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Successo per Parma Camp: lo speakers corner delle idee Molti giovani hanno portato la loro idea vincente davanti a un pubblico numeroso La visita al Prefetto per far presente la grave situazione Consegnate simbolica- mente le chiavi delle imprese che nel 2012 hanno chiuso l’attività Anno XXXVI - n.60 del 27/05/2013. Quotidiano Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigia- nato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211 copia: € 1,50 - stampa: Rindi - con I.R. PARMA MAGGIO 2013 B8170513 Così non possiamo più andare avanti! Il forte richiamo delle Associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia nel corso della partecipata manifestazione del 6 maggio FOCUS ZOOM L’IMPRESA DEL MESE Royal: l’esempio vincente di una impresa di servizio Nell’assemblaggio di componenti elettriche e meccaniche c’è il core business dell’azienda

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Io l'impresa Parma - numero di maggio 2013

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Successo per Parma Camp: lo speakers corner delle idee Molti giovani hanno portato la loro idea vincente davanti a un pubblico numeroso

La visita al Prefetto per far presente la grave situazione Consegnate simbolica-mente le chiavi delle imprese che nel 2012 hanno chiuso l’attività

Anno XXXVI - n.60 del 27/05/2013. QuotidianoPoste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigia-nato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 BolognaTel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211copia: € 1,50 - stampa: Rindi - con I.R.

PARMAMAGGIO 2013

B8170513

Così non possiamo più andare avanti!Il forte richiamo delle Associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia nel corso della partecipata manifestazione del 6 maggio

focus zoom L’impresa deL mese

Royal: l’esempio vincente di unaimpresa di servizioNell’assemblaggio di componenti elettriche e meccaniche c’è il core business dell’azienda

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EDITORIALE

La recessione che stiamo vivendo è diventata più profonda e lunga di quelle

del secolo scorso, avendo superato di gran lunga quella del 1929. Allora furono

sufficienti sei anni per ripristinare i valori di prodotto pre-crisi, oggi, secondo le

previsioni, non saranno sufficienti dieci anni.

Il fattore che avvita la situazione odierna, di fatto saldando in un unico episodio

le recessioni del 2008-09 e del 2011-12, è il passaggio senza soluzione di con-

tinuità fra la componente esterna, lo shock finanziario internazionale, e quella

domestica generata dallo shock fiscale legato alla grande restrizione del bilancio pubblico. L’elemen-

to di massima criticità sta ora diventando l’occupazione dove si contrappongono due spinte di segno

opposto: da una parte le imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, che ritengono la recessione

determinata da fattori esogeni e quindi, in attesa di un miglioramento del clima congiunturale, hanno

cercato in ogni modo di preservare i posti di lavoro; dall’altra parte, l’esigenza di avviare processi di ri-

strutturazione ed efficientamento delle produzioni, che diviene più pressante al prolungarsi della crisi. Le

previsioni ufficiali delineano un percorso di uscita dalla recessione con bassi tassi di crescita, insufficienti

a recuperare i livelli di prodotto pre-crisi. Questo è lo scenario, per superare il quale, Rete Imprese Italia

nel corso della propria Assembla Annuale ha rivolto al Presidente del Consiglio e del nuovo Governo una

accorato appello. Una richiesta esigente e severa di cambiamento, i cui contenuti sono sintetizzati nel

documento illustrato nel corso dell’Assemblea, a supporto del quale sono state raccolte in pochi giorni,

oltre 200.000 mila firme a livello nazionale. Un manifesto e un documento che avevano un titolo semplice

e chiaro: “Adesso tocca a voi”. Tocca a voi, rappresentanti della politica e di Governo perché le imprese da

sole non ce la fanno più. Perché le imprese hanno perso la pazienza e occorre che non gli si faccia perdere

anche la speranza. Perché occorre invertire la rotta e creare le condizioni affinchè si torni ad investire, nel

pubblico e nel privato, perchè non si può pensare alla crescita senza investimenti, perchè senza crescita

non c’è futuro, non c’è occupazione ne coesione sociale e territoriale e non c’è neppure risanamento

strutturale della finanza pubblica. Se ne traggano tutte le conseguenze; conseguenze che sono stret-

tamente collegate con le quattro priorità che da tempo il mondo delle imprese sta evidenziando: fisco,

credito, semplificazione, lavoro. Priorità alle quali a livello locale, nella giornata di mobilitazione unitaria

in piazza dello scorso 6 Maggio, abbiamo aggiunto anche: lotta all’abusivismo e all’illegalità, tassazione

locale e sensibilizzazione contro la concessione di Concordati preventivi troppo facili. Sappiamo bene che

in queste rivendicazioni non vi è nulla di nuovo, che ormai per qualcuno sono diventate una specie di

litania che rischia di continuare a passare inascoltata. Purtroppo, fino ad ora, non vi è stato effettivamente

nulla di nuovo, in particolare negli interlocutori Istituzionali che avrebbero dovuto darci risposte e costru-

ire proposte. Purtroppo continuiamo a sentire le solite parole d’ordine di chi pensa più alla conservazione

che a prendere decisioni che riaccendano la luce della speranza nel futuro, che ci facciano vedere la luce

infondo al tunnel. GAME OVER: Noi non vogliamo rassegnarci all’idea che il gioco sia finito, Voi fateci vede-

re che la vera partita incomincia ora. La giocheremo insieme

Gualtiero Ghirardi - Presidente Provinciale

Primo PianoGame Over. Le Associazioni scendono in Piazza

focusIl Prefetto: le difficoltà vanno superate insieme

newsAnche a Parma è recessioneConvocata l’Assemblea Elettiva di CNA Parma L’equivoco dei pagamenti dalle PPAARipristinato il SISTRI Impara ad intraprendere

zoom il successo di ParmaCamp

servizila PEC obbligatoria

credito L’andamento dei tassi

L’imPresa deL mese Royal Srl

agenda Il libro

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Anno XXXVI - n.60 del 27/05/2013 QuotidianoPoste Italiane s.p.a. - Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Po - Dir. Resp. C. Di Gleria - Reg. Trib. BO n° 4686 del 23/11/78 - Dir. e Amm.: soc. Editoriale Artigia-nato e Piccola Impresa dell’Emilia R. Via Rimini,7 - 40128 Bologna - Tel. 051.2133100 - Parma - Via Spezia, 52/a - Tel. 0521.227211Comitato di RedazionePer CNA: Domenico Capitelli, Maura Marmiroli, Andrea MareschiGiornalisti: Fabrizio Furlotti, Erika [email protected] grafico e impaginazione: Edicta edizioniPer la pubblicità:[email protected] - 0521.227211CNA Parma - Via Spezia 52/a0521.227211 - www.cnaparma.it

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pRImO pIAnOLe associazioni provinciali aderenti a rete imprese italia sono scese in Piazza per sensibilizzare la politica, centrale e locale, su una situazione non più sostenibile

Così non possiamo andare avanti

Riduzione della pressione fiscale, una decisa azione di semplificazione normativa e amministrativa,favorire l’accesso al credito e sostegno al mercato del lavoro, sono stati gli argomenti trattati dai relatori.

ame Over. Il gioco è finito. Lo scorso 6 maggio le Associa-zioni delle PMI che a Parma

fanno riferimento a Rete Imprese Italia sono scese in piazza per sensibilizzare la politica, locale e centrale, i cittadini, l’opinione pubblica in generale, che così non si può più andare avanti. Quella che è definita, spesso quando fa comodo, la spina dorsale dell’economia italiana, quella che da sempre ha garantito i maggiori margini di occupazione, quella che svolge in molteplici sensi una vera e propria funzione sociale, vale a dire la piccola e media impresa, del commercio o dell’artigianato, oggi in Italia, e a Parma, non è più in grado di andare avanti. Lo hanno detto a chiare lettere i presidenti di CNA Parma, Apla Confartigianato, Ascom Confcommercio e Confesercenti Parma, davanti a circa quattrocento imprenditori, scesi in Piazza Garibaldi, senza tanti giri di parole o slogan pre-fabbricati, ma con dati e documentazioni alla mano. Ciascuno ha preso in esame un argo-mento, tra quelli che Rete Imprese Italia ha inserito nel documento che è stato sottoposto al neo Presidente del Con-siglio in occasione dell’Assemblea del 9 maggio, ma riproponendolo anche sul piano locale: la pressione fiscale, la semplificazione della macchina dello Stato, il credito, il lavoro. Argomenti che hanno attirato l’attenzione non solo degli “addetti ai lavori“, ma anche di numerosi passanti che si sono soffer-mati, perché interessati dagli argomenti trattati dagli oratori, nonché degli organi di informazione.

Di fianco al piccolo palco di Piazza Gari-baldi, dal quale hanno parlato i quattro presidenti, sotto un gazebo, sono state raccolte le firme a sostegno del docu-mento di Rete Imprese Italia. Al termine degli interventi, il programma della giornata è proseguito secondo la scaletta prevista, quando una delegazione, in rappresentanza delle quattro Associa-zioni di categoria, si è recata a Palazzo Rangoni, sede della Prefettura. Obiettivo, quello di illustrare alla massima autorità rappresentante dello Stato sul territorio, il Prefetto Dott. Luigi Viana, la situazione contingente per quanto riguarda la no-

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stra provincia nonché esporre le istanze più urgenti e sentite in questo momento di difficoltà. A sottolineare il momento drammatico, la delegazione ha simbo-licamente consegnato al Prefetto, Dott. Viana, una serie di chiavi, a significare i negozi che hanno chiuso le saracine-sche a causa della crisi, e alcuni caschi di protezione, a significare il pressoché assoluto fermo delle aziende edili. Il primo intervento è stato quello di Ugo Margini. Presidente di Ascom Parma, Confcommercio Imprese per l’Italia, che ha preso in esame

LA PRESSIONE FISCALE E LE IMPOSTE LOCALI

“Apro l’importante iniziativa di oggi che vede le Associazioni del commercio, del turismo, dei servizi e dell’artigianato uni-te per scendere in piazza e dire BASTA! Saluto i miei colleghi Leonardo Cassinelli Presidente Confartigianato Apla, Gual-tiero Ghirardi, Presidente Cna e Corrado Testa, Presidente Confesercenti.E ringrazio tutti gli intervenuti oggi a questa significativa manifestazione che

vuole lanciare un grido d’allarme e co-stringere la politica e le istituzioni locali a fare una riflessione vera e nuova sul ruolo che le stesse possono avere per la ripartenza del nostro Paese e del nostro territorio.

I dati, purtroppo, confermano la dram-maticità, la profondità e la durata della crisi in cui si trova ancora l’Italia e anche la nostra provincia. Una crisi che si è abbattuta su tutti e quindi anche su quell’economia produttiva dei servizi di mercato, del commercio, del turismo, dell’artigianato e della piccola impresa diffusa che, vivendo prevalentemente di domanda interna, sta pagando il conto più salato. 2012: NEL PARmENSE hANNO ChIuSO 3.000 ImPRESETanto che, nel 2012, in Italia hanno chiuso oltre 400.000 imprese e a Parma ne sono andate perse ben 3000. Se questa è dunque la situazione, è evidente che, con una pressione fiscale

complessiva di oltre il 56% per i con-tribuenti in regola, il nostro sistema di imprese continua a rimanere sull’orlo del baratro. Serve quindi una riforma fiscale che sia realmente equa e finalizzata alla

.

“Questa di Parma è una delle tantissime manife-stazioni che nell’ultimo mese vanno moltiplican-dosi in tutto il Paese. Il grido d’allarme è ormai comune”.

Il presidente di CNA Nazionale Ivan malavasi non ha voluto mancare alla manifestazione di Parma dove ci ha rilasciato questa dichiarazione.“Le Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia si stanno muovendo anche a livello locale per far crescere l’attenzione nell’opinione pubblica e nella politica, sulla situazione drammatica che tutta la piccola e media impresa sta vivendo. Un’attenzione che vedrà il suo massimo il prossimo 9 maggio, in occasione del terzo anniversario della costituzione di Rete Imprese Italia, quando a Roma si svolgerà l’assemblea annuale. In tutte le piazze stiamo raccogliendo le firme a sottoscrizione di un docu-mento che andremo a presentare al Presidente del

Consiglio al quale, anzi, chiederemo di sottoscriverlo. L’obiettivo di questi giorni è di raccogliere un milione di firme. I contenuti del documento sono gli stessi che da un anno stiamo ribadendo in ogni sede e in ogni occasione: lavoro, tasse, credito, pagamento delle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni, giovani. Temi che anche la politica sta enunciando, con la differenza che la politica li annuncia ma non li fa. E questo è ormai diventato intollerabile”. Rete Impre Italia ha criticato il recente decreto in merito al pagamento delle imprese da parte delle PPAA. “Già in sede di Commissioni di Camera e Senato avevamo osservato che era indubbiamente una grande idea, ma che non avrebbe funzionato, dal momento che nel decreto erano presenti meccanismi che lo avrebbero immediatamente inceppato e che tale decreto prevedeva, così come si è verificato, il pagamento tra Pubbliche Amministrazioni e non alle imprese creditirici. Ci dissero che eravamo pessimisti, con una visione troppo ristretta. Quando a fine mese è arrivata la registrazione per la certificazione avvenuta, si è dimostrato che eravamo stati facili profeti. Disilludere migliaia di imprese e milioni di persone, è colpevole da parte della politica. Vogliamo vedere alle prossime elezione ancora un 10 o un 20% in meno di gente che va a votare? Ma insomma che Paese vogliamo?”. Appunto, che Paese vogliamo? «Un Paese democratico, dove ancora l’opinione della gente possa essere raccolta, possa essere verificata nei luoghi di confronto veri e, dopo il confronto, con le dovute mediazioni, si arrivi ad ipotesi, quindi a de-creti, leggi e riforme che siano condivise e percorribili. Da troppo tempo nel nostro Paese non è così“.

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pRImO pIAnOcrescita. Vanno riviste le regole, perché non si può pensare di combattere solo l’evasione; l’attuale tassazione oggi soffoca la possibilità di fare impresa e quindi sono necessarie misure urgenti quali in particolare: 1 - scongiurare l’ulteriore innalzamen-to dell’aliquota Iva prevista per luglio 2013. Si tratterebbe, infatti, di un aumen-to che causerebbe un ulteriore crollo della domanda, mettendo a rischio gli esiti del gettito o innescando un ulteriore effetto recessivo; 2 - rivedere il criterio utilizzato per la determinazione del reddito di impresa dei soggetti IRPEF 3 - razionalizzare i regimi tributari applicabili dai soggetti IRPEF (ditte indi-viduali e società di persone) in particolar modo incentivando la fase di startup e rivedendo l’importo del minimale Inps che rappresenta un onere rilevante, so-prattutto, in fase di avvio dell’attività; 4 - ridurre l’imposizione Irap, mediante un progressivo incremento della franchi-gia ed una progressiva eliminazione del costo del lavoro dalla base imponibile;5 - rivedere il sistema della riscossione coattiva in particolare, ampliando ed uniformando il periodo della rateazione dei debiti tributari ed escludendo dal fer-mo amministrativo e dal pignoramento i beni strumentali all’attività d’impresa; 6 - intervenire sull’IMU (Imposta Muni-cipale Unica), che nella sua applicazione ha generato esborsi molto più elevati rispetto alla precedente ICI, soprattutto per particolari tipologie di imprese, fasce svantaggiate della popolazione e negozi sfitti.

LE TARIffE LOCALIQuesta già pesante tassazione nazionale è ulteriormente aggravata dal costo delle tariffe locali, particolarmente op-primenti: Gli attuali costi di imposte come la Co-sap (Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche) la Tia (Tariffa Igiene Ambientale) o Tarsu (Tassa per lo Smal-timento dei Rifiuti Solidi Urbani) e pros-simamente la TARES sono infatti ormai insostenibili per molte nostre aziende, e soprattutto il livello di tassazione in molti nostri comuni è nettamente superiore a quello di territori a noi limitrofi.Alcuni esempi

- Un bar in centro a Parma, per esempio, per un dehor fisso ha pagato fino ad ora quasi 45.000 euro l’anno! a Reggio Emilia o a Piacenza lo stesso bar paga 14.000 euro, a Modena addirittura 11.000! Un altro esempio- A Parma un bar di 100 mq paga una tariffa rifiuti che è del 70% più alta rispetto a quella che pagherebbe a Verona; un esercizio specializzato come un ortofrutta di 50mq paga 118% in più rispetto al collega di Reggio Emilia. Allo stesso modo le utenze domestiche sono gravate di costi elevati, ben superiori a quelli rilevati in molte altre città italiane. Occorre intervenire per dare alle imprese

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la possibilità di sopravvivere a tariffe più basse.Il lavoro ci sarà solo se le imprese so-pravvivranno“.

Corrado Testa, Presidente di Confe-sercenti Parma, ha a affrontato il tema della

SEMPLIFICAZIONE“Le imprese di tutti i settori subiscono 120 adempimenti annui. Occorrono scel-te decise di semplificazione normativa e amministrativa: non costa, ma libera risorse per la crescita, favorendo un mi-gliore ambiente imprenditoriale. I costi della burocrazia risultano sempre più gravosi e non calano al calare del fatturato. Per avere certezza dell’importanza di questo importante tema per le imprese, basta ricordare che il Dipartimento del-la Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stimato in oltre 21 Miliardi di Euro l’anno gli oneri relativi alle procedure burocratiche particolarmente rilevanti alle quali le imprese devono soggiacere. Le imprese non devono – e non dovranno più – su-bire un disastro burocratico come quello del SISTRI sistema segnato da profonde disfunzionalità di ordine operativo e tecnologico che ne rendono necessaria una integrale rivisitazione. GLI AdEmPImENTI A LIvELLO LOCALEA tutto ciò vanno aggiunti tutti gli adem-pimenti a livello locale che aggravano ulteriormente il tempo ed i costi per le imprese. Alcuni esempi per visualizzare meglio il problema: 400 giorni di attesa e miriadi di documenti per allargare un edicola, 8 mesi per avere una autorizzazione di pubblico spettacolo, 2 anni (2011 – 2012) per ricevere i bollettini della Cosap con i due anni da pagare tutti insieme e se ritardi interessi su interessi fino al 70 % se paghi con 120 giorni di ritardo. Occorre un patentino per ricaricare i condizio-natori che costa solo per la formazione circa 1.000 Euro 10.000 per costruire un soppalco di 40 mq e 26 documenti da presentare1. Denuncia di inizio attività2. Denuncia struttura3. Relazione illustrativa dei lavori4. Relazione di calcolo strutture metal-liche 5. Disegni di progetto6. Relazione geologica 7. Relazione pavimentazione 8. Collaudo statico 9. Certificati di laboratorio

10. Denuncia deposito11. Asseverazione di conformità e con-gruità12. Nomina del collaudatore13. Rimborso forfettario spese istruttoria Unione terre Verdiane 14. Accettazione incarichi15. Dichiarazione del costruttore16. Piano di manutenzione strutturale17. Piano operativo di sicurezza18. Duvri per valutazione interferenze19. Relazione a struttura ultimata20. Certificazione di origine e qualità dei materiali impiegati21. Condizioni dell’attività in merito al certificato prevenzione incendi22. Pagamento per monetizzazione parcheggi

23. Pagamento per diritti di segreteria Scia 24. Pagamento oneri di urbanizzazione primaria e secondaria 25. Pagamento diritti per Agenzia del Territorio 26. Domanda di accatastamento presso il catasto fabbricatiRegole Comunali, Provinciali, Regionali, Nazionali a cui si aggiungono quelle dei Vigili del Fuoco, Ausl, Sovrintendenze, Vigili Urbani con relative multe, sanzioni, penali, interessi e balzelli vari.Le imprese chiedono una semplificazio-ne vera fatta di meno adempimenti, con regole certe, non soggette alla libera interpretazione di funzionari più o meno zelanti.

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I costi e i tempi della burocrazia sono risorse sprecate per tutti e frenano l’impulso imprenditoriale, in particolare quello dei giovani che dovrebbero essere il futuro della nostra nazione. Oggi, da quando si ipotizza di far im-presa al primo Euro di fatturato occorre aspettare almeno 300 giorni e sostenere molti costi per sottostare a tutte le nor-mative. è una situazione che falcidia migliaia di imprese e allontana i giovani dalla voglia di far impresa.Insomma, la burocrazia uccide l’impre-sa. Ci servono norme certe e semplici. Non è più tollerabile sostenere, in un Paese moderno, una mole così alta di regole ed adempimenti, spesso inutili e certamente costosi.

Uno degli argomenti più sentiti dalle imprese è stato affrontato da Leonardo Cassinelli, Presidente di Confartigianato Apla Parma

DARE CREDITO ALLE IMPRESELa virulenza della crisi ed il perdurare delle condizioni recessive, pongono in primo piano il tema dell’accesso al cre-dito delle PMI e del rapporto delle stesse con le banche.La debolezza della domanda interna e la difficoltà ad incassare i crediti gene-rano la riduzione dei flussi di cassa con problemi rilevanti per il finanziamento dell’attività corrente delle imprese.Le PMI hanno crescenti difficoltà di acceso al credito bancario, che rappre-senta spesso l’unica fonte esterna di

finanziamento.SENZA CREdITO L’ImPRESA muORE!Anche se il capo della BCE Draghi e il governatore della Banca d’Italia Visco invitano le banche a concedere più credito alle imprese, e la BCE ha portato giovedì scorso il tasso ufficiale allo 0,50%, ci auguriamo che le banche rapidamente adeguino i tassi alle imprese, i dati Banca Italia sulla Provincia di Parma a dicembre 2012 evidenziano che i prestiti concessi alle aziende sono calati in un anno del 7,8%; su 9 miliardi e 919 milioni di euro concessi alle imprese solo 1 miliardo e 691 milioni è andato alle PMI. Cioè solo il 17% è stato concesso alle nostre aziende pur essendo le stesse il 96% del totale delle 45.000 imprese del nostro territorio. Questi dati vanno riequilibrati!Su questo tema risulta fondamentale il potenziamento dei Confidi che sfruttan-do la vicinanza con il loro territorio di riferimento, hanno avuto la capacità di portare al sistema bancario, specie nei difficili anni della crisi, quegli indispensa-bili elementi di conoscenza delle imprese che hanno permesso al sistema bancario di considerare il merito creditizio con oc-chio maggiormente attento alla qualità dell’impresa, piuttosto che ai parametri quantitativi dei bilanci e degli andamen-tali degli ultimi anni, consentendo di veicolare mezzi finanziari fondamentali per il sostegno e lo sviluppo economico e sociale delle realtà di cui fanno parte, svolgendo l’insostituibile ruolo di am-mortizzatori sociali nel rapporto banche/imprese ed assumendo una quota rile-

vante del rischio economico connesso alle azioni di finanziamento del sistema produttivo. I confidiVanno sostenuti e capitalizzati dallo Sta-to e dagli Enti Locali! Senza di loro quante aziende avrebbero ulteriormente chiuso in questi ultimi cinque anni?

Per le PMI che rappresentiamo è neces-sario e vitale: -Sostenere l’accesso al credito delle imprese per ricostituire la liquidità ed il capitale circolante delle stesse; di ciò bisogna tenere conto non solo nelle politiche finanziarie, ma anche nella definizione degli interventi pubblici di incentivazione delle PMI sia a livello nazionale, sia territoriale. Francia, Inghil-terra e Germania stanno andando sulla creazione di una banca pubblica per so-stenere le imprese; pensiamo che anche l’Italia debba andare in questa direzione utilizzando i capitali presenti nella Cassa Depositi e Prestiti, apportati anche dalle Fondazioni Bancarie.- Sostenere con convinzione l’interven-to finalizzato a recuperare la solidità patrimoniale dei Confidi. Va rivisto il regime di regolazione, va incentivata un’ulteriore razionalizzazione del siste-ma, attraverso processi di aggregazione delle strutture esistenti.- Occorre rendere sempre più fruibile da parte delle PMI il Fondo Centrale di Garanzia, che negli ultimi anni si è sempre più affermato come infrastruttu-ra permanente per facilitare l’accesso al credito. Vanno semplificate le procedure

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e accorciati i tempi per le risposte.- Occorre sviluppare correttivi ai para-metri di Basilea 3 che non siano limitati ad una semplice correzione di alcuni coefficienti bancari di liquidità, ma che siano finalizzati a contrastare in modo si-gnificativo effetti restrittivi per l’accesso al credito delle PMI. Per le PMI Basilea 3 va esclusa!- Avere tempi certi e rapidi nelle ri-sposte che gli Istituti di Credito devono alle imprese che chiedono credito e non come solitamente avviene oggi che per non dirti di no aspettano mesi e mesi.- Supportare la modernizzazione del sistema dei pagamenti del nostro Paese con la riduzione effettiva dei costi a carico delle imprese sul versante degli strumenti elettronici di pagamento e di incasso, una riduzione non più diffe-ribile in vista dell’obbligo di accettazione dei pagamenti con carte di debito che scatterà dal prossimo 2014.- Assicurare la piena operatività agli accordi in materia di certificazione e smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti delle Pubbliche Ammi-nistrazioni. Le imprese vantano da anni oltre 70 miliardi di euro con conseguenze ben immaginabili per le stesse, impossi-bilitate a loro volta a pagare i fornitori, i dipendenti, ecc. Urge che lo Stato onori rapidamente i propri debiti con emis-sione di titoli specifici e/o istituendo la compensazione debiti/crediti con le imprese, semplificando le procedure e punendo le Amministrazioni che non hanno ottemperato entro il 30 aprile a formalizzare la richiesta delle risorse

finanziare ad avviare il pagamento dei debiti.- Assicurare l’applicazione della di-rettiva UE sui pagamenti (Decreto Legislativo 212 del 2012). Nutriamo molti dubbi che i committenti, sia pubblici che privati, rispetteranno le scadenze di pagamento entro i termini stabiliti, anche a seguito dei vincoli imposti alle amministrazioni locali dal famigerato patto di stabilità e con il perdurare della contrazione del credito erogato dalle banche alle imprese.Il credito è vitale per il sistema delle imprese, soprattutto per quelle di più piccole dimensioni. Quante chiusure di bottega, quanti fallimenti e quanti suicidi ci dovranno ancora essere perché anche la politica se ne renda conto e vi ponga rimedio?

SE NON C’E’ ImPRESA NON C’E’ LAvORO!”Al Presidente della CNA di Parma Gual-tiero Ghirardi è toccato l’argomento

LAvORO “è sul lavoro e sul mercato del lavoro che ci siamo concentrati per chiudere la serie d’interventi con le ragioni che ci hanno portato stamattina in piazza.Abbiamo per questo ripreso un docu-mento di RETE IMPRESE ITALIA di qualche tempo fa che si apriva con uno slogan: “Sviluppare le imprese per sviluppare il mercato del lavoro”.A distanza di qualche tempo, questo slogan siamo certi che sia ancora più attuale, purtroppo la sua attualità ci dice anche che tutto questo tempo è trascorso invano e nulla nel frattempo è cambiato; e se oggi siamo a ribadirlo su questa piazza, significa che siamo purtroppo ancora fermi al palo. Occorre ripartire! Occorre ripartire dalle buone ragioni dell’economia reale, dalle ragioni, non disgiungibili delle imprese e del lavoro: è questa, a nostro avviso, la lezione che ci viene da questi quattro e più anni di crisi, lezione che abbiamo compreso in ogni sua parte, ma che pur-troppo ancora fatica ad essere del tutto recepita dal mondo della politica.Da tempo ci diciamo che il mercato del lavoro in Italia, soffre di una debolezza strutturale legata ai molteplici vincoli burocratici e gestionali, soffre di un costo del lavoro troppo elevato, che non solo non accenna a ridursi ma addirittura continua a crescere.L’emergenza occupazionale del nostro Paese, ha raggiunto livelli preoccupanti per l’insieme della popolazione attiva, ma incide particolarmente sui giovani, il cui tasso di disoccupazione, ha recente-

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mente raggiunto un livello che sfiora, se non supera, il 40%.Il dibattito politico deve abbandonare la discussione sulle forme classiche di tute-la dei lavoratori, incentrando l’attenzione oggi sui più deboli e meno tutelati nel mercato. Da questo punto di vista, la fles-sibilità governata e contrattata ha mo-strato di agire efficacemente a sostegno di una maggiore e migliore occupazione. Mentre invece, le recenti penalizzazioni introdotte dalla cervellotica riforma Fornero sulla flessibilità in entrata, hanno prodotto ulteriori riduzioni delle oppor-tunità occupazionali, soprattutto in una fase ancora fortemente caratterizzata dalla crisi economica.La flessibilità va salvaguardata, e non invece appesantita tanto da renderla inaccessibile, soprattutto alle imprese del terziario e dell’artigianato, che nei momenti di picchi di attività necessitano di strumenti contrattuali che rispondano con celerità e certezza sia ai diritti dei lavoratori che alle esigenze organizzative e produttive. Serve un’inversione di rotta rispetto ai continui incrementi dei costi diretti ed indiretti sul lavoro: - occorre una vera semplificazione delle norme in materia di lavoro: il primo ostacolo alla produttività ed a nuove assunzioni è rappresentato dalla complessità e dalla scarsa chiarezza della normativa vigente, normativa già di per se estremamente articolata e stratificata nel tempo, che il recepimento di nume-rose norme comunitarie ha reso ancor

più complessa- occorre intervenire su costo del lavoro non solo con incentivi a breve: non è più rinviabile un intervento che punti alla revisione dell’attuale cuneo fiscale e retributivo, per diminuire il costo del lavoro ed aumentare la competitività delle nostre imprese; - occorre garantire il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, per tutto l’anno 2013;- occorre sviluppare gli incentivi per l’assunzione di giovani e favorirne l’ingresso nel mercato del lavoro anche come imprenditori. Per creare nuove opportunità lavorati-ve bisogna consentire alle imprese di utilizzare tutte le forme contrattuali, nel rispetto delle norme di legge, ma senza penalizzazioni. Semmai, al pari della lotta all’evasione fiscale, va ripensata la lotta contro il lavoro nero, che, oltre ad accentuare le disuguaglianze, crea fenomeni di concorrenza sleale verso le imprese in regola. Denunciamo la tolleranza di fenomeni distorsivi che vanno dall’abusivismo al doppio lavoro (al mattino dipendente, al pomeriggio abusivo), soggetti che in molti casi sfruttano in maniera forzosa anche gli ammortizzatori sociali quali la cassainte-grazione, generando concorrenza sleale nei confronti di chi le regole le rispetta; ma quello che non possiamo più subire, è che nonostante queste situazioni, continuiamo ad essere noi l’oggetto di sciocchi pregiudizi ed a portare l’inac-cettabile etichetta di evasori.

Vogliamo, e questo lo chiediamo con forza alle Amministrazioni e agli Enti preposti, una vera lotta all’abusivismo in particolare nei confronti di coloro che svolgono attività di commercio, e attività di servizio, (ambulanti, centri benessere, attività di servizio alla persona, etc... ) senza alcuna autorizza-zione, senza alcun requisito professio-nale e senza essersi dichiarati agli Enti preposti.è necessario che tutte le Istituzioni com-petenti, contribuiscano a combattere queste forme d’illegalità e restituiscano credito e valore a chi svolge con profes-sionalità e dedizione la propria attività, creando occupazione e valore aggiunto per la nostra comunità. Troppe sono le forme d’impresa che si definiscono cooperative ma che svolgo-no, in maniera non troppo celata, solo intermediazione di manodopera, pro-vocando ogni volta l’effetto di mettere in ginocchio le nostre imprese; avviene nel settore dei trasporti, nel manifatturiero, o in settori come la lavorazione delle carni,

pRImO pIAnO

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finendo per indebolire un patrimonio di garanzia e di tutela dei prodotti tipici che hanno fatto grande il nostro territorio.Sempre sul filo della legalità, da un po’ di tempo seguiamo, nostro malgrado, l’evoluzione quantitativa dei concordati preventivi. Questo modo di chiudere la partita dei debiti, lo consideriamo uno scherno al sistema economico ed una pesante penalizzazione per tutti quegli imprenditori che, pur in difficoltà fanno ogni sforzo per non fallire e per onorare i loro impegni con i creditori. Questo utilizzo del concordato, concesso, a nostro avviso con eccessiva facilità, si sta rivelando troppo spesso un premio anziché un accordo, per la facilità con cui si è ammessi ad una scorciatoia giudiziaria che si fa scherno della stra-grande maggioranza dei creditori in particolare quelli medio piccoli. Troppo spesso “i beneficiati” dall’uso di questo strumento, riprendono immediatamen-te, se non contestualmente ad operare sul mercato con newco che sembrano fatte su misure per dare continuità ai

disastri appena combinati. Al Presidente della sezione fallimentare del tribunale, chiediamo di vigilare affinché queste distorsioni non abbiano più a verificarsi, ne va della sopravvivenza economica del nostro territorio e della maggior parte delle piccole imprese che di questo ter-ritorio costituiscono l’ossatura. Di questo territorio vedo volentieri parla-mentari, amministratori, rappresentati di diverse istituzioni: ci fa piacere che oggi siate qua con noi!Lo dico con la stesso spirito e con la stes-sa spontaneità con cui in altre occasioni ho lamentato un più scarso interesse nel conoscere le ragioni del nostro disagio.Ci fa piacere che siate in mezzo a noi, per ascoltare il grido accorato che cerchiamo di lanciare da tempo: CI SARà LAvORO SE SOPRAvvIvERANNO LE ImPRESE, che estendendone il concetto vuol dire: questa società potrà sopravvivere solo se ci sarà lavoro e se sapremo mettere le imprese in condizione di esserci ancora, se le istituzioni sapranno es-sere uno stimolo per l’economia e se

l’economia potrà seguire con fiducia la strada che la politica e le istituzioni hanno il dovere di tracciare.Solo così credo che potremo mettere in soffitta quei cartelli che state esibendo su cui campeggia la scritta GAME OvER e riscriverne di nuovi con NEW GAME: si ricomincia a giocare, comincia una nuova partita. Solo così potremo riprenderci le chiavi dei nostri laboratori, negozi, officine, cantieri, che abbiamo portato in piazza ma che vorremmo riportare a casa ed usarle “per aprire” alla speranza di un futuro che possa essere migliore del difficile momento che stiamo vivendo.Proviamo a crederci che quel momento in cui le cose possono cominciare a cambiare coincida con oggi: proviamo ad impegnarci tutti perché questo pos-sa accadere. Noi questo impegno ce lo stiamo prendendo da tempo e lo stiamo mantenendo adesso: mai come oggi a Parma lo stiamo dicendo in modo così convinto: una moltitudine di imprendi-tori, di commercianti di artigiani (ai quali, a tutti, va la nostra profonda gratitudine) che hanno rinunciato ad un giorno di lavoro per non rinunciare per sempre alla loro attività. E lo stiamo facendo alla presenza di molti dei vertici locali, regio-nali e nazionali delle sigle aderenti a Rete Imprese Italia, tutti graditi, graditissimi testimoni di un giorno che per PARMA vorremmo potesse rappresentare la fine di un brutto incubo e l’inizio di una nuova partita dove tutti si possa essere in campo a giocare, anzi a LAvORARE, E QuESTO, ALmENO QuESTO, LASCIATE-CELO fARE!”.

GAME OVER: lE pMI SCEnDOnO In pIAzzA

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fOcusLe rappresentanze delle associazioni hanno consegnato al Prefetto viana le chiavi e i caschi di sicurezza

le difficoltà vanno superate insiemel a seconda parte della manifesta-

zione del 6 maggio, prevedeva la consegna simbolica al Prefetto,

dei caschi protettivi, a segnalare la crisi pesante del settore edile con la chiusura di decine di cantieri, e delle chiavi delle 3.000 imprese che nello scorso anno hanno abbassato le saracinesche a causa della crisi, oltre naturalmente la consegna del documento di Rete Imprese Italia in-tegrato dalle annotazioni e gli interventi fatte dalle Associazioni provinciali. L’incontro col Prefetto, l’unico che le quattro Associazioni organizzatrici della manifestazione hanno voluto fare con le Istituzioni, comprese le Amministrazioni locali, ha per questo motivo assunto un significato particolare, proprio perché ha avuto come obiettivo la volontà di esporre alla massima rappresentanza dello Stato sul territorio, lo stato di estre-ma difficoltà che sta vivendo un nucleo fondamentale dell’economia italiana e locale, per ovviare al quale sono appunto necessari interventi e riforme strutturali che solo il Governo centrale è in grado di programmare e di rendere efficaci. L’incontro è stato reso particolarmente cordiale e costruttivo grazie all’ospitalità e la disponibilità dimostrata dal Prefetto S.E. Dr. Luigi viana sin dal primo approc-cio, conclusa la “cerimonia” della consegna delle chiavi e degli elmetti. “Questa consegna - ha voluto affermare il Prefetto - non ha carattere solo simbo-

lico, ma di grande importanza, in quanto si tratta della fedele fotografia di un momento estremamente drammatico e difficile per tutti. Ritengo pertanto im-portante interloquire con voi, in quanto rappresentanza di buona parte dell’im-prenditoria provinciale, sugli aspetti più importanti contenuti nel documento che ovviamente sarà oggetto della mia più attenta lettura, in quell’ottica di ascolto e collaborazione che da sempre caratte-rizza i nostri rapporti. Auspico pertanto coesione e interlocuzione costruttiva su

un documento che ritengo importante, anche secondo le vostre aspettative, in un momento tanto grave per tutte le categorie che rappresentate”. Ugo Margini, presidente di Ascom Confcommercio Parma, ha voluto sot-tolineare come la scelta di “Game Over” come slogan che ha identificato la mani-festazione, sia purtroppo una realtà per tante imprese del nostro territorio, quindi ha esplicitato alcune richieste, coerenti rispetto all’interlocutore. “Chiediamo a lei una maggior attenzione, così come sempre fatto, su alcuni aspetti che stanno oggi ostacolando le nostre imprese. Abusivismo, contraffazione, evasione fiscale e lavoro nero, tutte con-dizioni che creano una forte concorrenza sleale; sono fenomeni che negli ultimi tempi sono fortemente aumentate, per cui confidiamo affinché possano essere efficacemente combattuti”. Concetti ri-baditi dagli interventi del Presidente di Confesercenti Parma Corrado Testa e dal Presidente di Confartigianato Apla Parma Leonardo Cassinelli. Più inerente al significato della mani-festazione l’intervento del Presidente Ghirardi, che pubblichiamo nel box di pagina 13. Molto circostanziato e significativo l’in-tervento del Prefetto Dr. Viana: “Innanzi

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fOcus

Se non ci muoviamo tutti

assieme, a cominciare dal-

le Istituzioni, difficilmente

la società, il Paese ce la

potrà fare.

Gualtiero Ghirardi

Gran parte delle pmi di Parma, riunite oggi sotto la sigla di Rete Imprese Italia, ha scelto di dimo-strare con un gesto eclatante, quello di scendere in piazza, la difficoltà che l’economia di Parma, che in gran parte rappresentiamo, oggi sta soffrendo. Abbiamo voluto con lei, signor Prefetto, come unico rappresentante delle Istituzioni per chiudere questa giornata, sottoponendo a chi rappresenta lo Stato, quali sono le tante difficoltà che le imprese devono subire in questi tempi. E lo abbiamo detto anche in piazza davanti a veramente tanta gente, cittadini e imprenditori, e tanti rappresentanti delle Istituzioni locali che spero abbiano compreso che senza le imprese e senza comprenderne i problemi, la stessa società e le stesse istituzioni difficilmente potrebbero continuare ad esistere. Per questi motivi abbiamo voluto simbolicamente, ma neanche tanto, consegnare le chiavi dei negozi e delle attività che stanno o hanno già chiuso, perché convinti che lei possa rappresentare al meglio le nostre istanze, possa davvero darci una mano, e quindi anche alla stessa economia di Parma, per superare questo momento di difficoltà e cercare di vedere una nuova luceperché senza le imprese difficilmente la stessa società, come la conosciamo noi, ce la potrebbe fare. E lo diciamo a Lei affinché davvero possa presentare a tutte le Istituzioni che non abbiamo incontrato, i punti chiave del documento che è il frutto degli interventi che i quattro presidenti hanno portato all’attenzione di una piazza attenta numerosa e soprattutto consapevole che se non ci muoviamo tutti assieme, a cominciare dalle istituzioni, difficilmente la società, il Paese ce la potrà fare”.

tutto mi congratulo per l’unità che avete dimostrato nel presentare il documento in un momento di grande difficoltà, al di là di ogni diversificazione, appartenenza o sigla. Perché le problematiche di oggi investono in modo indifferenziato tutti i settori e tutti i singoli imprenditori. Questo è un primo aspetto di cui tenere conto. Voi avete parlato per tutti, per quelli che non sono venuti e per quelli che sono ancora in piazza impegnati nella raccolta delle firme. Avete redatto un documento e dimostrato un impegno, frutto di un lungo lavoro che ha portato a scendere in piazza una decisione anche forte, puntando su imprenditori che non sono forse abituati ad una espressione di tal genere, ma vuol dire che un passo di questo genere era non solo opportuno, ma ampiamente necessario. Un passo che, lo voglio ribadire, ancora una volta è stato fatto con decisione e determinazione, ma con estrema civiltà e correttezza e questo va a onore alla realtà di Parma e provincia. Stiamo vivendo in una società gridata, ma se è necessario fare gesti anche clamorosi, l’importante è farli, come voi avete fatto, con correttezza e civiltà. è un elemento importante che nulla toglie alla dovero-sità di tenere conto della esasperazione e disperazione che in molti casi stanno dietro a questa situazione e anche a que-sta manifestazione. Perché dietro ci sono sempre delle persone che vivono questa situazione e purtroppo vediamo anche casi di grande disperazione che portano a gesti estremi. I numeri delle aziende che chiudono o hanno chiuso o stanno chiudendo, sono alti, così come sono alti i numeri della disoccupazione e del disagio economico

diffuso. E di questo dovremo tutti tenerne conto. Sottolineo un aspetto concreto, propositivo e costruttivo che sinceramen-te non mi aspettavo. Non solo dunque il disagio generalizzato di cui mi farò senz’altro portavoce con i livelli centrali e le realtà di Governo. Questo documen-to – con un mio commento che sarà senz’altro di adesione alle sottolineature

in esso contenute – sarà trasmesso alle autorità centrali perché ne tengano in considerazione in maniera forte e da su-bito, anche perché Rete Imprese Italia ha organizzato manifestazioni come questa in tante altre città. Vi ringrazio di avermi voluto coinvolgere in alcuni aspetti che necessitano un intervento locale, che at-tengono ad aspetti di sicurezza in senso stretto, ma sicuramente sono fenomeni gravi di illegalità che giustamente avete citato: abusivismo, contraffazione, lavo-ro nero, evasione fiscale, aspetti di cui ben conosciamo l’esistenza, che erano in certa misura «fisiologici» fino ad un passato recente, ma che ora aggravano ulteriormente la situazione di chi opera nella legalità. Bisogna dunque operare, per quanto possibile, colpire e reprimere questi fenomeni. Di questo vostro appello me ne faccio ca-rico fin da subito: nella riunione tecnica di coordinamento già convocata per lunedì prossimo, metteremo sicuramente all’odg anche questi argomenti. Vi ringrazio della fiducia che mi prestate che spero di meritare, ma torno a dire se si lavora tutti assieme qualcosa si ottiene sempre”.

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nEWsPresentato in camera di commercio il rapporto annuale sull’economia parmense 2012

Anche a parma va in scena la recessioneI l significato intrinseco della

manifestazione di cui abbiamo riportato ogni particolare nelle

pagine precedenti, è stato ufficialmente confermato dalla Camera di Commercio nel suo rapporto annuale sull’economia parmense nel 2012. Una serie di dati, frutto dell’elaborazione dell’ufficio studi della CCIAA, che segna-lano come l’economia parmense non sia stata affatto risparmiata dalla recessione che ha investito il Paese.Il rallentamento dell’economia, manifesta-tosi a partire dagli ultimi mesi del 2011, è infatti sfociato in una nuova fase recessiva che ha di fatto azzerato i miglioramenti rilevati nel biennio 2010-2011 rispetto alla forte caduta del 2009.

vALORE AGGIUNTO Secondo la stima dello scenario economi-co provinciale di Unioncamere Emilia-Romagna – Prometeia, il valore aggiunto parmense cade nel 2012 del 2,3% rispetto all’anno precedente, riportandolo al di sotto sia dei livelli del 2008, l’anno in cui l’Italia prima della crisi finanziaria inter-nazionale ma anche di quelli del 2010, quando la crisi aveva iniziato a colpire inequivocabilmente le imprese italiane. Alla diminuzione del valore aggiunto contribuisce principalmente l’andamen-to delle attività industriali. L’industria in senso stretto (con i comparti estrattivo, manifatturiero ed energetico, non consi-derando quindi l’edilizia) ha accusato un calo reale del 4,2%. Ancora più elevata è apparsa la diminuzione del settore edile (-9,3 per cento), che ha visto peggiorare la fase pesantemente recessiva in atto dal

2008. I servizi mostrano maggior tenuta con un calo dello 0,9%. Il comparto del commercio, riparazioni, alberghi e risto-ranti, trasporti e comunicazioni è quello che ha sopportato la riduzione più elevata (-1,7%) e alla base di questa situazione, emersa anche in regione, c’è la caduta delle vendite al dettaglio (-6,1 per cento), la più alta degli ultimi dieci anni.

LAvORO L’occupazione nel 2012 è mediamente aumentata del 1,2% (femminile +4,3%, maschile - 1,3%), per un totale di 2.000 addetti. Sono state le attività agricole e ter-ziarie a incidere sulla crescita complessiva dell’occupazione, vanificata dalle perdite delle attività edili (-7,6%). Cresce anche la disoccupazione, con un tasso che nel 2012 che si è attestato

al 6,3%, rispetto al 3,7% dell’anno prece-dente. In aumento la Cassa Integrazio-ne Guadagni, le iscrizioni nelle liste di mobilità (i licenziati iscritti nelle liste di mobilità sono stati il 13,5% in più rispetto al 2011).

AGRICOLTURA Oscillante, ma tendenzialmente negativo, il dato complessivo del comparto. In calo la produzione classica legata al Parmigiano Reggiano, in aumento il comparto suini, in forte crescita (+33,4%) l’export.

INDUSTRIA Nel 2012 la produzione delle piccole e medie imprese industriali parmensi è diminuita del 5,3% rispetto all’anno pre-cedente. Stessa sorte per il fatturato, che ha accusato una flessione del 4,4 %. La domanda è apparsa in calo del 5,3%. La Cassa integrazione guadagni di matrice anticongiunturale è arrivata al 122,1% delle ore autorizzate. Segno contrario per la Cassa integrazione guadagni straordi-naria, le cui ore autorizzate sono diminuite del 45,2%. La fase recessiva, grazie anche al ricorso alla Cig, non ha avuto riflessi particolarmente negativi sull’occupazione che è apparsa sostanzialmente stabile rispetto al 2011.

EDILIZIA L’industria delle costruzioni parmense ha chiuso il 2012 con un bilancio nuova-mente negativo. Il volume d’affari è dimi-nuito del 4,1% rispetto al 2011, in misura

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nEWs

superiore rispetto a quanto avvenuto in regione (-1,5%). La fase recessiva si è riflessa sul ricorso alla Cassa integrazione guadagni che è cresciuta, in termini di ore autorizzate, del 90,9%. L’occupazione è apparsa in calo del 7,6%: circa 1.000 lavoratori subordinati in meno, a fronte della stabilità evidenziata dall’occupazione autonoma. Note assai nega-tive per le compravendite immobiliari che nel 2012 sono diminuite del 33,3 % rispetto al 2011, toccando il minimo degli ultimi dieci anni.

COMMERCIO Nel 2012 il commercio interno parmense ha registrato una diminuzione media del valo-re delle vendite al dettaglio pari al 6,1% , la più alta degli ultimi dieci anni. Gli esercizi all’ingrosso sono rimasti so-stanzialmente invariati, quelli al dettaglio sono diminuiti dell’1,4% e lo stesso è avvenu-to per gli ambulanti (-4,0%).

EXPORT Nel 2012 il valore delle espor-tazioni di merci della provincia di Parma è stato di 5 miliardi e 519 milioni di euro, vale a dire il 3,3% in più rispetto all’anno precedente, ma in netto rallen-tamento rispetto alla crescita dell’8,8% fatta registrare nel 2011. Una frenata in parte imputabile al basso profilo dei prodotti metalmeccanici (-0,6%). L’altro settore portan-te dell’economia parmense, ovvero l’agro-alimentare, ha invece esibito un aumento più che lusinghiero (+8,5%), in accelerazione rispetto alla crescita del 6,8% rilevata nel

2011. Tra i mercati continentali di sbocco, l’Europa si è confer-mata al primo posto, con una incidenza sul totale dell’export pari al 66,6%, di cui il 57,1 % destinato ai paesi dell’Unione europea. Seguono Asia e Ame-rica con quote rispettivamente pari al 15,2 e 11,2%, davanti ad Africa (5,3 %) e Oceania e altri territori (1,7%).

CREDITO In un contesto recessivo il sistema bancario parmense ha ridotto la consistenza dei prestiti concessi, in linea con quanto avvenuto in regione e nel Paese. Anche la qualità del credito ha dato ulteriori segnali di deterioramento. Nel terzo trimestre del 2012 i tassi attivi sono apparsi più “legge-ri” rispetto ai mesi precedenti, senza tuttavia modificare il giudizio delle imprese, che li hanno considerati onerosi in un numero più ampio rispetto al 2011.

ARTIGIANATO L’artigianato manifatturiero ha chiuso il 2012, delineando uno scenario dai connotati nuova-mente recessivi, in misura più accesa rispetto all’andamento del biennio precedente. La pro-

duzione è diminuita del 6,4%, accentuando la fase negativa in atto dal 2008, e un analogo andamento ha riguardato il fatturato che ha accusato una flessione del 6,0%. Al negativo andamento di pro-duzione e vendite non è stata estranea la domanda, che ha registrato un calo su base annua pari al 7,8 per cento, e anche in questo caso c’è stato un netto peggioramento ri-spetto alla situazione negativa del biennio 2010-2011. L’unica nota moderatamente positiva, ma limitata a una ristretta pla-tea di imprese, ha riguardato la domanda estera.

INvESTIMENTI Secondo la tradizionale in-dagine di Confindustria Emi-lia-Romagna, nel parmense un’impresa su 5 (22 per cento) ha rinunciato a qualsiasi forma di investimento: in primis sulla formazione del personale, poi in in ricerca e sviluppo, e an-cora in ICT, ma anche in nuove linee produttive.

LE PREvISIONI PER IL TRIENNIO 2013 - 2015

Il 2013 dovrebbe chiudersi negativamente, anche se in misura più sfumata rispetto al 2012. Secondo le previsioni di fine febbraio 2013 redatte da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna, per il valore aggiunto della provincia di Parma si prospetta una dimi-nuzione reale dello 0,3 per cento, mentre perr una più decisa ripresa dovremo atten-dere, pare, il 2014, anno in cui la crescita del Pil tornerebbe a due cifre, più 1,9% per rima-nervi sostanzialmente anche nel 2015.

Il COnTRO-pEnSIERODI GIulIO SApEllI

Alle parole del Presidente della Camera di Commercio An-drea Zanlari, improntate certo sull’evidenza dei numeri, ma sempre venate di una visio-ne ottimistica, o per lo meno di speranza, per una ripresa dell’economia parmense il più rapida possibile, ha fatto in un certo senso da contraltare l’intervento di Giulio Sapelli, storico, economista, docente universitario, autore di nume-rosissimi saggi, chiamato come relatore a chiudere i lavori della giornata. La prima critica la riserva alla troppa fiducia che, in generale, si pone sull’inter-nazionalizzazione.“è la solita favola positiva per cui chi esporta va meglio, ma questo è vero finché l’economia mondiale continua a tirare. Poi non dimentichiamo che la mag-gior parte delle nostre imprese produce per il mercato interno e per farlo ripartire occorrono, certo riforme e interventi strut-turali, ma anche investimenti. Per cui dovrà ammorbidirsi l’at-tuale stretta creditizia che tutte le banche stanno attuando. Un riferimento più concreto in tal senso lo potrebbero offrire le Banche di Credito Cooperativo. Se non facciamo riprendere la domanda e i consumi interni, il quadro dell’economia del nostro Paese resterà di costante difficoltà. Senza dimenticare che l’Italia è tra i primi Paesi più industrializzati del mondo, per cui dobbiamo fare di tutto per rimanerlo, dato che dove c’è industria c’è benessere e quindi civiltà”

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nEWs

Il pROGRAMMAL’Assemblea quadriennale Elettiva del 15 giugno prevede uno svolgimento suddiviso in due distinte parti. Quella della mattinata aperta al pubblico, con diversi momenti informativi e celebrati-vi, mentre il pomeriggio la seduta sarà riservata ai componenti dell’Assemblea Provinciale Elettiva che dovranno eleg-gere gli organismi dirigenti dell’Asso-ciazione per il prossimo quadriennio.

PARTE PUBBLICA ore 9,30 Welcome coffee e registrazio-ne dei partecipanti ore 10 Saluto introduttivo del Presiden-te provinciale di CNA Gualtiero Ghirardi ore 10,15 Presentazione dello studio «Il quadro della fiscalità locale nella provincia di Parma» ore 10,45 Tavola rotonda ore 12,30 Premiazione delle imprese storiche e di imprese costituite da giovani ore 13 Chiusura lavori

PARTE PRIvATA ore 15 Riservata ai componenti dell’As-semblea provinciale elettiva. Nomina degli organismi dirigenti della CNA di Parma

il 15 giugno all’Hotel Parma&congressi l’assemblea elettiva dell’associazione

una nuova CnA per la sfida al futuro

l prossimo 15 Giugno si terrà presso l’hotel Parma e Congressi

l’Assemblea Quadriennale Elettiva per eleggere come previsto dallo Statuto i nuovi Organismi dirigenti dell’As-sociazione per il quadriennio 2013 – 2017. Sarà un momento partico-larmente importante di vita associativa che giunge al termine di tutte le Assemblee elettive di livello territoriale, di mestiere e di raggruppamen-to di interessi (in tutto 23), momento di chiusura di un percorso avviato da qualche mese al quale hanno offerto il loro contributo in termini di presenza e di idee i numerosi

imprenditori e le autorevoli personalità che hanno parte-cipato agli incontri. Il percorso dibattimentale è stato segna-to dalla discussione delle “61 tesi per una nuova CNA”, una dettagliata dichiarazione di intenti approvata dalla Dire-zione Nazionale per tracciare la strada del rinnovamento dell’Associazione. Dibattito implementato a livello territoriale e di Unione anche dalla trattazione di tematiche mirate a discutere fattispecie specialistiche che hanno arricchito il confronto, lo scambio di idee e i sugge-rimenti per il futuro. Da tutti gli interventi è emersa la consapevolezza della gran-de sfida che la nostra Organiz-zazione dovrà saper cogliere finalizzando la propria azione alle esigenze e agli interessi degli imprenditori associati e dei cittadini. Il nuovo gruppo dirigente sarà chiamato ancor di più a co-struire una Associazione che cura sinergie ed alleanze, che investe nella formazione, nella ricerca e nell’innovazione per accompagnare le imprese alla fine del lungo tunnel della crisi, una Associazione capace

di sviluppare un’iniziativa di rappresentanza politica forte e determinata. La CNA del prossimo quadriennio, nei desiderata dei soci deve es-sere una Organizzazione che rappresenta e promuovere come proprio valore distinti-vo l’anima delle imprese e di tutte quelle forme imprendi-toriali in cui è forte il valore del lavoro, il legame tra impresa e famiglia e tra impresa e territorio, che si impegni per valorizzare Rete Imprese Italia, sia nel favorire una maggior integrazione nel mondo delle PMI e delle imprese diffuse sul territorio, che nell’esprimere una maggiore e più incisiva capacità di lobby nei confronti dei decisori pubblici. Si prospetta, quindi, per i nuovi dirigenti una grande responsabilità di carattere davvero straordinaria: mettere a punto una macchina asso-ciativa in grado di affrontare in positivo le sfide del presente, anche passando attraverso profonde trasformazioni, per costruire un futuro più solido per le imprese che rappresen-tiamo, ma anche per l’Associa-zione stessa.

Gualtiero Ghirardi

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rete imprese italia torna sul decreto in merito ai pagamenti delle Pubbliche amministrazioni

non si vive di illusioni e promessetamente sollecitato tutti gli interlocutori - tecnici, politici e istituzionali - a snellire le proce-dure e rafforzare il meccanismo di compensazione a garanzia della reale e tempestiva sod-disfazione del credito.Purtroppo, nel testo approvato lo scorso 15 maggio, non vi è traccia di quel principio di com-pensazione che Rete Imprese Italia ha sempre ritenuto come una imprescindibile clausola di salvaguardia per far ottenere alle imprese quanto dovuto indipendentemente dal pieno ed omogeneo adempimento da parte delle pubbliche am-ministrazioni ai meccanismi previsti dal decreto.

ltre al danno dei mancati pagamenti continua la beffa per

le imprese che credevano e speravano in una soluzione certa del problema della sod-

disfazione dei loro crediti nei confronti della P.A. Il testo del decreto licenziato oggi dalla Camera dei deputati, infatti - scrive in una nota Rete Imprese Italia - rimane confermato

nell’impianto originario, reso forse ancora più arzigogolato, e mostra, ancora una volta, più attenzione alle esigenze della burocrazia contabile piuttosto che a quelle delle migliaia di imprese creditrici del terziario di mercato, dell’artigianato e dell’impresa diffusa, che sono ormai sull’orlo del collasso.Rete Imprese Italia, sin dall’ini-zio ha denunciato l’inadegua-tezza del provvedimento per le farraginose interrelazioni tra le diverse amministrazioni e l’assenza di un qualsiasi mec-canismo operativo che consen-tisse alle imprese di ottenere in via diretta il pagamento di quanto dovuto e ha ripetu-

O

nEWs

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nEWsdura presa di posizione di rete imprese italia contro l’ultimo atto del governo monti

Il Sistri diventa operativo dal 1° ottobre u no degli ultimi atti

del Governo Mon-ti è stato il decreto

che ha di fatto ripristinato il sistema di tracciabilità dei ri-fiuti meglio conosciuto come SISTRI. Una decisione che è stata presa con estrema preoccupazione, e non senza sconcerto, in quanto l’impian-to complessivo del sistema era stato in più occasioni criticato da Rete Imprese Ita-lia, quindi in rappresentanza delle Associazioni che vi fanno riferimento. Per questo la stessa Rete Imprese Italia, alla quale si è aggiunta specificatamente CNA Industria, ha prodotto un un comunicato stampa, in cui si fa riferimento ad una lettera inviata dal Presidente Sangalli al Presidente del Consiglio Monti e ai Ministri interessati, in cui si eviden-ziano le ragioni della critica a questa decisione. Documento (e parte della lettera) che riportiamo di seguito.“è sconcertante la decisione del Ministro Clini di riavviare il Sistri nonostante tutte le criti-cità sul sistema di tracciabilità dei rifiuti più volte evidenziate dalle imprese. Una decisione

che non tiene minimamente conto delle gravi difficoltà che in questa fase di dura e profonda recessione stanno attraversando le Pmi, in parti-colare del terziario di mercato e dell’artigianato, ormai ridot-te allo stremo: La crisi economica e finanzia-ria che stiamo attraversando - sottolinea il presidente di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli,

nella lettera inviata al Presi-dente del Consiglio, Mario Monti, ai ministri dello svilup-po economico e dell’ambien-te, Corrado Passera e Corrado Clini, e al Garante delle Pmi, Giuseppe Tripoli - richiede-rebbe prioritariamente di in-dirizzare gli sforzi del Governo verso misure e provvedimenti capaci di far ripartire l’econo-mia e non verso atti capaci

solo di penalizzare ancora di più le imprese che faticosa-mente stanno cercando di mantenersi in vita garantendo milioni di posti di lavoro.Nonostante Rete Imprese Italia abbia ripetutamente evidenziato le problematiche derivanti dalle disposizioni contenute nel decreto, nulla risulta essere cambiato. La decisione appare, pertanto, in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nel-la relazione della Commissio-ne parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nonché cla-morosamente certificato dalle ultime indagini della magi-stratura. Per la sopravvivenza del sistema economico e pro-duttivo del Paese – conclude Sangalli - Rete Imprese Italia ritiene dunque indispensa-bile un intervento diretto del presidente del Consiglio affinché sia immediatamente ritirato e abrogato il decreto

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19MAGGIO / 13

nEWse, contestualmente, sia pro-rogato l’attuale periodo di sospensione del sistema e relativi contributi. Inoltre, il riavvio di questo strumento dovrà necessariamente essere subordinato alla formulazione di un nuovo sistema di trac-ciabilità di semplice utilizzo, efficace per il reale contrasto alle ecomafie, di vantaggio per le imprese, fondato su criteri di trasparenza ed efficienza”. A questa lettera, è seguita la risposta del Ministro Clini che ha definito “incomprensi-bile la protesta di Rete Imprese Italia contro il decreto, frutto di una lunga consultazione con le imprese per l’applicazione efficace della normativa”, per cui non si è fatta attendere la pronta replica di Rete Imprese Italia: “... di incomprensibile in questa vicenda c’è solo l’atteggiamento del Ministro dell’Ambiente. Non abbiamo mai messo in discussione l’uti-lità e la necessità della traccia-bilità sui rifiuti, e siamo i primi a sostenere e comprendere

l’importanza dei controlli in quest’ambito per contrastare le ecomafie e la criminalità organizzata. Quello che, però, contestiamo al Ministro Clini è la complessità del Sistri e le pesanti ricadute per le impre-se. Per questo ne sosteniamo l’abrogazione e, al tempo stesso, chiediamo invano da due anni, prima al Ministro Prestigiacomo e poi al Mini-stro Clini, la riprogettazione di un nuovo sistema di traccia-

bilità dei rifiuti che risponda a criteri di efficienza, trasparen-za, economicità e semplicità. Basterebbe semplicemente guardare ad altri Paesi euro-pei per trovare le adeguate soluzioni. Pertanto, riteniamo che il tenore e le parole del Ministro dell’Ambiente nei nostri confronti non solo siano irricevibili e inconciliabili con il ruolo istituzionale ricoperto, ma costituiscano un vero e proprio insulto alla parte più

vitale del mondo produttivo che noi rappresentiamo. E per questo, invitiamo il Mi-nistro Clini, sempre sensibile alle richieste della grande industria, a prestare maggiore cautela, ascolto e attenzione alle richieste delle PMI, che stanno vivendo sulla propria pelle una crisi profonda senza averne colpe”. Ovviamente, al di là della critica e della decisa presa di posizione di Rete Impre-se Italia, resta il fatto che il Governo Monti è caduto, un nuovo Governo si è insediato ed è a questo che si dovranno indirizzare gli sforzi per far sì che venga abrogato il decreto che di fatto riattiva il SISTRI e, come sottolinea la replica, sia riprogettato un nuovo siste-ma di tracciabilità dei rifiuti.LE REGOLE E GLI OBBLIGHISta di fatto che il SISTRI ri-diventerà operativo dal 1° ottobre 2013 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi con più di dieci dipendenti e per i gestori di rifiuti; dal 3 marzo 2014 per tutti gli altri soggetti obbligati.Da sottolineare che i soggetti attualmente già iscritti do-vranno verificare “l’attualità dei dati e delle informazioni trasmessi” provvedendo al loro aggiornamento e rialli-neamento.I soggetti del primo gruppo di iscrizione dovranno “rialli-nearsi” nel periodo compreso tra i 30 aprile e il 30 settembre 2013; i soggetti del secondo gruppo nel periodo compreso tra il 30 settembre 2013 e il 28 febbraio 2014.Chi non si è ancora iscritto lo dovrà fare entro la data di inizio dell’operatività, prevista per il proprio gruppo. Infine è previsto il doppio regime con registro e formulario, per 30 giorni dall’inizio dell’ope-ratività.Il contributo, per le imprese già iscritte alla data del 30 aprile 2013, è sospeso per il 2013. Nella tabella qui di fian-co un riepilogo degli obblighi e delle scadenze

ImpreseedEntiinteressati Iscrizione Iniziooperatività Allineamentodati

Produttoriinizialidirifiutipericolosi

>10dipendenti

Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero o di

smaltimentorifiuti

Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Commerciantiedintermediaridirifiuti Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Consorziobbligatori Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Trasportatoririfiutiperc/t Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Ilresponsabileindividuatoperiltrasportonavaledirifiuti Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Il responsabile individuato per il trasporto intermodale

marittimo

Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Il responsabile individuato per il trasporto intermodale

ferroviariodirifiuti

Obbligatoria 1.10.2103 30.4.2013/30.9.2013

Produttoriinizialidirifiutipericolosi

<10dipendenti

Obbligatoria 3.3.2014 30.9.2013/28.2.2014

Produttori iniziali di rifiuti pericolosi che trasportano i propri

rifiuti

NonmenzionatidalDMmadovrebberoavereglistessiobblighi

previstiperlorocomeproduttori

Produttori iniziali di non pericolosi da attività artigianali,

industrialiedarecuperoesmaltimento

>10dipendenti

Obbligatoria 3.3.2014 30.9.2013/28.2.2014

Produttori iniziali di non pericolosi da attività artigianali,

industrialiedarecuperoesmaltimento

<10dipendenti

Facoltativa 3.3.2014 30.9.2013/28.2.2014

Produttori inizialidirifiutinonpericolosidaattivitàdiverseda

quelle del gruppo precedente, a prescindere dal numero dei

dipendenti

Facoltativa 3.3.2014 30.9.2013/28.2.2014

IcomunidellaRegioneCampaniaeleimpreseditra‐sportodei

rifiutiurbanidelterritoriodellastessaregione.

Obbligatoria 3.3.2014 30.9.2013/28.2.2014

Riepilogo obblighi e scadenze

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nEWsil mezzo secolo della carrozzeria autostrada

Tantissimi auguri!orta a cinque strati e cinquanta cande-line da spegnere

per la Carrozzeria Autostrada di Andrea Concari e C. che raggiunge il mezzo secolo di attività. Quattro le ziende che nel mese di maggio entrano negli “anta”. 50 ANNI DI ATTIvITà • Carrozzeria Autostrada Snc

di Concari Andrea & C Parma (CNA Servizi alla Comunità)

40 ANNI DI ATTIvITà • Cavalli Fausta e Conversi

Enaudia Snc San Polo (CNA Benessere e Sanità)

• Veruschka di Mattioli Silvani

T Sala Baganza (CNA Feder-moda)

• Carrozzeria Mora di Mora Maurizio & C Basilicanova (CNA Servizi alla Comunità)

• Baroni Snc di Baroni Sergio & C Fidenza (CNA Installazione e Impianti)

30 ANNI DI ATTIvITà • Botti Giacomino di Gandolfi

Luisa & C Snc San Michele Cavana (CNA Servizi alla Comunità)

• ACS Snc di Cavalli Pietro e Soldati Giorgio Parma (CNA Commercio e Turismo)

• Tarana Giuliano Bianconese (CNA Servizi alla Comunità)

• Scatolificio F.lli Carretta Snc

San Polo (CNA Comunica-zione e Terziario)

• Amadei Walter Parma (CNA Fita)

20 ANNI DI ATTIvITà• Dini Autotrasporti Srl Noceto

(CNA Fita) • Studio Immagine Acconcia-

ture Snc di Donnini Paola Basilicanova (CNA Benessere e Sanità)

• Analytical Snc di Emidio ed Eugenio Borghi Borgo Val di Taro (CNA Servizi alla

Comunità) • I m p re s a B o l a d i B o l a

Dante Felino (CNA Fita) 10 ANNI DI ATTIvITà• Dall’Aglio Paride Casale (CNA

Commercio e Turismo) • Albertelli Simone Beduzzo

(CNA Servizi alla Comunità) • Madogali L’isola dei colori di

Sonia Bernieri Noceto (CNA Commercio e Turismo)

• Devand Snc di Vizio Leopol-do e Andinolfi Ciro Parola (CNA Servizi alla Comunità)

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nEWsnEWs

I pROGETTI pREMIATI E quEllI ElAbORATILa premiazione è avvenuta davanti a tutti gli allievi che hanno partecipato al percorso formativo e, per i primi tre classificati, è stata letta anche la relativa motivazione.Si è aggiudicato il 1° premio della 12a edizione di “Impara ad intraprendere” la “Nano Tek Sas”, progettazione e produzione di dispositivi PLC ad uso industriale, per la precisione nell’esecu-zione, la continuità, il lavoro di gruppo e il dettaglio nella illustrazione delle scelte aziendali. Seconda classificata la “AIG-PC Auto-mazione Informatica”, vendita applica-zioni e accessori per PC, per l’impegno manifestato durante tutto il percorso e la completezza nella ricerca delle informazioni utili ad illustrare gli aspetti decisivi dell’idea imprenditoriale. Sul terzo gradino è salita la “T.E.C. srl” produzione ed installazione di impianti di climatizzazione e riscaldamento, per la completezza del lavoro, la precisione nello svolgimento. Non premiati, ma non per questo meno meritevoli di encomio, progetti che hanno riguardato localizzatori e sistemi antifurto satellitari, sistemi per la rilevazione di vibrazioni per la gestione del rischio sismico, logistica, smaltimen-to automatizzato dei rifiuti, riciclaggio e riutilizzo dei materiali oggetto dello smaltimento.

RInnOVAbIlI: A RISChIO 80MIlA IMpRESEDal 1° agosto 80.000 imprese di in-stallazione impianti, con circa 200.000 addetti, nel settore delle energie rinno-vabili (fotovoltaico, a biomasse, solare termico, pompe di calore e geotermia) non potranno più lavorare. Motivo: il decreto legislativo n. 28 del 2011, che recepisce una direttiva europea e ha lo scopo di incentivare l’uso delle energie rinnovabili, tra i requisiti per poter installare impianti non prevede l’abilitazione oggi riconosciuta dalla

legge 37 del 2008 per i responsabili tecnici delle imprese impiantistiche.In pratica, agli operatori in possesso del titolo di studio della scuola dell’obbligo e dell’esperienza maturata in anni di lavoro si nega sia il riconoscimento della qualificazione professionale acquisita e imposta dalla legge del 2008 per operare sugli impianti sia la possibilità di svolgere corsi di aggiornamento. Per la nuova normativa è come se non esistessero. Con il risultato che, dal prossimo 1° agosto, decine di migliaia di installatori di impianti nel settore delle fonti rinnovabili saranno tagliati fuori dal mercato.

Gli Impiantisti di CNA, Confartigianato e Casartigiani si stanno battendo da tempo contro le disposizioni del de-creto legislativo. Ma finora le richieste di chiarimento e di modifica sono rimaste senza risposta. Per questo, le tre Confederazioni questa mattina hanno organizzato la mobilitazione della categoria e incontrato, presso l’Hotel Nazionale di Roma, parlamentari di diversi schiera-menti, sollecitandone l’intervento per modificare una disposizione assurda che finisce per creare una nuova categoria di esodati. “Ora tocca al Governo e al Parlamento

- ha dichiarato il presidente di CNA Installazione e Impianti Carmine Bat-tipaglia - garantire agli installatori la possibilità di continuare a lavorare nel settore delle energie rinnovabili. Siamo riusciti a creare degli esodati anche in un settore dinamico e trainante, con grandi prospettive future, come questo. Un settore che tiene, nonostante la crisi che le aziende stanno vivendo in totale solitudine, tra la miopia delle banche. è una situazione kafkiana dai dubbi profili costituzionali, che certamente lede il principio di libera concorrenza tra imprese e che faremo di tutto per modificare”.

conclusa con la premiazione la 12a edizione di “impara ad intraprendere”

A scuola d’impresa con CnA e Eciparsservare le dinami-che e i meccanismi che caratterizzano

l’agire di un imprenditore a partire dal momento della formazione dell’idea di im-presa”. Questi gli obiettivi del percorso che hanno caratte-rizzato il progetto “Impara ad intraprendere, promosso da CNA Parma, Ecipar Parma e giunto alla 12a edizione. Trentatre allievi delle quarte classi dell’Istituto Professio-nale “Primo Levi” di Parma divisi in gruppi, hanno dato vita, come nelle edizioni pre-cedenti, ad una competizione basata sulla migliore elabo-razione del proprio business plan. Un percorso che ha visto decine di incontri in cui si è af-frontato una tematica diversa riguardante i diversi aspetti dell’avvio e della gestione

di una idea imprenditoriale. Proprio partendo dall’idea, ciascun gruppo ha poi appli-cato al proprio progetto, le fasi affrontate e recepite in aula. A conclusione del per-corso formativo, lo scorso 13 maggio presso l’aula magna dell’Istituto, si è svolta la pre-miazione dei gruppi che han-

no presentato le migliori per-formance di apprendimento ed elaborazione, secondo la valutazione della responsabile del progetto, la Dr.ssa Sara Bi-sacchi di Ecipar Parma che si è soffermata a descrivere non solo i tre progetti premiati, ma anche gli altri cinque portati a compimento. Alla cerimonia hanno pre-senziato il presidente di CNA Parma Gualtiero Ghirardi, il direttore Capitelli, il presiden-te di Ecipar Parma Sebastiano Lipari e il dirigente scolastico dell’Ipsia Giorgio Piva. Molto apprezzata la testimonianza di Andrea Longinotti, titolare dell’impresa Vividomotica che ha raccontato agli studenti la propria storia di successo.

“O

In alto il gruppo dei premiati. Qui a fianco i primi classificati. Nel box i secondi classificati.

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nEWsil percorso di “attacchiamo bottone” si arricchisce di una nuova materia

Maglieria: dal filo al lavoro finito

l successo del per-corso formativo or-ganizzato da CNA

Federmoda Parma col titolo di “Attacchiamo bottone” si è aggiunta un’altra perla. Le al-lieve dell’Istituto Professionale “Primo Levi” hanno potuto apprendere i primi rudimenti

dell’arte dell’ab-bigliamento in maglieria grazie all’iniziativa di Nella Costan-tini, di profes-sioine magliaia. “Da anni rincor-revo l ’ idea di trasmettere alle giovani genera-zioni l’arte della

maglieria. Grazie all’iniziativa di CNA Federmoda di Parma ho preso contatti con l’Ipsia, ed in particolare con la prof. Pomelli, e mi sono proposta in coda al programma di «At-tacchiamo bottone». Così ho avuto l’opportunità di fare sei lezioni di due ore una volta la

A

settimana, praticamente sino alla fine dell’anno scolastico, portando avanti quello che è considerato un progetto pilota per questa materia”. Come è stata la risposta? “Ho portato all’interno della scuola un mio telaio e tengo le lezioni in una classe del corso di sartoria, composta da 22 ragazze e 2 ragazzi, che veramente mi stanno seguen-do con tantissimo impegno e voglia di imparare. Hanno capito che la maglieria, a torto considerata la sorella povera dell’abbigliamento, ha una sua importanza, anzi fa parte a pieno diritto del contesto moda. La maglieria, anche se ancora molto di moda, è

indubbio sia stata considerata un po’ di serie B, per cui le magliaie come me sono in via d’estinzione e il fatto che non ci sia ricambio generazionale mi dispiace molto. Per questo ci metto anche il mio entusia-smo nell’insegnare i segreti del mio mestiere a queste ragazze che nulla sapevano prima. Per questo sono partita dall’inizio: portando un filo e le mie ma-glie e cercando di far capire il lavoro che ci sta in mezzo: dal filo al lavoro finito”.

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ZOOm

alla terza edizione hanno fisicamente partecipato circa 200 persone, oltre 400 i collegati online

parmaCamp lo speakers corner delle idee

n Parmacamp ricco di stimoli e di tutte quelle scintille speciali che ti restano in testa, ma soprattutto

fatto di persone uniche e fuori dagli schemi con la voglia di creare e di sperimentare. Ecco cos’è emerso al Parmacamp, la “non conferenza” organizzata da CNA Parma insieme a ParmaIn.“L’evento, giunto alla sua terza edizione – spiega Andrea Mareschi, Responsabile Comunicazione CNA Parma – è stato par-tecipato da oltre 200 persone provenienti da ogni parte d’Italia che, insieme alle parecchie centinaia di persone che han-no seguito la diretta streaming (facendo registrare picchi di oltre 400 collegamenti contemporanei), non sono volute mancare a quello che si può definire la conferenza più “destrutturata” della nostra provincia”. “I protagonisti di Parmacamp – continua Federica Gambetta, Area Comunicazione CNA Parma - sono stati i makers, intesi in senso ampio come gli imprenditori e i giovani creativi che hanno scelto di vivere condividendo una mentalità legata all’innovazione e al «saper fare», concetto trasversale ad ogni ambito e professione. Sono stati ben ventidue i relatori che si sono alternati sul palco del Campus Indu-stry Music per raccontare la propria storia, la propria idea e la propria scommessa. “Vediamo, nel dettaglio, tutti i protagonisti:

Gian Piero Cito e Antonio Paolo - MAD IN ITALYGiampiero Cito, è direttore creativo e am-ministratore dell’agenzia di comunicazione Milc e Antonio Paolo ne è strategic planner. Entrambi sono tra gli ideatori e responsabili dei progetti “Mad in Italy!” e “Italia Caput Mundi” e autori del libro “Mad in Italy. Quindici consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia”.

Francesca MasoeroFrancesca Masoero non è la campionessa di canottaggio che appare se digitate il suo nome su Google. è l’altra, la storyteller. Ha un dottorato in cinema e marketing; racconta in modo non convenzionale e cre-ativo le città più belle del mondo su NUOK e scrive di lifestyle e cultura digitale per STREAM!, magazine che ha co-fondato con Elisa Cecilli nel 2011. è creativa, ma pigno-

u lissima. Sembra zen, ma è perennemente sull’orlo di una crisi di nervi. La salvano le piccole cose della (sua) vita: il rock’n’roll, la pasta al pesto, internet e il suo bellissimo frigorifero da 300 litri.

Luca Scanni - PAvèLuca ha trent’anni ed è uno dei tre soci fon-datori di Pavé, una pasticceria milanese con un semplice obiettivo: preparare al meglio un prodotto buono, offrendolo e raccontan-dolo agli ospiti. Luca è anche un giornalista che però preferisce preparare caffè rispetto a comunicati stampa. Questa avventura lo ha infatti ributtato in un mondo reale e concreto, fatto di cibo e di persone. Oltre al servizio in sala si occupo della comunica-zione di Pavé, spesso intesa come un “diario di viaggio” condiviso con chi ha deciso di seguirli: persone, non clienti. Con Diego e Giovanni ha dato vita a qualcosa che li rappresenta. Un soggiorno con laboratorio di pasticceria, un salotto informale per de-gustare il frutto di materie prime importanti, lavorate nel segno dell’artigianalità.

Damiano Ramazzotti - WetippFacilitatore e formatore nell’ambito di programmi Europei per Giovani dedicati alla partecipazione attiva e al dialogo inter-culturale. Sta cercando attraverso Wetipp di trasportare la sua esperienza, nell’ambito dalla partecipazione attiva.

Roberta TesiniPensieripensati sono taccuini molto par-ticolari. L’idea è nata da un suo bisogno personale di scrivere: non trovando il supporto ideale che potesse contenere le ricette, i racconti di viaggio, gli sfoghi, i sogni, i disegni, ha pensato di creare una sua collezione con copertine tematiche e facilmente riconoscibili.

valentina DowneyValentina è product e strategic designer. Dal 2001 coordina e progetta Intensive De-sign Labs - laboratori di design per aziende nazionali e multinazionali. Disegna prodotti nei settori dell’arredo, dell’elettronica, dei componenti elettrici, dell’oggettistica per la casa, nel color and texture design, interior design e accessori per la persona.

Pietro Soresini - Factòry23 anni, svolge il ruolo di copy all’interno di Fàctory, realtà che raccoglie le sue passioni: la pubblicità a livello di idee creative e l’abbigliamento. Questa è la storia che ci ha raccontato. Non vuole essere due persone diverse sul lavoro e non. Pensa che il di-vertimento debba essere parte essenziale della vita ed oggi vive con questa filosofia anche il suo lavoro.

Monica ManganelliLe piace definirsi una creativa, si specializza

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ZOOm

in scenografia e inizia a lavorare per il teatro. Dopo anni di gavetta inizia a sentire l’esi-genza di nuove sfide lavorative si sposta dalla scenografia reale a quella virtuale, iniziando a collaborare per il cinema e la pubblicità con produzioni e progetti che si occupano di ricreare al computer scene ed effetti visivi. Da qui la collaborazione all’in-terno di Cloud Atlas dei fratelli Wachowski, dove ha lavorato per ideare le scenografie del film girato a Berlino.

Davide e Daniele Barbieri - Studio Imma-gine d’AmbienteDavide e Daniele due fratelli un po’ “diversi” nel fare e nell’apparire, ma come in tutte le cose che funzionano si compensano e creano un nuovo modo di lavorare. Non si vogliono far chiamare “falegnami” e sanno bene per quale motivo: non hanno mai usa-to uno scalpello ma rimangono affascinati da chi, con quell’attrezzo, è riuscito a fare grandi cose... Stesse idee colte da più punti di vista si tra-sformano nella loro mente e nel concreto prendono forma dando origine a prodotti unici. Voglia di fare, sempre e come sempre dando il massimo magari inciampando, ma capaci ugualmente di saltare in alto superandosi continuamente… l loro obbiettivo? Fare magie, ma senza trucco. Francesco Bombardi - FabLab Reggio EmiliaClasse 72, romagnolo di nascita, reggiano d’adozione, laurea in Architettura al Poli-tecnico di Milano dopo gli studi all’Escuela Tecnica Superior de Arquitectura di Bar-cellona. Nel 2012 fonda Fab Lab Reggio Emilia , powered by Reggio Emilia Innovazione. Tiene il corso di design industriale al di-partimento di Ingegneria Meccatronica e Gestionale di UNIMORE, collabora con il

Politecnico di Milano con cui conclude nel 2010 la ricerca “costruire il paesaggio: 10+1 istruzioni per l’uso” pubblicata in occasione della Biennale del Paesaggio 2010. Patrizia Dolfin - Il FontGiornalista, addetto stampa e pubbliche relazioni, un paio di lauree alle spalle, psicologia e DAMS e una buona dose d’in-coscienza. Perché ce ne vuole parecchia per decidere di dar vita ad una testata giornalistica, proprio mentre il mercato dell’editoria piange lacrime amare. Insieme a Rossana Pessione hanno messo online “Il Font. Informazione di carattere” per raccontare i nuovi “stili di vita” con uno sguardo, attento e puntuale, ai cambia-menti, alle nuove tendenze e al crescente bisogno di benessere.

Nicola Farronato - Mysmark Gli smarks (smart marks) protagonisti del Parmacamp: le unità di misura della nostra esperienza di utenti e consumatori per esprimere e condividere il nostro gra-dimento nelle reti sociali. Perché le nostre emozioni sono uniche, e contano! Le tec-nologie digitali ci permettono di registrare cosa proviamo di fronte a persone, cose e luoghi con un click, da cui si deriva il nostro sentiment, gradimento e ingaggio. Da qui Nicola è partito con il suo team a sviluppare MySmark, un servizio online che permette a ciascun utente di esprimere e condividere i suoi commenti e le sue opinioni con un tag emozionale e personale. Esattamente come lo vuole dire lui.

Franco De Angelis - veepee Nella sua esperienza lavorativa si è trovato ad affrontare un problema specifico da cui è nata l’ispirazione per un’idea imprendito-riale: permettere di apprendere le nozioni di un lavoro… giocando. Questa idea è alla base del progetto a cui si sta dedicando

da più di un anno e mezzo e che ha fatto nascere una micro start-up nel 2012.

Silvio Porcellana - Mob.is.it Silvio è il founder e CEO di mob.is.it, una startup che ha il sogno di portare il mobi-le web nelle tasche di tutti attraverso un sistema semplice, efficace, universale ed economico per creare siti web mobili.

Cristina Allodi - The GOoD Innovation Cristina adora cucinare ed inventare ricette sempre nuove, dipingere, disegnare, lavo-ricchiare col legno, fare gioielli, cartonage, scrivere per bambini, scrivere poesie, ma soprattutto… si occupa di Marketing Stra-tegico per l’Innovazione di prodotto.

Andrea Gigli - StartupSaturdayAndrea è uno dei co-fondatori dell’asso-ciazione StartupSaturday, che si rivolge a startupper, makers e innovatori che hanno realizzato l’importanza di ritrovarsi periodicamente nella stessa “palestra” per misurarsi, individuare campi di miglio-ramento e trovare forme alternative di collaborazione.

Massimiliano GiacomettiDa 7 anni progettista di sistemi digitali e non si è ancora stancato di sentir parlare di VHDL, C++, protocol processing, signal processing, modem e codici. Spinto dalla voglia trovare soluzioni origi-nali ai problemi che ha dovuto affrontare

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ZOOmsul lavoro, ma anche dalla voglia di portare avanti un progetto interamente suo.

Alessandro Raguseo e Daniele Bacchi - HivejobsAlessandro e Daniele hanno iniziato a lavo-rare ad Hivejobs nel 2011, da carbonari, di notte, ideando tutto: dall’idea al modello di business al software. Alessandro è General Manager e si occupa prevalentemente degli aspetti societari di Hivejobs, mentre Daniele ne è il Chief Operational Officer.

Daniele Ferrari – TracceDaniele lavora come Digital Strategist & Social Media Manager per l’agenzia di comunicazione modenese Tracce, dove si occupa dello sviluppo di progetti di comunicazione digitale. Dal 2011 è inol-tre consulente per aziende e start-up con all’attivo due campagne di successo a livello internazionale che hanno raccolto finanziamenti sul web grazie ad innovative campagne di crowdfunding.

Antonino Marco Giardina - Bet AnalyticsGrande appassionato di calcio e di scom-

messe sportive nel Febbraio 2012 decide di tuffarsi, parallelamente al lavoro, nel mondo delle startup con Bet Analytics. Nel Novembre 2012 arriva la scelta di dedicarsi full time sugli ultimi step di sviluppo del progetto stesso.

Alberto Adorni, Andrea Pescatori, Mat-teo Cavalieri - ArtieAlberto si occupa di Development and Architecture, ha 36 anni e da 10 anni dirige la divisione R&D di una software house, Andrea si occupa di Development and Design, ha 32 anni, è creativo con un talento naturale per la grafica, Matteo si occupa di Business Strategy, ha 35 anni e ha lavorato prima come consulente di direzione poi è entrato nell’azienda di famiglia fino alla cessione a un gruppo francese. Insieme hanno ideato Artie Mobile.

Mattia Sullini - CowoIllustratore per l’architettura indipendente e convinto che le forme collaborative siano il cuore di un futuro che va arpionato e portato a bordo il prima possibile, nel 2009 aderisce al network di spazi di coworking

COWO con il progetto 22A|22, metà spazio di lavoro e metà galleria di design, espe-rienza evolutasi nel 2013 con il progetto COMBO, uno spazio flessibile al 100%.

Un ringraziamento speciale va a tutti quelli che sono stati presenti, ai relatori con cui sono nate splendide relazioni e che siamo certi proseguiranno anche nei prossimi mesi e per la preziosa presenza del Presi-dente di CNA Giovani Imprenditori, Andrea Di Benedetto. Ringraziamo anche tutti coloro che insieme a noi hanno partecipato con tanta passione all’organizzazione della giornata, in parti-colare: Gaetano, Liviana, Ernesto e Malwina del Campus Industry Music di Parma per la per la concessione degli spazi, la sala prove e lo squisito pranzo, gli sponsor che hanno sostenuto la realizzazione dell’evento, Hera Comm, Chiesi Farmaceutici, Betonscavi, Netbuilder.

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resPonsaBiLe ProvinciaLe serviziMaura [email protected]

servizi fiscali e contabiliResponsabile: Rodolfo Riccò[email protected]

servizi pagheResponsabile: Fiorenza [email protected]

creaimpresaResponsabile: Giorgio [email protected]

consulenza di direzioneResponsabile: Roberta [email protected]

consulenza ambiente e sicurezzaResponsabile: Giorgio [email protected]

consulenza creditoResponsabile: Lamberto [email protected]

consulenza contrattuale lavoroResponsabile: Graziano [email protected]

consulenza informaticaResponsabile: Marina [email protected]

cna innovazione e internazionalizzazione imprese

Responsabile: Marcello [email protected]

Previdenza - ePasa ParmaResponsabile: Augusto [email protected]

cna worldResponsabile: Augusto [email protected]

formazione - ecipar ParmaResponsabile: Roberto [email protected]

L’iscrizione entro il 30 giugno. cna Parma ha predisposto un pacchetto-servizi che consente di adempiere agli obblighi previsti

pEC obbligatoria? Ci pensa CnA

ome è noto tutte le imprese indi-viduali attive, entro e non oltre il 30 giungo 2013, dovranno essere

in possesso di una PEC (Posta Elettronica Certificata) e hanno l’obbligo di comunicare al Registro Imprese il proprio indirizzo di po-sta elettronica certificata mediante Comu-nicazione Unica, con le consuete modalità previste per l’invio telematico. La PEC dovrebbe diventare così l’unico mezzo di comunicazione tra imprese e Pubblica Amministrazione, in quanto, attraverso il formato elettronico sarà pos-sibile trasmettere qualsiasi tipo di dato, sostituendo anche la raccomandata con ricevuta di ritorno. Per questo CNA ha preparato, per imprese associate, uno speciale pacchetto promo-

zionale che consente loro di adempiere a tale obbligo senza dover pensare a nulla: saranno i nostri uffici CreaImpresa, attra-verso la richiesta di una casella di Posta Elettronica Certificata e il deposito in CCIAA, a occuparsi della burocrazia. Inoltre, grazie alla promozione CNA, tutte le imprese in-dividuali che aderiranno entro il 30 giugno potranno avere 2 anni al costo di 1.Per ogni informazione su tipologie e costi, potete rivolgervi agli uffici CreaImpresa CNA Parma che saranno a completa di-sposizione per illustrarvi tutte le modalità del servizio (per ulteriori informazioni: 0521 227247 – [email protected]). Ecco cosa succede a chi non ha la PEC…http://www.youtube.com/watch?v=WvEHMiddLms

C

sERVIZI

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cREDITO

EuRIbORTASSO DI RIFERIMENTO EUROPEO 1,66%EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 365 g. 0,212% EURIBOR 3 MESI (m.m.p.) 360 g. 0,209%

OSSERVATORIO DEI TASSI - MAGGIO 2013SAlE A MAGGIO Il TASSO DI RIfERIMEnTOAumenta an-che nel mese di maggio il valore del tasso di riferimento per il credito agevolato, at-testandosi al 4,63% rispetto al 4,48% del mese precedente.Rimane stabile al 1,66% il tasso da applicare alle operazioni di attualizzazione per conces-sione di incentivi a favore delle imprese.Conseguentemente, rimangono stabili anche tutti i tassi agevolati legati a provve-dimenti quali la Legge Sabatini e la Legge 598/1994.Salgono, seppure in modo estremamente contenuto anche l’Euribor 3 mesi media mese precedente 365 giorni. che si attesta allo 0,212% e l’Euribor 360 giorni che arriva all’attuale 0,209%.

EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 365 g. 0,331%EURIBOR 6 MESI (m.m.p.) 360 g. 0,326%TASSO UFF. SCONTO B.C.E. 0,50%

Vi aderiscono: Cariparma Credit Agricole – Banca Monte Parma – Unicredit Banca - Banca Popolare Emilia-Romagna – Credem – Banca Popolare di Lodi – Carisbo – Monte Paschi Siena - Banche di Credito Cooperativo.

Fascia 1 Fascia 2 Fascia 3 Fascia 4

Scoperto di c/c 4,462% 5,362% 6,509% 7,712%

Effetti s.b.f. 2,612% 3,112% 4,012% 5,112%

Anticipo fatture 3,212% 3,912% 4,912% 5,612%

COnVEnzIOnE CnA-bAnChE: TASSI AD MAGGIO 2013

Le imprese che non hanno ancora aderito alla “convenzione per fasce di merito creditizio” usufruiscono, in attesa di entrarvi, delle seguenti condizioni:

Scoperto di conto corrente Effetti salvo buon fine Anticipo fatture

5,487% 3,762% 4,362%

Scoperto di conto corrente Effetti salvo buon fine Anticipo fatture

4,387% 2,762% 3,362%

CARIPARMA CREDIT AGRICOLE

BANCA MONTE PARMA

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D

fornisce a grandi imprese componenti elettriche e meccaniche assemblate. L’offerta si completa con la divisione confezionamento

Royal srl: l’esempio dell’impresa di servizio

uno dei cardini portanti della pic-cola e media impresa, soprattutto nel nostro territorio, è quello della

subfornitura, ovvero l’approvigionamento alle industrie, di “pezzi” fondamentali da inserire nel loro prodotto finale, ma che non rientrano nel loro ciclo produttivo. Ne è un esempio la Royal Srl di San Polo di Torrile, nata con questo scopo, “su richiesta” di un’altra impresa. Fabio Pizzaferri, titolare con Ermes Furlotti, ci racconta come si svolsero gli avvenimenti. “Eravamo entrambi dipendenti della Selcom, porte automatiche per ascensori, quando nel 1988 ci fu proposto di costituire una azienda esterna, per fare un certo tipo di lavorazione che facevano fatica a gestire all’interno. Così è nata la Royal srl. Abbiamo cominciato in un piccolo locale, quindi abbiamo acquisito altri clienti, ci siamo in seguito allargati e dallo scorso agosto ci siamo trasferiti in questa nuova sede”.

Qual è la vostra produzione? “Ci occupiamo di assemblaggi, sia elettrici, quindi quadri, impianti e centraline di comando, che mecca-nici, nel pieno rispetto dell’impresa di servizio. Quando una azenda ha bisogno di una produzione snella, di numeri elevati o quando grandi aziende che hanno una catena di montaggio e certi passaggi per alcuni componenti che andreb-bero a rallentare la produzione, allora fanno ricorso a noi, in quanto siamo in grado di fornire quel

pre-assemblato che, inserito in catena di montaggio, non provoca rallentamenti alla produzione. Abbiamo poi una divisione di confezionamento con due linee automa-tiche che riescono a fare imbustamento di viteria, accessori speciali ecc..., in tempi brevi e in grandi lotti”. Chi sono i vostri clienti? “Appunto, grandi aziende o multinazionali. La Selcom, naturalmente, poi la Terex, che produce carrelli elevatori da porto, quindi per il sollevamento di grandi carichi, il gruppo Cattani, che produce compressori e soffiatori per l’elettromedicale a cui fornia-mo le centraline di comando, la Genius cui forniamo viteria e tasselli per il montaggio delle zanzariere, ecc...”. Export? “Molte nostre aziende clienti hanno conso-ciate all’estero che talvolta forniamo diret-tamente. Tra queste una consociata Terex in Cina che acquista direttamente da noi quadri

relais e fusibili”. Quanti dipendenti avete? “Tredici, al 99% donne, che per il nostro tipo di produzione si sono dimostrate molto più efficenti degli uomini”. Come state vivendo questo momento di crisi? “Il momento è difficile, ma finora abbiamo tenuto. Chiaro che ci sono cali di fatturato e di margini perché ci chiedono di abbassare i costi: bisogna accontentarsi, ma andiamo avanti, anche se il futuro resta una incognita. Speriamo che si risollevi tutta l’economia, altrimenti per tutti sarà una lenta agonia”. Per quanto riguarda l’occupazione? “Finora abbiamo tenuto. Nel 2008 abbiamo fatto un periodo di cassa integrazione, ma siamo riusciti a tenere tutti, per cui non ab-biamo licenziato nessuno e speriamo di non doverlo fare mai”.

L’ImpREsA DEL mEsE

CARTA D’IDEnTITàNOME: ROYAL SRL DI: FABIO PIZZAFERRI E ERMES FURLOTTI DOVE SI TROVA: A SAN POLO DI TORRILE vIA ARGINE NAvIGLIO 3 Tel. 0521.1682393 e-mail: [email protected]

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AgEnDA

gli innovatori, quasi sottovoce, stanno cambiando le nostre vite

perché dobbiamo essere ottimisti

un libro sull’ottimismo. Sul perché dobbiamo essere ottimisti oggi in Italia. Il mondo attorno a noi

può cambiare in meglio grazie a tre parole d’ordine: trasparenza, partecipazione, col-laborazione. E alla voglia di ciascuno di noi di provarci. è in corso una rivoluzione che sta abbattendo antichi vizi nazionali, è la rivoluzione degli innovatori. Non la fanno riempiendo le piazze o dando l’assalto ai palazzi del potere. Ma cambiando le nostre vite: il modo in cui si fa scienza, si condivide la conoscenza, si fa impresa, si creano posti di lavoro, si producono beni, si amministra la cosa pubblica. Non sono casi isolati. è un movimento. Ci sono migliaia di startupper che il lavoro non lo cercano perché provano a crearselo inseguendo un’idea innovativa.

E artigiani digitali che hanno aperto una fabbrica di oggetti sul proprio computer. E innovatori sociali che stanno modificando le istituzioni. Sta cambiando tutto perché abbiamo a disposizione la prima arma di co-struzione di massa: Internet. Che non è una rete di computer, ma una rete di persone che provano a migliorare le cose senza aspettare niente e nessuno. “La cosa più buffa di questa storia è che io non sono uno scienziato e nemmeno un laureato in chimica. Sono soltanto un grafico pubblicitario che un giorno si è detto che doveva esserci un altro modo di fare la plastica”. Questo è il per-fetto esempio di una storia, di una rivoluzio-ne fatta in casa, scoperta per caso e destinata forse a cambiare le cose. L’artefice è Marco Astorri, ha 43 anni, tre figli, una pettinatura che lo fa assomigliare al protagonista muto di The Artist e un’azienda che sta facendo discutere il mondo. Di storie così è pieno questo libro. Riccardo Luna ci racconta una mutazione, quella a cui il web ci sta portan-do. A causarla sono gli innovatori che quasi sottovoce stanno cambiando le nostre vite: il modo in cui si fa scienza, si condivide la conoscenza, si fa impresa, si creano posti di lavoro e valore, si producono beni.

fontanellato artinrocca 2013 Domenica 16 giugno Rocca dei SanvitaleMostra mercato di Artigianato Arti-stico, Tradizionale e Alimentare

Appuntamento imperdibile domenica 16 giugno a Fontanellato per la VIII edi-zione di ARTinROCCA, la mostra merca-to dell’artigianato artistico, tradiziona-le e alimentare, un’occasione unica per vedere in uno scenario spettacolare le creazioni di tanti bravi artisti-artigiani e di provare le produzioni di nicchia in campo alimentare. Tante anche le manifestazioni collaterali previste per l’intera giornata. A cominciare dall’inaugurazione ufficiale che sarà celebrata con canti corali. Alle 11 è previsto un incontro pubblico dal titolo “Due autori e un fotografo parlano della Bassa”. Con la guida del giornalista Sandro Piova-ni saranno Laura Ranieri (La Bassa piana e le Fontanelle) a cura di Mario Calidoni (Ragguaglio della Rocca di Fontanellato e d’ogni altra circostanza) e Massimo Spigaroli (La mia Bassa, luoghi, persone e ricette del territorio); mentre Edoardo Fornaciari presenterà le sue foto sul tema. Dalle 15 alle 17 ci sarà una esibizione di danza e il “Truccabambini”. Alle 16,30 un deefilé di moda “La differenza è nel dettaglio” alle 18 “Incontri di stile, aperitivo di moda” . Alla stessa ora è previsto il nofilter live. A chiudere la giornata, a partire dalle

ore 20 musica con i The Jacobs live.

cambiamo tutto!La rivoluzione degli innovatoridi Riccardo Luna Laterza - Collana Robinson 163 pagine. Disponibile in Ebook

CAlEnDARIO

è

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