IL NUOVO CORRIERE DI ROMA - SABATO 17 GENNAIO 2015

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C ambiamo pelle, ma siamo sempre gli stessi. Dopo un anno e mezzo pas- sato a rinfrescare e a fare rivivere l’antica e storica te- stata fondata nel 1948 da Giu- seppe Gesualdi siamo passati a realizzare un giornale tutto no- stro. La caratterizzazione regio- nale è legata a iniziative che andremo a sviluppare nei prossimi mesi, a Nord e a Sud della capi- tale. Abbiamo chiamato forze fre- sche a darci una mano, sono arrivate idee nuove che via via svi- lupperemo. Ma taglio, tono, ritmo, obiettivi restano gli stessi che ci hanno caratterizzato nei mesi passati. Non siamo di destra né di sinistra, non siamo “contro” per principio. Siamo indignati, pieni di legittimo e civile sdegno per lo spettacolo che la politica ca- pitolina, quella della pisana ci stanno offrendo. Cerchiamo di dare un contributo di dibattito, di approfondimento, di chiarezza sulle emergenze, sui problemi, sui temi caldi che si agitano attorno a questa città e a questa regione. E intendiamo continuare a farlo senza fare sconti a nessuno e senza farci condizionare da nessuno.In modo diretto, senza tanti fronzoli. Questo stile in fondo è stato capito e apprezzato da un numero cre- scente di lettori, anche se ci ha portato a problemi e conflitti con il “potere”. I media nazionali e lo- cali sono spesso troppo teneri (o superficiali). Noi possiamo per- metterci il lusso di cominciare dove loro finiscono, possiamo spiegare, approfondire, “controin- terrogare” i protagonisti della vita cittadina andando al di là delle loro dichiarazioni, dei comu- nicati stampa, delle rapide e di- stratte versioni ufficiali. Nessuna concessione alla retorica. In un momento in cui l’editoria si sta ac- cartocciando su se stessa, piegata dalla crisi, proviamo a tenere in vita la nostra voce, libera, con le nostre forze. di Stefania Pascucci a pagina 2 e 3 ANTICORRUZIONE DISTA Cambiamo pelle, ma siamo sempre gli stessi di Giovanni Tagliapietra MACCHINISTI Epidemia condivisa Ci hanno provato anche all’Atac a pagina 7 L’INSERTO Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 1 ANNOI SABATO17 GENNAIO2015 IN PRIMO PIANO DENTRO I FATTI Pronto Soccorso, che vergogna Le solite scene di ordinaria follia a pagina 28 a pagina 29 Il Cem continua ad affondare nella palude dell'indifferenza L o scandalo della notte di San Silve- stro, quello della pioggia di certifi- cati medici per protesta contro la riorganizzazione della polizia mu- nicipale di Roma messa in atto dai vertici del Campidoglio ha aperto un nuovo fronte di dibattito e di polemica. Rivedere il si- stema di controllo medico per i dipendenti as- senti per malattia sta creando sicuramente, o creerà, una contrapposizione tra l’Inps e le Asl che attualmente sono titolari dei controlli, so- prattutto dopo le dichiarazioni del nuovo Pre- sidente dell’Ente, Tito Boeri, convinto che l’Inps possa svolgere le funzioni dei medici di controllo delle Asl a metà del prezzo stabilito dalle aziende sanitarie. In questo confuso contesto non pos- siamo non chiederci: quale valore avrà domani il certificato rilasciato dal medico di famiglia? Luigi Bartoletti, segretario romano della Fimmg, in una dichiarazione rilasciata al Tg1 ha garantito sulla professionalità e l’onestà dei medici che ri- lasciano certificati, certamente sulla base della dichiarazione dell’assistito. Il quale può dichia- rare un forte mal di testa o una colica di vario tipo. Va creduto o interpretato? Siamo per l’effi- cienza del Ssn e per il rispetto di tutte le norma- tive che devono dare il massimo di copertura al medico di famiglia che si assume la responsabi- lità di certificare una malattia, conosciamo per- fettamente i meccanismi che portano alla stesura del certificato ma,vogliano credere anche, fermamente nel ruolo originario del me- dico di base che deve tornare ad essere “di fa- miglia”, quello che conosce sul serio il suo paziente. Tito Boeri si è buttato “a pesce” in questa polemica. Esperto di economia, il pro- fessore non conosce assolutamente i meccani- smi di controllo sanitario svolto dall’ufficio medico dell’Inps. Abbiamo qui sul tavolo della redazione due denunce di cittadini coperti da pensione Inps di invalidità che sono stati chia- mati ad ulteriore visita medica. Del primo(lo identificheremo con C.A.) abbiamo copia del libretto di pensione. Ha ottenuto trent’anni or- sono la pensione di invalidità per una malattia congenita; è stato “verificato” cinque anni fa, oggi viene richiamato ulteriormente a visita presso la sede di Via Ambaradam per un nuovo controllo. I medici dell’Umberto I lo hanno vi- sitato e hanno convenuto, sconcertati: “un uomo o una donna con questo tipo di invalidità non può negli anni migliorare, proprio, perché, il difetto è connaturato”. Il controllo sarà anche a campione ma in certi casi bisogna avere il co- raggio morale e amministrativo di passare oltre. Il secondo caso è quello di un cittadino 70enne (A.B. ), colpito da ictus nel lontano 2005. La commissione per l’accertamento dell’handicap gli ha riconosciuto un’emisindrome piramidale sinistra in ictus celebri, considerato dalla nor- mativa vigente (art. 3 comma 3 L.104) handicap grave. A questo cittadino l’Inps, motu proprio, ha tolto l’accompagno, mentre, per camminare, deve essere sempre sorretto e accompagnato da uno dei suoi familiari. Disattenzione, dabbenag- gine, colpevole negligenza? Il pasticcio è enorme, l’area grigia estesissima, la regola è che non c’è regola, solo arbitrio. Sono più i casi di invalidità false, scoperte da ca- rabinieri e guardia di finanza, anche su segnala- zioni di cittadini, che quelle scoperte dagli uffici provinciali e regionali dell’Inps. Fatte queste considerazioni, vogliamo chiarezza ed esigiamo tranquillità per coloro i quali perce- piscono pensioni certe che non dovrebbero es- sere perseguitati da commissioni di verifica costose. Nel 99,99% dei casi i ricorsi hanno esito positivo e l’Inps è costretta a pagare arre- trati e interessi legali. Il Corvo Assenteisti e invalidi, malati veri o fasulli Ma chi controlla i controllori? a pagina 27 a pagina 27 Perché questa sanità fa venire i brividi Perché questa sanità fa venire i brividi La Sanità del Lazio da pagina 25 di Roma e del Lazio SABATO 17 GENNAIO 2015 numero 1 anno I L a guerra dei vent’anni tra i caschi bian- chi e le amministrazioni è diventata parte della vita capitolina. Ma lo scon- tro dell’ultimo anno sul contratto decen- trato, avviato da un esterno, ha portato la vicenda su tutte le prime pagine dei giornali nazionali e la prote- sta è finita fuori controllo. Sullo sfondo c’è la battaglia del salario accessorio. I vigili rischiano di vedersi alleggerire le buste paga anche di 200 euro al mese. Poi c’è Clemente, che non è uno di loro. E qualche mazzetta di troppo. La frittata è fatta. La rivolta contro un comandante marziano VIGILI a pagina 6 L’ episodio clamoroso del pestaggio del "duro" della polizia munici- pale, il comandante Antonio di Maggio, ha fatto il solletico al sindaco. Tanto vale ritirare le pattuglie che fanno finta di presidiare i campi, fatica inutile. La città è assediata ma ci sono altri pro- blemi, il consigliere regionale Santori do- cumenta la rinascita dello storico insediamento chiuso da Alemanno, gli abitanti del quartiere protestano, ma nes- suno muove un dito. E scatta l'accusa di razzismo, di insensibilità. Una situazione kafkiana Da via Candoni a Casilino 900, Marino e la politica dello struzzo NOMADI a pagina 11 All’interno speciale Sigep di Rimini ANNOI SABATO17 GENNAIO2015SUPPLEMENTO AL NUMERO 1 L’ appuntamento è di quelli da non perdere, per la Fiera di Rimini è un fiore all'occhiello. Sigep, un marchio, una garanzia per decine di migliaia di addetti ai la- vori. Come mettere insieme al massimo livello pos- sibile gelateria, pasticceria, panificazioni artigianali, e ora anche caffè. Al Sigep si fanno le strategie, gli accordi, si studiano e si lanciano le innovazioni del settore. Il salone gioca un ruolo fondamentale in questo contesto. La crisi italiana ha ridotti i consumi, ha spazzato via tutto quel che è superfluo, si gioca al risparmio per sopravvivere. Ma ai gelati, ai pasticcini, ai prodotti artigianali gli italiani non rinunciano volentieri. La crisi? Il leader degli esercenti romani Claudio Pica non avrà difficoltà a spiegare che nel territorio della capitale, a Roma e provincia, il settore in que- stione regge bene, anzi cresce, si sviluppa, dà la- voro. C'è il boom delle gelaterie artigianali (e questo pone un altro tipo di pro- blemi), i consumi di gelato au- mentano ed è tutta salute anche per l'indotto. Un miracolo all'italiana? Meglio pensare al sacrificio, alla ini- ziativa e alla fantasia di imprenditori e artigiani che sanno far fronte alle difficoltà e innovano sul serio. Il brand del gelato artigianale italiano si af- ferma nel mondo, un motivo ci sarà pure. Ecco, il Sigep di Rimini serve anche e soprattutto a que- sto. A rendere armomico. omogeneo e coordinato lo sviluppo. Occasione imperdibile per guardare oltre la crisi Speciale SCENARI È il salone del buono di qualità, ma anche dell’economia che tira a pagina 13 PRIMO PIANO Il gelato “tipico” regionale ripropone i suoi cavalli di battaglia a pagina 18 PROGETTI Il gelato italiano parte alla conquista dell’Asia a pagina 19 Il fratello del neo assessore Maurizio Pucci, Luca, è indagato per truffa nei confronti del Comune di Roma: si traa della vicenda dei carri gru impiegati per la rimozione dei veicoli in sosta vietata. E quello della Global Service è ancora un giallo. La cooperativa in appalto del Consorzio Laziale Traffico ha lasciato a terra oo lavoratori senza stipendi ma ancora in organico. E così si consuma una autentica beffa di Marino: la Giunta-bis non nasce proprio con la specifica della loa alla corruzione? Il sindaco in merito alla vicenda ha risposto con un secco “No comment” Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il

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Cambiamo pelle, masiamo sempre glistessi. Dopo unanno e mezzo pas-sato a rinfrescare e

a fare rivivere l’antica e storica te-stata fondata nel 1948 da Giu-seppe Gesualdi siamo passati arealizzare un giornale tutto no-stro. La caratterizzazione regio-nale è legata a iniziative cheandremo a sviluppare nei prossimimesi, a Nord e a Sud della capi-tale. Abbiamo chiamato forze fre-sche a darci una mano, sonoarrivate idee nuove che via via svi-lupperemo. Ma taglio, tono,ritmo, obiettivi restano gli stessiche ci hanno caratterizzato neimesi passati. Non siamo di destrané di sinistra, non siamo “contro”per principio. Siamo indignati,pieni di legittimo e civile sdegnoper lo spettacolo che la politica ca-pitolina, quella della pisana cistanno offrendo. Cerchiamo didare un contributo di dibattito, diapprofondimento, di chiarezzasulle emergenze, sui problemi, suitemi caldi che si agitano attorno aquesta città e a questa regione. Eintendiamo continuare a farlosenza fare sconti a nessuno e senzafarci condizionare da nessuno.Inmodo diretto, senza tanti fronzoli.Questo stile in fondo è stato capitoe apprezzato da un numero cre-scente di lettori, anche se ci haportato a problemi e conflitti conil “potere”. I media nazionali e lo-cali sono spesso troppo teneri (osuperficiali). Noi possiamo per-metterci il lusso di cominciaredove loro finiscono, possiamospiegare, approfondire, “controin-terrogare” i protagonisti dellavita cittadina andando al di làdelle loro dichiarazioni, dei comu-nicati stampa, delle rapide e di-stratte versioni ufficiali. Nessunaconcessione alla retorica. In unmomento in cui l’editoria si sta ac-cartocciando su se stessa, piegatadalla crisi, proviamo a tenere invita la nostra voce, libera, con lenostre forze.

di Stefania Pascucci a pagina 2 e 3

ANTICORRUZIONE DISTRATTA

Cambiamo pelle,ma siamo

sempre gli stessidi Giovanni Tagliapietra

MACCHINISTIEpidemia condivisaCi hannoprovato ancheall’Atac

a pagina 7

L’INSERTOLazioLaziola delanitàSS

NUMERO 1 ANNO I SABATO 17 GENNAIO 2015

IN PRIMO PIANODENTRO I FATTI

Pronto Soccorso,

che vergognaLe solite scene

di ordinaria follia a pagina 28

a pagina 29

Il Cem continua

ad affondarenella palude dell'indifferenza

Lo scandalo della notte di San Silve-

stro, quello della pioggia di certifi-

cati medici per protesta contro la

riorganizzazione della polizia mu-

nicipale di Roma messa in atto dai

vertici del Campidoglio ha aperto un nuovo

fronte di dibattito e di polemica. Rivedere il si-

stema di controllo medico per i dipendenti as-

senti per malattia sta creando sicuramente, o

creerà, una contrapposizione tra l’Inps e le Asl

che attualmente sono titolari dei controlli, so-

prattutto dopo le dichiarazioni del nuovo Pre-

sidente dell’Ente, Tito Boeri, convinto che l’Inps

possa svolgere le funzioni dei medici di controllo

delle Asl a metà del prezzo stabilito dalle aziende

sanitarie. In questo confuso contesto non pos-

siamo non chiederci: quale valore avrà domani

il certificato rilasciato dal medico di famiglia?

Luigi Bartoletti, segretario romano della Fimmg,

in una dichiarazione rilasciata al Tg1 ha garantito

sulla professionalità e l’onestà dei medici che ri-

lasciano certificati, certamente sulla base della

dichiarazione dell’assistito. Il quale può dichia-

rare un forte mal di testa o una colica di vario

tipo. Va creduto o interpretato? Siamo per l’effi-

cienza del Ssn e per il rispetto di tutte le norma-

tive che devono dare il massimo di copertura al

medico di famiglia che si assume la responsabi-

lità di certificare una malattia, conosciamo per-

fettamente i meccanismi che portano alla

stesura del certificato ma,vogliano credere

anche, fermamente nel ruolo originario del me-

dico di base che deve tornare ad essere “di fa-

miglia”, quello che conosce sul serio il suo

paziente. Tito Boeri si è buttato “a pesce” in

questa polemica. Esperto di economia, il pro-

fessore non conosce assolutamente i meccani-

smi di controllo sanitario svolto dall’ufficio

medico dell’Inps. Abbiamo qui sul tavolo della

redazione due denunce di cittadini coperti da

pensione Inps di invalidità che sono stati chia-

mati ad ulteriore visita medica. Del primo(lo

identificheremo con C.A.) abbiamo copia del

libretto di pensione. Ha ottenuto trent’anni or-

sono la pensione di invalidità per una malattia

congenita; è stato “verificato” cinque anni fa,

oggi viene richiamato ulteriormente a visita

presso la sede di Via Ambaradam per un nuovo

controllo. I medici dell’Umberto I lo hanno vi-

sitato e hanno convenuto, sconcertati: “un

uomo o una donna con questo tipo di invalidità

non può negli anni migliorare, proprio, perché,

il difetto è connaturato”. Il controllo sarà anche

a campione ma in certi casi bisogna avere il co-

raggio morale e amministrativo di passare oltre.

Il secondo caso è quello di un cittadino 70enne

(A.B. ), colpito da ictus nel lontano 2005. La

commissione per l’accertamento dell’handicap

gli ha riconosciuto un’emisindrome piramidale

sinistra in ictus celebri, considerato dalla nor-

mativa vigente (art. 3 comma 3 L.104) handicap

grave. A questo cittadino l’Inps, motu proprio,

ha tolto l’accompagno, mentre, per camminare,

deve essere sempre sorretto e accompagnato da

uno dei suoi familiari. Disattenzione, dabbenag-

gine, colpevole negligenza? Il pasticcio è

enorme, l’area grigia estesissima, la regola è che

non c’è regola, solo arbitrio.

Sono più i casi di invalidità false, scoperte da ca-

rabinieri e guardia di finanza, anche su segnala-

zioni di cittadini, che quelle scoperte dagli uffici

provinciali e regionali dell’Inps.

Fatte queste considerazioni, vogliamo chiarezza

ed esigiamo tranquillità per coloro i quali perce-

piscono pensioni certe che non dovrebbero es-

sere perseguitati da commissioni di verifica

costose. Nel 99,99% dei casi i ricorsi hanno

esito positivo e l’Inps è costretta a pagare arre-

trati e interessi legali. Il Corvo

Assenteisti e invalidi, malati veri o fasulli

Ma chi controlla i controllori?

a pagina 27a pagina 27

Perché questa sanitàfa venire i brividiPerché questa sanitàfa venire i brividi

La SanitàdelLazio

da pagina 25

di Roma e del Lazio SABATO 17 GENNAIO 2015numero 1 anno I

La guerra dei vent’anni tra i caschi bian-chi e le amministrazioni è diventataparte della vita capitolina. Ma lo scon-

tro dell’ultimo anno sul contratto decen-trato, avviato da un esterno,

ha portato la vicenda sututte le prime pagine deigiornali nazionali e la prote-sta è finita fuori controllo.Sullo sfondo c’è la battagliadel salario accessorio. I vigilirischiano di vedersi alleggerirele buste paga anche di 200 euroal mese. Poi c’è Clemente, chenon è uno di loro. E qualchemazzetta di troppo. La frittata èfatta.

La rivolta contro un comandante

marziano

VIGILI

a pagina 6

L’episodio clamoroso del pestaggiodel "duro" della polizia munici-pale, il comandante Antonio di

Maggio, ha fatto il solletico al sindaco.Tanto vale ritirare le pattuglie che fannofinta di presidiare i campi, fatica inutile.La città è assediata ma ci sono altri pro-blemi, il consigliere regionale Santori do-cumenta la rinascita dello storicoinsediamento chiuso da Alemanno, gliabitanti del quartiere protestano, ma nes-suno muove un dito. E scatta l'accusa dirazzismo, di insensibilità. Una situazionekafkiana

Da via Candoni a Casilino 900,

Marino e la politicadello struzzo

NOMADI

a pagina 11

All’internospeciale

Sigepdi

Rimini

ANNO I SABATO 17 GENNAIO 2015 SUPPLEMENTO AL NUMERO 1

L’ appuntamento è di quellida non perdere, per laFiera di Rimini è un fiore

all'occhiello. Sigep, un marchio,una garanzia per decine di migliaia di addetti ai la-

vori. Come mettere insieme al massimo livello pos-

sibile gelateria, pasticceria, panificazioni

artigianali, e ora anche caffè. Al Sigep si fanno le

strategie, gli accordi, si studiano e si lanciano le

innovazioni del settore. Il salone gioca un ruolo

fondamentale in questo contesto. La crisi italiana

ha ridotti i consumi, ha spazzato via tutto quel che

è superfluo, si gioca al risparmio per sopravvivere.

Ma ai gelati, ai pasticcini, ai prodotti artigianali

gli italiani non rinunciano volentieri. La crisi? Il

leader degli esercenti romani Claudio Pica non

avrà difficoltà a spiegare che nel territorio della

capitale, a Roma e provincia, il settore in que-

stione regge bene, anzi cresce, si sviluppa, dà la-

voro. C'è il boom delle gelaterie artigianali (e

questo pone un altro tipo di pro-blemi), i consumi di gelato au-mentano ed è tutta saluteanche per l'indotto. Un miracolo

all'italiana? Meglio pensare al sacrificio, alla ini-

ziativa e alla fantasia di imprenditori e artigiani

che sanno far fronte alle difficoltà e innovano sul

serio. Il brand del gelato artigianale italiano si af-

ferma nel mondo, un motivo ci sarà pure. Ecco, il

Sigep di Rimini serve anche e soprattutto a que-

sto. A rendere armomico. omogeneo e coordinato

lo sviluppo.

Occasione imperdibileper guardare oltre la crisi

Speciale

SCENARIÈ il salone del buono di qualità, ma anche dell’economiache tira

a pagina 13PRIMO PIANO

Il gelato “tipico”regionale ripropone i suoi cavalli di battaglia

a pagina 18PROGETTI

Il gelato italiano partealla conquistadell’Asia

a pagina 19

Il fratello del neo assessore Maurizio Pucci, Luca, è indagato per truffa nei confronti del Comune di Roma: si tratta della vicenda dei carri gru impiegati per la rimozione dei veicoli in sosta vietata. E quello della Global Service è ancora un giallo. La cooperativa in appalto del Consorzio

Laziale Traffico ha lasciato a terra otto lavoratori senza stipendi ma ancora in organico. E così si consuma una autentica beffa di Marino: la Giunta-bis non nasce proprio con la specifica della lotta alla corruzione? Il sindaco in merito alla vicenda ha risposto con un secco “No comment”

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PRIMO PIANO sabato 17 gennaio 2015 pagina 2

L’INCHIESTA

ANTICORRUZIONE DISTRATTA

M aurizio Pucci è tra inuovi assessori dellagiunta-bis anticorru-zione varata da Igna-zio Marino una

ventina di giorni fa. Certo è che l’asses-sore ai Lavori Pubblici non incarnerebbeil prototipo del politico al di sopra di ognisospetto. Per questo la scelta del sindacoIgnazio Marino ha creato un certo scom-piglio nei resoconti delle cronache gior-nalistiche. Quel “mondo di mezzo” il cuicapo, Massimo Carminati, ex terroristaNar, oggi rinchiuso in un carcere per ma-fiosi e sottoposto alla procedura del 41bis,faceva affari con i dirigenti (alcuni nomi-nati direttamente da Ignazio Marino) e ipolitici del Comune sembra non essersidissolto. L’inchiesta della procura diRoma è tuttora in corso, mentre la cristal-lizzazione dei personaggi delle coopera-tive fornitrici dei servizi affidatidirettamente dal Campidoglio sembracerta, i personaggi politici di spicco del-l’area romana (del Pd, ex An e Forza Ita-lia) siedono (ancora) in Campidoglio ealla Pisana in barba alle indagini per mafiasu di loro. Roma si aspettava un diversoepilogo sulle nomine per una giunta anti-corruzione.

IL DIRIGENTE PUCCI Ma perché Mau-rizio Pucci crea tanto imbarazzo? Il neo asses-sore, sessantenne, non è un neofita dellapolitica, la cavalca da oltre 15 anni. È un

uomo macchina del potere della sinistra dal1993. Da Rutelli a Veltroni a Marrazzo. Unapolitica per la quale si è guadagnato stipendida capogiro. È stato uno degli uomini fidati

delle giunte Rutelli e Veltroni. Poi di Mar-razzo che gli affidava la direzione della Prote-zione Civile. È stato anche direttore perqualche anno all’Ama. Marino appena inse-

di Stefania Pascucci

Il fratello del neo assessore Maurizio Pucci, Luca, è indagato per truffa nei confronti del Comune di Roma: si tratta della vicenda dei carri gru impiegati per la rimozione dei veicoli in sosta vietata. E quello della Global Service è ancora

un giallo. La cooperativa in appalto del Consorzio Laziale Traffico ha lasciato a terra otto lavoratori senza stipendi ma ancora in organico. E così si consuma una autentica beffa di Marino: la Giunta-bis non nasce proprio con la specifica

della lotta alla corruzione? Il sindaco in merito alla vicenda ha risposto con un secco “No comment”

L’inchiesta aperta dalla Procuradella Repubblica di Roma sulsupposto sodalizio mafioso

denominato Mafia Capitale, unaserie di presunti reati legati ad episodi dicorruzione ripetutisi negli anni nell'ambitodel Comune di Roma;• molte di queste intercettazioni sono statepubblicate e, tra queste, ne compare una ri-ferita all'attuale (pochi giorni prima di esserenominato assessore, ndr) vice capo di Gabi-netto del Sindaco di Roma, Maurizio Pucci;• uno dei principali indagati, il signor Buzzi,dichiara, riferendosi alla volontà del SindacoMarino di nominare Pucci Direttore Gene-rale dell'Ama: "Ieri praticamente è successoche sto matto de Sindaco ha convocato unaGiunta straordinaria per far fuori Fiscon emettece Pucci. Quindi levava una brava per-sona e ce metteva un ladro, perché Pucci èun ladro rubava per il partito, ma tanta robagli è rimasta attaccata quindi non rubava peril partito...allora abbiamo avvisato i nostriamici, i capigruppo, i nostri amici e si è al-zato un po' il fuoco de sbarramento... ";• probabilmente si tratta di una dichiara-zione mendace, tanto più che il Sindaco hadi recente affermato in una lettera al quoti-diano Repubblica di non essersi mai occu-pato della nomina del Dottor Fiscon a

direttore Generale dell'Ama.Tuttavia è benericordare che il signor Buzzi conosce benis-simo il signor Pucci, perché quest'ultimo ri-coprì per un certo periodo l'incarico diDirettore operativo dell'Ama, dopo esserestato assunto come dirigente con criteri maidel tutto chiariti;• Pucci fu poi allontanato da quell'incarico,per aver sforato i limiti di budget degli stra-ordinari del personale da lui coordinato,dopo aver peraltro elaborato un piano di af-fidamenti all'esterno per bonificare le pic-cole discariche abusive, investendo così unsettore di intervento delle cooperative;• il signor Pucci è anche noto per un'altra di-sastrosa vicenda nella veste di direttoredella Protezione civile regionale in occa-sione dell'aggiudicazione e della realizza-zione dei lavori di ristrutturazione deisotterranei del Policlinico Umberto I;• Pucci avrebbe dovuto svolgere la supervi-sione del progetto, in pratica nel sotterraneole condutture elettriche e quelle del gas fu-rono posizionate violando qualsiasi norma dilegge, mettendo a repentaglio la sicurezzadel nosocomio ed esponendolo al rischio di

un'esplosione;• Secondo la Procura, i vertici aziendaliavrebbero redatto una serie di verbali fasulli,per il tramite di un architetto compiacenteresponsabile del progetto, favorendo illeci-tamente l'aggiudicazione dei lavori alla So-cietà Italiana Costruzioni, per un importo dicirca 12 milioni di euro;• I rischi di un disastro per il Policlinico de-terminarono il sequestro dei sotterranei nel2012;• Sull'episodio sono ancora aperte due in-chieste: una della Procura di Roma con 14indagati ed una seconda della Corte deiConti, che dovrà accertare le responsabilitàdel danno erariale riportato dalla Regione;• Per i lavori del Policlinico il signor Pucci èstato inizialmente indagato, ma successiva-mente, secondo informazioni raccolte dall'in-terrogante, la Procura avrebbe escluso unasua responsabilità penale diretta, conclu-dendo che la sua attività di supervisione èstata certamente inadeguata, fino al puntodi contribuire a consentire il finanziamentodell'opera, ma non penalmente rilevante;• la stessa Procura della Repubblica di

Roma ha inoltre aperto un'inchiestasull'appalto per la rimozione delleauto in sosta vietata gestito dal con-sorzio di cooperative CTL (Consorzio

Trasporti Lazio) per conto dei vigili urbani diRoma;• secondo gli inquirenti alcune cooperativefantasma aderenti al consorzio avrebberotruffato il Comune di Roma facendosi rim-borsare operazioni di rimozione mai ese-guite;• tra queste cooperative risulterebbe coin-volta la Global Service, il cui Presidente, il si-gnor Bonanni, è stato indagato insieme alsignor Luca Pucci, fratello del signor Mauri-zio Pucci, per la truffa ai danni del Comune;• il dettaglio più inquietante è che il signorBonanni è scomparso da mesi, forse renden-dosi irreperibile o forse peggio;• l'altro dettaglio inquietante è che la coo-perativa Global Service svolgeva il lavoro disubappalto, pur non disponendo nemmenodi un carro attrezzi: i mezzi gli venivano in-fatti forniti dal signor Luca Pucci che risulte-rebbe così essere il dominus occulto dellacooperativa;• sono ancora in corso le attività di raccoltadati conferite dalla Prefettura ai tre commis-sari incaricati di verificare il livello di infiltra-zioni criminali mafiose nel Comune di Roma.

Dal Campidoglio al Parlamento, il “caso Pucci” diventa nazionale

Sintesi dell’interrogazione a risposta scritta presentata dal senatore Andrea Augello

La nuova giunta anti-corruzione, presentata il 23 dicembre in Campidoglio. Facce sorridenti, quello che accade intorno sembra non turbare gli assessori di Marino

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PRIMO PIANOsabato 17 gennaio 2015 pagina 3

diato non perde tempo e delibera il 31 luglio2013 un incarico dirigenziale per lui ben re-tribuito (tanto pagano i cittadini) per 157mila euro annui. Pucci diventa così “diri-gente” (si definisce nel suo cv), dipendentedel Comune di Roma per tre anni e respon-sabile dell’ufficio progetti speciali del gabi-netto di Marino.

LE INTERCETTAZIONI Il neo assessoreai Lavori Pubblici Pucci, ex componente digabinetto, finisce, però, nei verbali per l’in-chiesta Mafia Capitale anche se non è inda-gato. Il sindaco Ignazio Marino fa finta diniente e lo nomina assessore. È, infatti, diPucci che parla Buzzi quando lo scorso 11 lu-glio ipotizza che il direttore generale di AmaGiovanni Fiscon potrebbe essere sostituito.Buzzi parla al telefono: «Ieri praticamente èsuccesso che sto matto de Sindaco ha convo-cato una giunta straordinaria per far fuori Fi-scon e mettece Pucci. Quindi levava unabrava persona e ce metteva un ladro, perchéPucci, dice, è un ladro rubava per il partito,ma tanta roba gli è rimasta attaccata quindinon rubava per il partito... allora abbiamo av-visato i nostri amici, i capigruppo, i nostriamici e si è alzato un po’ il fuoco de sbarra-mento... poi ha lavorato pure Passarelli conSel, risultato io poi ho smessaggiato a Fisconalla fine è finita bene avemo mandato il mes-saggio Marino 0 Fiscon 2».

IL CASO GLOBAL SERVICE Questoè un caso addirittura più grave delle in-tercettazioni. Il fratello di MaurizioPucci, Luca, è titolare della società 2Pche affitta i carri attrezzi alla GlobalService, una delle tre cooperative cheaveva il subappalto dal Consorzio La-ziale Traffico. D’improvviso nel luglio2013 del presidente della GS, AngeloBonanni, si perdono le tracce. For-malmente la coopera-tiva non hachiuso né

licenziato i 13 dipendenti , ma solo 5 di lorosono stati reintegrati dal Comune, gli altrisono senza stipendio da ben 17 mesi e senzauna spiegazione dal sindaco. Il 9 febbraio 2014è scattato il blitz della guardia di finanza, su di-sposizione della procura: gli uomini delleFiamme Gialle hanno perquisito e sequestratodocumenti nelle abitazioni di tre persone ri-tenute amministratori di fatto di due coope-rative fantasma, Global service e Cbm.Si trattadi Alessio Giagnoli, presidente del consigliodi amministrazione della Cbm, Bonanni ePucci Luca, appunto il fratello del neo asses-sore, il quale all’epoca dei fatti faceva già partedel gabinetto del sindaco Marino. I tre, com-preso Luca Pucci, sono indagati per truffa per-ché secondo l’accusa «percepivano le sommeerogate per l’espletamento dei servizio» senzaeffettuarlo. E senza pagare i lavoratori. Ma ilPucci fratello sarebbe un recidivo. Già nel2008 rimase coinvolto in una vicenda giudi-ziaria che raccontava di rimozioni di auto dilusso mirate e profitti gonfiati, con il benestaredi alcuni proprietari di depositi giudiziari pre-senti sul territorio comunale.

LAUREA TELEMATICA Il neo assessorerisulta essersi laureato all’università telema-tica di Roma Guglielmo Marconi. Ma nonsi conosce la data in cui è stato rilasciato il

titolo, una dimenticanzadell’assessore Pucci?

Mancava la laurea? Unvuoto colmato con la«Tesi sugli aspettinormativi della Pro-tezione civile», voto

108 su 110. Puccidel Pd si aggiungealla lista dei presti-

giosi studenti della tele-matica Marconi come

Carmine Schiavone figlio delpiù celebre Sandokan reg-

gente del clan deiCasalesi.

H o 36 anni e sono romano. Le scrivo perché da più di 17 mesi la miasituazione economica lavorativa sta attraversando un momento tra-gico. Io e altri cinque colleghi eravamo autisti di carri gru,facevamo

parte di una cooperativa, la Global Service,che a sua volta era consorziatanel Consorzio Laziale Traffico, concessionario del servizio rimozioni auto insosta d'intralcio per il Comune di Roma.Dal primo Luglio 2013 siamo rimastisenza lavoro, nonostante risultiamo essere ancora in forza! L’ultimo stipen-dio l’ho percepito a marzo 2013,con l'ultima busta paga di gennaio 2013 enonostante tutto abbiamo svolto il nostro lavoro per oltre 3 mesi senza per-cepire un euro! Nella cooperativa Global Service eravamo 13 autisti concontratto a tempo indeterminato, il sottoscritto con 14 anni di servizio sullespalle. Nel settembre 2013 cinque miei colleghi sono stati riassorbiti nellealtre due cooperative consorziate del CLT e i rimanenti autisti sono ancorain attesa di essere ripresi,compreso il sottoscritto. Con l'aiuto del sindacatoa settembre 2013, siamo riusciti a portare il presidente del CLT in un in-contro con l'ispettorato del lavoro. Il risultato di tale incontro è stato nega-tivo. In quell'incontro, noi lavoratori,eravamo disposti a rientrare anchelavorando part-time,ma non c'è stata dalla controparte, alcuna volontà divenirci incontro. Dei miei cinque colleghi,io sono il "più giovane", gli altrihanno 40,42,46 e 63 anni. Tra un anno o forse due, quest'ultimo, sarebbepotuto andare in pensione,invece non può dato che in questi ultimi 17 mesinon abbiamo avuto alcun stipendio! Il 4 Marzo 2014,noi lavoratori dellaGlobal Service abbiamo manifestato sotto il Campidoglio ottenendo un in-contro con un portavoce del Sindaco. Ad oggi stiamo ancora aspettando diavere una risposta e sperare di essere riassorbiti in una delle due coopera-tive che tuttora svolgono il servizio. Non vogliamo entrare nel dimenticatoioanche perché dopo 14 anni di serio lavoro, con un contratto a tempo inde-terminato, siamo al limite della disperazione più totale.

Il grido di dolore di un lavoratoredella Global Service

Ma il Comune non replica

LETTERA APERTA

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PRIMO PIANO sabato 17 gennaio 2015 pagina 4

I CONTI CHE NON TORNANO

B omba ad orologeria per il sin-daco Ignazio Marino e per latraballante giunta che, puntel-lata dalle inchieste giudiziarie,rischia ora di implodere su una

decisione dell'estate scorsa. A luglio la giuntacapitolina aveva deciso - dopo anni di colpe-vole trascuratezza (risalente all'era Veltroni equella Alemanno), di mettere mano alla partevariabile degli stipendi dei 24mila dipendenticapitolini. Circa il 30% della bustapaga dei tra-vet metropolitani è composto da introiti acces-sori (indennità varie e bizzarre), stratificate indecenni di giunte compiacenti e scialacquone.Però ora c'è la crisi e in Capidoglio di sono ac-corti che non ci sono più i soldi per elargire in-tegrazioni, premi e premietti. Morale si èdeciso di passare la pialla su queste prebende.Peccato che passare il decespugliatore su al-cune categorie vale a dire portarle ai livelli dipovertà, o quasi. Le maestre capitoline guada-gnano netti 1.300/1.400 euro netti al mese.Non uno stipendio faraonico, bloccato da oltre6 anni per il mancato aggiornamento dei con-tratti del pubblico impiego e (a cascata) perquelli degli enti locali.Tagliare il grasso - dove di grasso non ce n'è più- è risultato quindi impossibile. E le belle ta-belle di risparmio preparate a tavolino a lugliosi sono concretizzate in proteste affollatissimesotto il Giulio Cesare. Appare evidente a tuttiche tagliare 200/300 euro a chi ne guadagnaappena 1.300 è una proposta impossibile. Pec-cato che a 6 mesi e passa dall'inizio della trat-tativa si continui a girare intorno ai potenzialirisparmi di spesa. Il bilancio di previsione2015 iscrive alla voce risparmi tagli per circa300 milioni (forse si arriverà a 330), sempreche il sindaco Marino - dopo aver decantato larapida approvazione (a dicembre), si decida aelencare le singole voci. Chiacchiere di corri-doio fanno presumere risparmi sul personalenell'ordine di 20/30 milioni. E, contestual-mente, l'allungamento dell'orario di lavoro(per le maestre degli asili comunali e dellescuole dell'infanzia di parla di 30 ore di servi-zio invece delle attuali 27). Il problema è cheaumentando le ore di presenza del personale atempo indeterminato si tagliano di conse-guenza le prestazioni di quello precario. In-somma, già oggi i supplenti non vengonochiamati quando l'assenza del titolare è limi-tata a un giorno, ma il prossimo anno è presu-mibile la transumanza e lo spacchettamento diintere classi per garantire un seppur minimocontrollo da parte dei docenti presenti e in ser-vizio.Risultato? Gli alunni verranno a razzolare inclassi monster, le precarie della scuola comu-nale resteranno a casa e le famiglie riceverannoun'offerta formativa da anni Settanta. Più ungiardino d'infanzia che una scuola di forma-zione e preparazione per gli anni avvenire.C'è da chiedersi se un sindaco che si dice di si-nistra non abbia potuto risparmiare altrove.

Venti o trenta milioni per una holding come laCapitale (9 miliardi di "fatturato annuo), sipossono sempre trovare. Se i bambini sono ilfuturo di una nazione allora a questi bisognaassicurargli il meglio, magari chiedendo lacompartecipazione delle famiglie (non altrisoldi, per carità). E invece no. Gira che ti rigiral'offerta formativa comunale scadrà. Le fami-glie non potranno far altro che "metterci unapezza". Anche perché se entro fine mese nonsi troverà una soluzione condivisa e chiara coni sindacati della scuola, la ripresa delle lezionirischia di trasformarsi in un Vietnam di assem-blee, agitazioni, proteste. E anche lo scioperogenerale, come hanno chiaramente spiegato irappresentanti dei docenti. Non che gli altridipendenti comunali se la passino meglio. Peròfare la cresta sulla pelle dei futuri romani que-sta è una proprio un attitudine erodiana a cuiavremmo volentieri fatto a meno.

Bomba ad orologeria su RomaI dipendenti sono pronti al blocco

ORSINO

P della

Tra fughe e amnesiequi non comandaquasi più nessuno

il

Settimane terribili per Romae dintorni, Roma è abban-donata a se stessa, non

comanda più nessuno, tutti infuga o nascosti nelle buchette. IlBorsino questa settimana è ungioco da ragazzi. Tanti cattivi,pochi buoni. Cominciamo dai vi-gili. Roma non li ama più, troppepulsioni corporativi, Marino non liha mai amati. Ma il comandanteRaffaele Clemente certamentenon è riuscito a fare il suo lavoro.Non sarà il responsabile di tutto

quel che accade, ma se Roma va a fondo è in parte colpasua. Come responsabili del disastro continuano ad es-sere gli assessori Guido Improta a Marta Leonori, sem-pre nella manica del sindaco, intoccabili, ma capaci difare sul piano della viabilità e del decoro, del commercio,guasti insanabili. La Leonori sta preparando l'ennesimacrociata contro gli esercenti e si inventa misure cervel-lotiche anti-corruzione A fronte a loro, in negativo, è ungigante Giordano Tredicine, capace di gestirsi un ruolopolitico e di potere, di controllare e condizionare le sceltedella Giunta tutelando gli interessi della sua famiglia:non hanno ancora spostato camion bar e bancarelle, unmotivo ci sarà. E le nuove regole per i bus turistici chefine hanno fatto? Roma intanto è piena di abusivi, tran-quilli e sereni come mai sono stati Se Clemente è da but-tare un premio andrebbe dato al suo vice Antonio Di

Maggio, amato dai colleghi e capace di andare a rime-diate le botte dai rom in casa loro. Di Marino si parla fintroppo, di Luigi Nieri, incapace di gestire i rapporti con icomunales quasi mai. Eppure l'anima nera della giuntaalla fine è lui. Spariti i Pd, vecchi e nuovi, non si vedonoe non si sentono più, non dichiarano, non intervengono.Lionello Cosentino, Goffredo Bettini, Fabio Melillichissà dove sono finiti, a gestire il traffico politico ci sonoi renziani (anche se non si conosce nessuno). A proposito,che fine ha fatto Orfini? Doveva prendere in mano il par-tito, il problema è che il partito non si trova, si sono persientrambi. Ha perso la sua grande occasione Alfio Mar-chini, che parla per bocca di Alessandro Onorato manon incide. Eppure il momento era buono per rovesciarebaracca e burattini. Ci stanno provando perfino i grilllini,usciti dal letargo. Marcello De Vito e compagni hannoportato al Prefetto i documenti per far saltare tutto. Pe-coraro ha risposto con un sorriso. L'assessore al BilancioSilvia Scozzese sembra Tremonti nelle sue imitazionimigliori, alle prese con calcolatrici e bilancini, il bilancioè un guazzabuglio inestricabile e Sel minaccia sfracelliad ogni pagina. Voltando pagina non esce male DaniloBroggi, il comandante dell'Atac. L'azienda ha parato ilcolpo dei fannulloni di Capodanno mandando le visite fi-scali, ora si inventa i nuovi tornelli anti-.portoghesi. Perlo meno ci prova. Un punto di merito infine per la presi-dente delllXI Municipio, Cristina Maltese. Sia pure conmesi di ritardo ha fatto riparare quella pericolosissimabalaustra a via del Casaletto che più volte avevamo por-tato alla sua attenzione. Delle volte basta poco.

SCENARI

La discussione sul taglio del salario accessorio prosegue inutilmente da luglio. I sindacati - stufi - minacciano il blocco dei servizi. E a farne le spese potrebbero essere i piccoli delle scuole comunali: meno docenti e classi oceaniche

per far fronte ai tagli del Marino salvato dal puntellamento di un'inchiesta giudiziaria che sembra non finire maidi Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Cristina Maltese, Antonio Di Maggioe Danilo Broggi

CHI SCENDEdal basso Marta Leonori, Alfio Marchinie Raffaele Clemente

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PRIMO PIANOsabato 17 gennaio 2015 pagina 5

E’ IL SINDACO DELLA CAPITALE, NON DEI SUOI ABITANTI.UN OSPITE. INGOMBRANTEL'EDITORIALE

di Carlo Rebecchi

N o, non ci sto;questa volta no.Non ci sto più acontinuare acercare una ri-

sposta alla domanda: chi è Igna-zio Marino? Non voglio piùchiedermi: è davvero un mar-ziano a Roma?, è così o ci fa?, èdiventato sindaco solo per averedalla finestra del suo ufficio suiFori uno dei più bei panorami almondo? Basta. Da cittadino ro-mano voglio che sia lui, il PrimoCittadino eletto per cercare difarci vivere meglio e più felici, aspiegarmi chi è realmente, qualisono i suoi progetti. Alla lunga,cioè da quando è in Campido-glio, cresce infatti in me un ti-more. Che quando diciamo“Roma”, il sindaco e noi cittadiniromani non diamo alla parola ilmedesimo significato. Per noi ro-mani – tutti: dal venditore am-bulante al grande manager, dalgrosso imprenditore al semplicepensionato – Roma è sempre“Mamma Roma”. E’ è il nostrogiro di affetti, di amici, la solida-rietà di quartiere e dell’interacittà; una comunità da gestirecon rigore ma per risolvere in-sieme i problemi, ciascuno inbase alle proprie responsabilità,senza egoismi; è lavorare per ilbene comune.Marino, è la nostra impressione,si è innamorato di Roma con lalogica fredda dei suoi avi elve-tici: bellissima città, mi piace, lavoglio per me. E ci è riuscito,visto che dal comodo scranno alSenato ha corso, e vinto, per laprima poltrona capitolina. Ma,lasciatemelo dire, non ha vintouna “maratona di popolo”, havinto da solitario. Ho paura, cosìa spanne, che la Roma di Marino

sia in qualche modo una Romada Grande Bellezza, la Roma icui scorci fanno impazzire i mi-liardari di ogni parte del mondo,meglio se “nouveaux riches”, chepur di divenirne almeno in partecomproprietari non esitano a fir-mare assegni dal numero infinitodi zeri. Non dubito che l’ambi-zione di Marino sia quella diRoma tra le primissime capitalidel mondo. Ambizione che di-venta però un problema se laRoma di Marino è soltantoquella della Grande Bellezza enon – come se ne è avuta l’im-

pressione - quella, globale, deiquasi quattro milioni della CittàEterna, ricchi e poveri, occupatio disoccupati, preti o ladri, im-piegati o operai, connessi a inter-net oppure incapaci di usare unosmartphone.Il Sindaco, questo ed altri gior-nali lo sottolineano da tempo,non si è mai sintonizzato sullalunghezza d’onda della città. E’ ilSindaco di Roma, non dei Ro-mani. Appena eletto, ha descrittoal mondo intero una Roma ingran parte pedonalizzata e ha im-posto ai romani, che pure vole-

vano come lui il cambiamento,condizioni di vita e di lavoro diestrema difficoltà. Come chiu-dere il centro persino ai motorinise metro e autobus sono quelliche tutti conosciamo? Poi èesplosa la rabbia delle periferie,e subito dopo Mafia Capitale, eil Sindaco è stato il primo a stu-pirsene anche se rivendica diaver parlato del “pericolo mafia”già all’indomani dell’elezione alCampidoglio. Stessa sorpresa –io l’avevo detto - anche per quelche riguarda il disastroso bilan-cio del Comune e delle sue mi-

gliaia di società satellite, le mu-nicipalizzate che in più di uncaso si sono rivelate soltantomacchine-mangiasoldi da distri-buire alle clientele dei partiti. Inprimis quelle del Partito Demo-cratico e del Sel, che sono i prin-cipali sostenitori politici diMarino e sui cui comportamenti,ora sotto la lente della magistra-tura, il Sindaco non ha mai avutodubbi.A questo punto, delle due l’una.O Marino, diventando sindaco,mirava soprattutto a fare il pro-moter della Grande Bellezza nelmondo ed ha lasciato deliberata-mente il governo della città al-l’apparato politico che lo avevascelto, foglia di fico?, per mo-strare di essere cambiato rispettoad un passato ‘falce e martello’ancora non dimenticato. Op-pure, una volta in Campidoglio,Marino ha capito di non poterincidere in nulla su una realtàquasi irrecuperabile data la cor-ruzione a tutti i livelli da tempo.Nei due casi, da cittadino ro-mano mi sento offeso per il fattoche Marino non ha neppure ten-tato di stabilire un dialogo con lacittà, con quei cittadini che pro-testano ma che per il bene diRoma sono pronti ad ogni sacri-ficio. E per i quali ogni “assenza”del sindaco nei momenti-chiavedella vita della città è una pugna-lata al cuore. Come per l’attaccoterroristico dei giorni scorsi con-tro la Francia, un momento incui il calore della solidarietàumana è fondantale. Marino nonera sotto il Palais Farnèse, era invacanza a Harvard, Usa. Pur-troppo l’assente, anche giustifi-cato, in certi casi “è come ilcomandante Schettino che ab-bandona la nave”.

L’enigma Marino e i mali di RomaNon ha saputo cambiare la città, non ha neppure provato a capirla. Sopravvive in Campidoglio in virtù di interessi

e accordi che passano sopra la testa dei romani, è assente nei momenti cruciali. Spettatore, non protagonista

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DIETRO LO SCANDALO DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRONON È SOLO ASSENTEISMO - I VIGILIIL CASO/1

Polizia locale irrimediabilmente allo sbando:la rivolta contro un comandante marziano

L’avevano pensatocome un delitto per-fetto. Da un lato edall’altro. Da unaparte il comandante

dei vigili, Raffaele Clemente, decisoa mettere con le spalle al muro i suoiuomini e costringerli ad accettare unariforma del corpo in nome dell’anti-corruzione e della lotta alle mazzetteche a qualche divisa ha fatto sempregola. Contro di lui, ex digos ed exsuper poliziotto, un contingente di6mila agenti che si è ammutinato lanotte di Capodanno e nel giornodell’Epifania e che adesso è unito algrido: “Sciopero”. E sarebbe il primodella loro storia. Un muro contromuro che ha portato ad una sola cer-tezza: la Polizia locale di Roma Capi-tale è allo sbando. Nell’omicidio,sindacale ovvio, le imperfezioni lafanno da padrone. Con il numerouno che non riesce a imporre la suastrategia. E con un’istituzione perce-pita dai cittadini come casta, che haextra incomprensibili, invisa a moltiperché o fa troppe multe o quellecontravvenzioni non le notifica perprotesta.La guerra dei vent’anni tra i caschibianchi e le amministrazioni è diven-tata parte della vita capitolina. Ma loscontro dell’ultimo anno sul con-tratto decentrato, avviato da unesterno, ha portato la vicenda su tuttele prime pagine dei giornali nazionali.E l’impasse è servito. Dalla rotazioneterritoriale alle indennità, l’intesa nonè mai nata. Perché Clemente non è unpizzardone, non è uno di loro. Non èuna questione personale, certo, manasce tutto nell’autunno del 2013,quando il sindaco Marino dà il ben-servito a Carlo Buttarelli. Trala-sciando la figuraccia del primocittadino, che prima sceglie il carabi-niere Oreste Liporace senza requisiti,basta concentrarsi sul suo successore.Un dirigente esperto ma questurino,estraneo alla realtà e alle dinamichedella Città Eterna. La rottura è imme-diata: via la vice Antonella Scafati,dentro Raffaelle Modafferi. Poi laguerra social, tramite twitter, alle autoin divieto di sosta. Ma soprattutto ladoccia fredda: l’applicazione dellenorme anticorruzione varate da Raf-faele Cantone, con il trasferimentod’ufficio.

Regole che però, a Roma, trovanouna diversa applicazione: non siparla di spostamento di incarico, daun ufficio all’altro, bensì di territorio.Un cambio di gruppo, proprioquando si parla di ridurre le unitàoperative da 19 a 6. Non solo. Perchésullo sfondo c’è la battaglia del sala-rio accessorio. I pizzardoni, come glialtri 26mila dipendenti capitolini, ri-schiano di vedersi alleggerire lebuste paga anche di 200 euro almese. Le voci extra stipendio sonodiverse, il Campidoglio vuole legarlealla produttività. Peccato che i caschibianchi abbiano un contratto da im-piegati e svolgano funzioni da poli-ziotti senza nessuna assicurazione dicopertura. Lo fanno notare ma nonsuccede nulla. Arrivano solo rassicu-razioni, che giudicano insufficienti.Anche perché il ministero dell’Eco-

nomia contesta all’amministrazioneMarino la retribuzione dei comunali.Anche se il buco nero delle casse ca-pitoline è creato da consulenze, ap-palti e assunzioni esterne.I casi di mazzette che vedono coin-volti gli agenti della municipale, inprimis l’ex comandante Giuliani(rinviato a giudizio), o l'episodio del

suo predecessore Giovanni Catan-zaro, licenziato da Veltroni per unfinto permesso per disabili; conce-dono il pretesto per continuare laguerra. Che iniziò con Rutelli sin-daco, quando alla fine degli anni No-vanta propose di introdurre gliausiliari del traffico. Al suo succes-sore Veltroni, invece, regalarono una

calza della Befana con cenere e car-bone perché colpevole di impegnarsipoco per la categoria. Anche Ale-manno finisce al centro delle criti-che: in mezzo a un lancio dimonetine alla fine di un’assembleagenerale. I dissidi restano. I pizzar-doni si difendono: ricordano che ilfabbisogno è di 9mila unità, il perso-

di Giovanni Santoro

La guerra dei vent’anni tra i caschi bianchi e le amministrazioni è diventata parte della vita capitolina. Ma lo scontro dell’ultimo anno sul contratto decentrato, avviato da un esterno, ha portato la vicenda su tutte le prime pagine dei giornalinazionali e la protesta è finita fuori controllo. Sullo sfondo c’è la battaglia del salario accessorio. I vigili rischiano di vedersi

alleggerire le buste paga anche di 200 euro al mese. Le voci extra stipendio sono diverse, il Campidoglio vuole legarle alla produttività. Peccato che i caschi bianchi abbiano un contratto da impiegati e svolgano funzioni da poliziotti senza

nessuna assicurazione di copertura. Poi c’è Clemente, che non è uno di loro. E qualche mazzetta di troppo. La frittata è fatta.La situazione è sfuggita di mano a tutti. E sarà difficile recuperare il rapporto con la città

Due immagini dell’assemblea che i vigili urbani di Roma Capitale hannotenuto in Campidoglio per protestare

contro il comandante RaffaeleClemente, il sindaco Ignazio Marino

e la loro gestione del corpo di polizia urbana, dopo le polemiche

delle ultime settimane

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CRONACHEsabato 17 gennaio 2015 pagina 7

nale effettivo conta 3mila persone in meno.Sottolineano che una Capitale che ha velleitàdi ospitare le Olimpiadi del 2024 non può con-tinuare ad essere gestite in emergenza.Eppure è proprio quello che succede. Lo dimo-stra l’ammutinamento della notte di San Silve-stro. La convinzione è quella di poter risolveretutto a suon di straordinari, senza programma-

zione. Con la certezza che quei 200 euro in piùin busta paga, per una sola sera, di lavoro pos-sano cancellare con un colpo di spugna tutti imalumori. Invece accade proprio l’opposto: ivigili preferiscono rivendicare un diritto e go-dersi la festa piuttosto che avere quei soldi. Idati del vicesindaco Nieri parlano dell’83% diuomini rimasti a casa per malattia, donazione

del sangue o grazie allalegge 104, su una mediadi 7 punti. Peccato cheproprio quei dati par-tano da un presuppostosbagliato: il totale degliassenteisti è calcolato sulfabbisogno del Capo-danno, la malattia calco-lata sul totale del corpo.E qui la prima menzo-gna messa in campo, gri-dano i sindacati, perscreditare un’intera cate-goria. Se i dinieghi fos-sero calcolati su tutto ilpersonale si scende ri-spetto ai dati rivendicatidal vice Marino.

Il problema però si chiama disorganizzazione:3 su 4 lavorano in ufficio. A questo punto se diemergenza si trattava per il 31 dicembre, comemai non sono stati precettati anche gli agentiche siedono dietro una scrivania? Da porrel’accento sul fatto che la parola emergenze siusa per terremoti e calamità naturali. L’ultimodell’anno è un evento noto, da sempre. Invece

non solo il comandante Clementechiede il doppio degli uomini impie-gati di solito per quella sera, ma la pre-cettazione scatta solo il giorno stesso.A poche ore dalla mezzanotte e dallebottiglie stappate. Possibile? Sì, lo di-mostrano gli sms inviati ai precettati.Messaggini inviati anche a chi era inferie, in malattia da più di 24 ore e achi ha appeso la divisa al chiodo per-ché in pensione. Nonostante il nu-mero uno sapesse già dal 23 dicembreche in molti avevano deciso di rinun-ciare alla straordinario che, va sotto-lineato, è pur sempre su basevolontaria.Tutto questo non basta per evitare lapubblica gogna. I pizzardoni romanivengono dipinti come fannulloni e as-senteisti, proprio nei giorni in cui ilgoverno Renzi inizia a parlare di li-cenziamento anche per il pubblicoimpiego. Qui sorgono i dubbi delleorganizzazioni sindacali: l’ammini-strazione alza il livello dello scontroper dare un assist al premier? E nonmanca la dietrologia di Grillo, con-vinto che il caso sia stato fatto scop-piare ad arte per nascondere le

conseguenze dell’inchiesta Mafia capi-tale e del Jobs act. L’inchiesta dellaprocura chiarirà se sono stati com-

messi reati. Ma lo scacco matto pensato da Cle-mente, che ha una busta paga da 170 mila eurolordi l’anno, non si è concretizzato. Perché i ca-schi bianchi in questa battaglia sono uniti ehanno alzato il livello dello scontro disertandol’Angelus del Papa ma non il derby di dome-nica. In assemblea hanno rivendicato la loroonestà, gridato allo sciopero e boicottato lecontravvenzioni, su cui punta tutto il capo delcorpo.Per molti cittadini, però, sono assenteisti. Per-ché tempi, modi e comunicazione della prote-sta non sono stati capiti. Perché gli agenti sonosempre visti come quelli che fanno le multe egraziano l’amico. Mentre le mele marce si pren-dono le pagine dei giornali perché per non ve-dono, grazie alle bustarelle, gli abusi chedovrebbero sanzionare. Il comandante, invece,pur riuscendo con una sola mossa a farli sem-brare dei perfetti fannulloni, non ha compiutoil delitto perfetto: l’accordo sul contratto de-centrato e la turnazione non c’è. Le responsa-bilità per uno storico ammutinamento perònon mancano. Perché l’ex super poliziotto nongoverna più i ‘suoi’ vigili. Anche se in realtà ilmatrimonio, imposto dal sindaco Marino, nonsi è mai celebrato.

Nel pasticciaccio brutto della notte diSan Silvestro i medici della capitalesono delle vittime, non dei complici.

Il presidente dell’Ordine dei medici diRoma, Roberto Lala, difende a spada trattala categoria. Si parla di certificati falsi, edè una questione seria. “Se ci fossero viola-zioni in tal senso l’Ordine sarebbe il primoa denunciarle. Non ha senso parlare di cer-tificati falsi. Il medico ascolta quello che glidice il paziente, valuta e certifica. Si trattadi sintomi non accertabili oggettivamente.Prima si mette a riposo il paziente, poi sifanno delle prescrizioni ed eventualmentedei controlli. Ripeto, tutta la questione,ruota intorno all’imprescindibile dovere delmedico di fidarsi di quanto gli viene riferitodal paziente e su questo basarsi nel caso disintomi non oggettivamente riscontrabili e

obiettivamente non gravi,comunque tali da non ri-chiedere accertamenti dia-gnostici e specialistici”. Ilproblema è tutto qui, la ve-rità di quanto è accaduto lanotte del 31 dicembre va ri-cercato altrove. Controlli,visita fiscale etc. Ma non sipuò parlare di certificati fa-sulli, retrodatati o firmatisenza la visita. “ Ripeto cheil certificato non può mai,ripeto mai, essere retroda-tato rispetto al momentodella visita. E per rilasciarloè obbligatoria la visita – replica Lala - que-sto vale per tutti i tipi di certificazione, daquelle di malattia a quelle di buona salute.

Torna il problema delle veri-fiche, dei controlli incro-ciati. Al centro c’è ilpaziente, con la sua buonao cattiva fede, con la suacoscienza. Se imbroglia do-vrebbe trovarsi di fronte unsistema che lo smaschera.Ma, insiste il presidente del-l’Ordine dei Medici, questonon è un problema che sipossa e debba porre il ca-mice bianco: “Se un pa-ziente chiama il dottor ‘X’ e

gli riferisce di star male, ac-cusando solo dolori artico-

lari e una certa spossatezza il medico nonpuò far altro che certificare tali sintomi sog-gettivi che gli vengono riferiti. I sintomi sog-

gettivi e non obiettivi e misurabili (come in-vece sono febbre, placche alla gola, ad-dome contratto, ecc.), sono la maggioranza.Il medico quindi deve necessariamente fi-darsi del paziente e di quanto gli viene dalui comunicato: non si inventa nulla e in ra-gione di quanto gli viene riferito basa dia-gnosi, prognosi ed eventuale terapia.In ultima analisi, il dovere di certificazioneè una cosa, la necessità di procedere ad ac-certamenti è un’altra e spetta al medico va-lutarla di caso in caso. “Questa è laposizione ufficiale dell’Ordine che presiedo,oltre che regola di buon senso e di buonapratica professionale. Purtroppo vicendecome quelle innescate dalle assenze dei vi-gili urbani a Roma si prestano a critiche giu-ste da parte della pubblica opinione maanche a facili e infondate polemiche."

Spetta ad altri, dopo, accertare se il paziente ha imbrogliatoPARLA IL PRESIDENTE DELL'ORDINE DEI MEDICI DI ROMA E DEL LAZIO, ROBERTO LALA

Visita obbligatoria per il rilascio, non esistono certificati retrodatati, guai a chi sgarra. Ci sono sintomi soggettivi e non misurabili, dobbiamo fidarci del paziente. E non possiamo correre rischi

DIETRO I FATTI

Roberto Lala, presidente Ordinedei medici di Roma e del Lazio

Il comandante dei vigili RaffaeleClemente con il sindaco Marino

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CRONACHE sabato 17 gennaio 2015 pagina 8

L’epidemia condi-visa. Il picco deimalati a Capo-danno, infatti, hacolpito anche i

macchinisti Atac. Ma se i certifi-cati dei vigili erano stati fatti par-tire per protesta, per sfidare ilcomandante Clemente con l’am-mutinamento di San Silvestro,quelli fatti arrivare dai dipen-denti della Metro A avevano ilsapore dell’assenteismo classico.In pochi avevano voglia di rinun-ciare ai festeggiamenti per l’ul-tima notte del 2014, anche sel’offerta per qualche ora di lavoroin più era di 250 euro. La muni-cipalizzata del trasporto pub-blico locale, però, a differenzadel numero uno dei caschi bian-chi, aveva subodorato la trappolapreparandosi a stanare i fannul-loni seriali. Scoprendo che al-meno un lavoratore su 3 ha fattoil furbo il 31 dicembre.Troppe giustificazioni medichenei giorni delle festività natalizie,così nasce il blitz. E Le sorpresenon sono mancate. C’è l’assuntoche giurava di avere la gastroen-terite, ma non così grave da re-stare chiuso in casa comeprescrivono le leggi (e solo in al-cune fasce orarie). L’uomo conl’influenza di cui non mostravanessun sintomo e non manca chiassicura di non aver sentito ilcampanello. Senza dimenticarela scena da film con il condo-mino avvertito dai vicini della vi-sita fiscale, mentre era intento adapparecchiare per il cenone.Oltre 20 i controlli inviati dal-l’Inps, 8 i furbetti del certificato.Così mentre solo 7 macchinistitenevano aperta un’intera linea,con attese di oltre 30 minuti pergli utenti, gli altri mangiavanolenticchie e stappavano bottiglie.Sarebbero dovuti essere il triploin attività, per garantire un ser-vizio degno di una Capitale eu-ropea.Il sospetto però c’era e lo dimo-strano altre cifre. Perché se ognimese, in media, l’azienda chiamal’istituto di previdenza una de-cina di volte, a dicembre si salefino a 200 richieste di intervento.In questo caso la battaglia sinda-cale, con la procedura di mobi-lità interna si è già chiusa, nessun

braccio di ferro evidente cometra vigili e Clemente. Nessunaminaccia, ma l’azione repressivac’è stata ex ante. Cosa che è man-cata tra i caschi bianchi, con ilcomandante che fa finta di nonsentire i rumors sul possibile am-mutinamento dei suoi agenti.Adesso l’assessore Guido Im-prota e l’ad Danilo Broggi siaspettano delle spiegazioni dachi non ha risposto presente al-l’appello del medico-controllore.Perché si può uscire per una vi-sita da uno specialista, tutto peròdeve essere certificato e giustifi-cato. In caso contrario può scat-tare anche il licenziamento. Lasospensione appare invece si-cura. Mentre l’Autorità garanteper gli scioperi non ha persotempo e ha già aperto un’inchie-sta. Il titolare dei trasporti capi-tolini non si accontenta e vuolevederci chiaro: capire perché suun personale di 152 unità solo in24 hanno accettato quel turno(anche se poi non tutti si sono

presentati a lavoro).Improta però su quelle assenzepunta il dito anche contro la ‘sua’municipalizzata. Che finisce sulbanco degli imputati per averchiuso gli accordi su Capodannoa ridosso della festività. “Ma sifirma in due”, tuona l’assessore,che in questa caso se la prendecon i sindacati che facilitanoquei tira e molla “che permet-tono gli scherzetti”. La vendettaè già pronta: assistenti coordina-tori sostituiti da chi non ha mar-cato visita la notte di SanSilvestro, in quanto responsabilidel mancato reclutamento,spiega il numero uno della mo-bilità capitolina. Che chiedesenso di appartenenza e nuovaetica per recuperare credibilitàdopo la parentopoli di epocaAlemanno. E per nascondere itagli alle linee applicati daquando siede negli uffici di viaCapitan Bavastro o far dimenti-care le inchieste sui ritardi e gliextra-costi di Metro C.

DIETRO LO SCANDALO DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO NON È SOLO ASSENTEISMO- I MACCHINISTIIL CASO/ 2

Capodanno, epidemia condivisaCi hanno provato anche all’Atac

di Giovanni Santoro

Mentre solo 7 operatori tenevano aperta un’intera linea, con attese di oltre 30 minuti per gli utenti, gli altri mangiavanolenticchie e stappavano bottiglie. Sarebbero dovuti essere il triplo in attività. Ma l’Azienda aveva subdorato la trappola

e ha organizzato un blitz per stanare i fannulloni seriali, 20 i controlli inviati dall’Inps. Adesso c’è da capire perché su un personale di 152 unità solo in 24 hanno accettato quel turno (anche se poi non tutti si sono presentati a lavoro)

Guido Improta, assessore ai Trasporti e alla Mobilità di Roma Capitale

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CRONACHEsabato 17 gennaio 2015 pagina 9

Lo strano, compli-cato, controverso2014 della Pisana siè concluso con laprotesta inscenata

dai consiglieri del Movimento 5Stelle che hanno abbandonato ladiscussione del bilancio dopo lapresentazione di due maxiemen-damenti da parte della Giuntache blindavano l’aumentoIRPEF ed una serie di altri prov-vedimenti, giudicati necessariper le casse regionali. L’uscita discena dei pentastellati, giustifi-cata dagli altri membri dell’op-posizione per ‘l’autoritarismo’della maggioranza, ha introdottoun 2015 che sembra caratteriz-zato più da dubbi che da certezzesul futuro politico dell’istitu-zione regionale, già al centro ditempeste giudiziarie come MafiaCapitale, la rimborsopoli dellaprecedente legislatura, il pre-sunto sistema Cerroni e la tan-gentopoli legata all’ inchiesta suDi Stefano. Insomma, nubi tem-pestose si addensano sul Consi-glio Regionale e l’ottimismo, iltrionfalismo di facciata si sgreto-lano in frettaZingaretti sembra non accor-gersi dell’aria che si respira nelConsiglio Regionale del Lazio econtinua ad annunciare ‘a pagineunificate’ provvedimenti salvi-fici non ancora passati per lecommissioni competenti, comeper il “Pacchetto famiglia”, an-nunciato di gran carriera prima

dell’incontro dell’8 gennaio trail Presidente e il Santo Padre, dicui nessuno nell’organo legisla-tivo regionale ha mai sentito par-lare. Tra gli strascichi del 2014che preoccupano il presidente, laquestione delle nomine dirigen-ziali, anche grazie all’interesse diuna nota trasmissione televisivadi inchiesta giornalistica, è tuttomeno che risolta, con il M5S cheannuncia azioni legali e il resto

dell’opposizione che si fa fortedei dati che certificano l’impen-nata di consulenze esterne del-l’Era Zingaretti rispetto ai tempidella Polverini.Ancora, l’emergenza rifiuti, so-prattutto per quanto riguarda laCapitale, non sembra destinataad una rapida soluzione, conl’aggravante degli appalti erogatialle cooperative legate a Buzzi elo spreco di risorse pubbliche da

parte delle aziende partecipate,ridotte a poltronifici alla mercèdei partiti. La sanità è commis-sariata e, al di la degli annuncientusiasti del Presidente, le pro-vince, anche quelle ammini-strate dal PD, promettono unadurissima battaglia sugli attiaziendali per evitare il depoten-ziamento degli ospedali e la di-minuzione dell’offerta sanitariapubblica. Si è ripartiti, pro

forma, nei giorni scorsi, i consi-glieri sono tornati in aula per ap-provare il testo sull’artigianato equello sulla formazione di cuiabbiamo ampiamente scritto.Ma non c’è nessuno a raccon-tarlo, tranne il Corriere di Roma.A meno che novità giudiziarie oclamorose sortite non apranosquarci di luce mediatica sullaPisana.

A.F.

IL CONSIGLIO REGIONALE RIPARTE IN SORDINA, CERCANDO DI FARSI DIMENTICARE

Il “Pacchetto famiglia”? Mai sentitoZingaretti lo ha annunciato enfaticamente prima dell’incontro dell’8 gennaio con il Santo Padre, ma nessuno

nell’organo legislativo regionale ne ha mai sentito parlare. Tra gli strascichi del 2014 che preoccupano il presidente c’è la questione delle nomine dirigenziali, tutt’altro che risolta, con il M5S che annuncia azioni legali e il resto

dell’opposizione che si fa forte dei dati che certificano l’impennata di consulenze esterne rispetto ai tempi della Polverini

QUI PISANA

Durante le feste ho avuto ospitialcuni amici polacchi chehanno approfittato delle va-

canze per far conoscere ai loro nipotile bellezze di Roma e del Lazio, dove– sul fronte di Cassino – fu impie-gato in combattimento anche il lorononno. Non potevo fare a meno diorganizzare per loro anche una visitaall’Abbazia di MonteCassino e aisuoi tesori. Ebbene, per giorni, dal30 dicembre in poi, i telefoni del-l’Abbazia sono rimasti muti. Così, sa-bato 3 gennaio, siamo partiti lostesso per Cassino, siamo saliti allarocca, abbiamo visitato il cimiteropolacco, ma abbiamo trovato ilmuseo dell’Abbazia chiuso. Nienteda fare. Non è stato possibile vedere

né le preziose opere di oreficeria néi codici e i messali miniati di straor-dinaria bellezza.Poi, per tigna, ho continuato a chia-mare anche i giorni successivi. Mi harisposto qualcuno solo il 5 gennaio,spiegandomi che c’era stato un gua-sto e che la Telecom l’aveva riparatosolo quella mattina. Roba da noncredere nel 2015! Un black-out tele-fonico di ben 6 giorni per uno dei piùforti richiami turistici a Sud di Roma,visitato da un milione e mezzo di vi-sitatori l’anno, con una fortissimacomponente straniera. L’Abbazia –per chi non lo sapesse - fu rasa alsuolo nel 1944 durante l’offensiva al-leata contro la linea Gustav e poi ri-costruita “com’era e dov’era”. Oggi è

meta infatti di un consistente flussodi turismo religioso e culturale: fon-data nel 529 da San Benedetto, chePaolo VI nel 1964 proclamò Patronod’Europa, ne custodisce i resti, in-sieme a quelli della sorella, SantaScolastica ed è uno scrigno di tesoriartistici. Ma è meta anche di un for-tissimo turismo della Memoria daparte di familiari di migliaia di soldatidi tutto il mondo (americani, tede-schi, polacchi, francesi, neozeolan-desi) che qui combatterono durantequattro battaglie tra le più sangui-nose della seconda guerra mondiale.Ebbene, per 6 lunghi giorni è statoimpossibile contattare il centralino esapere, per esempio, se durante lefeste il Museo fosse aperto. Ebbene,

vorrei dire alla Telecom che comeutente e come cittadino non ci sto avedere così bistrattato il mio Paese.A MonteCassino in quei giorni nonera in gioco l’utilità di 12 monaci checustodiscono l’Abbazia per contodello Stato italiano. Era in gioco l’im-magine stessa di un paese, l’Italia,che ha tante eccellenze anche tecno-logiche, ma che spesso si perde in unbicchier d’acqua o … in un cavo dirame.

c.p.- Roma

Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che

non vanno con foto ed email a questo indirizzo:

[email protected]

MonteCassino inaccessibile? C’è lo zampino della Telecom

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CRONACHE sabato 17 gennaio 2015 pagina 10

“R egolamentorelativo allafornitura dii n f o r m a -zioni sugli

alimenti ai consumatori": questoil regalo, non proprio gradito, chei proprietari degli esercizi pub-blici hanno trovato sotto l'alberodi Natale. Dal 14 dicembrescorso, infatti, è divenuto applica-bile il regolamento dell'UnioneEuropea 1169/2011 che apportacambiamenti alle norme sull'eti-chettatura dei prodotti alimen-tari, ponendo l'accento, perragioni di salute pubblica, sulla vi-sibilità e individuabilità degli al-lergeni.Le nuove regole, che riguardanosia i prodotti preimballati chequelli commercializzati sfusi,creano non pochi problemi agliesercenti, somministratori ultimidei prodotti alimentari, soprat-tutto per la tempestività richiestaper l'adeguamento."La questione degli allergeni èmolto complicata – spiega PietroLepore, Presidente Fiepet (Fede-razione Italiana Esercenti Pub-blici e Turistici) Confesercenti –vanno cambiati i menù e le listedegli ingrendienti, va formato ilpersonale di sala per risponderealle domande dei consumatori,ma soprattutto va fatto un lavoroimportante in cucina, dove la la-vorazione dei prodotti da partedei cuochi comporta un granderischio di contaminazione". Perfar fronte a questo pericolo non ècerto risolutiva la nuova norma-tiva europea, essendo il problemaintrinseco alla natura degli eser-cizi pubblici: è praticamente im-possibile che non vengano usaticontemporaneamente almeno unpaio degli alimenti considerati al-lergizzanti fra i quattordici previ-sti nella lista del regolamento."Come esercente ho adeguato leliste ingredienti alla nuova nor-mativa – prosegue Lepore – maper cambiare i menu ci vuole piùtempo. Ci dispiace – conclude ilPresidente Fiepet – che questanormativa, come anche la proble-matica relativa agli spazi esternidei locali, delimitati con le ormaifamose strisce verdi a Roma, ar-rivi proprio soto le feste, quando

PARLA PIETRO LEPORE, PRESIDENTE FIEPET (FEDERAZIONE ITALIANA ESERCENTI PUBBLICI E TURISTICI) CONFESERCENTIIL CASO

La rivoluzione-allergenisconvolge menù e operatori

di Martina Perrone

Dal 14 dicembre è diventato operativo il regolamento dell’Unione europea: le carte di pub, mense e ristorantidovranno segnalare la presenza dei principali alimenti fonte di allergie .Nel 2016 il secondo round: indicazione

dei valori nutrizionali. Esercenti in difficoltà: "Vanno cambiate anche le liste degli ingrendienti, va formato il personale di sala per rispondere alle domande dei consumatori, ma soprattutto va fatto un lavoro importantein cucina, dove la lavorazione dei prodotti da parte dei cuochi comporta un grande rischio di contaminazione"

Pietro Lepore, Presidente Fiepet Confesercenti

Il Regolamento UE 1169/2011 si inserisce nel contesto nor-mativo italiano in sostituzione del D.Lgs. 27 gennaio 1992,n. 109, che a sua volta era stato emanato in attuazione

delle direttive (CEE) n. 395/89 e (CEE) n. 396/89, concernentil'etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti ali-mentari. Essendo norma gerarchicamente superiore e succes-siva nel tempo, il regolamento abroga la maggior parte dellenorme contenute nel decreto, incluse quelle che prevedevanosanzioni per il mancato rispetto delle dispisizioni di legge.Ad oggi quindi manca una displina sanzionatoria in materia diindicazione degli ingredienti, che sicuramente dovrà arrivare,auspicabilmente all'interno di un testo unico che, mettendod'accordo i vari dicasteri interessati (agricoltura, salute, svi-luppo economico), raggruppi tutte le norme prodotte in unasorta di "codice alimentare".

Il Regolamento UE

Il nuovo numero del “Birrafondaio”Sta per uscire il nuovo numero del magazine gratuito de-dicato alla birra artigianale “Il Birrafondaio”. Anche questomese trovete all'interno tante notizie, curiosità e rubrichesu questo mondo in continua evoluzione. Sfogliando le pa-gine di questo numero potrete scoprire, attraverso due in-fografiche, come nasce la birra e come ordinarla in quasitutte le lingue del mondo. Inoltre un gruppo di ricercatoridell'università di Sassari vi racconterà come hanno creatola birra al 110% sarda, e una nuova rubrica vi potrà dareconsigli utili per evitare di sprecare la birra avanzata. Larubrica Abirracedario di Mauro Pellegrini questo mese svi-lupperà il concetto di “esperienza” legato alla degusta-zione di una birra artigianale, mentre per “La storia delabirra” potrete scoprire tante curiosità sulla mitica figuradi Gambrinus.

gli esercenti sono alle prese concenoni di Natale e fine anno. Dob-biamo e vogliamo adeguarci, ma civuole tempo".Per l'adeguamento le problemati-che emergono anche dal testostesso del regolamento, probabil-mente troppo vago e quindi sog-getto a interpretazione. "Sebbenenell’ambito delle definizioni delregolamento 1169/2011 UE la'comunicazione verbale' sia citatacome forma di informazione alconsumatore – spiega MicheleBordo, Presidente della Commis-sione per le Politiche Ue alla Ca-mera – il combinato dispostodell’articolo 9 e dell’articolo 21,relativamentealle sostanze allerge-niche, afferma esplicitamente chela denominazione della sostanzaallergenica o del prodotto checontiene sostanze allergenichedeve essere evidenziata attraverso

un tipo di carattere chiaramentedistinto dagli altri ingredientielencati, per esempio per dimen-sioni, stile o colore di sfondo. Per-tanto – conclude il PresidenteBordo – le informazioni in que-stione, oltre a non essere prescin-dibili, sembra debbano avere laforma scritta". In ogni caso, comeconsiglia anche Lepore, è preferi-bile chiedere spiegazioni al perso-nale, anche in presenza di unmenù dettagliato.Prossimo appuntamento con il re-golamento in questione il 13 di-cembre 2016, quando i menùtorneranno a cambiare dovendoincludere anche le informazioninutrizionali.

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CRONACHEsabato 17 gennaio 2015 pagina 11

Ci eravamo dimenticati dellaquestione-rom, intossicati daifumi delle inchieste giudizia-rie e politiche che stannoscuotendo l'universo capito-

lino. Ma il problema esiste, è serio e seanche se il sindaco Marino fa orecchie damercante, si pone in questi giorni in tutta lasua gravità. Non fosse che per il pestaggiodel "duro" della polizia municipale, il co-mandante del nucleo speciale Antonio diMaggio, e di alcuni agenti nel corso di unfermo realizzato nel campo nomadi di viaCandoni, nei pressi di via della Magliana.Un episodio inquietante e al quale inspiega-bilmente il Campidoglio non ha datogrande rilevanza. Non c'è stato un inter-vento massiccio e pesante sul piano opera-tivo e politico, non è arrivata la cavalleria. Siè preferito il low profile, il basso profilo checaratterizza tutta la strategia di questa am-ministrazione in materia. Ha protestatol'opposizione, da Marchini a Forza Italia, maniente di più. Chi alza la voce viene tacciatodi razzismo, viene denunciato. Un po' più dibuon senso non guasterebbe. E’ di soli duemesi fa il nostro blitz all’ingresso del depo-sito Atac adiacente al campo a seguito dicontinue segnalazioni di disagio e preoccu-pazione, soprattutto da parte di lavoratoridell’azienda di trasporto pubblico locale - la-menta il consigliere regionale di opposi-zione Fabrizio Santori - Attraverso il nostrovideo (http://youtu.be/4h Qk8Yf4Yzg )abbiamo potuto costatare la sfacciatagginedi personaggi che senza preoccuparsi dellatelecamera smerciavano rifiuti illegalmente.Oggi questo status di “intoccabili” è ribaditodal vile assalto nei confronti dei tutori dellalegge, intervenuti a seguito di indagini perprelevare dei giovani rom colpevoli del furtodi alcuni Iphone nel centro commerciale diRoma Est. Quel che è ancora più grave è cheintorno ai minori è stato fatto quadrato darom adulti che invece di consegnare i tra-sgressori li hanno difesi con la violenza. Valapena di riprendere la nota del Coordina-mento Romano dell'Ugl Polizia Locale percapire dai toni e dalle parole la dinamica deifatti e la tensione del momento. «Oggi po-meriggio nel campo nomadi di via LuigiCandoni a Roma quattro pattuglie della Po-lizia locale si sono trovate nel mezzo di unarivolta, mentre effettuavano l'arresto di unapersona colpevole di aver commesso unfurto, individuata dopo tempestive quantoapprofondite indagini». Così una nota delCoordinamento Romano dell'Ugl PoliziaLocale. «I nostri colleghi sono stati costrettiad asserragliarsi all'interno di un moduloabitativo - aggiunge - affinché l'arrestato nonvenisse liberato dai rivoltosi. Solo grazie al-l'intervento di ulteriori decine di pattuglie

della Polizia locale e numerose pattugliedella Polizia di Stato si è infine riusciti a farrispettare la legge. È evidente che in materiadi sicurezza al Comune di Roma stannosfuggendo di mano troppe questioni, men-tre la Polizia locale, ultimamente oggetto diuna malevola campagna mediatica assoluta-mente strumentale, svolge questo tipo difunzioni, sprovvista dei fondamentali stru-menti di tutela come una assicurazione o ilbastone distanziometro. A questo puntovorremmo sapere dal sindaco di Roma sedal Corpo vuole poliziotti o impiegati».Possibile possa accadere tutto questo nel di-

sinteresse generale? Gli amministratori - maanche i media - hanno altro da pensare? L'ar-gomento è destinato a rimanere un tabù in-toccabile?Cadono nel vuoto le denunce di Santori,,che nei giorni scorsi ha anche denunciato larinascita di Casilino 900, quello che fu Il piùgrande campo d’Europa, sgomberato dallagiunta Alemanno. Ora sembrerebbe RomaCapitale stia provvedendo alla ristruttura-zione della struttura con porte e finestrenuove, dice Santori , "Le foto dei cittadiniparlano da sole. Nei pressi della struttura inmuratura dell’ex stazione di servizio postaall’ingresso della baraccopoli e antistante lastazione di Centocelle sono presenti già piùdi trenta nomadi. Le nostre perplessità ri-guardano la ristrutturazione del complessocon porte e finestre nuove per la quale sem-brerebbe che Roma Capitale stia provve-dendo. Ci chiediamo dunque se sia unoscherzo di qualcuno o se davvero dobbiamoaspettarci l’invito da parte del Sindaco perl’inaugurazione di un nuovo campo”. Da

mesi gli abitanti del quartiere mandano aimedia segnalazioni su segnalazioni, "Cisono almeno un centinaio di persone e il nu-mero cresce di giorno in giorno», tuonanogli abitanti. «Se non si interviene subito, iltimore è che ci ritroveremo in poco temponella situazione che ci ha afflitto per de-cenni. La sera hanno ricominciato con ifumi tossici e l’odore acre della plastica bru-ciata. Una settimana fa passando davantiall’ingresso dell’ex campo una nube di fumosi sprigionava appena alla spalle dell’ex di-stributore" recitava una denuncia raccoltada un quotidiano. Non risultano reazioni uf-ficiali dell'Amministrazione, anche l'enne-sima sortita di Santori non scalfisce il murodi gomma. Sconcertante. Dobbiamo ag-giungere le note dolenti delle formichinerom che in ogni strada della capitale con pi-glio e organizzazione militare svuotano icassonetti e caricano migliaia di carelli deisupermercati (regolarmente rubati) di tuttoquel che si può (illegittimanente) rivendereo fondere?

PERCHÉ PER L'AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA L'EMERGENZA NOMADI NON ESISTELA POLEMICA

Da via Candoni a Casilino 900,Marino e la politica dello struzzo

di Giulio Terzi

L'episodio clamoroso del pestaggio del "duro" della polizia municipale, il comandante Antonio di Maggio, ha fatto il solletico al sindaco. Tanto vale ritirare le pattuglie che fanno finta di presidiare i campi, fatica inutile. La città è assediata ma ci sono altri

problemi, il consigliere regionale Santori documenta la rinascita dello storico insediamento chiuso da Alemanno, gli abitanti del quartiere protestano, ma nessuno muove un dito. E scatta l'accusa di razzismo, di insensibilità. Una situazione kafkiana

Nelle foto alcune immagine del “nuovo” campo Casilino 900; a sinistra il comandante del nucleo speciale Antonio Di Maggio, aggredito durante un’operazione

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Ifatti di cronaca degli ul-timi giorni tornano a faraleggiare lo spettro dellamancanza di sicurezzadegli edifici scolastici.

Solo a Roma e provincia vi sonopiù di 500 scuole autonome, con-siderando anche i singoli plessi siarriva quasi a quota duemila. Sesi considera che la media nazio-nale di edifici che necessitano dimanutenzione più o meno ur-gente è tra il 10 ed il 20%, è vero-simile pensare che anche nellanostra provincia sono collocatitra i 200 e i 400 istituti a rischio.Ma la cifra potrebbe essere benpiù alta: in Italia, infatti, la metàdelle scuole non ha il certificatodi agibilità, un alto numero sonostate costruite prima del 1974,anno in cui entrarono in vigore lenorme antisismiche, e una per-centuale non irrisoria prima del1900.A tal proposito, è significativoquanto dichiarato Gian Vito Gra-ziano, presidente del ConsiglioNazionale dei Geologi, che di re-cente ha ricordato che in Italiamoltissime scuole sono vecchie,costruite prima dell'entrata in vi-gore delle norme antisismiche,molte altre ricadono in aree a ri-schio sismico e/o idrogeologico:"sono troppe le scuole che, intutte le regioni d'Italia, necessi-tano di una urgente messa in si-curezza. Solo nel Lazio sono2.521".Lo scorso 8 gennaio non ab-biamo assistito ad alcuna scossasismica, ma in due scuole pubbli-che si è sfiorata la tragedia per deicedimenti edilizi. In un’aula,della scuola materna 'Vittorinoda Feltre' di Sesto San Giovannidue metri quadrati del soffitto diun'aula si sono parzialmente stac-cati e i calcinacci hanno colpitosette bambini. I piccoli sono statiportati immediatamente in ospe-dale per accertamenti e subito di-messi, ma la paura è stata tanta.Altri due alunni, di una scuolamedia della periferia di Bologna,la 'Besta', sono stati sfiorati dauna struttura in legno che reg-geva la plafoniera di una lam-pada: i giovani, 12 e 13 anni,sono stati portati al pronto soc-corso dell'ospedale Sant'Orsola,dove sono stati medicati.

E pensare che l’8 gennaio si sa-rebbe dovuto ricordare perché alMiur si è insediato, dopo un’as-senza quasi ventennale, l’Osser-vatorio sull’edilizia scolastica: perattuare “un luogo di confronto ediscussione fra tutte le istituzionicoinvolte, ma anche e soprattuttoun luogo di decisione”, ha spie-

gato il sottosegretario all’Istru-zione, Davide Faraone, che haaperto la riunione.Ma per Massimo Di Menna, se-gretario generale della UilScuola, “continuano a susseguirsigli annunci, i pool di esperti, gliincontri, le riunioni Stato-Re-gioni, gli osservatori, ma l'ana-

grafe dell’edilizia scolastica, stru-mento che dovrebbe permetteredi realizzare in modo mirato gliinterventi”.Sulla vicenda è intervenutaanche l’Anief: il giovane sinda-cato ha ricordato che qualchesettimana il Consiglio dei mini-stri ha approvato un regolamento

che destina parte dell'otto permille proprio alla sicurezza e agliadeguamenti antisismici degliedifici scolastici. Il provvedi-mento governativo è in realtà unvecchio “cavallo di battaglia”dell’Anief. Secondo Marcello Pa-cifico, presidente Anief, quellapresa dal Governo sull’8 permille “è una decisione saggia cheper lo Stato non comporta alcunaggravio di spesa e che permetteai cittadini di concorrere allaqualità delle nostre scuole, anchealla luce dei tagli ai finanziamentiprodotti negli ultimi anni al com-parto Scuola”. Ma per il sindaca-lista “si poteva fare di più,allargando il provvedimento al fi-nanziamento per i progetti e leattività di rinforzo della didat-tica”.

IL 2015 SI APRE CON L’ENNESIMO SEGNALE D’ALLARMEOBIETTIVO SCUOLA

Sicurezza, torna lo spettrodegli edifici scolastici a rischio

di Alessandro Giuliani

Nel Lazio oltre 2500 necessitano di interventi. La metà degli istituti non ha il certificato di agibilità e un alto numero di edifici èstato costruito prima della entrata in vigore delle norme anti-sismiche. Recentemente il Governo ha approvato un provvedimentoche destina a queste emergenze una parte dell’8 per mille, una decisione saggia, sostiene il presidente dell’Anief Marcello Pacifico

secondo il quale si poteva estendere la norma al finanziamento per i progetti e le attività di rinforzo della didattica

Al via le iscrizioni on lineSono partite in questi giorni le iscrizioni on line: fino al 15 febbraio gli studenti avrannola possibilità di scegliere attraverso questa modalità la scuola preferita. Le iscrizioni online riguardano le classi prime della scuola primaria, secondaria e, per la prima volta,nelle Regioni che hanno aderito, i corsi di istruzione e formazione presso i Centri di for-mazione professionale regionali.Il Miur assicura cha la pagina web per le iscrizioni è stata rinnovata e resa più accessibile.A disposizione degli utenti una brochure sintetica, una guida approfondita, video tutorial,contatti telefonici per poter parlare (dal lunedì al venerdì, fra le 9.00 e le 18.00) con unoperatore.

CRONACHE sabato 17 gennaio 2015 pagina 12

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ANNO I SABATO 17 GENNAIO 2015 SUPPLEMENTO AL NUMERO 1

L’appuntamento è di quellida non perdere, per laFiera di Rimini è un fiore

all'occhiello. Sigep, un marchio,una garanzia per decine di migliaia di addetti ai la-vori. Come mettere insieme al massimo livello pos-sibile gelateria, pasticceria, panificazioniartigianali, e ora anche caffè. Al Sigep si fanno lestrategie, gli accordi, si studiano e si lanciano leinnovazioni del settore. Il salone gioca un ruolofondamentale in questo contesto. La crisi italianaha ridotti i consumi, ha spazzato via tutto quel che

è superfluo, si gioca al risparmio per sopravvivere.Ma ai gelati, ai pasticcini, ai prodotti artigianaligli italiani non rinunciano volentieri. La crisi? Illeader degli esercenti romani Claudio Pica nonavrà difficoltà a spiegare che nel territorio dellacapitale, a Roma e provincia, il settore in que-stione regge bene, anzi cresce, si sviluppa, dà la-voro. C'è il boom delle gelaterie artigianali (e

questo pone un altro tipo di pro-blemi), i consumi di gelato au-mentano ed è tutta saluteanche per l'indotto. Un miracolo

all'italiana? Meglio pensare al sacrificio, alla ini-ziativa e alla fantasia di imprenditori e artigianiche sanno far fronte alle difficoltà e innovano sulserio. Il brand del gelato artigianale italiano si af-ferma nel mondo, un motivo ci sarà pure. Ecco, ilSigep di Rimini serve anche e soprattutto a que-sto. A rendere armomico. omogeneo e coordinatolo sviluppo.

Occasione imperdibileper guardare oltre la crisi

Speciale

SCENARIÈ il salone del buono di qualità, ma anche dell’economiache tira

a pagina 13

PRIMO PIANOIl gelato “tipico”regionale ripropone i suoi cavalli di battaglia

a pagina 18

PROGETTIIl gelato italiano partealla conquistadell’Asia

a pagina 19

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sabato 17 gennaio 2015 pagina 14

I TEMI DELLA 36° EDIZIONE DEL SIGETSCENARI

È il salone del buono di qualitàma anche dell’economia che tira

È il salone del buono di qualità. Maanche e soprattutto dell'economiache tira. In un momento di crisi c’èun settore che resiste, porta occu-pazione, guarda ai mercati esteri.

Claudio Pica, uno dei leader degli esercenti ro-mani ma anche e soprattutto, in questo conte-sto, dei gelatieri italiani, potrebbe confermarlocon dati precisi. A Roma e nel Lazio le gelate-rie artigianali proliferano con progressionegeometrica. E danno lavoro, danno occupa-zione: nella capitale sono oltre 2500, nell'ul-timo anno c'è stato un incremento di 200esercizi; dietro ci sono imprenditori e artigianiche rischiano in proprio, migliaia di addetti, unindotto non indifferente. Gli italiani tagliano, ri-sparmiano su tutto ma non rinunciano a uncerto tipo di gratificazioni, di compensazioni.E’ dura ma si può crescere. Il mondo della ge-lateria, della pasticceria, della panificazioneartigianale si ritrova a Rimini per fare il puntodella situazione. Innovazione, nuove strategie,ma anche tradizione La 36esima edizione delSalone internazionale della gelateria, pastic-ceria e panificazione artigianale è l'evento cul-mine per il settore. Lo scorso anno gli oltre173mila visitatori - con un aumento del 32 per

cento dei visitatori esteri - ha sor-preso anche gli organizzatori che,pur ottimisti, non si aspettavano unsuccesso del genere. Quest'anno lamanifestazione del settore spera difare il bis. E crescere ancora. Perchépiù visitatori vuol dire anche più af-fari (potenziali), e comunque una cre-scente attenzione per un settore chein piena crisi non sembra accusare ilcolpo della recessione. A Rimini sifanno affari, si prendono accordi, siprogrammano iniziative, si dibatte. Cisono ostacoli e barriere normativeda riconsiderare e ricontrattare, cisono nuove situazioni da valutare sulpiano generale e nei dettagli (la bat-taglia degli allergeni sui menù è ap-pena cominciata): e quindi dibattiti,convegni, tavole rotonde. Sul tappetoanche la questione dell’export. Ilbrand italiano legato a questo set-tore fa faville, ma va gestito, interpre-tato.Resta al centro delle iniziative ilmondo della gelateria artigiana. Gliespositori del settore - che occupe-ranno oltre la metà dei 16 padiglioni- si attendono grandi cose da questa

fiera dedicata che da sabato 17 a mercoledì21 potrebbe portare secondo gli organizzatoriben 175.000 operatori professionali da tutto ilmondo.La manifestazione del resto è un momento diincontro mondiale per la gelateria artigianalee fra le primissime iniziative negli altri settori.E quest’anno sono presenti rappresentantiautorevoli delle "filiere contigue" come quelladel caffè.Senza contare che di fatto e di diritto questoSigep rappresenta l’ antipasto dell'Expo mila-nese 2015, che è dedicato proprio al cibo,con l´Italia pronta a lanciare la sfida con lesue straordinarie eccellenze agroalimentari.Affascinanti come sempre le gare tra maestrigelatieri per il miglior gelato e i gusti più nuovi.Come quella organizzata dall'Associazione ita-liana Gelatieri (Siga) di Roma. Sigep GelatoD'Oro, a cadenza biennale negli anni dispari, èla competizione, rivolta a singoli professionisti,che seleziona la squadra italiana che parteci-perà alla Coppa del Mondo della Gelateria nel-l'anno 2016. Le gare in tutto saranno 4: pergelatieri, pasticcieri, chef e scultori del ghiac-cio. E i quattro entreranno a far parte dellasquadra italiana che parteciperà alla Coppadel Mondo della Gelateria 2016. Per questacompetizione le prove sono studiate attenta-mente con uno sguardo preciso alla tradizionedel gelato artigianale, con valutazioni deitrend e degli orientamenti del mercato e deiconsumatori. Anche per lanciare uno sguardoal futuro, addirittura anticipando di anni letendenze del settore, cercando sempre l'ec-cellenza. Sempre alla fiera di Rimini si terrà ilRhex Ristorazione (Rimini Horeca Expo), lamanifestazione dedicata alle nuove tendenzedel food extradomestico, oltre alla biennaleA.B.TECH EXPO, esposizione che raggruppatutto il settore bakery, dalla grande qualitàdella produzione artigianale all´innovativa tec-nologie industriale che rende possibile unaproduzione di qualità assoluta.Le giornate di Rimini Fiera si confermanol´unica opportunità al mondo di rappresen-tare completamente le filiere del gelato e deldolciario artigianale, una piattaforma che at-trae gli operatori internazionali del settore e igrandi investitori extra settore. Anche per que-st'anno sono attesi oltre 35.000 operatoriesteri. Straordinaria la partecipazione delleimprese oltre mille ed occupano l´intero quar-tiere fieristico, con un non consueto "sold out"degli spazi disponibili confermato già duemesi prima dell'inizio della manifestazione.

In un momento di crisi c’è un settore che resiste, porta occupazione, guarda ai mercati esteri. Gli italianitagliano, risparmiano su tutto ma non rinunciano a un certo tipo di gratificazioni, di compensazioni.

Il mondo della gelateria, della pasticceria, della panificazione artigianale si ritrova a Rimini per fare

il punto della situazione. Innovazione, nuove strategie,ma anche tradizione. Convegni, dibattiti e gare,

competizioni. Grande attesa per la sfida tra i maestrigelatai: quest'anno si compete per la Sigep Gelato D’Oro

(gara a cadenza biennale negli anni dispari), riservata ai singoli professionisti, che farà

da selezione per la squadra italiana che parteciperà alla Coppa del Mondo della Gelateria nell’anno 2016

di Bernardo Masol

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IL PUNTO

Uno schiaffo alla crisi,ma servono regole nuove

Sigep, come è giusto che sia, è cre-sciuto negli anni. Un tempo, allafine degli anni ’80 e oltre, era unpunto d’incontro tra gelatieri, tracolleghi . Si trattava di sfruttare una

breve vacanza di lavoro per cercare in Fieranuove tendenze di mercato, per cercare spuntiche aiutassero a migliorare gli standard quali-tativi delle singole attività. Un contenitore diuomini e di idee, un’occasione di confronto, didibattito, di sfida a chi portava l’idea più inno-vativa, il gusto più originale. C’era qualche ini-ziativa, certo, gli organizzatori cercavano dismuovere le acque e di veicolare l’interessesulla manifestazione e sul settore, il gelato erapatrimonio italiano, andava definito, inqua-drato, codificato nelle sue linee di sviluppo.Una produzione artigianale, fatta da tanti abiliartigiani capaci di andare ogni mattina al mer-cato per scegliere la frutta migliore, nel ri-spetto della tradizione locale, dell’offerta edegli umori del territorio. Concorsi, gare, sfideavevano un sapore domestico, paesano, pro-vinciale. Oggi il gelato artigianale è un brand,oggi il gelato artigianale italiano si esporta, c’èda impostare una programmazione, servonodei canali, serve una regia dell’export. Il saltodi qualità era doveroso, inevitabile e ovvia-mente benvenuto. Servivano gli ambasciatoridel gelato nel mondo, sono arrivati. Hanno unruolo preciso, predicano ovunque l’eccellenzadel prodotto artigianale italiano. C’è un’incre-dibile, affascinante Gelato World Tour, che haconquistato Europa, Nord America, MedioOriente e Oceania sta per sbarcare in Asia, aSingapore, per la precisione. Le prospettiveper la affermazione a livello mondiale ci sonotutte.Sulla falsariga di questi sviluppi il Sigep è di-ventano adulto, maturo. Oggi le associazioniprofessionali tengono a mostrare la loro auto-noma capacità di attrarre i visitatori – e dun-que non solo più gli addetti ai lavori, con unabatteria di iniziative che possano rappresen-

tare diversi aspetti riconducibili all’attività dichi produce, di chi vende e di chi somministraai clienti. Temi quali l’aggiornamento profes-sionale, il misurato ricorso alle tecnologie, gliscenari più commerciali che potranno influiresulla specifica attività, affiancano la riproposi-zione degli storici concorsi, quelli che mettonoin competizione i gelatieri più capaci di met-tersi in gioco, di mettersi in vetrina ed insiemedi innovare e che rappresentano comunque ilpiù sicuro richiamo per l’intera manifesta-zione. Irrinunciabile per tutti l’appuntamentocon il gelato al cioccolato e con le mille ideeper i nuovi gusti. Sono flashes che finisconosui giornali, che fanno notizia, che invogliano il

pubblico a considerare quello con la gelateriacome un appuntamento irrinunciabile. Perchéormai è chiaro a tutti che il gelato tira e fun-ziona per dodici mesi all’anno e non è più sololo sfogo dei mesi estivi., che dietro c'è un set-tore che cresce e dà lavoro a decine di mi-gliaia di operatori e di addetti. Sul tappeto cisono questioni di regole e tutele, di controllodi un settore che si va espandendo con ritmoesponenziale e spesso selvaggio, che salta apiù pari controlli e valutazioni di qualità. Arti-gianale non è un “timbro” che una autoritàamministrativa appone su una licenza di ven-dita. E’ qualcosa di più. Il Sigep di Rimini serveanche per sistemare queste faccende.

Il settore è in crescita, produce occupazione ed è in corsa sui mercati internazionali. Il brand del gelato made in Italia funziona, ma va spinto sostenuto e veicolato. Sul territorio nazionale servono

regole nuove e tutele. Anche per fare uscire il marchio "artigianale" da troppi equivoci

notizie e servizi sul Sigep anche su

www.online-news.it

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CCoonnffeettttiiA Sigep è presente la più esclusiva rassegna per la decorazione e ilconfezionamento, confetteria. Una vetrina unica che pone l’accento sull’inconfondibile stile "madein Italy", e rappresenta il naturale completamento all´offerta mer-ceologica dell´intera filiera del dolciario e panificazione artigianaliproposta da Sigep.Da non perdere l’area eventi del Cake Design, Forum dedicato al-l’arte della decorazione e del Cake design con competizioni, eventi,formazioni e dimostrazioni dove le nuove professionalità del CakeDesign incontrano la tradizione dell’arte del decoro in pasticceria.Il Forum è organizzato da Rimini Fiera, Pasticceria Internazionalecon il coordinamento del Conpait.

PPaannee,, ppaassttaa ee ppiizzzzaaLa sezione dedicata alla Panificazione, Pasta Fresca ed alla Pizza non po-

teva mancare a Sigep a completamento dell’offerta rivolta alle panetterie

che si occupano anche di dolci da forno, alle pasticcerie/panetterie, alle

panetterie/pizzerie.

Con questa sezione ricca ed articolata, che ospita marchi di grande pre-

stigio internazionale, si perfeziona l’offerta espositiva dei prodotti alimen-

tari, delle tecnologie legati a doppio filo al dolce artigianale, abbinata alle

proposta di nuovi concept di locale. Ad impreziosire la vetrina eventi de-

dicati alla panificazione, dolci da forno e pasta fresca.

sabato 17 gennaio 2015 pagina 16

Sabato 17 gennaio 2015Sabato 17 gennaio 2015ore 10.00 ore 10.00 “Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debic“Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debicore 11.00ore 11.00 Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015” Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015”

a cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarela cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarelore 12.00ore 12.00 Presentazione del “Club degli Ambasciatori Presentazione del “Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo”del Gelato nel Mondo”ore 14.30 ore 14.30 Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione

del gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheridel gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheriore 16.30 ore 16.30 Presentazione “My Gelato App – My Gelato Shop” da parte Presentazione “My Gelato App – My Gelato Shop” da parte

della dott.ssa Michela Iorio - Carpigianidella dott.ssa Michela Iorio - Carpigianiore 17.00 ore 17.00 Presentazione “I nuovi Gusti di Gelato – Le tendenze per il 2015” a cura Presentazione “I nuovi Gusti di Gelato – Le tendenze per il 2015” a cura

del Maestro Gelatiere Nino De Pasquale della ditta Elenkadel Maestro Gelatiere Nino De Pasquale della ditta Elenka

Domenica 18 gennaio 2015Domenica 18 gennaio 2015ore 10.00 ore 10.00 “Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debic“Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debicore 10.30 ore 10.30 Presentazione e apertura dei Concorsi: “Gelato al Gusto di Cioccolato” e Presentazione e apertura dei Concorsi: “Gelato al Gusto di Cioccolato” e

“1000 idee per un nuovo gusto – Gelato dell' anno”“1000 idee per un nuovo gusto – Gelato dell' anno”ore 11.00 ore 11.00 Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015” Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015”

a cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarela cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarelore 14.30 ore 14.30 Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione del Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione del

gelato “ a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccherigelato “ a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheriore 16.00 ore 16.00 Presentazione del Format “Gelato Tipico Italiano”, con il resoconto Presentazione del Format “Gelato Tipico Italiano”, con il resoconto

della manifestazione “Cono o Coppetta “ e del Concorso Internazionale della manifestazione “Cono o Coppetta “ e del Concorso Internazionale “I Paparazzi e la Dolce Vita” anno2014 e a seguire la presentazione per “I Paparazzi e la Dolce Vita” anno2014 e a seguire la presentazione per l'appuntamento del 2015. L'evento è stato ideato e voluto dalle Autorità l'appuntamento del 2015. L'evento è stato ideato e voluto dalle Autorità Comune di Catanzaro e realizzato dall' Associazione Italiana Gelatieri in Comune di Catanzaro e realizzato dall' Associazione Italiana Gelatieri in collaborazione con il Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo.collaborazione con il Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo.

ore 16,30 ore 16,30 Presentazione “ My Gelato App – My Gelato Shop “ da parte della Presentazione “ My Gelato App – My Gelato Shop “ da parte della dott.ssa Michela Iorio – Carpigianidott.ssa Michela Iorio – Carpigiani

Lunedì 19 gennaio 2015Lunedì 19 gennaio 2015ore 10.00 ore 10.00 “Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debic“Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debicore 10.00 ore 10.00 Riunione di Presidenza “FIEPET Nazionale” con seminario sul Reg. Riunione di Presidenza “FIEPET Nazionale” con seminario sul Reg.

1169/2011 UE relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti e 1169/2011 UE relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti e sugli allergeni ai consumatori.sugli allergeni ai consumatori.

ore 11.00 ore 11.00 Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015” Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015” a cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarela cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarel

ore 14.00 ore 14.00 Concorso Internazionale “L'eccellenza delle Torte di Gelato” promosso Concorso Internazionale “L'eccellenza delle Torte di Gelato” promosso da Associazione Italiana Gelatieri e Accademia della Cultura Enogastronomicada Associazione Italiana Gelatieri e Accademia della Cultura Enogastronomica

ore 14.30 ore 14.30 Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione del gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheridel gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheri

ore 16,30 ore 16,30 Presentazione “ My Gelato App – My Gelato Shop” Presentazione “ My Gelato App – My Gelato Shop” da parte della dott.ssa Michela Iorio - Carpigianida parte della dott.ssa Michela Iorio - Carpigiani

Martedì 20 gennaio 2015 Martedì 20 gennaio 2015 ore 10.00 ore 10.00 “Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debic“Dimostrazione pratica panna e semilavorati” a cura della Debicore 11.00 ore 11.00 Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015”Presentazione “Le nuove mode delle Torte Gelato per l'anno 2015”

a cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarela cura del Maestro Sergio Signorini della ditta Caffarelore 12.00 ore 12.00 Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione Presentazione “Zuccheri carafin-kandis e muscovado nella preparazione

del gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheridel gelato” a cura del Maestro Gelatiere Antonio Mezzalira – Italia Zuccheriore 14.00 ore 14.00 Presentazione Giuria dei Consorsi “Gelato al Gusto di Cioccolato” e Presentazione Giuria dei Consorsi “Gelato al Gusto di Cioccolato” e

“1000 idee per un nuovo gusto – Gelato dell' anno” e inizio lavori “1000 idee per un nuovo gusto – Gelato dell' anno” e inizio lavori di valutazione dei partecipanti alla selezione finaledi valutazione dei partecipanti alla selezione finale

ore 16.30 ore 16.30 Convocazione della Giuria Finale e valutazione dei finalistiConvocazione della Giuria Finale e valutazione dei finalistiore 17.30 ore 17.30 Premiazione dei VincitoriPremiazione dei Vincitori

Mercoledì 21 gennaio 2015Mercoledì 21 gennaio 2015ore 10.30 ore 10.30 Iniziativa “Gusto dell' Amicizia”: l' Associazione Italiana Gelatieri in Iniziativa “Gusto dell' Amicizia”: l' Associazione Italiana Gelatieri in

collaborazione con il Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo, collaborazione con il Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo, ospiteranno i bambini di “Non congelateci il sorriso”, che gusteranno ospiteranno i bambini di “Non congelateci il sorriso”, che gusteranno presso lo stand una sana merenda, ma non solo: dovranno infatti presso lo stand una sana merenda, ma non solo: dovranno infatti impegnarsi per eleggere il “Gusto dell'Amicizia” fra le torte gelato impegnarsi per eleggere il “Gusto dell'Amicizia” fra le torte gelato e i gelati proposti dai Maestri Gelatieri di diverse regioni d' Italia.e i gelati proposti dai Maestri Gelatieri di diverse regioni d' Italia.

ore 10.00 – 19.00 ore 10.00 – 19.00 L' Associazione Italiana Gelatieri in collaborazione con il Club L' Associazione Italiana Gelatieri in collaborazione con il Club degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo parteciperanno all' iniziativa degli Ambasciatori del Gelato nel Mondo parteciperanno all' iniziativa “Il Gusto della Solidarietà” che, per il secondo anno consecutivo Sigep, “Il Gusto della Solidarietà” che, per il secondo anno consecutivo Sigep, vedrà al termine delle cinque giornate l´accurata raccolta del gelato non vedrà al termine delle cinque giornate l´accurata raccolta del gelato non utilizzato, per poi organizzarne la distribuzione all´interno del confinante utilizzato, per poi organizzarne la distribuzione all´interno del confinante Centro Commerciale ´I Malatesta´.Centro Commerciale ´I Malatesta´.Suddiviso in vaschette da un Kg e mezzo, il gelato sarà reso disponibile Suddiviso in vaschette da un Kg e mezzo, il gelato sarà reso disponibile agli acquirenti che potranno averlo con una offerta libera. Ne deriva agli acquirenti che potranno averlo con una offerta libera. Ne deriva un dolce gesto di solidarietà, poiché tutto l’incasso sarà finalizzato un dolce gesto di solidarietà, poiché tutto l’incasso sarà finalizzato all’acquisto di derrate alimentari destinate ai più bisognosiall’acquisto di derrate alimentari destinate ai più bisognosi

PROGRAMMA DEGLI EVENTI E DEGUSTAZIONIPadiglione A 3 Associazione Gelatieri

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sabato 17 gennaio 2015 pagina 17

SABATO 17 GENNAIO11:00 -13:30 Sala NeriFARINA: STOP ALLA DISINFORMAZIONE (OVVERO TUTTALA VERITÀ E NIENT’ALTRO CHE LA VERITÀ SULLE FARINE)

16:00 -18:00 Sala NeriL’IMPASTO DELLA FELICITÀ: ALIMENTARE EMOZIONI CON ACQUA E FARINA

17:30 -18:00 Stand Babbi Pad. C7PREMIO “GUSTO 2015”

DOMENICA 18 GENNAIO11:00 -13:00 Stand Costadoro Pad. A1IL CAFFE´ DA MANGIARE... CON SOSTENIBILITÀ: DALLA TERRA ALLA TAZZINA

LUNEDI´ 19 GENNAIO10:00 -11:00 Sala Neri 1 Hall SudPRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL GELATO ARTIGIANALE SECONDO DONATA PANCIERA”

11:00 -12:00 Sala Neri 1 Hall SudCONFERENZA STAMPA GELATO WORLD TOUR 2015 2016 2017

11:00 -13:00 Luogo: Sala GardeniaConvegnoIL GELATO DEL FUTURO “TOMORROW’S GELATO”

14:00 -14:30 Sala Neri 2 Hall SudCONFERENZA STAMPA “CERTIFICAZIONE DELLE GELATERIE ITALIANE NEL MONDO”

14:30 -17:30 Sala Rossa Balconata Hall SudASSEMBLEA ARTGLACE

14:30 -15:30 Sala Neri 2 Hall Sud“CERTIFICAZIONE DELLE GELATERIE ITALIANE NEL MONDO”

15:30 -16:00 Sala Neri 1 Hall SudCONFERENZA STAMPA COPPA DEL MONDO DELLA GELATERIA 2016

MARTEDI´ 20 GENNAIO11:00 -12:30 Sala Neri 1 - Hall SudNORTH AMERICA, THE NEXT FRONTIER FOR GELATO!

11:00 -12:00 Sala DiotalleviI MERCATI ESTERI COME OPPORTUNITA´ DI SVILUPPO DI GELATERIE E CATENE

14:00 -15:00 Sala Diotallevi 2 Hall SUDGELATI SENZA GLUTINE

15:00 -18:00 Sala Rovere Pad. C6I CONTROLLI UFFICIALI ALLE AZIENDE ALIMENTARI: SITUAZIONE E PROSPETTIVE

15:30 -16:30 Sala Diotallevi 2IL GELATO ARTIGIANALE TRA CIBO DI STRADA E PIAZZE GLOBALI

16:30 -18:00 Sala Neri Hall SudPREMIO COMUNICANDO

MERCOLEDI´ 21 GENNAIO10:45 -12:00 Luogo: Sala Diotallevi 1NON CONGELATECI IL SORRISO

I CONVEGNICCaaffffèèA Sigep il nuovo format per il mondo del caffè: Rimini CoffeeExpo. In esposizione dalla pianta al prodotto finito, le tecnologie, iservizi e l’arredamento. La sezione dedicata al caffè racco-glie aziende torrefattici, aziende di macchinari, prodotti edaccessori, per la somministrazione delle bevande. Con que-sta particolare vetrina, arricchita dai più prestigiosi marchidel made in Italy, Sigep completa l’offerta espositiva rivoltaai bar/pasticcerie, bar/gelaterie, caffetterie, i cui operatori,in una sola fiera, possono trovare tutta l’intera filiera del ge-lato, pasticceria e panificazione artigianali valorizzando almeglio tutte le connessioni con il mondo del caffè.Dal 2014 arricchiscono l’offerta espositiva la formazione fir-mata SCAE (Speciality Coffee Assn. Of Europe). Impedibili lefinali del Campionato Italiano Baristi (CIBC), dei CampionatiLatte Art (CILA) e Coffee in Good Spiritis (CICS) firmati daSigep, in collaborazione con Acib. Le competizioni sono va-levoli per i grandi circuiti internazionali promossi da SCAA eSCAE.SCAE Educational: Sigep quale socio SCAE, promuove attra-verso Rimini Coffee Expo, l’eccellenza e piu in generale laformazione e la cultura del caffè, dalla pianta nei paesi di ori-gine sino alla preparazione della bevanda.

CCiiooccccoollaattooLe sezione dedicata al cioccolato riunisce il meglio delle aziende

italiane e straniere produttrici di cioccolato, di macchinari ed acces-

sori per la sua lavorazione, insieme ad eventi, concorsi e dimostra-

zioni dedicati al prezioso "cibo degli dei".

In un´unica fiera gli operatori possono incontrare le aziende più pre-

stigiose dell´intera filiera del cioccolato abbinata alla grande tradi-

zione dell´arte pasticcera.

A Sigep il cioccolato è sempre protagonista. Anche nelle grandi com-

petizioni dedicate alla gelateria ed alla pasticceria, più di una prova

è affidata ai Maestri cioccolatieri, inoltre tutti i giorni nella Times

Square di Sigep: The Star of Chocolate, Concorso internazionale

dell´arte del cioccolato questo inedito Campionato farà da cornice

a tutte le giornate dei Pastry Events e sarà collocato al centro della

Time Square. Artisti del cioccolato provenienti da tutto il mondo rea-

lizzeranno in diretta le loro sculture, uniche ed inimitabili.

PPaassttiicccceerriiaaLa storica sezione della pasticceria, raccoglie le più importanti aziende del settore fornitrici di pasticcerie: ingredienti, tecnologie, arredamenti,packaging, decorazioni e servizi. Qui si trova la più grande concentrazione in Italia e fra le prime al mondo, di aziende del comparto.Per rendersi conto di che cosa rappresenti il mercato della pasticceria professionale non si può prescindere da una visita a Sigep, l’unico luogoal mondo dove l’operatore può realmente comprendere il mercato del dolciario artigianale.La prossima edizione di SIGEP presenta un programma di eventi dedicati alla pasticceria di straordinario livello: all’interno della Times Squaredi Sigep, posizionata nella Hall dell’ingresso Est, e negli stand delle aziende partner andranno in diretta il top dell’eccellenza e della professionalitàdi Sigep e in streaming sugli schermi di tutti iprofessionisti del settore.The Pastry Queen, Campionato Mondiale Femminile di Pasticceria. Dopo lo strepitoso successo della prima edizione torna sul palco dei PastryEvents il campionato che vede in gara 12 tra le migliori pasticcere dei cinque continenti.Il Campionato Italiano Pasticceria Seniores, selezioni valide per la Coupe du Monde de la Patisserie 2015: i vincitori comporranno la nazionaleitaliana ai prossimi mondiali di Lione.Il Campionato Italiano di Pasticceria Juniores, concorso per giovani talenti che ha visto per ben due edizioni la squadra italiana aggiudicarsil´ambito trofeo.Tutti i giorni nella Times Square di Sigep: The Star of Chocolate, concorso internazionale dell’arte del cioccolato questo inedito Campionato faràda cornice a tutte le giornate dei Pastry Events e sarà collocato al centro della Times Square. Artisti del cioccolato provenienti da tutto il mondorealizzeranno in diretta le loro sculture, uniche ed inimitabili.

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sabato 17 gennaio 2015 pagina 18

PRIMO PIANO

Il gelato “tipico” regionaleripropone i suoi cavalli di battaglia

C i sono i gusti classici,quelli che tutti hannoimparato a chiedere findalla tenera età. I gustidei nonni, quelli che ri-

chiamano immagini e prodotti benprecisi della terra. Standardizzati.Negli anni i palati si sono fatti piùesigenti e la produzione si è fattapiù raffinata, l'esaltazione dei pro-dotti tipici agroalimentari utilizzatinei laboratori delle gelaterie hacambiato lentamente il panoramadell'offerta. Ed è stato il trionfo del-l'artigianale-regionale, cioè dellascelta di utilizzare ciò che offre ilsingolo territorio per dare queltocco in più, quella personalità,quella originalità che alla fine pre-mia sulla concorrenza, che conqui-sta e fidelizza il pubblico. Unascelta spesso casuale all'inizio daparte dell'artigiano, una scelta dimarketing poi, lungo il percorso. Sequel tipo di crema può essere im-preziosito dall'aggiunta di mandorleagrigentine o da mandarini cala-bresi il richiamo territoriale è netto,diretto. Finisce per connotare il ge-

lato secondo una desi-nenza regionale cherappresenta uno deipunti di forza delmade in Italy gastrono-mico. Veniamo ricono-sciuti, apprezzati,ricercati per questo. Ledecine di milioni di per-sone che visitano ognianno il nostro paeseimparano ad apprez-zare il gelato artigia-nale, a riconoscerlo, avalutarlo, a sceglierlo.Quei sapori restanonella memoria dopo ilritorno in patria e ven-gono risvegliati dallapresenza sempre piùimportante e convintadei nostri gelatieri al-

l’estero. Un tempo era una tradizione legataall’emigrazione, oggi è sviluppo economico,è marketing è esportazione. Il fenomeno è increscita, diversi paesi stranieri si prestano aquesto tipo di investimenti e gli italiani si po-trebbe dire inseguono i turisti a casa loro,aprendo gelaterie ovunque ce ne sia l’oppor-tunità. Nel paniere dei nostri prodotti com-mercializzati in tutto il mondo non ci sonosoltanto i grandi marchi, esiste anche unsettore certificato della nostra enogastrono-mia, il gelato, che cerca spazio e si fa largo aspallate. Nel corso del tempo i maestri gela-tieri italiani hanno saputo affinare qualcosache ci vede come leader nel settore . E’ unprodotto di eccellenza, frutto della creativitàe della tradizione italiana e che viene imi-tato in tutto il mondo. In un contesto cosìcompetitivo come quello attuale, dove laglobalizzazione pone numerose problemati-che relative all’autenticità dei prodotti com-merciali, è nata l’idea che si è trasformata in

grande opportunità, quella di essere Amba-sciatori del Gelato nel mondo. E’ una sfidaalla competitività globale che parte daipunti di forza che resteranno unici, ossia lacapacità di essere innovativi utilizzando lematerie prime del territorio e di qualità, di-ventata necessaria per tutelare un prodottoartigianale che, spesso, viene commercializ-zato senza che sia rispettata la sua autenti-cità.Il termine giusto è quello che ormai usanotutti, il brand. E questo brand caratterizzal’attività del Club degli ambasciatori del ge-lato, nato poco più di un anno e mezzo fa enuovamente presente al salone rimineseper ribadire forza e qualità delle proprie pro-poste. La squadra, coordinata da ClaudioPica e Nicola Netti, ricalcherà sostanzial-mente quella dello scorso anno. La chiave divolta è la medesimo: gelato tipico prodottocon le eccellenze agroalimentari del territo-rio per esaltare la produzione italiana.

Ambasciatori del Gelato nel mondo. Come nascono

e dove vogliono arrivare

Ambasciatori del Gelato nel mondonasce dall’iniziativa dell’Accademiadella Cultura Enogastronomica in

collaborazione con l’Associazione ItalianaGelatieri con lo scopo di valorizzare, tra leeccellenze enogastronomiche del nostroPaese, uno dei prodotti più famosi almondo: il gelato artigianale italiano. Si ri-volge a un vasto pubblico con l’obiettivo disoddisfare le esigenze dei consumatori,sempre più orientati verso alimenti sani egustosi, e di garantire un’informazionecompleta e aggiornata ai professionisti eagli operatori del settore.

Tornano in scena gli ambasciatori del gelato nel mondo. Il segreto, partire dalle eccellenze agroalimentari del territorio per esaltare la produzione italiana

Claudio Pica, vice Presidente Fiepet Confesercenti Roma

e Segretario dell’ Associazione Esercenti bar e gelaterie

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sabato 17 gennaio 2015 pagina 19

IL GELATO WORLD TOUR FA TAPPA A SINGAPOREPROGETTI

Alla conquista dell’Asia

Dopo aver conquistato Europa,Nord America, Medio Orientee Oceania, il Gelato WorldTour, la prima competizioneinternazionale itinerante sbar-

cherà in Asia, per portare anche in quellelatitudini la cultura del gelato artigia-nale. L’evento avrà luogo a Singapore dal20 al22 marzo, al Marina Bay Sands,icona assoluta della “Porta d’Oriente” . Igelati nel Sud Est asiatico? Una n ovitàassoluta. Accadrà che i visitatori po-tranno imparare l’arte antica della gela-teria artigianale partecipando a lezioni eworkshop didattici condotti da esperti delsettore e potranno diventare giudici dellacompetizione che sceglierà il “World’sbest gelato Asia/Pacific” votando tra 16gusti finalisti. I primi tre in classifica siaggiudicheranno un posto al gran finaledel Gelato World Tour che si terrà a Ri-mini nel settembre 2017. Tutto torna. Lacittà romagnola si conferma sempre piùcapitale e punto di riferimento del set-tore. Può sembrare curioso e bizzarroportare in giro per il mondo la cultura delgelato artigianale italiano, creando com-petizioni e facendo “lezione”, ma è sicu-ramente un modo efficace di faremarketing e propagandare nel mondo ilmade in Italy. Non è un caso che la ma-nifestazione abbia il patrocinio della Far-nesina e del Ministero dello Sviluppoeconomico. Ad organizzarla sono la Car-pigiani Gelato University e Sigep-RiminiFiera. A Singapore il Gelato World Tourcollaborerà con supporter locali di rilievoe offrirà una anteprima alla Gelato Cha-rity Dinner all’inizio di marzo: si tratterà inassoluto della prima cena realizzata nelcontinente asiatico con il gelato protago-nista indiscusso, dall’antipasto al dolce,combinazioni calde e fredde, dolci e sa-late, fusioni uniche di capolavori orientalied occidentali. Tutto realizzato da chef dicalibro internazionale supportati dagliistruttori di Carpigiani Gelato University.Una scommessa importante che il gelatoartigianale italiano non può perdere.

La competizione internazionale itinerante dopo Europa, America, Africa ed Oceania sbarca in Estremo Oriente per diffondere in quel continente la cultura del gelato artigianale italiano

Cinque giornate di gare, c’è un premio anche per migliore torta gelato

A inque giornate di convegni, manifestazioni, dibattiti ma anche di gare. Quelle a colpi digelato sono le più affascinanti e in qualche modo complicate. L’edizione 2015 riservauna novità, verranno premiate anche le migliori torte gelato. E la possibilità per il pub-

blico (e per i concorrenti) di assistere in diretta martedì al lavoro delle giurie che esamine-ranno e sceglieranno i gelati presentati in concorso rappresenterà – anche sotto il profiloscenografico – una ghiotta occasione. Ma ci saranno anche numerosi eventi organizzati incollaborazione con aziende (dimostrazioni e iniziative commerciali), la presentazione di unvero e proprio format (Gelato Tipico Italiano) già brillantemente sperimentato nei mesi scorsia Catanzaro su iniziativa del Club degli ambasciatori, una riunione dei vertici della Federa-zione Pubblici Esercizi e Turismo facente capo alla Confesercenti e la proposta di un semina-rio informativo sulle novità legislative sull’obbligo di indicare nei menù ingredienti e sostanzeallergene.Come tradizione infine nella serata di martedì si svolgerà una cena di gala al termine dellaquale l’Associazione Gelatieri consegnerà il riconoscimento “Vita da gelatiere”. Fioccano leindiscrezioni, il nome del vincitore resta top secret

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O stia ed il litorale invase dal-l’immondizia. Mai le “follie”di Natale e Capodanno, in-

fatti, avevano trasformato il litoraleromano in una discarica a cieloaperto. Inoltre, la novità scomoda èche, trascorsi i giorni delle feste, la si-tuazione resta allarmante, i cassonettisono strapieni ed i rifiuti oramai tra-cimano su marciapiedi e strade. Leproteste dei cittadini si sommano allerichieste di intervento, ma non accadenulla o quasi….tanto che l’allarmesulla gestione dei rifiuti è oramai ge-nerale. Nel mirino l’AMA ma anchequanti dovrebbero o avrebbero do-vuto controllare, in poche parole, as-sessori ed amministratori, locali ecapitolini. Il Comitato di quartiereS.O.S Ostia Antica scrive: “Avevamosegnalato già lo scorso 3 gennaio i ri-tardi registrati nella raccolta differen-ziata e le strade sporche del XMunicipio. In risposta, abbiamo vistouna macchina per la spazzatura tran-sitare in Via dei Romagnoli ad OstiaAntica, pensando che finalmenteavrebbe provveduto a rimuovere tuttal'immondizia accumulatasi nellestrade, almeno del centro del quar-tiere (Via Ducati, Via Saline, Via Ga-

murrini, ecc.) dove da Mercoledì 7gennaio rientravano i bambini aScuola. Invece tutto è rimasto comeprima e peggio di prima, perchè allaimmondizia non raccolta e ammu-chiatasi, se ne è aggiunta altra ancora,che, in caso di piogge, potrebbe pro-vocare l'otturazione dei tombini enuovi allagamenti. Inoltre, si aggra-vano i ritardi accumulati nella raccoltadifferenziata, situazione che sta deter-minando nei cittadini rabbia ed avver-sione rispetto ad una positivadisponibilità iniziale. Da Bagnoletto

questa mattina ci è stata segnalataanche una violenta discussione acausa delle proteste di una donna cheera andata a lamentarsi per il mancatoritiro degli scarti alimentari ed ha ri-schiato, data la concitazione, di pro-vocare l'intervento dei Carabinieri. Lesegnalazione delle carenze,vengono assolutamente ignorate”. Laconsigliere municipale AntonellaAmoroso (NCD) prende carta epenna e denuncia la questione spi-nosa delle “Campane verdi” mai svuo-tate. Ecco la sua testimonianza: “Ci

sono bottiglie di vetro, rotte,ovunque, sacchi della spaz-zatura gettati intorno e unodore nauseabondo che fada contorno. E' questo loscenario delle campaneverdi stradali nel X Munici-pio che Ama utilizza persmaltire i rifiuti in vetro. E’una situazione allarmante.Le 900 campane verdi per laraccolta del vetro posizio-nate nel X Municipio “per-dono” dalla parte bassacausando la fuoriuscita dibottiglie e contenitori, pro-vocando un duplice pro-

blema: il degrado e la carenza disicurezza per tutti i residenti, adulti ebambini, del territorio. Inoltre – con-tinua la Amoroso - risultano moltospesso posizionate fuori posto, peresempio in mezzo ai parcheggi o suimarciapiedi impedendo, di fatto, ilpassaggio ai pedoni, alle mamme conpasseggini e arrecando in questomodo ulteriore disagio ai disabili incarrozzina”. Ad Acilia la raccolta dif-ferenziata porta a porta non funziona,ed allora il Cdq Acilia sud scrive al sin-daco e chiede di rivedere il contratto

con l’AMA, inserendo una “postilla”che, qualora venga accertato il disser-vizio, i cittadini possano essere esen-tati dal pagamento…il sindacoMarino per ora non raccoglie l’invitoe prosegue nella linea di silenzio te-nuta sinora, intanto però la situazioneè questa: “ …i cassonetti della cartanon sono svuotati da giorni, cosìcome quelli della plastica/metalli, icassonetti dei materiali non riciclabilinon vengono svuotati dal 2 gennaio(le nota inviata al sindaco porta ladata dell’8 gennaio)”.

En. Bia.

Ostia, occhio ….all’immondizia

LITORALEsabato 17 gennaio 2015 pagina 21

Con una fiaccolata, in programma il prossimo15 febbraio sul lungomare di Ostia, sarannoricordati Mario Mortai e Maria Gioacchino,

i due anziani travolto ed uccisi sul lungomare all’al-tezza di piazza Anco Marzio la sera del 2 gennaio.Una morte assurda e sotto gli occhi di tutti, alla finedi un attraversamento pedonale ben illuminato e adun’ora di massimo passaggio (le 20,30). I due nonce l’hanno fatta a raggiungere il lato opposto del lun-gomare, investiti in pieno da una Panda che li ha tra-scinato per decine di metri. Al di là delleresponsabilità evidenti dell’investitore, che secondoi primi accertamenti farmacologici eseguiti in ospe-dale, avrebbe avuto tracce di cannabis nel sangue manon di alcol, l’incidente riporta l’attenzione sulle alte

velocità registrate sul lungomare. Una fiaccolataserve a denunciare l’ennesimo grave incidente, maoccorre anche varare un progetto definitivo per la si-curezza dell’arteria e soprattutto per salvaguardaregli utenti deboli della strada, quei pedoni e ciclistiche, anche sul litorale, hanno pagato un pesante tri-buto di sangue. “Ho incontrato Antonio e Daniele, i figli di Mario eMaria, la coppia che è stata investita e uccisa sullestrisce pedonali. – ha detto il presidente del Muni-cipi Andrea Tassone - E’ stata l’occasione per espri-mere ancora una volta il cordoglio di un’interacomunità e per testimoniare il nostro affetto e la no-stra vicinanza. Negli occhi di Antonio e Daniele ab-biamo visto un dolore immenso, ma anche la forza

della fede che i genitori gli hanno lasciato. Il Consi-glio del X Municipio alla ripresa dei lavori ha osser-vato un minuto di silenzio per commemorare Marioe Maria ed il prossimo 15 febbraio, nel giorno del53esimo anniversario di matrimonio della coppiaparteciperemo tutti assieme ad una fiaccolata. E’unadata simbolica e carica di significato, per due vite chefino all’ultimo istante hanno vissuto mano nellamano”. Restano sul tappeto una serie di iniziative piùvolte avanzate per salvaguardare pedoni e ciclisti,quali: l’estensione dei limiti di velocità a 30 km/h sututto il lungomare ed in particolare nel tratto del cen-tro cittadino, dotare Ostia di una rete ciclabile fun-zionale.

En. Bia.

Il Municipio ha spento il NataleN atale al buio o…. quasi ad

Ostia. Andrà meglio le dome-niche di Carnevale? A questopunto la domanda è lecitavisto che proprio per il Natale

le iniziative promosse dal Municipio sono ri-maste sulla carta. Dopo gli oltre 200 mila eurospesi per la pedonalizzazione ed animazionedel lungomare (la metà per gli straordinaridei vigili ), le festività sono trascorse senzaoffrire il “minimo sindacale” di attrazioni,solo le luminarie finanziate dai commerciantie qualche albero di Natale, con tanto di spon-sor, hanno illuminato le notti del litorale ro-mano, sempre più isolato dal resto della città.

Colpa della burocrazia, secondo i politici,mai così lenta e delle vicissitudini, conse-guenti alle conosciute indagini della Magi-stratura, che avrebbero obbligato gli ufficiamministrativi ad un super lavoro di controllie verifiche, soprattutto ad Ostia. “Vorreiesprimere - ha sottolineato, a riguardo, San-dro Lorenzatti, assessore alla cultura del Mu-nicipio - il rammarico per il ritardodell’approvazione definitiva dei progetti vin-citori del bando per le attività culturali pre-viste nel periodo compreso dalla metà didicembre al 31 marzo 2015, che ha determi-nato l’impossibilità di svolgimento di alcuneiniziative durante il periodo natalizio”. In

particolare, infatti, il bando era scaduto il 24novembre scorso e la Commissione Culturasi è riunita più volte per decidere a cura degliuffici amministrativi del X Municipio. I lavoridella commissione, si sono poi conclusi in-torno al 20 dicembre ed a quella data, non ri-sultava ancora apposto il visto dellaRagioneria Centrale, che era indispensabileper procedere all’impegno di spesa. “Chie-derò spiegazione agli uffici dei tempi impie-gati per lo svolgimento delle procedure. –continua Lorenzatti – Ma da un “male” po-trebbe nascere un bene. Il bando, infatti, nonera limitato agli eventi da svolgersi durante ilperiodo natalizio, bensì riguardava i primi tre

mesi dell’anno, fino 31 marzo. E dunque, ifondi a disposizione e non utilizzati verrannodestinati a tutte le manifestazioni in pro-gramma per il periodo di Carnevale. Entro iprossimi giorni, dunque, gli uffici decide-ranno circa eventuali modifiche dei pro-gammi e riutilizzi dei fondi già predisposti.L’idea iniziale, inoltre, non era solo quella dicelebrare il Natale, quanto quella di promuo-vere iniziative culturali che coprissero tuttoil primo trimestre del 2015 ed avessero con-tinuità con altri progetti nel corso dell’interoanno. Questa, d'altronde, resta la linea seguitada tutti i Municipi di Roma, in accordo conl’assessorato alla cultura capitolino”.

PERIODO DELLE FESTE AL BUIO E SENZA FESTEGGIAMENTI. SANDROLORENZATTI, ASSESSORE ALLA CULTURA : COLPA DELLA BUROCRAZIA

DOPO LA MORTE DEI DUE ANZIANI TRAVOLTI E UCCISI SUL LUNGOMARE LA NOTTE DEL 2 GENNAIO

SUL LITORALE DOPO LE FESTE STRADE SPORCHE E CASSONETTI COLMI DI RIFIUTI

In Italia quando una cosa funziona bene e svolgeun servizio fondamentale si “tende” a chiudere.L’ultimo esempio arriva dallo “Sportello Codicerosa” in funzione al Grassi, per il quale i fondi pre-visti dalla Presidenza del Consiglio sono finiti e chesarà chiuso a breve. Secondo i dati diffusi dall'Eu-res, il 2014 è stato l'anno dove si è registrata la piùalta percentuale di donne vittime di violenza, so-prattutto nel Lazio ed a Roma in particolare. In solinove mesi dalla sua apertura, lo sportello ha se-guito ed assistito160 donne (20 solo nel mese diottobre). Un dato esemplare del funzionamento delservizio assicurato, tra l’altro su base volontaria.“E' quanto mai necessario trasformare quello chefino ad oggi è stato un progetto a scadenza in unservizio vero e proprio. – ha dichiarato MonicaSchneider - presidente della commissione delleElette del X Municipio - Lo dobbiamo, sopratutto aMichela, Alessandra, Chiara ed a tutte quelledonne che non possono più parlare a causa delleviolenze subite.” Intanto, il Consiglio del X Munici-pio alla ripresa dei lavori dopo la sosta natalizia, haapprovato una risoluzione che impegna il Presi-dente ad intervenire presso la Presidenza del Con-siglio affinché venga rifinanziato e con lo stessodocumento, si invita, da una parte la Regione Lazio,a costituire un vero e proprio centro anti-violenzasul territorio, in attuazione alla legge di riordino edall’altra, al Campidoglio sì chiede che il progettodiventi, a tutti gli effetti, un servizio continuato, invirtù dell'ordine del giorno approvato dall'assem-blea capitolina lo scorso novembre in sede di asse-stamento di bilancio. E.B.

Una petizione per evitare la chiusura

Sportello Anti-violenza Ostia

L’ALLARME

di Enzo Bianciardi

Il 15 febbraio fiaccolata di protesta

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sabato 17 gennaio 2015 pagina 22RUBRICHE

PAROLA DI CHEF

E ccoci qui dopo le feste di Na-tale. Archiviati gli addobbi,tolto di mezzo albero e pre-sepe, ci ritroviamo nelle nostrecase che all’improvviso sem-

brano un po’ vuote. Che poi questo periododell’anno è così: si passa dalla confusione piùtotale, dalla frenesia degli acquisti e delle or-ganizzazioni domestiche, al nulla assoluto. Omeglio, al lavoro più frenetico. Dal 7 gennaioci siamo ritrovati tutti negli uffici, nelle scuole,inscatolati nelle nostre macchine e imbotti-gliati nel traffico, a fare i conti con la quotidia-nità.E meno male dico io! Amici miei, solo inItalia si fanno ponti lunghissimi, vacanze in-terminabili..ma la ripresa da qualche partedeve incominciare. O no??E finite le feste ini-ziano i saldi, non solo quelli su abbigliamentoe accessori, ma anche sugli alimenti; del resto,le scorte natalizie vanno pure smaltite.. e cosìben venga il paghi 2 e prendi 3 su cotechini ezamponi, panettoni e pandori, torroni e calzedella Befana. Tutto ciò rientra nella logica delmercato ed è giusto e comprensibile; non hocapito invece questa cosa che ora vi racconto.L’altro giorno sono entrata in un locale moltoben fornito e molto costoso nei dintorni diPiazza di Spagna, dove – fra le altre cose – ven-dono piccole ricercatezze gastronomiche. Eb-bene, era il 7 gennaio, dunque era passatal’Epifania che – come si dice - tutte le feste siporta via, e questi vendevano ancora a prezzopieno (peraltro esorbitante) le loro minical-zette. E mi hanno pure proposto di riempir-mene una a mio piacimento, sempre per lo

stesso prezzo. Onestamente mi sono doman-data due cose: perché non avessero scontatole rimanenze e a chi sperassero di venderle senon a qualche povero ritardatario in pienaemergenza.Ecco, queste sono le cose che io davvero noncomprendo; io lavoro con la gente, ho sempreil polso della situazione e in qualche modosono una commerciante, poiché non vendomerce ma servizi, ma vendo. E questa cosanon la farei mai, perché se fai così tu il clientelo perdi e non solo in quella specifica circo-stanza, ma te lo giochi per sempre; state purcerti che io questa cosa me la ricorderò e midarà il metro di giudizio la prossima volta cheentrerò in quel negozio, perché ho capito chelì ci sono priorità diverse dalla soddisfazionedella clientela.

Amici miei, nessuno lavora per fare felici glialtri se non se stessi, questo è logico, ma uncliente soddisfatto è fedele e torna sempre;questo dovrebbero ricordarlo anche certi col-leghi chef o ristoratori, che obbediscono a lo-giche molto discutibili: contenere i costi emassimizzare i guadagni. Certo, trovatemi unasola persona che non lavori per denaro; ma icosti si contengono in modo intelligente eonesto e senza andare a discapito della qua-lità. Tutti attenti signori miei, valutate bene leofferte che ci sono in giro e domandatevicome possa essere possibile spendere pochis-simo a fronte di una quantità spaventosa dipiatti. Io non dico niente e non esprimo giu-dizi, ma iniziamo tutti il nuovo anno connuovi propositi: mangiamo bene, compriamobene e paghiamo il giusto.

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Pieni di iniziativa e di voglia di muovervi, potrete,con l’aiuto di Giove favorevole e di Urano proprionel vostro segno, tentare di compiere qualcosadi buono nel vostro lavoro; però Saturno vi con-siglia di non pensare solo a voi stessi, ma anchea chi vi vuol bene.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Cercate di curare di più la vostra salute, datoche lo stress psicologico recato dai problemiche si sono creati negli ultimi tempi, non vi haconsentito di riposare e di distendere il vostrosistema nervoso. E’bene a questo punto ri-creare una perfetta intesa con il partner che visollevi il morale.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)Marte, in aspetto negativo a Saturno, può ren-dervi polemici, ma un bel Mercurio e una Ve-nere amica possono farvi essere molto felici enon solo nelle questioni di cuore, ma anche inquelle finanziarie; tutto questo vi renderà entu-siasti e saprete guidare bene i vostri figli anchea scuola e in palestra.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Favoriti gli affari economici e le operazioni finan-ziarie, con un bel Marte in Pesci che congiungen-dosi a Nettuno vi favorisce con intuizioni eamicizie fortunate; in amore occorre però fare at-tenzione perché Urano, pianeta innovatore main quadratura al segno, tende a farvi bisticciare.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Mercurio e Venere opposti creano difficoltà infamiglia e con i figli; è vero che siete sostenutida Giove -il Benefico- nel vostro segno, ma lui,se siete insoddisfatti, tende a farvi mangiaretroppo e a gratificarvi con le spese, perciò ricor-rete a Saturno che, come maestro, sa imporvirigore e disciplina.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Il vostro pianeta governatore è Mercurio che, tro-vandosi in Acquario con Venere, può portare unincontro romantico a quelli di voi che si sentivanosoli. Marte in Pesci e Saturno negativo consi-gliano però prudenza ai nati della prima decade,che non devono lasciate il certo per l’incerto.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Avete Mercurio e Venere positivi per cui questoè un periodo felice per la vostra carriera e ancheper i vostri affari e per gli affetti famigliari chesono al centro dei vostri pensieri e delle vostrecure. Giove, in aspetto favorevole, vi gratificacon le dimostrazioni di amicizia e di stima dimolti.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Marte, positivo in un segno amico, movi-menta relazioni sociali e amicizie, per cuinon potrete sentirvi isolati; ora che non avetepiù Saturno nel vostro segno, siete più solle-vati e più fiduciosi nelle vostre possibilità; Ve-nere in quadratura vi invita ad essere gentilie premurosi con il partner.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Il severo Saturno nel vostro segno e in aspettonegativo a Marte, vi invita a curare di più la sa-lute e i rapporti sia con l’ambiente di lavoro checon quello familiare. L’attenzione che riserve-rete a questi suggerimenti vi porterà ad un suc-cesso faticato, ma meritato.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Con il Sole e il prudente Plutone nel segnoavrete ampie possibilità di superare difficoltà eostacoli. Un tocco di fortuna vi arriverà grazie aquesti positivi aspetti; abbiate la pazienza di at-tenderlo e concedetevi però anche qualche mo-mento di riposo, perché il vostro fisico ne habisogno.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Avete Venere e Mercurio positivi; Mercurio, inanello di sosta, vi favorirà fino a metà marzo,consentendovi di mietere successi nel campodel lavoro e delle amicizie. Venere nel vostrosegno vi fa sentire molto amati. Giove negativoperò, vi esorta alla prudenza al volante.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)La vostra intuizione, potenziata da Marte nel vo-stro segno congiunto a Nettuno, vi fa risolverepiù agevolmente ogni difficoltà nel campo lavo-rativo. La quadratura di Saturno, però, vi im-pone costante attenzione anche per evitareerrori nel trattare questioni legali

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(sabato 17/1/2015)“Saldi” per torroni e pandori,ma sulle calze della befana…

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di Rita Monastero

Il ristorante si trova vicino aiMusei Vaticani e a pochipasso dal mercato Trionfale.Le materie prime quindi sonosempre freschissime e perquesto motivo il menu cambiaquotidianamente. Tra le varieportate, molto buoni gli gnoc-chi, fatti in casa, se ne pos-sono scegliere 6 tipi.Ambiente molto familiare e in-formale, massima cura per icommensali, a disposizione45 coperti.

Non rinunciare ad una cena fuori...il Sistorante propone

il menù light del "dopo Natale"

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La ricetta di Sisto

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Si è svolto lo scorso 4 gennaio, un “Salottod’autore”, con Sara Iannone e PatriziaVilla Tamiozzo (nella foto), che hanno gui-

dato un folto gruppo di ospiti in un magico viaggiotra Le Stelle, alla scoperta del futuro nel prossimo2015. Nel suggestivo Palazzo Ferrajoli, PatriziaVilla Tamiozzo su sollecitazione dell’attenta pla-tea, ha esposto le previsioni per ogni segno delloZodiaco , annunciando così fortuna e serenitàall’Ariete, strada spianata per il Leone, razionalità e concretezza per L’Acquario, sogni e romanticismo per iPesci, prudenza e rigore per il brillante Saggittario, piedi per terra e una migliore capacità di gestire il cam-biamento per la Bilancia, tenacia e pazienza queste le parole d’ordine per il Cancro, abilità strategica per iGemelli, Tenacia, lungimiranza e intuito per il Toro, fascino e magnetismo per lo Scorpione, estro e fantasiaper un insolita Vergine, ed infine colpi di fortuna e riscontri economici per il tenace Capricorno. …e per con-cludere questa “escursione” tra i suggerimenti delle Stelle, un festoso brindisi al 2015!

Estro e Astri a Palazzo Ferrajoli

Page 23: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA - SABATO 17 GENNAIO 2015

A bbiamo lasciato da poco dietrole spalle le feste natalizie e giàiniziamo a pensare alle pros-sime occasioni di serenità e didivertimento. Non manca poi

molto, in fondo, e si può cominciare a pre-pararsi per tempo al carnevale. I bambini(ma ormai anche gli adulti) penseranno aquale maschera indossare, a quali feste or-ganizzare, a casa, a scuola, nei locali e con

gli amici. Ma Carnevale vuol dire anchefrappe e castagnole che è bene accompa-gnare con un po' di bollicine e di vini dolcifrizzanti: adeguati, come moscato d'Asti,brachetto d'Aqui, vini dolci amabili. Ot-timi con castagnole fritte e frappe con ri-cotta e simili prelibatezze. Ma nelle scelteè bene farsi consi-gliare da chi ne sa dipiù.

sabato 17 gennaio 2015 pagina 23 RUBRICHE

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di Francesco Vitale

Arrivano i vini dell’allegria da abbinarecon castagnole fritte e frappe alla ricotta

Dalla grande passione di casa Filipetti un modo ori-ginale e completo di intendere le bollicineLa Famiglia Filipetti è stata per lunghi anni l’animae il propulsore di questa Azienda, che semprevolle mantenere una metodologia di produzionetradizionale e artigianale integrata dall’utilizzodi una tecnologia innovativa che sapeva rica-vare il meglio dall’uva. Un nome tra tutti da ri-cordare è quello di Giovanni GiuseppeFilipetti, personaggio particolare, grandeenologo, uomo di cultura e amante del-l’arte; fu lui che diede forma e codificaall’attuale produzione e contribuì a faredel Moscato d’Asti ciò che è oggi, co-nosciuto ed apprezzato in tutto ilmondo

CARATTERISTICHEAlcool 7,5colore Giallo paglierino,

perlage fine e persistente

profumo Fruttato, intensamente aromatico: sensazioni di fiori d'arancio e salvia

sapore Dolce e fruttato con eccellente finezza ed eleganza

Filippetti Asti Spumante

Colore rosso rubino molto compatto, luminoso e piace-vole; spuma particolarmente cremosa. Esame olfattivoche esprime buona intensità e finezza.Il Brachetto è un vitigno che nasce e cresce in una zonafamosa anche per le sue acque. Acqui, città di oltre ven-timila abitanti in provincia di Alessandria è sempre stataconosciuta per le sue acque termali le Aquae Statielle deiRomani. Ma sempre dal tempo dei Romani Acqui era giàfamosa anche per i suoi vini, vista la posizione vocata,ai margini delle colline dell' Alto Monferrato.Note di degustazione: Colore rosso rubino molto com-patto, luminoso e piacevole; spuma particolarmentecremosa. Esame olfattivo che esprime buona inten-sità e finezza, riconoscimenti di rosa e visciola su unfondo muschiato. La freschezza si mette in evi-denza nell'approccio gustativo, ben amalgamataalla sensazione della dolcezza, buono l'equili-brio già raggiunto. Finale piacevole

CARATTERISTICHEAlcool 6,5%colore Rosso rubino,

perlage fine e persistente

profumo Intensamente aromatico, con note di rosa, lampone e mora e sottofondi muschiati

sapore Dolce e aromatico; armonico con piacevoli note difrutti di bosco

Brachetto Martelletti

Con giudizio e moderazione la festa continua, scaricata la Befana è già tempo di pensare alle maschere e ai coriandoli. Ma anche ai dolci e alle bollicine in tono. E i Vinattieri a questo proposito consigliano il Brachetto

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I l silenzio e il sogno, il ricordo degli orrori della guerra ap-pena finita e la speranza in un domani migliore; l’impe-gno della ricostruzione e le prime avvisaglie del boom

economico che verrà; dolori e sorrisi, sospetti e cattiverie emille difficoltà nei rapporti interpersonali. C’è tutto questo ne“Le voci di dentro”, commedia di Eduardo De Filippo in scenaal Teatro Argentina di Roma, dal 20 gennaio al 15 febbraio2015. Nuovo l’allestimento e la regia, che portano la firma diToni Servillo, anche protagonista della commedia, nella qualeè affiancato dal fratello Peppe - musicista e frontman degliAvion Travel - e da una folta compagnia di attori napoletanidi diverse generazioni.Scritta di getto nel 1948, questa commedia di Eduardo De Fi-lippo è il ritratto di un’Italia che, dietro l’euforia per la finedella guerra e per la conseguente ricostruzione e dietro leprime avvisaglie del boom economico, cela la difficoltà dellerelazioni umane, spesso improntate al sospetto e alla cattiveria.La storia è quella di Alberto (Toni Servillo) e Carlo Saporito(Peppe Servillo), due organizzatori difeste popolari caduti in miseria; con lorovive lo zio Nicola, che disilluso dal genereumano ha rinunciato a parlare, esprimen-dosi solo attraverso lo scoppio di petardi.“Le voci di dentro” prende le mosse daun sogno di Alberto, che vede i vicini dicasa uccidere l’amico Aniello Amitrano,farne sparire il corpo e nasconderne idocumenti. Alberto, convinto che sitratti di realtà, li denuncia e li fa arre-stare, ma non trovando né documenti,né prove in casa, capisce ben presto ilbrutto scherzo giocato dal suo incon-scio. Alberto ritira la denuncia, ma nonbasta: il procuratore della Repubblicasospetta di lui e crede che sia sotto ri-catto, mentre nei suoi familiari si inne-sca un meccanismo degenerativo didiscolpa e accusa.La regia di Servillo è perfetta, curata e

misurata; ugualmente magistrale evigorosa la sua interpretazione di Al-berto, ruolo che in origine fu diEduardo. Ben amalgamato e di valoreil cast di attori, a cominciare da unsorprendente quanto insolito PeppeServillo, perfetto nel vestire i pannidel subdolo e strisciante fratelloCarlo.

M.P.M.Le voci di dentro

Dal 20 gennaio al 15 febbraio Teatro Argentina

Largo di Torre Argentina 52,Roma

Biglietti da € 7 a € 29Info e orari:

06 684000311; 06 684000314

Ci sono parole che pesano più dialtre, che più di altre sottendono si-gnificati ed evocano ricordi o emo-zioni. Come la parola “ignoto”, allaquale l’Auditorium Parco della

Musica a Roma dedica la decima edizione del Fe-stival delle Scienze, in programma dal 22 al 25gennaio. E se qualcuno riesce ancora a stupirsidell’esistenza di un simile festival, probabilmentenegli anni passati s’è distratto, non avvedendosidelle sale gremite e della presenza di tanti giovanie giovanissimi intenti ad ascoltare la lectio magi-stralis del giorno e a bere le parole di scienziati estudiosi provenienti da ogni dove.“L’ignoto – la scienza e l’importanza del non sa-pere” è dunque al centro delle quattro giornatescandite da lezioni, dibattiti, incontri e momentipiù leggeri: l’ignoto e il suo rapporto con lascienza, senza sottovalutare l’importanza del nonsapere. Perché lasciare aperta la porta al dubbio,a ciò che non sappiamo, a ciò che non ci è noto, edunque all’ignoto, è alla base di ogni progressoscientifico e umano in generale. Insomma, questadecima edizione del Festival delle Scienze si con-figura come un elogio del dubbio, dell’incertezzae dell’ignoto e, al tempo stesso, del metodo scien-tifico in grado di penetrare e decifrare l’ignoto.Per questo, nel programma della rassegna trovanoampio spazio la fisica e la biologia, la linguistica ela psicologia, la filosofia e la ricerca. A guidare ilpubblico nell’esplorazione dell’ignoto saranno per

questo scienziati come il fisico Carlo Rovelli; ilmatematico inglese Marcus du Sautoy; DylanEvans, massimo studioso della scienza del senti-mento; Jeff Leek, docente di biostatistica ed on-cologia alla John Hopkins University; ilmatematico David Hand; il biologo e paleonto-logo Bruce Lieberman; il filosofo ed epistemologoTelmo Pievani; il fisico Melissa Franklin; il filo-sofo Simone Critchley; il matematico e cosmologoinglese John Barrow; l’atronomo e astrobiologoCaleb Scharf; il filosofo Peter Ludlow; il neuro-scienziato Stuart Firestein; il nostro Achille Varzi,che con passione si dedica alla filosofia analitica;la linguista Angelica Kratzer, i filosofi statunitensiDaniel Dennett ed Erin Kelly. Ospite d’onoredella rassegna, e non potrebbe essere altrimenti,

sarà il misterioso bosone di Higgs (la particella diDio), raccontato dal fisico italiano Marco Delma-stro, che lavora al Cern di Ginevra attualmente di-retto dall’italiana Fabiola Gianotti.Ma se pensate che i quattro giorni di festival scor-rano lenti tra lezioni di scienza e fiumi di parole,per ricredervi basta scorrere alcuni appuntamentidel calendario dedicati a chi vuole riflettere e in-terrogarsi sull’ignoto in modo diverso. Così, a darevoce al suono dell’ignoto saranno, il 23 gennaio,le note di “Death speaks” di David Lang , in primaesecuzione europea, affidate ai musicisti dellaPMCE (Parco della Musica Contemporanea En-semble) e alla voce narrante del filosofo MarcelloFerraris Come titolo della serata è stato scelto“Mare ignotum”, a significare un viaggio musicaleed emozionale nella paura della paura. Il diverti-mento è assicurato per i curiosi che vagherannotra le installazioni dedicate alla scienza. Mentre,per chi è in cerca di un’esperienza totale, non restache seguire la serata culinaria del 25 gennaio cheha come protagonisti il cuoco Massimo Tringali eil cioccolatiere Salvo Giannone. E l’ignoto pren-derà gusto. Il programma dettagliato del festival èconsultabile sul sito dell’Auditorium Parco dellaMusica.

Festival delle Scienze. L’ignotoDal 22 al 25 gennaio 2015

Auditorium Parco della MusicaViale Pietro de Coubertin, Roma

Biglietti a partire da € 2Info e orari: 06 80241281 oppure

http://www.auditorium.com

ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DAL 22 AL 25 GENNAIOSCELTI PER VOI

Quattro giornate dedicate all’Ignoto

Toni Servillo e le “Voci di dentro”AL TEATRO ARGENTINA DAL 20 GENNAIO AL 15 FEBBRAIO

ACCADEMIA FILARMONICATim Mead, la voce del baroccoAppuntamento il 22 gennaio alle21,15 con Tim Mead, consideratouno dei maggiori interpreti vocali delrepertorio barocco. Il controtenore, inconcerto al Teatro Argentina per lastagione dell’Accademia FilarmonicaRomana, proporrà brani celebri e au-tentiche rarità accompagnato da Lau-rence Cummings al clavicembalo eda Jonathan Manson al violoncello. Info: 06 3201752

AMBRA JOVINELLIBeppe Fiorello esplora Modugno

Dal 22 gennaio all’1 febbraio Giu-seppe Fiorello è in scena al Teatro

Ambra Jovinelli con lo spettacolo“Penso che un sogno così”. Ispiratoalle canzoni di Domenico Modugno,lo spettacolo è un viaggio ideale neiricordi personali e nelle vicende ita-

liane. Emozionante .Info e orari:

06 83082884, 06 83082620

SANTA CECILIAMendelssohn, concerto per violinoIl Concerto per violino e orchestra diMendelssohn è uno dei più famosi eintensi concerti scritti per questostrumento. Ad eseguirlo sarà l’Orche-stra dell’Accademia di Santa Ceciliadiretta da Semyon Bychkov il 17, il19 e il 20 gennaio prossimi nellaSala Santa Cecilia dell’AuditoriumParco della Musica, Violino solistaRenaud Capuḉon.Info e orari: 06 8082058

TEATRO QUIRINOEros Pagni sindaco

del rione SanitàDal 20 gennaio al primo febbraio

grande prova d’attore di Eros Pagniche, al Teatro Quirino, propone “Il sin-

daco del rione Sanità”. Diretto daMarco Sciaccaluga, Eros Pagni inter-

preta uno dei testi più intensi diEduardo De Filippo.

Info e orari: 06 6794585

TEATRO SISTINAEnrico Montesano in musicalFino al 25 gennaio Enrico Montesanoguida il pubblico del Sistina in unafantastica passeggiata comico-musi-cale che è anche un omaggio allacommedia musicale italiana, inter-pretando “C’è qualcosa in te”. Manon sarà un semplice amarcord tramusiche e canzoni, perché lo spetta-colo si sviluppa in colpi di scena etrovate in grado di coinvolgere il pub-blico e catturarne l’attenzione.Info e orari: 06 4200711

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

I l nuovo anno al Teatro dell’Opera diRoma si apre con la messa in scena di unastoria bella e famosa, quella dell’amore im-

possibile tra il giovane Werther e la bella Charlotte,promessa ad un altro. Storia bella e famosa so-prattutto grazie al potente romanzo di Goethe equindi grazie alle musiche di Massenet, autore deldramma lirico in quattro atti. “Werther” sarà inscena sul palco dello stabile lirico capitolino dal18 al 29 gennaio con la direzione musicale delraffinato Jesus Lopez - Cobos e la regia di WillyDecker. L’allestimento di questo “Werther” è quellodell’Oper Frankfurt, accompagnato da uno straor-dinario successo in tutta Europa e ora finalmentein scena all’Opera di Roma.

Per questa messa in scena del dramma goethianoè stato scelto un cast giovane ma di alto livello, benin grado di rendere sentimenti, emozioni e sfuma-ture che caratterizzano l’opera. Il ruolo dello schivoe sognatore Werther è infatti affidato al tenoreFrancesco Meli, che ha già avuto modo di farsiapprezzare per le sue interpretazioni di personaggiverdiani in Ernani e Simon Boccanegra. L’amatis-sima Charlotte, la donna per la quale il giovaneWerther decide di togliersi la vita, è invece affidatoal mezzosoprano romano Veronica Simeoni. Ilsoprano russo Ekaterina Sadovnikova è in-vece Sophie, sorella minore di Charlotte; il ruolo diAlbert, amico fraterno di Werther, è invece affidatoal giovane baritono francese Jean Luc Balle-

stra.Per questo Werther il regista Willy Decker haideato una messa in scena come una combina-zione tra Goethe e Massenet, dove la sostanza ri-mane goethiana ma la prospettiva da cui guardarealla sostanza rimane quella ottocentesca. Il regi-sta, famoso per il suo uso ingegnoso dello spazio,crea sul palcoscenico “un’unica scena che rac-chiude l’anima imprigionata di Charlotte. Dal suopiccolo mondo, intimo e borghese, solo lei riescead aprire uno squarcio sul cuore tormentato diWerther, puro e selvaggio”.Nella stessa giornata del debutto, domenica 18gennaio dunque, ma alle 11, è in programma la se-conda lezione di opera con il maestro Giovanni

Bietti. Bietti illustrerà il contesto storico e i conte-nuti musicali e drammatici che sono alla basedell’opera lirica e quale sia il modo migliore perporsi all’ascolto. Insomma, un’occasione - sia pergli appassionati che per i neofiti - per godersi larappresentazione e apprezzarne ogni sfumatura.

M.P.M.Werther

Dal 18 al 29 gennaio 2015Teatro dell’Opera di Roma Piazza Benia-

mino Gigli 7, Biglietti da € 17 a € 150

Lezione di opera domenica 18 gennaio, h 11; biglietto € 8 Info e

orari: 06 481601

Quell’amore impossibile tra il giovane Werther e CharlotteAL TEATRO DELL’0PERA DAL 18 AL 29 GENNAIO

sabato 17 gennaio 2015 pagina 24RUBRICHE

Page 25: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA - SABATO 17 GENNAIO 2015

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 1 ANNO I SABATO 17 GENNAIO 2015

IN PRIMO PIANO DENTRO I FATTIPronto Soccorso, che vergognaLe solite scene di ordinaria follia a pagina 28 a pagina 29

Il Cem continua ad affondarenella palude dell'indifferenza

L o scandalo della notte di San Silve-stro, quello della pioggia di certifi-cati medici per protesta contro lariorganizzazione della polizia mu-nicipale di Roma messa in atto dai

vertici del Campidoglio ha aperto un nuovofronte di dibattito e di polemica. Rivedere il si-stema di controllo medico per i dipendenti as-senti per malattia sta creando sicuramente, ocreerà, una contrapposizione tra l’Inps e le Aslche attualmente sono titolari dei controlli, so-prattutto dopo le dichiarazioni del nuovo Pre-sidente dell’Ente, Tito Boeri, convinto che l’Inpspossa svolgere le funzioni dei medici di controllodelle Asl a metà del prezzo stabilito dalle aziendesanitarie. In questo confuso contesto non pos-siamo non chiederci: quale valore avrà domaniil certificato rilasciato dal medico di famiglia?Luigi Bartoletti, segretario romano della Fimmg,in una dichiarazione rilasciata al Tg1 ha garantito

sulla professionalità e l’onestà dei medici che ri-lasciano certificati, certamente sulla base delladichiarazione dell’assistito. Il quale può dichia-rare un forte mal di testa o una colica di variotipo. Va creduto o interpretato? Siamo per l’effi-cienza del Ssn e per il rispetto di tutte le norma-tive che devono dare il massimo di copertura almedico di famiglia che si assume la responsabi-lità di certificare una malattia, conosciamo per-fettamente i meccanismi che portano allastesura del certificato ma,vogliano credereanche, fermamente nel ruolo originario del me-dico di base che deve tornare ad essere “di fa-miglia”, quello che conosce sul serio il suopaziente. Tito Boeri si è buttato “a pesce” inquesta polemica. Esperto di economia, il pro-fessore non conosce assolutamente i meccani-smi di controllo sanitario svolto dall’ufficiomedico dell’Inps. Abbiamo qui sul tavolo dellaredazione due denunce di cittadini coperti da

pensione Inps di invalidità che sono stati chia-mati ad ulteriore visita medica. Del primo(loidentificheremo con C.A.) abbiamo copia dellibretto di pensione. Ha ottenuto trent’anni or-sono la pensione di invalidità per una malattiacongenita; è stato “verificato” cinque anni fa,oggi viene richiamato ulteriormente a visitapresso la sede di Via Ambaradam per un nuovocontrollo. I medici dell’Umberto I lo hanno vi-sitato e hanno convenuto, sconcertati: “unuomo o una donna con questo tipo di invaliditànon può negli anni migliorare, proprio, perché,il difetto è connaturato”. Il controllo sarà anchea campione ma in certi casi bisogna avere il co-raggio morale e amministrativo di passare oltre.Il secondo caso è quello di un cittadino 70enne(A.B. ), colpito da ictus nel lontano 2005. Lacommissione per l’accertamento dell’handicapgli ha riconosciuto un’emisindrome piramidalesinistra in ictus celebri, considerato dalla nor-

mativa vigente (art. 3 comma 3 L.104) handicapgrave. A questo cittadino l’Inps, motu proprio,ha tolto l’accompagno, mentre, per camminare,deve essere sempre sorretto e accompagnato dauno dei suoi familiari. Disattenzione, dabbenag-gine, colpevole negligenza? Il pasticcio èenorme, l’area grigia estesissima, la regola è chenon c’è regola, solo arbitrio.Sono più i casi di invalidità false, scoperte da ca-rabinieri e guardia di finanza, anche su segnala-zioni di cittadini, che quelle scoperte dagli ufficiprovinciali e regionali dell’Inps.Fatte queste considerazioni, vogliamo chiarezzaed esigiamo tranquillità per coloro i quali perce-piscono pensioni certe che non dovrebbero es-sere perseguitati da commissioni di verificacostose. Nel 99,99% dei casi i ricorsi hannoesito positivo e l’Inps è costretta a pagare arre-trati e interessi legali.

Il Corvo

Assenteisti e invalidi, malati veri o fasulli Ma chi controlla i controllori?

a pagina 27a pagina 27

Perché questa sanitàfa venire i brividi

Perché questa sanitàfa venire i brividi

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Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANOsabato 17 gennaio 2015 pagina 27

Perché questa sanitàfa venire i brividi

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro, Isabella Mastrobuonoe Davide Barillari

CHI SCENDEdal basso Giuseppe Caroli,Antonio D'Ursoe Vincenzo Panella

Ma quei managerli ha nominatiil presidente Zingaretti

Basta leggere l'edito-riale in questa pa-gina per rendersi

conto degli umori. La sa-nità laziale parte anchequest'anno con il piedesbagliato. Ed è una vergo-gna. Meno male che i gril-lini di Davide Barillari el'opposizione alla Pisana

(segnatamente Antonello Auri-gemma e Fabrizio Santori) bat-tono la grancassa, che unmanager serio come Ilde Coirorestituisce passo dopo passosmalto all'antico S.Giovanni, cheIsabella Mastrobuono resistenel fortino di Frosinone puravendo tutti contro. Per il resto èun pianto, il Pd fa finta che la sa-nità non esista, certi patti di ferrotra imprenditori privati della sa-nità privata e Giunta bloccanoogni contestazione, e i managerscelti per la loro osservanza da

Zingaretti mandano a fondo il ter-ritorio a loro affidato. Vale per An-tonio D’Urso al San Camillo, perMichele Caporossi a Latina, perVincenzo Panella (ma esiste sulserio) alla RmD alla figura imba-razzante di Giuseppe Caroli a Ti-voli (Asl RMG) . Cosa hanno fattodi male i cittadini laziali per sop-portare tutto questo? La Asl RmEè nella bufera, sotto schiaffo, manon si dimette nessuno, gli arrestidi funzionari non lasciano tracciaemotiva evidente, E il tracollo delSan Filippo Neri, del Cto, e i buchineri delle questioni aperte e irri-solte, vedi la gestione dell'Ares118, del Recup, i casi milionaridella Fondazione S.Lucia. A pro-posito, Mafia Capitale non c'en-tra, ma che fine ha fatto ilfascicolo che riguarda l'Istituto divia Ardeatina parcheggiato aPiazzale Clodio? Possibile chenon paghi mai nessuno?

Cleggere i comunicati ufficialiva tutto bene, anzi benis-simo. Ma il vuoto che c'èdietro è davvero imbaraz-zante. La sanità di Marrazzo

era malata, quella della Polverini equi-voca: ma quella di Zingaretti fa venire ibrividi. Non è un problema di economia.,ma di politica e di gestione, peggio, di po-tere. Si deve far credere che tutto funzioniper mantenere in piedi un sistema che ga-rantisce tutti tranne che gli utenti. La vec-chia politica degli annunci, dell'ipocritanascondere la polvere sotto il tappeto.Certo ci sono le cose buone, ci sono deiprofessionisti che con grande abnegazionecercano di offrire ai cittadini un serviziomigliore, le linee guida sono chiare, non sipuò fare peggio, bisogna andare avanti. Ecosì la strategia che vuole un maxi poloemato-oncologico al S.Giovanni Addolo-rata ha una logica e un senso, ma mal si ac-compagna con il deserto programmatoriodell'azienda ospedaliera S.Camillo Forla-

nini, con il silenzio imbarazzante della AslRmD, con gli errori clamorosi del managerche governa la Asl pontina. Nel profondosud del Lazio, in Ciociaria, lentamente siafferma la real politik del direttore gene-rale Isabella Mastrobuono, ma è un fortinoisolato, a Roma quasi ne ignorano l'esi-stenza. E la Asl RmG? Il manager sparisceper settimane, sfascia un servizio d'elitecome lo screening per chissà quali inte-ressi di bottega millantando un risparmioche non c'è: nessuno si scandalizza. Ma afar tremare i polsi è la routine, disastrosae pure vantata come scintillante eccel-lenza. Zingaretti inaugura inutili case dellasalute e deserti ambulatori di medici di fa-miglia. Si inorgoglisce per i quattromilautenti che hanno utilizzato quei servizi,robetta rispetto al territorio sul quale gliambulatori insistono, Se servivano a rie-quilibrare il sistema avrebbero dovuto es-sere invasi da decine di migliaia dipazienti, di malati lievi, di malati immagi-nari, invece nessuna lista d'attesa è stataabbattuta. Un fallimento spacciato per unsuccesso, e nessuno dice niente. Intanto aiPronto Soccorso continuano a verificarsiscene di ordinaria follia, scoppia tutto. Manessuno alza un dito. Possibile? Ed è pos-sibile che Zingaretti continui a sfuggire adun confronto su tutto? La pantomina degliatti aziendali è significativa, il tentativo dievitare una discussione sui singoli docu-menti e di limitare il tutto ad una passe-rella dei Dg è trasparente, non si può farechiarezza, non si deve fare chiarezza. Gliobiettivi finanziari sono avvolti in una gri-gia nebbia, quelli operativi, liste d'attesa,case della salute, servizi per il territorio,Rsa, sono clamorosamente falliti. La fac-ciata, l'ipocrisia di sorrisi rassicuranti. Dinuovo, questa sanità fa venire i brividi. Fameno scandalo l'operazione sbagliata diqualche giorno fa al Cto. Con l'aria che tirameglio sfruttare l'accordo Lazio-Umbria eandare a curarsi a Terni e Perugia.

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE sabato 17 gennaio 2015 pagina 28

IL FALLIMENTO DEL PIANO REGIONALEIN PRIMO PIANO

Pronto Soccorso, che vergognaLe solite scene di ordinaria follia

I numeri ufficiali dei pazientiin attesa o buttati sui corridoiparlano chiaro. Prendiamouna giornata qualunque dellascorsa settimana. Al San Ca-

millo 130 in attesa con 12 ambulanzebloccate, la musica non cambia al San-t’Eugenio 125, Torvergata 125 e al-l’Umberto I dei picchi di 160 personein attesa con numerose ambulanzebloccate : “I pronto soccorso della Re-gione Lazio stanno esplodendo e a unanno dall’apertura dell’inchiesta dellaMagistratura di Roma a seguito del-l’esposto presentato alla Procura diRoma per denunciare le gravi condi-zioni subite da operatori e pazienti neivari Pronto Soccorso della Capitale edel Lazio, e per il quale l’amministra-zione Zingaretti non risparmiò smen-tite e minacce di querela – tuonaFabrizio Santori, consigliere regionaledel Lazio e componente della commis-sione Salute. Chiunque può verificaredi persona, questa è la realtà, e non civengano a raccontare le storie degliambulatori dei medici di famigliaaperti nei week end. Ci ritroviamonuovamente a costatare che l’emer-genza invece di appianarsi si è seria-mente acutizzata in piena violazionedelle norme in materia di salute e sicu-rezza del lavoro e del diritto alla salutedel cittadino sancito dall’art. 32 dellaCostituzione Italiana. I numeri parlano chiaro. Monitorandosul sito www.regione.lazio.it alla se-zione Pronto Soccorso – Accessi intempo reale la situazione alle ore19:15 del 7 gennaio e alle ore 10:43 dlgiorno dopo relativa al totale dei pa-zienti in attesa, in trattamento, in at-tesa di ricovero o trasferimento, inosservazione breve o intensiva, ci sirende conto che le dinamiche nonsono cambiate: al Policlinico Tor Ver-gata il totale risulta rispettivamente125 – 111, al Sant’Andrea 87 – 102, all’Umberto I 130 – 136, al Gemelli 100 –90, al San Camillo Forlanini 110 – 105,al Sant’Eugenio 125 – 103, al SandroPertini 97 – 96, al Policlinico Casilino80 – 57. Non va meglio per i nosocomidel Lazio: allo Spaziani di Frosinone63 – 51, al Santa Maria Goretti di La-tina 88 – 84, al San Giovanni Evange-lista di Tivoli 43 – 38, all’OspedaliRiuniti di Anzio 39 – 44, al Belcolle diViterbo 37 – 48. Dobbiamo andareavanti? Questi dati sono la dimostra-zione evidente che il Piano di Rior-dino della Rete Ospedaliera impostodal Presidente Zingaretti a tavolinosenza consultare gli operatori sanitariné alcun addetto ai lavori e calpe-stando le prerogative del Consiglio re-

gionale e della Commissione Salute,non solo non ha portato all’abbatti-mento delle liste d’attesa e al tantoagognato rilancio della sanità laziale,essendo i Pronto Soccorso inidonei acontenere in maniera adeguata l’af-

flusso dei pazienti lasciati nel degradoe costretti a sopportare condizioni dipromiscuità in cui viene lesa ogni di-gnità umana, ma con il consistente ta-glio dei posti letto, 237 in meno solo aRoma , e il flop delle Case della Salute,

costato ai cittadini milioni di euro, hamantenuto disservizi, ritardi e sprechidelle risorse pubbliche il tutto sempree solo sulla pelle dei cittadini. Un mi-nimo di autocritica da parte del gover-natore non guasterebbe.

di Giulio Terzi

Il Piano di Riordino della Rete Ospedaliera imposto dal Presidente Nicola Zingaretti a tavolino senza consultare glioperatori sanitari né alcun addetto ai lavori non ha portato a nulla. Pazienti buttati come stracci, ambulanze in attesa

“Abbiamo dato il via all’operazione #BUSINESSIN-VALIDITA’ ovvero l’analisi delle ‘commissioni diinvalidità civile e legge 104/92’ – racconta Da-

vide Barillari, consigliere M5S alla Regione Lazio – Da oltreun anno segnaliamo agli uffici regionali competenti l’ano-mala modalità di accertamento dell’invalidità, come nelcaso di una dirigente che in un anno avrebbe partecipatoa 1489 commissioni di invalidità, quindi 4 al giorno dome-niche e festività comprese. Le risposte evasive ricevutedalla regione danno forza alle ipotesi di alcune commis-sioni ‘fasulle’, dai componenti che non prendono parte alle

visite ma firmano comunque la presenza per collezionareemolumenti, alla mancanza di certificazione delle lorocompetenze e professionalità. Per trovare risposte ab-biamo realizzato la scorsa settimana accessi agli atti alleASL RMA, RMD, RME con cui chiediamo documentazioneper capire cosa avviene all’interno delle commissioni va-lutative, è un dovere verso i cittadini laziali e verso chi, puressendo disabile, non ha accesso alle risorse cui avrebbediritto per colpa dei ‘furbetti’.” I conti non tornano, è ovvio.Ma nessuno controlla i dirigenti e nessuno controlla il si-stema. Interessa la cosa a Zingaretti?

Quella dirigente ha partecipato a 1489 commissioni in un annoLA DENUNCIA/ ACCERTAMENTO INVALIDITÀ, QUALCOSA NON FUNZIONA

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEsabato 17 gennaio 2015 pagina 29

LA SITUAZIONE È BLOCCATA, SENZA PROSPETTIVE ALL'ORIZZONTEDENTRO I FATTI

Situazione tesa al Cem divia Ramazzini. I lavoridi messa a norma del-l'edificio proseguonorumorosi e ingombranti

tra i corridoi e le stanze del centroe non si capisce come abbiano po-tuto essere autorizzati in questomodo, senza considerare la speci-ficità degli ospiti della struttura.Eppure, spiegano, solo così si po-teva tenerle aperto il Centro escongiurare un improbabile trasfe-rimento in uno dei padiglioni dellaAsl di zona. Dalla finestra sopra ilfurgone degli operai due striscioniricordano le battaglie delle famigliee degli operatori che hanno occu-pato le stanze, organizzato pic-chetti e blocchi stradali e si sonoaddirittura incatenati ai cancelli;per ora nulla è valso ad ispirare alleistituzioni il (minimo) di buonsenso che da solo suggerirebbe larisposta. Tutt'altro: tra comunicatistampa e azioni legali, la dirigenzaCri e la sue controparti istituzio-nali, Regione Lazio e Asl, stannocontribuendo a vani-ficare il lavoro ven-tennale svolto inquesto centro.Ad accogliere il visi-tatore c’è un'atmo-sfera pesante: la lucebassa riflette la stan-chezza di chi permesi ha lottato ten-tando di spiegare cheil trattamento di sog-getti disabili neces-sita di cure eattenzioni non solomediche. Ma, nonostante la stan-chezza, al primo piano c’è la dimo-strazione di cosa vuol dire saperfare il proprio lavoro: le operatricidi turno sono attente, la loroazione carica di gentilezza e af-fetto. Come sottolinea la porta-voce dell'Agecem, Maria Cidoni:“in tanti anni non abbiamo maitrovato uno dei ragazzi sporco omalvestito, gli operatori svolgonoun lavoro prezioso e lo fanno concompetenza, per questo si sonoconquistati la fiducia dei nostrifigli che ora chiamano il Cemcasa”. E proprio di questo si tratta:di continuare a dare una casa atante persone non autosufficientiche, oramai, hanno più di quaran-t'anni. Continua la Cidoni:“iosono vecchia, ho settant'anni enon potrò a lungo occuparmi diuna persona che necessita di tuttequelle attenzioni, la mancanza di

certezze sul futuro dimia figlia mi ha tolto ilsonno; non ce la fareipiù a tenerla a casa dasola”. Come lei tanti ge-nitori che, loro mal-grado, nelle ultimefestività natalizie sonostati avvisati con unsolo giorno di preav-viso della chiusura del

centro. Allo stesso modo, la nuovaamministrazione non ha un buonrapporto neanche con gli opera-tori, che ne sono impauriti. Si ca-pisce che non vogliono parlare mai loro sguardi sono eloquenti e di-cono senza parlare che lo scorsodicembre due di loro si sono vistirecapitare lettere di licenziamentodel tutto ingiustificate in quanto ilprimo era all'ospedale, ricoveratoper gravi motivi di salute, e l'altrain maternità. Altri sono stati licen-ziati per poi essere richiamaticome interinali e il resto dello staffè stato riassunto con un contrattoa termine mensile. Hanno ragioneda vendere e tanta rabbia, chi nonl'avrebbe? Come se non bastassel'organico è insufficiente a coprirela rotazione dei turni, così se unoperatore si ammala o (peggio)viene licenziato, l'assistenza ai ra-gazzi disabili diventa inappro-

priata. Si è letto di tagli al perso-nale a giustificazione dei licenzia-menti ma, dati alla mano, ilnumero di dipendenti è esatta-mente lo stesso.E intanto, in questo clima di fortetensione, le famiglie si organiz-zano per allestire una giornata difesta per i figli, “per esorcizzarequesti tempi bui”, come mi spiega

un operatore, “solo grazie a loro[le famiglie, ndr] questo centronon è stato già chiuso; hanno unagrande forza ma dall'altra parte siimpegnano per ostacolarli”. “L'al-tra parte”, per chi ancora osten-tasse ingenuità, sono le istituzioniche non risolvono problemi. Se lasanità è davvero la principale pre-occupazione di questa giunta re-

gionale, è giunto il momento dioccuparsi seriamente del Cem e direstituire a tutti la serenità neces-saria per affrontare una questionegià delicata che non ha bisogno dicomplicazioni ulteriori. Ma la sen-sazione, per ora, è che la situa-zione del Cem sia bloccata. Nellapalude dell'ipocrisia e dell'indiffe-renza.

Il Cem continua ad affondarenella palude dell'indifferenza

di Sabato Angieri

Nell'interminabile scarico di responsabilità tra Regione, Asl e Cri gli ospiti del centro di via Ramazzini e i loro familiarie gli operatori vivono drammaticamente la loro precarietà quotidiana. Ma la loro sorte non interessa a nessuno

Passano gli anni, cambiano gli uomini,ma la Asl RmC è sempre nel mirino.C’è qualcosa che non va, in quella

Azienda sanitaria locale, sistematicamenteal centro di scandali, polemiche, di inchie-ste, di clamorose vicende giudiziarie. Qual-cuno la definisce la “maledizione dellaRmC”. La famosa Lady Asl, con annessi econnessi, ma anche l’oscuro funzionario chechiedeva la mazzetta per consentire al-l’utente di operarsi in Svizzera, le resistenzeinterne per favorire una soluzione equili-brata alla questione della FondazioneS.Lucia Irccs, che si trascina di direttore ge-nerale in direttore generale, la chiusura pro-gressiva di reparti su reparti del S.Eugeniosecondo criteri e logiche discutibili, e in-sieme lo smantellamento del Cto, un tempo

fiore all’occhiello di quella fetta di Roma.Una anziana signora è stata operata per tu-more al rene sbagliato proprio in quell’ospe-dale, e l’episodio rappresenta in qualchemodo lo specchio di quella realtà. Una ge-stione non brillante, che alla fine penalizzal’utenza senza offrire garanzie. Se la sanitàva a fondo spesso i problemi sono legati aimanager, a chi comanda e gestisce. Chenon si mette mai in discussione e che nonoffre mai le proprie dimissioni scaricando lecolpe sugli altri. Nella Asl RmC qualche ma-nager è finito nei guai, in passato, ma nes-suno si è fatto da parte. L’attuale, il dottorCarlo Saitto non sembra avere questa inten-zione, nonostante le associazioni di malatichiedano a gran voce la sua sostituzione.Anzi.

La maledizione della Asl RmCQUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

Maria Cidoni

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE sabato 17 gennaio 2015 pagina 30

ATTIVITÀ FERME, IL MANAGER CAROLI DESAPAREICIDOIL CASO

Lo screening alla Asl RmG? Affondato

U na cosa è drammati-camente certa. Le at-tività di screeningnella Asl RmG sonoferme. E quel che è

peggio, la rilevazione regionale dei datidi attività per il 2014, dimostra un de-cremento di attività rispetto al biennioprecedente:è il risultato complessivodella gestione Caroli e dell'azione dipressing che ha messo in atto a tuttocampo da un anno su questo servizio.Nonostante tutto quello che si è dettoe scritto, nonostante le polemiche, ledenunce, i cortei a Tivoli e dintorni lasituazione, se possibile, è peggiorata.La presentazione dell’Atto Aziendaleche stravolge uno dei servizi più cele-brati d’Italia è stata rimandata (ma peraltri motivi) e il direttore generale èscappato al Nord quasi di nascosto,sottraendosi perfino al tradizionalescambio degli auguri di Natale con ilpersonale. Assente dal 23 dicembrescorso pare sia rientrato in questa set-timana (ma non è poi così sicuro, nonsi fa mai vedere da nessuno). Un’as-senza assai lunga dalla ASL tiburtina,dove pare non sia particolarmente in-tegrato e dove certamente non è riu-scito a costruire rapporti colloquiali oempatici, tranne qualche delazione, edove certamente non motiva adegua-tamente i Suoi collaboratori. RaccontaVittorio Iannotta, sindacalista dellaFials,che Caroli è solito ripetere in

modo demagogico agli operatori dellaASL: ”vi farò lavorare come a Modenae a Treviso”. Con un atteggiamento ag-gressivo, dicono tutti. A pagare perquesto disagio ambientale sono inmolti, ma una vittima illustre è sull’al-tare sacrificale, la UOC di Screening diquesta ASL. Ferma, drammaticamenteferma e a pagare le conseguenze sonogli utenti, quelli che attraverso i con-trolli periodici, attraverso l’attività iti-nerante dei camper del servizio sulterritorio hanno fin qui fruito di una“protezione/prevenzione”. Lo scree-ning consente interventi precoci,

quanti malati, quante potenziali vit-time ha sulla coscienza Caroli (e conlui la sua guida, il governatore Zinga-retti)? Le attività sono attualmenteferme ,nonostante le numerose e mo-tivate segnalazioni degli operatori, ef-fettuate da tempo e nei tempi e modiopportuni ai vertici aziendali ed agli uf-fici addetti , per non arrecare dannoalla popolazione residente coinvolta:”continuo a non comprendere se siaquesto il mandato politico del Caroli”,sottolinea Iannotta. Queste attivitàdebbono necessariamente , esserestravolte e frantumate, il Direttore,

vede” rosso” quando si parla dell’argo-mento, sempre però in modo poco tec-nico .Ci si chiede perché. Perché deveseparare le attività organizzative daquelle cliniche, perchè trasferire laUOC di screening , declassata senza lo-gica e in modo discriminante rispettoad altre situazioni aziendali e laziali, inassenza di indicazioni regionali uni-formi, delocalizzando le attività nei di-stretti , nei consultori ( ma conosce leregole del gioco? Si tratta di diagnosiprecoce) , anche se la metà di questestrutture è chiusa e senza personale. IlDg Caroli, ha bloccato, senza motiva-

zioni, anche lo storico trasparente edultradecennale documento di pro-grammazione annuale delle attività,che ha consentito in modo documen-tato e sino ad oggi anno 2015,di garan-tire continuità alle stesse, anche inmateria di formazione e di innovazionecon partecipazione a progetti di ricercaapplicata, di monitorare i costi econo-mici rispetto alla popolazione da invi-tare per anno, trattandosi inoltre dirisorse normativamente vincolate. Leassociazioni di utenti si stanno orga-nizzando per conoscere le motivazionidel fermo attuale con interruzionedelle attività di screening nella ASLRomaG, , la Commissione Sanità dellaRegione Lazio, presieduta da RodolfoLena sta per esaminare le proposte deinuovi Atti Aziendali. In barba a tutte lenorme ed al buon senso Caroli avevadato disposizioni, tutto in atti, di rin-novare i contratti al personale medico,operante nello screening da tempo,solo a condizione che lo stesso fossedisponibile ad operare presso altrestrutture aziendali: l’unico endoscopi-sta formato , assegnato alla chirurgia.Vuole svuotare il sistema dall’interno,si dice in ambito sindacale e politico ,e la decisione dopo varie proteste èrientrata. Il territorio, il personale dellaAsl, tutti sono appesi a decisioni cheevidentemente vengono prese fuoridalle stanze della Azienda sanitaria diTivoli. E se le cose andranno male saràrivolta di popolo.

di Francesco Vitale

Si consuma nel silenzio nella azienda sanitaria di Tivoli l'assassinio di un servizio di eccellenza che ha salvato la vita per annia migliaia di utenti. E non si capisce se l'operazione sia dettata da un miopie obiettivo di risparmio o nasconda altri interessi

C’è ancora tempo - per migliaia di lau-reati in medicina che ad ottobre2014 abbiano sostenuto i test di ac-

cesso alle scuole di specializzazione per farericorso al Tribunale amministrativo. Dopo i pa-sticci combinati nei test per l'accesso, è co-minciato il lungo iter giudiziario degliaspiranti specializzandi per chiedere il ricono-scimento in sovrannumero alle scuole pre-scelte.Come è noto, la prova concorsuale nazionaledi accesso alle scuole di specializzazione me-diche, espletata a fine ottobre 2014, è statacaratterizzata da gravissime irregolarità.Nelle settimane scorse molti medici candi-dati, risultati esclusi dai posti utili in gradua-toria, si sono rivolti alla giustiziaamministrativa per promuovere ricorso, equindi far dichiarare illegittima la loro esclusione.Sono tante le ragioni dell’impugnativa: l’inver-sione delle prove sostenute tra il 29 e il 31 ottobreed errata somministrazione dei quesiti, la poten-ziale manomissione delle prove a posteriori e lamodificazione della griglia delle risposte ad operadello stesso ministero dell'Università e della ri-

cerca (Miur), la presenza nei test di quesiti erratie/o mal formulati, l’inadeguatezza delle sedi disvolgimento del concorso, delle postazioni infor-matiche e del relativo software.La maggior parte dei ricorsi sono già stati presen-tati ed i primi provvedimenti del Tar del Lazio -Roma (competente a decidere proprio sui conten-

ziosi) sono attesi per il prossimo mese di feb-braio.In caso di esito favorevole, gli aspiranti specia-lizzandi ricorrenti ai magistrati amministrativisi vedrebbero ammessi in sovrannumero allescuole di specializzazione prescelte ed il Miur,con ogni probabilità, si vedrà costretto a aval-lare ai nuovi ingressi, riducendo, magari, ilcontingente di posti per il prossimo concorso.In sostanza avendo un budget predefinito perqueste borse di studio (circa 1.300 euro almese per 12 mensilità per gli anni di duratadella scuola di specializzazione), il ministerosarà costretto a "tagliare" quelle per gli anniavvenire. Per i candidati esclusi che ancora non hannofatto ricorso, sembrerebbe esserci ancoratempo per fare ricorso al Tar. Secondo l'analisi

dell'avvocato Cristiano Pellegrini Quarantotti, alquale moltissimi aspiranti specializzandi si sonorivolti per ricorrere <in considerazione del fattoche le operazioni di scorrimento delle graduatoriesono ancora in corso e quindi una lesione della po-sizione dei candidati esclusi ancora non si è con-cretizzata in via definitiva”.

Specializzazioni mediche: si può ancora fare ricorsoMIGLIAIA DI ASPIRANTI MEDICI IN ATTESA (NEL LAZIO E IN ITALIA)

Per entrare nelle scuole mediche il Tar accetterà ancora le domande di riconoscimento perché lo scorrimento delle graduatorie è ancora in corso

IL CASO/2

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Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAsabato 17 gennaio 2015 pagina 31

Gli esperimenti portati a termine dalla Cristoforetti mirano ad analizzare i cambiamenti nei movimenti dell’astro-nauta in condizioni di microgravità e soprattutto il processo di adattamento del controllo motorio. L'obiettivo è quellodi definire i criteri che il nostro cervello usa nel trovare e adattare il nostro movimento, cercando una strategia ottimale

IL PROGETTO REALIZZATO PER L'AGENZIA SPAZIALE ITALIANA DALLA FONDAZIONE DI VIA ARDEATINA E DAL POLITECNICO DI MILANOIL FATTO

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Il S.Lucia nello spazio con Samantha

C’è un pezzo diricerca dellaFondazioneS.Lucia Irccsnella sta-

zione spaziale internazionale.Samantha Cristoforetti ha ap-pena terminato con successo laseconda sessione di esperimentiBlind and Imagined/Slink, unodei nove progetti sviluppatidalla Agenzia Spaziale Italianaper la missione Futura. Il pro-getto realizzato in collabora-zione tra il Laboratorio diNeuroingegneria del Politec-nico di Milano e appunto i labo-ratori di ricerca dell’’Istituto divia Ardeatina. Si propone dianalizzare i cambiamenti neimovimenti dell’astronauta incondizioni di microgravità e so-prattutto il processo di adatta-mento del controllo motorioattraverso un apposito rileva-tore denominato Elite-S2. Unodei due protocolli sperimentalitestati con successo dalla astro-nauta italiana è stato quello pro-posto dal gruppo di ricercaguidato dalla professoressaMirta Zago della FondazioneS.Lucia e richiedeva di lanciareuna pallina da tennis virtualecontro la parete di fronte e ri-

prenderla, con differenti livellidi forza di lancio, immaginandosia la presenza che l’assenza digravità. L’obiettivo è quello distudiare il meccanismo di inte-riorizzazione della gravità pre-sente nel cervello e capire comepossa venire modificato dalla

esperienza della microgravità. Ilrilevatore consente di fissarecon un livello di elevata accura-tezza la cinematica del movi-mento: applicando modellicinematici e dinamici si possonodefinire i criteri che il nostrocervello usa nel trovare e adat-

tare il nostro movimento, cer-cando una strategia ottimale.I dati registrati con gli esperi-menti svolti dalla Cristoforettiin questa seconda sessione sa-ranno confrontati con quelli rac-colti nel quarto giorno di volo e

saranno infine oggetto di studiodi due giovani ingegneri chesvolgono attività di ricerca neldue centri coinvolti, Claudia Ca-sellato del Politecnico e SilvioGravano della FondazioneS.Lucia Irccs.

di Giulio Terzi

Venerdì 30 gennaio 2015 si svolgerà presso il Centro Congressi dell'IRCCS Fondazione SantaLucia (via Ardeatina 354) il convegno dal titolo "La riabilitazione delle funzioni vegetative: ap-proccio multidisciplinare", tema dell’incontro annuale dell’Associazione Italiana per lo studio

del Sistema Nervoso Vegetativo (AINV). Le iniziative di AINV sono dedicate a neurologi, cardiologi,dietologi, gastroenterologi, urologi ed altri specialisti, la cui attività interessa lo studio del sistemanervoso vegetativo in condizioni normali e patologiche, la diagnosi e la terapia delle malattie auto-nomiche. Obiettivo dell'Associazione è promuovere e diffondere le conoscenze sulla fisiopatologiadel sistema nervoso autonomo sia in ambito neurologico che extra-neurologico.Il tema della riabilitazione delle funzioni vegetative è stato ritenuto dal Consiglio Direttivo argomentoinnovativo di grossa rilevanza e attualità; designando Roma come sede del convegno è stata rico-nosciuta la centralità della Fondazione Santa Lucia nel panorama della riabilitazione italiana. Saràuna giornata di approfondimento sulla gestione di alcuni dei più diffusi disturbi autonomici presentiin patologie che coinvolgono il Sistema Nervoso Vegetativo; le disfunzioni urologiche e cardio-va-scolare nelle patologie neurologiche, oltre al dolore nell’ambito della riabilitazione. Questi argomentiche negli ultimi anni hanno visto un sempre maggiore interesse del mondo scientifico sono i temidelle 3 sessioni in cui si articola il convegno. Inoltre ad integrazione della sessione dedicata al doloree riabilitazione è stato organizzato un workshop dal titolo: il ruolo della tossina botulinica nel trat-tamento delle disfunzioni vescicali e nell’emicrania cronica. I relatori del convegno sono ricercatoried esperti della materia da tutt’Italia ma, soprattutto, è stata dato un ruolo principale ad importantifigure della riabilitazione come infermieri, fisioterapisti e neuropsicologi.

“La riabilitazione delle funzioni vegetative”

Convegno/ Al S. Lucia il 30 gennaio

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