La Gazzetta dello Sport (04-19-20150
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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 19 aprile 2015 anno LXXI - numero 16 euro 1,40www.gazzetta.it / gazzatv canale 59 lunedi 23 settembre 2015 anno 123 numero345 euro 1,409
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STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE
1 Montecarlo, Nadal lottaDjokovic vola in finaleFognini-Bolelli da sogno
Super Serena incantaBrindisi nella Fed CupLa Errani fa 1-1 con gli Usa
Europei di ginnastica:il cavallo di Busnari e un bronzo fai da te
2
3
MOTOGP IN ARGENTINA
E’ Marquez showChe bravo Iannoneparte in prima filaL’abruzzese della Ducati si conferma in gran forma. Sorpresa Espargaro, Vale in ritardo 8°. Il via alle 21
Hamilton poleMa la Ferrari è lì«Si può vincere» L’inglese della Mercedes brilla anche in Bahrain (alle 17 il GP). Il tedesco (2°) però è pronto a mordere: 3° Rosberg, 4° Kimi
VAI VETTEL!
CREMONESI, PERNA ALLE PAGINE 28-29
FALSAPERLA, ZAMAGNIALLE PAGINE 30-31
BERTOLUCCI, MARTUCCI A PAGINA 37
CRIVELLI A PAGINA 36
COCCHI A PAGINA 38
Continuano gli attacchi degli ultrà alle loro squadre. Dopo Cagliari e Varese si è presentato Berlusconi a Milanello
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw
DERBY SPERANZATHOHIR CHIEDELA BOLGIASILVIO LA SVOLTA
In 75.000 a San Siro per Inter-MilanViaggio nei luoghi simbolo della sfidaSu GazzettaTv speciale dalle 20.30
10
BIANCHIN, DALLA VITE, GOZZINI, OLIVERO, PASOTTO, TAIDELLI ALLE PAGINE 10-11-12-13
Mauro Icardi e Jeremy Menez a caccia di gol
IL COMMENTO di Stefano Cazzetta
18
SERVE UNA STRATEGIA COMUNEGiocatori sull’attenti sotto le curve, striscioni che non rispettano neppure il dolore per la morte di un figlio, aggressioni verbali e fisiche, vandalismo negli stadi, partite rinviate, giocatori (parole di Zeman) sotto shock. Questa è l’immagine che il calcio italiano è in grado di offrire e che rimbalza in ogni angolo del mondo.
CAGLIARI SHOCKBARBARI A VARESEDENUNCE A ROMA ESCALATION ULTRA’
18
BRUSA, CATAPANO, VELLUZZI ALLE PAGINE 18-19
L'ARTICOLO A PAGINA 18
Il campo del Varese dopo la devastazione notturna
JUVE CANNIBALE, LAZIO KO: 2-0
TEVEZI bianconeri battono la seconda in classifica che veniva da 8 successi di fila. Apre l’Apache e chiude Bonucci. Trionfo possibile tra 2 giornate
CIERI, DELLA VALLE,GRAZIANO,
LICARI, SCHIANCHI,VERNAZZA
DA PAG. 2 A PAG. 8
RISULTATI & CLASSIFICA31a GIORNATA
JUVENTUS* 73LAZIO* 58ROMA 57NAPOLI 50SAMPDORIA* 50FIORENTINA 49GENOA 44TORINO 43MILAN 42INTER 41
PALERMO 38SASSUOLO 35CHIEVO 35UDINESE 34EMPOLI 33VERONA 33ATALANTA 29CESENA* 23CAGLIARI 21PARMA (-7) 12
IERISAMPDORIA-CESENA 0-0JUVENTUS-LAZIO 2-0OGGI ORE 15SASSUOLO-TORINO (1-0) ORE 12.30CHIEVO-UDINESE (1-1)EMPOLI-PARMA (2-0)PALERMO-GENOA (1-1)ROMA-ATALANTA (2-1)CAGLIARI-NAPOLI (3-3) ORE 18INTER-MILAN (1-1) ORE 20.45DOMANIFIORENTINA-VERONA (2-1) ORE 20.45
*Una partita in più
L’ALTRO ANTICIPOSamp, 4 punte
e zero gol al CesenaUn pari anti Euro
14
DA RONCH, GRIMALDI A PAGINA 14
ALL’ESTEROUnited steso da HazardIl Chelsea vede il titoloMessi: 400 in... Barça
22
BOLDRINI, RICCI ALLE PAGINE 22-23
VOLATA 2° POSTO Ora la Roma
mette l’Iturbe:occasione
controsorpasso
9
CECCHINI, SPINI, STOPPINI PAGINA 9
FA LE UOV ASCUDET TO
Carlitos Tevezfesteggia il gol
sbattendo le «ali»come una gallina
LIVERANI
LA PROVA GENERALEPER MONACO
La grande novità della Juventus di Allegri è che la vittoria con la quale finisce di ricucirsi sulle maglie lo scudetto, quella di ieri con la Lazio, non chiude la stagione ma se mercoledì non ci saranno sorprese di fatto ne apre la fase più importante.
IL GESTODELLA GALLINA
L’ANALISIdi Paolo Condò
L'ARTICOLO A PAGINA 21
21Zeman: «I miei ragazzi hanno avuto paura»Stadio devastato: all’Ossola si gioca solo oggi Striscioni anti Ciro: 4 identificati. Alfano: «Daspo»
2
aiutare dietro. Il senno di poi – cioè il secondo tempo con Candreva e 4231 – dice che la scelta èstata un errore, ma non avrebbe cambiato la partita.
DUE ERRORI, DUE GOL Perché? Perché la Lazio ècomposta da tre reparti ben separati tra loro. Le punte non tornano, nel centrocampo Biglia èai suoi minimi (e manca l’infaticabile Parolo), e in difesa senzaDe Vrij sono guai. Quarta partitasenza l’olandese e quarta sconfitta. Lo scollamento è evidentenel primo gol: basta un colpo ditesta alla cieca di Vidal per tagliare mezza squadra e lanciareTevez tenuto in gioco da Mauricio. Scatto e sinistro rapidissimo,centro numero 18. Il game overarriva al 28’ con una dimostrazione ancor più chiara delle amnesie non solo difensive: Bonucci, il migliore in campo, prendela palla sulla linea di mezzo e siavvia verso la porta, con la Lazioche si apre come le bibliche acque di Mosè, fino all’inevitabile
ATTENDERE E COLPIRE Se la Juve di Conte era lasublimazione della furia, questa di Allegri è l’elogio della pazienza. Con la testa al Principato, infatti, il tecnico fa la scelta giusta, attendere e colpire,e la Lazio ci finisce dentro. Altro che possesso palla(alla fine sarà al 59% laziale) e vantaggio territoriale (sempre per gli ospiti 64%).Altro che aggressione immediata per chiudere la pratica il prima possibile. La Juve si proteggenel suo 352 versione attenta,lasciando Pirlo molto basso, forse anche per necessità vista lacondizione fisica. Quindi aspettache la Lazio, sicura del suo passato recente, sviluppi la tela deipassaggi in attesa dello scatto diFelipe Anderson (fuori partita) edel movimento a sorpresa diMauri (anonimo). Non succedemai. E mancano anche le botteda fuori di Candreva: Pioli rinuncia all’azzurro scegliendo un433 con attacco mobile. Nelsenso che Mauri (spesso centrale), Klose e Anderson girano e rigirano: fino a perdere loro stessil’orientamento, senza neanche
Juve, la lezione dei più forti La Lazio stecca la prova del 91Il solito Tevez apre, Bonucci sigilla il 2-0. I campioni d’Italia volano a +15: la festa è vicina La squadra di Pioli cade dopo 8 vittorie consecutive e chiude in 10 per l’espulsione di Cataldi
Fabio LicariINVIATO A TORINO
E con tutta probabilità questi sono i punti scudetto che mancavano e che la Juve aveva fallito contro il Parma. Non c’è Lazio che tenga:
anzi per una sera non c’è proprio Lazio, scomparsasul più bello dopo un ciclo irresistibile di otto successi, annegata nei suoi stessi errori. Tevez e Bonucci spiegano cosa significhi per Pioli una difesasenza De Vrij. Con i biancocelesti scaricati a 15,adesso Allegri può temere al massimo una Roma a13 lunghezze (se batte l’Atalanta) e 7 misere partite dalla fine. Come dire: è fatta. Ma se la Juve siprende lo scudetto è perché il suo ciclo invece nonconosce stop, o quasi, e quando si fa sul serio nessuno le resiste: come se le cadute contro medie (Genoa) e piccole (Parma) fossero inevitabili manifestazioni di «umanità». In Italia naturalmente.In Europa è tutto da vedere, ma questo 20 valetantissimo perché da oggi, dopo aver spremuto Tevez e altri mammasantissima a ogni giornata, sarebbe folle rinunciare al turnover: tutte le forze devono essere incanalate sul binario Champions dove, Monaco permettendo, il Porto, l’Atletico e il sorteggio potrebbero offrire un’occasione (in teoria) irripetibile.
tiro a botta sicura. Due gol in mezz’ora dopo averne subiti due nelle ultime otto gare. Tutto chiaro.
SI RIVEDE VIDAL In prospettiva Monaco il successo è ancor più largo perché la Juve non sembradannarsi l’anima, le basta colpire quando serve, ecosì risparmia energie. Addirittura nel secondo tempo il baricentro si abbassa ancora di più, tantosi capisce che la Lazio fa circolare la palla, ma inarea proprio non entra. Ad Allegri basta invece inserire Morata (al posto di Matri) per permettersi dialleggerire la pressione e ripartire pericolosamente in velocità: il 30 non arriva soltanto perché, com’è comprensibile, non c’è bisogno che tutti seguano l’azione. Non tutto, però, è da quattro stelle: sela difesa a tre resta ancora l’opzione consigliabile,anche per il movimento ridotto di Pirlo, c’è Chiellini non al massimo ed è proprio lui a creare le treoccasioni laziali (Klose, Candreva su punizione eAnderson). Andrà protetto. In compenso Vidal pare ritrovato: lucido, geometrico, aggressivo e anche pulito negli interventi, aggettivo non riferibilea Marchisio che qualche cattiveria inutile potevarisparmiarsela. La legge dello Juve Stadium è ancora vigente (ottavo successo di fila), ora c’è da prendere la residenza a Montecarlo per guadagnare sulle imposte europee.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie ARAnticipi 31a giornata
La festa dei giocatori bianconerial termine della partita
vinta contro la Lazio LIVERANIInsaziabili
clicIL 4° SCUDETTO DI FILAPOTREBBE ARRIVAREMERCOLEDÌ 29 APRILE
La Juve ha 15 punti in più della Lazio e 16 della Roma, che oggi può arrivare a -13. Se la Roma non vince contro l’Atalanta, i bianconeri potrebbero festeggiare il 4° scudetto consecutivogià mercoledì 29 aprile, con 5 turni d’anticipo. Se Juve, Lazio e Roma le vincono tutte, lo scudettoarriverà sabato 2 maggio
3DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
13’ Prove tecniche Marchisio prende la mira da trenta metri,Marchetti para.
17’ Implacabile Carlitos Vidal di testa anticipa Biglia e lanciaTevez, tenuto in gioco da Mauricio. Scatto e sinistro vincente unavolta dentro l’area: 1-0 Juve.
25’ Klose chiuso Maldestro rinvio di Chiellini, Klose è chiuso inangolo da Bonucci.
28’ Bonuccissimo Bonucci parte dalla linea di centrocampo:nessuno lo marca, Tevez e Matri «allargano» i centrali e così lojuventino ha lo specchio libero e non sbaglia: 2-0.
17’ Girovidal Cataldi perde palla sulla trequarti, Vidal tenta il tiro agiro da sinistra ma palla fuori.
20’ Bomba Candreva Fallo di mano di Chiellini al limite dell’area,punizione fortissima di Candreva che Buffon devia in angolo.
24’ Biglia flipper Tiro da fuori di Biglia, Buffon para, la palla glisfugge e rimbalza e para ancora.
44’ Profondo rosso Cataldi Calcio da dietro a Tevez in fuga e «rosso» per Cataldi.48’ Buffon! Chiellini rinvia male su Felipe Anderson ma Buffon dà unsenso alla sua partita.
LAZIOJUVENTUS 2 0
PRIMO TEMPO
SECONDO TEMPO
PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Tevez al 17’, Bonucci al 28’ p.t.
ARBITRO Rizzoli di Bologna. NOTE paganti 12.651, incasso di 813.240 euro; abbonati 26.265, quota di 927.432 euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 3-4. Angoli 2-9. In fuorigioco 3-1. Recuperi: p.t. 5’, s.t. 4’.
JUVENTUS (3-5-2)Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Marchisio, Pirlo (dal 27’ s.t. Pereyra), Vidal (dal 39’ s.t. Sturaro), Evra; Matri (dal 14’ s.t. Morata), Tevez. PANCHINA Storari, Rubinho, Lichtsteiner, De Ceglie, Marrone, Pepe, Llorente, Coman.ALLENATORE AllegriBARIC. MOLTO BASSO 45.6 MCAMBI DI SISTEMA nessunoESPULSI nessunoAMMONITI Evra e Marchisio per gioco scorretto; Chiellini per c.n.r.
LAZIO (4-3-3)Marchetti; Basta, Cana, Mauricio, Braafheid (dal 1’ s.t. Candreva); Cataldi, Biglia, Lulic; F. Anderson, Mauri (dal 21’ s.t. Keita), Klose (dal 47’ s.t. Ledesma). PANCHINA Berisha, Strakosha, Ciani, Pereirinha, Onazi, Ederson, Perea.ALLENATORE Pioli.BARICENTRO ALTO 55 METRICAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 1’ s.t.ESPULSI Cataldi per g.sco. al 44’ s.t.AMMONITI Mauricio, Lulic e Cana per g.sco.; Candreva per proteste.
fIL PERSONAGGIOCARLOS TEVEZ
L’Apache dalle uova d’oroLa Signora non lo molla1Carlitos fa la gallina per sfottere il River e avverte: «Si parla troppo del mio futuro al Boca»
L’ARGENTINOAI RAGGI X
1Carlos Tevez, 31 anni, ha segnato in tre delle quattro partite giocate contro la Lazio in Serie A. L’attaccante argentino è arrivato a Torino nell’estate del 2013: la Juventus lo ha acquistato dal Manchester City
TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla
1
IL GOL
PALLE RECUPERATE
PASSAGGI 33
8
LANCI POSITIVI3
FALLI SUBITI
PALLONI INTERCETTATI
3
2
FALLI FATTI0
26
ATTACCO
IL PUNTO DA CUI HA TIRATO
POSITIVI 7NEGATIVI
18I suoi gol in campionatoCon quello di ieri sera, Carlos Tevezè arrivato a quota 18 golin campionato, uno in meno di quanti ne fece in tu�a la passata stagione
250%
250%
POSITIVI NEGATIVI
DRIBBLING
413212
12812
1321
2331
11211
11
Mirko GrazianoTORINO
S empre Tevez! Non si ferma più. Gol numero 26in stagione, diciottesimo
centro in campionato, e davanti a sé traguardi eccitanti, con ilclub e la nazionale. Ed è stataforse proprio la Seleccion aispirare una stagione che staassumendo contorni personalimostruosi per l’Apache. L’avvento di Martino alla guida delclub Argentina e la chiamatadopo tre anni di esilio, poi a fare la differenza ci ha pensato la«fame» del Jugador del pueblo,a caccia di un posto sicuro perla Coppa America di giugno, inCile. Ogni gara la vive come unesame senza ritorno, il tuttoper la gioia di Allegri. Infaticabile, 90’ anche ieri, «tanto ci sono quattro giorni da qui a Montecarlo», deve aver detto al tecnico. Ma la verità è che Tevezvoleva mettere un’ulteriore firma, quella decisiva sul quartoscudetto consecutivo della Juve. Non lascia nemmeno le briciole in questa stagione. Giocada leader vero, è quasi semprelui ad aprire le partite: è successo 15 volte nelle 19 gare incui ha segnato.
QUELL’ESULTANZA... Sempredal fronte Tevez, arrivano intanto le reazioni all’ottimismodel presidente del Boca Angelici, che ai microfoni di TyCSports ha sostenuto di essere«vicino a riportare Tevez in patria». Così l’agente dell’Apache: «Basta, si sta giocando coni sentimenti dei tifosi. L’unicacosa certa — ha dichiaratoAdrian Ruocco a Radio La Red— è che Tevez vuole rispettareil contratto con la Juve. Tuttisanno che Carlos chiuderà lacarriera al Boca. Ma torneràpiù avanti e bisogna ancora vedere quando, perché c’è uncontratto». Duro Beppe Marotta: «Il presidente del Boca ha
fatto delle dichiarazioni moltoazzardate, per due motivi: primo perché deve rispettare levolontà della società che detiene i diritti sportivi; poi deve approfondire l’atteggiamento, lavolontà del calciatore. In questo caso Tevez non ha mai ma
nifestato a noi la volontà e lavoglia di andarsene». Certo, aitifosi del Boca non sarà sfuggita l’esultanza di ieri di Carlitos:corsa e gesto della gallina, proprio come in uno storico BocaRiver, semifinale di Coppa Libertadores. E fra poco i due
LA MOVIOLAdi ANDREASCHIANCHI
REGOLARE TEVEZ SULL’1-0GIUSTO IL ROSSO A CATALDI
Non è una partita semplice per Nicola Rizzoli che, tuttavia, se la cava senza particolari problemi. Vede bene, assieme ai collaboratori, in occasione dell’1-0 della Juve: sul tocco di testa di Vidal è regolare la posizione di Tevez tenuto in gioco da Mauricio. Nella circostanza la retroguardia della lazio è molto alta. Nel primo tempo qualche dubbio per un intervento di Marchisio su Braafheid: sembra che
l’entrata dello juventino sia scorretta, e potrebbe anche essere sanzionata con un cartellino giallo. Corrette tutte le altre decisioni disciplinari. Giusto, nel finale della partita, il rosso a Cataldi: è brutto (e anche molto pericoloso) il fallo da dietro su Tevez. Rizzoli, con buonsenso, lascia spesso correre, cerca di non interrompere lo sviluppo dell’azione e, soprattutto, evita di farsi coinvolgere in sterili polemiche.
club si ritroveranno negli ottavi della stessa competizione. «Ma no — ride Tevez —, questagara non c’entra, ho esultatocosì perché lo avevo promessoalla mia gente, e farò lo stessose segnerò anche a Monaco.Preparatevi a una grande Juve.Il mio futuro? Basta, non è giusto che si parli di me, conta laJuve, vivo e viviamo un momento straordinario. E se deciderò di andare via, i primi a saperlo saranno di certo i tifosi».Su Carlitos dice la sua ancheAllegri: «È normale sentire nostalgia di casa. La sento io chesono di Livorno ed è a tre oreda qui... figuriamoci lui che èdell’altra parte del mondo».Chiude Marotta sull’eventuale«dualismo» BuffonNeto: «Gigiè ancora oggi uno dei migliorial mondo». E Neto? Chi sarà ilvice l’anno prossimo? «Stiamovalutando lo scenario, perchébisogna guardare avanti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
QUELLA «GALLINITA» DEL 2004... La «gallinita» fatta da Tevez dopo un gol col Boca al River in Libertadores nel 2004. Uno sfottò che gli costò l’espulsione
GDS
4 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
5DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
POSSESSO PALLA
LAZIOJUVENTUS
40,9% 59,1%
ANGOLI
PASSAGGI RIUSCITI
PASSAGGI EFFETTUATI
LAZIOALTO 55 metriBARICENTRO
JUVENTUSMOLTO BASSO 45,6 metriBARICENTRO
1222
FALLICOMMESSI
138149
PALLEPERSE
7075
PALLERECUPERATE
44TIRI NELLO SPECCHIO
1
333 23
32 1082119
2015
2 9 390 541
86,5%79,5%
22
27
20
3319
5
11790
32
8
fL’ANALISI TECNICA
La gloria nasce in difesaBarzagli e Bonucci sono muri insuperabili1La squadra di Allegri lascia alla Lazio il controllo delle operazioni (solo 40,9% di possesso palla), resta molto bassa e sfrutta gli errori
Schierata con il classico 3-5-2, quindi senza il trequartista, la Juve si affida alla regia di Pirlo in avvio di manovrae ai movimenti di Tevez che ha il compito di organizzare l’azione offensiva. L’argentino è fondamentale quando va incontro al pallone, de�ando il passaggio, e vede l’inserimento da dietro della mezzala: Marchisio a destra e Vidal a sinistra.
PASSAGGIO
MOVIMENTO
MOVIMENTO CON PALLA
MARCHISIO: palloni interce�ati 4PIRLO: palloni toccati 55
TEVEZ: palloni recuperati 8MATRI: palloni persi 10
LA MOSSA TATTICA
MATRI
TEVEZ
PIRLO
MARCHISIO
Andrea Schianchi
D a una parte, la solidità dell’acciaio. Dall’altra, la leggerezza della panna montata. Ladifferenza tra Juventus e Lazio sta tutta
qui, nella consistenza delle rispettive difese. Quella dei bianconeri è tanto solida quanto attenta e affiatata. Quella di Pioli balbetta, si arrangia come può, ma appena si presentano ledifficoltà va in crisi e crolla. Il fatto è che Allegriha la possibilità di mandare in campo il terzettopiù impenetrabile d’Italia (soltanto 15 i gol incassati dalla Juve in questo torneo): Barzagli,Bonucci, Chiellini (anche se nonin grande serata). Pioli, invece,deve inventarsi mezza retroguardia perché gli mancano De Vrij(centrale) e Cavanda (terzino).Siccome la logica e l’esperienzainsegnano che l’intesa, soprattutto là dietro, è fondamentale, eccospiegate le amnesie della Lazio. Inoccasione dei due gol gli errori sono evidenti: sulla rete di Tevez lalinea difensiva è troppo alta e si fasorprendere dal tocco di testa diVidal che imbecca Carlitos. AMauricio e Cana manca la velocitàper recuperare. Sul gol di Bonucci, invece, lacoppia centrale non affronta l’avversario in possesso di palla e si fa ingannare dal movimento ditaglio di Tevez. In una simile situazione uno deidue difensori deve uscire a contrastare Bonucci enon aspettarlo al limite dell’area.
SEMPRE CON EQUILIBRIO Se la Juve, in totale,ha subito la metà dei gol della Lazio (15 contro30), significa che il senso della superiorità è proprio in questo dettaglio, che poi tanto dettaglionon è. Gli scudetti, da sempre, si vincono con lemigliori difese e non con i migliori attacchi. E’una questione tattica e filosofica: se io sono ben
protetto e non subisco le iniziative degli avversari, ho la possibilità di sviluppare la manovra offensiva con maggiore equilibrio senza essere costretto a sbilanciarmi e senza, dunque, prestareil fianco al contropiede nemico. Nel caso dellasfida dello Stadium la Juve dimostra tutta la suaforza impostando una strategia di attesa e ripartenza. Non è da tutti, a maggior ragione quandosi deve giocare davanti ai propri tifosi. Non è cinismo, quello dei bianconeri, ma consapevolezza della qualità. Allegri conosce la solidità delreparto difensivo e sa che i centrocampisti, all’occorrenza, possono aiutare: per questa ragione ordina di mantenere il baricentro basso (alla
fine sarà davvero molto arretrato:45,6 metri) e di sfruttare gli spaziche Tevez va a conquistarsi nellametà campo della Lazio. Logicoche un simile atteggiamento te lepuoi permettere soltanto se hai trecentrali che fanno muro e respingono tutto quello che arriva dalleloro parti. Analizziamo le prestazioni di Barzagli e Bonucci, i migliori. Il primo, su 33 passaggi effettuati, ne sbaglia solo 2. Il secondo, a parte il gol del 20, intercetta4 passaggi agli avversari.
NESSUNA DISTRAZIONE La Lazio, invece, nonostante il 59,1 per cento di possesso palla non riesce a pungere come vorrebbe. Tanti passaggi(541 contro i 390 dei bianconeri), buona precisione (86,5 per cento), ma di fronte a una Juveschierata a protezione di Buffon manca il guizzodi un Felipe Anderson o di un Klose, cioè quellideputati a saltare l’avversario e a creare la superiorità numerica. I 30 cross (cui vanno aggiunti i9 calci d’angolo) scodellati in mezzo all’areabianconera hanno prodotto poco. Il trio bianconero BarzagliBonucciChiellini ha avuto pochissimi attimi di distrazione, e nessuno fatale.
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541i passaggi effettuati dalla Lazio. La squadra di Pioli ha avuto il 59,1 per cento di possesso.
IL NUMERO
GDS
GDS
Serie ARAnticipi 31a giornata
La Roma travolge il Bari (5-1, con assist di Balzaretti per il 2-0 di Soleri) e allunga in vetta al girone C. Nel girone B, l’Udinese crolla in casa col Perugia e viene scavalcata da Cesena e Atalanta: oggi è fuori dai playoff. Nel girone A, vincono Fiorentina e Spezia: il derby di oggi di Torino può essere decisivo in chiave secondo posto. GIRONE A Bologna-Entella 0-3, Fiorentina-Carpi 2-0, Modena-Parma 1-2, Sampdoria-Pro Vercelli 2-2, Spezia-Genoa 3-0, Trapani-Varese 2-4. Oggi, ore 11: Torino-Juventus (Rai Sport 1). Classifica: Fiorentina 57 punti; Spezia 49; Torino 47; Juventus 44; Sampdoria 43; Entella 38; Parma 37; Pro Vercelli 35; Bologna 25; Trapani 19; Carpi 18; Modena 15; Genoa 13; Varese 9. GIRONE B Pescara-Cittadella 2-3, Udinese-Perugia 1-2, Brescia-Inter 1-1, Cagliari-Chievo 0-1, Cesena-Sassuolo 1-0, Verona-Atalanta 0-1. Milan-Lanciano il 25/4. Classifica: Inter 51 p.; Milan 45; Cesena 39; Atalanta 38; Udinese 37; Chievo 36; Verona 31; Sassuolo 29; Perugia 27; Pescara 25; Cittadella 24; Cagliari 23; Brescia 20; Lanciano 6.GIRONE C Venerdì: Ternana-Latina 4-1. Ieri: Livorno-Crotone 2-1, Roma-Bari 5-1, Avellino-Catania 0-5, Palermo-Lazio 1-0, Empoli-Vicenza 3-1, Frosinone-Napoli 0-1. Classifica: Roma 52 p.; Lazio 48; Bari 46; Catania 44; Empoli 43; Napoli 40; Palermo 39; Livorno 29; Latina 27; Frosinone 23; Ternana 21; Vicenza 19; Crotone 14; Avellino 7.
PRIMAVERA
Toro-Juventus,derby pesante: può valereil secondo posto
COPPE EUROPEE
Da martedì nuova tre giorni europea con i quarti di ritorno di Champions League ed Europa League, che vedranno impegnate tre squadre italiani, reduci da altrettanti buoni risultati nei match di andata. La Juventus (mercoledì in Champions) dovrà difendere a Montecarlo il gol di vantaggio ottenuto allo Stadium (di Vidal su rigore): l’esser riuscita a non subire gol in casa potrebbe rivelarsi fatto molto importante per la squadra di Allegri. E giovedì tocca a Napoli e Fiorentina in Europa League. Gli azzurri di Benitez vengono dall’impresa di Wolfsburg, travolto a domicilio 4-1 (Higuain, doppio Hamsik e Gabbiadini); la Viola di Montella parte dall’1-1 di Kiev, grazie alla rete in extremis di Babacar. Dovessero andare avanti le due italiane e Zenit e Dnipro, niente derby in semifinale, per evitare - per decisione dell’Uefa - incroci tra squadre russe e ucraine.
Champions Martedì, ore 20.45Bayern-Porto (andata 1-3)Barcellona-Psg (3-1)Mercoledì, ore 20.45Monaco-JUVENTUS (0-1)Real Madrid-Atletico Madrid (0-0)
Europa LeagueGiovedì, ore 21.05Zenit-Siviglia (1-2)Dnipro-Bruges (0-0)FIORENTINA-Dinamo Kiev (1-1)NAPOLI-Wolfsburg (4-1)
Mercoledì tocca ai bianconeri Giovedì il Napoli e la Fiorentina
L’esultanza di Arturo Vidal dopoil rigore che ha steso il Monaco
shop.swatch.it
6 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
In Europa a 4, in campionato si torna a 3. Allegri il trasformista:non ha buttato via il format di Conte, l’ha riadattato e se ne serve quando occorre essere pratici. Ieri sera c’era da mettere in banca lo scudetto.
IL TECNICOALLEGRI
TIRI 2 LANCI 1 PASSAGGI 30
La difesa a 3 è il suo habitat: si sente più protetto e gli permette di fare il difensore alla Scirea. Esce dalla linea, ricama passaggi.Il gol è una fuga per la vittoria, gli avversari lo osservano increduli. BeckenBonucci.
RIECCO VIDALCHIELLINI GIÙMORATA: 30’ MA DI CLASSE
7,5
CROSS 2 RECUPERI 1 PASSAGGI 17
Ingiusto paragonarlo a Lichtsteiner, chiedergli le stesse accelerazioni, però qualcosa di più è lecito aspettarsi. Repertorio basico: il compitino difensivo, la timidezza nell’incursione.
BUFFONIl primo intervento serio lo compie appenasi scollina l’ora di gioco, il che la dice lunga sulla pericolosità laziale: punizione di Candreva, nella tormenta, e SuperGigi alza la palla sopra la traversa. Qualche brivido su un tiraccio di Biglia, spiegabile col pallone «saponoso». Affidabilità.
6,5
PARATE 4 RINVII 8 PRESE ALTE 5
LE PAGELLE di SEBASTIANO VERNAZZA
JUVENTUS
7
RIZZOLI Ci lascia un po’ perplessi la gestione di certi cartellini. Ad esempio, Marchisio andava ammonito già nel primo tempo per la «zompata» su Braafheid. Ultimamente Rizzoli in queste situazioni ha però la tendenza all’abbuono. Per il resto, tutto ok
FAVERANI 6,5MELI 6,5
DAMATO 6IRRATI 6
IL MIGLIOREBONUCCI
IL PEGGIOREPADOIN
EVRADipende da che cosa ci si aspetta da lui. Alla sua età non gli si può chiedere di spingere come ai tempi della beata gioventù, bisogna cominciare ad apprezzarne il lavoro difensivo, che ha la sua importanza. Equilibratore tattico di fascia. Poca appariscenza, molta sostanza.
6,5
CROSS 1 RECUPERI 5 PASSAGGI 25
BARZAGLISi ritrova di frequente sulle piste di Klose, perché il tedescone, per scelta tattica, si muove largo a sinistra. A tratti, nel primo tempo, lo punta anche Lulic, ma Barzaglista ritornando «Barzaglione» e ci vorrebbe altro per spaventarlo. Se la linea è a tre, Barzagli non si ingarbuglia mai.
6,5
LANCI 2 RECUPERI 4 PASSAGGI 31
MARCHISIORieccolo. Col Monaco aveva sofferto la «debordanza» di Kondogbia, con la Lazio si riscopre principe della mediana. Sarebbe da 7, ma gli togliamo mezzo voto per due brutti falli: sulprimo Rizzoli gli abbuona il giallo, sul secondo no. In ogni caso se a Montecarlo andrà così, molto sarà fatto. TIRI 1 RECUPERI 10 PASSAGGI 32
MATRIHa la funzione dei piloni delle funivie: permette al cavo (la palla) di scorrere e alla cabina (la squadra) di salire. Incombenze fisico-tattiche, poco spazio per esibire il suo senso del gol. La classica prestazione apprezzata dai compagni, e un po’ meno dalla critica.
6
TIRI 0 RECUPERI 3 PASSAGGI 5
PIRLOAlla ricerca della condizione perduta. Come col Monaco, a bassa intensità. Schiaccia il tasto che aziona Bonucci per il «costa a costa» del 2-0. Come dite? Era una palletta facile? Sì, può essere, ma provateci voi e ne riparliamo. Pirlo rimane Pirlo, anche al minimo dei giri.
6
LANCI 4 RECUPERI 6 PASSAGGI 39
TEVEZNessuno può fermare un Apache lanciato in una prateria. Basta è uno svelto, ma non c’è niente da fare, se Tevez piglia quel metro,è impossibile riprenderlo. Gol spietato, tipico di uno che non perdona. Se la stessa situazione si ricrea in Champions, la Juve è a cavallo (dell’Apache).
7
TIRI 2 DRIBBLING 2 RECUPERI 8
CHIELLINISull’1-0 imbocca Klose con un rinvio maldestro e rischia di riaprire il match. Un errore è ammissibile, ma ci sembra che negli ultimi tempi Giorgione abbia la sbavatura facile. Alla fine altro brutto sbaglio, su Felipe Anderson. «Chiello» un po’ sbiellato.
5,5
LANCI 4 RECUPERI 9 PASSAGGI 43
VIDALPietra miliare del centrocampo, una specie di checkpoint che gli avversari non superano mai: «Ehi tu, dove vuoi andare? Documenti, prego: io sono Vidal». In più è sua la spizzata che traccia l’autopista su cui sfreccia Tevez per il gol sblocca-risultato. Vidal è tornato vitale.
7
TIRI 1 RECUPERI 7 PASSAGGI 38
MORATAMezz’ora nella bufera, controvento e contro la pioggia, ma non c’è acquazzone che tenga, la classe di Morata viene fuori lo stesso. Un paio di dribbling d’alta scuola, qualche tocco sapiente. Su un campo asciutto, con palla meno filante, avrebbe piazzato il terzo gol.
6,5
TIRI 0 DRIBBLING 1 PASSAGGI 4
E niente, la Lazio non fa il salto di qualità. Si ferma sul più bello,all’ottava vittoria di fila, e consegna lo scudetto alla Juve. Non che ci fossero dubbi, ma forse Pioli poteva giocarsela meglio, con meno esperimenti.
IL TECNICOPIOLI
TIRI 4 CROSS 7 RECUPERI 2
Con lui la Lazio acquista peso e personalità. Col senno di poi è stato un grosso errore lasciarlo fuori dai titolari. E’ il laziale che più tira, più crossa e più crea. Con Candreva la Lazio si eleva (un pochino).
BIGLIA OPACOMALE KLOSEE ANDERSON NON DECOLLA
5
6
TIRI 1 SPONDE 3 RECUPERI 3
Mauri centravanti? Sì, la Lazio parte col capitano falso nove. Non c’è limite alla polivalenza di Mauri, ma c’è un limite a tutto. La mossa non funziona perché allarga Klose e confonde Anderson. Mauri fuori quadro.
MARCHETTIIncassa due gol simili: la difesa si apre come le acque del Mar Rosso a suo tempo e lui si ritrova da solo contro il tiratore. Distinguiamo, però: sul diagonale di Tevez non può nulla, sulla conclusione di Bonucci si ha la sensazione che possa fare di più. Sfumature, comunque.
5,5
PARATE 2 RINVII 6 PRESE ALTE 1
LAZIO
5
IL MIGLIORECANDREVA
IL PEGGIOREMAURI
BRAAFHEIDSoggetto piuttosto misterioso. Terzino che poco spinge e il minimo difende. Si trova davanti Padoin, il più innocuo degli juventini, eppure non ne approfitta. Non è aria per la difesa della Lazio. Pioli sceglie lui come colpevole all’intervallo, ma ce n’erano tanti altri da cambiare.
5,5
LANCI 2 CROSS 3 PASSAGGI 25
F. ANDERSONFA7, la risposta della A al CR7 della Liga, non supera l’esame di maturità. Allo Stadium, contro gli attuali e futuri campioni, si vede la controfigura dell’ala che in questa stagione ha fatto deragliare tante difese.Anderson marginale e banale, e 27 palloni persi sono tanti.
5
CROSS 4 DRIBBLING 6 PASSAGGI 28
BASTAResta col cerino in mano nell’azione che porta all’1-0, ma le responsabilità sono dei centrali che restano impalati e non salgono. Nel complesso fa il suo solito lavoro, è il laziale che vanta il maggior numero di palloni recuperati (13) e di intercetti (5). Qualcosa vorrà pur dire
6
DRIBBLING 2 RECUPERI 13 PASSAGGI 55
CATALDISpiace che il ragazzo, uno dei giovani più promettenti in A, stecchi unappuntamento così importante, ma ci sta perché davanti aveva per lo più Marchisio (del quale per giunta ci pare che abbia qualcosina). L’entrata da dietro su Tevez, che gli vale il rosso, dimostra che non è serata.
5
TIRI 3 RECUPERI 8 PASSAGGI 59
CANADove sei De Vrij? È questa la domanda più ricorrente ogni volta che Tevez e compagnia cantante puntano la difesa della Lazio, in particolare i due centrali. Condivide con Mauricio le principali responsabilità dei due gol subiti. Questione di movimenti molto sbagliati.
5
CONTRASTI 5 RECUPERI 3 PASSAGGI 40
KLOSEKlose rinchiusoin uno strano ruolo. Il suo allargamento a sinistra ci sembrail più grosso mistero laziale della serata. Periferico per un tempo, il tedesco viene poi rimesso al centro, quando la Juve ha già aggirato le linee nemiche. Altro enigma la sostituzione agli sgoccioli del match.
5
TIRI 1 CROSS 1 RECUPERI 4
MAURICIOVedere alla voce Cana. Va bene che in mediana fanno le coperture con lo scolapasta, cioè prendono un buco dietro l’altro, però Cana e Mauricio non sono in sintonia e così creano distonie. Tevez e Bonucci capiscono gli imbarazzi e vanno dentro come razzi.
5
LANCI 1 RECUPERI 7 PASSAGGI 46
LULICUno dei pochi da salvare, i report dicono che le sue sono le cifre di uno che se non altro si è sbattuto. Comincia da centrocampista e prosegue da terzino sinistro, come da ridisegno tattico di Pioli all’intervallo. Molta corsa, tanta «garra». Più o meno Lulic ha fatto il Lulic.
6
CROSS 5 LANCI 5 PASSAGGI 44
7
5,5 5
6
Serie ARAnticipi 31a giornata
FRANCIA
Turnover con vista sulla Juve: Monaco beffato al 90’1Il tecnico Jardim pensa al match di ritorno di Champions: col Rennes è 1-1. Psg, lo sfogodi Sirigu: «Dopo il Barcellona non ero una m...?»
Alessandro GrandessoPARIGI@agrandesso
T anto turnover. Forse troppo. E il Monaco perdepunti preziosi per la corsa
al podio. Contro il Rennes, l’avversaria Champions della Juverimedia un pareggio beffa al90’. Che è anche il terzo consecutivo in casa, dove il club delPrincipato non vince da metà marzo. Statistica scomoda in
vista del ritorno con i bianconeri, mercoledì. Anche se il Monaco sogna sempre il ribaltone,non avendo pressioni particolari in Europa.
REGALO L’obiettivo in realtà è ilterzo posto, a repentaglio dopol’11 con i bretoni, bravi a sfruttare il calo di concentrazionenel finale, quando il Monacoaspettava solo il fischio dell’arbitro. E dopo aver economizzato energie, visto che Jardim haridisegnato la squadra in fun
zione degli infortuni di Toulalan e Kondogbia. Il primo è inforse per mercoledì. Il secondorecuperabile. In ogni caso, conMoutinho e Silva in mezzo alcampo si piazza ancora Fabinho. A fare il terzino destroc’è il 18enne Traoré, mentreRaggi, capitano, torna centrale,con Wallace, preferito all’acciaccato Carvalho, in panchinafino al 38’ s.t., con Kurzawa,rimpiazzato da Echiejile. E anche con Martial, dentro per l’ultima mezzora. Dal 1’ in attacco,con Carrasco e il neutro Matheus, c’è Berbatov che rimanea secco e non gradisce il cambioal 21’ della ripresa. Tensione che si somma al pari, non scontato dopo il vantaggio al 29’, a
firma di Silva. Il gol è un regalodel centrale ospite Mexer, ma ilMonaco nel complesso gestiscesenza rischi con un 433 pulito, efficace. Che però vienesquarciato al 90’ quando Habibou raccoglie l’appoggio daGrosicki e batte Subasic. La Juve sa ora che potrà insistere fino in fondo per cercare eventualmente qualche gol decisivo.
SFOGO SIRIGU In attesa di LioneSt Etienne, il Psg torna invetta vincendo a Nizza, con unoshow di Pastore. Doppietta perl’argentino. Splendido il secondo gol, tutto in palleggio in areatra quattro difensori. A segnoanche Cavani, su rigore per il31 finale. Cruciale pure Sirigu
che salva i suoi sull’11 e a finegara si sfoga con i giornalisti:«Stavolta per voi sono decisivo,ma mercoledì dopo il Barcellona dicevate che ero una merda.Ho la fiducia della squadra eposso camminare a testa alta».
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33ª GIORNATA Nantes-Marsiglia 1-0, Nizza-Psg 1-3, Bastia-Reims 1-2, Guin-gamp-Evian 1-1, Lorient-Tolosa 0-1, Metz-Lens 2-1, Monaco-Rennes 1-1. Oggi Lilla-Bordeaux (ore 14); Montpel-lier-Caen (17); Lione-St Etienne (21) CLASSIFICA Psg 65; Lione 64; Mona-co 59; Marsiglia 57; St Etienne 56; Bordeaux 54; Montpellier 49; Lilla 47; Rennes 46; Nantes 43; Nizza 41; Guin-gamp 40; Caen, Reims, Tolosa 38; Bastia, Evian 37; Lorient 35; Metz 29; Lens 26. Bernardo Silva, 20 anni, ieri in gol AFP
KEITANella Lazio non è una notte per giovani. Pioli concede più di mezza ripresa al ragazzo venuto dall’Africa, ma Keita non lo ripaga granché. Non si nota, tocca appena 13 palloni (e ne perde cinque). Sarà per la prossima volta.
5,5
TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 7
LEDESMAIl più misterioso dei cambi: perché togliere Klose a pochi secondi dal triplice fischio, col risultato ormai scritto? Sarà stato il tedesco a chiedere la sostituzione, forse per motivi fisici (ci sembra la spiegazione più logica).
s.v.
TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 2
6,5
PEREYRADentro per dare respiro a Pirlo. La Juve è in pieno controllo del match, gli attacchi della Lazio non sono irresistibili e Pereyra si limita a vigilare che la gara non si riapra. L’importante è che sia tonico e ispirato per mercoledì.
.
6
LANCI 1 RECUPERI 6 PASSAGGI 8
STURAROPiù che altro entra per permettere a Vidal di prendersi l’ovazione della Stadium, ma aldi là di questo ci sembra che stia scalando posizioni nelle gerarchiedi Allegri. È un’impressione, vedremo se e quanto sarà impiegato a Montecarlo.
s.v.
TIRI 0 LANCI 1 PASSAGGI 2
BIGLIAPrestazione in tono minore. Forse sulla sua gara incide la botta in testa subita in avvio durante un contrasto. In regia qualcosa combina, si fa notare per alcuni discreti lanci e per la solita tela di passaggi. Più che altro è manchevole nel filtro: porte aperte nella sua zona.
5,5
CROSS 2 LANCI 9 PASSAGGI 84
7DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
8 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Max: «Pirlo è sempre importante per noi, soprattutto per i calci da fermo. A Monaco devo scegliere tra difesa a tre o a quattro»
Fabiana Della ValleINVIATA A TORINO
S e c’è una cosa che Massimiliano Allegri ha imparato in fretta alla Juven
tus è che la parola sconfitta vacancellata dal vocabolario. Nonche non lo sapesse già, però qui
gli scivoloni sono ancora menotollerati che altrove. Così Parma adesso può essere archiviata alla voce «incidenti di percorso», perché la Juve è tornataquella imbattibile di sempre. Legrandi squadre non sbaglianole partite importanti: nellapseudo gara scudetto (fa sorridere che possa essere definitacosì, visti i 12 punti di distaccoche c’erano prima del fischiod’inizio) ha dimostrato tutto ilsuo valore: anche la squadrapiù in forma del campionato si èinchinata al gruppo che daquattro anni domina in Italia.
MONACO «Sono contento per
quello che stanno facendo iragazzi — ha detto il tecnico—. Meritano elogi, hannodimostrato grande maturità». Ora i punti di vantaggiosulla seconda sono 15 (in attesa che giochi la Roma) eppure Allegri non vuole ancora parlare di scudetto: «Stasera era importante batterela Lazio non tanto perché èseconda, ma perché ha fattoun girone di ritorno straordinario. Ora abbiamo abbassato la quota, ma dobbiamovincere altre duetre gareper arrivare al tricolore».Mercoledì invece in casa delMonaco potrebbe bastareanche un pareggio per guadagnarsi l’accesso alla semifinale: «In Champions nonho ancora deciso se stare atre o a quattro, quando si difende nel modo giusto il modulo conta poco. La squadraa tratti ha fatto buone cose,ma bisognerà giocare meglio sul piano tecnico. Oggiavevo cambi in panchina chemi permettevano di ribaltare sistema di gioco. Pirlo èimportante, soprattutto suicalci da fermo, Vidal è moltomigliorato, ora difende correndo e non rincorrendo».
SOFFRIRE E SEGNARE Tra iprotagonisti c’è LeonardoBonucci, che ha segnato il20 esibendosi in un coast tocoast. «Ho preso palla da Pirlo, ho visto i movimenti degliattaccanti, nessuno usciva eho provato ad andare fino infondo. Ma lo scudetto non èvinto, c’è da pedalare finchénon c’è la matematica. Stasera si è vista una grandissima Juve, ci siamo difesi sottola linea della palla e abbiamo colpito negli spazi.L’esultanza è per i miei amici: uno è laziale, quindi soddisfazione doppia».
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ALLEGRI SE LA GODE «CHE MATURITA’
E VIDAL ORA CORRE, NON RINCORRE»
fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA JUVE
Ancora una volta il tecnico che giocò con i bianconeri non riesce a battere la sua ex squadra: «Sono stati cinici, sono i più forti»
Stefano CieriINVIATO A TORINO
J uve ancora indigesta perl’ex juventino StefanoPioli. Contro la squadra
con cui, da giocatore, divennecampione del mondo il tecnicorivelazione del campionato ri
media un altro k.o. con pocheattenuanti. Dopo lo 03 dell’Olimpico dello scorso novembre ecco il 20 dello Stadium.Altra partita senza storia, cheinterrompe la striscia positivadi otto vittorie consecutive(fallito l’assalto al record diEriksson) e rischia (dipende dacosa farà la Roma oggi) di ricacciare la Lazio al terzo posto.«Siamo un’altra squadra rispetto alla gara di andata» aveva avvisato Pioli alla vigilia. Mapoi, in campo, la Lazio è parsaper lunghi tratti disorientatacome cinque mesi fa all’Olimpico. Le assenze di De Vrij, Radu e Parolo hanno avuto il loro
peso, ma al netto di queste sacrosante attenuanti la Lazionon ha ripetuto le prestazioniche negli ultimi due mesi lehanno consentito di vinceretutte le partite in campionato edi eliminare il Napoli nelladoppia semifinale di CoppaItalia.
PIOLI GUARDA AVANTI «Abbiamo provato a fare la partita— spiega il tecnico —, purtroppo davanti avevamo la squadrapiù forte del campionato. LaJuve è stata cinica, ha sfruttatoi nostri primi due errori e si èportata subito sul 20. A quelpunto per noi la partita si è fatta molto difficile. Abbiano continuato a giocare, non ci siamodemoralizzati, purtroppo ci èmancato l’acuto negli ultimiventi metri. Fino alla trequartiabbiamo manovrato bene, siamo mancati nell’ultimo passaggio. Abbiamo avuto unabuona occasione con Klose nelprimo tempo, poi altre situazioni interessanti nella ripresa,ma non le abbiamo sfruttate almeglio». Il tecnico non temeche questa sconfitta possa tarpare le ali alla sua formazione.«Non si può vincere sempre —ammette Pioli —. E poi qualche errore l’abbiamo commesso anche nelle otto partite vinte. Solo che di fronte non avevamo la Juventus. Non è chepotevamo pensare di venire allo Stadium senza concederenulla ai bianconeri. Ma lasquadra a me è piaciuta lo stesso, questa sconfitta non cambia le nostre prospettive». Piolispiega invece così la decisionedi lasciare fuori Candreva all’inizio: «Avevamo bisogno di avere più giocatori in mezzo alcampo perché la Juve è moltotemibile quando ti attacca pervie centrali. Per questo Candreva, che è un esterno, è rimasto fuori».
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PIOLI VA AVANTI«LA SCONFITTA
NON CAMBIAI NOSTRI PIANI»
fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA LAZIO
Serie ARAnticipi 31a giornata
9DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVASerie ARIl personaggio
L’attaccante Juan Manuel Iturbe, 21 anni, ha segnato solo un gol in campionato con la Roma LAPRESSE
L’EX BIANCOCELESTE
Reja oltre l’Atalanta«Voglio fare punti per gli amici laziali»Matteo SpiniBERGAMO
I l ritorno da avversario, dopo anni da padrone di casa. Edy Reja riappare al
l’Olimpico, ma sulla panchinadell’Atalanta: stavolta la «sua»Lazio non c’è, almeno sul campo, perché, in effetti, nell’ariala presenza si avverte ed èschierata con i nerazzurri.«Quattro anni a Roma non sidimenticano: ho ancora tantiamici laziali, che nei giorni
scorsi mi hanno chiesto unagrande prestazione. Se facessimo risultato sarebbe un beneanche per la Lazio». Difficiledimenticare una lunga avventura, fatta di gioie e di dolori,anche nei derby: «Tornare perla prima volta da rivale all’Olimpico e affrontare la Roma è stimolante. Ricordo benetutte le tensioni e le apprensioni dei derby», spiega l’allenatore dell’Atalanta. Prima le sconfitte e gli sfottò (anche una battuta al veleno di Totti), poi lavittoria che cambiò il trend e
gli fruttò una targa a Formello:per Reja, la Roma non è un’avversaria come le altre.
MENTALITA’ E la sua Atalantadeve affrontarla con lo spiritogiusto: «Non si può andare agiocare contro la Roma solocercando di non prenderle: bisogna provare a fare la partita.Dopo un periodo duro, la Roma sta tornando quella deitempi migliori, ma noi stiamobene e la vittoria con il Sassuolo ci porta convinzione e temperamento: anche Denis è piùcarico», continua il tecnico.Formazione: dopo più di seimesi dall’infortunio al legamento e dopo l’ingresso a garain corso col Sassuolo, c’è Estigarribia dall’inizio. Se sarà 4411 potrebbe restare fuoriZappacosta, ma non va esclusoil 433.
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Sempre più complicata la situazione legata a Maicon. Ieri anche Garcia ha ufficializzato come il problema sia più complicato del previsto. «Il problema è che fa un passo avanti e due indietro. Ha un problema delicato al ginocchio destro (alla cartilagine, ndr), mi aspettavo prima il suo ritorno. Ora non può fare tutto, un giorno sta bene, un altro meno. Faremo un punto per spiegare meglio le sue condizioni. Mi auguro per lui e per noi che possa tornare presto». Se lo augurano tutti, però le voci che parlano di una possibile rescissione contrattuale (con buonuscita) in estate si fanno sempre più forti, visto che le frequenti visite a Barcellona per sottoporsi ai fattori di crescita non hanno dato i risultati sperati. In attesa del brasiliano, però, intanto la Roma recupera Keita, anche se dovrà fare a meno degli infortunati Gervinho e Pjanic, oltre che degli squalificati De Rossi e Manolas.
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QUI TRIGORIA
Maicon, l’addioè più vicinoKeita recupera
Massimo CecchiniDavide StoppiniROMA
P er certe cose, da qui al 31maggio il tempo non haimportanza. La Roma ha
un solo obiettivo: il sorpasso alla Lazio. In fretta – visto che ègià possibile oggi – oppure allosprint, in fondo, conta poco.Inutile sottolineare come il momento sia dei meno felici perl’appoggio del tifo, così comel’avversario di giornata — l’Atalanta — non sia dei più agevoli.Ma i ragazzi di Garcia hanno bisogno di una immediata resurrezione per puntare all’accessodiretto in Champions, senza potersi appellare ad alibi di sorta.
LA VOGLIA MATTA In tema diresurrezioni, chi cerca la suaPasqua è senz’altro ManuelIturbe, che finora in campionato non ha segnato neppure ungol all’Olimpico. A pensarci bene, un dato quasi irreale se sipensa che, con i suoi 23 milioni
più bonus, l’attaccante è stato ilpiù costoso acquisto del calciomercato italiano. Anche oggi Iturbe dovrà battere una concorrenza importante per avereun posto da titolare, ma la voglia c’è tutta. «Vero che inseguoil gol e il secondo posto — hadetto — ma conta la Roma piùdi qualsiasi cosa. I traguardipersonali vengono dopo».
OBIETTIVI Certo che se vale ilparametro fisico, la Roma di oggi partirà da Iturbe: «Megliogiocare con chi è al 100%, piuttosto che con quelli che non sono al massimo», dice un RudiGarcia in modalità La Palice.Iturbe scoppia di salute, le ultime due prestazioni sono statelargamente le migliori del2015. Non sufficienti, in ognicaso, per regalare alla Roma i sei punti che cercava. «Ne abbiamo presi 7 su 9 nelle ultimetre, ora l’obiettivo è 10 su 12»,ancora l’allenatore. Perché saràpur vero che per sorpassare laLazio c’è tempo fino a fine maggio, ma Garcia ha fretta: «Abbiamo un solo risultato, la vittoria». E non serve fare la contadegli assenti: «Non siano un alibi. Poi a fine stagione faremo ilpunto sul perché degli infortuni. Pallotta dice che è stata colpa nostra? Dentro una stagionec’è tutto: fatalità e responsabilità». Una frase solo apparentemente normale: a Trigoria dallaprossima stagione più di qualcosa è destinato a cambiare.
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Iturbe, doppia rincorsa«Gol in casa e 2° postoIo e la Roma ci crediamo»1Contro i nerazzurri vuole sbloccarsi in A all’OlimpicoE Garcia fa la tabella: «Dieci punti nelle prossime 4 partite»
PERCHÉ VEDEREROMA-ATALANTATorna Totti e la Roma può rimettere la freccia, sempre ammesso che Reja non scateni Denis, uno capace di gol incredibili e che ai bergamaschi ha ridato... MoralezOlimpico, ore 15
10
dirigenti un’ora dopo perchéimpegnato nella tradizionaleconferenza stampa della vigilia. Ma poco dopo le 15.30 Inzaghi e i giocatori si sono ritrovatinello spogliatoio dove Berlusconi ha tenuto un breve discorso per motivare tutto l’ambiente in vista del derby con l’Inter:«Da qui alla fine del campionato avrete modo di figurare bene– ha detto il presidente, ripresodalle telecamere della tv di casa–. Adesso che tutti gli incidentisono alle spalle, a parte tu che
marchi visitama rientreraitra poco (si riferisce al capitano RiccardoM o n t o l i v o ,che è infortunato ma erapresente nellospogliatoio,ndr), abbiamo la possibilità di dare ve
ramente il massimo. La partitadi domani (stasera, ndr) è tradizionale. E’ la partita più importante dell’anno. Quest’annoin modo particolare, perché
siamo quasi a pari punti. Chivince è fuori dalla crisi, chi perde è in piena crisi, perché verràfatto il confronto con l’altrasquadra che ha vinto. Perciò èparticolarmente importante esono sicuro che darete il meglioche potete dare. Sono convintoche sia una partita che può riportarci alla luce». Poi il presidente ha applaudito Menez(«Complimenti per i 16 gol») eha continuato: «Ci sarà lo stadio pieno, tra l’altro 10.000 biglietti sono stati acquistati dastranieri che sono qui a Milanoin occasione del Salone del Mobile. Ci sono le condizioni pergiocare al meglio, anche il campo sarà perfetto».
G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)
C’ è poco da fare: sta pensando di vendere il Milan, ma a Silvio Berlu
sconi il calcio piace ancora tantissimo. E, naturalmente, glipiace allo stesso modo il ruolodi presidentetrascinatoreallenatorepsicologomotivatoreche si è ritagliato in questa strana stagione e che ieri l’ha portato a Milanello per la ventiduesim a v o l t a .Quella conl’Inter non èuna partitacome le altre,tanto menoper Berlusconi che oggipotrebbe vivere il suo ultimo derby dap r e s i d e n t e .Ieri è arrivatodall’alto, in elicottero, alle13.30 ed è stato accolto daAdriano Galliani e Pippo Inzaghi. I tre sono subito andati apranzare. Il tecnico ha lasciato i
Berlusconi, svolta da derby«Milan, vinci e addio crisi»1Per Silvio potrebbe essere l’ultima stracittadina da presidente Ieri la visita a Milanello: «È la partita più importante, dovete dare tutto»
IL FRANCESE
Falso nove o esterno Per Menez è uguale: tanto segna lo stessoMarco PasottoMILANO
Q uattro mesi fa Berlusconi gli diceva cosecome queste: «Hai visto che quando giochi
in area si segna? Dovrestidarti una multa quando escida lì...». Ora si limita ai«complimenti per i 16 gol»,per due motivi: intanto perché sarebbe ingiusto redarguirlo dopo tutto quello cheha fatto, e poi perché Silvioormai ha capito che tantoJeremy Menez continuerà afare di testa sua. Ad andaredove lo portano pallone eistinto. Ingabbiare un’animalibera sarebbe andare contronatura e fino a questo momento le leggerezze del francese (ce ne sono state anchedi gravi, come sul gol dellaSamp) sono di gran lunga inferiori al Pil rossonero.
OBBEDISCO A meno che Inzaghi non cambi prospettivea ridosso della partita, oggiJeremy è atteso da una bellanotizia: ci sono ottime possibilità di tornare a giocare alcentro dell’attacco (termineun po’ riduttivo: meglio direal centro di tutto). Lo si deduce dalle ripetute prove insettimana. Se Pippo optasseper un centravanti di ruolo,sarebbe soltanto per nonmodificare il concetto tatticodelle ultime partite, discre
tamente confortanti. Ma Menezresta l’indiziato numero unoper guidare l’attacco, ed è interessante che torni nel suo ruolopreferito proprio nella partita«più importante dell’anno» (sece ne fosse bisogno, lo ha ricordato ieri Berlusconi), ovvero inquella che indirizzerà – nel bene o nel male – le ambizioni europee. Da quando è arrivato Destro, infatti, Jeremy è stato fattoriaccomodare sulla sinistra, come succedeva con Torres. E daquelle parti c’è da faticare dipiù, oltre al fatto di ritrovarsi laporta più lontana. Va detto cheMenez ha sempre obbedito: solo che poi interpreta la fase dicopertura a modo suo. Agrandi e dispendiosi ripiegamenti seguono minuti incui la fase difensiva diventaquesta sconosciuta.
RENDIMENTO Cosa che perònon cambia di una virgola laproduttività offensiva. E qui stail grande merito del francese:da falso nove o da esterno sinistro, il rapporto golpartite èpraticamente lo stesso. Nel dettaglio: 6 gol in 11 presenze dacentravanti (uno ogni 0,54 partite), 10 in 19 da esterno (unoogni 0,52). C’è stato un momento dell’autunno in cui Inzaghi raccontava che il destinomigliore di Menez era al centrodell’attacco. Poi è stato costretto a dirottarlo in fascia. Ci hapensato Jeremy a non abbassare il rendimento.
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INZAGHI CI CREDE«TIFOSI, TRANQUILLI
RITORNEREMOAD ALTI LIVELLI»
fQUI MILANL’ALLENATORE ROSSONERO
17 i derby di Inzaghi: 10 da calciatore, con 4 gol fatti, e 7 da tecnico (compresi i 6 nelle giovanili) con un bilancio di 2 vittorie, 3 pareggi e 2 k.o.
Alessandra GozziniMILANO
S e Pippo cerca la maturità,quella di oggi è l’occasione giusta: sarà il diciotte
simo derby della sua vita rossonera. Ai dieci da giocatore (bilancio: 6 vittorie, 3 sconfitte, unpari, 4 gol segnati) ne ha aggiunti altri sette da allenatore(sei nelle giovanili, più quello dell’andata): la patente che Inzaghi vorrebbe prendersi èquella valida per guidare il Milan anche nella prossima stagione. «Abbiamo preparato bene la partita e sono certo che lodimostreremo. Quando un allenatore sa di aver lavorato nelmodo giusto pensa anche di poter vincere». Se il diciottesimosarà accompagnato dalle cele
brazioni si saprà solo in tarda serata, ma intanto Pippo ha diritto di voto e sceglie il Milan:«Stiamo bene, recuperati gli infortunati è cresciuta la condizione di tutto il gruppo. E non acaso nelle ultime uscite si è vistoun Milan diverso». A chi darà lapreferenza sul campo è ancorapresto per dirlo. L’ultimo ballottaggio, apertissimo, è tra Alex ePaletta: «Spero di avere DiegoLopez, che si è distorto un ditoma che dovrebbe farcela: altri
menti c’è Abbiati. Honda ha ancora un po’ di dolore quandocalcia forte. Destro si allena davenerdì, valuterò se farlo partire dal primo minuto o meno.C’è comunque Menez, che puògiocare centravanti o esterno».
REGALO Il diciottesimo è sempre un’assunzione di responsabilità: «Il derby non è la partitache deve salvare la stagione, maun appuntamento importante acui tengono moltissimo la società e i tifosi. Abbiamo grande rispetto dell’Inter e delle sue qualità, ma noi siamo il Milan. Chiha più da perdere? Siamo nellastessa condizione. Io ho menoesperienza di Mancini ma hogrande umiltà e autocritica: rispetto alle ultime prestazionivorrei per esempio che fossimoun po’ più precisi nell’ultimopassaggio e nel tiro». Con il diciottesimo si decide cosa volerfare da grandi. Da questo puntodi vista Pippo è già molto maturo, avendo idee chiarissime:«Sono venuto qua per vincere,non per passare il tempo. A volte per aprire dei cicli ci vuolepazienza. La società farà le sueconsiderazioni a fine stagione.Io dovrò essere bravo a tenermiil Milan, perché ci tengo e perché penso di aver capito, dopoqualche mese, cosa si possa fareper migliorare la squadra. Lamia unica preoccupazione è fartornare il Milan ad alti livelli. E itifosi stiano tranquilli: non soquanto tempo ci vorrà, ma ciriusciremo. Sono davvero convinto che con questa presidenza, questa società, e spero conme come allenatore, torneremoa vincere». Il regalo per il diciottesimo è invece quello che Inzaghi spera di fare, non di ricevere: «La vicinanza di Galliani èquotidiana, la dottoressa Barbara Berlusconi mi ha dimostrato stima, e la gente con me è fintroppo paziente. Poi c’è il presidente, che per noi fa la differenza. Mi ha sempre stimolato e dato dimostrazioni di affetto. Il regalo più bello che possiamo fargli è vincere giocando bene».
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COSÌ A SAN SIRO, ORE 20.45
PANCHINA:32 Abbiati, 99 Donnarumma, 25 Bonera
13 Rami, 33 Alex, 17 Zapata, 2 De Sciglio36 Mastalli, 8 Suso, 22 Cerci, 9 Destro, 11 Pazzini
SQUALIFICATI: NessunoDIFFIDATI: Alex, Bonaventura, Menez, Mexes
INDISPONIBILI: Agazzi, El Shaarawy, MastourMontolivo, Essien
PANCHINA:30 Carrizo, 6 Andreolli, 26 Felipe,21 Santon, 54 Donkor, 55 Nagatomo,20 Obi, 96 Palazzi, 11 Podolski, 28 Puscas,91 Shaqiri, 97 BonazzoliSQUALIFICATI: Brozovic, GuarinDIFFIDATI: Campagnaro, Dodò, Medel, RanocchiaINDISPONIBILI: Jonathan, Dodò, Campagnaro, Kuzmanovic
23. DIEGO LOPEZ
31. ANTONELLI
20. ABATE
29. PALETTA
5. MEXES21. VAN GINKEL
34. DE JONG
16. POLI
10. HONDA
7. MENEZ
28. BONAVENTURA
33. D’AMBROSIO
27. GNOUKOURI
8. PALACIO
88. HERNANES9. ICARDI
18. MEDEL
10. KOVACIC
23. RANOCCHIA
15. VIDIC
5. JUAN JESUS
1. HANDANOVIC
INTER4-3-1-2
MILAN4-3-3
TV Sky Sport 1 HD, SuperCalcio HD, Calcio 1 HDPremium Calcio, Calcio HDINTERNET
ARBITRO Banti di LivornoGUARDALINEE De Luca-Vuoto
QUARTO UOMO PretiADDIZIONALI Guida-Doveri
ALLENATORE: Mancini ALLENATORE: Inzaghi
CENTIMETRI
SILVIO BERLUSCONIPRESIDENTE MILAN
SONO CONVINTO CHE IL DERBY
POSSA RIPORTARCI ALLA LUCE
Adriano Galliani, Silvio Berlusconie Pippo Inzaghi insiemea Milanello BUZZI
Serie ARStasera il big match
Jeremy Menez, 27 anni,al Milan dall’estate scorsa FORTE
11DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Luca Taidelli@LucaTaidelli
E rick Thohir arriva stamattina a Malpensa con moglie e amici per una setti
mana intensa in cui vedrà anchei big match contro Milan e Roma. Prima di imbarcarsi perl’Italia il presidente ha caricato itifosi in vista del derby di staseracon questa lettera: «Milano siferma per questa bellissima partita, il mondo ci guarda. Milionidi tifosi in tutto il pianeta godranno dello spettacolo più affascinante che ci sia: il derby. È ilmio quarto derby da presidente.E quando ho visto il mio primoInterMilan a San Siro sono rimasto senza fiato. Per un attimo, prima che l’arbitro fischil’inizio del match, ascoltate ilboato del nostro stadio. So chesarà una bolgia. So che in serecome questa l’essere interisticonta ancora di più. Voglio vedere questo stadio nel suo massimo splendore, giocare partiteaffascinanti, vincere trofei. Convoi, per voi. Per noi».
CON MANCIO E SQUADRA Lacarica alla squadra arriverà invece a pranzo nell’hotel sede del ritiro e probabilmente anche negli
spogliatoi, a pochi minuti dallasfida. Difficile invece immaginare che già oggi vada in scena ilfaccia a faccia con Roberto Mancini che lo stesso ET (che poi tornerà a metà maggio per il matchcontro la Juve) ha annunciato altecnico per ribadirgli la centralità nel progetto Inter e per discutere di mercato. Sarà un momento importante, perché Mancio ribadirà l’esigenza di fare ditutto per rendere competitiva larosa e rientrare già nel 201617in Champions, cioè sul treno europeo ad alta velocità. Il pallinoquindi passerà ad ET che già agennaio aveva fatto un grandesforzo per soddisfare il tecnico.
AGENDA FITTA Probabile chel’incontro tra i due avvenga tralunedì e martedì. Infatti aThohir preceduto dal socioHandy Soetedjo, che ieri ha assistito alla rifinitura stavolta nonmanca il tempo. Si fermerà a Milano sino a lunedì 27, forse addirittura il 28, giorno in cui l’Interperaltro giocherà a Udine.L’agenda del presidente resta comunque fitta. Il 26 incontrerà ilsindaco Giuliano Pisapia e Barbara Berlusconi per lo stadio, maprima spera di poter annunciareil rinnovo di Icardi e sarà impegnato in diversi meeting con i va
ri comparti del club. Anche se gliha già parlato al telefono neigiorni scorsi, immancabile arriverà anche la cena con MassimoMoratti, che questa sera dovrebbe affiancarlo in tribuna.
BOTTEGHINO E COREOGRAFIALa cornice sarà stupenda. A ierierano stati venduti 75mila biglietti e gli ultimi tagliandi saranno in vendita allo stadio dalle13. La Curva Nord ha preparatouna coreografia maestosa, su treanelli, e invita i tifosi a indossarela maglia crociata.
TRAP VOTA GNOUKOURI Tra ipresenti potrebbe esserci Giovanni Trapattoni, ex di prestigiosu entrambi i fronti. «Quanti ricordi, col pronostico spesso ribaltato rispetto alla classifica ha spiegato il Trap . Senza pressioni di classifica, spero che siaun bel derby, anche se con un pareggio entrambe le squadre poipasserebbero una settimanatranquilla. Se farei esordireGnoukouri? Sì, anche perchéverso un 18enne sono tutti piùbenevoli. Il mio futuro? Se miamoglie non mi avesse bloccatocausa Ebola, mesi fa sarei diventato c.t. della Costa d’Avorio.Ora vedremo».
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S.Siro, la carica dei 75milaE Thohir: «Sarà una bolgia»1ET atterra stamattina: «Inter, il mondo ci guarda». A inizio settimanail faccia a faccia con Mancini. Trapattoni: «Gnoukouri dal 1’? Sì perché...»
L’ARGENTINO
Icardi pronto a sognare una settimana da dio:1° gol ai cugini e rinnovo
INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
A l Diavolo, Mauro Icardinon ha mai fatto paura.Cioé, gol. Forse è la vol
ta buona, forse succede. E sesuccede (con vittoria) sarà unantipasto molto saporito percominciare una settimana chepotrebbe essere quella del rinnovo fino al 2019. L’ingarbugliatissimo (ma non troppo)allungamento di contratto.
MENO «MODERNO» Mauritoha già superato il bonus dei 20gol: a Verona ha infilato ilchiodo numero 21 (16 incampionato, 1 in Coppa Italia, 4 in Europa League) su
assist di Palacio. La differenza dal periodo un po’
nebuloso c’è ed è la seguente: le sortite fuoridall’area sono state ri
dotte da tre settimane aquesta parte; prima invece, e aforza di lavorare da attaccantemoderno, l’argentino aveva unpo’ annacquato la sua vena dakiller d’area, vena indiscutibile. Mauro ha praticamente fatto gol a tutte le grandi: tuttetranne il Milan. Ed è per questoche la gara di stasera avrà unconcetto in più da sviluppare.
DA TENERE, SE POSSIBILEIcardi è alla pari di Menez: sfida a quota 16 gol in campionato. L’altroieri è atterrato a Milano il suo agente: l’Inter ha chiesto che tutto venisse posticipa
to a dopo il derby, e cosìsarà. Perché quel rinnovodel contratto deve solo essere firmato e perché da questa mattina a Milano c’è pure Erick Thohir che ha recepito il messaggio di RobertoMancini: se possibile, Mauro Icardi va tenuto. Il bomber argentino dovrà essere(a meno di mostruose e irrinunciabili proposte) il perno del futuro.
BONUS PONTE E in questigiorni in cui Mancini ha provato di tutto, Icardi non si èpraticamente mai mossodalla titolarità. Ovvio, vienda dire, e val la pena ribadire che Icardi non titolare losi è visto solo due volte, aRoma (contro i giallorossi)e a Reggio Emilia. Ma il nodo della prossima settimanasarà il rinnovo: Icardi adesso guadagna 900.000 euro,l’idea (si sa) è quella di lasciargli completamente i diritti d’immagine e far salire isuoi emolumenti fino a 2,7milioni fino al 2019. Da oggialla partenza del nuovo contratto, ecco il «bonusponte», una sorta di riconoscimento per quanto fatto finora. Inter, Icardi, Ausilio, Fassone ed entourage delgiocatore ne parleranno: losblocco, ovvio, lo dovrà dare ET. E un gol al Milan aiuterebbe tutto. E tutti.
m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA
MANCINI SI SCUSA«FINORA SIAMO
DA VOTO NEGATIVO: ORA IL RILANCIO»
fQUI INTERL’ALLENATORE NERAZZURRO
Matteo Dalla ViteINVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
I l voto è basso. Da derby aderby, dal 23 novembre aoggi, il Mancio inchioda la
sua Inter sotto la sufficienza.Quasi scusandosi. «Speravo, aquesto punto della stagione,che potessimo essere molto piùin alto, giocare per un titolo.Non amo i voti, ma se propriodevo darlo, beh, è un voto negativo». Ed è come se chiedesse alpopolo interista di perdonarlo.«Ma questo derby riprendeMancini spero diventi la baseper un grande rilancio».
KOVACIC E GNOUKOURI Il derby del pane duro: questo è. «Emi spiace non poter confermare la stessa squadra di Verona,
visti i due squalificati», fa Mancini. Stando così le cose, l’indicazione che vuole come interniil baby Gnoukouri e Kovacic apporterebbe solo due modifichealla squadra quasi perfetta cheha battuto l’Hellas. Le notizie,in questo caso, sarebbero due:uno, resta fuori ancora Shaqiri;due, riappare Mateo Kovacic(da interno mancino). «Se miaspettavo di più da Shaqiri? Cista che possa aver avuto un caloe c’è sempre l’ambientamento,
come per Podolski. Ma so chechi è arrivato a gennaio saràimportantissimo per la prossima stagione. Gnoukouri? Nonha sentito la pressione nell’esordio a Verona, può avereun grande futuro. È un tipo abbastanza tranquillo, però è giovane e nessuno può sapere come reagirà se giocherà dall’inizio. Kovacic? Come ho detto altre volte ha grandi qualità edeve metterle in mostra quando ha la possibilità di giocare».
BIVALENZA E SHAQIRI Standocosì le cose, il 4312 vedrebbepure l’ipotesi di allargamento,con Kovacic che andrebbe largoa sinistra, Palacio largo a destra, Hernanes sempre sulla trequartista e MedelGnoukouri cerniera di mezzo per un 4231. L’ivoriano, classe ‘96, è invantaggio su Obi. L’altra eventualità è che Hernanes (moltoin forma da trequartista) faccial’interno e Shaqiri si rimettadietro le punte. Shaq che è statoosannato da 56 tifosi del l’Interclub Albania, arrivati in pullman (e in 29 ore) da Tirana.
HA RAGIONE MEDEL «Gli ingredienti per vincere il derby? Credo che quello che ha detto Medel (le palle, ndr) sia giusto» riprende Mancio. Che twitta: «Lavoglia di vincere dei nostri tifosi deve essere la nostra spinta!Faremo di tutto per farli contenti». Ed è anche per loro chegli dispiace quella insufficienzanel suo girone da derby a derby.«Più difficile giocare a San siroche in trasferta? San Siro non èuno stadio facile, è pesante: osei talmente forte da superarela pressione o vai incontro a difficoltà. Ma la pressione deve diventare una forza».
PIU’ GRAVE PER NOI C’è una digressione su Cerci («Lo volevo aparametro zero già al City») euna riflessione. «La sconfittaper l’Inter sarebbe più grave delcontrario perché noi giochiamoin casa».
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MESSAGGI DIVERSI Rispettoad altri discorsi pronunciati alla squadra durante questa stagione Berlusconi ha puntatopiù sul cuore che sulla tecnica.Non ha detto «Non cambierei larosa del Milan con quella dellaJuve», ma «Sono sicuro che darete il meglio che potete»: unconcetto ben differente, chemagari alleggerisce un po’ lapressione anche se i giocatorihanno perfettamente capitoquanto sia importante il derbyper il presidente, per i tifosi enaturalmente per l’allenatore.Prima di risalire sull’elicotteroqualche minuto dopo le 16, Berlusconi ha dato alcuni consigliai giocatori: «Cercate di tenere
ERICK THOHIRPRESIDENTE INTER
IL PRIMO DERBY MI TOLSE IL
FIATO. RIVOGLIO QUEL CLIMA
Mauro Icardi, 22 anni, all’Inter dall’estate 2013 FORTE
RIl tecnico pensa a riproporre KovacicCon lui Gnoukouri Medel e Hernanes Shaq, ancora panca?
la palla, di essere aggressivi, diattaccare con convinzione: davanti a 80.000 persone fareteuna buona figura». Nessun accenno, invece, al futuro di Inzaghi e alla probabile cessione societaria.
BARBARA PRESENTE Non si saancora dove stasera il presidente guarderà la partita: potrebbeanche arrivare all’improvviso aSan Siro, ma l’ipotesi più probabile è che resti ad Arcore davanti alla televisione. Sicuramentein tribuna, invece, sarà BarbaraBerlusconi, che spera di vivereuna serata di gioia per tutto ilMilan.
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StadioGiuseppe Meazza
San Siro
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UNA PARTITA 14 LUOGHI
La città è un po’ triste: sono tempi senza bandiere, senza troppe discussioni nei bar. Si stava meglio quandosi giocava meglio. Milano però nasconde mille luoghida derby. Su Gazzetta.it ne abbiamo trovati 150, spessosconosciuti anche per chi a Milano vive da anni. Qui sono 14, un po’ in omaggio al derby 214, un po’ perché 150 storie per due pagine sono troppe.Buon viaggio (in tram, magari)
IL PRIMO CAMPO Ripa Ticinese 113/115
1
Alzaia Naviglio Grande
San Babila
PASTICCERIA COVAvia Montenapoleone, 8
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ARENA CIVICAviale Byron, 2
3
Parco Sempione
PORTA D’OROpiazza Diaz, 3
4
Duomo
RISTORANTE L’OROLOGIOvia Mengoni
5
Duomo
Amendola Fiera
LA CASA DI HERRERAvia Domenichino
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LA PRIMA SEDE DEI BOYSvia Aretusa 17 - Bar Tropical
7
Dove il presidente guardavala partita in barca sul Naviglio Ci vuole un po’ di immaginazione per pensare che lì, tra i palazzi, sorgesse il primo campo dell’Inter. Ripa Ticinese, altezza dei civici 113 e 115. Cassette di frutta delimitavano il lato del terreno di gioco che appoggiava sul Naviglio Grande. I palloni, però, passavano che era un piacere. E così nel Naviglio sostavano barche e barchette dei soci nerazzurri e anche di tifosi. Tra tutti, però, lo specializzato era il presidente, Giovanni Paramithiotti, il primo della storia interista. Il terreno di gioco era in terra battuta, altro che erba finemente rasata. Così l’umidità della zona lo trasformava spesso in un campaccio impraticabile. Non c’è traccia del campo oggi, se non una targa commemorativa. Ma vogliamo immaginare che qualche pallone voli ancora dentro quello specchio d’acqua. Angelillo e Ilya, che notti...
E il Mago gli preferì Suarez Nome idilliaco, induce alla tentazione: «La Porta d’Oro». Trattasi di locale notturno, potete chiamarlo «gentlemen’s club» o «night club». Piazza Diaz, due-passi-due dal Duomo. Fondato tra gli Anni Cinquanta e Sessanta, era un luogo amato anche dai calciatori. Qui fece storia Antonio Valentin Angelillo. Segnava a raffica, segnò anche col cuore. Baffetto alla Clark Gable, bello. Sembrava un attore di Hollywood. Qui dentro fu travolto da Ilya Lopez, nome d’arte di Attilia Tironi. La bionda ballava e cantava alla «Porta d’Oro» (che esiste tuttora). Quando Helenio Herrera arrivò all’Inter volle capirci di più. Invitò la coppia a pranzo, alla fine HH sentenziò: «Situazione irrimediabile. Angelillo è finito. Ho deciso di liquidarlo e di sostituirlo con Suarez».
Il laboratorio segreto di HH Vietato l’accesso ai giocatori «Io? A casa del Mago? No no, ci mancherebbe». Se chiedete a un ex interista qualunque della Grande Inter vi risponderà così. Un po’ per rispetto, un po’ per senso di sopravvivenza. Helenio Herrera abitava qui, in una via sistemata tra piazzale Brescia e piazza Amendola. Dalla sua abitazione allo stadio c’erano meno di tre chilometri. Non in centro dunque, ma vicino a uno dei luoghi di lavoro. E i giocatori difficilmente si recavano da lui. La deferenza verso il capo e anche la necessità di «staccare» in quei pochi lassi di tempo che non prevedevano allenamenti, partite, ritiri e viaggi. Così, qui dentro HH studiava gli avversari, pensava a come gestire il gruppo. Erano tutti vincenti, lui compreso. L’alchimia era semplice.
Riunione di artisti e dissidentiCosì nacque la Beneamata Lunedì 9 marzo 1908 all’interno di una saletta del ristorante «L’Orologio» (tipico ritrovo della Milano intellettuale per il dopo-teatro, in via Mengoni), si consuma la rivolta di un gruppo di soci in aperto dissenso con gli orientamenti dei padri-padroni del Milan. La divergenza di opinioni deriva dalla volontà dei soci di accettare giocatori non solo italiani, ma anche stranieri, appunto «internazionali». Il pittore Giorgio Muggiani è il più attivo nella preparazione dell’iniziativa scissionistica e sarà lui a disegnare il primo distintivo del club: un cerchio azzurro e uno nero che delimitano un fondo dorato e, in bianco, sovrapposte, le iniziali del Football Club Internazionale Milano. La seduta, recita il verbale, termina alle 23.
Qui combattevano le navi Meazza la inondò di gol Il primo scudetto (1909-10, qui le gare invernali), la prima Coppa Italia (1938-39), più della metà dei gol di Giuseppe Meazza in nerazzurro, uno scudetto della Grande Inter di Herrera (1962-63) hanno l’anima qui. Insomma, l’Arena Civica di Milano è stato uno stadio vincente per la storia dell’Inter. Qui si è esibita la mitica squadra di Arpad Weisz, si sono allenati e qualche volta hanno anche giocato gare ufficiali Nyers e Skoglund (i mitici Anni Cinquanta, i due scudetti consecutivi del 1952-53 e 1953-54) ed era possibile vedere il dottor «Sottile» Annibale Frossi. E dire che l’impianto era stato pensato per ospitare diverse manifestazioni sportive. Comprese il tiro al piccione e le battaglie navali. E l’Inter si prese una fetta della storia.
Fondata nel 1817, originariamente si trovava all’angolo tra via Verdi e via Manzoni, vicino alla «Scala». La «Pasticceria Cova» si sposta in Montenapoleone nel 1950, dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Qui Helenio Herrera era abituato incontrare dirigenti, collaboratori, giocatori, qualche giornalista ogni tanto. Il suo ufficio di rappresentanza era in pieno centro. Se non era al campo per allenamenti e partite, era facilissimo trovarlo qui, seduto al solito tavolino. Locale di indubbia classe, rappresentava anche bene la differenza (che poi si è persa nel tempo) tra i «bauscia» nerazzurri e i «casciavit» rossoneri. Da una parte i nobili, dall’altra il proletariato. Tra confetti, panettoni e dolcetti, Herrera tesseva i fili della Grande Inter.
Il «dolce» ufficio di Herrera:vi lievitava la Grande Inter
La grande rissa tra le curveprima della «non belligeranza» Il locale esiste ancora e porta lo stesso nome: «Bar Tropical». Ma non ha null’altro in comune con l’esercizioche nei primi Anni Ottanta ospitò la rissa tra tifosi interisti e nerazzurri. Siamo in via Aretusa, una delle strade che si possono percorrere per raggiungere il Meazza. I milanisti entrano nel covo interista, non prevedono un caloroso benvenuto. I convenevoli sono ridotti all’osso, poi il locale si trasforma in un saloon. È l’unico vero fatto di cronaca che ha coinvolto le due tifoserie. Fu anche l’evento che fece scattare immediatamente il «patto di non belligeranza» tra le curve, patto che sopravvive tuttora e che rende il derby di Milano uno dei più sicuri al mondo.
Milano l’è un gra n derby DI LUCA BIANCHIN E MATTEO BREGA
13DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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StadioGiuseppe Meazza
San Siro
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CONTENUTOPREMIUM
Giardini
Turati
LA SEDE STORICAvia Turati
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IL RITROVO DEI TIFOSILa Fossa in viale Bligny
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UniversitàBocconi
LA PRIMA SEDE
Duomo
via Berchet, 11
I LUOGHI DI ROCCOvia Amedei e Piazza Sant’Alessandro
2
Missori
LA CASA DI RIVERA
Gambara
piazza Velasquez3
UniversitàBocconi
PASTICCERIA GATTULLOpiazzale di Porta Lodovica 2
4
C.so
Ital
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IL QUARTIERE DI MALDINIScuola L. da Vinci in p.zza Leonardo
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Politecn
ico
Hanno trafugato i trofeiVia Turati è solo un palazzo Parlare di via Turati al passato fa un certo effetto. Nel 2013 Berlusconi ha trasferito la sede in via Aldo Rossi e il portiere del civico 3 non ha più turisti da salutare. Dal 1966, il palazzo aveva visto tutto e di tutto. La Sala dei Trofei sempre più piena. Van Basten e Gullit che passavano per firmare. Galliani in cravatta. Le bandiere in strada il giorno dello scudetto. I tifosi in strada il giorno della cessione di Kakà («Vendi Kakà? Do you rinco?»). I dirigenti stranieri usciti in auto, dal garage, per non farsi vedere dai giornalisti. L’ufficio di Braida con i quadri da esperto di arte. Al Portello è tutto più grande, più moderno e, ovviamente, al tifoso che ha visto Van Basten piace un po’ meno.
Chi è cresciuto milanista nei Novanta andava a memoria: Fossa dei Leoni, Commandos Tigre, Brigate Rossonere, i tre gruppi ultrà. I ragazzi della Fossa, il primo gruppo organizzato d’Italia, si trovavano in viale Bligny, Milano sud. Nel novembre 2005 l’ultima riunione, dopo una trasferta a Eindhoven. Si decide di sciogliere la Fossa e la Gazzetta scrive: «Non meglio precisate motivazioni economiche, politiche e di gestione del potere». Fine delle scritte «Hic sunt leones». È rimasto «Eccezzziunale veramente», sono continuate le coreografie. Dante e i finti endecasillabi: «E che trofeo già mai non veda / questa perduta gente in nerazzurra maglia». L’urlo di Munch con la scritta «Interista diventi pazzo». Ci vuole classe.
«Hic (non) sunt leones»La Fossa ormai è un ricordo
Paolino tutto scuola e chiesa(ma toglietegli l’accendino) Paolo Maldini è un milanista milanese: è cresciuto intorno a piazza Piola, zona universitaria. Elementari alla «Leonardo», oratorio al S. Pio X, medie alla «Tiepolo»: voto finale, «buono». Alla «Tiepolo» era «Pennellone», usciva in corridoio per palleggiare - mai capito dove prendesse il pallone - e una volta fu sospeso per aver dato fuoco a una tenda. «Il preside entrò come una belva: “Chi è stato?”. In 20 fecero segno verso di noi», ha raccontato alla Gazzetta Luca, il complice-compagno di banco. Aggiornamenti dopo 25 anni. Maldini ha fatto anche il liceo e oggi abita altrove, mentre Luca è diventato «Capitan Ventosa», quello di «Striscia». La «Leonardo» e la «Tiepolo» sono ancora lì. Forse c’è anche il pallone in corridoio.
Pasticceria di classe, nei vecchi articoli più semplicemente «bar». Chi entra, chieda del signor Domenico e gli stringa la mano (se è espansivo, lo abbracci): è un pezzo di storia del Milan. Racconta lui: «Ho preparato la torta per la Coppa dei Campioni 1963. Guardate qui, c’è la foto con Rocco». Di più, ha servito il Paron, Rivera, il Trap, Brera, Pizzul, soprattutto Jannacci, Beppe Viola, Cochi e Renato. «Arrivavano la domenica alle 11.30 e si sedevano a mangiare in laboratorio». Erano spesso lì. Di notte, partite a tennis con le linee segnate con la farina. Di giorno, «Ufficio Facce». Chi aveva il viso da milanista poteva entrare, chi sembrava interista poteva andare altrove. Tra i nerazzurri veri, solo due ammessi: Burgnich e Corso.
Torta alle 11, tennis di notteSe l’Ufficio Facce vi accetta
Gianni Rivera, ragazzo non ancora Golden, arrivò a Milano a 17 anni. I genitori scelsero per lui: casa in piazza Velasquez. Sulla cartina è larga a sinistra, tipo ala: significa periferia, altro che case in zona pedonale. In milanese, quella è circonvallazione. Ricordava Rivera: «Uscivo con i ragazzi della zona o di via Washington». Ha raccontato Abatantuono: «Sono diventato milanista per Gianni. Da bambino abitavo sotto di lui in piazza Velasquez». Scrive Gianni Mura: «Rivera in viale Misurata dormiva su un letto estraibile. Ai giornalisti diceva, tra le sei e le sette mi trovi a casa, poi ceno fuori. Mai tirato un bidone». Non lo tirava neanche a Lodetti: «Basleta» lo passava a prendere e insieme andavano all’allenamento.
Gianni e il letto estraibile Un Pallone d’oro in periferia
Lodetti dice che era una fregatura: «Rocco ci convocava per le 10, tutti in piazza Sant’Alessandro per un caffè al Circolo. Si stava assieme, poi si andava a mangiare all’Assassino. Lui non aveva niente da fare, io avrei dormito fino alle 12...». Il Circolo e l’Assassino, oggi «Dal Bolognese», erano in zona Missori, 500 metri dal Duomo. Il nome è cruento ma bello: semplicemente, quello è stato il ristorante del Milan, da Rocco a Capello passando per Rivera e Baresi. Rocco veniva prima dell’allenamento e parlava con Carosio, Brera, Garanzini, chi capitava. Soprattutto tornava dopo cena, giocava alle carte (briscola, tressette) e beveva vino (Chianti, magari). Quando si chiudeva, a notte alta, lui stava dentro: altre carte, altro vino, i soliti giornalisti.
Chi ha ucciso L’Assassino?Addio a Rocco e alle carte
Per i milanisti, siamo alla profanazione. Via Berchet 1 è l’indirizzo della prima sede del Milan: nel 1899 c’era una fiaschetteria, scelta come base da Herbert Kilpin, il primo capitano. Il baffetto, perito tessile, era arrivato in Italia per insegnarci a manovrare i telai. Finì per fondare il Milan, non prima di aver salutato la moglie tra il matrimonio e la prima notte di nozze: doveva andare a giocare contro il Grasshoppers. Via Berchet 1 oggi è l’indirizzo di uno store «Solo Inter» e fiaschetteria è una parola virtuale: c’è nel dizionario, non nei discorsi dei ragazzi. Nello store ci sono maglie, t-shirt, anche una foto di Peppino Prisco, interista che al Berchet - inteso come liceo, non come via - studiava e organizzava partite di calcio. I più forti con lui in maglia nerazzurra, gli altri in rossonero o bianconero.
La fiaschetteria di Kilpin?È analcolica e... interista
Milano l’è un gra n derby
VIAGGIO INTERATTIVODa questa mattina potete andare alla scoperta della Milano
rossonerazzurra. Grazie a una cartina interattiva sul nostro sitovi sembrerà di camminare per le vie della città alla scoperta di
150 luoghi che richiamano storie, aneddoti e curiosità legati alla storia dei due club cittadini. Buon divertimento!
www.gazzetta.it
14 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
SAMPDORIA 0
CESENA 0SAMPDORIA (4-2-3-1)Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Palombo (dal 41’ s.t. Soriano), Obiang; Muriel (dal 23’ s.t. Correa), Eto’o, Eder; Okaka. PANCHINA Romero, Duncan, Bergessio, Regini, Munoz, Rizzo, Coda, Djordjevic, Acquah, Wszolek. ALLENATORE Mihajlovic.CAMBIO DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO ALTO 57.3M ESPULSI nessuno.AMMONITI Silvestre e Okaka per gioco scorretto.
CESENA (4-3-1-2)Agliardi; Perico, Volta, Krajnc, Lucchini; Giorgi (dal 39’ s.t. Cazzola), Mudingayi (dal 32’ s.t. Zé Eduardo), Cascione; Brienza; Succi, A. Rodriguez (dal 15’ s.t. Defrel). PANCHINA Leali, Bressan, Nica, Djuric, Mordini, Moncini. ALLENATORE Di Carlo.CAMBIO DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 43.1M.ESPULSI nessuno.AMMONITI Perico e Mudingayi per gioco scorretto, Krajnc per proteste.
ARBITRO Giacomelli di Trieste.NOTE paganti 3.121, incasso di 59.495 euro; abbonati 18.061, quota di 155.699 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 10-1. In fuorigioco 1-0. Angoli 14-4. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
SAMPDORIA 6
Grande corsa, con qualità: tantissimi i suoi passaggi, pochissimi gli errori. In più sembra cresciuto dal punto di vista della potenza fisica.
7
IL MIGLIOREOBIANG
VIVIANO 6 Attento sui pochi pericoli, bravissimo nell’impostare.DE SILVESTRI 6,5 Pericoloso in avanti, attento dietro.SILVESTRE 6 Meglio quando deve essere rude, come quando ha davanti Rodriguez, che quando si ritrova contro Defrel.ROMAGNOLI 6,5 Sempre in anticipo, in avanti è quello che arriva più vicino al gol.MESBAH 6 Propositivo sulla sinistra.PALOMBO 6,5 Perfetto riequilibratore di una formazione sbilanciata in avanti. (Soriano s.v.)MURIEL 5,5 Qualche buona idea che si perde tra le molte disattenzioni.CORREA 6 Entra con buona personalità.ETO’O 6 Grande visione di gioco, ma cala alla distanza e perde così palloni importanti.EDER 5 Una delle sue prestazioni peggiori: impreciso alla conclusione in diverse occasioni, mai letale nel dribbling.OKAKA 6 Ottimo punto di riferimento, ma riesce a trovare soltanto una conclusione pericolosa.ALL. MIHAJLOVIC 6 La sua Sampdoria «quattro stelle» a conti fatti si rivela un piccolo azzardo, ma piace comunque la sua voglia di osare.
PALOMBO DÀ EQUILIBRIO, EDER È UN FLOPDIGA MUDINGAYI, LUCCHINI BLINDA LA FASCIA
GIACOMELLI Partita piuttosto semplice, lui non se lacomplica. Sempre vicino all’azione, sempre deciso epreciso negli interventi.
BARBIRATI 6-FIORITO 6TOMMASI 6-PEZZUTO 6
LE PAGELLE di ALESSIO DA RONCH
CESENA 6
Maestro nell’uno contro uno, stoppa sia Muriel sia Eder, blindando la fascia sinistra. In più salva sulla linea di porta il colpo del possibile k.o.
7
IL MIGLIORELUCCHINI
AGLIARDI 6,5 Attento su Palombo in avvio e bravo anche su Mesbah nel finale.PERICO 5,5 Spesso in sofferenza, ma Eder lo grazia.VOLTA 6,5 Regge l’urto fisico con Okaka.KRAJNC 6 Rapido, determinato, sorpreso da Romagnoli su un angolo, ma è l’unica sbavatura della sua partita.GIORGI 6,5 Rincorre tutti gli avversari, aiuta tutti i compagni. Prezioso. (Cazzola s.v.)MUDINGAYI 6 Solita diga, perde qualche pallone pericoloso in avvio di manovra.ZE EDUARDO 5,5 Nel finale fatica a reggere l’ultimo assalto blucerchiato.CASCIONE 6 Maratoneta. In difficoltà però nel fornire munizioni all’attacco.BRIENZA 5 Mai pericoloso. Sembra anche in difficoltà dal punto di vista fisico.SUCCI 5,5 Tanto impegno, ma con scarsi risultati.A. RODRIGUEZ 5,5 Due squilli nel primo tempo. Poi sparisce.DEFREL 6 Sfreccia nel finale, senza trovare il gol.ALL. DI CARLO 6,5 La mossa Lucchini a sinistra sembra azzardata ma si rivela invece perfetta. Il suo Cesena non demorde mai.
6,5
Filippo GrimaldiGENOVA
R ose rosse per voi: Massimo Ferrero aveva pensatoproprio a tutto, per una
prima storica di una Sampdoriain campo con i suoi quattro tenori dall’inizio, donando fiori esorrisi alle signore della tribunad’onore prima del via. Senza valutare, però, quanto fosse impegnativo e forse ardito lo spartitoscelto per l’occasione dal direttore d’orchestra Mihajlovic.Morale della storia: tropposprecona, imprecisa e povera dicinismo la squadra del tecnicoserbo (che non pareggiava per00 da sei mesi) per riuscire adavere ragione della tenacia edel cuore di un Cesena che –tanto per fare un esempio – all’ultimo secondo di recupero hatentato in massa il clamorososacco del Ferraris, mancato diun soffio. Pari strappato consofferenza, ma non immeritato,quello dell’ex Di Carlo: non sappiamo se servirà a garantirglialla fine la permanenza in SerieA, ma di sicuro allunga la speranza a una squadra che, se dovesse continuare così, potrebbepure tentare la missione (quasi)impossibile, nonostante unavittoria che manca ormai da seigiornate. Bravo Di Carlo, unvecchio cuore sampdoriano cheda qui s’era portato via troppibrutti ricordi. Legati al Werder(nel preliminare di Champions,agosto 2010: ciao Samp) e poial suo esonero, guarda caso dopo un k.o. con il Cesena.
L’AZZARDO NON PAGA Moraledella storia: tutto da rifare per larincorsaChampions dei blucerchiati, che subisce una bruscafrenata, mentre i romagnolicontinuano a sperare. Se la ferocia sarà quella di ieri al Ferraris,potrebbe essere tutt’altro cheimpossibile. La perfezione, insomma, della Samp è rimastatale solo sulla carta, ma sarebbeingeneroso addebitarla al 4231 di Sinisa. La verità è che incampo Okaka ed il tridente allesue spalle (Muriel, Eto’o edEder) hanno faticato nel primotempo a creare la superioritànumerica saltando l’uomo, e diriflesso la manovra difensiva neha risentito. Le ripartenze velo
cissime del Cesena costringevano Palombo ed Obiang ad andare a tamponare su una mediananon abbastanza coperta, perchégli ospiti non sono venuti a Genova in gita, o con la rassegnazione addosso. Efficace la spinta degli attaccanti (Rodriguezha mancato il vantaggio solograzie a un riflesso super di Viviano, Succi s’è infilato spessofra le linee), buono il pressingsulla mediana. E, ad agevolare ilcompito del Cesena, le difficoltàdella Samp che a sinistra s’è trovata all’inizio un po’ in affanno,non riuscendo a lanciare Edercon la consueta efficacia e sbagliando molto. Anzi, troppo, nonostante la velocità (anche di
Tutta la delusione di Angelo Palombo, 33 anni, capitano di una Samp fermata dalla terzultima ANSA
GENOVA (fi.gri) La spiegazione migliore di una serata storta per la Samp arriva da una battuta amarissima di Mihajlovic: «Noi non riusciamo a segnare un gol come quello che ha fatto il Milan contro di noi…». Quello fu una sorta di carambola, stavolta invece i blucerchiati hanno schiacciato forte, ma è andata male: «Nulla da rimproverare ai ragazzi. Talvolta sono stati poco precisi, in altre occasioni ci è mancata un po’ di buona sorte. L’atteggiamento della squadra è stato giusto, ma poi nel secondo tempo non era facile mantenere inalterata quella pressione dopo avere speso tanto nella prima metà della gara. In ogni caso l’Europa dipende sempre da noi, il destino è nelle nostre mani».
CREDIAMOCI Fra gli ospiti, invece, Di Carlo è orgoglioso per i suoi. «Analizzando la partita c’è stato qualche episodio favorevole – dice il tecnico del Cesena – perché la Sampdoria con individualità superiori alle nostre ci ha schiacciato molto, ma alla lunga siamo stati bravi a venir fuori da certe situazioni complicate con il gioco». È un punto pesantissimo «anche per il nostro morale. Non possiamo chiedere di più al Cesena. Stiamo lottando da molto tempo in una situazione difficile che avrebbe potuto ammazzare chiunque, ma non il nostro ambiente. Possediamo le caratteristiche per fare l’impresa».
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IL TECNICO DORIANO
Mihajlovic:«Niente da dire Solo sfortuna»
Spreco Samp, l’Europa è più in salita1Le 4 punte non sfondano il Cesena e Sinisa fa 0-0 dopo 6 mesi: tutto da rifare per la rincorsa Champions
testa) da parte di Eto’o, che permetà gara è stato un gran divertimento.
NUMERI DA PAURA Certo, perconquistarsi un risultato laSamp non conosce scorciatoie ocolpi di fortuna. Deve conquistarsi tutto a prezzo altissimo estavolta s’è dovuta affidare (invano) a qualche invenzione deisuoi solisti, come la gran bottadi Palombo toccata da Agliardiin angolo che è stata nella primametà gara la miglior occasioneblucerchiata. I numeri diconoanche altro: la Samp ha fatto unpossesso palla impressionante,battendo nel primo tempo unangolo ogni cinque minuti, senza avere però mai il guizzo giusto per colpire. Il tempo s’è rivelato alleato degli ospiti. La Sampha provato ad alzare nuovamente il ritmo nella ripresa, ma conqualche pausa di troppo, permettendo così di riorganizzarsial Cesena. Che ha rischiato (6’)quando una spallata di Lucchinisu Eder proprio al limite dell’area ha scatenato le protesteblucerchiate, ma non è servita afar tremare i romagnoli. Neppure la cartaCorrea, per ridare vigore a una Samp che da un po’andava avanti con poca lucidità,s’è rivelato un tentativo infruttuoso per i blucerchiati. Cesenasempre più ringhioso, con Lucchini decisivo per salvare il pariquando la Samp stava già alzando le mani al cielo sul colpo ditesta di Romagnoli a porta vuota, che ha trovato l’ex difensoresampdoriano pronto a sventareil patatrac sulla linea di porta.
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Serie ARAnticipi 31a giornata
Massimo Ferrero, 63 anni PEGASO
15DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Gasp rivede le coppe, Dybala guastafeste1Il Genoa va a Palermo inseguendo il sogno 6° posto: il tecnico ritrova l’argentino, già allenato in Sicilia
Alessio Da RonchFabrizio Vitale
«D a ora in poi ogni incontro sarà decisivo». Gian Piero Ga
sperini guarda lontano. Nonostante le squalifiche di Kucka eRoncaglia e i tanti infortuni(ad Ariaudo e Tino Costa si sono uniti Borriello e Bertolacci,con Marchese e Perin non an
cora del tutto ristabiliti), il tecnico del Genoa continua a puntare all’Europa. Incoraggiatoanche dalla frenata della Sampcontro il Cesena. «È chiaro –sottolinea – che per ottenere laqualificazione dovremmo vedere almeno un’avversaria cheincappa in un periodo difficilee, contemporaneamente, riuscire a centrare una serie di risultati positivi. Sappiamo chesarà difficile ma ci proveremofino in fondo. Non siamo abituati ad arrenderci e lo abbiamo già dimostrato».
L’UNICO FALLIMENTO Il primoostacolo poi è quel Palermoche rappresenta, probabilmente, la maggior delusione dellasua carriera: «In effetti è statauna scelta sbagliata, l’unico fallimento della mia carriera,visto che all’Inter praticamentenon ho potuto lavorare. Una
cosa che mi è spiaciuta in maniera particolare perché aquella piazza sono legato daitanti anni che vi ho trascorsoda giocatore. Sono felice che ilPalermo si sia rilanciato in poco tempo e quest’anno ha fattobenissimo. Dybala lo conoscobene, visto che l’ho conosciutoda giovanissimo. Le sue qualitàerano evidenti, probabilmenteha pagato anche la tanta pressione generata dal grosso investimento fatto su di lui dalla società. Il Palermo, però, non èsolo Dybala e Vazquez». Gasperini ha fatto le sue scelte persuperare l’emergenza: Lamanna ancora titolare, Izzo in difesa, Mandragora a centrocampoe l’attacco leggero in avanti,con Niang o Perotti nella posizione di centravanti.
QUI PALERMO Squadra chevince difficilmente si cambia e
l’orientamento di Beppe Iachini dopo il successo in casa dell’Udinese appare proprio questo. Il tecnico vuole dare continuità dopo i sei turni senza i trepunti prima della vittoria alFriuli. Nonostante la salvezzaabbondantemente acquisita,l’allenatore marchigiano vuoleun finale in crescendo alla ricerca del maggior numero dipunti. Ecco perché eventualiesperimenti in chiave prossimastagione saranno, semmai, attuati a gara in corsa. Quaison eBelotti scalpitano, ma l’unicaincognita potrebbe esserequella di schierare l’Under 21dall’inizio insieme a Vazquez eDybala. Un dubbio che vivrà sino all’ultimo, anche se alla finedovrebbe prevalere il 352 conChochev riconfermato al postodi Barreto (infortunato) e iltandem argentino di punta.
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SASSUOLO-TORINO
Toro, il 7° colpo in trasferta per avvisare la JuventusBramardo-Fogliani
A ppuntamento ostico peril Toro a Reggio Emilia,in uno stadio che evoca
brutti ricordi, uno spareggioper la A perso per un palo (TorinoPerugia, ‘98, legno di Dorigo). Non piace ai granata lapartita di mezzogiorno, soloun successo contro il Siena insei gare e 5 sconfitte all’ora dipranzo. E il Sassuolo ha tantobianconero tra giocatori parcheggiati o aspiranti juventini.Il modo migliore per preparareil derby (venduti 20 mila biglietti) verrebbe da pensare.Peccato che il Torino, per alimentare le speranze di EuropaLeague, nella caccia alla settima vittoria esterna non puòpermettersi un massiccio turnover che farebbe tanto comodo in vista della Juve: sono 6 igranata in diffida. Ventura medita qualche cambio strategico: Bovo e Basha possibili titolari, per il resto Moretti, Padellie Gazzi non dovranno commettere sciocchezze da «giallo». Coperta corta in mezzocon El Kaddouri squalificato(Farnerud al suo posto) Basha,Vives e Benassi per due posti.
QUI SASSUOLO Possibile cambio di modulo per il Sassuolo acaccia di punti per blindareuna classifica già tranquilla.Gli stop di Magnanelli, Missiroli, Natali, Vrsaljko e Gazzolaobbligano Di Francesco a sperimentazioni: esempio, comeesterno basso a destra in lizzaBiondini e Lazarevic. InveceZaza, acciaccato, è in ballottaggio con Floccari. Al Sassuolo un tantino seduto (10 puntiin 11 gare) del ritorno serve uncolpo e, dice Di Francesco, «atteggiamenti giusti».
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Gian Piero Gasperini, 57 GETTY Paulo Dybala, 21 anni FORTE
PERCHÉ VEDERESASSUOLO-TORINOPerché prima o poi Zaza tornerà al gol, ma contro troverà un bomber come Glik, leader spirituale di un Torino che con una vittoriaterrebbe vivo il sogno di tornare in Europa LeagueMapei Stadium, ore 12.30
PERCHÉ VEDEREPALERMO-GENOADopo i 6 punti contro Cagliari e Parma, i rossoblùsono tornati a pensare in grande. Dybala e compagni però vogliono confermarsi dopo avere interrotto una striscia senza vittorie Stadio Barbera, ore 15
Serie AR
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16 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Napoli, i soliti tre tenoriper cantare in Champions 1Higuain, Hamsik e Callejon, 45 gol stagionali, alimentano la rincorsaal 3° posto. Dopo l’impresa di Wolfsburg, Benitez vuole 3 punti a Cagliari
Mimmo MalfitanoINVIATO A CAGLIARI
E ora il campionato. E qui, ildiscorso è un po’ complicato, il Napoli è fuori dal
la zona Champions, distantedalla Roma, terza, 7 punti. Occorrono nuove imprese per recuperare e, nel contempo, sperare che le antagoniste perdano qualche colpo. Insomma, cisono le premesse perché il collettivo napoletano avvii questarincorsa, che non può prescindere dalla sua forza trainante:l’attacco. A Wolfsburg, nell’intermezzo di Europa League, èstato straripante, ha costrettoalla resa la seconda forza dellaBundesliga. Quattro gol e tante manovre entusiasmanti hanno consentito al Napoli di ipotecare la semifinale e a Benitezdi farsi un’idea sullo stato diforma dei suoi attaccanti.
POTENZA EUROPEA Tatticamente, il modulo è sempre lostesso, l’allenatore spagnolo èpiù integralista che mai nel sostenere il 4231. Lui è uno cheha rifiutato la qualità a centrocampo per averla nella fase offensiva. Scorrendo le statistiche viene fuori, così, che quelladel Napoli è tra le più prolifiche in Europa, tenendo conto
soltanto degli attaccanti chesono in doppia cifra. Tra quellinapoletani ce ne sono 4, maManolo Gabbiadini non puòessere considerato, perché delle 15 reti all’attivo, soltanto 6 leha realizzate col Napoli, mentre le restanti 9 le ha segnatecon la Sampdoria.
STATO DI GRAZIA Un confron
to con gli attaccanti di Barcellona (91 reti) e Real Madrid(88) è sicuramente improponibile, ma il tridente di Rafa Benitez è il più forte in Italia: sono 45 le reti segnate in stagione, finora, da Higuian (24),Hamsik (11) e Callejon (10). Un rendimento che evidenziala bontà dell’idea calcisticaperseguita dal tecnico spagnolo che, oggi pomeriggio, opporrà al Cagliari i suoi uominimigliori. Non vuole sorprese,soprattutto dopo le sconfittesubite nelle ultime 4 trasferte(Palermo, Verona, Torino, Roma), risultati che hanno determinato la rimonta e il sorpassoin classifica della Lazio e permesso alla Roma di vivere senza eccessivi danni la propriacrisi d’identità.
RIPARTENZE Rappresentano laparte più intrigante del progetto tattico di Benitez, l’aspettotravolgente se lì davanti la condizione non viene mai a mancare. La velocità di Callejon eMertens sugli esterni, la partecipazione all’intera fase offensiva di Gonzalo Higuain e il ritrovato talento di Marek Hamsik dovrebbero garantire un finale di campionato e distagione in crescendo. Il Napoli sa essere devastante quandoriparte in contropiede, spessocon tre passaggi va alla conclusione così com’è avvenuto anche a Wolfsburg, giovedì sera.Sotto col Cagliari, allora, la cuiclassifica impone a Zeman unagara di attacco, oggi pomeriggio. Proprio quello che si aspetta Benitez per ripartire, magarivincere e rimettersi in giocoper la zona Champions League, obbiettivo imprescindibile e da raggiungere in ogni modo, che sia col terzo posto incampionato o con la conquistadell’Europa League, poco importa.
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24 i gol stagionali di Gonzalo Higuain: 13 in A, 7 in Europa League, uno in Coppa Italia, uno nel preliminare di Champions e due in Supercoppa italiana
11 i gol stagionali di Marek Hamsik: 5 in A, 4 in Europa League, uno in Coppa Italiae uno contro l’Athletic Bilbaonel preliminare di Champions
10 i gol stagionali di Josè Callejon. Lo spagnolo liha segnati tutti in campionato, mentre in Europa Leaguedeve ancora sbloccarsi
CALCIO A 5Pescara primo Luparense k.o. (m.cal.) Il Pescara vince a Corigliano, costringe i calabresi ai playout contro il Sestu e chiude la regular season al primo posto: abruzzesi primi per il vantaggio nello scontro diretto contro la Luparense. 22a giornata: Acqua&Sapone-Lazio 4-3, Asti-Luparense 5-2, Corigliano-Pescara 1-7, Kaos Ferrara-Napoli 3-4, Latina-Rieti 5-3. Class.: Pescara e Luparense 38; Asti 33; Acqua&Sapone 31; Rieti e Kaos Ferrara 30; Lazio 29; Latina 22; Napoli 19; Corigliano 18; Sestu 14.
DONNEVerona e Brescia:il duello continua (m.cal.) Testa a testa Verona e Brescia. 23a: Orobica-San Zaccaria 1-3, Brescia-Mozzanica 2-1, Cuneo-Como 0-1, Pordenone-Res Roma 0-0, Pink Bari-Tavagnacco 2-3, Riviera di Romagna-Firenze 0-2, Torres-Verona 2-6. Class. (prime): Verona 58; Brescia 57; Mozzanica 50; Tavagnacco 46.
L’INIZIATIVA Aste benefiche «International Centre for Sport Security», «MP Management» e «CharityStars» organizzano due aste benefiche il cui ricavato sarà devoluto al progetto «Save The Dream». L’evento sarà presentato domani.
TACCUINO
TRIDENTI SUPERBARCELLONA 93 GOLREAL MADRID 89BAYERN MONACO 58TOTTENHAM 50BAYER LEVERKUSEN 47MANCHESTER CITY 46NAPOLI E SIVIGLIA 45
Serie AR
PERCHÈ VEDERECAGLIARI-NAPOLIDieci partite senza vincereper i sardi che non riescono a beneficiare di Zeman e vengono minacciati dai tifosi.Arriva la squadra di Benitez: se è quella di Wolfsburg...Sant’Elia, ore 18
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17DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
57. SPORTIELLO
93. DRAMÉ
29. BENALOUANE
13. A. MASIELLO
2. STENDARDO
10. GOMEZ
18. ESTIGARRIBIA
8. MIGLIACCIO11. MORALEZ
19. DENIS
17. CARMONA
35. TOROSIDIS
24. FLORENZI
4. NAINGGOLAN
10. TOTTI
32. PAREDES
8. LJAJIC
7. ITURBE
2. YANGA-MBIWA
23. ASTORI
25. HOLEBAS26. DE SANCTIS
OCCHI PUNTATI SU...
Torna Totti nel 4-2-3-1 di GarciaContro i nerazzurri sa esaltarsi
PRECEDENTI IN SERIE A
RETI FATTE
Roma
AtalantaTOTTI
DENIS
160
111
Vittorie Roma51
Girone unicoLE ULTIME VOLTE
MIGLIOR MARCATORE
Pareggi32
Vittorie Atalante22
105
Contro l’avversaria
Ultima vittoria Atalanta a Roma:24/05/2003, 1-2
Ultimo pareggio all’Olimpico:23/05/1993, 2-2
Ultima vittoria Roma in casa:12/04/2014, 3-1
ROMA ATALANTA
6 gol5 gol
31aGIORNATA 1Il capitano della Roma guiderà l’attacco, reparto in difficoltà
L’Atalanta si affida a Denis per «rovesciare» il pronostico: i bergamaschi non vincono nell’Olimpico giallorosso da 12 anni
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
JUVENTUS 73 31 22 7 2 59 15LAZIO 58 31 18 4 9 58 30ROMA 57 30 15 12 3 41 22NAPOLI 50 30 14 8 8 50 37SAMPDORIA 50 31 12 14 5 38 31FIORENTINA 49 30 13 10 7 43 34GENOA 44 30 11 11 8 42 34TORINO 43 30 11 10 9 35 32MILAN 42 30 10 12 8 44 37INTER 41 30 10 11 9 46 37PALERMO 38 30 9 11 10 42 44SASSUOLO 35 30 8 11 11 36 45CHIEVO 35 30 9 8 13 22 31UDINESE 34 30 8 10 12 33 41EMPOLI 33 30 6 15 9 30 36VERONA 33 30 8 9 13 36 54ATALANTA 29 30 6 11 13 26 41CESENA 23 31 4 11 16 28 53CAGLIARI 21 30 4 9 17 35 58PARMA (-7) 12 30 5 4 21 24 56
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
SABATO 25 APRILEUDINESE-MILAN ore 18 (0-2)INTER-ROMA ore 20.45 (2-4)DOMENICA 26 APRILE, ore 15ATALANTA-EMPOLI ore 12.30 (0-0)GENOA-CESENA (3-0)LAZIO-CHIEVO (0-0)PARMA-PALERMO (1-2)TORINO-JUVENTUS (1-2)VERONA-SASSUOLO (1-2)FIORENTINA-CAGLIARI ore 18 (4-0)NAPOLI-SAMPDORIA ore 20.45 (1-1)
PROSSIMO TURNO
MARCATORI
CAGLIARI (4-3-3)
NAPOLI (4-2-3-1)OGGI ore 18 ARBITRO Valeri ASSISTENTI Posado-Cariolato IV Pegorin ADD. Orsato-Merchiori (And. 3-3)
BRKIC44
BALZANO21
ROSSETTINI15
DIAKITÈ37
AVELAR8
CONTI5
DESSENA16
EKDAL20
SAU25
FARIAS17
MPOKU40
ANDUJAR45
MAGGIO11
ALBIOL33
KOULIBALY26
INLER88
GARGANO77
INSIGNE24
GABBIADINI23
CALLEJON7
HIGUAIN9
STRINIC3
PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 14 Pisano, 2 Gonzalez, 32 Ceppitelli 33 Capuano, 3 Murru, 30 Donsah, 10 Joao Pedro, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo.ALL. Zeman. BALLOTTAGGI Diakitè-Ceppitelli 60-40%, Dessena–Donsah 60-40%, M’Poku-Cossu 60-40%; Sau-Longo 60-40%. SQUALIFICATI Crisetig (1).DIFFIDATI Avelar, Dessena, Longo, Rossettini, Gonzalez. INDISP. nessuno.
PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 5 Britos, 16 Mesto, 4 Henrique, 31 Ghoulam, 8 Jorginho, 17 Hamsik, 14 Mertens, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez. BALLOTTAGGI Insigne-Mertens 60-40%, Gabbiadini-Hamsik 60-40%, Higuain-Zapata 60-40%. SQUALIFICATI David Lopez (1).DIFFIDATI Maggio. INDISPONIBILI Michu (28 giorni).
SASSUOLO (3-4-3)
TORINO (3-5-2)OGGI ore 12.30 ARBITRO Calvarese ASSISTENTI Petrella-Carbone IV De Pinto ADDIZIONALI. Rocchi-Abisso (And. 1-0)
CONSIGLI47
BIONDINI8
BRIGHI33
TAIDER19
LONGHI3
ACERBI15
CANNAVARO28
PELUSO31
ZAZA10
BERARDI25
SANSONE17
PADELLI30
BASHA4
PERES33
VIVES20
FARNERUD8
MAXI LOPEZ11
MARTINEZ17
MORETTI24
GLIK25
BOVO5
DARMIAN36
PANCHINA 1 Pomini, 89 Celeste, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 54 Caselli, 6 Chibsah, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 FloccariALLENATORE Di Francesco.BALLOTTAGGI Zaza-Floccari 55-45%, Biondini-Lazarevic 55-45%.SQUAL. Missiroli (1). DIFFIDATI Brighi, Missiroli, Biondini. INDISPONIBILI Pegolo (25 giorni), Magnanelli e Donis (5), Vrsaljko e Polito (10), Gazzola e Natali (da valutare), Terranova e Antei (stagione finita).
PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 3 Molinaro, 94 Benassi, 14 Gazzi, 15 Gonzalez, 27 Quagliarella, 22 Amauri. ALL. Ventura.BALLOTTAGGI Moretti-Jansson 60-40%, Basha-Benassi 60-40%. SQUALIFICATI El Kaddouri (1). DIFFIDATI Amauri, Gazzi, Maksimovic, Moretti, Padelli e Quagliarella.INDISPONIBILI Silva (8 giorni).
CHIEVO (4-4-2)
UDINESE (3-4-2-1)OGGI ore 15 ARBITRO Massa ASSISTENTI Ranghetti-Schenone IV Vivenzi ADD. Pairetto-Roca (And. 1-1)
BIZZARRI1
FREY21
DAINELLI3
CESAR12
ZUKANOVIC87
SCHELOTTO24
RADOVANOVIC8
IZCO13
PALOSCHI43
MEGGIORINI69
HETEMAJ56
KARNEZIS31
ALLAN6
WIDMER27
DI NATALE10
PINZI66
KONE33
BRUNO FERNANDES8
BUBNJIC18
DANILO5
PIRIS89
PASQUALE26
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 11 Vajushi, 23 Birsa, 18 Feftatzidis, 31 Pellissier, 19 Botta. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Schelotto-Birsa 55-45%, Paloschi-Pellissier 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Birsa, Izco. INDISPONIBILI Mattiello (stagione finita).
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret,50 Coppolaro 34 Gabriel Silva, 21 Hallberg, 7 Badu, 13 Zapata, 94 Aguirre, 77 Thereau, 9 Perica, 82 Geijo. ALL. Stramaccioni.BALLOTTAGGI Pasquale-G. Silva 60-40%, Di Natale-Thereau 60-40%. SQUALIFICATI Guilherme (1). DIFFIDATI Bruno Fernandes, Heurtaux, Kone, Thereau, Wague. INDISPONIBILI Wague e Evangelista (30 giorni), Domizzi (da valutare), Heurtaux (21 giorni)
EMPOLI (4-3-1-2)
PARMA (3-5-2)OGGI ore 15 ARBITRO Pasqua ASSISTENTI Gava-Passeri IV Nicoletti ADD. Ghersini-Minelli (And. 2-0)
SEPE33
HYSAJ23
TONELLI26
RUGANI24
MARIO RUI21
VECINO88
VALDIFIORI6
SAPONARA5
PUCCIARELLI20
MACCARONE7
CROCE11
MIRANTE83
LILA3
VARELA26
MAURI8
NOCERINO23
CODA88
BELFODIL10
FEDDAL28
LUCARELLI6
CASSANI2
GOBBI18
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 16 Piu, 27 Zielinski, 10 Tavano, 9 Mchedlidze. ALLENATORE Sarri.BALLOTTAGGI nessuno.SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Maccarone, Tonelli, Mario Rui, Zielinski.INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Verdi (7 giorni).
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 37 Broh, 27 Santacroce, 15 Costa, 58 Esposito, 31 Mariga, 21 Lodi, 40 Erlic, 42 Haraslin, 17 Palladino, 5 Ghezzal. ALL. Donadoni.BALLOTTAGGI Coda-Palladino 55-45%, Feddal-Costa 55-45%, Cassani-Santacroce 55-45%. SQUALIFICATI Jorquera (1).DIFFIDATI Lodi, Feddal, Costa, Belfodil, Mirante. INDISPONIBILI Mendes, Galloppa e Prestia (da verificare).
PALERMO (3-5-2)
GENOA (3-4-3)OGGI ore 15 ARBITRO CervellaraASSISTENTI Tasso-Paganessi IV Dobosz ADDIZIONALI Peruzzo-Aureliano (And. 1-1)
SORRENTINO70
RISPOLI3
RIGONI27
CHOCHEV18
JAJALO28
LAZAAR7
VAZQUEZ20
DYBALA9
GONZALEZ12
VITIELLO2
ANDELKOVIC4
LAMANNA23
EDENILSON21
RINCON88
MANDRAGORA38
PEROTTI10
NIANG11
IAGO24
DE MAIO4
BURDISSO8
IZZO5
BERGDICH18
PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 19 Terzi, 33 Daprelà, 15 Bolzoni, 25 Maresca, 14 Della Rocca, 21 Quaison, 96 Bentivegna, 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALL. Iachini.BALLOTTAGGI Jajalo-Maresca 60-40%, Chochev-Belotti 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Jajalo, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISP. Barreto (21 giorni), Emerson (da valutare), Morganella (stagione finita).
PANCHINA 1 Perin, 39 Sommariva, 87 Gulli, 2 Tambè, 15 Marchese, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 97 Ghiglione, 19 Pavoletti. ALLENATORE Gasperini.BALLOTTAGGI Bergdich-Laxalt 70-30%, Edenilson-Tambè 70-30%. SQUALIFICATI Kucka (1), Roncaglia (1). DIFFIDATI Burdisso, Niang. INDISPONIBILI Ariaudo (40 giorni), Tino Costa (10), Borriello (30), Bertolacci (20).
1
3.10
X
3.10
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3.20
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3.40
1
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X
3.65
2
1.90
INTER (4-3-1-2)
MILAN (4-3-3)OGGI ore 20.45 ARBITRO Banti ASSISTENTI De Luca-Vuoto IV Preti ADDIZIONALI Guida-Doveri (And. 1-1)
HANDANOVIC1
D’AMBROSIO33
RANOCCHIA23
VIDIC15
JUAN JESUS5
GNOUKOURI27
MEDEL18
HERNANES88
PALACIO8
ICARDI9
KOVACIC10
DIEGO LOPEZ23
PALETTA29
ABATE20
MEXES5
BONAVENTURA28
MENEZ7
HONDA10
VAN GINKEL21
DE JONG34
POLI16
ANTONELLI31
PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli, 26 Felipe, 21 Santon, 54 Donkor, 55 Nagatomo, 20 Obi, 96 Palazzi, 11 Podolski, 28 Puscas, 91 Shaqiri, 97 Bonazzoli. ALL. Mancini. BALL. D’Ambrosio-Santon 65-35%, Gnoukouri-Obi 60-40%, Kovacic-Shaqiri 55-45%. SQUAL. Brozovic (1), Guarin (1). DIFF. Ranocchia, Campagnaro, Dodò e Medel. INDISP. Jonathan, Dodò (stagione finita), Campagnaro (20 giorni), Kuzmanovic (5).
PANCHINA 32 Abbiati, 99 Donnarumma, 25 Bonera, 13 Rami, 33 Alex, 17 Zapata, 2 De Sciglio, 36 Mastalli, 8 Suso, 22 Cerci, 9 Destro, 11 Pazzini. ALL. Inzaghi. BALL. DiegoLopez-Abbiati 80-20%, Paletta-Alex 55-45%, Poli-Destro 80-20%, Honda-Suso 55-45%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez, Mexes. INDISP. Agazzi (stag. finita), El Shaarawy (20 giorni), Mastour (15), Montolivo e Essien (7).
FIORENTINA (4-3-3)
VERONA (4-3-3)DOMANI ore 20.45 ARBITRO Mazzoleni ASSISTENTI Iori-Padovan IV Stefani ADDIZIONALI Gavillucci-Saia (And. 2-1)
NETO1
RICHARDS4
G.RODRIGUEZ2
BASANTA19
PASQUAL23
AQUILANI10
BADELJ5
BORJA VALERO20
ILICIC72
BABACAR30
DIAMANTI18
RAFAEL1
MARQUEZ4
SALA26
MORAS18
JANKOVIC11
TONI9
J. GOMEZ21
CHRISTODOULOPOULOS20
TACHTSIDIS77
OBBADI8
PISANO3
PANCHINA 12 Tatarusanu, 40 Tomovic, 15 Savic, 28 Alonso, 6 Vargas, 7 Pizarro, 16 Kurtic, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 33 M. Gomez, 74 Salah, 9 Gilardino. ALL. Montella. BALLOTTAGGI Babacar–Gilardino 60-40%, Borja Valero–Mati Fernandez 60- 40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Basanta, M.Gomez, Kurtic, Diamanti, G.Rodriguez. INDISP. Rossi (30 giorni), Lezzerini (20).
PANCHINA 95 Gollini, 22 Benussi, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 30 Campanharo, 19 Greco, 27 Valoti, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALL. Rafael-Benussi 70-30%, Marquez-Gu. Rodriguez 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Martic, Moras, Gu. Rodriguez, Hallfredsson, Obbadi, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez. INDISPONIBILI Ionita e Hallfredsson (da valutare)
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6.50
Oggi su Gazzetta.it puoi seguire il live di tutte le gare di Serie A e del calcio estero. E poi approfondimenti e tutte le parole dei protagonisti, con particolare attenzione sul derby di Milano in posticipo. Gli appassionati di fantacalcio troveranno gli assist ufficiali nella sezione Fantanews già dopo le gare del pomeriggio, con il report aggiornato anche dopo la gara di San Siro. Non solo calcio però. È una domenica calda anche sul fronte motori, con la Formula Uno di scena in Bahrain e la Moto Gp in Argentina. Ferrari e ValentinoRossi sono in cerca di un’altra impresa. Tra gli eventi live anche i playoff di pallavolo, l’Amstel Gold Race e il tennis con le finali di Montecarlo.
GAZZAWEB
www.gazzetta.it
18 RETI Tevez (2, Juventus).16 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan).15 RETI Toni (3, Verona).13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo).11 RETI Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).10 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio); Callejon e Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Berardi (5, Sassuolo).9 RETI Mauri (Lazio); Eder (1, Sampdoria); Thereau (Udinese).8 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Candreva (2), Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).
Oggi ore 15Stadio Olimpico Roma Andata 2-1
ARBITRO GervasoniASSISTENTI Bianchi-Musolino
QUARTO UOMO LongoADDIZIONALI Tagliavento-
Di PaoloTV Sky Calcio 1 HD;
Premium Calcio 1,Calcio HD
ATALANTA4-4-1-1
PANCHINA 1 Avramov, 78 Frezzolini,3 Del Grosso, 98 Kessie, 22 Zappacosta,
95 Grassi, 16 Baselli, 7 D’Alessandro,28 Emanuelson, 27 Rosseti, 9 Bianchi.
ALLENATORE Reja.BALLOTTAGGI Masiello-Zappacosta 65-35%,
Migliaccio-Baselli 60-40%, Moralez-Emanuelson 75-25%.SQUALIFICATI Pinilla (2), Biava (1), Cigarini (1).
DIFFIDATI Boakye, Sportiello, Zappacosta, Moralez, Biava.INDISPONIBILI Raimondi (30 giorni), Cherubin (25),
Bellini (20), Boakye (3), Scaloni (3).
ROMA 4-2-3-1 PANCHINA 28 Skorupski, 33 Spolli, 91 Calabresi, 3 Cole, 42 Balzaretti, 50 Pellegrini, 20 Keita, 48 Ucan, 53 Verde, 96 Sanabria, 88 Doumbia, 19 Ibarbo. ALLENATORE Garcia.BALLOTTAGGI Paredes-Ucan 60-40%, Paredes-Keita 70-30%, Iturbe-Ibarbo 60-40%, Totti-Doumbia 80-20%.SQUALIFICATI Manolas, De Rossi (1).DIFFIDATI Maicon, Astori, Keita.INDISPONIBILI Strootman (stagione finita), Castan (da valutare), Maicon (10 giorni), Pjanic (4) e Gervinho (4).
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Serie ARLa guida
Dopo due gare perse in trasferta e con le 4 sberle della Lazio ancora sul volto, l’Empoli ha voglia di reagire. Ma la sfida col Parma è tornata ad essere meno scontata di prima: «Hanno fatto risultati che dimostrano come la rosa di Donadoni, senza problemi societari, si sarebbe salvata tranquillamente», ha detto il tecnico Maurizio Sarri. «Parlare di quasi salvi è come dire palo. Vincere col Parma potrebbe rappresentare un passo importante, ma io dalla mia squadra pretendo i 40 punti e non la semplice salvezza. Nel momento in cui una squadra si sente a metà classifica è normale perdere un pizzico di motivazione. Per non farlo succedere non dobbiamo sentirci salvi».
QUI PARMA Mercoledì la sconfitta con il Genoa, accompagnata dal rinvio (al 30 aprile) sulla decisione per la prosecuzione dell’esercizio provvisorio e con una richiesta, non ufficiale, di abbassare il debito sportivo (ovvero gli emolumenti dei tesserati) del 70%: il Parma va a Empoli con mille pensieri in testa. «Dal punto di vista societario non ci sono novità. La realtà è complicata e difficile — spiega Roberto Donadoni —. Noi dobbiamo pensare a finire la stagione nel migliore possibile. Vorrei evitare l’ultimo posto». Oggi il 3-5-2 degli emiliani dovrebbe presentare Mauri in regia e Coda-Belfodil coppia d’attacco. «Punterò soprattutto sulla freschezza fisica» chiosa il tecnico.
Cioni-Piovani© RIPRODUZIONE RISERVATA
EMPOLI-PARMA
Sarri: «Voglio 40 punti»Donadoni: «Obiettivo?Evitare l’ultimo posto»
Il Chievo vuole proseguire la fantastica cavalcata che l’ha portato virtualmente alla salvezza. «Quello che conta è il nostro atteggiamento — spiega il tecnico Maran —. Non dobbiamo sentirci arrivati dopo Cesena, ma stare concentrati e dare tutto in campo, come i ragazzi hanno fatto sino qui, togliendosi da una situazione difficilissima con grande merito. Se l’Udinese cerca il riscatto, di certo noi vogliamo continuare la nostra corsa». Maran non ha problemi di formazione. L’unico acciaccato è Pozzi (problemi muscolari). In attacco è corsa a tre per due maglie fra Paloschi, Meggiorini e Pellissier.
QUI UDINESE Più di mezza difesa lasciata in infermeria e il Primavera Coppolaro convocato d’urgenza per sopperire alle assenze di Heurtaux, Domizzi e Wague la dicono lunga sull’emergenza in casa bianconera. Tuttavia Andrea Stramaccioni non accetta alibi. «Questa stagione abbiamo avuto diversi momenti con tante assenze e non abbiamo mai trovato alibi. Ho fiducia nell’organico, anche se dietro siamo davvero contati. Cosa mi aspetto? Sono convinto che possiamo tornare da Verona con qualcosa in mano. L’unica medicina è tornare a essere l’Udinese che fino a due settimane fa lottava con Fiorentina e Genoa, ma per farlo dovremo essere solidi e avere equilibrio». Strama sembra intenzionato a un 3-4-2-1 con Di Natale (8 gol al Chievo in 18 incontri per lui) supportato da due trequartisti.
Martorano-Tavan© RIPRODUZIONE RISERVATA
CHIEVO-UDINESE
Maran per la continuitàStrama: «Siamo contati ma dobbiamo reagire»
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17 novembre 2014BARI, SCHIAFFO A SCIAUDONEE RISSA SFIORATA COL TIFOSODavanti allo stadio San Nicola, al termine dell’allenamento, rissa sfiorata tra il centrocampista del Bari Daniele Sciaudone e un tifoso. L’intervento di uno steward evita il contatto, dopo che il giocatore era sceso dall’auto per rispondere a tono, beccandosi anche una sberla
22 novembre 2014BOMBA CARTA COLPISCEAGENTI DI POLIZIA A BERGAMOAl termine di Atalanta-Roma gli ultrà di casa inseguono un pullman di tifosi ospiti e nasce così un duro scontro con le forze dell’ordine: il bilancio finale parla di quattro agenti di polizia rimasti feriti da una bomba carta ripiena di chiodi lanciata dagli ultrà bergamaschi
CURVE PERICOLOSE
IL COMMENTOdi STEFANOCAZZETTA
ORA SERVEUN FRONTECOMUNE
G iocatori sull’attentisotto le curve, striscioniche non rispettano
neppure il dolore per la morte di un figlio, aggressioni verbali e fisiche, vandalismo negli stadi, partite rinviate, giocatori (parole di Zeman) sotto shock. Questa è l’immagine che il calcio italiano è in grado offrire e che rimbalza in ogni angolo del mondo. Se non estirpiamo il male oscuro, nessun progetto di rilancio starà in piedi. Perché non c’è calcio vero senza stadi sicuri. Perché, come ha detto con esemplare chiarezza il presidente della Roma James Pallotta, «allo stadio si va solo per vedere la partita».
Ha sempre avuto poco senso parlare di episodi isolati da pubblicizzare il meno possibile. Al contrario. La ridondanza di certi episodi autorizza a pensare che esista una strategia precisa da parte delle frange estreme del tifo con uno scopo: occupare il territorio, imporre la propria legge, creare un ambiente favorevole allo sviluppo dei propri interessi. E anche ammesso che ci siano ideali sportivi, nulla può autorizzare lo sconfinamento nell’offesa, nella prevaricazione, nell’aggressione, nella prepotenza, nella violenza. La gamma è variegata, ma il filo dell’illegalità riannoda tutto e impone interventi all’altezza. Far finta che non ci sia emergenza, voltarsi dall’altra parte, ritenere che più di tanto non si possa fare rischia di consegnare spazi sempre maggiori agli ultrà violenti.
L’appello di Pallotta meritava ben altra eco. Doveva essere colto come il segnale decisivo per passare dalle vaghe intenzioni agli interventi concreti. Dopo quanto accaduto a Cagliari e Varese, è ancora più urgente riunire Federazione, leghe e istituzioni per fare fronte comune e individuare una strategia che sia più forte, solida e condivisa di quella degli ultrà, perché sostenuta dalle decine di milioni di tifosi che vedono nel calcio un momento di evasione e crescita sociale e non un campo di battaglia nel quale imporre la legge (non sportiva) del più forte. Vietare gli striscioni e impedire la gogna sotto le curve sono idee percorribili e rappresentano un buon punto di partenza. Ben venga la scelta di Abodi di costituirsi parte civile. Ma non basta. Aspettando stadi moderni e più confortevoli, rendiamo vivibili quelli che abbiamo. Certi legami posso essere recisi subito. Certi comportamenti denunciati senza reticenze. Il male oscuro ha quasi sempre un nome, un cognome e pure una faccia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
ZDENEK ZEMANALLENATORE CAGLIARI
C’È UNA PICCOLA FRANGIA CHE SI
DISSOCIA DAL TIFO BUONO. SONO COSE
BRUTTE
Emergenza ultràR
11 gennaio 2015SOSTENITORI DEL CESENAAGGREDITI A CAGLIARIPrima della partita di campionato tra Cagliari e Cesena, 25 tifosi ospiti arrivati dalla Romagna vengono aggrediti in prossimità della stazione da alcuni ultrà sardi con bastoni, bottiglie e cinture. Verso i supporter del Cesena sono stati lanciati anche alcuni tavolini da bar
fIL RETROSCENA Troppa «dolce vita», così nasce l’agguatoDa Murru a Dessena, in quattro nel mirino
INVIATO AD ASSEMINI (CAGLIARI)
V ogliono far capire di essere i padroni. Loro. Gliultrà. È questa la filoso
fia di base che campeggia nelpensiero di quei 30 scalmanatiche venerdì si sono presentatiad Assemini per aggredire i calciatori del Cagliari. E che primadi andar via hanno lasciato il«ricordino» della scritta con lospray. Chi conosce bene l’ambiente assicura che l’atto intimidatorio messo in atto dagliSconvolts (da sempre molto legati al fantasista Cossu) fosseorganizzato e premeditato. Manon lo immaginavano i più giovani giocatori del Cagliari che
hanno subito quei 20 minuti diterrore. «Il capitano Conti miha detto che il confronto c’è stato, è stato molto acceso e lasquadra ha accettato questodialogo», sostiene il vicepresidente Stefan Filucchi, l’uomo,che per il suo passato in Polizia,conosce meglio di chiunque altro l’argomento. «I toni eranoforti», ripete il dirigente.
SCHIAFFI Il confronto è statoacceso perché nel mirino c’erano alcuni rossoblù, accusati discarso impegno (lo ha ribaditoFilucchi), minacciati per questo e invitati a dare tutto col Napoli, altrimenti stasera non sarà semplice uscire dallo stadio.Tra questi Murru, accusato di
dolce vita durante la settimana,Longo (sarebbe stato avvistatoin discoteca a Milano, ma nelgiorno di riposo che male c’è?),Avelar (anche lui uscirebbe unpo’ troppo) e Dessena. Proprioil vice capitano avrebbe avutoun diverbio e qualche scambioproibito con chi lo insultava.Un attimo di panico, poi sedatocon le parole. Murru sarebbestato colpito da una sberla, aLongo, particolarmente impaurito, sarebbe toccato, come aqualcun altro, qualche buffetto. Parlava al telefono, sorrideva e non si è accorto immediatamente della furia di chi avevadeciso di imporre il suo stranocredo ad Assemini. A Zemansarebbe stato riservato solo
qualche insulto: «Vecchietto».
SOCIETA’ Venerdì nel quartiergenerale del Cagliari, con lasquadra in ritiro da martedì,c’era solo il d.s. Marroccu. È ilclassico rituale del calcio. Ieri ilcontingente è stato rinforzatocon tutto lo stato maggiore. IlCagliari non vuole abbassare laguardia. Oggi massima allertaal Sant’Elia. Coi napoletani noncorre buon sangue, ma non sono annunciati in tanti. Il Cagliari deve preoccuparsi più deisuoi sostenitori che minaccianoaltre forme di intemperanzaqualora la squadra non dovessefare risultato. Ma si può?
fr.vell.© RIPRODUZIONE RISERVATADaniele Dessena, 27 anni FORTE
Zeman: «Confronto? MacchéI ragazzi hanno avuto paura»1Il giorno dopo le botte di Assemini, il tecnico del Cagliari non minimizza:«I miei sono giovani, li ho visti male, ci siamo spaventati. Così si rovina il calcio»
L’amarezza del Cagliari nonè data solo dall’aggressione degli ultrà. Oggi la squadra avrà sulla maglia il marchio Vestis (abbigliamento, 15 negozi in Sardegna). Un’altra operazione di marketing ma dettata dalla necessità. E lo spiega il responsabile Mario Passetti: «Nonostante tutto (i mancati pagamenti per la sponsorizzazione, ndr), stiamo cercando di instaurare un rapporto con la Regione per veicolare l’immagine della Sardegna all’Expo, come ha fatto la Juve, ma ancora non ci siamo. E siamo delusi dal pubblico: oggi col Napoli non ci sarà il pieno che serve. Eppure la politica dei prezzi è contenuta e i bambini pagano un euro». Il Cagliari finora ha creato tanto: villaggio dei bambini, parcheggi per le bici(che la Fiorentina invidia tanto ai rossoblù), Football Academy, camp estivo ad Arbatax, casa Casteddu a Milano e Londra, l’iniziativa con le maglie benefiche con il precedente sponsor Subito.it. E soprattutto ha fatto riaprire il S.Elia portandolo a 16 mila posti con la curva Sky e ristabilendo i rapporti con le istituzioni che con Cellino erano inesistenti. «E non ci fermiamo qui».
fr.vell.© RIPRODUZIONE RISERVATA
CONTRO IL NAPOLI
Club delusodal pubblico:niente pienone
Francesco VelluzziINVIATO AD ASSEMINI (CAGLIARI)
U na scritta con lo spray, ein un italiano neppureperfetto, davanti al can
cello: «Sputate sangue sulla maglia, mercenari». Firmato sc,che sta per Sconvolts, la frangiapiù accanita del tifo rossoblù,quella della Nord. La macchinadei carabinieri davanti all’ingresso degli spogliatoi del Cagliari. Tutto ciò fa un certo effetto. Ma il giorno dopo l’agguatodi Asseminello, in cui una trentina di ultrà hanno aggredito lasquadra e preso a schiaffi un paio di calciatori, il clima è questo:massima allerta, atleti da ricostruire psicologicamente, frange ostili da combattere, miracolo salvezza da tentare. Non èsemplice, oggi al Sant’Elia (chenon si annuncia strapieno) arriva il Napoli carico a mille dopolo show tedesco. Il tecnico Zdenek Zeman, che ha navigato inmille mari in tempesta, da Foggia ad Avellino, da Lecce a Napoli, dalla Roma alla Lazio, è ilprimo a metterci la faccia e araccontare il malessere dei suoiragazzi, la maggior parte deiquali molto giovani: «La vivomale questa contestazione, misono sempre sforzato di farecalcio per la gente. Sono cosebrutte, così si rovina il calcio. Iragazzi li ho visti male, per alcuni era la prima volta, sono giovani. Logico che siano scossi.C’è sempre una piccola frangiache si dissocia dal tifo buono.Ne ho viste tante nella mia lunga carriera, non è facile. Ma coni tifosi ci ho sempre parlato, misono confrontato. Venerdì nonc’è stato confronto, hanno fattotutto loro, abbiamo subito non
per paura, ma per la pace. Cihanno spaventati. Ma i ragazzisono stati bravi». La Digos, attraverso il Questore Dispenza,attento alle problematiche degli ultrà, ha già sentito 56 rossoblù che hanno raccontatol’accaduto.
SOCIETA’ Il club, con il presidente Giulini in testa, si è strettoattorno ai ragazzi. Ieri mattinalui e il vice presidente Filucchi,che di queste grane se ne intende (è stato questore), alle 8 erano ad Assemini. Ed è stato proprio Filucchi a spiegare: «Non cifaremo intimorire da questi episodi. Ma andremo avanti nelnostro progetto di tifo positivo,con il villaggio dei bambini, lacurva senza barriere, lo stadioper tutti. C’è stato un confrontoverbale molto acceso, ma dobbiamo concentrarci sulla partita». Le parole di Filucchi vogliono far capire che il Cagliari è
ben solido e ogni illazione cittadina che vorrebbe un ritorno diMassimo Cellino in caso di retrocessione è da considerarsi irrealizzabile. Giulini crede nelCagliari. E ogni iniziativa è votata a creare un rapporto con laSardegna e la sua gente.
PARTITA Intanto oggi si giocacol Napoli e anche qui vannovalutate le parole di Zeman.Conti per due giorni non si è allenato per l’allergia al polline.Sau ha avuto un po’ di lombalgia, ma ci sarà. Crisetig è squalificato. In regia dovrebbe toccare a Conti: «Per un’allergia nonsi sta fuori, qualche problemace l’hanno tutti, altrimenti sigioca a scacchi e non calcio», dice il boemo. Traduzione: Contideve prendere in mano il Cagliari. Se ci tiene così tanto. Tocca al capitano, dal 1999 in rossoblù, essere il leader.
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Le minacce sui cancelli del centro sportivo di Assemini lasciate dagli ultrà dopo l’irruzione di venerdì ANSA
19DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
26 febbraio 2015SCONTRI TRA ULTRÀ DEL NAPOLIE POLIZIA A FUORIGROTTAScontri a Fuorigrotta tra bande di tifosi e forze dell’ordine nel post Napoli-Trabzonspor di Europa League. Un centinaio di tifosi napoletani tenta di sfondare il cordone messo a protezione dei tifosi turchi: entrano in contatto con gli agenti che subito rispondono lanciando lacrimogeni
19 marzo 2015LA GOGNA SOTTO LA CURVADOPO ROMA-FIORENTINADopo la sconfitta contro la Fiorentina nel ritorno degli ottavi di Europa League, la Roma va a rapporto a capo chino sotto la curva Sud dell’Olimpico che alza lo striscione con la scritta «mercenari». Ora è allo studio una norma per vietare ai tesserati di sottoporsi a simili gogne
11 aprile 2015ATALANTA A RAPPORTODAGLI ULTRÀ A ZINGONIAUn’arringa durata cinque minuti, con la squadra schierata muta e a testa bassa sotto la tribuna e un uomo in piedi sulla balaustra a processarla: Claudio Galimberti, alias il Bocia. È successo al centro sportivo di Zingonia, durante l’allenamento dell’Atalanta
Alessandro CatapanoROMA
P rima le gogne, i cori, glistriscioni allo stadio, lescritte in città. Poi le in
cursioni nei ritiri, gli schiaffi e ledevastazioni. Un’escalation preoccupante. In un mese, gli ultràitaliani hanno proposto il peggio del proprio repertorio, inuna sfida ormai quotidiana alleleggi e alle autorità di pubblicasicurezza. Continue prove diforza. E i «muscoli» esibiti a Cagliari e a Varese preoccupanopiù delle tre scritte apparse inCurva Sud due settimane fa.
ACCELERAZIONE Ecco perchéieri è nata al Viminale l’esigenzadi dare in pasto ai media i primiesiti delle indagini sugli striscioni di RomaNapoli. Un’accelerazione imprevista fino a 24 ore fa,decisa dai vertici del ministerononostante il rischio che la notizia delle prime identificazionipossa complicare le indaginisuccessive, mettendo sull’avvisochi, in un modo o nell’altro, èstato coinvolto nella vicenda. Siè preferito dare una risposta forte e immediata alle violenze diCagliari e Varese. Per questo èstato il ministro dell’Interno inpersona ad annunciare di averbeccato non quattro pericolosissimi latitanti mafiosi, ma i quattro ultrà romanisti riconosciutitra le migliaia di abbonati in curva Sud come alcuni di quelli chehanno avuto «parte attiva — così dice la Questura, che ieri hapure diffuso un filmato che mostra le tecniche di introduzionedegli striscioni, piegati nellescarpe o nei portafogli — nellacomposizione e nello srotolamento» delle scritte dedicate adAntonella Leardi, la mamma diCiro Esposito. Individuati dallaDigos grazie ai filmati delle telecamere di videosorveglianzadell’Olimpico, anche mentretentavano di nascondersi dietroi lenzuoli, consapevoli di essereripresi, «saranno tutti puniti conil Daspo — garantisce il ministroAlfano —, in base alla legge che
ho fortemente voluto, che haimposto nuove regole sulle manifestazioni sportive». Compresa la possibilità di «daspare», appunto, gli autori di striscionicontenenti «messaggi ingiuriosio diffamatori». Dunque è l’ingiuria (anche di uno striscionesfuggito alla tv su non meglioprecisati «pentiti napoletani»),più che l’incitamento alla violenza (difficilmente dimostrabile con termini come «lucri» o«senza dignità») a incastrarli(per il momento, perché ricorreranno al Tar). E inoltre la Poliziaper denunciarli ha valutato anche il contesto in cui i quattro sisono mossi: atteggiamenti minacciosi, cori discriminatori einsultanti, in generale un climadi ostilità che ha prodotto tensione. Per i quattro daspati — dietà compresa tra i 22 e i 28 anni,uno con precedenti per rapina elesioni, un altro in passato responsabile di interruzione dipubblico servizio e violenza eminacce a pubblico ufficiale, glialtri due incensurati — decadeautomaticamente anche l’abbonamento e la fidelizzazione(presumibilmente avevano optato per una tessera «home»).Dovrebbero esserci altri 6 o 7 ultrà giallorossi in via di identificazione, ma chissà se con la stessa «parte attiva» di questi quattro.
GARCIA GLISSA Oggi RomaAtalanta è ovviamente una partita a rischio, come dimostranogli 800 uomini delle forze dell’ordine convogliati nella zonadell’Olimpico. L’annunciato raduno di protesta contro Pallottanei bar del Lungotevere non dovrebbe avere grande seguito(anche per la parziale riapertura della curva), solo un risultatonegativo a fine partita potrebbeingrossarne le fila. Rudi Garcia,che sull’argomento è già scivolato, anche ieri non si è volutocompromettere: «Voglio solo ricordare che non è stato Pallottaa chiudere la Sud. Lui per la Roma è una benedizione». Politically correct.
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L’ULTIMO CASO
Stadio devastato,a Varese non si giocaLega di B parte civile1Campo e porte a pezzi, minacce: la gara con l’Avellino rinviata a oggi. Disagi per i 400 tifosi ospiti. Abodi: «Saremo durissimi»
I giocatori dell’Avellino sul campo dello stadio Franco Ossola, devastato da un atto vandalico ANSA
Filippo BrusaVARESE
H a il groppo alla golaSpartaco Landini, che,appena entrato al
Franco Ossola, s’interrogacosì: «Nella mia carriera dovevo vedere uno scempio simile?». L’ex giocatore dell’Inter di Herrera ha combattutonei mesi scorsi contro la leucemia ed è tornato da poco alVarese di cui è d.s. insieme aLele Ambrosetti. L’immagineche gli si presenta davantinella mattinata della partitacon l’Avellino è apocalittica:il campo pieno di buche, lapanchina riservata ai giocatori di casa sradicata e le porte segate e divelte.
INSULTI Sulle zone ancoraverdi del prato scritte in vernice bianca contro NicolaLaurenza, azionista di maggioranza del club che ha annunciato il disimpegno a febbraio, il neopresidente Pierpaolo Cassarà e l’ex vicepresidente Antonino Imborgia. Innero, sulla pista del velodromo, parlano a tutti i biancorossi gli altri messaggi lasciati nella notte dagli autori dell’incursione, inferociti perl’ultimo posto in classifica delVarese e per una retrocessione ormai quasi certa: «Nonsiete degni di onorare la nostra maglia», «Vendete la partita che per noi è la vita», «Vogliamo gente seria non pagliacci», «Siete la vergogna diquesta città», «Varese meritarispetto», «Finché non sparisce questa società guerra sarà». Infine, non lontano dall’ingresso degli spogliatoi, ilmacabro disegno di un impiccato.
RINVIO In uno scenario delgenere è apparso subito chiaro che VareseAvellino dovesse essere rinviata. Del resto, ivandali entrati al Franco Ossola nella notte fra venerdì esabato si sono impegnati per
devastare il terreno di gioco: laloro scorribanda è durata almeno un’ora ma al Varese è servitaun’intera giornata di lavoro percancellare le scritte, rimettere leporte, risistemare la panchina eriempire le buche con nuove zolle d’erba. La ristrutturazionelampo permette di mandare inscena la partita alle 15 di oggi, aporte aperte e con solo la curvadi casa chiusa. Giocare è un mo
do per rispondere ai vandali,sulle cui tracce c’è la polizia chesta analizzando i filmati delle telecamere poste al di fuori dellostadio (quelle interne eranospente) e avrebbe già individuato dieci persone col volto coperto. Per ora è stato aperto un fascicolo contro ignoti per danneggiamento aggravato.
LA LEGA Tornare al più presto incampo non era solo desiderio diVarese e Avellino ma anche quello della Lega di B, come dice ilpresidente Andrea Abodi: «Unaminoranza non può condizionare milioni di persone che amanoil calcio. I delinquenti devonostare il più lontano possibile dagli stadi e questo non vuol diremilitarizzare gli impianti ma,anzi, umanizzarli. Quello che èsuccesso al Franco Ossola è unincentivo per aumentare il nostro impegno per il rispetto, parola chiave della serie B. D’ora inpoi la Lega sarà parte civile inogni procedimento contro i responsabili di atti che nuoccianoagli interessi dei 22 club. Saremo durissimi».
SOCIETA’ «Il Varese è parte lesa»ha detto il d.g. Beppe D’Aniello,chiedendo ai giornalisti di nonriprendere eventuali dichiarazioni rilasciate da Cassarà, chenon era stato neppure messo alcorrente del fatto. Se il club lombardo ha voluto isolare dalla vicenda il suo presidente, spessosopra le righe, dall’altra parte èstato proprio il patron dell’Avellino Walter Taccone a giganteggiare, uscendo dallo stadio piùvolte per parlare con i circa 400tifosi arrivati a Varese dopo unviaggio di quasi 900 chilometri.La Croce Rossa locale ha cercatodi evitare i disagi del pubblicoospite, offrendo bottiglie d’acqua e i bagni della propria struttura a chi ha passato la notte inmacchina. Se l’Avellino è statocostretto a cambiare albergo, ilpresidente Taccone è già rientrato a casa e non ha esitato a tirarfuori soldi di tasca propria dandoli a un tifoso che li aveva finiti.
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VARESE (4-4-2)
AVELLINO (4-3-1-2)OGGI ore 15 ANDATA 0-0
PERUCCHINI1
FIAMOZZI13
SIMIC25
ROSSI14
LUONI2
ZECCHIN24
BLASI6
OSUJI15
CRISTIANO23
FORTE20
MIRACOLI9
GOMIS22
PISACANE19
ELY5
CHIOSA27
MOKULU30
TROTTA29
ZITO3
ARINI4
SBAFFO11
D'ANGELO8
BITTANTE20
VARESE Valgono i tagliandi comprati in prevendita. Jebbour deve rientrare a Parigi per motivi personali e al suo posto va in panchina Barberis, che non ha più la febbre. PANCHINA 22 Birighitti, 3 De Vito, 4 Dondoni, 21 Barberis, 28 Capezzi, 32 Jakimovski, 7 Falcone, 11 Lores, 18 Capello. ALL. Bettinelli. SQUAL. Borghese. DIFF. Falcone, De Vito, Neto Pereira, Capezzi, Luoni e Rossi.
AVELLINO Conferma per il 4-3-1-2, Castaldo potrebbe rifiatare. Al suo posto ballottaggio Mokulu-Comi. PANCHINA 12 Bavena, 6 Fabbro, 17 Vergara, 14 Regoli, 25 Almici, 21 Kone, 15 Soumarè, 9 Comi, 10 Castaldo. ALL. Rastelli. SQUAL. Schiavon. DIFF. Pisacane, Castaldo, Almici, Kone, Trotta.
ARBITRO Abbattista di Molfetta.GUARDALINEE Gori-Bottegoni.TV Sky Calcio 12. PREZZI 10-47 euro.
Striscioni anti Ciro Denunciati 4 ultràAlfano: «Ora i Daspo»1Accelerata nelle indagini su Roma-Napoli: altri 6-7 giallorossi vicini all’identificazione, decisive le telecamere dell’Olimpico
Uno degli striscioni contro la madre di Ciro Esposito mostrato dagli ultrà della Roma nel match col Napoli ANSA
HANNO DETTO
ANGELINO ALFANOMINISTRO DELL’INTERNO
E’ L’EFFETTODELLA LEGGE CHE
HO FORTEMENTE VOLUTO
RUDI GARCIAALLENATORE ROMA
RICORDO AI TIFOSI CHE NON È STATO
PALLOTTA A CHIUDERE LA SUD
20 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
MATTINA7.05 Explorers: avventure pericolose7.35 Explorers: avventure pericolose8.05 Sfide senza limiti8.30 Magazine Sci Freestyle9 Gazzetta News9.15 Gazzetta News9.30 Gazzetta News9.45 Gazzetta News
10.05 Extreme Fishing11.05 Condo’ Confidential11.30 Campioni a confronto12.05The Speedgang - La banda dei motori13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News
POMERIGGIO 14 Gazzetta Live
17.35 Explorers: avventure pericolose18.05 The Speedgang - La banda dei motori19 Gazzetta News-Speciale Volley 19.30 Pazzi per i Derby - Milano
SERA20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News - Speciale Derby Inter-Milan
23.30Gazzetta News24 Gazzetta News0.05 Gazzetta News - Sottorete0.30 Gazzetta News1 Gazzetta News1.30 Gazzetta News2 Gazzetta News2.30 Gazzetta News3 Gazzetta News
Il derby è speciale: Inter-Milan sul 59 1Alle 20.30 tutto sulla stracittadina milanese, ospite Collovati. A Gazzetta Live invece c’è Altafini
Gabriella Mancini
I l campionato di calcio è di scena come ognidomenica su GazzettaTv: tutti sul canale 59del digitale terrestre per pronostici e com
menti della giornata numero 31 della Serie A.Nel primo pomeriggio, alle 14, largo a GazzettaLive: in studio Viviana Guglielmi, Paolo Condò,Andrea Di Caro e il mitico José Altafini che commenteranno gli anticipi, a cominciare da JuveLazio; alle 15, spazio a Nino Morici e FrancescaBaraghini, in collegamento dallo studio dellenews insieme con Nicola Nocella. L’attore pugliese, grande tifoso juventino, premiato con ilNastro d’Argento nel 2010 come migliore attoreesordiente per Il figlio più piccolo di Pupi Avati,in questi giorni è nelle sale con il film comico Lefrise ignoranti. Per il post partita si torna nellostudio centrale. In scaletta anche un servizio curioso sul derby, giocato dai cuochi stellati Davide Oldani, interista, e Andrea Berton, rossonero, autori di piatti speciali per le loro squadre.Sarà replicato in serata.
PALLAVOLO Alle 19 la linea passa alla pallavolo,sempre presente su GazzettaTv. Sarah Castellana, Gian Luca Pasini e l’ex pallavolista RacheleSangiuliano commentano la ricca giornata insieme con gli inviati della Gazzetta. In primo piano ci sono i playoff di Superlega maschile conla gara 2 dei quarti di finale: riflettori puntati suMolfettaTrento, VeronaPerugia, RavennaModena e LatinaMacerata. Largo anche alla SerieA1 femminile, con il punto della situazione sullesemifinali, in particolare gli highlights della sfi
LUCI A SAN SIRO Poi riflettori puntati su SanSiro con le ultime notizie sulle formazioni di Inter e Milan e mille curiosità. È un derby sottotono, ma proprio per questo un successo potrebbediventare un toccasana aspettando tempi migliori. Alle 20.30 Gazzetta News si concentra sulla partita con Patrizio Pavesi, i nostri Paolo Condò, Alessandra Gozzini e Matteo Brega e il grande Fulvio Collovati, campione del Mondo nel 1982 e doppio ex.
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de di gara1 NovaraPiacenza e CasalmaggioreConegliano.
STORIE DI DERBY Lunga serata con InterMilan.Tutti pazzi per il derby scatta alle 19.30 e racconta le partitissime, dai nerazzurri di Trapattoni airossoneri di Sacchi e Capello, quando Milanoera da bere e i derby contavano per lo scudetto.Eric Cantona, testimonial d’eccezione per questa serie inedita in Italia, racconterà storie, leggende e retroscena legati alla supersfida.
José Altafini nello studio di GazzettaTv BOZZANI Fulvio Collovati, ex giocatore di Inter e Milan BOZZANI
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21DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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OPINIONI
Questioni di carattere. O distile. Non c’è niente comeuna prestazione sportivasottoposta al giudizio diuna giuria a forgiare quelmisterioso complesso di
attitudini, educazione e istinto che neppure gli psicologi riescono a studiare secondo regole univoche. L’ultimo esempio arriva a Montpellier dagli Europei di ginnastica artistica, una delle discipline olimpiche «da giudizio» insieme alla ritmica, al pattinaggio di figura, ai tuffi e agli sport di combattimento. Anche qui, oltre che di sport e di medaglie, ci tocca parlare di carattere. Quasi contrapposti, per esempio, quelli di Carlotta Ferlito e di Alberto Busnari, che ieri a 36 anni ha conquistato nel cavallo con maniglie una medaglia di bronzo che ha un valore storico: non tanto per l’Italia che nella ginnastica ha solide tradizioni ma per lui stesso, visto che dopo una sequenza di quarti posti (Olimpiade 2012, Mondiali ed Europei 2013) chiude un digiuno di ben 11 anni. L’ultimo podio del brianzolo risaliva infatti all’argento europeo di Lubiana 2004 che seguiva il bronzo di Patrasso 2002. Inutile tornare sulle reazioni emotive di Carlotta, la beniamina del pubblico giovanile che, come le era successo altre volte, non l’ha mandata a dire (e poi si è scusata) quando si è trattato di digerire la mancata qualificazione alla finale della trave, secondo lei condizionata dai soliti giudici. Furore dei suoi ruggenti vent’anni che assumono invece tutt’altra forma quando si parla dei nostri maturi ginnasti. Chi segue lo sport, in tutte le sue esasperazioni, non
potrà mai dimenticare le composte reazioni dell’olimpionico in carica Igor Cassina e proprio di Busnari ai quarti posti olimpici di Pechino 2008 (sbarra) e Londra 2012 (cavallo) mentre intorno a loro esplodevano polemiche senza fine. Con consumato aplomb Alberto Busnari come ieri anche Morandi dopo un sesto posto agli anelli per cui ha ostinatamente evitato di polemizzare con i telecronisti Rai ha sempre contrapposto alle presunte ingiustizie qualcosa che potremmo definire «rispetto per il proprio sport». Probabilmente l’aviere brianzolo ha sempre pensato che parlare male dei giudici avrebbe minato la credibilità della ginnastica e ha consumato in silenzio i ripetuti «scippi» del britannico Max Whitock che dopo il bronzo di Londra ha continuato a finirgli discutibilmente davanti. Ieri l’inglese a Montpellier non c’era e Busnari, superato in extremis per l’argento dall’armeno Merdinyan, ha evitato di evocare la beffa di Londra e anche l’ultima di Mosca 2013. E’ lo stile Busnari, lo stesso che gli ha permesso di dare il suo nome a un esercizio del cavallo che tutti cercano di imitare ma solo lui sa eseguire alla perfezione. E lo stile Busnari, quasi un marchio di fabbrica anche nella vita, dopo la felicità del podio ritrovato gli ha impedito anche di togliersi l’ultimo sassolino dalla scarpa. Già, perché la federazione ha previsto per lui allenamenti in solitario nell’Accademia Nazionale milanese di via Ovada alle 16.30 quando gli altri hanno finito. Insomma Busnari sulla strada della sua quinta Olimpiade a Rio (sarebbe un record!) è diventato allenatore di se stesso. Non ci resta che aspettarlo dopo Rio insieme al quasi coetaneo (ma già ritirato) Igor Cassina e allo stesso Matteo Morandi a dare lezioni di fair play sportivo in giro per l’Italia.
