una giornata buona, ma la Liegi resta nelle sue corde così come il Lombardia. Per vincerle però deve stare benissimo. E fare la corsa perfetta.

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All’arrivo, tutta la fatica di Vincenzo Nibali, 30 anni BETTINI

Da sin.: Pirazzi, 2°, il vincitoreFraile e Cunego, 3° BETTINI

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Page 36: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

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L'ANALISIdi MASSIMOORIANI

UN TRIVENETO DA COPERTINA

U na frase di Recalcatial termine della vittoria in casa Vanoli

che tiene la sua Venezia al 2° posto dovrebbe far preoccupare gli avversari dell’Umana: «Goss ha ancora qualche margine di miglioramento». Bene, per la Reyer. Male per chi dovrà affrontarla. Perché in questo momento è la squadra che esprime il miglior basket, ha una panchina lunga (fondamentale nella postseason) e i migliori giocatori che stanno entrando in forma nel

momento chiave della stagione. Oltre a Goss, reduce da infortunio, c’è un Viggiano che fa canestro bendato. E un Ortner che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Resta solo un dubbio, che deriva dal suo passato anche recente: quando affronterà gare senza domani e gli avversari saranno di primo livello, riuscirà a restare fedele al canovaccio? Lo deve ancora dimostrare, ma per quanto visto sin qui, ci sentiamo di sbilanciarci. Duecento chilometri a Nord Ovest del Taliercio, restando nel

Triveneto, c’è un’altra squadra che merita la copertina non solo della giornata, ma dell’intera stagione: Trento. Stavolta non ha vinto dominando e col solito gioco spumeggiante: lo ha fatto soffrendo, lottando, in una partita «sporca», di quelle che vedrà nei playoff. Da neopromossa è 4a in classifica, come solo la Verona di Marcelletti nel ‘94 e la Pesaro di Caja nel 2000. La parola miracolo non le si addice, perché la concretezza e la programmazione non si sposano con l’estemporaneità e il caso. Si è messa dietro Sassari, al 5° k.o. in fila, col fantasma di Travis Diener che aleggia, pur solo nella testa dei tifosi. La Dinamo, bene che vada, troverà Milano in semifinale, ammesso che ci arrivi...

Reggio Emilia cementa il 3o postoCantù sovrastata1La Grissin Bon può ancora arrivare secondaMenetti: «Ottima gara, senza ansia anche sul -11»

Darjus Lavrinovic, 34 anni: il suo rendimento sta crescendo. Con Cantù ha segnato 16 punti in 22’ LAPRESSE

Andrea TosiINVIATO A REGGIO EMILIA

W hite men can jump. Ibianchi possono sal-tare e fare la differen-

za. Lo dimostra Polonara che al33’ con Reggio in trance agoni-stica va ad affondare unoschiaccione volante sulla testadello stranito World Peace. E’ ilsimbolo della partita che laGrissin Bon vince sprigionandoun maggiore atletismo quandonella ripresa sale l’adrenalina el’intensità della sfida.

CASA La squadra di casa infilala 13a vittoria consecutiva nellasua caverna inviolabile produ-cendo 5 uomini in doppia cifradi cui due in doppia doppia,con gli over trentenni Diener(12 rimbalzi), Kaukenas e La-vrinovic che danno una lezioneal black power di Cantù, sur-classato in tutte le voci dei pos-sessi (anche 26-14 negli assist,12 di Cinciarini). Nell’ultimoquarto Reggio dilaga a +18(77-59) volando sul break di15-4. «Abbiamo fatto un’ottimapartita senza cadere nell’ansiaquando siamo caduti a -11 —recita coach Menetti —. Nellaripresa è salita la nostra difesa.Adesso al di sotto del terzo po-sto non possiamo scendere.Questa è la bella notizia. La zo-na del mio maestro Dado Lom-bardi è stata utile». Peraltro, ilsuccesso consente ai biancoros-si di rimanere sulla scia del se-condo posto di Venezia mentreCantù vede restringersi la stra-da verso i playoff.

PANDA O NON PANDA In avvioMenetti regala il quintetto al-l’ultimo arrivato Chikoko men-

tre il collega Sacripanti tiene inpanca il suo Panda World Peaceper gettarlo nella mischia comeottavo uomo nella marmellatadei cambi di due squadre pro-fonde. Reggio cambia qualcosain attacco, Diener tira dal pal-leggio e dagli scarichi veloci madopo un iniziale 3+1 non vedepiù il canestro come Kaukenas,eroe delle ultime vittorie casa-linghe, che non riesce a saliresul suo scooter dentro la difesacanturina, sbagliando tutti isuoi tiri. La prima tripla di Wor-ld Peace, che sigla il sorpassoesterno sul 15-16, scuote la par-tita e soprattutto gasa Cantùche nel secondo quarto cavalcal’onda di Johnson-Odom, auto-re di 8 punti filati, e di Feldeineper volare sul 25-36. La rimon-ta è di Lavrinovic che rispondecon 10 punti e ricuce quasi tut-to lo svantaggio mentre la 2-3match up di Menetti, toglie rit-mo all’attacco brianzolo.

SVEGLIA REGGIANA Al ritornoin campo Reggio ripete la provache 15 giorni aveva messo k.o.Sassari. Si svegliano Kaukenase Diener, cresce Cinciarini, su-bito arriva un 11-1 mentrescompaiono i mori di Cantù.World entra ed esce dal campofacendo bottino a gara morta.Così Sacripanti scuote la testadeluso: «Abbiamo approcciatobene la partita — sospira il tec-nico dell’Acqua Vitasnella —ma nel secondo tempo, quandola difesa di Reggio ha aumenta-to la pressione, ci siamo smarri-ti con alcune scelte offensivesbagliate. E’ vero che l’atleti-smo dei nostri avversari ci hasovrastato ma questa Cantù,anche con tanti giocatori di co-lore, non è una squadra fisica».

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I MIGLIORI DELLA GIORNATA

PUNTI

261. CJ Williams

PISTOIA25 anniguardia

1. Joe RaglandMILANO 26

3. Jeremy HazellBOLOGNA 25

3. Samardo SamuelsMILANO 25

5. Okaro WhiteBOLOGNA 24

RIMBALZI

131. Ed Daniel

CREMONA24 anniala

2. Drake DienerREGGIO EMILIA 12

3. Alessandro GentileMILANO 11

3. Shane LawalSASSARI 11

5. Peter LorantPESARO 10

TIRI DA DUE

9/101. Samardo Samuels

MILANO25 annipivot

2. James BellCREMONA 5/6

3. Peter LorantPESARO 7/9

3. Joe RaglandMILANO 7/9

5. Phil GossVENEZIA 6/8

TIRI DA TRE

4/41. Joe Ragland

MILANO25 anniplay

2. Valerio AmorosoPISTOIA 4/5

3. James FeldeineCANTÙ 4/6

4. Kenny HayesCREMONA 3/4

4. Mich. AntonuttiCASERTA 3/4

MILANO 117

BOLOGNA 92(30-22, 55-44; 94-60)EA7 MILANO: Hackett 7 (1/2, 1/1), Gentile 3 (1/2, 0/1), Moss 12 (4/6, 1/2), Melli 17 (3/5, 3/5), Samuels 25 (9/10); Ragland 26 (7/9, 4/4), Brooks 13 (3/4, 2/3), Gigli 6 (3/4, 0/1), Cerella 3 (1/2 da 3), Kleiza 5 (2/4). N.e.: Elegar, James. All.: Banchi.GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 7 (3/3, 0/2), Ray 21 (5/10, 2/4), Hazell 25 (5/7, 5/10), White 24 (4/8, 3/4), Cuccarolo 1; Imbrò 6 (0/2, 2/3), Fontecchio 2 (1/3, 0/4), Mazzola4 (2/2), Reddic 2 (174), Tassinari (0/1). N.e.: Benetti. All. Valli.ARBITRI: Martolini, Rossi, Borgioni.NOTE - T.l.: Mil 15/22, Bol 14/21. Rim.: Mil 36 (Gentile 11), Bol 24 (White 6). Ass.: Mil 28 (Gentile 8), Bol 12 (Gaddy 6). Ass.: 5’ 16-15, 15’ 43-28, 25’ 75-51, 35’ 107-80. Usc. 5 f.: White 39’17” (114-90). Tec.: Kleiza 34’39” (104-74). Spett.: 8750.

BasketRSerie A: 28a giornata

Alle ore 20 Brindisiancora in emergenzaospita Avellino� (g.m.-l.z.) Brindisi in emergenza. Quasi certa l’assenza di Zerini (caviglia), rientrano anche se non al top Harper (out da tre settimane per un problema muscolare) ed Eric (ginocchio). Ci saranno Denmon (mano) e Mays (schiena). Sidigas al completo con Cadougan sempre fuori per scelta tecnica.Ore 20: Enel Brindisi-Sidigas Avellino (Rai Sport 1), arbitri Begnis, Baldini, Aronne.

Samuels travolge BolognaMilano in casa non perde mai

Luca ChiabottiMILANO

S amardo Samuels realizza11 dei primi 14 punti diMilano nella ripresa in

nemmeno 4’ e una sfida già se-gnata dall’11-0 dell’EA7 alla fi-ne del primo quarto, diventa lasolita vittoria casalinga (la n.32consecutiva in stagione regola-re, la 15a assoluta) con vantaggiabissali. Perché la Granarolo crolla sotto i colpi di Samardo,15 punti nel terzo quarto, gli as-sist di Gentile, le volate di Mellie Moss, il 9/13 da 3 al 30’ conRagland infallibile. Bologna su-bisce 39 punti in 10’, 94 al 30’concedendo il 70% al tiro.

RECORD Samuels viene tenutoin campo nell’ultimo periodo e,perdendo un giro senza tornarein difesa, si trova poi in mano lapalla del suo record di punti incampionato prima di uscire. Po-co da dire? Su Milano, che an-cora una volta, si trova di fronteun avversario non all’altezza elo tritura, senza che questo pos-sa cancellare le brutte sensazio-

ne del derby con Cantù o di Ca-po d’Orlando. «Finalmenteavremo anche la possibilità dilavorare una settimana al com-pleto, dato che nei giorni scorsiElegar e Kleiza sono stati lonta-ni da Milano per motivi perso-nali» dice Luca Banchi.

FUOCO C’è molto, invece, da di-re sulla Virtus che, in lotta per iplayoff, gioca una partita senzafuoco dentro. Se i continui k.o.in trasferta sono colpa dellagioventù, ci aspettiamo almenoche i giovani si dannino l’animaprima di concedere un canestrofacile, come tutti quelli di Mila-no. Guardando i roster lo scartopuò anche starci (in casa avevaperso di 23...), sotto canestro,la Granarolo non può compete-re. La Virtus dei talenti italia-ni(che non ricevono palla dagliamericani fino a quando al 15’non entra Imbrò), giocando co-sì non può migliorare. I giovaniche partono battuti diventanovecchi prima di essere dei gio-catori veri. Parliamo anche diGaddy e White, che fa 12 puntiquando Bologna è già -30.

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REGGIO EMILIA86

CANTU’ 74

(18-16, 39-40; 62-57)

GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Cinciarini 11 (4/8, 1/2), Kaukenas 14 (5/10, 1/4), Diener 13 (3/7, 2/5), Polonara 8 (4/7, 0/4), Chikoko 3 (1/2); Cervi (0/1), Della Valle 8 (2/4, 1/4), Mussini 3 (0/1, 1/2), Silins 10 (1/1, 2/5), Lavrinovic 16 (4/4, 2/4), Pini. All.: Menetti.

ACQUA VITASNELLA CANTU’: Gentile (0/2, 0/1), Johnson Odom 14 (3/9, 2/5), Jones 6 (3/6), Buva 5 (1/5, 1/2), Shermadini 8 (2/4); Abass (0/2 da 3), World Peace 16 (3/6, 3/6), Feldeine 18 (3/7, 4/6), Williams 7 (3/5). N.e: Laganà, Bloise, Maspero. All: Sacripanti.

ARBITRI: Lanzarini, Vicino, Quarta.

NOTE T.l: REm 8/10, Can 8/16. Rim: REm 48 (Diener 12), Can 40 (Feldeine, Shermadini, Williams 5). Ass.: REm 26 (Cinciarini 12), Can 14 (Johnson Odom 6). Progr: 5’ 10-5, 15’ 23-33, 25’ 54-48, 35’ 74-59. Tecn: World Peace 34’37” (71-59). Spett. 3500.

Page 37: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

37LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LE ALTRE GARE

TRENTO 82

ROMA 68

(15-21, 34-37; 51-54)

DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 4 (2/3, 0/2), Sanders 13 (3/4, 1/4), Mitchell 8 (1/4, 1/4), Owens 12 (5/9), Baldi Rossi 6 (3/6, 0/1); Grant 4 (2/3, 0/1), Pascolo 13 (3/3) Armwood, Spanghero 20 (3/3, 3/3), Flaccadori 2 (1/2, 0/1). All.: Buscaglia.

ACEA ROMA: Stipcevic 13 (3/4, 2/11), Freeman 13 (2/3, 3/8), Curry 4 (2/5, 0/2), Eijim 11 (4/5, 1/2), Ebi 18 (7/12, 1/3); D’Ercole 2 (1/3, 0/1), Sandri 7 (1/3 da 3), De Zeeuw (0/2), Vukona. N.e.: Kushchev. All.: Dalmonte.

ARBITRI: Lamonica, Bartoli, Filippini.

NOTE - T.l.: Tre 21/26, Rom 6/7. Rimb.: Tre 32 (Baldi Rossi 6), Rom 32 (Ebi 9). Ass.: Tre 17 (Forray 5), Rom 10 (Curry 3). F. tecn.: Buscaglia 18’ (33-34). Progr.: 5’ 7-15, 15’ 26-25, 25’ 40-47, 35’ 63-59. Usc. 5f.: De Zeeuw 33 (56-68). Spett. 3240.

TRENTO - Nel match che porta Trento al 4° posto e allontana Roma dalla carovana playoff, non è bastato il buon avvio degli ospiti per espugnare il PalaTrento: un ritrovatoMarco Spanghero segna 15 punti negli ultimi 10’ (100% dal campo) e consegna la vittoria ai suoi. «Ci è mancato un po’ il contropiede» dice coach Buscaglia. Roma all’inizio è riuscita a tagliare fiato e gambe a Trento: 4-13 dopo 5’. Nel 2° quarto Mitchell dalla lunetta sigla il primo vantaggiosul 22-21, ma Roma non molla. Nel 3° quarto l’Acea ritrova il vantaggio (26’, 40-50), ma Owens e Grant recuperano a suon di schiacciate (50-54). Spanghero si rivela l’uomo partita, autore del +10 che segna l’inizio della fine per gli ospiti. «Abbiamo subito l’energia di Trento» spiega laconico Dalmonte.

Chiara Turrini

Spanghero porta Trento al 4° postofermando Roma

PESARO 82

PISTOIA 86

(17-16, 41-42; 60-63)

CONSULTINVEST PESARO: Wright 16 (5/13, 0/4), Myles 2 (1/4, 0/3), Musso 11 (1/2, 3/7), Lorant 21 (7/9, 1/5), Judge 2 (1/4); Ross 23 (4/9, 2/7), Basile 5 (1/1, 1/1), Raspino, Crow 2 (0/1, 0/3). N.e. Tortù. All.: Paolini.

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Hall 11 (3/5, 1/3), Brown (0/1, 0/3),Milbourne 20 (2/3, 3/3), Williams 26 (4/8, 3/4), Amoroso 16 (2/3, 4/5); Easley (0/2), Filloy 8 (1/4, 2/6), Magro 3 (1/1), Cinciarini 2 (1/1, 0/3). N.e. Mastellari. All.: Moretti.

ARBITRI: Sahin, Seghetti, Ranaudo.

NOTE - T.l.: Pes 21/23 Pis 19/23. Rim.: Pes 36 (Lorant 10), Pis 34 (Filloy 8). Ass.: Pes 9 (Musso 3), Pis 10 (Filloy 3). Progr.: 5’ 6-9, 15’ 29-29, 25’ 47-55, 35’ 66-72. Usc. 5 f.: Easley 26’15” (49-60), Judge 33’73” (66-67). Tecn.: Easley 26’15” (49-60). Spett. 4580.

