Il Settimanale di Arezzo 189

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ANNO V NUMERO 189 • VENERDÌ 18 APRILE 2014 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI ci vediamo in edicola ci vediamo in edicola venerdì 2 maggio venerdì 2 maggio MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO = BANDA DEI BANDA DEI PICCOLI CHEF! PICCOLI CHEF! 333 2739033 [email protected] www.bandapiccolichef.it BUONA BUONA PASQUA! PASQUA!

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3 Il “Ponte della Solidarietà” tra Arezzo e San Possidonio 5 La creatività di Graziella premiata a OroArezzo 6 Storia di Dario. La strada che porta al futuro 7 Emergenza profughi, tra criticità e soluzioni… 10 A Pasqua si cambia menù 8 A Pezzi, è uscito il loro primo album 11 La treccia pasquale rustica 13 Un debutto di successo per il Bsc Arezzo 15 Summer Camp, l’estate targata C.T. Giotto 16 Vasari Rugby: primavera arriva con lo sport 17 Aquilotti 2004 “Nova Verta”, la forza dei giovani della Sba 18 Un corso di nuoto gratuito per la Pasqua degli aretini 19 Arena Functional, supporto per lo sport aretino 20 Alla UT Chimera tutto pronto per il II Memorial “Giovanni Pozza” 21 Preoccupati e vivrai meglio! Nel libro della Forgione gli strumenti per un futuro migliore 22 Mario Gallorini: pittura e ceramica di un protagonista del Novecento aretino 24 Spazio Seme presenta un seminario sul racconto 28 L’avvento della chirurgia robotica al “San Donato” 29 Pasqua, tempo di panine e berlingozzi

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ANNO V NUMERO 189 • VENERDÌ 18 APRILE 2014 • COPIA GRATUITA

IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

ci vediamo in edicolaci vediamo in edicolavenerdì 2 maggiovenerdì 2 maggio

MANGIARE SANO + DIVERTIMENTO =

BANDA DEI BANDA DEI PICCOLI CHEF!PICCOLI CHEF!

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BUONA BUONA PASQUA!PASQUA!

2 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRLANNO V NUMERO 189 – VENERDÌ 18 APRILE 2014 © EDIZIONI GIORGIO VASARI

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTIEMAIL [email protected]: MARCO BOTTI, EMAIL [email protected]: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, RO-BERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SADOTTI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI

AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL [email protected]À E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, [email protected]

AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL [email protected]È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

EGV

VITA DELLA CITTÀ3 Il “Ponte della Solidarietà” tra Arezzo e San Possi-donio5 La creatività di Graziella premiata a OroArezzo6 Storia di Dario. La strada che porta al futuro7 Emergenza profughi, tra criticità e soluzioni…10 A Pasqua si cambia menù28 L’avvento della chirurgia robotica al “San Donato”29 Pasqua, tempo di panine e berlingozzi

AREZZO’N’ROLL8 A Pezzi, è uscito il loro primo album

LE PELLEGRINE ARTUSI E…11 …la treccia pasquale rustica

AREZZO SPORT13 Un debutto di successo per il Bsc Arezzo15 Summer Camp, l’estate targata C.T. Giotto16 Vasari Rugby: primavera arriva con lo sport

17 Aquilotti 2004 “Nova Verta” la forza dei giovani della Sba 18 Un corso di nuoto gratuito per la Pasqua degli aretini19 Arena Functional, supporto per lo sport aretino20 Alla UT Chimera tutto pronto per il II Memorial “Giovanni Pozza”

A REGOLA D’ARTE21 Preoccupati e vivrai meglio! Nel libro di Isania For-gione gli strumenti per un futuro migliore22 Mario Gallorini: pittura e ceramica di un protago-nista del Novecento aretino24 Spazio Seme presenta un seminario sul racconto curato da Divier Nelli e Francesco Botti25 “Annali Aretini” XXI: il nuovo numero della rivista della Fraternita dei Laici

FACOLTÀ DI PAROLA26 Arezzo e il Francescanesimo

IN QUESTO NUMEROIN QUESTO NUMERO

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3IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

continua a pag. 4

IL “PONTE DELLA SOLIDARIETÀ” TRA AREZZO E SAN POSSIDONIO

omenica 6 aprile è stata inaugurata la Scuola dell’infanzia di San Possidonio, comu-ne emiliano colpito dal terremoto del 2012. La Consulta provinciale del Volontariato di Protezione Civile aretina ha contribuito ampiamente alla realizzazione di questo progetto, lanciando una sottoscrizione ribattezzata “12° Ponte della Solidarietà”,

grazie alla quale è riuscita a raccogliere una considerevole cifra. Tra Arezzo e San Possidonio si è instaurato uno stretto rapporto già da immediatamente dopo le prime scosse sismiche che colpirono il paese: infatti il soccorso da Arezzo partì celermente per l’allestimento del campo di accoglienza per gli abitanti del comune. Proprio da questa prima assistenza è stata partorita l’idea della raccolta fondi a favore di San Possidonio, che ha visto impegnata la Giunta e il Consiglio provin-ciale e la Consulta provinciale del Volontariato di Protezione Civile.

Il presidente della Consulta Gabriele Romanini ci ha illustrato le tappe che hanno portato alla concre-tizzazione di questo benefi co disegno. La Consulta è riuscita a raccogliere ben 29 mila euro destinati princi-palmente al mobilio necessario alla scuola: infatti – come ha tenuto a precisare Romanini – l’obiettivo della Consulta non è l’invio di denaro ma l’acqui-sto dei beni che gli stessi cittadini coinvolti dalle calamità richiedono.

Il denaro è stato raccolto con «manife-stazioni cittadine, i volontari hanno messo dei gazebo e hanno chiesto un contributo ai cittadini, ma la gran parte della raccolta è derivata da versamenti volontari nel conto corrente che è stato aperto appositamente a favore dei terremotati di San Possidonio».

La Consulta, con l’ausilio di due ditte are-tine, si è occupata del mobilio della scuola, ispirato al design dei puzzle: «Stabilito l’ar-redo della scuola materna, abbiamo trovato una ditta di Arezzo, la Caneschi Arreda-menti, e su progetto dell’architetto Roberta Galantino sono stati realizzati questi mobili poi portati a San Possidonio nei primissimi

di Chiara Sadotti

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Bimbo Italia e Borgo Italia augurano a tutti i lettori del “Settimanale di Arezzo” e alle loro famiglie una serena Pasqua

4 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

giorni di gennaio, in modo tale che subito dopo l’Epi-fania potesse essere aperta la scuola materna».

Tutto ciò è stato possibile grazie alla ventata di altrui-smo che ha investito l’intero progetto e tutti i suoi parte-cipanti, in quanto – come ci ha riferito il Presidente della Consulta – «abbiamo acqui-stato i materassini dalla dit-ta “I Dormibene” e anche loro ci hanno fatto dei prez-zi stracciati, mentre la ditta Caneschi ha preso soltanto il rimborso spese. Arezzo e provincia hanno voluto dimostrare la vicinanza con questa piccola città e la cosa è stata molto apprezzata».

La Giunta e il Consiglio provinciale hanno voluto contribuire sostanzialmente a questa raccolta, donando alcuni compensi che avrebbero dovuto percepire. Pure il sindaco del Comune di Civitella in Val di Chiana, Ginetta Menchetti, ha partecipato alla raccolta fondi organizzando la “Cena di Solidarietà”, i cui proventi sono stati interamente devoluti alla causa.

Domenica 6 aprile erano presenti all’inaugurazione, oltre al sindaco di San Possidonio Rudi Accorsi e il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, anche i volontari che hanno reso possibile questo ambizioso progetto: «Siamo andati con un pullman di volontari, sia quelli che hanno fatto l’intervento immediatamen-te dopo la scossa di terremoto, sia quelli che si sono dati da fare per raccogliere dei fondi a favore di questa iniziativa».

In conclusione: «Anche questa volta, come è già successo in tante emergenze, il popolo di Arezzo si è distinto per l’impegno profuso nel tentativo di alleviare le sofferenze di chi si trova in diffi coltà, cercando contemporaneamente di portare un aiuto concreto». foto di Lorenzo Cosi

[segue da pag. 3]

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raziella traccia un positivo bilancio di OroArezzo 2014. La fi era di casa ha rappresentato per l’azienda aretina l’occasione per consolidare le relazioni con numerosi buyers internazionali e per avviare nuovi rapporti commerciali, confermando così il proprio ruolo di riferimento nel settore del gioiello in oro.

Il principale motivo di soddisfazione riscontrato da Graziella è fornito dalla ricettività dimostrata da Oro-Arezzo che si è confermata una delle fi ere di riferimento per l’intero mercato della gioielleria e dell’orefi ceria, confermando una spiccata capacità di riunire i principali operatori internazionali e di richiamare in città un numeroso pubblico straniero. Graziella, società fondata nel 1958 dalla famiglia Gori e presente nei mercati di tutto il mondo, ha allestito uno stand in cui ha presentato le nuove collezioni di gioielli e le principali linee in oro, richiamando l’interesse dei buyers soprattutto per l’innovazione e la creatività che caratterizzano le sue creazioni. Queste caratteristiche sono state riconosciute e apprezzate anche dagli stessi organizzatori di OroArezzo che hanno assegnato a Graziella il premio “Creatività” per un anello della collezione “Forme nello spazio”.

«La creatività ben realizzata è alla base delle nostre produzioni – spiega Eleonora Gori, retail manager dell’azienda. – Un’accurata attività di modellazione e di incisione ci permette di sviluppare il gioiello come una vera e propria opera d’arte, assicurando un alto standard creativo e un costante processo di rinnova-mento dell’offerta. Il nostro stile riconduce all’estetica della scultura creando gioielli dalle forme morbide ed eleganti ma caratterizzati da un’identità precisa e da una forte personalità: queste caratteristiche sono espresse anche dal gioiello vincitore del premio “Creatività”». La fucina che ha permesso la realizzazione di queste collezioni di successo è il Centro Creatività di Graziella, un settore voluto da Gianni Gori all’interno della sua azienda per sviluppare idee originali e per fornire a tutte le collezioni un’identità che è ormai riconosciuta in tutto il mondo.

«Nel gioiello premiato – conclude Eleonora Gori – le linee geometriche si uniscono a forme dinamiche fornite dall’attenzione ai dettagli. Questa collezione racchiude molti elementi di novità che ci hanno per-messo di gettare le basi per una linea più contemporanea e glamour che nei prossimi mesi lanceremo nel mercato orafo occidentale». Nella foto, il gioiello premiato

GLA CREATIVITÀ DI GRAZIELLA PREMIATA A OROAREZZO

di Marco Cavini

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Tutto ciò che non mi fa morire mi rende più forte (Friedrich Nietzsche)

a storia di Dario è una storia che guarda al futuro. È la storia della rinascita di un giovane uomo che ha conosciuto momenti di esaltazione e di fragilità legati all’uso di sostanze e all’esperienza carceraria e le cui ferite, pur rimarginandosi, hanno lasciato un segno profondo.

A che età hai cominciato ad usare sostanze?«All’età di 17 anni: frequentavo la scuola superiore e insieme ai miei amici ho cominciato a farmi le “can-

ne” per curiosità, per noia, per appartenere a un gruppo, per sentirmi grande. Poi ho scoperto che potevo anche guadagnare dei soldi vendendo “erba”, così ho cominciato a spacciare.

Avere denaro da spendere mi faceva sentire importante, potente: potevo comprare ciò che volevo. Poi ho provato la cocaina. Non l’ho mai spacciata ma ho sperimentato il suo effetto devastante su me stesso».

Quando si è verifi cata la svolta nella tua vita?«Quando sono stato arrestato per la seconda volta e sono stato con-

dannato ad oltre quattro anni di reclusione. Dopo aver trascorso qualche mese in carcere ad Arezzo sono stato trasferito a Siena dove ho realizzato cosa realmente mi stesse accadendo: ho conosciuto l’angoscia e la solitu-dine, lo squallore di celle sovraffollate, condizioni igieniche e sanitarie assurde. Soprattutto il “tempo vuoto” interminabile, da impegnare per non impazzire. Mi sono ritrovato in un “mondo a parte” dove persino la concezione della dignità umana è diversa».

Come hai reagito a questa situazione? «Ho avuto la fortuna di conoscere persone e libri che mi hanno aiu-

tato a sentirmi “vivo” e soprattutto a cercare un appiglio verso l’esterno del muro, oltre i cancelli. Ho deciso in seguito di entrare nella comunità terapeutica di Baciano per potermi liberare dall’uso della cocaina, con-dividendo la mia condizione e confrontandomi con altri, esprimendo le mie emozioni, la mia fragilità, la mia tenerezza ma anche la mia forza riscoprendo le mie risorse. Ho imparato ad accettare di essere vulnerabile senza piangermi addosso, a considerare le diffi coltà non solo come un ostacolo ma anche come un’occasione di crescita. Ho imparato a non gettare sugli altri la responsabilità di quanto mi accade. Ho imparato a rialzarmi dopo una caduta». Luciana Pastorelli [email protected]

L

STORIA DI DARIO. LA STRADA CHE PORTA AL FUTURO

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torie che arrivano da lontano, vite che si incrociano con la nostra con la voglia di ricominciare, di trovare una nuova casa. La nuova ondata di profughi in arrivo in città, è solo una piccola parte del fenomeno che quest’anno sta assumendo proporzioni di forte cre-scita in tutto il Paese, con la conseguente necessità di metter a regime una rete sociale di accoglienza

in grado di sorreggere gli impatti sul territorio. È il sistema Sprar (Sistema Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che quest’anno costerà allo Stato 230 milioni di euro, soldi che si spera saranno spesi nel miglior modo possibile, perché se dall’inizio dell’anno sono stati oltre 10 mila i migranti richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane, fonti dell’intelligence parlano di 900 mila profughi in fuga verso l’Europa dall’intero bacino mediorientale.

Di sicuro il massacro che sta ancora imperversando in Siria non semplifi ca la situazione. Intanto si prepara anche Arezzo, mentre in Toscana iniziano a evidenziarsi alcune criticità. A tirarle in ballo l’assessore Stefania Magi, come responsabile welfare e immigrazione del Pd toscano. «Ci associamo alla posizione e alle richieste dell’Anci e chiediamo che il Ministero dell’Interno rispetti gli impegni presi con gli Enti locali per l’acco-glienza dei profughi. Un’emergenza di questa portata non si può affrontare senza la piena collaborazione dei Comuni e delle associazioni, che peraltro sono già pronti avendo siglato l’accordo per l’accoglienza ordinaria e di emergenza dal primo gennaio. Il Ministero non può gestire in modo adeguato l’accoglienza affi dandosi solo alle Prefetture, metodo che sta suscitando in molti casi contrasti piuttosto che collaborazione».

Puntualizzando poi nella dislocazione dei profughi: «Proseguono infatti – con-tinua la Magi – gli invii dei profughi ai vari territori al di fuori dei posti di accoglienza appositamente organizzati dai comuni, che quindi rimangono inu-tilizzati, improvvisando sistemazioni spesso non idonee. Chiediamo al ministro Alfano di non vanifi care lo sforzo enorme delle istituzioni locali e del terzo setto-re che lavorano da anni, insieme allo stesso ministero, per dare vita a una fi liera dell’accoglienza effi ciente ed effi cace con il sistema Sprar. Chiediamo ad Alfano di non tradire la fi ducia dei sindaci, e di chi si occupa da anni con competenza dell’accoglienza dei profughi e delle tematiche dell’asilo politico. Accogliere male ci rende non credibili in Europa, e negando ai profughi opportunità di emanci-pazione rendiamo più gravoso il carico dell’assistenza».

Non possiamo che concordare in pieno, sperando si arrivi il prima possibile a una soluzione che abbia come primo obiettivo la tutela dei diritti e il processo di integrazione dei tanti che affrontano viaggi e traversie incomprensibili ai più.

SEMERGENZA PROFUGHI, TRA CRITICITÀ E SOLUZIONI… di David

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8 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

el magma incandescente e fl uttuante della scena musicale aretina, ecco il nuovo e coinvolgente lapillo band A Pezzi.

«A Pezzi rappresenta per noi uno stato transitorio non negativo, teso alla continua ricostruzione e messa in discussione di sé e delle proprie esperienze. Deus ex machina, con una prima idea, il

fi lm Harry a pezzi di Woody Allen. Il nostro progetto nasce nel 2012 dall’evoluzione e dalla rivoluzione di una band e di un disco omonimo, la cui creazione e produzione ha attraversato un periodo che possiamo far risalire alla fi ne del 2010.

A quel tempo i due sopravvissuti, componenti di un pro-getto precedente, hanno deciso di ripartire: Enrico ha iniziato a cantare, Stefano è arrivato, siamo partiti. Con un po’ di esitazione ma siamo partiti, senza più fermarci».