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Azzurri e polemiche
LO STILE BUSNARIPROVA D’AMOREPER LA GINNASTICA
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NON SOLO CALCIOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]
L a grande novità dellaJuventus di Allegri è che lavittoria con la quale finisce diricucirsi sulle maglie loscudetto, quella di ieri con la
Lazio, non chiude la stagione ma se mercoledì non ci saranno sorprese di fatto ne apre la fase più importante. Il ritorno al 352, che sa molto di prova generale per Monaco, riordina una squadra cui gli infortuni hanno tolto la sincronizzazione atletica. Nel match di ritorno col Borussia tutti erano al top della condizione, figlia evidente di un buon richiamo invernale: un mese dopo, invece, per un Vidal in forte crescita ci sono un Pirlo che fatica e un Marchisio che da una gara all’altra alterna fiammate e amnesie. In una situazione del genere, accentuata dal k.o. di Parma che aveva allentato la rete di protezione ai trapezisti bianconeri, Allegri ha dato una nuova prova di realismo evitando qualsiasi rischio e sì che la Lazio era la capolista del ritorno , aggiungendo benzina nei motori che la richiedevano (Pirlo) e richiudendo a tripla mandata il discorso scudetto. Alla prima palla buona Tevez ha impresso il suo marchio, diciottesima perla di quella che lo ribadiamo senza temere smentite è la stagione migliore della sua carriera. Se è successo alla Juventus il motivo è presto detto: l’anno scorso l’Apache è arrivato in un ambiente già certo del proprio valore (veniva da due scudetti), ma che l’ha accettato come suo leader con la massima naturalezza. Questo suo stare bene alla Juve se ci è permesso il suggerimento andrà usato come argomento principe nella discussione di fine stagione, quando i segnali di
nostalgia per il Boca lanciati fin qui verranno verosimilmente riassunti in una richiesta di libertà. Nel massimo rispetto per un campione che non si risparmia mai, e dunque si è conquistato il diritto di venire ascoltato, Tevez andrebbe trattenuto sino a scadenza non soltanto per ciò che può dare il prossimo anno, ma anche per ciò che può insegnare a chi, Dybala o un altro, riceverà la sua eredità. Senza porre limiti a ciò che l’aspetta da qui a giugno, perché chi entra fra i primi quattro non deve vietarsi nulla, non c’è dubbio che la prossima stagione la Juve andrà senza falsi pudori all’assalto della coppa. Farlo con Tevez sarebbe più saggio. La solidità della prova juventina contiene anche un tot di delusione per il tempo che la Lazio le concede prima di provare, tardivamente, ad accendersi. Resta la squadra più fresca della primavera, ma allo Stadium è riaffiorata una leggerezza mentale che la tiene ancora distante; oggi la Roma, in casacon l’Atalanta, tenterà il controsorpasso, ed è evidente che sino al derby della penultima giornata l’ordine dei posti Champions resterà in bilico. Mentre Torino festeggia preparandosi a serate ancora più eccitanti e Roma si divide il resto del podio, Milano arriva al suo derby da posizioni nono e decimo posto che un giorno, si spera non lontano, costituiranno un racconto horror per bambini disobbedienti, bauscia o casciavit fa lo stesso. Dentro alla tristezza del momento, però, il messaggio popolare dato dal tutto esaurito è la base da cui ripartire, perché segnala che il desiderio di calcio non è calato. Anzi, in giro per Milano c’è una tale fame di buon football da riempire San Siro anche quando l’offerta tecnica supera a stento il pane e salame. E quando vede la coda fuori dalla bottega, il bravo commerciante di solito amplia i locali e migliora le vetrine.
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L’impresa dei campioni
ALLEGRI E LA JUVEPROVA GENERALECON VISTA MONACO L’ANALISIdi PAOLO CONDÒ
H o avuto l’onore e il piacere di allenarediversi grandi campioni: Meneghin,McAdoo, D’Antoni, McMillen, Gianelli,
Barry Carroll, Kupec, Driscoll, Roche, Premier,Bariviera, Caglieris, Villalta, Bertolotti,
L’ex Olimpia Milano
MASON ROCCA SI RITIRA: CHE ONORE AVERLO AVUTO COME CAPITANOIN CONTROPIEDEdi DANPETERSON
Serafini, Ferracini... Quando alleni gente così, ami loro oltre ogni logica perché sono speciali, perché ti danno tutto, perché mettono la squadra prima di ogni altra cosa. Metto in quella lista anche Mason Rocca, che ho amato quanto Mike o Dino. Mason è stato mio Capitano l’anno che ho preso in mano l’Armani Milano. E dico Capitano con la C maiuscola. E’ stato l’identikit del Capitano perfetto: leader, esempio, squadra, cuore, uomo. Ho allenato pure giocatori durissimi, dal punto di vista fisico, dal punto di vista mentale. Nessuno più
duro di Mason Rocca. Quando lui piazzava un blocco, non passava neppure una locomotiva. Idem per il suo tagliafuori. I suoi rimbalzi in attacco erano studi di intelligenza, impegno, posizione, tempismo e cuore, salvandoci partita dopo partita. Poi, allenamento. Facile parlare delle partite e lui ci ha trascinato, nei miei cinque mesi, ad un record di 1611, molte grazie a lui e alla sua leadership. Ugualmente importante è stata la sua etica di lavoro in allenamento, uno che lasciava sul parquet litri di sudore. Che esempio! Bene, dicono che hai
una vera squadra se hai gente disposta a fare un sacrificio per il bene della causa e gente disposta a dare una mano ad un compagno per aiutarlo. Ecco Mason Rocca è il simbolo della parola squadra. Certo avevamo un grande feeling perché siamo entrambi di Evanston, Illinois, e diplomati nella stessa scuola. Sì, sono orgoglioso anche per questo. Quindi, mi dispiace sapere che oggi chiuderà la sua carriera, dopo 14 anni in Italia. Il mondo cestistico perde un giocatore d’altri tempi, un esempio di ciò che si può fare senza super mezzi fisici o tecnici, di ciò che si può fare quando la testa, il cuore e gli attributi sono quelli giusti. Mase! I love you!
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MARGHERITA GRANBASSIAzzurra di scherma #grazieatutti #mammadaunasettimana #momentomagico @marghegranbassi
La vignettadi Stefano Frosini
WILLIAMS RACING Scuderia di F.1 Una piccola festa per il compleanno di Frank, il nostro Capo. La squadra gli dona una torta e una foto gigante @WilliamsRacing
NEYMAR JRCalciatore del Barcellona Che Dio ci benedica e ci protegga@neymarjr
22 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
CHELSEA 1
MAN. UNITED 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Hazard al 38’ p.t.
CHELSEA (4-2-3-1) Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Azpilicueta; Zouma, Matic; Oscar (dal 22’ s.t. Ramires), Fabregas (dal 47’ s.t. Mikel), Hazard (dal 48’ s.t. Willian); Drogba.PANCHINA Cech, Filipe Luis, Cuadrado, Solanke.ALLENATORE Mourinho.ESPULSI nessuno.AMMONITI Drogba, Ivanovic e Oscar per gioco scorretto.
MANCHESTER UNITED (4-1-4-1) De Gea; Valencia, Smalling, McNair, Shaw (dal 35’ s.t. Blackett); Herrera; Mata (dal 25’ s.t. Januzaj), Rooney, Fellaini, Young (dal 25’ s.t. Di Maria); Falcao.PANCHINA Valdes, Rafael, Pereira, Van Persie.ALLENATORE Van Gaal.ESPULSI nessuno.AMMONITI Herrera per comportamento non regolamentare.
ARBITRO Dean.NOTE spettatori 41.422. Tiri in porta 4 (1 palo)-4 (1 traversa). Tiri fuori 1-6. Angoli 3-7. In fuorigioco 2-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
CHELSEA 7
Signori, giù il cappello come avrebbe detto Totò. Gol da fuoriclasse, prestazione da applausi. E’ giusto che sia lui a decidere il match (Willian s.v.).
8
IL MIGLIOREEDEN
HAZARD
COURTOIS 6,5 Partita più facile del previsto. Perfetto in uscita alta.IVANOVIC 5,5 Ha giocato 2.880’ senza saltare neppure un secondo di campionato e si vede: stremato.CAHILL 6,5 Due contrasti decisivi neimomenti caldi. Rischia al 93’ nel tackle con Herrera, ma si salva.TERRY 7 Recupera il pallone nell’azione del gol. Il suo spot è quando si tuffa a corpo morto sulla sassata di Rooney.AZPILICUETA 6 Anche lui ha le gomme sgonfie. Meglio nella ripresa.ZOUMA 6 Simbolo del bus parcheggiato di fronte l’area, è una forza della natura. Doma Fellaini.MATIC 6,5 Di lotta e di governo. Un altro dei simboli dell’annata del Chelsea.OSCAR 6,5 Le voci di mercato non lo turbano. Merita un Oscar per l’umiltà.RAMIRES 7 Ingresso determinante: fa legna e riparte. E’ la Croce Rossa di Ivanovic.FABREGAS 6,5 L’uomo mascherato ancora una volta è la chiave del gioco dei Blues (Mikel s.v.).DROGBA 5,5 I 37 anni sono impietosi. Scatto e potenza sono un ricordo, ma lui raschia il barile dando quello che ha.ALL.MOURINHO 7,5 Il Chelsea non è la squadra migliore della Premier, ma lui è l’allenatore più bravo. Il titolo ad un passo è opera sua.
MAN. UNITED 6
Al rientro dopo l’infortunio, è l’uomo più importante del gioco dello United. Quando viene sostituito, Van Gaal gli fa i complimenti (Blackett s.v.).
7
IL MIGLIORELUKE
SHAW
DE GEA 6 Poteva fare meglio su Hazard? Bel dilemma, ma con il belga è scontato fare brutte figure.VALENCIA 6 Esterno alto prestato alla difesa, non riesce ad essere importante come nel derby.SMALLING 6,5 Il migliore di una difesa devastata dalle assenze.MCNAIR 6 Il nordirlandese, 19 anni, dimostra personalità.HERRERA 6,5 L’ammonizione per simulazione non sposta il giudizio. Per un’ora è una delizia, poi cala.MATA 5,5 Lo applaudono tutti: i vecchi tifosi, quelli dello United e gli ex compagni. Troppe emozioni, e infatti gira al largo.JANUZAJ 5 Inserimento inutile: si è già montato la testa?ROONEY 6 La lontananza non è come il vento, ma significa diminuire la forza d’urto in attacco. Spreca due occasioni.FELLAINI 5,5 Zouma non lo fa respirare e lui va in tilt. Almeno non cede alla frustrazione.YOUNG 5,5 Il migliore nel derby, anonimo ieri. Non approfitta degli spazi aperti da Shaw.DI MARIA 6 Vedere mister 65 milioni in panchina è un mistero buffo. Entra e fa il suo. Il mistero continua.FALCAO 5,5 Non becca palla per 67’, poi si sveglia e colpisce il palo. La Premier è una brutta bestia.ALL. VAN GAAL 6 Perde una sfida capitale dove tutto gli gira male. Il suo lavoro però comincia a dare frutti.
MondoRInghilterra
LA GUIDA33a GIORNATA Ieri: Crystal Palace-West Bromwich 0-2; Everton-Burnley 1-0; Leicester-Swansea 2-0; Stoke-Southampton 2-1; Chelsea-Manchester United 1-0. Oggi: Manchester City-West Ham (ore 14.30); Newcastle-Tottenham (ore 17).CLASSIFICA Chelsea 76; Arsenal 66; Man. United 65; Man. City 61; Liverpool 57; Southampton 56; Tottenham 54; Swansea 47; Stoke 46; West Ham 43; Crystal Palace 42; Everton 41; West Bromwich 36; Newcastle 35; Aston Villa 32; Sunderland 29; Hull, Leicester 28; Qpr, Burnley 26.
F.A. CUP: ARSENAL IN FINALEUna doppietta di Sanchez consegna all’Arsenal la 19a finale di F.A. Cup, ma sono serviti i supplementari e una papera colossale del portiere australiano Federici per abbattere il Reading, club di Championship. Gunnersavanti al 39’, pareggio del Reading al 54’ con McLeary (rete assegnata con la Goal-Line Technology), poi Sanchez decide nel primo supplementare. Oggi Aston Villa-Liverpool.
EREDIVISIE
Finisce il dominio Ajax: Psv campione d’Olanda1Cocu ha riportato ad Eindhoven un titolo che mancava dal 2008. E il bomber Luuk de Jong strappa il «piatto» al fratello Siem
Alec Cordolcini
A d Eindhoven si sono riaccese le luci, quelle dellegrandi occasioni, che in
casa Psv Eindhoven mancavanodal 2008. Un’eternità per il secondo club più titolato d’Olanda, che ieri però è finalmentetornato a vincere l’Eredivisie:41 casalingo all’Heerenveen ela festa ha avuto inizio. Il successo ha come primo protagonista un’icona del club, PhillipCocu, diventato il terzo personaggio dopo Ronald Koemaned Eric Gerets nella storia del
Psv ad aver vinto l’Eredivisie siada giocatore (ne festeggiò 4)che da allenatore. Dodici mesifa Cocu era nel mirino della critica: troppo giovane e inesperto, dicevano, per poter guidareuna squadra con un’età mediaattorno ai 22 anni. Gli avevanoaffiancato un tutor, Guus Hiddink, per incrementare un presunto deficit di carisma. Acquapassata: Cocu ha stretto i denti,lavorato sodo e costruito unasquadra che, facendo tesoro delpassato, ha sbaragliato la concorrenza. Una mano gliel’hadata il mercato, portandogli indotazione un attaccante vero,
Luuk de Jong, e un centrocampista di esperienza, il messicano Guardado, metronomo fondamentale per far girare lamacchina Psv con i tempi giusti.
DE JONG E DEPAY A propositodi De Jong, in famiglia la Eredivisie è ormai un trofeo di casa,visto che viene festeggiato per ilsesto anno consecutivo: proprio Luuk inaugurò la serie nel2010 con il Twente, poi arrivarono quattro titoli consecutividel fratello Siem con l’Ajax. E ora è toccato ancora a Luuk. Ilcui contributo di reti, 19, è secondo solo a quello di Memphis
Depay, consacratosi definitivamente. Immarcabile nelle giornate di vena, contro l’Heerenveen ha siglato su punizione(quinta rete da fermo su 28 tentativi, meglio di Messi, 2 su 32,e Cristiano Ronaldo, 1 su 24) lasua 20a rete stagionale, la 48 inmaglia Psv: a 21 anni in Olandasolo Rafael van der Vaart avevauno score superiore. Van Gaalstravede per lui, ma la fiducia èreciproca, visto che in estateera stato proprio l’attuale allenatore del Manchester United aconsigliargli di rimanere un altro anno in Eredivisie, rinunciando alle sirene della Premier
League. Una scelta che Depayha condiviso con Wijnaldum,che ha detto no al Psg perché, asuo dire, in Olanda non avevaancora espresso tutte le sue potenzialità. Così Cocu si è ritrovato un leader in mezzo al campo che, a soli 24 anni, ha allespalle oltre 290 partite nel calcio professionistico, incluso ilterzo posto al Mondiale brasiliano. Citazione infine un altronazionale oranje, Willems, alasinistra mascherata da terzinoche ha stabilito il primato di assist totalizzati da un difensorein Olanda: 12.
© RIPRODUZIONE RISERVATAI giocatori del Psv in festa
ZOUMA DA MEDIANO ANNULLA FELLAINIFALCAO INVISIBILE, POI CENTRA UN PALO
LE PAGELLE di BOLD
DEAN Sceglie la linea buonista e gli va bene perché le duesquadre sono corrette, ma sul gol di Hazard le proteste diVan Gaal non sembrano fuori luogo. Non convince in
generale.LONG 6-ENGLAND 6
5,5
Chelsea nell’Eden Una magia di Hazardaffonda lo Unitede Mou vede il titolo1Blues a +10 sull’Arsenal: domenica scontro direttoVan Gaal: «Sono deluso, abbiamo avuto più occasioni»
Il gol vittoria di Eden Hazard, 24 anni, che fa passare il pallone sotto le gambe del portiere De Gea EPA
Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA
U no stagionato collegasvedese, spiazzato dall’inserimento di Zouma
a centrocampo per marcareFellaini, nell’intervallo si domanda: Mourinho è intelligente o pauroso? Alla fine dellagara, ha trovato la risposta:Mourinho è bravo, intelligentee ha una marcia in più rispettoai colleghi. Lo Special One haparcheggiato di nuovo l’autobus, come gli rinfacciano igiornalisti di una nazione dovel’unico calcio riconosciuto èquello con la baionetta tra identi, ma ha vinto. Solo lui poteva ottenere il centodieci percento da un Chelsea sfinito –48 match in totale – e, dispersiin infermeria Costa e Remy,con un attacco affidato ad unleone sfiorito come Drogba, 37anni che gli sono crollati addosso negli ultimi mesi. IlManchester United arrivavadal 42 nel derby e da un filottodi sei successi di fila che avevano portato la banda di VanGaal al terzo posto e, in lineateorica, persino in lotta per iltitolo. Le cinque assenze perinfortuni e squalifiche diBlind, Jones, Carrick, Rojo eEvans si sono però rivelate unhandicap pesante. Ad armi pari, con una sfida all’insegnadell’emergenza, ha vinto chiha la guida migliore. I Blues so
no ora a quota 76 e per essere irraggiungibili basteranno 9 punti nelle prossime 6 gare. In realtà, complice la differenza reti,potrebbero servirne 8:l’Arsenal, secondo, devecentrare l’en plein e diventare una macchina dagol per coltivare qualchesperanza. Domenica
prossima Wenger accoglierà Mourinho all’Emirates:considerato come ci vannoleggeri da queste parti, parleranno di «Battaglia d’Inghilterra».
IL COPIONE Questo match nonpasserà alla storia per il gioco,ma potrebbe essere ricordatocome l’episodio decisivo per laconquista di un titolo che ilChelsea insegue dal 2010. Anche i numeri, che a caldo possono apparire importanti, peresempio il 71% di possessopalla a favore dello United, saranno presto dimenticati. Allafine contano i risultati, i trepunti che i Blues aggiungono auna classifica eccellente e unpersonaggio straordinario come Eden Hazard. Il calcio hauna sua logica e una sua giusti
zia. Ed è quindi quasi naturaleche sia il fuoriclasse belga,candidato al premio come miglior giocatore della stagione,a mettere la firma sull’10,sfruttando un colpo di tacco diOscar. Il dominio del Manchester United nella prima mezz’ora, con Rooney arretrato acentrocampo e troppo lontanodalla porta, uno Shaw devastante a sinistra, Herrera in cabina di regia e il redivivo Falcao in attacco, viene oscuratoda quanto accade al 38’. Terryrecupera il pallone usando lemaniere forti con Falcao. Fabregas e Oscar sono velocissimi nel verticalizzare l’azione.Affidare il pallone ad Hazard ècome depositare un capitale inbanca: il belga fa il tunnel a DeGea, 10, applausi. Il palo colpito dallo stesso Hazard, l’incrocio scorticato da Falcao e ilcontrasto in area CahillHerrera al 93’, in cui Dean puniscecon l’ammonizione la simulazione dello spagnolo, sono gliepisodi più importanti della ripresa. Mourinho è perfetto anche nei cambi: l’inserimento diRamires è decisivo.
MOURINHO SHOW Van Gaalprotesta per il gol non proprioregolare, sostenuto da Sky insalsa British. L’olandese non cista: «Nel primo tempo noi abbiamo avuto tre occasioni e loro zero. Nella ripresa, noi ottochance e il Chelsea tre. Sonomolto deluso, anche sul pianodel gioco abbiamo fatto unnuovo passo in avanti». A Mourinho vengono sbattute in faccia le cifre del possesso palla eil portoghese replica: «Per melo United poteva anche avere il99% del possesso palla. Quando decidi di impostare la partita sul piano strategico, i numeri non contano. Io penso aipunti. Abbiamo preparato allaperfezione la gara e il risultatoci dà ragione, il resto non m’interessa. Titolo prenotato? Faròfesta solo quando sarà il momento».
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71È la percentuale di possesso palla a favore dello United. «Penso ai punti, non ai numeri», ha chiosato Mourinho
IL NUMERO
23DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
BARCELLONA 2
VALENCIA 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Suarez (B) al 1’ p.t.; Messi (B) al 44’ s.t.
BARCELLONA (4-3-3) Bravo 7; Dani Alves 6,5, Piqué 5,5, Mathieu 6,5, Adriano 5,5 (dal 1’ s.t. Rakitic 6,5); Xavi 6,5 (dal 35’ s.t. Sergi Roberto 6), Mascherano 6,5, Busquets 6,5; Messi 7,5, Suarez 7 (dal 20’ s.t. Pedro 6), Neymar 6.PANCHINA Ter Stegen, Bartra, Jordi Alba, Rafinha.ALLENATORE Luis Enrique 6AMMONITI Adriano, Mascherano, Rakitic per gioco scorretto, Bravo per c.n.r.
VALENCIA (4-1-4-1) Diego Alves 6,5; Barragan 6,5, Mustafi 6, Otamendi 7, Orban 6,5 (dal 1’ s.t. Gayà 5); Javi Fuego 6,5; Feghouli 5 (dal 22’ s.t. Cancelo 5,5), Parejo 5, Andre Gomes 6, Rodrigo 6,5; Alcacer 6,5 (dal 29’ s.t. Negredo 6).PANCHINA Yoel, Filipe, Vezo, De Paul.ALLENATORE N. Espirito Santo 6,5. AMMONITI Javi Fuego, Orban, Mustafi per gioco scorretto, Otamendiper proteste
ARBITRO Gonzalez Gonzalez 6,5NOTE spettatori 92.915Tiri in porta 6-4, tiri fuori 5-4, angoli 6-3, fuorigioco 4-3.Recuperi 1‘ p.t. e 3‘ s.t.
Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE A MADRID
C on un Messi così il Barcellona si può permetterequasi tutto. Anche di sba
gliare formazione e regalare laprima parte a un ottimo Valencia, soffrendo e aggrappandosial proprio portiere e alla suerte.Perché tanto ci pensa sempre lui, il piccolo mago. Dittatoriale, poco incline alla divisione dipoteri e influenza nello spogliatoio, ma cosa gli vuoi dire? Come fai a non perdonare tutto oquasi a uno che a 27 anni e in471 partite col Barça è arrivatoa 400 gol?
CINICO BARÇA Ieri Messi haaperto la gara al 1’ servendo aSuarez (16 reti nel 2015) l’assist(24° stagionale) per l’10, hacolpito una traversa su punizione, e l’ha chiusa al 94’ con unagaloppata e la rete del definitivo20. Per il Barça 22 vittorie nelleultime 24 partite (un pari e unasconfitta) e un passo molto im
portante verso la conquista della Liga. Il Valencia non perdevadal 2 febbraio e ha fatto un primo tempo spettacolare. PeròMessi non ha alcuna pietà e simbolizza il cinismo e la praticitàdel nuovo Barça firmato Luis Enrique.
VALENCIA SFORTUNATO Checomplice l’assenza di Iniesta hascelto di partire a metà campocon XaviMascheranoBusquets, come all’andata a Mestalla (un’altra gara complessache i blaugrana vinsero con unpesantissimo gol al 90’ di Busquets) eccitando la fantasiadella squadra di Nuno EspiritoSanto. Che galleggia tra il terzo(ora più lontano, visto il successo dell’Atletico) e il quinto posto(oggi può essere raggiunto dalSiviglia) giocando bene. Ieri lasquadra del pupillo di JorgeMendes ha reagito bene al colpodi Suarez: subito un’occasioneper Rodrigo e soprattutto il rigore di Piqué allo stesso brasiliano di Spagna. Parejo è andatosul dischetto ma ha sprecato il
secondo penalty dei 4 tirati inquesta Liga. Parata di Bravo erespirone del Barça. Che poi hacontinuato a soffrire (palo di Alcacer) e si è ripreso quando nell’intervallo Luis Enrique si è corretto: Rakitic per Adriano, Mathieu a sinistra e Mascherano inmezzo con Piqué. Il Valencia èpraticamente sparito in attaccoe in difesa è stato salvato in piùoccasioni da Otamendi.
I 400 COLPI Messi ha colpito il10° legno in questo campionato,ci ha provato in vari modi e allafine ha firmato la sua versionedei «Quattrocento colpi»: 278gol in 309 gare di Liga, 75 in 95in Champions, 32 in 49 in Copadel Rey, 10 in 11 nella Supercoppa spagnola, 1 in 3 in Supercoppa Europea, 4 in 4 nel Mundialito per club, 317 di sinistro,65 di destro, 16 di testa, uno colpetto e uno con la mano. Al Valencia sono 16, in questa Liga35, 46 stagionali. Il Barcellona èsuo, e non potrebbe essere altrimenti.
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BUNDESLIGA
Bayern, 2-0 senza sorrisi E Neuer fa gli straordinari
INGHILTERRASei ammutinamentinel Leeds di Cellino (bold) Sei giocatori del Leeds si sono chiamati fuori dalla gara contro il Charlton: Antenucci, Silvestri, Del Fabro, Bellusci, Cani e Doukara, i primi 5 dei quali portati a Leeds da Cellino. L’allenatore Redfearn e lo staff medico non erano a conoscenza di alcun infortunio, i calciatori hanno comunicato l’ indisponibilità al momento delle convocazioni. La posizione di Redfearn è traballante e l’autoesclusione con la conseguente sconfitta per 2-1 (Leeds sedicesimo, 5 k.o. consecutivi) aumenta i suoi problemi e le speranze di rinnovo a fine stagione.
PORTOGALLOPorto ok: ora ci sono Bayern e Benfica Dopo l’impresa con il Bayern in Champions, il Porto si ripete in casa: 1-0 all’Academica con gol di Hernani. Per Lopetegui è il quarto successo di fila, alla vigilia di una settimana di fuoco: martedì ha il ritorno di Champions a Monaco di Baviera, domenica lo scontro diretto per il titolo in trasferta con il Benfica, che è a +3 e ieri ha vinto in casa del Belenenses con doppietta di Jonas.CLASSIFICA Benfica 74; Porto 71; Sporting 60; Braga 53; V. Guimaraes 46; Belenenses 42; Ferreira 38; Rio Ave 37; Nacional 36; Maritimo, Moreirense 35; Estoril 31; Boavista 29; Academica 27; V. Setubal 25; Arouca 23; Gil Vicente 19; Penafiel 18.
TACCUINO
Elmar Bergonzini
D ue a zero, sognando di ripetere il risultato martedìin Champions col Porto. Il
Bayern Monaco chiude la suasettimana turbolenta battendol’Hoffenheim in trasferta. Sblocca il risultato Rode al 38’, lochiude un’autorete di Beck nelrecupero del secondo tempo,ma sullo 00 è decisivo Neuerche, dopo un clamoroso buco diDante, ha respinto di piede untiro ravvicinato di Modeste. Subito alla prova il dottor VolkerBraun, fino a fine stagione sosti
tuto di MüllerWohlfahrt. Bernat sostituito per un duro intervento di Rudy; Götze si è fattofasciare la mano sinistra dopouno scontro con Beck. Nessunodei due è in dubbio per il Porto.Ieri Guardiola ha schierato uncentrocampo inedito (Bernat,Gaudino, Weiser e Rode) dall’età media di 21 anni. E’ rimasto in panchina a ricaricare le pile Xabi Alonso, appena 30’ perThiago Alcantara, ma è suonatol’ennesimo campanello d’allarme: l’unico in palla è ThomasMüller, gli altri sono sembratiancora macchinosi come in Portogallo. Il Dortmund del dimis
sionario Klopp vince il derby colPaderborn per 30 e si avvicinaalla zona europea (1 dal 7° posto dell’Hoffenheim), solo 5’ perImmobile. I tifosi giallonerihanno già in mente una coreografia speciale per congedarsidal tecnico il prossimo 23 maggio, nella gara casalinga colWerder Brema. Il Leverkusen,intanto, aggancia il Moenchengladbach al 3° posto.
29ªGIORNATA VENERDÌ Eintracht-Moenchengladbach 0-0. IERI Hof-fenheim-Bayern 0-2; Friburgo-Mainz 2-3; Hertha-Colonia 0-0; Leverkusen-Hannover 4-0; Dortmund-Paderborn 3-0; Augsburg-Stoccarda 2-1. OGGI Brema-Amburgo (ore 15.30); Wolf-sburg-Schalke (17.30).CLASSIFICA Bayern 73 punti; Wolf-sburg 60; Leverkusen 54; Borussia M. 54; Augsburg 42; Schalke 41; Hoffenhe-im 37; Dortmund 36; Eintracht 36; Brema 35; Hertha 34; Mainz 34; Colonia34; Friburgo 29; Hannover 29; Pader-born 27; Stoccarda 26; Amburgo 25.Manuel Neuer, 29 anni AP
MondoRSpagnaANCELOTTI SECONDO
Tris al Malaga:il Real tiene duroBale-Modric k.o.
CORRISPONDENTE A MADRID
T re gol e 3 punti per restare a 2 lunghezze dalBarça e due infortuni
da valutare. Questo ha portato al Madrid il 31 col Malaga, scomodo impegno diLiga incastonato tra i duederby di Champions. Distratto dalla partita di mercoledìcon l’Atletico il Madrid hasofferto più del previsto. Maa tenere col fiato sospeso Ancelotti non è stato il Malagaquanto le condizioni di Balee Modric, usciti zoppicando:«Faremo gli esami, non lidiamo ancora per persi permercoledì», ha detto Carlo,anche la sensazione è chedifficilmente ci saranno.
CAMBIO DI SISTEMA Conl’assenza di Benzema Ancelotti ha cambiato il sistema:442 con James e Isco ai latidi Modric e Kroos, Bale e Ronaldo davanti. Esperimentoazzoppato dopo 2 minuti,quando Bale si è seduto confaccia dolorante, toccandosiil polpaccio sinistro. Carlo hafatto entrare il “Chicharito”mantenendo il 442. Il Madrid rimodellato ha impiegato 15’ a trovare tempi e modidella fase offensiva. Dopo ilmiracolo di Kameni sul “Chicharito” al 24’ la rete di Ramos, presentatosi solissimosul filo del fuorigioco a raccogliere una punizione diRonaldo (17 assist stagionali). Il Madrid ha insistito, ilMalaga si è ritratto sprecando il pari con Darder. Nellaripresa Ronaldo ha sbagliatoun rigore, James ha segnatol’ennesimo golazo dopo duetriangoli con Isco e Cristia
no, Juanmi ha messo paura alMadrid e nel recupero il “Chicharito” ha regalato a Ronaldoil 39° gol in Liga, 50 stagionaliper il 5° anno di fila, record peril calcio spagnolo. L’inseguimento al Barça continua, maprima c’è la «finale» con l’Atletico. Che ieri ha vinto 21 a La Coruña in una gara segnata dal ricordo della morte di Jimmy,l’ultrà del Depor ucciso primadella sfida di andata. Per l’Atletico subito una doppietta diGriezmann, poi l’espulsione diSimeone, diverse occasioni fallite e qualche patema nel finaledopo la rete di Oriol Riera.
f.m.r.
REAL MADRID-MALAGA 3-1MARCATORI Ramos (R) al 24’ p.t.; J. Rodriguez (R) al 24’, Juanmi (M) al 26’, Ronaldo (R) al 46’ s.t.REAL MADRID (4-4-2) Casillas 5,5; Arbeloa 6 (dal 31’ s.t. Carvajal 6), Pepe 5, Ramos 6,5, Marcelo 5,5; J. Rodriguez 7,5, Modric 6,5 (dal 15’ s.t. Illarramendi 6), Kroos 7, Isco 7; Bale s.v. (dal 4’ p.t. Hernandez 7), Ronaldo 6,5. All. Ancelot-ti 7.MALAGA (4-4-2) Kameni 7; Rosales 6,5, S. Sánchez 6, Angeleri 5, Boka 6,5; Samuel 6,5, Recio 6 (dal 30’ s.t. Tissone 6), Darder 5 (dal 42’ s.t. Duda s.v.), Castillejo 6,5 (dal 36’ s.t. Horta 6); Juanmi 6,5, Amrabat 7. All. Gracia 6,5ARBITRO Vicandi Garrido 5,5.NOTE ammoniti Arbeloa (R), Sergio Sánchez (M), Kroos (R), Tissone (M).
LIGA, 32a GIORNATA Venerdì: Levan-te-Espanyol 2-2. Ieri: Barcellona-Valen-cia 2-0, Deportivo-Atletico 1-2, Real Madrid-Malaga 3-1, Athletic Bilbao-Ge-tafe nella notte. Oggi: Rayo-Almeria (ore 12), Granada-Siviglia (17), Villarre-al-Cordoba (19), Eibar-Celta (21). Do-mani Elche-Real Sociedad (ore 20.45). CLASSIFICA Barcellona 78, Real 76, Atletico 69, Valencia 65, Siviglia 62, Villarreal 51, Malaga 46, Espanyol 42, Athletic Bilbao 40, Celta 39, Real Socie-dad, Rayo Vallecano 38, Getafe 36, Eibar, Elche 31, Levante 29, Almeria, Deportivo 28, Granada 24, Cordoba 19.
Il gol di James Rodriguez, 23 anni, per il momentaneo 2-0 GETTYIMAGES
NUMERI DA STARPRESENZE
GOL
LIGA
309 278CHAMPIONS LEAGUE
95 75COPA DEL REY
49 32SUPERCOPPA SPAGNOLA
11 10SUPERCOPPA EUROPEA
3 1MUNDIALITO PER CLUB
4 4 Una rovesciata di Leo Messi, 27 anni, nella partita col Valencia nella quale ha segnato il gol numero 400 AFP
Barça, 400 colpi di MessiLeo show contro il Valencia1Assist a Suarez per l’1-0, poi il 400° gol blaugrana per chiuderela gara. Ma nel primo tempo un rigore sbagliato e un palo degli ospiti
24
L'ANALISIdi NICOLABINDA
CON GLI 0-0DOVE VAI?LOPEZ, TUTTOIN 16 GIORNI
In un sabato povero dicontenuti calcistici emacchiato da quelli
di cronaca nera a Varese, ci pensa il solito Carpi a regalare la vittoria più netta e la prestazione più convincente. A differenza dell’illustre compaesano Dorando Pietri, il traguardo è vicino ma non c’è bisogno di aiuti per vincere. È troppo più forte la squadra di Castori e adesso si aspetta soltanto la festa. Potrebbe essere in hotel, se oggi il Frosinone non vince e il Bologna venerdì sera perde a Bari: è già capitato, non avrebbe lo stesso sapore. Oppure sarà sabato a Frosinone, o nel turno infrasettimanale del 28 in casa con il Bari o ancora a Modena, nel derby del 3 maggio. E lì sì che la festa avrebbe un sapore speciale...
Ben altri calcoli deve invece fare il Bologna. La sua modesta stagione è tutta racchiusa in un dato: con lo Spezia è arrivato il nono 00 stagionale e quella di Lopez è la squadra che ne ha fatti di più; tra l’altro cinque 00 sono arrivati nelle ultime sette partite casalinghe nelle quali solo una volta il Bologna ha segnato. No, non è un cammino da grande. Aver ritrovato il punto di penalizzazione per l’errore della Procura è stato un colpo di fortuna pari a quello di Catellani nel recupero: con due punti in meno la A diretta sarebbe stata una chimera, altroché pensare a un attacco da Serie A composto da Cassano e Pazzini...
Il Bologna deve cambiare marcia in fretta perché il Vicenza va come un treno e oggi può farsi sotto anche il Frosinone, che riceverà il Bologna fra tre giornate: in mezzo la squadra di Lopez se la deve vedere con Bari (fuori) e Catania (in casa) e dopo la trasferta al Matusa ospiterà l’Avellino. Insomma, venerdì iniziano i 16, lunghi giorni che decideranno il destino rossoblù.
Tornando alla giornata, vanno riletti gli ultimi minuti di gioco: mentre il Pescara vinceva, prima il Lanciano e poi il Bari si facevano riprendere, mentre lo Spezia falliva il colpaccio a Bologna. La zona playoff avrebbe potuto avere ben altro volto, ma questo fa capire che tante cose possono ancora succedere. La gara più attesa era il derby di Terni e l’unico vincitore è stato l’ordine pubblico: niente incidenti (meno male) e niente gol (peccato). Dove la violenza ha vinto è stato a Varese, e ne parliamo in altre parti del giornale. Ma è giusto sottolineare anche qui la tristezza.
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Ternana-Perugiail derby è poveroEvitati gli scontri
Andrea TosiBOLOGNA
N ella coda dei 3’ di recupero della gara, il veloceCatellani si mangia il
campo in contropiede e si divora il gol che avrebbe lanciato loSpezia ad un successo pesantissimo in ottica playoff graziando il Bologna e il portiereDa Costa, bravo la sua parte adeviare sul fondo la stoccatadell’attaccante mentre l’arbitro fischia la fine. Il pareggioscontenta tutti, anche il Bologna che vede certificata la discesa al terzo posto (era secondo dal 28 dicembre scorso)dietro al Vicenza col rischio dicadere al quarto se oggi il Frosinone vince a Livorno. Soprattutto scontenta i tifosi della tribuna che fischiano la prova deirossoblù e le scelte di Lopez,ancora ottimista per la promozione diretta. Ma il nono 00stagionale, il sesto in casa (ilquinto nel 2015), e il ruolino di11 punti nelle ultime novegiornate non autorizzano ipotesi di risalita in classifica.
BOLOGNA RESTAURATO Il tecnico uruguaiano ritorna alladifesa a 4 e, con un colpo ad effetto, rispolvera Acquafrescatitolare, dopo tre mesi di esiliotra panca e tribuna, dentro uninedito albero di Natale. Nel riscaldamento, però, perde Gastaldello, vittima di un proble
ma muscolare, al suo posto subentra il baby Ferrari. La restaurazione di Lopez dàfiducia a Mancosu, ancora allaricerca del primo gol su questelatitudini, e investe Sansonedel ruolo di jolly a tutto campo,un piccolo Rooney che spaziasu 70 metri e cerca la porta attaccando gli spazi, il problemaè che i suoi compagni davantinon si chiamano Van Persie eFalcao. La squadra emiliana alza i ritmi nella prima metà della ripresa poi fatica a gestire leenergie che non sono al massimo. Lopez cambia tutte le punte, inserendo Cacia dalla panchina a chiusura del match, manon fa breccia e quando conclude in porta trova Chichizolapronto sui tentativi del solitoSansone e di Krsticic. Positivoil rientro di Masina mentre ilgiallo costerà a Matuzalem lasqualifica in vista di Bari.
SPEZIA FICCANTE Gli ospitinon vogliono difendersi eprendono subito campo. LoSpezia gioca meglio in velocitàe vuole fare risultato per rimediare al k.o. interno di 7 giorniprima con la Ternana. Le folatedi Situm e il palleggio di Catellani alzano il baricentro anchegrazie alle diagonali di Brezovec e Migliore, due grandi cacciatori di palloni. La prima occasione d’oro arriva a pochibattiti dall’intervallo, su unamischia Nenè in spaccata colpisce a pochi metri dal gol, maCasarini si tuffa come un portiere respingendo col corpo.Nella ripresa, la formazione diBjelica si copre e riparte poi accelera nel finale ma Catellani,tutto solo davanti a Da Costa,non ha la lucidità per cercareuna soluzione diversa di un tiro debole addosso al portiere.
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La delusione del Bologna: il pareggio lo fa scendere al 3° posto GETTY IMAGES
IL MIGLIORE
MIGLIOREDIFENSORE DELLO SPEZIA
7
IL MIGLIORE
MECCARIELLODIFENSORE DELLA TERNANA
7
Gennaro BozzaINVIATO A TERNI
L a tensione resta fuori, perfortuna. Un tifoso della Ternana arrestato prima della
gara, nell’auto ha bombe carta, altri tre denunciati. Ma nello stadioquasi tutto tranquillo. «Quasi»,perché proprio al 1’, dopo un contrasto, Ardemagni prende in giroMeccariello, gli dice di voltarsi,come per chiedere «come ti chiami?», così da provocare una mischia quasi rissa fra tutti i giocatori, l’arbitro se la cava col giallo aiprimi due e gli animi si raffreddano. Meglio così, considerato chec’è il presidente della Lega, Abodi,in tribuna e che almeno nel giorno in cui la Ternana gioca con illutto al braccio in onore delloscomparso David Romboli, tecnico dei portieri della squadra giovanile, uno sforzo per rispettare iprincipi sportivi è apprezzabile.
LA CHIAVE Il «raffreddamento»,giusto dal punto di vista disciplinare, sembra però estendersi anche agli aspetti tecnici. Infatti, dalpunto di vista del gioco, gli spuntisono pochi, spinge di più la Ternana nel primo tempo, di più ilPerugia nella ripresa, ma senzaoccasioni clamorose. E il pericolopiù grande, una traversa di Gavazzi al 17’, è frutto di un’azione
personale del rossoverde, che entra in area a destra e si inventa iltiro da posizione non facile. Aparte questo, per tutto il primotempo si registrano solo tentativida lontano (ancora Gavazzi per laTernana, Verre e Mantovani per ilPerugia).
SENZA BRIVIDI Il clima non siaccende nella ripresa. E gli stessiprotagonisti di una vigilia polemica, Bojinov e Lanzafame, che sisono beccati sui tagli di capelli, simettono a scherzare fra loromentre si riscaldano per entrarein campo. Così che l’unico spuntofuori delle righe è dello speakerdello stadio che, quando Bojinoventra, esclama «Do you remember?» facendo riferimento al golda lui segnato all’andata. Beh, almeno lui si è divertito così! Il pubblico, ternani e perugini, si accontenta e apprezza gli sforzi: Avenatti impegna Koprivec dal limitee dà una bella palla a Ceravoloche non ci arriva; Mantovani costringe Brignoli a una deviazionesotto la traversa, Falcinelli sfiorail palo, Nicco manda poco fuoridue volte. Niente di più.
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Politano da tre puntiE il Pescara si rialzaVana difesa ModenaOrlando D’AngeloPESCARA
U n lampo di Politanonel finale riporta il Pescara in piena corsa
per un posto nei playoff. IlModena è vittima del suo atteggiamento arrendevole, sisveglia tardi e alla fine mastica amaro per una partita gettata via nel secondo tempo,dopo una prima parte di garautile solo a prendere il solesugli spalti dell’Adriatico. ÈBrugman l’uomo che sembrapoter cambiare l’inerzia delpomeriggio: all’8’ della ripresa, il suo esterno si allargatroppo al lato. L’uruguaianoci riprova all’11’ con un assolo da applausi, Zoboli lo ostacola al momento del tiro.
LE MOSSE Il Modena si difende basso, mostrando pocaverve e provando a ripartireinnescando le sue frecceesterne. Baroni decide che èarrivato il momento di osaree cala l’asso Pasquato, il grande ex. Superata la paura del25’ per il destro violento diGarritano, il tecnico abruzzese insiste: fuori un mediano edentro Sansovini. Il Modenanon cambia atteggiamento, ilpari sembra più che gradito aMelotti. Ma è una politica chenon paga: la difesa a oltranza
fiacca i canarini, che crollanoquando Politano innesta il turboa destra, salta due uomini e scarica in porta il rasoterra angolato che Pinsoglio (colpevole) nontrattiene. Mancano sette minutial termine e il Modena capisce diaver perso solo tempo fino aquel momento: i gialloblù siscuotono fino a costruire la palladel pareggio in pieno recupero.Fiorillo e Rossi tengono acceso ilsogno del Delfino.
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PESCARA-MODENA 1-0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Politano al 38’ s.t.PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo 6,5; Zam-pano 6, Zuparic 7, Fornasier 6, Rossi 6,5; Selasi 6 (dal 27’ s.t. Sansovini 6), Memushaj 6; Politano 7 (dal 41’ s.t. Pucino s.v.), Brugman 6,5, Caprari 6 (dal 13’ s.t. Pasquato 6); Pettinari 6. (Aldegani, Abecasis, Gessa, Venuti, Vrdoljak, Torreira). All. Baroni 6,5.MODENA (4-3-3) Pinsoglio 5; Calapai 5,5, Cionek 5,5, Gozzi 6, Rubin 5; Mar-tinelli 5,5, Schiavone 6, Signori 5,5 (dal 26’ s.t. Marsura 5,5); Garritano 6 (dal 47’ s.t. Acosty s.v.), Granoche 6, Fedato6,5 (dal 42’ s.t. Ferrari s.v.). (Manfredi-ni, Marzorati, Sakaj, Beltrame, Man-frin, Guidiala). All. Melotti-Pavan 5,5.ARBITRO La Penna di Roma 6.GUARDALINEE Soricaro 6-Cangiano 6.AMMONITI Zampano (P), Gozzi (M), Martinelli (M), Fedato (M), Calapai (M) e Rossi (P) per gioco scorretto; Pinso-glio (M) per comp. non regolament.NOTE paganti 5.981, incasso di 7.627 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 6-2. In fuorigio-co 4-0. Angoli 10-0. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
BOLOGNA 0
SPEZIA 0BOLOGNA (4-3-2-1) Da Costa 7; Ceccarelli 5,5, Ferrari 6, Maietta 6, Masina 6,5; Casarini 6, Matuzalem 6 (dal 25’ s.t. Buchel 5,5), Krsticic 5,5; Sansone 6, Acquafresca 5,5 (dal 22’ s.t. Improta 5,5); Mancosu 5 (dal 36’ s.t. Cacia s.v.).PANCHINA Coppola, Morleo, Troianiello, Mbaye, Bessa, Perez.ALLENATORE Lopez 5,5.SPEZIA (4-2-3-1) Chichizola 6,5; De Col 6,5, Datkovic 6 (dall’11’ s.t. Piccolo 6), Bianchetti 6,5, Migliore 7; Brezovec 6,5, Juande 6; De las Cuevas s.v. (dal 17’ p.t. Kvrzic 5,5), Catellani 6, Situm 6; Nenè 5,5 (dal 23’ s.t. Gagliardini 6).PANCHINA Nocchi, Madonna, Acampora, Valentini, Stevanovic, Giannetti.ALLENATORE Bjelica 6,5.
ARBITRO Fabbri di Ravenna 6.GUARDALINEE Colella 5,5-Del Giovane 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Matuzalem (B) e Kvrzic (S) per gioco scorretto; Ferrari (B) e Situm (S) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 8.577, incasso di 40.647 euro; abbonati 9.571, quota 62.549 euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 8-4. In fuorigioco 2-3. Angoli 5-9. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 3’
TERNANA 0
PERUGIA 0TERNANA (3-5-2) Brignoli 6; Valjent 6, Meccariello 7, Popescu 6; Fazio 6,5, Gavazzi 6,5, Viola 6, Palumbo 6,5 (dal 42’ s.t. Crecco s.v.), Vitale 5,5 (dal 26’ s.t. Janse 6); Ceravolo 5,5 (dal 27’ s.t. Bojinov 5,5), Avenatti 6.PANCHINA Sala, Russo, Eramo, Falletti, Dugandzic.ALLENATORE Tesser 6.PERUGIA (3-5-2) Koprivec 6; Goldaniga 6, Giacomazzi 6, Mantovani 6,5; Faraoni 6, Nielsen 6 (dal 26’ s.t. Nicco 6,5), Fossati 5,5, Verre 6, Fabinho 5,5 (dal 37’ s.t. Crescenzi s.v.); Falcinelli 6, Ardemagni5 (dal 16’ s.t. Lanzafame 5,5).PANCHINA Amelia, Hegazy, Baldan, Fazzi, Taddei, Parigini.ALLENATORE Camplone 6.
ARBITRO Mariani di Aprilia 6.GUARDALINEE Valeriani 5,5-Segna 6.ESPULSI Meccariello (T) al 49’ s.t. per doppia ammonizione (comportamento non regolamentare e gioco scorretto).AMMONITI Ardemagni (P) per comportamento non regolamentare; Popescu (T), Goldaniga (P), Vitale (T) e Faraoni (P) per gioco scorretto.NOTE paganti 10.145, incasso di 100.587 euro; abbonati 1.695, quota di 10.486 euro. Tiri in porta 3 (con una traversa)-4. Tiri fuori 3-7. In fuorigioco 5-1. Angoli 2-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Bologna, prima c’è lo spaventoE poi arriva la pioggia di fischi1Adesso è secondoil Vicenza. E nel recupero Catellani fallisce il gol vittoria per lo Spezia
VENERDÌ 24 APRILECATANIA-TERNANA, ore 19 (0-1)BARI-BOLOGNA, ore 21 (0-2)SABATO 25 APRILE, ore 15AVELLINO-ENTELLA (0-0)BRESCIA-CITTADELLA (1-1)FROSINONE-CARPI (0-0)LANCIANO-PESCARA (1-1)MODENA-CROTONE (4-1)PERUGIA-LIVORNO (0-0)PRO VERCELLI-LATINA (1-1)SPEZIA-TRAPANI (2-3)VICENZA-VARESE (3-2)
PROSSIMO TURNO
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
CARPI 74 36 21 11 4 57 24VICENZA 59 36 16 11 9 40 32BOLOGNA 59 36 15 14 7 42 30FROSINONE 57 35 16 9 10 53 44PERUGIA 54 36 13 15 8 41 37AVELLINO 52 35 14 10 11 33 31LIVORNO 51 35 14 9 12 51 42PESCARA 51 36 13 12 11 59 48SPEZIA 51 36 13 12 11 46 38LANCIANO 48 36 10 18 8 48 42BARI 46 36 12 10 14 38 43TERNANA 44 36 11 11 14 31 41TRAPANI 43 36 10 13 13 49 61MODENA 42 36 9 15 12 30 30CATANIA 41 35 10 11 14 50 49LATINA 41 35 9 14 12 31 34CROTONE 41 36 10 11 15 36 43PRO VERCELLI 40 35 10 10 15 39 50ENTELLA 40 35 9 13 13 33 48CITTADELLA 39 36 8 15 13 42 47BRESCIA (-6) 32 36 9 11 16 41 52VARESE (-4) 28 35 7 11 17 35 59
17 RETI Calaio’ (6, Catania); Granoche (6, Modena); Marchi (5, Pro Vercelli); Cocco (2, Vicenza).16 RETI Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara).15 RETI Castaldo (5, Avellino).14 RETI Mbakogu (4, Carpi); Ciano (5, Crotone).13 RETI Catellani (5, Spezia).
MARCATORI
BOLOGNA-SPEZIA 0-0CARPI-BRESCIA 3-0CITTADELLA-VICENZA 0-1CROTONE-LANCIANO 1-1ENTELLA-PRO VERCELLI domani, ore 20.30LATINA-CATANIA oggi, ore 15LIVORNO-FROSINONE oggi, ore 15PESCARA-MODENA 1-0TERNANA-PERUGIA 0-0TRAPANI-BARI 1-1VARESE-AVELLINO oggi, ore 15
RISULTATI
Serie BR36a giornata
25DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Lanciano, scatto ThiamCiano salva il Crotone
Illusione CaputoÈ Scozzarella gola bloccare il Bari
Roberto PelucchiINVIATO A CARPI (MODENA)
P uò partire il conto alla rovescia. Manca la data perscrivere la storia, ma il
destino è segnato. La ventunesima vittoria della stagione,quella contro un ingenuo Brescia, porta il Carpi fin sotto lostriscione del traguardo: senzafare troppi calcoli, con un altrosuccesso Castori e il suo meraviglioso gruppo potranno festeggiare la Serie A. L’aritmetica potrebbe arrivare la prossima settimana o martedì 25aprile al Cabassi con il Bari,difficilmente più tardi, vista latenerezza di chi insegue. Nonostante il grande vantaggio inclassifica, Castori non ha sceltodi gestire questo finale, non ènel suo dna. Ha tenuto sullacorda il gruppo e i risultati sisono visti. Quando i tifosi hanno cantato «salta con noi mister Castori», il tecnico si è finalmente lasciato andare facendo tre salti. Tre salti nellastoria.
SUICIDIO BRESCIA C’è una cosa che un avversario non devefare mai, ma proprio mai, con
tro il Carpi: concedergli il contropiede, gli spazi per andarevia in velocità. È la qualità cheha esaltato gli emiliani durantetutto il campionato. Ecco: ilBrescia proprio questo ha fatto. Si è buttato all’attacco inmodo coraggioso, ma ben pocointelligente, finendo per stendere un tappeto rosso al Carpi.Al 9’ Letizia, con un lungo lancio, ha offerto a Mbakogu lapalla dell’10; l’attaccante conun delizioso pallonetto ha scalvato Arcari in uscita firmandoil suo 14° gol stagionale. Al 18’Pasciuti si è fatto quasi metà
campo palla al piede, ha bruciato Caracciolo e in diagonaleha raddoppiato. Partita subitofinita con i primi due tiri nellospecchio della porta, e al terzoal 16’ della ripresa il Carpi haarrotondato con un sempre piùmaturo Lasagna.
ROSSO A CORVIA Il Brescia –che dopo pochi minuti ha perso il regista Budel per un infortunio muscolare alla coscia destra – non ha mollato, ha avutoanche due belle occasioni conCorvia, finite fuori di poco. Maal 40’ lo stesso attaccante hadato una manata in pancia aGagliolo, un po’ troppo teatrale nella reazione. Fallo segnalato dall’assistente Di Francesco e sulla cui violenza si puòdiscutere, ma gesto comunquestupido. Brescia furioso e in silenzio stampa. Una buona parte dei 700 tifosi lombardi, dopoaver ripiegato lo striscione conscritto «la curva nord non retrocede!!», sul 20 è uscita dallo stadio. La zona playout dista8 punti (9 se lunedì Entella ePro Vercelli pareggeranno):pensare che il Brescia possa, in6 partite, recuperare questo distacco è un puro atto di fede.
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IL MIGLIORE
PASCIUTICENTROCAMPISTA DEL CARPI
7,5
BARI 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Caputo (B) al 39’, Scozzarella (T) al 49’ s.t.
TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6,5; Perticone 6,5, Pagliarulo 6,5, Terlizzi 6 (dal 44’ p.t. Martinelli 5), Rizzato 6; Zampa 5,5, Scozzarella 6, Barillà 6; Falco 5,5; Curiale 5 (dal 15’ s.t. Malele 5), Nadarevic 5,5 (dal 34’ s.t. Lo Bue s.v.). PANCHINA Marcone, Daì, Feola, Aramu, Aloi, Abate. ALLENATORE Cosmi 6.BARI (4-3-3) Guarna 6; Sabelli 5,5 (dal 34’ s.t. Boateng 5), Camporese 6, Contini 6, Calderoni 5,5; Schiattarella 5,5, Minala 6,5 (dal 24’ s.t. Romizi 6), Bellomo 6,5; Galano 5 (dal 15’ s.t. Ebagua 6), Caputo 6, De Luca 5,5. PANCHINA Donnarumma, Salviato, Benedetti, Filippini, Rada, Defendi. ALLENATORE Nicola 6.
ARBITRO Pinzani di Empoli 6.GUARDALINEE Bolano 6-Oliveri 6.AMMONITI Galano (B), Barillà (T), Pagliarulo (T) e Martinelli (T) per gioco scorretto; Minala (B) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 2.227, incasso di 19.362,30 euro; abbonati 2.686, quota di 21.841,62 euro. Tiri in porta 3 (con un palo)-4. Tiri fuori 5-5. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 4’, s.t. 4’ .
Franco CammarasanaTRAPANI
D opo tanta fatica e duesmanacciate di Gomische gli avevano negato
il gol il Bari era salito sul treno che conduce ai playoff mail Trapani a tempo scadutobalza sull’ultimo vagone eaziona il freno d’emergenza.Sconforto biancorosso da unlato ed esplosione di gioiadalla parte opposta per unpomeriggio che si era messomale già verso la fine del primo tempo col grave infortunio a Terlizzi cui ha ceduto iltendine d’Achille della gamba destra. Proprio il suo sostituto, Martinelli, al 39’ dellaripresa aveva commesso l’errore che aveva consentito aEbagua di servire su un piattod’argento a Caputo la palladel vantaggio barese. Trapani in riserva di energie fisichee col morale a terra si è affi
dato all’orgoglio e in un disperato tentativo ha trovato in Rizzato un cross sul quale Barillà di testa colpiva il palo. La palla finivasui piedi di Scozzarella che siglava l’11.
RIMPIANTO BARI Per il Bariuna grande occasione sprecatache riduce ulteriormente le speranze di salvare la stagione entrando nei playoff. Per il Trapaniun punto d’oro ma per centrarela salvezza avrà di che faticare. IlBari ne ha messo in evidenza ilimiti, soprattutto offensivi, e itanti infortuni non aiutano certoCosmi nell’impresa. Nicola ierile ha provate tutte per vincere lapartita. La sua squadra ha sofferto il Trapani nella prima mezz’ora e dopo un primo tempo sterile su entrambi i fronti s’è vistoun Bari più padrone della partita. Passando al 424 si è reso piùvolte pericoloso anche se c’è voluto poi l’errore di Martinelli perbattere Gomis.
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Luigi SaporitoCROTONE
T ra Crotone e Lancianopareggio come all’andata, ma chi deve recri
minare per la mancata vittoria è sicuramente D’Aversache, soprattutto nel primotempo, ha avuto molte occasioni per far gol e incanalarela partita verso il successo. Igol arrivano nella ripresa,quello del vantaggio ospitegrazie alla caparbietà diThiam che dopo aver sprecato molto nel primo tempo,nella ripresa ha centrato lospecchio con un preciso epotente destro per il suo 8°gol stagionale. D’Aversa èsfortunato quando al 35’perde Gatto per infortunio eresta in 10 avendo esaurito icambi.
CIANO BIS Il Crotone ha però un Ciano in più che festeggia la nascita del suo primogenito Francesco con unamagia su punizione dal limite al 40’, fotocopia di quella
di Bari sette giorni fa, 14° centro per l’attaccante di Marcianise. Un punto a testa ma per entrambi salvezza e playoff sonoancora obiettivi raggiungibili.
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CROTONE-LANCIANO 1-1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Thiam (L) al 14’, Ciano (C) al 40’ s.t.CROTONE (4-3-3) Cordaz 6,5; Balasa 5,5 (dal 30’ s.t. Torregrossa 6), Dos Santos 6, Cremonesi 6, Martella 6 (dal 4’ s.t. Modesto 5,5); Dezi 6 (dal 10’ s.t. Galardo 6), Matute 6, Suciu 5,5; Ciano 6,5, Padovan 5, Stoian 5,5. (Stojanovic, Gigli, Salzano, Ricci, De Giorgio, Rabu-sic). All. Drago 6.LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 5,5, Aquilanti 6, Troest 6, Mammarella 5,5; Vastola 6 (dal 22’ s.t. Paghera 5,5), Bacinovic 6, Di Cecco 6; Piccolo 6,5, Cerri 5,5 (dal 25’ s.t. Gatto s.v.), Thiam 7 (dal 30’ s.t. Monachello s.v.). (Aridità, Ferrario, Amenta, Pinato, Nunzella, Agazzi). All. D’Aversa 6,5. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6.GUARDALINEE Tolfo 6-Bindoni 6.AMMONITI Bacinovic (L), Troest (L), Balasa (C) e Mammarella (L) per g.s. NOTE paganti 1.195, incasso di 4.337 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 0-3. Angoli 5-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
LATINA (4-2-3-1)
CATANIA (4-3-1-2)OGGI ore 15 ANDATA 0-1
DI GENNARO22
RISTOVSKI13
BROSCO23
DELLAFIORE15
ALHASSAN14
VIVIANI7
VALIANI18
LITTERI11
AMMARI20
MANGNI19
BIDAOUI24
GILLET1
DEL PRETE18
SAURO15
CECCARELLI45
MANIERO7
ROSINA10 CASTRO
19
COPPOLA42
RINAUDO21
SCIAUDONE44
MAZZOTTA43
LATINA Alhassan e Ammari titolari, Litteri è preferito a Sowe. Incertezza a destra tra Mangni (favorito) e Oduamadi. I tifosi in corteo accompagneranno la squadra allo stadio. PANCHINA 12 Farelli, 3 Bruscagin, 5 Bouhna, 6 Angelo, 17 Talamo, 21 Sowe, 28 Jaadi, 34 Shahinas, 35 Oduamadi. ALL. Iuliano. SQUALIFICATI Crimi, Figliomeni. DIFF. Alhassan, Angelo, Bruscagin, Milani, Oduamadi, Ristovski e Sowe.
CATANIA Schiavi out, gioca Sauro. Calaiò parte dalla panchina. Torna Coppola dopo 8turni in mediana con Sciaudone e Rinaudo. Rosina sarà il fantasista. PANCHINA 22 Terracciano, 26 Belmonte, 24 Capuano, 8 Escalante, 20 Chrapek, 39 Odjer, 9 Calaiò, 14 Barisic, 34 Rossetti. ALL. Marcolin. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Ceccarelli, Del Prete, Escalante, Gyomber, Sciaudone.
ARBITRO Nasca di Bari.GUARDALINEE Pentangelo-Intagliata.TV Sky Calcio 7 HD. PREZZI 12-85 euro.
LIVORNO (3-5-2)
FROSINONE (4-4-2)OGGI ore 15 ANDATA 1-5
MAZZONI1
MAICON23
BIAGIANTI27
APPELT38
LUCI10
GEMITI3
SILIGARDI26
GALABINOV16
EMERSON5
BERNARDINI4
LAMBRUGHI11
ZAPPINO1
ZANON2
RUSSO4
BLANCHARD6
DIONISI18
SODIDMO10
PAMIC30
SANTANA11
SAMMARCO23
GUCHER8
FRARA7
LIVORNO Panucci recupera Siligardi che partirà titolare con Galabinov. Ballottaggio a centrocampo Luci-Djokovic. PANCHINA 39 Bastianoni, 7 Belingheri, 2 Strasser, 6 Empereur, 8 Moscati, 28 Djokovic, 18 Jefferson, 24 Vantaggiato, 31 Remedi. ALLENATORE Panucci. SQUAL. Ceccherini, Jelenic. DIFF. Siligardi, Moscati e Mazzoni.
FROSINONE Ballottaggio Soddimo-Daniel Ciofani accanto all’ex Dionisi. Stellone si affida in mezzo all’esperienza di Santana, Sammarco e Frara e alla regia di Gucher. In difesa Pamic favorito su M. Ciofani. Out Paganini. PANCHINA 22 Pigliacelli, 13 M. Ciofani, 21 Bertoncini, 15 Cosic, 16 Fraic, 28 Crescenzi, 24 Ranelli, 9 D. Ciofani, 19 Lupoli. ALLENATORE Stellone. SQUALIF. Carlini, Crivello e Gori. DIFFIDATI Dionisi e Lupoli.
ARBITRO Baracani di Firenze.GUARDALINEE Peretti-Caliari.TV Sky Sport 1, Calcio 6. PREZZI 9-80 euro.
LE PARTITE DI OGGI
BRESCIA 0PRIMO TEMPO 2-0MARCATORI Mbakogu al 9’, Pasciuti al 18’ p.t.; Lasagna al 16’ s.t.
CARPI (4-4-1-1) Gabriel 6; Struna 6,5, Romagnoli 6 (41’ p.t. Sabbione 6), Gagliolo 6,5, Poli 6; Letizia 6,5, Porcari 7 (dal 37’ s.t. Laner s.v.), Bianco 6,5, Di Gaudio 6,5; Pasciuti 7,5; Mbakogu 7 (dal 13’ s.t. Lasagna 7). PANCHINA Maurantonio, Pasini,Modolo, Pugliese, Gatto, Inglese. ALLENATORE Castori 7. BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 5,5; Zambelli 5, Ant. Caracciolo 4, Di Cesare 5,5, Coly 5,5 (dal 37’ s.t. Gargiulo s.v.); Scaglia 5, Budel s.v. (dal 17’ p.t. Bertoli 6), H’Maidat 5,5; Da Silva 5,5 (dal 10’ s.t. Morosini 6); Corvia 5, Sestu 6. PANCHINA Andrenacci, Lancini, Tognazzi, Ntow, Boniotti, Valotti. ALLENATORE Calori 5,5.
ARBITRO Sacchi di Macerata 6. GUARDALINEE Di Francesco 6-Santuari 6. ESPULSI Corvia (B) al 40’ p.t. per gioco scorretto.AMMONITI Coly (B) per gioco scorretto; Gagliolo (C) per proteste.NOTE paganti 2.370, incasso di 19.500 euro; abbonati 1.179, quota di 10.203 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 0-1. Angoli 2-9. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 2’.
La festa a fine gara dei giocatori del Carpi, vicinissimi alla Serie A LAPRESSE
CARPI 3
TRAPANI 1
Carpi, un tris che sa tanto di A1Castori festeggia: con altri 3 punti è promozione. Il Brescia in 10 crolla: i tifosi se ne vanno
26
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
BASSANO 67 35 19 10 6 52 35PAVIA (-1) 64 35 18 11 6 54 37ALESSANDRIA 63 35 17 12 6 50 29NOVARA (-8) 59 34 19 10 5 53 29COMO 58 35 17 7 11 43 33FERALPI SALO' 50 35 12 14 9 39 38REAL VICENZA 48 35 11 15 9 42 36CREMONESE 46 35 11 13 11 40 40AREZZO 46 35 11 13 11 32 31VENEZIA (-3) 45 35 13 9 13 44 39SUDTIROL 44 34 11 11 12 35 34GIANA 42 34 11 9 14 30 33MANTOVA (-3) 40 34 12 7 15 34 31RENATE 40 34 10 10 14 32 46TORRES 40 34 9 13 12 31 35MONZA (-6) 38 35 11 11 13 34 33LUMEZZANE 32 35 7 11 17 30 47PORDENONE 30 35 8 6 21 28 51ALBINOLEFFE 29 34 6 11 17 25 47PRO PATRIA (-1) 28 34 6 11 17 36 60
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
TERAMO 68 34 19 11 4 56 29ASCOLI 61 34 16 13 5 52 31REGGIANA 59 34 16 11 7 47 26SPAL 55 35 16 7 12 41 29L'AQUILA 54 35 14 12 9 40 32ANCONA 53 35 13 14 8 42 35PISA 52 34 14 10 10 36 26PONTEDERA 48 35 12 12 11 40 35LUCCHESE 47 35 12 11 12 41 39TUTTOCUOIO 47 35 12 11 12 40 54CARRARESE 41 34 8 17 9 42 40GROSSETO (-1) 39 34 9 13 12 38 37GUBBIO 39 34 9 12 13 40 44SANTARCANGELO 39 34 9 12 13 30 34PISTOIESE 39 34 10 9 15 37 53FORLI' 39 35 10 9 16 34 50PRATO 37 34 7 16 11 38 46SAVONA (-2) 33 34 9 8 17 33 53PRO PIACENZA (-8) 30 35 10 8 17 31 49SAN MARINO 29 34 7 8 19 34 50
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
MARCATORI Defendi (C) al 30’ p.t.; Dettori (A) al 16’ s.t.COMO (4-3-1-2) Crispino 6; Marconi 5, Ambrosini 5,5, Giosa 5,5, Marchi 5; Fietta 6,5 (dal 21’ s.t. Ganz s.v.), Ardito 6, Casoli 5,5; Le Noci 6; Defendi 6 (dal 36’ s.t. Maritato s.v.), De Sousa 5,5 (dal 14’ s.t. Cristiani 5). (Falcone, Curti, Berardocco, Rinaldi). All. Sabatini 5.AREZZO (3-5-2) Benassi 6,5; De Martino 5,5 (dal 1’ s.t. Villagatti 6), Panariello 6, Guidi 6; Franchino 6, Coppola 6, Cucciniello 6, Dettori 6, Brumat 6; Yasien 6 (19’ s.t. Erpen 6), Bonvissuto 6 (dal 43’ s.t. Montini s.v.). (Rosti, Testardi, Padulano, Bucaletti). All. Capuano 6.ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6,5.NOTE paganti 443, abbonati 739, incasso di 8.151 euro. Espulso Dettori al 48’ s.t.; ammoniti De Martino, Bonvissuto, Marconi e Brumat. Angoli 2-2.
COMO Il migliore in campo è stato Benassi, ma questo non deve far pensare a una particolare pericolosità offensiva del Como. La squadra di Sabatini è stata deludente. Privo di mordente e confuso, il Como è passato con Defendi con tiro dal limite. L’Arezzo non fa quasi nulla, ma non può esimersi dal segnare con un diagonale di Dettori.
Lilliana Cavatorta
Il Como delude:solo un pareggioArezzo in salvo
COMO 1AREZZO 1
MARCATORI Sarao (L) al 17’ p.t.; Brighenti (C) al 30’ s.t.CREMONESE (3-5-2) Galli 5,5; Gambaretti 5,5 (dal 1’ s.t. Finazzi 6,5), Briganti 6, Castellini 6,5; Marchi 6, Palermo 6, Jadid 5,5 (dal 29’ s.t. Ciccone 6), Moroni 5,5, Crialese 6; Manaj 5,5 (dal 1’s.t. Pasi 6,5), Brighenti 7. (Quaini, Campagna, Zieleniecki, Haouache). All. Giampaolo 6.LUMEZZANE (5-3-2) Furlan 6,5; Mogos s.v. (dal 9’ p.t. Bagnai 6), Nossa 5, Belotti 6,5, Biondi 6,5, Pippa 6 (dal 28’ s.t. Pantano 6); Varas 6,5, Genevier 6,5, Baldassin 6; Sarao 6,5, Cruz 5,5 (dal 13’ s.t. Gatto 5,5). (Bason, Monticone, Potenza, Furaforte). All. Nicolato 6.ARBITRO Pagliardini di Arezzo 5,5.NOTE paganti 616, abbonati 2.494, incasso di 10.082 euro. Espulso Moroni al 40’ p.t.; ammoniti Galli, Palermo, Biondi, Baldassin, Sarao, Genevier e Bagnai. Angoli 2-1.
CREMONA Cremonese costretta a rincorrere il Lumezzane passato in vantaggio al 17’ del primo tempo con Sarao: il pari porta la firma del solito Brighenti (4 gol nelle ultime 3 gare, 14 in tutto), che in avvio di gara aveva preso un palo. La Cremonese è rimasta in 10 al 40’ del primo tempo per una reazione di Moroni su Nossa, ma è riuscita lo stesso a rimediare il pari.
Giorgio Barbieri
Solito BrighentiCremonese okLume raggiunto
CREMONESE 1LUMEZZANE 1
COSÌ OGGIOre 11 SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati; Tait, Kiem, Tagliani, Martin; Furlan, Bertoni, Fink; Marras, Novothny, Fischnaller. (Miori, Allegra, Peverelli, Zullo, Cia, Campo, Shekiladze). All. Sormani.MANTOVA (3-4-3) Festa; Trainotti, Siniscalchi, Scrosta; Zammarini, Paro, Di Santantonio, Pondaco; Boniperti, Beleck, Caridi. (Malagoli, Todisco, Gonzi, Blaze, Gyasi, Zanetti, Sartore). All. Juric.ARBITRO Caso di Verona (Granci-Mariani). (andata 1-0)
Ore 14.30 ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi; Salvi, Moi, Allievi, Cortinovis; Gazo, Spinelli, Maietti; Corradi; Silva Reis, Momentè. (Amadori, Ondei, Anghileri, Bentley, Girasole, Pesenti, Bradaschia). All. Mangone.TORRES (4-3-3) Testa; Imparato, Migliaccio, Marchetti, Aya; Buonaiuto, Giuffrida, Foglia; Scotto, Colombi, Maiorino. (Costantino, Funari, Cerone, Bottone, Petermann, Marinaro, Baraye). All. Bucchi.ARBITRO Formato di Benevento (Scarpa-Tribelli). (0-2)
Ore 18 RENATE (3-5-2) Cincilla; Adobati, Riva, Malgrati; Muchetti, Mantovani, Perini, Scaccabarozzi, Iovine; Odogwu, Cocuzza. (Vannucchi, Bonfanti, Morotti, Mira, Florian, Spampatti, Radrezza). All. Boldini.PRO PATRIA (4-3-3) Melillo; Botturi, Lamorte, Pisani, Taino; Arati, Palumbo, Giorno; Candido, Serafini, Terrani. (Perilli, Zaro, Guglielmotti, Bovi, Romeo, Baclet, Brunori). All. Montanari.ARBITRO Sassoli di Arezzo (Ragnacci-Pizzagalli). (1-1)
DOMANI Ore 20.45 Il programma della giornata sarà completato domani sera dal posticipo tra Novara e Giana (andata 2-1) che verrà diretta da Guccini di Albano Laziale. Grande attesa per l’ex capolista dopo la penalizzazione di 8 punti e dopo i pareggi delle rivali (soltanto il Bassano ha vinto venerdì sera): va ricordato che la prosssima settimana (forse venerdì) verrà discusso il ricorso presso la Corte d’Appello Federale.
MARCATORI Docente al 19’ p.t.; Melandri al 30’ s.t.L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini 6; Pedrelli 5, Pomante 5, Zaffagnini 5, Gotti 5,5; De Francesco 5,5, Perpetuini 5,5 (9’ s.t. Sandomenico 5,5); Pacilli 6, Corapi 6, Triarico 5,5 (dal 15’ s.t. Virdis 5,5); Perna 5. (Cacchioli, Carini, Gizzi, Del Pinto, Pozzebon). All. Zavettieri 5.FORLÌ (4-3-3) Scotti 6; Casini 6,5, Catacchini 6,5, Drudi 6,5, Turi 6,5; Jidayi 6,5 (dal 16’ s.t. Fantoni 6), Hamlili 6, Arrigoni 6; Capellini 6 (dal 23’ s.t. Fantini 6), Docente 6,5 (dal 35’ s.t. Morga s.v.), Melandri 7. (Casadei, Bisoli, Rosafio, Castellani). All. Firicano 6,5.ARBITRO Colarossi di Roma 6,5.NOTE paganti 740, abbonati 340, incasso non comunicato. Ammoniti Capellini, Zaffagnini, Fantoni, Perna, Docente e Hamlili. Angoli 5-3.
L’AQUILA Il Forlì espugna il Fattori e fa un gran balzo verso la salvezza diretta grazie alle reti di Docente e Melandri. L’Aquila perde dopo una prestazione sfortunata in avvio, ma incolore nella ripresa: orala squadra di Zavettieri è quarta. Decisive due ripartenze, una per tempo. Al 19’ Docente conclude con un sinistro la discesa di Casini. Nella ripresa il palo di Pacilli e poi il coast to coast di Melandri.
Alessandro Fallocco
Che bel Forlì: è balzo salvezzaL’Aquila incolore
L’AQUILA 0FORLÌ 2
MARCATORI Cognigni al 38’ p.t.; Bacchetti all’11’ s.t.LUCCHESE (4-4-2) Di Masi 5,5; Calcagni 5,5 (dal 16’ s.t. Scapinello 5), Espeche 5,5, Calistri 5,5, Nolè 6; Ferretti 5 (dal 24’ s.t. Strizzolo s.v.), Degeri 5 (dal 36’ s.t. Benedetti s.v.), Lo Sicco 5,5, Pagano 6,5; Raicevic 5, Forte 6. (Pazzagli, Cazè, Santeramo, Bianchi). All. Galderisi 5.ANCONA (4-1-4-1) Lori 6,5; Barilaro 5, Dierna 6, Bacchetti 6,5, Parodi 6; Sampietro 6 (dal 16’ s.t. Di Ceglie 6); Morbidelli 7, Salciccia 6,5 (dal 27’ s.t. Gelonese s.v.), Bambozzi 6 (dal 36’ s.t. Cilloni s.v.), Lisai 6; Cognigni 6. (Aprea, Cangi, Paoli, Bondi). All. Cornacchini 6,5.ARBITRO Schirru di Nichelino 6.NOTE paganti 794, abbonati 509, incasso n.c. Ammoniti Calistri e Cognigni. Angoli 5-3.
LUCCA L’Ancona pieno di giovani vince con merito contro una Lucchese molto deludente. I marchigiani hanno voglia di correre e sacrificarsi e beneficiano della saggezza di Morbidelli, che dà ordine alle manovre. Vantaggio ospite al 38’: cross di Lisai, Di Masi pensa che la palla sia uscita oltre la linea di fondo e resta fermo, in spaccata segna Cognigni. Il raddoppio è di Bacchetti che si avventa su una respinta di Di Masi.
Duccio Casini
Ancona giovaneper il colpaccioLucchese male
LUCCHESE 0ANCONA 2
MARCATORI Luperini (Po) al 18’, Matteassi (PP) al 30’, De Cenco (Po) al 44’ p.t. PONTEDERA (3-5-2) Cardelli 6; Redolfi 6,5, Vettori 6,5, Gasbarro 6,5; Ceciarini 6, Luperini 6,5, Bartolomei 6,5, Settembrini 6,5, Galli 6,5; Cesaretti 6,5 (dal 41’ s.t. Libertazzi s.v.), De Cenco 6,5 (dal 33’ s.t. Lombardo s.v.). (Anacoura, Bennati, Francesa Gherra, Giordani, Segoni). All. Indiani 6,5.PRO PIACENZA (3-5-2) Iali 6; Sall 6,5, Silva 6 (dal 28’ s.t. Schiavini s.v.), Bini 5; Petrini 6 (dal 13’ s.t. Caboni 6), Matteassi 6,5, Bacher 6, Barba 5,5, Sane 5,5; Speziale 6 (dal 28’ s.t. Giovios.v.), Alessandro 6. (Alfonso, Ignico, Mascolo, Corduri). All. Franzini 6.ARBITRO Rossi di Rovigo 6.NOTE paganti 245, abbonati 167, incasso di 2.728 euro. Espulso Bartolomei al 31’ s.t.; ammoniti Bacher, Silva e Luperini. Angoli 6-3.
PONTEDERA (Pi) Dopo cinque turni di digiuno (e a 70 giorni dall’ultimo successo interno) il Pontedera riassapora la vittoria. I granata piegano una scialba Pro Piacenza, che incassa l’undicesimo k.o. esterno e vede complicarsi i piani salvezza. Accade tutto nella prima frazione, con i locali bravi ad assestare il colpo decisivo con De Cenco un minuto prima del riposo.
Stefano Lemmi
Al Pontederatorna il sorriso Pro Piacenza k.o.
PONTEDERA 2PRO PIACENZA 1
MARCATORI Togni (S) al 23’ p.t.; Finotto (S) al 9’, Gasparetto (S) al 21’, Colombo (T) su rigore al 33’ s.t.SPAL (5-3-2) Menegatti 6,5; Landi 6,5, Silvestri 6,5, Gasparetto 6,5, Giani 6,5, Di Quinzio 6; Bellemo 6,5, Capece 7 (dal 35’ s.t. Gerbaudo s.v.), Togni 7 (dal’15’ s.t. Filippini 6); Zigoni 7, Finotto 7 (dal 25’ s.t. Rovini 6). (Albertoni, Aldrovandi, Fioretti, Rosina). All. Semplici 7.TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci 6; Ingrosso 5,5 (dal 14’ s.t. Falivena 5,5), Pratali 6, Balde 5; Pacini 5 (dal 34’ s.t. Mancini s.v.), Dramane 5, Gargiulo 6,5, Serrotti 5, Zanchi 5; Tempesti 5 (dal 23’ s.t. Cherillo 6,5), Colombo 5,5. (Morandi, Agrifogli, Civilleri, Scicchitano). All. Alvini 5,5.ARBITRO Maggioni di Lecco 6.NOTE paganti 1.336, abbonati 1.737, incasso non comunicato. Espulso Dramane al 43’ p.t.; ammoniti Finotto, Bacci e Giani. Angoli 6-4.
FERRARA Settima vittoria consecutiva della Spal che, approfittando della sconfitta interna de L’Aquila con il Forlì, sale al quarto posto e di questo passo rincorre una clamorosa qualificazione ai playoff: bisogna raggiungere la Reggiana al terzo posto opure avere un miglior punteggio rispetto a una delle altre quarte degli altri gironi. E visto come sta marciando la squadra di Semplici, tutto può accadere nelle ultime tre giornate.
ALL’ATTACCO La Spal ha assunto decisamente l’iniziativa sin dalle fasi iniziali. Semplici, nonostante le assenze di Cottafava, Lazzari, Gentile e Nava, si è affidato al solito modulo, con i tre difensori centrali, speculare a quello del Tuttocuoio, parso per tutto il primo tempo eccessivamente rinunciatario, con Colombo e Tempesti isolati e privi di rifornimenti, e poi rimasto in dieci. Spal vicinissima al gol già al 4’ con conclusioni ravvicinate di Bellemo e Togni respinte da Bacci e Balde.
SPAL 3TUTTOCUOIO 1
GIRONE A GIRONE B
Spal settebellezzeIl volo di Sempliciper il quarto posto1Altra vittoria e sorpasso: Tuttocuoio k.o.Menegatti è battuto da Colombo dopo 725’
FERALPI SALÒ (4-2-3-1) Branduani 8; Codromaz 6,5, Leonarduzzi 6,5, Ranellucci 6,5, Tantardini 6,5; Fabris 7, Cavion 7 (dal 27’ s.t. Cittadino s.v.); Di Benedetto 6,5 (dal 36’ s.t. Galuppini s.v.), Bracaletti 6, Broli 6 (dal 27’ s.t. Zamparo s.v.); Romero 6,5. (Proietti Gaffi, Carboni, Ragnoli, Palma). All. Scienza 6.ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6,5; Sosa 5,5, Morero 7, Sabato 6,5; Spighi 6,5, Vitofrancesco 6 (dal 39’ s.t. Valentini s.v.), Obodo 6,5, Rantier 5 (dal 9’ s.t. Cavalli 6,5), Mora 6 (dal 25’ s.t. Taddei 6); Marconi 5,5, Iunco 5,5. (Poluzzi, Terigi, Picone, Germinale). All. D’Angelo 5,5.ARBITRO Marini di Roma 5,5.NOTE spett. 600 circa; paganti, abbonati e incasso n.c. Ammoniti Leonarduzzi, Tantardini, Morero, Galuppini, Romero, Cittadino, Fabris, Sabato e Taddei. Angoli 1-11.
SALÒ (Bs) La Feralpi continua il digiugno del gol (545’ senza segnare) ma ferma l’Alessandria, che perde ulteriore terreno nella corsa al primo posto. In una gara intensa, la squadra di D’Angelo ha avuto numerose occasioni per sbloccare il punteggio, ma il bunker della Feralpi Salò, con uno strepitoso Branduani, ha resistito.
Giulio Tosini
Bunker FeralpiPer l’Alessandriaun’altra frenata
FERALPI SALÒ 0ALESSANDRIA 0 MARCATORI Abbate (P) al 12’,
Greco (V) al 45’ p.t.VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato 6; Capogrosso 6, Cernuto 6, Legati 6,5, Sales 5,5; Zaccagni 6,5, Giorico 6,5, Espinal 6; Guerra 6,5; Bellazzini 6 (dal 40’ s.t. Peccarisi s.v.), Greco 7 (dal 27’ s.t. Raimondi 6). (D’Arsiè, Hottor, Scialpi, Scanferlato, Magnaghi). All. Serena 6,5.PAVIA (3-4-1-2) Facchin 6,5; Abbate 6,5, Biasi 5,5, Marino 5,5; Ghiringhelli 6, Pederzoli 6, Rosso 6 (dal 25’ s.t. Carraro 6), Sereni 6,5 (dal 19’ s.t. Cogliati 6); Cesarini 6; Ferretti 6,5, Soncin 5 (dal 30’ s.t. Marchi s.v.). (Fiory, Cardin, Carotti, Corvesi). All. Maspero 6.ARBITRO Marinelli di Tivoli 5,5.NOTE paganti 425, abbonati 571, incasso di 5.602 euro. Espulso il tecnico Serena al 47’ s.t.; ammoniti Rosso, Giorico, Guerra e Facchin. Angoli 5-10.
VENEZIA Dopo aver vinto a Bassano, il Venezia rallenta anche la corsa del Pavia, che vede complicarsi la sua rincorsa alla B diretta. L’1-1 sta stretto ai veneti che nella ripresa si sono resi più pericolosi di quanto non abbia fatto il Pavia nei primi 45’. Al 12’ ospiti in vantaggio con Abbate, troppo libero a centro area. Il Venezia pareggia al 45’ con Greco (preciso rasoterra mancino). Nella ripresa il Venezia domina (traversa di Zaccagni) ma non passa.
m.c.
Abbate non bastaUn gran Venezia stoppa il Pavia
VENEZIA 1PAVIA 1
La prima rete arriva al 23’ con una magistrale punizione dal limite di Togni che scavalca la barriera. Non riesce a reagire il Tuttocuoio che rischia in un paio di circostanze di subire il colpo del k.o. e al 43’ resta in dieci per il doppio giallo a Dramane. Gara che su questo episodio si chiude, anche perchè al 9’ della ripresa Finotto va pressare i difensori del Tuttocuoio rubando palla e firmando la settima rete. Il tris di Gasparetto che ha accompagnato in rete un pallone respinto dal palo dopo un diagonale di Di Quinzio. Unico rammarico in casa Spal l’imbattibilità persa da Menegatti dopo 725’, per il rigore trasformato da Colombo al 78’.
Alessandro Sovrani
Lega ProR35a giornata
27DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI
G V N P F S
SALERNITANA 76 35 23 7 5 50 25BENEVENTO 71 35 20 11 4 52 27JUVE STABIA 66 35 18 12 5 52 32MATERA 63 35 18 9 8 52 36FOGGIA (-1) 57 34 15 13 6 56 33LECCE 57 34 17 6 11 43 30CASERTANA 56 33 16 8 9 47 30CATANZARO 49 34 13 10 11 40 37COSENZA 43 35 9 16 10 34 34VIGOR LAMEZIA 42 34 9 15 10 35 37MELFI (-2) 42 35 10 14 11 37 39BARLETTA (-6) 40 34 12 10 12 31 32MARTINA 37 34 9 10 15 33 36LUPA ROMA 37 35 8 13 14 36 54PAGANESE 35 35 8 11 16 29 41MESSINA 30 35 5 15 15 32 50ISCHIA (-1) 30 35 6 13 16 28 50AVERSA NORMANNA (-1) 28 35 6 11 18 33 49SAVOIA (-4) 24 34 6 10 18 30 49REGGINA (-16) 10 34 6 8 20 24 53
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGIOre 12.30 BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Zammuto, Radi, Cortellini; De Rose, Quadri, Legras; Venitucci, Rizzitelli, Danti. (De Martino, Kiakis, Sokoli, Guarco, Branzani, Ingretolli, Turchetta). All. Corda.VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti; Kostadinovic, Filosa, Gattari, Malerba; Scarsella, Battaglia, Rossini; Montella, Del Sante, Held. (Forte, Spirito, Di Bella, Maglia, Voltasio, Catalano, De Giorgi). All. Erra. ARBITRO Capraro di Cassino (Manco-Di Stefano). (andata 2-0)
Ore 14.30 REGGINA (4-3-3) Belardi; Ungaro, Cirillo, Camilleri, Benedetti; Salandria, Mazzone, Armellino; Insigne, Viola, Di Michele. (Kovacsik, Ammirati, Scionti, Zibert, Velardi, Balistreri, Masini). All. Alberti.SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio, Checcucci, Sirigu; Cremaschi, Saric, Pizzutelli, Verruschi; Leonetti, Di Piazza, Scarpa. (D’Aquino, Boilini, Mercadante, Giordani, Sanseverino, Partipilo, Vosnakidis). All. Papagni. ARBITRO Baroni di Firenze (Saia-Argento). (0-2)
Ore 16 LECCE (4-3-3) Scuffia; Beduschi, Diniz, Abruzzese, Lopez; Salvi, Papini, Bogliacino; Mannini, Doumbia, Lepore. (Chironi, Sacilotto, Filipe, Embalo, Herrera, Gustavo, Miccoli). All. Bollini.FOGGIA (4-3-3) Narciso; Bencivenga, Loiacono, Potenza, Agostinone; Agnelli, Quinto, Minotti; Maza, Iemmello, Cavallaro. (Micale, D’Angelo, Grea, Sicurella, D’Allocco, Barraco, Leonetti). All. De Zerbi.ARBITRO Serra di Torino (Grieco-Monetta). (0-2)
Ore 18 CASERTANA (4-3-3) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, Rajcic, Mancosu; Kolawole, Cisse, Mancino. (D’Agostino, Murolo, Tito, De Marco, Carrus, Diakite, Caccavallo). All. Campilongo.CATANZARO (4-3-3) Bindi; Daffara, Rigione, Ghosheh, Squillace; Giampà, Giandonato, Zappacosta; Russotto, Razzitti, Mancuso. (Migani, Orchi, D’Orsi, Calvarese, Ilari, Mounard, Caputa). All. Sanderra.ARBITRO Balice di Termoli (Ficarra-Solazzi). (1-0)
COSÌ OGGI
Primo match point per il Teramo: se oggi vince a Prato, e se l’Ascoli perde in casa con la Carrarese, è la prima promossa in Serie B.
Ore 12.30 ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Avogadri, Cinaglia, Mori, Dell’Orco; Addae, Pirrone; Mustacchio, Grassi, Chiricò; Altinier. (Ragni, Berrettoni, Nardini, Pelagatti, Altobelli, Tripoli, Perez). All. Petrone. CARRARESE (4-4-2) Zanotti; Berra, Sbraga, Teso, Lancini; Belcastro, Brondi, Casta- gnetti, Gherardi; Cellini, Merini. (Anedda, Massoni, Beltrame, Galli, Disabato,, Di Nardo, Ademi). All. Remondina. ARBITRO Forneau di Roma (De Filippis-Di Monte). (0-0)
Ore 14.30 GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Manganelli, Galuppo, D’Anna; Guerri, Loviso, Casiraghi; Mancosu, Regolanti, Tutino. (Citti, Castelletto, Rosato, Lasicki, Esposito, Vettraino, Cais). All. Acori.SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi; Traoré, Olivi, Capi- tanio, Rossi; Bisoli, Obeng, Garufi; Berardino; De Respinis, Falconieri. (Lombardi, Possenti, Taugourdeau, Graziani, Cola, Guidone, Radoi). All. Cuttone. ARBITRO Lanza di Nichelino (Pagnotta-Sechi). (2-0)PRATO (4-4-2) Gazzoli; Rinaldi, Sorbo, Dametto, Bandini; Romanó, Cavagna, Urso, Grifoni; Fanucchi, Bocalon. (Ivusic, Gabbianelli, Pasa, Tassi, Santini, Rickler, Rubino). All. Esposito. TERAMO (3-5-2) Tonti; Caidi, Speranza, Perrotta; Scipioni, Di Paolantonio, Amadio, Cenciarelli, Di Matteo; Donnarumma, Lapadula. (Narduzzo, Diakite, Petrella, Bucchi, Brugaletta, Masullo, Fiore). All. Vivarini. ARBITRO Martinelli di Roma (Margani-Stazi). (0-1)
Ore 16 SAN MARINO (4-3-1-2) Secco; Bregliano, Fogacci, Cammaroto, Paolini; Diawara, Cuffa, Bationo; Sensi; Musetti, La Mantia. (Vivan, Benassi, Bangoura, Palazzi, Soligo, Bangal, Baldazzi). All. D’Adderio.GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco; Monaco, Biraschi, Legittimo; Formi- coni, Onescu, Verna, Paparusso; Volpe; Fofana, Torromino. (Mangia- pelo, Burzigotti, Albertini, Okosun, Lugo, Gambino, Pichlmann). All. Silva. ARBITRO Lacagnina di Cal- tanissetta (Lacalamita-Viola). (1-2)SAVONA (4-4-2) Rossini; Carta, Ficagna, Cabeccia, Marconi; De- martis, D’Amico, Giorgione, Eguelfi; Scappini, Giovinco. (Addario, Galimberti, Morosini, Gemignani, Tonon, Sanna, Frugoli). All. Riolfo.REGGIANA (4-3-3) Feola; Andre- oni, Spanò, Sabotic, Mignanelli; Parola, Vacca, Angiulli; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, De Biasi, De Giosa, Maltese, Alessi, Ricci, Petkovic). All. Colombo.ARBITRO Baldicchi di Città di Castello (Larotonda-Fusco). (0-5)
Ore 18 PISA (4-4-2) Pelagotti; Pellegrini, Lisuzzo, Sini, Costa; Finocchio, Iori, Misuraca, Frediani; Arrighini, Arma. (Adornato, Samba, Mandorlini, Ricciardi, Caponi, Beretta, Napoli). All. Amoroso. PISTOIESE (4-3-3) M. Ricci I; Falasco, Piana, Di Bari, Frascatore; Mungo, M. Ricci II, Vassallo; Falzerano, Romeo, Pisci- tella. (Olczak, Calvano, Martignago, Coulibaly, Anastasi, Bortoletti, Narciso). All. Sottili. ARBITRO Cifelli di Campob. (Orlando-Meozzi). (0-2)
MARCATORI Infantino (I) al 21’ p.t.; Corona (M) al 25’ s.t.MESSINA (4-4-2) Berardi 6; Altobello 6, Pepe 5,5, Stefani 5,5, Benvenga 6 (dal 48’ s.t. Cane s.v.); Izzillo 5 (dal 14’ s.t. Cicirettti 5,5), Damonte 6,5, Nigro 6 (dal 43’ s.t. Donnarumma s.v.), Mancini 6; Corona 7, Orlando 5,5. (Iuliano, Silvestri, Spiridonovic, Bonanno). All. Di Costanzo 5,5.ISCHIA (4-3-2-1) Giordano 6; Finizio 6, Impagliazzo 6, Sirignano 5,5, Armeno 6 (dal 40’ s.t. Bassini s.v.); Bulevardi 6 (dal 43’ s.t. Gerevini s.v.), Massimo 6,5, Chiavazzo 5,5 (dal 30’ s.t. Schetter s.v.); Ciotola 5,5, Millesi 6; Infantino 6,5. (Mennella, Caso, Alvino, Verachi). All. Maurizi 6.ARBITRO Rapuano di Rimini 6.NOTE paganti 350, abbonati 1.779, incasso non comunicato. Ammonito Corona. Angoli 10-2.
MESSINA E’ ancora Giorgio Corona a togliere dai guai il Messina. L’attaccante (41 anni il 15 maggio) ha realizzato il gol del pari portando a 10 il suo bottino. Gara brutta nel primo tempo con l’Ischia che, dopo una settimana molto tesa, passa con Infantino nell’unica azionedei primi 45’. Nella ripresa dopo un palo di Corona e una traversa di Damonte, il Messina segna ma non va oltre l’ennesimo pari.
Orazio Raffa
Sempre Corona Messina, altra XRipreso l’Ischia
MESSINA 1ISCHIA 1
COSENZA (4-4-2) Saracco 6,5; Blondett 6,5, Tedeschi 6,5, Magli 6 (dal 10’ s.t. Ciancio 6), Zanini 6; Fornito 5,5, Arrigoni 6, Corsi 6, Tortolano 5 (dal 32’ s.t. Statella s.v.); De Angelis 5,5 (dall’8’ s.t. Cesca 5), Cori 5. (Puterio, Novello, Criaco, Chidichimo). All. Roselli 6.MARTINA (5-3-2) Bleve 6; De Giorgi 6, Samnick 6 (dal 33’ s.t. Pivkovski s.v.), Fabiano 6,5, Patti 6, Memolla 6 (dal 44’ s.t. Kalombo s.v.); De Lucia 6, Bucolo 6, Tomi 6; Arcidiacono 6, Pepe 5,5 (dal 38’ s.t. Diop s.v.). (Modesti, Brunetti, Caruso, Guadalupi). All. Imbimbo 6.ARBITRO Pietropaolo di Modena 6.NOTE paganti 745, abbonati 325, incasso di 9.304 euro. Ammoniti Memolla e Cori. Angoli 1-6.
COSENZA Sarà stato il primo caldo, saranno state le scarse motivazioni, ma lo 0-0 tra Cosenza (già salvo) e Martina (quasi salvo) è proprio scialbo. Pochissime emozioni: una super parata di Saracco al 21’ del secondo tempo sul colpo di testa di Fabiano e una protesta di De Angelis al 23’ del primo tempo per una trattenuta in area. Per il resto taccuino bianco. A Cosenza l’attesa è tutta per mercoledì con la finale di ritorno della Coppa Italia di Lega Pro dopo il 4-1 dell’andata a Como: superata quota 3.500 biglietti venduti.
Valter Leone
Cosenza: la testa è tutta alla CoppaIl Martina ci sta
COSENZA 0MARTINA 0
MARCATORE autorete di Vinci al 33’ p.t.PAGANESE (4-3-1-2) Marruocco 6; Vinci 5, Perna 6, Moracci 6, Donida 6; Malaccari 6, Baccolo 5, Calamai 6; Deli 5,5 (dal 17’ s.t. Longo 6); Aurelio 5 (dal 28’ s.t. Biasci 6), Girardi 5. (Casadei, Coulibaly, Djibo, Bolzan, Franco). All. Sottil 6. AVERSA NORMANNA (4-3-3) Lagomarsini 6,5; Balzano 6, Magliocchetti 6,5, Cossentino 6, Amelio 6; Catinali 6 (dal 28’ p.t. Giannattasio 6,5), Giannusa 6 (dal 23’ s.t. Capua 6), Geroni 6; Mangiacasale 6, Mosciaro 6 (dal 16’ s.t. Personè 6), Sassano 6. (Despucches, Esposito, Del Prete, De Vena). All. Marra 6,5.ARBITRO Piccinini di Forlì 6.NOTE spettatori 800 circa; paganti n.c., abbonati 256, incasso di 1.365 euro. Ammoniti Sassano, Vinci, Donida, Giannattasio, Perna e Amelio. Angoli 4-1.
PAGANI (Sa) Contro l’Aversa Normanna, una Paganese sotto tono cede ai cugini i tre punti con un’autorete di Vinci. L’avvio è promettente per la Paganese: Lagomarsini nega due volte il vantaggio a Calamai. Al 33’ gli ospiti passano: cross in area di Giannattasio, Vinci nel tentativo di liberare infila la palla nella propria porta. La reazione dei locali è flebile e inconcludente e alla fine arriva una bordata di fischi.
Antonio Campitiello
Aversa Normanna ok con un’autorete Paganese fischiata
PAGANESE 0AVERSA NORMANNA 1
LUPA ROMA (4-3-3) Rossi 6,5; Pasqualoni 6, Conson 6,5, Cascone 6, Curcio 6 (dal 19’ s.t. Scibilia 5,5); Santarelli 6, Capodaglio 6, Cerrai 6; Bariti 6 (dal 41’ s.t. Faccini s.v.), Del Sorbo 6, Tajarol 6 (dal 31’ s.t. Leccese s.v.). (Santi, Masi, Ferrari, Tulli). All. Cucciari 6. MELFI (4-3-1-2) Gagliardini 7; Annoni 6 (dal 40’ p.t. Colella 6), Dermaku 6 (dal 1’ s.t. Libuti 6), Di Filippo 6, Pinna 6; Agnello 6, Spezzani s.v. (dal 32’ p.t. Tundo 6), Giacomarro 6; Tortori 6; Caturano 6, Fella 5,5. (Perina, Cicerelli, Nappello, Falomi). All. Bitetto 6,5. ARBITRO Sprezzola di Mestre 6.NOTE spettatori 350 circa; abbonati 100, paganti e incasso n.c. Ammoniti Conson, Cascone e Pasqualoni. Angoli 5-4.
APRILIA (Lt) Uno spento 0-0 che in fondo sta bene ad entrambe. Non un grande spettacolo tra Lupa Roma e Melfi che vale però un passo avanti verso la salvezza per i romani e anche per il Melfi. Primo tempo più vivace con la Lupa Roma a sfiorare la rete con Del Sorbo e Santarelli: bravo Gagliardini. Nella ripresa Cucciari prova a rendere più offensiva la squadra, ma il ritmo scende e alla fine impreca: «Peccato perché potevamo chiudere il discorso salvezza».
Fabio Gradasso
Un pari povero: a Lupa e Melfiva bene così
LUPA ROMA 0MELFI 0
MARCATORE Jidayi al 2’ s.t.JUVE STABIA (4-2-3-1) Pisseri 6,5; Cancelotti 6,5 (dal 45’ s.t. Romeo s.v.), Polak 7,5, Migliorini 7, Contessa 6; Jidayi 6,5 (dal 21’ s.t. Maiorano 6), La Camera 6; Nicastro 6, Bombagi 6, Carrozza 6,5 (dal 36’ s.t. Caserta 6); Ripa 6. (Santurro, Liotti, Burrai, Gomez). All. Savini 6,5.SALERNITANA (3-5-2) Gori 6; Tuia 6, Lanzaro 6, Bocchetti 5,5 (dal 1’ s.t. Negro 5,5); Colombo 6, Bovo 6 (dal 30’ s.t. Mendicino 5,5), Pestrin 7, Moro 6, Franco 5,5; Caetano 5 (dal 21’ s.t. Cristea5,5), Gabionetta 6. (Russo, Trevisan, Pezzella, Favasuli). All. Menichini 5.ARBITRO Dei Giudici di Latina 6.NOTE paganti 3.924, abbonamenti non validi, incasso di 42.469 euro. Ammoniti Tuia, Carrozza, Bocchetti, Colombo, Pestrin e La Camera. Angoli 3-4.
CASTELLAMMARE DI STABIA (Na) La Salernitana dopo 6 vittorie esterne di fila cade al Romeo Menti in uno dei derby campani più attesi (record
stagionale di paganti), ma per i granata è una sconfitta indolore visto il passo falso del Benevento che, perdendo a Matera, resta a 5 punti: sabato 25 potrebbe già arrivare la promozione per la squadra di Menichini. Stavolta però ha vinto una scoppiettante Juve Stabia che, con Savini in panchina, sembra aver ritrovato il passo di inizio campionato. I gialloblù passano in apertura senza che i rivali riescano neanche a toccare il pallone: Carrozza si conquista una punizione in posizione defilata e Jidayi, su pennellata di Contessa, batte Gori di testa. La Salernitana, ingessata in un 3-5-2 troppo difensivo trasformato poi in 4-4-2, non reagisce e gli stabiesi sfioranoil 2-0 con Nicastro, clamoroso palo a portiere battuto, e Carrozza che, in beata solitudine, si allunga troppo la palla sul finale di tempo. Dopo l’intervallo la Juve Stabia arretra di qualche metro il suo baricentro ma la Salernitana non riesce a costruire nulla.
Gianpaolo Esposito
JUVE STABIA 1SALERNITANA 0
GIRONE C
Juve Stabia flashMa la Salernitanacade in piedi1Jidayi segna subito: la vittoria è meritataLa squadra di Menichini resta in vetta a +5
Teramo, il primomatch-point da B
MARCATORI Bernardi (M) al 25’, Madonia (M) al 29’ p.t.; Scognamiglio (B) al 45’ s.t.MATERA (3-4-3) Bifulco 7,5; Faisca 7, D’Aiello 6,5, Mucciante 7; Bernardi 7 (dal 39’ s.t. Ferretti s.v.), Iannini 7, Coletti 7, Mazzarani 6,5; Letizia 6,5, Madonia 8 (dal 39’ s.t. Diop s.v.), Carretta 6,5 (dal 31’ s.t. Flores s.v.). (Russo, D’Angelo, Pagliarini, Ashong). All. Auteri 7.BENEVENTO (4-4-2) Piscitelli 6,5; Celjak 5 (dal 1’ s.t. Mazzeo 5,5), Lucioni 5, Scognamiglio 6, Som 6; Melara 5,5 (dal 22’ s.t. Alfageme 6), Agyei 5,5, D’Agostino 6, Kanoute 6,5; Marotta 5,5, Eusepi 5. (Cioce, Padella, Pezzi, Doninelli, Allegretti). All. Brini 5.ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 6.NOTE spettatori 7.000 circa; abbonati 1.100, paganti e incasso non comunicato. Ammoniti Carretta, Madonia, Kanoute e Som. Angoli 7-6.
MATERA Il Matera vola, blindando il
quarto posto sulla coppia Foggia e Lecce (oggi di fronte nel Salento), ma con tanto di batticuore. Dopo aver dominato per quasi 90’, l’undici di Auteri piega di misura il Benevento grazie a un miracolo di Bifulco sull’azione finale. L’avvio è di marca ospite, ma la supremazia territoriale degli uomini di Brini porta solo a una conclusione di Kanoute deviata in angolo. Dopo viene fuori il Matera. Letizia e Carretta fanno le prove generali del gol, che arriva al 25’ con Bernardi, pronto a schiacciare di testa il delizioso assist di Madonia. I padroni di casa vanno a mille, e 4’ dopo arriva la perla di Madonia dalla distanza, che si insacca sotto l’incrocio e fa esplodere lo stadio. Il Matera potrebbe triplicare in avvio di ripresa, ma Carretta e Letizia sprecano clamorosamente tre nitide palle gol. Gli ospiti tornano a farsi vedere in attacco, ma Marotta e D’Agostino non trovano la porta. I padroni di casa non chiudono il match e in chiusura subiscono il gol di Scognamiglio. E nel recupero, super Bifulco salva i tre punti su Marotta.
Franco Toritto
MATERA 2BENEVENTO 1
Matera bum bumBenevento, inutileil colpo di coda1Bernardi e Madonia, una micidiale doppiettaPoi Bifulco nel recupero evita il clamoroso pari
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28 Formula 1RGP Bahrain
IL VIA ALLE 17 DIRETTA SU SKY SPORT F1 HD, TEMPO REALE SU GAZZETTA.IT, DIFFERITA ALLE 22 SU RAI 2 1ª FILA 2ª FILA 3ª FILA 4ª FILA 5ª FILA 6ª FILA 7ª FILA 8ª FILA 9ª FILA 10ª FILA
5 1’33’’381
BOTTASWilliams-Mercedes
77
17 1’35’’800
KVYATRed Bull-Renault
26
4 1’33’’227
RAIKKONENFerrari
7
9 1’34’’462
SAINZToro Rosso-Renault
55
12 1’34’’737
NASRSauber-Ferrari
12
11 1’34’’704
PEREZForce India-Mercedes
11
16 1’35’’677
MALDONADOLotus-Mercedes
13
7 1’33’’832
RICCIARDORed Bull-Renault
3
2 1’32’’982
VETTELFerrari
5
10 1’34’’484
GROSJEANLotus-Mercedes
8
13 1’35’’034
ERICSSONSauber-Ferrari
9
19 1’39’’722
MERHIManor Marussia-Ferrari
98
8 1’34’’450
HÜLKENBERGForce India-Mercedes
27
15 1’35’’103
VERSTAPPENToro Rosso-Renault
33
14 1’35’’039
ALONSOMcLaren-Honda
14
20 -
BUTTONMcLaren-Honda
22
6 1’33’’744
MASSAWilliams-Mercedes
19
1 1’32’’571
HAMILTONMercedes
44
ROSBERGMercedes
3 1’33’’129
6
18 1’38’’713
STEVENSManor Marussia-Ferrari
28
Media: 210,467 km/h
METEO: SERENO, TEMPERATURA SUI 28°
Poker HamiltonMa che Ferrari:è lì a un soffio!1L’inglese firma la 4a pole stagionale, Seb in prima fila grazie a una SF15-T perfetta
Andrea CremonesiINVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)
L a notte del Bahrain ci regala una prima fila da sogno: Lewis Hamilton e Se
bastian Vettel. Il leader iridato,che conquista la quarta pole suquattro gare, confermandosiuna lucida e spietata belva daqualifica e il suo più immediato e pericoloso rivale nella classifica. Sei titoli iridati in due.Non ci poteva essere spot migliore per questa gara nel deserto che può cambiare il destino della Ferrari in questo 2015:da squadra in ricostruzione aseria candidata al titolo. Lepremesse ci sono perché, anche se non riesce a infrangere iltabù della pole, Vettel contra
riamente alla Malesia, stavoltaspezza il monopolio della prima fila Mercedes esclusivamente con le proprie forze. Ovvero una macchina stabile incurva, veloce sul dritto, gentilecon le gomme e per l’occasionevitaminizzata da un motorefresco.
CRESCITA Che la Ferrari abbiaindubbiamente fatto un passoin avanti in qualifica lo dicono idistacchi e i rivali: i secondi sisono trasformati in decimi (4contro i 9 della Cina!) e le Williams, che spesso avevano costituito un pericolo nei sabati scorsi, stavolta non hanno maitroppo impensierito le rosse.«Noi siamo finalmente riuscitia sfruttare bene le gomme soffici, ma a Maranello hanno fat
messo tra la potenza pura e gestione delle gomme.
CHIAVE GOMME Hamilton ci èriuscito bene, Rosberg no: «Hoguardato troppo alle gomme epoco alla pericolosità degli avversari». E lo stesso, fatto curioso, è accaduto dall’altro latodella barricata a Raikkonen:«Potevo osare di più». Ma anche se ancora una volta uscitisconfitti, i due numeri 2 saranno pure loro in corsa per la vittoria e podio. Perché appuntocome Lewis e Seb sono riuscitia conservare un treno nuovo digomme soffici per la gara. Ovvero quelle che, come ha ribadito ancora ieri Paul Hembery,responsabile della MotorsportPirelli, saranno determinantein chiave gara. Con la mescolamedia che è più lenta di bendue secondi al giro e che soffredi più la sabbia trasportata dalvento sul tracciato, la strategiaappare piuttosto chiara: primidue frazioni con le soffici e ultimi 1012 giri con le quellemeno performanti. E, con prestazioni ormai livellate traMercedes e Ferrari, la partenzaassumerà un ruolo fondamentale: «Mantenere la testa saràdeterminante perché chi è davanti detta il ritmo, controlla.Se insegui sei costretto ad accorciare o allungare lo stint perpassare», ha riconosciutoWolff. Hamilton, gasatissimoper essere riuscito finalmente apartire davanti a tutti su questapista, è convinto di farcela.«Paura della Ferrari? Sarà durabatterli ma ho fiducia pienanella mia macchina e sono convinto che abbiamo rimediato ainostri punti deboli». Vedremo.
LA GUIDAOggi sul circuito di Sakhir (5.412 m) si corre il GP Bahrain, 4° tappa (su 19) del Mondiale 2015. Previsti 57 giri per 308,238 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-1 ora rispetto a Sakhir).
IL PROGRAMMA Gara alle 17; differita alle 22 su Rai 2.GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito.GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati.CLASSIFICHEPiloti: 1. Hamilton 68 punti; 2. Vettel 55; 3. Rosberg 51; 4. Massa 30; 5. Raikkonen 24; 6. Bottas 18; 7. Nasr 14; 8. Ricciardo 11.Costruttori: 1. Mercedes 119 punti; 2. Ferrari 79; 3. Williams 48.
I TEMPIQUALIFICHE 11. HAMILTON 1’33”9282. BOTTAS 1’34”1613. ROSBERG 1’34”3984. MASSA 1’34”4885. RAIKKONEN 1’34”5686. RICCIARDO 1’34”6917. VETTEL 1’34”9198. GROSJEAN 1’35”0079. ALONSO 1’35”20510. NASR 1’35”31011. SAINZ 1’35”37112. ERICSSON 1’35”43813. PEREZ 1’35”45114. VERSTAPPEN 1’35”61115. HÜLKENBERG 1’35”653ELIMINATI:16. MALDONADO 1’35”67717. KVYAT 1’35”80018. STEVENS 1’38”71319. MERHI 1’39”72220. BUTTON -
QUALIFICHE 21. HAMILTON 1’32”6692. RAIKKONEN 1’33”5403. MASSA 1’33”5514. VETTEL 1’33”6235. ROSBERG 1’33”8786. BOTTAS 1’33”8977. GROSJEAN 1’34”1238. RICCIARDO 1’34”4039. HÜLKENBERG 1’34”61310. SAINZ 1’34”641ELIMINATI:11. PEREZ 1’34”70412. NASR 1’34”73713. ERICSSON 1’35”03414. ALONSO 1’35”03915. VERSTAPPEN 1’35”103
QUALIFICHE 31. HAMILTON 1’32”5712. VETTEL 1’32”9823. ROSBERG 1’33”1294. RAIKKONEN 1’33”2275. BOTTAS 1’33”3816. MASSA 1’33”7447. RICCIARDO 1’33”8328. HÜLKENBERG 1’34”4509. SAINZ 1’34”46210. GROSJEAN 1’34”484
LA PRIMA EDIZIONE NEL 2004LUNGHEZZA CIRCUITO: 5.412 M
GIRI: 57DISTANZA GARA: 308,238 KM
CURVE: 15GIRO RECORD: 1’31”447
(DE LA ROSA 2005)
LUCI E OMBRE Per quanto riguarda il plotone degli inseguitori ha fatto indubbiamentepiù scalpore l’eliminazione inQ1 di Daniil Kvyat, che percontraltare ha esaltato il settimo tempo di un Daniel Ricciardo sempre combattivo: «Ora ilmio obiettivo è correre nellascia delle Williams, cercandodi sfruttare eventuali loro debolezza». Ma in qualifica si èpure visto un primo, segnale dicrescita (e sarebbe ora!) dellaMcLarenHonda con FernandoAlonso che per la prima voltaquest’anno è riuscito a entrarein Q2 e oggi partirà in settimafila. Un brodino. Tanto più chel’affidabilità resta un incubo:Jenson Button non ha neppurecompletato il primo giro, appiedato dall’ennesimo guasto.La risalita sarà dura!
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to passi da gigante», ha riconosciuto Valtteri Bottas, 5°, davanti a Felipe Massa. Migliorata sul giro secco, la SF15T èinvece una garanzia sul passogara. «Dobbiamo renderci conto che è finita l’era in cui stavamo davanti facilmente, c’è unnuovo equilibrio con due teamche si equivalgono», ha ammesso Toto Wolff dopo le prove. Insomma sarà battaglia trale Frecce d’Argento e le rosse diMaranello. Anzi una partita ascacchi lunga 56 giri, perché sein Malesia i campioni del mondo si erano fatti sorprenderedalla competitività ferrarista,stavolta, conoscendo le caratteristiche di questo tracciato(asfalto abrasivo e caldo) hanno adottato le contromisure,trovando un miglior compro
29DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Lewis Hamilton, 30 anni,davanti a Sebastian
Vettel, 27, ieri aSakhir COLOMBO
Vettel spinanel fiancoMercedes:«Vincereè possibile»
DOBBIAMO PARTIRE BENE, PRESERVARE LE
GOMME MEGLIODI LORO, METTERGLI
PRESSIONE
Luigi PernaINVIATO A SAKHIR
È di nuovo in mezzo alledue Mercedes. Una spinanel fianco per l’uomo del
la pole position Lewis Hamilton e un vero incubo per l’altrorivale Nico Rosberg, che si vede battuto dalla Ferrari sul girosecco per la seconda volta inquattro gare e sembra preda di
uno psicodramma. Il guastafeste Sebastian Vettel è in agguato, pronto a giocare un altrobrutto scherzo all’armata di Stoccarda. Non c’è il sole cocente della Malesia, sostituitodalla notte stellata delBahrain, non c’è la pioggia asprazzi ma l’asciutto, eppure ilrisultato è lo stesso. Oggi Super Seb partirà in prima fila,col morale al massimo e la stessa idea che aveva in testa da venerdì: «Vincere è possibile».
PEZZO DI BRAVURA L’ultimogiro di qualifica del tedesco èstato un pezzo di bravura, frutto di freddezza e abilità. Uno diquelli che faceva spesso con laRed Bull, quando tutto sembrava facile per via della vettura. «E dire che durante la quali
fica non trovavo il ritmo, mapoi andando avanti ho sentitola fiducia per spingere e neltentativo finale è venuto fuoriil tempo — racconta Vettel —–.Sono molto felice, perché sonoriuscito a infilarmi in mezzo alle Mercedes e soprattutto perché stavolta siamo stati velocissimi in condizioni di asciutto. Segno che la vettura continua a fare progressi. Peròsapevo che la pole position eraimpossibile, visto come andavaHamilton già in Q2». Tuttavia ilcolpo di Seb è arrivato come unpugno sulla mascella di Rosberg, che alla fine era spiazzato: «Non mi aspettavo una Ferrari davanti a me».
RE NEL BOX La Mercedes devestare in guardia. Perché, talen
to di Hamilton a parte, i valoriin gara saranno molto più livellati, considerando il minoredegrado gomme della rossa,specie con le morbide. E in quarta posizione c’è un KimiRaikkonen pericoloso quantoVettel sulla distanza. Per cui laFreccia d’argento non avràquattro decimi nel taschino daamministrare. «Ho ripetutopiù volte che al sabato non sifanno i punti — ammette il team principal Maurizio Arrivabene, che ieri ha portato in visita nel box del Cavallino l’ex reJuan Carlos di Spagna —. Peròsono contento di vedere una Ferrari in mezzo alle Mercedes. Se sentono la pressione èmeglio. Di certo, noi sentiamol’odore del sangue e questo cifa diventare più cattivi».
LA CHIAVE Un concetto che,seppure in modo meno «pulp»,sottolinea anche Vettel: «Dobbiamo partire bene, preservarele gomme meglio di loro e cercare di mettergli pressione. Sono certo che in gara saremo piùvicini». Tutti i big si sono sforzati di conservare un set di mescole morbide. «Sono le più veloci qui e spero che Hamiltonabbia ragione dicendo che saremo duri da battere — conclude Seb —. Superare la Mercedes è l’obiettivo per cui spinge tutta la squadra». E quel«grazie ragazzi» esclamato ai meccanici attraverso il casco èstato un messaggio di incitamento. Al pari della stretta dimano con Raikkonen, che ècorso a complimentarsi nelparco chiuso. Mai come oggi alvia dovranno essere alleati.
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QUI STOCCARDA
Wolff lancia l’allarme rosso: «Non dominiamo più»1Il boss del team iridato: «Ora ci sono due team sullo stesso livello». Ma Lewis: «Sono nel mio momento migliore»
INVIATO A SAKHIR
S iamo ai titoli di coda deldominio Mercedes? Toto Wolff sembra esserne
convinto. «La Ferrari sta diventando sempre più forte,dobbiamo prenderne atto. Sein Malesia abbiamo imparatola lezione che ci può battere incorsa, qui ne abbiamo appresaun’altra, ovvero che può farloanche sul giro secco. Ora l’importante è non esagerare nella
reazione ma convivere conuna situazione nuova: non dominiamo più, ora ci sono duesquadre su questo livello. D’altronde la competizione in fondo è il sale dello sport».
EUFORIA LEWIS Con una Ferrari che rappresenta una minaccia concreta, non più solosulla lunga distanza ma anchesul giro secco si comprendel’euforia di Lewis Hamilton,che consolida la fama di re delsabato, sfata il tabù Bahrain e
si mette sulle spalle il peso della lotta con Vettel. «Sono feliceperché il mio primo obiettivoera quello di riuscire a domarequesta pista, certo si può fareanche meglio ma io sono soddisfatto della “bestia” che miritrovo sotto». Quattro pole difila sono anche però merito diun Lewis mai apparso così informa, al punto da azzeraregli errori nei momenti cruciali: «Vincere il campionato hacostituito sicuramente unabuona base di partenza perquesta stagione. Forse è vero,sto attraversando il mio miglior momento della carriera.Ho un approccio più controllato alla guida e la fiducia cheho in me stesso mi aiuta».
SANGUE FREDDO Nervi d’acciaio e zero errori basterannoper piegare Vettel pure in gara? «Sappiamo che sono fortie che sarà dura batterli, ma laposizione di partenza sicuramente mi aiuta e poi prenderemo tutte le misure necessarie affinché le gomme durinoquanto necessario».Proprio lanecessità di salvaguardare al meglio le coperture soffici invista della corsa, ha condizionato la prestazione di Rosberg. «Ho pensato troppo allagare e sottovalutato la velocitàdi Sebastian. Essermela presacomoda in Q2 mi ha tolto ritmo. Inoltre speravo di usaredue treni di gomme freschenella battaglia per la pole e in
vece il primo treno di usateera davvero inconsistente,non mi aspettavo di andarecosì piano. Insomma partireterzo non è ideale».
NICO SI È PERSO Ma al di làdel momento contingente, appare ormai chiaro come Nicoabbia smarrito quello che eradiventato il proprio punto diforza nel finale della passatastagione; appunto realizzare senza difficoltà il giro secco.Quattro pole nelle ultime 5gare, quest’anno soltanto sonori schiaffoni dal compagnodi squadra.
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Lewis Hamilton, 30 anni, a sinistra,e Nico Rosberg, 29 COLOMBO
Sebastian Vettel, 27 anni. Il ferrarista parte dal 2° posto, dietro a Hamilton e davanti a Rosberg, come nel vittorioso GP di Malesia COLOMBO
1Il tedesco al box:«Grazie ragazzi».Arrivabene: «Sentiamo l’odore del sangue...»
QUESTIONE DI POTENZA
Giro secco,la nuova sfidadel Cavallino1Le Frecce guadagnano 15 Cv per 4 giri con la mappatura da qualifica. Un gap che va ridotto
INVIATO A SAKHIR
N on c’è nessun bottone magico. È soloquestione di mappature e di potenzamassima. Tutti i team in qualifica usano
un settaggio della power unit più spinto, attraverso un manettino sul volante. Semmai laMercedes riesce a tirare fuori qualcosa più degli altri da questa manovra. Lo fa capire Sebastian Vettel, quando spiega che «anche l’annoscorso abbiamo visto le vetture motorizzateMercedes riuscire a esprimere un extra in qualifica. Non è un segreto. Si nota anche guardando le prestazioni di altri team come Williams o Force India. Quanto di più? Non lo sappiamo. Ma sono capaci di “spremere” i loromotori in qualifica più degli altri».
CAVALLI ELETTRICI Già, è per questo che leFrecce d’argento (soprattutto quella di Hamilton) sono ancora così superiori alla Ferrari sulgiro singolo, rispetto alla gara. La mappaturaMercedes si chiama «quali mode» e consenteun incremento di circa 15 cavalli per 4 giri diqualifica, che si traducono in un guadagno dicirca tre decimi. Questi cavalli, in realtà kilowatt, vengono “spremuti” dal motore elettrico della power unit, attraverso l’elettronica.Anche Ferrari e Renault hanno una mappatura specifica per la qualifica, ma resta la differenza di potenza massima a favore della Mercedes, che si fa sentire di più quando si cerca laprestazione assoluta.
TRE GETTONI Maranello, che l’anno scorsoaveva un ritardo enorme da Stoccarda, in pochi mesi ha fatto un balzo in avanti prodigiososulla power unit. La differenza adesso è menodi 30 cavalli. E la Ferrari conta di recuperarlicon il «motorone» evoluzione che porterà inCanada, dove però è attesa anche la contro risposta Mercedes. Ecco perché, andando avanti, sarà fondamentale sfruttare al meglio i gettoni (bonus) di sviluppo consentiti. E la rossa ainizio anno ne ha risparmiati 3 in più dellaMercedes (10 contro 7). Un bottino prezioso,con cui si possono fare modifiche importanti,e che potrebbe tradursi in un vantaggio quando sarà varata la seconda e ultima evoluzione,che debutterà a Monza.
KIMI Intanto la Ferrari qui in Bahrain ha gettato nella mischia un motore zero chilometriche potrebbe rivelarsi un aiuto per la gara. Masia Vettel sia Raikkonen sono prudenti. «La rotazione era nei piani da inizio stagione e non èlegata ad alcun problema – spiega Kimi –. Glialtri finora hanno fatto una scelta diversa. Dicerto il nostro motore ha fatto un gran passoavanti e sappiamo come migliorarlo. Ma tuttala vettura è cresciuta. Partire in seconda fila(non capitava dalla Germania 2013; n.d.r.) èsicuramente un vantaggio. Avrei potuto spingere di più, ma non mi fidavo».
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In alto il podio del sabato: da sinistra Sebastian Vettel (2°), Lewis Hamilton (1°) e Nico Rosberg (3°). Qui sopra Seb con il compagno Kimi Raikkonen, autore del quarto tempo REUTERS-LIVERANI
30 MotomondialeRGP Argentina
Marquez, che tangoSorpresa EspargaroZampata Iannone1Pole mostruosa di Marc. Gran prima fila dell’abruzzeseDovi 6°, poi Petrucci. Yamaha deludente: Lorenzo 5°, Rossi 8°
IL VIA ALLE 21 DIRETTA SU SKY SPORT MOTOGP HD, LIVE SU GAZZETTA.IT, DIFFERITA A MEZZANOTTE SU CIELO9ª FILA8ª FILA7ª FILA6ª FILA5ª FILA4ª FILA3ª FILA2ª FILA1ª FILA
M. MARQUEZSpa-Honda
93
LORENZOSpa-Yamaha
99
DOVIZIOSOIta-Ducati
4
AOYAMAGia-Honda
7
IANNONEIta-Ducati
29
V. ROSSIIta-Yamaha
46
CRUTCHLOWGB-Honda
35
A. ESPARGAROSpa-Suzuki
41
P. ESPARGAROSpa-Yamaha
44
SMITHGB-Yamaha
38
M. VIÑALESSpa-Suzuki
25
BRADLGer-Yamaha Forward
6
REDDINGGB-Honda
45
HERNANDEZCol-Ducati
68
HAYDENUsa-Honda
69
PETRUCCIIta-Ducati
9
ABRAHAMR.Cec-Honda
17
BARBERASpa-Ducati
8
DI MEGLIOFra-Ducati
63
MILLERAus-Honda
43
E. LAVERTYIrl-Honda
50
BAUTISTASpa-Aprilia
19
MELANDRIIta-Aprilia
33
BAZFra-Yamaha Forward
76
DE ANGELISRsm-Art
15
1 1’37’’802
Media:176,9 km/h
4 1’38’’485 7 1’38’’786 10 1’39’’197 13 1’39’’405 16 1’39’’734 19 1’39’’828 22 1’39’’972 25 1’40’’485
2 1’38’’316 5 1’38’’485 8 1’38’’890 11 1’39’’380 14 1’39’’434 17 1’39’’758 20 1’39’’876 23 1’40’’133
3 1’38’’467 6 1’38’’520 9 1’39’’187 12 1’40’’526 15 1’39’’715 18 1’39’’808 21 1’39’’888 24 1’40’’403
METEO: POCO NUVOLOSO, TEMPERATURA SUI 27°
Stasera a Termas de Rio Hondo (4.800 m) si corre il GP d’Argentina, 3a prova (su 18) del Motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD.
IL PROGRAMMA Warm up: 14.40 Moto3; 15.10 Moto2; 15.40 MotoGP. Gare: alle 18 la Moto3
(21 giri, 100,9 km); alle 19.20 la Moto2 (23 giri, 110,5 km); alle 21 la MotoGP (25 giri, 120,2 km). Differite alle 21.15, 22.35 e 24 su Cielo.GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito.GAZZETTATVApprofondimenti da studio e
collegamenti con i nostri inviati a Termas de Rio Hondo.CLASSIFICHE MotoGP: 1. V.Rossi 41 punti; 2. Dovizioso 40; 3. M.Marquez 36.Moto2: 1. Rins 29 punti, 2. Zarco 28; 3. Folger 25.Moto3: 1. Kent 41 punti; 2. Bastianini 33; 3. Quartararo 29.
LA GUIDASI PARTE ALLE 18CON LA MOTO3
Marc Marquez, 22 anni: per il pilota della Honda si tratta della seconda pole stagionale dopo quella di Austin MILAGRO
Filippo FalsaperlaINVIATO A T. DE RIO HONDO (ARG)
A llora, ricapitoliamo. Nellibro delle magie MarcMarquez può conquista
re nel giro di 8 giorni una poleposition con una rincorsa follea 2”38 dalla bandiera dopoaver rotto la prima moto (Austin), oppure programmandoil colpo a sorpresa — ma non èuna novità assoluta — di tretentativi con le (sue) gommeposteriori più morbide, tornando velocemente al box ecambiando non le coperturema direttamente la moto. Tregiri, tre miglioramenti con unapiccola macchia: non è riuscitoa battere (per poco più di undecimo) il suo tempo dell’annoscorso, anche se allora l’asfaltoera al debutto e quindi tutto darodare.
CONCENTRAZIONE Il campione ha dimenticato l’errore delprimo giro in Qatar e adessomarcia a pieno ritmo. Ieri haaggirato anche l’ostacolo dellegomme più morbide dellaSuzuki, grande protagonistadelle libere (miglior tempo delvenerdì), e della Ducati, cheormai è una costante nelle zone alte, in particolare in qualifica. Aleix Espargaro si è dovuto «accontentare» del secondotempo, una prestazione che comunque riempie di gioia i pro
gettisti giapponesi, che stannofacendo un buon lavoro per riprendere la concorrenza. E inprima fila si piazza finalmente(è la prima della stagione) Andrea Iannone, per indole velocissimo in prova, ma finora limitato da qualche problemanella giornata delle qualifiche.
PROBLEMI Andrea ha fatto meglio del «caposquadra» Dovizioso, apparso in difficoltà in entrambe le uscite con la gomma morbida: 5° al primo tentativo, 6° al secondo. Ma almenonon è stato beffato da un otti
mo Danilo Petrucci, che inveceha fatto lo «scherzetto» a Valentino Rossi, che falliscel’obiettivo della seconda fila. Risultato minimo centrato dalsuo (delusissimo) compagnoJorge Lorenzo, 5° dietro l’effervescente Cal Crutchlow. Comegià in Texas la Yamaha ha mostrato più difficoltà di quelleche avrebbe dovuto avere sullacarta.
ESAME Però le previsioni per lagara sono leggermente più positive. Anche qui la situazionenon è lineare. Il primo dubbio
riguarda le gomme. Mentreanteriormente tutti dovrebbero utilizzare le dure (fascia rossa di individuazione), per laposteriore c’è grande confusione. Perché in condizioni normali, cioè come ieri, con temperatura al suolo superiore ai40 gradi la extradura (bandagialla) sembra decisamente lapiù adeguata. Ma in questo caso andrebbero in crisi le ufficialiaiutate, cioè fondamentalmente la Ducati. In ogni caso, per le rosse la scelta è obbligata, mentre gli ufficiali,soprattutto le Yamaha, devono
decidere dove indirizzarsi,perché ovviamente la dura èpiù veloce, la «extra» è più stabile nella seconda parte dellagara. Un elemento in più permischiare le carte, oltre a questo schieramento misto tragrandi protagonisti e buonicomprimari.
DOMINIO Su un nome, ovviamente si può scommettere.Perché Marquez sembra avereun passo diverso. Lo dicono lagara che aveva fatto l’annoscorso e i tempi delle libere.Nel turno della mattina, il campione è stato il più veloce e costante, malgrado abbia fatto laprima uscita con la gommausata dal giorno precedente. La Honda oggi è lui. PerchéCrutchlow per il momento fagrandi exploit in prova, ma poisi perde un po’ come ritmo. Ilpiù giovane Redding si è persoanche in qualifica (11°), meglio tacere su Aoyama (15°).
RECUPERO Marc, però, nonpuò dormire sonni tranquilli.Perché la Yamaha ha fallito laqualifica, ma in gara può recuperare terreno. Senza considerare i colpi di coda fatti vederenelle precedenti due gare daValentino dal warm up al semaforo, nel passo gara sia il pesarese sia Lorenzo, possono infastidire il fuggitivo. Jorge gli èstato praticamente alla parinelle libere3, quando entrambi giravano con le gomme extradure (ma il maiorchinonuova dall’inizio). Rossi è statomolto costante nelle quarte:segno che l’affiatamento con laM1 su questo circuito continuaa crescere turno dopo turno.
INCOGNITA Per la Ducati questa volta sarà più difficile delleprime due gare a causa dellagomma posteriore, anche seDovizioso ha un ottimo passo,come ha dimostrato nelle libere4, dove ha girato a ritmo podio. Il suo omonimo Iannoneha avuto prove più travagliate(anche un problema ai freniche gli ha fatto perdere tempo,dopo il motore fermo di venerdì), però trovandosi davantivenderà cara la pelle: almeno iprimi giri saranno scoppiettanti. L’obiettivo è non fare scappare Marquez.
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MOTO21. ZARCO (KALEX) 1’42”809
MEDIA 168,2 KM/H2. RABAT (KALEX) 1’43”1023. LUTHI (KALEX) 1’43”1654. S.LOWES (SPEED UP) 1’43”2535. RINS (KALEX) 1’43”3646. FOLGER (KALEX) 1’43”3847. CORSI (KALEX) 1’43”4498. CORTESE (KALEX) 1’43”4609. SIMEON (KALEX) 1’43”64010. KALLIO (KALEX) 1’43”69911. KRUMMENACHER (KALEX) 1’43”75512. SCHROTTER (TECH 3) 1’43”77813. BALDASSARRI (KALEX) 1’43”79714. SIMON (SPEED UP) 1’43”84715. NAKAGAMI (KALEX) 1’43”85716. SYAHRIN (KALEX) 1’43”87417. AEGERTER (KALEX) 1’43”98418. L.SALOM (KALEX) 1’44”05119. WEST (SPEED UP) 1’44”07020. A.MARQUEZ (KALEX) 1’44”17821. CARDUS (TECH 3) 1’44”21222. MORBIDELLI (KALEX) 1’44”29223. L.ROSSI (TECH 3) 1’44”349
MOTO31. OLIVEIRA (KTM) 1’48”461
MEDIA 159,5 KM/H2. KENT (HONDA) 1’48”5113. ANTONELLI (HONDA) 1’48”6654. VAZQUEZ (HONDA) 1’48”7295. I.VIÑALES (HUSQVARNA) 1’48”8836. HANIKA (KTM) 1’49”0267. NAVARRO (HONDA) 1’49”2028. FENATI (KTM) 1’49”2919. ONO (HONDA) 1’49”30210. BASTIANINI (HONDA) 1’49”40911. LOI (HONDA) 1’49”41312. GUEVARA (MAHINDRA) 1’49”41913. MASBOU (HONDA) 1’49”43614. MIGNO (KTM) 1’49”52315. B.BINDER (KTM) 1’49”52916. QUARTARARO (HONDA) 1’49”56717. AJO (KTM) 1’49”59718. BAGNAIA (MAHINDRA) 1’49”61719. MCPHEE (HONDA) 1’49”65020. KORNFEIL (KTM) 1’49”67525. FERRARI (MAHINDRA) 1’50”02726. MANZI (MAHINDRA) 1’50”07829. LOCATELLI (HONDA) 1’50”35231. TONUCCI (MAHINDRA) 1’51”153
6° Il 6° posto di ieri è il peggior risultato di Dovizioso quest’anno in qualifica. Il forlivese aveva firmato la pole in Qatar ed era arrivato 2° ad Austin
52 Pole di Marc Marquez in carriera: 14 in 125, 14 in Moto2 e 24 in MotoGP. È la seconda volta in questa stagione che lo spagnolo scatta davanti a tutti
31DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Marc: «Vicino al limite,ma potevo fare meglio»1Valentino arrabbiato: «Mi sono ritrovato nel traffico, non ho scaldato la gomma». Iannone: «Ho un bel ritmo». Dovi: «Podio? Sì»
SUPERBIKE IN OLANDA
Sykes fa la polema Rea è superAprilia in agguato
LE ALTRE CLASSI
Moto3, Antonelli ancora terzoIn Moto2 si salva solo Corsi1Il pilota riminese dietro a Oliveira e Kent. Occhio a Fenati e Bastianini, ottavo e decimo in griglia
La pole Sbk: da sinistra Rea (2°), Sykes (1°) e Haslam (3°) ALEX PHOTO
Paolo GozziASSEN (OLANDA)
I l formidabile ritmo diRea, la voglia di rivincitadi Sykes o la grinta di
Haslam? Con la guerra in famiglia Kawasaki e l’Aprilia inagguato il menu di colazionee pranzo sarebbe già abbondante via alle 10.30 e 13.10).Ma la freddissima Assen siscalda anche per la Ducati diChaz Davies ringalluzzitodal trionfo di Aragon (dopo58 GP di digiuno) e la lucidaincoscienza del 22enne Michael van der Mark.
SUPER TOM Nella girandoladei giri Tom Sykes ha battezzato la 25A pole, dopo 5 GP distop. Ma è stato un sorriso ametà perché nella simulazione di gara lo scomodo compagno Jonathan Rea è statopazzesco: 16 giri a tutto gas(gara su 21 tornate) con treescursioni sotto il muro del1’36” e migliore passaggioall’undicesimo, 1’35”7. Quiha già vinto cinque volte conla vecchia Honda, la doppietta varrebbe l’ipoteca sul titolo. Sykes è spronfondato a76 punti (oltre tre gare di distanza) ma ci crede ancora.«È stata una partenza dura,io e la moto non eravamo insintonia». Ma più del compagno Rea teme il gelo (la temperatura prevista è di 7 gradi) che potrebbe pregiudicare l’aderenza e cambiare lecarte in tavola. Un guaio anche per l’Aprilia che col freddo ha arrancato nel precedente round di Aragon. «Davenerdì siamo migliorati maroviniamo le gomme primadegli altri», confida Haslam.La Ducati primatista del venerdì è retrocessa al 4° postoper un errore di Chaz Davies.
SORPRESA Van der Mark inveceva fortissimo dappertutto, benoltre i limiti di una Honda cheanche sulla pista di casa del team ha fatto precipitare l’iridatoSylvain Guintoli ai margini della sfida (per lui solo il 9° tempoin griglia). Michael è un predestinato: non ha timori reverenziali e alla 8 ore di Suzuka ha giàbattuto Rea due volte di fila. Aluglio, sempre nella classica delMondiale endurance, divideràla Honda HRC con Casey Stoner. «Ma intanto penso a questedue gare davanti al mio pubblico, è la prima volta che corro adAssen con la 1000, non ho nullada perdere, prenderò dei rischi», dice.
GLORIA ITALIANA cresce anche la gloriosa Mv Agusta, chesegna l’11° tempo in Superbikecon il grintoso Leon Camier e lapole col veloce Jules Cluzel inSupersport. Dominio italianoanche nelle qualifiche di coppadel Mondo Stock 1000: comanda l’Aprilia di Lorenzo Savadori, incalzano la Ducati di Raffaele De Rosa e la Bmw di RobertoTamburini. Nella Stock 600 dominata dal turco Razgatlioglu,Rinaldi (Kawasaki) arriva secondo.
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COSÌ AL VIA1. Sykes (GB-Kawasaki) 1’34”789; 2. Rea (GB-Kawasaki) 1’34”920; 3. Haslam (GB-Aprilia) 1’35”336; 4. Davies (GB-Ducati) 1’35”425; 5. Van der Mark (Ola-Honda) 1’35”619; 6. A. Lowes (GB-Suzuki) 1’35”722; 7. Fores (Spa-Du-cati) 1’35”786; 8. Torres (Spa-Aprilia) 1’35”855; 9. Guintoli (Fra-Honda) 1’36”118; 10. Mercado (Arg-Ducati) 1’36”394; 11. Camier (GB-Mv Agusta) 1’36”402; 12. Terol (Spa-Ducati) 1’36”555; 13. Baiocco (Ita-Ducati) 1’36”392; 14. Badovini (Ita-Bmw) 1’36”711; 17. Canepa (Ita-Ebr) 1’27”273IL PROGRAMMA8.40 warm up; 10.30 gara-1 (21 giri, 95,382 km), 13.10 gara-2 (21 giri).IN TVDiretta su Italia 1 dalle 10 e dalle 12.40
GP2Gara-1 a Vandoorne (an.gat.) Il belga Stoffel Vandoorne (Art) vince in rimonta la gara di apertura della GP2 in Bahrain. Sul podio anche Rio Haryanto e Alexander Rossi. Out Raffaele Marciello. Oggi gara-2 alle 13.15 (diretta Sky).
MONDIALE TURISMOPole di Lopez (an.gat.) Tripletta Citroën nelle qualifiche a Marrakech, sede della 2a tappa del Mondiale Turismo: pole di José Maria Lopez davanti a Bennani e Ma Qing Hua. Loeb (Citroën) solo 8°. Gara-1 alle 17 e gara-2 alle 18: diretta su Eurosport.
RALLY DELL’ELBAAuto fuori: un ferito È di due feriti (di cui uno, grave, operato per un trauma addominale) il bilancio di un incidente al Rally Isola d’Elba. Nella 5a speciale la Clio di Spinetti-Giusti è uscita di strada, piombando su due spettatori che si trovavano in una zona vietata.
GP DEL TRENTINO CROSSQualifiche, Cairoli 2o (m.z.) Tony Cairoli (Ktm) 2° nella manche di qualifica del GP del Trentino, 4a tappa del Mondiale cross. Vince Bobryshev (Honda). Villopoto (Kawasaki) 4°.ALESI JR — Giuliano Alesi vince al debutto nella F.4 francese, poi un incidente al via lo costringe al ritiro in gara-2.
TACCUINO
Niccolò Antonelli, 19 anni IPP
TERMAS DE RIO HONDO
U n’altra volta in prima fila, terzo come in Qatar:in prova Niccolò Anto
nelli ha poco da imparare. «Hospinto fortissimo, anche sec’era un po’ di vento che mimuoveva il davanti: ho preso
qualche rischio, ma va benecosì. È un po’ che siamo sempre davanti, la moto va bene eio sono molto carico» commenta a caldo il pilota dellaHonda, sempre molto incisivonel singolo giro, ma fino adesso meno concreto in gara: lequalità non gli mancano, seriuscirà a concretizzare la suavelocità sulla distanza, può diventare costantemente uno deigrandi protagonisti dellaMoto3.
RISVEGLIO Così come lo èDanny Kent, secondo, allespalle di Miguel Oliveira, allaseconda pole in carriera: Kent,
trionfatore ad Austin, è quellocon il passo più rapido. La Ktm,comunque, qui è più efficace,come conferma anche il buon8° posto di Romano Fenati(«nell’ultimo giro mi sono divertito moltissimo»), che faben sperare per la gara: Romano, storicamente, è molto piùcompetitivo sulla distanza. Decimo Enea Bastianini, anchelui però messo bene come costanza: secondo in campionato, può essere protagonista anche qui.
MOTO2 Il francese Johann Zarco firma la pole in Moto2, davanti a Tito Rabat e ThomasLuthi. Quinto il leader iridatoAlex Rins. Simone Corsi, 7°, è ilprimo degli italiani. Baldassarri 13° e Morbidelli (vittima diuna caduta) 22°.
g.z.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Iannone, 25 anni, festeggia il 3° posto in griglia col team Ducati MILAGRO
Giovanni ZamagniTERMAS DE RIO HONDO
M eno adrenalinica rispetto all’incredibileprestazione di Austin,
ma ugualmente spettacolare:Marc Marquez non è un pilotanormale e anche quando il suodominio è evidente, deve sempre fare qualcosa di più. «Sì, èstata una bella pole, diversadalla altre» sorride ripercorrendo la sua impresa: la Honda simuoveva da tutte le parti, ognicurva sembrava potesse esserel’ultima tanto era al limite, a ogni ingresso una derapata conuna striscia sull’asfalto lungadecine di metri. Sempre, però,col totale controllo della moto.Impressionante, una volta dipiù. «Mi sono divertito a guidare — ripercorre la sua secondapole consecutiva — ed è stata giusta la tattica di fare tre tentativi in qualifica: la gomma posteriore scivolava tantissimo per la temperatura più elevata,è stato bello controllarla, anchese ero vicinissimo al limite. Masi poteva andare più forte» labutta lì, come se 0”514 su AleixEspargaro fossero pochi millesimi. «Ma in gara sarà differente,Lorenzo e Rossi hanno un granpasso: sicuramente all’inizio saranno più pericolose le Suzuki ele Ducati, ma sulla distanza leYamaha vanno fortissimo».
PROTAGONISTA Anche le Ducati non sono messe male e dopole difficoltà precedenti, AndreaIannone torna protagonista inqualifica. «Nei primi due GPnon ero riuscito a sfruttare lagomma extra morbida e anchequi ho faticato con la prima.
Quando ho montato la secondami sono detto che avrei dovutoconquistare a ogni costo la prima fila: ho spinto tantissimo, suuna pista che mi piace particolarmente». Rallentato da qualche problema ai freni («non mispiego perché capiti solo ame»), Iannone si sente a postocon la moto ed è convinto diavere un buon passo. «NelleFP4 solo io e Marquez abbiamogirato con le gomme usate: houn bel ritmo, anche se Honda eYamaha saranno avvantaggiatedall’utilizzo della gomma extradura posteriore». Un’analisi condivisa dal compagno disquadra. «In qualifica – spiegaDovizioso – non sono stato troppo efficace: il tempo di Marquez non era alla mia portata,ma la prima fila sì. Ma non èquesto che mi preoccupa, quanto la tenuta della gomma posteriore: solo in gara si capirà la reale velocità e costanza di ciascun pilota». Al di là di un motore non troppo veloce («ma in
gara ne useremo uno più fresco»), Andrea è comunque soddisfatto del passo: «Il podio?Possibile, ma non facile». Cosìcome sarà tutt’altro che semplice per Danilo Petrucci confermarsi in gara, ma le sue qualifiche sono state eccellenti. «Anche qui sono vicino a Rossi (erasuccesso pure in Qatar; n.d.r.),ma questa volta sono io davanti: spero di stargli vicino anchein gara» gioisce il pilota del team Pramac, in crescita costante.
PODIO La gioia di Petrucci contrasta con la delusione di Rossi.«Sono un po’ arrabbiato per lequalifiche — racconta Valenti
no —: avevo il potenziale perconquistare almeno la secondafila, ma mi sono ritrovato neltraffico e non ho scaldato al meglio la gomma. Così diventa tutto un po’ più complicato, ma ingara si può fare bene, ho unbuon passo». Nell’analisi diRossi, solo Marquez è messomeglio. «Posso lottare per il podio, anche se all’inizio non saràfacile tenere il passo di Suzuki eDucati. Alla lunga, però, dovremmo essere più competitivi:Lorenzo è un pochino più veloce di me e parte dalla secondafila, ma ce la possiamo giocare.Devo migliorare in 23 curve,ma siamo competitivi».
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3L’anno scorso il GP d’Argentina si chiuse con 3 spagnoli sulpodio: 1° Marquez, 2° Pedrosa e 3° Lorenzo
IL NUMERO
Da sinistra Aleix Espargaro, 25 anni, 2° nel 2014 ad Aragon con la Yamaha Forward, e Valentino Rossi, 36 anni, 9 volte campione del mondo MILAGRO
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33DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
1Formula 1 Auto Collection La raccolta dei modellini che hanno fatto la storia. Dopo la McLarenMP4/4 di Ayrton Senna (1988), è in edicola la Ferrari 312 T2 di Niki Lauda campione del mondo nel 1977, a 8,99 euro. Da venerdì 3 maggio, la Renault R25 del 2005 di Alonso a 12,99 euroGAZZA SPECIAL
Renault R25
Un giovaneAlonso
e la macchinadel miracolo
1Con la monoposto dal muso appuntito lo spagnolo, a soli 24 anni, fece
impazzire di gioia Briatore e la Francia
Luigi Perna
E rano quasi trent’anni che la Renault inseguiva il Mondiale piloti e costruttori.Aveva stupito il mondo debuttando in F.1
con un motore 6 cilindri turbo Gordini da appena 1500 cmc rivoluzionario, era stata la prima a portarlo alla vittoria nel 1979 con JeanPierre Jabouille, in un GP di Francia passatoalla storia per il duello da cineteca fra GillesVilleneuve e René Arnoux. Si era pure aggiudicata sei titoli iridati consecutivi come motorista con i V10 aspirati di Williams e Benettonnegli Anni 90. Ma la consacrazione da costruttore mai. La macchina del miracolo fu la Renault R25 del 2005, che la Gazzetta celebranella terza uscita della collana di modellini«Formula 1 Auto Collection» (in edicola da venerdì il 3 maggio a 12,99 euro), e l’uomo delmiracolo Fernando Alonso, un giovane talento spagnolo esploso due anniprima in Ungheria con la poleposition e la vittoria più precoci di tutti i tempi.
ANIMA BRIATORE Partivanoda outsider. La Ferrari dominava da cinque stagioni con Michael Schumacher e la F2004 l’anno prima aveva vintoaddirittura 15 GP. Perciò la Renault, tornata agareggiare in forma ufficiale nel 2002 rilevando la Benetton, doveva scalare una montagna.La guidava Flavio Briatore, il manager diven
tato famoso aprendo negozi Benetton all’estero e vincendo in F.1 con Schumi nel 199495.Nello staff, oltre al direttore tecnico Bob Bell eal progettista Mark Smith, c’era anche l’attualed.t. ferrarista James Allison, chiamato come“vice” di Bell con il compito di sostituire il capodell’aerodinamica Dino Toso, che allora combatteva contro un cancro, qualora fosse statonecessario.
IDEE CORAGGIOSE L’epoca di Rory Byrne e Ross Brawn era lontana. La coppia d’oro s’erada tempo trasferita a Maranello. Ma a Enstonerestavano idee e competenze. La R25 fu unavettura coraggiosa. Il muso appuntito e l’alaanteriore così alta da terra rispettavano le nuove regole. Mentre la fantasia dei progettisti spiccava nelle fiancate, che si abbassavanosinuose, con sfoghi dell’aria posteriori simili abranchie di pesce in prossimità degli scarichidel V10. Le sospensioni erano ridisegnate einoltre le gomme Michelin quell’anno avrebbero fatto la differenza rispettoalle Bridgestone.
PELLE D’OCA La partenza fu arazzo. L’italiano Giancarlo Fisichella, compagno di squadra diAlonso, vinse in Australia, complice uno scroscio d’acqua cheaveva penalizzato lo spagnolonelle qualifiche. Poi, dal successivo GP di Malesia, cominciò loshow di Alonso: 3 vittorie di fila,con un indimenticabile duello aImola, quando tenne dietroSchumacher negli ultimi 16 giri,chiudendogli ogni varco. Durante la stagioneFernando vinse ancora i GP d’Europa, Franciae Germania, collezionando una serie di piazzamenti che lo portarono a centrare il titolo inBrasile, con tre gare d’anticipo. Nell’ultimo appuntamento in Cina arrivò il settimo trionfopersonale e l’aritmetica certezza del Mondialecostruttori anche per la Renault. A soli 24 anni, 1 mese e 28 giorni, Alonso diventava il piùgiovane iridato di sempre (record poi battutoda Hamilton e Vettel) facendo innamorare unintero Paese che fino ad allora non aveva maiavuto un campione in F.1.
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60le macchinine di F.1 in scala 1:43 realizzate da Gazzetta e Fabbri Centauria.
LA COLLEZIONE
MONDIALE CAMPIONEFernando Alonso
sulla Renault R25, tagliail traguardo al Gp
di Germania del 2005 ANSA
34 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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35DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Chi sono?«Matthews su tutti. Sta andando forte da iniziostagione ed è molto veloce. Meglio non portarselo allo sprint. Anche Valverde mi pare in ottima condizione».
Lei, tra questi tre, in quale posizione si colloca?«Non lo so. Però le Ardenne (mercoledì FrecciaVallone e domenica prossimaLiegiBastogneLiegi, ndr) sono il mio obiettivo della primaparte di stagione».
C’è un punto preciso dove «bi-sogna» attaccare sul Cauberg?«No, sono cose che non si possono pianificare a tavolino.Certo che, se come pare ci saràvento a favore in cima, chi attacca è favorito».
Il clima potrebbe avere un ruo-lo decisivo?«No. Non sarà il vento a decidere, ma le nostre gambe».
Nel 2014 chiuse l’Amstel al 5°posto (poi 3° alla Freccia Vallo-ne e alla Liegi-Bastogne-Liegi).È nella medesima condizione?«Credo di stare meglio ora. Almeno, le sensazioni sono queste. Certo, sarebbe stato perfetto arrivare qui con una vittoria ai Baschi, pazienza. Forseho accusato un po’ la durezzadella corsa e la velocità. Maora mi sento meglio e sono fiducioso».
Delle tre classiche, quale sentepiù adatta a lei?
«Amstel e Liegi, la Freccia è per corridori piùesplosivi. La Liegi è anche la mia corsa preferita.Poi metto Fiandre e Lombardia. Corse dove il piùforte vince sempre. Guardate la loro storia. Perònon fraintendete, all’Amstel ci tengo eccome».
Due temi caldi nel ciclismo. Il primo: freni a di-sco.
«Non li ho mai provati sulla bici da corsa. Non so come sonoe se ne valga la pena usarli omeno».
Secondo: motorini elettrici.«Quelli sono perfetti per i mieidroni (sorride, ndr). Sapeteche sono la mia passione. I droni, non i motorini».
Ci spieghi.«E’ una passione nata l’annoscorso. Se posso, la praticoogni giorno. Fuori stagione anche un’ora al giorno, quandosono alle corse non riesco. Hoiniziato con quelli da 20 euro eli distruggevo. Ne ho distruttouno anche grande. Ora sonobravo a comandarli. Ne ho unoche fila a 80 all’ora e che si riesce a comandare fino a 2 chilometri. Quando esce dal campovisivo rientra alla base da solo.Fantastico. Gli ho appeso anche una telecamera. La tecnologia e l’innovazione mi attraggono. Sono molto attivo su tutti i social network. È persinopossibile seguirmi durante gliallenamenti con il “livetracking”».
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Borsino ItaliaFelline da big
VINCENZO NIBALI 30 anni, numero 31Le Ardenne sono l’obiettivo della prima parte di stagione. E’ appena tornato dall’altura, difficile sia brillante all’Amstel
FABIO FELLINE 25 anni, numero 165E’ la nostra arma migliore. In gran forma e con il morale a mille dopo la grande vittoria nella 2a tappa dei Baschi
DIEGO ULISSI 25 anni, numero 67Caduto al rientro, prima tappadei Baschi, deve riprendere confidenza con le dinamiche del gruppo. Ma ha classe
DAMIANO CUNEGO 33 anni, numero 211Il traguardo è 1 km più avanti di quello dove trionfò nel 2008. Deve dare dignità all’invito della Nippo-Fantini
DAVIDE REBELLIN 43 anni, numero 181Vecchio, ma duro e inossidabile. Vinse nel 2004. Volete scommettere che sarà davanti a dare battaglia?
SONNY COLBRELLI 24 anni, numero 171Virus, bronchite, ginocchio: la prima parte di stagione è stato un disastro. Ora sta bene e cerca il riscattoFOTOSERVIZIO BETTINI
SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI
CAPIRE IL PERCORSO? NON BASTANO 3 MESI
B eh, poche corse erano più adattealle mie caratteristiche dell’Amstel.Eppure non l’ho mai vinta, al
massimo il terzo posto del 2004. Perché? Perché l’ho sempre corsa male, per perderla! Il percorso è un toboga e per impararlo bene dovresti viverci 3 mesi e forse non basterebbero. Strade, stradette, incroci, salite, discese, nervosismo. Io mi facevo prendere la mano, l’anno del podio attaccai a ripetizione ma presi tanto vento in faccia e al dunque arrivai stanchissimo. Tra l’altro è una gara che mi fa pensare di essere vecchio: l’ho fatta anche quando il traguardo era a Maastricht e veniva dopo la Liegi... Non ho mai vinto l’Amstel e neppure il Fiandre, altra gara che mi piaceva molto. Ogni tanto ci rifletto. Poi però penso che ho vinto 2 Mondiali, mentre c’è chi ha vinto Fiandre e Amstel ma mai il Mondiale... e allora va bene così!Per oggi, il curriculum migliore è quello di Gilbert, ma se dovessi fare un solo nome scegliere quello di Purito Rodriguez che è andato molto forte ai Baschi. Con il nuovo traguardo, se si arriva alla fine del falsopiano dopo il tratto più duro del Cauberg con una manciata di secondi, si tira dritto fino al traguardo. Ne bastano 5 o 6, perché se hai avuto le gambe per fare la differenza non ti riprendono. I nostri? Abbiamo 3 vincitori: Rebellin, Cunego, Gasparotto. I più adatti tecnicamente al percorso sono Ulissi, Visconti e Felline. Ulissi è rientrato da poco, Visconti non so come stia, Fabio va forte e mi somiglia. Non è tra i primi favoriti, ma se cogliesse l’attimo giusto...
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Kwiatkowskiil signore dell’ariain volo sull’Amstel1 L’iridato è un grande espertodi droni e tecnologia «Ne ho uno che va a 80 all’ora». Si può anche seguire «live»in allenamento. Oggi la sfida con Gilbert
Claudio GhisalbertiINVIATO A MAASTRICHT (OLANDA)
E dizione speciale quella dell’Amstel GoldRace che va in scena oggi. La corsa olandese festeggia le 50 edizioni. Il belga Philip
pe Gilbert, su queste 34 cotes del Limburgo, hain mente di riscattare una stagione finora moltoavara di soddisfazioni (0 successi) andando acaccia del quarto successo su questo traguardoa lui congeniale (nel 2012 vinse pure il Mondiale). Però il 32enne della Bmc dovrà fare i contisoprattutto, almeno sulla carta, con MichaelKwiatkowski e la voglia di riscatto degli EtixxQuick Step («Non è mai facile vincere, con questa maglia è ancora più difficile. Ma non mi darò mai per vinto fino a dopo il traguardo»). Ilpolacco in maglia iridata ha in mente di decollare sul Cauberg. Un volo, quello con la maglia
arcobaleno, riuscito solo a Merckx 1975, Raas 1980 e Hinault 1981. «Ma non esistesolo il Cauberg — afferma“Kwiato” —. Questa è unacorsa molto dura, esigente.
Può succedere di tutto a ognimetro ma il punto cruciale re
sta il terzo e ultimo passaggiosul Cauberg. Al 90% si deciderà lì».
Per lei aspettare il Cauberg nonpotrebbe essere rischioso? Pen-sa di potere staccare lì Gilbert?«Gilbert è ben preparato e questa è una corsa perfetta per lui.Batterlo non sarà per niente facile. Però io dovrò restare concentrato sul mio sforzo, non potròpensare solo a lui anche perché cisono altri avversari molto pericolosi».
COSÌ I TOP FIVEMichal KwiatkowskiPolonia24 anniCampione del mondo
Philippe GilbertBelgio32 anni1° Amstel 2010, 2011e 2014
Michael MatthewsAustralia24 anni3° Sanremo 2015
Alejandro ValverdeSpagna34 anni2° Amstel 2013
Joaquin RodriguezSpagna35 anni2° Amstel 2011
In alto, il tipico panorama dell’Amstelcon i mulinia vento. Sotto, Michal Kwiatkowski,24 anni, iridato a Ponferrada (Spa) il 28 settembre: primo polacco della storia. Tra i successi, la Strade Bianche 2014. Da junior, iridato crono nel 2008 BETTINI
LA GUIDA / DIRETTA RAISPORT 1 DALLE 13
Oggi 200 corridori di 25 squadre al 50° Amstel Gold Race, da Maastricht a Valkenburg: il via alle 10.15, 258 km, 3 passaggi sul Cauberg (l’ultimo a 1800 metri dall’arrivo). L’albo d’oro è aperto nel 1966 dal francese Jean Stablinski. I successi italiani sono sei: 1996 Zanini, 2002 Bartoli, 2004 Rebellin, 2005 Di Luca, 2008 Cunego, 2012 Gasparotto. Il primatista è l’olandese Jan Raas: 5 (quaterna consecutiva dal 1977 al 1980 più il 1982). Oggi la pattuglia più numerosa è quella italiana: 34 corridori (poi il
Belgio con 30; 33 Nazioni). Il più giovane è lo sloveno Mohoric: 20 anni e 182 giorni, non era ancora nato quando Rebellin, il più anziano alla partenza (43 anni, 253 giorni), partecipò all’Amstel ‘94, arrivando 5°. L’italiano più giovane (2° in assoluto) è Alberto Bettiol: 21 anni, 172 giorni.
I MIGLIORI 1 Gilbert (Bel), 2 D. Caruso, 5 Hermans (Bel), 6 S. Sanchez (Spa), 8 Van Avermaet (Bel), 11 Bakelandts (Bel), 12 Betancur (Col), 15 Montaguti, 16 Nocentini, 21 Bonnet (Fra), 31 Nibali, 32 Boom (Ola), 33 Fuglsang (Dan), 34 Grivko (Ucr), 36 Rosa, 37 L. L. Sanchez (Spa), 38
Westra (Ola), 41 Kwiatkowski (Pol), 44 Martin (Ger), 51 Sy. Chavanel (Fra), 61 Rui Costa (Por), 62 Bono, 64 Conti, 65 Mori, 67 Ulissi, 68 Valls (Spa), 73 Gallopin (Fra), 75 Roelandts (Bel), 78 Wellens (Bel), 81 Valverde (Spa), 82 Gadret (Fra), 88 Visconti, 91 Gerrans (Aus), 92 Albasini (Svi), 96 Matthews (Aus), 101 Slagter (Ola), 102 Bettiol, 105 D. Martin (Irl), 108 Mohoric (Slo), 111 T. Dumoulin (Ola), 112 Barguil (Fra), 121 Rodriguez (Spa), 122 G. Caruso, 126 D. Moreno (Spa), 131 Kelderman (Ola), 142 Sergio Henao (Col), 143 Kennaugh (Gb), 144 Kiriyenka (Bie), 146 Poels (Ola), 151 Kreuziger (Cec), 153 Boaro, 155 Kiserlovski (Cro), 161 Mollema
Cauberg punto chiave a 1800 mt dall’arrivoMohoric e Rebellin: 20 anni contro 43
(Ola), 162 Arredondo (Col), 165 Felline, 166 Jungels (Lus), 167 F. Schleck (Lus), 171 Colbrelli, 172 Andreetta, 173 Barbin, 174 Battaglin, 175 Boem, 176 Piechele, 177 Pirazzi, 178 Zardini, 181 Rebellin, 182 Bole (Slo), 187 Schumacher (Ger), 191 Wegmann (Ger), 201 Goss (Aus), 205 Sbaragli, 211 Cunego, 212 Berlato, 213 Colli, 214 De Negri, 215 Filosi, 216 Malaguti, 217 Stacchiotti, 221 Hoogerland (Ola), 241 Gasparotto, 243 Marcato, 245 Selvaggi. NEL 2014: tris di Gilbert; a 2” Vanendert; a 4” Gerrans, Valverde e Kwiatkowski. Gasparotto, 8° a 10”.TV: RaiSport 1 alle 13, Eurosport alle 14, Rai3 alle 15.05.
CiclismoRLa 50a edizione della classica olandese
E25
OLANDA
OlandaPARTENZAMaastricht
ARRIVOValkenburg
36 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serena Williams, 33 anni, numero 1 Wta dal 18/2/2013 LAPRESSE
Riccardo CrivelliINVIATO A BRINDISI
A ppare ammantata di luce come la MadonnaPellegrina, distribuisce
benedizioni a pubblico e avversarie e poi torna a immergersinel suo paradiso, aspettando laprossima processione. Fin dall’esordio nel 1999, praticamente da bambina, propriocontro l’Italia ad Ancona, Serena Williams tiene con la FedCup un rapporto sostanzialmente solo istituzionale, nelsenso che la gioca quasi sempre unicamente a ridosso dell’Olimpiade, perché bisognaaccettare la nazionale per ilpass a cinque cerchi.
IMBATTIBILE Poi, però, bastaleggere lo score per togliere ilvelo a un’altra verità sulla gran
dezza di una giocatriceormai fattasi storia:in 12 singolari, Sere
nona non ha mai perso, e aggiungeteci pure
tre vittorie su tre in doppio. Di conseguenza, non
poteva essere la coraggiosae nobile Camila Giorgi, la 12a
vittima appunto, a sporcare ilpercorso immacolato dellanumero uno del mondo nellagara a squadre. Prima giorna
ta dunque sull’11, come dapronostici e vaticini, perchédopo l’esibizione di successodella Williams, Sarita Errani riporta il treno azzurro sui binaridominando la tenerissima Davis. E pensare che Serena, evidentemente immersa nei pensieri per la cena (le cronachepiù fresche narrano di una piz
za margherita e di uno spaghetto cacio e pepe richiesti
in camera alle undici di sera,per fortuna non nella stessa giornata), alza il pugno al cielosolo a metà del primo set e regala il primo, tonitruante«c’mon» al caldissimo e correttissimo pubblico brindisinoquando sono già trascorsi seigame e dopo uno scambio di fucilate in cui annulla una pallabreak delicatissima.
BRAVA LO STESSO Una tigre ametà, insomma, che deve trovare misure e distanze sullaterra battuta che frequenta perla prima volta in stagione esplendidamente ingabbiata,per un’ora, dalla deliziosa incoscienza di Camila. La figliadi papà Sergio, che non è all’angolo ma a Milano per affari, finalmente non prende stecche al servizio (nel primo set,solo una palla break concessacontro le tre dell’americana) esulla diagonale rovescio controrovescio si costruisce la piattaforma per far male con il drittoquando l’altra prova a cambia
re traiettoria cercando il lungolinea. Match alla pari fino al55 del tiebreak, quando due errori gratuiti della Giorgi regalano il primo set a Serena esegnano il confine tra promesse e certezze. Game over, laWilliams nel secondo set concederà un punto in quattro turni di battuta, salendo decisamente di livello e pesantezza:«Lo sapete, il mio gioco è tuttod’istinto si difende quasi laGiorgi e quindi ci sta di sbagliare: il problema è quando faigli errori, e io ho scelto il momento sbagliato». Da Serena,però, riceve solo zucchero: «E’una giocatrice molto forte, haun grande servizio, nel primoset tirava molto profondo mentre io a volte ero troppo corta,perché probabilmente ho pagato la desuetudine alla terra.Però sono rimasta calma, suquesta superficie il punto devifarlo più e più volte». Anche sela può ammirare poco fuori dalcampo, Brindisi le ha riservatosolo applausi: «Che bel pubblico, mi piace lo spirito di squadra italiano. E io qui voglio giocare tutte le partite che ci serviranno per vincere». Buona domenica, Italia.
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Super Serenaincanta Brindisi
«Che pubblico!Ma io sono qui
per vincere...»1La Williams non dà scampo alla Giorgi
La Errani pareggia il conto con la Davis: 1-1Per la n.1 una vigilia tra pizza e spaghetti
LE STRATEGIE
Sara a cacciadell’impresaE c’è la Pennetta1Ma capitan Barazzutti fa il misterioso: «Vedremo come fare gli altri due punti e con chi»
Circolo Tennis stracolmo per la sfida agli Usa AP
BRINDISI
L a matematica non è un’opinione: «Inutilegirarci intorno, bisogna arrivare a tre punti. Adesso vedremo come fare gli altri due e
con chi». Sembra la trasposizione moderna diMonsieur de Lapalisse, ma l’analisi di capitanBarazzutti centra il cuore della questione: saranno una notte e una mattina di profonde riflessioni. Dato per scontato l’11 della prima giornata,in cui comunque il nostro c.t. ha vinto la sfidaalmeno psicologica contro la collega Fernandez(sciagurata la scelta della Davis), ora la strategiapuò decidere davvero i destini di un incrocioequilibrato al netto del fattore Serena.
LE SCELTE Insomma, il doppio decisivo comeapprodo per il definitivo dentro o fuori, se lanumero uno del mondo confermerà l’imbattibilità in singolare. Si è sentito un po’ di tutto, lafantasia al potere, perfino che la Knapp potrebbe essere schierata contro Serena per preservare Errani o Pennetta (ma bisognerebbe leggeretra le pieghe del regolamento se sia consentitocambiare due giocatrici in un giorno). Più semplicemente, Sara andrà con ogni probabilità incampo contro la Williams nel primo match, poitoccherà finalmente a Flavia (non certo controla Davis, tutto il resto è mistero). Sul 22, così sispera, Penna e Sarita in doppio, con la validaalternativa Knapp, che ha giocato un gran torneo a Katowice, in caso di stanchezza causa match prolungato di una delle veteranissime. Tattiche e pensieri che non possono oscurare il fantastico pomeriggio della Errani, mai in difficoltà in un match delicato come lo sono tutti quelliin cui la squadra parte da 10 sotto: «Sono contenta perché sto bene fisicamente e perché bisognava a tutti i costi portare il punto a casa. Nonho pensato al risultato, ma soltanto a giocareogni punto al meglio, concentrata e aggressiva». Barazzutti, al suo fianco, la guarda ammirato: «Che dire, ancora una volta Sara ha dimostrato di saper gestire alla grande la pressione,la sua non era una partita semplice. Ma sonocontento anche della Giorgi, le manca poco peressere al livello delle più forti». Ma il domani èadesso.
ri.cr.© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA
Il playoff per la permanenza nel World Group della Fed Cup si gioca sul campo in terra rossa allestito al Circolo Tennis Brindisi. Chi vince, l’anno prossimo disputerà il Gruppo Mondiale con le 4 semifinaliste di quest’anno e le altre 3 vincenti dei playoff. Chi perde, in serie B. Ieri qualche problema con i biglietti: una fila era stata stampata due volte con conseguenti accavallamenti. ITALIA-USA 1-1 Ieri: S. Williams (Usa) b. GIORGI 7-6 (5) 6-2 in 1h38’; ERRANI b. Davis (Usa) 6-1 6-2 in 1h10’. Oggi (dalle 11.30): ERRANI c. S. Williams, prec. 0-7; GIORGI (o PENNETTA) c. Davis; PENNETTA-KNAPP (o ERRANI) c. Riske-McHale. IN TV Diretta su RaiSport 1.LE ALTRE Semifinali: R. Ceca-Francia 2-0 (Safarova b. Garcia 4-6 7-6 6-1; Kvitova b. Mladenovic 6-3 6-4); Russia-Germania 2-0 (Kuznetsova b. Goerges 6-4 6-4; Pavlyuchenkova b. Lisicki 4-6 7-6 6-3). Altri spareggi playoff: Olanda-Australia 1-1; Polonia-Svizzera 1-1 (A. Radwanska b. Hingis 6-0 6-4); Canada-Romania 1-0.
Seconda giornataOggi dalle 11.30Diretta RaiSport 1
12le vittorie di Serena Williams in 12 singolaridi Fed Cup. Serenona non ha mai perso neppurein doppio: tre su tre.
IL NUMERO
Serena non perdeda 23 incontri: l’ultima sconfitta con la Halepnel round robin del Masters di ottobre.
Sara Errani, bolognese, 27 anni, numero 15 Wta, ha battuto la Davis (bilancio 3-1)CALABRÒ
TennisRSpareggio di Fed Cup: Italia-Usa
AZIONE IMMEDIATA
37DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
A sinistra Tomas Berdych,29 anni, ceco, numero 6del mondo. Troverà in finale Novak Djokovic(a destra),27 anni, serbo, numero 1del ranking mondialeAFP/EPA
Vincenzo MartucciINVIATO A MONTECARLOtwitter @VinceMartucci
N on fidatevi dei punteggi,nel tennis sono fallaci.Guardate oltre il 63 63,
peraltro meritato, col quale il redella classifica, Novak Djokovic,doma il re di otto Montecarlo edi nove Roland Garros, il piùgrande campione della rossa disempre, Rafa Nadal. E migliorail bilancio della rivalità con piùpuntate dell’era Open portandolo a 2023, con 514 sulla terra e22 nel Principato. Fate un fermaimmagine dei momenti topici, quelli che decidono sempreuna partita di tennis e marchiano ancor di più la sacra argilla diquesto sport. Quando mai il veroRafa avrebbe sbagliato il rigoredi dritto a campo aperto che, dalpossibile 30, lo costringe a ricominciare daccapo, ritrascinandolo sul 22? Quando mai, se avesse le sue solite, instancabili,gambe a stantuffo a pieno regime, il leggendario mancino diMaiorca accuserebbe quel calofisico dalla pallabreak del 43 al36, col quale concede il primoset? «Ho sbagliato qualche dritto di più (14) perché ho perso intensità nelle gambe che mi permetteva di contrastare un giocatore fantastico come lui. Altrimenti, ero stato in grado dicontrollare, tutto il tempo, loscambio. Poi, senza quella velocità in più, ho perso il controllodel gioco. E quando lui è dentroil campo e muove la palla da tutte le parti, ti uccide. E’ stato unproblema di movimenti, ma ildritto è vicino a tornare». L’avetecolto quel sorriso un po’ stupitoe un po’ amaro del campioneelastico, Djokovic, sul 33 del secondo set che poi ha deciso allaterza pallabreak anche il match? Diceva: «Ma questo nonmuore mai! Come faccio a fargliil punto?». Come confermeràNole: «L’avevo sbattuto di qua edi là del campo eppure non avevo chiuso la pallabreak».
FUTURO Visto con gli occhi diRafa è stato come un «clic»:«Spero che sia stato il momento,la chiave della stagione. Perchéè stato proprio come pensavo:
questo match con Nole è arrivato troppo presto. Così cometroppo presto mi sono stancato eho giocato troppo corto, che conil più forte del mondo del mondo non è possibile. Ma non misono sentito così lontano e, atratti, ho espresso di nuovo unottimo livello». Magari il peggioè davvero dietro le spalle, dopo iproblemi fisici (schiena e polso)e di recupero di forma e fiducia:«Ho saltato gli ultimi 6 mesi dell’anno scorso, e quest’anno hogiocato match di alto livello solocon Raonic a Miami, venerdì conFerrer e ora con Nole. Questa èsicuramente la mia settimanapiù positiva dell’anno, mi chiedo: se posso giocare tre ore al livello che ho espresso a tratti sono a posto, no? Vado più fiducioso al prossimo torneo, a Barcellona, dove ho un tabellonedifficile, con la sensazione di ungran miglioramento nel gioco ementale». Quel vantaggio che reDjokovic ha sempre più forte:«Dopo i primi tre games, quand’ho sciolto la tensione, ho fattoun match molto solido. Comesempre con lui è stata una battaglia, ma l’ho gestita bene come
Djokovic vola in finaleMa Nadal sta tornando1Nole ammette: «Una battaglia», a tratti si rivede il vero RafaIl n.1 trova Berdych. Doppio: Fognini-Bolelli a caccia del trofeo
tattica ed emotività». Aspettando Tomas Berdych che si conferma la bestia nera di Gael Monfilse va all’assalto del re pensandoall’11 nei precedenti sulla terra,non al 218 nella loro storia. Nole vigila: «Gli piace giocare suquesta superficie, gli dà il tempodi spostarsi sul dritto. E quest’anno è uno dei più continui».
NUMERI UNO Chissà quanto influirà oggi la terra nella finaledei numeri 1 della Race, la classifica che conta tutti i risultatidell’anno, contro i numeri 1 della classifica degli ultimi 12 mesi,cioé Simone Bolelli e Fabio Fognini contro i Bryan. Valgonopiù due buoni singolaristi alla ricerca di se stessi o due gemellisiamesi?
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Semifinali, singolare: Djokovic (Ser) b.Nadal (Spa) 6-3 6-3; Berdych (R.Cec) b.Monfils (Fra) 6-1 6-4; doppio: BOLELLI-FOGNINI b. Dodig-Melo (Cro-Bra) 7-6 (6) 6-3; Bob e Mike Bryan (Usa) b. Ma-tkowski-Zimonjic (Pol-Ser) 6-4 6-2. Oggi, 11.30, finale doppio: Fognini-Bo-lelli/B.Bryan-M.Bryan (Usa). Ore 14.30,finale singolare: Djokovic (Ser)-Ber-dych (R. Ceca). TV diretta Sky Sport 2.
très viteMONTECARLO-ITALIASE C’È UNO DEI NOSTRIIL BOTTEGHINO FA BOOM
(v.m.) Il torneo di Montecarlo è un torneo italiano. Tanto che la Gazzetta dello Sport è media partner da anni. L’anno scorso, su 132.858 paganti, il 29% era infatti di nazionalità italiana, poco meno della maggioranzadel 37% di francesi. Staccati gli altri: 8% britannici, appena il 3% monegaschi e il 2,5% statunitensi. Come riferisce il direttore logistico del torneo, Philippe Polli, a Nice Matin: «Lavoriamo molto coi circoli di Liguria e Piemonte che vengono tutta la settimana e, quando gioca un italiano, la biglietteria giornaliera aumenta. Il nostro sogno sarebbe un italiano stabilmente fra i “top ten”». Figurarsi noi.
VOLÉE DI ROVESCIOdi PAOLO BERTOLUCCI
IN TRIONFO 35 ANNI FAORA TOCCA A VOI...
S ono passati ormai 35 anni da quandoinsieme ad Adriano Panatta abbiamotrionfato sul centrale del Montecarlo
Country Club battendo gli statunitensi McEnroe e Gerulaitis. Da allora i nostri nomi sono incisi in una lapide di fianco al tabellone del torneo e sarebbe arrivato anche il momento di avere al nostro fianco un’altra coppia italiana. Simone Bolelli e Fabio Fognini scendono in campo oggi per confermarsi ai vertici della specialità e porre un sigillo quasi sicuro sulla storica partecipazione al Masters di fine anno a Londra. Sono in testa al race del 2015, potranno anche accusare qualche problema nella stagione indoor ma sul duro all’aperto e in particolare sulla terra battuta sono difficilmente superabili. La solidità, la concretezza e le variazioni nella risposta, l’affidabilità, la precisione e la potenza nei colpi di rimbalzo, la rapidità di Fabio nelle sortite volanti e l’efficacia di Simone nel servizio creano una miscela che le altre coppie del circuito tennistico non sono in grado di offrire. Scalzare dal trono mondiale i gemelli Bryan non sarà impresa facile. Ma all’orizzonte non si intravedono, almeno nell’immediato, nuove formazioni che possano competere ad alto livello. I due ragazzi rimangono singolaristi ma hanno trovato la formula giusta per emergere nel doppio, una specialità un po’ dimenticata che porta però, in dote con i successi, fiducia, forma e denaro arricchendo al tempo stesso il bagaglio tecnico. Dopo tanto tempo passato in solitudine e costretti a parlare in tutte le lingue del mondo vorremmo proprio poter finalmente dialogare in italiano.
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In alto Simone Bolelli e Fabio Fognini finalisti a Montecarlo come Paolo Bertolucci e Adriano Panatta (sotto) nel 1980, quando si aggiudicarono il torneo battendo Gerulaitis-Mc Enroe BRIGITTE GRASSOTTI
TennisRMasters 1000 di Montecarlo
38 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Busnari, il bronzofai da te: «Il mio allenatore sono io» 1 Dopo 11 anni torna sul podio al cavallo: «Mi preparo in solitaria, hanno deciso così...»
Battute e muriNovara stendePiacenza 1Tricolori k.o. La capitana Guiggi: «Abbiamomesso subito le cose in chiaro»
UOMINI/QUARTI GARA-2
Macerata e Perugiaadesso o mai piùL’inno di Molfetta
PallavoloRSemifinali donne: gara-1
Van Hecke costretta al pallonetto dal gran muro di Novara TARANTINI
NOVARA 3
PIACENZA 0(25-18, 25-15, 26-24)
IGOR GORGONZOLA NOVARA: Signorile 2, Hill 13, Chirichella 6, Barun 12, Klineman 14, Guiggi 8; Sansonna (L), Alberti, Bonifacio, Kim. N.e.: Zanette, Partenio. All. Pedullà.
NORDMECCANICA REBECCHI PIACENZA: Di Iulio 2, Valdez 8, Dirickx 3, Sorokaite 15, Leggeri 3, Va Hecke 5; Cardullo (L), Kozuch 9, Angeloni, Caracuta, Valeriano. N.e.: Poggi, Wilson. All.: Gaspari.
ARBITRI: Zucca e PuecherNOTE Spettatori 3200. Durata set.: 26’, 31’. tot.: 81’. Igor: battute sbagliate 6, vincenti 3, muri 13, errori 9. Nordmeccanica: b.s. 9, v. 4, m. 7, e. 20.
Domani gara-2 tra Coneglianoe Casalmaggiore Domani sera è già tempo di gara-2 (serie al meglio delle 5): alle 20.30 (diretta RaiSport 2) al Palaverde di Treviso Imoco Conegliano-Pomì Casalmaggiore con le venete avanti 1-0 nella serie. Gara-2 a Piacenza sarà martedì alle 20.30.
Andrea Crippa NOVARA
U na Igor a tratti inarrestabile si aggiudica gara 1della semifinale play off ,
mandando al tappeto una Piacenza troppo fallosa in ricezione e poco efficace al servizio.Proprio la battuta, invece, è stata l’arma con la quale Novara hascardinato la partita, con la solita Barun a firmare un parzialedi 100 nel primo set, che di fatto ha indirizzato l’intero matchdalla parte delle padrone di casa. E se la croata ha faticato piùdel solito in attacco, ci hanno pensato Klineman e Hill a faresfracelli in attacco, molto benorchestrate da Signorile, che hasfruttato bene anche le centrali,sopratutto nel secondo set, forse il migliore giocato in stagione da Novara, che ha messo asegno anche 8 muri punto. Nelterzo parziale la reazione diPiacenza, che non ha però avuto l’attenzione necessaria perportare al quarto set la gara.
Avanti prima 914 ed ancora2123, ha subito la reazione veemente della Igor, con il solitoturno al servizio di Barun, prima della zampata di Klineman.
MESSAGGI «Volevamo lanciareun messaggio e credo che ci siamo riuscite. – commenta la capitana Martina Guiggi – Saràuna serie lunga e Piacenza hagià dimostrato di sapere compiere grandi rimonte, ma intanto abbiamo fatto capire che vincere qui a Novara non sarà facile per nessuno. Abbiamo spintomolto bene con il servizio e lacorrelazione murodifesa aquel punto ha funzionato allaperfezione. Sono contenta perché abbiamo saputo dimostrarein una gara molti importantecome questa tutti i progressiche abbiamo compiuto in questimesi. Il secondo set è stato perfetto, ma anche il modo in cui
abbiamo chiuso il terzo parziale credo che possa darci tantafiducia. La serie è lunga e difficile e a Piacenza ci attendeun’altra sfida dura, ma abbiamo dimostrato di essere pronte».PERFETTE «Siamo felici: era importantissimo iniziare con unavittoria in casa questa serie contro Piacenza, commenta Katarina Barun avevamo visto neiquarti di finale con Busto comeloro siano capaci di esprimersianche meglio in trasferta. Abbiamo giocato due set praticamente perfetti, poi nel terzo siamo un po’ calate, commettendoqualche errore, ma nel finalesiamo state capaci di trovare lospunto giusto per portare a casala partita».
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E’ già tempo di dentro ofuori. Le due finalistedello scorso anno
Macerata e Perugia, in trasferta, non hanno alternative: devono vincere per restare vive e sperare poi di ribaltare le rispettive serie in gara3. Mentre Latina e Verona(quest’ultima mai in semifinale) hanno davanti a séun’occasione storica. MOLFETTA-TRENTO ore 17(f.v.niba) Molfetta con unnuovo inno ufficiale, quantomai attuale: «Viviamo un sogno, dobbiamo sognare».Candellaro o Piscopo al centro con Bossi? E’ l’unico dubbio di Di Pinto, che confermaHierrezueloTorres, NodaBlanco Sket e libero Romiti.Il 25 gennaio, Trento perse aMolfetta partita e primato inclassifica: Stoytchev l’ha ricordato ai suoi. ConfermatiZygadlo Nemec, LanzaKaziyski, BirarelliSolè con Colaci libero.Serie 0-1RAVENNA-MODENA ore 17.30 diretta RaiSport 1 (s.camp.r.) Ravenna alcompleto,l’ex Kantor proporrà CavannaRenan, CesterMengozzi CebuljKoumentakis, con Bari e Goi adalternarsi come liberi. NelModena Petric ha superato iproblemi alla schiena e saràin diagonale con Ngapeth,
con BrunoVettori, VerheesPiano e Rossini libero.Serie 0-1LATINA-MACERATA ore 19(p.a.m.g.) Previsto il tuttoesaurito. Latina ancora senzaSemenzato, inizierà con SottileStarovic, Van de VoordeRossi, SkrimovUrnaut, libero Manià. Macerata cerca disperatamente la 12ª «bella» di spareggio nei playoff. Al meglio delletre sfide partendo da 01 solo una (con Cuneo) ha ribaltato laserie. Molti i rebus per Giuliani:ballottaggio tra le coppie RicardoFei e MonopoliSabbi, mentre Parodi e Kovar saranno glischiacciatori, PodrascaninStankovic i centrali, Henno il libero con PaparoniSerie 1-0VERONA-PERUGIA ore 18(r.pu.an.me.) PalaOlimpia al limite della capienza. «A verona ha dichiarato Andrea Giani si vive un clima da finale». In campoCoscioneGasparini, AnzaniZingel, DerooSanderPesaresi libero. Anche Perugia è al completocon Grbic che al centro preferiràBeretta a Barone, mentre è prevista la staffetta tra i liberi Giovi eFanuli, nell’alternanza tra ricezione e difesa. Dall’inizio quindiDe CeccoAtanasijevic, ButiBeretta, FrommVujevic, Giovi libero. Le due squadre si affrontanoper la quinta volta in questa stagione, con due vittorie ciascuna.Serie 1-0
LA GUIDA
Nella prima giornata della finali di specialità, Matteo Morandi chiude al 6° posto la finale agli anelli vinta dal greco Petrounias. «Non faccio polemiche sul punteggio – dice Morandi -. Il livello qui era altissimo, quasi una finale mondiale. Sono contento di aver stoppato bene l’uscita, ora mi dedico alla serie A e poi un po’ di riposo. I Mondiali? Un po’ presto per pensarci: a Glasgow dovrei fare almeno tre attrezzi e a 33 anni non so se ce la farò...». Nella femminile ottima quinta posizione di Martina Rizzelli (nella foto), che migliora di tre posizioni la qualificazione, dov’era giunta ottava: «E’ stato un bell’Europeo, che mi ha dato tanto e in cui ho imparato molto. C’è da lavorare per arrivare tra le migliori, ma è quello che voglio fare». Oggi si chiude
questo Europeo di Montpellier con le ultime finali per attrezzo e la nostra Erika Fasana a caccia di un podio al corpo libero.Risultati, finali per attrezzo. Uomini. Corpo libero: 1. Thomas (Gb) 15.166; 2. Belyavskiy (Rus) 15.066; 3. Braegger (Svi) 14.941. Cavallo: 1. Smith (Gb) 15.800; 2. Merdinyan (Arm) 15.333; 3. BUSNARI 15.200. Anelli: 1. Petrounias (Gre) 15.866; 2. Ait Said (Fra) 15.566; 2. Abliazin (Rus) 15.566; 6. Morandi 15.300.Donne. Volteggio: 1. Paseka (Rus) 15.250; 2. Steingruber (Svi) 15.149; 3. Afanaseva (Rus) 14.896. Parallele asimmetriche: 1. Spiridonova (Rus) 15.466; 2. R. Downie (Gb) 15.233; 3. Wevers (Ola) 14.200. 5. Rizzelli 13.933.Oggi Finali per attrezzo. Donne: trave, corpo libero (Fasana); uomini: volteggio, parallele, sbarra.In tv: diretta Rai Sport 1 dalle 15.
Anelli: Morandi 6° La Rizzelli è quintaalle parallele
Alberto Busnari, 36 anni, 16 volte tricolore al cavallo con maniglie TOMASI
Federica Cocchi INVIATO A MONTPELLIER (FRA)
E alla fine arrivò l’età delbronzo. E’ quella di Alberto Busnari che, a 36 anni,
ha conquistato ieri a Montpellier il terzo posto nella finaleeuropea del cavallo con maniglie. Undici anni sono passatidall’ultima gioia continentaledi Busnari, che manca dal podio dal 2004, quando presel’argento a Lubiana.
EMOZIONI Undici anni sonouna vita. Di allenamenti (tanti), soddisfazioni (qualcuna),legnate (tre, pesanti come iquarti posti di Londra 2012 edEuropei e Mondiali del 2103).A 36 anni ci si emoziona ancora con una medaglia al collo:«Sono undici anni che aspettoquesto momento ha detto“Abe” subito dopo la gara equasi non ho parole. Mi sembra di non realizzare ancoracosa sta succedendo». Nell’entourage azzurro è tutto un fiorire di abbracci e pacche sullespalle per questo giovane uomo che fino a gennaio non sa
peva nemmeno se, e come,avrebbe continuato dopo l’infortunio alla coscia. Il fisioterapista azzurro Salvatore Scintu, il medico Matteo Ferretti eil tecnico Andrea Sacchi, chelo affianca in campo gara nellecompetizioni, hanno gli occhilucidi: «Alberto merita questasoddisfazione più di chiunquealtro commenta Sacchi . Il legno di Londra ci era rimastoproprio nel collo, e questo europeo vale come un mondiale.
Non è un modo dire, da sempre i migliori cavallisti sonoeuropei».
DEDICHE Busnari arriva da unperiodo difficile: «Quando sono tornato ad allenarmi, erouno straccio continua nel racconto non riuscivo quasi a fareuna verticale. Sono rimasto fermo tre mesi e devo ringraziare imiei amici Davide Agostini eAndrea Regazzoni se sono riuscito a riprendermi dopo tremesi di stop». A ogni risultatoche rispetti, seguono le dediche. Soprattutto se è un risultato atteso da anni: «La dedica èper me. Sono io che ho lavorato, ci ho creduto, mi sono impegnato. Questa è anche la miaprima medaglia da allenatore...», lo dice con un sorrisoamaro mentre si allontana. Maè un’affermazione troppo curiosa per non farsela spiegare:«Sì, il mio allenatore sono io. Epoi ringrazio i miei amici chemi hanno aiutato nella preparazione fisica». Quindi? «Quindi, il responsabile delle squadrenazionali ha previsto che io mialleni, per così dire in solitaria,all’Accademia di via Ovada a
Milano, dopo che gli altri atletihanno finito. Non ho altro daaggiungere. Comunque si sa: avolte è meglio soli...».
MATURITÀ Busnari lavora daanni anche sulla preparazionementale: «Con Rossana Capone, una professionista che ormai è anche mia amica. Tantoche è venuta fin qui a vedermianche se sta per diventaremamma. E sono contento chesia qui in questa giornata speciale. Mi sono messo a lavorare con la mental coach dal2011 dopo gli Europei di Berlino, è una cosa molto utile e affascinante». Si spiega anche
così, oltre che per la saggezzadell’età e dell’esperienza, l’accettazione di tante delusionicome il triplete di legno OlimpiadeEuropeiMondiali: «Naturalmente arrivare a un passo dalla medaglia è sempre ungrande rammarico. Però infondo significa che sono sempre stato a ridosso dei migliori. Tutto considerato, ritengo che il quarto posto all’Olimpiade del 2012 sia stata la piùbella vittoria della mia vita». Quello di Montpellier non èun lieto fine, anzi, questobronzo ha tutta l’aria di unnuovo inizio.
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3 I podi europei di Alberto Busnari: oltre al bronzo di ieri a Montpellier, è stato bronzo a Patrasso nel 2002 e argento a Lubiana nel 2004.
3 I quarti posti importanti consecutivi di Alberto Busnari: i Giochi di Londra 2012, Europei di Mosca 2013 e i Mondiali di Anversa lo stesso anno.
Ginnastica REuropei a Montpellier
39DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Venezia avvio sprint Trentosi sveglia troppo tardi1Il 29-10 in partenza segnail match. Recalcati: «Decisivo il controllo dei rimbalzi nella ripresa»
PLAYOFF NBA
Clippers all’esame SpursPaul sfida l’amico Belinelli1L.A. non è più l’eterna perdente ma ora serve il salto di qualità. Non facile contro i campioni
Partiti ieri i playoff con 4 gare-1 del 1° turno con la vittoria esterna dei Wizards che hanno sbancato Toronto al supplementare con 20 punti di Paul Pierce, che alla vigilia aveva accusato i canadesi di non avere gli attributi per vincere nella postseason. Masai Ujiri, gm dei Raptors, ha arringato la folla all’esterno dell’impianto nel prepartita con un poco elegante «Non ci frega un c... di quello che dice Pierce». Bis dell’anno scorso, quando disse «Fuck Brooklyn» prima di gara-1 con i Nets. Est, gara-1: Toronto-Washington 86-93 dts (Pierce 20, Beal 16; A.Johnson 18, DeRozan 15; martedì gara-2); Chicago-Milwaukee (ieri nottegara-1); Cleveland-Boston (gara-1 ore 21, Sky Sport 1); Atlanta-Brooklyn (oggi gara1). Ovest: Golden State-New Orleans (ieri notte gara-1); Houston-Dallas (ieri notte gara-1); Memphis-Portland (stanotte gara-1); Clippers-San Antonio (stanotte gara-1).
PRIMO TURNO: GARA-1
Washington sbanca Torontoall’overtime
Chris Paul, 29 anni, play dei Clippers, a canestro contro gli Spurs AFP
Massimo Oriani
S ono gli eterni incompiuti,se restringiamo l’eternitàagli ultimi 5 anni. I Los
Angeles Clippers hanno già fatto un balzo in avanti mostruoso, passando dalla barzellettadella lega sotto la guida (si faper dire) di Donald Sterling, ilproprietario radiato a vita dallalega per razzismo, a sfidanteper il titolo. Ma nelle ultime 5stagioni, hanno sempre fallitol’esame decisivo, quello che gliavrebbe permesso di fare l’ultimo passo. Ci riprovano anchequest’anno, con una grossa differenza: l’ostacolo più duro se
lo trovano davanti già al 1° turno, dovendo sfidare i campioniin carica, gli Spurs. «Hanno cose che noi non abbiamo ma valeanche il contrario – spiega coach Doc Rivers, campione coiCeltics nel 2008 – Entrambe focalizzeremo l’attenzione suquegli aspetti, cercando di sfruttare i punti deboli. San Antonio è bravissima nel togliertile prime due opzioni. Mentreloro sono maestri nel far fruttare le loro terze o quarte, così alla fine le difese avversarie sipiegano. E ogni anno sono migliorati sotto questo aspetto».
ATTACCO I Clippers si presentano col 2° miglior attacco dellaNba, primo per quoziente d’efficienza offensiva, mentre itexani sono settimi in entrambele categorie. Ma contro la squadra di Belinelli e Messina, masoprattutto di coach Popovich, inumeri contano poco. ChrisPaul è considerato da molti ilplaymaker numero uno d’America, Blake Griffin è uno dei mi
gliori lunghi passatori della lega, dall’arco JJ Redic e MattBarnes sono letali e aiutano adallargare il campo per i primidue. La chiave resta il movimento della palla, di cui gliSpurs sono maestri. Tre anni fai Clippers fallirono miseramente l’esame San Antonio, venendo spazzati via 40 in semifinale Ovest con uno scarto mediodi 11.5 punti a partita. Eranoaltri Clippers, mentre gli Spurssono forse gli stessi, e non è unabella notizia per i californiani.
STRADA Paul ha una vogliamatta di far strada nella postseason, dove in 6 tentativi non èmai andato oltre il 2° turno,uscendo al primo 3 volte (2 congli allora Hornets, una coi Clippers). Nel 2008 furono propriogli Spurs ad eliminarlo in gara7. «Avevo 23 anni – spiega illeader stagionale degli assistcon 10.2 di media – La cosa piùimportante che ho imparato ènon esaltarmi e non abbattermimai troppo nei playoff. Ogni
partita fa storia a sé, se vinci laprima di 50, riparti 00 in gara2». «Giocare contro di lui midà ulteriori stimoli perché siamo ottimi amici, sarà una sfidaintrigante» ha raccontato neigiorni scorsi Beli, con Paul aNew Orleans. Intanto in casaBarnes è nato un caso: Isiah, 6anni, uno dei due gemelli diMatt, al «career day», per ilquale ti devi vestire secondo laprofessione che vorrai fare da
grande, si è recato a scuola indossando la maglia di StephCurry. «Però mi ha detto che sepassiamo il turno contro i Warriors farà il tifo per me» ha risol’esterno che ha postato la fotodei figli su Twitter scrivendo:«Indovinate quale dei due avràuna famiglia adottiva a breve?». Se non battono gli Spursnon sarà l’unico a doversi cercare una nuova casa.
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IL PROGRAMMA
Oggi ore 18.15, 27a giornata di Serie A CAPO D’ORLANDO-MILANO(20.30, RaiSport 1)Arbitri: Lamonica, Di Francesco, Filippini.(s.p.) Upea priva di Gianluca Basile, esordio per il lungo Emir Sulejmanovic. EA7 senza Hackett (retto femorale) e Kleiza (tendinite).
ROMA-BRINDISIArbitri: Lanzarini, Vicino, Quadra.(a.p.-f.d.s.) Acea: assente Bobby Jones (frattura a una mano), recuperato Sandri. Enel in emergenza: Demonte Harper salta la terza gara consecuiva, Mickeal Eric resta a Brindisi, Delroy James in forte dubbio.
PISTOIA-REGGIO EMILIAArbitri: Paternicò, Sabetta, Calbucci.(f.l.-f.p.) Pistoia prova a recuperare Daniele Cinciarini dopo lo strappo al polpaccio che lo ho costretto a saltare le ultime 5 partite. Sulla via del recupero anche Brown, alla ricerca della migliore condizione, in settimana si è allenato con regolarità. Reggio recupera Riccardo Cervi fermo un mese per una lesione al polpaccio, ma rischia di non avere Drake Diener debilitato da un forte problema gastrointestinale. In tribuna potrebbe esserci Kobe Bryant, in vacanza in Italia: papà Joe giocò in entrambe le squadre.
AVELLINO-CASERTAArbitri: Mazzoni, Bartoli, Caiazza.(l.z.-l.b.) Sidigas al completo con Cadougan in tribuna per scelta tecnica. Frates, ex di turno: «Sono sincero, faccio il tifo perché Caserta non retroceda». Caserta al completo nonostante gli acciacchi di Ivanov, Moore e Vitali.
SASSARI-VARESEArbitri: Chiari, Biggi, Lo Guzzo.(g.d.-a.f.) Dinamo al completo. Varese senza Diawara, rimasto a casa per i soliti problemi muscolari, ma con Callahan, ormai in recupero dopo una settimana difficile a causa di qualche acciacco che l’ha limitato.
BOLOGNA-PESAROArbitri: Begnis, Baldini, Attard.(cam.ca.-l.a.) Pesaro al completo. Virtus al completo e reduce da sei vittorie casalinghe consecutive. Valli ha chiuso il caso Ray di inizio settimana: «Abbiamo parlato a lungo come fanno persone che si conoscono per rinforzare il loro rapporto. Le controversie esistono e fra uomini intelligenti si dirimono e se ne esce più forti».
CANTU’-CREMONA(domani, ore 20, RaiSport 1)
CLASSIFICAMilano 46; Venezia* 40; Reggio Emilia 38; Sassari 34; Trento* 32, Brindisi 30; Cremona, Cantù, Bologna (-2) 24; Pistoia, Roma 22; Avellino 20; Capo d’Orlando, Varese 18; Pesaro 14; Caserta (-1) 9. *: una partita in più.
A-2 GOLDUltima giornata (ore 18): Casalpusterlengo-Barcellona; Mantova-Napoli; Ferentino-Trieste; Jesi-Agrigento; Torino-Verona; Brescia-Trapani. Classifica: Verona 21 vinte-4 perse; Brescia 18-7; Torino 16-9; Casale Monferrato e Biella 15-11; Ferentino e Agrigento 13-12; Trieste 12-13; Mantova 11-14; Barcellona e Trapani 10-15; Casalpusterlengo 9-16; Jesi 6-19; Napoli 7-18. Già qualificate ai playoff le prime 5, assieme alle prime 4 di Silver (Treviso, Ferrara, Recanati, Treviglio). Da decidere le posizioni dal 6° all’8° posto.
PLAYOFF DONNEGara-2 semifinali: Venezia-Schio 57-73 (serie 0-2); Napoli-Ragusa 51-58 (serie 0-2). Schio e Ragusa in finale. Gara-1 venerdì in Veneto.
Capo d’Orlando ospita Milanonel posticipo delle 20.30Pistoia-Reggio Emilia con Kobe?
Michele ContessaMESTRE (VE)
D a sola al 2° posto per unanotte, poi si vedrà.L’Umana stende anche
Trento, che paga l’indisponibilità di Pascolo e non concretizzanella prima parte il predominioa rimbalzo. GossViggiano lacoppia d’oro della Reyer (21punti a testa): la guardia ha ritrovato il feeling con il canestro, il capitano è ritornato informa. Dolomiti aggrappata alla coppia Mitchell (27)Owens(19), ma incapace di reggere alla forza d’urto dell’Umana nel1° quarto quando la squadra diBuscaglia è in balia dei granata(2910) con Viggiano a martellare a ripetizione la retina avversaria.
DIFESA Sembra una partita indiscesa, ma piano piano Trentotrova le giuste contromisure indifese, sfrutta l’atletismo diOwens e Armwood sotto il canestro dell’Umana e timidamente inizia a risalire la china.«Se guardiamo le statistiche –dice Buscaglia – possiamo avereun’idea precisa: abbiamo cercato di reagire all’impatto inizialeche non è stato dei migliori. Variconosciuto che l’Umana ha tenuto sempre la partita in mano,
ma queste partite ci servono».
RECUPERO Secondo quarto piùequilibrato, Trento recupera(4433), ma la Reyer ha sempreun asso da mandare sul parquet. Mitchell si scatena e Venezia si ritrova con 6 punti di dote(4640), ci pensano Viggiano eStone a ritrovare la rotta (5342). Dolomiti più aggressiva inavvio di ripresa, Goss c’è (5842), Recalcati avvicina Stone alcanestro di Trento e anchel’Umana inizia a catturare rimbalzi (17 alla fine in attacco).Trento risale sotto da doppia cifra (6960), ancora Viggianocolpisce (7260). «E’ stata unapartita molto intensa – ha aggiunto Recalcati – è stata giocata una pallacanestro molto ra
pida. Siamo sempre stati invantaggio, ma il match non èmai stato chiuso, e questo permerito di Trento. Paradossalmente l’assenza di Pascolo ci hamesso in difficoltà perché Mitchell da ala pivot ci ha creatoproblemi di accoppiamento.Non abbiamo mai avuto in mano la partita. L’aver trovato ilcontrollo nei rimbalzi nella seconda parte è stato determinante». Ultimo quarto, ultimosforzo della Dolomiti (7265),l’Umana reagisce con la zona,trova canestri preziosi anche daJackson (8070), ma è la tripladi Peric a 2’42” dalla sirena chefa rifiatare i granata (8372).Poi Goss fa scorrere i titoli di coda.
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Julyan Stone, 26 anni, play della Reyer, ha sfiorato la tripla doppia chiudendo l’anticipo con Trento con 10 punti, 11 rimbalzi e 7 assist. In stagione viaggia a 7.5 rimbalzi di mediaCIAMILLO
VENEZIA 90
TRENTO 80(32-20, 53-42; 72-60)
UMANA VENEZIA: Stone 10 (4/7, 0/2), Goss 21 (2/7, 3/5), Viggiano 21 (3/3, 5/11), Peric 9 (3/6, 1/5), Ortner 7 (1/3); Jackson4 (2/3, 0/2), Visconti (0/2 da 3), Ruzzier (0/2 da 3), Ress 9 (1/1, 1/2), Neson 4 (1/1), Dulkys 5 (1/1, 1/2). N.e.: Ceron. All.: Recalcati.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 3 (0/1, 1/1), Sanders 11 (4/7, 1/5), Armwood 4 (2/5), Mitchell 27 (7/15, 3/7), Owens 19 (8/16, 0/1); Grant 8 (0/2, 1/3), Flaccadori 3 (0/1, 1/2), Baldi Rossi (0/1, 0/1), Spanghero 5 (0/1, 1/5). N.e.: Pascolo. All.: Buscaglia.
ARBITRI: Sahin Tholga, Seghetti, Morelli.
NOTE - T.l.: Ven 21/26, Tre 14/19. Rimb.: Ven 44 (Stone 11), Tre 42 (Owens 8). Ass.: Ven 23 (Stone 7), Tre 15 (Sanders, Spanghero 4). Fallo tecnico: panchina Reyer 30’37” (72-62). Progr.: 5’ 16-8, 15’ 46-33, 25’ 61-51, 35’ 76-68. Spett. 3343.
BasketRSerie A: 27a giornata
40 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
41DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ammaccato e vincenteRe Magno c’è sempre1Magnini chiude le selezioni mondiali davanti a tutti nei 200 sl nonostante i guai fisici: «Per dimostrare che a 33 anni si può»
Hockey ghiaccioRDa oggi a Cracovia
I RISULTATI
Nei 200 misti successo con il 3° crono italiano di sempre per Luisa Trombetti. Nei 200 dorso Simone Sabbioni vince col 4° crono italiano della storia, Diletta Carli vince gli 800 col record personale e 7° italiano. Tra individuali e staffette, in 19 hanno già staccato il biglietto per i Mondiali di Kazan: la squadra verrà completata tra Settecolli (12-14 giugno) e Universiadi (4-10 luglio).
Finali. Uomini. 200 sl: 1. Magnini 1’48”22; 2. Belotti 1’48”52; 3. D’Arrigo 1’49”07; 4. Maglia 1’49”14. 50 dorso: 1. Sabbioni 24”99 (p. 4° t. ital. alltime); 2. Bonacchi 25”00; 3. Pizzamiglio 25”37. 200 rana: 1. Pizzini 2’10”97; 2. Bizzarri 2’11”59 (p.); 3. Giorgetti 2’13”01; 4. Martinenghi 2’14”81 (rec. ital. ragazzi, prec. 2’15”91 del 2014). 200 farf.: 1. Pavone 1’58”03; 2. Pelizzari 1’58”23; 3. Carini 1’58”89. Class. società: 1. Aniene 444.
Donne. 50 sl: 1. Di Pietro 25”04; 2. Biondani 25”15 (rec. ital. cadette, prec. 25”24 del 2013, 3° t. ital. alltime); 3. Ferraioli 25”16; 4. Pezzato 25”46 (p.); 5. Pellegrini 25”51 (p. 25”47 del 2004). 800 sl: 1. Carli 8’31”54 (p., 7° t. ital. alltime); 2. Ponselè 8’33”45; 3. Caponi 8’40”35. 100 rana: 1. Castiglioni 1’07”55; 2. Scarcella 1’07”66. 200 mx: 1. Trombetti 2’13”42 (29”43, 1’03”84, 1’42”46, 3° t. ital. alltime); 2. Letrari 2’13”88 (5° t. ital. alltime); 3. Cusinato 2’14”35 (rec. ital. jrs, prec. 2’15”16 Pirozzi del 2009). Class società: 1. Aniene 320.
Trombetti showGià in 19 per Kazan
Andrea Buongiovanni
M olto italiana (treoriundi sui 22 giocatori della rosa, mai così
pochi dal 1980), giovane (12sono under 25) e... povera (peri convocati, solo l’onore di vestire l’azzurro). E’ la Nazionaledel nuovo corso, che da oggi asabato, nella Tauron Arena diCracovia, in Polonia (impiantoda 15.000 posti inaugurato 11mesi fa) disputerà il Mondialedi Prima Divisione gruppo A, laserie B iridata, che assegna dal17° al 22° posto. A guidarla (seiesordienti), sotto la supervisione di Lou Vairo e Ivano Zanatta, una coppia di coach di scuola italiana (da non credere),
composta dal capo allenatoreStefan Mair (recente passato inDel) e dal vice Roberto Scelfo.Austerity, ma non solo: la lineavoluta dal presidente federaleAndrea Gios non pretende risultati immediati, ma guardaal lungo periodo. L’obiettivo èfar crescere un gruppo che riporti l’Italia nel consesso olimpico. Ecco perché, dopo tantestagioni di altalena con la massima serie, la promozione (riservata alle prime due) non èun passo obbligato. I valori sono quelli che sono e il pronostico sarebbe comunque in salita.
SENZA BOMBER Il Blue Team,come s’è visto in settimana nelle amichevoli perse col Kazakistan (20 ad Asiago, 31 a Trento) manca di un leader offensivo, di uomo di esperienza alquale ricorrere con regolarità.Molto dipenderà da AndreasBernard, portiere 24enne reduce da un buon campionatoin Finlandia, col Lappeenranta. In difesa (rotazione a tre linee) i veterani Alex Egger e Armin Helfer, in attacco i variBrian Ihnacak, Marco Insam eJoachim Ramoser, talentuoso20enne, dovranno compiereun salto di qualità. Otto i giocatori che militano all’estero,quattro nel Bolzano e dieci inserie A. Avversarie dell’Italia(18° posto nel ranking Iihf),nell’ordine, Polonia (24°),Ucraina (20°), Ungheria (19°),Giappone (21°) e Kazakistan(17°). Con Ungheria e Kazakistan favorite, sulla carta c’èequilibrio. Il via coi padroni dicasa: sarà una bolgia. La squadra di Jacek Plachta manca dall’elite mondiale dal 2002,ma è in crescita, anche se haappena perso due volte con laGran Bretagna.
IL PROGRAMMA Oggi. Ore 13: Un-gheria-Giappone. Ore 16.30: Kazaki-stan-Ucraina. Ore 20: Polonia-Italia (diretta RaiSport Web; diff. RaiSport 2, domani 14.05). Domani (ore 16.30) Italia-Ucraina (diretta RaiSport 2). Mercoledì (ore 16.30): Italia-Unghe-ria. Giovedì (ore 13): Italia-Giappone. Sabato (ore 15.30): Italia-Kazakistan.
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L’allenatore Stefan Mair, 48 anni
Filippo Magnini, 33 anni, 7a volta ai Mondiali: tra le 43 medaglie internazionali, ha 2 ori e 1 argento iridati DEEPBLUEMEDIA
CON TUTTI I BIGOggi Coppa Brema Oggi a Riccione finale Coppa Brema (25 m, dir. Rai Sport 1 ore 9.15, diff. 22.30) per lo scudetto a squadre: tutti i big in acqua. Uomini: Aniene, Team Lombardia, Larus, Uisp Bo, Imolanuoto, Cn Torino, Rn Torino, De Akker Bo; donne: Aniene, Team Lombardia, Rn Torino, Imolanuoto, NcAzzurra ‘91, T.Veneto, Gestisport, Florentia. SUPER LEDECKY (al.f.) A Mesa, tris di Katie Ledecky dominando i 400 sl in 4’01”75. Uomini: 50 sl Schneider 22”52;400 sl McBroom 3’50”38; 100 do Vyatchanin (Ser)
53”84, Grevers 54”23. Donne: 50 sl Vanderpool (Bah) 24”84; 400 sl Ledecky 4’01”95; 100 do Hosszu (Ung) 1’00”72, Coventry (Zim) 1’00”89; 200 ra Larson 2’27”82; 200 fa Adams 2’08”80.MISTI MILEY (al.f.) Britannici a Londra. Uomini: 200 sl Guy 1’46”32; 100 fa Laxton 52”40. Donne: 200 sl Carlin 1’56”88; 200 do Simmonds 2’08”38, Hohmann 2’11”78; 400 mx Miley 4’32”16(1° t. 2015), Willmott 4’33”66.LE CLOS (al.f.) Campionati sudafricani a Durban. Uomini: 50 sl Schoeman 22”50; 200 ra Sweeney 2’11”64; 100 fa Le Clos 52”03; 400 mx Rousseau 4’16”07.
TACCUINO
Stefano ArcobelliINVIATO A RICCIONE
M agnifico finale. Se i200 stile libero sono lagara di Fede, che esce
dalle selezioni mondiali con ilquarto crono mondiale dell’anno, i Primaverili che calano ilsipario sono ancora e sempre ilpalcoscenico di Filippo Magnini, un campione che insaziabile, indomabile: non solo nellagara regina dei 100 stile liberodi cui è stato bicampione delmondo e qui secondo solo adOrsi («non si può eliminare, èimmortale!» irrompe Marco)ma appunto nella specialitàche avrebbe dovuto qualificarela 4x200 per Kazan. Obiettivorimandato ai prossimi appuntamenti estivi: Belotti non hanuotato in 1’47” e ha solo chiuso a 30 centesimi da Magno;Mitch D’Arrigo ha nuotato debilitato e ha solo potuto difendere il podio da Gianluca Maglia, che un anno fa nuotava1’51” qui e adesso allenandosicon Magno e la Pellegrini s’è rimesso in quota staffetta, e stagià davanti a Lestingi. Ma sopratutti, c’è ancora Filo in 1’48”22,un campione dalla forza mentale formidabile anche ammaccato. Dopo la gara ha svelato diavere «una lesione all’avambraccio sinistro: a 5 giorni dallegare pativo una flebite e nel riscaldamento ho accusato dolori muscolari ad una vena dellacoscia». Fa il tempo se servequello, punta alla posizione seserve quella. «Nei 100 (48”79,
ndr) ho gareggiato come se fossi in una finale mondiale, nei200 per vincere. Stavolta hofatto una gara tattica per controllare gli avversari. Mi sonotenuto le energie per il finale».
SIMBOLICO E ha domato Belotti, conquistato il tricolorema non ha potuto fare abbastanza per gli altri, anche se luiè sempre presente (e determinante) quando c’è da sostenereuna staffetta veloce o pesante.«L’anno scorso puntai tutto sui200, stavolta sui 100, perchévoglio continuare a essere unapedina importante per i compagni: nella 4x100 possiamoessere competitivi con un Orsida 47” lanciato, Dotto 48” dafermo, Santucci e Leonardi almassimo». L’elisir del pesarese
è un entusiasmo e una voracitàagonistica che gli fanno superare ogni difficoltà fisica. «Prima mi preparavo per vincere iMondiali, ora cerco sempre dievolvermi e di capire quale saràil prossimo ruolo in squadra:nel confronto con gli altri compagni ci sono. Questa vittorianei 200 è simbolica perché èsofferta, voluta, cercata. Volevo vincere per dimostrare che a33 anni si può: certe gare bisogna saperle vincere al di là deltempo. Sia io che Fede facciamo fatica a rimanere concentrati in un campionato che vinciamo da 15 anni, ma ci sorregge tanta passione e professionalità».
FEDE SPRINT Anche Fede partecipa al gioco della coppia tuffandosi in un 50 sl (vinto dallaDi Pietro) nel quale torna aitempi del 2004: undici anni fasi prese il personale in 25”47, adesso si piazza quinta e si diverte un mondo per un 25”51.Il tempo s’è fermato per la Pellegrini che oggi si prepara inCoppa Brema a regalarsi un’al
tra specialità: i 200 misti in vasca corta. Poi qualche giornataa Sabaudia, il punto con Matteo Giunta per registrare il nuovo piano d’assalto mondiale ecercare di limare almeno un secondo in quei 200 sl che sonotutto. Sono cruciali. In un finale illuminato dal vecchio capitano, non ci sono altri pass azzurri se non progressi crono significativi: come quello di 3”della recuperata Diletta Carlinegli 800 , mentre Arianna Castiglioni, dopo il pass nei 50, sigioca il record italiano nei 100di cui è medagliata europea in1’07”55, peggio dell’1’07”09del meeting di Milano. Non s’èrisparmiata nei 200 misti, e l’hapagata di sera. Non ha certol’esperienza di un Magnini.
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R«Vincere? Penso piùal ruolo in squadra:obiettivo 4x100»Sui 50 sl passerellaPellegrini: 25”51
NuotoRPrimaverili a Riccione
Mondiale B al viaLa Giovane Italiaguarda al futuro1Solo tre oriundi e metà squadra U25.Alle 20 c’è la Polonia nella bolgia della Tauron Arena
Bolt, i 100 all’ippodromo«Sotto i 10” per iniziareGatlin? Ci troveremo»Mauricio CannoneRIO DE JANEIRO (BRASILE)
R iecco Usain Bolt a Rio.Per la terza volta partecipa alla Sfida «Ma
no a Mano» nella città dell’Olimpiade 2016. Nei primidue anni, la pista era statacostruita sulla spiaggia. Oral’hanno allestita al JockeyClub: quattro corsie in cuil’uomo più rapido del mondo sfida tre «mortali» sui100 metri. Oggi gli avversarisaranno Ryan Bailey (Usa),Churandy Martina (Olanda) e il brasiliano José Carlos Moreira, detto Codó.
QUASI IMPOSSIBILE «Penso di correre sotto i 10” —prevede Bolt —. Non possofissare un tempo per questastagione ma intendo fare risultati migliori sia per i 100che per i 200. Voglio solocorrere senza infortuni. Nella scorsa stagione non hogareggiato quanto avrei voluto. Quando sono in formaè quasi impossibile battermi». I brasiliani sono ansiosidi vedere il giamaico ai Gio
chi di Rio, la sua ultima Olimpiade. E nel frattempo Bolt garantisce di non temere JustinGatlin al Mondiale di Pechino:«Prima o poi dovremo incontrarci, non sono mai fuggito dagli avversari», sottolinea.
GUIDA Ieri Bolt ha fatto la guida dell’atleta brasiliana paralimpica Terezinha Gulhermina,correndo con lei per 50 metri in9”12. «È stato un regalo di Dio— ha detto la brasiliana sorridente —. Bolt mi ha chiesto dicorrere piano perché non voleva cadere». Oggi anche i 100femminili, con la giamaicanaVeronica CampbellBrown.
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Bolt «guida» Gulhermina REUTERS
CHALLENGE MARCIAGIORGI 2a, RIGAUDO 3a
Al Challenge Iaaf di marcia di Rio Maior (Por), secondo posto per Eleonora Giorgi e terzo per Elisa Rigaudo, al rientro dopo la seconda maternità. Vittoria per la cinese Hong Liu.20 km. Uomini: 1. Arevalo 1h20’35”; 6. Rubino 1h21’32”; 8. De Luca 1h22’07”. Donne: 1. Hong Liu (Cina) 1h27’22”; 2. Giorgi 1h28’12; 3. Rigaudo 1h29’15”.
MARATONA DI PADOVAC’È ANCHE ZANARDI Oggi a Padova (partenza da Campodarsego alle 8.45), la 16esima maratona di S. Antonio vede tra i favoriti il keniano Robert Kiplimo, l’etiope Gebreegziabher e l’azzurro Gualdi. Tra le donne esordio sulla distanza della keniana Nancy Githaiga Waigumu. Saranno assegnati anche i Tricolori di maratona paralimpica e l’handbike, con Alex Zanardi al via.MEZZE (d.m.) Oggi dalle 9.30 l’11esima mezza di Genova con i keniani Kipkorir, Gideon e David Tum Kiplagat,. Fra le donne le keniane Jepkurgat e Wangari, la marocchina Arafi e Ilaria Zaccagni.
TACCUINO
AtleticaROggi in Brasile
AI MONDIALISPECIALITÀ NOME TEMPO50 SL U ORSI 22”07100 SL U ORSI 48”50800 SL U PALTRINIERI 7’50”431500 SL U PALTRINIERI 14’43”87100 DO U SABBIONI 53”49100 FA U RIVOLTA 52”05400 MX U TURRINI 4’13”20200 SL D MIZZAU 1’57”37200 SL D PELLEGRINI 1’56”51400 SL D MIZZAU 4’06”221500 SL D PONSELÈ 16’12”89200 DO D PELLEGRINI 2’09”41200 DO D PANZIERA 2’09”6350 RA D CASTIGLIONI 31”15100 FA D BIANCHI 58”19PER LE STAFFETTE QUALIFICATI PURE MAGNINI, DOTTO, SANTUCCI (4X100 SL), ANTONELLI (4X100 MX); DONNE: MASINI LUCCETTI, MUSSO (4X200 SL), FERRAIOLI (4X100 MX)
42 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
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1VELA: VOLVO OCEAN RACE (r.ra.) Parte oggi da Itajai la sesta tappa della Volvo Ocean Race, che porterà i 6 scafi dal Brasile a Newport (Usa). Ieri si è disputata la In Port Race vinta da Team Brunel; ha partecipato anche il calciatore Cafu, ospite su Abu Dhabi Racing.TUTTENOTIZIE
ATLETICA VISCA LONTANA (g.l.g.) Ieri alla Farnesina, la 15enne cadetta Carolina Visca ha lanciato il giavellotto da 0,500 a 57.45, migliorando di oltre un metro la migliore prestazione mondiale della categoria. Il risultato rappresenta anche la miglior prestazione mondiale stagionale allieve. SUDAFRICANI (si.g.) Orazio Cremona, 25enne pesista di origini mantovane, ha vinto il titolo sudafricano a Stellenbosch con 20.49. Nel lungo, mpm ‘15 del 23enne Rushwal Samaai con 8.38 (+1.4). Uomini. 400: Van Niekerk 44”91. 400 hs: Van Zyl 49”29. Donne. 800: Semenya 2’05”05. Giavellotto: Viljoen 64.14. MARATONE ESTERE (d.m.) Il keniano Mariko Kipchumba è il favorito della 25° maratona di Hannover (Ger). Accreditato di 2h06’05”, guida il lotto dei top runner comprendente i keniani Benjamin Kiptoo (2h06’31”), Augustine Ronoh (2h07’23”), Ndambiri (2h07’36”) e Cheshari (2h07’46”). Fra le donne l’algerina Souad Ait Salem (2h25’08”). A Lodz (Pol) favoriti i keniani Sylvester Teimet (2h06’49”) e Albert Matebor (2h05’25”). Fra le donne al via l’etiope Makda Harun (2h26’46”).
BASEBALL PADOVA IN TESTA (m.c.) Padova firma uno shutout con il Città di Nettuno e rimane in testa. Partenza sprint dei veneti che legittimano il successo con il fuoricampo di Medoro. Bologna passa a Parma con un punto (contestato) al quinto inning. Rimini risolve la pratica Nettuno 2 con 5 punti al 3°.4° turno, gara-1: Nettuno2-Rimini 2-5 (v. Calendario, p. N.Gonzalez); Parma-Bologna 0-1 (v. Fleming 2bv-8so, p. Jimenez); Padova-Nettuno 4-0 (v. Quevedo, 3bv-9so, p. Estrada); San Marino-Godo7-2 (v. R.Rodriguez 10so, p. Uviedo). Class.: Padova 857 (6-1); Rimini e Bologna 714 (5-2); San Marino 571 (4-3); Città di Nettuno 333 (2-4) Nettuno2 e Parma 286 (2-5); Godo 167 (1-5). Oggi: 12 rec. gara2 Godo-San Marino. COLABELLO OK (m.c.) Esplode la mazza di Colabello in triplo A. Il prima base ha contributo al successo dei Buffalo Bisons (5-1) su Lehigh Valley con un 3/4, con fuoricampo al 3° e 2pbc. Adesso batte 263 (5/19). Non decolla Liddi (Arkansas) con una sola valida su 21 turni.
BOXE ESPOSITO CI PROVA (r.g.) A Barcellona (Spa), l’ex tricolore Samuele Esposito (19-2), accompagnato da Biagio Zurlo, tenta l’impresa di conquistare la cintura vacante Ue superleggeri contro il locale Sandor Martin (21-1). D’ANTONI A BAGHERIA (r.g.) A Bagheria (Pa) per la Boxe Cavallari, welter: Giovanni D’Antoni (5-6-1) c. Jozsef Gerebecz (Ung. 7-12-2); superleggeri: Giancarlo Bentivegna (4) c. Miklos Szilagyi (Ung. 2-6) 6 t. MARSILI (r.g.) L’ente europeo ha confermato Emiliano Marsili al primo posto, sfidante di diritto del vincitore tra Edis Tatli (Fin. 24-1) e Yvan Mendy (Fra. 30-3-1), fissato il 25 aprile ad Helsinki (Fin). LORENI PREMIATO (r.g.) Mario Loreni, è stato nominato miglior organizzatore europeo 2014 dall’Ebu, che lo premierà il 6 giugno a Parigi (Fra), e a Emiliano Marsili (31-0-1) verrà consegnata una targa speciale, per le tre brillanti difese europee leggeri.
FOOTBALL CHAMPIONS (m.l.) Esordio vincente in Champions League Ifaf Europe per i Seamen Milano Tricolori che ieri al Vigorelli nella prima gara del gruppo «Central» di qualificazione hanno battuto 37-14 i Pioners Hospitalet Barcellona (Spa). Infortunio tra i padroni di casa per Luca Bellora. La prima classificata passa il turno. Altro match il 2 maggio in trasferta con i Black Panthers Thonon (Fra).
GHIACCIO FIGURA Agli Stati Uniti, a Tokyo, il titolo mondiale a squadre di figura: nel libero di ieri nuovo super triplo axel di Elizaveta Tuktamysheva. Donne. Libero: 1. Tuktamysheva (Rus) 134.21; 2. Radionova (Rus) 129.73; 3. Miyahara (Giap) 129.12. Coppie. Libero: 1. Duhamel-Radford (Can) 140.70; 2. Wenjing Sui-Cong Han (Cina)139.73; 3. Scimeca-Knierim 127.87 (Usa). Classifica finale: 1. Usa 110; 2. Russia 109; 3. 1’3; 4. Canada 82; 5. Cina 77; 6. Francia 59.
HOCKEY GHIACCIO AZZURRINI SALVI Ai Mondiali di categoria Prima Divisione Gruppo B di Maribor (Slo) l’Italia under 18 è stata sconfitta 5-0 dall’Austria ieri nella quinta e ultima giornata. Gli azzurrini di coach Alex Gschlisser si sono comunque salvati. Classifica: Austria 15 (promossa); Slovenia* 9; Giappone*, Ucraina 6; Italia, Lituania (retrocessa) 3. (*una in meno) PLAYOFF NHL Così nei quarti di Conference dei playoff Nhl. Venerdì (gara-2). Eastern: Montreal-Ottawa 3-2 (serie 2-0); Washington-NY Islanders 4-3 (serie 1-1). Western: Chicago-Nashville 2-6 (serie 1-1); Vancouver-Calgary 4-1 (serie 1-1). Giovedì (gara-1). Eastern: NY Rangers-Pittsburgh 2-1; Tampa Bay-Detroit 2-3. Western: St. Louis-Minnesota 2-4; Aneheim-Winnipeg 4-2. TECNICO VIPITENO (m. l.) Il Vipiteno ha scelto il canadese Clayton Baddoes ex Cortina come nuovo allenatore.
HOCKEY PISTALODI CADE A BREGANZEPIEVE AI QUARTI(m.nan) La 26a e ultima giornata in serieA-1: Follonica-Correggio 3-2, Bassano-Forte dei Marmi 1-3, Trissino-Giovinazzo 5-1, Breganze-Lodi 4-3, Sarzana-Matera 7-6, Valdagno-Pieve 2-3, Cgc Viareggio-Prato 4-2. Classifica: Forte dei Marmi 66, Cgc Viareggio e Breganze 59, Valdagno 52, Trissino 48, Bassano 45, Follonica 39, Pieve 35, Lodi 33, Matera e Sarzana 26, Giovinazzo 24, Prato 8, Correggio 6. Quarti playoff (21, 23 e 25 aprile): Forte dei Marmi-Pieve, Cgc Viareggio-Follonica, Valdagno-Trissino, Breganze-Bassano.
NUOTOSUN YANG: QUATTRO GAREAI MONDIALI(al.f.) Sun Yang prepara il poker a Kazan: oltre a difendere i tre titoli iridati conquistati a Barcellona (400, 800, 1500 sl) gareggerà nei 200 sl: «Spero di partire al meglio con i 400 sl – dice il cinese squalificato per doping l’estate scorsa – I risultati dei campionati cinesi sono incoraggianti». Intanto a Baoji. Uomini: 50 sl Ning Zetao 22”17; 200 do Xu Jiayu 1’56”26 (3° t. 2015); 200 ra Li Shiang 2’10”59, Mao Feilian 2’10”77; 100 fa Li Zhouhao 52”20 (s. 51”82). Donne: 100 sl Shen Duo 54”31; 200 ra Shi Jinglin 2’22”08; 50 fa Lu Ying 26”09. LUCAS SI SPOSA (al.f.) Philippe Lucas, ex allenatore di Federica Pellegrini e Laure Manaudou, ha annunciato il matrimonio con la sua ex allieva Camelia Potec, oro olimpico nei 200 sl ad Atene 2004 e attuale presidente della federnuoto romena. NALDINI SQUALIFICATA (al.f.) Gaia Naldini, positiva alla traversata dello Stretto, è stata squalificata per 4 mesi dal Tna del Coni che ha accolto parzialmente il suo ricorso. La sospensione terminerà il 18 giugno.
PALLAMANO PLAYOFF (an.gal.) A Chieti, Trieste-Albatro 32-29 nella 2a giornata della poule playoff maschile che stabilirà la 4a semifinalista. Oggi (ore 18.30, dir. figh.it) Albatro-Carpi. Classifica: Carpi, Trieste* 3; Albatro 0. (*1 in più).
PESI EUROPEI Chiusi gli Europei di Tbilisi (Geo). Uomini. 105 kg: 1. Bonk (Pol) 408 (185+223); 2. Zbirnea (Mol) 399 (177+222, peso corp. 104,62); 3. Michalski (Pol) 399 (172+227, p.c. 105,00). +105: 1. Proshak (Ucr) 435 (200+235, p.c. 130,20); 2. Turmanidze (Geo) 435 (201+234, p.c. 131,04); 3. Mogushkov (Rus) 432 (202+230). Donne. +75 kg: 1. Kashirina (Rus) 322 (142+180); 2. Lysenko (Ucr) 280 (126+154); 3. Aanei (Rom) 261 (120+141).
TAEKWONDO MOLDAVIA OPEN Al Moldavia Open ben sei podi per l’Italia. Due i secondi posto: di Roberto Botta nella - 80 kg e Giovanni Giorgi nella -54 kg. E quattro terzi posti, con Leonardo Basile (+87 kg), Simone Crescenzi (-63 kg), Cristiana Rizzelli (-67 kg) e Ginevra Graf (-46 kg).
TUFFI RIECCO TANIA (al.f.) Ai Tricolori di Bolzano, rientra Tania Cagnotto dopo l’influenza. Uomini. 1 m: Tocci 431”20, Chiarabini 364.60, Auber 348.45. Donne. 3 m: Dallapè 303.70, M. Marconi 236.50, Bilotta 228.60; 3 m sincro: Cagnotto-Dallapè 299.70.
U na grande, grandissima Princess Grif è andata vicina al colpac
cio nel prestigioso Prix del’Atlantique (gr. 1, m 2150),la corsa più importante dell’ippodromo di Enghien, alle porte di Parigi. La figlia diVarenne, malgrado corresse in prospettiva Lotteria(cui è destinata il 3 maggio)e con una scomoda posizione di lancio in seconda fila,è scattata fortissimo all’in
gresso della lunghissima dirittura, finendo a meno di unalunghezza dalla vincitrice Moving On (F. Nivard), allenatacome Princess da Fabrice Souloy. Che dopo la corsa ha detto: «Entrambi hanno battutoun signor cavallo come Timoko e questo non è da sottovalutare. Princess è da tempo cheva forte e ora andrà al Lotteria.Moving On farà la FinlandiaAjo». Solo terzo dunque il favorito Timoko, che da leader
ha preceduto lo sfortunato Robert Bi, che ha sempre corso alle sue spalle e non ha mai trovato lo spazio per sprintare.
Prix de l’Atlantique -m 2150: 1 Mo-ving On (F. Nivard) 1.12.9 ; 2 Princess Grif (R. Andreghetti) 1.13; 3 Timoko; 4 Robert Bi; Tot. in Italia: 8,40; 2,04, 2,94, 1,36 (71,28) Trio: 592,96.
A TORINO 2 GP Sulla stradache porta al Lotteria, oggi c’è ilCosta Azzurra. Occasione perNapoleon Bar di vincere per laterza volta questa corsa, già sbancata nel 2012 e 2014. Sulla sua strada il ritrovato NestaEffe (reduce dal successo triestino Jegher al rientro) e il regolare Owen Cr. Nel convegnoanche il Città di Torino chechiama Santiago d’Ete dopol’exploit a Padova.
6ª corsa - 17.25 - GP Costa Azzurra - Euro 132.000, m 1600: 1 Radiofrec-cia Fi (Fed. Esposito); 2 Owen Cr (P. Gubellini); 3 Nesta Effe (R. Vecchione); 4 Orsia (G. Minnucci); 5 Napoleon Bar (E. Bellei); 6 Linda di Casei (A. Goccia-doro); 7 Re Italiano Ur (T. Di Lorenzo); 8Mineiro As (A. Di Nardo); 9 Pace del Rio (Santo Mollo); 10 Pleasure Kronos (F. Martinelli); 11 Raul Breed (M. Mino-poli jr); 12 Rue du Bac (R. Andreghet-ti); 13 Zorro Photo (A. Guzzinati).GP AMBROSIANO A San Siro c’è il primo GP 2015 del galoppo italiano. L’Ambrosiano (gr. 3, m 2000) chiama il tedesco Magic Artist, sfidato da Cleo Fan e Fanoulpifer. Ben più spet-tacolare il Certosa (lr, m 1000) mez-zora dopo con 13 velocisti al via. IERI QUINTÉ 3-12-1-8-2 A Firenze (m 1500): 1 Sooner Green (G. Marcelli); 2 City Napoli; 3 Blindman; 4 Kaffedan; 5 Sole Marino; Tot.: 19,48; 3,65, 1,73, 2,27 (88,31). Quinté: n.v. Quarté: 1.234,42. Tris: 331,62. OGGI SI CORRE A Trotto: Bologna (15), Napoli (15.30), Montegiorgio (15.20), Torino (15.10). Galoppo: Mila-no (14.35) e Roma (14.30) e Chilivani (14.50).
L’arrivo dell’Atlantique: Moving On vince, Princess (n. 9) è 2ª FORNI
Dopo il terzo giro dello Shenzhen International, torneo dell’European Tour in corso in Cina (par 72), Marco Crespi è sceso dal 5° al 17° posto con -5 (69 70 72); Matteo Manassero è 28° con -3 (69 70 74), Renato Paratore43° con -1 (72 71 72). In testa c’è il thailandese Kiradech Aphibarnrat con -12 (67 69 68), che ha due colpi di vantaggio sullo statunitense Peter Uihlein (67 68 71). Ancora in corsa per il titolo anche lo spagnolo Pablo Larrazabal con -9 e, a -8, gli inglesi Matt Ford e Tommy Fleetwood, l’argentino Emiliano Grillo e l’australiano Scott Hend.
RISCOSSA SPIETHÈ bastato un giorno, a Jordan Spieth, per tornare allo stato di forma che l’aveva portato a trionfare all’Augusta Masters. Al Rbc Heritage in South Carolina, dopo un primo giro in sordina (93° con 74, +3), venerdì il 21enne statunitense ha chiuso in 62 colpi con -9 (9birdie) e adesso è settimo con -6. Meglio di lui ha fatto Troy Merritt con 61 colpi, balzando anche in testa a -12.
IPPICA
Che bella Princess: a un soffio dal colponel Prix Atlantique1A Enghien solo Moving On meglio della figlia di Varenne. Oggi GP Costa Azzurra a Torino
GOLF
Cina: Crespi 17°Manassero 28°Oggi ultimo giro
Jordan Spieth, 21 anni REUTERS
Il Clermont è la prima qualificata alla finale di Champions, il 2 maggio a Twickenham. Ieri a St. Etienne, i francesi hanno battuto i Saracens 13-9 (p.t. 3-6). Decisiva la meta a inizio ripresa di Fofana, servito da uno splendido calcetto di Brock James. Oggi alle 16.10 a Marsiglia, Tolone-Leinster (dir. Sky Sport Plus). La finale di Challenge, il 1° maggio allo Stoop di Twickenham, sarà Edimburgo-Gloucester. Ieri, nella seconda semifinale, Gloucester-Exeter 30-19.PROROGA ZEBRE (ma.p.) Il consiglio federale Fir ha approvato la proposta d’acquisto del pacchetto azionario delle Zebre arrivata da una cordata parmigiana e ha spostato a martedì 28 la data per il versamento dei circa 300mila euro: proroga dovuta, secondo fonti interne alla cordata, a tempi bancari. Il Consiglio ha anche esteso da 3 a 4 anni il vincolo per chi frequenta le accademie under 18 e da 2 a 3 per l’under 19.PARI (i.m.) Nell’andata dello spareggio per la Challenge 2015-16, Rovigo-Calvisano 17-17,mete di Majstorovic, Mbandà, 4 calci per Basson e Seymour.
RUGBY
Champions, Clermontprima finalista
Wesley Fofana, 27 anni AFP
(g.l.g.) Riunione fiume quella allestita da Paciucci e dalla Roundzero ad Ostia con sei incontri dilettanti ed un interessante titolo dei supergallo che Emiliano Salvini ha meritatamente conservato contro Michele Crudetti dopo un combattimento intenso. Ha vinto l’esperienza e la regolarità. Ha faticato un po’ Di Silvio al suo rientro. Risultati - Piuma: Trandafir (2-1-1) e Genovese (1-7-1) pari 6 t. Superwelter: Lezzi (7-4-1) b. Tobia Loriga (22-8-2) p. 6. Leggeri: Di Silvio (18-7-1) b. Marongiu p. (3-5-1) p. 6. Supergallo, campionato italiano: Emiliano Salvini (17-20-2) b. Michele Crudetti (8-1-1) p. 10. Arbitro: Marco Marzuoli. Giudici: Di Mario 96-95, Ramacciotti 98-93, Bibbiani 96-95.RINVIO DI LUISA (m.cip.) La difesa del titolo supermedi dell’Ue del campione in carica Andrea Di Luisa, che avrebbe dovuto svolgersi sabato a Montefiascone (Vt) contro il 26enne francese Kevin Thomas Cojean, è stata rinviata al 16 maggio per un infortunio alla mano destra.
BOXE
Supergallo: Salvini mantieneil Tricolore
Emiliano Salvini, 36 anni ACTIVA
Arnaldo Deserti (Bogliasco)
CAN. NAPOLI-BOGLIASCO 8-9(3-3, 3-3, 0-1, 2-2)Canottieri Napoli: Vassallo, Buono-core, Di Costanzo, Migliaccio 3, Da.Brguljan 2, Borrelli, Ronga, Campopiano, G.Mattiello, Velotto 1, Baraldi 1, Esposito 1. N.e. Turiello. All. Zizza. Bogliasco: Prian, De Trane 2 (1 rig.), A.Di Somma, Gavaz-zi, E.Di Somma 1, Ravina 1, Loomis, Monari 1, Boero 1, Guidaldi, Guidi, Deserti 3. N.e. Pellegrini. All. Betti-ni. Arbitri: Caputi e Centineo. Note: sup. num. Canottieri 11 (3 gol), Bogliasco 7 (2). Usc. 3 f. Mona-ri 23’30’’, Buonocore 23’50’’, A. Di Somma 31’30’’. (f.nap.) SAVONA-LAZIO 11-13(1-5, 2-2, 4-3, 4-3)Carisa Savona: Antona, Alesiani 1, Damonte 2, Colombo 3, L.Bianco, Giunta 1, Mistrangelo 2, Lo Basso, G. Bianco, Tomasic, Agostini, G.Fio-rentini 2. N.e. Zerilli. All. Angelini. Lazio: Vespa, Samuels 2, Di Rocco 2, Sacco, Gianni, Colosimo 2, Vitto-rioso 2 (1 rig.), Leporale 1, A.Calca-terra 3, Maddaluno 1, Mele. N.e. Correggia. All. Formiconi. Arbitri: L. Bianco e Pascucci. Note: sup.num. Savona 6 (3), Lazio 8 (6). (f.si.) ACQUACHIARA-FLORENTIA 17-9 (5-5, 3-2, 4-1, 5-1) Carpisa Yamamay Acquachiara: Lamoglia, Tozzi 1, Rossi 1, Paskvalin 5, Marziali 2, A.Petkovic 1, Lanzoni 1, Ferrone 1, S.Luongo 3, Valentino, Astarita 1, M.Gitto 1, Caprani. All. De Crescenzo. Florentia: Mugelli, Gambacorta 2, Generini, Coppoli 1, Panerai 2, Turchini, Brancatello 1, Dani 1, Gragnani, Gobbi 1, Ercolano, E.Calcaterra 1, Cicali. All. Vannini. Arbitri: Lo Dico e Ruscica. Note: sup. num. Acquachiara 10 (7), Florentia 4 (2). Usc. 3 f. Coppoli 29’34’’. (f.nap.)POSILLIPO-VIS NOVA 11-9(2-4, 2-2, 3-3, 4-0)Posillipo: Caruso, Ferraro, Briganti, Foglio 1, Klikovac 1, Mauro, Renzuto, Gallo 3 (1 rig.), E.Russo, Bertoli, Mandolini 3, Saccoia 3 (1 rig.). N.e. Negri. All. Occhiello. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 2 (1 rig.), Murro 1, Banovac 1, Parisi 1, Spinelli, Innocenzi, Vitola 1, Rigo 1, Cuccovil-
PALLANUOTO
L’ultima di A-1Il Bogliasco va ai playoffe sfida il Recco
lo 2. All. Ciocchetti. Arbitri: Pinato e Romolini. Note: sup. num. Posilli-po 4 (2), Vis Nova 5 (0). Usc. 3 f. E.Russo 22’50’’. Esp. Bertoli per proteste 20’10’’. (f.nap.)
Classifica: Pro Recco 63; Brescia 61; Acquachiara 50; Sport M. 44; Savona 34; Posillipo 32; Can.Napoli 26; Bogliasco 24; Lazio 22; Como 19; Vis Nova* 10; Florentia* 4. (*in A-2). Quarti (22, 25, ev. 26/5): Bogliasco-Pro Recco, Can.Napoli-Brescia, Posillipo-Acquachiara, Savona-Sport Management.
DONNE Ritorno dei quarti: Messi-na-Orizzonte 14-12 rig. (10-10), Bogliasco-Rapallo 6-4. Semifinali (2, 6, ev. 9/5): Mediterranea Impe-ria-Messina, Padova-Bogliasco.
CHAMPIONS (i.v.) Nella 9a giorna-ta, la Pro Recco non brilla ma batte allo sprint gli ungheresi dell’Eger.PRO RECCO-EGER 11-9(4-1, 2-5, 3-3, 2-0)Pro Recco: Tempesti, D.Pijetlovic 1, Jokovic 1, F.Di Fulvio, Filipovic 1, A.Ivovic 2, Prlainovic 2; Giorgetti 1, Figlioli 1, Aicardi 1, Figari, Felugo 1. N.e. Pastorino. All. Milanovic. Eger: Mitrovic, Zalanki 1, Hosnyanszki, Cuk 3, Erdelyi 2 (2 rig.), Vapenski 1, Bedo; Angyal 2, Cuckovic, Szivos 1, Harai, Lorincz. N.e. Csoma. All. Tabrovski. Arbitri: Schwartz (Isr) e Teixido (Spa).Girone A: Radnicki (Ser)-Olympia-cos (Gre) 7-8, Brescia-Barceloneta (Spa) 12-4 giocata venerdì. Classifica: Pro Recco 27; Eger 13; Barceloneta 11; Olympiacos 10; Radnicki 9; Brescia 8.
44 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
45DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVAAltriMondiR
di GIORGIO DELL’[email protected]
È così raro che i protagonisti diun fatto di cronaca siano dellepersone buone… Ci occupiamoperciò del padre fuggito col suofiglioletto di quindici giorni, epoi ritrovato, con uno stranosentimento in petto, qualcosache sta a mezzo tra la commozione e l’incredulità.
1 Il padre che ha rapito ilbambino sarebbe un uo-mo buono?
Sì, è solo un uomo malato, icui fantasmi sono tenuti a bada dai farmaci. Da ultimo nonvoleva più prendere questifarmaci. Non è scappato perportar via il bambino, ma persottrarlo ai cattivi che volevano avvelenarlo. Domenicascorsa è sparito per quasi tutto il pomeriggio ed è poi ricomparso verso le sei dicendoche era andato a compraredel mangiare in Francia, dovecerti rischi non si corrono. Lafamigliola protagonista diquesto fatto di cronaca vive
ad Orbassano, prima cinturatorinese, e la Francia è a un passo. Per questo, martedì, quando il papà è scomparso di nuovo, la mamma sulle prime nonsi è allarmata: era tornato domenica, sarebbe tornato anchemartedì. Ma tornare, non tornava e s’è dovuta avvertire lapolizia e mobilitare poi gliagenti francesi e dopo gli agenti francesi, gli agenti spagnoli.Però, che volesse fare del maleal bambino, no. All’hotel IbisCaluire di Lione hanno trovatouna tettarella. Lo ha nutrito etenuto al caldo come si deve.All’hotel Ibis lo ha visto il dottorManuele Vecchi, che si trovavanella città francese per un convegno. S’è allarmato solo ilgiorno dopo, quando ha visto lafoto sul giornale e s’è ricordatodi quell’uomo che era uscitodall’ascensore con lui. Aveva
una specie di borsa portadocumenti e un sacchetto di nylon,di quelli della spesa, che ciondolava. «Una scena dolce. I duesembravano in salute. Stavanobene». Nessuno, nemmeno lamoglie, ha mai pensato che ilpiccolo Matteo corresse qualche rischio. Il padre, mentreguidava, lo ha sempre tenuto alsicuro nell’apposito ovetto agganciato al sedile di dietro. Domenica 29, quando la famigliaè tornata a casa dopo il parto, ilpapà mostrava il figlio a tuttiquanti, inorgogliendosi del fatto che un giorno quel piccolinolì avrebbe giocato a pallone.
2 Ieri gli spagnoli hannoscarcerato il padre. Mi ri-cordi come si chiama que-
sto padre.Enzo Costanza, di anni 39. Lamamma, Stefania, di anni 32.Questo è il loro primo figlio.Mentre tutti lo cercavano, il padre di Enzo, avvicinato dai cronisti, ha detto: «Quando tornagli tirerò le orecchie». Il giudicedi Albacete, a 250 chilometrida Madrid, non aveva ragionedi tenerlo in galera. Al bambino
non era stato torto un capello,stava anzi benissimo. Il reatoera poi cominciato in Italia,quindi spettava ai giudici italiani indagare e processare.Queste parole — “giudici”,“indagini”, “processo” e magari, dio non voglia, “condanna” — sembrano enormi difronte a quell’anima indifesache è fuggita per la paura chefacessero qualcosa al suo piccolo.
3Gente così non starebbemeglio in manicomio?Non lo dica neanche per
scherzo. Non abbiamo parlato della bontà della moglie,Stefania. Nel 2006 diagnosticano questa cosa al marito,chiamiamola una specie diparanoia, con il solito caricodi ansie improvvise, insonnie,palpitazioni. I medici tengono sotto controllo la situazione con le medicine. La moglienon smette per questo di volergli bene, e anzi ci fa un figlio. Solo che, appena Enzosmette di aiutarsi con le medicine, le fobie ricominciano.Erano andati dal medico e ilmedico aveva sancito che lasituazione s’era un poco aggravata, quindi si sarebberodovute aumentare le dosi. Secondo il parere generale èproprio questo che ha scatenato qualcosa nel papà. Dimedicine non ha più volutosentir parlare e, senza medicine, gli incubi sono tornati. Incubi che adesso riguardavanoaddirittura il piccolo. Impensabile, doveva fare qualcosa.
4Quindi è buona anche lamoglie.Ieri ho visto i video in
cui, tenendo il neonato Matteo in braccio, parlava con igiornalisti. Molto tranquilla. «Vuole bene lo stesso a suomarito?». «Sì, certo, è unbuon padre, protettivo, sapevo che non sarebbe successoniente, che bisognava soloaspettare». Enzo, che lavoraal Centro Ricerche della Fiat eha un Suv Freemont grigio,dopo aver toccato Lione, percorso il sud della Francia eviaggiato nel cuore della Spagna — centinaia e centinaiadi chilometri tenendo sempreil cellulare spento per non dover affrontare la prova di uncolloquio con la moglie —stava probabilmente andando a Fatima.
5 È religioso?Molto, è uno che parlaspesso di Lourdes e di
Fatima. Ma a un tratto, durante la fuga, s’è fermato etutto confuso ha chiamato finalmente la moglie. «Il bambino sta bene, te lo riporteròpresto» ha detto. Poi ha aggiunto: «Non so cosa sarà dime».
IL FATTODEL GIORNOÈ FINITO UN INCUBO A sinistra la mamma Stefania
con il piccolo Matteo e la polizia spagnola. A destro Enzo Costanza
Rilasciato il papà fuggitocol figlio di 15 giorniMa come ha fatto la moglie a perdonarlo?1Scarcerato dai giudici spagnoli: soffre di un problema psicologicoe voleva solo proteggere il neonato. Per la donna «è un uomo buono»
L’AGGRESSIONE DI MILANO
«Coppia dell’acido, peggio dei mafiosi»1Il gip: «Sono dei serial killer, volevano purificare gli ex di lei»
Q ualsiasi uomo che avesseavuto contatti con Martina andava «purificato».Era questo l’assurdo pia
no della «coppia diabolica», labocconiana Martina Levato e ilsuo compagno broker Alexander Boettcher, che il 28 dicembre a Milano bruciarono condell’acido il volto del 22enne Pietro Barbini, ex fidanzato dilei. I due, insieme al compliceAndrea Magnani, sono già incarcere con l’accusa di lesionigravissime, ma secondo il gip diMilano Giuseppe Gennari ci sarebbe di più. Nella sua ordinanza si legge infatti: «Chi scrive ha
avuto a che fare con delinquentidi ogni livello e categoria. Mafiosi, ’ndranghetisti, rapinatoria mano armata, terroristi pronti a uccidere persone inermi, assassini di professione. Ebbene,mai si è avvertita una percezione di così intenso pericolo».
SPIETATI I tre costituirebberoper il gip una vera e propria associazione per delinquere. «Sono dei serial killer» e per loro«colpire il viso delle vittime serve a cancellare la loro identità equindi a cancellarle dalla vita diMartina Levato». Oltre all’aggressione a Barbini, la ragazza
è accusata anche di un tentativo di evirazione di uno studentedella Cattolica, con cui aveva avuto una breve relazione. È«veramente stupefacente», sottolinea a questo proposito il gip,come «una ragazza della suaetà, senza esperienza criminale» sia stata «capace» di colpire«a sangue freddo» un «amicocon modalità brutalmentecruente». Nella lista della banda pare ci fossero altri tre nomidi uomini da punire. E un altro,Stefano Savi, sarebbe stato sfregiato il 2 novembre perchéscambiato con un uomo con cuila Levato aveva avuto un flirt. Alexander Boettcher, 30 anni
NOTIZIE TASCABILI
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Washington per il verticedel Fondo monetario internazionale si è mostrato sicuro. «Il governo ha rivisto le previsioni di crescita al rialzo, per il 2015 e il 2016, allo 0,7 e all’1,4%». E ha aggiunto: «Non è vero che il debito cresce. Nel 2015 si stabilizza e poi scenderà». Sul lavoro: «L’occupazione nel 2014 è aumentata, ma «quella giovanile resta alta». E non è mancato un accenno alla crisi greca: «Non toccherà l’Italia». Sul tema è intervenuto il presidente della Bce Mario Draghi: «Il successo della Grecia dipende dal suo governo». Draghi ha aggiunto che è prematuro speculare suun’uscita del Paese dall’euro. «Ma ora siamo meglio equipaggiati», ha concluso.
AL VERTICE FMIPadoan sicuro:«Debito non salema si stabilizza»
«È prematuro parlare di fiduciaadesso, bisogna prima affrontare l’Aula». Così il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha risposto ieri sulla legge elettorale a margine di un incontro a Lucca. «La fiducia viene usata nei provvedimenti centrali per l’agenda del governo e del Paese — ha aggiunto la Boschi —. Sicuramente l’Italicum lo è, ma vedremo». Il ministro ha spiegato come il Senato non elettivo sia «un punto chiave della riforma».
L’ITER DELL’ITALICUMLegge elettorale,Boschi: «È prestoper la fiducia»
In Afghanistan, almeno 38 persone sono morte e oltre 130 sono rimaste ferite in un attentato, ieri, all’ingresso di una banca nella città di Jalalabad, 120 km ad est di Kabul, vicino al confine con il Pakistan. L’attentato è avvenuto quando decine di persone, tra le quali funzionari e poliziotti, stavano ritirando il proprio stipendio nell’istituto. A farsi saltare in aria è stato un kamikaze a bordo di un moto-risciò. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis anche se gli esperti hanno dei dubbi. Si tratterebbe del primo attentato del Califfato nel Paese. Dopo la strage è intervenuto il presidente afghano Ashraf Ghani: «In questo giorno di lutto i talebani dovrebbero chiarire se stanno con i terroristi o con la Nazione».
L’ISIS RIVENDICA, CI SONO ALMENO 38 MORTI
Il luogo dell’attentato kamikaze a Jalalabad in Afghanistan REUTERS
Kamikaze in una banca:è strage in Afghanistan
Il ministro Maria Elena Boschi
La polizia ha arrestato 44 scafisti nell’ultima settimana: i criminali sono ritenuti responsabili di almeno 15 sbarchi, uno dei quali culminato in un naufragio che avrebbe provocato la mortedi oltre 300 persone. Proseguono le inchieste sulle reti criminali che trafficano i migranti in partenza dalla
Libia, dall’Egitto e dalla Turchia. Gli sbarchi non si arrestano. Ieri a Messina sono giunti, infatti, altri 454 profughi, tra questi 8 donne incinte. A Palermo sono sbarcati in 93. In una settimana gli arrivi hanno toccato quota 11 mila.
ARRESTATI 44 SCAFISTISbarchi infiniti:11 mila migrantiin sette giorni
Migranti sbarcati a Palermo
Potrebbe avere conseguenze pesanti il caos che si è creato venerdì per i tre diversi scioperi del trasporto pubblico a Roma. Il sindaco Ignazio Marino è a caccia di colpevoli e ieri ha affermato: «Non escludo che con l’apertura domani della commissione d’inchiesta possano arrivare dei licenziamenti già da martedì. È uno spirito scomposto di affrontare una situazione che vogliamoportare alla massimi efficienza» ha detto al Tg1. Quindi fa un paragone: «A Milano un macchinista della metro lavora oltre 1150 ore l’anno, a Roma solo 720». Sul venerdì nero si sta muovendo anche la Procura, dopo l’esposto presentato dal Codacons.
DOPO IL CAOS TRASPORTI DI VENERDÌRoma, Marino furioso per lo sciopero«Non escludiamo i licenziamenti»
Costanza torna a casanel Torinese ma adesso dovrà fare i conti con la giustizia italiana
LA CHIAVE
46 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVAAltriMondiR
La scuola torna a fermarsi compatta. Martedì 5 maggio, i lavoratori — docenti, Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) e dirigenti scolastici — aderenti a Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, Gilda-Unams e Snals-Confsal, scenderanno in piazza contro il disegno di legge sulla «Buona scuola», presentato dal governo e in discussione in questi giorni in Parlamento. A questo punto, i Cobas della scuola che manifesterannoil prossimo 24 aprile, potrebbero decidere di revocare la loro protesta e aderire all’agitazione. Anche gli studenti della Uds e della Rete studenti medi hanno aderito alla protesta. Era dal 30 ottobre 2008, l’epoca della riforma Gelmini, che la scuola non scendeva in piazza con tutte le sigle sindacali. Secondo i sindacati «mancanoun reale piano di investimenti e un piano di assunzioni: si rischia di compromettere il futuro della scuola italiana». A far discutere è anche l’aumento dei poteri dei dirigenti scolastici. Duro Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, che ha parlato di Renzi come di «un apprendista stregone» che non ha «conoscenza e competenza in materia». Il governo non è parso preoccupato: «Rispetto una forma legittima di dissenso come lo sciopero — ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini — ma stiamo cercando di creare ampio consenso su una riforma che ha dei principi rivoluzionari dal punto di vista culturale, del metodo e delle governance delle scuole». «Questa è la prima grande mobilitazione del settore dopo il ddl. Credo che unitariamente bisogna decidere di proseguire anche con lo sciopero generale», ha rilanciato, invece, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
LA RIFORMA NEL MIRINO
Scuola, strappodei sindacati«Il 5 maggiosarà sciopero»
IL TOUR TRA GLI SCAVI
Esuberi WhirlpoolRenzi agli operai:«Me ne occupo io»1In visita a Pompeiper Expo Idee il premier riceve i lavoratori Indesit«Il futuro è qui»
Mattarella dal Papa«Grido di dolore per i disoccupati»1Primo incontro ufficiale. In Vaticano torna un capo dello Stato cattolico. E sugli immigrati: «Si muova l’Ue»
Elisabetta EspositoROMA
H anno avuto il loro primoincontro nella bibliotecaprivata del Papa. E non è
difficile immaginare SergioMattarella camminare lungo gliscaffali pesanti di storia mentrelancia occhiate a quei volumiunici. Lì, il presidente della Repubblica e il Santo Padre hannoparlato per 23 minuti. Unachiacchierata tra anime colte,per affrontare le questioni piùimportanti del nostro Paese emagari pure la delicata questione armena. Forse hanno parlatoanche di fede, visto che Mattarella è il primo capo di Stato cat
tolico dopo 15 anni di presidenti laici o poco meno. Di sicuroentrambi hanno cercato di rendere quest’incontro, tra l’altroprivo di un’agenda di temi prestabilita, meno formale del solito: Mattarella, accompagnatodalla figlia Laura e da cinque nipotini, era senza il tradizionale
frac e Papa Francesco senza lasua stola.
INTESA Pubblicamente hannomostrato il loro comune intentosu diversi temi, a partire dalladisoccupazione. «La carenza dilavoro per i giovani — ha avvertito il Papa — diventa un gridodi dolore che chiama in causa tutti noi, dai pubblici poteri agliimprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compiaogni sforzo per porvi rimedio,dando alla soluzione di questoproblema la giusta priorità. Èindispensabile che le giovanigenerazioni, tramite il lavoro,abbiano la possibilità di progettare con serenità il loro futuro».E Mattarella: «Governo e Parlamento italiani sono impegnatiad adottare misure che consentano al nostro Paese di lasciarsialle spalle una crisi che è statalunga e dolorosa e da cui soloora si inizia a intravedere l’uscita». Bergoglio ha parlato anchedi immigrati, esprimendo «gratitudine per l’impegno che l’Italia nell’accogliere i migranti» eribadendo che «non dobbiamostancarci nel sollecitare un impegno a livello europeo e internazionale». I due hanno condannato poi le violenze sui cristiani e parlato anche di Expo(«Un’occasione per rifletteresull’ambiente», ha detto il Papa) e Giubileo («Un’occasioneper riflettere su solidarietà e pace», ha chiuso Mattarella).
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Francesco Rizzo
M entre il WashingtonPost lo promuove(«sta cercando di
scuotere lo sclerotico sistema politico ed economicoitaliano»), il premier MatteoRenzi torna dagli Usa e spende il sabato a Pompei, inCampania. Dove il suo ottimismo non sembra soffrire iljetlag. «Ho una tesi ambiziosa, quasi arrogante: l’Italia èpiù interessante nel futuroche nel passato», annuncia ilcapo del governo intervenendo a Expo Idee, benché aquel passato rimandino proprio le bellezze di Pompei. E,forse, il fascino dell’anticacittà ispira il premier: «Lacultura è l’anima del Paese»,sottolinea, accarezzando igiovani che non hanno lasciato l’Italia («Ai cervelli infuga non dico di tornare, maquelli che rimangono, sia chiaro, non sono mica deipancreas, il futuro è qui»).Poi indica i lavori per la conservazione del sito archeologico come prova che si puòvincere «il derby tra chi godea fare l’elenco dei problemi echi quei problemi vuole risolverli»; bacchetta i tanticorrotti («favoriti anche da una burocrazia asfissiante»)e rilancia l’Expo, «che non è
un ristorante né una fiera —sottolinea Renzi — ma unagrandissima opportunità per ilPaese». Il premier punta a ventimilioni di visitatori. Ovvero ildoppio dei biglietti che si prevede saranno venduti all’aperturadell’esposizione.
RISCHIO Ma Renzi, che venerdìaveva sponsorizzato la “nuovaflessibilità” del mercato del lavoro italiano davanti ai potenziali investitori Usa, non ha potuto evitare la granaWhirlpool,visto che gli americani voglionofermare le attività della fabbricadi Carinaro (Caserta) e prevedono 1350 esuberi in tutt’Italia.Sulla vicenda, il premier — chein luglio, all’atto dell’acquisizione da parte degli statunitensi,aveva parlato di «operazionefantastica» — si è detto «stupito» e ha incontrato le rappresentanze sindacali. Sull’esito, riferisce il presidente della RegioneCampania, Stefano Caldoro: «Ilpresidente del Consiglio ci hagarantito il suo personale impegno a non perdere nemmeno unposto di lavoro: sono a rischio890 occupati». La conferma arriva dai sindacati: «Il presidenteci ha assicurato che il governoaprirà con Whirlpool un tavoloistituzionale a Palazzo Chigi,per far sì che le produzioni restino in provincia di Caserta. E chemetterà lo stesso impegno profuso per Terni, Ilva di Taranto eElectrolux». Domani i rappresentanti dei lavoratori avrannoun primo incontro con l’azienda. Alle promesse di Renzi fa ecoil ministro del Lavoro, GiulianoPoletti: «L’azienda trovi un equilibrio tra le proprie scelte industriali e i problemi sociali, ovvero la tutela dei lavoratori».
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Matteo Renzi, 40 anni, ieri durante il discorso a Pompei (Na) ANSA
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Papa Francesco ANSA
PER LA SINDONEUN MILIONEDI PELLEGRINI Da oggi alle 16.30 fino al 24 giugno la Sindone (foto LaPresse) torna esposta ai fedeli nel Duomo di Torino. Già un milione le prenotazioni. Le offerte raccolte verranno consegnate al Papa, che sarà a Torino il 21 e 22 giugno. Oltre 4.500 i volontari che assisteranno i pellegrini.
Il ministro Stefania Giannini
SERGIO MATTARELLA CAPO DELLO STATO
LA VIOLENZA CONTROI CRISTIANI INTERPELLA
LE COSCIENZE DI TUTTI COLORO CHE AMANO LA
LIBERTÀ E LA TOLLERANZA
Liberazionedella
1945 2015
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47DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
LA FICTION «FUORICLASSE»
QUELLA PROFNON SMETTEDI DIVERTIREL’arrivo a Torino di Beatrice Passamaglia (Lunetta Savino), detta Bea Pazz, è una delle novità della terza stagione di «Fuoriclasse», la serie tv con Luciana Littizzetto prof e mamma, che — oltre alla sorella Bea — deve fronteggiare il debutto all’università del primogenito Michele e le ansie da paternità del compagno Enzo (Fausto Maria Sciarappa).DA VEDERE STASERA ALLE 21.35 SU RAI UNO
MotociclisMoGP ARGENtiNAMoto 3. Gara18.00 - Sky MOTOGPGP ARGENtiNAMoto 2. Gara19.15 - Sky MOTOGPGP ARGENtiNAMoto GP. Gara21.00 - Sky MOTOGP
NUotocAMPioNAti itAliANiDa Riccione9.00 - Rai SPORT 1
RUGBYtoloNE - lEiNstEREuropean Champions Cup16.10 - Sky SPORT PluS
tENNisitAliA - UsAFed Cup. Spareggio11.30 - Rai SPORT 2RUssiA - GERMANiAFed Cup12.00 - SuPERTEnniSAtP MoNtEcARloFinale14.30 - Sky SPORT 2
VollEYcMc RAVENNA -PARMAREGGio MoDENASuperlega. Quarti di finale17.30 - Rai SPORT 1
cAlciosAssUolo - toRiNoSerie a12.30 - Sky SuPERCalCiO,MP CalCiO, Sky CalCiO 1MANchEstER citY -wEst hAMPremier league14.30 - FOX SPORTSchiEVo - UDiNEsESerie a15.00 - Sky CalCiO 4EMPoli - PARMASerie a15.00 - Sky CalCiO 3lAtiNA - cAtANiASerie B15.00 - Sky CalCiO 7liVoRNo - fRosiNoNESerie B15.00 - Sky SPORT 1,Sky CalCiO 6PAlERMo - GENoASerie a15.00 - Sky CalCiO 2,MP CalCiO 2RoMA - AtAlANtASerie a15.00 - Sky CalCiO 1,MP CalCiO 1AstoNVillA-liVERPoolFa Cup16.00 - FOX SPORTS 2NEwcAstlE-tottENhAMPremier league17.00 - FOX SPORTSwolfsBURG-schAlkE04Bundesliga17.30 - Sky CalCiO 9
cAGliARi - NAPoliSerie a18.00 - Sky SuPERCalCiO,Sky CalCiO 2, MP CalCiOiNtER - MilANSerie a20.45 - Sky SPORT 1,Sky SuPERCalCiO,Sky CalCiO 1, MP CalCiOlioNE - st. EtiENNEligue 121.00 - FOX SPORTS
AUtoMoBilisMoGP BAhRAiNF1. Gara17.00 - Sky SPORT F1, Rai 3iNDYcARDa long Beach22.30 - Sky SPORT F1, Rai 3
BAskEtcAPo D’oRlANDo -MilANoSerie a20.30 - Rai SPORT 1clEVElAND cAVAliERs -BostoN cElticsnBa Playoff.21.00 - Sky SPORT 2
ciclisMoAMstEl GolD RAcE14.00 - EuROSPORT
GiNNAsticAARtisticAEURoPEiDalla Francia15.00 - Rai SPORT 1
GAZZAMETEO Roma
MAXMIN
MAXMIN
MAXMIN
MAXMIN
MilanoMAXMIN
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MAXMIN
DOMANIRomaMilano
DOPODOMANI
a cura di ILMETEO.IT 9°15°
13°19°
7°19°
12°21°
10°22°
9°22°
Volendo, potete riposare, rilassarvi o lavorare su ritmi accettabili. Siete pure fighi e ispirate sicurezza. Oltre che esalare afrori suini: si cucca.
21/3 - 20/4ARIETE
6-
Siete operosissimi, fattivissimi, un po’ rompizebedei. Ma afin di bene. Evitate però le cupezze attirasfiga e godetevi la domenica. Ormon romantico.
23/9 - 22/10BILANCIA
6,5
La compagine planetaria vi mandain goal in ogni ambito: nel lavoro, in amore, nello sport. E i vostri cucchiai suini entrano in ogni porta. Grandi.
21/4 - 20/5TORO
8-
La Luna vi mostra cose più utili (per quanto, forse, spiazzanti) di quanto avreste creduto. Ergo: don’tlagn. Lo stress c’è, il sudombelico è turpino.
23/10 - 22/11SCORPIONE
6+
Gli “assolo” nel lavoro e nello sport vi riescono alla grande e vi rendono delle vere autorità. La fornicazione unlimited vi sciupa un po’ però: occhio.
21/5 - 21/6GEMELLI
6,5
Il progetto più importante di oggi (ma non solo di oggi) siete voi stessi. Dedicatevi dunque tonnellate di narcisismo, amatevi, fornicate. E rinascerete.
23/11 - 21/12SAGITTARIO
6
Evviva la domenica, se è così speciale come afferma la Luna. Gli amici sono complici stretti, il lavoro gratifica, l’amor vi bea con interludi suini.
22/6 - 22/7CANCRO
7
Giornata creativa, fattiva e di fulgore. Il vostro charme cresce, ogni diversivo appaga, i pudori cadono, gli indumenti pure. Ci si diverte, insomma.
22/12 - 20/1CAPRICORNO
7,5
Giornata piacevole come un orzaiolo. Anche negli affetti. State su. E non perdete né tempo né colpi. Le energie per fornicare non ci sono. Ma ritorneranno.
23/7 - 23/8LEONE
5,5
Gli impicci vi fanno venire gli zebedei elicoidali, come i fusilli. Relaxatevi e evitate i tignosi. Suinamente, comunque, potreste non fare figuroni.
21/1 - 19/2ACQUARIO
5,5
Siete vincentissimi, oggi. Nel lavoro, nello sport, in amore, in ogni altro ambito. E la fortuna vi assiste in modo sfacciato. Oltre che suino. Uau.
24/8 - 22/9VERGINE
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«Più idee che soldi»La fantascienza popdi lady Anderson1A Venezia l’autricedi Ufo e Thunderbirds«Oggi c’è il digitalema conta l’emozione»
Massimo ArcidiaconoINVIATO A VENEZIA
C’ erano i Beatles, iRolling Stones, l’Inter vinceva il suo
primo treble… e i Thunderbirds di Gerry e Sylvia Anderson arrivavano in tv. Unaserie a quei tempi modernissima: le avventure di unasquadra di soccorso ipertecnologica, l’International Rescue, interpretata da marionette elettroniche. «Eravamo nel periodo perfetto etutti guardavano al futuro»,ricorda Sylvia Anderson,ospite di Cartoon on theBay, dove ha ricevuto il Pulcinella Special Award. Sylvia ha 88 anni, fatica a muoversi ma non ha perso lagrinta: «Avevamo pochi soldi e tante idee, abbiamo lavorato sodo e abbiamo avuto fortuna». Furono girati32 episodi, riandati in ondaper decenni. Sylvia era segretaria di produzionequando conobbe Gerry (malaureata alla London Schoolof Economics). Si sposarononel 1960, si lasciarono vent’anni dopo, nel frattempofecero insieme qualche altra“cosina”. Due figli e serie come Ufo e Spazio 1999: storiadella tv e della propria infanzia per gli over 40. La Anderson a Venezia ha presentato le prime immagini dellasua nuova sfida, The LastStation, in compagnia dellafiglia Dee e di Cass Lewis degli Skunk Anansie, coautoridella serie.
Di cosa parla «The Last Sta-tion»?«Delle avventure di un ragazzo che guida l’ultima sta
zione radio dell’universo. Unmisto tra fantascienza e musica. Ci sono ancora le emozionidella serie originale, senza però le incredibili difficoltà che affrontavamo. Le marionetteerano mosse con fili, avevamomovimenti troppo meccanici.Anche metterle dalla posizionein piedi a quella seduta fu unproblema da risolvere».
Come nacque l’idea di «Thun-derbirds»? «Volevamo fare un film, manon avevamo money, usaremarionette fu una necessità.Mia madre era una disegnatrice di moda, ci diede le primedritte. Col tempo riuscimmo acurare nei minimi particolarianche scenografie, costumi, effetti speciali. Eravamo influenzati dai tempi, dagli Anni 60,ma non pensavamo di fare legrandi cose che poi sono venute. Oggi, grazie al digitale, si lavora velocemente, ma le reazioni del pubblico sono le stesse. Quello che conta è sempretrovare il giusto equilibrio traemozione e tecnica».
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Claudia CatalliLECCE
«C annes? Non mi manca per niente». Nonle manda a dire Car
lo Verdone, ieri con i fratelli Luca e Silvia al Festival del Cinema Europeo di Lecce per consegnare il premio intitolato al padre Mario alla miglior operaprima: Più buio di mezzanottedi Sebastiano Riso. Con l’occasione il regista e attore romanoha mandato il suo “in bocca allupo” ai tre autori in gara al prossimo Festival di Cannes: Nanni Moretti, Matteo Garronee Paolo Sorrentino, con cui halavorato in La grande bellezza.
La verità: per chi tiferà?«Tutti e tre. Sono amici e autoridi spessore, la cosa bella è chesono uno diverso dall’altro:vinceranno, non vinceranno,conta che ci siano in quella vetrina così importante che dimostra l’ottima salute del cinema italiano d’autore».
E le commedie?«C’è poco tempo per godere diquelle belle, ci si tuffa sul mercato dandosi calci gli uni congli altri. Però ci sono anche lenovità, i giovani youtuber daguardare con interesse, sperando che sviluppino al meglioil loro potenziale».
Incontrando i giornalisti ha tuo-nato contro il mancato inter-vento del governo in tema dispettacoli.«Certo, ad oggi non ho vistoprovvedimenti straordinari al
riguardo. Un governo che amalo spettacolo permette la chiusura di un teatro storico comel’Eliseo a Roma? Chiudono teatri, cinema, poi si fanno belli appena vinciamo un Oscar. Laverità è che con il cinema simangia, ed è anche una questione di prestigio. Speriamoche Franceschini, che è un bravo ministro, saprà fare cosebuone».
Nel 2014 è uscito «Sotto unabuona stella»: a che punto è conil suo nuovo film?«Termino di scriverlo in setti
mana, poi discuteremo con ilproduttore De Laurentiis, suppongo voglia farlo uscire a gennaio. Non ho ancora un titolo,ma il protagonista sì: AntonioAlbanese. Sarà una commediadinamica incentrata su me eAntonio, con un paio di beiruoli femminili».
Che personaggio interpreteràstavolta?«Posso solo dire che non mi vedrete in giacca e cravatta, i borghesi mi hanno stancato».
Nel suo ultimo film ha direttoTea Falco, bersaglio di critichesui social network per la sua performance nella serie «1992».Che idea si è fatto?«Un’esagerazione: quando c’èun personaggio fuori daglischemi è perfetta, l’ha diretta Bertolucci e nessuno ha avutoda ridire, con me idem. Non sose in 1992 sia fuori ruolo, ma sodi aver visto recitare altri inmodo più discutibile».
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CARLO VERDONEREGISTA E ATTORE
TIFERÒ PER TUTTI E TRE GLI ITALIANI
A CANNES: VALE COME VETRINA
A GENNAIOESCE IL MIO FILM
CON ALBANESEIL TITOLO? DEVO
DECIDERLO
Carlo Verdone, 64 anni, ha debuttato al cinema nel 1980 EIDON
CARLO VERDONE«La comicitàdel futuro?Sta nascendosu YouTube»1Il regista tra gli ospiti del Festival di Lecce«Troppe le commedie in sala: durano poco»
THE AVENGERS“PRIMA” A SEUL Look insolito per Robert Downey Jr (foto LaPresse). alla “prima” di «Avengers: Age of Ultron» a Seul, in Corea. Il nuovo film della saga dei supereroi escein Italia mercoledì.
SYLVIA ANDERSONAUTRICE TV
IN «THE LAST STATION» RACCONTERÒ DEL
RAGAZZO CHE GUIDA L’ULTIMA STAZIONE
RADIO DELL’UNIVERSO
Una scena di «Thunderbirds»
48 DOMENICA 19 APRILE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA