La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 10 aprile 2015 anno 119 - numero 84 euro 1,40 9 771120 506000 50 4 1 0> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano DA NON PERDERE 2 Vettel carico a Shanghai con Senna nel mirino Ferrari, nuovo stratega ALLIEVI, CASADIO ALLE PAGINE 26-27 Baldini e la maratona «Correre è una fede ma serve più cultura» MOLINARO A PAGINA 35 Ibrahimovic stangato: 4 turni per gli insulti all’arbitro e alla Francia GRANDESSO A PAGINA 20 3 1 FALSAPERLA A PAGINA 29 MOTOGP Vale è carico: «Ad Austin terrò Marquez sotto pressione» 29 BOLDRINI A PAGINA 21 BALO SOLO VIRTUALE COSI’ IN UN ANNO SI E’ BUTTATO VIA La foto postata da Balotelli su Instagram: febbre a 38,7 21 SPORTWEEK DA MAX A CARLITOS RIVINCITE BIANCONERE I N T E R V I S T A E S C L U S I V A PARLA KAKA’ Stasera c’è Maldini Da domani super week-end live con basket e volley DELLA VALLE A PAGINA 9 IL PERSONAGGIO Pereyra trequartista Allegri ha trovato un altro Boa 9 MALFITANO, G. MONTI A PAGINA 10 IL CASO Napoli, spuntano le notti brave De Laurentiis furioso 10 IL CONFRONTO Super Lazio Quante analogie con la squadra scudetto del ‘74 12 BERARDINO, CIERI A PAGINA 12 MILAN Il Pd: «Con la nostra tessera i biglietti per l’Expo scontati del 50%» Berlusconi: «Con la tessera di FI vi do pure Essien e Muntari» IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w L’ANALISI di Luigi Garlando 23 INTER, ATTENTA ALLA NOSTALGIA Il calcio dimostra la teoria della relatività molto meglio di Albert Einstein. Non troppe settimane fa, durante la finestra invernale di mercato, Erick Thohir, dopo mesi di palpabile diffidenza, riuscì finalmente a conquistare il cuore dell’Inter. Lo fece piazzando tre colpi ravvicinati con una inesorabilità d’azione che il popolo nerazzurro aveva dimenticato. L'ARTICOLO A PAGINA 23 LO SPUNTO di Alessandro de Calò 23 IL RITIRO PUNITIVO NON PASSA DI MODA C’ è un’ombra che si allunga sul nostro calcio. Qualcosa di virale e contagioso che in pochi giorni tocca Inter, Udinese, Napoli. Siamo davanti a una tendenza abbastanza chiara. Per tutti la punizione dev’essere esemplare, servire da monito, nel solco del vecchio sorvegliare-e-punire scavato negli anni Settanta da Foucault. L'ARTICOLO A PAGINA 23 LOPES PEGNA ALLE PAGINE 2-3 «Il Diavolo ripartirà L’esempio è la Juve» Ricky si racconta dal campionato americano alla saudade rossonera «Il calcio italiano è il massimo ma deve proteggersi da razzismo e violenza» OLIVERO A PAGINA 5 Da Alibaba a Wanda I colossi di Pechino che vogliono il club Il vice presidente della camera di commercio italo-cinese svela i cinque gruppi in trattativa con Berlusconi Kakà, 32 anni, gioca nell’Orlando City IPP BREGA, TAIDELLI ALLE PAGINE 6-7 MERCATO: L’INTER GUARDA GIA’ AL PROSSIMO ANNO LA LISTA DEL MANCIO L’allenatore nerazzurro punta a otto colpi di qualità da scegliere tra ventuno candidati ROMERO Portiere della Samp, 28 anni, in scadenza a fine stagione FILIPE LUIS Terzino sinistro del Chelsea, 29 anni, vale 17 milioni LUCAS LEIVA Centrocampista del Liverpool, 28 anni, costa 12 milioni TOURÉ Centrocampista del City, 31 anni, il suo valore è di 25 milioni DYBALA Attaccante del Palermo, 21 anni, valutato da Zamparini 35 milioni A PEDRO Attaccante esterno del Barça, 27 anni, costa 13 milioni

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The Italian daily sport magazine

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 10 aprile 2015 anno 119 - numero 84 euro 1,40

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DA NONPERDERE

2 Vettel carico a Shanghaicon Senna nel mirinoFerrari, nuovo strategaALLIEVI, CASADIO ALLE PAGINE 26-27

Baldini e la maratona«Correre è una fedema serve più cultura»MOLINARO A PAGINA 35

Ibrahimovic stangato:4 turni per gli insultiall’arbitro e alla FranciaGRANDESSO A PAGINA 20

3

1

FALSAPERLAA PAGINA 29

MOTOGP

Vale è carico:«Ad Austin

terrò Marquez sotto pressione»

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BOLDRINI A PAGINA 21

BALO SOLO VIRTUALE COSI’ IN UN ANNOSI E’ BUTTATO VIA

La foto postata da Balotelli su Instagram: febbre a 38,7

21 SPORTWEEKDA MAX A CARLITOSRIVINCITE BIANCONERE

INTERVISTA

E S C L U S I VA

PARLA KAKA’

Stasera c’è MaldiniDa domani super

week-end live con basket e volley

DELLA VALLEA PAGINA 9

IL PERSONAGGIO Pereyra

trequartistaAllegri ha trovato

un altro Boa

9

MALFITANO, G. MONTIA PAGINA 10

IL CASONapoli, spuntano

le notti braveDe Laurentiis

furioso

10

IL CONFRONTOSuper Lazio

Quante analogiecon la squadra

scudetto del ‘74

12

BERARDINO, CIERIA PAGINA 12

MILAN

Il Pd: «Con la nostra tessera i biglietti per

l’Expo scontati del 50%»Berlusconi: «Con la

tessera di FI vi do pure Essien e Muntari»

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

L’ANALISIdi Luigi Garlando

23

INTER, ATTENTAALLA NOSTALGIA

Il calcio dimostra la teoria della relatività molto meglio di AlbertEinstein. Non troppe settimane fa, durante la finestra invernale di mercato, Erick Thohir, dopo mesi di palpabile diffidenza, riuscì finalmente a conquistare il cuore dell’Inter. Lo fece piazzando tre colpi ravvicinati con una inesorabilità d’azione che il popolo nerazzurro aveva dimenticato. L'ARTICOLO A PAGINA 23

LO SPUNTOdi Alessandro de Calò

23

IL RITIRO PUNITIVONON PASSA DI MODA

C’ è un’ombra che si allunga sul nostro calcio. Qualcosadi virale e contagioso chein pochi giorni tocca Inter, Udinese, Napoli. Siamo davanti a una tendenza abbastanza chiara. Per tutti la punizione dev’essere esemplare, servire da monito, nel solco del vecchio sorvegliare-e-punire scavato negli anniSettanta da Foucault.L'ARTICOLO A PAGINA 23

LOPES PEGNA ALLE PAGINE 2-3

«Il Diavolo ripartiràL’esempio è la Juve»Ricky si racconta dal campionato americano alla saudade rossonera«Il calcio italiano è il massimo ma deve proteggersi da razzismo e violenza»

OLIVERO A PAGINA 5

Da Alibaba a Wanda I colossi di Pechinoche vogliono il club

Il vice presidente della camera dicommercio italo-cinese svela i cinque

gruppi in trattativa con BerlusconiKakà, 32 anni, gioca

nell’Orlando City IPP

BREGA, TAIDELLIALLE PAGINE 6-7

MERCATO: L’INTER GUARDA GIA’ AL PROSSIMO ANNO

LA LISTADEL MANCIO

L’allenatore nerazzurropunta a otto colpi

di qualità da sceglieretra ventuno candidati

ROMEROPortiere della Samp, 28 anni,

in scadenza a fine stagione

FILIPE LUISTerzino sinistro del Chelsea,

29 anni, vale 17 milioni

LUCAS LEIVACentrocampista del Liverpool,

28 anni, costa 12 milioni

TOURÉCentrocampista del City, 31 anni,

il suo valore è di 25 milioni

DYBALAAttaccante del Palermo, 21 anni,valutato da Zamparini 35 milioni

A

PEDROAttaccante esterno del Barça,

27 anni, costa 13 milioni

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KakàL’ MERICANO

2001 2002 fino a giugno 2003 2003-04 2004-05 2005-06 2006-07 2007-08San Paolo Milan

Con il Brasile Con il club

MondialeScudetto

Supercoppa

europeaSupercoppa

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*Dati in campionato

«L’1-7 della Germaniauna tristezza infinitaSpero di tornarea giocare nel Brasile»

L’INTERVISTAdi MASSIMO LOPES PEGNAINVIATO A ORLANDO (STATI UNITI)

C’è una pace quasi surreale dentrola sua nuova Milanello, a mez-z’ora di auto da downtown Or-lando, la città che esiste perchéc’è Disney World. Cavalli al pa-

scolo in un recinto e un caldo umido già oppri-mente a inizio primavera. La calma dell’alle-namento si rompe per colpa di un innocuodrappello di blogger venuti dal Brasile: più per photo opportunity con il loro idolo che pergrigliarlo con domande pepate. Lui, Kakà,l’idolo, si presta volentieri agli impegni di que-sta nuova carriera. La barba incolta, la facciasenza un filo di stress, il sorriso sempre pron-to. Qui la maglia numero dieci pesa molto me-

no. La sensazione è che la sua sia stata unascelta di vita più che professionale. Dice di se-guire il calcio dall’altra parte dell’Oceano, macon un pizzico di distacco. Non sa chi sia Salah– chiede informazioni -, suggerisce un giova-ne compagno al Milan e dice che l’esempio daseguire è la Juve.

Kakà, cinque giornate in Mls (due gol, un assist,una vittoria, due pari e due sconfitte) sono an-cora poche per esprimere dei giudizi. Ha già ca-

pito le differenze con il calcio europeo?«Una su tutte: si gioca una volta alla setti-mana e c’è più tempo per preparare lapartita. La conseguenza è che le avversa-

rie sono sempre a posto fisicamente e legare molto competitive: c’è più equilibrio».

Debutto con gol, davanti a 62mila spettatori: sel’aspettava? «In Brasile sono molti meno, a volte anche inpartite importanti. E poi non mi era mai suc-cesso di segnare il primo gol nella storia di unasquadra: davvero emozionante».

È vero che è stato Beckham a convincerla a ve-nire nella Mls?«Prima di averlo come compagno al Milan, loavevo incontrato in un paio di occasioni quiin Florida durante alcune tournée. Lui mene ha sempre parlato molto bene. Mi diceva

che era un campionato bello, che ci si diverti-va. Sì, il suo parere è stato importante. Se miavesse raccontato cose meno positive, proba-bilmente avrei cambiato idea».

Al Milan, la stagione passata, già raccontava divoler venire negli Usa. Quando ha preso la deci-sione?

«Al termine del campionato avevo antici-

pato a Galliani che dovevo rientrare in Brasileper risolvere un po’ di cose e che poi avrei deci-so se tornare. È allora che ho parlato con Or-lando e firmato questo accordo. Galliani è sta-to il primo a sapere. L’ho ringraziato per tuttoquello che ha sempre fatto per me».

Quanto ha influenzato la sua scelta americana ilfatto di non essere andato al Mondiale?«Un po’ ha influito. Ho fatto di tutto per esserein Brasile: era la Coppa nel Mondo nel mio Pa-ese. Poi quando ho saputo che non avrei fattoparte della Seleçao, ho pensato che fosse arri-vato il momento per il salto».

Se l’anno scorso il Milan fosse stato più compe-titivo, sarebbe rimasto in rossonero più a lun-go?«È difficile dirlo, le cose succedono e basta.Avere l’opportunità di poterci rigiocare, anchese per un solo campionato e con tutto quelloche ho vissuto in quella società, mi ha reso dav-vero felice».

Differenze fra la Milanello del 2003, quando ar-rivò in mezzo a tanti campioni, e quello dimessoche ha trovato l’anno passato. Saudade?Sospira. «Ne erano passati quattro dalla miaultima volta, dopo averne trascorsi sei meravi-gliosi. Certo ho trovato giocatori diversi. Mipare che dei vecchi compagni fossero rimastiin due, Bonera e un altro (ci pensa su, ma nongli viene il nome... era Abbiati, ndr). C’era Pip-po sempre in giro. Ma nessun dubbio: lo spo-gliatoio era differente. La saudade per il Milannon mi passerà mai».

Che cosa mancava a quella squadra?Ride. «I punti, insomma la continuità dei risul-tati. Facevamo delle belle partite, come contro

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Ricardo Izecson dos Santos Leite,meglio noto come Kakà, 32 anni

Nel Milan: 2003-09 e 2013-14 ANSA

SU BALOTELLICOMPAGNO AL MILAN

«MARIO HA TALENTO MA NON

CAPISCE LE SUE RESPONSABILITÀ»

SU DAVID BECKHAMEX MILAN E GALAXY

«IO NEGLI STATES?IL PARERE

DI BECKHAMHA PESATO MOLTO»

Primo pianoR

A TU PER TU CON...

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3VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014 2015Real Madrid Milan San Paolo Orlando City

201520152015

Supercoppa

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CONTENUTOPREMIUM

«Il Milan ripartiràPippo vive di calcio

La Juve è l’esempio,lavora benissimo»

1Ricky è alla prima stagione in Mls con Orlando: «Che emozioneil gol numero 1 nella storia del club» 1L’Italia però per lui resta unica: «È il massimo, ma il calcio deve proteggersi da razzismo

e violenza» 1Poi è nostalgia milanista: «Quante differenze trale squadre 2009 e 2013. Avrò sempre saudade rossonera»

il Barcellona o le due contro la Juve. Poi peròalla fine mancava sempre qualcosa».

Anche in questo campionato manca qualcosa.Inzaghi, uno dei suoi grandi amici, ha avuto for-se troppa fretta di accettare una posizione cosìcarica di responsabilità?«Non credo. Pippo è uno che ama il calcio evive per il calcio. Sapevamo che sarebbe di-ventato un allenatore: era quello che non per-deva una partita in tv. Per me ha percorso lastrada giusta. Un anno con gli Allievi, uno conla Primavera. Poi è venuto il momento di pren-dere in mano una squadra ed è capitato il Mi-lan. Mi pare difficile dire di no a una simileoccasione. Forse il timing non è stato dei mi-gliori».

Ha visto giocare il Milan di Inzaghi?«Solo poche partite. Do un’occhiata ai risultatie quelli sono già indicativi: raccontano unastagione di sofferenza. Ma io sono ottimista:due o tre anni di sacrifici e poi ripartiremo.Dobbiamo prendere l’esempio della Juve».

Lei farebbe l’allenatore come Pippo?«In questo momento le risponderei di no. Chis-sà, forse fra tre o quattro anni quando smetteròcambierò idea. Ma oggi no. Mi piacerebbe ri-manere nel calcio, magari con un ruolo più di-rigenziale, come Leonardo».

Sapendo come è andata la sua avventura al RealMadrid, tornasse indietro lascerebbe il Milan?«Gli anni di Madrid sono stati duri, ma bellis-simi. Di risultati ce ne sono stati: vittoria incampionato, Coppa del Re, supercoppa spa-gnola, 29 gol in 4 stagioni. Non mi sembra unbrutto bilancio. Andare al Real mi ha fattocrescere tantissimo. La considero una tappa

fondamentale per la mia carriera, un plus.Quando sarò vecchio potrò dire: ehi, ho gio-cato nel Milan e nel Real. Mica male».

Il calcio italiano è in crisi: è solo una questioneeconomica?«Sì. Con disponibilità più limitate non è og-gettivamente facile competere con squadronicome Psg, Chelsea, Manchester City e le altrericche. L’Italia non attraversa un bel periodo ele norme fiscali in materia non le danno unamano. Ma durante le difficoltà, qualcuno rie-sce a trovare delle soluzioni. Mi piace portarel’esempio della Juve, che sta facendo grandis-sime cose e raccogliendo buoni frutti. Quasicertamente vincerà un altro scudetto e sta an-dando benissimo in Champions. Evidente-mente c’è qualcosa di speciale in come sta la-vorando».

Se la situazione economica fosse stata quella dioggi, avrebbe scelto di giocare in Serie A nel 2003?«Diciamo che non sono stato io a scegliere ilvostro Paese, ma è statal’Italia a scegliere me.Quindi devo ringra-ziarvi per avermi per-messo di diventarechi sono. Però da voici verrei anche og-gi. Non solo per ilcalcio: per lo stile divita, la gente, i tifosi. Se do-vessi dare un consiglio aqualcuno dei miei nuovi com-pagni, gli direi: “Vai in Ita-lia!”».

A proposito, qualche suggeri-

mento per Galliani?«Kevin Molino. Viene dal Trinidad, un bell’at-taccante. Deve crescere e imparare, ma po-trebbe fare bene».

Lei ha giocato con Balotelli. Che cosa ne pensa?Un talento che si è perso per strada o è sbaglia-to parlare di talento?«Non sto seguendo molto la sua nuova avven-tura con il Liverpool. Però l’ho avuto al mio fianco per un anno al Milan e sono certo chesia un talento. Secondo me a volte non si rendetotalmente conto delle responsabilità che ha:sia nel calcio italiano sia nella squadra in cui sitrova. Mario sottovaluta l’importanza di que-sto aspetto».

Nazionale brasiliana: rapporto chiuso o Dunga la tiene ancora in considerazione?«A fine 2014 ho fatto due presenze nelle ami-chevoli con Argentina e Giappone. Poi nelle due uscite successive non mi ha chiamato.Dunga mi conosce, sa che cosa posso dare. Enon penso che il fatto di essere nella Mls possasbarrarmi la strada. Sto aspettando. Se facciobene qui e gioco con continuità, so di averedelle opportunità».

Ha vissuto il Mondiale da tifoso: che cosa ha provato dopo l’1-7 con la Germania?«Una tristezza infinita, come tutti. La gente erain attesa di qualcosa che non è mai arrivato.Un capitolo pesantissimo per la nostra storia».

C’è la voce che El Chicharito Hernandez potreb-be raggiungerla qui. Pare che Ibrahimovic stia facendo il visto per gli Usa. Merito anche suo segli Usa stanno diventando una meta ambita?«In parte sì. Questa era la mia idea quando hoaccettato di venire qui: aiutare il soccer a cre-scere. È iniziato con Beckham, proseguito conHenry. Ora ci sono Villa, arriveranno Gerrarde Lampard e a Toronto c’è anche Giovinco: po-tevano continuare a giocare in Europa. Siguadagna bene? Sì. Ma soprattutto si vive be-ne».

Lasciamo stare Messi e Ronaldo, chi è il calcia-tore che la entusiasma di più?«Adesso? Neymar. Ho giocato con lui in Nazio-nale, so che cosa può fare. È un fenomeno».

Come si sconfiggono razzismo e violenza negli stadi italiani? «È difficile. Sono situazioni che hanno originelontana, nell’educazione di un popolo. Questonon è un problema del calcio, ma sociale. E di-spiace vedere che lo stadio venga usato comepalcoscenico di questi malesseri. E allora il cal-cio ha il dovere di proteggersi. Perché esistonovalori positivi. Me ne accorgo alle nostre parti-te qui negli Usa: in tribuna, intere famiglie, nonni, bambini. C’è ancora purezza, tutto mol-to bello».

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SU NEYMARATTACCANTE BARÇA E BRASILE

«A PARTE MESSIE CR7, MI ESALTA

NEYMAR:È UN FENOMENO»

SU KEVIN MOLINOATTACCANTE ORLANDO

«A GALLIANI SUGGERISCO

UN NOME NUOVO: MOLINO»

Ricky soprain maglia

Orlando, quisotto con

il Real, che nel2009 lo pagò

67 milioni. Agennaio aveva

detto no alCity IPP-AFP

10Kakà con il Milan ha segnato 104 golin 307 partite. I più importanti sonoi 10 con cui ha dominato la Champions 2006-07, compresi i 3 in semifinale (traandata e ritorno) al Manchester Utd

IL NUMERO

n sono stato io a scegliere ila è stata

me.gra-per-are

voig-ildi

fosi. Se do-onsiglio a nuovi com-“Vai in Ita-

lche suggeri-

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4 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 5: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

5VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

Q ueste sono le settimanedecisive. Giorni di silen-zio che precedono il fra-gore di quello che acca-

drà probabilmente a maggio: lacessione del Milan. Parziale ototale, ma di quello si parla. Diun momento epocale, di unastoria meravigliosa che si chiu-de e di un’altra, molto ambizio-sa, che si apre. Adesso le certez-ze sono poche: la volontà di Sil-vio Berlusconi di cedere almenoil 30% del club, ma forse moltodi più; l’intenzione di Bee Tae-chaubol, broker thailandese, diacquisire una fetta consistentedella società; l’esistenza di al-meno un’altra offerta di matricecinese ma attualmente copertada un fumo quasi impenetrabilese si esclude la figura di RichardLee, uomo d’affari di HongKong che ha incontrato Berlu-sconi ad Arcore qualche giornofa e che sembra essere un inter-mediario.

LA CORDATA Proprio sul ver-sante cinese, ieri è arrivataqualche novità. Fu Yixiang, vi-ce-presidente della Camera diCommercio italo-cinese, avreb-be ammesso l’esistenza di cin-que società collegate a Lee:quattro cinesi (Wahaha Group,Wanda Group, Huawei e Aliba-ba) e una thailandese. Il moti-

vo di una cordata così impo-nente sarebbe legato all’impos-sibilità di ciascuna delle societàdi accollarsi interamente l’ac-quisto del Milan. «Un consorzioformato da diverse grandiaziende pagherà la metà delmiliardo di euro richiesto - hadichiarato Fu Yixiang all’agen-zia Xinhua - mentre l’altra metàsarà raccolta tramite finanzia-mento collettivo. Berlusconivuole vendere il club rossone-ro, ma alcuni familiari avreb-bero fretta mentre altri preferi-rebbero tenerlo fino alla co-struzione del nuovo stadio perpoter richiedere un prezzo piùalto».

IL PIANO CINESE In realtà l’im-pressione è che in Cina ci sia lavolontà di confondere le ideeper evitare che venga in superfi-cie il progetto più solido, ossiaquello della Wahaha Group chespera di sorpassare Bee Tae-chaubol. Il presidente dellaWahaha Group è mister ZongQinghou (che un anno fa incon-trò Barbara Berlusconi negliEmirati), uno degli uomini più ricchi del mondo, inventore del-la Future Cola e personalità mol-to influente in Cina. Al punto daessere scelto dal suo governoper un’operazione che dovrebbeandare oltre la semplice acquisi-zione di una società di calcio. IlMilan è il club più popolare inCina e non a caso a fine luglio hain programma una tournée da

quelle parti e due amichevolicontro Inter e Real Madrid. Il go-verno di Pechino sta studiandolo sviluppo del calcio a partiredal settore giovanile per ottene-re nel giro di pochi anni la cre-scita netta del rendimento dellanazionale. Una politica studiatain modo capillare che ha portatoalla nascita della Coverciano ci-nese (grazie alla collaborazionecon il Pavia, primo club italiano

acquistato da una società cine-se) e che avrebbe un impulso in-credibile con l’acquisizione delMilan. Pare che Berlusconi siastato colpito dal progetto cineseancor più di quello thailandese:la volontà di investire per rifaregrande il Milan in breve tempo etenerlo al livello di Real e Barcel-lona potrebbe essere l’arma de-cisiva nello sprint per l’acquisto.

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Richard Lee in tribuna a San Siro insieme a Silvio Berlusconi ANSA

Paolo Condò

L’ altra sera gli sguardi diAdriano Galliani e PaoloMaldini si sono incrocia-

ti più volte, ma siccome l’in-contro è avvenuto su terreno inun certo senso consacrato – lapresentazione del libro di Arri-go Sacchi in una libreria mila-nese – nell’aria non s’è avverti-ta la minima tensione. E sì che

in tempi anche recenti Paolonon ha fatto mistero di noncondividere la politica dei pa-rametri zero portata avanti daGalliani (in assenza di congruiassegni presidenziali, occorredire), e di coltivare il desiderioe l’ambizione di entrare neiquadri dirigenziali del Milan,cosa del tutto logica, oltre cheauspicabile, se ne sei stato unodei più grandi campioni disempre.

FUTURO D.T. DEL MILAN? Nellacordata di Mr. Bee Taechaubol,l’uomo d’affari thailandese chepiù degli altri candidati sem-bra vicino all’acquisto del club,il nome di Maldini figura nel-l’ipotetico organigramma alla casella del direttore tecnico. Sela cosa si concretizzerà saràinevitabile che, subito o dopoun periodo-ponte, Galliani si

allontani dal Milan; di questiscenari, però, non solo l’altrasera non si è discusso, ma anessuno sono venuti in mente.Perché in una rimpatriata de-dicata a Sacchi il paesaggio eraovviamente il suo storico ciclorossonero: e Galliani, che ne fuil dirigente-chiave, si mangia-va con gli occhi la difesa di fuo-riclasse seduta in prima fila.Così affezionato e così intene-rito da chiedere a due dei suoivecchi eroi di scambiarsi il po-sto affinché il quartetto Tassot-ti-Galli-Baresi-Maldini risul-tasse ordinato anche in bor-ghese, e a distanza di 27 annidallo scudetto del 1988 (poiCostacurta, assente giustifica-to in libreria, sarebbe suben-trato a Filippo Galli).

IL «MOSTRO» MARADONA Inattesa di queste novità, questa

sera alle 21.05, sul canale 59 diGazzettaTv, Paolo Maldini saràil protagonista della sesta in-tervista «Confidential», la se-rie di incontri con i grandi del-lo sport che ha già visto sotto ilnostro riflettore José Mou-rinho, Arturo Vidal, Carlo An-celotti, Elisa Di Francisca e Ra-fa Benitez. Di confidenze Pao-

lo ne ha fatte davvero parec-chie, ripercorrendo unacarriera senza pari – basti pen-sare alle cinque Champions Le-ague in bacheca – cui sonomancati due soli trofei: il Mon-diale (nel ’94 l’ha perso in fina-le ai rigori) e il Pallone d’oro(nel ’94 e nel 2003 arrivò ter-zo). Fra i temi toccati, la gran-

Il nostro Paolo Condò a colloquio con Paolo Maldini in trasmissione

Marco PasottoMILANO

F orse sarebbe megliomordersi la lingua espegnere sul nascere

qualsiasi vena di ottimismo.Perché ogni volta che Inza-ghi accenna concetti come«finalmente stiamo recupe-rando un po’ di giocatori»,puntualmente succede qual-cosa di spiacevole. L’ultimosorriso di Pippo è fresco e ri-sale al dopogara di Palermo.Era contento perché final-mente stava pian piano ri-trovando tutti gli effettivi.Ecco. Dopo Van Ginkel, chesi è fermato l’altro ieri per unginocchio infiammato, ades-so è il turno di Bonaventura,alle prese con una distorsio-ne alla caviglia. La questioneè evidente anche per il tifosopiù distratto: lavorano tuttie due a centrocampo, unazona della squadra in cui lamalasorte sta picchiandoduro. In realtà a Milanelloc’è un cauto ottimismo perentrambi, ma è anche veroche oggi siamo già a venerdì.

DUE IPOTESI Si farà comun-que il possibile per conse-gnarli alla lista dei convoca-ti. Se tutto filasse nel miglio-re dei modi, già nell’allena-mento di stamane i duepotrebbero tornare in grup-po. Ieri, peraltro, Van Ginkelha svolto una parte di alle-namento con i compagni eun’altra per conto proprio.Se disgraziatamente Marcoe Jack dovessero alzare ban-

diera bianca, sarebbe un pro-blema enorme. Enorme perchéla sfida di domenica sera è fon-damentale per le ambizioni eu-ropee del Milan (tradotto: è davincere a tutti i costi), ma ancheperché le altre opzioni sonoscarne nel numero e rischiosenella sostanza. Fermi restandoPoli e De Jong, l’ipotesi A preve-de l’arretramento di Suso comemezzala sinistra (posizione incui comunque Inzaghi l’ha giàprovato lungo le settimane);l’ipotesi B è l’esordio in Serie Adel Primavera Mastalli (che in-fatti non è partito per Dubaicon i compagni e in questo peri-odo sta lavorando in pianta sta-bile con i grandi).

E MUNTARI? Tutto questo suc-cede perché la mediana è deci-mata. A partire da Montolivo,che ha già saltato quattro parti-te e dovrebbe essere pronto peril derby. Fuori causa anche Es-sien, che ha problemi alla fasciaaddominale. E infine c’è Mun-tari, che si è appena chiamatofuori dalle ultime partite dicampionato: l’«accordo» fraSulley e club è la disponibilità atutti gli effetti nel caso in cui In-zaghi lo ritenga necessario – equesta ha tutto l’aspetto diun’emergenza –, ma la sensa-zione è che il Milan voglia evi-tare una situazione così parti-colare. Più facile che VanGinkel e Bonaventura si rimet-tano in piedi: tutto si risolve-rebbe nel modo migliore.

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«CONDÒ CONFIDENTIAL»SESTA PUNTATASTASERA ALLE 21.05

Serie ARStrategie rossonere

L’UOMO DEL DOMANI

Aspettando Mr. Bee, Maldini si confessa: «Diego il top»dezza di Maradona, tante volterivale in campo, è stato uno deipiù nostalgici: «Diego era pro-prio un bell’avversario. E’ statosempre picchiato abbastanzaeppure non diceva nulla, a par-te un paio di volte nelle qualiperse la pazienza. Era molto, molto simpatico: parlava tan-to, soprattutto prima che lapartita iniziasse, e mi ricordoche nel tunnel arrivava semprelamentandosi per qualche do-lore, diceva “oggi non ce la fac-cio, mi fa troppo male il piede”e cose del genere. Poi comin-ciava la gara e diventava un av-versario incredibile, anche fisi-camente era un mostro, nonsolo tecnicamente. E poi avevauna tale personalità da trasci-nare tutta la squadra, tuttol’ambiente...». Formidabiliquegli anni.

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VERSO IL CAMPIONATO

Guai a centrocampoBonaventura fermo Però c’è ottimismo1Dopo Van Ginkel si blocca pure Jack,ma contro la Samp Inzaghi conta di avere entrambi

Jack Bonaventura, 25 anni LAPRESSE

Un Milan in mani cinesiC’è un piano di Pechino1Il governo vuole Zong, il miliardario capo di Wahaha Group, al verticerossonero per dare impulso al calcio in Cina. I thailandesi ora tremano

6,16� la media voto di Giacomo Bonaventura in campionato: ha giocato 26 partite e realizzato 4 reti (2 di destro, 1 di sinistro e 1 di testa)

Quattro nomi per il dopo-Berlusconi

REN ZHENGFEICeo di Huawei, società cinese leader globale in produzione e commercializzazionedi prodotti e sistemi di retee telecomunicazioni

JONATHAN LUCeo di Alibaba, società cinese privata con sede a Hangzhou composta da una serie di compagnie attive nel campo del commercio elettronico

ZONG QINGHOUE’ il presidente del WahahaGroup, un colosso cinese delle bevande.E’ segnalato come l’86° uomo più ricco al mondo.

WANG JIANLINE’ il presidente di Wanda Group, la più grande impresaimmobiliare della Cina, che ha acquisito anche Infront, advisor di Milan e Lega.

Page 6: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

6

Matteo BregaLuca Taidelli

R ivoluzione è una parola grossa che RobertoMancini ha pronunciato a caldo dopo lapartita (non) giocata contro il Parma, sa-

bato scorso. Sicuramente però la prossima estatequella della Pinetina sarà una porta a revolver,con tanti giocatori che escono e altrettanti cheentrano. Il tecnico ha le idee chiare su come co-struire la sua prima vera Inter, poi è chiaro chedeterminate strategie passeranno dai paletti eco-nomici e dalle infinite vie del mercato.

TRA TOP E SCOMMESSE Che soprattutto in usci-ta sarà dettato dal finale di stagione e dalle con-

seguenti offerte che arriveranno per gli uo-mini attualmente a libro paga. Anche in

base a queste variabili, la «rivoluzione»potrà essere light oppure più pesante.Senza dimenticare che la ormai qua-si certa esclusione dalle Coppe porte-rà anche a una riduzione di una rosache attualmente conta 31 petali. Ma

soprattutto che stare fuori dall’Europanon farà scattare da subito le sanzioni

Uefa per il fairplay finanziario, concedendoal club un’estate di relativa libertà di movimen-

to, in cui giocarsi tutte le carte per rientrare nelcalcio che conta già dal 2016. Mancio ha avutogaranzie che verrà allestita una squadra competi-tiva, ma sa bene che vige la regola dell’autofinan-ziamento e che non potranno arrivare soltantotop player. A lui però ne bastano 3-4, che abbianofame e personalità, per aiutare chi c’è già. Servo-no per forza giocatori di livello e personalità,gente che abbia vinto e sappia fare da traino per

Matteo BreLuca Taidell

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L’Interche verrà

ROMERO

Santon

Ranocchia

TOURÈ

LUCAS LEIVA

PEDRO

Shaqiri

DYBALA

Icardi

MURILLO

FILIPE LUIS

In minuscoloi giocatori già in rosa

In maiuscolo i potenziali acquisti

In giallo i giocatori qui a destra:Sergio Romero (28), Filipe Luis (29),

Yaya Tourè (31), Pedro (27)

La Mancio revolutionTourè, tridente con Pedro rispunta Leiva, idea Filipe

chi c’è già. Per gli altri acquisti, farà le debite va-lutazioni sui giovani in prestito o già in casa (Ca-mara, Dimarco, Baldini, Gyamfi, Yao e Ze Turbo):alcuni resteranno, altri andranno a farsi le ossaaltrove. Poi servirà l’azzardo. Investire cioè unaparte del tesoretto su alcuni ventenni, sperandoche almeno un paio poi esplodano. Due osservatispeciali in quest’ottica sono lo slovacco OndrejDuda, trequartista/ala del Legia Varsavia, classe‘94, e l’attaccante argentino del River Plate Seba-stian Driussi (‘96). Ma per il reparto offensivo c’èpure il 21enne trequartista del Lione Nabil Fekir ein difesa viene seguito il 22enne terzino sinistrodel Monaco, Layvin Kurzawa.

ATTACCO Giovani sono comunque un paio di topplayer per l’attacco, anche se non certo facili daprendere. Mancini sogna la coppia argentinaIcardi-Dybala, ma sul talento del Palermo ci sonoanche il Paris Saint Germain, la Juve e l’Arsenal.Paulo vorrebbe rimanere in Italia, ma soprattuttose Tevez dovesse lasciare Torino già questa estatela concorrenza dei bianconeri si rivelerebbe qua-si imbattibile. Piace molto, possibilmente per cre-are il tridente dei sogni con i due argentini di cuisopra, anche Pedro. Chiuso al Barcellona da mo-stri sacri quali Messi, Neymar e Suarez, lo spa-gnolo potrebbe cambiare aria, anche perché an-drà in scadenza nel 2016. A parametro zero ci sa-rebbe invece l’attaccante esterno Andre Ayew delMarsiglia.

CENTROCAMPO Non che ci sia meno da rivolu-zionare a centrocampo. Mancio vuole almenodue elementi. La fissazione è per Yaya Tourè, conil quale il rapporto è fraterno. Anche se ha 32 an-ni, per battere la concorrenza all’ivoriano verràproposto un contratto quinquennale su cui spal-mare quello che adesso è un ingaggio (11 milionia stagione) inaccessibile quasi per chiunque.Mancini è sicuro che Tourè, che lui stesso al Cityha trasformato in centrocampista offensivo, sa-rebbe utilissimo anche davanti alla difesa. Al cen-tro del gioco, del campo e di un progetto in cuiYaya sarebbe il leader spirituale che fa cresceretutti i compagni. In fondo questo è avvenuto an-che quando l’ivoriano nel 2010 sbarcò a Manche-ster. Portarlo a Milano non sarà comunque facile.Non tanto perché l’Inter non farà subito le Coppequanto per la concorrenza e la non chiara posi-zione del City, dove c’è la corrente di chi lo vedecomunque decisivo, quindi incedibile (tanto chegli verrebbe offerto un ruolo da ambasciatore afine carriera), ma anche quella che dopo 5 sta-gioni vede il matrimonio ai titoli di coda, con l’op-portunità di liberarsi di un ingaggio monstre.Perso Toulalan, l’Inter potrebbe tornare alla cari-

ROBERTO MANCINIALLENATORE INTER

PER CAMBIARE QUALCOSA A VOLTE

BISOGNA FARELE RIVOLUZIONI

SONO CERTO CHE COSTRUIREMOUNA SQUADRA

COMPETITIVA

Roberto Mancini, 50anni, ha allenato

l’Inter anche dal 2004al 2008 GETTY IMAGES

TUTTI GLI UOMINI NEL MIRINO

Serie ARStrategie nerazzurre

Page 7: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

7VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PORT

IERI

CENT

ROCA

MPI

STI

DIFE

NSOR

IAT

TACC

ANTI

Giocatore Squadra Scadenza Valore (in milioni di euro)

CECH Chelsea 2015 0

AYEW Marsiglia 2015 0

0

PERIN Genoa 201718

11

8SPORTIELLO Atalanta 2019

ROMERO Sampdoria 2015

FILIPE LUIS Chelsea 201717

KURZAWA Monaco 201815

2

PEDRO Barcellona 201613

ALLAN Udinese 201615

DARMIAN Torino 201720

FEKIR Lione 201920

TOURÈ Manchester City 2017

25

DYBALA Palermo 2017

35

DRAGOVIC Dinamo Kiev 2018

ZHANG GuangzhouEvergrande

2017

12LUCAS LEIVA Liverpool 2017

6DUDA Legia Varsavia 2019

3DRIUSSI River Plate 2017

10VIDA Dinamo Kiev 2017

10CLICHY Manchester City 2017

5HEURATAX Udinese 2017

AYEW

PEDRO

FEKIR

DUDA

DRIUSSI

PORT

IERI

CENT

ROCA

MPI

STI

DIFE

NSOR

IAT

TCCCACACAC

TNTTANAI

1Il tecnico ha bisogno di 8 innesti:4 difensori, 2 centrocampisti

e 2 punte. Senza Europa e sanzioni Uefa si può investire di più.

Portiere: Romero o Cech.Ed è sfida alla Juventus per Dybala

ca per Lucas Leiva, il brasiliano del Liverpool giàcorteggiato in gennaio, e per l’udinese Allan.

DIFESA Ma la vera rivoluzione potrebbe arrivarein difesa. Quasi certamente se ne andrà Handa-novic, ma sul successore non sono previste spesefolli. A parametro zero ci sono Cech e Romero,metre di prospettiva piacciono Perin e Sportiello.Ma costano. Tra i difensori, usciranno Jonathan,Campagnaro, Vidic e forse - ma come per tuttidipenderà dalle offerte che arriveranno - pureNagatomo e Dodò. Da verificare anche la posizio-ne di Juan Jesus, che per l’età (23 anni) è quelloche porterebbe più soldi. Nel mirino ci sono Vidae Dragovic, entrambi della Dinamo Kiev, Heur-taux (Udinese) e il cinese Zhang, che può fareanche il terzino destro. Sul giocatore del Guang-zhou Evergrande c’è anche la Fiorentina . Sugliesterni, oltre a Kurzawa e al carissimo Darmian,piacciono Filipe Luis (Chelsea), Clichy (City).

IL MEGA TESORETTO Manca la domanda chiave.Come farà l’Inter a prendere anche solo alcuni diquesti giocatori? Mettendo insieme un tesorettoattraverso il risparmio sugli ingaggi pesanti (Po-dolski, Vidic, Campagnaro, Handanovic e Jona-than su tutti), quello che arriverà dalle cessionidefinitive di Alvarez, Pereira e Mbaye, la cartadelle contropartite tecniche rappresentate da al-cuni giovani, ma soprattutto le cessioni eccellen-ti. Mancini stesso sembra rassegnato a sacrificareuno tra Kovacic e Icardi. Dipenderà dalle offer-te,ma il tecnico farà di tutto per trattenere Mauri-to, con il quale è sbocciato l’amore e che garanti-sce 20 gol a stagione. Ma un bel gruzzolo potreb-bero fruttarlo anche le cessioni di Kuzmanovic,Obi e dello stesso Hernanes.

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fIL PARERE

INTERISTA DOCBerti è per il nuovo corso«Avanti tutta con Thohir,vedo solo cose positive»1L’ex bandiera nerazzurra è certo: «Ha speso subito e ha proposto un progetto intelligente e razionale. Teniamoci stretti lui e Mancini»

MILANO

H a vinto uno scudetto,una Supercoppa ita-liana e due volte la

Coppa Uefa con l’Inter. Era-vamo sul filo degli Anni Ot-tanta e Novanta e al timonedei nerazzurri c’era ErnestoPellegrini. Nicola Berti, pe-rò, è legatissimo all’attualenumero uno, Erick Thohir.Entrambi incarnano lo spi-rito interista. «E lui sta an-cora imparando tantissimecose del mondo nerazzurro.Ma è appassionato e interes-sato a ogni piccolo partico-lare del presente e del pas-sato interista». Berti nonama le perifrasi, va dritto alcuore della questione.«Thohir non lascerà l’Inter,l’ha appena rilevata da Mo-ratti e non avrebbe sensoimprenditoriale un’opera-zione del genere - spiegaBerti -. Inoltre farebbe unabrutta figura».

INTER FOREVER Berti è en-trato nel gruppo di Inter Fo-

rever che riunisce i giocatoriche hanno dato il proprio con-tributo alla storia nerazzurra.E la missione è quella di tra-smettere i valori interisti: lavo-ro, lealtà e fantasia. E’ stato an-che grazie a questo progettoche Berti ha conosciuto Thohirdi persona a Madrid. «Una per-sona simpaticissima con unamente brillante - ricorda l’exgiocatore dell’Inter -. L’impres-sione è stata questa. Inoltreparlandoci ho capito che è en-trato nel mondo interista inpunta di piedi, con molto ri-spetto per il passato più e menorecente. Una scelta condivisibi-

le, vuole capire cosa sta dietroogni minima cosa. Una sceltadirei intelligente».

PROGETTO Berti naviga intor-no al mondo interista quotidia-namente, è rimasto legato alcordone ombelicale. E sta im-parando anche a comprendereil progetto di Thohir. «Sta inve-stendo in maniera razionale,non è arrivato e buttato soldi acaso - spiega Berti -. Lo ha fattoe lo sta facendo in maniera in-telligente per cercare di costru-ire un futuro sempre miglioreper questa società. Bisognaavere tempo e dargli tempo.Nel calcio non si vince tutto esubito, c’è programmazione,c’è un progetto». Purtroppo perThohir remano contro i risulta-ti di questa stagione fatta ditanti bassi e pochi alti. Ma faparte della storia del calcio.«Anche io ho vissuto anni felicie anni difficili, è normale nel calcio come lo è nello sport ingenerale». Berti quindi resta alfianco di Thohir. «Certo, biso-gna fidarsi del presidente per-ché ha le idee chiare e una pas-sione sempre crescente. Fran-camente vedo solo cose positi-ve intorno a lui. Teniamocistretto lui e Mancini».

SCUDETTO POSSIBILE L’annoprossimo allora quale Inter ci sideve aspettare? Berti ha le ideemolto chiare. «Con due difen-sori centrali forti si può lottareper lo scudetto, non ho dubbi.Ma anche quest’anno con duecentraloni in più saremmo statilassù a giocarci i primi tre po-sti, quelli che portano allaChampions». Ricetta sempliceper l’ex nerazzurro che seguesempre da vicino il suo mondo.

m.b.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Erick Thohir,44 anni,e Massimo Moratti, 69, sono soci nell’attuale Inter.Il presidente indonesiano detiene il 70% delle quote FORTE

QUI APPIANO

Sedute dure e gioco sugli esterniZanetti: «Se ne esce con l’unità»

U n Mancini in pantalon-cini e scarpini da cal-cio, che non lascia più

passare nulla. Il dopo Parmaha lasciato i segni anche allaPinetina, dove sono cambiatidurata ed intensità degli alle-namenti. Per entrare ancorapiù sottopelle ai giocatori, iltecnico nei giorni scorsi haanche partecipato ad unapartitella e pure ieri, congrande precisione, si è alter-nato a Donkor per metterecross in area durante una del-le esercitazioni tattiche.

ALTA INTENSITÀ Una sedu-ta durata quasi due ore, co-me da menù settimanale incui il gruppo ha alzato la so-glia di attenzione e intensità,continuamente pungolatodal tecnico che si è visto co-stretto a rimettere nel casset-to la pazienza. Ieri, alla pre-senza del direttore generale

Marco Fassone, si è insistitomolto con il gioco sugli esterni.Mentre una parte della rosa siapplicava su esercitazioni speci-fiche per reparto, gli altri hannofatto un torneo di calcio-tennis.

DUBBI DIETRO Come al solito,Mancini ha mischiato le cartenelle prove tattiche in vista dellasfida di domani sera in casa delVerona. Da verificare soprattut-to l’assetto della difesa, dove alcentro sono stati provati Ranoc-chia e in alternanza Vidic e Feli-pe. Pronta insomma la contrae-rea per cercare di contenere Lu-ca Toni. A destra dovrebbe esse-re confermato Santon, mentre asinistra si giocano una magliaJuan Jesus, D’Ambrosio e Naga-tomo. Ripristinata la coppiaIcardi-Palacio, con Shaqiri tre-quartista, non ci dovrebbero es-sere sorprese in mezzo. Tocche-rà ancora a Guarin, Medel e Bro-zovic. Anche se i tre sono diffi-

dati e con un’ammonizionesalterebbero il derby.

ZANETTI A Sky ha fatto il puntoil vicepresidente Javier Zanetti:«Credo fosse importante starevicino alla squadra in un perio-do difficoltà. Cerchere-mo di accontentareMancini sul mercato.Lui ha grande entusia-smo e si è rimesso ingioco. Ora affronteremoi problemi tutti insieme.Al di là della distanza checi può essere, Thohir chia-ma spesso, ci sentiamo econfrontiamo, è lui dietroal progetto e credo chesettimana prossima arri-verà, al derby e per la par-tita con la Roma, e fare-mo il punto della situa-zione pensando in ma-niera fiduciosa».

lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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NICOLA BERTIEX CENTROCAMPISTA INTER

CON DUE CENTRALI DIFENSIVI FORTI

L’ANNO PROSSIMOSI PUNTERÀ

ALLO SCUDETTO

Javier Zanetti, 41 anni, attuale vicepresidenteed ex capitano dell’Inter BOZZANI

BABY NEL MIRINODUDA E DRIUSSI

� L’Inter tra presente e futuro. Due nomi sono perfetti per investire. Uno è Ondrej Duda, slovacco del Legia Varsavia (foto in alto), l’altro l’argentino Sebastian Driussi del River Plate (foto sotto)

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8 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fNONOSTANTE IL CRAC, LA SQUADRA VA

CONTROCORRENTEDonadoni scuote Parma«Ora le nostre impreseporteranno investitori»1I gialloblù sul campo hanno reagito alle malefatte finanziarie«Siamo uomini veri. E cerchiamo qualcuno che salvi il club»

Andrea SchianchiINVIATO A PARMA

A veva ragione FabrizioDe Andrè: «Dai diaman-

ti non nasce niente, dal letamenascono i fiori». Parma si tra-sforma in una via del Campocontemporanea dove i disastrieconomici e il buco da più di200 milioni di euro diventanoenergia per produrre emozio-ni. Guardate che cosa è succes-so nell’ultimo periodo, dopoche il tribunale ha dichiarato ilfallimento del club (19 mar-zo): sconfitta contro il Torino,e poi pareggio a San Siro con-tro l’Inter e vittoria casalingacontro l’Udinese. Autenticheimprese di cui i giocatori e Do-nadoni vanno giustamente fie-ri: «Abbiamo dimostrato di es-sere uomini con la “u” maiu-scola. La situazione resta diffi-cile - dice l’allenatore - ma noilottiamo su ogni pallone, inogni momento: questo dev’es-sere il nostro spirito. E sarà

così fino al termine del cam-pionato». A chi parlava di tor-neo falsato Donadoni rispon-de: «Sarà falsato per altre cose,non certo per l’aspetto sporti-vo. E noi ne siamo la prova».Chi era allo stadio Tardini,mercoledì pomeriggio, ha av-vertito il profumo di un calcionuovo, pulito: meno plusva-lenze e più valori. «Lavoriamoe giochiamo per divertire lagente, e magari qualche possi-bile acquirente si accorge di noi, compra la società e ci sal-va. Questo è il nostro obietti-vo» conclude il tecnico.

OTTIMISMO Non soltanto sulcampo il Parma conquista vit-torie, ma anche fuori, nelle se-vere stanze ministeriali. Ieri èarrivata la notizia che il mar-chio «Parma F.C.» appartiene

alla società e non alla con-trollante Eventi SportiviSpa, le cui quote di maggio-ranza sono ancora nella di-sponibilità di GiampietroManenti. La conferma ègiunta dall’ufficio «Brevettie Marchi» del Ministero del-

lo Sviluppo Economico dopogli accertamenti promossi daicuratori fallimentari AngeloAnedda e Alberto Guiotto. Orala partita più difficile è rientra-re in possesso del Centro Spor-tivo di Collecchio, pure quellodi proprietà della Eventi Spor-tivi, società comunque destina-ta al fallimento vista l’enormeportata dei crediti che vantanei confronti del Parma Fc. Frameno di una settimana, il 15aprile, il giudice delegato Pie-tro Rogato esprimerà una valu-tazione sulla possibilità di pro-seguire nell’esercizio provviso-rio: c’è ottimismo.

GRAZIE A... Francesco Lodi, fi-nora deludente e tra i miglioricontro l’Udinese, spiega così larinascita: «Chi affronta il Par-ma, non affronta soltanto unasquadra, ma un’intera città cheappunto vuole uscire a testa al-ta da questa situazione». La Ju-ve, attesa domani al Tardini, èavvisata. Come ha detto Dona-doni «nel calcio nulla è impos-sibile». Questa mattina, pro-prio per mettersi alle spalle illungo periodo nero, nella Saladel Consiglio Comunale si ter-rà una conferenza durante laquale Donadoni, il capitanoLucarelli (cui è stato conferma-

to lo stop di tre turni), il teammanager Melli e il responsabiledel settore giovanile Palmieri,spiegheranno al sindaco Pizza-rotti l’iniziativa «Stai con noi,come noi, a testa alta». E’ unmodo per riavvicinare i tifosidel Parma al calcio. E sarà an-che l’occasione per ringraziarechi, come Guido Barilla e PaoloPizzarotti, nell’ombra, ha datoun importante contributo eco-nomico per aiutare i ragazzidel settore giovanile. Parma,insomma, tenta l’impresa piùdifficile: risorgere. I sostenitorinon mancano.

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3le giornate di squalifica del capitano Lucarelli. La Corte d’Appello federale ha respinto il ricorso del Parma

LUCARELLI STOP

I giocatori del Parma festeggiano l’1-0 all’Udinese di mercoledì: in A i 3 punti mancavano dal 6 gennaio GETTY

Serie ARIl motivo

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9VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CENTROCAMPISTA

Marchisio, solito guerriero«Sì, abbiamo ancora fame» 1È stato il migliorea Firenze. Dopoil guaio al ginocchiosi è fatto un tattoo«per proteggermi»

INVIATO A TORINO

H a temuto di dover starefermo almeno 6 mesi, al-la fine se l’è cavata con

10 giorni. Forse sarà per questoche, il giorno dopo aver centra-to la finale di Coppa Italia,Claudio Marchisio è corso afarsi un nuovo tatuaggio: «Unapreghiera cambogiana per pro-

teggere da tutti i mali me e lamia famiglia», ha raccontato ilcentrocampista, ospite alla tra-smissione Filo Diretto di Jtv.Marchisio ha saltato la partitadi campionato con l’Empoli, èrientrato con la Fiorentina ed èstato il migliore in campo. L’en-nesima conferma di una sta-gione straordinaria, probabil-mente la migliore della sua car-riera. «Devo ringraziare di nonaver avuto infortuni, perchél’anno scorso sono partito conuno stiramento al collaterale,poi ho avuto tanti altri proble-mi». Quest’anno invece se l’èvista brutta solo durante l’ulti-ma sosta della Nazionale,quando dopo una prima dia-gnosi si era parlato di una lesio-ne del legamento crociato del

ginocchio destro. I successiviesami effettuati a Torino, però,hanno escluso ogni lesione e ri-dimensionato l’infortunio.

NON SIAMO SAZI Così Marchi-sio può continuare a dirigerel’orchestra di Massimiliano Al-legri, che non vorrebbe mai fa-re a meno di uno come lui. An-zi, ogni tanto il tecnico lo rim-provera perché in campo correanche più del dovuto. «Siamo aun punto cruciale della stagio-ne e aver raggiunto la finale diCoppa Italia dimostra che lasquadra sta bene. E sta facendoquello che deve fare, cioè vin-cere e cercare di arrivare finoin fondo a tutte e tre le compe-tizioni. Sono tre anni che vin-ciamo il campionato e ogni an-no si presenta la solita doman-da: se la Juventus avrà fame, sei giocatori avranno ancora vo-glia di mettere tutto in campo edi sacrificarsi; anche quest’an-no lo stiamo dimostrando».

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Le maglie azzurre ufficiali del capitano della Nazionale e della Juventus, Gigi Buffon, e di Claudio Marchisio sono all’asta sul sito www.charitystars.com per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus. Le ha donate la Federcalcio in occasione dell’amichevole Italia-Inghilterra del 31 marzo scorso allo Juventus Stadium. Sono state autografate sul retro dai due giocatori. Charity Stars, onlus presieduta da Allegra Agnelli, è una piattaforma fondata da tre giovani italiani, specializzata nel mettere all’asta su internet oggetti di personaggi famosi, soprattutto sportivi, il cui ricavato viene destinato in beneficienza.

Ricerca sul cancroAll’asta le magliedi Gigi e Claudio

� TORINO Ridotte in appello le condanne per gli ultrà del Torino accusati di aver pestato a sangue un tifoso juventino in occasione del derby del 1 dicembre 2012. La corte d’appello di Torino ha derubricato l’accusa da tentato omicidio a lesioni: la pena passa per due ultrà dai 9 anni del primo grado a 2 anni di reclusione. Il terzo imputato è stato condannato a un anno e mezzo (in primo grado 8 anni e 4 mesi). Confermata l’assoluzione per il quarto imputato. Il gruppo di ultrà aveva notato nel parcheggio il tifoso, all’epoca 46 anni, con una sciarpa dellaJuve e lo aveva aggredito con calci e pugni, continuando a colpirlo a terra, anche con una cinghia. La vittima era stata portata in ospedale con gravi fratture al volto.

Pestarono tifosobianconero: peneridotte in appello

L’ARGENTINO

Tevez a riposocol Parma E il Boca frena:«Da noi nel 2016se non risolve»

S i riparte dal campiona-to. Dopo l’euforia peraver conquistato la fi-

nale di Coppa Italia, la Ju-ventus domani tornerà incampo a Parma (ore 18) bensapendo che tra pochi giorni(martedì 14) dovrà affronta-re il Monaco nell’andata deiquarti di finale di Cham-pions League. Turnover ine-vitabile, soprattutto perchéAllegri ha diversi giocatori infase di recupero e dovrà farei conti anche con il prossimoimpegno di Coppa. Tevez(sotto nella foto LAPRES-SE), che ha saltato la gara diFirenze per un affaticamen-to muscolare, dovrebbe esse-re convocabile ma quasi cer-tamente a Parma riposerà. Aproposito dell’argentino edelle insistenti voci di un suoritorno in Argentina già que-st’estate, Daniel Angelici,presidente del Boca Juniors,ha parlato a «Radio la Red»:«Tevez giocherà nel Boca dalgiugno 2016, fino ad allora èsotto contratto con la Juven-tus e non voglio generare fal-se aspettative. Se rescinderàil contratto a giugno, il Bocagli aprirà le porte. Ma se nonpotrà rescinderlo di comuneaccordo con la Juve, rimarràin bianconero fino al 2016».

PIRLO OK A riposo anche Li-chtsteiner, che ha saltato lagara del Franchi per unacontusione alla coscia de-stra, e Barzagli (risentimen-to al polpaccio durante il ri-scaldamento a Firenze), cheperò rientreranno per laChampions. Pirlo è recupe-rato ma potrebbe partire dal-la panchina. Allegri potreb-be optare per un 4-3-3 conPepe e Coman e uno tra Llo-rente e Matri. In difesa po-trebbe toccare ad Ogbonna.

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Che bel Pereyrada trequartista

Allegri ha trovatol’altro Boateng

1Nel Milan il tecnico avanzò il ghanese dietro le punte. Ha fatto lo stesso nella

Juve con l’argentino. Sempre più decisivo

Fabiana Della ValleINVIATO A TORINO

I l primo scudetto di Massi-miliano Allegri coincisecon l’esplosione di Kevin

Prince Boateng: stagione2010-11, il tecnico al Milan loinventò trequartista e lui si ri-tagliò un ruolo di primo pianoaccanto a Ibrahimovic, Pato eRobinho. Il protagonista chenon t’aspetti, un po’ come Ro-berto Pereyra, che è arrivatodall’Udinese per fare la riservama in poco tempo ha imparatoa brillare di luce propria. An-che in questo caso Allegri haavuto l’intuizione giusta: l’hapiazzato dietro le punte,esattamente come aveva

fatto con Prince nell’anna-ta rossonera, e Pereyra inpoco tempo si è calato per-

fettamente nella nuovaparte. A Udine aveva fatto pre-valentemente la mezzala, pro-prio come Boateng. Allegri hacapito che aveva le caratteristi-che giuste per far rendere isuoi attaccanti, il Tucu (dimi-nutivo di Tucuman, la provin-cia argentina in cui è nato) asua volta è stato bravo ad adat-tarsi. In campo è generoso enon si risparmia mai, adessopoi è diventato più lucido an-che davanti alla porta (due retinelle ultime due partite tracampionato e Coppa Italia).Così l’allenatore, che lo pun-zecchiava spesso sui troppi golsbagliati adesso è ancora piùcontento.

STILE DIVERSO IN CAMPO

L’argentino ha il cambio di pas-so con la palla tra i piedi. Boa-teng invece era più fisico e po-tente, molto bravo ad andarenegli spazi senza palla. Un’in-terpretazione diversa del ruo-lo, ma ugualmente efficace.Boateng in poco tempo con-quistò il pubblico rossoneroanche per il look e l’atteggia-mento da duro, Pereyra carat-terialmente è più tranquilloma anche lui è entrato nel cuo-re dei tifosi juventini.

QUESTIONE DI LOOK La cresta,che ha cambiato forma e colo-re più volte, i tatuaggi, la pas-sione per la musica e il ballo.Boateng aveva una cura mani-acale del suo aspetto fisico eadorava Michael Jackson: nel-lo spogliatoio cantava e balla-va e il suo moonwalk ha incan-tato San Siro la notte della fe-sta scudetto. Pereyra è arrivatoa Torino con i capelli più lun-ghi poi grazie a Tevez e Pepeha conosciuto Marco Di Napo-li, il parrucchiere di Nichelinoche fa i capelli a mezza Juve eha cambiato look. Ora la crestaè curatissima e Marco è sem-

pre pronto a studiare nuove ac-conciature per lui. I tatuaggiinvece sono sempre gli stessi:una ventina circa sparsi su tut-to il corpo, dai nomi dei fami-liari al suo numero, il 37, den-tro a una palla. Per quanto ri-guarda la musica, invece, Prin-ce e Pereyra hanno gustidifferenti: Max è un amantedel reggaeton e la sua canzonepreferita è «El Perdon», delportoricano Nicky Jam. Ballala salsa e la bachata e da buonsudamericano ha il ritmo nelsangue. Ha due orecchini, uno

per lobo, e si veste sempre allamoda. Adora la carne e ha unpo’ di nostalgia del cibo argen-tino, ma si consola con i raviolial ragù di Gianni e Mario delPicchio (il suo ristorante prefe-rito). Tra i social network usasolo instagram. La sua fami-glia è rimasta in Argentina(suo padre lavora in fabbrica aSan Miguel de Tucuman) e vie-ne a trovarlo tutte le volte chepuò.

SEMPRE CON CARLITOS Pe-reyra grazie alla Juventus haconquistato anche la Naziona-le: ha esordito l’11 ottobre2014 nell’amichevole con ilBrasile. E’ stato convocato an-che nelle ultime partite, insie-me a Tevez, il suo punto di rife-rimento in bianconero. Chissàse Carlitos, dopo la cresta, loconvincerà a fare anche unnuovo tatuaggio a Torino. Pri-ma serve un’occasione specia-le. Lo scudetto potrebbe esserequella giusta.

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Claudio Marchisio, 29 anni LAPRESSE

Roberto Pereyra, 24 anni, argentino, prima stagione alla Juve FORTE

TRE STAGIONI DA BOAKevin-Prince Boateng, 28, dal 2010 al 2013 al Milan con Allegri LAPRESSE

4i gol di Roberto Pereyra in questa stagione: 2 in campionato, 2 in Coppa Italia. Ancora a secco in Champions League

IL SUO IMPATTO

Massimiliano Allegri, 47 LAPRESSE

Serie ARIl personaggio

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10 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL FUTURO

Rafa, divorzio scontatoSpalletti è il favoritoma c’è anche Mihajlovic

� NAPOLI (g.m.) Nella quiete di Castelvolturno il primo giorno è filato via sereno. Chi ha perso contro la Lazio ha svolto allenamento di scarico. Benitez ha parlato a lungo con la squadra. Alla discussione ha partecipato anche il d.s. Riccardo Bigon. I giocatori sperano che un successo domenica contro la Fiorentina possa far sbollire la rabbia a De Laurentiis. Molti di loro non erano abituati a provvedimenti di questo tipo, ma per poter cambiare le cose occorre battere i viola. Le scelte di Benitez, però, terranno conto anche dell’impegno di giovedì in casa del Wolfsburg, in questo momento la partita più importante della stagione. Dovrebbero rientrare dal primo minuto Koulibaly, Strinic, Lopez e Callejon. Forse chance per Insigne dal primo minuto, solito ballottaggio tra Gabbiadini ed Hamsik. Quest’ultimo ieri ha parlato sul suo sito ufficiale: «Siamo molto amareggiati per l’eliminazione dalla coppa Italia, capiamo la delusione dei tifosi».

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LA RIPRESA

Insigne forsein campo dal 1’contro i viola

Gianluca MontiNAPOLI

L’ appuntamento, a lungo rimandato, tra Au-relio De Laurentiis e Rafa Benitez per parla-re di rinnovo potrebbe anche non esserci.

Le posizioni di entrambi sono chiare e se i risulta-ti continueranno a latitare il divorzio sarà inelut-tabile. Di conseguenza, da un lato il presidente hagià iniziato a sondare alcuni allenatori e dall’altroBenitez ha ricevuto qualche approccio (vediNewcastle) che non lo ha convinto ed è sulla rivadel fiume in attesa di offerte.

PROFILO PERFETTO Ad oggi il nome più caldo perla panchina del Napoli 2015-2016 è quello di Lu-ciano Spalletti, con il quale De Laurentiis ha avu-to contatti più e meno recenti (c’è chi sussurrache i due abbiano parlato già prima della finale diSupercoppa in dicembre). Spalletti ha il profiloperfetto per il Napoli: l’esperienza internazionalenon gli manca, la voglia di tornare in Italia dopola parentesi allo Zenit è tanta e l’ingaggio, proibi-tivo per molti, non spaventa De Laurentiis che giàriconosce a Benitez 3,5 milioni di euro. Inoltre,Spalletti ha dato la disponibilità a confrontarsi eil modulo che lo ha reso famoso con la Roma è il4-2-3-1 tanto caro a Benitez, ragion per cui ci sa-rebbe una buona base.

ALTRI SONDAGGI Le alternative sono Mihajlovice Montella, ma il primo già lunedì dovrebbe co-municare ufficialmente a Ferrero l’addio allaSampdoria a fien stagione ed è attratto dalle lu-singhe del Milan e per liberare il secondo dallaFiorentina servirebbe un investimento che DeLaurentiis dovrebbe sottrarre al mercato. Certo,sono allenatori che per temperamento e capacitàdi far giocar bene la squadra al presidente del Na-poli piacciono da tempo e poiché la scelta delnuovo tecnico sarà solo sua, De Laurentiis ha av-viato sondaggi anche con loro. Più difficile pensa-re ad altri tecnici, visto che quelli di primo pianonon verrebbero a Napoli senza Champions, peròDe Laurentiis è tipo da riservare sorprese e moltioperatori stanno suggerendo candidature.

RIVOLUZIONE Del resto, ad oggi il ruolo di Bigon,che ha molto legato con Benitez, appare margina-le rispetto a qualche mese fa e non solo per il con-tratto in scadenza nel 2016. De Laurentiis saràpiù interventista che mai nella prossima estate.

Ci sarà da comprare, ma c’è pure il rischio di unadiaspora. Presseranno per essere ceduti Higuain(seguito dal Manchester United che aveva merco-ledì un emissario al San Paolo), Callejon (che pia-ce all’Atletico Madrid, ma non solo), Mertens (per lui si prospetta la Premier League), Albiol(ritorno in Spagna), mentre Inler e Maggio an-dranno via a prescindere e stessa sorte potrebbetoccare a Gargano, diventato un pallino di Beni-tez. Insomma, la rivoluzione potrebbe essere av-viata quanto prima, anche se l’impegno di EuropaLeague consiglia prudenza: Napoli non meritauna nuova umiliazione.

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1L’ex tecnico dello Zenit ha voglia di tornare in Italia. Il serbo presto comunicherà a Ferrero l’addio alla Samp

Da sinistra, Sinisa Mihajlovic, 46 anni e Luciano Spalletti, 56

Il Napoli che non vince balla e dorme pocoDe Laurentiis s’infuria 1Resa dei conti con la squadra: il presidente ordinail ritiro a oltranza. Benitez sembra ormai un uomo solo

Mimmo MalfitanoINVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)

I n castigo, per punizione!Il peccato lo sconterannotutti insieme, a pochi me-

tri dal mare più inquinatod’Italia e tra il verde di una pi-neta sempre più rinsecchitadall’incuria. Benvenuti a Ca-stelvolturno, nel girone deidannati, di coloro che dovran-

no patire le pene di un ritiro,ordinato dal padrone dopoaverne scoperto le malefatte.«Resterete puniti a tempo in-determinato», ha tuonato Au-relio De Laurentiis dopo l’eli-minazione dalla coppa Italia.Puniti, certo, e senza riguardiper nessuno: il ritiro lo ha de-ciso da solo e lo ha annunciatoin una conferenza stampa im-provvisata, dopo averlo comu-nicato con toni aspri sia a Rafa

Benitez sia ai giocatori che do-po pranzo hanno lasciato l’al-bergo per rientrare a casa e re-cuperare un po’ di abbiglia-mento: alle 19 erano già tuttinuovamente a Castelvoltur-no.

ACCUSE MIRATE Quelle piùpesanti De Laurentiis le ha ri-volte ai giocatori. Li ha defini-ti gente che si fa coinvolgeredalla rapacità di Napoli, so-

prattutto nelle ore notturne,quando un atleta serio do-vrebbe riposare. Non ha fattonomi, ovviamente, ma è facileintuire che ce l’abbia con gliscapoli e qualcuno degli spo-sati, il cui comportamentonon sarebbe irreprensibile.Una brutta storia, che mette indiscussione anche la gestionesocietaria. Il Napoli non ha undirigente di spessore, che ab-bia il controllo dello spoglia-

toio. Una figura forte, per in-tenderci, che De Laurentiisnon ha mai contemplato nel-l’organico societario per nonvedere oscurato il suo ruolo dipresidente-padrone. Lo sfogodi giovedì sera, in ogni modo,apre ad alcune considerazio-ni. Se lui sapeva delle nottibrave, allora perché non è in-tervenuto per tempo, magaririchiamando in privato gli in-teressati? E poi, se era consa-pevole del pericolo, perché sa-bato non è rimasto a Roma, vi-cino alla squadra anziché star-sene a Londra dove haguardato la partita in un pub?Non è escluso che domani po-meriggio, De Laurentiis avràun confronto con tecnico esquadra alla vigilia della sfidacon la Fiorentina.

ROTTURA CON BENITEZ Dopol’eliminazione dalla coppa Ita-lia, le strade dei due si sono definitivamente divise. Il mal-contento ha toccato l’intera fa-miglia De Laurentiis, spazien-tita dall’atteggiamento dell’al-lenatore e dalla mancanza dirisultati. L’impressione è chele parti presto arriveranno aduna conclusione di questa te-lenovela che sta tenendo inapprensione i tifosi che, giove-dì sera, hanno contestato so-cietà, tecnico e giocatori, neldopo partita: una roba del ge-nere non era mai accadutanell’era del Napoli post falli-mento. Le attenuanti e le pa-role di Benitez non fanno piùpresa sull’ambiente. «Dobbia-mo continuare a lavorare», èstata la risposta dell’allenato-re a chi gli ha chiesto contodella sconfitta con la Lazio.Continuare a lavorare: è pos-sibile quando alla fine manca-no appena 9 giornate e lesquadre dovrebbero avercompletato la crescita?

INVOLUZIONE La svogliatezzadi Higuain, Hamsik, Callejon,mette i brividi, così come lamediocrità evidenziata dai di-fensori e dai centrocampisti. Ilsospetto che la squadra siaprigioniera delle proprie an-sie è davvero forte. La possibi-lità concreta di non qualificar-si per la prossima Championsha gettato nello sconforto igiocatori più rappresentativi,che hanno legato la perma-

nenza a Napoli proprio allapossibilità di confrontarsi coni grandi club europei. E la mancanza di motivazioniavrebbe reso ancora più pieto-so il rendimento collettivo, co-sì riassunto: un solo gol nelleultime cinque partite; in cam-pionato, Higuain ha segnatouna sola rete nelle ultime no-ve gare (otto giocate conside-rato che con il Sassuolo, ulti-ma vittoria in campionato erasqualificato), mentre l’ultimosuccesso del Napoli risale al12 marzo scorso, contro la Di-namo Mosca, peraltro l’uniconelle ultime nove partite. Ildestino di questo Napoli, dun-que, resta aggrappato all’Eu-ropa League. Dal doppio con-fronto con il Wolfsburg verràfuori il verdetto: l’eliminazio-ne equivarrebbe al fallimentodell’intera stagione e compor-terebbe la revisione del pro-getto iniziale che prevedevascudetto e Champions Leagueal termine di quest’anno.

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8I punti di distacco del Napoli dal terzo posto della Lazio, ultimo disponibile per l’accesso ai playoff di Champions

IL SOLCO

1I gol di Higuain in nove partite di campionato. Per il Napoli una rete nelle ultime 5 gare tra Serie A e Coppa Italia

L’ALLARME

Serie ARAzzurri nel tunnel

Il tecnico Rafa Benitez, 55 anni giovedi prossimo GETTY IMAGES

Aurelio De Laurentiis, 65 anni, presidente del Napoli LAPRESSE La delusione dopo il k.o. con la Lazio: Marek Hamsik, 27 anni e, a destra, Gonzalo Higuain, 27 ANSA

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11VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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12 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pioli, il nuovo Maestrelli1La sua Lazio ricorda quella scudettata degli anni 70. Stesso modo di giocare, stessa capacità di ribaltare i pronostici. E quante analogie tra i singoli giocatori

Serie ARIl confronto

K.O. IN ALLENAMENTO

Si ferma MarchettiFrattura al nasoPronto Berisha1Rinviata la sentenza per Lotito: richiesta un’ammenda di 15mila euro per le frasi lesive dell’onorabilità di Iodice, d.g. dell’Ischia

Nicola BerardinoROMA

S top per Federico Marchet-ti. Ieri mattina, alla ripre-sa degli allenamenti dopo

il successo di mercoledì a Napo-li, il portiere della Lazio ha ri-portato la frattura scompostadel setto nasale in uno scontrodi gioco con Cana. Nel pomerig-gio è stato operato: salterà lapartita di domenica control’Empoli. Intervento riuscito:ora si pensa a una mascheraprotettiva per riprendere gli al-lenamenti. Marchetti, titolarein campionato, era in panchinaal San Paolo. Causa turnoverper la Coppa Italia, tra i pali

c’era Berisha. Che ieri è passatoin clinica, per controlli a una ca-viglia. L’albanese non è però indubbio per domenica. Quandola difesa sarà in emergenza: in-fortunato anche Radu, squalifi-

15mila euro per Lotito e un’al-tra di pari importo per la Lazio.Dibattito completato ma sen-tenza slittata alla prossima set-timana: Lotito era stato deferitoper dichiarazioni lesive del-l’onorabilità del d.g. del’Ischia.Ieri, il patron è tornato sulla fi-nale di Coppa Italia appenaconquistata: «Abbiamo merita-to più di ogni altro club questotraguardo, ora vogliamo rag-giungere uno dei nostri princi-pali obiettivi della stagione, ol-tre l’ingresso in Europa». Vola laprevendita per la sfida conl’Empoli. Superati i 24 mila bi-glietti, che con i 17.369 abbona-menti, fanno ipotizzare unOlimpico da 50 mila spettatori.

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Stefano Cieri ROMA

E ssere paragonati alla La-zio di Maestrelli. E’ ilcomplimento più bello

per un gruppo di giocatori cheindossa i colori biancocelesti.Perché le gesta di quella forma-zione rappresentano il massi-mo che si possa umanamentechiedere alla propria squadradel cuore. Una Lazio, quella dei primi anni 70, arrivata dal-la Serie B, composta da gioca-tori per lo più sconosciuti, gui-dati da un tecnico che - primadi allora - aveva allenato solodelle provinciali. Una squadra,insomma, che al di là di uncampionato di medio livellonon avrebbe potuto aspirare. Einvece, al primo anno di A, per-se solo in volata lo scudetto.Che arrivò dodici mesi più tar-di al termine di un campionatodominato.

MAESTRELLI 2.0 La Lazio diPioli non vincerà lo scudetto,quanto meno non lo farà que-st’anno. Ma, come la prima diMaestrelli in A, può arrivaresul podio. Con tanto di qualifi-cazione in Champions cheavrebbe dell’incredibile. An-che questa Lazio non godeva digrandi credenziali alla vigilia.

Neppure il più inguaribile de-gli ottimisti l’avrebbe pronosti-cata in finale di Coppa Italia e aun passo dal secondo posto aun mese e mezzo dalla fine delcampionato. Pioli e i suoi uo-mini hanno ribaltato tutte leprevisioni, proprio come fece-ro quarant’anni fa Maestrelli e isuoi discepoli. Ma le analogienon si limitano a questo. E’ iltipo di calcio «usato» per rea-lizzare questo capolavoro cheavvicina le due formazioni.Certo, il calcio è cambiato tan-tissimo da allora ad oggi. Ma ilmodo di aggredire gli avversa-ri, di imporre sempre il gioco,di non smettere mai di correree lottare richiama alla memo-ria in maniera nitida quella La-zio di capelloni e scapestrati.Pioli, insomma, è un Maestrelli2.0. In comune, con il «Mae-stro», ha la gavetta, lunga e dif-ficile, fatta in provincia. Ha lacultura del lavoro, la capacitàdi farsi benvolere e seguire daciascun uomo del gruppo. Po-che parole, ma quelle giuste.Perché a volte uno sguardo ser-ve più di tanti discorsi. Sarà ca-pace, Pioli, di entrare nella sto-ria come il suo predecessore?Regalare in futuro un altro scu-detto al club non sarà affatto facile. Ma intanto nei prossimimesi Pioli ha la possibilità dicentrare un piccolo triplete: se-

condo posto in campionato,Coppa Italia e Supercoppa. Mi-ca male.

I CLONI «Hanno la nostra stes-sa voglia di vincere, lo stessomodo di dominare gli avversa-ri. Sì, ci rivediamo in loro. Spe-riamo riescano a ripetere le no-tre imprese». A dirlo non è unoqualsiasi, ma un certo PinoWilson, il capitano della Lazio‘74. E se il paragone lo sdoganalui... Un’affinità di gruppo, dicomportamenti tecnici, di ca-pacità di sovvertire i pronosti-ci. E non solo. Perché i parallelici possono stare anche tra sin-goli protagonisti. Restiamo aWilson. La sua eleganza, la suacapacità di guidare la difesasempre a testa alta, la puntua-lità nei recuperi rivive in Ste-fan De Vrij, il nuovo «ministro»della difesa laziale. Certo,l’olandese ha una decina dicentimetri in più di altezza,una fisicità diversa, ma le ca-ratteristiche salienti sono co-muni. E poi, passando dal cuo-re della retroguardia al settoredei cursori, come non accosta-re Basta a Re Cecconi? Stessazazzera bionda, stesso numerodi maglia (l’8), stesso modo dicorrere, stessa serietà. FelipeAnderson, la nuova stella bian-coceleste, ricorda invece Vin-cenzo D’Amico. Per un fatto

anagrafico (l’attuale opinioni-sta Rai era, in quella Lazio tri-colore, il «ragazzino» del grup-po), ma anche per una questio-ne squisitamente tecnica. Ilgiovane D’Amico aveva numerie fantasia da grande campio-ne, proprio come il Felipe dioggi. E il Chinaglia 2015 chi è?Qui la risposta è più difficile.Fisicamente e tecnicamente lo

ricorda abbastanza Djordjevic(ora fermo ai box, rientra a finemese). Ma la grande forza diGiorgione era la capacità ditrascinare i compagni. Era ilsuo carisma. Da questo puntodi vista l’unico che gli si può av-vicinare è Miro Klose. Sì, il te-desco ha un carattere comple-tamente diverso. Ma, comeChinaglia, è l’uomo cui i com-pagni si aggrappano quandosono in difficoltà. E’ il leader che gli avversari temono e chetutti rispettano.

L’AFFETTO DELLA GENTE I pa-ragoni potrebbero continuare.Candreva, per esempio, non ècosì lontano da Garlaschelli.Biglia ricorda tantissimo Fru-stalupi. E Marchetti, speciequando inanella le serie di im-battibilità, fa scattare il paral-lelo con Pulici. Ma l’analogiapiù bella e forse più calzante èun’altra: è l’amore, spontaneo,della gente. Negli anni 70 scat-tò improvviso e travolgente do-po anni di sofferenze in SerieB. La banda di Pioli ha compiu-to la stessa operazione dopoanni di successi (due CoppeItalia e una Supercoppa) senzasorrisi, per via della annosacontrapposizione tifosi-Lotito.Tutto dimenticato. E il bello(chissà) deve ancora venire.

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Federico Marchetti, 32 anni, a Formello dopo il rientro da Napoli LAPRESSE

7le vittorie consecutive in campionato della Lazio di Pioli. Quella di Maestrelli arrivò a 8, il record è di Eriksson con 9 successi

Sven Goran Eriksson LAPRESSE

IL NUMERO

KLOSE COME CHINAGLIA, ANDERSON NUOVO D’AMICO, BASTA SOSIA DI RE CECCONI, E DE VRIJ...

� 1 Tommaso Maestrelli, allenatore della Lazio campione d’Italia nel 1974 � 2-5 I protagonisti della Lazio scudettata: Giorgio Chinaglia, Vincenzo D’Amico, Luciano Re Cecconi e Pino Wilson � 6-9 I protagonisti della Lazio attuale: Miroslav Klose, Felipe Anderson, Dusan Basta e Stefan De Vrij � 10 L’allenatore della Lazio di oggi, Stefano Pioli

101 5

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4

8

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cati Basta e Mauricio.

LOTITO E LA FINALE Caso Iodi-ce: la Procura Federale della Fi-gc ha chiesto al Tribunale Fede-rale Nazionale un’ammenda di

IL TEMAdi S.CIE.

UN MIRACOLOCHE PUÒRIPETERSI40 ANNI DOPO

C’ era una volta unasquadra capace ditrascinare le folle,

rompere gli schemi, ribaltare i pronostici, divertire e divertirsi comepoche altre prima e dopo. Era la Lazio di Maestrelli e Chinaglia, di Pulici e Wilson, Re Cecconi e Frustalupi, D’Amico e Garlaschelli. Una squadra capace di entrare nel Mito senza passaggi propedeutici: la Storia e la Leggenda.

Quella squadra seppe vincere, innanzitutto. Che poi nel calcio è la cosa che fa sempre da spartiacque tra un’avventura interessantee una esaltante. Ma non si limitò allo scudetto ’74 che per il club fu il primo, indimenticabile tricolore. Non si limitò a quello proprio per la sua natura unica e inconfondibile. In campo, dove portò per prima in Italia il calcio totale (magari solo in embrione) che proprio in quegli anni aveva fatto dell’Olanda la nuova terra promessa. Ma fu unica e inconfondibile anche e soprattutto fuori. Dove le gesta di quella «banda di matti» (loro stessi si definirono così) ha ispirato romanzi e film e continua, quarant’anni dopo, ad appassionare.

Convivere con quel paragone così ingombrante è stato sempre un problema per le Lazio successive. Quella di Eriksson-Cragnotti ha vinto tanto ed entusiasmato altrettanto. Ma non ha scaldato i cuori allo stesso modo. Sembrava impossibile replicare la Lazio degli Anni 70. Finché non è arrivatala Lazio di Pioli...

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13VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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15VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Florenzitappabuchidi lussodella Roma1Ha giocato in ogni ruolo, a Torino farà il terzino. E sarà la 10a volta

Alessandro Florenzi, 24 anni, è cresciuto nel settore giovanile giallorosso. Ha un contratto con la Roma finoal 2019 LAPRESSEAndrea Pugliese

ROMA

E il bello è che stavolta po-trebbe mettere davvero lafreccia. Un po’ come piace

a lui, correndo su quella fasciasenza mai fermarsi, almeno fin-ché i polmoni vanno e non chie-dono un pit-stop. Già, perché secome sembra Rudi Garcia deci-derà di riportarlo ancora unavolta dietro, come terzino de-stro, sarà il consacramento diAlessandro Florenzi nel ruoloche gli ha disegnato addossoWalter Sabatini. «Ha tutte le ca-ratteristiche del terzino chespinge: resistenza, velocità e

grande tecnica — disse a Paler-mo il d.s. giallorosso —. Sareb-be un grande investimento perla Roma del futuro se si calassein questo ruolo». Se dovessegiocare basso domenica a Tori-no sarebbe la decima volta dalvia da inizio stagione. Conside-rando che in attacco è partito ti-tolare 9 volte (8 a destra, una asinistra), la freccia è messa.

VERSATILITÀ INFINITA Tra l’al-tro, se è vero che la navetta a de-stra tra il ruolo di terzino e quel-lo di esterno offensivo è andataavanti quasi al limite del mal ditesta, è anche vero che la versa-tilità di Florenzi è senza fine: seiruoli ricoperti sugli 11 del 4-3-3di Garcia, con i tre di attacco,quello di terzino destro e l’inter-medio di centrocampo, a destrae a sinistra. La dimostrazione diquanto conti su di lui Garcia e diquanto lui, Alessandro, gli risol-va più di un problema. «Di luiapprezzo la grande disponibili-tà e la capacità di sacrificio,qualsiasi cosa gli chiedi lui simette lì e pedala», ha detto piùvolte il tecnico francese. Tantodi schierarlo un paio di volte co-me riferimento centrale in at-tacco, anche se a partita in cor-so e nel giro delle rotazioni.

CONFUSO E FELICE Già, qualsi-asi cosa gli chiedi lui si mette lì epedala. È la filosofia di Floren-zi, che poi in azzurro, control’Inghilterra, di recente ha ag-giunto anche un altro tasselloalla sua collezione di ruoli:esterno largo, sempre a destra,ma nel 3-5-2. Un’altra chiccaper il futuro, un po’ come quan-do ha giocato sempre lì (anchese ovviamente con compiti efunzioni differenti) a Monacodi Baviera, contro il Bayern, inquel 4-4-2 che Garcia predispo-se per limitare i presunti danni.«Un po’ sono confuso — dissetra il serio e il faceto dopo Ro-ma-Parma —, chiederò a mianonna Aurora. Non so più qualè il mio ruolo, ma un “tappabu-chi” deve essere sempre dispo-sto a giocare, io mi prendo i proe i contro di questo ruolo». Conla Roma, quest’anno, la primavolta che giocò terzino destro fua Mosca, in Champions League,contro il Cska (25 novembre),

anche se l’esperimento parte dalontano e affonda le sue radici aCrotone, quando nel 2011-12Leonardo Menichini lo inventòproprio lì. Lui accolse la novitàcon stupore, ma poi si dimostròuno dei migliori nel ruolo.

DE ROSSI A RISCHIO? E poichissà, dovesse servire a centro-campo Florenzi sarebbe prontoanche per quello. A De Rossi, in-fatti, ieri è stato riscontrata unamicrofrattura ad una vertebra.Daniele dovrebbe farcela, an-che perché è uno che non si èmai tirato indietro. Ma nel casodovesse alzare bandiera bianca,Florenzi sarebbe pronto ancheper fare il centrocampista, conNainggolan o Paredes centrali elui mezzala. Questione di scel-te, tutte quelle che garantisce iljolly giallorosso. A Pasqua è sta-to a Barcellona, girandosi la cit-tà in bicicletta. Del resto, lui èuno che dove lo metti pedala...

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UOMO OVUNQUENel 4-3-3 di Garcia,

Florenzi finora ha giocato in 6 ruoli

ATTA

CCO

CENT

ROCA

MPO

DIFE

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GDS

ATTESA PER IL RICORSO

Curva chiusaIl club si difende «Noi un esempio»1A Trigoria già pronto il dossierper smontare il giudice sportivoMa l’ultima parola è di Pallotta

Alessandro CatapanoROMA

R icorso o no? La Roma non ha ancora decisose appellarsi contro la sentenza Tosel, con-siderata un’«evidente forzatura giudirica,

figlia di un particolare contesto politico», oppurerinunciare per ragioni di opportunità. In ballo,sostengono i dirigenti giallorossi, oltre alla salva-guardia dell’immagine del club, c’è la «doverosa»tutela di 14mila abbonati, tantissimi, molti deiquali, pur completamente estranei ai fatti, fini-rebbero ancora una volta penalizzati «ingiusta-mente». Alla base del ricorso, comunque, c’è lavolontà di avere una «corretta applicazione dellenorme, che è interesse di tutti, non solo dei ro-manisti», fanno sapere da Trigoria. Solo ieri serai legali del club hanno ricevuto la relazione deicollaboratori della Procura federale, in cui si se-gnalano i due striscioni e i cori discriminatori ci-tati nel comunicato del giudice sportivo. Proba-bilmente Pallotta non scioglierà le riserve primadi lunedì, ma a Trigoria sono convinti di aver rac-colto già il materiale sufficiente a «smontare» lemotivazioni di Tosel: possibile, è la tesi del club,che la responsabilità oggettiva (della Roma)debba essere punita più di quella diretta (degliautori degli striscioni che, se mai identificati,molto difficilmente saranno colpiti da Daspo?).

PARADOSSO Oltretutto, la Roma rivendica diessere un «laboratorio» e un «modello di orga-nizzazione». Sono le definizioni che più di unavolta l’Osservatorio ha dato del club giallorosso.Tanto problematico il tifo, quanto, per il Vimina-le, esemplare la gestione della sicurezza al-l’Olimpico. Non a caso i servizi della Roma spes-so vengono utilizzati anche per altro: ad esempioil Sei Nazioni di rugby e le finali di coppa Italia(non quella dello scorso anno). Tanto per dire, direcente è stata la Roma a proporre a Coni e Laziodi piazzare telecamere anche nei bagni delle cur-ve, proprio dove vengono montati gli striscioni.Ma la richiesta non è stata accolta. Dunque, sichiedono: perché tante accuse?

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LA CHAMPIONS BABY

Verde & Sanabria, l’Europa aspetta i nuovi re1Oggi via alla Final Four di Youth League. Contro il Chelsea del bomber Solanke, De Rossi si affida ai «grandi» già nel mirino di Garcia

� 1 Daniele Verde, 18 anni, ha già esordito in A e in Europa � 2 Antonio Sanabria, 19, paraguaiano ex Barcellona � 3 Gabriele Marchegiani, 18, figlio d’arte: il papà Luca giocò nella Lazio GETTY IMAGES-INSIDE-TEDESCHI

1ROMA (4-3-3)

CHELSEA (4-2-3-1)

ORE 17.15 a Nyon (Svizzera) TV Eurosport

MARCHEGIANI1

PAOLELLI13

CALABRESI4

MARCHIZZA15

ANOCIC3

VERDE7

VESTENICKY24

DI MARIANO11

PELLEGRINI8

MACHIN22

D’URSO20

COLLINS1

AINA2

TOMORI3

CLARKE-SALTER4

DASILVA5

CHRISTENSEN8

BOGA10

SOLANKE9

COLKETT6

ABRAHAM7

BROWN11

ROMA PANCHINA 12 Pop, 16 Belvisi, 10 Adamo, 17 Ndoj, 19 Di Livio, 9 Sanabria, 25 Soleri. ALLENATORE De Rossi.SQUALIFICATI Capradossi.DIFFIDATI Verde, Pellegrini, Calabresi, Belvisi.INDISPONIBILI nessuno.

CHELSEA PANCHINA 12 Thompson, 13 Sterling, 14 Scott, 15 Sammut, 16 Musonda, 17 Kiwomya, 18 Loftus-Cheek.ALLENATORE Viveash. SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Dasilva, Aina, Loftus-Cheek.INDISPONIBILI nessuno.

ARBITRO Manzano (Spagna)GUARDALINEE Martinez-Sobrino (Spa)QUARTO UOMO Klossner (Svi)REGOLAMENTO Due tempi da 45’. In caso di parità al 90’, si andrà subito ai calci di rigore

3

2Vincenzo D’AngeloINVIATO A NYON (SVIZZERA)

L a Youth League è troppogiovane per pensare a co-

me sarebbe stato vedere Totti,De Rossi o Florenzi, sbocciatidal vivaio della Roma, giocarsila Champions giovanile da fu-ture stelle. Capitan Totti magarinon ci sarebbe stato, lui che a16 anni brillava già in Serie A.Ma forse De Rossi e Florenziavrebbero potuto puntare al ti-tolo di campioni d’Europa. Peròoggi a Nyon con il Chelsea, saràl’altro De Rossi, papà Alberto, agiocarsi un posto per la finalis-sima di lunedì, sperando chel’esperienza da leader del figlioDaniele abbia aiutato i suoi ra-gazzi nell’ultimo step di cresci-ta. A guidare l’assalto allaChampions dei piccoli sarà Da-niele Verde. Ma con lui ci saràtutta la batteria dei baby nel gi-ro della prima squadra di RudiGarcia. Da Sanabria a Pellegri-ni, passando per Marchegiani,Calabresi e Vestenicky. Eccoligli uomini chiave della Roma invista delle Final Four continen-tali.

TALENTI Gli ultimi mesi di Ver-de sono sotto gli occhi di tutti,ma in pochi sanno che lo scorsoanno il folletto napoletano fati-

cava – e tanto – a trovare spazioin Primavera: appena un gol in312’ in campionato, poche garedall’inizio e qualche spezzone.Poi l’esplosione in questa sta-gione, con l’assist a Ljajic a Ca-gliari a fare da ciliegina. Sana-bria non sta benissimo e potreb-be essere la carta vincente dagiocare a match in corso. L’exBarcellona ha numeri incredi-bili e, come Verde, è più di unlusso in Primavera. Ma il richia-mo della Champions – seppurgiovanile – dà stimoli enormi. Iguai fisici di Sanabria potreb-bero dare una maglia da titola-re a Vestenicky, l’uomo dal golnelle vene. Segna sempre e in

tutti i modi. Col City è stato de-cisivo, entrando proprio per Sa-nabria. E pensare che a gennaio2014 era arrivato sottotraccia,il colpo giovane era Berisha,che non ha lasciato segno.

LEADER I quarti col City hannopoi consacrato Pellegrini, forsel’uomo di maggior talento inmezzo al campo, autore di ungol da fuoriclasse. E non è uncaso se Garcia a Cesena lo hafatto debuttare in A. Eppuredue anni fa a Pellegrini fu toltal’idoneità sportiva per un’arit-mia cardiaca. Ma l’incubo è du-rato pochi mesi, Federico s’è ri-preso la Roma – e l’Under 19 -

con gli interessi. Nel 2-1 al City,però, non bisogna dimenticareMarchegiani, autore di tregrandi parate. Vedere il figlio diLuca (per anni simbolo dellaLazio) vestire di giallorosso puòsembrare strano, ma oggi è piùstrano sapere che il ragazzonon è ancora sotto contrattomalgrado una super stagione,con la palma di man of the ma-tch presa ad Amsterdam control’Ajax, con un rigore parato nei90’ regolamentari e un altro de-cisivo nella sfida a oltranza. Epoi c’è Calabresi, il leader difen-sivo. Arturo è cresciuto tantissi-mo in forza fisica e personalità.Ed è probabile che sia propriolui il prossimo Primavera a de-buttare in A.

SUPER CHELSEA Ma ora nellatesta dei giallorossi c’è solo ilChelsea. Quella di Viveash èuna super squadra che ha vinto7 delle 8 partite disputate, gra-zie al miglior attacco (29 golfatti) e alla miglior difesa (4 retial passivo), e soprattutto ai goldi Solanke, capocannonieredella Youth League con 9 reti.Solanke ha già esordito conMourinho e trascinato l’Inghil-terra U17 sul trono d’Europa.Ma era il 2014. Anno nuovo, vi-ta nuova. E’ quello che speranoa Trigoria. La Roma ha i numeriper l’impresa.

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L’ALTRA GARA

Apre la Final Four di Nyon la gara tra Anderlecht (Belgio) e Shakhtar Donetsk (Ucraina), alle 13 (diretta Eurosport) al Colovray Sports Centre. ANDERLECHT (4-2-3-1) Svilar; Denayer,De Medina, Matthys, Leemans; Omeonga, Bastien; Mikal, Bourard, Kawaya; Leya Iseka. All. Ouahbi.SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1) Kudryk; Kyrukhantsev, Sagutkin, Matviyenko, Grachyov; Vachiberadze, Pikhalenok; Arendaruk, V. Kovalenko, Shtander; Boyarchuk. All. Kryventsov ARBITRO Shmuelevitz (Isr)

Alle 13 l’Anderlechtall’esame Shakhtar

Serie ARIl personaggio

Page 16: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

16 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pepito stop & goRientro rinviatoper affaticamento1Si allungano i tempi per l’attaccante della Fiorentina«Sono a buon punto, ma non voglio forzare le tappe»

IL PATRON VIOLA

Diego coccola Montella: «Ottimo lavoro: base per il futuro»

Duccio ZoccoliniFIRENZE

A Pepito manca la Fiorenti-na. E alla Fiorentinamanca Pepito. Perché

Giuseppe Rossi non sarà mai uncalciatore come gli altri. Perstoria, talento e forza di volon-tà. Anche ora che l’ennesimorientro è sempre più vicino. So-no passati 7 mesi dall’ultimaoperazione, quella eseguita asettembre dal prof. Singleton almenisco del suo ginocchio. Poitanto lavoro, sudore e sacrificioche in teoria avrebbero dovutoportare l’attaccante viola a la-vorare in gruppo già da qualchegiorno. Ma la realtà è un’altra.L’articolazione è perfettamenteguarita e ha già superato tutti itest funzionali eseguiti duranteil percorso di riabilitazione, an-cora però Giuseppe non riesce asopportare l’aumento dei cari-chi di lavori previsti per supera-re l’ultimo step. Quello decisi-vo. Nessun allarmismo, ma al-cuni ostacoli da superare primadel rientro. I guai sono soprat-tutto di tipo muscolare e si ma-nifestano nel momento in cui il

calciatore prova ad alzare il li-vello d’intensità del suo lavoro.Il pallone è già tornato protago-nista nelle sue giornate, ma nonc’è ancora nessun compagno apalleggiare con lui.

TESTIMONIAL Anche per que-sto ieri mattina, prima di pre-sentare la campagna dell’Asso-ciazione Tumori Toscana di cuiè il nuovo testimonial, Rossi haeffettuato una visita medicaspecialistica. Questa volta percapire la motivazioni di alcuniaffaticamenti muscolari negliarti inferiori che ovviamentenon permettono a Montella direinserirlo nuovamente ingruppo. «Non mi risulta chepossa essere con noi a breve»aveva detto lunedì scorso l’alle-natore, in controtendenza conla comunicazione («tra due set-timane sarà in gruppo») appar-sa sul report medico della socie-tà Il 23 marzo. Ma è proprio du-rante la sosta che i tempi e le previsioni di un rientro sonocambiati. Il primo allenamentocon la squadra sarà posticipatoalmeno di due settimane, iltempo giusto per sottoporre Pe-pito ad altri allenamenti speci-

fici prima di mandarlo in cam-po al centro sportivo con i com-pagni. Poi passeranno minimotre settimane di allenamenti, incui gradualmente Rossi parteci-perà a tutte le esercitazioni finoalle partitelle con i contrasti. Aquel punto toccherà a Montellache valuterà tutti i pro e i controprima di farlo esordire in unapartita ufficiale.

PARCO ATTACCANTI E poi, adifferenza dell’anno scorso, laFiorentina può contare su unparco attaccanti molto numero-so con Mario Gomez, Babacar,Salah, Ilicic, Diamanti e Gilar-dino. Anche per questo non cisono certezze sul suo rientro inquesta stagione. Rossi, comun-que, ci sta pensando eccome aquel momento, ma senza fretta:«Sono a buon punto — ha dettoieri durante l’evento dell’Att —ma non voglio affrettare i tem-pi. Quando il ginocchio decide-rà che è il momento di tornare,allora mi vedrete in campo.L’infortunio? Sono uscito tuttele volte più forte di prima so-prattutto sotto il profilo menta-le e anche in questa occasionesarà così. Poi posso contare sul-

lo straordinario affetto dei fio-rentini. Firenze è una secondacasa. Il legame è forte e ho tantavoglia di regalare qualcosa diimportante ai tifosi». E poi c’è lafamiglia, sempre presente. An-che ieri accanto a Pepito c’era-no la madre, la sorella e il non-no Bruno. Il primo grande tifo-so di Rossi: «Nell’intervallo di Fiorentina-Juve ho chiesto amio nipote di scendere dalla tri-buna e andare in campo per pa-reggiare la partita, come un an-no fa. Mi ha detto: magari, non-no, magari». Come avrebberorisposto anche i tifosi viola.

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RL’articolazioneè guarita, ma Giuseppe non sopporta l’aumentodei carichi

RIl primo allenamento con lasquadra sarà posticipato di altredue settimane

L’attaccante della Fiorentina, Giuseppe Rossi, 28 anni PEGASO

C’ è chi resta e chi se neva. La Fiorentina stapensando già al futu-

ro e lo fa durante una stagioneche ancora potrebbe regalaresoddisfazioni. A partire dal-l’Europa League. E ieri il pa-tron Diego Della Valle è inter-venuto: «Anche se è troppofresca la sconfitta (in semi-finale di Coppa Italia controla Juventus, ndr) siamo sod-disfatti della stagione dellaFiorentina: e quanto fattoda Montella e dal suo stafflo possiamo considerare unlavoro ottimo: è la base dipartenza per un futuro soli-do. Contro i bianconeri vo-levamo vincere e potevamovincere. Siamo dispiaciuti».E ieri lo stesso Montella si èespresso sul suo futuro: «Per ilmomento — ha detto il tecnicoa Premium Sport — non c’ènessuna possibilità che possalasciare Firenze. Il mio futuronon è vincolato ai risultati incoppa e in campionato. Ho uncontratto e a fine anno ci in-contreremo per capire cosapotremo fare nella prossimastagione, tutti insieme».

MACIA AL BETIS Quandonon ci sarà più Eduardo Macia.L’ormai ex d.t. viola è infatti unnuovo dirigente del Betis Sivi-glia e già da maggio lavoreràper il club spagnolo.

d.z.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie ARIl più atteso

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17VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

bravi che avete cosa ve ne fatedi me? Mi spiace per quantodicono altri, ma Eder lasua chance se l’è gua-dagnata sul campo. E’importante per la suacarriera e sono felice perlui. Io però aspetto la Spa-gna».

Eto’o per lei cos’è ?«Lo stimavo come calciatore, ilcolpo l’ho ricevuto conoscen-do la sua voglia di fare. E’ dive-nuto un simbolo, un esempioper questa Sampdoria».

Una Samp africana. Lei si di-verte a postare foto con Eto’o,Okaka, Acquah e Duncan. Po-tere nero.«Nessun potere nero. Non ènecessario. Io qui non homai subito episodi di razzi-smo. Insulti sì, anche stu-pidi, ma calcistici. E’ sem-plicemente la Sampdo-ria più colorata di sem-pre, ma soprattutto ilnostro è un gran belgruppo, nel quale noicinque siamo molto fe-lici. Ci sarebbe ancheMesbah, ma lui dice diessere un africano di-verso e allora via,tutti a prenderloin giro».© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Non dubitate della Sampdaremo ancora fastidio»1La carica di Obiang: «Stiamo lottando per entrare tra le bigMi vuole il Milan? Non ne avevo idea, io penso solo a batterlo»

TINO COSTA, ALTRO K.O.

Genoa, guaiper BergdichDenunciatodopo le bottealla moglie

L'IDENTIKIT

PEDROOBIANGNATO A ALCALÀ DE HENARES (SPA)IL 27 MARZO 1992RUOLO CENTROCAMPISTA ALTEZZA 185 CM PESO 75 KG

Pedro Obiang è uno spagnolo di origini equatoriane. E’ nipote del Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. E’cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Madrid. La Sampdoria l’ha ingaggiato giovanissimo nel 2008 per 130 mila euro. Ha esordito in serie A il 12 settembre 2010, a 18 anni, in Juve-Samp 3-3. E’ alla sua settima stagione in blucerchiato.

Alessio Da RonchINVIATO A BOGLIASCO (GENOVA)

«M i dispiace per chidubita, ma siamoancora qui, a dare

fastidio, a fare i simpatici rom-piscatole». Pedro Obiang al-lontana i pessimisti apparsidopo la sconfitta di Firenze. lasua Sampdoria è viva ed ha ilsorriso. «Certo, stiamo lottan-do per entrare nel gruppo del-le squadre che contano. Nonc’è nulla che si possa compro-mettere per un risultato nega-tivo. Nessuno si aspettava unastagione simile. Possiamo puntare ad un traguardo gran-de e possiamo riuscire a con-quistarlo. Insomma, comun-que vada noi abbiamo vinto».

Lei ha assaggiato l’Europa Lea-gue contro il Debrecen, nel2010, ora vorrebbe tornare asedersi a tavola?«Di quella sfida ricordo il fred-do, avevo i capelli bianchi dalghiaccio. Ora vorrei dimostra-re che sono all’altezza pure inEuropa».

Ha ricordi migliori del Meazzae del Milan.«Lì ho battuto il primo colpoda titolare e protagonista inserie A, emozionante, stimo-

lante. Venivamo dalla B e ab-biamo vinto a Milano, con goldi Costa. Un bel personaggioche chiamavamo il bello».

Stavolta a San Siro incontreràSuso, suo ex compagno nel-l’Under 21 spagnola.«Non lo vedo giocare da mol-to. E’ un fantasista con unabella lettura del gioco. NelGranada ha fatto benissimo,non capisco perché non riescaa farlo anche al Milan».

Con lei giocava anche Morata.Lui si che sta facendo bene.«Con Alvaro ci conosciamo dapiccoli, nelle giovanili dell’At-

letico Madrid. Lo sento spes-so, ha scelto la Juventus per-ché era convinto che lo avreb-be fatto maturare. Mi sa che èmaturato fin troppo».

Beh, è maturato anche lei.«Insomma, faccio progressima la strada è ancora lunga».

Eppure la segue il Milan?«Non ne avevo idea. Questo vifa capire quanto pensi al futu-ro. Io sono concentrato sul-l’idea di batterlo, il Milan».

I rossoneri non spaventanopiù?«Quest’anno ci ha spaventatiun po’ solo la Juventus. Per lealtre squadre abbiamo rispet-to e tanta voglia di sfidarle».

Cosa vi manca per esseregrandi?«Esperienza. Per molti di noiquesta è la prima stagione adalto livello. Ci siamo accortiperò che gli avversari cambia-no il modo di affrontarci. Si-gnifica che siamo cresciuti».

La maglia azzurra di Eder lo di-mostra. Lei è spagnolo, origi-nario della Guinea, è qui daquando aveva 16 anni. Qualchetempo fa disse: “Magari ungiorno l’Italia..”«Con tutti i centrocampisti

PEDRO OBIANGCENTROCAMPISTA SAMPDORIA

ETO’O UN SIMBOLO. SUSO? NON CAPISCO

PERCHÉ NON ESPLODA NEL MILAN. MORATA?

MATURATO FIN TROPPO

POSSIAMO CENTRARE UN GRANDE

TRAGUARDOE COMUNQUE VADA

ABBIAMO VINTO

Seria ARL’intervista

C he botte per il Genoa.In una giornata parti-colarmente negativa

per i rossoblù arrivano duebrutte sorprese. C’è il colpoinferto dalla sorte, con lostop di Tino Costa, infortu-nato al retto femorale dellagamba sinistra con una lesio-ne di primo grado che lo co-stringerà a restare fermo peruna ventina di giorni. E ci so-no i colpi, stavolta veri e pro-pri, piazzati dal ventiseienneterzino Zakarya Bergdich al-la compagna Michelle.

DENUNCIA L’esterno sinistrofranco-marocchino, arrivatoa Genova nel mercato di gen-naio in prestito dagli spa-gnoli del Real Valladolid esubito protagonista in cam-po con la squadra di Gasperi-ni, è stato denunciato permaltrattamenti e lesioni ag-gravate. Il provvedimento èscattato automaticamente,visto che Michelle ha rivela-to che a infliggerle le feriteguaribili in 15 giorni, al voltoe alla schiena, riscontrate al

momento del ricovero inospedale era stato pro-

prio il compagno. L’epi-sodio sarebbe avvenu-to tra domenica e lu-nedì. L’indagine èstata subito affidataalla squadra mobiledi Genova.

BUONE NOTIZIE Unsorriso è arrivato in-vece da Bertolacci,

che ha recuperato ra-pidamente dall’in-

fortunio subito inNazionale e sarà di-

sponibile sabato contro il Ca-gliari. Sfida alla quale nonprenderà parte Perin, ancorain fase di recupero dopo l’in-fortunio subito contro la Ju-ventus, ma determinato agiurare amore al Genoa:«Resterò qui il prossimo an-no al cento per cento. Speroche la squadra non vengasmantellata, come è succes-so in passato, per poter pun-tare a traguardi importanti».

POSTICIPATA GENOA-TOROL’arrivo del Giro d’Italia hafatto spostare da domenica10 a lunedì 11 maggio, alle20.45, la sfida col Torinodella 16a giornata di ritorno.

a.d.r.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pedro Obiang: grinta in campoe look intellettuale nella sua casa di Bogliasco con vista mare PEGASO

CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO CLASSIFICA

GIRONE C EUROPEOCroazia 21Italia 17Montenegro 10Francia 3Turchia 3

SABATO 11 APRILEFINALE DI RITORNO EURO CUP

DIRETTA ALLE 19:30vsCARPISA

YAMAMAYACQUACHIARA

CNPOSILLIPO

* una partita in più** due partite in più

Pro Recco** 63

AN Brescia * 58

CarpisaYamamayAcquachiara* 47

BPM Sport Management* 44

Carisa Savona 31

CN Posillipo* 29

CC Napoli 23

Como Nuoto* 19

SS Lazio 19

RN Bogliasco 18

Roma Vis Nova 10

RN Florentia * 4

SABATO 11 APRILEBogliasco Piscina Comunale 18:00 RN BOGLIASCO COMO NUOTORoma Foro Italico 18:00 ROMA VIS NOVA AN BRESCIARoma Salaria Sport Village 18:00 SS LAZIO CC NAPOLIMonza Piscina Pia Grande 18:00 BPM SPORT MANAGEMENT CARISA SAVONAM

ASC

HILE VENTUNESIMAGIORNATA

SABATO 11 APRILE

Napoli Piscina Scandone 19:30 CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA CN POSILLIPO

EUROCUPFINALEDIRITORNO

MARTEDÌ 14 APRILE

Spalato Piscina Poljud 18:00 CROAZIA ITALIA

WORLDLEAGUEMASCHILE -DECIMOTURNO

VENERDÌ 10 APRILE

Imperia Piscina Cascione 19:30 PLEBISCITO PADOVA VOULIAGMENI GRE

Imperia Piscina Cascione 21:00 HUNGERIT VIZISPORTOT UNG MEDITERRANEA IMPERIA

VENERDÌ 10 APRILE

Imperia Piscina Cascione 19:30 FINALE 3/4 POSTOImperia Piscina Cascione 21:00 FINALE 1/2 POSTO

LENTROPHYFINALFOUR-SEMIFINALI

FINALI

Page 18: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

18 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1PALERMO, BARRETO ANCORA OUT Partitella in famiglia a porte chiuse per il Palermo di Iachini che domenica giocherà a Udine. Ancora assenti dal campo Barreto, Morganella ed Emerson che si sono sottoposti alle cure dei fisioterapisti

IPOZZO FURIOSOIITUTTI SOTTO ESAME IISQUADRA IN RITIRO IICEDUTO JADSONI

1Linea dura del club dopo Parma. Di Natalenon segna e fatica, Guilherme ha deluso tutti. Flop brasiliano

Francesco Velluzzi

G ianpaolo Pozzo ieri mat-tina era in sede mentrel’Udinese si allenava. Di-

cono che il patron era furibon-do. E non può essere altrimentidopo la figuraccia di Parma.Come successe prima dellapartita (vinta) col Torino l’8marzo, la squadra, infortunaticompresi, è andata in ritiro all’Astoria e ci rimarrà fino a do-menica quando raggiungerà ilFriuli per la partita col Palermoche diventa delicata perchél’Udinese deve raggiungere alpiù presto la salvezza. Da ieri

tutti, tecnico e giocatori, sonosotto esame. E la società nontollererà più prestazioni comequella di mercoledì.

NUMERI Le cifre non dannoscampo all’Udinese che nel gi-rone di ritorno ha vinto solocon Empoli e Torino e pareg-giato con Juventus, Atalanta,Fiorentina e Genoa. Le sconfit-te sono quattro: Napoli, Lazio,Cesena, e Parma. Un bilanciomodesto. Sono le prime 4 vit-torie nei primi 5 turni a salvarel’Udinese che, altrimenti, sa-rebbe nei guai . E quel che piùpreoccupa è l’attacco. Di Nata-le ha segnato appena due reti.delle nove realizzate nella se-conda parte del torneo. Il capi-tano cerca con ossessione diraggiungere Roberto Baggio a205 e questo lo condiziona.Corre meno, ma riceve pochis-simi palloni, si spazientisce, siinnervosisce e ne risente anchela squadra. Ha bisogno di unsupporto, ma questo, spesso,relega Thereau (9 gol) allapanchina o a un’entrata a garain corso. I giovani Aguirre e Pe-

rica, che la società vuol vedereall’opera (a danno di Gejio chenon è futuribile ma è più roda-to) non possono dare oggi uncontributo di qualità. Ma sulbanco degli imputati c’è ancheil centrocampo. L’involuzionedi Badu stupisce, ma sui socialil più bersagliato è il presuntoregista brasiliano Guilhermeche finora ha convinto poco. Ilgioco dei bianconeri latita.

FALLIMENTO BRASILIANO Lapista brasiliana non ha finoraportato dei fenomeni, a parteAllan e Danilo. Ieri la societàha ceduto all’Atletico Parana-ense il misterioso Jadson. Mai-cosuel, Willians, Douglas nonhanno sfondato e hanno presoposti da extracomunitari. Su questo bisogna riflettere. Per ilfuturo al quale forse tutti aUdine hanno pensato troppopresto. E ora l’unico rimedio èil ritiro punitivo. Dopo aver fat-to viaggiare la squadra, chenon ha gradito, in pullman perParma e da Parma. Non certouna passeggiata.

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German Denis, attaccante, 33 anni,GETTYIMAGES

Paolo VavassoriBERGAMO

R itorno al futuro in vista contro il Sas-suolo. Sarà il nostalgico 4-4-1-1 di«colantuoniana» memoria quello

che Edy Reja disegnerà per frenare il friz-zante 4-3-3 di Eusebio Di Francesco? Pareproprio di sì. Finora Reja le ha provate unpo’ tutte, senza però mai riuscire a pescareil jolly. Quattro gare e quattro moduli, aconferma che la scintilla non è mai scocca-ta. Prima il 4-3-3 delusione con il Parma,poi 3-4-3 con l’Udinese, qualche bagliorenel 4-2-3-1 del San Paolo col Napoli e infi-ne il 3-5-1-1 da ko secco col Torino. Oranon c’è più tempo per gli esperimenti e,col Sassuolo, ecco la tentazione di tornareal vecchio caro 4-4-1-1, oppure 4-2-3-1, aseconda dei gusti. I numeri cambiano leg-germente. La sostanza no. Linea Maginota 4, con Masiello a destra, Dramè a sinistrae Biava-Stendardo centrali. Linea a 4 in mezzo al campo con Zappacosta stantuffosulla destra, il tandem cingolato Cigarini-Carmona in mezzo al campo, e Gomez asfoderare estro, accelerazioni e cambi dipasso sulla sinistra. In avanti la coppia chefece le fortune dell’Atalanta di Colantuo-no: Moralez a ricamare in rifinitura e De-nis punta, nella speranza che il «Tanque»ritrovi fiuto e fame di gol. Oggi, dopo l’al-lenamento, ritiro a Zingonia. E poi, nonpiù rifinitura al pomeriggio secondo lo sti-le Reja delle ultime partite, bensì domanimattina, allo stadio con apertura della tri-buna. Un anno fa, stessa rifinitura, soste-gno popolare incluso, proprio prima delSassuolo. Finì 2-0 per Di Francesco che in-franse il sogno nerazzurro dopo sei suc-cessi di fila.

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Andrea Mandorlini, 54 anni, alla guida del Verona dal 2010 ANSA

Matteo FontanaVERONA

C’ è da mettere in ghiac-cio la salvezza. E c’è,per il Verona, pure da

cancellare una tradizione stor-ta che lo vuole senza vittoriecon l’Inter dal 1992. Un digiu-no lungo 23 anni (allora fu 1-0,gol-partita di Ezio Rossi) e unatendenza negativa che vuolel’Hellas in grado di prenderepunti, in tutto questo periodo,soltanto in due occasioni, con inerazzurri: due pareggi per2-2, il primo nel 2000, l’ultimonella partita d’andata, a SanSiro.

SETTI CARICA Quella che, difatto, costò la panchina a Wal-ter Mazzarri. Maurizio Settispinge la squadra in vista del-l’anticipo di domani al Bente-godi: «Affronteremo un avver-sario di grande blasone. Credo

che arriveranno con presun-zione e che saranno arrabbiati.Ecco, noi dovremo esserlo an-cora di più». Il presidente del-l’Hellas manda in archivio il3-3 con il Cesena, ma lo fa stor-cendo il naso per un cedimentoche ancora lo irrita: «Sei avanti3-0 e ti riprendono. D’accordo,il calcio è questo, ma se io fossiuno dei miei giocatori non ve-drei l’ora di rifarmi. C’è l’Inter,dunque, e dovremo essere cat-tivi per prenderci i tre punti».Anche perché, secondo Setti,l’asticella del Verona non si fer-ma a una salvezza da conside-rarsi imminente: «Ci sono altrenove partite da giocare. Io cre-do che possiamo valere anchedi più della semplice perma-nenza in Serie A».

RINNOVI Intanto si avvicina ilmomento delle decisioni suiquadri societari per Setti. En-tro la fine di aprile è atteso unconfronto con il direttore spor-tivo Sean Sogliano (che loscorso anno sembrava pronto atrasferirsi al Milan) per parlaredella programmazione dellaprossima stagione. Sogliano,come pure il direttore generaledel club, Giovanni Gardini, e iltecnico Andrea Mandorlini(che vuole restare), è in sca-denza di contratto a giugno.Presto, anche in questo senso,Setti darà delle risposte.

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1In questo periodo solo due pareggi con i nerazzurri. E Setti: «Dopo il Cesena devono rifarsi»

IL’INTER È TABÙ IIDA 23 ANNI: IIL’EX MANDORLINI IICI RIPROVA I

IREJA ALL’ANTICOIICOME COLANTUONOIIDIFESA A QUATTROIIE FIDUCIA A DENISI

ATALANTA

UDINESE

VERONA

CalcioR

Giacomo CioniEMPOLI (FIRENZE)

A l Sussidiario del «Ca-stellani» inizia a es-serci la fila. Non passa

settimana che non ci siaqualche visita per osservaregli allenamenti dell’Empoli.Vuoi scoprire i segreti delmestiere? Beh, non puoi nonandare a vedere i metodi, i si-stemi, le idee del tecnico delmomento. La panchina d’ar-gento Maurizio Sarri, l’uomodella gavetta, che dalla se-conda categoria è salito finoalla A. Dopo Sinisa Mihajlo-vic, senza contare che eranogià stati al «Castellani» i c.t.Conte e Di Biagio, dopo gliallenatori dell’Aiac della pro-vincia di Siena e La Spezia,anche Paolo Montero, indi-menticato difensore urugua-yano dell’Atalanta e dellagrande Juve di Lippi, uno deicentrali più temuti e piùespulsi di sempre, è arrivatoa Empoli per assistere a unaseduta degli azzurri. Monte-ro adesso vuol fare l’allena-tore, in Italia, dopo che nelsuo paese ha già diretto perpoche settimane il Peñarol afine 2014. Ieri si è intrattenu-to col tecnico nel suo studio-lo-spogliatoio poi è andatoin panchina con i dirigentidell’Empoli: presente ancheMassimiliano Cappellini,compagno di Montero a Ber-gamo, e a un altro ex azzur-ro, l’australiano VincenzoGrella. E per finire foto ricor-do col connazionale Vecino.

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EMPOLI

Paolo Montero, 43 anni

IC’È MONTEROIIALTRO ALLIEVOIIPER SARRIIIIL PROFESSOREI

IL BLOG DELLA SERIE A

Andrea Stramaccioni, 39 anni, è alla prima stagione alla guida tecnica dell’Udinese ANSA

IGIULINI ATTACCAII«IL QUINTO ANTICIPOIIDI FILA PER NOI»IIE DONSAH SI BLOCCAI

CAGLIARI

Godfred Donsah, 18 anni, ghanse LAPRESSE

Mario FrongiaCAGLIARI

U n patto collettivo per esorcizzare laretrocessione. Il Cagliari si guardaallo specchio e sa che a Marassi non

può sbagliare. La squadra ha ripreso lapreparazione in vista del Genoa con unfaccia a faccia nello spogliatoio innescatodalle parole senza appello di Giulini neldopo Lazio. Da Assemini trapelano la de-terminazione e i volti tesi di un gruppoche non ci sta a sprofondare. Insomma,una rinnovata scossa collettiva per cercarei punti salvezza. Il club, penultimo a 5 lun-ghezze dal quartultimo seggiolino della A(l’Atalanta, vittoriosa negli scontri diretti,prende un altro punto in caso di parità),non può più sbagliare. «Per stare in A sidelinea una corsa a tre. Tra noi, Cesena eAtalanta una sola si salva. Dagli scontri di-retti tutto può accadere, anche che si fer-mi il Chievo. E noi dobbiamo farci trovarepronti» è il sunto del pensiero societario.L’intesa parte dalla squadra e arriva ai ver-tici. La messa in mora di Tommaso Giulini(«Noi ci assumiamo le nostre responsabili-tà, i giocatori le loro: a partire da sabato.Da Genoa dobbiamo tornare con i 3 pun-ti») ha centrato il bersaglio. Lo spogliatoiorisponde presente. «Sarà un caso ma quel-lo di Genova è il nostro quinto anticipo difila, ottimo per fare sapere il risultato allealtre», ha chiosato il patron. Intanto, men-tre Sau e Avelar riassumono il pensiero delgruppo («Ripartiamo dal Genoa, andiamoa Marassi per vincere, crediamo nella sal-vezza»), Zeman fa i conti con il ko di Don-sah: il ghanese alla caviglia sfasciata ag-giunge un attacco febbrile e con i ligurinon ci sarà. Idem Pisano: botta alla coscia.

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Page 19: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

19VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OCCHI PUNTATI SU...

I numeri sono contro il VeronaMa ora l’Inter si è smarrita

PRECEDENTI IN SERIE A

RETI FATTE

Verona

Inter

308

77 3

Vittorie Verona

4

Girone unico

LE ULTIME VOLTE

PUNTI

Pareggi

19

Vittorie Inter

28

Nelle ultime 5 giornate

Ultima vittoria Inter in trasferta:

Verona-Inter 0-2 il 15/03/2014

Ultimo pareggio al Bentegodi:

Verona-Inter 2-2 il 5/11/2000

Ultima vittoria Verona in casa:Verona-Inter 1-0 il 9/02/1992

VERONA INTER

Verona

Inter

51

30aGIORNATA

1. HANDANOVIC

5. JUAN JESUS

21. SANTON

23. RANOCCHIA

15. VIDIC77. BROZOVIC

18. MEDEL

91. SHAQIRI

13. GUARIN

9. ICARDI

8. PALACIO26. SALA

8. OBBADI

21. J. GOMEZ

9. TONI

11. JANKOVIC77. TACHTSIDIS

10. HALLFREDSSON

4. MARQUEZ

18. MORAS

3. PISANO

22. BENUSSIARBITRO Tagliavento

TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD,Supercalcio HD;

Premium Calcio HDINTERNET

www.gazzetta.it

INTER(4-3-1-2)

PANCHINA 30 Carrizo, 6 Andreolli,14 Campagnaro, 26 Felipe, 33 D’Ambrosio,

55 Nagatomo, 10 Kovacic, 20 Obi, 88 Hernanes,11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli.

ALLENATORE ManciniBALLOTTAGGI Vidic-Felipe 55-45%,

Juan Jesus-D’Ambrosio-Nagatomo 40-30-30%SQUALIFICATI nessuno.

DIFFIDATI Brozovic, Guarin, Medel, Dodò, Ranocchia, Campagnaro.INDISPONIBILI Dodò e Jonathan (stagione finita),

Kuzmanovic (20 giorni)ALTRI Berni, Donkor, Dimarco, Gnoukouri

1Precedenti in Serie A: i nerazzurri sono in netto vantaggio e i gialloblù non vincono dal lontano 1992. Però la squadra di Mancini è in crisi: l’ultimo successo è del 23 febbraio a Cagliari

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 70 29 21 7 1 57 14

ROMA 56 29 15 11 3 40 21

LAZIO 55 29 17 4 8 54 28

FIORENTINA 49 29 13 10 6 43 31

SAMPDORIA 48 29 12 12 5 37 30

NAPOLI 47 29 13 8 8 47 37

TORINO 42 29 11 9 9 34 31

MILAN 41 29 10 11 8 43 36

GENOA 38 28 9 11 8 38 34

INTER 38 29 9 11 9 43 37

PALERMO 35 29 8 11 10 39 43

SASSUOLO 35 29 8 11 10 35 43

UDINESE 34 29 8 10 11 32 38

EMPOLI 33 29 6 15 8 30 32

VERONA 33 29 8 9 12 36 51

CHIEVO 32 29 8 8 13 21 31

ATALANTA 26 29 5 11 13 24 40

CESENA 22 29 4 10 15 28 52

CAGLIARI 21 29 4 9 16 35 56

PARMA (-3) 13 28 4 4 20 23 54

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 18 APRILESAMPDORIA-CESENA ore 18 (1-1)JUVENTUS-LAZIO ore 20.45 (3-0)DOMENICA 19 APRILE, ore 15SASSUOLO-TORINO ore 12.30 (1-0)CHIEVO-UDINESE (1-1)EMPOLI-PARMA (2-0)PALERMO-GENOA (1-1)ROMA-ATALANTA (2-1)CAGLIARI-NAPOLI ore 18 (3-3)INTER-MILAN ore 20.45 (1-1)LUNEDÌ 20 APRILE, ore 20.45FIORENTINA-VERONA (2-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

LAZIO (4-2-3-1)

EMPOLI (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO Peruzzo

BERISHA1

CAVANDA39

DE VRIJ3

CANA27

PAROLO16

CANDREVA87

F. ANDERSON7

B. KEITA 14

LULIC19

BIGLIA20

BRAAFHEID5

SEPE33

MARIO RUI21

RUGANI24

BARBA19

VECINO88

VALDIFIORI6

CROCE11

MACCARONE7

SAPONARA5

PUCCIARELLI20

HYSAJ23

(andata 1-2)PANCHINA 77 Strakosha, 55 Guerrieri, 85 Novaretti, 2 Ciani, 17 Pereirinha, 24 Ledesma, 32 Cataldi, 10 Ederson, 6 S. Mauri, 11 Klose, 34 Perea. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI Lulic-S. Mauri 60-40 %, Parolo-Cataldi 60-40 %. SQUALIFICATI Basta (1), Mauricio (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, Keita, Onazi, Radu. INDISPONIBILI Djordjevic (20 giorni), Gentiletti (20), Konko (15), Marchetti (10), Onazi (10), Radu (7).

PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 26 Tonelli, 2 Laurini, 8 Signorelli, 4 Diousse, 25 Brillante, 16 Piu, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALL. Calzona (Sarri squalificato). BALL. Barba-Tonelli 60-40%. INDISPONIBILI Guarente (da valutare), Verdi (due settimane) SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Maccarone, Tonelli, Mario Rui, Zielinski.

17 RETI Tevez (2, Juventus).16 RETI Menez (8, Milan).15 RETI Icardi (3, Inter); Toni (3, Verona).13 RETI Higuain (2, Napoli); Dybala (3, Palermo).11 RETI Quagliarella (2, Torino).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Di Natale (Udinese).9 RETI Felipe Anderson e Klose (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria); Berardi (5, Sassuolo); Thereau (Udinese).8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Zaza (1, Sassuolo).7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo); Glik (Torino).

GENOA (3-4-3)

CAGLIARI (4-3-3)

DOMANI Ore 18 ARBITRO Russo

LAMANNA23

EDENILSON21

RINCON88

BERTOLACCI91

BERGDICH18

RONCAGLIA14

BURDISSO8

DE MAIO4

IAGO24

BORRIELLO22

PEROTTI10

BRKIC44

BALZANO21

ROSSETTINI15

CEPPITELLI32

AVELAR8

CRISETIG4

EKDAL20

JOAO PEDRO10

SAU25

FARIAS17

MPOKU40

(andata 1-1)PANCHINA 39 Sommariva, 40 Prisco, 2 Tambè, 5 Izzo, 15 Marchese, 33 Kucka,38 Mandragora, 93 Laxalt, 16 Lestienne, 19 Pavoletti, 11 Niang. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Borriello-Niang 60-40%, Roncaglia-Izzo 60-40%.SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Burdisso, Kucka, Roncaglia. INDISPONIBILI Ariaudo (40 giorni), Perin (10 giorni), Tino Costa (20 giorni). ALTRI Antonini, Falou, Ghiglione, Panico, Soprano, Parente.

PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 2 Gonzalez, 33 Capuano, 3 Murru, 16 Dessena, 5 Conti, 22 Husbauer, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Longo. ALL. Zeman.BALLOTTAGGI Mpoku-Cossu 60-40%.SQUALIFICATI Diakitè (1). DIFF. Avelar, Longo, Crisetig, Rossettini, Gonzalez.INDISPONIBILI Donsah (7 giorni), Pisano (5 giorni). ALTRI Barella, Carboni, Caio Rangel, Muroni.

PARMA (3-5-2)

JUVENTUS (4-3-3)

DOMANI Ore 18 ARBITRO Gervasoni

MIRANTE83

VARELA26

MAURI8

NOCERINO23

GOBBI18

BELFODIL10

JORQUERA80

CODA88

CASSANI2

MENDES4

FEDDAL28

BUFFON1

PADOIN20

BONUCCI19

OGBONNA5

DE CEGLIE17

MARCHISIO8

VIDAL23

STURARO27

LLORENTE14

PEPE7

COMAN 11

(andata 0-7)PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 37 Broh, 58 Esposito, 13 Prestia, 21 Lodi, 34 Haraslin, 20 Taider, 17 Palladino, 5 Ghezzal. ALL. Donadoni.BALLOTTAGGI Coda-Palladino 55-45%. SQUALIFICATI Lucarelli (1). DIFFIDATI Lodi, Mendes, Feddal, Costa, Mirante.INDIS. Costa, Lila, Galloppa, Mariga e Biabiany (da verificare). ALTRI Rossetto.

PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 33 Evra, 3 Chiellini, 37 Pereyra, 21 Pirlo,39 Marrone, 32 Matri, 10 Tevez, 9 Morata. ALLENATORE Allegri.BALLOTTAGGI Pepe-Pereyra 60-40%, Llorente-Matri 60-40%.SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bonucci, De Ceglie, Lichtsteiner, Ogbonna, Pereyra, Vidal.INDISPONIBILI Caceres (stagione finita), Romulo (50), Asamoah (40), Pogba (40), Barzagli (3), Lichtsteiner (3).

CESENA (4-3-1-2)

CHIEVO (4-4-2)

DOMENICA Ore 12.30 ARBITRO Valeri

LEALI1

CARBONERO7

GIORGI5

CASCIONE34

DEFREL92

SUCCI19

BRIENZA11

PERICO24

CAPELLI25

KRAJNC15

NICA2

BIZZARRI1

FREY21

DAINELLI3

CESAR12

ZUKANOVIC87

SCHELOTTO24

RADOVANOVIC8

IZCO13

PALOSCHI43

MEGGIORINI69

HETEMAJ56

(andata 1-2)PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson, 25 Mordini, 44 Cazzola, 77 Ze Eduardo, 7 Dalmonte, 18 Djuric, 32 Moncini. ALL. Di Carlo. BALL. Succi-Djuric 60-40%SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Carbonero, Mudingayi, Renzetti e RodriguezINDISPONIBILI Marilungo (10 giorni), Tabanelli (10 giorni), Yabre (30 giorni), Valzania (10 giorni), Renzetti (15 giorni), Rodriguez (15 giorni), Mudingayi (3 giorni), Pulzetti (20 giorni), De Feudis (15 giorni).

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 6 Gamberini, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 23 Birsa, 11 Vajushi, 31 Pellissier, 9 Pozzi, 19 Botta.ALLENATORE Maran.BALLOTTAGGI Hetemaj-Birsa 55-45%SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Birsa, Izco. INDIS. Mattiello (stagione finita) ALTRI Puggioni, Anderson, Fetfatzidis

UDINESE (3-5-1-1)

PALERMO (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO Tommasi

KARNEZIS31

WAGUE2

WIDMER27

ALLAN6

GUILHERME19

BADU7

GABRIELSILVA

34DANILO

5

DI NATALE10

THEREAU77

PIRIS89

SORRENTINO70

RISPOLI3

GONZALEZ12

VITIELLO2

LAZAAR7

JAJALO28

RIGONI27

CHOCHEV18

VAZQUEZ20

BELOTTI99

DYBALA9

(andata 1-1)PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 11 Domizzi, 26 Pasquale,21 Hallberg, 8 Bruno Fernandes, 13 Zapata, 94 Aguirre, 82 Geijo, 9 Perica.ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Di Natale-Perica 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Bruno Fernandes, Guilherme, Heurtaux, Thereau, Kone, Wague. INDISPONIBILI Heurtaux (1 mese),Kone (da valutare), Pinzi (da valutare), Evangelista (stagione finita).

PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 4 Andelkovic 19 Terzi, 33 Daprelà, 15 Bolzoni, 25 Maresca, 14 Della Rocca, 21 Quaison, 96 Bentivegna, 10 Joao Silva. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Rispoli-Andelkovic 60-40%. SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Jajalo, Dybala, Daprelà, Bolzoni, Morganella. INDISPONIBILI Barreto (20 giorni) Emerson (da valutare), Morganella (stagione finita). ALTRI Fulignati, Makienok.

NAPOLI (4-2-3-1)

FIORENTINA (4-3-2-1)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO Damato

ANDUJAR45

MAGGIO11

ALBIOL33

KOULIBALY26

STRINIC3

INLER88

LOPEZ19

CALLEJON7

GABBIADINI23

HIGUAIN9

INSIGNE24

NETO1

TOMOVIC40

SAVIC15

G. RODRIGUEZ2

PASQUAL23

BADELJ5

KURTIC16

M. FERNANDEZ14

BABACAR30

DIAMANTI18

SALAH74

(andata 1-0)PANCHINA 1 Rafael, 16 Mesto, 4 Henrique, 5 Britos, 31 Ghoulam, 77 Gargano, 8 Jorginho, 18 Zuniga, 17 Hamsik, 16 De Guzman, 14 Mertens, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez .BALLOTTAGGI Insigne-Mertens 60-40%SQUAL. nessuno. DIFFIDATI D. Lopez, Maggio. INDISPONIBILI Michu (1 mese).

PANCHINA 31 Rosati, 19 Basanta, 4 Richards, 28 Alonso, 6 Vargas, 7 Pizarro, 10 Aquilani, 20 Borja Valero, 17 Joaquin, 72 Ilicic, 9 Gilardino, 33 M.Gomez. ALLENATORE Montella.BALL. Diamanti–Ilicic 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Basanta, M. Gomez, Kurtic, Diamanti, G. RodriguezINDISPONIBILI Rossi (20 giorni), Lezzerini (da valutare). ALTRI Rosi, Bernardeschi, Tatarusanu, Lazzari, Bagadur, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.

TORINO (3-5-2)

ROMA (4-3-3)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO Irrati

PADELLI30

MAKSIMOVIC19

MORETTI24

GLIK25

QUAGLIARELLA27

MAXI LOPEZ11

GAZZI14

PERES33

BENASSI94

EL KADDOURI7

DARMIAN36

DE SANCTIS26

FLORENZI24

MANOLAS44

ASTORI23

NAINGGOLAN44

DE ROSSI16

PJANIC15

LJAJIC8

ITURBE7

IBARBO19

HOLEBAS25

(andata 0-3)PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 5 Bovo, 18 Jansson, 3 Molinaro, 32 Masiello, 20 Vives, 8 Farnerud, 15 Gonzalez,17 Martinez, 22 Amauri. ALL. Ventura. BALL. nessuno. SQUALIFICATI Basha (1).DIFFIDATI Amauri, El Kaddouri, Padelli e Quagliarella. INDISPONIBILI Silva (20 giorni). ALTRI Barreto.

PANCHINA 1 Lobont, 28 Skorupski, 3 Cole, 33 Spolli, 42 Balzaretti, 2 Yanga-Mbiwa, 32 Paredes, 10 Totti, 88 Doumbia.ALLENATORE Garcia.BALLOTTAGGI Florenzi-Yanga Mbiwa 70-30%, Ibarbo-Totti 60-40%.SQUALIFICATI Torosidis (1)DIFFIDATI Astori, De Rossi, Keita, Maicon e ManolasINDISPONIBILI Uçan e Maicon (da valutare), Keita (7 giorni), Strootman (stagione finita), Gervinho (10 gg), ALTRI Curci, Verde, Pellegrini, Sanabria.

ATALANTA (4-4-1-1)

SASSUOLO (4-3-3)

DOMENICA Ore 15 ARBITRO Doveri

SPORTIELLO57

ZAPPACOSTA22

CIGARINI21

CARMONA17

A. GOMEZ10

A. MASIELLO13

BIAVA20

STENDARDO2

DRAMÉ93

DENIS19

MORALEZ11

CONSIGLI47

GAZZOLA23

CANNAVARO28

ACERBI15

LONGHI3

MISSIROLI7

TAIDER19

BIONDINI8

ZAZA10

BERARDI25

SANSONE17

(andata 0-0)PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 29 Benalouane, 3 Del Grosso, 95 Grassi, 16 Baselli, 8 Migliaccio, 18 Estigarribia, 7 D’Alessandro, 28 Emanuelson, 99 Boakye, 9 Bianchi. ALLENATORE Reja.BALLOTTAGGI Biava-Benalouane 60-40% SQUALIFICATI Pinilla (3).DIFFIDATI Boakye, Sportiello, Zappacosta, Moralez, Cigarini, Biava.INDISPONIBILI Raimondi (1 mese), Cherubin (40 giorni), Bellini (1 mese).

PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 33 Brighi, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 FloccariALLENATORE Di Francesco. BALL. Zaza-Floccari 55-45%, Taider-Brighi 55-45%SQUALIFICATI Peluso (1).DIFFIDATI Brighi, Missiroli, Biondini.INDIS. Pegolo (40 g.), Terranova e Antei (stagione finita), Magnanelli (7 g.), Donis (7 g.), Vrsaljko (15 g.), Chibsah (in nazionale)

MILAN (4-3-3)

SAMPDORIA (4-2-3-1)

DOMENICA Ore 20.45 ARBITRO Rocchi

DIEGO LOPEZ23

SUSO8

POLI16

DE JONG34

CERCI22

MENEZ7

DESTRO9

ABATE20

MEXES5

PALETTA29

ANTONELLI31

VIVIANO2

DE SILVESTRI29

SILVESTRE26

ROMAGNOLI5

MESBAH3

PALOMBO17

OBIANG14

SORIANO24

OKAKA9

EDER23

ETO’O99

(andata 2-2)PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 2 De Sciglio, 81 Zaccardo, 25 Bonera, 13 Rami, 17 Zapata, 19 Bocchetti, 14 Albertazzi, 36 Mastalli, 4 Muntari, 11 Pazzini.ALL. Inzaghi. BALL. Suso-Muntari 70-30%.SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Alex, Bonaventura, Menez.INDISPONIBILI Agazzi (stagione finita), El Shaarawy (35 giorni), Mastour (20), Honda (15), Essien e Montolivo (7), Van Ginkel e Bonaventura (1). ALTRI Armero.

PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 Coda,20 Munoz, 32 Marchionni, 30 Acquah, 6 Duncan, 22 Rizzo, 77 Wszolek, 8 Correa, 18 Bergessio, 24 Muriel. ALL. Mihajlovic.BALLOTTAGGI Palombo-Acquah 70-30.SQUALIFICATI Regini (1).DIFFIDATI Duncan, De Silvestri, Romagnoli.INDIS. De Vitis (2 mesi), Cacciatore (10 g.). ALTRI Ivan, Massolo, Lulic, Djordjevic.

1

3.20X

3.402

2.15

1

1.90X

3.502

3.85

112.00

X4.75

21.28

1

2.62X

3.002

2.80

12.10

X3.20

23.55

1

1.48X

4.002

7.00

1

1.95X

3.452

3.75

12.80

X3.00

22.60

1

2.25X

3.102

3.30

11.90

X3.40

24.00

VERONA(4-3-3)PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 33 Agostini, 71 Martic, 2 Gu. Rodriguez, 28 Brivio, 30 Campanharo, 19 Greco, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez.ALLENATORE Mandorlini.BALLOTTAGGI Marquez-Gu. Rodriguez 60-40%, Obbadi-Martic 70-30%SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Martic, Gu. Rodriguez, Hallfredsson, Tachtsidis, Christodoulopoulos, Valoti, Nico Lopez.INDISPONIBILI Ionita (da valutare).ALTRI Marques, Sorensen, Valoti, Cappelluzzo, Fares.

PRIMAVERAAnticipi: la Juvecon il Bologna� Oggi anticipo Primavera: alle 15 a Vercelli si gioca Juventus-Bologna (Girone A).

EUROPEO DONNE U19Chiusa la Fase EliteItalia fuori al 90’� L’Italia U19 femminile di Corradini è stata eliminata dalla Fase Elite di qualificazione all’Europeo dopo la sconfitta per 2-1 - gol decisivo all’ultimo minuto - contro la Svezia. Nell’altra gara, 5-1 dell’Austria alla Serbia. Classifica finale: Svezia 7 (qualificata); Italia 6; Austria 4; Serbia 0.

OGGI ASSEMBLEADiritti tv, la Legadecide sulla Coppa� Appuntamento oggi alle 14 in Lega a Milano per l’assemblea in cui si parlerà di diritti tv. Le società di A analizzeranno le offerte giunte ieri per l’assegnazione dei diritti sulla Coppa Italia 2015-18. Due le offerte arrivate, una della Rai - pare superiore - e una di Mediaset.

TACCUINO

Serie ARLa guida

DOMANI Ore 20.45Verona, stadio BentegodiAndata 2-2

� Per favorire l’avvicinamento dei giovani alla professione giornalistica, La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono 10 borse di studio intitolate alla memoria di Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale che fu sempre impegnato nella valorizzazione delle risorse umane, prematuramente scomparso, a 45 anni, nel 1998. Ogni borsa si realizzerà attraverso stage di 4 mesi che saranno attivati tramite convenzioni con università e scuole di giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un tutor, la partecipazione alla vita redazionale della Gazzetta e prevederà un rimborso spese. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. Accompagnati da una breve lettera di motivazione, i curricola dovranno essere inviati a [email protected] entro il 13 aprile. E’ previsto un colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) ed è valida per Milano e di Roma.

Borsa GiavazziCosì i 10 stagealla Gazzetta

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20 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mano pesante su IbraStop di quattro giornate1Lo svedese paga caro gli insulti all’arbitro dopo Bordeaux-PsgGli restano 3 gare di campionato, ma potrà giocare la finale di Coppa

Alessandro GrandessoPARIGI

Twitter @agrandesso

D opo lo show, la stangata.Dura, senza sconti. Per-ché in fondo Zlatan

Ibrahimovic non è un giocatorecome un altro. È una stella, unprofessionista in vista, media-tizzata a livello internazionale,e per questo ha pure un obbligodi esemplarità. O almeno ne èconvinta la commissione disci-plinare francese che ha decisodi punire lo svedese con quattroturni di squalifica per gli insultiproferiti dopo la partita di metàmarzo. Un Bordeaux-Psg finito3-2, ma condizionato agli occhidell’ex rossonero da un retro-passaggio al portiere dei padro-ni di casa, non fischiato. Subitodopo arrivò il gol partita, man-dando su tutte le furie la star delPsg che tornando negli spoglia-toi se la prese con il quarto uo-mo, mandando poi al paese nonsolo i suoi colleghi ma tutta laFrancia, «un paese di m…».

SCUSE INUTILI Per la discipli-nare non sono bastate le scusepresentate la sera stessa, per co-municato, e il giorno dopo conun video diffuso sempre dalclub. Dove però mancava unascusa diretta al corpo arbitrale.E anche in ritiro con la naziona-

le Ibrahimovic aveva ribaditotutta la sua frustrazione: «Pagoio per un errore commesso da-gli arbitri». Anche questo è pe-sato sulla squalifica da quattroturni, conseguenza di frasi con-siderate «ingiuriose» da partedei 12 membri della commissio-ne disciplinare che ha analizza-to di nuovo le immagini che

avevano fatto il giro del mondola sera stessa, trasformando unfatto calcistico in un caso politi-co, con l’intervento di uominipolitici. Dal ministro dellosport, alla leader del Front Na-tional, fino al premier Valls cheaveva chiesto una sanzione,«nonostante le scuse». Scuseche non sono state considerate

credibili dal presidente dei giu-dici sportivi «perché i fatti chehanno provocato lo sfogo nonpotevano giustificare il tenore degli insulti da parte di un pro-fessionista mediatizzato che de-ve avere anche un comporta-mento esemplare».

ASSENTE Ibrahimovic esempla-re forse non lo è stato neppureieri visto che ha preferito nonpresentarsi in Lega. Al suo po-sto sono intervenuti il vice di-rettore sportivo Olivier Letang,il responsabile giuridico Ro-main Voillemot, e FrançoisKlein, l’avvocato del Psg. Un co-mitato arrivato alle 20,15, conun quarto d’ora di ritardo perpresentare una tesi difensivanon proprio travolgente. Secon-do Letang infatti Ibrahimovicnon avrebbe insultato gli arbitridirettamente: «Stava parlandoda solo, ce l’aveva in modo ge-nerico, in un contesto che si puòdefinire privato». Salvo che ilgiocatore era braccato dalle te-lecamere di Canal+. La sferaprivata così è diventata auto-maticamente pubblica, esplo-dendo a livello internazionale.Ma per il Psg anche questo pote-va essere un’interpretazione,perché in fondo gli insulti,Ibrahimovic non li ha proferitiin ogni caso in campo. E non di-rettamente ai tre arbitri cheavevano giù chiuso la porta delloro spogliatoio. A subire la fu-ria dello svedese è stato solo ilquarto uomo, che, secondo Le-tang, uscito verso le 21,16 dallasede della Lega, avrebbe ribadi-to che gli insulti non sono statidiretti. Invece i giudici sportivil’hanno pensata diversamente,graziando Payet del Marsigliaper fatti simili, punito con dueturni. Ma il giocatore si è pre-sentato di persona per difen-dersi. Stasera intanto il Monacogioca l’anticipo a Caen. Ibrahi-movic invece torna il 9 maggio.Contro il Guingamp..

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ROggi il Monaco, che martedì sfidala Juve a Torinoin Champions, vain campo a Caen

Zlatan Ibrahimovic, 33 anni, esulta dopo i tre gol segnati al St Etienne in Coppa di Francia AFP

EUROPEI DONNE U19

Erroredell’arbitro:si rigiocaper 3 minuti

D ecisione storica dellaUefa. Questa sera aBelfast le nazionali

under 19 femminili di In-ghilterra e Norvegia torne-ranno in campo per rigioca-re i minuti finali della garadi qualificazione agli Euro-pei di categoria disputata loscorso sabato. In quella oc-casione, sul punteggio di2-1 per le ospiti, al sesto mi-nuto di recupero l’arbitro te-desco Marija Kurtes avevaannullato il gol del pareggiodelle inglesi trasformato sucalcio di rigore da Leah Wil-liamson perché una gioca-trice era entrata in area pri-ma del tiro. Anziché far ri-petere il penalty, come pre-visto dal regolamento, peròaveva assegnato una puni-zione alla Norvegia, cheaveva finito per vincere lagara.

ERRORE TECNICO Da qui ilricorso presentato dalla Fe-derazione inglese che la Ue-fa ha accolto, trattandosi dierrore tecnico, e quindi conl’obbligo di rigiocare la par-tita a partire da quell’episo-dio. L’arbitro sarà diverso,in campo dovranno essercile stesse giocatrici ma l’In-ghilterra avrà la possibilitàdi cambiare la rigorista.Considerando il resto del re-cupero, la partita dovrebbeprolungarsi per non oltretre minuti.

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SPAGNA

Destro, testa e sinistroTrecento volte Ronaldoe la storia non è finita 1Cristiano è il terzodel Real a 300 reti dopo Di Stefano e Raul. Ha fatto gol in 47 stadi e a 51 rivali

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

N el 2009 i 96 milioni ver-sati dal Madrid allo Uni-ted, record del mondo

poi battuto dallo stesso Realcon Gareth Bale, sembravanouna cifra monstre.

IL CARDINALE La spesa fu criti-cata dall’arcivescovo di Barcel-lona, Lluis Martinez Sistach, durante l’omelia del CorpusChristi. La Spagna s’inabissavanella crisi, gli istituti di creditodavano le spalle ai cittadini, ilMadrid chiese e ottenne soldidalle banche per pagare il suogioiello. E ha fatto un affare. Perché il portoghese ha portatoun sacco di soldi in contrattipubblicitari ma soprattutto hainiziato a segnare al debutto inLiga alla prima di campionato,un rigore al Deportivo, e non siè più fermato. Mercoledì a Val-lecas è arrivato a quota 300. Inmeno di 6 stagioni e in 288 par-tite. È il terzo madridista a toc-care l’incredibile quota, ma DiStefano (che si fermò a 308) im-

piegò 380 partite e Raul (totale323) addirittura 670. Se sietecuriosi, per Messi ci sono volute365 gare, differenza spiegabilecol fatto che la Pulce ha iniziatocol Barça da bambino mentreRonaldo è arrivato da adulto.Da qualche parte magari avreteletto che i gol sono 301: la cosasi spiega con la testardaggine diMarca, che continua ad asse-gnare a Ronaldo un gol di Pepe,sulla schiena del quale sbattéun pallone del portoghese, co-me nel caso di Inzaghi nella fi-nale di Champions ad Atenecon la punizione di Pirlo.

CURIOSITÀ SPARSE Ronaldoha fatto 205 gol di destro, 52 disinistro, 42 di testa e uno (que-st’anno, all’Athletic) di mano. Ben 214 (il 71%) sono stati pro-dotti con un tocco solo, descri-zione perfetta del suo stile digioco. Cristiano ha segnato in

47 stadi (162 al Bernabeu, a di-mostrazione di una facilità direalizzazione anche lontano dacasa, poi 9 al Camp Nou), in 13Paesi (266 in Spagna, 1 anchein Italia (alla Juventus) e a 51rivali: il Siviglia la vittima pre-ferita (18), seguita da Barcello-na, Atletico e Getafe (15). Tra leitaliane ha fatto un gol anche alMilan, oltre ai 3 alla Juve. Ilportiere più battuto è il bascoGorka Iraizoz (Athletic, 13 re-ti), seguito dal cileno ora alBarça, Claudio Bravo (11). I golsu palla inattiva sono 78, 23 pu-nizioni (ultimamente un mezzoincubo, non segna da un annocon 55 tentativi falliti) e 55 ri-gori. Le triplette sono 24, 3 i po-ker, la prima «manita» è arriva-ta domenica col Granada. E lastoria è tutt’altro che chiusa:Cristiano ha solo 30 anni e nonha perso la sua fame da lupi.

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TUTTI I GOL CON LA CASA BLANCA

CHAMPIONS

’09-’10

7

26

-

-

-

33

’10-’11

6

40

-

7

-

53

’11-’12

10

46

-

3

1

60

’12-’13

12

34

-

7

2

55

’13-’14

17

31

-

3

-

51

’14-’15

8

37

2

1

-

48

Totale

60

214

2

21

3

300

LIGA

SUPERCOPPAEUROPEA

SUPERCOPPADI SPAGNA

Totale

COPPA DEL RE

GDS

L’ultimo gol di Cristiano Ronaldo, 30 anni, al Rayo Vallecano AP

RANKINGL’Italia scendeal tredicesimo posto� L’Italia esce dalla top ten del ranking Fifa. Gli azzurri, 1085 punti, cedono tre posizioni e sono ora 13esimi. Davanti all’Italia la Romania, 12esima, e la Francia 11esima. Per quanto riguarda le posizioni di vertice resta saldamente in testa la Germania campione del mondo seguita dall’Argentina, passo avanti del Belgio che completa il podio scavalcando la Colombia. Queste le prime 10 posizioni: 1. (1) Germania 1687 punti; 2. (2) Argentina 1490; 3. (4) Belgio 1457; 4. (3) Colombia 1412; 5. (6) Brasile 1354; 6. (5) Olanda 1301; 7. (7) Portogallo 1221; 8. (9) Uruguay 1176; 9. (12) Svizzera 1135; 10. (11) Spagna 1132.

EURO 2016Croazia, ricorso perla gara a porte chiuse� La Croazia presenterà ricorso contro la decisione della Uefa di far disputare il match casalingo contro l’Italia, valido per le qualificazioni ad Euro2016, a porte chiuse. Lo ha annunciato il presidente della Federcalcio croata Davor Suker. «Siamo semplicemente devastati da questa decisione. Questa è una grande perdita economica per noi, per il nostro turismo, per la promozione della Croazia», ha spiegato a margine di una riunione federale. La Uefa ha sanzionato la Croazia dopo i comportamenti razzisti e il lancio di fumogeni da parte dei tifosi in occasione della partita del Gruppo H contro la Norvegia allo stadio Maksimir di Zagabria, lo scorso 28 marzo.

TACCUINO

Il Valencia raggiunto nel finale Ora il Siviglia è a un solo punto

� Il Valencia frena al San Mamés contro l’Athletic Bilbao e resta al quarto posto con un solo punto di vantaggio sul Siviglia, vittorioso martedì sul campo del Levante. La squadra di Nuno Espirito Santo va in vantaggio poco dopo l’ora di gioco con un bel piatto destro di De Paul che dal centro dell’area sfrutta un velo di Rodrigo. Il pareggio arriva al 90’ con i valenciani in 10 per l’espulsione di Otamendi: è Aduriz a

segnare in tap-in da pochi metri dopo che il palo aveva respinto una prima conclusione di Borja Viguera deviata dal portiere. 30 GIORNATA Ath. Bilbao-Valencia 1-1; Elche-Getafe 0-1; Villarreal-Espanyol 0-3.CLASSIFICA Barcellona 74; Real 70; Atletico 65; Valencia 62; Siviglia 61; Villarreal 50; Malaga 45; Ath. Bilbao 40; Rayo, Espanyol 38; R. Sociedad 37; Celta 36; Getafe 35; Eibar 31; Levante, Elche 28; Deportivo 27; Almeria 25; Granada 24; Cordoba 19.

MondoRFrancia

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21VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CAMPIONI PERDUTI CONTENUTOPREMIUM

ANCHE LIVERPOOL STA ASSISTENDO AL SUO PROGRESSIVO TRAMONTO: PIÙ TWEET E FOTO SUL WEB CHE GOL. E A FORZA DI CHIAMARSI FUORI, RISCHIA DI BRUCIARSI PER SEMPRE

Balodove

sei?

IN UN ANNO DA TUTTO

A NULLAECCO COME

MARIOSI BUTTA VIA

DAI SORRISI ALLA FEBBRE LUI E L’INGHILTERRA

� 1 La foto postata da Balotelli mercoledì su Instagram: febbre a 38,7� 2 I suoi tifosi lo trattengono nella sfida del 22 marzo con lo United � 3 L’arrivo a Liverpool lo scorso agosto � 4 In tribuna con la figlia Pia

3 4

21

LA STORIA di STEFANO BOLDRINICORRISPONDENTE A LONDRA

In un anno cambiano vite e persone,quindi la storia di Mario Balotelli ha unasua normalità, ma è l’unica considera-zione che si può fare per una vicenda do-ve nulla è regolare. Un anno fa, aprile

2014, il nostro era la presunta stella di un’Italiache voleva vivere un Mondiale da protagonista.Era il meglio di una squadra che, dopo il secon-do posto all’Europeo 2012 e i progressi di giocosotto la guida di Prandelli, aspirava ad un ruolodi eccellenza in Brasile. Balo era la carta da ca-lare al tavolo delle grandi sfide. La speranza. Ilnostro campione. Con tutte le sue lune, era ilsole dove non doveva mai tramontare l’Italia.

IL BUIO Un anno dopo, buio totale. E’ tramonta-ta l’Azzurra di Prandelli ed è tramontato Mario.Oggi, dopo la miseria di 4 gol con la maglia delLiverpool, la sua sembra una caduta senza fine,tra tribune (13 secondo le stati-stiche), le panchine (6), i ma-lanni più o meno misteriosi.Cinque mesi fa, novembre2014, un problema agli addut-tori lo portò ad autoescludersidalla Nazionale. Poi altri ma-lanni, febbri più o meno im-provvise, raffreddori, colpi al ginocchio e conseguenti nuoveautoesclusioni, fino al rialzo ditemperatura di due giorni fache ha portato Mario a postaresu Instagram la foto con il ter-mometro in bella evidenza e unnumero: 38,7 gradi. Una risposta, questa, allecritiche di opinionisti secondo i quali quando c’èin ballo un quarto di finale di Coppa d’Inghilter-ra non ci si tira indietro, neppure con la febbre.

CAMPIONE VIRTUALE Ecco, Instagram. Appun-to. Oggi Mario è un campione virtuale. Spariti igol, si consola con le cifre dei cosiddetti social:3,5 followers su Twitter, altri 2,5 su Instagram,un paio di milioni su Facebook. Un popolo cheparla e discute del nulla. Perché, tolte le battu-te, le zingarate, le balotellate o i messaggi urbiet orbi, di questo stiamo parlando: del nulla. Ba-lotelli almeno in questo è un degno figlio deitempi moderni, dove si sta ripetendo con i sociall’esperienza dell’audience televisiva anni Ot-tanta-Novanta, quando nacque il grande equi-voco: in nome degli ascolti, l’Italia fu sommersadalla spazzatura televisiva. La deriva culturale:con Mario, siamo alla deriva sportiva.

INCOGNITE Lui, secondo il suo stile, se ne frega.Una risata seppellisce tutto, finché la barca va.Con il conto in banca grande e grosso – ma finoa quando durerà la pacchia? -, i suoi followers –numeri virtuali che, onestamente, fanno perde-re la testa anche ai giornalisti – e la bellezza deisuoi 25 anni – ad agosto –, può andare avanti

per la sua strada, fino al prossimo giro di gio-stra. Occhio però, che il conto alla rovescia è giàcominciato. Altri campioni, ben più celebri diBalotelli – un nome su tutti: George Best, fuori-classe vero – cominciarono la caduta a 25 anni.Altri tempi, altre modalità. Oggi Mario può con-tare sul sostegno di un agente solido come MinoRaiola, l’uomo che rappresenta, in un mare dinulla, una delle poche certezze, oltre ovvia-mente alla famiglia. Già, ma fino a dove e fino aquando Raiola potrà proteggere la carriera diBalotelli? Fino a quando potrà ripetere acroba-zie di mercato che garantiranno a Mario stipen-di milionari? Verrà il giorno in cui non conte-ranno più i followers e l’effimero che circondaquesto mondo virtuale. Quel giorno a Mariosbatteranno in faccia le cifre. Quanti gol hai se-gnato? Quanti assist hai creato? Quanto hai gio-cato? Quanti chilometri hai corso? Parliamo diquesto, il resto non ci interessa. E quel giorno,quando arriverà, saranno dolori.

LIVERPOOL Liverpool rappresentava una bellaopportunità per Mario, a partel’equivoco di fondo e qui hannosbagliato i Reds: non era lui,per caratteristiche e tempera-mento, l’uomo giusto per rim-piazzare Suarez. Ma il restofunzionava: la città, il popolodei Reds, la storia, le atmosfe-re, persino l’ambiente. Il Liver-pool di oggi non è una squadradi «banditi»: a parte Gerrard,tanti ragazzi dell’età di Mario.Un bel gruppo e un allenatorecome il nordirlandese BrendanRodgers per riavviare la carrie-

ra erano il sottofondo perfetto. Balo-telli ha sbagliato dall’inizio pren-dendo casa vicino Manchester,dove soggiornò dal 2010 al gen-naio 2013. Poi, un errore dopol’altro.

NAZIONALE Antonio Conte, alquale basta uno sguardo per ca-pire l’interlocutore, è stato il pri-mo a prendere le distanze. A ca-scata, tutti gli altri, compreso Ro-dgers che, sconsolato, sabato hadetto: «Mario si è chiamato fuori».E chiamarsi fuori, nel calcio, è lapeggiore delle soluzioni. Resta-no i social, i followers, il nullache discetta del nulla, o, al mas-simo, tutti coloro che spargonoveleno quando si parla, attraver-so giornali e siti, di Balotelli. Ba-sta scorrere la lista dei commenti percapire quale sia l’umore generale. Ma-rio non è e non sarà mai Best. Non saràmai il quinto Beatles. Non regaleràmai frasi o gol passati alla storia delcalcio. Ed è ora di prenderne atto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4i gol segnati da Balotelli con la maglia del Liverpool in 25 presenze, per un totale di1.334 minuti giocati

MISERO POKERMario Balotelli, 24 anni, ha giocato con Lumezzane, Inter, Manchester Citye Milan prima di arrivare al LiverpoolREUTERS

riavviare la carrieo. Balo-pren-ster,en-

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ERVATA

MondoRInghilterra

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22 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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23VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Testata di proprietà de “La Gazzettadello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Non sono un lettore di primo pelo e i miei ricordi arrivano agevolmente al «Guerino» di Brera e alla sua rubrica posta nella quale spesso spiccavano le risposte a 10-domande-10. Mi permette di fare lo stesso gioco? Nel caso, ecco qua. 1) Come fanno ad entrare gli striscioni vigliacchi negli stadi? 2) Siamo sicuri che il Pallotta pensiero sia un passo avanti contro gli ultrà, se poi usa la consueta formula «per colpa di pochi»? 3) Ho visto Sacchi attorniato dai suoi supereroi alla presentazione del suo libro: con quei giocatori non sarebbero stati capaci quasi tutti ad ottenere quei risultati? 4) Il dominio della Juve significa che le avversarie in Italia sono improponibili? 5) Sarah Tomas, una donna, arbitrerà il football americano: ce la farà? 6) Corro a Milano alla «Montagnetta»: chi è stato il migliore ad allenarsi qui? 7) Malagò ha detto che Mennea è stato il più grande atleta italiano di sempre: è vero? 8) Van Gaal vuol lasciare andar via Di Maria, costato 83 milioni e giudicato dai giornali inglesi il flop dell’anno: possibile? 9) Il campionato italiano è troppo sottovalutato? 10) E adesso come la mettiamo con il confronto Conte-Allegri?

Mario Brambilla (Milano)

Una raffica inattesa, ma ho deciso di non sottrarmi. 1) le misure di sicurezza negli stadi italiani sono basate su accordi, espliciti o no, con gli ultrà. Comandano loro e quando interessa davvero, ecco gli striscioni. 2) Gli insulti agli ultrà incivili sono coloriti e anche culturalmente importanti, ok. Ma se poi li si definisce pochi, siamo quasi punto e daccapo. Perché purtroppo sono molti. 3) No, Sacchi è stato rivoluzionario. Ha dimostrato che era possibile un altro calcio, fatto di

pressing e attacco (basato su un lavoro atletico e tattico molto superiore), senza differenze fra casa e trasferta. Per questo è detestato da chi era appisolato sul tran tran precedente. Sia chiaro: non è mai esistito un solo modo di giocare a calcio, ma quello di Sacchi prima di lui non esisteva: giù il cappello. 4) No, significa solo che la Juve è fortissima e da applaudire. Peccato che l’Avvocato non abbia potuto ammirarla perché è in tutto degna del Milan di Sacchi e Capello, che tanto invidiava. 5) Le donne possono fare tutto e devono essere lasciate libere da ragazzine di sperimentare tutti gli sport: chi le limita commette un reato culturale.

6) Difficile dirlo, anche se in quest’area non lontana da San Siro sono passati autentici fenomeni, come Cova e Panetta, anche di altri sport (ricordo D’Antoni e compagni nelle preparazioni precampionato, ad esempio). Ma a me piace nominare una capostipite, Paola Pigni, che nel suo periodo milanese si allenava qui, sola e nella nebbia, sollevando stupore e talvolta scherno nei radi passanti. Era una pioniera che ha la soddisfazione oggi di vedere che forse la maggioranza dei jogger sono donne. 7) Perché no? Poi bisogna vedere se il presidente del Coni intendeva circoscrivere il discorso all’atletica oppure no. Vuole la mia classifica di tutti i tempi e di tutte le discipline? Prima Fede Pellegrini, seconda Sara Simeoni, terzo Coppi, quarto Mennea, quinto Valentino Rossi. Non mi prenda troppo sul serio, però. 8) Di Maria è un grande, il resto non lo considero. 9) Direi di no, siamo in seconda fascia europea secondo tutti gli indicatori. Purtroppo il declino è tutto negli ultimi 15 anni. C’è anche un risvolto tecnico (conformismo tattico, troppi stranieri e poca fiducia ai giovani), ma il motivo principale è il fallimento dirigenziale e il problema morale. 10) Mettiamola così: sono due ottimi tecnici. se vuole un confronto finale, riparliamone fra 10 anni.

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LETTERE ALLA GAZZETTA

VAN GAAL, MALAGO’SACCHI E L’AVVOCATO

ALESSIA TROSTAzzurra di atletica� Il 9 aprile 2014 stavo guardando quella caviglia gonfiarsi. Il 9 aprile 2015 metto saldamente un piede davanti all’altro e penso alla nuova stagione@alessiatrost

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I l calcio dimostra la teoriadella relatività molto megliodi Albert Einstein. Nontroppe settimane fa, durantela finestra invernale di

mercato, Erick Thohir, dopo mesi di palpabile diffidenza, riuscì finalmente a conquistare il cuore dell’Inter. Lo fece piazzando tre colpi ravvicinati, con una inesorabilità d’azione che il popolo nerazzurro aveva dimenticato: il giovane Brozovic, il mondiale Podolski, il talentuoso Shaqiri. E poco prima si era imposto un sacrificio ancora maggiore: l’arruolamento di uno dei più qualificati allenatori su piazza, Roberto Mancini, anche a costo di tenersi a libro paga il defenestrato Mazzarri. Ecco i generosi investimenti in soccorso del Grande Malato che da tempo reclamava la piazza. Dopo un timido ingresso in punta di piedi e la meticolosa radiografia ai libri contabili e alla struttura societaria, arrivavano i primi segnali di forza, accolti con entusiasmo da una tifoseria che non era più abituata a festeggiare all’aeroporto le stelle in arrivo. In quei momenti Thohir smetteva di essere il lontanissimo imprenditore indonesiano e diventava quasi un mobiliere di Lissone, guadagnava di colpo una familiarità e una credibilità impensabili poco prima. T’è capì el Thohir?

I risultati e la stagione che si è guastata ulteriormente, sempre più distante dall’Europa, hanno di nuovo dilatato le distanze. Ora che Massimo Moratti studia la percorribilità di un progetto che gli restituisca responsabilità di gestione, Thohir è tornato l’imprenditore indonesiano troppo distante, che lascia sola un’Inter fragile, incapace di superare un Parma fallito. Lontana dagli occhi,

lontana dal cuore. Una parte dei tifosi ha confessato nei sondaggi la nostalgia per Massimo. Amante focoso e appiccicoso. Un ritorno di fiamma per l’ex presidente che ha regalato l’estasi di un Triplete. Dall’Indonesia arriva l’eco di un Thohir infastidito.

La nostalgia è un sentimento legittimo, perfino nobile, ma va tenuto al guinzaglio altrimenti crea disastri. Ne sa qualcosa l’Inter che si è rovinata nel dopo-Triplete aggrappandosi a senatori spompi e strapagati. Gratitudine eterna a Moratti, ma il presidente del Triplete è anche quello che ha portato la società a un millimetro dal baratro con una gestione anacronistica e temeraria. Un doveroso e onesto sforzo di razionalità deve riconoscere in Thohir l’architetto di un salvataggio provvidenziale e di un lifting manageriale che proietta l’Inter nel futuro. Nel panorama del «chi fa cosa» l’Inter morattiana è stata spesso nebulosa. Con Thohir ha acquistato razionalità di gestione e professionalità, tipo Bolingbroke, che possono aiutarla a programmare un futuro pareggio spese-ricavi. Giacarta è lontana, ma dirigenti come Fassone e Ausilio, protagonisti nella felice campagna di gennaio, sono costantemente incollati alla squadra. Non è la distanza del capo che misura la bontà di gestione di un’azienda. E poi, soprattutto, se Mancini può progettare la nuova, poderosa campagna di rafforzamento che raccontiamo in questo giornale, anche senza i contributi Uefa sfumati con le coppe, è grazie alla disponibilità di Thohir che Moratti non poteva più permettersi. Il nuovo presidente ha scelto l’allenatore giusto che, sotto la dura crosta dei risultati, sta coltivando validi principi di gioco che frutteranno quando ad interpretarli saranno Yaya Touré e gente del suo stampo. Il progetto tecnico è valido, la strada è giusta. L’Inter di Erick Thohir merita più credito della nostalgia di pancia.

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Moratti o Thohir?

INTER, ATTENTA ALLA NOSTALGIA L’ANALISI di LUIGI GARLANDOLANDOO

C’ è un’ombra che si allunga sul nostrocalcio. Qualcosa di virale e contagiosoche in pochi giorni tocca Inter, Udinese,

Napoli. Siamo davanti a una tendenza

La Pasqua dell’Inter, i casi Udinese e Napoli

LA MODA DEL RITIRO PUNITIVO E IL PASSATO CHE NON PASSALO SPUNTOdi ALESSANDRODE CALÒ

abbastanza chiara. Per tutti la punizione dev’essere esemplare, servire da monito, nel solcodel vecchio sorvegliare-e-punire scavato negli anni Settanta da Michel Foucault. Anni Settanta, appunto. Stiamo parlando di cronaca ed è come fare un viaggio nel tempo premoderno. I ritiri punitivi piacevano a personaggi come Romeo Anconetani, a lungo padre-padrone del Pisa, uno che buttava il sale sul campo prima delle partite, tanto per scacciare gli spiriti maligni. Simpatiche scaramanzie legate ai risultati. La cabala ha il suo

peso. Anche i ritiri punitivi derivano da certi risultati: classifiche deludenti, pareggi, sconfitte. Ogni tanto tornano a galla come vecchi rigurgiti. Era successo sul finire degli anni Dieci di questo secolo, con la Lazio di Lotito, la Roma della Sensi,il Palermo di Zamparini. Cos’è cambiato? Niente. Di solito, se la clausura porta buoni risultati si scatenano processi imitativi. Il Milan ci aveva provato nell’ottobre 2012 dopo un disastroso avvio di campionato: Allegri era dodicesimo, alla fine arrivò terzo. Adesso la vera novità è

l’allenamento all’alba della mattina di Pasqua imposto da Mancini ai giocatori dell’Inter dopo il deludente pari col Parma. Parma che giocandosela seriamente tiene viva la bandiera della A ma mette nei guai gli avversari. Dopo l’Inter è toccato all’Udinese, club predisposto al ritiro punitivo: pena già espiata in febbraio. In fondo al kappaò di coppa con la Lazio, si è aggiunto il Napoli, che prima di Natale aveva messo la squadra in clausura con buoni risultati,compreso un successo in Supercoppa contro la Juve. A proposito di Juve: domani deve giocare col Parma, chissà se il virus colpirà ancora. Non c’è due senza tre, mantra contro cabala.

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24 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

424’99

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25VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA CORSA ALLA SERIE A DIETRO IL CARPI

In MAIUSCOLO le gare in trasfertadifficilemediaDIFFICOLTÀ: facileSTATO DI FORMA: scarso buono ottimoLa prima va in A diretta, altre 6 ai playoffREGOLAMENTO:

35ª 36ª 37ª 38ª 39ª 40ª 41ª 42ªBRESCIA Spezia BARI Catania FROSINONE Avellino PRO VERCELLI Lanciano

BOLOGNA PT. 56

Avellino CITTADELLA Varese BRESCIA Entella SPEZIA LIVORNO FrosinoneVICENZA PT. 53

Pescara LIVORNO Carpi TERNANA Bologna CITTADELLA Crotone VICENZAFROSINONE PT. 51

Ternana BOLOGNA Trapani CITTADELLA Brescia Vicenza LANCIANO BariSPEZIA PT. 50

VICENZA VARESE Entella CROTONE Pescara BOLOGNA Trapani BRESCIAAVELLINO PT. 52

FROSINONE Modena LANCIANO Pro Vercelli AVELLINO Perugia VARESE LivornoPESCARA PT. 48

PRO VERCELLI Frosinone PERUGIA Modena CATANIA Entella Vicenza PESCARALIVORNO PT. 50

Varese TERNANA Livorno LATINA Trapani PESCARA Carpi CITTADELLAPERUGIA PT. 50

Latina CROTONE Pescara TRAPANI Ternana CARPI Spezia BOLOGNALANCIANO PT. 46

Crotone TRAPANI Bologna CARPI Cittadella LATINA Brescia SPEZIABARI PT. 44

CENTIMETRI

Si apre la caccia al BolognaCocco-Castaldo alla carica1Vicenza e Avellino si sfidano per capire chi può puntare al 2° posto

Macalli, nuova udienza il 23Il Barletta perde due punti

Roberto Pelucchi

V icenza e Avellino hannouna speranza: che quelladi stasera non diventi la

partita dei rimpianti. Il Bologna èsotto pressione. Finora, nono-stante un cammino non sempreconvincente dal punto di vista delgioco, la squadra di Lopez ha po-tuto difendere il secondo postograzie anche alla complicità di chiinsegue. Non tanto del Vicenza,che ha effettuato una rimontaspettacolare, ma delle altre squa-dre, tra cui appunto l’Avellino.Troppo a lungo si è dato per scon-tato che il Bologna non avrebbeavuto problemi a conquistare lapromozione diretta. Ma adessoche è fin troppo chiaro che quei

problemi ci sono, chi ha ambizio-ni di promozione diretta non puòpermettersi di fare calcoli. Deveosare. E subito.

IL MOMENTO Il Vicenza è in sa-lute, non ingannino i numeri.

Contro Carpi e Pro Vercelli ha rac-colto un solo punto, ma ne avreb-be meritati di più. Marino ha da-vanti agli occhi la stessa squadrache prima dello stop con la capoli-sta aveva infilato undici risultatiutili. A Vercelli è stato fermato dapali e traverse, la capacità di crea-re occasioni da rete è rimasta in-tatta. L’Avellino, al contrario, èuna squadra che non dà certezze:alterna settimane di grande vita-lità e risultati a momenti di crisiinspiegabili. Prima di perdere aCarpi, giocando comunque unbuon calcio, era a un solo puntodal Bologna. Poi la vittoria sul Ba-ri, tre sconfitte di fila e la vittoriasul Modena. Rastelli resta nel mi-rino degli insoddisfatti, di coloroche sono convinti che la squadrapossa fare di più e meglio (e non è

detto che abbiano ragione).

I BOMBER Quella di oggi è ancheuna sfida tra bomber, utili comenon mai. Cocco è un preziosopunto di riferimento per Marino,tiene palla, fa a sportellate e cen-

tra la porta (16 gol). Quando nel-l’Avellino segna Castaldo – che è aquota 15 – c’è la quasi certezzache la squadra porterà a casa unrisultato positivo (9 volte ha vin-to, 2 pareggiato 2 perso). All’an-data fu proprio il centravanti delVicenza a decidere la sfida conuna mezza rovesciata all’incrociodei pali. A quel tempo Castaldoera capocannoniere con 10 reti,Cocco era fermo a 2. La metamor-fosi del centravanti è coincisa conl’arrivo di Marino in panchina alposto di Lopez. Prima della vitto-ria del Partenio, il Vicenza eraquart’ultimo con 13 punti in 13partite, dopo ne ha conquistati 14in 8. Il terzo posto di oggi, e il pos-sibile secondo di domani, è figlioanche di quella trasformazione.

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Andrea Cocco, 29 anni LAPRESSE Luigi Castaldo, 32 anni LAPRESSE

BOLOGNACacia, via la squalificaIn campo a Brescia� BOLOGNA Buone notizie per il Bologna in vista della trasferta di Brescia. La Corte d’Appello ha accolto il ricorso contro la giornata di squalifica comminata dalla Disciplinare a Daniele Cacia per la vicenda della chat offensiva con un agente. L’attaccante torna perciò disponibile per la trasferta di domani a Brescia. Sono stati parzialmente accolti i ricorsi riguardo le ammende: Cacia dovrà pagare 2.000 euro, il Bologna 1.000. In primo grado la sanzione era stata di 6.000 euro a testa. Intanto ieri Franco Zuculini è stato operato dall’equipe del professor Marcacci per la ricostruzione del legamento crociato anteriore e la regolarizzazione del menisco mediale del ginocchio destro. La prognosi è di 6 mesi.

LA SITUAZIONESaia arbitreràCittadella-Carpi� Così le altre della 35a giornata di B con gli arbitri. Domani, ore 15: Bari-Crotone (0-3, arbitro Ros di Pordenone); Brescia-Bologna (2-1, Di Paolo di Avezzano); Catania-Trapani (2-2, Gavillucci di Latina); Cittadella-Carpi (2-5, Saia di Palermo); Frosinone-Pescara (0-3, Minelli di Varese); Lanciano-Latina (0-1, Ghersini di Genova); Modena-Entella (1-1, Maresca di Napoli); Pro Vercelli-Livorno (1-3, Merchiori di Ferrara); Spezia-Ternana (0-0, Pairetto di Nichelino). Lunedì, ore 20.30: Perugia-Varese (1-1, Aureliano di Bologna). La classifica: Carpi p. 68; Bologna (-1) 56; Vicenza 53; Avellino 52; Frosinone* 51; Livorno, Spezia e Perugia 50; Pescara 48; Lanciano 46; Bari 44; Trapani 42; Latina*, Ternana ed Entella 40; Modena, Cittadella, Crotone e Pro Vercelli 39; Catania 38; Brescia (-6) 31; Varese (-4) 28. (* una in meno).

TACCUINO

Lega ProRLa Disciplinare

«P arlo dopo l’ergasto-lo...», dice all’ingressodel Tribunale federale

nazionale. Sorride, Mario Macal-li. In realtà, il presidente della Le-ga Pro, chiamato a difendersi daldeferimento della Procura fede-rale per il caso Pergocrema (sa-rebbe «venuto meno — secondoPalazzi — , ai suoi doveri di im-parzialità», stabilendo «chi do-vesse svolgere l’attività calcisticaprofessionistica nella città di Cre-ma»), sa benissimo che la partitaè «ancora lunga», come confer-merà all’uscita, dopo un pome-riggio dedicato solo a esaurire lequestioni preliminari: rispeditoal mittente l’ex patron del vec-chio Pergocrema Sergio Brigantiche chiedeva di essere ammessoal procedimento come parte ter-za, respinta pure l’eccezione deilegali di Macalli, Cesare Di Cintio

ed Enrico Paliero, su una presun-ta violazione dei termini proce-durali, concessa invece — e valu-tata molto positivamente — l’au-dizione di uno dei tre testi chiestisempre dagli avvocati del nume-ro uno della Lega. Tutti comun-que rinviati al 23 aprile.

ASCOLI RESPINTO Perciò, priva-ta del caso più scottante, la gior-nata di ieri è passata alla «sto-ria» per due motivi. Il primo:l’inammissibilità decretata dalTribunale del ricorso presentatodall’Ascoli contro la delibera vo-tata dall’assemblea di Lega Prodel 16 febbraio, su cui a questopunto dovrebbe calare il silen-zio. Il secondo: l’ennesima piog-gia di penalizzazioni provocatadalle segnalazioni della Covisoce abbattutasi sulla Lega Pro.Colpite Barletta (-2), Savoia,Ischia e Venezia (-1). E oggi al-tre stangate potrebbero subireNovara (6 deferimenti in discus-sione) e Reggina (4), Savona(2) e Aversa Normanna (1). E aproposito del Savoia, monta larabbia dei tifosi che protestanocontro il provvedimento prefet-tizio di consentire solo agli ab-bonati di assistere al derby con

la Juve Stabia. Circa 200 tifosiieri hanno effettuato un sit-indavanti allo stadio alla presenzadi polizia e carabinieri. Il sinda-co Starita ha promesso che farànuovi tentativi col prefetto.

a.cat.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, 78 anni FORTE

GIUDICE SPORTIVO

� FIRENZE Stangata per il Como dopo la finale di andata di Coppa Italia con il Cosenza: Cassetti, espulso, è stato squalificato per 5 giornate «perché in segno di protesta avvicinava l’arbitro e lo spingeva alle spalle spostandolo di qualche passo» e poi lo offendeva. Ammenda di 1.500 euro al Como perché un isolato sostenitore durante lo svolgimento della gara, scavalcata la rete di recinzione, invadeva il campo per rimproverare i calciatori della propria squadra accusandoli di scarso rendimento. Recuperi di campionato, due giornate a Polizzi (Ancona), una giornata a Sampietro e Di Ceglie (Ancona) e Piana (Pistoiese). Ammenda di 1.000 euro alla Pistoiese.

GLI ANTICIPIFoggia-Casertana per la zona playoffA Piacenza si gioca per la salvezzaOggi si giocano due anticipi nei gironi B e C.Ore 19.30PRO PIACENZA (3-5-2) Alfonso; Sall, Silva, Bini; Castellana, Matteassi, Bacher, Schiavini, Sanè; Seziale, Alessandro. (Iali, Petrini, Marmiroli, Barba, Mascolo, Giovio, Caboni). All. Franzini.SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi; Possenti, Olivi, Capitanio, Rossi; Obeng, Taugourdeau, Bisoli; Berardino; De Respinis, Falconieri. (Lombardi, Cola, Adorni, Ballardini, Garufi, Guidone, Graziani). All. Cuttone.ARBITRO Serra di Torino (Berti-Mangino).Ore 20.45FOGGIA (4-3-3) Micale; Loiacono, Potenza, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Minotti; Sarno, Iemmello, Maza. (Addario, D’Angelo, Sicurella, D’Allocco, Barraco, Leonetti, Cavallaro). All. De Zerbi.CASERTANA (4-2-3-1) Fumagalli; Idda, Rainone, Mattera, Bianco; Marano, De Marco; Kolawole, Mancosu, Mancino; Cisse. (D’Agostino, Antonazzo, Tito, Rajcic, Caccavallo, Diakite, Cunzi). All. Campilongo.ARBITRO Cifelli di Campobasso (Raspollini-Hager).

Spinta all’arbitro: stop di 5 giornate a CassettiComo anche multato

LA SITUAZIONE

Così la 34a giornata nei tre gironi di Lega Pro:DOMANI Ore 14.30 Giana-AlbinoLeffe (A, 3-0); Tuttocuoio-Savona (B, 2-2); Savoia-Juve Stabia (C, 1-2). Ore 15 Mantova-Novara (A, 0-1); Grosseto-Ascoli (1-1) e Teramo-Lucchese (B, 0-0). Ore 16 Arezzo-Cremonese (A, 1-3); Aversa Normanna-Barletta (0-0) e Salernitana-Lupa Roma (C, 4-0). Ore 17 Alessandria-Monza (3-2) e Pro Patria-Feralpi Salò (A, 0-0); Benevento-Reggina (C, 2-0). Ore 19.30 Pordenone-Südtirol (A, 0-2); Martina-Matera (C, 1-3).DOMENICA Ore 11 Pistoiese-L’Aquila (B, 0-2). Ore 12.30 Lumezzane-Como (A, 0-2); Ancona-Prato (B, 3-2). Ore 14.30 Torres-Real Vicenza (A, 3-3); Reggiana-Carrarese (B, 3-1); Ischia-Cosenza (1-3) e Melfi-Lecce (C, 1-4). Ore 16 Pavia-Renate (A, 1-0); Catanzaro-Messina (1-1) e Vigor Lamezia-Paganese (C, 0-1). Ore 18 Bassano-Venezia (A, 2-1); Forlì-Pontedera (1-2) e San Marino-Gubbio (B, 0-2). LUNEDÌ Ore 20.45 Pisa-Spal (1-0).LE CLASSIFICHE GIRONE A Novara e Bassano p. 64; Alessandria 62; Pavia (-1) 60; Como 54; Feralpi Salò 49; Real Vicenza 47; Arezzo 45; Südtirol 44; Venezia (-1) 43; Cremonese 42; Mantova (-3) e Renate 40; Giana e Torres 39; Monza (-2) 36; Lumezzane 31; AlbinoLeffe 29; Pordenone 27; Pro Patria (-1) 25.GIRONE B Teramo p. 65; Ascoli 60; Reggiana 56; L’Aquila 54; Pisa 52; Spal e Ancona 49; Lucchese 47; Pontedera 45; Tuttocuoio 44; Carrarese 41; Gubbio 39; Grosseto (-1) 38; Santarcangelo* 37; Prato 36; Pistoiese* e Savona 35; Forlì 33; Pro Piacenza (-8) 29; San Marino 26. (* una in meno).GIRONE C Salernitana p. 73; Benevento 68; Juve Stabia 60; Lecce e Matera 57; Casertana* 56; Foggia (-1) 54; Catanzaro 48; Barletta (-2), Cosenza e Vigor Lamezia 41; Melfi (-2) 38; Martina* e Lupa Roma 36; Paganese 34; Ischia (-1) e Messina 28; Savoia (-1) 27; Aversa 26; Reggina (-4) 22. (* una in meno).

Domani la Luccheseprova a fermarela fuga del Teramo

VICENZA (4-3-3)

AVELLINO (4-4-2)

OGGI ore 20.30 ANDATA 1-0

VIGORITO22

SAMPIRISI31

BRIGHENTI7

MANFREDINI17

D'ELIA3

MORETTI4

DI GENNARO21

CINELLI8

LAVERONE27

COCCO19

GIACOMELLI10

GOMIS22

PISACANE19

ELY5

CHIOSA27

BITTANTE20

REGOLI14

D'ANGELO8

ARINI4

SCHIAVON18

CASTALDO10

TROTTA29

VICENZA Marino può schierare la squadra-tipo con il ritorno a centrocampo di Di Gennaro che ha scontato la squalifica. In attacco confermato Cocco al centro del tridente. Infortunati Sciacca e Gentili. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 14 Garcia Tena, 6 Alhassan, 16 Vita, 20 Sbrissa, 11 Spinazzola, 24 Petagna, 28 Ragusa. ALL. Marino. SQUAL. nessuno. DIFF. Cinelli,Garcia Tena, Laverone, Moretti, Petagna, Ragusa, Sampirisi e Sciacca.

AVELLINO Il portiere Frattali ha la varicella, tra i pali torna Gomis. Indisponibile anche il febbricitante Mokulu, squalificato Zito. Dopo oltre tre mesi si rivede in panchina Vergara. Probabile cambio di modulo per Rastelli con il passaggio al 4-4-2. Oltre 400 tifosi al seguito. PANCHINA 12 Bavena, 6 Fabbro, 17 Vergara, 25 Almici, 21 Kone, 23 Angeli, 11 Sbaffo, 15 Soumarè, 9 Comi. ALL. Rastelli. SQUAL. Zito. DIFF. Almici, Castaldo, Kone, Pisacane, Schiavon e Trotta.

ARBITRO Pinzani di Empoli.GUARDALINEE Santoro-Citro.TV Sky Sport 1 HD, Cal. 1 HD e Premium C.PREZZI da 14 a 40 euro.

Serie BRL’anticipo della 35a giornata

1Non entra nel vivoil processo per il caso-Pergocrema. Penalizzati Venezia, Ischia e Savoia: -1

Page 26: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

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La Ferrari senza Alonsosi rafforza con 2 spagnoli 1A Shanghai debutta Rueda, nuovo capo delle strategie e al muretto c’è già Cuquerella, capo dei tecnici. La rossa col freddo si confermerà?

Pino AllieviSHANGHAI (CINA)

L e celebrazioni sono finite,adesso bisogna andare eguardare avanti. La Ferra-

ri ha chiuso i festeggiamenti diSepang con Sebastian Vettelche ha vissuto 10 giorni di ma-gia tra la Germania e Maranel-lo. Probabilmente, ma non lodirà mai, ha avuto più eco lasua prima vittoria con la Ferra-ri che non un titolo mondialecon la Red Bull. Perché il suc-cesso di un tedesco che conuna macchina italiana mettek.o. i tedeschi della Mercedes,sino a ieri ritenuti imbattibili,non poteva passare sotto trac-cia. Da qui l’euforia, la fabbricain festa, lo spazio su stampa etelevisioni. Immagini indimen-ticabili. Ma adesso?

CONSOLIDAMENTO «Adessodobbiamo attestarci come se-conda forza del campionato,dietro alla Mercedes e davantia Williams e Red Bull», dice Se-bastian tenendo i piedi per ter-ra. Pure la Ferrari la pensa così,tuttavia il miracolo della Male-

sia ha reso consapevoli tecnicie piloti che pensare in grandesi può. E il GP della Cina, sullagelida pista di Shanghai (ieri latemperatura oscillava tra 6 e10 gradi, la primavera stenta afarsi largo), serve appunto achiarire un paio di cose fonda-mentali.

INTERROGATIVI La prima: laFerrari in assoluto c’è, oppurequella di Sepang è stata una fe-lice eccezione? La seconda: inMalesia ha vinto la Ferrari o siè trattato di un suicidio Merce-des? Cominciamo dal quesitoiniziale, la cui risposta, facile,

dice che la marca del Cavallinoha recuperato tanto e la nuovamonoposto non solo è validis-sima, ma è anche in grado diattaccare. Un progresso enor-me è stato fatto sull’unità mo-trice in generale, dimensiona-ta anche in base alle esigenzeaerodinamiche. Da qui è nato ilcocktail vincente della SF15-T,che ha un motore molto più po-tente (l’incremento per ora èsugli 80 cavalli), più leggero,più risparmioso nei consumi.L’equilibrio aerodinamico hafatto il resto. Per cui la macchi-na ora c’è, è valida, è destinataa migliorare complici i pro-

gressi nella rinnovata galleriadel vento che finalmente nonsono più evanescenti.

SUPERBIA Parallelamente an-che la Mercedes ha progredito,ma in modo meno marcato. Eforse l’eccesso di sicurezza hapesato nella sconfitta di Se-pang. Perché prendere la deci-sione folle di far rientrare con-temporaneamente due mac-chine ai box al momento dellaSafety Car, senza preoccuparsidi tenere Lewis Hamilton da-vanti a controllare Vettel, è sta-to letale. Inoltre le W06 aveva-no troppo carico aerodinamicoe sono state penalizzate sia neisorpassi sia nel consumo gom-me. «Non è stato un disastro,ma potevamo far meglio», hacommentato diplomaticamen-te Hamilton. Nico Rosberg haaggiunto: «Niente panico, per-dere una gara ci sta però ora iovoglio vincere».

PISTA Il circuito di Shanghai èstrano e stressa in modo parti-colare le gomme anteriori. Eha un rettilineo di 1200 metriche mostrerà i cavalli a disposi-zione di tutti. Pista insidiosa,

con asfalto liscio e una previ-sione di due pit-stop. Tantihanno commentato che l’asfal-to rovente (60 gradi) di Se-pang ha aiutato la Ferrari: co-me andranno le rosse con unatemperatura dimezzata?

RINFORZI C’è una cosa curiosache riguarda il Cavallino in Ci-na. Per uno spagnolo, Fernan-do Alonso, che se n’è andato, cisono due ingegneri iberici chedomenica siederanno insiemesul muretto dei box, cosa maiaccaduta nella storia. Si trattadi Toni Cuquerella, capo deitecnici di pista già presente inAustralia e Malesia e di InakiRueda, appena ingaggiato dal-la Lotus quale nuovo responsa-bile delle strategie, carica deli-cata ricoperta da Luca Baldis-serri nei tempi eroici di Micha-el Schumacher e poi da Pat Fry,liquidato alla fine dello scorsoanno. La Ferrari si sta raffor-zando, cercando di curare tuttii suoi punti deboli. Lo fa in si-lenzio e con discrezione, nellafilosofia dell’understatementalla quale il presidente SergioMarchionne tiene molto.

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Lewis Hamilton, 30 anni, si è presentato con una vistosa collana d’oro COLOMBO

LA GUIDA

Domenica a Shanghai (5.451 m) si corre il GP Cina, 3a tappa (su 19) delMondiale 2015. Previsti 56 giri per un totale di 305,066 km. Questi gli orari italiani (-6 ore rispetto a Shanghai).

OGGI Le prime libere si sono svolte nella notte. Seconde libere: dalle 8 alle 9.30, diretta Sky Sport F1 HD e Rai Sport 1.

DOMANI Terze libere dalle 6 alle 7, diretta su Sky Sport F1 HD e su Rai Sport 1. Qualifiche alle 9, diretta su Sky Sport F1 HD e su Rai 2.

DOMENICA Gara alle 8, diretta su Sky Sport F1 HD (repliche alle 11.30-15.30) e Rai 1.

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CLASSIFICHE Piloti 1. Hamilton 43 punti; 2. Vettel 40; 3. Rosberg 33; 4. Massa 20; 5. Raikkonen 12; 6. Nasr 10; 7. Bottas 10; 8. Ricciardo 9; 9. Hülkenberg 6; 10. Verstappen 6; 11. Sainz 6; 12. Ericsson 4; 13. Kvyat 2; 14. Perez 1. Costruttori 1. Mercedes 76; 2. Ferrari 52; 3. Williams 30; 4. Sauber 14; 5. Toro Rosso 12; 6. Red Bull 11; 7. Force India 7.

LA GARALunghezza circuito: 5.451 mGiri: 56 (curve 16)Distanza gara: 305,066 kmPrima edizione del GP: 2004Giro record: 1’32”238 (M. Schumacher 2004)

Domenica via alle 8Gara su Sky Sport F1e in chiaro sulla Rai

FURIE ROSSE Sopra Inaki Rueda al primo GP con la divisa rossa: ex tecnico della Lotus ha lavorato al fianco di Robert Kubica e di Kimi Raikkonen. A fianco Toni Cuquerella (a sinistra) con il d.t. James Allison: ha fatto esperienza nel DTM, ed è stato d.t. della HRT COLOMBO

Formula 1RGP Cina

Mateschitz avverte: «O Renault cresceo Red Bull se ne va»� La Red Bull potrebbe lasciare la Formula 1 se la Renault non sarà in grado di fornire un motore competitivo. È la minaccia rilanciata dal proprietario della scuderia austriaca Dietrich Mateschitz alla vigilia del GP di Cina e dopo le prestazioni non soddisfacenti del team nelle prime gare della stagione. «Possiamo stare in Formula 1 solo se abbiamo una squadra all’altezza ma abbiamo bisogno di un motore competitivo». Il patron di Red Bull ha escluso la possibilità che la scuderia possa costruirsi un propulsore da sola.

Page 27: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

27VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL LEADER IRIDATO

Contratto Hamilton: il nodo sono gli sponsor 1Lewis sta ancora trattando sulla libertà di gestirsi quelli personali. «Allarme esagerato per la nostra sconfitta in Malesia»

Pino Allievi SHANGHAI

H a trascorso gli ultimi die-ci giorni nella sua casa diIbiza. Con moglie, cane,

amici, alternandosi fra prepa-razione fisica e un po’ di spiag-gia. Nico Rosberg è abbronza-to, rilassato ma anche realista:«Devo svoltare, ho bisogno divincere, non posso andareavanti a piazzamenti», dice conmolta tranquillità. Però guai aparlargli di gerarchie all’inter-no della Mercedes, a favore diHamilton: «Ci sono tra noi 10

punti di differenza e un sacco digare ancora da disputare. Non ècambiato niente negli equilibriinterni, adesso l’urgenza è bat-tere la Ferrari». Parole dovute epropositi aggressivi, ben sapen-do che se davvero la Ferrari ri-sulterà forte anche in Cina e seHamilton e Vettel dovesseronuovamente risultare più rapi-di dei loro compagni, si dovran-no trarre delle conseguenze intermini di pianificazione.

STRATEGIA «In un certo senso— commenta Nico — la vittoriadi Vettel in Malesia mi ha aiuta-to nel duello con Hamilton. Ma

la sconfitta non ha creato pani-co e se la gara di due domeni-che fa si dovesse ripetere oggi,opereremmo le stesse strategie.La sconfitta ci ha dato la sve-glia, qui andrà molto meglio eio adoro questa pista in cui oc-corre stare attenti a non di-struggere le gomme anteriori.Sì, possiamo vincere…».

PREVISIONE Ottimista ancheHamilton, complici le modifi-che aerodinamiche alla mac-china: «Non si può arrivaresempre primi e a Sepang erava-mo entrambi sul podio. Qui ca-piremo meglio se il caldo della

Malesia ha aiutato Vettel. Ionon penso proprio che la Ferra-ri resterà al top, però le dimen-sioni della nostra sconfitta sonostate ampliate fuori misura...».

CONTRATTO Lewis passa poi aparlare del rinnovo del contrat-to con Mercedes che ancoranon è stato formalizzato:«Manca qualcosa». E quel qual-cosa non sono i 35 milioni dieuro circa a stagione per 3 anni,ma la libertà di gestirsi i proprisponsor personali che sono inaumento. «Spiccioli» che trasci-nano la trattativa per le lunghe.

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Vettel ci crede:«Sarebbe belloraggiungereil mito Senna»1«A Maranello mettono una bandiera ad ogni trionfo, spero diventino tante»

LA FRECCIATA

«Rimpianti?Solo se la rossa sarà iridata»1 Fernando: «Da bimbo avevo una McLaren, chiuderò qui la carriera. Poi lontano dai motori»

INVIATO A SHANGHAI

I l misterioso botto di Montmelò ha la-sciato segni su Fernando Alonso? Cosìsembra perché ieri lo spagnolo si è

presentato davanti ai taccuini arrivando amenzionare il capitolo ritiro. Quasi fosseun pilota che avesse dato il meglio di sé,con l’aria di chi vuole chiudere la carrierail più dignitosamente possibile. «Finirò lamia avventura in F.1 alla McLaren-Honda— ha annunciato Alonso, che con la scu-deria inglese ha un contratto sino a fine2016 —. A tre anni tutto iniziò con unareplica della McLaren-Honda e il cerchiosi chiuderà a Woking. Dopo il ritiro nonrimarrò nel giro. La vita normale inizieràdopo l’addio alle corse».

OBIETTIVI Il samurai ha perso la forza, oforse la vuole solo convogliare su altriobiettivi di vita che, dopo la grande pauradi Montmelò, diventano prioritari rispet-to alle corse? «Naturalmente voglio vince-re, come tutti gli sportivi. Però adesso, aquasi 34 anni, il lavoro che sto portandoavanti con il team mi rende più felice e or-goglioso rispetto alla conquista di un tro-feo». Sarà vero? Di certo continua a usareparole al miele per la McLaren («Stiamoandando nella direzione giusta, è solo questione di tempo») e non risparmiafrecciatine nei confronti della Ferrari(«Non volevo arrivare per la quarta voltasecondo nel Mondiale. Avrò sbagliato lascelta di andarmene solo se la rossa vince-rà il titolo»). Pochi metri più in là Hamil-ton dice che il rinnovo del contratto con laMercedes è ancora bloccato. Chissà, se lenozze tra l’inglese e le Frecce d’argentodovessero saltare, Fernando potrebbe an-che ritardare il ritiro…

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Fernando Alonso, 33 anni, 2 volte iridato LAPRESSE

Mauro CasadioINVIATO A SHANGHAI (CINA)

R obert De Niro sarà EnzoFerrari sul grande scher-mo. Ma a Maranello,

adesso, sono tutti concentratiad assistere a un altro film:quello del Mondiale 2015. Fi-nora ai botteghini c’è stato iltutto esaurito. D’altronde nonpoteva essere altrimenti, vistoche l’attore principale, Seba-stian Vettel, ha messo in sce-na un terzo e un primo posto.In Cina — secondo mercatodel Cavallino, con 700 au-to vendute nel 2013 — sigira un’altra ripresa, etutti hanno una vogliamatta di vedere comeandrà a finire. Il prota-gonista Vettel ha tra lemani un’occasione sto-rica: può raggiungere aquota 41 vittorie uno dei mitidella F.1, Ayrton Senna.«Non pensavo di essergli cosìvicino. È speciale già esserearrivato a 40 successi, anchese spero che il prossimo nonsia lontano. Eguagliare Ayr-ton avrebbe un grosso signi-

ficato. Schumi? No… Il suo nu-mero (91 vittorie; n.d.r.) è as-surdo, troppo grande!».

NIENTE INVITO Per recitare almeglio la parte, Vettel nonvuole lasciare nulla d’intenta-to. Per cominciare, non ricam-bierà l’invito di Rosberg: «No,non chiederò a Nico e Lewis sevogliono assistere al debrie-fing del venerdì. Meglio che re-stiamo tra noi». Come dire:non vorrete mica che adessoche siamo più vicini alla Mer-cedes, gli offriamo l’assist percarpirci qualche segreto?

«L’obiettivo — dice Seb — èassicurarci che ci sianomolti “alti” e pochi “bassi”nel corso della stagionee, naturalmente, cercaredi confermarci subito al-le spalle delle Frecced’argento. Questo si-gnificherebbe esseredavanti a team forti co-me Williams e Red Bull.Consolidiamo questaposizione, poi cerchere-

mo di ridurre il divario daNico e Lewis».

BANDIERA Non sarà facile, vi-

sto che Stoccarda nel frattem-po non starà a guardare. Qui inCina, a esempio, le W06 mon-teranno una nuova ala anterio-re: «Dobbiamo continuare a es-sere realisti — continua Vettel—. La vittoria in Malesia è sta-ta grandiosa, ma agevolata daalcune circostanze favorevoli.In ogni caso è stato bellissimofesteggiare a Maranello contutti i lavoratori. Ho imparatoche, quando vinci, al portoned’ingresso mettono una ban-diera della Ferrari. Da un po’ ditempo non ce n’era nemmenouna, mentre una decina di annifa erano tantissime, soprattut-to a fine stagione. Questa ban-diera rimarrà lì tutto il campio-nato, ma speriamo di poterneaggiungere delle altre!».

TWITTER Seb sorride come unbambino davanti a una vetrinadi dolci. È in formissima nonsolo in pista, ma anche a paro-le. Come quando si rende pro-tagonista di uno spassoso sipa-rietto con Jenson Button. Il te-ma? Le critiche ricevute da Ec-clestone, che aveva accusato ilquattro volte iridato di non es-sere un buon ambasciatore per

la F.1: «Credo che Bernie sia li-bero di dire ciò che vuole! Daparte mia, sono molto conten-to di ciò che ho fatto fino adadesso e non vedo l’ora di otte-nere altri bei risultati». Quindi,imbeccato da Button che, sor-ridendo, gli chiedeva se le criti-che potessero riferirsi al man-cato utilizzo di Twitter, Seb harilanciato: «Ma perché, Bernieè su Twitter?».

KOLOSSAL ROSSO Ogni gran-de film che si rispetti ha ancheun bravo attore non protagoni-sta. Il ruolo di Kimi Raikkonen,autore di una straordinaria ri-monta a Sepang che l’ha porta-to fino al 4° posto. Non diteloperò al finlandese, pronto adapprofittare delle papere diVettel per rubargli la scena:«Questa SF15-T è veloce e sem-bra andar forte in ogni condi-zione. Rispetto al 2014 sonocambiate molte cose. Se conti-nuiamo a lavorare così, ce la fa-remo». Se poi anche la sfortu-na la smetterà di perseguitareKimi, forse domenica potremoassistere davvero a un kolossalrosso.

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VITTORIE NEI GP: SEB SI TROVA A UN PASSO DA AYRTONVincendo in Malesia, Sebastian Vettel è salito a quota 40 successi in F.1, uno in meno di Ayrton Senna che colse il suo ultimo trionfo il 7 novembre 1993 nel GP d’Australia al volante di una McLaren-Ford. La classifica dei plurivittoriosi è guidata da Michael Schumacher (91) seguito da Prost (51) AFP

Sopra Sebastian Vettel, 27 anni, prima stagionecon la Ferrari. Qui sotto, Kimi Raikkonen, 35, al 5o anno in rossoEPA COLOMBO

NICO ROSBERGVINCITORE IN CINA NEL 2012

IO GIÀ NUMERO 2? SONO DIETRO

DI SOLI 10 PUNTI!MA DEVO VINCERE

LEWIS HAMILTON IRIDATO 2008 E 2014

VETTEL AIUTATO DAL CALDO

A SEPANG. NON RESTERÀ AL TOP

Page 28: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

28 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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29VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il piano di Rossi«Tenere Marquez sotto pressione» 1«L’obiettivo è finire nei primi tre. Io e Lorenzoalla 8 Ore di Suzuka? No, però ci stuzzica Le Mans»

Il ducatista Andrea Iannone, 25 anni, 3o in Qatar scherza con Valentino Rossi, che ha vinto il primo GP MILAGRO

Filippo FalsaperlaINVIATO AD AUSTIN (STATI UNITI)

C’ è qualcosa di strano…Che succede qui? MarcMarquez deve lasciare

la posizione centrale della con-ferenza stampa pre-GP chespetta al leader del Mondiale,sua dalla Germania 2013, 29gare, quasi due anni di fila. Alsuo posto Valentino Rossi, chesu quella sedia non sedeva dal-la Spagna 2010: una vita, nem-meno a contare i GP… Ci pensala famiglia Hayden a sciogliereil piccolo imbarazzo con la tor-ta di mamma Rose per le 200gare di Nicky. Ma è un momen-

to. Anche perché, dice Marc«non è male levare un po’ dipressione dalle spalle e metter-la a Valentino e Jorge. Però…speriamo di tornarci presto».

PIACERE Benvenuti a casa Mar-quez, ma con un piccolo dub-bio. Perché due settimane fa inQatar, dove sembrava dover fa-re un boccone di tutti, lo spa-gnolo è andato in confusionealla prima curva («succede», lodifende Rossi) e ha buttato viagara e primato. Ma qui non puòperdere, visto che è stato feno-menale fin dal primo giro delleprove 2013 organizzate dallaHonda per lui. «La pista mi pia-ce, l’America mi piace. Sono

sempre andato forte anche a In-dy e Laguna Seca. Qui è perfet-to per la Honda e il mio stile:grandi frenate e accelerazioni».

ATTACCO Ma… c’è il «ma» dellapressione del voler strafare percancellare l’errore. «Secondome — dice Andrea Dovizioso,l’altra stella del Qatar — riusci-rà a gestire la pressione. Marcnon è solo veloce. In questi dueanni è cresciuto e sbaglia sem-pre meno. Però, quando tutti tispingono al limite bisogna ve-dere cosa succede». Ecco lachiave. «Non gli dobbiamo con-cedere spazio sin dalle prime li-bere — dice Rossi —. Perché sedà 1” a tutti, la pressione è bella

che andata. Se invece lo attac-chiamo…».

CRESCITA È carico il pesarese epassa sopra al fatto che questapista non è il massimo per lui ela Yamaha. «Non siamo mai an-dati forte, non ho fatto neancheil podio. L’anno scorso potevosalirci e solo la gomma anterio-re, che ha ceduto, lo ha impedi-to. Quest’anno è stata sostituitada dura ed extra-dura, non do-vremmo avere problemi». L’ot-timismo impazza. «La Yamahaè migliorata in generale e qui ilcambio seamless anche in sca-lata dovrebbe aiutarci nelle tre“frenatone”».

DIFESA L’obiettivo è chiaro:«Entrare nelle prime tre posi-zioni». Il fatto che non dica «an-dare sul podio» cambia comple-tamente la prospettiva, vuol di-re che non lascia chiusa alcunaporta. Ma non scarta neppurela possibilità di perdere: «SeMarc dovesse vincere ma noifossimo lì a dargli fastidio, sa-rebbe comunque positivo per ilresto del campionato».

PROGETTI Talmente rilassato,Vale, che spazia anche sulla 8Ore di Suzuka, la gara più sen-tita dai giapponesi, che potreb-be fare insieme a Lorenzo. Ros-si svicola. Anzi raddoppia. «Sa-rebbe bello e divertente, ancheperché si corre con la nuova R1,gran moto. Ma per quest’annonon se ne farà nulla. Bisognaprepararsi anche psicologica-mente, è in mezzo alla stagione(26 luglio; n.d.r.), pericolosa eaffaticante. Per il futuro non loescludo. Anzi, con Jorge abbia-mo parlato di fare insiemequalche gara in auto, magari la24 Ore di Le Mans. Però in mo-to sarebbe diverso».

OSPITE Chi non è alla festatexana ma viene evocato, è Ca-sey Stoner, che avrebbe potutoprendere il posto dell’infortu-nato Pedrosa, ma al quale laHonda ha dento un gentile «Nograzie». Marquez se ne esce conuna tesi poco credibile. «L’hoscoperto ieri, da un meccani-co… Non so se la Honda ha de-ciso così, rispetto la loro idea».Ci crede Valentino? Grassa ri-sata. «Se lo dice Marc… Nonposso sapere come sono andatele cose. Ma da pilota mi sarebbepiaciuto rivederlo in pista. Ma-gari andava anche forte».

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DOPO LA DOPPIETTA

Esami di maturitàper Dovi e Iannone«La Ducati stupirà»1Il pilota romagnolo: «La prestazione di Losail non è stata solo fortuna»

Andrea Dovizioso, 29 anni IPP

Giovanni ZamagniAUSTIN

U n podio per sognare,ma adesso ci vuole laconferma. «Sulla car-

ta, la Ducati qui dovrebbeessere ancora più competiti-va che a Losail. Ma io credoche lo sarà su tutte le piste»è l’analisi di Valentino Ros-si. È chiaro, però, che dopoquanto accaduto in Qatar,con Andrea Dovizioso e An-drea Iannone sul podio e inlotta per la vittoria fino altraguardo, c’è molta curio-sità per capire cosa farà laGP15 su un tracciato com-pletamente differente. Do-ve, tra l’altro, l’anno scorsoil Dovi conquistò un terzoposto inaspettato con laGP14. «Ma quello — ricordaAndrea — non fu un veropodio, perché determinatoda circostanze particolari(problemi alla gomma perRossi, partenza anticipatadi Lorenzo; n.d.r.). Ho unbel ricordo del risultato del2014, anche perché, purnon essendo al meglio fisi-camente, avevo ottenuto il

massimo possibile, ma il se-condo posto del Qatar ha tuttoun altro sapore».

DETERMINATO È un Doviziosodecisamente più carico e con-vinto rispetto al passato. In luic’è la consapevolezza di poter-sela giocare con gli altri. «Unagara così non la fai per fortuna,ma perché dietro c’è della so-stanza: è la conferma che laGP15 va particolarmente bene.E io sono pronto. È chiaro chel’aspetto tecnico ti dà una ma-no, ma negli ultimi due anni,che sono stati durissimi, ho im-parato tanto e quando ti troviin una situazione positiva seiconsapevole del tuo potenzia-le, hai la situazione più sottocontrollo. Adesso in Ducati,nella squadra, c’è un ottimorapporto: a questo livello tuttofa la differenza».

AGITATO Stranamente più scu-ro in volto Andrea Iannone, no-nostante sia reduce dal primopodio in MotoGP e qui fu gran-de protagonista nel 2014, pri-ma di dover rallentare per unproblema alla gomma. Ianno-ne assicura che si tratta di unatensione positiva. «È chiaroche sono molto soddisfatto delrisultato del Qatar, ottenuto aldebutto con la GP15 e alla miaprima gara in un team ufficiale— spiega —, ma non dobbia-mo pensarci più di tanto. Seguardiamo al Qatar e a quantoabbiamo fatto qui nel 2014, leprospettive sono positive, mal’obiettivo rimane lo stesso:lottare costantemente per leprime cinque posizioni». Un ri-sultato alla portata di Andrea,che ripercorre quanto accadu-to nella prima gara. «È stato unGP difficile, durante il quale hoanche provato a cambiare stiledi guida per mettere una pezzaa una messa a punto non per-fetta. L’aspetto importante èche dall’inizio dell’anno abbia-mo sempre migliorato».

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MOTOGRINGOdi RINGO

SOGNO UN ALTRO WEEKENDDI «ORDINARIA LIBIDINE»

Austin, Texas. Siamoalla prova del 9.Anzi, del 93. Su una

pista dove Marquez ha fatto due pole e due vittorie, sarà lui a voler mettere le cose in chiaro. Ma Vale, Dovi e Iannone glielo permetteranno, dopo essersi gasati sul podio in Qatar?Ragazzacci, è presto per le polemiche, quindi tralascerò il caos dei regolamenti e la tristezza nel vedere Melandri laggiù in fondo. Voglio concentrarmi sulle emozioni della gara in Qatar, un vero e proprio

déjà vu degli antichi podi tutti tricolore, sperando di rivivere un weekend di «ordinaria libidine» con la Ferrari, Valentino e la Ducati protagonisti. E aggiungo l’Aprilia che in Superbike ancora detta legge. Vi voglio bene: che il rock e il gas siano sempre con voi!