PESARO La sesta sconfitta consecutiva spedisce Pesaro sempre più in basso, un solo punto davanti a Caserta. Pistoia torna a vincere in trasferta dopo quasi tre mesi e resta in corsa per i playoff grazie al duo Williams-Milbourne decisivo nell’ultimo quarto. «Il canestro di Filloy in terzo tempo bruciando la difesa è stata la chiave, perché ha messo due possessi tra noi e loro. La nostra è stata una prestazione molto positiva» ha ammesso coach Moretti, che ha ritrovato Cinciarini dall’infortunio. «Abbiamo lottato per 40’ e, se siamo ancora questi, sono convinto che raggiungeremo la salvezza», dice Paolini. Parla anche il presidente Costa: «Niente facce da funerale, un anno fa ci siamo salvati all’ultima in casa e possiamo ripeterci»

Camilla Cataldo

Pistoia in volata Ora Pesaroè nei guai

VARESE 80

C.D’ORLANDO 73

(18-15, 34-35; 56-50)

OPENJOBSMETIS VARESE: Maynor 7 (2/5, 1/7), Rautins 15 (0/2, 3/9), Okoye 22 (9/14, 1/2), Kangur 6 (0/1, 0/1), Jefferson 7 (3/6); Letho 5 (0/2, 1/4), Callahan 8 (2/4 da 3), Diawara 7 (2/4, 1/2), Casella 3 (1/4 da 3). N.e.: Balanzoni, Lepri, Vescovi. All.: Caja.UPEA CAPO D’ORLANDO: Henry 13 (4/5, 0/3), Pecile 5 (1/1, 1/1), Campbell 5 (1/1, 1/3), Nicevic 8 (3/10), Hunt 6 (3/7); Basile 8 (1/2 da 3), Sulejmanovic 3 (1/2 da 3). Soragna 6 (0/2, 2/4), McGee 19 (4/6, 3/7). N.e.: Karavdic, Bianconi. All.: Griccioli.ARBITRI: Taurino, Bettini, Weidmann.NOTE - T.l.: Var 18/20, Cap 14/23. Rimb.: Var 43 (Jefferson, Okoye e Callahan 9), Cap 27 (Hunt e Campbell 10). Ass.: Var 16 (Maynor 6), Cap 14 (Basile, Henry, Campbell 3). Usc. 5f.: Nicevic 38’53” (72-73). Spett. 3861 per 55.449 euro.

VARESE - Con un 16-3 negli ultimi 3’ per recuperare da -6 (64-70 al 37’), Varese ha ottenuto la 3a vittoria consecutiva grazie soprattutto a Okoye: l’ala nigeriana, in quintetto al posto dell’infortunato Eyenga, ha chiuso con 30 di valutazione, il 62% al tiro (10/16) e 9 rimbalzi. E se Griccioli ha visto il suo quintetto giocare con buone mentalità - «Ci siamo fatti trovare impreparati alla fine, può starci: non sempre gli episodi ti sono favorevoli» - anche Caja è soddisfatto: «Abbiamo fatto ricorso alle nostre migliori risorse, dando la soddisfazione che meritava al pubblico di Masnago. Okoye ha giocato bene, merito anche di chi l’ha messo in ritmo. Penso a Letho, sostituto di un Maynor che, in difficoltà fisica, non avrebbe dovuto esserci. Eppure anche lui ha fatto la sua parte!».

Antonio Franzi

Varese, 3a in fila con super OkoyeUpea sconfitta

ASSIST

121. Andrea Cinciarini

REGGIO EMILIA28 anni play

2. Luca VitaliCREMONA 8

2. Alessandro GentileMILANO 8

2. David MossMILANO 8

5. Ronald MooreCASERTA 7

VALUTAZIONE

311. Phil Goss

VENEZIA32 anniguardia

1. Samardo SamuelsMILANO 31

3. Stanley OkoyeVARESE 30

4. Joe RaglandMILANO 29

5. LaQuinton RossPESARO 27

Colpaccio CasertaSalvezza possibile Sassari 5° k.o. in fila

CASERTA 94

SASSARI 87

(19-24, 38-48; 64-67)

PASTA REGGIA CASERTA: Mordente 8 (1/2, 2/4), Vitali 13 (5/5, 1/3), Moore 12 (4/5, 0/1), Scott 12 (3/6, 2/2), Ivanov 16 (7/13); Antonutti 19 (4/5, 3/4), Domercant 12 (1/5, 2/3), Tommasini (0/1 da 3), Tessitori 2 (1/4), Michelori. N.e.: Capuano, De Franciscis. All.: Esposito.

BANCO SARDEGNA SASSARI: Logan 16 (2/4, 4/10), Sanders 12 (1/2, 3/7), Dyson 17 (6/11, 1/6), Mbodj (0/1), Brooks 12 (2/5, 2/5); Lawal 9 (4/8), Sosa 10 (2/2, 2/8), Devecchi (0/1), Vanuzzo 1 (0/1), B. Sacchetti 11 (3/5), Formenti. N.e.: Chessa. All. R.: Sacchetti.

ARBITRI: Partenicò, Sardella, Paglialunga.

NOTE - T.l.: Cas 12/13, Sas 11/12. Rimb.: Cas 35 (Scott 7), Sas 34 (Lawal 11). Ass.: Cas 18 (Moore 7), Sas 10 (Sanders, Lawal, Dyson 2). Progr.: 5’ 13-9, 15’ 30-35, 25’ 47-55, 35’ 78-82. Spett. 4450 per 24.575 euro.

Enzo Esposito, 46 anni CIAMILLO

Lucio BernardoCASERTA

E nzo Esposito, a prescinde-re da come finirà il cam-pionato della Juve, ha già

un merito, quello di aver trasfu-so nella squadra il suo caratte-re, la sua voglia di non mollaremai. Così Caserta riesce a batte-re Sassari e a portarsi a -1 da Pe-saro. «E’ riduttivo parlare disquadra dal cuore enorme, èuna caratteristica dimostrata –commenta il tecnico, che haereditato la squadra a 0-11 e havinto 7 gare su 17 – è stata unagara importante anche per lestatistiche, quando si gioca concifre così non si merita di perde-re. Quando sei stanco servonotecnica e cervello contro Sassaril’abbiamo fatto in difesa e in at-tacco. Gara dominata dal cuoreed energia con tanta tecnica».

AMAREZZA Meo Sacchetti , al5° stop in fila, è amareggiato:«E’ dura perdere una gara così,

non siamo riusciti a portarci indote il vantaggio che avevamo –spiega – siamo stati poco lucidispecie nei due contropiedequando eravamo avanti di 4.Loro avevano già preso confi-denza, certo è un demerito no-stro. C’è poco da dire, sapeva-mo che Caserta ha carattere,una partita non è mai chiusa».

PARTITA Caserta dopo 4’ èavanti 13-7, poi arriva la reazio-ne ospite con un parziale di 10-0 fino al 13-17 al 7’ con Dy-son e Brooks. Nel secondo quar-to la Pasta Reggia tiene fino al34-37 con Ivanov al 16’, poi Sac-chetti e Sanders scavano il solcofino al 38-48 al 20’. La garasembra segnata, Caserta faticaa segnare anche da 2, le bocchedi fuoco sassaresi tirano da treche è un piacere e la Pasta Reg-gia va sotto di 13 punti: 42-55 al23’, poi recupera in tre minuti:57-58 al 27’ spinta da Antonut-ti, dalla tripla di Domercant e cicrede nonostante la precisionedi Logan e la potenza fisica diLawal. Nell’ultimo quarto Anto-nutti e Vitali replicano agli ospi-ti, Ivanov impatta 82-82 al 35’,poi le triple di Vitali, Logan eDomercant fanno 88-85 al 39’.Scott fa valere il suo atletismo eMoore mette la firma al match90-85 che consente a Caserta diinseguire il sogno salvezza.

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Festa VeneziaSbanca Cremona Recalcati record

CREMONA 84

VENEZIA 91

(25-24, 35-50; 63-72)

VANOLI CREMONA: Vitali 9 (3/5, 0/1), Hayes 18 (2/7, 3/4), Bell 18 (5/6, 2/5), Clark 12 (6/9, 0/2), Campani 7 (2/3, 0/1); Daniel9 (4/9), Gazzotti 2 (1/1), Mian (0/2, 0/2), Ferguson 9 (3/6 da 3), Mei (0/1 da 3). All.: Pancotto.

UMANA VENEZIA: Ruzzier 5 (1/1, 1/1), Goss 23 (6/8, 2/3), Viggiano 21 (3/4, 4/7), Peric 16 (4/8, 2/3), Ortner 13 (5/7); Jackson 10 (1/4, 2/4), Ress 3 (1/4 da 3), Nelson (0/1), Ceron, Dulkys (0/1, 0/1). N.e.: Stone, Ambrosin. All.: Recalcati.

ARBITRI: Chiari, Biggi, Calbucci.

NOTE – T.l.: Cre 14/23, Ven 15/17. Rimb.: Cre 37 (Daniel 13), Ven 25 (Peric 5). Ass.: Cre 19 (Vitali 8), Ven 12 (Goss 6). Progr.: 5’ 13-12, 15’ 28-34, 25’ 47-63, 35’ 74-83. F. tecn.: panchina Cremona 19’59” (35-49), Conti 20’00” (35-50), Goss 24’17” (47-60). Usc. 5f.: Clark 33’58” (71-79). Spett. 3000.

Phil Goss, 32 anni CIAMILLO

Alessandro RossiCREMONA

P rova di maturità dellaReyer, capace di sbancare

Cremona e vincere la 3a partitaconsecutiva. E’ il successo n°525 della carriera per CharlieRecalcati, che raggiunge in vet-ta Tonino Zorzi e blinda il 2° po-sto a 80’ dal termine della sta-gione regolare. Senza Stone, aibox dopo il riscaldamento perun problema muscolare, Vene-zia trova le giocate decisive dal-la coppia Goss-Viggiano, 44punti con il 68% al tiro.

FIDUCIA «Goss ha giocato congrande fiducia e autorità, ge-stendo al meglio una situazionedi emergenza, quando, a 15’ daltermine, aveva commesso il 4°fallo personale – dirà Recalcati– Senza Stone, abbiamo subitoa rimbalzo, vincendo però in al-tre parti del campo. Un bravo achi lo ha sostituito. A poche set-

timane dai playoff, è una ri-sposta importante del collet-tiv». Cremona esce per pri-ma dai blocchi, perché Vitalipunisce le letture difensivesui pick and roll. Al massimovantaggio (22-17, 8’) i lom-bardi si bloccano, non segna-no dal campo per 6’ minuti(2/13 al tiro nel 2° quarto) ela Reyer sprinta anche graziea Ruzzier e Ortner. Cremonasi innervosisce, a cavallo del-la pausa viene presa d’infila-ta dall’ennesimo parziale(10-0), sprofondando a me-no 18 (35-53, 22’).

RIMONTA Bell guida la ri-monta, che si infrange primacontro Peric (8 punti nei 10’finali) poi contro Goss e Vig-giano, quando i lombardi,con Hayes, erano arrivati ameno 5 (84-89) con 35” sulcronometro. Le chance diplayoff si assottigliano: «E’ uno sprint su una montagnada oggi un po’ più alta – dicePancotto –. Abbiamo ancorabirra, energia, ambizione evoglia. Contro Venezia dove-vamo giocare la partita per-fetta. Sono stati più bravi.Nel 2° quarto ci è mancataattenzione difensiva. Perònon abbiamo mai mollato,giocando con coraggio e per-sonalità».

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CLASSIFICASQUADRA PT G V P F S

EA7 MILANO 48 28 24 3 2421 2052

UMANA VENEZIA 42 28 21 7 2230 2066

GRISSIN BON REGGIO EMILIA 40 28 20 8 2185 2081

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 34 28 17 11 2276 2254

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 34 28 17 11 2362 2268

ENEL BRINDISI 30 27 15 12 2063 2012

GRANAROLO BOLOGNA (-2) 26 28 14 14 2160 2243

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 26 28 13 15 2143 2151

ACQUA VITASNELLA CANTU' 26 28 13 15 2228 2212

ACEA ROMA 24 28 12 16 1991 2042

VANOLI CREMONA 24 28 12 16 2142 2165

OPENJOBMETIS VARESE 22 28 11 17 2249 2315

SIDIGAS AVELLINO 20 27 10 17 2059 2115

UPEA CAPO D'ORLANDO 20 28 9 19 1960 2064

CONSULTINVEST PESARO 14 28 7 21 2022 2310

PASTA REGGIA CASERTA (-1) 13 28 7 21 2108 2249

PLAYOFF RETROCESSIONE

VANOLI CREMONA 84UMANA VENEZIA 91CONSULTINVEST PESARO 82GIORGIO TESI PISTOIA 86OPENJOBMETIS VARESE 80UPEA CAPO D'ORLANDO 73EA7 MILANO 117GRANAROLO BOLOGNA 92

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 82ACEA ROMA 68PASTA REGGIA CASERTA 94BANCO DI SARDEGNA 87GRISSIN BON REGGIO EMILIA 86ACQUA VITASNELLA CANTU' 74ENEL BRINDISI

SIDIGAS AVELLINO (OGGI ORE 20)

RISULTATI

PROSSIMO TURNO DOMENICA 3/5, ORE 20.30BRINDISI-MILANO SASSARI-VENEZIABOLOGNA-ROMA AVELLINO-CREMONACASERTA-REGGIO EMILIA CANTU'-PESAROPISTOIA-VARESE CAPO D'ORLANDO-TRENTO

� Cleveland vince anche gara-4 a Boston e completa il cappotto al termine di una partita diventata rissosa dopo la mancata espulsione di Perkins (fallaccio su Crowder). Ad essere cacciato poco dopo è stato JR Smith (sospensione in arrivo) per una gomitata allo stesso Crowder (che cadendo ha patito una distorsione a un ginocchio). Datome ha fallito la tripla del -3 a 28” dalla fine. La lussazione a una spalla per Kevin Love (uscito nel 2° quarto e non rientrato) preoccupa i Cavs in attesa degli esami odierni. «Olynyk lo ha fatto apposta» ha accusato il lungo di Cleveland.Sweep anche per i Warriors sui Pelicans con Steph Curry immarcabile. I 39 punti, 8 rimbalzi e 9 assist del futuro mvp sono stati troppi per tener viva la serie. Ora Golden State dovrà aspettare almeno sino a sabato per aprire la semifinale Ovest contro Memphis, a cui manca un solo successo per eliminare Portland.Est, gara-4: Boston-Cleveland 93-101 (Thomas e Sullinger 21; James 27, Irving 24, serie 0-4); Milwaukee-Chicago 92-90 (serie 1-3, stanotte gara-5); Washington-Toronto 3-0 (ieri gara-4); Brooklyn-Atlanta 91-83 (stanotte gara-4). Ovest, gara-4: New Orleans-Golden State 98-109 (serie 0-4); Portland-Memphis 109-115 (serie 0-3, stanotte gara-4); San Antonio-LA Clippers 2-1 (ieri gara-4); Dallas-Houston 0-3 (ieri gara-4).

PLAYOFF NBA

Cavs e Warriorschiudono 4-0 Love infortunato

� Dopo il -32 di gara-1, Ragusasbanca Schio e pareggia la finale scudetto (al meglio delle 5). Mercoledì gara-3 in Sicilia.Schio-Ragusa 58-65(13-17, 31-36; 41-48) FAMILA WUBER SCHIO: Yacoubou 13 (3/6, 0/2), Gatti 2, Sottana 8 (4/6, 0/3), Anderson 13 (5/10, 1/3), Masciadri 1 (0/1, 0/3), Sliskovic (0/2), Zandalasini 1, Ress 2 (0/4, 0/2), Macchi 18 (4/8, 1/4). All. Martinez. PASSALACQUA RAGUSA: Ivezic 5 (2/3, 0/2), Gorini 7 (2/4, 1/1), Cinili 6 (1/6, 1/4), Mauriello (0/1), Galbiati 2 (1/1), Walker 11 (4/10), Gonzalez 10 (2/5, 2/3), Nadalin 6 (3/7), Pierson 18 (6/10). All.: Molino.

PLAYOFF A-2 - Dopo la vittoria di sabato di Treviso su Agrigento che ha portato la serie in parità, anche le altre 3 sfide del 1° turno vanno alla bella di mercoledì: Recanati-Ferentino 78-91 (serie 1-1); Treviglio-Biella 70-67 (serie 1-1); Ferrara-Trieste 73-80 (serie 1-1, gara-3 giovedì). Già ai quarti Verona, Brescia, Torino e Casale Monferrato.

FINALE DONNEPierson firma l’1-1 Ragusa sbanca Schio a sorpresa

Page 38: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

38 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Kipchoge beffaKimetto e KipsangE’ il re di Londra1Nuovo spettacolo keniano con finale a sorpresaEliud irresistibile negli ultimi km: vince in 2h04’42”

CELEBRITA’

Radcliffe, applausi e lacrime. Button, che cuore...

H a corso con le lacrimeagli occhi gli ultimi millemetri, tra gli applausi di

migliaia di persone impazziteper lei. Paula Radcliffe ha chiu-so la carriera, come voleva edove voleva: nella maratona diLondra e tagliando il traguar-do in un tempo dignitoso,2h36’55’’, quasi un miracolodopo i problemi al tendined’Achille al piede sinistro che, afebbraio, avevano rischiato dicompromettere la gara d’ad-dio. La britannica è primatistamondiale da 12 anni, ma le ul-time stagioni sono state un au-tentico calvario. Una serie im-pressionante d’infortuni, anco-ra più pesanti con l’età cheavanzava. Paula, 41 anni, ha

detto basta nel modo con cuitutti i grandi atleti sognano ilcongedo: nelle strade di casa,tra la sua gente e con la fami-glia, il marito-allenatore GaryLough, i figli Isla e Raphael, igenitori Peter e Pat, ad atten-derla al traguardo.

LE LACRIME Maglietta rossa,occhiali quasi per nasconderele lacrime, guanti e orologiobianco, Paula ha corso libera.Nessun obiettivo da centrare,nessun avversario da rincorre-re, nessun tempo da stabilire.E’ il modo più bello di vivere lamaratona e la Radcliffe si è go-duta la sua ultima fatica trasorrisi e saluti al suo popolo. L’emozione l’ha tradita negli

ultimi metri. «Ho cercato di da-re il meglio per chiudere condignità e perché Londra ti tra-scina, ma sono contenta percome è andata, soprattutto seripenso alla paura di non poteraffrontare la gara. Correndo,ho rivisto tutta la mia carrie-ra». Al traguardo, Paula è statapremiata dal principe Harry.

IL PILOTA Jenson Button volaanche a piedi. Il pilota dellaMcLaren-Honda ha chiuso in2h52’30”, migliorando di circa6’ il suo personale. Button èstato il testimonial di un’asso-ciazione che raccoglie fondiper la cura del cancro.

bold© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAULA RADCLIFFEPRIMATISTA MARATONA

«CORRENDO HO RIVISTO TUTTA LA MIA

CARRIERA. CHE AFFETTO LA GENTE, NON POTEVO

NON COMMUOVERMI»

JENSON BUTTONCAMPIONE MONDIALE F.1 NEL 2009

HA RACCOLTO FONDI CONTRO IL CANCRO

E FATTO IL SUO RECORD: 2H52’30”

NEL MONDO

(d.m.) Il keniano Lucas Rotich ha vinto in 2h07’17” la maratona di Amburgo (Ger). Uomini: 1. Rotich (Ken) 2h07’17”; 2. Gh. Gebrselassie (Eti) 2h07’47”; 3. Chebogut (Ken) 2h08’01”. Donne: 1. Hailu (Eti) 2h25’41”.A VARSAVIA (d.m.) Doppietta etiope alla maratona di Varsavia (Pol) con vittorie di Lemi Birhanu (2h07’57”) e Fatuma Sado (2h26’25”).Uomini: 1. Birhanu (Eti) 2h07’57”; 2. C. Kwemoi (Ken) 2h08’05”; 3. Geneti (Eti) 2h08’11”. Donne: 1. Sado (Eti) 2h26’25”; 2. Ehitu (Eti) 2h32’19”.IN CINA (d.m.) Il keniano Ernest Ngeno ha vinto in 2h11’47” la maratona del fiume giallo a Dongying (Cina). Uomini: 1. E. Ngeno (Ken) 2h11’47”; 2. Chemtan (KEN) 2h11’49”; 3. Kwambai (Ken) 2h13’26”. Donne: 1. Kirop (Ken) 2h31’36”.A DUSSELDORF (d.m.) Il romeno Mariel Ionescu (2h13’29”) e l’americana Anne Bersagel (2h28’28”) hanno vinto la maratona di Dusseldorf (Ger).

Al keniano Rotichla maratona di Amburgo

RISULTATI

UOMINI: 1. Kipchoge (Ken) 2h04’42”; 2. Kipsang (Ken) 2h04’47”;3. Kimetto (Ken) 2h05’50”; 4. Biwott (Ken) 2h06’41”; 5. Regassa (Eti) 2h07’16”; 6. Kitwara (Ken) 2h07’16”; 7. Guerra (Spa) 2h09’33”; 8. Kibrom (Eri) 2h09’36”; 9. Reunkov (Rus) 2h10’10”; 10. Lebid (Ucr) 2h10’21”. DONNE: 1. Tufa (Eti) 2h23’22”; 2. Keitany (Ken) 2h23’40”; 3. Tsegaye (Eti) 2h23’41”; 4. Mergia (Eti) 2h23’53”; 5. F. Kiplagat (Ken) 2h24’15”; 6. Sumgong (Ken) 2h24’23”; 7. P. Jeptoo (ken) 2h25’01”; 8. Dulce Felix (Por) 2h25’15”; 9. Mazuronak (Bie) 2h25’36”; 10. El Moukim (Mar) 2h26’33”.

Donne: l’etiope Tufabatte le kenianeGuerra primo europeo

NEL 2003, ORO IRIDATO 5000:AVEVA 18 ANNI...� Parigi, 31 agosto 2003: Eliud Kipchoge, allora 18enne, con 12’52”79 batte il marocchino Hicham El Guerrouj di 4/100 e l’etiope Kenenisa Bekele (12’53”12): è oro mondiale dei 5000 (AP)

L’arrivo a braccia alzate di Eliud Kipchoge, 30 anni, davanti a Kipsang COLOMBO

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

S orprese, lacrime, spetta-colo, quasi 37 mila parte-

cipanti e mezzo milione di per-sone per le strade: la maratonadi Londra come sempre non hadeluso, ribadendo la piena le-gittimità ad essere l’Olimpo del-la specialità. Anche il tempo haretto bene: grigio britannico, ma niente pioggia e vento leg-gero. Le nuvole hanno giocatod’anticipo, bagnando la capita-le del Regno Unito durante lanotte e lasciando in pace gli at-leti. Tra gli uomini, ha vinto ilkeniano Eliud Kipchoge, abilis-simo ad inserirsi nel duello traWilson Kipsang e Dennis Kimet-to. Sorpresa anche nella provafemminile, con il successo del-l’etiope Tigist Tufa. Tra i colossidel fondo, parità: Kenya-Etio-pia 1-1. Nelle prove dei disabili,trionfo dello statunitense JoshGeorge e vittoria annunciatadella connazionale TatyanaMcFadden.

GLI UOMINI Con otto atleti con

il personale sotto 2h05’, a co-minciare dal primatista mon-diale Kimetto (2h02’57’’) e viavia Wilson Kipsang, EmmanuelMutai, Eliud Kipchoge, Geof-frey Mutai, Sammy Kitwara,Tsegaye Mekonnen (unico etio-pe tra i keniani) e StanleyBiwott, la presenza delle lepri,vestite con la maglia biancone-ra stile Juventus, sembra inuti-le. La gara è velocissima. I primi15 km sono ad andatura record,ma ai 20 km c’è una leggera fre-nata. Al 30 km partono le gran-di manovre. Kipsang tira ilgruppo, Kimetto è sempre allesue spalle, Kipchoge appare ilpiù fresco. Al primo strappo, re-stano in quattro: Kipsang, Ki-metto, Kipchoge e Biwott. Nelsottopassaggio tra il 38° e il 39°km, con il tratto iniziale in di-scesa ideale per scattare, lasvolta. Kipsang e Kipchoge si al-lontanano, mentre Kimetto eBiwott non riescono a tenere ilpasso. Fino al 41° i due leader sistudiano, ma quando Kipchogeallunga la falcata, Kipsang, cheha saltato l’ultimo rifornimen-to, non risponde. Kipchoge vin-ce salutando il pubblico. Kip-sang è secondo a cinque secon-

di. Kimetto è terzo. Il primo de-gli europei è lo spagnolo JavierGuerra, settimo con 2h09’33’’.

DONNE Anche tra le donne ilmomento decisivo è il famososottopassaggio. Nel tunnel,l’etiope Tigist Tufa sorprende lakeniana Mary Keitany. La falca-ta della leader è sciolta. La Tufasi volta un paio di volte per con-trollare la situazione, ma il van-taggio sulla Keitany è rassicu-rante e l’etiope trionfa con ottosecondi di distacco sulla rivale.Tirfi Tsegaye è terza con2h23’41’’. La portoghese AnaDulce Felix, ottava, è la miglioredelle europee.

SPETTACOLO La volata dellaprova maschile dei disabili en-tra nella storia dello sport. Sonoin sette a sprintare nei cinque-cento metri finali. Il britannicoDavid Weir, che cerca il settimosuccesso, viene bruciato negliultimi dieci metri dallo statuni-tense Joshua George. Trionfo astelle e strisce anche tra le don-ne: Tatyana McFadden dominala gara e stacca di oltre 2 minutila svizzera Manuela Schaer.

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L’etiope Tigist Tufa, 27 anni, ha un personale di 2h21’52” COLOMBO

AtleticaRMaratona

L’arrivo di Rotich ad Amburgo AFP

Page 39: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

39LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Klitschko, chi ferma il ragioniere?1Contro Jennings, solita vittoria monotona: senza big a sfidarlo, ora toccherà a Fury

Massimo Lopes PegnaCORRISPONDENTE A NEW YORK

W ladimir Klitschko harimesso la tuta rossasgargiante e chiac-

chiera al cellulare dentro lapancia del Tempio, il MadisonSquare Garden. Il re dei massi-mi ha appena dominato ai pun-ti (116-111 per due giudici,118-109 per il terzo, persinoun’esagerazione) la sua vittimanumero 64, l’americano BryantJennings, e si muove nei larghicorridoi della mitica arena co-me fossero quelli di casa sua,anche se l’ultima volta c’era sta-to nel 2008 (successo controSultan Ibragimov).

IN UFFICIO Sabato il Gardensembrava un pezzo di Ucraina:tribune zeppe di connazionaliemigranti con bandiere e coriincessanti, nonostante il rivalevenisse dalla vicina Philadel-phia. Avevano ascoltato le sueparole alla vigilia sul conflittocon i russi, cogliendo forse unasorta di richiamo a raccolta: co-me fosse l’occasione più oppor-tuna per far sentire la propriavoce a chi soffre in patria. Al-l’ultimo momento, è arrivatoanche il sindaco di Kiev: suofratello Vitali, fosse stato neces-sario per dare un ulteriore ri-svolto politico alla serata. Ha lafaccia appena segnata, Klit-schko, come se Jennings, l’av-versario che ha l’unico merito(non molto di più) di averlobloccato al lavoro per tutte edodici le riprese, fosse statouna fastidiosa pratica da archi-viare. Perché Wladimir paretroppo spesso solo un diligenteragioniere. E’ entrato in ufficio(il ring), ha studiato il rivale, loha tenuto a distanza con unamitragliata di jab (383), dop-piati ogni tanto con qualche so-lida combinazione, e ha accu-mulato punti. Si è distratto perun paio di round, come se l’im-piegato, lui, fosse un po’ anno-iato. L’arbitro gli ha pure toltoun punto per una trattenuta al-la 10a, ma non ci sono stati sus-sulti: niente sangue, nessun at-terramento, tutto così poco

drammatico e spettacolare.

BASTA AMERICA E’ il rimpro-vero che gli viene mosso dagliamericani: Klitschko? Bravo,ma non ha l’aggressività di gen-te come Mike Tyson. Perché èvero che ora Wladimir (64-3con 54 k.o.) ha raggiunto il re-cord del grandissimo Joe Louis(27 match con un titolo in pa-lio) e ha messo in fila 18 difeseconsecutive vincenti (terzo die-tro allo stesso Louis, 25, e a Lar-ry Holmes, 20), ma molti deisuoi critici s’infastidiscono nelvedere il suo nome citato assie-me a quella generazione di su-percampioni. Sicuramente ungiudizio troppo severo. Intantolui, si gode le carezze dell’attri-ce americana e madre di sua fi-glia Kaya (nata a dicembre),Hayden Panettiere, e si conge-da dagli Stati Uniti con una fra-se più da amministratore dele-gato, che da pugile: «Il mioprossimo match? Sarà quasicertamente contro l’inglese Ty-

son Fury, perché è lo sfidanteufficiale della Wbo. Difficile,però, che si possa fare qui inAmerica». Tyson Fury è un ra-gazzone alto 2,15m, di 26 anni,con un record immacolato di 24vittorie, ma senza avere nella li-sta dei battuti gente di rango. E’il problema principale anchedel ragionier Klistchko: trovareavversari adeguati all’indiscus-sa abilità. Jennings non era ma-le, ma lo hanno lanciato su unpalcoscenico così prestigiosodopo appena 19 incontri. Wla-dimir ammette: «E’ stato il piùbravo fra quelli che ho affronta-to negli ultimi tempi. Velocitàdi braccia, grande atleta. Met-terebbe in difficoltà molti deitop massimi di oggi». Sa bene,però, che per entusiasmare chigli rimprovera troppa pocaazione nel match di sabato, civuole altro. Si giustifica: «Con-tro pugili più piccoli di me, co-me Jennings, non è facile met-tere a segno colpi spettacolari.Mi trovo meglio con quelli più

alti. Vedrete, con Fury ci saràda divertirsi: non vedo l’ora».

MONTAGNA Più che uno sloganpubblicitario, sembra un invitoa concedergli ancora fiducia. Inverità, non ne ha mai avuto bi-sogno. Perché nonostante allesue recite ci sia spesso il rischiodi annoiarsi, ovunque Wladi-mir si esibisca non ci sono vuotiin tribuna. In Germania, la suaNazione adottiva, ha riempitouno stadio da oltre 60 mila po-sti. Non fa i soldi di FloydMayweather, ma nel 2014 haguadagnato 24 milioni di dolla-ri in due incontri, diventando,secondo Forbes, il 25° sportivopiù pagato del mondo. Quandoqualcuno gli chiede se a 39 annistia pensando al ritiro, liquidala vicenda con filosofia: «Cercodi arrivare in cima alla monta-gna, solo che non so mai qualesia la cima». Ride di gusto. Main platea, forse, non tutti hannoafferrato.

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2007� L’anno dell’ultimo campione del mondo dei massimi statunitense: il 2 giugno Shannon Briggs perde la cintura Wbo contro Ibragimov

27� Le sfide iridate sostenute in carriera da Wladimir Klitschko, che eguaglia Joe Louis: il suo bilancio è di 25 vittorie e 2 sconfitte (Sanders e Brewster)

(r.g.) Primo impegno per gli azzurri in vista dei Giochi Olimpici Europei di giugno. A Bergamo l’Italia del c.t. Bergamasco batte 6-3 la Germania: 52 Grande (I) b. Klein 3-0; 56 Bagatin (I) b. Sokolov 3-0; 60 Boufrakech (I) b. Harutyunyan3-0; 64 Dahiten (Ger) b. Benkoriki 3-0; 69 Arecchia (I) b. Kerber 3-0; 75 Attanjauoi (G) b. Lizzi 3-0; 81Rosciglione (I) b. Bunn; 91 E. Spahiu b. Fress 3-0; +91 Schulz b. Carbotti kot 2. EUROPEO (r.g.) A Helsinki (Fin) Edis Tatli (25-1), finlandese nato in Kosovo, conquista il vacante Europeo leggeri, battendo il francese Yvan Mendy (30-4-1) con verdetto unanime.

A BERGAMO

Dual matchL’Italia superala Germania

VITTORIA AI PUNTI IN 12 ROUND: 116-111, 116-111, 118-109A sinistra, il destro di Wladimir Klitschko, 39 anni, si abbatte su BryantJennings, 30. Il record del campione ora è 64-3, lo sfidante è 19-1 AFP

IppicaRLe due grandi corse romane

� Un altro secondo posto, ma questo di un valore specifico piuttosto alto, visto il livello degli avversari. Dopo il posto d’onore nel Mirafiori, Pascià Lest si ripete nel Criterium de Vitesse de Basse Normanie (m 1609), finendo dietro al solo Aladin d’Ecajeul (E. Raffin) che ha dominato in un strepitoso 1.09.8 (record della pista) che lo lancia dritto verso l’Elitlopp. Pascià Lest, con in sulky Andrea Guzzinati, ha concluso in 1.10 e prenderà la rotta di Napoli, per il Lotteria di domenica prossima.L’ultima vittoria di Pascià risale all’Atlantique dell’aprile 2014.� OGGI QUINTÉ A PALERMO Alla Favorita (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Raion Gv (4), Procida (9), Nuvolari di Stra (12), Romeo da Pisa (13), Reflex Grif (8) e Merkury Caf (1).� SI CORRE ANCHE Trotto: Follonica (15.10) e Taranto (15.20).

TEST PER IL LOTTERIA

Pascià Lestottimo secondoin Francia

Il team Botti prende tuttoNon accadeva da 44 anni1Parioli ed Elena dominati da una sola scuderia (Villa)e un solo trainer: l’ultima nel 1971

Nicola MelilloROMA

«V oglio ringraziare ilmio staff che ha la-vorato in modo fan-

tastico: oggi per noi un pome-riggio memorabile». Non stanella pelle, Stefano Botti, che siè portato a casa a Capannelle ilParioli, il Regina Elena e il Botti-celli. Un en plein netto, chiaro,impressionante nei modi, conuna superiorità dei suoi alfierieccezionale.

DOPPIO STORICO Un trionfo

che assume dimensioni stori-che, coinvolgendo un estasiatoFelice Villa, proprietario con lasua Effevi di Hero Look, trionfa-tore sul miglio de Parioli, e diSound of Freedom, spaziale nel-l’Elena. Un doppio di scuderiache si era verificato l’ultima vol-ta nel 1990: vinse l’Ajb (Atoll eCandy Glen), ma solo nel 1971 ildoppio fu marcato anche dallostesso allenatore: Fulvio Passaper la Spineta sellò Arnaldo daBrescia e Adelaide Adams.

BRIVIDO PARIOLI La classicasul miglio per i maschi ha rega-lato almeno 4 nomi che potreb-bero tentare i 2200 del metri delDerby del 17 maggio. Non ci sa-rebbe da stupirsi. Fantastico il finale di Hero Look, che dopoun km a ritmo blando, col dram-matico infortunio di Pelandrun(pastorale del posteriore sini-stro esploso, si sta cercando disalvargli la vita), si sono accesele polveri e un Winklemann sor-

prendente per cattiveria agoni-stica, provava a tenere la testa,arrendendosi al finalone furio-so di Hero Look, portato sul pa-lo da Fabio Branca lasciando aoltre una lunghezza un ottimoAzari (Grizzetti: «Che finale!Dritti al Derby!») e un GeneralSherman che forse ha pagatopiù del dovuto il ritmo blando.Per il vincitore un bel dubbio.Villa: «Vorrei andare in Inghil-terra (Saint James PalaceStakes, n.d.r.), ma potremmoprovare il Derby. La distanza lafa». L’ospite spagnolo Muqawe-el? Settimo. La trainer Imaz Ce-ca: «Meglio sul dirt».

TUTTI AL NASTRO AZZURRO?Un bel dilemma, per StefanoBotti, che al Derby ci andrà disicuro con un siluro chiamatoGoldstream, supersonico nelBotticelli, vinto con un cam-bio di marcia e una volata in-credibile e solitaria su TimeChant e poi il vuoto. Ma al

Derby potrebbe andarci an-che l’altra grande trionfatricedel giorno: l’imbattuta (in 4 corse) Sound of Freedom, as-soluta dominatrice del ReginaElena, che pilotata da CristianDemuro («Fantastica, ha fattotutto da sola») guadagnava 5metri con uno scatto chiuden-do su Anchise e Kocna: «Unacavalla dai mezzi superiori.Merita tentativi importanti.Forse in Francia (Prix de Dia-ne? n.d.r.) ma il signor Villa

ha un sogno: vincere il Derbycon una femmina». Pienoneper il team Botti il 17 maggio?

4ª corsa - Premio Parioli - (gr. 3) - m 1600: 1 Hero Look (F. Branca); 2 Azari; 3 General Sher-man; 4 Winklemann; Tot.: 1,58; 1,17, 1,62, 1,39 (11,17). Tris: 19,93.6ª corsa - Premio Regina Elena - (gr. 3) - m 1600: 1 Sound of Free-dom (C. Demuro); 2 Anchise; 3 Kocna; 4 Reset Un Blue; Tot.: 1,31; 1,63, 3,68, 8,03 (30,66) Tris: 273,30.

Hero Look, montato da Fabio Branca, vince il Premio Parioli GRASSO

BoxeRIl Mondiale dei massimi al Madison

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40 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� (a.a.) Domani semifinale si giocano le gara-2 della semifinalescudetto. Ore 20.15 a Frosinone: Top Volley Latina–Parmareggio Modena (serie 0-1, diretta su Rai Sport 1). Ore 20.30 Sir Safety Perugia- Energy T.I. Diatec Trentino (serie 0-1). Si gioca a Frosinone in quanto l’impianto di Latina non ha la capienza prevista dalla Lega per le gare più importanti della stagione, necessario quinti la migrazione.Gara-3 Eventuale venerdì 1 maggio, ore 18: ENERGY T.I. Diatec Trento-Sir Safety Perugia; Parmareggio Modena–Top Volley Latina. FINALE SCUDETTO Gara-1, domenica 3 maggio, ore 18.15; Gara-2, mercoledì 6 maggio, ore 20.30;Gara-3, domenica 10 maggio, ore 17.30;Gara-4, mercoledì 13 maggio, ore20.30 (eventuale);Gara-5, domenica 17 maggio, ore 18.15 (eventuale).

Domani serain gara-2 Latinagioca a Frosinone

clicSUL CASO-NGAPETHINTERVIENE FALIVENE«SOLO UN MALINTESO»

� (p.a.) In merito alle accennate polemiche sorte in gara-1 tra i tifosi pontini e Ngapeth ha pensato di intervenire il presidente della Top Volley per spegnere subito eventuali tensioni in vista del ritorno di domani: «Voglio ringraziare la presidente di Modena, Catia Pedrini per le belle parole nei nostri confronti - ha detto Falivene -. Sul caso Ngapeth c’è stato un grosso malinteso nel momento in cui lui si è girato dalla parte del pubblico dove c’erano i nostri tifosi con un gesto equivoco. È stato uno sfottò che non ha superato il limite della decenza. Attendo quindi domani i tifosi di Modena a Frosinone per continuare il clima di gemellaggio che c’è stato sabato».

«La 7a finale per questa gente»1Lanza: «Trento e il suo pubblico meritano il traguardo, ma occhio a Perugia»

Nicola BaldoTRENTO

U na vittoria separa ilTrentino Volley dalla set-tima finale scudetto. Dal

2008 a oggi solo nella stagionescorsa i Dolomitici non hannodisputato la sfida per il tricolo-re, con un bilancio di 3 vittoriee 3 sconfitte. Fra la squadra diRado Stoytchev e il settimo as-salto al trono c’è la Sir Perugiadi Nikola Grbic, capitano delprimo scudetto e della primaChampions. Gara-1 ha messoin mostra una Energy T.I. cheha in canna un Filippo Lanzasplendida e consolidata realtàdi SuperLega.

«Adesso non possiamo pensaretroppo in là, oltre alla partita didomani a Perugia – commentail 23enne – dobbiamo tenere ipiedi ben saldi per terra. In ga-ra-1 abbiamo visto che non èfacile battere Perugia, unagran bella squadra».

Massima attenzione per gara-2,ma la consapevolezza di esserea una sola vittoria dalla finale?«Sì ma ogni partita ha una sto-ria a sé. Le consapevolezze cheti sei costruito rischi sempre diperderle in un attimo, se ti ca-

pita di essere sotto e di non riu-scire a reagire. Noi abbiamouna grande consapevolezza, diessere una squadra unita e chelotta sempre, ma per la finalec’è ancora da macinare».

Questi, dopotutto, sono i playoff...«E sono diversi dalle gare nor-mali, c’è un’altra atmosfera.Sia in campo sia per la gentefuori, c’è la consapevolezza cheogni punto può essere decisivo.Giochiamo un campionato lun-go per arrivare a questo puntoe fare bene. Quando perdiqualche punto e sei in difficoltàsenti addosso un macigno, riu-scire a rialzarsi in quei momen-ti è una cosa da applausi».

Non la stupisce vedere Macera-ta eliminata da Latina e Modenavincere soffrendo?«No, non mi stupiscono i risul-tati a sorpresa. Credo che Lati-na lo volesse più di Macerata equesto ha fatto la differenza.Qui non conta il sestetto, nonconta il budget... contano gliuomini che vogliono vincere.Mi spiace per la Lube, perché lìgiocano ragazzi che conosco eche ci tengono tantissimo».

Sei finali dal 2008 a oggi sono, comunque, tante...

«A Trento c’è un ambiente chesa cosa vuol dire lavorare perprovare sempre a vincere. Searriveremo alla settima sarà untraguardo che questo gruppo siè costruito con fatica ed ener-gia, non partendo certo da fa-vorita in questa stagione. Ma,ripeto, è presto per fare questiragionamenti».

Per lei non è la prima semifina-le, ma è la prima da titolare.«Vero, ho giocato le semifinalicon la Trento dei campioni, maquesta ha un gusto molto di-verso. È la mia prima semifina-le da protagonista e spero ce nesaranno ancora tante altre. Mela sto godendo tutta: stare lì, incampo, punto dopo punto perlottarsi e guadagnarsi un tra-guardo così come lo scudettocol pubblico che tifa tantissi-mo, è meraviglioso».

A proposito di playoff: si parla difare serie più lunghe, accor-

ciando la stagione regolare...«Sarebbe una buona idea pro-vare. Si sa che i playoff sonopartite tutte decisive perchénon si può mai sbagliare, incampionato invece c’è un per-corso diverso. Avere dei playofflunghi sarebbe molto più entu-siasmante credo per tutto l’am-biente, perché avrebbe a chefare con gare tutte da dentro ofuori».

Un’altra cosa che spesso è tipi-ca del periodo dei playoff sonole voci di mercato. Ma da gioca-tori come vivete tutto questoparlare di voi intorno?«Quello che si dice e si leggenoi lo usiamo per farci deglischerzi e delle battute. Ci siprende un po’ bonariamente ingiro, chiedendo ad esempio alproprio compagno se aveva giàtrovato casa in quella città dovesi dice dovrebbe andare a gio-care e cose così».

Però avere tanti estimatori inItalia e all’estero sarà motivo disoddisfazione. «A me non frega nulla dei con-tratti o di quello che gli altri siaspettano da me. A me interes-sa solo vincere. L’unica cosache voglio adesso è mettere unnuovo gagliardetto sul tetto delPalaTrento».

LA GUIDA

(p.r.) Ufficiale che Bruno, il regista di Modena, è diventato italiano da qualche tempo (per via della mamma Vera Mossa) anche se nel playoff la cosa non avrà effetto.A-2 MASCHILE (f.c.) Potenza Picena è la seconda finalista dei playoff di A-2. In finale (3 su 5: gara-1 prevista venerdì 1 maggio) affronterà l’Aiello Corigliano. Ieri gara-5 di semifinale: Globo Sora (Hirsch 29)-B-Chem Potenza (Moretti 22) 1-3 (25-23, 12-25, 25-27, 24-26; serie 2-3). MOTTA PROMOSSA (f.c.) La Pallavolo Motta (club fondato nel 1969), nelle cui file militano, fra gli altri, l’opposto Cetrullo (ex Monza: è stato lui con un ace a firmare il punto vincente), il regista Visentin (in A-1 con Sisley e Loreto) e il centrale Tomassetti (trascorsi a Perugia, Latina e Piacenza) è la prima promossa in A-2 maschile. La squadra trevigiana, guidata da Pino Lorizio (lo scorso anno ha vinto col Levski Sofia la Coppa di Bulgaria) ha battuto 3-0 il Rimini centrando questo traguardo a cui già andò vicina nel maggio scorso. I biancoverdi, terzi in classifica a metà campionato (B-1, gir. B), sono stati protagonisti di un girone di ritorno strepitoso con 10 vittorie di fila che riportano in A una squadra della provincia di Treviso.

Filippo Lanza, 23 anni, veronese punto di forza del Trentino Volley

R«Playoff con serie più lunghe? Perché non provare, i tifosi sidivertono molto»

Al termine di tutte le gare i giocatori di Trento vanno a dare il «5» ai tifosi TARANTINI

PallavoloRSemifinale scudetto maschile

Modena: Brunoadesso è italiano

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41LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

trazione prolungata. Tirozzi ecompagne dimostrano di averenelle mani e nei pensieri laconcentrazione di un marato-neta. E quando Conegliano si ètrovata con le spalle al muro eha rischiato quello che ancorapoteva nell’ultima frazione laPomì nuovamente ha cambiatopasso, annichilendo Coneglia-no, la cui delusione è tutte nel-la parole di Nikolova:«Adessonon abbiamo più possibilità,dobbiamo cambiare atteggia-mento. Casalmaggiore ha pun-tato molto sul ritmo, ha forzatotanto. E’ difficile giocare con-tro un avversario così. La miasostituzione? Naturalmentenon ero contenta, Nicoletti hafatto bene ed è rimasta in cam-po. Giusto così. Adesso dobbia-mo cercare di cancellare tutto esubito. Siamo a gara-5, non do-vevamo esserci, ora siamo al-l’aut aut».

L’impresa di Casalmaggiore: fa 2-2!1Ortolani & C. completano la rimonta e mercoledì sera giocano la bella con Conegliano a Cremona

CONEGLIANO 0

CASALMAGGIORE 3

(20-25, 20-25, 17-25)

IMOCO CONEGLIANO: Fiorin 6, Adams 12, Glass 4, Barazza 2, Özsoy 11, Barazza 2, Nikolova 2; De Gennaro (L). Nicoletti 9, Barcellini, Katic. N.e.: Boscoscuro,Arimattei, Furlan. All. A. Chiappini

POMI’ CASALMAGGIORE: Gennari 9, Gibbermeyer 9, Ortolani 17, Tirozzi 9, Stevanovic 10, Skorupa 1; Siressi (L). Bianchini 1. N.e.: Quiligotti, Klimovich, Agrifoglio. All. D. Mazzanti.

ARBITRI: Cipolla e Zucca.NOTE Spettatori: 5.031. Durata set: 24’, 28’, 28’: tot. 120’. Imoco: battute sbagliate 6, vincenti, muri 11, seconda linea 5, errori 31; Pomì: battute sbagliate 3, vincenti 1, muri 13, seconda linea 4, errori 11.

Alberto RosaCONEGLIANO

Q uello che non ti aspetti avolte accade. Casalmag-giore espugna il Palaver-de replicando in gara-4

la maiuscola prova di venerdìscorso contro l’Imoco, che incasa non perdeva (udite udite)addirittura dal 19 novembrescorso. Il secondo 3-0 della Po-mì in sole 48 ore farà deciderela sfidante di Novara per la fi-nale scudetto in gara-5, merco-ledì sera, al Pala Radi di Cre-mona, ma con uno stato d’ani-mo radicalmente diverso ri-spetto a quello con cui si èandati in campo ieri sera. Ti-rozzi e compagne hanno rea-lizzato quello che sembravapiù o meno impossibile.

LACRIME DA EX E la rincorsainiziata in gara-3 Casalmag-giore la completa trovando an-cora quelle forze, soprattuttomentali, che le hanno fatto ter-minare la regular season al se-condo posto della classifica. L’ultimo punto è di ValentinaTirozzi, ex di Conegliano. «Do-

po l’ultimo punto ho pianto.Capovolgere il 2 a 0 della serieè una grande soddisfazione. Epoi non nascondo che contro lamia ex squadra avevo un po’ lavoglia di rivalsa, legata solo al-lo sport, naturalmente. Credoche questa gara sia stata la fo-tocopia di gara-3. Prima dellapartita abbiamo fatto il più na-turale dei patti: non dovevamomollare e lo abbiamo fatto. Leabbiamo costrette a rischiare eabbiamo realizzato quello chesiamo. Non siamo sul 2 a 2, masullo 0 a 0. Si riparte. Da noi».Conegliano è riuscita a tenereil campo solo all’inizio del se-condo set, concentrandosi so-prattutto sul muro. Saranno 6 imuri punto di Conegliano a fi-ne della frazione. Certo il dop-pio di Casalmaggiore che, pe-rò, conferma quella capacità diconcentrazione che nelle serielunghe dei playoff fanno la dif-ferenza. Soprattutto la Pomì,nelle flessioni di ritmo che haavuto, non si è mai disunita, ha

mantenuto lo spirito di squa-dra, è cresciuta cresce. Ovun-que. Gli scambi diventano piùlunghi, più tattici, più ragiona-ti. E’ rilassato coach DavideMazzanti a fine gara, consape-vole di aver realizzato un’im-presa (anche se si guardano ledichiarazioni della vigilia e unpo’ ci credeva). «La squadra hasaputo mettere in campo la no-stra pallavolo, in queste partitedi semifinale vedo un po’ la sin-tesi di tutto il nostro anno. Melo sentivo che sarebbe statauna serie lunga, adesso noidobbiamo essere capaci di pro-lungare l’aggressività delle ul-time due gare».

E’ proprio la concretezza chedifetta tra le fila venete. Unapartita a scacchi, come è diven-tata questa serie di playoff, sigioca e vince anche sulla capa-cità di mantenere una concen-La gioia della Pomì Casalmaggiore che ha pareggiato la serie TARANTINI

PallavoloRSemifinale scudetto, gara-4

LA GUIDA

Mercoledì sera (ore 20.15) quinta fra Pomì Casalmaggiore e Imoco Volley Conegliano (2-2 nella serie).Mentre l’Igor Gorgonzola Novara attende l’avversario: gara-1 di finale è in programma sabato.A-2 DONNE (m.l.) Playoff promozione. Il Club Italia porta Monza a gara-3. Semifinali gara-2 (su 3). Ieri: Club Italia-Saugella Team Monza 3-1 (22-25, 25-22, 25-23, 25-23). Sabato: Rovigo-Vicenza 3-0 (1-1). Gara-3: mercoledì ore 20.30: Vicenza-Rovigo; Monza-Club Italia.OGGI A ROMA (a.a.) Primo raduno azzurro maschile a Roma per Randazzo e Mazzone (Altotevere), Raffaelli (Club Italia), Ricci (Ravenna), Massari e Alletti (Piacenza), Bossi e Spirito (Molfetta), Balaso e Milan (Padova), Saitta (Toulouse) e Preti (Milano). Lo staff tecnico sarà composto da Mauro Berruto, Mirko Corsano, Simone Roscini, Piero Benelli, Sebastiano Cencini, Giorgio D’Urbano, Matteo Carancini e Stefano Sciascia.

Sabato cominciala finale scudettoGara-1 a Novara

3� E’ l’8a volta che in una serie femminile si rimonta da 0-2 a 2-2. Solo in 3 occasioni chi ha rimontato ha vinto. La prima Perugia contro Napoli nel 1999

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43LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1BEACH VOLLEY: IN CINA (c.f.) Nell’Open di Fuzhou (Cina) via al World Tour 2015 e prima volta per i tedeschi Böckermann-Flüggen e per le canadesi Broder-Valjas. Sul podio anche Brouwer-Meeuwsen (Ola) e Krou-Rowlandson (Fra) e, tra le donne, Laboureur-Sude (Ger) e Walsh-Ross (Usa). Finali chiuse sul 2-0.TUTTENOTIZIE

ARCO� SOCIETARI (gu.l.g.) Ai Societari di Sarzana successi dell’Orione (9-7 al Città di Pescia) tra gli uomini e del Delle Alpi (9-6 all’Altopiano Piné) tra le donne.

ATLETICA� LINGUA LUNGO Exploit di Marco Lingua al 5° trofeo di lanci di Vila Nova de Cerveira (Por). Il piemontese ha lanciato il martello a 76.01. A Napoli. Uomini. 300: Riccardi 33”28. A Trento. Uomini. 300: Lorenzi 33”82. A Busto Arsizio (Va). Uomini. Decathlon: M. Leone (a) 6528 (m.p.i. all/i; prec. 6336; Michele Brini; Misano A. 19/4/15). � A LOMELLO A Matteo Giupponi e Eleonora Giorgi, sui 5 km, le prove seniores del trofeo Frigerio di marcia a Lomello (Pv). Uomini: 1. Giupponi 20’51”; 2. Chiesa (j) 22’02”; 3. Rigamonti 22'13”. Donne: 1. Giorgi 22’22”; 2. Curiazzi 22’35”, 3. Giordano 23’05”.

CANOAITALIA U. 23 IRIDATA(a.fr.) Ai Mondiali di slalom jr e u. 23 a Iguacu (Bra), oro nel C1 u. 23 a squadre di Roberto Colazingari, Raffaello Ivaldi e Paolo Ceccon (già d’argento individuale) isu Gran Bretagna e R.Ceca.

FOOTBALL � IFL (m.l.) Week 6. Risultati: Ancona-Roma 34-7; Seamen Milano- Parma 44-3; Bologna-Ferrara 6-20; Torino-Rhinos Milano 6-32; Bolzano-Bergamo 26-6; Lazio-Napoli 70-0. Classifiche. Nord: Seamen Milano, Bolzano 833 (5-1); Parma 667 (4-2); Rhinos Milano 500 (3-3); Torino 167 (1-5); Bergamo 0 (0-6). Sud: Lazio 1000 (6-0); Ancona 833 (5-1); Bologna 500 (3-3); Roma, Ferrara 333 (2-4); Napoli 0 (0-6).

GOLFCHINA OPEN A SHANGHAIMANASSERO E PARATORE 18IAd Ashun Wu, con 279 colpi (73 66 69 71, -9), il Volvo China Open al Tomson Shanghai Pudong GC (par 72). E’ il terzo cinese a imporsi nel torneo, il primo da quando è sotto l’egida dell’European Tour. Diciottesimi con 286 (-2), Matteo Manassero (71 68 73 74) e Renato Paratore (74 71 71 70). Manassero era 4° al secondo giro, ma poi ha perso posizioni, Paratore era partito 63°. � MOLINARI OK Francesco Molinari ha risolto i problemi a un polso e tornerà in campo per il secondo Wgc della stagione: il Cadillac Match Play a San Francisco da mercoledì prossimo.

HOCKEY GHIACCIO� PLAYOFF NHL Chicago e Calgary alle semifinale di Conference dei playoff Nhl. Così sabato nei quarti. Eastern: Tampa Bay-Detroit 0-4 (serie 2-3); NY Islanders-Washington 3-1 (s. 3-3). Western: Chicago-Nashville 4-3 (s. 4-2); Calgary-Vancouver 7-4 (s. 4-2).

HOCKEY IN LINE� FINALE In gara-2 (al meglio di 5) della finale scudetto, Cus Verona-Milano24 3-2 (serie 1-1).

HOCKEY PRATO� QUINTA (g.l.g.) Il 5° turno: Amsicora-Bra 1-1; Bonomi-De Sisti Roma 0-2; Cus Cagliari-Tevere Eur 5-3; S. Vito-Romeo Giglio 2-6; Ferrini-Fincantieri 5-1. Antici-po 6°: Cus Cagliari-Bra 3-5. Classifica: Amsicora, Bra 33; Suelli 26; Ferrini 23; De Sisti Roma 22; Bonomi 19; Tevere Eur 16; Monfalcone 13; S. Vito 10; Cus Ca 3.

NUOTO� CIELO (m.can.) Cesar Cielo

continuerà sino al 2020, ma dal 2018 si dedicherà solo alle staffette. Il 28enne brasiliano rinuncerà ai Panamericani di Toronto per preparare i Mondiali di Kazan. E’ polemica col francese Leveuax, nel cui libro il brasiliano viene attaccato per la vicenda doping.� FRANCO ED ERCOLI (al.f.) A Cozumel (Mex), nella 15 km del Gp Fina, 2° e 3° posto per Alice Franco e Simone in 3h04’04” e 2h49’49”. Vincono gli olandesi Ferry Weertman in 2h48’23” e Sharon Van Rouwendaal (allieva di Lucas) in 3h03’56”.

OLIMPIADI� BUDGET RIO (m.can.) Il piano di politiche per le opere pubbliche porta il budget olimpico 2016 a oltre 155 milioni di euro. Secondo i governi federale, statale e comunale, l’11% delle opere pubbliche di infrastrutture è pronto e l’89% dei lavori in corso.

RUGBY� REGGIO-GOLDEN LIONS LIONS Prestigioso accordo tra il Rugby Reggio e i Golden Lions di Johannesburg (Currie Cup e Vodacom Cup): all’Ellis Park firmato un patto di amicizia tra il presidente dei sudafricani, l’ex Springboks Kevin de Klerk e dal d.g. emiliano Roberto Manghi. Previsti stage per i più giovani e gli allenatori. � AZZURRI ESTERI (ro.pa.) Così gli azzurri all’estero nel weekend. Premiership inglese (20° turno): London Wasps-Exeter 36-29 (Cittadini/L 80’, Masi/L 80’, Festuccia/L 53’); Leicester-London Welsh 38-17 (Ghiraldini/L e Rizzo/T 47’, Brugnara/T dal 64’); Gloucester-Newcastle 42-40 (Furno/N 80’). Top 14 francese (23° turno): Stade Français-Tolosa 12-21 (Parisse/S 80’); La Rochelle-Tolone 32-29 (Cedaro/L 80’, Castrogiovanni/T 48’).

SCHERMAEUROPEI U.23 A VICENZAITALIA, ORO E BRONZOAgli Europei u. 23 di Vicenza, l’Italia è d’oro nella spada femminile e di bronzo nella sciabola maschile. Camilla Batini e Luisa Tesserin, oro e bronzo individuali, insieme ad Alberta Santuccio e a Federica Santandrea, battono la Russia 45-33. Luca Curatoli, Leonardo Affede, Stefano Scepi e Francesco Bonsanto domano la finalina contro la Romania 45-44. Oro alla Russia, 45-34 sulla Bielorussia. Il medagliere è vinto dall’Italia (7 oro, 5 argenti e 7 bronzi).

TENNISTAVOLO� MONDIALI Cominciati i Mondiali di Suzhou (Cina): tutti vittoriosi gli azzurri nelle qualificazioni. Singolo uomini: Rech-Jayasingha (Sri) 4-0, Mutti-Oyler (Gal) 4-1. Doppio uomini: Mutti/Rech-Bajracharya/Che (Nep/Mac) 3-0. Singolo donne: Vivarelli vince 4-1 con Mohamed (Qat) e 4-0 con Dasani (Ken); Piccolin supera 4-0 Kauther (Sud) e 4-1 Mergen (Mong). Doppio donne: Piccolin/Vivarelli-Kuok/Wong (Mac) 3-0. Oggi conclusione delle qualificazioni e 1° turno del tabellone di doppio misto: Mutti/Piccolin contro Fertikowski/Grzybowska (Pol), Rech/Vivarelli contro Yang Zi/Yu Mengyu (Sin).

TUFFI� BATKI-VERZOTTO (al.f.) Maicol Verzotto e Noemi Batki quarti nel sincro misto dai 10 m alle World Series di Kazan (301.80). Successo dei cinesi Lian Junjie e Si Yajie (345.18).

VELA� CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Giulia Conti e Francesca Clapcich terze nel 49er FX l’ISAF Sailing World Cup di Hyeres, (prima tappa europea di Coppa del Mondo classi olimpiche); ottavi Gabrio Zandonà e Andrea Trani nel 470 M.

D opo aver interrottol’anno scorso 11 edi-zioni di egemonia

spagnola, Kei Nishikori siconferma, sulla terra rossadi Barcellona (Spa,1.990.000�). Il successodel n. 5 del mondo non eracosì scontato, con il nono ti-tolo Atp del giapponese,contro il sorprendente Pa-blo Andujar (n. 66). Perchél’uomo di casa aveva elimi-nato Fognini (il castigatore

di Nadal) e poi anche Ferrer. Il6-4 6-4 finale conferma le qua-lità sulla superficie del pupillodi Michael Chang: non dimen-tichiamo, più giovane campio-ne del Roland Garros (1989), a17 anni e 4 mesi. A Bucarest(Rom, 440.000�), imprevistoil 5° successo Atp Tour, per 7-6(5) 7-6 (11), del veterano spa-gnolo Guillermo Garcia-Lopez(31 anni, n. 45 mondiale) con-tro il potente ceco Jiri Vesely,più giovane di 10 anni e lonta-

no appena una posizione inclassifica (n. 46). Esaltante ildoppio Copil e Ungur, che, allaprima finale Atp, rimonta do-po un’ora e tre quarti per 3-67-5 17-15 Monroe-Sitak(Usa-N.Zel), salvando 5 matchpoint, e diventando la primacoppia di romeni campioni daPavel-Trifu del 1998.

NUOVA SPECIALITA’ Fra ledonne, a Stoccarda (Ger,670.000�), la mancina Angeli-que Kerber (Ger, n. 14 del mon-do) rimonta due volte CarolineWozniacki (n. 5), da 1-3 e 3-5,imponendosi per 3-6 6-1 7-5.Porta così a 11-0 la striscia sul-la terra aperta vincendo Char-leston e corona per la secondavolta in carriera il successo sudue «top ten» nella stessa setti-mana, avendo eliminato la n. 2del mondo, Sharapova. «Qual-che giorno fa ho detto che laterra non è la mia migliore su-perficie, ma devo cambiareidea. Nelle ultime settimaneho giocato davvero bene. E nonvedo l’ora di affrontare gli altritornei prima di Parigi».

ITALIANI E FEDERER Questasettimana riappare Roger Fe-derer, nell’insolito teatro diIstanbul (Tur, 494.000�), si-curamente attratto da un suc-culento ingaggio. A Monaco(Ger, 494.000�), Fabio Fogni-ni esordirà con un qualificato eSimone Bolelli con il ceco Ro-sol (precedenti 1-0, sul velo-ce). Donne a Marrakech(Mar, 230.000�), con al 1° tur-no Pennetta-Jovanovski, Vinci(al rientro dopo i problemi algomito)-qualificata e Knapp-Buyukakcay.

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Il giapponese Nishikori (n. 5 del mondo) si conferma a Barcellona REUTERS

� NAPOLI Due vittorie in due giorni e il ribaltone è servito: dopo il successo di sabato sera in gara-2, che aveva portato in parità la serie del quarto di finale con il Posillipo, l’Acquachiara vince anche la bella giocata 17 ore dopo. Partita che si conclude con le proteste della squadra di Occhiello per l’arbitraggio: colpito a 35’’ dalla fine dalla rete dell’11-8 di Luongo, il Posillipo non gioca l’ultimo possesso, fermandosi per applaudire polemicamente Bianchi e Riccitelli e permettendo a Lanzoni di arrotondare il punteggio. A motivare le proteste è il numero dei falli gravi (20 contro 13, contando doppie inferiorità e rigori) e soprattutto la rete del 10-8 di Paskvalin, viziata da un fallo su Radovic e arrivata a stroncare, a 1’45’’ dalla fine, il tentativo di rimonta rossoverde. Il Posillipo era sotto da metà secondo quarto, quando le reti di Lanzoni e Rossi avevano portato l’Acquachiara dal 3-4 al 5-4. Ma i biancazzurri vincono anche perché ritrovano i gol di Luongo e la mira su uomo in più: dopo aver perso l’Euro Cup, la semifinale scudetto contro il Brescia, che ha chiuso sul 2-0 la serie con la Canottieri, è una bella consolazione. Il derby napoletano era l’unico quarto arrivato a gara-3: la Pro Recco ha eliminato il Bogliasco e ora affronterà la Sport Management, che ha avuto la meglio sul Savona.

Fabrizio Napoli

TENNIS

Nishikori fa il bisGarcia Lopez eKerber a sorpresa1Il giapponese si conferma a Barcellona, lo spagnolo brilla a 31 anni, colpo della tedesca

PALLANUOTO

A Napoli nervi tesi e protesteL’Acquachiara supera il Posillipoe sfida il Brescia in semifinale

ACQUACHIARA-POSILLIPO 12-8(3-3, 3-2, 2-1, 4-2)

Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi 1, Paskvalin 1, Marziali 1, A. Petkovic 1, Lanzoni 3, Ferrone, S.Luongo 4 (1 rig.), Valentino 1, Astarita, M. Gitto. N.e. Lamoglia. All. De Crescenzo. Posillipo: Negri, Dolce, Briganti, Foglio, Klikovac 2, Radovic 1, Renzuto 2, Gallo, E.Russo, Bertoli, Mandolini, Saccoia 3. N.e. Caruso. All. Occhiello.Arbitri: Bianchi e Riccitelli. Note: sup. num. Acquachiara 15 (8 gol), Posillipo 13 (6). Usc. 3 f. E.Russo 18’14’’, Klikovac 21’10’’, Bertoli 25’47’’, Perez 29’23’’. Petkovic fallisce un rigore (traversa) al 18’14’’. Esp. Occhiello al 30’15’’ e Radovic al 31’30’’, entrambi per proteste.

Semifinali (29/4, 5/5, ev. 6/5): Sport Management-Pro Recco, Acquachiara-Brescia. Ritorno ed eventuale bella sui campi di Pro Recco e Brescia. La finale al meglio delle cinque partite.

Semifinali 5°-8° posto (29/4, 5/5, ev. 6/5): Bogliasco-Savona, Canottieri Napoli-Posillipo. Ritorno ed eventuale bella sui campi di Savona e Posillipo. La quinta classificata si qualifica per l’Euro Cup.

Stefano Luongo, 25 anni AFP

� Ancora Diana Bacosi. E’ un evento, in Coppa del Mondo, quando un tiratore vince due prove consecutive. Nello skeet donne a dire il vero era successo relativamente poco tempo fa, nel 2013, ed era stata un’altra azzurra: Chiara Cainero. Ora è il momento di Diana, 31enne dell’Esercito, mamma di Mattia (6 anni): un mese fa esatto aveva trionfato a Al Ain (davanti a Cainero e Spada) e ieri ha fatto il bis a Larnaca (Cip). Nelle qualifiche ha chiuso a 72, in testa insieme a Yu Xiumin (Cina) e Nadine Messerschmidt (Ger). In semifinale è stata perfetta (16/16), si è trovata in finale con la stessa Yu Xiumin e l’ha battuta 15-13. Per la Bacosi è la terza vittoria in Coppa (la prima a Suhl 2008) e il nono podio. Terzo posto per la 21enne statunitense Morgan Craft, al primo podio in carriera. Chiara Cainero ha chiuso le qualifiche a 71 e nellospareggio a 6 (con 3 posti) è uscita al secondo piattello. Skeet donne: 1. Bacosi 15–16– 72; 2. Yu Xiumin (Cina) 13–15 (+11)–72; 3. Craft (Usa) 15–14 (+4)–71 (+6); 9. Cainero 71 (+1); 43. Di Marziantonio 63.

TIRO A VOLO

Coppa a LarnacaBacosi, che bisnello skeet

Diana Bacosi, 31 anni

� (si.g.) Nelle 121e Penn Relays di Philadelphia 3-1 per la Giamaica sugli Usa nelle staffette. Renaud Lavillenie solo 3° con 5.62 nell’asta a Des Moines (Drake Relays), al coperto per il maltempo. Impressiona Jasmine Stowersche si porta a 12”40 nei 100 hs. A La Jolla la rivelazione 2015 del peso Joe Kovacs vince con 22.06: misurato in riscaldamento un pazzesco 24.29, oltre un metro oltre il primato mondiale.A Philadelphia. Uomini. 4x100: Usa Red (Rodgers, Gatlin) 38”68; Giamaica (Carter, Frater, Powell) 38”88. 4x400: Usa 3’00”86 (mpm ‘15); Bahamas 3’01”63. Donne. 4x100: Giamaica 43”70; Usa 43”79. 4x400: Giamaica 3’26”58 (mpm ‘15); Usa 3’28”42. A Des Moines. Uomini. 110 hs (+1.7): McLeod (Giam) 13”21. Asta (indoor): Kendricks 5.82; Barber (Can) 5.82; R. Lavillenie (Fra) 5.62. Triplo: Claye 16.94 (+1.8, mpm ‘15). Donne. 400 McCorory 50”13 (mpm ‘15); Richards 51”09. 100 hs (+1.5): Stowers 12”40 (mpm ‘15); Harper 12”71; Castlin 12”72; Rollins 12”75. A La Jolla. Uomini. Peso: Kovacs 22.06.

ATLETICA

Penn RelaysLa Giamaicabatte gli Usa 3-1

Michael Rodgers (4x100 Usa) AP

(m.c.) Una one-hit di Riccardo De Santis consente a Bologna di pareggiare i conti con Rimini e di affiancarla in testa alla classifica. Il line-up emiliano si scatena al 4° inning. Cade ancora Padova, sulla battuta di Santalupo al decimo. San Marino si riscatta con una rimonta dallo 0-4 sul diamante di Roma. 5° turno, gara-2: Parma-Padova 5-4 (10°, v. Petralia, p. Faccini); Bologna-Rimini 4-0 (v. De Santis, p. Richetti); Città di Nettuno-San Marino 4-7 (v.Oberto, p. Salciccia); Godo-Nettuno2 5-7 (v. Andreozzi, p. Galeotti). Classifica: Rimini, Bologna 700 (7-3); Padova, San Marino 600 (6-4); Città di Nettuno 444 (4-5); Parma 400 (4-6); Nettuno2 300 (3-7); Godo 222 (2-7).� SOFTBALL (m.c.) Il 4° turno.Girone A: Bollate-La Loggia 5-2, 6-3; Legnano-Caronno 5-11, 1-2; Staranzano-Nuoro 9-8, 3-0. Classifica: Bollate 1000 (6-0); La Loggia 667 (4-2); Staranzano 750 (3-1); Caron-no, Rovigo, Nuoro 333 (2-4); Legnano 167 (1-5). Girone B: Bologna-Bussolengo 7-6, 0-9 (5°); Parma-Sestese 3-2, 1-4. Classifica: Forlì 1000 (4-0), Collecchio 1000 (2-0); Bussolengo 750 (3-1); Sestese, Bologna 333 (2-4); Parma 167 (1-5).

BASEBALL

Una one-hitdi De SantisBologna batteRimini: aggancio

TRIBUNALE DI PARMAFallimento Parma Football Club S.p.A. (31/2015)

INVITO A MANIFESTARE INTERESSEI Curatori del Fallimento Parma Football Club S.p.A. invitano tutti gli interessatia manifestare interesse per l’acquisto dell’Azienda Sportiva così come identificatae valutata dalla perizia depositata dal prof. Fabio Buttignon e dal dott. Roberto Marraniin data 14.4.2015.Possono presentare una manifestazione d’interesse gli imprenditori collettivi italianiaventi veste giuridica di società di capitali e gli imprenditori collettivi stranieri aventi,nel paese d’origine, veste giuridica corrispondente a quella di società di capitali.Il bando di gara, contenente informazioni più dettagliate sulla procedura di vendita com-petitiva, è disponibile sul sito internet del Parma FC all’indirizzo www.fcparma.com.Il presente annuncio costituisce un invito a manifestare interesse e non un invitoa offrire, né un’offerta al pubblico ex art. 1336 c.c., né una sollecitazione del pubblicorisparmio ai sensi dell’art. 94 ss. del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.Parma, 22 aprile 2015

I Curatori del Fallimento Parma Football Club S.p.A.(Dott. Angelo Anedda) (Dott. Alberto Guiotto)

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44 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sisma in Nepal, 2500 morti1Oltre 6 mila feriti e si continua a scavare sotto le macerie: ieri una scossa di 6,7 gradiDispersi quattro nostri speleologi. Una volontaria: «Sembrava di stare sopra l’acqua»

Francesco Rizzo

P er le vie di Katmandu, le jeep dei soccorsiscavalcano ampie fratture nell’asfalto: in-torno macerie, edifici piegati, il fumo delle

pire su cui bruciano i cadaveri. Ma il Nepal colpi-to sabato da un terremoto di magnitudo 7,9, ieriè stato scosso da altre vibrazioni, fra cui una du-rata 2 minuti (grado 6,7), avvertita anche a Nuo-va Delhi, in India, oltre 1000 km più a ovest. «Ilpavimento dondolava come se si fosse sull’acqua— racconta Fulvia Clerici, coordinatrice di Amicidei Bambini in Nepal —. Ho pensato che ci stesse-ro bombardando. Molti hanno dormito in auto oper strada, malgrado il freddo». Il conto delle vit-time, intanto, corre verso l’alto: 2460 morti (al-meno 1100 solo nella capitale, Katmandu) e6.492 feriti. Non solo: in India sono morte 66 per-sone, 4 in Bangladesh e 20 in Tibet (da dove arri-vano immagini di palazzi che vibrano come fosse-

ro di cartone). Nel frattempo, l’Onu calcola che lepersone colpite dal sisma siano 6,6 milioni; perl’Unicef 940 mila bambini hanno bisogno di assi-stenza umanitaria. Ma nel poverissimo Nepal(che stava ospitando 300 mila turisti) solo l’eser-cito ha i mezzi per scavare sotto le macerie, glialtri si arrangiano; gli ospedali, strapieni, sonogià costretti a curare i feriti sotto la pioggia e icadaveri vengono conservati con pezzi di ghiac-cio sulla pancia; mancano acqua, elettricità, me-dicinali. La Ue ha fornito 3 milioni di euro di aiuti.

PLACCA A nord di Katmandu c’è il villaggio diLangtang, 3300 metri di quota, base di partenzaper i trekking: pare sia stato spazzato via da unavalanga. Erano lì quattro speleologi italiani cherisultano dispersi: Giuseppe «Pino» Antonini, di-rettore della Scuola forre del Soccorso alpino, diAncona come l’anestesista Gigliola Mancinelli, Oskar Piazza, del Soccorso alpino del TrentinoAlto Adige e il torrentista genovese Nanni Pizzor-

ni, in Nepal per esplorare due corsi d’acqua.Un’ora prima della seconda scossa, Antonini hatelefonato in Italia, rassicurando circa il suo statodi salute ma da allora non è più raggiungibile.«Sono convinti abbiano problemi di comunica-zione — si fa forza Adriano Alimonta, presidentedel Soccorso alpino del Trentino —. Saranno lì adare una mano». Salvi, tra gli altri, Daniel ed EliaLituani, due ragazzi di Firenze e alcuni escursio-nisti come due marchigiane, Claudia Greganti eTiziana Cimarelli, uscite illese da un’auto distrut-ta da «una frana con macigni di 30 kg», racconta-no. La Farnesina ha raggiunto 300 nostri conna-zionali incolumi, ma solo 8 italiani si erano regi-strati a dovesiamonelmondo.it prima di partire.Intanto, secondo i geologi, lo sciame sismico sisposta a Est e ha un fronte di 150 km. È stato cau-sato dalla spinta della placca indiana, 5 cm l’annoverso quella euroasiatica a nord. Gli Appennini simuovono verso le Alpi di 2 millimetri all’anno.

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Gli italiani sull’Everest«Investiti dalla valangaSiamo vivi per miracolo»1Le testimonianze: «Metà campo base spazzato via, è pieno di cadaveri»Soccorsi difficili, il bilancio sulla montagna sale a 22 morti e 200 dispersi

QUELLE GRIDA DI AIUTODA SOTTO IL GHIACCIO

V olevo scrivere dell’imminente FilmFestival di Trento, ma in queste orenon è possibile occuparsi di

montagna trascurando il tremendo terremoto che ha colpito il Nepal e i paesi limitrofi. Tutti abbiamo potuto vedere la devastazione di Katmandu, con migliaia di morti e decine di migliaia di feriti. E abbiamo avuto informazioni dal campo base dell’Everest, con decine di morte e centinaia di feriti, di cui alcuni molto gravi e per fortuna già evacuati con gli elicotteri. Ma ancora nulla sappiamo di quanto è accaduto nella miriade di piccoli centri, sparsi per le innumerevoli valli himalaiane. Saranno sicuramente rimasti isolati per le frane e bisogna sperare che queste non li abbiano travolti. Le comunicazioni sono interrotte.

In Nepal la maggioranza delle abitazioni è in pietra e argilla. Una scossa così potente, seguita da tante altre, - che non cesseranno presto e che già sono state nuovamente molto forti - ne ha sicuramente distrutto e danneggiato tantissime. Ci vorranno giorni per avere un quadro esatto della situazione e di questa immensa tragedia.

Per quel che riguarda l’Everest, il campo base è stato distrutto soprattutto nella parte più vicina al Pumori. Si è staccato un enorme seracco fra questa montagna e il vicino Lingtren. I circa 200 alpinisti e sherpa che erano già a campo 1 e 2 per l’acclimatamento non possono scendere, perché la via attrezzata nella Cascata di ghiaccio è distrutta. Due soli sherpa ieri sono riusciti a passare. Hanno sentito delle grida di aiuto: non si sa quanti, al momento del terremoto, fossero impegnati su quel verticale ammasso di instabili blocchi di ghiaccio.

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Giuseppe Nigro

«S iamo vivi per miraco-lo». Non puoi raccon-tarlo diversamente

quando una valanga con unfronte di 200 metri ti passa so-pra la testa e, protetto da unaroccia, resti incolume. AnnalisaFioretti, medico specializzatoin malattie dell’apparato respi-ratorio, 37 anni, di Carugate,due figli, era al campo base del-l’Everest quando sabato il terre-moto ha innescato la valanga.Con lei i compagni di spedizio-ne Sebastiano Valentini, di Ca-nazei, Marco Vielmo, di Vicen-za, e Marco Sala, di Belluno. Perlei, sul blog e sulla pagina Face-book a tema «A 8000 metri e ol-tre», scrive il marito Luca Guz-zi, che a casa tira un sospiro disollievo ogni volta che gli arri-vano notizie dal satellitare inNepal. «La situazione è deva-stante — racconta lui —: la va-langa ha investito la metà supe-riore del campo base, dove era-no, ma la tenda era montata inuna zona riparata da una rocciae non li ha investiti direttamen-te». Ha scritto Annalisa: «La si-tuazione là è tragica: metà cam-po base è stato spazzato via.Molti sono i morti e i feriti ingravissime condizioni... E’ un

disastro e la paura per ogni pic-colo rumore è una costante». Iquattro sono scesi da sabato ai5200 metri a Gorakshep, un’orae mezzo di cammino dal campobase, e da qui servono quattro-cinque giorno di cammino perl’aeroporto di Lukla da cui rag-giungere Katmandu. «Io e Mar-co Sala— dice Annalisa — sia-mo risaliti al campo base e sia-mo scampati a due valanghe daPumori e Nutse dopo una scos-sa di terremoto forte. Stiamobene, stanchi e ammaccati mabene. Il campo fa paura. Noi sia-mo dei miracolati, c’è materialesparato ovunque lontano centi-naia di metri: tende distrutte,tavolini distrutti lanciati sui se-racchi e la terra continua a tre-mare. Ogni rumore ci fa saltare.Il campo è pieno di cadaveri cheabbiamo impacchettato o co-perto: un disastro». Non sonomolto distanti dalla Piramide, ai 5050 metri, il laboratorio delCnr il cui sismografo è uno deipochissimi che ha registrato ilsisma senza andare fuori scala.«Li ho sentiti terrorizzati. Ab-biamo consigliato a tutti di an-dare alla Piramide, c’è una tren-tina di posti letto», ha detto Agostino Da Polenza, presiden-te del Ev-K2-Cnr che gestisce illaboratorio. Ieri Annalisa Fio-retti, con Marco Sala, è tornata

al campo base ai 5500 metri perrecuperare l’attrezzatura maanche per dare una mano inquanto medico. «Ci sono tantis-simi feriti, anche gravi».

BILANCIO «Possiamo confer-mare che i morti sono 22 e 62 iferiti. Risultano oltre 200 di-spersi, ma non ci sono confer-me su quanti possono esseresotto la valanga e quanti stannocercando di scendere», è il bi-lancio ufficiale per l’intero Eve-rest del portavoce del ministerodel turismo nepalese, che saba-to aveva quantificato in circa

mille gli scalatori sulla monta-gna. Tra le vittime, anche il ma-nager di Google Dan Fredin-burg, 34 anni, co-fondatore diGoogle Adventure. Con lui inquesti giorni sull’Everest c’era-no altri due colleghi, salvi: FloNagl e l’italiano Michele Battel-li, già Technical Program Mana-ger, che guida i programmi disupporto delle Google Apps inAmerica Latina e ha studiato aFerrara e Roma. Stanno bene,secondo fonti ufficiali, le circacento persone tra scalatori esherpa sui campi 1 (a 6050 me-tri di altitudine) e 2 (a 6500),bloccate dall’impraticabilitàdell’Icefall, unica via per scen-dere al campo base.

CAMPO 1 Tra gli alpinisti fermial Campo 1, anche Marco Zaffa-roni e Roberto Boscato. «Siamovivi ma bloccati qua senza piùtenda, ospiti delle delegazionicommerciali», è stato il loro smssabato a Roberto Catti, addettostampa della spedizione, che aloro nome cura dall’Italia la pa-gina Facebook «Everest 2015 instile gitante». I contatti sono li-mitati agli sms col satellitare. Ilgiorno prima del terremoto idue erano indecisi se salire dalcampo base al campo 1: sonoarrivati alle 7 di mattina ora ita-liana, e dopo neanche due oreecco il terremoto. Dopo un pri-mo messaggio non avevano piùfatto avere notizie fino a ieri po-meriggio: «Qui situazione sta-zionaria, hanno cominciato avolare i primi elicotteri. Doma-ni toccherebbe a noi. State tran-quilli, noi lo siamo». Ai campi 1e 2 sono rimasti un centinaio dipersone: ogni elicottero (dal-l’Italia sono partiti i piloti Pier-giorgio Rosati e Maurizio Foli-ni) può portare al massimo unpaio di persone, e ieri mattinac’è stata solo una finestra diun’ora di bel tempo per i soccor-si.

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I soccorsi al campo base dell’Everest,distrutto per metà dalla valanga dopo il terremoto di sabato mattina AFP

AltriMondiR

6,6Secondo l’Onu, sono 6,6 milioni le persone colpite dal terremoto in India, Bangladesh e Tibet, oltre che in Nepal

MILIONI DI PERSONE� 1 Si scava frale maceriea Katmandu; 2 I parenti di una vittima;3 Il pianto di una donna; 4 Un uomo fa provvista di acqua; 5 Un’alpinista cinese ricoverata; 6 Frattura nel suolo a Katmandu AFP/EPA/LAPRESSE

L'AVVENTUROSOdi REINHOLDMESSNER

Page 45: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

45LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NOTIZIE TASCABILI

� Oggi pomeriggio Matteo Renzi incontrerà il segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon per trattare l’emergenza sbarchi. I due si vedranno insieme con l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini a bordodella nave San Giusto della Marina Militare, impegnata nelleoperazioni soccorso nel Canale di Sicilia. «Voglio fargli vedere cosa accade», ha detto il premier che punta a una risoluzione Onu sulla Libia. Il segretario sui migranti ha già detto: «Non esiste una soluzione militare a questa tragedia, bisogna guardare alla radice delle cause».

SULLA NAVE SAN GIUSTO

Migranti, oggiRenzi incontraBan Ki Moon

� «C’era scetticismo, ma il mondo crede in noi. La prova: 10 milioni di biglietti venduti, un record nella storia delle esposizioni universa-li», ha detto il commissario unico di Expo Sala ieri all’inaugurazione della nuova Darsena a Milano.

L’EVENTO A MILANO

Expo, dieci milionidi biglietti venduti«Numeri record»

� Doveva essere una manifestazione pacifica quella organizzata ieri a Baltimora per ricordare Freddie Gray, il ragazzo afroamericano morto il 19 aprile dopo essere stato arrestato. Ma non tutti, tra le migliaia di persone scese in strada, hanno rispettato gli appelli alla calma lanciati dalle forze dell’ordine e dalla stessa famiglia Gray: ci sono stati infatti violenti scontri con la polizia (il bilancio è di sei agenti lievemente feriti), con vetrine rotte e automobili distrutte, al termine dei quali sono state arrestate almeno 34 persone.

PER LA MORTE DI UN GIOVANE AFROAMERICANO

Gli scontri durante la manifestazione per Freddy Gray a Baltimora REUTERS

Migliaia in marcia a BaltimoraScontri con la polizia e arresti

Giuseppe Sala, commissario Expo

� La mancanza di chiarezza sulla morte del cooperante Giovanni Lo Porto fa discutere ancora. Rosy Bindi (Pd) ritiene «fondamentale una commissione d’inchiesta», Di Battista (M5S) si lamenta perché a riferire in Parlamento è venuto Gentiloni e non Renzi «che aveva parlato con Obama» e la Prestigiacomo (Fi) chiede «verità dal governo».

IL COOPERANTE UCCISO

Lo Porto, Bindi: «Commissioned’inchiesta ora»

� L’attacco alla rete informatica della Casa Bianca avvenuto lo scorso anno ad opera di hacker russi è stata «una delle intrusioni più sofisticate a cui abbiamo assistito», fanno sapere da Washington. Gli hacker sono, infatti, arrivati a leggere alcune delle email non classificate di Barack Obama che contenevano potenziali informazioni sensibili.

L’ATTACCO DEL 2014

Gli hacker russihanno lettole mail di Obama

di GIORGIO DELL’[email protected]

T ra oggi e mercoledì l’Ita-lia andrà a chiedere aimercati una quindicina

di miliardi e l’appuntamento èatteso con una certa ansia per-ché lo spread ha dato segni dinervosismo (siamo a quota130), i rendimenti dei Btp nonsono così banali (l’1,4%) e in-somma il tempo finanziarionon è bellissimo.

1 Colpa della Grecia?Sì, sostanzialmente ècolpa della Grecia. Se la

Grecia fallisse e uscisse dal-l’euro, gli speculatori sareb-bero autorizzati a giocarecontro l’Italia. Sfilato un filo,come negare che potrebbevenir via tutta la trama chetiene insieme la moneta uni-ca? I peggio messi, dopo igreci, siamo noi. Ed è perquesto che la Merkel sembrain questo momento la megliodisposta verso un meccani-

smo che tenga comunque Atenedentro l’area euro. La soluzioneo piano B, sarebbe questa: tro-vandosi la Grecia nell’impossi-bilità di restituire una qualcherata del debito, la Bce stampe-rebbe a suo favore una sorta dicambiale, da riscuotere chi saquando, con cui verrebbero in-tanto pagati stipendi e pensioni,mentre gli euro presenti in cas-sa servirebbe a rimborsare le ra-te del debito. Anche se non lo hamai detto, l’avversario di questopiano è il proprio il ministrodelle Finanze Yanis Varoufakis.

2Quello che gli altri ministridelle finanze hanno defini-to «dilettante, giocatore

d’azzardo, perditempo».Varoufakis ha risposto citandouna frase pronunciata da Roo-sevelt nel 1936, vigilia delle ele-zioni presidenziali che poiavrebbe vinto: «Sono unaniminel loro odio contro di me e iodarò il benvenuto al loro odio».Varoufakis ha aggiunto: «Parolevicine al mio animo e alla realtàdi questi giorni». È chiaro infatti

che il ministro greco vuole sem-plicemente il fallimento (de-fault) della Grecia. Che cosasuccede quando un’azienda fal-lisce? Che i creditori devono ri-nunciare in tutto o in parte ai lo-ro soldi. La Grecia farebbe ma-rameo a tutti noi, rimetterebbein circolazione le dracme e ma-gari riuscirebbe pure a ripren-dersi in qualche modo. Un peri-colo assoluto per Merkel e com-pagnia: nei Paesi dove si votaquest’anno i movimenti anti-eu-ro sulle ali del successo grecoraccoglierebbero ancora piùconsensi. Movimenti ben pre-senti anche in Germania. Me-rkel non vuole fare la prova del-la dracma, Varoufakis – che nonè per niente un dilettante (silegga, per convincersene, il suoMinotauro globale, pubblicatoda Asterios) – invece sì.

3 Il leader Tsipras?Tsipras ha l’aria di non es-sere d’accordo col suo mi-

nistro delle Finanze e manovraall’interno delle secche provo-cate dalle casse vuote. Ha requi-

sito i fondi degli enti locali econ quelli dovrebbe sfangarlafino alla fine di maggio. Daqui ad allora qualcosa succe-derà. Potrebbe andare a nuo-ve elezioni, licenziare il suoministro, prendere cinque mi-liardi dai russi…

4Ma come è fatto questodebito greco? Alla fine, aparte il fatto che ci devo-

no restituire 240 miliardi (40solo a noi), non se ne sa niente.Il grosso è costituito dai 141,8miliardi prestati dal fondosalva-stati Efsf. Atene comin-cerà a rimborsarli davvero so-lo a partire dal 2023 e avrà re-stituito tutto solo nel 2054. Inquesta somma sono compresi25 miliardi italiani che rive-dremo, appunto, nel 2054. Al-tri 10 miliardi, usciti dalle no-stre casse grazie ad accordi bi-laterali, rientreranno nel2020. Nelle segrete stanze,sono tutti soldi che si conside-rano persi. In ogni caso: a bre-ve Atene deve rimborsare 200milioni al Fmi (1° maggio) e,sempre al Fmi, 780 milioni il12 maggio. A questi impegnifarà fronte con i soldi seque-strati agli enti locali. Il 19 giu-gno c’è un altro miliardo emezzo da restituire al Fmi.Per dichiarare il fallimento,però, il Fmi deve aspettare unmese, quindi questa scadenzaè di fatto spostata al 19 luglio.Supponendo che, nel frattem-po, sia stato raggiunto l’accor-do con l’ex Troika, la Greciaavrà a disposizione i 7,2 mi-liardi, ultima tranche del pre-stito da 240 miliardi ottenutonel 2010 e nel 2012. Con que-sti 7 miliardi e passa potrà re-sistere un anno. Bisogneràcioè dargli altri soldi per 25-30 miliardi (stime Barclays).In tutto il 2015, Atene è chia-mata a tirar fuori 28 miliardi.

5 E come farà?Tra la metà di giugno ela metà di luglio Tsipras

potrebbe chiamare il Paesealle urne. Il consenso perSyriza è in calo, ma è proba-bile che vincerebbe lo stessole elezioni. Il voto, le lungag-gini per formare un altro go-verno (senza Varoufakis), ilvuoto di agosto indurrebberoi partner europei a spostare ilredde rationem a settembre.Tsipras potrebbe schivare icolpi dei creditori imbarcan-do la Nuova Democrazia diAntonis Samaras, l’ex primoministro fedelissimo dellaTroika, e mostrando un voltopiù disponibile (Syriza per-derebbe un terzo del partito,cioè l’ala sinistra degli irridu-cibili). A quel punto unaqualche soluzione politicasarebbe a portata di mano eMario Draghi sarebbe auto-rizzato ad allentare i cordonidella borsa.

Ma ci si può fidare di questo Varoufakisministro della Greciao è un «dilettante»?1In Europa crescono le critiche, lui risponde citando RoosveltL’accordo con Atene non arriva e ora c’è di che preoccuparsi

IL FATTODEL GIORNOSOLO CONTRO TUTTI

AltriMondiR

Yanis Varoufakis, 54 anni, ministro delle Finanze greco. Ha studiato a Londra e ha insegnato economia

AltriMondiR

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46 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL NUOVO SHOWDI ITALIA 1

IL KARAOKE DI PINTUSVA IN PUGLIA

Il nuovo Karaoke di Italia 1 riparte oggi dalla Puglia. Da questa sera al primo maggio a cantare assieme ad Angelo Pintus sarà l’affollatissima piazza di Martina Franca, che ha visto la partecipazione di più di 3 mila persone. E la prossima settimana toccherà ad Ostuni. Il tour del Karaoke è comunque ancora lungo: prossima tappa Emilia Romagna. Per partecipare www.karaoke.mediaset.it.DA VEDERE STASERASU ITALIA 1 ORE 19.55

Il lavoro vi offre la possibilità di brillare e ottenere tanto, anche con creatività. L’economia si consolida, l’amor è tutto palpiti e fornicazione.

21/3 - 20/4ARIETE

7,5

Ogni successo è conseguibile, voi potete addossarvi una gran mole di lavoro. E tanta gente v’elargisce aiuti. Magari anche il corpo. Ma selezionate.

23/9 - 22/10BILANCIA

7+

Gli zebedei cedono un tantino, l’ansia v’assale, uno stop al lavoro è probabile. Vendereste pure volentieri la famiglia al mercato.Domani migliora.

21/4 - 20/5TORO

5,5

Lunedì di zebedei come lancette sulle 6 e 30 per via di circostanze e persone che vogliono togliervi l’autonomia. Arginate le pretese.Pure le vostre.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

La Luna sponsorizza p.r e lavoro, con sviluppi che si fanno via via più interessanti. Il vigore però è scarso, il sudombe-lico s’annoia. Serata spentina.

21/5 - 21/6GEMELLI

7-

Luna in orbita eccelsa che vi fa stravincere nel lavoro, con fiuto e solerzia. I sentimenti si fanno accesi, la fornica-zione è a sorpresa, muy gradita.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7,5

Le notizie migliori giungono dal fronte finanziario. Ma casa e famiglia liofilizzano gli zebedei. Ci vuole impegno. Domani vi ripigliate, suinally too.

22/6 - 22/7CANCRO

6,5

Il malumore vi toglie l’obiettività: non giudicate né decidete impulsi-vamente. La forma fisica però è tonica,il sudombelico è ricettivo e incoraggia.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6-

La fortuna c’è. E opera in fatto di soldi, d’amore e di lavoro. Le rogne cessano, voi siete ipercucchevoli e fate gola suinamente a tanti.

23/7 - 23/8LEONE

8

Latrare come i cocker, animati dallo sfigopessi-mismo, non serve a nulla. Molto meglio proporre, mediare, finalizzare: la fortuna, pure suina, arriva.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6

Ancora una volta, da soli compirete meraviglie. E ogni successo vi depu-rerà probabilmente dal vostro sfigopessimismo. Fare pure miracoli suini. Uau.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Operosi e fattivi, potete eccellere. E sbrigare pure rogne burocratiche e quei lavori più noiosi d’una rosolia.Sudombelico animato da curiosità nuove.

20/2 - 20/3PESCI

6,5

LO SPORT IN TVCONSIGLIO

AltriMondiR

Ordina la pizzain casa a MilanoViolentatadal fattorino1La polizia cerca l’aggressore, un egizianoLa vittima: «Mi ha chiesto se ero da sola»

Filippo ConticelloMILANO

«S ei a casa da sola?»,parole strane, l’iniziodella fine. D’istinto,

non ha dato molto peso alla do-manda, Roberta, 41 anni, chevive da sola a Milano: avevasemplicemente ordinato unapizza a domicilio, pare le capitispesso quando ha poca voglia dicucinare. A consegnarla, giove-dì sera, 20.30 o poco più, un ra-gazzo egiziano. Appena si èsentito rispondere dalla donnacon una battuta («stasera siamoio e il gatto»), avrebbe chiuso laporta dopo aver appoggiato ilcartone fumante su un tavolino.Così, si sarebbe consumataun’assurda violenza sessuale,l’ennesima nella città dell’Expo,rivelata ieri sulle pagine delCorriere della Sera. Adesso que-st’uomo, 30 anni o poco più, un

metro e ottanta, carnagione oli-vastra e occhi scuri, sembrasparito nel nulla: la ricerca di chi avrebbe violentato brutal-mente Roberta si è trasformatain una caccia all’uomo, in città enon solo. Le indagini della poli-zia stanno ricostruendo i detta-gli del racconto della donna,prima davanti al Servizio anti-violenza della clinica Mangia-galli, poi nel commissariato diLambrate, il quartiere in cui tut-to si è consumato in poco tem-po.

PALLINO La settimana prossi-ma dovrebbe iniziare un nuovolavoro in un call center e da lu-nedì scorso Roberta era tornatadopo due anni nella sua casa al-la periferia est. In zona, cono-sceva la pizzeria take away ge-stita da un egiziano a cinquantametri dal suo portone: conosce-va pure i volti dei ragazzi che inmotorino consegnano di solito

le pizze. Mai visto, però, il nor-dafricano che le è piombato acasa quattro giorni fa: l’avrebbebuttata sul divano, le avrebbestrappato i vestiti, portandosivia pure poche decine di euro,prima di uscire di casa. E poiscappare. La donna, sottoshock, non ha dato subito l’al-larme, poi la mattina dopo l’smsa una amica: «Mi hanno violen-tata». Il caso è, comunque, deli-cato: il racconto della vittima èal vaglio degli esperti della poli-zia. Alla Mangiagalli i medicihanno repertato i vestiti, un pi-giama simile a una tuta, indos-

sato al momento della violenzaper scoprire se ci sono traccecon cui risalire all’aggressore.In più, sono stati ascoltati sial’amica sia il titolare del localeed è stata verificata una stranachiamata: è partita dalla stessapizzeria qualche ora dopo, mala 41enne non ha risposto. Pare,però, che già venerdì pomerig-gio Roberta sia stata avvicinatadal proprietario del locale e daun cugino del violentatore: «Ve-diamo se possiamo sistemarequello che è successo», la fraseascoltata dalla donna prima discappare via in lacrime. In ognicaso, Matteo Salvini ha coltol’ennesima aggressione a Mila-no per ripescare un vecchio pal-lino con una domanda miratasu Facebook: «Quante altre vio-lenze dovremo aspettare, pri-ma di introdurre anche in Italiala pena, anzi la cura, della ca-strazione chimica?».

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La violenza giovedì sera nel quartiere Lambrate, alla periferia est di Milano

DA OGGI IN AULA

Italicum, tensioniper la fiduciaIpotesi slittamento

S algono le tensioni conl’avvicinarsi del votofinale della Camera

sull’Italicum che da oggi ver-rà discusso in Aula. Il gover-no ha già manifestato la pro-pria intenzione a porre quat-tro fiducie, ma intanto si fastrada l’ipotesi di far slittarela votazione da domani allaprossima settimana per con-sentire il contingentamentodei tempi in aula e ridurre alminimo la già annunciateforme di ostruzionismo. «IlM5S userà mosse e azioniextraparlamentari perché ilParlamento è totalmenteesautorato. Il Paese lo cam-bia l’opinione pubblica, ilpopolo che si solleva e de-mocraticamente protesta»,ha detto ieri Di Battista.

LE POLEMICHE Ma la discussio-ne ancora ieri si è concentratasoprattutto sulla fiducia. «Èuna scelta irricevibile — ha det-to il capogruppo dimissionariodel Pd Roberto Speranza — sa-rebbe un errore politico mador-nale, una violenza vera e pro-pria al Parlamento. Io fino al-l’ultimo istante farò il possibileperché la fiducia non vengamessa, porterebbe ad un verologoramento all’interno delPd». E Rosy Bindi: «Io non ne-gherò la fiducia al governo, ne-gherò la fiducia a un atto im-proprio del governo: le leggielettorali le fa il Parlamento».Scatenato anche Vendola: «Lafiducia sulla legge elettorale èun vero e proprio stravolgimen-to della natura della democra-zia. Sarebbe una subordinazio-ne servile del Parlamento al go-verno. Non è l’Italicum ma ilSovieticum». E per Forza Italiaparla Gasparri: «Renzi è un ba-ro. Ha mentito su tutto e sullalegge elettorale sta commetten-do un abuso inaccettabile». In-fine il leghista Salvini: «È un’in-famia del premier inchiodare ilParlamento a discutere di que-sto, il Paese ha altri problemi».

e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATAGiornate calde per Matteo Renzi

NUOVA MICHELLERICCI E CAPRICCIDA FIRST LADY� Nuovo look per Michelle Obama che, nella tradizionale cena di gala con i corrispon-denti accreditati alla Casa Bianca, sabato sera, ha sfoggiato per la prima volta un’elegante cascata di morbidiricci. All’evento c’erano 2600 invitati, tra cui molti giornalisti, ma anche modelle, attori e politici. Qui accanto Michelle con il comico Keegan-Michael Key, più a destra le attrici Ashley Judd e Jane Fonda (foto Epa/Afp)

LA SAGA SUI BOLIDI GUADAGNA 1,32 MILIARDI DI DOLLARI

Fast & Furious 7 da recordQuinto incasso di sempre � «Fast» ma soprattutto «Furious», nel senso che non conosce rivali: il settimo capitolo della saga cinematografica nata nel 2001 ha raggiunto un totale di incassi nel mondo di 1,32 miliardi di dollari, grazie ai 18,3 milioni guadagnati da venerdì in Nord America. È il quinto incasso globale di sempre. Può fare meglio: tra i film che lo precedono, «Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2», quarto con 1,34, è forse raggiungibile. Sul

podio ci sono «Avatar» (oltre 2,7), «Titanic» (2,1), «The Avangers» (1,5). Nel prossimo weekend, almeno negli Usa, la sfida si farà però dura con l’arrivo di «Avengers: Age of Ultron», che ha già incassato 201 milioni di dollari nei Paesi in cui si è uscito, compresa l’Italia. «Fast and Furious 7» è anche il terzo film della storia a superare il miliardo di dollari in incassi internazionali, dopo «Avatar» e «Titanic». Intanto segnatevi la data del 14 aprile 2017: quel giorno uscirà infatti l’ottavo capitolo della saga.

RLa denuncia della donna l’indomaniE Salvini attacca: «Castrazione chimica anche qui»

Page 47: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

47LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Quattro giorni al via Venerdì a Milano alle 10 in punto scatta Expo, su un milione di metri quadrati in zona Rho Fiera si ragiona su come «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita»: 145 Paesi e 6 mesi oltre 160 eventiGAZZA EXPO

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Serena Gentile

E xpo è una partita importante per Milano el’Italia tutta, una partita da vincere, eccoche hanno convocato anche Gigi Buffon.

«Quando mi è arrivata la telefonata e la propo-sta di diventare Ambassador, avevo da pocoterminato di leggere Expo 58 di Jonathan Coe,dove emerge in maniera evidente il discorsodell’incontro tra popoli… un po’ forse quelloche per noi sportivi è l’Olimpiade. E ho detto sìperché credo che nel progetto di grande rinno-vamento che sta investendo il nostro Paese, un’esperienza simile non possa che fare del be-ne. E credo che tutti – ognuno con le propriepossibilità – dovrebbero mettersi in uno statod’animo (e non solo, potendo) di grande dispo-nibilità nei confronti di Expo».

Andiamo a cena, che commensale è?«Con il cibo ho un rapporto magnifico. A volteun po’ inespresso per via della mia professione.Fortunatamente ho un metabolismo che mipermette di non ingrassare immediatamente,ma è comunque meglio non tirare la corda. So-prattutto in certi periodi dell’anno dove gli al-

lenamenti e gli sforzi fisici sono davvero impe-gnativi».

Tra Inzaghi l’estremista (bresaola e pasta in bian-co, pasta in bianco e bresaola per trent’anni) o Pe-pito Rossi ghiotto di hamburger (pare che a Firen-ze debbano toglierglieli di bocca), Buffon dove si siede?(sorride) «In mezzo. So cosa mi posso permetteree a cosa devo fare attenzione per non esagerare.Poi, onestamente, dopo vent’anni di professioni-smo mi sono abituato, sono riuscito a consolidarealcune abitudini alimentari da atleta».

Con la Juve e l’Italia, tra Coppe e Mondiali, ha gira-to praticamente il mondo. Quale cucina preferi-sce? Sperimenta o è un tradizionalista?«Mi piace molto il sushi. Ma non proviamo nean-che lontanamente a paragonare nulla alla cucinaitaliana. Diciamo che sperimento mantenendosempre un piede nella scarpa giusta… O meglionello “stivale” giusto. Quello italiano».

Quanto conta l’alimentazione nella carriera di unatleta, quindi nelle vittorie di una squadra?«Tanto. Quasi forse più per l’atteggiamento men-tale che ne deriva, oltre che per un ovvio benefi-cio fisico».

E quanto educare gli uomini di domani ad unavita alimentare sana? È questa la sfida epocalein un mondo di contraddizioni, dove si muore an-cora di fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel 2010-2012) o per cattiva alimentazione(circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate aobesità o sovrappeso). «È un tema importantissimo e delicatissimo, che mi porta a fare necessariamente un po’ diautocritica. Certamente rappresento una pic-cola élite di persone agiate che, proprio a causadella condizione economica avvantaggiata,spesso non si pone il problema del consumoconsapevole, tema centrale di Expo. È inveceindispensabile farlo. Innanzitutto nei confron-ti dei nostri figli a cui deve essere data un’edu-cazione che valorizzi ogni giorno le fortune e lericchezze – non mi riferisco esclusivamente aquelle materiali – che la vita ci ha donato. Epoi, in secondo luogo, sarebbe necessario unconsumo consapevole. Si tratta tutto sommatodi sviluppare una coscienza critica nell’acqui-sto di ciò che riteniamo ci possa essere utile inquel determinato momento. Non credo in que-sto modo di poter risolvere il dramma dellemorti infantili causate dalla mal nutrizione,ma almeno ritengo che così facendo si possaquantomeno contribuire alla diffusione di unacultura consapevole delle enormi fortune cheha ricevuto. E per questo maggiormente rispet-tosa».

Quindi, Louis Thomas e David Lee a tavola...«Hanno pochi stravizi e tante regole. Sono unpadre molto attento in questo: si mangia di tut-to e, soprattutto, si finisce tutto quello che è nelpiatto. Piuttosto chiedendo prima di iniziarepiccole quantità».

Ma qualche volta sgarrerà anche lei... Ci sarà unpiatto a cui non sa resistere? «Davanti alla pasta alla carbonara… potrei non controllarmi!».

Il piatto della mamma, quello dei ricordi, quelloche le prepara ogni volta che torna a Carrara?«Pasta alla carbonara, appunto…». Ride.

Tra i pali è il numero uno, dietro ai fornelli invececome si muove?«Lasciamo stare: la cucina è il regno di qualcunaltro. Non certamente il mio. Se poi si parla disopravvivenza, beh allora posso certamente af-fermare di non rischiare il digiuno: un piatto dipasta, un uovo o una bistecca sono in grado diprepararmeli».

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527le partite giocate con la Juve che lo ha acquistato dal Parma nel 2001 insieme a Thuram per 75 miliardi di lire Bachini

LA CHIAVE

Debutta in Nazionale il 29 ottobre 1997 in Russia-Italia (1-1), qualificazioni Mondiali: 147 presenze e la Coppa del Mondo 2006

1. Gigi Buffon è nato a Carrara il 28 gennaio 1978. Indossa la maglia della Juventus (sponsorizzata da qualche giorno Expo) dal 2001.2. In bacheca ha una Coppa Uefa con il Parma nel 1999, lo stesso anno vince la Coppa Italia e una delle 5 Supercoppe italiane (le altre con la Juve, più 5 scudetti tutti bianconeri. Gli manca solo al Champions... GETTY E ACTION

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Dalla nursery al pesce palla, tutto quello che devi sapere A spettando i vip («Per il

primo maggio non cene aspettiamo molti.

Ma nel corso del tempo ci sa-ranno Hollande, Putin, laMerkel e Cameron, mentreper gli Stati Uniti, con rispet-to per Obama, punteremo susua moglie» ha garantito ilcommissario unico GiuseppeSala), Expo apre alle fami-glie con una serie di agevola-zioni sull’acquisto dei bigliet-ti, tanti eventi dedicati ai piùpiccoli, una nursery per i pit-stop e nella Welcome Area diChicco, adiacente all’ingres-so ovest Triulza, passegginidi cortesia gratuiti da preno-tare tramite l’app di Chicco.

SERVIZI Expo ha Infopointdislocati in tutta Italia, unExpo gate in Piazza Castelloe una navetta gratuita, Peo-ple Mover, che compie un

rie, un’area di vendita deibiglietti Trenitalia nel Padiglio-ne Expo Partner 1 (Strada 22Nord) mentre nel padiglioneAlitalia/Etihad (Strada 22Nord) è possibile acquistare vo-li aerei e pacchetti di viaggio.Expo ha quattro punti dedicatial Primo Soccorso Sanitario eposti fissi con Forze dell’ordine.Expo ha novemila operai e tec-nici che stanno lavorando gior-no e notte perché tutti i padi-glioni siano visitabili già da pri-mo maggio. Expo è aperto tuttii giorni dal primo maggio al 31ottobre dalle 10-23 (biglietterie9.30 – 21), ingresso serale 19-23 con chiusura dei tornelli inentrate alle 21. Il 21 di giugno,che è una domenica, a Expo sitenterà i battere il Guinness deiprimati con la pizza più lungadel mondo che sarà impastata estesa lungo il Decumano, perun chilometro e mezzo (il re-

cord attuale è di un chilometroe 300 metri). Gentilmente of-ferta dalle aziende che produ-cono pomodoro, dopo la cottu-ra sarà lì per essere mangiata.

CIBI STRANI A Expo si potràconsumare anche il pesce palla,prelibatissimo piatto giappone-se che necessita di un’accuratae delicata preparazione per evi-tare che il suo pericoloso vele-no ne contamini la carne. Il mi-nistero della Salute ha concessola deroga per il consumo del fu-gu (questo il nome nipponico)

ma solo nel perimetro del-l’esposizione. Stesso nullao-sta per il coccodrillo delloZimbawe che è in viaggioverso l’Italia, mentre sonogià arrivati dalla Thailandiainvece gli scorpioni ricopertidi cioccolato e le larve gigan-ti. Resta vietata, per fortuna,la carne di cane. Expo ha labenedizione di Papa France-sco che venerdì interverràdurante la cerimonia di inau-gurazione di Expo Milano2015 con un collegamento indiretta reso possibile dallacollaborazione tra la Rai e ilCentro televisivo vaticano.La sera prima apre le danze ilconcerto di Bocelli in piazzaDuomo e in diretta su Rai 1, ilprimo dei 160 eventi in car-tellone. Buon Expo, Milano.Che sia un successo.

s.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le bandiere dei 145 Paesi partecipanti a Expo in viale Forlanini OMNIROMA

«Un incontrodi popoliche ricordal’Olimpiade»1Il n.1 di Juve e Italia in campo per Expo: «Non resisto alla carbonara»

RAspettando Papa Francesco, volatafinale per 9mila operai. Venerdì concerto di Bocelli

percorso circolare lungo il peri-metro del Sito Espositivo di Fie-ra-Rho, effettua 10 fermate epassa ogni 5’ (che in alcune fa-sce orarie possono diventare7’). E una connessione gratuitaalla rete wireless, una App uffi-

ciale e un contact center 020-2015 attivo da lunedì a sabatodalle 8 alle 23. Expo ha un Well-ness Club allestito da Techno-gym, la +Medical Parafarma-cia sulla Strada 24 Nord, ban-che, aree fumatori e tabacche-

Buffon

LA STORIA - 10 CONTINUA

Page 48: La Gazzetta dello Sport (04-27-2015)

48 LUNEDÌ 27 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT