IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

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di Roma e del Lazio SABATO 8 AGOSTO 2015 numero 42 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il “D ottò, per fa’ er sin- daco di Roma n u n basta esse onesto”. Sono in tanti, compreso il sottoscritto, ad aver espresso giudizi come questo. Per- sino il premier Matteo Renzi si è lasciato andare, in tv e sui gior- nali, a frasi del tipo “Ignazio Ma- rino dimostri di essere un sindaco, risolva i problemi dei cittadini, oppure vada a casa”. Questa frase, però, stavolta non l’ha detta nessuno dei commentatori o dei politici che da tempo considerano “inadeguato” il ruolo del sindaco- marziano. A pronunciarla, in una conversazione con il magistrato Paolo Ielo - il “dottò” - è stato Sal- vatore Buzzi, l’uomo delle coope- rative a capo - con Massimo Carminati - della cupola mafiosa romana. Che alla vigilia della de- cisione del governo di commissa- riare oppure no (e questa è la soluzione quasi scontata) il Co- mune di Roma “per infiltrazioni mafiose” ha deciso di collaborare con la Giustizia. Trascinando nel girone dei corrotti e dei corruttori altri esponenti del Pd, oltre a quelli già noti, a cominciare dal presidente della Regione Lazio, il governatore Zingaretti. Da giorni avevo pensato di dedi- care questo spazio nel Nuovo Corriere di Roma ad una rifles- sione su un tema diverso da Mafia Capitale. Avrei voluto attirare l’attenzione di chi ci legge su una novità “positiva” per Roma: la fermezza con la quale le forze del- l’ordine sono intervenute, negli ul- timi giorni, contro la criminalità, organizzata e no, che ha da tempo trasformato Roma in una città “insicura”. Merito, ricono- scono tutti, del prefetto Gabrielli che sembra stia raccogliendo i frutti del lavoro fatto da quando è nell’incarico per “registrare” le forze a sua disposizione e comu- nicare ai loro responsabili la ne- cessità di una azione efficace senza essere gratuitamente mu- scolare. Per fare il sindaco (o il governatore) essere onesti non è sufficiente AEROPORTI Fiumicino ha l’affanno? Scalo low cost cercasi a pagina 6 LA DENUNCIA Ilde Coiro: Vandalismi e sabotaggio: il San Giovanni corre ai ripari a pagina 3 S olo a inizio agosto - a meno di 5 mesi dall'apertura dell'Anno Santo - il go- verno finalmente delibera che a pagare le spese per l'evento religioso saranno i ro- mani con un prelievo straordinario sulle tasse comunali. Ben 200 milioni di addizionale Irpef (oggi allo 0,9%), finiranno alla ge- stione grandi eventi. Mentre il debito storico di Roma (pa- gato con parte dell'addizio- nale, lo 0,4%), si allungherà come rientro e interessi. E ai ro- mani una raccomandazione: ras- segnatevi, andate a piedi come pellegrini. Il Giubileo? Lo paghiamo noi con addizionali e debiti a pagina 2 I n base ai dati forniti da Claudio Pica, segretario nazionale dell’Associazione Italiana Gelatieri, l’in- cremento oscilla tra il 4 e il 6 per cento, mentre negli ultimi due anni in città sono nate almeno due- cento nuove gelaterie. I gusto classici sono sempre quelli più amati, soprattutto se arricchiti da frutta fre- sca o secca e aromatizzati con l’aggiunta di vini e li- quori prodotti in Italia. SORPRESE SCENARI a pagina 13 segue a pagina 2 segue a pagina 4 D a marziano a sindaco con i poteri speciali. Che mostra i muscoli. Dopo lo scampato pericolo sul commissariamento di Roma, per i fatti di Mafia Capitale, e l'agguato del premier Renzi per defe- nestrarlo, Ignazio Marino ha ottenuto quel che voleva: i 200 milioni di euro per i lavori in vista del Giubileo. Il prossimo esame per il primo cit- tadino. Che, per restare alla guida del Campidoglio, ha una sola strada ob- bligata: gestire gli interventi di riqualificazione per l'Anno Santo e far trovare pronta - a turisti e fedeli - la prima città del Paese. Amministrando. È l'ultimatum imposto dal capo del Governo, prima che dai romani. Rifiuti e trasporti, in primis. Questi gli obiettivi. E il chirurgo la strategia l'ha già scelta: una prova di forza attraverso il rispetto delle regole. Lo ha promesso per i cantieri futuri, auspicando allo stesso tempo paletti meno rigidi per gli appalti. Ha iniziato con gli sgomberi e i controlli da parte dei vigili. "La polizia lo- cale sta mettendo i sigilli al Farmer market per irregolarità relative all'as- segnazione di strutture di proprietà del Comune", "monitoraggio nel cuore del centro storico per contrastare fenomeni di abusivismo nel settore tu- ristico-ricettivo", "bonifica nei pressi del villaggio attrezzato Cesare Lom- broso", "un mercato del pesce è stato chiuso all'Esquilino". Ecco i lanci di agenzia che si potevano leggere nei giorni scorsi. I muscoli, dopo l'accoglienza. Perché Marino, dopo aver per mesi procla- mato il dovere a ricevere i migranti giunti in Italia, arrivando a chiedere di aumentarne il numero, si è reso conto che Roma non ce la fa a soste- nerli. Soprattutto dopo aver letto di quel Buzzi, ras delle coop rosse in car- cere per Mafia Capitale, che era convinto di guadagnare di più da quel business che dalla droga. Meglio allinearsi, abbandonando i panni del marziano, e fare un passo in- dietro. Tutto questo a pochi giorni dalla relazione del ministro Alfano, che non proporrà lo scioglimento del Comune, nonostante il terremoto poli- tico trasversale. a pagina 12 All’interno lo speciale del litorale pontino di Romae del Lazio Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Speciale Litorale Pontino ANNOI SABATO8 AGOSTO2015 NUMERO 42 SCENARI L’INTERVISTA Il mare di Latina prepara la riscossa a pagina 8 a pagina 9 Il generale Aldo Piccotti: Urge progetto sostenibile per salvare Sabaudia PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCO MUOIONO (LEELMENTE) DI CALDO PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCO MUOIONO (LEELMENTE) DI CALDO Q ualche settimana fa uno splendido esemplare di daino è stato ritrovato morto da alcuni pas- santi su via Migliara 54 a Sabaudia la strada che attra- versa il parco nazionale del Circeo. Con ogni probabilità è stato investito da un'auto, nella notte, dopo aver lasciato la sicurezza del sottobosco per cercare qualcosa. Non ci si è ricamato sopra più che tanto, al di là della umana compas- sione. Non è infrequente che la fauna del Parco si renda improvvisamente vi- sibile. Passa un'automobile, di notte i fari abbagliano, paralizzano l'animale, c'è l'impatto. E la maggior parte degli automobilisti nemmeno si ferma a con- trollare. Ma gli avvistamenti, di questi tempi, si sono moltiplicati e una ragione sembra esserci. La temperatura ecces- siva, la mancanza di un intervento di as- sistenza adeguato. Cinghiali, daini, volpi, istrici, scoiattoli escono allo sco- perto di notte alla ricerca di qualcosa da mangiare, certo, ma soprattutto di acqua. Che in questo momento è merce rara per gli umani e con le temperature attuali, con l'afa, l'umidità non basta mai. Si può rimediare? Si potrebbe. C'è un organismo, l'Ente Parco, che con le sue non eccezionali risorse, con gli uo- mini della Forestale, dovrebbe occuparsi di questo come mission istituzionale. Di- cono ( sabaudiani che per una ragione o per l'altra con il Parco ci hanno a che spesso) che lo faccia poco e male; c'è chi descrive questo eccezionale patrimonio dell'umanità in stato di parziale abban- dono. Questione solo di soldi? Possibile. Il fatto è che viene tenuta sotto controllo, monitorata, pulita, rigovernata solo quella parte del parco che viene abitual- mente frequentata dal pubblico. Il resto, spesso, è impresentabile. E scattano le leggende del passato, nel secolo scorso con altri presidenti dell'Ente le cose non andavano così, c'erano cure e attenzioni diverse. Scrive un lettore che "da sempre e fino a due anni fa" a giugno, luglio, agosto e metà settembre ogni mattina una autobotte da sessanta quintali fa- ceva fino a venti viaggi per rifornire d'acqua le diverse pozze all'interno del parco e a daini e caprioli portava anche il fieno perché con la siccità di erba nel bosco ne rimane poca. Evidentemente il nuovo corso dell'Ente non prevede più interventi di questo genere. A Roma il gelato artigianale bae quello industriale di Carlo Rebecchi di Giovanni Santoro LA NUOVA STRATEGIA DEL SINDACO MARZIANO PER RESTARE IN SELLA E ora Marino mostra i muscoli SANITÀ La Mastrobuono il caso Frosinone e lo Spallanzani

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di Roma e del Lazio SABATO 8 AGOSTO 2015numero 42 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

“Dottò, perfa’ er sin-daco diR o m an u n

basta esse onesto”. Sono in tanti,compreso il sottoscritto, ad averespresso giudizi come questo. Per-sino il premier Matteo Renzi si èlasciato andare, in tv e sui gior-nali, a frasi del tipo “Ignazio Ma-rino dimostri di essere un sindaco,risolva i problemi dei cittadini,oppure vada a casa”. Questafrase, però, stavolta non l’ha dettanessuno dei commentatori o deipolitici che da tempo considerano“inadeguato” il ruolo del sindaco-marziano. A pronunciarla, in unaconversazione con il magistratoPaolo Ielo - il “dottò” - è stato Sal-vatore Buzzi, l’uomo delle coope-rative a capo - con MassimoCarminati - della cupola mafiosaromana. Che alla vigilia della de-cisione del governo di commissa-riare oppure no (e questa è lasoluzione quasi scontata) il Co-mune di Roma “per infiltrazionimafiose” ha deciso di collaborarecon la Giustizia. Trascinando nelgirone dei corrotti e dei corruttorialtri esponenti del Pd, oltre aquelli già noti, a cominciare dalpresidente della Regione Lazio, ilgovernatore Zingaretti.Da giorni avevo pensato di dedi-care questo spazio nel NuovoCorriere di Roma ad una rifles-sione su un tema diverso da MafiaCapitale. Avrei voluto attirarel’attenzione di chi ci legge su unanovità “positiva” per Roma: lafermezza con la quale le forze del-l’ordine sono intervenute, negli ul-timi giorni, contro la criminalità,organizzata e no, che ha datempo trasformato Roma in unacittà “insicura”. Merito, ricono-scono tutti, del prefetto Gabrielliche sembra stia raccogliendo ifrutti del lavoro fatto da quandoè nell’incarico per “registrare” leforze a sua disposizione e comu-nicare ai loro responsabili la ne-cessità di una azione efficacesenza essere gratuitamente mu-scolare.

Per fare il sindaco(o il governatore)

essere onestinon è sufficiente

AEROPORTIFiumicino ha l’affanno?Scalo low costcercasi

a pagina 6

LA DENUNCIAIlde Coiro: Vandalismi e sabotaggio: il San Giovannicorre ai ripari

a pagina 3

Solo a inizio agosto - a meno di 5 mesidall'apertura dell'Anno Santo - il go-verno finalmente delibera che a pagare

le spese per l'evento religioso saranno i ro-mani con un prelievo straordinario sulle tasse

comunali. Ben 200 milioni diaddizionale Irpef (oggi allo

0,9%), finiranno alla ge-stione grandi eventi. Mentre

il debito storico di Roma (pa-gato con parte dell'addizio-

nale, lo 0,4%), si allungheràcome rientro e interessi. E ai ro-

mani una raccomandazione: ras-segnatevi, andate a piedi come

pellegrini.

Il Giubileo? Lo paghiamo noi

con addizionali e debiti

a pagina 2

In base ai dati forniti da Claudio Pica, segretarionazionale dell’Associazione Italiana Gelatieri, l’in-cremento oscilla tra il 4 e il 6 per cento, mentre

negli ultimi due anni in città sono nate almeno due-cento nuove gelaterie. I gusto classici sono semprequelli più amati, soprattutto se arricchiti da frutta fre-sca o secca e aromatizzati con l’aggiunta di vini e li-quori prodotti in Italia.

SORPRESESCENARI

a pagina 13

segue a pagina 2

segue a pagina 4

Da marziano a sindaco con i poteri speciali. Che mostra i muscoli.Dopo lo scampato pericolo sul commissariamento di Roma, peri fatti di Mafia Capitale, e l'agguato del premier Renzi per defe-

nestrarlo, Ignazio Marino ha ottenuto quel che voleva: i 200 milioni dieuro per i lavori in vista del Giubileo. Il prossimo esame per il primo cit-tadino. Che, per restare alla guida del Campidoglio, ha una sola strada ob-bligata: gestire gli interventi di riqualificazione per l'Anno Santo e fartrovare pronta - a turisti e fedeli - la prima città del Paese. Amministrando.È l'ultimatum imposto dal capo del Governo, prima che dai romani. Rifiutie trasporti, in primis. Questi gli obiettivi. E il chirurgo la strategia l'ha giàscelta: una prova di forza attraverso il rispetto delle regole. Lo ha promessoper i cantieri futuri, auspicando allo stesso tempo paletti meno rigidi pergli appalti. Ha iniziato con gli sgomberi e i controlli da parte dei vigili. "La polizia lo-cale sta mettendo i sigilli al Farmer market per irregolarità relative all'as-

segnazione di strutture di proprietà del Comune", "monitoraggio nel cuoredel centro storico per contrastare fenomeni di abusivismo nel settore tu-ristico-ricettivo", "bonifica nei pressi del villaggio attrezzato Cesare Lom-broso", "un mercato del pesce è stato chiuso all'Esquilino". Ecco i lanci diagenzia che si potevano leggere nei giorni scorsi.I muscoli, dopo l'accoglienza. Perché Marino, dopo aver per mesi procla-mato il dovere a ricevere i migranti giunti in Italia, arrivando a chiederedi aumentarne il numero, si è reso conto che Roma non ce la fa a soste-nerli. Soprattutto dopo aver letto di quel Buzzi, ras delle coop rosse in car-cere per Mafia Capitale, che era convinto di guadagnare di più da quelbusiness che dalla droga. Meglio allinearsi, abbandonando i panni del marziano, e fare un passo in-dietro. Tutto questo a pochi giorni dalla relazione del ministro Alfano, chenon proporrà lo scioglimento del Comune, nonostante il terremoto poli-tico trasversale.

a pagina 12

All’internolo specialedel litorale

pontino

di Roma e del Lazio

IlNuovoCorriereNuovoCorriereSpeciale Litorale Pontino

ANNO I SABATO 8 AGOSTO 2015 NUMERO 42

SCENARI

L’INTERVISTA

Il mare di Latinapreparala riscossa

a pagina 8

a pagina 9

Il generale Aldo Piccotti: Urge progetto sostenibile per salvare Sabaudia

PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCOMUOIONO (LETTERALMENTE) DI CALDO

PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCOMUOIONO (LETTERALMENTE) DI CALDOQ ualche settimana fa unosplendido esemplare didaino è stato ritrovatomorto da alcuni pas-santi su via Migliara54 a Sabaudia lastrada che attra-

versa il parco nazionale del Circeo. Conogni probabilità è stato investito daun'auto, nella notte, dopo aver lasciatola sicurezza del sottobosco per cercarequalcosa. Non ci si è ricamato sopra piùche tanto, al di là della umana compas-sione. Non è infrequente che la faunadel Parco si renda improvvisamente vi-

sibile. Passa un'automobile, di notte ifari abbagliano, paralizzano l'animale,c'è l'impatto. E la maggior parte degliautomobilisti nemmeno si ferma a con-trollare. Ma gli avvistamenti, di questitempi, si sono moltiplicati e una ragionesembra esserci. La temperatura ecces-siva, la mancanza di un intervento di as-sistenza adeguato. Cinghiali, daini,volpi, istrici, scoiattoli escono allo sco-perto di notte alla ricerca di qualcosa damangiare, certo, ma soprattutto diacqua. Che in questo momento è mercerara per gli umani e con le temperatureattuali, con l'afa, l'umidità non basta

mai. Si può rimediare? Si potrebbe. C'èun organismo, l'Ente Parco, che con lesue non eccezionali risorse, con gli uo-mini della Forestale, dovrebbe occuparsidi questo come mission istituzionale. Di-cono ( sabaudiani che per una ragione oper l'altra con il Parco ci hanno a chespesso) che lo faccia poco e male; c'è chidescrive questo eccezionale patrimoniodell'umanità in stato di parziale abban-dono. Questione solo di soldi? Possibile.Il fatto è che viene tenuta sotto controllo,monitorata, pulita, rigovernata soloquella parte del parco che viene abitual-mente frequentata dal pubblico. Il resto,

spesso, è impresentabile. E scattano leleggende del passato, nel secolo scorsocon altri presidenti dell'Ente le cose nonandavano così, c'erano cure e attenzionidiverse. Scrive un lettore che "da sempree fino a due anni fa" a giugno, luglio,agosto e metà settembre ogni mattinauna autobotte da sessanta quintali fa-ceva fino a venti viaggi per rifornired'acqua le diverse pozze all'interno delparco e a daini e caprioli portava ancheil fieno perché con la siccità di erba nelbosco ne rimane poca. Evidentemente ilnuovo corso dell'Ente non prevede piùinterventi di questo genere.

A Roma il gelato artigianale batte

quello industriale

di Carlo Rebecchi

di Giovanni Santoro

LA NUOVA STRATEGIA DEL SINDACO MARZIANO PER RESTARE IN SELLA

E ora Marino mostra i muscoli

SANITÀLa Mastrobuonoil caso Frosinonee lo Spallanzani

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sabato 8 agosto 2015 pagina 2

Il dialogo e, dopo, le eventuali misure di intervento, fermiarresti ed espulsioni compresi. Si tratti di spacciatori,di rom o di migranti irregolari, sembra che le forze del-

l’ordine - di cui tutti conoscono gli scarsi organici e mezzi -siano passati a quella “fase due”, l’interesse dei cittadini, dicui Marino parla tanto ma che finora è rimasta letteramorta. attualità di Mafia Capitale mi spinge a rinviare adun prossimo editoriale questo “capitolo sicurezza”. La col-laborazione con i magistrati dell’ex ras delle cooperative,rinchiuso da dicembre dello scorso anno nel carcere di Badu‘e Carros, in Sardegna, sta confermando che se il Comuneguidato da Marino è molto malato di corruzione non è chela Regione affidata a Zingaretti stia poi meglio. È vero chele parole di Buzzi, mai frutto di fonti dirette ma attribuitea diversi altri protagonisti del malaffare mafioso romano,vanno controllate a fondo per stabilirne la veridicità. Masiccome chiamano in causa un personaggio finora definito“al di sopra di ogni sospetto” come Zingaretti, non si pos-sono ignorare, ed è giusto, oltre che indispensabile, che ac-

certamenti e chiarimenti avvengano nei tempi più brevi. Se-condo Buzzi, che ha riferito ai magistrati cose dette dall’excapo di gabinetto di Walter Veltroni, Zingaretti sarebbestato al corrente di “operazioni poco trasparenti” come l’ac-quisto da parte della Provincia, come propria sede “quandogià si sapeva che la Provincia sarebbe stata soppressa”, diuno dei due grattacieli dell’Eur del costruttore Parnasi. Se-condo Buzzi, Odevaine - che dopo aver lavorato con Vel-troni è stato nominato da Zingaretti capo della poliziaprovinciale - “le operazioni sporche le facevano Cionci, Ca-vicchia e Venafro”; quest’ultimo, come noto, è stato il capodi gabinetto, e “braccio destro” del Governatore della Re-gione, fino al 25 marzo scorso, quando si è dimesso dopoaver appreso di essere indagato nell’ambito di Mafia Capi-tale. “La Regione non è corrotta”, l’immediata difesa diZingaretti. Buzzi, nella sua “collaborazione”, ha parlatoanche di Marino, e proprio lui - forse riprendendo quantoscritto da molti giornali - lo definisce “un marziano” che citaa proposito di un appalto di 78 milioni di euro assegnato

perché c’era fretta senza bando di gara, “una cosa scanda-losa”. Se confermate, le nuove rivelazioni di Buzzi allargherebberoancor più il buco nero della corruzione mafiosa a Roma. Enon facilitano certo la scelta del governo, che come dettopare già fatta, di non sciogliere il Comune di Roma per nonprocurare all’Italia - questa la motivazione - un “danno diimmagine” che, con la prossima apertura del Giubileo, sa-rebbe di portata mondiale. E’ evidente che sarà difficile spie-gare perché il municipio di Ostia deve essere sciolto e ilComune di Roma no. Anche se alcuni dirigenti capitoliniparticolarmente “compromessi” saranno “neutralizzati” otrasferiti ad altro incarico, è evidente che tenere in piedi l’at-tuale apparato capitolino attenuerà, e di molto, il ricambioche sarebbe necessario per fare “piazza pulita” dei corrotti.Tempo perso per tentare di riportare Roma ad un livello dilegalità accettabile. E il prezzo non potrà che salire per ognigiorno di ritardo.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Per fare il sindaco (o il governatore) essere onesti non è sufficiente

I CONTI EQUIVOCI DI MARINOSCENARI

Bello il Giubileo della Misericordiache comincerà l'8 dicembre. Bellis-simo, solo che adesso si comincia acapire chi pagherà il conto di questosforzo logistico e organizzativo im-

pressionante. Saranno i romani che nel 2016 con-tinueranno a versare un'addizionale record (lo0,9% dei redditi Irpef), e che così contribuirannoa pagare le spese per l'evento.L'accordo è stato trovato al ministero del Tesoroad inizio agosto. Uno 0,5% dell'addizionale comu-nale (circa la metà dell'imposta locale che si èguadagnata il record per il balzello più alto d'Ita-lia) continuerà ad entrare nelle casse comunale, ilrestante 0,4% (a spanne circa 200 milioni) serviràa finanziare gli interventi di maggiore urgenza(strade, accoglienza, sanità, sicurezza). Insomma, non solo i romani subiranno i disagi do-vuti dall'affluenza dei previsti 30 milioni di pelle-grini, ma dovranno anche pagare per avere la cittàmezza pedonalizzata, i mezzi pubblici strapieni eforse anche i pronto soccorso presi d'assalto.Proprio una bella trovata che si abbina perfetta-mente con la genialata di istituire una card sanita-ria per il pellegrino, al modico costo di 50 eurocadauno. Premesso che semmai un pellegrino do-vesse investire 50 euro probabilmente lo farà suun'assicurazione internazionale (probabilmenteacquistata a casa propria prima di partire), cosadovranno rispondere medici ed infermieri al-l'eventuale ferito o malato: mi faccia vedere la carddel pellegrino o se ne vada in Vaticano? Improba-bile visto il giuramento di Ippocrate e la legge ita-liana. Indi verranno assistiti gratuitamente con unulteriore appesantimento della spesa sanitaria re-gionale. Per inciso Roma paga un addizionale stra-tosferica pure per rientrare dei debiti pregressi del

Comune (eredità Veltroni e Rutelli, ma non solo),e pure una super addizionale regionale per con-sentire il piano di rientro sanitario. Ora si vogliono andare a prelevare i fondi dalpiano di rientro per il debito storico (i 200 milioniche il governo ha la bontà di investire sul Giubi-leo), senza spiegare chi colmerà questo nuovobuco. Lo immaginiamo: i romani che allunghe-ranno ancora il mutuo contratto con il Tesoro. Ci sarebbe da piegarsi e pentirsi di lasciare ai ro-mani eredità e debiti così consistenti. Ma neppurel'Anno Santo sembra destinato a far convertire epentire i nostri (ex e attuali) amministratori. Sì, però voi beneficerete di una città rimessa anuovo?, potrebbero obiettare i non romani che dipagare loro il Giubileo non ne vogliono propriosentir parlare. Chi vive a Roma da qualche decen-nio sa bene che né i mondiali, né il nuoto, neppurel'anno Santo del 2000 ha lasciato opere e beneficidi cui non si poteva proprio fare a meno. Rischiamo di restare ostaggi obbligati a casa nostra

con Marino che si ostina a volerci far andare apiedi. Intento sacrosanto se un comune mortaleabitasse a 5 minuti dal posto di lavoro, se non do-vesse rispettare gli orari o fare affidamento suimezzi pubblici. Purtroppo così non è e non sarà. Ipellegrini possono serenamente espiare le propriecolpe avventurandosi sui bus (semmai verrannoaggiunti i 700 mezzi promessi e non ancora tro-vati), i romani - incidentalmente - dovranno con-tinuare a lavorare, vivere, portare i figli a scuola emagari superare pure questo evento mondiale.Negli ultimi 15/20 giorni i giornali di mezza Italiahanno sparato a 9 colonne la condizione da terzomondo dei trasporti pubblici capitolini. Oral'emergenza non è passata, ma il calo delle af-fluenze, il normale svuotamento ferragostanodella città e qualche buona sorte concede unapausa alle lamentele. Non ci sono i ragazzi che vanno a scuola, gli ufficisono a mezzo servizio e pure chi resta la prendeun po' comoda.

Ma cosa succederà a settembre? Immaginare eipotizzare il caos - tra cantieri promessi e annun-ciati - e normale traffico urbano, sarà una sem-plice conseguenza. Marino ha annunciato che spenderà 50mila euro- sempre dei nostri soldi, delle nostre tasse - perpulire 50 fontane di Roma. Premesso che conmille euro a fontana più di una botta di sabbia-trice e qualche palettata di stucco sarà difficilefare, c'è da chiedersi perché Marino l'americanonon si sia industriato per trovare 50 romani perbene disposti ad adottare una fontana per unanno. Commercianti, professionisti, professori obenestanti ce ne sono. E amano pure la propriacittà, zona, rione e piazza abbastanza per mettersile mani in tasca. Adotta una fontana è uno sloganche un quartiere può far proprio, se solo ci fosseuna politica credibile, se dopo l'inaugurazionenon si passasse all'abbandono come sempre ac-cade.Avevamo proposto proprio in vista del Giubileodi avviare ora, prima dell'autunno, una campagnaper lanciare la "card del Pellegrino", una sorta ditessera per bus, servizi e anche assistenza sanita-ria. Questa carta di credito dell'Anno Santo sì cheavrebbe avuto successo se ben comunicata. Perspostarsi, per mangiare, per vedere, per comprare.Avrebbe anche evitato tanto evasione fiscale. Severamente Roma avrà 30 milioni di pellegrini (lestime ipotizzano un giro d'affari di oltre 13 mi-liardi), è credibile che tanti cercheranno di fareaffari in nero. Dopo l'Expo - che chiuderà ad ot-tobre - il Giubileo sarà il palco mediatico perMatteo Renzi e Ignazio Marino del prossimoanno. Conosciamo bene la vanità mediatica deinostri politici. Ormai ci siamo quasi abituati.Però vorremmo continuare a vivere lavorare, purpagando le tasse comunali e regionali più salated'Italia. È forse un peccato?

di Leonardo Giocoli

Il Giubileo? Lo paghiamo noicon addizionali e debiti

Solo a inizio agosto - a meno di 5 mesi dall'apertura dell'Anno Santo - il governo finalmente delibera che a pagare le spese per l'evento religioso saranno i romanicon un prelievo straordinario sulle tasse comunali. Ben 200 milioni di addizionale Irpef (oggi allo 0,9%) finiranno alla gestione grandi eventi. Mentre il debitostorico di Roma (pagato con parte dell'addizionale, lo 0,4%) si allungherà come rientro e interessi. E ai romani una raccomandazione: rassegnatevi, andate

a piedi come pellegrini. Però in compenso ci puliscono 50 fontane, che non riusciranno a sostituire i 700 bus che mancano all'appello (nonostante le promesse)

PRIMO PIANO

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PRIMO PIANOsabato 8 agosto 2015 pagina 3

PARLA IL SINDACO ANTONIO COZZOLINO

Civitavecchia è una realtàpoliticamente, social-mente ed economica-mente complessa,difficile da gestire. La

sinistra ha governato a lungo ma nonha saputo cogliere le occasioni per ildecollo della città. Potenzialmentericca grazie al porto – tra i più impor-tanti del mediterraneo - all’autostrada,porta privilegiata per il turismo dellacapitale, quello dell’aria etrusca, dellaTuscia. In un momento di drammaticacrisi economica e politica è arrivata lasvolta, inattesa: un sindaco grillino.Antonio Cozzolino tra mille difficoltàe contro tutti sta cercando di imporreun nuovo modo di fare politica, di am-ministrare. Lo abbiamo intervistato

Come si fa a far quadrare iconti di un bilancio comunalein una città complessa comeCivitavecchia stretta tra set-tore portuale da sviluppare ecrisi economica?

La situazione economica di Civitavec-chia è assai difficile da spiegare al-l'esterno. Per anni la centrale Enel haerogato fondi straordinari, prima per lasua riconversione, poi in base a con-tratti, poi in base a nulla. Tutti questisoldi non sono stati spesi in investi-menti ma sono stati messi a spesa cor-rente. Questo ha fatto si che oggi citroviamo ad amministrare una città incui i fondi straordinari Enel non ven-gono più erogati, non essendoci titologiuridico, ma la spesa corrente è mo-struosamente più elevata del necessa-rio. È un paradosso: abbiamo serviziscadenti, che costano troppo al citta-dino, e neanche ce li possiamo permet-tere. Se a questo ci aggiungiamo i taglidel governo Renzi, il riaccertamentodei residui, la creazione del fondo digaranzia per i crediti di dubbia esigibi-lità, debiti fuori bilancio rimasti neicassetti per 5 milioni di euro...capireteche la situazione economica a Civita-vecchia è drammatica. E ad un civita-vecchiese questo fa rabbia due volte:abbiamo una centrale Enel che è pre-senza assai ingombrante dal punto divista ambientale, ma il benessere eco-nomico che ne sarebbe dovuto scatu-

rire è finito nelle tasche di pochi. LaCorte dei Conti si è pronunciata in ma-niera molto pesante, ora sta a noi ten-tare di riequilibrare questa assurdasituazione.

Come state affrontando ilnodo servizio idrico, ed ilrapporto con Acea?

L'acqua a nostro avviso deve rimanerepubblica, non c'è neanche da discutere.I cittadini si sono espressi con un refe-rendum chiaro e vogliamo rispettarlo.Insieme ad altri Comuni abbiamo fattoopposizione e vogliamo mantenere laproprietà del servizio. Certo, anchequesto è un settore in grossa difficoltàe che in tutti questi anni non solo nonha visto investimenti, ma neanche lapiù normale manutenzione. E' unadelle nostre priorità e quindi Civita-vecchia tornerà ben presto a spenderesoldi, e bene, su questo fondamentaleaspetto.

A che punto è l’operazione re-lativa alla trasformazione delporto in scalo principale delcentro Italia e meta dellecompagnie di crociera?

Civitavecchia negli ultimi anni si è tro-vata ad essere un grosso riferimentocrocieristico ma il Comune, anche qui,non si è fatto trovare pronto. Abbiamotrovato una situazione in cui i turistiscendevano ed erano assediati da abu-sivi, sotto ogni forma. Il turista in que-sti anni non è stato visto come risorsaa cui vendere servizi, ma come il polloda spennare.

Noi, in sinergia con l'Autorità Portuale,stiamo provvedendo a creare un termi-nal, Largo della Pace, dove il turistapossa trovare con calma e tranquillitàtutte le informazioni che desidera, siaper quanto riguarda i trasporti sia perquanto riguarda mete da visitare. Ci sa-ranno stalli per taxi, NCC, ape cales-sini ed ovviamente i pullman di linea,con la nuova tratta Porto - Stazione fer-roviaria da noi instaurata e che haavuto subito un grosso successo. Abreve installeremo anche una cartello-nistica a loro dedicata, per guidarli nelloro passeggiare in città.

Quali sono le maggiori resi-

stenze che avete incontratonel processo di cambiamentorispetto a quanto lasciatodalle precedenti amministra-zioni?

Il cambiamento più difficile da accet-tare è in primis nella visione del Sin-daco: non più uno Zar che tutto può etutto vuole, al di sopra delle leggi e delvivere comune, ma un normale primocittadino che amministra la cosa pub-blica secondo le leggi ed il buon senso,senza fare favoritismi verso nessuno.Accettare che il politico di turno noninterceda e saltando questa o quellalegge è assai difficile da metabolizzare.Cambiare la mentalità della gente èuno dei nostri obiettivi principali

Il M5S non fa alleanze connessuno. Senza i ricatti dellapolitica si può raggiungereuna tranquillità di gestione oserve anche altro?

A Civitavecchia i famosi soldi dell'Enelhanno accecato la politica. Ogni qualvolta si parla di un problema, la solu-zione che ci viene proposta è sempre"andate a chiedere i soldi all'Enel".Manca ed è mancata una visione poli-tica a più ampio raggio, con idee inno-vative e prospettive diverse.Dall'opposizione arrivano per la mag-gior parte critiche strumentali, volte adesasperare gli animi e cavalcare il mal-contento. Si vive in perenne campagnaelettorale, ancora non si è accettato cheil M5S ha vinto le elezioni e che peraltri 4 anni governerà. La nostra forza

è l'assoluta compattezza, che ci mandaavanti senza titubanze anche nei mo-menti difficili e senza essere costretti acedere a nessun ricatto. Esattamenteciò che ci voleva a Civitavecchia, dovele maggioranze assai raramente hannoconcluso i cinque anni di mandato.

Quale è il suo rapporto con ladirigenza del comune di Civi-tavecchia?

Anche i dipendenti hanno faticato nonpoco a capire il diverso approccio cheabbiamo posto verso la pubblica am-ministrazione, e c'è chi si è messo pro-fessionalmente a disposizione e chiinvece ha fatto qualche resistenza. I di-rigenti oggi sono 7, assai meno di ieriche erano 13. Questo comporta chehanno settori più vasti da coordinare eci sono difficoltà.Il Comune che abbiamo trovato eradecisamente sbilanciato, con un ufficioambiente e quello di innovazione tec-nologica inesistente tanto per fare unesempio. Abbiamo messo ordine se-condo quella che è la nostra visionepolitica, ma il blocco delle assunzioniin attesa del riordino delle Province cista creando un danno non da poco. IlComune di Civitavecchia fra le altrecose avrebbe anche bisogno di alcuniinnesti, giovani e motivati, in partico-lari settori, come per esempio nella Po-lizia Locale. Con le assunzioni bloccatesi va avanti ma con molta fatica.

Come vede Civitavecchia nelfuturo?

La vedo profondamente diversa: unacittà che si allontana dalle energie fos-sili ma passa alle energie rinnovabili,un centro di passaggio moderno e con-fortevole per i turisti di passaggio, unacittà che ascolta la sua vocazione estivaricreativa/balneare, una città che fadello sport e del turismo sportivo unodei suoi punti di forza. Importante saràil ruolo che reciterà l'università, chestiamo rilanciando, e l'educazione deipiù giovani. Civitavecchia può fare ungrosso salto di qualità ma a volerlo nondeve essere solo il M5S ma tutta la cit-tadinanza. Un cambio di visione glo-bale di tutti, ci farà essere una cittàdecisamente migliore sia per chi cipassa sia per chi la vive.

Civitavecchia, governaresenza i ricatti della politica

L’INTERVISTA

La sfida del M5S in una città in crisi ma con un potenziale di sviluppo enorme - il porto, l’autostrada il turismo -viziata dal rapporto perverso con la Centrale

dell’Enel e la difficoltà di arrivare ad una buona amministrazione. “Difficile fareaccettare il cambiamento, nuove regole e buon senso”. “Opposizione sempre all’attacco, si vive in perenne campagna elettorale, ancora non si è accettato

che il Movimento abbia vinto le elezioni e che per altri quattro anni governerà”

Intorno alla vicenda umana ed ideale diGiuseppe Dossetti molto è stato scritto,all'inizio ed alla fine dell’unità del movi-mento politico dei cattolici in Italia. Si scopre ora -grazie al bel volume di Luigi Giorgi, “Ermanno Dos-setti, impegno civile, fede e libertà”, Il Margine ed.,2015 - che in almeno due momenti, in cui quel mo-vimento crebbe e prosperò, suo fratello espresseuna posizione importante nella storia della Demo-crazia cristiana.Nell’immediato secondo dopoguerra, Ermanno Dos-setti affrontò il problema della concertazione delCLN, soprattutto nelle “regioni rosse”. Mezzo se-colo di “non expedit” ed un ventennio di dittaturaavevano diseducato la cultura cattolica alla fiducianei confronti dello Stato. Rinvigorite e legittimatedalla parallela democratizzazione - decisa in As-semblea costituente, unitariamente, da tutte leforze politiche - le sue posizioni si rivelano il mezzoper inverare gli imperativi dell’impegno del cattolico

nella vita pubblica; grazie ad esse,la DC passa all’offensiva e sbara-glia i suoi avversari il 18 aprile1948.Il secondo momento è l’incuba-zione di quel disagio giovanile chesarebbe esploso nel 1968: gli anniSessanta sono tutti percorsi dallostraniamento derivante dalla con-sapevolezza che, per la prima voltanella sua storia, l’umanità disponedei mezzi per l’autodistruzione.Nella cultura cristiana, ne nasceuna genuina ricerca - tra i fonda-menti dell’elaborazione teologica -del modo per conciliare i doveri delfedele con quelli del cittadino. Anche allora, l’accu-

rata ricerca storiografica di Giorgici consente di apprezzare il ruolodel “fratello di Dossetti” al di fuoridelle facili quanto falsanti letturemilitanti: l’obiezione di coscienza,il documento dei parlamentari sulVietnam, la guerra dei Sei giorni,sono per Ermanno tutti momentiper riaffermare una peculiaritàdell’offerta politica della DC, cheintercetta i moventi profondi delPaese.L’ultimo discorso di Aldo Moro agruppi parlamentari, a fine feb-braio 1978, è apparso a molti il do-lente canto del cigno di una classe

politica che si rivolgeva ancora al Paese cercando

di comprenderne i bisogni e di corrispon-derne. Leggendo l’ottima, ispirata e do-cumentata ricerca storiografica su

Ermanno deputato, ci accorgiamo invece chequello era il “modus operandi” di un ben precisoprodotto dell’elaborazione culturale del cattolice-simo democratico. Il fatto che quell’occasione siaandata perduta non può essere soltanto il fruttodella degenerazione della gestione quotidiana delpotere: è anche un portato della repulsione che,nel familismo amorale della massa dei connazio-nali, ha ispirato l’austero rigorismo di quella com-plessa formazione intellettuale.I mille canali profondi di quell’universo politico-cul-turale meritano di essere sondati con l’acribia, l’at-tenzione e la cura con cui Luigi Giorgi ha saputoporgerci materiale inedito: non mancheranno, nesiamo certi, ulteriori, interessanti sorprese, atte asfidare i luoghi comuni del dominante pensierounico.

La lezione politica dell’altro DossettiLA RECENSIONE

Antonio Cozzolino, sindaco di Civitavecchia

di Sandro Gugliotta

Page 4: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

Per le smuntecasse del Cam-pidoglio l’in-giunzione delTribunale di

Roma vale molto più ditante dichiarazioni e pole-miche politiche. E dà una ul-teriore mazzata alla stabilità,anzi all’instabilità dellaGiunta guidata da IgnazioMarino, la cui estate è sem-pre più al calor bianco. IlTribunale Ordinario diRoma ha formalmente in-giunto all’Amministrazionedi Roma Capitale, con undecreto a firma del giudicePietro Persico, di saldare undebito di ben 2 milioni dieuro, più spese e orpelli vari(l’ammontare complessivodella pendenza comunalesupera i 3,7 milioni di euro)al Consorzio Stradale diViale Cortina d’Ampezzo ediramazioni, nel XV Muni-cipio. Il legale del Consor-zio, l’avvocato FrancescaBeccaria, forte dell’ingiun-zione, ha già fatto sapere che“se non ci sarà il pagamentodel debito il Consorzio pro-cederà con ogni mezzo per ilrecupero del credito”. Qual-cuno ipotizza che se il Co-mune non pagherà, come siteme, scatteranno pignora-menti che potrebbero ri-guardare immobilicapitolini.Il giudice Persico ha in-giunto a Roma Capitale “dipagare, senza dilazione, allaparte ricorrente, per le cau-sali di cui al ricorso: lasomma di 1.933.817,00 dieuro”, cui si aggiungono “gli inte-ressi legali come da domanda”,nonché “le spese di questa proce-dura di ingiunzione, liquidate in5.000 euro per compenso e 870euro per esborsi, oltre Iva e Cpacome per legge”; inoltre è scrittonel dispositivo, che “autorizza, in

assenza del pagamento imme-diato, la provvisoria esecuzionedel presente decreto”. Il Campi-doglio ha ora 40 giorni per fareopposizione al decreto.Quello dei debiti capitolini hauna lunghissima lista di preten-denti. In particolare, in questa vi-

cenda che ha come scenario lacollina di Monte Mario, RomaCapitale è morosa ormai da anniin quanto omette i versamentiche, per legge, deve effettuare alConsorzio Stradale Viale Cortinad’Ampezzo e diramazioni, il piùgrande di Roma, tra la Trionfale

e la Cassia, con circa 5 mila con-sorziati, dove vivono oltre 25 milapersone e sono presenti pure di-verse ambasciate e relative resi-denze.Dal 2012 il Comune di Roma Ca-pitale ha smesso di erogare il con-tributo obbligatorio che la legge

prevede debba versare alConsorzio per l’attività cheesso svolge nel comprensorioe che sostituisce, di fatto,quella comunale. Da qui la ri-chiesta di un provvedimentodi ingiunzione concesso conla provvisoria esecuzione,dopo che tutte le vie bonariesono state invano perseguiteanche attraverso ben 31 dif-ferenti contatti nell’organiz-zazione capitolina. Il TARLazio ha già annullato treconsecutive delibere capito-line con cui il Campidoglio siauto-riduceva la quota di ver-samento di sua spettanza alConsorzio, con condannadell’Amministrazione comu-nale anche al pagamentodelle spese processuali.“A nulla sono valsi gli innu-merevoli incontri a tutti i li-velli tecnici, amministrativi,dipartimentali e anche poli-tici e i chiarimenti forniti inmerito alla obbligatorietàdella contribuzione e sullenorme che regolano i Con-sorzi stradali”, ha detto CarloDi Paola, presidente delConsorzio, lamentando che“per questa inadempienzanon siamo stati in grado dimantenere gli standard qua-litativi massimi offerti neglianni scorsi. Ma, anzi, si è tro-vato in serie difficoltà econo-miche e funzionali, facendocosì venire meno un chiarobeneficio non solo per i resi-denti ma per tutto il Munici-pio”.Per questa carenza di risorsesono rimasti fermi diversiprogetti, già deliberati, di

manutenzione, come il rifaci-mento dei marciapiedi e delmanto stradale, spesso peggioratodalla radici degli alberi, l’adegua-mento dell’illuminazione delle 27strade che compongono il vastocomprensorio, con effetti anchesulla sicurezza delle persone.“Nonostante le difficoltà - ha con-cluso Di Paola - il Consorzio diViale Cortina d’Ampezzo conti-nua a rappresentare un chiaroesempio di qualità che metteancor più in evidenza il pessimostato manutentivo, conservativo emigliorativo nella quale versa lacittà”.

segue dalla prima pagina

E ora Marino mostra i muscoliR ispetto delle regole anche per la

vicenda dei Punti verde qualità. Ilprimo cittadino esulta nell'annun-

ciare il ritorno di 11 strutture nelle dispo-nibilità del Campidoglio. Lo stesso che,nell'éra Alemanno, aveva garantito fide-jussioni per il 95%. E adesso il conto, sa-latissimo, lo pagherà la città.Tra i compiti di un sindaco, che però hadovuto richiedere Renzi, ci sono trasportipiù efficienti. Basta scioperi selvaggi. Perfar capire che l'epoca è cambiata, nel brac-cio di ferro con gli autisti Atac Marinochiama assessore il “duro” Stefano Espo-sito. E, la scorsa settimana, ha chiesto l'in-

tervento del prefetto. Che, una volta, haprecettato i lavoratori. Con Gabrielli, l'in-quilino del Campidoglio concorda sul-l'espulsione per i pusher stranieri.Ma l'elenco della legalità vuole anche lemulte per chi sporca una fontana. L'inizia-tiva dell'amministrazione nasce per resti-tuire decoro e bellezza ai monumenti, datutelare con il contrasto agli atti di vanda-lismo. Ma l'appello anti-degrado passa perla pulizia di strade e cassonetti svuotati,soprattutto per i romani che hanno accu-sato il sindaco via social di dimenticarequesto aspetto.Il primo cittadino, però, nella speranza di

ottenere risorse aggiuntive per l’AnnoSanto, vuole di dimostrare che fa sul serio.Così, dopo aver portato in giunta - con ilprimo rimpasto - il magistrato Alfonso Sa-bella per la casella della Legalità, prova acoinvolgere Raffaele Cantone. Prestatodalla magistratura alla vigilanza sul si-stema degli appalti. L'authority con cuiMarino ha voluto definire un protocollod'intesa per monitorare le gare di rile-vanza politico-economica. Il Giubileo èl'ultima occasione. La prova muscolare, lastrategia..

Giovanni Santoro

sabato 8 agosto 2015 pagina 4CRONACHE

Il Tribunale stana il Comune: deve versare 2 milioni di euro

al Consorzio Cortina d’Ampezzo

L’AMMINISTRAZIONE MOROSA CONDANNATA DAL GIUDICE A PAGAREIL CASO

A tanto ammonta la somma che il Campidoglio deve all’ente privato al quale è affidata la manutenzione delle strade nell’area tra Trionfale e Cassia,

nella quale vivono oltre cinquemila famiglie. Da anni tutti i lavori effettuati sumanto stradale, marciapiedi e illuminazione pubblica non vengono rimborsati

di Dario De Marchi

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Il Comune dovrà rimborsare al Consorzio Viale Cortina D’Ampezzo due milioni di euro

Page 5: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

CRONACHEsabato 8 agosto 2015 pagina 5

PARLA ILDE COIRO, DIRETTORE GENERALE DELL'AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ADDOLORATALA DENUNCIA

Qualche settimana fa la vi-cenda ha meritato grossititoli sui giornali. Furti sucommissione nei reparti

di gastroenterologia,una banda specializ-zata opera in tutto il

Lazio, la polizia indaga. La mappa degliepisodi era piuttosto articolata: San Gio-vanni, Pertini, forse (ma non è mai statochiarito) San Camillo, Belcolle a Viterbo,un paio di grosse strutture private. In-somma, una questione importante, da nonsottovalutare. Poi più niente. Silenzio. Chefine hanno fatto le indagini? C'è sotto del-l'altro? Abbiamo bussato alla porta del di-rettore generale dell'Azienda OspedalieraSan Giovanni Addolorata, Ilde Coiro, checi offre un quadro della situazione abba-stanza inquietante. C'è dell'altro. Eccome.Perlomeno per quanto riguarda questoospedale, i furti sembrano essere solo lapunta dell'iceberg. Ci sono state mano-missioni, sabotaggi, con effetti sulla atti-vità quotidiana dei reparti. Una situazionecomplessa e a forte rischio, che la dire-zione dell'Ospedale sta affrontando conenergia.

Al San Giovanni accadono cosestrane. Qualcuno rema control'azienda?

Il furto delle apparecchiature in dotazionealla U. O. C gastroenterologia dell' ospe-dale San Giovanni non è un caso isolatonel Lazio. Dopo il furto del 30 marzo di 12

endoscopi, 3 processori e 3 fonti luceasportati dalle colonne endoscopiche,tutti marca Olimpus, se ne sono ripetutialtri in ospedali romani e regionali. Ildanno derivante all'azienda dalla sottra-zione di tali apparecchiature , se pure giàin uso da diversi anni, è di circa quattro-centomila euro. Il furto è stato denun-ciato. Se i furti siano stati fatti sucommissione, non sta a noi provarlo, ma

alle istituzioni com-petenti . Sicuramenteappare strana la coin-cidenza dei furti inpiù ospedali su appa-recchiature non piùnuove e tutte dellamedesima marca.Ma la cosa non fini-sce lì...No, c'è un seguito. In-quietante. Dopo circaun mese dal furto èstata riscontrata unaserie di lesioni sugliendoscopi rimasti indotazione, dovute aschiacciamento e/olacerazione. Le lacera-zioni delle sonde sonoverosimilmente attri-buibili a dolo: in unsolo giorno ci sonostate ben 6 richieste diintervento di ripara-zione. Non è certouna situazione nor-

male. Questi episodi sono stati segnalatialle autorità competenti che hanno seque-strato le attrezzature lesionate. Già prece-dentemente al furto, la direzione aziendaleaveva inserito nel piano acquisizione at-trezzature nuove e più moderne, in sosti-tuzione di quelle sottratte che, se purperfettamente funzionanti, erano consi-derate non più adeguate alle esigenze cli-niche. La gara di acquisto è in corso.

Effetti pratici sulla attività dei re-parti, sui pazienti?

Sicuramente questi eventi, furti e mano-missioni dolose, hanno creato grosse cri-ticità per i pazienti al punto che l'azienda,in seguito all'ultima rottura delle sonde(parliamo di circa 10 giorni fa) per laquale è stata fatta ulteriore denuncia alleautorità competenti , è stata costretta adinterrompere le prestazioni per gli esterni,assicurando solo quelle per gli interni e leurgenze.

È un fatto gravissimo, indubbia-mente, e la Direzione che provve-dimenti ha preso?

A seguito di tali episodi la direzione ha ri-tenuto di istituire una commissione di in-dagine interna con lo scopo di verificarese l'organizzazione del reparto , la piani-ficazione delle attività, l'attribuzione dellecompetenze , la gestione della strumenta-zione ed i relativi protocolli potesseroaver determinato o favorito eventi chehanno di fatto messo a repentaglio l'ope-ratività e creare gravi disfunzioni assisten-ziali. Dalle risultanze prodotte dallacommissione sono emerse gravi carenzeorganizzative e gestionali, assenza di pro-cedure, difficoltà nella programmazionedelle attività . La direzione si è immedia-tamente attivata affinché tali carenze pos-sano essere recuperate, nel più brevetempo possibile, anche con il supportodel personale interessato a ripristinarel'attività sanitaria interrotta a tutela deicittadini utenti che afferiscono alla nostrastruttura.

Vandalismi e sabotaggi,l'ospedale corre ai ripari

Quella che sembrava una serie di "colpi" della banda degli endoscopi sembra nascondere una realtà ben più grave e la manager tenta di rimediare. Furti e danneggiamenti hanno creato seri problemi al reparto

di gastroenterologia rallentando l'attività al servizio dei malati. In attesa che gli inquirenti facciano chiarezza su mandanti ed esecutori una commissione interna sta studiando nuove procedure di sicurezza

di Francesco Vitale

Il test di ammissione alle facoltàa numero chiuso per l’anno acca-demico 2015/2016 ed, in parti-

colare, per l’accesso al corso dilaurea in medicina, si svolgerà ilprossimo settembre.Sono di queste ore le prime indi-screzioni in merito al numero dei posti disponibili, che dovrà esseremesso a bando (nei prossimi giorni), nonché riguardo lo svolgimentodella prova e le relative domande che verranno sottoposte ai can-didati.I posti disponibili dovrebbero subire un taglio di circa il 10% rispettoa quello bandito l’anno scorso. Infatti, per il test di quest’anno, do-vrebbero essere poco più di 9000 i posti disponibili per accedere alcorso di laurea in medicina e chirurgia.Una decisione dovuta allo stimato fabbisogno di medici nell’ambitodel sistema del Servizio Sanitario Nazionale, in Conferenza Stato-Regioni a maggio - in base alle necessità espresse da Ordini e Fe-derazione dei Medici - e concordato con il ministero della Salute. Il criterio che si è cercato di seguire è quello di arrivare ad un nu-

mero di laureati, in coerenza con il numero dei contratti di forma-zione specialistica disponibili e con l’attuale turn over del SistemaSanitario Nazionale.Ma scoppia la polemica, con le associazioni studentesche e gli aspi-ranti camici bianchi che sono già sul piede di guerra per questa ri-duzione di posti, in quanto vedono ancor più arduo l’ingresso alcorso di laurea in medicina.Con riferimento al test 2015, questo verosimilmente sarà ancora arisposta multipla, con 60 domande a cui candidati dovranno rispon-dere nell’arco dei 100 minuti. Probabilmente, ci sarà una diversasuddivisione numerica, rispetto al passato, degli argomenti su cuiverteranno le domande. Occorrerà al riguardo attendere ancoraqualche giorno ed in particolare la pubblicazione del bando.

Tutto ciò in un momento i cui si staconsolidando l'orientamento favo-revole del T.A.R. del Lazio in rela-zione ai ricorsi per il mancatoaccesso ai corsi di laurea in medi-cina e odontoiatria, anno accade-mico 2014/2015, riguardo la

questione della violazione dell’anonimato.Sono state pubblicate in questi giorni, infatti, diverse sentenze diaccoglimento, su ricorsi patrocinati dall’Avvocato Cristiano Pelle-grini Quarantotti del Foro di Roma. E i ragazzi che avevano pro-mosso ricorso e che già erano entrati al corso di laurea in virtù deiprovvedimenti cautelari dell’ottobre scorso, hanno visto divenire atitolo definitivo la propria iscrizione.La Sezione III Bis del T.A.R. del Lazio, in particolare – spiega l’Avv.Cristiano Pellegrini Quarantotti, esperto di diritto amministrativo edi impugnative di concorsi pubblici – li ha accolti e per l’effetto haannullato, per quanto di interesse dei ricorrenti, le graduatorie im-pugnate, ai fini dell’ammissione in soprannumero dei ricorrenti alcorso di laurea in questione.

Prime indiscrezioni sul bandoper gli specializzandi 2016

SERVIZI

Ilde Coiro

Page 6: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

Lo scalo di Fiumi-cino è sottoschiaffo, Ciampinoscoppia: ed eccoriaffacciarsi le can-

didature di Latina e Viterbocome terzo aeroporto per i volilow cost. Ma che sta succe-dendo? L’Alitalia minaccia diabbandonare il Leonardo daVinci dopo che negli ultimimesi ha perso almeno 80 mi-lioni di euro a causa di incendie disservizi. La compagnia in-glese Easyjet lo farà nel pros-simo aprile: lamenta che i costidal 2012 sono raddoppiati eche comunque Fiumicino “nonbrilla per esperienza di viaggio”.D’altra parte - come dice il sin-daco di Fiumicino, EsterinoMontino (ex assessore regio-nale) – “se un aeroporto inter-continentale lo riempi di volilow cost, non va bene”.I motividi scontento ci sono tutti, mal’idea di costruire una quarta euna quinta pista a Fiumicinoinsieme ad una seconda aero-stazione non sta facendo moltastrada. Troppo alti gli investi-menti e i costi ambientali. E

così proprio Montino, pochigiorni fa, ha lanciato la suaidea: fare un aeroporto per ilow cost a Grosseto, a Viterboo Latina” per decongestionareil traffico aereo di Fiumicino eCiampino.

Grosseto, però, è un’idea checade da sola: troppo lontana daRoma (170 km, oltre due ore diviaggio). E poi perché andare acercare scali in Toscana,quando nel Lazio non man-cano? E subito scattano lesponsorizzazioni politiche. PerLatina sono scesi in campo tredeputati di Sinistra Ecologia eLibertà: Filiberto Zaratti (exassessore regionale dellaGiunta Marrazzo), FrancoBordo e Arturo Scotto con laproposta di realizzare un aero-porto civile al posto dello scalomilitare di Latina Scalo. Per Vi-terbo si attendono le mosse diFioroni, che nel 2008 fu deci-sivo nel governo per far prefe-rire Viterbo, anche se menoidonea e più lontana da Roma.(73 km Latina, 107 km Vi-terbo).Sul piatto però c’è anche la que-stione costi: adeguare l’ “En-rico Comani” di Latina costacirca 15 milioni di euro; per il“Tommaso Fabbri” di Viterbone servono 328. Contro Vi-terbo – che vanta comunque lapresenza nell’aeroporto Tom-maso Fabbri della BrigataAviazione Esercito che si oc-cupa dei voli di Stato - si eraduramente schierato l’allorasindaco di Roma Gianni Ale-manno, scettico sulla possibi-lità di portare il traffico aereo a90 chilometri da Roma e dicreare a Viterbo una inutile«cattedrale nel deserto», malcollegata a Roma. L'ambiente

circostante inoltre è ritenuto arischio e si sono moltiplicate leiniziative per salvaguardare siala cittadinanza sia le struttureesistenti, in particolare l'anticasorgente termale, citata daDante Alighieri nella DivinaCommedia.I tre esponenti di Sel non spe-cificano che fine farebbe unadelle più prestigiose scuole divolo a livello internazionale,quella di Latina, appunto. Ma sidovrebbe pensare a una coabi-tazione, dopo che nel maggiodello scorso anno il sottosegre-tario alla Difesa, Rossi, ha fu-gato pubblicamente ognidubbio sul trasferimento dellaScuola di Volo dal 70° Stormodi Latina a Grazzanise, in pro-vincia di Caserta. D’altra partel’Aeroporto Comani si trova suun terreno di Latina Scalo do-nato nel 1938 dalla FondazioneCaetani con la clausola vinco-lante della restituzione dei ter-reni alla Fondazione in assenzadella componente militare.Per lo scalo low-cost a Latinac’è già uno studio di prefattibi-lità che valorizza la sua posi-zione strategica, vicino allalinea ferroviaria diretta aRoma: si può raggiungere intreno la Capitale in 20 minuti.In auto l’aeroporto è servitodalla consolare Appia e dallaPontina, in attesa della Super-pontina. In ballo ci sono 2.400nuovi posti di lavoro, che diquesti tempi, sarebbero unamanna.

SI RIAPRE LA CORSA DEGLI AEROPORTI MINORI DEL LAZIOSCENARI

Fiumicino ha l'affanno?Scalo low cost cercasi

di Luca Protettì

Il Piano Mobilità e Trasporto del 2009(presidente Marrazzo) prevedeva dispecializzare le strutture aeroportualiesistenti nel Lazio in questo modo:L'aeroporto dell'Urbe, (oggi aereo-

club di Roma) diverrà l'aeroporto exe-cutive della Capitale. - L'Aeroporto di Viterbo sarà adibito al-l'attività di protezione civile. - L'Aeroporto di Rieti per le caratteri-stiche meteorologiche dell'area avràcome utilizzo prevalente l'attività divolo a vela. - L'aeroporto di Latina scuola del me-diterraneo per piloti (ala fissa) di avia-zione generale, verrà adeguatamenteattrezzato per accogliere il trafficocharter e low-cost trasferito da Ciam-pino. Questo aeroporto, per la sua ubi-cazione a circa 45 minuti da Roma, sipresta particolarmente: - per accogliere il traffico passeggericon collegamenti su gomma e rotaiagià presenti e che verranno rinforzati, - per accogliere un traffico turistico di-retto a Roma e Napoli oltre alle aree tu-ristiche del Circeo, del litorale diFormia e Gaeta e le isole Pontine. L'aeroporto di Frosinone sarà utiliz-

zato, oltre che per assorbire parte deitraffici charter e low-cost, anche per lamanutenzione elicotteri favorita dallapresenza della Società Augusta escuola per piloti (ala rotante) a serviziodell'Area mediterranea. - L'aeroporto di Guidonia diventeràl'Aereoclub di Roma ( oggi all'Urbe).

Cosa prevedeva il piano Marrazzo

sabato 8 agosto 2015 pagina 6CRONACHE

Il Leonardo da Vinci perde colpi, Alitalia minaccia di andarsene, serve una soluzione in fretta. E le candidature non mancano, sotto a chi tocca: Latina, Viterbo?

Page 7: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

di Roma e del LazioIlNuovoCorriereNuovoCorriere

Speciale Litorale PontinoANNO I SABATO 8 AGOSTO 2015 NUMERO 42

SCENARI L’INTERVISTAIl mare di Latinapreparala riscossa

a pagina 8 a pagina 9

Il generale Aldo Piccotti: Urge progetto sostenibile per salvare Sabaudia

PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCOMUOIONO (LETTERALMENTE) DI CALDO

PERCHÉ GLI ANIMALI DEL PARCOMUOIONO (LETTERALMENTE) DI CALDO

Q ualche settimana fa unosplendido esemplare didaino è stato ritrovatomorto da alcuni pas-

santi su via Migliara54 a Sabaudia lastrada che attra-

versa il parco nazionale del Circeo. Conogni probabilità è stato investito daun'auto, nella notte, dopo aver lasciatola sicurezza del sottobosco per cercarequalcosa. Non ci si è ricamato sopra piùche tanto, al di là della umana compas-sione. Non è infrequente che la faunadel Parco si renda improvvisamente vi-

sibile. Passa un'automobile, di notte ifari abbagliano, paralizzano l'animale,c'è l'impatto. E la maggior parte degliautomobilisti nemmeno si ferma a con-trollare. Ma gli avvistamenti, di questitempi, si sono moltiplicati e una ragionesembra esserci. La temperatura ecces-siva, la mancanza di un intervento di as-sistenza adeguato. Cinghiali, daini,volpi, istrici, scoiattoli escono allo sco-perto di notte alla ricerca di qualcosa damangiare, certo, ma soprattutto diacqua. Che in questo momento è mercerara per gli umani e con le temperatureattuali, con l'afa, l'umidità non basta

mai. Si può rimediare? Si potrebbe. C'èun organismo, l'Ente Parco, che con lesue non eccezionali risorse, con gli uo-mini della Forestale, dovrebbe occuparsidi questo come mission istituzionale. Di-cono ( sabaudiani che per una ragione oper l'altra con il Parco ci hanno a chespesso) che lo faccia poco e male; c'è chidescrive questo eccezionale patrimoniodell'umanità in stato di parziale abban-dono. Questione solo di soldi? Possibile.Il fatto è che viene tenuta sotto controllo,monitorata, pulita, rigovernata soloquella parte del parco che viene abitual-mente frequentata dal pubblico. Il resto,

spesso, è impresentabile. E scattano leleggende del passato, nel secolo scorsocon altri presidenti dell'Ente le cose nonandavano così, c'erano cure e attenzionidiverse. Scrive un lettore che "da sempree fino a due anni fa" a giugno, luglio,agosto e metà settembre ogni mattinauna autobotte da sessanta quintali fa-ceva fino a venti viaggi per rifornired'acqua le diverse pozze all'interno delparco e a daini e caprioli portava ancheil fieno perché con la siccità di erba nelbosco ne rimane poca. Evidentemente ilnuovo corso dell'Ente non prevede piùinterventi di questo genere.

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G li italiani sono fatti così.Alzano la voce, minac-ciano la rivoluzione e poiaccettano e subisconotutto. Protestano, mugu-

gnano e poi si abituano. Accade nella ca-pitale, per le modifiche viarie, per i cambidi orari, sta accadendo anche al Mare diLatina. Quel maledetto lungomare asenso unico affiancato dalla pista ciclabilepiù pazza del Lazio ha provocato rivoltedi piazza ad inizio stagione, ha fatto im-pazzire tutti nei giorni caldi del week end,oggi ad agosto, hanno preso quasi tutti lemisure, si sono arrangiati, hanno trovatosoluzioni di ogni tipo. Insomma, non puòessere sempre guerra.E' estate, fa caldo, ètempo di pensare alle abbronzature e aibagni. Meglio una passeggiata un po' piùlunga per arrivare alla spiaggia che unaginkana tra le lamiere arroventate. Il pro-blema, tuttavia, rimane e gli imprenditoribalneari, i titolari degli esercizi del Lidodi Latina non hanno smesso di discutere

e di proporre (ma in Comune c'è il com-missario, manca l'interlocutore in gradodi cambiare strutturalmente le cose) so-luzioni al puzzle urbanistico provocatodal restyling di quella fetta di lungomare.La questione va affrontata a monte, conla revisione concordata dell'intero qua-drante, ma in ogni caso determinante è laprosecuzione di via Massaro (la parallela

del lungomare) e la riorganizzazione ur-gente del reticolo di traverse che colle-gano la già citata via Massaro al mare neltratto Casilina-Foce Verde. Operazioninecessarie ma certamente non risolutive.Sta passando un'altra stagione senza cheuna Cabina di regia abbia macinato unastrategia di lancio, di marketing del Maredi Latina. Senza che nessuno abbia pre-

muto il piede sull'acceleratore per met-tere a punto un'azione difensiva contro ilfenomeno dell'erosione. Manca la poli-tica, in questa fase di stallo nessuno tirale fila di qualsiasi discorso. E allora dalLido di Latina parte la politica fai-da-te,una quarantina di operatori hanno fattoblocco e alle elezioni di primavera con-tano di esserci. C'è l'idea - in fase avan-zata - di una lista civica del mare allaquale partecipino in prima persona i re-sponsabili delle attiività balneari, di ri-storo, di accoglienza,di divertimento. Alprogetto potrebbero aderire anche glioperatori di Borgo Sabotino e BorgoGrappa. Qualcosa si muove, di originalee autonomo. Prima di Natale,, dicono,uscirà allo scoperto e scenderà in campoper la sfida elettorale. Quando le forzeproduttive e la società civile si organiz-zano e si propongono di risolvere i pro-blemi entrando in gioco direttamentesignifica che la misura è colma e che la fi-ducia nel sistema politico.amministrativoè vicina allo zero. Quando se ne accorge-ranno i politici di mestiere?

CRONACHE sabato 8 agosto 2015 pagina 8Litorale Pontino

STAGIONE DI TRANSIZIONE, FUTURO DA RIDISEGNARESCENARI

di Paola Masat

Il Mare di Latina prepara la riscossaAssorbiti i contraccolpi del nuovo assetto del Lungomare, abbassati i toni delle polemiche si torna a pensare ai bagni e all'abbronzatura.

Ma gli imprenditori balneari e i titolari degli esercizi del Lido pensano al futuro. Se la politica non risolve i problemi proveranno a risolverseli da soli. E' nell'aria una lista civica per le elezioni di primavera nella quale scenderanno in campo in prima persona

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CRONACHEsabato 8 agosto 2015 pagina 9 Litorale Pontino

Che le cose a Sabaudianon funzionino ècosa nota. Come sipossa invertire larotta, rilanciare la

città da tutti i punti di vista, sociale,politico, economico, è cosa sullaquale si discute. Ma a vuoto. Man-cano idee, mancano uomini. L'am-ministrazione comunale gioca dirimessa, anche troppo. Governal'esistente e non ha progettualità.All'orizzonte nasce una aggrega-zione nuova, un soggetto non poli-tico ma sicuramente determinato acambiare la politica sulle rive dellago di Paola. "Cambia Sabaudia" èfatta di uomini e donne che rappre-sentano realtà diverse, imprenditori,esercenti, professionisti. Preoccu-pati di impedire che Sabaudia vadaa fondo. Nomi noti a livello locale,gente che ci mette la faccia, che ma-gari politica l'ha già fatta. Niente ache vedere con il comitato dei vipmesso in piedi dal sindaco. Neigiorni scorsi "Cambia Sabaudia " hascelto un nuovo presidente, AldoPiccotti, una figura storica, impor-tante per la cittadina pontina. Loabbiamo intervistato

Presidente, lei è un pezzo distoria di Sabaudia, uno chesi espone in prima persona.Se decide di rimettersi ingioco ci deve essere una ra-gione ben precisa. Quale?

A Sabaudia vivono tante brave per-sone che ormai non credo più inniente. Sono delusi, amareggiati escoraggiati perché assistono impo-tenti al continuo degrado , socialeed economico, di questa città ,splendida ed unica nel suo genere.Questo é il Motivo per il quale misono messo in gioco. Non ho mireparticolari . Non sono un politico nèun affarista. Vorrei soltanto metterea disposizione di tante brave per-sone la mia esperienza, le mie capa-cità organizzative ed anche le mieconoscenze. Certo Non ho la bac-chetta magica ma ritengo che sia fi-nito il tempo delle parole. Bisognaoperare seriamente e concreta-mente per ridare fiducia alla gente,con idee propositive e realizzabili.

Da anni la politica localevola basso, condizionata dainteressi, affari. Cosamanca?

Non voglio parlare dei politici localiperché sarebbe facile scaricare sualtri la responsabilità dell'attuale si-tuazione. Sono convinto che saràimportante contare anche sul loroapporto per rilanciare tutta que-st'area geografica che rappresentaun unicum di assoluta eccellenza emerita di essere conosciuta , valo-rizzata e rilanciata. Questo soprat-tutto per creare qualcosa di positivoper i nostri giovani e per classi piùdisagiate.Ritengo che le persone della miaetà, che sono state fortunate in con-siderazione delle possibilità offertedalla vita, abbiano il dovere moraledi fare quanto possono per ridaresperanze e creare possibilità con-crete per i meno fortunati, impe-gnandosi in prima persona per ilbene comune.

In questo contesto non esi-stono buoni e cattivi. Nes-suno rema controSabaudia. Ma mancano loscatto di reni, l'idea-guida ela capacità di portarla a ter-mine. Il suo movimentopuò garantire la svolta

Ho assunto la presidenza dell'asso-ciazione " Cambia Sabaudia" con ilpreciso intento di mettermi in

gioco.con l'idea di sviluppare unprogetto sostenibile, attagliato adare risposte alle reali criticità esi-stenti ed in sintonia con le aspetta-tive di tutte le categorie, in manieraseria, onesta e professionale.Sarò felice ed onorato di lavorare econfrontarmi con tutti coloro chevorranno operare insieme all' l'asso-ciazione. Non ho alcuna preclu-

sione, n'è politica n'è sociale e tan-tomeno culturale!

Sabaudia è una realtà parti-colare, da tutti i punti divista (architettonico) am-bientale (Parco) geograficoe sociale. Servirebbe unprogetto complessivo,l'idea di un "modello Sa-baudia" da realizzare edesportare in altre realtà.Che ne pensa?

Non mi ritengo un "tuttologo ", diconseguenza ben vengano propostee progetti da chiunque abbia qual-

cosa da dire , purché siano seri enello spirito dell'idea guida.In sostanza, per poter cambiare lacritica situazione locale ed al fine diaiutare possibilmente tutti, sia mae-stranze pubbliche sia cittadinanza,a superare le molteplici problemati-che, é mio intendimento stilare unprogetto complessivo che tengaconto tanto delle realipossibilità/potenzialita offerte dalcontesto, locale e non, tanto dellepriorità degli interventi da svilup-pare in relazione alle maggiori criti-cità .

PARLA IL GENERALE ALDO PICCOTTI, NUOVO PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE "CAMBIA SABAUDIA"L'INTERVISTA

di Giovanni Tagliapietra

Urge progetto sostenibileper cambiare Sabaudia

Figura autorevole e rispettata sulle sponde del lago di Paola ha deciso di "mettersi in gioco per dare risposte alla reali criticità esistenti". “Qui vivono tante persone deluse, scoraggiate, amareggiate perché assistono impotenti al continuo degrado, sociale

ed economico, di questa città" . "Non ho mire particolari . Non sono un politico né un affarista. Vorrei soltanto mettere a disposizione di tante brave persone la mia esperienza, le mie capacità organizzative ed anche le mie conoscenze"

Aldo Piccotti è nato a Gubbio, il 29 aprile 1953, è sposato e ha quattro figli ed è residente aSabaudia (LT). Dopo aver frequentato il Liceo Classico, nel 72' ha vinto il concorso per l'Ac-cademia Militare di Modena.È laureato in Scienze Strategiche e ha frequentato numerosicorsi tecnico- militari in patria e all'estero . Nel 1976, nominato Tenente, è stato assegnatoai reparti operativi e nel 78' è diventato paracadutista della brigata "Folgore". Successiva-mente, dopo aver frequentato il primo ed il secondo anno della Scuola di Guerra, ha ricopertoimportanti incarichi presso lo Stato Maggiore della Difesa e dell'Esercito nei settori dell'ad-destramento, dell'impiego del personale e della gestione della pubblica informazione. Nel96', nominato Colonnello, ha comandato il 185 rgt. art. par. "Folgore" e ha partecipato conil reggimento a diverse operazioni in patria e all'estero.Nominato Generale nel 2002, ha comandato fino al 2006 il Centro di addestramento e spe-rimentazione Artiglieria Contraerei di Sabaudia.Dal 2006 al 2009 è stato Capo della Delegazione militare in Albania ed al rientro dall'estero,Comandante Militare Regione Molise fino al 2009. Ha concluso la sua carriera militare nel2013 in qualità di Capo Segreteria Permanente del Consiglio Superiore delle Forze Armate.Ha partecipato a operazioni militari internazionali di pace in Somalia, Kossovo e Albania e asvariate operazioni in patria tra le quali i "Vespri Siciliani". È stato insignito di svariati rico-noscimenti e di medaglie nazionali e straniere tra le quali Cavaliere della Repubblica, Cava-liere dell'Ordine di Malta, Medaglia Mauriziana, Medaglia d'oro di Lungo Comando e al Meritodal Governo Albanese.

LA SCHEDAChi è Aldo Piccotti

Il generale Aldo Piccotti

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Terremoto in arrivoai vertici aziendali,poltrone in marcia

Dopo mesi di stallo terremoto in arrivo nella mappa del poteredella sanità laziale. Non sarà un'unica scossa, ma un lento mo-vimento tellurico che troverà pace solo entro fine anno. Prima

di tutto il governatore Zingaretti ha comunicato che il direttore generaledella Asl di Frosinone (Mastrobuono) si sposterà allo Spallanzani: saltala fusione con l'Ifo (ci sono obiettivi problemi sul piano normativo) equindi contestualmente ci vorrà un manager anche all'Irccs di Spina-ceto. Sarà Marta Branca, da poco nominata commissario di entrambigli istituti? Oggi sono unificate le due direzioni sanitarie e amministra-tive, c'è un direttore amministrativo di nomina ancor più fresca, Gu-glielmo di Balsamo. Cosa accadrà, torneranno autonome? Non si sa.Quindi virtualmente ci potrebbero essere cinque+una (Frosinone) pol-trone da assegnare. Secondo quadrante, quello della fusione Asl RmAe Asl RmE. Oggi c'è un commissario nella prima, Angelo Tanese, che èanche dg della Asl di San Pietro (e del S.Filippo Neri, retrocesso a pre-sidio ospedaliero). L'operazione fusione è in corso, le quattro poltrone(direzione sanitarie e amministrative) saranno ovviamente accorpate,chi perderà il posto? Infine la progettata fusione tra Asl RmC e RmB:decreto firmato, meccanismo in corso, manca la nomina del commis-sario straordinario. A quel punto saranno in discussione sei poltrone.Lo scenario più accreditato prevede che resti al comando da solo il ma-nager della Asl RmB., De Salazar, mentre il suo collega Saitto (conte-stato da tutti in questo momento) dovrebbe andare in Regione con unnuovo incarico. Ovviamente gli altri quattro posti sono una grossa inco-gnita: chi verrà confermato e perché? Le note vicende giudiziarie hannodecapitato il Policlinico S.Andrea; il direttore sanitario Lorenzo Som-mella fa le funzioni di direttore generale. Ma è una soluzione di emer-genza. Altre teste sono a rischio mannaia, vedi i vertici della RmG, dellaAsl di Viterbo e di quella di Latina. Il Borsino dà a rischio il manager del-l'Ares 118 ( deciderà il Giubileo) mentre in ascesa sembra quello dellaAsl RmF.

Asl Roma A CENTRO STORICOCommissario Angelo DaneseDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboCommissario LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO ???Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Lorenzo Sommella ffDirettore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Mauro GolettiDirettore Amministrativo Maria Luisa Velardi

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo VACANTE

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniDirettore Generale Branca / Mastrobuono ???Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

IfoDirettore Generale Marta Branca ???Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

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Laziola delSSanità LazioLA MAPPA DEL POTEREsabato 8 agosto 2015 pagina 11

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Gent.mo direttore, Con riferi-mento all'articolo sigli Irccs Ifoe Spallanzani mi sento in do-vere di rappresentarLe dueconsiderazioni. La prima ri-

guarda il fatto che l'accorpamento delle due isti-tuzioni aveva l'obiettivo di alleggerire il caricoamministrativo e consentire la costruzione di eco-nomie di scala sugli acquisti: senza dimenticareche in assenza di bilanci in pareggio il riconosci-mento di Irccs non può essere confermato. Il ra-zionale che ha portato a tale proposta, che nonvoleva essere uno scacco matto alla solida tradi-zione di die prestigiosi istituti nazionali e interna-zionali, è stato successivamente chiarito emodificato dal Sub commissario alla sanità dellaRegione Lazio, che ha tracciato uno scenario nelquale l'ipotesi di accorpamento tra i due istituti "è

di fatto sospesa poiché in questo momento il qua-dro normativo nazionale non consente l'unifica-zione. Si tratta infatti di due strutturespecializzate che non rappresentano una sede uni-versitaria" ma il processo di integrazione "prose-gue comunque sotto il profilo amministrativo conun monitoraggio costante da parte della Regione.Esso risponde alla necessità di garantire una so-stenibilità economica". Tale approfondimento nor-mativo che ha comportato una sospensione dellaunificazione dei due istituti non ha comunque in-taccato gli ulteriori provvedimenti contenuti neiprogrammi operativi a salvaguardia degli obiet-tivi strategici di rientro dai disavanzi sanitari,come si è recentemente concretizzato con il Dcache ha portato ad un nuovo assetto territoriale ead una nuova denominazione delle aziende sani-tarie locali Rm/A-B-C-D-E che porterà entro il

31 dicembre 2015 al completamento del percorsodi accorpamento delle Asl capitoline in Asl Roma1-2-3.La seconda considerazione riguarda il mio ope-rato quale direttore della Asl di Frosinone e sonolusingata per la definizione di "manager musco-lare e competente" che "sfida un mondo ostile". LaRems di Pontecorvo rappresenta indubbiamenteun "gioiello" che funziona, la prima aperta a li-vello regionale e nazionale. Tale gemma costituisceperò solo una parte di quel tesoro che caratterizzail territorio della provincia di Frosinone, nel qualeoperano professionalità straordinarie che assicu-rano la loro attività oltre il proprio debito istitu-zionale e che hanno consentito di aprire anche laprima Casa della Salute della Regione (a Ponte-corvo), nonché di attivare strutture sul territoriocompletate e mai attivate: Hospice di Isola del

Liri, Centro Alzheimer di Atina, nonché prossi-mamente di avviare la seconda Rems a Ceccano,la Casa della maternità ad Alatri e l'Unità di te-rapia neurovascolare (UTN) a Frosinone e, adabundantiam, portare modelli innovativi a livellloassistenziale: ospedale per intensità di cure a Cas-sino, Day, week e One Day Surgery. Sicuramenteil contesto nazionale e regionale hanno compor-tato l'adozione di provvedimenti, sempre in lineacon il disposto normativo, che hanno condotto adun processo di reingenerizzazione complessivodella sanità del Frusinate che può sembrare ap-parentemente antipopolare, ma che consente la te-nuta del sistema in termini economici e diappropriatezza delle prestazioni erogate a favoredel cittadino, con il superamento di quella visioneospedale-centrica a favore del territorio. Nonspetta a me giudicare la scelta del presidente, nelquale non vedo né dietrologia né occultismi, mauna grande opportunità professionale e umanache, come ho avuto modo di manifestare pubbli-camente, affronto con grande umiltà e senso deldovere istituzionale, opportunità resa ancora piùforte dal ricordo del mio maestro, il prof. Guz-zanti, "padre putativo dell'istituto".Le considerazioni di cui sopra possono sicura-mente fugare, da un lato i riferiti giochi di "scac-chiera" e d'altro le "machiavelliche" mosse di unPrincipe per il quale non sempre "il fine giustificai mezzi", e sono protese alla ricerca di un rinasci-mento della sanità laziale, anche alla luce dei piùrecenti tagli della prossima manovra nazionale,con l'adozione di soluzioni e proposte in linea congli indirizzi a salvaguardia degli obiettivi strate-gici di rientro dei disavanzi sanitari e con la pos-sibilità, della quale mi sento onorata e privilegiata,di poter contribuire ad un sempre maggiore pre-stigio, a livello nazionale e internazionale, del-l'INMI. Con preghiera di pubblicazione dellapresente nel prossimo numero utile del Suo gior-nale, La saluto con il più alto senso di stima.

Frosinone 3 agosto 2015 Il direttore generale

Isabella Mastrobuono

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE sabato 8 agosto 2015 pagina 12

Anche una lettera di risposta ad un articolo può averevalenza di notizia. E in questo caso a nostro avviso

ce l’ha. Abbiamo ragionato la scorsa settimana su un fatto nuovo, importante, certamente fuori

dagli schemi della politica sanitaria del Lazio. Parliamo della improvvisa (per noi naturalmente)mossa del governatore Zingaretti, che si è liberato

del problema- Frosinone (un direttore generale assediato) e del problema Ifo-Spallanzani

(annullamento della fusione perché fuori legge). A Isabella Mastrobuono, manager della Asl ciociara,

è stata offerta la direzione dello Spallanzani. Non è chiaro se l’attuale commissario dei due Irccs,

Marta Branca, resterà all’Istituto di Mostacciano e chi andrà ad occupare la poltrona di Frosinone.

Non sono nemmeno chiari i tempi dell’operazione,che è stata accolta con reazioni contrastanti

dal mondo della sanità laziale. Le nostre pagine sono aperte a tutti, solo la Mastrobuono ci ha inviato la lettera che pubblichiamo,

una lettera che contiene una serie di prese di posizione ben precise. Una notizia, insomma,

che riceviamo e volentieri pubblichiamo

IL CASO IL DIRETTORE GENERALE DELLA ASL DI FROSINONE, ISABELLA MASTROBUONO, INTERVIENE (E REPLICA) AL NOSTRO ARTICOLO SUL SUO PASSAGGIO AL VERTICE DELLO SPALLANZANI

Nessun machiavellismo, scelte in linea con gli obiettivi strategici

A bbiamo più volte affron-tato il problema dei taglialla sanità laziale po-nendo interrogativi per iquali dalla Cabina di regia

non sono mai arrivate risposte eloquenti.Ora arrivano anche i tagli programmatidal Ministro della salute Beatrice Loren-zin, eletta con Forza Italia e successiva-mente passata ad NCD per potercontinuare a governare. Sulle richieste dianalisi, di accertamenti, richiesti con in-sistenza dagli assistiti ai medici di fami-glia va sicuramente posto un taglio manon nei modi che par di capire il Mini-stero della salute abbia individuato. Untema importante è quello della riduzionedei ricoveri negli ospedali pubblici e ac-

creditati. Di questo argomento, nel mesescorso, si è discusso in una tavola rotondapromossa da alcune sigle sindacali. Nelconfronto tra medici di medicina generalee medici ospedalieri è stata evidenziata lanecessità di una più stretta collabora-zione per evitare inutili e costosi accer-tamenti clinici. E’ stata solo accademia.Il pericolo di ulteriori tagli alla spesa sa-nitaria è quello di mettere a repentaglioogni tipo di assistenza. Si parla di esamiper i quali il rimborso sarà collegato allereali condizioni di salute del cittadino.Ma come si fa a ragionare in questomodo? Chi stabilirà concretamente e in-sindacabilmente per quali situazioni disalute il cittadino avrà bisogno di ulte-riori accertamenti. Conoscendo i nostri

polli si può già pensare a parametri stan-dardizzati. Ma quale medico si assumeràla responsabilità di rischiare? Già si èparlato della riduzione della spesa far-maceutica per la quale sicuramente i me-dici di famiglia hanno già fatto tantorifiutando ai propri assistiti farmaci nonutili. Si parla con insistenza di ridurre lapresenza in corsia di malati che, riman-dati a casa, non avranno possibilità di as-sistenza. Nel Lazio, il PresidenteZingaretti corre ad inaugurare fantoma-tiche case della salute invece di creare unaefficiente rete di assistenza domiciliarenecessaria per quanti hanno bisogno diulteriori cure lasciando le strutture ospe-daliere. Per non parlare del buco delleRsa. In questi giorni si parla spesso del

decreto Zingaretti che prevede l’accorpa-mento di diverse ASL capitoline. Giànegli anni ’80 nel dibattito alla Pisana,sulla ristrutturazione del Servizio sanita-rio Regionale, da una parte l’allora asses-sore alla sanità Lionello Cosentino edall’altra Domenico Gramazio, responsa-bile della sanità per Alleanza Nazionalesi confrontarono duramente sulla riorga-nizzazione territoriale delle AASSLLcreate dal centro sinistra con troppa leg-gerezza. Adesso si rischia un ulteriore pa-sticcio senza apprezzabili benefici.Diciamo no ad ulteriori tagli sia regionaliche nazionali. Che metteranno a rischiol’assistenza per milioni di cittadini.

Il Corvo

Ancora tagli per salvare i conti. Così è a rischio la vita degli utentiL’INTERVENTO

Isabella Mastrobuono

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Gelato che passione, verrebbeda dire. E a ragione, perchéquesta estate da record dalpunto di vista delle tempe-rature sta facendo registrare

un altro primato, legato al consumo dell’ali-mento che più di ogni altro rappresenta lastagione calda, il gelato. "Stiamo registrandodei buoni dati per quanto riguarda il con-sumo di gelato artigianale, che oramai hasorpassato quello industriale. Rispetto al-l'anno scorso, complice anche il clima favo-revole, siamo nell'ordine di un aumento dal4 al 6% anche se la crescita dei consumi concomporta aumenti sostanziali degli incassi,in quanto in questi ultimi anni sono stateaperte molte nuove gelaterie”. A tracciarequesto primo bilancio è Claudio Pica, segre-tario nazionale dell’Associazione ItalianaGelatieri. Il quale spiega anche che “negli ul-timi due anni, solo a Roma, sono stateaperte circa 200 nuove gelaterie e quindi imaggiori consumi, che hanno portato mag-giore spesa per acquisti di gelato artigianale,sono ripartiti tra un maggior numero dipunti vendita". A Roma le gelaterie, calcola Claudio Pica,sono circa 1700, un numero veramente im-portante, mentre in Italia sono oltre 41 milaanche se un censimento reale è difficile inquanto, oltre ai laboratori artigianali, vi sonoi semplici punti vendita. Ma le gelaterie ita-liane si stanno affermando con grande velo-cità in tutto il mondo, con molti nostrimaestri gelatieri che aprono all'estero sia inproprio, che tramite il settore del franchi-sing. Insomma, quando parliamo di gelato,parliamo di un comparto enogastronomicodi grande importanza che vede l'Italia, ed il

Made in Italy, in grande predominanza a li-vello mondiale anche per quanto riguarda ilconsumo pro-capite con circa 170mila ton-nellate consumate, con una media di oltre 3

chili di gelato a testa, perun giro d’affari che sfiora i5 miliardi di euro.E allora, che gelato sia, intutte le sue declinazioni digusto. Conosciuto al paridi pasta e pizza, incontra idesideri e le esigenze ditutti, a partire dagli stra-nieri. Ad esempio, cinesi egiapponesi sono attiratidai gusti nocciola e pistac-chio; gli arabi sembranoapprezzare abbinamentistravaganti mentre gli spa-gnoli preferiscono mante-nersi sul classico. I francesiadorano i gusti alla frutta,i tedeschi le porzionigrandi. Quanto alle novitàdell’estate 2015, è iltrionfo della tradizione edei nuovi gusti elaborati

puntando sulla bontà e la peculiarità dellenostre materie prime. Archiviati i gelati az-zurro puffo o quelli più strambi, i maestri ge-latieri preferiscono puntare su assortimenti

raffinati e di grande impatto per il palato:ecco allora spuntare cremose bontà arric-chite di fichi caramellati o di mandorle, dilamponi o amarene sciroppate in un robustorosso made in Italy, di scorzette di aranciaaffogate nel cioccolato. Naturalmente i gusticlassici non cedono terreno, caso mai si esal-tano se abbinati con queste piccole aggiuntedi bontà. Sempre gettonatissimi poi i gelatialla frutta a base di melone bianco e giallo,pompelmo rosa, limone, arancia rossa. Gra-dito anche un tocco di menta che aiuta su-bito a sentire meno il caldo.Insomma, il segreto di tanto successo sta si-curamente nella fantasia e nella bontà degliingredienti scelti dai maestri gelatieri. Ingrado di creare un prodotto che non temerivali, anche da un punto di vista qualitativo.Va infatti ricordato che il gelato artigianaleè caratterizzato dall'uso di materie primefresche e rispetto a quello industriale pre-senta alcune differenze: è prodotto dallostesso rivenditore; presenta una minorequantità di grassi e contiene una minorquantità di aria (massima 35% negli artigia-nali, minima 70% in quelli industriali). Nonresta che cedere alla tentazione.

CONSUMI IN CRESCITA NELLA CAPITALE MENTRE AUMENTA IL NUMERO DI GELATERIESORPRESE

Il sorpasso: a Roma il gelato artigianale batte quello industriale

In base ai dati forniti da Claudio Pica, segretario nazionale dell’Associazione Italiana Gelatieri, l’incremento oscilla tra il 4 e il 6 per cento, mentre negli ultimi due anni in città sono nate almeno duecento nuove gelaterie. I gusto classici sono sempre quelli

più amati, soprattutto se arricchiti da frutta fresca o secca e aromatizzati con l’aggiunta di vini e liquori prodotti in Italia

CRONACHEsabato 8 agosto 2015 pagina 13

IIl gelato che ricorda l'infanzia, la passioneunita alla consapevolezza che non basta fareun buon gelato per rendere felici le persone,

bisogna puntare sulla qualità. Ecco la filosofiadella Gelateria Retrò. Qui puoi gustare un pro-dotto semplice e genuino: latte, uova, zucchero,materie prime lavorate secondo le tecniche tra-dizionali con sistemi di produzione moderni inmodo da non alterare le loro caratteristiche or-ganolettiche, il tutto senza conservanti e additiviartificiali.Un gelato artigianale fatto di ingredienti diprima scelta: nocciole delle Langhe, pistacchidi Bronte, limoni di Amalfi; ingredienti selezio-nati con cura e attenzione, provenienti diretta-mente dai luoghi della tradizione italiana, efrutta biologica rigorosamente di stagione,scelta perché raccolta sempre al miglior grado

di maturazione e quindi dolce e gustosa. Ma c'è ancora qualcosa di magico. Chi entra nelRetrò, oltre a trovare cortesia, simpatia e dispo-nibilità, trova la realizzazione delle proprie idee,la possibilità di fare un viaggio e un esperienzadel gusto, garanzia di piacere assoluto per il pa-lato. Per ogni giorno dell'anno un gusto diverso e pro-poste speciali per le feste per abbinare il gelatoa prodotti dolciari della migliore tradizione,come il panettone ripieno di gelato, le cremespalmabili e le marmellate, tutto di loro produ-zione. Ma anche un film o una canzone possonoispirare il buon gelato e il buon gusto: come illoro "vacanze romane" sorbetto di anguria conmenta romana e semi di cioccolato ispirato algrande capolavoro del 1953 diretto da WilliamWyler, interpretato da Gregory Peck e da una in-

cantevole Audrey Hepburn.E poi la panna, i semifreddi, le torte, le granitedove è possibile ritrovare il profumo e il saporepersistente della frutta appena colta.La Gelateria Retrò offre anche la possibilità diconsegne a domicilio. Per le feste speciali (uncompleanno, un matrimonio, la laurea), pro-pone anche un divertente e simpatico carrettinogelato. Per chi si vuole mettere alla prova, la ge-lateria Retrò organizza consulenze e corsi privatiper tutti coloro che vorrebbero trasformare laloro passione per il gelato in un'attività com-merciale concreta.Anche in questo caso, come si dice... ce n’è pertutti i gusti.

Gelateria RetròVia Baldo Degli Ubaldi 118, Roma

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Sarà anche Retrò, ma qui il cono è di classeABBIAMO PROVATO PER VOI/TAPPA CONSIGLIATA IN VIA BALDO DEGLI UBALDI

Claudio e Alberto Pica

Page 14: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

sabato 8 agosto 2015 pagina 14RUBRICHE

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

tel. 06 32 80 34 81 - fax 06 32 80 34 00 [email protected]

editoreIL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL

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Arti grafiche Boccia spavia Tiberio Claudio Felice, 7

84131 SalernoP. Iva e Codice Fiscale 9713300584

registrazioneTribunale di Roma

n° 266 del 27 novembre 2014

SCUDERIE DEL QUIRINALE Fino al 24 maggio la Galleria Nazionale di Arte Antica ospita “Il laboratorio delgenio. Bernini disegnatore”, una straordinaria esposizione dedicata al principe delBarocco italiano. Si tratta di circa 120 pezzi, per lo più disegni, per la maggiorparte provenienti da Lipsia, che rappresentano il genio creativo di Giovan LorenzoBernini in maniera ampia e variegata: da rapidissimi schizzi a disegni di grande fi-nitura, da disegni di figura a disegni architettonici e per le arti decorativeL’Islamcome non l’avete mai visto nella mostra in corso fino al prossimo 20 settembrealle Scuderie del Quirinale. “Arte della civiltà islamica” è il titolo di questa esposi-zione incentrata su una parte della ricchissima collezione di arte pre-islamica eislamica dello sceicco Al-Sabah del Kuwait, che comprende in tutto più di 35 milaopere di inestimabile valore. .Via XXIV Maggio 16; info 06 39967500

MUSEO DELL’ARA PACISSi intitola “Nutrire l’Impero. Storie di alimentazione da Roma e Pompei” la mostra incorso al Museo dell’Ara Pacis fino al 15 novembre 2015, che racconta il mondodell’alimentazione in età imperiale quando, intorno al bacino del Mediterraneo, siavviò la prima “globalizzazione dei consumi”. E’ possibile così scoprire cosa e comemangiavano i romani, i loro cibi preferiti, la provenienza e le tecniche di conserva-zione. Lungotevere in Augusta; info 060608

MUSEI CAPITOLINI Fino al 4 ottobre è possibile visitare la mostra “L’età dell’angoscia”, quarto appun-tamento del ciclo “I giorni di Roma”, che illustra i grandi cambiamenti che segna-rono l’età compresa tra i regni di Commodo e quello di Diocleziano, tra il180 e il 305 d. C. E la storia si snoda sotto gli occhi dei visitatori attraverso le oltre250 opere in mostra, provenienti dai musei di tutto il mondo.Piazza del Campidoglio 1; info 060608

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI Si intitola “David LaChapelle . Dopo il diluvio” la mostra dedicata al grande fotografo

americano, in corso fino al 13 settembre. E’ concentrata essenzialmente sui lavorirealizzati dall’artista a partire dal 2006, anno della sua prima visita alla CappellaSistina e anno di produzione della monumentale serie intitolata “The Deluge”, chesegna un punto di svolta profonda nel lavoro di LaChapelle. Con“The Deluge”, ispirato al grande affresco michelangiolesco, LaChapelle torna a con-cepire un lavoro con l’unico scopo di esporlo in una galleria d’arte o in un museo.Via Nazionale 194; info 06 39967500

COLOSSEO ANFITEATRO FLAVIO Il Colosseo ospita nei suoi maestosi fornici una grande mostra dedicata ai cultidella Terra, dalla preistoria all’età imperiale, intitolata “Terrantica. Volti, miti e im-magini della Terra nel mondo antico”. Fino all’11 ottobre, 75 opere tra antichi re-perti (statue, vasi, rilievi) e fotografie contemporanee evocano, insieme alla sualunga storia, paesaggi naturali che parlano dell’antichità, della sacralità e dellamagia della Terra.Piazza del Colosseo; info 06 39967700

PALAZZO VENEZIA Fino al 28 febbraio 2016, nelle sale del Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Ve-nezia, saranno in mostra i capolavori dal Museo Provinciale dello Henan, uno deimaggiori musei nella Repubblica Popolare Cinese, per raccontare il passaggio dalladinastia Han - periodo in cui l’odierna Cina comincia a prendere forma - all’Età del-l’Oro della dinastia Tang (581 d.C. - 907 d.C.). “I tesori della Cina Imperiale” presentaoltre 100 pezzi, tra i quali una veste funeraria di 2.000 listelli di giada intessuti confili d’oro, lacche, vasi, oggetti d’oro, d’argento e di giadeite, ad illustrare lo straordi-nario clima di prosperità e di apertura culturale di questo periodo. .Via del Plebiscito 118; info 0669994347

TERME DI DIOCLEZIANO Le grandiose aule delle Terme di Diocleziano sono fino al 31 agosto cornice di unamostra fotografica dedicata a Florence Henri, formatasi al Bauhaus e “compagna”dei Dadaisti. Si tratta di immagini scattate durante un viaggio in Italia tra il 1931 eil 1932. A catturare la sua attenzione fu soprattutto il Foro, le sculture e le archi-tetture “classiche”. Dagli scatti realizzati l’artista trasse diversi fotomontaggi pub-blicati negli anni successivi. Via Enrico De Nicola 79; info 06 67232680

L’AGENDA DELL’ARTE

A tavola con gli antichi romani tra cibi da strada e d’importazione

Cosa e come mangiavanogli antichi romani?Come trasportavanomigliaia di tonnellate diprovviste dai più re-

moti angoli della terra? Come facevanoa farle risalire lungo il Tevere? E comele conservavano durante l'anno? Aqueste e a tante altre curiosità rispondela mostra “Nutrire l’Impero. Storie dialimentazione da Roma e Pompei”, alMuseo dell’Ara Pacis di Roma fino al15 novembre: un affresco complessivoe interessante sull’alimentazione nelmondo romano grazie a rari e presti-giosi reperti archeologici, plastici, ap-parati multimediali e ricostruzioni.A seguito della pax romana, intorno albacino del Mediterraneo si determinòquella che oggi chiameremmo la prima“globalizzazione dei consumi" con re-lativa "delocalizzazione della produ-zione" dei beni primari. In etàimperiale i romani bevevano vini pro-dotti in Gallia, a Creta e a Cipro, op-pure, se ricchi, i costosi vini campani;consumavano olio che giungeva permare dall’odierna Andalusia; amavanoil miele greco e il garum, il condimentoche facevano venire dall'Africa, dal-l'Oriente mediterraneo, dal lontanoPortogallo, ma anche da Pompei. Ma,soprattutto, il pane che mangiavanoogni giorno era un prodotto d'impor-tazione, fatto con grano trasportato via

mare dall'Africa e dall'Egitto.Il percorso espositivo ripercorre le so-luzioni adottate dai romani per il rifor-nimento e la distribuzione del cibo, viaterra e soprattutto lungo le rotte ma-rine. La prima sezione della mostra il-lustra il tema del movimento dellemerci e dei beni a lunga conservazione(grano, olio, vino e garum) e le rottemarine dai porti più grandi del Medi-terraneo, Alessandria e Cartagine. Par-ticolare attenzione è dedicata anchealla lavorazione degli alimenti primari,alla loro confezione in anfore, all’im-magazzinamento e alla distribuzione.E’ possibile quindi seguire l’arrivo dellemerci nei porti di Pozzuoli e soprat-tutto di Ostia. Chiude questa partedella mostra il tema della distribuzionegratuita dei beni principali di sostenta-mento alla plebe urbana e romana alla

quale era riconosciuto un privilegiounico: quello di condividere i benidella conquista. La terza sezione illu-stra infine il consumo delle merci e deiprodotti alimentari, sia in luoghi pub-blici, come le “popinae” e i “thermo-polia” - gli antichi "bar" o "tavole calde"in cui si consumava il "cibo di strada" -sia nei raffinati “triclinia” del ceto ab-biente.

M.P.M.Nutrire l’Impero. Storie

di alimentazione da Roma e Pompei

Fino al 15 novembre 2015Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in Augusta, RomaOrari: tutti i giorni

dalle 9,30 alle 19,30Info e biglietti: 060608

Se gli etruschi vi affascinano, al-lora vale la pena trascorrerequalche ora nel Museo Etrusco

di Villa Giulia a Roma, scrigno di ine-stimabili tesori legati a quella raffi-nata civiltà. Tra le opere esposte -provenienti dal territorio fra il Teveree il mare Tirreno (Alto Lazio) corri-spondente all'antica Etruria meridio-nale - figurano alcuni pezzi diparticolare importanza, come il Sar-cofago degli Sposi da Cerveteri(VIsecolo a.C.), la Statua di Apollo daVeio in terracotta policroma e dapoco restaurata (VI secolo a.C.) e l'al-torilievo in terracotta con la raffigu-razione di episodi del mito dei Settecontro Tebe, proveniente da Pyrgi,l'antico porto di Cerveteri (V secoloa.C.) con le lamine d'oro in linguaetrusca e fenicia (fine VI secolo a.C.).Ad arricchire la vostra visita, fino al31 ottobre prossimoè in corso la mo-stra “Nettare e ambrosia. Il cibo degli

dei”, dedicata al rapporto che questopopolo aveva con il cibo, il banchettoe con i prodotti della terra: il miracolodelle stagioni, la benedizione delbuon raccolto, la conquista delle tec-niche di lavorazione apparivano lorocome doni preziosi, sotto la prote-zione degli dei. Poseidone dio degliabissi, Eracle signore del sale, Her-mes re dei commerci, Demetra pro-tettrice della terra fertile, Dioniso diodel vino e le Ninfe, simboli della na-tura generosa e lussureggiante, richia-mano con la loro immagine lo sforzodell'uomo nel domare le misterioseforze della natura.

Nettare e ambrosia. Il cibo degli dei

Fino al 31 ottobre 2015Museo Nazionale Etrusco

di Villa GiuliaPiazzale di Villa Giulia 9, Roma

Biglietti € 8Info e orari: 06 3226571

IN MOSTRA AL MUSEO DELL’ARA PACIS DI AUGUSTO

Gli etruschi a tavolatra nettare e ambrosia

VALE UNA VISITA

CULTURA E TEMPO LIBERO

In epoca imperiale si determinò la prima globalizzazione dei consumi. Ecco dove venivano prodotti e come arrivavano gli alimenti preferiti nell’Urbe

Page 15: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - SABATO 8 AGOSTO 2015

Laziola delSSanità Laziosabato 8 agosto 2015 pagina 15

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