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SUPERBIKE

Haslam e Davies punte d’Italia1 Aprilia e Ducati ad Aragon provano a fermare lo strapotere di Rea e Kawasaki

Paolo GozziALCANIZ (SPAGNA)

Q uanto ci manca DavideGiugliano. L’infortunodella punta italiana hatrasformato la Superbike

in un monologo britannico: 4podi su 4 monopolizzati, 5 neiprimi 7 nel Mondiale guidatodallo scatenato Jonathan Rea,28 anni, neopupillo Kawasaki.Che ad Aragon gioca in casa: lasede del team è a Barcellona,220 km, e qui le verdone fannogran parte dei test. Rea è parti-to con 3 vittorie e un 2° posto,sarà dura per l’Aprilia di LeonHaslam che però ha retto l’urto(un primo e tre secondi) e ha

dieci punti da recuperare.

ROSSA In attesa di Giugliano,che ha due vertebre fratturate edovrebbe rientrare il 10 maggioa Imola, la Ducati confida nelgallese Chaz Davies, che qui hacolto 3 delle sue 4 vittorie irida-te con Aprilia e Bmw. La Rossache vola in MotoGP qui è seccoda oltre due anni. Lo spagnoloXavi Fores, 29 anni, prende ilposto di Troy Bayliss (46 anni)che ha chiuso la parentesi rien-tro in Thailandia. Intanto MaxBiaggi in settimana ha girato aJerez con l’Aprilia SBK. A 43 an-ni, due e mezzo dopo l’ultimoshow da campione del Mondo,neanche per lui sarebbe tardi…

© RIPRODUZIONE RISERVATA Leon Haslam, 31 anni, pilota Aprilia

MotomondialeRGP delle Americhe

LA GUIDASi corre questo fine settimana ad Aragon (5344 m) il GP Spagna, terza prova del Mondiale SBK 2015.Programma Oggi 11:15-12 Libere 1; 15-15:45 Libere 2. Domani 9:45-10.30 Libere 3; 12:30-13 Libere 4; 15 Superpole. Domenica: 8:40-8:55 warm up; 10.30 gara1 (18 giri per 91,386 km); 13.10 Gara2 (18 giri)Classifica piloti (dopo 2 GP su 13): 1.Rea (GB-Kawasaki) punti 95; 2. Haslam (GB-Aprilia) 85;3. Sykes (GB-Kawasaki) 50; 4. Guintoli (Fra-Honda) 41; 5. Torres (Spa-Aprilia) 39; 6. Davies (GB-Ducati) 38; Costruttori: 1. Kawasaki punti 95; 2. Aprilia 85; 3. Ducati 50; 4. Honda 43; 5. Suzuki 41; 6. MV Agusta 14; 7. Bmw 10; 8. Ebr 2.In Tv Superpole e le due gare in diretta su Italia 1.

Domenica ad Austin (5.513 m) si corre il GP delle Americhe, 2a prova (su 18) del Motomondiale. Tutto in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Cielo. Questi gli orari italiani (+7 ore rispetto ad Austin).OGGI Prime libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 MotoGP; 17.55-18.40 Moto2. Seconde libere: 20.10-20.50 Moto3;

21.05-21.50 MotoGP; 22.05-22.50 Moto2.DOMANI Terze libere: 16-16.40 Moto3; 16.55-17.40 MotoGP; 17.55-18.40 Moto2. Qualifiche Moto3: 19.35-20.15. Quarte libere MotoGP: 20.30-21. Qualifiche 1 MotoGP: 21.10-21.25. Qualifiche 2 MotoGP: 21.35-21.50. Qualifiche Moto2: 22.05-22.50. Sintesi

delle qualifiche dalle 23.30 su Cielo.DOMENICA Warm up: 15.40 Moto3; 16.10 Moto2; 16.40 MotoGP. Gare: alle18 la Moto3 (18 giri, 99,2 km); alle 19.20la Moto2 (19 giri, 104,7 km); alle 21 la MotoGP (21 giri, 115,8 km). Differite alle 20.45, alle 22 e alle 23.30 su Cielo.GAZZETTA.IT Tempo reale, notizie, risultati, foto e curiosità sul nostro sito.

GAZZETTATV Approfondimenti da studio e collegamenti con i nostri inviati ad AustinCLASSIFICHE MotoGP: 1. Rossi 25 punti; 2. Dovizioso 20; Iannone 16.Moto2: 1. Folger 25 punti, 2. Simeon 20; 3. Luthi 16.Moto3: 1. Masbou 25 punti; 2. Bastianini 20; 3. Kent 16.

GARA ALLE 21DIRETTA SU SKY,DIFFERITA CIELO

Page 30: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

30 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� La Katusha è la squadra-stato russa. Dal 9 febbraio al 9 marzo, il team guidato dal russo Ekimov (fedelissimo di Armstrong) ha vinto 6 corse. In 13 giorni, dal 28 marzo a ieri, ben 11 vittorie, di cui 5 WorldTour: una tappa del Catalogna con Chernetsky, la Gand-Wevelgem con Paolini, il Fiandre con Kristoff (2° alla Sanremo), due tappe con Joaquin Rodriguez al Paesi Baschi. Ieri «Purito» ha battuto l’olandese Mollema(Trek) e il britannico S.Yates (Orica); 6° Scarponi. Classifica: guida S. Henao (Sky), 4° Scarponi a 7”. SARTHE - Gran colpo di Manuele Boaro (Tinkoff-Saxo) al Circuito de la Sarthe in Francia: sua la terza tappa, il 28enne veneto è leader con 3” su Adriano Malori. REBELLIN - Processo a Padova per la positività a Pechino 2008 e l’ipotesi di evasione fiscale: il pm chiede la condanna a 1 anno. Sentenza il 30 aprile.

DAL MONDO

Katusha boom11 vittoriein 13 giorniBoaro leader

Manuele Boaro, 28 anni, festeggia vittoria e maglia BETTINI

9-31 maggio 2015

L I G U R I A

Sanremo

Albenga

GENOVA

San Lorenzo al Mare

Chiavari

La Spezia

Rapallo

Sestri Levante

Partenza Arrivo

19 maggiocronosquadre 17,6 km

210 maggio177 km

3 11 maggio136 km

4 12 maggio150 km

«Astanasub-judice?

Chiedo all’Uci i danni»

1Vegni, direttore del Giro, è molto duro: «Mai più un caso Contador»

Alessandro ContiLuca Gialanella

D alla Ciclabile Riviera deiFiori all'Expo. Punti di ri-ferimento magari non

canonici ma che confermanol'anima del Giro d'Italia forte-mente radicata nel Paese. Man-ca un mese alla partenza della98a edizione della corsa rosa,prima tappa il 9 maggio la cro-nosquadre da San Lorenzo alMare a Sanremo; 21a e ultimatappa da Torino a Milano il 31maggio. Al Giro sono attesi Fa-bio Aru e Richie Porte, ma ilgrande favorito è Alberto Con-tador. Ci saranno pure Gilbert,Ulissi e Tom Boonen, una pri-ma assoluta: manca soltantol’ufficialità. E se è difficile sce-gliere su chi puntare, la vigiliadella corsa si svolgerà venerdì8 maggio al Teatro del Casinò a

Sanremo: l'appuntamento è al-le 17.30 con la presentazionedelle squadre. E i maxischerminella zona pedonale.

22 SQUADRE Poi il giorno doposarà la volta delle impresesportive. Ventidue squadre alvia, di 9 corridori: 17 teamWorldTour e 5 Professional in-vitati da Rcs Sport. Le wildcard sono: Androni Giocattoli,

Bardiani-Csf, CCC Sprandi,Nippo-Vini Fantini, Southeast.

CASO ASTANA Mauro Vegni,direttore del Giro e del settoreciclismo di Rcs Sport, alza lavoce: «Mi auguro un Giro sen-za polemiche e con un po’ di so-le. Ma il caso Astana ancora al-la Commissione Licenze mipreoccupa. L’avevo detto amarzo al presidente Uci, Cook-son, di non volere una squadrasub-judice al via del Giro. Chec’entra un singolo corridore seil problema è la squadra? Per-ché io non devo avere un vinci-tore, che aveva il diritto di cor-rere, nell’ipotesi che poi un eventuale ricorso al Tas sia ne-gativo per la squadra e arrividurante o dopo il Giro, solo perun problema di tempi e di bu-rocrazia? Visto il ritardo del ca-so Astana (prossima udienza il24 aprile, ndr), mi auguro chefinisca tutto in una bolla di sa-pone. E in ogni caso sono pron-to a chiedere io i danni all’Uci,se si dovesse ripetere un casocome quello di Contador del2011. Faccio ancora fatica apensare a quel Giro che gli han-no tolto dopo il Tour, nella no-stra corsa era stato stracontrol-lato».

NUMERI Il Giro vuol dire anchemolte curiosità. Il percorso èlungo 3.489 km, i metri di disli-vello sono 43.000, la CimaCoppi è il Colle delle Finestre,2.178 metri, il penultimo gior-no. Gli arrivi in salita sono set-te: Abetone (5a tappa), Campi-tello Matese (8a), Vicenza-Monte Berico (12a), Madonnadi Campiglio (15a), Aprica(16a), Cervinia (19a), Sestriere(20a). Stesso numero delle tap-pe per velocisti, sette, compre-sa la 21a e ultima Torino-Mila-no. E l’11a, Forlì-Imola terminacon 3 giri di circuito dell'Auto-dromo Enzo e Dino Ferrari.

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La presentazione dei 22 team sarà fatta al Teatro del Casinò di Sanremo: maxischermi in città

Oltre a Contador,Aru, Porte e Pozzovivo, ci saranno Gilbert e Ulissi. In arrivo Boonen

LA CHIAVE

CiclismoRUn mese al via della corsa Gazzetta

Gli annunci si ricevonotutti i giorni su:

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oppure nei giorni ferialipresso l’agenzia:

Milano Via Solferino, 36tel.02/6282.7555 - 7422,

fax 02/6552.436

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Page 31: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

31VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

prenotato il weekend del 6-7 giugno a Londra, el’oro dell’inseguimento a squadre a Rio 2016), haricominciato a divertirsi come non gli capitava datempo. Per l’incontro con i cronisti di venerdì scorsoa Courtrai (oggi il bis), Sky si era raccomandata:«Dieci minuti al massimo». Dopo 20’ sir Brad eraancora lì che parlava.

Wiggins, che cosa significherebbe per lei vincere laRoubaix?«Partecipare e avere una chance di vincere, è giàuna favola. Diciamo che vincere sarebbe il lieto fineperfetto di questa favole. Ma ragazzi, sarà difficile,molto difficile. Sono convinto che anche la nuovabici sarà utile».

Che cosa desidera per la gara?«Darei tutto per essere, quando comincerà il Carre-four de l’Arbre, nella esatta posizione in cui ero loscorso anno. Sarebbe già abbastanza per me».

Vuole dire che poi firmerebbe pure per lo stesso fi-nale?«Ehi, certo che no! Non fraintendetemi. Non sto di-cendo ok, accetto il nono posto. Ma vorrei avere dinuovo una gara lineare, niente cadute, solo un cam-bio di ruota e non per una foratura».

La squadra le dà fiducia?«L’anno scorso eravamo in 3 nei 15: Thomas, io, Ei-sel. Abbiamo Stannard, Rowe, Fenn, Knees, Puccio.Siamo forti».

Che sensazione le dà essere alla fine della carriera adalto livello su strada?«Difficile non pensarci perché tante cose te lo ricor-dano. Pozzato questa settimana mi ha chiesto unabici per la collezione, ne ha una per tutti i suoi corri-dori favoriti. Eravamo juniores insieme! Così realiz-zi che sei alla fine, diventi nostalgico… E Paolini,che in Qatar mi ha chiamato in coda al gruppo e si èvoluto fare la foto con me».

Riesce a percepire l’interesse che c’è attorno a que-sto suo tentativo?«Sì, l’anno scorso non era parago-nabile. In squadra avremo unaventina di membri dello staff. Ingenerale, ho visto in giro ogni pa-rassita e pure il suo cane, l’autistadel bus ha portato il gatto (sorri-de, ndr)…».

Come e perché ha ritrovato il di-vertimento e il gusto di essere ci-clista? Al Tour, 3 anni fa, sembravache lo avesse perso.«Il Tour era diventato come unascimmia sulle spalle. Durante,c’era tutta quella pressione. E do-po, sì, per un periodo ho odiatoavere vinto il Tour, ho odiato il ci-clismo, ho odiato i media che mifacevano sempre domande su Ar-mstrong, ho odiato Armstrongperché aveva dato quella intervi-sta a Oprah. Poi la scimmia se n’èandata via, nessuno mi parla piùdel Tour. E io sono tornato a di-vertirmi».

Divertirsi sta per...«Ho cominciato a ricordare per-ché il ciclismo era la mia priorità,perché lo amavo, perché idealiz-zavo i miei eroi. I miei vicini im-

pazzivano per l’Arsenal,il Tottenham, i calcia-tori. Per me i ‘calciatori’ erano Museeuw,

Ballerini, Indurain».

Quando si arriva nel velodromo di Roubaix,che sensazione si prova?«Beh, i velodromi significano qualcosa nella

mia carriera, non è casuale che abbia sceltodi chiudere ad alto livello su strada conquesta corsa. E’ l’unica che finisce così, èl’unica che vuoi concludere anche conuna clavicola rotta solo per entrare lì epoi tuffarti sull’erba. In ogni caso saràdivertente. Il Tour è una storia lunga unmese che diventa una vita. La Roubaixin definitiva dura poco più di sei ore.Non hai una seconda possibilità».

Che cosa si aspetta in definitiva per domeni-ca? Dire vincere non vale.

«Semplicemente, godermi ogni momento di unacorsa magica. Catturarlo. Poi voltarmi indietro, rias-saporarlo, ricordarmelo per sempre».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

e c è attorno a que

g

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

� Foto 1. Bradley Wiggins nel luogo mitico della Parigi-Roubaix: la Foresta di Arenberg. � Foto 2-3-4.Tre «volti» del Baronetto: nei primi anni della carriera con capelli e basette lunghe; a febbraio al Tour of Qatar; l’espressione simbolo alla fine della Roubaix 2014, chiusa al nono posto FOTO ROBERTO BETTINI

32 4

1

«LA ROUBAIXE’ UNA FAVOLAMI FA AMAREIL CICLISMO»PER L’ULTIMA GARA AD ALTO LIVELLO SIR BRADLEY HA RIVISTO VIDEO, LETTO ARTICOLI, CRONOMETRATO IL PAVÉ: «SÌ, HO ODIATO IL TOUR E ARMSTRONG»RECORD DELL’ORA 6-7 GIUGNO, LONDRA

Wig

gins

L'IDENTIKITNATO A GAND (BELGIO)IL 28 APRILE 1980PROFESSIONISTA DAL 2002CORRE CON TEAM SKY

Bradley Wiggins ha vinto 37 corse su strada da pro': l’apice della carriera, naturalmente, è stato il Tour de France 2012. L’ultima, in ordine di tempo, la crono della Tre Giorni di la Panne(2 aprile). E’ campione olimpico e mondiale della cronometro in carica. In pista, 3 ori olimpici e 6 mondiali tra americana, inseguimento individuale e inseguimento a squadre

L’INTERVISTA di CIRO SCOGNAMIGLIOINVIATO A COURTRAI (BELGIO)

[email protected]

N on si è limitato a rivedere le videocassettedelle mitiche Roubaix di inizio Anni 90, quel-le dei miti Duclos-Lassalle, Ballerini e un gio-

vane Museeuw. Sarebbe stato tutto sommato nor-male, e in Bradley Wiggins di ordinario in effetti c’èpoco. Il Baronetto, che domenica inseguirà il succes-so nell’Inferno del Nord nell’ultima gara su stradaad alto livello di una carriera inimitabile, ha fatto dipiù. E’ andato a prendersi tutte le copie della rivistaCycling Weekly di quel periodo che aveva conserva-to, si è procurato le poche che non aveva. Ha letto,studiato, ripassato ogni particolare. E’ l’attenzionequasi maniacale per i dettagli, la stessa che è stataparte fondamentale della scommessa pazza eppurevinta del Tour 2012. E sentite quest’altra: Sir Bradha cronometrato tutti i settori di pavé (27, per untotale di 52,7 chilometri) e pure il tempo che ci vuo-le tra l’uno e l’altro. Sa perfettamente che «il più lun-go è il terzo, Quievy-Saint Python, ci vogliono circacinque minuti. Per il Carrefour de l’Arbre, che spessoè decisivo, bastano tre minuti e 20 secondi». Non sisaprà prima di domenica pomeriggio l’esito dell’in-terrogazione, ma di sicuro lui si è preparato comesolo un primo della classe sa fare.

Se quella del Tour per lui sembrava un’impresa im-possibile, non è che trionfare nella regina delleClassiche – che correrà con la bici Pinarello con lasospensione posteriore come già il Fiandre — sia dameno. L’ha già corsa sette volte: nelle prime tre(2003, 2004, 2005) si è ritirato. E nelle successivetre era stato tutt’altro che brillante: 49° nel 2006,25° nel 2009, 90° nel 2011. E’ stato il nono postodello scorso anno a fargli definitivamente capireche può avere una chance. Ma l’amore, quello, c’èstato fin da subito, fin da quando era diretto dall’exvincitore Marc Madiot alla Française des Jeux daneopro’ (2002-2003). «Brad non è il favorito. Mapuò farcela», ha ben sintetizzato il francese. Si èconcesso l’ennesima trasformazione fisica, ri-tornando simile al pistard signore dei velo-dromi: pesa 5 chili in più rispetto al vitto-rioso Mondiale crono di settembre, 8 se ilparagone è il Tour 2012. Soprattutto,prima di ritornare in pista (il re-cord dell’ora, per il quale ha

BRADLEY WIGGINS IN ALTO DA PICCOLO

«NON COMPROPIÙ CHITARRE,

ADESSO MI DEDICOALLE VECCHIE BICI»

«POZZATO ME NE HA CHIESTO UNA

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05) si è ritirato. E nelle successivealtro che brillante: 49° nel 2006,° nel 2011. E’ stato il nono postoo a fargli definitivamente capire

na chance. Ma l’amore, quello, c’èo, fin da quando era diretto dall’ex

Madiot alla Française des Jeux da003). «Brad non è il favorito. Maben sintetizzato il francese. Si èma trasformazione fisica, ri-al pistard signore dei velo-ili in più rispetto al vitto-ono di settembre, 8 se ilr 2012. Soprattutto,e in pista (il re-

er il quale ha

8 KG IN PIU’ Bradley Wiggins, 34 anni, pesa 8 kg in più del Tour 2012(69 kg!), 5 rispetto al Mondiale crono del 2014 BETTINI

LE STORIE DELLA ROUBAIX

Leggi le storie più belle della Parigi-Roubaix

raccontate da Marco Pastonesi

su www.gazzetta.it

CiclismoRDomenica la Regina delle Classiche

Page 32: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

32 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La programmazione odierna di Gazzetta Tv.MATTINADalle ore 7 alle ore 9 Gazzetta NewsOre 9 11X90Ore 9.05 Campioni a confrontoOre 9.30 ExplorersOre 10 11X90Ore 10.05 Extreme FishingOre 11 11X90Ore 11.05 Condò Confidential (replica)

Ore 11.30 Campioni a confrontoOre 12 11X90Ore 12.05 The SpeedgangPOMERIGGIODalle ore 13 alle ore 14.15 Gazzetta NewsOre 14.15 Sottocanestro (diretta)Ore 14.45 Autogol NewsOre 15 11X90Ore 15.05 Sfide senza limiti

Ore 15.30 Campioni a confrontoOre 16 11X90Ore 16.05 Extreme FishingOre 17 11X90Ore 17.05 The SpeedgangOre 18 11X90Ore 18.05 Sfide senza limitiOre 18.30 +3 FantanewsOre 19 Calcio Market (diretta)

SERADalle ore 19.30 alle 20.45 Gazzetta NewsOre 20.45 Autogol NewsOre 21 11X90Ore 21.05 Condò Confidential (Maldini)Ore 21.35 The SpeedgangOre 22.30 Campioni a confrontoOre 23 Calcio Market (replica)Ore 23.30 Gazzetta News

Via al weekend del grande basket1Oggi «Sottocanestro», domani Trento-Pesaro con Banchi ospite in studio, domenica Milano-Roma

Massimo Oriani

I l basket raddoppia. Il lungo weekend dei ca-nestri su Gazzetta Tv vedrà infatti due diret-te della 27a giornata di serie A di basket.

Con il solito gustoso antipasto della rubrica«Sottocanestro», in onda oggi alle 14.15. Oltreal consueto anticipo del sabato alle 20.30, chequesta settimana vedrà in campo la DolomitiEnergia Trento contro la Consultinvest Pesaro,domenica la nostra rete concederà il bis con unagrande classica del campionato italiano, EA7 Milano-Acea Roma, con palla a due al Forumalle ore 17.

DALLA SALDA «Sottocanestro» vedrà oggi ospi-te Alessandro Dalla Salda, amministratore dele-gato della Pallacanestro Reggiana, seconda inclassifica e impegnata domenica in un fonda-mentale scontro diretto per mantenere la piaz-za d’onore contro un Banco di Sardegna Sassariin difficoltà dopo i due k.o. consecutivi con Mi-lano e Trento. Sabato invece prepartita nei no-stri studi dalle ore 20 con Luca Banchi, allenato-re dell’Olimpia Milano, che presenterà la sfidacontro la Virtus Roma.

MATRICOLA Il match di sabato, che vedrà (cosìcome quello di domenica) il commento tecnicodi Dan Peterson, sarà l’occasione per vedere al-l’opera la rivelazione del campionato, la neo-promossa Aquila Trento, ormai saldamente sultreno playoff, con possibilità di fare non soloesperienza ma anche magari sorprendere qual-cuno al primo turno. Gran parte del merito va a

coach Maurizio Buscaglia, che ogni weekend mette in campo una squadra che gioca a memo-ria, dove ognuno sa cosa fare e non va mai soprale righe. Ad eccezione di Tony Mitchell, chespesso va un po’ fuori giri ma fa parte del perso-naggio, al talento bisogna pur concedere qual-cosa. La bravura di Buscaglia è stata però anchenel saper gestire le bizze della sua superstar, ilcapocannoniere del campionato, avendo ancheil coraggio di lasciarlo in panchina quando i suoieccessi diventavano un problema per il gruppo.

NUMERI C’è anche una curiosità statistica dav-vero unica riguardante l’Aquila. Il differenzialetra punti fatti e subiti in media è solamente+0.3, dato strabiliante se si pensa alle 15 vitto-rie in 25 partite. Trento è stata coinvolta sola-mente in 4 partite con uno scarto di 5 o menopunti: tre le ha vinte (+2, +2, +5), una l’hapersa (-5). Ben 14 si sono concluse invece conscarto in doppia cifra, con bilancio del 50%(7-7).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Josh Owens, 26 anni, lungo statunitense di Trento uscito da Stanford, nella gara d’andata a Pesaro CIAMILLO

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

Page 33: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

33VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

K.O. COL CSKA

Armani:«Ora ci vuole un’altra dimensione»

MILANO

P urtroppo l’abisso non èsolo nelle motivazioni.Milano è in campo per

l’onore, il Cska per blindare il1° posto nel girone. I russi im-piegano meno di 10’ a spazzarvia ogni dubbio. L’armata ros-sa entra da regina nei playoffcon 2 sole sconfitte in 24 par-tite: nessuno ha fatto meglio.Alla fine son baci, abbracci eapplausi per tutti, a comincia-re dall’ex Nets Kirilenko (tap-in da urlo) e tutta la sua ban-da, che pare non aver puntideboli. La pratica è messa inghiaccio dai lunghi nel 1°quarto. Kaun, Vorontsevich eKirilenko dominano, firman-do il 9/10 da 2 e la mattanza arimbalzo (12-2).

REAZIONE Cska a +11 (12-23) con Milano che reagiscesolo dall’arco. Quando Ele-gar, nel 2° periodo, infila ungioco da 3, si scatenano gliesterni russi, irradiati dallaclasse di Teodosic: 6 triple peril +21 (34-55) dell’interval-lo. Il resto è cabaret con ap-plausi finali del Forum e diGiorgio Armani che puntua-lizza: «L’Eurolega è l’Eurole-ga, basta vedere come gioca ilCska. La nostra ha vissutomomenti interessanti e altrideludenti, abbiamo moltastrada da fare. Un’altra di-mensione in Europa? E’ quel-lo che cerchiamo».

v.d.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lunghi, big, rincalzi Milano, i perché del flop europeo 1Samuels troppo solo, gli esterni si svegliano tardi, panchina non all’altezza: così l’EA7 è fuori dai playoff

NBA

LeBron e Cavs secondi a Est: finale assicurata?1Per la 5a volta James nei playoff da n.2: nei 4 precedenti sempre alla sfida per il titolo. Hawks: rilasciati Sefolosha e Antic

MILANO 79

CSKA 88

(15-23, 34-55; 55-73)

EA7 MILANO: Hackett 4 (2/3, 0/3), Brooks 13 (3/6, 2/5), Gentile 15 (4/8, 2/6), Melli 9 (1/4, 2/5), Samuels 18 (6/8, 0/1); Moss 5 (1/1, 0/2), Ragland 6 (3/7, 0/1), Kleiza 7 (0/1, 1/5), Elegar 2 (1/2). N.e.: Cerella, James, Gigli. All.: Banchi.CSKA MOSCA: Teodosic 4 (0/1, 1/6), Weems 6 (0/1, 2/5), Kirilenko 14 (4/5), Vorontsevich 14 (2/3, 2/3), Kaun 19 (7/9); De Colo 8 (2/5, 0/2), Korobkov (0/1), Nichols 3 (0/2, 1/1), Jackson 8 (2/2, 1/1), Markoishvili 2 (1/1, 0/1), Hines 6 (2/3), Khryapa 4 (2/3). All.: Itoudis.ARBITRI: Perez Perez (Spa), Dozai (Cro), Jimenez (Spa).NOTE - T. l.: Mil 16/24, Cska 23/34. Rimb.: Mil 35 (Samuels, Gentile 6), Cska 39 (Kaun 8). Ass.: Mil 12 (Hackett 4), Cska 20 (Teodosic 8). Tecn.: panchina Milano 24’12” (44-61). Antisp.: Nichols, Kleiza 11’59” (19-27). Usc. 5f.: Gentile 38’57” (77-87). Progr.: 5’ 6-10, 15’ 27-39, 25’ 46-64, 35’ 63-84. Spett.: 7500.

AVANTI EFES, MACCABI E PANAEfes e Vitoria k.o.: passano i turchi per differenza canestri nello scontro diretto. Avanti anche il Maccabi che sbanca Berlino. Alba fuori per differenza canestri negativa col Panathinaikos. In attesa delle gare di stasera, ecco i primi accoppiamenti: Cska-Pana e Fenerbahce-Maccabi.Girone E: Alba-Maccabi 64-73; Stella Rossa Belgrado-Panathinaikos 69-68. Oggi: Galatasaray-Barcellona; Real Madrid-Zalgiris Kaunas. Class.: Real*, Barcellona* 10-3; Maccabi* 9-5; Pana*, Alba 7-7; Zalgiris 5-8; S.Rossa 3-10; Galatasaray 2-11. Girone F: Milano-Cska 79-88; Fenerbahce-Efes 83-72;

Malaga-Vitoria 93-84. Oggi: Olympiacos-Nizhny. Class.: Cska* 12-2; Fener* 11-3; Olympiacos* 9-4; Efes*, Vitoria 6-8; Milano, Malaga 4-10; Nizhny 3-10. *: qualificate.PETRUCCI-FIBA - Incontro ieri a Mies (Svizzera) tra i componenti europei delCentral Board Fiba e i rappresentanti delle principali federazioni europee sula riforma delle competizioni europee per club. «Condividerò i progetti con i club italiani interessati - ha affermato il presidente Petrucci, presente alla riunione - E’ iniziato un percorso che sarà portato avanti d’intesa con la Nba».

9-15� Il bilancio totale di Milano in Eurolega. La prima fase è stata chiusa con 5 vinte e 5 perse, mentre nelle Top 16 il saldo è 4 partite vinte e 10 perse

85,21� Sono i punti a gara subiti da Milano nelle Top 16, seconda peggior difesa: davanti solo il Nizhny con 85,23 punti di media subiti (con una gara da giocare)

Vincenzo Di Schiavi

M ilano saluta l’Eurolegacon un unico sostanzia-le rimpianto: quello del

velocista che raggiunge il mas-simo dei giri un metro dopo iltraguardo. Quando i giochi so-no già fatti. E’ il girone di ritor-no di Top 16 dell’EA7: 3 vinte e 4perse. Bilancio accettabile, an-che per impatto mentale e qua-lità del gioco e dei singoli, quan-to mai stridente con le prime 7dell’andata (una sola vittoria):deprimenti sotto tutti i punti divista. Del crollo in casa colNizhny e la batosta di Vitoria, non certo big ma al massimo in-ter pares, s’è già detto. Comedell’incapacità dei campionid’Italia, in 23 gare europee, dipiazzare un acuto contro chi vi-ve al piano di sopra, lasciandoper strada l’impressione che legrandi d’Europa siano di un al-tro pianeta. L’anno scorso nonera così. In futuro non potrà es-sere così. A Milano non si chie-de la Final Four d’ufficio, mauna costante presenza nelle pri-me 8 d’Europa. Perché le risor-se, per tale obiettivo, non man-cano.

PIVOT Il gap con Barcellona, Fe-nerbahce, Efes e il Panathi-naikos (ora claudicante) hamesso a nudo un problema

strutturale. Contro avversari che possono schierare tre pivotveri, quelli di Milano si sonomostrati, nel complesso, inade-guati. Troppo solo Samuels (e avolte un po’ undersized), conJames e Gigli spendibili solosulla carta. Il problema è emer-so già in regular season e forse,l’Elegar della situazione, anda-va inserito all’inizio delle Top16 e non a metà della secondafase.

BIG Altro problema, come det-to, è che l’EA7 si è svegliata tar-di. E il rapporto di causa-effettoporta dritto agli esterni, ganglofondamentale del progetto mi-lanese. Hackett, Brooks e Genti-le, per motivi diversi, sono en-trati in sintonia quando i giochierano in parte compromessi. Troppo ondivago il play, segna-to da una prima parte di stagio-ne di anomalo part-time a causadella squalifica: si va dal tritticoa oltre 20 punti di media conBarça, Bayern e Pana, allo 0/8al tiro contro il Nizhny in casa;12 punti e 10 rimbalzi col Fener-bahce e il 2/8 della settimana dopo a Vitoria, in perenne con-flitto col tiro da tre (4/42 in Top16, 9.5% contro il 30.8% del-l’anno scorso). Brooks invece ha scontato un lungo ambienta-mento. MarShon ha raddoppia-to le proprie medie in Top 16:15.9 contro l’8.5 di regular sea-

son (40% da 2) e l’impressioneche il suo gioco non fosse spen-dibile a un tale livello. Poi ha ca-pito, ma non troppo in fretta. Tant’è che il club ha pensato,per lunghe settimane, più a raf-forzarsi sul perimetro che sottocanestro. Infine Gentile: Top 16a 17.9 punti di media che diven-tano 20.8 nel girone di ritorno.Devastante. Specie rispetto allaregular season quando girava a9.9 senza riuscire a fare la diffe-renza. Perchè? Dopo lo scudet-to vinto a giugno, un’estate inazzurro e poi dritto in ritiro conl’Olimpia. Un super lavoro cheha pagato quest’anno con un av-vio costellato da infortuni e unacondizione scadente, culminatain una Coppa Italia da incubo.

SECONDE LINEE Ragland avreb-be dovuto fare il Jerrells, co-prendo le falle sull’asse play-guardia. Morale: non è spendi-bile per questi livelli. E poi Klei-za: doveva essere il «4» titolare.È finita come sempre (Wallace,Kangur, Fotsis...), con Melli in campo ad offrire qualche garan-zia in più. Il problema del litua-no? Soprattutto difensivo doveha subito con tutti. Ed ecco ilrompicapo: in Europa è più uti-le un 4 tiratore o uno verticale?L’ideale sarebbe coniugare iltutto in un unico soggetto. Chenon è Linas Kleiza.

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La triade decolla nella 2a fase, ma non basta

DANIEL HACKETTIl playmaker è passato da 13.2 punti di media nella 1a fase a 8.5. nelle Top 16, dove però con 4.4 assist di media è undicesimo assoluto

MARSHON BROOKSLa guardia ha raddoppiato la propria produzione offensiva in Top 16: è passato da 8.5 punti di media a 15.9 con il 56% da due

ALESSANDRO GENTILEL’ala è esplosa nel girone di ritorno delle Top 16 segnando 20.8 punti di media col 33.3% da tre. Nella regular season viaggiava a 9.9. punti a gara

C ol successo di mercoledìnotte i Cavs sono ora cer-ti del secondo posto a Est

alle spalle degli AtlantaHawks. Una posizione di par-tenza nella griglia playoff fa-miliare per LeBron James. E’infatti la quinta volta in carrie-ra che il Prescelto inizia la po-stseason con la testa di serien.2. Nei 4 precedenti la suasquadra è sempre arrivata in fi-nale Nba. Nel 2007 con Cleve-land eliminò a sorpresa Detroit

in finale Est, nel 2011 con Mia-mi fece fuori Chicago, nel 2012buttò fuori Boston (che era lan.4) e un anno fa riuscì a pas-sare il turno contro Indiana,sempre con gli Heat. Tre voltequindi col fattore campo sfavo-revole e solo con i Celtics gio-cando gara-7 in casa. Solo nel2012 però è poi arrivato l’anel-lo (4-1 sui Thunder).

MEGLIO FUORI King Jamesnon dà peso al passato: «E’ an-

data così – ha detto dopo averaffossato i Bucks con la tripladecisiva nel finale – E’ moltobello poter giocare davanti aituoi tifosi il maggior numero dipartite possibile. Ma io mi esal-to in trasferta, preferisco quel-l’atmosfera nei playoff, le av-versità mi caricano ancora dipiù». In carriera LeBron ha vin-to solamente 4 serie quandonon ha avuto il fattore campofavorevole. Ora James dovreb-be saltare le prossime due par-tite per riposarsi in vista del viadei playoff (sabato 18): «Mipiace prendermi un paio di ga-re di riposo per recuperare edentrare nella postseason al topdella forma» ha detto il Pre-scelto.

FALSATA Qualcuno ha fattonotare che le due gare che nonlo vedranno in campo sono en-trambe contro Boston, in lottacon Miami per l’accesso aiplayoff e lo ha interpretato co-me uno sgarbo verso i suoi excompagni. Ovvio che LeBrondebba guardare solo al suo in-teresse, altrettanto vero che,come già successo altre volte inquesti giorni, queste scelte pe-sano fortemente sulla corsaper il 7° e 8° posto a Est. La col-pa non è di chi giustamenteguarda al suo bene, ma una so-luzione va trovata. Intanto SanAntonio continua la sua inarre-stabile marcia, vincendo la 9a

in fila (senza Belinelli, fermo per un risentimento inguinale)

tutte con almeno 12 punti discarto. Rilasciati senza cauzio-ne Sefolosha e Antic, giocatoridi Atlanta arrestati dopo la ris-sa a New York che ha visto Co-peland, ala di Indiana, accol-tellato all’addome. Il giocatoreè stato operato e resta ricove-rato in buone condizioni.

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Risultati: Charlotte-Toronto 74-92; Detroit-Boston 103-113 (Datome n.e.); Orlando-Chicago 105-103; Philadel-phia-Washington 90-119; Brooklyn-At-lanta 111-114; New York-Indiana 86-102 (Bargnani 15); Memphis-New Orleans 110-74; Milwaukee-Cleveland 99-104; San Antonio-Houston 110-98; Denver-Lakers 119-101 (Gallinari 27); Utah-Sa-cramento 103-91; Dallas-Phoenix 107-104; Portland-Minnesota 116-91.LeBron James, 30 anni REUTERS

BasketREurolega, Top 16

Frank Elegar, 28enne newyorchese di 2.06, con l’EA7 da fine febbraio AFP

Page 34: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

34 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mauresmo, che sorpresa«Sarò mamma ad agosto»1L’ex numero uno francese, gay dichiarata, lo annuncia sui social network e la rete si scatena: inseminazione o un fidanzato?

HOCKEY GHIACCIO

Asiago campioneBorrelli superstar Renon cede il titolo

Riccardo Crivelli

L’ annuncio su Facebook eTwitter, corredato dallafoto assai tenera di un pa-

io di scarpettine da tennis blu ac-canto a un identico paio, ma daadulti: «Il bambino arriverà inagosto! Incinta! Sono così feli-ce». Lei è Amelie Mauresmo, exnumero uno del mondo e vinci-trice di due Slam, una delle gio-catrici più eleganti e talentuosedel primo decennio del secolo,oggi allenatrice di Andy Murray.E lesbica dichiarata dal 1999,quando lo rivelò al mondo primadella finale persa contro la Hin-gis agli Australian Open.

FIDANZATA? La brevità delmessaggio, che al di là della puranotazione di cronaca non fa al-cun riferimento ad un’eventualepaternità, ha subito scatenato ilpopolo della rete. Inseminazioneartificiale da single? Addiritturaun fidanzato, come sostenuto daqualche sito di gossip che avreb-be intravisto la coppia acquistareun anello con diamanti in unagioielleria parigina? Oppure ilsuggello della scienza all’amoreritrovato con la compagna stori-ca Sylvie Bourdon, che era al suofianco in quel fatidico 1999 e con

la quale ruppe nel 2003, ripro-mettendosi da allora di non par-lare più della propria vita priva-ta? Secondo queste voci incon-trollate, le due si sarebbero an-che sposate in segreto.

ESEMPIO In attesa che sia pro-prio Amelie, se lo vorrà, a rivela-re la vera storia della gravidan-za, non si può che applaudire,una volta di più, al coraggio del-la francese, che non ha mai avu-to paura di metterci la faccia.Quando annunciò l’omosessua-lità (e aveva solo 19 anni), fortedei monumentali esempi di Bil-lie Jean King e Martina Navrati-lova, i genitori in pratica la di-sconobbero e, alla morte del pa-dre, lei soffrì profondamenteper non essere riuscita a recupe-rare per intero il rapporto. Havissuto la sua condizione congrande tatto e discrezione, pas-sando sopra le critiche delle col-leghe, arrivate a definirla «unmezzo uomo» (così la Hingis) eancora «una giocatrice che do-vrebbe fare i tornei con i ma-schi» (così la Davenport), anchese poi la svizzera tentò di smen-tire la frase, ma venne inchioda-ta da un nastro registrato. E lareazione della Mauresmo qualefu? Un aplomb regale, di raffina-ta educazione: «Sono solo paro-

le di piccola stupidità».

ALLENATRICE Controcorrente,sempre con eleganza, anchequando nell’estate dell’annoscorso ha accettato di allenareAndy Murray, prima donna del-la storia a seguire all’angolo unvincitore di Slam. Una scelta cheha sollevato più di un mormo-rio, subito stoppata dallo scoz-zese e soprattutto dalla di luimamma Judy, che ha sempreconsiderato Amelie il tecnicoideale per il figlio. Certo, alla lu-ce della rivelazione di ieri, assu-me altre sfumature la decisionedi Murray di un mese fa di farsiaffiancare anche dall’ex campio-ne svedese Bjorkman, che avreb-be dovuto solamente occuparsidel servizio. Andy, sembra dun-que quasi certo, conosceva la no-vità. La Mauresmo, che è anchecapitana di Fed Cup della Fran-cia e in febbraio ci ha rifilato lapesante delusione di Genova, lasettimana prossima sarà rego-larmente in panchina nella se-mifinale di Ostrava contro la Re-pubblica Ceca. La nascita delbebé, però, la costringerà ad al-lontanarsi da Murray per la lun-ga campagna estiva sul cementoamericano. New York val beneuna mamma.

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A sinistra Amelie Mauresmo,34 anni, nel ruolo di capitana di Fed Cup della Francia

2� I tornei dello Slam vinti dalla Mauresmo, entrambi nel 2006, Australian Open e Wimbledon

� Sara Errani ai quarti a Charleston (Usa, 700.000 �, terra verde) dopo aver sconfitto 6-2 5-7 6-2, la qualificata spagnola Sara Sorribes Tormo, numero 195 Wta: oggi trova la ceca Hradecka. QUINZI NAPOLETANO Quinzi nei quarti al «Capri Watch Cup», challenger da 100.000 euro sulla terra rossa del Tennis Club Napoli. Si è imposto 7-6 (7) 7-5 su Cipolla, proveniente dallequalificazioni, ed ora affronterà Cecchinato, che ha battuto l’estone Zopp 4-6 6-3 7-6 (10)Ai quarti anche Fabbiano, 7-5 6-3 sullo slovacco Gombos.

A CHARLESTONErrani nei quartiSconfitta a faticala giovane Tormo

1Gara-7 sul filo, Per i vicentini è il quinto tricolore. Festa Strazzabosco: c’era per lo scudetto 2001

La festa all’Odegar per un gol dell’Asiago in gara-7 di finale PATTIS

Andrea BuongiovanniINVIATO AD ASIAGO (VICENZA)

T ripudio giallorosso: loscudetto numero 81 èdell’Asiago. La squa-

dra dell’Altopiano è campio-ne d’Italia per la quinta vol-ta, la quarta nelle ultime seistagioni. Poco importa se ilBolzano, da due anni, hascelto di giocare all’estero:gli Stellati del presidentePiercarlo Mantovani, oggi,sono la squadra di riferi-mento del movimento. I ra-gazzi di coach John Parco siconfermano gruppo dallequalità tecniche e morali diqualità: il campionato, al-largato a dodici formazioni,è stato lungo e difficile, conalcuni momenti delicati. Mai veneti, nel momento dellaverità, non hanno fallito. IlRenon, vinta la Coppa Ita-lia, abdica comunque a te-sta alta. Ha retto sino in fon-do. E’ lo scudetto di tanti,ma di un giocatore in parti-colare: Michele Strazzabo-sco, a 39 anni, è ancora tri-colore. C’era già nel 2001,nel giorno del primo trion-fo. Dice che si ritirerà: saràvero? Intanto all’Odegar è festa grande.

IL MATCH La sfida è infini-ta: Asiago e Renon si affron-tano per l’undicesima voltanel corso della stagione eanche gara-7 di finale, ine-

vitabilmente, corre sul filo del-l’equilibrio. I vicentini partonoa tutta e dopo 12’ fuggono sul2-0 (protagonisti Ulmer e De-vergilio con deviazioni sottogabbia). Ma gli altoatesini, conun 1-2 micidiale, riaprono il di-scorso. Al 16’ possono sfruttare57” di doppia superiorità: glie-ne bastono 25 per accorciare(Gruber) e altri 31, con un uo-mo di movimento in più, perpareggiare (per Johansson è ilquarto gol della serie). Il se-condo periodo è senza reti, ilterzo si apre con un rigore perl’Asiago (all’1’55”): Taufererstende Devergilio lanciato incontropiede, ma Weijhandl, unsignor portiere come il collegarivale Marozzi, si oppone. I pa-droni di casa sono pressochéfissi nel terzo avversario e, alquarto power play del match(Borgatello è in panca punitiper bastone alto), c’è il 3-2: lofirma capitan Borrelli, racco-gliendo nel traffico un discoscagliato da Hotham. E’ Dever-gilio a scrivere la parola fine: a67” dalla sirena, a porta vuota,sfrutta un assist al bacio. In tri-buna anche Carolina Kostner, sorella di Simon, attaccantedel Renon, applaude.

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Asiago-Renon 4-2 (2-2, 0-0, 2-0). Marcatori: p.t. 4’14” Ulmer (A), 12’47” Devergilio (A), 16’34” Gruber (R) 2 s.n., 17’07” Johansson (R) s.n.; t.t. 8’24” Borrelli (A) s.n, 18’53” Devergilio (A) p.v. Serie: 4-3.Asiago campione: Marozzi (Tura); Sullivan, S. Marchetti; M. Strazzabo-sco, Notham; Casetti, Nicola; A. Straz-zabosco; Borrelli, Nigro, D. Iori; Ulmer, Bentivoglio, Benetti; Presti, Tessari, Benetti; Pace, Magnabosco. All. Parco.

Albo d’oro recente: 2000 Bolzano, 2001 Asiago, 2002-2006 Milano, 2007 Cortina, 2008-2009 Bolzano, 2010-2011 Asiago, 2012 Bolzano, 2013 Asia-go, 2014 Renon, 2015 Asiago.

� A Milano per l’inaugurazione del Samsung District, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha fatto chiarezza sulla situazione del Comitato Lombardia, commissariato da quando due mesi fa Pierluigi Marzorati si è dimesso a seguito della sfiducia votata dal Consiglio.Negli incontri che Malagò ha avuto in città, è emersa la possibilità che si possa arrivare a una candidatura condivisa dopo che si erano presentati Oreste Perri, messo sul tavolo da Regione Lombardia (Antonio Rossi), Alessandro Castelli (già presidente Cus Milano), uomo dei 6 anti-Marzorati, Tony Cappellari, ex general manager Olimpia,

la Pellegrini, ha poi parlato delle prospettive dell’olimpionica: «Ogni anno che passa l’asticella sale per evidenti motivi: ci sono nuove atlete all’orizzonte e qualcuna che non lo era prima ma lo è diventata adesso, come la Heemskerk. Ma Federica è sempre lì. Anche per quest’anno sono ottimista e ci stupirà».

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� (v.p.) Una corsa lunga settimane, mesi e tanti chilometri. Vivicittà, la manifestazione dell’Uisp, è stata presentata ieri: tante corse in giro per l’Italia e il mondo, da Sarajevo al Libano, messe insieme da una maxi classifica, costruita con differenti «pesi» a seconda delle difficoltà del percorso. A Roma, come sede di gara, è stato scelto il carcere di Rebibbia, dove domenica si correrà dalle 10.30. A dare il via ci sarà pure il presidente del Coni, Giovanni Malagò. E nelle vesti di ospite, naturalmente senza gareggiare in quanto squalificato, è atteso Alex Schwazer. Passa anche da Rebibbia il suo tentativo di «riabilitazione».

DOMENICA

Ecco VivicittàE a Rebibbia c’èpure Schwazer

� «Ho proposto di aumentare premi e taglieremo i gettoni. Dei pensionati sono stanco. Ci servono più vittorie. Non sono io ad essere sceso al 15° posto nel ranking». La proposta del n.1 Fir Alfredo Gavazzi (nella foto) farà rumore. Il gettone di presenza nell’Italia è una voce storica e ancora rilevante: «I tempi sono cambiati. La Fir paga già gli atleti con le franchigie. Al Mondiale 2011 per loro c’erano 1.500.000 �: 600.000, cioè 30.000 a testa, per la presenza, 900.000 in caso di qualificazione ai quarti (che non avvenne, ndr). Per il prossimoil premio è di 50.000 � a testa se si passerà il turno». Per il Mondiale, Gavazzi vuole integrare

RUGBY

Gavazzi: «Addiogettoni, soldisolo se si vince»

Giovanni Malagò, 54 anni ANSA

VARIE

Caso Coni LombardiaMalagò lancia Perri

lo staff con uno specialista dei calci; per il post Brunel, che lascerà dopo il 6 Nazioni 2016 («Non farà il Tour di giugno»), Gavazzi vuole dare «alla fantasia italiana il rigore anglosassone»; il nuovo c.t. sarà affiancato da un responsabile del settore giovanile, che formerà anche i tecnici.PRO 12 (e.sp.) Oggi alle 20.35 (dir. Nuvolari) Treviso-Ospreys. Il XV: Hayward; Pratichetti, Morisi,Bacchin; Nitoglia, Christie, Gori; Luamanu, Minto, Derbyshire; Van Zyl, Fuser; Harden, Giazzon, Zanusso.

appoggiato da 5 Federazioni (ma non la Fip) e Alan Rizzi, individuato dai commissari e quindi da Malagò stesso. Dopo il ritiro di Rizzi, è diventata più forte la candidatura di Perri: «Non ci sono le ragioni e i motivi — spiega il presidente del Coni — perché il commissariamento prosegua oltre. Negli incontri con i possibili candidati è emersa la volontà di convogliare gli sforzi su un personaggio autorevole, e Perri racchiude le qualità del grande campione, del grande tecnico e dell’amministratore competente. Credo che entro fine maggio giungeremo a una conclusione condivisa». Malagò, che ieri sera è stato a cena con

TennisRLa rivelazione

Tweet@AmeMauresmoBébé arrivera en août ! #enceinteBaby will be here in august ! #pregnantSo happy

Page 35: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

35VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I MITI DELLO SPORT CONTENUTOPREMIUM

L'IDENTIKIT

STEFANOBALDININATO A CASTELNOVO DI SOTTO (RE)IL 25 MAGGIO 1971EX MARATONETARITIRATO NEL 2010

Stefano Baldini vive a Rubiera (Reggio Emilia) dove è sposato con l’ex ostacolista Virna De Angeli ed ha tre figlie. E’ responsabile del settore giovanile della Fidal. Ha disputato 26 maratone e si è ritirato nel 2010 a 39 anni.

OLIMPIADIOro della maratona nel 2004 ad Atene

MONDIALIBronzo nel 2001 a Edmonton (Can) e a Parigi 2003

EUROPEI Oro nel 1998 a Budapest (Ung) e a Goteborg (Sve) nel 2006.

IL RECORDIl suo primato personale, 2h07’22” fissato a Londra nel 2006, è tutt’ora primato italiano

OSPITE DELLA MARATONA DI MILANOStefano Baldini, dopo esserne stato a lungo testimonial ufficiale, domenica sarà in corso Venezia allapartenza della SuisseGas Milano Marathon che sarà data alle 9.30. Alle 10 circa la partenza della Europ Assistance Relay Marathon

L’INTERVISTA di PIERANGELO MOLINARO

D ella maratona Stefano Baldini sa tutto. Neha corse 26 vincendo quella più importan-te, l’olimpica di Atene 2004. E non ha

smesso di correre: a novembre ha corso ancora aNew York, a 43 anni. «Per il piacere di correre nelgruppo, di vedere la città dal centro della sce-na», dice. Domenica a Milano Stefano sarà allapartenza, poi infilerà la cuffia di Radio DeeJay ela racconterà con Linus e Davide Cassani.

Un nuovo percorso. Le piace?«Forse non tutti lo ameranno perché ci sonomolte curve, ma io lo preferisco. Prima si partivadalla Fiera di Rho, tanto rettilineo, ma strade de-serte. Propendo per la città perché ai lati c’è lagente, il paesaggio cambia più in fretta. Non èfacile disegnare un percorso rispettando le esi-genze della gente, il fatto è che bisogna poteraprire le strade appena passa l’ultimo concor-rente».

Scusi Baldini, ma ad esempio a Berlino per la ma-ratona chiudono il centro per due giorni.«Altra cultura... Ma c’è una cosa che cambierei,l’ora della partenza. Domenica la maratona diMilano parte alle 9.30. Io la anticiperei di un’orao anche più. Perché si riaprono prima le strade epoi chi chiude in quattro ore ha almeno metàgara sotto un grande caldo».

Parlava di cultura. Cosa ci manca?«Molto, e il nostro Paese ne sta perdendo ancora.Anche nella corsa manca cultura. Vedo troppa gen-te fra gli amatori inseguire il cronometro. Sbaglia-to. La corsa va goduta, serve a migliorare la salute.La gente si consuma per affrontare la maratona.Ma ci può essere agonismo anche senza sfidare iltempo. In altri paesi è diverso, ci sono ad esempiomolte più 10 km».

Per questo non abbiamo un nuovo Baldini?«E’ un discorso complesso. C’è la scuola, dove vedoperò che lo sport tende più a uscire che ad entrare.In atletica il futuro è nel privato, le società. E purela scuola deve sfruttare il privato, i suoi tecnici.Penso che lo sport a scuola debba essere obbligato-rio. Mancano i soldi? Leviamolo dall’ultimo trien-nio delle superiori, dove un ragazzo è già indirizza-to, e pratichiamolo alle elementari. La nostra stadiventando una malattia sociale, i ragazzi soffronodi incapacità motorie e poi si tende all’obesità. Unagiusta dose di movimento, quindi una popolazionepiù sana, limita in prospettiva anche le spese sani-tarie. E scusate se è poco...»

La realtà è che dopo il suo ritiro fatichiamo atrovare maratoneti. La fatica fa paura?«Non è vero, a tanti ragazzi piace faticare.E, come responsabile dell’atletica giova-nile, vi dico che esprimiamo talenti, an-che come numeri, ma poi non sappiamovalorizzarli».

Qualche anno fa i bianchi avevano rinunciato alla corsa resistente davanti allo strapotere africano.Ora Paesi come Francia, Gran Bretagna e StatiUniti hanno rialzato la testa.«La federazione francese ha più di 100 allenatoridistaccati e pagati dal ministero della Pubblica Istruzione, i britannici hanno sfruttato al meglio laspinta ed i fondi stanziati per l’Olimpiade di Lon-dra, gli Stati Uniti hanno ancora il loro punto diforza nel sistema scolastico. Noi dobbiamo fare unpasso indietro, ripensare il lavoro di programma-zione a lungo termine, mettere insieme i migliori

perché si stimolino a vicenda in un luogo adatto.Ma non ci possiamo lamentare, abbiamo il campio-ne europeo Meucci e Lalli, che penso possa farebuone cose sulla maratona. E poi le donne, anzianeforse, ma veloci. Certo, ci vorrebbe qualche giova-ne in più».

Ci mancano i «nuovi italiani».«Stanno arrivando, siamo solo alla seconda gene-razione, la Francia è già alla terza. Ma c’è pure unfenomeno nuovo, quello degli italiani che vanno astudiare negli Stati Uniti, dove è decisamente più

facile conciliare scuola e sport. Sono già una doz-zina. Luca Cacopardo ad esempio è al Mit di Bo-ston, Jacopo Spanò, il velocista, a Washington.Questa estate almeno 5 nostri atleti che parte-ciperanno agli Europei juniores andranno astudiare oltre oceano».

Torniamo alla maratona. Qual è l’età miglioreper iniziare?«La maratona ce l’hai già dentro. Quando vidi allatelevisione Bordin vincere all’Olimpiade di Seul avevo 17 anni, ma capii che quella sarebbe stataanche la mia strada. Corsi per anni in pista, ma sa-pevo che sarei finito su quella distanza».

La sua è stata una carriera immacolata, ma l’hanno convocata anche per il caso Schwazer.«Sono stato convocato due volte, la prima a Firenzee poi a Bolzano. Ero stato chiamato come testimo-ne e la stampa mi ha trattato come fosse imputato.No, non è stato affatto piacevole e ho letto falsità esospetti lanciati a caso. Potrei anche adire alle vielegali, ma per il lavoro che sto facendo preferiscostare zitto per il bene dell’atletica leggera e del ruo-lo che ho nei confronti dei giovani».

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Baldini«CORREREE’ UNA FEDEMA SERVE PIU’ CULTURA»

«SI GUARDA IL CRONOMETRO E SI PERDE IL BELLO. IL VERO OBIETTIVO E’ LA SALUTE»

AtleticaRCasa Gazzetta

Stefano Baldiniin Gazzetta. Sotto ad Atene 2004 IPP

Page 36: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

36 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

clicDOMANI CON L’EUROPASU GAZZETTATVC’È MOSCA-TRENTO

� Domani pomeriggio a partire dalle 16.55 è in programma su GazzettaTv la prima diretta di pallavolo maschile della nostra televisione. Esordio con il botto per il canale 59 visto che trasmetteremo niente meno che la finale di ritorno Cev fra Dinamo Mosca e Energy T.I. Diatec Trentino. Il commento tecnico della partita, come nel caso delle gare di Champions femminile è affidato a Rachele Sangiuliano, campionessa del mondo nel 2002

Piacenza: rischio-futuroLa curva si mobilita1I Lupi biancorossi hanno commosso la squadra e invaso la rete. Servono 2 milioni di euro. Il presidente Molinaroli pessimista

Matteo MarchettiPIACENZA

A vevano detto che que-st’anno sarebbero rima-sti alla finestra, perché

non era compito loro salvare lasquadra. D’altronde sono tifosi,non fanno i dirigenti o gli im-prenditori, non analizzano bi-lanci e non vanno alla ricerca difondi. Esultano quando Piacen-za vince e soffrono quando per-de, sempre a cantare nella cur-va intitolata a Vigor Bovolenta.

2800 A PARTITA In quest’ango-lo d’Emilia l’incognita sul futu-ro del Copra torna identica amordere coscienze e polpacci adistanza di un anno: come 12mesi fa c’è un grande entusia-smo (2800 spettatori di mediaal PalaBanca), ma mancano isoldi per garantire la prossimastagione. Però, come era preve-dibile, l’intenzione di assistereimpassibili è rimasta impressasui commenti dei socialnetwork, perché in realtà i LupiBiancorossi (la curva organiz-zata) fermi non lo sono mai sta-ti. Sabato scorso la tifoseria ca-pace di vincere per tre volte ilpremio Jimmy George, asse-gnato dalla Lega ai sostenitoripiù corretti, è riuscita nell’im-presa di diventare lo spettacoloprincipale del PalaBanca. Altermine di una delle più brutte

stagioni del Copra da quindicianni a questa parte (peggio an-dò solo nel 2011) ci si aspetta-vano critiche e magari anchequalche fischio. Invece soloringraziamenti, con i tifosi acantare «Tutti in piedi per que-sto Copra» di fronte ai giocatorie al presidente Molinaroli congli occhi lucidi. Samuele Papi,che potrebbe aver giocato pro-prio sabato la sua ultima garain carriera, ha affidato a twitteril proprio pensiero: «Voglio rin-graziare il magnifico pubblico

del Copra per questi anni insie-me. Grazie di tutto, siete favo-losi».

FUTURO Nonostante passioneed entusiasmo sembra proprioche la società non abbia un fu-turo: una squadra capace divincere dallo scudetto del 2009fino alla Coppa Italia dell’annoscorso, passando attraversoSupercoppa, Top Teams Cup eChallenge Cup sfiorando anchela Champions League nel 2008,pare arrivata ai titoli di coda. Ci

si aggrappa al proiettore, si cer-ca di riavvolgere il nastro, ma lesperanze sono ridottissime:«Serve un miracolo» commen-ta Molinaroli, che ha tempo fi-no a metà giugno per trovare isoldi (si parla di un paio di mi-lioni) indispensabili per iscri-vere la squadra. Qualche con-tatto esiste, ma gli sponsor con-tinuano a rimanere potenzialisenza mai trasformarsi in reali.«Ci sono delle trattative, ma gliincontri sono sempre rimanda-ti e non è positivo».

HASHTAG Così i Lupi Bianco-rossi hanno deciso di muoversiautonomamente, lanciandol’hashtag #adottaunasquadra-divolley, scrivendo e-mail aimedia (molte anche a Gazzet-ta) e coinvolgendo in poche oredecine di pagine facebook de-dicate alla pallavolo e centinaiadi appassionati. Il risultato? Laconferma della solidarietà in-cassata in questi mesi in quasitutti i palazzetti d’Italia, dovespesso nelle curve avversariesono comparsi striscioni con lascritta «Il volley non può perde-re Piacenza». Il tempo è sempremeno, ma i Lupi non si arren-dono e stanno progettandonuove iniziative; l’entusiasmo è l’unica cosa di cui le casse delCopra sono piene, chissà se ba-sterà per vedere la squadra incampo il prossimo anno.

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UN FLASH MOB PER BERGAMO� (f.e.) Anche alla Foppapedretti aria di crisi: da tempo si parla che senza un aiuto esterno allo sponsor più «storico» di A-1 quella di domenica potrebbe essere l’ultima gara... A Bergamo le giocatrici hanno fatto un flash mob per sensibilizzare la città

DONNE: QUARTI/GARA-1

La Diouf rialza subito BustoPiacenza non trova soluzioniMatteo Marchetti PIACENZA

C hi pensava che Busto Ar-sizio potesse pagare lastanchezza della Final

four di Champions impiega po-chi scambi a ricredersi. Cosìper la prima volta la UnendoYamamay espugna il PalaBan-ca (le vittorie a Piacenza eranoarrivate solo nel vecchio im-pianto) e può giocarsi il matchpoint per le semifinali in casa.Le lombarde hanno una marciain più di una NordmeccanicaRebecchi troppo abulica permettere in difficoltà la forma-

zione di Parisi, in campo conPerry schiacciatrice al posto diHavelkova fermata da proble-mi allo stomaco. Gaspari pro-pone la Vargas (assente da feb-braio per infortunio) lasciandoa riposo Leggeri, ma è tutta lasquadra in grandissima diffi-coltà. Dopo due set in cui si re-gistra un dominio ospite Pia-cenza ci prova, con Van Heckeal posto di una comunque posi-tiva Kozuch. Le padrone di ca-sa si guadagnano anche tre setpoint, ma una superlativaDiouf, la migliore insieme aun’immarcabile Lyubushkina,spegne le speranze della Nor-dmeccanica Rebecchi.

PIACENZA – BUSTO 0-3

(16-25, 19-25, 28-30)NORDMECCANICA PIACENZA: Soro-kaite 11, Vargas 8, Kozuch 9, Di Iulio 3, Wilson 5, Dirickx 4; Cardullo (L), Caracuta, Angeloni 1, Valeriano, Van Hecke 6. N.e. Leggeri e Poggi (L). All. GaspariUNENDO YAMAMAY BUSTO A.: Mar-con 5, Lyubushkina 14, Wolosz 1, Perry 12, Pisani 8, Diouf 20; Leonardi (L), Michel 1, Rania. N.e. Degradi, Hevelkova. All. ParisiARBITRI: Zanussi e LotNOTE - Spettatori 2100, incasso 17000. Durata set: 22’, 24’, 36’; tot. 82’. Nordmeccanica: battute sbagliate 5, vincenti 2, muri 4, 2ª linea 8, errori 19. Unendo: b.s. 9, v. 5, m. 11, s.l. 7, e. 16.SITUAZIONE: Piacenza-Busto 0-1, ritorno domenica 12 a Busto, eventua-le bella mercoledì 15 a Piacenza.

Pallavolo RIl caso

LE NOTIZIE

(an.me.) La Sir Safety Perugia pensa già alla prossima stagione ed ha ottenuto un’opzione per lo schiacciatore della nazionale brasiliana Ricardo Lucarelli (23 anni) in forza al Sesi Sao Paolo. Il club umbro lo avrebbe voluto già per i playoff, ma l’operazione non è riuscita.CHE AZZURRINI (a.a.) Gli azzurrini accedono alla semifinale dell’Europeo Under 19 in svolgimento a Kocaeli (Tur). La formazione di Mario Barbiero si è imposta 3-0 (25-22, 25-18, 26-24) alla Francia nell’ultima gara del girone. Oggi riposo domani le semifinali a Sakarya con Polonia-Turchia e Germania-Italia.Tabellino: Cominetti 3, Galassi 12, Maiocchi 11, Zonca 7, Di Martino 9, Zoppellari 2; Piccinelli (L), Fantini 4, Tofoli, Cester. Ne: Caneschi, Margutti.TRENTO VA (ni.ba.) Trento è già a Mosca dove domani sarà impegnata nella gara di ritorno della finale di Coppa Cev, contro la Dinamo Mosca che ha vinto l’andata.

Lucarelli opzionatoarriverà a Perugia

Dopo l’ultima di campionato, foto di gruppo tifosi-squadra GALBIATI

a cura di RCS MediaGroup Communication Solutions

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Page 37: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

37VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 PENTATHLON A ROMA (g.l.g.) Cinque azzurre promosse, solo 3 azzurri avanti in Coppa del Mondo a Roma. Pier Paolo Petroni, Fabio Poddighe e Riccardo De Luca in finale domani. Oggi tocca a Lavinia Bonessio, Camilla Lontano, Alice Sotero, Gloria Tocchi e Aurora Tognetti.TUTTENOTIZIE

ATLETICA� BOLT BATTUTO (si.g.) Nei Carifta Games di Basseterre (Skn), manifestazione caraibica giovanile, battuto il primato dei 400 metri U.18 di Usain Bolt (47”33 nel 2002) da Christian Taylor (Giam) con 46”64. Uomini. 100 (+1.5): Burke (Bar, ‘97) 10”21. 400: Bloomfield (Giam, ‘97) 45”85.� PISTA USA (si.g.) Prime gare 2015 per Ashton Eaton nel decathlon di Santa Barbara (Usa): 7.93 (+1.0) in lungo, 14.71 nel peso, 38.38 nel disco e 59.76 nel giavellotto. Donne. Eptathlon: Nwaba 6292 (mpm ‘15). A Palo Alto. Uomini. 10.000: Barrios (Mes) 28’12”91. Alto: Zhang Guowei (Cina) 2.33 (mpm ‘15). Donne. 10.000: Burka (Eti) 31’08”16 (mpm ‘15); Flanagan 31’09”02. A Waco. Donne. 200 (+3.3): 2. Richards 23”18. Ad Auburn. Donne. Lungo: Stuart (Bah) 6.70 (+0.5).

BASEBALL� RIMINI-SAN MARINO (m.c.) La presenza degli ex Chiarini e Santora infiamma il duello tra Rimini e San Marino. Sul monte Candelario-Sanchez. Padova difende il primato contro Godo. 3° turno, gara-1 ore 20,30: a Roma, Città di Nettuno-Parma; UnipolSai Bologna-Angel Service Nettuno2; Tommasin Padova-Godo Knights; Rimini-T&A San Marino. Class. San Marino e Padova 750 (3-1); Nettuno 2, Rimini e Bologna 500 (2-2); Città di Nettuno e Godo 333 (1-2); Parma 250 (1-3).� RECORD GONZALEZ (r.r.) Adrian Gonzalez batte 3 fuoricampo nel 7-4 dei LA Dodgers contro san Diego e diventa il primo nelle Mlb con 5 fuoricampo in 4 partite.

BOXEMARSILI LASCIA L’EUROPEO(r.g.) Emiliano Marsili (31-0-1) ha abbandonato il titolo europeo dei leggeri. Il campione di Civitavecchia avrebbe dovuto affrontare il 24 aprile, ad Helsinki, il finlandese Edis Tatli (24-1) per la quinta difesa del titolo continentale, la prima difesa ufficiale. A

Mondo di ritmica all’Adriatic Arena di Pesaro. Le farfalle di Emanuela Maccarani puntano a ripetere il successo 2013-14: il gruppo è formato da Pagnini, Stefanescu, Patriarca, Maurelli, Lodi e Centofanti oltre alle due individualiste Bertolini e Russo.

HOCKEY GHIACCIO� DONNE (m.l.) Ai Mondiali, terzo ko azzurre: 2-0 dall’Olanda. Domani Cina. Clas.: Slovacchia 8; Cina 7; Ungheria 6; Olanda 5; Italia 1, N. Corea 0.

IPPICA� IERI 1-4-7-6-5 A Pisa (m 1500): 1 Keplero (S. Diana); 2 Sankir; 3 Cianchino; 4 Maccagno; 5 Middle Gray; Tot.: 5,68; 2,07, 1,67, 1,92 (22,39). Quinté: 1.988,15. Quarté: 290,69 . Tris: 55,42.� OGGI QUINTÉ A ROMA A Capannelle (inizio convegno alle 15.30) scegliamo Green Harbour (3), Nuracale (4), Zittozitto (1), Vimmer (6), Just for Me (2) e Rasoterra (8). � SI CORRE ANCHE Trotto: Foggia (14.45), Montegiorgio (15.35) e Padova (15).

� (s.a.) Il riscatto di Magnussen a Sydney, il ritorno di Sun Yang in Cina, il colpo grosso di Hagino in Giappone. I trials per i Mondiali di Kazan, oggi all’ultimo atto per gli australiani con i 1500 sl di Mack Horton, rivale di Paltrinieri e leader mondiale stagionale dei 400 sl in 3’42”84, si accendono anche in Oriente. Se la prima vera gara post squalifica doping da stimolante di Sun Yang fa già discutere (nei 400 sl terzo crono mondiale in 3’44”53), fa l’asso «disorientato dopo 3 mesi» ora seguito dal discusso Brian King, il vero capolavoro tecnico lo ha realizzato Kosuke Hagino a Tokyo. Il ventenne polivalente ha nuotato i 200 sl più veloci dell’anno in 1’45”82, trascinando tre compagni, tra cui il quotatissimo Seto, sull’1’47”: 4 giapponesi sotto l’1’48” è un segnale forte per la 4x200 mondiale. Hagino aveva già nuotato i 400 sl in 3’45”19, ora superato dal cinese, e si avvia a fare grandi cose nei misti, di cui è bronzo olimpico nei 400 (nei 200 ieri ha toccato in 1’58”07). A Sydney, infine, Emily Seebohm conclude la trilogia nel dorso stampando il primo tempo mondiale nei 200 in 2’06”69.A Sydney. Finali. Uomini, 50 sl Magnussen 21”98, McEvoy 22”03, M.Abood 22”30, A.Abood 22”34; 100 fa D’Orsogna 51”92 (s. 5190), Hadler 51”96 (s. 51”66), Morgan 52”03; donne, 800 sl Ashwood 8’26”09, Melverton (18) 8’31”01, Cook (16) 8’34”31; 200 do Seebohm 2’06”69, Baker 2’08”12, Wilson 2’08”57; 50 fa Elmslie 26”07, E.McKeon 26”15, D’Cruz 26”38; batt. uomini, 150 sl Poort 15’12”63, Horton 15’26”66.

NUOTO / I TRIALS MONDIALI

Il ritorno di Sun Yang: 3° al mondoHagino super nei 200 sl: 1’45”82E Magnussen torna a vincere nei 50

� A Imperia, oggi, scatta la Final Four di Coppa Len donne (con le squadre eliminate dall’Eurolega): in semifinale, alle 19.30 il Plebiscito Padova capolista dell’A-1 sfida le greche del Vouliagmeni (che furono campionesse d’Europa nel 2009 e nel 2010) e alle 21 la Mediterranea padrona di casa affronta le ungheresi dello Szentes (che puntano forte sul centroboa Bujka, ex Orizzonte e Messina, capace di segnare quest’anno 19 gol in una sola partita di campionato, contro l’Asi). Avversarie estremamente impegnative e imbottite di nazionali, sarà dura ottenere una sfida per il titolo tutta italiana (l’ultimo successo risale al 2012 e si impose proprio l’Imperia). La società ligure, per l’occasione, arricchirà l’evento alla piscina Cascione con musica e animazione.Le finali si giocano domani, quando a Napoli andrà in scena gara-2 del derby di Euro Cup tra Acquachiarae Posillipo (all’andata 6-6, oggi la replica su RaiSport 2 alle 19).

PALLANUOTO

Coppa Len donneImperia e Padovanella Final Four

Elisa Casanova (Imperia) REUTERS

A Tokyo. Uomini, 200 sl Hagino 1’45”82 (51”52), Seto 1’47”71, Kobori 1’47”73, Tsubasa 1’47”74; 50 do Koga 24”75; donne, 200 sl Igarashi 1’58”12; 100 do Akase 1’00”83; 100 ra Watanabe 1’06”45 (3° t. 2015), Imai (16) 1’07”46, Kaneto 1’07”61. Semif., 200 fa Seto 1’55”72, Matsuda 1’56”23, 200 mx Hagino 1’58”07; donne, 50 sl Uchida 24”97 (r.n.), 200 mx Shimizi 2’11”91, Makuno (16) 2’12”29.A Baoji. Uomini, 400 sl Sun Yang 3’44”53, Li Yunqi 3’50”73; donne, 400 sl Cao Yue 4’05”86, Shao Yiwen 4’07”01, Guo Junjun 4’07”34; 100 fa Chen Xinyi 58”24, Lu Ying 58”64, Liu Zige 59”46; semif., 200 mx Ye Shiwen 2’12”70. � FRATUS BATTE CIELO (m.can.) Bruno Fratus la spunta di 10 centesimi su Cesar Cielo nella finale dei 50 sl ai campionati brasiliani di Rio: 21”74 (2° t. 2015, dietro Manaudou 21”57), a 3 decimi dal personale. Migliorato dal Pinheros (Maranhao, Lyrio, Roncatto e Oliveira) il record nazionale della 4x200 in 8’03”22 (prec. 8’05”29 del 2004).� TEDESCHI A Berlino. Uomini, 1500 sl Messiner 15’04”93, Aubock 15’05”48, 400 mx Heidtmann 4’13”28, Hintze 4’16”58.; donne, 800 sl Beck 8’27”37, Kohler 8’28”23; 400 mx Hentke 4’42”73, Siebrecht 4’43”44.

Kosuke Hagino, 20 anni, 1° al mondo

sostituire l’italiano, ci sarà il francese Yvan Mendy (30-3-1). La scelta di Marsili può essere letta con l’intenzione di puntare al titolo mondiale della categoria: nelle classifiche Wbc figura al quarto posto. � MONDIALI (r.g.) A Mosca, il mancino locale Denis Lebedev (26-2) difende la cintura Wba massimi leggeri contro Youri Kalenga (Fra, 21-1), nato in Congo. A Buenos Aires (Arg) si assegna l’interim massimi leggeri Ibf tra Victor Ramirez (Arg, 21-2) e Ola Afolabi (Ing, 21-3-4). � MEDI UCRAINI (r.g.) Stanotte a New York i due migliori medi ucraini di stanza negli Usa, Sergiy Derevyanchenko (4) e Ievgen Khytov (9), affrontano Campa (Mes, 13-1) e Coley (9-0-1), test impegnativi sugli 8 round. � WSB (r.g) Stasera nel 12° turno della Wsb, tre sfide nel girone A. Kiev: Ucraina-Algeria, Havana: Cuba-Messico; Casablanca: Marocco-Cina. Ieri a Londra si sono affrontate Gran Bretagna e Russia. Domani nel girone B, a S. Juan: Portorico-Kazakistan; Guba: Azerbajan-USA; S. Luis: Argentina-Venezuela; Andria (BT) Italia-Polonia.

GINNASTICACOPPA DI RITMICA A PESARO(cam.ca.) Da oggi tappa italiana di Coppa del

SCHERMA

Due ori per chiudere al topPiccola Italia, una potenza1Ai Mondiali giovani e cadetti 12 podi: ieri titoli per i fiorettisti e per le spadiste

D ue ori per chiudere iMondiali cadetti e gio-vani e trionfare anche

nel medagliere giovani, quel-lo complessivo e la classificaunder 20. Dodici medaglie(5-4-3) per l’Italia, che pre-cede Francia (3-2-1) e Usa(3-1-4) e proprio gli ultimidue titoli decisivi per fare ilbalzo definitivo: quello nel fioretto maschile e nella spa-da femminile a squadre (4ori su 5 dai quartetti, indivi-duale Damiano Rosatelli, fio-retto giovani). la forza di ungruppo, come sottolineano ic.t. Andrea Cipressa, SandroCuomo e Giovanni Sirovich.

QUANTE EMOZIONI Le ulti-me emozioni sono arrivateda Rosatelli, dal suo vice evincitore della Coppa delMondo di categoria, France-sco Ingargiola, e da Tomma-so Ciuti e Lorenzo Francella,nel fioretto: superato ai

quarti il Giappone 45-38, gli az-zurri hanno poi sconfitto in se-mifinale la Francia 45-31 e conlo stesso score la quotata Cinasenza dimenticare i primi turnicontro Qatar (45-12) ed Unghe-ria (45-27). «Sono orgoglioso diquesta squadra — dice Cipressa—. Sono segnali importanti inchiave Tokyo 2020». RobertaMarzani, Nicol Foietta, AliceClerici ed Eleonora De Marchihanno trionfato sulla Russia 45-35. Nell’ultima frazione, con inpedana la torinese Alice Clerici,la formazione russa era riuscitaa pareggiare i conti ma poi è ar-rivato l’allungo decisivo. In se-mifinale le azzurrine avevano

sconfitto la Germania, cam-pione d’Europa a squadre 45-33, ai quarti la Polonia 45-39. «Sono una squadra con laS maiuscola, nei momentodifficili hanno tirato fuoritutte le loro potenzialità» haesclamato Cuomo. La sciabo-la maschile u.20 infine è sta-ta battuta agli ottavi dai core-ani (45-44) poi oro. France-sco Bonsanto, Iacopo Rinal-di, Eugenio Castello e DarioCavaliere si sono imposti su-gli inglesi 45-39, per poi usci-re sconfitti dalla Germania45-43. Per l’11° posto HongKong battuta 45-37.

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A Duhnen, in Germania, si disputano corse vere di trotto in acqua ELIAS

IPPICA

Napoli: corse in spiaggiaPer lanciare il Lotteria1Domenica 19 la «Lungomare Race»: servirà a promuovere il GP del 3 maggio

Luigi Migliaccio

L o scorso anno la CoppaDavis, quest’anno lecorse al trotto: il lungo-

mare partenopeo ha sicura-mente un grande feeling conlo sport. Per promuovere almeglio il GP Lotteria il Co-mune di Napoli e la societàche gestisce Agnano hannoinfatti organizzato la «Lun-gomare Race» che andrà inscena domenica 19 aprile.Un tratto di strada di 600metri verrà trasformato inuna vera e propria pista drit-ta posta tra due ali di folla,larga 10 metri, delimitata datransenne antipanico, sullaquale verranno posati circa250 metri cubi di sabbia perottenere uno strato unifor-me di circa 5 centimetri al fi-ne di renderlo confortevole esoffice per i cavalli. La par-tenza avverrà da fermo con-

validata da uno starter ufficialeMipaaf con utilizzo di CountDown. La corsa vera e propria sidisputerà sulla distanza dei 350metri; i restanti spazi serviran-no per la preparazione e la de-celerazione. La formula vedràal via 8 cavalli in quattro batte-rie da due concorrenti ciascunache daranno origine a due se-mifinali e una finale in una sor-ta di tabellone tennistico. Il ca-rattere promozionale della ma-nifestazione è confermato dalfatto che non sarà consentitol’uso della frusta, non ci saran-no le scommesse, né’ un monte-premi in danaro ma solo premimessi in palio dagli sponsor.

PRIMI NOMI Intanto arrivanoanche le prime segnalazioni dicavalli per il grande appunta-mento di domenica 3 maggio.Dopo il forfait dell’americanaMaven che farà l’Olympiatravetdel 26, dalla Francia sono statiannunciati Roxana De Barbray(con Gabriele Gelormini?)Prin-cess Grif, Chapeau e Vincennes,mentre trattative sono in corsoper alcuni cavalli che dovrebbe-ro arrivare dalla Scandinavia.Dei nostri sicuri, tra gli altri,Nesta Effe, Mack Grace Sm, Na-poleon Bar e Linda di Casei.Qualche dubbio ancora perPrussia.

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Nicol Foietta, Tommaso Ciuti, Roberta Marzani, Francesco Ingargiola, Damiano Rosatelli, Eleonora DeMarchi, Lorenzo Francella, Alice Clerici BIZZI

Atletica Stramilano ASD e Fior di Roccia si uni-scono al dolore dei familiari di

Renato Tammaroe dell�Atletica Riccardi per la perdita del loro gran-de Presidente. - Milano, 10 aprile 2015.

DIRITTI AUDIOVISIVI

La Lega Nazionale Professionisti Serie B comunica l’avviodella procedura di commercializzazione dei diritti audiovisivirelativi alle dirette del Campionato Serie B da disputarsi nellestagioni sportive 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018.La Lega Nazionale Professionisti Serie B comunica che sonodisponibili le descrizioni dei diritti e le condizioni alle quali sa-ranno accettate offerte dai soggetti interessati alla loro acqui-sizione sul sito Internet della Lega Serie B: www.legaserieb.it.La richiesta dei documenti descrittivi dei singoli diritti in epi-grafe per i soggetti interessati alla loro acquisizione, dei requi-siti e delle condizioni generali minime per le offerte può esserefatta alla Lega Nazionale Professionisti Serie B - Milano,Via Rosellini n. 4 - tel. 02/69910250, fax 02/69001460.Ogni singolo documento è comunque disponibile sul sitoInternet della Lega Serie B: www.legaserieb.it.Le offerte per l’acquisto dovranno essere presentate alla LNPBentro e non oltre le ore 12.00 di lunedì 4 maggio 2015.

Page 38: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

38 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SFIDA I PIÙ GRANDI SUL NOSTRO SITO

TRA I TOP VIDEO� LE INCREDIBILI MANOVRE CON IL WAKEBOARDDustin Beatty è attaccato ad una barca senza la cordae fa un 360° completo e assolutamente spettacolare.

ALLA CATEGORIA EXTREME � SURF, SQUALI E SKATE: SFIDE OLTRE IL LIMITETrick spettacolari e cadute rovinose, corse folli con mezzi improbabili: se amate il brivido e le cose strane e la sezione per voi...

LE NUOVE FORZE DEL CALCIO � GLI ALLIEVI DELLA JUVE FANNO GOL BENDATIQuelli della Samp esultanze spettacolari, quelli del Milan palleggi pazzeschi. Tu puoi imitarli, sfidarli e superarli.

Facci vedere se vali su gazzetta.it1Riprendi le tue imprese (calcistiche e non) e carica il video su Youreportersport.it

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S ai stappare anche tucome l’argentino Ma-tias Antunez una birra

in rovesciata? Sei capace dicavalcare un’onda per unminuto intero come Alex Bo-telho? O di fare gol da cen-trocampo? Provacelo. Man-daci il video a www.youre-portersport.it. Il nuovo sitodi video-sharing fatto per eda voi, dove chiunque ha lapossibilità di caricare, visua-lizzare e condividere video efoto autoprodotte, legate almondo dello sport praticato.I più belli, i più divertenti,quelli più originali finirannoin home page sulla Gazzettadello Sport.it.

STORIE Inoltre esistono le «sto-rie» che poi sono sfide, e rac-chiudono video di argomentispecifici. Alex che cavalca leonde portoghesi è nella sezio-ne Extreme. Per i calciofili, èappena partita la sfida «LeNuove Forze del Calcio», unasezione dedicata a piccoli egrandi campioni capaci diemulare Allievi veri. Quelli del-la Juve, ad esempio, che prontivia colpiscono la traversa dacentrocampo, poi fanno golbendati o ancora meglio in unhula hop appeso al centro dellaporta. O quelli della Samp chetra un gavettone e l’altro, labuttano dentro su calcio d’an-golo. O quelli del Milan che con

il pallone fanno freestyle.

ISTRUZIONI PER L’USO Sei ca-pace? Ecco allora cosa devi fa-re. 1. Riprendi la tua giocatamigliore, vai di fantasia, supe-rati e ricorda di esultare! 2. Ca-rica il tuo video su www.youre-portersport.it 3. Condividilo:usa il tuo smartphone, il tableto il pc. 4. Vai su gazzetta.it e ri-vedi le tue giocate e quelle deituoi amici. 5. Sfida una squa-dra Allievi di Serie A. 6. Ma sehai tra i 14 e i 18 anni fai carica-re il tuo video a un maggioren-ne: potresti essere il protagoni-sta dell’ultima puntata de «LeNuove Forze del Calcio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 È online youreportersport.it, il sito di video-sharing dove gli utenti hanno la possibilità di caricare, visualizzare e condividere video e foto autoprodotte, legate al mondo dello sport praticato. Con la possibilità di emulare, sfidare e superare gli Allievi delle più importanti squadre di Serie A. Provaci!GAZZA SPECIAL

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39VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

se uccidere ancora qualcu-no è almeno servita al mini-stro dell’Interno Alfano perdichiarare: «Siamo statibravi, lo abbiamo fermatoin tempo…». Mentre il pre-sidente della RepubblicaMattarella ha cercato ditranquillizzare: «Gli inqui-renti faranno piena luce e siprenderanno i dovuti prov-vedimenti perché simili fattinon si ripetano».

3Che cosa ha dettoquando l’hanno preso?Dicono le stesse fonti

che avrebbe mormorato:«Volevo vendicarmi di chimi ha rovinato». Durante ilprimo interrogatorio s’èsentito male, hanno dovutotrasferirlo al Pronto soccor-so di Vimercate. Lì hannocontinuato a fargli doman-de. Ma la storia è ancora tut-ta da capire. Giardiello erain società con alcuni di que-sti che ha ammazzato, inqualche modo avevano co-stituito una riserva nera,che poi si spartivano. MaGiardiello voleva di più.(Spieghiamo tutto meglio nelpezzo a piè di pagina).

4Ci sono un mucchio didomande…Sì, le questione aperte

sono almeno quattro. Comeha fatto Giardiello a entrarecon la pistola e come ha fat-to a uscire dopo il blocco delPalazzo. Perché ha ammaz-zato il giudice Ciampi, il cuilegame con le società del-l’assassino non è chiaro, eperché ha gambizzato ilcommercialista StefanoVerna. Bisogna poi capiretutto il meccanismo dellapremeditazione, e che cosal’ha scatenato (forse la ri-nuncia ad assisterlo dell’av-vocato Claris Appiani).

5 Per non parlare dellafuga a Vimercate: chistava cercando?

Eh sì, sono cinque (nonquattro) le questioni ancoraaperte. Se davvero a Vimer-cate cercava una quarta vit-tima, bisogna capire chi è eche ruolo aveva nei falli-menti e nei giri di soldi diGiardiello.

IL FATTODEL GIORNOMATTANZAIN TRIBUNALE

� 1 Una persona soccorsa dopo la sparatoria 2 Claudio Giardiello, 57 anni, dopo l’arresto a Vimercate (Mi) 3 La moglie del giudice Fernando Ciampi al Palazzo di Giustizia ANSA

3

21

Come mai il folle di Milanoaveva una pistola in aula?1È entrato armato a Palazzo di Giustizia con facilità e ha ucciso tre volte: il suo ex avvocato, un socio coimputato nella sua bancarotta e un giudice

di GIORGIO DELL’[email protected]

C laudio Giardiello, di57 anni, beneventanoma da un pezzo in

Brianza, dove faceva il picco-lo costruttore e il piccolo fur-bacchione (fondi neri daspartirsi, intrecci probabil-mente inutili di società ecce-tera), però bella presenza,però anche carattere incaz-zoso e prepotente («ingestibi-le»)... Ieri alle 9.19 del matti-no questo tizio è arrivato alPalazzo di Giustizia di Mila-no, ha parcheggiato lo scoo-terone Suzuki in via Manara,quindi s’è presentato all’in-gresso della medesima viaManara, ingresso secondarioriservato agli avvocati, dovedunque non ci sono controlliparticolari né metal detector,basta mostrare ai custodi untesserino e Giardiello ha mo-strato infatti un tesserino -come si vede dalle telecamere- ed è tranquillamente entra-to portandosi dietro la sua7.65 più due caricatori pieni.Poi è salito al terzo piano, s’èsistemato tra il pubblico e haseguito la causa che lo ri-guardava, una causa penaleper bancarotta fraudolentadella società Magenta. Finoalle 11 non è successo niente,

ma a quell’ora il pubblico mini-stero Luigi Orsi s’è messo a con-trointerrogare un testimone e aun tratto si sono sentite dellegrida tra il pubblico, un litigio?,quindi s’è alzato in piedi questoGiardiello e ha sparato due colpicontro il giovane avvocato Lo-renzo Alberto Claris Appiani chea suo tempo aveva rinunciatoad assisterlo e ieri mattinaavrebbe dovuto rendere testimo-nianza sulla vicenda della ban-carotta fraudolenta (le sue ulti-me parole sono state: « Non honessun problema a testimonia-re, nella vita bisogna essere co-raggiosi»). Le pistolettate han-no penetrato il cuore di ClarisAppiani, 37 anni, che è morto sul colpo. Giardiello s’è quindifatto largo tra il pubblico già infuga, ha tentato di esploderequalche colpo contro Orsi, ches’era buttato per terra, ma l’ar-ma s’è inceppata, quindi ha spa-rato un proiettile contro GiorgioErba, 60 anni, imputato con luinel processo, uccidendolo, e no-ve colpi contro il nipote e socioDavide Limongelli, ferendolomolto gravemente in pancia. Èpoi fuggito dall’aula del tribu-nale, ha incrociato nella corsa ilcommercialista Stefano Verna egli ha sparato alle gambe, quin-di è sceso al secondo piano, haraggiunto la stanza 510, spa-lancato la porta e sparato anco-ra: seduto dietro la scrivania,

attorniato da un gruppo di can-celliere, c’era il giudice Fernan-do Ciampi, 71 anni e prossimoalla pensione. I colleghi accorsidalle stanze vicine hanno trova-to il magistrato senza vita river-so e le donne in lacrime.

1 E Giardiello era intantofuggito?Sì, nessuno è riuscito a fer-

marlo. Il Palazzo è stato eva-cuato, si sono chiuse tutte leporte, ma inutilmente. L’uomoha continuato a inguattarsi inquel labirinto che è Palazzo diGiustizia, e che evidentementeconosceva assai bene. Lo han-no cercato per un’ora. Poi han-

no capito che era riuscito a im-boccare una porta e ad andar-sene. Ha infatti ripreso lo scoo-terone ed è scappato.

2Dove è andato?L’hanno acchiappato me-no di mezz’ora dopo, a

trenta chilometri di distanza, aVimercate, presso un centrocommerciale che si chiamaTorri Bianche. Secondo i cara-binieri era andato fin lì con l’in-tenzione di uccidere un altrocompare. Ma si dovrà vedere:in generale forze dell’ordine eservizi di sicurezza non hannofatto in questa storia una granbella figura, l’ipotesi che voles-

ANDREA ORLANDOMINISTRO DELLA GIUSTIZIA

CI SONO STATI ERRORI GRAVI

ED ESISTONO FALLE NEL SISTEMA

UNA MATTINATA DI TERRORE

Carugate

AgrateBrianza

MONZA

Brugherio

SestoS. Giovanni

Vimodrone

Aeroportodi Linate

MILANO

A4A4

Vimercate

A51A512 ore 11.05

Ferisce una personaa una gamba mentresi dirige al secondo piano dove freddail giudice Ciampi nellasua stanza

3 ore 12.00Giardiello riescea uscire dall'edificio e fugge in moto

4 ore 12.20Viene bloccatodai carabinieria Vimercate

25 km Percorsi

1 ore 11.00Claudio Giardiello, imputatoper bancarotta, entra in tribunalecon un tesserino falso, spara in un'aula della seconda sezione penale al terzo piano e colpisce tre persone

CentrocommercialeTorri Bianche

PALAZZODI GIUSTIZIA

via Freguglia

sezione fallimentare

il killer è entrato da quivia Manara

via S. Barnaba

corso di Porta Vittoria

GDS-CENTIMETRI

L’IDENTIKIT

L’omicida con tre milioni di debiti: «Volevo vendicarmi»1Tra immobiliari fallite e conti in rossoGiardiello si sentiva un perseguitato«Pensava che tutti volessero fregarlo»

«U na persona pacificae riservata», si sentedire tra i vicini di ca-

sa a Garbagnate, dove il killerdi Palazzo di Giustizia si eratrasferito nel 2012. Un uomo «che si presentava molto benema poi risultava ingestibile, pa-ranoide, pensava che tutti lovolessero fregare», fotografa il

suo ex avvocato, Valerio Mara-niello. Sono i due estremi del-l’identikit di Claudio Giardiel-lo, 57 anni, campano di Bene-vento trapiantato in Brianza.Giardiello aveva cercato di farefortuna costruendo case, tracui quella in cui aveva vissuto aBrugherio e dove risiedono an-cora l’ex moglie, Anna Siena e i

due figli, di 33 e 24 anni. «Maiavrei pensato che fosse così di-sperato», ammette la donna.

CRISI Giardiello era in tribuna-le per la bancarotta, avvenutanel 2008, dell’agenzia immobi-liare Magenta srl, di cui era so-cio di maggioranza (55%) eche doveva far fronte a 2,8 mi-lioni di passivo e 250 mila eurodi debito con l’erario. Nel 2006la società era ancora sana, poierano divampate le tensioni trai soci per la gestione di una par-te del denaro guadagnato dalla

costruzione di due palazzine aMilano. Denaro non dichiaratoal fisco. Le vittime sono colle-gate alla vicenda: il giudiceFernando Ciampi si sarebbe oc-cupato di uno dei molti rivolidel crac. Lorenzo Alberto Cla-ris Appiani, ex-legale del killer(«poi Giardiello aveva iniziatoa combinare disastri e lui avevasmesso di seguirlo», spiega unozio di Claris Appiani) era un te-stimone. La terza vittima èGiorgio Erba, coimputato as-sieme al killer. Giardiello, infi-ne, avrebbe cercato di uccidere

Massimo D’Anzuoni, un altrosuo socio. Feriti Stefano Verna,ex commercialista dell’aggres-sore e Davide Limongelli (nipo-te e socio). Ecco spiegata la fra-se che Giardiello avrebbe dettoai carabinieri: «Volevo vendi-carmi di chi mi ha rovinato».Ma la scia di sangue non fermasu Facebook la pagina «ClaudioGiardiello, criminale o eroe?».in cui una mano anonima scri-ve: «Quanti come lui sono vitti-me del sistema?».

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

� Due vittime di Giardiello: da sinistra il giudice Fernando Ciampi, 71 anni e l’avvocato Lorenzo Claris Appiani, 37 ANSA

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Page 40: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

40 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La Grecia saldaall’Fmi una ratada 450 milioniMa non basta1Resta il rischio default senza il via liberasulle riforme: dal 24 aprile casse vuote

Il premier greco Alexis Tsipras a Mosca con il patriarca ortodosso Kirill EPA

Elisabetta Esposito

D i buono c’è che ieri laGrecia ha sborsato 450milioni di euro per sal-

dare al Fondo Monetario Inter-nazionale la rata del prestito.La notizia è stata confermataanche dal direttore generaledell’istituto di Washington,Christine Lagarde, che sorri-dendo ha commentato: «Sì, horiavuto i miei soldi». Ma questonon significa che il rischio de-fault per Atene sia scongiurato.Anzi. La Grecia è consapevoleche senza nuovi aiuti il 24 apri-le le casse dello Stato sarannovuote e non potrà dunque pa-gare stipendi e pensioni. Bce,Ue e Fmi non sembrano peròintenzionate a garantire nuoviprestiti, se prima non sarà pre-sentato un valido piano di ri-forme. Secondo il quotidianodi Atene Kathimerini, Bruxel-les avrebbe dato a Tsipras ap-

pena sei giorni lavorativi per fornire adeguati provvedimen-ti su mercato del lavoro, priva-tizzazioni e pensioni. Ma ilportavoce della commissioneeuropea, Margaritis Schinas,smentisce: «Nessun nuovo ulti-matum, aspettiamo una lista diriforme completa, specifica econcordata con le istituzionientro la fine d’aprile». Il nuovoprimo ministro continua dun-que a trattare e da Mosca lan-cia proclami gonfi di ottimi-smo: «L’obiettivo del nostro go-verno è di restare nell’eurozo-na. Vogliamo chiudere unaccordo con l’Ue che sia di be-neficio per loro e per noi». Aproposito di Mosca, a chi diceche la Grecia stia cercando unamano in Russia, il ministro del-le finanze Yanis Varoufakis ri-sponde: «Dobbiamo esseremolto chiari: i temi relativi alsalvataggio devono essere af-frontati all’interno della fami-glia europea. Questo governo

non cerca una soluzione extra-europea ad un problema euro-peo». E sulla trattativa: «Sonofiducioso sul raggiungimentodi un accordo entro il 24 apri-le». Varoufakis è tornato poisulle privatizzazioni, confer-mando che «stiamo riavviandoil processo di privatizzazioniper fare un utilizzo razionaledegli asset pubblici».

BORSE FIDUCIOSE Qualcosacomunque è cambiato. La Bceha alzato di 1,2 miliardi di eurol’importo massimo che le ban-che greche possono prendere aprestito dal programma di pre-

stiti di emergenza, il fondo Ela(salito da 72 a 73,2 miliardi). Egli effetti della giornata di ieri,in ogni caso positiva per Atenesoprattutto per i 450 milioni ri-pagati al Fmi, si sono fatti sen-tire anche in Borsa, con chiusu-re in rialzo in tutta Europa.Sotto i riflettori la borsa greca,con Atene chiude con un+1,06%. L’indice Ftse Mib diMilano segna un +0,96% a23.803 punti, sui massimi diinizio 2010 con l’euforia che siè per gran parte concentratasul reparto banche, tutte in de-ciso rialzo, eccetto Mps.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

AD AMSTERDAMLA PROTESTADELLE LUCCIOLE� Un corteo colorato e provocatorio (foto Afp) ha attraversato il quartiere a luci rosse di Amsterdam: sono le prostitute (ma anche alcuni clienti) che protestano contro l’iniziativa del comune, che vuole chiudere le vetrine dalle quali le ragazze si offrono al pubblico. Le prostitute hanno consegnato una petizione alle autorità. Negli ultimi anni sono già state oscurate circa 155 vetrine su mezzo migliaio.

STORICO A MILANO

Trapianto di reneÈ una sconosciutaa salvare il malato1L’organo offertoda una donna: prima donazione “samaritana” nel nostro Paese

Francesco Rizzo

S i chiama “donazionesamaritana”: consistenel donare, gratuita-

mente, un organo destinatoa trapianti ma donarlo allacollettività, non a un parenteo a uno specifico malato chene abbiano bisogno. In Italiaè ammessa dal 2010 (e sola-mente per i reni) ma soltan-to ieri si è saputo del primotrapianto d’organo da “do-natore samaritano” nel no-stro Paese: è avvenuto a Mi-lano, a offrire un rene a unosconosciuto è stata una don-na. Il suo gesto, in un effettodomino, ha permesso altri cinque trapianti di reni, gra-zie al programma cross-over:se, tra donatore e ricevente,non c’è possibilità di trapian-to per differenza di grupposanguigno o incompatibilitàimmunologica, si cerca in-fatti, all’interno di un elenconazionale protetto dall’ano-nimato, una coppia con laquale scambiarsi vicende-volmente il donatore ade-guato. Ammessa negli Usa,in Olanda e in alcuni Paesiscandinavi, la “donazionesamaritana” è stata introdot-to in Italia proprio quandoemerse la disponibilità di trepersone a cedere gratuita-mente un rene, creando lapossibilità di aiutare alcunimalati.

DIBATTITO In realtà, questotipo di donazione che pren-de il nome dalla parabolaevangelica, suscita perples-sità proprio nel mondo cat-

tolico: «La via ordinaria dellamedicina deve passare attra-verso il prelievo degli organi dacadavere e non può aprirsi al-l’idea che si possano creare mu-tilazioni e situazioni patologi-che per rispondere alle esigen-ze di salute dei pazienti, crean-do un circolo vizioso eimproprio», osservava nel 2010il direttore del Centro di Ateneodi Bioetica dell’Università Cat-tolica, Adriano Pessina. Secon-do Lorenzo D’Avack, vicepresi-dente del Comitato nazionaledi bioetica (che cinque anni fa siespresse a favore di questa pra-tica) la “donazione samaritana”è invece «un’opportunità in piùa fronte della carenza di organida trapianto che si continua aregistrare» a patto che «il dona-tore abbia esattamente compre-so i rischi potenziali insiti nellapratica». E se è vero che in que-sto genere di interventi si devo-no assolutamente scongiurareaccordi commerciali, «anchenella donazione tra consangui-nei ci potrebbero essere rischirelativi a pressioni economicheo psico-fisiche». Intanto, secon-do il ministero della Salute, nel2014 sono aumentati i trapian-ti: 2.976 gli interventi eseguiti,135 in più rispetto al 2013.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il trapianto è avvenuto a Milano ANSA

� «Il governo non ha dubbi sulle sue qualità». Matteo Renzi conferma Gianni De Gennaro presidente di Finmeccanica ma capo della polizia durante le violenze del G8 del 2001. Costate all’Italia la condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo. Ma il presidente del Pd Matteo Orfini insiste: «Serve un cambiamento».

A CAPO DI FINMECCANICA

Violenze alla Diaz«Fiducia» di Renziper De Gennaro

� Renzi ha deciso: sarà l’economista Claudio De Vincenti il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, a partire da quello di oggi sul Def. Romano, 66 anni, De Vincenti — molto vicino a Pier Luigi Bersani — prende il posto di Graziano Delrio. Finora viceministro dello Sviluppo economico, fa parte della squadra di governo già dai tempi di Monti e Letta ed era stato in passato consulente economico per i governi D’Alema e Amato. Professore di economia politica alla Sapienza, De Vincenti è anche autore di diversepubblicazioni scientifiche: la prima aveva per oggetto Marx e Sraffa. A capo dell’amministrazione di Palazzo Chigi, Renzi ha voluto il capo dipartimento dei rapporti con il Parlamento Paolo Aquilanti.

SCELTO IL NUOVO SOTTOSEGRETARIO

Claudio De Vincenzi, 66 anni, era già nei governi Monti e Letta ANSA

Sarà l’economista De Vincenzia prendere il posto di Delrio

Ali Khamenei ha 75 anni EPA

� La giustizia indiana ha concesso al fuciliere di Marina Massimiliano Latorre di continua-re a curarsi in Italia fino al 15 luglio. Il marò, accusato con Salvatore Girone di aver ucciso il 15 febbraio 2012 due pescatori indiani scambiati per pirati, si sta riprendendo dall’intervento al cuore subito il 5 gennaio scorso. Girone si trova invece ancora in

India. «Un sollievo temporaneo», dice Paola Moschetti, compagna di Latorre. Ma anche un segnale positivo alla luce della trattative tra Italia e India: il governo di Nuova Delhi, infatti, non si è opposto alla decisione.

VIA LIBERA DELL’INDIA

Marò: Latorresi curerà in Italiafino al 15 luglio

Massimiliano Latorre, 47 anni

� L’Iran non sottoscriverà l’accordo con gli Usa e altri cinque grandi Paesi sul controllo del programma nucleare «se le sanzioni economiche non saranno annullate il giorno stesso»: lo hanno annunciato la “guida suprema”, Ali Khamenei e il presidente iraniano Hassan Rouhani. La storica intesa era stata raggiunta il 2 aprile e dovrebbe essere finalizzata entro il 30 giugno ma ora è a rischio: i Paesi coinvolti nell’accordo con Teheran intendono infatti sospendere o ridurre in modo graduale la sanzioni, che negli anni sono state imposte dalla comunità internazionale allo scopo di impedire lo sviluppo militaredel programma nucleare di Teheran. In serata, la risposta di Washington: «Le sanzioni nei confronti dell’Iran saranno revocate gradualmente, man mano che l’accordo sul nucleare sarà applicato».

LA CONDIZIONE IMPOSTA DA ALI KHAMENEI

Accordo sul nucleare, l’Iran avvisa«Subito via le sanzioni economiche»

NOTIZIE TASCABILI

� Dicono di appartenere allo Stato islamico gli hacker che mercoledì notte hanno attaccato il canale francese TV5 Monde, i suoi programmi diffusi in 200 Paesi del mondo, il sito Internet, le pagine Facebook e Twitter. Il ritorno alla normalità richiederà alcuni giorni. Prudente la polizia sulla rivendicazione: potrebbe essere l’azione di mitomani.

ATTACCO ANCHE ONLINE

Gli hacker dell’Isis bloccano i canali di una tv francese

� Un altro sindaco in manette. Ieri è finito ai domiciliari Fabio Silvagni, il primo cittadino di Marino, comune dei Castelli romani, eletto nel centrodestra. L’accusa è corruzione e peculato: avrebbe preso 5 mila euro sotto- banco come sponsorizzazione della celebre Sagra dell’uva e fatto assumere 20 persone in cambio di permessi per costruire.

ANCORA CORRUZIONE

Marino, mazzette alla Sagra dell’uvaFermato il sindaco

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Page 41: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

41VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL CARTONE«I GRIFFIN»

LA FAMIGLIAPIÙ SCORRETTAD'AMERICA

Frutto della fantasia di Seth MacFarlane (di cui in giugnoal cinema vedremo «Ted 2»), un cartone animato altamente “corrosivo” che trasforma la famiglia-tipo da sitcom americana nella protagonista di brevi commedie politicamente (molto) scorrette. Nella puntata di stasera, Peter e i suoi traslocano in campagna per sfuggire alla criminalità e si trasformano in produttori di anfetamine.DA VEDERE STASERA ALLE 00.15 SU ITALIA 1

Stamattina darete il meglio. Dalle 14 impicci e malumore potrebbero determinare uno stop. Un po’ rompizebedei, siete, pure during the fornication.

21/3 - 20/4ARIETE

6

Meglio la mattina per lavoro, impegni, sport. Poi, dal primo pomeriggio potreste appassire come una cipolla nel soffritto. Pure suinamente.

23/9 - 22/10BILANCIA

6

Stamattina non sbuffate, non sclerate, non abbiate l’umore nero Belfagor: dal pomeriggio starete meglio. Ok lavoro, colloqui e happy hour suinerrimi.

21/4 - 20/5TORO

6 +

Mattinata idonea a produrre, pianificare, allacciare e coltivare contatti. Pomeriggio ok per lavoro, divertimenti e fusioni fornicatorie.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7,5

Niente ansie né propositi di gettare alle tigri la gente che vi stressa: la giornata affatica, ma dovete portare a casa i risultati. Sudombelico riottoso.

21/5 - 21/6GEMELLI

5,5

Nonostante gli sbalzi d’umore mattutini, la vostra giornata dovrebbe filare liscia e ricca di input appaganti. Ok sport, lavoro, amore e impegno suino.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7

Potreste risultare simpatici come un esantema sui glutei, oggi. Evitate pedanterie, tirannie, indolenza. Pure (anzi, soprattutto) nelle suine intimità.

22/6 - 22/7CANCRO

5,5

Mattinata sfigopendula e di risultati stentatini. Dalle ore 14 rifiorirete come i nasturzi, raccogliendo consensi. Pure fornicatori, forse.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6,5

Mattinata ok per tutto, poi potreste anche essere venduti al posto del valium: fareste lo stesso effetto. Fornicazione pignola, non molto ben riuscita.

23/7 - 23/8LEONE

6

La mattina vi vede con l’umore in bolla, oltre che forti dell’aiuto e dell’affetto di molte persone. Nel pomeriggio non fate gli sfigati, fate i suini: converrà.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6 +

Casa, lavoro, affetti potrebbero urticarvi gli zebedei. Dalle ore 14 vi ripiglierete, in ogni ambito e in ogni angolo dell’anima. Exploit sudombelicali.

24/8 - 22/9VERGINE

6

Mattinata lavorativa stanca e sbilenca: forse siete un cicinìn demotivati, tesi, obbligati. Don’t divor everybody. Pomeriggio più brioso, suinally too.

20/2 - 20/3PESCI

6 +

LO SPORT IN TVCONSIGLI

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Cesare Cremonini, 35 anni, ha esordito nei Lùnapop. L’ultimo album live risale al 2006

Cremonini gioca gli assi«Fermo il tempo in 3 cd»1Il cantautore ci ha fatto entrare nei suo studi di Bologna:«Mi sento più maturo e ora torno con un disco live e un tour»

Daniele VairaINVIATO A BOLOGNA

@danvaira

S edici anni fa svoltava ed entrava nel club diquelli che hanno superato il milione di copie.Era il 1999 e Cesare Cremonini con i Lùnapop

diventava un nuovo fenomeno musicale con l’albumSquerez. Ora a 35 anni il suo sguardo si è fatto piùpacato, le parole sono dosate e appoggiate, ma le sfidenon sono finite. «Sto attraversando la mia nuova ado-lescenza. Ho un’età in cui ho la consapevolezza percapire le cose, ma anche per provare nuove strade ebuttarti», ci dice mentre coccola con lo sguardo lo stu-dio di registrazione a Casalecchio, alle porte di Bolo-gna, una sicurezza che non lo ha mai abbandonatodurante la sua carriera nemmeno ora che potrebbelavorare pure dentro casa. La nuova sfida è un albumin uscita il 26 maggio, Più che logico (live): 3 cd, 22canzoni registrate dal vivo e 4 inediti. Il suo buttarsi èanche il riproporre un tour che (ri)partirà dal 23 otto-bre a Torino. La città in cui ha registrato le tracce delsuo prossimo lavoro. «Nei miei concerti ci saranno unallestimento e luci diversi e una scaletta rivoluziona-ta», preannuncia.

LE PAROLE Da quando scriveva i brani sui banchisgangherati di scuola la musica ha subito una rivolu-zione, Spotify, iTunes, YouTube, il crollo dei cd. «Ora ildifficile non è far entrare le canzoni nelle case, è riu-scire a fare sì che la gente si muova dalla poltrona pervenire ai concerti». Una cosa, però, nella sua vita èrimasta costante: l’amore per la scrittura. «Non sono

un cantante, non lo sono mai stato. Sono uno scritto-re. E ho sempre cercato di unire il mio bisogno artisti-co, la mia necessità di poesia con un vestito che, però,fosse fruibile». E lo ha fatto anche con i 4 brani inediti.«Hanno le spalle larghe, raccontano un mondo, nonsono legati all’album». E sono variegati. Si spazia dal-la freschezza di Buon viaggio, alla ballata romanticaQuasi quasi, a quello che si candida a diventare tor-

mentone dell’estate Lost inthe weekend.

VARIARE C’è anche spazioper lo sport con la canzone46. L’ho scritta per il mioamico Valentino Rossi. È l’in-no della sua scuderia, il Te-am VR46. I motociclisti sonodegli eroi, potrei scrivere unalbum solo seguendo il Mo-tomondiale». La musica diCremonini è fatta di condivi-sioni e di sinergie. Che po-

trebbero riguardare anche il calcio ed il Bologna, dicui è un grande tifoso. «Il presidente Tacopina mi hachiesto di scrivere l’inno della squadra — ci confida—. Sento la pressione, non è una cosa che posso scri-vere a tavolino». Tra le sue esperienze anche quella diessere stato direttore per un giorno di un quotidiano.«Vorrei intervistare Renzi, mi affascina perché ha po-chi più anni di me e ho già pronta la prima domanda.Gli chiederei come vive la paura di una così granderesponsabilità». Paura, Cremonini proprio sembranon averla.

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Cesare Cremonini abbraccia Valentino Rossi e il suo amico storico «Uccio». Il cantante ha scritto l’inno del Team VR46.

� Dopo Parigi per il «Codice Da Vinci» e Roma per «Angeli e Demoni», il regista premio Oscar Ron Howard sta studiando via dopo via, ponte dopo ponte Firenze, dove sta per iniziare le riprese di «Inferno», anche questo tratto da un bestseller di Dan Brown e anche questo con Tom Hanks protagonista. Soltanto ieri il regista di «Apollo 13» e «A Beautiful Mind» ha visitato piazza della Signoria, Uffizi e Giardino di Boboli, tutti sopralluoghi per catturare l’essenza della città e mostrarla al meglio sul grande schermo. Ma Howard, professionista esemplare, è anche noto per non prendersi troppo sul serio. Così ieri ha twittato: «Andando in giro per Firenze ho fatto una veloce sosta per vedere il David. Ho notato che c’è un lato che attira maggiormente i turisti...»,postando anche una foto del fondoschiena della famosissima scultura di Michelangelo. Il regista era già stato a Firenze lo scorso ottobre per una prima visita ad alcune location per le riprese che inizierannocirca a metà maggio. In quell’occasione aveva anche incontrato il sindaco DarioNardella che gli aveva mostrato alcuni degli spazi più suggestivi di Palazzo Vecchio. E oggi nel capoluogo toscano arriveranno tanti aspiranti attori: la produzione di «Inferno» cerca infatti comparse per il film e ha convocato tutti oggi e domani in piazza Madonna Della Neve alle Murate per i provini. Ci sarà anche Ron?

LE RIPRESE A MAGGIO

Ron Howarda Firenzeper «Inferno»

Il regista Ron Howard, 61 anni

A MILANO

Nuova “casa” tra i grattacieli per Samsung

Il taglio del nastro della sede Samsung ANSA

L a “smart city” milanese si estende e cosìtra i grattacieli di Porta Nuova prendeposto anche il Samsung Discrict, che poi

sarebbe la nuova sede della multinazionalecoreana detentrice di un quarto del mercatodell’elettronica di consumo nazionale. Si in-sediano nel Diamantino (uno dei palazzi tut-to vetri sorti in questa zona) non solo uffici,ma anche uno showroom e un auditorium-arena molto hi-tech aperto alla città e a chi nefaccia richiesta per incontri e presentazioni.«Questo edificio sarà al servizio della colletti-vità. Un intento che diventa ancora più im-portante nell’anno in cui Milano ospita Expo2015» ha detto Carlo Barlocco, a capo diSamsung Italia. Un’inaugurazione, quella diieri, che ha visto la presenza del presidentedella Regione Lombardia Roberto Maroni, diquello del Coni Giovanni Malagò (di cui Sam-sung è sponsor), del direttore generale diExpo Piero Galli, dell’a.d. di Rcs Pietro ScottJovane e di quello della Juventus Beppe Ma-rotta. Nel palazzo di otto piani lavoreranno700 persone, mentre lo showroom sarà an-che una “smart home”, dove testare la casaconnessa e l’Internet delle cose.

m.a.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli immigrati a tutta pastaIl 45% la mangia 4 giorni su 7

� È la pasta il vero strumento d’integrazione. L’83% dei “nuovi italiani”, infatti, la consuma con regolarità (con punte dell’89% tra chi arriva dall’Est Europa). Parliamo di 4,5 milioni di persone che con le loro abitudini alimentari mantengono costanti i consumi nazionali (26 kg pro capite all’anno). A certificare la prevalenza della pasta è una ricerca Doxa per Etnocom. Il 45% degli immigrati la mangia 4 volte a settimana, preferen- dola a riso e cous cous. «Il 70% sceglie i marchi noti: è una forma identitaria, un modo per sentirsi più italiani» dice Riccardo Felicetti di Aidepi, l’Associazione industriali del dolce e della pasta.

CESARE CREMONINICANTAUTORE

MI PIACE LO SPORT,I MOTOCICLISTI SONO

DEGLI EROI. AMOIL BOLOGNA, SPERO

DI SCRIVERNE L’INNO

MI SENTO UN PO’ SCRITTORE,

HO BISOGNO ANCHEDI POESIA INSIEME

ALLA MUSICA

Page 42: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

42 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 43: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

43VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La vera piadinacercatela nei chioschi1Ora la specialità romagnola ha l’Igpma non è tutta uguale. Ecco tre indirizzi speciali

Giorgia Cannarella

I l 4 novembre dello scorsoanno la piadina romagnolaha ottenuto l’Igp. La noti-

zia è stata salutata con entusia-smo da alcuni e con indigna-zione da (molti) altri. «L’Igp tu-tela di fatto solo la piadina in-dustriale. Infatti è stataproposta da aziende che neproducono 200.000 al giorno.Il disciplinare ha introdottouna differenziazione, inin-fluente, solo dopo le nostrecontestazioni» spiega Gianpie-ro Giordani di Slow Food eConfesercenti. «La vera piadi-na invece si fa in maniera ma-nuale ogni giorno, utilizzandoprodotti e farine locali». Secon-do il disciplinare, invece, i di-schi di pasta possono esserepreparati con macchine indu-striali anche senza ingredientidel territorio, e imbustati per lagrande distribuzione: tutt’altracosa rispetto a quanto accadenei chioschi più autentici, cheda generazioni portano avantiuna storia di manualità e pas-sione. Ve ne presentiamo tre.

NUD E CRUD Aperta quattro an-ni e mezzo fa da Giuliano Can-

zian, un piemontese «natura-lizzato» romagnolo e SergioGnassi, un riminese DOC cheha barattato una carriera di av-vocato con la piadina, senzarimpianti. «Da quando ero pic-colo ho sempre visto fare la pia-dina in casa - racconta - Volevouna piadineria dove si usasserosolo ingredienti locali». Nellafarcitura e nell’impasto: daNud e Crud (via Tiberio 27/29,Rimini) usano l’unico struttocertificato di mora romagnolae farine a km 0. La piadina èquella tradizionale riminese,bassa e dal diametro ampio(20-25 cm), ma qui non si vaper un classico «squacqueronee rucola»: c’è la piadina con isardoncini freschi dell’Adriati-co, quella con nero di seppia emazzancolle, o il Pid Burger dimora romagnola e chianina.

RUGGERO E GEMMA Ma le pia-dinerie tradizionali - quelle deichioschi, sedie di plastica, om-brelloni e gazebo - ancora esi-stono (e resistono). Come aMercato Saraceno (via Pertini1), neanche 6000 abitanti, inprovincia di Forlì-Cesena. Rug-gero Balzani l’ha aperto nel1997, mettendo a frutto quelloche gli aveva insegnato la ma-dre Teresina. «Negli anni Set-tanta faceva piadine di fianco auna sala da ballo, in una speciedi sgabuzzino». Le ricette piùfamose? Crescioni zucca e pa-tate e con erbe miste. Il gazeboè vicino all’E45 e i clienti fissi,che passano ogni volta che so-no in viaggio, vengono dallaRomagna come dal Lazio. Qui

la piadina è quella del cese-nate, più spessa e dal diame-tro più piccolo: farina 0,strutto, bicarbonato sale eacqua. «Il nostro segreto?Fare tutto a mano ogni mat-tina. Appena cotta è unabomba».

LA MIA PIADINA ACQUA EFARINA Il gazebo di Dona-tella Ricci è sulla vecchia viaEmilia, a pochi passi dalcentro di Cesena (viale Mar-coni 300). Molti portano lepiadine a casa. «Le mettosottovuoto» spiega Donatel-la «Ma la mia piadina nonha niente a che vedere conquella industriale protettadall’Igp. E perfino gli stra-nieri riconoscono la diffe-renza e cercano l’artigiana-lità». Aperto 20 anni fa, ilchiosco è riuscito ad ade-guarsi perfettamente a tem-pi e tendenze: propone an-che piadine all’olio d’oliva,vegetarian o vegan friendly,usa farine certificate bio difarro o kamut. Ma la veraspecialità è la piadina dolce.Donatella ha recuperatoun’antica tradizione dellecolline romagnole. «Un im-pasto di farina, uovo, lievi-to, anice, burro e zuccherocotto molto lentamente sul-la piastra: non c’erano soldiper altri dolci». Come si far-cisce? Mele, marmellata,ma anche salame. Anche sequest’ultimo abbinamentonon ha ancora incontrato ilfavore dei clienti.

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VIOLA EXTRA DRY TRERÈPROFUMI DI ROMAGNA

S ulle colline del Faentino, in pienaterra di Romagna c’è l’aziendaguidata dalla passione travolgente

di Morena Trerè e del figlio Massimiliano. Si chiama Trerè, appunto, e dai primi Anni ‘60 (la fondò il padre di Morena) produce i vini tipici della regione: Sangiovese, Albana e Trebbiano. Da tempo però propone deglispumanti (metodo Martinetti) freschi e profumati che si accompagnano alla grande con ogni tipo di piadina.

Noi vi consigliamo il «Viola» extra-dry, frutto delle uve autoctone di Longanesi. Di color rosa acceso e luminoso ha profumi puliti e netti di melograno e frutti di bosco. Un «naso» floreale con finale minerale. Al gusto è fine e piacevole, con richiami di frutti rossi e note fresche e una sensazione cremosa e fresca che conquista.

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SI ABBINA CONPIADINA, CRUDO,

SQUAQQUERONE E RUCOLA

DEGUSTARE ASCOLTANDOFAIT NO MORE

«EASY»

IL VOTO

86/100RAPPORTO QUALITÀ PREZZO

BUONO�����

� (mic) La Stevia, estratta dalle foglie di una pianta sudamericana, non è ancora molto conosciuta ma è l’alternativa più interessante allo zucchero. Però ha un potere dolcificante 200 volte superiore per questo le aziende la «tagliano» per facilitare il dosaggio. Truvia mescola Stevia con aromi e eritritolo, un dolcificante meno «potente» estratto dalla frutta. Provato nel caffè, nello yogurt e sulle fragole ha un sapore neutro. E zero calorie.� www.eridaniaitalia.it

IL DOLCIFICANTE

Un cucchiaino di Steviaper caffè e fragole

TRUVIADOLCIFICANTE ABASE DI STEVIA

150 GRAMMI A 3,99DA ESSELUNGA

N el bresciano il capulì si trova facil-mente nei mercati a partire da feb-braio. Tradizionalmente si usa co-

me primizia per arricchire le insalate, maè gradevole anche cotto. Personalmenteperò consiglio di non bollirlo e di punta-re su cotture brevi. La verdura deve infat-ti rimanere croccante per mantenere sa-pore e proprietà. E’ perfetta come ac-compagnamento alle carni, per esempiouna tagliata o un filetto. Il capulì va puli-to, saltato rapidamente in padella con unpo’ di olio e sfumato con aceto di lampo-ni. Vi consiglio però di provarlo anche ac-costato al pesce, un’insalatina conditacon una vinaigrette fatta con olio, aceto emiele e ricoperta di nocciole tostate e tri-tate.

Il consiglio

SOSTIENE LO CHEFdi FABIOABBATTISTA

IL MIO RISOTTO: CAPULÌE GEL DI FRANCIACORTA

Fabio Abbattista, 37 anni, pugliese, è lo chef del Leone Felice, il ristorante del resort L’Albereta a Erbusco (Brescia). I suoi piatti sono creativi ma rassicuranti perché affondano nella tradizione italiana, in goloso equilibrio tra Puglia e Pianura Padana.

I l capulì è un’insalatina molto popolare nel bresciano dove è conosciuta anche come radicchio

primaverile. Cresce a grumolo, piccole rosette verdi e rosse che vengono estratte con il coltello assieme alla parte iniziale della radice. Erba spontanea, oggi viene anche coltivata. Somiglia al radicchio ma ha un sapore più delicato, meno amaro, anzi con una nota dolce. Io lo uso per un risotto con il Franciacorta. Il procedimento, sino alla mantecatura, è classico perché faccio tostare il riso, lo sfumo con il Franciacorta Rosè e lo faccio arrivare a cottura. La mantecatura è fatta con robiola di capra e burro nocciola (cioè burro fatto fondere, filtrato e scaldato fino a fargli assumere un colore nocciola). A quel punto stendo il risotto e lo copro con un gel fatto con Bellavista Rosè. Il procedimento è semplice: il vino va fatto appena bollire e poi addensare con l’agar agar. Il capulì arriva alla fine. Condisco le foglioline con olio di nocciola, le faccio riscaldare leggermente con la salamandra, giusto per ammorbidirle, e le metto sopra il gel.

VIOLA, Spumante Extra-Dry, azienda Trerè, Faenza (Ravenna). www.trere.com. UVE: Longanesi 100%. PREZZO: circa 12 euro.

SORSEGGIANDOdi LUCAGARDINI

GAZZA GOLOSA 1 Ora tu sei, Minestra, de’ versi miei l’ oggetto, / E dir di abbominarti mi apporta un gran diletto.Giacomo Leopardi (poeta, 1798-1837 da Contro la minestra)

Pagina a cura diPier Bergonzi

e Daniele Miccione

� 1. La piadina nero di seppia e mazzancolle di Nud e Crud a Rimini; 2. Il gazebo di Donatella Ricci sulla vecchia via Emilia dove si fanno anche piadine vegane; 3. Ruggero e Gemma a Mercato Saraceno

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IL LIBRO

Ecco il manuale dei «golosi»Quando il cibo vale il viaggio1Roberto Perrone ha raccolto per Mondadori sei anni di articoli sui nostri «tesori»

P otete leggerlo come un li-bro di consigli su ristoran-ti, cuochi, cibi e vini, oppu-

re come uno straordinario viag-gio attraverso il Bello del NostroPaese. Il «Manuale del viaggiato-re goloso» di Roberto Perrone(Mondadori, 9,90 euro) è natu-ralmente l’una e l’altra cosa.

Roberto è un collega «ligure discoglio» che ha seguito gli ultimi30 anni di grande sport e gastro-nomia (prima per il Giornale epoi per il Corriere della Sera). In

questo libro ha raccolto i suoi ar-ticoli di viaggi e cucina pubblica-ti sul Corrierone dal 2009 al2014. Un lungo cammino tra ciòche gli è piaciuto raccontando le«fissazioni di viaggiatore golosoe alcune osservazioni sugli atteg-giamenti colti nei ristoranti du-rante anni di scorribande...». Nel«Decalogo del viaggiatore golo-so» che apre il libro, Perrone sin-tetizza alla grande la nuova fun-zione del ristorante di qualità, di-ventato «come una città d’arte, unevento, una fiera, un incontro...».Un grande chef o un indirizzogiusto valgono il viaggio.

Roberto ci offre delle dritte an-

che per lo spirito che dovremmoavere (e dovrebbero avere i ri-storatori) perché il viaggio sia atutti gli effetti un’emozione. «Iltempo fugge solo per chi lo inse-gue... la presenza del cuoco nonè essenziale, però aiuta... il me-nu logora chi non ha spiritod’avventura...».

Questo manuale vi può guidare,passo dopo passo, attraversotutte le cucine e le culture d’Ita-la. La peregrinazione cominciadalla «sua» Liguria, tra i carrug-gi alla ricerca della focaccia per-fetta. Ma potreste aprire a casouna qualsiasi delle pagine perscoprire che varrebbe la pena diseguire le tracce lasciate da Ro-berto Perrone. Noi vi assicuria-mo che vi troverete a seguireconsigli preziosi e di specchiataonestà intellettuale. Non è poco.

p.ber.

� A meno di un mese dal via dell’Expo scende in campo la squadra di WineMI, il buon bere a Milano.Gli 11 titolari sono 5 storiche enoteche della città (La Cantina di Franco, Cantine Isola, Enoteca EnoClub, Enoteca Ronchi, Radrizzani Drogheria Enoteca) e cinque produttori di qualità che rappresentano un po’ tutta la grande enologia italiana (Bellavista, Cerretto, Col d’Orcia, Masi Agricola, Rocca delle Macie e Tasca d’Almerita).In sintonia con il tema centrale di Expo «Nutrire il Pianeta, Energia per la vita», il WineMi può diventare il perfetto «Fuori

Expo»per conoscere e degustare alcuni dei nostri migliori vini attraverso una serie di eventi che verranno organizzati nelle 5 enoteche. Il programma e i dettagli dell’iniziativa li trovate su www.winemi.it

L’INIZIATIVA

Cinque enoteche e 6 produttoriLanciano «WineMi» in chiave Expo

ll logo di WineMiLa copertina del libro di Perrone

Page 44: La Gazzetta dello Sport (04-10-2015)

44 VENERDÌ 10 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT