IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

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di Roma e del Lazio VENERDÌ 12 GIUGNO 2015 numero 26 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il È proprio il caso di dirlo: povera Italia! Che Mafia Capitale sia un bubbone na- zionale, noi italiano lo sappiamo benissimo. Ora se ne stanno accorgendo anche al- l’estero, dove finora conoscevano nella maggior parte dei casi sol- tanto la mafia siciliana. Con una “lettura” diversa però da quella italiana. Da noi si ha tendenza, soprattutto ad alto livello poli- tico, a considerare Mafia Capi- tale un fatto grave ma in ogni caso limitato ad una città, Roma, per quanto grave e cor- rotta essa sia. All’estero invece sono più numerosi quelli che giu- dicano Mafia Capitale ancor più pericolosa della mafia siciliana, o della Camora o della N’dran- gheta. “Il pesce puzza alla testa. Se la politica della Capitale è marcia, come si può pretendere che in Sicilia, o in Campania o in Calabria, ci sia trasparenza ed onestà?” mi ha detto “un amico dell’Italia” che ho incontrato nei giorni scorsi a più di mille chilo- metri dall’Italia. Quell’ “amico dell’Italia”, che tra l’altro è uno studioso della storia antica di Roma, aveva ap- pena letto, su Internet, le ultime notizie relative al secondo atto di Mafia Capitale. Una notizia lo ha letteralmente sconvolto: quella che, secondo quanto scritto dai giornali italiani, l’as- sessore alla legalità Alfonso Sa- bella non si separi dalla propria pistola, portata nascosta nella fondina sotto l’ascella, nemmeno nell’ufficio che ha a Ostia come “delegato” di Ignazio Marino a seguito del commissariamento del locale Municipio. E si è indi- gnato ancor più, l’amico dell’Ita- lia, quando ha letto che proprio Sabella ritiene che non ci siano le condizioni, attualmente, per commissariare il Comune di Roma. Perché i romani non sono liberi di decidere il proprio destino PRIMO PIANO Tutti gli affari di Buzzi & Co. all’ombra del Colosseo a pagina 3 IL CASO Sacro e profano a via Tolemaide a pagina 5 I n caso di scioglimento del Co- mune anche l’ente che ha sosti- tuito la Provincia potrebbe essere commissariato dal momento che la figura centrale è proprio quella del primo citta- dino di Roma. In que- sto caso tutto il potere passerebbe nelle mani del commissario prefet- tizio, che gestirebbe pure i quindici municipi in cui è suddivisa l’urbe. L’in- certezza sulla data delle nuove elezioni. Se salta Marino anche gli altri vanno a casa a pagina 2 C arattere di mondanità internazionale, ospiti, appuntamenti. Ma in riva al lago di Paola non c'è più nemmeno l'arena. Ancora confusi i confini della manife- stazione, in programma quest’estate. Che ruolo gioca il comitato dei saggi? Di loro si sono perse le tracce. L’INCHIESTA MAFIA CAPITALE a pagina 11 segue a pagina 5 L a mossa di Renzi era forse inevitabile, ma rappresenta co- munque l’estremo tentativo di mettere un argine al terre- moto politico che giorno dopo giorno sta distruggendo l’amministrazione capitolina. Non si può pensare di gestire un evento complesso come il Giubileo sotto lo stillicidio delle rivela- zioni che, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, minano la cre- dibilità residua di una classe dirigente che nessuno più sembra voler difendere. E allora, prima di affondare, un gesto deciso, radi- cale. Togliere il giocattolo del Giubileo ad un sindaco sempre più imbarazzato e imbarazzante, togliere al Pd l’imbarazzo di vedere ogni giorno sul banco mediatico degli imputati un suo dirigente impegnato nella pubblica amministrazione. In questi mesi, e nel lungo anno santo che verrà, serviranno mani libere e decisioni im- portanti prese in fretta. E’ necessario togliere l’ombra del sospetto, allontanare ogni ipotesi di interesse, di pasticcio politico-affari- stico. Il prefetto Franco Gabrielli è una scelta giusta, ma è comun- que una scelta obbligata, quando le indagini sfiorano la segreteria del sindaco, quella del governatore Zingaretti. Da settimane il pre- fetto si sta muovendo a tutto tondo, affrontando le questioni locali, municipio dopo municipio, rendendosi visibile e riconoscibile, a differenza dei suoi predecessori confinati nel limbo di Palazzo Va- lentini. SCELTI PER VOI SCELTI PER VOI A A N N D DA AT T A AT T E E C C I I A A N N O O M ME E N N O O S S T T R R O O ITINERARI ROMANI con Ancilia Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con gli archeologi dell’Associazione Ancilia. Visite guidate a 8 euro. Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo scontatoa 7 euro. Per prenotarsi: 346.6758350 Andate a nome nostro a pagina 6 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 26 ANNOI VENERDÌ12 GIUGNO2015 DIETRO I FATTI PRIMO PIANO Meno male che i manager laziali andranno a scuola di anti-corruzione a pagina 8 a pagina 9 Al Pronto Soccorso c'è già la coda e l’estate non è cominciata Q ualcuno continua ancora ad aspettare delle risposte, delle decisioni sul For- lanini. Pia illusione. Di quell’ospe- dale, purtroppo, Mafia Capitale non si è occupata, Buzzi e Carminati non ci hanno messo le mani sopra, troppo complicato e sopratttutto per niente redditizio. Così va tutto in malora. I vec- chio e glorioso ospedale di Monteverde ha un valore nominale, patrimioniale, architettonico, storico, edili- zio stratosferico, ma in realtà non vale nulla, n on in- teressa a nessuno, nessuno ne può trarre vantaggio. Incredibile ma vero, l’ospedale è formalmente chiuso dal primo gennaio, ma alcuni reparti sono ancora aperti e funzionanti, si opera ancora, Gli ultimi tra- sferimenti hanno interessato la dialisi e oculistica; a metà aprile il sopralluogo della Regione per iniziare il percorso di messa in sicurezza. Ma alcuni reparti non hanno traslocato. Rimangono chirurgia toracica e la relativa terapia intensiva, gli ambulatori dell’udito, l’Ucri – il reparto dove vengono assistiti i pazienti ce- rebrolesi gravi cronici – la medicina nucleare, altri servizi, tra cui Radiologia, e la farmacia, bloccata col nastro adesivo. Ci sono ancora beni preziosi, una bi- blioteca-gioiello con volumi di grande valore. E nes- suno si assume la responsabilità di prendere una decisione. Tutto galleggia in un limbo indistinto, non bastano una manifestazione e una protesta, Zinga- retti e i suoi pensano ad altro, neanche l’idea di collo- carci una caserma dei carabinieri è ancora andata in porto, e la bonifica degli edifici dismessi, degli angoli bui silenziosamente occupato da un popolo di dispe- rati e di prostitute è stata portata a termine solo in parte. Nel silenzio e nel disinteresse generale . Per le istituzioni il Forlanini è solo un problema ingom- brante, niente più. Paradossalmente l’unica scintilla di umanità, si fa per dire, della della Giunta potrebbe venire dai gatti. Perché tra le tante cose al Forlanini c’è un gattile, gestito dall’Associazione Azalea. Una struttura di eccellenza, pare, interamente autorizzata dalla Asl, realizzata fra piccoli contributi pubblici e generose donazioni. Il rifugio ospita 300 felini in con- dizioni igieniche perfette. L’ospedale ormai non sarà più salvato, ne sono certi tutti, forse i gatti sì. Per loro è stato rivolto un pressante appello al governatore Zingaretti. Che ha sicuramente un cuore sensibile. L’ospedale? I malati? La tradizione e la cultura? La- sciamo perdere. Ultimo ao, Forlanini da buare Festival del cinema a Sabaudia, maxi occasione o solo evento-spot? di Carlo Rebecchi segue a pagina 2 Doppio sindaco per Roma

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio

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di Roma e del Lazio VENERDÌ 12 GIUGNO 2015numero 26 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Èproprio il caso didirlo: povera Italia!Che Mafia Capitalesia un bubbone na-zionale, noi italiano

lo sappiamo benissimo. Ora sene stanno accorgendo anche al-l’estero, dove finora conoscevanonella maggior parte dei casi sol-tanto la mafia siciliana. Con una“lettura” diversa però da quellaitaliana. Da noi si ha tendenza,soprattutto ad alto livello poli-tico, a considerare Mafia Capi-tale un fatto grave ma in ognicaso limitato ad una città,Roma, per quanto grave e cor-rotta essa sia. All’estero invecesono più numerosi quelli che giu-dicano Mafia Capitale ancor piùpericolosa della mafia siciliana,o della Camora o della N’dran-gheta. “Il pesce puzza alla testa.Se la politica della Capitale èmarcia, come si può pretendereche in Sicilia, o in Campania o inCalabria, ci sia trasparenza edonestà?” mi ha detto “un amicodell’Italia” che ho incontrato neigiorni scorsi a più di mille chilo-metri dall’Italia.Quell’ “amico dell’Italia”, chetra l’altro è uno studioso dellastoria antica di Roma, aveva ap-pena letto, su Internet, le ultimenotizie relative al secondo atto diMafia Capitale. Una notizia loha letteralmente sconvolto:quella che, secondo quantoscritto dai giornali italiani, l’as-sessore alla legalità Alfonso Sa-bella non si separi dalla propriapistola, portata nascosta nellafondina sotto l’ascella, nemmenonell’ufficio che ha a Ostia come“delegato” di Ignazio Marino aseguito del commissariamentodel locale Municipio. E si è indi-gnato ancor più, l’amico dell’Ita-lia, quando ha letto che proprioSabella ritiene che non ci siano lecondizioni, attualmente, percommissariare il Comune diRoma.

Perché i romaninon sono liberi

di decidereil proprio destino

PRIMO PIANOTutti gli affari di Buzzi & Co.all’ombradel Colosseo

a pagina 3

IL CASOSacroe profanoa via Tolemaide

a pagina 5

In caso di scioglimento del Co-mune anche l’ente che ha sosti-tuito la Provincia potrebbe

essere commissariato dal momentoche la figura centrale è proprio

quella del primo citta-dino di Roma. In que-sto caso tutto il poterepasserebbe nelle manidel commissario prefet-tizio, che gestirebbe purei quindici municipi in cuiè suddivisa l’urbe. L’in-certezza sulla data dellenuove elezioni.

Se salta Marino anche gli altrivanno a casa

a pagina 2

Carattere di mondanità internazionale,ospiti, appuntamenti. Ma in riva allago di Paola non c'è più nemmeno

l'arena. Ancora confusi i confini della manife-stazione, in programma quest’estate. Cheruolo gioca il comitato dei saggi? Di loro sisono perse le tracce.

L’INCHIESTAMAFIA CAPITALE

a pagina 11

segue a pagina 5

L a mossa di Renzi era forse inevitabile, ma rappresenta co-munque l’estremo tentativo di mettere un argine al terre-moto politico che giorno dopo giorno sta distruggendo

l’amministrazione capitolina. Non si può pensare di gestire unevento complesso come il Giubileo sotto lo stillicidio delle rivela-zioni che, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, minano la cre-dibilità residua di una classe dirigente che nessuno più sembravoler difendere. E allora, prima di affondare, un gesto deciso, radi-cale. Togliere il giocattolo del Giubileo ad un sindaco sempre piùimbarazzato e imbarazzante, togliere al Pd l’imbarazzo di vedereogni giorno sul banco mediatico degli imputati un suo dirigente

impegnato nella pubblica amministrazione. In questi mesi, e nellungo anno santo che verrà, serviranno mani libere e decisioni im-portanti prese in fretta. E’ necessario togliere l’ombra del sospetto,allontanare ogni ipotesi di interesse, di pasticcio politico-affari-stico. Il prefetto Franco Gabrielli è una scelta giusta, ma è comun-que una scelta obbligata, quando le indagini sfiorano la segreteriadel sindaco, quella del governatore Zingaretti. Da settimane il pre-fetto si sta muovendo a tutto tondo, affrontando le questioni locali,municipio dopo municipio, rendendosi visibile e riconoscibile, adifferenza dei suoi predecessori confinati nel limbo di Palazzo Va-lentini.

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Andate a nome nostro

a pagina 6

All’internol’inserto

di Sanitàdel Lazio

LazioLazio

ladel

anitàSSNUMERO 26 ANNO I VENERDÌ 12 GIUGNO 2015DIETRO I FATTI

PRIMO PIANO

Meno male che i manager lazialiandranno a scuola di anti-corruzione a pagina 8

a pagina 9

Al Pronto Soccorsoc'è già la codae l’estate non è cominciata

Q ualcuno continua ancora ad aspettare

delle risposte, delle decisioni sul For-

lanini. Pia illusione. Di quell’ospe-

dale, purtroppo, Mafia Capitale non

si è occupata, Buzzi e Carminati

non ci hanno messo le mani sopra,

troppo complicato e sopratttutto

per niente redditizio. Così va tutto in malora. I vec-

chio e glorioso ospedale di Monteverde ha un valore

nominale, patrimioniale, architettonico, storico, edili-

zio stratosferico, ma in realtà non vale nulla, n on in-

teressa a nessuno, nessuno ne può trarre vantaggio.

Incredibile ma vero, l’ospedale è formalmente chiuso

dal primo gennaio, ma alcuni reparti sono ancora

aperti e funzionanti, si opera ancora, Gli ultimi tra-

sferimenti hanno interessato la dialisi e oculistica; a

metà aprile il sopralluogo della Regione per iniziare il

percorso di messa in sicurezza. Ma alcuni reparti non

hanno traslocato. Rimangono chirurgia toracica e la

relativa terapia intensiva, gli ambulatori dell’udito,

l’Ucri – il reparto dove vengono assistiti i pazienti ce-

rebrolesi gravi cronici – la medicina nucleare, altri

servizi, tra cui Radiologia, e la farmacia, bloccata col

nastro adesivo. Ci sono ancora beni preziosi, una bi-

blioteca-gioiello con volumi di grande valore. E nes-

suno si assume la responsabilità di prendere una

decisione. Tutto galleggia in un limbo indistinto, non

bastano una manifestazione e una protesta, Zinga-

retti e i suoi pensano ad altro, neanche l’idea di collo-

carci una caserma dei carabinieri è ancora andata in

porto, e la bonifica degli edifici dismessi, degli angoli

bui silenziosamente occupato da un popolo di dispe-

rati e di prostitute è stata portata a termine solo in

parte. Nel silenzio e nel disinteresse generale . Per le

istituzioni il Forlanini è solo un problema ingom-

brante, niente più. Paradossalmente l’unica scintilla

di umanità, si fa per dire, della della Giunta potrebbe

venire dai gatti. Perché tra le tante cose al Forlanini

c’è un gattile, gestito dall’Associazione Azalea. Una

struttura di eccellenza, pare, interamente autorizzata

dalla Asl, realizzata fra piccoli contributi pubblici e

generose donazioni. Il rifugio ospita 300 felini in con-

dizioni igieniche perfette. L’ospedale ormai non sarà

più salvato, ne sono certi tutti, forse i gatti sì. Per loro

è stato rivolto un pressante appello al governatore

Zingaretti. Che ha sicuramente un cuore sensibile.

L’ospedale? I malati? La tradizione e la cultura? La-

sciamo perdere.

Ultimo atto, Forlanini da buttare

Festival del cinema a Sabaudia, maxi occasione

o solo evento-spot?

di Carlo Rebecchi

segue a pagina 2

Doppio sindaco per Roma

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È uno scenario da brivido, quelloche si prospetta nel caso in cui ilComune di Roma venisse scioltoper mafia. Non solo per la figurac-cia in mondovisione, nell’anno

dell’Expo e del Giubileo straordinario della Mi-sericordia, nel secondo anno di governo di quelMatteo Renzi che del cambiamento ha fatto ilsuo leit motiv. Ma lo scenario sarebbe da bri-vido per le implicazioni pratiche che una similedecisione comporterebbe e per l’inevitabile ef-fetto domino che ne conseguirebbe, coinvol-gendo almeno un’altra istituzione locale. E cioèla neonata Città Metropolitana. Sempre chel’inchiesta su Mafia Capitale non costringa adun ripensamento sul ruolo e sull’intoccabilitàpure del presidente della Regione Zingaretti. Intal caso verrebbero azzerati tre enti locali su tre.Ma procediamo per ordine. Che l’organizza-zione capeggiata da Massimo Carminati e Sal-vatore Buzzi sia mafia è stato ribadito proprioqualche giorno fa dalla Cassazione, che ha con-fermato l’accusa di associazione mafiosa per al-cuni degli indagati nella prima tranched’inchiesta. Dunque, via libera al 416 bis, cheper i supremi giudici può essere applicato anchein assenza del ricorso a metodi violenti. In-somma, Mafia Capitale è una mafia a tutti gli ef-fetti. E il Comune di Roma, con ilcoinvolgimento diretto di assessori (ora ex),consiglieri comunali (ora sospesi) e dirigenti edipendenti, rientra in pieno nella casistica con-templata dal TUEL, acronimo che sta per Testounico enti locali. A non rientrare nella casisticasono invece le dimensioni e l’organizzazione diun Comune come Roma. Mai nessun ente lo-cale di simili dimensioni è stato sciolto permafia: il comune più grande è stato quello diReggio Calabria. Nel caso della capitale d’Italia,assieme al sindaco Ignazio Marino rischiano diandare a casa in agosto - a meno di colpi discena e dimissioni spontanee - anche 48 consi-glieri comunali, 12 assessori della giunta, 15

presidenti di municipi, 25 consiglieri e 6 asses-sori per municipio, per un totale di 526 persone.A sostituirli, assumendone in pieno tutti i po-teri, un commissario straordinario, affiancatoda altri due commissari: una triade che dovràgestire Roma e i suoi municipi, con la possibilitàdi avvalersi di figure tecniche scelte apposita-mente. Insomma, un bel po’ di lavoro da fare,sebbene le emergenze di Roma siano comuni atutti i municipi, e dunque potenzialmente af-frontabili e risolvibili da un’unica vera cabina diregia. Basti pensare ai trasporti, alla raccolta deirifiuti, alla tutela del decoro, alla situazione deicampi rom e degli ambulanti, alla gestione degliimmigrati. Problemi che il presidente di un mu-nicipio non può certo risolvere da solo. Altro aspetto della questione, la durata del com-missariamento e le prossime elezioni ammini-strative. Per legge, le elezioni di rinnovo degli

enti locali si svolgono in primavera, dal 15 aprileal 15 giugno. Ma il commissariamento di Romapotrebbe durare ben più a lungo perché, in que-sti casi, prima di procedere a nuove elezioni,vanno eseguite le opportune verifiche per ac-certare che i tentacoli del malaffare, della cor-ruzione, di quella mafia subdola che si èimpossessata di Roma, siano stati recisi. C’è poi un questione del tutto inedita, desti-nata, come si dice in questi casi, a fare giurispru-denza. Vale a dire la Città Metropolitana, natasulle ceneri della dismessa Provincia e guidata,come stabilisce la normativa, dal sindaco diRoma. Decadendo Marino, decadrebbe ancheil sindaco metropolitano e con lui il consigliometropolitano. Non una scelta obbligata, mapossibile data la rilevanza che, in questa primafase, riveste il comune principale, dunqueRoma. Ma, sebbene i vertici dell’ex provincia

siano figure scelte con elezioni di secondogrado,opportunamente spartite tra i vari partitie senza il tradizionale ricorso alle urne, anchein questo caso servirebbero gli opportuni ri-scontri prima di procedere alla scelta di unnuovo consiglio. E il tutto passerebbe ancoranelle mani del commissario prefettizio. Insomma, una situazione difficile da affrontaree risolvere sia per le implicazioni politiche, cheper quelle di immagine e per quelle pratiche.Come sarà affrontata e risolta? Abbiate pa-zienza, tra qualche giorno (il 15 giugno) il pre-fetto Gabrielli riceverà la relazione dellacommissione incaricata di studiare gli atti d’in-chiesta e il 30 luglio dirà la sua. Poi, la decisionepasserà al ministro dell’Interno e al Governo,che dovranno disporre o meno lo scioglimentodel Comune di Roma per mafia. Sempre chenon succeda qualcosa prima.

PRIMO PIANO venerdì 12 giugno 2015 pagina 2

L’EFFETTO DOMINO DELL’INCHIESTA CHE STA DEMOLENDO IL CAMPIDOGLIO

In caso di scioglimento del Comune anche l’ente che ha sostituito la Provincia potrebbe essere commissariato dal momento che la figura centrale è proprio quella del primo cittadino di Roma. In questo caso tutto il potere passerebbe nelle mani del commissario

prefettizio, che gestirebbe pure i quindici municipi in cui è suddivisa l’urbe. L’incertezza sulla data delle nuove elezioni

PRIMO PIANO/1

Mafia Capitale, se salta Marino anche gli altri vanno a casa

di Maria Pia Miscio

Èun operativo, Gabrielli, ma ha difatto una investitura politica cheviene direttamente da Palazzo

Chigi, è fuori dal controllo del Pd ro-mano, se il decreto verrà firmato avràun potere enorme ma nel contempoRenzi avrà disinnescato la bomba atempo dell’amministrazione Marino,fermando l’emorragia di consensi oggiincontrollabile e restituendo un minimodi credibilità allo Stato e al governo. Ilsindaco reagirà allo schiaffo? E come

reagirà? Si dimetterà, accetterà il ridi-mensionamento di fatto? In entrambi icasi Renzi avrà dato scacco matto aquello che oggi più che un alleato è unavversario, un problema da risolverealla radice. Roma avrà un secondo sin-daco, e siccome ogni questione, ogni si-tuazione ordinaria in questo momentoè rapportabile e riconducibile alla emer-genza Giubileo - profughi, traffico, rom,decoro urbano, sicurezza, assistenza,sanità - di fatto Gabrielli potrà e dovrà

dettare le regole del gioco ad assessori,dirigenti, amministratori per un lungoperiodo, sufficiente a cambiare la realtàdi una città. E’ sicuramente una situa-zione straordinaria e la strategia diRenzi è lucida, cinica, machiavellica.La sovrapposizione di una emergenzaindiscutibile politico-amministrativa aquella di un evento straordinario di di-mensioni eccezionali prolungate neltempo consente a Palazzo Chigi di com-missariare il governo di Roma senza

commissariare Marino e la sua Giunta.Incredibile ma vero, Papa Francescosenza volerlo ha fatto un regalo incredi-bile al premier offrendogli una viad’uscita inaspettata alla crisi capito-lina. Una chiosa finale. Ma Gabriellisarà all’altezza, sarà in grado di gestiretutto questo? Dove comincia e dove fi-nisce la sua affidabilità? Dove cominciae dove finisce il suo potere? Nessuna ga-ranzia in proposito. Siamo nelle manidi Dio.

segue dalla prima pagina

Doppio sindaco per Roma

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PRIMO PIANOvenerdì 12 giugno 2015 pagina 3

ECCO IL CENSIMENTO DEI CONTRATTI CHE IL BOSSDELLE COOP ROSSE E CARMINATI HANNO OTTENUTOPRIMO PIANO/2

Le mani sugli appalti. Che per la cu-pola di Mafia capitale era “cosa loro”.Dall’Atac alla Metro C, dai rifiuti alverde pubblico, passando per i cen-tri d’accoglienza. Per finire al re-

stauro dell’Aula Giulio Cesare, cheall’inaugurazione vide la presenza del presidenteemerito Napolitano. Niente era aggiudicato senzail loro disco verde. Con una strategia ben precisadal capo dell’organizzazione Massimo Carminati,adesso in carcere, impartiva a tutti la sua lezione:“Sono bistecche da far cuocere sul fuoco”. Poi sa-rebbero arrivati loro. Con le loro tecniche di se-duzione: i soldi. “Il denaro non è un'automobile, che la tieni fermain un garage: è come un cavallo, deve mangiaretutti i giorni”, spiegava Edoardo Nottola, rivolto alprofessor De Angelis, nel film di Francesco Rosi.Perché la pellicola del 1963, “Le mani sulla città”,raccontava un sistema di corruzione per la specu-lazione edilizia. La sceneggiatura scritta e ideatadall’ex Nero della Banda della Magliana puntavasui deboli come gli immigrati e sui sogni dei citta-dini, che continuano a desiderare una città vivi-bile. Invece, il collasso ha il nome di un clan in cuidestra e sinistra non hanno differenze. Tutti inte-ressati alle gare pubbliche, per dare sfogo alla setedi euro. Rosi aveva ambientato la storia a Napoli.Ma potrebbe essere trasferita a Roma.La teoria della cottura a fuoco lento si spiega conla gestione della Multiservizi. Nel giugno 2014,infatti, il Campidoglio deve concedere le attività.Fa gola all’ex terrorista nero e al suo sodale Salva-tore Buzzi. Il ras delle coop rosse, che si vanta diaver elargito soldi a tutti i partiti, inizia i suoi con-tatti frenetici. Assicura di poter arrivare “diretta-mente al sindaco. Non c’è problema ma non miva”. Politici, associazioni, comitati elettorali e pro-fessionisti: un lungo elenco quello della 29 Giu-gno, la cooperativa di Buzzi, che raggiunge il tettodei 400 mila euro. Soldi in chiaro assicura lui, cheperò gli permettevano di gestire i contatti e colti-vare rapporti. Anche con la sinistra antagonistache occupava palazzi per contrastare, a modo suo,l’emergenza abitativa.Ma quella della Multiservizi è solo un piccola sto-ria. In mezzo anche l’Eur spa. ProtagonistaFranco Panzironi, ex ad Ama condannato per laparentopoli nella municipalizzata dei rifiuti, eRiccardo Mancini. “Trentacinquemila euro allafondazione di Alemanno”, ha fatto mettere a ver-bale Panzironi, per far sì che l’allora amministra-tore delegato di Eur potesse intercedere per unastoria di debiti alle società del re delle cooperativeromane. “I soldi erano due diverse partite - ag-giunge l’ex numero uno della partecipata capito-lina - La prima riguardava i soldi che dovevanoessere versati all’assessore Visconti (indagato), laseconda una somma promessa al sindaco”. Se-condo Panzironi quei soldi furono sbloccati: “Mirisulta che la ragioneria del Comune, su indica-zione di Alemanno, abbia messo quelle somme adisposizione”.Che si parli di decorazioni natalizie o di puliziadel verde, il metodo non cambia: commessestrappate grazie ai favori dei pubblici ufficiali cor-

rotti. L'informativa del Ros spiega che il sodaliziocriminale otteneva appalti e favori sui pagamentigrazie alla mediazione di Carlo Pucci (dirigentee procuratore di Eur spa), Mancini, Luigi Lausi(liquidatore della controllata Marco Polo spa),Panzironi e di Gianluca Lo Presti, attuale ammi-nistratore delegato ma non indagato. Erano loroi facilitatori, e spesso erano sollecitati facendo levasulla presa politica di Buzzi. Come nel marzo2013 quando, al telefono con Carminati, l'uomodelle coop spiega di aver chiesto l'intervento diGiordano Tredicine (allora consigliere di ForzaItalia). "Ho incontrato Tredicine. E l'ho messosulla caccia de Borghini (presidente di Eur)".Non solo sblocco di fondi. Ma anche attenzionesulle ville storiche. Perché “il verde è una partitache vale 7 milioni di euro”. Mafia capitale, infatti,aveva messo gli occhi anche su quel bando che ri-guardava la manutenzione. Interesse manifestatosfruttando le notizie che ricevevano in anteprima.Quando la scorsa estate il bando non era ancorastato pubblicato, “Buzzi - scrivono i Ros nella loroinformativa - agiva su un doppio binario: ai con-tatti della maggioranza (Francesco Figurelli e Ca-logero Nucera, rispettivamente segretari di MirkoCoratti, presidente dell’aula, e di Francesco D’Au-silio, capogruppo Pd) segnalava la 29 giugno; aquelli dell’opposizione, il forzista GiovanniQuarzo tramite Fabrizio Testa, l’indicazione eraper Formula sociale”. Tenendo, ovviamente, nascosta la riconducibilitàdi entrambe allo stesso gruppo imprenditoriale.Intercettato, l’ex numero uno dem in assembleacapitolina conferma che “sul verde di Romastanno i soldi, allora io ho detto c’ho SalvatoreBuzzi è il mio referente per tutto il verde di Roma.Pare che buona parte dei soldi stanno là”.In realtà era da tempo che la cupola inseguiva leville storiche. La prima telefonata captata è delgennaio 2014, quando il ras delle coop dava indi-cazioni “su come si sarebbe potuto lottizzare lagara, a seconda degli equilibri politici”. Senza tra-lasciare commenti sul primo cittadino e sul suo

vice, su come la Capitale fosse allo sbando “tantoche me pare Beirut”. Sette lotti. Che all’epoca diAlemanno erano così divisi: uno all’opposizionee sei alla maggioranza; “adesso hanno fatto un ac-cordo 5 e 2. Possiamo chiede a Giansanti” (Luca,capogruppo della lista Marino).Ma loro vogliono espandersi, continuare a cre-scere. Parlando a ruota libera Buzzi tira in balloanche l’ex prefetto per la gestione del Cara di Ca-stelnuovo di Porto. Lo sguardo però è altrove.Adesso la cupola punta all’Ama. E ipotizza dimettersi in affari con Manlio Cerroni, re dellamonnezza romana per mezzo secolo. “Stiamo atentà di fa delle cose insieme…che c’arrestano”.Una frase rivelatasi veritiera, ma che in Buzzi, al-l’epoca, suscitava ilarità. L’idea era quella di met-tersi insieme in affari per puntare alla gestione diun inceneritore a Prato. Ma c’era anche Ama inballo. “Stiamo a gioca una partita da 7 milioni, cheFortini (presidente della municipalizzata) dice ‘laraccolta differenziata ve la faccio fare non la ester-nalizzo, però i servizi ausiliari li esternalizzo allecooperative”. Con D’Ausilio che, secondo Buzzi,sarebbe “il sottosistema” che gli avrebbe garan-tito: “Vieni da me”.Non basta tutto questo. Altri sei arresti riguar-dano la ristrutturazione dell’Aula Giulio Cesare.Prima ancora che le buste per l’appalto fosseroaperte, Fabrizio Amore poteva già festeggiare lasua vittoria per l’aggiudicazione. Anche perché 3delle 5 imprese partecipanti erano a lui riferibili,grazie a regole tagliate su misura per lui. Collusoanche un direttore dell’area tecnica della Sovrain-tendenza, che avrebbe gonfiato il valore del-l’opera. Amore, però, è finito nelle maglie di Mafiacapitale perché con la sua cooperativa Progettorecupero avrebbe alterato l’affidamento per l’ac-coglienza di 580 persone. Perché i migranti “ren-dono più della droga”.Accordarsi per tenere alte le commesse su questocapitolo era la regola. Un patto di non bellige-ranza messo in piedi sempre da Buzzi, che si ac-corda con il principale avversario: la Auxilium.

Lampo che arriva quando la scorsa estate la pre-fettura mette a gara l’accoglienza per 1278 mi-granti: il prezzo pro capite di 35 euro. Propostaavanzata durante un incontro al Senato, con Mar-roni, ma gli inquirenti non capiscono se il padreAngiolo (garante dei detenuti) o il figlio Umberto(deputato Pd). Obiettivo: prezzo per profugo suimille euro al mese. Accordo raggiunto, stando alleparole di Buzzi: “Ho fatto gara con Auxilium: hofatto contento te e Marroni… Pensa all’Ama”,scrive in un sms a Coratti.Nel fascicolo di 1500 pagine, redatto dai carabi-nieri, spazio anche per la Metro C. Gli appalti se-questrati riguardano i servizi di pulizia. Revocatealla Cns le gare che riguardano i depositi di Gra-niti, uffici, stazioni dei treni, pozzi di ventilazionee areazione della nuovissima terza linea subwaydi Roma.Non può mancare Atac, la municipalizzata che sioccupa di trasporti, era finita nelle mire di MafiaCapitale. “Quando noi abbiamo vinto l’Atac, cihanno chiesto l’1%”, assicura Buzzi accusandoPierpaolo Pedetti, consigliere Pd e presidentecommissione Patrimonio pubblico, e AndreaCarlini, manager della società, di aver incassatouna tangente. Il fronte investigativo su Atac è inuna fase embrionale. Carlini non è iscritto nel re-gistro degli indagati, anche se il Ros ha compiutouna perquisizione nel suo ufficio e nella sua abi-tazione. Sta di fatto che negli atti della Procura diRoma saltano fuori scenari legati proprio a questavicenda. Un riassunto dagli investigatori, quandoscrivono che Buzzi “raccontava a Carminati dicosa si occupasse la società di Pedetti e Carlini("una società di consulenza", la Segni di Qualitàsrl, che "raccoglieva i fondi per la campagna elet-torale"), e di quanto avevano preteso dopo che lostesso Buzzi si era aggiudicato un appalto. “L’1%– dice il ras delle coop – niente e gliel’ho dato su-bito (...) ma sai cosa mi ha dato fastidio Massimo?È come quelli della Metro che vogliono fare laprepotenza, no! Gli devi dare i soldi e poi vuoi...faccio la prepotenza?”.L’intercettazione svela altri particolari. Come lapresunta estorsione organizzata da Pedetti e Car-lini di cui Carminati si sente vittima. “Mi ha chia-mato l’uomo de Marroni - dice Buzzi - me girasempre intorno, l’omo di Umberto, no!». Rac-conta che Pedetti avrebbe riferito che “c’ho stidue appartamenti che ti devi comprà”. In sostanzasi tratterebbe di pagare dei beni immobili. “Mache cazzo ce guadagno?” esclama Buzzi, con Car-minati che risponde “per quale motivo me do-vrei... che me stai a fa un’estorsione?”. Il paradossoper chi si sente padrone di una città e riesce a de-viare le decisioni dove vuole.Una cupola che vince gare al buio e si vanta diavere “amici in commissione”. Non solo quelli ci-tati nell’ordinanza. Adesso al setaccio degli inqui-renti ci sono tutti gli affidamenti degli ultimi anni.Quelli che toccano da vicino gli uomini della clane quelli che risultano essere figli di una sparti-zione criminale. Perché la turbativa d’asta garan-tisce affari milionari. Mezzo secolo dopo, ancorauna volta le mani sulla città: su un’intera Capitale.Attraverso la gestione degli appalti, garantita dalprofumo dei soldi.

di Giovanni Santoro

Tutti gli affari di Buzzi & Co.all’ombra del Colosseo

Ama, verde pubblico, immigrati, addobbi natalizi e servizi di pulizia, i lavori per il restauro dell’Aula Giulio Cesare in Campidoglio: nessun settore o appalto dell’amministrazione cittadina sfugge alle mire del ras delle coop rosse.

Nel mirino anche Atac, ma il filone d’inchiesta sulla società del trasporto pubblico capitolino è solo all’inizio

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CRONACHE venerdì 12 giugno 2015 pagina 4

I TRE COMUNI AL VOTO IL 14 GIUGNO PER ELEGGERE I NUOVI SINDACIIL CASO

Sono tre i comuni delLazio che domenicaprossima, 14 giugno,torneranno al voto peril turno di ballottaggio

e dunque per eleggere i nuovi sin-daci. Si tratta di Ceccano, in pro-vincia di Frosinone, e di Albanoe Colleferro in provincia diRoma. Sicuramente la sfida più attesa èquella che si svolgerà nella città diColleferro, che come comune ènata esattamente 80 anni fa, il 13giugno 1935. I due candidatisono il 27enne Pier-luigi Sanna, appog-giato dal Pd e daaltre tre liste civi-che, e un politico dilungo corso comeSilvano Moffa, cen-trodestra, che diColleferro è statosindaco per duemandati consecu-tivi, prima di diven-tare presidente dellaProvincia di Roma.Negli ultimi 22 anniColleferro è semprestata governata dal centrodestra, cheera riuscito ad eleggere il propriocandidato al primo turno. Questavolta si va al ballottaggio e si parte da1420 voti di differenza, equivalenti a11,3 punti percentuali. In vantaggioè Pierluigi Sanna, che ha conquistato602 voti personali in più dei 4765raccolti dal Pd e dalle liste civicheche lo sostengono. Un bottino di5367 schede (equivalente al 42,71%)contro i 3947 voti raccolti dall'expresidente della Provincia di Roma,Silvano Moffa, che ha raggranellato200 voti in meno (3947, pari al31,41%) delle sue 8 liste di centro-destra, arrivate a complessive 4147preferenze. L’affluenza alle urne, il 31maggio, ha registrato una forte fles-sione, 7 punti in meno rispetto al2011 (72,63% contro 79,59% diquattro anni fa).

A tenere banco è laquestione ambien-tale. Nell'ex area in-dustriale diColleferro ci sonoancora fusti interratida alcune aziende,con il materiale tos-sico e nocivo occul-tato nei decenniscorsi. Mentre sonoancora 117.084 gliettari da bonificarenella Valle delSacco, per la quale11 anni fa arrivò la dichiarazione distato d'emergenza ambientale, decre-tata dopo il ritrovamento di elevatilivelli di beta-esaclorocicloesano incampioni di latte crudo di un'aziendaagricola del comprensorio. I dueaspiranti sindaci vorrebbero comple-

tare il risanamento ambientale chiu-dendo anche la discarica di Colle Fa-giolara, dove ben 29 comuniscaricano i loro rifiuti. Ma hannoprogrammi diversi sulle due linee ditermovalorizzazione di “Lazio Am-biente”. Per Sanna occorre uno “stu-

dio per l’avviodelle proceduredi dismissione,con la certa ricol-locazione dei la-voratori degliinceneritori”. PerMoffa “i termo-valorizzatori, op-portunamentecondotti non in-quinano più diuna qualsiasi im-presa industrialea ridotto im-

patto ambientale”.Ad Albano Laziale è ballottaggio trail sindaco uscente Nicola Marini,candidato per il centrosinistra(35,88%), e Gino Benedetti, soste-nuto da Forza Italia e da alcune listeciviche (24,63%). Già qualche

giorno fa, Benedetti ha ufficial-mente ottenuto con l'apparen-tamento il sostegno di altri duecandidati sindaco vicini al cen-trodestra, Marco Silvestroni diFratelli d’Italia e Simone Cara-bella sostenuto da due liste ci-viche. Ha chiesto il sostegno dialtri candidati sindaco, comeFederica Nobilio del M5S eGiorgio Battistelli, sostenutoda una lista civica. I pentastel-lati, però, hanno rimandato larichiesta al mittente, proten-dendo piuttosto per l’esclu-

sione. Battistelliha invece invitatogli elettori a vo-tare, ma senzadare fino ad oraun’ indicazioneprecisa di voto. Ilsindaco uscenteNicola Marininon è riuscitofino ad ora adavere appoggi uf-ficiali, ma ha fattoun appello al votoper evitare di ri-consegnare Al-

bano al centro-destra.Anche Ceccano verso il ballottaggio:il 14 giugno si sfideranno per la con-quista della fascia tricolore da unaparte Roberto Caligiore e dall’altraLuigi Compagnoni. Ceccano è statoil comune del Lazio nel quale è stataregistrata la maggiore affluenza alleurne, il 31 maggio, con il 76,54 % divotanti. Ora a separare i due candi-dati sindaco ci sono oltre 2.300 voti:sono quelli che Compagnoni, soste-nuto da una coalizione composta daPd, Psi, Idv e tre civiche, dovrà recu-perare rispetto al suo sfidante Cali-giore, sostenuto da liste civiche earrivato al primo turno a quota 4.901voti. Di Compagnoni all’elettorato dicentrosinistra che ha votato al primoturno altri candidati a sindaco, nonci sono stati fino ad ora apparenta-menti.

Ceccano, Albano e Colleferro, il giorno del ballottaggio

La sfida più attesa è quella tra Silvano Moffa e il giovane Sanna: al centro della loro campagna elettorale la questione ambientale, tra termovalorizzatori e bonifica della Valle del Sacco. Centrodestra unito, centrosinistra in ordine sparso ai Castelli Romani. Mentre in provincia di Frosinone la voglia di cambiare fa schizzare il dato dell’affluenza alle urne

di Maria Pia Miscio

Pierluigi Sanna Silvano Moffa

Luigi Compagnoni Roberto Caligiore

Nicola Marini Gino Benedetti

Un richiamo inequivocabile alla capacità, tutta italiana,di saper fare: ecco “Orgoglio Manifatturiero”, voluto daFederlazio per richiamare l’attenzione del mondo po-

litico e imprenditoriale sulla necessità di ripartire propriodall’industria manifatturiera, segnata da una profonda crisinegli ultimi decenni, per una concreta politica di rilanciodell’economia della regione e dell’intero paese.All’evento, organizzato alla Centrale Montemartini di viaOstiense, hanno preso parte, insieme ai vertici di Federlazio– il presidente Silvio Rossignoli e il direttore generale Lu-ciano Mocci - l’assessore allo Sviluppo economico e Attivitàproduttive della Regione Lazio Guido Fabiani, il sottosegre-tario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il pre-sidente del MET (Monitoraggio Economia e Territorio)Raffaele Brancati, il Deputy Regional Centro Italia ManagerUnicredit Spa, Mario Fiumara.Dunque il manifatturiero come settore trainante dell’econo-mia, dal quale si può costruire una nuova strategia di rilan-cio e di superamento della crisi. “In tal senso- ha sottolineato

il presidente Rossignoli - i dati ci confor-tano nel certificare che esiste una signifi-cativa correlazione tra sviluppo in unpaese e presenza dell’industria manifattu-riera”.Dal 2008 l’Italia ha perso circa 5 punti divalore aggiunto del settore industriale,passando dal 20% al 15,5% del totale. No-nostante questo, il nostro paese rimane laseconda potenza manifatturiera d’Europa.Il Lazio, dall’inizio della crisi ad oggi, ha re-gistrato una caduta complessiva del si-stema manifatturiero di circa il 26%, concaratteristiche analoghe a quelle nazio-nali, ma anche con alcune differenze di ri-lievo. La regione presenta infatti unastruttura industriale più polarizzata di quella nazionale (pre-senti più imprese eccellenti, per occupati non per numero).Ancora, in termini di occupazione, durante la crisi, si è ac-

centuato molto il peso delle eccellenze.Queste, in termini di numero di aziende,sono al di sotto del 2%, mentre oltre il 75%degli operatori sono statici (nessuna stra-tegia di crescita). Le “imprese in movi-mento” (quelle che durante la crisi cercanodi attuare strategie dinamiche) sono calatemolto (dal 75,2% del 2008 al 39,7% del2013) a fronte di un calo complessivo deivalori medi dell’industria. Nella nostra re-gione si registrano grandi difficoltà opera-tive sia con riferimento ai vincoli finanziarie reali sia con riferimento alla disponibilitàdi servizi e di relazioni tra imprese. Il Lazio,infine, è caratterizzato da un minore gradodi innovatività dell’industria rispetto alle re-

gioni del centro-nord e l’integrazione tra Innovazione edR&S, vale a dire il capitale culturale e di conoscenze di cuidispone, è anche inferiore.

Il manifatturiero, settore trainante dell’economiaL’APPROFONDIMENTO/LA RICETTA ANTICRISI DI FEDERLAZIO

Silvio Rossignoli, presidente di Federlazio

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CRONACHEvenerdì 12 giugno 2015 pagina 5

Gli ho riferito la “spiegazione” dello stesso Sabella. Ecioè che il commissariamento sarebbe “un salto nelbuio tremendo” in quanto ci sarebbero da sostituire

più di 500 persone - 15 presidenti di municipio, 25 consi-glieri e 6 assessori per municipio, 48 consiglieri comunali,12 assessori della Giunta e un Sindaco, cioè Ignazio Marino- senza nemmeno essere sicuri che poi le cose cambierebbero,“perché se si mandano a casa i politici ma non si sostitui-scono i funzionari dell’amministrazione, nella quale si trovail principale marcio, tutto rischia di rimanere come prima”.La reazione è stata di indignazione perché, mi ha detto, voinon state cercando di estirpare il bubbone ma di trovare, difatto, un compromesso che favorirà anche i progetti mafiosia Roma facendo parallelamente sempre più scadere il livellodell’amministrazione capitolina.Era realmente sdegnato, l’amico dell’Italia, e debbo ricono-scere che un po’ mi sono vergognato anch’io, che pure non hovoce in capitolo in questo campo, per l’aria di arrendevo-lezza, se non di rassegnazione, che gli italiani hanno davantia scandali come quello, sempre più vasto, di Mafia Capitale.In qualunque paese in cui il bianco è bianco e il nero è nero,

fatti come quelli rivelati dall’accoppiata Buzzi&Carminatiprovocherebbero vere e proprie rivoluzioni. Il Capo del Go-verno, e non un ministro dell’Interno nel cui partito abbon-dano gli indagati, si sarebbe dovuto spiegare in Parlamento,avrebbe dovuto spiegare come e in che tempi intende farepiazza pulita. Da noi Matteo Renzi, che non si stanca di ri-petere che “i colpevoli vanno puniti in maniera esemplare”,in Parlamento non si è fatto vedere. Dando fiato alle voci dichi spiega questo comportamento con il fatto che nell’occhiodel ciclone c’è soprattutto il suo partito, il partito democra-tico.È poco comprensibile, fuori dall’Italia, questo “chiamarsifuori” dell’esecutivo. Tanto più che lo stesso Sabella ha di-chiarato, recentemente, che le indagini in corso a Ostia, cheperaltro sono ancora all’inizio,”hanno già accertato la pre-senza nel territorio di organizzazioni criminali di stampomafioso di tipo più tradizionale, che non esitano a usarearmi e a compiere intimidazioni”. Ad una prima e superfi-ciale analisi, si può a questo punto pensare che l’afferma-zione dell’assessore Sabella che “non ci sono le condizioniper il commissariamento” del Comune sia un assist, non si

sa fino a che punto spontaneo o richiesto, per aiutare il go-verno ad evitare una scelta che avrebbe sicuramente effettigravissimi per l’immagine dell’Italia nel mondo, nel mo-mento in cui Roma cerca di accreditarsi in Europa comepaese “serio” e di attirare in Italia investitori stranieri.Molti romani, non c’è dubbio, preferirebbero fare “tabularasa” dei corrotti e dei corruttori e ripartire da zero; comedicono i grillini, che in caso di elezioni a Roma l’anno pros-simo sperano di diventare il primo partito della Capitale.C’è poi la “ragion di Stato”, che talvolta non può essere igno-rata. E non è detto che anche chi preso individualmente sa-rebbe magari orientato ad azzerare tutto, non si rendaconto dello sconquasso che potrebbe derivare per i cittadinidal commissariamento. Ai romani non resta che aspettarele decisioni “dall’alto”. Almeno però vorrebbero che qualcuno- il presidente della Repubblica, il capo del governo, il sin-daco Marino? - “ci mettesse la faccia” e parlasse loro come adegli adulti. Dicendo pane al pane e vino al vino. E magariindicando una credibile via d’uscita dall’incubo di MafiaCapitale, invece delle sole sterili promesse.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Perché i romani non sono liberi di decidere il proprio destino

V ia Tolemaide, unastrada tranquillache collega duestrade importanticome Candia e

Andrea Doria. Un ristorante ditendenza, un paio di negozietti equando non te l’aspetti unaporta-vetrin a con una scritta inarabo. Fuori ci sono persone daltratto e dall’abbigliamento di-chiaratamente islamico. Dentrouna moschea, o un circolo cultu-rale islamico, non è chiaro: unaattività sembra ancora non regi-strata come tale presso le autoritàcomunali e di polizia. In tempi diJihad e di Isis non è cosa da poco,e la cosa pone sicuramente degliinterrogativi. Ma la vita nella strada e nelle im-mediate vicinanze scorre tran-quilla, nessuno si lamenta,negozianti e abitanti del luogosembrano convivere tranquilla-mente con questa realtà eccen-trica, rispetto al quartiere, checome accade ormai in diversearee commerciali della capitale,da tempo va assumendo caratterisempre più multietnici. Eccen-trica soprattutto se si considerache a poche centinaia di metri c’èla scalinata che porta ai MuseiVaticani, e che siamo quindi a ri-dotto del centro della cristianità,a due passi dal Vaticano, inun’area ad altissima concentra-zione di pellegrini. Stupisce cheMunicipio e Commissariato – al-meno ufficialmente – non ab-biamo contezza dell’esistenza diun luogo di preghiera e di con-

fronto islamico, che non sianostati effettuati controlli, che nonci sia una pur discreta sorve-glianza. Rispetto ad altre aree li-mitrofe, dove talvolta si assistealla preghiera di fedeli islamicinei luoghi più disparati (dispie-gano la stuoia, si inginocchiano esi astraggono dal mondo) la pre-

senza immediatamente ricono-scibile di un punto di incontro diquesto tipo è obiettivamente si-gnificativa. Non è via di traffico,né di passeggio. E’ strategica. Manessuno sembra dedicarci più diun’occhiata. Colpisce, diverte eirrita di più la presenza, a pochimetri di distanza, di una attività

decisamente agli antipodi, quelladi un salone di massaggi cinesedalla fama - voce di popolo –molto poco rassicurante. Curadello spirito, culto e preghiera, erilassamento molto più prosaicodel corpo sembrano conviverefianco a fianco senza darsi fasti-dio. A dirla tutta i commercianti

della zona sembrano più per-plessi di fronte alla facilità con laquale è stata rilasciata la licenzacommerciale al centro massaggiche non di fronte alla presenzadella moschea. Sacro e profano,è il caso di dirlo. Così va ilmondo.

E.B.

ACCADE IN UNA TRANQUILLA STRADA DEL QUARTIERE PRATI

Sacro e profano a via TolemaideTra Candia e Andrea Doria convivono a pochi metri di distanza una moschea (o circolo culturale islamico,

non è chiaro) e un centro massaggi cinese. Sullo sfondo, vicinissime le Mura Vaticane. Quasi nessuno ci ha fattocaso, commercianti e residenti sembrano più infastiditi dalla seconda attività che preoccupati della prima

IL CASO

Page 6: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

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Page 7: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 26 ANNO I VENERDÌ 12 GIUGNO 2015

DIETRO I FATTI PRIMO PIANOMeno male che i manager lazialiandranno a scuola di anti-corruzione a pagina 8 a pagina 9

Al Pronto Soccorsoc'è già la codae l’estate non è cominciata

Qualcuno continua ancora ad aspet-tare delle risposte, delle decisioni sulForlanini. Pia illusione. Di quel-l’ospedale, purtroppo, Mafia Capi-tale non si è occupata, Buzzi e

Carminati non ci hanno messo lemani sopra, troppo complicato e

sopratttutto per niente redditizio. Così va tutto inmalora. Il vecchio e glorioso ospedale di Monteverdeha un valore nominale, patrimioniale, architetto-nico, storico, edilizio stratosferico, ma in realtà nonvale nulla, n on interessa a nessuno, nessuno ne puòtrarre vantaggio. Adesso è ufficiale, fra due setti-mane si chiude. Stop ai ricoveri da subito ( sono ri-masti complessivamente cinquanta posti), il 30

giugno cessazione dell'attività, si smobilita. Il miticoreparto di chirurgia ed endoscopia toracica e la te-rapia intensiva saranno ospitati temporaneamentenel vicino Spallanzani. Poi partiranno le operazionidi bonifica e pulizia, per fare piazza pulita di sban-dati, drogati, prostitute, profughi che negli angolinascosti del vecchio ospedala hanno trovato rifugio.Ci sono ancora beni preziosi, una biblioteca-gioiellocon volumi di grande valore. Cosa accadrà dopo nes-suno lo sa. E nessuno si assume la responsabilità diprendere una decisione. Tutto galleggia in un limboindistinto, non bastano una manifestazione e unaprotesta, Zingaretti e i suoi pensano ad altro, nean-che l’idea di collocarci una caserma dei carabinieri èancora andata in porto, nel silenzio e nel disinte-

resse generale . Per le istituzioni il Forlanini è soloun problema ingombrante, niente più. Paradossal-mente l’unica scintilla di umanità, si fa per dire,della Giunta potrebbe venire non per i malati, nonper la storia, la cultura, le tradizioni. Ma per i gatti.Perché tra le tante cose al Forlanini c’è un gattile,gestito dall’Associazione Azalea. Una struttura dieccellenza, pare, interamente autorizzata dalla Asl,realizzata fra piccoli contributi pubblici e generosedonazioni. Il rifugio ospita 300 felini in condizioniigieniche perfette. L’ospedale ormai non sarà piùsalvato, forse i gatti sì. Per loro è stato rivolto unpressante appello al governatore Zingaretti. Che hasicuramente un cuore sensibile. Tutto il resto? La-sciamo perdere.

Ultimo atto, Forlanini da buttare

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE venerdì 12 giugno 2015 pagina 8

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Stupefacente, sconcertante. La ri-sposta di Zingaretti a Mafia Ca-pitale lascia a bocca aperta, manon si è trovato un organo di in-formazione che abbia replicato

per le rime. Tutto il Lazio verrà chiamato aottobre a frequentare i seminari anticorru-zione. Mille amministratori locali, dirigenti,funzion ari degli enti locali verranno for-mati su meccanismi e rischi di mafia e cor-ruzione. Verrebbe da dire che si chiudono irecinti dopo che i buoi sono fuggiti, ma èuna considerazione banale e troppo sem-plicistica. Troppo facile fare il conto degliuomini di Zinga finiti nei guai in questimesi, con un filo rosso che attraversa diversiquadranti, rifiuti, welfare, sociale, sanità.Tanti fedelissimi sospesi, autosospesi, qual-cuno è finito in carcere, altri sono citati atorto o a ragione dai giornali come possibilivittime della implacabile avanzata dei ma-gistrati. Ci prendono in giro? La Giuntacon la storia dell’anticorruzione gioca datroppo tempo, e in ogni Asl, in ogni ospe-dale c’è un responsabile anti-corruzione. Inche cosa consista il suo ruolo non è chiaris-simo, dipende dalla struttura di comando.Se il direttore generale preme sull’accelera-tore e vuole fornire dei risultati qualcunoche devia dalla retta via si trova sempre. Inalcune Asl è in atto una caccia alle streghee accadono episodi terribili e spiacevolis-simi sui quali per rispetto dei protagonistisorvoliamo e sui quali perfino i sindacati si

sono mossi con prudenza. Il furore ideolo-gico a volte fa brutti scherzi. Chissà c hi èil responsabile anti-corruzione alla Pisanae nel palazzone di via Cristoforo Colombo.Certamente c’è, ma non va a frugare neipiani alti che ospitano gli uffici che con-tano. La magistratura ci deve arrivare dasola, nonostante i buoni rapporti (di fac-ciata) tra Zingaretti e il procuratore Pigna-

tone. E fatica un po’. Buzzi e Carminatihanno girato attorno come squali, il gover-natore dice di averli tenuti a bada e fino aprova contraria vale la sua parola. MaRecup e Croce Rossa restano pesanti puntiinterrogativi. E i controlli sull’operato deimanager, che pure è previsto dal regola-mento, non si fanno mai. Adesso poi conl’emergenza-Giubileo tante spese e tante

scelte si faranno necessariamente in frettae senza tanti controlli. Per portarsi avanticon i compiti una domanda. Chi gestirà inautunno i seminari per i mille quadri regio-nali? A quale struttura è stato affidato ilcompito e con che criterio? Quanto coste-ranno i corsi, chi li pagherà? In passatoqualche problemino, subito stoppato, c’èpur stato.

DIETRO I FATTI

Meno male che i manager lazialiandranno a scuola di anti-corruzione

di Giulio Terzi

Facoltà a numero chiuso: prime vittorie le-gali per gli aspiranti medici incappatinegli errori del ministero dell'Università

lo scorso anno. Sono state infatti pubblicatein questi giorni diverse sentenze di accogli-mento.Il Tar del Lazio ha accolto diversi ricorsi per ilmancato accesso ai corsi di laurea in medi-cina e odontoiatria, anno accademico2014/2015, Uno dei problemi principali è, se-condo i magistrati amministrativi «la viola-zione dell’anonimato».Spiega l'avvocato Cristiano Pellegrini Quaran-totti del Foro di Roma, che ora «i ragazzi cheavevano promosso ricorso e che già erano en-trati al corso di laurea in virtù dei provvedi-menti cautelari dell’ottobre scorso, potrannovedere divenire a titolo definitivo la propriaiscrizione».In sostanza il T.A.R. del Lazio (Sezione III Bis)ha accolto questi ricorsi e «per l’effetto ha an-nullato, per quanto di interesse dei ricorrenti,le graduatorie impugnate, ai fini dell’ammis-sione in soprannumero dei ricorrenti al corso

di laurea in questione».«Il Tribunale amministrativo», chiarisce l’avvo-cato Pellegrini Quarantotti, esperto di dirittoamministrativo e di impugnative di concorsipubblici, «ha stabilito, con riferimento alle con-crete modalità di svolgimento delle prove diammissione per l’ammissione al corso di lau-rea a Medicina e Chirurgia per l’anno accade-mico 2014/2015, è stata rilevata l’effettivasussistenza dei presupposti tali da integrare,in concreto, la violazione del principio dell’ano-nimato, già vagliata da numerosi precedentigiurisprudenziali, ponendo in evidenza chenella delicata fase della correzione della provada parte del consorzio Cineca, il codice appo-sto sulla scheda dei test, in quanto corrispon-dente a quello stampigliato sulla schedaanagrafica dei candidati, ben avrebbe potutoconsentire l’associazione dell’elaborato al no-minativo di ciascun candidato; il che è suffi-ciente a ritenere violato il principio diimparzialità e trasparenza nello svolgimentodelle prove selettive ad evidenza pubblica, lacui osservanza va osservata in astratto, senza

cioè prova concreta della sua violazione, comeripetutamente affermato dalla giurisprudenzadel Consiglio di Stato».Il problema è che anche quest’anno gli aspi-ranti medici - nonostante i numerosi ricorsidegli anni passati e le svariate proposte di mo-difica del sistema di accesso alle facoltà a nu-mero chiuso - si dovranno confrontare con itanto odiati quiz, per potere entrare all’ago-gnato corso di laurea ad accesso program-mato.Il calendario delle prove di ammissione ai corsidi laurea e di laurea magistrale programmatia livello nazionale a.a. 2015/2016, sarà il se-guente: Professioni Sanitarie: 4 settembre2015; Medicina e Chirurgia in Lingua inglese:16 settembre 2015; Medicina e Chirurgia eOdontoiatria e Protesi Dentaria in lingua ita-liana: 8 settembre 2015; Medicina Veterina-ria: 9 settembre 2015; Corsi di laurea e dilaurea magistrale a ciclo unico, direttamentefinalizzati alla professione di Architetto: 10settembre 2015; Scienze della FormazionePrimaria: 11 settembre 2015.

Facoltà a numero chiuso. I candidati vincono al TarSCENARI

Ammissione definitiva per gli aspiranti medici. E a settembre si riparte con i test per l’accesso. Peccato che i problemi restino gli stessi degli anni passati

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEvenerdì 12 giugno 2015 pagina 9

La valutazione medico-riabi-litativa e psicologica dellemielolesioni, con la parte-

cipazione di tutte le principaliunità spinali e riabilitative delterritorio nazionale, è stata alcentro del XVI° Corso NazionaleSIMS (Società Italiana per il Mi-dollo Spinale, ex Somipar) svol-tosi a Torino dal 28 al 30 Maggio.Tra le varie sessioni inerenti le te-matiche riabilitative si è di-scusso della valutazionepsicologica e della possibilestandardizzazione di scale a que-st’ultima associata.Gli psicologi della sezione mielo-lesi della Fondazione Santa LuciaIRCCS hanno presentato il proto-collo di valutazione da loro utiliz-zato. I colleghi delle unità spinalidegli ospedali Brotzu di Cagliari,Santa Corona di Pietra Ligure,Careggi di Firenze e CTO di Roma, hannopresentato, a loro volta, i protocolli cheadottano nei loro contesti ospedalieri, iltutto allo scopo di arrivare ad una scelta,valutata dalla SIMS, di un protocollo uni-ficato a livello nazionale, da utilizzare intutte le strutture riabilitative. Appunta-mento a Bologna il 6 luglio prossimo per

organizzare gruppi di lavoro finalizzati alraggiungimento di tale obiettivo.La valutazione psicologica utilizzatapresso la Fondazione Santa Lucia prevedeun primo colloquio clinico con anamnesipsicologica e successivamente, con lapresa in carico del paziente, un percorso dipsicoterapia individuale e familiare. A

pochi giorni di distanza dal primo incontro,viene somministrata nel setting terapeu-tico una batteria di test, che permette divalutare tutte le variabili psicologiche cheaccompagnano l’iter riabilitativo. A di-stanza di un mese dal ricovero e alle dimis-sioni del paziente, si somministranonuovamente le medesime scale, inclu-

dendo anche un questionariod’indagine psico-sessuale, pas-saggi che permettono un approc-cio corretto con il paziente, unfacilitato supporto psicologico,una psicoterapia mirata, con un

quadro clinico completo, che per-mette di effettuare una diagnosi.La batteria di test, denominataCBA (Cognitive Behavioural As-sessment) viene utilizzata nellasezione mielolesi della Fonda-zione Santa Lucia da più di ven-t’anni, sia per la riabilitazione cheper i protocolli di ricerca. Ha, inol-tre, una validazione internazio-nale. Nello specifico, tale batteriacomprende test relativi alla valu-tazione dell’ansia di stato e ditratto, alla valutazione della de-pressione e alla valutazione del-l’estroversione. Nel percorsopsicoterapeutico vengono valu-

tate anche l’autostima e la motivazione at-traverso test specifici, ripetuti con glistessi tempi sopra indicati. In sintesi uti-lizzare gli stessi protocolli in tutte le unitàspinali permetterebbe di unificare i daticlinici per una migliore valutazione clinica,per una ricerca più mirata e una più effi-cace riabilitazione.

La valutazione medico-riabilitativae psicologica delle mielolesioni

RICERCA&SANITÀ/Il protocollo della Fondazione S.Lucia Irccs

di Marco De Leo

Siamo arrivati a ridossodelle ferie estive,l’emergenza ProntoSoccorso torna amordere più forte di

prima. Possiamo fingere chesiano le prove generali dell’opera-zione Giubileo, dice qualcuno,ma c’è poco da sorridere. Gli sfo-ghi lasciano il tempo che trovano,“Basta con i Pazienti in barella neicorridoi affollati dei pronto soc-corso, attese di ore e giorni per unposto letto, infermieri e medicisottoposti a turni massacranti”,utenti e operatori sono dallastessa parte della barricata, ma lacolpa sarà pure di qualcuno, certotutto questo non accade per caso.La Regione fa harakiri fornendoa tutti i cittadini la possibilità direndersi conto sul tabellone vir-tuale della situazione dei ProntoSoccorso minuto per minuto. Inumeri parlano chiaro: nella mat-tinata dell’8 giugno, ad esempio,erano ospitati al Pronto Soccorsodel San Camillo Forlanini 121 pa-zienti con cinquantasette in attesadi ricovero”, mentre al policlinicoUmberto I si raggiungeva il piccodei 150 pazienti presenti al

pronto soccorso con circa il 40%in attesa di posto letto, e sopra i110 si trovavano anche i ProntoSoccorso del policlinico Tor ver-gata e del S. Eugenio. Adesso chelo sappiamo non ci sentiamo me-glio. Nessuno ha preso le contro-misure, le deroghe alle assunzionidisposte qua e là dalla Cabina diRegia non spostano né allonta-nano il problema. Siamo nei guai,dimentichiamoci quel migliaio dioperatori che dovrebbero arrivare

per il Giubileo; il problema èadesso ed è impensabile che conchiusure e accorpamenti di UnitàOperative, con la mancanza dipersonale dovuto alle ferie estivela situazione possa migliorare. Seci si aspettava un “filtro” del-l’emergenza, con la possibilità digestire a domicilio o in struttureambulatoriali le piccole emer-genze, riducendo così gli accessiai Pronto Soccorso ospedalieri,soprattutto quelli

“impropri”siamo caduti propriomale. Gli ambulatori dei medicidi famiglia, quelli del week end, lecase della salute, hanno cambiatopoco o nulla, la riorganizzazionedei Pronto Soccorso alle spalledel Front Office è stata racco-mandata, imposta promessa, maè rimasta incompleta. Se lavori diristrutturazione, di ampliamentodovranno essere fatti a tempo direcord prima del Giubileo certonon s’è visto ancora un operaio al

lavoro, e oggi, la settimana pros-sima, il mese prossimo saremoancora a lamentarci del pazientegrave lasciato per giorni in corri-doio. Magari assistito dagli ste-wards opportunamente formati,che certo non hanno il potere dispostare la barella in reparto. E’oggi la Cabina di Regia della sa-nità regionale di elaborare unastrategia di contrasto rispetto aquesta emergenza? Che marginedi manovra ha? Sono tutti di-stratti da altro in questo mo-mento, eppure la partita dagiocare è cruciale. Roma non puòpermettersi di farsi sommergerel’emergenza, di non saperla ge-stire. Tra l’altro se il Giubileo in-combe, l’altro allarmesocio-sanitario, quello dei profu-ghi pressa amministratori e auto-rità sanitarie ora, e va gestito.Saremo anche bravi nello sconfig-gere Ebola e nel magnificare l’ef-ficienza dello Spallanzani dovegiustamente decine di persone sialternavano attorno a “quel” ma-lato. Ma siamo totalmente inca-paci di rassicurare e prendere incarico quell’anonimo vecchiettoabbandonato solo e senza aiuto inun corridoio di un grande ospe-dale romano.

EMERGENZA ESTATE, IL SISTEMA FA LE PROVE GENERALI PER LO STRESS DEL GIUBILEO

Al Pronto Soccorso c’è già la codaLe lezioni del passato non sono servite, siamo alle solite, le strutture ospedaliere non sono in grado

di assorbire e smaltire i malati. Ambulatori del week end, Case della salute non attenuano il fenomeno.È un problema di uomini, di spazi, di gestione, non c’è niente da fare. Stringere i denti e andare avanti

IN PRIMO PIANO

di Plinio Giansanti

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Page 11: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

CRONACHEvenerdì 12 giugno 2015 pagina 11

Dal 10 al 18 luglio prossimiSabaudia ospiterà ungrande evento , un Festivaldel Cinema. Non se ne samolto: carattere di monda-

nità internazionale, molti ospiti, numerosiappuntamenti. Ci credono tutti, il cinemaindipendente fa tendenza e all’ombra dellaMaga Circe hanno riposato giganti comePasolini e Moravia. Qualcuno, oggi invisoal Comune, provò a realizzare un’espe-rienza analoga più di vent’anni fa, fu stop-pato. Con l’occasione – dicono ma nessunoconferma - le Fendi (membri influenti dellacomunità vip che “governa” le dune ) po-trebbero donare alla cittadina pontina il re-stauro del vecchio cinema, sbarrato datempo, vestigia di un’epoca d’oro. Un assag-gio del rilancio di Sabaudia? Fanno tuttifinta di crederci, sulle sponde del lago diPaola. In realtà sembra essere più un eventospot che un segmento di unastrategia lungimirante. Epensare che nella cittadinanon c' è neanche più la vec-chia arena. E i saggi, i famosisaggi chiamati dal sindacoLucci a giocare un ruolonella rinascita della cittàdelle dune? C’è polemicaall’ombra del promontoriodella Maga Circe. E cresconole voci di dissenso alla lineadel Municipio, accusato didividere la comunità inbuoni e cattivi, di privile-giare gli interessi e i deside-rata dei proprietari/affittuari delle ville –quasi tutti vip di livello – e di ignorare si-stematicamente le istanze e le necessitàdegli “altri”, imprenditori, semplici citta-dini, turisti. Alcune cose si fanno, altre, ca-scasse il mondo, no. Inevase, tanto perdirne una, richieste di illuminazione e pa-

vimentazione di trattidi strada che introdu-cono a strutture alber-ghiere, Sabaudia non hale caratteristiche di unalocalità di villeggiatura,non ha strutture, nonha vita notturna, nonha un lungomare attrez-zato, non ha servizi.D’altra parte, dicono gliarrabbiati, i “carbonari”che contestano il sin-

daco, a “quelli delle ville” tutto ciò non in-teressa, hanno la spiaggia tutta per loro,sono una comunità a parte, le feste se lefanno per conto loro e se le scambiano.Sono autosufficienti per quanto riguarda laquestione-divertimenti. Ma torniamo aicosiddetti saggi – abbiamo pubblicato nel

fascicolo precedente i loro nomi - dovreb-bero dare un contributo determinante inquesto contesto. Ma – dicono i detrattori –non succede nulla.” Non sono saggi, ma uncomitato di esperti con competenze, for-mato in maniera trasparente per dare uncontributo alla promozione turistica delterritorio di Sabaudia – dice Luigi Tivelli,una lunga carriera di consigliere parlamen-tare e lobbysta (pizzicato dal Fatto Quoti-diano e fatto a fette dai grillini un paiod’anni fa), sabaudiano di elezione e strettocollaboratore del sindaco Lucci - il comi-tato non ha alcun potere decisionale, maesprime solo pareri per competenza”. Ti-velli loda l’iniziativa di Lucci, “un sindacoche sa ascoltare, prima di agire e deciderecon la sua giunta”. Peccato, mormora qual-cuno, che di quello che possono aver fattoe concordato questi esperti in Consiglio co-

munale nessuno sappia niente. “Questiamici hanno una seconda casa a Sabaudia,dove trascorrono alcuni mesi durantel’estate, oppure qualche week end durantel’anno; ma hanno ruoli e professionalità im-portanti, si possono definire esperti, pos-sono essere funzionali per il rilancio diSabaudia a livello turistico, culturale e so-ciale. – dice ancora Tivelli - nel comitatoci sono avvocati, medici, giornalisti, archi-tetti, imprenditori. Il sindaco li interpellaperiodicamente - conferma- si confrontacon ciascuno di loro ascoltando i loro pa-reri competenti.” Sarà vero, ma l’altra Sa-baudia assiste impotente ad uninarrestabile declino. Dietro le dune,al di làdel lago di Paola, c ‘è un borgo che fa i conticon una crisi mai vista prima da questeparti.

(3 - continua)

INCHIESTA/3 LA CRISI MORDE, CALANO LE PRENOTAZIONI, SERVE UN RILANCIO URGENTE

di Giulio Terzi

Festival del cinema a Sabaudiamaxi occasione o solo evento-spot?

Carattere di mondanità internazionale, ospiti, appuntamenti. Ma in riva al lago di Paola non c'è più nemmeno l'arena. Ancora confusi i confini della manifestazione, in programma tra un mese. Che ruolo gioca il comitato dei saggi? Di loro si sono perse le tracce

La scena è di quelle che fanno rabbrivi-dire, fiducia nella giustizia sotto lescarpe. Un paio di avvocati assediano

l’ufficio del presidente del Tribunale. Damesi vengono rimpallati da un ufficio ad unaltro, sono a caccia dell’originale di unasentenza, niente da fare. Dirigenti e funzio-nari entrano ed escono come mosche im-pazzite, la burocrazia non funziona, vive ditimbri e di certezze, quando un problema ar-riva ai piani alti della piramide scoppia tutto.E’uno dei tanti buchi neri del Palazzo di Giu-stizia di Latina, dove si vuol ricondurre tuttoad una carenza di organico – nei fatti i nu-meri non sono così inquietanti - sorvolando

su altri mali endemiciche nessuno sa ovuole risolvere. Nelcaso in questione c’èuna variabile, una ag-gravante in più. Queldocumento nasce neltribunale di Gaeta, checome ben sa chi ha ache fare con la giusti-zia nel Pontino, nonesiste più. E’ solo un edificio sbarrato, lechiavi le hanno i custodi e i funzionari delMunicipio, cui spetta il controllo per giuri-sdizione. Dopo la chiusura del Tribunale in

ossequio alla spendingreview le cause daiscrivere sono stateconvogliate verso Cas-sino, quelle già iscrittesono state dirette a La-tina, con un forte ral-lentamento dei tempidei procedimenti, econ la conseguentecaduta in prescrizione

di molti reati. Ma c’è di peggio, all’internodell’edificio sono rimasti – fuori da ogni con-trollo - migliaia di fascicoli che nessuno haprovveduto a spostare. Dovevano finire a

Terracina, inizialmente, ma non si è trovatoposto. Situazione grottesca e paradossale,i funzionari di Gaeta si sono spostati a Cas-sino, nessuno sa orientarsi tra le pratiche ri-maste blindate a Gaeta e nessuno hatitolarità per accedervi salvo i messi inviatidal Tribunale di Latina che, in ogni caso, nonsanno dove mettere le mani. Incredibile mavero – e qui si scivola nel gossip non verifi-cabile, nella chiacchiera di corridoio, chi aGaeta entra in possesso delle chiavi puòtranquillamente aggirarsi nell’edificio e ac-cedere senza controllo ai fascicoli. Ci sonodossier spinosi, documenti importanti e de-licati. Sembra non interessi a nessuno.

Quei fascicoli abbandonati nell’ex tribunale di GaetaIL CASO/Tutto in mano ai custodi del Comune, dossier delicati in pericolo?

Luigi Tivelli

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venerdì 12 giugno 2015 pagina 12RUBRICHE

♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)Venere ha raggiunto Giove in Leone e tutti edue i pianeti formano aspetti positivi conUrano nel vostro segno. Mercurio, in un segnofavorevole come è quello dei Gemelli, vi ga-rantisce buone entrate e rinsalda la vostraeconomia. In amore tutto procede bene; peròsiate pazienti con il vostro partner.

♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Se negli ultimi tempi avete sistemato moltecose in maniera superficiale, ora è il momentodi essere cauti perché Giove e Venere, nega-tivi, e il ritorno di Saturno il giorno 17 nel segnoopposto (Scorpione), vogliono che prestiatemaggiore attenzione alla famiglia e alla vostracasa.

♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)Con Saturno, che il giorno 17 esce dal Sagit-tario per tornare nello Scorpione, e con Mer-curio, che resta ancora nel vostro segno,potrete essere soddisfatti, concludere ottimi af-fari ed ottenere successo nel lavoro; cercateperò di essere buoni con i colleghi e i vicini.Soddisfazioni dai figli, promossi con buoni voti.

♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)Il ritorno di Saturno nel segno dello Scorpioneil giorno 17 vi donerà quella forza e capacitàdi reagire, proprie del vostro segno, dotato dimolta resistenza passiva. In amore vi si con-siglia prudenza perché, bisognosi di con-ferme, a volte siete troppo possessivi,ammettetelo! .

♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)L’eccessivo ottimismo recatovi da Giove puòrendervi imprudenti e spendaccioni. Il 17 Sa-turno ritorna nello Scorpione e vi mette un po’alla prova, specialmente se appartenete all’ul-tima decade del segno. Per quel che riguardal’amore con Venere in sosta nel vostro segnodal giorno 6, siete amati e ricambiati.

♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)Dovrete usare la prudenza che appartiene alvostro segno, però adesso, con Marte e Mer-curio negativi, è facile per voi prendere abba-gli; per cui cercate di rifletterese incontratedifficoltà nel lavoro o nei rapporti sociali.

♎ Bilancia (23 Settembre - 22Ottobre)Sole, Mercurio e Marte, favorevoli, vi incorag-giano negli affari economici e nell’organizza-zione dei vostri impegni. Una bella Venere inLeone premia le relazioni sentimentali; in par-ticolare per chi è single potranno presentarsioccasioni favorevoli. Siate ottimisti, così aiu-terete la sorte ad accelerare i risultati positivi.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Sono possibili cambiamenti recati da Giove eVenere negativi; comunque si impone una at-tenta riflessione per evitare errori e abbagli,dovuti a un Saturno retrogrado nello Scor-pione dal giorno 17; cercate di essere pru-denti, soprattutto nelle relazioni sentimentali.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Sole, Mercurio e Marte, negativi e in opposi-zione, possono farvi bisticciare con il partner edesporvi a maldicenze. Saturno dal giorno 17 ri-torna nello Scorpione: questo transito non viporta particolari vantaggi; cercate di essere se-reni e di superare possibili contrasti nel lavoro.

♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)Periodo molto favorevole al lavoro e alla pro-fessione; ora che Venere non vi è più ostile,ma dal giorno 6 vi è tornata amica, non do-vete avere più preoccupazioni sul terrenosentimentale e familiare, ma fidare nella vo-stra buona stella, guidata, come sempre, daPlutone che si trova nel vostro segno.

♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)Avete ottimi aspetti recati dai pianeti in Ge-melli; perciò sfruttate le condizioni astrali piùche favorevoli nel lavoro. Venere e Giove,però, sono in opposizione; quindi cercate dinon provocare la suscettibilità del partner, per-ché potreste andare incontro a qualche co-cente delusione sentimentale.

♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)Una magica Luna, nel vostro segno i giorni 9e 10, vi invita a risolvere le vostre tensioni conprudenza e intelligenza; è vero che Sole, Mer-curio e Marte, in quadratura, vi possono infa-stidire; però voi potrete trovare la forza perreagire e superare così ogni possibile difficoltàcausata dalla attuale, temporanea, negativa,posizione astrale.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(12/17 giugno/2015)

Torna la storica trattoria ro-mana “Romolo alla MoleAdriana”. Una nuova collo-

cazione, per un luogo della tradi-zione culinaria romana, pocolontana da quella originaria, madensa di sorprese. I sapori di untempo si mescolano al gusto dell'in-novazione. In cucina le regole noncambiano, ma le novità sono tante,a cominciare dal progetto: diventareun polo eno-gastronomico di Romae della sua campagna. I prodotti delLazio, a cominciare dal vino, diven-tano protagonisti. Il tutto in una lo-cation unica, a ridosso del Passettodi Vicolo del Campanile. L'obiettivoè ambizioso e concreto: realizzareuna rete di locali pubblici e privatiche possano promuovere la culturadi Roma, anche attraverso le visiteguidate di luoghi storici (negozi ebotteghe comprese). Il sogno èquello di realizzare un modello diTrattoria Romana da aprire nelle piùimportanti città metropolitane mon-diali.Luigi e Mario Perilli, eredi della fa-miglia che ha fondato la trattoria,danno nuova vita alla storica tratto-ria “Romolo alla Mole Adriana”presso il Passetto di Vicolo del Cam-panile, a due passi da San Pietro, unaposizione suggestiva in cui l’arte e lastoria di Roma si fondono con la tra-dizione culinaria senza barriere tragli avventori e i resti delle muraerette dagli Antichi Romani, che

hanno visto il succedersi di tutte leepoche della storia della CittàEterna.“Romolo alla Mole Adriana” sinte-tizza in ottica moderna questi ele-

menti della storia di Roma, in unanuova proposta che abbinerà lecomponenti più innovative del mar-keting della ristorazione agli ele-menti più tradizionali.

ABBIAMO PROVATO PER VOI

Romolo alla Mole Adriana:la cucina come tradizione vuole

di Francesco Vitale

La prima sede nasce nel 1927 in via Fosse di Castello 19. Nel 1932 viene presa in ge-stione da Romolo Mattei, diventando la “Trattoria Romolo alla Mole Adriana”, punto diristoro e hostaria. La gestione di Romolo è proseguita fino agli anni ’60, per poi passarenelle mani della moglie Maria in collaborazione col nipote Vittorio, che aveva reso neltempo conosciuta la cucina della trattoria di Romolo a Borgo Pio.Negli anni ’60 la Trattoria divenne un vero proprio punto di ritrovo popolare degli abitantidel Rione Borgo, caratterizzandosi per il menù di cucina tradizionale romana. Negli anni’80 Vittorio Perilli prosegue il cammino intrapreso dalla famiglia nel solco della tradizionenella continuità di una cucina tipica, accessibile e nello spirito di accoglienza della trat-toria romana, in una zona nella quale nascono molti ristoranti turistici. Nel 2002 Vittoriolascia la gestione al figlio Luigi e al genero Mario, che proseguono il cammino dei loropredecessori.Per vicende legate alle istituzioni limitrofe alla trattoria, “Romolo alla Mole” è stata co-stretta a lasciare il locale storico di via Fosse di Castello, riassegnato all’UniversitàLumsa. Ma i titolari hanno intrapreso un percorso con il Comune di Roma ed hanno fi-nalmente ottenuto la ricollocazione della propria attività presso i locali di Vicolo del Cam-panile 11,12 e 13, a ridosso del Passetto nel cuore del Rione Borgo.

UN PO’ DI STORIA

Ènato a Velletri ed è cresciuto ad Aprilia il cam-pione del mondo di “pizza in teglia”. FedericoVisinoni, classe 1987, è stato scelto dalla

giuria internazionale del “Pizza World Champion-ship - Campionato mondiale della pizza”, che si èsvolto a Parma dal 25 al 27 maggio. Con il punteg-gio di 815/900 ha sbaragliato oltre 600 sfidanti,provenienti da 30 paesi del mondo e distribuiti invarie gare a seconda della propria specialità. A con-vincere la giuria è stata la sua specialità, la pizza“Serena”: una bontà condita con un letto di cremadi ricotta con variegatura al tartufo, mozzarella fior-dilatte, zucchine romanesche julienne, taleggio dibufala, carpaccio di manzo marinato al tartufo escaglie di tartufo fresco.Federico Visinoni quattro anni fa ha deciso di tra-sformare la sua passione in una professione. Nono-stante per lavoro giri il mondo, ha deciso di aprireproprio ad Aprilia la sua prima attività, Strapizzami,dove si trovano le sue specialità: mela verde, taleg-gio e salmone; pere, gorgonzola e funghi chiodini;castagne guanciale e taleggio di grotta; mazzan-colle, guanciale bufala e scaglie di tartufo. E ora,naturalmente, la pizza “Serena”.“Il progetto ‘Serena’- ha spiegato lo stesso Visinoni

- è nato circa 4 mesi fa, quando con i miei maestriabbiamo deciso di provare a vincere questo ambi-tissimo premio. Ogni giorno studiavo e cercavo ab-binamenti che potessero davvero sorprendere.Sono partito da un progetto che con i giorni ha cam-biato forma e logica; studiando e sperimentandocentinaia di gusti, alla fine sono riuscito a trovarequello che per me era il più indicato a competereper il titolo!”. E a chi gli chiedeva qual è il segretodi una buona pizza, Federico Visinoni ha rispostosorridendo: “È un segreto, ovviamente, ma qual-cosa la possiamo dire: l’impasto scelto è un impa-sto diretto a doppia idratazione, con un mix difarine composto da farina 0, soia e farine integrali.La particolarità è la durata della lievitazione, ben48 ore, e la scarsa presenza di lievito nel prodottofinale, cosa che rende il prodotto altamente digeri-bile!”.Alla manifestazione hanno partecipato l’attrice Se-rena Autieri e Miss Italia 2011, Stefania Bivone,che in qualità di madrina ha consegnato i premi du-rante il gala di premiazione. Ed erano presenti, na-turalmente, i rappresentanti delle più grandi caseproduttrici del settore, da Granarolo a Cuppone, da5 Stagioni a Marana e De Cecco.

La pizza più buona del mondo nasce nel LazioSI È SVOLTO A PARMA IL “PIZZA WORLD CHAMPIONSHIP”

Il vincitore è il ventottenne Federico Visinoni, nato a Velletri e cresciuto ad Aprilia, dove qualche anno fa ha aperto la sua attività. Richiestissimoin tutto il mondo, ha sbaragliato la concorrenza con una bontà condita con ricotta, tartufo, zucchine romanesche e mozzarella

Page 13: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

venerdì 12 giugno 2015 pagina 13 CRONACHE

di Davide Bianchino

Se esiste un marchio in grado di primeggiare sugli altri per ciò che ri-guarda il rapporto qualità/prezzo, questo è sicuramente Skoda. Daquando Volkswagen, nel 1991, iniziò una joint venture commerciale conil marchio ceco che culminò poi, nel 2000, con l’acquisizione dell’interopacchetto azionario, Skoda ha cominciato a produrre vetture di qualitàsempre maggiore. Scalando, nel contempo, le classifiche delle vendite.Tecnologia, meccanica, materiali sono tutti di derivazione Volkswagen. Esi vede. La piccola Fabia, ad esempio, sembra la sorella (non gemella)

della Polo, tanto da ereditareanche molte componenti presentinell’abitacolo. Ma Skoda ha am-pliato negli anni così tanto la suagamma da avere oggi in listinoben 10 diversi modelli tra citycar,berline, station wagon e persinoSuv. Tutti di derivazione Volkswa-gen. Di conseguenza, tutti accu-munati dalle stessecaratteristiche di base: tecnologiae qualità tedesca a prezzi popo-lari. O quasi. Sì perché nel temposono aumentati anche quelli, dipari passo con la crescita dellaqualità offerta. Per fortuna, però,la bilancia pende ancora verso laconvenienza ed è proprio questo

che permette a Skoda di riscuotere un successo costante tra la clientela.Non avendo più complessi di inferiorità nei confronti della concorrenza,nel 2001 Skoda si è permessa anche il lusso di dotarsi di una vera e pro-

pria ammiraglia. La Superb è apprezzatissima per le sue ottime finiture,il prezzo onesto e un confort degno, appunto, da auto di rappresentanza.Con in più il vantaggio di possedere un bagagliaio enorme. E se ciò nonbastasse, alcuni anni fa è stata presentata anche una versione stationwagon, tutt’ora preferita alla berlina almeno in Italia. Il nuovo modello, appena presentato, arriva dopo che la Superb ha rag-giunto il traguardo delle 700 mila unità vendute. Un numero ragguarde-vole per la categoria, ma soprattutto considerando il fatto che appenanata furono in pochi a credere in un simile successo. E invece eccoci giàalla terza generazione di questo fortunato modello. Cosa cambia? Este-ticamente tutto. Finalmente la linea è meno austera rispetto al passato,di chiara ispirazione Volkswagen e persino Audi. Il riferimento a quest’ul-tima non stona nemmeno all’interno. La qualità delle finiture, già elevata,è decisamente appagante. Ad accrescere la sensazione di ricchezza ri-spetto al vecchio modello, contribuiscono anche un design degli internimeno serioso e più moderno. Ma sempre con la consueta precisione teu-tonica negli accoppiamenti tra vari componenti e con materiali di altaqualità. Inutile dirlo, anche i motori sono derivati dal gruppo tedesco, inparticolare da Audi A4 e Volkswagen Passat: 1.4 TSI da 150cv e 2.0 TSIda 280cv, entrambi turbobenzina, mentre i diesel sono rappresentati daun 1.6 TDI da 120cv e da un 2.0 da 150 e 190cv, quest’ultimo con cambioautomatico DSG di serie. Grazie alla moderna piattaforma MBQ il pesodiminuisce di circa 75kg, nonostante le dimensioni siano leggermentepiù elevate rispetto al passato. Cosa, quest’ultima, difficile da credereguardando la vettura dall’esterno. La linea, infatti, è così leggera e filanteda far sembrare la nuova Superb (soprattutto nel taglio posteriore) quasiuna grande coupé a 4 porte. Miracoli dei moderni designer. Il listino nonè stato ancora definito ma si parla di un prezzo di partenza di circa 26.000euro. Attesa per settembre anche la rinnovata versione station wagon.

Nuova Skoda Superb: l’ammiraglia che viene dall’Est

ed enogastrono-mica italiana.La bellissima cor-nice del Palazzo,complice ancheun tempo un po'incerto, unito alleprime luci dellasera, ha permessoai presenti di fareun viaggio neltempo tra degu-

stazioni e incontri con i protagonistidella storia e partecipare a numerosiworkshop. Come quello dei tre maestrigelatieri sulle modalità di produzionedel gelato artigianale, ripercorrendoanche la storia di questo nostro pro-

dotto enogastronomico e che hanno ri-badito l'importanza di non definirlosemplicisticamente "ice cream", soprat-tutto da parte dei molti stranieri che vi-sitano la nostra Nazione. Tra le degustazioni dei vini pregiati, c'èstata anche quella del Chianti fresco a16 gradi (una nuova tendenza che si stacercando di portare sulle tavoled'estate) e un buonissimo sorbetto alvino Chianti è stato offerto e realizzatodirettamente davanti ai presenti.L’evento è stato realizzato in collabora-zione con L’Arte dei Vinattieri, Co.vi.ro,la Confesercenti, l’Associazione ItalianaGelatieri, l’A.e.p.e.r., l’Accademia dellaCultura Enogastronomica, il ConsorzioVino Chianti, il Gal Titerno e con il pa-

trocinio di Roma Capitale (AssessoratoRoma Produttiva) e Cna Roma.senzanese Sebastiano Maioli, è dal 1967sede principale dell'attività. L’azienda siè nel tempo ampliata aggiungendo i ter-reni delle cascine Molino, Rocchetta eStorta dove sono stati impiantati nuovivigneti, per rispondere alla domanda diun mercato in forte espansione. Il pianodi riorganizzazione della struttura è sta-tao completato, in tempi recenti, con lacostruzione di una moderna e ampiacantina interrata e di uno spazio espo-sitivo archittetonicamente avanzato,dove il pubblico può degustare tutti iprodotti dell'azienda: dai vini, allegrappe, sino ai blasonati olii extra ver-gini di olive del Garda.

A PALAZZO BRANCACCIO LA KERMESSE DEDICATA AL MEGLIO DEL MADE IN ITALYVISTI PER VOI

Le porte di Palazzo Bran-caccio si sono aperte inoccasione della nuova edi-zione di “Calici Eccellenti& i piaceri dell’Estate Ro-

mana”. Nei giardini e nei saloni del Pa-lazzo di Rione Monti, infatti, i maestriartigiani ed esperti della cultura enoga-stronomica hanno accolto cittadini eturisti in percorsi degustativi e mo-menti di incontro. Sommelier profes-sionisti hanno illustrato inoltrel'eccellenza dei vini in degustazione.Tutto rigorosamente made in Italy.Una kermesse importante per l'arte e lacultura organizzata da Claudio Arcioni,presidente de l'Arte dei Vinattieri, e daSimona Basili, presidente di Botte-ghiamo.L’iniziativa rientra nel calendario delprogetto Botteghiamo, che punta a so-stenere le botteghe artigiane e storicheattraverso dei percorsi enogastrono-mici che portano alla scoperta degli an-tichi mestieri di Roma e del Lazio, manon solo. Infatti ci sono stati diversirappresentanti dei territori gemellaticon gli artigiani di Sorrento e del San-nio Beneventano con le sue eccellenzedall'artigianato artistico, tipico e tradi-zionale. In un periodo storico in cui diventa dif-ficile aprire e soprattutto mantenereun'attività commerciale, rivalutare ilruolo degli artigiani, trasmettere la loropassione ai più giovani, attualizzare illoro lavoro, è un patrimonio da tutelareper promuovere la produzione artistica

L’estate inizia con la grande festa dei Calici Eccellenti

di Francesco Vitale

Il mondo della gelateria artigianale di qualità era rappresentato da Claudio Pica (segretario generale dell'AssociazioneEsercenti Pubblici Esercizi Roma e segretario dell'Associazione Italiana gelatieri), con uno stand nel quale era possibiletrovare alcuni gusti di gelato realizzati da Emanuele Montana (ambasciatore del gelato artigianale e titolare della ge-lateria Retrò), da Nicola Netti (presidente del Comitato per la valorizzazione del gelato artigianale e ambasciatore delgelato artigianale nel mondo) e da Emiliano Gurnari della Gelateria "il Mondo di Leo", di Monterotondo. I gusti, offertigratuitamente ai presenti, hanno riscosso grande successo e apprezzamento.Nel corso della serata Claudio Pica ha ringraziato Claudio Arcioni e Simona Basili per aver organizzato una manife-stazione come “Calici Eccellenti & i Piaceri dell’Estate Romana”, che ha permesso di ribadire l'importanza dell'arti-gianalità anche dei maestri gelatieri italiani che ormai sono conosciuti in tutto il mondo. Il gelato artigianale è unprodotto enogastronomico d'eccellenza che sposa i prodotti del territorio e la cultura enogastronomica nazionale,divenendo in alcuni casi una vera forma d'arte connotata da passione e sperimentazione continua.

L’ASSOCIAZIONE GELATIERI

Alla scoperta del gelato d’autoretra passione e sperimentazione

L’evento organizzato dall’Arte dei Vinattieri e da Botteghiamo per far conoscere a tutti, romani e turisti, i vinidella grande tradizione italiana e le eccellenze della gastronomia insieme all’abilità dei maestri artigiani

Page 14: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

A concludere il trittico di concertiestivi a Santa Cecilia, giovedì 23luglio, è invece il grande Uto Ughicon il suo violino. Il maestro, ac-compagnato dall’Orchestra diSanta Cecilia diretta da GeorgePehlivanian, eseguirà i brani a luipiù cari, come la “Romanza” diBeethoven o la “Fantasia” di Sara-sate dalla Carmen di Bizet. Nelprogramma figurano anche dueouvertures rossiniane, da “Guil-laume Tell” e dal “Barbiere di Si-

viglia”; in conclusione l’ipnoticamelodia del Boléro di Ravel.

M.P.M.Estate a Santa Cecilia

Giovedì 2, 9 e 23 luglio 2015, h21

Auditorium Parco della Musica,Sala Santa Cecilia

Viale Pietro De Coubertin,Roma

Biglietti da € 15 a € 60; carnet 3 concerti da € 40

Info: 06 80242501

venerdì 12 giugno 2015 pagina 14RUBRICHE

L’estate dell’Accademia diSanta Cecilia si annunciabreve ma travolgente, con i

tre appuntamenti in programma aluglio: protagonisti sono il nostroEnnio Morricone, compositore edirettore d’orchestra, il 2 luglio;quindi il duo formato dagli irresisti-bili Igudesman & Joo, il 9 luglio; inchiusura, il 23 luglio, una serata de-dicata a Uto Ughi. “Il Buono, ilbrutto e il cattivo”,”Gli intoccabili”,“Nuovo Cinema Paradiso”, “Mis-sion”: sono solo alcune delle paginepiù belle scritte per il cinema cheEnnio Morricone, dirigerà giovedì 2luglio sul podio dell’Orchestra e delCoro di Santa Cecilia. Con lui ci saràanche il soprano Susanna Rigacci. Il9 luglio sarà la volta di un concertotutto da “vedere”: protagonisti sonogli scatenatissimi, esilaranti e irresi-stibili, Aleksey Igudesman al vio-lino e Hyung-Ki-Joo al pianoforte,due musicisti classici che oltre ad es-sere dei virtuosi del loro strumentosono capaci di spassose gag. Hannosuonato con le orchestre più presti-giose al mondo e ora proporranno leloro trovate più divertenti con l’Or-chestra di Santa Cecilia dimo-strando che la musica, anche la piùclassica, può divertire. Il titolo sceltoper questa serata di follie musicali inchiave sinfonica è “Big Nightmare inmusic”.

La stagione delle grandi manifestazioni mu-sicali capitoline entra nel vivo e così comin-ciano a succedersi e, talvolta, anche ad

accavallarsi appuntamenti di carattere decisamenteinternazionale. L’attenzione, per il momento, è ca-talizzata da due kermesse che hanno già definitoda tempo la loro line up. Naturalmente stiamo par-lando di Postepay Rock in Roma ed Eutropia,che nei prossimi giorni apriranno le porte a espo-nenti di spicco del panorama sonoro nazionale edinternazionale. Per quanto riguarda il festival che si svolge all’Ip-podromo delle Capannelle il primo appuntamentoè quello con la band heavy metal statunitense degliSlipknot che saliranno sul palco di Rock in Romamartedì 16 giugno (biglietti € 40). Attivi sin dal1995 gli Slipknot si distinguono da altre forma-zioni heavy anche per la caratteristica di esibirsicon i volti coperti da maschere horror e il lorosound riassume vari aspetti dell’universo metal,come il nu metal, il trash, il death e il groove. Perla prima volta al festival capitolino presenterannoil più recente album “.5: The Gray Chapter”, sem-pre capitanati dal carismatico Corey Taylor. I“nove mascherati” dello Iowa saranno precedutida due “super special guest” come gli At the Gatese i King 810 (quest’ultimi con il loro nuovo lavoro,“Memoirs of A Murderer”). Sullo stesso palco siesibirà poi, martedì 23 giugno, l’ex chitarrista deiGuns N’Roses Saul Hudson (in arte semplice-mente Slash). Un live (€ 40) molto atteso che vedeuniti il virtuoso strumentista statunitense (nellatop ten dei migliori solisti di tutti i tempi) e il can-tante degli Alter Bridge Myles Kennedy con i suoiThe Conspirators. Un sodalizio solido e creativo,molto apprezzato dal pubblico, che ha registrato il

sold out nelle precedenti date invernali e che aRock in Roma è passato già il 29 luglio 2011,quando chiuse in modo trionfale l’edizione diquell’anno. Ulteriore fonte di interesse, poi, la pre-sentazione live del nuovo e convincente lavoro“World on Fire”e la presenza, in qualità di apripi-sta, della rock-blues band californiana Rival Sons. Non da meno saranno i prossimi appuntamenti diEutropia, manifestazione giunta alla sua secondaedizione ed in corso a Testaccio Campo Boario-Città dell’Altra Economia. Giovedì 25 giugno dallaGermania arrivano gli Eunsturzende Neubauten(€ 20), storica ed affermata band di industrialmusic teutonica che sin dal 1980 calca le scene in-ternazionali, sempre capitanata dall’istrionico lea-

der e cantante Blixa Bargeld. ARoma presenteranno il nuovotour, definito con ironia “GreatestHits”, un compendio di 35 anni dicarriera musicale attraverso i branipiù significativi di album come“Perpetuum Mobile”, “Ende Reu”,“Tabula Rasa” o “Silence is Sexy”.Infine, assolutamente da non per-dere, il ritorno dello storicogruppo progressive romano Bancodel Mutuo Soccorso, dopo lascomparsa dello “storico” vocalistFrancesco Di Giacomo. Appunta-mento venerdì 26 giugno (biglietti€ 25) sul palco di Eutropia con“Un’Idea Che Non Puoi FermareTour”, titolo anche del loro ultimolavoro che raccoglie brani inediti eregistrazione live di composizionigià note, con l’intervento vocale eparlato di artisti come

Battiato,Toni Servillo, Papaleo, Haber, Moni Ova-dia, Giuliana De Sio, Giuseppe Cederna e ValerioMastrandea. Sul palco tante nuove collaborazioni,come l’ex cantante dei Quintorigo John De Leo, ela multimedialità garantita da un grande led wall.

Postepay Rock in RomaIppodromo delle Capannelle

Via Appia Nuova 1245, [email protected]

EutropiaCampo Boario, Testaccio. Città dell’altra Economia

Lungotevere Testaccio e Largo Frisullo, Roma Info: 391 437 3768

DAL 16 AL 26 GIUGNO QUATTRO LIVE DA NON PERDERE DA SLAH AL BANCOSCELTI PER VOI

Metal, prog, industrial: tutte le facce del rockdi Tonino Merolli

Estate a Santa Cecilia con Ughi e MorriconeDAL 2 AL 23 LUGLIO I CONCERTI AL PARCO DELLA MUSICA

Un uomo che perde tutto al gioco e una donna che si perde perun uomo. Ecco in sintesi la trama de “La Dama di Picche”,che sarà in scena dal 19 al 30 giugno al Teatro del-

l'Opera di Roma. Torna dunque al Costanzi, dopo 59 anni di as-senza, il capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij su libretto di ModestČajkovskij ispirato all’omonima novella di Puškin. La versione èquella visionaria e surreale diretta da James Conlon per la regiadi Richard Jones, uno dei nomi più apprezzati nel teatro contem-poraneo che ora debutta al Teatro dell’Opera di Roma.Nel cast troveremo Maksim Aksenov (German), Tómas Tómasson(Conte Tomskij e Montedoro), Vitalij Bilyy (Principe Eleckij), Vadim Za-plechny (Cekalinskij), Mikhail Korobeinikov (Surin), Vladimir Reutov(Caplickij e cerimoniere), Gabriele Ribis (Narumov), Elena Zaremba(Contessa), Oksana Dyka (Liza), Elena Maximova (Polina e Bello-sguardo), Anna Viktorova (Governante), Magdalena Krysztoforska(Maša), Yuliya Poleshchuk (Prilepa). Maestro del Coro è RobertoGabbiani; alla messa in scena parteciperà anche il Coro di Voci

Bianche del Teatro dell’Opera di Roma diretto da José MariaSciutto. L’allestimento è nato dalla coproduzione tra Welsh NationalOpera, Den Norske Opera, Teatro Comunale di Bologna e CanadianOpera Company.Richard Jones inserisce “La dama di picche” in un contesto di fine Ot-tocento, spostando l’azione un secolo avanti rispetto al libretto, cre-ando un’atmosfera visionaria e suggestiva in cui John Macfarlanedisegna abilmente scena e costumi, lavorando con soluzioni fresche,ma allo stesso tempo immergendo l’opera in un clima di inquietudinee suspense. Dopo la prima rappresentazione di venerdì 19 giugno alle20, trasmessa in diretta su Rai Radio 3, La dama di picche sarà repli-cata domenica 21, martedì 23, giovedì 25, sabato 27 e martedì 30.

M.P.M.La dama di picche

Dal 19 al 30 giugno 2015Teatro dell’Opera di RomaPiazza Beniamino Gigli 7, Roma

Biglietti da € 17 a € 150 Info e orari: 06 481601

AL TEATRO DELL’OPERA DAL 19 AL 30 GIUGNO

STAZIONE BIRRAEmergenza FestivalStazione Birra, in via Placanica, ospita il 13e il 14 giugno Emergenza Festival, dedi-cato alle band emergenti. Si tratta di un fe-stival internazionale, che si volge in 150città del mondo: locali piccoli e grandi met-tono i loro palchi a disposizione delle bandemergenti, che hanno così la possibilità diesibirsi dal vivo e farsi conoscere. Il pub-blico seleziona i gruppi che passano alturno successivo attraverso il voto aperto,che permette a tutti di vedere cosa accadein sala, rendendo il sistema estremamentechiaro. Le band vincitrici di ogni selezionepassano al turno successivo. Si cominciaalle 20. Info e costi 06 79845959

TEATRO LE SEDIESabina

Dal 12 al 14 giugno il Teatro Le Sedie di vi-colo del Labaro 7 propone lo spettacolo

“Sabina”, ispirato alla vita e alle opere diSabina Spielrein, psicanalista russa natu-ralizzata tedesca, nata nel 1885 e morta

nel 1942, passata dalla malattia mentale(l’isteria psicotica) all’amore per Carl Gu-

stav Jung. Due attrici raccontano la vita tor-mentata di questa donna: Gioia Montanari

e Chiara Della Rossa, con le scene ErikaCellini.

Biglietti da € 8 a € 10; info 3201949821

TEATRO ARGOT STUDIOLe lacrime di GiuliettaA poco più di 20 anni dalla morte di Giu-lietta Masina, nello spazio di via Natale delGrande 27, dal 12 al 14 giugno va inscena “Le lacrime di Giulietta”, spettacoloche vuole ricordare la grande attrice, mo-glie di Federico Fellini. Lo spettacolo è unatto unico di Caterina Gramaglia, che ne èanche interprete, accompagnata dal chitar-rista Ennio Speranza. Le musiche eseguitesono di Caetano Veloso, tratte dall’albumche l’artista dedicoò appunto alla Masinae a Fellnini. Biglietti da € 6 a € 12; info e orari 06 5898111

IN PRIMA FILA

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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n° 266 del 27 novembre 2014

Torna “La dama di picche”, capolavoro dimenticato

Slash

Igudsmann e Joo

Page 15: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - VENERDI' 12 GIUGNO 2015

venerdì 12 giugno 2015 pagina 15

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