Il gruppo è composto da?«È attualmente composto da tre elementi: Stefano Albiani

alla batteria, Enrico Zoi alla chitarra e alla voce, Giovanni Chiarini al basso. Singolarmente veniamo da esperienze mol-to diverse e variegate. Enrico è stato chitarrista in diversi pro-getti di rock alternativo (Quartaderiva, Dottori della Peste) e recentemente anche in uno spettacolo teatrale con Isabel-la Ragonese. Stefano è stato batterista metal e di cover band per molto tempo, e suona attualmente anche nell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Giovanni, il più giovane e subentrato da poco, suona in una band di cui sentiremo parlare molto presto».

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A PEZZI, È USCITO IL LORO PRIMO ALBUMdi Lucio

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9IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

TUTTO “MADE IN ITALY”!

Avete registrato il vostro disco in Slovenia.

«L’esperienza sicuramente più for-te che abbiamo vissuto è stata pro-prio la produzione fi sica del disco, registrato in Slovenia, in uno studio pazzesco, con la produzione artistica di Luca Baldini (Paolo Benvegnù). Chiusi per giorni in un ambiente unico a valorizzare e potenziare la nostra musica, un investimento e un’esperienza molto impegnativi che consigliamo fortemente a tutti.

Il nostro primo disco, omonimo, è uscito a febbraio dopo una cam-pagna di successo su Musicraiser (celebre piattaforma di crowdfunding) che ci ha permesso di stamparlo fi sicamente in cd. Lo si trova ai nostri concerti e tramite i nostri contatti su web.

Abbiamo poi lavorato molto sull’estetica di questo progetto, con le foto e il lavoro di Sara Coleschi che ci ha seguito fi n dall’inizio e che tuttora lavora con noi. Abbiamo lanciato, prima dell’uscita del disco, 11 video (uno per pezzo) diretti da Gianni Micheli e girati insieme a tanti amici e collaboratori».

Live?«Abbiamo ripreso l’attività live a partire dall’uscita del nostro disco, nel febbraio di quest’anno: Selezioni

Arezzo Wave Band al Rock Heat, “In Orbita” al Pulp di Ponticino, Timory Pub di Bettolle, Vineria Susuma-niello a Brindisi, Caffè Letterario di Barletta, Lab Live 0.1 a Villa Castelli».

Progetti futuri?«Attualmente la priorità per noi è instaurare una solida attività live per portare in giro il più possibile que-

sto disco e questo progetto. Contiamo di ricominciare pure a lavorare su materiale nuovo, ma solo quando ci sentiremo istintivamente pronti e rodati.

È totalmente importante per questo progetto integrare la passione per il suono con quella per le parole, senza risultare prolissi in senso generale. Non vogliamo essere didascalici o elevarci a musicisti/profeti/poli-tici/fi losofi /sociologi come purtroppo in molti tendono a fare attualmente».

Un commento sulla scena musicale aretina.«Siamo tutti legati, in maniera diversa, alla nostra città. Tanti progetti validi e musicisti/fonici/produtto-

ri… di talento. Ma la “scena” fa molta fatica a uscire dalla palude del circolino, quello a cui devi partecipare forsennatamente per essere preso in considerazione. La collaborazione e la stima artistica dovrebbero avere una base più professionale e sganciata da questi meccanismi, solo così si può innescare una crescita reale».

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10 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

partita il 10 aprile la campagna pubblicitaria della Lav Arezzo “A Pasqua mettici la faccia”.

Un’iniziativa lanciata alcune settimane fa sui social network, che ha vi-sto il coinvolgimento di tanti aretini invitati dalla Lega Anti Vivisezione (Lav) a partecipare, inviando la propria immagine e aderendo così alla campagna per una Pasqua senza il sacrifi cio di agnelli e di altri animali.

Cinquanta cartelloni 70 x 100 affi ssi in città con i volti di chi “ci ha messo la faccia” per dire basta ai soliti menù e scegliere piatti 100 per cento vegetali, per festeggiare così la Pasqua senza il sacrifi cio di nessun essere vivente. Tante le persone che, inviando la propria foto, si sono

impegnate a rinunciare alla carne partendo proprio dalla Pasqua. Prima fra tutte, per notorietà, la parlamentare 5 Stelle aretina Chiara Gagnarli, da sempre vicina ai dirit-ti animali e alle questioni ambientali.

«Una festa religiosa che celebra la Resurrezione ma condanna a morte tanti animali non è una vera festa di pace», spiega la Lav aretina; 450.000 gli agnelli e i capret-ti uccisi per questa ricorrenza in Italia, anche se le stime affermano una graduale riduzione negli acquisti.

«Siamo felici delle tante adesioni che abbiamo ricevu-to per questa campagna: sempre più persone si stanno rendendo conto di quanto certe tradizioni siano ingiuste verso gli animali – afferma Marco Gallorini, referente LAV Arezzo, – e capiscono quanto sia importante cam-biare le proprie abitudini per vivere meglio e per rispetta-re di più tutti gli esseri viventi. Tutto è collegato, quindi iniziamo a dare il nostro contributo affi nché il nostro impatto nel mondo sia positivo. Il 6% della popolazione italiana ha scelto di non mangiare più prodotti di origine animale, ha iniziato a cambiare abitudini alimentari per la propria salute, per quella del pianeta e di tutti gli ani-mali che la popolano e vanno tutelati.

Ci auguriamo che sempre più persone ad Arezzo, e non solo, decidano di fare questa scelta e che la Pasqua diventi davvero una festa di vita».

La Lav invita a visitare il sito www.cambiamenu.it, creato per informare e dare tante ricette per nuovi menù 100 per cento vegetali.

È

A PASQUA SI CAMBIA MENÙLA CAMPAGNA DELLA LAV AREZZO CHE CI “METTE LA FACCIA”

di Chiara Savarino

11IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

Ingredienti300 grammi di farina 0300 grammi di semolato semintegrale di grano duro Senatore Cappelli2 tuorli di uovo60 grammi di zucchero90 grammi di burro o strutto100 millilitri di latte100 millilitri di yogurt magro100 millilitri di acqua5 grammi di lievito di birra disidratato (o metà cu-betto di quello fresco, cioè 12,5 grammi)1 cucchiaino di sale1 uovo e 50 millilitri di latte per spennellare3 uova sode200 grammi di salame200 grammi di pecorino fresco o formaggio frescoProcedimentoRiattivate il lievito di birra disidratato nell’acqua friz-zante, alla quale avrete aggiunto un cucchiaino di zucchero circa 20 minuti prima di impastare; qua-lora usaste il lievito fresco, scioglietelo nell’acqua tiepida.Miscelate il latte tiepido con lo yogurt.

Mettete nella planetaria o in una ciotola le farine e lo zucchero e mescolatele insieme; unite i tuorli d’uovo, il burro o lo strutto, il lievito e cominciate a impastare unendo la parte liquida.Lavorate bene l’impasto per circa 10 minuti, anche 15 se lo lavorate a mano. Aggiungete il sale e im-pastate per qualche altro minuto. Mettete a ripo-sare l’impasto in una ciotola praticandovi sopra un taglio a croce, poi coprite e lasciate lievitare per circa 3 ore.Dividete l’impasto in 3 parti e fate 3 cordoni lun-ghi circa 50 cm l’uno. Mettete la carta da forno su una placca, adagiatevi i tre filoncini e cominciate a intrecciarli: sistemate con le mani il principio e la fine della treccia, dandogli una forma armoniosa. Disponetevi sopra le uova sode. Sbattete un uovo con il latte e spennellatevi la treccia.Ponete la vostra treccia a lievitare sino a quando non raddoppierà di spessore; ci vorrà circa un’ora.Circa 20 minuti prima d’infornare, accendete il for-no a 180°. Infornate per circa 30 minuti.Una volta tolta dal forno, fate raffreddare bene la treccia, apritela in senso orizzontale e farcitela con salame e formaggio.

TRECCIA PASQUALE RUSTICA

Ormai ci siamo, Pasqua è alle porte! Per noi significa soprattutto scampagnate e pic-nic all’aria aperta. Abbiamo avuto modo di proporvi, nei precedenti numeri, la classica panina unta aretina o quella con l’uvetta. Per una versione salata non poteva certo mancare questa brioche, una sorta di treccia gastro-nomica e sfiziosa. Noi l’abbiamo farcita con salame e formaggio, ma date pure libero sfogo alla vostra fantasia e avrete un piatto sempre diverso.

A noi è piaciuta tantissimo: non vi resta che provarla e farci sapere cosa ne pensate!Vi facciamo i nostri migliori auguri, a presto! Simona e Claudia

12 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

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13 18 APRILE 2014

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continua a pag. 14

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e il buongiorno si vede dal mattino, il Bsc Arezzo può veramente ambire a una stagione ai vertici delle classifiche. I primi impegni ufficiali della nuova stagione hanno portato solo gioie e soddisfazio-ni alla società aretina che in Coppa Italia ha fatto il pieno di vittorie sia nel baseball sia nel softball. Questo buon avvio asseconda le ambizioni del presidente Alessandro Fois e del suo Consiglio direttivo, che in questa stagione vogliono cogliere i frutti del duro lavoro svolto negli ultimi mesi per

rilanciare il Bsc Arezzo attraverso la ricostruzione di un florido settore giovanile e il ritorno in società di alcuni dei migliori atleti aretini. «Le tante vittorie di questo inizio di stagione – afferma Fois, – dimostrano il buon lavoro svolto nella preparazione invernale e la crescita di tanti nostri atleti: il Bsc Arezzo sta gettando le basi

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14 18 APRILE 2014

per un’annata di grandi risultati». I primi a scendere in campo sono stati gli uomini del Banca Etruria Base-ball che, guidati da Giorgio Parodi, hanno esordito in Coppa Italia con una doppia vittoria per 14-4 e per 15-2 nel derby contro il Perugia, passando così ai sedicesimi di finale. La coppa è stato il miglior prologo al campionato di Serie C, iniziato domenica 13 aprile sul diamante cittadino dell’Estra BallPark con un ecce-zionale successo per 11-3 sul Siena, che ha candidato gli aretini tra i favoriti per la vittoria finale. Nel tris di successi in coppa e campionato, il Bsc Arezzo si è dimostrato completo e competitivo in tutti i reparti con un’ottima tenuta difensiva, un bel gruppo di lanciatori capeggiati da Claudio Marinelli e un attacco dalle enormi potenzialità. Particolarmente positivo si è rivelato l’inserimento di Carmelo Cacciatore, Bartolomeo Capretto, Gabriele Gori, Matteo Omarini e Tommaso Peracchio, cinque giocatori che, dopo una positiva esperienza nell’Italian Baseball League, sono tornati nel Bsc Arezzo per supportare una squadra ricca di

giovanissime promesse cresciute nel vivaio. Non sono state da meno le ragazze del Monnalisa Softball che hanno debuttato in Coppa Italia di Serie A2 con un’entusiasmante sequenza di vittorie su Sestese, New Bo-logna e Blue Girls Bologna, che le ha proiettate alle final four del 31 agosto contro Roma, Rovigo e Saronno per l’assegnazione del trofeo nazionale. Per la squadra di Fabio Borselli l’impegno più ostico è stato quello contro la Sestese, ma un’entusiasmante prova di squadra ha assi-curato la vittoria finale per 2-1; la seconda e la terza partita contro le bolognesi hanno visto le aretine prima imporsi con un netto 7-1 e poi ripetersi con un convincente 5-4. A propiziare il successo sono state le buone prove delle lanciatrici Giorgia Dall’Aglio, Giada Giannini e Giulia De Robertis, la performance di Giulia Mattioli, dei nuovi arrivi Federica Andolfi e Carlotta Natti, e di una Giulia Cinti che in battuta ha fatto la differenza.

«I successi delle prime squadre – conclude Fois, – sono solo la punta di diamante di una società che sta trovando gratificazioni anche dai bambini della squadra Ragazzi e dall’Under 21 del soft-ball. Siamo impegnati su tanti fronti ma siamo convinti che questa sia la strada giusta per assicurare al Bsc Arezzo un grande futuro».

Un debutto di successo per il Bsc ArezzoIl Banca Etruria Baseball e il Monnalisa Softball regalano le prime soddisfazioni della nuova stagione[segue da pag. 13]

di Marco Cavini

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15 18 APRILE 2014

estate si avvicina e il Circolo Tennis Giotto è già pronto con i Summer Camp 2014. Ormai da anni, infatti, la conclusione della scuola coincide con l’avvio dei campi solari organizzati dal circo-lo aretino e rivolti a bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni. Tennis, nuoto e tanti altri sport si alterneranno alle lezioni d’inglese e alle altre attività di animazione proposte dai tecnici e dai maestri del circolo aretino, per un’estate tutta all’insegna della crescita e del divertimento. Tutto questo inserito nella

splendida cornice della struttura e degli impianti del Giotto. I Summer Camp 2014 saranno divisi in due distinti turni: il primo da

lunedì 9 giugno a venerdì 8 agosto, il secondo da lunedì 18 agosto a venerdì 5 settembre. Le iscrizioni sono settimanali e l’inizio delle atti-vità è previsto dalle 8.30 alle 9.15, mentre la conclusione asseconda le esigenze di ogni singola famiglia perché sarà possibile scegliere se frequentare i campi solari solo la mattina, con il pranzo o fino alle 17.30. Per chi opterà per l’intera giornata il circolo nel pomeriggio offrirà la merenda. In questa stagione sono pensate anche numero-se promozioni, tra cui il 10% di sconto per chi porta un amico a tennis o un buono di 35 euro per l’iscrizione alla scuola tennis 2015 per chi frequenta almeno tre settimane. Per iscriversi o per ottenere ulteriori informazioni sui Summer Camp è possibile rivolgersi alla segreteria del Giotto in via Viani 1 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, oppure chiamare lo 0575/357542.

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Summer Camp,l’estate targata

C.T. Giotto

UN TRIS DI SUCCESSI NEL CIRCUITO DELLE VALLATE ARETINE

Il Circuito delle Vallate Aretine sorride agli atleti del Giotto. Nella

tappa del torneo di Terza Categoria organizzata dal C.T. Chiusi ha trion-fato Andrea Pecorella, promettente atleta del 1998 che, pur non essen-do partito con i favori del pronosti-co, ha inanellato un’esaltante serie di vittorie trovando gloria in una combattutissima finale terminata 7-6 al terzo set contro il forte Lorenzo Della Giovampaola.

Nel frattempo il circolo aretino ha raggiunto una doppia affermazione con Rachele Bacciarini e con Tom-maso Acciai nella tappa giovanile di Castiglion Fiorentino. Particolar-mente sorprendente è stata Bac-ciarini che nella finale dell’Under 10 femminile ha annichilito Stella Bernardini con un doppio 6-0, ter-minando così nel migliore dei modi un torneo perfetto in cui non ha perso nemmeno un set. Testa di se-rie numero 1, Acciai ha invece con-fermato il proprio ruolo da favorito superando nella finale dell’Under 14 maschile il compagno di circolo Lo-renzo Rossi.

Pecorella e il maestro Caneschi Bacciarini e il maestro Ciacci

16 18 APRILE 2014

l rugby aretino non si ferma mai. Neppure sotto Pasqua. La storica società Vasari Rugby continua, infatti, le proprie attività aggiungendo

alle consuete sfide quotidiane una serie di eventi volte a coin-volgere l’intera cittadinanza. Un calendario di appuntamenti che animerà l’universo rugbi-stico aretino all’insegna dello sport e dell’incontro con realtà sempre diverse. Ancora nel vivo di una stagione che vede il Va-sari impegnato su diversi fronti, dalla Serie B alle Giovanili alla Scuola Rugby: la società areti-na si impegna a portare, pure

questa volta, una ventata d’internazionalità nel territorio, ideando un’agenda di appunta-menti che metteranno la città al centro del palcoscenico europeo e non.

Simbolo di quanto il tessuto cittadino sia ormai legato indissolubilmente a uno sport che, da anni, raccoglie consensi tra gli atleti di tutte le età. Appena dietro le spalle il Torneo “Lorenzo Serboli” che ha saputo riunire 20 società e più di 1200 giovanissimi rugbisti sotto un sola ban-diera, si riparte dal 18 al 20 aprile con la seconda edizione del Torneo dei Quattro Quartieri.

«È un torneo di caratura internazionale aperto alle categorie Under 15 e Under 17 e si con-figura come una tre giorni di rugby intensivo – spiega Jean Luc Sans, direttore sportivo del Vasari. – Accoglieremo in città otto squadre straniere, tra cui sicuramente compagini svizzere e francesi, nella speranza di poterlo estendere presto anche ad altri Paesi».

Dopo una prima giornata di incontro e scambio, il sabato si svolgeranno i primi incontri interni ai quattro gironi (due per categoria), per poi passare la domenica alla fase finale. I match si terranno a turno nei campi del Vasari e degli Arieti, parte dell’accoglienza sarà incentrata sulla storia e le radici aretine grazie allo spettacolo equestre medievale che i Cavalieri di Arezzo allestiranno per l’occasione.

Da non perdere nemmeno la partita che il 25 aprile i quotati giocatori dell’Under 16 affronteranno con-tro la squadra sudafricana del Cape Code Town Rugby. Dopo questa avventura ci sarà giusto il tempo

per riprendere fiato e volare verso un’al-tra meta, il Torneo dei Quattro Assi che, dal 2 al 4 maggio, vedrà protagoniste le categorie Under 9, Under 11 e Under 13. «Alla formazione vincitrice nella propria categoria verrà assegnato il Trofeo dei Quattro Assi – continua Sans, – mentre un ulteriore premio, il Trofeo dei Migliori Assi, se lo aggiudicheranno le due so-cietà che, nel corso delle gare, avranno realizzato più mete. Anche questo sarà un evento che guarderà oltre i confini nazionali e siamo già pronti ad ospitare, oltre al Siena, due ottime società france-si quali il Nimes e l’Oraison».

Segno che lo sport è prima di tutto un luogo di incontro e di condivisione tra chi nutre la stessa passione e lavora, sempre in prima linea, per i propri valori e i propri sogni.

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Con il Vasari Rugbyla primavera arriva con lo sport

di Elettra Fiorini

17 18 APRILE 2014

on solo settore giovanile, dove peraltro la Scuola Basket Arezzo si sta togliendo delle belle soddisfazioni, come, ad esempio, la qua-lificazione alle final eight regionali con l’Under 17 Elite “Tecnoil”, ma anche il settore minibasket è di primaria importanza per la cre-scita dei ragazzi che costituiranno il futuro della società aretina.

In questa occasione parliamo degli Aquilotti 2004 guidati in panchina da Franco Guccione, da tantissimi anni allenatore alla Sba. Proprio il coach ci racconta aspettative e obiettivi del suo gruppo. «I ragazzi del 2004 sono 14 e partecipano al campionato provinciale minibasket Aquilotti non competitivo. L’obiettivo è farli migliorare nei fondamentali individuali con particolare at-tenzione allo sviluppo della bilateralità e alla coordinazione motoria, sempre mantenendo come prima idea il gioco, il divertimento e lo stare insieme.

Le prestazioni durante l’arco della stagione sono state altalenanti – con-tinua Guccione, – forse anche a causa della “spaccatura” del gruppo, for-mato per metà da ragazzi che era già iscritti lo scorso anno e per metà da nuovi arrivi».

L’integrazione di altri bambini che si sono messi subito a disposizione per le partite del campionato ha fatto sì che il gruppo diventasse più numeroso e dal sicuro avvenire in futuro.

Coach Guccione poi dice: «A fine stagione parteciperemo a un torneo composto da otto squadre a Firenze e sarà per noi un esame per verificare a che punto siamo, affinché si possa davvero capire qual è il nostro livello e quanto lavoro ci sia ancora da fare, nonché per comprendere se tutti gli insegnamenti siano stati recepiti da parte dei ragazzi, che si impegnano sempre con grande energia e passione».

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Aquilotti 2004 “Nova Verta”la forza dei giovani della Sba Il coach Franco Guccione ci parla dei suoi ragazzi

di AlessioSegantini

Il roster degli Aquilotti 2004

Marco CalziniAndrea D’AprileAntonio Di Maio

Domenico Di Tommaso

Enrico DroandiAndrea Geppetti

Antonio MeleEdoardo MordentiMarius Daniel Nica

William SantiniJacopo SoriniLuca Tavanti

Johan Wickrama-sena GuzmanDavide Zanini

18 18 APRILE 2014

on l’estate sempre più vicina, diventa impor-tante imparare a nuota-re e acquisire sicurezza in acqua. Per permette-

re a un numero sempre maggiore di aretini di raggiungere questo doppio obiettivo, la Chimera Nuoto ha organizzato nei giorni intorno alla Pasqua un corso di nuoto completamente gratuito. L’iniziativa nasce dalla volontà del Centro Sport Chi-mera di sfruttare il periodo festivo e la pausa dei tradizionali corsi per diffondere il nuoto con una breve serie di lezioni rivolte a bambini, ragazzi e adulti. Il corso, riservato a chi non è già iscritto alla scuola nuoto, si svilupperà attraverso cinque lezioni in programma giovedì 17 aprile alle 18.15, venerdì 18 aprile alle 18.15, sabato 19 aprile alle 11, martedì 22 aprile alle 18.15 e mercoledì 23 aprile alle 18.15. «Cinque lezioni possono permettere di imparare a nuotare – afferma Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera. – Si tratta di un corso breve ma intenso che però permette di apprendere i fondamenti tecnici del nuoto e di acquisire sicurezza in acqua, due importanti obiettivi da raggiungere in vista della prossima estate e delle vacanze.

La gratuità delle lezioni, inoltre, è un regalo per le famiglie aretine perché rappresenta uno stimolo per far sport, rimettersi in moto e conoscere gli ambienti del Palazzetto del Nuoto».

Le lezioni, quasi interamente in vasca grande, saranno divise per fascia d’età dai 6 anni in su e saranno garantite dai tecnici e dagli operatori della Chimera Nuoto, della Sport3 e della Società Nazionale di Sal-vamento, che porteranno il loro contributo in forma volontaria per allenare tutti coloro interessati a scoprire il nuoto. Il corso gratuito si inserisce nelle iniziative della “Primavera in Piscina”, una serie di appuntamenti che nei prossimi mesi vedrà il Centro Sport Chimera impegnato nella promozione tra gli aretini del nuoto e delle altre attività acquatiche.

«Proporremo tanti eventi per tutta la famiglia – conclude Magara, – permettendo a tutti di provare le nostre attività e di appassionarsi al nuoto».

Per ricevere ulteriori informazioni o per prenotarsi ai corsi gratuiti è possibile recarsi al Pa-lazzetto del Nuoto (in viale Gramsci 7), scrivere una mail a [email protected], chiamare lo 0575/353315 o mandare un sms a Magara al 347/4249641.

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Un corso di nuoto gratuito per la Pasqua degli aretini

Il Centro Sport Chimera propone cinque lezioni promozionali per

bambini, ragazzi e adulti

19 18 APRILE 2014

o sport aretino può contare su un supporto in più. Arena Functional è la nuova palestra di Arezzo che, proponendo un allenamento funzionale, permette di integrare la tradizionale preparazione sportiva con una ginnastica volta a migliorare le prestazioni di ogni atleta e a ridurre il rischio di infor-tuni. Questa sinergia è resa possibile da un’attività che fa perno su tutto il corpo e sui suoi movimenti, con esercizi a corpo libero o attrezzi che simulano le azioni svolte nella vita quotidiana o durante

l’attività sportiva. Arena Functional non lavora sui gesti tecnici specifici dei singoli sport, ma sviluppa quelle capacità atle-

tiche che servono per affrontare nel miglior modo le singole fasi della prestazione e aumentare la funzio-nalità dello stesso gesto tecnico. L’utilizzo di bilancieri e altri attrezzi permette infatti di stimolare la forza, i riflessi, l’equilibrio, l’esplosività e la capacità di reazione, preparando i muscoli e le articolazioni con allena-menti sempre diversificati che abituano il corpo a rispondere alle varie situazioni a cui è sottoposto. «Nel corso della prestazione sportiva – spiega Alessio Piccolo, responsabile di Arena Functional – il gesto tecnico avviene in un contesto mutevole, imprevedibile e impossibile da determinare a priori. La preparazione di uno sportivo non deve dunque limitarsi all’applicazione del gesto, ma deve coinvolgere tutto il corpo abituandolo a reagire e a essere sempre pronto nelle varie situazio-ne in cui può trovarsi».

Un aspetto importante riguarda anche la preven-zione degli infortuni perché la ginnastica funzionale conduce verso un maggior controllo dei movimenti del corpo e stimola una corretta reazione agli im-previsti, due caratteristiche che riducono la possibi-lità di vivere traumi o incidenti.

Di queste possibilità hanno già iniziato a goderne alcune società sportive, in primis il Bsc Arezzo, che stanno apprezzando i vantaggi legati all’unione tra la preparazione atletica e l’attività in palestra. L’obiettivo di Arena Functional è ora diventare il rife-rimento per un numero sempre maggiore di società e, per riuscirvi, applicherà uno sconto del 50% per tutti colo-ro che già praticano uno sport a livello agonistico.

«Il nostro allenamento – conclude Piccolo – può rappresen-

tare una preziosa occasione per numerose società sportive: in accordo con i tecnici e gli al-lenatori possiamo infatti ideare programmi specifici e professio-nali che porteranno giovamen-to alle performance di ogni sin-golo atleta».

La palestra Arena Functional è in via Gobetti 23/f. Per infor-mazioni è possibile chiamare il 349/7719007, scrivere a [email protected] o visita-re www.arenafunctional.com.

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Arena Functional, un supporto per lo sport aretinoUn allenamento funzionale che migliora le performance sportive e riduce il rischio di infortuni

ondere alle varie zione sportiva nctional – il evedibile di uno del

lo

e, olo-

ppresen-

di Marco Cavini

20 18 APRILE 2014

on 179 presenze in maglia amaranto, suddivise in cinque stagioni di Serie B e due di Serie C1, è stato, insieme a Neri, Mangoni, Butti, Minoia e Pellicanò, una delle colonne portanti dell’Arezzo degli anni ’80, dive-nendo di conseguenza una delle bandiere della storia calcistica del cavallino. Stiamo parlando di Giovanni

Pozza, indimenticato difensore amaranto prematuramente scom-parso il 31 ottobre 2011 dopo una lunga malattia.

Per ricordare la sua scomparsa avrà luogo, dal 28 aprile al 25 maggio prossimi, la Chimera Cup II Memorial Giovanni Pozza, al centro sportivo di via Darwin. L’evento è organizzato dalla socie-tà Union Team Chimera, della quale Giovanni Pozza era un socio storico nonché allenatore del settore giovanile, sul quale aveva deciso di concentrare tutta la sua esperienza e passione calci-stica, mettendola a disposizione dei giovani talenti della società amaranto.

La manifestazione vedrà ai nastri di partenza della fase dilettan-tistica un totale di quaranta squadre provenienti da tutta la provin-cia e che prenderanno parte a cinque categorie: Esordienti 2002, Pulcini 2003, 2004 e 2005, e i Piccoli Amici 2006/07.

L’evento avrà poi un’appendice finale che vedrà coinvolte per ogni categoria le due squadre finaliste della fase dilettantistica,

insieme a quattro squadre profes-sionistiche che contribuiranno ad aumentare il prestigio della manife-stazione sportiva.

L’appendice si terrà nel mese di giugno, con le fasi finali che si svol-geranno nel week end del 14-15 giu-gno, dedicato agli Esordienti 2002 e ai Pulcini 2003, e in quello del 21-22 giugno, dedicato invece ai Pulcini 2004, 2005 e ai Piccoli Amici 2006/07.

L’intero programma delle partite avrà luogo presso il centro sportivo della Union Team Chimera, ormai divenuto vero e proprio punto di ri-ferimento del calcio giovanile areti-no. Calcio giovanile che sarà l’unico vero protagonista di una rassegna sportiva che ricorderà ancora una volta Giovanni Pozza, un grandissimo ex amaranto e un esemplare uomo di sport.

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Alla UT Chimera tutto pronto per il II Memorial “Giovanni Pozza”Lunedì 28 aprile si aprirà l’evento sportivo organizzato in memoria dell’indimenticata bandiera amaranto

di Omero Ortaggi

21IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

iviamo oggi in una società così complessa che in certi casi occorrerebbe un manuale d’istruzione per potervi sopravvivere. Ad Arezzo c’è chi ha provato a scriverlo.

Preoccupati e vivrai meglio! (Mind Edizioni) è infatti il libro di Isania Forgione, con la prefazione di Roberto Cerè, che suggerisce come “pre-occuparsi” in modo

costruttivo e produttivo. Niente che riguardi le ansie e i pensieri che si attorcigliano nella mente e che tolgono il sonno, bensì l’elaborazione di una strategia e di una linea d’azione che porti l’individuo a dare una direzione alla propria vita, basandosi sull’incremento della propria consapevolezza.

Il prefi sso “pre” vicino alla parola “occuparsi”, al di là dell’uso comune del termine, indica etimologica-mente un’anteriorità temporale all’azione, un metodo per farsi trovare preparati alla vita e alle sue sfi de, conferendo così una posizione di vantaggio per chi se ne avvale.

Il volume è suddiviso in sei fasi funzionali – Occuparsi!, Stimarsi!, Abilitarsi!, Crederci!, Centrarsi!, Ispirarsi! –, ognuna delle quali formata da semplici domande e sottotitoli scanditi dalle sezioni Come fare, Errori da evitare, Fattore critico di successo e A cosa ti porta.

Input e indicazioni che hanno lo scopo di incanalare il lettore in determinati spunti di rifl essione, in un cammino verso la maggiore coscienza di sé e inerente ai vari obiettivi da porsi a breve e a lungo termine. Mettere per iscritto i nostri progetti, le cose della nostra vita che non ci piacciono e che vorremmo cambiare, ma anche entrare in contatto con la parte più profonda del nostro io e mante-nere la sincerità con noi stessi è estremamen-te utile, come è bello, viceversa, continuare a pensare che i calcoli hanno sempre un certo limite e che, come diceva John Lennon, “la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati in altri progetti”. Tutti questi in-gredienti possono farci vivere meglio.

Fin dalla sua uscita il libro di Isania For-gione, nata a Caracas e residente ad Arezzo, specializzata in life coaching, ha scalato le classifi che dei libri più venduti su Amazon nella categoria Lavoro e raggiungimento del successo. Un’ascesa, visto l’interesse crescen-te, destinata a proseguire nei prossimi mesi.

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AREZZO BELLE ARTI

di Cecilia Falchi

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22 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

l 12 aprile 2013 ci lasciava Mario Gallorini, uno degli artisti più importanti del se-condo Novecento aretino. A un anno dalla scomparsa, ricordiamo questo pittore e ce-ramista profondamente legato alla sua terra, a cui ha dato lustro con opere apprezzate anche a livello internazionale.

Nato nel 1926 ad Arezzo, Gallorini ha palesato fi n da piccolo doti artistiche non indif-ferenti, che durante le scuole superiori vengono valorizzate da insegnanti come il pittore e maestro vetraio Ascanio Pasquini e l’architetto Mario Mercantini, fi gure centrali nell’am-biente artistico cittadino del secolo scorso.

Nei primi anni Cinquanta è tra i protagonisti del cosiddetto “gruppo dei pittori are-tini”, formato da giovani artisti come Dario Tenti, Orlando Cavallucci e i fratelli Mario e Francesco Caporali, decisi a movimentare la vita culturale di una città alle prese con la rinascita postbellica.

Alla ricerca personale Gallorini affi anca l’impegno didattico-professionale, insegnando educazione artistica alle scuole medie.

Del 1951 è la prima esposizione, all’inter-no della Mostra di arte fi gurative organizzata dal Sindacato provinciale pittori e scultori di Arezzo, ma quello degli anni Cinquanta è an-cora un autore che non ha elaborato uno stile peculiare, nonostante gli esiti fi nali siano pun-tualmente convincenti. Il Gallorini del periodo è particolarmente infl uenzato dal realismo di Rosai, anche se guarda con attenzione anche a fi gure come Soffi ci, Carrà, De Chirico e Sironi.

Nel 1955 ottiene la cattedra di Ceramica alla neonata Scuola di arti e mestieri di Arezzo. Proprio nella ceramica l’artista trova la tecnica congeniale alla sua indole, sino a farne la forma espressiva prevalente e più apprezzata.

Negli anni Sessanta la cifra precedente cede il passo a una maggiore stilizzazione dei soggetti, all’introduzione di un gusto surrealista con echi cubofuturisti e primitivisti. Una migliore pre-cisione nel disegno e nel tratto grafi co si accompagna all’uso del colore sempre più intenso. Va così a formarsi uno stile distintivo, che nella sua evoluzione lenta e costante connoterà i decenni a seguire.

Tutto questo processo è esemplifi cato nella monumentale ope-ra del 1963, composta da tre ceramiche alte due metri e mezzo, collocata nell’atrio centrale degli Ospedali Riuniti di Santa Maria Sopra i Ponti di via Fonte Veneziana e oggi trasferita nel chiostro del Museo di Arte Medievale e Moderna di Arezzo.

Gli anni Settanta e Ottanta sono forieri di premi nazionali e internazionali, come la Coppa del Presidente della critica francese

PITTURA E CERAMICA DI UN PROTAGO

MARIO GALLORI

23IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

AGONISTA DEL NOVECENTO ARETINO

RINIa Parigi e il Leone d’Oro dell’Unesco a Firenze.

Intanto nel 1972 c’era stata una nuova tappa centrale nella carriera di Gallori-ni, segnata dall’incontro con il mercante d’arte Sergio Denti a Calenzano, che gli aveva proposto di realizzare trenta dipinti ogni mese, da piazzare sul mercato.

Grazie a questo sodalizio inizia anche un’epoca di prestigiose mostre in Italia e all’estero, sia di ceramica sia di pittu-ra, due mondi che Gallorini porta avan-ti in parallelo fi no agli ultimi anni della sua vita, senza mai farsi rinchiudere in correnti e movimenti, sempre nel segno di uno stile solo apparentemente facile e spensierato – qualcuno lo ha defi nito un naïf colto – ma che invece racchiude in sé attenzione per la forma e la composizione e soprattutto immaginazione e profonda sincerità.

Sessant’anni di arte con la A maiuscola ci hanno lasciato in dote opere colloca-te in edifi ci pubblici e privati, ma anche splendidi quadri e ceramiche che la fami-

glia sta ora pensando di valorizzare con delle retrospettive. «Stiamo valutando pure l’apertura di una mostra permanente nel cuore di Arezzo – ci racconta la fi glia Antonella. – Mio padre era molto legato alla sua città, il territorio aretino era argomento pregnante della sua attività, quindi sia io sia i miei fratelli ci impegneremo perché la sua arte rimanga in futuro negli occhi e nella memoria dei suoi concittadini».

di Marco Botti

Questo il luogo ideale anche per “cene sportive”… e Walter ti offre sempre il dolce,

oltre alla sua cortesia!

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oltre alla sua cortesia!aperto dal giovedì alla domenica – gradita la prenotazione

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A casa di Walter Qualità e Prezzo... sono di casa!

24 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

n romanzo ci consente di penetrare in un determinato ambiente: ce ne impregnia-mo, lo amiamo o lo detestiamo. Ma una novella è una porta che per un istante ci fa intravedere una casa sconosciuta e che subito si richiude”.

Con le parole di Irène Némirovskij, Spazio Seme – arti in movimento pre-senta il seminario sul racconto a cura di Divier Nelli e Francesco Botti, in programma sabato 3 maggio 2014 presso la sede di via del Pantano 36, ad Arezzo.

Divier Nelli è autore di racconti per riviste e antologie, dei romanzi La contessa, Falso binario e, insieme a Leonar-do Gori, Il lungo inganno; ha riscritto Il mio cadavere, clas-sico ottocentesco di Francesco Mastriani, e con Gallucci ha pubblicato il romanzo Amore dispari. I suoi lavori hanno uno stile asciutto e conciso. Molto legato alla sua terra, Divier è stato il primo scrittore ad ambientare una storia gialla a Viareggio, nonché uno dei primi autori, in Italia, a utilizzare il booktrailer – videoclip fi nalizzato a promuovere un libro – con fi ni educativi.

Francesco Botti è invece attore, regista e scrittore. Ha studiato presso la Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano e si è formato attraverso un’intensa e variegata atti-vità lavorativa in Italia e all’estero. È anche in-terprete, insegnante e imprenditore in campo culturale, ideatore e co-fondatore di Spazio Seme, società specializzata nella produzione artistica, nella formazione e nella ricerca sulle arti in movimento.

Il workshop curato da questi due autori ha lo scopo di offrire strumenti e rifl essioni utili sulla scrittura e sulla narrazione, con un oc-chio di riguardo per la tecnica del racconto. A

“Udi Chiara Marcelli

SPAZIO SEME PRESENTA UN SEMINARIO

DIVIER NELLI E FRANCE

25IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

partire dalle ore 10 è prevista una parte teorica – dedicata ad argomenti chiave come lo spazio e il tempo della storia, la descrizione psicofi sica dei personaggi, la funzione dei fl ash-back e dei fl ash-forward nell’intreccio, l’importanza della lettura e dell’autocritica – e una parte scritta consi-stente in esercitazioni pratiche. La giornata si concluderà con aperitivo e cena presso l’Allegro Agriturismo Argiano di Arezzo.

Il costo del seminario è di 55 euro per chi si iscrive entro il 19 aprile e di 60 euro per chi lo farà dopo questa data.

www.spazioseme.com

ANNALI ARETINI XXIPresentato il nuovo numero della rivista promossa dalla Fraternita dei Laici

Mercoledì 16 aprile, il Palazzetto della Fraternita di Piazza Grande ha ospitato la presentazione degli Annali Aretini XXI, a cura di Alessandro Cecchi, direttore della Galleria Palatina di Firenze, e dei pro-

fessori Ivo Biagianti e Andrea Barlucchi dell’Università degli Studi di Siena. Il volume è promosso ogni anno dalla Fraternita dei Laici e raccoglie saggi e contributi di storia locale

avvalendosi di un comitato di redazione scientifico.La nuova pubblicazione ospita 11 saggi: Indagine conoscitiva sull’insediamento medievale nella Valle

del Cerfone - Il contributo dei reperti ceramici dalla ricognizione di superficie di Enrica Boldrini e Paola De Idonè. Una famiglia di signori rurali nel contado aretino duecentesco: i Nobili di Pergine di Gian Pa-olo G. Scharf. La chiesa di San Donato in Cremona: storia di una secolare devozione mariana di Marco Giustini. L’Ospedale di San Lazzaro ad Arezzo, una presenza plurisecolare nella storia della città di Marco Botti. Il Vasari a Prato. Una tavola in San Niccolò e una nota su alcuni suoi collaboratori: il Doceno, il Beceri e Michele Tosini di Filippo Gheri e Francesco Traversi. La produzione scientifico-letteraria del chirurgo aretino Anton Filippo Ciucci di Alessandro Bisaccioni. La Madonna del Parto e il cimitero di Monterchi: alcune considerazioni storiche e antropologiche di Beatrice Baldi. La stampa delle opere del Muratori (1767-1780) per Michele Bellotti stampatore vescovile di Elisa Boffa. Lettere di Vitto-rio Fossombroni e Antonio Albergotti al comandante l’armamento di Arezzo Giovan Battista Albergotti (febbraio-settembre 1800) di Franco Cristelli. Opere che bene informino il cuore e la mente: note cronologiche su biblioteche e gabinetti di lettura cittadini di Luigi Armandi e, infine, Per una nuova traduzione di Extension du domaine de la lutte di Michel Houellebecq di Valentina Felpi. Serena Capponi

ARIO SUL RACCONTO CURATO DAI DUE AUTORI

NCESCO BOTTI ASSIEME

L’ex lebbrosario di San Lazzaro lungo via Romana

26 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

AREZZO E IL FRANINDULGENZE E TE

abato 12 aprile si è svolto, nella Sala Grande di Giustizia del Palazzo Vescovile di Arezzo, la confe-renza dal titolo Le prime testimonianze sull’indulgenza della Porziuncola. Un tema che in un primo momento può sembrare distante o, perlomeno, slegato dalla nostra città, ma che in realtà è diven-tato celebre proprio grazie all’intervento di due frati aretini del XIII secolo. La lezione, tenuta dal

professor Stefano Brufani, docente dell’Università degli Studi di Perugia, è da integrare nel ciclo di incontri organizzati dall’Istituto di Scienze Religiose di Arezzo in occasione del III centenario della Beatifi cazione di Gregorio X, il papa morto proprio nella nostra città e le cui spoglie sono conservate in Cattedrale.

La conferenza è iniziata con una breve introduzione e presentazione dell’ospite a cura dell’arcivescovo Riccardo Fontana, dopo la quale il professor Brufani ha preso subito la parola.

«Dico subito che il tema – spiega il docente dell’Università di Perugia – è un qualcosa di importante nella storia del Francescanesimo e addirittura del cristianesimo basso medievale. È importante, nel primo caso, perché questo dell’indulgenza è uno dei grandi temi che caratterizzano l’immagine di Francesco a livello di ricostruzione agiografi ca popolare, già in qualche modo legata alla Diocesi di Arezzo dopo il noto episodio delle stigmate sul monte della Verna. Importante, però, è anche per il cristianesimo basso medievale come qualcosa d’innovativo: infatti ancora tra XIII e XIV secolo gli unici altri due modi di ricevere la remissione di tutti i peccati erano la partecipazione alle Crociate e l’indulgen-za giubilare indetta da papa Bonifacio VIII».

Per quanto riguarda il contesto storico è importante ricordare la fi gura di Gregorio X, poiché proprio durante il suo pontifi cato inizia la raccolta di queste prime testimo-nianze circa l’evento dell’indulgenza della Porziuncola. Tradizionalmente si ricorda come Francesco avrebbe ricevuto dal papa Onorio III, a Perugia nel 1215, la conces-sione di questa indulgenza plenaria, ma

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27IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

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dell’evento non c’è traccia nelle fonti storiche francescane. Tale silenzio verrà rotto proprio da due frati aretini nel 1277: Benedetto e Raniero d’Arezzo.

«Frate Benedetto – ha continuato il professor Brufani – fu compagno dei discepoli di Francesco, dai quali ebbe la testimonianza di alcuni segreti, tra cui quello sull’indulgenza della Porziuncola. Que-sta stessa attestazione di Benedetto d’Arezzo viene confermata poi da Raniero di Mariano d’Arezzo in un atto notarile fi rmato in città nel 1277. Si voleva quindi dare una certezza giuridica a questa conces-sione dell’indulgenza perché, data la sua enorme portata, veniva messa continuamente in discussione dai detrattori dei francescani».

Qualche anno prima, infatti, grazie a papa Gre-gorio X e al concilio di Lione II del 1274 era fi nito lo stato d’incertezza giuridica dei Frati Minori. L’or-dine francescano, dopo circa sessanta anni dalla na-scita, veniva legittimato uffi cialmente per l’evidente utilità che rappresentava per la Chiesa del tempo.

«In tutta questa storia relativa all’indulgenza e al Francescanesimo – ha concluso Brufani – una parte fondamentale è rappresentata da questa attestazione che i frati Benedetto e Raniero rilasciarono nel con-vento di San Francesco di Arezzo nel 1277: tale do-cumento costituì uno degli elementi fondanti della storia sull’indulgenza della Porziuncola, creando un ulteriore legame tra la storia del Francescanesimo e le terre di Arezzo».

ANCESCANESIMO TRA TESTIMONIANZE

di Luca Piervenanzi

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a Vinci”, così viene chiamato il geniale robot, nasce come brevetto militare per poi essere utilizzato con successo nelle sale operatorie italiane, e dal 2010, grazie al chi-rurgo Sbrana, fi nalmente al “San Donato” di Arezzo. I risultati in oncologia – e non solo – si sono rivelati ottimi. Il braccio meccanico del robot permette di effettuare

le manovre più delicate in organi di diffi cile accesso. La suddetta tecnica risulta meno invasi-va rispetto alla classica: ridotto sanguinamento, maggiore precisione, migliore decorso post-operatorio.

Con la parte fi nale delle braccia meccaniche del robot si può intervenire ad esempio all’interno di un ad-dome senza aprirlo, con movimenti rotatori a 360 gradi, ben più articolati di una mano o un polso umano! Si azzera il problema di eventuali tremori…

Durante le varie fasi, il chirurgo alla consolle ha una visione tridimensionale sullo schermo della parte in-teressata. A seconda delle esigenze, dà i comandi agli strumenti con pollice e indice all’interno di una specie di joystick, e con i piedi spinge due pedali sottostanti che servono per ulteriori movimenti.

In sala operatoria l’équipe medica, assistenti, strumentisti, anestesisti lavorano in perfetta sintonia! Sono i dati, i risultati a parlare: da sottolineare inoltre che gli infermieri di oggi hanno raggiunto un’elevatissi-ma preparazione, riguardo strumenti e apparecchia-ture, farmaci d’urgenza, ecc.

La scelta tra il metodo tradizionale e robotico tiene conto dell’età del paziente, dell’entità della patologia e se vi sono stati altri interventi… La persona ricove-rata – sempre al centro – viene informata, consigliata e messa in grado di scegliere.

Per i nostri medici aretini l’avventura robotica non fi nisce qua: continuano a viaggiare in Italia e all’estero per continuare a formarsi. Siamo ottimisti riguardo l’inserimento della chirurgia robotica lad-dove non vi è ancora: oculistica, ortopedia, cardiolo-gia, e sempre in un futuro, forse non molto lontano, i nostri chirurghi potranno operare con manovre a distanza per via telematica, da qualsiasi parte del mondo si trovino.

“Ddi Ivana

Marianna Pattavina

L’AVVENTO DELLA CHIRURGIA ROBOTICA AL “SAN DONATO”

29IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

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PASQUA, TEMPO DI PANINE E BERLINGOZZIPASQUA, TEMPO DI PANINE E BERLINGOZZI

Eccoci ormai a Pasqua. Non abbiamo fatto in tempo a far passare Natale, Befana e Carnevale, che siamo già a un’altra ricorrenza, forse, per quanto riguarda i prodotti da forno, la ricorrenza per eccellenza, visto che di dolci pasquali l’Italia è

piena. Ogni regione, ogni provincia e addirittura ogni vallata ha le sue tradizioni, ricette e caratteristiche che la distinguono dalle altre. Anche noi, in provincia di Arezzo, non ci smentiamo: dal Casentino fi no alla punta della Valdichiana le ricette cambiano, a volte completamente, ma i prodotti pasquali per eccellenza sono senza dubbio le panine (dolci e salate) e i berlingozzi o ciambelline all’anice.

La panina è un tipo di dolce pasquale che si caratterizza per il suo sapore e aroma particolare: a seconda delle zone ci sono varianti del prodotto. Noi produciamo una versione dolce e una versione salata: entrambe hanno la consistenza del pane fresco, ma il sapore dell’uvetta con cui è farcita rende il suo gusto unico.

La panina salata si distingue dalla panina dolce per l’aggiunta di alcune spezie aromatiche che ne modifi cano il sapore, rendendolo ancora più caratteristico; se invece vogliamo andare su un sapore più “classico”, la panina dolce è in grado di accontentare tutti. La nostra panina salata del Forno La Badia non è da confondersi con la panina unta, sempre prodotto tipico ma principalmente di Arezzo città, che viene realizzata con pancetta o ciccioli (che di solito sostituiscono l’uvetta) e con lo strutto. La nostra panina è pur sempre un prodotto dolce – anche se viene chiamata “salata” per via delle spezie –, mentre la panina unta è un prodotto salato vero e proprio.

Come detto prima, un altro dolce tipico della Pasqua sono i Berlingozzi, classiche ciambelline all’anice, che per tradizione (e noi seguiamo la ricetta orginale) devono essere prima bollite e successivamente cotte al forno.

Non c’è che dire, la Pasqua promette bene e chi è che non vuole togliersi qualche sfi zio ogni tanto? Per questo vi consiglio di non perdervi le nostre panine e i berlingozzi, fatti veramente seguendo le tradizioni di una volta… e la qualità si sente, per noi è fondamentale.

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30 IL SETTIMANALE DI AREZZO 18 APRILE 2014

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ero A ognuno la sua. Esistono le

primavere sociali come quelle descritte dalle parole di Pablo Neruda: “Potranno tagliare tutti i fi ori, ma non fermeran-no mai la primavera”.

Quelle che ci fanno capire la bellezza come dice Marcel Proust: “La bellezza non è nei colori ma nella loro armonia”.

Poi ci sono le Primavere che tengono insieme le cose, come quella descritta da Fabrizio De Andrè nella sua canzone Il chimico: “Prima-vera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura, ha le labbra di carne e i capelli di grano, che paura, che voglia che ti prenda per mano, che paura, che voglia che ti porti lontano”.

A qualcuno piace (in)Breve. Corti in fi nale

Giovedì 24 aprile ore 21.30 al Tea-tro Virginian di via De’ Redi, fi nale del festival concorso nazionale di corti teatrali. Una vetrina per le giovani realtà teatrali contemporanee organizzato dall’associazione cultu-rale rumorBianc(O) in collaborazione col Circolo Culturale Arci Aurora di Arezzo, col patrocinio e il contributo del Comune di Arezzo, il sostegno di Atam e la partecipazione delle associa-zioni culturali “La Filostoccola” e “In-terno12”.

Grand Budapest Hotel di Wes An-derson ****

Le vicende del Grand Budapest Hotel si snodano intorno alla vita di Zero Mustafa e del suo amico e maestro, Monsieur Gustave H. In un gioco d’incastri narrativi, le vicende strampalate dei due illuminano a ri-troso l’intero Novecento, in un’ottica di lettura che rende omaggio allo scrittore austriaco esule Stefan Zweig. Il regista texano mantiene il suo inconfondi-bile stile cromatico e registico, enfatizzando i ca-ratteri più surreali e cartooneschi – il riferimento è Fantastic Mr. Fox – per realizzare un film quanto più riflessivo sulla storia del cinema, il racconto, l’auto-rialità, e la Storia tout court.

Nell’incredibile sfilata hollywoodia-na del cast, a emergere è l’esordiente Tony Revolory, la faccia della diversità reietta, vittim a simbolo della barbaria umana che ha pervaso un’epoca.

Enrico Badii [email protected]

di Lucio Massai

LA GIUSTIZIA ITALIANA

La giustizia italiana è un poco strana:chi ruba miliardi per evasionefiscale, chi ha trasportato la granaall’estero, senza dichiarazione

fiscale, chi è convinto che sia sanaabitudine farsi appropriazionedel pubblico denaro, a la sovrana,perché politico di professione,

rischia poco o niente e non va in ga-lera,mentre le carceri sono strapienedi ladri di pollaio e conigliera,

di delinquentelli che scontan penesproporzionate rispetto a costoro,che han fatto del furto un capolavoro. di Leonardo

Zanelli

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di Fabio Mugelli

31IL SETTIMANALE DI AREZZO18 APRILE 2014

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